Hemorrhage

di giuly97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Viaggio

 

Drin Drin Drin

 

 Un fastidiosissimo ronzare mi arriva alle orecchie,lentamente spalanco gli occhi.

Alzando la testa dal cuscino mi rendo conto che l’odioso rumore è prodotto dalla mia sveglia a forma di mucca,regalo di mia nonna.

Ricordandomi della nonna mi alzo di scatto dal letto,cadendo ovviamente con la faccia sul pavimento,sono troppo maldestra!

Appena riesco a sbrogliare le gambe dal lenzuolo e a mettermi in piedi mi avvicino al calendario che si trova sul mio comodino.

19 FEBBRAIO.

Questa data è cerchiata con del colore rosso.

Oggi sarei partita,avrei lasciato la casa dei miei genitori e sarei andata a Forks.

Ops.

Che sbadata,non mi sono nemmeno presentata!
Piacere.

Io sono Isabella Marie Swan,anche se preferisco essere chiamata semplicemente Bella.

Ho vent’otto anni compiuti e sono un medico.

Più precisamente sono una pediatra.

Ho lunghi e setosi capelli castani e occhi color cioccolato fondente,la pelle molto chiara e fisicamente sono magra,ma con le “curve” al punto giusto.

I miei genitori sono Charlie e Renee Swan,hanno rispettivamente cinquanta anni lui e quarantotto lei.

Poi c’è lei,la mia amatissima nonnina,Marie,ha quasi settant’anni,anche se per la vitalità che ha ne dimostra venti di anni,abita da sola in un agglomerato urbano sperduto,purtroppo il nonno è morto molto tempo fa.

Io l’adoro,lei è una donna meravigliosa,pronta a dare tutto pur di aiutare il prossimo,e visto che mi ha praticamente cresciuto,ho deciso di ricambiare,con immensa gioia,il favore,infatti oggi partirò per andare a Forks,città in cui la mia nonna abita.

<< Bella,tesoro,è ora >> mia madre entra piano nella mia camera ridestandomi dai pensieri.

Fra meno di due ore l’aereo partirà,quindi io devo prepararmi.

<< ok mamma,mi vesto e scendo >> lei annuisce e va in cucina a prepararmi la colazione.

Subito vado in bagno e mi faccio rapidamente una doccia,poi,con solo il telo a coprirmi il corpo apro l’armadio ed afferro gli abiti scelti ieri sera per prepararmi.

Dopo aver indossato l’intimo metto un jeans blu scuro con sopra una camicetta a mezze maniche lilla e le mie immancabili converse viola.

Poi mi trucco leggermente con del  rossetto color pesca e un po’ di cipria.

Per finire asciugo i capelli rendendoli boccolosi,poi metto un ferretto al lato,in modo che il ciuffo che ho non mi vada davanti gli occhi,afferro il giacchetto del medesimo colore della camicetta.

Appena sono pronta lancio una rapida occhiatina allo specchio prendo la borsa coordinata all’abbigliamento e le due valige,per poi scendere al piano di sotto.

<< piccola vuoi una mano con quelle valige? >> domanda tristemente mio padre,i miei genitori sono tristi all’idea che io vada dalla nonna,ma hanno accettato la mia decisione.

<< non preoccuparti papà,faccio da sola >> rispondo sorridendo leggermente,appena arrivata in salotto poso le valige e vado in cucina,mamma ha preparato una torta al cioccolato,la mia preferita!

Afferro un piatto in cui metto una fettina di torta e poi mi preparo un cappuccino.

Mi accomodo a tavola e faccio colazione in tutta calma.

Appena finito di mangiare corro in bagno a lavare i denti e poi scendo nuovamente al piano inferiore.

Pronta per andare all’aeroporto.

<< andiamo >> dice mio padre afferrando la giacca,una mia valigia e le chiavi della macchina.

Mi accompagnerà lui all’aeroporto,perché la mia auto è stata spedita a Forks.

Dopo aver caricato entrambe le mie valige nel bagagliaio,e aver salutato la mia casetta,e mia madre ovviamente,salgo a bordo del veicolo.

La mia nuova vita sta per cominciare!

***

Appena arrivo all’aeroporto saluto il mio papà,che fatica a trattenere le lacrime.

Dopo aver fatto il check-in salgo abbordo dell’aereo,e attendo con pazienza che il volo finisca.

Per far passare il tempo mi metto a leggere uno dei miei romanzi preferiti, Orgoglio e Pregiudizio.

Più vado avanti a leggere della storia fra Elisabeth e Mr.Darcy più mi immergo in un mondo tutto mio,quando all’improvviso una voce metallica mi ridesta.

<< Informiamo i signori passeggeri che l’aereo sta per atterrare a Seattle,quindi ritornate ai vostri posti e allacciate le cinture >>

Dopo aver allacciato la cintura l’aereo comincia a perdere quota.

Purtroppo un volo diretto per Forks non esiste,quindi dopo aver preso il volo per Seattle devo prendere quello per Port Angeles e con un taxi devo andare a Forks.

***

Appena arrivo a Port Angeles ritiro i bagli e esco dall’aeroporto.

Il cielo è nuvoloso.

Ovvio,in questi posti c’è il più alto tasso di pioggia degli Stati Uniti.

Subito chiamo un taxi,che prontamente si ferma vicino a me.

Allora carico le valige nel bagagliaio e entro nell’abitacolo.

<< dove la porto signorina? >> mi domanda gentilmente il tassista.

Un uomo sulla sessantina,con capelli brizzolati e una fitta barba. Mi ricorda un po’ babbo natale.

<< a questo indirizzo,grazie >> esclamo passandogli un foglietto con su scritto l’indirizzo della casa di mia nonna

<< Forks,perché una bella signorina come lei va in questa cittadina,sempre se posso sapere >> esclama l’uomo discretamente avviandosi per le uggiose strade della città.

<< perché voglio stare con mia nonna,che abita qui >> rispondo semplicemente,per il resto del viaggio non parliamo.

Appena arriviamo fuori dalla casa di mia nonna,io scendo e prendo le valige.

<< quant’è? >> domando all’uomo

<< per lei signorina sono solo venti dollari >> mi dice bonariamente l’uomo.

Io sorrido e pago,prima che il taxi va via riesco a scorgere il prezzo reale della corsa.

49 dollari.

Appena il taxi scompare alla mia vista afferro le valige con per il manico e corro alla porta d’entrata,suono il campanello e dopo dieci secondi la porta viene spalancata.

<< nonna >> urlo abbracciandola di slancio,lei mi stringe fortissimo per poi allontanarmi un pochino

<< oh tesoro,ti sei fatta bellissima >> mi sorride,per poi afferrare una delle mie valige,nonostante le mie proteste,e trascinarla in casa.

L’entrata è proprio come ricordavo,con le pareti bianche,alcuni mobiletti bassi,e delle piantine.

La nonna porta la valigia in salone,la abbandona vicino al divano in pelle color panna.

<< tesoro,sono felicissima che sei venuta a stare da me >> sussurra per poi sorridere << suppongo che sarai stanca,quindi vieni,ti faccio vedere la tua camera >> dice ancora.

Poi afferra ancora la valigia,e si avvia alle scale.

Però,quando incomincia a salire io riprendo la mia valigia,la nonna sarà pure giovanile,ma ha comunque sessanta nove anni!

Arriviamo al piano superiore,e dopo aver percorso il corridoio la nonna si ferma d’avanti ad una porta bianca.

Abbassa la maniglia e entra nella stanza.

Quello che mi si presenta d’avanti mi fa sorridere.

La stanza è enorme,luminosa ed ariosa.

Al centro dell’immenso spazio vi è un letto a baldacchino e proprio di fronte al magnifico letto un enorme armadio.

Esattamente affianco all’armadio vi è una scrivania con sopra un computer di ultima generazione.

Cammino fino al mobile bianco e vicino poso le valige.

Guardando rapidamente la stanza mi accorgo che è disseminata di foto.

Alcune ritraggono me e la nonna manche se la maggior parte di esse rappresenta solo me.

Ci sono foto in cui sono appena nata,altre in cui ho cinque anni,quelle del diploma,quelle delle mie innumerevoli visite alla nonna e tante altre.

Guardando attentamente la camera noto che vicino al letto a due piazze vi sono dei comodini.

E a ridosso del muro una libreria.

Sugli scaffali vi sono tanti libri di diverso genere.

Sorrido,io adoro leggere.

Mi giro verso la nonna << questa camera è meravigliosa >> le dico,lei mi sorride radiosa

<< sono felice piccola >> sussurra << ora sistemati pure cara,io vado a preparare il pranzo >> dice ancora,io annuisco e lei esce dalla camera.

Dopo aver aperto le valige ed aver sistemato i vestiti nell’armadio do uno sguardo alle foto attaccate sul muro.

Quattro mi colpiscono particolarmente.

In una io ho circa sei anni,sono sorridente,e sto giocando su di un’altalena.

Quell’altalena la ricordo,l’aveva costruita mio padre,proprio qui a Forks,nell’immenso giardino della casa di mia nonna.

Nella seconda sono io a diciassette anni.

Nella foto non guardo l’obbiettivo,sto guardando qualcosa alle mie spalle.

Nella terza invece siamo io e un’altra bambina abbracciate,credo di avere circa quattro anni in questa foto.

Ricordo quella bambina.

Quando venivo a trascorrere l’estati dalla nonna giocavo sempre con lei.

Eravamo molto amiche,ma quando io avevo dieci anni,lei e la sua famiglia si trasferirono in un’altra città.

Com’è che si chiamava?

Non ricordo proprio,lo chiederò dopo alla nonna.

La quarta foto invece non ritrae me,ma la mia dolce nonnina.

Credo che la suddetta foto è stata scattata poco tempo fa,in fatti la nonna è identica ad ora.

Ha i capelli bianchi e ricci corti,gli occhi castano scuro e un sorriso dolce.

<< tesoro,il pranzo è pronto >> la voce della nonna mi raggiunge dalla cucina,io allora scendo al piano inferiore.

Appena arrivata in cucina un odore ottimo raggiunge le mie narici.

Lasagne,buone!

Mi siedo comodamente a tavola.

<< grazie nonna >> dico appena lei mi posa il piatto davanti al viso.

<< di nulla tesoro >> esclama sedendosi di fronte a me.

Dopo un po’ decido di spezzare il silenzio.

<< nonna,nella mia camera c’è una foto che ritrae me e una bambina dai capelli neri,com’è che si chiamava? >> domando con curiosità,lei mi sorride.

<< ma certo tesoro,tu parli di Alice,Alice Cullen >> esclama per poi continuare << cara ragazza,lo sai che si è ritrasferita con la famiglia qui a Forks,magari potresti riallacciare i rapporti con lei.

Sai,suo fratello maggiore è molto carino,e mi sembra adatto a te >> dice facendomi scoppiare a ridere.

<< per ora i ragazzi non m’interessano >> sussurro

<< comunque dimmi Bella,hai trovato lavoro? >> mi chiede la nonna,io annuisco

<< certo,sono stata assunta all’ospedale di Forks,ho spedito il mio curriculum al primario,ed è rimasto molto colpito dalla mia esperienza >> esclamo soddisfatta.

In fondo è vero,io ho lavorato in molti ospedali importanti,come quello di Phoenix o anche quello di Los Angeles,anche se in quest’ultimo ho lavorato solo un anno.

<< benissimo,motivo in più per conoscere il fratello di Alice,anche lui è medico,come il padre d’altronde >> sorride la nonna maliziosamente

<< ok,ne riparliamo un’altra volta >> dico sorridendo,lei mi fissa

<< tesoro,ne riparliamo oggi,ho invitato Alice e Ed,suo fratello,qua a casa,loro hanno accettato,mi considerano una nonna >> continua,io la guardo sconsolata scuotendo la testa

<< sempre la solita,ogni volta che vengo a Forks provi ad accasarmi >> sorrido

<< ma fidati piccola,questo è quello giusto,è identico a te,ama leggere,in tutta la sua vita ha avuto un’unica fidanzata ed inoltre è sempre molto gentile. Inoltre ha appena ventinove anni >> dice << prova almeno a parlarci >> implora,io sorrido ancora

<< ok >> mi arrendo alla fine.

 

Spazio di Giuly.

 

Salve,

so che ho molte storie incompiute,

ma questa mi è venuta in mente e l'ho dovuta scrivere.

I capitoli sono solo quattro più un epilogo finale.

Spero che la storia possa piacervi,per favore,lasciatemi un commentino *-*

Un bacio,

al prossimo capitolo ^^

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Alice Cullen e malore.

 

Sono le cinque del pomeriggio,stando a quanto ha detto la nonna,i Cullen dovrebbero arrivare fra poco.

Driiiiiin

Infatti ha appena suonato il campanello.

<< vado io >> dico alla nonna.

Appena apro la porta una cascata di capelli neri mi vola addosso

<< ciaoooooo Bella,ti ricordi di me,sono Alice >> una vocetta acuta mi urla all’orecchio.

Questa Alice mi sembra simpatica

<< ciao Alice,sì,mi ricordo di te,come va? >> domando appena si stacca da me

<< oh,tutto bene,a te? Ti trovi bene a Forks? Il viaggio ti ha stancata? Ti sembro simpatica? Ti va di uscire? >> fa tutte queste domande nel giro di dieci secondi,ma questa ragazza respira?

<< Alice calmati >> mia nonna giunge dalla cucina ridendo

<< oh,scusami Marie,e solo che sono strafelice di aver trovato un’altra amica >> mi sorride,ed io non posso fare a meno di ricambiare.

L’esuberanza di Alice è davvero contagiosa!

<< dov’è Ed? >> domanda la nonna dopo aver sorriso materna ad Alice.

Guardando bene la ragazza che mi sta davanti,noto che non è molto alta,che ha dei lunghi capelli neri e dei grandi occhi azzurri,ha un fisico snello e con delle belle curve.

Alice è molto bella,ed inoltre veste molto bene.

Ha una maglietta della Gucci con un pantalone di Armani e delle scarpe Dolce e Gabbana.

Scommetto che è una patita della moda.

<< Eddy non è potuto venire,sta lavorando ora >> la sua voce mi ridesta dai pensieri.

<< oh,ok >> sussurra la nonna sconsolata

<< Bella ti va di uscire? >> domanda poi Alice

<< io non so… >> provo a dire ma la nonna mi interrompe

<< Bella esci,sei giovane,divertiti! >> esclama,io allora sorrido ed annuisco.

Dopo meno di dieci minuti sono nella Porche giallo canarino di Alice diretta a Port Angeles.

<< allora Bella,parlami un po’ di te >> dice d’un tratto la mia amica.

Sì,già la considero un’amica!

<< bè,sono nata il tredici settembre,ho vent’otto anni,e sono un medico,una pediatra più precisamente,non sono fidanzata e sono figlia unica,tu? >> chiedo dopo aver spiegato tutto

<< io sono nata il primo luglio,o venti sette anni e sono una stagista,mi piacerebbe diventare stilista, sono fidanzata con Jasper Hale,e ho due fratelli,Eddy di ventinove anni ed Emmett,di trentadue anni,quest’ultimo è sposato con Rosalie Hale,sorella gemella di Jasper >> dice per poi continuare a parlare << ora dimmi un po’ i tuoi gusti,del tipo,colore preferito,libro preferito,film preferito,città preferita,animale… >> la interrompo ridendo

<< ho capito Alice,le mie cose preferite >> dico ridendo sempre << allora,il colore è il Blu,il film “I Passi dell’amore” la città Parigi,l’animale il gatto e il libro…bè,i libri mi piacciono tutti,indistintamente e poi mi piace la musica classica >> sussurro infine

<< invece io adoro il rosa,il mio libro preferito e I Love Shopping,stessa cosa per il film,l’animale è anche per me il gatto,in quanto lo vedo un’animale elegante,la città preferita è Milano,infatti ci sono stata un po’ di tempo fa per la settimana della moda e adoro tutta la musica >> dice confermando la mia ipotesi di prima,è una patita dello shopping

<< sai,mio fratello è molto simile a te,anche lui ama leggere tutti i libri ed ascolta la musica classica,sareste perfetti insieme >> dice sorridendomi maliziosa

<< anche mia nonna l’ha detto,cos’è una fissa? >> chiedo

<< no,solo che è la verità,se conoscessi Ed anche tu la penseresti così >> dice << bene ora siamo arrivati,pronta a far compere? >> domanda infine cambiando discorso,io annuisco e sorridendo scendo dall’auto,diretta nel centro commerciale di Port Angeles.

***

Sono passate tre ore.

Tre estenuanti ore.

Alice è una cara ragazza,ma è completamente fuori di testa!

In tre ore è riuscita a farmi provare trentadue vestiti,venticinque pantaloni,diciannove magliette e quarantaquattro jeans. Siamo uscite dal centro commerciale con trenta buste per me e settantadue per lei!

Cioè,SETTANTADUE!

Ha pagato tutto lei,ha detto che non era un problema,voleva farmi dei regali per la nostra ritrovata amicizia.

Avrà speso tantissimo,ma ho già deciso di ricambiare il favore.

Mentre uscivamo dal centro commerciale ha visto in una vetrina una borsa della Gucci,e le si sono illuminati gli occhi,è entrata nel negozio,ma purtroppo l’ultima rimasta era stata appena comprata da una signora.

Alice era molto dispiaciuta.

Ho deciso che proverò a cercare la suddetta borsa su internet,almeno la farò felice.

<< hey Bell’addormentata,siamo arrivate >> la voce di Alice mi fa risvegliare,noto che ha ragione,infatti ci troviamo fuori dalla casa di mia nonna.

<< ok,ciao Alice,ci vediamo domani >> esclamo scendendo dall’auto e afferrando con molta fatica tutte le buste.

<< ok ciao,un bacio >> dice sorridendomi per poi sgommare via con la sua Porche.

Appena riesco ad aprire la porta arranco fino al divano e vi poggio le buste sopra,per poi andare in giardino a cercare mia nonna.

<< sono arriva… >> ma le parole mi muoiono in bocca,sono troppo shoccata dall’immagine che ho davanti.

C’è mia nonna che è vestita stile stregona è sta ballando attorno ad un falò.

<< Nonna,ma che diamine fai?! >> chiedo appena mi riprendo dall’immagine.

<< faccio la danza del sole >> risponde lei tranquilla

<< la danza del…sole? >> chiedo confusa,io conosco la danza della pioggia,non quella del sole

<< sì,la danza del sole,fare quella della pioggia è inutile,qui piove sempre! >> dice lei,poi continua << domani deve esserci il sole,perché tu sei arrivata,e ogni volta che arrivi esce il sole. Io faccio questa danza per incentivare ancora di più il sole ad uscire >> termina

<< nonna,entriamo in casa >> dico sorridendo,lei sbuffa,spegne il falò,o meglio,il falò si spegne,anche perché sta piovendo,ed infine insieme entriamo in casa.

<< fammi indovinare,Alice >> sussurra notando le buste sul divano,io comincio a ridere.

<< a quanto pare è normale che faccia tanto shopping >> dico ridendo ancora di più.

<< e non hai ancora visto nulla,immagina che una volta accompagnò me a fare shopping,ti dico solo che appena uscite dal negozio la commessa andò in concessionario a comprare una Ferrari >> wow,quella ragazza è una shpping-dipendente!

<< nonna,tu vatti a cambiare ora,penserò io a cucinare >> sussurro.

Lei annuisce e sale al piano superiore.

Comincio a preparare dello spezzatino con patate.

Dopo mezz’ora tutto è pronto.

Apparecchio la tavola e la nonna si siede di fronte a me pronta a cenare.

Dopo un po’ cominciamo a chiacchierare.

<< allora tesoro,domani cosa fai? >> chiede la nonna

<< domani comincio a lavorare,alle nove vado in ospedale ed esco alle quattro,ci sono già alcuni bambini che devo visitare >> affermo,infatti domani dovrò controllare sei bambini,il primario ha detto che ne sono pochi perché è il primo giorno,ma già da dopo domani dovrò lavorare più ore.

<< ok cara,allora ti conviene andare a letto,altrimenti domani non ti alzi >> mi dice la nonna,è sempre la solita,mi considera una bimba,ma io l’adoro lo stesso.

<< ok,pulisco un attimo la cucina >> dico

<< lascia,ci penso io >> dice la nonna.

Opporsi è inutile,quindi annuisco e vado in camera mia.

Lavo i denti,infilo il pigiama e accendo il computer.

Come immaginavo c’è una mail di Angela,una mia.

La conobbi a Los Angeles,quell’anno in cui andai a lavorare nell’ospedale lì.

Stringemmo molta amicizia,era l’unica in quel poso a non essere falsa.

Nonostante poi io tornai a Phoenix rimanemmo comunque in contatto.

Ha saputo che mi sono trasferita a Forks e mi ha mandato una mail.

Lei conosce Forks perché da piccola ha vissuto in questo posto.

Dopo aver risposto alla sua lunga mail mi infilo sotto le coperte e mi addormento,domani comincerò a lavorare.

***

<< piccola,sveglia,sono le otto >> la dolce voce della nonna mi sveglia.

Apro gli occhi e vedo mia nonna che mi accarezza i capelli

<< giorno >> biascico

<< coraggio,alzati,io vado a preparare la colazione >> dice per poi scendere in cucina

Io allora mi alzo,e dopo essermi lavata e vestita lego i capelli in una coda alta.

Appena scendo in cucina la nonna mi serve un succo d’arancia e delle frittelle.

Dopo aver fatto colazione ed aver lavato i denti saluto la nonna.

<< tesoro tieni,stamattina ti hanno consegnato l’auto >> dice la nonna passandomi le chiavi della mia BMW.

Allora mi dirigo in ospedale.

<< buon giorno >> sussurro alla segretaria,lei mi fissa e arriccia il naso

<< prenda un modulo e aspetti >> dice per poi tornare a lavorare al suo computer,questa Jessica,stando al nome scritto sul cartellino,già mi sta odiosa.

Sbircio un po’ sullo schermo del computer e noto che sta gingillandosi su Face Book.

<< lei non ha capito,io sono Isabella Swan,la nuova pediatra >> esclamo,allora lei all’istante chiude la Home Page del sito e mi guarda sorridendo falsamente.

<< oh cara,benvenuta,il primario ti sta aspettando nella sala tre >> dice indicandomi una porta,io annuisco e dopo aver bussato entro

<< Isabella Swan,bene,siamo felici di averti in questo ospedale,io sono il dottor Cullen,Carlisle Cullen >> ecco perché il cognome del primario al telefono mi sembrava familiare,lui è il padre di Alice.

<< tu lavorerai nella stanza sei,questa è la chiave del tuo armadietto e questo è il camice >> dopo aver spiegato tutto e avermi passato il camice mi fa vedere le varie stanze.

Ora sono le tre e mezza,manca un ultima visita e poi tornerò a casa.

<< avanti >> dico quando sento bussare alla porta.

Nell’ufficio entrano una signora di circa trent’anni e una bambina di quattro anni.

<< salve dottoressa…Swan >> dice dopo aver letto il cartellino

<< vede,mia figlia,Elisabeth ha da tre giorni la febbre a 39° ho provato a darle dell’antibiotico ma la temperatura non è scesa >> dice la donna preoccupata.

Io annuisco e dopo aver visitato la piccola Elisabeth consiglio dei medicinali alla donna,lei mi ringrazia ed io vado a cambiarmi per tornare a casa.

***

Appena arrivo a casa trovo mia nonna seduta sul divano con un fazzoletto d’avanti le labbra

<< nonna tutto bene? >> chiedo,lei annuisce

<< non preoccuparti cara,è solo tosse,ho preso delle caramelle per farmela passare >> dice

Io controllo le suddette caramelle e sgrano gli occhi.

<< NONNA QUESTE NON SONO CARAMELLE PER LA TOSSE >> urlo preoccupata fissando lo scatolino,lei sorride come se niente fosse << quante ne hai prese? >> chiedo più calma.

<< tre o quattro non saprei >> ok,ora sono agitata,quelle che la nonna crede siano caramelle in realtà sono un farmaco molto pericoloso se preso in troppe quantità.

Ad un certo punto la nonna comincia a tossire,la guardo preoccupata,perché non si ferma più

<< Nonna tutto… >> non termino perché mi sento male.

Sul fazzolettino di carta che la nonna aveva d’avanti la bocca ci sono macchie di sangue.

Sta tossendo sangue!

Subito la faccio alzare dal divano.

<< muoviti,dobbiamo andare in ospedale! >> affermo tremante.

Sono spaventatissima!

Arriviamo alla mia auto e partiamo dirette per l’ospedale.

Speriamo bene!

 

Angolo di Giuly.

Salve ragazze,

ecco il secondo capitolo,

spero possa piacervi,

ringrazio Tutti quelli che hanno aggiunto la storia fra

seguite,preferite e da ricordare.

Inoltre ringrazio di cuore le due che hanno recensito.

giova71 e fabiiiiiiiii.

Grazie mille ^^

Ps.Per tutti quelli che seguono le mie storie,

desidero avvisarvi che entro venerdì terminerò questa e comincerò a ri-postare le altre.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Hemorrhage

 

<< Signorina si calmi >> è la millesima volta che mi ripetono questa frase

<< io mi calmo,ma lei deve dirmi come sta mia nonna! >> dico mettendo a dura prova la mia pazienza

<< per fortuna non è in pericolo di vita,però credo che dovrà restare in ospedale per circa quattro giorni,sa,per gli ultimi accertamenti >>  afferma il medico fissandomi,io annuisco e sconsolata entro nella camera che è stata assegnata a mia nonna.

Appena arrivate in ospedale il dottor Duncan subito l’ha visitata.

Ero agitatissima,infatti ho preso un leggero tranquillante.

Alla nonna è stata assegnata la camera numero sedici,deve rimanere in ospedale per quattro giorni.

Fortunatamente il dottor Cullen mi ha detto che per quattro giorni potevo anche non lavorare.

Per fortuna! Non ho la testa apposto in questo momento per curare delle persone,sono troppo agitata per la nonna,e fino a che non uscirà da questo ospedale dubito che mi calmerò.

<< ciao nonna >> sussurro sorridendo,lei ricambia

<< piccola vai a casa,sei stata qui per sei ore,và a dormire,tornerai domani mattina >>dice dopo,in effetti sono un po’ stanchina,stare sei ore di fila in piedi e in attesa di avere notizie su tua nonna è decisamente stancante.

Decido di dare ascolto alla nonna e la saluto.

<< domattina alle sette sarò qui >> dico prima di uscire dalla porta,ma riesco comunque a sentire la sua risposta

<< riposati cara,puoi anche venire domani sera! >> sento urlare.

La nonna è sempre la nonna!

***

Arrivata a casa mi lavo e indosso il pigiama a fiorellini.

Subito dopo mi infilo sotto le coperte.

Sprofondando in un sonno profondo.

***

Sono le sei precise ed io mi sono appena svegliata.

Scendo ancora in pigiama a fare colazione.

Dopo aver lavato la scodella dei cereali sento il campanello suonare.

Chi sarà?!

Vado ad aprire ancora in pigiama e d’avanti mi ritrovo Alice.

<< Bella vatti a fare una doccia,questi sono i vestiti,hai dieci minuti per fare tutto! >> non riesco nemmeno a rispondere che mi trovo chissà come in bagno.

Dopo aver fatto tutto ed aver pettinato i capelli chiedo ad Alice cosa stia succedendo.

<< te lo dico in macchina >> esclama stavolta più allarmata.

Entrati nella Porche Alice sgomma a tutta velocità sulla strada.

<< Alice,mi stai facendo spaventare,che succede?! >> dico io dopo due minuti

<< i medici hanno detto che tua nonna ha un’emorragia >> sussurra,dopo quest’affermazione vedo tutto nero.

***

<< Bella…Bella ti prego,svegliati! >> la voce di Alice mi giunge ovattata,lentamente apro gli occhi,sono seduta su una sedia in pelle ed Alice mi sta sventolando un foglio d’avanti la faccia.

All’improvviso la conversazione avuta con lei poco prima mi ritorna in mente.

Emorragia.

<< Alice…è grave? >> chiedo flebilmente.

Lei capisce subito e sorride leggermente

<< fortunatamente no,però dovrà rimanere in ospedale per dieci giorni,tu non preoccuparti,fra dieci giorni esatti tua nonna sarà come nuova! >> sorride e io tiro un sospiro di sollievo annuendo.

<< ora sta dormendo,lo ha detto mio padre >> dice,ed io annuisco nuovamente

<< ok,ma dove sono? >> chiedo facendo scorrere il mio sguardo nell’ufficio in cui mi trovo.

<< è l’ufficio di mio fratello Edward,lui ora sta controllando dei pazienti,ma fra due ore dovrebbe finire il turno >> io mi alzo e mi avvio alla porta

<< ok,allora andiamo >> dico,lei mi segue,ma dopo un po’ si ferma

<< Bella mi spiace,ma oggi la mia datrice di lavoro ha una sfilata,ed ha detto che se io mi presento in tempo farà sfilare anche un abito creato da me >> dice rammaricata

<< và Alice,non preoccuparti >> sussurro,lei mi abbraccia e poi corre all’uscita.

Io intanto vado nella camera di mia nonna,appena entro la vedo aprire gli occhi.

<< Bella >> sussurra,io le sorrido

<< come và nonna? >> chiedo

<< tutto bene piccola,non preoccuparti >> dice ancora lei,poi mi fa segno di sedermi sul bordo del letto.

Passiamo la seguente ora a parlare,quando poi mi ricordo di una cosa.

<< nonna,vado a chiamare mamma e papà,gli dico che non hai nulla di grave >> lei annuisce ed io esco dalla camera.

Quando la nonna stette male chiamai i miei genitori,loro si preoccuparono,ma ora voglio dirgli che non è nulla di grave.

Mi avvicino alla finestra dove c’è più segnale e chiamo a casa.

<< Pronto? >> la voce di mio padre mi raggiunge dopo due squilli

<< papà,sono Bella >> esclamo,per poi dire che la nonna sta bene.

Dopo circa mezz’ora mio padre finalmente attacca ed io mi avvio alla camera di mia nonna.

Dal vetro della porta riesco a scorgere un ragazzo che parla con la nonna.

E’ girato di spalle,quindi non riesco a vederlo bene.

La nonna sembra accorgersi di me,perché sorride nella mia direzione,subito dopo il ragazzo si alza e raggiunge la porta.

La nonna mi fa un occhiolino e chiude gli occhi.

<< ciao >> una voce profonda raggiunge le mie orecchie,giro la testa verso il ragazzo,e quello che vedo mi fa spalancare la bocca.

Colui che ho d’avanti non è un ragazzo,è un Dio!

Occhi verde smeraldo,capelli ramati tratti spigolosi.

Credo di essere morta,perché d’avanti gli occhi ho un angelo!

<< ciao >> sussurro arrossendo

<< tu sei Bella? >> annuisco << tua nonna mi ha detto che devo assolutamente portarti a prendere un frappé,quindi…ti va di venire con me? >> domanda arrossendo leggermente,io sorrido e con un occhio scorgo la nonna fissarmi e mimare con le labbra – vai o ti ammazzo –

Io sorrido a questo ragazzo sconosciuto e annuisco

<< comunque piacere,io sono Edward >> dice lui allungandomi la mano,io la stringo ed insieme ci dirigiamo fuori dall’ospedale.

<< vieni,conosco un bar che fa dei frappé ottimi >> esclama avviandosi verso la stradina principale.

Dopo dieci minuti di cammino entriamo in un piccolo ma accogliente bar.

Ci accomodiamo in un tavolo appartato e dopo un po’ arriva una ragazzina sui diciotto anni a prendere le ordinazioni.

<< per me un frappé alla nocciola con panna >> dico dopo aver rapidamente letto il menù

<< due,grazie Laureen >> sussurra Edward sorridendo alla ragazzina

<< di nulla >> dice Laureen andandosene.

<< allora Bella,perché non mi parli un po’ di te? >> domanda Edward dopo un po’

<< bè,ho vent’otto anni,e sono una pediatra >> esclamo << tu? >> domando,poi afferro il frappé che Laureen ci ha portati e torno ad ascoltare Ed

<< io anche sono un medico,aiutare le persone è sempre stato il mio sogno,e ci sono riuscito. Ho ventinove anni >> dice lui

<< come mai conosci mia nonna? >> chiedo cominciando a sorseggiare il mio frappé

<< bè,tua nonna ci ha sempre trattato benissimo,io e i miei fratelli siamo cresciuti a casa sua >> esclama lui sorridendo.

<< hai fratelli? >> chiedo,lui mi guarda un po’ stralunato,ma poi sorride nuovamente

<< sì,due >> dice.

Per due ore non facciamo altro che parlare di noi.

Abbiamo stessi gusti,stesse opinioni,siamo molto simili!

Appena torniamo in ospedale è come se ci conoscessimo da sempre.

Edward mi ha invitata ad uscire con lui anche la sera,io ho accettato.

Alle sei lui va a casa,e dice che mi passerà a prendere alle otto.

Io prima di tornare a casa della nonna vado a salutare la suddetta.

Appena entro nella stanza mia nonna mi sommerge di domande

<< allora,ti sembra carino? Ti piace? Gli piaci? Vi siete baciati? Fidanzati? Allora? >> io scoppio a ridere per l’esuberanza della nonna.

<< è carino,sì,mi piace,spero di piacergli anche io,e no,non ci siamo baciati né fidanzati,insomma,ci conosciamo da meno di tre ore >> esclamo,lei fa una faccia un po’ delusa << ma stasera andremo a cena fuori,solo io e lui >> dico allora,la nonna sorride radiosa

<< lo sapevo che era quello giusto! >> esclama felice facendomi ridere nuovamente

<< nonna,io ora vado,devo prepararmi per stasera,Edward ha detto di vestirmi elegante >> lei annuisce e mi caccia via.

Arrivata a casa decido di fare una doccia.

Dopo essermi lavata e aver indossato l’intimo apro l’armadio per cercare l’abito da mettere.

Decido d’indossare un vestito blu lungo fino al ginocchio e con una scollatura a V.

Faccio i capelli ricci e li lascio sciolti sulle spalle,metto un paio di orecchini blu e una collana d’argento.

Poi uso un po’ di trucco molto naturale,fard,ombretto pesca e rossetto chiaro.

Visto che sono appena le sette e mezza decido di mettermi un po’ al computer.

Dopo aver spulciato un paio di siti internet riesco a trovare quella borsa Gucci che piaceva tanto ad Alice,la ordino via mail,dovrebbe arrivare fra due giorni.

Appena spengo il computer il campanello suona,quindi afferro lo scalda cuore color panna e la pochette intonata all’abito.

Riesco ad arrivare traballante alle scale,colpa delle scarpe tacco dieci.

Apro la porta e mi si mozza il respiro.

Edward è ancora più bello di stamattina.

Ha una camicia nera con un jeans scuro e delle scarpe nere.

La chioma ramata è completamente scombinata,alcuni ciuffi ricadono sul viso rendendolo ancora più sexy.

<< sei splendida >> sussurra roco facendomi arrossire

<< grazie,anche tu >> dico dopo aver fatto un profondo respiro

<< prego madamoiselle,andiamo >> sussurra ancora dandomi il braccetto,io lo afferro e dopo aver chiuso la porta ci avviamo alla macchina.

Edward mi apre,con un gesto molto galante,la portiera facendomi salire a bordo della sua Volvo grigio metallizzata.

Dopo mezz’ora di totale silenzio spezzato dalle note rilassanti della musica classica arriviamo fuori un ristorante molto intimo ed elegante.

Edward mi apre la portiera ed insieme entriamo nel locale

Il cameriere squadra Edward e poi lo conduce ad un tavolo appartato.

Ci consegna due menù e poi se ne va.

<< oddio Edward,ma sei impazzito,questa roba costa tantissimo >> esclamo leggendo il menù,il piatto meno caro sta 50 $

<< non preoccuparti Bella,i soldi non sono un problema,ordina pure ciò che vuoi >> sussurra suadente,io annuisco.

A fine serata sono pienissima!

Ho mangiato un’aragosta,del pesce particolare e per dolce della panna cotta.

Dopo la cena io e Edward siamo andati al parco,e abbiamo passeggiato al chiaro di luna.

E’ strano,conosco questo ragazzo da meno di un giorno e già sento di essermene innamorata.

Che la nonna avesse ragione?

Magari è lui quello giusto!

A fine serata Edward mi ha accompagnato a casa,ed ora siamo impalati sulla porta.

<< grazie per la serata,è stata fantastica >> sussurro

<< di nulla >> dice lui con tono basso

<< allora ciao >> esclamo arrossendo,ma senza muovere un muscolo per aprire la porta di casa.

Edward si avvicina lentamente a me,i nostri volti sono distanti pochi millimetri…

 

Angolo di Giuly.

Ringrazio tantissimo chi segue la storia.

Vorre inoltre ringraziare fabiiiiiiiii e giova71 per aver recensito anche questo capitolo.

A presto,

un bacio a tutti ^^

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Edward Cullen

 

Edward si avvicina lentamente a me,i nostri volti sono distanti pochi millimetri.

Ora un  normale ragazzo avrebbe baciato appassionatamente la ragazza,ma Edward non è un normale ragazzo.

Infatti le sue labbra non sono premute contro la mia bocca,ma bensì contro la mia,oramai infiammata guancia.

<< ciao Bella >> dice,poi va alla sua macchina,e dopo un breve saluto con la mano sgomma via.

Io appena entrata in casa mi accascio alla porta chiusa.

Ho il cuore che batte a mille,un sorriso ebete sul viso e le guance arrossate.

Mi sento un’adolescente alla sua prima cotta!

Dopo essermi spogliata mi infilo nel letto per dormire.

***

Mi sveglio di soprassalto.

Per tutta la notte il mio chiodo fisso è stato uno.

Edward.

L’ho sognato.

Ho sognato di baciarlo,ho sognato un futuro,una famiglia.

Forse sto correndo troppo.

Ma sento di essermene innamorata.

Che sia questo il colpo di fulmine?

Non so rispondere,quindi decido di lasciar perdere questo quesito.

Dopo essermi vestita vado in ospedale dalla nonna.

Appena entro,sono le 10.00,trovo Alice che parla con la nonna,quando si accorge di me mi sorride maliziosa.

<< allora,com’è andata con Edward? >> domanda,io arrossisco di botto

<< bene >> sussurro,le allora inarca le sopraciglia

<< ti piace? >> chiede,io arrossisco ancora di più

<< sì >> rispondo semplicemente,allora Alice comincia ad urlacchiare

<< oh,sono così felice >> esclama abbracciandomi,anche la nonna sorride radiosa.

Il nostro “quadretto felice” è interrotto da una suoneria di un cellulare.

<< scusate,vado a rispondere,è Jasper >> sorride Alice,noi annuiamo e lei esce

<< tesoro,di la verità alla nonna,Edward ti piace solo? >> domanda la nonna dopo un po’ di silenzio

<< no,io credo di esserne innamorata >> sussurro desolata.

Non so perché ma temo di stare correndo un po’ troppo,e se Edward non dovesse provare nulla per me?

<< oh piccola sono felice >> dice la nonna accarezzandomi una guancia

<< nonna,e se lui non provasse nulla per me? >> domando sconcertata

<< tesoro,conosco Edward,e posso assicurarti che tu gli piaci,stamattina quando è venuto a salutarmi aveva un aria molto più radiosa del solito >> le parole della nonna sono confortanti,e dopo altri venti minuti di chiacchiere decido di andare a cercare Alice nel corridoio.

Dopo essere uscita dalla camera di mia nonna mi addentro negli innumerevoli corridoi.

Quando poi noto la chioma di Alice mi fermo e la raggiungo.

E’ abbracciata ad un ragazzo.

Che sia il fantomatico Jasper?

Mi avvicino ulteriormente,non è Jasper è…

<< Edward >> sussurro sorpresa.

Quindi lui sta con Alice?

Lei sta tradendo questo Jasper?

Le mie erano solo illusioni,Edward non mi ama?

<< Bella ciao >> dice come se nulla fosse,che falso!

<< ciao >> dico lanciando uno sguardo di fuoco ad Alice,lei sgrana gli occhi e mi fissa sconcertata

<< Bella,vedo che conosci già Edward,lui è il mio >> ecco,la parola che mi spezzerà il cuore sta per essere pronunciata << fratellone >> l’ha detto,ha detto che sono…FRATELLI?!

<< tu sei il fratello di Alice? >> domando,lui annuisce e sorride alla mia amica.

Ora collego tutte le cose,il fratello di Alice è un medico,come Edward,ha i gusti simili ai miei,come Edward,lei lo chiama Ed o anche Eddy diminutivi possibili per il nome Edward.

Ora ho capito tutto,Edward è un Cullen!

<< bè ragazzi,io devo andare,Jasper stasera viene a prendermi per uscire,ci vediamooo >> grida Alice prima di sparire correndo dietro una porta.

<< e così,tu ed Alice siete fratelli >> dico fissando Ed

<< esatto >> dice lui << non lo sapevi? >> chiede ancora

<< no,cioè,sì,sapevo che Alice ha un fratello,ma non sapevo fossi tu >> sussurro arrossendo

<< sei bellissima quando arrossisci >> dice Edward roco avvicinandosi pericolosamente a me.

Non so quando,né come,né perché,ma le nostre bocche si sono sfiorate unendosi in un dolce bacio,carico d’amore,almeno da parte mia.

Quando ci stacchiamo ansimanti Edward mi abbraccia immergendo il volto nei miei capelli

<< non prendermi per pazzo,ma credo di essermi innamorato >> sussurra baciandomi il capo.

<< meno male,perché credo di essermi innamorata di te anche io >> sussurro a mia volta.

Lui allora mi scosta un po’ dal suo corpo,mi sorride e mi bacia nuovamente

<< quindi ora cosa siamo? >> chiedo appena ci stacchiamo

<< fidanzati? >> domanda lui arrossendo,com’è tenero!

<< per me va bene >> dico contenta.

Dopo un po’ decidiamo,visto che Edward ha finito il turno di lavoro,di andare nella camera di mia nonna,appena lei ci vede entrare abbracciati ci sorride radiosa e comincia a congratularsi.

Ha parlato anche di matrimonio!

Certo,a me non dispiacerebbe,ma è troppo presto.

Almeno ora.

***

Mia nonna è finalmente tornata a casa.

E sta benissimo!

Le cose fra me e Edward vanno sempre meglio.

E’ un ragazzo così dolce e premuroso.

Mi riempie di complimenti ed attenzioni,è davvero fantastico.

Ora sono appena tornata dal lavoro,quando vado in cucina vedo mia nonna che sfoglia un grosso libro dall’aria pesante.

<< nonna cosa fai? >> domando,la vedo alzare gli occhi dal librone e puntarli su di me

<< oh ciao tesoro. Nulla guardo delle vecchie foto >> dice facendomi segno di sedermi accanto a lei,io l’ascolto e mi accomodo su una seggiola vicino la sua.

<< guarda >> dice passandomi una foto

Ero io,io che correvo,nella foto avevo cinque anni.

<< e…questa? >> domando fissando incuriosita una foto

Sono io,io che abbraccio un bambino.

Credo di avere circa quattro anni nella foto.

<< oh tesoro,hai visto la foto >> sussurra la nonna perdendosi nei pensieri

<< chi è questo bambino? >> domando,la nonna mi sorride

<< è Edward Cullen,da piccoli eravate molto legati,giocavate sempre insieme,certo,se c’era Alice tu stavi con lei,ma ho sempre pensato che eravate destinati a stare insieme.

Avevo ragione,ora siete fidanzati >> dice sorridendo nuovamente

<< davvero eravamo legati da piccoli? >> domando incuriosita

<< oh certo,guarda >> esclama mostrandomi un’altra foto.

In questa ci siamo sempre io e Edward,però ci stiamo…baciando?

Ero piccolina,di poco più di cinque anni e già baciavo dei bambini,però!

<< sei stata molto male quando la sua famiglia si trasferì >> sussurrò la nonna,stranamente dei Cullen ricordavo solo Alice,Edward non riuscivo a focalizzarlo nei miei pensieri.

<< questa invece ve l’ho scattata ieri >> dice mostrandomi una foto di me e Edward abbracciati

<< ma cosa sei,un paparazzo? >> domando scettica,quando l’ha scattata questa foto?!

Lei ride e poi chiude l’album.

<< ora basta foto,dobbiamo mangiare >> esclama solenne,ed insieme ci sediamo a tavola.

***

Un anno dopo.

 

<< buon giorno amore >> sussurra Edward baciandomi.

<< giorno >> dico io ricambiano il bacio

<< pronta? >> chiede,io annuisco ed insieme ci avviamo in chiesa.

Oggi c’è un matrimonio,quello di Alice con Jasper.

Jazz,che ho conosciuto l’anno scorso,ha chiesto ad Alice di sposarlo e lei ovviamente ha accettato.

Oggi finalmente il matrimonio da principessa per la nanetta si svolgerà.

Io sarò la testimone della sposa insieme ad Edward.

Mentre Rosalie ed Emmett,che ho avuto il piacere di conoscere qualche mese fa,saranno i testimoni dello sposo.

Rosalie è stata stra-felice di fare la testimone di suo fratello.

Anche se è preoccupata di rovinare la cerimonia.

Perché si sa,le donne incinte hanno molti sbalzi d’umore.

E sì,Rosalie aspetta un bambino,o meglio,una bambina,la piccola Lily,nascerà fra tre mesi,e i due futuri genitori sono felicissimi!

Appena arrivo in chiesa noto Jasper tesissimo,quindi gli sorrido e gli dico di calmarsi,il matrimonio andrà bene.

A cerimonia finita andiamo a mangiare al ristorante di lusso prenotato da Alice.

Io e Edward dopo poco ci alziamo ed andiamo a fissare il tramonto.

<< sai Bella,è da un anno che ti conosco,e sono sempre più innamorato di te >> sussurra lui abbracciandomi,io gli sorrido

<< anche io ti amo >> dico << sempre più >> continuo

<< comunque,stavo pensando >> infila una mano nella tasca dei jeans

<< vuoi sposarmi? >> chiede cacciando una scatolina in velluto blu dal pantalone e aprendola.

Dentro c’è un anello in oro bianco con un piccolo brillantino incastonato sopra.

<< sì >> sussurrò per poi abbracciarlo e baciarlo appassionatamente,ci stacchiamo appena la voce di Alice ci raggiunge,si trova sul piccolo palco destinato alla banda musicale.

Sta parlando al microfono.

<< Bene signori e signore,spero vi stiate divertendo,ora è il momento del lancio del bouquet, quindi venite tutti qui! >> dice autoritaria,io mi avvicino al palco,Alice si gira e lancia il mazzo di fiori bianchi.

D’avanti a me ci sono due ragazze che provano ad afferrarlo,ma una per sbaglio lo colpisce con la mano facendolo volare fra le mie braccia.

<< Benissimo >> continua Alice parlando al microfono << siete tutti invitati al matrimonio di Bella,prossimamente vi faremo sapere la data! >> dice ancora ridendo,io arrossisco e guardo Edward

<< ormai ci dobbiamo per forza sposare >> mi sussurra ad un orecchio

<< io ti avrei sposato anche se il bouquet fosse finito fra le mani di qualcun’altra >> dico baciandolo.

Subito sento tanti applausi.

Appena ci stacchiamo vedo Alice che mi sorride,non posso fare altro che ricambiare.

Chissà se il mio matrimonio sarà bello come il suo.

In fin dei conti,l’importante è trovare un uomo che ti ama,ed io l’ho trovato.

Ho trovato un angelo mandatomi dal cielo che mi ama più della sua stessa esistenza.

Ho trovato un Dio che amo più della mia vita.

Ho trovato l’anima gemella.

Ho trovato l’uomo destinatomi sin da bambina.

Ho trovato Edward.

 

Angolo di Giuly.

Ragaze,

domani posto l'epilogo.

Spero tanto questo capitolo vi sia piaciuto.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia,

e ringrazio di cuore fabiiiiiiiii , giova71 e Noemina90.

Alla prossima.

Un bacione ^^

 

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


Epilogo

Sette anni dopo.

 

<< MAMMA,FALLO SMETTERE! >> le urla di Marie mi fanno correre di scatto nel salone di casa Cullen.

Mia figlia Marie sta litigando con Tom,primogenito di Alice e Jazz.

<< Tom,ridai il giocattolo a Marie! >> Alice interviene prima di me,prendendo in braccio il piccolo bambino di quattro anni e dandogli un pupazzetto giallo per non farlo piangere.

<< Marie,per favore non urlare che sveglierai Sophie >> la mia piccola si imbroncia e torna a giocare in silenzio.

Sono passati sette anni dal giorno del matrimonio di Alice.

Sei dal giorno del mio matrimonio.

Ed esattamente cinque anni dalla nascita di Marie,mia figlia.

In questi anni sono cambiate parecchie cose.

In primo luogo io ed Edward ci siamo sposati.

Rosalie ed Emmett hanno avuto Lily,di sette anni Susan e Lucy di tre anni,sono gemelle.

Alice ha Sophie di appena un anno e mezzo e Tom di quattro anni,inoltre ha appena scoperto di essere incinta di un altro bambino,se sarà maschio lo chiamerà Mike,come il padre di Jasper,se invece sarà una femmina la chiamerà Kristen.

Anche io e Edward abbiamo avuto dei bambini.

Ci sono Marie,di cinque anni,li compirà oggi, ,Elisabeth o Lizzie come ama farsi chiamare di tre anni e poi c’è Jack,di sei mesi.

Oggi siamo tutti riuniti nel salone di casa Cullen per festeggiare il compleanno di Marie.

Ci sono tutti,compresi mia nonna,e i miei genitori.

<< mamma,tao >> la voce di Lizzie mi ridesta dai pensieri.

Lei,Susan e Lucy sono appena tornate,erano uscite con Edward e Emmett per andare a comprare il regalo a Marie.

<< ciao amore >> Edward mi da un leggero bacio a stampo e prende Jack,che sta beatamente dormendo in braccio a me.

<< ecco il mio campione >> esclama baciandogli piano la testolina per non farlo svegliare.

<< papà,se Jack è il tuo campione io e Lizzie che siamo? >> chiede Marie,parla perfettamente per avere cinque anni

<< voi siete le mie principesse >> dice Edward prendendole in braccio

<< e mamma? >> chiede Lizzie

<< mamma è la regina >> esclama,per poi abbracciarmi.

<< bene,ora venite tutti qua,che Marie deve spegnere le candeline >> la voce di Alice è autoritaria e ci fa avvicinare alla tavola con sopra la gigantesca torta Disney con su scritto << Auguri Marie >> e cinque candeline rosa già accese.

<< Aspettate,metto l’auto scatto >> sussurra papà armeggiando con la macchinetta digitale.

Dopo che ci siamo messi tutti in posa,abbiamo cantato la canzoncina e Marie ha spento le candeline la macchinetta ci scatta la foto.

Ci siamo tutti.

Al centro c’è Marie,con a destra Lucy e a sinistra Susan,dietro Marie ci siamo io e Edward,io ho in braccio Jack,mentre Eddy ha in braccio Lizzie.

Dietro Lucy e Susan ci sono Rosalie e Alice,la prima con in braccio Lily,la seconda con in braccio Sophie. Affianco alle mie amiche ci sono i loro rispettivi mariti,Jazz ha in braccio Tom.

Dietro di me ci sono Renee e Esme,poi affianco a loro ci sono Carlisle e Charlie ed infine c’è mia nonna.

Lei però sta affianco a me,e abbraccia la sua nipotina.

Ho chiamato mia figlia Marie perché tutto sommato è grazie alla nonna che io e Edward ci siamo ritrovati.

Se lei non fosse andata in ospedale io e Edward non ci saremmo mai incontrati,o forse sì?

<< bene,e ora la torta! >> urla Emmett,taglia tante fettine e dopo aver fatto accomodare i bambini intorno al piccolo tavolino apparecchiato apposta per loro gli serve il dolce.

<< ho una notizia >> esclama Rose sedendosi a tavola,noi la imitiamo

<< avanti Rose,parla >> sussurro sorridendo

<< ok…SONO INCINTAAAA! >> urlacchia felice,noi sorridiamo nuovamente e ci congratuliamo con lei,la famiglia si allarga sempre più!

<< Ragazzi,sfornate bambini come fossero pagnotte,rallentate il ritmo altrimenti per i prossimi compleanni non ci entreremo tutti qui dentro >> esclama Carlisle ridendo,noi ci uniamo a lui.

A festa finita ognuno torna nella propria casa.

Io,Edward e i bambini arriviamo a casa sfiniti.

Viviamo in una grande casa a Forks,vicino alla casa di mia nonna,che da sei anni è diventata anche quella dei miei genitori.

Ah,ora Edward è diventato il nuovo primario dell’ospedale,ed io sono una famosa pediatra.

<< su piccole,a nanna ora >> esclamo mettendo le mie bambine a letto.

La loro camera è tutta rosa a fiorellini gialli,perché Alice,essendo una stilista di fama mondiale,ha detto che “le sue nipoti non posso avere una camera brutta” contro Alice non si può fare nulla quindi le ho dato via libera per arredare tutta la stanza.

<< mamma,leggici una favola >> chiede Lizzie,io annuisco e afferro un libro di fiabe.

Dopo mezz’ora entrambe stanno dormendo,Edward ha messo Jack nella sua culletta azzurra,ed ora noi ci ritroviamo abbracciati sul letto.

<< la mia vita non potrebbe essere più bella >> sussurro,lui mi bacia i capelli

<< ti amo >> sussurra

<< anche io >> rispondo.

Poi ci addormentiamo,abbracciati,e innamorati più che mai.

 

Fine.

 

Angolo di Giuly.

Forse vi aspettavate un epilogo più lungo,

ma spero possa ugualmente piacervi.

Ringrazio tutte quelle che hanno letto le mie storie,

e tutte quelle che hanno commentato,

Kandy_angel e Noemina90.

Un grazie particolare va a fabiiiiiiiii e giova71 per aver commentato TUTTI i capitoli.

Grazie mille a tutti,

un bacio ^^

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