Violetta

di Necrolay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alessandra Curvati ***
Capitolo 2: *** Violetta ***
Capitolo 3: *** Il conterto ***
Capitolo 4: *** Raphael Colbert ***
Capitolo 5: *** Attachi di Panico ***
Capitolo 6: *** Insensibilità e l'Io malefico ***



Capitolo 1
*** Alessandra Curvati ***


Spazio autrice :

Buon giono a tutti ! sono alla prima esperienza come autrice, perciò chiedo il vostro aiuto... grazie, a chi stà leggendo e chi recensisce.

Vorrei fare un annuncio , poichè non sono molto brava a scrivere segnalate pure gli errori grammaticali e lessicali please...

ora vi lascio alla storia...

Era una veramente una giornata schifosa per Alessandra Curvati, il suo ristorante era stracolmo e due dei quattro camerieri erano ammalati, in più la sua socia Sophie Craig era intenta a socializzare con dei clienti (naturalmente maschi), senza curarsi di lei che era in cucina a sudare e a faticare.

Lei e la sua socia avevano ventisette anni e avevano aperto da tre anni con grandi risultati, ne erano molto fiere e piacevolmente colpite.

:- hai visto il tipo al tavolo cinque? Davvero splendido!-. Alex si girò verso l’amica spazientita :- no che non lo visto!... io lavoro a differenza di qualcuno!-. 

:- mamma mia che hai fatto?-. Sophie la guardo alzando un sopraciglio sospettosa.

:- niente!... è solo che ho dormito poco e male, ma se è davvero così bello perché non vai a conoscerlo!-. 

:- sei pazza!, è Raphael colbert…-. 

:- il famoso violinista e direttore d’orchestra?-.

:- proprio lui… divino, ci pensi ha solo un anno più di noi!... è impossibile avvicinarlo ha due gorilloni che non si staccano mai da lui!-.

Incuriosita sbirciò e doveva dire che era il più bel esemplare di uomo sapiens che avesse mai visto: alto verso il metro novanta, con spalle larghe ( da far invidia a un nuotatore professionista), messe in risalto da una polo nera come i suoi capelli a spazzola (ma con un ciuffo più lungo sul davanti che gli copriva la metà destra del viso) e occhi cerulei, del tipo che ti raffreddano all’istante. A dir poco stupendo, ma Alex non si fece impressionare, lei era alta un metro settanta per ottantatre di peso, cioè non era in peso forma(per non dire grassa).

in più a lei non piacevano i belli impossibili che andavano a letto esclusivamente con donne già occupate, i giornali parlavano del suo senso del pericolo, che provava nel sedurre donne già impegnate.

Sembrava che stesse aspettando qualcuno, vicino a lui c’era il suo agente, anche lui discreto musicista, non all’altezza di Colbert, che era considerato il nuovo Mozart. Ed ecco le persone che aspettavano, e con grande stupore Alex vide Marco Curvati presidente della Curvati laboratories, nonché suo nonno, e Lorenz Sciube suo collaboratore e ex famoso pianista.

La famiglia di Alessandra era di origine italiana, ma da tre generazioni era in America, integrati perfettamente, con sangue italiano nelle vene, ma soprattutto con un’attività che costruiva strumenti musicali da secoli, (precisamente aveva sessanta anni in più di Stradivari) ed ora anche più quotata da qualche decina d’anni da questa parte: i strumenti avevano un’acustica straordinaria e una agevolezza insuperabili, ormai i tre quarti dei strumenti erano Curvati, diventati miliardari, visto che solo il primo strumento costruito (una viola) valeva dieci miliardi di dollari(e assicurata per il triplo).

:-Alex ma quello non è tuo nonno con il signor Fray?...conosce Raphael e tu non me lo hai detto?-. 

Alex guardò l’amica :- non lo sapevo!... e poi ha uno Stradivari cosa vuole da mio nonno?-.

:- bee! È da un po’ di tempo che i Curvati, grazie ad un genio è la prima in classifica!-. dicendo così guardò verso di lei con aria furbetta, ma poi si riconcentrò sull’ospite seduto con suo nonno.

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Capitolo 2
*** Violetta ***


Raphael , guardò Marco Curvati, un uomo distinto ma anche molto comico (nel modo di vestirsi), sulla settantina, difianco a lui un altro dei suoi miti Lorenz Scube, era l’esatto contrario del’altro, sembrava un maggiordomo inglese.
-    Come le ho già detto al telefono vorrei  sentire Violetta (la prima viola), e poi sentire il prezzo!-

 Marco scosse la testa - lei sa la caratteristica di Violetta, chi la suonerà, se gliela venderà?... perché come lei sa non è più mia!-
Raphael sicuro di se rispose -    Ho tenuto conto anche di questo, per quel prezzo voglio anche il violoncellista, lo farò suonare nella mia orchestra!-


Infatti Violetta aveva la particolarità di avere corde di un materiale sconosciuto, che non si rompevano o usuravano, archetto e manico di avorio, era difficilissimo suonarlo, Wagner ci riuscì dopo  venti anni di pratica per usarla e le mani ne venivano fuori martoriate, piene di vesciche e cicatrici.

 In tutta la sua vita l’aveva vista solo una volta, suonata dal figlio di Marco, che se pur allora suonata con difficoltà aveva un suono superbo, quasi celestiale. Si diceva che solo Michele Curvati il costruttore, dopo anni e anni di pratica sia riuscito a maneggiarla perfettamente, dopo di lui più nessuno.

Era Violetta che sceglieva chi era il suo padrone e non viceversa, si diceva che era pura magia quando sceglieva, e fino ad ora non aveva scelto nessuno.

-   Dimmi ragazzo hai portato il portatile?-

-      Certo, Kurt …- Raphael si girò verso il suo assistente, che porse subito il pc.

 Marco prese un dvd e lo inserì, quello che vide e sentì fu come toccare il paradiso con un dito e sprofondare nell’inferno subito dopo, la traviata eseguita perfettamente da una bambina di nove anni al massimo , suonava Violetta, con una facilità e velocità assurda facendo scaturire da essa il paradiso, poi ad un tratto, con un accordo da oscar (che nessuno sarebbe mai riuscito a fare, di impossibile esecuzione) iniziò a suonare jazz cubano come fosse all’inferno, al piano c’era il maestro Scube, più giovane di una decina di anni, che  poi ad esecuzione finita si complimentò con la bambina in italiano il filmato finì ma nessuno, nemmeno Marco riusciva a parlare…

- Come avrai capito il filmato è vecchio, è di diciotto anni fa, ma colei che lo suona è tuttora la padrona di Violetta, e se possibile è diventata ancora più brava!,  sappi che ci ha badato solo un anno ad usarla, è stata il suo primo strumento, per Violetta è stato amore a prima vista, nemmeno Michele c’è riuscito i così poco tempo come hai sentito, ma purtroppo non suonerà mai in pubblico al massimo con Fray o con qualche amico, e mai con Violetta, impossibile,… è lei il collaudatrice dei miei strumenti uno ad uno, è un genio, la migliore, ma non suonerà mai da professionista, ed è inutile che ti dica il nome… invece per quel violino che mi hai chiesto si può fare benissimo! Raf … Raf…-

 Raphael era ancora scosso e riuscì solo a dire -  è riuscita a fare diventare violetta un basso da Jazz…pazzesco!-

 Il maestro Scube rise - Allora dovrebbe vedere come  passa da classica a jazz  a rock… davvero incantevole!-

Colbert , senza dire una parola se non un – Arrivederci- molto stentato, si alzò ed uscì al ristorante.

Spazio di Niki:

Come avrete visto in questo capitolo, capiamo chi è la Violetta del titolo, e le sue caratteistiche principali.

Come sempre vi chiedo di segnalare qualcosa che non vi conince sotto il punto di vista grammaticale.

Pubblicherò ogni  Giovedì o Venerdì.

Premetto che io so ben poco di musica, ma l'ambito mi garbava molto, perciò se  ci sono delle cantonate, sono solo ai fini della mia soria, come ad esempio mettere in mezzo Stradivari o Wagner,  scusate ^^' ...

Ed ora i ringraziamenti e le risposte alle recensioni:

Ringrazio tutti coloro che hanno letto il primo capitolo, e che ritorneranno a leggere questo (significace avete tanta forza..), ma anche a quelli che ci hanno fatto solo una capatina...

 lady_violet: Grazie caraaaaaaaaaa, il tuo consiglio, come avrai visto è stato bene accetto, e applicato, sono molto emozionata per essere  tra i tuoi preferiti, e spero che lo sarò ancora, dopo questo capitolo, come avrai visto Violetta è uno strumento... smack

 Fullmoon_Darkangel :  Premetto che non sei l'unica ad essere pazza, ance io ho dei momenti schizzati, e di solito i ho con il mio alter ego che è proprio Necrolay, la mia parte spigliata e sicura di se, che ho usato come copertura per scrivere eh eh ^^
Grazie per i complimenti e per la solidarietà... Sigh sigh mi comuovo... Raphael, è un tipo tutto di un pezzo, ma più avanti scatenerà la sua parte egocentrica e narcisista, vedrai vedrai... Baciotti

 _Ily_ :  A te dò il mio maggior ringraziamento, per l'offerta che mi hai fatto, che per me è un grande onore.

Mi dispiace non  averti contattato per questo capitolo, ma non sono stata in grado di mandarti il contatto msn  e dovevo postare(si dice così?) il cap. entro questa settimana. Ho cercato di metere in atto i tuoi sacri consigli...
Spero, che ti sia piaciuta anche il contenuto della storia ^^...  Mille abbracci
 

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Capitolo 3
*** Il conterto ***


 

Avevano guardato qualcosa nel computer, ma dopo averlo visto il maestro Colbert  non era più lo stesso, la sua espressione variava dal reverenziale, al sbalordito, come se avesse visto qualcosa di stupefacente, anche il linguaggio del corpo, rispecchiava  qualcosa di imprevisto, ma magnifico .

Il gruppo si alzò, ma solo il maestro e il suo assistente se ne andarono.

Alex andò oltre, da suo nonno - Allora cosa vi porto?-

Marco si girò verso di lei sorridendo -Ciao tesoro come va? - Le diede un bacio nella guancia, così fece Fray

- Bene, ma il signore che era con te non era Raphael Colbert? cosa voleva?-

- tua zia Cloe suonerà con lui per beneficenza. Mi ha chiesto di presenziare all’avvenimento e di costruirgli un violino… per lui naturalmente!-

Sua zia Cloe era una violinista quotata in tutto il mondo che dopo la morte dei genitori e di suo fratello era stata molto vicina a Alex e le voleva un mondo di bene - Ma è fantastico!-

- E tu verrai con me come mia accompagnatrice!-

 Sua nonna era morta due anni addietro per un tumore alle corde vocali, un disastro per una cantante lirica, aveva lasciato un vuoto profondo agli ormai esigui componenti della famiglia.

-ok,  non vedo l’ora!-

Alex se ne ritornò euforica in cucina e disse tutto a Sophie.

- Anche io ci sarò, Raphael ha invitato tutta l’orchestra di Vladimir (era una clarinettista)! Fantastico, no?!- rispose l'amica.

La sera dopo  era seduta in prima fila accanto a suo nonno, a Fray e a sua moglie Ramona; Sophie era qualche fila più in dietro.  Alessandra aveva indossato dei semplici pantaloni di lino e una canottiera di color nero, lei non portava mai gonne, la ingrossavano, per ribadire al concetto di comodità, ai piedi si era messa un paio  ballerine scamosciate anch'esse nere. Il concerto era fantastico,come lo era il teatro, dove si esibivano, era un ambiente che ricordava la Scala di Milano:un luogo abituale della sua infanzia.  Sua zia era superba, ma il migliore della serata era stato il maestro Colbert, che era vestito con un’elegante frac… splendido. Tutte le signore erano estasiate compresa sua zia, che lo guardava in modo strano...Con passione, in quello sguardo c’era amore.

Alex ricordandosi cosa scrivevano i giornali sul conto di Raphael, ( guardare il primo capitolo n.d.autrice), edde un brutto presentimento, guardò verso suo zio Robert, che (naturalmente) non si era accorto di nulla.

Nella prima pausa lei e suo nonno andarono dietro le quinte per trovare Cloe, che però, dopo nemmeno dopo dieci minuti, svenne.

-Chiamate un’ambulanza, presto!- Gridò Marco in preda al panico e con voce tremante.

 Poco  prima che la portassero via, la zia si svegliò - Alex, tesoro… prendi il mio posto!-

Il medico dell’ambulanza disse che era stato solo un calo di zuccheri, che però era meglio farle fare degli accertamenti.

Robert andò con lei, mentre  Marco era intento a convincere Alex di prendere il posto di Cloe.

- Ti prego tesoro  pensa ai  soldi per  la beneficenza! La gente se ne andrà se non manteniamo il programma che prevede due musicisti … ti pregoooo!- Alex non sapeva dire di no a suo nonno, pensò ai pro e ai contro di quella (sofferta) scelta, e poi rispose -E va bene!- Con tono esasperato.

 - Perfetto, parlerò io con chi di dovere.-

Era inaspettatamente tranquilla, quando chiamarono il suo nome ed entrò sul palco, sentì il presentatore della serata che spiegava il perché del cambiamento.

- Purtroppo miss Cloe Curvati  ha avuto un malore, la sostituirà sua nipote: Alessandra Curvati. Un applauso per l’assolo di violino e di viola eseguito dal maestro Raphael Colbert e da miss Alessandra Curvati.-

L’esecuzione lasciò tutti senza fiato, compreso suo nonno e Fray,era il Trillo del diavolo di Giuseppe Tartini, pezzo notoriamente conosciuto per la difficile esecuzione, ma loro non ebbero problemi, “ anche perché io l'ho dovuto solo accompagnare”, pensò Alex sottovalutandosi.    

 Lei e il maestro sembravano sulla stessa lunghezza d’onda e di esecuzione, Alex scoprì che era davvero piacevole suonare con lui. Quando ebbero finito non volava una mosca, poi come un lampo  scrosci di applausi e di "bis" riempirono la sala. L'improvvisato duetto suonò per altre due volte, poi lei esausta scese dal palco e chiese a suo nonno di accompagnarla a casa.

- Certo cara. Scusami, so cosa significa per te salire sul palco. Forse non ti dovevamo chiedere tanto. Forza, ora andiamo!-

- Non ti preoccupare nonno, in fondo mi sono divertita. Ma purtroppo ora mi gira un po’ la testa-

Mentre andavano alla macchina le persone le facevano i propri complimenti che lei accettava imbarazzata, dopo tutto non era lei la star della serata..

 

 

 

“Quella donna era davvero straordinaria”, pensò Raphael… Aveva capito subito che era lei la fantomatica padrona di Violetta e accordatrice degli strumenti Cordelli. doveva averla a tutti i costi come sua compagna. Kurt gli si avvicinò ed esclamò - Celestiale, non trovi? Davvero superlativa, non avevo mai sentito suonare la viola in quel modo!-

 Raphel guardò l’amico - Credo possa fare di meglio, non voleva farmi sfigurare. E' una prova da niente per la padrona di Violetta!-

L’amico rimase di sasso - E' lei la…la… padrona di Violetta?!!Peccato che se ne sia andata-

Già… se ne era andata, ma ora che  l’aveva trovata non l’avrebbe di certo fatta scappare.

SPAZIO NIKI:

Voglio ringraziare la mia beta _Ily_ , che mi ha  corretto questo capitolo... Ti adoro....

Da questo momento in poi entriamo nella vera storia, dove il filo conduttore sarà  il mistero di Violetta, e la storia di Alex, che come avrete capito, aveva smesso di suonare, e naturalmente Raphel e i suoi stratagemmi per avere Alex e Violetta...

Vi dò il link per ascoltare il trillo del diavolo... se ne sono capace...

http://www.youtube.com/watch?v=GDkzOGXhmQc

Ora passiamo alle recensioni:
  _Ily_ : Grazie cara per tutto ciò che fai per me.... non saprei come fare senza il tuo supporto.... mega bacioni

 Fullmoon_Darkangel :  Vedi, che avevi visto giusto!!!... spero che continuerai a seguirmi, anke con le altre storie che ho scritto... Stò cercando di conttarti in tutti i modi, ma non ci riesco, ho letto la tua email e ti ho risposto, ma non credo che ti sia arrivata, ho provato anche con il contatta, ma non so se hai funzionato, se sei amante dell' yaoi, vorrei parlarne con te!... fammi sapere come e se posso contattarti.... un bacione...

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Capitolo 4
*** Raphael Colbert ***



Il primo passo che compì Raphael fu di prendere tutte le informazioni su Alessandra Curvati. Scoprì che non era la pecora nera della famiglia come credeva lui, perché lei aveva preferito la cucina. Al contrario, ne era la stella: figlia del violoncellista Simone Curvati e di Laura Sortati, famosa pianista(entrambi di fama mondiale), che a sua volta era figlia di Antonio Sortati, eccezionale saxsista, e della ancora più conosciuta Carla Scube(cantante lirica e sorella di Lorenz) direttrice del più rinomato conservatorio del mondo I.C.N.(l’ International Conservatory di Napoli). In questo esclusivo conservatorio erano ammessi solo dieci alunni per ogni anno scolastico.  Venivano invitati a frequentare l’istituto, non in uso iscriversi, poiché erano i dirigenti della scuola a decidere se eri idoneo. Lui era stato scelto, come anche, naturalmente, Alessandra. Il conservatorio comprendeva le elementari, medie, superiori e università; gli studenti vivevano lì tutto l’anno scolastico e  ne uscivi genio, (quattro su quattro dei proprietari di Stradivari erano usciti da quell’istituto).

Alex si era laureata  con i massimi dei voti in pianoforte e in viola finendo due anni prima del tempo, è per questo che aveva avuto il tempo di iscriversi ad una scuola di cucina.

Raphael però non riusciva a capire perché non volesse esibirsi sul palco; era un mistero che lui era pronto a svelare se significava avere Alessandra Curvati (e naturalmente Violetta) nella sua orchestra.

 

Tanta grinta derivava dalla situazione infantile di Raphael… Fin da bambino, aveva dovuto prendersi cura di se stesso, poiché lamadre era una famosa cantante Jazz e per questo era sempre in giro per il mondo con la sua band. Era molto concentrata sul successo, tralasciando a volte di donare al proprio  figlio un po’ del suo preziosissimo tempo e un po’ di affetto. Di questo, ora, Raphael ne era consapevole, sua madre era stata ossessionata dal jazz, perché  erano assai pochi  i bianchi che avevano una voce adatta a quel tipo di musica, e per eccellere, per diventare il migliore, dovevi sacrificare qualcosa e Denise Colbert aveva deciso di sacrificare l’amore per il proprio figlio. Ora l’avvenente e biondissima  “signora” Colbert era felicemente sposata con un magnate della discografia pop e  rock,  a cui Raphael era molto affezionato, forse, molto più che alla madre assenteista. Non era il suo vero padre, quest’ultimo non aveva mai dato l’onore di farsi vedere da Raphel, ne di farsi sentire. Colbert infatti era il cognome da nubile di Denise, che poi aveva dato al figlio.  Con il tempo questa figura effimera era stata soppiantata da Julian Rafit, per metà israeliano e per metà tedesco, aveva fatto innamorare subito Denise, con la sua carnagione olivastra e due occhi neri come l’onice,con capelli castani tendenti al biondo contornato da un corpo statuario. All’epoca Raphael aveva undici anni, quando  la madre glielo presentò. Con il tempo,  la sua grande generosità e pazienza aveva guadagnato la fiducia del figliastro, lodandone sempre le scelte giuste e sgridandolo per quelle sbagliate. Il suo motto era  "Un errore non è mai per sempre, c’è sempre tempo per rimediare". Grazie a lui Raphael era diventato il maestro Colbert, concertista apprezzato in tutto il mondo. Era stato un genitore stupendo.

Impartì  alla sua orchestra le ultime note del  Op. 64 di Mendelssohn: Concerto per violino e Orchestra in Mi Minore, 

- Forse lo dovrei chiamare per farmi aiutare con Alex, lui mi saprà consigliare per il meglio... come sempre.-  Espresse il suo pensiero ad alta voce, tanto nessuno dei suoi musicisti aveva sentito,  componendo il numero di cellulare di Gabriel.

 

Dopo quattro  giorni, dal concerto di beneficenza, Raphel entrò  nel  Delizioso Peccato, il ristorante di  Alex e Sophie, voleva assolutamente parlare con la violoncellista, perché Raphael sapeva che sarebbe tornata a suonare per lui, ne era sicuro.


SPAZIO DI NIKI:

Ecco il link dell’opera di Mendelssohn eseguita da un’orchestra… :

http://www.youtube.com/watch?v=8K9MTKPmf8w

Inizio dicendo che questo capitolo mi è venuto veramente corto, ma dopo aver descritto uno sprazzo dell'infanzia di Raphael, avevo ideato l'incontro/scontro tra lui e Alex, che avverrà nel prossimo capitolo, perciò mi scuso con tutti/e ...

Continuo dicendovi che per ogni melodia che scelgo vi darò il link per ascoltarla ... Vi siete accorte che sono musiche non conosciutissime?!! E' perchè ho fatto un corso di musica all'università e ne ho sentito parlare , ma sopratutto perchè so usare internet e scovare quello che cerco...

E per finire, mmmm non ho nientaltro da dire!eh eh ^^...

ORA PASSIAMO HAI RIGRAZIAMENTI E ALLE RECENSIONI:

Ringrazio tutti/e per aver letto questo capitolo, chi mi ha messo nei preferiti, e nei seguiti...

_Ily_: ti ringrazio,DAVVERO tantissimo, anche per gli incoraggiamenti per ANGEL VOICE E ICE DRAGON... spero che questo capitolo ti soddisfi.. eh eh ^^

lady_violet: Grazie per la doppia recensione, sono felice che la melodia che ho scelto ti piaccia... ehhhhh si! Alex è la bambina prodigio del video, nel prossimo capitolo scoprirai il suo segreto... comunque questo capitolo ti dovrebbe aver fatto capire perchè lei non era terrorizzata nel salire sul palco... però poi ha avuto delle coseguenze... un mega bacione

Fullmoon_Darkangel: Hai visto che avevi ragione!! questo capitolo è un pò dedicato a te e alla tua fissazione per Raphel, il patrigno è ideato sul tuo stereotipo di uomo che mi hai dato... compreso il nome... Spero che Julian ti piaccia, perchè comparirà anche più avanti aiutando il figliastro... Smack

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Capitolo 5
*** Attachi di Panico ***


NOTE:

Anche questo capitolo non è betato, ma al  contrario del quarto, questo è più lungo (come ho promesso), e perciò   può essere pieno di errori di tutti i tipi....  Come ho fatto con il precedente, quando sarà corretto da _Ily_ lo sostiuirò.... 

Grazie e scusate per il ritardo...

- Alex è Qui!-  Sophie sembrava non stare più nella pelle.

- Chi è qui?- Alex sembrava divertita dal comportamento della amica.

- Come chi?!! Naturalmente Raphel Colbert… è da solo sai? Niente gorilloni o assistenti, solo soletto!-

Alex non riusciva proprio ad essere elettrizzata per quella notizia come lo era la sua amica, forse perché dopo aver scoperto la verità su sua zia non riusciva a non odiarlo. Ripensò alla sera del suo malore…

 

Dopo il concerto, Alex si sentì male, era come se i polmoni non volessero pompare ossigeno, la ragazza lo sapeva, era in atto un attacco di ansia, come era solito quando Alessandra si esibiva su un palco… Lei aveva la fobia delle esibizioni sul palco. Suo nonno se ne accorse e le chiese preoccupato  - Tutto ok tesoro?-

Alex lo guardò grata e rispose – no, forse no! Potami a casa…-

- No tesoro! Ti porto all’ospedale, stai avendo un attacco di panico!-

Alex si arrese – ok, portami dove ti pare…-

Arrivati all’ Ospital Day di New York , Marco fece scendere la nipote per poi entrare e chiedere aiuto, gli andò incontro un’infermiera dai capelli rossi molto graziosa e cordiale – Scusi , mia nipote ha un attacco di panico!-

- Venga, la portiamo subito al pronto soccorso … non si preoccupi!- L’infermiera aveva una voce molto calma è rilassante, che fece distendere un po’  i nervi di Alex.

Nel reparto la visitarono e le diedero un calmante, che le fece passare subito il panico, il dottore era tranquillo – non  è niente di pericoloso… se tenuto sotto controllo, avete fatto bene a venire qui! Quando le capita una cosa del genere si deve subito rilassare e stendere, adesso le darò delle pasticche che la aiuteranno in questi casi…-

- Grazie dottore…- Alex si sentiva leggera… la tranquillità in persona, fino a quando non sentì dire all’infermiera rossa, che si chiamava Samantha

- Scusate, ma voi non siete i parenti di Cloe Curvati?-

Marco rispose tranquillamente, ma sempre guardando negli occhi sua nipote, accarezzandole una mano, per renderla serena.

- Si, è mia figlia! Perché?-

- Bhè, congratulazioni! Sta per diventare nonno!-

L’infermiera Samantha non poteva sapere l’orrenda gaffe che aveva fatto, perché non poteva sapere che Robert Sully, il marito di Cloe era sterile!.

- C… Come scusi?!!- Alex stava stritolando la mano di suo nonno, fino a farla andare in cancrena e la sua voce uscì stridula, al contrario di Marco, dal suo viso  non traspariva nulla, nessuna emozione! Era una maschera inespressiva – Ne è sicura?- la voce del presidente della Curvati laboratories era decisa e incolore, ma i suoi occhi erano duri come l’acciaio, Samantha ne rimase impaurita… fino  ad un attimo prima, era un signore amorevole e posato…

- Sicurissima! Le ho preso io il prelievo! C’e qualcosa che non va?-

- Mi scusi, niente di cui preoccuparsi! In che periodo è?-  Marco cercò di tranquillizzarsi e di non attaccare l’infermiera.

- E’ di due mesi, è entrata nel terzo!- la voce della giovane era allegra, mentre quella di Alex assomigliava sempre di più a uno squittio tanto era bassa e nervosa.

- Mio zio, come la presa?- era preoccupatissima, perché a meno che non era successo un miracolo, quella creatura che aveva in grembo sua zia non era di Robert…

- Pensate! E’  svenuto! Adesso è steso affianco alla moglie… che dolci che sono questi neo-padri!-

- Lo voglio vedere! Subito !- Alex si alzò repentinamente, sorretta da Marco, suo zio Robert era stato per lei come un padre, e nessuno meglio di lei sapeva quanto soffriva per questo handicap.

L’infermiera non fece opposizione, e li portò entrambi verso la stanza di sua zia.

- C…Ciao!- Cloe li guardò prima sorpresa poi colpevole, quando capì che loro sapevano

- Ciao zia! Come stai?- Era stata Alex a parlare, perché sembrava che Marco non volesse nemmeno guardare la figlia…

- Tutto apposto! Sembra che la mia perdita di sensi era dovuta proprio a questo!-

- Bene! Sono contenta…- Alex non sapeva più che dire, sembrava che nella stanza fosse scesa una patina oppressiva di silenzio, ma lei proprio non riusciva a parlare, non faceva altro che pensare a Robert « Non è possibile che stia succedendo! Questa famiglia non aveva già avuto troppe sciagure?!! Perché, perché … e poi chi sarà il padre? Dio aiutami…» la ragazza non faceva altro che pregare e pensare, più pensava e più pregava il Signore di risolvere questo guaio.

- Come mai siete qui?- Cloe cercava in tutti i modi di far parlare suo padre, ma era sempre sua nipote a risponderle.

- Ho avuto un attacco di panico dopo il concerto!-

- Stai bene tesoro?- Cloe guardò preoccupata colei che era stata una figlia per lei, ma per la violoncellista non era abbastanza, voleva sentire crescere dentro di se una vita, qualcosa che le desse un senso di appartenenza, qualcuno che l’ avrebbe chiamata “mamma”, era egoista e lo sapeva, amava suo marito, ma aveva cercato ciò che non le poteva dare in altri uomini. In otto anni di matrimonio, cinque gli aveva passati fra braccia di diversi uomini che aveva amato intensamente. Però ora, si sentiva persa sotto gli sguardi di due delle persone più importanti della sua vita.

Alex rispose alla domanda – si, tutto ok!- poi prese coraggio e fece la domanda cruciale – Chi è il padre?-

Cloe scosse la testa desolata – non te lo posso dire tesoro!-

- Dimmi che ti ha fatto Robert?!! Ti ha tradito? Ti ha picchiato? Ti ha insultato? Dimmelo!- finalmente Marco parlò, e lo fece con un tale tono ghiacciale che la figlia sobbalzò 

- N… No, non mi ha fatto niente! Ma io volevo qualcosa che lui non mi potrà mai dare!- Cloe era disperata, sapeva che aveva fatto del male, ma non sapeva l’entità del suo danno… non aveva pensato alle conseguenze dei suoi gesti – Io… Io … Mi dispiace!-

- Non è a me o  ad Alex che devi dire queste parole!, ma a tuo marito… o forse dovrei dire ex- marito, se non è così idiota da perdonarti!- Marco era stato crudele ma giusto nelle sue parole.

- Papà io..io…-

- Basta! Ti ho detto che non voglio scuse o spiegazioni… non mi interessano, d’altronde nessuno può capire il perché hai fatto certe scelte, solo tu lo sai! Io rimarrò sempre tuo padre… Dammi solo un po’ di tempo per riprendermi…- Quelle parole furono recepite da Alex e Cloe come una sorta di perdono da parte del capo famiglia.

Intanto Robert si era svegliato, ma rimanendo immobile ai discorsi delle persone presenti. Aprì gli occhi e chiamo Alex.

- A… Alex!- Ora toccava a lui dire la sua

- Zio! Sei sveglio!- A solo a quel punto Alex si mise a piangere abbracciandolo disperata, alzò il viso dal suo petto guardando in due pozzi di cioccolato fuso, caldo, e dolce…gli occhi del suo amato zio.

- Su, su, non è successo niente!- Robert scompigliò i capelli di sua nipote, proprio come faceva quando era adolescente, calmandola dal suo pianto, poi si girò verso suo suocero e sua moglie.

- Non è stata solo colpa tua! Io ho desiderato una farfalla, ma le farfalle non si possono possedere, solo catturare e farle morire… Io poco a poco ti ho fatto morire, togliendoti alla vita spensierata che volevi! Ora è meglio che questa farsa finisca! Voglio il divorzio! Subito! –

 Dopo quella  frase Alex e Marco uscirono lasciando soli i due coniugi.

 

 

 Alex aveva pensato attentamente su chi poteva essere il  fantomatico padre, alla fine ricordandosi dello sguardo che sua zia aveva rivolto a Colbert, era sicura che fosse lui.

Era per questo che non faceva i salti di gioia nel averlo nel suo ristorante, anzi…

- Cosa vuole?- chiese all’amica..

- Vuole una omelette con prosciutto!- Disse Sophie sconsolata… Alex le aveva raccontato tutto, ma lei era sicura che Raphael non fosse il padre del bambino.

- Una omelette per pranzo?! Ma che gusti ha?-  chiese schifata il cuoco

- Non credo sia venuto per la tua cucina! Guarda sempre verso questa direzione…chissà!!- Sophie cercò di fare la misteriosa, ma la faccia seria di Alex la fece indispettire – E va bene! Vuole parlarti!-

- Con me?lui? non credo proprio…-

- suvvia Alina! Magari gli chiedi se è il bastardo che ha messo incinta tua zia!-

- Tu sensibilità zero eh?! Comunque è no! Non voglio dare spettacolo nel mio…- all’occhiataccia di Sof si corresse subito – nel nostro ristorante! Perché sono sicura che almeno un pugno glielo mollo!-

- Come vuoi…- Sophie uscì dalla cucina sorridente, sicura che l’amica avrebbe incontrato il bel musicista.

 

Due ore dopo Sophie rientrò divertita nel regno della sua migliore amica.

- Ehi grande chef! Il nostro bel tenebroso non si scolla dal tavolo! e ha detto, Testuali parole “ Non me ne vado se prima non ho perlato con miss Curvati!”, ci pensi, vuole parlare con te, tanto da aspettare due ore! Due ore che occupa un tavolo… Cavolo Alex! Vacci a parlare subito! O gli do il tuo indirizzo di casa!- Sophie era allo stremo delle forze, tanta era la cocciutaggine di quella ragazza!

- Ok, ok, vado, vado…- l’altra non badò al tono lamentoso della cuoca e batté  le mani felice.

- Brava bambina!-

Alex le fece la linguaccia, si tolse il grembiule e il cappello e uscì dalla sua zona relax, per immergersi in quella che si prospettava una guerra con  un morto e un vincitore.

 

Lo vide da lontano, era impossibile non vederlo, alto, muscoloso, con occhi da brivido e un sedere che parlava! Ma per lei era solo una bega, una grossa bega, una grossissima bega.

- Che vuole?- Ad Alex non piaceva andare per le lunghe, ma era lo stesso per Raphael.

- Si sieda, o vuole che tutti  stiano ad ascoltare ciò che ha da dirmi?-

Alex si sedette come le era stato consigliato, sapendo che altrimenti avrebbe dato nell’occhio.

- C… Come sa che ho qualcosa da dirle?!!-

- La sua faccia parla da sola… Dica pure! Poi io le dirò perché sono qui!-

Alex a quelle parole ci vide rosso e partì a raffica.

- E’ lei il bastardo che ha messo incinta mia zia?-

Raphael non si scompose minimamente, rimanendo impassibile

-  Congratulazioni!  Di quanto è?-

- Di due mesi! È entrata nel terzo- Rispose caustica la ragazza.

- Bene! Io tre mesi fa ero in Giappone, sono ritornato due settimane fa! Può controllare se vuole! Non sono io il padre del bambino… Mi dispiace per lei!-

Alex a quelle parole si sorprese, era possibile che si fosse sbagliata su quello sguardo? «Un momento, lui ha detto solo che non è il  padre del bambino, ma non che non ci è andato a letto!» pensò Alex .

- Le posso anche credere… e controllerò! Ma  lei è mai andato a letto con Cloe?-

- Si! Ci sono andato a letto! È una bella donna, ed era disponibile!- rispose indifferente Raphael.

- Disponibile?!! Disponibile ?! È sposata! Si rende conto che era meno accessibile di una cassaforte?! In più era già incinta! Lei… Lei è un pervertito!- Alex era inviperita, quell’essere non era un essere umano, era un porco senza morale, sfasciatore di matrimoni ecc..

- Sua zia era consenziente, non l’ho obbligata a fare niente! Anzi, è stata lei ad avvicinarmi… E se non mi sbaglio ancora non sapeva di essere incinta!-

Alex ammutolì, dopo aver sentito  sua zia, molto probabilmente aveva ragione, delusa da tutta la situazione, ma fermamente convinta che l’uomo davanti a lei era un essere disonorevole, incrociò le braccia al petto e mise il muso – Cosa voleva dirmi lei?- .

 

 

«Finalmente!» pensò Raphael, non era male con quel musino arrabbiato, gli faceva tenerezza! Ma gli affari erano affari, e per lui era solamente una stupefacente violoncellista.

- Le voglio proporre di entrare a far parte della mia orchestra!- Non era il momento di usare giri di parole, ma si stupì non poco quando Alex gli rise in faccia.

- ah ah ah ah …. Oddio… sta scherzando spero! Mio nonno non le ha detto il mio”piccolo” problema con il palco!?-

Sempre impassibile le rispose – Certo! Ma non mi ha spiegato la  motivazione! Perché non vuole più suonare?-

- Aha, aha sbagliato! Io suono… eccome se suono, ma non su un palco! Ne ho la fobia! Dopo il concerto di domenica sera(quello di beneficenza) mi è venuto un attacco di panico, e sono finita in ospedale!- non gli disse che proprio “grazie” a quell’attacco aveva scoperto di sua zia!.

- Vuole dire che lei suona? Anche Violetta?!!-

-Mmmm vedo che mio nonno le ha detto quasi tutto! Si, anche Violetta! Se vuole sapere tutta la verità,  tengo un corso di pianoforte e violoncello alla scuola di Vladimir, li suono tranquillamente Violetta, i miei alunni ormai sono abituati a lei e alle sue stranezze!-

Raphael aveva sentito parlare della scuola musicale per ragazzini disadattati che aveva aperto il suo amico e collega, ma non credeva che avesse come insegnante una perla così rara!

- Ma perché non ti curi?- era passato al tu, perché arrivati a quel punto tanto vale rischiare…

- Non sono affari che ti riguardano!- per riflesso anche Alex gli diede del tu.

- Mi interessi! Come musicista, si intende! Voglio che tu diventi la punta di diamante della mia orchestra!-

- ok! Tanto credo che tu comunque in un modo o in un altro lo scopri… vero?- domandò ironicamente.

- Giusto! Perciò risparmiami un lavoraccio e racconta!-

- Senti caro, non mi dai ordini ok? Per me è difficile raccontare ciò che è successo, soprattutto se è un estraneo! Lo faccio solo perché so che romperesti l’anima se non a me, ai miei amici o famigliari…-

- Hai ragione! Prego, puoi per favore raccontarmi la tua storia?- la  voce di Raphael era più rilassata, quasi divertita, gli piaceva il carattere della ragazza davanti a lui.

- frase decente! Tono sbagliato! Impegnati per la prossima volta! Inizio se non si fa sera! Come ben saprai i miei genitori e mio fratello maggiore sono morti sette anni fa, durante una loro esibizione a Napoli, mio fratello era mitico! Il mio mito… Luca era il mio supporto, la mia copertina di Linus, i miei genitori erano dei giganti, erano magnifici, soprattutto se erano insieme, li amavo estremamente… Durante l’esibizione ci fu un terremoto imprevisto dovuto all’instabilità del Vesuvio ( non è vero che il Vesuvio può dare questo tipo di problemi, ma mi servono alla storia perciò abbiate pazienza… chiedo scusa… eh eh n.d. autrice) e il soffitto crollò! Proprio sopra di loro, sono morti sul colpo! Io ero in terza fila, vicino a mio nonno Antonio, che mi fece da scudo! Anche lui morì, io mi salvai, Ma avevo fatto in tempo ha vedere la scena agghiacciante della morte dei miei famigliari, rimasi in ospedale per quattro mesi, avevo il femore, milza e varie costole rotte, per farla breve l’uniche cose che avevo sane erano le braccia e gli organi vitali… Non ti sto a raccontare i loro funerali e il senso di oppressione che avevo sul cuore, perché sarebbe doloroso e patetico… per me! Ora ho superato tutto, vado avanti anche per loro, sorrido per loro… cucino per loro… sono parte integrante delle mie scelte, mi rapporto con loro, chiedendomi cosa farebbero al mio posto… sono ritornata a suonare per loro, e per tutti quelli che hanno bisogno della mia musica…- I suoi occhi iniziarono a sbattere velocemente stava cercando di trattenere le lacrime, riuscendoci malamente, così si alzò dal tavolo e guardando in laghi di ghiaccio continuò  – Le uniche cose che mi sono rimaste di quell’incidente è una gamba zoppa e la fobia dei palchi, e della loro oppressione nel mio cuore, perciò la mia risposta è no, grazie, non mi voglio esibire in un palco!- e se ne andò stentando a trattenere le lacrime, che appena entrò in cucina sgorgarono come un fiume in piena, senza dar modo di fermarle.

- Violetta… ho bisogno di te!-

SPAZIO DI  NIKI :

Ringrazio a tutti/e  che leggono la mia storia...

Ho  messo  negli avvertimenti, Shonen-ai  perchè proprio oggi mi è venuta una idea geniale... Ci sarà una coppia Gay, ma al massimo descriverò baci e abbracci,non mi voglio allontanare dalla storia e dai miei protagonisti....

 Fullmoon_Darkangel: Ed ecco il capitolo che  svela il segreto di Alex! muahhh ah ... più avanti ci sarà anche una storia gay ma molto soft muahahaha... mega baciotto

 lady_violet: Ed ecco qui svelato il mistero.... non menarmiii.... mi dispiace veramente tanto anche per il ritardo, SMACK E TANTE COCCOLE... per i complimenti sigh sigh (commossa)

 _Ily_: Anche stà volta non ci siamo beccate! Comunque  sono recidiva... metterò una coppia gay anche qui !  Sono felice che la storia i stia prendendo.... A te ti mando immensi baci e scuse per la mia opprimente presenza... ah ah ah

 

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Capitolo 6
*** Insensibilità e l'Io malefico ***


NOTE:

Mi scuso enormemente per non aver  pubblicato la scorsa settimana, ma dovevo scrivere la prima bozza della mia tesi…Da ora in poi non salterò più una settimana!, ma il giorno di pubblicazione varierà secondo le mie esigenze… Scusate…

Questo capitolo non è  betato da _Ily_ ( che saluto con un immenso bacio) perché è molto difficile sentirci, considerando i rispettivi impegni…Cercherò di scrivere nel modo migliore, ma se farò qualche errore mi potete sempre riprendere..eh eh ^^.   ATTENZIONE:il pensato è in mezzo a questi simboli « »

Ora vi lascio al capitolo…

 

Raphael aveva visto, sarebbe meglio dire fatto scappare letteralmente  Alessandra, dopo aver raccontato la sua storia, accorgendosi delle lacrime trattenute a stento. Non aveva idea che la storia della violoncellista fosse così tragica!, certo, aveva letto anni addietro della morte dei tre componenti della famiglia Curvati, ma lui aveva  vissuto quel momento,  come uno spettatore che guarda un film particolarmente drammatico, cioè da estraneo, non aveva assolutamente sentito niente, nessun sentimento di dispiacere…

Ora quello che per lui era stato “solo” un increscioso incidente,  aveva chiuso la strada ad un genio (Alex), relegandola dietro le quinte, mentre il suo posto era su un palco… insieme a lui. I sentimenti di Raphael erano molto tenui, diciamo inesistenti!, ma lui aveva bisogno di una grande idea per far cadere nella sua trappola il suo uccellino ribelle, che invece di cantare con la sua bellissima voce, si nascondeva nel suo nido piangendo disperato, purtroppo per lui l’unico modo per farlo ritornare a “cinguettare” felice era “chiedere” aiuto  proprio a quei sentimenti da cui lui fuggiva e che ormai non facevano parte della sua vita.

- Accidenti che fastidio! Ora che faccio?- il su tono era stizzito, pieno di fastidio per quello che si preannunciava un ritardo al suo piano per avere Alex nella sua orchestra.

 « Raphael…pensa, pensa, pensa… Ci sono! Che grande idea…» Il maestro d’orchestra pensava picchiettandosi l'indice delle due mani nella tempia, mentre ancora era seduto al tavolo del ristorante con entrambi i gomiti appoggiati sul piano tondo, ma dopo il suo lampo di genio scattò in piedi facendo ribaltare la seggiola in cui era seduto e senza curasene uscì dal Delizioso Peccato per ritornarsene  nel suo mega attico vicino a Lincoln Square, nei pressi di Central Park…

 

 

 

Era un Mercoledì mattina e Alex si trovava alla  Musical notes S.O. M.  (school of Music), la scuola aperta da Vladimir ( il fidanzato di Sophie).

Questa scuola era stata aperta cinque anni prima, nei sobborghi del Bronx, quartiere malfamato per eccellenza, dove i ragazzi già all’età di dieci anni sapevano usare le pistole e rapinare con la stessa facilità con cui un bambino normale si sapeva allacciare una scarpa…Era per questi bambini rapiti dei loro anni più spensierati che era nata Musical Notes, una scuola no profit, cioè gratuita, pagata per lo più da Marco Curvati e da diversi benefattori, che molto spesso arrivavano da queste realtà… La musica come strumento  per dare alle nuove generazioni un futuro che i loro genitori non avevano potuto avere, dopo tutto a chi non piaceva la musica, tutte le sue forme avevano ascoltatori ed esecutori… La musica era universale.

Alla Musical notes, ai bambini dai cinque anni in su veniva insegnato a suonare e cantare per dargli le basi  per creare qualsiasi musica che si celava nel  loro cuore… 

Stava insegnando ai suoi allievi di pianoforte di tredici anni,  i Nocturne (Notturni) di Chopin in particolare l’opera 55 n°1.

- Semir più lento, non è l’opera 9 n°2, forza riprova! Sasha poi tocca a te… preparati!- Alex insegnava violoncello/basso e pianoforte. Anche dopo l’incidente non era riuscita a smettere di suonare e dopo aver aderito all’iniziativa di Vlad, insegnare era diventato un toccasana per il suo animo, amava questi bambini diffidenti, che piano, piano si aprivano alla musica come un fiore che sboccia. Semir un bambino metà turco stava concludendo la sua esibizione, quando sentirono parlare con la sua voce tenorile e il forte accento russo il “preside” Vladimir.

- Prego Raphael entra pure! Questa è l’aula 3 di pianoforte, è uno dei “territori” di Alex… Ciao ragazzi, ciao Alex!…- L’ultime parole del discorso  furono perse da Alessandra che dentro di se scoppiò ad urlare:

« no! Anche qui no!, ma che cos’è?!! Una piaga?! Una sanguisuga?! Perché mi perseguita? »

« Forse non ha capito il tuo “velato” rifiuto! Forse per liberarti di lui devi fare una disinfestazione… Bho?! Chissà?» La voce del suo io malefico era stata assai ironica… e convincente, non sapeva nemmeno di avercelo un io malefico…che figata!.

«Vado subito a comprare il pesticida… muori scarafaggio! Aspetta! Non funzionerebbe! Ho la sensazione che non riuscirò ad ucciderlo nemmeno con una scimitarra piantata nella schiena! Uffa! Fai qualcosa!» Alex era ormai inconsolabile…

«Io?!!! Io mia cara, esisto solo nella tua testa! Al massimo posso essere la mente criminale del piano di terminazione e tu il braccio! Ecco il piano… ».

 

 

Al di fuori di Alex i ragazzini e i due uomini la vedevano variare espressione con una velocità inaudita, prima era disperata , poi ironica, sconsolata ed infine fermarsi su quella sadica,  solo Vladimir le si avvicinò per chiederle – Alex stai bene?Cosa ti fa male?!- Reazione più che ragionevole, visto che le smorfie della ragazza si avvicinavano molto a quelle di un malato di influenza intestinale acuta… Povero, povero ingenuo,non sapeva che nella mente di Alex il suo Io malefico stava programmando il piano “ STERMINIAMO IL SCARAFAGGIO,(sottotitolo) la morte lenta e dolorosa di Raphael Colbert”.

 

 

SPAZIO DI NIKI:

Ed eccoci qui con un altro capitolo! Dove scopriamo l’insensibilità di Rapheal e  la pseudo malattia mentale di Alex…

Il primo link è l’opera Notturni di Chopin - Op 55 n°1:

http://www.youtube.com/watch?v=NaRnnfqKqHA&feature=related

IL secondo è la più famosa Notturno sempre di Chopin Op. 9 n. 2:

http://www.youtube.com/watch?v=7sRlylWy1SE  il nome non vi dirà niente ma la melodia è conosciuta ai più!

Andate  ad ascoltare, sono molto, molto belle. La scuola non esiste veramene è un luogo puramente inventato.

 

I Ringraziamenti(e Maledizioni) e RECENSIONI :

Ringrazio tutte le persone che mi leggono e seguono! Anche se agli altri siete invisibili per me ci siete, ci siete eccome! Tante coccoleeee…

Saluto calorosamente anche e soprattutto lady_violet…(spero che leggerai questo e il precedente capitolo)… Smack!Smack!

Inoltre ringrazio Google Maps che mi ha aiutato a cercare una via esistente a New York.

La maledizione è una sola: maledico la tastiera senza fili del computer fisso della mia famiglia con cui ho scritto questo capitolo, perché salta le lettere,facendomi rallentare un casino … TI MALEDICOOOOOOOOOO  è_é

 Fullmoon_Darkangel : Ciao bella!Sc..Scusa il ritardo, non mi uccidere! La coppia Gay entrerà in scena tra uno o due capitoli… Le arti amatorie di Raphael pure…Non ti voglio svelare di più se no perdi il gusto di leggere… Ho l’impressione che  io e te abbiamo molte cose in comune! Anche io ho un fratello che si chiama Luca, ma è più grande di due anni, intendiamoci, gli voglio tantissimo bene, ed è per questo che ho dato il suo nome all’amatissimo fratello di Alessandra…poi io gli ho già allungato la vita del doppio,perché ho sognato che moriva ( dalle mie parti si dice che se sogni la morte di una persona conosciuta gli allunghi la vita del doppio)perciò non mi sento (ancora) in colpa!A te ti do un immenso bacio… Alla prossima…

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