Escape from the Past

di MaCcO
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un corpo da adulto ***
Capitolo 2: *** Il funerale ***
Capitolo 3: *** Il colloquio ***
Capitolo 4: *** Vita a Villa Zabini ***
Capitolo 5: *** L'udienza ***
Capitolo 6: *** Desiderio e lacrime ***
Capitolo 7: *** Due mesi e un giorno prima ***
Capitolo 8: *** Due istinti ***
Capitolo 9: *** Pansy o Astoria? ***
Capitolo 10: *** Fragilità ***
Capitolo 11: *** Ritorno dall'Oltretomba? ***
Capitolo 12: *** Addii ***
Capitolo 13: *** Grimmauld Place,numero 12 ***
Capitolo 14: *** Voce ***



Capitolo 1
*** Un corpo da adulto ***


A Raffa,

che ha atteso molto l'uscita di questo racconto,

ti lascio a Draco e

alle sue misteriose avventure.

 

 

Erano passati quattro anni dalla sconfitta di Voldemort da parte di Harry Potter.

-San Potter-

Ogni volta che pensava a quell’idiota, Draco faceva una smorfia di disgusto.

Da quando quel mocciosetto cicatrizzato aveva messo piede ad Hogwarts,  le attenzioni di tutti precipitarono su di lui e sulla sua triste storia, proprio come un branco di folletti sull’oro.

Ma Draco non si era lasciato intimidire.

No.

Draco sapeva che dietro quell’aria da neo-maghetto c’era solo un bambino come tutti gli altri.

-Harry Potter è forse il nuovo mago oscuro? Un mago ancora più oscuro di Colui-che-non-deve-essere-nominato visto che è stato capace di annientarlo quando ancora era ancora in fasce-

Voci. Solo voci avevano alimentato la fama di Potter.

Draco scacciò via questi pensieri, scuotendo leggermente la testa.

Tutti i successi di San Potty furono tali sono grazie ad una buona dose di fortuna e l’esser amico con persone molto più in gamba di lui.

L’acqua della doccia in pieno viso gli dava una sensazione di benessere.

Chiuse nuovamente gli occhi.

-Questa è la seconda volta che ti salviamo la vita stanotte, bastardo doppiogiochista!-

Vedeva Weasley col pugno ancora serrato che lo guardava con sguardo di fuoco.

Involontariamente Draco si passò una mano bagnata sull’angolo destro del viso.

Si tastò il mento.

Ma cosa gli doleva di più, in verità? Il pugno di Weasley o il fatto di essere stato, effettivamente, salvato ben due volte dal trio dei miracoli?

Decisamente irritato da quei pensieri, uscì dalla doccia e si diresse verso la sua stanza da letto.

Nudo nella sua camera, Draco osservava il proprio corpo allo specchio montato dietro l’anta del suo armadio di mogano.

La luce di prima mattina che entrava dall’enorme finestra, proiettava la sua ombra sul pavimento e rendeva a sua pelle, se possibile, ancora più pallida.

Il petto era liscio, gambe e natiche magre.

Quello era senza dubbio un corpo adulto.

Qualunque ragazzo di ventidue anni sarebbe stato felice di avere un fisico del genere.

Eppure c’era qualcosa, nell’espressione di Draco, che faceva intuire che non era proprio tutto vero.

Eppur qualcosa c’era.

Una macchia sul suo bel corpo pallido.

Una macchia sul suo avambraccio sinistro, a forma di serpente.

Draco si passò una mano sul Marchio: era da quattro anni che non gli faceva male.

Si infilò i boxer e un jeans.

Lentamente si avvicinò ad un cassetto e tirò fuori una lunga fascia di seta.

Aiutandosi con entrambe le mani, avvolse la delicata stoffa attorno al Marchio, stringendo sempre più forte ad ogni passata.

Gli occhi grigi indugiarono sulla bianca seta attorno al suo braccio.

Imprecando diede un forte calcio all’anta dell’armadio.

-Maledezione!-

Era per colpa della sua famiglia se ora si ritrovava a coprirsi ogni santo giorno quel Marchio, per paura di essere scoperto da qualcuno.

Era per colpa della sua famiglia se di lì a qualche settimana, sarebbe stato processato per complicità coi  mangiamorte.

Era per colpa della sua famiglia se non avrebbe mai camminato a testa alta per Diagon Alley.

Mai più.

Draco si lasciò cadere a terra, socchiuse gli occhi appoggiandosi al letto.

-…Io posso aiutarti,Draco…- la vecchia voce di Silente rimbombò nella sua mente.

-Passa dalla parte giusta,Draco…tu non sei un assassino…-

 

 Qualcuno improvvisamente piombò nella stanza.

-Draco…ho sentito un rumore stai bene?-

Il ragazzo alzò gli occhi verso la madre.

-Si-

-Hai sbattuto da qualche parte? Ho sentito urlare…-

-Madre. Sto benissimo- Draco cercò di controllare il tono di voce.

Narcissa Malfoy si abbassò verso di lui, accarezzandogli il volto.

-Sei sicuro di stare be…-

Il ragazzo, molto bruscamente, scostò dal viso la mano materna.

-Ho detto di stare benissimo,madre!-

Narcissa affondò nel seno la mano allontanata dal figlio mentre Draco si alzava di scatto da terra, diretto al piano di sotto.

-Figlio mio…-

 

-Quella donna!- Draco scendeva irritato al piano di sotto-Quando capirà che non sono più un bambino?-

Aprì con forza la porta di casa e si ritrovò per Kans Street.

Da quando suo padre era stato arrestato, lui e sua madre erano stati costretti a trasferirsi in un lurido sobborgo babbano.

Draco inspirò. Attorno a lui non c’erano altro che enormi palazzine grigie, il tutto incorniciato dall’uggioso cielo londinese, colorato  della stessa brutta tonalità delle abitazioni.

Qualcosa gli toccò il piede.

-Mh?-

Il ragazzo si abbassò e prese tra le mani una piccola palla gialla.

-Signooore?-

Lui  alzò lo sguardo: di fronte a lui c’era un bambino lentigginoso.

-E’ tua,questa?- e gli allungò la palla.

-La ringrazio,signore!-

Improvvisamente Draco sgranò gli occhi, incredulo.

Il ragazzino gli sorrideva riconoscente.

-P-puoi ripetere per cortesia?-domandò lui,calmo.

-La ringrazio-ripetè il ragazzino, un po’ sorpreso.

Che sensazione meravigliosa.

Non gli era mai capitato di sentirsi così…gratificato.

E vedere quel piccolo sorriso riconoscente, gli scaldò il cuore.

-Non c’è di che,piccolo-

Draco rimase immobile a guardare il piccolo bambino correre lungo la strada.

-La ringrazio-

Un sorriso compiaciuto comparve sulle labbra del Serpeverde.

 

Un momento!

Che ci faceva quel bambino per Kans Street all’alba?

-Ehy tu!-

Troppo tardi.

Il bambino era scomparso. Molto probabilmente rintanato in uno di quegli enormi edifici grigi.

 

Con un rumoroso batter d’ali, qualcosa si posò sul lampione della luce.

-Ma quello è…-

Un gufo. Un bel gufo grigio.

L’animale guardò a lungo Draco, emise il suo stridulo verso e lasciò cadere una busta di carta ai piedi del ragazzo.

 

Lui allungò la mano per prendere la busta bianca, indirizzata al Signor D.L.Malfoy, marciapiede di Kans Street, Londra.

Il ragazzo con mano tremante girò la busta: proveniva da Hogwarts.

-Che vogliono da me, ora?-

Tirò fuori la lettera e lesse:

 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA

DI HOGWARTS

Direttrice: Minerva McGranitt

(Ordine di Merlino,Prima classe)

 

Caro signor Malfoy,

come scritto esplicitamente nel Testamento di Severus Piton lei è invitato a partecipare al suo funerale, che si terrà il giorno  29\06\02, nel parco adiacente al Castello di Hogwarts, alle ore 10.30.

Per quanto riguarda gli arresti domiciliari a cui lei e sua madre siete disposti, ho contattato personalmente il Ministro, che vi ha concesso un giorno di libertà, purché sorvegliata.

Se sapete utilizzare la Materializzazione, l’appuntamento è alle 10.00 davanti ai Tre Manici di Scopa.

Se invece non siete in grado usarla, l’Espresso di Hogwarts partirà al binario 9 ¾ alle ore 8.00, e arriverà,solo in suddetta occasione, alla stazione del castello  in sole due ore.

Con ossequi,

Minerva McGranitt

Direttrice

Draco sgranò gli occhi.

-Il…il suo funerale?-

Alzò lo sguardo verso il cielo.

-Allora…tu mi vuoi davvero lì? Me?-

Lesse e rilesse quella lettera.

Proprio così.

Era stato invitato al funerale dell’uomo assassinato da colui a cui Draco aveva dato giuramento molti anni prima.

Lentamente ritornò dentro casa.

-Cos’è quella,Draco?-

La voce di Narcissa era un sussurro. Ma un sussurro che non ammetteva repliche.

Era ritta, con le mani lungo i fianchi, ai piedi della scala.

-Una lettera da Hogwarts-rispose lui, calmo

Narcissa lo guardò seria ma decisamente curiosa.

-Dice che sono stato invitato al funerale di Piton-

La signora Malfoy rise,gelida.

-Poveri illusi,butta la lettera nel caminetto Draco-

-Come?-il ragazzo guardò la madre,sorpreso.

-Tu non ci andrai, vero?-Narcissa era immobile.

-Madre io ci andrò. Il professor Piton mi è stato vicino molto tempo fa, quando dovevo far entrare gli amichetti di papà a scuola!-

Narcissa spalancò gli occhi,inorridita.

-Draco, tu lo sai che ti stava vicino solo per avere informazioni da passare all’Ordine, vero?-

-Certo- ammise,Draco-So che Piton ha sempre collaborato con Silente-

-E allora perché ti ostini ad andare al funerale di quel doppiogiochista?-Narcissa per la prima volta in quattro anni alzò la voce.

-Mi è stato vicino, in quei momenti in cui papà non poteva e tu non volevi rispondere alle mie lettere. Mi è stato vicino, durante tutto il mio sesto anno a scuola, facente o non facente parte dell’Ordine. Io domani ci andrò-

E camminò spedito verso le scale, sorpassando la figura materna.

Narcissa, tuttavia continuò a rimanere immobile, come se stesse aspettando qualcuno che non si decideva ad entrare in casa.

-Per quanto riguarda gli arresti domiciliari-continuò Draco a metà scala-Ho avuto un permesso speciale-

*

Il rapporto tra Draco e Narcissa stava diventando sempre più sottile e teso.

Il pranzo e la cena si consumavano in un religioso silenzio,interrotto solo da qualche commento acido di Narcissa sul panettiere infondo alla strada.

-E’ la seconda volta che mi da del pane bruciacchiato-disse quella sera, acida-Se solo avessi la mia bacchetta, gli farei vedere qui chi comanda. Mi sentirà domattina-

Draco si alzò i scatto dalla sedia,irritato.

-Non hai finito ancora il tuo pollo,Draco-

-Mi raccomando madre,facciamoci riconoscere anche nel mondo babbano!-

Prese e si scaraventò al piano di sopra.

Ma che gli prendeva? Quando mai aveva provato compassione per i babbani?

 

-Che cosa mi sta succedendo?-

Draco disteso sul suo letto, guardava fisso il soffitto di camera sua.

-Forse è vero che nella vita si cambia?-

 E con questo pensiero fisso nella sua mente, si assopì.

 

 

SPAZIO AUTORE

 

Salve!! Benvenuti in questa bella avventura made-in-Draco. Come specificato nell’introduzione, Draco avrà una lenta  redenzione che lo porterà a scegliere tra il bene e il male ed affrontare un'improbabile nemico...

Bhè che dire…spero che mi accompagnerete in questa avventura in tanti ^^

MaCcO

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Capitolo 2
*** Il funerale ***


A Giuseppe,

Dio ti ha strappato dalle mie braccia troppo presto,

non saprai mai come andrà a finire

questa storia.

 

 

Dopo pochi secondi,o almeno così gli parve, Draco si svegliò.

Una pallido raggio di sole, cadeva obliquamente sui suoi occhi.

Sbadigliando, il ragazzo si avvicinò alla finestra e la spalancò del tutto.

-Che…meraviglia-

Il paesaggio sembrava completamente diverso, Londra era completamente diversa.

L’intera popolazione stava ancora dormendo è vero, ma qualcosa si era già svegliato: il sole.

La luce dell’aurora mattutina era di color blu-lavanda.

Draco respirava intensamente quella bella aria ancora notturna.

Era come un toccasana.

Poi dopo pochissimi secondi, il cielo si dipinse di una tonalità pesco-arancio.

-Questa si che è magia-sussurrò il ragazzo,estasiato-Il mattino può essere di tutti…ma l’aurora è riservata a pochissimi-

Draco si appollaiò sul davanzale della finestra ad ammirare Londra che si colorava di arancione.

Chissà come sarà bello,uscire per la prima volta da queste mura, dopo quattro anni pensava il giovane Malfoy Respirare a pieni polmoni l’aria dei campi di Hogwarts. Passeggiare per il parco inspirando il forte odore dei pini.

Solo quando ti viene sottratta un cosa,comprendi quando questa è veramente indispensabile nella tua vita.

 

Ormai il sole era sorto del tutto e imbiondiva Londra con i suoi caldi raggi di Giugno.

Draco scendeva lentamente le scale, cercando in tutti i modi di non svegliare la madre.

Casa sua era ancora molto buia, e tremò quando l’appendiabiti,nella sua mente, si trasformò per un secondo nel Signore Oscuro.

Draco trattenne il sospiro e si scaraventò ad accendere la luce.

Era solo un appendiabiti.

Ancora con il fiatone a causa dello spavento, il ragazzo si appoggiò al freddo vetro del forno.

-Draco...giurerai di essermi sempre fedele?Giurerai di portare a termine il compito da me assegnato?-La voce strascicata di Voldemort, gli fece accapponare la pelle.

-Lo giuro mio signore-

-Draco! Sei tu?-

Il ragazzo aprì gli occhi, si trovava di nuovo in cucina. Voldemort era svanito per sempre.

-Si,sono io-rispose Draco,mite-Ti ho forse svegliato, madre?-

Narcissa sorrise.

-Non temere. Ho sono sentito il rumore di qualcuno che accendeva la luce qui in cucina e sono venuta a controllare. Perché di già sveglio?-

-A causa del sole. Uno dei suoi raggi è filtrato oltre la tenda-

-Capisco-fece lei-Hai cambiato idea per caso?-

Draco guardò la madre, impassibile.

-No-

Narcissa si avvicinò al piccolo tavolo di legno e si sedette con fare regale su una sedia.

-Draco, tu non capisci-

-Cosa,madre? Cosa?-

-Sarà un disonore se ora ti presenti ad Hogwarts,capito?-

Narcissa incrociò le dita, e guardò suo figlio con due occhi di ghiaccio.

-Un disonore? Madre, ma ti senti mentre parli?-

-Draco non usare quel tono con me!-urlò la donna-Sarà un disonore se ora tu, andando a Hogwarts, ti immischi con quella povera gente, un tempo tua nemica! E poi andare al funerale di quel vile…-

-Madre hai detto bene…un tempo, hai tempi del Signore Oscuro!-

Narcissa inarcò le sottili sopracciglia.

-E’ colpa loro se ora siamo ridotti agli arresti domiciliari, se mi hanno rotto la bacchetta e se tuo padre marcirà ad Azkaban per il resto della sua vita!-

La donna non riusciva a trattenere un pianto.

-No madre…è colpa di mio padre se ora ci siamo ridotti così-Draco era impassibile. Aveva riflettuto moltissimo negli ultimi quattro anni.

-Tuo padre non aveva altra scelta…doveva seguire il Signore Oscuro-

Draco sbruffò, poi senza dire parole, aprì il frigo e bevve un po’ di latte dal cartone.

-Un tempo usavi i bicchieri di cristallo per berlo-

Draco si pulì con la mano.

-Un tempo,giusto. Quando tiranneggiavamo il nostro elfo,dici? O quando vivevamo a Villa Malfoy e sguazzavamo nel denaro sporco di papà? Bhè madre…quei giorni purtroppo sono finti-

Narcissa guardò il figlio,sconvolta.

-Chi ti ha insegnato a parlare così? Draco…tu sei cambiato-

-Gli eventi madre…gli eventi-

Draco si sorprese della naturalità con cui gli uscirono queste parole.

-Vado a prepararmi-disse, infine.

*

Draco si ammirò allo specchio.

Indossava una giacca nera  in tessuto gessato con annessi pantaloni dello stesso colore.

Sotto il suo esile collo, una bella cravatta di seta viola raffinata dava un po’ di colore alla monocromaticità del completo.

I mocassini in pelle nera traslucida,risplendevano sotto i raggi solari.
Ai polsi,Draco indossava un orologio griffato rilucente, con inserti in oro regalatogli dal padre al suo quattordicesimo compleanno. I capelli biondi erano perfettamente pettinati come perfetto il profumo, nulla fuori dal suo ordine.

Draco sorrise, orgoglioso di tanta eleganza.

Dopo essersi specchiato un’ultima volta, prese la sua fialetta portafortuna dal cassetto e mettendosela in tasca, scese al piano di terra e si diresse di filato verso la porta d’entrata.

-Se esci da quella porta, questa non è più casa tua-

La fredda voce della madre lo colse di sorpresa.

Lui si girò,serio.

-Se è questo che vuoi-

Uscì e sbatté la porta.

Draco non voleva fuggire realmente di casa, ma la madre non gli aveva dato altra scelta.

Stette per qualche minuto lì fuori in piedi aspettando Narcissa Malfoy che, implorandolo, gli avrebbe fatto cambiare idea sulla fuga.

Ma nulla.

Se è questo che vuoi.

Draco si avviò velocemente verso il grande albero di Faggio di Kans Street: era lì, che gli Auror gli avrebbero permesso di Smaterializzarsi.

Prese posto vicino al Faggio e per la prima volta dopo anni, si smaterializzò.

La sensazione fu decisamente orrenda.

E quando Draco arrivò a destinazione, dovette dar forza a tutto il suo autocontrollo per non vomitare tra le stradine di Hogsmeade.

Il ragazzo sbatté le palpebre,incredulo: ci era riuscito!Cioè quella…era veramente Hogsmeade! Aveva infranto le regole degli arresti domiciliari! Solo per un giorno…ma pur sempre un pizzico di libertà in più.

Si guardò l’orologio: erano le 9.25.

Non aveva fatto colazione, e l’idea di mangiare unna bella fetta di torta al limone e bere un bicchierone di Burrobirra ai Tre Manici di Scopa lo mise decisamente di buon umore.

Si controllò le tasche: perfetto. Aveva anche qualche spicciolo a portata di mano.

-Buongiorno-salutò,entrando.

Il locale era abbastanza affollato: streghe e maghi occupavano gran parte dei tavolini, forse tutti erano stati invitati al funerale?

-Draco…Draco Malfoy?-

Il ragazzo si girò: accanto a lui c’era una bella ragazza dai lunghi boccoli biondo chiaro.

Gli sorrideva,amichevolmente.

-Non mi riconosci, vero?-

Draco riuscì a balbettare un “No, mi dispiace”.

La sconosciuta fece un risolino.

-Hai appena balbettato per l’imbarazzo!-gli fece notare,sorridendo-Come non riesci a riconoscermi? Sono Astoria Greengrass-

Draco spalancò gli occhi.

-Astoria? La sorella di Daphne?-

La ragazza fece cenno di si col capo, sorridendo.

-Ma…oddio…sei…strana-

Lei inarcò un sopracciglio.

-Tu si che sia fare un complimento ad una donna!- fece lei, non smettendo di sorridere.

Draco avvampò.

-Non…ecco…scusami. Volevo dire che ti trovo davvero molto cresciuta,anche perché non ci vediamo da più di quattro anni…-

Fu il turno della donna di arrossire, seppur lievemente.

-Me lo dicono in molti,si-

Draco non riuscì a non ammirare il vestito della donna: era un lungo abito blu notte. La gonna si presentava lunga, ampia e morbida su tre lati asimettrici. Il bustino aveva spalline abbellite da brillantini celesti, e le spalle erano coperte da una stola azzurrina.

Era davvero molto carina.

-Stavi andando via?-domandò Draco,disinvolto.

-Oh no…io sto seduta al tavolo 25, ti ho visto entrare e sono corsa a salutarti…ti va di prendere qualcosa con me?-

*

-E così ti hanno concesso un giorno di semilibertà-concluse Astoria, posando entrambi le mani sul tavolino di legno.

-Esatto-confermò lui-E a breve dovrò essere processato per complicità coi  mangia morte,per giunta-

Astoria sussultò.

-Ma è terribile! Draco tu non c’entri nulla…non hai mai fatto nulla con quella gente!-

Draco sorrise,triste.

-Lo so. Ma purtroppo, mio padre è un mangiamorte, la mia casa è stata la base di Colui-che-non-doveva-essere-nominato…hanno tutte le prove per sbattermi dentro-

Astoria ascoltò,immobile.

-E perché non lo hanno fatto, fino ad ora?-

Draco fece spallucce.

-Non ne ho idea-

I due si guardarono,seri.

-Perché sei qui?-domandò Draco,cercando di interrompere quel momento imbarazzante-Per il funerale di Severus Piton?-

-Certo-rispose la ragazza, con un mezzo sorriso-Mi piaceva come insegnante,sai?-

Draco finì di bere la sua burrobirra.

-Anche a me-

Astoria alzò lo sguardo verso l’orologio della sala.

-Draco mi piacerebbe continuare a stare qui con te, ma ho un appuntamento con Daphne e Millicent Caprapall,ci rivediamo-

Draco guardò andare via Astoria,con occhi assenti. Aveva incontrato per la prima volta dopo anni,una persona che assomigliasse di più ad un amico per lui…ma la sensazione di vederla andare via non fu piacevole.

Non gli andava di stare troppo distaccato da Astoria,sarà la nostalgia di avere qualche figura amica?

Rimase per qualche minuto a giocherellare con i residui della sua Burrobirra, ruotava il boccale a destra e a sinistra…a destra e a sinistra…la schiuma della bevanda aveva lo stesso colore dei suoi capelli…

Improvvisamente, nel locale entrò qualcuno.

-Se c’è qualcuno che deve partecipare al funerale mi segua immediatamente-

Era Minerva McGranitt.

Draco si alzò lentamente, e con suo sommo sollievo lo fecero altre persone.

Lasciò due galeoni sul tavolo e si apprestò a seguire il gruppo.

-Allora sono già tutti pronti-Iniziò la McGranitt, riferita a nessuno in particolare,mentre camminava spedita verso il castello-Coloro che sono arrivati in treno sono qui da un’ora circa. Quando arriveremo al castello, dirigetevi verso  la piana antistante la capanna del professor Rubeus Hagrid, prendete posto e attendete l’inizio della cerimonia-  

Camminarono per pochi minuti, finché non arrivarono davanti ai cancelli del castello.

La professoressa batté per tre volte la sua bacchetta sul ferro del cancello, recitò un incantesimo, e questi si aprirono di scatto.

-Spero che ricordiate tutti dove si trovi la Capanna, ci rivedremo fra qualche minuto-fece lei,sbrigativa guardando tutti, ma il suo sguardo si soffermò particolarmente su quello di Draco.

Forse non si aspettava il suo arrivo?

 

Il gruppo iniziò a camminare.

Il ragazzo si sentiva particolarmente in disagio,anche perché nessuno parlava.

Riconobbe Justin Finch-Fletchley, un coetaneo tassorosso, c’era anche Amanda Unknow, serpeverde di due anni più giovane di lui e tante altre persone che Draco non riconobbe.

Benché relativamente presto (erano appena le dieci) il sole incominciava a picchiare di già.

Eppure tutto questo contribuiva a mettere una certa euforia nell’animo del giovane Malfoy: rivedere Hogwarts per la prima volta dopo quattro anni gli dava una scarica di adrenalina mai sentita prima.

Un tempo, dove sorgevano fuochi e lampi, ora ci sono solo chiare nuvole,

un tempo dove c’era terra bruciata, ora nascevano i fiori.

Hogwarts era rinata dalle sue ceneri.

Il calore del sole gli accarezzava il viso, mentre seguiva in silenzio i compagni di gruppo fino al luogo in cui c’erano decine di sedie nere.

Molte di quelle sedie erano già occupate.

Draco non riconobbe la maggior parte delle persone presenti: certi visi conosciuti tra quegli estranei…Astoria e Daphne Greengrass, Blaise Zabini e qualche altro serpeverde.

C’era anche il trio dei miracoli, ai primi posti. Draco si sorprese non poco vedendo la Granger e Weasley mano nella mano.

Benché i posti a sedere nelle prime file non mancavano,Draco scelse di sua spontanea volontà di andarsi a sedere in fondo a tutto,vicino ad un ragazzino occhialuto.

Non si sentiva a suo agio, in fondo l’ultima volta che aveva messo piedi qui, stava dalla parte del nemico.

-Salve a tutti-iniziò grave,la preside-E vi ringrazio di cuore nell’esser venuti, dopo quattro anni, a rendere il giusto omaggio a Severus Piton-
La McGranitt tacque.

-So benissimo che è tardi, forse è inutile essere qui…ma quest’uomo merita. Merita il nostro dolore, le nostre lacrime. Merita perché per lui,questa scuola…la pace…la giustizia meritavano-

Ci fu un secondo silenzio.

-Hogwarts per questi ultimi quattro anni ha dovuto lottare per rimettersi in sesto, ha dovuto affrontare inquisizioni e controlli.Abbiamo avuto ingenti danni alle nostre strutture e le difese magiche sono calate a picco, non potevamo aprire le porte a chiunque-E il suo sguardo si posò nuovamente su Draco-Ecco perché abbiamo aspettato quattro anni per dar il giusto omaggio al preside Piton.Ora che siamo magicamente in ordine,dico. So che Harry Potter vorrebbe dire qualche parola-disse infine,sorridendo ad un uomo che si avvicinava lentamente verso di lei.

San Potter.

-Come appena detto dalla preside, vi ringrazio molto di essere venuti qui, io…-

E’ cambiato-pensò Draco,guardando il suo nemico di sempre-E’ cresciuto,Potter. E’ più alto,possente. Non ne è rimasto nulla del mingherlino ragazzo di un tempo. Ora non c’è traccia di nervosismo nella sua voce, aveva un tono di voce calmo e profondo.

-Lui mi ha sempre difeso, benché fossi figlio dell’uomo da lui sempre odiato…-

E guarda come pendono tutti dalle sue labbra! Potter…Potter…sempre Potter!

Non è elegante,veste di una normale giacca nera, eppure tutti gli occhi sono puntati su di lui.

-E’ stato indispensabile per la mia vittoria contro Voldemort, grazie Severus-

Harry finalmente finì di parlare, e ci fu un grande applauso generale.

Draco guardò per l’ultima volta Harry: era serio,benché  il volto della Granger era lucido di lacrime.

-Expecto Patronum-

L’incanto che uscì dalla bacchetta di Potter, fu di una magnificenza mai vista.

Era un bellissimo cervo, che galoppò fin sopra al castello, spegnendosi dopo pochi istanti.

 

Draco si sorprese del suo comportamento avuto durante la funzione: sentiva per il professor Piton un affetto mai provato per nessuno,eppure non riuscì a versare una sola lacrima.

Tutti gli invitati si alzarono quasi contemporaneamente e Draco scorse Blaise.

-E’ la mai unica salvezza-disse tra sé e sé.

-Blaise!-Draco lo raggiunse,ansimando.

Il ragazzo si girò di scatto.

-Malfoy? Draco?- disse sorpreso di ritrovarsi davanti, dopo molti anni,l’amico di dormitorio.

Draco sorrise,amichevolmente, dandogli la mano.

-Come te la passi,Blaise?-

Il ragazzo fece spallucce.

-Al solito-sorrise-Perché quell’aria nervosa?-

Draco chiuse gli occhi -Ti posso chiedere un enorme favore?-

                                                      *

Blaise Zabini ascoltò immobile e in silenzio il discorso di Draco.

-…e quindi mi serve un posto in cui stare fino alla data del processo. Mia madre mi ha scacciato di casa,come ti ho detto, e rimani solo tu…visto che non posso soggiornare negli Hotel babbani-

Blaise lo guardò serio.

-Certo Draco,casa mia sarà lieta di accoglierti, ma come farai con gli arresti?-

A Draco si liberò un gran peso dal cuore.

-Non ti preoccupare, basta che invio un gufo al Ministero, avvertendoli del mio trasferimento…oh grazie Blaise-

Draco abbracciò il vecchio amico.

-Casa mai sarà a tua disposizione per sempre,amico. Basta solo che non fai venire donne a casa per notti di fuoco anche perché vivo con i miei,ancora-

-Notti di fuoco?-Draco rise di gusto per la prima volta da anni-Non ti preoccupare, mi comporterò da perfetto ospite-

 

 

SPAZIO AUTORE

 

Salve! Finalmente riesco a pubblicare ^^

 

Raffaley94: ecco il mio regalo di compleanno anticipato! ^^ Mi fa taaaantissimo piacere che ti sei appassionata a questa storia,credimi! Ma non potrai proprio immaginare cosa ho in mente…muhahahah! E poi bada u_u : MaCcO non erra mai! A tutto c’è una spiegazione logica…ogni “ingongruenza” ha sempre un suo significato…. <3

 

Vera Lynn: grazie cara =) Spero che mi seguirai sempre ^^

 

Dierrevi: Come detto a Raffaley94 non sono un tipo che lascia incongruenze…ad ogni tua “domanda” ci sarà una spiegazione nei prossimi capitoli,credimi…è tutto calcolato ^^ A presto.

 

Ringrazio inoltre coloro che hanno messo tra i preferiti\seguite la mia storia! Grazie =)

E un ringraziamento va inoltre anche a coloro che non trovano due minuti per recensire, ma che visitano costantemente la mia storia! Grazie!

 

 

 

 

 

 



 

 

 

 

 

 

 

  

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Capitolo 3
*** Il colloquio ***


Ad Anna Turco.

La mia ex professoressa di italiano,

simile per natura alla McGranitt

dissimile in aspetto.

 

-Draco Malfoy-

Il ragazzo si girò di scatto.

-Mi dica,professoressa-

Minerva McGranitt era ritta davanti a lui.

-Mi può seguire in presidenza,per cortesia?-

Blaise iniziò a ridere.

-Non hai nemmeno messo piedi a scuola e già vieni sbattuto in presidenza?-

La professoressa lo guardò truce.

-Divertente,signor Zabini. Molto,davvero-

Il ragazzo si zittì di colpo.

-Ci vediamo dopo,Blaise-disse mogio,Draco e con il cuore in gola,si apprestò a seguire la professoressa.

La McGranitt non disse una sola parola durante tutto il tragitto e Draco si sentiva talmente a disagio che la cravatta gli pareva un enorme tenaglia stretta in collo.

Quando varcarono insieme l’ingresso al castello,il ragazzo sentì i suoi battiti del cuore moltiplicarsi.

Di nuovo Hogwarts.

L’odore di chiuso, di pergamene e di inchiostro. Odori, oramai dimenticati.

Ogni passo sulla scalinata principale, rimbombava all’interno del castello.

 

-Albus Silente- recitò la professoressa e un enorme Gargoyle di pietra liberò un passaggio segreto.

Dietro la parete c’era una scala a chiocciola che si muoveva lentamente verso l’alto. Vi salì assieme alla McGranitt e a quel punto,Draco si accorse che la parete si chiuse di scatto dietro di loro.

Salirono a spirale, su su, sempre più in alto fino a che Draco vide davanti a sé una porta di legno lucente con un batacchio di rame a forma di grifone.

-Albus Silente- recitò l’anziana donna per la seconda volta.

La porta di legno si aprì senza fare nessun tipo di rumore.

Draco si guardò attorno,curioso.

Non era mai stato nell’ufficio del professor Silente all’epoca, ma comunque si aspettava una stanza lussuosa e traboccante di magia.

Invece no.

L’ufficio era semplicemente circolare e molto grande.

Le pareti erano coperte di ritratti di vecchi e vecchie presidi, appisolati sulle loro cornici.

Al centro della sala, c’era un’enorme scrivania con le zampe ad artiglio; dietro di essa una grande poltrona rossa.

-Accomodati, signor Malfoy-

E con un movimento di bacchetta comparve una sedia di legno proprio di fronte a quella rossa e soffice.

Draco fece come gli fu ordinato e anche la McGranitt prese posto sulla soffice poltrona rossa.

-Thè?-domandò con disinvoltura la donna,indicando una teiera e due tazze sulla scrivania.

-La ringrazio-

La McGranitt versò lentamente il thè color caramello e glielo porse.

-Draco, mi sembrava il caso di parlare un po’, dopo tutto il disordine di eventi avvenuti in questi anni-

Draco alzò impercettibilmente un sopracciglio. Sapeva esattamente a cosa volesse arrivare la preside.

-Sono a sua disposizione-

Accostò la tazza alla bocca e, schiudendo le labbra, finse di sorseggiare.

-Tu continui ad appoggiare gli ideali dei mangiamorte?-

Draco sorrise,compiaciuto di aver capito subito lo scopo di quella visita.

Poggiò lentamente la tazza sul tavolino e guardò severo la McGranitt.

-Direi che sono abbastanza capace nel riconoscere quando una persona vuole usare il Veritaserum su di me-

La mano della McGranitt si spostò impercettibilmente verso la bacchetta poggiata sulla scrivania.

-Ma risponderò lo stesso a qualunque vostra domandata, e preferirei farlo non da drogato-

La McGranitt arrossì lievemente e il colorito sulle guance si fece più intenso.

-Come ti sei accorto del mio piano,signor Malfoy?-

-Prima di tutto,se dovevamo chiacchierare normalmente, potevamo farlo anche in un posto isolato e non per forza qui. Poi…sono stato sottoposto diverse volte al Veritaserum in questi anni, da capire che quando la bibita è già preparata,c’è sotto qualcosa. E’ buona educazione tra i maghi far comparire all’istante il thè offerto,no?-

La McGranitt,sorrise.

-L’avevo sottovalutata-

-Come tutti,del resto-rispose Draco-Comunque, le ho detto che le dirò la verità,no? E io non ho più nulla a che fare coi mangiamorte-

-Ma io non capisco!-sbottò la McGranitt,innervosendosi-Non capisco come abbiano reclutato un ragazzino,appena sedicenne per giunta!-

-La vendetta-la voce di Draco era roca-La vendetta spinge a fare le cose più orrende,professoressa. Colui-che-non-doveva-essere-nominato, voleva punire mio padre per aver fallito l’attacco su Potter nell’Ufficio Misteri, così mi ha reclutato sapendo e sperando che io fallissi, per uccidermi sotto gli occhi di mia madre. Severus Piton mi ha salvato la vita,assassinando Silente per me-

La McGranitt annuì,grave.

-Lo avresti ucciso?-domandò,improvvisamente.

Draco ci pensò bene.

-No-

I due si guardarono per qualche minuto, incerti sul dire o farsi.

In quel mentre qualcuno bussò alla porta.

-Avanti- disse piano,la preside.

Nell’ufficio entrò Harry Potter.

Draco girò lentamente la testa, seguendo con lo sguardo i movimenti di quello che un tempo era il suo arcinemico.

-Siete in compagnia preside, a quanto vedo-constatò, con una vena di meraviglia, Harry Potter.

-Preside, se abbiamo finito io tolgo il disturbo. Non voglio che perdiate altro tempo,prezioso-e accennò quest’ultima parola quasi sinistramente.

Vedere Potter, aveva fatto risvegliare in lui un’indole malvagia che era assopita dentro di lui da un po’…

-No, no Malfoy può restare. Preside dobbiamo parlare del professor Piton-disse Harry,brusco.

Draco si alzò,lasciando spazio a Potter, ma rimase, in un angolo ad ascoltare attentamente.

-Preside…io vorrei…ecco…so che è stato preside per poco ma io…-

-Tu vuoi che venga fabbricato un quadro su Severus Piton, vero?-concluse la preside,seria.

Harry annuì.

-Mi dispiace Potter, ma per farlo ci serve il DNA capillare del defunto, e Severus è morto da circa quattro anni, di lui…ecco…non ne è rimasto molto-

Draco sghignazzò.

-Cosa ti fa ridere tanto,Malfoy?-sbottò Harry,frustrato.

-Ecco,può apparire una cosa alquanto stupida…e credetemi lo è-Draco si rovistò le tasche-Ma io ho ciò che cercate-

E tirò fuori dalla tasca un piccolo flacone rotondeggiante.

-Qui dentro-continuò il Serpeverde-Ci sono i capelli di Severus Piton in persona-

Harry spalancò gli occhi,sconcertato.

-E’ un vecchissimo patto tra i mangiamorte…regalarsi una ciocca di capelli. Un rito, se vogliamo essere precisi. Finito il quale, i capelli si gettano,per questione igienica, ma io ho conservato questi del professore per…buon auspicio. Lo veneravo come uomo e come mangiamorte. E da quattro anni a questa parte,sono i miei portafortuna-

Harry era ancora più sorpreso.

-Prendeteveli…a me non servono più-e lanciò la boccetta ad Harry.

Draco aprì la porta e se ne andò.

 

-Speriamo che Blaise non se ne sia andato…io non so dove abita-

I passi rimbombavano per tutto il corridoio.

Devo ammettere che questa scuola scadente mi è mancata.

-Malfoy!-

Draco si girò,sorpreso.

-Potter-

Harry all’apparenza era calmo, ma Draco riuscì a capire il suo nervosismo.

-Grazie-disse,infine-E’ solo grazie a te se ora Piton avrà un suo quadro-

Draco accennò un sorriso.

-Un giorno ti ripagherò come si deve. Non sopporto di avere un conto in sospeso con te-

 

*

 

Il sole era forte.

Gli occhi di Draco si erano così abituati alla penombra dell’ufficio della preside che ora, sotto i forti raggi solari, si chiusero automaticamente.

-Draco!-

Blaise Zabini agitava la mano.

-Blaise-

Il ragazzo corse verso Draco.

-Guarda che ho qui!-

E gli porse un foglio di pergamena.

-Cos’è?-domandò il biondo,curioso.

-Oh bhè…ti levo la noia di leggertelo tutto. Ho fatto un salto dal Ministero mentre tu eri dentro con la vecchia bacucca, se volevo farlo da persona normale mi ci sarebbero dovute delle ore…ma siccome io sono Zabini, nipote di Fredric Zabini, mi hanno fatto fare subito-

-La finisci di ciarlare in vano? Dimmi di che si tratta!-ribattè Draco,frustrato.

-Ok..ok…stai calmo!-fece lui,sciolto-Puoi venire a stare a casa mia fino alla data del processo! Ti hanno spostato i domiciliari a casa mia!-

Draco spalancò gli occhi.

-Quindi significa…che posso venire da te, anche adesso?-

Blaise sorrise.

-Fantastico!-Draco era fuori di sé dalla gioia-Blaise…ti adoro!-

Il ragazzo sorrise,orgoglioso di aver aiutato il suo vecchi amico.

-Allora? Si parte?-

Draco gli fece l’occhiolino.

-Tu sai dove abito?-

-Ehm…-Draco arrossì.

Non si era reso conto prima di adesso di quanto si fosse isolato ai tempi della scuola.

Blaise toccò con una mano la spalla di Draco.

-Blas…ma cosa?-

E poi tutto divenne nero.

 

SPAZIO AUTORE

 

Saaaaaaaalve ^^

Bhè...lo so questo capitolo è un po’ breve,ma sarà essenziale più in là!

Come vedete Draco e la McGranitt hanno avuto un colloquio davvero particolare e…mi raccomando! Non dimenticate che Harry è in debito con Draco…

Mi raccomando commentate con qualsivoglia critica :)  Io sto qui per voi ^^

Ripeto…se trovate nei capitoli precedenti e nei seguenti qualche “imprecisione” non temete…è tutto calcolato!

Al prossimo appuntamento con un capitolo molto speciale…

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Capitolo 4
*** Vita a Villa Zabini ***


A Vincenzo.

Per la nostra amicizia così

simile a quella

di Draco e Blaise.

 

 

Quando Draco riaprì gli occhi non riuscì a non emettere un verso di puro stupore.

La villa  davanti a lui aveva l’aspetto di un palazzo europeo in stile coloniale, una grande casa con un fantastico giardino dove godersi pace e tranquillità. Niente di più bello.

Dopo gli arresti a Kens Street, Draco aveva sempre sognato di ritornare nella sua villa, a Malfoy Manor, ma quella di fronte a lui, con un grande manto verde davanti la porta, era la riproduzione fedele dei suoi sogni.

La casa era interamente verniciata di bianco, e tra gli alberi che la circondava, si riusciva ad intravedere una grande vetrata azzurro chiaro.

-Tu...tu abiti…qui?-domandò Draco,visibilmente eccitato.

-Perché tanto sorpreso? Eri o non eri tu che abitavi a Malfoy Manor, la più grande villa del sud della Gran Bretagna?-

-Appunto…abitavo. Sono pur passati quattro anni,no? Anni che ho passato in una catapecchia babbana…-

Blaise sorrise mentre aprì il grande cancello di ottone che li divideva dalla Villa.

-E’ un sensore automatico-spiegò a Draco-Riconosce la bacchetta, e permette solo ai membri della famiglia Zabini di avvicinarsi alla Villa-

Quando il grande cancello si aprì con un tonfo, Draco pensò subito al paradiso.

C’era un enorme giardino, con centinaia di alberi.

-Ma...è...stupendo-

Insieme a Blaise,Draco percorse il vialetto che univa il cancello alla grande villa Zabini.

Il profumo degli alberi era inebriante.

-Blaise…posso domandarti una cosa?-

-Dimmi pure-

Draco lo guardò negli occhi.

-Perché hai accettato nell’ospitarmi? Ti stai compromettendo legalmente tenendo a casa tua, me. Mi fa male ammetterlo…ma io non sono stato un compagno di dormitorio perfetto, non so dove hai preso questo entusiasmo nell’ospitarmi qui-

Blaise si girò completamente verso di lui.

-Non sei stato il perfetto…ma eri e sei sempre un amico per me,Draco. Non lo dimenticare-

I due ripresero a camminare senza proferire parola.

 

Un…amico? Blaise mi considera un amico?

 

-Eccoci arrivati,ti presento villa Zabini-

Se da lontana la villa sembrava grande, da vicino era immensa.

Draco e Blaise salirono dei gradini di legno che li portarono sul portico.

-Mamma!-urlò Blaise-Papà!-

Qualcuno aprì la porta: era una donna alta,con lunghi capelli ricci.

-Blaise!-disse lei,contenta.

Draco si avvicinò alla donna e con gentilezza le baciò la mano.

-Piacere signora. Sono un amico di suo figlio e la ringrazio in anteprima per la vostra ospitalità-

La donna arrossì.

-Oh…lei è un vero gentleman. Non sapevo che Sebastian avesse un amico così aristocratico-

Draco guardò la donna, sorpreso.

-Sebastian? Signora io sono l’amico di Blaise-

Draco si girò sorpreso verso l’amico e con disappunto notò che stava morendo dalla risate.

-Draco…-Blaise non riusciva a parlare, preso da continui attacchi di risa-Quella è Janet…la mia governante!-

-La tua…cosa?-

Draco si rigirò verso la donna, ora decisamente in imbarazzo.

-Mi scusi...io non volevo…mi perdoni-

La donna,sorridendo, gli diede una spintarella con le mani.

-Ma quali scuse!Mi hai fatta ringiovanire di trent’anni,ragazzo! Era dai tempi del mio primo e unico fidanzato, che un uomo non mi faceva il baciamano-

Draco sorrise,educatamente.

-Bhè entrate in casa!-fece lei,sbrigativa-I signori Zabini vi attendono in salotto-

Draco un po’ riluttante per la vergogna segui Janet all’interno della casa.

 

E fu il turno di sbalordirsi per la seconda volta.

 

L’interno di quella casa ricordava tanto le ville di quei nobili purosangue, conosciuti dal padre.

Era tutto sfarzoso e ogni oggetto sembrava estremamente fragile.

-Blasy!-

Una donna si alzò di scatto dalla poltrona lilla e corse verso lui e Blaise.

-Mamma…questo è Draco Malfoy, l’amico di cui ti ho parlato-

La donna aveva fluenti capelli bruni e uno sguardo dolce e fermo allo stesso tempo.

-Benevenuto tra noi,Draco-

Venne abbracciato,con calore.

-Puoi stare qui, tutto il tempo che vuoi. Gli amici di mio figlio sono anche i nostri amici-

Draco arrossì, lievemente.

-La ringrazio signora-

Ammirò meglio Mrs Zabini: non sapeva come aveva potuto scambiare la governante per la madre di Blaise. La donna di fronte a lui era la copia esatta del suo amico. Gli stessi occhi, lo stesso colore di capelli, la stessa gentilezza.

-Draco Malfoy-

Un voce possente, si levò alle spalle della madre di Blaise.

Un uomo di media statura si avvicinò a lui.

Aveva pochi capelli di un nero molto simili alla pece, e due baffi  sporgenti.

-Piacere, signor Zabini-

Draco gli allungò la mano che il padre di Blaise strinse con veemenza.

-Sono Freddy Zabini. Un tempo ero molto amico di tuo padre, il caro Lucius-iniziò l’uomo, guardando il ragazzo negli occhi-Benché non ho mai appoggiato le sue…ehm…conoscenze, siamo sempre stati in buoni rapporti. Poi purtroppo il tempo ci ha divisi-

Il signor Zabini giocherellava coi baffi.

-Assomigli molto a tuo padre. Il portamento, la forma degli occhi…-

-Bhè caro…se è per questo assomiglia anche molto a Narcissa-

Al nome di sua madre, il cuore di Draco fece un tuffo.

-Sono stata compagna di dormitorio di tua madre-aggiunse la signora Zabini.

-Ehm..signori?-una voce maschile interruppe la conversazione.-Desideravo sapere quante persone resteranno per cena-

Era un ragazzo, poco più giovane di Draco.

-Oh Sebastian!-esclamò con gioia Freddy Zabini-Per ora e fino a quando il giovane Malfoy non andrà via…a tavola ne saremo quattro più te e tua madre-

-Pss…Blaise?-sussurrò Draco all’orecchio dell’amico-Ma è quel Sebastian? Quello dell’equivoco?-

-Si esatto-rispose Blaise,sempre sussurrando-E’ il figlio di Janet, e lavora con noi da un paio di anni.-

-Vedo che c’è una certa confidenza tra voi altri e la servitù-notò Draco, con una vena di disappunto. Con Dobby si erano comportati sempre molto male, come di norma.

-Bhè si. Janet è stata la mia balia perciò è come se fosse una mia seconda madre, tra noi c’è un’intesa particolare. E poi lei si fa voler bene da tutti, così come Sebastian-

-Sono dei maghi?-

-Janet lo è. Ma Sebastian è un magonò-

Draco squadrò meglio Sebastian: notò che era molto servizievole e prestava la massima attenzione alle parole del padre di Blaise…stava lì immobile,aspettando gli ordini del suo padrone, eppure c’è qualcosa di strano in lui…che lo conoscesse?

-Bhè…papà,mamma-Blaise interruppe il lungo elenco di commissioni che il padre stava elencando al giovane-Io porto Draco in camera sua, ci vediamo dopo-

Draco sorridendo seguì l’amico al piano di sopra.

-Allora Draco-Blaise si fermò davanti alla prima porta-Questa è la camera da letto-

Draco aprì la porta,curioso.

Era una bellissima stanza.

Vi erano le cose più banali come l' armadio, il letto, i comodini con le relative luci, i tappeti, lo specchio, i quadri e così via.

Ma un’attenta analisi, Draco notò che l' armadio di un elegante giallo, che gli ricordava lo stesso colore dei capelli di Astoria Grenngrass. I comodini, lustri da far paura, con le lucine suffuse poste sopra a dei merletti cuciti sicuramente dalle mani abili di qualche elfo: erano sin troppo perfetti. I tappeti,del medesimo colore dell’armadio, era di uno spessore enorme, dove Draco si immaginò, potesse affondare i piedi al momento di alzarsi. Ma sopratutto spiccava il letto: un qualcosa di enorme, soffice ma nello stesso tempo sostanzioso, pieno di guanciali color oro.

E poi c’era quella finestra: talmente grande da illuminare l’intera stanza.

Draco ci si avvicinò senza esitare e constatò che la vista era bellissima: l’intero giardino di Villa Zabini si apriva  a lui.

-E’ stupenda. Una stanza davvero bellissima-

-E’ la più bella che abbiamo,riservata esclusivamente a persone importanti-

-Chissà se me la merito sul serio…-

-E qui- fece Blaise,con tono di disapprovazione per la frase di Draco-Abbiamo il bagno-

Il ragazzo aprì una porta,lasciando intravedere a Draco una bellissima zona bagno interamente blu cobalto.

-E’ troppo Blaise…grazie-

Il ragazzo alzò una mano.

-Finiscila con i ringraziamenti! Hai avuto una giornata decisamente movimentata…ti lascio ad un bel bagno caldo, va bene? Se nasce qualche problema chiamami,mi raccomando. Tanto la mai camera da letto, è qui  accanto-

Così dicendo,socchiuse la porta.  

Draco si guardò attorno, stupefatto e contento di questa nuova vita a Villa Zabini.

Si abbandonò sul soffice letto.

-Blaise!-urlò improvvisamente.

Il ragazzo si precipitò nella stanza.

-Draco! Che succede?-

Il ragazzo arrossì.

-I miei vestiti…li ho lasciato a Kans Street!-

-Oh non preoccuparti per quelli…Topia li a presi mezz’ora fa-

-Topia? Chi è Topia?-

-Il mio elfo domestico-

 

*

 

 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA

DI HOGWARTS
Direttrice: Minerva McGranitt
(Ordine di Merlino, Prima Classe)


Caro Signor Malfoy,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Dato il suo indispensabile contributo per la realizzazione del quadro di Severus Piton, il Congresso Scolastico si è riunito tutto per dare,oltre a coloro che hanno affrontato Lei-sa-chi in prima persona, anche a lei il diritto di frequentare l’ultimo anno qui ad Hogwarts. Qui accluso troverà

l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 10 settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 21 Agosto p.v.

 

Con ossequi,
Minerva McGranitt.

 

 

 

 

Era passato un mese e mezzo dal trasferimento momento di Draco a Villa Zabini.

La vita scorreva tranquillamente: Janet, proprio come gli aveva detto Blaise, era di una simpatia unica, i signori Zabini sempre gentili e cordiali con lui. E poi,cosa ancora migliore, il rapporto tra Draco e Blaise era aumentato moltissimo.

Se non fosse stato per il processo imminente e qualche occhiata strana di Sebastian, Draco si poteva ritenere il ragazzo più felice in assoluto.

Benché Sebastian era sempre cordiale e gentile con lui, Draco si accorse  molte volte lo guardava fisso e con aria corrucciata.

I pomeriggi passavano lenti.

All’ombra dei grandi cipressi di villa Zabini, Draco e Blasie si facevano le migliori partite a scacchi magici, le più belle chiacchierate (se una serie di insulti verso Potter, si potevano definire chiacchierate) e ogni tanto si facevano un giro sulle Nimbus 2001.

Ma il più delle volte, Draco soleva passeggiare a lungo e da solo per il parco.

Ammirare gli alberi e la vegetazione gli metteva un senso di pace interiore.

 

-“Diritto di frequentare Hogwarts…”- si disse tra sé e sé,quella sera-…Questi sono tutti pazzi. Io appena uscirò dai guai dovrei trovarmi un lavoro e questi pensano a farmi ritornare sui libri-

-Però un decente M.A.G.O ti porta a trovare un lavoro più facilmente e sicuramente anche più redditizio. L’avessero data a me,questa opportunità-

-Blaise…tu non capisci!-sbottò Draco,buttando la lettera nel caminetto-…tu non devi affrontare un processo. Tu non hai la mia brutta nominata. Insomma, tu non sei me e poi diciamocela chiaramente…ho ventidue anni! Secondo te, frequenterò una scuola, dove lo studente più grande avrà, a stento, diciott’anni?-

-La lettera dice che è stata data quest’opportunità anche agli studenti che parteciparono alla guerra-

-Oh si, fantastico!-rispose Draco,ironizzando-Sai che bello stare per un anno sotto lo stesso tetto con Potter, la Granger e Lenticchia!-

-Blasy,ha ragione Draco-intervenne la signora Zabini,pacata-Questo povero ragazzo ha fin troppi problemi…poi vuoi aggiungere un ritorno a scuola?-

La signora Zabini, in tutta la sua bellezza, si avvicinò al figlio.

-E aggiustati questo papillon,caro-e incominciò a metterci le mani lei-Dobbiamo fare una bella figura con i colleghi di papà, stasera-

-Stasera?-domandò Draco,curioso.

-Te l’avrò ripetuto trenta volte!-abbaiò,Blaise impaziente-Io,papà e mamma siamo stati invitati ad un ballo di gala da dei colleghi di mio padre e faremo decisamente tardi-

-Ah si…ricordo-

-Ora andiamo-la voce di Freddy Zabini rimbombò per le scale-Draco qualunque cose, Janet e Sebastian sono a tua disposizione-

-La ringrazio signore, ma credo che mi farò un bel bagno e andrò a letto direttamente-

-Perfetto ragazzo. Janet e Sebastian, abitano nella casa qui vicino. Qualunque cose, chiamali e verranno qui, mi raccomando!-

-Non si preoccupi- Draco gli sorrise.

Dopo aver salutato Blaise e avergli augurato buona serata, Draco salì lentamente verso camera sua.

 

SPAZIO AUTORE

Buongiorno!

Sono lieto di informarvi che dal prossimo capitolo, inizierà la vera storia di Draco e Co ^^

Sono molto felice che la mia fan abbia un po’ di successo tra voi, ma per favore lasciatemi un commentino xD

Così mi incitate a scrivere  e perché no! Mi fate qualche critica =)

 

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Capitolo 5
*** L'udienza ***


A Samuele,
il mio nemico-amico,
perché nonostante i nostri battibecchi e offese varie,
io potrò sempre contare su di te
e tu su di me.

 

Draco era terribilmente stanco e solo un buon bagno ristoratore poteva farlo rilassare un po’.
Aprì i tre rubinetti di acqua calda della vasca e ne scorse acqua mischiata a vari tipi di bagnoschiuma colorati.
Da un rubinetto fuoriuscì bagnoschiuma viola, dall’altro blu e dall’ultimo verde.
Chiuse tutti i rubinetti, si sfilò la vestaglia, i vestiti e le pantofole, e scivolò nella vasca da bagno.
Stare in ammollo nell’acqua calda era davvero molto rilassante.
Le luci soffuse del bagno, per giunta, creavano un’atmosfera tremendamente rilassante.
Draco iniziò ad insaponarsi le braccia e le gambe e notò, con disappunto, di aver trascurato un po’ l’aspetto fisico. Troppe cenette qui a casa di Blaise stavano rammollendo la sua muscolatura.
 
DLIND-DLOND
 
Draco si lasciò andare nella schiuma colorata,fingendo di non aver sentito.
 
DLIND-DLOND
 
-Per la miseria-borbottò tra sé e sé. Si alzò leggermente dalla vasca.
-Janet!-urlò lui-Hai le chiavi! Apriti da sola, io sto facendo il bagno!-
 
DLIND-DLOND
 
Imprecando Draco, uscì dalla vasca da bagno, si avvolse l’asciugamano ben stretto alla vita e ancora bagnato, scese le scale.
 
DLIND-DLOND
 
-Un attimo! Janet ti ho detto che stavo in bagno e…-Draco aprì la porta,furente-…ASTORIA?!-
Il ragazzo in un nanosecondo, si rese conto di essere bagnato e nudo di fronte alla ragazza.
Le sbatté la porta in faccia e corse immediatamente al piano di sopra a mettersi qualcosa di decente, che non fosse un asciugamano che gli copriva il basso vita.
DLIND-DLOND
 
Draco inspirò: aveva già fatto una pessima figura e deglutendo riaprì la porta.
-Ehm…ciao Astoria-
-Draco! Va bene che non ci vediamo da mesi, però accogliermi con un asciugamano alla vita e sbattermi la porta in faccia non mi pare il modo migliore di darmi il benvenuto!-
Draco avvampò.
-Oh si…ecco…scusami…ma non ti aspettavo, come sei riuscita ad entrare?-
-Mi ha aperto la governante…che dici entro o chiacchieriamo un po’qui fuori al buio?-
-Oh si!…ehm…entra-
Ma che gli prendeva? Da quando era diventato così imbranato?
Astoria gli passò accanto e Draco trovò irresistibile il profumo che aveva: gli ricordava tanto gli abeti del giardino.
Astoria portava un bel vestitino verde brillante e una ventiquattrore blu.
-Draco, mi dispiace di essere piombata qui senza nessun invito ma è urgente…-
Draco impallidì.
-A…acc…comodiamoci in salotto-
Il ragazzo accompagno Astoria nel soggiorno e si sedette a tavola.
Astoria si accomodò sulla sedia opposta alla sua.
Draco la guardò attentamente.
Occhi, occhi blu. Tranne per il fatto che non erano soltanto blu, ma erano di una sfumatura che Draco non riusciva a descrivere, aveva già visto quella sfumatura ed è stato quando si era svegliato all’alba il giorno del funerale di Piton.
I suoi capelli erano di un biondo chiarissimo, proprio come i suoi, erano dello stesso colore del gelo.
I suoi boccoli erano morbidissimi e le cadevano sulle spalle con sinuosità, ravvivati, da un cerchietto decorato con fiori di tessuto, delizioso.
Quegli occhi, blu come il centro di una fiamma .
-Draco senti…ti ripeto che mi dispiace molto presentarmi da te a quest’ora e dopo ben due mesi dal nostro ultimo incontro, ma tu devi sapere…-
Draco la guardava,impassibile ma con una certa tachicardia.
-Non lo puoi sapere, ma mia sorella lavora al Ministero e se proprio vogliamo essere precisi, ha iniziato un piccolo apprendistato come Scrivana di Corte, diventando molto amica del ministro Shacklebolt, e…-
Astoria si bloccò.
-E…?-sussurrò Draco,immobile.
-Verranno domattina presto a prenderti qui, per portarti al Ministero-
Draco si alzò di scatto,furente.
-Cosa?!-la sua voce tuonò per tutto il salotto-Non possono! Non ho ricevuto nessun gufo a proposito!-
-E’ la legge,Draco. I presunti mangiamorte vengono processati a sorpresa, così da non permettere loro di trovarsi un buon testimone per la difesa-
-Astoria…ma io non ho comunque  un testimone per la difesa!-urlò Draco, perso dal panico.
-Lo so bene ecco perché sono venuta qui-
-Mi farai da testimone?-domandò speranzoso Draco.
-Non posso-spiegò brevemente Astoria-Mia sorella è la Scrivana di Corte ,no? E guarda caso l’imputato Malfoy, benché colto di sorpresa come di norma, ha un testimone, e guarda caso è proprio la sorella della Scrivana…-
Draco sbruffò.
-Sono spacciato-
Astoria gli prese le mani e gliele strinse forte.
-Draco, qualunque cosa accada, tu non sei spacciato…va bene?-
Le sue mani erano fredde e vellutate come la seta.
-Blaise non può farti da testimone?-domandò Astoria,timidamente.
-Non credo…suo padre e suo zio sono pezzi grossi all’interno del Ministero e non voglio rovinare la loro bella immagine andando a prendere un loro parente come testimone di un mangiamorte…-
-Draco! Tu non sei un mangiamorte! Lo sei stato ma…adesso no!-
-Ma non è quello che credono lì, al Ministero. Credono che stia in combutta per ricreare una nuova setta -Draco abbassò lo sguardo-E poi cosa dovrebbe testimoniare? Che sono diventato un uomo giusto? Con tantissime persone che mi hanno visto allearmi con il Signore Oscuro al mio sesto e settimo anno ad Hogwarts?-
-Draco,ascolta-intervenne Astoria,pacata-Tu non vieni condannato per attività di mangiamorte, ma per presunte attività di mangiamorte, il che è diverso. Un mangiamorte perde in partenza, tu puoi ancora vincere!-
Una piccola fiamma di speranza si accese nel cuore di Draco.
Astoria, incominciò a rovistare nella sua ventiquattrore.
-Draco,qui da qualche parte ci saranno dei documenti che  ci potranno servire…sono vecchi processi, di presunti mangiamorte.Potremo prenderne spunto-
Il ragazzo guardò Astoria,leggermente incuriosito.
 
Le ore passarono lentamente, i due studiarono per tutta la notte i diversi processi di mangiamorte scagionati.
-Vedi?-Astoria batté la mano su un foglio di carta,ogogliosa-Qui dice che un certo Stanley Picchetto,che condannato per presunta attività di mangiamorte ed è stato scagionato perché…sotto la maledizione Imperius-lesse lei,scoraggiata.
Draco guardò esasperato l’orologio: erano le due di notte. Da quanto stavano studiando?
-Astoria ti preparo un caffè?-domandò lui,assonnato.
-Preparare?-Astoria guardò il ragazzo,confusa,muovendo distrattamente la bacchetta.
Due tazze fumanti di caffè si poggiarono delicatamente sul tavolino.
-E’ da molto che non uso la magia…-tentò di giustificarsi lui,arrossendo.
Astoria sorseggiava delicatamente il suo caffè.
-Perché stai facendo tutto questo per me?-domandò brusco,Draco.
Astoria poggiò la tazza sul tavolino e lo guardò diritto negli occhi.
-Non lo so perché lo faccio…è più forte di me, ti voglio aiutare Draco-
Il ragazzo si accorse che Astoria prese un po’ di colorito sulle guancie.
Con un movimento improvviso e mosso da una strana energia,Draco si avvicinò lentamente al suo viso.
-Astoria…io…-
Lei si era fatta più vicina.
-Si,Draco?-
Non riuscì più a pensare. Sembrava che ormai il suo corpo non gli appartenesse.
Pochi centimetri li separavano…
 
La porta di ingresso si aprì improvvisamente.
-Draco!-urlò Blaise,sorpreso-Che ci fai ancora in piedi?-
Draco si girò di scatto: non si era reso conto di quanto si fossero avvicinati i visi suoi e di Astoria.
-Astoria? Tu sei...Astoria Greengrass? La sorella di Daphne?-
-Ehm…caro,questa è un’altra tua amica?-la voce della signora Zabini, interruppe quel silenzio imbarazzato.
Astoria, con un balzo felino, si alzò in piedi.
-Blaise-e gli sorrise-Sono proprio io. Signori Zabini,scusate dell’intromissione ma io e Draco dovevamo lavorare sul suo processo che si terrà domani-
-Domani?!-
Blaise urlò così forte che Draco non si sarebbe sorpreso se Janet si fosse svegliata, nonostante abitasse in una casupola nel giardino.
-Si-Astoria era grave-Stavamo studiando quando…ecco…-si fece rossa-Bhè…scusate, ma adesso si è realmente fatta ora di andare via-
La ragazza si camminò a passo deciso verso la porta.
-A…Astoria!- boccheggiò Draco,inerme.
-Vuoi rimanere a dormire con noi,cara?-domandò il signor Zabini.
-No...la ringrazio, mi smaterializzerò appena fuori dal giardino. Grazie e buonanotte-
Draco rimase lì seduto,impassibile. Non poté non provare un po’ di odio nei confronti di Blaise: un tempismo perfetto…!
-Bhè signori-iniziò Draco-Spero che la serata sia stata perfetta…ora torno anche io di sopra a dormire-
Astoria sbatté la porta sonoramente e Draco si avviò di sopra velocemente.
-Avremo interrotto qualcosa?-sussurrò Blasie, ai suoi.
Gli sguardi di rassegnazione di mamma Zabini, gli diedero una risposta.
*
La porta della cabina si spalancò e Draco uscì, seguito da una scorta di quattro Auror.
Erano all’estremità di un lunghissimo salone d’ingresso con il pavimento di legno scuro,splendente.
Il soffitto era blu pavone incastonato si scintillanti simboli dorati che continuavano a muoversi e scomparire.
Al centro dell’ingresso c’era una fontana. Un gruppo di statue dorate, più grandi del naturale, si ergeva al centro di una vasca circolare.
Rappresentavano due maghi e una strega.
Harry Potter,
Ronald Weasley ed Hermione Granger.
I nostri paladini.
diceva una scritta argentata.
Con un gran stridere e sbatacchiare un ascensore scese davanti a loro; le griglie dorate si spalancarono.
Draco e la sua scorta entrarono con parecchi maghi e streghe dall’aria indaffarata.
Era stato arrestato all’alba: una squadra speciale di Auror, entrò in casa di Blaise, con tutti i permessi del Ministro, e lo ammanettarono davanti ad una meravigliata e assonnata famiglia Zabini.
Lui non fiatò: seguì diligentemente gli Auror fino a fuori i cancelli del parco.
Guardò un ultima volta il viso di Blaise e si smaterializzò con quegli uomini.
 
-Molto bene. Dal momento che l’accusato è presente, cominciamo? E’ pronto?- chiese Kingsley Shacklebolt, guardando il ragazzo negli occhi.
Draco lasciò cadere lo sguardo verso l’enorme platea di persona: indossavano un aveste color prugna con una “W” d’argento sul lato sinistro del petto,e tutti lo fissava malignamente.
Al centro esatto della platea, sedeva il ministro Shacklebolt.
-Sissignore-rispose Draco,mite.
-Udienza del reato mangiamorte del 15 agosto- annunciò il ministro- Lei è accusato di essere e aver collaborato con l’esercito dei mangia morte. Lo sa,vero?-
Draco annuì, grave.
-Inquisitori: Kingsley Shacklebolt, Ministro della Magia; Leonard Bee Direttore dell’Ufficio Reati gravi. Scrivana di corte: Daphne Greengrass…-
I maghi e le streghe seduti in platea appena venivano interpellati, alzavano lentamente la bacchetta.
-…Romilda Parkinson, Direttrice Capo dell’Ufficio di Regolazione delle Arti Magiche-
Quando il lungo appellò terminò, il Ministro fece segno a Draco di accomodarsi.
Lui si avvicinò lentamente ad una sedia di legno al centro della stanza. I suoi passi echeggiarono attraverso il pavimento di pietra. Quando si sedette cautamente su quella sedia, maniglie di ferro gli afferrarono i polsi.
Draco sussultò per lo spavento.
-E queste cosa sono?-domandò,sprezzante.
-Norme di sicurezza-spiegò il ministro-Ovviamente magiche. E la prego di moderare il tono, è un’udienza questa-
Draco rimase impassibile,guardando malignamente quelle manette di ferro.
-Dunque le accuse- disse il Ministro,sfogliando degli appunti-Le accuse sono le seguenti: lei è stato complice dei mangia morte dai suoi sedici anni. Lei e la sua famiglia avete offerto, per di più, un nascondiglio a Colui-che-non-doveva-essere-nominato. Fonti sicure ci hanno informato che lei ha aggredito,su ordine preciso dell’Oscuro Signore, Harry Potter,Hermione Granger e Ronald Weasley nella Stanza delle Necessità,ad Hogwarts-
A Draco sussultò il cuore.
-Per non parlare degli orrendi supplizi che dovevano sopportare i prigionieri, in casa vostra-
-A quanto vedo è solo-osservò un mago dietro il Ministro,sorridendo in modo di sfida-Non ha nessun testimone alla Difesa?-
Alcuni maghi ridacchiarono,perfidi, mentre altri stettero cordialmente in silenzio.
-Ecco…io…-
-Mi dica un nome-incalzò il Ministro.
-Bhè…-
-Se non ha nessun testimone attendibile, significa che le accuse sono fondate, per giunta dichiaro questo seggio…-
Improvvisamente la porta di ingresso si aprì sonoramente.
Shacklebolt assunse un’espressione di vaga sorpresa, mentre molti maghi incominciarono a sussurrarsi qualcosa.
Draco si girò di scatto: la sorpresa del ministro non era nulla in confronto alla sua.
-Lei qui,signor Potter?-domandò l’uomo,sorpreso.
Harry Potter avanzava nell’aula con un’espressione calma,quasi perfetta.
-Ministro, le avevo espressamente chiesto di avvertirmi qualora quest’udienza fosse iniziata-
Shacklebolt incominciò a dare segni di imbarazzo.
-Ma purtroppo non è stato così-concluse Harry,sprezzante.
Un’emozione strana era sorta nel petto di Draco alla vista di Potter.
-Malfoy ha un Testimone alla Difesa?-
Harry non guardava dalla sua parte, continuava a guadare su verso uno Shacklebolt sempre più in soggezione.
-Ecco…Harry, stavamo parlando giusto di questo: non ha un Testimone-
-Lo farò io,allora-
L’intera platea sussultò, e lo stesso Draco guardò Harry meravigliato.
-Harry, ti ricordo chi è l’imputato-fece il ministro, in tono calmo.
-So benissimo chi è,grazie Kingslay-Harry si girò verso Draco-Questo qui èDraco Lucius Malfoy, serpeverde e un gran bastardo. So tutto quello che mi basta-
Il ragazzo guardò truce Harry.
-Potter, lui- e indicò con la mano Draco-è stato la causa delle nostre numerose vittime!-urlò il ministro,adirato.
Harry sorrise.
-Io posso testimoniare la sua innocenza-
Se non fosse stato per quelle manette d’acciaio, Draco sarebbe saltato dalla sedia per la sorpresa.
-Mi esponga tutte le accuse,Ministro-
-Questo ragazzo è stato la causa dell’omicidio di Albus Silente. Come ben sappiamo il preside fu assassinato da Severus Piton solo perché costretto tramite un Voto Infrangibile per di più effettuato da Bellatrix Black e Narcissa Black,sua madre-
Harry alzò la mano, in segno di stop.
-Qui sbaglia,signor Ministro. Quello che ora vi spiegherò è un triplo gioco…Albus Silente,purtroppo, era già al limite della sua esistenza-
-Cosa?!-
La platea sussultò.
-Albus Silente purtroppo stava già morendo…e Severus ha solo facilitato le cose,benché fosse tutto stabilito già da diversi mesi. Draco Malfoy è stato solo il loro burattino-
-Hai delle prove,Potter?-
Harry sorrise.
-Ho i ricordi di Severus Piton in persona-
Il ministro,benché visibilmente scioccato dalle parole di Harry continuò a leggere dai suoi appunti.
-Ha fatto entrare i mangiamorte ad Hogwarts! Di sua spontanea volontà!-
-Signor Ministro, il qui presente Draco è stat-
-Lascia parlare me,Potter!- lo interruppe Draco,visibilmente irritato-Chi meglio di me,può sapere ciò che ho passato io?-
Il ragazzo deglutì,mentre una goccia di sudore gli attraversava il viso.
-Sono stato costretto a divenire Mangiamorte,Ministro-iniziò lui,con voce strozzata-Mio padre,Lucius Malfoy, aveva fallito clamorosamente un compito assegnatogli dal Signore Oscuro in persona, che per vendicarsi, ha costretto me a diventare mangiamorte sperando che io fallissi l’assassinio di Silente per uccidermi. Piton ha salvato la mia vita quella sera-
Draco abbassò lo sguardo,ferito.
-Ho i miei pensieri,come prova-aggiunse,infine.
I membri del Wizegamot borbottarono: gli occhi di tutti erano puntati su Potter.
-E vorrei aggiungere-riprese Harry,guardando Draco-Che lui mi ha salvato la vita…quando io,Ronald Weasley ed Hermione Granger siamo stati catturati e portati a Villa Malfoy, avevo un aspetto irriconoscibile grazie ad un incanto della mia amica, ma nonostante questo avevo dei segni fisici molto simili ai miei attuali e Draco,seppur riconoscendomi senz’altro, non mi ha tradito. Non so perché, ma non mi ha consegnato ai suoi mangiamorte-
  
-Draco vieni qui,osserva bene! Che cosa ne pensi? E’ Potter,questo?-
Lui guardò bene quell’orrenda faccia: poteva essere in uno stato pietoso, avere i capelli lunghi fino alle spalle ma di sicuro quello era quel patetico di Potter.
-Non lo so-rispose,infine. Non sapeva perché aveva risposto così: sapeva però che  la situazione  stava scappando di mani a tutti. Adesso aveva solo  paura.
 
-E’ vero questo,signor Malfoy?-
Draco girò la testa di scatto,furente.
-Si-
-E ho i miei ricordi a testimonianza-aggiunse Harry.
I maghi e le streghe iniziarono a parlare tra loro: alcuni sorridevano gentilmente tra loro, altri avevano un espressione dura,ferita.
-E’ anche vero…-tuonò Shacklebolt.cercando di coprire quei brusii-Che il qui presente Draco Malfoy, con Gregory Goyle e il defunto Vincent Tiger ha cercato di uccidere voi,  con Weasley e la Granger.-
Harry abbassò leggermente lo sguardo.
-Come sa questo,Ministro?-domadò,serio.
-In tempi di guerra, anche i muri hanno le orecchie Potter-intervenne un mago tarchiato dai baffoni bianchi,sorridendo malignamente.
Il ministro annuì, rivolgendo al mago un cenno d’assenso.
-Bhè…io…cioè noi-Draco iniziò a parlare-Più che altro…-
-Si?- il Ministro si allungò verso Draco-Confessi.Stiamo parlando di tentato omicidio, se lo ricordi-
-Avevamo un conto in sospeso-intervenne Harry,calmo.
-Pardon?- il Ministro si girò verso Harry-Ripeta-
Potter si chiarì la gola.
-Io e Draco avevamo un conto in sospeso. L’anno prima mi aveva rotto il naso, quando io inerme, non potevo difendermi. Ci trovavamo nella stanza delle Necessità nel ‘98 ,quando…-
 
Harry aveva già allungato la mano verso il diadema,quando una voce dietro di lui disse: -Fermo,Potter-
Harry si girò verso Draco.
-Tu qui,Malfoy?-
Draco sorrise,freddo.
-Pensi di conoscere solo tu questo posticino,Potterino?-
-Sto facendo una cosa importate,Draco. Sparisci prima che te ne faccia pentire!-
La risata fredda e acuta di Malfoy attraversò la Stanza delle Necessità.
-Bhè, ti ricordo il nostro ultimo Tete-à-tete,Potter. Se non sbaglio ti sei ridotto quel bel naso che ti ritrovi in una poltiglia di sangue e cartilagine!-
Questa volta fu il turno di Harry nel sorridere.
-Attaccami ora,almeno sta volta potrò difendermi!Vigliacco!-
 
-…non avevo mai perdonato Malfoy per avermi attaccato senza permettermi di difendermi. Per cui ho colto subito l’occasione per rinfacciarglielo.-
Draco guardò Harry meravigliato: benché inusuale, per ora lo aveva difeso sempre con prove vere. Perché adesso andare nei guai con la giustizia, inventando un movente completamente diverso?
 
-Conferma,signor Malfoy?-il Ministro era leggermente teso.
Draco guardò in tralice Potter e fece cenno di si col capo.
Shacklebolt batté un martellò sul bancone.
-Potter, voglio i vostri ricordi domattina sulla mia scrivania così da poter rilasciare definitivamente l’imputato-
Harry si avvicinò al ministro e fece lievitare tre boccette di cristallo verso la sua postazione.
-Eccoli qui,Ministro. Li avevo già preparati per un eventuale analisi del momento-
Shacklebolt borbottò qualcosa di indistinto ad un mago che prese le tre boccette e sparì dall’aula.
I minuti passarono lenti e Draco incominciava a sudare freddo mentre Harry Potter sorrideva compiaciuto.
-Signor Ministro,posso domandarle una cosa?-
Shacklebolt lo guardò, serio.
-Dimmi,signor Potter-
-Perché processarlo dopo quattro anni?-
Il ministro cercò di soppesare bene le parole, mentre maghi indignati borbottavano irritati dalle parole di Harry.
-Il potere ti ha dato alla testa,Shacklebolt. Io penso di sapere come mai abbiate aspettato quattro anni…dovevate raccogliere prove schiaccianti verso di lui eh?-
-Cos…come osi?-
Harry sorrise,freddo.
-E intanto lo avete rinchiuso in un sobborgo babbano mentre raccoglievate prove inesistenti sulla sua colpevolezza e pattugliavate Villa Malfoy-concluse l’uomo,grave.
Nessuno parlò.
Dopo mezz’ora, la porta di ingresso si aprì si scatto,facendo tremare tutti di paura.
Un ometto calvo si corse vero il centro dell’aula.
-I…i pensie..ri sono giu..sti-borbottò l’uomo-Potete rilasciare Malfoy-
Draco non poté fare a meno di sorridere,sereno.
Il Ministro trasse un respiro profondo e annunciò con una strana voce:
-L’ imputato è assolto da tutte le accuse-
 
 
 SPAZIO AUTORE
 
Salve miei cari u_u
Allora? Che ve ne pare? :D
Questo capitolo è un po’ più lungo dei precedenti ma…dovevo scrivere molte cose u_u
Come sempre le recensioni scarseggiano (=.=) mentre le visite sono alle stelle…MA NON HA SENSO! :’(
Vi prego..perdete due minuti e ditemi che ve ne pare *__* 
 

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Capitolo 6
*** Desiderio e lacrime ***


SPAZIO AUTORE
 
Salve cari! *__*
Ora vi starete chiedendo: Come mai lo “Spazio Autore” compare qui sopra e no giù,come sempre?
Bhè…ho un avvertimento per voi.
Il reating di questo capitolo non è verde…diciamo che è un giallo\arancio.
Ho una bella sorpresina per voi!
Ora,su suggerimento di una fan risponderò ai vostri commenti! *__*

LadyRevolution: Ciao!! :D Visto? Ora seguo il tuo consiglio… =)
Bhè…si mi hai scoperto! Per lo scorso capitolo mi sono liberamente (??) ispirato al processo di Harry ma…avevo altra scelta? xD
Non ho la minima idea su cosa si basi un processo,soprattutto se magico come questo xD
Per quanto riguarda “Scrivana di Corte” mi sono sempre ispirato alla figura (e credimi non sarà casuale xD) di Percy Weasley. Lui nel quinto libro è definito proprio Scrivano di CORTE. Bha! :S
Spero mi seguirai *__*
 
Virby: Grazie cara! *Q* Sono davvero lusingato che ti piaccia la mia storia :D Per quanto riguarda gli occhi…uffa xD Sono sempre stato indeciso sul colore ma poi ho optato per il blu perché si abbinano meglio col biondo chiaro dei capelli della ragazza xD Posso sempre farle indossare le lentine blu, facendo scoprire tra un po’ di capitoli due occhioni verde…
 
Vera Lynn: Grazie! :D Ma in che senso forzare? :S  Al prossimo capitolo!
 
Jalilah: Grazie per i tuoi complimenti!! *W* E comunque credimi…non è casuale questo strano carattere di Kingsley…che ci sarà sotto? xD
 
Raffaley94: Strega u.u Tzè…devi vedere nel prossimo capitolo che farò succedere! Eeeeeeeeh xD Poi dici se sono prevedibile o no!! u.u
 
Buona lettura!!
 
 
 

A Federica.
Così simile ad Astoria Greengrass.
Eppure così diversa.
 
 
 

Draco Malfoy assolto!
Il giovane Malfoy è stato assolto da tutte le accuse,durante
il processo tenutosi due settimane fa.
Il celebre Potter ne da solo ora conferma alla stampa.
 

Draco ripiegò delicatamente il Profeta e si abbandonò sul divano di pelle di Drago che tante volte lo aveva visto salirci  sopra da bambino.
Era ritornato a casa.
Giocherellava con la bacchetta,mentre si abbandonava ai pensieri di quel processo.
 
-Signor Ministro, ecco la bacchetta da lei richiesta: Allora…ehm… di biancospino, sottile, lunga 11 pollici, rigida e contenente corda di cuore di drago- la voce era di una donna, bassa e grassottella che sedeva accanto al ministro.
-Eccellente-borbottò quello.
-Ma è la mia bacchetta…-tentò di dire Draco, ma dalla gola gli uscì solo un piccolo verso.
-Te la ridiamo-incalzò il Ministro-Sei innocente e non c’è ragione per continuare a tenerla sotto incantesimi-
 
Un sorriso compiaciuto gli attraversò il viso a quei pensieri.
 
-E dove andrà a vivere?-intervenne Harry Potter,brusco.
-A quanto ne so,ultimamente ha vissuto a villa Zabini-rispose il Ministro,grave
-Non potrà abitare lì per sempre-disse Harry,saggiamente-A che punto sono le indagini a villa Malfoy?-
Shacklebolt si tinse di una leggera sfumatura di rosso.
-Sono conluse…-finì Potter per lui-E da un bel pezzo, a quanto mi hanno detto negli Uffici della Confisca dei Beni Magici-
-Malfoy,potrà avere le chiavi di casa sua,immediatamente,allora-intervenne un mago in carne,sorridendo-Mi metto immediatamente all’opera,signor Potter-
 

 
 Draco risaliva lentamente i gradini di casa sua.
Erano anni che non metteva piede lì dentro, e non sapeva se questo faceva cresceva in lui un senso di inquietudine o sorpresa.
Benché gli Auror avevano setacciato da capo a fondo quella casa,lui la trovò in perfetto stato.
Forse un po’ impolverata, ma del resto era perfetta.
Gli bastarono giusto pochi giorni e con l’aiuto della piccola Topia (prestata tanto gentilmente dalla famiglia Zabini) la Casa ritornò al suo antico splendore.
Aveva rivisitato tutte le stanze: dalla cucina, ai bagni, alle stanze per gli ospiti fino alla sua camera personale.
Tutte le stanze, tranne una.
La camera dei suoi genitori.
In quella stanza, lui non aveva mai avuto il permesso di entrare, fin da bambino.
Ora temeva che fosse stato un oltraggio entrare  lì, ora che suo padre stava marcendo ad Azkaban su di un pavimento gelato e sua madre dormiva in un lurido letto babbano.
 
Draco uscì dalla sala dell’Udienza. Aveva appena firmato scartoffie e documenti vari…aveva perso troppo tempo.
-Potter- la sua voce aveva un qualcosa che si avvicinava alla gratitudine-     Perchè  hai fatto tutto questo per me?-
Il petto gli si muoveva su e giù, in preda al fiatone: aveva corso lungo tutto il corridoio per raggiungere lo sfregiato.
Harry Potter sorrise. Da vicino quel sorriso, che da lontano appariva freddo,in realtà  era carico di tristezza.
-Se non sbaglio,ti ho detto che non volevo avere conti in sospeso con te,giusto?-
-Ti riferisci al…-
-…quadro di Severus Piton,si-concluse Harry,per lui.
-Eri così fermo sul fatto di non voler avere conti con me che…sei stato pronto a…mentire?-
Harry lo squadrò bene.
-Draco tu mi ripugni. Mi ha fatto schifo ogni tua azione dal nostro primo incontro,ma…-
Il ragazzo lo guardava come pietrificato
 -Tu non sai niente di me…come osi?-
-Voldemort -continuò Harry- ci ha privati dell’affetto dei nostri genitori! I miei sono morti per causa sua e non mi hanno visto né crescere...né ridere…né piangere e io ho dovuto festeggiare ogni compleanno da solo! E la mia vita non aveva senso..ce l’ha solo da quando Hagrid  mi ha fatto conoscere questo mondo. A te invece, aveva indotto  tuo padre e tua madre a vedere te come tributo: a considerarti  come il degno successore del Mangiamorte più fidato di Tom Riddle- velocemente afferrò l’avambraccio sinistro di Draco e gli strappò il pezzo di stoffa: il Marchio Nero,come un tatuaggio,era immobile sulla carne.
-Vedi?-
-Che cavolo credi di fare,Potter?!-urlò il ragazzo,strattonandolo.
Lo guardava carico di odio.
-Voldemort ci ha privati del loro amore…io e te, siamo simili su questo punto e per questo che ho avuto…-
-Tu non sai NULLA!-urlò Draco,in preda all’ira. Se avesse avuto la bacchetta, lo avrebbe schiantato.
-Ti odio,Draco-continuò Potter-Eppure ho avuto pietà di te. Ti ho concesso una seconda possibilità…proprio come Silente la concesse al neo-mangiamorte Severus. Quindi non sprecarla, la prossima volta non sarò così magnanimo-
 
La camera da letto emanava uno strano odore di polvere e chiuso.
La stanza era completamente invalsa dalle tenebre.
-Lumos-boccheggiò Draco.
A piccoli passi, il ragazzo si avvicinò alle grandi tende di velluto verde e con scatto, le aprì.
Il sole inondò completamente l’intera camera da letto.
Era una stanza maestosa: c’era un grande letto di mogano che si ergeva in tutta la sua grandezza, un lussuoso lampadario di cristallo e un enorme ed elegante armadio nero che copriva il muro di fronte al letto.
Sopra di questo,c’era un bel quadro raffigurante Seversus Piton.

….
…..
 
COSA?!
 
Draco si slacciò le scarpe e salì a carponi sul letto.
Si avvicinò lentamente al quadro, guardandolo con certa curiosità.
Non era un quadro babbano…cioè…Severus Piton stava sonnecchiando!
Era…reale.
-Signor Malfoy,se si avvicina di più le lancerò una fattura immobilizzante!-
Draco urlò,cadendo dal letto per la paura.
-Pro…profess…professore lei…qui?-
Severus Piton lo guardava,accigliato.
-E lei o non è lei che ha donato il mio Dna capillare alla scuola?-
-Dna…-
Ora ricordava…l’incontro con la preside…i capelli del professore…Potter. Sembravano lontani anni.
-…ma certo. Sono stato io-concluse Draco.
-E la scuola ha deciso di ringraziarti mettendo una seconda cornice qui a Villa Malfoy-
I due si guardarono per diversi secondi. Draco aveva così tanto da domandargli…da dirgli…
Ma non si decise. Severus Piton iniziò per primo.
-Perché non si è iscritto quest’anno ad Hogwarts,signor Malfoy?-
-Cosa fa adesso? E’ la nuova spia della preside?-
Severus Pitonlo guardò truce.
-Mi scusi-boccheggiò il ragazzo.
Tra tutti i sinonimi possibili,Draco aveva ricorso ad una parola orrenda, e se ne rammaricò subito. Spia.
Nonostante sapesse tutta la triste storia del professore,legata a quella parola.
-Ho deciso di non studiare più lì. Mi troverò un lavoro,spero,al Ministero-
-Certo-disse piano,Piton-Senza nessun M.A.G.O e quei mediocri G.U.F.O che ti ritrovi, aspirerai ad alte cariche,non c’è dubbio. Potrai iniziare da Assistente junior dell’Assistente amministratore del Sottosegretario anziano del Ministro-
Il sorriso di Piton si curvò malignamente.
-Non mi importa-rispose Draco,inerme.
-Ah si? Guarda, guarda…al figlio di Lucius Malfoy non importa se farà un lavoro scadente-
Un lungo silenzio.
-VA BENE!-ulò Draco,spazientito-Va bene!-
-Va bene…cosa?-chiese lui, con la solita voce melliflua.
-Mi iscriverò ad Hogwarts…-
-Perfetto!-urlò lui,entusiasta.
-Ad una sola condizione…-aggiunse Draco,maliziosamente.
Severus lo guardava accigliato.
-Che venga data quest’opportunità anche a Blaise Zabini -
 
-Però un decente M.A.G.O ti porta a trovare un lavoro più facilmente e sicuramente anche più redditizio. L’avessero data a me,questa opportunità-
 
-E’ possibile?-domandò il ragazzo.
-Vedremo-rispose debolmente il professore,uscendo dalla cornice.
-Dove sta andando,adesso?-
-Ad Hogwarts. Avverto la preside del tuo ritorno e…le propongo anche l’offerta su Zabini. Dopotutto è un alunno brillante,molto più di te se devo essere sincero e sarebbe un vero spreco per la Casata di Serpeverde non reintegrarlo. Arrivederci signor Malfoy,le arriverà una lettera con tutti gli oggetti e i libri da acquistare-
*
E la lettera arrivò. In due giorni Draco riuscì ad acquistare tutto il necessario,prelevando dalla Gringott il denaro che gli serviva.
Nonostante l’arresto di suo padre e gli arresti domiciliari della madre, la fortuna dei Malfoy, rimase intatta.
Era il primo settembre.
Draco ricordò con una vena di malinconia il suo primo giorno ad Hogwarts, al suo primo incontro con Potter,Lenticchia e la Granger…sarebbe ritornato lì. In dieci giorni avrebbe dormito di nuovo in quel soffice letto verde-argento.
Sorseggiò lentamente il suo thè, ammirando la luna alta nel cielo.
Aveva appena ricevuto la lettera di Blaise,nella quale lo avvisava del suo ritorno ad Hogwarts, ma non lo ringraziava di nulla.
La preside non gli aveva scritto che era stato grazie a lui, se ora poteva frequentare di nuovo Hogwarts?
Ingratopensò tra sé e sé.
Ma voleva davvero i suoi ringraziamenti? Cioè…non era più felice del fatto che ora poteva passare, nuovamente, più tempo col suo migliore amico?
Erano così importanti questi ringraziamenti?
Si
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
Draco poggiò la tazzina di thè sul tavolo e si avviò alla porta,con la bacchetta stretta in pugno.
-Astoria-boccheggiò,vedendo la ragazza sulla soglia-Che bella sorpresa,prego accomodati-
Non poteva di certo dire, che quella non era una piacevole sorpresa ma…ora era decisamente imbarazzato: l’ultima volta, si era spinto un po’ oltre con la ragazza e non voleva ripete quell’errore.
-Scusami-iniziò la ragazza, con gli occhi lucidi-Scusami per non essermi fatta viva fino ad ora e averlo fatto solo alle undici di sera, ma ho avuto degli impegni di lavoro molto importanti e…-scoppiò in singhiozzi.
Draco la prese tra le braccia. Lei gli si strinse contro, e le lacrime gli bagnarono il collo.
Benché Astoria era in lacrime, il cuore di Draco iniziò a palpitare velocemente: stare tra le sue braccia era una sensazione meravigliosa.
-Mi…mi fa piacere che te la sei cavata-disse lei,tra i singhiozzi.
-Allora perché stai piangendo?-
-Perché mi sono comportata male-
-Solo per non esserti congratulata con me?-
Lei non rispose e gli si strinse di più.
Lui staccò leggermente il busto da lei,perché non voleva che lei si accorgesse della sua erezione, ma lei gli si schiacciò di nuovo contro.
Si guardarono negli occhi… quello che Draco stava provando non riuscì a descriverlo… c’era qualcosa negli occhi di Astoria che ancora non capiva: era qualcosa di strano…un misto tra mistero…dolcezza…paura… imbarazzo.
Lui le prese il viso fra le mani e in silenzio incomincio a baciarla delicatamente su tutto il volto incorniciato fra le sue mani.
Sentiva il suo cuore accelerare i battiti... e finalmente incontrò la sua bocca.
Occhi chiusi... labbra socchiuse...il loro alito divenne uno solo.
Il suo bacio fu sicuro e dolce. Astoria gli schiacciò il seno contro…se ne staccò…e lui affondò le mani nei capelli di lei.
Erano morbidi come la seta.
-Vieni-sussurrò lui.
Lui la prese per mano e la portò al piano di sopra, nella sua stanza da letto.
Entrarono.
Astoria si fermò con gli occhi lucidi e le guance infuocate mentre  Draco la guardava,sorridendo.
La ragazza gli si avvicinò e incominciò a baciarlo delicatamente,fino a lasciarsi cadere sul letto dove continuarono a scambiarsi baci, ancora vestiti. Lei scese con la punta del dito lungo la fila dei bottoni della camicia del ragazzo, indugiò all’altezza della vita, e poi continuò più in giù, fino al rigonfiamento dei suoi pantaloni.
Dracò sussultò e sentì palpitare muscoli che nemmeno sapeva di avere.
Staccò le labbra da lei.
-Ripensamenti?-domandò il ragazzo,rosso in viso per l’eccitazione.
Astoria lo guardò bene,seria.
-Assolutamente no-rispose lei, avvicinando il suo viso a quello di Draco.
Le loro labbra si sfiorarono, poi il ragazzo si sbottonò la camicia.
In un bisbiglio erano tutti e due nudi, coperti solo di eccitazione e amore.
E mentre lui entrava, lei inarcò leggermente la schiena raggiungendo un grado di piacere mai provato.
I suoi seni erano piccoli e profumati come frutti.
Cominciarono lentamente e via via il ritmo accelerò sempre di più.
Astoria si sentì completamente abbandonata tra le braccia di Draco:
lo sentì irrigidirsi dentro di lei per un minuto, poi tutto finì.
Lei lo fissò senza parlare per un lungo momento, poi si alzò a sedere sul lenzuolo del letto, un po’ imbarazzata per la sua nudità.
Draco era disteso di fianco e ammirava la sinuosità delle forme di lei, la sua schiena perfettamente liscia, i suoi capelli color gelo che le ricadevano sulle spalle.
Draco pensò che l’avrebbe desiderata di nuovo, quella sera.
-Abbiamo bisogno di una bella dormita,Draco-
Detto questo, Astoria si infilò la camicetta e scivolò sotto il lenzuolo tra le braccia del ragazzo.
Lei gli si avvicinò: il seno caldo e le gambe fresche.
Draco la baciò un’ultima volta e poi insieme si assopirono, tenendosi per mano.
 
  

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Capitolo 7
*** Due mesi e un giorno prima ***


A Lucia.
Maestra di trucchi ed inganni
E pugnalate alle spalle.
Ciò che ha fatto Pansy ad Astoria non è nulla
in confronto a ciò che lei ha fatto a me.
 

E il mattino arrivò presto.
I raggi del sole inondarono completamente la camera da letto.
Il candido lenzuolo copriva di poco le nudità di Draco.
Un forte odore di caffè poi, invase l’aria.
Draco aprì lentamente gli occhi,dimenticando per un momento dove si trovasse poi, come un fulmine  a ciel sereno,  ecco che la realtà precipitò su di lui: il processo…di nuovo a Villa Malfoy…Piton…Hogwarts e…Astoria.
Draco si alzò di scatto a sedere, e accorgendosi di non avere più Astoria al suo fianco, si infilò i pantaloni e scese le scale fino in cucina.
-Stai qui allora!-disse lui,sollevato vedendo la ragazza seduta a tavolo-Mi sono preoccupato… perché non eri di sopra?-
Astoria Greengrass, beveva tranquillamente il suo caffè.
Draco le si avvicinò per baciarla quando lei, strattonandolo, si affacciò alla grande finestra che dava sul giardino.
-Qualcosa non va?-
Lei non rispose.
-Ti ho fatto una domanda-intimò Draco,mentre con la mano girava verso di sé Astoria.
Era in lacrime.
-Astoria?-
-E’ stato un errore…e io lo sapevo…è stato tutto un errore!-
Draco iniziò a preoccuparsi.
-Calmati…-la rassicurò lui-Coraggio, dimmi cos’hai-
-…io non ti amo,Draco Malfoy-disse la ragazza,tra le lacrime-…eri l’unico con cui potevo scordarmi di Maximilian,l’unico che in quel momento capace di sostituirlo. Ma mi sbagliavo-
Draco ebbe un tuffo al cuore.
-Maximilian?-
-Il mio ex ragazzo-Astoria continuava a versare lacrime,distogliendo lo sguardo.
Il quel preciso istante,Draco si sentì umiliato, deluso e arrabbiato…il suo cuore sprofondò.
-Tu…mi hai usato-sibilò Draco.
Astoria distolse lo sguardo,mentre le lacrime scendevano copiose.
-Vattene- soffiò il ragazzo,irato-Vattene da questa casa,Greengrass-
In preda alla rabbia,Draco scagliò un pugno alla vetrata di una mensola,particolarmente delicata,frantumandola.
Astoria urlò per lo spavento.
Draco sembrava non accorgersi del sangue che gli gocciolava dalle nocche.
-Mi hai sentito? Fuori da questa casa-ripetè per la seconda volta, con una certa furia-calma nella voce.
-Ti prego Draco, perdonami io…-cercò di dire lei,tra le lacrime.
Draco in preda alla rabbia alzò la mano insanguinata a mezz’aria pronto a colpire il volto di lei.
Astoria indossava una maschera di puro terrore.
Lui respirava lentamente,come se gli disturbasse anche il suono del suo respiro.
Ma davanti alle lacrime della ragazza,il palmo della mano di Draco esitò e si abbassò lentamente.
-Sparisci-disse lui,rauco.
Gocce di sangue macchiarono il bel pavimento bianco.
Una porta sbatté rumorosamente: Astoria era uscita da quella casa e dalla sua vita,definitivamente.
Draco si abbandonò sulla sedia di legnò e continuò a fissare il punto in qui le lacrime di Astoria bagnarono il davanzale.
 
Astoria Greengrass correva velocemente.
Il vento che  faceva volare i bei capelli color gelo,mentre le lacrime  fredde le rigarono il viso.
 
Eppure sapeva  quale terribile complotto era stato architettato ai danni suoi e quelli di Draco Malfoy.
 
 

Due mesi e un giorno prima: Il  funerale.
 

-Se esci da quella porta, questa non è più casa tua-
La fredda voce di Narcissa colse di sorpresa il figlio.
Lui si girò,serio.
-Se è questo che vuoi-
Uscì e sbatté la porta.
Narcissa Malfoy non si mosse di un millimetro e,altera,attese il ritorno del figlio.
Sarebbe rientrato,implorante.
I minuti passarono lenti e nessuno varcò quella porta.
Se è questo che vuoi pensò la donna, mentre lentamente si diresse in cucina.
No.
Lei non avrebbe scongiurato suo figlio di ritornare da lei.
Aveva fatto la sua scelta,dopotutto. Si era schierato dalla parte dei traditori…lo avrebbe rispettato, in un certo senso.
Si passò una mano tra i capelli,singhiozzando.
Ma dove sarebbe andato?
Con chi avrebbe vissuto?
E il processo? Sarebbe stato spacciato…!
Qualcuno bussò alla porta.
Narcissa si compose,sorridendo maliziosamente: inutile preoccuparsi,infondo conosceva bene suo figlio, non se ne sarebbe andato di casa così facilmente.
Si diresse alla porta di entrata e,asciugandosi le lacrime, lentamente la aprì.
Sulla soglia di casa c’era una ragazza,però.
Capelli lunghi e fluenti, di un nero scurissimo. Non era molto alta,era minuta, ma tutto questo le dava l’aria di una giovine molto carina.
Gli occhi profondi come pozzi,neri come la notte.
Le labbra le si curvarono in un sorrisetto.
-Buongionro,signora Malfoy-
Il sorriso,rosso come il sangue.
-Pansy cara!-esclamò Narcissa,sorpresa-…come hai fatto a venire qui? Sai, vero, che sono agli arresti domiciliari?-
La ragazzaincurvò le labbra in un sorriso, rivelando una fila di dentini aguzzi da animaletto.
-Lei può avere fino a due visite mensili-esclamò lei,con un risolino acuto.

Vero.
Lei e Draco non avevano mai ricevuto la visita di qualcheduno, e con il passare dei mesi si erano completamente dimenticati di questo piccolo diritto.
 
-Vuoi entrare?-domandò Narcissa,spostandosi di lato.
-Ovvio- Pansy Parkinson superò l’altera figura di Narcissa.
Era leggiadra,per essere bassina. Ad ogni movimento i capelli le fluttuavano sinuosi.
-Signora-iniziò la ragazza,seria-Dobbiamo parlare-
Narcissa la guardava,incuriosita.
-Di Astoria Greengrass-
Il ciglio della donna si inarcò leggermente.
-Cosa vuole quella?-

 
Astoria Greengrass non le era mai piaciuta,in realtà non provava grande simpatia nemmeno per Pany Parkinson, ma questa ragazza,a differenza della Greegrass,era molto più aristocratica di modi e la pensava un po’ come lei.
Un ottimo partito,quindi.
Ma quella Astoria.
Dai contatti epistolari avuti con Draco,lei era riuscita a capire un certo interesse del figlio per la suddetta ragazza…
Una madre sa leggere oltre le righe,dopotutto.

(…)volevo invitare al Ballo del Ceppo Astoria Greengrass,figlia di Flora Dore, ma purtroppo lei è stata già invitata da Nott,così…(…)

…Ricambiato.
Non che ne avesse una prova effettiva, ma tutto faceva presagire che Astoria nascondeva  affetto per suo figlio.
Ma era povera.
Articus e Flora Greengrass morirono per mano del Signore Oscuro in persona,macchiati di tradimento. Le due sorelle, furono così messe nelle mani del nonno materno,Hyperion Dore, ma dopo dodici anni di convivenza col nonno, le sorelle,misteriosamente, vennero affidate ad un parente lontano.
Con l’assassinio dei coniugi Greengrass, diversi mangiamorte fecero carte false per accaparrarsi le loro ricchezze.
Lei,che voleva il meglio per suo figlio, ai cinque anni di Draco, con Lucius firmò il trattato di matrimonio con Dan e Sophie Parkinson.
Quella Astoria doveva scomparire dalla piazza e,ora che si era fatta donna, era ancora più pericolosa. Una donna otterrà nella vita tutto quello che vuole, ma soprattutto chi vuole. Lei,infondo, lo sapeva benissimo

 
-Non ti preoccupare-la rassicurò Pansy,notando il leggero velo di terrore che coprì il volto di Narcissa.-Lei non vuole niente da noi, anzi…ci serve-
-Spiegati meglio,cara-
-Ho visto Draco smaterializzarsi-continuò Pansy,guardando verso la finestra-Andrà al funerale del traditore a quanto pare…,fra quanto ritornerà?-
Narcissa ebbe un leggero tuffo al cuore.
-Non lo farà-spiegò lei-Draco è scappato di casa-
Il sorriso di Pansy,se possibile,divenne più ampio.
-Perfetto. Il mio piano andrà per il meglio allora- gli occhietti le si illuminarono di una luce malvagia-Draco non avrà speranze al processo, lo sa Narcissa?-
La donna annuì,grave.
-Ci servirà quindi un infiltrato del ministero-
Le due donne si accomodarono in cucina.
-Chi?-
-Astoria Greengrass-esclamò lei,allegra-Ha la sorella al Ministero-
-Ah si?-Narcissa divenne sempre più curiosa.
-Entra!-urlò Pansy,rivolta alla porta d’entrata.
La porta si aprì e comparve sulla soglia della cucina una giovane ragazza.
Capelli biondo chiaro,occhi blu come il centro di una fiamma.
Narcissa le sorrise,gelida.
Come non riconoscerla. Era la fotocopia di sua madre,dopotutto.
-Benvenuta,Astoria-
-La nostra cara Astoria,potrà esserci molto utile…-la vocetta stridula di Pansy rimbombò nella cucina.
-E se io non lo volessi fare?- la ragazza aveva una voce calma e fredda.
-Oh tu devi!-Pansy rise,gelida-Non vuoi aiutare il tuo caro Draco?-
Astoria arrossì.
-Le ho spiegato il mio piano-continuò Pansy-Ma non vuole accettare-
-Piano?-
-Lei dovrà aiutare Draco,facendolo uscire dai guai,sedurlo e abbandonarlo. Così lui la odierà e dedicherà le sue attenzioni alla sua legittima promessa sposa!-
Pansy parve leggermente fuori di senno e una strana luce illuminò i suoi occhi.
-Perciò mi serve il tuo aiuto,Narcissa-continuò la ragazza-Convincila tu…sappiamo entrambe quanto sei interessata alla vita di tuo figlio,e questa ragazzina qui, potrà aiutarci-
-Io non voglio stare al vostro gioco!-urlò Astoria,in preda alla rabbia-E’ vero. Tengo molto a Draco ed è vero anche che farò tutto il possibile per scagionarlo ma…non mi farò odiare da lui-
-Oh tu seguirai il piano di Pansy-intervenne Narcissa, con un sorrisino-E lo farai per proteggere Hyperion Dore-
Astoria impallidì di colpo, mentre Pansy socchiuse le labbra.
-Come…cosa…sa di mio nonno?-
-Tuo nonno,Hyperion, era un grande amico di mio marito e grandissimo sostenitore di Colui-che-non-doveva-essere-nominato,ma un po’ prima della caduta di quest’ultimo, chiese a mio marito di diventare il suo Custode Segreto…come se sospettasse della caduta del Signore Oscuro-
Astoria deglutì,impercettibilmente.
-Gli Auror lo stanno cercando da anni ma purtroppo fino a quando non spiffero qualcosa io, loro non scopriranno mai dove si trova Hyperion..-
-Siete spregevole!-singhiozzò Astoria tra le lacrime-Questo è un ricatto!-
-Tu fai come ti ha ordinato Pansy e tuo nonno sarà protetto,vivo e vegeto…a proposito di vivo…non sei andata al funerale di Piton?-
Astoria distolse lo sguardo.
Pansy rise,scioccamente.
-Si,che ci è andata-prosegui Pansy-O meglio…Daphne Greengrass ha preso la pozione Pollisucco e si è trasformata in lei. In questo momento starà parlando con Draco,sicuramente. Questi erano i piani. Ora calmati,Astoria e va’ a cambiarti. Devi raggiungere immediatamente Hogsmeade, dato che la pozione sta per scadere. Sapevo che Narcissa, ti avrebbe fatto cambiare idea.-
Pansy si avviò verso la porta.
-Ah…non dire nulla a Draco,d’accordo?-sorrise,gelida-A meno che non vuoi che il nonnino passi i suoi ultimi giorni ad Azkaban-
 
*
 
Astoria alzò lo sguardo verso l’orologio della sala.
Era tardissimo.
-Draco mi piacerebbe continuare a stare qui con te, ma ho un appuntamento con Daphne e Millicent Caprapall,ci rivediamo-
Astoria Greengrass uscì velocemente dai Tre manici di Scopa e si nascose dietro un grande albero di ciliegio.

Appena in tempo.
La pozione Pollisucco aveva fatto riassumere alla ragazza il suo vero aspetto.
Daphne stava ridiventando Daphne.
Con un leggero Bop sua sorella la raggiunse,era in lacrime.
-Astoria…come è andata?-
La sorella si buttò tra le sue braccia,singhiozzando.
-Ti hanno ricattato,vero?-
Astoria alzò leggermente la testa verso di lei, i suoi grandi occhi azzurri inondati di lacrime.
-Come fai a saperlo?-
Daphne rispose,seria-Hanno ricattato anche me. Secondo te,volevo davvero sottostare alle leggi di quel carlino della Parkinson?-

Astoria si asciugò le lacrime,costringendosi a sorridere un po’.
-Sorellina…ho paura-
Le due ragazze si strinsero.
-Dobbiamo sperare in un miracolo che ci salvi-continuò Daphne-Intanto  dobbiamo fare quello che ci hanno ordinato-
-Con cosa ti hanno ricattato,sorellina?-
Astoria era sicura che non avevano potuto utilizzare la carta del nonno su di lei, perché Narcissa Black l’aveva pensata al momento.
Daphne non rispose e le sorrise solamente,triste.
Su di loro calò un lungo silenzio.
-Com’è Draco?-domandò Astoria,sorridendo per la prima volta.
 
Innamorato di te sorellina. Non ho mai visto Malfoy con quegli occhi,quando stava con la Parkinson.
 

-Cresciuto-rispose Daphne e insieme si diressero al castello.
 
 
SPAZIO AUTORE
 
Raffaley94: Allora? é.è Sono riuscito a sorprenderti eh? Scommetto che non te l’aspettavi proprioooo! Ora capisci quando dicevo che Narcissa e Pansy erano due stronze xD Oh bhè…ma le sorprese non sono fine qui! u_u
Jalilah: Ciao!! Bhè…per me sarebbe un sogno avere un quadro di Severus nella stanza!!  Mi piace tanto quel personaggio…maledetta zia Row che me lo ha ucciso T____T Bhè…la tua domanda è sorta in un momento un po’ strano della storia, eh? Diciamo che la coppia principale è Draco\Astoria ma per molti capitoli Draco non saprà la verità quindi l’avventura sarà più ricca di azione che di amore. Farà anche la sua apparizione il trio dei miracoli quindi ci sarà un accenno della Ron\Hermione e Ginny\Harry.
Lady Lunanera: Bhè fattelo dire cara, il tuo nuovo nome mi piace molto=D
Allora partiamo dall’esclamazione di Severus.
Bhè hai tutte le ragioni del mondo per essere sorpresa da questa strana esclamazione del personaggio ma…cioè…non ti voglio anticipare nulla!! >.< Questa esclamazione non è casuale però…diciamo che ha un suo perché! =)
Poi per quanto riguarda l’atto… bhè qui mi sono ritrovato in un bel problema.

Capisci… ho 16 anni e per ora ancora non mi sono ritrovato in questa situazione però..mi sono documentato u.u
Allora siccome il punto di vista è quello di Draco, ho domandato a
dei cugini più grandi (circa venti anni) che sensazioni si provano facendo l’amore (specificando che queste info mi servivano per la storia, perché dovevi vedere le loro facce xD) e loro bhè..mi hanno detto che…di solito pensano solo ad una cosa “Godo…Godo…Godo…vengo…vengo…vengo” non lasciando numerosi spazi a riflessioni Freudiane dell’atto.Più che altro sono le ragazze, che si fanno i film mentali xD. E siccome ho cercato di essere più realistico possibile non ho fatto “pensare” Draco e,per di più, ho lasciato decisamente all’immaginazioni l’atto in sé…siamo pur sempre nel Giallo-Arancio!
Un bacio! =)
 
 
  
 

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Capitolo 8
*** Due istinti ***


 

A Caterina,
colei che, come Blaise,
mi sa tirar su di morale nei momenti
tristi,ascoltandomi e
consigliandomi.
 

Quel davanzale era ancora bagnato dalle lacrime di Astoria.
Gli occhi grigi,ormai vitrei, di Draco incominciarono a spostarsi continuamente per tutta la stanza.
Il davanzale, la tazzina di caffè ancora fumante, le macchie di sangue sul pavimento.
-Quante persone hai illuso,Draco? Quante volte di sei comportato come Astoria,eh?-
-Non è la stessa cosa…-
-Ah no…? Ne sei sicuro?-
-Io…la amavo.-
-Ma lei non amava te. Quante ragazze,Draco che ti amavano, hai abbandonato? Pansy Parkinson per esempio. E’ o non è la tua promessa sposa?-
Il conflitto interiore tra Draco e la sua coscienza, si protrasse a lungo e senza che se ne accorgesse, arrivò nella camera da letto.
La finestra era semi aperta, dalla quale filtravano potenti raggi di luce.
Il letto era ancora disfatto.
Con un sorriso triste,Draco si andò a distendere.
Le lenzuola erano fredde e un lungo brivido gli attraversò il corpo. Così con la gamba,Draco si allungò verso sinistra dove era ancora impresso un po’ di calore di Astoria.
Poi lentamente spostò un braccio,poi tutto il corpo.
Il cuscino dove aveva dormito la ragazza,emanava ancora il profumo dei suoi capelli.
-Perché mi hai fatto questo?-
E con le lacrime agli occhi,Draco si riaddormentò.
 
Passò un giorno.
Passò un altro giorno.
Passò un altro giorno ancora.
E il dieci settembre arrivò,più lento e atteso che mai.
Quella volta il suo sonno fu disturbato: vedeva ombre nere danzare attorno ad Astoria, lui che invano cercava di raggiungerla. Un lampo verde.
Draco si svegliò di soprassalto,urlando.
L’ambiente attorno a lui gli era così estraneo. Era uno scompartimento di un treno.
I sedili in pelle erano gelati e inoltre, tra le tendine, il brullo paesaggio delle campagne di Londra correva veloce.
-Draco tutto bene?-Blaise Zabini lo guardava,preoccupato.
 
Dove si trovava? Perché c’era Blaise lì con lui?Ah si... l’Espresso per Hogwarts.
 
-Oh…solo…ecco...ho fatto un brutto sogno-
-Non è che fai la fine di Potter, eh?-esclamò lui,ridendo-Sei entrato nella mente del figlio di Tu-sai-Chi?-
Blasie si rotolò dalle risate,mentre Draco accennò ad un sorriso.
Odiava Potter,ma era da ipocrita ridere di colui che gli aveva salvato la pelle,un mese prima.
-Sarà strano ritornare a scuola dopo quattro anni-continuò Blaise,asciugandosi le lacrime-Chissà se sarà cambiato qualcosa,lì-
-Mh- grugnì Draco,neutro.
-Non sei interessato?-
-Senti-sbottò Draco-A me non importa un accidenti di questa stupida scuola! Io non volevo nemmeno ritornarci, in verità-
-E allora perché sei qui,eh?-disse Blaise, pacato-Nessuno ti ha puntato una bacchetta contro. Potevi rifiutare. Anzi a quanto ne sapevo tu avevi già preso la tua decisione a casa mia…chi ti ha fatto cambiare idea?-
-Lascia perdere-
-Insomma Draco!-urlò Blaise,alzandosi-Perché non ti apri con me? Sei così scontroso ultimamente! Per esempio…che ti sei fatto alla mano destra?-
Draco si guardò la mano, fasciata da una benda che ormai stava diventando rossa, ma non rispose e guardò fuori dal finestrino.
Faceva più male il ricordo, che la ferita. Questo doveva ammetterlo.
-Così non mi degni nemmeno della tua attenzione? Rispondimi,cazzo!-
Questo era troppo.
Draco si alzò furente.
-Modera i termini,Zabini!-e gli puntò la becchetta contro-Ti ricordo con chi stai parlando!-
-E allora dimmelo!-urlò Blaise,più forte di lui.
Erano soli, ognuno di loro che puntava la becchetta contro l’altro.
I loro sguardi erano di fuoco.
Un minimo movimento e sarebbero volate maledizioni.
Ma in quel preciso istante, la porta dello scompartimento si aprì.
-Che cosa state facendo voi due?-urlò una vocetta da ragazza-Posate immediatamente quelle bacchette!-
Draco non degnò di uno sguardo la sconosciuta,mentre Blaise,giratosi verso la fonte di quella voce, abbassò lentamente la bacchetta.
-Expelliarmus!-  
Draco venne disarmato.
-Non sei l’unico a possedere una bacchetta-
Draco si voltò,arrabbiato, verso quella voce: sulla soglia dello scompartimento c’era Pansy Parkinson.
Anche se erano anni che non la vedeva, non fu difficile riconoscerla. Era cresciuta,vero, ma non era cambiata affatto.
Aveva ancora quei fluenti capelli color pece lunghi fino alle spalle. Due occhi dello stesso colore dei capelli, più scuri di mezzanotte.
Labbra carnose e rosse come i papaveri. Indossava già la divisa scolastica,che metteva in risalto due seni tondi e sodi.
-Pansy-bofonchiò Draco-Che ci fai qui?-
La ragazza spostava lo sguardo,furente, da Draco e Blaise ad intervalli irregolari.
-Vi dovete solo vergognare-strillò lei,acuta,sbattendo la porta alle sue spalle-La nostra Casa ha già un’orrenda reputazione a causa degli eventi di quattro anni fa, e voi vi mettete a duellare in treno? Volete farci finire nei guai,ancor prima del nostro arrivo?-
-Non stavamo duellando-tentò di scusarsi Draco.Pansy non era molto alta, ma riuscì a metterlo in soggezione.
-Oh non dirmi che non l’avresti fatto,Malfoy! Dovete ringraziare Merlino che facevo io un giro per gli scompartimenti, sennò vi avrebbero espulso seduta stante, se a farlo fosse stato Lumacorno!-
-Perdonaci-cercò di dire Blaise-E’ che…-
-A me non interessano le vostre motivazioni-sbottò Pansy,frustrata-Voi maschi…sempre così…collerici e bellicosi. Pensate di risolvere tutti i vostri problemi con la violenza?-
-Tu non capisci-sospirò Draco,mentre raccoglieva la bacchetta da terra.
-Ah no?- Pansy si accomodò sul sedile in pelle,accavallando le gambe-Bene…fammi capire,allora-
-E’ cresciuta la ragazza-pensò Draco.
-Lascia perdere-concluse il ragazzo,sedendosi accanto a Pansy.
-Vedi?!-urlò Blaise,spazientito-Te ne esci sempre con questa frase!-
-Zab,calmati-intervenne la ragazza-Avrà le sue ragioni per essere arrabbiato, no?-
-Zab?- Blaise incominciò a sghignazzare-Non mi chiamavi così dai tempi della scuola!-
-Come mai qui? Ritorni ad Hogwarts?-domandò Draco secco,rivolto a Pansy-A quanto mi hanno riferito danno questa possibilità solo a chi ha combattuto valorosamente contro Tu-sai-chi e…ecco…tu hai urlato che Potter doveva essere consegnato ai Mangiamorte…non mi pare un comportamento…da rivoluzionaria,ecco-
Pansy fece un risolino acuto.
-Potrei farvi la stessa domanda…e poi i soldi aprono infinite strade dovresti saperlo. Hogwarts si è impoverita molto in questi quattro anni per ciò, la vecchia non ha rifiutato una cospicua somma di denaro per la nostra iscrizione.-
-Ti sei comprata l’iscrizione? E brava!-Blaise le batté una mano sulla spalla.
-Nostra?-puntualizzò Draco.
-Oh si-Pansy guardò divertita Draco-Ci siamo comprate l’ammissione io e Astoria Greengrass-
La gola di Draco si asciugò all’istante mentre il suo cuore incominciò a pulsare per la rabbia.
-As…Astoria?-
Pansy lo guardava con sufficienza,come se sospettasse o conoscesse già la sua reazione.
-Astoria non ti ha detto niente,Draco?-domandò Blaise,acido-Strano…da quello che ho capito…siete molto amici-
-No. Non mi ha detto niente-commentò lui,altrettanto acido.
-Forse vuole farti una sorpresa-azzardò Pansy,pensierosa.
-Può darsi,si-
Su di loro calò il silenzio,scandito solo dal rumore del treno in movimento.
-Ho visto Potter, Weasley e la Granger-disse Blaise,cercando di cambiare argomento-Vi rendete conto che Lenticchia si è messo con quella secchiona?-
-E che dire di Potter che si è messo con l’altra Weasley? Si imparentano tra loro…manco fossero conigli-
Blaise iniziò a rotolarsi dalle risate per la battuta di Pansy.
-Blaise- Draco cerco di riportarlo alla serietà,ma con scarsi risultati-Forse è meglio che ci cambiamo…fra un quarto d’ora arriveremo al castello-
 
*

Ormai era sera quando Draco e Blaise scesero dall’Espresso (Pansy si era ritirata nel suo scompartimento). L’aria era frizzantina e Draco non desiderò altro che mettere qualcosa di caldo nello stomaco.
Benchè tra lui e Blaise era nata una sorta di tregua, il suo compagno non gli rivolse nemmeno una parola per tutto il tragitto che portava alle carrozze trainate dai Thestral ,che tra l’altro, vedeva benissimo.
-Senti Blaise…mi dispiace-incominciò Draco,lentamente-Ma in quest’ultimo periodo sono davvero… -
 
Incazzato…
 
…Depresso…
 
…Stressato.
 
-…un po’ giù-
-Ah si?-Blaise lo guardò con quei suoi occhi scuri-Bhè non me ne ero accorto,sai?-
L’istinto gli suggerì di lanciargli un Rictusempra.
Ma Draco osservò che schiantarlo non era un buon modo di fare la pace,perciò abbandonò quest’idea diabolicamente allettante e decise di sorridergli.
Blaise aumentò l’andatura del passo.
-E volevo spiegarti il perché- concluse Draco.
I due si sedettero su una carrozza vuota e il ragazzo raccontò a Blaise ciò che era successo con Astoria Greengrass.
-Quella figlia di Morgana!-esclamò Blaise,dieci minuti dopo-Draco, non lo sapevo!-
Il biondo gli sorrise,triste.
-E poi dicono che siamo noi uomini gli stronzi…appena la incrocio per Hogwarts…-
-…Non le farai niente-concluse Draco,al suo posto-Non voglio avere più a che fare con lei-
Blaise,corrucciato, si affacciò ad ammirare il boschetto del castello.
A minuti sarebbero arrivati.
-Sai-iniziò Blaise-Mi piace quando ti apri con me,Draco Malfoy-
-Mh?-
-Mi sento importante quando so che una persona si fida di me,al tal punto di rivelarmi questi particolari della sua vita. Bhe…grazie-
Draco si colorò di un rosa intenso ma non rispose: non era carino sottolineare che era stato quasi costretto a rivelargli tutto,visto e considerato che da quando avevano avuto quel piccolo diverbio, che Blaise non gli rivolgeva la parola.
-Essere amici non è solo ridere insieme e sfottere Potter-aggiunse l’amico-E’ anche aprirsi a vicenda…e tu questo lo hai fatto pur sapendo quanto ti è difficile raccontare di te-
-Non fare lo stupido…mi hai dato una casa,mi hai ospitato per mesi…il minimo che posso fare per te è essere un buon amico…ma non so se ci riuscirò-
-Non è che diventeremo come lo sfregiato e Re Weasley? Non credo ci sia un’altra Camera dei Segreti al castello da scoprire…forse potremo tentare di costruirne una noi. Mmm…che bell’idea!-
Draco sorrise,allegro.
Il dondolio della carrozza era molto rilassante.
-Draco-
-Si?-
-Quando vedrò la Greengrass passare, posso schiantarla?-
-No-
-Spingerla?-
-No-
-Bagnarla?-
-No-
-Ucciderla?-
-Certo!-
-Davvero?-
-No!-
*
 
La Saladi ingresso era illuminata di torce ed echeggiava dei passi degli studenti diretti alla Sala Grande,al banchetto di inizio anno.
Nella Sala Grande, i quattro lunghi tavoli  delle Case si stavano riempiendo sotto un cielo grigio,gravido di pioggia.
Draco notò che degli studenti del settimo anno,sussurravano al suo ingresso in sala.
-Non ti curar di loro, ma guarda e passa-
-Blaise? Ma come parli?-
-Dante. Italiano antico…l’ho studiato l’anno scorso-
-Da quant’è che ti interessi di italiano? Antico poi…-
-Mia nonna è per metà italiana…studio la sua lingua fin da bambino-
-Ho capito-tagliò corto Draco-Ma che significa quello che hai detto prima?-
-Fregatene di questi mocciosi del settimo anno, e vivi la tua vita-
-Traduzione letterale,scommetto-
E sghignazzando, Blaise e Draco trovarono posto accanto ad una radiosa Pansy.
-Come cambiano d’umore le donne-pensò Draco-Mezz’ora fa Pansy  voleva farmi morto,ora è tutto miele-
 -Perché sghignazzavate voi due?-domandò Pansy,interessata-Avete notato,per caso,quanto Ginevra Weasley si è fatta orrenda?-
Draco si voltò verso il tavolo dei Grifondoro.
Eccoli lì. Potter con la Granger e Weasley al quadrato.
Bhè, Ginny Weasley poteva essere tutto,fuorché orrenda e Draco sentì una vampata di invidia nei confronti di Potter: lui aveva una bellissima ragazza per fidanzata,degli amici leali e la fama. Lui? Un bel niente.
-No…non stavamo parlando della mocciosa Weasley-rispose Draco,mite-Parlavamo di letteratura italiana-
Blaise soffocò una risata.
-E ciò vi diverte perché…?-
-Lascia stare Pansy-intervenne Blaise, con un mezzo sorriso.
-Va bene-rispose Pansy,offesa-Se vi diverte tanto parlare di scuola, e non volete coinvolgermi, a tre tavoli da noi c’è denti-da-castoro Granger. Vi consiglio di andare da lei-
-Dai Pansy…-Draco cercò di calmarla,proprio come si fa con un bambino particolarmente capriccioso-Non fare così…-
-Non ha più i denti da castoro-notò Blaise,serio-La Granger, dico-
Draco gli lanciò un’occhiataccia mentre Pansy,furiosa,si alzò di scatto dalla sedia e andò a sedersi vicino ad un’altra Serpeverde.
-Pansy…torna indietro!-
-L’hai fatta grossa,Zab-sbruffò Draco,spazientito-Sai com’è fatta…è molto permalosa…e poi non sopporta la Granger. Hai avuto il coraggio di contraddirla?-
-Donne-esclamò Blaise-Chi le capirà mai?-
 
SPAZIO AUTORE
Grazie per le tantissime visite,ragazzi!! Mi fate davvero palpitare il cuore sapendo che questa storia inizia a piacervi!!
Ora, non mi limito a dire nulla, ma vi voglio far riflettere sul doppio atteggiamento di Pansy. Carina e giusta con Draco, vipera e acida con Astoria.
Pansy è una ragazza molto intelligente, e giocherà carte false pur di apparire su di un piedistallo per il suo Draco. Anche cambiare il suo atteggiamento in presenza di quest’ultimo.
Femmine! Chi le capirà mai?
 
LadyLunanera: Ciao! Bhè tu non puoi proprio immaginare cosa sia successo! Hai presente Beautiful, Cento Vetrine, Mondo di Patty e Flor? Bhè…uniscili insieme e hai un riassunto dettagliato della mia vita da sedicenne xD Ora non ti sto a spiegare nei dettagli cosa sia successo, sennò mi uscirebbe qualcosa di molto più lungo del capitolo stesso, ma una persona che mi pugnala alle spalle non una…non due…ma tre volte, con me ha chiuso definitivamente. Sono un ragazzo molto aperto all’amicizia, e spesso per non far succedere guai mi tengo tutto dentro e vado avanti con un sorriso. Ma quando è troppo è troppo…
Mo basta parlare di me ù.ù Passiamo alla storia!
Bhè grazie =) E devo dire che mi sono rispecchiato particolarmente in Draco in questo capitolo…quella rabbia repressa, quella delusione. Le ho provate,purtroppo, sulla mia pelle perciò credo ne si uscito un bel capitolo ^^
Certo che sto su feisbukk (ù.ù) ti invio un messaggio privato col mio nome e cognome ;)
 
Jalilah: Ciao cara!! ^^ Guarda…potrà succedere di tutto in questa storia, e succederà di tutto credimi, ma seguirò le orme di zia Row. Tutto,alla fine, si sistemerà proprio come voleva la nostra zietta comune! Odio quelle storie che si staccano definitivamente dalla trama.
E anche il capitolo 19 anni dopo, è parte della trama, anche se a quanto vedo molti considerano quel capitolo un optional da cambiare a piacimento xD
 
Raffaley94: Strega ù.ù Finalmente ho pubblicato…contenta? xD
Bhè si..questo capitolo è importante per il flusso della storia…! E Pansy e Narcissa, sono proprio come me le sono (siamo) immaginate. Narcissa egoisticamente attaccata al figlio: lei non sopporta né Pansy né Astoria…ma visto che quest’ultima  è povera, Narcissa predilige la carlina.
Mentre quest’ultima…è solo un’ochetta invaghita. Che personaggio pessimo ù.ù 
 

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Capitolo 9
*** Pansy o Astoria? ***


Agli indecisi e
a tutti coloro che hanno scelto di
essere sedotti dalla facilità

piuttosto che lottare per raggiungere il vero desiderio nascosto.
 

 

Quando Draco si svegliò,quella mattina, aveva ancora impresse nella mente le parole della McGranitt della sera prima.
 
Il Male è stato sconfitto quattro anni fa,è vero. Ma quello risiede da sempre nei cuori di ognuno. C’è una traccia di male nei cuori dei fieri Grifondoro, in quello degli acuti Corvonero, nei buoni Tassorosso e negli scaltri Serpeverde. Tutti noi abbiamo dentro il Bene e il Male, ma è compito di ciascuno di noi saper scegliere quale strada seguire. I nemici più pericolosi per la nostra incolumità, siamo noi stessi.
 
Perché quelle parole lo avevano scosso tanto? Sapeva che,infondo, la vecchia aveva ragione?Ultimamente,non rendendosene conto, aveva dovuto lottare contro due istinti: quello di mantenere la calma ed essere razionale contro l’istinto di sfoderare la bacchetta e far volare maledizioni.
-Sei già sveglio?-un assonnato Blaise camminava a tentoni verso di lui.
-Si-rispose Draco-Credo di aver dormito abbastanza-
-Draco senti…tra tutto quello che è successo…l’episodio che mi hai raccontato della Greengrass…e il piccolo diverbio con Pansy…ieri mi sono dimenticato di…ecco…ringraziarti-
Draco era confuso: che stesse delirando perché ancora assonnato?
-Ringraziarmi per cosa?-
-Insomma amico…per questa-e allargò le braccia in modo teatrale-Per Hogwarts…la McGranitt mi ha raccontato che è stato grazie a te che ora sono qui-
Draco sorrise.
-Non mi devi ringraziare-rispose-Se avevano dato questa possibilità a uno come me,il minimo che potevo fare era provare a convincere la vecchia di darla anche a te. E poi,a dirla tutta, ti meriti più tu di stare qui,che io-
Blaise si distese a letto.
-Non dire stupidaggini,Draco. Io penso che la vecchiarda abbia capito che in te c’è del bene-
-Dopo avermi quasi fatto bere il Veritaserum…-lo interruppe Draco,acido.
-Appunto. Quasi.-precisò Blaise-Tu mi hai detto che,quando l’hai smascherata, ti ha lasciato parlare non sottoponendoti alla pozione…ti ha dato fiducia. E la fiducia non si da a chiunque…-
Il cuore di Draco iniziò a palpitare per l’euforia.
-La preside si fida di me,nonostante tutto?-
L’amico non rispose.
-Ehy, Zab?-
Draco si avvicinò al letto dell’amico: Blaise si era riaddormentato.
In preda ad un attacco di risa improvviso, Draco si vestì e si precipitò fuori dal dormitorio.
Quale essere umano può addormentarsi durante un discorso?
Sorridendo di cuore, Draco arrivò in Sala Comune.
Sebbene fosse mattina, non c’era luce solare nella sala, ma solo quella tenue delle candele.
Sofà in pelle nera,traslucida, tavolini di pregiato mogano, e diversi ripiani stracolmi di teschi e candele, che emanavano una luce verdognola,contribuirono a creare un ambiente decisamente dark.  
Sobbalzando,Draco notò che,però, non era solo: c’era Pansy Parkinson distesa su un lungo divano nero,ad occhi chiusi.
Stava dormendo.
I lunghi capelli neri, scomposti lungo la schiena, un braccio sotto la nuca e l’altro che cadeva sfiorando il pavimento.
Donne-pensò Draco-Quando dormono sembrano angeli. Poi si svegliano e sei costretto a rimangiarti tutto.-
Per un lasso di tempo brevissimo, al posto di Pansy Parkinson, su quel divano comparve Astoria Greengrass.
Sarà stata a causa delle labbra di Pansy, dalla forma particolare proprio come quella di Astoria, o per le sue dita così affusolate simili a quelle dell’altra ragazza…ma Draco, dovette faticare non poco per ritornare alla realtà. Astoria se ne era andata per sempre, e lì di fronte a lui c’era Pansy Parkinson. Solo Pansy Parkinson.
Draco le si avvicinò lentamente: era davvero bella, con quelle gambe lunghe e snelle, e quel seno che le si alzava e si riabbassava ogni volta che respirava.
Le accarezzò il viso.
-Astoria,mi manchi-pensò Draco.
Poi a grandi passi, si catapultò fuori dalla Sala diretto a colazione, si sentiva patetico, e forse era così.
Intanto con una piccola, invisibile, lacrima impressa sul volto, Astoria Greengrass aveva osservato la scena dietro la porta del dormitorio femminile: ormai era diventata la cattiva della situazione,Draco la odiava e,purtroppo, nulla sarebbe cambiato.
Nessuno dei due aveva notato, nel frattempo, un sorriso malizioso sul viso della Parkinson: Draco era in suo potere, o almeno ci mancava poco affinché lo fosse.
Quella mattina, sembrava che tutto il castello non volesse svegliarsi. Draco Malfoy era l’unico in circolazione: sguardo vitreo, e andatura veloce.
Che gli stava succedendo? Da quando si sentiva così legato ad una ragazza? Da quando tutte, gli parevano la stessa?
Il sole era sorto da poco e i suoi tiepidi raggi filtravano attraverso le maestose finestre del castello. Benché fossero passati quattro anni, Hogwarts mostrava ancora i segni di quel maledetto 1998: solchi sui muri che neppure la migliore magia avrebbe potuto cancellare. Quadri che mostravano ancora graffi e bruciature di anatemi letali.
L’immensa porta che portava alla Sala Grande era chiusa davanti a lui. Il pregiato legno, con la quale era stata costruita, brillava a contatto con la luce mattutina.
Ma qualcosa stonava.
Con la mano sfiorò un intaglio inciso su quel legno, più o meno all’altezza della sua spalla. Ma non era un semplice graffio…era una lettera. Ne erano due.
 

B.B
 

-Bellatrix Black- recitò una voce dietro di lui,che gli fece accapponare la pelle.
Draco si voltò: davanti a lui c’era un ragazzo alto, col viso coperto di lentiggini e capelli rossi. C’era Ronald Weasley, lì con lui.
-Nessun incantesimo può riparare ciò che è stato colpito con una maledizione-continuò il ragazzo-Temo che avremo per sempre il ricordo di tua zia, qui ad Hogwarts.Avrà fatto quest’incisione con un incantesimo davvero oscuro-
Draco lo osservò meglio: Potter non era l’unico ad essere cresciuto. Anche Ronald era maturato molto,interiormente. Non ne era rimasto molto di Re Weasley in lui: c’era un qualcosa di calmo nella voce,così diversa da quella degli anni passati, che sottolineava un cambiamento nella sua personalità.
-Harry mi ha raccontato tutto-continuò.
- E la cosa,guarda caso, non mi sorprende affatto-commentò Draco,sprezzante.
Weasley si colorò di una tonalità molto simile a quella dei suoi capelli.
-Simpatico come al tuo solito- ribatté quello,acido.
-Senti, Weasley parliamoci chiaro: io ho odiato voi e voi avete odiato me per sette anni, adesso cos’è tutta questa confidenza? Vuoi sapere qualche altra informazione extra da riferire ai tuoi amici Auror? Mi dispiace ma ho già detto tutto al Ministro…buona giornata-
Con uno scatto d’ira aprì l’immensa porta e si precipitò in Sala Grande.
-Era per partire col piede giusto,almeno quest’anno-urlò Weasley, dal corridoio.
Draco di fermò a metà Sala.
-Ah si? Partire col piede giusto. Cosa ci guadagnereste in ciò?-
-Fatture in meno da lanciare in cortile e saluti tantomeno civili. E poi adesso che il pericolo è passato sarebbe stupido e,diciamocelo, anche un po’ infantile continuare ad odiarci. Noi ti abbiamo salvato la vita e tua madre ha salvato quella di Harry. Siamo pari,no?- rispose Weasley sorridendo.
Draco ricambiò con un timido sorriso e si sedette al tavolo dei Serpeverde a fare colazione,da solo.
*
-Oggi abbiamo due ore di Difesa contro le Arti oscure con i Grifondoro-lesse Blaise,annoiato-Sai chi è il nuovo professore,per caso?-
Draco fece spallucce e continuò a leggere il Profeta. La Sala comune non era molto affollata,quella mattina.
-Hai fatto una buona dormita stanotte,Zab?-domandò Draco,ironico.
Blaise lo guardò interrogativo -Si,perché?-
Draco sorrise-Lascia stare, non ti ricordi-
-Sali a fare colazione con me?-domandò l’amico,diretto alla porta della Sala.
-Vai tu…io ho già fatto-e sfogliò una seconda pagina del giornale.
 
Il valore del Galeone è ai minimi storici. Stiamo inguaiati.
 
-Mh-borbottò Blaise-La prossima volta aspettami,così la facciamo insieme-
Draco gli fece l’occhiolino.
-Dracuccio!-
E due lunghe braccia lo stritolarono, da dietro.
-Ehm...Pansy-borbottò quello,cercando di strattonarsi da quella presa letale-Buongiorno anche a te…-
-Etchiù!-
-E fa’ attenzione!-si lamentò Blaise-Non voglio che i tuoi microbi femminili mi infettino!-
-Scusa Zab-rispose Pansy,passandosi un fazzolettino sul naso-E’ che stanotte ho preso un po’ di freddo-
-Mi sembra il minimo…-osservò Draco, sottovoce.
-Come scusa?-
-Ho detto…-riprese Draco,a voce più alta-Che beccarti un raffreddore è il minimo per esserti addormentata in Sala Comune,al freddo…ti ho vista dormire sul divano stamattina. Perché non sei salita in dormitorio a riposarti?-
Pansy sorrise,con aria furba.
-Ieri sera ho fatto tardi con un amico…-spiegò lei-E non volevo svegliare le mie compagne…-
Draco fece spallucce ,e continuò con la lettura del Profeta,mentre Blaise incominciò ad accalorarsi.
-Con chi sei stata ieri?-domandò,burbero-Ti sei fidanzata? Chi è?-
Pansy fulminò Draco con lo sguardo e si diresse,frustrata, nel suo dormitorio.
Malfoy non era ancora geloso di lei…ma lo sarebbe stato di lì a qualche giorno,sicuramente. Il suo piano di seduzione era solo all’inizio.
Blaise guardò a lungo in direzione del dormitorio femminile.
-In che rapporti stai con lei,Draco?-
Il ragazzo lo squadrò bene.
-Io e Pansy? Siamo semplici amici…perché?-
-Eppure siete promessi sposi-notò Blaise,cupo.
-E’ una cosa stupidissima. Io sposerò chi voglio…e no chi un altro ha scelto per me-
Blaise gli sorrise,apparentemente sollevato. Che gli stesse nascondendo qualcosa?
-E’ tardi-esclamò-Andiamo a Difesa Contro le Arti Oscure…casomai mangerò di più a pranzo…la prossima volta svegliami in tempo!-
*
Quando Draco e Blaise arrivarono nella Aula di Difesa Contro le Arti Oscura, benché erano decisamente in anticipo, la trovarono totalmente piena.
Molti studenti avevano già preso posto,e cosa più strana, i banchi davanti erano quelli più occupati.
-La gente non sta bene!-esclamò Blaise,sorpreso-Hanno preso tutti  i banchi avanti…bha! Dai,sediamoci qui-
-Allora, hai scoperto chi è il nuovo insegnante?-domandò il ragazzo,sedendosi pesantemente sulla sedia.
-Zab ti ho detto di no! E personalmente mi interessa pochissimo…-
-Non sapete chi è il nostro insegnante?-un ragazzo del settimo anno si girò verso di loro,sorpreso-Possibile?-
-Chi sarebbe?-domandò Blaise,interessato.
-E’ Edna Heaven, la donna più bella che abbia mai visto-
Draco osservò, dubbioso, l’aspetto del ragazzo di fronte a lui: brufoli,occhiali e aria da secchione. Non aveva sicuramente avuto modo di vedere qualche altra donna oltre sua madre. Quindi il suo giudizio non era da prendere nemmeno lontanamente in esame.
-Pensate che metà scuola è innamorata di lei e l’altra metà è di sesso femminile!-
-Buongiorno,studenti-
L’intera classe si girò di scatto verso la fonte di quella voce melodiosa. Sulla soglia della porta c’era una donna dall’aspetto magnifico: lunghi,lunghissimi capelli color rame che le ricadevano lungo i fianchi. Era alta,con un paio di gambe da Veela e due seni grandi come frutti tropicali.
I suoi occhi erano di un vivo blu oceanico.
Draco,ammirandola, pensò immediatamente agli angeli del paradiso: quale cognome poteva avere quella donna,quindi, di più appropriato?*
E poi Draco notò,sorridendo maliziosamente, gli sguardi di puro odio di Hermione Granger e Pansy rivolti alla professoressa.
Weasley non doveva essere molto fortunato ad avere la ragazza vicino e quello schianto di donna di fronte a lui e molto probabilmente in quell’aula c’era anche l’amico notturno di Pansy,sennò come si sarebbe spiegato quello sguardo della ragazza che augurava alla Heaven una morte lenta e dolorosa?
-Settimo anno, mi presento-iniziò l’angelo,appoggiandosi alla cattedra-Mi chiamo Edna Heaven e sarò la vostra nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Molti di voi mi conoscono già perché ad agosto ho fatto dei corsi preparatori…-e incominciò a guardare meglio tutti loro-C’è Steve Dog…Hermione Granger…Vincent Saves…si..si…vi conosco un po’ tutti, ma mi hanno riferito che ci sono due ragazzi che non si sono presentati ai corsi perché non informati. Chi sono? Alzate la mano,prego-
Draco e Blaise si scambiarono un’occhiata preoccupata e ubbidirono.
Gli occhi di Edna brillarono per un secondo alla vista di Draco.
-Ma guarda un po’…capelli biondi, occhi grigi …uniforme verde-argento…tu devi essere un Malfoy-
Ron Weasley e Harry Potter, in preda a violenti attacchi di risa, dovettero nascondere il loro volti nel grande libro di teoria.
-Si, sono Draco Malfoy-puntualizzò il ragazzo,con un certo orgoglio.
-Il figlio di Lucius? Ho conosciuto personalmente tuo padre. Mentre tu…-e spostò il suo sguardo verso Blaise-Bhè caro, sei la fotocopia di tua madre! Blaise Zabini, giusto?-
Blaise annuì e le sorrise come un ebete.
-Ragazzi, siccome ho notato un leggero discontinuo nell’insegnamento di questa materia, non so se le vostre capacità di Difesa sono realmente quelle di un alunno del settimo anno,perciò…vorrei mettervi alla prova. Vorrei farvi affrontare un molliccio-
La classe iniziò a parlottare.
-Un molliccio?-Hermione Granger intervenne,sorpresa-Ma professoressa li abbiamo affrontati durante il nostre terzo anno…col professor Lupin-
Molti annuirono,non avendo però il coraggio di intervenire.
-Lo so cara, ma penso che i mollicci siano il vostro miglior biglietto da visita. Affrontare un molliccio non significa affrontare solo le proprie paure,significa anche scoprire quanto sangue freddo avete, come vi relazionate davanti ad un nemico più grande di voi.E io ho la necessità di conoscervi e valutarvi anche in situazioni pericolose per la vostra mente.-
La classe pendeva dalle sue labbra,almeno la parte maschile.
-E la prestazione…-
E a questa parola un muscolo di Draco si irrigidì senza volere.
-…che mi sarà piaciuta i più, la premierò con questa-
Si slacciò da collo una collana che indossava:conteneva una grande pietra di  un blu molto simile ai suoi occhi.
-E’ uno zaffiro-spiegò lei-Ma…vi spiegherò quali poteri comporta indossarlo solo quando lo vincerete-
Improvvisamente la grande libreria di quella stanza ondeggiò.
-Si nasconde lì dietro,il molliccio-disse lei, pacata-Vi devo spiegare teoricamente le caratteristiche di questa creatura?-
La classe negò con un cenno di capo: la teoria era sempre la parte più noiosa di quella lezione.
-Vi ricordo di utilizzare il Riddikulus-aggiunse la prof,sorridente-Chi vuol essere il primo?-
 
Quella fu davvero una lezione molto interessante e Draco ebbe modo di notare molte differenze tra le paure di un alunno del terzo anno e di uno che ha dovuto affrontare difficoltà che vanno ben oltre quelle scolastiche: il molliccio di Weasley si trasformò,per esempio, in Harry Potter ed Hermione Granger morti, e non più in quello di un gigantesco ragno.
Draco,però, decise spontaneamente di rimanere ultimo: perché,poi,mostrare le sue paure ad una sconosciuta? Chi era lei, per entrare prepotentemente nelle sue paure?
-Malfoy!-chiamò l’angelo.
Draco fece un passo avanti.
A pochi metri da lui c’era una Valchiria-molliccio.
Improvvisamente questa perse la sua forma e iniziò a mescolarsi.
Non permetterò di trasformarsi in ciò che mi spaventa di più.
Draco chiuse gli occhi e si isolò dal mondo.
Davantì a sé solo nero,mentre una figura bianco argentea cercava di raggiungerlo.
Non ti avvicinare.
Il Molliccio forzava la sua barriera mentale.
Vai via!
La creatura,inutilmente,cercava di avvicinarsi a Draco. Ma era come se un invisibile specchio mentale, lo tenesse lontano da lui.
Sparisci! Te lo ordino!
Draco aprì gli occhi e il molliccio scoppiò.
-Eccellente!-urlò la Heaven-Draco Malfoy ha usato l’Occlumanzia per scacciare il Molliccio!-
Draco si guardò attorno,leggermente spiazzato.
-Hai studiato questa materia da privato, caro?-domandò la professoressa,dolcemente.
-Bhè…si-ammise lui,leggermente rosso.
Ma non volle aggiungere di averla imparata da un’assassina.
-Abbiamo un vincitore!-urlò l’angelo-Sei stato l’unico,qui, a capire che c’è un’altra strada per affrontare un molliccio. Non permettendogli,appunto,di entrare nel vostro inconscio. Complimenti e cinquanta punti a Serpeverde-
Blaise batté calorosamente le mani,mentre Hermione Granger sfogliava avidamente e decisamente nervosa il libro di testo.
Che temesse che il suo primato da secchiona potesse essere ostacolato da un suo piccolo successo?
Patetica.
-E ti sei meritato anche lo Zaffiro. Questa pietra-spiegò lei- ha la grandissima capacità di aggiustare gli errori del tempo e poi…-
Si avvicinò all’orecchio di Draco-Si intona perfettamente coi tuoi occhi-
Draco ascoltò con attenzione, ma poté giurare di aver sentito il volto appena più rosato.
*
Disteso a letto,Draco giocherellò per ore con lo zaffiro: era una pietra come un’altra ma allora…perché quella frase così enigmatica?
…questa pietra ha la grandissima capacità di aggiustare gli errori del tempo…
-Stai da ore con questo coso tra le dita?-la voce di Blaise lo fece tremare-Dai posalo un attimo, che ti devo parlare…-
Draco si allacciò la collana al collo  e si sedette ad indiano sul letto-Cosa c’è?-
Blaise arrossì.
-Ecco…-
-Riguarda una ragazza,per caso?-domandò Draco,sorridendo.
Blaise distolse lo sguardo.
-E’ Pansy,vero?-Draco iniziò a sghignazzare-Non so proprio cosa ci trovi in lei, Zab-
-Come…come hai fatto ad indovinare? Hai usato la Legimanzia?-
Draco sorrise-Non sono un mago così in gamba da usarla e poi non bisogna essere dei geni da capire il tuo interesse per Pansy. Ti sei ingelosito molto quando ci ha detto che ha passato la notte con un amico…-
-E’ carina…un po’ suscettibile ma…mi fa uno strano effetto-Zab si colorò di un rosso intenso.
-Ma ecco…perché me lo hai detto? Sei geloso? Vuoi che…io e Pansy ci allontaniamo?-
-No no!-Blaise iniziò a sudare freddo-Assolutamente no. Io temevo che…ecco…desse fastidio a te. Insomma…si sa che ormai tra voi…ecco…promessi sposi…-
Draco si alzò di scatto e posò una mano sulla spalla dell’amico.
-Blaise ti ripeto, mi sposerò con chi voglio! E non è certo Pansy il mio genere di ragazza…vai e conquistala!-
Il ragazzo lo abbracciò forte. -Grazie di tutto,Draco. Ora,forse, è meglio se vado a scontare la mia prima punizione da Gazza…credo che farò tardi-
-Certo che sei unico,Zab. Fatti mettere in punizione il primo giorno-commento Draco e,distendendosi a letto, lo salutò.
La pietra al suo collo era gelata,nonostante l’avesse tenuta tra le mani per ore.
Era di un blu magnifico.
-E poi si intona perfettamente coi tuoi occhi- la vocetta di Pansy imitò in maniera perfetta quella della professoressa.
Draco sobbalzò.
-Ehy Pansy, che ci fai qui…?-
La ragazza si avvicinò al suo letto: indossava una vestina argentea che più che coprire,scopriva.
-Ho incontrato Zab mentre svendeva le scale…sta andando in punizione?-domandò lei, con una voce melliflua mentre camminava lentamente verso il letto del ragazzo.
-Si…- Draco ebbe la spiacevole sensazione di non sentirsi al sicuro.
-Colloportus- La porta del dormitorio si chiuse a chiave all’istante.
-Ma che fai!?-urlò Draco,scandalizzato-Gli altri devono entrare appena finiscono di cenare!-
-Ma noi per allora avremmo finito…-
Così dicendo Pansy si buttò su Draco e iniziò a baciarlo sulle labbra.
Un bacio che Draco ricambiò.
-Pansy…ma cosa?-
E quella sera, Draco fece un’altra volta l’amore con Astoria.
 
 
SPAZIO AUTORE
Ehilà! Bhè…le cose stanno prendendo una piega un po’ strana,vero?
Devo dire,però, che la vera “avventura” inizia col prossimo capitolo ^^
Pansy ha lottato con tutte le sue forse per sedurre Draco e alla fine ci è riuscita. Ma è sicuro che Draco sia completamente suo? A quanto pare, Draco a rivisto Astoria in questa notte di passione! Mmm…
 
Jalilah: Bhè se ti piacciono quelle storie piene di intrighi e dove succede di tutto e di più…benvenuta in Escape from the Past! ^^
E comunque ho letto la tua storia, e anche se non amo particolarmente le Drarmione trovo la tua storia davvero interessantissima e scritta in modo impeccabile,per di più. Ma ho letto solo i primi 3\4 capitoli,quando mi rimetterò in riga con gli altri,inizierò a commentare!! (Ma è conclusa per caso?)
Raffaley94: Muhahah xD  Cosa pensi di quest’altro capitolo? Ti ho tirato un tiretto mancino? ^^ E come sempre fammi sapere se te gusta sto capitolo ù.ù
 
 
* Heaven si inglese significa paradiso. 

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Capitolo 10
*** Fragilità ***


Qualche giorno dopo, Draco fu svegliato di soprassalto.
-Draco! Dai, Draco, svegliati!-
Lui si rizzò a sedere, con un forte mal di testa.
Doveva aver dormito si e no cinque ore: la notte prima era rimasto fino a tardi a girarsi nel letto, in preda ad incubi e pensieri negativi, con lo zaffiro al collo che era costantemente gelato, ed essere svegliato alle otto e trenta del mattino dall’assordante vocetta di Pansy non era molto piacevole.
-Dai, alzati! -cinguettò lei ridendo-Andiamo a fare colazione e poi scendiamo in biblioteca per il compito di Erbologia…!-
Questa non ci voleva proprio.
-Ah, già…-mormorò Draco togliendosi il pigiama.
Era solo con Pansy nel dormitorio, ma non gli importava che lei lo vedesse mezzo nudo.
In effetti, aveva visto anche di più. Molto di più. Solo tre sere prima aveva ceduto alle sue avances ed erano andati a letto insieme.
Finì di abbottonarsi la camicia, e Pansy prontamente si fiondò davanti a lui per fargli il nodo alla cravatta.
-Draco.. -sussurrò lei dolcemente-che ne dici di stare un po’ da soli, prima di studiare? Sai…dopo quello che è successo tra noi…non siamo stati più in intimità… -
Draco le toccò le spalle, cercando mentalmente le parole giuste.
Come confessarle che era stato con lei solo per gioco, che addirittura si pentiva di aver ceduto? Che aveva visto Astoria Greengrass, in lei?
Pansy si sporse e tentò di baciarlo.
Draco inclinò il capo appena in tempo per schivarla.
-Che succede? Cos’hai?- domandò lei, con la voce tremante.
Era giunto il momento delle spiegazioni.
-Pansy,non è il caso-
-Che significa?-domandò lei,con una certa isteria nella voce.
Draco non rispose.
Gli occhi neri di lei divennero colmi di lacrime.
-Hai un’altra?-
-No- rispose subito Draco.
-Allora?- aveva la voce rotta del pianto-Finisce tutto così? Mi…mi lasci senza un motivo?-
-Io e te non stiamo insieme!-sbottò Draco, un po’ più acido di quanto avesse voluto.
L’effetto sulla ragazza fu devastante.
Pansy si mise a piangere senza ritegno,passandosi la mano tra i capelli corvini.
-Io…Io pensavo che tu mi ricambiassi! Pensavo che tu avessi capito che per me…Draco io ti amo!-
Pansy si fece avanti e gli si lanciò addosso, atterrandolo sul letto e cominciando a baciarlo con veemenza.
Draco scansò le mani di lei dal pantalone e si alzò in piedi, leggermente scarmigliato, e si diresse di filato in Sala Comune.
-Colloportus maximo- urlò alla porta: almeno quest’incantesimo l’avrebbe tenuta chiusa per qualche minuto, giusto il tempo per rintanarsi in biblioteca dove la ragazza non avrebbe potuto fare baccano.
Pansy era pazza. Completamente impazzita. Andata.
Il suo non è amore-pensò Draco con rabbia-E’ossessione.Pansy è morbosa, fuori di cervello ma non innamorata.
In Sala Comune incontrò Blaise.
Cazzo.
-Draco!-urlò lui-Hai un aspetto orribile…ti sei vestito al buio?-
-Oh…ehm…Zab…andiamo in…ecco…Sala Grande?-Draco continuava a guardare indietro: era questione di secondi e persino una come Pansy Parkinson avrebbe capito come spezzare il Colloportus maximo.
 -Hai  fatto l’amore con me,Draco! Voglio una spiegazione!-
Pansy Parkinson aveva un aspetto orribile: i lunghi capelli neri erano scomposti, il rossetto sbavato e una luce malvagia che le illuminava gli occhi.
Draco si sentì spacciato: spostava lo sguardo da Pansy,che sembrava una mentecatta, a Blaise.
-Sei andato a letto con lei?-domandò,sottovoce-Nonostante sapessi tutto…Draco tu mi hai tradito-
Blaise gli voltò le spalle e scappò dalla Sala.
-Blaise!-urlò Draco-Blaise fermati!-
-Impedimenta!-
In un secondo Draco cadde a terra con un tonfo: era legato da enormi funi rosse.
-Liberami,Pansy!-urlò Draco,cercando di divincolarsi-Liberami immediatamente!-
La ragazza camminava lentamente verso di lui.
-Ascolta,cocco-disse la ragazza,glaciale-Nessuno, e ripeto nessuno, può mollarmi,chiaro? Massimo, sono io quella che lo fa…ci siamo chiariti?-
Il viso della ragazza era molto vicino al suo, e Draco riuscì ad intravedere di nuovo quella luce di pazzia nei suoi occhietti.
-Sei patetica-commentò Draco,disgustato.
La ragazza rise.
-Patetica, io? Draco! Ma non ti rendi conto che qui l’unico patetico sei tu? Tu che ti sei fatto piantare da una babbea patentata come Astoria Greengrass!-
Draco sgranò gli occhi.
-Non ti ho mai parlato di questa storia…-
Pansy perse quel rossore tipico dell’ira e divenne pallidissima.
-Cosa sta succedendo?!-Draco iniziò veramente ad arrabbiarsi-Pansy come lo sai?-
La ragazza scoppiò a piangere,disperata, mentre l’incanto attorno al corpo di Draco svanì.
Il ragazzo si alzò in piedi,furente.
-Ti ho fatto una domanda-
Il pianto di Pansy,se possibile,aumentò.
Draco le voltò le spalle e uscì fuori dalla Sala.
Cosa stava succedendo? Perché Pansy sapeva cosa Astoria gli aveva fatto?
Draco salì lentamente le scale che lo portavano in Sala Grande. Era domenica, e non c’era ancora nessuno a far colazione: qualche Corvonero, il trio dei miracoli ai tavoli dei Grifondoro e…Blaise.
Draco inspirò. Avrebbe risolto questa situazione immediatamente, poi si sarebbe occupato di Pansy e Astoria.
-Senti-iniziò Draco,una volta arrivato vicino all’amico-Posso spiegarti tutto-
Blaise lo fulminò con lo sguardo.
-Cosa mi devi spiegare,Malfoy?-urlò lui,alzandosi di scatto dalla sedia-Che ti sei portato a letto Pansy fottendotene di ciò che ti avevo detto?-
I Corvonero li guardarono spaventati.
-Non urlare-intimò Draco-Ti sento bene-
Blaise sorrise,calmo.
Si avvicinò di più al ragazzo e gli posò una mano tra i capelli. Improvvisamente gli tirò la testa in avanti,contro le nocche dell’altra mano. In quell’attimo era stato come se a Draco gli fosse esploso il naso. Aveva gridato.
-Hai sentito bene anche questo?-
 
Draco indietreggiò barcollando,aggrappandosi alla cieca a questo e quello per cercare di reggersi in piedi. Incespicò nei suoi piedi e cadde a terra,sbattendo la testa.

*
Quando Draco aprì gli occhi, non riuscì a capire cosa gli facesse più male: la testa, il naso o la spalla.
E cosa più grave non sapeva nemmeno dove stava. Era a letto, ma non in uno dell’infermeria.
Cercò di tirarsi su, ma il dolore alla spalla lo fece solo imprecare e scivolò giù tra le coperte.
-Si è svegliato!- urlò una voce femminile,che non riconobbe.
Dopo pochi secondi si ritrovò circondato da Potter, Weasley e Granger.
-Ti sei svegliato,eh?-domandò Weasley,sorridendo.
-Co…cosa…ma dove mi trovo?- 
-Benvenuto nel dormitorio dei Grifondoro-
-Che ci faccio qui?-domandò Draco,quasi disgustato.
-Bel ringraziamento!-sbottò la Granger-Non solo ti curiamo e non ti facciamo fare una brutta figura con Madama Chips, tu ci ringrazi così?-
-Hermione,calmati-disse Ronald-Senti Draco…se ti avessimo portato da Madama Chips che avremmo detto? Senta,abbiamo assistito ad un litigio tra  Blaise e Malfoy  perché quest’ultimo si è portato a letto la ragazza dell’altro. Sai come è fatta la Chips…vuole sapere ogni dettaglio-
-E poi saresti morto dissanguato nel tragitto che va dalla Sala Grande all’infermeria-intervenne Harry Potter-Perdevi moltissimo sangue-
Draco si tastò il naso: gli faceva malissimo e pulsava sinistramente.
-Ti abbiamo curato alla bell’e meglio…ma dovresti sopravvivere-Ronald gli sorrise allegro.
-Per quanto riguarda il naso…-iniziò Potter-Ho l’incantesimo giusto-gli puntò la bacchetta contro-Epismendo-
Draco sentì il naso molto freddo,poi molto caldo.
-E’ andata-disse,infine.
-Ecco…io…bhe…-
-Scuse accettate-gli dissero i tre,in coro.
Draco arrossì leggermente.
-Malfoy so che non sono affari miei ma…qualunque cosa sia successa…venire alle mani non mi pare la soluzione migliore- notò la Granger,seria.
-Prima di tutto, qui quello che è stato pestato sono io e poi…Granger non mi sono dimenticato mica quel pugno che mi hai tirato al terzo anno,sai?-
Hermione avvampò pericolosamente.
-Hai preso una brutta botta in testa-intervenne Harry Potter,cercando in qualche modo di cambiare argomento-Dovresti stare a letto per qualche ora…-
-Assolutamente no- ribatté Draco,offeso-Io me ne vado immediatamente…guarda la mia divisa! E’ tutta sporca di sangue!-
-Oh, non ti lamentare come un bambino-intervenne Harry-Domattina la troverai casta e linda grazie agli elfi…-
Notò lo sguardo di puro odio di Hermione
-…che purtroppo lavorano ancora qui-
Sorridendo Draco si abbandonò sul morbido cuscino e socchiuse gli occhi: il dolore alla testa sembrò svanire…
 
La domenica pomeriggio,Hogwarts sembrava un’altra. C’erano studenti, sì, ma erano rilassati e alcuni non indossavano nemmeno le loro divise scolastiche.
Non c’era il solito via vai di classe in classe, e poi i raggi arancioni del sole coloravano le pareti di Hogwarts di un colore indescrivibile.
E poi Draco si sentiva molto meglio: aveva passato quasi tutta la mattina a letto, in compagnia del trio miracoloso.
Non erano male dopotutto.
Svoltò per un corridoio e notò,con un sorrisetto malizioso, Hermione Granger in biblioteca.
Era coperta per i 3\4 del busto da enormi libri dall’aspetto logoro.
-E’ il tuo habitat naturale la biblioteca,eh Granger?-domandò Draco,sedendosi accanto a lei-Che stai facendo?-
Lei alzò lo sguardo dal libro,infastidita.
-Non si vede? Sto cavalcando un Ippogrifo-
Draco alzò un sopracciglio.
-Le battute non ti riescono,sai?-
Lei arrossì.
-Sto studiando e desidererei essere lasciata in pace-rispose lei,fredda-Abbiamo un compito di Erbologia per Martedì-
-Ah si,ricordo…ma credo che studierò domani-
-Sei così intelligente da riuscir a fare tre rotoli di pergamena sul Geranio Zannuto d’Arabia in un sol giorno? Ti ho sottovalutato,Malfoy-
La vecchia madama Prince li fulminò con lo sguardo.
-Non possiamo parlare qui…sparisci!-intimò lei,acida
Draco si chinò su di lei, fino a sfiorarle l’orecchio con le labbra.
-Granger, dì un po’…ti vedo stressata in questo periodo. Ma Weasley ti soddisfa?-
Hermione spalancò la bocca,inorridita.
-Sei…un…un…sei…-
-Coerente-
-No. Stronzo- e chiuse di scatto il librone che teneva lì sotto al naso.
-La tua sola presenza mi irrita-e scandì ogni parola, chiudendo pesantemente tutti i libri.
-Dai calmati-disse Draco,calmo-Volevo solo stuzzicarti un po’…su che libro stavi studiando?-
Lei non rispose, distogliendo lo sguardo.
 

Erbe magiche orientali,tomo 10.1
 
Draco aprì annoiato il librone: scrittura minuscola e nessuna figura.
Non proprio il suo genere.
Ma proprio accanto al numero 1008,che indicava la pagina, la Granger aveva annotato una cosa: R+H.
Non la faceva così romantica,dopotutto.
-Guarda..guarda…-una sensuale voce femminile lo fece tremare-Draco Malfoy ed Hermione Granger…come va, ragazzi?-
Draco si voltò: Edna Heaven li guardava,divertita, con quei grandi occhi blu oltremare.
-Ma…signorina Granger! Mi meraviglio di lei! Martedì avete un compito importante di Erbologia, me lo ha riferito la professoressa Sprite giusto un attimo fa, aggiungendo in oltre che è abbastanza complicato…perché non sta studiando come il signor Malfoy?-
Hermione guardò furente Draco, poi prese tutti i libri dal tavolo e scappò via.
-Che strana ragazza-commnetò la prof,seguendo con lo sguardo Hermione-Vedo che indossi ancora il tuo zaffiro…-notò lei,leggermente sorpresa.
-Si…ma…perché? Dovevo…?-
-No,no!-lo interruppe la Heaven-Tienilo pure…ti facevo più acuto, però! Scommetto che se l’avessi dato alla Granger, lei avrebbe…non importa. Ti lascio allo studio. Madama Prince aveva bisogno del mio aiuto…buona giornata- e gli fece l’occhiolino.
Draco avvampò. Quella donna era davvero strana. Come tutte le donne.
E con un brivido lungo la schiena ricordò quello che successe appena quella mattina: Pansy, impazzita, e Blaise…deluso.
-Ho fatto un casino…-
I sensi di colpa erano tantissimi. Aveva deluso il suo migliore amico,infangando i suoi sentimenti.
Sapeva solo offendere,  così non avrebbe mai conquistato la simpatia di nessuno.
Per la prima volta,si rese conto di non essere cambiato affatto in questi quattro anni.
Era, è e sarà sempre una persona orrenda.
E,involontariamente, iniziò a piangere. Le lacrime gli rigarono il volto.
Non gli importava se qualcuno lo vedesse, non gli importava di fare la parte della femminuccia: voleva solo piangere.
Improvvisamente, lo zaffiro sul suo collo iniziò ad illuminarsi di una forte luce bianca. Quello che accadde dopo, fu un mistero.


 

*
 
 -Draco! Dai, Draco, svegliati!-
Lui si rizzò a sedere, con un forte mal di testa.
Pansy era ritta davanti a lui e gli sorrideva,seducente.
-Pansy!-urlò lui,sorpreso-Che cazzo ci fai qui?!-
La ragazza lo guardò preoccupata.
-Sono venuta qui per…studiare-
Draco si guardò attorno,meravigliato.
Che stava succedendo? Lui, un attimo prima era in biblioteca…adesso che ci faceva nel suo letto?
Il suo sguardo si posò sull’orologio del dormitorio: erano le 8.30.
-Che diamine…-
Si guardò lo zaffiro: era da lì che era nata quella strana luce bianca.
La pietra che aveva al collo, era gelata come al solito…ma una leggera increspatura era presente sulla sua superficie.
Pansy si fiondò su di lui.
-Draco.. -sussurrò lei dolcemente-che ne dici di stare un po’ da soli, prima di studiare? Sai…dopo quello che è successo tra noi…non siamo stati più in intimità… -
-No- e buttò giù dal letto la ragazza-Pansy vattene immediatamente...-
-Ma sei impazzito,Draco?-domandò lei,scandalizzata.
Draco si alzò dal letto,infilò la vestaglia argentea, sparpagliata sul suo letto e si precipitò fuori.
Cosa stava succedendo? Lui aveva già vissuto queste scene…lui…possibile fosse tornato indietro nel tempo?
-Draco!-esclamò Blaise,vedendolo-Già sveglio?-
Gli occhi di Blaise, erano allegri e vivaci: ma lui aveva visto l’odio prendere possesso di loro.
-Oh Blaise!-Draco abbracciò forte l’amico.
-Ehy…che ti prende?-
-Blaise-Draco si avvicinò al suo orecchio-Sta’ lontano da Pansy, mi hai capito?-
-Cos…perché lo dici?-
-Fa’ come ti ho detto…giuramelo!-
Blaise gli sorrise.
Pansy era pazza e avrebbe evitato che il suo migliore amico avrebbe sofferto per una come lei.
-Ora perdonami…devo andare-
Solo una persona in tutta Hogwarts avrebbe saputo cosa stava succedendo: la stessa che gli ha donato la pietra.
 
-Signor Malfoy,sta farneticando per caso?- una bellissima Edna Heaven, guardava preoccupata Draco.
Con la tiepida mano, gli accarezzò la fronte.
-Eppure non ha la febbre-
-Senta…-Draco cercò di mantenere un tono linguistico decente-Io non sto mentendo! Questa pietra…non so come mi ha portato indietro nel tempo…io queste ore le ho già trascorse!-
La Heavenlo scrutava,pensierosa.
-Vada a letto,signor Malfoy. Le farò una giustifica per non fare i compiti di domani…oggi stia a riposo il più possibile-
 
Quella stupida! Lo aveva preso per pazzo…logico!
Draco correva veloce per i corridoi: eppure lui sapeva di aver ragione.
Non sapeva come…non sapeva perché…ma aveva fatto un viaggio nel tempo.
Aprì la grande porta della Sala Grande.
Il trio era seduto agli ultimi posti della lunga tavola: erano la sua ultima possibilità.
Infondo ne avevano passate più loro,che chiunque altro.
-Sentite dovete aiutarmi-disse Draco,calmo guardando la Granger negli occhi.
-Buongiorno anche a te,Draco-gli rispose Weasley, con mezzo toast in bocca.
-Tutto bene?-domandò Harry Potter,preoccupato-Non hai una buona cera…-
Draco sospirò e si decise a raccontare tutto.
 
-Ma è…impossibile-sentenziò la Granger-Cioè…almeno che tu non abbia una Giratempo!-
Draco sospirò.
-Mi ricordo solo di aver chiuso gli occhi e mi sono ritrovato, di nuovo, nel mio letto…-
Harry guardava pensieroso lo zaffiro.
-Sei sicuro che la pietra si sia illuminata?-
-Si-rispose Draco,asciutto.
-Facciamo una prova-intervenne Ron Weasley-Ora noi ti diciamo una cosa molto privata…tu torni indietro nel tempo, e ce lo riferirai nel passato. Così noi ti crederemo-
Hermione sorrise.
-Può andare-commentò Harry.
-Allora…-Weasley assunse l’aria dubbiosa-Mmm…che ti possiamo dire?-
Draco li osservava,calmo.
-Hermione sta indossando dell’intimo rosa-
-Ron!-urlò la Granger,rossa da far paura.
Draco sorrise,chiuse gli occhi e aspettò di fare un’altra volta il viaggio temporale…
…che non accadde.
-Perché non funziona?!-sbraitò Draco-Cos’è che non va stavolta?-
Hermione, Ron ed Harry assunsero delle espressioni interrogative.
-Voi non mi credete,non è così?-
Hermione arrossì leggermente, mentre Ron distolse lo sguardo.
-E’ molto difficile credere alle tue parole-iniziò Harry-E non solo perché è una situazione inverosimile…-
Draco si rassegnò.
Stava per voltarsi e andare nella sua Sala Comune quando vide sbucare dallo zaino della mezzosangue il suo librone di Erbologia.
-Si!-esclamò Draco,allegro-Granger…apri il libro che hai nello zaino…si chiama… Erbe magiche orientali,tomo 10.1…e a pagina…1018 o 1008, dovrebbe essere appuntato un’R+H…mi credete adesso?-
Le facce spaesate dei tre,diedero ragione alla sua storia.
-Quello che ti chiedo, Granger, e se puoi cercare, tra tutti gli innumerevoli libri, qualche informazione su questa pietra che mi ha dato la Heaven-
-Ma lei…-
-Mi ha preso per pazzo-concluse Draco.
-Va bene,Draco.Farò tutto il possibile-
Il ragazzo gli sorrise riconoscente.
-E tu come fai a sapere cosa sta scritto sul libro della mia ragazza?-domandò Ron, turbato.
-Per colpa del mio caratteraccio-
*
E la sera arrivò velocemente. Purtroppo Granger non gli aveva ancora fatto sapere niente.
Stava scendendo con Blaise in Sala Grande,per la cena quando vide Astoria Greengrass,girare per il corridoio opposto.
-Dove credi di andare,Draco?-
-Devo parlare con quella!-
-No!-lo corresse Blaise-Tu ora mi segui in Sala a cenare…a quella ci pensi dopo. Sei un po’ stressato ultimamente…stai più calmo-
Draco si sedette a tavolo, e davanti a tutto quel ben di Dio scordò per un attimo tutti i suoi problemi.
Fu a metà cena che successe quello che non doveva succedere.
I gufi,improvvisamente, entrarono in Sala per consegnare la posta…ognuno portava,però, solo giornali.
Quando cadde il Profeta tra le sue mani,Draco desiderò di fermare il tempo.
Il titolo diceva:

 

Appiccato incendio a Villa Malfoy.
Il piromane si firma: Colui-che-non-deve-essere-nominato
 

 

Draco alzò lo sguardo verso Harry Potter: lui gli ricambiava lo stesso sguardo di paura.

SPAZIO AUTORE
 
Ragazzi…a me non convince granché questo capitolo (xD) ma mi sono fatto forza e l’ho pubblicato anche perché d’ora in poi, i tempi di pubblicazione saranno abbastanza lunghi.
La scuola mi stressa di continuo…anche lo sport…quindi i tempi per scrivere si riducono a mezz’ora circa, la sera.
Ve lo ripeto, per la prossima pubblicazione ci potrebbero volere anche due settimane.
Ora non ho nemmeno tempo di rispondere alle vostre recensioni…ma vi abbraccio tutti,ringraziandovi di cuore perché mi seguite e mi sostenete! GRAZIE!  

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Capitolo 11
*** Ritorno dall'Oltretomba? ***


Non seppe mai per quanto tempo Draco guardò Harry Potter negli occhi.
Per un momento, tutte le altre  preoccupazioni parvero dissolversi nel nulla: lo zaffiro, la Heaven e persino Astoria Greengrass.
La sua casa, Villa Malfoy, completamente bruciata. Tutti i suoi averi, tutti i suoi ricordi: bruciati da Lord Voldemort.
Era ancora vivo e covava vendetta.
Persino la mano di Blaise che gli stringeva la spalla, a mo’ di consolazione, gli parve inutile e di secondo piano.
Si alzò quasi meccanicamente, non distogliendo lo sguardo dai tre Grifondoro.
Voldemort era tornato, e avrebbe sconvolto per sempre la sua vita, di nuovo.
 
-Ma non è possibile!-sentenziò Hermione Granger,convincendo più se stessa che gli altri-Harry…noi abbiamo distrutto gli…Horcrux, è morto definitivamente-
Draco non capì di cosa stessero parlando, ma restò in ascolto.
-Hermione, lo so bene!-sbottò Harry, camminando a passo svelto verso la presidenza-Può essere sempre un atto di vandalismo, non è da escludersi questa pista-
-Se fosse davvero il Signore Oscuro, sbandiererebbe ai quattro venti la sua rinascita? Per di più sulle mura di Villa Mafoy?-intervenne Ron, con veemenza.
Draco si sentiva spaesato accanto a quei tre, che parevano si conoscessero da sempre. Tra di loro c’era una sintonia, un dialogo un qualcosa che Draco non aveva potuto condividere con nessuno. Né con Tiger, né con Goyle né con Blaise.
-Dov’è il suo cadavere?-domandò Draco,timidamente.
-Sono informazioni strettamente riservate ai soli Auror-rispose la Granger,di scatto.
-Non sei nemmeno un Auror, che ne sai?-sbottò Draco, forse più acidamente del voluto.
-Si dia il caso che io sia molto informata su certi argomenti, e che stia facendo un apprendistato come Auror, presso il Ministro in persona-
Draco cercò con lo sguardo Potter, che annuì. La Granger aveva ancora una volta ragione.
-E comunque è sotto strettissima sorveglianza,non temere-
Quando arrivarono nell’ufficio della McGranitt erano tutti e quattro leggermente accaldati.
La vecchia Preside era seduta alla sua scrivania, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Potter?-domandò lei, leggermente sorpresa-Ti avrei chiamato io a momenti, chiamala coincidenza…-
-Preside…ha letto l’articolo?-domandò Ron Weasley,d’impulso.
-Certo-
-Pensa che Voldemort c’entri qualcosa?-
-Mentirei se ti dicessi di no,signorina Granger-
-Ma…professoressa!-scattò Potter,perdendo la pazienza-Come può credere ad una simile idiozia! E’ opera di qualcuno che vuole portare scompiglio tra noi Auror, è logico. E poi sa benissimo che il suo cadavere è al sicuro!-
-Tu ignori i retroscena-lo interruppe la Preside,grave-Vedi un po’ queste foto scattate all’interno di Villa Malfoy, dai tuoi colleghi Auror-
Draco si avvicinò lentamente alle fotografie che Harry stringeva in mano.
Con un leggero colpo al cuore, vide la parete del suo soggiorno sporca di vernice rossa.
Draco si augurò che fosse vernice.
Una grande scritta imbrattava l’intera parete: Tom Orvolosom Riddle, è tornato dall’Oltretomba.
Possibile che l’autore di quel misfatto si fosse addirittura firmato?
Ma la cosa più strana erano le espressione dei suoi compagni: sembravano stessero avendo un attacco di cuore.
Ron aveva gli occhi così dilaniati da apparire vagamente bianchi, la Granger perse colorito sulle guance,mentre apriva e chiudeva la bocca a scatti irregolari.
Potter incominciò a tremare.
-Non è possibile che sia tornato!-urlò lui, più forte di prima-Lo avrei sentito!-
Nella sua voce c’era una nota di pura paura.
-Qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo?-intervenne Draco-Chi è questo Riddle e cosa ci fa a casa mia?-
-E’ tornato-concluse lentamente Ron, non distogliendo gli occhi dalla fotografia-Lord Voldemort è tornato per la terza volta-
-Tom Orvolosom Riddle è l’anagramma di Son Io Lord Voldemort. E’ il nome del Signore Oscuro da ragazzo-spiegò Harry,sconvolto.
Draco si fiondò con rabbia sulla scrivania della Preside, prese una pergamena a caso e una piuma e incominciò a scrivere con rabbia e paura tutte le lettere del nome di quel Tom.
A scatti, cancellò le lettere appena scritte, stampando in mente quelle che formavano la parola “Son io Lord Voldemort”.
Combaciavano perfettamente.
-NO!-Draco scivolò a terra, piangendo a singhiozzi-Non è possibile che sia tornato! Io…non ce la faccio! Mi vorrà ammazzare!-
La McGranitt fece per alzarsi, ma Ron Weasley fu più veloce di lei e si avvicinò al ragazzo.
-Draco,calmati-disse, aiutandolo ad alzarsi-Non disperare, siamo tutti in pericolo. Ma se siamo riusciti a fronteggiarlo una volta, ce la faremo anche una seconda.E poi,se ti può consolare, non credo saresti il primo a cui Riddle darà la caccia…non dimentichiamoci di Harry!-
Draco si costrinse a sorridere, tremando ancora.
-Mia madre ha mentito al Signore Oscuro riguardo la morte di Potter…vorrà vendicarsi su tutti noi Malfoy!-
Harry spostò Ron, e si avvicinò a Draco.
-Ascoltami, noi ce la faremo. Io e Ron, siamo membri di un dipartimento Auror davvero molto efficiente, ce la caveremo. Harmione, poi, è un genio e conosce una quantità di incantesimi tali da poter attaccare qualunque mangiamorte sul nostro cammino. Tu resta ad Hogwarts, dove avrai una protezione sicura e all’incirca una schiera di provetti maghi pronti a proteggerti. Informerò il Ministero, metteranno dei posti di blocco su tutta Hogsmeade. La tua protezione sarà di livello S, il massimo-
-Tu forse non hai capito-lo interruppe Draco,deciso-Io vengo con voi-
-Cosa?-urlò Hermione, alle spalle di Harry.
-Draco..ti sei appena disperato al sol pensiero della sua rinascita…come puoi volerlo affrontare?-
-Ho paura, Potter. E non lo nego-parlò Draco,calmo-Ma ciò non giustifica la mia presenza ad Hogwarts mentre l’intero mondo si prepara ad una terza guerra. L’altra volta mi sono schierato dalla parte sbagliata, non farò lo stesso errore-
E si sorrisero, forse  soppesando la stima che l’uno riponeva nell’altro.
-E possibile,preside?-domandò Ron,debolmente-E’ possibile abbandonare Hogwarts entro domani?-
Harmione sussultò leggermente.
-Bhè…date le circostanze direi che è inevitabile che lasciate Hogwarts il più presto possibile. La prassi di rilascio durerà circa ventiquattro ore,però-
-Un giorno intero?-domandò Ron,sconvolto-Preside dobbiamo agire immediatamente, è di estrema importanza!-
-Parli proprio come un vero Auror, Weasley. E proprio come vero Auror non riesci a comprendere la burocrazia-
Draco, distolse lo sguardo dal battibecco tra la Preside e Ronald, e guardò fuori dalla finestra dello studio: vi era la luna alta nel cielo, che illuminava fiocamente un bellissimo paesaggio notturno.
Che fosse la calma prima della tempesta?
-Se là fuori si nasconde…Voldemort, voglio essere uno dei pochi che lo fronteggerà- Draco pronunciò lentamente questa frase, più a se stesso in verità.
Ma quando sentì sulla sua spalla la stretta di Harry, capì che non sarebbe stato solo contro il nemico. Capì che forse aveva trovato dei nuovi compagni.
*
Molto probabilmente erano passate delle ore da quando Draco e gli altri erano arrivati nella Presidenza, perché ormai l’intera Hogwarts era silenziosa e completamente buia quando i quattro uscirono.
Si erano congedati, dandosi la biblioteca come luogo per l’appuntamento dell’indomani.
-Me la faccio con Potter e il suo gruppo-
Questo fu il pensiero fisso che ebbe Draco per tutto il tragitto. Hogwarts era completamente al buio ma grazie alla luce chiara della luna e alla sua buona memoria, ritornare nel dormitorio fu una passeggiata.
I sotterranei erano sempre stati gelati, anche a mezzogiorno in punto.
E adesso che erano circa l’una di notte, Draco incominciò a tremare tutto e a desiderare di essersi portato almeno il mantello.
Ma camminando verso la sua sala comune, Draco si accorse che era illuminata e due voci femminili, quelle di Pansy e Astoria Greengrass, erano facilmente riconoscibili.
Si fermò sulla porta, deciso ad ascoltare ma non a farsi vedere.
-…sei un essere spregevole,Parkinson!-
Pansy rise,acida.
-Io? Ma sei tu che vuoi rivederlo sano e salvo,no?-
Draco si sporse maggiormente, cercando di capire di chi stessero parlando. I brividi erano aumentati e il naso iniziò a prudere.
-…certo. E farò di tutto per proteggerlo, ma senza il tuo aiuto-
-E ne saresti capace? Tu…la nobile e viziata Astoria Greengrass che si mette contro a due streghe di gran lunga più capaci di lei-
Di cosa stavano parlando? Chi sarebbero queste due streghe?
-Non potrete mai fermarmi-disse Astoria,acida-Io…-
Faceva troppo freddo, Draco sentì di stare per starnutire…ma non poteva.
-Tu…cosa?-
-ETCHU!-
Pansy,spaventata si girò in direzione di Draco e lo vide: a capo chino e gli occhi chiusi.
-FINISCILA,ASTORIA! NON RICATTARMI PIU’!-Urlò, in preda alla rabbia e scappò via, verso il suo dormitorio.
 
Si era fatta quasi scoprire.
 
Quando Draco alzò lo sguardo, vide la porta del dormitorio femminile chiudersi di scatto e Astoria Greengrass, immobile al centro della stanza con sguardo vitreo.
Era la prima volta che si trovava da solo con lei, dopo l’episodio di casa sua.
Voleva domandarle cosa stava succedendo, perché oltre che alla sua,stava rovinando la vita anche a Pansy. Domandarle con quale coraggio lo avesse lasciato.
Voleva domandarle di tutto, ma si limitò a guardarla.
-Draco…-sospirò Astoria,alzando gli occhi, ma senza riuscire a sostenere quelli profondi e ghiacciati di Draco per più di mezzo secondo.  
Il ragazzo la oltrepassò,sfiorandola appena.
-Draco,aspetta!-e gli afferrò il braccio,costringendolo a voltarsi.
Draco la guardò finalmente diritto negli occhi: non piangeva ma i suoi occhi imploravano pietà e perdono.
-Lasciami andare,Greengrass-sbottò,strattonandosi.
E salì nel suo dormitorio,dove avrebbe passato la notte peggiore della sua vita.
 
Quando Draco, Harry e Ron si incontrarono in biblioteca,la mattina seguente, il sole non era ancora sorto e un manto di semi-oscurità ricopriva l’intero luogo.
-Dove sarà finita Hermione?-domandò Ron,impaziente-E’ inutile incominciare senza di lei….-
-Ron…è pur sempre una donna, lenta ma perspicace-sentenziò Harry,serio.
Draco,d’altro canto camminava su e giù nervosamente per la biblioteca, che la Preside aveva concesso loro per l’organizzazione.
-Scusate il ritardo!-cinguettò Hermione Granger, arrivando in biblioteca con le braccia stracolme di libri.
Come se in quel luogo non ce ne fossero abbastanza.
-Fa piano,Granger! Vorresti svegliare l’intero castello?-sbottò Draco,inviperito dalla vocetta assordante della ragazza di primo mattino.
La Grangerlo fulminò con lo sguardo.
-Ti sei svegliato dal lato sbagliato del letto,Malfoy?-
Draco distolse lo sguardo,sprezzante.
E chi ci era andato a dormire?
-Comunque questi-e poggiò su un tavolo i circa sette libri che portava in grembo-Sono libri di Incantesimi,Trasfigurazione,Difesa Contro le Arti Oscure del sesto e settimo anno. Una bella ripassata non ci farebbe male-
Ron spalancò gli occhi,inorridito, mentre Harry incominciò a sorridere,in stato di imbarazzo più completo.
-Granger,non vorrai davvero farci studiare su quei libroni?- chiese ironicamente Draco.
-Malfoy, non vorrai davvero farmi credere di ricordarti tutto?-rispose, sempre ironicamente, Harmione.
-Weasley, non vorresti davvero essere da qualche altra parte?- si auto domandò Ron, con gli occhi rivolti al soffitto.
-Granger-sbottò Draco,furente-Questo-e le sventolò sotto al naso la pagina del Profeta che portava sempre con sé-E’ l’unica prova del fatto che là fuori c’è qualcosa di pericoloso!-
-Biondo!-urlò Hermione-Questi-e battè sonoramente la mano sui volumi di trasfigurazione e incantesimi-Sono le uniche cose che ti faranno sopravvivere là fuori!-
-Stiamo parlando di Colui-che-non-doveva-essere-nominato!-
-E’ morto,Malfoy! M O R T O, morto!-Hermione era furente-Voi potete credere alla sua fantomatica rinascita, ma io ritengo sia solo opera di uno psicopatico. Pericoloso,perché per utilizzare l’Ardemonio che ha incendiato Villa Malfoy bisogna essere maghi qualificati,ma pur sempre uomo-  
-Calmatevi voi due- Ron ed Harry si frapposero a Hermione e Draco-E cerchiamo di essere le persone mature che dovremo essere-
-Ma,Harry!-si lamentò Hermione, isterica-Ha iniziato lui…io non lo sopporto-
-Draco, dobbiamo collaborare-minacciò Ron,arrabbiato-E poi ti ricordo con chi stai parlando…con la mia ragazza-
-Credo che l’atmosfera si sia fatta pesante-disse Harry,guardando Ron diritto negli occhi-E di questo passo non riusciremo ad affrontare chiunque ci sia lì fuori-
-Ecco, Harry…a proposito di questo…io ieri ho parlato con la McGranitt ed ecco…io non vengo più con voi-
-Ma...Hermione!-
-Vigliacca-
-Vi ho portato questi libri per…come hai detto,scusa?- Harmione guardò Draco,furente-Potresti ripete?-
-Vigliacca-ripetè Draco,penetrandola con i suoi occhi taglienti.
-COSA?!-urlò Ron, buttandosi su Draco.
Hermione lo fermò con la mano-Ripeti-disse lei -ripeti se ne hai il coraggio!-
-Vigliacca!-urlò Draco-Preferisci rimane qui, sui libri a studiare mentre fuori da queste mura Colui-che-non-doveva-essere-nominato si sta rinforzando!-
Uno schiocco a mezz’aria e Draco barcollò.
-Non osare darmi della codarda,Malfoy! Mai più.Io rimango qui su preciso ordine della preside,perché mi ha convinto a passarvi via gufo le novità che verranno a galla…ti ricordo che qui abbiamo Silente!-
La Grangerera così vicina che avrebbe potuto renderle lo schiaffo facilmente, ma lui non colpiva le ragazze.
Nemmeno quelle odiose e irritanti, come lei.
Hermione gli si avvicinò ad un orecchio e sussurrò,minacciosa -Facciamo finta che non sia successo niente, ma solo perché la tua presenza serve a me, Harry e Ron per far fronte su questa faccenda. E capire che diamine stia succedendo. Però ti vorrei far notare una cosa…-
Draco ascoltò con attenzione.
-Per quanto tu possa pensare di essere forte e impenetrabile, dei nemici ce li hanno tutti. E ce l’avrai anche tu-.
Non parlò, per far assorbire a Malfoy le sue parole.
-Mi stai dicendo che forse quello non è…-
-Impossibile amore-intervenne Ron, ancora non del tutto calmo-Solo Harry e Silente,oltre noi, sapevano della vera identità del Signore Oscuro, non dobbiamo scordarlo-
-Bhè tu che ne sai?-sbottò lei fredda-Vedi Malfoy!? Solo la tua presenza mi rende irascibile…me ne ritorno sopra a studiare mentre voi fate i vostri più assurdi piani per scoprire…un qualcosa che non esiste!-
Hermione girò i tacchi e scappò via dalla biblioteca, mentre Ron, lanciando una sguardo di fuoco a Draco, si apprestò a seguirla.
L’alba doveva essere appena arrivata, perché i raggi del sole inondarono l’intera sala.
Draco rimase lì in palato, con la guancia sinistra che pulsava a causa dello schiaffo della Mezzosangue.
-Draco, è successo qualcosa?-
Il ragazzo abbassò il capo,sconfitto. I suoi occhi puntati sullo zaffiro appeso al collo.
-Non siamo mai stati amici,ma riesco a capire quando una persona è sconfitta dentro. Solo ieri eri…diverso. Oggi sei così scontroso…arrogante…mi ricordi tanto il Draco di una volta-
-Forse quel Draco non se ne è mai andato, forse sono cresciuto fisicamente ma non caratterialmente-rispose il ragazzo,freddo.
-Tutti cambiano crescendo…chi in positivo chi in negativo. Sta a te decidere-
Draco sorrise.
-Da quand’è che parli come Silente?-
-Te l’ho appena detto-rispose Harry,ricambiando il sorriso-Tutti prima o poi cambiano. Ora se decidi di cambiare in meglio, ti consiglio di presentare le tue scuse ad Hermione. Ha un carattere difficile, lo so benissimo ma è una ragazza unica. Se invece vuoi cambiare in negativo, dimmelo adesso e non seguirci in missione-
-…-
-…-
-Potter-
-Si,Draco?-
-Grazie. Per il processo, per questo. Per tutto…grazie-
-Andiamo a far colazione, poi dopo le tue scuse, riprenderemo seriamente il nostro piano-
E insieme, come amici da sempre,ma in realtà solo da qualche minuto, Draco Malfoy ed Harry Potter si avviarono verso la Sala Grande.
 
SPAZIO AUTORE
 
Prima di tutto, presente le mie scuse a tutti voi. La scuola mi ha tolto moltissimo tempo e quando mi riproponevo di scrivere…puff  e l’aspirazione se ne va in vacanza -.-‘
Quindi vi presento le mie scuse più sincere.
Lo so,questo capitolo forse non è molto avventuroso ma è di carattere psicologico. Draco subirà una lenta redenzione…graduale…e quindi alcune volte il suo lato “cattivo” prenderà il sopravvento. Ma per fortuna sarà circondato dai suoi nuovi,speciali,amici ^^
Jalilah: Ciao =) Spero che continuerai a seguirmi ^^’ . Si, lui è tornato indietro nel tempo…quella pietra non smetterà di sorprenderci
 
Lady Lunanera: Tatatà! Finalmenteee! xDD Scusami ancora per averti fatto fremere per un mese intero ma…sai la scuola ^^’
Ora non so se apprezzerai questo capitolo così…diverso. Spero di si =)
(I tempi di pubblicazione saranno ridottissimi durante le feste ù.ù Promesso :P)
 
Raffaley94: FINALMENTE!! Hai atteso tantissimo è vero…e grazi edi essermi rimasta vicino durante la mia “Crisi dello scrittore”. Spero che questo aborto di capitolo sia di tuo gradimento ^^’ 

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Capitolo 12
*** Addii ***


Presentare le sue scuse ad Hermione Granger.
Draco avrebbe preferito di gran lunga  cavalcare un Thestral, bendato, con le mani legate dietro la schiena.
Non che non lo avesse proposto.
-Non fare lo stupido-lo rimproverò Harry,dirigendosi verso la Sala Grande-Hermione porta rancore, è capace che non ci passerà nessun informazione,solo perché sa che io e Ron siamo con te. Devi scusarti-
-E’ molto strana-notò Draco,serio-Non capisco davvero cosa ci trovi Weasley in lei-
Harry sorrise.
-Parli così solo perché non la conosci a fondo, come io e Ron. Dietro quella scorza di ragazza dura e sicura di sé, si nasconde un’Hermione insicura e gentile-
-Ragazze-commentò sarcasticamente,Draco.
Il compagno soffocò una risata.
-Che ne vuoi sapere tu,Potter? Stai ancora con la Weasley…lei è pazza di te e tu sei pazzo di lei. Di problemi non ne hai-
-Vedi che di alti e bassi, ne abbiamo avuto anche io e Ginny…perché parli così? Problemi con qualche ragazza?-
Draco rimase in silenzio. Stava per parlare dei suoi problemi sentimentali con Potter.
-Le cose tra te e Pansy Parkinson non vanno più bene?-buttò lì.
Draco si strozzò con la sua stessa saliva.
-Io e Pansy non siamo mai-tossì-stati insieme-
-Ma davvero?-Harry sorrise,malizioso-In tutti questi anni mi è parso proprio il contrario-
Draco si sentì infuocare le guancie.
-Siamo promessi sposi, fidanzati da quando avevamo circa due anni. Ma io non trovo nulla di bello in quella-
-E allora chi è che ti sta facendo stare così male?-
Draco,rassegnato, stava per rispondergli quando per sbaglio urtò un qualcosa.
-Ahy!-
Qualcuno.
Draco si girò sbalordito verso la fonte di quella voce. Era un bambinetto, Corvonero, con i capelli di un biondo sporco. Sul viso,qualche lentiggine.
-Ehy…ma io ti conosco-tentò di dire Draco.
Il bambino lo guardava,curioso.
-Anche io ti conosco!!-urlò lui,felice-Tu sei il signore di Kans Street!-
Ora Draco ricordava: era quel bambino a cui aveva recuperato una pallina, mesi prima,quando era ancora agli arresti domiciliari.
-Sei un mago anche tu?-domandò il Draco,sorpreso.
-Corvonero da Settembre!-rispose il bambino,orgoglioso.
Gli ispirava sempre più simpatia, quel piccoletto.
-Ehm…Draco,io mi avvio per la Sala Grande sto morendo mi fame,raggiungimi lì quando hai finito-disse Potter.
Draco gli fece cenno di sì col capo.
-Comunque non credo ci siamo mai presentati. Io sono Draco Malfoy- e gli tese la mano.
-Io sono Elios Lovegood, piacere!-
Draco sgranò gli occhi,sorpreso. Dove aveva già sentito quel cognome?
Il bambino,infatti, gli ricordava qualcuno…di familiare eppure non di amico.
.
..

Oh cazzo!
 
-Sei il fratello di Lunatica Lovegood?-urlò,al colmo della sorpresa.
Il bambino lo guardava,pensieroso.
-Luna Lovegood-si corresse Draco,imbarazzato.
-Luna è mia cugina!-rispose lui,allegro-Sei un suo amico?-
Draco pensò ai mesi di prigionia della mocciososa Lovegood a casa sua. Alla fame che le aveva fatto patire e alle violenze che aveva dovuto sopportare da sua zia.
-Una specie-rispose lui,mogio.
-Ma quello che hai al collo…-il bambino si avvicinò a lui e prese tra le dita lo zaffiro di Draco-E’ un autentico cimelio dei Kuriobos,come fai ad averne uno?-
-Un cimelio di chi?-domandò Draco,spiazzato.
-Dei Kuriobos!-rispose lui,come se fosse la cosa più semplice di questo mondo-Sono dei piccolissimi demoni pelosi che di inverno si radunano e piangono tutti insieme perché l’estate è finita. Le loro lacrime,per tutto il periodo freddo, si solidificano e formano pietre come quelle che hai tu al collo. Porti con te una rarissima “Lacrima”-
Draco lo guardò, con un misto di incredulità e ironia. Pensava che fosse uno stupido?
-Senti…non è che io non ti creda…ma…-
-Uno dei tanti poteri della pietra è la capacità di far tornare indietro nel tempo chiunque la possegga-continuò il bambino, che sembrava non lo avesse sentito.
Draco si sentì mancare.
-Puo...puoi ripetere?-
-Ho detto che i Kuriobos sono dei piccolissimi demoni pelosi che...-
-Vai al punto-sbottò Draco,severo-Hai detto che la pietra fa ritornare indietro nel tempo?-
Il bambino annuì.
-E’ solo uno dei tanti poteri della “Lacrima”. Dicono che durante le notti di luna piena, questa ti sussurri dove si nasconda il Nargillo più vicino-
Ma Draco era già lontano quando Elios terminò la frase.
Correva,era affannato. Entusiasta.
Forse un mistero era stato risolto.
Quando entrò nella Sala Grande,questa era gremita di studenti. Il suo sguardo si spostò immediatamente al tavolo dei Grifondoro, dove trovò il trio dei miracoli intento a far colazione.
-Granger!-Draco li raggiunse, e mettendosi in piedi tra Harry e Ron, guardò Hermione,seriamente-Sai dirmi qualcosa riguardo i  Kuriobos?-
La ragazza parve non sentirlo ma si limitò a stringere più forte il coltello che usava per tagliare una frittella.
Harry gli diede una gomitata, come a ricordargli la promessa che gli aveva fatto giusto dieci minuti prima.
Draco inspirò.
-Scusami,Granger. Non dovevo trattarti così,questa notte non ho dormito ed ero un tantino nervoso. Non dovevo prendermela con te-poi si voltò verso Ron-E mi voglio scusare anche con te,Weasley-
Ron gli sorrise,allegro mentre Hermione abbozzò ad un sorriso.
-Da quant’è che leggi il Cavillo?-domandò lei, improvvisamente.
-Come?-
-Ho detto, da quanto sei un appassionato del Cavillo? E’ lì che hai trovato il nome “Kuriobos”, o sbaglio?-disse Hermione,scrutandolo come se lo vedesse per la prima volta.
-Non ho mai letto quella robaccia-rispose Draco,calmo.
-E allora come sai dei…-
-Me ne ha parlato un altro Lovegood,Elios. E’ il cugino della vostra amica-
La Grangerspalancò gli occhi,sopresa.
-Luna ha un cugino qui ad Hogwarts?-
-Si, ma non è questo il punto. Elios Lovegood mi ha parlato di questi Kuriobos, giusto una attimo fa e non credo di credergli…cioè…insomma…demonietti pelosi, però mi ha detto una cosa che…ecco…mi ha fatto ritenere che forse aveva ragione-
-Lo credi?-domandò Ron,ridendo-Credi alle storie che ti racconta un Lovegood?-
-Mi ha detto che questi esseri creano una pietra che ha la capacità di far tornare indietro nel tempo-
A Weasley si gelò il sorriso sulle labbra.
Draco guardò Harry, ma quello distolse lo sguardo. Sembrava trovasse molto interessante il bicchiere pieno di succo di zucca.
-Completa l’aneddoto-lo rimproverò Hermione,seria-Non è così la storia-
-Che dici,Granger?-
-I Kuriobos creano una pietra, ogni inverno, che ha la capacità di far tornare indietro nel tempo-
-E allora?-
-Draco…-disse,spazientita Hermione-Ogni inverno! Se volessimo credere a questa storiella, allora avremo decine e decine di pietre sparse per il mondo!-
-Ed è un reato?-
-No! E’ fantasia!-esclamò lei -Non ho mai sentito parlare di queste pietre speciali in tutti i libri che ho letto! Il primo che me ne ha parlato sei tu. E ancora mi devo convincere che funziona veramente-
Si passò una mano davanti alla bocca,si era lasciata sfuggire quello che non voleva dire.
-Non mi hai mai creduto-disse Draco,asciutto-E nemmeno voi,vero?-
Ron si fece tutto rosso in viso: sembrava un ravanello gravemente ustionato al sole.
Lo prese per un si.
Voleva urlare, mandarli tutti al diavolo. Ma non lo fece.
-Un giorno ve lo dimostrerò-disse,calmo-Perché io l’ho vissuto-
Si fermò per qualche secondo, a studiare le espressioni facciali di quei tre.
Si erano aspettati una sfuriata,era ovvio.
-Qualcuno di voi sa a che ora partiremo?-
-Verso le undici di questa sera-rispose Ron, in evidente stato di agitazione-Me lo ha fatto sapere la preside,mezz’ora fa-
-Vi converrà allenarvi-agginse Hermione,non meno calma del suo ragazzo-Non sapete cosa potete trovare fuori da queste mura…vi servirà il nostro luogo di allenamento-
-Intendi…?-
-Si,Harry. La Stanza Delle Necessità-
A Draco venne un tonfo al cuore, appena sentì il nome di quella stanza.
-Siamo esonerati dalle lezioni-disse Harry-Ci incontriamo lì,subito dopo pranzo-
Nessuno domandò a Draco se sapeva dove si trovasse la Stanza.
E questo fece riaffiorare vecchi,dolorosi,ricordi.
Draco lì salutò con mezzo sorriso e si allontanò,verso la sua Sala Comune.
La voglia di urlare di avergli mentito sulla loro credibilità riguardo la pietra, si depositò come un mattone sul fondo dello stomaco.
Ormai aveva imparato a sopprimere gli impulsi,anche a costo di avvelenarsi.
*
Il loro dormitorio era ordinato e pulito. Gli elfi domestici avevano fatto il loro lavoro.
Avrebbe preparato già la valigia,così da essere puntuale quando avrebbe lasciato il castello.
Voleva passare tutta la giornata in quella Stanza, voleva veder morire Voldemort ucciso da lui stesso.
Doveva allenarsi.
Sarebbe stata una rivincita verso i suoi genitori.
Aprì la grande valigia, che era stat pesantemente lasciata sul suo letto.
-Accio maglione-disse,puntando la bacchetta in direzione del maglione ripiegato sul tavolo del dormitorio.
Il maglione si agitò debolmente,ma rimase lì.
-Accio maglione nero!-urlò.
Nulla.
Si passò la bacchetta tra le mani, come a vedere se ci fosse qualche pecca ma constatò che era perfetta.
Batté la punta leggermente sul palmo della mano.
-Accio maglione nero!-urlò per la seconda volta e il maglione,finalmente, planò su di lui.
Che cos’era successo? La sua bacchetta non aveva mai fallito. Era sempre stata ottima.
La porta del dormitorio si aprì e Draco smise di pesarci.
Era Blaise
-C’è la lezione della Heaven,scendiamo?-
Draco guardò Blaise negli occhi.
-Perché stai preparando la valigia?-domandò l’amico,sorpreso-Draco,che sta succedendo?-
-Questa sera me ne andrò da Hogwarts-rispose.
Blaise si fece più vicino. Non interruppe Draco finché lui non ebbe finito di spiegargli, perché sapeva che Draco parlava poco ma,quando lo faceva, valeva la pena di stare zitti e ascoltare.
*
Hermione Granger sapeva che qualcosa di grande sarebbe accaduto. Istinto femminile? O sesto senso affinato in undici anni di amicizia con Harry e il suo Ron?
Quando, dopo pranzo, si radunarono nella Stanza delle Necessità, Hermione notò come Harry e Ron avevano uno sguardo pieno di grinta e tenacia,pronti a fare il meglio di loro ma Malfoy sembrava diverso.
Lo guardò e sembrò non stesse nemmeno respirando. I suoi occhi erano calmi e sofferenti.
Possibile che anche uno come lui,potesse soffrire per qualcosa?
*
Draco quando chiuse la porta di quella maledetta Stanza del settimo piano, si lasciò alle spalle il forte sole pomeridiano e i suoi occhi si abituarono facilmente alla semi-oscurità del nuovo luogo.
Quella stanza era stata teatro dei suoi più grandi insuccessi e aveva giurato di non rimetterci più piede dentro,dopo che Weasley gli aveva salvato la vita quattro anni prima.
-Ciao-salutò Draco,piano. Abbassò la testa,per proteggersi dagli occhi pungenti della Granger.
-Ci siamo tutti-disse Hermione Granger,severa-Allora, io avevo in mente di organizzarvi in coppie…io e Harry e Draco e Ron. Ci lanceremo fatture e contro-incantesimi, difensivi e non-
-Perché tu devi stare in coppia con Harry?-domandò Ron,lagnoso.
-Ron-Ron ti ricordo cosa successe l’ultima volta che abbiamo fatto coppia io e te-
Weasley diventò di un rosso micidiale.
Draco si posizionò di fronte a lui, con la bacchetta serrata in pugno.
-Iniziamo con il Protego-disse Harry-Questo è l’incanto base di difesa per eccellenza …pronti…-
Draco guardò bene ogni singolo movimento di Weasley.
-..via!-
-Expelliarmus!-
Puntò la bacchetta contro di lui -Protego!-
Draco venne disarmato.
-Malfoy che ti prende?-domandò Ron-Tutto a posto?-
-Non va niente a posto!-urlò Draco-La mia bacchetta non funziona più! Di nuovo-
Hermione ed Harry si fermarono.
-Come?-
-Avete capito…credo che si sia guastata. Prima,mentre preparavo la valigia, ho dovuto usare tre volte Accio, per poter prendere un cavolo di maglione-
-Dammi la bacchetta-ordinò Hermione-Voglio vedere se c’è veramente qualcosa che non va-
Draco un po’ riluttante gliela consegnò.
-Virga mendosa-disse la ragazza,puntando la punta della sua bacchetta, su quella di Draco.
-Lignum putridum-
-Corroptus nucleus-
Non successe niente.
-Malfoy non sono una fabbricante di bacchette, ma ho esaminato i tre livelli della manutenzione di una bacchetta magica. La stecca in generale, il legno con cui è stata costruita e il suo nucleo…e qui non porta nessun risultato negativo-
Gliela porse.
-Andremo da Olivander appena possibile-gli promise Harry-Sarà la prima cosa che faremo fuori da qui-
Draco gli sorrise,riconoscente.
Per le quattro ore successive, Draco utilizzò una bacchetta di riserva che magicamente era comparsa nella Stanza.
-Penso che così possa bastare-constatò Harry,sudato e sporco.
Hermione e Ron si abbandonarono su delle sedie, esausti.
Solo Draco,continuava a lanciare incantesimi verso un manichino dalle sembianze di Dolores Umbridge.
-Può bastare, Draco-disse Harry,per la seconda volta.
-E se non fosse abbastanza?-domandò il ragazzo, affannato.
-Siete tre contro uno, basterà-aggiunse Hermione,sorridendo.
-Andiamo a farci una bella doccia, rilassiamoci e tra un’ora tutti dalla McGranitt-
*
-Allora siete proprio convinti?-domandò Minerva McGranitt,rivolgendosi ai ragazzi-Possiamo darvi una scorta di Auror potentissima-
-Preside,saranno delle vite sprecate-disse Harry,sicuro.
-Come volete. Mi raccomando,basta una lettera e io vi aprirò le porte di Hogwarts-
-Vi ringrazio-disse Draco,debolmente.
-Per dieci minuti, le difese della scuola caleranno e potete smaterializzarvi-
-Addio,preside-
-Arrivederci,Potter-
Fuori dall’ufficio della Preside, la luna illuminava il corridoio del castello con un lieve manto argenteo.
-Oh Ron!- Hermione abbracciò forte il ragazzo-Ti prego fa’ attenzione-
I due si abbracciarono per molto tempo.
E quando si baciarono,Draco ricordò tristemente Astoria Greengrass.
-Questo- ed Hermione tirò fuori uno zainetto-E’ stato incantato come la mia borsetta di perle…quattro anni fa. Qui dentro troverete tutto ciò che vi servirà-
Al chiaro di luna,Draco notò che il suo volto era lucido di lacrime.
Hermione,singhiozzando salutò Harry con un lungo abbraccio e arrivata a Draco, i due si salutarono con una stretta di mano,sorridendosi reciprocamente.
-Possiamo partire?-domandò Ron, con gli occhi gonfi.
Draco ed Harry annuirono.
-Aspettate!-Draco si voltò,sorpreso. Blaise Zabini stava scendendo le scale.
-Zab! Che ci fai qui?-
-E’ mio dovere salutarti-disse lui,sorridendo-E poi devo darti una cosa…-
Draco si avvicinò.
-Tu sai perché sono stato messo in punizione,quella sera?-domandò Blaise,sorridendo.
-In realtà non me l’hai detto-
-Gazza mi ha scoperto in giro per i corridoi, dopo il coprifuoco-Blaise non la smetteva di sorridere-Ero entrato nell’ufficio di Lumacorno e gli avevo rubato questa!-
Tirò fuori dalla tasca un flacone pieno di acqua.
-Cos’è?-
-Questa è Pozione Pollisucco-spiegò Draco-L’avevo rubata per poter entrare nei bagni delle ragazze ma…forse è meglio che ce l’hai tu.Potrà servirvi contro Colui-che-non-deve-essere-nominato-
Draco abbracciò forte Blaise.
-Grazie Zabini-disse Ron-Senza Hermione non credo che saremo riusciti a prepararla-
La ragazza rise.
-Vi ho messo un libro di pozioni nello zaino-
-Ma non il tuo cervello-concluse Harry-Ora è davvero il momento di partire,ragazzi. Arrivederci e grazie ad entrambi-
Draco sfiorò il braccio di Potter.
Con un ultimo sorriso che rivolse a Blaise, si smaterializzò.
 
SPAZIO AUTORE
Ciao ragazzi!! ^^
Visto? Ho pubblicato veloce-veloce xD Volevo sdebitarmi del fatto che vi ho fatto aspettare un mese intero per lo scorso aggiornamento perciò…TATA’! *___*
Grazie alla bella funzione di EFP,cioè quella di rispondere alla vostre recensioni, non scriverò più le risposte qui sotto ^^
Grazie a tutti *__* Il vostro affetto è rimasto immutato =) Grazie <3
e…Buon Natale!!  

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Capitolo 13
*** Grimmauld Place,numero 12 ***


Quando il sorriso di Blaise si trasformò in un ghigno informe e ben presto scomparve del tutto, sostituendosi ad una porta di fronte a lui, Draco capì che la materializzazione era finita.
Draco, Ron ed Harry erano fermi davanti ad una porta interamente verniciata di nero con il batacchio argenteo che aveva la forma di un serpente intrecciato.
-Harry ma sei sicuro di poterci ospitare?-domandò Ron-Vedi che potevamo soggiornare anche alla Tana,non c’era alcun problema-
-Oh, Ron quante storie! A Kreacher farà solo piacere avere un po’ di compagnia…e poi questa casa è grande.Troppo grande-
-Dove…siamo?-sussurrò Draco.
-Grimmauld Place-gli rispose Harry-Questa è casa mia-
Harry aprì lentamente la porta, con Draco e Ron che lo seguivano da dietro.
-Kreacher!-urlò Harry,allegro-Sono io,Harry.Vieni qui ti ho portato una vecchia conoscenza-
Dal buio corridoio sbucò un minuto elfo domestico: era molto vecchio ed indossava una specie di fodera per cuscino. Il suo passo era lento,ma deciso.
-Padron Harry!-esclamò allegro, il vecchio elfo-Non vi aspettavo prima delle vacanze di Natale!-
-Problemi, Kre-rispose Harry-Spero non sia un problema ospitare me e questi due miei amici,per un po’-
L’elfo si sporse per vedere meglio chi accompagnava il suo padrone.
-Padron Ron!- corse verso di lui e gli fece un inchino-Questa casa sarà sempre a vostra disposizione-
Ron gli sorrise.
-L’unica cosa che voglio da te,adesso, è uno dei tuoi deliziosi stufati…so benissimo che è tardi, ma ti prego-
-Kreacher  sarà lieto di servire al padron Ron una zuppa di cipolle deliziosa!-
Poi il suo sguardo si spostò verso Draco, e il suo sorriso si trasformò lentamente in un’espressione di sorpresa.
-Draco…Malfoy?-
Draco era sorpreso che quell’elfo conoscesse il suo nome.
-Quale onore,servire un discendente della Nobile Casata dei Black!-
Il ragazzo si girò verso Harry,sorpreso.
-Lui sa?-
-E’ stato l’elfo domestico di Sirius Black,cugino di tua madre-rispose Harry,calmo-Kre noi andiamo di sopra a sistemare le nostre cose…senti, ti dispiace se assegno a Draco Malfoy la camera di Regulus?-
-Kreacher sarà felicissimo che il signorino Malfoy dormirà nella camera di padron Regulus!-
-Mentre io e Ron dormiremo nella mia camera…ci sono due letti ed è molto ampia,staremo comodi-
-Krecher corre immediatamente in cucina a preparare una buona cena per i suoi affamati padroni-disse l’anziano elfo,dirigendosi verso le cucine.
-Andando avanti con l’età, si è fatto più simpatico!-commentò Ron,sorridendo-Mi ricordo ancora la prima volta che lo incontrai…credo volesse uccidermi-
-Dovevamo solo trattarlo bene fin da subito,Kreacher è davvero un elfo molto buono, se sai come prenderlo…su andiamo di sopra-
Draco si fece coraggio.
-Senti Potter…io non vorrei recare disturbo inutile…ho un sacco a pelo…posso dormire pure nella vostra camera…o qui. Inutile occuparne un’altra-
-Credimi-disse Ron,sorridendo-La camera di Regulus è fatta a pennello per uno come te-
Uno come te?
Draco non rispose e si limitò a seguire Potter e Weasley al piano di sopra. Non negò a se stesso,però, di essersi sentito abbastanza offeso da ciò che gli aveva appena detto pel di carota.
-Questa è la tua stanza-disse Harry -Credo proprio che la troverai appropriata-
Sulla porta c’era un cartellino pomposo,scritto a mano libera e in bellissima grafia che diceva: Non entrare senza il permesso didi Regulus Arcturus Black"
Quando Draco aprì la porta,capì a cosa si riferiva Weasley con l’espressione uno come te.
Quella stanza,illuminata da una forte luce di candela, era piena zeppa di stemmi di Serpeverde, tende verde-argento e poster di squadre di Quidditch tutte rigorosamente serpi.
Draco,entrando, non riuscì a non sorridere: era ritornato,in un certo senso, nel suo dormitorio a scuola.
-Sembri quasi umano quando sorridi,Draco-disse Ron,dandogli una pacca sulla spalla-Disfai i bagagli, la cena sarà pronta entro mezz’ora,credo-
-Per la serie: chi dei due è il padrone di casa?-commentò Harry,alzando gli occhi al cielo-A dopo,Draco-
E se ne uscirono,chiudendo delicatamente la porta.
Draco rimase completamente assorto dalla magnificenza di quella camera.
Senza accorgersene, si ritrovò ad accarezzare il legno della scrivania, e lo trovo perfettamente liscio al tatto.
Spense la candela e si abbandonò al buio.
Si buttò sul grande letto,forse un po’ più morbido di quanto la sua schiena era stata abituata. Le spesse tende,poi, non permettevano nemmeno che la tenue luce lunare entrasse. Regnava l’oscurità in quella camera e a Draco non dispiacque affatto.
Gli occhi si stavano già abituando al buio, e ben presto iniziò a curiosare con lo sguardo,restando sempre disteso su quel letto troppo comodo.
C’era una scrivania, di fronte al letto, gli oggetti che la occupavano erano ordinati ma Draco non li riconobbe.
Istintivamente prese la sua bacchetta tra le mani con l’ingenua convinzione che lontano da Hogwarts si fosse aggiustata.
-Lumos-sussurrò.
Ma invece del grande scoppio di luce, la bacchetta emise una flebile scintilla.
-Maledizione!-imprecò Draco,buttandola a terra. E di corsa se ne uscì dalla camera,spaventato dalla debolezza della sua magia.
Il lungo corridoio era invaso da un profumino squisito, e Draco si accorse improvvisamente di avere di fame. Quel giorno non aveva fatto né colazione né cena, ma non ne aveva sofferto più di tanto.
Guidato dalla scia profumata,raggiunse la cucina, dove trovò Potter a leggere la Gazzetta del Profeta e il vecchio elfo che cucinava.
-Ti piace la stanza?-domandò Harry,abbassando il giornale-Apparteneva ad un vero Serpeverde-
Draco sentì un singhiozzo provenire dall’elfo.
-E’ perfetta,grazie-si limitò a rispondere,sedendosi pesantemente su una sedia.
-Ron si sta facendo la doccia,ci raggiungerà a momenti…ma è successo qualcosa?-
Come cavolo faceva Potter, a sapere sempre quando qualcosa non andava?
-Credo che la bacchetta si sia guastata per sempre…prima ho provato con il semplice Lumos, e tutto ciò che è riuscita ad emettere è stato una debole scintilla-
-E’ molto strano però…-disse Harry,pensieroso-Ha preso botte ultimamente?-
-Da quando avevo undici anni,che tratto perfettamente la mia bacchetta. Come ogni cosa che ho,del resto-
Su di loro calò un piccolo silenzio,interrotto solo dai rumori dell’elfo ai fornelli.
Quando anche Weasley arrivò in cucina, i tre si sedettero a tavola nel grande soggiorno e Ron versò del Whisky Incendiario a tutti. Brindò pomposamente alla prossima disfatta di Colui-che non-deve-essere-nominato e obbligò Harry a raccontare a Draco, in parole semplici, ciò che era accaduto quattro anni prima nei boschi dell’Inghilterra.
Raccontò della distruzione (Harry usò l’aggettivo presunta) degli Horcrux e la storia dei Doni della morte.
Draco partecipò alla conversazione  con un sorriso incerto,che tradiva altri pensieri e che a loro fece perdere il filo del discorso un paio di volte.
Kreacher entrò nel soggiorno con una zuppiera tra le manine nodose,dalla quale proveniva un profumo paradisiaco. La conversazione si spostò,allora, sul cibo,un territorio almeno più neutrale. Una tensione di cui non si erano esattamente resi conto,parve allentarsi sopra di loro.
Ron rimpianse le salsicce abbrustolite che gli preparavano alla Tana: non le assaggiava dalla fine delle vacanze visto che,secondo lui, ad Hogwarts non le cucinavano bene come la sua cara mamma.      
Harry parlò di un dolce tipico babbano: il tiramisù e mentre lo descriveva  teneva gli occhi chiusi e portò le labbra in dentro,come se potessero conservare un po’ di quel sapore.
Draco non parlò,né si complimentò con l’elfo della sua cucina,come fece Weasley per circa dieci volte, ma dovette ammettere a se stesso che aveva mangiato un qualcosa di buonissimo.
Forse anche a causa del Whisky Incendiario, le risate di Ron aumentarono:sembrava più un incontro di vecchi amici,che una cena provvisoria in vista di una terza guerra magica.
L’argomento Voldemort non venne toccato.
Dopo che Kreacher ebbe sparecchiato il tavolo, rimasero tutti e tre in silenzio per qualche secondo. Sembrava che ognuno stesse meditando al motivo che lo teneva inchiodato lì.
Weasley seppe tenere in piedi una discussione traballante per tutta la cena,spesso parlando lui stesso a lungo, con le mani che si agitavano sopra il tavolo, come a disegnare chissà quali figure geometriche.
Quando il suo argomento entrò in : “Come è bello avere una persona al tuo fianco”,Draco si alzò di scatto dalla sedia,augurò una veloce buonanotte e si diresse al piano di sopra.
Giurò di aver sentito Potter dire -Sei un babbeo,Ron-
Sorrise e salì il secondo gradino.
*
E la mattina arrivò presto.
Draco si svegliò,più stanco di quando era andato a dormire. Con un pensiero fisso in mente che lo aveva perseguitato tutta la notte. Come un fastidioso,possente,fantasma.
-Non so se accetteranno-gli disse Harry,imburrando lentamente una fetta di pane.
-Ma ne va della sicurezza di mia madre. Potter, te lo ripeto…se Colui-che-non-deve-essere-nominato è ritornato, la prima persona che vorrà uccidere sarà proprio lei! Lei che gli ha mentito!-
-Draco,ascolta-gli spiegò Weasley-Non sappiamoancora se è ritornato o meno e se il tutto si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, io ed Harry finiremo in guai molto seri con la giustizia!-
-E se invece non fosse un gioco? Avete bisogno del cadavere di mia madre per avere la prova inconfutabile della sua rinascita?-Non rendendosene conto alzò la voce-Solo per quanto riguarda i draghi del vostro amico guardiacaccia o salvare il tuo padrino,Potter, voi andate contro la giustizia…se invece dovete salvare un’altra vita,che non sia di una vostra conoscenza, vi fate ogni scrupolo!-
Draco ed Harry si guardarono in cagnesco sopra al tavolo.
-Non ti permettere di insinuare questo,Malfoy! Noi quattro anni fa abbiamo rischiato la vita per tutti voi, mentretu facevi il cocchino di Voldemort a casa tua!-urlò Potter,con una vena al collo che gli pulsava sinistramente.
Era in piedi,al lato opposto del tavolo.
-DIMOSTRAMELO-urlò Draco-Salva la vita di mia madre, come lei ha salvato la tua!-
Lo sguardo di Harry era pieno di rabbia.
-RON!-abbaiò -Vieni qui,presto-
Weasley lo raggiunse spedito e insieme si smaterializzarono.
 
Perfetto. Lo avevano abbandonato. Erano solo degli ipocriti,egoisti. Avrebbe affrontato Colui-che-non-doveva-essere-nominato anche da solo.
Draco scattò su per le scale. In un attimo,trascinò la sua valigia verso al piano inferiore, proprio mentre Kreacher usciva dalla cucina.
-Dove sta andando?-domandò l’elfo-Non ho ordine di lasciarla andare via-
Draco,preso da una rabbia incontenibile, afferrò la bacchetta e gliela puntò contro.
-Stai lontano da me-disse,respirando affannosamente- Io me ne vado, e non sarai certo tu ad impedirmelo.Vattene-
Kreacher lo guardava con un misto di superiorità e sarcasmo.
-Certo. Prima di tutto, vorrei dirle che mi mette davvero spavento con quella bacchetta rotta. Poi mi saluti Colui-che-non-deve-essere-nominato appena vi catturerà-
Non aveva calcolato la sua inutile quantità di magia.
-O dentro o fuori è la stessa cosa-rispose Draco,leggermente roseo-Mi farà fuori lo stesso-
-Qui è al sicuro,padrone-assicurò l’elfo-Se Kreacher non sbaglia,padron Harry ha protetto questa casa  con l’Incanto Fidelius. Allora cosa fa?-
Draco sorrise.
-Hai un bel caratterino per essere un elfo domestico-
-Servo Padron Harry con rispetto e devozione, è una grande e bella persona. Ma l’unico padrone di Kreacher è la famiglia Black,se lo ricordi. Solo ed esclusivamente con loro mi comporterò da vero elfo domestico-
Draco lo guardò a lungo e per la prima volta ebbe rispetto per uno della sua specie.
-Adesso le sarei grato se andasse di sopra a sistemare la sua valigia e attendere l’arrivo di Padron Harry-
-Non hai visto che se ne è andato?-sbottò Draco,irritato.
-Non sono scappati,Padron Ron ha lasciato la bacchetta in cucina. Male che vada ritorneranno a riprendersela-
Scacco matto. L’elfo aveva vinto.
Senza dire una parola,Draco ritornò in camera di Regulus Black maledicendosi per essere stato messo nel sacco da una creatura così inferiore.
Alla luce del sole, la camera di Black era bella il doppio.
Approfittando dell’assenza di Potter e Weasley, Draco iniziò a curiosare.
Aprì gli enormi libri: erano tutti libri di Pozioni,quel tizio doveva essere un asso a scuola. Aprì e chiuse cassetti, spalancò le ante del grande armadio.
Proprio lì dentro trovò una scatoletta.
Preso dalla curiosità,Draco la aprì lentamente e ci trovò dentro fotografie,oggetti e pergamene varie.
Analizzando quelle foto,capì com’era fatto questo famigerato Regulus.
Era alto, capelli castano,mediamente lunghi, e un fisico che avrebbe fatto invidia ad un cercatore. Esile e snello.
Ma una fotografia in particolare gli fece accapponare la pelle.
Era una foto di gruppo. Regulus Black era di sicuro quello che si notava di più, con il suo atteggiamento spavaldo e il suo sorriso seducente ma…proprio alle sue spalle, un’esile figura femminile catturò immediatamente l’attenzione di Draco.
Capelli lunghi,di un biondo speciale e occhi blu oltreoceano. Quella era senza dubbio Astoria Greengrass.
Il ragazzo si sentì mancare. I conti non tornavano, quella foto era datata 1975.
Esaminandola bene,però, Draco capì che quella era solo una ragazza che le assomigliava molto: un po’ più bassa della vera Astoria e il suo sorriso non era assolutamente quello che fece innamorare Draco.
-KREACHER!-urlò lui-Vieni subito in camera di Regulus Black!-
L’elfo si smaterializzò immediatamente.
-Mi dica,padrone-disse Kreacher,mansueto, inchinandosi.
-Dimmi chi è questa ragazza- e gli allungò la foto.
Quando Kreacher si alzò da quello strano inchino, i suoi occhi divennero opachi e iniziò a tremare.
-Voi…voi…avete curiosato tra gli oggetti personali di Padron Regulus?!-
Draco avvampò
-Mi…mi dispiace, io…-
-Non avete proprio rispetto per le cose altrui!-urlò l’elfo,diventando rosso-Siete…siete… un ingrato!-
Gli enormi occhi gli si riempirono di lacrime.
-E’ tutto ciò che mi resta del mio padrone-continuò-E se anche una di queste cose va perduta…io…io…-
-Volevo farmi solo un idea di Regulus-tentò di giustificarsi Draco.
-Bhè non doveva!-
-Mi dispiace-si scusò: da quando era entrato ad Hogwarts, questa frase gli stava uscendo di bocca molto spesso.
L’elfo,però,parve calmarsi.
-Questa ragazza è Flora Dore-spiegò l’elfo,tirando su col naso-Compagna di Casa di Padron Regulus-
Draco capì tutto.
Questa ragazza assomigliava ad Astoria Greengrass, perché era la madre di Astoria Greengrass.
-Dove abitano,oggi, i Greengrass?-domandò Draco. Non capì nemmeno il motivo della sua domanda,in verità.
-Ah…lei sa che Flora Dore sposò un Greengrass?-
-Conosco le loro figlie,Astoria e Daphne-
-Ma a quanto pare non conosce tutto-continuò l’elfo-I coniugi Greengrass sono stati assassinati-
A Draco gli si gelò il sangue.
-Dal Signore Oscuro in persona. Erano dei mangiamorte pentiti. Ora il vecchio Kreacher non sa i dettagli,ma pare che le giovani Greengrass siano state affidate, dopo la morte dei genitori, ad Hyperion Dore…loro nonno paterno-
Hyperion Dore?
Questo nome non gli era per nulla sconosciuto. Il Signore Oscuro lo aveva pronunciato così tante volte nel corso delle loro riunioni.
-Hyperion Dore…dovete trovarlo,compagni miei. E’ un mangiamorte,proprio come voi…eppure mi ha abbandonato. Ma non è passato dalla parte dalla parte degli Auror, eppure ci ha abbandonato lo stesso. Deve morire-
Un lieve POP proveniente dal piano sottostante, lo interruppe dai suoi pensieri.
-Padron Harry è tornato-disse l’elfo,sorridente-Vede? Kreacher aveva ragione-
Leggermente rincuorato,Draco seguì l’elfo giù in cucina.
Potter e Weasley erano seduti a tavola e parlavano fitto,ma quando lo videro si interruppero immediatamente.
-Tua madre potrà venire qui appena può-disse Harry,senza sorridergli -La casa è protetta dall’incanto Fidelius…e finché io o Ron o tu, teniamo chiusa la bocca, tua madre sarà al sicuro-
Draco lo guardò a lungo.
-Grazie-
-Draco qualcuno non ti vuole libero-continuò Weasley,freddo.
-Spiegati meglio-
-Quando hai affrontato il processo del 15 agosto, il Ministro era Confuso-
Draco sgranò gli occhi.
-Noi pensiamo che qualcuno ti voleva diritto diritto ad Azkaban-
-Il signore Oscuro?-
-Io penso di no-intervenne Harry-Non avrebbe avuto i mezzi per entrare al Ministero…-
Draco si sedette sulla sedia,rigido.
-Spiegatemi tutto-scongiurò.
-Arrivati al Ministero per avere il permesso di spostamento di tua madre,ho saputo che Kingsley era stato sostituito temporaneamente da un altro membro dell’Ordine, perché il Ministro era risultato positivo agli esami di controllo,che io avevo ordinato di fare non appena mi sono accorto del suo strano comportamento al tuo processo. Lui era stato confuso per un periodo non superiore alle ventiquattro ore, ma che gli ha impossibilitato il suo lavoro per mesi e mesi. Tempo qualche incantesimo-ad-effetto-ritardo-
-Deve essere stato qualcuno di molto vicino a lui, e anche di una notevole bravura-
-La Granger?-domandò Draco,tra il serio e la risata-Sbaglio o ha fatto un apprendistato come Auror, presso il Ministro in persona?-
Harry e Ron si sbellicarono dal ridere.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta e il sorriso si gelò sulle lebbra dei tre ragazzi.
Harry prese la bacchetta e si avvicinò cauto alla porta.
L’incanto Fidelius li doveva rendere invisibili eppure…qualcuno li aveva trovati.
Ron prese la sua bacchetta e Draco lo imitò. La sua non funzionava ma…che ne avrebbe saputo quello là fuori?
I tre si posizionarono accanto alla porta,aspettando la seconda bussata che non avvenne.
-Che dite,apro?-sussurrò Draco.
-Si…Ron pronto per la manovra 24b?-Harry aveva tutta la fronte imperlata dal sudore.
Draco aprì di scatto la porta.
-Petrificus Totalus!-urlò Ron, ma lanciò il suo incanto a vuoto. Alla loro soglia non c’era nessuno.
Ma qualcosa si.
Ai loro piedi c’era un piccolo cofanetto, sul legno incise cinque lettere: DRACO. 

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Capitolo 14
*** Voce ***


SPAZIO AUTORE.
 
Oltre, logicamente, ringraziarvi tutti per gli splendidi commenti, vorrei darvi alcune novità.
Da questo capitolo in poi,spesso parlerà una misteriosa Voce (non vi dico nulla,scoprite tutto nel capitolo u.u) che metterò in evidenzia colorandola di rosso e scrivendola in corsivo.
Ho scoperto,infatti, che facendola parlare improvvisamente,senza mettere i soliti DISSE-FECE-PARLO’, l’effetto è migliore ^^
PS
Da lunedì inizia la scuola T____T quindi dovrete pazientare MOLTO per vedere un prossimo aggiornamento. Credo che scriverò qualcosa i pomeriggi tardi e i week-end. Datemi all’incirca un paio di settimane.
Anche se è una grandissima passione, lo scrivere è in secondo piano rispetto la scuola che, per me, viene prima di tutto.
Buona lettura =)
 
 
La lettera era indirizzata a Narcissa Malfoy e al tatto era estremamente leggera e inconsistente,come se non vi fosse dentro alcunché.
Narcissa guardò interrogativa il piccolo gufo grigio che le volteggiava sul soffitto,poi quando questo fuggì via dalla grande finestra, posò delicatamente forchetta e coltello sul tavolo.
Lei non riceveva mai posta. Figuriamoci adesso che era agli arresti domiciliari.
Prima di prendere la lettera, si passò il tovagliolo di stoffa sul labbro superiore,che era già pulito. Osservando la “B” inscritta in un logo circolare e complicato,impresso in blu affianco dell’indirizzo, il cuore iniziò a palpitarle in petto.
Con il coltello, tagliò lentamente il bordo minore della busta,premette poi sui due bordi più lunghi, per estrarne il foglio piegato all’interno. Lo aprì e iniziò a leggere, non impressionata più che quella lettera fosse proprio per lei,Narcissa Malfoy.
 
Madre,
sotto consenso del Ministero della Magia, i vostri arresti domiciliari sono stati spostati a Grimmauld Place,numero 12. Il fatto che voi raggiungete immediatamente questo luogo, è di estrema emergenza. Arrivate al grande faggio,alla fine di Kans Street, lì potrete smaterializzarvi e raggiungerci.
P.S
Non preparate alcun bagaglio, un elfo domestico si occuperà di tutto.
                                                                                           Draco L. Malfoy
 
Dopo aver letto,Narcissa ripiegò il foglio con la sequenza inversa di gesti con cui l’aveva aperto,in modo da ricomporne la forma iniziale, e lo infilò nuovamente nella sua busta,che appoggiò su una sedia vicino a lei.
Riprese in mano la forchetta,ma si sorprese di fronte al suo improvviso calo di appetito.
Non sentiva suo figlio da mesi,non sapeva dove aveva alloggiato dopo essere fuggito di casa. Non sapeva se il processo era andato bene. Non sapeva come mai adesso si trovasse nella casa dei Black.
Non sapeva più nulla di suo figlio.
Aveva provato a dimenticarlo, a dirsi che era meglio che Draco se ne era andato, che non meritava più il suo amore, che l’aveva trattata male.
La notte,però, appena  prima di addormentarsi, Draco veniva a trovarla: era un bambino e le sorrideva. Lei lo accarezzava e lo stringeva forte a se, allora sì che si addormentava serenamente, facendo scendere giù la cruda realtà che si depositava sul suo stomaco e da lì evaporava in fretta.
Narcissa,con un gesto meccanico, raccolse nuovamente la busta e se ne andò in soggiorno.
Si sdraiò sul divano, come una ricca matrona romana, e prese a rigirarsi la lettera tra le mani. La piegò avanti e dietro un paio di volte, lisciando la porosa carta dell’involucro.
Poi esaminò più attentamente il logo a fianco dell’indirizzo. Una barocca “B”,inscritta in un’altrettanta sfarzosa circonferenza. Logo della mobilissima e antichissima Casata dei Black.
Che ci faceva Draco a Grimmauld Place? Doveva stare con Potter,l’unica soluzione. In fondo,lui aveva ereditato quella immensa abitazione.
Grimmauld Place.
Da bambina aveva visto rare volte la casa della zia,ma la ricordava ricca di nobiltà e religioso silenzio.
E poi …Il fatto che voi raggiungete immediatamente questo luogo, è di estrema emergenza …
Era forse successo qualcosa?
In un attimo pensò ad Astoria Greengrass e all’annunciazione del loro imminente matrimonio,poi rise nervosa: che stupidi pensieri. Il piano era andato per il meglio,fino a quando teneva in scacco la ragazza, con la storia del nonno lei non si sarebbe mai avvicinata al suo Draco.
Si alzò lentamente dal divano e si specchiò. Stava invecchiando,il tempo stava tracciando sul suo viso il proprio percorso: le rughe sotto gli occhi erano sempre più marcate e il biondo dei suoi capelli si stava spegnendo.
Pensò a Lucius e a Draco, gli uomini più importanti della sua vita, così lontani da lei, e scoppiò in un pianto disperato,accasciandosi al freddo muro color panna.
 
*
 
Draco guardò a lungo quel pezzo di cielo dove era sparito il gufo di Weasley. Finalmente aveva avuto il coraggio di scrivere a sua madre,dicendole di venire immediatamente a Grimmauld Place.
Poi, lentamente spostò il suo sguardo sul tavolo dove lui,Weasley e Potter avevano appoggiato delicatamente quel pacco recapitatogli.
-E’ pericoloso aprirlo-commentò Ron,guardando dubbioso il cofanetto-E se fosse un incanto-bomba?-
-Sarebbe scoppiato non appena lo avremmo posizionato sul tavolo-continuò Potter,serio.
-Harry,posso utilizzare qualche contro-incantesimo su questo coso,mi ci vorranno alcuni minuti…così sapremo davvero cos’è e se è o meno pericoloso-
-Da quando sei specializzato in contro-incantesimi,Weasley?-domandò Draco,sbalordito.
-Ho preso il massimo in molti esami Auror di questo genere-commentò quello,pomposamente-Prendere  E su E, non è cosa di tutti in questo genere di esami. Un signorino di mia conoscenza,infatti, ha collezionato solo O su E-
Potter divenne di un rosso micidiale, e borbottò qualcosa che suonava come “occhiali e vista appannata”.
Draco sorrise di nuovo e tornò a guardare il cielo. Quando ci avrebbe messo sua madre a venire? Lo avrebbe creduto? O peggio…Voldemort era già stato da lei?
-Draco!-lo chiamò Ron,come se fossero ai due estremi di un campo da Quidditch.
Il ragazzo sobbalzò.
-Weasley mi hai fatto prendere un colpo!-si lamentò-Perchè cavolo urli così?-
-E’ la terza volta che ti chiamo!-rispose lui,di rimando-Stavi dormendo? Comunque…ho fatto tutti i contro-incantesimi maggiori e il pacco ne sembra immune. Dovrebbe essere a posto-
Draco guardò fisso la scatoletta. Gli esercitava un’attrazione incredibile.
-Ma come è possibile che ce lo abbiano recapitato?-si domandò Potter,pensieroso-L’incanto Fidelius dovrebbe nasconderci-
Draco distolse lo sguardo dal ragazzo e lo spostò di nuovo sul pacco.
-Io lo apro-annunciò,alla fine.
Si avvicinò lentamente al tavolino e con mano tremante aprì la scatola lignea.
Il contenuto lo sorprese sopra ogni altra cosa.
-Una…una bacchetta?-domandò,sorpreso.
La scatola conteneva una lunga bacchetta marrone chiaro e non vi era alcun biglietto all’interno.
La prese tra le mani e se la rigirò più volte; ebbe la bellissima e pericolosa sensazione di onnipotenza.
Draco sorrise.
-Avevate architettato tutto,eh?-
Potter e Weasley lo guardarono dubbiosi.
-Sapevate che la mia bacchetta era rotta,così quando siete andati al Ministero siete passanti anche per Olivander e prendermene una…grazie-
Ron lo guardava,imbarazzato.
-Draco…noi non ti abbiamo preso nulla-disse-Sai benissimo che è la bacchetta a scegliere il mago e non viceversa. Se te ne avessimo comprata una,avremo sicuramente sbagliato-
-Eppure...sento che questa bacchetta è...perfetta!-disse Draco,entusiasta-Non mi sono sentito mai così...potente-
Harry non diede segno né di avversione né di compiacimento,ma per un momento gli occhi gli si accesero e Draco pensò a quegli occhi come alla paura.
-Solo voi due e la Granger sapete della mia bacchetta guasta-continuò Draco,ignorando una leggera stretta al collo-E non credo sia stata la Granger...per le vostre stesse ragioni-
-E poi non avrebbe un perché-aggiunse Weasley,borbottando.
Draco guardò a lungo la bacchetta che stringeva tra le mani: un’insana voglia crebbe dentro di lui; puntarla contro Weasley solo per il gusto di usarla per la prima volta.
-Io vado di sopra-annunciò Draco,non smettendo di guardare la sua bacchetta-Chiamatemi quando mia madre si decide ad arrivare-
*
Harry guardò Draco Malfoy fuggire al piano di sopra e spostò lo sguardo verso Ron.Avrebbe scommesso tutto l’oro in suo possesso alla Gringott, che stava succedendo qualcosa.
-Hai notato il suo strano comportamento?-domandò Harry-Pensi che ci tenga nascosto qualcosa?-
-Tu credi...che questo sia tutto un suo piano?-
Harry stette in silenzio per qualche secondo,meditando.
-Ovvio-disse,freddo-Nessuno potrebbe aver lasciato quella bacchetta sulla soglia di casa. Se l’è auto-mandata, è chiaro-
-E come avrebbe potuto?-domandò Ron,guardandolo fisso negli occhi-Harry, ti ricordo che hanno bussato al campanello...-
-Ron vedi che un gufo,ben addestrato, può fare questo e molto altro-
I due si scambiarono qualche occhiata preoccupata.
-Sta in combutta con qualcuno, dobbiamo scoprire chi è-Harry ruppe quel silenzio.
-Ma non penso sia Voldemort-dissero all’unisono.
-E’ seriamente spaventato, forse anche più di noi, all’idea che Colui-che-non-deve-essere-nominato sia resuscitato-aggiunse Ron-Ma non mi fido di cosa stia facendo in camera, tutto solo, con quell’arma...-
*
Si chiuse a chiave. Draco sapeva benissimo che qualcosa più grande di lui stava accadendo. E ne era eccitato.
-Accio-sussurrò,puntando la sua nuova bacchetta contro un libro sulla scrivania.
Questo volò contro di lui ad una velocità elevatissima.
In preda a fragorose risate si abbandonò sul grande letto di Regulus Black.
Finalmente aveva di nuovo potere. Finalmente non era più secondo a nessuno.
Sentiva una nuova energia dentro sé, un potere indescrivibile. Sapeva solo che Voldemort si sarebbe inginocchiato di fronte a lui. Lo avrebbe reso innocuo come un agnellino.
-Ti stai divertendo,Draco?-
Draco si rizzò a sedere,spaventato. 
-Perchè hai smesso di ridere?-domandò quella voce-Ti ho forse spaventato?-
Quella voce non proveniva da nessuna parte eppure Draco la sentiva attorno a lui.
-Ehy? Draco,mi senti?-
-Si! Si, ti sento! Finiscila di assillarmi!-sbottò il ragazzo.
-Ci voleva tanto a rispondermi?-
-Cosa sei?-domandò lui,spaventato.
-La domanda più corretta è...chi sono-
Una pausa di silenzio.
-Ancora non l’hai capito? Sono il tuo potenziale inespresso,l’energia latente...io sono Draco Malfoy. Sono parte di te-
-Tu sei dentro...di me?-domandò Draco, più elettrizzato che spaventato-Perchè mi sta succedendo tutto questo?-
 -La bacchetta che hai in mano,ha enormi poteri magici ed è capace di risvegliare i poteri nascosti del portatore. Sei stato infettato dalla sua magia e ,come certo hai notato, sei diventato qualcosa di unico. Vedila così...hai ricevuto un dono-
Draco guardò la bacchetta intensamente,come se da lì provenisse la Voce.
-Eppure non ti fidi di me-
Draco sorrise.
-Pensavi veramente che mi sarei lasciato controllare dalla prima Voce che sarebbe arrivata? Come potenziale inespresso sei abbastanza ingenuo-
-Se la solo mi lasciassi controllare la tua mente, finendo di usare questa maledetta Occlumanzia, ti mostrerò il potere supremo!-
-Con l’Occlumanzia ti terrò con me-disse Draco,sorridendo-Ma senza venirne controllato-
-Sei furbo-
-Lo so-rispose Draco,guardando più intensamente la sua neo-bacchetta-Penso che questo contatto tra noi non sia permanente,vero?-
-Lo è. Se lo vuoi-
-Non lo voglio-
-Lo vorrai-rispose la voce,lentamente-Come vorrai che la tua mente venga controllata da me. E’ solo questione si tempo-
*
-Sta parlando da solo-spiegò Kreacher,guardando preoccupato il suo padrone.
-Come da solo?-sbottò Harry Potter,preoccupato-Spiegati meglio Kre-
-Il signorino Malfoy era seduto sul letto e parlava a scatti. Come se stesse
dialogando con qualcuno-
-Harry, dobbiamo farci spiegare tutto-intervenne Ron,serio.
-No,meglio di no. Capirà che abbiamo mandato Kreacher a spiarlo e finirà per avere sospetti su di noi, agiremo con calma-
Il suono improvviso del campanello lo fece tremare.
 
*
 
Erano diversi minuti che la Voce non parlava e come mosso da un impercettibile campanello d’allarme, Draco scese giù al piano inferiore.
Il suono del campanello lo aveva riportato,in qualche modo alla realtà.
Impiegò più tempo del necessario a scendere le scale: se il desiderio di rivedere sua madre era mediocremente elevato qualche ora prima, adesso era scomparso del tutto.
Si fermò al penultimo gradino e guardò in direzione della porta di ingresso.  
Dalla porta di ingresso entrò una slanciata figura femminile. Indossava un lungo cappotto beige, che richiamava il colore dei capelli di lei. A spezzare la monocromaticità del tutto, era il rosso rubino delle labbra.
Narcissa Malfoy era arrivata.
-Madre-si annunciò Draco,calmo.
Si abbracciarono per finta,quasi con fredda indifferenza,come se non volessero sciuparsi i vestiti.
Narcissa,d’altro canto, regalò uno dei suoi rari sorrisi in direzione di Potter e ignorò completamente la figura di Weasley.
A Draco incominciò a ribollire il sangue.
-Funziona la bacchetta?-domandò Ron-L’hai provata?-
Draco gli sorrise.
-E’...perfetta- si limitò a dire,ma notò lo strano sguardo di rimprovero di Harry verso Weasley.
-Sono stata convocata qui per sentire cosa avete da dire sulla bacchetta di mio figlio?- domandò Narcissa,acida.
-No. Prego signora Malfoy, mi segua in soggiorno ho da raccontarle molte novità-
Quando si sedettero a tavolo, Potter le allungò un foglio di giornale terribilmente logoro.
-E’ stato appiccato un incendio a casa mia-disse lei,dopo un paio di minuti-E molto probabilmente il fautore è Colui-che-non-deve-essere-nominato-
-Esatto-
-E voi mi state dicendo che vorrete farmi bere questa stupidaggine?-domandò Narcissa,fredda-Ho visto il suo corpo. L’ho visto morto. Lo hai ucciso tu-
-Lo pensavamo tutti-si intromise Wealsey-Però alcune foto, scattate all’interno della vostra Villa, ci hanno fatto capire che lui sia,in qualche modo, rinato o sopravvissuto-
-Ma davvero? E sono stata trasferita qui per sapere questa splendida notizia?-
Draco batté un pugno sul tavolo.
-Madre! Abbiate più rispetto per Potter e Weasley! Se il Signore Oscuro è di nuovo in circolazione, voi sarete la sua prima vittima,lo capite? Quindi, siate più umile e ascoltate-
-La morte è la mia ultima preoccupazione-
-Questa è un'idiota-
-Fatela diventare la vostra prima preoccupazione, allora-disse Harry,calmando Draco con una stretta sulla spalla-Qui,sarete al sicuro. Questa casa è protetta dall’incanto Fidelius, finché manteniamo il segreto, Voldemort non può torcervi un capello-
Narcissa rimase impassibile,con gli occhi ghiacciati fissi su Draco.
-Che ha da guardare?-
-Bene.Grazie,allora-
-Inutile aggiungere che Azkaban è un luogo sicurissimo. Lì, vostro marito è al sicuro-aggiunse Ron,sorridendole.
Un rumore assordante li fece girare tutti verso la porta della cucina.
C’era Kreacher,circondato da pezzi di porcellana sul pavimento e da un liquido scuro che scorreva tra loro.
-Kreacher!-urlò Harry-Tutto bene? Ti sei fatto male?-
-Padrona...padrona Black! Voi...siete qui? Lady Cissy è tornata nella sua dimora!-squittì l’elfo,avvicinandosi a tentoni verso la donna.
-Tu sei Kreacher,l’elfo dei miei cugini?-
L’elfo non rispose,limitandosi ad avanzare con un sorriso a trentadue denti.
-Benvenuta in questa casa,Lady Cissy- e le fece un inchino,lungo e sbilenco.
-Kreacher, porta Narcissa di sopra. Falla soggiornare nella stanza accanto alla mia-ordinò Harry,schietto.
La donna si alzò lentamente e guardò tutti e tre con impercettibile gratitudine.
Mentre l’elfo conduceva Narcissa di sopra,Draco si girò verso Potter.
-Scusala-disse,diventando leggermente rosato-Mia madre è fatta così, è un po’ superba certe volte...ma non è cattiva-
-Se lo fosse stato, non sarei qui-rispose Harry,sereno.
Draco gli sorrise,incerto.
*
-Questa bacchetta può aggiustare la mia?-
-A cosa ti potrà mai servire la tua vecchia bacchetta quando hai questa?-
-Rispondimi-intimò Draco. Qualcosa gli suggeriva che la Voce conoscesse la verità.
-No. La tua bacchetta non può essere aggiusta perché non ti riconosce più come suo padrone-
La camera da letto gli parve più stretta e piccola. La verità gli crollò sulla spalle,come una cascata di pietre taglienti.
 
*
-Potter,per cortesia andiamo da Olivander. Ho bisogno di scoprire cos’ha che non va la mia bacchetta. Vorrei andarci immediatamente, senza perdere altro tempo-
-Allora sei idiota? Te l’ho appena detto! La tua bacchetta è inutilizzabile-
-Certo-rispose Harry-Ron resterà qui con Kreacher e tua madre, mentre io e te andiamo a far visita al vecchio Olivander-
-Fantastico! Una bella scampagnata per Diagon Alley con lo sfregiato. Ci succederà qualcosa di brutto. Succede sempre qualcosa di brutto quando c'è occhi-verdi in circolazione.-
Draco, a fatica, soppresse un sorriso. 

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