La mia vita da vampiro:Prima e dopo Bella di RenEsmee_Carlie_Cullen (/viewuser.php?uid=79166)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio Della fine ***
Capitolo 3: *** I Volturi ***
Capitolo 4: *** Addio Alice ***
Capitolo 5: *** Alice una bambina speciale ***
Capitolo 6: *** Didyme ***
Capitolo 7: *** nn pikkiatemi ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Buona
sera,scusate questo piccolo intervento ma vorrei una vostra opinione e
se ci sarà qualche consenso questa FF conitinuerà.
Ho deciso di postarle quì perchè fino ad ora
l'hanno letta solo persone che mi vogliono bene,e nonostante mi fidi
del loro giudizio non sono del tutto imparziali.
I personaggi che ne seguiranno non sono miei ma
appartengono alla splendida scrittirice che è la mayer
Prologo
Erano passati anni da quando mi trovavo a Volterra e nonostante tutto
non avevo mai smesso di sperare,non avevo mai smesso di ricordare....i
loro volti popolavano la mia mente e alimentavano la speranza
che mi teneva in
vita.
Ormai ero più che convinto della morte di mia sorella e
niente poteva trattenermi ancora al loro servizio,ma sopratutto niente
e nessuno ormai poteva costringermi al fianco di quell'Arpia.
Lei era la mia compagna da oltre un secolo e pure la sua vicinanza non
aveva mai sortito nessun effetto in me,se non l'odio e la repulsione
per l'essere spregevole che era,ma nonostante tutto per un secolo ero
stato costretto ad assecondare ogni suo desiderio,a ricambiare ogni sua
carezza,senza mai donare ne corpo ne animo a quella bambina dai tratti
angelici ma dal cuore demoniaco.
Si
accettano anche commenti negativi,tutto aiuta a crescere e migliorare
|
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Capitolo 2 *** L'inizio Della fine ***
Buona sera,scusate ma sinceramente nn ho fantasia nello scegliere i
titoli xD.....
Non uccidetemi per il capitolo banale,spero sia di vostro gradimento,vi
prego di commentare e anche criticare tutto è costruttivo.
I personaggi di questa FF non sono frutto della mia fantasia
ma della Mayer
1Capitolo
l'inizio
della Fine
Ricordo come fosse ieri l'istante in cui fui inizializzato
ad una vita immortale.
Era il lontano 1868 quando dovetti assistere alla più atroce
delle scene avevo da poco compiuto 13 anni,mia madre donna devota alla
famiglia si suicidò in seguito alla prematura scomparsa del
mio adorato padre.
Ella non lasciò solo me in balia di me stesso,ma
affidò alle mie cure la mia piccola sorellina Alice all'ora
avente poco più di tre mesi di vita,dovetti farle da padre
,madre,fratello e non che anche compagno di giochi.
Mi rimboccai le maniche e mi occupai da solo di lei e della nostra
modesta fattoria che nonostante tutto ci permetteva di sopravvivere,in
seguito alla loro scomparsa dovetti licenziare ogni uomo che lavorava
per noi,ogni mattina mungevo una mucca per preparare la colazione,poi
correvo nei campi per raccogliere gli ortaggi e controllare lo stato
del grano, fino alla sera quando stremato mi addormentavo con in
braccio la mia dolce sorellina.
Per quattro lunghi anni quella divenne una routine assolutamente
stremante,ma quella mattina la piccola Alice urlava e piangeva
«Ed non andare,ti farà male»ripeteva
mentre tra carezze e baci affettuosi tentavo di tranquillizzarla.
Era una bambina speciale,spesso avevo l'impressione che fosse capace di
prevedere gli avvenimenti ma fino ad allora credevo che fossero solo
coincidenze,e proprio quella mattina dovetti ricredermi.
«Non temere!non potrei mai abbandonarti,e nessuno mi
farà del male»Le schioccai un bacio sulla fronte.
«Questo»Disse allacciandomi un piccolo braccialetto
fatto con le sue manine,erano dei fili colorati intrecciati tra di
loro,avevano il colore verde dei miei occhi e il turchese dei suoi.
«Va bene lo terrò con me!A dopo
piccola»E la lasciai seduta sul letto con i suoi giochi.
Mi addentravo nei campi inquieto,era una giornata strana,di solito in
Italia splende un sole quasi perenne ma quella mattina nemmeno esso
accennava a far capolino da quella fitta coltre di nubi,vagavo
controllando lo stato del grano quando d'un trattò udi un
frusciare intenso,quasi come se qualcosa corresse tra le spighe con
velocità assurda.
Voltando il capo notai un uomo Biondo,alto,dalla pelle color neve e
dalla bellezza disumana avvicinarsi,non incuteva paura,aveva uno
sguardo costernato,di fianco a lui balzarono fuori altri due,il primo
anzi la prima era una ragazzina avente non più di 15 anni e
l'altro le rassomigliava in maniera spaventosa avevano dei tratti
fanciulleschi e pure qualcosa in quei due fanciulli incuteva
terrore.
Ma quello che ancora una volta attirò la mia attenzione
fù l'uomo,aveva uno sguardo sempre più implorante
perdono e devastato dal rimorso,ma perdono per cosa?e perchè
proprio a me?cosa mai avrebbe da farsi perdonare uno straniero da un
ragazzino?la curiosità ebbe la meglio«Tu! dimmi
perchè mi guardi come se dovessi perdonarti un atroce
delitto?»Dissi fissandolo negli occhi e in quel momento mi
resi conto di cosa lo rendesse meno spaventoso e più umano
dagli altri due,i suoi occhi erano di un nero profondo ma con qualche
venatura castano dorata a differenza dei due ragazzini che avevano gli
occhi di un intenso color rubino.
«Carlisle non indugiare»lo rimproverò la
ragazzina,aveva una voce melodiosa quasi un tintinnio di campane,ma sul
volto un sorriso maligno che ne distorceva gli splendidi tratti .
L'uomo fissava il
suolo«Perdonami»sussrò,e d'un tratto mi
ritrovai disteso e stretto in una morsa d'acciaio.
Le sue braccia intorno al mio torace e con lentezza assurda avvicino i
denti alla mia gola fino a farli penetrare dolcemente nella mia
giugulare,in quel momento un dolore assurdo e lancinante invase il mio
corpo.
«Jane non posso!»Urlò distaccandosi da
me.
«Carlisle Aro ne sarà molto
deluso,toccherà a noi disfarcene»Disse una voce
mai sentita,probabilmente il ragazzino.
«Si!uccidetemi»Implorai con un flebile
sussurrò,sentivo le fiamme diffondersi lungo tutto il mio
corpo,un dolore lancinante invadere ogni articolazione.
«No! tu starai bene,nessuno ti ucciderà non
temere.Io ti porterò via con me»Così
dicendo mi prese in braccio come fossi un'esile fanciulla.
«Uccidimi»Sussurravo mentre il vento veloce
accarezzava il mio corpo,almeno credevo di aver parlato
perchè ormai non udivo più la mia voce,l'oblio
stava per inghiottirmi,non avrei mai più rivisto quei due
splendidi Turchesi che erano gli occhi della mia Alice.
La mia Piccola sorellina pestifera e speciale era rimasta sola,non
aveva più nessuno che si occupasse di lei,nessuno che
potesse coccolarla e difenderla dalle atrocità della
vita,nessuno che potesse spiegarle perchè lei era la cosa
più bella che avessi mai avuto,mi aveva regalato gioie
immense in quei quattro anni passati nell'accudirla e ora? ora io
l'abbandonavo...No! dovevo farmi forza,dovevo resistere al dolore per
lei,per salvarla per vederla ancora crescere,diventare una signorina
innamorarsi e sorridere ....sorridere di ogni cosa com'era il suo
solito.
Niente...Niente al mondo avrebbe dovuto intaccare il suo sorriso,quel
dolce scintillio di dentini bianchi che risplendevano ad ogni
novità,quel dolce frugoletto vivace che ogni sera al mio
ritorno mi canticchiava canzoni accoccolata tra le mie braccia
mostrandomi i disegni che in mia assenza popolavano la sua mente e
riproduceva giusto per me.
Le fiamme ardevano senza sosta,probabilmente urlavo e imploravo la
morte.
Perchè mai quell'uomo aveva dato fuoco alle mie
membra?Perchè la sua vittima era stato un ragazzo mai visto
prima?Che torto gli avrò mai fatto,tanto da giustificare una
simile tortura?E chi era mai questo Aro che sarebbe stato deluso dal
sapermi vivo?.
Il fuoco era giunto fino al mio cuore facendone triplicare i
battiti,man mano che esso si allontanava dai miei arti si spingeva
sempre più nell'organo artefice della mia vita.
Sembrò passata un eternità prima che il mio cuore
esalasse l'ultimo battito e che potessi udire un sospiro di sollievo da
parte dell'uomo che aveva vegliato tutta la mia convalescenza,e,Fino ad
allora aveva solo implorato pietà per il mio dolore.
lo fissai«Si è svegliato!»non mi
sembrava avesse mosso le labbra per parlare ma io sentii in maniera
chiara e distinta la sua voce.
Il suo volto era più bello di quanto ricordassi.
Mi guardai intorno spaesato,non ero di certo nella mia umile casa,le
pareti erano di mattoni,le mura avevano una forma circolari
probabilmente mi trovavo in una torre,il pavimento di legno spesso,e vi
era un forte odore di boschi che penetrava dall'unica finestra.
Poi un dolce profumo,caldo mi invase le narici,eravamo soli non udivo
altri respiri quindi dedussi fosse il suo.
Sentendo il profumo dell'uomo la mia mente non sò
perchè ma elabrò che lui per mè
rappresentasse un pericolo,involontariamente mi ritrovai contro la
parete chino sulle ginocchia e uno spaventoso ringhio gutturale
fuoriuscì dai miei denti.
«Devo stare attento ha paura,per lui ora tutto è
nuovo».
Risposi di getto«Si!Sono sveglio,e non ho paura.Dimmi solo
cosa mi accade»La mia mente era ampliata,pensavo a
più cose contemporaneamente e nessuna di esse mi distraeva
dalle altre.
«Come hai fatto?io non ho parlato»Disse scioccato.
«Non lo so! ma ora ti prego..»non mi fece finire di
parlare.
«Ti spiego mentre andiamo a caccia,la gola ti
starà ardendo».
«Caccia?»Chiesi senza capire il senso delle sue
parole,l'uomo annui«So che è difficile ma
fidati».
Effettivamente era vero....sembrava di ingoiare carboni
ardenti«Okay,credo di potermi fidare di te».
Ci dirigemmo verso un tratto boschivo chè ricopriva le
vicinanze di Volterra,iniziò a correre a velocità
disumana e io l'imitai restando sbalordito di come i miei piedi
sfioravano il terreno quasi volassi.
D'un tratto si fermò«Okay ora abbandonati ai tuoi
sensi,saggia l'aria e lascia che l'istinto ti guidi»Disse ad
occhi chiusi.
L'imitai e chiusi a mia volta gli occhi,L'aria era diversa avvertivo
decine di fragranze distinte mai annusate,Terra,muschio,fiori di limone
odore di mele mature e un dolce profumo che mi solleticava la gola,dal
rumore che proveniva da suo correre ne dedussi che fosse stato un
enorme cervo,corsi senza pensare verso di lui e mi avventai sul suo
collo, sentii il suo sangue scorrere nel mio corpo e darmi forza.......
la forza necessaria da placare se pur di poco il bruciore che mi
ustionava la gola e chiedere ulteriori delucidazioni.
Mi voltai verso di lui«Carlisle!»lo chiamai per
attirare la sua attenzione.
«Immagino tu voglia delle spiegazioni»io annuii e
lui proseguì«Io sono nato poco più di
due secoli fà.nella lontana Inghilterra.Ero figlio di un
pastore che in quel periodo dava la caccia ai
vampiri»pronunciò la parola "vampiri" con un
sospiro«Ormai ero 23 enne quando mio padre troppo vecchio e
malato mi cedette il suo posto,Una sera vagando per i dintorni notai un
vampiro uscire da una grotta,parlava latino e incitava gli altri a
seguirlo.A quel punto io organizzai un esercito suicida di
umani"credendo di poterli uccidere"eravamo tutti più che
motivati e muniti di torce e forconi insomma armi di fortuna ci
avventammo su di loro,tutto pur di disfarci di quelle
creature»Aveva lo sguardo perso nel vuoto e nella sua mente
potei rivedere ogni scena di quel racconto fino a quando un vampiro lo
morse e lui si nascose per sfuggire alla sicura morte.
«E dimmi perchè io ora sono
così,perchè proprio io?».
«Tu..ecco ti sei trovato nel posto sbagliato al momento
sbagliato,io sono venuto in Italia dove ho trovato i volturi,Aro,Marcus
e Caius una specie di casta reale dei vampiri,sono rimasto con loro
perchè sono più civilizzati,ma non apprezzano il
mezzi che uso per sfamarmi.Mi hanno in un certo senso imposto di
assaggiare del sangue umano,dicendo che se solo io ne avessi provato e
fossi riuscito a continuare a cibarmi di sangue animale dopo averne
gustato l'aroma loro avrebbero provato ad adottare la mia dieta.Ma come
vedi non ci sono riuscito,e non avendoti dissanguato il mio veleno si
è impossessato del tuo corpo fino a tramutarti in quello che
sei.Mi spiace io non voglio essere un mostro,sono due secoli che tento
in tutti i modi di non uccidere,di rendere quest'eternita degna di
essere vissuta».
D'un tratto mi ricordai di una cosa importantissima«Alice!
dov'è Alice?»Chiesi disperato.
«Chi è Alice?».
«La mia piccola sorellina!quanti giorni sono stato
male?».
«Tre giorni!ma ti prego parlami di lei e dimmi dove trovarla
l'affiderò a chi riuscirà ad accudirla,non le
verrà fatto del male e quando sarai in gradi di starle
accanto potrai farle visita se pur di nascosto».
«Perchè di nascosto?»Chiesi
spiazzato,non potevo più vedere la mia unica gioia?
«Ecco..... vedi...Ricordi la sensazione datati dal profumo
del sangue di quel povero cervo?»Annuii,La ricordavo
benissimo.
Del liquido dal sapore amaro simile a dell'acciaio fuso e ardente mi
sgorgava a rivoli dalle labbra e il mio corpo bramava la vita di
quell'indifeso essere.
«Ecco amplificalo per mille e capirai l'effetto che
sortirebbe in te la vicinanza della piccola Alice,anche se tu non vuoi
la nostra natura è più forte di ogni
volontà»Disse chinando lo sguardo verso il
basso«Scusa!è colpa mia non so se tu mai potrai
perdonarmi,ho rovinato la tua vita e quella della tua
famiglia»Era affranto.
«Non temere per la mia vita e per la mia famiglia esse sono
già state sconvolte 4 anni fà,Mia madre si
suicidò dopo la morte del suo consorte.Alice è
l'unica cosa che mi abbia tenuto in vita,solo per lei ormai sono in
pena,è piccola e indifesa».
Mi avvicinai al corso d'acqua per pulirmi le mani dal sangue del
cervo,quello che vidi riflesso non mi piacque e un ringhio
soffocò nella mia gola.
Avevo gli occhi rossi e la pelle diafana,ero bello se non fosse stato
per il colore degli occhi sarei passato facilmente per un parente di
Carlisle,notando la mia espressione persa in quel riflesso mostruoso si
avvicinò«Non temere a breve i tuoi occhi
prenderanno sfumature dorate,questo è solo l'effetto del
sangue umano di cui ancora il tuo corpo ne è
pieno»Mi voltai a fissare il viso dell'uomo che mi era
accanto,aveva un aria paterna.
Sapevo che potevo fidarmi di lui e che per ora a causa della mia nuova
natura non potevo correre da lei,quindi gli dissi dove trovarla e gli
affidai la mia dolce Alice.
«La trovi in una casa di legno a due piani poco distante dai
campi dove mi trovasti,è piccola dai capelli nero corvino e
gli occhi di un turchese intenso»
L'uomo annuì«Ora però torniamo ti
vogliono conoscere,mi raccomando attento a non leggere nei
pensieri».
Lo guardai ad occhi sgranati,leggere cosa?«Cosa non dovrei
fare?».
«Hai notato che rispondi a qualsiasi mio pensiero o domanda
muta?Bè possiedi un dono e anche molto particolare,attento a
non fare in modo che lo sappiano».
In pochi attimi eravamo già alle porte della
città,i due ragazzini si avvicinarono a noi.
«Carlisle vedo che hai inizializzato il giovane alla tua
dieta»Disse beffarda la ragazzina,gli occhi erano ancora
più rossi di quanto ricordassi forse si era appena
nutrita di sangue umano«Aro sarà felice di fargli
assaporare il sangue umano,non credo gli consenta di portarlo via e poi
io lo voglio»Pensieri poco pudici per una ragazzina le
sfiorarono la mente.
«Si!»Rispose Carlisle soddisfatto voltandosi verso
di me.
«Non era niente male quel cervo»Sorrisi.
«Andiamo vi attendono»I due ragazzini erano ormai
su tutte le furie per la mia rivelazione.
Ci dirigemmo a velocità umana verso un castello
imponente,che dava bella mostra di sè nella piazza
principale dalla città.
Entrammo dall'enorme portone in legno massiccio,probabilmente era di
quercia e dalle sembianze direi anche secolare,ci inoltrammo in
più corridoi di pietra umidi,fino a giungere ad una porta
piccola spessa e rinforzata da strati di ferro.
Dal suo interno mi fluivano nella mente così tanti pensieri
da provocarmi un emicrania,tanti odori dolciastri e un vociare a
malapena sussurrato provenivano da quella che sembrava essere la stanza
di un altra torre,era enorme illuminata da ampie finestre poste in alto
e costeggiata da tre enormi troni in prima fila e altri tre ai loro
lati poco più indietro.
La stanza era colma di vampiri,tutti bellissimi ma molto diversi
dall'uomo che aveva cambiato la mia esistenza.
Risposteeeeeeeeee
Recensione di houdry
[Contatta]
del 24/10/2009 - 05:00PM sul capitolo 1:
Prologo - |
Grazie hihiihi
bhè si accettano recensioni negative xke non a tutti
può piacere la mia FF,e poi mi fa piacere conoscere i vostri
gusti.
Sono contenta che il prologo sia di tuo gradimento,non credo di saper
scrivere bene e quindi kiedo venia in anticipo se il primo capitolo non
sarà di tuo gradimento.
un grandissimo bacio e grazie mille ciauuuu
|
|
Recensione di _Gothik_Elvina_
[Contatta]
del 24/10/2009 - 10:49AM sul capitolo 1:
Prologo - |
ciau,bhè ti ringrazio x la recensione
xD
kmq si ho cerkato di rendere il prologo un poco enigmatico,anche se non
sono del tutto convinta di esserci riuscita...
Parla di jane? tu ke dici? vipera a kì starebbe bene?
mhauhahuauhaahu
P.s io amo Renesmee,anke xke kredo ke un figlio sia il completamento di
un amore e poi lei è dolcissimaaaaaaaaa
|
|
Recensione di vitti
[Contatta]
del 24/10/2009 - 09:54AM sul capitolo 1:
Prologo - Sposta/Cancella |
Ti ringrazio in primis x avermi inserita nei
seguiti e poi bhè x i komplimenti che mi hai fatto ^^
Spero che con il tempo il mio modo di scrivere migliori xke questo nn
mi soddisfa in pieno,ma sono consapevole che essendo la prima ff
avrò difficoltà
|
|
Voglio Chiarire che questa FF in principio non parlerà di
Bella,almeno non credo per i primi 6/7 capitoli i quali racconteranno
di circa un secolo di vita....
scusate x il papiro che ho scritto e vi ringrazio in anticipo x
tutto......
P.s spero che il cappi sia di vostro gradimento
un bacione da barby xD P.s del P.s: scusate se troverete errori,ho riletto ma non sono sicura di aver corretto tutto(nn sn mai stato un geio a scuola e non avendo una beta... :p )
Ringrazio
1 - acqua1879
[Contatta]
2 - stezietta
w [Contatta]
3 - vitti
[Contatta]
4 - _Gothik_Elvina_
[Contatta]
Per averla inserita tra le seguite....
Ringrazio le 61 visite avute in un solo giorno xD
|
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Capitolo 3 *** I Volturi ***
Allora vorrei prima di
tutto ringraziare le 3 pazze che hanno aggiunto la mia FF tra
le preferite :
1 - Amalia89
2 - chiara84
3 - Synie
Un secondo grazie
va alle 11 preferite: 1
- acqua1879 2
- alibella 3
- aly93 4
- bigia 5
- biviana
6 - blu_ice 7
- Martina97 8
- Meskina 9
- rebecca73 10
- stezietta
w 11 - vitti
Il terzo grazie va
ovviamente a chi legge o comunque da masochista decide di dare un
occhiata alla mia FF.
Una breve premessa,non rispondo alle recensioni per il semplice fatto
che vorrei scusarmi con le tre persone che hanno recensito il
prologo,vi ho spedito un email solo per sapere se la storia avesse un
qualcosa che non andava , per vostra disgrazia in italiano non sono per
niente brava xD ( non si nota vero? mhuauhahu),quindi spesso finisco
per fare errori assurdi correggo tutto quello che risalta alla mia
lettura frettolosa(non approfondita perchè finirei per non
postare,non sono convinta di questa FF) e quindi vi chiedo di essere
clementi.Il cappi non è lungo perchè ho avuto problemi e poi una di voi mi ha detto che era troppo lungo il precedente e quindi difficile da leggere tutto insieme,fatemi sapere se così va bene. .
Spero di ricevere
qualke commentino anche minatorio xD,un kiss enorme e grazie.
2
I Volturi
La stanza era
circolare,probabilmente un altra
torre,aveva ampie finestre che fungevano da lucernari e sei troni
come unico mobilio,tre dei quali erano enormi posti quasi al centro
della sala mentre gli altri tre erano più piccoli e ognuno a
circa 5
passi dietro i primi.
Ogni vampiro in quella
stanza portava una
mantella che variava da un colore del grigio fumo al nero
più cupo
portato da solo 4 vampiri,3 seduti sui troni grandi e Jane,tutti
avevano gli occhi di un rosso vermiglio probabilmente dettato dalla
cena avvenuta poco prima.
«Carlisle
aveva ragione,ha un dono molto potente,Sarebbe perfetto per la
collezione di Aro»Mi
voltai verso la fonte di quei pensieri,era un uomo nascosto da un
mantella grigio scuro che mi osservava dal fondo della sala.
Ma
perchè Carlisle gli aveva parlato del mio dono,se lui stesso
mi
aveva detto di non farne parola con nessuno?come faceva quell'uomo a
percepirlo?avrebbe rivelato tutto a questo Aro?
Fui ridestato
dalle mie riflessioni quando i pensieri di tre vampiri in quella sala
attirarono la mia attenzione erano i vampiri dalle mantelle
nere,avevano la pelle se possibile ancora più bianca della
mia da
una consistenza quasi umidiccia,gli occhi erano rossi ma sembravano
avere un velo sottile su di essi.
«La
solita noia!»,«Un
altro giocattolino per Aro da addomesticare!»,«Speriamo
bene,il ragazzo mi piace e poi la mia Jane lo vuole».Che
cosa voleva Jane? Non ero mica un oggetto
«Carlisle,amico
mio!»Salutò il vampiro avvicinandosi a noi.
Aveva dei capelli
neri lunghi e lisci che ne incorniciavano il viso scarnito e
secolare.
«Aro!»Salutò Carlisle con un cenno del
capo per poi
voltarsi verso gli altri due«Marcus Caius,salute a
voi»Marcus aveva
capelli neri come Aro ma leggermente ondulati e un espressione
perennemente annoiata,Caius era biondo come un angelo il suo viso
sembrava leggermente più giovane degli altri due ma aveva
pur sempre
una parvenza secolare.
«Carlisle!»Risposero in coro.
«Tu
devi essere Edward!»disse Aro avvicinandosi ancora d'un altro
passo.
«Vedia qualcun altro che tu non conosca oltre me in questa
stanza? Ameno che tu non ricordi il volto di uno dei tuoi leccapiedi
io snono Edward»Risposi arrogante.
«Abbiamo un bel caratterino
mio giovane amico,non mi offendo solo perchè so che sei un
neonato e
quindi hai un umore molto mutevole.......Posso?»Chiese
porgendomi la
mano.
Cosa voleva? mi voltai verso il mio mentore"Carlisle"che
cogliendo la mia domanda muta mi delucidò«Vedi
figliolo Aro può
leggere nella mente,scavare nei meandri più nascosti di essa
con un
semplice tocco della mano»poi proseguì
mentalmente«Ti
prego non pensare minimamente al tuo dono,cancellalo dalla tua
mente».
«Va
bene!»Risposi ad entrambi per poi porgere la mia mano ad Aro
che
l'afferrò in una salda stretta.
Dall'istante in cui le nostre
mani si unirono rivissi tutti i ricordi della mia breve vita da umano
se pur parzialmente sbiaditi e tenere al di fuori il mio potere non
fu affatto difficile.
Rividi gli occhi verdi di mia madre gioiosi
e stremati il giorno della nascita di Alice,quegli stessi occhi
spenti il giorno in cui fu annunciata la morte di mio padre.
Rividi
l'ultimo ricordo che avevo di Edward senior"mio padre",tutti
i natali i compleanni passati tra risate e affetto.
Rividi gli
occhi della mia dolce Alice scrutarmi per la prima volta,quegli occhi
turchesi e quel sorriso unico già a poche ore dalla
nascita,rividi
la stessa bambina crescere poco a poco quella stessa bambina che mi
disse di aver paura per me la mattina in cui Carlisle mi morse.
Nel
momento in cui Rividi il più doloroso dei ricordi la lettera
della
mia adorata madre mi inginocchiai stremato dal peso di tanto
dolore.
Caro
Edward,
Bambino
mio adorato mi spiace doverti dare l'ennesimo dolore,sai questa vita
non è più mia.
Il
mio cuore è morto dieci giorni fà quando mi
è stata annunciata la
scomparsa del tuo adorato padre,affido a te la piccola Alice,so che
ti prenderai cura di lei.
Ricorda
che ti voglio bene,sò che non abbandonerai mai tua sorella
qualsiasi
cosa accada,solo di te posso fidarmi.
Non
cercarmi è inutile,il mare che tuo padre ha strappato via
porterà
con se anche il mio corpo ormai lacerato da un dolore eterno.
Ricorda
Alice ha solo te non commettere sciocchezze,cresci,ama e vivi ogni
attimo prendendoti cura della splendida persona che sei,mi spiace non
essere stata la madre forte di cui avevate bisogno,ma senza tuo padre
non sono più niente.
Io
senza lui sono come un deserto arido e un deserto arido non
può
offrire niente a chi vi ci vive,bambino mio Ama perchè
l'amore è
l'acqua che disseta il tuo spirito è la coperta che riscalda
il tuo
cuore.
Vi
voglio un immenso bene.
La
mamma,Elizabeth Masen.
Il
dolore per la perdita dei miei genitori era grande e si poteva
percepire in ogni visione,ma quello costante e più tangibile
era il
dolore provato per la perdita dell'unico viso perennemente ricorrente
in ogni visione Alice la mia dolce sorellina
Quando Aro
lasciò la
presa sulla mia mano ero ancora inginocchiato al suolo con lo sguardo
vitreo e una maschera di dolore sul volto«Davvero
Interessante!Edward,Amico mio su alzati».
Carlisle si
avvicinò
porgendomi la mano«Su
figliolo alzati».
Ignorai
del tutto l'aiuto di mio "Padre" e mi ridestai da solo con
la rabbia che mi cresceva
dentro«Interessante?»ringhiai«Cosa ti fa
credere di essere tanto superiore ,per poter gioire di un sentimento
tanto devastante quanto il dolore per la perdita della propria
vita?Cosa ti fa credere di poter essere un essere tanto superiore da
deridere il dolore?»E un rivolo di veleno mi
sgorgò dalle labbra
insieme ad un ringhio gutturale.
In un attimo mi trovai
accerchiato,tutte le guardie meno una che restava in disparte,erano
in posizione d'attacco mentre Renata uno scudo fisico si era
posizionata alle spalle di Aro.
|
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Capitolo 4 *** Addio Alice ***
Ok non so
quante di voi aspettavano questo kapitolo e effettivamente credo ben
poche xD kmq mi scuso per averci messo tutto questo tempo.....
è il continuo del secondo capitolo xD....
Il
dolore per la perdita dei miei genitori era grande e si poteva
percepire in ogni visione,ma quello costante e più tangibile
era il
dolore provato per la perdita dell'unico viso perennemente ricorrente
nella mia mente Alice la mia dolce sorellina
Quando Aro lasciò la
presa sulla mia mano ero ancora inginocchiato al suolo con lo sguardo
vitreo e una maschera di dolore sul volto«Davvero
Interessante!Edward,Amico mio su alzati».
Carlisle si avvicinò
porgendomi la mano«Sù
figliolo alzati».
Ignorai
del tutto l'aiuto di mio "Padre" e mi ridestai da solo con
la rabbia che mi cresceva
dentro«Interessante?»ringhiai«Cosa ti fa
credere di essere tanto superiore ,per poter gioire di un sentimento
tanto devastante quanto il dolore per la perdita della propria
vita?Cosa ti fa credere di poter essere un essere tanto superiore da
deridere il dolore?»E un rivolo di veleno mi
sgorgò dalle labbra
insieme ad un ringhio gutturale.
In un attimo mi trovai
accerchiato,tutte le guardie meno una che restava in disparte,erano
in posizione d'attacco mentre Renata uno scudo fisico si era
posizionata alle spalle di Aro.
Una mano si poggiò sulla mia
spalla«Tornate al posto vostro»Ringhò
Jane contro le
guardie«Subito!»ordino vedendo che nessuno di essi
si spostava,se
solo avessi provato a torcere un capello ad Aro essa stessa mi
avrebbe fritto il cervello se pur a malincuore.
«Giovane Edward
siamo molto irruenti»Disse Aro tranquillo come se niente
fosse
accaduto.
«Aro irruento o no sta di fatto che tu ti fai beffa del
dolore altrui»
«Oh no questo mai!»rispose quasi
offeso«Sai la
mia piccola Jane mi ha detto che hai approcciato la dieta di
Carlisle»Cambiò discorso come se niente fosse
accaduto.
«Si!»
«Domani ti farò assaporare la prelibatezza
del sangue umano»E nella sua mente affiorarono le immagini
sue
mentre da prima seviziava una giovane fanciulla e poi se ne
nutriva.
«No! Il sangue animale è per me la migior fonte di
nutrimento»sibilai,non avrei mai potuto uccidere un umano,io
sarei
morto se uno di questi vampiri si fosse nutrito di uno solo dei miei
familiari,e chi ero io per infondere il dolore che io stesso non
volevo provare ad un altra famiglia? Nessuno
«Non puoi dirlo,tu
non hai termini di paragone»Rispose seccato dalla mia
impertinenza.
«Aro sta pur certo che sei io ne avessi in questo
momento starei cercando la morte,ovunque essa si trovi»In
quel
momento Carlisle mi rivolse un sorriso paterno che io ricambiai senza
indugiare.
«Edward il sangue umano ti rende più forte,per
questo
tu essendo un neonato lo sei più di Carlisle
perchè hai ancora il
tuo che ti scorre nel vene»mi spiegò
Jane«E
poi presto ci farai l'abitudine,riuscirai a vedere quegli
insignificanti umani come fonte di nutrimento e niente più»detto
questo ricordò di quando di lei e il suo gemello che
torturavano
degli umani ridendo del loro dolore.
Mi scrollai di dosso la sua
mano la quale era ancora sulla mia spalla«Sadica vampira io
non farò l'abitudine a niente,non tratterò mai
gli umani come fonte di
nutrimento»Oh!oh! avevo tutti gli sguardi puntati su di
me,l'avevo
fatta grossa.
«Come?Cosa? io non ho detto niente.Elazar!»La
vampira chiamò l'unico che non sembrava sorpreso del mio
potere,l'unico che era rimasto sul fondo della sala.
L'uomo
interpellato si avvicinò«Mi
spiace»poi
proseguì a voce«Si Jane lui ha un potere,legge
nella mente senza
l'ausilio del tatto come invece accade per
Aro»Spiegò l'uomo
«Ne
sei sicuro?»Chiese Aro scioccato.
«Certo».
«Allora Edward
dimmi a cosa sto pensando ora?»Aro aveva un espressione
estasiata.
«Semplice!Ti chiedi per quale arcano motivo Carlisle
non ti abbia riferito il mio dono,perchè Elazar non ti abbia
subito
detto che ne possedevo uno,ma vi è un pensiero
più forte di tutti
che tu ora tenti di celarmi in malo modo aggiungerei,tu...tu vuoi che
io mi unisca alla tua guardia che metta a tua disposizione il mio
potere».
«E non lo faresti?»Chiese speranzoso,voltandosi
verso
una vampira con lo sguardo interrogativo la quale fece un cenno di
diniego«Non
so cosa li leghi ma è un qualcosa di troppo forte da poter
spezzare»Una
vampira che rompe i legami,c'era un potere non in loro possesso?Si il
mio,ghignai.
«No mi spiace,vedi l'uomo che ho al mio fianco anche
se mi ha trasformato nel mostro che ora sono per me è tutta
la mia
famiglia,è un amico,un fratello ma sopratutto un padre e io
non
posso perdere per la seconda volta la mia famiglia»e in quel
momento
fui colto dalla veridicità delle mie stesse parole
«Aro»Carlisle
richiamò la sua attenzione«Vi sono estremamente
grato per la vostra
ospitalità datami in questo decennio,ma è
arrivato il momento per
me..anzi noi di andare via.Tra tre giorni alle prime luci dell'alba
lasceremo Volterra».
«Sei sicuro di questa tua
scelta?».
«Certo»Rispose Carlisle pragmatico.
«Va bene
amico mio»E con un cenno della mano ci congedò.
Eravamo in un
corridoio quando Carlisle parlò anzi
pensò«Edward
hanno ha loro disposizione una vampira capace di spezzare i legami e
legarti a loro,non credo l'abbiano usata visto che tu sei
quì con me
e presto partiremo»Disse
sorridendomi.
«Oh bhè l'hanno usata ma lei niente ha potuto su
quello che ci unisce,credo che il suo potere abbia dei limiti
cioè
non funziona sui legami di reale affetto ma solo su quelli di
convenienza»Risposi quando ormai eravamo difronte alle nostre
stanza.
«Edward è notte!»Disse d'un tratto
Carlisle.
«Davvero?»risposi ironico facendolo sorridere.
«Si
si! comunque credo sia ora di portare Alice al
sicuro».
«Dove?».
«Conosco
una coppia che l'anno scorso ha perso una bambina di 3 anni a causa
di un incidente,è una famiglia benestante e che si
prenderà cura di
lei.
tra due settimane si trasferiranno a ithaca,con la
bambina»Rispose
mostrandomi la coppia nei suoi ricordi.
«Così lontano?»Chiesi
spalancando gli occhi.
«Noi
ci trasferiremo a Hanover,molto vicino non disperare».
«Va
bene! l'importante è che la mia bambina stia bene».
«Ne
parla come se fosse figlia sua,è un ragazzo con sani
principi».
Sorrisi«L'ho
accudita per quattro anni,non ho mai voluto sostituire i miei
genitori ma ho dovuto darle io tutto l'affetto e le attenzioni che
richiedeva e in un certo senso la sento la mia bambina».
«Capisco,ora
vado ci vediamo tra due giorni»
«Perchè due giorni?»
«Semplice
perchè loro vivono nella capitale Roma»
Con un sospiro annuii e
Carlisle sgattaiolò dalla finestra,lo seguii con lo sguardo
finché
non svanì nel fitto della foresta,passai ore ed ore a
contemplare il
cielo che pian piano si schiarì lasciando spazio al sole
caldo
tipico dell'italia.
Sospirai.Da un giorno all'altro la mia vita
era cambiata,ero passato dall'essere "un semi adulto" che
deve occuparsi di una bambina all'essere un vampiro eterno
adolescente che ora si apprestava a dire addio alla normale
quotidianità,dire addio all'ultima persona che lo teneva
legato alla
sua umanità l'unica persona che l'avesse mai fatto sentire
completo
fino ad ora ,e proprio quella persona,quella stupenda bambina ora era
in viaggio tra le braccia di Carlisle per essere affidata alla sua
nuova famiglia.
Una nuova famiglia,per fortuna il dio aveva
riservato una vita normale per quella bambina,almeno lei avrebbe
vissuto una vita felice se pur breve.
Distratto dalle mie
riflessioni non mi accorsi di avere una vipera legata al
collo«Jane
toglimi le tue zampe di dosso!»sibilai.
«Zampe?io non vedo
animali in questa stanza,di conseguenza niente
zampe»Sorrise«Quando
è arrabbiato diventa più bello,è un
angelo..... un angelo della
morte».
«La
mia bellezza da angelo della morte non ti salverà dalla mia
furia se
non ti stacchi dal mio collo».
«come siamo nervosi».
«Ecco
proprio per questo lasciami solo»passarono circa due minuti e
la
vipera non dava segno di voler abbandonare la mia
camera«Ora»Ringhiai
acquattandomi in posizione di attacco.
«Va bene»E finalmente
uscì dalla mia stanza.
Avrei avuto qualche altra ora di
pace,almeno finchè un altra delle guardie di Aro non fosse
venuta
per scocciarmi.
Tre colpi sulla porta e poi si spalancò«Edward,Aro
vorrebbe vederti»Era Alec il gemello della vipera,cavolo ma
quei due
cospiravano contro la mia sanità mentale?.
«Andiamo»dissi
sbuffando e lo seguì.
Nella stessa stanza dove il giorno
precedente era riunito tutto il corpo di guardia dei volturi
più i 3
capi e le 3 mogli ora vi era solo Aro.
«Volevi vedermi?»
«Si!
Vedi è da quando Carlisle ieri ha lasciato il castello per
quello
che lui definiva un affare"personale" che sei rinchiuso
nella tua stanza,e mi chiedevo se non ti stessi annoiando».
«Un
pò,ma lo stare da solo mi permette di riflettere»
«Bhè sai noi
quì disponiamo di un castello enorme con varie stanze
adibite per
varie necessità e passatempi».
«Avete anche una sala delle
torture?»Chiesi sarcastico.
«No! non ci avevo mai pensato,ma se
vuoi...»
Oh mio dio sembrava quasi dispiaciuto nel rendersi conto
che il castello non disponeva di una sala torture«Oh no!
stavo solo
facendo del sarcasmo»
«Va bene,comunque c'è una stanza adibita
alla pittura,una alla musica,una per la lettura non chè un
enorme
biblioteca e comunque puoi visitare ogni ala del palazzo»E
per ogni
stanza che elencava mi mostrava mentalmente ogni angolo di esse.
«Lo
terrò presente,Grazie».
«Di nulla,ora se non ti spiace tornerei
al mio studio.Conpermesso»E con tali parole si
congedò
«Prego»Sussurrai conscio che mi avesse sentito
Decisi
di seguire il suo consiglio,mi recai presso le stanze che mi aveva
mostrato.
La prima stanza che visitai fù la biblioteca,era enorme
occupava due piani dell'ala Est del palazzo.
Aveva il soffitto a
volta con stupendi affreschi e tutte le pareti era ricoperti da
scaffali in legno di cilegio finemente decorati,occupati da enormi
volumi.
Sfiorai delicatamente il dorso di alcuni pregiati libri
tutti finemente rilegati e le robuste coperine in pelle,per ogni
sezione vi era un colore:il libri di medicina erano spessi e dalla
copertina Rossa,quelli di letteratura erano di un Verde smeraldo e i
libri d'arte erano Blu ,ognuno di essi era perfettamente
custodito.
La biblioteca era illuminata da ampi balconi(fino ad
ora avevo intravisto solo lucernari e finestre),in un angolo della
biblioteca vi era un camino in pietra e un divano bianco per spezzare
i colori scuri della stanza,dove mi accomodai con un libro di
poesie.
Ne lessi alcune per pura curiosità per poi deporre il
libro al proprio posto.
Uscii da quella stanza totalmente
innamorato di quei libri.
Giunsi alla stanza adibita alla
pittura,o almeno così credevo visto che sulla porta vi era
raffigurata una giovane fanciulla dai capelli castani intenta a
dipingere....bha che fantasia,mentre stavo per entrare in quella
stanza un suono attirò la mia attenzione.
Era una melodia
malinconica che mi attirava ad essa come un canto di sirene,era la
stanza più nascosta nel castello preceduta da un corridoio
buio che
effettivamente incuteva terrore e angoscia anche ad un
vampiro.
Rimasi diversi minuti con la mano sulla porta ad
ascoltare quella melodia che poteva essere scaturita solo da un animo
estremamente sensibile al dolore,decisi di entrare in religioso
silenzio per non recare disturbo,ma quello che vidi mi
lasciò
totalmente esterefatto....
La piccola Didyme,moglie di Marcus con
indosso un vestito rosa pallido era seduta sullo sgabello in velluto
verde dinanzi ad un piano a coda bianco aveva un espressione assente
e sulle sue labbra non vi era il un sorriso maligno di tutti i
volturi ma un espressione di puro dolore,mi avvicinai.
«Ciao
piccolo Edward»Sussurò quando le fui vicino.
«Ciao,non volevo
disturbarti.Ho sentito la musica e volevo vedere chi
suonasse»Risposi
anch'io con un sussurro mentre le sue dita scorrevano sui tasti
d'avorio.
«Non preoccuparti,non mi rechi disturbo»
«Cosa
suonavi?»
«Non saprei,è una musica che mia madre suonava
prima
che l'uccidessi»Rispose con un sorriso triste sulle labbra.
Dal
canto mio non riuscì a proferire parola,più volte
aprì e chiusi la
bocca tentando di dire qualcosa di confortante ma nessuna parola mi
sembrava adatta.
«Vieni ti mostro il resto delle stanze»Disse
facendo tornare la sua maschera d'indifferenza sul suo viso
angelico.
«Grazie»
Passai
tutto il resto del giorno in sua compagnia visitando l'intero
castello compresa la stanza della pittura,il tempo volò
finchè non
sentì un dolce profumo e la mia gola iniziò ad
ardere,c'era un
umano.
«Didyme
scusa ma ora vorrei andare a caccia»Dissi mentre con i
pensieri mi
vedevo affondare i canini in quella dolce e tenera carne fino a
sentire il calore del loro sangue attenuare il fuoco nella mia
gola.
Mi guardava«Aro non sarà felice di questa cosa,ma
va corri
giovane amico».
Iniziai a correre fuori dal castello«Mi spiace
ma io non sono un mostro»sussurai consapevole che potesse
sentirmi,avevo detto mi spiace?ma perchè dovrebbe
dispiacermi non
essere un mostro? forse mi dispiaceva ma non per me ma per loro che
pur di sopravvivere lasciavano orfani mariti,mogli,figli,madri e
padri.
Quella sera restai fuori dal castello fino
all'alba,cacciavo qualsiasi animale trovassi tutto pur di dimenticare
quel dolce profumo zuccherino,tutto pur di dimenticare la sensazione
scaturita dal profumo degli umani,al solo ricordo di quel dolce
profumo la gola riprese a bruciare e il veleno a sgorgare senza
sosta,ma io...io dovevo resistere perchè Carlisle riponeva
tutta la
sua fiducia in me e la mia piccola Alice non avrebbe mai dovuto avere
un fratello mostruoso.
Per mia fortuna ogni qual volta mi trovassi
ad ispirare profumo umano il pensiero di Alice mi aiutò,se
solo
avessi ucciso un solo essere umano credo che non avrei mai e poi mai
raggiunto l'auto controllo di"mio padre" per poter rivedere
anche solo da lontano la mia piccola Alice.
Sentii un profumo
familiare,Pino e Sandalo«Elazar cosa vuoi?»Chiesi
ancora scontroso
verso quell'uomo,sapevo che non avrebbe potuto tener nascosto il mio
dono dopo la mia mancanza ma mi aspettavo un poco di aiuto non
so,qualsiasi cosa.
«Edward volevo parlarti».
«Dimmi».
«in
primis volevo chiederti scusa,ma sai non potevo tenergli nascosto il
tuo potere dopo che tu avevi risposto ad un pensiero di
Jane»era
realmente dispiaciuto per aver tradito la fiducia di Carlisle,mi
sentii in dovere di rassicurarlo«Non temere non hai tradito
la
fiducia di Carlisle,lui sa benissimo che se avessi potuto avresti
mantenuto il segreto.E poi l'errore è stato mio non tuo di
conseguenza non hai nulla di cui scusarti».
«Prima che ti lasci
andare vorrei dirti una cosa,ti prego da amico di prenderti cura di
Carlisle,sai sono quasi due secoli che è da solo e non
è un bene,è
un uomo pieno d'amore da dare e ha bisogno di qualcuno che riempia le
sue giornate.Passa tutto il suo tempo nel tentare di migliorare
questa non vita,sfrutta la sua eternità nel tentare di
curare le
malattie che tutti i giorni uccidono gli umani,e ogni volta che
qualcuno di essi muore inevitabilmente sta male,ti prego prenditi
cura di lui perchè nei miei 5 secoli non ho mai conosciuto
nessuno
compassionevole e umano come lui.E' diverso da tutti noi,il suo corpo
è quello di un Vampiro ma la sua anima e il suo cuore sono
del tutto
umani se non più umani e puri di quegli degli stessi esseri
umani»
Mancavano poche ore al ritorno di Carlisle e io ero
disteso sul mio soffice letto che pensavo a quello che mi ero detto
con Elazar,quando un potente odore mi colpì come uno
schiaffo in
pieno viso e io scattai contro il muro mentre tentavo di non
respirare.
Voltai lo sguardo sulla fonte di quel dolce profumo e
vidi una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi con indosso un
abito rosso sangue dalla larga gonna dinanzi alla mia porta,tentava
di nascondere la paura con un sorriso anche se mi guardava
affascinata,la gola ardeva e il veleno tant'era che mi scorreva a
rivoli dalle labbra.
«Jane mi ha detto di venire da te,dice che
hai bisogno di compagnia»disse d'un fiato con il cuore che
batteva
veloce per la paura
«VA VIA E NON TI VERRà FATTO DEL
MALE»urlai
con l'unica scorta d'ossigeno che avevo.
La ragazza in risposta
sgranò gli occhi e con lacrime di paura fuggì via
dalla mia
stanza,ma dal corridoio sentii le sue urla e una sadica risata
provenire da Jane.
Risposte alle 2 recensioni
biviana
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
14/12/09,
ore 01:46 - Capitolo 3: I
Volturi |
FINALMENTE, finalemtne ho
avuto modo di poter rileggere accuratamente il tuo delirio. Le premesse
ci sono tutte, la storia è molto interessante.
Voglio proprio vedere come procede.. :D
Attendo con ansia il prossimo capitolo!!!
Risposta XD
Sn felice ti piaccia anke xke io amo la tua ff e lo sai ^^,bhe anke se
kon estremo ritardo ekkoti il 3 kapitolo xD
|
|
bigia
[Contatta]
|
Segnala violazione
|
08/12/09,
ore 08:37 - Capitolo 3: I
Volturi |
molto triste...la lettera
è stata molto straziante, decisamente commovente...alla
prossima?
Risposta
Grazie ^^ diciamo ke volevo ke la lettera fosse triste,infine
è pur sempre uno scritto lasciato a due figli prima di un
suicidio,spero ti piaccia questo kappi
|
|
Ringrazio i 6
preferiti:
Le 11 persone ke mi
hanno inserite tra le seguite:
1 - acqua1879
[Contatta]
2 - alibella [Contatta]
3 - aly93 [Contatta]
4 - bigia [Contatta]
5 - biviana [Contatta]
6 - blu_ice [Contatta]
7 - Martina97 [Contatta]
8 - Meskina [Contatta]
9 - rebecca73 [Contatta]
10 - stezietta w [Contatta]
11 - vitti [Contatta]
Un kiss a tutte e grazie
P.s rikordo sempre ke : I
personaggi che ne seguiranno non sono miei ma appartengono alla
splendida scrittirice mayer
|
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Capitolo 5 *** Alice una bambina speciale ***
Ragazze
skusatemi per il ritardo.... ma ho avuto problemini alla linea....
Prima di farvi leggere il capitolo vorrei ringraziare
Federica la mia beta,che si è proposta di betare questo
scempio...grazie santa donnaaaaaaaaaaa
4 Capitolo
Alice una bambina speciale
Sono quì che corro per trarre in salvo la piccola Alice,
mentre i miei pensieri ripercorrono gli eventi che mi hanno portato
fino al oggi.
INIZIO FLASH BACK:
Erano circa 30 Anni
che vivevo alla corte dei Volturi e, quel giorno, dopo tutto quel
tempo, Aro aveva accettato la mia proposta:provare a sperimentare "la
mia dieta".
Per questo motivo, ci
trovavamo nel "mio territorio di caccia", ossia il bosco adiacente al
castello.
«Carlisle
amico mio,vedi cosa sono disposto a fare per la nostra
amicizia?»Mi disse Aro sorridente.
«Sì,
lo so, Aro,però, se ben ricordi, anch'io ho accettato una
piccola variante alla mia dieta» Avevo ceduto, avrei
assaggiato il sangue umano.
«Sì
Sì! anche se hai imposto delle condizioni davvero
strane…non vedo come un uomo malato in fin di vita possa
aver un sapore migliore di una bella e giovane fanciulla e, poi, l'hai
preteso anche senza legami familiari».
E’ vero!
avevo accettato l’invito di Aro, ma avevo dettato delle
condizioni: l'umano che avrei morso sarebbe dovuto essere in fin di
vita e senza famiglia, non avrei mai potuto privare qualcuno degli
affetti familiari, ma, soprattutto, non avrei mai potuto privare
qualcuno di una vita. Anche se breve, solitaria e, probabilmente,
triste, ma era sempre degna di essere chiamata vita. Ma, se solo avessi
morso un qualcuno in fin di vita, allora gliene avrei donata una nuova
e avrei, comunque, assaggiato del sangue umano e, forse, Aro avrebbe
accettato la mia Dieta.
Dall' umano, avrei
ricavato anche un compagno,perchè, ovviamente, non l'avrei
mai ucciso, almeno non teoricamente,ma questo Aro non l'avrebbe mai
saputo. Non fino al momento del mio ritorno con l'umano nel pieno della
trasformazione e, a quel punto, cosa avrebbe potuto fare? Niente.
FINE FLASH BACK
Ovviamente Aro non aveva accettato il mio modo di nutrirmi e avrei
dovuto saperlo,ma la cosa che più mi ha sconvolto
è stato scoprire che l'umano che avevo morso non solo non
era malato, ma aveva anche una sorellina di pochi anni da
accudire.
Avevo sbagliato a fidarmi di un vampiro (okay, lo so, è un
controsenso perchè io stesso sono un vampiro,ma, per mia
fortuna, qualcosa di umano in mè è ancora vivo,
invece Aro,Marcus e Caius non sembrano mai esserlo stato ,sono
freddi,avidi e completamente estranei ai sentimenti).
INIZIO FLASCH BACK
«Carlisle
non puoi lasciare che si trasformi… Aro non ne
sarà felice»
«Jane, lui
non era malato,non posso farlo morire. Questa è l'unica cosa
che posso fare per lui»e, così dicendo, sollevai
il ragazzo per portarlo con me al castello.
«Il
fuoco,brucia» Urlava in preda alle convulsioni.
«Sparirà
presto, non temere. Perdonami ragazzo».
«Uccidimi,uccidimiiii»
ripeteva.
«Non
posso… non meriti la morte».
Giunto al castello,
lo deposi sul mio letto
«Carlisle
cosa succede?» Chiese Didyme, la moglie di Marcus, richiamata
dalle urla del giovane.
«Prenditi
cura di lui. Devo parlare con Aro» Di lei potevo fidarmi; era
l'unica oltre al marito che non sopportava più la pazzia di
Aro e la sua sete di potere,era l'unica che, come me, si rifiutava di
uccidere umani.
«Aro, come
hai potuto» Urlai, entrando nel suo studio.
Sul suo volto si
dipinse un ghigno soddisfatto.
«Perche
l'hai lasciato in vita?non era di tuo gradimento?»
«Era
sano!Era giovane!Aveva una famiglia» Alzai ancora di
più il tono della voce, inginocchiandomi.
«Non potevo
farti gustare del sangue malato.Ora, dimmi, com'era?».
«Non
è per me. Io non voglio uccidere e non lo farò
mai più, a costo della mia stessa non vita». Dissi
così, disgustato dalla persona che avevo di fronte a me, ma
anche da me stesso.
«Ora si
trasformerà»
«Sì,
e lo porterò con me. Non posso permettere che recida vite
umane,è troppo puro, è un ragazzino e non merita
di portare sulla coscienza le vite delle sue prede»
Aro, contrariato,
scosse il capo «Carlisle, è un vampiro,
è un assassino e non è più umano. Una
volta sveglio, vorrà solo bere,uccidere chiunque incroci il
suo cammino. Non tutti siamo pazzi come te e Didyme, io avevo detto a
Marcus che la sua compagna era malata. La vostra è una
malattia,rinnegate la nostra natura» Urlò, il
sempre pacato Aro. Che avesse paura di queste scelte?
«Noi non
rinneghiamo niente,siamo quello che siamo, ma ciò non vuol
dire che dobbiamo uccidere innocenti per nutrirci…l'uomo si
è evoluto e continua a farlo come lo faremo noi»
Così dicendo, tornai da Didyme. Si era aggiunto anche Marcus
a vegliare sul giovane ragazzo. Sebbene non condividesse la scelta
della moglie, le stava accanto, sempre e incondizionatamente.
Gli avevano cambiato
gli abiti sporchi di sangue e messi a bruciare.
«Grazie,ora
mi occuperò io di lui».
FINE FLASH BACK
Dopo circa due ore, giungo di fronte alla casa di Edward. Aspetto fino
al sorgere del sole, posizionato sull'uscio e, quando sento dei leggeri
passi provenire dall'interno, busso.
«Entla» Dice una vocina bassa e armoniosa, ma allo
stesso tempo assonnata. Quando varco la porta d’ingresso,
dinanzi a me vi è la più bella bambina mai
vista,capelli corti, corvini e arruffati che incorniciano il candido
visino, adornato da dolci lentiggini sul nasino all'insù. E
ha due occhioni turchesi,vispi e grandi, forse sono la cosa che
più mi attrae di lei.
«Buon giorno Miss»le dico, inchinandomi.
Ride con un suono dolce e trillante «Tu...Tu tei amico di
Eddy, velo?».
La guardo stupito «Si!»
«Puoi digli che gli voglio bene? E che lo appetto
pecchè quando sono glande lui tonna» Dice,
sorridendo triste.
Sono del tutto stupito dalla dolcezza e dall'inteligenza di questa
piccola umana «E ditemi Miss,voi come fate a
saperlo?» La domanda mi esce spontaneamente.
«L'ho sognato! Ma pecchè ha mosso il mio
Eddy?»chiede curiosa.
Okay, mi ha chiesto perchè l'ho morso? No,no ho le
allucinazioni, ma come può saperlo? «Hai
paura?»le chiedo,ma questa domenda la dovrei fare
più a me stesso che a lei…la conoscenza di questa
bambina mi spaventa.
«No! To che mi potti da una nuoba mamma»e, a questa
frase, il mio cervello va in confusione,e più il tempo
passava più lei dimostrava di conoscere le cose
più io ero confuso.
«Tu...Tu come?»non mi lascia nemmeno finire la
frase che si fionda tra le mie braccia.
«Sognato» dice come se fosse la cosa più
normale del mondo. Un momento… Edward mi ha detto che
è speciale.
Ragioniamo sugli eventi: la bambina sa tutto e tutto solo perche l'ha
sognato?che anche lei abbia un dono? E’ probabile…
Edward, sin da umano, ha mostrato qualche barlume del suo potere,ma lei
...lei è sorprendente… ha solo 4 anni ed
è già una veggente fatta e finita,così
piccola e con un dono così potente.
Un motivo in più per tenerla nascosta ad Aro.
«Mi potti daa mucca?»Chiede la bambina tra le mie
braccia,risvegliandomi dalle mie riflessioni.
«Certo Miss»
«Io tono Alice, non Miss» mi rimprovera,
imbronciandosi in maniera dolcissima.
«Lo so»dico, quasi per giustificarmi, e la scorto
nella piccola stalla sul retro della casa.
«Potto sendele?»Chiede con gli occhioni da
cucciola. Intenerito, la poso subito per terra e lei, quasi a passo di
danza, raggiunge una mucca.
«Alice stalle lontana,potresti farti male»le dico
impaurito.
«No! Devo fale coazione» risponde, sedendosi su un
piccolo sgabbello e bevendo del latte direttamente dalle mammelle
dell'animale,mentre io guardo questa tenera scena con un sopraciglio
alzato.
«Da quando edward è con me mangi cosi?»
è molto sveglia,ha trovato un metodo per nutrirsi in questi
4 giorni.
«Ti, mangio anche la mammellata e il pane»
«Solo questo, piccola?»non è una dieta
adatta ad una bambina piccola che ha davvero bisogno di una famiglia.
«Ti ,ma non dillo a Eddy,lui vuole che mandio le veddule, ma
da tola non le to cutinale»
«Va bene,non ti preoccupare, troveremo qualcuno che le
cucini»
«Come ti chiami?»
«Carlisle»
«Callai, lo diti tu alla nuoba mamma che non mi piattono le
veddule?» chiede, sfoderando un espressione triste da far
sciogliere anche Aro.
«No! perchè, se non le mangi, Edward
piange».
«Ba bene» afferma sconsolata, mettendo un tenero
broncio e sporgendo il labbro inferiore, rendendolo tremolante.
«Su andiamo,così, dopo che ti sei preparata, ti
porto dalla mamma».
Lei, subito, mi corregge «La nuoba mamma».
Io sorrido, annuendo. Mentre lei si cambia, io preparo due borse: una
contenente i suoi vestiti e giochi e una, che
porterò ad Edward, con i suoi abiti. Dopo che si
fu cambiata, mi si avvicina con un pettine tra le mani.
«Tieni»
«Vuoi che ti spazzoli i capelli?»lei annuisce
Si lascia pettinare i capelli, mentre mi racconta di Edward. Adesso
capisco perche lui la consideri la sua bambina speciale.
«Posso?»le chiedo, allargando le braccia per
poterla prendere.Ella, senza rispondermi, vi si fionda tranquillamente.
Durante tutto il viaggio, non fa altro che ridere e chiedermi varie
cose su suo fratello,mentre io corro alla mia velocità tra i
campi.
Giungo nella capitale a sera inoltrata, mentre la piccola Alice dorme
beata da circa un ora «Alice, siamo arrivati».
si sveglia subito e, strofinandosi gli occhietti con le manine paffute,
sorride.
Di fronte a noi vi si erge una palazzina bianca, da dove la signora
Brandon è affacciata ad una finestra e,quando la donna mi
vede, mi chiama «Carlisle!».
Sono delle brave persone,se fossi stato umano sarebbero stati degli
ottimi amici ma, data la mia condizione, era meglio non passare troppo
tempo con loro almeno per non destare sospetti. Entrambi i coniugi
escono dalla palazzina.
«Buona sera Marc,buona sera Mrs Brandon»li
saluto,in iglese.
«Buona sera dottor Cullen,qual buon vento la porta
quì, amico mio?» Chiede l'uomo.
Io, subito, guardo Alice,cosa che non sfugge alla donna «Oh
Carlisle, lei chi è?» domanda subito.
«E' una situazione delicata, possiamo accomodarci? Vorrei
parlarvi»chiedo, sperando nel loro buon cuore.
«Certo» risponde prontamente Marc, facendomi strada
all'interno dell'abitazione.
Una volta accomodati sul divano nel grazioso salottino, parlo
«Vedete, la piccola Alice ha appena 4 anni ed è
rimasta sola al mondo» La signora Brandon per poco non
piange, Alice è poco più grande della loro
bambina morta qualche settimana prima. Vedendo l'espressione
intenerita, continuo,il ferro va battuto caldo «Siete le
uniche persone di cui mi fido,e vorrei chiedervi di occuparvi di
lei» Contemporaneamente Alice scende dalle mia braccia e si
avvicina alla signora Brandon tirandole la gonna. La donna si curva un
pò per vedere bene la bambina.
«Dimmi piccola».
«Salai la mia nuoba mamma, velo?»chiede la piccola
con gli occhioni lucidi. Sembra quasi di guardare il mare alle prime
luci, tanto sono chiari e limpidi.
La donna guardò il marito che si china per prendere la
piccola «Carlisle, lei sa che noi a breve torneremo a
Itaca?»
«Certo, e vorrei che portasse con voi Alice. Io sono un
medico solo e non potrei mai occuparmi di una bambina piccola.Voi siete
gli unici di cui mi fidi. Vedete, la sua famiglia è morta
tutta in un incendio a Volterra,lei è rimasta illesa, ma
sola. Si chiama Mary Alice Masen.Il padre era un marinaio inglese e la
madre la figlia di un Fattore volterrano,aveva anche un fratello 17
enne, anch'esso morto»in quel momento vedo la piccola
sorridermi mesta.
«Va bene»mi rispondono, senza un attimo di
esitazione, in coro, i coniugi Brandon.
«Allora io andrei,Alice fa la brava»poi mi volto
verso la signora Brandon «Quì ci sono le sue
cose.Ah, non ama le verdure ma se non mangia ditele che Eddy piange,era
suo fratello l'unico a cui ancora oggi darebbe retta».
«Va bene»mi risponde la donna e io ottengo una
linguaccia dalla bambina alla quale bacio il capo prima di andare via.
«Digli che gli volio bene»sussura Alice, sicura che
io la senta.
Corro spedito verso Volterra,la sera mi è più
facile spostarmi senza destare sospetti,infatti, dopo poco
più di due ore, sono giunto alle mura che proteggono la
città.
Mi dirigo da Edward, ma lui non è ancora rientrato quindi
comincio a riordinare le poche cose che avremmo dovuto portare in
viaggio con noi,documenti falsi che attestano il nostro legame di
parentela,soldi e abiti utili per i primi tempi.
Recensioni
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biviana
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13/01/10,
ore 11:07 - Capitolo 4: Addio
Alice |
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
bhe l'incontro con Alice x ora nn ci sarà come hai visto..ma
+ avanti non è da escludere
x didyme km vedi l'ho reinserita xke non essendo in vita durante i
libri io la immaginavo così
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Capitolo 6 *** Didyme ***
Ehm Ehm si naskonde dietro
al monitor del pc cerkando di passare inosservata mentre posta il
capitolo e kiede umilmente skusa x questa prolungata assenza.
Ragazze skusatemi ma non mi konvinceva x niente il capitolo e solo
grazie a biviana sono riuscita ad apprezzarlo e migliorarlo un poco,
Grazie tesoraaaaaaaaaaa tvttttbbbbbbbb
6Capitolo
Dopo le urla di
quella ragazza ero
letteralmente scappato da quel castello degli orrori,mi ero rifugiato
nel boschetto come ormai era d'abitudine.
Correvo veloce
tra le fronde degli
alberi lasciando che i profumi circostanti mi inebriassero;tutto
sapeva di buono e ogni odore annusato non era per niente paragonabile
a quelli che fino ad ora avevo sentito,tutto era nuovo come per un
bambino che in quel momento sta aprendo gli occhi per la prima volta
. Così era anche per me.
Tutto sembrava
diverso: gli odori più
intensi,il paesaggio più dettagliato,i suoni amplificati,i
pensieri
della gente,il brucare degli animali,niente era come visto,udito o
assaporato pochi giorni prima.
Mi trovai nei
pressi di un fiume e
decisi che per oggi sarebbe stato quello il luogo dove mi sarei
isolato dal mondo intero,dove avrei permesso alla mia mente di vagare
nei ricordi,di pensare e di rilassarsi.
Era il
Crepuscolo, il momento migliore
per noi vampiri;L'unico momento dove in questo paese soleggiato
potevamo passeggiare inosservati e sembrare addirittura normali,ma
sembrare non voleva dire esserlo.Per noi la vita poteva apparire
facile ma non lo era,eravamo costretti a vivere di giorno reclusi se
non nelle rare giornate dove le nuvole la facevano da padrone.
Eravamo
costretti a nutrirci della vita
di altri esseri .Non potevamo avere amici,non potevamo innamorarci se
non tra vampiri,non potevamo affezionarci agli umani perchè
avremmo
destato sospetti e saremmo stati pericolosi;chiunque avesse
incrociato il nostro cammino,sopratutto durante la caccia,sarebbe
stato in pericolo di vita e vedere spezzare la propria vita da un
angelo della morte non era la migliore delle esperienze.
Abbiamo parvenze
angeliche,lineamenti
dolci,voci soavi,profumi intensi e golosi per qualsiasi olfatto,ma
tutto questo era una nostra arma,eravamo seduttori;ogni tratto della
nostra natura era stato creato dal demonio per attrarre prede piccole
e indifese,creature che avvicinandosi a noi richiedevano la morte
senza saperlo,una morte che sarebbe arrivata per mano di un essere
perfetto.
Un essere che senza un anima e un cuore aspirava al suo
sangue,senza badare a chi fosse,se avesse famiglia,amori e niente era
importante per noi se non il suo sangue.
Troppi pensieri
affollavano la mia
mente,forse era giunto il momento di fare un bagno.
Mi spogliai da
tutti gli indumenti che
ricoprivano il mio corpo e mi tuffai nel fiume che risplendeva con la
luce del plenilunio.
Nuotai per molto
tempo,forse un
ora,tentando di sciogliere la tensione che avevo accumulato in questi
due giorni di totale confusione,finchè alle mie narici non
giunse un
odore di pompelmo e fragole;un essenza dolce che apparteneva alla
creatura più orribile che io conoscessi.
«Jane,
cosa desideri?»Ringhiai mentre
mi rivestivo,non ero mai stato scortese con una fanciulla ma essa era
un eccezione,la figlia del demonio in persona non merita rispetto.
«Mi
sembra ovvio,voglio te!»disse
fissando i miei vestiti che bagnati fungevano da seconda pelle.
«Bambina
viziata,non tutto quello che
si vuole si ottiene, io non sarò mai tuo».
«Oh, non temere, mio caro
Edward,ottengo sempre tutto ciò che voglio»detto,
anzi, pensato ciò
lasciò il ramo dove era seduta per tornare a palazzo.
Dopo qualche ora
decisi che era giunto
il momento anche per me di tornare,avrei convinto Carlisle a partire
un po’ prima se solo fosse stato già di ritorno.
La camera era
ancora vuota, segno che
non era ancora tornato;mi sedetti sul davanzale aspettando che il
sole sorgesse,dando vita ad un altro giorno.
Pian piano il
cielo passo dal cupo blu
della notte,alle sfumature rosee dell'alba.
Determinando così la
fine della tetra oscurità per dare vita all'ultimo giorno
nell'Italia soleggiata.
Il sole sorgeva
dietro le colline di
Volterra,illuminando con estrema intensità la fitta
vegetazione,creando giochi di colori sui numerosi stagni e laghi.
Tutte le forme di vita che popolavano i boschi si
risvegliarono,facendo giungere per me il momento di allontanarmi dal
davanzale,evitando di far scorgere ad un qualsiasi umano la mia
diversità.
Una diversità dettata dallo scintillare della mia
pelle alla semplice esposizione di luce solare.
Un lieve bussare
alla porta mi fece
voltare verso di essa,non che ne avessi bisogno:«Edward,
posso?»Voce
soave e profumo dei fiori di pesco.
«Accomodati
pure Didyme,questo è pur
sempre il tuo palazzo.Non devi chiedere di certo a me il permesso per
entrare in questa stanza».
La donna
rise:«E' la tua camera e non
volevo di certo recarti disturbo o dimostrarmi scortese invadendo i
tuoi spazi», si avvicinò a me:«Oggi
è l'ultimo giorno che
passerete qui se non erro».
«Si!»risposta
molto intelligente non
c'è che dire.
E di nuovo la
sua risata riecheggiò
nella stanza,poi tornando ancora seria
continuò:«Per me è
difficile lasciarvi andare,ovviamente non potrei mai
ostacolarvi»,disse accomodandosi sulla poltroncina poco
distante
dalla finestra.«Sai,io sono molto più anziana di
Carlisle,ho circa
600 anni. E come lui ho sviluppato quella che lui chiama
"coscienza";sin dalla mia rinascita ho rifiutato il sangue
umano.» Parlava guardando le pesanti tende che coprivano le
finestre,ma il suo sguardo era lontano.«Ora passiamo al reale
motivo
della mia visita.
Sono nata il
primo giorno del 1192,ero
la figlia di Enrico VI. Sai chi è, vero?»chiese
tornando con lo
sguardo verso di me.
«Si
è l'imperatore Romano,ma non
sapevo avesse figlie»Risposi tentando di mettere mano alle
poche
nozioni storiche che rammentavo.
«Esatto»Rispose
con sguardo
triste:«Mio padre incontrò per la prima volta Aro
quando nel 1188
esso progettava la morte dell'uomo che gli aveva donato la vita.Una
notte, Enrico era appostato nel buio per cogliere di sorpresa il
padre ed ucciderlo, ma intervenne lo stesso Aro proponendogli un
patto: Aro l'avrebbe aiutato ad eliminare il padre senza far ricadere
su di lui la colpa;i vampiri sono gli assassini per
antonomasia.Enrico in cambio di questo favore avrebbe dovuto lasciare
che esso si appropriasse di una cittadina italiana e che la dominasse
senza intralci,ma, quando lui poco dopo tentò di ingannare i
Volturi, gli fu risparmiata la vita, ma il suo affronto fu pagato con
la perdita del suo primogenito, cioè io e la completa
cessione di un
intera regione», Sorrise amaramente:«A Costanza,
mia madre,fu detto
che io nacqui morta ed ella non volle che la voce si spargesse per il
regno» poi mi guardò ancora:«Aveva solo
paura che la ritenessero
inadatta a procreare eredi sani.»la
giustificò:«Ovviamente mio
nonno era già morto quando io nacqui, perì
durante la terza
crociata. Aro si assicurò il territorio toscano,infatti
è dal 1189
che Aro e i suoi fratelli dominano incontrastati queste terre;essi
stessi ne delinearono i confini e scelsero dove erigere la loro
Roccaforte:Volterra.»La vampira ovviamente occultò
molti lati del
racconto che io potei rivivere attraverso i suoi ricordi
sbiaditi;ricordi ricchi di solitudine,una solitudine che tutte le
ricchezze di suo marito Marcus non sono stati capaci di colmare.
Per quanto la
vita di un Vampiro possa
essere lunga e capace di accumulare ricchezze durante
quest'eternità,esse non riusciranno mai a colmare le enormi
voragini
che si creano nello scorrere dei secoli e Didyme ne era la prova.
Una vampira dal
carattere
mite,amorevole e dallo sguardo perennemente triste;forse Didyme era
l'unica oltre a Carlisle ,nella quale vi erano ancora le fondamenta
di quell'umanità ormai perduta.
Soffriva la
perdita della famiglia,dei
genitori mai conosciuti ma più di tutto soffriva il non
poter mai
vedere il suo corpo mutare,invecchiare e in fine morire.
Aveva
visto morire quasi 10 generazioni restando in disparte senza poter
mai far niente,sentendosi completamente impotente verso quel tempo
che per tutti scorreva inesorabile perchè mai avrebbe
condannato
qualcun altro a questa non-vita.
L'unico motivo che la teneva
legata a questo eterno purgatorio era Marcus la sua esatta
metà.
«Perchè
mi racconti tutto
questo?»chiesi, non capendo il motivo di tale narrazione.
«Semplicemente
perchè prima che
andassi via, vorrei metterti in guardia su chi hai di fronte e,per
quanto io possa amare il mio compagno, lui e i suoi fratelli sono
degli individui senza scrupoli.
Adopereranno
qualsiasi mezzo pur di
avere ciò che vogliono,non si fermeranno di fronte a
nulla,niente li
impietosisce e niente li spaventa» Si alzò
abbracciandomi «Sta
attento, Eddy» e, accompagnata da questo sussurro, mi
lasciò solo.
Molto
probabilmente non sarei mai
riuscito a capire quanto Didyme avesse ragione finchè Aro
non avesse
deciso di tenermi con se,e di mettere in atto il suo piano.
Un
piano che nei giorni di permanenza a Volterra ho visto maturare e
crearsi in piccoli spiragli di idee,nelle quali cercava un motivo che
mi tenesse legato alla città e di conseguenza ai Volturi.
Per ora il mio
tesoro più grande era
ben custodito,probabilmente si trovava accoccolato tra due braccia
capaci di donarle quel calore che io mai più avrei potuto
infonderle.
Il calore di una famiglia,un calore che una volta
apparteneva anche a me, ma che oggi sembra solo un ricordo lontano
nonostante pochi giorni mi separino da esso.
«Edward, credo sia ora di
andare» I
pensieri di Carlisle arrivavano dal corridoio. «E con il
sole?»
sussurrai sicuro che mi potesse sentire. «Apri le tende e
controlla
tu stesso» Feci come Carlisle mi aveva suggerito e piano
piano aprii
uno spiraglio tra il fitto tendaggio e l'unica che riuscì a
scorgere
non fu quel sole accecante che si poteva immaginare, ma un cielo
grigio con nuvoloni carichi di pioggia a farle da padrone:«A
breve
ci sarà un temporale e potremo spostarci
inosservati» Pensò
entrando nella mia camera con due sacche.
Osservai l'uomo
dinanzi a me in cerca
di risposte e probabilmente lo comprese. «Ne parleremo una
volta
lontani da qui»
Recensioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
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biviana
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Capitolo 5: Alice una
bambina speciale |
Tesoraaaaaaaaaaa
lo so lo so mi faccio attendere troppo xo dai ti ho fatto leggere il
cappi due gg prima di tutte O.o to guarda ke onore(se se barby zitta ke
è meglio)
ok ok nessun onore se non fosse stato x te questo kappi era ankora
lì seppellito tra i txt xD
un bacione tvttttttttttttttttttttttb
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Spero
che questo cappi vi sia piaciuto un bacio a tutte....
P.s rikordate ke questi personaggi non sono miei ma appartengono alla
mayer
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Capitolo 7 *** nn pikkiatemi ***
allora parto dal presupposto ke x il bene ke mi volete nn mi linciate quindi vi kiedo skusa strisciando stile vermetto....
mio padre x cambiarmi la cover rotta del portatile l'ha kompletamente ucciso .... e usare i pc dei miei fratelli è impossibile sn perennemente okkupati e nn mi fanno istallare il programma x postare..... sono le 3.21 e tt dormono quindi ne approfitto x usufruire di un pc x avvertirvi ke nn sono morta e ke la storia la kontinuo appena posso kredo una settimana e avrete il kappy...
spero di nn avervi perse un kiss a prestooooooo |
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