Anni di VidelB (/viewuser.php?uid=406)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anni ***
Capitolo 2: *** Uno! ***
Capitolo 3: *** Incontri inaspettati ***
Capitolo 4: *** Dove sei ***
Capitolo 5: *** Freddo e caldo ***
Capitolo 6: *** Hancock ***
Capitolo 7: *** Desideri ***
Capitolo 8: *** Aria e neve ***
Capitolo 9: *** Profumo ***
Capitolo 10: *** Risveglio ***
Capitolo 11: *** Arigatou ***
Capitolo 1 *** Anni ***
Non
possiedo One Piece (by Eiichiro Oda)! Detto questo... spero che vi
piaccia ;) !
“Ma non ne gliene frega
niente di come ci sentiamo noi? Che razza di egoista!”
Erano parole piene di risentimento quelle che avevo pronunciato dopo
aver letto l’articolo sul giornale. Avevo fissato per diversi
secondi la foto in prima pagina dove Rufy era ritratto con gli occhi
chiusi e l’amato cappello di paglia contro il
petto… ma solo ad una seconda occhiata notai lo strano
tatuaggio disegnato sul braccio destro. Un omaggio al fratello Ace?
Improvvisamente realizzai che si trattava di una serie di numeri e
lettere ‘3D 2Y’, e capii.
Ecco come ero arrivata a maledire nuovamente il mio capitano: non
potevo credere che avesse posticipato il nostro incontro di
così tanto… e io che mi ero impegnata per tornare
a Sabaody il più presto possibile, avevo addirittura cercato
di rubare quel pallone meteorologico senza saperlo guidare! Tutto per
vedersi arrivare un messaggio in codice e capire che erano stati sforzi
inutili. Due anni… due anni! Continuavo a ripetermi queste
parole nella testa, senza capacitarmene. Non avevo mai pensato di
dovermi separare dalla mia ciurma per così tanto tempo. Per
24 mesi interi non li avrei rivisti, nessuno di loro…
chissà come si sentivano gli altri, sicuramente non meglio
di me. Mi morsi un labbro e strinsi i pugni nervosa. Possibile che lui
non soffrisse? Il solito idiota! Certo, senza un cervello come poteva
provare qualcosa…!
Respirando profondamente cercai di riprendere la calma per riflettere
con lucidità, ma mentre ancora ci stavo provando quel
fastidioso vecchietto mi picchiettò sulla spalla chiamandomi
insistente:
- Oi oi oi, signorina! Gli inseguitori sono quasi arrivati adesso, sa?
Bruscamente mi girai a guardarlo:
- Vuol dire che mi nasconderai a casa tua finché non si
saranno stancati di cercarmi!- sbottai prendendolo sottobraccio, prima
di ricominciare a correre. Sentivo le labbra tremare e il viso
accaldato, ma cercai di non prestarvi attenzione, finché
quella sottospecie di mago dovette dire la sua:
- Oi, sta piangendo ancora? Eppure mi sembrava una signorina in
gamba…- non terminò la frase perché lo
zittii con un pugno sulla testa… ci mancava solo lui a
ricordarmi quanto fossi stupida, forse tanto quanto Rufy. In quel
momento dovevo solo pensare a trovare un posto tranquillo per
riflettere.
*
Ottenuta finalmente un po’ di privacy (dopo aver
“gentilmente” chiesto al vecchietto di
“affittarmi” una stanza), mi sdraiai sul letto col
giornale ancora fra le mani. La corsa mi aveva fatto bene,
perché la rabbia e il senso di panico che avevo provato
appena vista la foto erano quasi svaniti del tutto. In fin dei conti
l’avevo capito immediatamente, ma non desideravo ammetterlo:
Rufy aveva fatto la scelta giusta e l’aveva fatto per noi.
Proprio perché gli stavamo a cuore e non voleva rischiare
inutilmente nella seconda metà del viaggio, che sarebbe
stata la più pericolosa. Finalmente iniziava ad usare quella
zucca vuota, senza lasciarsi trascinare dall’istinto. Avrei
dovuto apprezzare il suo gesto dal principio, come probabilmente
avevano fatto tutti, ma l’idea di non rivederlo per
così tanto tempo mi straziava: faceva male,
troppo… tanto che in quel momento cominciai a preoccuparmi
dei miei reali sentimenti. Per quale motivo potevo sopportare, seppur
provando un’enorme tristezza, la lontananza con Chopper,
Robin, Sanji, Zoro, Usop, Franky e Brook, e con lui non ne ero capace?
Non mi sentivo in grado di stare ad aspettare. Volevo ritrovare il suo
viso, la sua allegria, le sue braccia aperte ad accogliermi…
ed ecco che diventavo egoista. Avrei dovuto vergognarmi,
perché stavolta era Rufy la persona da accogliere fra le
braccia e consolare, quella da stringere e rassicurare; ora era il
capitano ad aver bisogno di aiuto e cosa potevo fare di utile bloccata
su un’isola volante?
… Fu allora che realizzai, capendo interamente le intenzioni
del mio capitano: dovevamo diventare più forti! Zoro
allenandosi come al suo solito ad esempio, mentre io avrei potuto
migliorare le mie conoscenze sulla meteorologia… e quale
posto migliore per questo se non Weatheria? Era stato un vero colpo di
fortuna atterrare in quel luogo: probabilmente avrei scoperto preziose
informazioni sul Nuovo Mondo, di cui avevo trovato solo qualche accenno
sui libri letti fino a quel momento durante il viaggio sulla rotta del
Grande Blu. Un’occasione unica, che dovevo sfruttare al
massimo per poi condividerne i frutti con i miei amici. Presa
dall’entusiasmo mi concentrai sul mio nuovo obiettivo,
così mi alzai e corsi fuori dalla stanza, diretta allo
studio del vecchietto… era eccentrico, ma non avrebbe negato
il suo sapere ad una graziosa fanciulla… se fossi riuscita a
trattarlo con più gentilezza!
L'idea
iniziale era quella di scrivere una fanfiction What if! riguardo Nami e
Rufy dopo la separazione di 2 anni... questo potrebbe essere il prologo
di quella storia, così come rimanere una fanfiction a
sè; fatemi sapere se l'idea vi interessa perchè
ho già qualcosa in cantiere ;D ! Ciao!
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Capitolo 2 *** Uno! ***
E’ passato un anno da
quando sono qui su Weatheria senza i miei compagni e in balia dei
venti. Anche loro saranno capitati su isole strane come questa? Ne sono
quasi certa, la Rotta Maggiore riserva infinite sorprese; si scopre
l’esistenza di cose, fenomeni ed esseri viventi che una
persona sana di mente non sognerebbe mai di incontrare…
speriamo solo non si siano cacciati in qualche guaio. Ormai
è trascorso metà del tempo previsto prima del
nostro incontro su Sabaody, sono sicura che saranno tutti migliorati
parecchio. E Rufy… sapessi quanto mi è sembrato
strano i primi mesi svegliarmi, uscire dalla porta e non trovarvi.
Respirare l’aria del mattino e non sentire l’odore
salmastro del mare. Fare colazione senza lottare per proteggere il cibo
dai tuoi assalti... beh questo mi manca un po’ meno a dire la
verità. Comunque, resta il fatto che sei tu a mancarmi
più di tutti e di questo mi vergogno. Perché non
dovrei provare per gli altri compagni l’affetto che provo per
te? Capisco che sia stato tu il primo fra tutti a stravolgere la mia
vita in meglio, a credere in me fin dall’inizio senza voler
ricevere spiegazioni sui miei comportamenti… ma non hai mai
fatto differenze fra di noi, allora perché dovrei farne io?
Sono stufa di
tormentarmi col ricordo di Rufy, di questo passo non
combinerò nulla tutto il giorno... così decido di
andare a trovare Heracles nel suo studio. Non dovrei
perdere tempo: un anno è poco per imparare
tutto quello che posso.
Dopo qualche minuto
di cammino sono arrivata allo studio di Heracles.
- Buongiorno!-
lo saluto sorridendo. Ormai ho capito che si tratta di un ometto buono
e saggio e lo tratto con gentilezza senza troppi problemi…
anche se in alcuni momenti continua ad essere insopportabile!
- Buongiorno
signorina Nami!- risponde allegro con gli occhi scintillanti da
scienziato pazzo- Pronta ad una nuova missione?
Lo guardo
confusa senza capire. La prossima discesa su un’isola era
prevista fra due giorni, possibile che…:
- Siamo
già arrivati?
Lui incrocia le
braccia e mi guarda con l’aria di chi la sa lunga,
soddisfatto.
- Eheheh, i
venti forti sono stati dalla nostra parte ed eccoci qui. Ricordati che
stiamo volando sopra i confini della Rotta del Grande Blu, le correnti
d’aria cambiano spesso velocità in questo tratto
di cielo; ormai dovresti esserti fatta un’idea.
Annuisco
convinta dalla spiegazione e penso distrattamente se ci sia qualcuno
dei miei amici, in questo momento, qualche chilometro sotto i miei
piedi. Ma è inutile sperarci, sarebbe una coincidenza troppo
grande e se anche fosse non potrei rimanere con loro. Meglio tornare
alla realtà.
- Ora che ci
siamo, mi dirai perché scendiamo proprio qui? Mi hai tenuto
in ansia per non so quante settimana dicendo che si trattava di una
sorpresa. Adesso sputa il rospo.- dico curiosa.
Il mio
insegnante si mette a ridere senza vergogna. Quando finalmente si
è calmato, forse vedendo la mia espressione minacciosa,
riesce a rispondermi:
- Oi oi
oi… che signorina impaziente. Per ogni cosa
c’è il momento giusto! Ora ti dirò
quello che so, ma il resto lo dovremo scoprire insieme una volta scesi.
Sappi che si tratta di un’isola molto speciale,
interessantissima ma anche molto pericolosa, quindi ci accamperemo
lungo la costa e vi resteremo il tempo necessario per le ricerche sul
campo, non di più.
- Capisco, ma in
poche parole cos’ha di speciale?
- E’
un’isola che, pur trovandosi all’interno della
Fascia di Bonaccia, ha un clima diverso ogni settimana.
Sgrano gli
occhi incredula e trattengo il fiato. Che razza di storia è mai questa?
- Ma…
non è possibile! Come può accadere una cosa
simile? Quante stagioni dovrebbero esserci in tutto? E poi, come faremo
a ripartire da lì se Weatheria viene spostata dalle correnti
d’aria?
- Calma calma,
non c’è pericolo di rimanere intrappolati. La
nostra isola possiede dei motori d’emergenza per queste
occasioni. E, per rispondere alla tua domanda, quello che ti ho detto
è accertato: su Rusukaina si alternano 48 stagioni
l’anno.
Rimango a
fissarlo incredula a bocca aperta per qualche minuto. E' come se mi
avesse detto che dove c’è la neve fa caldo,
sembra un controsenso. Eppure, se tutto questo esiste deve
esserci una spiegazione... e voglio assolutamente capirla. Sbatto le
palpebre ricomponendomi e gli rivolgo al vecchietto un sorriso pieno di aspettativa:
- Tra quanto si
scende?
- Subito!-
esclama lui trotterellando verso la porta d’ingresso,
facendomi segno di seguirlo- Prepariamo i bagagli e si va!
- Perfetto!-
grido eccitata all’idea di quello che mi aspetta.Sarà sicuramente un posto
unico dove imparare e poter di nuovo camminare sulla terraferma... anche
se il pensiero di eventuali bestie feroci non mi alletta per niente.
To
be continued…
X
Achamo: Ecco, come vedi mi sono convinta a scrivere il 2° cap.
molto prima del previsto; spero ti abbia ispirato anche questo!
Ciò che prova Nami per la lontananza con Rufy risulta ancora
un po’ confuso, ma si chiarirà nei prossimi
capitoli .
X
tre 88: Grazie per la nota, ho corretto in qualche punto il cap.
precedente! La storia vera inizia adesso ;)
X
MelyChan: Grazie! Spero di riuscire a mantenerli abbastanza IC anche
nei prossimi cap.!
X
Undertaker: Sono felice del fatto che, anche se Nami e Rufy non sono la
tua coppia preferita, ti sia piaciuto leggere la storia lo stesso.
Sarà un buon segno? Grazie!
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Capitolo 3 *** Incontri inaspettati ***
Caldo…
caldo torrido. Cerco di trovare le parole adatte per descrivere
ciò che sto provando da quando io ed Heracles siamo arrivati
sull’isola di Rusukaina. L’avevo vista
così ricca di vegetazione, mentre scendevamo, che ero convinta
di trovare un clima umido da vera isola tropicale; solo adesso capisco
di essermi sbagliata. La temperatura è accettabile sulla
spiaggia, ma dal momento in cui ci siamo inoltrati nella foresta
sembra di respirare l’aria di un asciugacapelli: secca e
bollente nonostante gli alberi ci proteggano dal sole. Mi ricorda il
regno di Alabasta, eppure non siamo in un deserto. Per fortuna oltre
allo zaino ho portato una borraccia piena d’acqua. Osservo
Heracles che si fa largo fra le piante con disinvoltura qualche metro
più avanti e sospiro: almeno lui sembra non avere problemi
… e ci mancherebbe altro, visto che
l’idea di percorrere il perimetro di tutta la foresta sul
lato interno è stata sua! Procede a passo fin troppo
spedito, ma non voglio restare indietro, perciò bevo
un’abbondante sorsata d’acqua e accelero
l’andatura finché non arrivo al suo fianco.
- Dovremmo aver compiuto quasi metà
del tragitto,
giusto?
Il vecchietto annuisce pensieroso:
- Sì. Finora non abbiamo notato
nessuna anomalia
ma, come ti dicevo, gira voce che in un punto di questo percorso ci sia
un grande albero, nei cui dintorni il clima si manterrebbe stabile
tutto l’anno.
- Un albero più grande di questi?-
chiedo
dubbiosa, indicando le piante a forma di fungo e alte come
palazziintorno a noi.
- Esattamente.
- Hmm… più grande anche di
quello??-
domando ancora, additando stavolta un’ampia radura con al
centro un albero alto e largo circa il triplo di tutti gli altri.
E’ simile ad un baobab, con il tronco imponente e liscio;
dalla sua cima si dividono parecchi rami carichi di foglie, mentre la
base è circondata da enormi radici bitorzolute. Heracles
è rimasto come me a bocca aperta e si avvia con me al seguito in quella direzione senza proferire parola. Una
volta che ci fermiamo noto, sempre più stupita, di aver
poggiato i piedi su dell’erba verde; l’unica che
abbia visto fino ad adesso. Mi acquatto, passando con circospezione le
dita fra i fili luccicanti, ma non si tratta di un’illusione:
sono bagnati! Rialzatami in piedi, comincio a camminare intorno
all’albero, scrutando verso l’alto. Forse i rami
sprigionano qualche sostanza, oppure… Improvvisamente sento
di avere una caviglia bloccata e perdo l’equilibrio cadendo a
terra con un tonfo secco.
- Ahii!- mi lamento, ma cerco di sedermi per
controllare la
caviglia... dal dolore si è sicuramente storta! Guardo con
rabbia la radice colpevole della mia caduta e ho un colpo al cuore.
Per un tempo indefinito rimango immobile, non
muovo un
muscolo e respiro il minimo necessario per non svenire; la mia mente si
svuota, presa alla sprovvista. Poi, d’un tratto, una vampata
di calore mi accende il viso, il cuore accelera i battiti e la vista si
fa offuscata e tremolante.
Un cappello di paglia. E’ posato sulla
radice e
ondeggia.
- Come…- cerco di reagire allo shock,
ma non sono
più capace di ragionare. Tutto ciò che so
è quello che vedo adesso: un bigliettino bianco incastrato
fra la paglia e la fascia rossa.
- Sei tu?- allungo la mano tremante e accarezzo
il dorso del
cappello: 1… 2… 3 incisioni. Tre tagli ricuciti.
- Rufy!- sussurro
spalancando gli
occhi e afferrando l’oggetto con le mani; quindi lo stringo
con forza contro il petto, scosso dai battiti frenetici, mentre cerco di
calmarmi. Lui è qui, su quest’isola! E’
capitato in uno dei luoghi più inospitali al mondo e il suo
amato cappello era abbandonato qui. Cosa può voler dire? Un
brivido freddo mi attraversa la schiena quando provo a immaginare la
risposta… ma non può essere finita
così, c’è sicuramente
un’altra spiegazione. E’ solo che ora sono troppo
sconvolta per riflettere bene, tutto qui, giusto?
*
N.B.: Se state leggendo questa fanfic immagino che abbiate
già letto anche l'ultimo capitolo del manga. Se
l'ambientazione non vi fosse chiara la trovate illustrata
lì ;)
Grazie a tutti per le
recensioni! ^_^
x Undertaker: Sisi, ho capito quale frasi intendevi! Piace anche a me
ihih ;P Non mi parlare di studio che sono sotto esami anch'io!!
x tre 88: Hmm... speriamo che quando sia con Rufy capisca ancora
qualcosa, perchè non manca molto al loro incontro!
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Capitolo 4 *** Dove sei ***
Appena sento
dei passi lenti avvicinarsi dietro di me, scatto in piedi e mi volto
nervosa. Che sia “lui”? … Ma tutto
ciò che incontra il mio sguardo è il viso
preoccupato del vecchietto:
- Signorina Nami, stai bene?
Annuisco distratta mentre mi fissa le ginocchia graffiate.
- Ho sentito un rumore, spero non ti sia fatta troppo male.
- No no grazie, credo di poter camminare.- rispondo
sforzandomi di apparire serena, mentre stringo la presa sul cappello di
Rufy. Heracles si avvicina di qualche passo, apparendo più
perplesso di prima:
- Hai trovato qui quel cappello? Posso vederlo?- domanda
tendendo una mano verso di me.
- No!!- urlo facendo un passo indietro e quasi inciampando
di nuovo. Il vecchietto mi tira per un polso per evitare che cada, ma rapidamente lascia la presa. Dopo qualche attimo di
pesante silenzio, riesco a superare l’imbarazzo per la mia
reazione e a parlare.
- Scusami, non so cosa mi è preso. Ma
vedi…- faccio una pausa, mentre decido di raccontargli la
verità-… questo cappello appartiene al ragazzo che
hai visto anche tu sul giornale un anno fa. E’ del mio
capitano.
Il metereologo solleva le sopracciglia sorpreso e incrocia
le braccia.
- Capisco. Beh, è una coincidenza meravigliosa,
non trovi? Vorresti cercarlo, non è vero?
Lo osservo con circospezione, chiedendomi se si tratti di un
invito o di una sfida. Poi decido che non me ne può
importare di meno e rispondo convinta:
- So che è vivo qui da qualche parte e lo voglio
salutare. Però studierò lo stesso con te il clima
di quest’isola e ritornerò su Weatheria fra una
settimana come avevamo stabilito. Visto che è pomeriggio e
abbiamo già trovato l’albero, cosa ne dici se ci
vediamo direttamente al campo domani sera? Se non troverò il
mio capitano, non ci penserò più,
d’accordo?
- Signorina Nami, perché non dovresti pensarci
più? Sei libera di fare quello che preferisci, non ho
nulla in contrario. Ricordati però di non addentrarti troppo
nella foresta, perché in quella direzione non è
sicuro come qui, dicono sia pieno di mostri giganteschi.- fa una pausa
significativa, squadrando la mia espressione, ma io mi mantengo
impassibile- Allora, a domani?
- A domani!- sorrido soddisfatta facendogli
l’occhiolino. Il vecchietto mi saluta con la mano e si
incammina con i suoi strumenti verso la parte opposta della radura. Lo
guardo tranquillamente mentre si allontana, dopotutto è simpatico! Appena rimango completamente sola, stranamente, non riesco più a mantenere la calma:
sono ansiosa di trovare Rufy e quest'idea scaccia qualunque altro pensiero.
“Dove sarai stupido di un capitano? Stai bene?“
gli chiedo mentalmente, come se potesse leggere i miei pensieri.
Devo iniziare subito le
ricerche; assolutamente. Purtroppo appena mi incammino capisco che la caviglia si è storta davvero... dopo un attimo di esitazione continuo ad andare avanti, solo con più attenzione: non voglio
fermarmi ora. Quando incrocio il primo albero al limite della radura vi
poggio una mano, mentre con l’altra stringo la tesa del
cappello... e osservo: la foresta fitta e apparentemente infinita si
estende davanti a me. Chissà quali animali riescono a
sopravvivere tutto l’anno in un posto del genere…
di certo non sono pochi, perché il rumore di sottofondo
è tutt’altro che rassicurante: ronzii di insetti
giganti, fruscii e scricchiolii sospetti, versi inquietanti in
lontananza, urla umane… cosa?! E si stanno anche avvicinando
velocemente! Mi nascondo con la rapidità di una ladra dietro
il tronco della pianta e sbircio appena.
“Chi diavolo potrebbe essere? Heracles
è da escludere, lui è andato nella direzione
opposta a questa. Indigeni…?”
Quando ormai le grida e i versi di animale sono abbastanza
vicini da farmi venire la pelle d’oca, si odono in
successione un ululato raccapricciante, un forte boato e…
una risata. Drizzo le orecchie; chi può ridere in maniera
tanto idiota? Una forza che non so descrivere, forse sovrannaturale, mi
fa uscire allo scoperto e mi spinge ad affacciarmi oltre;
l’istinto mi dice di fidarmi, qualcuno che ride
così non può essere pericoloso. E poi,
soprattutto, quella sembra la “sua” risata.
Superando il terrore faccio un passo, poi un altro e un altro ancora,
finché non mi trovo a correre nella direzione da cui
proviene la voce. Dritta, sempre dritta. Non importa se la caviglia fa
male, non sento nulla più che quel suono. Mi attrae
irresistibile, fin quando non vedo il proprietario della voce:
è una figura lontana da me qualche centinaio di metri,
voltata di spalle, ma la riconoscerei anche a testa in giù o
gonfiata come un palloncino. Dev’essere Rufy, deve. La figura
si volta velocemente, i suoi occhi neri si concentrano implacabili sui
miei e io… cado a terra esausta chiudendo gli occhi. Non
cosa mi succede, ma non ho più forze e non posso a parlare;
riesco solo ad avvicinare il cappello di paglia al cuore prima che il
buio totale mi avvolga.
*
x
Kiushy: Grazie! Lo oscoprirai presto ;)
|
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Capitolo 5 *** Freddo e caldo ***
Freddo
e caldo. Ho freddo alle gambe e il viso caldo… tanto
caldo… e sento lo scoppiettio di un fuoco, accompagnato da
voci confuse. La testa fa male, ma non so far altro che rannicchiarmi
su un fianco e serrare le palpebre fra loro, sperando che passi. Ma le
voci… le voci si fanno man mano più nitide,
più forti, una in particolare: sta chiamando il mio nome una
volta, due, tre… finché ancora ad occhi chiusi
sollevo una mano e la agito rapida a caso cercando di fermare la fonte
di quel suono fastidioso.
BONK –Ahiaaa!!-
Bene, ho colpito qualcosa. Peccato che poco dopo mi senta scuotere una
spalla: il tormento ricomincia daccapo. Ormai stanca di quella storia
mi sveglio del tutto e cerco di mettermi seduta, ma un paio di mani mi
afferrano entrambe le spalle con fermezza, cosicché punto lo
sguardo davanti a me e sbatto le palpebre per mettere a fuoco
l’immagine.
- Nami, resta giù.- sono le parole del mio capitano, mentre
mi riposa lentamente a terra. Fisso quel viso familiare ma allo stesso
tempo diverso, accarezzandone i tratti decisi con gli occhi: ha un
aspetto più adulto di quando l’ho visto
l’ultima volta.
- Rufy…- il suo nome sale dal petto alla gola fino alle mie
labbra, come un sospiro- Rufy!- ripeto subito dopo con più
sicurezza, slanciandomi contro di lui, mentre la coperta che avevo
addosso scivola via. Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo, ma
una volta tanto non per strozzarlo… lo sto semplicemente
stringendo a me, per accertarmi che sia lui in carne, ossa e gomma. Ora
lo sento con chiarezza: è vivo, è qui. Il mio
cervello registra queste due informazioni fondamentali e mi
tranquillizzo. Non voglio lasciarlo più, non dopo esserci
separati in quel modo a Sabaody, non dopo aver aspettato un anno intero
per poterlo rivedere...
- Nami!- esclama lui allontanandomi dopo un minuto, come se fino ad
allora fosse caduto in uno stato di trance, ma io non lascio andare il
suo collo e lo guardo sorpresa della reazione.
- Che c’è?- domando e inarco leggermente un
sopracciglio, aspettandomi qualcosa di stupido vista la sua foga.
Stranamente non risponde subito, ma mi osserva serio prima di farlo.
- Non sai cosa ti ho fatto.- dichiara con voce atona.
- Mi hai salvata.- gli sorrido con dolcezza, ma lui non fa una piega;
il suo viso sembra rigido come il marmo, estremamente teso.
- No, non ti ho salvata. Né a Sabaody né qui. Non
dovresti essere felice di vedermi.- afferma con voce incrinata, mentre
si libera con un gesto meccanico e si alza in piedi. Forse è
perché lo guardo dal basso, ma sembra leggermente
più alto del solito.
- Ehi! A Sabaody siamo stati tutti messi in difficoltà,
quella gente era troppo forte, non è stata colpa tua!- alzo
la voce per mantenere la sua attenzione- E ora mi hai dato una coperta
e sono vicino al fuoco, cosa potevi fare di più?
Rufy spalanca gli occhi come fulminato.
- Niente! Ed è questo il problema! Niente di
più… che razza di capitano permetterebbe questo?-
urla girando la testa altrove.
- Rufy…- mi alzo lentamente in piedi anch’io,
accorgendomi di dover sollevare il viso per guardarlo con rabbia negli
occhi- Sei un idiota!!!- grido, e la mia mano si muove rapida verso la
sua guancia… PAFF… uno schiaffo secco e le
lacrime mi offuscano la vista- Stupido!- lo insulto ancora, mentre
inizio a singhiozzare senza vergogna e strattono il bavero della sua
camicia, nel tentativo di rianimarlo- Come puoi pensare una cosa
simile? Quindi noi che ti seguiamo saremmo degli imbecilli,
è questo che intendi forse?- domando incredula.
A quel punto Rufy sembra calmarsi; la tensione si allenta quando la
bocca si schiude e il suo sguardo si addolcisce un po’.
- No.
- E allora…- rispondo allentando la presa sulla camicia- non
pensare queste cose, noi saremo sempre dalla tua parte.
Lui abbassa gli occhi, quindi senza preavviso mi circonda la vita e mi
attira a sé. Avverto il seno schiacciarsi contro il suo
torace ad ogni suo respiro, che irregolare e bollente
s’insinua fra i miei capelli.
- Nami...- sussurra con voce roca in un orecchio, e un brivido caldo mi
percorre lentamente la schiena. Sono estasiata, ma in parte anche a
disagio: da quando sono attratta fisicamente da Rufy? Devo essere
completamente impazzita, soprattutto in un momento simile- Grazie.- Ho
un tremito di commozione a quelle parole e lo riabbraccio a mia volta.
Un colpo di tosse secco mi porta a girare il viso verso destra
e… resto shockata quando vedo un uomo dai capelli bianchi
che cerca di attirare la nostra attenzione imbarazzato. Era qui fin
dall’inizio?
- Ragazzi, se volete un po’ di privacy basta
dirlo…- suggerisce incerto sul da farsi.
Mi stacco immediatamente da Rufy, come se scottasse, e per la prima
volta dopo tanto tempo sento il mio volto andare in fiamme per la
vergogna. Sbircio l‘altro interessato e vedo che sorride con
naturalezza, non sembra una persona colta in flagrante di qualcosa.
- Ehi Rayleigh!- ridacchia rivolgendosi all’uomo –
Mi ero quasi dimenticato che fossi qui!
- Salve signor Rayleigh.- lo saluto io cercando di ritrovare il mio
solito modo di fare disinvolto, ma è non tanto facile.
L’uomo sorride, gradualmente sempre di più, e mi
rivolge la parola divertito:
- Salve Nami. Posso farti una domanda?
- Certo.
- Come sei finita qui, sei passata a salutarci?- quel quesito mi coglie
impreparata, dopotutto ha ragione a chiedersi come sia arrivata in un
posto simile; Rufy mi guarda curioso a sua volta.
- Beh, in realtà sarei venuta su Rusukaina per studiarne il
clima. Sono arrivata viaggiando su Weatheria e…- mi accorgo
di come mi fissino entrambi confusi- Si tratta di un’isola
del cielo, spinta dai venti ed abitata da un gruppo di metereologi.
Sono arrivata qui con uno di loro.
- Wow!- esclama il mio capitano con gli occhi luccicanti-
Un’altra isola del cielo?
- Sisi, anche se piccola.- confermo, divertita dalla sua espressione.
- Mi ci porti? Voglio vederla, voglio vederla!! Daii!- dice saltellando
sul posto eccitato. Sto per aprire bocca e rispondere quando Rayleigh
interviene:
- E l’allenamento?- gli chiede sospirando.
- Ah…- Rufy si ricompone un po’, ma sorride ancora
quando ha un’altra idea- Vuol dire che la disegnerai
così la potrò vedere lo stesso, che dici?
Gli lancio un’occhiata esasperata, ma poi sollevo il pollice
per conferma.
- Yuhuuu!- esulta, mentre un sorriso triste si fa largo sul mio viso.
Stavo quasi per dimenticare che l’appuntamento vero
è fissato tra un anno: lui deve allenarsi e io devo
imparare, non possiamo distrarci a vicenda. Domani devo tornare al
campo e continuare le ricerche, infine ripartirò con
Heracles.
- E’ meglio che vada ora. Non voglio causarvi problemi
più di quanto non abbia già fatto.- dico senza
emozione, anche se mi sforzo di essere naturale. Rufy si acciglia e mi
tira per un polso al suo fianco:
- Rayleigh, voglio che Nami resti con noi per qualche giorno se le va.-
dichiara con decisione. L’uomo sorride ancora:
- Qualche giorno di pausa farà bene a tutti. Ormai siamo a
metà dell’opera, no?- risponde guardandoci
comprensivo, forse anche troppo per i miei gusti- Mi raccomando Rufy,
dovrai usare il potere dell’ambizione con più
prudenza del solito.
- Certo! Non permetterò che le accada ancora qualcosa.-
annuisce il mio compagno accigliandosi, inducendomi a squadrarlo
confusa. Di cosa stanno parlando?
- Bene allora, ci vediamo domani!- conclude l’altro
incamminandosi in direzione dei vulcani.
- Ma signor Rayleigh, dove sta andando, è notte!- lo chiamo
stupita. Lui si gira un’ultima volta e mi fa
l’occhiolino divertito:
- Che credete, sono stato anch’io giovane un tempo, non
dovete vergognarvi. E poi nella foresta sono al sicuro, divertitevi!
- Ma…!- faccio un passo in avanti contrariata, quando il
capitano mi trattiene e fa segno di lasciar perdere.
- Quando decide di fare qualcosa non puoi farci niente.- mi spiega
scrollando le spalle, con una noncuranza tale da farmi infuriare.
- Ma non hai capito cosa stava insinuando?!- urlo, mentre la figura
dell’uomo svanisce inghiottita dalle ombre. Rufy solleva le
sopracciglia, quindi si mette un dito nel naso:
- Eh?
Non riesco più a trattenermi e lo colpisco con forza sulla
faccia, questo ragazzo sa tirare fuori il peggio di me! I suoi tratti
tornano normali dopo un istante, consentendogli di parlare ancora.
- Stava insinuando? Che vuoi dire?
Che odio! Pesto i piedi e gli do le spalle. “Quel Rayleigh
non conosce ancora bene Rufy se pensa abbia certe
intenzioni!” penso, esasperata dalla sua ingenuità.
*
Grazie di cuore per
le recensioni, spero di non avervi deluso!! ;)
x MelyChan: Come
hai visto Rufy è un po' cambiato, ma non troppo, non volevo
azzardarmi! Lo immagino cresciuto (dopotutto è un
adolescente) ma non in modo esagerato :) Kisses
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Capitolo 6 *** Hancock ***
- Vuoi mangiare?- la voce di Rufy mi fa voltare
di nuovo. Nel frattempo si era allontanato e ora sta togliendo dal
fuoco un enorme pezzo di carne cotta allo spiedo. A quella vista mi
calmo rapidamente, rendendomi conto di quante fame ho; quindi mi
avvicino a lui e annuso l’odore invitante che impregna
l’aria.
- Sì, grazie.- ho l’acquolina in bocca, anche se
non so da quale stranissimo animale provenga quella carne. Che Rufy mi
stia contagiando? Spero di no…!
Nel giro di qualche minuto ci serviamo ed iniziamo a mangiare le nostre
porzioni… inutile dire che il mio compagno si è
avventato su un pezzo di cibo più grande di lui.
D’un tratto ricordo di avere due bicchieri nel mio zaino,
così lo cerco con gli occhi e lo trovo abbandonato vicino al
punto in cui mi ero svegliata; lì accanto è
posato anche il cappello di paglia del mio capitano.
- Ehi Rufy.- l’interessato smette di masticare e mi guarda
incuriosito- Ho trovato il tuo cappello sotto un albero qui vicino,
come mai non l’avevi con te?
Lui, tanto per cambiare, inizia a rispondermi a bocca piena,
finché non gli tiro bruscamente un orecchio e capisce di
dover deglutire.
- Uffa Nami, smettila di tirarmi! Non sai quanti pizzicotti ho dovuto
sopportare dalle Kuja prima di venire qui!- mi dice imbronciato appena
può parlare normalmente- Comunque avevo deciso di non
rimetterlo finché non fosse arrivato il momento di tornare
da voi.- lo guardo spaesata- Ora che se qui lo indosserò di
nuovo volentieri!- mi sorride a trentadue denti mentre lo osservo
confusa.
- Cosa sono le Kuja? Degli animali?- gli domando. Istantaneamente il
capitano scoppia a ridermi in faccia, fin quando non ha anche le
lacrime agli occhi ed inizia a contorcersi come uno scarafaggio a zampe
all’aria.
- Rispondimi!- lo rimprovero irritata. Ce ne sono di cose che non so,
se mi prende anche in giro per ogni domanda che gli rivolgo
è la fine! Pian piano si ricompone sedendosi a gambe
incrociate, ma continua a mostrare un ghigno divertito.
- No, sono una tribù di donne che vive su un’isola
non molto lontana da qui. Sono atterrato su quell’isola dopo
essere volato via da Sabaody e loro mi hanno trovato.
- Ah…- è l’unica cosa che so dire
mentre assimilo le sue parole- E perché ti pizzicavano?
- Mah… sembrava che si divertissero, nonostante mi desse
fastidio essere toccato in continuazione. Pensa, avevano rubato i miei
vestiti per attaccarci dei merletti… erano bruttissimi!!-
esclama poi con faccia disgustata, tirando fuori la lingua. Resto
lievemente turbata dalle sue parole: che strani tipi!
- E dopo… cos’è successo?- gli chiedo
titubante.
- Hmm… un sacco di cose. Ho combattuto con alcune di loro e
Hancock è diventata buona all’improvviso, ma anche
strampalata: ogni tanto diventava tutta rossa e iniziava parlare da
sola come se stesse sognando.- mi racconta con aria pensierosa.
Sento la testa che gira: sono successe troppe cose perché
possa capire al volo.
- Aspetta Rufy, è meglio se mi racconti tutto con ordine
dopo mangiato, ti va?- gli domando, alzandomi per andare finalmente a
recuperare i bicchieri e la borraccia.
- Ok!- risponde da dietro la mia schiena prima di riprendere a mangiare
e… in quel momento mi pento di avergli fatto una simile
richiesta: mi racconterà anche dell’esecuzione di
Ace? Non voglio che me ne parli perché soffrirebbe,
così com’è successo durante la
discussione di prima, se non peggio. Persa in questi pensieri recupero
i bicchieri e, quasi automaticamente, anche il cappello di paglia;
quindi torno accanto a Rufy e prima di sedermi gli poso con cura il
copricapo sulla testa.
Il mio capitano sorpreso si volta e appena si rende conto di quello che
ho fatto mi sorride felice, quindi riprende a mangiare. Rimaniamo in
silenzio, ma non posso fare a meno di rispondere con un sorriso
anch’io, mentre mi accomodo con la schiena contro il tronco
di un albero che si trova dietro di me. Quando, poco dopo, finisco la
mia porzione decido di rilassarmi completamente chiudendo gli occhi. Ho
scaricato tutta la tensione ed ora sono talmente tranquilla che
rimarrei così per tutta la notte. Mi basterebbe continuare
ad ascoltare Rufy ingozzarsi di cibo accanto a me per sentirmi in pace
col mondo… sempre che lui non abbia qualche brillante idea
per farmi saltare di nuovo i nervi, non si sa mai!
Passa del tempo, finché mi accorgo che gli unici rumori
rimasti sono quelli della foresta e del fuoco che arde.
All’improvviso però capto un fruscio, seguito dal
suono di passi che si avvicinano. Rimango così come mi
trovo, con la testa contro il tronco della pianta e le gambe
abbandonate, sapendo che non ho nulla da temere. Ma poi avverto
qualcosa di leggero e morbido, sicuramente una coperta, stendersi sul
mio corpo e mi domando se sia il caso di aprire gli occhi. Esito ancora
quando qualcuno mi tocca la guancia sinistra: mi sta accarezzando con
un po’ di insicurezza ma dolcemente. Dopo qualche secondo
però un soffio caldo incontra la pelle del collo, facendomi
sussultare; sollevo le palpebre e vedo che la testa di Rufy si trova
effettivamente a quell’altezza.
- Che stai facendo?- gli chiedo sconcertata mentre mi ritraggo.
- Ti sono cresciuti i capelli.- commenta lui, risollevandosi per
mostrarmi un sorriso compiaciuto; io invece lo guardo ancora
più stupita.
- Sì… avevo deciso di non tagliarli per un
po’.
Rufy piega la testa su un lato e riprende a fissarmi in silenzio con
espressione indecifrabile.
- Che c’è ancora?- sbotto dopo un minuto;
è imbarazzante, ma lui non sembra rendersene conto.
- Sono belli.- sorride di nuovo e d’un tratto passa le dita
fra le ciocche che mi arrivano oltre le spalle- Non credevo li avessi
tanto mossi.- commenta divertito. Non riesco più a mantenere
il mio sangue freddo e avvampo come una ragazzina al suo complimento.
Devo essere così ridicola…
- Nami, sei diventata rossa come Hancock!- esclama lui indicandomi
meravigliato- Ma non sei malata vero?- si fa serio.
- No Rufy.- gli rispondo secca: ho paura che la voce mi tremi in questo
momento.
- Allora perché?- chiede petulante.
- Sei troppo vicino.
Incredibilmente nell’udire la mia ultima risposta si
allontana, ma sembra perdere gran parte del suo buon umore e distoglie
lo sguardo dal mio.
- Ehi…- lo chiamo per attirare l’attenzione, ma
poiché non ottengo risposta lo riavvicino stringendo la sua
camicia all’altezza del petto- Cosa c’è
che non va?- inizio a preoccuparmi per quello strano atteggiamento.
Quando il capitano rivolge di nuovo gli occhi su di me ha
un’espressione nuova sul volto: intensa e smarrita, e so che
sta per parlarmi ancora.
*
Rieccomi qui... non
vi assicuro che sarà sempre puntuale, ma cercherò
di fare il possibile ;) Sto cercando di mantenere il personaggio di
Rufy simile all'originale... anche se sicuramente non vedremo mai scene
simili nel manga... non rimane che sognarci su! :P
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Capitolo 7 *** Desideri ***
-
Non picchiarmi Nami.- è
la semplice richiesta di Rufy mentre è in ginocchio,
sbilanciato
in avanti dalla mia presa, ma non riesco a decifrare completamente il
significato delle sue parole.
- Perché dovrei adesso?
- Non voglio allontanarmi, voglio stare vicino a te.- mi spiega
sincero, per poi rendersi conto delle sue parole e strizzare gli occhi
in previsione del colpo… che non riceverà mai.
Certo, se
fosse stato Sanji a dirmi una cosa simile e ad una distanza tanto
equivoca l’avrei già malmenato a
dovere… ma Rufy?
Non sono abituata a questi atteggiamenti da parte sua, come reagire?
Gradualmente le mie labbra si stendono in un sorriso spontaneo, quindi
premo con insistenza un dito contro la sua testa abbassata,
finché l’interessato non si raddrizza e mi guarda
meravigliato. Ridacchio nel vedere quell’espressione sul suo
volto e con una mano faccio scivolare indietro il cappello, per poi
posare la mia fronte contro la sua.
- Va bene così?- gli sussurro con una vena malizia nella
voce e lo sento deglutire a fatica.
- A-ah…- annuisce, ma chiaramente non mi convince.
- Rufy…- affondo decisa il mio sguardo nel suo-…
non avere paura di sfogarti con me.
Il mio capitano sbatte le palpebre un paio di volte staccandosi appena
e quando fissa di nuovo le pupille sulle mie appare diverso: consumato
dall’angoscia. Improvvisamente vengo invasa anch’io
da quel
sentimento e il mio cuore si fa pesante, mentre il viso
impallidisce… ho i brividi semplicemente
nell’immaginare
le emozioni di Rufy; quasi mi pento di aver insistito perché
ho
paura di non saperle affrontare, ma devo provarci per lui, glielo devo.
- Ace… è morto per salvarmi.- mormora con voce
incrinata-
Ero dietro di lui quando l’hanno colpito, ma non ho potuto
fare
altro che guardare mentre si sacrificava al posto mio.- precisa, mentre
stringe i pugni e il suo respiro diventa irregolare. Lo osservo
tristemente, in silenzio.
- Ero andato per salvarlo ed è stato tutto inutile! Sono un
incapace!- alza la voce e ha ormai gli occhi colmi di lacrime che non
vuole far scendere.
- Aspetta Rufy…- intervengo all’istante- Ace era
tuo fratello maggiore e...
- Dovevo essere io a morire!!- mi interrompe urlando più
forte e trema, scosso dalla rabbia e dalla frustrazione.
Non so che fare, ma istintivamente lo prendo per la guance e, in un
impeto di pura follia, finisco per catturare le sue labbra: roventi,
sottili e tenere, si scontrano e si incastrano perfettamente con le
mie, mentre vengono attraversate da un suono soffocato. Sento che cerca
di divincolarsi e lo mordo quel che basta per trattenerlo.
“Idiota! Come se quella fosse stata la soluzione
migliore!”
lo rimprovero mentalmente, ma in effetti non sono meglio di lui se
credo davvero di risolvere il problema così: con un bacio a
Rufy
durante il suo sfogo… bella pensata, di tutti i momenti
possibili non potevo sceglierne uno migliore!
Appena la coscienza riprende il sopravvento sull’istinto mi
separo dal mio capitano e rimango immobile a occhi bassi. Mi sento un
verme, ho approfittato di lui in un momento simile, mi
perdonerà? Pessima nakama, veramente pessima se è
questo
l’unico aiuto che posso dargli adesso… cosa
farà di
me? Per ora sta respirando profondamente, forse si sta ancora
riprendendo dal mio ‘attacco’, ma dopo? Ecco, senza
dire
una parola mi solleva il mento: è sconvolto.
- Non dirlo mai più!- esclamo io, vincendo
l’imbarazzo con
quel residuo di rabbia che mi rimane- Ti chiedi cosa sarebbe stato di
noi se fossi morto?!
Lui non risponde subito, ma la sua espressione torna consapevole.
- Hai ragione. Ora voi siete la mia unica ragione di vita.- afferma con
una solennità che non gli si addice; poche volte
l’ho
visto così serio e questa dichiarazione mi mette in
difficoltà.
- … Cosa dici? Tu devi vivere per diventare il Re dei
Pirati,
è questo il tuo sogno, no?- gli domando stranita, cercando
di
ritrovare il mio vecchio capitano.
- Il mio sogno ha senso solo se si realizzerà insieme ai
vostri.- risponde secco, quindi mi porge una mano per tirarmi con
sé mentre si alza in piedi. Quando finisco di sollevarmi
anch’io Rufy appare di nuovo tranquillo, come se nulla fosse
successo, e ha un dito puntato verso la mia faccia.
- Nami, mi spieghi quello che hai fatto prima?- chiede con occhi vacui,
facendomi sospirare.
- Era un bacio.- gli rispondo sconsolata. Possibile sia così
ritardato a volte? Eppure ormai ha 18 anni, ogni ragazzo
‘sano’ dovrebbe avere interesse per il sesso
opposto alla
sua età… Certo, ad Alabasta era in prima fila
quando si
è trattato di spiare me e Bibi nei bagni ed è
svenuto
come gli altri, però in altri momenti sembra del tutto
indifferente.
Non è attratto dai corpi maschili, questo è
sicuro, ma il
comportamento ambiguo di Rufy mi innervosisce comunque. A volte ammetto
di aver desiderato infrangere quella facciata di indifferenza e
offuscare la sua purezza; tutto per mero orgoglio personale, o almeno
così credevo allora. Avrei voluto dimostrare che nemmeno
Rufy
poteva resistermi, ma il solo pensiero di comportarmi in modo lascivo
nei suoi confronti mi disturbava: lo identificavo con la mia famiglia
da quando avevo accettato di far parte della ciurma, perciò
non
potevo farlo.
Dopo un anno di separazione però è diverso.
Sì, lo
considero ancora il mio amato capitano, colui che guiderei senza
esitazioni nei i mari di tutto il mondo… ma ormai ho capito
che
non è più amore fraterno ciò che mi
lega a lui,
non so nemmeno se lo sia mai stato realmente.
Ho un’idea e gradualmente cambio espressione, rivolgendo un
sorriso inquietante a Rufy, il quale se ne accorge e mi lancia
un’occhiata preoccupata.
- Cosa c’è Nami?
- Ne vorresti altri?- indago, diretta e perfida, sistemandomi con
movimenti lenti e studiati una ciocca di capelli dietro
l’orecchio. Il mio capitano rimane sorpreso in un primo
momento,
ma subito dopo scrolla le spalle.
- Ok.
Ha accettato, ma il suo tono disinteressato ha davvero il potere di
farmi irritare. Chiudo gli occhi, prendo un respiro profondo e senza
altre esitazioni sfilo la maglietta di cotone che stavo indossando,
facendola poi cadere con un leggero fruscio sull’erba secca.
Sono
rimasta in reggiseno, ma Rufy si è voltato leggermente.
- Puoi guardarmi Rufy.
- No, ho ancora i vecchi debiti da pagare Nami, per favore!- mi
risponde spaventato e sembra che stia per coprirsi del tutto gli occhi
con le mani, ma lo blocco prima che ci possa riuscire: stringo i mie
pugni intorno ai suoi polsi, abbassandoli.
- Non pagherai per questo, te lo prometto.- cerco di rassicurarlo
mentre la mia intraprendenza inizia a vacillare.
Lui deglutisce e scuote leggermente la testa, quindi finalmente si
decide e mi asseconda.
- Perché lo stai facendo?- le parole suonano nervose, mentre
i
suoi occhi mi fissano il viso, ma per un misero istante ho
l’impressione che divaghino verso il basso.
- Mi trovi bella?- domando stringendo la presa.
- Tutto qui? Certo che sei bella Nami!- mi risponde sollevato, come se
per lui fosse la cosa più naturale del mondo; io invece mi
irrigidisco, colta totalmente alla sprovvista.
“Allora perché non ti faccio nessun
effetto?” penso
mordendomi un labbro, finché questo non viene toccato da
qualcosa: Rufy lo libera con delicatezza dalla pressione dei miei denti
e vi fa scorrere lentamente un dito; il mio respiro si blocca.
- Sei morbida, non farti male.- mormora accigliandosi un po’,
quindi di punto in bianco si avvicina e posa un casto bacio sulla mia
bocca, come un bimbo farebbe sulla sua ferita. Quel contatto
così innocente e il suono delle nostre labbra che si
dividono mi
fanno stringere il cuore e un leggero calore si propaga per tutto il
corpo. Il viso di Rufy deve essersi acceso di quello stesso calore,
perché le guance appaiono più colorite e sta
sorridendo
di dolce soddisfazione. Che abbia provato piacere come me in quel breve
momento?
- I baci sono buoni.- commenta finalmente dopo averci riflettuto,
allargando ulteriormente il sorriso.
Rimango interdetta in un primo
momento, ma poi inizio a ridere, divertita dalle sue parole. Rido
ancora e ancora, liberandomi del gusto amaro di dubbi e sentimenti
repressi, sostituendolo con quello dolce e semplice di Rufy, che ora
sta ridendo insieme a me. D’un tratto lui si ferma, mi tocca
una
guancia e mi bacia ancora, ma impetuosamente. Stavolta è
diverso, vuole assaporare appieno quel gesto nuovo, e come per
sottolinearlo mi avvolge con un braccio stringendomi a sé: i
nostri respiri si fanno radi e irregolari, non abbiamo tempo da perdere
quando ogni respiro significa separarsi; i nostri cuori battono
più veloci, sono andati in tilt in questa situazione
sconosciuta. Senza esserne nemmeno pienamente consapevole, posiziono
una mano sulla sua nuca e lo spingo ulteriormente verso di me, ingorda
di sensazioni. Rufy mi asseconda, ma dopo poco sentiamo entrambi il
bisogno di riprenderci e le nostre bocche si separano per permetterci
di respirare liberamente.
Sono sconvolta ed esaltata allo stesso tempo, non mi aspettavo che
sarebbe successa una cosa simile e in modo così
coinvolgente… e sto parlando del mio capitano! Dovrei essere
incredula, ma il viso familiare che ho davanti è proprio il
suo:
non ho più dubbi guardando i lineamenti decisi e i capelli
neri
scompigliati… è proprio Rufy il ragazzo di fronte
a me e,
seppure a modo suo, mi ha appena dimostrato di provare i desideri di
ogni altro essere umano.
*
x tre 88, Kgm92 e tutti
coloro che seguono la ff:
Grazie dei commenti! Sì, c'è stato
lo sfogo di Rufy, anche se ha preso una piega insolita per questo
personaggio ^^ Ormai l'attesa per il manga è finita
e nel capitolo precedente della storia per il cambiamento esteriore di
Nami mi sono ispirata ai disegni del capitolo 598 del manga. Per Rufy
non avevo ancora riferimenti quando l'ho descritto, ma per fortuna ci
ho quasi azzeccato :)!
Spero continuerete a seguire la storia e ogni nuovo commento
è immensamente gradito ovviamente!! ;P A presto!!
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Capitolo 8 *** Aria e neve ***
Cerco
di regolarizzare il respiro mentre il viso di Rufy si abbassa per
poggiarsi sulla mia spalla, accanto al collo.
- Nami…- sussurra, aumentando percettibilmente la forza con
cui mi trattiene al suo torace nudo- … hai un petto
così soffice!
- Idiota!- urlo incredula e imbarazzata da quello che, nella mente
bacata di Rufy, doveva probabilmente essere un complimento. Cerco di
staccarmi ma lui, nonostante il bernoccolo che si sta ormai formando
sulla testa, resiste, allentando di poco la presa e guardandomi
imbronciato:
- Cosa ho fatto di male?
- Ti comporti come Sanji!- lo accuso.
- Sanji?- chiede piegando la testa - Non sapevo che faceste queste cose
insieme!
Sempre più furiosa gli afferro il naso strattonandolo.
- Non dirlo neanche per scherzo!- replico prima di scostarlo
definitivamente e incrociare le braccia.
Per alcuni secondi scende il silenzio e l’aria della sera
prende il posto del corpo di Rufy, facendomi venire la pelle
d’oca.
- Scusa.
Una semplice parola e il mio sguardo scatta ancora, attento, sul mio
capitano. Un piccolo sorriso gli solca le labbra, ma contemporaneamente
leggo preoccupazione nei suoi occhi.
- Non so perché l’ho fatto... in
realtà, mi fai sentire strano.- ammette- Ma siamo ancora
nakama, vero?
Resto in silenzio, non sapendo cosa dire. Ho paura di compiere un passo
falso.
- Rispondimi Nami!- esclama con impazienza, mentre quel debole sorriso
svanisce. Prima che la situazione degeneri mi decido a rispondere.
- Certo.- dico nel modo più calmo possibile.
- Ed è normale che due nakama si bacino?- domanda
d’un tratto smarrito. Io stringo nervosamente le dita fra i
fili d’erba; immaginavo che si sarebbe arrivati a questo
prima o poi.
- Lo è se vuoi particolarmente bene a quella persona.
- Me ne vuoi?- chiede quindi Rufy, diretto, con
un’intensità tale da farmi bloccare il respiro.
Intuisco che sta cercando di carpire i miei pensieri ancora prima che
io apra bocca; si vede da come è concentrato, cosa
più unica che rara trattandosi di lui. Mi limito ad annuire
e, in quell’istante, sono investita da una folata di vento
gelido.
Faccio in tempo a voltarmi di lato per vedere gli ultimi minuscoli
fiocchi di neve poggiarsi sulla mia spalla sinistra,
dopodiché vengo scossa da un potente brivido. Alzo lo
sguardo smarrita in quella direzione e vedo una miriade di altri
fiocchi scendere dal cielo. Ero così distratta da non
essermi accorta del clima che stava cambiando… di certo non
potrò permettermi certe disattenzioni fra un anno, nel
Nuovo Mondo. Rapidamente raccolgo la maglietta che avevo abbandonato e
la indosso, quindi mi alzo in piedi, imitata dal mio capitano.
- Avete dei vestiti o delle coperte adatti per queste occasioni?-
domando sfregandomi convulsamente la braccia, mentre mi avvicino al
fuoco.
- Non capisco, hai freddo??- mi sento rispondere e scuoto la testa
incredula.
- Non vedi che sta nevicando?!
- Ah, ma io… sì, ora che me l’hai detto
sta iniziando a fare più freddo!- esclama di rimando stupito.
- Solo perché te l’ho detto io?... Inutile, avrai
sempre i riflessi ritardati di un bradipo per queste cose…-
commento scuotendo la testa-… Allora, hai qualcosa
sì o no per coprirci??- inizio a spazientirmi, visto che i
brividi non mi danno tregua e la temperatura sembra stia scendendo
vertiginosamente in pochi minuti. Non c’è tempo da
perdere in chiacchiere.
- Ah… sì, lascia fare a me!!- esclama
precipitandosi dall’altra parte del falò e
tornando subito dopo con una pila di pellicce fra le mani- Pensi che
bastino?- mi chiede entusiasta e prima che possa replicare me ne ha
già lanciate due.
Anche se con sorpresa, provo a prenderle al volo, ma sono troppo grandi
e pesanti, cosicché mi ritrovo a terra al buio,
completamente ricoperta.
- Cosa ho fatto per meritarmi questo?- borbotto girandomi a pancia
sotto, con l’intenzione di fare poi leva con le braccia per
alzarmi; proprio allora vedo uno spiraglio tenue di luce e la testa di
Rufy fare capolino da quel punto.
- Come si sta lì sotto?- domanda divertito, aggravando
ulteriormente la sua situazione… ci manca poco
perché lo mandi a quel paese…
- Secondo te?! Aiutami invece di fare lo stupido!- rispondo mentre
cerco di raggiungerlo.
- Ma è caldo?- insiste cocciuto.
- Sì, anche troppo!! Tirami… cosa… che
stai facendo adesso?- rimango interdetta quando lo vedo infilarsi e
lasciare il lembo di pelliccia, facendomi ripiombare nel buio.
- Brrr… sembra di essere dentro la pancia di un
mostro…- lo sento commentare lugubre mentre si muove- Ti
ricordi quando siamo finiti dentro quel serpente gigante a Skypiea? Ci
assomiglia vero?- continua a parlare, sempre più vicino.
Stendo le braccia e le agito intorno a me, finché non tocco
qualcosa di diverso dal terreno e dalla pelliccia.
- Tirami fuori di qui Rufy.
- Shishishi… non dirmi che hai paura!- ha il coraggio di
ridere e mi rendo conto che si è fermato lì
accanto.
- … Mettiamola così, se non mi aiuti ad uscire
aggiungerò una somma di 1,000 berry al tuo debito.
- Eeeeeh?!
- Prima mi hai vista in reggiseno, o sbaglio?
- Ma avevi detto…!
-… Allora?- lo incalzo. In quel momento mi sento afferrare
un polso.
- Va bene, ma sei una fifona!
- No, sto semplicemente soffocando qui sotto!
- E perché non me l’hai detto prima?!- mi fa con
voce stupita mentre lo sento affrettarsi, ma stranamente io non mi
muovo e la sua mano rimane con me… non starà
mica… Ecco, vedo di nuovo la luce, la sagoma di Rufy
all’uscita, e d’un tratto mi sento tirare in quella
direzione, veloce, velocissima, fin quando non sbatto la testa contro
qualcosa e torno a respirare l’aria gelida. Effetto
fionda… e io sono stata il proiettile. Serro le palpebre
più per lo smarrimento che per il dolore.
- Oi, Nami, stai male? Riprenditi!- mi sento scuotere per le spalle e
apro gli occhi lanciando un’occhiata truce appena posso.
- Ma ti sembra il modo?
- Così abbiamo fatto prima!- risponde con
semplicità - Comunque sono felice che tu sia qui, sei
divertente!- mi sorride e fa una breve pausa, mentre io sono ormai sul
punto di picchiarlo,ma mi fermo quando ascolto la sua proposta.
- Ti confesso un segreto se non ti arrabbi.
A quel punto sbatto le palpebre e mi tiro su a sedere, mentre lui mi
resta accucciato affianco.
- Affare fatto.- rispondo incuriosita.
- Però non dirlo a nessun’altro, ok? Promettimelo.
- Promesso.- lo fisso con serietà.
- Bene, so che è un errore, ma non credo che
riuscirò a trattarvi tutti allo stesso modo quando ci
rivedremo.- mormora con una strana espressione… colpevole?
Lo fisso coinvolta, in attesa, ma non sembra avere intenzione di
aggiungere altro.
Continuo a fissarlo. Che significa, questo è tutto? Era
forse un altro modo per farmi saltare i nervi rifacendosi del tempo
perduto?
- Spiegati meglio.- lo invito a proseguire, senza distogliere lo
sguardo dal suo.
- Come capitano non posso mostrarmi debole, ma con te ho ceduto e mi
hai dato coraggio; non avrei potuto farlo con qualcun altro. E poi
volevo rivederti più di ogni altro membro della
ciurma… è tutto così
strano…
Mentre assimilo le sue parole sento il cuore battere più
veloce; davvero sono così importante per lui? Per la persona
che mi ha regalato una nuova vita, posso significare tanto
anch’io a mia volta? Non ho mai fatto niente di paragonabile
alle azioni di Rufy per ognuno di noi. Mi sento inadeguata alla
situazione, ma orgogliosa allo stesso tempo.
- Se mi vuoi bene non c’è nulla di strano.
Sarò pronta ad aiutarti in qualsiasi momento vorrai.- lo
rassicuro addolcendo il tono e rilassandomi anche fisicamente, sotto il
tepore della pelliccia.
- Mi fido di te Nami.- afferma il mio capitano, tranquillo. Per tutta
risposta gli sorrido e mi stendo supina, stiracchiandomi le braccia e
le spalle con un sospiro soddisfatto.
- Che ne dici se dormiamo qui?- chiedo quindi, mentre prendo la coperta
più vicina e la piego più volte per usarla come
cuscino. Ci troviamo già sotto gli alberi e data
l’ora non possiamo costruirci un rifugio migliore di questo.
Rufy però mi guarda confuso.
- Vuoi usarle come sacchi a pelo?
- Esattamente. Tanto saranno sicuramente più calde.
- Buona idea!
Senza chiedere altro, Rufy si sfila il cappello che aveva ancora appeso
al collo e lo posa con cura sul mio stomaco; dopodiché si
infila sotto le pellicce anche lui. Giro la testa per studiare il suo
viso, che finalmente appare rilassato e sognante, mentre
è rivolto al cielo.
- E’ così bianca la neve… mi piace
tantissimo!- dice con enfasi sollevando le braccia verso
l’alto, come a voler raggiungere i fiocchi che cadono poco
oltre i nostri piedi, dove la protezione degli alberi finisce. Mi
sfugge un altro sorriso, uno che non riesco più a levarmi
dalla faccia, e mi incanto anch’io a guardare questo magico
fenomeno meteorologico… che non ha nulla a che fare con i
giochi di prestigio ma suscita le stesse emozioni.
- Cercherò di imparare una tecnica per crearla. Ti
piacerebbe?- domando così, di punto in bianco.
- Wow! Sarebbe fantastico!!- mi risponde allora Rufy con gli occhi che
brillano, prendendomi entusiasta una mano fra le sue- Sei unica Nami!
- Modestamente…!- ridacchio per non dare a vedere il mio
imbarazzo, mentre posiziono il cappello di paglia poco sopra le nostre
teste- Ora che ne dici di dormire?
- Ho sonno…- annuisce lui sorridendo mentre si rimette
supino e chiude gli occhi, ma senza lasciarmi la mano, piuttosto
intrecciandone le dita con le sue - Buonanotte Nami!
Sento un calore piacevole spandersi ulteriormente per tutto il mio
corpo fino alle guance e senza riflettere mi spingo verso il viso di
Rufy.
- Sogni d’oro capitano.- sussurro nel suo orecchio
più vicino e lo sento già respirare
profondamente. Accarezzo una sua guancia con le labbra e mi ritiro
serena, quel tanto che mi permetta ancora di sentire il suo respiro
mentre dorme.
***
X
Kiushi: Sono contenta che ti piaccia tanto. Cercherò di
continuare a rendere Rufy il più fedele possibile
all’originale!
X serenity485: Ciao e benvenuta :) Non so dirti quanti capitoli
scriverò ancora per questa fan fiction, ma se non due almeno
un altro sicuramente ;)
X Nami the Cat Burglar: Ihih… se solo si creassero le giuste
condizioni anche nel manga!! Grazie mille!
X tre88: Mi è piaciuto molto scrivere del possibile primo
bacio fra loro. La “tontolaggine” di Rufy
avrà fine prima o poi? Chissà! :P
X Kgm92: Il capitolo “triste” ci doveva essere per
forza di cose, ed è stato un piacere provare a immaginare
come potessero interagire Rufy e Nami… spero ti sia piaciuto
anche questo!
X stellina4ever: Mi dispiace di avervi fatto aspettare, ma se manca il
tempo e l’ispirazione rischio di rovinare la storia...
comunque l’attesa è finita ;)
X kikka97: Grazie! Rufy credo avrà sempre
l’entusiasmo di un bambino, ma per fortuna deve crescere
anche lui J!
X rinxse: Ahah rendere Rufy un po’
“ritardato” in certe situazioni è una
delle cosa più divertenti! :D
***
Vi
ringrazio tutti/e per le recensioni e mi scuso per la lungo
attesa… ma è stata inevitabile! Spero ne sia
valsa la pena anche per voi oltre che per me e aspetto con ansia i
vostri prossimi commenti :) A presto!!!
|
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Capitolo 9 *** Profumo ***
N.B.
Questo capitolo è narrato dal punto di vista di
Rufy.
Ho sonno… è vero quello che ho detto a Nami poco
fa, ma allora perché non riesco ad addormentarmi? Uffa!!
Apro gli occhi e mi volto a guardarla. E’ qui accanto a me e
dorme tranquilla… non è giusto! Perché
lei sì e io no?
Le lascio la mano e mi giro dall’altro lato, ma passato
qualche secondo ci ripenso e mi stendo sul fianco opposto. Ho bisogno
di guardarla ancora, non so il motivo. Sono agitato, mi sudano le mani
e il cuore è veloce come durante un combattimento, sento i
suoi battiti forti nelle orecchie. Mi starò ammalando? Se
solo ci fosse Chopper potrei chiedere a lui!
…
Visto che non posso farci niente, mi metto a pancia in giù
con le braccia incrociate sotto il mento e continuo a fissare Nami.
Com’è diversa dal solito! Sembra…
piccola. E’ sdraiata su un fianco, con le mani quasi
attaccate al viso e sorride leggermente, mentre il suo respiro mi
riscalda il naso e le guance. Non abbiamo mai dormito in questo modo.
Guardandola così da vicino sembra indifesa, come quella
volta a Cocoyashi quando mi ha chiesto di aiutarla, ma ora non
è triste. E’ strano, ma sento comunque di doverla
proteggere con tutte le mie forze, forse perché ancora non
mi perdono di aver usato il potere dell’ambizione su di lei.
All’improvviso sospira e muove un po’ la testa,
così una ciocca di capelli le ricade davanti agli occhi
chiusi, allora allungo subito una mano e la sfioro. E’
morbida… Mi blocco, incerto, poi mi avvicino e la abbraccio.
Ne ho voglia e basta. Non la stringo troppo ma nemmeno poco: voglio
sentirla completamente avvolta dal mio corpo, per essere certo che
qualunque cosa accada lei sia protetta… e inizio a stare
meglio.
L’odore di Nami è così
buono… non gliel’ho detto perché si
sarebbe arrabbiata come prima... ma mi piace davvero tanto, forse
addirittura più di quello della carne. Mi lascio guidare
dall’istinto e affondo il naso fra i suoi capelli, poi scendo
sulla guancia, sull’orecchio… ma non è
lì che il profumo è più forte,
così continuo a seguire la scia. Solo quando non ho
più dubbi riapro gli occhi, ritrovandomi sopra il suo cuore.
Il battito è lento, cadenzato, come una ninna nanna; la sua
pelle sotto la maglietta è calda. Inspiro piano e mi chiedo
se Chopper abbia mai sentito bene come me in questo momento l'odore di Nami…devo farne scorta per quando non
potrò più averla vicino, perciò non la
lascio andare; piuttosto richiudo gli occhi... ho ancora sonno...
***
N.d.A.: Ciao a
tutti!! Capitolo brevissimo e anomalo vero? E' di transizione e sentivo
di doverlo pubblicare separatamente rispetto al prossimo... che
sarà anche l'ultimo! Le mie allusioni alla crescita di Rufy
non si riferiscono a niente di eclatante... Rufy rimane come lo
conosciamo: teneramente "idiota". O, come ha scritto Nami the
Cat Burglar, "un adorabile idiota" ihih! Non mi piace stravolgere
troppo i personaggi anche se mi piace metterli in situazioni
decisamente insolite per loro :)
Vi ringrazio tantissimo per i commenti e vi risponderò
personalmente nel prossimo aggiornamento! Baci!
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Capitolo 10 *** Risveglio ***
N.B.
Torniamo a Nami!
- Ah!!!
Ho urlato, il cuore sembra volermi uscire dal petto,
cos’è successo?! Mi guardo intorno,
seduta… ho avuto paura… è stato un
tuono… sento ancora il suo eco in lontananza.
Sospiro, e mentre cerco di calmarmi abbasso lo sguardo alla mia
destra… Rufy… Mentre la pioggia cade fitta e
incessante, picchiettando sul terreno e sui milioni di foglie intorno a
noi, tu riesci a dormire. Sono invidiosa. Ti fisso leggermente
infastidita mentre rotoli su un fianco, sbattendo col viso contro la
mia coscia e continuando nonostante tutto a ronfare senza fare una
piega.
Tento di imitarti: anch’io vorrei rilassarmi sotto le fronde
spesse che ci riparano dall’acqua, ma lo trovo difficile.
Questo tempo mi rende elettrica e nervosa: il rumore intenso e
costante, l’aria pungente al di fuori della
coperta… questa sensazione strana intorno alla
gamba… ma… che diavolo?!
Resto senza fiato quando mi accorgo che hai abbracciato con forza la
mia gamba a te più vicina e ora, a bocca aperta, stai
per… mangiarla?! Emetto un grido soffocato quando i tuoi
denti si posano e iniziano a premere sulla mia pelle attraverso la
stoffa. Senza esitazioni ti colpisco violentemente sulla testa e ti
spingo via. Cerco di trattenermi ma non posso farcela, questa
è la cosa più idiota che…
- Rufy!!!!!!!!- urlo rabbiosa colpendoti con un altro pugno,
più forte, e finalmente schiudi gli occhi. Li apri con
lentezza, confuso, nel chiaro tentativo di orientarti, e appena metti a
fuoco la scena che ti sta di fronte appari deluso.
- Hmm…- ti stropicci gli occhi imbronciato- … la
carne dov’è finita? Sembrava così
buona…
Ancora seduta mi chino sul suo viso.
- NON provarci mai più.- ti rispondo minacciosa, scandendo
ogni parola con particolare cura. Spalanchi completamente gli occhi,
mentre ogni residuo di sonno va scemando per lasciare posto
all’incredulità.
- Per caso ti ho… morsa?- mi domandi d’un tratto,
come se avessi avuto un lampo di genio.
- Già!!- confermo, trattenendo a stento il mio istinto
omicida.
- Oh…- ti sistemi a gambe incrociate- Mi dispiace! Ma aveva
un odore così…- ti blocchi quando finalmente vedi
la mia espressione e l’istinto ti suggerisce di allontanarti
di qualche centimetro.
Stringo le palpebre e per l’ennesima volta inspiro
profondamente. Pazienza… tanta pazienza…
- Rufy.- pronuncio infine il tuo nome, con semplicità,
mentre le gocce cadono più lentamente.
Ora sei stranamente attento, hai capito che non hai nulla da temere
dalle mie prossime parole, e hai ragione. D’un tratto mi
sento strana, leggera come la pioggia intorno a noi, quasi...
malinconica. Eppure non ne ho ragione adesso, staremo insieme per
qualche giorno, no? Ricordo con chiarezza la decisione che hai
comunicato a Rayleight ieri… eppure per una volta non sono
più sicura delle tue parole. Sembrano più un
desiderio che un ricordo.
- Nami…? Perché sei diventata triste?- sento
chiedermi, mentre ti riavvicini con cautela e mi osservi smarrito- Non
sei felice di essere qui?
Ecco, hai centrato il punto… e purtroppo una lacrima mi
scivola lungo una guancia anche se cerco di controllarmi; non vorrei
farti preoccupare, ma è più forte di me. Ti vedo
sussultare.
- Io voglio stare con te. Ma sento… che non
posso…- rispondo confusa. Sei estremamente serio ora,
determinato.
- Se si vuole una cosa la si può anche fare.
- Ma non è sempre così…
- Lo so…- intervieni impaziente e so a cosa ti riferisci;
c’è una sola esperienza che abbia potuto
insegnartelo tanto chiaramente. Mi sento anche in colpa adesso!
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, quindi cerchi di stringermi
una mano, ma ti sfugge. Ci riprovi, ma le tue dita passano attraverso
il mio palmo come fosse quello di un fantasma. Fissiamo increduli quel
punto, a bocca aperta. Resto paralizzata mentre tu ci provi
un’altra volta e ancora e ancora…
finché i nostri sguardi terrorizzati non si incrociano.
- Nami, cosa succede?!
- N-non lo so.- balbetto mentre mi sfioro un braccio senza problemi.
Quindi cerco di afferrare la tua mano, ma di nuovo non sento nulla e vi
passo attraverso, come se fosse aria- … Toccami Rufy, per
favore...- dico con voce tremante.
Senza fartelo ripetere due volte mi prendi per le spalle e finalmente
avverto il calore delle tue mani. Non appena ti rendi conto che
funziona mi tiri freneticamente contro di te, con forza.
- Ti sento, ti sento!- esclami sollevato stringendo la stoffa della
maglietta sulla mia schiena- Tranquilla, rimarrai qui con me e starai
bene, te lo prometto Nami. Non devi piangere, ho promesso a Genzo che
non sarebbe successo!
- Rufy…- sussurro il tuo nome come una preghiera,
imbarazzata dal gesto e da ciò che stai dicendo, ma
lasciandomi cullare dal tuo corpo. Non mi hai mai stretta per un lasso
di tempo così lungo, né con una tale
disperazione.- Tu mi…- le prime due parole di una domanda mi
sfuggono prima che possa fermarle e catturano il tuo interesse.
- Hm?- mugugni, senza muoverti, per incitarmi a finire la frase.
Deglutisco, cercando così di sciogliere il nodo che mi
stringe la gola, e di nuovo arriva quella sensazione intensa di
calore… sono nell’imbarazzo più totale.
Come potrei chiedere una cosa del genere al mio capitano? Cosa
succederebbe? E, soprattutto, capiresti?
- Che c’è?- chiedi dopo aver aspettato invano e ti
scosti un po’ per fissarmi negli occhi con
curiosità, ma io non so più cosa dire. Ricambio
il tuo sguardo in silenzio, come a voler assorbire questa scena per
sempre. No, non voglio davvero sapere cosa pensi di me, mi basta
capirlo dai tuoi comportamenti. Non voglio compromettere la situazione
più di così… per ora mi può
bastare.
- Niente di importante…- rispondo interrompendo il contatto
visivo per un attimo, quel tanto che mi consenta di mentire in modo
verosimile.
- Oh ok…- mormori apparentemente deluso- … mi
vuoi bene Nami?
Ti lancio un’occhiata sorpresa.
- Ah… sì certo. Che domanda sciocca! Come potrei
non volertene: hai salvato me e il mio villaggio dall’incubo
Arlong, sei il mio capitano e mio nakama. E’ logico.-
rispondo nervosa.
- Hmm… solo per questo?- domandi subito, mentre ti gratti
una guancia.
- Ti sembra poco?
- No, ma io… non ti voglio bene solo come mia
navigatrice… c’è qualcosa che ti rende
diversa da tutti i nostri compagni.
- Compresa Robin?
- A-ah… ma non so cos’è.- rispondi
sempre più sconsolato. Da parte mia sfugge un piccolo
sorriso:
- Anch’io provo qualcosa di strano, ma scopriremo insieme
cos’è, con calma.
- Quando?
- Quando saremo pronti.
- Cioè?
Scuoto la testa rassegnata.
- Non saprei… forse dopo aver trovato il One Piece?-
suggerisco così su due piedi.
- E perché non prima? Sono curioso!- esclami stupito.
- Potrebbe anche essere prima, non lo so… comunque quando ci
capirai qualcosa di più fammelo sapere…- replico
trattenendo a stento una risatina maliziosa e, senza preavviso, ti
bacio. Rapidamente rispondi, premendo con più insistenza le
labbra sulle mie, con desiderio, quasi non aspettassi altro.
Mentre ci baciamo a occhi chiusi inizio a sentirmi leggera, sempre
più leggera… il suono della pioggia scompare,
così come l’umidità… il tuo
respiro è sempre più silenzioso e le tue labbra
sempre meno calde e morbide, mentre non sento più quelle
carezze rassicuranti sulle braccia.
Apro di nuovo gli occhi, pronta a chiederti cosa stia
succedendo… ma ad accogliermi trovo solo una parete bianca e
anonima.
Dove sono? Dove sei?... Cos’è successo?!
…
Sono sola, sudata e stesa su un letto. Ho le lenzuola aggrovigliate
intorno alla gambe e il silenzio è interrotto solo dallo
scoppiettio di un fuoco in un camino. Mi alzo seduta e sbircio
attraverso i vetri della finestra che ho di fronte… bianco,
azzurro, palloni aerostatici ed eliche… sono su Weatheria?!
Liberatami delle lenzuola mi alzo e barcollando vado a aprire la
finestra… sì, non c’è
dubbio, non sono sulla terraferma. E allora quello che è
successo con Rufy…? Mi dirigo verso il calendario appeso
alla parete, di quella che ormai ho riconosciuto come la mia stanza, e
cerco i giorni cerchiati. Oggi dovrebbe essere stato
“ieri”, ovvero il giorno in cui sarei scesa
sull’isola con Heracles per delle ricerche e in cui avrei
successivamente incontrato il mio capitano. Non può essere.
Senza quasi respirare apro la porta e corro lungo il corridoio
adiacente, finché non arrivo in cucina e trovo il vecchietto
seduto al tavolo.
- Conosci Rusukaina?- quasi gli urlo in faccia prima che il poveretto
possa darmi il buongiorno. Heracles sbatte le palpebre un paio di
volte, quindi sembra ricordare qualcosa.
- Sì, ne ho sentito parlare, dicono che abbia un clima molto
interessante!- mi risponde soddisfatto.
- E potremmo arrivarci?
Il metereologo mi guarda sconsolato:
- Purtroppo si trova nella fascia di bonaccia, per cui non ci
è possibile arrivare fin lì.
- Ma…- lo interrompo contrariata- i motori
dell’isola?
- Quali?- mi osserva sbigottito- Signorina, credo che tu non sia ancora
perfettamente sveglia… ti avevo spiegato che ci serviamo
esclusivamente dei venti per spostarci, no?- mi guarda seriamente
preoccupato e finalmente ricordo. Sta dicendo la verità.
Un’ondata di sconforto porta via ogni illusione rimasta e
senza dire niente mi siedo al tavolo imbandito con la testa fra le
mani. Non rivedrò Rufy e gli altri ragazzi prima di un anno
e, per quanto dolce e realistico, è stato tutto un sogno...
che, comunque, non dimenticherò facilmente.
**
x Nami the Cat Burglar: Mi piace rendere il nostro
capitano "romantico"... ha dei risvolti interessanti!
x kikka 97: Notizia
positiva: l'ultimo capitolo in realtà sarà il
prossimo, perchè ho preferito dividere il finale in due
parti! Non finirà "bene" nel senso classico del
termine, ma... vedrete!
x
Mely Chan: Altro
abbraccio in questo capitolo :) anche se da svegli!
x
Kgm92: Sono
molto contenta di riuscire a non andare OC, grazie! Il vero ultimo
capitolo sarà abbastanza simile al n°9 come stile di
narrazione.
x
dade39: Grazie!
^_^
x
tre 88: Eheh...
Rufy è un caso a parte, lo sappiamo!
x
rinxse: Diciamo
che la deficienza di Rufy stimola la violenza di Nami XD Soddisfatta
con la launghezza del capitolo? Il prossimo sarà
probabilmente più breve...
x
RuNami 4 ever: Ti
rigrazio davvero tanto per i complimenti e l'incoraggiamento. Sono
molto felice che la storia ti abbia emozionato fino a questo
punto. Rufy e Nami sono la mia coppia preferita e mi piace
immedersimarmi in entrambi. Ultimamente ho davvero poco tempo per
dedicarmi in santa pace alle fanfiction, ma stringo i denti...
perchè mi piace troppo fantasticare ;)
x
serenity485: Ecco,
in realtà è stato il penultimo... ma penultimo
davvero eh! :) Ti è piaciuto?
x stellina4ever: Grazie per il messaggio, spero il capitolo sia stato
di tuo gradimento! Fammi sapere nello spazio recensioni ;)
Spero di avervi fatto un
gradito regalo di Natale! Tanti auguri e alla prossima, aspetto di
leggere le vostre impressioni!
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Capitolo 11 *** Arigatou ***
- Va tutto bene?
E’ buio, qualcuno mi sta scuotendo una spalla. Chi
è? … Non è lei…
perché fa così freddo? Cos’è
successo? Queste non sono né la sua voce né la
sua mano. Dov’è finita?!
Spalanco gli occhi e scatto seduto, ritraendomi da quel tocco estraneo
e mi giro per capire chi c’è dietro di me. Ma
tutto ciò che vedo è lo zietto Rayleigh.
- Beh, perché mi fissi?- gli domando scocciato.
- Sembravi agitato Rufy, eri rosso in viso e mormoravi qualcosa nel
sonno, temevo stessi facendo un incubo. E’ forse
così?
Ah… in effetti sono confuso e mi gira la testa… e
toccandomi la fronte la trovo sudata e bollente.
- Non lo so…- rispondo sovrappensiero.
- Hai ripetuto più volte la parola
“Nami”. E’ forse il nome di qualcuno che
conosci?
Rabbrividisco. Ricordo la neve, il rosso del fuoco e dei capelli della
mia navigatrice… all’improvviso mi tornano in
mente i suoi occhi, le sue labbra e il suo odore… ma anche
la sua rabbia e le sue parole. Sento una stretta al petto, anche se
nessuno lo sta sfiorando.
- Dov’è?!- urlo in faccia a Rayleigh, tirandolo
per una manica della maglia.
- Non so di chi tu stia parlando Rufy, ci siamo solo noi due su
quest’isola.- mi dice serio, sollevando appena le
sopracciglia, e con sgomento intuisco che è sincero. Lei era
qui fino a un istante fa… eppure quando mi giro verso il
falò lo trovo spento, con la legna intatta, mentre sul prato
non c’è neanche un fiocco di neve… la
pelliccia che abbiamo usato come coperta non c’è
più, forse non è mai esistita. Insomma, non era
reale.
- Ok…- sussurro, mentre mi alzo in piedi e inizio a
sgranchirmi senza molta energia.
- Sembri deluso.- afferma il mio insegnante sospirando e alzandosi
anche lui- Forse ho interrotto un bel sogno, mi dispiace!- sogghigna
poi con aria strana, come se mi stesse prendendo in giro… ma
per cosa poi?? Mah! Non importa, ora voglio allenarmi, solo
così potrò diventare abbastanza forte per entrare
con i miei compagni nel Nuovo Mondo.
- Allora, che ne dici di iniziare?- esclamo con nuova energia, pronto a
impegnarmi al massimo anche oggi. Soltanto un altro anno e
sarò abbastanza forte da rivederli; sarò di nuovo
capitano della mia ciurma! Non vedo l’ora!!
*Grazie
Nami.*
Un senso di calore mi avvolge il petto e le guance quando queste parole
risuonano nella mia testa. Non le ho davvero pensate, ma sono
“apparse” così, da sole, senza
preavviso… e la vaga sensazione che sia stato Rufy a dirle
si impadronisce prepotentemente di me. E’ una sensazione
talmente dolce da alleviare lo sconforto che ho provato poco fa, quando
ho capito come i miei ultimi ricordi siano solamente il frutto di un
sogno. E’ illogico, ma, forse per disperazione o per semplice
istinto, mi convinco che almeno questa frase sia reale e sorrido
rincuorata, mentre fisso una mappa raffigurante gli oceani di tutto il
mondo.
*Grazie
a te, Rufy...*
+++
Vi ringrazio tutti per
le recensioni e per aver sopportato la lunga attesa!
Risponderò personalmente agli ultimi commenti via messaggio
;) Ho sempre meno tempo per scrivere ma gli ultimi capitoli del manga
(quelli non ancora pubblicati in Italia) continuano a portare nuova
ispirazione. Tutto sta nel poterla usare! Sono
felice che la storia vi sia piaciuta (almeno fino al capitolo
precedente) e spero di leggere presto altre fanfiction su questa coppia
:)
A presto,
Barbara
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