Le persone fanno cose pazze

di Slayer87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jack POV ***
Capitolo 2: *** Ianto POV ***



Capitolo 1
*** Jack POV ***


Titolo: Le persone fanno cose pazze
Autore: Slayer87
Beta: Zephan
Fandom: Torchwood
Pairing: Jack/Ianto
Rating: pg
WordCount: 518(fdp)
Note: scritta per disneyfic, set hercules, prompt: “le persone fanno cose pazze”. Ho scritto anche il POV Ianto, lo pubblicherò entro fine settimana.

Le persone fanno cose pazze

“Le persone fanno cose pazze, Ianto, dovresti saperlo. E io, che forse sono l'individuo meno normale sulla faccia del pianeta, dovrei esimermi dal fare cose pazze?”

Jack sapeva che con quella frase avrebbe fatto capitolare Ianto. Difatti, Ianto alzò gli occhi al cielo ma non rispose. Aveva vinto, anche quella volta.
Una cena a tu per tu, nel ristorante più esclusivo di Cardiff.
Non era un romanticone, non nel senso terrestre del termine perlomeno, ma ogni tanto gli piaceva coccolare il - o la, o i - suoi partner.
Ianto si era opposto, ovviamente: aveva ancora timore a mostrarsi in pubblico con lui, ed aveva appena cominciato ad aprirsi a nuove possibilità. Jack era contento di aver trovato qualcuno, anche in quel difficile frangente che era il ventunesimo secolo.
Stare solo era una delle poche cose che gli riusciva insopportabile.
Solo aver vissuto tanto a lungo come lui poteva far comprendere cosa significasse doversi confrontare giorno dopo giorno, decennio dopo decennio, solo con la propria presenza.
Aveva accettato il dono di Rose, con vantaggi e svantaggi, ma alcune volte desiderava non essere immortale.

Ianto era diventato il suo appiglio in quella confusa situazione in cui si era cacciato da solo, e sentiva l'esigenza di dargli il meglio di se stesso.
Ianto aveva accettato le sue occasionali sbandate, e questo per lui era già molto.
Portarlo fuori a cena gli sembrava il minimo per ringraziarlo di tutto quello che Ianto stava facendo per lui, anche per quanto Ianto non sapeva di fare.

Non era solo il sesso, anche se i suoi ferormoni apprezzavano particolarmente l'abbondanza di contatto fisico che c'era in quel momento. La sua squadra, in quel senso, era eccezionale. D'accordo, era lui che selezionava i componenti che ne facevano parte, ma non era facile trovare persone disposte ad aiutarlo con il suo piccolo problemino occasionale, visto e considerato che la soluzione a quel problema era quello che lui definiva un incontro ravvicinato del quinto tipo.

Era anche la relazione intima, più intima del solo sesso, che si era creata con Gwen, in un certo senso, e poi con Ianto, in special modo. Quello era davvero un toccasana per i suoi nervi sempre ipereccitati. Era quello che gli impediva di compiere veramente atti di pura follia, come quelli cui era abituato fino a pochi anni prima. Avere Ianto con sé gli aveva dato un po' di quella stabilità a cui tanto anelava.
Rimaneva lo stesso Jack di sempre, ovvio, ma sentiva crescere una nuova consapevolezza dentro di lui: sapeva che finché Ianto fosse rimasto accanto a lui, non avrebbe corso rischi... beh, non troppi almeno.

Si era innamorato tante volte, e adorava sentirsi così vivo come in quel frangente.
C'era solo una cosa che gli impediva di gustarsi appieno quella sensazione nuovamente ritrovata. Una specie di oscura presenza che sentiva avvicinarsi sempre più veloce, a cui lui reagiva cercando di vivere quanto più possibile di quella storia, come se ogni giorno con Ianto fosse l'ultimo che poteva passare con lui.
Era assurdo, ma Jack da tempo aveva imparato a seguire il suo istinto.
L'avrebbe protetto fino ed oltre alla morte, il suo Ianto.
La sua pazzia era al sicuro, nelle mani di quell'uomo.

The End

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Capitolo 2
*** Ianto POV ***


Titolo: Le persone fanno cose pazze
Autore: Slayer87
Beta: Zephan
Fandom: Torchwood
Pairing: Jack/Ianto
Rating: pg
WordCount: 500(fdp)
Note: ecco il POV Ianto, con cui reclamo il Jolly nella tabella Bingo

Le persone fanno cose pazze

“Le persone fanno cose pazze, Ianto, dovresti saperlo. E io, che forse sono l'individuo meno normale sulla faccia del pianeta, dovrei esimermi dal fare cose pazze?”

Ianto alzò gli occhi al cielo. Cercare di far ragionare il suo capo, ogni tanto, era proprio impossibile. Non aveva alcuna speranza di scamparla, quella sera. Jack, il suo capo, nonché suo ragazzo, aveva deciso di portarlo a cena nel locale più esclusivo di Cardiff, e così sarebbe stato, inutile addurre scuse.
Era una pazzia, c'erano mille motivi per cui non doveva farlo, ma parlare con Jack in questi casi serviva a ben poco. Da quando era tornato il loro rapporto era cresciuto, e sebbene Ianto sapesse che non poteva prendere l'esclusiva su Jack Harkness – era un ossimoro solo associare quelle due parole – aveva imparato, con le settimane, che non esclusivo non significava necessariamente non vero.

Era dovuto andare contro tutti i suoi pregiudizi:
Chi l'avrebbe mai pensato di essere attratto da un uomo?
Chi poteva pensare che sarebbe stato disposto a prendere in considerazione l'idea di non essere l'unico, per lui?
E soprattutto, chi avrebbe mai potuto prevedere che si sarebbe innamorato con tutto se stesso, prima ancora di rendersi conto del guaio in cui si stava cacciando?

Eppure, adesso che c'era dentro fino al collo, si rendeva conto che fare a meno di Jack era impossibile: era quasi un bisogno fisiologico vederlo, parlargli e stare assieme a lui, anche se aveva mille timori e mille domande in testa. Cosa avrebbero detto i suoi parenti? Sua sorella avrebbe pensato male di lui?
Era ovvio che i suoi amici e colleghi non avessero nulla da ridire, visto i segreti che Torchwood custodiva gelosamente (e non si parla di alieni o armi segrete), ma gli affetti che aveva al di fuori della Base, li avrebbe persi una volta che avesse detto loro che amava un uomo?
A pensarci bene non pensava nemmeno di essere gay. Non provava nemmeno attrazione per un altro uomo, a parte Jack, si intende. Nemmeno con Owen, con il quale poteva dire di avere un certo tipo di conoscenza reciproca...

Forse erano veramente solo gli ormoni del cinquantunesimo secolo, ma Ianto non credeva fosse solo quello. Non dopo tutto quel tempo. Ormai era più propenso a credere che ci fosse davvero qualcosa di più.

Una volta Jack gli aveva detto di essere la sua ancora alla realtà: ecco, forse il suo Capitano era invece l'aquilone che lo spingeva a volare e compiere le cose più folli.
Stando con lui era impensabile annoiarsi, e Ianto stava così bene che aveva deciso di smetterla di farsi domande e viversela: inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta, sosteneva sempre Jack, e da qualche tempo Ianto aveva imparato a dargli retta.

C'erano nubi dense che si addensavano all'orizzonte, Ianto le sentiva avvicinarsi, e ogni tanto sentiva un brivido correre lungo la schiena, come se i suoi sensi cercassero di avvertirlo, ma ora aveva qualcuno da tenersi stretto, e avrebbe affrontato tutte le difficoltà fino alla morte, per quel qualcuno.

The End

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