Elements and Seasons

di Dhialya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lucy. - Water. - Sea. ***
Capitolo 2: *** Lucy. - Spring. - Life. ***
Capitolo 3: *** Edmund. - Earth. - Woods. ***
Capitolo 4: *** Edmund. - Autumn. - Rebirth. ***
Capitolo 5: *** Susan. - Fire. - Sun. ***
Capitolo 6: *** Susan. - Winter. - Dependence. ***
Capitolo 7: *** Peter. - Air. - Sky. ***
Capitolo 8: *** Peter. - Summer. - Smile. ***
Capitolo 9: *** Susan. - Winter. - Snowflakes. ***
Capitolo 10: *** Lucy. - Spring. - Flower. ***
Capitolo 11: *** Peter. - Summer. - King. ***
Capitolo 12: *** Edmund. - Autumn. - Future. ***
Capitolo 13: *** Lucy. - Water. - Rainbow. ***
Capitolo 14: *** Susan. - Fire. - Reality. ***
Capitolo 15: *** Peter. - Air. - Teacher. ***
Capitolo 16: *** Edmund. - Earth. - Judgment. ***



Capitolo 1
*** Lucy. - Water. - Sea. ***


Disclaimers: I personaggi citati non mi appartengono ma sono di Lewis, questi miei scritti non hanno alcun scopo di lucro.





Elements and Seasons




Lucy - Water - Sea.


Sfavillante Mare Dell' Est
Mare, Acqua.


Una distesa enorme di acqua azzurra e blu, con moltissime sfumature.

Come te, Lucy.


Tu sei piena di sorprese,
come il mare e l'acqua che lo compone. Sei calma e tranquilla, ma sai anche diventare forte e determinata. I tuoi occhi vispi e attenti riescono a penetrare dentro le persone e permetterti di capirle.

Gli scruti l'anima.


Chissà come riesci a farti amare da tutti quelli che ti circondano: con la tua parlantina calma e le risate cristalline.


Forse perché per tutti la tua presenza è indispensabile, come l'Acqua.

















































Torno con una nuova raccolta uscita da non sò dove. Il tema come avrete capito sono le stagioni e i quattro elementi: Aria, Acqua, Fuoco e Terra. L'idea mi è venuta ripensando alle parole di Aslan quando ha incoronato i Pevensie. In questo modo la mia mente ha collegato le cose da sè ed è uscita questa raccolta.
Partirò dagli elementi, per poi passare alla stagione "prescelta" sempre per quel Pevensie.

Ho accomunato Lucy all' Acqua perchè la piccola Pevensie secondo me è imprevedibile proprio come il mare che da calmo diventa tempestoso, all'acqua  perchè la sua presenza nella vita dei fratelli è vitale. Con uno sguardo riesce a capirti e ha sempre una parola buona per tutti e soprattutto riesce a farsi voler bene perfino dal diffidente Trumpkin.
 
Ogni commento come sempre è ben gradito e non credo di avere altro da dire se non che spero che vi abbia fatto piacere questo primo capitolo e che spero di reincontrarvi al prossimo aggiornamento

Un abbraccio
D***

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Capitolo 2
*** Lucy. - Spring. - Life. ***


Elements and Seasons.









Lucy - Spring - Life.


Primavera significa vita. Il sole torna a splendere dopo il lungo inverno, gli alberi si riempono di foglie verdi e i prati di fiori.

Tu Lucy, ti guardi estasiata intorno, mentre la natura si risveglia.
I tuoi occhi brillano e un sorriso dipinge il tuo volto. Il fresco venticello primaverile ti sfiora i capelli e al tuo naso arriva il profumo dei fiori.

La Primavera porta sempre novità. Non finirà presto e lo sai.


Ridi, mentre corri sul prato e la tua voce si unisce al canto degli uccelli.


Sei un'ondata d'aria nuova, proprio come la Primavera.















































***Hola a todos! Dunque come è stato questo capitolo? Mi raccomando fatemi sapere!
Dunque spero di aver reso abbastanza bene il perchè ho accomunato Lucy alla Primavera.

Non credo di avere altro da dire se non che come al solito spero di ricevere i vostri commenti e di rivedervi al prossimo aggiornamento! Inoltre chi volesse fare un salto anche agli altri miei scritti è sempre gradito =)
Un abbraccio <3
D***


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Capitolo 3
*** Edmund. - Earth. - Woods. ***


Elements and Seasons.











Edmund - Earth - Woods



Grande Bosco Dell' Ovest
Bosco, Terra.


Spazi verdi che si perdono all'orizzonte. Prati, colline, montagne.

La Terra si riflette in te, Edmund.

Sei un prato aperto per i tuoi fratelli. Una collina per gli amici, talvolta scivolosa, ma dove è possibile risalire. Una montagna inespugnabile per gli sconosciuti, la cui cima è impossibile da raggiungere.

Come un albero, i tuoi rami si avvolgono intorno ai tuoi fratelli in modo protettivo. Possono sempre contare sui tuoi consigli e su di te, loro punto fermo.

Sei il terreno su cui loro camminano senza cadere, sei la loro Terra.






























































***Bene, bene, bene. Come vi sembra? Perchè ho associato Edmund alla Terra? Perchè secondo me come carattere lui è come il terreno: sale, scende, ha i momenti piani in cui è aperto con i suoi fratelli ma anche quelli dove se ne stà chiuso in sè in se stesso e diventa come la cima di una montagna irraggiungibile (nello specifico, libro e film The Lion, The Witch and The Wardrobe)

Spero di aver reso l'idea di quello che intendevo e di non aver deluso con questa terza drabble. La prossima riguarderà Edmund e L'Autunno.
E come sempre ringrazio anche solo chi legge sperando che la raccolta vi piaccia =)


Detto questo ci vediamo al prossimo aggiornamento
Quindi un abbraccio <3
D***

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Capitolo 4
*** Edmund. - Autumn. - Rebirth. ***


Dedico questa drabble a _L a l a in quanto adoratrice di Edmund e perchè secondo lei le tinte autunnali stanno da Dio, sui capelli di Ed. Un bacio cara e grazie di tutto! =)


Elements and Seasons













Edmund - Autumn - Rebirth



Autunno vuol dire preparazione. La natura inizia a chiudersi in sé stessa. Sembra quasi che voglia essere lasciata sola a pensare.

Sembra si stia preparando a morire.

Ma non è così, perché dentro continua a vivere. Aspetta la stagione nuova dove potrà risvegliarsi, più forte di prima.

Il tuo sguardo segue una foglia cadere.

Sei come l'autunno, Edmund?

Sorridi impercettibilmente: sai già la risposta e sai anche il perché. Sei cresciuto grazie al tuo tradimento. Sei morto all'apparenza ma dentro continuavi a vivere.

E alla fine sei rinato più forte, come la natura durante l'Autunno.




























































*** Dunque ho associato Edmund all'autunno perchè durante questa stagione la natura si prepara ad affrontare il freddo dell'inverno, per poi tornare allo splendore di sempre in Primavera.
Io ho interpretato il ciclo di vita della natura durante l'autunno come la maturazione di Edmund durante il primo film, dove alla fine è come se fosse risbocciato più forte e sicuro di prima: questo porta anche alla terza drabble Edmund/Terra, dove lui diventa il punto di riferimento dei fratelli se hanno bisogno di qualche consiglio.


Ringrazio anche solo chi legge sperando di non avervi deluso e aver fatto capire ciò che intendevo con questo centinaio di parole.

Non ho altro da aggiungere se non che spero di rivedervi nel prossimo capitolo
Ringrazio ancora tutti/e
Un abbraccio
D <3


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Capitolo 5
*** Susan. - Fire. - Sun. ***


Elements and Seasons.

























Susan - Fire - Sun


Splendente Sole Del Sud
Sole, Fuoco.

Fuoco caldo, rassicurante e scoppiettante.

Il sole alto nel cielo che infonde calore con i suoi raggi.


Sei come il fuoco, Susan.


Infondi calore nei tuoi fratelli con i gesti materni da sorella maggiore.


Come fa il fuoco per chi deve riscaldarsi
, come fa il sole con i semi che devono sbocciare. Come entrambi puoi aiutare, rassicurare, consigliare e scaldare. Come la luce del fuoco e del sole indicano la via, il tuo aiuto per i tuoi fratelli è fondamentale.

Per questo sei la loro luce, il loro Fuoco.













































***Allora deduco che devo qualche spiegazione su questa drabble. Mettetevi comodi!
Allora, all'inizio ero indecisa se dare a Peter l'Aria e a Susan il Fuoco o viceversa, perchè non sapevo esattamente come sviluppare le due cose. Poi però l'ispirazione è venuta da sè e ne uscito ciò che avete appena letto. Allora ho dato a Susan il Fuoco non so neanche io il perchè esattamente ...

Forse perchè si comporta con fare materno con tutti e tre, perchè come il Fuoco può essere buona, ma anche diventare non dico cattiva, ma se qualcosa non le va a genio può bruciare e scottare.

Diciamo che è la loro luce perchè perfino Peter, che è quello che si occupa di tutti, manda spesso tacite domande d'aiuto e consiglio a Susan -vedasi al castello di Miraz, nella stanza di Cornelius, o sempre al castello di Miraz, quando il cancello si chiude sui Narniani e Peter si rende conto di aver sbagliato. O ancora nel primo film quando Lucy si perde nella scena del fiume, Peter guarda Susan come se lei potesse tirare fuori la sorellina dalla tasca del capotto ... - Insomma, Susan è un po' così ... è difficile definirla -per me è perfino più complicata del caro Ed!-
Facciamo una bella cosa: interpretate questa drabble come volete, perchè neanche io ho un effettiva spiegazione per quello che ho scritto, seppur mi piaccia. ^^'

Ringrazio come sempre anche solo chi legge e spero di rivedervi al prossimo aggiornamento Susan/Inverno -e per questa ho una spiegazione!-
Un abbraccio
D

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Capitolo 6
*** Susan. - Winter. - Dependence. ***


Elements and Seasons.

























Susan - Winter - Dependence


L'inverno accomunato al freddo. Ma anche alla neve.

I fiocchi che candidi scendono dal cielo danzando.

Nonostante faccia freddo, tu Susan resti in giardino, a guardare i candidi fiocchi di cristallo. Delicati, che al minimo tocco si sciolgono e scompaiono.

Susan come l'inverno.

Susan come i fiocchi di neve.

Sei all'apparenza fredda e distaccata, come l'inverno, ma nascondi una ragazza fragile, come i fiocchi di neve. Per questo ti mostri forte. Non ti piace dipendere dagli altri, come la neve dipende da altra neve.

Però per te i tuoi fratelli sono indispensabili, come per la neve lo è l'
Inverno.










































































Ho sempre pensato che Susan non sia così fredda come fà credere -questo anche per averla abbinata al fuoco, la scorsa drabble- Ma credo che in realtà sia quella con maggiori dubbi di tutti -tanto che crescendo arriva a non credere più a Narnia, perchè il dubbio di esserci stata, averci governato, che sia stato solo un gioco inventato ecc ... l'assilla- Per questo l'ho abbinata all'inverno: perchè all'apparenza è fredda ma in realtà è fragile come i fiocchi di neve.

L'inverno è una stagione quasi, come dire, rozza -passatemi il termine- se si và a guardare solo il freddo, la neve che blocca le strade, le giornate corte e via dicendo. Ma se la si guarda da un lato un pò meno bacchettone è una stagione semplicemente fantastica -nota personale: adoro l'inverno.

Quindi tornando al discorso iniziale: l'ho abbinata all'inverno perchè è come l'inverno e la neve. Punto. Non a caso tutto è espresso nelle ultime righe, con i quali tento di far uscire una Susan "accettabile". E l'ultima frase, dove la paragono alla neve che dipende dal freddo dell'inverno, è perchè secondo me lei senza i suoi fratelli è come persa. Non esiste. Non so voi ma io la vedo così. =) Una Susan che nasconde una ragazza totalmente diversa a quella che mostra.

Poi per la scorsa drabble diciamo che mi rendo conto che non fosse il massimo e avete ragione.

Ringrazio chiunque legga e apprezza queste drabble ^.^

Spero di rivedervi al prossimo capitolo con -credo il tanto atteso- Peter!
Un abbraccio a tutti/e
D***



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Capitolo 7
*** Peter. - Air. - Sky. ***


Elements and Seasons.




























Peter - Air - Sky


Limpido Cielo Del Nord

Cielo, Aria.


Frizzante, libera e fresca aria. Ovunque tu vada lei ti segue.

Come il cielo che ti scruta dall'alto, silenziosamente.


Sei così, Peter. Come l'aria culla dolcemente le foglie degli alberi, tu culli i tuoi fratelli.
Li osservi e vegli su di loro come il cielo veglia sulla terra.

Sono loro, la tua terra su cui vegliare. Ognuno di essi.
Sei una presenza costante nella loro vita, il loro punto di riferimento.

Sei il cielo a cui possono rivolgersi sempre.


Sarà per questo che per loro sei insostituibile, come l'Aria.


























































Al
lora non credo ci sia bisogno di tante spiegazioni perchè il senso della drabble mi pare piuttosto esplicito, seppur abbia paragonato Peter al cielo e Edmund, Susan e Lucy alla Terra -terra intesa non come elemento come nella Edmund/Terra, ma come terreno vero e propri-.
Peter che è importante e fondamentale come l'aria. Peter che c'è sempre anche quando non lo vedi. Peter che è sempre pronto ad aiutarti. Peter che non ti abbandona mai. Peter che ti protegge, ti aiuta, ti consiglia.

Per la scorsa di Peter/Estate invece ci tengo a dire che nella recensione FairyFlora ha fatto capire esattamente ciò che io intendevo far passare con la drabble di Peter e che non sono riuscita a esprimere chiaramente neanche con la spiegazione a fine capitolo.

Quindi ringrazio come sempre chi anche solo legge, sperando che sia le drabble che le prossime flash, vi siano piaciute e vi piaceranno.

Per le prossime shot darò spiegazioni lì, per ora non anticipo niente
Un abbraccio <3
D***



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Capitolo 8
*** Peter. - Summer. - Smile. ***


NB: cercate di vedere al di sotto delle parole di questa drabble: se per gli altri ciò che intendevo era abbastanza esplicito, in questo dovrete scavare un po' ed essere malemeabili con la mente per capire il significato che ho voluto trasmettere.



Elements and Seasons.




































Peter - Summer - Smile


Estate è sinonimo di risate.
La stagione in cui ci si diverte, si gioca e si sta in compagnia. La natura è nel pieno dello splendore, il sole alto e il cielo è azzurro.

Fai vagare lo sguardo su Lucy che ride con Edmund e Susan.
Estate vuol dire anche sorrisi.

E tu Peter sei un sorriso unico.


Come durante l'estate il sole sorride sempre in cielo senza stancarsi mai, tu devi fare lo stesso.


Per loro.


Perché sei il loro sole.


E come tale devi sorridere sempre senza stancarti mai, perché sei la loro Estate.






























































Dunque non sò se avete notato che questa drabble magari è leggermente diversa rispetto alle altre: è molto metaforica.

Quello che ho cercato di far trapelare è che durante l'estate il sole, simbolo dell'estate, splende in cielo ed è come se sorrida. Quindi ho paragonato Peter ai sorrisi che fa il sole durante l'estate e quindi Peter stesso, diventa automaticamente anche sole. E' come una catena Peter --> Sorrisi --> Sole --> di nuovo Sorrisi --> Estate. In pratica il Pevensie deve "splendere e sorridere sempre" che va tradotto come "esserci sempre nella vita dei fratelli, aiutarli sempre"

E' un discorso un pò così, intricato, e abbastanza difficile da spiegare il significato che ha questa drabble ... però spero di essermi fatta capire, almeno in parte.

Ringrazio chi legge e apprezza queste drabble, ma anche le altre storie che ho pubblicato. Spero di non aver storpiato il personaggio di Peter, se così fosse fatemelo notare e spero di farmi perdonare al prossimo capitolo.
Un abbraccio e grazie a tutti/e che mi sopportate
D***



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Capitolo 9
*** Susan. - Winter. - Snowflakes. ***


Elements and Seasons.










Susan - Winter - Snowflakes



-Susan!-

Ti svegli sentendo qualcuno che chiama il tuo nome ripetutamente.

-Susan alzati dai! E' un giorno importante!-
 
Riconosci la voce allegra ed emozionata di Lucy e aprendo un occhio osservi la sua figura accanto al tuo letto. Lei è già in piedi pronta e vispa come sempre, e ti guarda. Non il solito sguardo, uno sguardo speciale, un luccichio brilla negli occhi della più piccola Pevensie.
Fai mente locale e t'accorgi che quella domenica mattina fa più freddo del solito.

Ovvio, pensi, siamo in Inverno.

E tu non sopporti l'Inverno: è troppo freddo, le giornate sono cortissime e spesso il tempo è brutto e quindi bisogna rimanere chiusi in casa, ad annoiarsi a morte.

-Cosa succede, Lucy?- ti decidi a chiederle scostando le coperte e avvicinandoti all'armadio per prendere qualcosa di pesante e caldo che cancelli il freddo tagliente che non ti fa più sentire la punta del naso.

-Guarda Susan, non è meraviglioso?- ti chiede Lucy, avvicinandosi alla finestra e scostando le tende giusto per farti vedere il paesaggio esterno.

Ti avvicini curiosa e guardi fuori, rimanendo stupita: la notte appena passata ha nevicato, per questo fa più freddo del solito e tutto è ricoperto di un candido manto bianco che sembra una soffice nuvola. Rimani un attimo incantata a guardare gli alberi, le siepi, le strade e il piccolo giardino davanti casa imbiancati, quando la voce di Lucy ti riporta alla realtà.

-Allora Sue? Non è bellissimo?-

-Si Lu- rispondi fintamente convinta.
Storti leggermente il naso mentre una ventata d'aria gelida ti accarezza i piedi scalzi. -E' magnifico- finisci, rivolgendole uno sguardo dolce e aprendoti in un sorriso: l'inverno non lo sopporti lo stesso però la vivacità di Lucy ti ha contagiato, facendoti ammettere che lo spettacolo fuori casa è davvero bello.
 
Osservi la piccola Pevensie uscire di corsa dalla camera andando in quella dei ragazzi, probabilmente per far vedere anche a loro la nevicata della notte. Li senti ridere e poi fiondarsi giù dalle scale.

Ti vesti in fretta con gli abiti scelti e velocemente scendi a fare colazione con i tuoi fratelli, tutti stranamente svegli e attivi come poche volte prima di quella.

Entrando in cucina vedi Edmund sorseggiare della cioccolata calda tentando di non ustionarsi la lingua, Lucy mangiare un biscotto continuando a rivolgere occhiate impazienti fuori e Peter zuccherare il suo cappuccino. Il maggiore ti sorride mentre ti fa segno di sederti davanti alla tua tazza fumante di te, Edmund si limita a farti un cenno con il capo e con la mano e Lucy ti rivolge l'ennesimo sorriso.
Sorridi a tua volta iniziando a fare colazione gustandoti la compagnia dei tuoi fratelli.

-Peter, vero che dopo usciamo fuori a giocare con la neve?- chiede Lucy, mentre guarda il Pevensie speranzosa. In cuor suo sa già la risposta.

Peter rivolge uno sguardo ad Edmund chiedendogli tacitamente un parere.

-E c'è bisogno di chiedere?- fa notare puntigliosamente lui mentre si apre in un sorriso e a stento trattiene l'emozione.

-Anche per me non c'è problema- inizia Peter, poi si rivolge a te -Tu Susan?- ti chiede, mentre gli sguardi dei tuoi fratelli si posano sulla tua figura.
 
Ci pensi un attimo mentre appoggi delicatamente la tazza sul tavolo.

-Va bene, nessun problema, però copritevi bene che poi vi ammalate- inizi e con l'ultima parte di frase Edmund sbuffa divertito mentre Peter si apre in un sorriso.

Lucy invece, si limita ad avvicinarsi e stringerti in un abbraccio caloroso, per poi correre di sopra a prendere cappotto, sciarpa, guanti e cappello.

Dopo aver sistemato la tavola vi siete preparati in poco tempo e ora vi trovate davanti alla porta di casa.

Sbuffi internamente mentre infili l'ultimo guanto; non ti andava di uscire al freddo, preferivi leggere un libro al caldo sotto le coperte, eppure non hai potuto dire di no quando ti sei ritrovata gli occhi dei tuoi fratelli che ti guardavano impazienti, emozionati e speranzosi.

Esci per ultima chiudendoti la porta alle spalle e mentre osservi Peter ed Edmund giocare a palle di neve e Lucy fiondarsi a fare un pupazzo, non puoi fare a meno di stringerti nelle spalle e incrociare le braccia al petto rabbrividendo per il freddo mentre cammini cauta sulla neve fresca.

Ma come fanno Lucy, Edmund e Peter? Non avevano freddo? Cavoli lei stava ghiacciando!

In poco tempo le risate dei tuoi fratelli t'invadono e non puoi trattenerti dal sorridere leggermente. Quando vedi poi Peter atterrato da Edmund e Lucy che invoca fintamente pietà, non trattieni una risata divertita.
Proprio in quel momento comincia a nevicare e volgi lo sguardo al cielo per poi riabbassarlo verso gli altri Pevensie.

-Stà nevicando!- grida sorpresa e divertita Lucy, mentre si ferma ad ammirare la neve che scende dal cielo, la bocca socchiusa per l'adorazione.

-Susan vieni qui!- grida nella tua direzione venendoti poi incontro e prendendoti per un braccio, conducendoti insieme agli altri al centro del giardino.

-Non è meraviglioso?- ti chiede estasiata.

Un fiocco di neve si posa delicatamente sulla punta del tuo naso dopo aver danzato nell'aria, ma non provi freddo come avevi pensato.

-Si, è meraviglioso- mormori sinceramente colpita più a te stessa che alla tua sorellina, mentre altre risate invadono il silenzio che si era creato.

Una palla di neve ti colpisce in pieno, mentre Edmund se la ride alla grande per poi venire colpito a sua volta da Lucy.
Inizia una battaglia a palle di neve tutti contro tutti.

Come avresti fatto senza di loro?


Lucy viene dietro di te in cerca di protezione dai colpi di Peter, inevitabilmente le palle di neve ti colpiscono in pieno.

L'Inverno non è poi così tanto freddo
, ammetti a te stessa, lanciando una finta occhiata offesa al maggiore.

Ed è veramente magnifico.






















































































***
Come avrete notato questa shot è collegata alla drabble Susan/Inverno. Ho deciso di far trasparire la "freddezza" di Susan, attraverso il suo odio per l'Inverno e la totale indifferenza per questa stagione. Ho poi fatto uscire la ragazza che veramente c'è in lei, quando invece vede il fiocco di neve e viene avvolta dall'allegria dei suoi fratelli.
Quindi spero di aver fatto venir fuori bene le due frasi della drabble: Susan come l'inverno. Susan come i fiocchi di neve.

Credo di non avere molto d'aggiungere. Come avevo anticipato le shot si basano su un qualcosa che riporta alla drabble da cui sono tratte e saranno in ordine sparso quindi non sò chi sarà il prossimo/la prossima.
Spero comunque che vi sia piaciuta ^.^
Ringrazio come sempre anche solo chi legge, chi segue, chi preferisce e chi ricorda e ovviamente chi commenta.


Un abbraccio
D***

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Capitolo 10
*** Lucy. - Spring. - Flower. ***


Elements and Seasons.












Lucy - Spring - Flower


Guardi annoiata il giardino fuori dalla porta-finestra del salotto. Il cielo è cupo e minaccia pioggia, benché sia un pomeriggio di Aprile, i fiori non sono ancora sbocciati e nell'aria vaga il silenzio più assoluto. Niente canti d'uccelli, niente farfalle a colorare il cielo con le loro ali, niente di niente.

Niente che segni l'arrivo della Primavera.

Sospiri alzandoti dalla sedia e t'avvicini al vetro per poter osservare meglio fuori. Il tuo sguardo si posa su un fiore azzurro e blu ancora chiuso in sé stesso e lo guardi con fare materno, mentre ti apri in un leggero sorriso. Quello non è un fiore qualunque, è il fiore che hai coltivato tu stessa, è un fiore che proviene da Narnia.

E questo gli dà un valore indiscutibile.

Hai trovato il seme in un piccolo spiazzo d'erba a Cair Paravel e lo hai messo in una piccola bustina, prima di partire per la caccia al cervo bianco, perché volevi seminarlo dopo la lunga cavalcata insieme ai tuoi fratelli.
Invece siete ritornati a Londra e quel piccolo e speciale ricordo Narniano è venuto con voi.

Ti sei decisa a seminarlo in ricordo del frutteto e dei fiori nel giardino di Cair Paravel che curavi tu stessa con il gentile signor Tumnus, e hai fatto lo stesso con quel seme l'estate scorsa nel giardino di casa, con l'aiuto di Peter.

Hai guardato quel piccolo seme mettere radici e crescere di giorno in giorno, l'hai protetto dal freddo del gelido Inverno e ogni giorno passi ore intere a raccontargli i tuoi pensieri, i tuoi sogni.
Gli racconti di Narnia, la tua e sua casa, di Aslan, di Cair Paravel, del signor Tumnus e i castori. Di quando con Peter, Edmund e Susan passavi le giornate a parlare con le driadi, a danzare con gli alberi e a governare il luogo magico in cui sei una Regina.

Apri la porta ed esci in giardino senza preoccuparti di portare una felpa per l'aria fresca o di mettere le scarpe: ti piace sentire l'erba fresca sotto i piedi mentre cammini, ti dà un senso di pace e assoluta calma. A Narnia lo facevi sempre.

T'avvicini al fiore e ti siedi vicino ad esso preoccupandoti di non schiacciarlo, mentre rabbrividisci un attimo a contatto con il suolo freddo. Accarezzi delicatamente i petali del fiore chiedendoti quando sboccerà.

Non vedi l'ora di quel momento: hai già deciso che farai moltissime foto con il fiore e i tuoi fratelli. Poi la più bella l'appenderai in camera e ogni volta che la guarderai e vedrai il fiore in tutta la sua bellezza, non potrai fare a meno di pensare a Narnia. E allora ti lascerai cullare dai ricordi felici fino a quando non ritornerai nel tuo regno.

Perché sei sicura che ritornerai e non vedi l'ora di farlo.

Ripensi alla primavera di Narnia; ogni volta che arrivava si sentiva l'aria cambiare, i fiori e gli alberi diventavano più allegri del solito e le driadi facevano feste continue con i satiri.

-Lucy- la voce di Peter ti riporta alla realtà, ma prima di poter fare qualcosa tuo fratello ti è subito accanto e ti guarda, apprensivo e curioso.

-Cosa stai facendo?- ti chiede sedendosi vicino a te e porgendoti una leggera coperta. Gli sorridi mentre prendi con una mano quell'oggetto caldo: ti serviva visto che a scaldarti non c'era il sole primaverile.

-Stavo aspettando la Primavera- ti limiti a proferire continuando a guardare i petali azzurri
, mentre Peter ti aiuta a sistemarla sulle spalle.

Senti tuo fratello maggiore ridacchiare leggermente.
-Non credo che stando qui fuori la primavera arriverà prima- lo guardi in viso e alle sue parole assumi una smorfia di disapprovazione.

-Che ne dici di andare a bere il te con Edmund e Susan? Poi magari quando torni la primavera è arrivata- Ti dice con quel tono rassicurante che ti fa sentire sempre protetta e indicando con un cenno del capo la finestra della cucina da dove si potevano vedere Edmund che sistema la tavola e Susan che tira fuori dalla credenza le tazzine.

Annuisci verso Peter ed entrambi vi alzate da terra e, dopo aver guardato un ultima volta il fiore ancora chiuso, ti avvii verso la porta-finestra da cui sei uscita con tuo fratello accanto.

Appena entri puoi sentire l'aroma dolce del te e il profumo dei biscotti appena sfornati e senza remore corri in cucina. Susan ti sorride raggiante mentre Edmund è impegnato a sistemare i cucchiaini in un modo decente sul piattino della tazzina. Cucchiaini che puntualmente cadono fuori dal bordo.

Lo vedi sbuffare per circa tre volte e allora decidi di aiutarlo. T'avvicini e gli rubi i cucchiaini di mano per poi posizionarli ai loro posti con una velocità e precisione che lascia stupefatto tuo fratello. Sai che sta per dirti qualcosa tipo -ce la facevo da solo- ma lo blocchi sul nascere.

 -E' roba da donne, Ed- lo vedi storcere il naso indispettito e sedersi al suo posto, per poi aprirsi in un sorriso.

Ti siedi anche tu di fronte a lui e osservi Susan mentre toglie dal forno i biscotti fatti in casa. Appoggia con un movimento aggraziato il vassoio sul tavolo e poi guarda soddisfatta il suo lavoro posando le mani sui fianchi, poi fa per girarsi a controllare il te.

Non appena accenna il movimento vedi Peter, alla tua sinistra, ed Edmund, allungare il braccio verso i biscotti ancora caldi, come due bambini golosi.
Proprio mentre stanno per afferrare un biscotto ciascuno però, un piccolo schiaffo sul dorso delle loro mani dato prontamente da Susan li blocca a metà del movimento.
Lei li guarda truce, mentre i due si limitano ad imbronciarsi come se fossero due bambini piccoli. Poi fanno gli occhi lucidi tentando di rabbonire Susan che continua a guardarli, seria.

A quella scena bambinesca non puoi fare a meno di ridere e i tre ti guardano stupiti e curiosi, poi scoppiano anche loro in una risata generale.
Un misto di allegria, semplicità e spensieratezza, come quelle che ogni giorno puntualmente sentivi a Narnia ma che lì erano scomparse.

L'ora del te passa in armonia e allegria come da tempo non succedeva e questo ti fa stare bene facendoti dimenticare, anche solo per poco, che ti trovi in Inghilterra e non nella tua adorata Narnia.


La mattina dopo stai camminando verso la cucina attirata dalle risate dei tuoi fratelli e passi davanti la porta-finestra.

Non puoi fare a meno di fermarti quando un tenue raggio di sole che illumina la stanza attira la tua attenzione e volti il capo per poter osservare il tuo fiore. Con enorme stupore noti che questo è sbocciato diventando molto più bello di come l'avevi immaginato. Sorridi mentre vedi distintamente anche due farfalle e altri fiori nel giardino.

Finalmente la Primavera è arrivata,
pensi soddisfatta mentre guardi la natura svegliarsi. E ti sembra di vedere Aslan con la sua folta criniera tra le foglie dell'albero davanti a casa.

Forse le ci voleva solo un piccolo aiuto.
Concludi serena e felice, mentre le risate dei tuoi fratelli t'avvolgono.

Quando Aslan scuote la sua criniera, ritorna la primavera

Entri velocemente in cucina.

-Venite a fare una foto!-































































Non ho potuto resistere a mettere quella frase della profezia riguardante il grande leone, è semplicemente meravigliosa e non potevo non darle importanza. Specialmente in collegamente alla drabble Lucy-Primavera. Lucy che crede fermamente in Aslan, solo lei avrebbe potuto credere che il leone fosse venuto fino in Inghilterra per far arrivare la Primavera.

Riguardo il fiore, dunque facciamo finta che le sia rimasto in una tasca dell'abito per sbaglio e quindi se lo sia ritrovata una volta ritornata in Inghilterra. In fondo anche l'albero dell'armadio a casa del professore è fatto dell'albero di mele che si vedeva, se non sbaglio, nel nipote del mago. Quindi ho fatto più o meno la stessa cosa, senza che me ne rendessi conto... E per l'ultimissima frase -Venite a fare una foto!- è collegata a quando dice che poi l'avrebbe appesa in camera per ricordarsi di Narnia.

Spero comunque che anche questa shot vi sia piaciuta e di sapere cosa ne pensate

Ringrazio come sempre anche solo chi legge e apprezza questa raccolta. chi commenta, preferisce, segue e ricorda.


Un abbraccio e ci vediamo al prossimo aggiornamento
D***

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Capitolo 11
*** Peter. - Summer. - King. ***


Un ringraziamento speciale a Katia, che mi ha dato consiglio per questa shot.

Elements and Seasons.














Peter - Summer - King


Cammini sul marciapiede avvolto nel cappotto, zaino su una spalla e l'altra mano in tasca. Continui a fissare il grigio dell'asfalto che porta verso casa, senza curarti di niente e nessuno.

Il tuo sguardo è serio, gli occhi azzurri velati da una patina cupa. Il passo lento ma deciso, la tua mente piena di pensieri e ricordi confusi.

Ti copri maggiormente con la sciarpa il labbro spaccato e lo zigomo livido, mentre passi davanti a due bambini con la mamma. Senti la donna borbottare qualcosa sul tuo stato pietoso e non puoi fare a meno di darle ragione.

Come hai fatto a finire così?


Non hai una risposta.
Sei certo, però, che a Narnia non avresti fatto a botte come un adolescente in piena fase ormonale.

Ti vergogni di quello che sei diventato dopo il ritorno, e ripensi alla tua terra. La tua confortante, rigogliosa, magnifica terra.

La tua casa
.

Sospiri e abbassi di più la testa, mentre senti un rumore di passi avvicinarsi di corsa alle tue spalle.

-Peter, aspettaci!- la voce scocciata di Edmund ti raggiunge e sorridi impercettibilmente davanti ai suoi modi bruschi, per nulla mutati.

Nel contempo però, vorresti sparire. Vorresti che loro non ti raggiungessero. Non hai il coraggio di farti vedere dai tuoi fratelli in quello stato. Per l'ennesima volta.

Sai che provocheresti la tristezza e la preoccupazione di Lucy per il tuo stato d'animo, oltre che fisico. Il dispiacere e la noia a Susan, che ti riprenderebbe, per l'ennesima volta, sul fatto che ti comporti peggio di un bambino. E un misto di pietà e compassione in Edmund, che per certi versi riesce a capirti.

Ti raggiungono velocemente affiancandoti, e Lucy prende parola.

-Peter! Perché non ci hai aspettato?- ti chiede, leggermente indispettita ma con il tono di voce sempre dolce e vivace.

-Ecco, non ci ho pensato. Scusatemi- borbotti da dietro il tessuto caldo, che tieni ostinatamente sulla maggior parte del volto. La cosa non passa inosservata agli occhi vigili di Susan.

-Perchè tieni la sciarpa fin sopra al naso? Siamo a fine Marzo, ormai. Non hai caldo?- si rivolge a te dapprima indagatrice, poi sempre più curiosa.

Ti giri appena per scrutarla in volto e liquidi la questione con un'alzata di spalle. La senti sbuffare per la risposta mancata, mentre gonfia le guance offesa e si volta a guardare il lato opposto della strada.

Lucy ridacchia divertita, mentre Edmund si apre in un sorriso sincero. Tuo fratello minore poi, si volta a scrutarti attento, mentre tutti e quattro continuate a camminare tra le voci allegre e serene dei passanti.
Mentre Susan e Lucy parlano tra loro, non puoi fare a meno di ripiombare nello stato di confusione di pochi attimi prima.

Confuso.

Sei confuso. Hai dei dubbi, su ciò che sei stato.

Dov'è finito il Grande Re Peter?

Lo continui a cercare, da qualche parte dentro di te, ma invano, perché non lo trovi.

-Peter- la voce di Edmund ti raggiunge, riportandoti alla realtà.

-Si?-
 
Tuo fratello ti guarda ancora qualche secondo, attirando l'attenzione delle due sorelle.

-Hai fatto a botte- proferisce, scuotendo la testa e guardandoti con il cipiglio leggermente severo. Vorresti ribattere ma non fai niente, perché ha ragione e non hai una scusa per tentare una misera difesa.

-Non ti riconosciamo più- mormora affranta Lucy, guardandoti con gli occhi velati di preoccupazione e nostalgia. E in quel momento ti senti terribilmente in colpa, per averli fatti preoccupare.

-Se hai bisogno lo sai che ci siamo anche noi per te, no?- ti domanda Susan tranquilla, senza dirti niente come invece t'aspettavi. Lucy ti guarda sorridente posandoti una mano sul braccio ed Edmund ti lancia delle occhiate d'intesa.


Non puoi fare a meno di sorridere dietro il leggero tessuto, mentre abbassi la sciarpa, mostrando il tuo volto.


La tua mente ritorna limpida come il cielo di Narnia.


Guardi i tuoi fratelli, sicuro su ciò che devi fare.


E' ora di tornare a splendere
.


Fieramente alzi la testa, sicuro su chi sei.


E' ora di tornare ad essere Re Peter, Il Magnifico.

































































Sarò sincera: Questa shot, è strana. Molto. Non riesco ad inquadrarla, benché io ne sia l'autrice. E' venuta così, punto. Quindi fan di Peter, non uccidetemi per questa cosa indefinita ... che comunque spero vi sia piaciuta =) *me incrocia le dita, fiduciosa*
Spero davvero però, che sia stata di vostro gradimento, visto che vi ho anche fatto aspettare.
Ringrazio anche solo chi legge e apprezza in silenzio
Ringrazio chi ha questa raccolta nelle seguite/preferite/ricordate e continua a leggere
Grazie mille non sapete quanto mi avete resa felice e continuate a farlo =)
Un abbraccio
D***

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Capitolo 12
*** Edmund. - Autumn. - Future. ***


Elements and Seasons.






Edmund – Autumn – Future


Gli occhi freddi, magnetici e spietati di Jadis che ti guardano. Il suo volto, sempre impeccabile e altezzoso, deformato da una smorfia di pura ira. E poi il dolore mentre ti colpisce che prepotente si fa sentire: bruciante, vivo, ardente, lancinante.

La Strega Bianca davanti a te sta facendo ciò che da tempo desiderava. Ciò che bramava fin da quando ti vide per la prima volta, spesato in mezzo alla neve bianca.

Lo sapevi.

Lo hai sempre saputo, che in lei c'era qualcosa che non andava. Eppure eri troppo preso dal voler superare Peter, per dare ascolto a quel campanello d'allarme che ti si era acceso.

Cadi a terra, la voce ovattata di paura e terrore di tuo fratello ti giunge alle orecchie pochi attimi dopo. Chiudi gli occhi e respiri a fatica, mentre intorno a te tutto comincia a non avere più senso e senti il sangue caldo uscire dalla ferita.

L'odore acre arrivarti al naso insieme a quello degli altri soldati caduti, stordendoti di più. Le forze ti stanno abbandonando e senti la vita scivolare via. Non hai nemmeno avuto tempo di farti perdonare del tutto dai tuoi fratelli…

NO!


Apri gli occhi, alzandoti di scatto dal letto trattenendo un urlo in gola. Senti un brivido lungo la schiena, mentre ti passi una mano sul volto, pallido per il terrore. Il cuore che galoppa, il respiro accelerato e il sudore che ti bagna le tempie. Quell'incubo.

Ancora
.

Un ricordo che non ti vuole abbandonare.

Ogni volta che ti addormenti hai una possibilità di rivivere quegli attimi. Lunghi e strazianti. Quanto tempo sono durati? Non lo sai, ma sai che sono tanti.
E per una volta hai veramente avuto paura di morire.

Morire, con il rimpianto di non aver goduto pienamente la compagnia di Peter, Susan e Lucy. Ma forse sarebbe stato meglio così. Se fossi morto, avresti potuto farti perdonare, far vedere quanto valevi…

Scuoti la testa, scacciando quel pensiero e scosti la coperta.

Dannazione.

La pennichella pomeridiana per recuperare le ore di sonno perse ieri sera a leggere fino a tardi non è stata una buona idea, pensi, scoccando uno sguardo al libro sul comodino.

Automaticamente scendi dal letto, per poi andare alla finestra e aprirla. L'aria fredda, nostalgica e un poco distaccata d'autunno ti raggiunge schiaffeggiandoti una guancia, per farti capire che ti sei svegliato.

Che tutto è finito, era solo un sogno.

Passato
.

Ti fermi ad osservare il sole pomeridiano nascosto dietro le nuvole.
Strizzi gli occhi, per quella luce così intensa che tanto odi. Non è forte come quella d'estate o lucente come quella primaverile, ma nemmeno debole come quella invernale. E'… strana. E terribilmente fastidiosa. Sembra che la luce del sole si estenda per tutto il cielo grazie alle nuvole biancastre, facendo si che gli occhi non riescano a trovare un punto più in ombra dove poter riposare.

Scuoti la testa, lasciando perdere quei pensieri alquanto stupidi.
“La luce è luce, non può essere strana” concludi, chiudendo la finestra.

Ti prepari, sistemando un poco i capelli arruffati e sciacquandoti il viso per tirar via il sudore, e quando sei pronto scendi in cucina.

Ad accoglierti ci sono Peter e Susan: il primo legge un giornale a capotavola, l'altra sta iniziando a preparare la tavola per la cena.

Tua sorella ti accoglie con un sorriso girando leggermente il volto verso di te, mentre in punta di piedi cerca di afferrare una padella posta troppo in alto per lei.

Tuo fratello alza lo sguardo dal giornale e ti fa un cenno con il capo – che tu ricambi -, per poi voltarsi a osservare cosa sta facendo Susan. Ti sembra di vederlo sorridere divertito, poi si alza con un movimento fluido e con una facilità estrema recupera la pentola, per poi porgerla alla Pevensie che lo guarda per qualche secondo spaesata.
Quella assottiglia lo sguardo, recuperando l'oggetto.

-Sei stato tu!- proferisce, additandolo -Tu l'hai messa così in alto, non sono io che mi sono abbassata!- continua, chiudendo l'anta della mensola.

-Colpevole- dice Peter, alzando le mani in segno di resa, il sorriso che si amplia. Susan scuote la testa, e tutti e tre vi scambiate degli sguardi eloquenti.

Tu prendi una sedia e la trascini vicino alla finestra, mentre tuo fratello - alla tua destra - si risiede continuando la lettura e Susan traffica con il cibo.

Osservi il paesaggio fuori dal vetro. Il sole nelle stagioni fredde tramonta presto, ed è ciò che sta accadendo anche quel giorno: la sfera arancione si sta avvicinando alle colline, colorando le nuvole ed il cielo di colori tenui che vanno dal rosso al rosa, all'azzurro chiaro - spesso quasi violetto - fino al blu scuro da cui si iniziano ad intravedere delle stelle.

E il colore del tramonto che giunge ti ricorda inspiegabilmente il paesaggio autunnale. 
Tinte rosso scarlatto, arancione brillante o giallo sole, e le foglie cadute a terra che formano un tappeto che va dal marrone all'ocra.

Ti volti quando un rumore di passi, seguito da una corrente d'aria ti passa vicino, per poi fermarsi vicino a Peter. Voi fratelli maggiori focalizzate l'attenzione su Lucy, che si è seduta sulle gambe del maggiore la quale in mano tiene un oggetto.

-Non va più- mormora, osservando le lancette dell'orologio ferme. Susan si avvicina, lasciando perdere il vario pentolame.

-Che peccato- proferisce, osservando l'oggetto che era appeso in camera loro da almeno due anni. Glielo avevano regalato mamma e papà prima che questo partisse.

-Vediamo se si può aggiustare- dice Peter, prendendo l'orologio dalle mani della sorellina, che in risposta lo guarda, un luccichio negli occhi chiari.

-Sapresti farlo ripartire?- domanda, improvvisamente attenta. Il fratello rigira il segnatempo tra le mani, studiandolo, per poi appoggiarlo sul tavolo, la batteria rivolta verso di lui.

-Non lo so, Lu- dice, sincero -potrei provarci- termina, facendo scendere Lucy per poter lavorare meglio. Quella batte le mani, contenta.

-Non ti prometto nulla però- l'ammonisce Peter, sapendo che sua sorella si fa prendere sempre dall'entusiasmo e per evitarle un dispiacere. Quella annuisce, per poi andare vicino a Susan che in risposta le circonda le spalle con un braccio, mentre entrambe osservano il fratello maggiore.
 
Un improvviso silenzio cala nella stanza, rotto solo dai respiri dei Pevensie e le imprecazioni a denti stretti di Peter quando non riesce a sistemare qualche vitina.

Tu ripiombi nel tuo stato di trance, mentre ti ipnotizzi ad osservare il paesaggio fuori perso nei tuoi pensieri, simili a quelli di poco prima.

Tic Tac.


Il rumore improvviso delle lancette.

-Bravo Peter! Sei riuscito ad aggiustarlo!- L'esclamazione entusiasta di Lucy ti fa sorridere inconsciamente.

Tic Tac.


Il rumore delle lancette. Di nuovo. Lancette che girano e riprendono a scorrere dopo un lungo sonno. Il rumore meccanico che producono continuamente arriva alle tue orecchie.

Tum Tum.

Un battito.

Il battito ininterrotto del tuo cuore. Quel suono interno, che solo tu puoi sentire così vicino e familiare, ti riempe le orecchie, ridestandoti.
Ti fa capire che sei vivo. Loro sono vivi.

Stai vivendo
, State vivendo.

Perchè ripensare a quei giorni, allora?

Una foglia si stacca dal ramo, viene sospinta da un leggero venticello e si posa delicatamente a terra, dopo una lenta danza nell'aria. Si posa in quel prato multicolore, illuminato dal sole che sta tramontando segnando la fine del giorno, lasciando spazio alla luna e alla notte.

Tic Tac.


Ti alzi dalla sedia, avvicinandoti agli altri.

Nessuno saprà mai cosa riserva il futuro.


Ti metti a scherzare con i tuoi fratelli, l'incubo solo un ricordo passato.

E ad attenderti, dopo la lunga notte, ci sarebbe stato un nuovo giorno.




























































Si, non sono un miraggio, sono finalmente riuscita ad avere una cavolo di ispirazione decente anche per questa shot. E' strano. Mi venivano le idee, però poi o me le dimenticavo o facevano schifo, e non mi convincevano del tutto.

Una cosa: Qui compare un orologio, anche se solo di "sottofondo". L'ispirazione mi è venuta così, poi però mi sono ricordata di
novena, di _ L a l a
dove anche lì compare un orologio per Edmund. Ecco, benchè la cosa mi sia saltata fuori inconsciamente e non centra molto il rapporto orologio/Edmund, ho chiesto a Giulia se per lei sarebbe stato un problema, onde evitare incomprensioni.
Carrrra mi ha detto che non ci sarebbero stati problemi *-* - Tesora, ti adoro.

Uhm, direi che il tema è abbastanza compensibile: l'orologio che segna il tempo passato, ma non il futuro, e il nuovo giorno che deve arrivare tutto da vivere.

Le prossime shot, sugli elementi, credo che saranno ambientate a Narnia dopo l'incoronazione, dove - secondo mio modesto parere personale - i Pevensie sono diventati e stati veramente quelli che sono, nella terra che considerano la loro casa.

- Ci tengo a ringraziare coloro che hanno letto e/o commentato i capitoli, anche i precedenti, tra cui ranyare
che mi ha fatto un bellissimo riassunto -.

Un bacio,
D


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Capitolo 13
*** Lucy. - Water. - Rainbow. ***


Elements and Seasons.













Lucy – Water – Rainbow




Inspiri.

Che bella giornata di primavera.

Di quelle che ti riempono il cuore e lo fanno palpitare sereno, con la certezza che meglio non potrebbe andare. Di quelle che fanno spuntare un sorriso al solo pensiero di ciò che hai intorno: amici, casa, famiglia, tutto ciò di cui hai bisogno per sentirti completa e giusta. Di quelli che ti fanno sentire protetta e sicura di te stessa.

Con indosso un vestito color acqua, i capelli sciolti alla leggera brezza primaverile e la corona d'argento che riflette i raggi solari posata delicatamente sul capo, cammini tranquilla diretta alla spiaggia sotto Cair Paravel, visibile dalla grande balconata che esce dalla sala dei troni.

Ti piace andare in quel piccolo angolo di paradiso che hai imparato ad amare con tutta te stessa, dove l'oceano brillante si perde all'orizzonte confondendosi con il cielo limpido e le onde fanno da melodia in quello che, altrimenti, sarebbe spesso un silenzio quasi surreale.
 
Un po' come quello che trovasti quando per la prima volta entrasti in Narnia, rotto poi dai rami che il Sig. Tumnus smuoveva quando li incontrava sulla sua via.

Aslan sparì da quella stessa spiaggia anni prima, il sole del tramonto che gli illuminava dal criniera e il manto dorati, lasciando dietro di sé solo orme poi cancellate dal mare.

Speri di rivederlo presto.


Quando arrivi a posare i piedi sui piccoli chicchi di terra automaticamente rallenti, posando gli occhi sull'orizzonte: le onde del mare sono movimenti quasi impercettibili, la spuma bianca diventa visibile solo a pochi metri dalla riva, poco prima che l'onda arrivi sul bagnasciuga.

Dove l'oceano si confonde con il cielo è tutto così calmo e tranquillo che sembra tanto un quadro. Un dipinto che rappresenta un paesaggio difficile da trovare e così raro che si stenterebbe a credere che sia reale.

Invece è vero.

Tutto vero.

Narnia è vera, Narnia è casa tua.

La sabbia che calpesti con i tuoi piedi ormai da ragazza adulta e il profumo di salsedine portato dal vento che ti accarezza il viso di donna sono reali.
Niente potrebbe andare meglio.

Ti siedi su quel prato bianco con un movimento aggraziato e fluido, sistemandoti sotto al promontorio coperto di vegetazione in modo da non avere la luce del sole direttamente negli occhi, poiché i grandi alberi abitati dalle driadi che spuntano dalle rocce e nel bosco dietro di te fanno ombra con le loro grandi chiome.

E inizi a studiare quel piccolo volume che stringi in mano preso dalla biblioteca reale: leggero e dalla copertina invitante, piena di colori vivaci che formano la figura di un paesaggio.

Incredibilmente simile a Narnia, ma non ti aspettavi diversamente.

In quel disegno nascono colline verdeggianti su cui scorrono fiumi diretti al mare, sulle cui pendici sbocciano fiori colorati; in cielo, vaghe nubi grigio chiaro sembra che stiano lasciando posto ad un cielo azzurro incontaminato e un sole d'oro. E poi c'è l'arcobaleno, che spicca tra due vette e annuncia la fine di un temporale momentaneo.

E' un disegno così magico che credi che anche la rappresentazione di uno dei più temibili temporali sia una cosa fantastica.

D'altronde, se come stavi arrivando a capire quel piccolo libro rappresentava davvero Narnia, come doveva essere prima dell'arrivo di Jadis e come era tornata alla sua sconfitta anni prima, allora anche la pioggia che presumibilmente c'era stata prima della comparsa di quell'arcobaleno disegnato era stato un evento pieno di magia.

Perché anche quando pioveva Narnia non assumeva mai quel grigiore che aveva Londra.

L'acqua cadeva dal cielo delicata come una carezza, come se fosse felice di tornare alla terra madre, di riunirsi agli specchi liquidi da cui era stata presa, e non come in Inghilterra in cui quando scendeva sembrava che il cielo volesse mandare una maledizione a tutti quelli che si trovavano sotto di lui.

Sospiri, ripensando agli ultimi avvenimenti.

Narnia ti aveva aiutato ad apprezzare molte cose: ti aveva aiutato a crescere continuando a credere, però, in ogni tua piccola certezza e ogni più piccolo sogno. A non lasciarti abbattere dalla cruda realtà a cui tempo prima eri stata sottoposta.

Narnia, Aslan, la morte vista a pochi passi, aveva curato quella crepa che si stava insinuando tra i tuoi fratelli, come l'acqua che si scava un passaggio a forza quando non trova un'uscita in cui lasciarsi andare.

Il legame era rinato saldo, più forte, sicuro e determinato di prima.

Come l'arcobaleno nasce dopo la pioggia.


Una piccola risata ti nasce ed i tuoi occhi cercano la luce del sole, non visibile però da dove ti sei riparata da esso. I colori ti sono sempre piaciuti, specialmente quelli che esprimono vita e serenità, forza e determinazione, speranza e fiducia.

Ti fanno battere il cuore, senza quelle tinte vivaci la tua vita sarebbe spenta.

Sorridi.

Perchè il cuore palpita dicendoti che meglio di così non potrebbe andare.































































































***Ed eccomi qui con la shot che apre il giro di capitoli riguardanti quelli “incentrati” sugli elementi. Non ci credo di averla finalmente scritta *O* Sinceramente è stato più difficile incentrarle su di essi, difatti bisogna fare caso abbastanza anche al titolo “generale” e non solo alla presenza dell'elemento a cui ho associato il personaggio.
Infatti qui l'acqua viene accentuata inun pezzo come qualcosa che si insinua a forza (quindi non è qualcosa di “bello”, in quanto associato a Jadis e alla guerra), mentre l'arcobaleno come qualcosa di positivo che però viene fuori da essa. C'è un piccolo riferimento al fatto che i colori sono associati a Peter, Edmund e Susan. Non ho specificato quali, però, libera interpretazione :)
Si potrebbe dire che queste quattro sono delle shot quasi leggere e di “svago”, ecco. :3
Sperando che vi sia piaciuta e di non avervi deluso, vi ringrazio se state seguendo ancora questa raccolta.
Ringrazio coloro che hanno commentato, che seguono, ricordano e preferisco.
E, ribadisco, anche se gli aggiornamenti sono ad ispirazione la raccolta non è stata abbandonata e non lo sarà fino alla sua conclusione ufficiale.
Grazie di tutto.
D***

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Capitolo 14
*** Susan. - Fire. - Reality. ***


Elements and Seasons.












Susan – Fire – Reality



-Grazie, va bene così-.

Il tuo è un mormorio basso e calmo, che non lascia trasparire la voglia che hai di stare un po' da sola per raccogliere i pensieri e ragionare su te stessa.

Accenni alla porta con un veloce gesto del braccio, congiungendo poi le mani in grembo in attesa.
Ti concedi di occhieggiare per qualche frazione di minuto il paesaggio imbiancato fuori dalla grande vetrata leggermente appannata, mentre cerchi di trovare le differenze rispetto al primo gelo che hai trovato quando sei arrivata lì.

Così simile eppure così diverso.


Non fai molta fatica a percepire che perfino l'aria generale che vaga nel mondo di Narnia è diversa, più calma e serena, invece di quella tesa e fredda – fredda, che ti gelava il sangue nelle vene solo a respirarla senza nemmeno bisogno di sapere che qualcosa non andava – che regnava qualche tempo fa.

Il Narniano s'inchina, capendo che vuoi rimanere sola come molti pomeriggi d'inverno in cui non ci sono impegni senza che tu glielo dica espressamente.

-Lasciate che finisca di sistemare- obbietta piano, come se fosse grato di poter essere al vostro servizio anche quando non è richiesto.

E' un particolare che hai notato, il fatto che gli abitanti di quella terra magica vi sono riconoscenti per la loro libertà riacquistata, tanto che all'inizio la cosa ti lasciava un po' perplessa per quanto cuore vedevi nelle cose che facevano per voi: pulire qualcosa, sistemare, ricostruire, farvi qualche dono con i loro sforzi...

Lo stesso era per quel fauno: sa che poi non vorresti essere disturbata, così prepara in anticipo alcuni pezzi di legna posandoli vicino al camino, cercando quelli più piccoli e leggeri.
In quel modo puoi badare al fuoco da sola senza rischiare di graffiarti le mani, importanti per l'immagine di un regnante, cercando di prendere la legna in mezzo alla riserva che sta in un angolo nascosto della grande sala.

-Con permesso, Regina Susan-.
Si volta dirigendosi verso la porta, i piccoli zoccoli che producono un lieve ticchettio sul pavimento, e prima di uscire si gira, inchinandosi una seconda volta, ottenendo in risposta un tuo leggero sorriso.


Quando sei sola sciogli leggermente la posizione rigida che avevi preso per mostrare la tua figura sicura e dal portamento regale, allentando leggermente la tensione che avevi messo sulle spalle per cercare di tenerle il più dritte possibile. La forma a corsetto dell'abito che ti fascia il busto, però, non ti permette troppa libertà di movimento, seppur sia solo accennata.

Ti accorgi in quel momento che avevi anche serrato la mascella mentre attendevi chiusa nella sua patina di silenzio.

Prendi un cuscino vellutato da una delle grandi poltrone che stanno intorno ad un tavolino di legno che sembra appena fatto, poiché ha passato troppi anni con un telo sopra perché non usato, i passi leggeri che non fanno rumore e il vestito che genera un leggero fruscio, e lo posi vicino al camino; il pavimento lucido riflette le fiamme che danzano quasi come uno specchio, mentre avido cerca di trattenere il calore che inizia a riscaldare l'ambiente.

Non ci vuole molto perché una sorta di serenità interiore si espanda dentro di te, rilassandoti le membra e facendoti venire voglia di chiudere gli occhi per goderne appieno.

Appoggeresti la schiena al marmo tiepido che circonda il fuoco con ricami delicati su di esso che s'innalzano fino a metà parete finendo per dissolversi nel bianco del muro, come se fossero rami che non possono raggiungere il punto più alto nel cielo tutti insieme.

Erano disegni delicati, ti piacevano perché rivelavano la loro presenza senza appesantire l'ambiente generale che nonostante tutto rimaneva neutro e posato.

Quello era uno dei tuoi posti personali, in cui raramente venivi disturbata.

Lucy aveva le sale da the ed il giardino in cui parlare con i Narniani nei momenti di calma; Edmund si relegava nella biblioteca o nel suo studio, chiudendosi nel suo mondo fatto di ragionamenti e cultura, mentre Peter vagava tra il campo di addestramento e la sala del trono, perso tra allenamenti con l'esercito e pianificazioni sull'andamento del territorio.

Erano passati degli anni, da quei primi giorni a Narnia.

Effettivamente ti chiedi come hai potuto lasciare che le cose andassero così, lasciando indietro la mamma, la guerra, Londra, e tutto ciò che fino a quel momento tu e i tuoi fratelli conoscevate.
Siete diventati persone totalmente diverse, non più adolescenti spaventati con troppe responsabilità e bambini ribelli chiusi nel loro mondo di favole.
Razionalmente, te ne capacitavi poco, di come siete finiti li così, a capo di un regno di cui non sapevate nemmeno l'esistenza.

Capitava di guardare indietro, a volte; prima molto spesso, poi ricordare era diventato sempre più raro fino a quasi scomparire.

Ma alle volte lampi di ricordi tornavano alla tua memoria, e allora ti sembrava di avere il tutto a portata di mano. Ma durava poco. Durava sempre di meno pensare a com'erano le cose prima, a fare confronti sull'evoluzione degli avvenimenti, a come avrebbe potuto essere. Durava poco perché di quello non ne avevi bisogno; non più.

Perché la tua vita era li, e piano quella consapevolezza si era radicata in ogni cosa che facevi giorno dopo giorno, diventando parte di te. Quella era la tua realtà in quel momento, quella era la vita che stavi vivendo.

Il calore delle fiamme era reale, l'odore della legna che ardeva ti accarezzava la pelle e si posava sul vestito come un manto cullatore.

Una voce ovattata che ti cerca.

-Susan!-

Hai tutto ciò che ti serve per essere felice.

Una porta che si apre portandoti definitivamente alla tua realtà.
Sorridi, e senti gonfiarti il cuore alla loro vista; un calore più potente di quello che ti scalda le membra.

-Susan, nevica, vieni a vedere!-

Il fuoco continua a danzare allegro nel camino.


















































































Salve, gente del fandom delle Cronache. :) Passo subito al capitolo, in realtà già pronto da qualche tempo ma che andava ultimato: come già avevo detto, prendete gli argomenti di queste quattro shot molto “alla larga”, perché non c'è un'interpretazione unica.
Questa, tra l'altro, ricorda quella riguardante Susan e l'Inverno, anche se con due argomenti ed ambientazioni di base diversi. La realtà a cui Susan si attacca tanto quando torna da Narnia dopo il Principe Caspian, ho voluto darle spazio anche durante la vita nell'età d'oro; i Pevensie si erano dimenticati del lampione, dell'armadio guardaroba, quindi immagino che fosse perché Londra rimaneva rilegata da qualche parte, mentre Narnia prendeva sempre più parte delle loro vite. Quindi il fuoco mi rendo conto che ha un'aspetto marginale.
Ringrazio coloro che preferiscono, ricordano ed hanno commentato, i lettori che seguono questa raccolta che, ormai, non manca molto a concludersi – ispirazione volendo.
Mi auguro che questi ultimi due capitoli vi siano piaciuti. ^^
Love, D.***

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Capitolo 15
*** Peter. - Air. - Teacher. ***


Elements and Seasons.












Peter – Air – Teacher.



-Eddai Peter! Per favore!-

Lucy si stava quasi prostrando ai tuoi piedi, mentre provava in tutti i modi a farti gli occhi dolci per convincerti. Aveva le mani come se stesse pregando e ti guardava, speranzosa, con quella scintilla di vita negli occhi che si portava sempre dietro.

-No Lu, non serve- mormori piano, fermo nella tua convinzione e sospirando leggermente.

L'idea che aveva avuto e che richiedeva il tuo supporto – o quello di Edmund – non ti andava molto a genio. Non c'era nulla di male, apparentemente, ma se l'avesse evitato saresti stato immensamente più tranquillo.

-Ti prego!- Prova ancora, come se ottenere un tuo “Si” fosse l'unica cosa che contasse, quasi più delle motivazioni iniziali che l'avevano spinta in quell'impresa.

-Lucy, non serve e non mi pare il caso- Ti appoggi allo schienale della poltrona, lasciando perdere per un attimo i documenti in modo definitivo, e punti lo sguardo su tua sorella, in piedi di fronte a te.

Ti guarda, un poco delusa, come se non credesse realmente a ciò che le dici.

Dispiace anche a te non poterle dare il tuo aiuto come sempre, ma davvero in quella proposta non vedi il motivo di accontentarla. Potrebbe magari avere un suo perché, ma la eviteresti – come stai già facendo – il più possibile.

Tua sorella ti fissa al di là della grande scrivania piena di pergamene e penne d'oca, ed è come se stesse pensando; le vedi, che sta persa nella sua testa, e vorresti che ti rendesse partecipe. E' come se la rivedessi un poco bambina, quella che qualche anni fa scoprì Narnia, quella che giocava di fantasia e litigava con Edmund per delle sciocchezze.

In realtà, lo sai, bambina non lo è più da svariati anni. È cresciuta, si è formata, in corpo ed in carattere – continuando però a conservare quella nota d'infantile sincerità che voi ormai conoscete bene.
E ti sembrava di avere nuovamente davanti la bambina di anni fa, prima, quando cercava il tuo supporto e la tua approvazione, come quando da piccola si rifugiava tra le tue braccia per paura di qualcosa.

-Allora farò da sola- C'è una nota seria nella sua voce, gli occhi ora sono determinati e ti guardano, come se non ammettessero repliche. Eccola che usciva, la bambina cresciuta.

-Lucy... - Provi a contrapporti, ma lei ti ferma, alzando una mano e non facendoti finire la frase.

-No Peter. Sono anche io una Regina di Narnia, non sono più una ragazzina. È giusto che combatta anche io, per quanto possa fare-. Ti guarda convinta, e tu non puoi fare a meno di staccarti dallo schienale e portarti avanti, appoggiando le braccia sul tavolo.

Sai che mostri disappunto senza bisogno di dover dire niente, ma prima che tu possa nuovamente esprimere qualcosa a parole tua sorella ti volta le spalle e se ne va, lasciandoti da solo nel silenzio del tuo studio.

Non sono più una ragazzina.

Lo sai benissimo. Ma non puoi fare a meno di provare, di cercare in tutti i modi, di darle – a lei, così come a Susan ed Edmund – tutta la serenità e felicità possibile.
Vuoi tenerla lontana dai possibili pericoli, il più a lungo possibile – anche se lo sai, lo sai, che non puoi rinchiuderli in una cripta di vetro.

-Voglio imparare ad usare la spada-

Se n'era uscita così, dopo che si era seduta sulla poltrona davanti a te e ti aveva chiesto se l'avessi aiutata, in quello che ti avrebbe chiesto di li a poco. Ti eri mostrato interessato e disponibile, rispondendo che, se era in tuo potere, avresti fatto il possibile.

Ma poi quella proposta ti aveva allarmato, perché subito ti eri reso conto che poteva ferirsi negli allentamenti e mentre imparava, che così facendo ti avrebbe chiesto di poter andare in guerra e combattere per Narnia, la sua terra, la vostra patria.

E non volevi.

Volevi tenerla lontana il più possibile dal sangue, dalla crudezza, dai pericoli, non volevi che fosse macchiata anche lei del senso di colpa di strappare via delle vite – perché si, sarebbe successo, prima o poi –, non volevi che si macchiasse le mani. Avresti voluto conservare la tenerezza candita di quella bambina che vi aveva portati fino a lì.


Osservi fuori dalla finestra, una lieve brezza che muove i fogli facendoli frusciare tra di loro entra nella stanza.

Era una bella giornata. Era estate. Era uno di quei momenti in cui avresti abbandonato tutto per immergerti nella tranquillità che Narnia offriva.

Decidi di abbandonare per qualche tempo il dovere minore, avendo dato già la priorità ai documenti più importati, ed esci, per andare in giardino e sentire un po' quel sole che tanto ti ha attirato accarezzarti la pelle.

Quando sei fuori, passeggiando nell'erba del prato di Cair Paravel e aggirando il castello, non puoi fare a meno di venire attirato dai rumori del ferro che si scontra contro qualcosa di duro.
È più forte di te, il misto di sensazioni che ti sale in gola, e non puoi evitarti di non accelerare il passo, un pensiero che si affaccia nella tua mente.

Ed è quando svolti l'angolo che la vedi, e un po' te lo aspettavi; non rimani molto sorpreso.

Lucy stava affrontando un pupazzo che solitamente si usava per allentarsi in mancanza di un avversario vero: aveva raccolto i capelli e cambiato vestito, preferendo dei comodi calzoni, un corpetto sopra una casacca leggera e un paio di stivali per muoversi più velocemente e senza intralci.

Da occhio esperto non puoi non notare che la spada sembra troppo grande e pesante per le sue braccia, i movimenti sono spesso lenti e grezzi, e la presa sul manico... Sospiri e scuoti la testa, rendendoti conto che tua sorella proprio non è portata, come fino a poco prima avevi pensato. Non a caso Babbo Natale le aveva donato il Fiore di Fuoco per curare i feriti ed un pugnale molto piccolo.

La osservi ancora qualche attimo: è buffa, fa errori da, giustamente, principiante; ma negli occhi puoi notare la scintilla che anima le sue intenzioni, la determinazione di voler imparare, di rendersi partecipe, di poter in quel modo dare un aiuto concreto anche a voi.

E ti ci rivedi un po', come quando con Edmund ti allenavi per poter battere la Strega Bianca, come quando hai affinato la tua tecnica nel corso degli anni per non dover mai, mai più contare sull'aiuto di qualcuno – come successe con Aslan, durante la tua prima battaglia.

E va bene.

Ti avvini, piano, e quando sei a poca distanza da lei la prendi tra le braccia prima che cada indietro, a causa di uno sbilanciamento dato da un contraccolpo.
Ti guarda, sorridendo e poco sorpresa, come se avesse sempre saputo che prima o poi saresti arrivato.

Arrivi sempre, tu.

Estrai Rihdon, più maneggevole, e afferri la spada che sta usando lei, scambiandole e dandole la tua.


-Dai, ti mostro come si fa-.

















































Eee rieccomi. Scusate il ritardo... ^^'
Mi sembra un scena tenerella: Lucy che vuole imparare a tirare di spada e Peter che non vuole insegnale perché ha paura si faccia male. E' Lucy, la sua sorellina: si rende conto però, come scritto nel testo, che non può rinchiuderla e allora decide che, se deve “lasciarla andare” ----> imparare a combattere, vuole fare in modo che sia il più pronta possibile. Da qui il “vegliare su di loro come l'aria”.
Era Lucy qui perché mi sembrava rendesse meglio lo stacco e il sentimento protettivo, potevano essere però anche Edmund o Susan.
Ringrazio per la lettura, i preferiti, seguiti e ricordate.
Ogni commento fa sempre piacere.
Al prossimo ed ultimo capitolo.

Dhi.



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Capitolo 16
*** Edmund. - Earth. - Judgment. ***


Elements and Seasons.





Edmund. – Earth. – Judgment.



-Siete un uomo assolutamente molto criptico, Re Edmund-

Il Lord si tira i baffi, lisciandoli e mettendoli a posto anche se lo sono già, e si guarda intorno, nella sala luminosa e carica di atmosfera autunnale. Gli occhi piccolini sul viso paffuto e rugoso saettano sui troni e guardano più volte le guardie che stanno di vedetta alle porte d'entrata, mentre la sua mente medita ansiosa un modo per strapparti un si.

-Lo prendo come un complimento, Mio Signore- Raggruppi le pergamene davanti a te e sorridi leggermente, giusto per convenienza; non puoi permetterti di perdere il tuo obbiettivo, la tua calma, di pensare a come non far trovare te, i tuoi fratelli ed il regno in qualche situazione svantaggiosa.

Il Lord, venuto dalle terre oltre Narnia per cercare alleati in una guerra tramite un accordo, sta cercando ogni modo per riuscire ad ottenere l'appoggio di Narnia: ha offerto denaro e pietre preziose, ed ad un tuo cenno di negazione ha a stento trattenuto un'espressione scettica.
 
Non capendo che quel rifiuto andava oltre il non accontentarsi di ciò che avrebbe potuto darvi in cambio, ha continuato: s'era offerto di fare cibi particolari e stoffe per gli abiti delle Regine, armi e schiavi; ha cercato perfino di far combinare il matrimonio con una delle sue figlie o cercato la mano di una delle Pevensie, promettendo che sarebbe diventata Regina con il suo futuro sposo e che, in questo modo, Narnia avrebbe avuto altri possedimenti oltre i proprio confini.

A quel punto, non sapendo più cosa fare per convincerti, aveva sospirato posando le mani sulla pancia un poco grassa e lasciandosi andare sullo schienale.

Ti dispiace un po' per quell'uomo, quel Re in cerca d'aiuto. Vorresti aiutarlo, se ne avessi il potere, ma Peter ti ha lasciato il compito di amministrare il regno in sua assenza, non di mettere in atto un'altra guerra.

Uno scontro per motivi che a voi non riguardavano era l'ultima cosa di cui Narnia aveva bisogno, considerando già i problemi avuti in passato e gli strascichi che continuavano ad esserci anche dopo qualche anno.

Il Lord riprende una posizione rigida e si schiarisce la voce, tornando a guardarti.

-Quindi, Re Edmund, le trattative si concludono qui?- Domanda, ancora un poco speranzoso. Vi alzate entrambi e vi stringete la mano, il Lord che ti guarda un poco male e ti saluta distaccatamente per non avergli concesso un'alleanza.

-Temo di si, Mio Signore. Purtroppo Narnia non è pronta ad affrontare una nuova guerra, e in caso dovrei prima discuterne con mio fratello, il Re Supremo Peter-.

Entro poche ore l'uomo riparte per tornare nel suo regno.






Dalla balconata avevi la vista completa del mare dell'Est e del giardino principale di Cair Paravel. L'aria era ancora frizzante e l'oceano una distesa immensa di acqua che si stava tingendo d'arancione, man mano che il sole andava a tramontare.

Ripensi, mentre fissi lo guardo sulle sirene che si lisciano i capelli sugli scogli e ridono tra loro sommessamente, a quella mattina e al Lord venuto in visita al castello.

Solitamente tu fai da appoggio a Peter, mentre questi ragiona e parla, principalmente, soppesando le parole e ciò che dicono i vari Regnanti, Lord e rappresentanti, prima di accettare un accordo o proporre qualche cosa. Sa fare il suo ruolo, ecco. E invece di invidialo, hai imparato ad apprezzare quelle sue qualità e ammirarle.

Piuttosto, speri tu di aver fatto la cosa giusta, quel giorno.

Peter è via per delle faccende da sbrigare ai confini da qualche giorno: a quanto dicono le notizie, a quanto sussurrano gli alberi e le driadi, le cose stanno procedendo bene ma sono ancora in un equilibrio precario. Il Re deve fare attenzione a ciò che dice, a come potrebbero reagire gli altri.

-Edmund, cosa ci fai qui?-

Sei anche tu un Re, però non puoi non domandarti cosa avrebbe fatto tuo fratello al tuo posto. Magari avrebbe trovato il modo di avere più vantaggi insieme e ricavare qualche profitto.

-Edmund?-

Secondo i tuoi ragionamenti e le motivazioni che ti hanno spinto dapprima a pensare e soppesare, ed infine rifiutare l'offerta, però, Narnia non necessita di altro e di andare nuovamente in guerra ancora meno - specialmente in alleanza con degli schiavisti.

-Edmund, mi senti?-

Lucy ti compare da parte e tu sussulti, accorgendoti solo in quel momento che ti stava parlando e che ti si era avvicinata, chiamandoti più volte per avere la tua attenzione. E dietro di lei Susan, che ti guarda preoccupata per l'assenza che hai mostrato nei minuti precedenti.

-Scusatemi, stavo pensando e non vi ho sentite- cerchi di sorridere per rassicurarle e ti volti, dando le spalle al tramonto ed appoggiando la schiena contro il cemento della balconata.

Attimi di silenzio calano tra di voi, ed è come se stesse comunicando tramite gli sguardi: noti qualcosa negli occhi delle tue sorelle, un turbamento – e sei sicuro che loro si sono accorte dei pensieri che ti volano per la testa troppo insistentemente.

Le due si guardano di sottecchi e Susan parla per prima, fissando gli occhi grigi su di te.

-Siamo venute per parlarti di una cosa- congiunge le mani al grembo e da uno sguardo al mare dietro di te, per poi continuare -riguarda il ricevimento che si deve tenere tra un mese e mezzo-

La tua mente si illumina, come se venisse scoperto qualcosa che era rimasto nascosto.

Il ricevimento.

Ecco cosa ti stava sfuggendo.

-C'è qualche problema?- domandi, irrigidendoti un poco.

-Veramente non è proprio un problema- interviene Lucy, facendo qualche passo fino a raggiungere Susan.

Aggrotti un sopracciglio, non capendo, ed attendi che le tue sorelle continuino con le loro spiegazioni.

-Peter ci ha detto di fare la lista di ciò che serve e dei preparativi per la serata. Noi possiamo anche farlo, ma alle casse non abbiamo mai avuto accesso direttamente, dato che principalmente ve ne occupate tu o lui e fissate voi i prezzi- continua la Dolce, guardandoti. -Quindi abbiamo bisogno che ci aiuti per non sforare nel costo dei preparativi-. Quando terminano la loro spiegazione ti è tutto più chiaro.

Effettivamente, di solito, le due Regine organizzano e approvano qualche proposta, però voi due siete sempre stati attenti che le attrazioni, il cibo e gli inviti, non sforassero oltre un certo budget per evitare di minare all'economia del regno.
Nel caso in cui qualcosa fosse troppo dispendiosa, si provvedeva a cercare qualcosa di altrettanto simile ed all'altezza ma che convenisse meglio.

-Ci aiuti?-

Guardi le tue sorelle e sorridi, mentre loro attendono una tua risposta.

-Sappiamo bene che per il momento sei impegnato come solitamente lo è Peter- continua Lucy, avvicinandosi nuovamente. È cresciuta in quegli anni e nonostante i tratti caratteriali ancora un po' infantili essere Regina l'ha fatta maturare e ridimensionare leggermente nei suoi voli di fantasia.

-Si... ma vi aiuto volentieri, non preoccupatevi- avevi tempo per loro, e se non lo avresti avuto per qualche imprevisto lo avresti sicuramente trovato. Toccava a te fare da fratello maggiore, in quel momento.

-A cosa pensavi prima?- Domanda Susan, come ricordandosi di qualcosa.

Rimani in silenzio qualche attimo, indeciso se rendere loro partecipi dei tuoi dubbi oppure fare finta di niente. Sai che si preoccuperanno per te, nel caso in cui liquidassi la questione.

-Riguardava stamattina, la riunione con il Lord?- Lucy azzarda, e nell'azzardare centra in pieno l'argomento. Non avete mai capito come faccia, probabilmente ha qualche sorta di sesto senso verso gli altri. Non vedi motivo di nasconderti ancora.

-Si. Non ho accettato l'accordo, come avete notato- Affermi, guardandole velocemente e poi spostando lo sguardo, un poco nervoso. Ti tedia pensare se hai fatto davvero bene a rinunciare a tutto ciò che il Re offriva in cambio di una parte di truppe Narniane mandate in aiuto – in aiuto... per conquistare una parte di terre che aveva perso anni prima, per schiavizzare e depredare.
 
-Si, abbiamo notato. Come mai?- Anche Susan avanza, lentamente, curiosa di sapere, e Lucy ti posa una mano sul braccio e ti sorride leggermente.

-Secondo i miei ragionamenti, Narnia non ha bisogno di andare in altre guerre e fare altri scontri. Ci ha messo molto per riprendersi, inoltre Peter, che guida in prima linea l'esercito, non è presente. Nonostante le offerte in cambio di aiuto, non trovavo ragioni per accettare- spieghi, liberando i pensieri.

-A parte questo, mi chiedo cosa avrebbe fatto Peter, dato che solitamente negozia lui-. Sospiri pesantemente. Sai che non dovresti avere dubbi su ciò che fai, che sei il Giusto, che ora non sei più sotto Peter ma alla pari di tuo fratello, che sei un Re proprio come lo è lui.

Sai anche però che gli anni e l'esperienza contano, e tuo fratello ha avuto modo di farne qualcuna in più di te.

-Va bene così, dico davvero. Non preoccuparti- Mormora Susan, posandoti una mano sulla spalla con fare incoraggiante.

-Si. E anche Peter sarebbe fiero della tua decisione. Hai pensato per Narnia e non per te stesso, è una bella cosa- Lucy sorride felice, concordando con la sorella.

Forse avevano ragione. Alla fine hai seguito ciò che la tua testa ti diceva essere più giusto, più giusto per te, più giusto per ciò che le azioni avrebbero comportato, per le conseguenze che ci sarebbero state. 

Sorridi e le prendi sotto braccio, i dubbi che se ne stanno sempre più andando via. Non avevi motivo di chiuderti in te stesso, ed inoltre dovevi aiutarle.

-Va bene. Andiamo a pensare per il ricevimento, che non si organizza da solo-.



















































































Fine.
E' finita questa raccolta.
Beh, che dire... mi mancherà, ma va benissimo così. Penso che dal primo capitolo a questo si notino dei cambiamenti, perché ovviamente passando il tempo sono cambiata io, e con me il mio modo di scrivere – basti solo guardare le note. ^^'
In ogni caso, spero che sia stata una conclusione degna di questa raccolta.
Spero che vi abbia lasciato qualcosa e vi ringrazio per avermi seguito fino a qui. Ringrazio tutti infinitamente per preferiti, seguite e ricordare, chi ha letto in silenzio e chi si è fermato a lasciarmi un commento.
Grazie di tutto.
Love you all.
Dhi. <3


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