Kuroshitsuji II; thoughts about the end.

di _hurricane
(/viewuser.php?uid=111351)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un petalo bianco, un petalo nero. ***
Capitolo 2: *** Ciel Phantomhive -- Ombre danzanti. ***
Capitolo 3: *** Sebastian Michaelis -- In memory of Ciel Phantomhive. ***
Capitolo 4: *** Sebastian Michaelis -- Un'eterna finzione. ***
Capitolo 5: *** Ciel Phantomhive -- Rosso rimpianto. ***
Capitolo 6: *** Sebastian Michaelis -- Rinascita. ***
Capitolo 7: *** Sebastian Michaelis -- Rabbia o delusione? Vittoria o sconfitta? ***
Capitolo 8: *** Ciel Phantomhive -- Anima nel vento. ***
Capitolo 9: *** Ciel Phantomhive -- Un pezzo di cielo e un brivido in più. ***
Capitolo 10: *** Ciel Phantomhive -- Sogni, sussurri e follie. ***
Capitolo 11: *** Hannah Annafellows -- Senza colpa. ***
Capitolo 12: *** Claude Faustus -- Caduto in tentazione. ***
Capitolo 13: *** Grell Sutcliffe -- Vuoto. ***
Capitolo 14: *** Alois Trancy -- Libero e amato. ***



Capitolo 1
*** Un petalo bianco, un petalo nero. ***


Un petalo per la purezza, uno per l'oscurità.

Un petalo per la vita passata, uno per quella che verrà.

 

si allontanarono verso l'ignoto, due figure un tempo così diverse, e adesso così simili.. ma mai uguali.

Mai abbastanza vicine, mai abbastanza vive, mai abbastanza reali.

Vivranno per sempre, o vivranno sempre meno? L'eternità è un dono o una condanna?

Senza saperlo, entrambi si domandarono la stessa cosa, e non seppero darsi una risposta.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ciel Phantomhive -- Ombre danzanti. ***


Mi domando che tipo di persona io sia, per gli altri. In questi ultimi momenti da umano, intrappolato nel mio corpo senza poterlo controllare, mi domando cosa abbiano pensato di me. Di certo non sarò ricordato come un ragazzo gentile, generoso, alla mano. Ma la realtà è che nessuno, a parte Sebastian, mi ha mai conosciuto davvero.

Elizabeth ha conosciuto la parte di me che ha voluto vedere, quella del ragazzo ombroso da far sorridere a tutti i costi. Ha sempre ignorato, o forse ha fatto finta di ignorare, l'oscurità dentro di me.

Finnian, Bard, Mairin e Tanaka.. beh, loro hanno conosciuto il 'signorino' che impartisce ordini, che non li ha mai messi realmente al corrente dei suoi piani. Ma in fondo so che mi hanno voluto bene, dopotutto.

Per il resto, vedo solo ombre danzanti. Ombre che per tutta la vita mi hanno danzato intorno, come se io fossi sempre stato in una teca da cui non volevo uscire. Chissà quante volte hanno cercato di entrarvi, senza successo.

E ora quelle ombre sono sempre più sbiadite.. come un turbine di fumo senza un senso nè una forma.

Tutto quello che mi resta, alla fine, è l'unica persona che ha sempre saputo cosa volevo. Peccato che quella persona non mi guarderà mai più con gli stessi occhi, e soprattutto che io non la guarderò più con gli stessi occhi. Quella poca umanità che avevo, sta svanendo. In un turbine di fumo, come tutto il resto.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sebastian Michaelis -- In memory of Ciel Phantomhive. ***


Lascerò di lui un bel ricordo. Nessuno saprà mai ciò che è diventato; sapranno che è morto da eroe, per la sua vendetta, per i suoi propositi, i suoi sogni. Darò loro l'addio che lui non gli ha dato, mostrerò loro il lato umano che lui ha perso, e che probabilmente io ho guadagnato. Strano che io abbia imparato un pò di umanità proprio da lui, la persona più arrogante e indisponente che io abbia mai conosciuto.

Ed è ancora più strano che adesso, nonostante tutto, io non riesca ad odiarlo. Odio Claude per essersi messo in mezzo, per essere stato un maggiordomo mediocre, un demone mediocre. Odio Alois, per non essere stato abbastanza forte da fare a meno dell'amore di Claude, per aver desiderato di farlo soffrire; perchè Claude è morto, mentre sono rimasto solo io in questo mondo a soffrire.

Ma si sa, io sono uno a cui piace fare le cose per bene; perciò farò bene anche questo, soffrire.

Sono comunque un diavolo di maggiordomo, in fondo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Sebastian Michaelis -- Un'eterna finzione. ***


‘Sarò il vostro maggiordomo, per l’eternità’ dissi rassegnato. E per l'eternità rimpiangerò di essermi lasciato scappare la vostra anima. Ma questo rimase nella mia testa, ovviamente.

Non mi scomporrò mai davanti a voi, signorino. Non mi mostrerò debole, affamato, o sofferente, come ha fatto Claude Faustus. So bene che quel giorno, sulla torre nel labirinto delle rose, eravate sincero.. mi avreste dato la vostra anima senza aver paura. Nemmeno su quella panchina di pietra avete avuto paura, me lo ricordo bene. O forse fingevate molto bene, come farò io per il resto della nostra vita. In effetti, ad ogni vostro gesto, sguardo o parola mi sono sempre domandato se fosse finzione o meno.. anche a un passo dall'ottenere la vostra anima. Mi chiesi se il vostro coraggio era tutta apparenza, o se davvero volevate che imprimessi il dolore della vostra esistenza nel vostro corpo. Mi piace pensare che fosse la verità, comunque. Non siete mai stato spaventato dal dolore, signorino.

Il fallimento, quella è sempre stata la vostra grande paura. Il terrore di essere debole agli occhi degli altri, di essere visto semplicemente come un orfano ossessionato dalla vendetta, strano, solitario, traumatizzato e bisognoso di affetto. ricordo quanto vi irritavano le attenzioni di vostra zia, o di Elizabeth... il suo smodato desiderio di strappare un sorriso dalle vostre labbra.

Vi ho sempre osservato in silenzio, cercando di carpire ogni minimo dettaglio e sfaccettatura del vostro comportamento; ma forse non l'ho fatto abbastanza, perchè se così fosse adesso saprei a cosa state pensando. Saprei se siete felice o no di passare l'eternità a darmi ordini, o se, almeno per un attimo, avete provato compassione per me. se soltanto vi rivelaste per quello che siete... lo farei anche io. Vi direi la verità: che desidero la vostra anima, anche adesso che non c'è più, che è finita chissà dove. che non ho mai desiderato nessun'altra anima come desidero la vostra in questo momento... Ma so che voi preferireste non ricevere tutta questa sincerità da me; rovinerebbe il nostro copione. La nostra sceneggiatura di personaggi perfetti, impeccabili ed eterni.

Due rocce indistruttibili, avvolte da un turbine di petali.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Ciel Phantomhive -- Rosso rimpianto. ***


'Yes, my Lord.'

 

Quelle parole così familiari riecheggiarono nella mia mente come se le avessi sentite per la prima volta dopo secoli. Sapevo che stavo sbagliando, sapevo che Sebastian non sarebbe mai stato libero, per colpa mia. Ma pensare di lasciarlo andare, lui, l'unico che sapeva chi ero davvero come umano, e che sa chi sono adesso... era impossibile per me. Paradossalmente, non avevo paura all'idea di dargli la mia anima, e adesso ho paura di restare solo, a vivere una vita che non mi appartiene più. Gliel'avrei data, quell'anima; quell'anima che aveva importanza per tutti meno che per me.

Tutto si sta tingendo di rosso: i miei ricordi, la mia capacità di provare emozioni, sentimenti.. Ma più di tutto i miei rimpianti. Rimpiango di non poter rivedere i miei genitori, di non poter sapere cosa pensano di quello che ho fatto per loro; probabilmente non ne saranno fieri, ma io non lo saprò mai. Non rivedrò mia zia, il suo rosso inconfondibile che ormai si è mischiato al rosso di tutto il resto. E non dirò a Sebastian queste parole, perchè anche se mi odierà per sempre, in fondo sa che non posso fare diversamente.

 

sono ancora umano, dopotutto?

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sebastian Michaelis -- Rinascita. ***


Sapevo esattamente a cosa stava pensando, e sapevo anche che non me lo avrebbe mai detto. Che si sarebbe mostrato forte e sicuro di sè, come sempre. Chissà quante domande gli frullavano in testa.. non può che essere così, quando ciò che sei cambia. Non è come cambiare un vestito, cambiare di umore, cambiare casa.

Quando senti ogni fibra del tuo essere diventare qualcos'altro, qualcosa che non ti appartiene.. non è cambiare, è rinascere.

Certo io non posso saperlo, ma credo sia come quando noi demoni ci prendiamo le anime che ci spettano. Per un attimo, quello fatale, le nostre molecole si fondono con quelle umane, come se diventassero un unico insieme. Assaporiamo le loro gioie e i loro dolori, e ad ogni nuova anima sentiamo il nostro corpo rinascere. Uomo e demone: uniti dal contratto, poi separati e infine nuovamente uniti. Non è un caso che invece di assumere la nostra vera forma, preferiamo apparire come gli umani. Oltre ad affascinarli, la verità è che tendiamo ad assomigliare loro.

Ad ogni nuova anima, ad ogni nuova storia, impariamo cosa significhi essere un umano.

Non so se per il signorino sia la stessa cosa; forse le sue molecole umane sono ancora lì, irrimediabilmente unite a quelle demoniache, eterne.

Come noi demoni ad ogni pasto, forse è rinato, senza cambiare del tutto. In fondo lo sguardo è ancora quello di una volta.. che mi impartisce ordini con orgoglio, e con apparente tranquillità, come se quella notte sull'isola non fosse mai esistita.

Mi domando se lo preferirebbe... io lo preferirei. Farei qualsiasi cosa, per cancellare quella notte.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sebastian Michaelis -- Rabbia o delusione? Vittoria o sconfitta? ***


La rabbia, per non aver ottenuto quello che volevo, quello che meritavo. E la delusione di non vedere un briciolo di riconoscenza, o di compassione, negli occhi del signorino. Non che l'avessi mai vista, ma per una volta, non spettano anche a me?

A me che non l'ho mai tradito, che non l'ho mai usato per ottenere l'anima di qualcun altro.

 

La vittoria, per essere ancora vivi entrambi. E la sconfitta, per essere destinati a vivere sempre insieme, e sempre separati. Perchè io lo so cosa vuol dire essere un demone; e anche se non so cosa vuol dire essere un umano, ho imparato a scorgere le differenze. Quei piccoli, preziosi scorci d'amore che il signorino avrebbe potuto ricevere in quella casa, grazie ad Elizabeth, a Soma e Agni, a quella servitù così dannatamente incapace, non li riceverà mai più da nessuno, perchè non li desidererà mai più da nessuno.

 

Non avrei mai dovuto permettere a Claude di portarmelo via. Se io non mi fossi distratto, in quell'attimo, adesso avremmo entrambi quello per cui abbiamo vissuto. Se ci penso bene, riesco ancora a sentire il sapore della sua anima che mi chiamava, su quell'isola, su quella panchina di pietra, che mi diceva 'Sono qui per te, non scapperò via'. Quel sapore allo stesso tempo più dolce e più amaro di qualsiasi cosa al mondo, un mix perfetto di purezza e oscurità; quel sapore che non avevo mai provato prima, e che non potrò mai più provare.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Ciel Phantomhive -- Anima nel vento. ***


Di colpo mi domandai cosa fosse, un'anima. Soprattutto mi domandai se la mia era semplicemente andata perduta, o se invece era ancora dentro di me, nascosta, camuffata, o forse assopita in eterno. Avrei voluto chiedere a Sebastian il suo parere, ma non credo che avrebbe saputo darmi una risposta: lui non è mai stato umano. Non ha mai sentito la rabbia, la frustrazione, il dolore.. o forse si?

E' assurdo; per tutta la vita non ho fatto altro che desiderare di non provare, non soffrire, e adesso mi preoccupo perchè probabilmente il mio desiderio è stato esaudito.

Ma i demoni sanno distinguere il calore del sole dalle carezze delle gocce di pioggia?

Il rumore avvolgente del mare da quello del vento? Il colore dei fiori appena sbocciati da quello delle foglie in autunno?

Sanno distinguere l'amore dall'odio, la passione dall'ossessione, l'allegria dalla tristezza?

Stavo lì a pormi tutte quelle domande, rendendomi conto di quanto le cose più futili adesso mi sembrassero così importanti.. e capii quello che avevo perso quella notte, insieme alla mia anima. La possibilità di scoprire il mondo in ogni suo dettaglio, di crescere, imparare, fare progetti.

Ecco, progetti. Ho avuto una vita così breve, e l'ho dedicata ad un unico, grande progetto. Chissà come sarebbe stata se avessi pensato al futuro invece che al passato; certo, se non avessi stretto un contratto con Sebastian sarei morto insieme ai miei genitori.. ma avrei potuto vivere diversamente, è questa la verità. E solo adesso me ne accorgo, guardando le mie unghie inspiegabilmente scure, che non hanno mai toccato la sabbia di mare, il petalo di un fiore, o il soffio impalpabile del vento.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ciel Phantomhive -- Un pezzo di cielo e un brivido in più. ***


Non spettano forse anche a me? A me che non ho mai potuto scegliere il mio destino..

E' stato sempre lui a scegliere dove andare, cosa fare, cosa dire. Una sola cosa ho scelto nella mia vita: sopravvivere per vendicarmi, vendicarmi per sopravvivere. Da quel momento in poi, sono stato la marionetta di un piano già prestabilito. Un piano che per giunta si è concluso in un modo inaspettato, per la scelta di qualcun'altro, non la mia.

Perciò lo dirò ad alta voce, non si sa mai; il destino potrebbe lasciar scegliere me, per una volta.

Voglio un pezzo di cielo tutto per me, quando e se mai me ne andrò. Voglio un limbo di nuvole dove poter stare seduto a far niente se non ricordare. E voglio un brivido lungo la schiena, mentre ricordo. Non chiedo di poter trovare la pace eterna: il paradiso l'ho scordato già da tempo.

Mi basta un giorno, o anche un'ora. Un'ora nel mio pezzo di cielo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ciel Phantomhive -- Sogni, sussurri e follie. ***


Queste sono le cose che distinguono il 'vivere per sempre' dal 'non morire mai'. Possono sembrare la stessa cosa, ma non lo sono.

Vivere per sempre vuol dire assaporare ogni sogno, sussurro o follia, ogni attimo.

Non morire mai, vuol dire esistere in eterno, non per forza vivere.

 

E io non so ancora se ne sarò capace. Credo di aver perso il diritto di sognare, come anche quello di sussurrare parole d'amore, o di intraprendere folli avventure. So che non morirò mai, ma il punto è: vivrò per sempre?

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Hannah Annafellows -- Senza colpa. ***


Finalmente in pace. Dagli sguardi di disprezzo, indifferenza, compassione; quelli di chi non sapeva guardare. Nemmeno il mio signore, in effetti, sapeva guardare.. ma nessuno gli aveva mai insegnato a farlo. Non sapeva che aveva davanti la sua salvatrice, quella che l'aveva sempre amato, nonostante tutto. Non gliene faccio una colpa; è stato ingannato e non è riuscito a guardarmi per quella che ero.

Nessuno ha colpe in questa storia, dopotutto. Il mio signore voleva soltanto essere amato, e gli umani, si sa, per amore perdono la ragione.

Claude ha peccato di avidità forse. Ha voluto il meglio a tutti i costi.. anche questo, molto da umano, troppo.

Sebastian Michaelis e Ciel Phantomhive sono stati travolti dagli eventi, e io... beh, ho reso felice il mio signore, me stessa, e Luca.

Nessuno si è comportato da demone in fondo. Lottare per la felicità, per l'amore, o per l'avidità non è da demoni.

Ironia della sorte, noi siamo diventati tutti più umani, e Ciel Phantomhive ha smesso di esserlo.

Ma non mi va di pensare a lui, alle conseguenze di quello che ho fatto.. ognuno di noi ha lottato per qualcosa, e io l'ho ottenuta.

Non biasimo gli altri come non biasimerò me stessa.

Sarò eternamente unita a Luca e al mio signore, e così ricorderò eternamente che ne è valsa la pena.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Claude Faustus -- Caduto in tentazione. ***


Mi piace pensare di essere morto con onore. Si dice così quando qualcuno muore per qualcosa che vuole a tutti i costi, no? O forse si dice che è morto per stupidità, incoscienza, presunzione? Si, forse sono morto perchè non ho voluto accontentarmi di quello che avevo. E pensandoci adesso, avrei potuto farlo.. quella notte, nel bosco, avrei dovuto prendere l'anima che mi spettava, invece di desiderarne una migliore. Ma è così facile a dirsi, ora che non posso provare alcuna sensazione! Ora che non posso più vedere, o toccare, quell'anima così speciale.. stupido Claude, dovrebbero essere i demoni a tentare le anime, e tu ti sei fatto tentare da una di loro fino al fallimento. E nonostante tu sia morto, continui a mentire a te stesso!

 

Non sono morto con onore. Sono stato ucciso da un mio simile, a un passo dalla vittoria; l'ho implorato di porgermi i miei occhiali e poi ho ripetuto la mia frase da repertorio.

Non sono morto con onore, e me ne pento. Mi pento di non essermi accontentato, ma allo stesso tempo so che se per qualche scherzo del destino avessi la possibilità di tornare indietro, non avrei la forza di agire diversamente, al profumo di quell'anima.

Non sono nemmeno in grado di pentirmi come si deve. Stupido Claude.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Grell Sutcliffe -- Vuoto. ***


Una tazza da thè? E' questo quello che rimane di un amore mai iniziato? Di un amore in cui ho sperato, e che allo stesso tempo ho odiato?

Non che avessi mai ricevuto molto da Sebastian.. Ma vederlo ancora una volta sarebbe bastato. Vederlo per dirgli addio, forse avrebbe lasciato un vuoto più piccolo di quello contenuto in quella misera tazzina. L'avrei voluta riempire di tante cose, e invece resterà per sempre vuota.

Un pò come il mio cuore, come la mia vita sempre uguale, quella di un avvoltoio, un parassita.

Anche solo uno sguardo di Sebastian, seppur il più cinico e disinteressato, mi faceva sentire migliore, come se tutto questo ripetersi e ripetersi di eventi avesse un senso.

 

Spesso mi domando perchè io debba per forza essere diverso dagli altri.. perchè non posso vivere senza sentimenti?

Tanto valeva essere umano.. sentirsi morire per un amore non corrisposto, senza mai morire davvero; sperare ogni giorno in un gesto, una parola, uno sguardo che facciano la differenza; passare la vita a sognare la felicità.

Mai abbastanza freddo per essere un vero shinigami, e mai abbastanza sensibile, imprudente, stupido per essere un umano.

Quando c'era Sebastian, questo 'non essere nulla' non aveva alcuna importanza. Mentre adesso che sto qui a fissare questa insulsa tazza da thè mi domando per cosa vivrò da ora in poi. Ah si, ci sono: fare quello per cui esisto, cioè raccogliere le anime. E allora perchè questo vuoto continua ad allargarsi? E soprattutto, com'è possibile che io riesca a pensare a così tante cose per colpa di una tazzina?

 

Oh, l'avevo dimenticato. Quella tazzina l'ha toccata lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Alois Trancy -- Libero e amato. ***


Non sono mai stato bravo nel fare la cosa giusta. Ripensandoci, forse non ho mai fatto una cosa giusta nella mia vita. Mio fratello è morto per colpa di un mio desiderio; da quel momento in poi, ho passato la mia esistenza a buttare via il mio corpo e a disprezzare tutti, sperando in un gesto d'affetto dell'unica persona che pensavo mi capisse, Claude. Senza accorgermi che invece la persona che poteva rendermi felice era quella che trattavo come spazzatura, e che nonostante tutto mi è rimasta sempre accanto.

Perciò adesso che so di dover morire, adesso che posso scegliere per cosa morire, farò la cosa giusta.

Farò in modo che comunque vada, il maggiordomo che vincerà vivrà come ho vissuto io: sempre a stretto contatto con qualcosa che non potrà mai avere. Certo, Claude lo meriterebbe molto più di Sebastian.. ma perchè dovrebbe importarmi? A Sebastian, a Ciel, a qualcuno a parte Hannah e Luca è mai importato di me? O della mia morte?

Sono stato uno strumento nelle mani di un demone, un avversario fastidioso e irritante, un padrone insopportabile. Sono stato tante cose, ma da adesso in poi sarò una cosa soltanto: sarò amato. E se il prezzo da pagare per questo è l'eterna dannazione per qualcun altro, è un prezzo che non mi spaventa affatto, perchè dove andrò non esistono nè colpe nè rimpianti.

 

Spero proprio che si sbrighino, quei due, a lottare per la preziosissima anima di Ciel Phantomhive; perchè alla fine loro non avranno quello che vogliono, mentre io avrò la libertà.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=573989