~ Can’t help falling in love

di Rein94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 01: Peter White ***
Capitolo 2: *** Chapter 02: Ace ***



Capitolo 1
*** Chapter 01: Peter White ***


 

"In questo mondo tutti si innamorano di te.[…]Non vuol dire che tutti si innamorino subito di te, ma più ti stanno accanto, più il loro amore per te aumenta. Si innamorano di te, di te e nessun’altra."

 

Alice in Heartland volume 1

 

Chapter 01: Peter White

 

Era così noioso, quel mondo. Così uguale, giorno dopo giorno dopo giorno, nella sua infinita ed estenuante monotonia.

Peter White sbadigliò pesantemente prima di controllare l’ora sull’orologio che si portava sempre appresso. Le 3:56. Era in ritardo per il thé delle 3, ma non aveva importanza; la Regina avrebbe capito. Dopotutto, era largamente in anticipo per quello delle 3 di notte.

Si stese a terra nel grande giardino del Castello di Cuori, osservando il cielo schiarirsi – il sole, tramontato poco più di un’ora prima, stava tornando indietro alla sera in quel suo innaturale ciclo continuo – finché le sue palpebre si fecero pesanti e il Bianconiglio si addormentò.

 Quando riaprì gli occhi tutt’intorno a lui c’era un’enorme distesa bluastra coperta da quelli che sembravano stracci bianco-grigiastri. Se non fosse stato per il fatto che ci stava camminando sopra, avrebbe detto che era il cielo.

“Che piacere rivederti White, da quanto tempo!”

Peter si voltò, trovandosi davanti il sorriso beffardo del demone dei sogni.

“...Sei tu, demone.” Rispose, freddo.

“Socievole come al solito, eh? È bello vedere che le persone non cambiano.”

Peter distolse lo sguardo, visibilmente seccato.

“Come vanno le cose a Wonderland? La Regina ha ancora quel suo hobby di decapitare i servitori?” Continuò Nightmare.

Il Bianconiglio portò di scatto la mano all’orologio, che diventò una pistola, e la puntò contro Nightmare.

“Che vuoi da me?”

“Calma, calma.” Disse senza smettere di sorridere. “E pensare che volevo darti una mano…”

Peter non accennava ad abbassare l’arma, ma il demone capì che aveva ottenuto la sua attenzione.

“Noioso, vero?” Fece un ampio gesto con il braccio destro, e lo sfondo del cielo attorno a loro sparì. Al suo posto apparve Wonderland. “Questo mondo, intendo.” Schioccò le dita, e apparve un grande giardino. Sedute sul prato, all’ombra di un grande albero, due ragazze giocavano a carte. La prima, quella che aveva l’aria di essere la più grande, sorrideva serena.

L’altra aveva un’espressione di disappunto dipinta in volto.

“Così però non vale, sorellona, vinci sempre tu!” Disse sbuffando, con aria da finta-offesa.

“Dai, Alice, non fare la bambina!” Rispose l’altra, divertita.

“Giochiamo di nuovo! Posso vincere!” Non sembrava un capriccio. Quando l’altra ragazza l’aveva chiamata ‘bambina’, il suo sguardo si era rabbuiato.

“Va bene, ma questa è l’ultima volta, d’accordo?”

Un altro schiocco di dita, e il giardino cominciò a svanire. Poi toccò all’albero, ai vestiti e infine…il volto della ragazza più piccola fu l’ultimo a svanire.

Quasi istintivamente, Peter allungò una mano verso il punto in cui era apparsa l’illusione, che era ormai tornato ad essere una macchia di cielo come le altre.

“Allora, White, che te ne pare? Ti piace il mondo esterno?” Disse Nightmare, facendo tornare il Bianconiglio alla realtà. Quest’ultimo ignorò la domanda, e rispose “…Falla finita, demone, vedi di lasciarmi in pace. È ora che io mi svegli.”

“Sei in ritardo per l’ora del thé?” lo schernì l’altro. “Va bene allora, per adesso ti lascio andare. Torna a trovarmi se ti va, magari potrei aiutarti a trovare un bel modo per non annoiarti più…”

“Non contarci. Dovranno passare secoli prima che io venga a chiedere aiuto a uno come te.”

Nightmare sghignazzò divertito. “Questo…si vedrà.”

 

Peter White era davvero seccato. Era passato appena un mese da quando aveva ‘fatto visita’ a Nightmare per la prima volta. ‘Torna a trovarmi se ti va’, aveva detto il demone, ma alla fine il Bianconiglio non poteva scegliere di non farlo. Quando si addormentava veniva automaticamente trascinato in quello strano mondo, senza potersi opporre in alcun modo.

Ovviamente avrebbe potuto scegliere di ammazzarlo in un qualsiasi momento, quel dannato demone seccatore, e tutto sarebbe finito. Ma la verità – Peter lo sapeva, anche se mai l’avrebbe ammesso – era che non gli dispiacevano quelle ‘visite’ al mondo esterno. Ormai aveva imparato i nomi delle ragazze – perché c’erano sempre e solo loro due in quello strano mondo? – e stava iniziando a capire i loro caratteri. In particolare Alice, la più piccola, lo affascinava. Era testarda e infantile, ma cercava sempre – e inutilmente – di atteggiarsi da adulta, ed era assolutamente poco femminile. Ogni tanto, guardando l’altra ragazza, diventava triste (e non era affatto brava a nasconderlo). Si sentiva confuso, e a dirla tutta, preoccupato. Non gli piaceva che Alice stesse male. Non si annoiava più così tanto.

“Allora, White?” Gli chiese una volta Nightmare. “Sei riuscito a scacciare la noia?”

Peter non rispose, ma due giorni dopo prese la sua decisione. Voleva portare Alice con sé. Alice era diversa, speciale. Con lei vicino, non si sarebbe mai più annoiato, e anche Alice avrebbe smesso di essere triste.

Sarebbe stato umiliante, abbassarsi a chiedere aiuto a quel demone, ma Alice ne valeva la pena, proprio perché era Alice.

Ciononostante, non si sentiva affatto tranquillo. Non era bravo a chiedere favori.

Quel giorno – o era notte? il tempo non contava più di tanto, ormai – mentre osservava Alice e l’altra ragazza, non riusciva a tranquillizzarsi. Guardava Alice dormire e pensava che presto l’avrebbe avuta vicina, avrebbe potuto vederla davvero, non più attraverso quell’illusione. Si sentiva felice – almeno credeva che la sua fosse felicità, non aveva mai avuto di tali emozioni, non era familiare con i loro nomi – e ansioso allo stesso tempo.

“…Demone…” cominciò a parlare, esitante, dopo la fine della visione.

“Che c’è? Hai trovato qualcosa in cui posso aiutarti?” Rispose Nightmare, fingendosi sorpreso.

“…Voglio portare Alice qui. A Wonderland.”

“Ne sei sicuro, White? Lei è una straniera, pensaci bene. Non ci sarà persona in questo mondo in grado di amare qualcun altro più di lei. Anche tu, dato che è una straniera…” Lasciò volutamente la frase in sospeso, senza curarsi di nascondere il proprio tono divertito.

“No! Alice è Alice, nessuno straniero potrebbe piacermi più di lei! E poi non ci saranno problemi, perché Alice s’innamorerà di me e solo di me!”

Nightmare sorrise beffardo. “Chi l’avrebbe mai immaginato, che Peter White sarebbe arrivato a tanto? Sei divertente. Tu non sei proprio capace di nascondere quello che provi, eh?”

Peter era diventato serio all’improvviso. “Per favore…”

“E va bene, ti darò una mano. Ora è stabilito il collegamento.”

 

FINE!

 

Ciao a tutti!

Questa raccolta in teoria, sulla scia della citazione a inizio capitolo, dovrebbe trattare i sentimenti dei personaggi del manga –purtroppo non conosco il videogioco, quindi la mia conoscenza della storia si ferma ai 3 volumi del manga usciti in Italia - (tutti, nessuno escluso, uno per capitolo –quelli del mondo di Wonderland, ovviamente) per Alice. Più precisamente, vorrei descrivere i momenti in cui cominciano a realizzare che Alice è importante, speciale. Non so da dove mi sia venuta l’idea, ma l’ispirazione era tanta e quindi oggi pomeriggio ho scritto di getto questo primo capitolo.

Credo che questo capitolo sarà di tipo un po’ diverso dagli altri, perché il momento in cui s’innamora di Alice non lo troviamo nel manga; tutti gli altri personaggi incontrano la ragazza dopo l’inizio della vicenda. Ho lavorato un po’ di fantasia, e ho tentato di immaginarmi come sono andate le cose. Ho anche collegato la storia al manga – le ultime due battute sono prese pari passo dal manga, sono le prime parole pronunciate in assoluto all’inizio del primo volume -. Probabilmente gli altri capitoli saranno un po’ più corti rispetto a questo, non ho ancora le idee chiare.

Peter White è in assoluto il mio personaggio preferito del manga, quindi ci tenevo a fare un bel lavoro (spero di esserci riuscita ^^), mentre scrivevo controllavo di continuo nei manga le ambientazioni (come quella sottospecie di mondo dei sogni dove si trova Nightmare) e cercavo di costruire qualcosa sulla base di ciò che dicevano i personaggi, o ciò che lo stesso Peter faceva nel manga. Per esempio, tutti non fanno che ripetere che Peter è cambiato tantissimo, che è puro e non nasconde i propri sentimenti (questo veramente lo dice solo Ace, ma fa niente =P)…insomma, ho cercato di immaginarmi Peter prima di Alice. Nightmare credo di averlo fatto un po’ troppo ‘malizioso’, il suo carattere sembra quello di un Blood “più innocuo”. Il fatto è che non è apparso molto fin’ora nel manga, quindi ho pensato di poterlo caratterizzare con un po’ più libertà rispetto a Peter (che per mia gioia compare una pagina sì e l’altra pure). Spero di non essere andata troppo OOC.

Alice mentre parla con la sorella l’ho volutamente fatta parlare come una “bambina”, per esprimere il complesso d’inferiorità che ha verso sua sorella maggiore…spero che non stoni troppo…

Come potete notare dal fatto che ho ripetuto la parola spero tipo un trilione di volte, spero davvero che la storia possa piacervi.

Comunque, mi sa che ho parlato troppo; considerando che ci sono solo 10 fanfiction nella sezione non mi aspetto di essere seguita da molte persone, ma se leggere recensite per favore!

Al prossimo capitolo, ciao! ^^

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Capitolo 2
*** Chapter 02: Ace ***


Buonasera! Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma la scuola non mi lascia un attimo di respiro, e quando ho tempo per scrivere sono troppo stanca anche solo per ricordarmi come mi chiamo. Tornando al capitolo, non sono molto soddisfatta di quello che è venuto fuori. Sarà che l’ho buttato giù di getto in un’oretta scarsa (alle 21:30 di sera, quindi figuratevi cosa sarà venuto fuori), o sarà che i personaggi rimasti su cui scrivere (cioè praticamente tutti) non li ho ancora inquadrati bene, non lo so. In teoria questo capitolo sarebbe un ridicolo tentativo di scrivere qualcosa su Ace, altro personaggio che mi piace molto. Come avevo sospettato, il capitolo è venuto più corto di quello su Peter, e sinceramente mi sto chiedendo che lo posto a fare, visto che sono così insoddisfatta del risultato. Senza contare che ho ributtato ancora in mezzo Nightmare (e che la storia sembra non avere un finale). Non so, mi aiuta a mandare avanti i capitoli questo benedetto demone. Della serie “Ci sono cose talmente stupide che non si possono scrivere. Per tutto il resto, c’è Nightmare.” Mah, sta a voi giudicare, commentate per favore, mi farebbero moooolto comodo delle critiche costruttive! Ok, vi lascio al capitolo – sperando che non sia così orribile come mi sembra – alla prossima! :D (Le risposte alle recensioni sono a fine capitolo)

 

"In questo mondo tutti si innamorano di te.[…]Non vuol dire che tutti si innamorino subito di te, ma più ti stanno accanto, più il loro amore per te aumenta. Si innamorano di te, di te e nessun’altra."

Alice in Heartland volume 1

Chapter 02: Ace

 

Tu-Tum. Tu-Tum. Tu-Tum.

 

Era un così bel suono, quello nel petto di Alice. Così diverso da quello di tutti gli altri in quel mondo. Così mutevole.

Quando Alice sorrideva, s’intristiva, si arrabbiava o era spaventata, qualsiasi cosa facesse e comunque si sentisse, il battito del suo cuore non era mai lo stesso. Ad Ace piaceva infastidire Alice; andarle vicino e toccarla e metterla in imbarazzo e sentire il battito irregolare del suo cuore accelerare ancora e ancora e chiedersi quanto forte quel cuore avrebbe potuto battere prima di fermarsi.

La odiava così tanto, quella ragazza. Andava in giro per Wonderland inculcando a tutti la sua idea di normale e cercando di cambiare il mondo, ma in realtà non sapeva niente. Niente di cosa significasse avere il diritto di vivere solo in funzione del proprio ruolo, niente di cosa volesse dire sentire sempre, giorno e notte, quel soffocante ticchettio dentro di sé e non poterlo fermare perché il gioco deve andare avanti. Quella stupida straniera che si credeva portatrice di una verità suprema non aveva idea di cosa si provasse guardarsi allo specchio e sapere che quel volto – quello riflesso - non è il tuo volto, ma quello del Cavaliere di Cuori. Alice non ne aveva idea, e non ne aveva idea neanche Ace. Erano tutti così dannatamente uguali, quei ticchettii dentro di sé…come avrebbe potuto distinguere uno dall’altro e dare un nome a quello che provava? …Non poteva. Così, aveva imparato a distinguere il mondo in due categorie: le cose che odiava e quelle che gli erano indifferenti. Non era difficile, bastava riuscire a distinguere quando aveva voglia di distruggere –un orologio, immagini residue o qualsiasi altra cosa – e quando no.

Non era un concetto particolarmente difficile da capire né da mettere in pratica, eppure per la prima volta il Cavaliere di Cuori – o Ace o uno stupido subordinato senza volto, non sapeva riconoscere di chi fossero quei pensieri, così diversi dai suoi (da quelli del suo ruolo) – non riusciva a decidere cosa volesse fare.

Voleva il cuore di Alice, non c’erano dubbi a riguardo.

E volere il cuore di Alice significava trapassarle il petto da parte a parte e strapparle il cuore e sentirlo battere debolmente, sempre più debolmente, fino a vederlo fermarsi fra le proprie mani tinte di sangue.

…Non sapeva il perché, ma l'idea non gli piaceva affatto.

Non aveva – ancora - voglia di uccidere la straniera. È che il suono di quel cuore era troppo diverso, troppo nuovo per distruggerlo. È che il suono di quel cuore era prezioso, e anche prendendolo, cosa ne avrebbe fatto? Sarebbe stata solo carne sporca e marcia, una volta che avesse smesso di battere. È che era il cuore di Alice, e senza di esso lei non avrebbe più pianto o sorriso né mai più si sarebbe arrabbiata…

Alice…Era davvero arrabbiato con lei. Era la prima volta in assoluto che gli capitava di desiderare qualcosa, e non poteva avere ciò che voleva. Prendendo quel cuore con la forza – l’unico modo di prenderlo, l’unico che lui conoscesse – l’avrebbe perso.

 

“Vedi” gli aveva detto una volta Nightmare “Dipende tutto dal tuo modo di interpretare le parole. Ci sono tanti modi diversi per ottenere un cuore, sai?”

“…Tu non stavi dalla parte di White?” Aveva detto Ace sorridendo tranquillamente, nel mal riuscito tentativo di mascherare l’irritazione e la confusione. “Non credo che sarebbe contento di sapere che mi dai consigli su come ammazzare Alice…”

“Tranquillo, non credo lo verrà a sapere. E comunque, io non sto dalla parte di nessuno…diciamo che credo di aver trovato in Alice un interessante passatempo.” Anche Nightmare stava sorridendo. “Tu, piuttosto, non hai ascoltato neanche una parola di quello che ho detto…Sono un demone malaticcio, io, non posso fare lo sforzo di ripetermi di continuo, sai?”

“…”

“Pensaci su, d’accordo? Potresti capire come ottenere un cuore senza prenderlo” Aveva detto, prima di svanire.

 

Ace non si riteneva uno stupido, eppure non riusciva a capire le parole di Nightmare.

Prendere il cuore di Alice senza ucciderla, senza fermare il suo cuore. Era davvero possibile? Ricordava di aver usato molte armi, ma non conosceva quella che gli avrebbe permesso una cosa del genere.

Per il momento si sarebbe accontentato di essere cosciente del proprio desiderio, senza uccidere Alice. Non c’erano motivi particolari dietro questa decisione, solo che non ne aveva voglia, di uccidere la straniera. Di sentire il suo corpo che diventa freddo, la sua pelle che perde colore. Stava solo rimandando un po’, perché – Ace lo sapeva bene – in realtà non esistevano altri modi per avere il suo cuore. Era solo che non aveva voglia di sporcarsi le mani di sangue (del sangue di Alice), quel giorno (né il giorno dopo, né quello dopo ancora, né mai).

Ace chiuse gli occhi, cercando di ignorare il ticchettio dell’orologio che aveva in petto e richiamare alla memoria il battito del cuore della straniera.

 

Tu-Tum. Tu-Tum. Tu-Tum.

 

Era un così bel suono, quello nel petto di Alice.

Dopotutto non c’era niente di male ad aspettare un po’ per ucciderla.

 Giusto?

 

FINE!

 

Ta-daaaan! L’avevo detto io, che era una mezza schifezza, avete letto a vostro rischio e pericolo xD

 

Angolo dell’Autrice (altresì detta “Colei che rovinò un bellissimo manga”):

 

Gloglo_96: Grazie mille della tua recensione, mi ha fatto tantissimo piacere! *__* Sai, credo che in un modo o nell’altro mi fionderò a casa tua e ti costringerò a farmi spoiler, altro che ‘basta spoiler’!

La cosa che mi ha fatto più piacere è il fatto che tu abbia detto che ci ho quasi – preso, sul passato di Peter. L’ho detto, no, che adoro il personaggio? Per questo ci tenevo davvero tantissimo al capitolo scorso, e ti ringrazio tanto per la notizia, anche se ora sono super curiosa di sapere come sono andate le cose.

Di coppie che piacciono a me ce ne sono parecchie (e servono praticamente tutte ad eliminare pretendenti per Alice e lasciare il campo libero a Peter – che è l’unico che per me dovrebbe stare con Alice, anche se Julius con le scenette fighe mi sta mettendo in difficoltà xD), ma c’è un solo personaggio che odio davvero: il signorino “Blood il cappellaio che se la tira”, che spero finisca presto sotto un camion.

Che ne pensi di questo capitolo? :D

 

 MaKiCo: Grazie mille, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! ^^

 

Conan: Grazie mille anche a te, scusa se ho aggiornato tardi ^^

 

Bene, io ora vado che se mia madre mi trova ancora al pc sono morta xD Alla prossima, ciao! ^^

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