Ten little things that make me love (hate) you ♥ di Iria (/viewuser.php?uid=33387)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1- Marmalade [150 parole] ***
Capitolo 2: *** #2- TV series on Thursday night [200 parole] ***
Capitolo 3: *** #3- His -annoying- voice [275 parole] ***
Capitolo 4: *** #4- His aftershave lotion [255 parole] ***
Capitolo 5: *** #5- Hysteria [330 parole] ***
Capitolo 6: *** #6- Fruit salad [220 parole] ***
Capitolo 7: *** #7- Housework [370 parole] ***
Capitolo 8: *** #8- Rain [355 parole] ***
Capitolo 9: *** #9- Nightmares [370 parole] ***
Capitolo 10: *** #10- Our Perfume [405 parole] ***
Capitolo 1 *** #1- Marmalade [150 parole] ***
Ten
little things that make me love (hate) you ♥
#1-
Marmalade
[150 parole]
Yurij
odiava la marmellata di fragole.
E
la odiava perché era appiccicosa, estremamente dolce, rosa,
gelatinosa, rosa, rosa ed ancora, per una dannatissima volta,
rosa.
Ma,
in particolar modo, lo disgustava soprattutto quando Kei, decidendo di
spalmarsela su di un toast, pasticciava
tutto il tavolo con la suddetta robaccia.
Quel
giorno, stufo dell’ennesima batosta alla sua meticolosa pulizia, di
scatto puntò
uno straccio bagnato sotto al naso del ragazzo in questione, agitando
l’oggetto
come un’arma.
“Verrà
un momento, Hiwatari, in cui dovrai scegliere tra quello schifo
e me!” Sentenziò con espressione truce.
A
quelle parole, però, il giovane giapponese sorrise, afferrando il
barattolo di
marmellata con nonchalance.
“Perché
dovrei scegliere, quando posso avervi
entrambi?”
E,
sicuramente, se Yurij avesse colto la nota maliziosa della frase di
Kei, non l’avrebbe
seguito in camera da letto, sbraitando qualcosa come:
“Se solo osi macchiarmi le
lenzuola
pulite, ti sbatto in strada, bastardo!”
*Owari*
Okay,
è qualcosa di estremamente demente XD.
Solo
che, a quanto pare, su di me la peperonata ha effetti imprevedibili
–l’ultima
volta, mangiandola, ho partorito una storia praticamente agli antipodi!
Bhé,
che posso dirvi? Sarà una raccolta che riguarderà –ovviamente.- Kei e
Yurij
come coppia =)! Piccole cose di una loro -ipotetica- vita quotidiana,
dieci in
tutto =)!
Aspetto
la vostra opinione in merito XD!
Dedicata con amore alla mia Syb ♥.
Iria.
|
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Capitolo 2 *** #2- TV series on Thursday night [200 parole] ***
Ten
little things that make me love (hate) you ♥
#2- TV
series on Thursday night [200 parole]
Quando il giovedì sera Yurij
si posizionava davanti alla TV con la sua ciotola di pop-corn, Kei
avrebbe
potuto anche percorrere l’intero appartamento in verticale su di una
mano sola:
nulla, assolutamente nulla avrebbe
distolto i –meravigliosi- occhi
azzurri del russo dai profili luminosi di Horatio
Caine o di Gregory House.
Kei davvero non sapeva se
dimostrasi divertito o indignato innanzi all’improvvisa perdita di
interesse di
Yurij nei suoi confronti…
Una volta, quindi, mentre il
giovane era comodamente stravaccato sul divano, il giapponese disse:
“Esco,
vado a bere qualcosa.”; senza però ricevere alcun tipo di risposta.
In un’altra occasione, allora,
scherzando, azzardò un “Credo proprio che mi suiciderò…”; ricambiato da
un
fiacco “Ciao, ciao…”.
Poi, al limite
dell’esasperazione, tentò con “Stanotte ho deciso che andrò puttane!”,
al quale
Yurij rispose: “Uhm… Ricordati di prendere il latte quando torni!”
Quell’ultima frase risultò talmente
odiosa alle orecchie di Hiwatari, che il giovane -se solo avesse
potuto.- avrebbe volentieri preso a pugni
il
televisore.
Come diavolo osava quella…
Cosa negargli
le
attenzioni del suo ragazzo?
Se lo chiedeva ringhiando,
Kei, mentre il volto ammiccante del Dottor House causava in Yurij vomitevoli crisi di euforia ed esclamazioni
estasiate del tipo:
“Dio mio, com’è sexy!”
*Owari*
Questa è peggio della prima
XD.
Però Yurij appassionato di
telefilm in stile Doc. House o CSI ce
lo vedo troppo!
Ed ovviamente Kei non
apprezza!
Beh, spero davvero che anche
questa flash possa esservi piaciuta come la prima! Aspetto
la vostra opinione!
Non avrei mai creduto che
questa mia “iniziativa” ricevesse così tante approvazioni XD!
Special
Thanks To:
Sybelle
AlexielFay
Klarette
Ben
Redeagle
Kaifan
Dreven
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Capitolo 3 *** #3- His -annoying- voice [275 parole] ***
Ten
little things that make me love (hate) you ♥
#3-
His -annoying- voice [275 parole]
Per Yurij, un giorno senza
musica poteva essere paragonato alle fragole senza panna.
Succose e fresche alle stessa
maniera, esse restavano certamente dolci, ma il retrogusto amarognolo,
spezzando quel goloso incantesimo subito dopo, si avvertiva in maniera
fin
troppo chiara sulla lingua.
Kei, invece, che preferiva le
fragole senza quella roba bianca –e
fissava schifato Yurij quando questi, puramente
trasportato da ispirazione divina, si
serviva più panna che frutti.-, credeva che la musica dovesse essere solamente il roco sottofondo della
giornata…
Yurij cantava in
continuazione quand’era a casa e non lavorava.
Alzava il volume dello stereo
fino all’inconcepibile, saltava sul divano come un bambino e,
ipnotizzato dalle
stridule note di una chitarra, agitava le lunghe dita, suonandone una
grandiosa
ed invisibile.
Alle volte, sfinito, si
lasciava cadere sul pavimento e continuava a cantare tenendo gli occhi
chiusi
estasiato e contento, fino a perdere la cognizione del tempo.
Quando, poi, alla sera il giovane
Hiwatari tornava, si nascondeva alla vista di Yurij e, soffermandosi
sulla
soglia adombrata del soggiorno, ne ascoltava la voce con un sorriso
sulle
labbra.
Ed in quell’attimo si rendeva
conto che se per Ivanov un giorno privato della musica era come le
fragole
senza panna, per lui, Kei, una giornata senza la -fastidiosa-
voce del compagno sarebbe potuta essere come un cielo
povero di stelle.
E gli importava relativamente
poco se, poi, il giorno dopo il suo amato
con un bacio dannato e sbattendo le
sopracciglia -già, proprio
così.- l’avrebbe costretto a
sistemare l’eventuale disordine causato dalla sua smania di… “Rockeggiare”.
Perché lui, Kei, giunta la
sera, avrebbe sicuramente provveduto a scuotere quel cuore e quel corpo
meglio di quanto faceva musica…
*Owari*
Eccomi giunta con la terza
flash 8D.
Questa è lievemente più
“seria” –ma dove XD?- rispetto alle altre, ma credo che rispecchi bene
la
quotidianità affrontata da una coppia!
Che dire? Spero abbiate
apprezzato anche questo frammento =).
Un bacio e un grazie a quanti
leggeranno e, soprattutto, a quanti mi lasceranno un commento!
Mi auguro di ricevere la
vostra opinione ^^!
Iria.
Special
thanks to:
Sybelle
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Capitolo 4 *** #4- His aftershave lotion [255 parole] ***
Ten
little things that make me love (hate) you ♥
#4-
His aftershave lotion [255 parole]
Kei viaggiava spesso per
lavoro.
Proprio per questo motivo,
tante volte Yurij restava solo anche per intere settimane.
Ed in quei giorni, il cielo
sembrava sempre un po’ più grigio ed il sole un po’ più freddo.
Il letto matrimoniale
diveniva troppo, troppo grande per il
suo solo corpo e le lenzuola quasi non si scaldavano.
I pomeriggi si facevano lunghi
come quelli dei giorni di pioggia e Yurij s’immergeva in una profonda
apatia
dai toni sonnolenti e pigri.
C’era la musica, ovviamente,
ma non era più parte integrante delle sue ore: diveniva solo un ronzio
alle
volte -addirittura- fastidioso.
Hiwatari non lo chiamava mai
e Yurij sapeva che non si faceva vivo più per una questione di
apparente orgoglio -tenera timidezza in realtà, ed il russo ne
era a conoscenza!-
che di cattiveria… Però, al giovane Ivanov sarebbe davvero
piaciuto ascoltare la voce di Kei -seppur alterata
dall’apparecchio telefonico- anche solo per una misera manciata di
secondi…
Stringeva al petto il
cuscino, Yurij, e, immerso com’era nella semioscurità della loro
camera, si limitava ad ascoltare i
rumori provenienti dalla strada.
Spesso era la lenta pioggia a
tamburellare sull’asfalto e a fargli compagnia, alternandosi col
fastidioso caos
del traffico…
Ed in quei momenti, il russo non
poteva far altro che odiare
immensamente Kei.
Odiare il suo silenzio…
Odiare il suo lavoro...
Odiare la sua mancanza...
…
Odiare il suo dopobarba.
Sì, perché quella schifosa
fragranza impressa sul cuscino era
così assurdamente forte da dargli la nausea.
“‘Fanculo Hiwatari! Sei un danno anche
lontano da casa!”
*Owari*
Eccomi nuovamente qui!
Ammetto che questa flash mi
piace abbastanza… Riassume un'altra faccia della quotidianità, una
faccia che –per
quanto malinconica- è pur sempre presente in tutte le nostre vite ^^.
Bon, spero vi sia piaciuta
°w°!
Un bacio, aspetto la vostra opinione.
Iria.
Special thanks
to:
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Capitolo 5 *** #5- Hysteria [330 parole] ***
Ten
little things that make me love (hate) you ♥
#5- Hysteria
[330 parole]
Alla sera, spesso, Kei e
Yurij si accomodavano sul letto poggiandosi alla morbida spalliera in
pelle
scura e, aprendo un libro, lo leggevano assieme.
Intrecciavano le gambe, legandosi
in quel nodo spontaneo e scaldandosi l’un l’altro.
Yurij teneva il volume tra le
mani, mentre Kei lo sfogliava di volta in volta attendendo un cenno del
russo
che gli dicesse che, sì, anche lui aveva concluso.
Ivanov aveva ancora qualche
difficoltà nel leggere il giapponese -oh, almeno sapeva farlo meglio
dello
scrivere!- e quei piccoli ritagli serali dedicati alla formazione della
sua
cultura gli donavano un senso di sicurezza e protezione assoluta.
“Kei, cosa significa kokoro?” Chiese una volta,
accarezzando
gli ideogrammi che formavano la parola.
“Cuore…” Rispose con una
scrollata di spalle l’altro ragazzo.
“Ma ho imparato che cuore si
dice shinzou…”
Protestò allora il russo, sistemandosi meglio tra le braccia di Kei.
Il giovane in tutta risposta sospirò, sbadigliando
appena.
“Shinzou è
il nome scientifico, Yura. Kokoro,
invece, si utilizza a livello poetico. E’ il sentimento, è la passione,
è…” Si
stiracchiò assonnato, sotto lo sguardo attento ed interessato di Yurij,
in
attesa che il compagno terminasse la spiegazione.
“E’ l’amore.”
Bisbigliò infine Hiwatari,
sfiorandogli con due dita le labbra.
Il giovane moscovita sorrise
a quel dolce tocco, e considerò quanto le dita di Kei fossero gentili
nello
sfiorarlo.
“Stai cercando di fare il
romantico..?” Chiese, allora, malizioso, quando la mano del giapponese
gli accarezzò
una guancia.
Difatti, la prese nella sua,
immergendosi in quel contatto che lo cullò dolcemente.
“No, in verità starei
cercando l’approccio migliore per fare l’amore con te…” Ribatté,
invece, con
indifferenza l’altro.
Kei ricordava che dopo aver
pronunciato quelle parole accaddero tante cose contemporaneamente… E
con la
stessa velocità con cui quel dolce momento era stato spezzato, Hiwatari
si
ritrovò, imbronciato, sul divano a massaggiarsi il naso dolorante –sì, il libro gli era arrivato in faccia.
“Tsk, isterico del cazzo…”; fu l’unico commento che per tutta la
notte fece
capolino tra i suoi pensieri…
*Owari*
Okay, siamo praticamente
arrivati a metà raccolta *_*!
Cosa dire di questa flash? Mi
è piaciuto scriverla! Immaginare Yurij che impara il giapponese o
l’approfondisce come lingua è qualcosa che nella coppia Kei x Yurij sta
bene,
visto le origini del primo!
Bhé, che dirvi? Spero che
anche questa flash sia stata di vostro gradimento!
Aspetto una vostra opinione, un bacio!
Iria.
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Capitolo 6 *** #6- Fruit salad [220 parole] ***
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#6- Fruit salad [220 parole]
Yurij somigliava un po’ alla macedonia
autunnale: un’esplosione di gusti dalle
mille e più sfumature.
Era agrodolce e croccante proprio come gli spicchi di
mela e di pera tagliati con precisione ed accostati all’uva.
Per un istante, poi, diveniva
aspro, abbinandosi alla bella arancia, ma subito si concedeva al
succoso sapore
più tenue del mandarino.
Inoltre, era fastidioso per
il palato così come lo erano i granuli del melograno, anche se sulla
lingua
quella dolcezza si trasformava in pura estasi.
Per di più, Yurij, al pari
della frutta, si sposava perfettamente col cioccolato –e
provate anche solo ad immaginare come Kei potesse fare
un’affermazione del genere.
Insomma, Hiwatari anche nel
rigirare sconsolato la propria macedonia a pranzo non poteva fare a
meno di
pensare al suo caro Ivanov.
Sollevò il volto, incrociando
il profilo rigido del compagno che cercava in tutti i modi d’evitare i
suoi
occhi…
“Mi perdoni..?”
La macedonia, per quanto
deliziosa, se mangiata in abbondanza portava Kei a stare decisamente
male.
Sì, anche in questo poteva
paragonarla a Yurij.
Infatti, abusando della sua
pazienza, Hiwatari si ritrovava spesso con un nuovo livido o dolore…
“Che cosa diavolo ho fatto ora?!” Esclamava,
massaggiandosi l’eventuale parte lesa.
Isterico, violento e
permaloso!
Dio..!
Eppure, proprio come la
macedonia col cioccolato, Ivanov era così delizioso
da non poterne fare a meno…
*Owari*
Bene, eccomi di nuovo qui XD!
Diciamo che questa è un seguito delle precedente… Ho aggiornato oggi,
visto che
vado a farmi un week-end a Roma e non avrei avuto altra occasione per
farlo
^w^!
Spero vi sia piaciuta, aspetto la vostra opinione =)!
Iria.
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Sybelle
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Capitolo 7 *** #7- Housework [370 parole] ***
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#7-
Housework [370 parole]
Quando Yurij Ivanov prendeva
la fatidica decisione di ripulire gli armadi… Bhé, allora si poteva
parlare
tranquillamente di Armageddon.
Il russo afferrava gli abiti
con ben poca delicatezza e li scaraventava sul letto, sui mobili, sul
pavimento, su Kei, sul gatto, sulla poltrona, su Kei, su Kei ed ancora
per una
volta sul povero e, soprattutto, disperato
Hiwatari.
Scartava
quei jeans o quella maglia, si spogliava –restando
in mutande per la gioia del giapponese.-
per tutta la durata del lavoro, pronto a provare gli abiti più
vecchi
per capire se dovessero essere buttati o meno.
“Questa maglia è bucata.”
“Questo jeans mi sta largo…”
“Quello è assolutamente orrido!”
Commenti del genere si
susseguivano ad ogni sfilata innanzi allo specchio ed il giapponese,
dall’altra
parte della stanza sommerso dai capi di vestiario, si limitava ad
annuire
passivo accarezzando il loro povero micio.
“Kei, i tuoi vestiti fanno
ancora più schifo dei miei!”
“Hai ancora questa ridicola
canotta!?”
“Credevo che avessi buttato i
pesi per gli avambracci!”
Si rabbuiava, Hiwatari, ed
iniziava a chiedersi se valesse davvero la pena vivere in quella misera maniera…
Ma quel pensiero, una volta,
sfumò così come s’era affacciato nel suo cervello, non appena Yurij gli
saltò
addosso –in mutande, ovviamente.-
agitando un album fotografico.
“Guarda cos’ho trovato! Tutte
le nostre foto, Kei!”
E, nello sfogliare quei
meravigliosi ricordi, Hiwatari si disse che, sì, diavolo… Ne valeva
eccome la
pena, poiché ogni sorriso –o accenno di
esso.- lì immortalato era la testimonianza del loro essere vivi e,
tutto
sommato, esser felici insieme.
E non c’era nulla di più
meraviglioso.
Baciò una tempia al ragazzo
che, tra le sue braccia, sfogliava tranquillo le pagine dell’album.
“Grazie.” Gli bisbigliò,
senza neanche saperne il motivo.
.... Motivo prezioso che trovò attimi
dopo, quando un sorriso illuminò il volto di Yurij.
Il russo si rigirò nella
presa di Kei, sedendosi tra le sue gambe ed il giapponese parve assai
soddisfatto della piega che la situazione stava prendendo…
“Sai che dopo dovrai
comunque aiutarmi a sistemare,
vero?”
Bisbigliò il russo,
respirando sulle labbra del compagno.
Kei non rispose.
Oh, lo sapeva eccome –dannazione!
Ma, almeno, Yurij era tutto per sé… E, ricordiamolo, indossava solo degli slip –che il bastardo
non desiderava sfilarsi!
*Owari*
Okay, mi sono divertita a scrivere questa flash XD!
Non credo di aver molto da dire, ‘sti due sono i soliti… Ma dai, sempre
adorabili ♥! Spero che anche questa
flash vi sia piaciuta!
Aspetto una vostra opinione!
Iria.
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Capitolo 8 *** #8- Rain [355 parole] ***
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#8- Rain [355 parole]
Quando pioveva, tutto
diveniva stranamente grigio.
I palazzi si facevano più
vecchi e brutti, le stanze si adombravano e per le strade non si
aggirava
praticamente nessuno.
Yurij osservava spesso la
pioggia cadere.
A piedi nudi sulla
pavimentazione gelata del balcone, scrutava la città con aria di
sufficienza,
concentrandosi esclusivamente sulle gocce di pioggia che disegnavano il
cielo.
E, spesso, quel suo intenso
studio veniva ripagato con riflessioni che, probabilmente, estranei
avrebbero
ritenuto bizzarre.
Eppure lui non smetteva mai
–o almeno non aveva ancora trovato alcuna prova
che smentisse il suo farneticare- di paragonare se stesso e Kei alla
pioggia.
Per Yurij, infatti, Hiwatari era
proprio come quelle stesse gocce appena nate dalle nuvole: fresche e
bellissime,
esse ammiravano il cielo da vicino, irraggiungibili.
Ivanov, invece, sapeva di
essere molto simile all’acqua stagnante rappresasi al terreno.
Sporco e sudicio, come poteva
aspirare all’etere?
Lui, ignorato.
Lui, condannato.
Lui, calpestato.
Lui, compatito.
Però, il sole, aveva attirato a sé anche le sue, di
acque.
Gli aveva concesso la benedizione di legarsi a quelle
stesse
nuvole dove Kei primeggiava; aveva permesso a quella freschezza di
posarsi
anche sul suo animo incrostato di fango
–ma il fango poteva essere rosso?
Ed era felice.
“Yurij, usciamo? E’ la serata
ideale per una pizza.”
Kei, raggiungendolo sul
balcone, l’abbracciò in vita, ghermendogli il collo col suo caldo
respiro.
E la pioggia cadeva
immutabile sulla città,
picchiettando a ritmo sostenuto l’asfalto.
Il ragazzo si abbandonò a
quella stretta, sospirando.
“Andiamo a piedi, però.”
Impose ad un certo punto con un sorriso, dopo qualche minuto di
silenzio e socchiudendo
gli occhi.
Il giapponese, allora, rise
appena all’affermazione del compagno ed Ivanov decise di prendere come
un
consenso quel bel suono fioco.
E quando, una volta sulla
strada, Yurij si lasciò baciare da Kei, trovò nuovamente conferma alle
proprie elucubrazioni
e seppe di essere completamente suo.
Di appartenere in maniera indissolubile a quelle
gocce fresche e
belle, proprio le stesse che, ricadendo sul suo volto ed aggrappandosi
ai suoi
capelli ed alle sue ciglia, rendevano molto più umido e difficoltoso
quel bacio
prolungato.
…
Bhé, sì, ovvio: i due geniacci avevano dimenticato l’ombrello.
*I’m
in the basement… You’re in the sky*
*Owari*
Anzi tutto, la citazione
finale non rientra nel conteggio parole :3! Ed è tratta dalla canzone
“English
Summer Rain” dei Placebo. Io sono nelle
fondamenta… Tu sei in cielo.
PER KAIFAN: volevo dire che,
sinceramente, non credo di aver esasperato Yurij e la sua isteria nella
precedente storia =).
La piega della flash era
comica e come le altre comiche prima di essa conteneva quella data
caratterizzazione di Ivanov.
E non penso di averla resa
esagerata, ma coerente con quelle che sono state le flash precedenti…
Ci si
sarebbe dovuto lamentare anche delle altre, altrimenti x).
Accetto la “critica”, ma non
la condivido, perché, ripeto, mi sembra un po’ "campata in
aria" visto la medesima caratterizzazione nelle flash
precedenti, ma la mancata presenza di osservazioni al riguardo =).
Poi la flash era comica... E chi scrive comiche sa che determinati tratti di un carattere vengono evidenziati un po' di più... Non si dovrebbero leggere più comiche a questo punto, se la tendenza alla "caricatura" non piace X3!
Vero che la mia raccolta è catalogata come "commedia", ma la commedia, comunque, presenta scene di comicità... Che, ovviamente, non vanno a sfociare nel demenziale!
Bhé, ho concluso =)!
Mi auguro che anche questa
flash vi sia piaciuta.
Iria.
Special thanks
to:
Sybelle
Redeagle
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MelRoseC
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Capitolo 9 *** #9- Nightmares [370 parole] ***
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#9-
Nightmares [370 parole]
Gli incubi erano un tormento
quasi costante per il sonno di Yurij
Infatti, Ivanov quando
dormiva si agitava sempre e, spesso,
Kei doveva stringerlo a sé per calmare i movimenti violenti e pericolosi che scuotevano il corpo del
giovane.
Alle volte, delle
imprecazioni biascicate si sollevavano nel silenzio della notte, anche
accompagnate
dai lamenti del ragazzo, dai suoi gemiti o, addirittura, dalle sue lacrime.
Kei,però, aveva più o meno
imparato in quali circostanze Yurij si ritrovasse in balia dei suoi
brutti
sogni…
Quando era stressato.
Quando era preoccupato.
Quando era triste.
E nessuna delle tre opzioni
era particolarmente gradita al giapponese, poiché pur essendo
consapevole del
malessere del proprio ragazzo, non aveva mai
alcuna idea sul perché e sul per come di quell’angoscia o, soprattutto,
sul
modo con cui risolvere l’eventuale problema.
Se ne stava lì, sdraiato
nell’oscurità a stringerlo forte e si sentiva piuttosto inutile.
Quegli incubi, quei dolori,
erano una barriera che si poneva nella loro quotidianità con violenza bestiale.
E Kei era decisamente una
frana –solo una frana? Molto di più! Una vera e propria catastrofe!-
a gestire quel genere di cose –faceva già a pugni coi
propri sentimenti… Come maneggiare o calmare
anche le angosce di Yurij?!
Oh, Hiwatari non poteva
entrare in quella testa rossa e sconfiggerne i demoni.
Quindi, continuando a
stringere da dietro il russo, si limitava a posare una mano sul petto
caldo e
pulsante del ragazzo, aspettando che il frenetico battito cardiaco si
calmasse…
E non riusciva mai a scorgerla, l’espressione
rilassata
che Yurij assumeva al dissiparsi delle ombre dai suoi sogni: sfinito e
dormiente, Kei continuava semplicemente a tenerlo stretto contro il
proprio torace…
Non si erano promessi belle
parole d’amore, i due giovani; nel loro rapporto i “Ti
odio” e gli insulti era ben più numerosi dei “Ti amo”
–ma se l’erano mai scambiato un “Ti amo”?
Quindi, si limitavano a
vivere semplicemente di quei gesti belli e sinceri, ben più profondi di
parole
scagliate nel vento…
Sì, tutto sommato gli incubi
di Yurij erano una scusante in più per Kei per toccare, stringere,
baciare e
possedere anche spiritualmente il suo
ragazzo.
Questo, dunque, non poteva
che renderlo -segretamente- felice.
E, forse, anche molto più
innamorato di quanto
credesse.
*I
wanna fall in love with you…
So how do we begin?*
*Owari*
*Voglio innamorarmi di te… Allora, da dove
iniziamo?*
I Do, Placebo.
Okay, visto che a quanto pare
Sybelle -bene, facciamo i nomi.- non
ha capito che la mia risposta non era rivolta lei, ma a Kaifan
–che ho specificato in seguito.-, mi sento in diritto di
“difendermi”, visto che è stata attaccata –almeno, per come la vedo
io.- la mia
persona ed è stata offesa.
La scelta di non fare nomi è
stata dettata dal fatto che non credevo che io e Sybelle avessimo
ancora bisogno di EFP per comunicare, visto e
considerato il nostro rapporto –che la
stessa Sybelle
ha sottolineato nella sua recensione.
Se ci fosse stato qualcosa
che non mi andava in quello che aveva detto, o se avessi voluto
delucidazioni
l’avrei contattata io in privato come è stato sempre fatto, anche
perché
mettere a conoscenza EFP di discussioni private non è una cosa né
bella, né
sana.
Non l’ho fatto; quindi vuol dire che la cosa l’ho
accettata tranquillamente e che non mi ha toccato più di tanto.
Con Kaifan la situazione è risultata un tantino
diversa, visto che con
lei non ho lo stesso rapporto che ho con Sybelle,
quindi comunicare attraverso EFP mi è risultato più comodo –non
trovandola su
msn e scartando facebook per contattarla: le mail per le notifiche mi
infastidiscono XD.
Quindi mi sembrava chiaro, da
questo punto di vista –sempre
sottolineando il rapporto tra me e Sybelle
che non avrebbe dovuto necessitare di EFP.- che la risposta fosse
rivolta a
Kaifan.
Dunque, lezione del giorno, devo iniziare a dare per
scontato meno cose.
Errore mio, okay.
Con lei -Kaifan.-, infatti, si è risolto tutto, visto
che alla fine la cosa
era un semplice malinteso.
Il mio “campato in aria” è
stata un maniera sbagliata di esprimermi, poiché non riuscivo a
spiegare
precisamente la sensazione di stranezza e perplessità che mi aveva
comunicato
la recensione di Kaifan.
Intendevo dire, con quello,
che il suo commento mi è parso strano ed improvviso, rispetto a quanto
detto precedentemente
e mi spiace averla offesa.
Lei, appunto, nella
recensione al capitolo sette mi ha scritto che aveva trovato Yurij
effeminato
un po’ come le era sembrato nel capitolo sei.
Però, nel capitolo sei non mi
aveva fatto questa osservazione, quindi ritrovarmela così, d’improvviso
“campata in aria” -notare le virgolette.-
mi ha reso un attimo perplessa.
Da lì, quindi, la mia
risposta che a quanto pare non è stata chiara ha generato la sua
ribattuta, ma poi il tutto è stato risolto
privatamente.
Fare nomi in internet è una
cosa che mi infastidisce enormemente, perché essendo pubblica la cosa
tutti
possono venire immediatamente a sapere gli affari degli altri e ad una
persona
riservata come me urta terribilmente.
Credevo che si sarebbe mosso
solo il diretto interessato –Kaifan-
e non Sybelle come invece è accaduto.
Ho sbagliato a non essere
stata chiara fin dall’inizio, lo ammetto tranquillamente.
Spero, quindi, che ora sia
tutto più definito, che si sia capito che Sybelle
non ha alcun rapporto con l’affermazione nel precedente capitolo, e
pregherei a
chiunque voglia parlarmi al riguardo di non scrivermi nelle recensioni,
ma di clickare
sul tasto “Contatta” nel mio profilo.
Non mangio chi mi manda mail,
anzi, mi fa piacere =).
Iria.
Special thanks
to:
Sybelle
Redeagle
Kaifan
Ben
Jo_96
Klarette
Dreven
Lety the best
Padme86
Pich
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Hana
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MelRoseC
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Capitolo 10 *** #10- Our Perfume [405 parole] ***
Ten
little things that make me love (hate) you ♥
#10- Our
Perfume [405 parole]
Le
luci spente nascondevano ciò che le coperte difficilmente celavano.
Yurij
stringeva spasmodicamente la mano che Kei aveva intrecciato con la sua;
vi si
aggrappava come ad una dolce speranza, e non esisteva nulla
di più appagante
che ricevere una medesima stretta in cambio.
Petto contro petto,
respiravano l’uno
l’aria dell’altro.
Kei
sentiva tutto e niente.
Avvertiva
i gemiti di Yurij sotto di lui forse
forti, forse rochi… Ed allo
stesso modo il frastuono silenzioso della notte lo ossessionava.
Si
perdeva, Hiwatari, preda assoluta dei suoi sensi e diveniva
soddisfacente anche
solo accarezzare le labbra del ragazzo tra le sue braccia.
Sì,
in quell’attimo esistevano unicamente i petali arrossati ed un po’
gonfi del
bel giglio che, mossi dal vento,
bisbigliavano concitati.
“Kei…”
Yurij
percepiva il proprio cuore implodere.
Stretto
al torace del giapponese, tra il sudore e gli ansiti, avvertiva ogni
spinta
scandita dal ritmo dei sospiri.
Era come musica.
Il
battito all’unisono dei loro cuori, infatti, rappresentava la batteria a sostegno di quella grandiosa melodia.
Oh,
scivolava tra loro, il dolce suono, colmando l’udito dei due amanti…
Bacino contro bacino, si
infiammavano.
Le
dita della mano di Kei non stretta in quella di Yurij premevano su
d’una coscia
del russo: la studiavano dolcemente, per poi agguantarla con fermezza e
possessive.
“Mio!” ; sembravano gridare nel buio, mentre godevano della morbidezza di quella cute.
Lentamente,
poi, il profumo delle loro pelli inumidite
dal calore colmava la stanza scura e, assuefante, l’aroma si
mescolava a
quel concerto strumentale sempre
crescente.
Le loro voci non
esistevano…
O,
forse, s’erano perdute l’una nell’altra, sprofondate e divenute nulle nell’intensità d’un bacio.
Ivanov
sentiva la propria anima scuotersi.
S’agitava,
come a volersi sollevare da quel corpo intrappolato tra ferme braccia,
per innalzarsi
verso Kei e legarsi definitivamente alle membra amate.
Solo suo.
Si
perdeva nello sguardo di Hiwatari, che ancora lo possedeva con premura.
“Ho bisogno di te.”
Quelle
parole scivolarono in un fioco bisbiglio ed in un gemito dalla bocca di
Yurij, così
come fece l’orgasmo che bagnò le sue cosce.
Con
un fremito sigillò i propri occhi azzurri -languidi
e lucidi-, aggrappandosi alle
spalle di Kei.
“Anch’io…”
La
risposta, né forzata, né -soprattutto-
inaspettata giunse fievole al suo orecchio.
Sorrise,
come solo il giapponese l’aveva
spinto a fare.
No,
dopo tutto non avevano mai avuto bisogno di un “Ti amo”.
Il profumo che ancora
circondava i loro
stretti corpi nudi bastava più di mille parole o gesti.
*Without
you… I'm nothing at all.*
*Owari*
*Senza di te…
Sono assolutamente nulla*
E con questa flash si
conclude la raccolta *tira un lungo sospiro.*
Ammetto che sono abbastanza
soddisfatta di quest’ultima flash… E’ la prima volta che scrivo di una
scena di
sesso senza soffermarmi anche sui
particolari dell’atto, rendendola lemon.
Poi, ritengo che sia un buon modo per concludere una fic dedicata alla
quotidianità ^^.
Bhé, spero possa esservi
piaciuto anche quest’ultimo capitolo.
Un bacio,
Iria.
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