Ten little things that make me love (hate) you ♥

di Iria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1- Marmalade [150 parole] ***
Capitolo 2: *** #2- TV series on Thursday night [200 parole] ***
Capitolo 3: *** #3- His -annoying- voice [275 parole] ***
Capitolo 4: *** #4- His aftershave lotion [255 parole] ***
Capitolo 5: *** #5- Hysteria [330 parole] ***
Capitolo 6: *** #6- Fruit salad [220 parole] ***
Capitolo 7: *** #7- Housework [370 parole] ***
Capitolo 8: *** #8- Rain [355 parole] ***
Capitolo 9: *** #9- Nightmares [370 parole] ***
Capitolo 10: *** #10- Our Perfume [405 parole] ***



Capitolo 1
*** #1- Marmalade [150 parole] ***



Ten little things that make me love (hate) you

 #1- Marmalade [150 parole]

Yurij odiava la marmellata di fragole.
E la odiava perché era appiccicosa, estremamente dolce, rosa, gelatinosa, rosa, rosa ed ancora, per una dannatissima volta, rosa.
Ma, in particolar modo, lo disgustava soprattutto quando Kei, decidendo di spalmarsela su di un toast, pasticciava tutto il tavolo con la suddetta robaccia.
Quel giorno, stufo dell’ennesima batosta alla sua meticolosa pulizia, di scatto puntò uno straccio bagnato sotto al naso del ragazzo in questione, agitando l’oggetto come un’arma.
“Verrà un momento, Hiwatari, in cui dovrai scegliere tra quello schifo e me!” Sentenziò con espressione truce.
A quelle parole, però, il giovane giapponese sorrise, afferrando il barattolo di marmellata con nonchalance.
“Perché dovrei scegliere, quando posso avervi entrambi?”
E, sicuramente, se Yurij avesse colto la nota maliziosa della frase di Kei, non l’avrebbe seguito in camera da letto, sbraitando qualcosa come:

“Se solo osi macchiarmi le lenzuola pulite, ti sbatto in strada, bastardo!”

*Owari*

Okay, è qualcosa di estremamente demente XD.
Solo che, a quanto pare, su di me la peperonata ha effetti imprevedibili –l’ultima volta, mangiandola, ho partorito una storia praticamente agli antipodi!
Bhé, che posso dirvi? Sarà una raccolta che riguarderà –ovviamente.- Kei e Yurij come coppia =)! Piccole cose di una loro -ipotetica- vita quotidiana, dieci in tutto =)!
Aspetto la vostra opinione in merito XD!

Dedicata con amore alla mia Syb ♥.
Iria.

 

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Capitolo 2
*** #2- TV series on Thursday night [200 parole] ***



Ten little things that make me love (hate) you

 #2- TV series on Thursday night [200 parole]

Quando il giovedì sera Yurij si posizionava davanti alla TV con la sua ciotola di pop-corn, Kei avrebbe potuto anche percorrere l’intero appartamento in verticale su di una mano sola: nulla, assolutamente nulla avrebbe distolto i –meravigliosi- occhi azzurri del russo dai profili luminosi di Horatio Caine o di Gregory House.
Kei davvero non sapeva se dimostrasi divertito o indignato innanzi all’improvvisa perdita di interesse di Yurij nei suoi confronti…
Una volta, quindi, mentre il giovane era comodamente stravaccato sul divano, il giapponese disse: “Esco, vado a bere qualcosa.”; senza però ricevere alcun tipo di risposta.
In un’altra occasione, allora, scherzando, azzardò un “Credo proprio che mi suiciderò…”; ricambiato da un fiacco “Ciao, ciao…”.
Poi, al limite dell’esasperazione, tentò con “Stanotte ho deciso che andrò puttane!”, al quale Yurij rispose: “Uhm… Ricordati di prendere il latte quando torni!”
Quell’ultima frase risultò talmente odiosa alle orecchie di Hiwatari, che il giovane -se solo avesse potuto.-  avrebbe volentieri preso a pugni il televisore.

Come diavolo osava quella… Cosa negargli le attenzioni del suo ragazzo?
Se lo chiedeva ringhiando, Kei, mentre il volto ammiccante del Dottor House causava in Yurij vomitevoli crisi di euforia ed esclamazioni estasiate del tipo:

“Dio mio, com’è sexy!”

*Owari*

Questa è peggio della prima XD.
Però Yurij appassionato di telefilm in stile Doc. House o CSI ce lo vedo troppo!
Ed ovviamente Kei non apprezza!
Beh, spero davvero che anche questa flash possa esservi piaciuta come la prima! Aspetto la vostra opinione!
Non avrei mai creduto che questa mia “iniziativa” ricevesse così tante approvazioni XD!

 Special Thanks To:
Sybelle
AlexielFay
Klarette
Ben
Redeagle
Kaifan
Dreven

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Capitolo 3
*** #3- His -annoying- voice [275 parole] ***



Ten little things that make me love (hate) you ♥

 #3- His -annoying- voice [275 parole]

Per Yurij, un giorno senza musica poteva essere paragonato alle fragole senza panna.
Succose e fresche alle stessa maniera, esse restavano certamente dolci, ma il retrogusto amarognolo, spezzando quel goloso incantesimo subito dopo, si avvertiva in maniera fin troppo chiara sulla lingua.
Kei, invece, che preferiva le fragole senza quella roba bianca –e fissava schifato Yurij quando questi, puramente trasportato da ispirazione divina, si serviva più panna che frutti.-, credeva che la musica dovesse essere solamente il roco sottofondo della giornata…
Yurij cantava in continuazione quand’era a casa e non lavorava.
Alzava il volume dello stereo fino all’inconcepibile, saltava sul divano come un bambino e, ipnotizzato dalle stridule note di una chitarra, agitava le lunghe dita, suonandone una grandiosa ed invisibile.
Alle volte, sfinito, si lasciava cadere sul pavimento e continuava a cantare tenendo gli occhi chiusi estasiato e contento, fino a perdere la cognizione del tempo.
Quando, poi, alla sera il giovane Hiwatari tornava, si nascondeva alla vista di Yurij e, soffermandosi sulla soglia adombrata del soggiorno, ne ascoltava la voce con un sorriso sulle labbra.
Ed in quell’attimo si rendeva conto che se per Ivanov un giorno privato della musica era come le fragole senza panna, per lui, Kei, una giornata senza la -fastidiosa- voce del compagno sarebbe potuta essere come un cielo povero di stelle.
E gli importava relativamente poco se, poi, il giorno dopo il suo amato con un bacio dannato e sbattendo le sopracciglia -già, proprio così.- l’avrebbe costretto a sistemare l’eventuale disordine causato dalla sua smania di… “Rockeggiare”.
Perché lui, Kei, giunta la sera, avrebbe sicuramente provveduto a scuotere quel cuore e quel corpo meglio di quanto faceva musica…

*Owari*

Eccomi giunta con la terza flash 8D.
Questa è lievemente più “seria” –ma dove XD?- rispetto alle altre, ma credo che rispecchi bene la quotidianità affrontata da una coppia!
Che dire? Spero abbiate apprezzato anche questo frammento =).
Un bacio e un grazie a quanti leggeranno e, soprattutto, a quanti mi lasceranno un commento!
Mi auguro di ricevere la vostra opinione ^^!

Iria.

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Capitolo 4
*** #4- His aftershave lotion [255 parole] ***



Ten little things that make me love (hate) you ♥

 #4- His aftershave lotion [255 parole]

Kei viaggiava spesso per lavoro.
Proprio per questo motivo, tante volte Yurij restava solo anche per intere settimane.
Ed in quei giorni, il cielo sembrava sempre un po’ più grigio ed il sole un po’ più freddo.
Il letto matrimoniale diveniva troppo, troppo grande per il suo solo corpo e le lenzuola quasi non si scaldavano.
I pomeriggi si facevano lunghi come quelli dei giorni di pioggia e Yurij s’immergeva in una profonda apatia dai toni sonnolenti e pigri.
C’era la musica, ovviamente, ma non era più parte integrante delle sue ore: diveniva solo un ronzio alle volte -addirittura- fastidioso.
Hiwatari non lo chiamava mai e Yurij sapeva che non si faceva vivo più per una questione di apparente orgoglio -tenera timidezza in realtà, ed il russo ne era a conoscenza!- che di cattiveria… Però, al giovane Ivanov sarebbe davvero piaciuto ascoltare la voce di Kei -seppur alterata dall’apparecchio telefonico- anche solo per una misera manciata di secondi…
Stringeva al petto il cuscino, Yurij, e, immerso com’era nella semioscurità della loro camera, si limitava ad ascoltare i rumori provenienti dalla strada.
Spesso era la lenta pioggia a tamburellare sull’asfalto e a fargli compagnia, alternandosi col fastidioso caos del traffico…
Ed in quei momenti, il russo non poteva far altro che odiare immensamente Kei.
Odiare il suo silenzio…
Odiare il suo lavoro...
Odiare la sua mancanza...

Odiare il suo dopobarba.
Sì, perché quella schifosa fragranza impressa sul cuscino era così assurdamente forte da dargli la nausea.
“‘Fanculo Hiwatari! Sei un danno anche lontano da casa!”

*Owari*

Eccomi nuovamente qui!
Ammetto che questa flash mi piace abbastanza… Riassume un'altra faccia della quotidianità, una faccia che –per quanto malinconica- è pur sempre presente in tutte le nostre vite ^^.
Bon, spero vi sia piaciuta °w°!
Un bacio, aspetto la vostra opinione.

Iria.

 

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Capitolo 5
*** #5- Hysteria [330 parole] ***



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 #5- Hysteria [330 parole]

Alla sera, spesso, Kei e Yurij si accomodavano sul letto poggiandosi alla morbida spalliera in pelle scura e, aprendo un libro, lo leggevano assieme.
Intrecciavano le gambe, legandosi in quel nodo spontaneo e scaldandosi l’un l’altro.
Yurij teneva il volume tra le mani, mentre Kei lo sfogliava di volta in volta attendendo un cenno del russo che gli dicesse che, sì, anche lui aveva concluso.
Ivanov aveva ancora qualche difficoltà nel leggere il giapponese -oh, almeno sapeva farlo meglio dello scrivere!- e quei piccoli ritagli serali dedicati alla formazione della sua cultura gli donavano un senso di sicurezza e protezione assoluta.
“Kei, cosa significa kokoro?” Chiese una volta, accarezzando gli ideogrammi che formavano la parola.
“Cuore…” Rispose con una scrollata di spalle l’altro ragazzo.
“Ma ho imparato che cuore si dice
shinzou…” Protestò allora il russo, sistemandosi meglio tra le braccia di Kei.
Il giovane in tutta risposta sospirò, sbadigliando appena.
Shinzou è il nome scientifico, Yura. Kokoro, invece, si utilizza a livello poetico. E’ il sentimento, è la passione, è…” Si stiracchiò assonnato, sotto lo sguardo attento ed interessato di Yurij, in attesa che il compagno terminasse la spiegazione.
“E’ l’amore.”
Bisbigliò infine Hiwatari, sfiorandogli con due dita le labbra.
Il giovane moscovita sorrise a quel dolce tocco, e considerò quanto le dita di Kei fossero gentili nello sfiorarlo.
“Stai cercando di fare il romantico..?” Chiese, allora, malizioso, quando la mano del giapponese gli accarezzò una guancia.
Difatti, la prese nella sua, immergendosi in quel contatto che lo cullò dolcemente.
“No, in verità starei cercando l’approccio migliore per fare l’amore con te…” Ribatté, invece, con indifferenza l’altro.

Kei ricordava che dopo aver pronunciato quelle parole accaddero tante cose contemporaneamente… E con la stessa velocità con cui quel dolce momento era stato spezzato, Hiwatari si ritrovò, imbronciato, sul divano a massaggiarsi il naso dolorante –sì, il libro gli era arrivato in faccia.
“Tsk, isterico del cazzo…”; fu l’unico commento che per tutta la notte fece capolino tra i suoi pensieri…

*Owari*

Okay, siamo praticamente arrivati a metà raccolta *_*!
Cosa dire di questa flash? Mi è piaciuto scriverla! Immaginare Yurij che impara il giapponese o l’approfondisce come lingua è qualcosa che nella coppia Kei x Yurij sta bene, visto le origini del primo!
Bhé, che dirvi? Spero che anche questa flash sia stata di vostro gradimento!

Aspetto una vostra opinione, un bacio!
Iria.

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Capitolo 6
*** #6- Fruit salad [220 parole] ***



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#6- Fruit salad [220 parole]

Yurij somigliava un po’ alla macedonia autunnale: un’esplosione di gusti dalle mille e più sfumature.
Era agrodolce e croccante proprio come gli spicchi di mela e di pera tagliati con precisione ed accostati all’uva.
Per un istante, poi, diveniva aspro, abbinandosi alla bella arancia, ma subito si concedeva al succoso sapore più tenue del mandarino.
Inoltre, era fastidioso per il palato così come lo erano i granuli del melograno, anche se sulla lingua quella dolcezza si trasformava in pura estasi.
Per di più, Yurij, al pari della frutta, si sposava perfettamente col cioccolato –e provate anche solo ad immaginare come Kei potesse fare un’affermazione del genere.
Insomma, Hiwatari anche nel rigirare sconsolato la propria macedonia a pranzo non poteva fare a meno di pensare al suo caro Ivanov.
Sollevò il volto, incrociando il profilo rigido del compagno che cercava in tutti i modi d’evitare i suoi occhi…

“Mi perdoni..?”
La macedonia, per quanto deliziosa, se mangiata in abbondanza portava Kei a stare decisamente male.
Sì, anche in questo poteva paragonarla a Yurij.
Infatti, abusando della sua pazienza, Hiwatari si ritrovava spesso con un nuovo livido o dolore…
“Che cosa diavolo ho fatto ora?!” Esclamava, massaggiandosi l’eventuale parte lesa.

Isterico, violento e permaloso!
Dio..!

Eppure, proprio come la macedonia col cioccolato, Ivanov era così delizioso da non poterne fare a meno…

*Owari*

Bene, eccomi di nuovo qui XD! Diciamo che questa è un seguito delle precedente… Ho aggiornato oggi, visto che vado a farmi un week-end a Roma e non avrei avuto altra occasione per farlo ^w^!
Spero vi sia piaciuta, aspetto la vostra opinione =)!

Iria.

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Capitolo 7
*** #7- Housework [370 parole] ***



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#7- Housework [370 parole]

Quando Yurij Ivanov prendeva la fatidica decisione di ripulire gli armadi… Bhé, allora si poteva parlare tranquillamente di Armageddon.
Il russo afferrava gli abiti con ben poca delicatezza e li scaraventava sul letto, sui mobili, sul pavimento, su Kei, sul gatto, sulla poltrona, su Kei, su Kei ed ancora per una volta sul povero e, soprattutto, disperato Hiwatari.
Scartava quei jeans o quella maglia, si spogliava –restando in mutande per la gioia del giapponese.-  per tutta la durata del lavoro, pronto a provare gli abiti più vecchi per capire se dovessero essere buttati o meno.
“Questa maglia è bucata.”
“Questo jeans mi sta largo…”
“Quello è assolutamente orrido!”
Commenti del genere si susseguivano ad ogni sfilata innanzi allo specchio ed il giapponese, dall’altra parte della stanza sommerso dai capi di vestiario, si limitava ad annuire passivo accarezzando il loro povero micio.
“Kei, i tuoi vestiti fanno ancora più schifo dei miei!”
“Hai ancora questa ridicola canotta!?”
“Credevo che avessi buttato i pesi per gli avambracci!”
Si rabbuiava, Hiwatari, ed iniziava a chiedersi se valesse davvero la pena vivere in quella misera maniera…
Ma quel pensiero, una volta, sfumò così come s’era affacciato nel suo cervello, non appena Yurij gli saltò addosso –in mutande, ovviamente.- agitando un album fotografico.
“Guarda cos’ho trovato! Tutte le nostre foto, Kei!”
E, nello sfogliare quei meravigliosi ricordi, Hiwatari si disse che, sì, diavolo… Ne valeva eccome la pena, poiché ogni sorriso –o accenno di esso.- lì immortalato era la testimonianza del loro essere vivi e, tutto sommato, esser felici insieme.

E non c’era nulla di più meraviglioso.
Baciò una tempia al ragazzo che, tra le sue braccia, sfogliava tranquillo le pagine dell’album.
“Grazie.” Gli bisbigliò, senza neanche saperne il motivo.
.... Motivo prezioso che trovò attimi dopo, quando un sorriso illuminò il volto di Yurij.
Il russo si rigirò nella presa di Kei, sedendosi tra le sue gambe ed il giapponese parve assai soddisfatto della piega che la situazione stava prendendo…

“Sai che dopo dovrai comunque aiutarmi a sistemare, vero?”
Bisbigliò il russo, respirando sulle labbra del compagno.
Kei non rispose.

Oh, lo sapeva eccome –dannazione!
Ma, almeno, Yurij era tutto per sé… E, ricordiamolo, indossava solo degli slip –che il bastardo non desiderava sfilarsi!

*Owari*

Okay, mi sono divertita a scrivere questa flash XD!
Non credo di aver molto da dire, ‘sti due sono i soliti… Ma dai, sempre adorabili ! Spero che anche questa flash vi sia piaciuta!
Aspetto una vostra opinione!
Iria.

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Capitolo 8
*** #8- Rain [355 parole] ***



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#8- Rain [355 parole]

Quando pioveva, tutto diveniva stranamente grigio.
I palazzi si facevano più vecchi e brutti, le stanze si adombravano e per le strade non si aggirava praticamente nessuno.
Yurij osservava spesso la pioggia cadere.
A piedi nudi sulla pavimentazione gelata del balcone, scrutava la città con aria di sufficienza, concentrandosi esclusivamente sulle gocce di pioggia che disegnavano il cielo.
E, spesso, quel suo intenso studio veniva ripagato con riflessioni che, probabilmente, estranei avrebbero ritenuto bizzarre.
Eppure lui non smetteva mai –o almeno non aveva ancora trovato alcuna prova che smentisse il suo farneticare- di paragonare se stesso e Kei alla pioggia.
Per Yurij, infatti, Hiwatari era proprio come quelle stesse gocce appena nate dalle nuvole: fresche e bellissime, esse ammiravano il cielo da vicino, irraggiungibili.
Ivanov, invece, sapeva di essere molto simile all’acqua stagnante rappresasi al terreno.

Sporco e sudicio, come poteva aspirare all’etere?
Lui, ignorato.
Lui, condannato.
Lui, calpestato.
Lui, compatito.
Però, il sole, aveva attirato a sé anche le sue, di acque.
Gli aveva concesso la benedizione di legarsi a quelle stesse nuvole dove Kei primeggiava; aveva permesso a quella freschezza di posarsi anche sul suo animo incrostato di fango –ma il fango poteva essere rosso?
Ed era felice.

“Yurij, usciamo? E’ la serata ideale per una pizza.”
Kei, raggiungendolo sul balcone, l’abbracciò in vita, ghermendogli il collo col suo caldo respiro.

E la pioggia cadeva immutabile sulla città, picchiettando a ritmo sostenuto l’asfalto.
Il ragazzo si abbandonò a quella stretta, sospirando.
“Andiamo a piedi, però.” Impose ad un certo punto con un sorriso, dopo qualche minuto di silenzio e socchiudendo gli occhi.
Il giapponese, allora, rise appena all’affermazione del compagno ed Ivanov decise di prendere come un consenso quel bel suono fioco.
E quando, una volta sulla strada, Yurij si lasciò baciare da Kei, trovò nuovamente conferma alle proprie elucubrazioni e seppe di essere completamente suo.
Di appartenere in maniera indissolubile a quelle gocce fresche e belle, proprio le stesse che, ricadendo sul suo volto ed aggrappandosi ai suoi capelli ed alle sue ciglia, rendevano molto più umido e difficoltoso quel bacio prolungato.

Bhé, sì, ovvio: i due geniacci avevano dimenticato l’ombrello.

 *I’m in the basement… You’re in the sky*

*Owari*

Anzi tutto, la citazione finale non rientra nel conteggio parole :3! Ed è tratta dalla canzone “English Summer Rain” dei Placebo. Io sono nelle fondamenta… Tu sei in cielo.
PER KAIFAN: volevo dire che, sinceramente, non credo di aver esasperato Yurij e la sua isteria nella precedente storia  =).
La piega della flash era comica e come le altre comiche prima di essa conteneva quella data caratterizzazione di Ivanov.
E non penso di averla resa esagerata, ma coerente con quelle che sono state le flash precedenti… Ci si sarebbe dovuto lamentare anche delle altre, altrimenti x).
Accetto la “critica”, ma non la condivido, perché, ripeto, mi sembra un po’ "campata in aria" visto la medesima caratterizzazione nelle flash precedenti, ma la mancata presenza di osservazioni al riguardo =).
Poi la flash era comica... E chi scrive comiche sa che determinati tratti di un carattere vengono evidenziati un po' di più... Non si dovrebbero leggere più comiche a questo punto, se la tendenza alla "caricatura" non piace X3! Vero che la mia raccolta è catalogata come "commedia", ma la commedia, comunque, presenta scene di comicità... Che, ovviamente, non vanno a sfociare nel demenziale!
Bhé, ho concluso =)!
Mi auguro che anche questa flash vi sia piaciuta.

Iria.

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Sybelle
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Capitolo 9
*** #9- Nightmares [370 parole] ***



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#9- Nightmares [370 parole]

Gli incubi erano un tormento quasi costante per il sonno di Yurij
Infatti, Ivanov quando dormiva si agitava sempre e, spesso, Kei doveva stringerlo a sé per calmare i movimenti violenti e pericolosi che scuotevano il corpo del giovane.
Alle volte, delle imprecazioni biascicate si sollevavano nel silenzio della notte, anche accompagnate dai lamenti del ragazzo, dai suoi gemiti o, addirittura, dalle sue lacrime.
Kei,però, aveva più o meno imparato in quali circostanze Yurij si ritrovasse in balia dei suoi brutti sogni…
Quando era stressato.
Quando era preoccupato.
Quando era triste.
E nessuna delle tre opzioni era particolarmente gradita al giapponese, poiché pur essendo consapevole del malessere del proprio ragazzo, non aveva mai alcuna idea sul perché e sul per come di quell’angoscia o, soprattutto, sul modo con cui risolvere l’eventuale problema.
Se ne stava lì, sdraiato nell’oscurità a stringerlo forte e si sentiva piuttosto inutile.
Quegli incubi, quei dolori, erano una barriera che si poneva nella loro quotidianità con violenza bestiale.
E Kei era decisamente una frana –solo una frana? Molto di più! Una vera e propria catastrofe!- a gestire quel genere di cose –faceva già a pugni coi propri sentimenti… Come maneggiare o calmare anche le angosce di Yurij?!
Oh, Hiwatari non poteva entrare in quella testa rossa e sconfiggerne i demoni.
Quindi, continuando a stringere da dietro il russo, si limitava a posare una mano sul petto caldo e pulsante del ragazzo, aspettando che il frenetico battito cardiaco si calmasse…
E non riusciva mai a scorgerla, l’espressione rilassata che Yurij assumeva al dissiparsi delle ombre dai suoi sogni: sfinito e dormiente, Kei continuava semplicemente a tenerlo stretto contro il proprio torace…

Non si erano promessi belle parole d’amore, i due giovani; nel loro rapporto i “Ti odio” e gli insulti era ben più numerosi dei “Ti amo” –ma se l’erano mai scambiato un “Ti amo”?
Quindi, si limitavano a vivere semplicemente di quei gesti belli e sinceri, ben più profondi di parole scagliate nel vento…
Sì, tutto sommato gli incubi di Yurij erano una scusante in più per Kei per toccare, stringere, baciare e possedere anche spiritualmente il suo ragazzo.
Questo, dunque, non poteva che renderlo -segretamente- felice.

E, forse, anche molto più innamorato di quanto credesse.

*I wanna fall in love with you…
So how do we begin?*

*Owari*

*Voglio innamorarmi di te… Allora, da dove iniziamo?* I Do, Placebo.

Okay, visto che a quanto pare Sybelle -bene, facciamo i nomi.- non ha capito che la mia risposta non era rivolta lei, ma a Kaifan –che ho specificato in seguito.-, mi sento in diritto di “difendermi”, visto che è stata attaccata –almeno, per come la vedo io.- la mia persona ed è stata offesa.
La scelta di non fare nomi è stata dettata dal fatto che non credevo che io e Sybelle avessimo ancora bisogno di EFP per comunicare, visto e considerato il nostro rapporto –che  la stessa Sybelle ha sottolineato nella sua recensione.
Se ci fosse stato qualcosa che non mi andava in quello che aveva detto, o se avessi voluto delucidazioni l’avrei contattata io in privato come è stato sempre fatto, anche perché mettere a conoscenza EFP di discussioni private non è una cosa né bella, né sana.
Non l’ho fatto; quindi vuol dire che la cosa l’ho accettata tranquillamente e che non mi ha toccato più di tanto.
Con Kaifan la situazione è risultata un tantino diversa, visto che con lei non ho lo stesso rapporto che ho con Sybelle, quindi comunicare attraverso EFP mi è risultato più comodo –non trovandola su msn e scartando facebook per contattarla: le mail per le notifiche mi infastidiscono XD.
Quindi mi sembrava chiaro, da questo punto di vista –sempre sottolineando il rapporto tra me e Sybelle che non avrebbe dovuto necessitare di EFP.- che la risposta fosse rivolta a Kaifan.
Dunque, lezione del giorno, devo iniziare a dare per scontato meno cose.
Errore mio, okay.
Con lei -Kaifan.-, infatti, si è risolto tutto, visto che alla fine la cosa era un semplice malinteso.
Il mio “campato in aria” è stata un maniera sbagliata di esprimermi, poiché non riuscivo a spiegare precisamente la sensazione di stranezza e perplessità che mi aveva comunicato la recensione di Kaifan.
Intendevo dire, con quello, che il suo commento mi è parso strano ed improvviso, rispetto a quanto detto precedentemente e mi spiace averla offesa.
Lei, appunto, nella recensione al capitolo sette mi ha scritto che aveva trovato Yurij effeminato un po’ come le era sembrato nel capitolo sei.
Però, nel capitolo sei non mi aveva fatto questa osservazione, quindi ritrovarmela così, d’improvviso “campata in aria” -notare le virgolette.- mi ha reso un attimo perplessa.
Da lì, quindi, la mia risposta che a quanto pare non è stata chiara ha generato la sua ribattuta, ma poi il tutto è stato risolto privatamente.
Fare nomi in internet è una cosa che mi infastidisce enormemente, perché essendo pubblica la cosa tutti possono venire immediatamente a sapere gli affari degli altri e ad una persona riservata come me urta terribilmente.
Credevo che si sarebbe mosso solo il diretto interessato –Kaifan- e non Sybelle come invece è accaduto.
Ho sbagliato a non essere stata chiara fin dall’inizio, lo ammetto tranquillamente.
Spero, quindi, che ora sia tutto più definito, che si sia capito che Sybelle non ha alcun rapporto con l’affermazione nel precedente capitolo, e pregherei a chiunque voglia parlarmi al riguardo di non scrivermi nelle recensioni, ma di clickare sul tasto “Contatta” nel mio profilo.
Non mangio chi mi manda mail, anzi, mi fa piacere =).

Iria.

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Capitolo 10
*** #10- Our Perfume [405 parole] ***



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#10- Our Perfume [405 parole]

Le luci spente nascondevano ciò che le coperte difficilmente celavano.
Yurij stringeva spasmodicamente la mano che Kei aveva intrecciato con la sua; vi si aggrappava come ad una dolce speranza, e non esisteva nulla di più appagante che ricevere una medesima stretta in cambio.

Petto contro petto, respiravano l’uno l’aria dell’altro.
Kei sentiva tutto e niente.
Avvertiva i gemiti di Yurij sotto di lui forse forti, forse rochi… Ed allo stesso modo il frastuono silenzioso della notte lo ossessionava.
Si perdeva, Hiwatari, preda assoluta dei suoi sensi e diveniva soddisfacente anche solo accarezzare le labbra del ragazzo tra le sue braccia.
Sì, in quell’attimo esistevano unicamente i petali arrossati ed un po’ gonfi del bel giglio che, mossi dal vento, bisbigliavano concitati.

“Kei…”
Yurij percepiva il proprio cuore implodere.
Stretto al torace del giapponese, tra il sudore e gli ansiti, avvertiva ogni spinta scandita dal ritmo dei sospiri.

Era come musica.
Il battito all’unisono dei loro cuori, infatti, rappresentava la batteria a sostegno di quella grandiosa melodia.
Oh, scivolava tra loro, il dolce suono, colmando l’udito dei due amanti…

Bacino contro bacino, si infiammavano.
Le dita della mano di Kei non stretta in quella di Yurij premevano su d’una coscia del russo: la studiavano dolcemente, per poi agguantarla con fermezza e possessive.
“Mio!” ; sembravano gridare nel buio, mentre godevano della morbidezza di quella cute.
Lentamente, poi, il profumo delle loro pelli inumidite dal calore colmava la stanza scura e, assuefante, l’aroma si mescolava a quel concerto strumentale sempre crescente.

Le loro voci non esistevano…
O, forse, s’erano perdute l’una nell’altra, sprofondate e divenute nulle nell’intensità d’un bacio.
Ivanov sentiva la propria anima scuotersi.
S’agitava, come a volersi sollevare da quel corpo intrappolato tra ferme braccia, per innalzarsi verso Kei e legarsi definitivamente alle membra amate.

Solo suo.
Si perdeva nello sguardo di Hiwatari, che ancora lo possedeva con premura.

“Ho bisogno di te.”

Quelle parole scivolarono in un fioco bisbiglio ed in un gemito dalla bocca di Yurij, così come fece l’orgasmo che bagnò le sue cosce.
Con un fremito sigillò i propri occhi azzurri -languidi e lucidi-, aggrappandosi alle spalle di Kei.

“Anch’io…”
La risposta, né forzata, né -soprattutto- inaspettata giunse fievole al suo orecchio.
Sorrise, come solo il giapponese l’aveva spinto a fare.

No, dopo tutto non avevano mai avuto bisogno di un “Ti amo”.
Il profumo che ancora circondava i loro stretti corpi nudi bastava più di mille parole o gesti.

*Without you… I'm nothing at all.*

*Owari*

*Senza di  te… Sono assolutamente nulla*

E con questa flash si conclude la raccolta *tira un lungo sospiro.*
Ammetto che sono abbastanza soddisfatta di quest’ultima flash… E’ la prima volta che scrivo di una scena di sesso senza soffermarmi anche sui particolari dell’atto, rendendola lemon.
Poi, ritengo che sia un buon modo per concludere una fic dedicata alla quotidianità ^^.
Bhé, spero possa esservi piaciuto anche quest’ultimo capitolo.
Un bacio,

Iria.

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