Dramione Backstage

di malandrina4ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***
Capitolo 10: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


 

DRAMIONE BACKSTAGE 


PROLOGO.

 

 


Il cielo della Sala Grande di Hogwarts quel giorno era perfettamente sereno, azzurro pastello e senza nemmeno una nuvola, esattamente come il suo corrispettivo all’esterno. Era una giornata come un’altra e Draco Malfoy si stava dirigendo baldanzoso verso la Sala Comune della sua Casa. Era decisamente di buon umore grazie alle due ore consecutive di Pozioni appena trascorse, durante le quali si era goduto il divertente spettacolino di Piton che sottraeva allegramente punti ai Grifondoro, aiutato involontariamente da Paciock. O per meglio dire, dalla totale incapacità del suddetto Paciock.   

Una volta oltrepassato il muro d’accesso, salutò con un cenno Pansy Parkinson, seduta placidamente su uno dei tanti divanetti insieme a Millicent Bullstrode. Lei ricambiò distrattamente il saluto e nessun’altro dei presenti nella Sala si preoccupò ulteriormente dell’arrivo di Draco: nessuno svenimento, nessun gridolino isterico, nessun inchino in segno di rispetto o terrore. In fondo non era mica il loro Principe. 

Per nulla turbato da ciò, Draco continuò la sua camminata, finchè non giunse di fronte alla porta della sua stanza.

Sì, avete letto bene: la sua stanza. La stanza di Draco Malfoy, non la più frequentata dalla popolazione femminile di Hogwarts, non la stanza del Principe Dei Serpeverde, non la stanza del Dio Del Sesso. Semplicemente la sua stanza.

Però fu aprendo la porta di quella normalissima stanza che Draco si rese conto che la regolarità di quella giornata era ormai solo un ricordo lontano. Perché trovarsi Blaise Zabini in camera, in piedi di fronte allo specchio ed intento ad infilarsi quelle che avevano tutta l’aria di essere lenti a contatto colorate, non era una cosa normale nella vita del tanto amato viziato – e assolutamente non maltrattato,- rampollo della famiglia Malfoy.

-Zabini?

- Malfoy! Finalmente sei arrivato!-  esclamò Blaise concitato, voltandosi velocemente verso il biondo e scrutandolo accigliato con dei nuovissimi occhi color del ghiaccio -Sbottonati subito quella camicia e cambiati i pantaloni, per Salazar! Non hai qualcosa di più aderente?Naturalmente in pelle.

-Ma...

-E levati quell’espressione da pesce lesso dal viso! Ghigna in modo seducente e cerca di avere uno sguardo misterioso ed intrigante, il tutto nel modo più sexy che puoi chiaramente,– continuò impaziente, mentre si puntava la bacchetta contro. Una formula magica, un fascio di luce gialla, e subito la pelle scura del moretto divenne chiara come il latte.

-Zabini, ma che vai blaterando? E soprattutto che ci fai nella mia stanza?- chiese Draco, incredulo ed irritato allo stesso tempo.

-Sono il tuo migliore amico, è naturale che condividiamo la stessa camera,– rispose pacato l’altro, rigirandosi verso lo specchio ed allentandosi la cravatta della divisa con aria critica.

-E da quando saresti il mio migliore amico, per Salazar?! – sbuffò il biondo che di migliori amici ne aveva già due, ed anche piuttosto grossi per dirla tutta. 

-Certo che sei proprio tardo, Malfoy. Ancora non ci sei arrivato?  – sbuffò Blaise beffardo, guardandolo con compassione – Un’autrice di Dramione ha appena aperto un documento Word-. 

-Oh.

E a Draco Malfoy fu tutto, dolorosamente chiaro.

- Dove sono le sigarette? Lo sai che si arrabbia se non ne fumiamo almeno una a capitolo.

E dopotutto Malfoy non sarebbe riuscito a sopportare di baciare ancora la Granger senza fumarsi prima una bella sigaretta. O magari due.

 

 

 

 

 


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Capitolo 2
*** 1 ***


 

CAPITOLO 1.

 

 

 

Nella Sala Comune Dei Grifondoro regnava, per una volta, la calma. Ma i membri della Casa rosso-oro non avevano mai avuto un buon rapporto con tutto ciò che non prevedeva grida, scoppi ed altri rumori di vario genere: per questo il silenzio fu ben presto interrotto da un’esclamazione esasperata.

 - Oh no. Non ancora! 

Ron Weasley infatti, quando la sua - ancora per poco-  ragazza si era allontanata bruscamente da lui, interrompendo così il loro bacio, non aveva potuto fare a meno di sbottare irritato. Ma Hermione non sembrava minimamente intenzionata a prestare attenzione all’umore del suo ragazzo; pareva anzi persino più irritata del rosso.

- Non è che io salti dalla gioia al pensiero di dover andare a limonare, se mi va bene, e non mi va mai bene, con Mr-mi-ha-leccato-una-mucca-in-testa, sai?-  sbuffò nervosa, passandosi una mano nel cespuglio marrone che si ritrovava in testa. E faticando a ritirarla fuori.

- Sì, ma...- iniziò Ron corrucciato.

- Ronald,iniziò la Grifondoro, fulminando il compagno di Casa con lo sguardo – Dimmi, per caso questi, - e si afferrò una ciocca di capelli ruffi - Ti sembrano dei morbidi, definiti boccoli color del grano?

Ron osservò incerto quelli che potevano, con un po’ di immaginazione, assomigliare a dei capelli e concluse che no, non erano boccoli, non erano definiti e non erano nemmeno color del grano. Erano più qualcosa come un indefinito ammasso di fili crespi e color caccase proprio dobbiamo usare una metafora. E a quanto pare dobbiamo.

-Emm, non esattamente-  mormorò dosando con cura le parole e lanciando occhiate preoccupate alla Grifondoro.

-E questi, - continuò Hermione, indicandosi gli occhi castani - Ti sembrano delle pozze di dolce cioccolato o di delizioso caramello?-

- No?

-Esatto: no! E tu hai idea di quanto tempo ci voglia per trasformare un cespuglio marrone in una morbida cascata di boccoli biondi e definiti? E di quanto ce ne voglia invece per trasfigurarsi gli occhi in modo tale che sembrino pezzi di dolci? Ne hai una minima idea?!esplose Hermione saltando in piedi dal divanetto, frustrata.

Ron fece un balzo indietro, per poi sprofondare ancora di più nei morbidi cuscini rossi, tentando di confondersi con essi.

- E se a questo ci aggiungi il tempo che impiegherò per procurarmi abiti sexy e succinti, perché anche se naturalmente non dipenderà dalla mia volontà perché io sono sensuale inconsapevolmente ed innocentemente, riusciranno a trovare l’occasione in cui sarò obbligata da amiche starnazzanti ad indossarli, mostrando così a tutti le mie curve da sballo, Hermione fece una pausa di una frazione di secondo per riprendere fiato, prima di continuare spedita - E se a questo aggiungi il tempo di metterle al posto giusto queste curve e poi ci aggiungi il tempo di rendere i miei lineamenti perfetti e le mie gambe chilometriche, la mia pancia piatta e tutte le altre modifiche che mi portino ad avere il corpo di una Mary Sue, ecco, se fai la somma di tutte queste cose, secondo te io ho anche il tempo di stare qui a litigare con te?!

Ron avrebbe tanto desiderato arrossire in quel momento, così da confondersi con il tessuto del divano, perché se l’Hermione Granger di una Dramione da arrabbiata era ancora più bella, la vera Hermione Granger faceva semplicemente paura.

- Ed ora, se vuoi scusarmi, ho da fare, – concluse stizzita la ragazza, voltandosi e dirigendosi a passo di marcia verso le scale del dormitorio femminile, allenandosi ad avere un portamento fiero degno di una Regina. Perché presto si sarebbe trasformata da sfigata so-tutto-io a Regina Dei Grifondoro. Eletta non si sa quando e non si sa da chi.    

Ron, non avendo istinti suicidi, evitò di farle notare che il suo gridare a squarciagola mentre saliva le scale era tutto meno che regale.

- GINNY! Presto, infilati qualcosa di corto e scollato e truccati pesantemente!

- Oh no, non di nuovo!

 

 

 

 

 


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Capitolo 3
*** 2 ***


 

CAPITOLO 2.

 

 


Sono tranquillamente seduta su uno dei comodi divanetti della Sala comune, a chiacchierare tranquillamente con la mia tranquillissima amica Millicent Bullstrode, quando un urlo tutt’altro che tranquillo ci interrompe bruscamente.

- Pansy!

Stupita volgo lo sguardo alla cima delle scale dei dormitori dei ragazzi, da cui un agitatissimo Blaise Zabini mi ha appena chiamato.

Mi basta guardarlo per capire.

Perché Zabini normalmente non ha occhi color ghiaccio e pelle chiara, non si veste come un porno divo e soprattutto non viene dalla camera di Malfoy.

Prima ancora che parli, lo sconforto ha il soppravvento su di me: di nuovo.

 - Versione sgualdrinella modalità on, presto, - mi ordina. - E trova Daphne Greengrass.

- Chi diavolo è Daphne Greengrass? - chiedo alzandomi in piedi con un sospiro rassegnato e puntandomi la bacchetta sulla gonna della divisa, che subito si accorcia di diversi centimetri.

- Non ne ho idea, ma tu trovala e dille di prepararsi ad essere la Principessa Dei Serpeverde! Ah, chiaramente deve essere bionda, - risponde velocemente Zabini, prima di tornare di corsa nella stanza di Malfoy. Probabilmente deve ancora pomparsi i muscoli.  Non sia mai che il migliore amico del Principe Delle Serpi non abbia un corpo statuario e perfetto.

- Come ti sembro, Millicent? – chiedo alla mia amica dopo essermi puntata la bacchetta addosso diverse volte.

Lei mi guarda sconcertata per un po’, prima di rispondere:

-Onestamente? Una puttana.

- Perfetto. 

 

 

 


 

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Capitolo 4
*** 3 ***


 

CAPITOLO 3.

 

 

 

- Non piangere Ginny, ti cola il trucco, – disse pratica quella che una volta era stata Hermione Granger e che ora, morbidi boccoli biondi a incorniciarle il viso e tutte le curve al posto giustoma con ancora dei banalissimi occhi castani, era un misto tra Hermione e Mione.   

- Gin, - la corresse la rossa asciugandosi velocemente una lacrima, prima di afferrare la gonna della divisa e renderla con un colpo di bacchetta più simile ad una fascia per capelli. – E scusa se non salto dalla gioia al pensiero di dover andare un’altra volta in giro per Hogwarts a fare la...

- Non è il momento, Ginny. Scusa, Gin, – La interruppe Hermione, la bacchetta puntata sugli occhi. – Nemmeno a me alletta l’idea di scopare in ogni angolo del castello con Malfoy...

- Malferret, - la corresse ancora la rossa, con voce atona, prima di passarsi il mascara quindici volte per occhio.

- Malferret, sì. Ma non possiamo farci nulla. Finirà anche questa prima o poi, finiscono tutte, - sospirò Hermione, studiandosi attentamente gli occhi multi color allo specchio.

- Sì, e nello stesso istante in cui ne finisce una, ne inizia un’altra. 

La nota disperata nella voce della rossa non distrasse Hermione dalla sua occupazione: un po’ di caramello in più, una spruzzata di cioccolato fondente...qualche goccia di quello al latte e...

- Come sono? 

-Manca l’oro, Hermione, - le ricordò Ginevra (che è l’unico nome che si può anche scrivere per intero, dato che fa molto Mary Sue), dopo aver studiato attentamente gli occhi dell’amica.

- Oh Godric, è vero!

La grifoncina si puntò nuovamente la bacchetta sugli occhi, poi si guardò attentamente allo specchio e con un sorrisetto rassegnato, ma anche disperato a guardar bene, sospirò:

- Bentornata, Mione.

 

 

 


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Capitolo 5
*** 4 ***


 

CAPITOLO 4.

 


- Beh, allora io vado, - sospirò rassegnato Draco, scambiandosi uno sguardo sconfortato con Zabini. Non gli era mai stato particolarmente simpatico, troppo poco servizievole e troppo poco disposto ad adorarlo, troppo poco Tiger e Goyle insomma.

Eppure in quel momento si sentiva particolarmente vicino a lui, e non solo perché lei aveva deciso che il suo migliore amico non poteva essere altri che mister pelle chiara-occhi di ghiaccio. C’era qualcosa negli occhi del moro, beh, dietro le lentiche li accomunava. Una scintilla di esasperata disperazione, nascosta dietro tutta la rassegnazione.

- Vai dove, Dray? 

Draco sentì una fitta al cuore al suono di quel nome.

Avrebbe dovuto esserci abituato ormai, ma ogni volta che lo sentiva, provava lo stesso sconfinato orrore.

Perché ci sono cose a cui non ti puoi abituare e Dray è una di quelle.

- Dalla mez...a fare un giro. 

Non si sforzò di inventarsi una scusa migliore, Draco. 
La situazione ormai era completamente degenerata: loro non facevano più caso a certi dettagli.

Volevano solo arrivare al punto.

Avrebbe anche potuto dire che andava alla ricerca degli Horcrux, nessuna ci avrebbe fatto caso.

Tanto a loro interessava una cosa sola: che oro e argento si fondessero in un unico sguardo, segnando così l’inizio di un nuovo, struggente amore.

Draco avrebbe espresso lo stesso concetto con meno, ma più veritiere, parole: loro volevano il suo sangue.

E lo avranno,” fu l’ultimo, triste pensiero del biondo Principe Delle Serpi prima che uscisse dal dormitorio, avviandosi verso il suo triste destino. Verso il massacro. Verso lo stravolgimento di tutto. Verso la perdita di senso. Verso l’assurdità. Verso il ridicolo e banale. Verso il solito.

Verso la Dramione.

 

 


 

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Capitolo 6
*** 5 ***


 

CAPITOLO 5.

 



Hermione ancheggiava lentamente per i corridoi di Hogwarts, in attesa.

Era sola: Ron ed Harry si erano già, come tutti, calati perfettamente nei loro ruoli. E se il suo era quello della Mary Sue protagonista, la parte dei suoi migliori amici era quella di...beh, non era. 

 Perché Harry e Ron in tutto quello fondamentalmente non avevano nessuna parte. 

In fondo non erano due personaggi particolarmente importanti, dicevano sì qualche battuta ogni tanto nel corso della saga, ma non erano certamente quei personaggi che tutti conoscono. Non erano Daphne Greengrass insomma.

- Ehy! Attenta a dove metti i piedi, mezzosangue!

Hermione chiuse gli occhi per un secondo e trasse un profondo respiro.

“Si comincia,” pensò. “Ed anche questa volta nello stesso, identico modo."

Riaprì gli occhi e si allontanò dallo scultoreo petto di Malfoy, contro il quale lei aveva appena avuto la geniale ed originalissima idea di farla sbattere.

- Attento tu, furetto, – replicò pronta, guardando però gli occhi cobalto di Zabini. Anzi, color ghiaccio. Ed ora di nuovo cobalto. Neri? Ah no, ecco ancora il blu. Evidentemente lei non aveva ancora deciso qual’era il colore più cool.   

Un po’ sconvolta dagli occhi cangianti di Zabini, la prefettina (se dovete vomitare c’è un apposito secchio nell’angolo là in fondo, siete gentilmente pregati di non farlo sulla Dramione)  distolse lo sguardo, ma sempre stando ben attenta a non incrociare gli occhi di Malfoy.

Perché evidentemente ancora non era il momento.

Fu allora che lei si accorse che c’era qualcosa che non andava, perché al fianco del Principe Delle Serpi c’era il bellissimo Zabini, mentre al suo fianc...cioè, al fianco di Mione, che naturalmente non è una self-insertion dell'autrice, non c’era nessuno. Ma lei ci metteva un secondo a sistemare questi piccoli dettagli: Ginevra fu alla destra di Mioncina in un batter d’occhio, ignorando tranquillamente il fatto che ad Hogwarts non ci si può smaterializzare. 

 Dopotutto è stato ribadito solo una trentina di volte.

E libri come ‘Storia di Hogwarts’ servono solo per dare un’aria più poetica all’immagine di Mione, non per essere letti davvero.  

E a quel punto accadde.

Senza un perché, successe così, all’improvviso, dopo sette anni di odio totale.

Tutto attorno al Principe delle Serpi e alla Regina Dei Grifoni si fermò, tutto scomparve.

Rimasero solo loro, Dray e Mione.

Ed i loro sguardi si incrociarono.

Fu allora che oro e argento si fusero per dare vita ad un nuovo, appassionante amore.

E questa fusione di metalli che non si capisce bene come sia possibile trovare in degli occhi è l’unica, sola spiegazione che una Dramione vi fornirà mai dell’amore tra Draco ed Hermione.

Fatevela bastare, non chiedetene altre perché, semplicemente, non ci sono.

Dray e Mione si amano, punto. Si sono odiati per sette anni ed ora si amano, perché l’autrice ha deciso così e alle fan sta bene. L’importante è che alla fine scopino.

 ...

- Zabini, pensi che abbiano finito di fondersi? – sussurrò impercettibilmente Ginny Weasley, bloccata in una posizione tutt’altro che comoda  - O dobbiamo continuare a fingere di non esistere?



 

 


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Capitolo 7
*** 6 ***


 

CAPITOLO 6.

 



Hermione e Ginny camminavano verso la Sala Grande, silenziose. 

Ginny era troppo intenta a scoccare occhiate maliziose in giro per parlare con l’amica ed Hermione aveva un chiodo fisso in mente.

Anche se avrebbe preferito avere un chiodo vero conficcato sulla fronte.

Naturalmente non c’è davvero bisogno di dire chi era la persona a cui la riccia Grifoncina non riusciva a smettere di pensare: è lo stesso dietro cui sbava ogni fan di Dramione che si rispet...ogni fan di Dramione.

Ma anche se non ce n’è bisogno, lei lo dirà lo stesso di chi si tratta, solo per poter scrivere il suo nome in corsivo. 

Hermione non riusciva a smettere di pensare a Draco Malfoy.  Sì, sì, avete sentito bene! Proprio quel Draco Malfoy! Il Principe Dei Serpeverde -carica che sicuramente conoscete, dato che la Rowling la cita così tante volte, il Dio Del Sesso, ci siamo capite, no?

Era successo qualcosa pochi minuti prima, quando i loro occhi si erano incrociati - evidentemente prima giravano con una benda sugli occhiQuando oro e argento si erano fusi insieme, qualcosa era cambiato dentro Hermione, cambiato per sempre.

Quando i cieli in tempesta del Principe Delle Serpi si erano scontrati con le nocciole caramellate al cioccolato della Regina Dei Grifondoro, Hermione aveva sentito chiaramente una gran voglia di darla a Malfoy.

E quella voglia non l’aveva più lasciata e non la lascerà mai.

Dagliela. 

Dagliela.

Dagliela.

Mille voci sembravano gridarglielo in coro, coprendo le chiacchiere di Ginny sulla moda o sui ragazzi. Rigorosamente sulla moda o sui ragazzi.

Perché Ginny non poteva parlare d’altro, lei non glielo permetteva.

- A che pensi, Mione? 

Ginny sapeva a cosa pensava Mione, ovvero ad un ragazzo, solo per questo poté formulare la domanda.  

Mione aprì le carnose, piene, rosse, fragolose, attraenti, sex...insomma, le MarySuesche  labbra per rispondere, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono: tutto si era fermato.

Lei aveva appena avuto un colpo di genio –naturalmente restando in un’ottica Dramionesca.

Improvvisamente Mione e Ginny si ritrovarono a camminare all’indietro velocissime, così come gli studenti accanto a loro. Pochi secondi e la scena della fusione fu ripetuta al contrario, finchè Ginevra e Mione non si trovarono di nuovo sole, dirette ad una velocità normale verso la Sala Grande.

Il tasto DELETE aveva ultimato il suo compito. 

“Maledizione!” pensò Hermione irritata, varcando la soglia della Sala Grande “Perché ha cancellato quella scena? Ora la dovremo rifare!”

Prima che potessero avviarsi verso il tavolo dei Grifondoro, furono intercettate da Albus Silente, che si rivolse immediatamente a Mione, troppo impaziente di darle la notizia che avrebbe portato al compimento della Dramione per preoccuparsi di mantenere un minimo di IC o anche solo di invitarla nel suo ufficio.

- Signorina Granger, le devo parlare.

Ginevra, considerata la sua inutilità in quel momento, si sgretolò.

- Mi dica, preside.

- A partire da domani lei e il signor Malfoy non dormirete più nelle vostre stanze: passerete le notti in un dormitorio al settimo piano, dietro l’arazzo raffigurante un’ape posata su un fiore, – spiegò il preside – La parola d’ordine è Sex. Buona serata

Detto ciò si allontanò velocemente, non richiamato da nessuno.  Non c’era bisogno di inventarsi una scusa plausibile per giustificare la futura convivenza di Re e Regina: nessuno avrebbe fatto domande.

    

 

 


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Capitolo 8
*** 7 ***


 

CAPITOLO 7.

 


- Sex.

Quando Draco Malfoy pronunciò la parola d’ordine, l’ape iniziò a sbattere velocemente le ali e si avvicinò al bordo della tela, prima di rivolgergli uno sguardo ammiccante.

- Buona sco...perta, – gli augurò allegramente, prima di tuffarsi all’interno del fiore, mentre il quadro si scostava.

Di fronte al bellissimo Principe Delle Serpi comparve un’immensa camera da letto dalle pareti rosse, con al centro un enorme letto matrimoniale. Evidentemente Silente non poteva permettersi due letti, stabilì Draco, ignorando volutamente la lussuosa vasca a idromassaggio in un lato della stanza.

- Furetto, - una voce suadente alle sue spalle lo fece voltare di scatto, per trovarsi di fronte la fiera Regina Dei Grifondoro.

Lei era lì, bella come non lo era mai stata – proprio come non lo era mai stata: il viso liscio come quello di una bambola di porcellana, le labbra gonfie come canotti  piene ed invitanti come rosse ciliegie, gli occhi sembravano pozze di goloso cioccolato o dolce caramello. La divisa striminzita della Prefettina e le milioni di Dramione esistenti  non lasciavano spazio all’immaginazione. Le gambe chilometriche, il seno prosperoso compresso nella camicetta trasparente, la pancia piatta,  i...

- Ma sei lesbica o cosa?

*L’Autrice fulmina Mione con lo sguardo, prima di continuare*

Lo sguardo tempestoso  di ghiaccio argentato del Principe Delle Serpi indugiò per qualche secondo di troppo sulle fatidiche curve al posto giusto della Grifoncina, prima di spostarsi sui suoi occhi caramellati color cioccolato dorati.

E fu allora che accadde.

Draco vide distintamente il sorriso soddisfatto dell’Autricesentì chiaramente la sua emozione mentre copia-incollava tutta la parte della fusione, precedentemente eliminata.  

*Senza un perché, successe così, all’improvviso, dopo sette anni di odio totale.

Tutto attorno al Principe delle Serpi e alla Regina Dei Grifoni si fermò, tutto scomparve.

Rimasero solo loro, Dray e Mione.

Ed i loro sguardi si incrociarono.

Fu allora che oro e argento si fusero per dare vita ad un nuovo, appassionante amore.*

La tensione nell’aria calò di colpo.

Lei è sollevata, libera di un peso, finalmente può dedicarsi solo alla parte veramente importante della Dramione, ora che l’introspezione dei due protagonisti ed il motivo della nascita del loro Amore è stato spiegato.

Sì, è stato spiegato.  

Tornate con lo sguardo alle righe precedenti, quelle in cui Dray e Mione si guardano.

Ecco, non è tutto più chiaro ora?

Si sono guardati, per Salazar! Come possono non amarsi?!

Nessun odio, nemmeno il più profondo, nemmeno il più duraturo, può sopravvivere ad uno sguardo.

*Harry, nascosto dietro ad una colonna intento a fingere di non esistere, prese atto della cosa: “Per sconfiggere Voldemort: guardarlo”. Ma naturalmente a noi questo non interessa, perché nelle Dramione Voldemort non è solo Colui-che-non-deve-essere-nominato, è Colui-che-non-esiste.*

- Mezzosangue, ricambia il saluto Dray dopo qualche minuto, ora, anno. Cos’è in fondo il tempo di fronte ad un amore così grande e vero e sensato come il loro?   

Nulla. Così come la trama, l’originalità e la caratterizzazione.

Qualsiasi cosa perde d’importanza di fronte all’Amore vero di Dray e Mione.

Un Amore nato all’improvviso, ma in grado di sopravvivere a qualunque cosa, anche a tutte le maledizioni che il malvagio Lucius Malfoy userà sul suo giovane erede per punirlo.

*Draco nasconde la Nimbus 2001 regalatagli dal padre per comprargli l’ammissione in squadra, perché Lucius Malfoy ha sempre trattato male il figlio, se ne è sempre fregato e non gli ha mai voluto bene. E non ha mai indetto un processo per far condannare a morte un Ippogrifo che aveva osato sfiorare il suo amato e incredibilmente viziato figliolo.*   

Un Amore che sconfiggerà ogni pregiudizio, ogni avversità, ogni palese OOC.

L’Amore tra un Principe e una Regina.

L’Amore tra una Mary Sue e un Gary Stu.

 

 


 


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Capitolo 9
*** 8 ***


 

CAPITOLO 8.

 

 


Quando gli occhi di Dray presero a lacrimare in maniera molto poco virile e quelli di Mione iniziarono ad essere rossi come pomodori in modo assolutamente non inconsapevolmente sexyl’Autrice della Dramione decise finalmente di porre fine allo sguardo. Sguardo, nonché unica parvenza di trama della storia.

Per qualche interminabile secondo l’intera Dramione tremò, pervasa dall’eccitazione dell’Autrice, e nel crollo di alcune aule di Hogwarts qualche inutile comparsa perse persino la vita. Ma essendo un’inutile comparsa, per l’appunto, nessuno se ne preoccupò. Non nel momento fatidico della Dramione.

Era fatta. Oro e argento si erano fusi.

E sui pantaloni di pelle di drago di Dray si vedeva chiaramente una grossa, grosssporgenza.

Mione si leccava le labbra ed anche altre parti del corpo, grazie alla trasfigurazione applicata alla sua lingua, ora lunga all’incirca come quella di un formichiere, il tutto strusciandosi tra le rosse lenzuola di seta come la migliore delle pornodive. I suoi Lindor erano colmi di lussuria e la Regina non vedeva l’ora di darla a Dray e sentirsi chiamare ‘Mezzosangue’ durante il travolgente, abituale, orgasmo. Oppure, nei momenti di particolare romanticismo, Mia piccola Mezzosangue’.

Già. Quale donna non sogna di essere insultata in maniera fortemente razzista dal suo amante mentre fanno sesso?

Beh, Mione non desiderava altro dalla vita.

Non storcete il naso, non è affatto incoerente con il suo personaggio. Non facciamo confusione, suvvia: è Hermione quella che ha passato la sua intera adolescenza a combattere per i diritti dei Nati Babbani e dei Mezzosangue, non Mione.

Mione ha passato l’adolescenza a fare pompini, con tutta probabilità.

Ma tornando alla Dramione...per Godric, davvero volete che continui nella descrizione della scena? Andiamo, chissà quante volte l’avrete letta! Dieci, cento, un milione? Comunque sia, se non siete ancora stanchi di leggere di Mione e Dray che scopano come conigli, aprite una Dramione a caso e sarete accontentati. In questa Dramione in particolare non è possibile, perché, sfortunatamente per l’Autrice, ma fortunatamente per noii protagonisti hanno approfittato della distrazione generale per tentare la fuga.

O forse il suicidio, nel caso di Zabini.

Suppongo che non sapremo mai se quel lenzuolo legato alla torre di astronomia dovesse servire effettivamente come corda di impiccagione o se fosse stato pensato come mezzo per la fuga. È possibile che, notando le occhiate rassegnate, ma vogliose lanciategli da Ginevra (perché l’Autrice non si era certo dimenticata di lei), abbia semplicemente perso la ragione.

Non è raro, nelle Dramione, perdere la ragione.

Ma non disperate per il figo dagli occhi di ghiaccio: considerando che i personaggi di questa storia possono materializzarsi allegramente ad Hogwarts ed innamorarsi con uno sguardo, non credo proprio che l’Autrice si farà degli scrupoli a resuscitare Zabini.

Così come non farà particolarmente fatica a riacchiappare tutti i personaggi, dato che l’unico luogo in cui possono nascondersi è una pagina di word piena di cazzate parole.

Quindi non illudetevi.

La Dramione tornerà.

Ginevra e Zab torneranno.

Dray e Mione torneranno.

Più vogliosi ed irreali di prima. 

 

 


 


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Capitolo 10
*** EPILOGO ***


 

EPILOGO.


[Una fine, un nuovo inizio. Nuovo per modo di dire.]

 




Erano ormai trentasei ore e ventotto minuti che Dray e Mione scopavano ininterrottamente.

Evidentemente quel giorno il Principe delle Serpi non era molto in forma, perché ogni fan di Dramione sa che trentasei ore per lui non sono nulla.

Stiamo parlando di Draco Malfoy, santo Salazar! (Non chiedetemi per quale motivo il suo nome debba essere scritto sempre o in corsivo o sottolineato o in grassetto. So solo che si deve fare così, forse per esprimere meglio la sua incredibile ed infinita fighezza.) 

Dicevamo appunto che trentasei ore di sesso sfrenato e consecutivo sono un qualcosa di perfettamente normale per il biondo dagli occhi di ghiaccio. Se solo volesse, potrebbe andare avanti per settimane.

Nessuna ragazza, prima di Mione, era mai riuscita a resistere così a lungo, tanto che nella Sala Comune dei Serpeverde ( e con questo naturalmente intendo di Malfoy) è appeso un foglio con i turni delle varie amanti del Principe.

Ma Mione non è una ragazza qualunque, lei è la Regina dei Grifondoro, lei è la ragazza dagli occhi commestibili, lei è la ragazza dalla vagina di ferro.   

Quindi, molto semplicemente, può.

Se fosse necessario, potremmo anche trovare in questa sua grande dote di resistenza il motivo per cui il Principe si è innamorato di lei, ma, dato che questa è una Dramione, cercare una spiegazione all’amore tra Mione e Dray è totalmente superfluo. A nessuno interessa, sarebbe solo una perdita di tempo.

Senza contare che una Dramione ha altre priorità: in una sola storia l’Autrice deve sforzarsi di trovare almeno cinque varietà di dolce con cui descrivere gli occhi di Mione e cinque eventi atmosferici a cui paragonare gli occhi di Draco (non sia mai che la storia cada nel banale); inoltre in ogni capitolo almeno il 50% deve essere occupato dalla descrizione delle curve da sballo di Mione, delle labbra carnose di Mione, della pelle candida e liscia di Mione, dei capelli boccolosi di Mione, delle ciglia lunghissime di Mione, delle gambe chilometriche di Mione, de...insomma bisogna sempre ricordare al lettore che Mione è una figa da paura.

Ma lei non ci dà peso, ricordiamocelo.

Se indossa gonne raso-figa e vestiti scollati è solo perché le sue amiche la costringono. Questo è un punto molto importante, perché l’unica caratterizzazione di Mione che troverete mai in una Dramione consiste proprio nell’espressione ‘inconsapevolmente sexy’.

E l’altro 50% del capitolo deve esaltare il petto scultoreo di Dray, i suoi occhi color mare-burrascoso-ma-anche-cielo-in-tempesta, i suoi capelli setosi e, naturalmente, i famosi ‘addominali scolpiti dal Quidditch’.

*E a questo punto è lecito chiedersi esattamente come sia possibile scolpirsi gli addominali stando semplicemente seduti su una scopa. Credete che possa funzionare anche sostituendo la scopa con una poltrona?*

Spesso e volentieri in quel 50% l’Autrice deve inserire anche riferimenti al drammatico passato di Dray che lo ha portato ad essere così freddo e così dannatamente stronzo.

*Harry si chiede per un istante come debba essere definito allora il suo di passato, ma l’Autrice gli toglie immediatamente la facoltà di pensare. Non sia mai che rubi la scena al suo Dracuccio –ed è questo ciò che io definirei drammatico, essere chiamati ‘Dracuccio’.* 

 

[Dizionario Dramionesco. Pagina 785, settima riga a partire dal fondoSTRONZO: Questa parola è una delle più diffuse in ogni Dramione degna di questo nome. Differentemente da ogni altro contesto, in questo tipo di storie essa non ha nessuna connotazione negativa: il suo significato è semplicemente quello di ‘figo’. Usata fondamentalmente con riferimento a Draco Malfoy o, più raramente, Blaise Zabini.]

 

E non dimentichiamoci dei vestiti.

Avete presente tutti quei discorsi sul fatto che l’abbigliamento non è importante, che quello che conta è ciò che una persona ha dentro eccetera eccetera?

Bene, dimenticateli.

Perché se caratterizzare coerentemente un personaggio –o anche solo caratterizzarlo- in una Dramione non è necessario, è invece indispensabile descrivere nel dettaglio ogni singolo abito indossato da Mione, Dray, Gin, Daph e chiunque altro faccia parte del gruppo di amici dei protagonisti. Ovvero il gruppo di fighetti.

E se non avrete la più pallida idea di che fine abbiano fatto Voldemort, la guerra, Tiger e Goyle, Harry e Ron, le regole scolastiche, Neville, la divisa, i difetti, gli Horcrux, il senso e la trama, invece saprete sempre con precisione l’esatta sfumatura di rosa del tubino indossato da Mione alla Festa Del Rutto.

Ah, già: nella Hogwarts Dramionesca c’è una festa per ogni cosa. Non siete mai stati alla Festa Del Peto? Siete proprio out!

Per non parlare di...come? Oh, scusate. Sì, certo, anche io dovrei tornare a casa tra un po’, quindi continuiamo, avete ragione. Dove avevamo lasciato Dray e Mione?

Nel letto. Che sorpresa.

L’atmosfera nella stanza privata di Dray e Mione era, per la prima volta dopo diverse ore, rilassata. Mione, dopo aver provato il suo quindicesimo orgasmo-migliore-della-sua-vita, era stesa al fianco del corpo nudo di Dray, avvolta solo dalle lenzuola vermiglie. Il braccio del Principe le cingeva le spalle, mentre il suo proprietario viveva uno dei rari momenti della storia in cui compiva un’azione che non fosse scopare o ghignare: pensava.


[N.B. I pensieri di Dray sono stati accuratamente filtrati e modificati, perché l’alto tasso di zuccheri contenuto in essi avrebbe causato morte o dolore straziante a diverse persone sane di mente. Per rispetto verso ogni essere umano abbiamo dunque deciso di riportarne qui solo l’inizio, saltando tutta la parte in cui il biondo si rende conto di non poter vivere senza la sua Mione e ciancerie varie e smielate.]

 

“Chi l’avrebbe mai detto che io, nobile purosangue, Principe delle Serpi, mi sarei innamorato, tra tutte, proprio della Mezzosangue!”

Già, chi l’avrebbe mai detto.

Proprio nessuno.

A parte, beh, tutti.

 

 

 

 

- - -

 

 

...l’Autrice di Dramione Backstage fissa lo schermo bianco con sguardo perso. Un filo di bava cola dall’angolo sinistro della sua bocca e la testa le ciondola lievemente di lato. Passano diversi minuti, ma è solo quando il suo cane abbaia che lei si risveglia di colpo. Subito porta nuovamente le mani alla tastiera per concludere la sua parodia, ma un lieve capogiro la fa desistere.

Dedicarsi per così tanto tempo alle Dramione ha irrimediabilmente compromesso la sua salute. Il suo corpo non è mai stato adatto a sopportare una Dramione, avrebbe dovuto tenersene lontano. Ora non le resta che una cosa da fare: questa follia deve essere fermata.

 


 - - -

 


*Due ore dopo. Camera dell’Autrice della Dramione.*

Lei batte velocemente sulla tastiera, sorridendo estasiata: Dray e Mione stanno per fare sesso di nuovo. Questa volta sul leggio della Sala Grande, durante il pranzo. Per un istante il rumore dei tasti si ferma, mentre lei corruccia le labbra pensando a quale può essere il luogo successivo: ne sono rimasti pochi ad Hogwarts, ormai, non ancora battezzati dall’amore di Dray e Mione. Forse un ramo del Platano Picchiatore può andare. Beh, ci penserà più avanti.

Sta per rimettersi a scrivere, quando il cigolio della porta la fa bloccare. Il lampo di luce verde la avvolge prima ancora che lei sia riuscita a voltarsi completamente verso la porta, dove Malandrina respira affannosamente e con la bacchetta ancora alzata.

Ha venduto la sua anima al diavolo per averla, ma ci sono cose per cui si è disposti a tutto. E fermare una Dramione è una di queste.

 

 

 - - -

 

 

 

Hermione si riveste in tutta fretta, stando ben attenta a non incrociare lo sguardo di Malfoy. Lui, d’altro canto, non ha nemmeno la forza di alzarsi dal letto. O respirare. O fare qualunque altra cosa in effetti.

Hermione, uscendo a gambe larghe dalla stanza, si ripropone di mandare Madama Chips da lui. È di buon umore in fondo, così come tutti d’altro canto: la Dramione è finita.

Hogwarts sembra rinascere: le ragazze iniziano di nuovo ad andare in giro con gonne che coprono loro almeno le mutande, la Stanza Delle Necessità torna ad essere un luogo segreto ed il cartello ‘Bordello/Discoteca’ appeso fuori dalla sua porta svanisce, così come la porta stessa. Ginny e Pansy possono smettere di ficcare la lingua nelle bocche di ogni essere di sesso maschile, statue e quadri compresi, ed Harry, Neville, Tiger e Goyle, Luna e tanti altri riacquistano finalmente il dono della vita. Ron smette di mangiare, cosa che lo salva da un’esplosione certa, mentre Zabini, con la sua pelle scura, si getta tra le braccia di sua madre, che ora lo riconosce di nuovo. Silente fa Evanescere tutte le canne dal suo ufficio e la McGranitt tenta di ridare ad Hogwarts l’aspetto di una scuola.

Pian piano le cose tornano alla normalità, il senso e la ragione iniziano a diffondersi lentamente tra i corridoi della scuola ed i personaggi, seppur con qualche difficoltà, tornano in sé, riacquistando il loro IC.  

La felicità è ovunque, persino Harry è così contento di esistere di nuovo da non riuscire a rattristarsi completamente vedendo l’ottava di Ginny ritornare all’usuale seconda.

Tutto è come è sempre stato, così come la Rowling lo ha descritto. Persino il Platano Picchiatore tira un sospiro di sollievo, perché certe cose i ragazzi della scuola non dovrebbero proprio permettersi di farle sui suoi rami.

Ma le illusioni sono destinate a svanire prima o poi. Ed in questo caso prima.

Perché per una Dramione che finisce, ce n’è un’altra che inizia.

E, purtroppo per loro, i personaggi sono sempre gli stessi

Madama Chips aveva appena raggiunto lo sfinito Draco, quando il primo segnale si fece vedere: da sotto le coperte di seta qualcosa si drizzò improvvisamente, richiedendo a gran voce che Draco lasciasse il posto a Dray.

Mione stava camminando spedita verso la Sala Comune dei Grifondoro, per riabbracciare i suoi amici, quando per poco non cadde a terra, mentre le sue gambe diventavano chilometriche, come quelle di Mione. Ed un sacco di curve iniziarono a percorrere il suo corpo in un modo alquanto spiacevole, prima di fermarsi al posto giusto.

Ron stava letteralmente correndo via dalle cucine, quando un enorme panino si librò per aria per poi ficcarglisi di forza in bocca. Ron sperò di strozzarsi con quel panino.

Ginny lo seppe quando il suo seno si ingrandì improvvisamente, facendo saltare un bottone dalla sua camicia. Harry lo seppe quando quel bottone gli finì in un occhio. L’altro occhio, d’altro canto, era già svanito.

Pansy aveva solo chiesto a Theodore Nott se poteva gentilmente prestarle la sua piuma d’oca, ma non si stupì quando si ritrovò con lui nella Stanza Delle Necessità. In quel momento pensò che, per esaudire il suo desiderio, la stanza avrebbe dovuto tagliarle la gola.

La madre di Blaise Zabini si chiese dove fosse finito suo figlio e perché quel ragazzo bianco dagli occhi chiarissimi la stesse abbracciando. Tuttavia, data la forza e la disperazione con le quali il giovane singhiozzava, non ebbe il cuore di staccarsi da lui.

Albus Silente fissò per diversi minuti la canna appena comparsa sulla sua scrivania prima di rassegnarsi a fumarsela. Ed in fondo perdere la capacità di capire cosa stava succedendo non era così male in quel momento.

In quel terribile, tragico momento.

La nuova Dramione stava per iniziare.

 

- - -

 


La faccia di Draco Malfoy appare improvvisamente sullo schermo. Dietro di lui, nella Stanza Delle Necessità momentaneamente adibita a confessionale, si trovano Hermione, Ginny, Zabini, Pansy e tutti gli altri personaggi ingiustamente maltrattati ogni giorno nelle Dramione.

- Per favore, aspettate. Parliamone, no?

La voce del giovane Malfoy è intrisa di panico.

Io lo so che voi fan siete quelli che ci hanno fatti diventare famosi e tutto, ma dico una volta, una, non potete cambiare almeno qualcosa?- Una lacrima silenziosa riga la guancia di Pansy, che parla con voce rotta. - Dobbiamo recitare la stessa storia all’infinito?

Zabini, dietro di lei, sta singhiozzando rumorosamente.

- Per favore, mi manca mia madre.

Harry smette di prendere a testate il muro solo per pronunciare poche flebili parole, con uno sguardo vuoto.

-Voi non potete decidere che io non esisto. Io...io esisto, ne sono sicuro...mi sentite? Sto parlando, vero? Io sono qui, io esisto. No?

Ron ha gli occhi lucidi di lacrime.

- Abbiate pietà, vi scongiuro: non ho più fame. Non ho una vita, posso solo mangiare e mangiare e ancora mangiare...

Hermione gli posa comprensiva una mano sulla spalla, prima di farsi forza e prendere la parola, con tono pratico.

- Ragionate: non c’è bisogno di ridurci così, tutto questo non è affatto necessario: abbiamo fatto le stesse cose già milioni di volte, perché farcele ripetere? Basta che apriate una vecchia Dramione e...


Improvvisamente la connessione si interrompe. Loro non vogliono ascoltarli. Loro non ascoltano nessuno.


Un silenzio teso cala nel confessionale.

Draco emette un flebile, stridulo sussurro.

- Prima o poi si stancheranno, no?

Silenzio.

No?

Quando il numeretto delle recensioni salì ancora, Draco capì che no, non si sarebbero stancate affatto.

 

 

 

 


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