Vanilla and Mint...

di Phoenix95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Settembre... ***
Capitolo 2: *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 3: *** La Torre di Astronomia ***
Capitolo 4: *** Ti Penso... ***
Capitolo 5: *** Paura di TE. ***
Capitolo 6: *** Chiarimenti. ***
Capitolo 7: *** L'Inizio di una meravigliosa AMICIZIA. ***
Capitolo 8: *** Una notte da ***
Capitolo 9: *** Ehi! Siamo solo Amici! ***
Capitolo 10: *** Un odioso pretendente. ***
Capitolo 11: *** Hogsmeade. ***



Capitolo 1
*** Primo Settembre... ***


Ted..
Quella mattina del 1° Settembre mi svegliai più presto del dovuto.
Il sole filtrava da una fessura in mezzo alle tende e tutto in casa era molto silenzioso, nonna ancora dormiva.
Stiracchiandomi e sbadigliando misi le pantofole e mi diressi verso la scrivania per scrivere a Phil e a Terence che sarei andato a King's Cross con Harry e Ginny e di non preoccuparsi per il passaggio in stazione.
Con un'ultima riletta misi le due lettere dentro la busta e le legai alla zampa di Archie, l mio gufo.
Archie mi era stato regalato dalla nonna il primo anno ad Hogwats e gli sono molto affezionato.
Il pennuto era pena tornato dalla caccia notturna e stava spolpando un osso di un piccolo topo.
"Ciao Archie" il gufo tubò allegro in risposta "dovresti consegnare queste per me a Phil e a Terry".
Archie scrollò le penne e mi beccò delicatamente le dita, poi saltò sul davanzale e spiccò il volo verso il sole che ormai stava sorgendo e irradiava le colline a orizzonte.
Mi soffermai un attimo a guardare il mio gufo fino a quando non divenne un minuscolo puntino nel cielo, poi sbadigliai e mi diressi a fare la doccia.
Adoro fare la doccia con l'acqua fredda, soprattutto di mattina, aiuta a svegliarmi.
quando ebbi finito indossai una T-Shirt e dei jeans puliti e scesi di sotto a fare colazione.
La nonna era già sveglia ed era impegnata a prepararmi le uova strapazzate.
"Nonna, faccio da solo, non ti preoccupare!" dissi esortandola a tornare a dormire, lei mi abbracciò e disse "Ah, sciocco di un ragazzo! Tua nonna è meno vecchia di quanto pensi, siediti e mangia, da bravo!" sorrise e mi diede una pacca sulla schiena.
La cucina era innondata da una luce chiara e abbagliante, e l'aria che entrava dalla finestra profumava d'autunno, erba fresca e rugiada.
Nonna mi piazzò davanti un bicchiere del suo succo di zucca e le uova con pancetta, le sorrisi e iniziai a mangiare.
Quell' estate ero stato con Harry e Ginny in Norvegia e poi sono andato con loro, Ron e Hermione in Romania a trovare Charlie e la sua famiglia.
Charlie allevava da anni draghi di ogni specie e mi ero proprio appassionato a quelle creature stupende eppure così letali.
Phil di recente mi aveva mandato una cartolina dall' India, suo padre è un grande guaritore del San Mungo e si era recato lì per apprendere l'arte delle erbe e delle medicine.
Lo sfortunato Terry invece ha passato le sue vacanze da zia Whilelmina in Scozia, ma non è andata poi così male, mi ha scritto che ha conosciuto una ragazza del posto davvero carina e che si tenevano in contatto via gufo.
"Harry ti viene a prendere alle 9?" domandò la nonna "Ho sentito che il piccolo James inizierà il primo anno" sorrise "finalmente quella piccola peste andrà a scuola e vedrai cme lo meteranno in riga i professori!" rise e si avvicinò a me.
"Ieri, mentre facevo le pulizie in soffitta ho trovato questa..." era diventata improvvisamente seria e un velo di tristezza le era caduto sugli occhi.
Tirò fuori dalla tasca una foto un po' consunta e me la porse.
Io la presi e mi sentii sprofondare... "Mamma... Papà..."sussurrai a mezza voce.
I mei genitori sorridevano e salutavano dalla foto, c'ero anch'io ed ero in braccio a papà, i miei capelli cambiavano colore a ritmo regolare, da rossi a biondi, da biondi a castani e da castani a neri.
Guardai la nonna e le scese una lacrima.
"I tuoi genitori sono stati molto coraggiosi e hanno combattuto per un futuro migliore... per il Tuo futuro..." la sua voce incrinata dalle lacrime mi paralizzò e la solitudine mi abbracciò in una morsa stretta come una triste amica.
Strinsi la nonna in un abbraccio e le died dei colpetti sulla schiena.
"Mi mancano, sai? Non faccio che pensare a loro, a tua madre tutti i giorni..." mi sussurò nell'orecchio cn la voce rotta dal pianto, "Mancano anche a me nonna, tanto..." le risposi.
Lei si sciolse all'abbraccio e si asciugò con un fazzoletto le lacrime, poi mi sorrise e mi accarezzò una guancia "Promettimi che diventerai un grande mago come loro" disse seria guardandomi negli occhi.
"Certo, nonna, sono fiero di essere loro figlio e diventerò un Auror proprio come la mamma".
La nonna mi baciò sulla fronte poi guardando l'orologio trillò con l'allegria di sempre "Ma sono quasi le nove! Svelto, corri di sopra a prendere il baule, Harry sarà qui a momenti!"
Guardai anch'io l'orologio e salii di corsa le scale, sfrecciai per il corridoio ed entrai nella mia stanza.
Archie non era ancora tornato.
Presi il baule e la gabbia vuota scesi nuovamente di sotto trascinando il carico pesante, nonna mi vide in cima alle scale "Baule Locomotor!" disse agitando la bacchetta veloce, "Ma non hai ancora imparato a usare gli incantesimi? Eppure hai preso una "O" in Incantesimi ai G.U.F.O!!!" mi guardò severa e poi sorrise di nuovo come smpre.
Da fuori si sentì il rumore i un clacson "Harry!" sorrisi.
Nonna aprì la porta e fuori era parcheggiata un'auto del Ministero di un blu scuro e dai finestrini si vedevano spuntare le facce di tre ragazzini vispi.
Harry e Ginny scesero dall'auto e Ted corse loro incontro.
Il suo padrino era sempre lo stesso, alto, magro e con l'inconfondibile cicatrice.
Ginny era avvolta in un soprabito color smeraldo e gli sorrideva radiosa.
"Ciao Ted" disse Harry abbracciandomi e dandomi una pacca sulla schiena "Come va? tutto bene con i G.U.F.O?" mi chiese sciogliendosi dalla stretta.
"Sì, ho preso quasi tutte "O", due "E" e un "A" in Divinazione" risposi baciando Ginny sulle guance.
"Divinazione? Ma a che serve?! Ho sempre odiato quella materia!"rispose Harry ridendo; la Cooman infatti aveva insegnato quando il suo padrino frequentava Hogwarts e aveva la sgradevole abitudine di predire la sua morte a ogni lezione.
Salutai in fretta la nonna e salii in macchina "Ti scriverò ogni settimana" urlai dal finestrino agitando la mano.
"Non ti preoccupare figliolo, ci vediamo a natale!" rispose lei sulla soglia di casa.
"A presto Andromeda, conto su di lei a Natale" gridò Ginny mentre Harry metteva in moto.
Nonna sorrise un'ultima volta e presto sfrecciammo giù per il viale verso Londra.
Durante il viaggio pensavo al Quidditch e ai momenti che avrei passato con i miei amici... Quest'anno sarebbe stato il migliore di tutti.

Victoire

Uno scalpiccìo, il rumore delle tende scostate mi colsero nel sonno di una fresca mattina del primo giorno di Settembre.
"Victoire, sveliati tesoro!" disse mia madre entrando nella mia stanza di corsa.
"Victoire, sai che jorno è oggi? E' il primo Settombre, inizia la scuola!" strillò mia madre scrollandomi.
"Mamma, adesso mi sveglio, ancora cinque minuti!"protestai con la voce impastata dal sonno, "Nionte affatto! Tu ti svegli adesso o di butto giù io dal letto personalmonte!" minacciò lei guardandomi duramente.
Rassegnata scesi dal letto e mi vestii, misi una gonna lilla e una camicetta bianca con un cerchietto abbinato.
Scesi di sotto, e trovai mio padre che faceva colazione con Dominique e Louis.
"Ciao papà" stampai un rapido bacio sulla guancia a mio padre mentre leggeva il Profeta.
"Finalmonte! Era ora che ti sveliassi!" disse mia madre portandomi la colazione.
Alzai gli occhi al cielo e addentai un toast annoiata.
"Guarda Felur, hanno messo un'articolo su James Potter, il figlio di Harry" disse improvvisamente papà alzando gli occhi dal Profeta, mia madre lo guardò interrogativa.
"Il figlio primogenito di Harry Potter, James Potter, di anni 11, oggi entrerà a Hogwarts per iniziare il suo primo anno nella scuola di Magia e Stregoneria. Il ragazzo si rivelerà brillante come il padre o pestifero come il nonno? Continua a pagina 10"
lesse papà, poi sorrise e aggiunse "Pazzesco, hanno chiesto a Harry un parere sui voti che James otterrà ai G.U.F.O! Harry non si è neanche degnato di rispondere ovviamente." papà rise e porse il giornale a mamma, lei lesse velocemente e commentò "Povero Arrì, non lo lasciano mai un po' di pasce, scè sompre un articolo dedicato a lui sul Settimanale delle Streghe, starà andado fuori da gangheri!".
Harry Potter era molto famoso nel mondo magico per avere sconfitto per ben due volte il mago oscuro più temuto di tutti i tempi ed era anche mio zio.
Aveva sposato zia Ginny e avevano tre figli, i miei cugini James, Al e Lily, era il capo degli Auror.
Abitavano in una bellissima villa in Cornovaglia e qualche volta io e i miei fratelli andavamo a giocare a Quidditch da loro.
"Forsa Victoire, è tordi! Vai a prondere le tue cose che tra poco partiamo!" disse mia madre dalla cucina.
Mi alzai sbuffando e ritornai in camera a prendere il baule e la mia civetta Joyce.
Dominique mi aiutò a portare tutto e a caricarlo in macchina, adoravo mia sorella e andavamo molto d'accordo.
Misi un paio di noci nella gabbia della civetta e lei fischiò allegra strofinando la testa sulla mia mano.
Papà mise in moto e partimmo per Londra.
Ero eccitatissima di rivedere le mie migliori amiche Gwyneth e Lena, insieme facevamo il 4° anno ed eravamo tutte in Grifondoro.
Avevo anche degli amici come Bradley e Finn di Grifondoro, Christopher di Corvonero e Alice di Tassorosso.
Mentre l'auto percorreva la strada fantasticavo e pensavo ai bei momenti che avrei passato e pensai che quest'anno sarebbe stato davvero stupendo.

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Capitolo 2
*** Ritorno a scuola ***


Spazio Autrice

Scusate se non mi sono presentata nel primo capitolo...

Che dire, sono una ragazza di 15 anni e divido la passione della scrittura assieme alla mia gemella...

Questa è la mia prima Fanfic, spero vi piaccia...

Godetevi il secondo capitolo!!! :D

Ted

Parcheggiammo poco lontano da King's Cross e Harry mi aiutò con il baule mentre Lily portava la gabbia di Archie e Albus aiutava il fratello maggiore con i bagagli.
"Ron e Hermione vengono a salutare Victoire?" domandò Ginny svoltando l'angolo della strada, "Sì, vengono a salutare anche James e Ted" rispose Harry trascinando il baule e tenendo per mano Lily.
"Ci saranno anche Rose e Hugo?" chiese Albus curioso, "Sì, può darsi" rispose Ginny.
James intanto saltellava tutto contento ed eccitato "Secondo te in quale casa finirò?" chiese al padre spingendo il fratello da parte, "Non lo so James, è il cappello che sceglie, tu dove vorresti finire?".
James contrasse il viso pensieroso e poi come lluminato rispose "Grifondoro, ovviamente! Sì, penso che finirò in Grifondoro, come voi no?" sorrise James ai genitori.
"Anche Tassorosso non è male" dissi "Io sono in Tassorosso, come mia madre" Harry e Ginny mi sorrisero comprensivi.
Finalmente arrivammo a King's Cross praticamente mimetizzati tra la folla di Babbani indaffarati e frettolosi.
Prendemmo i carrelli e deponemmo i bagagli in ordine, poi con Harry in testa ci drigemmo al binario 9 e 3/4.
Come al solito qualche Babbano si girava incuriosito al passaggio dei carrelli con i grossi bauli e i gufi che tubavano placidamente scuotendo appena le piume.
Superammo in fretta il binario 9 e poco prima del binario dieci ci fermammo.
"Andiamo prima io e James" sussurrò Harry, "A seguire Ted e Al e Ginny e Lily".
Con noncuranza Harry e James scivolarono vicino al passaggio per poi scomparire senza essere visti, e noi li imitammo.
Appena entrati ci accolse la solita fitta nebbia dell' Espresso che si diradò poco dopo.
"Hey! Eccoli là!" gridò James indicando quattro figure poco più in là di noi, "Ciao Rose, ciao Hugo!" salutarono James, Al e Lily avvicinandosi in fretta.
"Hey Harry come te la passi?" disse Ron abbracciando Harry e baciando Ginny, "Non male, quelli del Profeta e del Settimanale delle Streghe mi danno il tormento!" sbuffò Harry, "Penso abbiate visto le innumerevoli interviste...".
"Non chiedermelo, Hermione compra sempre il Settimanale... adora i pettegolezzi!" rise Ron, Hermione lo fulminò "Ron! Non è assolutamente vero! Trovo molte ricette interessanti. Non ascoltatelo...".
"E' sempre il solito." rise Ginny.
"Ciao Teddy, come va?" mi salutò Ron, "Bene, grazie ho passato delle ottime vacanze" risposi, "Come sono andati i G.U.F.O?" domandò Hermione curiosa.
Ron alzò gli occhi al cielo, Ginny rise.
"Bene, ho preso quasi tutte "O", due "E" e una "A" in Divinazione" risposi, Hermione sorrise radiosa.
"Hey ragazzi!" qualcuno alle nostre spalle stava arrivando.
Ci girammo e apparve dalla densa nebbia un uomo alto e rosso con al seguito una donna bellissima dai capelli biondi che sembravano emanare una luce argentea, c'erano anche due ragazze e un bambino.
"Siamo in anticipo, Fleur aveva paura di arrivare in ritardo." disse l'uomo ammicando alla moglie, "Non fare lo sciocco Bill!" cinguettò la moglie in risposta.
La ragazza più grande sbuffò spazientita.
"Ah, tu devi essere Teddy Lupin, il figlio di Remus e Tonks" disse l'uomo porgendogli una mano. Io sorrisi in risposta.
"Il piccolo Teddì?" trillò Fleur sorridendomi "Sono Fleur la molie di Bil" mi porse la mano e gliela baciai, profumava di rosa.
"Lui è mio figlio Louis, Dominique e Victoire" .
Li guardai uno a uno.
Il ragazzino doveva avere all'incirca 8 anni, era biondo e aveva gli occhi grigi, la ragazzina più piccola ne doveva avere 10, anche lei bionda ma con occhi verdi.
Victoire era in età da Hogwarts, era alta, bella, bionda come la madre e aveva degli occhi davvero stupendi.
Le porsi la mano e lei mi guardò in modo strano, tra il sorpeso, l'arrogante e il sospettoso.
Ci stringemmo la mano.
"Bene ora che ci siamo presentati tutti è tempo di partire" esordì Harry, aiutò James a caricare il Baule e il gufo sul treno.
Il figlio abbracciò la madre e il padre, salutò gli zii, i fratelli e i cugini.
Victoire salutò la sua famiglia e salì in fretta sull' Espresso, io la guardai... mi sentii un po' strano.
Quando passò si sprigionò un dolce rpufumo di vaniglia, annusai la mano e il profumo era più intenso.
Sorrisi e mi diressi verso lo scompartimento dei miei amici.

Victoire

"E così si chiama Teddy Lupin..." pensai.
Entrai nello scomartimento e mi accolsero Gwyn e Lena con Bradley e Finn, sorrisi e abbracciai tutti.
Parlammo a lungo delle nostre vacanze.
Gwyn ci diede una stupenda notizia, suo fratello Fances era stato preso come Cacciatore nei Kenmare Kestrels, e Finn aveva ricevuto recentemente in regalo una nuova scopa da corsa.
Bradley aveva una nuova ragazza e Lena ci disse che sua sorella era nata tre settimane fa.
"Sentiste come strilla improvvisamente di notte..." borbottò lei, "Io e Jamie ci siamo dovuti trasferire in mansarda e insonorizzare la stanza".
Ridemmo di gusto al pensiero di Lena che portava la sua innumerevole collezione di sfere di cristallo colorate fino alla mansarda.
"Hey, quest'anno non entrerà a Hogwarts il figlio di Harry Potter?" domandò Finn, tutti mi guardarono improvvisamente.
"Sì, mio cugino farà il primo anno... l'ho sentito addirittura sul Profeta..." risposi.
In quel momento arrivò la Strega con il carrello dei dolci "Qualcosa di dolce dal carrello...?" la sua voce eccheggiava nel corridoio dell'Espresso sempre più vicina.
Lena aprì le porte dello scompartimento "Qualcosa dal carrello ragazzi?" domandò la Strega.
"Certo, mi dia una brioches di zucca e tre cioccorane" chiese Finn.
"A me un pacchetto di Pallini Acidi" domandò Bradley.
"Per me solo del succo di zucca" disse Gwyn "Anche per me, grazie" aggiunse Lena.
"Tu non prendi niente?" mi chiese Gwyn "No, sono a dieta" risposi io.
A Finn andò una cioccorana di traverso, "Ma sei fuori? Sei perfetta hai del sangue Veela dentro di te, non essere sciocca!" disse Gwyn strabuzzando gli occhi.
"Già" s'inserì Bradey "ho sentito nei bagni che qualche ragazzo, anche più grande vorrebbe chiederti di uscire".
Arrosii un po', poi risposi "Non ci credo, avrai capito male" sapevo che non era vero ma non volevo sembrare troppo vanitosa.
Non ci potevo fare nienta dato che la mia bisnonna era una Veela e io possedevo alcuni poteri ammalianti nei confronti dei ragazzi, ma da una parte la cosa non mi piaceva.
Mi faceva star male il pensiero che a una ragazza innamorata avrei potuto rubare con uno schiocco di dita o semplicemente guardandolo, il suo ragazzo, era crudele.
Era iniziata a cadere la pioggia e i vetri erano appannati, i miei pensieri volarono a Hogwarts, mi sentivo incredibilmente stanca e non vedevo l'oro da di rifocillarmi con il meraviglioso pasto preparato dagli Elfi, e dormire tra le calde coperte del mio letto a baldacchino.
"Sarebbe già ora di mettersi le uniformi ragazzi" annunciò Lena guardando l'orologio "Manca mezz'ora al nostro arrivo a Hogsmeade".
Velocemente ci cambiammo e prendemmo i bauli dalla rete.
Il treno si fermò poco più tardi e iniziammo a scendere in fila.
Fuori pioveva e le carrozze ci attendevano poco lontano da Hagrid che strillava il suo inconfondibile "Quelli del Primo anno di quaaaa!".
Salimmo tutti e cinque sulla carrozza appena in tempo perchè era iniziato un violento lubifragio e non avevamo gli ombrelli.
Immediatamente la carrozza partì alla volta del castello.

Ted

Eravamo appena scesi dal treno e avvistato una carrozza quando la ragazza di King's Cross, Victoire o come si chiamava, assieme a quattro amici salì su di essa.
Avevamo appena perso la carrozza e ci sorpese immediatamente un acquazzone.
"Tante grazie Victoire..." pensai furioso, "Andiamo ne ho vista una laggiù" gridò Phil, e corremmo verso una carrozza dieci metri più distante da noi.
Entrai inzuppato fino all'osso "Etciù" starnutì Terry, "ci hanno soffiato la carrozza proprio quando è iniziato a piovere più forte! Etciù!".
La carrozza si diresse verso il castello e poco più in là vidi James e il gruppo del primo anno con Hagrid che si apprestavano a salire sulle barche, il ragazzino era veramente eccitato.
Pensai di essere stato fortunato a non passare sul lago con quest'acquazzone spaventoso, saremmo affondati di sicuro...
Scendemmo dalla carrozza e salimmo le scale a tutta velocità e quasi non rischiai di scivolare, intanto Victoire e i suoi amici erano praticamente asciutti sulla soglia a chiacchierare amabilmente.
Lei mi guardò, io la guardai... ci guardammo...
Sembrava che il tempo si fosse fermato.
Non mi salutò nemmeno ma mi guardò come se si sentisse in colpa, immediatamente distolsi lo sguardo.
"Victoire Weasley eh?" mi sussurrò all'orecchio Phil "E' la ragazza più bella del suo anno, se non di tutta la scuola... è in parte Veela lo sapevi?" sussultai, "In parte Veela?" pensai "Adesso si spiegava tutto...".
"Andiamo, quella non fa per te, chissà quanti ragazzi ha alle calcagna" disse Terry tirandomi per un braccio.
La guardai un'ultima volta, stava ridendo con le sue amiche e sembrava imbarazzata, aveva dei denti bianchissimi, splendenti, e la sua bocca era perfetta e carnosa.
Entrammo in Sala Grande e ci sedemmo sulle panche del tavolo di Tassorosso pronti per la cena.

Victoire

Ted Lupin mi guardava dall'altro lato del portone del castello, io lo guardai imbarazzata.
Io e gli altri gli avevavo soffiato la carrozza e me ne sono accorta solo dopo guardandolo dal finestrino mentra l'acqua gli scrosciava sul quel suo viso perfetto e liscio.
Lo guardai come per dire "Scusa, mi dispiace per prima" e lui parve capire.
"Ted Lupin? E' del sesto anno, Tassorosso" disse Gwyn maliziosamente "E' davvero carino, è un metamorfomagus ed è in grado di cambiare aspetto, quando l'hai guardato i suoi capelli sono diventati da biondi a rosso fuoco... vi conoscete già?" mi diede una gomitata.
Risi imbarazzata sperando che non mi vedesse, "Sì, più o meno, mio zio Harry è il suo padrino, ci siamo conosciuti stamattina a King's Cross...".
"Ah, capisco... ti sei innamorata a prima vista eh?" sghignazzò Lena guardando Ted che entrava nel castello.
Sbattei le palpebre più volte e le risposi rossa in viso "Ma cosa ti passa per la testa, ci conosciamo a pena... e poi qui a scuol ci sono un sacco di ragazzi meglio di lui" risposi seccata.
Mi stupii di quello che avevo detto...
Di solito quando rispondevo così seccata era perchè non mi volevo sentir dire la verità...
Già ma quale verità? Ted per me era uno sconosciuto anche se zio Harry era il suo padrino, non lo conoscevo affatto e non capivo perchè avrei dovuto conoscerlo.
Entrammo in Sala Grande e ci sedemmo al tavolo dei Grifondoro salutai Christopher a quello dei Corvonero e Alice a quello dei Tassorosso.
Istintivamente cercai con lo sguardo Ted al tavolo dei Tassorosso e vidi che stava parlando con i suoi amici.
Gli insegnanti si accomodarono al lungo tavolo infondo alla sala e poco più tardi arrivarono quelli del primo anno guidati dalla Professoressa Stewart di Trasfigurazione, Direttrice di Grifondoro.
James era in testa alla fila degli studenti e non sembrava affatto impaurito come i ragazzini che lo seguivano, uno di loro era così piccolo che quasi non incimpo' nel suo mantello.
"Bene, Benvenuti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, com tutti sapete i ragazzi del primo anno drovrenno affrontare lo smistamento nelle case.
Il Cappello Parlante verrà posto sui vostri capi e sceglierà il dormitorio più adatto a voi, quindi, in ordine alfabetico vi recherete qui" indicò uno sgabello sotto il palco dove era posizionato un cappello vecchio e logoro con uno strappo alla base " e vi sedrete sullo sgabello."
Dopo che il Cappello Parlante ebbe cantato la sua canzone la professoressa Stewart chiamò in ordine alfabetico i ragazzini.
"Allenby Connor".
Un ragazzino spaurito, da capelli nerissimi si recò tremante allo sgabello e si sedette.
Il Cappello Parlante urlò "Corvnero!" uno scroscio di applausi si levò dal tavolo dei Corvonero e Connor corse al suo tavolo tutto felice.
"Avebury Hailey".
Una ragazzina dai capelli mossi e biondicci venne spinta verso lo sgabello.
Si sedette e il Cappello dopo qualche minuto urlò "Grifondoro!"
I miei compagni urlarono di gioia, io applaudii.
Hailey saltellò fino al nostro tavolo e abbracciò la sorella maggiore.
Lo smistamento proseguì veloce con "Beckford Carson"(Serpeverde!), Bentley Douglas (Corvonero!), Balckett Fiona (Tassorosso!), Collidge Shawn (Tassorosso!), Cobbett Poppy (Serpeverde!), Dryden Eleanor (Grifondoro!), Doughty Barbara (Corvonero!), Duns Patrick (Tassorosso!), Earle Melina (Serpeverde!), Ervine Simon (Grifondoro!), Flint Damon (Corvonero!), Florey Clorinda (Grifondoro!), Flynn David (Corvonero!), Furnivall Steven (Serpeverde!), Gable Tina (Tassorosso!), Gauden Zoey (Serpeverde!),
Gray Noah (Serpeverde!), Hawes Tawny (Grifondoro!), Harper Tannis (Tassorosso!), Jowett Jessica (Corvonero!), Krebs Mary (Serpeverde!), Kyd Kevin (Grifondoro!), Lawson Pierce (Tassorosso!) si arrivò a Potter James.
James si diresse a passo deciso verso lo sgabello, molte voci sussurrarono al suo passaggio.
Si sedette sullo sgabello e la Stewart gli mise il cappello sulla testa.
"Un Potter! Il figlio di Harry Potter?" esclamò quest'ultimo sorpreso, "Sì, sono James Potter" rispose il ragazzino.
"Bene, so già cosa fare di te... Grifondoro!" Il mio tavolo esplose in un ruggito di benvenuto per James, lui fece un salto ed esultò corse ad abbracciarmi.
"Visto, Victoire? Ce l'ho fatta!" esclamò al settimo cielo "Manderò subito Jerome a mamma e a papà!".
Lo smistamento finì con Wilder Helmutt (Tassorosso!) e tutti finalmente si poterono rifocillare.
Un vassioio di tartine al salmone comparve al centro del tavolo, i bicchieri si riempirono di succo di zucca, apparvero insalate di tutti i tipi, costolette e cosce di pollo.
Appena finito il pranzo mi recai al dormitorio, ero stanchissima.
I miei amici restarono ancora in Sala Grande per il dolce.
Vidi Ted che faceva lo stesso, ma non si accorse di me.
Lo vidi uscire dalla sala e non seppi il perchè ma lo seguii.
Cercando di fare piano gli stetti alle costole, camminava veloce, sembrava dirigersi alle terrazze, sentivo Pix qualche corridoio più in là fare baccano e temevo che mi avrebbe fatto scoprire se non lo evitavo.
Ted proseguì dritto, svoltò a sinistra e salì le scale poi si girò.
Come un fulmine mi nascosi dietro un'armatura senza fare rumore, trattenni il respiro.
Il mio cuore batteva all'impazzata, per nessuna ragione al mondo avrebbe dovuto scoprirmi...
Poi strinse le spalle e proseguì di nuovo dritto.
Aspettai che voltasse l'angolo prima di ricominciare a seguirlo, avevo una paura cieca che mi scoprisse.
Finalmente arrivò alla torre di astronomia, si fermò a guardare il cielo.
Salii piano le scale, attenta a non fare rumore...
BANG! un secchio cadde dalle scale, "Accidenti!" esclamai e mi precipitai a nascondermi.

 

Continua...

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Capitolo 3
*** La Torre di Astronomia ***


Ted

Dopo cena mi ero recato alla Torre di Astronomia per osservare un po' il cielo... adoravo farlo, mi svuotava la mente e mi rilassava.
Mentre mi dirigevo alla torre ebbi la sensazione di essere seguito, ma evidentemente mi sbagliavo: il corridoio alle mie spalle era deserto.
Mi affrettai a raggiungere la mia meta poichè sarei dovuto essere nel dormitorio entro le nove.
Salii le scale fino alla terrazza.
L'aria era fresca e non pioveva più... il cielo era tornato limpido e le stelle sfavillavano come tanti diamanti... mi ricordavano gli occhi di una persona...
Scossi la testa per allontanare quel pensiero "No! Impossibile..." pensai.
All'improvviso un forte rumore mi fece sussultare.
"Accidenti!" sentii tra il trambusto.
"Chi è là?" gridai sfoderando la bacchetta "Lumos" sussurrai.
Scesi lentamente le scale pronto a scagliare incantesimi, "Phil, Terry... siete voi?" chiesi brandendo la bacchetta e facendomi luce.
Nessuna risposta.
Sentii uno strano profumo, famigliare... di vaniglia.
L'avevo già sentito ma non mi ricordo dove.
Annusai la mano e improvvisamente capii.
"Victoire...?" sussurrai.
Il suo odore era ancora impregnato nella mia mano, come se l'avesse tenuta stretta tra le sue per tutto questo tempo.
Sentii qualcuno respirare, in modo impercettibile, il rumore proveniva alla mia destra.
C'era un'altra colonna che sorreggeva la scala, doveva essere lì dietro.
Senza farmi sentire spensi la bacchetta e mi avvicinai al suo nascondiglio... era buio pesto e non vedevo niente poicè la luce delle stelle non arrivava fino a lì sotto.
Il suo profumo si fece più intenso, era lei non avevo dubbi.
Strisciai dietro la colonna, i miei occhi si erano abituati all'oscurità.
Vidi la figura di una ragazza, la presi per le spalle e la immobilizzai delicatamente contro il muro.
Parve sorpresa perchè trattenne il respiro rumorosamente.
Il suo profumo era più intenso che mai... dolce, avvolgente, inebriante... era come se per me fosse indispensabile.
"Victoire...?" chiesi incerto.
Cercai di vedere meglio se fosse lei avvicinai il mio viso ancora un po'.
Vidi i suoi occhi, lucenti anche con la poca luce che filtrava...
Erano di un blu così intenso che mi ci sarei perso volentieri, come un marinaio che cerca la tempesta.
CIAF! Un forte bruciore si sprigionò dalla mia guancia "Ahia!" gridai.
Victoire mi aveva tirato uno schiaffo e stava cercando di fuggire.
"Aspetta" dissi afferrandola per un polso, ma lei si liberò dalla presa con agilità sorprendende e mi immobilizzò, "Petrificus Totalus" sussurrò a mezzavoce.
Scappò veloce come la luce, e io non potevo inseguirla.
Come un assurdo deficiente rimasi a terra per non so quanto tempo, pietrificato.
Dopo circa un'ora le mie membra riacquistarono sensibilità e mi rialzai dolorante.
Mi affrettai fino al mio dormitorio perchè ormai era quasi ora del coprifuoco, varcai la soglia ed entrai nella Sala Comune.
Senza dire una parola salii in dormitorio e mi lanciai sul letto ancora vestito.



Autrice
Perdonatemi per gli errori, sono tutti di battitura ;D
Spero vi sia piciuta :)


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Capitolo 4
*** Ti Penso... ***


Victoire

Ted...
Non pensai altro che a lui... tutta la notte...
Dopo che gli ebbi tirato quello schiaffo e lo ebbi pietrificato volevo tornare indietro perchè mi sentivo maledettamente in colpa.
Ma c'era qualcosa che mi fermava... avevo una folle paura di lui... avevo il terrore di affrontarlo...
Non avevo mai provato una simile sensazione con nessun altro.
Volevo darmi per malata, volevo restare chiusa in dormitorio per tutto l'anno.
Non volevo più vederlo.
Il suo pensiero mi tormentava "Perchè l'hai seguito? Perchè ti sei messa nei guai?" mi diceva una vocina nella mia testa.
Mi ritornò in mente il suo profumo... menta.
Credevo di essermi sciolta quando mi fermò contro il muro, sentivo il suo respiro a pochi centimetri dal mio viso... credevo di impazzire...
D'istinto levai la mano e gli stampai uno schiaffo sulla faccia.
Lo avevo ferito.
A quel pensiero calde lacrime sgorgarono bollenti.
Cercai invano di trattenerle.
Perchè, piangevo per lui? Non era niente per me... solo uno sconosciuto.
Lena a Gwyn entrarono nel dormitorio.
"Victoire? Cos'hai? Stai male...?" mi chiese Gwyn preoccupata, Lena mi mise una mano sulla spalla.
"Non ne voglio parlare..." tagliai corto.
Loro mi lasicarono subito stare e in silenzio andarono a dormire.
Pian piano caddi in un sogno profondo... senza essermene resa conto ritornai alla torre.
Ted mi aveva presa per le spalle e aveva avvicinato il viso per riconoscermi...
Sentivo il suo profumo sempre più intenso, il battito del mio cuore accellerò all'impazzata.
Ero consapevole che sarebbe successo, era inevitabile: mi stava per baciare.
Lui appoggò appena le sue labbra sulle mie...
Mi svegliai di soprassalto, coperta di sudore.
Ero nel mio letto a baldacchino, era stato solo un sogno.
Sembrava così reale...
Perchè la mia mente aveva pensato a questo?
Mi rimisi a piangere e forse mi addormentai così... questa volta senza Ted.

Ted

Pensai tutta la notte a lei...
L'avevo spaventata, ha avuto tutto il diritto di colpirmi.
Sentivo ancora bruciare lo schiaffo, ma per me era come se mi avesse dato una carezza.
Avevo ancora addosso il suo odore, sorrisi nel buio.
Decisi che l'indomani l'avrei cercata, volevo parlarle... scusarmi per averla spaventata.
Riflettei un attimo.
Perchè era anche lei sulla torre? Perchè si era nascosta così?
"Perchè ti ha seguito" rispose una vocina nella sua testa "Ha seguito te... sì,te" ripetè la voce.
No, impossibile.
Come avrebbe potuto inseguirmi, ma poi perchè avrebbe dovuto farlo.
Ci conosciamo appena, anzi affatto... non ci siamo mai parlati.
Volevo assolutamente chiederle scusa e il giorno dopo mi promisi che l'avrei fatto... non volevo pensasse che fossi un maleducato.
Mi addormentai lentamente, quasi senza accorgemene.
Feci un sogno meraviglioso.
C'era lei... mi sorrideva... i suoi occhi erano splendenti come non mai, era come se mi dicessero "Tuffati", i capelli biondi erano mossi da una leggera brezza, il suo sorriso... il suo sorriso era per nient'altri che me...

Autrice
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto...
Ringrazio tutti quelli che recensiscono :D
P95

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Capitolo 5
*** Paura di TE. ***


Victoire

Mi svegliai.
Avevo ancora le guance appiccicose per le lacrime, i capelli erano arruffati, gli occhi rossi e gonfi.
Avevo la nausea e un grande senso di colpa sulle spalle.
Il mio pensiero volò subito a lui...
"Cosa farò oggi se lo incontrerò?" mi chiesi, "Gli chiederai scusa" rispose la vocina di ieri sera.
"Non posso, ho paura... non ho il coraggio di affrontarlo" pensai "Lo eviterò... sì, lo eviterò".
Mi lavai la faccia e mi spazzolai i capelli, mi vestii e presi la borsa.
Andai a fare colazione presto, per non incontrarlo.
I corridoi erano deserti a parte qualche studente mattiniero del settimo anno o del quinto intenti a ripassare e a finire i compiti.
Scesi velocemente e con circospezione le scale pronta a nascondermi o a cambiare corridoio in caso fosse spuntato da qualche parte...
Il mio terrore cieco alimentava il mio nervosismo e i miei sensi erano all'erta, sembravo a caccia di draghi.
Arrivai tranquillamente in Sala Grande e vidi che era semideserta.
C'erano un paio di Corvonero, tre Serpeverde e nessun Grifondoro e Tassorosso.
Mangiai in fretta un toast, bevvi del succo e sfrecciai fuori nel parco.
Almeno all'aperto non mi avrebbe trovata molto facilmente.
Scelsi un posto sotto un faggio, mi appoggiai al tronco e respirai a pieni polmoni l'aria fresca mattutina.
Avrei potuto evitarlo ora, ma non so se ce l'avrei fatta fino alla fine dell'anno.
Basta! Me lo dovevo togliere dalla testa! Non facevo altro che pensare a lui...
Per distrarmi guardai il lago.
L'acqua era piatta con qualche leggera increspatura, gli alberi intorno erano mossi da una brezza leggera, quasi impercettibile.
Guardai il cielo le nuvole erano scomparse e il suo colore azzurro mi fece ricordare i suoi occhi...
Scrollai la testa: mi ero promessa di non pensare a lui.
Restai lì sotto per ore... scacciando ogni manciata di minuti il mio pensiero fisso...

Ted

La mattina del primo giorno di scuola mi svegliai riposato.
Immaginai ancora di essere in quel sogno, a contemplare la sua incredible bellezza...
Sorrisi, e scacciai quella paradisiaca visione come una mosca fastidiosa anche se, fastidiosa non era affatto.
Mi vestii e scesi a fare colazione.
Durante il percorso la cercai con lo sguardo per intercettarla... magari sola.
Ma non c'era, vidi le ragazze con cui era ieri, ma non era con loro.
Per un momento una folle idea mi passò per la testa ma non avevo il coraggio.
"E se avessi chiesto alle amiche dove fosse? No... si sarebbero fatte strane idee.
la troverò io... da solo" pensai dubbioso.
Arrivai in Sala Grande mi sedetti al tavolo dei Tassorosso e lanciai un'occhiata a quello dei Grifondoro ma niente.
Lei non c'era.
Feci colazione e quando finii arrivarono Phil e Terry.
"Hey Ted, dove vai?" mi chiese Terry sedendosi nel posto di fronte al mio, "Ho da fare" gli risposi sbrigativo.
Mi alzai e corsi fuori.
Qualcosa mi diceva che era nel parco.
Era deserto ma non mi davo per vinto, percorrevo i viali e guardavo dietro tutti i cespugli.
Controllai dietro a una statua guardai addirittura sopa un albero, ma niente.
Il mio desiderio di trovarla era così forte che sarei arrivato in ritardo pur di scovarla, avrei saltato anche una lezione.
Poi finalmente la vidi.

Victoire

Il tempo scorreva lento e placido e io mi godevo tutta la brezza di fine estate.
Mi beavo nel calore del sole e del cinguettio degli uccellini.
Sentivo mille profumi, erba bagnata, tiglio, fiori, menta... MENTA?!
Non feci in tempo ad aver il presentimento che un tocco leggero mi sfiorò la spalla.
Iniziai a tremare e a sudare...
"No, non può essere lui... no, mi ha trovata..." pensai.
"Victoire" la sua voce... era la sua voce...
Mi girai lentamente e mi trovai faccia a faccia con Ted Lupin.
Sorrideva.
Il suo sorriso era come non ne avevo mai visti... aveva una dentatura perfetta, impeccabile.
I denti erano bianchissimi.
Fissai la sua bocca.
Il mio cuore iniziò a battere ancora più forte, se non avessi distolto lo sguardo sarebbe esploso sicuramente.
Mi sentii molto debole, la vista mi si annebbiò... stavo perdendo conoscenza.
Le ultime cose che vidi furono i suoi occhi azzurro cielo, la sua bocca... la sua espressione preoccupata...
Percepii la sua mano sulla mia schiena... sentii come ultima cosa il suo odore... menta... e poi il buio.


Autrice

Povera Victoire, chissà se si riprenderà...
xxx P95

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Capitolo 6
*** Chiarimenti. ***


Ted

Finalmente l'avevo trovata, era seduta sotto un faggio.
La raggiunsi.
Man mano che mi avvicinavo percepivo la sua dolce fragranza di vaniglia, sorrisi.
Mi dava la schiena quando la raggiunsi e le misi una mano sulla spalla.
La chiamai "Victoire", lei subito s'irrigidì.
Sorrisi.
Ma appena si girò vidi che aveva un'espressione terrorizzata e non riuscivo a capirne il motivo.
Improvvisamente vacillò e per poco non cadeva a terra, la presi al volo.
La chiamai più e più volte ma non rispondeva, era svenuta.
Decisi immediatamente di portarla in infermeria da Madama Chips, era diventata pallidissima.
La presi in braccio e la portai fino dentro il castello.
Entrai in Sala Grande ancora quando tutti stavano facendo colazione.
Al mio passaggio si girarono tutti, anche Phil e Terry.
Non li degnai neanche di uno sguardo... ero preoccupato per Victoire.
Giunsi in Infermeria e Madama Chips mi corse in contro allarmata "Lupin! Cosa succede?".
"Era nel parco, l'ho raggiunta mi ha guardato ed è svenuta" risposi in fretta.
La deposi sulla branda e le scostai una ciocca di capelli dal volto, era terribilmente calda.
"Ora vai Lupin, o arriverai tardi alla lezione!" mi intimò Madama Chips.
Esitai un attimo... guardai Victoire, era pallida, le sue labbra erano come spente.
Mi avvicinai al suo letto "Tornerò" dissi con fermezza "te lo prometto!", le presi una mano e la strinsi, poi mi diressi in classe.
Avevo Storia della Magia, arrivai con qualche minuto di ritardo ma Ruf sembrò non accorgersene.
Phil e Terry mi avevano tenuto un posto in mezzo a loro, quasi sicuramente volevano il resoconto della storia.
Gli raccontai tutto, ma tralasciai la vicenda della torre e dissi loro che l'avevo incontrata per caso ritornando da Hagrid, loro sembrarono non bersela ma non dissero niente.
"Accidenti amico, ora che hai salvato la Weasley cadrà ai tuoi piedi!" commentò Terry con una strizzata d'occhio.
"Mmmh" risposi lanciandogli un'occhiataccia.
"Secondo te volevo far colpo su di lei? Cosa avresti fatto tu se ti fosse svenuta davanti?" ribattei irritato.
Phil annuì "Avrei fatto la stessa cosa".
Le lezioni passarono lente e monotone e il mio pensiero era rivolto a Victoire come non mai, mi ero seriamente spaventato quando svenne.
Non vedevo l'ora di andare in infermeria per vedere come stava... per vederla...
Finalmente suonò la campanella dell'ultima ora e mi diressi subito in infermeria da Victoire, "Dove vai? Non vieni a pranzo?" mi chiese Phil, "No" tagliai corto "non ho fame".
Effettivamente non avevo fame, mi era passata improvvisamente.
Svoltai a sinistra del corridoio e salii le scale di corsa.
Irruppi in Infermeria e quasi non andai a sbattere contro Madama Chips che trasportava una pila di lenzuola pulite.
"Lupin, cosa ci fai qui?" domandò lei posando su una brella le lenzuola, "Sono qui per Victoire" risposi in fretta "Come sta?" domadai preoccupato, "Bene, le ho somministrato un ricostituente, era solo un calo di pressione dovuta a uno shock molto forte" mi disse Madama Chips.
"Schock? Che genere di Shock?" chiesi piuttosto curioso, "La ragazza, ha visto qualcosa o qualcuno, penso volesse evitare questo "Chi" o "Cosa" soltanto che l'ha visto e per proteggersi dall'affrontarlo il suo cervello l'ha fatta svenire" spiegò sinteticamente "Lei ha visto qualcosa o qualcuno che avrebbe potuto scatenare quest'effetto?" mi chiese.
Io sapevo la risposta ma non gliela dissi: ero io.
"No... non mi è parso di vedere niente o nessuno nei dintorni..." risposi evasivo, "Bene" disse lei "si rimetterà presto, ma ora dovrà stare molto a riposo" e se ne andò nel suo ufficio con la pila di lenzuola.
Ero rimasto solo in infermeria, mi girai e la vidi sulla stessa branda di stamattina.
Mi avvicinai cercando di non fare rumore e mi sedetti vicino a lei.
Era bellissima, come sempre... aveva riacquistato un po' di colore e le sue labbra erano di un piacevole color rosato.
Le accarezzai la fronte delicatamente, non scottava più come questa mattina.
Lei sorrise nel sonno, questo mi riempì di gioia selvaggia.
Giocherellai con le ciocche dei suoi capelli color oro, passai un dito sulla sua guancia liscia e morbida.
Le presi una mano, la portai al viso e l'appoggiai sulla mia guancia, il suo profumo era sempre lo stesso.
"Perdonami" le dissi anche se non ero sicuro che potesse udirmi "Perdonami... è tutta colpa mia.
Volevo chiederti scusa per ieri sera, ti ho spaventato... non era mia intenzione" le accarezzai la mano, delicata e dalla pelle liscia come la seta "Oggi volevo chiederti scusa per la vicenda sulla torre ma poi... sei svenuta" la guardai, respirava regolarmente.
Appoggiai la testa sul suo petto e la rialzai subito temendo che Madama Chips mi beccasse e mi scacciasse dall' Infermeria.
"Non voglio farti del male, nè importunarti" questa volta giurai che mi sentisse perchè mi strinse la mano e sorrise, non credetti ai miei occhi e sorrisi anch'io.
Stetti con lei ancora qualche minuto poi mi alzai.
"Tornerò stasera, te lo prometto" feci una cosa che non mi sare mai aspettato di fare, la baciai sulla fronte e lei parve aver sentitoperchè si mosse, ma non aprì gli occhi.
Uscii dall'infermeria con il cuore più leggero sapendo che Victoire stava bene e quando incontrai i miei amici glielo feci capire "Andiamo a lezione?" dissi con un sorriso smagliante stampato in faccia, i due si guardarono e poi risposero al sorriso "Così ti vogliamo Ted!" e ci recammo insieme a Trasfigurazione.

Victoire

Quando mi risvegliai mi ritrovai in un letto in infermeria.
Cercai di ricordare.
Quella mattina ero andata nel parco prima delle lezioni, per evitare Ted Lupin.
Ma ad un certo punto me lo sono ritrovato alle spalle e per poco non sono quasi morta di paura.
Ricordo solo che svenni tra le sue braccia e probabilmente lui mi ha portato qui in infermeria...
Probabilmente tutta la scuola mi avrà visto tra le sue braccia svenuta e non si parlerà d'altro per tutta la settimana.
Mi svegliai poco prima che arrivassa Ted a trovarmi ma feci finta di dormire.
Si sedette accanto a me e iniziò a parlarmi... diceva che gli dispiaceva per ieri sera e che si scusava per stamattina, voleva solo scusarsi per la vicenda della torre...
Il suo profumo mi riempiva le narici e mi cullavo nel beato oblio.
Mi accarezzò la fronte e i capelli, la sua mano era così profumata e morbida...
Quando mi prese la mano il cuore iniziò a pulsare violentemente nelle mie costole e peggio quando la appoggiò sulla sua guancia.
Sentii la sua testa sul mio petto e aprii gli occhi per una frazione di secondo avevo una voglia matta di accarezzargli i capelli ma non avevo la minima traccia di coraggio.
Mi disse che sarebbe tornato quella sera e poi mi baciò la fronte, a quel punto volevo svegliarmi e urlargli di tornare indetro ma era già scomparso... vidi solo il suo gomito scomparire dietro l'angolo.
Provai un moto d'affetto per Ted, e avevo deciso che qulla sera mi sareisvegliata e gli avrei parlato... avrei cercato di essergli amica.
Era un bravo ragazzo, gentile e premuroso... Avrebbe potuto lasciarmi stesa sul prato tutto il giorno se avesse voluto venicarsi diquello che aveva fatto la sera scorsa.
Invece ha detto che era tutta colpa sua e che non avrebbe dovuto spaventarmi così...
Era il ragazzo più dolce che avessi mai conosciuto...

Ted

Quella sera dopo mangiato tornai da Victoire.
Era ancora addormentata "Ciao Victoire..." le dissi prendendole la mano "sono Ted, Ted Lupin".
Lei aprì gli occhi lentamente e mi sorrise.
Io la guardai stupefatto, poi presi la sua mano e la baciai.
Lei rimase sorpresa da quel gesto ma non ritirò la mano anzi me la strinse più forte.
"Ciao Ted" sentirmi chiamare per nome mi fece uno strano effetto, come se avessi bevuto un barile di Whisky Incendiario.
"Ti chiedo scusa per l'altra sera... sono stata orribile... mi dispiace, potrai mai perdonarmi?" mi disse un po' triste, una lacrima le cese dagli occhi.
Allunguai la mano e gliela asciugai "Certo che ti perdono, è tutta colpa mia... non ti dovevo spaventare così..." risposi, lei mi sorrise.
"Allora siamo amici?"
"Amici" le risposi sorridendo e lei mi strinse la mano.
"Hai un buon profumo sai?" mi disse lei "Sai menta" rise di gusto, io rimasi perplesso.
"Non uso profumi, tantomeno alla menta" poi mi venne in mente "Anche tu profumi" le dissi "di vaniglia".
Victoire rise "Davvero? Non ho mai messo un profumo alla vaniglia in vita mia".
"Che strano" dissi "Già bizzarro" concluse lei.
Ridemmo entrambi.
"Tu sei una nipote di Harry e Ginny quindi..." le dissi io, "Sì, mio padre è il più vecchio dei fratelli Weasley" rispose.
Parlammo del più e del meno tutta la sera, ridemmo e scherzammo come due vecchi amici.
Poi Victoire sbadigliò, "E' meglio che vada adesso, devi dormire e riposarti..." feci per alzarmi ma lei mi afferrò la mano decisa "Resta qui con me" mi sussurrò.
Bastò quel tocco per farmi risedere poi arrivò Madama Chips per spgnere le luci e Victoire mi fece nascondere sotto il letto, appena se ne andò saltai fuori dal mio nascondiglio.
"Appoggiati a me" mi disse indicando il suo grembo.
La guardai divertito e feci quello che mi disse, "Chiudi gli occhi" chiusi gli occhi.
Sentii la sua mano sui miei capelli, mi stava accarezzando, gli feci cambiare il colore per divertirla, lei fece una risatina sommessa e poi mi sussurrò all'orecchio "Mi piacciono di più biondi" li feci ritornare come al solito.
Victoire non smetteva di accarezzarmi i capelli e lentamente mi addormentai in un sogno senza sogni... lo stavo vivendo già...



Autrice

Sdolcinata, eh? Che ne pensate?
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Capitolo 7
*** L'Inizio di una meravigliosa AMICIZIA. ***


Victoire

Mi svegliai presto con Ted appoggiato in grembo che dormiva ancora, la sua mano stringeva la mia, s era addormentato così.
Lo guardai con tenerezza, non avevo mai avuto un amico come lui...
Eravamo praticamente estranei ma lui mi ha portato in braccio fino in Infermeria, non so in quanti l'avrebbero fatto.
Lo svegliai prima che Madama Chips lo sorprendesse, mi sorrise e mi promise che sarebbe tornato durante il pranzo.
Ci salutammo e già mi mancava.

Ted

"Dove sei stato tutta la notte?" mi chiese Phil quando mi sedetti al tavolo dei Tassorosso per la colazione.
"Da Victoire" gli risposi con un'alzata di spalle, "Ha-ha, sei stato dalla Weasley... sei proprio cotto amico!" lui e Terry si diedero una gomitata d'intesa.
"Siamo solo amici..." dissi loro annoiato ma trattenni a stento un sorriso, "Solo buoni amici".
"Non me la bevo... dai racconta!" intimò Terence.
"Sono andato a trovarla ieri sera e abbiamo parlato un po', poi si è fatto tardi e mi sono alzato per andarmene ma Victoire voleva che restassi..."accennai un mezzo sorriso.
"Tu le piaci amico" disse Phil con la bocca piena di Porridge "e lei piace a te" concluse ingoiando il boccone.
Io alzai le spalle neutro.
Victoire era davvero una bellissima ragazza ma eravamo solo amici e poi c'erano ragazzi molto più attraenti di me nella scuola e Victoire non avrebbe avuto problemi a farsi dire di no da nessuno di loro.
La prima settimana di scuola passò in fretta e Victoire si rimise subito in forma.
Il Lunedì sucessivo venne dimessa e la rividi girare nei corridoi assieme alle sue amiche.
Quando ci incontravamo ci salutavamo sempre con il sorriso.

Victoire

Finalmente mi ripresi e ritornai a lezione.
Gwyn e Lena erano felicissime di vedermi e subito mi bersagliarono di domande su Ted.
"Ha dormito con te tutte le notti?" chiese stupefatta Lena.
"State insieme?" Domandò Gwyn curiosa.
Io scossi la testa e sorrisi rassegnata, sapevo che avrebbero pensato queste cose.
"Io e Ted siamo diventati molto amici, non stiamo insieme e lui ha dormito con me solo una notte" spiegai paziente.
Lena e Gwyn mi dissero che tutti a Hogwarts credevano che tra loro ci fosse qualcosa da quando Ted l'aveva scortata in braccio fino all'infermeria.
"Le solite chiacchiere di corridoio" decretai.
"Ma lui ti piace un po'... no?" mi chiese Gwyn "E' veramente carino..."
Sbuffai esasperata "Sì, lo ammetto, è carino... ma siamo solo e unicamente amici".
Una sera mentre tornavo in dormitorio davanti al ritratto della Signora Grassa trovai un mazzo di fiori con un biglietto.
Erano per me, annusai il biglietto, sapeva di menta.
Sorrisi... era Ted.
La Signora Grassa confermò la mia certezza "Il Bel giovane Ted Lupin porge questi fiorni alla più bella tra le Grifondoro e tra le ragazze di tutta la scuola" annunciò lei solennemente.
Lessi il biglietto:

Alla più bella ragazza che abbia mai conosciuto.
Spero che questi fiori ti facciano pensare a me e che li coltiverai con tanto amore quanto la nostra amicizia.
Con sincero e profondo affetto il tuo amico
Ted Lupin

P.S. Vorresti venire a Hogsmeade con me il 1 Ottobre? Ci conto!

Sorrisi e misi il biglietto in tasca, ma prima lo annusai ancora una volta.
Entrai nella sala comune e cercai di nascondere i fiori ma l'occhio indagatore di Gwyn li scorse immediatamente e sorrise maliziosa.
"Sono di Ted vero?" domandò curiosissima, "Sì" le risposi io "Mi ha invitato a Hogsmeade con lui il 1 Ottobre" confessai con gli occhi bassi.
Gwyn e Lena scoppiarono in una risatina eccitata.
Io sorrisi e le guardai scuotendo la testa "Ci andiamo insieme, da amici" dissi ma loro neanche mi sentirono.
Quella sera Ted mi aveva dato appuntamento sulla Torre di Astronomia, anche se era proibito accettai l'invito volentieri.
Dovevamo incontrarci alle 9 al settimo piano e andare insieme fino alla torre.
Facendo attenzione a non fare rumore sgusciai fuori dal dormitorio, Gwyn e Lena erano al corrente di tutto.
Arrivai senza difficoltà al settimo piano e Ted mi aspettava lì con stampato in faccia un grosso sorriso.
"Eccoti finalmente, temevo che avrei dovuto scortarti in braccio fuori dal dormitorio" scherzò lui, ridacchiai divertita "Se ci avessi solo provato ti avrei pietrificato" gli strizzai un occhio.

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Capitolo 8
*** Una notte da ***


Victoire

Arivammo in cima alla torre e c'era una splendida luna piena che illuminava la terrazza fiocamente. Ted si sedette e mi invitò a farlo vicino a lui.
Si sdraiò e contemplò le stelle, lo guardai assorta, nei suoi occhi azzurri la luna si riletteva così bene che sembravano zaffiri.
Lo guardai a lungo, mi sentii strana, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
"Che c'è?" mi chiese guardandomi con un mezzo sorriso, si avvicinò a me ancora di più.
"Niente..." arrossii.
Lui si avvicinò... la punta del suo naso quasi non sfiorava il mio.
Rimasi paralizzata, non sapevo cosa fare, non riuscivo a muovermi.
Ted allungò un dito e lo passò sul mio naso.
"Neve?" disse guardando in alto "Stai facendo nevicare!" scoppiò in una fragorosa risata a cui mi unii anch'io.
"Perchè stai facendo nevicare?" mi chiese guardando fisso negli occhi.
Io non ne avevo la più pallida idea, alzai le spalle.
Lui rise ancora dandomi un buffetto sulla guancia.
Mi fece vedere tutte le costellazioni che conosceva sussurrando piano al mio orecchio, mi faceva il solletico ma non osavo dirglielo, anzi, a volte scoppiavo improvvisamente a ridere e lui mi guardava interrogativo, io scuotevo il capo e lui andava avanti.
Poi smise, calò il silenzio.
Ci guardammo a lungo senza dire una parola e questa volta fuoi io ad avvicinarmi sempre di più.
Era un gesto involontario, non ero io a farlo... era come se il io corpo reagisse da solo.
Con immensa forza mi fermai.
Lui parve un po' deluso ma mascherò tutto.
"Guardavo i tuoi occhi" gli dissi.
"Anch'io" mi rispose.
"Hai davvero degli occhi stupendi" dissimo in coro.
Ci guardammo e scoppiammo a ridere, lui era arrossito e io non ero da meno, sentivo caldo dietro il collo.
Una folata di vento mi fece rabbrividire.
"Accidenti! Ho dimenicato la giacca al dormitorio!" sbuffai.
"Ti darei volentieri la mia giacca se ce l'avessi" mi confessò "Ma ho portato qualcosa di meglio, una coperta, fatta da mia nonna".
Tirò fuori una grossa coperta, era di patchwork, con dei disegnini di tassi e grifoni.
"Erano le Case dei miei genitori" mi spiegò vedendomi osservare la coperta.
Si distese nuovamente "Ho sonno, ma non ho intenzione di ritornare in dormitorio" poi mi guardò, "Vuoi restare?".
Esitai un attimo, "Quella notte, in infermeria, sono rimasto" aggiunse guardandomi intensamente.
Non dissi nulla, mi stesi vicino a lui e mi sentii meglio, non avevo più freddo.
"Appoggiati a me" sussurrò impercettibilmente, e appoggiai la testa sulla sua spalla "Chiudi gli occhi", sorrisi, stava dicendo tutto quello che gli avevo etto io quella notte in infermeria.
Chiusi gli occhi.
Il suo profumo di menta era più inenso che mai... lo annusai.
Mi sentivo bene , quel contatto mi influiva una specie di protezione indistruttibile.
Ted prese ad accarezzarmi i capelli, quel suo gesto mi rilassava infinitamente e mi avvicinai ancora di più a lui.
Misi una mano sul suo petto, sentivo il suo cuore pulsare placidamente.
Quel ritmo conciliò il mio sonno e caddi addormentata in un sogno senza sogni... o quasi...

Ted

Victoire si era addormentata profondamente.
La guardavo, stretta a me.
Continuai ad accarezzare i suoi capelli profumati anche se dormiva, era bellissimo tutto questo.
La strinsi più forte e le appoggiai una mano su un fianco, lei si mosse nel sonno e sorrise.
Si avvicinò ancora di più... ora eravamo abbracciati.
Il suo profumo mi riempiva le narici ma non mi avrebbe mai saziato.
Tuffai il viso nei suoi capelli e mi addormentai così... con il profumo di vaniglia che mi avvolgeva in un paradiso senza fine...

Victoire

Mi svegliai abbracciata a Ted e subito mi spaventai di quel contatto.
Aveva il viso nei miei capelli e sentii il suo braccio sulla mia schiena scendere fino al mio fianco.
Mi piaceva stare così.
Se ci avessero visto non avrebbero creduto per nessuna ragione al mondo che fossimo solo amici.
"Buongiorno dormigliona!" mi sussurrò a sorpresa Ted, si tirò su sorridente.
Gli sorrisi imbarazzata.
"Meno male che non ci ha beccato nessuno" dissi io "sai, avrebbero pensato che..." non conclusi la frase, ero troppo imbarazzata.
"Sì, capisco" accennò un sorriso.
"Bè... ma noi siamo solo amici no?" gli dissi sorridendo.
"Certo" mi rispose Ted "amici..." parve leggermente deluso ma poi scrollò le spalle e ritorno a sorridere.
Scendemmo giù a colazione insieme.
Non c'erano molti studenti in giro a quell'ora, era domenica.
Ci fermammo all'entrata della sala grande uno di fronte all'altra.
"Bè... grazie per la bellissima serata" gli dissi io piuttosto imbarazzata, "Grazie a te per la nottata" rispose lui con un sorriso malizioso e scherzoso.
Meccanicamente mi avvicinai a lui e lo baciai sulla guancia.
I suoi capelli erano diventati rosso fuoco per poi tornare normali un minuto dopo.
Gli sorrisi e scappai via imbarazzata più che mai, lasciandolo in piedi davanti alla porta della Sala Grande.



Autrice

Che carini, non è vero? Sono proprio "Amici" hehehehehe ;)
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Capitolo 9
*** Ehi! Siamo solo Amici! ***


Ted
Le giornate passarono velocemente e non si parlava d’altro che del week-end ad Hogsmeade.
Io e Victoire avevamo programmato tutto ed eravamo sotto un ciliegio a parlare della gita.
“Dove andremo per prima cosa?” mi chiese lei seduta con la schiena appoggiata al tronco dell’albero, “Io dovrei andare da Mondomago per comprare delle pergamene nuove, Phil ne ha prese i prestito a decine per scrivere lettere d’amore alla sua bella.” risposi io.
Ero sdraiato sull’erba e avevo uno stelo tra le labbra.
Victoire rise “E’ un tipo timido?” mi chiese mentre leggeva il suo libro, “Nient’affatto, è solo una frana con le ragazze” risposi io.
Un venticello fresco scompigliò i capelli a Victoire sprigionando un intenso profumo di Vaniglia.
“Una volta è uscito con una ragazza ma non si è comportato da vero cavaliere. Le ha parlato tutto il tempo della ditta di concime di suo nonno. Quella povera ragazza si è dovuta sorbire un lungo resoconto su come la cacca di drago renda più fertile il terreno di quella di unicorno. Alla fine se n’è andata via urlando che on le importava se il bagno nello sterco di Acromantula fosse terapeutico o meno”.
Victoire scoppiò a ridere così forte che temetti soffocasse … era bella come al solito quando rideva …
Distolsi lo sguardo.
“Bè, è ora di tornare al castello si è fatto tardi” disse asciugandosi gli occhi e alzandosi da terra.
Ci avviammo verso l’entrata del castello perché ormai cominciava a fare buio, e ci lasciammo davanti al ritratto della Signora Grassa.
“Ci vediamo” mi sussurrò e mi baciò di nuovo sulla guancia per poi entrare velocemente nel buco dietro al ritratto.
Rimasi imbambolato come la prima volta, e mi avviai come un sonnambulo verso il mio dormitorio pensando a Victoire e toccandomi nel punto dove aveva appoggiato le sue morbide labbra vellutate.
“Ahia!” improvvisamente mi ripresi dal dolce stato di shock e mi ritrovai davanti a una ragazza dai capelli neri corti a caschetto che stava recuperando frettolosamente delle pergamene sparse a terra.
“Scusami, non ti ho vista stavo …” le dissi chinandomi ad aiutarla.
“Non fa niente, faccio da sola, grazie” mi disse lei molto imbarazzata, “Aspetta ti aiuto, sono molte queste pergamene …”raccogliemmo tutto poi lei si alzò e si presentò.
“Sono Cassy Powey, di Serpeverde, sono del quarto anno” le strinsi la mano “Ted Lupin, Tassorosso, sesto anno” le sorrisi e lei arrossì violentemente.
“Bè, ciao allora” le dissi, “Ciao, grazie …”.
Mi voltai per andarmene quando la sentii a metà del corridoio che diceva “Ci vediamo in giro!”, mi girai e le feci un cenno con la testa.
Arrivai in Sala Comune e trovai qualche studente del quinto anno impegnato sui libri e Phil che giocava con gli sacchi magici assieme a Terry .
“Ehi, sei in ritardo, dovevamo iniziare a studiare Difesa contro le Arti Oscure mezz’ora fa!” disse Phil con il viso contratto dalla concentrazione, “E avete pensato bene di cominciare senza di me” osservai sarcastico.
I due mi ignorarono e continuarono a giocare,“Evviva!Te l’ho fatta questa volta!” gridò Terry distruggendo una torre di Phil che imprecò sottovoce battendo un pugno sul tavolo.
“Ho ritardato un po’, ho scontrato una ragazza con delle pergamene e l’ho dovuta aiutare …” spiegai sprofondando su una poltrona poco distante dal camino, Phil e Terry si scambiarono un’occhiata eloquente.
“Stai facendo strage di cuori quest’anno vecchio mio” ridacchiò Terry, “Hai ragione! Prima la bella Victoire Weasley, poi la nuova ragazza bisognosa d’aiuto!” i due scoppiarono a ridere e ripresero a giocare.
Alzai gli occhi al cielo seriamente spazientito “Ho solo aiutato quella ragazza non le ho mica chiesto di uscire con me!” ma dopo aver detto ciò mi pentii seriamente.
Con orrore vidi i miei due migliori amici guardarmi con due ghigni canzonatori che non promettevano niente di buono.
“Ah, allora con la Weasley sta diventando una cosa seria …” sibilò Terry, “Già, proprio tu le hai chiesto di venire con te a Hogsmeade” aggiunse ridacchiando Phil.
“SIAMO SOLO AMICI!” urlai esasperato.
Calò il silenzio, i ragazzi del quinto anno intenti a studiare per i G.U.F.O si girarono verso di me, alcuni accigliati alcuni nervosi.
Phil e Terry si limitarono a lanciarmi un’occhiata scettica e ritornarono al loro gioco.
Continuavo a rispondere allo stesso modo, ma sapevo che non era il vero in fondo.
Victoire cominciava a piacermi, tanto … troppo.
Non volevo che la nostra fosse solo semplice amicizia, ma qualcosa di più, volevo un legame più forte…
Tutte le volte che stavo insieme a lei morivo dalla voglia di dirglielo, ma poi mi guardavo, non ero nessuno, ero solo un suo amico e non sarei stato mai niente di più …
“Ah! Scacco matto! Chiederò io di venire a Hogsmeade con me a Elisabeth Grewins !” esultò Terry, Phil sbuffò e protestò “Ma l’avevo vista prima io! Voglio la rivincita!”.
I due presero a litigare e sembrava non finissero più poi , alla fine Terry concesse la rivincita a Phil ma a una condizione “Se vinci tu, glielo chiederai tu, ma se vinco io … bè amico, non avrai nessuna da annoiare a Hogsmeade”.
Phil disse una parolaccia molto maleducata e ripresero a giocare dall’inizio.
Intanto pensavo a come avrei fatto a confessare ciò che provavo a Victoire … “Pensaci!La risposta la sai già!” mi disse la solita vocina che albergava nella mia mente, “L’occasione giusta sta per giungere, sta a te capire qual è e sapere come comportarti” concluse la vocina.
Pensai, spremetti le mie meningi come un Fagiolo Sopoforoso, ma nulla.
Un grido di gioia interruppe i miei pensieri “Ce la porterò io Elisabeth Grewins a Hogsmeade!” urlò Terry raggiante, Phil sbuffò e diede un calcio a un pouf lì vicino.
“Hogsmeade!” sussurrai a me stesso, “Cosa?” domandò Terry, “Ma certo, Hogsmeade …” ripetei a bassa voce, “Amico, non ti sento!” disse Terry impaziente.
Ora tutto era chiaro, il mio appuntamento con Victoire a Hogsmeade sarebbe stato l’occasione giusta per esternare i miei sentimenti …
“Ah! Come ho fatto a non pensarci!” gridai balzando in piedi dalla poltrona, Terry sussultò e quasi non cadde dalla poltrona, Phil per un soffio non fece cadere la scacchiera.
“Certo che stai proprio diventando strano Ted!” osservò Phil ,“Ma cosa ti passa per la testa?” domandò.
Lo guardai raggiante “Niente … Posso fare una partita?” chiesi evasivo, “Accomodati pure …” borbottò Phil andandosi a sedere al mio posto.


Cosa starà tramando Ted? Lo sapremo tra un paio di puntate ;)
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Capitolo 10
*** Un odioso pretendente. ***


Victoire

Mancava una settimana al week-end a Hogsmeade ed ero in biblioteca per una ricerca sulle proprietà dei Funghi Magici Gallesi per il professor Paciock.
“Con chi ci andrai tu a Hogsmeade?” chiese Gwyn a Lena emergendo da dietro una pila di libri sulla botanica traballante, “Non lo so!” si lagnò di rimando lei alzando gli occhi da Funghi e Licheni Velenosi “Nathan Habbs è già occupato. Gwendolin Fray mi aveva detto che era libero!” sbuffò chiudendo con violenza il libro.
“Tu Gwyn, con chi ci vai?” chiesi io sfogliando L’Erbologia degli Ultimi Cent’Anni, “Dovevo andarci con David, ma abbiamo litigato ieri … lui ci va con i suoi amici” borbottò lei fra i denti, appoggiando con troppa enfasi Tutto sulle Fungobacche della Palude di West Mudd sul tavolo.
Madama Pince si girò e la fulminò con un’occhiataccia.
“Bè, magari ci possiamo andare insieme” osservò Lena rivolta a Gwyn, “Già” rispose lei “chiediamolo a Bradley e a Finn”.
Pensai anch’io al pomeriggio a Hogsmeade.
Ted e io avremmo avuto un po’ di tempo per fare acquisti e rilassarci un po’ fuori da scuola.
“Ehi, Victoire” sussurrò Lena “guarda laggiù” disse a bassa voce indicando qualcuno dietro alle sue spalle, “Quel ragazzo ti sta osservando da parecchio tempo …” .
Alzai la testa per vedere di chi si trattava.
Un ragazzo dai capelli di un morbido castano mi stava fissando mentre parlava fitto con il suo amico, rise e si alzò.
“Sembra proprio che si stia dirigendo verso di noi…” bisbigliò Gwyn alzandosi e tirando Lena per la manica del maglione, “Noi vi lasciamo soli” sussurrò strizzandomi l’occhio e sgusciando via con Lena che ridacchiava sommessamente.
Il ragazzo castano si dirigeva verso il mio tavolo con spavalderia, “Posso sedermi” mi chiese lanciandomi un’occhiata focosa.
Annuii tornando alla mia ricerca, “Sei Victoire Weasley, non è vero?” chiese passandosi una mano tra i folti capelli che gli arrivavano alle spalle, “Sì” risposi io senza staccare gli occhi dal libro.
Vidi con la coda dell’occhio che stava sorridendo sicuro di sé.
“Io sono Eric Warburton, di Corvonero” si presentò.
Mi voltai verso di lui: aveva uno sguardo arrogante e stampato in faccia un sorriso spavaldo, una spilla da Prefetto scintillava prepotentemente sul suo petto.
Vedendo che non rispondevo continuò imperterrito “E’ da molto tempo che ti osservo, e mi stupisco che tu frequenta gente come Lupin”, continuò; aveva detto la parola gente con tale disprezzo che gli lanciai un’occhiata sprezzante chiudendo il libro con violenza.
“Mi chiedevo se volessi venire con me a Hogsmeade … sai, frequentare un Prefetto ha i suoi vantaggi …” a quel punto mi alzai furente, presi le mie cose e risposi con tutto il disprezzo che avevo in corpo “Non, sono affari tuoi con chi esco e chi frequento, a Hogsmeade ci vado già con un altro e se non ti dispiace ho da fare …”.
Mentre uscivo sentii Warburton dire qualcosa come “Lo vedremo …” e mi trattenni dallo scagliargli una fattura Orcovolante.

Ted

Il giorno prima del Week end a Hogsmeade era sabato e mi alzai presto per spedire la lettere alla nonna.
Mi vestii in fretta, presi la lettera dal cassetto della scrivania e uscii di soppiatto dal dormitorio.
Scesi in sala comune e trovai un paio di ragazze del quinto anno intente a studiare per i G.U.F.O, gli occhi profondamente solcati da spesse occhiaie.
Feci un cenno di saluto verso di loro e mi affrettai fuori dal passaggio segreto.
I corridoi erano bui e silenziosi, i miei passi rimbombavano sul pavimento di marmo come tamburi.
Il sole filtrava appena dalle vetrate ma non era completamente sorto, i raggi di luce colpivano le vecchie armature che scintillavano immobili e silenziose.
Per fortuna di Pix non c'era traccia e riuscii ad arrivare alla Guferia senza problemi.
Mi diressi su per la scala a chiocciola e aprii la porta.
Cassy Powey si girò di scatto verso di me, stringeva in mano un grosso pacco dalla carta colorata.
Capì che ero io e mi sorrise "Oh, ciao Ted" disse arrossendo appena. "Anche tu qui?" chiese guardandosi i piedi.
"Sì..." risposi distratto "Devo spedire una lettera a mia nonna".
Fischiai e Archie scese giù da un trespolo poco lontano dalla finestra.
Si appollaiò sulla mia spalla e gli legai alla zampa la lettera "Portala alla nonna" gli sussurrai.
Lui tubò e mi beccò l'orecchio, poi spiccò il volo diretto alla finestra schizzandomi un po' di brina.
Lo osservai volare verso il solo che poco a poco stava sorgendo.
"Sei molto affezionato al tuo gufo" la voce di Cassy mi fece ricordare che nella torre c'era anche lei, annuii in silenzio.
Lei si avvicinò "Ci vai a Hogsmeade?". "Sì" risposi guardando due gufi che si contendevano un topo morto poco più in là da dove ero io.
"Bè, ecco... mi chiedevo, se non ci vai con qualcuno, se ci volevi andare con me" chiese balbettando imbarazzata.
Mi girai verso di lei, aveva uno sguardo speranzoso quasi supplicante, mi dispiaceva quasi confessarle la verità.
"Ehm" feci "ci vado già con qualcuno..." risposi in un soffio.
"Ah... va bene" il suo sguardo si spense, diventò freddo, quasi acido.
Mi diede le spalle "Bè, allora a presto." e si avviò frettolosamente verso l'uscita della Guferia, "A presto" risposi meccanicamente.
Cassy era carina, e mi dispiaceva averle detto no, ma Victoire era più importante, di questo ne ero certo.
A quel punto scesi di nuovo per andare a prendere i libri in dormitorio e vidi un grosso ragazzo con i capelli lunghi sulle spalle che mi guardava con disprezzo.
Feci finta di niente e continuai a camminare.
"Ehi, Lupin..." fece quello da dietro. "Davvero esci con la Weasley o è uno scherzo?" risa di sherno si levarono alle mie spalle.
"No, perchè se è vero frequenta proprio un gran perdente!" urlò quello sghignazzando assieme ai suoi compari.
Mi girai con calma e mi avviai verso di lui tranquillo, senza perdere la calma.
"E tu saresti...?" chiesi pacatamente.
Ebbi come risposta uno scroscio di risa malevole, "Sono Eric Warburton, pivello" sputò il tizio.
"Bè, Warburton... Sì, esco con Victoire Weasley. E adesso, se non ti dispiace, ho lezione” risposi con tutta calma.
Guardai con commiserazione il gruppo di scimmioni e mi diressi verso la classe di Trefford per Incatesimi.
Quel Warburton aveva posato il suo sguardo languido su Victoire.
“Viscido verme" pensai furioso.
Non gli avrei mai permesso di toccare neanche con un dito Victoire, mai.
Mi dimenticai in fretta di Warburton durante la lezione, la mia mente era concentrata su Hogsmeade… la mia missione sarebbe cominciata domani… fuori dal dormitorio dei Grifondoro.

Victoire

Il giorno prima dell'uscita a Hogsmeade Warburton mi girava alle calcagna come un cagnolino a passeggio.
Lo trovavo ovunque.
In biblioteca, in Sala Grande, in tutti i corridoi...
Esasperata, decisi di rifugiarmi dalle sue grinfie in Sala Comune, almeno lì avrei trovato un po' di pace.
Mi accolsero Gwyn e Lena, sedute su un divanetto intente a parlare di pettegolezzi.
Mi lasciai cadere su una poltrna vicino a loro.
Lena si interruppe e mi fissò.
"Che cos'hai?" mi chiese curiosa, Gwyn vicino a lei mi rivolse lo stesso sguardo curioso.
Sbuffai guardando il fuoco ardere nel camino. "Un tizio, Warburton mi sta facendo impazzire!" borbottai giocherellando con una molla che usciva da un bracciolo della poltrona.
Gwyn rise "Ma non era Ted Lupin il ragazzo dei tuoi sogni?".
"Non hai capito. Warburton mi sta facendo impazzire. Mi segue ovunque nel castello, e anche fuori. Non lo sopporto più." ringhiai pestando un piede.
Lena e Gwyn si guardarono accigliate.
"Ehm... se te lo posso chiedere, chi è questo... Warburton?" domandò Gwyn.
"E' il tipo della biblioteca, quello castano con i capelli lunghi." bofonchiai guardando torva per terra.
"Oooh! Ma è molto carino!" osservò cinguettando Lena.
Per tutta risposta la guardai male e risposi "E' disgustoso, tronfio, viscido... insopportabile!".
Gwyn e Lena mi chiesero di raccontargli quello che mi aveva detto in biblioteca.
"Bè, in effetti è un po' opprimente..." osservò Gwyn, "E poi un po' maleducato" aggiunse Lena.
"Ignoralo, vedrai che prima o poi si stuferà" disse Gwyn.
"Lo spero!" urlai supplicante.
Chiacchierammo un po' prima di andare a dormire, poi dopo aver sbadigliato una decina di volte mi trascinai su al dormitorio.
Mi misi a letto e pensai al giorno dopo.
Avrei passato una giornata intera con Ted... e la cosa non mi poteva che sollevare.


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Capitolo 11
*** Hogsmeade. ***


Ted

La mattina del 1° Ottobre mi svegliai eccitatissimo.
"Oggi è il grande giorno" dissi fra me e me.
Scelsi gli abiti più belli che avevo.
Un gilet azzurro, dei pantaloni gessati in tinta, una camicia bianca, e una cravatta blu.
Presi la mia giacca coordinata al completo e uscii dal dormitorio quando ancora Phil e Terry si mettevano i calzini.
"Wow, amico! Oggi sarà tua!" gridò Terry con la testa dentro il baule in cerca dei vestiti.
Alzai gli occhi al cielo ma sorrisi raggiante e varcai la porta del dormitorio.
Scesi in Sala Comune e vidi che era piena di ragazzi pronti per andare a Hogsmeade.
In fretta mi diressi verso l'ingresso del dormitoio dei Grifondoro.
Mi fermai appoggiandomi a una colonna lì vicino con le mani in tasca.
Ero impaziente di vederla.

Victoire

Mi svegliai con il sole che mi irradiava il viso.
Gwyn e Lena si erano già vestite.
Gwyn aveva un grazioso maglioncino verde e dei jeans bianchi, i capelli biondi le scendevano a onde sulle spalle.
Lena aveva una camicetta gialla e una gonna dello stesso colore, lei aveva i capelli raccolti in due lunghe trecce rosse.
Io scelsi un golf blu, dei jeans grigi e mi raccolsi i capelli in una fascia a scacchi grigia e blu.
Al collo misi un foulard turchese e come acessori degli orecchini di diamante a forma di cigno.
Salutai Gwyn e Lena e scesi fino al buco dietro al ritratto.
Lo varcai e per poco non svenni.
C'era un ragazzo molto simile a Ted appoggiato a una colonna davanti all'uscita della Sala Comune.
Era lui, ma non sembrava Ted Lupin... era diverso... decisamente più attraente del solito.
Gli sorrisi andandogli in contro.

Ted

Aspettavo da un'ora e credetti che Victoire non sarebbe venuta.
In effetti era una supposizione piuttosto azzardata dato che mi ero sveglito prestissimo.
Mi passò davanti Cassy assieme ad altre ragazze di Serpeverde.
Lei mi guardò e arrossì.
Era veramente carina quel giorno.
Aveva un vestito molto grazioso tutto nero e un fiocco bianco appoggiato sui corti capelli a caschetto.
"Ciao Ted" squittì, si levò un risolino dal grupo di ragazze Serpeverde.
"Ciao" le sorrisi agitando una mano.
Lei mi scoccò uno sguardo malizioso e poi assieme alle sue amiche scomparve dietro l'angolo del corridoio.
Passarono ancora dei minuti, poi vidi il ritratto della Signora Grassa aprirsi.
Era lei... Victoire.
Mi fissò stupefatta, poi sorrise venendomi incontro.
"Ciao, sei davvero uno schianto" mi sorpresi dal mio sfacciato complimento.
Lei parve imbarazzata ma sorrise e mi salutò.
Arrivammo fino all'ingresso del castello dove Cactaco il custode ritirava i visti per Hogsmeade.
Dopo aver consegnato i nostri permessi ci dirigemmo oltre il cancello dei cinghiali alati.
La giornata era molto ventosa e i capelli di Victoire sprigionavano il solito odore di vaniglia.
Chiusi gli occhi e respirai a pieni polmoni.
Victoire mi guardò e alzò gli occhi al cielo.
Poi mi spinse per gioco e iniziò a ridere.
"Ma cosa fai? Sei impazzita?" risi divertito.
La rincorsi e lei scappò, ma la raggiunsi subito.
La afferrai e iniziai a farle il solletico, "No, ti prego, basta!" rideva come una matta e si divincolava cercando di sfuggirmi.
Cademmo a terra sull'erba e rotolammo giù per la collietta.
Ci fermammo... lei era sotto di me.
Smise di sorridere e si fece più seria.
Come attirato da un potente magnete avvicinai il mio viso al suo.
Stavo per fare quello che desideravo con più ardore quando Victoire con forza sorpendente mi rovesciò.
Ora era a cavalcioni su di me.
Sorrise soddisfatta "Caro Teddy Lupin, stai attento a quello che fai... potrei essere pericolosa" minacciò con falsa severità.
Sorrise e mi strizzò un occhio, poi si alzò e mi tese una mano, l'afferrai e mi rialzai.
Ridendo tornammo in fretta su per il sentiero e proseguimmo nuovamente verso il villaggio scherzando e prendendoci in giro.
Arrivammo poco più tardi a Hogsmeade e andammosubito da Mondomago per le pergamene e le piume.
Poi, passammo dai Tiri Vispi.
Il negozio era un'esplosione di colori eccezionale e oggetti volavano e ronzavano da tutte le parti.
All'entrata era appesa un'enorme foto di George Weasley e il fratello gemello Fred, deceduto nella battaglia di Hogwarts contro Voldemort e i suoi Mangiamorte.
Erano tutti e due sorridenti e molto giovani e salutavano con la mano dalla cornice.
Victoire ed io passammo tra enormi scaffali ricolmi di merce stravagante e coloratissima.
La vidi soffermarsi sui Filtri d'amore e scrollare la testa scettica e ironica.
"Non mi sono innamorata con un filtro d'amore..." mormorò.
La guardai con ari interrogativa "Ah, e di chi saresti innamorata?" chiesi con malcelata avidità di sapere.
"Di nessuno!" rispose Victoire riscuotendosi dai suoi pensieri.
"Ma hai appena detto..." osservai io, "Non ho detto proprio niente!" ribattè lei infiammandosi, ma poi la sua espressione si riaddolcì.
Proseguimmo tra gli espositori e finalmente Victoire trovò quello che cercava.
Comprò per il fratello qualche bacchetta finta, dei fuochi d'artificio, delle bolle di sapone indistruttibili e una maschera da Dissennatore.
Dopodichè uscimmo per dirigerci ai Tre Manici di Scopa.
Il vento ululava tra le casette di legno.
Entrammo nel caldo pub e ci sedemmo vicino a una finestra.
Iniziammo a chiacchierare e facendo finta di niente le chiesi "Prima... davanti ai filtri d'amore, hai detto che non ti sei innamorata con un filtro d'amore...".
Victoire era improvvisamente arrossita e distolse lo sguardo.
"Bè, ecco io... io parlavo di un ragazzo, sì" cofessò lei.
Il suo sguardo si soffermò suqualcuno dietro di me e disse in fretta "Vado a prendere da bere" e sgattaiolò verso il bancone.

Victoire

Il pomeriggio procedeva benissimo.
Dopo il piccolo imbarazzo dal sentiero io e Ted ci stavamo divertendo un mondo.
Ci sedemmo a un tavolo ai Tre Manici di Scopa e iniziammo a parlare.
Improvisamente ritornò sull'argomento che speravo avesse frainteso e dimenticato.
Aveva scoperto che ero innamorata di qualcuno, e neanche io sapevo di chi... non l'avevo ancora scoperto.
Stavo iniziando il discorso quando vidi Warburton uscire dal pub e per non farmi vedere, con una scusa andai a prendere da bere.
C'era una lunga coda di studenti e incontrai Alice Philiphs di Tassorosso e per passare il tempo mi misi a chiacchierare con lei.

Il prossimo episodio non sarà così felice...
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