La vita di Chiara

di HermBlaise2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** SCUSE ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Ciao

Ciao! Sono HermBlaise1, questa è la mia prima fanfic e mi scuso con la lunghezza del capitolo ma è solo il prologo e gli altri saranno molto più lunghi, lo prometto!

 

 

1. Prologo

 

Martedì 7 settembre 2004, ore 20:27, (Casa Solari, camera di Chiara)

 

Chiara Solari, una ragazza di 14 anni, alta 1,64 con i capelli bruni, ondulati fin sotto le spalle, stava facendo la cartelle per il giorno dopo.

L’indomani avrebbe frequentato il primo anno al liceo linguistico, il che voleva dire scuola nuova, compagni nuovi, professori diversi e la sua migliore amica Giulia avrebbe fatto il liceo scientifico Einstain.

Peggio di così non poteva andare!

L’unica consolazione era che andava al De Amicis, la scuola privata più esclusiva di Milano.

 Il De Amicis era una scuola privata che faceva da asilo, elementare, media ed aveva i licei: scientifico, linguistico, classico e turistico, insomma una reggia!

Quando era andata a gennaio per l’ iscrizione si era spaventata dalla maestosità del luogo.

 

 

Così la ragazza si mise il pigiama e andò a letto.

E pensando alla scuola e alla sua paura si addormentò.

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


2

2. Capitolo 1

 

Mercoledì 8 settembre 2004, ore 8:45 (Casa Solari, camera di Chiara)

 

DRIIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIIN

 

La ragazza uscì da un groviglio di coperte, alzò la mano e prese la sveglia che stava suonando così forte che sembrava un miracolo che i vicini non avessero chiamato la polizia.

 

-Sono appena le 8:30…..LE 8:30?!? SONO IN RITARDO!-

 

Chiara saltò giù dal letto, andò in bagno, fece la colazione in tempo record e nel giro di venti minuti era già in strada.

 

-Come faccio ad essere in ritardo proprio il primo giorno, soprattutto poi che si entra un’ora dopo?-

 

Fortunatamente la ragazza abitava a dieci minuti di strada ma, arrivò comunque in ritardo.

 

 

Mercoledì 8 settembre 2004, ore 9:06 (scuola De Amicis)

 

Chiara una volta entrata andò a chiedere in segreteria qual’era la sua classe.

Quando vi entrò trovo due scrivanie piene di fogli e una donna sui cinquant’anni che correva da una parte all’altra della stanza.

 

-Mi scusi?- Disse Chiara, ma la donna parve non sentirla.

-MI SCUSI?- Questa volta la donna si fermò e la guardò.

-Buongiorno cara, di cosa hai bisogno?- La signora fece un sorriso a 32 denti dove si intravidero due capsule d’oro

 

Chiara rimasta un po’ impressionata rispose:

 

-Volevo sapere qual’era la mia classe. Sono Chiara Solari-

-Solari….Solari….ah ecco! Sei nella 1° A-

-Va bene. Grazie e arrivederci-

 

La ragazza andò via ma, si ricordò troppo tardi che la segretaria non le aveva detto dov’era la sua classe, quindi dopo aver vagato come un’anima in pena per tutti i corridoi, dopo essersi persa varie volte ed ormai senza più la speranza, la trovò.

Le tremavano le gambe ma facendosi forza bussò ed entrò.

Appena entrata si fece subito silenzio e tutti gli sguardi furono puntati su di lei e Chiara avrebbe voluto sprofondare.

 

-Tu sei?- Chiese la professoressa

-S..Sono Chiara Solari-

-Ah certo. Sei in ritardo, cominciamo bene….Va beh, dato che è il primo giorno non importa.Io sono la tua prof di italiano e latino, mi chiamo Gavazzi. Vai a sederti-

 

Chiara guardò incerta le ragazze e notò che c’era un solo ragazzo poi, cercando di mostrarsi sicura di sé andò all’ultimo banco in fondo ma vide che mancò la sedia!

 

-Prof scusi, ma manca una sedia…- Disse Chiara facendosi piccola piccola.

-Manca una sedia? Allora vai nella classe di fronte, forse ne hanno una in più-

“Fantastico, pure questo mi doveva capitare…c’è qualcuno lassù che non mi ama….”pensò Chiara.

 

Così mentre malediceva ogni santo che conosceva uscì dalla classe e andò in quella di fronte che risultò essere il quinto lingue.

 

-Scusi, ma nella mia classe manca una sedia…-

-Certo, puoi prendere quella in fondo-

 

Chiara la stava per raggiungere quando inciampò in uno zaino e finì lunga distesa sul pavimento. Inutile dire le risate che avevano fatto gli altri ragazzi.

 

“Ormai tanto vale che esca con dignità, ho capito che oggi qualcuno mi vuole morta.”

 

Così Chiara si alzò, prese la sedia, uscì dal quinto e tornò nella sua classe.

Ma quello che non sapeva è che fin dalla sua prima entrata, l’unico ragazzo continuava a guardarla.

 

 

Mercoledì 8 settembre, ore 12:50 (Casa Solari, camera di Chiara)

 

Finalmente era uscita da quella scuola.

In quelle quattro ore aveva conosciuto quattro insegnanti e tutti gli sembravano accettabili.

Durante l’intervallo aveva tentato in più modi di far conversazione con qualche compagna ma con la sua leggendaria timidezza non ci riuscì.

Una cosa che aveva notato però, era il ragazzo. Aveva capelli bruno con qualche riflesso biondo, occhi marroni, fisico magro e asciutto. Bellissimo! Le era piaciuto subito.

L’aveva visto in disparte, avrebbe tanto voluto avvicinarsi ma non aveva trovato il coraggio.

Beh, pazienza! In fondo domani è un altro giorno….

 

 

 

 

Angolo recensioni

 

Ringrazio molto 100x100emily e Giuly che mi hanno dato la spinta per andare avanti.

 

 

Ciao! Alla prossima!

 

HermBlaise1

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


3

3. Capitolo 2

 

 

Mercoledì 22 settembre 2004, ore 7:55 (strada)

 

Ormai la scuola era iniziata da due settimane ed andava a pieno ritmo.

Chiara faceva un po’ fatica con i compiti perché non era la stessa cosa delle medie ma, con molta volontà e grazie all’aiuto di suo padre riusciva sempre a finirli.

Però continuava a pensare a quel ragazzo che stava in classe con lei con cui non aveva mai parlato.

 

-Ehi bella!- Chiara si girò e vide un ragazzo di all’incirca 18 anni bloccarla al muro.

-Lasciami andare!- Chiara cominciava ad aver molta paura.

-Ti consiglio di lasciarla se non vuoi che ti spezzi le gambe!-

 

Il ragazzo se ne andò dicendo che non ne valeva la pena e così Chiara potè guardare il suo salvatore.

Era lui!

Non poteva crederci, il ragazzo che l’aveva salvata era lo stesso che tormentava i suoi pensieri da due settimane!

 

-Va tutto bene?-

-S..si-

-Molto bene- Il ragazzo fece per andarsene…

-Aspetta! Come ti chiami?-

-Perché lo vuoi sapere? Comunque sono Stefano-

-Piacere, io sono Chiara e siamo nella stessa classe non so se lo sai-

 

Lui d’altra parte come faceva a non saperlo? Lei era la ragazza dei suoi sogni e dei suoi incubi a volte…

 

-E’ meglio entrare in classe- Disse Stefano

-Si-

 

 

Mercoledì 22 settembre 2004, ore 14:00 (casa Solari, camera di Chiara)

 

Chiara aveva passato tutta la mattina a fissare Stefano, continuava a pensare a quello che era successo.

 

-Ho bisogno di parlare con la mia amica Giulia-

 

Prese il telefono e digitò il numero…

 

TU TU TU

 

-Pronto?-

-Buongiorno sono Chiara, posso parlare con Giulia?-

-Chiara, sono io!-

- Ciao! Come va è da giugno che non ci sentiamo, passate bene le vacanze?-

- Passate benissimo. Ma non parliamo di questo, ci saremo sentite almeno tre volte al giorno quest’estate-

-Hai ragione. E la scuola? Ti trovi bene nello scientifico?- Chiara essendo molto nervosa non riusciva ad andare al sodo.

-Ho qualche problema ma, tutto ok. Comunque arriva dritta al punto, non è di questo che vuoi parlarmi, vero?-

-Co..Come fai a saperlo?-

-Lo so perché ti trema la voce-

-D’accordo…-

 

Così Chiara le raccontò di Stefano e delle sue paure.

 

-Quindi se non ho capito male tu vorresti avvicinarti a lui ma, hai paura di scocciarlo- Sintetizzò Giulia.

-Esatto. Quando mi ha visto questa mattina non ha fatto una piega-

-Secondo me dovresti almeno dirgli “ciao” poi, se lui ti risponde bene, se no lasci perdere-

-Va bene, noi quando ci vediamo?-

-Io non posso il martedì e il giovedì perché ho pallavolo. Tu come sei messa?-

-Io non posso invece lunedì e mercoledì perché ho danza classica. L’unico è il venerdì o il week-end-

-Va bene se ci vediamo l’1 ottobre? Sai, la scuola mi tiene molto impegnata e settimana prossima incomincia pallavolo-

-Per me non ci sono problemi. Vediamoci al bar “White” alle 15:00-

-Ok, così ci racconteremo le nostre impressioni sui nostri licei e tu mi dirai gli sviluppi con Stefano-

-Sviluppi….non so neanche se mi guarderà in faccia…-

-Si che lo farà. Ora devo andare. Ciao-

-Ciao-

 

Chiara non vedeva l’ora di rivedere Giulia.

Era sempre stata la sua migliore amica fin dai tempi delle elementari, erano così unite che le persone le scambiavano per sorelle.

 

“Non so cosa farei se non ci fosse lei”

 

 

Angolo recensioni

 

Diddlina_4ever: volevo dirti che non sono io la protagonista ma, ero a corto di nomi….

                            per il nome del liceo l’ho preso appunto da quello che c’è a Milano ed è una       

                            che lo ci vada pure tu.

 

Ringrazio anche: jessychan91, damynex,Valentina.

Sono contenta che vi piaccia l’inizio.

 

Ciao.

 

HermBlaise1

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3

 

Venerdì 1 ottobre 2004, ore 8:00 (scuola De Amicis, classe 1°A linguistico)

 

Chiara era intenzionata a parlare con Stefano e, per avere più possibilità di successo, l’aveva seguito per una settimana.

Ormai sapeva tutte le sue abitudini, anche se erano molto poche.

La mattina andava subito in classe a ripassare la lezione successiva, all’intervallo andava allo scientifico a parlare con i suoi amici  e all’uscita andava subito a casa.

Ora, Chiara era appostata vicino alla porta della classe per spiarlo.

 

“Devo parlargli. Sta studiando da solo e gli altri sembrano troppo occupati a farsi gli affari loro per guardare me.”

 

Chiara si avvicinò al ragazzo. Era così nervosa che ogni passo che faceva sembrava un macigno, la meta sembrava irraggiungibile e, quando arrivò era così stanca che sembrava avesse fatto la maratona Milano-Taranto.

Stefano la guardò un po’ male, chiaramente contrariato che qualcuno avesse interrotto il suo studio ma, la nostra eroina non si lasciò scoraggiare e tentò comunque.

 

-Allora domani è venerdì?-

-Si, credo di si-

 

Segue silenzio tombale.

Intanto nel tuo cervello le frasi si susseguono una dopo l’altra.

 

“Parla cretina, parla! E adesso cosa faccio! Aiuto!!! Soccorsi!!! Ok, agitarsi non serve anulla. Devo trovare da dire qualcosa d’intelligente. Tipo?

 

Alla fine il ragazzo spazientito si girò a parlare con una compagna chiedendole spiegazioni di un esercizio, lasciando Chiara come uno stoccafisso.

 

 

Venerdì 1 ottobre 2004, ore 10:30 (scuola De Amicis, intervallo)

 

Chiara dopo la magra figura fatta ore prima continua con i suoi tentativi.

Lo vide alzarsi dalla sedia e andare verso la porta e, Chiara lo raggiunge con l’intenzione di riuscire ad intavolare una discussione.

 

-Allora, sei stato molto bravo nell’interrogazione-

-Lo so-

 

“Certo che è di poche parole…”

 

-Volevo chiederti se ti va di andare a prendere una cioccolata alle macchinette. Sai la fanno molto buona, il cioccolato è proprio è proprio fondente e quando ti si scioglie in bocca….-

 

Chiara non riusciva più a fermarsi, ora aveva il problema contrario!

Stefano la guardava come si guarda il prezzemolo e dopo aver detto vita, morte e miracoli della cioccolata si fermò.

 

-….allora, vuoi venire a berla con me?- Disse Chiara speranzosa

-Veramente avevo un appuntamento con i miei amici e grazie a te arriverò in ritardo-

E così dicendo la sorpassò a naso all’aria, lei incomincia a imprecare in tutte le lingue che conosce, sbattendo il piede contro uno spigolo e facendosi tutto il corridoio saltellando sotto lo sguardo divertito degli altri studenti.

 

 

Venerdì 1 ottobre 2004, ore 15:00 (bar White)

 

Chiara attendeva pazientemente l’arrivo di Giulia.

All’improvviso all’entrata del bar si vide una ragazza sui 14 anni, con biondi capelli lisci che andava verso il suo tavolo.

 

-Ciao Chiara-

-Giulia! Sei più bella di quanto ricordassi!-

-Su non esagerare. Piuttosto hai voglia di fare un po’ di shopping così mi racconti come è finita con Stefano?-

-D’accordo, andiamo!-

 

Uscirono dal bar e andarono al centro commerciale.

Mentre svuotavano negozi, Chiara le raccontò cos’era successo quel giorno e poco ci mancò che l’amica si mettesse a ridere.

Alle 18:00 ognuna se ne andò a casa propria con la promessa di sentirsi nei giorni avvenire.

Chiara pensò che la mattina era stata un macello ma che il pomeriggio era stato bellissimo, perché non c’era niente di meglio che passare un po’ di tempo con la propria migliore amica!

 

 

Ringrazio tutti quelli che hanno commentato e mi scuso se questo capitolo non è all’altezza delle vostre aspettative ma l’ho fatto di fretta.

HermBlaise1

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Capitolo 4

 

Giovedì 21 ottobre 2004, ore 8:15 (Scuola De Amicis, classe 1°A linguistico, lezione di conversazione in inglese)

 

Chiara quel giorno non si sentiva tanto bene.

Nonostante fosse autunno inoltrato aveva caldo e le girava la testa.

Aveva paura che stando così male, non avrebbe retto fino alla fine dell’ora e chiedere di poter andare in bagno significava alzarsi dalla sedia dove era seduta e non era sicura di riuscire a farcela.

 

-SOLARI!-

 

La ragazza sentì la voce della professoressa e subito le venne l’ansia.

 

-S..si prof?-

-Mi spiace disturbarti mentre sei tra i tuoi pensieri ma…QUI C’E’ GENTE CHE STUDIA! Quindi se non ti interessa sei pregata di andare fuori!-

 

Per Chiara quella sfuriata era veramente troppo, il suo fisico provato per il malessere non resse più e svenne.

 

 

Giovedì 21 ottobre 2004, ore 10:30 (infermeria)  

 

Chiara sentì calore e calma, e quando aprì gli occhi venne investita da una luce accecante.

 

-Finalmente ti sei svegliata-

-Do..dove mi trovo?-

-Sei in infermeria. Hai la febbre, ti conviene andare a casa.-

-No, grazie. Non può venire a prendermi nessuno.-

-Allora è meglio se rimani qui per un altro po’-

-Va bene-

 

Chiara si rimise sotto le coperte e cercò di dormire ma ad un tratto sentì una porta che sbattè e una voce che parlava con l’infermiera. Poi sentì dei passi ed una presenza vicino a lei. Le venne paura. Infine lo sconosciuto appoggiò le labbra sulla sua fronte e lei aprì gli occhi di scatto trovandosi davanti Stefano che la guardava preoccupato.

 

-C…Che ci fai qui?-

-Beh…veramente volevo sapere come stavi….-

-Sto bene grazie….-

 

Chiara non poteva credere di riuscire finalmente a parlare con lui e pensando alle figuracce fatte la volta scorsa, arrossì.

 

-Scusami per come mi sono comportato tre settimane fa ma, ero imbarazzato. Solo una ragazza fino ad ora aveva cercato di provarci con me. E quindi non avendo molta esperienza non sapevo come fare.-

 

Lei d’altro canto era rossa come un peperone. Quindi il suo intento era evidente! Di certo non avrebbe mai potuto intraprendere la carriera di attrice….

 

-Ma….Ma che dici? Io non ci stavo provando con te!-

-Dici? A me non sembrava. Comunque sono felice di riscuotere il tuo interesse- Così dicendo se ne andò lasciando Chiara molto confusa.

 

 

Giovedì 21 ottobre 2004, ore 22:00 (Casa Solari, camera di Chiara)

 

Chiara appena corsa a casa aveva chiamato subito Giulia e le aveva spiegato cos’era successo quel giorno, l’amica era quasi più felice di lei!

La ragazza continuò a pensare al bacio che le aveva dato Stefano e a come fosse bastato quel semplice bacio sulla fronte a farle aumentare i battiti del suo cuore.

 

“Possibile che io mi sia innamorata di lui? Infondo non lo conosco….e quando ho cercato di parlargli lo facevo solo perché era un bel ragazzo ma, non pensavo che sarebbe successo questo. Comunque non ho capito cosa intendeva quando ha detto che era felice di riscuotere il mio interesse, forse non gli sono totalmente indifferente….EVVAIII!!!”

 

E pensando al ragazzo e agli avvenimenti di quella giornata, si addormentò.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5

 

 

Lunedì 1 novembre 2004, ore 10:00 (casa Solari)

 

-CHI HA VISTO LA MIA SPAZZOLA?- Urlò Chiara.

-Secondo cassetto a sinistra in bagno- Rispose la madre Daniela.

 

Dopo essersi pettinata i capelli, Chiara andò in camera sua. Stava indossando il cappotto, quando entrò un ragazzo.

 

-Scusa sorellina, mi hai preso tu il CD dei Metallica?-

-Andrea! Quante volte ti ho detto di bussare prima di entrare?- Lui sbuffò.

 

Andrea, aveva 17 anni e frequentava il terzo anno del liceo scientifico De Amicis per la seconda volta, perché l’anno prima era stato bocciato. Aveva i capelli bruni tagliati molto corti con una frangia sbarazzina che gli cadeva sugli occhi, ed era il sogno di tutte le ragazze del liceo per la sua simpatia ma soprattutto per il suo fisico perfetto creato da anni di nuoto.

A dire il vero, Chiara aveva anche un altro fratello, Fabio, di 19 anni che abitava a Pavia perché frequentava il primo anno all’Università di Medicina e quindi per essere più agevolato negli spostamenti casa-scuola, i genitori gli avevano preso un appartamento lì. Aveva i capelli ricci bruno scuro con un fisico quasi da far girare la testa ad una ragazza ed era sempre pronto a scherzare.

 

-Che palle! Siamo sempre fratelli. Non mi scandalizzo a vederti nuda.- Protestò Andrea

-Lo so, ma è comunque imbarazzante!-

-Ma se t’imbarazzi quando ti vedo io, come farai quando ti dovrà vedere il tuo ragazzo?- Disse il fratello con un sorriso malizioso.

-NON SONO AFFARI TUOI!!!!!- Chiara era arrossita violentemente e il suo primo pensiero volò a Stefano anche se subito dopo scosse la testa per scacciarsi quel pensiero diventando ancora più rossa di prima.

-Come vuoi. Allora, il mio CD?-

 

La ragazza andò alla scrivania, prese il CD, lo porse al fratello e lo buttò fuori mentre lui sghignazzava.

 

-Come faccio ad avere un fratello così? E’ proprio il contrario di Fabio, lui si che è serio. Ma dico, doveva proprio mettermi così in imbarazzo?!?- Intanto Chiara sbatteva la testa contro il muro e non si accorse che la stava guardando il padre, Aldo, come se fosse una pazza.

 

-Scusa Chiara, non lo sai che parlare da sola è il primo sintomo della pazzia? E perchè picchi la testa? Vuoi fare un buco nel muro?-

 

Chiara accortasi della presenza del padre diventò se possibile ancora più rossa e incominciò a balbettare frasi senza senso. Lui lasciando perdere l’avvisò che era ora di uscire per andare dal nonna, dagli zii e dalla cugina per l’annuale pranzo per festeggiare il giorno di tutti i Santi.

La ragazza allora, uscì dalla sua stanza con gli occhi bassi dirigendosi verso il portone per poi salire in macchina.

 

 

Lunedì 1 novembre 2004, ore 12:00 (Pavia, casa degli zii, della cugina e della nonna)

 

 

I parenti materni di Chiara erano: la nonna Jolanda di 75 anni, la sorella di Daniela, Luisa, di 50 anni, suo marito Lino di 55 e la loro figlia nonché cugina di Chiara, Andrea e Fabio di nome Federica, di 26 anni. Quest’ultima abitava ancora con i suoi genitori, non usciva con gli amici e non aveva mai avuto un ragazzo. I tre fratelli dicevano che non doveva fare la segretaria ma la suora di clausura.

Ma tornando ad ora, Lino e Aldo stavano parlando di calcio, Luisa, Daniela e Jolanda, di quello che avevano fatto i vicini ieri, Federica si era chiusa in camera sua ed era un mistero cosa stesse facendo, Andrea stava ascoltando il suo adorato CD dei Metallica e Chiara non avendo niente da fare, si stava annoiando.

La ragazza era disperata: non sapeva come passare il tempo! Ad un tratto sentì il campanello e corse ad aprire.

Fuori c’era Fabio con un sorriso a 32 denti.

 

-Ciao mostriciattolo- Le disse scompigliandole i capelli e a lei s’illumino il viso. Era da settembre che non lo vedeva! Così lo abbracciò di slancio facendo cadere entrambi a terra.

-Fallo salutare anche a me!- Disse Andrea appena uscito e Chiara appena lo lasciò, lo abbracciò, per poi rientrare tutti e tre.

 

 

Lunedì 1 novembre 2004, ore 18:16 (casa Solari)

 

Durante il pranzo a Fabio, Chiara e Andrea vennero fatte tante domande sul loro andamento scolastico e finito di mangiare tutti e tre andarono nella camera da letto della nonna per giocare ad un gioco di società come ai vecchi tempi.

Poi verso le 17 si salutarono.

Fabio doveva andare a studiare perché stava preparandosi per il suo primo esame.

Così tornarono tutti a casa.

Chiara pensando che non avrebbe rivisto il fratello prima di Natale le venne da piangere ma si fece forza pensando che domani sarebbe andata a scuola e avrebbe rivisto Stefano.

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Capitolo 6

 

Martedì 2 novembre 2004, ore 13:30 (scuola De Amicis, uscita)

 

I ragazzi stavano uscendo felici che finalmente la mattina fosse finita, anche Chiara era di questo parere e, passando accanto alla bacheca degli annunci notò qualcosa….

 

Si avvisano gli studenti che il giorno 2 novembre 2004 si terranno i provini del musical “Aggiungi un posto a tavola” dalle ore 14:20 alle ore 18:00.

Ogni alunno dovrà scegliere una delle seguenti categorie: cantante, attore o ballerino.

Gli studenti dovranno essere liceali.

Il musical verrà rappresentato il sabato

Chi fosse interessato è pregato di presentarsi in palestra.

                                                                                                       La prof.ssa Fiori

                                                                                               (Responsabile del club di teatro)

 

“Non sapevo che facessero un musical. Mi piacerebbe molto parteciparvi, ovviamente in veste di ballerina. Le audizioni sono il 2….un momento……MA E’ OGGI!!!! Devo correre a casa a mangiare e chiamare la mamma al lavoro e dirle che ritorno a scuola per il pomeriggio oppure potrei dirlo ad Andrea…..no, meglio di no, si dimenticherebbe subito.”

 

Così Chiara andò a casa di corsa.

 

 

Martedì 2 novembre 2004, ore 13:45 (casa Solari, cucina)

 

La ragazza appena arrivata a casa, chiamò la madre ed andò in cucina dove trovò suo fratello intento a mangiarsi la pasta.

 

-Dove eri finita? Io ho già incominciato a mangiare- Disse Andrea con un quintale di pasta in bocca

-Innanzitutto non si mangia con la bocca piena e poi tu lo sapevi che a scuola si fa un musical?- Intanto Chiara si stava servendo e mangiava in tutta velocità

-Certo, fanno un musical diverso ogni anno- Rispose dopo aver mandato giù il boccone

-E PERCHE’ TU NON ME LO HAI MAI DETTO????-

-Non te l’ho mai detto perché, tu non me lo hai mai chiesto- Disse con un sorrisetto idiota

A Chiara si formò il classico gocciolone sulla testa.

-Va beh, non ha importanza perché tanto parteciperò comunque come ballerina-

-Tu, in veste di ballerina? AHAHAHAHAH!-

Andrea rideva così tanto che cadde dalla sedia e iniziò a rotolarsi per terra, e Chiara divenne rosso scarlatto.

-Guarda che io faccio danza classica da ben 7 anni!!!-

Arrabbiata la ragazza uscì di casa sbattendo la porta e dalla strada si continuava a sentire la risata di Andrea.

 

 

Martedì 2 novembre 2004, ore 14:15 (scuola De Amicis, palestra)

 

Mancavano ancora cinque minuti ma si trovava già in palestra con tutti  gli altri ragazzi.

Non aveva paura, era terrorizzata.

Ballare davanti a tutti quei ragazzi le faceva tremare le gambe.

 

-Ciao Chiara!-

 

Chiara si girò e si trovò davanti Stefano.

 

-Ciao….Stefano….che ci fai qui?- Disse rossa come un peperone

-Sono qui per l’audizione per cantante-

 

Come? Stefano sapeva cantare?

 

-Davvero? Io sono qui per fare la ballerina…-

-Sai ballare sono sicura che sarai bravissima- E le fece un sorriso che le fece battere il cuore mille volte più forte

 

Ad un tratto videro la professoressa al centro della stanza e si misero seduti con gli altri vicino alle pareti. Tutti fecero silenzio.

 

-Buon pomeriggio a tutti. Ora inizierà con l’audizione, per primi ci saranno gli attori che leggeranno una parte del copione che gli fornirò. Poi ci saranno i cantanti che canteranno una canzone a loro piacimento senza base musicale e infine i ballerini che balleranno uno alla volta su dei brani scelti da me.-

 

Detto questo si sedette dietro ad un tavolo.

Chiara se possibile era ancora più nervosa, come avrebbe fatto ad improvvisare?

Stefano sentendo il suo nervosismo le strinse la mano e lei comunque sorpresa da quel gesto si calmò.

 

 

Martedì 2 novembre 2004, ore 15:30 (scuola De Amicis, palestra)

 

L’audizione stava proseguendo da più di un’ora.

Gli attori avevano finito e su sessanta ne avevano presi trentacinque, ora c’erano i cantanti.

Si vedeva che Stefano era nervoso ed ad un tratto…

 

-Carrisi Stefano-

 

Il ragazzo si alzò lasciando la mano di Chiara che aveva tenuto per tutta l’ora e andò a posizionarsi al centro della sala.

 

-Cosa ci canti Carrisi?-

-Canterò “Se io non avessi te” di Nek-

 

Così iniziò a cantare…..

 

Se io non avessi te

Forse mi arrenderei

Tu sei la prima che fa un viaggio dentro me

E poi non molla mai

 

La sua voce era bellissima. Era così profonda e limpida e, aveva una strana luce negli occhi che Chiara ne rimase affascinata.

 

Se io non avessi te

Che alternative avrei

Qualcuno ha detto già che non funzionerà

Ma io non cambio idea…

Do retta solo a me

Scelgo e riscelgo te…

 

Chiara fantasticava pensando alla sua bella voce che le diceva che l’amava e che avrebbe fatto di tutto per lei.

 

Sai che amarti non è mai abbastanza

E’ che tu sei tutto quello che mi manca

Dimmi un po’

Dimmi cos’altro c’è…

Se io non avessi te.

 

Magari Stefano le avesse detto quelle parole! Sarebbe stata la ragazza più felice dell’Universo! Ma sapeva che era impossibile. Come avrebbe fatto quel bellissimo ragazzo ad innamorarsi di una che a malapena spiccicava una parola in sua presenza.

 

I ragazzi applaudirono molto fragorosamente e Stefano si risedette di nuovo di fianco a Chiara.

 

 

Martedì 2 novembre 2004, ore 16:40 (scuola De Amicis, palestra)

 

I cantanti avevano finito e ne avevano presi meno della metà tra i quali Stefano.

Era arrivato il turno di Chiara.

Aveva molta paura e quando chiamarono il suo nome raggiunse la posizione traballando un po’.

 

-Ballerai sulle note di “Total Eclipse of the Heart” di Bonnie Tyler. D’accordo?- Disse la prof.

 

La ragazza riuscì solo ad annuire.

La musica era iniziata….

 

Turnaround, Every now and then I get little bit lonely and you’re never coming round

Turnaround, Every now and then I get little bit tired of listening to the sound of my tears

Turnaround, Every now and then I get little bit nervous that the best of all the years have gone by

Turnaround, Every now and then I get little bit terrified and then I see the look in youe eyes

Turnaround bright eyes, Every now and then I fall apart

Turnaround bright eyes, Every now and then I fall apart

 

Chiara appena era cominciata la musica aveva chiuso gli occhi ed aveva cominciato a danzare…

Più ballava, più sentiva una forza dentro di lei.

Non aveva più paura perché era tornata nel suo elemento naturale: la danza.

 

Turnaround, Every now and then I get little bit restless and I dream of something wild

Turnaround, Every now and then I get little bit helpless and I’m lying like a child in your arms

Turnaround, Every now and then I get little bit angry and I know I’ve got to get out and cry

Turnaround, Every now and then I get little bit terrified and then I see the look in youe eyes

Turnaround bright eyes, Every now and then I fall apart

Turnaround bright eyes, Every now and then I fall apart

 

Tutti erano estasiati dalla bravura della ragazza.

Stefano era a bocca aperta: non immaginava certo che quella ragazza fosse un angelo!

Era così dolce nei movimenti che non sembrava una persona umana e ammaliavano tutta la palestra.

 

And I need you now tonight

And I need your more than ever

And if you only hold me tight

We’ll be holding on forever

And we’ll only be making it right

Cause we’ll never be wrong together

We can take it to the end of the line

Your love is like a shadow on me all of the time

I don’t know what to do and I’m always in the dark

We’re living in a powder keg and giving off sparks

I really need you tonight

Forever’s gonna start tonight

Forever’s gonna start tonight

 

Era il ritornello e Chiara fece un salto aprendo le gambe in maniera spettacolare e poi fece tre piroette consecutive.

Sentiva che erano tutti col fiato sospeso e questo continuava a darle grinta, sentiva la musica entrarle dentro, sentiva che era nata per quello, sentiva che niente avrebbe potuto toglierle la danza.

 

Once upon a time I was falling in love

But now I’m only falling apart

There’s nothing I can do

A total eclipse of the heart

Once upon a time there was light in my life

But now there’s only love in the dark

Nothing I can say

A total eclipse of the heart

 

Sentiva che la musica stava per finire ma, tentò comunque di far durare tutto il più a lungo possibile.

Ma come tutte le cose non durò in eterno….

Così Chiara a musica finita venne riportata bruscamente alla realtà e tutti si alzarono in piedi compresa la professoressa ad applaudirla e la ragazza si commosse.

 

 

Martedì 2 novembre 2004, ore 22:30 (casa Solari, camera di Chiara)

 

L’aveva presa! Avrebbe fatto il musical!

Le prove sarebbero incominciate settimana prossima. Per i ballerini tutti i giovedì dalle 14:00 alle 16:00.

Appena tornata a casa lo disse alla famiglia, telefonò a Fabio e Giulia e si congratularono tutti con lei.

Ma Chiara non avrebbe mai dimenticato la faccia di Stefano quando lei gli si era avvicinata. Era tutto rosso e balbettava! Lei si era intenerita vedendo per la prima volta quella scena.

Peccato che non lo avrebbe rivisto durante le prove dato che lui era un cantante ma, poteva sempre vederlo in classe!

 

 

 

RINGRAZIAMENTI

 

Un ringraziamento grossissimo a jessychan91 che mi sostiene sempre: TVTTTB!!!

Ed ovviamente anche a tutte le altre lettrici: Valentina, daminex, Diddlina_4ever, kikka91 e a tutti quelli che non hanno commentato!

Alla prossima!

 

HermBlaise1

 

 

Traduzione del testo di Bonny Tyler:

 

Eclisse totale del cuore

 

Girati, Di tanto in tanto sono malinconica ma tu non ci sei mai

Girati, Di tanto in tanto mi stanco un po’ a sentire il rumore delle mie lacrime

Girati, Di tanto in tanto sono un po’ nervosa perché i miei anni migliori se ne sono andati

Girati, Di tanto in tanto sono un po’ terrorizzata e poi vedo lo sguardo dei tuoi occhi

Girati occhi lucenti, Di tanto in tanto cado a pezzi

Girati occhi lucenti, Di tanto in tanto cado a pezzi

 

Girati, Di tanto in tanto sono un po’ irrequieta e sogno qualcosa di selvaggio

Girati, Di tanto in tanto sono un po’ indifesa e rimango come una bambina tra le tue braccia

Girati, Di tanto in tanto sono un po’ arrabbiata e so che dovrei sfogarmi e piangere

Girati, Di tanto in tanto sono un po’ terrorizzata e poi vedo lo sguardo dei tuoi occhi

Girati occhi lucenti, Di tanto in tanto cado a pezzi

Girati occhi lucenti, Di tanto in tanto cado a pezzi

 

E ho bisogno di te stanotte

E ho bisogno di te più che mai

E se solo tu mi stringerai saldamente

Rimarremo stretti per sempre

E noi ce la faremo

Perché insieme non sbaglieremo mai

Possiamo arrivare fino in fondo

Il tuoi amore è come un’ ombra che sta su di me tutto il tempo

Stiamo vivendo in una polveriera e stiamo facendo scintille

Ho veramente bisogno di te stanotte

Sempre comincerà stanotte

Sempre comincerà stanotte

 

Una volta ero innamorata

Ma ora sto solo cadendo a pezzi

Non c’è nulla che possa fare

Un’eclisse totale del cuore

Una volta nella mia vita c’era luce

Ma ora c’è solo l’amore nelle tenebre

Nulla che possa dire

Un’eclisse totale del cuore

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Capitolo 8
*** SCUSE ***


CHIEDO SCUSA A TUTTE

CHIEDO SCUSA A TUTTE!!!!

PURTROPPO “LA VITA DI CHIARA” E’ SOSPESA FINO A TEMPO INDETERMINATO PER COLPA DEI MIEI IMPEGNI SCOLASTICI!!!!

TENTERO’ DI AGGIORNARE IL PRIMA POSSIBILE.

 

HermBlaise2

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