Il ragazzo di mia sorella di _moonlight (/viewuser.php?uid=58663)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Treno ***
Capitolo 2: *** Amore ***
Capitolo 3: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 4: *** Istinto ***
Capitolo 5: *** Segreto ***
Capitolo 6: *** Imprevisti ***
Capitolo 7: *** Confusione ***
Capitolo 8: *** Il matrimonio ***
Capitolo 9: *** Tutto il resto ***
Capitolo 10: *** Io e Lui ***
Capitolo 11: *** Marinare la scuola ***
Capitolo 12: *** Dodici Mesi ***
Capitolo 13: *** Parco ***
Capitolo 14: *** Scelte e Illusioni ***
Capitolo 15: *** Quello che pensa una sorella ***
Capitolo 1 *** Treno ***
Il
ragazzo di mia sorella
Mi sono sempre
chiesta come sarebbe stato il dopo-guerra, e, per quanto quel giorno mi
sembrasse così lontano, mi sono sempre sforzata di pensare
alla mia vita in
quei momenti; chissà se avrei corso ancora gioiosa per i
campi e se mi sarei
arrampicata ancora sugli alberi a piedi nudi. Per quanto ci sperassi,
non avevo
mai pensato che quel giorno potesse arrivare e che avrei guardato
ancora quel
cielo, che non ricordavo così azzurro da una vita.
Sto ritornando a
casa dopo troppo tempo ormai ed è la prima volta che salgo
su un treno. Se non
fosse per il rumore assordante e per i vagoni che dondolano sarebbe un
viaggio
perfetto. L’unica cosa che non riesco a fare a meno di
guardare e che mi fa
adorare questo viaggio, sono le nuvole paffute e candide che si muovono
–o
almeno così sembra- nel cielo. Non ricordavo che il mondo
fosse così bello e
puro, l’ho sempre visto come un ammasso di polvere e cenere;
una sfera che
emanava odore di zolfo e calce. Ora che ci penso non ricordo neppure
come si
respira l’aria pulita. Sono quattro ore e cinquantasei minuti
ormai che sto
seduta su questo sedile grande e polveroso, sentendo la mia autonomia
scendere
a poco a poco, purtroppo, anche se sono cresciuta, non sono cambiata
poi più di
tanto quando si parla di pazienza.
«
Sakura, ehi
Sakura» mi sento chiamare da voce ovattata, giro la testa di
scatto e sorrido
leggermente alla ragazza che mi sta chiamando.
« Ti eri
incantata» ride gioiosa.
Annuisco
solamente e posiziono una ciocca di capelli rosso sbiadito, dietro al
cerchietto che mi tiene i capelli ribelli.
« è
meraviglioso, non trovi?» dico posando nuovamente gli occhi
sul paesaggio.
« Lo so, il
colore dei prati è come quello dei tuoi occhi»
dice Ten ancora impalata davanti
allo sportello.
«
Senti… ti
ricordi quel ragazzo di cui ti ho parlato?» domanda con
euforia, «Mh mh»
rispondo annoiata.
«Bhe, te lo
vorrei presentare…»
I miei occhi si
spalancano come due lampioni e giro la testa come se fossi stata in uno
di quei
pochi film che ho visto i quegli anni. Sarei sembrata ridicola ma forse
lo sono
davvero.
«O-okay»
riesco
solo a dire mentre fremo dalla voglia di vedere il ragazzo che mia
sorella mi
ha sempre descritto come bello, attraente e…
Non ricordo
nemmeno più quale aggettivo mi disse Ten, perché
morii alla vista di quell’ uomo.
Di tutti quei
complimenti e quelle parole per descriverlo, nessuna è
adatta a Lui.
E’ in divisa,
mia sorella mi aveva accennato che era un maresciallo, ha capelli e
occhi neri,
seri e affascinanti, il corpo perfetto. Sono estasiata dalla sua
visione. Quando
si presenta la sua voce risuona nella mia mente.
«Piacere, sono
Sasuke Uchiha»
A quelle parole
balzo in piedi come una molla e abbasso il capo forse un po’
troppo,
rispondendo alla presentazione con un tono stridulo e balbuziente. Sono
davvero
una perfetta idiota.
«S-salve, io
sono Haruno Sakura»
Ehi
mamma guarda, lui è il ragazzo di
mia sorella, penso.
«
Ho sentito molto parlare di te» risponde al
mio saluto con tono distaccato e tranquillo, al contrario di me che
sento le
orecchie andare a fuoco.
« Potrei dire
la stessa cosa anche io» sorrido, recuperando la mia
compostezza.
Guardo mia
sorella ridere e posare una mano sulla spalla del suo compagno, sorrido
dolcemente dando le spalle a quel paesaggio magnifico. Mi sento
così a disagio
che vorrei morire.
« Neh
Sakura-chan, quando ci presenterai il tuo ragazzo?» domanda
Tennie peggiorando
la situazione.
Dannata sorella
non capisci mai niente! se non fai qualcosa di disastroso per la mia
vita non
sei tu.
« Quando ne
avrò uno sarai la prima a saperlo» le assicurai,
sebbene incerta, facendo
passare gli occhi da lei all’altro e viceversa.
« Quindi sei
single o sbaglio?» sorride Sasuke. In quel momento scoprii
uno dei tanti
difetti di quel dannato ragazzo: bastardo.
« Ho detto per
caso questo…», mi ricordo il suo nome alla
perfezione « Sasuke-kun?» dico
ricambiando al sorriso.
« Sakura-chan
leva il suffisso! Ora è il tuo nuovo fratello»
Già, me ne ero
completamente scordata. Giro lo sguardo verso mio
“fratello” fissando i suoi
occhi neri come pozzi.
Mi rendo conto
solo in quell’istante che, per quanto possa piacermi
quell’Uchiha Sasuke, il
suo pessimo carattere attira il mio come il miele alle api.
« D’accordo». Faccio
spallucce e inclino un po’ la testa da un lato « Mi
ha fatto davvero piacere
conoscerti Sasuke- … » mi costringo a bloccarmi,
con il cuore che batte
all’impazzata.
Mi regala un
vago sorriso «
Lo stesso vale per me,
Sakura» risponde chinando la testa leggermente.
Ten gli scocca
un bacio sulla guancia e lo prende per il braccio come una ragazzina
innamorata,
« Allora noi andiamo Sakura-chan! Ti lasciamo riposare, a
dopo.»
Scompaiono
dalla mia visuale mentre continuo a far ondeggiare la mano in segno di
saluto,
abbassandola solo dopo aver visto il corridoio vuoto davanti a me.
Mi butto sul
sedile alzando una nuvoletta di povere grigiastra non riuscendo a
trattenere il
«-kun» che mi esce sussurrato dalle labbra rosee e
sottili.
Il mio primo
giorno dopo la guerra e sentivo che ne stava per nascere un'altra.
Sbuffo
sonoramente e mi appisolo con la testa poggiata al finestrino, a volte
sbatto
contro il vetro per colpa di qualche binario fuoriposto ma il sonno ha
la
meglio su di me.
Sogno la guerra
e la mamma che piange, sogno mio padre che ci lascia con un bacio per
partire,
sogno me correre e Tennie che ride con i l suo bel sorriso.
Dopo qualche ora sento qualcuno entrare nella
cabina, e apro gli occhi verdi scocciata.
« è libero?» mi
chiede un ragazzo dai capelli castani e due occhi del medesimo colore.
Come
risposta sbadiglio ancora assonnata: « “scusami
signorina se ti ho svegliato”
“No figurati”» cerco di dire.
«…no prego» faccio invece con voce
annoiata.
« Bene perché
tutte le altre sono occupate» mi fa notare fissandomi; solo
ora noto un disegno
di una zanna su entrambe le guancie.
« Grazie per
avermelo fatto sapere, dormirò sogni tranquilli
ora» lo sfotto senza nessun
ritegno, posando la guancia sul palmo della mano.
« Ma come siamo
simpatici»
« Come ti
permetti, nemmeno ti conosco!» urlo irritata
« Beh se è per
questo io sono Kiba» mi dice porgendomi la mano che accetto,
poco volentieri «…
io Sakura» borbotto.
« Allora scusami
se ti ho svegliata, signorina.»
Aveva sentito.
« No figurati» rispondo alla battuta.
Lui era Kiba
Inuzuka… il mio nuovo compagno di viaggio.
Era proprio
vero quando si dice che il tempo vola quando ti diverti. Siamo arrivati
alla
stazione in un attimo. O almeno, così mi è parso.
« Ma come,
siamo già arrivati?» esclamo incredula con una
punta di delusione, « Siamo già
arrivati?! Abbiamo passato due ore a raccontarci vita, morte e miracoli
delle
nostre vite, non ti basta?»
Forse è vero,
non mi basta affatto. « Hai ragione» affermo
alzandomi e prendendo la mia roba
dal ripiano in alto senza proferire altra parola.
La porta della
cabina si apre appena «Sakura, tua sorella ti sta
aspettando» dice una voce che
non riconosco a primo impatto.
«Arrivo
arrivo-» sbuffo annoiata prima di vedere Sasuke alla porta e
rizzare la schiena
«… cioè si». Mi gira
leggermente la testa.
« è stato un piacere
Kiba, arrivederci!», il mio viso ha un espressione
malinconica ma quando sto
per uscire dalla cabina in fretta e furia, sento la voce del castano
che mi
blocca:
« E-ehi
aspetta!»
« Cosa?»
chiedo.
« Dimmi almeno
dove abiti»
Sorride
sornione e io non riesco a fare a meno di ridere, è davvero
buffo.
Forse questo è davvero
l’inizio della mia guerra. Chissà.
Scendo gli
scalini del treno con poca attenzione, il borsone non mi fa vedere dove
metto i
piedi ed inciampo cadendo tra le braccia del mio nuovo genero.
« Cominciamo
bene!» esclamo alzandomi subito senza nemmeno chiedergli
scusa, « Potresti non
starmi così appiccicata Sakura?» lo sento dire
poggiando una mano sui miei
capelli come se segnasse l’altezza tra me e lui. In questo
momento, ne sono
sicura, sono rossa dalla rabbia. Cosa aveva appena detto? Brutto figli
di
pu---uuuh
« Come prego?»
sbotto inarcando le sopracciglia e incrociando le mani al petto,
« No perché
forse ho sentito male» continuo.
« Niente,
lascia stare» sbuffa prendendo le borse che mi sono cadute
per terra. Ho dei
forti istinti omicidi verso il mio caro fratello acquisito e la mia
doppia
personalità sta facendo a cazzotti dentro il mio corpo, che
cosa mi combini
Sasuke-kun!
« Io non vi sto
appiccicata! Non mi reputo malata abbastanza per starvi
addosso.» ricomincio a
parlare, usando nuovamente il “voi”.
« Va bene» ghigna
come se fosse compiaciuto per poi avviarsi verso una macchina.
Bello, bastardo
e irritante. Se non fosse per qualcosa di strano che sento verso di
lui, forse…
forse non ci farei neppure caso vedendolo per strada.
Ma c’è qualcosa
sotto, sento dentro qualcosa di strano.
Due mesi dopo
È
passato un
po’ di tempo ormai da quando ci siamo trasferiti in questa
casa, Sasuke vive
con noi e io divido la stanza con Tobi, il cane e Maddy, il gatto.
Mi siedo con un
libro in mano sul tavolo della cucina, addentando il biscotto al
cioccolato e
leggendo le righe del mio nuovo libro di medicina. Mia sorella sta
lavando le
tazze della colazione e Sasuke legge il giornale sorseggiando il
caffè, a volte
solleva lo sguardo per vedere cosa sto facendo. E io lo ignoro
completamente.
« Dormito bene
ieri notte, Sakura-chan?».
Ten rompe il
silenzio. « Si, come sempre. E voi?»
Ricordo
vagamente l’invito avuto da Kiba per andare a casa sua, rizzo
la schiena e
faccio una voce delle più false che ho mai fatto in vita
mia.
« Ten stasera
non mi aspettare okay?»
Faccio finta di
niente ma sento un piatto cadere e gli occhi di tutti e due su di me.
« Ripeti?»
« Ho detto che
vado..beh dalmiofidanzato» ho il viso in fiamme e mi sento in
soggezione,
guardo Sasuke per vedere la sua razione che, come sempre, è
indifferente.
Ma chi se ne
frega!
« Non
mi avevi detto
che avevi un ragazzo Sakura!» mi ammonisce Tennie mettendo il
broncio.
Sinceramente,
sono una ragazza molto loquace e matura però parlare con mia
sorella di queste
cose m’imbarazza non poco, soprattutto quando a volte, la
notte, non dormo per
colpa di-… certi rumori.
Mi alzo dalla
sedia sbattendo sulla gamba del tavolo e facendo scendere il gatto
appisolato
sulle mie cosce.
«Scusaaa lo so
ma non mi va di parlarne di queste cose! Ahi… mi sono fatta
male! Comunque non
mi aspettate, okay?» giustificarmi non è mai stato
il mio forte, la mamma lo
diceva sempre.
« Per me va
bene Sakura-chan» dice Ten Ten non badando al fatto che la
sua cara sorella
minore non gli abbia detto niente del suo nuovo fidanzato.
« E tu Sasuke,
che dici?» chiede rivolta al moro completamente assente in
quel momento.
« Che faccia
come vuole.»
Mamma,
papà spero che perdonerete vostra
figlia se ucciderà un uomo.
«
Tsk! Come se
m’importasse, ci andrei comunque anche se Sasuke-kun dircesse
di no!»
« Che ragazza
noiosa.»
« Dio, che
scassa pa-», sento mia sorella urlare il mio nome, la guardo
e alzo le mani al
cielo « Non ho detto niente!», sbuffo e ritorno
nella mia camera.
Mi dispiace non
averle detto nulla, ma parlare di queste cose –di
fidanzamenti intendo-,
sapendo che poi lo andrebbe a dire a quella specie di scansafatiche in
divisa
non mi va davvero giù.
Prima di uscire
di casa indosso il mio golfino e prendo la borsa dalla cuccia di Tobi
dandogli
un bacio tra le orecchie pelose, ritorno in cucina rubando un altro
biscotto e
salutando i miei coinquilini, ancor prima di uscire dalla cucina
però, giro
nuovamente lo sguardo, Sasuke fissa il trafiletto del quotidiano senza
nemmeno
salutarmi. Pazienza.
Dimentico tutti
i miei pensieri non appena vedo Kiba sulla vespa e con il mio casco in
mano;
gli do un bacio sulle labbra e monto dietro.
Com’è strana la
vita, non avrei mai pensato che il mio amico di viaggi sarebbe
diventato prima
compagno di classe e poi fidanzato.
Non so davvero
cosa aspettarmi dal mio futuro.
~
Si,
si lo so! Ora mi direte: Ten ten con Sasuke e Sakura con Kiba!
Ebbene
per i primissimi capitoli si, ma non si vedranno tantissimo, anzi posso
dire
poco e niente ma se ho messo “Sasuke/Sakura” ci
sarà un motivo. Fatevi tutte
l’idee che volete ma vi assicuro che non è la
solita cosa “ La ragazza che si
frega il ragazzo della sorella” Naaah troppo banale XD
Ditemi
se vi piaceeee L
se no non la continuo,
su EFP ci sono pochissime fiction ormai, però SasuSaku rulez
<3
Questa
è una storia
vera.
E
quando l’ho saputa me ne sono davvero appassionata. Per
adesso è piccola ma è
l’introduzione ^^
A
presto e recensiteee ùù
|
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Capitolo 2 *** Amore ***
Amore ~
Salgo le scale
più in fretta possibile, c’è una
leggera luce mattutina che m’illumina la
strada, dovrebbero essere su per giù le cinque.
Come previsto,
sono dovuta scappare dal letto di Kiba il più presto che ho
potuto per il
compito che mi aspetta tra circa tre ore e mezza. La solita fortuna.
Cerco di non
fare il minimo rumore nel salire le scale a due a due grondando di
sudore e con
il respiro affannoso.
Finalmente
arrivo davanti alla porta di casa, frugo nella piccola borsa che mi
sono
portata dietro -che profuma di shampoo per cani – in cerca
delle chiavi. Quando
le trovo però, un'altra sventura mi aspetta, non riesco a
ficcare la chiave
giusta nella serratura, trovandola solo dopo mezz’ora
che gioco con il
mazzo, consapevole di aver fatto un rumore bestiale.
Entro
silenziosamente in casa senza premere l’interruttore della
luce, nella certezza
che mia sorella e il suo fidanzato sono già un bel pezzo
avanti a me nel
dormire. Mai cosa fu così sbagliata. Mentre mi affretto a
raggiungere la mia
camera, sento una voce maschile alle mie spalle: voglio morire, posso?
«
Golfino al
contrario, capelli spettinati, guancie rosse mh…»
Mi volto e lo
vedo seduto con la testa posata sulle nocche della mano e che mi fissa
con
quell’aria da chi ha scoperto il ladro nel bel mezzo della
rapina.
«Beh che cos’è?
Un identikit?» rispondo velocemente per non farmi trovare
sorpresa, insomma non
può succedere davvero.
Sasuke scuote
la testa, «Sto solo facendo un’ipotesi su cosa hai
fatto tutto questo tempo fuori e con Kiba.»
« Non penso
siano affari tuoi Sasuke-kun»,
Oddio nell’ombra sembra un'altra persona è
così, così… i pensieri si annebbiano
un po’.
Senza dire
niente punta il dito sulla mia gonna guardandomi fissa negli occhi;
chino il
capo incuriosita. Finalmente la noto: una macchina biancastra
all’estremità
della gonna.
Divento livida
di vergogna e sposto gli occhi dal lato opposto.
« Si può sapere
cosa fai ancora sveglio?» chiedo cambiando
l’argomento; lo faccio ghignare e
alzare dalla poltrona su cui era seduto.
« Sicuramente
non per mio volere, tua sorella mi ha chiesto di aspettarti e
l’ho fatto.»
« Oh ma che
dolce fidanzato, complimenti» faccio sarcastica.
« Ti preferivo
quando usavi del voi e arrossivi come un pomodoro.» ammette
con finto sorriso.
« Andiamo… Ti
aspettavi che ti lodassi e ammirassi da lontano come una deficiente? Ho
diciassette anni non dodici.»
Non mi stupisco
della mia risposta, sono sempre stata una ragazza tosta e decisa con i
ragazzi,
con Sasuke più di tutti.
« Meglio così,
lava quella gonna che sei ridicola, io me ne torno a letto.»
« Fanculo.»
sussurrò aprendo la porta di camera mia e chiudendomela alle
spalle.
Non capisco
ancora perché me la prendo così tanto. Rimango
ancora con la gonna sporca
quando mi stendo sul letto e mi addormento percependo il morbido
materasso
sotto di me. Oggi ho dato più del dovuto, ho bisogno di un
po’ di riposo,
fanculo pure al compito.
Mi sveglio
diverse ora dopo quando il sole è ormai alto e la scuola
chiusa.
Mi levo la
gonna e il golfino che ho al rovescio e mi avvio verso il bagno,
bisognosa di
una doccia.
Era la prima
volta ieri che facevo… sesso? Forse è troppo
presto e da immaturi pensare fosse
amore, ma sento davvero di amare Kiba.
Con queste
riflessioni esco dalla doccia, m’infilo
nell’accappatoio e m’incammino verso la
cucina lasciando una scia di goccioline d’acqua, a casa non
dovrebbe esserci
nessuno.
Mi alzo in
punta di piedi per arrivare a prendere il contenitore del
caffè, cerco poi a
destra e a manca la caffettiera che sembra sparita. Dopo averla trovata
la poso
sul fornellino cercando questa volta qualcosa per riempire lo stomaco,
evidentemente Ten Ten deve fare ancora la spesa perché non
trovo niente.
Accendo la
radio e svuoto il resto del sacchetto di croccantini a Tobi, che sembra
in
procinto di morire per il poco mangiare: meno male che ci sono io.
M’infilo le
mutandine e una canottiera mentre canto le canzoni emesse da quella
scatola.
Essendo Settembre il caldo mi permette di esibire le mie gambe sotto
gli occhi
del gattino e di Tobi. Quando vago sola per casa mi sento libera di
fare quello
che voglio, per cui prendo un libro e comincio a leggerlo aspettando
che i
capelli si asciughino da soli.
Avendo ancora
la musica ad alto volume, continuo a cantare e leggere
contemporaneamente
mentre faccio dondolare il piede sinistro libero dalle calze.
«Ehi, abbassa
la radio»
Sasuke? Ciao ciao
casa libera.
« M-ma che ci fai tu qui? Non devi andare a
lavorare?» urlo sorpresa.
« è il mio
giorno di riposo» mi spiega spegnendo la radio e bevendo
dalla mia tazza di
caffè come se niente fosse, poi mi guarda e mi rivolge uno
dei suoi commenti
velenosi.
« Ma come sei
conciata?» lo vedo alzare un sopraciglio fissandomi le gambe
e le mutande…
Sono davanti a
lui in mutande!?
« Ah!» esclamo fissandomi
i piedi « Appari sempre al momento sbagliato! Hai un
tempismo…» sorrido
pettinandomi i capelli con la mano, nervosa.
Non avendo
nessuna risposta da lui, gli volto le spalle e ritorno nella mia stanza
chiudendo la porta e indosso qualcosa di decente.
Prima di
riuscire ad uscire di nuovo dalla stanza, la porta si apre da sola
mostrandomi
lui che guarda un foglietto e la maniglia ancora stretta dalla grande
mano;
« Tua sorella
vuole che vada a fare la spesa, ha detto che ti devo accompagnare.
Sbrigati».
Ordina a grande
voce non vedendomi accanto a lui.
« Ho capito, è
inutile che strilli, sono pronta.» lo supero una seconda
volta avviandomi verso
l’uscita di casa e cominciando a scendere le scale.
« Maglia giallo
canarino, jeans corti e scarpe da ginnastica del colore della
maglia… con i
tuoi capelli stona tutto» giudica altezzoso.
« Chiudi gli
occhi e non guardarmi» rispondo senza pensarci e saltando
ogni tre scalini,
incurante nel vederlo irritato dietro di me senza dire niente: ormai
infastidirlo
sembra il mio hobby.
Salgo nella sua
macchina e durate tutto il tragitto lo guardo sbirciando; spero che non
si
noti, ma stare da sola con lui non mi piace affatto, divento
irrequieta,
soprattutto perchè dice nemmeno una parola da quando siamo
partiti. Forse Maddy
sarebbe di più compagnia. Arrivati al minimarket non riesco
a trattenermi nello
sbuffare sollevata, tutto quel clima freddo mi ha perseguitata per
tutto il
viaggio. Rido di gusto quando vedo due bambini giocare e ricorrersi
come pazzi,
da piccola anche a me piaceva spendere i miei giorni così.
Mentre
c’incamminiamo per il minimarket, passeggio fra le vetrine
dei negozi vedendo
la mia immagine riflessa con quella di Sasuke-kun accanto. Faccio
fatica a
credere di camminare con un essere così bello.
Abbandono per
un istante questo pensiero, perdendomi nelle maglie e nei vestiti sui
manichini, con prezzi troppo alti per una ragazza semplice come me. La
consapevolezza di non poter avere niente di tutto quello che vedo mi fa
imbestialire.
Osservo ancora
l’immagine mia e di Sasuke insieme specchiarsi nelle vetrine,
perché ne sono
così turbata?
Entriamo
finalmente nel minimarket perdendoci nei vari scaffali, devo trovare
quelli
giusti: non mi va di perdere tempo
Apro così il
foglio che ho rubato a Sasuke e leggo tra le righe:
Sasuke! Devi
comprare
queste cose:
il pane, la marmellata, due
bottiglie di
Latte e i biscotti che
piacciono a Sakura, sai quali sono vero?
Compra il lievito e il
vino per te.
Ah prima di dimenticarmi,
anche il cioccolato! Voglio fare una torta.
Porta Sakura con te se
vuoi, altrimenti lasciala dormire,
poverina.
Baci,ti amo
Ten
“Porta
Sakura
con te se vuoi”, bastardo. Sento che
l’odio che provo per te,
Sasuke-kun, sta crescendo a dismisura.
È vero, ora
dovrei concentrarmi sulla spesa, ma non riesco a trovare più
quel bastardo di
mio cognato. Sarà finito chi sa dove in questo mini, MINI,
market. Giro e giro
tra tutti gli alimenti prendendo, ovviamente, quelli che trovo a tiro.
La fortuna
vuole, dopo una mezz’oretta, che lo trovi seduto vicino ai
surgelati con la
testa rivolta al pavimento, forse non se ne rende nemmeno conto ma
molte
signore lo guardano con sguardo civettuolo.
« Oi» lo chiamo
avvicinandomi.
« Non ti trovavo più! è così
che tu fai la
spesa? Seduto vicino alla puzza di pesce?» domando frustata
mentre lui alza gli
occhi e mi fa vedere la marmellata e le bottiglie di vino, le cose
esatte che
mi mancavano ancora da prendere.
« Bene, ti sei
dato da fare allora» mi correggo.
« Si, non
sapevo se fidarmi o no di te, la marmellata di fragole non piace a Ten,
a te
quella alle arance mentre a me non piace affatto. Non sapendo se dopo
ieri
avevi la testa a posto e pensando che forse avresti sbagliato a
scegliere, ho
preso quella di ciliegie. Per il resto sapevo che avresti preso tutto
tu tra
una ricerca e l’altra di tuo cognato» risponde
preparato Sasuke.
Bastardo
calcolatore. « Ottimo, allora possiamo anche
andare.» sono arrabbiata, l’ho
cercato da tutte le parti e lui stava qui seduto! Che nervi: vorrei
dare un
pugno alla sua faccia da stronzo.
Appena arrivati
alla cassa ci sono ancora ragazze che sembrano divorarlo con gli occhi.
Ehi, ma
lui è di mia sorella! Come si permettono?
Usciti da quel
covo di violentatrici, dico « Vedo che sei molto ben visto
dall’altro sesso»
Passando, due
ragazzi mi fanno l’occhiolino.
« Nemmeno
tu sei non sei da meno a quanto
vedo» quando lo dice non mi degna nemmeno di uno sguardo.
Forse un po’ a
ragione, a qualche ragazzo con poca sanità mentale piaccio
ancora. Forse un po’
più di due, tre.
« Sì, ma a me
non stuprano con gli occhi! Se fossi rimasto al minimarket ti avrebbero
legato
ad una sedia e ti avrebbero fatto chi sa che cosa, quelle vecchie
zitelle!»
rido come una bambina mentre vedo la macchina in lontananza. Non mi
risponde.
È
perfetto no? Questo è uno dei tanti nostri
discorsi a senso compiuto, per non dire unico, quando non litighiamo.
Io però, voglio
parlare con lui, di qualsiasi cosa, qualsiasi. Io e lui siamo fratelli
ormai e
voglio valere qualcosa oltre che ad essere la solita
“noiosa” Sakura.
« Senti-»
comincio mentre monto in auto.
« Come vi
siete conosciuti tu e mia sorella?
Se vuoi ti racconterò come ci siamo conosciuti io e
Kiba» la mia voce sembra
supplichevole, ma non lo è, non dovrebbe… almeno.
« Non te l’ho
chiesto»
« Ma io si!»
esclamo.
« Non ne voglio
parlare» mi uccide con solo quattro parole.
« Ci rinuncio…
sei un caso perso, più mi sforzo di essere amichevole con te
più diventi
irritante ed egoista, beh almeno posso concedermi il lusso di sapere
una cosa?»chiedo ironica.
Lui stranamente
annuisce.
« Ami almeno un
po’ mia sorella?»
Voglio la
verità sbattuta in faccia, voglio sapere la
verità e basta.
« Certo.» dice
atono continuando a guardare la strada.
Sono sollevata,
« Bene.»
« L’ho
conosciuta in caserma, portava una torta alla centralinista. E ho
continuato a
vederla per molti giorni.»
Non rispondo
dallo stupore, annuisco solamente non riuscendo a dire altro.
« E tu-» questa
volta porto i miei occhi verdi verso di lui « tu ami
Kiba?»
Cosa dovevo
rispondere, Mamma? Ovvio che
lo amo.Sì che lo amo.
«
Certo.»
sposto di nuovo lo sguardo sul vetro che si comincia a bagnare
leggermente.
« Strano
l’amore non è vero?»
Non mi
risponde.
« Che
bello quel ragazzo!»
« Era davvero spettacolare»
«Peccato che fosse
occupato, la ragazza era cosi carina»
«Ma era la fidanzata?»
« Erano così affiatati,
non li hai visti?»
«Sarà…»
«Sakuraaaaaa-chan
la cena è pronta!» urla Ten dalla cucina.
« Ecco,
arrivo.» urlo anche io in risposta.
Corro e mi
siedo a tavola al mio solito posto, « Com’ andata
la giornata?» mi chiede
soave.
Sorrido e
inforchetto una pennetta piena di sugo « Bene grazie e a te
il lavoro?»
Ten si siede
affianco a Sasuke e risponde alla mia domanda. Io lo fisso per alcuni
secondi.
Penso di
essermi un po’ avvicinata a te, Sasuke-kun.
«Scusa
Kiba, ieri non ce l’ho fatta ad
arrivare» lo bacio un'altra volta ancora.
«Tranquilla, come stai?» mi chiede
dolcemente.
« Benissimo, entriamo?»
Kiba…
ma tu, mi ami?
« No
aspetta…» sento la sua mano sul mio
polso, mi guarda con aria seria, « Ieri… ieri
stavi con Sasuke Uchiha giusto?»
Annuisco sconcertata.
«Dimmi una cosa, tu… cosa provi per
lui?»
Cosa provo?!
« Voglio una risposta, ora»
Ero nel panico.
~
Ciaooo
a tutti! Scusate
l'enorme ritardo! Sono contenta che il primo capitolo sia piaciuto, in
ambito di coppie ho avuto non pochi problemi ma purtroppo all'inizio
è così... solo un pò di pazienza, dopo
tutto è una SasuSaku con i contro fiocchi <3
Ringrazio le
persone che hanno recensito e a quelle che hanno messo la fiction
in prefiti e in seguiti ^^
Ora rispondo invece alle recensioni <3, quindi a:
PaolaDeve: Ehi!
Si hai perfettamente ragione il luogo e l'epoca in cui si trovano sono
davvero strani e portare personaggi come Sasuke e Sakura in questo
ambito :S non è un impresa da niente. Sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero che questo non ti
deluda, ç____ç ! Spero di risentirti presto
<33
KonataChan: Ciaooo
*______* Premettiamo che la tua recensione mi è piaciuta
molto? XD Non sei una SasuSaku fan ma hai letto ugualmente una storia
con loro due, mi fa davvero piacere che ti sia piaciuta. Tennie
è un diminutivo che ho trovato in un forum NejiTen e che
davano a lei, ovviamente ho scelto queste coppie per evitare SasuKarin,
SasuIno o qualsiasi coppia fanon del manga, idem con patate per
Sakura... SakuNaru, SakuSai? Nahhh volevo accopiarli con persone che
contano poco per loro, per non dire niente. Ti ringrazio
della tua recensione *s'inchina* a quando avrai voglia di commentare
ancora ^^
Saku_93: Ciao!
Molte grazie per i complimenti ma mi fai troppo brava e io non sono
così XD mi fa piacere che ti piaccia il SasuSaku! Black
Panthers nell'anima <333, spero che il capitolo ti piaccia! a
presto
Kry333: Hola
^^, grazie anche a te per la recensione. La guerra
è la seconda e la trama non te la posso dire
perchè se no non leggeresti più! Ti assicuro che
Sakura non ruberà il ragazzo a nessuno, vedrai in seguito.
Ciao a presto Kry-chan ^_-
SakuraSSj: *
fa finta che non la conosce* Ma ciao! Sono contenta che ti sia piaciuto
il capitolo sconosciuta.
Spero gradirai anche il secondo che credo che non hai mai
letto XD
Nicole_chan: Ecco
a te <33 spero ti piaccia.
Tenny_93:
Ciao! il nejiten non mi dispiace, prima mi piaceva molto di
più ma come dire, non mi affascina più di tanto.
Mi dispiace aver messo Ten con Sasuke per te che sei una fan di lei con
Neji. Per altre coppie penso ci sarà un pò di
NaruHina e SuiKa. Non so se mettere anche ShikaTema, sono ancora
indecisa. Spero che il capitolo non ti abbia fatto rimarere a bocca
asciutta. A prestooooooo
|
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Capitolo 3 *** Dichiarazioni ***
Dichiarazioni ~
«Dimmi
una cosa, tu… cosa provi per lui?»
Cosa provo?!
« Voglio una risposta, ora»
Ero nel
panico.
« Spero che tu stia
scherzando».
L’unica ragione logica era
quella, che Kiba stesse realmente scherzando.
« Rispondi e basta Sakura!»
A quell’affermazione non
potevo far altro che alzare le spalle, scuotere leggermente la testa e
dire la
realtà delle cose al mio ragazzo. Come posso mentire?
« È il ragazzo di mia
sorella, per Dio! Cosa vuoi che provi per lui, se non affetto fraterno?
Certo,
è un gran pezzo ragazzo Sasuke-kun,
ma quale ragazza sana non penserebbe il contrario? Non posso nemmeno
negarti
che se l’avrei conosciuto prima, forse in tenere
età, gli sarei andata dietro
come un cane. Ma non è successo, io amo te.»
Lo vedo accigliarsi.
«Sasuke-kun?»
«Sasuke-kun, di chi
stiamo parlando scusa?»
«-kun?!» mi chiede.
«-kun?» rispondo
disorientata. Ma di cosa diavolo sta dicendo!
« Si Sakura, -kun! Perché
usi il suffisso, non riesci a chiamarlo Sasuke è
basta?»
« Ah! Ma tu non specifichi,
idiota. Comunque è questione di abitudine, non riesco a
chiamarlo senza il
suffisso.»
« Tu non mi hai mai
chiamato Kiba-kun!».
« Non sarai mica geloso del
ragazzo di mia sorella.»
Ma è inutile dirlo perché
mi sembra così ovvio che mi fa ribrezzo solo a pensarlo.
Come può essere geloso
di un ragazzo che è lontano kilometri, almeno mentalmente e
a volte anche
fisicamente, da me? E come se un bruco si potesse innamorare di una
farfalla e
questa lo potesse ricambiare, non è possibile, è
contro natura! Almeno così il
mio cervello d’adolescente ha sempre pensato. Sarà
un pensiero soggettivo, ma
avevo sempre pensato che, davvero, se un piccolo e insignificante bruco
si
potesse innamorare di una bella e colorata farfalla, lei da grande snob
che era,
gli avrebbe girato le ali e sarebbe volata da un essere bello quanto
lei.
Era facile come bere un
bicchier d’acqua, era puramente e scientificamente provato da
me.
« Andiamo, non sarai
geloso» sposto lo sguardo in alto.
« No che non lo sono
stupida.»
Mi gira le spalle e va via
senza nemmeno accompagnarmi in classe. Forse si era davvero incavolato
perché
ieri ero uscita con Sasuke-kun.
Cammino a passi veloci per
la scuola, tutti mi guardano come se avessi qualcosa di strano. Non
riesco
nemmeno a capire il perché di tutti questi sguardi. Sfoglio
contro voglia il
blocco di fogli dove sono scritte tutte informazioni sul sangue e sulla
circolazione, non faccio caso a dove cammino sapendo ormai a memoria
l’aula
dove devo recarmi.
« Sakura…Sakuraaaa!»
Alzo la testa dal libro
guardando Ino corrermi incontro seguita da Hinata.
« Ehilà» saluto.
« Idiota di una testa
rossa! Sai cosa dicono in giro?» urla Ino.
« Sai quanto m’interessa?»
«S-Sakura-chan dicono che
hai tradito Kiba-kun».
Spalanco la bocca a mo di O
e stringo i pugni tanto a farmi male. « Posso sapere, di
grazia, chi è
l’idiota?»
« S-Sakur-»
Zittisco Hinata solo con lo
sguardo. Non c’era bisogno di capire quale sottospecie di
essere umano poteva
seguirmi e dire in giro una cosa così stupida.
« Ho già capito, tranquilla
non gli farò tanto male.»
Quell’idiota ha davvero
superato ogni limite.
Arrivo a grandi falcate
nell’aula della sezione F spalancando la porta facendola
sbattere sul muro.
«Uzumaki. Naruto. Sei.
Morto!»
Mensa (12:30)
Vedo Hinata posare, con molta
delicatezza, il sacchetto di ghiaccio sull’occhio ormai
diventato viola di
Naruto.
« Sakura-chaaaaan mi hai
fatto male!»
« La mia intenzione era
quella.» sbuffo mangiando un pezzo di pane voltando lo
sguardo su Ino che mi
guarda più arrabbiata del solito.
« Non guardarmi così, se
non l’avesse detto a Kiba ora non saremmo in questo
stato.»
Indicai il mio tavolo e
quello di Kiba lontano dei metri.
« Si ma povero Naruto! Lo
so che è idiota-»
« Grazie»
« -prego, però anche tu Sakura!
Uscire con quel gran pezzo di… ragazzo, contieni i tuoi
ormoni!»
« Ino, mi stai facendo una
paternale?! Insomma non penso che andare a fare la spesa sia una cosa
molto
arrapante e ritenuta come un tradimento.»
« Non con quel genere di
ragazzo.» sbotta Ino.
« Quale genere?»
« Sakura, anche Hinata ha
detto che è un bel ragazzo! E una cosa più che
strana.»
Mi volto verso Hinata e lo
stesso fa Naruto, ride sforzata e cerca di dare spiegazioni al biondo.
« Comunque sia, non avevate
niente da fare ieri invece che spiarmi?». Mi alzo dal tavolo
e mi volto verso
quello di Kiba.
« D-dove stai andando
Sakura-chan?»
« A farmi mio cognato. Dove
potrei andare, da Kiba!»
Ora che ci penso, cosa
potrei dirgli… “ Tra me e Sasuke-kun non
c’è niente”… Aaah ancora con
questo
–kun maledetto. “ Ciao, davvero non
c’è stato niente!”. Ma perché
m faccio
tutti questi problemi scusa? Andiamo Sakura, sii te stessa e basta.
« Ehm, posso
sedermi?»,
cominciamo bene, Kiba non mi guarda nemmeno, addenta il suo panino con
il
prosciutto e mi risponde mogio.
« No, è occupato.»
Fisso i posti vuoti e mi
soffermo ancora su di lui. Niente, non mi guarda.
« Okay.»
« Era occupato ti ho
detto.»
« Il tuo amico immaginario
mi ha ceduto il posto.» alzo le spalle.
« Cosa vuoi?»
« Hai presente la parola
“chiarire”?»
« No.»
« Dai! Kiba, lo sai che non
mi piace quel bastardo, ne avevamo già parlato,
ricordi?»
Scuote la testa.
« Senti, quando ti va di
parlarmi me lo dici?», ancora una volta non mi risponde,
sospiro affranta e poggio
sul tavolo le chiavi del suo motorino voltandogli le spalle,
dell’idea che se
vorrà, mi cercherà lui.
Bye Bye Kiba-kun.
Ritorno affianco a Ino e
comincio a leggere.
« Non ne vuole sapere.»
sussurrò
« Allora?»
« Allora niente,
aspettiamo.»
Casa (18:30)
«Sakura, vieni ad
aiutarmi!».
Poso la penna soffocando
uno sbadiglio, la sedia cigola al mio movimento e i piedi mi trascinano
controvoglia verso la voce che poco prima ha chiamato il mio nome.
Arrivo dopo un po’
strofinandomi gli occhi al contatto con la luce, il cesto dei panni da
stendere
cade dalle mani di Ten.
« Per Dio, hai gli occhi
tutti rossi! Stai bene?»
Prendo un panno dalla cesta
e lo poso sullo stendi abiti annuendo.
« Hai per caso pianto
cara?»
Scuoto la testa. « Ho
studiato troppo, tra un po’ ho un esame.»
« Oh capisco.»
Non parla più, continuiamo solamente
ad appoggiare gli abiti puliti sui fili di ferro senza scambiarci una
parola.
« Senti…» mi dice.
« E stata la tua prima
volta non è vero? Beh, com’è
stata?»
Capisco a cosa si riferisce
e faccio il carico di coraggio per sembrare forte e allegra,
l’unica cosa che
ora conta ben poco e la mia felicità, ora come ora voglio
solo sparire nell’ombra.
« Beh, com’è stata, ha
fatto male ecco, però è stato strano. Non era
come me l’ero immaginato-»
« Ah perché immaginavi
pure!» la sento ridere e ricambio la risata.
« Non in quel senso
stupida.» gli tiro una calzino e prendo al volo quello che
lei mi lancia.
« Dico solo che è stato
bellissimo anche se faceva male, non riesco a descriverlo; in come io
l’immaginavo non faceva male, ma quando stai lì,
in quel letto e con la persona
che tu-» mi blocco «-che tu ami davvero e come se
fossi un'altra persona dopo.
Ti senti diversa in un certo senso. Scusa, non riesco a spiegartelo
meglio.»
Abbozzo un sorriso sghembo
e stendo l’ultima maglia che profuma di vaniglia. Saluto Ten
dicendogli che
volevo tornare a studiare divincolandomi da quell’argomento,
notando solo in
quel momento che Sasuke-kun non era ancora tornato. Mi avvio verso la
mia
camera e apro appena la porta quando sento dei passi nel corridoio, mi
sporgo
leggermente e sospiro quando vedo che Lui è appena tornato a
casa.
Indossa l’uniforme con cui
l’ho visto la prima volta sul vagone, non è
cambiato nemmeno un po’ da come era
allora, eppure tutto cambia, perché lui no?
Lo vedo camminare,
sbuffare e posare il cappello
sulla poltrona, levarsi la giacca, slacciare i polsini della camicia e
solo
quando alzo lo sguardo gelido verso di me, mi scruta come fa sempre;
non lo do
a vedere ma sobbalzo leggermente quando lo guardo negli occhi e quando
so che
lui in quel momento sta pensando qualcosa di me.
« B-bentornato.» balbetto.
Distoglie lo sguardo e si
piega le maniche: « Hai pianto vero.»,
più che una domanda, come sempre, mi
sembra un’affermazione.
« No!» grido tappandomi
subito la bocca con la mano.
« Oltre che noiosa sei
anche bugiarda.»
« Sono affari miei-»
« Giusto? …Ho gli occhi
rossi per il troppo studio.» continuo.
Si acciglia e sorride
beffardo.
« Non te l’ho mica chiesto»
« Ma guarda se mi tocca
litigare per uno come te!»
« Affari tuoi.» dice
avviandosi verso la cucina.
« Sasuke-kun, vaffanculo!»
Non aspetto nemmeno che mi
risponda con il suo tono strafottente, sbatto la porta e mi fiondo sul
quaderno
degli appunti; brutto stronzo, idiota, stupido, bastardo, cretino,
deficiente
di un ragazzo.
Comincio a scrivere
ciò che
era ancora rimasto in sospeso per i compiti di domani con foga, il
volto di
Sasuke a volte mi ritorna alla mente, ricomincio a scrivere
indispettita mentre
mi ricordo a poco a poco tutti i particolare del suo volto e del suo
fisico.
Butto di nuovo la biro sul quaderno e poso la testa sul braccio.
Tra tutti quei pensieri mi
viene in mente Kiba e come qualche minuto prima, molto prima che la
voce di mia
sorella mi chiamasse, le lacrime cominciano a scendere copiose sulle
mie guance
ora arrossate.
Il foglio sotto di me si
bagna ma non riesco a fermare le lacrime, non riesco a capire
perché i miei
occhi si stanno bagnando. Sto piangendo forse per Kiba o
perché mi sento ancora
una volta battuta da Sasuke-kun?
Mamma, aiutami.
Spalanco gli occhi, avevo la
soluzione, li
asciugo velocemente, apro la porta della camera e mi avvio verso la
cucina.
Trovo il mazzo di chiavi
sulla mensola, le prendo e le lancio nella direzione di Sasuke-kun;
come mi
aspettavo le prende al volo, sorrido compiaciuta.
« Accompagnami.»
« Dove Sakura-chan?»
interviene mia sorella.
« A casa di Kiba.»
Sasuke non proferisce
parola ma io aspetto.
Aspetterò
anche il giorno in cui capirà che io
ho un ruolo nella sua vita e anche se ora non capisco quale,
è un ruolo che
solo io riesco a svolgere.
Aspetto… aspetto
solo che
si alzi e che mi porti dove ora
c’è
qualcuno d’importante.
~
Scusate il ritardo! Ma non ho
nemmeno il tempo di ringraziarvi per le belle recensioni <3
Spero di trovarne altre nel prossimo!
Ecco il capitolo >3<
Scusate, scusate.
|
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Capitolo 4 *** Istinto ***
Istinto
~
Se sono in macchina con
Lui, lo devo solo a Ten ten. Fortunatamente le sue richieste a Sasuke
non fanno
l’effetto che invece fanno a me, e cioè di una
bambina troppo esigente.
Dovrei ringraziarla per
tutto quello che fa, quando ritorno a casa mi devo ricordare di dirle
grazie,
visto che le sue esigenze sono sempre esaudite da Sasuke. Quanto vorrei
che
anche adesso ci fosse lei per smobilitare questa situazione, qui si va
di male
in peggio!
Troppo silenzio.
« Ho litigato con
Kiba, lo
so che non t’importa e che non me l’hai chiesto, ma
volevo dirtelo.»
Niente, vuoto. Perché tutti
questi fottuti uomini non rispondono mai quando parlo!?
« Vuoi sapere il motivo?»
insisto.
« No.»
« Era una domanda retorica,
ho bisogno di sfogarmi Sasuke-kun.»
Ma che! Nemmeno con una
supplica mi degna di uno sguardo, io dico: perché farmi
enormi seghe mentali
del legame che mi unisce a lui, quando nemmeno mi caga?
« Oggi quando sono andata a
scuola mi aspettava come sempre, era tutto normale come tutti i giorni,
poi
però mi fa una domanda strana e-… e io gli
rispondo la verità ma lui non mi ha
creduto! E quando dico che è geloso, lui che fa? Mi gira le
spalle e se ne va.
Non che m’importi qualcosa eh, ma quando sono tornata a casa
ho pianto.»
“ Chi tace acconsente.”
« Se non t’importa niente
allora perché stiamo andando da lui?» mi domanda.
Apro la bocca per dire
qualcosa ma la richiudo subito dopo non sapendo cosa dire.
« Sakura, Sakura, Sakura.»,
accosta e spegne il motore, « Lo sai, le bambine noiose non
mi sono mai
piaciute, soprattutto se piangono per motivi stupidi e se in
più, queste
bambine vivono sotto il mio stesso tetto, ancora peggio.»
Vorrei proprio sapere cos’è
che mi spinge a prendermi tutte queste offese gratuite, da uno che mi
conosce
appena per di più, senza riuscire a rispondere adeguatamente
e abbozzando
qualche parolina di rimedio.
Batto un pugno sullo
sportello della macchina, facendola tremare.
« È questo quello che pensi
di me? Che sono una stupida bambina petulante e noiosa? Beh tu di certo
non sei
da meno Sasuke-kun, ma come cavolo ti ha scelto mia sorella!»
Scendo dalla macchina con
tanta foga da inciampare.
« Non mi aspettare.»
La portiera sbatte e il
motore si accende, fortuna che sono davanti casa di Kiba.
Ma tu guarda se ora sono io
la bambina petulante!
Suono il campanello pensando
a cosa dire, svuotando la testa da quello che è successo due
secondi fa; salgo
le scale fino all’ultimo piano, alla porta trovo Kiba che mi
aspetta, con aria
piuttosto sconsolata.
« Posso entrare?»
Senza dire niente, mi fa
largo e chiude la porta dietro di se, a casa ora siamo io e lui. Mi
giro intorno
per ricordare la dimora in cui ho messo piede e senza preavviso mi giro
cercando di spiegare a Kiba per filo e per segno tutto il malinteso:
« Senti, non so come
spiegartelo, dovrei farlo pensando ad un modo più facile per
fartelo capire.»
« Mi vuoi lasciare?»
« No non quello, ma se te
lo dico come lo direi ad un normale cristiano mi cacceresti fuori di
casa.»
« Sei venuta per prendermi
in giro?»
Okay, è davvero troppo,
Sakura, ignoralo.
« Mmh, fammi pensare…» Mi
siedo sul divano massaggiandomi la testa.
« Istinto. Sì. È istinto.
Ogni essere umano è dotato di un istinto animale, chi
più chi meno tutti ce
l’hanno. Tu reagisci a tutto per istinto, ma anche io che
ragiono prima di
parlare sono dotata di questo. Quello che sto cercando di dirti
è che la mia
voglia di avvicinarmi a Sasuke-kun è una cosa che dettata
dal mio istinto! Non
saprei nemmeno spiegartelo, ma anche se è scorbutico,
qualcosa mi dice che ne vale
la pena. Kiba, tutto quello che mi lega a Sasuke-kun è mia
sorella! Ma dentro
di me, il mio istinto è quello che mi fa avvicinare a lui.
Non c’è niente di
romantico, lo giuro.»
Meglio di così non lo
saprei spiegare.
« Quindi mi stai dicendo
che è tutto per un fantomatico
“istinto”?»
«No! Cioè sì, hai capito.»
L’Inuzuka passa una mano
tra i suoi capelli castani e sospira. «Non ha
senso».
« Sì che ce l’ha! Kiba
vedi, alla fine vengo sempre io da te, mai tu… tu, non vuoi
capire» Allungo le
mani per prendere le sue tra le mie ma le allontana voltandomi la
faccia.
Quello che andava fatto l’ho fatto mi rendo conto che non
c’è più niente che mi
trattiene lì; cammino verso la porta.
« Pensaci, ti prego.» Sono
le uniche parole che dico poco prima di chiudere la porta, sbattendola
leggermente. Sento già le lacrime pizzicarmi gli occhi.
Perché è tutto così
sbagliato?
Esco dal grande portone nel
momento in cui una folata gelida mi spettina i capelli rosati, le
lacrime per
il freddo s’immischiano con le lacrime per il dolore
scendendo lentamente sulle
mie gote rosse per il calo della temperatura. Soffio sulle mani che
pian piano
si fanno sempre più fredde, non sono vestita per una
giornata così gelida, ho
le calze sottili e il golfino viola troppo leggero.
Cammino per qualche metro e
giro l’angolo verso casa mia, senza essere minimamente
interessata se quel
“coglione” mi abbia lasciata davvero a piedi,
sapevo che l’avrebbe fatto.
Faccio altri passi: destra, sinistra e ancora destra, fino a tre,
quattro,
cinque metri. Mi blocco di scatto quando collego che i miei occhi
arrossati non
si stanno sbagliando; sento il mio corpo svuotarsi. Mi aveva aspettata,
mi
aveva davvero aspettata. La sua macchina era lì.
Non m’importa cosa mi dirà,
anche se è la più brutta o la scusa
più stupida che ho mai sentito da lui, mi
basta sapere che mi ha aspettato, che a me un po’ ci tiene.
Sbatto le palpebre e
comincio a correre fino ad arrivare alla macchina, felice di non farmi
tutto
quel tragitto a piedi. Quello che però vedo attraverso il
finestrino abbassato
mi fa perdere un battito. Sento un caldo dentro prendere posto del
freddo e del
vuoto che prima provavo.
Mi abbasso e poggio le
braccia sulla portiera, incrociandole, poso la testa su esse e guardo:
Respira
lentamente, la testa leggermente piegata e gli occhi chiusi. Anche se
gli dico
che non lavora mai e che è uno scansafatiche, lo sento ogni
volta ritornare
tardi da lavoro, mangiare poco e dormire altrettanto meno. Sasuke-kun
è davvero
molto impegnato.
Un venticello soffia spostandogli
i capelli neri di qualche centimetro, lo vedo sbuffare appena. Sorrido
a quella
vista strozzando una risata, non vorrei per nulla al mondo svegliarlo.
Realizzo solo in quel
momento cosa stavo facendo, arrossisco di colpo senza togliermi quel
sorriso
ebete dalla faccia, posando la fronte sulla mano. È una cosa
così buffa ma non
riesco a non guardarlo, ritrovandomi a mandare a quel paese il latte
alle
ginocchia per la posizione scomoda, il freddo, Kiba, mia sorella e la
litigata
di poco prima.
Lo so che sto guardando un
ragazzo che già appartiene ad un'altra e so perfettamente
che il mio cuore non
è suo. Ma pagherei oro per sapere cos’è
questo sentimento per lui, per colmare questa
confusione che mi fa impazzire.
Silenziosamente comincio a
piangere consapevole che rimarrò per sempre in bilico su dei
sentimenti che
nemmeno io so da dove provengono.
I suoi occhi pian piano si
aprono, ancora una volta mi specchio in quel nero così
profondo da farmi paura.
« Stai piangendo.» afferma
Sasuke.
Scuoto la testa e sorrido.
« No, davvero, scusa se ti
ho svegliato.»
« Mi stavi osservando
mentre dormivo?» sbadiglia.
« Eri buffo, hai sognato
per caso?»
« Non ricordo niente a
parte l’inquietudine quando ti ho vista fissarmi e
piangere.»
Faccio il giro e mi siedo
sul posto del passeggero.
« Non stavo piangendo, ho
detto, e poi tranquillo, mica ti volevo violentare nel
sonno!»
Accende il motore e mette
la retromarcia, mi guarda con il suo solito sorriso.
« Ne saresti capace.»
Sembra che ci goda a mettermi
in imbarazzo.
« Forse sì.» dico
sorridendo.
« Non avevo nessun dubbio.»
« Anche tu però, non mi
sembri così casto come sembri.» ammetto trovandomi
in difficoltà in questi
discorsi.
« Ti sembro casto?»
« Mi sembri un tipo che ne
può avere ogni notte una diversa ma che non se ne fa
nessuna.»
« Non sei troppo piccola
per parlare di queste cose?»
Il battito accelera.
« Diciassette anni è poco?»
domando scettica abbassando il finestrino, sbaglio o fa caldo?
« Ti vergogni di parlare
con tua sorella di queste cose e non con me?»
« Non stiamo mica parlando
di come Kiba è bravo a letto, no?»
« Non intendo saperlo.»
commenta guardando fisso la strada, sorrido divertita e metto la faccia
fuori
dal finestrino come mi capitava di fare da piccola.
« Non intendo dirtelo.» le
parole sembrano portate via dal vento che sbatte sulla mio viso
facendomi
lacrimare ancora.
Qualche minuto fa stavo
litigando con Sasuke, subito dopo lo stavo guardando mentre dormiva con
occhi
lucidi, ora mi trovo a scherzare con lui.
Riuscirò mai a colmare quel
vuoto che provo dentro quando gli parlo? Riuscirò a sentirmi
a mio agio con lui
vicino?
« Senti
Sas’kè-kun...»
« Hmm?»
« Grazie.»
«…»
« No, davvero! Grazie.»
« Sì, ho capito.»
Sai,
forse un po’ ti voglio
bene Sasuke-kun.
~
Allora, ecco il capitolo quattro e devo
dire che mi piace abbastanza, spero che non vi ho deluso come mio
solito >3< . Ringrazio ancora chi recesisce che mi rende
davvero felice e anche quelle persone che mettono in seguiti e
preferiti questa Fic. Continuate così che se piace continuo
davvero volentieri! Un Bacio a tutte
Passiamo alle recensioni <333
Saku_Nami: Ciao!
Grazie per i complimenti però se fai così mi
monto la testa e non va bene ahahahahaha XD
Kry333:
Ehila, per la svolta ogni capitolo che n'è una ma
devi sapere che Sakura è davvero innamorata di Kiba. Quindi
tocca aspettare <3 Spero intanto che ti sia piaciuto il capitolo
e il pezzo SasuSaku. Bye ^^
Miss_Martel: Ciao,
grazie per la recensione, spero che recensirai anche questa qui. No
tranquilla non mi piacciono quelle cose, spero che continuerai a
seguiera e si, ho messo il SasuTen e SakuKiba perchè non mi
andava di creare coppie come il
NaruSaku/SasuIno/SasuHina/SasuKarin/SakuSai che sono comunque
fanon. Grazie ancora! <333
DREEM:
More spero che ti sia piaciuta! Poi noi parliamo su msn, ti voglio bene
tesoro!
Rukia_chan: Grazie
tante, spero che ti sia piaciuto il capitolo! Aspetto un tuo commento
nel prossimo!
'cause
Black Panther Never Give Up! (cioè lo
dovevo mettere xDD)
Roby
|
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Capitolo 5 *** Segreto ***
♥
Piccoli
chiarimenti: So che la cosa
può sembrare molto confusionaria, mentirei
se scrivessi il contrario ma all’inizio della storia
è davvero così. Anche a me
quando l’hanno raccontata all’inizio ero molto
perplessa e facevo domande a
destra e a manca, però abbiate un po’ di pazienza
che capirete tutto. Chiariamo vari punti e
cioè: Sakura, pur
sentendo di provare qualcosa di speciale per Sasuke non ha nessuna
intenzione
di lasciare Kiba per l’Uchiha, è solo troppo
confusa e troppo presa da questi
sentimenti che nemmeno lei riesce a capire. Sasuke ama Ten ten (??) e,
forse
non lo da a vedere ma anche lui sente qualcosa di speciale in Sakura.
Sakura non
lascerà mai Kiba per Sasuke e idem con patate per lui. Ci
vuole solo tanta pazienza,
davvero tanta pazienza per arrivare al SasuSaku, ma ne vale la pena.
Davvero.
~
Segreto
Mi giro più volte
nel letto
cercando una posizione comoda. Sbuffo e mi tolgo le coperte
più di una volta finché
non faccio cadere lo sguardo sul comodino. L’orologio che vi
è posato sopra
segna con le lancette le tre in punto del mattino.
Scendo dal letto
infilandomi le pantofole e la felpa di Kiba, ripensandoci devo ancora
restituirgliela, e mi dirigo in cucina.
« Mezzanotte o no, io ho
fame.» bisbiglio camminando in punta di piedi e notando la
luce della cucina ancora
accesa.
Mi affaccio e piego le
labbra in una strana smorfia, « Ti pare l’ora di
lavorare?» chiedo
avvicinandomi al tavolo.
« Devo finire delle cose.»
dice quella voce da uomo, l’unica nella mia casa.
Il tavolino è pieno di
fogli ben ordinati, un bicchiere di caffè e varie cartelle.
Sasuke ne prende alcune,
le apre, scrive qualcosa, annota su un libro e continua: legge i fogli,
scrive
qualcosa, ci pensa qualche secondo e continua a scrivere.
Alzo le spalle e mi dirigo
verso gli scaffali della cucina. Prendo un barattolo di marmellata e il
cucchiaio nel cassetto delle posate, mi giro verso Sasuke ancora in
piedi e
appoggio il fondoschiena al lavello.
Il tappo che si apre fa un
po’ di rumore, lo poso sul marmo ed immergo il cucchiaio
nella sostanza
violacea.
« Ne vuoi un po’?» domando
fissando il piccolo cucchiaio che si fa spazio nel barattolo.
« Non mi piacciono le cose
dolci.»
« Va bene.» mangio il primo
boccone sentendo il troppo zucchero arrivarmi al cervello. Leggo la
targhetta
del barattolo di marmellata: “ Ciliegie”.
« Okay, adoro la
marmellata di ciliegie.»
commento dondolandomi sui piedi, « È quella che
abbiamo comprato al mercato
vero?».
Annuisce continuando a
leggere.
Passano i minuti e la
marmellata a poco a poco sta finendo, così come il
caffè che Sasuke continua a
bere lentamente.
Continuo imperterrita a
gustare la mia marmellata e
infilare, tre, quattro volte il cucchiaio dentro il contenitore
sperando che ci
sia un altro barattolo pronto per essere svuotato.
« La stai finendo.»
« Sono depressa.»
« E la colpa è della
marmellata?»
« Nah, è tua e basta.»
« Lasciane un po’ anche per
tua sorella.», gira il discorso come fa sempre, e continua ad
ignorarmi, come fa sempre.
Possibile che non si
chiedi nemmeno il perché abbia affermato una cosa del
genere?
Sono sicura che non c’ha
minimamente pensato.
« Uff, domani ne andrò a
comprare altri due barattoli se è questo il
problema.»
« Sei sicura che non ti
venga mal di pancia con tutta quella roba?» chiede scettico.
Rimango allibita
da quella domanda perché riesco a sentire una nota di
preoccupazione nel tono
con cui me lo chiedo. Questo è il vero motivo di tutto?
Abbandono la speranza in
qualche minuto, la lascio morire prima di aprire bocca e chiedere:
“ per caso
ti stai preoccupando per me?”, sarebbe inutile come
è inutile credere che lui
abbia un cuore come tutti gli esseri viventi.
Chiudo il barattolo quando
sento la mia pancia ribellarsi e mandarmi una forte fitta al basso
ventre.
Contraggo la mascella e sospiro.
« Cosa stai facendo?» dico facendo
il giro del tavolo e osservando ciò che
c’è scritto sulle carte.
« Finisco il lavoro
arretrato.»
« Sono dei documenti della-»
le parole mi muoiono in gola.
« Sì sono della guerra.»
Odio
la guerra. Odio il
rumore che facevano gli aeri sopra le case, odio i fischi assordanti
delle
bombe che cadevano e il tonfo e poi l’esplosione.
I morti, i feriti, la gente
che urla, zolfo, cenere, macerie, tutto.
Mi sorge spontanea una
domanda:
« Sas’ke-kun tu in guerra,
dov’eri?»
« Sas’ke?»
« Rispondi alla domanda.»
rispondo ferma.
Sospira e porta sulle sue
labbra fini la tazza di caffè, « Ero un
po’ più a nord del paese.»
« E hai ucciso qualcuno?»
« Se ce n’era bisogno.»
« Hai mai ordinato di
uccidere?»
« Se ce n’era bisogno.»
« Sasuke-kun, sei mai stato
contento di aver ucciso una persona anche se era il tuo
nemico?».
Non ero disgustata da lui
per quanto odiassi tutti i soldati, dai nemici ai nostri salvatori.
Da piccola li identificavo
sempre come “angeli della morte” perché
anche se da una parte erano gli angeli,
si macchiavano sempre di un peccato troppo grande. Li ripudiavo tutti,
li
detestavo tutti, ero addirittura arrivata ai conati di vomito per il
ribrezzo
di quelle uniformi. Ma Lui, Lui non riuscivo a detestarlo, non riuscivo
proprio. Lo vedo accigliarsi e non parlare; chiude i fascicoli e si
alza come
se non avessi detto niente, oltrepassando la mia figura esile.
Ne soffri molto non
è così? infondo
sei
soltanto un uomo. È soltanto un uomo.
Scatto come una molla e lo
raggiungo più velocemente possibile, allungo le braccia e
l’intreccio sul suo
ventre, stringo forte e poso la testa sulla sua schiena, ancora una
volta ho la
voce che trema.
«… Mi dispiace.» dico
solamente mollando leggermente la presa. Non si muove di un millimetro,
non
ricambia l’abbraccio ne lo allontana. Rimaniamo
così per un arco di tempo dove
il mio petto combacia perfettamente con la sua schiena, sono sicura che
il mio battito
lui lo senta perfettamente perché il rumore che fa
è simile ad un tamburo in
preda alla frenesia.
« Lo so.» sussurra mentre
lascio scivolare le mani via da lui, si volta a guardarmi e mi mette le
mani
sulle spalle, lo fisso con gli occhi lucidi.
« Mi dispiace anche a me.»
« Tu non centri niente, è
la guerra. È così.»
Non riesco a tenere lo
sguardo puntato su di lui quindi giro leggermente gli occhi a destra e
guardo
entrare una leggera luce dalla finestra. È questione di un
attimo e mi balenano
alla testa varie immagini ed un idea folle. Giro la testa violentemente
e
sorrido come una stupida.
« Sas’kè-kun devo farti
vedere una cosa!» esclamo, « Non fare quella
faccia, ci voglio pochi minuti a
piedi. Sei vestito no?».
« Sakura, sei
insopportabile.»
« Sbrigati e non dire
stupidaggini altrimenti si fa troppo tardi.»
« Se non te ne sei accorta
sono le quattro del mattino.» precisa.
« Dai, davvero ne vale la
pena.»
Lo trascino a forza fuori
casa e comincio a strepitare per la folle idea che qualche minuto prima
mi è
arrivata in mente. Controllo l’orologio sul polso di Sasuke
ed accelero il
passo trascinandomelo dietro.
« Si muore di freddo!»
mormoro.
« L’idea è stata tua»
sbuffa « io a quest’ora stavo già
dormendo.»
Continuiamo a camminare tra discussioni, sbuffi e lamenti. Ma
quando arriviamo lì la
mia mente si svuota come successe anni
ed anni prima.
«
Era come me lo
ricordavo.» dico estasiata.
Mi sporgo dalla ringhiera e
sgrano gli occhi per godermi meglio il paesaggio, avevo portato Sasuke
nel mio
rifugio segreto.
Ciò che vediamo era come me
lo ricordavo qualche tempo fa, il mare sotto di noi che specchia
l’arrivo dell’alba
è davvero uno spettacolo che m’emozionava anche da
bambina.
Uno stormo di gabbiani
spicca il volo alzando un leggero venticello, sorrido portandomi una
mano sui
capelli.
« Non è grandioso?» urlò
anche se Sasuke è affianco a me; la mia voce risuona.
« Come hai trovato questo
posto?» mi chiede ipnotizzato dal paesaggio.
« Da piccola scappavo la
mattina presto per venire da sola qui, nessuno lo conosce tranne
me.» gli
faccio l’occhiolino e ricordo quando da piccola scavalcavo il
cancello di casa
rovinandomi sempre i vestiti e sbucciandomi le ginocchia. Il cammino
per
arrivare il quel luogo non era facile, soprattutto se si voleva
arrivare in
tempo.
Tutti sanno che l’alba non
nasce sempre allo stesso orario ma varia per i mesi e stagioni. Ma io,
piccola
com’ero, come potevo minimamente immaginarlo?
Ricordo ancora quando
Tennie mi chiedeva cosa avevo fatto per procurarmi tutti quei lividi,
alzavo sempre
le spalle e rispondevo che non ne sapevo niente e che, molto
probabilmente, non
me n’ero nemmeno accorta. Avrei fatto di tutto per nascondere
il mio segreto,
per tenermi questo ben di Dio tutto per me.
Nel passare degli anni non
mutai mai quel pensiero ma ora non mi trovo più da sola a
godermi questo
panorama, ora con me c’è anche Lui. Quel ragazzo
che non è il mio.
« È un posto segreto,
non dirlo a nessuno okay?»
« Se è segreto, perché mi
hai portato allora?» chiede ancora fissando il sole alzarsi
nel cielo.
Domande su domande, ancora.
Se io faccio una domanda, Sasuke mi risponde con un'altra domanda e il
più
delle volte domande troppo difficili per me.
Cerco di nascondere il
rancore in un sorriso, per nulla al mondo vorrei rovinare tutto questo.
« In verità dovevo portarci
Kiba, ma poi ho pensato che tu eri la persona giusta con cui guardare
tutto
questo. Prendilo come una scusa per la domanda impertinente di
prima.»
« Mi piace davvero…»
risponde spostando lo sguardo verso di me « questo
posto.»
Sorrido e guardo il cielo.
« Non pensi che per questo,
vivere valga davvero la pena? E come se stessimo sotto lo stesso cielo,
è
stupendo.» dico guardando il cielo di un azzurro intenso.
Sasuke non mi dice
niente, continua solo a fissare il panorama con le labbra leggermente
piegate
in un sorriso, o così sembra.
Non so nemmeno io cosa
volevo dire con “ sotto lo stesso cielo” ma ho
sempre pensato che l’alba è
sempre l’inizio di qualcosa e che il cielo è
sempre una cosa che accomuna tutti
quanti. Quindi Sasuke-kun, anche se siamo così
maledettamente diversi e così
maledettamente lontani, noi due abbiamo in comune il cielo. Noi due
abbiamo in
comune l’alba. Noi due abbiamo in comune il mio posto
segreto.
«
Spero che farai pace con Kiba.»
« Già, mi manca davvero tanto.»
Kiba, forse non era per noi
due questo posto?
Eppure con te ho condiviso
tutto.
« Ah, solo per
dirtelo. Tu le domande impertinenti le fai sempre.»
« Sasuke-kun sei un idiota.»
« Sakura-chan,
Sasuke! Dove siete?»
Una Ten ten molto
preoccupata guardò nel bagno, in cucina e nelle camere. Ma
del suo fidanzato e
della sua sorellina, nessuna traccia.
« Che siano già andati via?» si
domandò arrivando in
salotto.
Ma i suoi occhi si addolcirono e i dubbi svanirono
nel vedere due figure a lei molto note, dormire profondamente sul
divano.
«
Dovrei comprare una di quelle “macchine
fotografiche”.» pensò.
~
Il
capitolo non è betato
per mancanza di tempo!
Mi scuso per eventuali
errori
E spero come sempre che
chi sia piaciuto.
Ringrazio alle molte
persone che hanno messo questa fiction in preferiti.
Siete degli amori <3
Kry333:
Sì esatto Sakura
è comunque innamorata di
Kiba, ma davvero la situazione è complicata
perché succederanno delle cose,
mooolte cose <3 come ti ho già detto niente a che
fare con il tradimento o
cosa. Spero che come capitolo ti piaccia e che continuerai a seguirmi.
Grazie
per le recensioni <33333
Saku_Nami:
Ah molte grazie per i
complimenti, spero che questo capitolo ti sia piaciuto come quegli
altri J
Hele91:
Grazie anche a teee *w*
contenta che ti sia
piaciuta.
Rukia_chan:
Ecco
a te il capitolo. Il precedente era davvero stupendo mi piaceva tanto
anche a
me, questo però non è da meno per i miei gusti.
Comunque dimmi tu se ti è
piaciuto!
SakuraSsj:
Grazie Penny, questo
capitolo non è in
anteprima stavolta xD come ti sembra?
DREEM:
Ehi tesoro, pensi che Kiba
sia OOC ç___ç,
tocca rivederlo allora. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo!
A
presto tesoro <3
Mi
raccomando se avete tempo recensite e fatemi sapere cosa pensate di
questa
fiction!
Un
bacio a tutte blèk <3
SasuSaku
rules
|
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Capitolo 6 *** Imprevisti ***
~
Imprevisti
« Sasuke-kun sei un
emerito
cretino, te l’ha mai detto nessuno?» domando
mentre soffio sul ginocchio
sbucciato.
« Fino a prova contraria sei tu,
quella che non riesce a portare
un ridicolo motorino.» urla infuriato, leccandosi il rivolo
di sangue che
scende dal suo avambraccio.
Dal labbro spaccato esce
del liquido rosso, il sapore ferroso lo sento sulla mia lingua. Passo
leggera
la mano sulle labbra, sporcandole di un rosso accesso.
« Più in la c’è una
fontanella, ce la fai ad alzarti?» mi chiede porgendomi la
mano.
Maledetta me, maledetto
lui, maledetto il giorno in cui sono salita su questo stupido motorino.
Una
frazione di secondo: io mi sbilancio, lui si sbilancia, andiamo a
sbattere
contro un muro, facendoci male solo noi
due.
P e r f e t t o. Due
idioti con un motorino.
«No, non ce la faccio.»
dico sentendomi le gambe tremare.
Mi guarda dall’alto e
sbuffa scocciato, mi prende la mano tirandomi con forza.
« C-che stai
facendo?»
domando imbarazzata vedendo le sue mani prendermi la vita e posarmi
sulla sua
spalla, come un sacco di patate.
« Non muoverti troppo
Sakura. Sai, il tuo sedere non è una bella
visuale.»
« Mettimi. Subito. Giù.»
scandisco ogni singola parola, sentendo il viso in fiamme.
« Mollami Sasuke-kun!» urlo
senza alcuna reazione, « Ti giuro che se fai qualcosa di
strano, ti picchio!»
lo minaccio rossa come un peperone.
Lo sento ridere, in quella
frazione di secondo penso che dovrebbe farlo più spesso,
sentire la sua risata
mi matte allegria, è la risata più bella che io
conosca.
« Sono fidanzato Sakura.»
afferma.
« Come se non lo sapessi,
ma dove mi stai portando?»
Finisco appena di parlare
quando, finalmente, i miei piedi toccano il suolo. Una tremenda fitta
mi prende
il ginocchio. Subito giro la manovella della fontana e posiziono, sotto
il
flusso dell’acqua, il ginocchio sanguinante. I momenti in cui
l’acqua scorre
sento il bruciore attenuarsi e la ferita pulirsi.
Ha il braccio posato sulla
fontana pubblica e lo sguardo divertito, divertito di me.
« Stupido, è colpa tua se
sono caduta!», lo schizzo bagnandogli la maglia nera
« Così impari.»
« Sei una cretina.» afferma
asciugandosi le gocce d’acqua con la mano.
« Mai quanto te, hai
rovinato la mia prima volta in motorino.» pigolo strappandomi
una parte della mia
maglia per bendare la ferita.
Non do nemmeno peso a
quello che faccio ma subito mi guardo la pancia scoperta.
La mia bocca che forma una
piccola “o”, fa uscire una leggera esclamazione
quando connetto che ho un
ragazzo affianco. Mi copro la pancia con le
mani e alzo lo sguardo verso il suo, sbalordito.« Che
idiota.»
« Mi ero dimenticata che
c’eri!»
« Appunto.»
Si sfila la maglia e me la
lancia, « Copriti.» mi dice atono.
« E tu, che ti metti?»
« E’ primavera, posso stare
senza maglia, tu no.»
Quando m’infilo la canotta,
il suo profumo mi da alla testa; questo odore è il profumo
che ha quando
indossa la sua divisa e questa maglia nera ne è piena. Non è un profumo
dolce, non
è nemmeno amaro, ma è un profumo che mi piace, mi
piace da morire.
« Torniamo a casa?» domanda
sciacquandosi le braccia graffiate.
« Ma come, non abbiamo la
macchina, stiamo in un parco desolato e il motorino sta lontano dei
metri.»,
provo a fare qualche passo e ci riesco a stento.
« Non riesci a camminare?»
« No, mi dispiace sono solo
un peso.» sorrido forzata, ho l’impressione che
anche lui lo pensi, ma il fatto
che non mi dica niente, mi fa sentire sollevata. A volte il suo
silenzio mi
rassicura. « Su,
sali.» mormora
avvicinandosi e mostrandomi la schiena.
« Come prego?» chiedo scettica.
« Vuoi rimanere qui? Sali e
non parlare.»
Non trovando altre scuse e
non riuscendo a rispondere con la dovuta acidità e rigidezza
di cui sono
dotata, mi avvicino a lui poggiando le mani sul suo collo per tenermi
stretta;mi alza come se fossi un peso
piuma, tenendomi poco più sotto il fondoschiena, il contatto
con la sua pelle
fredda mi fa rabbrividire, anche se sento pian piano le orecchie
infiammarsi.
« Ce la fai?» domando
preoccupata.
Mi fa segno di sì e
comincia a camminare. Durante tutto il tragitto, il moto dei suoi
passi,
l’abbassarsi del suo torace e il sole accecante mi fanno
assopire, mentre penso
a quanto mi manca Kiba, a come vorrei averlo vicino a me, a come mi
sento a mio
agio adesso, qui con Sasuke. Penso a Ten ten che ci starà
aspettando impaziente
e la sua faccia quando ci vedrà.
Penso che un dopo-guerra
così, non me lo sarei mai aspettato.
« Stai
dormendo?»
« Mmh, no.»
« Come sta il cane
del tuo
ragazzo?» domanda a brucia pelo.
« Ti stai
preoccupando per
me?»
« No, se ti
addormenti pesi
di più, devo tenerti sveglia.»
Piego la testa di un lato e
la poggio sulla sua spalla, « Non vuole parlarmi. Aspetto che
si calmi.»
« Prima o poi
ritornerà da
te con la coda in mezzo alle gambe. A meno che non abbia capito con che
tipo di
ragazza si va ad incasinare.»
Il mio piede saetta sulla
sua coscia, lo sento imprecare. «
Scusa, non l’ho fatto
apposta.» ripiego ironica, socchiudendo gli occhi.
« Sei
manesca.»
« Sei uno
stronzo.»
« Ci può
stare.» dice con
voce lievemente divertita, mentre sorpassiamo una coppia di fidanzati.
Ci
guardano con sguardo d’intesa. Ma quale intesa e intesa, noi
non siamo mica
fidanzati!
Sospira, lo faccio anche io
a mia volta.
« Devo dirti una
cosa.»
« Bella o
brutta?»
« Bella,
penso.»
Ci fermiamo al bar per
qualche minuto, stanchi morti. Mi fa scendere e mi fa sedere su una
sedia.
Rimaniamo in silenzio finché il cameriere non lo rompe.
Senza sapere io cosa
vorrei ordinare, lo fa lui per me prendendomi una limonata.
« Cosa volevi
dirmi?»
chiedo curiosa, muovendo su e giù la gamba dolente e girando
la cannuccia tra
le mani.
« Io… beh
vedi-» si ferma
prendendo ancora fiato, « ho chiesto a tua sorella di
sposarmi.»
Mi stacco dalla cannuccia e
sorrido, « Ah bene era-…» spalanco gli
occhi facendo cadere la limonata sull’asfalto
incandescente per il sole, « -COSA?!»
Mamma, ora muoio.
« Hai
capito.»
Mi alzo dalla sedia,
zoppico fino a lui e lo guardo con le lacrime agli occhi. In una
frazione di
secondo e mi butto tra le sue braccia sorridendo.
Rido come una cretina
«
Come sono contenta!»
Come sono contenta!
« Pensavo
l’avresti presa
peggio.» dichiara sollevato.
« E perché
scusa, ti sposi!?
Perché dovrei stare male?» continuo a piangere
staccandomi da quell’abbraccio.
« Io, non lo so. Non
lo
so.» ghigna divertito e posa degli spicci sul tavolo. Mi
riprende come prima e
ricomincia a camminare.
Questa
volta io non parlo; gran parte della
limonata è finita per terra, quel poco nel mio stomaco sta
formando acidità. I
miei occhi non la smettono di piangere e la testa mi fa male per il
troppo
caldo. Fa troppo caldo per essere
primavera.
E stavolta mi addormento,
fregandomene se per lui peso di più.
Quando arrivai a casa, Ten
non era ancora arrivata, sulla scrivania della mia stanza
c’era un foglio con
scritto:
Mi
ha chiesto di sposarlo.
Sorrisi ma buttai subito
dopo il bigliettino nel cestino affianco al letto. Mi chiusi in bagno
dicendo a
Sasuke che ci sarei rimasta per un po’ di tempo.
Aprii l’acqua del bidè
posandoci il piede dentro, liberai la ferita dalla stretta della benda
e la
bagnai ancora. La ferita ancora aperta la
disinfettai con l’acqua ossigenata, quella che da piccola mi
faceva sempre
piangere per il bruciore. Questa volta non piansi,
osservavo il bruciore crescermi sulla ferita e il freddo
dell’acqua infrangersi
sulla mia gamba.
Ordinai a me stessa di non
piangere, ordinai a me stessa di non fare la bambina su queste cose.
Chiusi il
rubinetto del bidè decisa a farmi una doccia fredda. Il
getto d’acqua non mi
liberò solo dal senso di sporco e dal dolore del ginocchio,
mi liberò anche del
suo profumo.
Le lacrime cominciarono a
mischiarsi con le gocce del getto mentre confusa mi chiedevo per quale
motivo
tutto questo mi faceva così male.
Kiba ti prego, torna da me.
Sentivo
come se stessi morendo di solitudine.
~
scusate il ritardo, causa: "
Come si fanno i..bambini?"
leggetela, ne vale la pena <3
Sicuramente
avrete capito poco del perchè Sakura piange.
Ho già
spiegato che lei si sente legata un certo senso a Sasuke... l'idea che
si sposi con la sorella
la redenve felice,
molto. Ma il fatto che anche lei prova qualcosa per lui la fa sentire
sola :(
Infatti lei a fine
capitolo fa " Kiba, torna da me"
Capirete, come sempre
molto più avanti, questo capitolo era solo trasitorio ai
prossimi <3
byeee
Hele91: sì
è vero sono legati ed è difficile, ma devono
succedere troppe cose per capire. Ci sarà un momento in cui
Sakura rifiuterà Sasuke e non ti dico quando :(
ci saranno troppo impicci e troppe cose belle e brutte che ancora devo
scrivere <3 A presto Hele_chan
Saku_Nami:
sei davvero troppo buona
>< così mi fai arrossire xDDD . Il paesaggio
è davvero bello, te lo posso assicurare :) , spero in una
tua recensione <3 mi fanno davvero felici
SakuraSsj:
ti è piaciutoooo? Tu sei la
prediletta che legge questa storia in anteprima, non ti senti onorata
di tutto XD ? TI VOGLIO BENE
DREEM:
Ma che dicii! Io le tue considerazioni
le adoro <3 mi fa piacere che ti piaccia la fiction e come
scrivo, sapere che la trovi bella mi riempe il cuore. Kiba è
difficilissimo da fare >< e la marmellata di ciliegie
è buonissimaaaa ahahah ti adoro Hina-chan
881:
Una nuova arrivata a recensire, che
onore xD! Comunque grazie tante, fa molto piacere sapere che le mie
fiction piacciono, spero che questo capitolo non ti abbia deluso
<3 A presto!
Ringriazio i 12 che l'hanno messa in preferiti e i 31 invece dei
seguiti <3 vi voglio bene!
P.S: consiglio questo video SasuSaku, l'ho visto troppe
volte e mi piace da morire
http://www.youtube.com/watch?v=09JjHvrSq64
|
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Capitolo 7 *** Confusione ***
Ogni angolo della mia pelle
bruciava al suo contatto, le mie labbra che cercavano ripetutamente le
sue, le
sue dita sul mio corpo. Ansimo, quando sento che spinge dentro di me.
Stringo le
sue spalle, soffocando il suo sorriso soddisfatto con le mie labbra.
Non ricordavo che il sesso
mi piaceva così tanto.
~Confusione
Compro
il mio corpo con la
coperta, sfilando dalle labbra di Kiba la sigaretta appena accesa.
«Non dovresti fumare, fa
male.», la porto anche io sulla mia bocca e aspiro. Il fumo
che entra nei miei
polmoni, mi brucia la gola e mi fa tossire.
Kiba sorride «Che stupida.»
Aggrotto le sopraciglia e
faccio un altro tentativo: poso la sigaretta sulle mie labbra, tiro e
butto
tutti il fumo nell’aria. Tossisco ancora.
«Non mi piace il fumo» dico
passandomi la cicca tra la mano e l’altra.
«Perché stai fumando
allora?» mi chiede prendendomi la sigaretta da mano e
spegnendola nel
posacenere. Faccio spallucce e lo bacio leggermente, metà
del lenzuolo mi
lascia scoperta.
«Mi sei mancato lo sai?»
«Trovami un ragazzo più
bravo di me a letto.» esclama felice passandomi un braccio
intorno alla vita.
«Pensavo che ci saremmo
lasciato, non l’avrei sopportato.»
«Se non ti decidevi a
chiamarmi alla fine l’avrei fatto, non riuscivo a stare senza
questi capelli
rosa. E poi a letto sei un fenomeno!»
Il mio cuscino sbatte
violentemente sulla sua faccia divertita. Per quanto Kiba a volte possa
sembrare dolce, il suo carattere selvaggio e rozzo viene sempre a
galla. Quando
ci siamo conosciuti eravamo sul treno per tornare a casa, mi fece
ridere come
una stupida; lui conoscesse la vera me, quella selvaggia e maschiaccia,
quella
che a qualcuno nascondo sempre. La vera me, che non ha mai visto
nessuno,
forse.
«Quand’è il matrimonio di
tua sorella?» domanda.
Faccio spallucce ed indossa
la mutandina che trovo sotto al letto «Non ricordo»
«Come fai a non ricordarti
quando tua sorella si sposa!», sembra stupito dalla mia
affermazione.
«Senti mi accompagni tu a
casa?»
Mi guarda pensieroso e
sospira affranto, prende i pantaloni e l’infila velocemente,
arriva verso di me
prendendo il mio volto fra le sue mani e mi bacia. «Stai male
per questo?»
Sbarro gli occhi, li sento
pian piano inumidirsi, rispondo alla domanda con voce tremante e poco
sicura:
«Ti sbagli, non è così»
«Perché se lo è, io non so
che fare.»
Appoggio le mani sulle sue
braccia spingendomi verso di lui, gli sfioro le labbra con un casto
bacio,
cadendo poi di peso sul suo torace nudo.
«Non devi fare niente. Ti
amo e di dovrebbe bastare.» lo rassicuro sentendo le sue
braccia robuste
avvolgermi in un abbraccio. Forse mi devo ricredere su di lui, anche
Kiba prova
quello che provo anche io.
Quando mi baciò
davanti al portone di casa, la sua
lingua che percorreva la mia bocca accarezzando la mia con decisione,
ero
sicura che quel momento non si sarebbe più ripetuto. Avevo
l’impressione che
Kiba fosse troppo lontano da me.
Quello che mi preoccupava però, era che queste
incertezze nascevano dove si celavano i miei sentimenti per Sasuke. Non
fermai
quel bacio, prima più che mai avevo bisogno che continuasse.
Scuola (giorno
dopo)
«Quella faccia non mi
piace», ride Naruto, spingendomi.
«Ma smettila!» ricambio il
sorriso.
Uzumaki Naruto, lo studente
più incapace del mondo, nonché mio migliore amico
e compagno d’infanzia. Per
quanto la sua incapacità nel tenere un libro aperto
m’inquieti alquanto, Naruto
è l’unico che riesce a tirarmi su di morale. A
differenza di Sasuke, che mi
trascina dal paradiso all’inferno con no chalance, Naruto
riesce a farmi
dimenticare tutto con le sue battute stupide. Ci fu un tempo in cui
pensavo che
io e lui saremmo finiti insieme, nel bene o nel male; andando avanti
questo
pensiero è morto, non ricordo nemmeno per quale
motivo, però mi resi conto che
la nostra, era solo amicizia. Troppo pura e bella per essere un amore o
semplicemente perché…non ci amavamo. Purtroppo
era così, visibile persino a
occhio nudo il nostro disinteresse come
“fidanzanti”, non che Naruto sia
brutto, i ragazzi solari mi sono sempre piaciuti, ma niente. A me basta
così.
«Davvero, sei orribile con
quella faccia!», lo sguardo che gli rivolgo, era tutto tranne
che dolce e
amorevole, «Vuoi morire giovane?» minaccio io.
«Ma che dici, aspetta
almeno che mi sposi con Hinata, poi si vedrà.»
riesce a zittirmi con quella
risposta. Non c’è alcun dubbio, ha davvero seri
problemi.
«Ok,
spiegami…di grazia, perché dici che ho una faccia
orribile almeno» chiedo
frustata varcando il cancello della scuola.
Inclina
la faccia da un lato e guarda pensieroso le nuvole. Che stia pensando
davvero?!
«Ti
vedo stanca…»
Ieri,
sono stata da Kiba.
«…
Parli poco-»
Non
abbiamo più niente da dirci,
forse.
«-Mangi
anche poco!»
Questa
se l’è inventata al minuto.
«Sei
spenta.»
Cos…
«Non
sorridi più»
Oh
«Hai
gli occhi rossi e le occhiaie» si avvicina toccandomi sotto
gli occhi, come per
delimitare la zona di cui si riferisce,
«Cos’hai?».
Fermo
lo sguardo sul suo.I miei occhi sono pesanti. «Ti va di
parlarne?»
Complimenti
Sakura, colpita ed
affondata.
«No.
Non è niente.», giro i tacchi e mi dirigo dalla
parte opposta della sua, mi
starà osservando frustato ma lo conosco, non farà
niente, non mi seguirà.
Dovrò
cavarmela da sola anche oggi e camminare finché non
arriverò a casa.
Kiba,
Kiba, Kiba.
«Davvero
hai intenzione di fartela tutta a piedi?» la voce profonda di
Sasuke mi
spiazza.
«Voglio
dimagrire, almeno il vestito da damigella mi entrerà alla
perfezione» rispondo
con tono neutro, troppo neutro per una come me.
«Sakura,
domani è il matrimonio, sei sicura di stare bene?»
Mi
giro radiosa, facendo carico d’ipocrisia e falsità
tanto da farmi schifo.
«Sì,
voglio che il vostro matrimonio sia perfetto, tranquillo Sasuke-kun non
ti
deluderò.»
Sorride
a stento, «Bene».
Continuo
a camminare sentendo come eco dei miei passi quelli di Sasuke.
«Finiscila
di seguirmi»
«Abitiamo
delle stessa casa.»
«Fai
un'altra strada, ce ne sono tante!» dico irritata,
guardandomi le scarpe da
passeggio bianche.
«Si
può sapere che hai?»
«Ma
cosa vuoi che abbia se non lo so nemmeno io! Finitela tutti con questa
storia.
Sto una meraviglia.»
Mi
supera senza guardarmi negli occhi, sento il suo corpo vicino al mio ma
così, lontano da me.
«Patetica.»
E’
un leggero sussurro che sento solo io, ma non mi muovo, non accenno una
parola.
Sto zitta ed aspetto che se ne vada, che sia abbastanza lontano per non
vedermi,
per non vedermi soffrire per sentimenti che nemmeno io conosco.
Non
lo amo, non mi piace, è il quasi marito di mia sorella.
Cos’è questa cosa che
mi preme nel cuore allora, cos’è questa
fottutissima sensazione che sembra
svanire quando sono con lui.
Naruto
non può aiutarmi.
Kiba
non può aiutarmi.
Nessuno
può aiutarmi, alla fine mi trovo sempre da sola davanti al
mondo, a
piagnucolare come una bambina piccola. O si cresce da soli o non si
cresce
affatto, è così che gira la mia vita; il fatto
è che io non sono sola, ma c’è
il vuoto dentro, mi irrita. C’è un
vuoto che
preme tanto da farmi male.
La
verità, è che la verità non la so
nemmeno io.
«Ti
entra il vestito?» mi chiese Ten ten
dolcemente.
Il mio sguardo vuoto la fece rattristare,
«Mi va un po’ largo.»
«C’è qualcosa che non va?»
domandò.
Ancora.
«No, tutto ok»
Sentì una scarica di vomito.
«Sakura-chan,
domani è il matrimonio…»
Corsi in bagno.
~
Povera
Sakura, la sto facendo una schifezza.
Ma
non è sicuramente colpa mia, la storia originale
è così.
NON PERDETEVI IL MATRIMONIO DI
TEN TEN E SASUKE.
Che
succederà? ùù
|
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Capitolo 8 *** Il matrimonio ***
~
Il
Matrimonio
Ed
eccomi qui, non l’avrei mai detto, prego il buon Dio che non
svengo
all’istante.
Il vestito mi pizzica, la cerimonia mi fa
addormentare, il mal di pancia da ieri sera ancora non mi è
passato,
fortunatamente me la sono cavata con un “ ansia
pre-matrimonio” anche se il
matrimonio non è di certo il mio.
Devo
fare mente locale, sì assolutamente, del perché
la mia vita sia così orrenda.
Il
motivo per cui mi trovo in questa miserabile chiesa, ad un matrimonio a
cui dovrei piangere di gioia e a
cui dovrei,
specifichiamo, essere felice, è per quello di mia
sorella con
Sasuke.
Conosciuto
subito dopo la guerra, all’inizio con lui ero molto
distaccata, ma pian piano
ho cominciato ad avere un po’ più confidenza, non
riuscendo a levare quel
maledetto “kun” dopo il suo nome.
Ho
cominciato ad avere una specie di “rapporto”, se
così si può chiamare, con lui
dopo un po’ di mesi, ma appena lo feci il mio ragazzo
troncò con me. I giorni
passavano e sentivo qualche cosa di strano, sentimenti dico, per mio
cognato.
Non era una cosa normale a dirla tutta, visto che non mi piaceva. Non
che sia
brutto, bestemmierei dicendo il contrario, ma non trovavo niente in
lui, forse
perché era già proprietà di mai
sorella. Come specificai un milione di volte,
se non di più, se avessi conosciuto Sasuke quando ero
più piccola, molto
probabilmente gli sarei andata dietro come poche. Cosa che non
è accaduta,
fortunatamente. Passano ancora i giorni, il Rapporto con Sasuke, ora
è un
benedetto rapporto, con la “r” maiuscola. Con lui
mi diverto, ci sto davvero
bene. Ci fu un periodo in cui era tutto così perfetto da far
paura, anche con i
soliti litigi targati:Sasuke e Sakura.
Ma,
non so spiegarmi esattamente il perché, quei sentimenti, non
volevano salire a
galla. Non capivo cos’erano, non capivo da dove venivano.
Sapevo solo che le
mie viscere e il mio cuore dicevano: “ Provi qualcosa per
lui.”
Ma
cos’era, se non amore?
Arrivò
il giorno in cui mi disse che si sposava. Sentii tristezza mista a
felicità.
Era tutto così strano. Non
parlai con
loro per settimane, solo se c’era bisogno di qualcosa di
realmente urgente.
Mangiavo a stento, dormivo poco. Il perché non lo sapevo
neanche io.
Mi
rendo conto di non esser stata un ottima damigella, ma è
stato più forte di me.
Ero
triste per un motivo che nemmeno io conoscevo e mi dannavo per capire
cos’è
quella cosa che mi abbatteva. Scordo qualche particolare? Ah si, ho
fatto pace con il mio ragazzo che crede che sia innamorata di mio
cognato.
E
mentre premo le meningi per ricordarmi particolari dei momenti miei e
di Sasuke,
ricordandone parecchi; Ten Ten è già arrivata, i
coro e già partito e l’omelia
è già un bel po’ di strofe avanti da
dove ero rimasta. Con discrezione Ino,
seduta affianco a me, mi gira il solito foglietto che ti danno in
chiesa, per
seguire meglio tutta quella ninna nanna – sono credente ma
gli occhi mi si chiudono
da soli, non ci posso fare niente- e mi fulmina con uno sguardo che
dice: “Stai
più attenta”.
«Che
c’è?» mi giustifico io.
Continua
la cerimonia, guardo gli invitati tutti assorti.
C’è chi piange, chi sta in
procinto di una bella dormita e ci sono alcuni amici di Sasuke in
divisa. Vedo
Naruto con la testa poggiata sulla spalla di Hinata e uno Shikamaru
prendere
tutta la lunghezza della panca per schiacciare un pisolino. Ma
c’è chi è
attento, come un signore sulla trentina che non conosco, dai capelli
mori e dai
lineamenti familiari, mi da l’impressione di un Uchiha. Lo
guardo e passo
oltre, minimamente interessata a conoscerlo.
Senza
accorgermene, il mio sguardo va a finire sui due sposi. Ma non su Ten
ten (il
suo abito bianco classico lo conosco merletto per merletto),
bensì su Sasuke.
Il
vestito da sposo nero gli sta davvero bene.
Penso
che sono rimasta a guardarlo per un bel po’ di tempo, visto
che ho ancora
impresso nella mente tutti i particolari della sua faccia, fino alle
sue scarpe
eleganti. È davvero affascinante e… bello.
Chiudo
gli occhi e faccio un sospiro, una gomitata mi arriva sul ventre. Ino
mi guarda
ancora come se volesse uccidermi. Perché non lo fa allora?
Mi leverebbe da
questa scomodissima situazione!
Frugo
nella borsetta di pizzo rosa, prendo il pacchetto di fazzoletti e ne
sfilo uno.
Con non curanza lo passo sugli occhi, abbozzando una faccia triste;
dalle retrovie
sento:
«Guarda,
la sorella della sposa si è emozionata!».
Sorrido
leggermente, era quello ciò che volevo.
Le
lacrime non scendono e se scendono solo per il rancore e la tristezza
che mi
porto dentro. Ma se le lacrime non vanno da Sakura, Sakura va dalle
lacrime. Ho
provato più volte a farle scendere, sforzandomi, alla fine
optare per “fingere
di piangere”, anche se è un atto ignobile, mi
sembra la cosa migliore da fare.
«Io,
Ten Ten…»
Cavolo.
Ora
svengo davvero. Dio, Dio, Dio, non voglio sentire. Non voglio sentire.
Sento
comprimere dentro, ho l’impulso di tapparmi
l’orecchie ma non posso. Rimango
fissa a guardare quella scena.
Non
voglio sentire, dannazione.
Continua
a parlare, a dire cose come: “prometto” e
“fino alla fine dei miei giorni”,
sento un vuoto farsi spazio nel mio stomaco.
Non
riesco nemmeno a tirare un sospiro di sollievo che parla Sasuke.
«Io,
Sasuke Uchiha…»
Mi
sento pian piano morire. Non ho alcun bisogno d’implorare che
le lacrime
scendano, perché lo fanno da sole. Due enormi gocce
d’acqua che varcano il mio
viso e cadono sul pavimento della casa di Dio. Sorrido amaramente
soffocando un
singhiozzo, metto la mano davanti alla bocca e stringo le palpebre
sperando così
che le lacrime non scendano. Risultato penoso, continuo a piangere con
un amaro
e felicità dentro che potrei esplodere.
Sento
qualcosa spegnersi piano.
«Ei
cos’hai?» mi chiede Ino posandomi una mano sulla
spalla nuda. La guardo e
sorrido, faccio cenno di non preoccuparsi e mi asciugo le lacrime,
«Sono felice
per loro».
La
mia amica mi guarda perplessa, sembra non credermi, ma alla fine si
arrende
come ho fatto io, a pensare che davvero vada tutto bene e che sono
davvero
felice per loro. Perché lo sono.
Si
scambiano le fedi, quelli che Sasuke, Ten e io (a malincuore per i
sentimenti
segreti che mi porto dentro) abbiamo dovuto scegliere.
“Abbiamo” perché alla
fine il mio parere, a quanto sembrava, era molto importante.
Sasuke
mette la fede dove c’era l’anello che Ten Ten mi
diceva di aver ricevuto da lui,
nessuno sapeva quanto l’avessi invidiata.
Mi
rendo conto solo quando penso che non avrei più assistito ad
un matrimonio, che
non mi sono nemmeno accorta che si sono già detti,
“Si, lo voglio”.
Penso
immediatamente di esser stata molto fortunata perché non
avrei retto, anche se
non so il perché. Guardo le lancette
dell’orologio, questione
di minuti e il matrimonio sarebbe
finito. Non vedo l’ora.
L’unica
cosa che sento uscire dalla bocca del parroco, fu l’unica
cosa che mi sembrava
aveva fatto bloccare il tempo.
«Se
qualcuno ha qualcosa in contrario a questa unione, parli ora o taccia
per
sempre.»
V
u o t o.
Vedo
gli occhi di Ino guardarmi, quelli di Naruto e anche di Hinata. Come se
la
maggior parte della gente stesse guardando me. Anche Sasuke lo fa di
sottecchi.
Alzo
gli occhi all’altare come se ci fosse un punto di fuga per la
mia rovina, sì
forse è quello, devo solo dire “Mi
oppongo!”.
Apro
la bocca, Ino mi guarda con un espressione indecifrabile, lo sto per
fare, lo
faccio.
Io
mi oppongo.
Ma, perché
mi oppongo?
Richiudo
la bocca realizzando la risposta. Non c’è nulla di
sbagliato in questo matrimonio.
Non c’è niente per cui dovevo fermarlo. Non
c’è un cazzo.
Quando
ancora il silenzio regna sovrano in questa catapecchia, faccio il segno
della
croce e volto le spalle ai due sposini, dirigendomi verso
l’uscita.
Fregandomene di Ino che mi chiama, dello sguardo di tutti e anche di
quello di
Naruto, mi dirigo fuori da quell’inferno.
Mi
siedo su una panchina, apro la borsetta e prendo il pacchetto di
sigarette.
E
pensare che ho sempre odiato fumare.
«Stupida
Sakura. Stupida, stupida.» continuo a dirmi maledicendo il
mio egoismo. Ma cosa
avevo intenzione di fare, dico! Volevo mandare all’aria il
matrimonio di mia
sorella per sentimenti che non esistono? Per emozioni che non hanno un
nome? E
in più, Dio! Io sono fidanzata, per l’amore del
cielo e Sasuke, Sasuke non mi
ama. Cretina di una Sakura e tutti che ti guardavamo come per metterti
alla
prova. Lo sapevano loro, non è così? Sapevano che
stavi per cedere, che stavi
per mandare a puttane tutto. Loro sapevano. Ma non potevano fare niente
come
sempre! Devi sempre cavartela da sola Sakura, queste confusioni sono le
tue,
non le loro.
Le
mie mani tremano mentre sbatto leggermente la sigaretta per far cadere
la
cenere. Le pallide mani tremano per quello che stavi per fare. Si
dimenano nel
vedere la folla uscire e il riso gettato in aria per gli sposi.
Ma
non importa, perché hai detto addio a tutto.
Sento
gli applausi e le congratulazioni urlate al vento, schiamazzi e pianti
di
felicità, rumore di macchine fotografiche.
Pian
piano tutti si stanno facendo le foto con Sasuke e Ten ten; ma nessuno,
ne Ino
ne Naruto viene da me.
Finisco
la sigaretta e sento come se mi fossi liberata da un peso enorme.
«Sakura-chan!
Vieni a farti la foto, corri!» urla Ten ten sventolando la
mano verso la tua
direzione, lo sguardo che mi rivolge Sasuke non mi fa nessun effetto.
«Arrivo!»
grido a mia volta, mentre le distanze tra me e loro vanno diminuendo.
“Coraggio
Sakura, ormai hai lasciato tutto alle spalle. Addio stupidi sentimenti,
Addio
Sasuke-kun. Ormai non siete più niente per me. Non lo
eravate e non lo sarete.”
Mi
affianco a Ten e l’abbraccio, giro lo sguardo verso la
macchina fotografica e
sorrido. Proprio quel mio sorriso radioso, quello falso.
Rinuncerò
a dare un nome ai sentimenti che
provo per te Sasuke-kun, ormai non conta più niente. Non
è mai contato.
Ragazzo
o marito di mia sorella non fa nessuna differenza, questi sentimenti
sono solo
uno sbaglio.
Cerimonia
«Ma
ti sta bene tutto questo?»
«Sì.»
porto alle labbra una seconda sigaretta, il piatto ancora pieno di
pesce e
contorno.
«Non
mangi niente?» mi chiede Naruto guardandolo come un
avvoltoio.
«Mangialo
tu. Io ho mal di stomaco non vorrei vomitare ancora.»
Naruto
mi ringrazia e mi ruba il piatto da sotto mano, Ino continua a
guardarmi con
aria preoccupata, Hinata fa lo stesso.
Faccio
oscillare lo sguardo dalla mora alla bionda per più volte.
Sorrido
«Guardate che sto bene.»
«Spiegami
il pianto che hai fatto in chiesa allora!» esclama irritata
la bionda,
togliendosi le scarpe e massaggiandosi il tallone.
«Era
un pianto di felicità, mia sorella si sposa non è
normale?» spiego, guardando
la mia amica.
«Si
Sakura-chan» inizia Hinata, «Non diciamo per
quello, m-ma ecco… Tu non provi
qualcosa per Sasuke-san?»
«Ma
che dici, io amo Kiba! Non dire cose del genere» ma dai, che
posso provare per
Sasuke?
«Oh,
un altro attacco di nausea.»
«E
così si scoprì che Sakura era incinta.»
scherza Ino facendo andare di traverso
il gamberetto a Naruto e facendo diventare Hinata rossa.
«Ma
non dirlo neanche! Io e Kiba usiamo sempre le precauzioni e poi sono
troppo
giovane!» intervengo io, buttando la cicca per terra.
«Sto
mangiando, se non ve ne siete accorte!»
«Dillo
che sei incinta!»
«I-ino-chan!»
«Ti
ho detto di no!»
Non
è certo il momento di litigare ma l’impulso di
tirargli i capelli è più forte
di me.
«Chi
è incinta?»
Mi
girò con una lentezza da film di Hollywood, incontrando il
suo sguardo per la
prima volta in tutta la giornata. Vorrei non averlo fatto, sento le
gambe
tremarmi. Cazzo!
«Nessuno.»
mi salva Ino prendendo parola.
«Stavamo
parlando delle probabilità che Sakura Haruno, conosci? Sia
incinta.»
Storce
il naso infastidito da quella leggera presa in giro e mi porge la mano
controvoglia.
«Vieni.»
«Prego?»
cioè, intende invitarmi a ballare così? Lo faccia
almeno come si deve, per
favore prima che muoia.
«Di
solito dovrei ballare con la madre della sposa, ma in questo
caso.» si
ammutolisce.
Lo
sguardo che gli riservo è di odio profondo, ma come una
stupida accetto.
Stupida.
Mi
porta in mezzo alla pista, poso le mie mani sulle sue spalle e sento la
sua
presa sui miei fianchi. Balliamo senza dire una parola, troppo attenta
a vedere
dove metto i piedi e troppo imbarazzata per reggere il suo sguardo
color pece.
«Sakura,
si balla vicini.»
E
ti pareva!
Mi
avvicino come dice, ed io che mi ero allontanata apposta. Non riesco
nemmeno
più a sopportare questo silenzio, è
insostenibile.
«Ho
deciso di lasciar perdere quegli strani sentimenti che provo per
te.»
Non
risponde.
«Alla
fine erano solo stupidaggini, erano delle bambinate.»
Non
risponde.
«Se
ci metto la parola fine è meglio, perché non
provo niente di niente.»
Nulla.
Continuiamo
a ballare, finché la musica non finisce, lì mi
stacco da lui senza alcun rimpianto.
Basta così, questo è il meglio che io e lui
possiamo fare, insieme.
«Pensavo
che avresti urlato “Mi oppongo” come una
cretina.» dice quando sono ormai
abbastanza lontana.
Mi
giro sorridendo beffarda, «Dillo che ci speravi.»,
un ultima occhiata e tutto fini,
proprio com’era iniziato. Dal nulla.
«Io
non ti credo che stai bene.»
«Pensala come vuoi Naruto.»
«M-ma stai piangendo?!»
«Sto bene ho detto, voglio solo andare
da Kiba.»
Io. Sto. Bene. Credetemi.
Ora mi
ucciderete ma va bene così, sono i rischi del mestiere.
Come vedete li ho fatti sposare <3 *fugge*
Mi
dispiace che non posso rispondere alle 8 recensioni! Mi fa piacere che
vi piace tanto la storia, tutte mi chiedono come
diventà una SasuSaku, ahahahah! non ve lo dirò
nemmeno morta.
fatemi
tutte le domande che volete e voglio sapere come pensate che si
svolgerà la storia!Vi Risponderò al prossimo
sicuramente.
Scusatemi!!!
|
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Capitolo 9 *** Tutto il resto ***
~ Tutto il resto
Forse è la
consapevolezza di essere una bambina egoista e viziata, che
mi fa rimanere qui, seduta sul mio letto mentre affondo la mia
maledetta
stupidità in cucchiai e cucchiai di marmellata; Quella che
è rimasta ancora nel
barattolo dall’ultima volta che l’ho assaggiata. La
casa è deserta, sento solo
il miagolio di Maddy e lo sbadigliare continuo del cane. Non mi va di
accendere
la radio e nemmeno voglio la compassione del mio ragazzo e dei miei
amici. Sono
adulta e me la sbrigo da sola, l’ho sempre fatto ed ora non
cambia di certo
niente. Continuo a ingozzarmi di marmellata fin a che non sento una
fitta sotto
allo stomaco. Se fosse stato qualche giorno prima avrei seriamente
pensato di
essere incinta, per mia fortuna le mestruazioni mi sono arrivate giusto
ieri.
Chiudo il barattolo, lecco il cucchiaio e lo poso sul comodino. Mi
metto il
primo pantalone che trovo e la canotta verde, prendo il guinzaglio e
cerco di
svegliare Tobi.
« Andiamo piccolo, su» incoraggio io, allacciando
il guinzaglio al
collarino rosso.
Il cane si muove subito non appena apro la porta, trascinandomi
giù dal
portone facendomi saltare vari scalini e inciampare sul tappeto
dell’ingresso.
Cammino svogliata per la strada lasciandomi portare dal mio cane.
« Sakura Haruno.»
A primo impatto non riesco a capire quale voce maschile mi abbia
chiamato, giro la testa svogliata per capire di chi è quella
voce, quando
focalizzo per poco non mi lascio scappare il guinzaglio dalle mani.
« Kiba!» esclamo entusiasta, dirigendomi verso di
lui, trascinandomi
dietro un Tobi a dir poco felice.
Il cane annusa le scarpe del mio fidanzato, lo guarda emozionato e
comincia a saltare e scodinzolare.
« Hey bello!» Kiba si piega sulle ginocchia e
comincia ad accarezzare
il mio cane in vena di feste. Rido, « I cani ti
amano.»
Lui inarca le sopracciglia e sorride « Solo i cani?»
Le mie guancie si velano di un rosso leggero, mentre mi viene subito in
mente che il mio ragazzo è un vero cretino.
« Sì, solo i cani» provoco io, mentre
Tobi mi tira ancora più vicina al
castano. L’Inuzuka mi mette una mano su un fianco e mi tira a
se, posa le
labbra sulle mie e ci passa la lingua per farmele schiudere. Dio, ho un
ragazzo
arrapato anche di prima mattina?
« Con questa canotta sei eccitante» dice senza
vergogna, tirandomi
ancora più vicino al suo petto.
« Dai smettila, ci potrebbero vedere» affermo
girando lo sguardo a
destra e a sinistra. Per non attirare sguardi indesiderati, lo convinco
a
salire su da me tranquillizzandolo del fatto che ne Sasuke che mia
sorella sono
i casa. Senza troppi complimenti asseconda la mia richiesta e sale.
Appena mettiamo piede in casa, mi prende per i fianchi e mi sbatte al
muro, non posso non pensare che sia la delicatezza fatta in persona. Fa
risalire la mano sotto la mia canotta finendo sulla forma del mio seno,
ghigna.
« Manca qualcosa eh» avvicina il suo viso al mio
collo poggiando
piccoli baci e morsi. La sua mano vaga sul mio corpo. «
Fottiti» riesco a dire
con affanno mentre scende giù, ancora più
giù. Sorride, adoro quando lo fa «
Perché fottermi, se ci sei tu qui con me».
Lo sapevo che l’avrebbe detto. È così
previdente, lo conosco troppo
bene. La mano a poco a poco sale fermandosi a metà coscia.
Cosa c’è, non
continui? Mi guarda dandomi un caldo bacio. Si ferma.
« Non mi va.» ammette svogliato, sorridendo. Ma se
ne andasse a quel
paese! Beh certo, quando va a me a lui non va…
« Ho bisogno di affetto» nascondo la mia voce
mostrando il viso più
dolce possibile.
Dai, andiamo.
« Chiedi a Sasuke-kun,
lui ti
aiuterà di certo» storce la bocca e percorre i
miei occhi, lo vedo bloccarsi e
allontanarsi da me. Vince sempre lui.
Si butta sul divano facendo saltare il gatto che soffia irritato, poi
mi fissa con una punta di preoccupazione. Perché mi guarda?
« Hai pianto?»
Ma porca vacca, « N-no, perché?» sfiato
io girando lo sguardo ed
incrociando la cornice dove siamo raffigurati io, Sasuke e Ten. Cavoli.
«Hai gli occhi gonfi» ammette posando anche lui lo
sguardo sulla foto.
« Minchia che bella! Quel vestito ti dona.»
« Ma se mi andava largo!» esclamo.
« Ma che dici, sei una bomba... fidati io queste cose le so,
anche se è
in bianco e nero.»
Lo guardo stranita spostando gli occhi sulla foto. A sinistra
c’è
Sasuke impassibile, con gli occhi neutri e un sorriso appena accennato
sul bel
volto. Gli occhi color pece nella foto sembrano guardare me. Vengo
percorsa da
un brivido.
Al centro c’è mia sorella, con il suo abito
semplice e merlettato, una
leggera scollatura per non risultare volgare e un sorriso genuino sulla
pelle
abbronzata. Ride perché lei non sa, ride perché
lei è felice; È bella e
naturale, la mano tiene il braccio di Sasuke come per paura che
scappasse via;
tranquilla sorellina. A destra ci sono io, Sakura. La Sakura dai
capelli di uno
strano rosso sbiadito quasi rosa, un colore assurdo ma che
s’intona con il
colore della mia pelle, il vestito verde corto mi cade leggero sulle
gambe, la
scollatura all’altezza del seno è larga, quasi
invisibile agli occhi di chi
guarda la foto incorniciata. Il mio sorriso è tirato, ma
nessuno sembra che se
ne sia accorto. Tutti i parenti che venivano quì, in casa
mia, veneravano la
foto e facevano tanti complimenti agli sposi e alla bella ragazza dai
capelli
rossicci. Ma io in quella foto non centravo niente, era come se la mia
figura
spezzasse la bellezza di quella coppia, di quella cornice decorata e
rovinasse
il sole che splendeva dietro le nostre spalle. Rovinavo la figura di
Sasuke e
anche quella di Ten Ten, perché semplicemente io ero
un’intrusa in quel pezzo
di carta. E quando anche Kiba ha ammesso che ero bella e cha anche la
foto in
se non era niente male, mi sono sentita incompresa. Stupido, almeno tu.
Come poteva non vedere che io non centravo un accidente?
Loro il sole e io la luna.
« Tutto ok?» mi chiede Kiba mangiando una barretta
di cioccolato.
Ma sì, amore, fai come
se
fossi a casa tua.
Annuisco e fisso la foto, « Non vedi… niente di
strano?» chiedo posando
la mano sul vetro della foto. Kiba scuote la testa, « No
niente, ah Saku, io
vado che mi rompo le palle a stare fermo, devo prendere a mia madre una
cosa…
mi sono anche scordato.» mi da un bacio a sapore di
cioccolato ed esce di casa
chiudendo la porta.
A volte ho la pura impressione di volerlo uccidere, o almeno fargli del
male. Non mi capisce, ma mi ama. Non mi ascolta, ma rimane sempre
affianco a
me. È rozzo, a letto sembra una furia, ma a volte
è dolce e premuroso. Anche
con Hinata lo è sempre, essendo la sua migliore amica con
lei ride e gli da
consigli – non so di che genere, ma spero vivamente che lei
non li segua.
La mano posata sulla superficie fredda del vetro, passa, come dotata di
anima propria, sulla figura di Sasuke-kun.
«
Sakura, sei noiosa.»
« Finiscila di trattarmi male Sasuke-kun!»
« Io non ti tratto male, sei tu che te
le cerchi.»
« Ragazzi smettetela.» intervenne Ten.
« Puoi dire al tuo caro fidanzatino di
non chiamarmi in quel modo, se non ti dispiace?»
« Sasuke caro, smettila ti prego.»
« Cos’è, stiamo sotto dittatura
un'altra volta?»
«…Ora lo uccido»
Le mie labbra si piegano in un sorriso, stacco la mia mano dal vetro e
do le spalle alla fotografia in bianco e nero.
«
Ma ti piace sul serio quel cafone?»
« Non prenderlo in giro Sasuke-kun, è
davvero un bravo ragazzo.»
« A me sembra uno psicolabile.»
« Si chiama Kiba, vuoi conoscerlo?»
« No.»
È inutile anche pensarci ormai, no?
Mi sento vuota. Come se qualcosa dentro di me si sia perso, eppure i
sentimenti che provo per Sasuke non sono amore. Certo a volte
vederlo mi fa battere il cuore, a volte le gambe mi tremano, ma sono
consapevole
che io non amo lui e lui non ama me. Sono consapevole che questi
sentimenti che
cerco di reprime sono qualcosa di strano. Spero che a nessuno capiti
quello che
sta succedendo a me, perché la confusione, la paura di
ferire le persone, mia
sorella in particolare, mi fa uscire di senno. Non è una
bella cosa.
Mi siedo sulla sedia e mi metto le mani tra i capelli per la
disperazione, ma cosa cazzo c’è che in me non va
bene eh?
Perché a me, fottutissima ragazza che ne ha passate di tutti
i colori
deve succedere proprio questo. Crisi ormonale? E se anche fosse,
perché per mio
cognato, perché per quel bastardo che solo dopo mesi ho
cominciato ad
apprezzare? No, no, no, sono sicura che non è amore.
Sono già occupata e quello che provo per Kiba è
totalmente diverso da
quello che provo per Sas’ke; ma se non è amore,
infatuazione, innamoramento.
Cosa sto provando?
Odio, rabbia, disperazione… ma per cosa?
Sono sicura che non mi sto rovinando per qualcosa che… non
esiste?
Troppe, troppe domande. Sbadiglio, al-almeno ad una…
posso… avere una risp…-gli
occhi si chiudono-…osta.
-
-
« Sakura, Sakura-chan sei sveglia?»
« Lasciala stare sta dormendo.»
Ascolto le voci che mi chiamano, ma rimango ancora con gli occhi chiusi
per il sonno.
« Uff, che rompi scatole, volevo dargli la maglia che gli ho
comprato»
urla una voce a me familiare, dovrebbe essere Ten Ten e Sasuke appena
tornati
dal viaggio.
Non ci posso credere, già di ritorno? È
già passata una settima? Tutto
questo tempo da sola sprecato a dormire, fare i compiti e mangiare,
potevo
spenderlo meglio, allora. « Io
intanto monto questo telefono,
lo spieghi tu alla bella addormentata come si usa, vero?»
Sbadiglio, « Ti ho sentito.» mormorò con
la voce ancora impastata dal
sonno. Sento qualcuno buttarsi su di me con tutti i suoi quaranta kili.
Sento
il profumo dei capelli di Ten inebriarmi le narici. Mi stringe forte,
io
ricambio l’abbraccio.
« Che bello rivederti sorellina!» urla senza farmi
respirare, «Sì,
anche tu mi sei mancata! Siete nerissimi, avete preso il sole? E tu, tu
sei
ingrassata!?» domando guardando la pelle rossa di Sasuke e la
pelle olivastra
di lei, notando la leggera pancetta di lei.
Entrambi annuiscono. Sasuke non posa nemmeno le valige che si mette a
lavoro con un aggeggio strano, mentre Ten Ten mi lancia una busta rosa
con su
scritto il nome di una marca.
Apro la busta di cartone e trovo dentro una maglia, un po’
piccola, con
su scritto: “ This is my perfect love”
con uno scoiattolo su un ramoscello di ciliegio.
Uno scoiattolo… che brutti gli scoiattoli.
Ringrazio entrambi favorendo Ten con un bacio sulla guancia, mi siedo
sul divano che profuma di Kiba e mi faccio raccontare il loro viaggio.
Mi parlano delle tappe che hanno fatto, delle loro gite, ma pian piano
sento gli occhi chiudermi e la testa girare. Sento Ten che mi racconta
di una
coppia di novelli sposi che li ha aiutati nel viaggio, ma la voce si fa
pian
piano più ovattata.
Credo che mi stia salendo la febbre, ma continua a parlare tanto che la
sua voce mi rimbomba nella mente ancora più forte. Sento
caldo.
« Ma Sakura-chan ti dobbiamo dire una cosa
importante!»
Su
svelta, penso che sto per…
« Tieniti pronta eh, Sasuke lo dico adesso che
dici?»
Sasuke annuisce.
« Dirmi… che cosa?»
La testa gira, gli occhi rimangono aperti a mala pena, sbrigati a
parlare.
« Sakura-chan io…» non riesce a finire
di parlare
« Ten è incinta di due mesi» continua
Sasuke.
Sbarro gli occhi; ma perché, porca puttana, tutte a me.
« Io beh,
sono… credo di…»
Vuoto. Ma cosa mi prende? La mia
vita fa schifo.
Penso di essere svenuta. È la febbre vero?
Quando ho sentito
quelle parole ero strana, quasi abbattuta, ma felice.
Quei sentimenti, risaliti a galla senza la mia volontà
urlavano in ogni cellula
del mio corpo, come per dire “Siamo qui”.
E fu un attimo, sentii qualcosa che mi diceva: Sakura resisti, ne vale
la pena, ne vale davvero.
Resisti, resisti. Quelle parole che rimbombavano nella mente mi
riscaldavano il cuore. Per qualunque cosa io sto lottando ora, ne vale
la pena.
Ne varrà. Sempre.
Devo solo resistere.
Quando
ho aperto gli occhi, seduto
sulla sedia affianco al mio letto c’era lui.
«
Bentornata.» dice
sorridendo beffardo. Faccio
una smorfia.
Stronzo.
~
E
ce la fa! Mamma mia quanto ci ho messo a scrivere
questa schifezza?! Tra scuola/ragazzi/feste/gite e SasuSaku week sono
sfinita. Ma
tra un po’ posterò anche un'altra fiction del
tutto diversa da questa. Quindi
un po’ sono perdonata no?
Allora, sicuramente mi ucciderete per ben due
motivi.
1) Ritardo
assoluto
2) Per
quanto riguarda quello che ho fatto succedere.
Ma ribadisco, tranquille abbiate pazienza… Sono una
sasusaku io XD non mi salterebbe mai alla testa di accoppiare la bella
rosa e
il ragazzo più eccitante di Konoha con altre ragazze o
ragazzi. Ahahah! Dai su,
che tra un po’ ci sarà un momento il cui mi
pregherete di finire con i momenti
Sasusaku perché ce ne sono troppi.
Pazienza su! Ce ne abbiamo per il manga e non ne
abbiamo per questa schifezza?!
Ditemi come sempre quello che ne pensate eh! <3
Anche cose brutte!
****Anticipazioni****
Allora…
mmmmh, Sakura è sconvolta da questa
scoperta, ne parlerà con Ino e Naruto. Cominciano le voglie
di Ten, quindi
Sasuke e Sakura si ammazzeranno nell’accontentarla in tutto.
Sakura si
riprenderà perché non è depressa come
sembra… e beh Sasuke farà qualcosa nel
prossimo capitolo, ma cosa??
Ringraziamenti per chi mi ha
recensito <3
SakuraSsj: Grazie Chiara, spero che
anche questo capitolo
ti sia piaciuto come gli altri, ps: Kiba l’ho fatto parlare
di più ahaha!
DREEM: *___* A te piacciono i
matrimoni? Io
praticamente li odio e dopo questo capitolo ancora di più.
Aahahaha. Non sai
quanto mi fanno piacere le tue recensioni, mi mettono una strana
allegria
dentro. Sakura, in un primo momento c’ha pensato, era tentata
ma non l’ha fatto
perché semplicemente non ce n’era motivo, per mio
sommo dispiacere ovvio XD.
Nah! Sakura non è incinta, ma lo è Ten Ten ed hai
azzeccato questa parte,
vediamo se dici giusto anche nel prossimo :D
Devi avere anche tu tanta pazienza sai? Dai che
manca poco! Un bacio Hinata_chan
Alessandrina94: Grazie per aver recensito la
storia (pietosa)
mi fa piacere che ti piaccia. Ah si li ho fatti sposare
ç_ç sono dispiaciuta
anche io, ma se penso al futuro mi vien da ridere, quindi mi passa
tutto. Immagino
ora mi vorrai uccidere vero? Probabilmente sarà
così. Ma non è colpa mia *sigh*
chiedi a chi ha passato tutto questo XD
Mi raccomando recensisci anche questo, voglio il tuo
parere ù.u
Hele91: Sì, poverina
Sakura-chan, ahahah io non posso
dirti niente X°D ma se vuoi pensarlo vedovo, puoi. Io ti
consiglio di leggerla
eh ;D
Shark Attack: Oddio Oddio,
ma sei proprio tu? Ahahaha
ma che bello vederti recensire! Mi hai resa felicissima giuro! Ahh ma
tu sei
molto più brava di me che dici uù
Mi ha fatto piacere sapere che ti sia piaciuto, eh
sì lo so Kiba è OOC ma è davvero
difficile renderlo in questo ambiente,
soprattutto poi come ragazzo di Sakura :S, non puoi capire!
Ahahahah sì è adesso la Ten ha anche un bambino,
fammi sapere che ne pensi e come, secondo te tutto diventa Sasusaku! Un
bacio
Shark <33
B l a c k P a
n t
h e r: Oi Mari, fatto piacere che
ti è piaciuto il
capitolo, spero che questo ti piaccia? Ormai sai tutta la storia tu eh?
Ahahahah fortunata! Spero che recensisci anche questo capitolo, almeno
per
sapere se ti piace o no. Anche solo “ Bello” mi va
bene <3
Ti voglio bene!
FuoriTarget: Ma va? Anche
io faccio come te, mi
annoio a recensire, ma faccio uno sforzo, almeno se sono mie amiche. Mi
fa
piacere sentirti dire che ti piace la mia storia, soprattutto se ti ha
spronato
a recensire, cosa che forse è rara. Purtroppo l’ho
già detto, non sono io la
mente che fa la storia, io l’ho scritta ma assolutamente non
è farina del mio
sacco. È però una cosa legata a me posso dire,
quindi nel bene o nel male io l’ha
scrivo, soprattutto perché mi sono emozionata tantissimo a
sentirla, cosa rara
xD. Sei la prima che fa quest’osservazione sai (sul fatto che
ten muoia)?! Sì,
sei assolutamente la prima, alcune l’hanno accennato ma ne
hanno subito
scartata l’idea. Purtroppo non sono io che dirigo il gioco
*fa spallucce* ti
resta solo vedere come va a finire, ma ti assicuro che non è
banale, forse lo
sarà in un momento ma poi… ti sconvolge tutto,
come ha fatto con me. Sono
rimasta con questa faccia quando me l’hanno raccontata: O.O!
Era tutto così
assurdo da non crederci. Vabbè dai ti sto dicendo troppo.
Spero che recensirai
anche questo! Ciao a presto… spero C:
881: Eh lo so, mi
dispiace di averti
delusa *piange* dai che tra un po’ ti riprenderai ^^
Allora l’uomo moro, forse, lo faccio vedere dopo.
Sarà
quello che ci aiuterà con il Sasusaku, penso. La fase del
triangolo amoroso non
posso dirtela. Sì hai ragione, Sasuke e Sakura sono la mia
vita mi piacciono da
morire insieme <3 Grazie ancora per i complimenti eh! A presto!
Scusami per
l’enorme ritardo!
Yuuki_chan360:
ciao! Grazie tanto per i
complimenti e scusami
il ritardo. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Dimmi che
ne
pensi!
Miss_Martel: Ahahaha Oddio mi hai fatto
morire dalle
risate, in senso positivo eh! Davvero nei sei felice? Tutti mi vogliono
uccidere perché ho fatto sposare Ten Ten con
l’Uchiha, ma io non centro niente
>< non puoi capire quanto io voglia il SasuSaku! Sakura
è acidissima
vero? Ma poverina è distrutta, odia con tutto il cuore se
stessa per quello che
prova, alla fine Ten è la sorella, è bruttissimo
pensare certe cose.
Sakura mi piace da matti invece, e se abbinata con
il bell’Uchiha ancora di più. Beh dai, non
c’è bisogno che ci pensi ora, tra un
po’ te lo dirò io cosa succederà, un
altro po’ di capitoli e vedrai.
Ma noi (compresa io) di Sasuke non sappiamo i
sentimenti, io la storia l’ho sentita da parte di Sakura.
DOPO sapremo la
verità di tutto. DOPO capiremo Sasuke. Io ora non so cosa
prova lui, so solo
che ha un certo affetto per Sakura; ma davvero non si sa di che specie,
visto che il
“vero” Sasuke ha accennato solo
poco alla “vera” Sakura. Ma poi capiremo tutto,
anche che sentimenti prova
Sakura. E quelli che moooooolto probabilmente prova Sasuke. Si quel
signore,
che non so ancora io chi sia *fa la vaga*, sarà molto
importante dopo vari
avvenimenti. Grazie per la recensione comunque, mi ha fa piacere
sentirti, mi
mette allegria e voglia di scrivere! Spero che anche mi recensisci
anche questo
obbrobrio e mi dispiace per averti fatta aspettare ^^
Un bacio! *non sa il suo nome*
Dubhe93: Allora, se prima potevo far
finta di non
capire che volevi uccidermi, ora penso lo farai davvero? Immagino? XD
Dai non fare così che poi mi amerai ahahaha! *modesta*
Mmh la Sakura originale lo fa, ma penso che la farò
smettere perché l’idea non mi piace nemmeno a me.
Spero che mi minaccerai anche
in questo capitolo ahahahah :D mi ha fatto piacere conoscerti. Basta
anche un “bello”
o “sei una stronza”
Mi accontento di poco <3
Grazie anche a voi
però
che avete messo la storia in “preferiti”,
“ da ricordare” e “seguite”
A
presto
Black! <3
|
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Capitolo 10 *** Io e Lui ***
~
Io e lui
« Sakura, svegliati»
Sento qualcuno che strattona
leggermente le lenzuola, le mie palpebre si aprono contro voglia, chi
sarà a
quest’ora della notte… se non lui?
Faccio pressione su un braccio
per alzarmi e lo guardo assonnata, « Che vuoi?»
chiedo irritata mentre mi
scappa uno sbadiglio.
« Tua sorella vuole le
fragole con la panna. Accompagnami.»
Sbarro gli occhi e sento
che tutto il sonno pian piano va via. Ti prego, dimmi che scherza?
« Ma stai scherzando? Alle
quattro di notte vuole le fragole con la panna? Stiamo a Giugno dove le
troviamo le fragole con la panna?!» sbraito io alzando le
braccia al cielo. « Ha detto che gli
va bene
anche un melone.»
Lo guardo come se gli fosse
spuntato un terzo occhio, « Alle quattro del
mattino?» domando sconcertata.
« Sì, quindi vestiti»
« Ma perché devo venire
anche io scusa? Ha chiesto a te. Io
mi rimetto a letto, buona fortuna» mi accoccolo sotto le
coperte e sento il
calore che emanano giusto il tempo di posare la testa sul cuscino
morbido,
perché qualcuno, me le
leva di dosso
con una grazia soprumana.
« No, tu vieni con me. Non
mi va di andare da solo quindi mi sembra giusto che vieni anche.
Vestiti, ti
aspetto fuori.»
Esce dalla mia stanza e si
chiude la porta alle spalle, Dio che odio. Poso le mani sugli occhi e
rimango
stesa per qualche minuto in questa posizione.
Io non l’accompagno. Che
c’andasse da solo. Se crede davvero che io mi alzi dal letto
e mi vesta solo
per andare con lui chi sa dove, beh, non è così. Non è così.
« Meno male che avevo detto
di sbrigarti», sbotta arrabbiato con il mio giubbotto rosso
in mano. Mi passo
una mano sui capelli ribelli sospirando arresa.
« Sta’ zitto.» gli dico,
strappandogli di mano il mio giubbino.
Alla fine ho deciso
di accompagnarlo, ma non
per mia volontà eh, solo perché mi
faceva… pena. Si, solo per quello.
Scendiamo le scale in due
minuti contati, contandone altri due perché ci siamo
dimenticati le chiavi;
sani e salvi arriviamo alla macchina in dieci.
« Non parte.»
« Non parte?!»
« No, non parte!»
E ora, che dobbiamo fare?
Mi guarda, lo guardo. La
situazione mi fa ridere, ma appena capisco cioè che sta
pensando il sangue gela
nelle mie vene.
No, mica starà pensando al-
« Prendiamo il motorino»
dice nello stesso momento in cui stavo pensando la stessa
cosa… non se ne parla
proprio.
« Certo che no! L’altra
volta ci stavamo quasi ammazzando, io non lo porto
quell’aggeggio indemoniato.»
dico a bassa voce per non svegliare mezzo palazzo.
Sasuke si mette le mani
nella tasca e sventola in mazzo di chiavi del motorino, che, per mia
fortuna è
posato un po’ più in la.
Lo guardo arresa, ti prego
dai, non puoi farmi questo.
« Ci moriremo di freddo.»
« Hai il cappotto
invernale, a Giugno!» esclama austero.
« Non abbiamo il casco.»
« Sakura, sono amico della
polizia e carabinieri.»
Lo guardo accigliata, « E
allora?»
« Su, andiamo» m’incoraggia
scendendo dalla macchina e avviandosi verso la vespa che per sfortuna
si
accende in un battibaleno. Che palle!
Monto dietro di lui con
tutta la riluttanza che ho nel mio corpo, e quando parte sparato a
cento
all’ora, perché di più spero non vada,
salto dal sedile per la paura.
Mi tengo istintivamente a lui per la paura di cadere, e va bene, lo
ammetto, anche
perché il suo corpo caldo riscalda anche il mio.
Sembriamo due ragazzini su
questa vespa, la ragazza che si tiene stretta al suo ragazzo, e lui che
fa lo
spavaldo per farsi notare.
Rido… alla fine il mio
cuore fa tutto l’opposto che la mia testa gli dice.
« Perché ridi?» sento la
sua domanda nascosta dal vento.
« Nulla, pensavo.» rispondo
atona, poggiando la testa sulla sua schiena, lo sento irrigidirsi.
Cazzo, ma
che ho fatto!
Alzo la testa cosi
velocemente che la vespa sbanda e Sasuke m’impreca contro.
« Sei un pericolo pubblico
lo sai?»
Ferma la vespa giusto
davanti ad un negozio aperto 24 ore su 24, mi
guarda come se vorrebbe domandarmi
qualcosa, si trattine e aspetta che scendo dal mezzo. Quando entrambi
entriamo
nel negozio silenziosamente, una ventata gelida invade il mio corpo. Ma
la cosa
più inquietata però, è la signora
sulla cinquantina seduta dietro al bancone,
che ci guarda sbalordita.
Forse sarà che siamo tutti
scombinati, perché lui ha la maglia leggermente tirata su e
i capelli neri
spettinati, o forse perché io ho le labbra rossissime e la
manica del giubbetto
che mi scopre la spalla nuda. Sarà che sembriamo usciti da
una notte di fuoco e
fiamme? Si, penso proprio che ci stia guardando come due ragazzi usciti
da un
letto matrimoniale.
« Ehm, avete bisogno di
qualcosa?» chiede titubante fissandoci ancora. Guarda Sasuke
ammaliata, penso
che se lo stia mangiando con gli occhi, ma tu guarda un po’.
Tossicchio.
« Beh, scusi l’ora, ma noi
vorremo… della panna.»
Sbarra gli occhi dietro gli
enormi occhiali che si portano adesso, ha la mascella che gli arriva a
terra e
le gote rossissime. Avrò detto qualcosa di male?
La penna per del cruciverba
cade per terra con un tonfo.
Giro lo sguardo verso
Sasuke che mi fissa preoccupato, nemmeno lui ha capito la reazione
esagerata della
commessa.
« Ehm, si beh ecco… vorremo
anche, cosa dovevamo comprare?»
« La panna è
indispensabile, poi servono le fragole.»
« Ma se mai le fragole sono
importanti, sono molto più buone della panna!»
esclamo spostando gli occhi da
Sasuke alla signora, « Lei non crede?»
La commessa balbetta senza
guardarci negli occhi, siamo così inguardabili?!
« Beh, penso che la panna
sia più buona per certe cose. Ma ho delle fragole di serra
se le volete, non vi
assicuro niente però» le sue parole mi uccidono e
mi rincuorano allo stesso
tempo. Vedo Sasuke guardarmi divertito e aggirarsi tra i banco frigo.
Rimango da sola con la
commessa e fissandomi allo specchio cerco di dare un po’
d’ordine ai miei
capelli; certo che sto davvero messa male. Aggiusto il giubbotto e
passo le
mani sulle labbra con la speranza che si sgonfino; il freddo gioca
brutti
scherzi.
« Certo che siete davvero
affiatati eh!»
Ecchecazz... ti pareva che
non la trovavo io la commessa ficcanaso e che capisce fischi per
fiaschi?
« Come preg-…ah, no no! È
un malinteso» mi difendo io, parando le mani tra me e la
signora, scuotendole
velocemente, « Vede io e lui, non
siamo…» divento rossa come un pomodoro mentre
indico prima me e poi il moro più in la.
La signora ricambia il mio
sguardo imbarazzato con uno di intesa, facendomi segno di si con la
testa rossa
tinta.
« Oh si, capisco.»
Si ammutolisce nel vedere Sasuke
al mio fianco, guardandomi poi maliziosamente nel momento il cui il mio
presunto ‘ragazzo’ posa la mano sulla mia testa per
spettinarmi un'altra volta
i capelli.
« E’ inutile che ti
sistemi, tra un po’ sarai in disordine come prima.»
Cavoli, sento le guance
farsi ancora più rosse.
«Sasuke-kun!» dico con
imbarazzo.
La commessa ha un
sopraciglio alzato, “Ti ho peccato” sembra farmi
capire mentre chiede a Sasuke
i soldi.
« Arrivederci ragazzi… e
buona serata» sussurra amorevole facendo oscillare la mano in
segno di saluto.
Arrivederci? A mai più,
caso mai!
Monto un'altra volta sulla
vespa dimenticandomi di quella strega e promettendomi di non mettere
più piede
in quel minuscolo market.
Stringo le braccia intorno
alla pancia di Sasuke e partiamo.
L’alba è già arrivata.
-scuola-
« E così
tua sorella è
incinta!» grida Ino facendomi aprire gli occhi che, a poco a
poco, stanno
lasciando il mondo dei vivi per un ben meritato e atteso mondo dei
sogni.
Facendo un conto veloce, avrò dormito si e no
tre ore. Contando il fatto che io e Sasuke ci siamo dovuti svegliare
più volte
per i malori di Ten Ten. Dio mio, ma non riesce nemmeno un
po’ a controllare il
dolore? Sembra che per ogni piccola fitta stia per partorire e stiamo
solo al
secondo mese. Dico io!
« Hai sonno per caso?» mi
domanda la mia migliore amica. Alzo gli occhi al cielo sbattendo le
mani sul
tavolo della mensa.
« Ma no?! Si vede così
tanto?» rispondo ironicamente, poggiando la testa sulle mani
« Ino, ho sonno! Mia
sorella è intrattabile e mi sento la febbre» mi
lamento.
Ino mi batte la mano
sulla schiena per
consolarmi, « Dai su, pensavo che stavi peggio»
« Ma se peggio di così non
si può, che sonno!»
« Pensavo che ti saresti
depressa perchè Sas’ke ha un figlio, non
tuo»
« Ancora con questa
storia!» dico sbalordita « perché dovrei
essere depressa scusa? Sto per
diventare zia!» esclamo felice.
Ino mi guarda contrariata,
sbuffa e continua a guardarsi le unghie laccate di un viola acceso.
« Ah ah, se lo dici tu», la
guardo con rimprovero.
Se lo dico io, è così e
basta!
Mi alzo, prendo lo zaino e
mi avvio in infermeria, « Di a Kiba che mi aspettasse
all’uscita»
Me ne vado via, la borsa in
spalle e gli occhi che pian piano si chiudono. Devo chiedere
all’infermiera un
termometro, ho la febbre.
Starnutisco.
Che
vita… strana
«Mi
senti? Yuh yuh!»
Ma cosa diavolo, o
diamine e ora cos’è questo posto? Ci sono solo,
alberi, alberi e…alberi. No
ecco, c’è anche un sentiero, e quella tipa dai
capelli rosa?!
Ma com’è conciata?
Sembra uscita da un'altra epoca… no aspetta! Quella sono io!
Ah ah ah
divertente.
«Sto sognando vero?»
«Non mi facevo così
perspicace» se la ride.
Ecco,
ora si mette a
fare anche le battute. Haruno Sakura sei davvero insopportabile.
«Ma che razza di sogno
è questo!»
«Ah non me lo chiedere,
mi stai sognando tu Sakura-chan»
«Quando mi risveglierò
non mi ricorderò un accidente, quindi…»
alzo le spalle arresa e mi avvicino
alla ragazza, sembra più vecchia di me. Più
donna.
«Lo stress e la febbre
fanno brutti scherzi ne?» mi dice inclinando la testa di un
lato, la guardo
come se fosse un’estranea, così diversa da come
sono io ora.
«Ma, sei così diversa.»
«Non rimarrai mica così
giovane a vita, a parte il seno; quello rimarrà
così.»
Che sfiga, rido, sembra
pensarlo anche lei.
«Senti, perché ti sto
sognando?»
Sorride, «Non lo so,
vuoi chiedermi qualcosa?»
«Beh, da che anno
vieni, sei conciata uno schifo!»
«Ei vacci piano, vivrai
allungo tranquilla.»
«Riesci a darmi una
risposta concreta?» sbuffo contraria.
«Non penso. Altro?»
«Passerà tutta questa
vita da schifo?»
Ride, ha la mia risata,
ride come me. Sì, quella sono davvero io.
«No» dice dolcemente,
«La verità?» continua.
«No, voglio la bugia!»
dico sincera.
«La bugia e che la tua
adolescenza sarà una vera pacchia, tra sballo e sesso
sfrenato. Ti sposerai e
sarai una donna di mondo.»
Fico. «E la verità?»
«La verità e che vivrai
abbastanza a lungo da pensare che la tua vita è stata
davvero uno schifo assurdo,
e che hai fatto scelte davvero giuste da farti una statua da
sola.»
«Ma allora è una cosa
buo-»
«Dovrai aspettare,
dovrai piangere, dovrai crescere. Ce la farai a diventare come sono
adesso io?»
La guardo, quella sono
io negli anni che verranno, non la Sakura dai sedici anni, non la
Sakura di
adesso. Lei è la Sakura futura.
Sorrido anche io,
«Certo, tanto so già che di lacrime ne
piangerò a migliaia.»
«Puoi scommetterci, dai
Sakura-chan, vedrai che andrà tutto bene.» Mi gira
le spalle e s’incammina per
il sentiero, sussulta e si gira «Salutami Sas’ke
ne?»
E poi sparisce… c’è
solo il suo sorriso, quello mio, quello vero.
«Dai
Sakura-chan, andrà
tutto bene.»
«Andrà
tutto bene»
« Tutto
bene…»
« Ha la febbre a trentanove
e mezzo, povera ragazza.» sussurra una voce.
« La porto a casa.»
« A-andrà tutto bene…»
mormoro, qualcuno mi prende di peso, poso la testa sulle sue spalle e
richiudo
gli occhi.
« Sas’ke- ?», perché
l’ha
chiamato così? « -kun» ancora una volta
mi scappa.
Sento un buon profumo, l’ho
già sentito.
Che stupida, potevo
chiedergli di
Sasuke.
Potevo chiedergli di lui.
Stupida
~
E ce la
fa! *si sente felice*
Avevo
scritto le anticipazioni di questo capitolo, ma alla fine ho scritto
quello che
volevo io xD che stupida che sono, si sono rivelate un puro fallimento.
Coooomunque
ringrazio tutte le 10 persone che mi hanno recensito e chi continua a
seguire
questa schifezza *tossisce convulsamente*
Bene, c’è
qualcosa in particolare da dire? MMMh, spero che il capitolo sia
piaciuto
ovviamente e quel pezzo in corsivo penso abbiate capito che
è il sogno che
Sakura fa in infermeria, strano vero?!
Bah!
Questa capitolo non l’ha letto nessuno, NESSUNO in anteprima,
quindi SORPRESA
XD
Grazie
infinite per le recensioni mi fate davvero tanto felice! Ditemi quello
che ne
pensate di questo capitolo, leggermente comico, e fatemi tutte le
domande che
volete… a parte rivelarvi la trama ;D non lo farò
mai! Seguite seguite *O*
Ringraziamenti
<333
Shark Attack: Ahahaha, il
SasuSaku è con me,
tranquillissima, è la mia vita quel fottuto paring xD, penso
davvero che ci
legga le nostre fiction mediti la nostra morte, ma è ok!
Penso che ritirerà
tutto non appena vedranno accenni SasuSaku. Figurati per la recensione,
anche
io sto in ritardo con la tua che sto scrivendo proprio in questo
momento! Grazie
per il complimento, ho aggiornato prestissimo *ride forzata* hai visto?
Ma povero
bambino di Ten Ten ): donna crudele!
A presto
Shark <3
Kry333: Oddio eri tu
la 12cesima persona
che mi mancava allora! Scusa scusa scusa, davvero non avevo visto la
tua
recensionee, mi mancavi solo tu e non riuscivo a capire
perché me ne trovavo 11
e la tua non c’era ahahaha, scusami ancora, e che la
stupidità è una brutta
malattia. Comunque tranquilla non devi per forza sforzarti di capire
XD, se
continui a leggere pian piano ci arriviamo insieme al SasuSaku! E poi
capirai.
Spero che il capitolo ti sia piaciuto e che accetti le mie scuse, mi
piacciono
molto le tue recensioni, mi danno la carica sai?! Al prossimo
aggiornamento ;D
881: Grazie per la
recensione prima di
tutto! Purtroppo o incintato Ten Ten xD ma che possiamo farci? Per un
po’ va
così, poi vedrai :D
No, la
prossima Fiction sarà Lily luna Potter e Scorpius Malfoy,
presente? Io li amooo
<33
A presto!
DREEM: Silviaaa! Sei
l’unica che è
contenta che è incinta la Ten, no aspetta… la
seconda credo! Ahahah Kiba l’ho
scritto al volo >3< mi è venuto ooc? IO LO AMO
xD
Dai non
sforzarti troppo se no ti esce il fumo dal cervello, la tua
immaginazione
sfiora l’impossibile <3 dai che sei una sognatrice
fatta e finita. Comunque
anche per te vale la stessa cosa, sta tranquilla che al sasusaku,
volendo o non
volendo ci arriviamo comunque. Odio i matrimoniii li odio tutti, sono
pallosissimi! TI farò morire di crepacuore, non
aggiornerò per due settimane
solo per colpa tua
Ti voglio
bene Hina
Yuuki_chan360:
Ahahahahahah!
Oddio la tua
recensione mi ha fatto morire, povero bambino lui non centra niente.
No,
aspetta frena, noi non sappiamo se Sasuke è innamorato di
Sakura! Fino a prova
contraria e felicemente sposato e tra un po’ sarà
anche un bel paparino. Poi la
situazione, se evolve, questo non te lo dico ;D ! Ma dai, se non te
l’ho detto,
sappi che io sono una Sasusaku convintissima, mi schifo a visto
sentendo
parlare del SasuIno, SasuKarin, NaruSaku, SaiSaku e così
via. Per questo che ho
messo il Sasu-Ten e Saku-Kiba, sono coppie altamente crack e poi dai,
Kiba è
così poVno <3
Aspetta dai, prima o poi arriverà anche il nostro momento.
Ah recensisci eh! Voglio
sapere che pensi di questo capitolo
Hele91: Hola! Ti
è piaciuto questo
capitolo? Già poverina Sakura ç___ç
B l a c k P a
n t h e r s: Mariiiii
felicissima per la tua
recensione, stupenda! Dai non vantarti di sapere tutta la storia
><
Sì madonna
io amo Kiba, è un porno divo assurdo! Sta bene con tutte
come Sasuke. Spero che
il capitolo ti sia piaciuto <3 ci sentiamo su msn e mi dici
tutto poi.
Ti voglio
bene!
SakuraSsj: SOPRESA! Dai
Chiaretta, dimmi anche
tu che ne pensi xDD
Sakura95: Mamma mia,
non puoi capire Kiba
quanto garba a me ahahahahah! Lo adoro proprio. Questo capitolo spero
ti sia
piaciuto <33
Miss_Martel: In questo capitolo penso mi
ucciderai allora? Piaciuto?
SasuSaku lo vedo anche troppo comico ahahah, stupendi *O*. Sei la
seconda che
mi dice di essere contenta di Ten incinta, altre hanno deciso di
uccidere il
bambino ç__ç poverino, e io che ho già
in mente come caratterizzarlo. Anche io
vorrei essere Sakura solo per quel fottutissimo Inuzuka, è
così arrapante. Ma
figurati, non ti prendo mica a sassate, ma convertiti presto eh
>< spero
che non abbandonerai la fiction non appena scriverò un
po’ di SasuSaku, oddio
ti prego, no! Ti ringrazio per i complimenti, anche se io non mi reputo
così
brava XD, sono molto felice!
Spero che
recensirai anche questo capitolo, ci conto tantissimo. A presto e un
bacio
<33
Spero di
aggiornare presto <3 ma non assicuro niente.
Recensiteeeeeee
xDDDD
A presto black
Robs
|
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Capitolo 11 *** Marinare la scuola ***
~ Marinare la
scuola
Dopo il sogno che feci, mi
ritrovai stesa sul mio
letto con la febbre che sfiorava i quaranta. I giorni che seguirono li
passai
tra brodini e sciroppi. Quando la febbre passò non riuscii
più a prendere sonno
come desideravo, avevo sempre paura che ritornasse quella
‘Sakura’ e mi
rivelasse qualcosa di spiacevole riguardo il mio futuro. A volte
speravo
però di rivederla, stavolta avrei fatto le domande giuste e
avrei preteso delle
risposte adeguate. Purtroppo ciò non avvenne, non sognai
più, ed ancora oggi
non ricordo niente a parte il nero totale.
Oggi mia sorella entra al
nono mese.
I giorni sono passati un po’ troppo
velocemente a dirla tutta; la scuola, con i compiti in classe e i
crediti mi
ha occupato tantissimo tempo. Le uscite con i miei amici sono
diminuite, il
tempo per me stessa è diminuito.
L’unica cosa che rimane
invariabile nel passare del tempo e il sesso con Kiba, quello non
diminuisce
mai. Il mio ragazzo dice che il ‘sesso’ fa bene
alla salute e al cervello, a
volte gli do ragione perché beh… fare
l’amore è davvero una cosa stupenda!
Malgrado a volte non mi senta a mio agio con lui.
Guardo Kiba e non lo
riconosco più. Non è lui quella persone. Il
disagio cresce giorno dopo giorno.
Devo assolutamente capire qual è il problema.
In questi nove mesi però ho
messo da parte le sigarette. Non mi è mai piaciuto fumare
anche se è un ottimo
sfogo. Sono ingrassata due kili, anche se non lo do a vedere e con
Sasuke va
tutto a meraviglia; a parte le notti in cui penso a lui. Ne ho parlato
con Ino,
lei dice che è normale… per una persona malata
come me.
« Fa male la
pancia?»
chiedo portando l’enorme pezzo di pane alla bocca.
« Un po’, la bambina è
irrequieta» Ten Ten sorride forzata, ancora stesa
sull’enorme divano.
« Per me è un maschio» dico
sorridendo alzandomi e prendendo la borsa della scuola, « mi
faccio
accompagnare da Sasuke, Kiba oggi la marina».
Mia sorella ride
sistemandosi i fluidi e di un castano intenso capelli dietro l'orecchio.
« Che malandrino»
« Ehi, queste cose
succedono!» faccio scherzando mentre poso un bacio sulla
guancia di Ten e sulla
sua pancia « ciao marmocchio, la zia torna presto»,
continuo a sorridere.
Chiudo la porta in modo da
non sbatterla e scendo i gradini lentamente per far passare il tempo.
Stranamente
oggi non mi va di andare a scuola, avrei dovuto dire a Kiba che avrei
marinato
la scuola con lui, invece di fare la solita secchiona guasta feste.
Mi sono scordata anche di
fare Latino, non che non ci riesca a farlo in classe in pochi minuti,
ma mi
scoccia. La mano che tiene la spalla dello zaino cade vicino al mio
fianco
mentre mi appresto a sedendomi sulla superficie fredda dello scalino.
E se marino la scuola anche
io?
Passo una mano sui capelli
per levarmeli dal viso, beandomi di un po’ di silenzio. Che
faccio, che faccio?
Da buona studentessa dovrei
andare a scuola. Da ragazza ribelle preferirei cento volte non andarci.
La firma di Ten Ten la so
fare perfettamente non è questo il problema, ma mica poso
marinare la scuola da
sola? Non c’è nemmeno Kiba.
La firma di Sasuke
però non sono capace a
farla, questo è un problema.
Sasuke... ma come faccio?
… Sasuke?
I miei occhi si spalancano.
Ma certo, Sasuke! Lo stesso Sasuke che mi sta aspettando in macchina e
che sta
suonando il clacson ripetutamente tanto da far svegliare tutto il
palazzo!
Ma certo. Oh Sakura mi
meraviglio della tua intelligenza. Faccio gli ultimi gradini
saltandone, due,
tre e alla fine quattro; mi sbrigo ad aprire il portone ed intrufolarmi
nella
macchina, dove Lui mi aspetta arrabbiato.
« Ti eri persa per caso? Non
pensavo che fosse così difficile capire da che parte
scendere, visto che le
scale sono solo verso una
direzione!»
sputa Sasuke, mettendo la prima.
« Lascia perdere, hai
presente quando mi hai svegliata l’ultima volta per andare a
comprare il latte
di asino, che nessuno aveva in città e sono dovuta andare
cinque chilometri lontana
da casa solo per comprarlo?» gli dico, con una punta
d’ironia nella voce.
« Non farla così tragica»
« Avevi detto che eri in
debito con me, bene quel debito oggi verrà
risanato» esclamo entusiasta,
buttando lo zaino sul sedile posteriore. Sasuke mi guarda sconcertato,
« Cosa vorresti dire?»
Sorrido beffarda, « devia,
oggi voglio marinare la scuola». Sasuke frena così
all’improvviso da farmi
andare avanti di botto, la sua faccia è buffissima, vi prego
datemi una
macchina fotografica.
« Tu stai delirando»
« Andiamo, non puoi non
farlo! Avevi promesso»
« Io non ho premesso un bel
niente!» sbraita esterrefatto, continuando a guardarmi come
se fossi una malata
psicolabile.
« Sì invece, e lo farai perché
se no dirò a Ten Ten quello che mi hai fatto fare e si
arrabbierà così tanto da
urlarti per ore.»
« Non lo farai». Centrato,
mia sorella era sempre stata super protettiva nei miei confronti ed
eravamo
entrambi consapevoli che si sarebbe arrabbiata da morire sapendo cosa
avevo
dovuto fare per comprargli quel benedetto latte. Che non gli era
nemmeno
piaciuto a dirla tutta.
« Vuoi scommettere?» lo provoco
alzando un sopracciglio, lo avrei fatto, eccome se l’avrei
fatto.
Non dice niente, mi guarda
con odio mette la prima e devia per non so dove. Ho vinto.
Avrei marinato la scuola,
anche se c’era lui con me.
« Al mare?»
« Accontentati»
« Ma non ho il costume!»
« Volevi farti il bagno?»
mi domanda, « sai che vuol dire almeno,
“marinare” la scuola?»
« Certo» dico pronta « vuol
dire non andare a scuola all’insaputa dei tuoi
genitori»
Sasuke fa un cenno con la
testa « brava» mi da il contentino come se fossi
una bambina piccola, « di
solito si va in un posto dove si sa che non ci sono i tuoi genitori,
lontani
dal centro, lontani dalla gente. E il mare rilassa, non
c’è nessuno.» continua,
ed effettivamente non ha tutti i torti.
« Non mi dire, tu hai
marinato la scuola quando ci andavi?» esclamo divertita
camminando a piedi nudi
sulla sabbia fredda nonostante il sole.
« Ci sono andato a scuola
anche io Sakura, e nemmeno tanto tempo fa» risponde serio.
Mentre le onde del
mare s’infrangono sugli scogli e li fruscio
dell’acqua che si ritira fa eco ai
nostri passi, nella mia mente si fanno largo varie domande.
Effettivamente non so
niente di lui, e non avevo nemmeno mai pensato a Lui come un essere
umano dotato
di imperfezioni o come un alunno tra i banchi. Ho sempre immaginato
Sasuke-kun
con la divisa ed il profumo di dopobarba, eppure non so nemmeno quanti
anni ha.
« Senti, ma tu… quanti anni
hai?» domando titubante, sperando di non esser stata troppo
impertinente.
« Diciannove»
… Diciannove, perché non
sembro così sorpresa? Non li dimostra nemmeno, è
come se l’ho sempre saputo,
sempre.
Ha due anni in più di me,
però lui è sposato, sta per avere un figlio e fa
il comandante di qualche cosa
militaresca che io nemmeno conosco.
Lui ha diciannove anni ed è
un prodigio, lui ha diciannove anni ma è un uomo. In questo
momento vorrei
sprofondare. Non sono nemmeno stupita per il matrimonio, in questi
tempi è
normale sposarsi giovani, stessa cosa per fare figli. Ma… ha
due anni in più di
me?
Adesso Sasuke-kun non mi
sembra nemmeno così irraggiungibile.
E mentre cado nei miei
pensieri, rimaniamo in silenzio per tutta la strada che facciamo prima
di stenderci
sulla sabbia guardando le nuvole, non me la sento nemmeno di fargli
altre
domande. Vorrei stare così all’infinito, con lui.
Cazzo, ancora.
« A che pensi?» domando,
incurante dei piccoli granelli di sabbia che s’infilano tra i
miei capelli
rossastri.
« Secondo te… come padre, come
sarò?» fissa il mare, sospirando forte.
Come padre?
Come sarà come padre…
« Penso che sarai
bravissimo» sento qualcosa dentro che si muove, «
hai sempre fatto tutto al
meglio, hai diciannove anni e ti trovi a fare il generale. Hai guidato
una guerra
e alla tua età al massimo si fa il soldato. Sei bravo, sei
intelligente e ami
mia sorella, come padre sarai eccezionale, ne sono sicura. Certo a
volte sei
uno stronzo, un bastardo, un figlio di-»
« vabbè ho capito»
«-ecco, però insieme a te
mi diverto. Non so perché, ma tu mi capisci, mi capisci sul
serio» lo guardo e
anche lui fa lo stesso.
« perciò… » continuo a
fissarlo,
stagli
lontana, stagli lontana!
« non farti
problemi, perché
tu vai bene così. Questi film mentali lasciali agli altri.
Tu sei-»
Ma cosa mi salta in mente,
mi blocco di scatto.
Ci stiamo ancora guardando,
entrambi stesi sulla sabbia. Sakura vai
via!
« sono?»
Stai
zitta e scappa, scappa Sakura, scappa!
« tu sei
Sasuke-kun» la mia
voce trema, è così vicino a me. « Tu
sei perfetto come sei» la mia mano si
allunga verso una ciocca dei suoi capelli,«
davvero…», l’accarezzo giusto un
secondo prima che mi venga in mente che lui è sposato con
mia sorella e che sta
per avere un figlio e perché, perdio, io sono fidanzata.
Ritraggo la mano come se mi
stessi per scottare, chiudo gli occhi e sospiro.
« Scusa».
Lui non parla, butta fuori
l’aria come se non avesse respirato e si mette in piedi
continuando a fissare
il mare. « Vuoi un gelato?» mi chiede.
Grazie a Dio ha lasciato l’argomento
lì dov’era, forse non si era nemmeno accorto di
quello che stavo provando
cinque minuti fa, è per questo che sorrido e annuisco
benevola, perché sì un
bel gelato non fa mai male a nessuno.
Per quanto mi sforzi però
di sembrare normale e allegra sembra che lui si accorga di ogni minimo
cambiamento emotivo che ho. È una cosa stressante essere
come un libro aperto
per lui.
Quando siamo tornati a
casa, sono corsa sotto la doccia per levarmi quel gusto di salsedine
dalla
bocca e quel senso di sporco interiore che mi macchiava come una
peccatrice.
Se non sbaglio esisteva il
comandamento “ non desiderare la donna
d’altri”, penso che per le femmine sia
la stessa cosa.
Dopo essermi convinta di
non aver fatto niente di male, visto che io non desidero
Sasuke, convincendomi che la mia sia solo una forma di
rispetto nei suoi confronti ed anche una forma per farmi notare da lui;
comincio a farmi il latino che ho lasciato per oggi, chiamando Ino per
i
compiti assegnati quel giorno.
Kiba non mi chiama, forse
starà ancora in giro… ma va bene così,
non ce la farei a sentire la sua voce.
Apro il foglietto delle
assenze, scrivo “motivo di famiglia” e copio la
firma identica a quella di Ten
Ten. Mi stendo sul letto, presa da una grande voglia di dormire, almeno
cinque
minuti prima che Cenerentola cominci i suoi lavori di casa.
Mi viene in mente quando
stavo per toccare i capelli di Sasuke, di come lui non si fosse
spostato. Perché
non l’aveva fatto? E soprattutto, perché non ho
ascoltato quella vocina nella
mia testa che diceva che dovevo allontanarmi da lui?
Mi alzai di scatto dal
letto e corsi in cucina, stare stesa sul letto non mi aiutava a non
pensarlo. Eppure
anche mentre cucino la cena mi viene in mente lui. Che cavolo!
«
Sakura-chan»
« Dimmi, hai bisogno di
qualcosa?» domando quando sento la voce di Ten.
« Si, di un ospedale!»
Il mestolo cade dentro la
zuppa che sto preparando mentre il fuoco incurante di tutto, continua a
bruciare.
« Stai scherzando, ti manca
ancora tanto!»
« TI SEMBRA CHE STO
SCHERZANDO?» mi urla.
Oh merda. Sta facendo sul
serio.
Chiamo Sasuke.
Ten
Ten…
penso, non puoi
partorire ora.
~
Hola
gente! ^^
Ho
fatto un ritardo assurdo, ma devo recuperare a scuola <3 e poi
un po’ di
tensione va sempre bene no?
Allora,
SasuSaku a palla proprio.
Mi
scuso ancora, ma avevo due fiction ancora in mente: una Lily/Scorpius
per il
fandom di Harry Potter… se siete di questa coppia vi stimo
da morire! Se siete
delle Rose/Scorpius, beh, girate a largo va! XD
E
poi un'altra era quella “ Macchiati dal Sangue”,
sempre SasuSaku ma con un misto
di vampiri e cacciatori, amori proibiti e così via. Se la
leggete ditemi cosa
ne pensate <3
Oggi
purtroppo non riesco a ringraziarvi tutte.
Ma
è grazie a voi che continuo a scrivere questa fiction, di
stare tranquilla e
che le sorprese ci saranno per tutti, che se volete sapere che
succede… vi
tocca e che vi ringrazio tantissimo per il vostro sostegno!
Vi
voglio bene guyz!
Un
bacio e che il sasusaku sia con voi, davvero ù.u
|
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Capitolo 12 *** Dodici Mesi ***
~Dodici Mesi
« E’ un maschio.»
Disse
l’infermiera. Il mio sorriso si allargò e strinsi
la mano di Sasuke.
1
Mese
«
No Sasuke, l’hai messo al contrario!» esclama
divertita mia sorella aggiustando il pannolino al piccolo. Mi metto a
ridere guardando la faccia mortificata di Sasuke.
«
Sempre il solito cretino» esclamo, spegnendo il fuoco dove
bolliva il latte del neonato, Sasuke alza un sopracciglio: «
Ah sì? Allora provaci tu la prossima volta».
Lo
guardo con sfida, « Ten Ten spostati, il bambino lo cambio
io.»
2
Mese
«
Dei! Ha i tuoi occhi Sakura, sei sicura che non sia vostro?»
dice meravigliata Ino, prendendo il mio nipotino in braccio.
‘Ciao
piccolino, che bello che sei! Somigli al tuo papà’
borbotta al bambino con voce smielata.
Giro
gli occhi e guardo mia sorella e poi Sasuke, « No Ino, sono
sicura» l’informo continuando a scrutare ogni suo
singolo movimento, ehi quello è mio nipote sono gelosa!
«
Ma sei sicura? No perché io dico che ha i tuoi occhi. Non
è vero Sai?».
Sai
annuisce e giocherella con la manina del bimbo, « davvero
Sakura-san ha due pezzi di smeraldo al posto degli occhi».
Ok,
sono usciti di senno entrambi. Può essere mio il bambino se
si vede lontano un miglio che Ten porta ancora tutti i pesi della
gravidanza?
«
Ha preso da nostra madre» interviene Ten, « lei li
aveva verdi. Anche Sakura li ha così perché ha
preso da lei, sono identici a quelli della mamma; e sono contenta che
anche Lui li abbia di quel colore. Anche se mi rattrista tanto
vederli.»
Sento
una morsa allo stomaco e i miei occhi cominciano a farsi lucidi. Quanto
mi manca la mamma, il suo profumo, la sua cucina e la voce che ci
faceva addormentare la notte. Di lei mi mancano anche gli urli e gli
schiaffi che prendevamo quando io e Ten scappavamo. O solo quando io lo
facevo. Mi manca tutto della mamma, guardando Ten Ten sono sicura che
stia pensando lo stesso.
Sospira
« io purtroppo li ho presi castani come il nonno, ti ricordi
Sakura? Però il bambino è uguale a Sasuke. Bello
come lui.»
Ino
è leggermente scossa ma annuisce e si costringe a sorridere,
« Sì, bello come il suo papà.»
3
Mese
«
Ascolta mostriciattolo, io sono tuo zio nonché fidanzato di
tua zia! Se provi solo ad allungare quelle piccole manine su di lei, io
ti… Ti, ehm… Ti faccio il solletico sotto i
piedini. Capito nano?» dice serio Kiba.
«Ehi!
No non devi ridere, era una minaccia quella! Ero serio» punta
il dito contro al piccolo Itachi che, per tutta risposta, gli prende il
naso e continua a ridere.
«
Ah, vuoi la guerra allora! Non ti lascerò
Sakura-chan»
Scoppio
a ridere quando vedo Itachi continuare a ridere e sbattere le manine e
i piedi sulla faccia del castano.
«
Ehi Inuzuka. Non tormentare mio figlio se ha successo con le ragazze.
Non è colpa sua se è tutto quello che tu non
sei… Con un padre così non poteva che non uscire
splendido.»
La
voce orgogliosa di Sasuke arriva forte e chiara alle orecchie di Kiba,
che ricambia quel sorriso strafottente con un altro del tutto beffardo.
«
Uchiha. Tuo figlio è troppo mitico per somigliarti. Ha preso
tutto dalla mamma» ammette Kiba ridendo e puntando il dito su
Itachi che comincia a chiamarmi per essere preso in braccio.
4
Mese
«
Sicura che vada bene?» mi domanda Ten Ten preoccupata. Io
alzo le spalle e sorrido disinvolta. Itachi fortunatamente dorme.
«
Non c’è problema, anzi sono contenta per
te»
«
Ma ce la farai con lo studio?» domanda ancora.
Sbuffo,
« ovvio che sì, stai tranquilla me la vedo io con
lui. Già mi ama.»
Ten
Ten sorride.
5
Mese
«
Dì: Naruto.»
Itachi
fa una smorfia d’incomprensione.
«
Dai provaci! È facile: Na-ru-to»
Sorseggio
il mio caffè, esausta « Naruto, non riesce ancora
a parlare benissimo»
«
Zitta! Fallo provare. NARUTO» ripete il biondo insistente,
chinando la faccia sul seggiolone dov’è il bimbo.
Itachi
borbotta qualcosa e poi dice: « Nabububo»
L’Uzumaki
spalanca gli occhi azzurri e fa un urlo, « grande Itachi, tra
qualche giorno sarai capace di dirlo alla perfezione. Batti il
cinque!».
Itachi
ignora la mano e continua a ripetere “Nabububo”,
guardandomi come se volesse che gli dicessi qualcosa.
Annuisco
e faccio un sorriso sornione, « Bravo Itachi-chan».
Itachi continua a guardarmi con gli occhi uguali ai miei. Quelli che mi
guardano sono i miei occhi.
Poi
apre le piccole labbra, fa un sorrisino incerto
e…« SakuLa».
Strabuzzo
gli occhi e corro verso di lui, lo prendo in braccio ignorando Naruto e
Hinata seduta sul divano che assiste alla scena senza parlare,
effettivamente a disagio.
«
Ripetilo» incito, « ripetilo solo un'altra
volta».
Itachi
mi mette le manine sugli occhi e ripete ‘SakuLa’,
poi si gira verso Naruto e lo guarda, sicuramente si è
dimenticato il suo nome, ma poi ripete ‘Nabububo’.
Fa
passare gli occhietti verso Hinata, lei pronuncia titubante il suo
nome, e lui?
«
Ata»
Abbraccio
il mio piccolo tesoro mentre continua a ripetere il mio nome
all’infinito, fino a tarda sera. E anche quando si
riaddormenta, continua a dirlo.
SakuLa
6
Mese
«
Kibaaaa! Togli Itachi-chan da sopra ad Akamaru, subito!»
ordino guardando l’enorme cane correre con il MIO nipotino
sul dorso, che ride e si tiene.
«
Ma guardali! Si stanno divertendo proprio. Itachi fa vedere a zia rompi
coglioni come cammini» dice Kiba fermando il cane e posando
Itachi sul pavimento.
Assurdo,
Itachi non sa cammina…re.
Il
bambino fa i primi passi, « Ziaaaa!» grida.
Effettivamente
mi sto sbagliando ma, oddio Itachi cammina! Cammina!
Bacio
Kiba sulle labbra per avergli insegnato a gattonare e poi lo ribacio
per quello che adesso i miei occhi stanno vedendo.
Itachi
cammina, Dio! Ed è tutto merito di Kiba.
7
Mese
«
E poi lo mettiamo nel forno. Ah Itachi-chan non mangiarti tutta quella
cioccolata che ti fa male» lo rimprovera Ten Ten a prima
mattina.
Entro
sbadigliando, con gli occhi ancora chiusi e strusciando le ciabatte sul
pavimento infastidita da tutti quei rumori. « Ma che
succede?» domando, notando Ten con ancora indosso il pigiama
infornare la torta, e il piccolo Itachi, affianco a lei su una sedia,
con un dito dentro il barattolo della nutella.
«
Buongiorno Sakura-chan!»
«
‘orno SakuLa-lan» la imita il piccolo Itachi
sorridendomi sventolando la manina.
«
Scusa se ti abbiamo svegliata, ma stavamo facendo una torta, vero
piccolo di mamma?» dice amorevolmente mia sorella. La guardo
torva, sono le cinque del mattino!
«
Ma non è un po’ presto?»
Ten
si stringe nelle spalle.
«Tra
un po’ devo andare a lavoro, ancora. Quindi ho approfittato
dell’insonnia del piccolo»
Scuoto
la testa così forte da farmi male, mormoro qualcosa che
sembrano non capire e me ne torno a letto ancora con le loro risate
alle spalle.
Chissà
se il lavoro non la stressi troppo.
8
Mese
Mi
prende dai fianchi e mi alza di penso, mi dimeno come una pazza ma lui
è più forte di me. Troppo forte.
Le
risate del piccolo rimbombano nella stanza, stringo i pugni e li muovo
insieme alle gambe. Niente, « Ahhh Finiscila!» lo
prego, lui continua a camminare finche non inizia a girare su se stesso
per far ridere Itachi.
Ride,
« ancora ancora» chiede divertito, «
ancora papà».
«
No! Per carità fermati, mi verrà da
vomitare» lo imploro un'altra volta, ma Sasuke non ne vuole
sapere. Continua a girare e girare. Finche non è stanco
anche lui e ci butta come sacchi di patate sul letto. Ansimo esausta
con gli occhi chiusi, giusto un secondo perché sento il
corpicino di Itachi venire verso di me e cominciare a farmi il
solletico e lo sanno tutti che lo soffro da morire.
«
Papà anche tu, anche tu»
Continuo
a ridere come poco prima, girandomi a destra e a manca per non farmi
prendere. Sasuke ci guarda per pochi minuti, quelli che bastano per
farmi sentire in soggezione, decidendo poi di accontentare il figlio e
firmare la mia condanna; le sue mani mi toccano la pancia, il collo. Mi
dimeno dandogli un calcio e uno schiaffo leggero, ma lui continua a
ridere e scherzare con me, come non abbiamo mai fatto.
Noi
che ci prendiamo in giro, noi che non sappiano niente
dell’altro, noi che sentiamo qualcosa. Quei Sasuke e Sakura
eternamente lontani, e ora stanno qui? Giocano e ridono.
Un
sorriso che in Sasuke non ho mai visto, a parte in casi eccezionali. Ma
comunque quei sorrisi non erano rivolti a me, mai, non a Sakura.
«
Smettila!» sono esausta ma rido, con i capelli bagnati dal
sudore, uno strano calore allo stomaco, un Itachi che sinceramente non
so dov’è – forse è sceso dal
letto- e con un Sasuke conciato più o meno come me.
Mi
stupisco di quanto possa essere bello anche se spettinato. Mi compongo
giusto il tempo di escogitare una via di fuga, finendo per essere
sorpresa in pieno.
Mi
prende per il braccio e comincio a scalciare, mi ributta sul letto e si
posiziona sopra di me per comodità. Il collo è il
mio punto debole.
«
Presa» gioisce, come se avesse vinto un premio.
Lo
guardo scocciata e inizio a spingerlo con le mani che mi blocca
prendendomi per i polsi,
fissandomi
bene le braccia sul copriletto.
Ed
è allora che non combatto più. Non per la
stanchezza, non per sottomissione o perché sono
effettivamente bloccata; ma perché in quell’arco
di tempo in cui, finalmente connetto il cervello, capisco che sono
scivolata sotto di lui. Oppure lui è montato su di me,
questo non so.
E
sempre in quell’arco di tempo sento il cuore scoppiarmi e il
corpo irrigidirsi per la troppa vicinanza.
«
Scemo» sussurro, concentrandomi a non distogliere gli occhi
dai suoi. Il cuore mi batte a mille e trattengo il respiro, non so
nemmeno io il perché.
«
Sembra che… tu» si ferma. Sospira ma non si stacca
da me.
«
Io cosa?» riesco a dire miracolosamente, spostando lo
sguardo. Sasuke mi guarda, « nulla lascia perdere»
si sta allontanando, mi lascia i polsi e sento il sangue circolare.
Poso
una mano sulla sua pancia leggermente scoperta, dove
c’è una piccola cicatrice.
«
Te la sei fatta in guerra?», passo le dita sulla sua pelle
fredda e ci scommetterei oro che quando l’ho toccato ha avuto
un brivido. Annuisce e capisco che non ne vuole parlare,
così mi sollevo pensando stupidamente che anche lui avrebbe
fatto lo stesso; poso il peso sulle mani ed arrivo giusto giusto di
fronte a lui specchiandomi nei suoi occhi e toccandogli per sbaglio il
naso con il mio.
Silenzio.
Da
lì riesco a vedere il suo bel viso, ogni sua piccola
imperfezione, ogni piccola venatura.
«
Sei calda»
Non
so se è un complimento. Ci faccio poco caso, «
freddo. Tu sei freddo».
Sul
suo viso si forma un sorriso, il più bel sorriso che io
abbia mai visto. Forse sono solo una povera illusa a pensare che non si
sia allontanato subito da me apposta, forse lo sono davvero mentre
gioisco come una cretina quando vedo che lui non si sposta dalla sua
posizione, rimanendo vicinissimo a me.
E
mi viene una voglia dentro e mi sento sciogliere e morire allo stesso
tempo. Un calore che invade tutto il mio corpo, tutte le mie vene ed
entra nei polmoni, nel cuore. E passa per la mia gola, sulle mie
labbra, sulla mia pelle e nei miei occhi. Fino ad arrivare al cervello
che va in tilt.
Solo
per uno stupido sorriso. Ed ecco! Gli occhi che guardano il suo
sorriso, quello che mi crea tutte queste emozioni, ecco ora sto
guardando le sue labbra.
Non
oso pensare come sarebbe baciarle. Non oso e non dovrei.
Ma
è più forte di me, perché se fino ad
ora non ci avevo mai pensato, ora vorrei con tutta me stessa quelle
labbra. Voglio sentirne il calore, se sono morbide. Non importa nemmeno
se sono screpolate.
«
Posso…» mormoro ma sembra che mi abbia sentito,
pagherei per sapere cosa sta pensando in questo momento.
«
Cosa?» si avvicina un poco e socchiudo gli occhi
automaticamente, « solo per vedere» sussurro
avvicinandomi.
«
Solo per provare se…»
«
Una prova e basta» mi aiuta a finire la frase.
E
lo sto per fare, giuro che lo faccio! E non sono solo io quella che lo
vuole!
Sento
la sua mano premere sui miei capelli per avvicinarmi e questa volta non
ci sarà nessuna Ten Ten, niente di niente. Perché
così, solo così riuscirò a capire
se…
«
PAPA! GUALDA QUI… MALMELLATA»
Finiamo
ai poli opposti della stanza, come se avessimo volato. Sasuke si
precipita verso Itachi fingendosi interessato alla scoperta di suo
figlio ed io invece mi muovo verso la cucina dove il telefono squilla
ripetutamente, chissà poi da quanto tempo. Sembrava che il
tempo si fosse fermato e il resto era una macchia buia e nera.
Sasuke,
Io e basta.
Mi
schiarisco la voce, contando fino a dieci. «
Pronto?»
I
miei occhi si fanno vacui e si riempiono di lacrime, «
oh… Ciao Kiba».
9
Mese
«
E’ precoce il bambino» osserva Kakashi-sensei,
scrutando per bene i disegni che Itachi fa nel suo studio.
L’ho portato qui per fargli conoscere qualcuno di nuovo e per
avere un parere dai lui, il mio maestro da una vita.tospecie di
confidente per noi. Come un secondo papà? Si, forse posso
dire che sia così.
Annuisco
alla sua affermazione fiera del mio scricciolo. «
Già, sinceramente non penso sia una dote della mia famiglia.
Ten era molto stupida da piccola» rido « e io,
idem. È sicuramente merito della famiglia Uchiha.»
Kakashi
guarda il bambino e successivamente tutte le pile di fogli che ha
riempito di scarabocchi; lo guarda e si fissa sui suoi occhi, non dice
niente però. Niente di quelle cose come: Ti somiglia, sembra
tuo figlio, ha i tuoi occhi. Zero, nulla, vuoto. Sta solo zitto e
l’osserva. « La mamma?»
«
Lavora spesso in questi mesi, c’è bisogno di soldi
ora.»
Borbotta
qualcosa, « quindi, essendo più piccola, te ne
occupi tu?». Faccio un sì con la testa.
«
Sakulaaa, andiamo via?!» si lamenta Itachi. « Si
amore» dico dolcemente, « allora che ne dici, bel
bambino vero?» mi rivolgo al sensei speranzosa.
Lo
vedo incerto, « sì, bel bambino
ma…»
«
Voglio andarmene via!» Itachi mi tira l’orlo della
maglietta piagnucolando, gli do il contentino solo per sentire quello
che Kakashi deve dirmi, ma il bambino oggi è intrattenibile
e devo solo andarmene da li.
«
Ci vediamo Sakura» mi sorride da dietro a quella strana
maschera. Faccio un leggero inchino e mi congedo, irritata al massimo.
Itachi
si è portato la sua penna a casa.
10
Mese
Rumori,
rumori e… gemiti.
Non
riesco a dormire. Mi giro da un lato, poi da un altro, fisso il
soffitto e metto la testa sotto il cuscino.
Ancora,
ancora, ANCORA.
Stringo
le labbra e gli occhi come per trattenere il dolore. Ma quale?
Mi
sforzo di non piangere. Ma perché?
E
mi ricordo qualche mese fa e ricordo come vengo spazzata via da tutto.
Perché sono una povera deficiente, cretina, stupida,
cogliona. Comincio a parlare con mia madre e mi do della matta
perché so che è morta e so che non può
sentirmi. Ma la prego. Non che loro finiscano, non che loro si lascino.
Prego per me, per qualcosa che nemmeno io so.
Prego
perché sono così fastidiosamente stupida!
ti
prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti…
Itachi
piange. E con lui anche io. Mi alzo e mi vesto alla svelta.
Prendo
le chiavi del motorino e scappo via, via da quella casa, per qualsiasi
posto tranne che li.
11
Mese
«
Questo è…»
«
un cane»
«
Ah, e questo?»
«
uno squalo!»
«
Ma a me sembra una trota!» scoppia a ridere ed Itachi mette
il broncio. Kiba sventola il foglio sulla mia faccia, « dimmi
che ti sembra».
Oddio
è una parola, « direi una…
farfalla?»
Itachi
mi prende il foglio dalle mani, « dementi» sbotta.
Kiba
scoppia un'altra volta a ridere, « precoce il bambino
vero?», scuoto la testa « ma dove ha imparato
quella parola?»
12
Mese …
~
Perchè, ogni volta
che mi do una data su cui aggiornare, faccio sempre un ritardo assurdo?
Ma che palle, sono davvero una frana in tutto XD
Allora. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ovviamente non potevo
raccontare tutto nei mimini particolari visto che dodici mesi, sono
tanti e la storia non si basa su quello che succede in un anno, ma
bensi in più di 6.
Non potrei mettermi a scrivere particolari su particolari; arriveremo a
troppi capitoli O.O
Comunque sia, spero che vi sia piaciuto, il dodicesimo mese
sarà il prossimo capitolo e lo racconterò meglio
<3
Passo ai ringraziamenti:
Sakura95: Grazieeee
<3 eh si povero Kiba, ma davvero deve essere così.
Che poi Sakura lo ama davvero, e che è tanto confusa
poverina!
Shark Attack: Non
potevo far troppe cose SasuSaku ora, perchè adesso sarebbero
troppo complicato. Man mano che la fiction andrà a vanti
succederà sempre qualcosa in più fino ad arrivare
al vero SasuSaku... prima però ce ne vuole! Comunque spero
che il capitolo ti sia piaciuto, che non ci siano errori e che vada
bene. ^^
Se non ti recensisco e perchè davvero non ho proprio il
tempo, ci sono giorni in cui nemmeno mi connetto sul pc! Scusami
<3 cercherò di rimediare, ho fatto una promessa XD.
PS: il bambino è sano e forte, come puoi vedere AHAHAHA
Hele91: Già,
WOW! Grazie per la recensione, spero che anche il capitolo dove
c'è il bimbo ti piaccia.
Kiushy: Ed
ecco qui il capitolo che aspettavi con ansia <3 Dimmi che ne
pensi.
yuuki_chan360:
Hahahahah oddio mi fai morire dalle risate, giuro! No, ma nel copiono
non c'era scritto che dovevano morire! xDDD c'era scritto che aveva un
figlio troppo figo e lei era sana e salva invece ahaha e che il
Sasusaku c'è c'è.
Sinceramente anche io avrei stuprato Sas'ke ma lei non può
ancora -.-"
Ciao cara! a presto
Miss_Martel: Io
devo sapere che coppie di Naruto tifi! Me lo devi dire: Sei una
NaruSaku? una NaruHina? SasuKarin, SasuNaru.... COSA?! Hahahah, ho
capito che non ti piace il Sasusaku, ma mi devi spiegare il
perchè.
Mi lusingano molto le tue recensioni spero che sarai contenta del
bimbo. Anche se somiglia moltissimo al padre e Ten c'è poco
per il lavoro. Vedrai che più avanti succederà
qualcosa che farà felice, solo te.
Pervinca22: Ciao!
che piacere conoscerti. Beh non posso dirti se hai ragione o no, tocca
a te scoprirlo ;D! spero di risentirti presto e grazie per i
complimenti!
Kry333: Ehi
:) Ci avevo pensato anche io sai, ma poi sarebbe stato troppo OOC per
Sasuke e anche per Sakura che è ancora troppo avvilita.
Spero che Itachi-chan ti piaccia, perchè nel prossimo
capitolo si vedrà molto di più.
ps: spero che ti piaccia anche l' 8 mese XD
881: Noooo...
mi sei calata Hahahaha, anche io ero una R/S sai? Ma poi ho cambiato
idea perchè davvero come L/S non ne esistono. Poi sono
gusti, ma vabbè. Grazie per la recensione, voglio sapere che
ne pensi anche di questo capitolo ;D
DREEM: Ammmmmoreeee
<3 Lo so, lo so, devo metterci dell'Orange. Tutto piano piano,
ti ho spifferato la storia che cavolo! Comunque sia spero che ti sia
piaciuto lo stesso e poi io non ti ci vedo a marinare la
scuola hahah proprio no, Secchionaaaa!
A presto!!!
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Capitolo 13 *** Parco ***
~
Parco
[12 mese]
Per tutta la mattinata, da quando mi svegliai fino
all’ora di pranzo, il piccolo Itachi non mi aveva dato
nemmeno un attimo di tregua. Da quando mia sorella aveva iniziato a
lavorare come infermiera ed aveva lasciato il lavoro di casa a me, era
difficile anche respirare.
Mi svegliavo la mattina alle cinque –ovviamente mia sorella
era già via per colpa dei turni di notte- mi vestivo e
controllavo i compiti fatti in fretta il giorno prima. Facevo il letto
della mia stanza, la pulivo per avvantaggiarmi, passando la scopa.
Andavo a preparare la colazione per Sasuke e il bambino. Svegliavo il
cretino alle sei, preparavo il pranzo al sacco per lui e
contemporaneamente prendevo Itachi e gli davo il latte. Lo pulivo, gli
sceglievo i vestitini e glie li infilavo con tanta fatica, gli facevo
lo zaino mettendogli il cambio e lo portavo a scuola di corsa. A
piedi.
Ritornavo a casa e Sasuke o non c’era più, oppure
girava ancora per casa con le mutande e con tutto il petto scoperto.
Tra insulti e parole colorite, diventavo davvero acida. Pulivo la
cucina, rifacevo il letto del cretino e quello di Itachi, pulivo anche
il bagno ed andavo a scuola.
A scuola saltavo la ricreazione per andare a dormire in infermeria o
per ripassare le materie che c’erano quel giorno per le
interrogazioni. Mi facevo accompagnare da Kiba a prendere il bambino
all’asilo e ritornavo a casa. Un impresa per farlo mangiare,
e alle tre finalmente arrivava mia sorella e se ne prendeva cura lei.
Sempre se tornava.
Perché se non tornava, il piccolino lo tenevo io anche il
pomeriggio e gli davo la pappa, gli cambiavo il pannolino, lo facevo
giocare e dormire. Poi… magari se c’era tempo
studiavo.
E tutto quello che ho sempre fatto, però, l’ho
fatto con dedizione, e con la consapevolezza che essere davvero inutile
in quella casa mi faceva male come un pugno nello stomaco.
Sasuke lavorava e portava i soldi a casa –per quanto mi
sembrasse impossibile.
Ten aveva iniziato a lavorare privandosi del suo bambino e del tempo da
passare con lui, facendo turni extra, ed io di certo non potevo
lasciarle la casa come una topaia, non se lo meritava.
Poi ci sono io? Io non ho mai fatto niente. Non lavoro e quindi non
porto soldi a casa, l’unica cosa che posso fare è
rendermi utile in quel che posso, e anche se mi risulta un notevole
sforzo, lo faccio con buona volontà e senza lamentarmi mai.
Sto pensando anche di fare richiesta per la borsa di studio.
Non ci sono lati positivi in tutto quello che sta succedendo ora in
famiglia, ci vediamo poco e niente, parliamo altrettanto poco. Ma
dopotutto, la cosa che mi fa andare avanti è proprio Itachi.
È davvero un bambino sveglio e molto dotato. Si fatica poco
a tenerlo… almeno quando non fa i capricci come ora.
« Lo so che sei un piccolo genietto e sei, come dire, strano
per la tua età» dico mente il braccio mi va in
cancrena per colpa della mano a penzoloni, mentre tengo ben saldo il
cucchiaino con l’omogeneizzato.
« Ma ti prego, mangia!».
Itachi alza le piccole sopracciglia, sorride sbattendo le manine sul
seggiolone e scuote la testa.
« Guarda che è buona»
l’informo cercando di sembrare il più convinta
possibile e soprattutto più gentile. Ma niente, non ne vuole
sapere, l’unica cosa che fa è deridermi con la
stessa faccia di un certo qualcuno.
« Portami al palco» mi dice con la vocina, mentre i
suoi occhi si fanno sempre più aguzzi. Piccolo bastardo.
« Prima mangia» provo ancora.
« Mangia tu» insiste.
Non potevo avere una vita normale, con un bambino normale…
vero?
« Perché invece di parlare non mangi? Ti prometto
che ti porto al parco» lo rassicuro, sperando di aver toccato
il tasto giusto.
Non serve ad un emerito cavolo, continua ad insistere a non mangiare
perché dice che sa di “cane peloso e
bavoso”, ma è una mucca! È
omogeneizzato di mucca! E deve mangiarlo perché se no Ten mi
strilla. Mangia poco e soprattutto dolci, non può mica
andare avanti così.
« Tia…» comincia, «
perché sei così stupida?».
Sorrido nervosa. Hahahah. Questo gli e l’ha insegnato Sasuke.
Ne sono sicura, sicurissima.
Sbuffo.
« Mi dici da chi hai preso?» gli domando,
scoraggiata ancora di più.
Si mette il dito nel naso e se lo fissa imperterrito fino a che io non
lo levo da lì. Questi vizi non mi piacciono.
« Papà» mi risponde con astio.
« E da chi se no? Quel brutto farabutto bastardo, demente,
cretino. Per non dire un'altra parola. Che si crede di avercelo solo
lui perche è dannatam- ehm, moderatamente
bello, carimastico, con quel taglio di occhi che… e quel
fis-… Poi lo conosci meglio è pensi che
è davvero l’uomo più abominevole e
irritate, menefreghista che io-»
« Smettila di parlare male di me davanti a mio
figlio»
Eccolo.
Come se avessi suonato un campanello di allarme per avvertirlo che
stavo parlando male di lui, me lo trovo qui, senza tante cerimonie,
vestito in tuta e ciabatte ai piedi. Giornata libera, suppongo.
« Ma hai sempre giorni liberi tu?» chiedo.
Sasuke si limita ad alzare le spalle ed avvicinarsi al lavandino per
bere l’acqua direttamente dal rubinetto. Mi fissa un secondo,
devo avere i capelli sparati per aria ed una faccia sconvolta; si
avvicina e mi fa segno di dargli il cucchiaino.
Faccio come lui mi dice, mi guarda di sbieco e poi fissa suo figlio.
« Mangia» mormora atono.
Davvero crede che così Itachi aprirà la bocca ?
Se fosse stato così facile l’avrei fatto anche io,
ore prima.
« Se lo fai ti porto al parco. Ma mangia».
Sono le mie stesse identiche parole di poco prima, forse dette
più severamente e con determinazione che io non avevo.
Ma erano le stesse identiche parole, eppure, appena le
pronuncia, Itachi fa un sorriso sornione ed apre la bocca per mangiare
quel poco di pappa.
La mia mascella arriva a terra.
« EHI! MA NON VALE» urlo arrabbiata ed incredula,
questo è un complotto contro di me!
« Avevo detto anche io la stessa cosa, perché non
hai mangiato?» mi rivolgo ad Itachi con la delusione che si
legge chiara e tonda sul mio viso.
« La solita scema» commenta Sasuke, continuando a
far mangiare il piccolo, « papà, il
palco» gli ricorda Itachi tutto sporco.
L’Uchiha annuisce.
« Appena finisci di mangiare tutto, Sakura si
vestirà e ti porteremo al parco. Se ne è ancora
capace».
Alzo un sopracciglio.
« Che intendi con “se ne è ancora
capace”? E soprattutto, "porteremo"?»
Non mi risponde, fa solo il suo solito sorriso beffardo e continua a
dedicarsi al figlio. Vecchio bastardo.
***
Alla fine, quella che ci rimette, sono sempre io. Lo dovevo immaginare
che mi avrebbe presa e portata a forza al parco con loro, ma pensavo
che avesse anche una cosa simile ad un cuore. Evidentemente mi sono
sbagliata, visto che nessuno dei miei lamenti, per fargli capire che i
compiti aspettavano solo che li facessi ed una verifica domani sarebbe
stata la mia rovina se fosse andata male, l’ha fermato. Si
è limitato a dire che avrei studiato stasera e stamattina
tardi, ma probabilmente si è scordato che oggi è
giovedì e che la sua cara mogliettina non si
ritirerà stasera e che mi toccherà cucinare e
fare tutto io. Voglio sapere quale strano demone ha fatto si che lo
seguissi fuori dalla porta.
Nemmeno a dire che sono una donna sposata, eppure sembra che sia
proprio così. La motivazione più assurda che mi
ha dato è stata quella che le signore del parco sono un vero
pericolo per lui; degli avvoltoi che aspettano solo il momento buono
per saltargli al collo. E ce ne sono di tutti i tipi: ventenni,
trentenni e ancora più in su con l’età.
Donne sposate, donne separate, vedove e anche le nonne ci provavano con
lui. Per non parlare delle bambine piccole e delle
ragazzine… è ridicolo! Anzi sfiora anche la
soglia del ridicolo.
Non sembra vero che tutto il gentil sesso va dietro di lui.
Ho costatato che a molta gente piace il mio bel cognatino: in primis ad
Ino, ad Hinata non dispiace, alle commesse dei negozi, a quella
pervertita del mini market aperto ventiquattro ore su ventiquattro,
alle signore che fanno la spesa, ad alcune passanti… a volte
anche a me, ma quello era un fatto del tutto irrilevante. Ma
è impossibile che piaccia davvero a tutte. Su cento donne,
una avrebbe mai detto che Sasuke è brutto?
Spero di sì, perché è davvero assurdo.
Fatto sta però, che appena ho deciso di accompagnarlo in
modo che tutte queste pseudo violentatrici capissero che
c’era un limite tra loro e Sasuke –ovviamente
questo limite non si fermava al fatto che aveva un bambino eh-
capì davvero che non scherzava.
Appena mettiamo piede nel parchetto vicino casa, pian piano tutte le
mamme presenti si girano verso di noi. Dei, nemmeno fosse un Dio sceso
dal cielo! È solo Sasuke Uchiha eh.
…
È solo Sasuke Uchiha cavolo!
Forse loro non riescono a capire la differenza che
c’è tra Lui e Dio. Mi sa proprio di no,
perché le vedo continuare a parlare e mormorare
“quanto è carino”, “oddio che
figo”, “ma è sposato?”.
Che urto! Ma si rendono conto quanto sono ridicole e stupide?
Sarà pure un bel signore, no! Un bel ragazzo ecco. Ma lo
vedono il bambino, mi vedono affianco a lui?!
Non capiscono che certi commenti se li potrebbero anche risparmiare.
Che nervi, lo continuano a fissare mentre lui se ne frega. Bravo
Sasuke! Continua a giocare con Itachi e non le cagare proprio a queste
malate di sesso e di uomini.
Guardo tutte pian piano, facendo finta di non sentire i nervi a fior di
belle e le guance imporporarsi per l’irritazione. Continua a
guardarle una ad una, incredula e atterrita. Queste sarebbero mamme di
famiglia?
Sento qualcuno toccarmi il gomito, appena mi giro gli occhi di Sasuke
m’invadono.
« Non guardarle così, sembri
infastidita.» mi avverte, mentre guardo Itachi cercare di
salire sul altalena dei piccoli. Dio che scricciolo!
« Chi ti ha detto che non lo sono? Ma guardale»
rispondo ripugnata « aspettano solo che entri un vicolo buio
per saltarti addosso» finisco sbuffando.
Sasuke mi sorride.
« Perché, tu avresti mai pensato di
farlo?».
Se non mi provoca non è lui, ormai è da copione.
« No. Di violentarti in un vicolo no» scherzo.
« Ma ti saresti comportata più o meno come
loro».
Beh, forse un commentino su di lui l’avrei fatto, avrei
guardato in fondo alla sua schiena solo per curiosità,
però mi sarei fermata lì. Era un ragazzo che non
conoscevo, sarebbe stato diverso. Ora lo conosco, so
com’è fatto, come pensa, come agisce. So i suoi
sentimenti, lo conosco come un libro aperto, forse all’inizio
sarebbe stato un mistero per me, anche oggi a volte mi stupisce ancora.
Ma sì, ora lo conosco, posso vantarmi di sapere le emozioni
di Sasuke Uchiha e di sapere i tasti giusti da toccare. Tutta colpa di
quei sentimenti, tutta colpa loro.
« No, lo sai» mento e capisco che se
n’è accorto. Non mi dice niente, borbotta qualcosa
e ci avviciniamo insieme da Itachi, in preda ad un attacco di pianto
dato dall'incapacità di salire sull’altalena.
Sasuke lo posiziona sopra e io comincio a spingerlo piano. Mi appoggio
al pilastro dell’altalena, incrocio le braccia e guardo
mentre il mio nipotino si dondola, incantandomi.
Ha un anno e sembra molto più grande della sua
età: camminava e parlava già a pochi mesi,
è riuscito a stare senza la mamma per un po’ di
tempo, il che lo rende ancora più incredibile. Sa tante
parole, mi prende in giro e ha uno sguardo che ti fa innamorare subito.
Certo è sempre un bambino, quindi fa i capricci, a volte si
mette il dito in bocca, vuole dormire nel lettone e non vuole mangiare.
Ma è davvero incredibile, non penso che io ero
così, nemmeno Sasuke da quanto ho capito. È
davvero un bel bambino, ha il naso di mia sorella ora che ci faccio
caso! Chissà poi perché l’hanno
chiamato Itachi.
« Itachi-chan, fatti mettere il cappello che ti viene
qualcosa con questo caldo»
Gli poggio il cappellino sui capelli neri e sottili, sistemandoglielo
bene tra una dondolata e un'altra.
« Sei perfetto!» esclamo divertita.
« Come il suo papà» aggiunge Sasuke
intromettendosi nella piccola conversazione. Rido di gusto «
ma smettila!» lo prendo a pugni su un braccio.
« Tu vuole bene a papà?» mi domanda
Itachi innocentemente.
« C-cosa hai detto?» gli chiedo balbettando.
« Vuole sapere se mi vuoi bene» dice Sasuke del
tutto indifferente, fissando di fronte a se. Sento le guancie diventare
ancora più rosse… dovrei rispondere?
« Beh…sì» non ne sono del
tutto convinta.
« Ooooooh! A te piace papà, vero tia?»
mi fa un'altra domanda, peggio di quella di prima. Se a quella potevo
rispondere alla bella e meglio, a questa non so cosa dire sinceramente.
Beh Sasuke mi piace, ma non posso mica dirlo ad alta voce e davanti a
lui, magari capisce male, proviamo a dire la verità per una
volta.
Respiro profondamente e prendo tutto il coraggio che ho in corpo.
« Sì, tuo padre mi piace. Ma non in quel
modo!» sfiato velocemente, sperando che non mi abbia sentito.
« In che modo ti piaccio allora?».
Fanculo, fanculo! Perché sei così stupido?!
Ma che domande mi fai, è ovvio che mi piaci in un modo
diverso rispetto a quello che pensi tu. E magari se eviti di farmi
domande di cui non so nemmeno io la risposta mi fai un vero piacere!
Ecco che faccio la figura della stupida un'altra volta.
« Non lo so» dico con finta calma, «
penso nello stesso modo in cui tu vedi me» ma che ho detto?!
Vorrei essere sotterrata.
« Sei sicura che è nello stesso modo?»
ora fa il misterioso.
« Presumo di sì» non ne sono convinta,
nemmeno lontanamente, ed infatti me lo conferma: « oh, tu non
sai quanto ti sbagli».
La conversazione finisce qui, tra il mistero e brutti presentimenti.
Non ho voglia di fargli strane domanda, che la cosa sia positiva o
negativa. Ho scoperto che non m’interessa nemmeno un
po’. Soffrire per lui e per cosa poi? Non sono
così masochista.
Ne approfitto per liberarmi da tutta quella soggezione, quando lui va a
prendere il gelato per il piccolo e per me, beandomi di quella bolla
che mi sono creata per estraniarmi da quel parco.
Voglio stare solo io e Itachi, senza tutti quei problemi che mi
assillano e mi rimbombano nella testa. Solo io e il mio nipotino.
« Ehm, mi scusi…»
Ahahahahahaha, e ti pareva! Ritorno con i pensieri sulla terra,
« deve ancora andare sull’altalena? Mio figlio
vorrebbe andarci un po’ e…» il bambino
esce vergognosamente da dietro le gambe della madre e mi saluta con la
manina.
« Certo, si figuri», sfilo Itachi dalla giostra e
lo tengo in braccio.
« Che bel bambino che è, ha degli occhi
stupendi!» mi congratula, dolcemente. Che signora carina!
« Gra-» non riesco a continuare, « ha gli
occhi della madre» mi dice sopra.
« Oh, no si sbaglia! Io non son-» sono ancora
più imbarazzata di prima e le signora non mi fa continuare a
parlare.
« Il papà deve essere quel ragazzo moro li
giù. Somiglia anche a lui. È un misto tra il
padre e la madre».
Diamine! Questa è proprio convinta.
« No è un malinteso ecco, vede lui
è..»
« Sakura, tieni il gelato l’ho preso la fragola
e-… e questa signora?» domanda Sasuke leggermente
sorpreso.
« Salve! Volevo farvi i complimenti per il bambino,
è tutto suo padre. Ma devo dire che ha degli occhi stupendi
come lei signora».
Sasuke la ringrazia senza dare alcuna spiegazione, assorbendo tutti i
complimenti su me e lui e di come sembriamo una coppia felice e
giovane, roba come: “ tutti i giovani dovrebbero essere come
voi, belli e felicemente insieme. E poi, un bambino. Un dono dal
cielo.” E altri complimenti vari.
Signora carina… ma un po’ svitata.
« E’ POSSIBILE CHE OGNI VOLTA CHE CERCO DI SPIEGARE
AD UNA SIGNORA CHE IO E TE NON STIAMO INSIEME, TU ARRIVI E ROVINI
TUTTO!? NON E’ LA PRIMA CHE ME LO CHIEDONO SAI?!»
sbraito furibonda chiudendo la porta di casa con un tonfo.
A parte che la gente non si fa mai i cavoli suoi, ma è
possibile che ogni volta è sempre la stessa storia!
« Non è sicuramente colpa mia,
se attiri gente senza rotelle e che non si fa mai gli affari suoi. Dai
troppa confidenza alla gente. Smettila di cacciarti in queste
situazioni!» mi dice contro.
« AH! ORA SAREI IO IL PROBLEMA! PERCHE’ NON GLI HAI
DETTO CHE NON STIAMO INSIEME EH!»
« Non vedo perché dovrebbe interessargli qualcosa
della mia vita privata! Cosa dovevo fare? Dargli anche il numero di
casa e l’indirizzo così veniva a trovarci?
Finiscila di fare la cretina e fai pensare alla gente quello che gli
pare» mi risponde irritato.
« Sai cosa c’è? Sarò pure una
cretina che da confidenza alla signore che danno di matto, ma tutta
questa situazione ridicola è tutta colpa tua.»
prendo Itachi che dorme pesantemente e lo metto nella culla, esco dalla
camera e socchiudo la porta.
« Sei solo una povera bambina» mi dice con tutta la
determinazione e l’onesta che ha. So che non sta mentendo ed
è per questo che mi faccio forza.
Mi avvicino a lui sostenendo il suo sguardo, arrivando a soffiargli
sulle labbra per quanto siamo vicini.
« E’ davvero difficile vivere con me vero? Una vera
ammazzata, visto che non faccio mai niente dalla mattina alla sera. Non
cucino, non lavo. Penso solo a scoparmi il mio ragazzo e sbavare dietro
al mio maledetto cognato. E di mio nipote me ne sbatto altamente il
cazzo, non lo faccio mangiare e a scuola ce lo mando sempre con il
pannolino sporco, eh? Sono davvero inutile ed infantile.
Com’è dura vero?» non avevo mai detto
così tante parolacce in una sola frase, comunque inspiro e
continuo a parlare, così vicina a lui che lo vedo pendere
dalle mie labbra. Questa volta è lui che sta sotto di me.
« Non ti preparo la cena, non ti stiro le camicie. Ti
maltratto e basta, ah che cattiva che sono. Sai una cosa Sasuke-kun, me
ne frego di quello che dice la gente, potrei andarlo a dire al mondo
che quel bambino somiglia a noi due e non a mia sorella. Ma non me ne
frega un cazzo di te, di lei di tutto quello che succede in questa
maledetta casa.» sorrido beffarda girando la testa da un lato
mantenendo quel sorriso da stronza.
« Non me n'è mai fregato niente di voi, se non
d’Itachi. Niente» sibilo.
I nostri nasi si sfiorano, prendo aria direttamente dal suo respiro
« Povero stronzo».
Mi allontano da lui nello stesso modo in cui mi sono avvicinata.
Lo guardo per un secondo e torno nella mia stanza, senza dire niente.
Non sono nemmeno sicura che ho fatto bene a dirgli tutte quelle cose,
ma una cosa è certa: se le meritava.
~
Allora!
Scusatemi l'enorme ritardo. Ma dovevo trasferirmi per le vacanze e
dovevo cambiare pc, quindi mi sembrava inutile scrivere questo capitolo
due volte. E la mancata ispirazione non aiutava.
Spero
comunque che non vi sia dispiaciuta tutta questa assenza, ho sfornato
un capitolo abbastanza figo xD perchè mi sono ammazzata
dalle risate a scriverlo. Spero di esser perdonata <3
Grazie ancora a chi mi
segue, *_____* sono contenta che la storia piaccia <3
Non volevo fare una
cosa scontata della serie " festeggiamo il compleanno del bambino", ma
come negli altri ho estrapolato qualcosa di ogni mese che ha passato il
piccolo Itachi! Non so se ho fatto bene o male, ma mi piace come cosa xD
Risponderò
ai ringraziamenti in un solo commento, così magari riesco a
chiarire più dubbi ^^
Allora, intanto
ringrazio tutti quanti <3 siete davvero dei tesori. Mi fa
piacere che vi piaccia la storia che che vi affascini.
Per quanto riguarda una
cosa che mi è stata chiesta, dove mi si chiedeva quanta vera fosse la storia. Bene, la
storia è tutta vera, tutto quello che leggi era
così, magari io posso ricamarci su per il sasusaku se no
uscirebbe una SasuTen e una SakuKiba un pò troppo in
là, quindi ho deciso di mettere più in risalto il
rapporto che c'è tra Sasuke e Sakura, lasciando poi sempre
capire che: Sakura ama Kiba, Kiba ama Sakura. Sasuke ama Ten, Ten ama
Sasuke. Sakura prova qualcosa per Sasuke, Sasuke non si sa
perchè per ora il punto di vista è di Sakura e
non di Sasuke... quindi non si sa dire. Questo è il punto!
Ho incentrato più la SasuSaku e ho lasciato leggeri i fatti esterni a loro, facendo
però capire il contenuto. Spero che si capisce che Sakura
ami anche Kiba no? Se no non ci farebbe l'amore, mi diventerebbe una
Sakura OOC a questo punto. Stesso vale per Sasuke.
Solo che purtroppo
questi sentimenti strani.... mah! Vedremo più in la.
Poooooooooi, una altra
cosa interessante e stata la mancanza di Ten. Ooooh, allura! Sapete che
a quel tempo hahaha anche adesso, tu dovevi portare i soldi a casa per
campare. Tre persone sono tante, immaginatevi quattro. Ten ten,
è un personaggio che lavora e che si priva del piacere del
figlio per andare a lavorare e portare soldi a casa. Non è
un personaggio primario quindi lo faccio vedere poco, perchè
con i problemi Sasuke/Sakura centra poco e niente. Ora, se prima Ten si
occupava della casa e ora non può... di tutto il resto se ne
occupa Sakura e qui se leggete il capitolo capite <3
Quindi praticamente non
è colpa di Sakura, poverina.
Beh, queste mi sembrano
le cose più importanti, per il resto ringrazio tutti per i
commenti positivi e negativi che sono. Mi fanno molto piacere
A presto dai ;D
|
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Capitolo 14 *** Scelte e Illusioni ***
~
Scelte
& Illusioni
Accendo la luce del bagno e
per un secondo non riesco a capire dove sono, non è casa
mia.
Mi guardo intorno confusa e
ricordo che sto nel bagno di Kiba, con i suoi panni per terra e
l’odore di cane
che padroneggia tutta la stanza.
Fisso lo specchio sopra il
lavabo con occhi socchiusi, vedo la mia sagoma sottile riflettersi e mi
domando:
«Ma sono davvero io?»
Ho gli occhi gonfi dalla
stanchezza e l’inizio di occhiaie, sono dimagrita e non ho
nemmeno un filo di
fianchi, sono piatta. Ho le labbra screpolate e sono spenta.
Spenta come potrebbe
esserlo una signora di mezza età senza un marito e il figlio
partito per la
guerra.
Guerra…
O come un alcolizzato che
ha finito tutte le bottiglie di gin e vodka, oppure come un amante; che
si sente
trascurato e meno importante perché il compagno
avrà detto le solite parole:
“non ti preoccupare, la lascerò per te! Dammi un
po’ di tempo, sei tu quella
che amo”, ma tu già sai e quel tempo non
arriverà mai.
Ho diciassette anni, tra
poco ne farò diciotto e mi sento come una carcerata,
imprigionata in una vita
che non è per me, ma che mi sono meritata.
È la punizione che un
qualsiasi Dio di un chissà quale Paradiso, mi ha inflitto
perché sono egoista e
tremendamente bugiarda e falsa.
Menzogna e tradimenti,
questa è la vita della Signorina Haruno Sakura. Non
è patetico?
Tocco con la punta del dito
la superficie liscia dello specchio, poggiando l’intero palmo
della mano per
sentire lo strato fresco a contatto con la mia pelle calda.
Inclino la testa di lato e
sorrido assente.
Beh, devo dire che almeno,
in questo tempo che non passa mai, sono maturata. Ho imparato a
cucinare, per
quanto mi faccio pena da sola, ho imparato a cambiare i pannolini ad un
bambino, a lavarlo, a dargli la pappa, farlo addormentare e vestire, ho
imparato perfino a portare la moto decentemente.
Ho imparato a stirare, a
gestire il mio tempo come si deve, ho imparato che puoi studiare anche
mentre
fai altre tremila cose e che se non fai sesso per tanto tempo, quando
lo rifai
dopo, e molto più eccitante di prima.
Sono davvero maturata devo
dire, perché se prima senza il mio ragazzo non riuscivo a
stare, ora anche se
non c’è, riesco a respirare lo stesso.
Ho capito che “Amare” e
“Amore” sono due parole totalmente diverse;
L’amore è semplice e spontaneo…
è
felicità!
Amare invece è difficile, è
folle e non sempre porta felicità, nel mio caso non ha
portato niente.
Ho imparato anche a
sopprimere vari sentimenti che non so da dove vengono e non hanno un
nome ben preciso,
ma che sono semplicemente indirizzati ad una sola ed unica persona.
Sasuke.
Lo stesso stronzo con cui non
parlo da mesi e che ignoro come una mosca che mi gira in torno.
Purtroppo per
me Sasuke non è nemmeno quello a dirla tutta; se una mosca
mi ronzasse intorno
la noterei, la nostra è indifferenza pura.
Ora che mia sorella è
tornata a casa per le vacanze riesco a sopportare di stare
lì, e il merito non
è solo suo, ma anche di Itachi. Non c’è
più bisogno di scappare subito nella
mia camera dopo aver fatto i servizi, solo per non incontrare lo
sguardo severo
e critico dell’Uchiha.
Ma Itachi è legato a me
come un cane al suo padrone… no, questo non è un
esempio giusto. Peccato che
tra poco si dimenticherà di me per far spazio a Ten Ten.
Doppiamente egoista.
Mi mordo il labbro
inferiore tanto che sento che tra un po’
sanguinerà, e trattengo delle inutili
lacrime perché so che non mi porteranno a niente.
Vedo la porta aprirsi alle
mie spalle e vedo Kiba riflesso dietro di me, non mi giro verso di lui
ma
continuo a fissarmi i capelli, gli occhi, il naso, il seno, tutto.
Sento la sua presa sul mio
fianco stringersi debolmente mentre mi posa umidi baci sul collo,
accarezzandomi la spalla con l’altra mano libera.
«Cos’hai?» mi domanda
famelico.
Ha gli occhi chiusi
mentre la mia pelle sotto
il suo tocco si fa rovente.
Non rispondo ma continua
a guardarmi, a guardarci.
Comincio a marcarne la
superficie dello specchio con il dito indice, lasciando che si crei un
alone.
Scrivo il mio nome e
sorrido contenta come una bambina che è riuscita a finire un
castello con delle
carte. Io non c’ero mai riuscita.
«Sakura
e…» porto lo sguardo su Kiba e spalanco gli occhi
quando vedo che i suoi
capelli castani hanno preso uno strano colorito nero e che il mio
ragazzo non è
più il mio ragazzo, ma
un'altra
persona.
Ha
la pelle pallida, i capelli neri e i suoi baci bruciano sulla mia
pelle, come
se fosse fuoco. Labbra sottili e lisce che toccano ogni punto del mio
collo,
fino alla clavicola e ritorno. E sento il fuoco dentro: in gola, nello
stomaco,
nelle ginocchia e la testa che rimbomba e gli occhi bruciano.
E
non mi chiedo nemmeno cosa sta succedendo, sto immobile con quella che
sicuramente è un illusione o uno scherzo di cattivo gusto,
non voglio comunque
darmi una risposta di quello che mi sta succedendo. Rimango fissa a
guardare
una nuova immagine davanti allo specchio, e non riesco a capire
perché non vedo
il fuoco ardermi, perché sento uno strano caldo e mi sto
scottando. Sto
bruciando, tutto il mio corpo è caldo.
Poso
la mia mano sulla sua e sento il suo corpo freddo; la sua mano fredda
che m’incendia.
«Sakura
e…» soffio ancora, incantata dal riflesso nello
specchio.
Sono
pazza, sono completamente andata. Ma se la pazzia è questa,
Dio ti prego
lasciami nella mia follia.
«e…»
sussurra lui e sento il cuore sciogliersi.
La
sua voce mi rende ancora più eccitata di prima, tanto che
sospiro pesantemente.
«E
chi?» domanda impaziente mentre le sue labbra sono salite a
baciarmi l’orecchio,
socchiudo gli occhi in estesasi.
«E
te» dico assente e le gambe tremano per la paura. Paura che
poteva scomparire
da un momento e l’altro, paura di quello che stavo dicendo
perché lo sapevo,
era la verità.
Sorride
e mi accarezza i capelli.
I miei neuroni
muoiono in un suicidio di massa
e gli ormoni urlano: di più, di
più.
Bastardo
voglio di più!
La
sua mano passa sul mio ventre e rimane lì ferma, poi mi
nomina, dice il mio
nome come solo lui sa farlo, sembra ho la febbre visto il calore che
circola
nel mio corpo.
Sakura
e Kiba. Sakura e Kiba. Sakura e Kiba. Sakura e Kiba…
è questo vero?
Prendo
aria e rilasso tutti i muscoli, «Sakura e Sasuke»
dico finalmente, sentendomi
libera dentro.
Continua
a fissare la mia immagine allo specchio, e la vedo diversa. Sono
diversa con
lui? Oh si che lo sono.
«Perché
tu?»
Lui
mi accarezza la pancia e mi da un bacio leggero sui capelli rossastri.
La sua
mano a poco a poco scende e vedo la mia figura sullo specchio farsi
sempre più
eccitata.
Chiudo
gli occhi un momento prima che sorpassa l’elastico delle
mutandine e quando li
riapro lui non c’è più.
Maschero
il dispiacere dietro un gemito, e vedo che è tornato tutto
alla normalità, dove
lui non c’è.
«Ti
amo» dico, consapevole che quelle parole non sono per Sasuke
ma per la figura
che è ricomparsa.
Lascia
da parte la fantasia Sakura, Kiba è qui.
Casa
Uchiha, 20:30-
Nella
piccola cucina della mia casa, la cena è già
stata servita.
Sasuke
a capotavola, guarda fisso la piccola televisione, Ten ten da qualche
minuto a
questa parte sta facendo solo avanti indietro con piatti vuoti e
pietanze, ed
io, di fronte a Mr Sono Il Più Figo, do da mangiare al
piccolino.
Mentre
imbocco Itachi, non faccio altro che pensare a:
«Ma come diavolo fa un bambino di
circa 14
mesi a parlare così bene!»
Facendo
piccoli calcoli, era quasi una cosa impossibile che sapesse
già fare tutte
quelle cose, era troppo precoce per la sua età.
Che
abbia preso dalla nostra famiglia lo escludo; per quanto ne so, Ten ha
camminato su per giù a 10 mesi, e di certo io non ho fatto
di meglio. Mamma
diceva che da piccola non riuscivo a dire le “S” e
quando dovevo rispondere a
domande tipo: « Come ti chiami?»
Io
rispondevo: «Kula»
Che
a me sa tanto una specie di: “culo”…
Invece
Itachi parla abbastanza bene, balbetta un po’ ed è
logico e a volte non riesca
a dire lettere troppo difficili, ma cazzo! Io non sapevo parlare alla
sua età.
Cammina
e corre, nemmeno questo è merito della nostra famiglia,
sembra un Uchiha fatto
e finito.
Lo
vedo mettersi tutta la mano in bocca e riempirla di saliva, urlare
«UUUUUH» e
farla colare tutta sul tavolo.
«Itachi!
Ma cosa stai facendo?» prendo un fazzoletto e comincio a
pulirgli il musino e
la manina, guardandolo con poca serietà.
Ecco
cosa ha preso dalla mia famiglia, la stupidaggine.
Ehi
aspetta, non stupidaggine in quel senso… la spensieratezza
di essere un bimbo
di appena un anno e qualcosa, non mister perfezione come il padre.
«Ah!
Prima che mi dimentico» dico, rivolgendomi a Ten.
«Metti
caso sei con Sasuke, poi lo guardi e non è più
lui e magari è, ehm, Sai. Vuol
dire che sei diventata pazza? Itachi stai fermo!» domando,
mentre le risate del
bambino tra un po’ non lo facevano cadere per terra.
Ten
smette di lavare i piatti e mi guarda con aria professionale,
« come se stessi
parlando con una persona e poi ne vedi un'altra, dici?»
Annuisco
e guardo per sbaglio Sasuke che mi regala una bella espressione
interrogativa.
Che abbia capito? No, non credo.
«Possono
essere sintomi di stanchezza, sarebbe un allucinazione. Comunque sia si
dovrebbe vedere un medico, perché scusa tu chi hai
visto?» domanda incuriosita, sorridendomi sorniona.
Sento
il sangue arrivarmi sulle guance e comincio a scuotere la testa.
«Chi ti ha
detto che sono io scusa? Era una domanda, così, tanto per
dire.»
Ancora
una volta sbaglio e fisso Sasuke.
Il
gatto mi sale in grembo e Tobi lecca i piedini di Itachi che comincia a
ridere
per il solletico.
Quanto
Caos!
«
Kiba come sta?» alla domanda di Ten faccio spallucce,
« normale, deve recuperare
ancora delle materie per la scuola.»
Metto
in bocca un pezzo di budino al cacao e lo sento sciogliersi sulla
lingua, è
dolce.
«Che
buono che è!»
«Ma
che schifo!»
Il
ritratto dell’armonia eh?! Lo trafiggo con lo sguardo e lui
fa altrettanto.
Scuoto la testa vedendo mia sorella prima ridere e poi rattristarsi per
il
commento di Sasuke.
«Lascialo
perdere, è buonissimo.» La rassicuro io.
Sembra
crederci e ricambia il mio sguardo con un leggero accenno,
«puoi portarne a
Kiba se vuoi»
Oh,
a proposito di Kiba! Mi ero davvero dimenticata una cosa
importantissima.
«Ah,
un'altra cosa importante, Kiba ha comprato un'altra casa più
grande un po’
lontano da qui. Pare che gli e l’abbia finanziata la madre
per non so che
cosa…» mentre parlo agito il cucchino in aria.
«Ma
che bello!» esclama Ten davvero contenta, « quel
buono a annulla ce l’ha i
soldi allora» ironizza.
Rido,
« si, ma la cosa bella è che mi ha chiesto di
andare a vivere con lui! ED IO HO
ACCETTATO. Non è magnifico?!»
Per
me lo era. Vivere con Kiba, dormire sempre al suo fianco, svegliandomi
con lui.
La mattina prendere il motorino e andare a scuola insieme, gli avrei
cucinato e
avremmo studiato insieme, e come diceva quel troglodita
“sesso a volontà”. Era
un vantaggio anche per la mia salute mentale, perché stando
lontana da questa
casa, non avrei più visto Sasuke e non mi sarebbero venuti
in mente altri
pensieri perversi e scompensi ormonali, non sarei più
sembrata una vecchia
ottantenne, ma una ragazza normale; l’unica cosa che mi
dispiaceva era Itachi.
Come mi sarebbe mancato.
Sento
un piatto frantumarsi al suolo e le mani di mia sorella ancora nella
posizione
di tenerlo, ha gli occhi spalancati e sembra un gufo impagliato.
«
C-cosa?» balbetta stupefatta.
Sembra
che la casa si sia fatta improvvisamente silenziosa. Nessun rumore
proveniente
dalla televisione, non si sentono le fusa del gatto, Itachi ridere, il
rumore
dei piatti che si posano rumorosamente nel lavello per essere puliti,
il
movimento dell’aria mossa dalla coda scodinzolante del cane.
Come se si fosse
fermato il tempo.
«
Quello che ho detto» l’informo naturalmente.
Sembra
che stia trattenendo il fiato, « vuoi dire che vai ad abitare
con Kiba?» è in
apnea, penso che se non respira tra un po’ muore.
Annuisco,
sentendomi colpevole di qualche reato che non mi rendo conto di aver
commesso.
Le dispiace forse che me ne vada? Forse è un altro
comportamento egoista?
«
Ne sei sicura?» domanda, come se sperasse che cambi idea; mi
dispiace
sorellina, ma io voglio vivere.
Annuisco
colpevole.
La
vedo corrucciare le sopraciglia castane, pensarci qualche secondo come
per
vedere la positività della cosa e tutti i lati negativi che
essa porta. Poi
frustata, mi dice che va bene, per lei va bene che me ne vada se
è questo
quello che voglio.
Ma
non appena sento un barlume di felicità riempirmi il
corpo… ecco un ondata che
smonta tutti i miei piani e mi lascia sorpresa. Ma sta parlando davvero
lui?
«
Non che m’interessi qualcosa di
quello
che fai, sia chiaro.» Cominciamo bene.
«
Ma come puoi lasciare da sola tua sorella e il bambino, sapendo che non
ce la
facciamo con i turni del lavoro. Come fai ad essere così
immatura.» Parla con
un tono calmo ma allo stesso tempo distaccato e freddo.
«
Non ho chiesto il tuo parere» dico brusca, cercando di
arrampicarmi sugli
specchi. Non rovinare tutto, ti prego.
«
Se voglio parlare lo faccio e basta, non m’importa se tu mi
hai chiesto
qualcosa o no. Sei davvero insopportabile, pensi solo a te stessa. Come
puoi
lasciare tuo nipote da solo eh? Pensi che si vesta da solo, si cambi il
pannolino da solo e esca di casa e vada a scuola per conto suo? Cazzo
Sakura
ragiona!».
«
Per cosa poi, per Kiba. Bello, davvero complimenti per la scelta. Dio,
che
noiosa che sei.»
Il
suo ragionamento non fa una piega, lo so, ed è per questo
che sento scendermi
le lacrime che trattengo volontariamente. Gli occhi si fanno rossi ma
non
riesco a sopprimere la mia mano destra che, chiusa a pugno, sbatte
violentemente sul tavolo di legno laccato, facendolo tremare.
«
Ma cosa ti frega a te!?» urlo, « posso vivere la
mia adolescenza una fottuta
volta! Faccio tutto io qui dentro, chi pensi che tenga la pulita la
cucina eh?
Chi è che si prende cura di tuo figlio?
Dimmelo Cristo! Sono io. Sempre io! E mi sembra che questo discorso io
e te già
l’abbiamo fanno no? Mesi fa. Dio, voglio vivere! Dove cazzo
sta la mia vita
qui?»
Mentre
le parole scorrono come un fiume in piena, mi alzo ancora con il pugno
posato
sul tavolo che sento leggermente inclinato.
«
Dov’è la mia vita in tutto questo eh?»
mi tranquillizzo, giusto un po’.
Sasuke
è irritato, arrabbiato, posso vedere le vene pulsare e la
faccia farsi più
dura. Ho un brivido di paura e poi il vuoto.
«
Ma pensi che io mi diverta mentre tu fai la brutta copia di
Cenerentola?! Pensi
che tua sorella si diverta a fare quel lavoro in orari assurdi e non
vedere mai
suo figlio? Ma davvero pensi che noi siamo felici e contenti? Sai
quanti anni
abbiamo vero, io ne ho due in più di te e faccio in triplo,
se non di più, di
quello che fai tu. E tua sorella a due anni in più di te e
l’anno scorso ha
portato avanti una fottuta gravidanza! Fanculo Sakura cresci!»
Ten
Ten sta zitta, ad Itachi trema il labbro inferiore, io sto per
piangere.
«
Tutti fanno dei cazzo di sacrifici nella vita, quindi smettila di dire
cazzate
con quella bocca e fai vedere che sei cresciuta. Qui nessuno si
diverte, qui
tutti hanno perso l’adolescenza… siamo sfortunati
che ti devo dire!? Ma tu, oh
tu sei proprio una stupida a pensare che se te ne vai via di qui
sarà tutto più
semplice.» Prende un respiro profondo per calmarsi.
« E te lo dico ora e qui finisce
la questione. Tu.Da.Kiba.Non.Vai.»
Detto
questo si alza e sparisce, non sento nemmeno il rumore della porta che
sbatte.
«
Ma che cazzo ti frega!?» gli urlo contro, ma non ho nessuna
risposta.
Cala
finalmente il silenzio, poso lo sguardo su Ten che non è
capace di dire niente.
Non mi sorride come fa spesso lei, mormora qualcosa, mi sembrano delle
scuse e
comincia a prendere i cocci di terracotta dal pavimento. Le chiedo se
ha
bisogno di aiuto ma lei mi liquida con un “no”
secco, spero che non si sia
arrabbiata ma so che la pensa come Sasuke.
«
Senti mi dispiace, e che-» mi blocca con la mano, «
tranquilla, scusami tu.»
Non
so perché mi abbia scusata, ma la vedo uscire fuori al
balcone e armeggiare con
la lavatrice.
Non
le sono mai piaciuti i litigi, quando mamma e papà
litigavano ricordo che mi
metteva le mani sulle orecchie per non farmi sentire. Purtroppo lei
sentiva
tutto, lo faceva per me. Si sacrificava per me, ed io sapevo quanto lei
odiasse
i litigi.
Sposto
gli occhi su Itachi che ha il faccino triste posato sul pelo del gatto,
ha gli
occhi umidi e socchiusi. Gli accarezzo i piccoli capelli neri e mi
scuso anche
con lui, non volevo che sentisse e vedesse come suo padre ed io
litigavamo; era
un bambino intelligente e capiva.
Lo
presi in braccio cullandolo, « dai piccolino, andiamo a fare
la nanna che è
tardi.»
Preferisco
che dorma e che pensa che tutto quello che è accaduto era un
orrendo sogno.
Spero che il mattino seguente si sia scordato tutto.
Lascio
la cucina continuando a cullare il bambino e solo quando esco, noto il
tavolo
leggermente incurvato e le nocche dolenti.
Nel
corridoio buio continuo a tenere Itachi in braccio, sperando che si
addormenti.
Entrambi stiamo in silenzio. In lontananza si sente il rumore di Ten
che sta
riordinando la cucina.
«
Voglio dormire nel lettone.» Ammette con una vocina
dolcissima, perché sa che
nel lettone non si potrebbe dormire, la mamma non vuole.
Lo
accontento per questa volta, portandolo nella stanza di Ten e Sasuke,
attenta a
non svegliare quest’ultimo.
Poso
Itachi nel letto e gli do un bacio sulla fronte prima di andarmene, ma
lui mi
blocca dalla camicetta e mi dice: « Dormi anche tu con me,
per favore.»
So
che è tremendamente ruffiano, ed è per questo che
nego, « Mi dispiace, ma il
tuo papà sta dormendo, non posso.»
«
Appunto. D-dormi qui?»
Comincia
a piangere, e a quel punto non riesco a dirgli di no. Ma come si fa a
far
piangere un bambino così. Mi metto vicino a lui a qualche
centimetro di
distanza da Sasuke. Lo sento respirare.
«
Ora dormi.»
Non
ci volle tanto per farlo addormentare, dopo già dieci minuti
lo sento russare
pian piano.
Non
mi alzo dal letto, ma rimango lì perché so che
Sasuke è sveglio.
«
Zia… davvelo vai via?»
Itachi
parla nel sonno. Sorrido come un ebete, « non andare via,
papà poi è triste.»
Tremo
appena mentre Sasuke non si muove da quella posizione, sospira
solamente.
Giro
la faccia verso la schiena di Sasuke decisa a parlargli, «
sei sveglio?»
chiedo, ma non ho nessuna risposta.
«
Andiamo! So che sei sveglio» gli tiro un calcio, attenta a
non svegliare
Itachi.
Sasuke
incassa il colpo, « ho sempre detto che non stavi bene con il
cervello e devo
dire che è bello sapere che ho ragione» dice.
«
Non copiarmi le battute.» mi sento offesa, voglio il
copyright… ma sembra il
momento che mi metta a scherzare?
«
Non l’hai mai detta, se mai è il
contrario» m’informa.
Sbuffo
infastidita, « perché non mi chiedi
scusa?» chiedo, sapendo benissimo che lui
non farà mai niente del genere.
«
Io dovrei chiederti scusa? Dormi che è meglio.»
E
come mi aspettavo, ero io quella in errore. Anche con lui.
«
Almeno girati a guardarmi, non voglio parlare con la tua
schiena.» cerco un
qualsiasi pretesto per parlargli, perché poi?
Cinque
minuti fa ci siamo scannati e ora voglio parlargli? Come sono lunatica.
«
Sakura, non devi parlare. Devi dormire e basta.»
«
Girati dai, non vuoi le miei scuse?»
Sbuffa
ancora e si gira verso me; vengo inondata da uno strano tepore quando
vedo i
suoi occhi neri su i miei. È ancora arrabbiato ma il mio
cuore a preso a
battere velocemente, mi si è chiuso lo stomaco.
Sono
una contraddizione vivente, prima lo odio poi lo desidero e mentre
tutto questo
amo anche Kiba. Quanto schifo mi posso fare.
Sorrido
nel buio, mi da più coraggio non vederlo del tutto.
« Grazie.»
«
Non voglio un “grazie”, voglio le tue
scuse.»
«
Quando te le avrò fatte però, non sarai
più arrabbiato?»
Si
porta una mano sulla fronte e per poco non tocca il mio braccio, Itachi
ci
divide per un pelo.
Siamo
faccia a faccia.
«
Come faccio a non essere arrabbiato con te, praticamente vuoi
abbandonare la
tua famiglia.»
«
Abbandono te» mi faccio scappare e lui lo sente. Ma come mi
è venuto in mente
di dire questa cazzata!
Lui
non mi risponde, continua il suo discorso, « mi dici come
faccio da solo con
Itachi a casa se tu te ne vai? Ma davvero non--»
«
Scusa.» Non lo faccio finire di parlare, « scusa se
sono stata stupida, ma
davvero mi sento male qui dentro a volte. Non voglio abbandonare la mia
famiglia, e solo che non ce la faccio. Scusami, non volevo litigare,
voglio
solo… continuare a parlarti come prima. A litigare e a dirci
quelle solite cose
a mezza bocca, che non capirà mai nessuno, ne tantomeno noi
due» risi forzata.
«
Sono egoista lo so, ma già ci sta qualcuno che mi punisce
per questo. Per ora
lasciamo perdere l’argomento “La casa di
Kiba”, ci manca molto. Però, se questo
sarebbe il pretesto per parlarti di nuovo, anche se vorrei spaccarti la
faccia…
ok, scusami.»
Non
era giusto che dovevo fare tutto io, non era proprio giusto. Forse ero
l’unica
che sotto sotto voleva che quella situazione d’indifferenza
finisse.
«
Ok.»
«
Ok che cosa?» domando.
Sasuke
sbuffa ancora una volta, « ok sei perdonata!»,
sbarro gli occhi e dico: « mi
dici solo ok?! Ma come, oh Uchiha sei uno stronzo.»
Lo
vedo ghignare soddisfatto e incurvare le labbra in uno strano sorriso,
«
grazie.»
Gli
giro le spalle irritata e chiudo gli occhi, non gli do nemmeno la
buonanotte.
«
Ma davvero mi hai visto al posto di Kiba. Spero che non sia stato
mentre
facevate sesso.»
Divento
subito paonazza, fortuna che stavo al buio e di spalle, «
sta’ zitto!» gli
esclamo contro, forse troppo sulla difensiva.
Sono
sicura che sta ridendo di me, ora.
Maledetti
Uchiha.
Quando
apro un occhio quella mattina, non ricordo bene dove mi trovo. Quella
non è la
mia stanza, ma quella di Ten Ten.
Ah
si giusto, ieri ho fatto addormentare Itachi e mi sono scordata di
ritornare
nel mio letto… Itachi, ma dov’è Itachi?!
A
tentoni, visto che ho richiuso gli occhi per la stanchezza, poso la
mano sul
materasso, notando che non sto più alla punta come la sera
prima, infatti il
braccio si fa largo sulla trapunta, senza cadere nel vuoto.
Apro
gli occhi controvoglia e, come pensavo, mi trovo al centro del letto.
Mi guardo
intorno e non trovo Itachi. Non penso che stia dietro di me
perché se no lo
starei schiac-.
Oh
Gesù!
È
un attimo.
Poso
lo sguardo sul mio ventre e vedo la mano di Sasuke sulla mia pancia, le
mie
gambe che stanno vicinissime alle sue e la mia schiena che aderisce al
suo
torace. Mi manca l’aria e il mio cuore accelera.
Forse
la notte mi muovo troppo io, è tutta colpa mia forse. Oddio,
Oddio!
Potrei
alzarmi e andarmene, potrei levargli la mano staccarmi per poi
rimettermi a dormire.
Potrei… ma non voglio.
Lo
sento sospirare sui miei capelli quando accenno di spostarmi un
po’, rafforza
la presa sulla mia pancia e mi tira a se.
«
Sakura, stai ferma e dormi un altro po’.»
Non
ha detto Ten Ten, ha detto Sakura. Posso morire…? No, ritiro
la domanda.
Anche
se la mia testa mi dice: “alzati!”, io sorrido come
un ebete e chiudo gli occhi
come mi ordina poco prima Sasuke, sempre vicina a lui.
E
mentre il mio cuore e tutto quello che fa parte di me, sta urlando
dalla gioia
per quel piccolo momento, penso che è questo, quello che si
sente, stando
abbracciati a lui.
Non
dovrei fare questi pensieri lo so, ma mica è colpa mia!
« Mamma...»
« Tesoro ma
ti sei svegliato?»
« Voglio
dormire con te, Papà e Zia russano e si muovono nel
sonno.»
Ten Ten
rise,« vieni tesoro, andiamo a dormire nella stanza di
Zia.»
~
Come minimo devo
ringraziare tutti quanti per le bellissime recensioni che mi
fate ad ogni capitolo, soprattutto perchè mi supportate e
senza di voi, davvero, questa fiction non potrebbe andare avanti. Un
Grazie davvero perchè, oltra supportarmi mi SOPPORTATE XD
è passato
tanto tempo dall'ultimo aggiornamento, causa: vacanze, scuola, ragazzi,
problemi di tutti i generi!
Ma vi ringrazio
comunque perchè senza di voi che mi dite di continuare, beh
avrei rinunciato alla grande, <3
GRAZIE per chi è arrivato fin qui e che deciderà
di continuare a seguire questa storia e capire come il nodo si
scioglierà ^^ perchè davvero si scioglie, volente
o no è__é/
Un ringraziamento particolare va a:Yuuki_Chan360, ladyvampire90, Shark Attack, Kiushy, Himura, DREEM, cyberprincess, kry333, Anime_Love, Sakura95, mali6, 881 e Pervinca22.
Che
mi hanno recensita <3
A i 34
preferiti
I 4 da
ricordare e il 44
da Seguire.
LE ULTIME DUE FICTION CHE HO AGGIUNTO SU EFP (SasuSaku)
Ubriaca
di Lui & Sasuke,
Sakura e i doppi sensi
Ci vediamo nel prossimo capitolo, e vi risponderò alle
recensioni! Sperando che ce ne siano :)
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Capitolo 15 *** Quello che pensa una sorella ***
~ Quello che
pensa una sorella
Beh, su per giù la
mia vita non dovrebbe essere tanto orrenda, no?
Sono Ten Ten, ho diciannove
anni, sono sposata ed ho
un figlio.
Faccio l’infermiera, la casalinga nel tempo libero
ed ho una sorella che mi aiuta con il bambino e nel pulire la casa
quando non
ci sono.
La mia vita non è stata tutta rose e fiori devo
dire. Anzi, direi né rose e né fiori se per
questo: ho visto mia madre morire
davanti agli occhi, con il mio ragazzo e papà morti dopo un
esplosione. Ho
dovuto occuparmi di mia sorella più piccola abbandonando la
mia adolescenza.
Non sono più spensierata come un tempo. Ero
combattiva, forte e genuina… ora sembro la brutta copia di
un’anziana signora.
Ma è la vita giusto? O forse dovrei dire che è la
guerra. Non si può tornare indietro e riportare tutti alla
vita. Non si può
semplicemente tornare indietro con una macchina del tempo e magari
salvare tua
mamma da un tedesco, dire per l’ultima volta al tuo ragazzo
che lo ami e
confessare a tuo padre che, anche se è pensante, gli vuoi
bene dell’anima.
Puoi solamente aggrapparti a quel che ti rimane
della vita e portare avanti ciò che
c’è, cercando di mettere di nuovo i
tasselli del puzzle a posto.
Dimenticandosi di tutto. Dimenticare all’inizio dei
sogni e cercare in tutti i modi di non pensarci.
Fare finta che siano lì con te, parlare con loro
anche se sai benissimo che quelle parole vanno al vento.
Cerca solo di coltivare quello che c’è sulla
terra,
quello che può far uscire un piccolo ramoscello del terreno.
Quello che ti darà
i frutti, quello che ti farà mangiare e vivere.
A volte, quando mi giro tra le
lenzuola calde,
penso: “Mi manca Neji.”
A volte ci penso a lui.
Ero davvero innamorata di quel ragazzo e quando morì
mi sentii morire dentro. Avrei preferito mille volte chiudere gli occhi
per
sempre, che provare quello che ho sentito sulla pelle e le notti in cui
non
riuscivo a dormire.
Che cattiveria eh?
L’unica persona, viva,
che riusciva a consolarmi
era mia sorella: Sakura.
Mi
ricordo quando veniva nel mio letto la sera e mi
abbracciava forte. Sembrava lei la sorella maggiore. Forse non sono mai
riuscita a fargli capire che stavo bene, anche perché ad
ogni mia minima bugia se
n’accorgeva sempre.
Era un dolore guardarla negli occhi però, perché
mi
ricordava la mamma.
Quante volte l’ho vista prendere il viso tra le mani
e stringere forte, tanto da far uscire il sangue.
Si odiava, Sakura. Si odiava perché ricordava la
mamma, la mamma che non c’era più.
A volte si raggomitolava vicino alla tazza del bagno
e rimaneva lì, con le braccia che tenevano le ginocchia
vicinissime al petto e
gli occhi che fissavano il buio.
Era un colpo al cuore, era un colpo che ti entrava
nella pelle e colpiva diritto il petto, facendolo bruciare.
Non morivi mai, stranamente ti sentivi sempre viva e
con quel dolore proprio lì, fermo.
Eppure ero la sorella maggiore, dovevo farmi vedere
tranquilla invece di demoralizzarmi e farmi prendere dagli incubi ogni
volta
che chiudevo gli occhi.
Ero persino arrivata al punto di detestare me
stessa, perché anche se ero l’unica familiare viva
che era rimasta a Sakura,
era come se non esistessi e, forse, peggioravo anche la situazione.
Così, anche se me ne accorsi troppo tardi, decisi di
cambiare. E quando vidi Sakura con le mani tra i capelli e con i graffi
sulla
faccia, gli scostavo le mani e le sorridevo. Quando la vedevo
raggomitolata in
un angolo la prendevo e le promettevo che mi sarei presa io
cura di
lei.
Dovevo
cacciarla fuori da quell’immenso buco nero
che la stava divorando.
Ero così cambiata, che il mio carattere, quello
spavaldo e mascolino era completamente sparito, facendo largo ad una
nuova Ten.
La mamma, moglie, figlia che tutti ora conoscono.
Quella che è sempre gentile e che non dice mai una
parola di troppo, la Ten ten comprensiva e divertente.
La Ten Ten che tutti conoscono e che solo Sakura sa
chi è veramente. Eppure non me l’ha mia
rinfacciato quanto io fossi cambiata
nel tempo.
È devota a me in tutto quello che faccio.
Quando mi capita di ascoltare
dei discorsi di madri
o di gente molto più colta di me, sento spesso dire:
“Eeeh solo Dio sa perché
esisto”*
… sarei davvero interessata a sapere perché
invece
io sia nata.
Una volta pensavo che fossi nata solo per mia
sorella… ora sono convinta che non è
così.
Se una volta pensavo che ero l’unica per Sakura, ora
automaticamente penso…
Penso Sakura e immagino Sasuke.
Ma che importanza ho io, eh!?
Boh.
Incontrare
Sasuke Uchiha non era di certo nei miei
piani. Sposarlo nemmeno. Vogliamo parlare del fattore
“figlio”?
Ecco.
Ma è andata così e mi sento la ragazza
più felice
del mondo, e non scherzo. Mi sembra che le cose vadano nel modo giusto
da
quando… si, da quando ho messo piede sul quel treno diretto
a casa.
Casa.
Che bella parola “casa”.
Non s’intende una grotta o una tenda, ma una c a s
a. Già a pronunciarlo senti uno strano tempore invaderti.
Casa equivale a famiglia.
Famiglia equivale a Sasuke, Sakura e Itachi.
Casa è Sasuke. Casa è Sakura. Casa è
Itachi.
È una sensazione confortevole per chi ha passato
anni nel pieno di una guerra. Le cose stranamente vanno per il verso
giusto
anche se c’è qualcosa di cupo e strano che logora
il cuore di Sakura, confonde
Sasuke e viene nascosto alla mia mente.
Quando mi ritrovo a tavola con loro, mi sento
strana, come se ci fosse qualcosa che aspetta, e aspetta; non
è una sensazione
che fa paura, ma è una strana consapevolezza che qualcosa o
non va, oppure sta
per cambiare.
Non so se sono solo io che la sento, la strana
sensazione che si cela in queste quattro mura, è una cosa
che però invece di
terrorizzarmi mi appaga.
E come se dicesse: “ qui non va niente bene.”
Mormora qualcosa e non dice mai CHE COSA dovrebbe
cambiare, chi dovrebbe farlo e il perché. Dice solo che
c’è qualcosa che non
va.
Ma cosa?
Eppure va tutto a gonfie vele.
Il rapporto che
c’è tra i miei familiari è
abbastanza strano.
Io e Sakura abbiamo una perfetta sintonia.
Con Sasuke ci litigo poco e Itachi è un perfetto
mammone.
Se quel cambiamento equivale a qualcosa che crea
problemi in casa allora il punto debole sono Sakura e Sasuke. Li vedi
litigare,
li vedi scannarsi ed un attimo dopo che Sasuke se ne va, Sakura si
rattrista e
se è lei che se ne va via, Sasuke diventa irritabile quanto
non mai.
Si aiutano a volte, si fanno dei favori a vicenda e
sembra che abbiano fatto chi sa che cosa di strano, si sentono in un
certo
senso colpevoli del loro gesto ed poi se ne compiacciono.
Li osservo spesso loro due, il loro rapporto è
affiatato, è strano. Ci stanno delle volte che escono
insieme e ritornano tra
le urla, ma Sasuke sorride (per quanto Sasuke possa sorridere) e Sakura
è rossa
in viso.
Qualche mese fa hanno litigato sul serio. Sakura
doveva partire e Sasuke non voleva, non voleva che mi lasciasse sola e
non
pensasse ad Itachi, ma non è così. Avrei badato
ad Itachi perfettamente,
l’avrei portato da Hinata se ce ne fosse stato bisogno, non
c’erano problemi e
lui lo sapeva.
Lui non voleva che lei partisse. Si sarebbe sentito
solo, si sarebbe sentito stranamente geloso di Kiba che stava al suo
fianco, al
contrario suo. La sua possessione nei confronti di Sakura si sarebbe
vista di
più, l’avrebbero notata tutti.
Sasuke protegge Sakura, lo farà ora come lo farà
sempre.
Ogni volta che mia sorella si trovava nei guai lui
c’era: quando cadeva per le scale, quando doveva portare il
motorino, quando
litigava con Kiba.
SEMPRE!
…
Dico tutto questo e so che potrebbe essere
frainteso, so che dovrei esserne gelosa come so che come ne ho parlato
sembrerebbe che siano innamorati.
Ma non riesco ad essere gelosa, ne contraria al loro
rapporto, non riesco a parlare e quando accenno una certa
preoccupazione… poi
svanisce!
So per certa che tra loro c’è qualcosa, ma non
è un
amore come quello mio e di Sasuke, è un rapporto diverso.
Simile ad un fratello
e una sorella, forse?
Non riesco ad essere irritata. Non ci riesco
proprio.
Quella sera che litigarono per il trasferimento di
Sakura, lei andò a parlare con Sasuke con la scusa di
Itachi.
Li vidi tutti e tre dormire, Sakura girata da un
lato, Itachi in mezzo e Sasuke girato dal lato opposto.
Ho provato un senso di tenerezza e ho deciso di
lasciarli dormire così.
Li ho visti dormire insieme sul divano, ho visto
Sakura tremare tra le braccia di Sasuke al mio matrimonio; ho visto il
turbamento di Sakura per qualcosa, quello di Sasuke per un'altra, ho
visto Kiba
morire di gelosia e l’ ho visto altrettanto confuso di quel
loro rapporto.
Mi dicevano: “non sei gelosa?” e io rispondevo
alzando le spalle e quando cercavo di parlare mi sentivo le parole
morire in
gola. Perché se non mi andava bene, cinque secondi dopo,
quello che avevo
pensato prima, era sparito.
Andava tutto bene!
Sasuke e Sakura, in qualche parte nel mio cervello
era inseparabili.
Sono passati tre mesi, ed ora
è Gennaio.
Sakura è partita verso settembre per l’Inghilterra
con Kiba e Sasuke è nervoso come non mai.
Non lo da a vedere il giorno, ma va a dormire troppo
spesso, si rigira troppo nelle lenzuola e mangia poco. Ma soprattutto
è
assente.
Gli chiedi cos’ha e ti risponde che non ha niente,
prende Itachi in braccio e lo porta da solo al parco.
Quando facciamo l’amore è assente o, al contrario,
cerca di metterci più passione possibile per dimenticare
qualcosa.
Una volta, mentre lo facevamo ha spalancato gli
occhi e mormorato qualcosa di incomprensibile; quando gli ho chiesto
che aveva
non ha risposto e si è accasciato al mio fianco.
Qualcosa non va, lo so.
Quando Sakura chiama qualche volta alla settimana,
gli chiedo sempre se vuole sentirla, lui nega e quando lo riferisco a
Sakura
sento una leggera nota di delusione mentre comincia a parlarmi a
raffica di
Kiba e di come sia stranamente dolce.
Sasuke=Kiba?
Kiba=Sasuke?
Se succede qualcosa che la fa innervosire di Sasuke
e come se si ricordasse che c’è Kiba, ma se sta
con Sasuke lei il suo ragazzo
non lo nomina mai.
Lo ama. Ama Kiba e lo sa. La conosco e posso
giurarlo, ma ancora una volta c’è quella cosa che
rovina tutto e che ti porta a
chiudere la bocca e ritirarti perché questa non è
la tua storia.
Non
riguarda Hinata, Naruto, Ino, Sai, Shikamaru,
non riguarda né me e né Kiba. Riguarda Itachi in
uno strano modo, riguarda
Sakura forse, ma riguarda soprattutto Sasuke.
E se fosse il destino che vuole qualcosa?
Succederà qualcosa di strano, me lo sento.
E non dipende nemmeno da me, dipende solo da Sakura.
C’è
qualcosa di strano che non riesco a capire, c’è
qualcosa di strano che sfugge agli occhi di tutti.
È tutto un casino è tutta inquietudine e cose non
dette.
Quando capirò qualcosa allora sì che
riuscirò a
capire a cosa servo io qui. Quando capirò cosa si cela nella
mia casa e tra i
cuori di chi la abita, capirò perché sono qui con
loro.
Sono qui, esisto, sono con Sakura, Sasuke e Itachi.
Ci sono! Io ci sono e anche se questo maledetto sentimento prima o poi
vincerà
su di noi, beh almeno potrò dice che c’ero e
vantarmi di aver visto dal vivo
quello che è davvero la storia che sto vivendo anche se come
personaggio
secondario.
Ora che ci penso, io ho sempre fatto una parte
secondaria.
Ma sì, va tutto bene.
«Sasuke»
«…»
«La lettera che ti ha
mandato Sakura l’hai letta?»
Posa il giornale sul tavolo
e annuisce.
Sorrido, «Bene» non gli
chiedo altro.
Si alza, si avvicina a me è
mi posa un bacio sulla guancia, «Vado a prendere
Itachi»
Prima che sparisca dalla
mia visuale, la sua mano prende sul tavolo la lettera con scritto il
suo nome e
va via.
Fisso il pezzo di tavolo
dove era posato il foglio scritto da Sakura, e sento un tempore
invadermi.
Poso le mani sul marmo
della cucina e sento un capogiro.
Irritazione, no.
Rabbia, nemmeno.
Nausea… molta.
Va tutto bene, va tutto ok.
Resisti Ten.
~
NOOO XD
NON POSSO ESSERE COSI STUPIDA!
Non ci posso pensare! Avevo risposto a tutte le vostre recensioni e mi
si è cancellato tuttooo!
usdfhudhgurhsfuprjwfijf *muore*
Non ce la posso fare, D: uccidetemi vi prego! Vi supplico datemi
qualche neuorone che i miei non funzionano bene.
RICOMINCIAMO * è disperata*
Alloraaaaa, mi dispiace che il capitolo sia arrivato così
presto! La prossima volta aggiorno a Settembre 2011 per la vostra
felicità. :) Come vedete parla Ten Ten, perchè
molte di voi non riuscivano a capirla. Bene, ora avete capito che
praticamente non si capisce neppure lei e sa meno di voi.
SOLO IO SO! :D
Ringrazio queste gentilissime anime pie che mi recensisco a cui io
prego di uccidermi di una morte lenta e dolorosa per quello che cinque
secondi prima ho fatto.
Ci avevo messo anima e
corpoooo D:
Ringrazio per la seconda volta le 37 preferiti, 6
ricordati e 57 da seguire. Se vi fa piacere recensite, altrimenti pure
voi uccidetemi perchè non ce la posso fa :(
Se vi state domandando perchè sono così stupida,
beh me lo sto domandando anche io D:
Passiamo un altra volta
alle recensioni.
:D ........ D:
ladyvampire90:
ciao carissima, sono
contenta della tua recensione e che ti piaccia la mia storia, ti
rigrazio per i complimenti e spero che questo capitolo sia di tuo
gradimento! Fammi sapere se vuoi, altrimenti, puoi anche uccidermi come
vuoi, perchè davvero non posso essere così
stupida.
Kiushy:
Ti prego supportami anche ora,
perchè ne ho bisogno. Sono contenta che ti piacciano i colpi
di scena :) anche a me piaccio abbastanza! Spero che mi recensirai
anche questo capitolo. :D voglio sapere cosa ne pensi!
Pervinca22:
Grazie anche a te per i complimenti!
Sono immeritati a meno che non si parli della mia stupidaggine -.-".
Pian piano che andrà avanti si farà sempre
più interessante cara, voglio sapere il tuo giudizio su
questo capitolo :) . Ti ringrazio ancora!
mali6: Di
scene SasuSaku ne avrei davvero di tante altre, te ne farei il
callo e mi pregherai di finirla. Questa volta però non
c'è niente di
loro, ma voglio comunque una tua recensione. :D Macchiati dal Sangue
l'ho aggiornata qualche settimana fa, l'hai letta
çAç ?
DREEM:
LO SO CHE STAI RIDENDO! NON RIDERE XD
piangi con me ti prego, mi sento così stupida. Tesoro mi
spiace che hai pianto e mi compiaccio che ti sia piaciuto il capitolo.
Sono sicura che anche questo non dispiacerà, nel prossimo ci
sarà una scena orange, forse, boh non te lo voglio dire :P
ma ci sarà... credo XD
kry333:
La tua era una delle recensioni
più lungheeeeeeee, Kry uccidi! Picchiami per il ritardo e
picchiami per la demenza. Ti do il mio consenso. Anche se non
è un capitolo SasuSakuoso come piace a te, anche se
l'implicità di loro due c'è sempre, spero che ti
sia chiarita le idee con tutti sti pensieri strani di Ten Ten. Come
avrai capito, lei non sa che sta succedendo! Itachi lo amo anche io
è troppo Sasusaku per essere solo un piccolo bambino! Spero
che il capitolo non ti dispiaccia, fammi sapere cosa ne pensi ^^
Stellina:
Non sai che piacere vederti
recensire questa fiction a parte le LilyScorpius. Praticamente sei
perfetta! SasuSaku e LilyScorpius. Magari anche una NaruHina
è sei ok amica XDDD. Sto fuori lo so ma mi fanno un
pò male le manine XDDDD Sasuke non lo capiremo mai,
perchè purtroppo sappiamo la storia solo da parte di Sakura
e di quello che le dice lui a lei. Ma tranquilla che tutto si
sistemerà :) Sakura è da stimare, la
amo in tutto e per tutto <3 spero che leggerò una tua
recensione anche per questo capitolo!
881:
Mi seguirai sempre? Che
onore *A*! Ciao cara... POSSO SAPERE IL TUO NOME XD?! *urla* Non mi
piace chiamarti 881, mi fa da carcerata :( non per te e che mi prende
male dire "CIAO 881!" ahahah XD sono matta lo so e che non ci sto
più con la testa, è partita! Purtroppo cicci
ancora Sasuke non ama Sakura, ma sicuramente è un sentimento
forte abbastanza da desiderarla. Devi aspettare un altro pochino e
vedrai che forse si sistemerà tutto ^^ spero in una tua
recensione! Oh, anche tu hai il consenso di picchiarmi :) per
il ritardo e per la mia coglionaggine.
Yuuki_Chan360:
Cara ci rivediamo ancora
°A° ti ho già recensita prima :( comunque
riscrivo ^^ . Hai ragione su Sasuke e Ten, ma Itachi era
inaspettato ed era contro i principi di lei non far nascere un bambino,
costa dei sacrifici lo so ma che ci potevano fare? Alla fine lo
volevano e non se la stanno cavando nemmeno malaccio XD. Sakura
può andare dove le pare, è vero ma comunque resta
il fatto che Sasuke la vuole con se e non gli va a genio che parta. E
questa la verità che poi pensa anche Ten Ten. Spero che il
capitolo di abbia risolto dei dubbi :) ti aspetto come sempre nelle tue
splendide recensioni che mi fanno sempre ridere e compiacere <3
mi stai davvero simpaticissima e spero di continuare a parlarti tramite
recensioni ^^ a presto!
Shark
Attack: Cicci
rieccoci. Ti chiedo ancora una volta scusa per non averti recensito gli
ultimi capitoli della tua fiction e mi ha fatto piacere sentirti per
e-mail, spero che mi risponderai al più presto, come spero
che io recensirò Trent'anni appena il pc me lo permette.
Ritornando alla storia, anche a me la prima parte piace molto, mi
è venuta molto intensa. Per il resto io non lo trovo affatto
OOC. Sakura per niente, la vedo sempre temeraria e un pò
goffa nel suo modo di fare, l'OOC di Ten Ten l'ho spiegato adesso in
questo capitolo e Sasuke beh devo dire che non l'ho visto OOC, anzi. Ho
fatto leggere questa fiction ha più persone diverse, per un
parere sui personaggi e su gli eventuali errori nel caratterizzare il
personaggio, ero abbastanza scettica. Però le risposte sono
state tutte positive in quanto la posizione in cui si trovano i
personaggi è al di poco strana. Penso che Sasuke in quelle
cercostanze, e con un figlio d'accudire, si sarebbe comportato in quel
modo, in quanto Sakura se la stava egoisticamente svignando. Non vuol
dire che se l'Uchiha parla il più delle volta a monosillabi
non possa fare un discorso completo e non penso nemmeno che abbia detto
chi sa che cosa strana al di fuori del suo personaggio. Io non lo vedo
OOC, se invece tu lo senti così, beh mi dispiace :( . Per
Itachi hai ragione a pensare che sia impobrabile. Ma ti dirò
che io quell'Itachi lo conosco perfettamente e non ti dico una bugia se
ti confermo che da piccolo era davvero così. Libera di non
crederci, ma che senso aveva farlo così sveglio se poi nella
realtà non era così? Non ha poi tanto senso.
Comunque spero di leggere un altra tua critica o recensione, mi fa
molto piacere leggerle perchè cerco di andare avanti
migliorando. ^^ aspetto anche la tua e-mail. Un bacio.
Himura:
La tua era di certo la recensione
più lunga di tutte! Ma che dobbiamo fare? La mia
cretinaggine supera l'impossibile.
Cercherò di riscrivere tutto in modo da essere degno della
tua bellissima recensione ^^.
Allora, prima di tutto sono contenta che la fiction ti piaccia
così tanto! L'immaginazione di Sakura è piaciuta
davvero a molti, anche a me devo dire ^^ . Per la nascita di Itachi ti
sbagli, forse potrà sembrarti strano ma Sasuke lo voleva
davvero, come Ten e anche Sakura. Il primo non lo dimostra
principalmente per carattere e le altre due praticamente lo amano alla
follia! Sakura ha ragione a stare con il suo ragazzo, ma è
un pò egoista il pensiero di lasciare la sua famiglia e un
bambino da solo. Almeno e questo che pensa Sasuke in primis. Poi entra
in scena la voglia che Sakura rimanga con lui e patisca tutto quello
che patisce lui e la moglie. Vede Kiba come un impiccio e lo vuole
allontanare da Sakura in un certo senso, la vuole solo sua e anche Ten
Ten se n'accorge. Semplicemente non vuole che lei se ne vada. Hai detto
bene quando ha sottolineato che Sasuke è egoista! Lui lo
è davvero e anche nel manga è così. E'
capriccioso, egoista e viziato. Cosa possiamo farci... XD
Vuole Sakura tutta per se. Anche se non lo sappiamo di certo, altri
colpi di scena ci saranno. Per il fattore Ten, ho fatto questo capitolo
apposta per chiarirvi le idee... spero che sia bastato ^^ anche se
nemmeno lei sa bene cosa succede. La risposta alle domande arriva
subito!
1) la risposta è no. Non sapremo mai per vero cosa pensa
Sasuke, lo sapremo solo Sakura e quello che lui dirà a lei.
2) anche qui una risposta negativa, penso che il capitolo ti chiarisca
le idee.
Sei contenta? la tua e-mail mi ha fatto finire in fretta il capitolo,
è tutto merito tuo devo dire ^^ . Mi fanno molto piacere le
tue recensioni e ti prometto che il prossimo capitolo lo finisco prima.
Intanto, se vuoi puoi continuare a parlarmi su e-mail, mi fa molto
piacere fare nuove conoscenze. A prestissimo spero ^^
Hele91:
Ti scrivo una sola risposta
:)
Grazie per prima cosa per la recensione e sono contenta che ti piaccia
la storia, spero che mi recensirai anche qui ^^
Ero arrivata a te prima che cancellassi tutto. VUOI PICCHIARMI? PUOI
FARLO XD... prima però ti rispondo alle domande:
1) Allora, la vera storia è ambientata in Italia, ma nella
fiction ho deciso di non scrivere niente per far immaginare ai lettori
il quale paeseo guerra preferiscono. La realtà è
in Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Sicuramente non l'ho
potuta vivere, sono un pò più piccola di te, se
tu sei del 91 :) , me l'hanno raccontata una tre volte in tutta la mia
vita XD quando ero piccola piccola, a dieci anni e l'anno
scorso. Ho deciso poi di scriverci una fiction ^^
Beh io non l'ho sentita in capitoli, l'ho saputa tutta di un fiato
davanti ad un camino con i miei cugini XD non avevo tempo per fare
domande perchè mi raccontavano tutto a raffica e non
risciuvo a crederci! Il nodo penso che preferiresti che non si sciolga
:) io avrei preferito che rimanesse così. Le ipotesi beh non
posso dirti niente XD Ten sa... come hai visto in questo capitolo sa
qualcosa ma tutto in modo strano :D . Cosa pensa Sasuke non lo sapremo
mai, perchè la storia purtroppo è raccontata solo
da Sakura :( magari in un futuro. Tu continua a leggere
però, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! e
grazie infinite
Sakura95:
(forza taiga ma ami spacca
ù_u) lo sooo che è meravigliosoo
Rukiaa! L'ho scritto iooo *autostima a mille* ahahah spero
che ti piaccia questo capitolo. Dopo averti visto al Romics
*____________*
LaKia:
Ciao cara *_____* ! Sono lusiganta da
tutti i tuoi complimenti, mi fa davvero piacere <3 Ma sono
ancora alle prime armi perchè beh, non sono bravissima anzi
... ç_ç spero che continuerai a leggere questa
fiction, vorrei tanto fare anche la tua conoscenza! Ubriaca
di lui ti piace? ahahah bella da leggere ma non da vivere te lo posso
giurare XD spero di sentirti presto.
E con questo ho concluso!
Ho deciso di fare un capitolo su ten ten perchè eravamo
tutti in dubbio su lei... ma la lettera di Sakura? cosa
conterrà? Madonna che ansia >3<
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH al prossimo capitolo care <3
Grazie grazie grazie grazie :)
robs!
Il covo delle black panthers
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