Il ragazzo di mia sorella

di _moonlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Treno ***
Capitolo 2: *** Amore ***
Capitolo 3: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 4: *** Istinto ***
Capitolo 5: *** Segreto ***
Capitolo 6: *** Imprevisti ***
Capitolo 7: *** Confusione ***
Capitolo 8: *** Il matrimonio ***
Capitolo 9: *** Tutto il resto ***
Capitolo 10: *** Io e Lui ***
Capitolo 11: *** Marinare la scuola ***
Capitolo 12: *** Dodici Mesi ***
Capitolo 13: *** Parco ***
Capitolo 14: *** Scelte e Illusioni ***
Capitolo 15: *** Quello che pensa una sorella ***



Capitolo 1
*** Treno ***


Il ragazzo di mia sorella

 

Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato il dopo-guerra, e, per quanto quel giorno mi sembrasse così lontano, mi sono sempre sforzata di pensare alla mia vita in quei momenti; chissà se avrei corso ancora gioiosa per i campi e se mi sarei arrampicata ancora sugli alberi a piedi nudi. Per quanto ci sperassi, non avevo mai pensato che quel giorno potesse arrivare e che avrei guardato ancora quel cielo, che non ricordavo così azzurro da una vita.

Sto ritornando a casa dopo troppo tempo ormai ed è la prima volta che salgo su un treno. Se non fosse per il rumore assordante e per i vagoni che dondolano sarebbe un viaggio perfetto. L’unica cosa che non riesco a fare a meno di guardare e che mi fa adorare questo viaggio, sono le nuvole paffute e candide che si muovono –o almeno così sembra- nel cielo. Non ricordavo che il mondo fosse così bello e puro, l’ho sempre visto come un ammasso di polvere e cenere; una sfera che emanava odore di zolfo e calce. Ora che ci penso non ricordo neppure come si respira l’aria pulita. Sono quattro ore e cinquantasei minuti ormai che sto seduta su questo sedile grande e polveroso, sentendo la mia autonomia scendere a poco a poco, purtroppo, anche se sono cresciuta, non sono cambiata poi più di tanto quando si parla di pazienza.

« Sakura, ehi Sakura» mi sento chiamare da voce ovattata, giro la testa di scatto e sorrido leggermente alla ragazza che mi sta chiamando.
« Ti eri incantata» ride gioiosa.
Annuisco solamente e posiziono una ciocca di capelli rosso sbiadito, dietro al cerchietto che mi tiene i capelli ribelli.
« è meraviglioso, non trovi?» dico posando nuovamente gli occhi sul paesaggio.
« Lo so, il colore dei prati è come quello dei tuoi occhi» dice Ten ancora impalata davanti allo sportello.


« Senti… ti ricordi quel ragazzo di cui ti ho parlato?» domanda con euforia, «Mh mh» rispondo annoiata.
«Bhe, te lo vorrei presentare…»

I miei occhi si spalancano come due lampioni e giro la testa come se fossi stata in uno di quei pochi film che ho visto i quegli anni. Sarei sembrata ridicola ma forse lo sono davvero.

«O-okay» riesco solo a dire mentre fremo dalla voglia di vedere il ragazzo che mia sorella mi ha sempre descritto come bello, attraente e…
Non ricordo nemmeno più quale aggettivo mi disse Ten, perché morii alla vista di quell’ uomo.
Di tutti quei complimenti e quelle parole per descriverlo, nessuna è adatta a Lui.
 

E’ in divisa, mia sorella mi aveva accennato che era un maresciallo, ha capelli e occhi neri, seri e affascinanti, il corpo perfetto. Sono estasiata dalla sua visione. Quando si presenta la sua voce risuona nella mia mente.
«Piacere, sono Sasuke Uchiha»
A quelle parole balzo in piedi come una molla e abbasso il capo forse un po’ troppo, rispondendo alla presentazione con un tono stridulo e balbuziente. Sono davvero una perfetta idiota.
«S-salve, io sono Haruno Sakura»
 

 Ehi mamma guarda, lui è il ragazzo di mia sorella, penso.

 
« Ho sentito molto parlare di te» risponde al mio saluto con tono distaccato e tranquillo, al contrario di me che sento le orecchie andare a fuoco.
« Potrei dire la stessa cosa anche io» sorrido, recuperando la mia compostezza.
Guardo mia sorella ridere e posare una mano sulla spalla del suo compagno, sorrido dolcemente dando le spalle a quel paesaggio magnifico. Mi sento così a disagio che vorrei morire.
« Neh Sakura-chan, quando ci presenterai il tuo ragazzo?» domanda Tennie peggiorando la situazione.

Dannata sorella non capisci mai niente! se non fai qualcosa di disastroso per la mia vita non sei tu.


« Quando ne avrò uno sarai la prima a saperlo» le assicurai, sebbene incerta, facendo passare gli occhi da lei all’altro e viceversa.
« Quindi sei single o sbaglio?» sorride Sasuke. In quel momento scoprii uno dei tanti difetti di quel dannato ragazzo: bastardo.
« Ho detto per caso questo…», mi ricordo il suo nome alla perfezione « Sasuke-kun?» dico ricambiando al sorriso.
« Sakura-chan leva il suffisso! Ora è il tuo nuovo fratello»
Già, me ne ero completamente scordata. Giro lo sguardo verso mio “fratello” fissando i suoi occhi neri come pozzi.
Mi rendo conto solo in quell’istante che, per quanto possa piacermi quell’Uchiha Sasuke, il suo pessimo carattere attira il mio come il miele alle api.
« D’accordo». Faccio spallucce e inclino un po’ la testa da un lato « Mi ha fatto davvero piacere conoscerti Sasuke- … » mi costringo a bloccarmi, con il cuore che batte all’impazzata.
Mi regala un vago sorriso  « Lo stesso vale per me, Sakura» risponde chinando la testa leggermente.
Ten gli scocca un bacio sulla guancia e lo prende per il braccio come una ragazzina innamorata, « Allora noi andiamo Sakura-chan! Ti lasciamo riposare, a dopo.»

 

Scompaiono dalla mia visuale mentre continuo a far ondeggiare la mano in segno di saluto, abbassandola solo dopo aver visto il corridoio vuoto davanti a me.
Mi butto sul sedile alzando una nuvoletta di povere grigiastra non riuscendo a trattenere il «-kun» che mi esce sussurrato dalle labbra rosee e sottili.
Il mio primo giorno dopo la guerra e sentivo che ne stava per nascere un'altra.
Sbuffo sonoramente e mi appisolo con la testa poggiata al finestrino, a volte sbatto contro il vetro per colpa di qualche binario fuoriposto ma il sonno ha la meglio su di me.
Sogno la guerra e la mamma che piange, sogno mio padre che ci lascia con un bacio per partire, sogno me correre e Tennie che ride con i l suo bel sorriso.
Dopo qualche ora sento qualcuno entrare nella cabina, e apro gli occhi verdi scocciata.
« è libero?» mi chiede un ragazzo dai capelli castani e due occhi del medesimo colore. Come risposta sbadiglio ancora assonnata: « “scusami signorina se ti ho svegliato” “No figurati”» cerco di dire.


«…no prego» faccio invece con voce annoiata.
« Bene perché tutte le altre sono occupate» mi fa notare fissandomi; solo ora noto un disegno di una zanna su entrambe le guancie.
« Grazie per avermelo fatto sapere, dormirò sogni tranquilli ora» lo sfotto senza nessun ritegno, posando la guancia sul palmo della mano.
« Ma come siamo simpatici»
« Come ti permetti, nemmeno ti conosco!» urlo irritata
« Beh se è per questo io sono Kiba» mi dice porgendomi la mano che accetto, poco volentieri «… io Sakura» borbotto.
« Allora scusami se ti ho svegliata, signorina.»
Aveva sentito. « No figurati» rispondo alla battuta.

 

Lui era Kiba Inuzuka… il mio nuovo compagno di viaggio.

 

Era proprio vero quando si dice che il tempo vola quando ti diverti. Siamo arrivati alla stazione in un attimo. O almeno, così mi è parso.
« Ma come, siamo già arrivati?» esclamo incredula con una punta di delusione, « Siamo già arrivati?! Abbiamo passato due ore a raccontarci vita, morte e miracoli delle nostre vite, non ti basta?»
Forse è vero, non mi basta affatto. « Hai ragione» affermo alzandomi e prendendo la mia roba dal ripiano in alto senza proferire altra parola.
La porta della cabina si apre appena «Sakura, tua sorella ti sta aspettando» dice una voce che non riconosco a primo impatto.
«Arrivo arrivo-» sbuffo annoiata prima di vedere Sasuke alla porta e rizzare la schiena «… cioè si». Mi gira leggermente la testa.
« è stato un piacere Kiba, arrivederci!», il mio viso ha un espressione malinconica ma quando sto per uscire dalla cabina in fretta e furia, sento la voce del castano che mi blocca:
« E-ehi aspetta!»
« Cosa?» chiedo.
« Dimmi almeno dove abiti»
Sorride sornione e io non riesco a fare a meno di ridere, è davvero buffo.
Forse questo è davvero l’inizio della mia guerra. Chissà.

 

Scendo gli scalini del treno con poca attenzione, il borsone non mi fa vedere dove metto i piedi ed inciampo cadendo tra le braccia del mio nuovo genero.
« Cominciamo bene!» esclamo alzandomi subito senza nemmeno chiedergli scusa, « Potresti non starmi così appiccicata Sakura?» lo sento dire poggiando una mano sui miei capelli come se segnasse l’altezza tra me e lui. In questo momento, ne sono sicura, sono rossa dalla rabbia. Cosa aveva appena detto? Brutto figli di pu---uuuh 
« Come prego?» sbotto inarcando le sopracciglia e incrociando le mani al petto, « No perché forse ho sentito male» continuo.
« Niente, lascia stare» sbuffa prendendo le borse che mi sono cadute per terra. Ho dei forti istinti omicidi verso il mio caro fratello acquisito e la mia doppia personalità sta facendo a cazzotti dentro il mio corpo, che cosa mi combini Sasuke-kun!
« Io non vi sto appiccicata! Non mi reputo malata abbastanza per starvi addosso.» ricomincio a parlare, usando nuovamente il “voi”.
« Va bene» ghigna come se fosse compiaciuto per poi avviarsi verso una macchina.
Bello, bastardo e irritante. Se non fosse per qualcosa di strano che sento verso di lui, forse… forse non ci farei neppure caso vedendolo per strada.
Ma c’è qualcosa sotto, sento dentro qualcosa di strano.

 

Due mesi dopo

 

È passato un po’ di tempo ormai da quando ci siamo trasferiti in questa casa, Sasuke vive con noi e io divido la stanza con Tobi, il cane e Maddy, il gatto.
Mi siedo con un libro in mano sul tavolo della cucina, addentando il biscotto al cioccolato e leggendo le righe del mio nuovo libro di medicina. Mia sorella sta lavando le tazze della colazione e Sasuke legge il giornale sorseggiando il caffè, a volte solleva lo sguardo per vedere cosa sto facendo. E io lo ignoro completamente.
« Dormito bene ieri notte, Sakura-chan?».
Ten rompe il silenzio. « Si, come sempre. E voi?»
Ricordo vagamente l’invito avuto da Kiba per andare a casa sua, rizzo la schiena e faccio una voce delle più false che ho mai fatto in vita mia.
« Ten stasera non mi aspettare okay?»
Faccio finta di niente ma sento un piatto cadere e gli occhi di tutti e due su di me.
« Ripeti?»
« Ho detto che vado..beh dalmiofidanzato» ho il viso in fiamme e mi sento in soggezione, guardo Sasuke per vedere la sua razione che, come sempre, è indifferente.

Ma chi se ne frega!

« Non mi avevi detto che avevi un ragazzo Sakura!» mi ammonisce Tennie mettendo il broncio.
Sinceramente, sono una ragazza molto loquace e matura però parlare con mia sorella di queste cose m’imbarazza non poco, soprattutto quando a volte, la notte, non dormo per colpa di-… certi rumori.
Mi alzo dalla sedia sbattendo sulla gamba del tavolo e facendo scendere il gatto appisolato sulle mie cosce.
«Scusaaa lo so ma non mi va di parlarne di queste cose! Ahi… mi sono fatta male! Comunque non mi aspettate, okay?» giustificarmi non è mai stato il mio forte, la mamma lo diceva sempre.
« Per me va bene Sakura-chan» dice Ten Ten non badando al fatto che la sua cara sorella minore non gli abbia detto niente del suo nuovo fidanzato.
« E tu Sasuke, che dici?» chiede rivolta al moro completamente assente in quel momento.
« Che faccia come vuole.»

Mamma, papà spero che perdonerete vostra figlia se ucciderà un uomo.

 
« Tsk! Come se m’importasse, ci andrei comunque anche se Sasuke-kun dircesse di no!»
« Che ragazza noiosa.»
« Dio, che scassa pa-», sento mia sorella urlare il mio nome, la guardo e alzo le mani al cielo « Non ho detto niente!», sbuffo e ritorno nella mia camera.
Mi dispiace non averle detto nulla, ma parlare di queste cose –di fidanzamenti intendo-, sapendo che poi lo andrebbe a dire a quella specie di scansafatiche in divisa non mi va davvero giù.
Prima di uscire di casa indosso il mio golfino e prendo la borsa dalla cuccia di Tobi dandogli un bacio tra le orecchie pelose, ritorno in cucina rubando un altro biscotto e salutando i miei coinquilini, ancor prima di uscire dalla cucina però, giro nuovamente lo sguardo, Sasuke fissa il trafiletto del quotidiano senza nemmeno salutarmi. Pazienza.

 

Dimentico tutti i miei pensieri non appena vedo Kiba sulla vespa e con il mio casco in mano; gli do un bacio sulle labbra e monto dietro.
Com’è strana la vita, non avrei mai pensato che il mio amico di viaggi sarebbe diventato prima compagno di classe e poi fidanzato.
Non so davvero cosa aspettarmi dal mio futuro.

~

 

 

 

 

 





Si, si lo so! Ora mi direte: Ten ten con Sasuke e Sakura con Kiba!
Ebbene per i primissimi capitoli si, ma non si vedranno tantissimo, anzi posso dire poco e niente ma se ho messo “Sasuke/Sakura” ci sarà un motivo. Fatevi tutte l’idee che volete ma vi assicuro che non è la solita cosa “ La ragazza che si frega il ragazzo della sorella” Naaah troppo banale XD
Ditemi se vi piaceeee
L se no non la continuo, su EFP ci sono pochissime fiction ormai, però SasuSaku rulez <3
Questa è una storia vera.

E quando l’ho saputa me ne sono davvero appassionata. Per adesso è piccola ma è l’introduzione ^^
A presto e recensiteee ùù

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Amore ***


Amore ~

 

 

Salgo le scale più in fretta possibile, c’è una leggera luce mattutina che m’illumina la strada, dovrebbero essere su per giù le cinque.
Come previsto, sono dovuta scappare dal letto di Kiba il più presto che ho potuto per il compito che mi aspetta tra circa tre ore e mezza. La solita fortuna.
Cerco di non fare il minimo rumore nel salire le scale a due a due grondando di sudore e con il respiro affannoso.
Finalmente arrivo davanti alla porta di casa, frugo nella piccola borsa che mi sono portata dietro -che profuma di shampoo per cani – in cerca delle chiavi. Quando le trovo però, un'altra sventura mi aspetta, non riesco a ficcare la chiave giusta nella serratura, trovandola solo dopo mezz’ora che gioco con il mazzo, consapevole di aver fatto un rumore bestiale.
Entro silenziosamente in casa senza premere l’interruttore della luce, nella certezza che mia sorella e il suo fidanzato sono già un bel pezzo avanti a me nel dormire. Mai cosa fu così sbagliata. Mentre mi affretto a raggiungere la mia camera, sento una voce maschile alle mie spalle: voglio morire, posso?

« Golfino al contrario, capelli spettinati, guancie rosse mh…»
Mi volto e lo vedo seduto con la testa posata sulle nocche della mano e che mi fissa con quell’aria da chi ha scoperto il ladro nel bel mezzo della rapina.
«Beh che cos’è? Un identikit?» rispondo velocemente per non farmi trovare sorpresa, insomma non può succedere davvero.
Sasuke scuote la testa, «Sto solo facendo un’ipotesi su cosa hai fatto tutto questo tempo fuori e con Kiba
« Non penso siano affari tuoi Sasuke-kun», Oddio nell’ombra sembra un'altra persona è così, così… i pensieri si annebbiano un po’.
Senza dire niente punta il dito sulla mia gonna guardandomi fissa negli occhi; chino il capo incuriosita. Finalmente la noto: una macchina biancastra all’estremità della gonna.
Divento livida di vergogna e sposto gli occhi dal lato opposto.
« Si può sapere cosa fai ancora sveglio?» chiedo cambiando l’argomento; lo faccio ghignare e alzare dalla poltrona su cui era seduto.
« Sicuramente non per mio volere, tua sorella mi ha chiesto di aspettarti e l’ho fatto.»
« Oh ma che dolce fidanzato, complimenti» faccio sarcastica.
« Ti preferivo quando usavi del voi e arrossivi come un pomodoro.» ammette con finto sorriso.
« Andiamo… Ti aspettavi che ti lodassi e ammirassi da lontano come una deficiente? Ho diciassette anni non dodici.»
Non mi stupisco della mia risposta, sono sempre stata una ragazza tosta e decisa con i ragazzi, con Sasuke più di tutti.
« Meglio così, lava quella gonna che sei ridicola, io me ne torno a letto.»
« Fanculo.» sussurrò aprendo la porta di camera mia e chiudendomela alle spalle.
Non capisco ancora perché me la prendo così tanto. Rimango ancora con la gonna sporca quando mi stendo sul letto e mi addormento percependo il morbido materasso sotto di me. Oggi ho dato più del dovuto, ho bisogno di un po’ di riposo, fanculo pure al compito.

 
Mi sveglio diverse ora dopo quando il sole è ormai alto e la scuola chiusa.
Mi levo la gonna e il golfino che ho al rovescio e mi avvio verso il bagno, bisognosa di una doccia.
Era la prima volta ieri che facevo… sesso? Forse è troppo presto e da immaturi pensare fosse amore, ma sento davvero di amare Kiba.
Con queste riflessioni esco dalla doccia, m’infilo nell’accappatoio e m’incammino verso la cucina lasciando una scia di goccioline d’acqua, a casa non dovrebbe esserci nessuno.
Mi alzo in punta di piedi per arrivare a prendere il contenitore del caffè, cerco poi a destra e a manca la caffettiera che sembra sparita. Dopo averla trovata la poso sul fornellino cercando questa volta qualcosa per riempire lo stomaco, evidentemente Ten Ten deve fare ancora la spesa perché non trovo niente.
Accendo la radio e svuoto il resto del sacchetto di croccantini a Tobi, che sembra in procinto di morire per il poco mangiare: meno male che ci sono io.
M’infilo le mutandine e una canottiera mentre canto le canzoni emesse da quella scatola. Essendo Settembre il caldo mi permette di esibire le mie gambe sotto gli occhi del gattino e di Tobi. Quando vago sola per casa mi sento libera di fare quello che voglio, per cui prendo un libro e comincio a leggerlo aspettando che i capelli si asciughino da soli.
Avendo ancora la musica ad alto volume, continuo a cantare e leggere contemporaneamente mentre faccio dondolare il piede sinistro libero dalle calze.
«Ehi, abbassa la radio»
 Sasuke? Ciao ciao casa libera.
« M-ma che ci fai tu qui? Non devi andare a lavorare?» urlo sorpresa.
« è il mio giorno di riposo» mi spiega spegnendo la radio e bevendo dalla mia tazza di caffè come se niente fosse, poi mi guarda e mi rivolge uno dei suoi commenti velenosi.
« Ma come sei conciata?» lo vedo alzare un sopraciglio fissandomi le gambe e le mutande…
Sono davanti a lui in mutande!?
« Ah!» esclamo fissandomi i piedi « Appari sempre al momento sbagliato! Hai un tempismo…» sorrido pettinandomi i capelli con la mano, nervosa.
Non avendo nessuna risposta da lui, gli volto le spalle e ritorno nella mia stanza chiudendo la porta e indosso qualcosa di decente.
Prima di riuscire ad uscire di nuovo dalla stanza, la porta si apre da sola mostrandomi lui che guarda un foglietto e la maniglia ancora stretta dalla grande mano;
« Tua sorella vuole che vada a fare la spesa, ha detto che ti devo accompagnare. Sbrigati».
Ordina a grande voce non vedendomi accanto a lui.
« Ho capito, è inutile che strilli, sono pronta.» lo supero una seconda volta avviandomi verso l’uscita di casa e cominciando a scendere le scale.
« Maglia giallo canarino, jeans corti e scarpe da ginnastica del colore della maglia… con i tuoi capelli stona tutto» giudica altezzoso.
« Chiudi gli occhi e non guardarmi» rispondo senza pensarci e saltando ogni tre scalini, incurante nel vederlo irritato dietro di me senza dire niente: ormai infastidirlo sembra il mio hobby.
Salgo nella sua macchina e durate tutto il tragitto lo guardo sbirciando; spero che non si noti, ma stare da sola con lui non mi piace affatto, divento irrequieta, soprattutto perchè dice nemmeno una parola da quando siamo partiti. Forse Maddy sarebbe di più compagnia. Arrivati al minimarket non riesco a trattenermi nello sbuffare sollevata, tutto quel clima freddo mi ha perseguitata per tutto il viaggio. Rido di gusto quando vedo due bambini giocare e ricorrersi come pazzi, da piccola anche a me piaceva spendere i miei giorni così. Mentre c’incamminiamo per il minimarket, passeggio fra le vetrine dei negozi vedendo la mia immagine riflessa con quella di Sasuke-kun accanto. Faccio fatica a credere di camminare con un essere così bello.
Abbandono per un istante questo pensiero, perdendomi nelle maglie e nei vestiti sui manichini, con prezzi troppo alti per una ragazza semplice come me. La consapevolezza di non poter avere niente di tutto quello che vedo mi fa imbestialire.
Osservo ancora l’immagine mia e di Sasuke insieme specchiarsi nelle vetrine, perché ne sono così turbata?

 Entriamo finalmente nel minimarket perdendoci nei vari scaffali, devo trovare quelli giusti: non mi va di perdere tempo
Apro così il foglio che ho rubato a Sasuke e leggo tra le righe:

 

Sasuke! Devi comprare queste cose:
il pane, la marmellata, due bottiglie di
Latte e i biscotti che piacciono a Sakura, sai quali sono vero?
Compra il lievito e il vino per te.
Ah prima di dimenticarmi, anche il cioccolato! Voglio fare una torta.
Porta Sakura con te se vuoi, altrimenti lasciala dormire,
poverina.
Baci,ti amo

Ten

 

 

“Porta Sakura con te se vuoi”, bastardo. Sento che l’odio che provo per te, Sasuke-kun, sta crescendo a dismisura.
È vero, ora dovrei concentrarmi sulla spesa, ma non riesco a trovare più quel bastardo di mio cognato. Sarà finito chi sa dove in questo mini, MINI, market. Giro e giro tra tutti gli alimenti prendendo, ovviamente, quelli che trovo a tiro.
La fortuna vuole, dopo una mezz’oretta, che lo trovi seduto vicino ai surgelati con la testa rivolta al pavimento, forse non se ne rende nemmeno conto ma molte signore lo guardano con sguardo civettuolo.
« Oi» lo chiamo avvicinandomi.
« Non ti trovavo più! è così che tu fai la spesa? Seduto vicino alla puzza di pesce?» domando frustata mentre lui alza gli occhi e mi fa vedere la marmellata e le bottiglie di vino, le cose esatte che mi mancavano ancora da prendere.
« Bene, ti sei dato da fare allora» mi correggo.
« Si, non sapevo se fidarmi o no di te, la marmellata di fragole non piace a Ten, a te quella alle arance mentre a me non piace affatto. Non sapendo se dopo ieri avevi la testa a posto e pensando che forse avresti sbagliato a scegliere, ho preso quella di ciliegie. Per il resto sapevo che avresti preso tutto tu tra una ricerca e l’altra di tuo cognato» risponde preparato Sasuke.
Bastardo calcolatore. « Ottimo, allora possiamo anche andare.» sono arrabbiata, l’ho cercato da tutte le parti e lui stava qui seduto! Che nervi: vorrei dare un pugno alla sua faccia da stronzo.
Appena arrivati alla cassa ci sono ancora ragazze che sembrano divorarlo con gli occhi. Ehi, ma lui è di mia sorella! Come si permettono?
Usciti da quel covo di violentatrici, dico « Vedo che sei molto ben visto dall’altro sesso»
Passando, due ragazzi mi fanno l’occhiolino.
 « Nemmeno tu sei non sei da meno a quanto vedo» quando lo dice non mi degna nemmeno di uno sguardo.
Forse un po’ a ragione, a qualche ragazzo con poca sanità mentale piaccio ancora. Forse un po’ più di due, tre.
« Sì, ma a me non stuprano con gli occhi! Se fossi rimasto al minimarket ti avrebbero legato ad una sedia e ti avrebbero fatto chi sa che cosa, quelle vecchie zitelle!» rido come una bambina mentre vedo la macchina in lontananza. Non mi risponde.
 È perfetto no? Questo è uno dei tanti nostri discorsi a senso compiuto, per non dire unico, quando non litighiamo.
Io però, voglio parlare con lui, di qualsiasi cosa, qualsiasi. Io e lui siamo fratelli ormai e voglio valere qualcosa oltre che ad essere la solita “noiosa” Sakura.
« Senti-» comincio mentre monto in auto.
 « Come vi siete conosciuti tu e mia sorella? Se vuoi ti racconterò come ci siamo conosciuti io e Kiba» la mia voce sembra supplichevole, ma non lo è, non dovrebbe… almeno.
« Non te l’ho chiesto»
« Ma io si!» esclamo.
« Non ne voglio parlare» mi uccide con solo quattro parole.
« Ci rinuncio… sei un caso perso, più mi sforzo di essere amichevole con te più diventi irritante ed egoista, beh almeno posso concedermi il lusso di sapere una cosa?»chiedo ironica.
Lui stranamente annuisce.
« Ami almeno un po’ mia sorella?»
Voglio la verità sbattuta in faccia, voglio sapere la verità e basta.
« Certo.» dice atono continuando a guardare la strada.
Sono sollevata, « Bene.»
« L’ho conosciuta in caserma, portava una torta alla centralinista. E ho continuato a vederla per molti giorni.»
Non rispondo dallo stupore, annuisco solamente non riuscendo a dire altro. « E tu-» questa volta porto i miei occhi verdi verso di lui « tu ami Kiba?»

Cosa dovevo rispondere, Mamma? Ovvio che lo amo.Sì che lo amo.

 

« Certo.» sposto di nuovo lo sguardo sul vetro che si comincia a bagnare leggermente.
« Strano l’amore non è vero?»
Non mi risponde.

 

 

« Che bello quel ragazzo!»
« Era davvero spettacolare»
«Peccato che fosse occupato, la ragazza era cosi carina»
«Ma era la fidanzata?»
« Erano così affiatati, non li hai visti?»
«Sarà…»

 

 

 

«Sakuraaaaaa-chan la cena è pronta!» urla Ten dalla cucina.
« Ecco, arrivo.» urlo anche io in risposta.
Corro e mi siedo a tavola al mio solito posto, « Com’ andata la giornata?» mi chiede soave.
Sorrido e inforchetto una pennetta piena di sugo « Bene grazie e a te il lavoro?»
Ten si siede affianco a Sasuke e risponde alla mia domanda. Io lo fisso per alcuni secondi.
Penso di essermi un po’ avvicinata a te, Sasuke-kun.

 

 

«Scusa Kiba, ieri non ce l’ho fatta ad arrivare» lo bacio un'altra volta ancora.
«Tranquilla, come stai?» mi chiede dolcemente.
« Benissimo, entriamo?»

 Kiba… ma tu, mi ami?

« No aspetta…» sento la sua mano sul mio polso, mi guarda con aria seria, « Ieri… ieri stavi con Sasuke Uchiha giusto?»
Annuisco sconcertata.
«Dimmi una cosa, tu… cosa provi per lui?»
Cosa provo?!
« Voglio una risposta, ora»

Ero nel panico.

~

Ciaooo a tutti! Scusate l'enorme ritardo! Sono contenta che il primo capitolo sia piaciuto, in ambito di coppie ho avuto non pochi problemi ma purtroppo all'inizio è così... solo un pò di pazienza, dopo tutto è una SasuSaku con i contro fiocchi <3

Ringrazio le persone che hanno recensito e a quelle che hanno messo la fiction in prefiti e in seguiti ^^

Ora rispondo invece alle recensioni <3, quindi a:

PaolaDeve:  Ehi! Si hai perfettamente ragione il luogo e l'epoca in cui si trovano sono davvero strani e portare personaggi come Sasuke e Sakura in questo ambito :S  non è un impresa da niente. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero che questo non ti deluda, ç____ç ! Spero di risentirti presto <33

KonataChan:  Ciaooo *______* Premettiamo che la tua recensione mi è piaciuta molto? XD Non sei una SasuSaku fan ma hai letto ugualmente una storia con loro due, mi fa davvero piacere che ti sia piaciuta. Tennie è un diminutivo che ho trovato in un forum NejiTen e che davano a lei, ovviamente ho scelto queste coppie per evitare SasuKarin, SasuIno o qualsiasi coppia fanon del manga, idem con patate per Sakura... SakuNaru, SakuSai? Nahhh volevo accopiarli con persone che contano poco per loro, per non dire niente.  Ti ringrazio della tua recensione *s'inchina* a quando avrai voglia di commentare ancora ^^

Saku_93:  Ciao! Molte grazie per i complimenti ma mi fai troppo brava e io non sono così XD mi fa piacere che ti piaccia il SasuSaku! Black Panthers nell'anima <333, spero che il capitolo ti piaccia! a presto 

Kry333:  Hola ^^,  grazie anche a te per la recensione. La guerra è la seconda e la trama non te la posso dire perchè se no non leggeresti più! Ti assicuro che Sakura non ruberà il ragazzo a nessuno, vedrai in seguito. Ciao a presto Kry-chan ^_-

SakuraSSj:  * fa finta che non la conosce* Ma ciao! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo sconosciuta. Spero gradirai anche il secondo che credo che non hai mai letto XD

Nicole_chan:  Ecco a te <33 spero ti piaccia. 

Tenny_93: Ciao! il nejiten non mi dispiace, prima mi piaceva molto di più ma come dire, non mi affascina più di tanto. Mi dispiace aver messo Ten con Sasuke per te che sei una fan di lei con Neji. Per altre coppie penso ci sarà un pò di NaruHina e SuiKa. Non so se mettere anche ShikaTema, sono ancora indecisa. Spero che il capitolo non ti abbia fatto rimarere a bocca asciutta. A prestooooooo

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Dichiarazioni ***


Dichiarazioni ~

 

«Dimmi una cosa, tu… cosa provi per lui?»
Cosa provo?!
« Voglio una risposta, ora»

Ero nel panico.

 

 

 

 

« Spero che tu stia scherzando».
L’unica ragione logica era quella, che Kiba stesse realmente scherzando.
« Rispondi e basta Sakura!»
A quell’affermazione non potevo far altro che alzare le spalle, scuotere leggermente la testa e dire la realtà delle cose al mio ragazzo. Come posso mentire?
« È il ragazzo di mia sorella, per Dio! Cosa vuoi che provi per lui, se non affetto fraterno? Certo, è un gran pezzo ragazzo Sasuke-kun, ma quale ragazza sana non penserebbe il contrario? Non posso nemmeno negarti che se l’avrei conosciuto prima, forse in tenere età, gli sarei andata dietro come un cane. Ma non è successo, io amo te.»
Lo vedo accigliarsi.
«Sasuke-kun?»
«Sasuke-kun, di chi stiamo parlando scusa?»
«-kun?!» mi chiede.
«-kun?» rispondo disorientata. Ma di cosa diavolo sta dicendo!
« Si Sakura, -kun! Perché usi il suffisso, non riesci a chiamarlo Sasuke è basta?»
« Ah! Ma tu non specifichi, idiota. Comunque è questione di abitudine, non riesco a chiamarlo senza il suffisso.»
« Tu non mi hai mai chiamato Kiba-kun!».
« Non sarai mica geloso del ragazzo di mia sorella.»
Ma è inutile dirlo perché mi sembra così ovvio che mi fa ribrezzo solo a pensarlo. Come può essere geloso di un ragazzo che è lontano kilometri, almeno mentalmente e a volte anche fisicamente, da me? E come se un bruco si potesse innamorare di una farfalla e questa lo potesse ricambiare, non è possibile, è contro natura! Almeno così il mio cervello d’adolescente ha sempre pensato. Sarà un pensiero soggettivo, ma avevo sempre pensato che, davvero, se un piccolo e insignificante bruco si potesse innamorare di una bella e colorata farfalla, lei da grande snob che era, gli avrebbe girato le ali e sarebbe volata da un essere bello quanto lei.
Era facile come bere un bicchier d’acqua, era puramente e scientificamente provato da me.
« Andiamo, non sarai geloso» sposto lo sguardo in alto.
« No che non lo sono stupida.»
Mi gira le spalle e va via senza nemmeno accompagnarmi in classe. Forse si era davvero incavolato perché ieri ero uscita con Sasuke-kun.

 

Cammino a passi veloci per la scuola, tutti mi guardano come se avessi qualcosa di strano. Non riesco nemmeno a capire il perché di tutti questi sguardi. Sfoglio contro voglia il blocco di fogli dove sono scritte tutte informazioni sul sangue e sulla circolazione, non faccio caso a dove cammino sapendo ormai a memoria l’aula dove devo recarmi.
« Sakura…Sakuraaaa!»
Alzo la testa dal libro guardando Ino corrermi incontro seguita da Hinata.
« Ehilà» saluto.
« Idiota di una testa rossa! Sai cosa dicono in giro?» urla Ino.
« Sai quanto m’interessa?»
«S-Sakura-chan dicono che hai tradito Kiba-kun».
Spalanco la bocca a mo di O e stringo i pugni tanto a farmi male. « Posso sapere, di grazia, chi è l’idiota?»
« S-Sakur-»
Zittisco Hinata solo con lo sguardo. Non c’era bisogno di capire quale sottospecie di essere umano poteva seguirmi e dire in giro una cosa così stupida.
« Ho già capito, tranquilla non gli farò tanto male.»
Quell’idiota ha davvero superato ogni limite.
Arrivo a grandi falcate nell’aula della sezione F spalancando la porta facendola sbattere sul muro.
«Uzumaki. Naruto. Sei. Morto!»

 

 

Mensa (12:30)

 

 

Vedo Hinata posare, con molta delicatezza, il sacchetto di ghiaccio sull’occhio ormai diventato viola di Naruto.
« Sakura-chaaaaan mi hai fatto male!»
« La mia intenzione era quella.» sbuffo mangiando un pezzo di pane voltando lo sguardo su Ino che mi guarda più arrabbiata del solito.
« Non guardarmi così, se non l’avesse detto a Kiba ora non saremmo in questo stato.»
Indicai il mio tavolo e quello di Kiba lontano dei metri.
« Si ma povero Naruto! Lo so che è idiota-»
« Grazie»
« -prego, però anche tu Sakura! Uscire con quel gran pezzo di… ragazzo, contieni i tuoi ormoni!»
« Ino, mi stai facendo una paternale?! Insomma non penso che andare a fare la spesa sia una cosa molto arrapante e ritenuta come un tradimento.»
« Non con quel genere di ragazzo.» sbotta Ino.
« Quale genere?»
« Sakura, anche Hinata ha detto che è un bel ragazzo! E una cosa più che strana.»
Mi volto verso Hinata e lo stesso fa Naruto, ride sforzata e cerca di dare spiegazioni al biondo.
« Comunque sia, non avevate niente da fare ieri invece che spiarmi?». Mi alzo dal tavolo e mi volto verso quello di Kiba.
« D-dove stai andando Sakura-chan?»
« A farmi mio cognato. Dove potrei andare, da Kiba!»
Ora che ci penso, cosa potrei dirgli… “ Tra me e Sasuke-kun non c’è niente”… Aaah ancora con questo –kun maledetto. “ Ciao, davvero non c’è stato niente!”. Ma perché m faccio tutti questi problemi scusa? Andiamo Sakura, sii te stessa e basta.

« Ehm, posso sedermi?», cominciamo bene, Kiba non mi guarda nemmeno, addenta il suo panino con il prosciutto e mi risponde mogio.
« No, è occupato.»
Fisso i posti vuoti e mi soffermo ancora su di lui. Niente, non mi guarda.
« Okay.»
« Era occupato ti ho detto.»
« Il tuo amico immaginario mi ha ceduto il posto.» alzo le spalle.
« Cosa vuoi?»
« Hai presente la parola “chiarire”?»
« No.»
« Dai! Kiba, lo sai che non mi piace quel bastardo, ne avevamo già parlato, ricordi?»
Scuote la testa.
« Senti, quando ti va di parlarmi me lo dici?», ancora una volta non mi risponde, sospiro affranta e poggio sul tavolo le chiavi del suo motorino voltandogli le spalle, dell’idea che  se vorrà, mi cercherà lui.

Bye Bye Kiba-kun.

 

Ritorno affianco a Ino e comincio a leggere.
« Non ne vuole sapere.» sussurrò
« Allora?»
« Allora niente, aspettiamo.»
 

Casa (18:30)

 

«Sakura, vieni ad aiutarmi!».
Poso la penna soffocando uno sbadiglio, la sedia cigola al mio movimento e i piedi mi trascinano controvoglia verso la voce che poco prima ha chiamato il mio nome.
Arrivo dopo un po’ strofinandomi gli occhi al contatto con la luce, il cesto dei panni da stendere cade dalle mani di Ten.
« Per Dio, hai gli occhi tutti rossi! Stai bene?»
Prendo un panno dalla cesta e lo poso sullo stendi abiti annuendo.
« Hai per caso pianto cara?»
Scuoto la testa. « Ho studiato troppo, tra un po’ ho un esame.»
« Oh capisco.»
Non parla più, continuiamo solamente ad appoggiare gli abiti puliti sui fili di ferro senza scambiarci una parola.
« Senti…» mi dice.
« E stata la tua prima volta non è vero? Beh, com’è stata?»
Capisco a cosa si riferisce e faccio il carico di coraggio per sembrare forte e allegra, l’unica cosa che ora conta ben poco e la mia felicità, ora come ora voglio solo sparire nell’ombra.
« Beh, com’è stata, ha fatto male ecco, però è stato strano. Non era come me l’ero immaginato-»
« Ah perché immaginavi pure!» la sento ridere e ricambio la risata.
« Non in quel senso stupida.» gli tiro una calzino e prendo al volo quello che lei mi lancia.
« Dico solo che è stato bellissimo anche se faceva male, non riesco a descriverlo; in come io l’immaginavo non faceva male, ma quando stai lì, in quel letto e con la persona che tu-» mi blocco «-che tu ami davvero e come se fossi un'altra persona dopo. Ti senti diversa in un certo senso. Scusa, non riesco a spiegartelo meglio.»

Abbozzo un sorriso sghembo e stendo l’ultima maglia che profuma di vaniglia. Saluto Ten dicendogli che volevo tornare a studiare divincolandomi da quell’argomento, notando solo in quel momento che Sasuke-kun non era ancora tornato. Mi avvio verso la mia camera e apro appena la porta quando sento dei passi nel corridoio, mi sporgo leggermente e sospiro quando vedo che Lui è appena tornato a casa.
Indossa l’uniforme con cui l’ho visto la prima volta sul vagone, non è cambiato nemmeno un po’ da come era allora, eppure tutto cambia, perché lui no?
 Lo vedo camminare, sbuffare e posare il cappello sulla poltrona, levarsi la giacca, slacciare i polsini della camicia e solo quando alzo lo sguardo gelido verso di me, mi scruta come fa sempre; non lo do a vedere ma sobbalzo leggermente quando lo guardo negli occhi e quando so che lui in quel momento sta pensando qualcosa di me.
« B-bentornato.» balbetto.
Distoglie lo sguardo e si piega le maniche: « Hai pianto vero.», più che una domanda, come sempre, mi sembra un’affermazione.
« No!» grido tappandomi subito la bocca con la mano.
« Oltre che noiosa sei anche bugiarda.»
« Sono affari miei-»
« Giusto? …Ho gli occhi rossi per il troppo studio.» continuo.
Si acciglia e sorride beffardo.
« Non te l’ho mica chiesto»
« Ma guarda se mi tocca litigare per uno come te!»
« Affari tuoi.» dice avviandosi verso la cucina.
« Sasuke-kun, vaffanculo!»
Non aspetto nemmeno che mi risponda con il suo tono strafottente, sbatto la porta e mi fiondo sul quaderno degli appunti; brutto stronzo, idiota, stupido, bastardo, cretino, deficiente di un ragazzo.

Comincio a scrivere ciò che era ancora rimasto in sospeso per i compiti di domani con foga, il volto di Sasuke a volte mi ritorna alla mente, ricomincio a scrivere indispettita mentre mi ricordo a poco a poco tutti i particolare del suo volto e del suo fisico. Butto di nuovo la biro sul quaderno e poso la testa sul braccio.
Tra tutti quei pensieri mi viene in mente Kiba e come qualche minuto prima, molto prima che la voce di mia sorella mi chiamasse, le lacrime cominciano a scendere copiose sulle mie guance ora arrossate.
Il foglio sotto di me si bagna ma non riesco a fermare le lacrime, non riesco a capire perché i miei occhi si stanno bagnando. Sto piangendo forse per Kiba o perché mi sento ancora una volta battuta da Sasuke-kun?

 

Mamma, aiutami.

 

 

Spalanco gli occhi, avevo la soluzione, li asciugo velocemente, apro la porta della camera e mi avvio verso la cucina.
Trovo il mazzo di chiavi sulla mensola, le prendo e le lancio nella direzione di Sasuke-kun; come mi aspettavo le prende al volo, sorrido compiaciuta.
« Accompagnami.»
« Dove Sakura-chan?» interviene mia sorella.
« A casa di Kiba.»
Sasuke non proferisce parola ma io aspetto.

 

 Aspetterò anche il giorno in cui capirà che io ho un ruolo nella sua vita e anche se ora non capisco quale, è un ruolo che solo io riesco a svolgere.

 

Aspetto… aspetto solo che si alzi e che mi porti dove ora c’è qualcuno d’importante.

~

Scusate il ritardo! Ma non ho nemmeno il tempo di ringraziarvi per le belle recensioni <3
Spero di trovarne altre nel prossimo!
Ecco il capitolo >3<
Scusate, scusate.

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Capitolo 4
*** Istinto ***


Istinto ~

 

 

 

Se sono in macchina con Lui, lo devo solo a Ten ten. Fortunatamente le sue richieste a Sasuke non fanno l’effetto che invece fanno a me, e cioè di una bambina troppo esigente.
Dovrei ringraziarla per tutto quello che fa, quando ritorno a casa mi devo ricordare di dirle grazie, visto che le sue esigenze sono sempre esaudite da Sasuke. Quanto vorrei che anche adesso ci fosse lei per smobilitare questa situazione, qui si va di male in peggio!
Troppo silenzio.

 

« Ho litigato con Kiba, lo so che non t’importa e che non me l’hai chiesto, ma volevo dirtelo.»
Niente, vuoto. Perché tutti questi fottuti uomini non rispondono mai quando parlo!?
« Vuoi sapere il motivo?» insisto.
« No.»
« Era una domanda retorica, ho bisogno di sfogarmi Sasuke-kun.»
Ma che! Nemmeno con una supplica mi degna di uno sguardo, io dico: perché farmi enormi seghe mentali del legame che mi unisce a lui, quando nemmeno mi caga?
« Oggi quando sono andata a scuola mi aspettava come sempre, era tutto normale come tutti i giorni, poi però mi fa una domanda strana e-… e io gli rispondo la verità ma lui non mi ha creduto! E quando dico che è geloso, lui che fa? Mi gira le spalle e se ne va. Non che m’importi qualcosa eh, ma quando sono tornata a casa ho pianto.»
“ Chi tace acconsente.”
« Se non t’importa niente allora perché stiamo andando da lui?» mi domanda.
Apro la bocca per dire qualcosa ma la richiudo subito dopo non sapendo cosa dire.
« Sakura, Sakura, Sakura.», accosta e spegne il motore, « Lo sai, le bambine noiose non mi sono mai piaciute, soprattutto se piangono per motivi stupidi e se in più, queste bambine vivono sotto il mio stesso tetto, ancora peggio.»
Vorrei proprio sapere cos’è che mi spinge a prendermi tutte queste offese gratuite, da uno che mi conosce appena per di più, senza riuscire a rispondere adeguatamente e abbozzando qualche parolina di rimedio.
Batto un pugno sullo sportello della macchina, facendola tremare.
« È questo quello che pensi di me? Che sono una stupida bambina petulante e noiosa? Beh tu di certo non sei da meno Sasuke-kun, ma come cavolo ti ha scelto mia sorella!»
Scendo dalla macchina con tanta foga da inciampare.
« Non mi aspettare.»
La portiera sbatte e il motore si accende, fortuna che sono davanti casa di Kiba.

 
Ma tu guarda se ora sono io la bambina petulante!
Suono il campanello pensando a cosa dire, svuotando la testa da quello che è successo due secondi fa; salgo le scale fino all’ultimo piano, alla porta trovo Kiba che mi aspetta, con aria piuttosto sconsolata.
« Posso entrare?»
Senza dire niente, mi fa largo e chiude la porta dietro di se, a casa ora siamo io e lui. Mi giro intorno per ricordare la dimora in cui ho messo piede e senza preavviso mi giro cercando di spiegare a Kiba per filo e per segno tutto il malinteso:
« Senti, non so come spiegartelo, dovrei farlo pensando ad un modo più facile per fartelo capire.»
« Mi vuoi lasciare?»
« No non quello, ma se te lo dico come lo direi ad un normale cristiano mi cacceresti fuori di casa.»
« Sei venuta per prendermi in giro?»
Okay, è davvero troppo, Sakura, ignoralo.
« Mmh, fammi pensare…» Mi siedo sul divano massaggiandomi la testa.  
« Istinto. Sì. È istinto. Ogni essere umano è dotato di un istinto animale, chi più chi meno tutti ce l’hanno. Tu reagisci a tutto per istinto, ma anche io che ragiono prima di parlare sono dotata di questo. Quello che sto cercando di dirti è che la mia voglia di avvicinarmi a Sasuke-kun è una cosa che dettata dal mio istinto! Non saprei nemmeno spiegartelo, ma anche se è scorbutico, qualcosa mi dice che ne vale la pena. Kiba, tutto quello che mi lega a Sasuke-kun è mia sorella! Ma dentro di me, il mio istinto è quello che mi fa avvicinare a lui. Non c’è niente di romantico, lo giuro.»
Meglio di così non lo saprei spiegare.
« Quindi mi stai dicendo che è tutto per un fantomatico “istinto”?»
«No! Cioè sì, hai capito.»
L’Inuzuka passa una mano tra i suoi capelli castani e sospira. «Non ha senso».
« Sì che ce l’ha! Kiba vedi, alla fine vengo sempre io da te, mai tu… tu, non vuoi capire» Allungo le mani per prendere le sue tra le mie ma le allontana voltandomi la faccia. Quello che andava fatto l’ho fatto mi rendo conto che non c’è più niente che mi trattiene lì; cammino verso la porta.
« Pensaci, ti prego.» Sono le uniche parole che dico poco prima di chiudere la porta, sbattendola leggermente. Sento già le lacrime pizzicarmi gli occhi.
Perché è tutto così sbagliato?

 

Esco dal grande portone nel momento in cui una folata gelida mi spettina i capelli rosati, le lacrime per il freddo s’immischiano con le lacrime per il dolore scendendo lentamente sulle mie gote rosse per il calo della temperatura. Soffio sulle mani che pian piano si fanno sempre più fredde, non sono vestita per una giornata così gelida, ho le calze sottili e il golfino viola troppo leggero.
Cammino per qualche metro e giro l’angolo verso casa mia, senza essere minimamente interessata se quel “coglione” mi abbia lasciata davvero a piedi, sapevo che l’avrebbe fatto. Faccio altri passi: destra, sinistra e ancora destra, fino a tre, quattro, cinque metri. Mi blocco di scatto quando collego che i miei occhi arrossati non si stanno sbagliando; sento il mio corpo svuotarsi. Mi aveva aspettata, mi aveva davvero aspettata. La sua macchina era lì.
Non m’importa cosa mi dirà, anche se è la più brutta o la scusa più stupida che ho mai sentito da lui, mi basta sapere che mi ha aspettato, che a me un po’ ci tiene.
Sbatto le palpebre e comincio a correre fino ad arrivare alla macchina, felice di non farmi tutto quel tragitto a piedi. Quello che però vedo attraverso il finestrino abbassato mi fa perdere un battito. Sento un caldo dentro prendere posto del freddo e del vuoto che prima provavo.
Mi abbasso e poggio le braccia sulla portiera, incrociandole, poso la testa su esse e guardo: Respira lentamente, la testa leggermente piegata e gli occhi chiusi. Anche se gli dico che non lavora mai e che è uno scansafatiche, lo sento ogni volta ritornare tardi da lavoro, mangiare poco e dormire altrettanto meno. Sasuke-kun è davvero molto impegnato.
Un venticello soffia spostandogli i capelli neri di qualche centimetro, lo vedo sbuffare appena. Sorrido a quella vista strozzando una risata, non vorrei per nulla al mondo svegliarlo.
Realizzo solo in quel momento cosa stavo facendo, arrossisco di colpo senza togliermi quel sorriso ebete dalla faccia, posando la fronte sulla mano. È una cosa così buffa ma non riesco a non guardarlo, ritrovandomi a mandare a quel paese il latte alle ginocchia per la posizione scomoda, il freddo, Kiba, mia sorella e la litigata di poco prima.
Lo so che sto guardando un ragazzo che già appartiene ad un'altra e so perfettamente che il mio cuore non è suo. Ma pagherei oro per sapere cos’è questo sentimento per lui, per colmare questa confusione che mi fa impazzire.
Silenziosamente comincio a piangere consapevole che rimarrò per sempre in bilico su dei sentimenti che nemmeno io so da dove provengono.

 
I suoi occhi pian piano si aprono, ancora una volta mi specchio in quel nero così profondo da farmi paura.
« Stai piangendo.» afferma Sasuke.
Scuoto la testa e sorrido.
« No, davvero, scusa se ti ho svegliato.»
« Mi stavi osservando mentre dormivo?» sbadiglia.
« Eri buffo, hai sognato per caso?»
« Non ricordo niente a parte l’inquietudine quando ti ho vista fissarmi e piangere.»
Faccio il giro e mi siedo sul posto del passeggero.
« Non stavo piangendo, ho detto, e poi tranquillo, mica ti volevo violentare nel sonno!»
Accende il motore e mette la retromarcia, mi guarda con il suo solito sorriso.
« Ne saresti capace.»
Sembra che ci goda a mettermi in imbarazzo.
« Forse sì.» dico sorridendo.
« Non avevo nessun dubbio.»
« Anche tu però, non mi sembri così casto come sembri.» ammetto trovandomi in difficoltà in questi discorsi.
« Ti sembro casto?»
« Mi sembri un tipo che ne può avere ogni notte una diversa ma che non se ne fa nessuna.»
« Non sei troppo piccola per parlare di queste cose?»
Il battito accelera.
« Diciassette anni è poco?» domando scettica abbassando il finestrino, sbaglio o fa caldo?
« Ti vergogni di parlare con tua sorella di queste cose e non con me?»
« Non stiamo mica parlando di come Kiba è bravo a letto, no?»
« Non intendo saperlo.» commenta guardando fisso la strada, sorrido divertita e metto la faccia fuori dal finestrino come mi capitava di fare da piccola.
« Non intendo dirtelo.» le parole sembrano portate via dal vento che sbatte sulla mio viso facendomi lacrimare ancora.

 

Qualche minuto fa stavo litigando con Sasuke, subito dopo lo stavo guardando mentre dormiva con occhi lucidi, ora mi trovo a scherzare con lui.
Riuscirò mai a colmare quel vuoto che provo dentro quando gli parlo? Riuscirò a sentirmi a mio agio con lui vicino?

 

« Senti Sas’kè-kun...»
« Hmm?»
« Grazie.»
«…»
« No, davvero! Grazie.»
« Sì, ho capito.»

 

 Sai, forse un po’ ti voglio bene Sasuke-kun.

~

 

Allora, ecco il capitolo quattro e devo dire che mi piace abbastanza, spero che non vi ho deluso come mio solito >3< . Ringrazio ancora chi recesisce che mi rende davvero felice e anche quelle persone che mettono in seguiti e preferiti questa Fic. Continuate così che se piace continuo davvero volentieri! Un Bacio a tutte 

Passiamo alle recensioni <333

Saku_Nami:  Ciao! Grazie per i complimenti però se fai così mi monto la testa e non va bene ahahahahaha  XD 

Kry333:  Ehila, per la svolta ogni capitolo che n'è una ma devi sapere che Sakura è davvero innamorata di Kiba. Quindi tocca aspettare <3 Spero intanto che ti sia piaciuto il capitolo e il pezzo SasuSaku. Bye ^^

Miss_Martel: Ciao, grazie per la recensione, spero che recensirai anche questa qui. No tranquilla non mi piacciono quelle cose, spero che continuerai a seguiera e si, ho messo il SasuTen e SakuKiba perchè non mi andava di creare coppie come il NaruSaku/SasuIno/SasuHina/SasuKarin/SakuSai  che sono comunque fanon. Grazie ancora! <333

DREEM: More spero che ti sia piaciuta! Poi noi parliamo su msn, ti voglio bene tesoro!

Rukia_chan: Grazie tante, spero che ti sia piaciuto il capitolo! Aspetto un tuo commento nel prossimo!

'cause Black Panther Never Give Up!  (cioè lo dovevo mettere xDD)      

Roby

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Capitolo 5
*** Segreto ***


Piccoli chiarimenti: So che la cosa può sembrare molto confusionaria, mentirei se scrivessi il contrario ma all’inizio della storia è davvero così. Anche a me quando l’hanno raccontata all’inizio ero molto perplessa e facevo domande a destra e a manca, però abbiate un po’ di pazienza che capirete tutto. Chiariamo vari punti e cioè: Sakura, pur sentendo di provare qualcosa di speciale per Sasuke non ha nessuna intenzione di lasciare Kiba per l’Uchiha, è solo troppo confusa e troppo presa da questi sentimenti che nemmeno lei riesce a capire. Sasuke ama Ten ten (??) e, forse non lo da a vedere ma anche lui sente qualcosa di speciale in Sakura.
Sakura non lascerà mai Kiba per Sasuke e idem con patate per lui. Ci vuole solo tanta pazienza, davvero tanta pazienza per arrivare al SasuSaku, ma ne vale la pena. Davvero.

 

 

 

~ Segreto

 

 

 

 

 

Mi giro più volte nel letto cercando una posizione comoda. Sbuffo e mi tolgo le coperte più di una volta finché non faccio cadere lo sguardo sul comodino. L’orologio che vi è posato sopra segna con le lancette le tre in punto del mattino.
Scendo dal letto infilandomi le pantofole e la felpa di Kiba, ripensandoci devo ancora restituirgliela, e mi dirigo in cucina.
« Mezzanotte o no, io ho fame.» bisbiglio camminando in punta di piedi e notando la luce della cucina ancora accesa.
Mi affaccio e piego le labbra in una strana smorfia, « Ti pare l’ora di lavorare?» chiedo avvicinandomi al tavolo.
« Devo finire delle cose.» dice quella voce da uomo, l’unica nella mia casa.
Il tavolino è pieno di fogli ben ordinati, un bicchiere di caffè e varie cartelle. Sasuke ne prende alcune, le apre, scrive qualcosa, annota su un libro e continua: legge i fogli, scrive qualcosa, ci pensa qualche secondo e continua a scrivere.
Alzo le spalle e mi dirigo verso gli scaffali della cucina. Prendo un barattolo di marmellata e il cucchiaio nel cassetto delle posate, mi giro verso Sasuke ancora in piedi e appoggio il fondoschiena al lavello.
Il tappo che si apre fa un po’ di rumore, lo poso sul marmo ed immergo il cucchiaio nella sostanza violacea.
« Ne vuoi un po’?» domando fissando il piccolo cucchiaio che si fa spazio nel barattolo.
« Non mi piacciono le cose dolci.»
« Va bene.» mangio il primo boccone sentendo il troppo zucchero arrivarmi al cervello. Leggo la targhetta del barattolo di marmellata: “ Ciliegie”.
« Okay, adoro la marmellata di ciliegie.» commento dondolandomi sui piedi, « È quella che abbiamo comprato al mercato vero?».
Annuisce continuando a leggere.

 

Passano i minuti e la marmellata a poco a poco sta finendo, così come il caffè che Sasuke continua a bere lentamente.
Continuo imperterrita a gustare la mia marmellata e infilare, tre, quattro volte il cucchiaio dentro il contenitore sperando che ci sia un altro barattolo pronto per essere svuotato.
« La stai finendo.»
« Sono depressa.»
« E la colpa è della marmellata?»
« Nah, è tua e basta.»
« Lasciane un po’ anche per tua sorella.», gira il discorso come fa sempre, e continua ad ignorarmi, come fa sempre. Possibile che non si chiedi nemmeno il perché abbia affermato una cosa del genere?
Sono sicura che non c’ha minimamente pensato.
« Uff, domani ne andrò a comprare altri due barattoli se è questo il problema.»
« Sei sicura che non ti venga mal di pancia con tutta quella roba?» chiede scettico. Rimango allibita da quella domanda perché riesco a sentire una nota di preoccupazione nel tono con cui me lo chiedo. Questo è il vero motivo di tutto?
Abbandono la speranza in qualche minuto, la lascio morire prima di aprire bocca e chiedere: “ per caso ti stai preoccupando per me?”, sarebbe inutile come è inutile credere che lui abbia un cuore come tutti gli esseri viventi.
Chiudo il barattolo quando sento la mia pancia ribellarsi e mandarmi una forte fitta al basso ventre. Contraggo la mascella e sospiro.
« Cosa stai facendo?» dico facendo il giro del tavolo e osservando ciò che c’è scritto sulle carte.
« Finisco il lavoro arretrato.»
« Sono dei documenti della-» le parole mi muoiono in gola.
« Sì sono della guerra.»

 Odio la guerra. Odio il rumore che facevano gli aeri sopra le case, odio i fischi assordanti delle bombe che cadevano e il tonfo e poi l’esplosione.
I morti, i feriti, la gente che urla, zolfo, cenere, macerie, tutto.
Mi sorge spontanea una domanda:
« Sas’ke-kun tu in guerra, dov’eri?»
« Sas’ke?»
« Rispondi alla domanda.» rispondo ferma.
Sospira e porta sulle sue labbra fini la tazza di caffè, « Ero un po’ più a nord del paese.»
« E hai ucciso qualcuno?»
« Se ce n’era bisogno.»
« Hai mai ordinato di uccidere?»
« Se ce n’era bisogno.»
« Sasuke-kun, sei mai stato contento di aver ucciso una persona anche se era il tuo nemico?».
Non ero disgustata da lui per quanto odiassi tutti i soldati, dai nemici ai nostri salvatori.
Da piccola li identificavo sempre come “angeli della morte” perché anche se da una parte erano gli angeli, si macchiavano sempre di un peccato troppo grande. Li ripudiavo tutti, li detestavo tutti, ero addirittura arrivata ai conati di vomito per il ribrezzo di quelle uniformi. Ma Lui, Lui non riuscivo a detestarlo, non riuscivo proprio. Lo vedo accigliarsi e non parlare; chiude i fascicoli e si alza come se non avessi detto niente, oltrepassando la mia figura esile.

Ne soffri molto non è così? infondo sei soltanto un uomo. È soltanto un uomo.

 

Scatto come una molla e lo raggiungo più velocemente possibile, allungo le braccia e l’intreccio sul suo ventre, stringo forte e poso la testa sulla sua schiena, ancora una volta ho la voce che trema.
«… Mi dispiace.» dico solamente mollando leggermente la presa. Non si muove di un millimetro, non ricambia l’abbraccio ne lo allontana. Rimaniamo così per un arco di tempo dove il mio petto combacia perfettamente con la sua schiena, sono sicura che il mio battito lui lo senta perfettamente perché il rumore che fa è simile ad un tamburo in preda alla frenesia.
« Lo so.» sussurra mentre lascio scivolare le mani via da lui, si volta a guardarmi e mi mette le mani sulle spalle, lo fisso con gli occhi lucidi.
« Mi dispiace anche a me.»
« Tu non centri niente, è la guerra. È così.»
Non riesco a tenere lo sguardo puntato su di lui quindi giro leggermente gli occhi a destra e guardo entrare una leggera luce dalla finestra. È questione di un attimo e mi balenano alla testa varie immagini ed un idea folle. Giro la testa violentemente e sorrido come una stupida.
« Sas’kè-kun devo farti vedere una cosa!» esclamo, « Non fare quella faccia, ci voglio pochi minuti a piedi. Sei vestito no?».
« Sakura, sei insopportabile.»
« Sbrigati e non dire stupidaggini altrimenti si fa troppo tardi.»
« Se non te ne sei accorta sono le quattro del mattino.» precisa.
« Dai, davvero ne vale la pena.»

 

 
Lo trascino a forza fuori casa e comincio a strepitare per la folle idea che qualche minuto prima mi è arrivata in mente. Controllo l’orologio sul polso di Sasuke ed accelero il passo trascinandomelo dietro.
« Si muore di freddo!» mormoro.
« L’idea è stata tua» sbuffa « io a quest’ora stavo già dormendo.»
Continuiamo a camminare tra discussioni, sbuffi e lamenti. Ma quando arriviamo la mia mente si svuota come successe anni ed anni prima.

 « Era come me lo ricordavo.» dico estasiata.
Mi sporgo dalla ringhiera e sgrano gli occhi per godermi meglio il paesaggio, avevo portato Sasuke nel mio rifugio segreto.
Ciò che vediamo era come me lo ricordavo qualche tempo fa, il mare sotto di noi che specchia l’arrivo dell’alba è davvero uno spettacolo che m’emozionava anche da bambina.
Uno stormo di gabbiani spicca il volo alzando un leggero venticello, sorrido portandomi una mano sui capelli.
« Non è grandioso?» urlò anche se Sasuke è affianco a me; la mia voce risuona.
« Come hai trovato questo posto?» mi chiede ipnotizzato dal paesaggio.
« Da piccola scappavo la mattina presto per venire da sola qui, nessuno lo conosce tranne me.» gli faccio l’occhiolino e ricordo quando da piccola scavalcavo il cancello di casa rovinandomi sempre i vestiti e sbucciandomi le ginocchia. Il cammino per arrivare il quel luogo non era facile, soprattutto se si voleva arrivare in tempo.
Tutti sanno che l’alba non nasce sempre allo stesso orario ma varia per i mesi e stagioni. Ma io, piccola com’ero, come potevo minimamente immaginarlo?
Ricordo ancora quando Tennie mi chiedeva cosa avevo fatto per procurarmi tutti quei lividi, alzavo sempre le spalle e rispondevo che non ne sapevo niente e che, molto probabilmente, non me n’ero nemmeno accorta. Avrei fatto di tutto per nascondere il mio segreto, per tenermi questo ben di Dio tutto per me.
Nel passare degli anni non mutai mai quel pensiero ma ora non mi trovo più da sola a godermi questo panorama, ora con me c’è anche Lui. Quel ragazzo che non è il mio.
 
« È un posto segreto, non dirlo a nessuno okay?»
« Se è segreto, perché mi hai portato allora?» chiede ancora fissando il sole alzarsi nel cielo.
Domande su domande, ancora. Se io faccio una domanda, Sasuke mi risponde con un'altra domanda e il più delle volte domande troppo difficili per me.

Cerco di nascondere il rancore in un sorriso, per nulla al mondo vorrei rovinare tutto questo.
« In verità dovevo portarci Kiba, ma poi ho pensato che tu eri la persona giusta con cui guardare tutto questo. Prendilo come una scusa per la domanda impertinente di prima.»
« Mi piace davvero…» risponde spostando lo sguardo verso di me « questo posto.»
Sorrido e guardo il cielo.
« Non pensi che per questo, vivere valga davvero la pena? E come se stessimo sotto lo stesso cielo, è stupendo.» dico guardando il cielo di un azzurro intenso. Sasuke non mi dice niente, continua solo a fissare il panorama con le labbra leggermente piegate in un sorriso, o così sembra.

 
Non so nemmeno io cosa volevo dire con “ sotto lo stesso cielo” ma ho sempre pensato che l’alba è sempre l’inizio di qualcosa e che il cielo è sempre una cosa che accomuna tutti quanti. Quindi Sasuke-kun, anche se siamo così maledettamente diversi e così maledettamente lontani, noi due abbiamo in comune il cielo. Noi due abbiamo in comune l’alba. Noi due abbiamo in comune il mio posto segreto.

 
« Spero che farai pace con Kiba.»
« Già, mi manca davvero tanto.»

 

Kiba, forse non era per noi due questo posto?
Eppure con te ho condiviso tutto.

 

« Ah, solo per dirtelo. Tu le domande impertinenti le fai sempre.»
« Sasuke-kun sei un idiota.»

 

 

 

 

 

« Sakura-chan, Sasuke! Dove siete?»
Una Ten ten molto preoccupata guardò nel bagno, in cucina e nelle camere. Ma del suo fidanzato e della sua sorellina, nessuna traccia.
« Che siano già andati via?» si domandò arrivando in salotto.
Ma i suoi occhi si addolcirono e i dubbi svanirono nel vedere due figure a lei molto note, dormire profondamente sul divano.

 « Dovrei comprare una di quelle “macchine fotografiche”.» pensò.

 

 

~

 

Il capitolo non è betato per mancanza di tempo!
Mi scuso per eventuali errori
E spero come sempre che chi sia piaciuto.
Ringrazio alle molte persone che hanno messo questa fiction in preferiti.
Siete degli amori <3

 

 

 

 

Kry333:  Sì esatto Sakura è comunque innamorata di Kiba, ma davvero la situazione è complicata perché succederanno delle cose, mooolte cose <3 come ti ho già detto niente a che fare con il tradimento o cosa. Spero che come capitolo ti piaccia e che continuerai a seguirmi. Grazie per le recensioni <33333

 Saku_Nami: Ah molte grazie per i complimenti, spero che questo capitolo ti sia piaciuto come quegli altri J

 Hele91:  Grazie anche a teee *w* contenta che ti sia piaciuta.

 Rukia_chan: Ecco a te il capitolo. Il precedente era davvero stupendo mi piaceva tanto anche a me, questo però non è da meno per i miei gusti. Comunque dimmi tu se ti è piaciuto!

 SakuraSsj:  Grazie Penny, questo capitolo non è in anteprima stavolta xD come ti sembra?

 DREEM:  Ehi tesoro, pensi che Kiba sia OOC ç___ç, tocca rivederlo allora. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il capitolo!

A presto tesoro <3

 Mi raccomando se avete tempo recensite e fatemi sapere cosa pensate di questa fiction!
Un bacio a tutte blèk <3
SasuSaku rules

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Capitolo 6
*** Imprevisti ***


~ Imprevisti

 

 

 

« Sasuke-kun sei un emerito cretino, te l’ha mai detto nessuno?» domando mentre soffio sul ginocchio sbucciato.
« Fino a prova contraria sei tu, quella che non riesce a portare un ridicolo motorino.» urla infuriato, leccandosi il rivolo di sangue che scende dal suo avambraccio.

Dal labbro spaccato esce del liquido rosso, il sapore ferroso lo sento sulla mia lingua. Passo leggera la mano sulle labbra, sporcandole di un rosso accesso.

« Più in la c’è una fontanella, ce la fai ad alzarti?» mi chiede porgendomi la mano. 

Maledetta me, maledetto lui, maledetto il giorno in cui sono salita su questo stupido motorino. Una frazione di secondo: io mi sbilancio, lui si sbilancia, andiamo a sbattere contro un muro, facendoci male solo noi due.

 
P e r f e t t o.  Due idioti con un motorino.

«No, non ce la faccio.» dico sentendomi le gambe tremare.

Mi guarda dall’alto e sbuffa scocciato, mi prende la mano tirandomi con forza. 

« C-che stai facendo?» domando imbarazzata vedendo le sue mani prendermi la vita e posarmi sulla sua spalla, come un sacco di patate.
« Non muoverti troppo Sakura. Sai, il tuo sedere non è una bella visuale.»

« Mettimi. Subito. Giù.» scandisco ogni singola parola, sentendo il viso in fiamme.

« Mollami Sasuke-kun!» urlo senza alcuna reazione, « Ti giuro che se fai qualcosa di strano, ti picchio!» lo minaccio rossa come un peperone.

Lo sento ridere, in quella frazione di secondo penso che dovrebbe farlo più spesso, sentire la sua risata mi matte allegria, è la risata più bella che io conosca.

« Sono fidanzato Sakura.» afferma.

« Come se non lo sapessi, ma dove mi stai portando?»

Finisco appena di parlare quando, finalmente, i miei piedi toccano il suolo. Una tremenda fitta mi prende il ginocchio. Subito giro la manovella della fontana e posiziono, sotto il flusso dell’acqua, il ginocchio sanguinante. I momenti in cui l’acqua scorre sento il bruciore attenuarsi e la ferita pulirsi.

Ha il braccio posato sulla fontana pubblica e lo sguardo divertito, divertito di me.

« Stupido, è colpa tua se sono caduta!», lo schizzo bagnandogli la maglia nera « Così impari.»

« Sei una cretina.» afferma asciugandosi le gocce d’acqua con la mano.

« Mai quanto te, hai rovinato la mia prima volta in motorino.» pigolo strappandomi una parte della mia maglia per bendare la ferita.

Non do nemmeno peso a quello che faccio ma subito mi guardo la pancia scoperta.

La mia bocca che forma una piccola “o”, fa uscire una leggera esclamazione quando connetto che ho un ragazzo affianco.
Mi copro la pancia con le mani e alzo lo sguardo verso il suo, sbalordito.« Che idiota.»
« Mi ero dimenticata che c’eri!»

« Appunto.»

Si sfila la maglia e me la lancia, « Copriti.» mi dice atono.

« E tu, che ti metti?»

« E’ primavera, posso stare senza maglia, tu no.»

Quando m’infilo la canotta, il suo profumo mi da alla testa; questo odore è il profumo che ha quando indossa la sua divisa e questa maglia nera ne è piena.
Non è un profumo dolce, non è nemmeno amaro, ma è un profumo che mi piace, mi piace da morire.
« Torniamo a casa?» domanda sciacquandosi le braccia graffiate.

« Ma come, non abbiamo la macchina, stiamo in un parco desolato e il motorino sta lontano dei metri.», provo a fare qualche passo e ci riesco a stento.

« Non riesci a camminare?»

« No, mi dispiace sono solo un peso.» sorrido forzata, ho l’impressione che anche lui lo pensi, ma il fatto che non mi dica niente, mi fa sentire sollevata. A volte il suo silenzio mi rassicura.
« Su, sali.» mormora avvicinandosi e mostrandomi la schiena.
« Come prego?» chiedo scettica.

« Vuoi rimanere qui? Sali e non parlare.»

Non trovando altre scuse e non riuscendo a rispondere con la dovuta acidità e rigidezza di cui sono dotata, mi avvicino a lui poggiando le mani sul suo collo per tenermi stretta;
mi alza come se fossi un peso piuma, tenendomi poco più sotto il fondoschiena, il contatto con la sua pelle fredda mi fa rabbrividire, anche se sento pian piano le orecchie infiammarsi.
« Ce la fai?» domando preoccupata.

Mi fa segno di sì e comincia a camminare. Durante tutto il tragitto, il moto dei suoi passi, l’abbassarsi del suo torace e il sole accecante mi fanno assopire, mentre penso a quanto mi manca Kiba, a come vorrei averlo vicino a me, a come mi sento a mio agio adesso, qui con Sasuke. Penso a Ten ten che ci starà aspettando impaziente e la sua faccia quando ci vedrà.

Penso che un dopo-guerra così, non me lo sarei mai aspettato.

« Stai dormendo?»
« Mmh, no.»
« Come sta il cane del tuo ragazzo?» domanda a brucia pelo.
« Ti stai preoccupando per me?»
« No, se ti addormenti pesi di più, devo tenerti sveglia.»
Piego la testa di un lato e la poggio sulla sua spalla, « Non vuole parlarmi. Aspetto che si calmi.»
« Prima o poi ritornerà da te con la coda in mezzo alle gambe. A meno che non abbia capito con che tipo di ragazza si va ad incasinare.»
Il mio piede saetta sulla sua coscia, lo sento imprecare. « Scusa, non l’ho fatto apposta.» ripiego ironica, socchiudendo gli occhi.
« Sei manesca.»
« Sei uno stronzo.»
« Ci può stare.» dice con voce lievemente divertita, mentre sorpassiamo una coppia di fidanzati. Ci guardano con sguardo d’intesa. Ma quale intesa e intesa, noi non siamo mica fidanzati!
Sospira, lo faccio anche io a mia volta.
« Devo dirti una cosa.»
« Bella o brutta?»
« Bella, penso.»
Ci fermiamo al bar per qualche minuto, stanchi morti. Mi fa scendere e mi fa sedere su una sedia. Rimaniamo in silenzio finché il cameriere non lo rompe. Senza sapere io cosa vorrei ordinare, lo fa lui per me prendendomi una limonata.
« Cosa volevi dirmi?» chiedo curiosa, muovendo su e giù la gamba dolente e girando la cannuccia tra le mani.
« Io… beh vedi-» si ferma prendendo ancora fiato, « ho chiesto a tua sorella di sposarmi.»
Mi stacco dalla cannuccia e sorrido, « Ah bene era-…» spalanco gli occhi facendo cadere la limonata sull’asfalto incandescente per il sole, « -COSA?!»
Mamma, ora muoio.
« Hai capito.»
Mi alzo dalla sedia, zoppico fino a lui e lo guardo con le lacrime agli occhi. In una frazione di secondo e mi butto tra le sue braccia sorridendo.
Rido come una cretina « Come sono contenta!»
Come sono contenta!
« Pensavo l’avresti presa peggio.» dichiara sollevato.
« E perché scusa, ti sposi!? Perché dovrei stare male?» continuo a piangere staccandomi da quell’abbraccio.
« Io, non lo so. Non lo so.» ghigna divertito e posa degli spicci sul tavolo. Mi riprende come prima e ricomincia a camminare.
 Questa volta io non parlo; gran parte della limonata è finita per terra, quel poco nel mio stomaco sta formando acidità. I miei occhi non la smettono di piangere e la testa mi fa male per il troppo caldo. Fa troppo caldo per essere primavera.
E stavolta mi addormento, fregandomene se per lui peso di più.

 

Quando arrivai a casa, Ten non era ancora arrivata, sulla scrivania della mia stanza c’era un foglio con scritto:

Mi ha chiesto di sposarlo.

 

 Sorrisi ma buttai subito dopo il bigliettino nel cestino affianco al letto. Mi chiusi in bagno dicendo a Sasuke che ci sarei rimasta per un po’ di tempo.
Aprii l’acqua del bidè posandoci il piede dentro, liberai la ferita dalla stretta della benda e la bagnai ancora.
La ferita ancora aperta la disinfettai con l’acqua ossigenata, quella che da piccola mi faceva sempre piangere per il bruciore. Questa volta non piansi, osservavo il bruciore crescermi sulla ferita e il freddo dell’acqua infrangersi sulla mia gamba.
Ordinai a me stessa di non piangere, ordinai a me stessa di non fare la bambina su queste cose. Chiusi il rubinetto del bidè decisa a farmi una doccia fredda. Il getto d’acqua non mi liberò solo dal senso di sporco e dal dolore del ginocchio, mi liberò anche del suo profumo.

Le lacrime cominciarono a mischiarsi con le gocce del getto mentre confusa mi chiedevo per quale motivo tutto questo mi faceva così male.

Kiba ti prego, torna da me.


Sentivo come se stessi morendo di solitudine.


~

scusate il ritardo, causa: " Come si fanno i..bambini?"  
leggetela, ne vale la pena <3

Sicuramente avrete capito poco del perchè Sakura piange.
Ho già spiegato che lei si sente legata un certo senso a Sasuke... l'idea che si sposi con la sorella
la redenve felice, molto. Ma il fatto che anche lei prova qualcosa per lui la fa sentire
sola :(
Infatti lei a fine capitolo fa " Kiba, torna da me"
Capirete, come sempre molto più avanti, questo capitolo era solo trasitorio ai prossimi <3
byeee



Hele91: sì è vero sono legati ed è difficile, ma devono succedere troppe cose per capire. Ci sarà un momento in cui Sakura rifiuterà Sasuke e non ti dico quando :(
ci saranno troppo impicci e troppe cose belle e brutte che ancora devo scrivere <3 A presto Hele_chan

Saku_Nami: sei davvero troppo buona >< così mi fai arrossire xDDD . Il paesaggio è davvero bello, te lo posso assicurare :) , spero in una tua recensione <3 mi fanno davvero felici

SakuraSsj: ti è piaciutoooo? Tu sei la prediletta che legge questa storia in anteprima, non ti senti onorata di tutto XD ? TI VOGLIO BENE

DREEM: Ma che dicii! Io le tue considerazioni le adoro <3 mi fa piacere che ti piaccia la fiction e come scrivo, sapere che la trovi bella mi riempe il cuore. Kiba è difficilissimo da fare >< e la marmellata di ciliegie è buonissimaaaa ahahah ti adoro Hina-chan

881: Una nuova arrivata a recensire, che onore xD! Comunque grazie tante, fa molto piacere sapere che le mie fiction piacciono, spero che questo capitolo non ti abbia deluso <3 A presto!


Ringriazio i 12 che l'hanno messa in preferiti e i 31 invece dei seguiti <3 vi voglio bene!


P.S:   consiglio questo video SasuSaku, l'ho visto troppe volte e mi piace da morire  http://www.youtube.com/watch?v=09JjHvrSq64

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Capitolo 7
*** Confusione ***


Ogni angolo della mia pelle bruciava al suo contatto, le mie labbra che cercavano ripetutamente le sue, le sue dita sul mio corpo. Ansimo, quando sento che spinge dentro di me. Stringo le sue spalle, soffocando il suo sorriso soddisfatto con le mie labbra.
Non ricordavo che il sesso mi piaceva così tanto.

 

~Confusione

 

 

 Compro il mio corpo con la coperta, sfilando dalle labbra di Kiba la sigaretta appena accesa.
«Non dovresti fumare, fa male.», la porto anche io sulla mia bocca e aspiro. Il fumo che entra nei miei polmoni, mi brucia la gola e mi fa tossire.
Kiba sorride «Che stupida.»
Aggrotto le sopraciglia e faccio un altro tentativo: poso la sigaretta sulle mie labbra, tiro e butto tutti il fumo nell’aria. Tossisco ancora.
«Non mi piace il fumo» dico passandomi la cicca tra la mano e l’altra.
«Perché stai fumando allora?» mi chiede prendendomi la sigaretta da mano e spegnendola nel posacenere. Faccio spallucce e lo bacio leggermente, metà del lenzuolo mi lascia scoperta.
«Mi sei mancato lo sai?»
«Trovami un ragazzo più bravo di me a letto.» esclama felice passandomi un braccio intorno alla vita.
«Pensavo che ci saremmo lasciato, non l’avrei sopportato.»
«Se non ti decidevi a chiamarmi alla fine l’avrei fatto, non riuscivo a stare senza questi capelli rosa. E poi a letto sei un fenomeno!»
Il mio cuscino sbatte violentemente sulla sua faccia divertita. Per quanto Kiba a volte possa sembrare dolce, il suo carattere selvaggio e rozzo viene sempre a galla. Quando ci siamo conosciuti eravamo sul treno per tornare a casa, mi fece ridere come una stupida; lui conoscesse la vera me, quella selvaggia e maschiaccia, quella che a qualcuno nascondo sempre. La vera me, che non ha mai visto nessuno, forse.
«Quand’è il matrimonio di tua sorella?» domanda.
Faccio spallucce ed indossa la mutandina che trovo sotto al letto «Non ricordo»
«Come fai a non ricordarti quando tua sorella si sposa!», sembra stupito dalla mia affermazione.
«Senti mi accompagni tu a casa?»
Mi guarda pensieroso e sospira affranto, prende i pantaloni e l’infila velocemente, arriva verso di me prendendo il mio volto fra le sue mani e mi bacia. «Stai male per questo?»
Sbarro gli occhi, li sento pian piano inumidirsi, rispondo alla domanda con voce tremante e poco sicura: «Ti sbagli, non è così»
«Perché se lo è, io non so che fare.»
Appoggio le mani sulle sue braccia spingendomi verso di lui, gli sfioro le labbra con un casto bacio, cadendo poi di peso sul suo torace nudo.
«Non devi fare niente. Ti amo e di dovrebbe bastare.» lo rassicuro sentendo le sue braccia robuste avvolgermi in un abbraccio. Forse mi devo ricredere su di lui, anche Kiba prova quello che provo anche io.

 

Quando mi baciò davanti al portone di casa, la sua lingua che percorreva la mia bocca accarezzando la mia con decisione, ero sicura che quel momento non si sarebbe più ripetuto. Avevo l’impressione che Kiba fosse troppo lontano da me.
Quello che mi preoccupava però, era che queste incertezze nascevano dove si celavano i miei sentimenti per Sasuke. Non fermai quel bacio, prima più che mai avevo bisogno che continuasse.

 

 

Scuola (giorno dopo)

 

 

«Quella faccia non mi piace», ride Naruto, spingendomi.
«Ma smettila!» ricambio il sorriso.
Uzumaki Naruto, lo studente più incapace del mondo, nonché mio migliore amico e compagno d’infanzia. Per quanto la sua incapacità nel tenere un libro aperto m’inquieti alquanto, Naruto è l’unico che riesce a tirarmi su di morale. A differenza di Sasuke, che mi trascina dal paradiso all’inferno con no chalance, Naruto riesce a farmi dimenticare tutto con le sue battute stupide. Ci fu un tempo in cui pensavo che io e lui saremmo finiti insieme, nel bene o nel male; andando avanti questo pensiero è   morto, non ricordo nemmeno per quale motivo, però mi resi conto che la nostra, era solo amicizia. Troppo pura e bella per essere un amore o semplicemente perché…non ci amavamo. Purtroppo era così, visibile persino a occhio nudo il nostro disinteresse come “fidanzanti”, non che Naruto sia brutto, i ragazzi solari mi sono sempre piaciuti, ma niente. A me basta così.
«Davvero, sei orribile con quella faccia!», lo sguardo che gli rivolgo, era tutto tranne che dolce e amorevole, «Vuoi morire giovane?» minaccio io. 
«Ma che dici, aspetta almeno che mi sposi con Hinata, poi si vedrà.» riesce a zittirmi con quella risposta. Non c’è alcun dubbio, ha davvero seri problemi.
«Ok, spiegami…di grazia, perché dici che ho una faccia orribile almeno» chiedo frustata varcando il cancello della scuola.
Inclina la faccia da un lato e guarda pensieroso le nuvole. Che stia pensando davvero?!
«Ti vedo stanca…»

Ieri, sono stata da Kiba.
«… Parli poco-»
Non abbiamo più niente da dirci, forse.
«-Mangi anche poco!»
Questa se l’è inventata al minuto.
«Sei spenta.»
Cos…
«Non sorridi più»
Oh
«Hai gli occhi rossi e le occhiaie» si avvicina toccandomi sotto gli occhi, come per delimitare la zona di cui si riferisce, «Cos’hai?».
Fermo lo sguardo sul suo.I miei occhi sono pesanti. «Ti va di parlarne?»

Complimenti Sakura, colpita ed affondata.
«No. Non è niente.», giro i tacchi e mi dirigo dalla parte opposta della sua, mi starà osservando frustato ma lo conosco, non farà niente, non mi seguirà.
Dovrò cavarmela da sola anche oggi e camminare finché non arriverò a casa.

Kiba, Kiba, Kiba.
«Davvero hai intenzione di fartela tutta a piedi?» la voce profonda di Sasuke mi spiazza.
«Voglio dimagrire, almeno il vestito da damigella mi entrerà alla perfezione» rispondo con tono neutro, troppo neutro per una come me.
«Sakura, domani è il matrimonio, sei sicura di stare bene?»
Mi giro radiosa, facendo carico d’ipocrisia e falsità tanto da farmi schifo.
«Sì, voglio che il vostro matrimonio sia perfetto, tranquillo Sasuke-kun non ti deluderò.»
Sorride a stento, «Bene».
Continuo a camminare sentendo come eco dei miei passi quelli di Sasuke.
«Finiscila di seguirmi»
«Abitiamo delle stessa casa.»
«Fai un'altra strada, ce ne sono tante!» dico irritata, guardandomi le scarpe da passeggio bianche.
«Si può sapere che hai?»
«Ma cosa vuoi che abbia se non lo so nemmeno io! Finitela tutti con questa storia. Sto una meraviglia.»
Mi supera senza guardarmi negli occhi, sento il suo corpo vicino al mio ma così, lontano da me. «Patetica.»
E’ un leggero sussurro che sento solo io, ma non mi muovo, non accenno una parola. Sto zitta ed aspetto che se ne vada, che sia abbastanza lontano per non vedermi, per non vedermi soffrire per sentimenti che nemmeno io conosco.
Non lo amo, non mi piace, è il quasi marito di mia sorella. Cos’è questa cosa che mi preme nel cuore allora, cos’è questa fottutissima sensazione che sembra svanire quando sono con lui.
Naruto non può aiutarmi.
Kiba non può aiutarmi.
Nessuno può aiutarmi, alla fine mi trovo sempre da sola davanti al mondo, a piagnucolare come una bambina piccola. O si cresce da soli o non si cresce affatto, è così che gira la mia vita; il fatto è che io non sono sola, ma c’è il vuoto dentro, mi irrita. C’è un  vuoto che preme tanto da farmi male.

La verità, è che la verità non la so nemmeno io.

 

 

«Ti entra il vestito?» mi chiese Ten ten dolcemente.
Il mio sguardo vuoto la fece rattristare, «Mi va un po’ largo.»
«C’è qualcosa che non va?» domandò. Ancora.
«No, tutto ok»
Sentì una scarica di vomito.

 

«Sakura-chan, domani è il matrimonio…»
Corsi in bagno.

~

Povera Sakura, la sto facendo una schifezza. 

Ma non è sicuramente colpa mia, la storia originale è così.

NON PERDETEVI IL MATRIMONIO DI TEN TEN E SASUKE.

Che succederà? ùù

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Capitolo 8
*** Il matrimonio ***


~ Il Matrimonio

 

 

Ed eccomi qui, non l’avrei mai detto, prego il buon Dio che non svengo all’istante.
Il vestito mi pizzica, la cerimonia mi fa addormentare, il mal di pancia da ieri sera ancora non mi è passato, fortunatamente me la sono cavata con un “ ansia pre-matrimonio” anche se il matrimonio non è di certo il mio.
Devo fare mente locale, sì assolutamente, del perché la mia vita sia così orrenda.
Il motivo per cui mi trovo in questa miserabile chiesa, ad un matrimonio a cui dovrei piangere di gioia e a cui dovrei, specifichiamo, essere felice, è per quello di mia sorella con Sasuke.
Conosciuto subito dopo la guerra, all’inizio con lui ero molto distaccata, ma pian piano ho cominciato ad avere un po’ più confidenza, non riuscendo a levare quel maledetto “kun” dopo il suo nome.
Ho cominciato ad avere una specie di “rapporto”, se così si può chiamare, con lui dopo un po’ di mesi, ma appena lo feci il mio ragazzo troncò con me. I giorni passavano e sentivo qualche cosa di strano, sentimenti dico, per mio cognato. Non era una cosa normale a dirla tutta, visto che non mi piaceva. Non che sia brutto, bestemmierei dicendo il contrario, ma non trovavo niente in lui, forse perché era già proprietà di mai sorella. Come specificai un milione di volte, se non di più, se avessi conosciuto Sasuke quando ero più piccola, molto probabilmente gli sarei andata dietro come poche. Cosa che non è accaduta, fortunatamente. Passano ancora i giorni, il Rapporto con Sasuke, ora è un benedetto rapporto, con la “r” maiuscola. Con lui mi diverto, ci sto davvero bene. Ci fu un periodo in cui era tutto così perfetto da far paura, anche con i soliti litigi targati:Sasuke e Sakura.
Ma, non so spiegarmi esattamente il perché, quei sentimenti, non volevano salire a galla. Non capivo cos’erano, non capivo da dove venivano. Sapevo solo che le mie viscere e il mio cuore dicevano: “ Provi qualcosa per lui.”
Ma cos’era, se non amore?
Arrivò il giorno in cui mi disse che si sposava. Sentii tristezza mista a felicità. Era tutto così strano. Non parlai con loro per settimane, solo se c’era bisogno di qualcosa di realmente urgente. Mangiavo a stento, dormivo poco. Il perché non lo sapevo neanche io.
Mi rendo conto di non esser stata un ottima damigella, ma è stato più forte di me.
Ero triste per un motivo che nemmeno io conoscevo e mi dannavo per capire cos’è quella cosa che mi abbatteva. Scordo qualche particolare? Ah si, ho fatto pace con il mio ragazzo che crede che sia innamorata di mio cognato.  
E mentre premo le meningi per ricordarmi particolari dei momenti miei e di Sasuke, ricordandone parecchi; Ten Ten è già arrivata, i coro e già partito e l’omelia è già un bel po’ di strofe avanti da dove ero rimasta. Con discrezione Ino, seduta affianco a me, mi gira il solito foglietto che ti danno in chiesa, per seguire meglio tutta quella ninna nanna – sono credente ma gli occhi mi si chiudono da soli, non ci posso fare niente- e mi fulmina con uno sguardo che dice: “Stai più attenta”.
«Che c’è?» mi giustifico io.
Continua la cerimonia, guardo gli invitati tutti assorti. C’è chi piange, chi sta in procinto di una bella dormita e ci sono alcuni amici di Sasuke in divisa. Vedo Naruto con la testa poggiata sulla spalla di Hinata e uno Shikamaru prendere tutta la lunghezza della panca per schiacciare un pisolino. Ma c’è chi è attento, come un signore sulla trentina che non conosco, dai capelli mori e dai lineamenti familiari, mi da l’impressione di un Uchiha. Lo guardo e passo oltre, minimamente interessata a conoscerlo.
Senza accorgermene, il mio sguardo va a finire sui due sposi. Ma non su Ten ten (il suo abito bianco classico lo conosco merletto per merletto), bensì su Sasuke.
Il vestito da sposo nero gli sta davvero bene.
Penso che sono rimasta a guardarlo per un bel po’ di tempo, visto che ho ancora impresso nella mente tutti i particolari della sua faccia, fino alle sue scarpe eleganti. È davvero affascinante e… bello.
Chiudo gli occhi e faccio un sospiro, una gomitata mi arriva sul ventre. Ino mi guarda ancora come se volesse uccidermi. Perché non lo fa allora? Mi leverebbe da questa scomodissima situazione!
Frugo nella borsetta di pizzo rosa, prendo il pacchetto di fazzoletti e ne sfilo uno. Con non curanza lo passo sugli occhi, abbozzando una faccia triste; dalle retrovie sento:
«Guarda, la sorella della sposa si è emozionata!».
Sorrido leggermente, era quello ciò che volevo.
Le lacrime non scendono e se scendono solo per il rancore e la tristezza che mi porto dentro. Ma se le lacrime non vanno da Sakura, Sakura va dalle lacrime. Ho provato più volte a farle scendere, sforzandomi, alla fine optare per “fingere di piangere”, anche se è un atto ignobile, mi sembra la cosa migliore da fare.
«Io, Ten Ten…»
Cavolo.
Ora svengo davvero. Dio, Dio, Dio, non voglio sentire. Non voglio sentire.
Sento comprimere dentro, ho l’impulso di tapparmi l’orecchie ma non posso. Rimango fissa a guardare quella scena.

Non voglio sentire, dannazione.
Continua a parlare, a dire cose come: “prometto” e “fino alla fine dei miei giorni”, sento un vuoto farsi spazio nel mio stomaco.
Non riesco nemmeno a tirare un sospiro di sollievo che parla Sasuke.
«Io, Sasuke Uchiha…»
Mi sento pian piano morire. Non ho alcun bisogno d’implorare che le lacrime scendano, perché lo fanno da sole. Due enormi gocce d’acqua che varcano il mio viso e cadono sul pavimento della casa di Dio. Sorrido amaramente soffocando un singhiozzo, metto la mano davanti alla bocca e stringo le palpebre sperando così che le lacrime non scendano. Risultato penoso, continuo a piangere con un amaro e felicità dentro che potrei esplodere.
Sento qualcosa spegnersi piano.
«Ei cos’hai?» mi chiede Ino posandomi una mano sulla spalla nuda. La guardo e sorrido, faccio cenno di non preoccuparsi e mi asciugo le lacrime, «Sono felice per loro».
La mia amica mi guarda perplessa, sembra non credermi, ma alla fine si arrende come ho fatto io, a pensare che davvero vada tutto bene e che sono davvero felice per loro. Perché lo sono.
Si scambiano le fedi, quelli che Sasuke, Ten e io (a malincuore per i sentimenti segreti che mi porto dentro) abbiamo dovuto scegliere. “Abbiamo” perché alla fine il mio parere, a quanto sembrava, era molto importante.
Sasuke mette la fede dove c’era l’anello che Ten Ten mi diceva di aver ricevuto da lui, nessuno sapeva quanto l’avessi invidiata.
Mi rendo conto solo quando penso che non avrei più assistito ad un matrimonio, che non mi sono nemmeno accorta che si sono già detti, “Si, lo voglio”.
Penso immediatamente di esser stata molto fortunata perché non avrei retto, anche se non so il perché. Guardo le lancette dell’orologio,  questione di minuti e il matrimonio sarebbe finito. Non vedo l’ora.
L’unica cosa che sento uscire dalla bocca del parroco, fu l’unica cosa che mi sembrava aveva fatto bloccare il tempo.
«Se qualcuno ha qualcosa in contrario a questa unione, parli ora o taccia per sempre.»
V u o t o.
Vedo gli occhi di Ino guardarmi, quelli di Naruto e anche di Hinata. Come se la maggior parte della gente stesse guardando me. Anche Sasuke lo fa di sottecchi.
Alzo gli occhi all’altare come se ci fosse un punto di fuga per la mia rovina, sì forse è quello, devo solo dire “Mi oppongo!”.
Apro la bocca, Ino mi guarda con un espressione indecifrabile, lo sto per fare, lo faccio.
Io mi oppongo.

Ma, perché mi oppongo?

Richiudo la bocca realizzando la risposta. Non c’è nulla di sbagliato in questo matrimonio. Non c’è niente per cui dovevo fermarlo. Non c’è un cazzo.
Quando ancora il silenzio regna sovrano in questa catapecchia, faccio il segno della croce e volto le spalle ai due sposini, dirigendomi verso l’uscita. Fregandomene di Ino che mi chiama, dello sguardo di tutti e anche di quello di Naruto, mi dirigo fuori da quell’inferno.
Mi siedo su una panchina, apro la borsetta e prendo il pacchetto di sigarette.
E pensare che ho sempre odiato fumare.

 «Stupida Sakura. Stupida, stupida.» continuo a dirmi maledicendo il mio egoismo. Ma cosa avevo intenzione di fare, dico! Volevo mandare all’aria il matrimonio di mia sorella per sentimenti che non esistono? Per emozioni che non hanno un nome? E in più, Dio! Io sono fidanzata, per l’amore del cielo e Sasuke, Sasuke non mi ama. Cretina di una Sakura e tutti che ti guardavamo come per metterti alla prova. Lo sapevano loro, non è così? Sapevano che stavi per cedere, che stavi per mandare a puttane tutto. Loro sapevano. Ma non potevano fare niente come sempre! Devi sempre cavartela da sola Sakura, queste confusioni sono le tue, non le loro.
Le mie mani tremano mentre sbatto leggermente la sigaretta per far cadere la cenere. Le pallide mani tremano per quello che stavi per fare. Si dimenano nel vedere la folla uscire e il riso gettato in aria per gli sposi.
Ma non importa, perché hai detto addio a tutto.
Sento gli applausi e le congratulazioni urlate al vento, schiamazzi e pianti di felicità, rumore di macchine fotografiche.
Pian piano tutti si stanno facendo le foto con Sasuke e Ten ten; ma nessuno, ne Ino ne Naruto viene da me.
Finisco la sigaretta e sento come se mi fossi liberata da un peso enorme.

 

«Sakura-chan! Vieni a farti la foto, corri!» urla Ten ten sventolando la mano verso la tua direzione, lo sguardo che mi rivolge Sasuke non mi fa nessun effetto.
«Arrivo!» grido a mia volta, mentre le distanze tra me e loro vanno diminuendo.

 

“Coraggio Sakura, ormai hai lasciato tutto alle spalle. Addio stupidi sentimenti, Addio Sasuke-kun. Ormai non siete più niente per me. Non lo eravate e non lo sarete.”
Mi affianco a Ten e l’abbraccio, giro lo sguardo verso la macchina fotografica e sorrido. Proprio quel mio sorriso radioso, quello falso.
 Rinuncerò a dare un nome ai sentimenti che provo per te Sasuke-kun, ormai non conta più niente. Non è mai contato.
Ragazzo o marito di mia sorella non fa nessuna differenza, questi sentimenti sono solo uno sbaglio.

 

 

Cerimonia

 
«Ma ti sta bene tutto questo?»
«Sì.» porto alle labbra una seconda sigaretta, il piatto ancora pieno di pesce e contorno.
«Non mangi niente?» mi chiede Naruto guardandolo come un avvoltoio.
«Mangialo tu. Io ho mal di stomaco non vorrei vomitare ancora.»
Naruto mi ringrazia e mi ruba il piatto da sotto mano, Ino continua a guardarmi con aria preoccupata, Hinata fa lo stesso.
Faccio oscillare lo sguardo dalla mora alla bionda per più volte.
Sorrido «Guardate che sto bene.»
«Spiegami il pianto che hai fatto in chiesa allora!» esclama irritata la bionda, togliendosi le scarpe e massaggiandosi il tallone.
«Era un pianto di felicità, mia sorella si sposa non è normale?» spiego, guardando la mia amica.
«Si Sakura-chan» inizia Hinata, «Non diciamo per quello, m-ma ecco… Tu non provi qualcosa per Sasuke-san?»
«Ma che dici, io amo Kiba! Non dire cose del genere» ma dai, che posso provare per Sasuke?
«Oh, un altro attacco di nausea.»
«E così si scoprì che Sakura era incinta.» scherza Ino facendo andare di traverso il gamberetto a Naruto e facendo diventare Hinata rossa.
«Ma non dirlo neanche! Io e Kiba usiamo sempre le precauzioni e poi sono troppo giovane!» intervengo io, buttando la cicca per terra.
«Sto mangiando, se non ve ne siete accorte!»
«Dillo che sei incinta!»
«I-ino-chan!»
«Ti ho detto di no!»
Non è certo il momento di litigare ma l’impulso di tirargli i capelli è più forte di me.

 
«Chi è incinta?»
Mi girò con una lentezza da film di Hollywood, incontrando il suo sguardo per la prima volta in tutta la giornata. Vorrei non averlo fatto, sento le gambe tremarmi. Cazzo!
«Nessuno.» mi salva Ino prendendo parola.
«Stavamo parlando delle probabilità che Sakura Haruno, conosci? Sia incinta.»
Storce il naso infastidito da quella leggera presa in giro e mi porge la mano controvoglia.
«Vieni.»
«Prego?» cioè, intende invitarmi a ballare così? Lo faccia almeno come si deve, per favore prima che muoia.
«Di solito dovrei ballare con la madre della sposa, ma in questo caso.» si ammutolisce.
Lo sguardo che gli riservo è di odio profondo, ma come una stupida accetto. Stupida.
 

Mi porta in mezzo alla pista, poso le mie mani sulle sue spalle e sento la sua presa sui miei fianchi. Balliamo senza dire una parola, troppo attenta a vedere dove metto i piedi e troppo imbarazzata per reggere il suo sguardo color pece.
«Sakura, si balla vicini.»

E ti pareva!
Mi avvicino come dice, ed io che mi ero allontanata apposta. Non riesco nemmeno più a sopportare questo silenzio, è insostenibile.
«Ho deciso di lasciar perdere quegli strani sentimenti che provo per te.»
Non risponde.
«Alla fine erano solo stupidaggini, erano delle bambinate.»
Non risponde.
«Se ci metto la parola fine è meglio, perché non provo niente di niente.»
Nulla.
Continuiamo a ballare, finché la musica non finisce, lì mi stacco da lui senza alcun rimpianto. Basta così, questo è il meglio che io e lui possiamo fare, insieme.
«Pensavo che avresti urlato “Mi oppongo” come una cretina.» dice quando sono ormai abbastanza lontana.
Mi giro sorridendo beffarda, «Dillo che ci speravi.», un ultima occhiata e tutto fini, proprio com’era iniziato. Dal nulla.

 

 

«Io non ti credo che stai bene.»
«Pensala come vuoi Naruto.»
«M-ma stai piangendo?!»
«Sto bene ho detto, voglio solo andare da Kiba.»
Io. Sto. Bene. Credetemi.


~

Ora mi ucciderete ma va bene così, sono i rischi del mestiere.  Come vedete li ho fatti sposare <3 *fugge*

Mi dispiace che non posso rispondere alle 8 recensioni! Mi fa piacere che vi piace tanto la storia,  tutte mi chiedono come diventà una SasuSaku, ahahahah! non ve lo dirò nemmeno morta.

fatemi tutte le domande che volete e voglio sapere come pensate che si svolgerà la storia!Vi Risponderò al prossimo sicuramente.

Scusatemi!!!

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Capitolo 9
*** Tutto il resto ***


~ Tutto il resto

 

 

 

Forse è la consapevolezza di essere una bambina egoista e viziata, che mi fa rimanere qui, seduta sul mio letto mentre affondo la mia maledetta stupidità in cucchiai e cucchiai di marmellata; Quella che è rimasta ancora nel barattolo dall’ultima volta che l’ho assaggiata. La casa è deserta, sento solo il miagolio di Maddy e lo sbadigliare continuo del cane. Non mi va di accendere la radio e nemmeno voglio la compassione del mio ragazzo e dei miei amici. Sono adulta e me la sbrigo da sola, l’ho sempre fatto ed ora non cambia di certo niente. Continuo a ingozzarmi di marmellata fin a che non sento una fitta sotto allo stomaco. Se fosse stato qualche giorno prima avrei seriamente pensato di essere incinta, per mia fortuna le mestruazioni mi sono arrivate giusto ieri. Chiudo il barattolo, lecco il cucchiaio e lo poso sul comodino. Mi metto il primo pantalone che trovo e la canotta verde, prendo il guinzaglio e cerco di svegliare Tobi.
« Andiamo piccolo, su» incoraggio io, allacciando il guinzaglio al collarino rosso.
Il cane si muove subito non appena apro la porta, trascinandomi giù dal portone facendomi saltare vari scalini e inciampare sul tappeto dell’ingresso. Cammino svogliata per la strada lasciandomi portare dal mio cane.
« Sakura Haruno.»
A primo impatto non riesco a capire quale voce maschile mi abbia chiamato, giro la testa svogliata per capire di chi è quella voce, quando focalizzo per poco non mi lascio scappare il guinzaglio dalle mani.
« Kiba!» esclamo entusiasta, dirigendomi verso di lui, trascinandomi dietro un Tobi a dir poco felice.
Il cane annusa le scarpe del mio fidanzato, lo guarda emozionato e comincia a saltare e scodinzolare.
« Hey bello!» Kiba si piega sulle ginocchia e comincia ad accarezzare il mio cane in vena di feste. Rido, « I cani ti amano.»
Lui inarca le sopracciglia e sorride « Solo i cani?»
Le mie guancie si velano di un rosso leggero, mentre mi viene subito in mente che il mio ragazzo è un vero cretino.
« Sì, solo i cani» provoco io, mentre Tobi mi tira ancora più vicina al castano. L’Inuzuka mi mette una mano su un fianco e mi tira a se, posa le labbra sulle mie e ci passa la lingua per farmele schiudere. Dio, ho un ragazzo arrapato anche di prima mattina?
« Con questa canotta sei eccitante» dice senza vergogna, tirandomi ancora più vicino al suo petto.
« Dai smettila, ci potrebbero vedere» affermo girando lo sguardo a destra e a sinistra. Per non attirare sguardi indesiderati, lo convinco a salire su da me tranquillizzandolo del fatto che ne Sasuke che mia sorella sono i casa. Senza troppi complimenti asseconda la mia richiesta e sale.
Appena mettiamo piede in casa, mi prende per i fianchi e mi sbatte al muro, non posso non pensare che sia la delicatezza fatta in persona. Fa risalire la mano sotto la mia canotta finendo sulla forma del mio seno, ghigna.
« Manca qualcosa eh» avvicina il suo viso al mio collo poggiando piccoli baci e morsi. La sua mano vaga sul mio corpo. « Fottiti» riesco a dire con affanno mentre scende giù, ancora più giù. Sorride, adoro quando lo fa « Perché fottermi, se ci sei tu qui con me».
Lo sapevo che l’avrebbe detto. È così previdente, lo conosco troppo bene. La mano a poco a poco sale fermandosi a metà coscia. Cosa c’è, non continui? Mi guarda dandomi un caldo bacio. Si ferma.
« Non mi va.» ammette svogliato, sorridendo. Ma se ne andasse a quel paese! Beh certo, quando va a me a lui non va…
« Ho bisogno di affetto» nascondo la mia voce mostrando il viso più dolce possibile.
Dai, andiamo.
« Chiedi a Sasuke-kun, lui ti aiuterà di certo» storce la bocca e percorre i miei occhi, lo vedo bloccarsi e allontanarsi da me. Vince sempre lui.
Si butta sul divano facendo saltare il gatto che soffia irritato, poi mi fissa con una punta di preoccupazione. Perché mi guarda?
« Hai pianto?»
Ma porca vacca, « N-no, perché?» sfiato io girando lo sguardo ed incrociando la cornice dove siamo raffigurati io, Sasuke e Ten. Cavoli.
«Hai gli occhi gonfi» ammette posando anche lui lo sguardo sulla foto. « Minchia che bella! Quel vestito ti dona.»
« Ma se mi andava largo!» esclamo.
« Ma che dici, sei una bomba... fidati io queste cose le so, anche se è in bianco e nero.»
Lo guardo stranita spostando gli occhi sulla foto. A sinistra c’è Sasuke impassibile, con gli occhi neutri e un sorriso appena accennato sul bel volto. Gli occhi color pece nella foto sembrano guardare me. Vengo percorsa da un brivido.
Al centro c’è mia sorella, con il suo abito semplice e merlettato, una leggera scollatura per non risultare volgare e un sorriso genuino sulla pelle abbronzata. Ride perché lei non sa, ride perché lei è felice; È bella e naturale, la mano tiene il braccio di Sasuke come per paura che scappasse via; tranquilla sorellina. A destra ci sono io, Sakura. La Sakura dai capelli di uno strano rosso sbiadito quasi rosa, un colore assurdo ma che s’intona con il colore della mia pelle, il vestito verde corto mi cade leggero sulle gambe, la scollatura all’altezza del seno è larga, quasi invisibile agli occhi di chi guarda la foto incorniciata. Il mio sorriso è tirato, ma nessuno sembra che se ne sia accorto. Tutti i parenti che venivano quì, in casa mia, veneravano la foto e facevano tanti complimenti agli sposi e alla bella ragazza dai capelli rossicci. Ma io in quella foto non centravo niente, era come se la mia figura spezzasse la bellezza di quella coppia, di quella cornice decorata e rovinasse il sole che splendeva dietro le nostre spalle. Rovinavo la figura di Sasuke e anche quella di Ten Ten, perché semplicemente io ero un’intrusa in quel pezzo di carta. E quando anche Kiba ha ammesso che ero bella e cha anche la foto in se non era niente male, mi sono sentita incompresa. Stupido, almeno tu.
Come poteva non vedere che io non centravo un accidente?
Loro il sole e io la luna.
« Tutto ok?» mi chiede Kiba mangiando una barretta di cioccolato.
Ma sì, amore, fai come se fossi a casa tua.
Annuisco e fisso la foto, « Non vedi… niente di strano?» chiedo posando la mano sul vetro della foto. Kiba scuote la testa, « No niente, ah Saku, io vado che mi rompo le palle a stare fermo, devo prendere a mia madre una cosa… mi sono anche scordato.» mi da un bacio a sapore di cioccolato ed esce di casa chiudendo la porta.
A volte ho la pura impressione di volerlo uccidere, o almeno fargli del male. Non mi capisce, ma mi ama. Non mi ascolta, ma rimane sempre affianco a me. È rozzo, a letto sembra una furia, ma a volte è dolce e premuroso. Anche con Hinata lo è sempre, essendo la sua migliore amica con lei ride e gli da consigli – non so di che genere, ma spero vivamente che lei non li segua.
La mano posata sulla superficie fredda del vetro, passa, come dotata di anima propria, sulla figura di Sasuke-kun.

 

« Sakura, sei noiosa.»
« Finiscila di trattarmi male Sasuke-kun!»
« Io non ti tratto male, sei tu che te le cerchi.»
« Ragazzi smettetela.» intervenne Ten.
« Puoi dire al tuo caro fidanzatino di non chiamarmi in quel modo, se non ti dispiace?»
« Sasuke caro, smettila ti prego.»
« Cos’è, stiamo sotto dittatura un'altra volta?»
«…Ora lo uccido»

 
Le mie labbra si piegano in un sorriso, stacco la mia mano dal vetro e do le spalle alla fotografia in bianco e nero.

 
« Ma ti piace sul serio quel cafone?»
« Non prenderlo in giro Sasuke-kun, è davvero un bravo ragazzo.»
« A me sembra uno psicolabile.»
« Si chiama Kiba, vuoi conoscerlo?»
« No.»

 
È inutile anche pensarci ormai, no?
Mi sento vuota. Come se qualcosa dentro di me si sia perso, eppure i sentimenti che provo per Sasuke non sono amore. Certo a volte vederlo mi fa battere il cuore, a volte le gambe mi tremano, ma sono consapevole che io non amo lui e lui non ama me. Sono consapevole che questi sentimenti che cerco di reprime sono qualcosa di strano. Spero che a nessuno capiti quello che sta succedendo a me, perché la confusione, la paura di ferire le persone, mia sorella in particolare, mi fa uscire di senno. Non è una bella cosa.
Mi siedo sulla sedia e mi metto le mani tra i capelli per la disperazione, ma cosa cazzo c’è che in me non va bene eh?
Perché a me, fottutissima ragazza che ne ha passate di tutti i colori deve succedere proprio questo. Crisi ormonale? E se anche fosse, perché per mio cognato, perché per quel bastardo che solo dopo mesi ho cominciato ad apprezzare? No, no, no, sono sicura che non è amore.
Sono già occupata e quello che provo per Kiba è totalmente diverso da quello che provo per Sas’ke; ma se non è amore, infatuazione, innamoramento. Cosa sto provando?
Odio, rabbia, disperazione… ma per cosa?
Sono sicura che non mi sto rovinando per qualcosa che… non esiste?

 
Troppe, troppe domande. Sbadiglio, al-almeno ad una… posso… avere una risp…-gli occhi si chiudono-…osta.

 -

-

 
« Sakura, Sakura-chan sei sveglia?»
« Lasciala stare sta dormendo.»
Ascolto le voci che mi chiamano, ma rimango ancora con gli occhi chiusi per il sonno.
« Uff, che rompi scatole, volevo dargli la maglia che gli ho comprato» urla una voce a me familiare, dovrebbe essere Ten Ten e Sasuke appena tornati dal viaggio.
Non ci posso credere, già di ritorno? È già passata una settima? Tutto questo tempo da sola sprecato a dormire, fare i compiti e mangiare, potevo spenderlo meglio, allora. « Io intanto monto questo telefono, lo spieghi tu alla bella addormentata come si usa, vero?»
Sbadiglio, « Ti ho sentito.» mormorò con la voce ancora impastata dal sonno. Sento qualcuno buttarsi su di me con tutti i suoi quaranta kili. Sento il profumo dei capelli di Ten inebriarmi le narici. Mi stringe forte, io ricambio l’abbraccio.
« Che bello rivederti sorellina!» urla senza farmi respirare, «Sì, anche tu mi sei mancata! Siete nerissimi, avete preso il sole? E tu, tu sei ingrassata!?» domando guardando la pelle rossa di Sasuke e la pelle olivastra di lei, notando la leggera pancetta di lei.
Entrambi annuiscono. Sasuke non posa nemmeno le valige che si mette a lavoro con un aggeggio strano, mentre Ten Ten mi lancia una busta rosa con su scritto il nome di una marca.
Apro la busta di cartone e trovo dentro una maglia, un po’ piccola, con su scritto: “ This is my perfect love”  con uno scoiattolo su un ramoscello di ciliegio.
Uno scoiattolo… che brutti gli scoiattoli.
Ringrazio entrambi favorendo Ten con un bacio sulla guancia, mi siedo sul divano che profuma di Kiba e mi faccio raccontare il loro viaggio.
Mi parlano delle tappe che hanno fatto, delle loro gite, ma pian piano sento gli occhi chiudermi e la testa girare. Sento Ten che mi racconta di una coppia di novelli sposi che li ha aiutati nel viaggio, ma la voce si fa pian piano più ovattata.
Credo che mi stia salendo la febbre, ma continua a parlare tanto che la sua voce mi rimbomba nella mente ancora più forte. Sento caldo.
« Ma Sakura-chan ti dobbiamo dire una cosa importante!»

 Su svelta, penso che sto per…

 
« Tieniti pronta eh, Sasuke lo dico adesso che dici?»
Sasuke annuisce.
« Dirmi… che cosa?»
La testa gira, gli occhi rimangono aperti a mala pena, sbrigati a parlare.
« Sakura-chan io…» non riesce a finire di parlare
« Ten è incinta di due mesi» continua Sasuke.
Sbarro gli occhi; ma perché, porca puttana, tutte a me.

« Io beh, sono… credo di…»
Vuoto. Ma cosa mi prende? La mia vita fa schifo.
Penso di essere svenuta. È la febbre vero?

 
Quando ho sentito quelle parole ero strana, quasi abbattuta, ma felice. Quei sentimenti, risaliti a galla senza la mia volontà urlavano in ogni cellula del mio corpo, come per dire “Siamo qui”.
E fu un attimo, sentii qualcosa che mi diceva: Sakura resisti, ne vale la pena, ne vale davvero.
Resisti, resisti. Quelle parole che rimbombavano nella mente mi riscaldavano il cuore. Per qualunque cosa io sto lottando ora, ne vale la pena. Ne varrà. Sempre.
Devo solo resistere.

 

 

 Quando ho aperto gli occhi, seduto sulla sedia affianco al mio letto c’era lui.
 
« Bentornata.» dice sorridendo beffardo. Faccio una smorfia.
Stronzo.

 

 

 

 

 

 ~

 




E ce la fa! Mamma mia quanto ci ho messo a scrivere questa schifezza?! Tra scuola/ragazzi/feste/gite e SasuSaku week sono sfinita. Ma tra un po’ posterò anche un'altra fiction del tutto diversa da questa. Quindi un po’ sono perdonata no?
Allora, sicuramente mi ucciderete per ben due motivi.
1)    
Ritardo assoluto
2)    
Per quanto riguarda quello che ho fatto succedere.

 
Ma ribadisco, tranquille abbiate pazienza… Sono una sasusaku io XD non mi salterebbe mai alla testa di accoppiare la bella rosa e il ragazzo più eccitante di Konoha con altre ragazze o ragazzi. Ahahah! Dai su, che tra un po’ ci sarà un momento il cui mi pregherete di finire con i momenti Sasusaku perché ce ne sono troppi.
Pazienza su! Ce ne abbiamo per il manga e non ne abbiamo per questa schifezza?!
Ditemi come sempre quello che ne pensate eh! <3
Anche cose brutte!

 

****Anticipazioni****

Allora… mmmmh, Sakura è sconvolta da questa scoperta, ne parlerà con Ino e Naruto. Cominciano le voglie di Ten, quindi Sasuke e Sakura si ammazzeranno nell’accontentarla in tutto. Sakura si riprenderà perché non è depressa come sembra… e beh Sasuke farà qualcosa nel prossimo capitolo, ma cosa??

 

 Ringraziamenti per chi mi ha recensito <3

SakuraSsj:  Grazie Chiara, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri, ps: Kiba l’ho fatto parlare di più ahaha!

 DREEM:  *___* A te piacciono i matrimoni? Io praticamente li odio e dopo questo capitolo ancora di più. Aahahaha. Non sai quanto mi fanno piacere le tue recensioni, mi mettono una strana allegria dentro. Sakura, in un primo momento c’ha pensato, era tentata ma non l’ha fatto perché semplicemente non ce n’era motivo, per mio sommo dispiacere ovvio XD. Nah! Sakura non è incinta, ma lo è Ten Ten ed hai azzeccato questa parte, vediamo se dici giusto anche nel prossimo :D
Devi avere anche tu tanta pazienza sai? Dai che manca poco! Un bacio Hinata_chan

 Alessandrina94:  Grazie per aver recensito la storia (pietosa) mi fa piacere che ti piaccia. Ah si li ho fatti sposare ç_ç sono dispiaciuta anche io, ma se penso al futuro mi vien da ridere, quindi mi passa tutto. Immagino ora mi vorrai uccidere vero? Probabilmente sarà così. Ma non è colpa mia *sigh* chiedi a chi ha passato tutto questo XD
Mi raccomando recensisci anche questo, voglio il tuo parere ù.u

 Hele91:  Sì, poverina Sakura-chan, ahahah io non posso dirti niente X°D ma se vuoi pensarlo vedovo, puoi. Io ti consiglio di leggerla eh ;D

 Shark Attack: Oddio Oddio, ma sei proprio tu? Ahahaha ma che bello vederti recensire! Mi hai resa felicissima giuro! Ahh ma tu sei molto più brava di me che dici uù
Mi ha fatto piacere sapere che ti sia piaciuto, eh sì lo so Kiba è OOC ma è davvero difficile renderlo in questo ambiente, soprattutto poi come ragazzo di Sakura :S, non puoi capire!
Ahahahah sì è adesso la Ten ha anche un bambino, fammi sapere che ne pensi e come, secondo te tutto diventa Sasusaku! Un bacio Shark <33 

B l a c k P a n t h e r:  Oi Mari, fatto piacere che ti è piaciuto il capitolo, spero che questo ti piaccia? Ormai sai tutta la storia tu eh? Ahahahah fortunata! Spero che recensisci anche questo capitolo, almeno per sapere se ti piace o no. Anche solo “ Bello” mi va bene <3
Ti voglio bene!

 FuoriTarget: Ma va? Anche io faccio come te, mi annoio a recensire, ma faccio uno sforzo, almeno se sono mie amiche. Mi fa piacere sentirti dire che ti piace la mia storia, soprattutto se ti ha spronato a recensire, cosa che forse è rara. Purtroppo l’ho già detto, non sono io la mente che fa la storia, io l’ho scritta ma assolutamente non è farina del mio sacco. È però una cosa legata a me posso dire, quindi nel bene o nel male io l’ha scrivo, soprattutto perché mi sono emozionata tantissimo a sentirla, cosa rara xD. Sei la prima che fa quest’osservazione sai (sul fatto che ten muoia)?! Sì, sei assolutamente la prima, alcune l’hanno accennato ma ne hanno subito scartata l’idea. Purtroppo non sono io che dirigo il gioco *fa spallucce* ti resta solo vedere come va a finire, ma ti assicuro che non è banale, forse lo sarà in un momento ma poi… ti sconvolge tutto, come ha fatto con me. Sono rimasta con questa faccia quando me l’hanno raccontata: O.O! Era tutto così assurdo da non crederci. Vabbè dai ti sto dicendo troppo. Spero che recensirai anche questo! Ciao a presto… spero C:

 881: Eh lo so, mi dispiace di averti delusa *piange* dai che tra un po’ ti riprenderai ^^
Allora l’uomo moro, forse, lo faccio vedere dopo. Sarà quello che ci aiuterà con il Sasusaku, penso. La fase del triangolo amoroso non posso dirtela. Sì hai ragione, Sasuke e Sakura sono la mia vita mi piacciono da morire insieme <3 Grazie ancora per i complimenti eh! A presto! Scusami per l’enorme ritardo!

 Yuuki_chan360:  ciao! Grazie tanto per i complimenti e scusami il ritardo. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Dimmi che ne pensi!

 Miss_Martel:  Ahahaha Oddio mi hai fatto morire dalle risate, in senso positivo eh! Davvero nei sei felice? Tutti mi vogliono uccidere perché ho fatto sposare Ten Ten con l’Uchiha, ma io non centro niente >< non puoi capire quanto io voglia il SasuSaku! Sakura è acidissima vero? Ma poverina è distrutta, odia con tutto il cuore se stessa per quello che prova, alla fine Ten è la sorella, è bruttissimo pensare certe cose.
Sakura mi piace da matti invece, e se abbinata con il bell’Uchiha ancora di più. Beh dai, non c’è bisogno che ci pensi ora, tra un po’ te lo dirò io cosa succederà, un altro po’ di capitoli e vedrai.
Ma noi (compresa io) di Sasuke non sappiamo i sentimenti, io la storia l’ho sentita da parte di Sakura. DOPO sapremo la verità di tutto. DOPO capiremo Sasuke. Io ora non so cosa prova lui, so solo che ha un certo affetto per Sakura; ma davvero non si sa di che specie,  visto che il “vero” Sasuke ha accennato solo poco alla “vera” Sakura. Ma poi capiremo tutto, anche che sentimenti prova Sakura. E quelli che moooooolto probabilmente prova Sasuke. Si quel signore, che non so ancora io chi sia *fa la vaga*, sarà molto importante dopo vari avvenimenti. Grazie per la recensione comunque, mi ha fa piacere sentirti, mi mette allegria e voglia di scrivere! Spero che anche mi recensisci anche questo obbrobrio e mi dispiace per averti fatta aspettare ^^
Un bacio! *non sa il suo nome*

 Dubhe93:  Allora, se prima potevo far finta di non capire che volevi uccidermi, ora penso lo farai davvero? Immagino? XD
Dai non fare così che poi mi amerai ahahaha! *modesta*
Mmh la Sakura originale lo fa, ma penso che la farò smettere perché l’idea non mi piace nemmeno a me. Spero che mi minaccerai anche in questo capitolo ahahahah :D mi ha fatto piacere conoscerti. Basta anche un “bello” o “sei una stronza”
Mi accontento di poco <3

 
Grazie anche a voi però che avete messo la storia in “preferiti”, “ da ricordare” e “seguite”

 

 

 

A presto Black!  <3 

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Capitolo 10
*** Io e Lui ***


~ Io e lui

 

 


 
« Sakura, svegliati»
Sento qualcuno che strattona leggermente le lenzuola, le mie palpebre si aprono contro voglia, chi sarà a quest’ora della notte… se non lui?
Faccio pressione su un braccio per alzarmi e lo guardo assonnata, « Che vuoi?» chiedo irritata mentre mi scappa uno sbadiglio.
« Tua sorella vuole le fragole con la panna. Accompagnami.»
Sbarro gli occhi e sento che tutto il sonno pian piano va via. Ti prego, dimmi che scherza?
« Ma stai scherzando? Alle quattro di notte vuole le fragole con la panna? Stiamo a Giugno dove le troviamo le fragole con la panna?!» sbraito io alzando le braccia al cielo. « Ha detto che gli va bene anche un melone.»
Lo guardo come se gli fosse spuntato un terzo occhio, « Alle quattro del mattino?» domando sconcertata.
« Sì, quindi vestiti»
« Ma perché devo venire anche io scusa? Ha chiesto a te. Io mi rimetto a letto, buona fortuna» mi accoccolo sotto le coperte e sento il calore che emanano giusto il tempo di posare la testa sul cuscino morbido, perché qualcuno, me le leva di dosso con una grazia soprumana.
« No, tu vieni con me. Non mi va di andare da solo quindi mi sembra giusto che vieni anche. Vestiti, ti aspetto fuori.»
Esce dalla mia stanza e si chiude la porta alle spalle, Dio che odio. Poso le mani sugli occhi e rimango stesa per qualche minuto in questa posizione.
Io non l’accompagno. Che c’andasse da solo. Se crede davvero che io mi alzi dal letto e mi vesta solo per andare con lui chi sa dove, beh, non è così. Non è così.

 

 
« Meno male che avevo detto di sbrigarti», sbotta arrabbiato con il mio giubbotto rosso in mano. Mi passo una mano sui capelli ribelli sospirando arresa.
« Sta’ zitto.» gli dico, strappandogli di mano il mio giubbino.
 Alla fine ho deciso di accompagnarlo, ma non per mia volontà eh, solo perché mi faceva… pena. Si, solo per quello.
Scendiamo le scale in due minuti contati, contandone altri due perché ci siamo dimenticati le chiavi; sani e salvi arriviamo alla macchina in dieci.
« Non parte.»
« Non parte?!»
« No, non parte!»
E ora, che dobbiamo fare?
Mi guarda, lo guardo. La situazione mi fa ridere, ma appena capisco cioè che sta pensando il sangue gela nelle mie vene.
No, mica starà pensando al-
« Prendiamo il motorino» dice nello stesso momento in cui stavo pensando la stessa cosa… non se ne parla proprio.
« Certo che no! L’altra volta ci stavamo quasi ammazzando, io non lo porto quell’aggeggio indemoniato.» dico a bassa voce per non svegliare mezzo palazzo.
Sasuke si mette le mani nella tasca e sventola in mazzo di chiavi del motorino, che, per mia fortuna è posato un po’ più in la.
Lo guardo arresa, ti prego dai, non puoi farmi questo.
« Ci moriremo di freddo.»
« Hai il cappotto invernale, a Giugno!» esclama austero.
« Non abbiamo il casco.»
« Sakura, sono amico della polizia e carabinieri.»
Lo guardo accigliata, « E allora?»
« Su, andiamo» m’incoraggia scendendo dalla macchina e avviandosi verso la vespa che per sfortuna si accende in un battibaleno. Che palle!
Monto dietro di lui con tutta la riluttanza che ho nel mio corpo, e quando parte sparato a cento all’ora, perché di più spero non vada, salto dal sedile per la paura. 
Mi tengo istintivamente a lui per la paura di cadere, e va bene, lo ammetto, anche perché il suo corpo caldo riscalda anche il mio.
Sembriamo due ragazzini su questa vespa, la ragazza che si tiene stretta al suo ragazzo, e lui che fa lo spavaldo per farsi notare.
Rido… alla fine il mio cuore fa tutto l’opposto che la mia testa gli dice.
« Perché ridi?» sento la sua domanda nascosta dal vento.
« Nulla, pensavo.» rispondo atona, poggiando la testa sulla sua schiena, lo sento irrigidirsi. Cazzo, ma che ho fatto!
Alzo la testa cosi velocemente che la vespa sbanda e Sasuke m’impreca contro.
« Sei un pericolo pubblico lo sai?»
Ferma la vespa giusto davanti ad un negozio aperto 24 ore su 24, mi guarda come se vorrebbe domandarmi qualcosa, si trattine e aspetta che scendo dal mezzo. Quando entrambi entriamo nel negozio silenziosamente, una ventata gelida invade il mio corpo. Ma la cosa più inquietata però, è la signora sulla cinquantina seduta dietro al bancone, che ci guarda sbalordita.
Forse sarà che siamo tutti scombinati, perché lui ha la maglia leggermente tirata su e i capelli neri spettinati, o forse perché io ho le labbra rossissime e la manica del giubbetto che mi scopre la spalla nuda. Sarà che sembriamo usciti da una notte di fuoco e fiamme? Si, penso proprio che ci stia guardando come due ragazzi usciti da un letto matrimoniale.
« Ehm, avete bisogno di qualcosa?» chiede titubante fissandoci ancora. Guarda Sasuke ammaliata, penso che se lo stia mangiando con gli occhi, ma tu guarda un po’. Tossicchio.
« Beh, scusi l’ora, ma noi vorremo… della panna.»
Sbarra gli occhi dietro gli enormi occhiali che si portano adesso, ha la mascella che gli arriva a terra e le gote rossissime. Avrò detto qualcosa di male?
La penna per del cruciverba cade per terra con un tonfo.
Giro lo sguardo verso Sasuke che mi fissa preoccupato, nemmeno lui ha capito la reazione esagerata della commessa.
« Ehm, si beh ecco… vorremo anche, cosa dovevamo comprare?»
« La panna è indispensabile, poi servono le fragole.»
« Ma se mai le fragole sono importanti, sono molto più buone della panna!» esclamo spostando gli occhi da Sasuke alla signora, « Lei non crede?»
La commessa balbetta senza guardarci negli occhi, siamo così inguardabili?!
« Beh, penso che la panna sia più buona per certe cose. Ma ho delle fragole di serra se le volete, non vi assicuro niente però» le sue parole mi uccidono e mi rincuorano allo stesso tempo. Vedo Sasuke guardarmi divertito e aggirarsi tra i banco frigo.
Rimango da sola con la commessa e fissandomi allo specchio cerco di dare un po’ d’ordine ai miei capelli; certo che sto davvero messa male. Aggiusto il giubbotto e passo le mani sulle labbra con la speranza che si sgonfino; il freddo gioca brutti scherzi.
« Certo che siete davvero affiatati eh!»
Ecchecazz... ti pareva che non la trovavo io la commessa ficcanaso e che capisce fischi per fiaschi?
« Come preg-…ah, no no! È un malinteso» mi difendo io, parando le mani tra me e la signora, scuotendole velocemente, « Vede io e lui, non siamo…» divento rossa come un pomodoro mentre indico prima me e poi il moro più in la.
La signora ricambia il mio sguardo imbarazzato con uno di intesa, facendomi segno di si con la testa rossa tinta.
« Oh si, capisco.»
Si ammutolisce nel vedere Sasuke al mio fianco, guardandomi poi maliziosamente nel momento il cui il mio presunto ‘ragazzo’ posa la mano sulla mia testa per spettinarmi un'altra volta i capelli.
« E’ inutile che ti sistemi, tra un po’ sarai in disordine come prima.»
Cavoli, sento le guance farsi ancora più rosse.
«Sasuke-kun!» dico con imbarazzo.
La commessa ha un sopraciglio alzato, “Ti ho peccato” sembra farmi capire mentre chiede a Sasuke i soldi.
« Arrivederci ragazzi… e buona serata» sussurra amorevole facendo oscillare la mano in segno di saluto.
Arrivederci? A mai più, caso mai!
Monto un'altra volta sulla vespa dimenticandomi di quella strega e promettendomi di non mettere più piede in quel minuscolo market.
Stringo le braccia intorno alla pancia di Sasuke e partiamo.
L’alba è già arrivata.

 

 -scuola-

 

 

 « E così tua sorella è incinta!» grida Ino facendomi aprire gli occhi che, a poco a poco, stanno lasciando il mondo dei vivi per un ben meritato e atteso mondo dei sogni.
Facendo un conto veloce, avrò dormito si e no tre ore. Contando il fatto che io e Sasuke ci siamo dovuti svegliare più volte per i malori di Ten Ten. Dio mio, ma non riesce nemmeno un po’ a controllare il dolore? Sembra che per ogni piccola fitta stia per partorire e stiamo solo al secondo mese. Dico io!
« Hai sonno per caso?» mi domanda la mia migliore amica. Alzo gli occhi al cielo sbattendo le mani sul tavolo della mensa.
« Ma no?! Si vede così tanto?» rispondo ironicamente, poggiando la testa sulle mani
« Ino, ho sonno! Mia sorella è intrattabile e mi sento la febbre» mi lamento.
 Ino mi batte la mano sulla schiena per consolarmi, « Dai su, pensavo che stavi peggio»
« Ma se peggio di così non si può, che sonno!»
« Pensavo che ti saresti depressa perchè Sas’ke ha un figlio, non tuo»
« Ancora con questa storia!» dico sbalordita « perché dovrei essere depressa scusa? Sto per diventare zia!» esclamo felice.
Ino mi guarda contrariata, sbuffa e continua a guardarsi le unghie laccate di un viola acceso.
« Ah ah, se lo dici tu», la guardo con rimprovero.
Se lo dico io, è così e basta!
Mi alzo, prendo lo zaino e mi avvio in infermeria, « Di a Kiba che mi aspettasse all’uscita»
Me ne vado via, la borsa in spalle e gli occhi che pian piano si chiudono. Devo chiedere all’infermiera un termometro, ho la febbre.
Starnutisco.

 
Che vita… strana

 

 

 

 «Mi senti? Yuh yuh!»
Ma cosa diavolo, o diamine e ora cos’è questo posto? Ci sono solo, alberi, alberi e…alberi. No ecco, c’è anche un sentiero, e quella tipa dai capelli rosa?!
Ma com’è conciata? Sembra uscita da un'altra epoca… no aspetta! Quella sono io! Ah ah ah divertente.
«Sto sognando vero?»
«Non
mi facevo così perspicace» se la ride.
Ecco, ora si mette a fare anche le battute. Haruno Sakura sei davvero insopportabile.
«Ma che razza di sogno è questo!»
«Ah non me lo chiedere, mi stai sognando tu Sakura-chan»
«Quando mi risveglierò non mi ricorderò un accidente, quindi…» alzo le spalle arresa e mi avvicino alla ragazza, sembra più vecchia di me. Più donna.
«Lo stress e la febbre fanno brutti scherzi ne?» mi dice inclinando la testa di un lato, la guardo come se fosse un’estranea, così diversa da come sono io ora.
«Ma, sei così diversa.»
«Non rimarrai mica così giovane a vita, a parte il seno; quello rimarrà così.»
Che sfiga, rido, sembra pensarlo anche lei.
«Senti, perché ti sto sognando?»
Sorride, «Non lo so, vuoi chiedermi qualcosa?»
«Beh, da che anno vieni, sei conciata uno schifo!»
«Ei vacci piano, vivrai allungo tranquilla.»
«Riesci a darmi una risposta concreta?» sbuffo contraria.
«Non penso. Altro?»
«Passerà tutta questa vita da schifo?»
Ride, ha la mia risata, ride come me. Sì, quella sono davvero io. «No» dice dolcemente,
«La verità?» continua.
«No, voglio la bugia!» dico sincera.
«La bugia e che la tua adolescenza sarà una vera pacchia, tra sballo e sesso sfrenato. Ti sposerai e sarai una donna di mondo.»
Fico. «E la verità?»
«La verità e che vivrai abbastanza a lungo da pensare che la tua vita è stata davvero uno schifo assurdo, e che hai fatto scelte davvero giuste da farti una statua da sola.»
«Ma allora è una cosa buo-»
«Dovrai aspettare, dovrai piangere, dovrai crescere. Ce la farai a diventare come sono adesso io?»
La guardo, quella sono io negli anni che verranno, non la Sakura dai sedici anni, non la Sakura di adesso. Lei è la Sakura futura.
Sorrido anche io, «Certo, tanto so già che di lacrime ne piangerò a migliaia.»
«Puoi scommetterci, dai Sakura-chan, vedrai che andrà tutto bene.» Mi gira le spalle e s’incammina per il sentiero, sussulta e si gira «Salutami Sas’ke ne?»
E poi sparisce… c’è solo il suo sorriso, quello mio, quello vero.

 

 «Dai Sakura-chan, andrà tutto bene.»

 «Andrà tutto bene»

 « Tutto bene…»

 

 
« Ha la febbre a trentanove e mezzo, povera ragazza.» sussurra una voce.
« La porto a casa.»
« A-andrà tutto bene…» mormoro, qualcuno mi prende di peso, poso la testa sulle sue spalle e richiudo gli occhi.
« Sas’ke- ?», perché l’ha chiamato così? « -kun» ancora una volta mi scappa.
Sento un buon profumo, l’ho già sentito.

 

Che stupida, potevo chiedergli di Sasuke.
Potevo chiedergli di lui.
Stupida

 

 

 

~

 

E ce la fa! *si sente felice*
Avevo scritto le anticipazioni di questo capitolo, ma alla fine ho scritto quello che volevo io xD che stupida che sono, si sono rivelate un puro fallimento. Coooomunque ringrazio tutte le 10 persone che mi hanno recensito e chi continua a seguire questa schifezza *tossisce convulsamente*
Bene, c’è qualcosa in particolare da dire? MMMh, spero che il capitolo sia piaciuto ovviamente e quel pezzo in corsivo penso abbiate capito che è il sogno che Sakura fa in infermeria, strano vero?!
Bah! Questa capitolo non l’ha letto nessuno, NESSUNO in anteprima, quindi SORPRESA XD
Grazie infinite per le recensioni mi fate davvero tanto felice! Ditemi quello che ne pensate di questo capitolo, leggermente comico, e fatemi tutte le domande che volete… a parte rivelarvi la trama ;D non lo farò mai! Seguite seguite *O*

 

Ringraziamenti <333

 

Shark Attack: Ahahaha, il SasuSaku è con me, tranquillissima, è la mia vita quel fottuto paring xD, penso davvero che ci legga le nostre fiction mediti la nostra morte, ma è ok! Penso che ritirerà tutto non appena vedranno accenni SasuSaku. Figurati per la recensione, anche io sto in ritardo con la tua che sto scrivendo proprio in questo momento! Grazie per il complimento, ho aggiornato prestissimo *ride forzata* hai visto?
Ma povero bambino di Ten Ten ): donna crudele!
A presto Shark <3

 Kry333: Oddio eri tu la 12cesima persona che mi mancava allora! Scusa scusa scusa, davvero non avevo visto la tua recensionee, mi mancavi solo tu e non riuscivo a capire perché me ne trovavo 11 e la tua non c’era ahahaha, scusami ancora, e che la stupidità è una brutta malattia. Comunque tranquilla non devi per forza sforzarti di capire XD, se continui a leggere pian piano ci arriviamo insieme al SasuSaku! E poi capirai. Spero che il capitolo ti sia piaciuto e che accetti le mie scuse, mi piacciono molto le tue recensioni, mi danno la carica sai?! Al prossimo aggiornamento ;D   

 881: Grazie per la recensione prima di tutto! Purtroppo o incintato Ten Ten xD ma che possiamo farci? Per un po’ va così, poi vedrai :D  
No, la prossima Fiction sarà Lily luna Potter e Scorpius Malfoy, presente? Io li amooo <33
A presto!

 DREEM: Silviaaa! Sei l’unica che è contenta che è incinta la Ten, no aspetta… la seconda credo! Ahahah Kiba l’ho scritto al volo >3< mi è venuto ooc? IO LO AMO xD
Dai non sforzarti troppo se no ti esce il fumo dal cervello, la tua immaginazione sfiora l’impossibile <3 dai che sei una sognatrice fatta e finita. Comunque anche per te vale la stessa cosa, sta tranquilla che al sasusaku, volendo o non volendo ci arriviamo comunque. Odio i matrimoniii li odio tutti, sono pallosissimi! TI farò morire di crepacuore, non aggiornerò per due settimane solo per colpa tua
Ti voglio bene Hina

 Yuuki_chan360: Ahahahahahah! Oddio la tua recensione mi ha fatto morire, povero bambino lui non centra niente. No, aspetta frena, noi non sappiamo se Sasuke è innamorato di Sakura! Fino a prova contraria e felicemente sposato e tra un po’ sarà anche un bel paparino. Poi la situazione, se evolve, questo non te lo dico ;D ! Ma dai, se non te l’ho detto, sappi che io sono una Sasusaku convintissima, mi schifo a visto sentendo parlare del SasuIno, SasuKarin, NaruSaku, SaiSaku e così via. Per questo che ho messo il Sasu-Ten e Saku-Kiba, sono coppie altamente crack e poi dai, Kiba è così poVno <3
Aspetta dai, prima o poi arriverà anche il nostro momento. Ah recensisci eh! Voglio sapere che pensi di questo capitolo

 Hele91: Hola! Ti è piaciuto questo capitolo? Già poverina Sakura ç___ç

 B l a c k P a n t h e r s: Mariiiii felicissima per la tua recensione, stupenda! Dai non vantarti di sapere tutta la storia ><
Sì madonna io amo Kiba, è un porno divo assurdo! Sta bene con tutte come Sasuke. Spero che il capitolo ti sia piaciuto <3 ci sentiamo su msn e mi dici tutto poi.
Ti voglio bene!

 SakuraSsj: SOPRESA! Dai Chiaretta, dimmi anche tu che ne pensi xDD

 Sakura95: Mamma mia, non puoi capire Kiba quanto garba a me ahahahahah! Lo adoro proprio. Questo capitolo spero ti sia piaciuto <33

 Miss_Martel:  In questo capitolo penso mi ucciderai allora? Piaciuto? SasuSaku lo vedo anche troppo comico ahahah, stupendi *O*. Sei la seconda che mi dice di essere contenta di Ten incinta, altre hanno deciso di uccidere il bambino ç__ç poverino, e io che ho già in mente come caratterizzarlo. Anche io vorrei essere Sakura solo per quel fottutissimo Inuzuka, è così arrapante. Ma figurati, non ti prendo mica a sassate, ma convertiti presto eh >< spero che non abbandonerai la fiction non appena scriverò un po’ di SasuSaku, oddio ti prego, no! Ti ringrazio per i complimenti, anche se io non mi reputo così brava XD, sono molto felice!
Spero che recensirai anche questo capitolo, ci conto tantissimo. A presto e un bacio <33

 

 

Spero di aggiornare presto <3 ma non assicuro niente.

Recensiteeeeeee xDDDD

 

 

A presto black

Robs

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Marinare la scuola ***


 ~ Marinare la scuola

 

 

Dopo il sogno che feci, mi ritrovai stesa sul mio letto con la febbre che sfiorava i quaranta. I giorni che seguirono li passai tra brodini e sciroppi. Quando la febbre passò non riuscii più a prendere sonno come desideravo, avevo sempre paura che ritornasse quella ‘Sakura’ e mi rivelasse qualcosa di spiacevole riguardo il mio futuro. A volte speravo però di rivederla, stavolta avrei fatto le domande giuste e avrei preteso delle risposte adeguate. Purtroppo ciò non avvenne, non sognai più, ed ancora oggi non ricordo niente a parte il nero totale.

 

Oggi mia sorella entra al nono mese.
I giorni sono passati un po’ troppo velocemente a dirla tutta; la scuola, con i compiti in classe e i crediti mi ha occupato tantissimo tempo. Le uscite con i miei amici sono diminuite, il tempo per me stessa è diminuito.
L’unica cosa che rimane invariabile nel passare del tempo e il sesso con Kiba, quello non diminuisce mai. Il mio ragazzo dice che il ‘sesso’ fa bene alla salute e al cervello, a volte gli do ragione perché beh… fare l’amore è davvero una cosa stupenda! Malgrado a volte non mi senta a mio agio con lui.
Guardo Kiba e non lo riconosco più. Non è lui quella persone. Il disagio cresce giorno dopo giorno. Devo assolutamente capire qual è il problema.
In questi nove mesi però ho messo da parte le sigarette. Non mi è mai piaciuto fumare anche se è un ottimo sfogo. Sono ingrassata due kili, anche se non lo do a vedere e con Sasuke va tutto a meraviglia; a parte le notti in cui penso a lui. Ne ho parlato con Ino, lei dice che è normale… per una persona malata come me.

 

 

« Fa male la pancia?» chiedo portando l’enorme pezzo di pane alla bocca.
« Un po’, la bambina è irrequieta» Ten Ten sorride forzata, ancora stesa sull’enorme divano.
« Per me è un maschio» dico sorridendo alzandomi e prendendo la borsa della scuola, « mi faccio accompagnare da Sasuke, Kiba oggi la marina».
Mia sorella ride sistemandosi i fluidi e di un castano intenso capelli dietro l'orecchio.
« Che malandrino»
« Ehi, queste cose succedono!» faccio scherzando mentre poso un bacio sulla guancia di Ten e sulla sua pancia « ciao marmocchio, la zia torna presto», continuo a sorridere.
Chiudo la porta in modo da non sbatterla e scendo i gradini lentamente per far passare il tempo. Stranamente oggi non mi va di andare a scuola, avrei dovuto dire a Kiba che avrei marinato la scuola con lui, invece di fare la solita secchiona guasta feste.
Mi sono scordata anche di fare Latino, non che non ci riesca a farlo in classe in pochi minuti, ma mi scoccia. La mano che tiene la spalla dello zaino cade vicino al mio fianco mentre mi appresto a sedendomi sulla superficie fredda dello scalino.
E se marino la scuola anche io?
Passo una mano sui capelli per levarmeli dal viso, beandomi di un po’ di silenzio. Che faccio, che faccio?
Da buona studentessa dovrei andare a scuola. Da ragazza ribelle preferirei cento volte non andarci.
La firma di Ten Ten la so fare perfettamente non è questo il problema, ma mica poso marinare la scuola da sola? Non c’è nemmeno Kiba.
 La firma di Sasuke però non sono capace a farla, questo è un problema.
Sasuke... ma come faccio?
… Sasuke?
I miei occhi si spalancano. Ma certo, Sasuke! Lo stesso Sasuke che mi sta aspettando in macchina e che sta suonando il clacson ripetutamente tanto da far svegliare tutto il palazzo!
Ma certo. Oh Sakura mi meraviglio della tua intelligenza. Faccio gli ultimi gradini saltandone, due, tre e alla fine quattro; mi sbrigo ad aprire il portone ed intrufolarmi nella macchina, dove Lui mi aspetta arrabbiato.
« Ti eri persa per caso? Non pensavo che fosse così difficile capire da che parte scendere, visto che le scale sono solo verso una direzione!» sputa Sasuke, mettendo la prima.
« Lascia perdere, hai presente quando mi hai svegliata l’ultima volta per andare a comprare il latte di asino, che nessuno aveva in città e sono dovuta andare cinque chilometri lontana da casa solo per comprarlo?» gli dico, con una punta d’ironia nella voce.
« Non farla così tragica»
« Avevi detto che eri in debito con me, bene quel debito oggi verrà risanato» esclamo entusiasta, buttando lo zaino sul sedile posteriore. Sasuke mi guarda sconcertato,
« Cosa vorresti dire?»
Sorrido beffarda, « devia, oggi voglio marinare la scuola». Sasuke frena così all’improvviso da farmi andare avanti di botto, la sua faccia è buffissima, vi prego datemi una macchina fotografica.
« Tu stai delirando»
« Andiamo, non puoi non farlo! Avevi promesso»
« Io non ho premesso un bel niente!» sbraita esterrefatto, continuando a guardarmi come se fossi una malata psicolabile.
« Sì invece, e lo farai perché se no dirò a Ten Ten quello che mi hai fatto fare e si arrabbierà così tanto da urlarti per ore.»
« Non lo farai». Centrato, mia sorella era sempre stata super protettiva nei miei confronti ed eravamo entrambi consapevoli che si sarebbe arrabbiata da morire sapendo cosa avevo dovuto fare per comprargli quel benedetto latte. Che non gli era nemmeno piaciuto a dirla tutta.
« Vuoi scommettere?» lo provoco alzando un sopracciglio, lo avrei fatto, eccome se l’avrei fatto.
Non dice niente, mi guarda con odio mette la prima e devia per non so dove. Ho vinto.
Avrei marinato la scuola, anche se c’era lui con me.

 

 

 

« Al mare?»
« Accontentati»
« Ma non ho il costume!»
« Volevi farti il bagno?» mi domanda, « sai che vuol dire almeno, “marinare” la scuola?»
« Certo» dico pronta « vuol dire non andare a scuola all’insaputa dei tuoi genitori»
Sasuke fa un cenno con la testa « brava» mi da il contentino come se fossi una bambina piccola, « di solito si va in un posto dove si sa che non ci sono i tuoi genitori, lontani dal centro, lontani dalla gente. E il mare rilassa, non c’è nessuno.» continua, ed effettivamente non ha tutti i torti.
« Non mi dire, tu hai marinato la scuola quando ci andavi?» esclamo divertita camminando a piedi nudi sulla sabbia fredda nonostante il sole.
« Ci sono andato a scuola anche io Sakura, e nemmeno tanto tempo fa» risponde serio. Mentre le onde del mare s’infrangono sugli scogli e li fruscio dell’acqua che si ritira fa eco ai nostri passi, nella mia mente si fanno largo varie domande.
Effettivamente non so niente di lui, e non avevo nemmeno mai pensato a Lui come un essere umano dotato di imperfezioni o come un alunno tra i banchi. Ho sempre immaginato Sasuke-kun con la divisa ed il profumo di dopobarba, eppure non so nemmeno quanti anni ha.
« Senti, ma tu… quanti anni hai?» domando titubante, sperando di non esser stata troppo impertinente.  
« Diciannove»
… Diciannove, perché non sembro così sorpresa? Non li dimostra nemmeno, è come se l’ho sempre saputo, sempre.
Ha due anni in più di me, però lui è sposato, sta per avere un figlio e fa il comandante di qualche cosa militaresca che io nemmeno conosco.  
Lui ha diciannove anni ed è un prodigio, lui ha diciannove anni ma è un uomo. In questo momento vorrei sprofondare. Non sono nemmeno stupita per il matrimonio, in questi tempi è normale sposarsi giovani, stessa cosa per fare figli. Ma… ha due anni in più di me?
Adesso Sasuke-kun non mi sembra nemmeno così irraggiungibile.
E mentre cado nei miei pensieri, rimaniamo in silenzio per tutta la strada che facciamo prima di stenderci sulla sabbia guardando le nuvole, non me la sento nemmeno di fargli altre domande. Vorrei stare così all’infinito, con lui.
Cazzo, ancora.
« A che pensi?» domando, incurante dei piccoli granelli di sabbia che s’infilano tra i miei capelli rossastri.
« Secondo te… come padre, come sarò?» fissa il mare, sospirando forte.
Come padre?
Come sarà come padre…
« Penso che sarai bravissimo» sento qualcosa dentro che si muove, « hai sempre fatto tutto al meglio, hai diciannove anni e ti trovi a fare il generale. Hai guidato una guerra e alla tua età al massimo si fa il soldato. Sei bravo, sei intelligente e ami mia sorella, come padre sarai eccezionale, ne sono sicura. Certo a volte sei uno stronzo, un bastardo, un figlio di-»
« vabbè ho capito»
«-ecco, però insieme a te mi diverto. Non so perché, ma tu mi capisci, mi capisci sul serio» lo guardo e anche lui fa lo stesso.
« perciò… » continuo a fissarlo,

stagli lontana, stagli lontana!
« non farti problemi, perché tu vai bene così. Questi film mentali lasciali agli altri. Tu sei-»
Ma cosa mi salta in mente, mi blocco di scatto.
Ci stiamo ancora guardando, entrambi stesi sulla sabbia. Sakura vai via!
« sono?»

Stai zitta e scappa, scappa Sakura, scappa!
« tu sei Sasuke-kun» la mia voce trema, è così vicino a me. « Tu sei perfetto come sei» la mia mano si allunga verso una ciocca dei suoi capelli,« davvero…», l’accarezzo giusto un secondo prima che mi venga in mente che lui è sposato con mia sorella e che sta per avere un figlio e perché, perdio, io sono fidanzata.
Ritraggo la mano come se mi stessi per scottare, chiudo gli occhi e sospiro.
« Scusa».
Lui non parla, butta fuori l’aria come se non avesse respirato e si mette in piedi continuando a fissare il mare. « Vuoi un gelato?» mi chiede.
Grazie a Dio ha lasciato l’argomento lì dov’era, forse non si era nemmeno accorto di quello che stavo provando cinque minuti fa, è per questo che sorrido e annuisco benevola, perché sì un bel gelato non fa mai male a nessuno.
Per quanto mi sforzi però di sembrare normale e allegra sembra che lui si accorga di ogni minimo cambiamento emotivo che ho. È una cosa stressante essere come un libro aperto per lui.

 

 

Quando siamo tornati a casa, sono corsa sotto la doccia per levarmi quel gusto di salsedine dalla bocca e quel senso di sporco interiore che mi macchiava come una peccatrice.
Se non sbaglio esisteva il comandamento “ non desiderare la donna d’altri”, penso che per le femmine sia la stessa cosa.
Dopo essermi convinta di non aver fatto niente di male, visto che io non desidero Sasuke, convincendomi che la mia sia solo una forma di rispetto nei suoi confronti ed anche una forma per farmi notare da lui; comincio a farmi il latino che ho lasciato per oggi, chiamando Ino per i compiti assegnati quel giorno.
Kiba non mi chiama, forse starà ancora in giro… ma va bene così, non ce la farei a sentire la sua voce.
Apro il foglietto delle assenze, scrivo “motivo di famiglia” e copio la firma identica a quella di Ten Ten. Mi stendo sul letto, presa da una grande voglia di dormire, almeno cinque minuti prima che Cenerentola cominci i suoi lavori di casa.
Mi viene in mente quando stavo per toccare i capelli di Sasuke, di come lui non si fosse spostato. Perché non l’aveva fatto? E soprattutto, perché non ho ascoltato quella vocina nella mia testa che diceva che dovevo allontanarmi da lui?
Mi alzai di scatto dal letto e corsi in cucina, stare stesa sul letto non mi aiutava a non pensarlo. Eppure anche mentre cucino la cena mi viene in mente lui. Che cavolo!

 

« Sakura-chan»
« Dimmi, hai bisogno di qualcosa?» domando quando sento la voce di Ten.
« Si, di un ospedale!»
Il mestolo cade dentro la zuppa che sto preparando mentre il fuoco incurante di tutto, continua a bruciare.
« Stai scherzando, ti manca ancora tanto!»
« TI SEMBRA CHE STO SCHERZANDO?» mi urla.
Oh merda. Sta facendo sul serio.

 
Chiamo Sasuke.

Ten Ten…
penso, non puoi partorire ora.

 

 

 

~

 

Hola gente! ^^
Ho fatto un ritardo assurdo, ma devo recuperare a scuola <3 e poi un po’ di tensione va sempre bene no?
Allora, SasuSaku a palla proprio.
Mi scuso ancora, ma avevo due fiction ancora in mente: una Lily/Scorpius per il fandom di Harry Potter… se siete di questa coppia vi stimo da morire! Se siete delle Rose/Scorpius, beh, girate a largo va! XD
E poi un'altra era quella “ Macchiati dal Sangue”, sempre SasuSaku ma con un misto di vampiri e cacciatori, amori proibiti e così via. Se la leggete ditemi cosa ne pensate <3
Oggi purtroppo non riesco a ringraziarvi tutte.
Ma è grazie a voi che continuo a scrivere questa fiction, di stare tranquilla e che le sorprese ci saranno per tutti, che se volete sapere che succede… vi tocca e che vi ringrazio tantissimo per il vostro sostegno!
Vi voglio bene guyz!

 
Un bacio e che il sasusaku sia con voi, davvero ù.u

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Capitolo 12
*** Dodici Mesi ***


~Dodici Mesi





« E’ un maschio.»

Disse l’infermiera. Il mio sorriso si allargò e strinsi la mano di Sasuke.


1 Mese
« No Sasuke, l’hai messo al contrario!» esclama divertita mia sorella aggiustando il pannolino al piccolo. Mi metto a ridere guardando la faccia mortificata di Sasuke.
« Sempre il solito cretino» esclamo, spegnendo il fuoco dove bolliva il latte del neonato, Sasuke alza un sopracciglio: « Ah sì? Allora provaci tu la prossima volta».
Lo guardo con sfida, « Ten Ten spostati, il bambino lo cambio io.»

2 Mese
« Dei! Ha i tuoi occhi Sakura, sei sicura che non sia vostro?» dice meravigliata Ino, prendendo il mio nipotino in braccio.
‘Ciao piccolino, che bello che sei! Somigli al tuo papà’ borbotta al bambino con voce smielata.
Giro gli occhi e guardo mia sorella e poi Sasuke, « No Ino, sono sicura» l’informo continuando a scrutare ogni suo singolo movimento, ehi quello è mio nipote sono gelosa!
« Ma sei sicura? No perché io dico che ha i tuoi occhi. Non è vero Sai?».
Sai annuisce e giocherella con la manina del bimbo, « davvero Sakura-san ha due pezzi di smeraldo al posto degli occhi».
Ok, sono usciti di senno entrambi. Può essere mio il bambino se si vede lontano un miglio che Ten porta ancora tutti i pesi della gravidanza?
« Ha preso da nostra madre» interviene Ten, « lei li aveva verdi. Anche Sakura li ha così perché ha preso da lei, sono identici a quelli della mamma; e sono contenta che anche Lui li abbia di quel colore. Anche se mi rattrista tanto vederli.»
Sento una morsa allo stomaco e i miei occhi cominciano a farsi lucidi. Quanto mi manca la mamma, il suo profumo, la sua cucina e la voce che ci faceva addormentare la notte. Di lei mi mancano anche gli urli e gli schiaffi che prendevamo quando io e Ten scappavamo. O solo quando io lo facevo. Mi manca tutto della mamma, guardando Ten Ten sono sicura che stia pensando lo stesso.
Sospira « io purtroppo li ho presi castani come il nonno, ti ricordi Sakura? Però il bambino è uguale a Sasuke. Bello come lui.»
Ino è leggermente scossa ma annuisce e si costringe a sorridere, « Sì, bello come il suo papà.»

3 Mese
« Ascolta mostriciattolo, io sono tuo zio nonché fidanzato di tua zia! Se provi solo ad allungare quelle piccole manine su di lei, io ti… Ti, ehm… Ti faccio il solletico sotto i piedini. Capito nano?» dice serio Kiba.
«Ehi! No non devi ridere, era una minaccia quella! Ero serio» punta il dito contro al piccolo Itachi che, per tutta risposta, gli prende il naso e continua a ridere.
« Ah, vuoi la guerra allora! Non ti lascerò Sakura-chan»
Scoppio a ridere quando vedo Itachi continuare a ridere e sbattere le manine e i piedi sulla faccia del castano.
« Ehi Inuzuka. Non tormentare mio figlio se ha successo con le ragazze. Non è colpa sua se è tutto quello che tu non sei… Con un padre così non poteva che non uscire splendido.»
La voce orgogliosa di Sasuke arriva forte e chiara alle orecchie di Kiba, che ricambia quel sorriso strafottente con un altro del tutto beffardo.
« Uchiha. Tuo figlio è troppo mitico per somigliarti. Ha preso tutto dalla mamma» ammette Kiba ridendo e puntando il dito su Itachi che comincia a chiamarmi per essere preso in braccio.

4 Mese
« Sicura che vada bene?» mi domanda Ten Ten preoccupata. Io alzo le spalle e sorrido disinvolta. Itachi fortunatamente dorme.
« Non c’è problema, anzi sono contenta per te»
« Ma ce la farai con lo studio?» domanda ancora.
Sbuffo, « ovvio che sì, stai tranquilla me la vedo io con lui. Già mi ama.»
Ten Ten sorride.

5 Mese
« Dì: Naruto.»
Itachi fa una smorfia d’incomprensione.
« Dai provaci! È facile: Na-ru-to»
Sorseggio il mio caffè, esausta « Naruto, non riesce ancora a parlare benissimo»
« Zitta! Fallo provare. NARUTO» ripete il biondo insistente, chinando la faccia sul seggiolone dov’è il bimbo.
Itachi borbotta qualcosa e poi dice: « Nabububo»
L’Uzumaki spalanca gli occhi azzurri e fa un urlo, « grande Itachi, tra qualche giorno sarai capace di dirlo alla perfezione. Batti il cinque!».
Itachi ignora la mano e continua a ripetere “Nabububo”, guardandomi come se volesse che gli dicessi qualcosa.
Annuisco e faccio un sorriso sornione, « Bravo Itachi-chan». Itachi continua a guardarmi con gli occhi uguali ai miei. Quelli che mi guardano sono i miei occhi.
Poi apre le piccole labbra, fa un sorrisino incerto e…« SakuLa».
Strabuzzo gli occhi e corro verso di lui, lo prendo in braccio ignorando Naruto e Hinata seduta sul divano che assiste alla scena senza parlare, effettivamente a disagio.
« Ripetilo» incito, « ripetilo solo un'altra volta».
Itachi mi mette le manine sugli occhi e ripete ‘SakuLa’, poi si gira verso Naruto e lo guarda, sicuramente si è dimenticato il suo nome, ma poi ripete ‘Nabububo’.
Fa passare gli occhietti verso Hinata, lei pronuncia titubante il suo nome, e lui?
« Ata»
Abbraccio il mio piccolo tesoro mentre continua a ripetere il mio nome all’infinito, fino a tarda sera. E anche quando si riaddormenta, continua a dirlo.
SakuLa

6 Mese
« Kibaaaa! Togli Itachi-chan da sopra ad Akamaru, subito!» ordino guardando l’enorme cane correre con il MIO nipotino sul dorso, che ride e si tiene.
« Ma guardali! Si stanno divertendo proprio. Itachi fa vedere a zia rompi coglioni come cammini» dice Kiba fermando il cane e posando Itachi sul pavimento.
Assurdo, Itachi non sa cammina…re.
Il bambino fa i primi passi, « Ziaaaa!» grida.
Effettivamente mi sto sbagliando ma, oddio Itachi cammina! Cammina!
Bacio Kiba sulle labbra per avergli insegnato a gattonare e poi lo ribacio per quello che adesso i miei occhi stanno vedendo.
Itachi cammina, Dio! Ed è tutto merito di Kiba.

7 Mese
« E poi lo mettiamo nel forno. Ah Itachi-chan non mangiarti tutta quella cioccolata che ti fa male» lo rimprovera Ten Ten a prima mattina.
Entro sbadigliando, con gli occhi ancora chiusi e strusciando le ciabatte sul pavimento infastidita da tutti quei rumori. « Ma che succede?» domando, notando Ten con ancora indosso il pigiama infornare la torta, e il piccolo Itachi, affianco a lei su una sedia, con un dito dentro il barattolo della nutella.
« Buongiorno Sakura-chan!»
« ‘orno SakuLa-lan» la imita il piccolo Itachi sorridendomi sventolando la manina.
« Scusa se ti abbiamo svegliata, ma stavamo facendo una torta, vero piccolo di mamma?» dice amorevolmente mia sorella. La guardo torva, sono le cinque del mattino!
« Ma non è un po’ presto?»
Ten si stringe nelle spalle.
«Tra un po’ devo andare a lavoro, ancora. Quindi ho approfittato dell’insonnia del piccolo»
Scuoto la testa così forte da farmi male, mormoro qualcosa che sembrano non capire e me ne torno a letto ancora con le loro risate alle spalle.
Chissà se il lavoro non la stressi troppo.

8 Mese
Mi prende dai fianchi e mi alza di penso, mi dimeno come una pazza ma lui è più forte di me. Troppo forte.
Le risate del piccolo rimbombano nella stanza, stringo i pugni e li muovo insieme alle gambe. Niente, « Ahhh Finiscila!» lo prego, lui continua a camminare finche non inizia a girare su se stesso per far ridere Itachi.
Ride, « ancora ancora» chiede divertito, « ancora papà».
« No! Per carità fermati, mi verrà da vomitare» lo imploro un'altra volta, ma Sasuke non ne vuole sapere. Continua a girare e girare. Finche non è stanco anche lui e ci butta come sacchi di patate sul letto. Ansimo esausta con gli occhi chiusi, giusto un secondo perché sento il corpicino di Itachi venire verso di me e cominciare a farmi il solletico e lo sanno tutti che lo soffro da morire.
« Papà anche tu, anche tu»
Continuo a ridere come poco prima, girandomi a destra e a manca per non farmi prendere. Sasuke ci guarda per pochi minuti, quelli che bastano per farmi sentire in soggezione, decidendo poi di accontentare il figlio e firmare la mia condanna; le sue mani mi toccano la pancia, il collo. Mi dimeno dandogli un calcio e uno schiaffo leggero, ma lui continua a ridere e scherzare con me, come non abbiamo mai fatto.
Noi che ci prendiamo in giro, noi che non sappiano niente dell’altro, noi che sentiamo qualcosa. Quei Sasuke e Sakura eternamente lontani, e ora stanno qui? Giocano e ridono.
Un sorriso che in Sasuke non ho mai visto, a parte in casi eccezionali. Ma comunque quei sorrisi non erano rivolti a me, mai, non a Sakura.
« Smettila!» sono esausta ma rido, con i capelli bagnati dal sudore, uno strano calore allo stomaco, un Itachi che sinceramente non so dov’è – forse è sceso dal letto- e con un Sasuke conciato più o meno come me.
Mi stupisco di quanto possa essere bello anche se spettinato. Mi compongo giusto il tempo di escogitare una via di fuga, finendo per essere sorpresa in pieno.
Mi prende per il braccio e comincio a scalciare, mi ributta sul letto e si posiziona sopra di me per comodità. Il collo è il mio punto debole.
« Presa» gioisce, come se avesse vinto un premio.
Lo guardo scocciata e inizio a spingerlo con le mani che mi blocca prendendomi per i polsi,
fissandomi bene le braccia sul copriletto.
Ed è allora che non combatto più. Non per la stanchezza, non per sottomissione o perché sono effettivamente bloccata; ma perché in quell’arco di tempo in cui, finalmente connetto il cervello, capisco che sono scivolata sotto di lui. Oppure lui è montato su di me, questo non so.
E sempre in quell’arco di tempo sento il cuore scoppiarmi e il corpo irrigidirsi per la troppa vicinanza.
« Scemo» sussurro, concentrandomi a non distogliere gli occhi dai suoi. Il cuore mi batte a mille e trattengo il respiro, non so nemmeno io il perché.
« Sembra che… tu» si ferma. Sospira ma non si stacca da me.
« Io cosa?» riesco a dire miracolosamente, spostando lo sguardo. Sasuke mi guarda, « nulla lascia perdere» si sta allontanando, mi lascia i polsi e sento il sangue circolare.
Poso una mano sulla sua pancia leggermente scoperta, dove c’è una piccola cicatrice.
« Te la sei fatta in guerra?», passo le dita sulla sua pelle fredda e ci scommetterei oro che quando l’ho toccato ha avuto un brivido. Annuisce e capisco che non ne vuole parlare, così mi sollevo pensando stupidamente che anche lui avrebbe fatto lo stesso; poso il peso sulle mani ed arrivo giusto giusto di fronte a lui specchiandomi nei suoi occhi e toccandogli per sbaglio il naso con il mio.
Silenzio.
Da lì riesco a vedere il suo bel viso, ogni sua piccola imperfezione, ogni piccola venatura.
« Sei calda»
Non so se è un complimento. Ci faccio poco caso, « freddo. Tu sei freddo».
Sul suo viso si forma un sorriso, il più bel sorriso che io abbia mai visto. Forse sono solo una povera illusa a pensare che non si sia allontanato subito da me apposta, forse lo sono davvero mentre gioisco come una cretina quando vedo che lui non si sposta dalla sua posizione, rimanendo vicinissimo a me.
E mi viene una voglia dentro e mi sento sciogliere e morire allo stesso tempo. Un calore che invade tutto il mio corpo, tutte le mie vene ed entra nei polmoni, nel cuore. E passa per la mia gola, sulle mie labbra, sulla mia pelle e nei miei occhi. Fino ad arrivare al cervello che va in tilt.
Solo per uno stupido sorriso. Ed ecco! Gli occhi che guardano il suo sorriso, quello che mi crea tutte queste emozioni, ecco ora sto guardando le sue labbra.
Non oso pensare come sarebbe baciarle. Non oso e non dovrei.
Ma è più forte di me, perché se fino ad ora non ci avevo mai pensato, ora vorrei con tutta me stessa quelle labbra. Voglio sentirne il calore, se sono morbide. Non importa nemmeno se sono screpolate.
« Posso…» mormoro ma sembra che mi abbia sentito, pagherei per sapere cosa sta pensando in questo momento.
« Cosa?» si avvicina un poco e socchiudo gli occhi automaticamente, « solo per vedere» sussurro avvicinandomi.
« Solo per provare se…»
« Una prova e basta» mi aiuta a finire la frase.
E lo sto per fare, giuro che lo faccio! E non sono solo io quella che lo vuole!
Sento la sua mano premere sui miei capelli per avvicinarmi e questa volta non ci sarà nessuna Ten Ten, niente di niente. Perché così, solo così riuscirò a capire se…
« PAPA! GUALDA QUI… MALMELLATA»
Finiamo ai poli opposti della stanza, come se avessimo volato. Sasuke si precipita verso Itachi fingendosi interessato alla scoperta di suo figlio ed io invece mi muovo verso la cucina dove il telefono squilla ripetutamente, chissà poi da quanto tempo. Sembrava che il tempo si fosse fermato e il resto era una macchia buia e nera.
Sasuke, Io e basta.
Mi schiarisco la voce, contando fino a dieci. « Pronto?»
I miei occhi si fanno vacui e si riempiono di lacrime, « oh… Ciao Kiba».

9 Mese
« E’ precoce il bambino» osserva Kakashi-sensei, scrutando per bene i disegni che Itachi fa nel suo studio. L’ho portato qui per fargli conoscere qualcuno di nuovo e per avere un parere dai lui, il mio maestro da una vita.tospecie di confidente per noi. Come un secondo papà? Si, forse posso dire che sia così.
Annuisco alla sua affermazione fiera del mio scricciolo. « Già, sinceramente non penso sia una dote della mia famiglia. Ten era molto stupida da piccola» rido « e io, idem. È sicuramente merito della famiglia Uchiha.»
Kakashi guarda il bambino e successivamente tutte le pile di fogli che ha riempito di scarabocchi; lo guarda e si fissa sui suoi occhi, non dice niente però. Niente di quelle cose come: Ti somiglia, sembra tuo figlio, ha i tuoi occhi. Zero, nulla, vuoto. Sta solo zitto e l’osserva. « La mamma?»
« Lavora spesso in questi mesi, c’è bisogno di soldi ora.»
Borbotta qualcosa, « quindi, essendo più piccola, te ne occupi tu?». Faccio un sì con la testa.
« Sakulaaa, andiamo via?!» si lamenta Itachi. « Si amore» dico dolcemente, « allora che ne dici, bel bambino vero?» mi rivolgo al sensei speranzosa.
Lo vedo incerto, « sì, bel bambino ma…»
« Voglio andarmene via!» Itachi mi tira l’orlo della maglietta piagnucolando, gli do il contentino solo per sentire quello che Kakashi deve dirmi, ma il bambino oggi è intrattenibile e devo solo andarmene da li.
« Ci vediamo Sakura» mi sorride da dietro a quella strana maschera. Faccio un leggero inchino e mi congedo, irritata al massimo.
Itachi si è portato la sua penna a casa.

10 Mese
Rumori, rumori e… gemiti.
Non riesco a dormire. Mi giro da un lato, poi da un altro, fisso il soffitto e metto la testa sotto il cuscino.
Ancora, ancora, ANCORA.
Stringo le labbra e gli occhi come per trattenere il dolore. Ma quale?
Mi sforzo di non piangere. Ma perché?
E mi ricordo qualche mese fa e ricordo come vengo spazzata via da tutto. Perché sono una povera deficiente, cretina, stupida, cogliona. Comincio a parlare con mia madre e mi do della matta perché so che è morta e so che non può sentirmi. Ma la prego. Non che loro finiscano, non che loro si lascino. Prego per me, per qualcosa che nemmeno io so.
Prego perché sono così fastidiosamente stupida!

ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti…

Itachi piange. E con lui anche io. Mi alzo e mi vesto alla svelta.
Prendo le chiavi del motorino e scappo via, via da quella casa, per qualsiasi posto tranne che li.

11 Mese
« Questo è…»
« un cane»
« Ah, e questo?»
« uno squalo!»
« Ma a me sembra una trota!» scoppia a ridere ed Itachi mette il broncio. Kiba sventola il foglio sulla mia faccia, « dimmi che ti sembra».
Oddio è una parola, « direi una… farfalla?»
Itachi mi prende il foglio dalle mani, « dementi» sbotta.
Kiba scoppia un'altra volta a ridere, « precoce il bambino vero?», scuoto la testa « ma dove ha imparato quella parola?»


12 Mese …



~

Perchè, ogni volta che mi do una data su cui aggiornare, faccio sempre un ritardo assurdo?
Ma che palle, sono davvero una frana in tutto XD
Allora. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ovviamente non potevo raccontare tutto nei mimini particolari visto che dodici mesi, sono tanti e la storia non si basa su quello che succede in un anno, ma bensi in più di 6.
Non potrei mettermi a scrivere particolari su particolari; arriveremo a troppi capitoli O.O
Comunque sia, spero che vi sia piaciuto, il dodicesimo mese sarà il prossimo capitolo e lo racconterò meglio <3

Passo ai ringraziamenti:

Sakura95:  Grazieeee <3 eh si povero Kiba, ma davvero deve essere così. Che poi Sakura lo ama davvero, e che è tanto confusa poverina!

Shark Attack: Non potevo far troppe cose SasuSaku ora, perchè adesso sarebbero troppo complicato. Man mano che la fiction andrà a vanti succederà sempre qualcosa in più fino ad arrivare al vero SasuSaku... prima però ce ne vuole! Comunque spero che il capitolo ti sia piaciuto, che non ci siano errori e che vada bene. ^^
Se non ti recensisco e perchè davvero non ho proprio il tempo, ci sono giorni in cui nemmeno mi connetto sul pc! Scusami <3 cercherò di rimediare, ho fatto una promessa XD. PS: il bambino è sano e forte, come puoi vedere AHAHAHA

Hele91: Già, WOW! Grazie per la recensione, spero che anche il capitolo dove c'è il bimbo ti piaccia.

Kiushy: Ed ecco qui il capitolo che aspettavi con ansia <3 Dimmi che ne pensi.

yuuki_chan360: Hahahahah oddio mi fai morire dalle risate, giuro! No, ma nel copiono non c'era scritto che dovevano morire! xDDD c'era scritto che aveva un figlio troppo figo e lei era sana e salva invece ahaha e che il Sasusaku c'è c'è.
Sinceramente anche io avrei stuprato Sas'ke ma lei non può ancora -.-"
Ciao cara! a presto

Miss_Martel: Io devo sapere che coppie di Naruto tifi! Me lo devi dire: Sei una NaruSaku? una NaruHina? SasuKarin, SasuNaru.... COSA?! Hahahah, ho capito che non ti piace il Sasusaku, ma mi devi spiegare il perchè.
Mi lusingano molto le tue recensioni spero che sarai contenta del bimbo. Anche se somiglia moltissimo al padre e Ten c'è poco per il lavoro. Vedrai che più avanti succederà qualcosa che farà felice, solo te.

Pervinca22:  Ciao! che piacere conoscerti. Beh non posso dirti se hai ragione o no, tocca a te scoprirlo ;D! spero di risentirti presto e grazie per i complimenti!

Kry333:  Ehi :) Ci avevo pensato anche io sai, ma poi sarebbe stato troppo OOC per Sasuke e anche per Sakura che è ancora troppo avvilita. Spero che Itachi-chan ti piaccia, perchè nel prossimo capitolo si vedrà molto di più.
ps: spero che ti piaccia anche l' 8 mese XD

881: Noooo... mi sei calata Hahahaha, anche io ero una R/S sai? Ma poi ho cambiato idea perchè davvero come L/S non ne esistono. Poi sono gusti, ma vabbè. Grazie per la recensione, voglio sapere che ne pensi anche di questo capitolo ;D

DREEM: Ammmmmoreeee <3 Lo so, lo so, devo metterci dell'Orange. Tutto piano piano, ti ho spifferato la storia che cavolo! Comunque sia spero che ti sia piaciuto lo stesso e  poi io non ti ci vedo a marinare la scuola hahah proprio no, Secchionaaaa!


A presto!!!

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Capitolo 13
*** Parco ***


~ Parco

[12 mese]

 

 

 
Per tutta la mattinata, da quando mi svegliai fino all’ora di pranzo, il piccolo Itachi non mi aveva dato nemmeno un attimo di tregua. Da quando mia sorella aveva iniziato a lavorare come infermiera ed aveva lasciato il lavoro di casa a me, era difficile anche respirare.
Mi svegliavo la mattina alle cinque –ovviamente mia sorella era già via per colpa dei turni di notte- mi vestivo e controllavo i compiti fatti in fretta il giorno prima. Facevo il letto della mia stanza, la pulivo per avvantaggiarmi, passando la scopa. Andavo a preparare la colazione per Sasuke e il bambino. Svegliavo il cretino alle sei, preparavo il pranzo al sacco per lui e contemporaneamente prendevo Itachi e gli davo il latte. Lo pulivo, gli sceglievo i vestitini e glie li infilavo con tanta fatica, gli facevo lo zaino mettendogli il cambio e lo portavo a scuola di corsa. A piedi.
Ritornavo a casa e Sasuke o non c’era più, oppure girava ancora per casa con le mutande e con tutto il petto scoperto. Tra insulti e parole colorite, diventavo davvero acida. Pulivo la cucina, rifacevo il letto del cretino e quello di Itachi, pulivo anche il bagno ed andavo a scuola.
A scuola saltavo la ricreazione per andare a dormire in infermeria o per ripassare le materie che c’erano quel giorno per le interrogazioni. Mi facevo accompagnare da Kiba a prendere il bambino all’asilo e ritornavo a casa. Un impresa per farlo mangiare, e alle tre finalmente arrivava mia sorella e se ne prendeva cura lei. Sempre se tornava.
Perché se non tornava, il piccolino lo tenevo io anche il pomeriggio e gli davo la pappa, gli cambiavo il pannolino, lo facevo giocare e dormire. Poi… magari se c’era tempo studiavo.
E tutto quello che ho sempre fatto, però, l’ho fatto con dedizione, e con la consapevolezza che essere davvero inutile in quella casa mi faceva male come un pugno nello stomaco.
Sasuke lavorava e portava i soldi a casa –per quanto mi sembrasse impossibile.
Ten aveva iniziato a lavorare privandosi del suo bambino e del tempo da passare con lui, facendo turni extra, ed io di certo non potevo lasciarle la casa come una topaia, non se lo meritava.
Poi ci sono io? Io non ho mai fatto niente. Non lavoro e quindi non porto soldi a casa, l’unica cosa che posso fare è rendermi utile in quel che posso, e anche se mi risulta un notevole sforzo, lo faccio con buona volontà e senza lamentarmi mai. Sto pensando anche di fare richiesta per la borsa di studio.
Non ci sono lati positivi in tutto quello che sta succedendo ora in famiglia, ci vediamo poco e niente, parliamo altrettanto poco. Ma dopotutto, la cosa che mi fa andare avanti è proprio Itachi.
È davvero un bambino sveglio e molto dotato. Si fatica poco a tenerlo… almeno quando non fa i capricci come ora.
« Lo so che sei un piccolo genietto e sei, come dire, strano per la tua età» dico mente il braccio mi va in cancrena per colpa della mano a penzoloni, mentre tengo ben saldo il cucchiaino con l’omogeneizzato.
« Ma ti prego, mangia!».
Itachi alza le piccole sopracciglia, sorride sbattendo le manine sul seggiolone e scuote la testa.
« Guarda che è buona» l’informo cercando di sembrare il più convinta possibile e soprattutto più gentile. Ma niente, non ne vuole sapere, l’unica cosa che fa è deridermi con la stessa faccia di un certo qualcuno.
« Portami al palco» mi dice con la vocina, mentre i suoi occhi si fanno sempre più aguzzi. Piccolo bastardo.
« Prima mangia» provo ancora.
« Mangia tu» insiste.
Non potevo avere una vita normale, con un bambino normale… vero?
« Perché invece di parlare non mangi? Ti prometto che ti porto al parco» lo rassicuro, sperando di aver toccato il tasto giusto.
Non serve ad un emerito cavolo, continua ad insistere a non mangiare perché dice che sa di “cane peloso e bavoso”, ma è una mucca! È omogeneizzato di mucca! E deve mangiarlo perché se no Ten mi strilla. Mangia poco e soprattutto dolci, non può mica andare avanti così.
« Tia…» comincia, « perché sei così stupida?».
Sorrido nervosa. Hahahah. Questo gli e l’ha insegnato Sasuke. Ne sono sicura, sicurissima.
Sbuffo.
« Mi dici da chi hai preso?» gli domando, scoraggiata ancora di più.
Si mette il dito nel naso e se lo fissa imperterrito fino a che io non lo levo da lì. Questi vizi non mi piacciono.
« Papà» mi risponde con astio.
« E da chi se no? Quel brutto farabutto bastardo, demente, cretino. Per non dire un'altra parola. Che si crede di avercelo solo lui perche è dannatam- ehm, moderatamente bello, carimastico, con quel taglio di occhi che… e quel fis-… Poi lo conosci meglio è pensi che è davvero l’uomo più abominevole e irritate, menefreghista che io-»
« Smettila di parlare male di me davanti a mio figlio»
Eccolo.
Come se avessi suonato un campanello di allarme per avvertirlo che stavo parlando male di lui, me lo trovo qui, senza tante cerimonie, vestito in tuta e ciabatte ai piedi. Giornata libera, suppongo.
« Ma hai sempre giorni liberi tu?» chiedo.
Sasuke si limita ad alzare le spalle ed avvicinarsi al lavandino per bere l’acqua direttamente dal rubinetto. Mi fissa un secondo, devo avere i capelli sparati per aria ed una faccia sconvolta; si avvicina e mi fa segno di dargli il cucchiaino.
Faccio come lui mi dice, mi guarda di sbieco e poi fissa suo figlio.
« Mangia» mormora atono.
Davvero crede che così Itachi aprirà la bocca ? Se fosse stato così facile l’avrei fatto anche io, ore prima.
« Se lo fai ti porto al parco. Ma mangia».
Sono le mie stesse identiche parole di poco prima, forse dette più severamente e con determinazione che io non avevo. Ma erano le stesse identiche parole, eppure, appena le pronuncia, Itachi fa un sorriso sornione ed apre la bocca per mangiare quel poco di pappa.
La mia mascella arriva a terra.
« EHI! MA NON VALE» urlo arrabbiata ed incredula, questo è un complotto contro di me!
« Avevo detto anche io la stessa cosa, perché non hai mangiato?» mi rivolgo ad Itachi con la delusione che si legge chiara e tonda sul mio viso.
« La solita scema» commenta Sasuke, continuando a far mangiare il piccolo, « papà, il palco» gli ricorda Itachi tutto sporco.
L’Uchiha annuisce.
« Appena finisci di mangiare tutto, Sakura si vestirà e ti porteremo al parco. Se ne è ancora capace».
Alzo un sopracciglio.
« Che intendi con “se ne è ancora capace”? E soprattutto, "porteremo"?»
Non mi risponde, fa solo il suo solito sorriso beffardo e continua a dedicarsi al figlio. Vecchio bastardo.


***



Alla fine, quella che ci rimette, sono sempre io. Lo dovevo immaginare che mi avrebbe presa e portata a forza al parco con loro, ma pensavo che avesse anche una cosa simile ad un cuore. Evidentemente mi sono sbagliata, visto che nessuno dei miei lamenti, per fargli capire che i compiti aspettavano solo che li facessi ed una verifica domani sarebbe stata la mia rovina se fosse andata male, l’ha fermato. Si è limitato a dire che avrei studiato stasera e stamattina tardi, ma probabilmente si è scordato che oggi è giovedì e che la sua cara mogliettina non si ritirerà stasera e che mi toccherà cucinare e fare tutto io. Voglio sapere quale strano demone ha fatto si che lo seguissi fuori dalla porta.
Nemmeno a dire che sono una donna sposata, eppure sembra che sia proprio così. La motivazione più assurda che mi ha dato è stata quella che le signore del parco sono un vero pericolo per lui; degli avvoltoi che aspettano solo il momento buono per saltargli al collo. E ce ne sono di tutti i tipi: ventenni, trentenni e ancora più in su con l’età. Donne sposate, donne separate, vedove e anche le nonne ci provavano con lui. Per non parlare delle bambine piccole e delle ragazzine… è ridicolo! Anzi sfiora anche la soglia del ridicolo.
Non sembra vero che tutto il gentil sesso va dietro di lui.
Ho costatato che a molta gente piace il mio bel cognatino: in primis ad Ino, ad Hinata non dispiace, alle commesse dei negozi, a quella pervertita del mini market aperto ventiquattro ore su ventiquattro, alle signore che fanno la spesa, ad alcune passanti… a volte anche a me, ma quello era un fatto del tutto irrilevante. Ma è impossibile che piaccia davvero a tutte. Su cento donne, una avrebbe mai detto che Sasuke è brutto?
Spero di sì, perché è davvero assurdo.
Fatto sta però, che appena ho deciso di accompagnarlo in modo che tutte queste pseudo violentatrici capissero che c’era un limite tra loro e Sasuke –ovviamente questo limite non si fermava al fatto che aveva un bambino eh- capì davvero che non scherzava.

Appena mettiamo piede nel parchetto vicino casa, pian piano tutte le mamme presenti si girano verso di noi. Dei, nemmeno fosse un Dio sceso dal cielo! È solo Sasuke Uchiha eh.

È solo Sasuke Uchiha cavolo!
Forse loro non riescono a capire la differenza che c’è tra Lui e Dio. Mi sa proprio di no, perché le vedo continuare a parlare e mormorare “quanto è carino”, “oddio che figo”, “ma è sposato?”.
Che urto! Ma si rendono conto quanto sono ridicole e stupide? Sarà pure un bel signore, no! Un bel ragazzo ecco. Ma lo vedono il bambino, mi vedono affianco a lui?!
Non capiscono che certi commenti se li potrebbero anche risparmiare. Che nervi, lo continuano a fissare mentre lui se ne frega. Bravo Sasuke! Continua a giocare con Itachi e non le cagare proprio a queste malate di sesso e di uomini.
Guardo tutte pian piano, facendo finta di non sentire i nervi a fior di belle e le guance imporporarsi per l’irritazione. Continua a guardarle una ad una, incredula e atterrita. Queste sarebbero mamme di famiglia?
Sento qualcuno toccarmi il gomito, appena mi giro gli occhi di Sasuke m’invadono.
« Non guardarle così, sembri infastidita.» mi avverte, mentre guardo Itachi cercare di salire sul altalena dei piccoli. Dio che scricciolo!
« Chi ti ha detto che non lo sono? Ma guardale» rispondo ripugnata « aspettano solo che entri un vicolo buio per saltarti addosso» finisco sbuffando.
Sasuke mi sorride.
« Perché, tu avresti mai pensato di farlo?».
Se non mi provoca non è lui, ormai è da copione.
« No. Di violentarti in un vicolo no» scherzo.
« Ma ti saresti comportata più o meno come loro».
Beh, forse un commentino su di lui l’avrei fatto, avrei guardato in fondo alla sua schiena solo per curiosità, però mi sarei fermata lì. Era un ragazzo che non conoscevo, sarebbe stato diverso. Ora lo conosco, so com’è fatto, come pensa, come agisce. So i suoi sentimenti, lo conosco come un libro aperto, forse all’inizio sarebbe stato un mistero per me, anche oggi a volte mi stupisce ancora. Ma sì, ora lo conosco, posso vantarmi di sapere le emozioni di Sasuke Uchiha e di sapere i tasti giusti da toccare. Tutta colpa di quei sentimenti, tutta colpa loro.
« No, lo sai» mento e capisco che se n’è accorto. Non mi dice niente, borbotta qualcosa e ci avviciniamo insieme da Itachi, in preda ad un attacco di pianto dato dall'incapacità di salire sull’altalena.
Sasuke lo posiziona sopra e io comincio a spingerlo piano. Mi appoggio al pilastro dell’altalena, incrocio le braccia e guardo mentre il mio nipotino si dondola, incantandomi.
Ha un anno e sembra molto più grande della sua età: camminava e parlava già a pochi mesi, è riuscito a stare senza la mamma per un po’ di tempo, il che lo rende ancora più incredibile. Sa tante parole, mi prende in giro e ha uno sguardo che ti fa innamorare subito. Certo è sempre un bambino, quindi fa i capricci, a volte si mette il dito in bocca, vuole dormire nel lettone e non vuole mangiare. Ma è davvero incredibile, non penso che io ero così, nemmeno Sasuke da quanto ho capito. È davvero un bel bambino, ha il naso di mia sorella ora che ci faccio caso! Chissà poi perché l’hanno chiamato Itachi.
« Itachi-chan, fatti mettere il cappello che ti viene qualcosa con questo caldo»
Gli poggio il cappellino sui capelli neri e sottili, sistemandoglielo bene tra una dondolata e un'altra.
« Sei perfetto!» esclamo divertita.
« Come il suo papà» aggiunge Sasuke intromettendosi nella piccola conversazione. Rido di gusto « ma smettila!» lo prendo a pugni su un braccio.
« Tu vuole bene a papà?» mi domanda Itachi innocentemente.
« C-cosa hai detto?» gli chiedo balbettando.
« Vuole sapere se mi vuoi bene» dice Sasuke del tutto indifferente, fissando di fronte a se. Sento le guancie diventare ancora più rosse… dovrei rispondere?
« Beh…sì» non ne sono del tutto convinta.
« Ooooooh! A te piace papà, vero tia?» mi fa un'altra domanda, peggio di quella di prima. Se a quella potevo rispondere alla bella e meglio, a questa non so cosa dire sinceramente.
Beh Sasuke mi piace, ma non posso mica dirlo ad alta voce e davanti a lui, magari capisce male, proviamo a dire la verità per una volta.
Respiro profondamente e prendo tutto il coraggio che ho in corpo.
« Sì, tuo padre mi piace. Ma non in quel modo!» sfiato velocemente, sperando che non mi abbia sentito.
« In che modo ti piaccio allora?».
Fanculo, fanculo! Perché sei così stupido?!
Ma che domande mi fai, è ovvio che mi piaci in un modo diverso rispetto a quello che pensi tu. E magari se eviti di farmi domande di cui non so nemmeno io la risposta mi fai un vero piacere! Ecco che faccio la figura della stupida un'altra volta.
« Non lo so» dico con finta calma, « penso nello stesso modo in cui tu vedi me» ma che ho detto?! Vorrei essere sotterrata.
« Sei sicura che è nello stesso modo?» ora fa il misterioso.
« Presumo di sì» non ne sono convinta, nemmeno lontanamente, ed infatti me lo conferma: « oh, tu non sai quanto ti sbagli».
La conversazione finisce qui, tra il mistero e brutti presentimenti. Non ho voglia di fargli strane domanda, che la cosa sia positiva o negativa. Ho scoperto che non m’interessa nemmeno un po’. Soffrire per lui e per cosa poi? Non sono così masochista.
Ne approfitto per liberarmi da tutta quella soggezione, quando lui va a prendere il gelato per il piccolo e per me, beandomi di quella bolla che mi sono creata per estraniarmi da quel parco.
Voglio stare solo io e Itachi, senza tutti quei problemi che mi assillano e mi rimbombano nella testa. Solo io e il mio nipotino.
« Ehm, mi scusi…»
Ahahahahahaha, e ti pareva! Ritorno con i pensieri sulla terra, « deve ancora andare sull’altalena? Mio figlio vorrebbe andarci un po’ e…» il bambino esce vergognosamente da dietro le gambe della madre e mi saluta con la manina.
« Certo, si figuri», sfilo Itachi dalla giostra e lo tengo in braccio.
« Che bel bambino che è, ha degli occhi stupendi!» mi congratula, dolcemente. Che signora carina!
« Gra-» non riesco a continuare, « ha gli occhi della madre» mi dice sopra.
« Oh, no si sbaglia! Io non son-» sono ancora più imbarazzata di prima e le signora non mi fa continuare a parlare.
« Il papà deve essere quel ragazzo moro li giù. Somiglia anche a lui. È un misto tra il padre e la madre».
Diamine! Questa è proprio convinta.
« No è un malinteso ecco, vede lui è..»
« Sakura, tieni il gelato l’ho preso la fragola e-… e questa signora?» domanda Sasuke leggermente sorpreso.
« Salve! Volevo farvi i complimenti per il bambino, è tutto suo padre. Ma devo dire che ha degli occhi stupendi come lei signora».
Sasuke la ringrazia senza dare alcuna spiegazione, assorbendo tutti i complimenti su me e lui e di come sembriamo una coppia felice e giovane, roba come: “ tutti i giovani dovrebbero essere come voi, belli e felicemente insieme. E poi, un bambino. Un dono dal cielo.” E altri complimenti vari.
Signora carina… ma un po’ svitata.

« E’ POSSIBILE CHE OGNI VOLTA CHE CERCO DI SPIEGARE AD UNA SIGNORA CHE IO E TE NON STIAMO INSIEME, TU ARRIVI E ROVINI TUTTO!? NON E’ LA PRIMA CHE ME LO CHIEDONO SAI?!» sbraito furibonda chiudendo la porta di casa con un tonfo.
A parte che la gente non si fa mai i cavoli suoi, ma è possibile che ogni volta è sempre la stessa storia!
« Non è sicuramente colpa mia, se attiri gente senza rotelle e che non si fa mai gli affari suoi. Dai troppa confidenza alla gente. Smettila di cacciarti in queste situazioni!» mi dice contro.
« AH! ORA SAREI IO IL PROBLEMA! PERCHE’ NON GLI HAI DETTO CHE NON STIAMO INSIEME EH!»
« Non vedo perché dovrebbe interessargli qualcosa della mia vita privata! Cosa dovevo fare? Dargli anche il numero di casa e l’indirizzo così veniva a trovarci? Finiscila di fare la cretina e fai pensare alla gente quello che gli pare» mi risponde irritato.
« Sai cosa c’è? Sarò pure una cretina che da confidenza alla signore che danno di matto, ma tutta questa situazione ridicola è tutta colpa tua.» prendo Itachi che dorme pesantemente e lo metto nella culla, esco dalla camera e socchiudo la porta.
« Sei solo una povera bambina» mi dice con tutta la determinazione e l’onesta che ha. So che non sta mentendo ed è per questo che mi faccio forza.
Mi avvicino a lui sostenendo il suo sguardo, arrivando a soffiargli sulle labbra per quanto siamo vicini.
« E’ davvero difficile vivere con me vero? Una vera ammazzata, visto che non faccio mai niente dalla mattina alla sera. Non cucino, non lavo. Penso solo a scoparmi il mio ragazzo e sbavare dietro al mio maledetto cognato. E di mio nipote me ne sbatto altamente il cazzo, non lo faccio mangiare e a scuola ce lo mando sempre con il pannolino sporco, eh? Sono davvero inutile ed infantile. Com’è dura vero?» non avevo mai detto così tante parolacce in una sola frase, comunque inspiro e continuo a parlare, così vicina a lui che lo vedo pendere dalle mie labbra. Questa volta è lui che sta sotto di me.
« Non ti preparo la cena, non ti stiro le camicie. Ti maltratto e basta, ah che cattiva che sono. Sai una cosa Sasuke-kun, me ne frego di quello che dice la gente, potrei andarlo a dire al mondo che quel bambino somiglia a noi due e non a mia sorella. Ma non me ne frega un cazzo di te, di lei di tutto quello che succede in questa maledetta casa.» sorrido beffarda girando la testa da un lato mantenendo quel sorriso da stronza.
« Non me n'è mai fregato niente di voi, se non d’Itachi. Niente» sibilo.
I nostri nasi si sfiorano, prendo aria direttamente dal suo respiro
« Povero stronzo».
Mi allontano da lui nello stesso modo in cui mi sono avvicinata.
Lo guardo per un secondo e torno nella mia stanza, senza dire niente.
Non sono nemmeno sicura che ho fatto bene a dirgli tutte quelle cose, ma una cosa è certa: se le meritava.

~

Allora! Scusatemi l'enorme ritardo. Ma dovevo trasferirmi per le vacanze e dovevo cambiare pc, quindi mi sembrava inutile scrivere questo capitolo due volte. E la mancata ispirazione non aiutava. 

Spero comunque che non vi sia dispiaciuta tutta questa assenza, ho sfornato un capitolo abbastanza figo xD perchè mi sono ammazzata dalle risate a scriverlo. Spero di esser perdonata <3
Grazie ancora a chi mi segue, *_____* sono contenta che la storia piaccia <3
Non volevo fare una cosa scontata della serie " festeggiamo il compleanno del bambino", ma come negli altri ho estrapolato qualcosa di ogni mese che ha passato il piccolo Itachi! Non so se ho fatto bene o male, ma mi piace come cosa xD
Risponderò ai ringraziamenti in un solo commento, così magari riesco a chiarire più dubbi ^^

Allora, intanto ringrazio tutti quanti <3 siete davvero dei tesori. Mi fa piacere che vi piaccia la storia che che vi affascini.
Per quanto riguarda una cosa che mi è stata chiesta, dove mi si chiedeva quanta vera fosse la storia. Bene, la storia è tutta vera, tutto quello che leggi era così, magari io posso ricamarci su per il sasusaku se no uscirebbe una SasuTen e una SakuKiba un pò troppo in là, quindi ho deciso di mettere più in risalto il rapporto che c'è tra Sasuke e Sakura, lasciando poi sempre capire che: Sakura ama Kiba, Kiba ama Sakura. Sasuke ama Ten, Ten ama Sasuke. Sakura prova qualcosa per Sasuke, Sasuke non si sa perchè per ora il punto di vista è di Sakura e non di Sasuke... quindi non si sa dire. Questo è il punto! Ho incentrato più la SasuSaku e ho lasciato leggeri i fatti esterni a loro, facendo però capire il contenuto. Spero che si capisce che Sakura ami anche Kiba no? Se no non ci farebbe l'amore, mi diventerebbe una Sakura OOC a questo punto. Stesso vale per Sasuke.
Solo che purtroppo questi sentimenti strani.... mah! Vedremo più in la.
Poooooooooi, una altra cosa interessante e stata la mancanza di Ten. Ooooh, allura! Sapete che a quel tempo hahaha anche adesso, tu dovevi portare i soldi a casa per campare. Tre persone sono tante, immaginatevi quattro. Ten ten, è un personaggio che lavora e che si priva del piacere del figlio per andare a lavorare e portare soldi a casa. Non è un personaggio primario quindi lo faccio vedere poco, perchè con i problemi Sasuke/Sakura centra poco e niente. Ora, se prima Ten si occupava della casa e ora non può... di tutto il resto se ne occupa Sakura e qui se leggete il capitolo capite <3
Quindi praticamente non è colpa di Sakura, poverina.

Beh, queste mi sembrano le cose più importanti, per il resto ringrazio tutti per i commenti positivi e negativi che sono. Mi fanno molto piacere
A presto dai ;D

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Capitolo 14
*** Scelte e Illusioni ***


~ Scelte & Illusioni

 

 

Accendo la luce del bagno e per un secondo non riesco a capire dove sono, non è casa mia.
Mi guardo intorno confusa e ricordo che sto nel bagno di Kiba, con i suoi panni per terra e l’odore di cane che padroneggia tutta la stanza.
Fisso lo specchio sopra il lavabo con occhi socchiusi, vedo la mia sagoma sottile riflettersi e mi domando:
«Ma sono davvero io?»
Ho gli occhi gonfi dalla stanchezza e l’inizio di occhiaie, sono dimagrita e non ho nemmeno un filo di fianchi, sono piatta. Ho le labbra screpolate e sono spenta.
Spenta come potrebbe esserlo una signora di mezza età senza un marito e il figlio partito per la guerra.
Guerra…
O come un alcolizzato che ha finito tutte le bottiglie di gin e vodka, oppure come un amante; che si sente trascurato e meno importante perché il compagno avrà detto le solite parole: “non ti preoccupare, la lascerò per te! Dammi un po’ di tempo, sei tu quella che amo”, ma tu già sai e quel tempo non arriverà mai.
Ho diciassette anni, tra poco ne farò diciotto e mi sento come una carcerata, imprigionata in una vita che non è per me, ma che mi sono meritata.
È la punizione che un qualsiasi Dio di un chissà quale Paradiso, mi ha inflitto perché sono egoista e tremendamente bugiarda e falsa.
Menzogna e tradimenti, questa è la vita della Signorina Haruno Sakura. Non è patetico?
Tocco con la punta del dito la superficie liscia dello specchio, poggiando l’intero palmo della mano per sentire lo strato fresco a contatto con la mia pelle calda.
Inclino la testa di lato e sorrido assente.
Beh, devo dire che almeno, in questo tempo che non passa mai, sono maturata. Ho imparato a cucinare, per quanto mi faccio pena da sola, ho imparato a cambiare i pannolini ad un bambino, a lavarlo, a dargli la pappa, farlo addormentare e vestire, ho imparato perfino a portare la moto decentemente.
Ho imparato a stirare, a gestire il mio tempo come si deve, ho imparato che puoi studiare anche mentre fai altre tremila cose e che se non fai sesso per tanto tempo, quando lo rifai dopo, e molto più eccitante di prima.
Sono davvero maturata devo dire, perché se prima senza il mio ragazzo non riuscivo a stare, ora anche se non c’è, riesco a respirare lo stesso.
Ho capito che “Amare” e “Amore” sono due parole totalmente diverse; L’amore è semplice e spontaneo… è felicità!
Amare invece è difficile, è folle e non sempre porta felicità, nel mio caso non ha portato niente.
Ho imparato anche a sopprimere vari sentimenti che non so da dove vengono e non hanno un nome ben preciso, ma che sono semplicemente indirizzati ad una sola ed unica persona.
Sasuke.
Lo stesso stronzo con cui non parlo da mesi e che ignoro come una mosca che mi gira in torno. Purtroppo per me Sasuke non è nemmeno quello a dirla tutta; se una mosca mi ronzasse intorno la noterei, la nostra è indifferenza pura.
Ora che mia sorella è tornata a casa per le vacanze riesco a sopportare di stare lì, e il merito non è solo suo, ma anche di Itachi. Non c’è più bisogno di scappare subito nella mia camera dopo aver fatto i servizi, solo per non incontrare lo sguardo severo e critico dell’Uchiha.
Ma Itachi è legato a me come un cane al suo padrone… no, questo non è un esempio giusto. Peccato che tra poco si dimenticherà di me per far spazio a Ten Ten.
Doppiamente egoista.
Mi mordo il labbro inferiore tanto che sento che tra un po’ sanguinerà, e trattengo delle inutili lacrime perché so che non mi porteranno a niente.
Vedo la porta aprirsi alle mie spalle e vedo Kiba riflesso dietro di me, non mi giro verso di lui ma continuo a fissarmi i capelli, gli occhi, il naso, il seno, tutto.
Sento la sua presa sul mio fianco stringersi debolmente mentre mi posa umidi baci sul collo, accarezzandomi la spalla con l’altra mano libera.
«Cos’hai?» mi domanda famelico.
 Ha gli occhi chiusi mentre la mia pelle sotto il suo tocco si fa rovente.
Non rispondo ma  continua a guardarmi, a guardarci.
Comincio a marcarne la superficie dello specchio con il dito indice, lasciando che si crei un alone.
Scrivo il mio nome e sorrido contenta come una bambina che è riuscita a finire un castello con delle carte. Io non c’ero mai riuscita.
«Sakura e…» porto lo sguardo su Kiba e spalanco gli occhi quando vedo che i suoi capelli castani hanno preso uno strano colorito nero e che il mio ragazzo non è più il mio ragazzo, ma un'altra persona.
Ha la pelle pallida, i capelli neri e i suoi baci bruciano sulla mia pelle, come se fosse fuoco. Labbra sottili e lisce che toccano ogni punto del mio collo, fino alla clavicola e ritorno. E sento il fuoco dentro: in gola, nello stomaco, nelle ginocchia e la testa che rimbomba e gli occhi bruciano.
E non mi chiedo nemmeno cosa sta succedendo, sto immobile con quella che sicuramente è un illusione o uno scherzo di cattivo gusto, non voglio comunque darmi una risposta di quello che mi sta succedendo. Rimango fissa a guardare una nuova immagine davanti allo specchio, e non riesco a capire perché non vedo il fuoco ardermi, perché sento uno strano caldo e mi sto scottando. Sto bruciando, tutto il mio corpo è caldo.
Poso la mia mano sulla sua e sento il suo corpo freddo; la sua mano fredda che m’incendia.
«Sakura e…» soffio ancora, incantata dal riflesso nello specchio.
Sono pazza, sono completamente andata. Ma se la pazzia è questa, Dio ti prego lasciami nella mia follia.
«e…» sussurra lui e sento il cuore sciogliersi.
La sua voce mi rende ancora più eccitata di prima, tanto che sospiro pesantemente.
«E chi?» domanda impaziente mentre le sue labbra sono salite a baciarmi l’orecchio, socchiudo gli occhi in estesasi.
«E te» dico assente e le gambe tremano per la paura. Paura che poteva scomparire da un momento e l’altro, paura di quello che stavo dicendo perché lo sapevo, era la verità.
Sorride e mi accarezza i capelli.
 I miei neuroni muoiono in un suicidio di massa e gli ormoni urlano: di più, di più.
Bastardo voglio di più!
La sua mano passa sul mio ventre e rimane lì ferma, poi mi nomina, dice il mio nome come solo lui sa farlo, sembra ho la febbre visto il calore che circola nel mio corpo.
Sakura e Kiba. Sakura e Kiba. Sakura e Kiba. Sakura e Kiba… è questo vero?
Prendo aria e rilasso tutti i muscoli, «Sakura e Sasuke» dico finalmente, sentendomi libera dentro.
Continua a fissare la mia immagine allo specchio, e la vedo diversa. Sono diversa con lui? Oh si che lo sono.
«Perché tu?»
Lui mi accarezza la pancia e mi da un bacio leggero sui capelli rossastri. La sua mano a poco a poco scende e vedo la mia figura sullo specchio farsi sempre più eccitata.
Chiudo gli occhi un momento prima che sorpassa l’elastico delle mutandine e quando li riapro lui non c’è più.
Maschero il dispiacere dietro un gemito, e vedo che è tornato tutto alla normalità, dove lui non c’è.
«Ti amo» dico, consapevole che quelle parole non sono per Sasuke ma per la figura che è ricomparsa.  
Lascia da parte la fantasia Sakura, Kiba è qui.

 

 

 

 

 

 

 Casa Uchiha, 20:30-

 

Nella piccola cucina della mia casa, la cena è già stata servita.
Sasuke a capotavola, guarda fisso la piccola televisione, Ten ten da qualche minuto a questa parte sta facendo solo avanti indietro con piatti vuoti e pietanze, ed io, di fronte a Mr Sono Il Più Figo, do da mangiare al piccolino.
Mentre imbocco Itachi, non faccio altro che pensare a:
«Ma come diavolo fa un bambino di circa 14 mesi a parlare così bene!»
Facendo piccoli calcoli, era quasi una cosa impossibile che sapesse già fare tutte quelle cose, era troppo precoce per la sua età.
Che abbia preso dalla nostra famiglia lo escludo; per quanto ne so, Ten ha camminato su per giù a 10 mesi, e di certo io non ho fatto di meglio. Mamma diceva che da piccola non riuscivo a dire le “S” e quando dovevo rispondere a domande tipo: « Come ti chiami?»
Io rispondevo: «Kula»
Che a me sa tanto una specie di: “culo”…
Invece Itachi parla abbastanza bene, balbetta un po’ ed è logico e a volte non riesca a dire lettere troppo difficili, ma cazzo! Io non sapevo parlare alla sua età.
Cammina e corre, nemmeno questo è merito della nostra famiglia, sembra un Uchiha fatto e finito.
Lo vedo mettersi tutta la mano in bocca e riempirla di saliva, urlare «UUUUUH» e farla colare tutta sul tavolo.
«Itachi! Ma cosa stai facendo?» prendo un fazzoletto e comincio a pulirgli il musino e la manina, guardandolo con poca serietà.
Ecco cosa ha preso dalla mia famiglia, la stupidaggine.
Ehi aspetta, non stupidaggine in quel senso… la spensieratezza di essere un bimbo di appena un anno e qualcosa, non mister perfezione come il padre.
«Ah! Prima che mi dimentico» dico, rivolgendomi a Ten.
«Metti caso sei con Sasuke, poi lo guardi e non è più lui e magari è, ehm, Sai. Vuol dire che sei diventata pazza? Itachi stai fermo!» domando, mentre le risate del bambino tra un po’ non lo facevano cadere per terra.
Ten smette di lavare i piatti e mi guarda con aria professionale, « come se stessi parlando con una persona e poi ne vedi un'altra, dici?»
Annuisco e guardo per sbaglio Sasuke che mi regala una bella espressione interrogativa. Che abbia capito? No, non credo.
«Possono essere sintomi di stanchezza, sarebbe un allucinazione. Comunque sia si dovrebbe vedere un medico, perché scusa tu chi hai visto?» domanda incuriosita, sorridendomi sorniona.
Sento il sangue arrivarmi sulle guance e comincio a scuotere la testa. «Chi ti ha detto che sono io scusa? Era una domanda, così, tanto per dire.»
Ancora una volta sbaglio e fisso Sasuke.
Il gatto mi sale in grembo e Tobi lecca i piedini di Itachi che comincia a ridere per il solletico.
Quanto Caos!
« Kiba come sta?» alla domanda di Ten faccio spallucce, « normale, deve recuperare ancora delle materie per la scuola.»
Metto in bocca un pezzo di budino al cacao e lo sento sciogliersi sulla lingua, è dolce.
«Che buono che è!»
«Ma che schifo!»
Il ritratto dell’armonia eh?! Lo trafiggo con lo sguardo e lui fa altrettanto. Scuoto la testa vedendo mia sorella prima ridere e poi rattristarsi per il commento di Sasuke.
«Lascialo perdere, è buonissimo.» La rassicuro io.
Sembra crederci e ricambia il mio sguardo con un leggero accenno, «puoi portarne a Kiba se vuoi»
Oh, a proposito di Kiba! Mi ero davvero dimenticata una cosa importantissima.
«Ah, un'altra cosa importante, Kiba ha comprato un'altra casa più grande un po’ lontano da qui. Pare che gli e l’abbia finanziata la madre per non so che cosa…» mentre parlo agito il cucchino in aria.
«Ma che bello!» esclama Ten davvero contenta, « quel buono a annulla ce l’ha i soldi allora» ironizza.
Rido, « si, ma la cosa bella è che mi ha chiesto di andare a vivere con lui! ED IO HO ACCETTATO. Non è magnifico?!»
Per me lo era. Vivere con Kiba, dormire sempre al suo fianco, svegliandomi con lui. La mattina prendere il motorino e andare a scuola insieme, gli avrei cucinato e avremmo studiato insieme, e come diceva quel troglodita “sesso a volontà”. Era un vantaggio anche per la mia salute mentale, perché stando lontana da questa casa, non avrei più visto Sasuke e non mi sarebbero venuti in mente altri pensieri perversi e scompensi ormonali, non sarei più sembrata una vecchia ottantenne, ma una ragazza normale; l’unica cosa che mi dispiaceva era Itachi. Come mi sarebbe mancato.
Sento un piatto frantumarsi al suolo e le mani di mia sorella ancora nella posizione di tenerlo, ha gli occhi spalancati e sembra un gufo impagliato.
« C-cosa?» balbetta stupefatta.
Sembra che la casa si sia fatta improvvisamente silenziosa. Nessun rumore proveniente dalla televisione, non si sentono le fusa del gatto, Itachi ridere, il rumore dei piatti che si posano rumorosamente nel lavello per essere puliti, il movimento dell’aria mossa dalla coda scodinzolante del cane. Come se si fosse fermato il tempo.
« Quello che ho detto» l’informo naturalmente.
Sembra che stia trattenendo il fiato, « vuoi dire che vai ad abitare con Kiba?» è in apnea, penso che se non respira tra un po’ muore.
Annuisco, sentendomi colpevole di qualche reato che non mi rendo conto di aver commesso. Le dispiace forse che me ne vada? Forse è un altro comportamento egoista?
« Ne sei sicura?» domanda, come se sperasse che cambi idea; mi dispiace sorellina, ma io voglio vivere.
Annuisco colpevole.
La vedo corrucciare le sopraciglia castane, pensarci qualche secondo come per vedere la positività della cosa e tutti i lati negativi che essa porta. Poi frustata, mi dice che va bene, per lei va bene che me ne vada se è questo quello che voglio.
Ma non appena sento un barlume di felicità riempirmi il corpo… ecco un ondata che smonta tutti i miei piani e mi lascia sorpresa. Ma sta parlando davvero lui?
« Non che m’interessi qualcosa  di quello che fai, sia chiaro.» Cominciamo bene.
« Ma come puoi lasciare da sola tua sorella e il bambino, sapendo che non ce la facciamo con i turni del lavoro. Come fai ad essere così immatura.» Parla con un tono calmo ma allo stesso tempo distaccato e freddo.
« Non ho chiesto il tuo parere» dico brusca, cercando di arrampicarmi sugli specchi. Non rovinare tutto, ti prego.
« Se voglio parlare lo faccio e basta, non m’importa se tu mi hai chiesto qualcosa o no. Sei davvero insopportabile, pensi solo a te stessa. Come puoi lasciare tuo nipote da solo eh? Pensi che si vesta da solo, si cambi il pannolino da solo e esca di casa e vada a scuola per conto suo? Cazzo Sakura ragiona!».
« Per cosa poi, per Kiba. Bello, davvero complimenti per la scelta. Dio, che noiosa che sei.»
Il suo ragionamento non fa una piega, lo so, ed è per questo che sento scendermi le lacrime che trattengo volontariamente. Gli occhi si fanno rossi ma non riesco a sopprimere la mia mano destra che, chiusa a pugno, sbatte violentemente sul tavolo di legno laccato, facendolo tremare.
« Ma cosa ti frega a te!?» urlo, « posso vivere la mia adolescenza una fottuta volta! Faccio tutto io qui dentro, chi pensi che tenga la pulita la cucina eh? Chi è che si prende cura di tuo figlio? Dimmelo Cristo! Sono io. Sempre io! E mi sembra che questo discorso io e te già l’abbiamo fanno no? Mesi fa. Dio, voglio vivere! Dove cazzo sta la mia vita qui?»
Mentre le parole scorrono come un fiume in piena, mi alzo ancora con il pugno posato sul tavolo che sento leggermente inclinato.
« Dov’è la mia vita in tutto questo eh?» mi tranquillizzo, giusto un po’.
Sasuke è irritato, arrabbiato, posso vedere le vene pulsare e la faccia farsi più dura. Ho un brivido di paura e poi il vuoto.
« Ma pensi che io mi diverta mentre tu fai la brutta copia di Cenerentola?! Pensi che tua sorella si diverta a fare quel lavoro in orari assurdi e non vedere mai suo figlio? Ma davvero pensi che noi siamo felici e contenti? Sai quanti anni abbiamo vero, io ne ho due in più di te e faccio in triplo, se non di più, di quello che fai tu. E tua sorella a due anni in più di te e l’anno scorso ha portato avanti una fottuta gravidanza! Fanculo Sakura cresci!»
Ten Ten sta zitta, ad Itachi trema il labbro inferiore, io sto per piangere.
« Tutti fanno dei cazzo di sacrifici nella vita, quindi smettila di dire cazzate con quella bocca e fai vedere che sei cresciuta. Qui nessuno si diverte, qui tutti hanno perso l’adolescenza… siamo sfortunati che ti devo dire!? Ma tu, oh tu sei proprio una stupida a pensare che se te ne vai via di qui sarà tutto più semplice.» Prende un respiro profondo per calmarsi.

« E te lo dico ora e qui finisce la questione. Tu.Da.Kiba.Non.Vai.»
Detto questo si alza e sparisce, non sento nemmeno il rumore della porta che sbatte.
« Ma che cazzo ti frega!?» gli urlo contro, ma non ho nessuna risposta.
Cala finalmente il silenzio, poso lo sguardo su Ten che non è capace di dire niente. Non mi sorride come fa spesso lei, mormora qualcosa, mi sembrano delle scuse e comincia a prendere i cocci di terracotta dal pavimento. Le chiedo se ha bisogno di aiuto ma lei mi liquida con un “no” secco, spero che non si sia arrabbiata ma so che la pensa come Sasuke.
« Senti mi dispiace, e che-» mi blocca con la mano, « tranquilla, scusami tu.»
Non so perché mi abbia scusata, ma la vedo uscire fuori al balcone e armeggiare con la lavatrice.
Non le sono mai piaciuti i litigi, quando mamma e papà litigavano ricordo che mi metteva le mani sulle orecchie per non farmi sentire. Purtroppo lei sentiva tutto, lo faceva per me. Si sacrificava per me, ed io sapevo quanto lei odiasse i litigi.
Sposto gli occhi su Itachi che ha il faccino triste posato sul pelo del gatto, ha gli occhi umidi e socchiusi. Gli accarezzo i piccoli capelli neri e mi scuso anche con lui, non volevo che sentisse e vedesse come suo padre ed io litigavamo; era un bambino intelligente e capiva.
Lo presi in braccio cullandolo, « dai piccolino, andiamo a fare la nanna che è tardi.»
Preferisco che dorma e che pensa che tutto quello che è accaduto era un orrendo sogno. Spero che il mattino seguente si sia scordato tutto.
Lascio la cucina continuando a cullare il bambino e solo quando esco, noto il tavolo leggermente incurvato e le nocche dolenti.
Nel corridoio buio continuo a tenere Itachi in braccio, sperando che si addormenti. Entrambi stiamo in silenzio. In lontananza si sente il rumore di Ten che sta riordinando la cucina.
« Voglio dormire nel lettone.» Ammette con una vocina dolcissima, perché sa che nel lettone non si potrebbe dormire, la mamma non vuole.
Lo accontento per questa volta, portandolo nella stanza di Ten e Sasuke, attenta a non svegliare quest’ultimo.
Poso Itachi nel letto e gli do un bacio sulla fronte prima di andarmene, ma lui mi blocca dalla camicetta e mi dice: « Dormi anche tu con me, per favore.»
So che è tremendamente ruffiano, ed è per questo che nego, « Mi dispiace, ma il tuo papà sta dormendo, non posso.»
« Appunto. D-dormi qui?»
Comincia a piangere, e a quel punto non riesco a dirgli di no. Ma come si fa a far piangere un bambino così. Mi metto vicino a lui a qualche centimetro di distanza da Sasuke. Lo sento respirare.
« Ora dormi.»
Non ci volle tanto per farlo addormentare, dopo già dieci minuti lo sento russare pian piano.
Non mi alzo dal letto, ma rimango lì perché so che Sasuke è sveglio. 
« Zia… davvelo vai via?»
Itachi parla nel sonno. Sorrido come un ebete, « non andare via, papà poi è triste.»
Tremo appena mentre Sasuke non si muove da quella posizione, sospira solamente.
Giro la faccia verso la schiena di Sasuke decisa a parlargli, « sei sveglio?» chiedo, ma non ho nessuna risposta.
« Andiamo! So che sei sveglio» gli tiro un calcio, attenta a non svegliare Itachi.
Sasuke incassa il colpo, « ho sempre detto che non stavi bene con il cervello e devo dire che è bello sapere che ho ragione» dice.
« Non copiarmi le battute.» mi sento offesa, voglio il copyright… ma sembra il momento che mi metta a scherzare?
« Non l’hai mai detta, se mai è il contrario» m’informa.
Sbuffo infastidita, « perché non mi chiedi scusa?» chiedo, sapendo benissimo che lui non farà mai niente del genere.
« Io dovrei chiederti scusa? Dormi che è meglio.»
E come mi aspettavo, ero io quella in errore. Anche con lui.
« Almeno girati a guardarmi, non voglio parlare con la tua schiena.» cerco un qualsiasi pretesto per parlargli, perché poi?
Cinque minuti fa ci siamo scannati e ora voglio parlargli? Come sono lunatica.
« Sakura, non devi parlare. Devi dormire e basta.»
« Girati dai, non vuoi le miei scuse?»
Sbuffa ancora e si gira verso me; vengo inondata da uno strano tepore quando vedo i suoi occhi neri su i miei. È ancora arrabbiato ma il mio cuore a preso a battere velocemente, mi si è chiuso lo stomaco.
Sono una contraddizione vivente, prima lo odio poi lo desidero e mentre tutto questo amo anche Kiba. Quanto schifo mi posso fare.
Sorrido nel buio, mi da più coraggio non vederlo del tutto. « Grazie.»
« Non voglio un “grazie”, voglio le tue scuse.»
« Quando te le avrò fatte però, non sarai più arrabbiato?»  
Si porta una mano sulla fronte e per poco non tocca il mio braccio, Itachi ci divide per un pelo.
Siamo faccia a faccia.
« Come faccio a non essere arrabbiato con te, praticamente vuoi abbandonare la tua famiglia.»
« Abbandono te» mi faccio scappare e lui lo sente. Ma come mi è venuto in mente di dire questa cazzata!
Lui non mi risponde, continua il suo discorso, « mi dici come faccio da solo con Itachi a casa se tu te ne vai? Ma davvero non--»
« Scusa.» Non lo faccio finire di parlare, « scusa se sono stata stupida, ma davvero mi sento male qui dentro a volte. Non voglio abbandonare la mia famiglia, e solo che non ce la faccio. Scusami, non volevo litigare, voglio solo… continuare a parlarti come prima. A litigare e a dirci quelle solite cose a mezza bocca, che non capirà mai nessuno, ne tantomeno noi due» risi forzata.
« Sono egoista lo so, ma già ci sta qualcuno che mi punisce per questo. Per ora lasciamo perdere l’argomento “La casa di Kiba”, ci manca molto. Però, se questo sarebbe il pretesto per parlarti di nuovo, anche se vorrei spaccarti la faccia… ok, scusami.»
Non era giusto che dovevo fare tutto io, non era proprio giusto. Forse ero l’unica che sotto sotto voleva che quella situazione d’indifferenza finisse.
« Ok.»
« Ok che cosa?» domando.
Sasuke sbuffa ancora una volta, « ok sei perdonata!», sbarro gli occhi e dico: « mi dici solo ok?! Ma come, oh Uchiha sei uno stronzo.»
Lo vedo ghignare soddisfatto e incurvare le labbra in uno strano sorriso, « grazie.»
Gli giro le spalle irritata e chiudo gli occhi, non gli do nemmeno la buonanotte.
« Ma davvero mi hai visto al posto di Kiba. Spero che non sia stato mentre facevate sesso.»
Divento subito paonazza, fortuna che stavo al buio e di spalle, « sta’ zitto!» gli esclamo contro, forse troppo sulla difensiva.
Sono sicura che sta ridendo di me, ora.
Maledetti Uchiha.
 

 

 

Quando apro un occhio quella mattina, non ricordo bene dove mi trovo. Quella non è la mia stanza, ma quella di Ten Ten.
Ah si giusto, ieri ho fatto addormentare Itachi e mi sono scordata di ritornare nel mio letto… Itachi, ma dov’è Itachi?!
A tentoni, visto che ho richiuso gli occhi per la stanchezza, poso la mano sul materasso, notando che non sto più alla punta come la sera prima, infatti il braccio si fa largo sulla trapunta, senza cadere nel vuoto.
Apro gli occhi controvoglia e, come pensavo, mi trovo al centro del letto. Mi guardo intorno e non trovo Itachi. Non penso che stia dietro di me perché se no lo starei schiac-.
Oh Gesù!
È un attimo.
Poso lo sguardo sul mio ventre e vedo la mano di Sasuke sulla mia pancia, le mie gambe che stanno vicinissime alle sue e la mia schiena che aderisce al suo torace. Mi manca l’aria e il mio cuore accelera.
Forse la notte mi muovo troppo io, è tutta colpa mia forse. Oddio, Oddio!
Potrei alzarmi e andarmene, potrei levargli la mano staccarmi per poi rimettermi a  dormire.

Potrei… ma non voglio.
Lo sento sospirare sui miei capelli quando accenno di spostarmi un po’, rafforza la presa sulla mia pancia e mi tira a se.
« Sakura, stai ferma e dormi un altro po’.»
Non ha detto Ten Ten, ha detto Sakura. Posso morire…? No, ritiro la domanda.
Anche se la mia testa mi dice: “alzati!”, io sorrido come un ebete e chiudo gli occhi come mi ordina poco prima Sasuke, sempre vicina a lui.
E mentre il mio cuore e tutto quello che fa parte di me, sta urlando dalla gioia per quel piccolo momento, penso che è questo, quello che si sente, stando abbracciati a lui.
Non dovrei fare questi pensieri lo so, ma mica è colpa mia!
 

 

 

 

« Mamma...»
« Tesoro ma ti sei svegliato?»
« Voglio dormire con te, Papà e Zia russano e si muovono nel sonno.»
Ten Ten rise,« vieni tesoro, andiamo a dormire nella stanza di Zia.»

~

Come minimo devo ringraziare  tutti quanti per le bellissime recensioni che mi fate ad ogni capitolo, soprattutto perchè mi supportate e senza di voi, davvero, questa fiction non potrebbe andare avanti. Un Grazie davvero perchè, oltra supportarmi mi SOPPORTATE XD
è passato tanto tempo dall'ultimo aggiornamento, causa: vacanze, scuola, ragazzi, problemi di tutti i generi!
Ma vi ringrazio comunque perchè senza di voi che mi dite di continuare, beh avrei rinunciato alla grande, <3  
GRAZIE per chi è arrivato fin qui e che deciderà di continuare a seguire questa storia e capire come il nodo si scioglierà ^^ perchè davvero si scioglie, volente o no è__é/

Un ringraziamento particolare va a:
Yuuki_Chan360, ladyvampire90, Shark Attack,  Kiushy, Himura,  DREEM,  cyberprincess, kry333, Anime_Love, Sakura95, mali6, 881 e  Pervinca22.

Che mi hanno recensita <3
A i 34 preferiti
I 4 da ricordare e il 44 da Seguire.

LE ULTIME DUE FICTION CHE HO AGGIUNTO SU EFP (SasuSaku)
Ubriaca di Lui & Sasuke, Sakura e i doppi sensi

Ci vediamo nel prossimo capitolo, e vi risponderò alle recensioni! Sperando che ce ne siano :)










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Capitolo 15
*** Quello che pensa una sorella ***


~ Quello che pensa una sorella

 

 

Beh, su per giù la mia vita non dovrebbe essere tanto orrenda, no?

 

 

Sono Ten Ten, ho diciannove anni, sono sposata ed ho un figlio.
Faccio l’infermiera, la casalinga nel tempo libero ed ho una sorella che mi aiuta con il bambino e nel pulire la casa quando non ci sono.
La mia vita non è stata tutta rose e fiori devo dire. Anzi, direi né rose e né fiori se per questo: ho visto mia madre morire davanti agli occhi, con il mio ragazzo e papà morti dopo un esplosione. Ho dovuto occuparmi di mia sorella più piccola abbandonando la mia adolescenza.
Non sono più spensierata come un tempo. Ero combattiva, forte e genuina… ora sembro la brutta copia di un’anziana signora.
Ma è la vita giusto? O forse dovrei dire che è la guerra. Non si può tornare indietro e riportare tutti alla vita. Non si può semplicemente tornare indietro con una macchina del tempo e magari salvare tua mamma da un tedesco, dire per l’ultima volta al tuo ragazzo che lo ami e confessare a tuo padre che, anche se è pensante, gli vuoi bene dell’anima.
Puoi solamente aggrapparti a quel che ti rimane della vita e portare avanti ciò che c’è, cercando di mettere di nuovo i tasselli del puzzle a posto.
Dimenticandosi di tutto. Dimenticare all’inizio dei sogni e cercare in tutti i modi di non pensarci.
Fare finta che siano lì con te, parlare con loro anche se sai benissimo che quelle parole vanno al vento.
Cerca solo di coltivare quello che c’è sulla terra, quello che può far uscire un piccolo ramoscello del terreno. Quello che ti darà i frutti, quello che ti farà mangiare e
vivere.

 

 

A volte, quando mi giro tra le lenzuola calde, penso: “Mi manca Neji.”
A volte ci penso a lui.
Ero davvero innamorata di quel ragazzo e quando morì mi sentii morire dentro. Avrei preferito mille volte chiudere gli occhi per sempre, che provare quello che ho sentito sulla pelle e le notti in cui non riuscivo a dormire.
Che cattiveria eh?
L’unica persona,
viva, che riusciva a consolarmi era mia sorella: Sakura.
Mi ricordo quando veniva nel mio letto la sera e mi abbracciava forte. Sembrava lei la sorella maggiore. Forse non sono mai riuscita a fargli capire che stavo bene, anche perché ad ogni mia minima bugia se n’accorgeva sempre.
Era un dolore guardarla negli occhi però, perché mi ricordava la mamma.
Quante volte l’ho vista prendere il viso tra le mani e stringere forte, tanto da far uscire il sangue.
Si odiava, Sakura. Si odiava perché ricordava la mamma, la mamma che non c’era più.
A volte si raggomitolava vicino alla tazza del bagno e rimaneva lì, con le braccia che tenevano le ginocchia vicinissime al petto e gli occhi che fissavano il buio.
Era un colpo al cuore, era un colpo che ti entrava nella pelle e colpiva diritto il petto, facendolo bruciare.
Non morivi mai, stranamente ti sentivi sempre viva e con quel dolore proprio lì, fermo.
Eppure ero la sorella maggiore, dovevo farmi vedere tranquilla invece di demoralizzarmi e farmi prendere dagli incubi ogni volta che chiudevo gli occhi.
Ero persino arrivata al punto di detestare me stessa, perché anche se ero l’unica familiare viva che era rimasta a Sakura, era come se non esistessi e, forse, peggioravo anche la situazione.
Così, anche se me ne accorsi troppo tardi, decisi di cambiare. E quando vidi Sakura con le mani tra i capelli e con i graffi sulla faccia, gli scostavo le mani e le sorridevo. Quando la vedevo raggomitolata in un angolo la prendevo e le promettevo che mi sarei presa
io cura di lei.
Dovevo cacciarla fuori da quell’immenso buco nero che la stava divorando.
Ero così cambiata, che il mio carattere, quello spavaldo e mascolino era completamente sparito, facendo largo ad una nuova Ten.
La mamma, moglie, figlia che tutti ora conoscono.
Quella che è sempre gentile e che non dice mai una parola di troppo, la Ten ten comprensiva e divertente.
La Ten Ten che tutti conoscono e che solo Sakura sa chi è veramente. Eppure non me l’ha mia rinfacciato quanto io fossi cambiata nel tempo.
È devota a me in tutto quello che faccio.

 

Quando mi capita di ascoltare dei discorsi di madri o di gente molto più colta di me, sento spesso dire: “Eeeh solo Dio sa perché esisto”*
… sarei davvero interessata a sapere perché invece io sia nata.
Una volta pensavo che fossi nata solo per mia sorella… ora sono convinta che non è così.
Se una volta pensavo che ero l’unica per Sakura, ora automaticamente penso…
Penso Sakura e immagino
Sasuke. 
Ma che importanza ho io, eh!?
Boh.

 

 

 

 

Incontrare Sasuke Uchiha non era di certo nei miei piani. Sposarlo nemmeno. Vogliamo parlare del fattore “figlio”?
Ecco.
Ma è andata così e mi sento la ragazza più felice del mondo, e non scherzo. Mi sembra che le cose vadano nel modo giusto da quando… si, da quando ho messo piede sul quel treno diretto a casa.
Casa.
Che bella parola “casa”.
Non s’intende una grotta o una tenda, ma una c a s a. Già a pronunciarlo senti uno strano tempore invaderti.
Casa equivale a famiglia.
Famiglia equivale a Sasuke, Sakura e Itachi.
Casa è Sasuke. Casa è Sakura. Casa è Itachi.
È una sensazione confortevole per chi ha passato anni nel pieno di una guerra. Le cose stranamente vanno per il verso giusto anche se c’è qualcosa di cupo e strano che logora il cuore di Sakura, confonde Sasuke e viene nascosto alla mia mente.
Quando mi ritrovo a tavola con loro, mi sento strana, come se ci fosse qualcosa che aspetta, e aspetta; non è una sensazione che fa paura, ma è una strana consapevolezza che qualcosa o non va, oppure sta per cambiare.
Non so se sono solo io che la sento, la strana sensazione che si cela in queste quattro mura, è una cosa che però invece di terrorizzarmi mi appaga.
E come se dicesse: “ qui non va niente bene.”
Mormora qualcosa e non dice mai CHE COSA dovrebbe cambiare, chi dovrebbe farlo e il perché. Dice solo che c’è qualcosa che non va.
Ma cosa?
Eppure va tutto a gonfie vele.

 

Il rapporto che c’è tra i miei familiari è abbastanza strano.
Io e Sakura abbiamo una perfetta sintonia.
Con Sasuke ci litigo poco e Itachi è un perfetto mammone.
Se quel cambiamento equivale a qualcosa che crea problemi in casa allora il punto debole sono Sakura e Sasuke. Li vedi litigare, li vedi scannarsi ed un attimo dopo che Sasuke se ne va, Sakura si rattrista e se è lei che se ne va via, Sasuke diventa irritabile quanto non mai.
Si aiutano a volte, si fanno dei favori a vicenda e sembra che abbiano fatto chi sa che cosa di strano, si sentono in un certo senso colpevoli del loro gesto ed poi se ne compiacciono.
Li osservo spesso loro due, il loro rapporto è affiatato, è strano. Ci stanno delle volte che escono insieme e ritornano tra le urla, ma Sasuke sorride (per quanto Sasuke possa sorridere) e Sakura è rossa in viso.
Qualche mese fa hanno litigato sul serio. Sakura doveva partire e Sasuke non voleva, non voleva che mi lasciasse sola e non pensasse ad Itachi, ma non è così. Avrei badato ad Itachi perfettamente, l’avrei portato da Hinata se ce ne fosse stato bisogno, non c’erano problemi e lui lo sapeva.
Lui non voleva che lei partisse. Si sarebbe sentito solo, si sarebbe sentito stranamente geloso di Kiba che stava al suo fianco, al contrario suo. La sua possessione nei confronti di Sakura si sarebbe vista di più, l’avrebbero notata tutti.
Sasuke protegge Sakura, lo farà ora come lo farà sempre.
Ogni volta che mia sorella si trovava nei guai lui c’era: quando cadeva per le scale, quando doveva portare il motorino, quando litigava con Kiba.
SEMPRE!

Dico tutto questo e so che potrebbe essere frainteso, so che dovrei esserne gelosa come so che come ne ho parlato sembrerebbe che siano innamorati.
Ma non riesco ad essere gelosa, ne contraria al loro rapporto, non riesco a parlare e quando accenno una certa preoccupazione… poi svanisce!
So per certa che tra loro c’è qualcosa, ma non è un amore come quello mio e di Sasuke, è un rapporto diverso. Simile ad un fratello e una sorella, forse?
Non riesco ad essere irritata. Non ci riesco proprio.
Quella sera che litigarono per il trasferimento di Sakura, lei andò a parlare con Sasuke con la scusa di Itachi.
Li vidi tutti e tre dormire, Sakura girata da un lato, Itachi in mezzo e Sasuke girato dal lato opposto.
Ho provato un senso di tenerezza e ho deciso di lasciarli dormire così.
Li ho visti dormire insieme sul divano, ho visto Sakura tremare tra le braccia di Sasuke al mio matrimonio; ho visto il turbamento di Sakura per qualcosa, quello di Sasuke per un'altra, ho visto Kiba morire di gelosia e l’ ho visto altrettanto confuso di quel loro rapporto.
Mi dicevano: “non sei gelosa?” e io rispondevo alzando le spalle e quando cercavo di parlare mi sentivo le parole morire in gola. Perché se non mi andava bene, cinque secondi dopo, quello che avevo pensato prima, era sparito.
Andava tutto bene!
Sasuke e Sakura, in qualche parte nel mio cervello era inseparabili.

 

 

Sono passati tre mesi, ed ora è Gennaio.
Sakura è partita verso settembre per l’Inghilterra con Kiba e Sasuke è nervoso come non mai.
Non lo da a vedere il giorno, ma va a dormire troppo spesso, si rigira troppo nelle lenzuola e mangia poco. Ma soprattutto è assente.
Gli chiedi cos’ha e ti risponde che non ha niente, prende Itachi in braccio e lo porta da solo al parco.
Quando facciamo l’amore è assente o, al contrario, cerca di metterci più passione possibile per dimenticare qualcosa.
Una volta, mentre lo facevamo ha spalancato gli occhi e mormorato qualcosa di incomprensibile; quando gli ho chiesto che aveva non ha risposto e si è accasciato al mio fianco.
Qualcosa non va, lo so.
Quando Sakura chiama qualche volta alla settimana, gli chiedo sempre se vuole sentirla, lui nega e quando lo riferisco a Sakura sento una leggera nota di delusione mentre comincia a parlarmi a raffica di Kiba e di come sia stranamente dolce.
Sasuke=Kiba?
Kiba=Sasuke?
Se succede qualcosa che la fa innervosire di Sasuke e come se si ricordasse che c’è Kiba, ma se sta con Sasuke lei il suo ragazzo non lo nomina mai.
Lo ama. Ama Kiba e lo sa. La conosco e posso giurarlo, ma ancora una volta c’è quella cosa che rovina tutto e che ti porta a chiudere la bocca e ritirarti perché questa non è la
tua storia.
Non riguarda Hinata, Naruto, Ino, Sai, Shikamaru, non riguarda né me e né Kiba. Riguarda Itachi in uno strano modo, riguarda Sakura forse, ma riguarda soprattutto Sasuke.
E se fosse il destino che vuole qualcosa?
Succederà qualcosa di strano, me lo sento.
E non dipende nemmeno da me, dipende solo da Sakura.

 

C’è qualcosa di strano che non riesco a capire, c’è qualcosa di strano che sfugge agli occhi di tutti.
È tutto un casino è tutta inquietudine e cose non dette.
Quando capirò qualcosa allora sì che riuscirò a capire a cosa servo io qui. Quando capirò cosa si cela nella mia casa e tra i cuori di chi la abita, capirò perché sono qui con loro.
Sono qui, esisto, sono con Sakura, Sasuke e Itachi. Ci sono! Io ci sono e anche se questo maledetto sentimento prima o poi vincerà su di noi, beh almeno potrò dice che c’ero e vantarmi di aver visto dal vivo quello che è davvero la storia che sto vivendo anche se come personaggio secondario.

 
Ora che ci penso, io ho sempre fatto una parte secondaria.

 

 

 

 

Ma sì, va tutto bene.
«Sasuke»
«…»
«La lettera che ti ha mandato Sakura l’hai letta?»
Posa il giornale sul tavolo e annuisce.
Sorrido, «Bene» non gli chiedo altro.
Si alza, si avvicina a me è mi posa un bacio sulla guancia, «Vado a prendere Itachi»
Prima che sparisca dalla mia visuale, la sua mano prende sul tavolo la lettera con scritto il suo nome e va via.
Fisso il pezzo di tavolo dove era posato il foglio scritto da Sakura, e sento un tempore invadermi.
Poso le mani sul marmo della cucina e sento un capogiro.
Irritazione, no.
Rabbia, nemmeno.
Nausea… molta.

 
Va tutto bene, va tutto ok. Resisti Ten.

~




NOOO XD  NON POSSO ESSERE COSI STUPIDA!
Non ci posso pensare! Avevo risposto a tutte le vostre recensioni e mi si è cancellato tuttooo!
usdfhudhgurhsfuprjwfijf *muore*

Non ce la posso fare, D: uccidetemi vi prego! Vi supplico datemi qualche neuorone che i miei non funzionano bene.

RICOMINCIAMO * è disperata*


Alloraaaaa, mi dispiace che il capitolo sia arrivato così presto! La prossima volta aggiorno a Settembre 2011 per la vostra felicità. :) Come vedete parla Ten Ten, perchè molte di voi non riuscivano a capirla. Bene, ora avete capito che praticamente non si capisce neppure lei e sa meno di voi.
SOLO IO SO! :D

Ringrazio queste gentilissime anime pie che mi recensisco a cui io prego di uccidermi di una morte lenta e dolorosa per quello che cinque secondi prima ho fatto.
Ci avevo messo anima e corpoooo D:


R
ingrazio per la seconda volta le 37 preferiti, 6 ricordati e 57 da seguire. Se vi fa piacere recensite, altrimenti pure voi uccidetemi perchè non ce la posso fa :(
Se vi state domandando perchè sono così stupida, beh me lo sto domandando anche io D:

Passiamo un altra volta alle recensioni.
:D ........ D:

 ladyvampire90:  ciao carissima, sono contenta della tua recensione e che ti piaccia la mia storia, ti rigrazio per i complimenti e spero che questo capitolo sia di tuo gradimento! Fammi sapere se vuoi, altrimenti, puoi anche uccidermi come vuoi, perchè davvero non posso essere così stupida.

Kiushy: Ti prego supportami anche ora, perchè ne ho bisogno. Sono contenta che ti piacciano i colpi di scena :) anche a me piaccio abbastanza! Spero che mi recensirai anche questo capitolo. :D voglio sapere cosa ne pensi!

Pervinca22: Grazie anche a te per i complimenti! Sono immeritati a meno che non si parli della mia stupidaggine -.-". Pian piano che andrà avanti si farà sempre più interessante cara, voglio sapere il tuo giudizio su questo capitolo  :) . Ti ringrazio ancora!

mali6 Di scene SasuSaku ne avrei davvero di tante altre, te ne farei il callo e mi pregherai di finirla. Questa volta però non c'è niente di loro, ma voglio comunque una tua recensione. :D Macchiati dal Sangue l'ho aggiornata qualche settimana fa, l'hai letta çAç ? 

DREEM: LO SO CHE STAI RIDENDO! NON RIDERE XD piangi con me ti prego, mi sento così stupida. Tesoro mi spiace che hai pianto e mi compiaccio che ti sia piaciuto il capitolo. Sono sicura che anche questo non dispiacerà, nel prossimo ci sarà una scena orange, forse, boh non te lo voglio dire :P ma ci sarà... credo XD

 kry333: La tua era una delle recensioni più lungheeeeeeee, Kry uccidi! Picchiami per il ritardo e picchiami per la demenza. Ti do il mio consenso. Anche se non è un capitolo SasuSakuoso come piace a te, anche se l'implicità di loro due c'è sempre, spero che ti sia chiarita le idee con tutti sti pensieri strani di Ten Ten. Come avrai capito, lei non sa che sta succedendo! Itachi lo amo anche io è troppo Sasusaku per essere solo un piccolo bambino! Spero che il capitolo non ti dispiaccia, fammi sapere cosa ne pensi ^^

Stellina:  Non sai che piacere vederti recensire questa fiction a parte le LilyScorpius. Praticamente sei perfetta! SasuSaku e LilyScorpius. Magari anche una NaruHina è sei ok amica XDDD. Sto fuori lo so ma mi fanno un pò male le manine XDDDD Sasuke non lo capiremo mai, perchè purtroppo sappiamo la storia solo da parte di Sakura e di quello che le dice lui a lei. Ma tranquilla che tutto si sistemerà :)  Sakura è da stimare, la amo in tutto e per tutto <3 spero che leggerò una tua recensione anche per questo capitolo!

 881:  Mi seguirai sempre? Che onore *A*! Ciao cara... POSSO SAPERE IL TUO NOME XD?! *urla* Non mi piace chiamarti 881, mi fa da carcerata :( non per te e che mi prende male dire "CIAO 881!" ahahah XD sono matta lo so e che non ci sto più con la testa, è partita! Purtroppo cicci ancora Sasuke non ama Sakura, ma sicuramente è un sentimento forte abbastanza da desiderarla. Devi aspettare un altro pochino e vedrai che forse si sistemerà tutto ^^ spero in una tua recensione! Oh, anche tu hai il consenso di picchiarmi :)  per il ritardo e per la mia coglionaggine.

Yuuki_Chan360:  Cara ci rivediamo ancora °A° ti ho già recensita prima :( comunque riscrivo ^^ .  Hai ragione su Sasuke e Ten, ma Itachi era inaspettato ed era contro i principi di lei non far nascere un bambino, costa dei sacrifici lo so ma che ci potevano fare? Alla fine lo volevano e non se la stanno cavando nemmeno malaccio XD. Sakura può andare dove le pare, è vero ma comunque resta il fatto che Sasuke la vuole con se e non gli va a genio che parta. E questa la verità che poi pensa anche Ten Ten. Spero che il capitolo di abbia risolto dei dubbi :) ti aspetto come sempre nelle tue splendide recensioni che mi fanno sempre ridere e compiacere <3 mi stai davvero simpaticissima e spero di continuare a parlarti tramite recensioni ^^ a presto!

Shark Attack:  Cicci rieccoci. Ti chiedo ancora una volta scusa per non averti recensito gli ultimi capitoli della tua fiction e mi ha fatto piacere sentirti per e-mail, spero che mi risponderai al più presto, come spero che io recensirò Trent'anni appena il pc me lo permette. Ritornando alla storia, anche a me la prima parte piace molto, mi è venuta molto intensa. Per il resto io non lo trovo affatto OOC. Sakura per niente, la vedo sempre temeraria e un pò goffa nel suo modo di fare, l'OOC di Ten Ten l'ho spiegato adesso in questo capitolo e Sasuke beh devo dire che non l'ho visto OOC, anzi. Ho fatto leggere questa fiction ha più persone diverse, per un parere sui personaggi e su gli eventuali errori nel caratterizzare il personaggio, ero abbastanza scettica. Però le risposte sono state tutte positive in quanto la posizione in cui si trovano i personaggi è al di poco strana. Penso che Sasuke in quelle cercostanze, e con un figlio d'accudire, si sarebbe comportato in quel modo, in quanto Sakura se la stava egoisticamente svignando. Non vuol dire che se l'Uchiha parla il più delle volta a monosillabi non possa fare un discorso completo e non penso nemmeno che abbia detto chi sa che cosa strana al di fuori del suo personaggio. Io non lo vedo OOC, se invece tu lo senti così, beh mi dispiace :( . Per Itachi hai ragione a pensare che sia impobrabile. Ma ti dirò che io quell'Itachi lo conosco perfettamente e non ti dico una bugia se ti confermo che da piccolo era davvero così. Libera di non crederci, ma che senso aveva farlo così sveglio se poi nella realtà non era così? Non ha poi tanto senso. Comunque spero di leggere un altra tua critica o recensione, mi fa molto piacere leggerle perchè cerco di andare avanti migliorando. ^^ aspetto anche la tua e-mail. Un bacio.

Himura: La tua era di certo la recensione più lunga di tutte! Ma che dobbiamo fare? La mia cretinaggine supera l'impossibile.
Cercherò di riscrivere tutto in modo da essere degno della tua bellissima recensione ^^.
Allora, prima di tutto sono contenta che la fiction ti piaccia così tanto! L'immaginazione di Sakura è piaciuta davvero a molti, anche a me devo dire ^^ . Per la nascita di Itachi ti sbagli, forse potrà sembrarti strano ma Sasuke lo voleva davvero, come Ten e anche Sakura. Il primo non lo dimostra principalmente per carattere e le altre due praticamente lo amano alla follia! Sakura ha ragione a stare con il suo ragazzo, ma è un pò egoista il pensiero di lasciare la sua famiglia e un bambino da solo. Almeno e questo che pensa Sasuke in primis. Poi entra in scena la voglia che Sakura rimanga con lui e patisca tutto quello che patisce lui e la moglie. Vede Kiba come un impiccio e lo vuole allontanare da Sakura in un certo senso, la vuole solo sua e anche Ten Ten se n'accorge. Semplicemente non vuole che lei se ne vada. Hai detto bene quando ha sottolineato che Sasuke è egoista! Lui lo è davvero e anche nel manga è così. E' capriccioso, egoista e viziato. Cosa possiamo farci...  XD Vuole Sakura tutta per se. Anche se non lo sappiamo di certo, altri colpi di scena ci saranno. Per il fattore Ten, ho fatto questo capitolo apposta per chiarirvi le idee... spero che sia bastato ^^ anche se nemmeno lei sa bene cosa succede. La risposta alle domande arriva subito!
1) la risposta è no. Non sapremo mai per vero cosa pensa Sasuke, lo sapremo solo Sakura e quello che lui dirà a lei.
2) anche qui una risposta negativa, penso che il capitolo ti chiarisca le idee.
Sei contenta? la tua e-mail mi ha fatto finire in fretta il capitolo, è tutto merito tuo devo dire ^^ . Mi fanno molto piacere le tue recensioni e ti prometto che il prossimo capitolo lo finisco prima. Intanto, se vuoi puoi continuare a parlarmi su e-mail, mi fa molto piacere fare nuove conoscenze. A prestissimo spero ^^

Hele91:  Ti scrivo una sola risposta :)
Grazie per prima cosa per la recensione e sono contenta che ti piaccia la storia, spero che mi recensirai anche qui ^^
Ero arrivata a te prima che cancellassi tutto. VUOI PICCHIARMI? PUOI FARLO XD... prima però ti rispondo alle domande:
1) Allora, la vera storia è ambientata in Italia, ma nella fiction ho deciso di non scrivere niente per far immaginare ai lettori il quale paeseo guerra preferiscono. La realtà è in Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Sicuramente non l'ho potuta vivere, sono un pò più piccola di te, se tu sei del 91 :) , me l'hanno raccontata una tre volte in tutta la mia vita XD  quando ero piccola piccola, a dieci anni e l'anno scorso. Ho deciso poi di scriverci una fiction ^^
Beh io non l'ho sentita in capitoli, l'ho saputa tutta di un fiato davanti ad un camino con i miei cugini XD non avevo tempo per fare domande perchè mi raccontavano tutto a raffica e non risciuvo a crederci! Il nodo penso che preferiresti che non si sciolga :) io avrei preferito che rimanesse così. Le ipotesi beh non posso dirti niente XD Ten sa... come hai visto in questo capitolo sa qualcosa ma tutto in modo strano :D . Cosa pensa Sasuke non lo sapremo mai, perchè la storia purtroppo è raccontata solo da Sakura :(  magari in un futuro. Tu continua a leggere però, fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! e grazie infinite

 Sakura95: (forza taiga ma ami spacca ù_u)  lo sooo che è meravigliosoo Rukiaa! L'ho scritto iooo *autostima a mille*  ahahah spero che ti piaccia questo capitolo. Dopo averti visto al Romics *____________*

 LaKia: Ciao cara *_____* ! Sono lusiganta da tutti i tuoi complimenti, mi fa davvero piacere <3 Ma sono ancora alle prime armi perchè beh, non sono bravissima anzi ... ç_ç spero che continuerai a leggere questa fiction, vorrei tanto fare anche la tua conoscenza!  Ubriaca di lui ti piace? ahahah bella da leggere ma non da vivere te lo posso giurare XD  spero di sentirti presto.



E con questo ho concluso!
Ho deciso di fare un capitolo su ten ten perchè eravamo tutti in dubbio su lei... ma la lettera di Sakura? cosa conterrà? Madonna che ansia >3<
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH al prossimo capitolo care <3

Grazie grazie grazie grazie :)
robs!


Il covo delle black panthers




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