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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1: Il nuovo cliente *** Capitolo 2: *** Capitolo 2: Il favore *** Capitolo 3: *** Capitolo 3: La campagna pubblicitaria e l'invito *** Capitolo 4: *** Capitolo 4: Un ospite a sorpresa *** Capitolo 5: *** Capitolo 5: Colpo di scena all'asta *** Capitolo 6: *** Capitolo 6: Che cosa fare? *** Capitolo 7: *** Capitolo 7: Complicazioni e preparativi *** Capitolo 8: *** Capitolo 8: Rivelazioni *** Capitolo 9: *** Capitolo 9: Realizzazioni *** Capitolo 10: *** Capitolo 10: Il lancio della sfida *** Capitolo 11: *** Capitolo 11: Un alleato segreto *** Capitolo 12: *** Capitolo 12: Il secondo appuntamento *** Capitolo 13: *** Capitolo 13: Operazione corteggiamento *** Capitolo 14: *** Capitolo 14: Il corso dell'amore *** Capitolo 15: *** Capitolo 15: Cuore a cuore ***
Traduttrice:
dany23 Beta:LucyVanPelt Pairing: Brian/Justin
– Justin/Nuovo Personaggio Rating:
NC-17 Capitolo:
1/19 Link: potete
trovarel’originale
qui: Going,
going, gone! Trama:
Justin e i suoi lavori richiamano l’attenzione. Chi non ne sarà contento?
Avvertimenti:
Ambientata dopo la 5.07, Brian e Justin quindi si sono lasciati e l’esplosione
al Babylon non c’è stata.
Note
della traduttrice: Ho amato questa storia e l’ho letta tutta d’un fiato
in una sera, nonostante ci sia un Brian lievemente OOC è divertente e romantica
al punto giusto e non ho potuto fare a meno di chiedere all’autrice di poterla
tradurre per condividerla con chi non l’ha ancora letta.
Ringrazio la mia adorata beta che
mi accompagnerà in questa avventura e che leggerà la FF mano a mano che la
tradurrà per farmi felice.
Note
della Beta: Dato che ho imparato ad amare Queeras Folk insieme alla traduttrice, posso davvero dire quanto
abbia perso la testa per Brian e Justin. Dalla prima visione, non ha mai ceduto
un attimo, è diventata un’ossessione, quindi non posso che sentirmi onorata che
mi abbia chiesto di collaborare a questo progetto.
Autorizzazione dell’autrice:
Wow! Thatis so excitingtohear
- thatmademyday. Thankyou! I wouldbehonored.:) You
are welcome toarchiveanyofmyotherstories on thereaswell.
Thankyou so muchforwriting
me - thatkeeps me energizedtokeepgoing! – Kimber
GOING, GOING, GONE!
Capitolo 1: Il nuovo cliente
Kinnetik – Lunedì mattina
La
porta aperta dell’ufficio di Brian permette alla sua assistente di sbirciare
alla porta.
“Brian”
disse Cynthia “Il capo della Prescott
Sportswear è qui per l’appuntamento delle 10”.
Ammicandogli,
aggiunse “E sembra che tu sia pronto per un incontro piacevole” Sorridendo si
diresse fuori dall’ufficio prima che Brian potesse chiederle che cosa
intendesse con quella frase.
La
domanda di Brian stava comunque per avere una risposta, quando Cynthia ritornò in breve tempo. Lei bussò velocemente e
fece entrare nell’ufficio del Capo Esecutivo della Kinnetik
un uomo dai capelli scuri, alto ed elegante con gli occhi di un verde scuro.
L’uomo indossava un completo fatto su misura color antracite che avvolgeva ogni
angolo del suo corpo tonico, e sembrava avesse qualche anno meno di Brian. Il
gay-radar di Brian scattò immediatamente appena l’uomo allungò una mano curata
per stringere la sua.
“Mr.
Kinney? Lane Prescott” L’uomo guardò attentamente
Brian. “E’ un piacere incontrarla. I ragazzi alla BrownAthletics mi hanno parlato molto bene di lei. Dicono
che è un pubblicitario all’avanguardia e che non ha paura di cogliere le
occasioni al volo”
“Chiamami
Brian. E hanno ragione – giocare sul sicuro non permette di andare molto
lontano negli affari, Mr. Prescott” replicò con un
sorriso confidenziale.
“Bene,
sono felice di sentirlo. E chiamami Lane. Non capivo in che posizione mi
trovassi nel mondo della moda seguendo lo status quo. Nella vendita al
dettaglio, essere conservatore e di successo vanno raramente mano nella mano.”
Facendo
cenno al giovane uomo di sedersi, Brian colse il momento giusto per guardare
attentamente il suo potenziale cliente. Un pacchetto davvero attraente, pensò,
ammirando la mascella squadrata e i folti capelli scuri. I pensieri di come
potrebbe divertirsi scartando il pacco invasero la sua mente, prima di
sostituirli velocemente con la sua facciata di uomo d’affari.
Incrociando
le braccia, Brian si informò “Quindi cosa stai cercando esattamente per questa
campagna pubblicitaria?”
Lane
spiegò “La linea di abbigliamento sportivo è conosciuta per essere di alta
qualità e di moda. È bene accetta nelle aree demografiche che vanno incontro
agli studenti del college, come sono ben accetti dagli ‘yuppie’. Ma non sono in
grado di rompere il ghiaccio nel mercato gay con successo, sebbene una ricerca
fatta all’interno della compagnia indica che i vestiti dovrebbero essere
attraenti per questo gruppo. Qui è dove entri in gioco tu. I devo dire che tu
sei veramente competente nella promozione di prodotti rivolti alla comunità
gay.”
“Competenza
è il mio secondo nome” Brian sorrise compiaciuto “Sono sicuro di poter trovare
una campagna pubblicitaria adatta alla tua linea.” Tendendosi verso l’uomo,
Brian sfruttò il suo charm seduttivo. “Io potrei,
comunque, avere una più attenta familiarità con i tuoi beni”
Le
speranze di Brian di fare solamente quello, comunque, erano scomparse in
fretta, appena Lane si alzò dalla sua sedia congedandosi “Mi spiace, Brian. Ti
trovo molto attraente, ma ho la politica di non mischiare mai gli affari con il
piacere” Sorridendo per attenuare il messaggio in qualche modo, continuò “Ti
manderò qualche campione della mia linea di abbigliamento tramite un corrriere domani mattina. Quando posso aspettarmi di
sentirti?”
In
qualche modo deluso, Brian tuttavia mantenne la facciata professionale. “Ti
farò sapere qualcosa non più tardi della fine della settimana” promise.
Alzandosi e stringendo la mano di Prescott, concluse
il loro incontro “E’ stato un piacere conoscerti. Non sarai deluso.”
“Ne
sono certo. Io sono impaziente di scoprire cosa mi proporrai” Facendo
l’occhiolino, lui camminò verso la porta.
Brian
si sentii come se stesse lasciando andare il pesce grosso. Per colpa di qualche
stupida politica, si lamentò. Che vergogna lasciare un così bel corpo perfetto
andare sprecato. Perdita tua, Prescott, sorrise
compiaciuto.
Traduttrice:
dany23 Beta:LucyVanPelt Pairing: Brian/Justin
– Justin/Nuovo Personaggio Rating:
NC-17 Capitolo:
2/19 Link: potete
trovarel’originale
qui: Going,
going, gone! Trama:
Justin e i suoi lavori richiamano l’attenzione. Chi non ne sarà contento?
Avvertimenti:
Ambientata dopo la 5.07, Brian e Justin quindi si sono lasciati e l’esplosione
al Babylon non c’è stata.
Note
della traduttrice: andando avanti con la storia i capitoli si
allungheranno, cercherò di postare sempre una volta a settimana
in modo tale da avere tempo di tradurre e di dare modo anche alla beta
di fare il suo lavoro.
Le risposte ai commenti in fondo
al capitolo.
Capitolo
2: Il favore
Justin si sedette sulla poltrona di Michael e Ben,
con in mano l’album di schizzi. Il giovane artista nonavrebbe mai pensato di potersi trovare a stare da Michael tra tutti.
Dopo tutto, Michael era sempre stato il difensore più fedele di Brian, di
conseguenza loro due spesso si scontravano quando avevano opinioni differenti che
lo riguardavano. Ma recentemente, Michael aveva realizzato che mentre tutti
sembravano essere andati avanti con le loro vite, Brian sembrava rimanere
attaccato alla sua arroganza, ai go go boy e all’idea
di non crescere mai. Anche lui si era stancato dei gesti del suo amico, e
quando Justin decise che era tempo di andare avanti sulle sue gambe, Michael e
Ben concordarono sul farlo venire a vivere nella loro nuova casa, malgrado
l’opinione di Brian che loro avessero infettato il suo amante con i loro modi
da frocio alla ‘Stepford’
“Hey Justin” Ben lo salutò mentre entrava dalla porta
principale “Speravo fossi qui. C’è qualcosa che vorrei chiederti”
Justin
guardò attraverso la bionda frangia che recentemente aveva fatto crescere,
dandogli un look ancora più adorabile. “Ciao Ben, che succede?”
“Ho
un favore da chiederti. So che sarebbe chiederti molto, perché è con un
preavviso breve, ma significherebbe davvero molto per la Vic
Grassi House.”
Justin
si spostò per fare spazio a Ben sul divano “Tu sai che ti aiuterò come posso se
è per quello – in cosa posso aiutarti?”
“Bene, l’Alleanza Gay e Lesbiche della città di
Pittsburgh sta organizzando la prima cena annuale di gala con una vendita
all’asta, per aiutare le numerose associazioni di beneficienza locali, inclusa
la Vic Grassi House. Stanno vendendo i biglietti
della cena, cercando di coinvolgere le aziende e i singoli con gli oggetti all’asta.
Sono stato nominato maestro delle cerimonie per l’evento.”
Justin
sorrise – gli piaceva l’intelligenza di Ben e il suo approccio alla vita. “E’
fantastico. Penso che sarai perfetto. Che cosa ti serve che faccia?”
“Bene,
come ho detto, so che è un preavviso breve, perché è meno di una settimana, ma
speravo che tu potessi essere disposto a contribuire con un quadro per l’asta
di beneficienza. È in programma per il prossimo sabato sera. Saresti in grado
di farne uno per allora?”
Justin
non esitò – lui era sempre stato affezionato a Vic e
credeva fortemente in quello che la Vic Grassi House
faceva per aiutare i pazienti affetti da AIDS. “Sicuro, sarò felice di donare
un quadro. In effetti ne avrei uno a cui sto lavorando che potrebbe essere
finito in pochi giorni. Potrei anche darlo ad un amico per farlo incorniciare
per te. Sono sicuro che lui sarà felice di aiutarci quando saprà per quale
motivo lo facciamo.”
Ben
sorrise “Grazie, Justin. Farò sapere al comitato che donerai un oggetto per
l’asta. E, di certo, tu prenderai in omaggio un biglietto per il gala di
beneficienza come compenso. Ho sentito che ci saranno alcuni importanti patroni
delle arti lì quella sera, quindi chi lo sa? Potresti ricevere un ottima
pubblicità grazie al tuo lavoro. Per lo meno da ciò che ho capito serviranno un
pasto da buongustai” Alzandosi, Ben si diresse verso le scale.
“Bene,
tu mi conosci, non ho mai rifiutato un pasto gratis” Justin scherzò “Non preoccuparti,
sarà pronto prima di allora.”
Risposte alle recensioni:
jaspe:
vedrai che quell’altro personaggio renderà la storia ancora più interessante,
sono contenta che tu abbia apprezzato, sono alle prime armi come traduttrice ma
la mia beta è un genio in questo campo.
jo87:
dai sis lo sai che non tradirei mai i nostri Britin!
Abbi fiducia! Spero che non vada a leggere la FF sapendo che sei brava quanto
la nostra sis V in inglese!
Scar:
contenta che tu la stia rileggendo in italiano, anche a me è piaciuta molto,
spero che continuerai a seguirla, nonostante tu conosca già la trama, l’autrice
è bravissima e molto gentile!
stellina87_87:
socia non ti ho chiesto di farmi da beta proprio per questo, e poi lo sai in
questo campo la sis V è perfetta per il ruolo. Lo sai
che il mio amore per questa coppia va oltre tutto il resto e sono contenta che
tu abbia fiducia in me, vedrai che questa storia non ti deluderà! Per quanto
riguarda Michael perche pensate sempre male? Mica l’ho scritta io la FF XD
Capitolo 3 *** Capitolo 3: La campagna pubblicitaria e l'invito ***
Autrice:
Predec2
Traduttrice:
dany23 Beta:LucyVanPelt Pairing:
Brian/Justin – Justin/Nuovo Personaggio Rating: NC-17 Capitolo: 3/19 Avvertimenti: li trovate nel primo
capitolo, compreso il link alla storia originale!
Capitolo
3: La campagna pubblicitaria e l’invito
Venerdì
mattina – Kinnetik
Lane Prescott esaminò le storyboard
artistiche esposte sui cavalletti circostanti il grande tavolo e nel momento in
cui l’incontro stava per concludersi, lasciarono lui e il capo della Kinnetik soli nella stanza.
“Bene,
Brian, devo dirlo, sono impressionato da ciò che vedo. Tu hai messo molto di
ciò che pensavo io, cosicché potrò rompere il ghiaccio con successo nel mercato
gay della grande Pittsburgh. Infatti, penso di poter usare la campagna pubblicitaria
in parecchie altre città metropolitane dove ho una vasta clientela. Vedo che la
gente alla BrownAthletics
sapeva di cosa stesse parlando. Devo ammetterlo, tu hai un modo poco ortodosso
di vedere le cose. Ma mi piace” disse sorridendo “Ti dirò, conosci il mercato
gay da dentro e da fuori”
“Puoi
ben dirlo” Brian rispose seccamente “Lasciami dire solo che ho fatto qualche
ricerca personale”
“Posso
dire” Lane replicò “molta ricerca frontale”
“Io
sono sempre il migliore nel mio campo, Lane” Brian si avvicinò al magnate
dell’abbigliamento sportivo “Ora che si siamo occupati della campagna forse tu
dovresti volermi mostrare i posti che hanno ispirato la mia ricerca?”
Lane
sorrise “Suona invitante, ma in realtà ho già dei piani per stasera. Incontrerò
un vecchio amico per cena, e domani sarò occupato per la serata di beneficienza
per l’Alleanza Gay e Lesbiche della grande Pittsburgh. È una cena con annessa
un’asta e sarà al Bellpre Hotel in fondo alla strada.
Il dipartimento pubbliche relazioni pensa che sarebbe un buon modo di farci
pubblicità se ci fossero alcuni modelli della linea di abbigliamento, cosicché
potrebbero indossare parecchi nuovi capi introdotti nella mia collezione
primaverile. I capi saranno successivamente venduti all’asta alla fine della
serata. Quel modo aiuterà una buona causa e mi farà acquisire qualche
pubblicità positiva di cui c’è sempre bisogno.” Raggiungendo la sua tasca, Lane
tirò fuori un biglietto “Ho un biglietto in più, perché non vieni con me?”
Vedendo la reazione di Brian aggiunse “Alla serata di beneficienza, Brian.
Dovrebbe essere un sogno per un pubblicitario, ho sentito che ci saranno
parecchie società di alto livello all’evento”
Brian
mormorò “Perché, Lane, pensavo che tu non mischiassi mai gli affari con il
piacere”
Lane
rimase fermo “Non lo faccio, anche se tu saresti la persona con cui romperei
quella regola con molto piacere. Ho solo pensato che sarebbe per te una buona
occasione per familiarizzare di più con la linea sportiva e potresti farti
pubblicità mentre sei lì” Porgendo a Brian il biglietto, si alzò.
Appena
iniziò ad aprire la porta della sala conferenze, Lane si volse verso Brian
ancora seduto al tavolo “Ti vedrò li allora?” Al cenno affermativo di Brian, se
ne andò.
Risposte alle recensioni:
jo87:
non ti preoccupare sis, fidati di me XD cmq cerca di
resistere, io farò del mio meglio per postare con regolarità ogni domenica! Dal
prossimo i capitoli saranno notevolmente più lunghi :D
stellina87_87:
come ho detto alla sis sopra, i capitoli dal prossimo
saranno molto più lunghi, vedrai che questa FF ti piacerà tanto quanto piace a
me!
La grande sala da ballo del Bellpre
Hotel era viva, con i suoni delle dozzine di voci che provavano a farsi sentire
al di sopra del suono dei piatti, e la musica soft suonata da una piccola orchestra
da camera posta in un angolo lontano.
I tavoli erano quasi tutti occupati dai presenti
arrivati in anticipo, vestiti elegantemente
in smoking e abiti. Lungo i due lati delle pareti c’erano dozzine di oggetti
all’astache saranno venduti subito dopo
la cena, fino ad arrivare a dei cesti di ottimo cibo inclusi nei pacchetti
della vacanza settimanale. Alcuni dei patroni esaminavano gli oggetti, notando
i numeri dell’asta per i tardi festeggiamenti.
Uno di questi in particolare era interessato a un dipinto
esposto in bella vista su uno dei tavoli.
“Sunshine” esclamò appena Justin le si avvicinò.
Lui indossava un completo blu scuro che accentuava i suoi occhi blu zaffiro e
modellava le sue qualità, davanti e dietro.
“Ciao,
Deb!” esclamò, guardando intorno in tutto quel caos, gli occhi brillanti “Non è
fantastico? Che cambiamento” Ci dovrebbero essere circa 200 persone qui
stasera!”disse dando a Debbie un
caloroso abbraccio.
“Si,
questo è fottutamente fantastico! Sono così orgogliosa, perché dovrebbe essere
una buona raccolta di fondi per la Vic’s House. E
sono grata anche a te, Sunshine, per aver contribuito con quel dipinto all’asta
di beneficienza. Io vorrei fare un’offerta, ma sono sicura che salirà parecchio
sopra di quello che potrei offrire io. Sono orgogliosa di avere qualche tuo
quadro al diner prima ancora che il nostro piccolo
Picasso venga scoperto qui!”
Justin
sorrise ma la guardava umilmente. Togliendola dall’abbraccio, Justin la guardò
imbarazzato “Dai, Deb. È solo una serata di beneficienza. Non penso che mi
lasceranno un invito a mostrare i miei lavori al Museo di Arte Moderna di già.”
“Tu
non sai mai chi potrebbe essere qui, Sunshine. Ho sentito che ci sono molti
pezzi grossi presenti… In effetti, adesso che mi ci
fai pensare, io potrei andar bene qui, perché ho probabilmenteil
migliore qui!” ridacchiando, abbracciò fortemente Justin e lo baciò sul collo.
“Devo trovare Carl. Ci vediamo dopo, Sunshine. Dopo aver guardato gli oggetti
all’asta, vieni e raggiungici al nostro tavolo, okay?”
“Suona
bene, sarò lì in breve tempo. Voglio vedere che altro c’è in vendita.”
All’oscuro
di Justin, la sua conversazione era stata ascoltata da un uomo attraente e ben
vestito che si trovava lì vicino. Gli stupendi occhi blu, le folte ciglia, i
capelli biondi e le caratteristiche nordiche dell’artista non erano sfuggite
all’esame minuzioso dell’uomo. Così, non
solo questo giovane dipingeva da sogno, ma anche lui stesso lo sembrava,
pensò l’uomo. Sunshine. Certamente
adatto. Lui appoggiò l’oggetto sopra il foglio della sua offerta prima di
andare ad esaminare gli altri oggetti all’asta.
Justin
finalmente terminò di guardare gli oggetti e, sorseggiando uno scotch che aveva
preso al bar, si guardò intorno per trovare il tavolo in cui erano seduti
Debbie e Carl. Non era sorpreso di vedere Michael, Ben, Emmett, Ted, Lindsay e
Melanie seduti con loro, ma era sorpreso di vedere Brian. Il suo cuore fece un
salto vedendo il suo ex amante. Lui e Brian si erano separati recentemente a
causa di direzioni diverse che le loro vite sembravano avessero preso. Justin,
sempre il più romantico dei due, desiderava una relazione seria con Brian, e
forse eventualmente anche una famiglia. Brian, sfortunatamente, sembrava essere
interessato solo a vivere giorno dopo giorno. Malgrado le loro differenze,
comunque, Justin amava ancora il suo ex. Lui aveva solo capito tristemente che
le loro vite si stavano muovendo in direzioni diverse.
Sospirando,
Justin camminò lentamente verso il tavolo di Debbie.
Brian
alzò lo sguardo quando Justin venne accolto da tutti quelli al tavolo. Anche
lui era sorpreso di vedere il suo ex li. Justin ricambiò i saluti, notando con
disappuntoche l’unica sedia libera era
direttamente alla sinistra di Brian, ovviamente. Camminando verso di lui,
Justin sorrise malinconicamente. “Hey Brian”.
“Hey, Sunshine”. Alzando lo sguardo verso Justin, in piedi
accanto a lui, Brian pensava che l’artista non fosse mai stato più
affascinante. Il completo blu scuro di Justin evidenziava le luci nei suoi
occhi, e nel complessoil completo si
adattava a lui come un guanto. Meglio di un guanto, pensò dolorosamente. Brian
sentì la familiare contrazione del suo cazzo come i suoi occhi furono sopra il
suo ex amante, che era dietro a lui.
Brian
spostò in fuori la sedia vicina a lui pochi centimetri prima che lui replicasse
“Siediti. Come al solito il tuo tempismo è impeccabile. Sei qui giusto in tempo
per mangiare”
“Eh?”
I pensieri di Justin iniziarono a divagare su diversi tipi di appetiti antipastiprima che il cameriere vicino posò un cocktail di gamberetti davanti a
lui. “Oh” disse, voltandosi a guardare la sfumatura rosa che i crostacei
avevano intorno. Cercando di concentrarsi sulla smodata quantità di cibo,
Justin guardò verso il piatto e portò un gamberetto verso la sua bocca, tenendocelo
per assaggiarlo e morderlo staccando la coda dal resto del corpo.
La
sua azione non era sfuggita a Brian, il cui intero corpo era entrato in una
eccessiva attività alla vista del suo ex compagno che usava le sue labbra
gonfie, per mordere e succhiare il gamberetto. Cerca di controllarti, Kinney, pensava. Cercando con fatica di
distogliere lo sguardo dal biondo, anche Brian provò a concentrarsi sul suo
cocktail.
Capendo
gli sguardi erano controllati dal resto dei membri del gruppo, che era al corrente
della tumultuosa relazione tra Brian e Justin negli ultimi anni. Michael roteò
i suoi occhi alla vista della tensione sessuale tra i due, mentre Emmett
sorrise con compassione alla vista.
Avendo
finito in tempo di record il suo cocktail, Justin contava sulla sua educazione
da country-club per provare e coinvolgere i suoi
compagni di tavolo in una conversazione.
“Quindi,
come sta andando la Kinnetik? Qualche nuovo cliente
interessante recentemente?” chiede a Brian educatamente.
“Sta
andando benissimo,” replicò Brian con una confidenza che credeva dissimulasse i
suoi sentimenti confusi che in quel momento minacciavano di soverchiarlo. “In
effetti, ho appena ottenuto un contratto di abbigliamento sportivo multi
milionario che potrebbe allargare estendersi in parecchie città al di fuori di
Pittsburgh,” si vantò.
Justin
gli sorrise. Era genuinamente felice per il successo di Brian. “è fantastico
Brian, ma non ne sono sorpreso. Sei il migliore in tutto ciò che fai”
Il
doppio senso non era sfuggito a nessuno dei due, “Grazie, Sunshine. Hai ragione
– Io sono il migliore in ogni cosa che faccio. O non la farei affatto” Brian
sorrise compiaciuto verso di lui, sembrando ancora una volta di non essere
interessato suona meglio, secondo me a essere intimo con il ex compagno.
Ben
interruppe il cortese interludio in quel momento per dire, “Hey,
Brian, sai che Justin ha donato uno dei suoi quadri stasera per beneficienza?”
“Si,
dovrei averlo visto prima” replicò lui casualmente. A dire la verità, anche
senza vedere la firma, Brian lo avrebbe capito nel momento in cui posò gli
occhi sull’audace quadro con colori vividi che era uno dei lavori di Justin.
Lui avrebbe riconosciuto i quadri del suo ex compagno ovunque. I lavori di
Justin erano in un livello a sé. Loro immediatamente attiravano l’attenzione
con il loro stile sensuale, grafico e emozionante. Lui aveva prontamente
memorizzato il numero dell’oggetto e chiesto a Cynthia
di sottoporre un’alta offerta riservata per il quadro, nella speranza di essere
l’offerente vincitore per l’ultima creazione del suo ex compagno.
Justin
non sembrava reagire alla dichiarazione di Brian, ma interiormente era contento
che Brian si fosse accorto del suo contributo. Lui era triste, tuttavia, di
realizzare che anche se entrambi tenevano ancora profondamente all’altro, i
loro obiettivi rimanessero cosi diversi per loro da non poter stare insieme.
Risposte alle recensioni
Ocatarinetabelasciscix: contenta che ti stia piacendo la Fan Fiction,
spero continuerai a leggerla perché da questo capitolo le cose iniziano a farsi
interessanti!
Avvertimenti: guardare primo
capitolo Note della traduttrice: solo un
avviso - essendo la prossima settimana a Roma per la Convention Jus in Bello di Supernatural,
probabilmente posterò lunedì il capitolo 6, che verrà tradotto direttamente
dalla mia adorata beta per cause di forza maggiore (ossia due esami nel giro di
9 giorni).
La ringrazio in anticipo per
la sua disponibilità.
Capitolo
5: Colpo di scena all’asta
Trascorsero
parecchi minuti di breve conversazione intervallati dalle portate principali e
dal dessert che erano stati serviti, prima che Ben si alzasse dalla sedia. “Se
mi volete scusare, l’asta sta quasi per iniziare. Meglio che mi prepari.”
Salutando tutti e chinandosi a dare un soffice bacio a Michael, andò verso il
palco sopraelevato posto nella parte anteriore della stanza allestito apposta
per l’asta.
Justin notò che
parecchi degli oggetti dell’asta più trasportabili, tra cui il suo, erano stati
messi sul palco da alcuni assistenti volontari. Era eccitato, ma anche un po’
nervoso, di vedere il suo quadro esposto così in bella vista davanti a così
tante persone ricche e influenti. Cosa succederebbe se nessuno fa qualche
offerta, o se viene venduto ad un prezzo ridicolmente basso, pensava preoccupandosi. Oh, bene, devo
solo ricordarmi che non conta a quanto sarà venduto, è comunque per una buona
causa.
Ben
ostentava una rimarchevole affinità per il suo ruolo di banditore, esortando
entusiasticamente la folla a fare offerte su ogni oggetto esposto pronto per
essere venduto. I primi sei oggetti erano stati venduti dopo una rapida successione
di parecchie offerte fatte. A Justin sembrava che ogni oggetto fosse venduto
più di quanto loro avessero valutato, il che era una buona notizia per la ‘Vic
Grassi House’. Lui non poteva evitare di diventare apprensivo, pensava, quando
notò che il suo quadro era il prossimo ad essere venduto all’asta.
Justin
cercò di non guardare verso il quadro appena Ben lo introdusse. “E ora, il
prossimo oggetto è un lavoro originale d’arte creato da un studente con molto
talento dell’Istituto d’arte di Pittsburgh. Questo disegno è in formato 30x40,
e potrebbe essere una fantastica aggiunta per la vostra casa o ufficio. Conosco
questo studente di persona, e posso assicurare che il suo lavoro aumenterà di
valore in futuro. Questa è un’opportunità da prendere al volo per il fortunato
vincitore dell’asta per assicurarsi un pezzo originale di questo artista prima
che il prezzo aumenti astronomicamente in un futuro prossimo. Credetemi, non
volete perdervi questa occasione! Ora da che offerta posso cominciare? Potremmo
iniziare da, non so, 100 dollari?”
Justin
trattenne per pochi secondi il respiro prima di sentire un grido affermativo da
uno degli assistenti presenti nel pubblico. Bene, pensava Justin. Alla fine
sarà venduto per qualcosa e non sarò completamente in imbarazzo.
Le
offerte salivano continuamente, infatti, avevano raggiunto la rispettabile
cifra di 1’000 dollari. Justin era contento che la ‘Vic Grassi House’ avrebbe
ricevuto alla fine una cifra decente derivata dalla vendita del disegno, non
sarebbe stato totalmente umiliato da quel valore, comunque, pensava.
Brian
era altresì contento, perché sapeva che l’attuale offerta di 1000 dollari
apparteneva al suo numero come offerente, e le offerte stavano lentamente
diminuendo. Grazie a Cynthia l’assegnazione dell’offerta
era collegata ad un dipendente della Kinnetic che Justin non conosceva, lui era
ormai quasi sicuro di essere il destinatario di un altro dei lavori di Justin.
Sapeva anche in quale muro del suo ufficio sarebbe stato presto appeso il
quadro. E la cosa migliore, Justin non sarebbe venuto a sapere che il suo
ultimo fidanzato aveva fatto la miglior offerta, pensava con una certa aria
compiaciuta.
Ben
guardava oltre il pubblico sperando di sentire un’altra offerta per il lavoro
di Justin. “L’ultima offerta era di 1’000 dollari. Sento un’offerta più alta?”
Pochi secondi di attesaprima che Ben
iniziasse a concludere la vendita. “In questo caso, 1’000 e uno, 1’000 e due…”
“Aspettate”
Sandy Kramer, una degli assistenti dei banditori, eccitata gridava da metà
della stanza. Un’elegante donna ben curata stava accanto a lei bisbigliando nel
suo orecchio “Avrei una nuova offerta da fare per questo oggetto, ma a una
condizione”
Perplesso,
Ben si rivolse all’assistente “Una condizione? Che cosa intende con questo? Non
sono sicuro di che cosa significhi” disse con un’aria in qualche modo
imbarazzata.
Sandy
andò verso la pedana e spinse Ben leggermente da parte per spiegare cosa
volesse dire. Ben spalancò la bocca mentre il silenzio piombava sulla sala; sia
Brian che Justin guardavano curiosamente la coppia sul palco. Che diavolo sta succedendo, pensava
Brian. Guardava in cagnesco Ben e la donna, sperando in qualche modo di poter
leggere le loro menti.
Justin,
comunque, non poteva aspettare di sentire che cosa avessero detto a Ben. Che
cosa fosse un’offerta ‘condizionata’, era sorpreso.
Brian
e Justin comunque non avrebbero atteso a lungo. Ben si diresse verso
l’assistente e verso il microfono. “Signori e Signore, questo è incredibile.
Posso solo dire che una nuova offerta è stata fatta su questo oggetto per la
cifra di 50’000 dollari!”
Tutti
furono sorpresi e un ruggito venne dalla folla appena sentì la nuova cifra.
Nessuno era più incredulo, comunque, di Brian o Justin, entrambi avevano
un’espressione di stupore sulle loro facce.
Emmett,
seduto alla sinistra di Justin, si allungò per dare a Justin un abbraccio,
esclamando “Tesoro, questo è incredibile! Buon per te” disse battendo le mani
gioiosamente.
“50’000
dollari! Non riesco a crederci! Incredibile! Vai così, Sunshine!” Debbie urlò a
Justin.
Tutti
nella stanza guardavano il loro tavolo appena realizzarono che la donna vistosa
dai capelli rossi doveva conoscere personalmente l’artista.. Justin diventò di
una forte sfumatura di rosso, arrossendo profusamente.
Lui
non poteva credere che qualcuno volesse offrire così tanti soldi per il suo
dipinto. Nemmeno Brian avrebbe potuto, sapeva che in nessun modo sarebbe stato
possibile che fosse stato proprio lui ad aver fatto l’offerta più alta. Non
dopo aver speso recentemente così tanti soldi per rialzare la Kinnetic da
terra.
Tutti
gli sguardi si girarono ancora una volta verso il palco, appena Ben si schiarì
la gola e cercando di recuperare la loro attenzione. Il baccano lentamente si
spense, appena iniziò a parlare “Come stavo dicendo, noi attualmente abbiamo
un’offerta elevata a 50’000 dollari per l’oggetto #7 ad una condizione”
prendendo un profondo respiro, continuò “Questo è insolito dirlo all’ultimo, ma
ho parlato con l’offerente ed è disposto a pagare 50000 dollari per questo
oggetto solo ad una condizione. Questa condizione prevede che l’artista, Mr.
Taylor, acconsenta ad andare a cena con l’offerente vincitore domani sera.” Ben
rivolse la sua attenzione a Justin, aspettando una risposta alla sua domanda.
Justin arrossì ancora una volta
profusamente appena tutti nella stanzafissarono l’artista che aveva ottenuto una così alta offerta e una così
inusuale richiesta per il suo lavoro. Nessuno sguardo, però, fu mai così inteso
come quello dell'uomo moro dagli occhi nocciola, seduto accanto a lui, che lo
faceva ribollire silenziosamente dentro di sé.
Risposte
alle recensioni
stellina87_87: comunque per quanto riguarda
il tempo di attesa, vogliamo parlare di quello che aspetto io per le tue FF??
XD
Lo so che anche per
te è fondamentale che Brian stia insieme a Justin, ma è giusto che Brian veda
gli effetti della sua decisione, ossia di lasciare andare via Justin senza
fermarlo! Come hai visto Brian nonostante tutto lo ama ancora, anche se
ammetterlo è tutta un’altra cosa!
jo87: la tua idea socia è da me
apprezzata, ma dato che non sono io a scrivere la storia non posso scrivere un
capitolo diverso XD
Mi spiace ti dovrai
accontentare di quello che ha scritto l’autrice XD Per quanto riguarda l’attesa
Jo lo sai, al momento ho poco tempo, quindi postare una volta a settimana da
una parte è un sacrificio per te aspettare, ma un vantaggio perche hai la
certezza che il capitolo verrà postato sempre di domenica ( a parte settimana
prossima che sarò in compagnia di Jensen, Jared e Misha XD)
jaspe: la tensione sessuale tra i
due è sempre presente, nonostante si siano lasciati, quella non manca mai.
Brian lo ama ha solo difficoltà ad ammetterlo. Beh come puoi vedere l’offerta
di Brian è stata superata, vedremo se Justin accetterà la condizione posta…
Traduttrice:
dany23 Beta:
LucyVanPelt Pairing:
Brian/Justin – Justin/Nuovo Personaggio Rating:
NC-17 Capitolo:
6/19 Note: questo capitolo è stato
generosamente tradotto dalla mia adorabile beta, chiedo scusa per il ritardo,
ma io e lei non siamo riuscite a beccarci fino ad oggi. Comunque il prossimo
tornerà ad essere postato di domenica!
Capitolo 6:
Che cosa fare?
Chiudendo gli occhi, Justin sedette
stupito mentre il resto della stanza lo guardava incuriosito. Non sta davvero
accadendo, pensò. Riaprendo gli occhi, però, capì che era tutto vero, perché
tutti continuavano a fissarlo. Il suo respiro ebbe un sussulto quando vide Ben
camminare nella sua direzione, con uno sguardo speranzoso sul viso.
Accovacciandosi accanto alla sua
sedia, Ben sussurrò al suo giovane amico “Justin? Mi hai sentito? Tutti stanno
aspettando la tua risposta. Dipende tutto da te. Che cosa rispondi?”
Justin non ebbe il coraggio di
guardare alla sua destra, verso Brian. Sapeva anche senza guardare il suo ex
amante che avrebbe ricevuto uno sguardo glaciale da lui, a questo punto degli
eventi. Nonostante l'esperienza di Brian a giocare il ruolo dell'indifferente
figlio di puttana, Justin ne sapeva di più. Sapeva che a Brian importava
moltissimo di lui, e sapeva anche come Brian gestiva la sua “non-gelosia”. Niente
affatto bene.
Justin, invece, mantenne la sua attenzione
diretta a Ben, che stava aspettando impaziente la sua risposta all'offerta,
così come chiunque altro nella stanza. Specialmente un uomo dai capelli scuri,
elegante e ben vestito, seduto a due tavoli di distanza dall'artista, che dava
le spalle a Brian. Avanti, bellezza. Dillo. Dammi la risposta che mi aspetto di
sentire, pensò. Justin sapeva che poteva esserci una sola risposta considerando
la circostanza, nonostante non fosse a conoscenza di quali potessero essere le
conseguenze.
La sua coscienza non gli permetteva
di rifiutare un'offerta di una tale somma di denaro per la Vic Grassi House,
indifferentemente da quali fossero le condizioni. Il suo stomaco, però, si
stringeva in nodi al pensiero di chi fosse il vincitore. Era uno di quei vecchi
anziani che in cambio di regali chiedono favori sessuali? O forse era davvero
una donna con l’errata convinzione che io fossi etero? Se quello fosse stato il
caso, avrebbe avuto una sorpresa. Ridacchiò tra sé e sé a quel pensiero. Almeno
Brian non sarebbe stato troppo geloso se fosse finito con una donna o con un
vecchio che non poteva “stare al passo” con lui.
Interruppe di scatto le sue
riflessioni per guardare verso Ben. Facendo un respiro profondo, e non
guardando deliberatamente alla sua destra, Justin si buttò. “Accetto la
condizione” disse. Anche se diede la sua risposta sottovoce, la reazione del tavolo
in cui era seduto, confermò la sua decisione. Tra le grida, le urla e gli
applausi della maggior parte dei suoi compagni di tavolo, era ovvio che la Vic
Grassi House stesse per diventare più ricca di 50’000 dollari. Il resto della
sala diede in escandescenza con applausi spontanei addirittura prima che Ben
avesse la possibilità di ritornare sul palco per comunicare la decisione di
Justin.
“Beh, questo non è probabilmente
necessario a questo punto, ma l'offerta vincente è stata ufficialmente
accettata” Ben confermò sorridendo. “Voglio offrire le mie congratulazioni alla
Vic Grassi House, che riceverà questo denaro. Oh, e congratulazioni alla
fortunata offerta vincente, uh” guardando il foglio delle offerte, Ben verificò
la vincitrice “Numero 171, che vorrebbe restare anonimo. Grazie per il suo
contributo a questa lodevole causa. E spero vi godrete la cena domani,”
Aggiunge, ghignando. “Faremo una breve pausa prima di procedere al prossimo
gruppo di oggetti all'asta.
L'offerente vincitore sorrise. Oh,
intendo di sicuro godermi la mia cena domani. Mi creda. Notò il suo assistente
esecutivo, che aveva piazzato l'offerta vincente, avvicinarsi a Mr. Bruckner
con la richiesta che le aveva dato precedentemente. Adesso tutto quello che
doveva fare era ottenere l'indirizzo dell'artista, così che potesse prepararsi
per il loro appuntamento. Non poteva evitare di guardare ipnotizzato la
bellezza bionda e dagli occhi blu seduta vicino. È assolutamente adorabile. Non
vedo l'ora di vederlo da solo per poterlo conoscere meglio. MOLTO meglio.
L'uomo dovette forzarsi di distogliere lo sguardo per evitare che il suo interesse
fosse troppo ovvio. Non voleva ancora scoprire tutte le sue carte. Ma l'attesa
per quello che sarebbe successo creò uno stato d’allerta in tutto il suo corpo.
Sylvia Broadwell, la sua assistente,
fece segno per ottenere l'attenzione di Mr. Bruckner durante la pausa
temporanea.
“Mr. Bruckner, possiamo scambiare
qualche parola?”
Riconoscendo la donna che aveva
piazzato l'offerta vincente, Ben sorrise. “Certamente. Cosa posso fare per lei?
A proposito, faccia le congratulazione all'offerente da parte mia. È stata
un'offerta molto generosa.”
Sylvia rispose “Lo farò. Grazie. Ma
quello che volevo fare in realtà era organizzare la cena di domani sera. Posso
avere l'indirizzo di Mr. Taylor, così che l'autista del mio capo possa
organizzarsi per andare a prenderlo? Vorrebbe che fosse pronto per le 7,00 se per
lui va bene.”
Ben esitò brevemente. Non sapeva
niente di quella donna o del suo capo. Ovviamente, sapeva dove viveva Justin,
dato che il suo amico viveva con lui e Michael. Ma aveva ancora un brutto
presentimento su quella situazione. Stava mettendo Justin in qualche tipo di
pericolo accettando la richiesta di quella persona? Alla fine, però, sapeva che
la decisione era di Justin, non sua. E Justin aveva accettato di seguire la
condizione. Poteva ancora provare a proteggerlo in qualche modo però. Inoltre
era perplesso, dato che quella donna non stava facendo le sue domande
direttamente a Justin.
“Sono un po' confuso. Perché non sta
chiedendo queste informazioni direttamente a Mr. Taylor?”
Sorridendo, la donna
bionda e ben vestita spiegò. "Il mio capo desidera rimanere completamente
anonimo in questo momento, perché è piuttosto conosciuto. Aveva paura che se
avessi chiesto le informazioni direttamente a Mr. Taylor altri mi avrebbero
vista tornare al suo tavolo e la sua identità sarebbe stata scoperta. Non
desidera che la sua donazione venga pubblicizzata.
Quasi convinto, Ben
tuttavia decise di andare sul sicuro. "Le dirò una cosa. Perché non dice
all'autista del suo capo di andare a prendere Mr. Taylor a questo indirizzo
all'orario da lei indicato?" Scrivendo l'indirizzo del Liberty Diner su un
biglietto dell'asta, la diede all'assistente.
"Farò sapere a
Mr. Taylor quando e dove incontrarvi prima che se ne vada stasera. In questo
modo, se c'è un problema con l'organizzazione, può farmelo sapere." annuendo,
Sylvia sorrise. "Grazie. Informerò il mio capo. Se non riceverò altre
notizie, capirò che l'organizzazione andrà bene ad entrambe le parti. Oh, e
immagino che sia sottinteso," aggiunse, "sono sicura che la nostra
conversazione resterà tra noi? Questa è un'altra condizione dell'offerta del
mio capo. Spero che capisca."
"Certo.
Rispetterò i suoi desideri. Lo ringrazi di nuovo per la generosa offerta."
Accettando l'accordo con un altro breve cenno, Sylvia scese le scale del palco
e si allontanò dal pubblico, ignaro di quanto fosse accaduto.
Prima che la pausa
terminasse, Ben pensò che fosse meglio parlare di nuovo con Justin, per essere
sicuro che gli accordi gli andassero bene. Tornando al suo tavolo, notò che
l'umore lì spaziava dall'eccitazione (Deb, Carl, Em, Ted, Lindsey e Mel), all'incredulo (Michael), al nervoso
(Justin) e al completamente ostile (Brian). Dando al suo compagno Michael, un
altro breve bacio, Ben si voltò di nuovo verso Justin.
"Justin,
ho ricevuto una richiesta dall'assistente del vincitore, vorrebbe che tu fossi
pronto domani alle 7.00 così che il suo autista possa passare a prenderti per cena.
Va bene per te?" Ben notò che Brian lo stava fissando, i suoi occhi
nocciola quasi scuriti fino al nero. Ben non aveva bisogno di chiedere a Brian
come si sentisse riguardo a tutta quella situazione. Doveva soltanto guardare
il linguaggio del suo corpo per sapere che a Brian importasse almeno un po’ della
svolta che avevano preso gli eventi.
Notò
anche che Justin non aveva il coraggio di guardare il suo ex amante per la
stessa ragione, senza dubbio. Guardando Ben rispose "Dovrebbe andare bene.
Mi farò trovare pronto."
Il momentaneo oscurarsi
delle luci avvertì Ben che l'asta sarebbe ricominciata dopo poco. "A
proposito, Justin, ho detto all'assistente di farti venire a prendere
dall'autista al Liberty Diner. Spero non ti dispiaccia. Ho pensato che dato che
non conosciamo questa persona, forse era meglio che ti venisse a prendere in un
posto pubblico. Solo come precauzione." disse rassicurante.
Lo stomaco di Justin
si agitò di nuovo. In cosa mi sto cacciando, si chiese. "Va bene,"
rispose ad alta voce a Ben, suonando più sicuro di quanto si sentisse.
Chiudiamo questa storia. È solo una cena, giusto? Sorridendogli, Ben salutò con
un cenno della mano gli altri mentre tornava sul palco per riprendere l'asta.
Brian ribolliva
interiormente di rabbia. Il fatto che Ben fosse prudente riguardo la cena servì
solo ad aumentare le paure di Brian, fondate o meno. Ed era arrabbiato con
Justin. Arrabbiato per il fatto che Justin avesse accettato una condizione così
stravagante. E arrabbiato per il fatto che Justin si fosse trovato in quella
situazione, in primo luogo. Alla fine, non riuscì più a stare zitto. Voltandosi
verso il suo ex amante e rivolgendosi a lui per la prima volta da quando l'asta
era iniziata, cercò di rimanere calmo mentre chiedeva "Justin? Sei sicuro
che sia saggio?"
"Che intendi,
Brian?"
"Sai cosa
intendo. Accettare di andare a cena con un completo sconosciuto. Non sai niente
di questa persona. Solo perché apparentemente ha più denaro di quanto possa
spendere, non vuol dire che sia un nobile cittadino."
Nonostante sapesse
che Brian era preoccupato per lui, Justin non poteva evitare di sentirsi
risentito. Ancora una volta Brian lo stava trattando come un bambino.
"Brian, sono grande. Posso prendermi cura di me stesso. È solo una cena,
santo cielo! Che cosa potrebbe accadere?" Justin desiderò solo sentirsi
tanto sicuro quanto fingeva di sembrare.
"Oh, non lo so,
Justin. Sembri sempre TROVARE guai se possibile. Ripeto, non sai assolutamente
NIENTE su questa persona. Niente! Vale la pena lasciarsi ferire di nuovo?"
Nonostante il suo sforzo a non farlo, la voce di Brian si ammorbidì e i suoi
occhi preoccupati tradirono i suoi veri sentimenti.
Sfortunatamente, la
vena testarda di Justin trionfò sul suo buon senso. Con gli occhi scintillanti,
replicò "Posso prendermi cura di me stesso, Brian, e posso decidere da
solo. E sì, ne vale la pena, per Vic." Alzandosi, aggiunse. "Se mi potete
scusare, vado a prendermi un altro drink."
Mentre si allontanava
dal tavolo, Debbie parlò. "Per quanto mi dispiaccia ammetterlo, forse
Brian ha ragione. Non sappiamo niente di questa persona. Non importa cosa
voglia dire per la Vic House, nessuna somma di denaro è abbastanza se Sunshine
si fa male nel processo. Avendo improvvisamente un'ispirazione,si voltò verso
il suo fidanzato, chiedendo "Carl, sicuramente c'è qualcosa che tu possa
fare per essere sicuri che non gli succeda niente domani. So che Justin - se
sapesse di essere osservato, non ci perdonerebbe mai. Ma non potresti mettere
un poliziotto in borghese come sorvegliante?"
Carl la guardò con
compassione. "So cosa provi per lui, Debbie, e quel ragazzo piace anche a
me. Ma non posso giustificare l'uso del potere del dipartimento per fare da chaperone
a lui. Il capo mi farebbe allo spiedo se lo facessi. Mi dispiace, tesoro, ma
dovrei avere una ragione migliore per giustificare una cosa di questo tipo."
Brian si voltò verso
l'uomo più anziano. "E se pagassi lo straordinario del poliziotto per
farlo? Saresti capace di trovare qualcuno a queste condizioni? Così facendo
Debbie e Jennifer non si preoccuperanno così tanto per lui" offrì come
spiegazione. Nessuno ne fu ingannato, comunque. Sapevano quale fosse la VERA
motivazione, anche se Brian non l'avrebbe mai ammesso.
Carl ci pensò.
"Suppongo di sì, fintantoché non venga pagato dal dipartimento. Fammi
chiedere in giro domani mattina e sono sicuro che troverò qualcuno che può
farlo al di fuori dell'orario di lavoro."
Circondando il collo
di Carl con le sue braccia e dandogli un bacio sulla guancia, Debbie emise un
sospiro di sollievo. "Grazie, tesoro. Sarà un tale sollievo sapere che
qualcuno starà attento a lui."
Nessuno notò la
silenziosa preghiera di sollievo dell'ex amante di Justin, nello stesso
identico momento.
Justin era in piedi
al bar, furioso, mentre si occupava del suo Jim Beam. Che coraggio ha avuto Brian,
pensò. Insinuare che non so prendermi cura di me stesso! Beh, gli farò vedere
io come mi so occupare di questo. Lo farò vedere a tutti. Sono fottutamente
stanco di essere trattato come un ragazzino.
Justin si voltò,
dando la schiena al bar, quando sentì un colpo sulla sua spalla. Riconobbe uno
dei camerieri della cena. "Mi scusi, è lei Justin Taylor?"
"Sì."
Justin confermò.
"Questo è per
lei, allora." Con questo, l'uomo moro e magro mise un biglietto bianco
piegato nella mano di Justin prima di andar via.
Justin guardò il suo
nome scritto elegantemente a mano in oro all'esterno del biglietto, Aprendo il
biglietto, guardò all'internò. Scritte con la stessa elegante grafia c'erano le
parole:
‘Aspetto con
impazienza la nostra cena di domani sera. Per favore, indossi un abito semi
formale. "L".’
Justin si allungo per
vedere attraverso la folla, sperando di trovare il cameriere. Ma era sparito
tanto velocemente quanto era arrivato.
"Il suo messaggio
è stato consegnato, signore" Il cameriere avvisò lo scrittore. Allungando
la mano verso la tasca, l'uomo tirò fuori una banconota da cento dollari.
"Grazie" disse, mentre il cameriere annuiva e si allontanava. Non
manca molto, bellezza, pensò leccandosi le labbra... Che il divertimento abbia
inizio.
Risposte alle recensioni:
Ocatarinetabelasciscix: concordo appieno,
sono contenta che Justin accetti l’offerta e la condizione, Brian così capirà
una volta tanto che non può lasciar andare Justin così e sperare di non vederlo
con qualcun altro! Spero ti possa piacere anche questo capitolo. Baci
jaspe: le cose iniziano a diventare davvero
interessanti e vedrai che nel prossimo capitolo le cose lo saranno ancora di
più! Brian sotto sotto è geloso e furioso di tutto questo!
jo87: sis ti aspettavi davvero potesse
rifiutare?? Justin lo sta facendo per Vic e Brian deve solo stare zitto dato
che non l’ha fermato quando se ne è andato!
Justin quella notte si scoprì
agitato e scosso. La sua mente rifiutava di smettere di rivivere tutti gli
eventi di quella serata. Primo, vedere il suo quadro esposto così visibile al
tavolo dell’asta. Poi incontrare Brian e impegnarsi con lui in una goffa e
idiota conversazione durante la cena. E, alla fine, l’asta stessa con la
scioccante svolta degli eventi. Era quasi più di quanto avrebbe pensato.
Justin si spostò sul suo lato
posto di fronte al comodino, dove aveva appoggiato la nota datagli la sera
prima dal cameriere. Non osava mostrarla a Brian – il suo ex amante era già
arrabbiato con Justin per aver accettato quell’invito dal misterioso
appuntamento. Ancora non sapeva se fosse uomo o donna. Quanto più che odiava
ammetterlo, Brian aveva ragione. Lui non sapeva assolutamente NIENTE di questa
persona. Pensarci non lo avrebbe comunque aiutato a dormire.
Guardando l’orologio, notò che non erano nemmeno le 5.00. Fanculo,
pensò. Non ha senso che io rimanga in questo letto. Sgranchendo il suo corpo
esausto come un gatto sul materasso, si voltò lentamente sotto le coperte e si
mosse verso il bagno vicino per fare pipì e farsi una doccia. Stando sotto
l’acqua, si scoprì a concentrarsisul suo ex
amante. E ancora una volta non riuscì a trovare una soluzione al problema che
li aveva indotti a rompere inizialmente. Era ancora innamorato di lui – questo
non era cambiato – e se Brian fosse stato onesto con se stesso, Justin pensava
che anche lui lo amasse. Ma qualche volta l’amore non è sufficiente.
Sospirando profondamente, Justin interruppe la doccia e
recuperò un asciugamano lì vicino per asciugarsi. Dopo essersi sbarbato e
vestito, lentamente scese al piano inferiore per prendere svelto una tazza di
cereali.
Normalmente avrebbe dormito fino a tardi di domenica. Di
sicuro, solitamente questo avrebbe comportato il dormire fino a tardi con
Brian, e sottostare a vigorosi “esercizi” a letto con lui in seguito. Devosmetterla
di pensare a lui! Justin posò la tazza nel lavandino e, trovando il suo
giubbotto, decise di andare fuori a fare un giro per provare a schiarirsi le
idee. Scrivendo a Ben e a Michael una breve nota di spiegazioni, si diresse
fuori dalla porta.
Justin si ritrovò vicino al Liberty Diner appena dopo le
6.00. Sapendo che il Diner adesso era aperto per colazione, decise di fermarsi
lì per un po’. Aprendo la porta, fu accolto da una voce davvero familiare.
“Sunshine! Che diamine stai facendo qui?”
“Hey, Deb! Hai il turno di mattina oggi?” Justin abbracciò
la donna stravagante brevemente, ma non abbastanza per poter evitare di avere
la guancia macchiata da un qualche brillante rossetto rosso.
“Si e il turno della cena e anche per pranzo. Kiki ha avuto
la ca22o di febbre negli ultimi tre giorni” Mettendo la mano sinistra sul fianco,
studiò il suo giovane amico. “Così non hai risposto alla mia domanda, tesoro.
Che ci fai qui così presto dopo la scorsa notte? Avrai un grande giorno davanti
a te, o dovrei dire, notte” aggiunse con una risata nervosa. Lei era ancora
preoccupata dalla scorsa notte riguardo a chi potesse essere il misterioso
offerente. Almeno, Brian e Carl si sarebbero assicurati che qualcuno avrebbe
tenuto d’occhio il loro Sunshine stanotte…
“Non potevo dormire. Troppe cose per la testa, suppongo.”
Mormorò Justin. Cambiando argomento, disse “Potrei rimanere e aiutarvi con il
turno della colazione? Forse mi aiuterà a togliere dalla mente queste cose per
un po’.”
“Sei sicuro, tesoro? Sarebbe FANTASTICO!” Lo raggiunge e gli
diede un altro abbraccio e un bacio.
Justin sorrise e andò dietro al bancone e afferrò il
grembiule avanzato dal ripiano inferiore. Per fortuna, la mattina passò
rapidamente per Justin, e lo aiutò momentaneamente a dimenticare i suoi
problemi.
Sfortunatamente capitarono due cose che portarono le sue
preoccupazioni a crollare ancora una volta su di lui. La prima accadde intorno
alle 10,00, quando sentì il campanello dell’entrata e sapeva anche senza
guardare che fosse Brian. La seconda coinvolgeva un evento che avvenne subito
dopo.
Brian apparve momentaneamente sorpreso di vedere Justin al
Diner, ma nascose velocemente le sue emozioni prima che Justin si voltasse
verso di lui. “Hey Sunshine… vedo che stai perseguendo ancora una volta le
ambizioni che ti stanno a cuore.” Scherzò, indicando il grembiule di Justin
coperto da pezzetti e parti di quello che era nel menù del mattino. “Quello è
macchiato di cibo o è una tua nuova creazione artistica?”
“Ah ah. Posso darti qualcos'altro oltre ad una migliore
battuta?” Sedendosi al banco, Brian portò in su la sua tazza appena Justin gli
versò il caffè. “Solamente un toast di farina integrale, e una omelette
bianca.”
Scarabocchiando l’ordine sul notes, Justin strappò il foglio
e andò verso il tavolo degli ordini posandocelo. Appena lo ebbe attaccato,
sentì una voce sconosciuta dietro di lui. “Justin Taylor è qui?” Voltandosi,
Justin notò un uomo snello, biondo scuro della sua stessa età che teneva un
grande oggetto avvolto non perfettamente in carta velina verde.
“Sono io” rispose Justin, perplesso. L’uomo teneva l’oggetto
davanti a lui. “Questo è per lei.” spiegò, porgendoglielo. Voltandosi, lasciò
il diner senza dire un’altra parola. Brian, udendo casualmente questo curioso
scambio, fissava attentamente Justin, che ora teneva l’oggetto. Posandolo giù
sul banco vicino al suo ex amante, Justin lentamente stracciò la carta velina
mettendola da parte, scoprendo un grande mazzo di rose gialle con una singola
rosa rossa. Da una veloce occhiata, avrebbe potuto dire che ci fossero almeno
due dozzine di fiori abilmente riposti tra diversi mazzi di gissofila e di
calle bianche in un vaso di cristallo.
Individuando un biglietto del fioraio all’interno del mazzo,
lo tolse dalla busta bianca e lo aprì nervosamente, notando con la coda dell’occhio
un certo uomo dai capelli scuri che lo guardava con un penetrante sguardo
nocciola. Leggendo il biglietto all’interno, istantaneamente riconobbe la
stessa calligrafia dorata nella scritta che aveva visto la scorsa notte.
Queste sono un mediocre riflesso
della tua bellezza. Sto cercando di immaginare il miglior finale per stanotte
in avanti. ‘L’
Brian sentiva la rabbia aumentare e il suo corpo irrigidirsi
appena vide la faccia di Justin diventare di una tonalità scura di rosso.
Lui non aveva bisogno di vedere il biglietto per sapere chi
fosse il mittente. Che diavolo di nervi
ha questo coglione, era in subbuglio.
Questa persona, lui o lei che sia, possa comprare l’affetto di Justin? Se è
così, non conoscono Justin molto bene.
Lui non ebbe la possibilità di torchiare Justin circa la
consegna o il biglietto, perché in quel preciso momento, sentì il campanello
dell’entrata suonare, seguito da una voce inconfondibile.
“Tesoro! Che incredibile mazzo di fiori! Morirei per queste!
Dove le hai comprate?”
“Ciao Em, si sono parecchio impressionanti, credo”
abbassando la voce nella speranza che lui non potesse essere sentito per caso
da una certa persona, aggiunse “Sembra che arrivino dall’offerente vincitore
del quadro della scorsa notte”
Sfortunatamente, Emmett non era sempre la persona più
perspicace. Sorridendo e battendo le mani, il futuro designer continuò eccitato
“Sai che significato hanno questi fiori, tesoro? Un mazzo di rose gialle con
una sola rosa rossa significa che qualcuno vuole essere più di un amico. Com’è
romantico!” andò in estasi.
Justin non pensava fosse possibile arrossire ancora più
profusamente, ma si sbagliava. Diventò di una sfumatura profonda di rosso e
sentì la sua pelle avvampare.
Brian aveva sentito abbastanza di questa stronzata.
Velocemente spinse il suo sgabello indietro e appena si alzò se ne andò.
“Brian? Dove stai andando? La tua colazione è quasi pronta!”
supplicò Justin.
“Fanculo!” ringhiò Brian “Devo andare che sono in ritardo
per l’appuntamento in palestra. Lascerò voi ragazzi da soli a scambiare le
ricette.” Voltandosi, camminò fino all’’uscita del diner, con Emmett che
lanciava uno sguardo saputo su di lui. Tesoro,
stai ancora male per il ragazzo, non è vero? Meglio che non ci metti troppo,
altrimenti potrebbe essere troppo tardi.
Voltandosi verso il suo giovane amico, Emmett chiese “Così
cosa ti metterai per la grande serata stanotte, tesoro? Hai qualche vestito che
colpisce a morte?”
Justin si agitò “Non so, Em. Mi era stato detto di mettermi
qualcosa di semi-formale. Non sono sicuro di cosa possa essere realmente
appropriato da indossare. Non ho avuto molte occasioni di vestirmi
elegantemente, lo sai.” disse mestamente.
“Bene, tesoro, devi venire nel posto giusto. Quando finisci
qui?”
“Attorno a mezzogiorno. Perché?”
“Incontriamoci da Torso quando finisci. Ti troverò qualcosa
di FAVOLOSO da mettere. Il tuo appuntamento misterioso, lui o lei che sia, non riuscirà
nemmeno a capire da cosa verrà colpito.” Sorridendo a Justin, si precipitò
fuori dal diner.
Non sono sicuro che possa essere una
buona cosa, pensava Justin preoccupato. Non sono certo nemmeno di cosa voglio,
questo è il problema.
“Sunshine! Tira fuori il naso da quei ca22o di fiori e vieni
ad aiutarmi!” Deb gridò dall’area della cucina. “Abbiamo degli ordini qui!”
Justin tornò fortunatamente al suo lavoro, sollevato di poter
tenere la mente occupata da qualcosa d’altro tanto per cambiare.
Domenica primo pomeriggio
Justin entrò bruscamente da Torso
dopo le 12,30 per cercare Emmett già agitato all’interno del negozio. “Sei qui,
baby” accolse Justin “Ho già pronto qualche vestito da ‘vi fotto fino a perdere
i sensi’ per te da provare.”
Esitando, Justin rispose “Uh Em,
non so niente circa questa persona. Forse non voglio vestiti da ‘vi fotto fino
a perdere i sensi’. Cosa farei se fosse una donna, per esempio? O se fosse un
vecchio di 90 anni patrono delle arti con una passione per la carne calda e
giovane?” malgrado la sua apprensione, Justin aveva sorriso mentre pensava a
questo.
“Bene, tesoro, comunque che sia una lei o un lui, ovviamente
pensano che tu sia un piatto delizioso, così noi non vogliamo deluderli, o no?
Adesso vieni qui e lasciami che ti mostri cosa ho trovato”
Teneva in alto diverse paia di pantaloni eleganti e vestiti
dall'aria drammatica, Justin li guardava scetticamente. “Em, non so. Questi
sono vistosi. La persona ha detto di vestirmi in modo semi-formale. Non sono
sicuro che lui o lei avesse in mente…”
“Tesoro, solo perché è semi-formale non significa che tu
debba vestirti come uno che sta andando al proprio funerale” lo rimproverò “Sei
giovane e dotato, tesoro, e con un adorabile sedere tondo, così fai del tuo
meglio, no? Spingendo Justin determinatamente all’interno del camerino, Em
appese pantaloni e giacche al gancio vicino. “Ora vedi come ti sembra – al lavoro!”
Per quasi un’ora Justin cedette ai desideri di Emmett e
provò parecchie combinazioni di vestiti. Doveva ammetterlo, il suo amico aveva
buon gusto riguardo a ciò che poteva sembrare adatto su di lui. Con
l’approvazione entusiasta di Em, finalmente stabilì per un paio di pantaloni
grigio scuri gessati con una giacca sportiva grigio chiaro. Il look terminava
con una maglia di seta di un profondo blu che faceva illuminare gli occhi blu
zaffiro di Justin.
Em lo studiò attentamente “Baby” fece le fusa “sei un
bocconcino delizioso da guardare! Nessuno potrebbe resisterti ora!”
“Bene, credo” fiducioso nel suo amico, Justin confessò “Em,
sono davvero nervoso riguardo a questo. Non ho idea di chi possa essere. Questa
persona potrebbe essere la versione moderna di Jack Lo Squartatore, per quello
che ne so. E so che Brian è parecchio arrabbiato con me. Lui ha detto che tutto
ciò non è prudente” sorridendo lievemente, aggiunse “Di sicuro, solo questo mi
ha fatto essere ancora più determinato ad andare fino in fondo”
“Posso capire come ti senti, tesoro.” disse comprensivo “devi
solo essere attento, mi hai sentito? Ricorda solo tutto quello che i ‘Pink
Posse’ ti hanno insegnato, ok?”
“D’accordo. Grazie Em, per tutto il tuo aiuto” aggiunse
Justin “E per lo sconto. Augurami buona fortuna per stanotte”
“Oh sai che lo farò. Andrà tutto bene – ho fiducia in te”
sorrise, porgendo a Justin l’abbigliamento ora avvolto nella plastica.
Ricambiando il sorriso, Justin uscì con il suo abbigliamento da ‘vi fotto fino a perdere i sensi’. Ci siamo, pensava, per il meglio o il peggio.
Risposte alle recensioni
Grinpow:
sono davvero contenta che la storia ti piaccia, l’autrice è davvero brava e ne
ha scritte molte altre riguardo Brian e Justin. Comunque non poteva andare diversamente,
altrimenti sarebbe una noia se andasse tutto liscio no?
jaspe:
grazie per recensire sempre, le cose si fanno sempre più intriganti con l’andare
avanti della storia.
Traduttrice:
dany23 Beta:LucyVanPelt Pairing:
Brian/Justin – Justin/Nuovo Personaggio Rating:
NC-17 Capitolo:
8/19 Note: mi scuso profondamente per il
ritardo immenso con cui sto postando, ma purtroppo tra impegni vari miei e
della mia beta non abbiamo fatto in tempo a postare prima, comunque il prossimo
capitolo, il 9, sarà postato nuovamente di domenica.
Capitolo
8: Rivelazioni
Guardandosi allo specchio, Justin si tirò la
maglietta blu che gli stringeva attorno al collo. Il tremolio delle mani
rivelava il suo nervosismo. Adesso che il tempo era passato velocemente e si
avvicinava il suo misterioso appuntamento a cena, le farfalle nel suo stomaco
stavano facendo le capriole. Come ci sono finito dentro tutto questo?
Chiese a se stesso per l’ultima e decima volta. Per Vic, si rispose. Giusto.
Sono ancora maledettamente nervoso, pensava…
Mettendosi la giacca del completo gessato sopra la
maglietta, guardò nuovamente il suo riflesso. Bene, lo devo ammettere.
Mi sono ripulito per bene. I suoi capelli biondi erano pettinati in maniera
casuale, con la lunga frangia che delicatamente sfiorava i suoi occhi blu
cristallo, che si riflettevano intensamente sul blu regale della maglia.
Prendendo un profondo respiro, finalmente si allontanò dallo specchio e si
avviò verso la porta della camera da letto.
Ben
e Michael guardarono il loro amico scendere le scale. Entrambi guardavano il
look di Justin. Ben diede voce alla sua approvazione “Justin, il tuo look è
eccezionale. Veramente di classe. Emmett ha fatto un buon lavoro aiutandoti a
selezionare quell’abbigliamento. Sembra ancora meglio addosso a te.”
“Sì,
forse anche un po’ lusinghiero” mormorò Michael prima che Justin avesse la
possibilità di rispondere. “Se Brian ti vedesse in quel vestito, andrebbe fuori
di matto”
“Bene,
quello sarebbe davvero brutto, se lo fa. Lo sto facendo per Vic, e posso
prendermi cura di me, grazie” Justin replicòanche un po’ bruscamente.
“Bene,
potrebbe anche essere, ma non vorrei che si chiarisse la situazione nel caso in
cui lo incontrassi per strada vedendoti così” lo avvertì Michael.
“Cosa
fa Brian sono affari suoi, e quello che faccio io sono affari MIEI, Michael” disse
Justin sulla difensiva. “Lui NON è il mio custode!”
“Okay,
okay, sono d’accordo. Solo stai attento, okay? Ben ed io abbiamo programmi con
una coppia di nostri amici più tardi in serata, così riusciremo ad essere di
ritorno per le 9. Hai idea di quando terminerà questa piccola avventura in cui
ti stai imbarcando?”
“Nonne ho idea. Vedrò come andranno le cose. Se
questa persona sembra abbastanza innocua e non mi sento a disagio a stare con
lui o lei, probabilmente mi farò portare direttamente qui dopo. Pensavo di portarmi
dietro il cellulare, in caso mi dovesse servire un passaggio dal diner, okay?” Justin
guardava interrogativamente verso i due partner.
“Va
bene, Justin” lo rassicurò Ben “Vogliamo solo essere sicuri che tu stia bene.
Se hai bisogno di un passaggio per tornare a casa, chiamaci. Uno di noi verrà a
prenderti.”
“Grazie.
Credo di essere pronto per andare” Seguì Ben e Michael fuori dalla porta
principale fino alla loro macchina.
Liberty
Diner – 6,45 Domenica sera
Justin sedeva su uno degli sgabelli al bancone,
tamburellando le dita nervosamente. Più si avvicinavano le 7, più nervoso
diventava.
“Sunshine, finirai con il fare un buco sul bancone,
se non la smetti!” Debbie lo avvisò. Il suo doppio turno aveva attualmente
superato le 6, ma lei si sentiva costretta a sopportare di vedere che cosa
sarebbe accaduto con Justin e il suo ‘misterioso appuntamento’.”
“Eh?” Justin guardava oltre Debbie, che nel mentre muoveva
le dita con impegno per comporre una nuova canzoneche rivaleggiasse con una di quelle di Ringo
Starr. “Oh scusa Debbie” sorridendole con aria imbarazzata, aggiunse “Sono
soltanto fottutamente nervoso. Non ho idea di cosa aspettarmi stasera” sospirò
“ Voglio solo farla finita con sta storia”
“Lo so, ‘Kiddo’. Sono nervosa pure io per te.
Puntandogli un dito contro, lo ammonì “Sarà meglio per te se starai
maledettamente attento stasera, mi hai sentito? Non voglio che ti accada di
nuovo qualcosa”
Justin sorrise alla sua preoccupazione “Terrò la
guardia alzata, Deb, lo prometto”
Con
la coda dell’occhio, Justin vide una lunga e lucente limousine accostare
lentamente davanti al diner per poi fermarsi. Non essendo questo un evento
ordinario a Liberty Avenue, il veicolo attrasse molta attenzione, non solamente
dalle persone dentro il diner, ma anche da chi camminava sul marciapiede. Le
teste si voltarono e le dita si puntarono verso il veicolo, appena un uomo alto
e distinto di mezza età con una uniforme nera aprì la portiera nel lato dell’autista
e scese.
Supponendo
che il suo passeggero fosse all’interno del diner, aprì la porta ed entrò.
Guardandosi
velocemente intorno, notò un uomo biondo, magro, con gli occhi blu agitarsi
nervosamente sullo sgabello al banco. Dalla descrizione fatta dal suo
superiore, suppose che quello potesse essere il giovane artista che ha catturato
la fantasia del suo capo la scorsa notte. È
adorabile.
Mettendo
questi pensieri da parte, indossò la sua maschera professionale non appena si
avvicinò al giovane uomo. “Mi scusi, è lei Mr. Taylor?” chiese cortesemente.
Tutti
gli sguardi erano puntati su Justin non appena rispose sottovoce “Sì, sono io”
“Mi
chiamo Kenneth. Sono qui per portarla al suo appuntamento a cena di questa
sera. Vorrebbe venire con me, per favore?” Voltandosi leggermente, fece un
gesto verso l’impressionante limosine parcheggiata fuori.
Non
appena fece sì con la testa e scese dallo sgabello per seguire l’autista fuori,
Justin sentii gli sguardi di tutti su di lui, incluso quello di Debbie. Eccoci
qui, pensava, mentre aspettava che l’autista gli aprisse la portiera per lui. Scrutando
dentro il veicolo, entrò timidamente e si sedette in uno dei sedili in pelle
sul lato passeggero. Kenneth prontamente chiuse la portiera e girò attorno alla
macchina verso il lato dell’autista per entrare. Parecchi secondi dopo, Justin
sentì la macchina partire e la vide cambiare direzione dentro il traffico verso
la loro destinazione. Qualunque essa sia, pensava.
All’insaputa
di Justin, nello stesso momento, una macchina scura della polizia non contrassegnata
entrò dentro al traffico per seguire da vicino la limosine. Il poliziotto sotto
copertura la seguiva da una discreta distanza, tenendo d’occhio attentamente il
grande veicolo per tutto il tempo. Ciò che il poliziotto non aveva realizzato,
comunque, era che anche lui era seguito da una macchina sportiva verde scuro.
La
limousine guidava verso la periferia della città mentre Justin cercava di
rimanere calmo. Sfortunatamente, appena stava per rilassarsi, la limousine
rallentò e poi si fermò davanti alla sua destinazione apparente. Il che causò
il ritorno in piena forza del suo nervosismo e il suo cuore batteva più forte
che mai. Justin guardò fuori dal finestrino e riconobbe il cartello
pubblicitario La Maisonette, un esclusivo ristorante francese 5 stelle di cui
Emmett aveva parlato qualche anno prima quando George lo portò lì. Davvero
costoso, da quello che diceva Emmett, e molto difficile riuscire ad avere una
prenotazione, a meno che non fossi una di quelle ‘bellissime persone’, come le
chiamava lui. Un usciere con i guanti bianchi si avviò verso il lato di Justin
e gli aprì la portiera. “Bon Jour, Mr. Taylor” disse formalmente “Benvenuto a
La Maisonette” oltrepassando la porta del ristorante la aprì per permettere a
Justin di entrare.
Come
conosce il mio nome? Justin era
sorpreso. Questa storia diventa sempre più strana…
Justin entrò nell’atrio poco illuminato del
ristorante e notò un bar alla sua destra. Il bar sembrava come la tipica
drinking area dell'upper class, con piccoli tavoli di lusso attorno a un grande
bar di mogano. Parecchie dozzine di bottiglie di liquori stavano dietro l’area
di lavoro, che era circondata da tazze e bicchieri di vino. La parte strana era
questa: non c’era nessuno in quel momento, nemmeno il barista, benché fosse ormai
sera.
L’esame di Justin del bar fu interrotto da qualcuno
vicino che si schiarì la voce. “Mr. Taylor?” Un altro uomo che indossava una
targhetta col nome che diceva ‘Emile’ e vestito in modo costoso, con un
completo scuro gli sorrise “Il suo accompagnatore per la cena la sta
aspettando. Vuole venire con me, per favore?” Indicando con la mano destra,
incoraggiò Justin a seguirlo. Inghiottendo con fatica, Justin fece cenno con la
testa non appena si avviò lentamente dietro il capo cameriere.
Mentre
lo seguiva, Justin aveva avuto l’opportunità di dare un’occhiata in più a ciò
che lo circondava. Ricordò che Emmett gli diceva che il ristorante era
posizionata dove prima c’era una locanda vecchia di un centinaio d’anni. Questo
era evidente nelle piccole, intime stanze che erano sparse al primo piano. Una
musica strumentale in sottofondo si diffondeva dalle casse nascoste, mentre la
luce delle candele poste su ogni tavolo elegante era l’unica fonte di
illuminazione. Justin di nuovo notò che, come il bar, anche qui era vuoto. Come è possibile che un ristorante di lusso
e popolare possa essere totalmente vuoto di domenica sera?
Continuando
a seguire Emile, notò l’uomo ad un paio di porte davanti a lui situate nel
retro del ristorante. La stanza in fondo era nascosta da due tendeche si allargavano su entrambe le porte di
vetro che erano al momento chiuse.
Afferrando
le maniglie di vetro con entrambe le mani e aprendo le porte, il cameriere
annunciò la sua presenza nel momento in cui Justin allungò il suo collo in un
tentativo fallimentare di vedere il presunto misterioso benefattore. “Mr.
Taylor, signore” Emile precisò.
Justin
sentì una voce calma e colta dire in risposta “Grazie, Emile. Se vuoi
scusarci?”
“Certamente,
signore. Tornerò a controllare tra 30 minuti se siete pronti ad ordinare.”
Voltandosi verso Justin, sorrise cortesemente prima di andarsene. Justin guardò
l’uomo uscire dalla porta, momentaneamente preoccupato nel voltarsi per
incontrare la persona (uomo, ora lo sapeva) così preso dal voler cenare con me.
Scuotendo
le spalle, Justin lentamente si volse per osservare l’uomo seduto al tavolo
solitario preparato per due. Era colpito dall’eleganza emanata dall’ uomo scuro
di capelli e occhi verdi che lo osservava da vicino. Sembrava avesse poco meno
di 30 anni, indossava un completo elegante di lino blu scuro con una leggera
maglia grigia aperta sul collo. Una bottiglia di champagne era appoggiata su un
piccolo vassoio li vicino, e l’uomo teneva in mano un flute di cristallo nelle mani
affusolate e curate.
“Justin?
Finalmente ci incontriamo” l’uomo sorrise confidenzialmente “Ho contato i
giorni in attesa di incontrarti”
Justin
rimase congelato sul posto. Adesso che lui poteva vedere la persona
misteriosapiù da vicino e
personalmente, era sbalordito. Si aspettava una donna appassionata d’arte
erroneamente consigliata, o qualche vecchio. Non quest’uomo bello e sicuro di sé
che lo studiava intensamente. Si sentiva arrossire e il suo corpo rispose
inaspettatamente non appena l’uomo continuò a tenerlo d’occhio come se stesse
guardando un dolce.
Lane
continuò a fissare spudoratamente l’oggetto del suo desiderio. Nella luce
tremolante delle candele intorno alla stanza, gli occhi blu cristallo
dell’artista brillavano con macchie d’argento e i suoi capelli biondi li
mettevano in luce. Se Lane era ipnotizzato la scorsa notte, ora era ancora di
più incantato. Ma sapeva che doveva calmare i suoi bollenti spiriti così non
parlò alla bellissima visione che stava esitante lontano solo di pochi passi.
Sorridendo rassicurante all’artista, parlò di nuovo in modo rassicurante non
appena salutò Justin, stendendo la sua mano “Per favore. Permettimi di
presentarmi appropriatamente. Sono Lane Prescott”
Justin
camminò lentamente verso l’uomo alto, comprendendo finalmente la risolutezza
dell’uomo ma si sorprese della stretta delicata della mano destra nella sua.
“Prescott? Collegato alla Prescott Sportswear per caso?” Justin aveva
familiarità con la linea d’abbigliamento, dato che lui stesso aveva parecchi
capi.
Lane
sorrise, liberando riluttante la mano dell’artista dopo parecchi secondi. “Si
sono infatti il CEO della compagnia: mio padre l’ha fondata circa 50 anni fa, e
l’ha passata a me quando è morto” Facendo segno a Justin di sedersi, si sedette
anche lui al lato opposto del suo compagno a cena, i suoi occhi non avevano mai
abbandonato quelli del biondo. Lui è così
stupendo, Lane non riusciva a pensare ad altro. E quelle labbra piene così baciabili. Devo assaggiarle…
Continuò
a studiarlo attentamente, mentre Justin guardava il suo piatto, il suo viso
arrossì. Lui in fondo era abituato a ricevere sguardi interessati da Woody e al
Babylon, ma mai in un esame così intenso, e non da una distanza così
ravvicinata. Aveva difficoltà a fare una conversazione intelligente ed educata
appena guardò all’uomo seduto davanti a lui.
“Mi
piace davvero molto la sua linea di abbigliamento, Mr. Prescott. Infatti, ho
parecchi capi di vestiario della sua marca nell’armadio a casa. I tuoi vestiti
sono davvero comodi e durano anche molto tempo”
Come
suonavo ingenuo ora? Justin si lamentava dentro di se. Sembro come una qualche
groupie della moda o qualcosa di simile.
Lane
sorrise ancora, mostrando i suoi denti perfettamente bianchi e dritti. “Questo
mi lusinga, ma per favore, chiamami Lane.”
Justin
arrossì ancora “Okay Lane. Voglio ringraziarti, a proposito, per il tuo
contributo all’asta di beneficenza la scorsa notte. È stato molto generoso da
parte tua. Conoscevo Vic Grassi, e la Grassi Vic House fa un ottimo lavoro di
fornitura di servizi per i pazienti con l’AIDS. I soldi che hai donato la
scorsa notte aiuteranno il loro budget per parecchi mesi. Conosco anche la
sorella, Debbie, personalmente, e lei te ne è veramente grata”
“Sono
io che devo essere grato, Justin, perché ho avuto la parte migliore dell’accordo.
Ho un fantastico dipinto che senza dubbio molto velocemente salirà nelle
quotazioni, e ancora meglio, ho ottenuto la possibilità di passare
personalmente del tempo con l’artista” La voce di Lane assunse un tono basso e
seducente quando rispose, e ancora una volta, Justin sentì il suo viso diventare
rosso.
È
davvero adorabile, meditava Lane. Ad alta voce, chiese al suo appuntamento
“Vorresti un po’ di champagne?” Al cenno di Justin, versò un vino d’annata
all’interno del secondo flute e lo porse all’artista. Lui sentiva le sue
pulsazioni aumentare non appena deliberatamente sfiorò la sua mano con quella
di Justin. Beveva lentamente un sorso di vino dal suo bicchiere per nascondere
la sua sfacciata reazione al tocco dell’artista.
Tentando
di fare una educata conversazione, Justin si sporse in avanti “Sei dell’area di
Pittsburgh?”
Lane
rispose “No. in realtà sono nato vicino a Syracuse, NY. Mio padre si è
trasferito con la famiglia vicino a New York circa 10 anni dopo aver fondato la
compagnia così sarebbe stato più vicino al Distretto dell’Abbigliamento. Ma io
sto provando ad espandermi in altre aree demografiche più grandi che contengono
un’alta concentrazione di consumatori gay nella speranza di incrementare la
nostra esposizione lì. Voglio essere un CEO attivo, così che possa tenere una
sorveglianza serrata su cosa funziona o meno nella mia compagnia. Così io
attualmente sto viaggiando per parecchie grandi città nella speranza di
stabilire una base non ancora sfruttata di clienti.
Justin
era impressionato dalle capacità e dall’intelligenza dell’uomo. Lui si potrebbe,
inoltre, identificare con la passione dell’uomo per la sua compagnia. Era quasi
quello che sentiva lui per la sua arte. Nel momento in cui lui e Lane
continuarono a portare avanti una conversazione educata, Justin lentamente
riuscì a rilassarsi in compagnia dell’altro uomo. In effetti, aveva realizzato
che si stava divertendo. Trovava che Lane avesse un senso dello humour non
convenzionale e che fosse una persona di spirito, che lo faceva sorridere.
Nemmeno
Lane ricordava una sera meravigliosa quanto questa. Lui era positivamente
estasiato da Justin – il suo sguardo, la sua voce, la sua intelligenza, la sua
maturità e il suo entusiasmo lo mostrava quando parlava della sua arte. Lui stava
trascorrendo molto del tempo di quella serata memorizzando ogni angolo del
corpo di Justin, mentre mangiavano le loro portate in un silenzio non pesante.
Le
portate erano state tolte quando finirono e Emile portò alla fine il dessert.
Gli occhi di Justin si accesero appena vide la mousse di cioccolato bianco
posta davanti a lui. “Ohh” esclamò. “Quella sembra meravigliosa. Amo il
cioccolato bianco.” Lane osservava la bocca di Justin e trattenne un gemito non
appena l’artista se ne portò una generosa porzione alla bocca e la succhiò tra
le labbra. Lui velocemente guardò altrove, prima che Justin avesse il tempo di
notare la sua reazione.
Lane
mangiò il suo dessert con calma, troppo preso a guardare il suo compagno, ma
Justin finì molto in fretta. “Era fantastico!” Il biondo disse a Lane,
guardandolo con lieve imbarazzo.
“Sono
felice che ti sia piaciuto. Vorresti finire il mio?” Lane fu deluso quando
Justin gli disse che era ormai pieno e non avrebbe potuto mangiare nient’altro.
Ma improvvisamente pensò ad un altro modo per divertirsi ancora di più in
compagnia del suo accompagnatore
“Justin?
Balla con me” chiese, alzandosi e tendendo la sua mano destra all’artista. Una
canzone lenta stava suonando in sottofondo, rimase in attesa ansioso della
risposta di Justin.
Justin
esitò brevemente. Ormai, lui aveva infine bevuto tre drink e si sentiva
piacevolmente stordito dal costoso champagne, che aveva abbassato le sue
inibizioni. D’altro canto, lui non avrebbe probabilmente mai avuto il coraggio
di accettare l’invito di Lane. Ma lentamente stese la sua mano fino a stringere
quella di Lane, lui gli permise di alzarsi dalla sua sedia e lentamente si trovò
le braccia di Lane avvolte fermamente attorno alla sua vita sottile. Cercando
di restare serio, Justin portò entrambe le mani intorno al collo di Lane.
Appena
entrambi cominciarono a ondeggiare a tempo di musica, il desiderio di Lane per
l’artista aumentò esponenzialmente. Sentiva aumentare l’erezione non appena capì
come ci si sentisse ad avere Justin tra le braccia. Era ancora meglio di quanto
avesse potuto sognare. Non lo aiutava pensare che avrebbe potuto innamorarsi di
questo uomo.
Justin
aveva paura di guardare il viso di Lane, perché poi il CEO avrebbe capito che
Justin era colpito dal loro ballo. Per qualche assurda ragione, in realtà si
sentiva come se stesse tradendo Brian, anche se ormai non stavano più insieme. Comunque
lui provava ancora qualcosa di profondo per il suo ex amante. Era sbagliato
allora sentire dei sentimenti per un altro? Doveva ammetterlo, era adulato da
tutta l’attenzione che riceveva da quell’uomo potente e influente. E sentiva
l’eccitazione di essere tenuto tra le sue braccia con tanta riverenza.
Finalmente
alzò lo sguardo attraverso la lunga frangia audacemente, ancora sentiva la sua
faccia diventare calda non appena gli occhi di Lane si fissarono dentro i suoi.
Nessuno dei due notò che si erano fermati a ballare prima che le labbra di Lane
scendessero lentamente su quelle di Justin, trovando timidamente il suo labbro
inferiore e succhiandoglielo gentilmente. Trattenendosi dall’osservare Justin
con i suoi occhi verde scuro ora dilatati, e non ricevendo nessuna chiara
resistenza, Lane si immerse in una più profonda esplorazione, spronando le
labbra di Justin ad aprirsi alla ricerca della sua lingua. Justin sentì un
lamento – non era sicuro se provenisse da lui o da Lane – prima che le labbra
insistenti del CEO si tuffassero dentro la bocca di Justin, baciandolo appassionatamente
e attraendo strettamente il corpo snello del biondo contro il suo.
Risposte
alle recensioni:
jaspe: contenta che tu abbia
apprezzato il capitolo, spero ti sia piaciuto anche questo, nonostante Justin
stia provando qualcosa per un uomo che non sia Brian.
Ocatarinetabelasciscix:
credo non fosse difficile da capire chi potesse essere il misterioso ammiratore,
spero tu ci abbia visto giusto! Scusa per il ritardo, ma prometto che il
prossimo capitolo arriverà domenica!
Traduttrice:
dany23 Beta:LucyVanPelt Pairing:
Brian/Justin – Justin/Nuovo Personaggio Rating:
NC-17 Capitolo:
9/19 Note: alle recensioni risponderò la prossima settimana, per questo capitolo
non sarò io a postarlo ma la mia adorata beta, poiché sono a Londra per qualche
giorno, ma non volevo farvi aspettare ancora!
Capitolo
9: Realizzazioni
Brian guardava per l’ennesima
volta il suo orologio sotto la luce di un lampione lì vicino in strada, stava
ribollendo interiormente come se potesse immaginare con chi Justin era a cena
in un ristorante a 5 stelle, per prima cosa. E sembrava incredibile, il fatto
che non ci fossero macchine nel parcheggio significava solo una cosa – il
coglione che aveva offerto 50'000 $ per avere la possibilità di passare del
tempo con il suo ex amante stava cenando con lui. SOLI. Lo stronzo dovrebbe
aver prenotato l’intero ristorante. Brian poteva solamente immaginare quanto quello
potesse costare in più … E la sua immaginazione attualmente si stava
scatenando, non appena pensava a quello che stava accadendo li dentro. Giuro,
se il ragazzo non esce di lì al più presto, vado lì a prenderlo! Era giusto sorpreso
di star pagando un poliziotto sotto copertura per farlo. L’uomo era
semplicemente seduto nella sua Lincoln non contrassegnata che guardava la porta
principale. Si chiese per cosa stesse pagando il poliziotto in borghese. Sarà
di grande aiuto se questa persona prova a fare qualcosa dentro il ristorante,
pensava nervosamente. Prese una sigaretta per provare a calmare i suoi nervi.
Saltò giusto quando poi il suo cellulare squillò.
Al saluto di Brian, sentì il compagno di Debbie “Brian? Sono
Carl. Dove sei adesso?”
Uh, oh. Beccato. “Perché me lo chiedi, Colombo?” si lamentò
Brian.
“Perché il ragazzo che ho messo a pedinare Justin mi ha
riferito giusto ora che una Corvette verde lo ha seguito dal diner, diretto al
ristorante che sta attualmente sorvegliando. Vuoi dirmi che diavolo stai
pensando di fare?”
“Potrei fare la stessa fottuta domanda. Che cosa pensa di
fare con Justin se è giusto seduto lì sul suo culo mentre chi sappiamo noi è
dentro quel posto?”
Ammonendolo, Carl replicò “Brian, usa il tuo buon senso. Non
posso mandarlo lì e far arrestare una persona perché mangia con il tuo ex
ragazzo una cena da chef. Devo avere una ragione per affrontarlo. Finora, riporta
che è tutto tranquillo.”
“Bene. Fintanto che questo stronzo strangola Justin anziché
sparargli, tutto è perfetto. Potrei fare un lavoro migliore di quanto possa
fare questo poliziotto. Se solo sentissi un rumore da quel posto, sarò li così
in fretta che tu non avresti nemmeno il tempo di dire ‘Book 'em, Danno’ ”
“Rimanine fuori Brian” lo avvisò Carl “Lascia che il
poliziotto faccia il suo lavoro. Se Justin non esce da lì entro le 11, gli è
stato detto di entrare nel ristorante e controllarlo. Prenditela con più
calma”.
“Si” Brian disse a disagio “E’ facile per te dirlo. Io ne
starò fuori per ora, ma non vado da nessuna parte fino a quando lui non esce da
lì. Mi hai capito?”
“Si, ti ho sentito. Come ti ho detto, tuttavia, lascia fare
al poliziotto il suo lavoro e stanne fuori” Brian chiuse il suo telefono prima
che Carl potesse aggiungere altro. Guardando di nuovo il suo orologio, Brian
notò l’ora, adesso erano solo le 10 passate da poco. Se tu non esci di lì nei
prossimi 15 minuti, non mi interessa che cosa Carl mi ha detto. Cazzo, entro li
dentro! Brian prese a tirar per le lunghe una delle sue sigarette e provando a
calmarsi i nervi ancora una volta mentre continuava a fissare la porta
principale.
Il corpo di Lane stava per andare in sovra eccitazione
mentre continuava a baciare appassionatamente l’angelo biondo che stava tenendo
comodamente tra le sue braccia. Le sue mani vagavano sul dietro affusolato di
Justin salendo ai suoi morbidi capelli. Si sentiva così sorpreso, era in
estasi. Tirandosi leggermente indietro dalle labbra piene, ora gonfie, prese un
respiro breve prima di cominciare a elargire baci leggeri sul viso di Justin.
“Justin” mormorò nel suo orecchio, mentre cullava gentilmente la testa bionda tra
le sue mani.
Justin, ancora, era temporaneamente sopraffatto dai
sentimenti che si agitavano dentro di lui. Era sorpreso dal modo quasi
riverente in cui Lane lo teneva. E i passionali ma gentili baci che lo
sommergevano gli provocarono una ridda di emozioni; eccitazione, desiderio, e
la sensazione di essere prezioso. Per pochi minuti, si permise il lusso di
essere trattato come se fosse l’uomo più desiderato sulla Terra.
Quando Lane sollevò la giacca di Justin e inizio ad aprirgli
la maglietta, comunque, Justin bruscamente tornò alla realtà. Aveva appena
incontrato quest’uomo. Che cosa stava facendo? Questo ragazzo pensa che fosse venuto
il momento per Justin di fare sesso perché aveva pagato 50'000 $ per il
privilegio?
Lui stava quasi per spingersi lontano dall’uomo più vecchio
quando Lane improvvisamente risolse il dilemma al posto suo. Ancora tenendo
Justin vagamente tra le sue braccia, si tirò a parecchi centimetri dall’artista
per guardarlo in faccia, dicendo sottovoce “Per quanto ti voglia proprio ora,
angelo, voglio farlo in modo corretto. Significa molto per me. E voglio che
questa sia una decisione reciproca. Voglio che tu mi voglia quanto ti voglio
io. E se noi facessimo l’amore, voglio che sia in un qualche posto speciale”
guardando dentro gli occhi di Justin, Lane prese un respiro prima di aggiungere
“Voglio vederti ancora, Justin, e permettermi di conoscerti meglio. Ma la
decisione spetta a te. Che cosa dici?”
Questo NON era quello che si aspettava. Lui credeva che non
avrebbe mai più rivisto quest’uomo di nuovo, una volta che Lane avesse scoperto
che Justin non era disposto a stare al suo gioco quella notte in cambio dello
scandaloso ammontare che aveva pagato per il suo quadro e per la cena in un
esclusivo ristorante. Nonostante Brian fosse sempre stato buono con lui durante
gli anni, non era abituato ad essere corteggiato in questo modo portandolo in
un buon ristorante. Sono confuso, pensava. Non sono certo di quello che devo
fare. Si sentiva bene ad avere qualcuno che lo trattava in modo così speciale.
Guardando dentro gli occhi verdi
fissi nei suoi, Justin finalmente rispose “Mi piacerebbe” disse, sottovoce.
Lane sorrise in cambio “Questo è ciò che speravo dicessi, ho già pagato il
conto. Vogliamo andare allora? Non voglio che i tuoi amici pensino che ti abbia
rapito o peggio”
Justin lo guardò, in qualche modo imbarazzato “Si, devo
ammettere che loro erano sorpresi che qualcuno pagasse così tanto per me per
cenarci insieme. Immaginavano ogni sorta di cose” disse, sorridente. Anche io,
ammise.
“Bene, Sarà meglio che ti riporti a casa prima che pensino
ti abbia fatto del male. Posso avere il piacere di darti un passaggio?” Lane
non voleva separarsi dal suo compagno, non ancora.
“Sarebbe bello” rispose Justin,sentendosi ancora
improvvisamente timido. Lane posò una mano sulla sua schiena non appena
uscirono fuori dalla stanza dirigendosi verso la porta. Individuando Emile,
Lane lo salutò appena il cameriere aprì la porta per la coppia. “Arrivederci
Mr. Prescott, Mr. Taylor. Spero di rivedervi presto di nuovo” disse facendo
l’occhiolino a Mr. Prescott.
“Grazie, Emile, per il fantastico pasto e l’eccezionale
servizio” riconoscendo il complimento con un inchino, Emile tenne aperta la
porta mentre Lane e Justin uscivano.
Brian ne aveva abbastanza. Basta, pensava. Vado lì dentro e
lo trascino fuori, se necessario. E se lui o lei gli ha fatto qualcosa,
ucciderò lo stronzo. Stava per aprire la porta della Vette quando riconobbe
immediatamente il suo ex amante uscire finalmente dal ristorante. Appena fece
un sospiro di sollievo, Brian si sorprese di rendersi conto di riconoscere
anche l’uomo che stava camminando accanto a Justin. C’era sufficiente luce
proveniente dal vicino lampione della strada per identificare l’uomo piuttosto
alto, scuro di capelli che aveva messo possessivamente una mano sulla schiena
del biondo. Lane Prescott. Brian continuò a restare a bocca aperta alla vista
del suo ex in compagnia del nuovo acquisto della Kinnetic, quando la sua rabbia
esplose. Che diavolo? Non posso credercio. Come due treni che quasi si
scontrano uno contro l’altro, Brian non avrebbe potuto guardare altrove,
continuava a osservare Justin e Prescott camminare fino alla limousine nera
parcheggiata davanti al ristorante. Guardava mentre loro due entravano insieme
nella limousine, iniziando ad allontanarsi. Brian vide anche la Lincoln non
contrassegnata iniziare a seguirla da una discreta distanza non appena, anche
lui, non accese la Vette e si riallineò con la macchina della polizia. Alla
fine, dopo circa 30 minuti, Brian realizzò dove fossero diretti. Accostò
proprio di fronte alla casa appena acquistata da Michael e Ben. Non appena
l’autista aprì la portiera, e Justin scese dalla limousine, il poliziotto fu
evidentemente soddisfatto che il giovane uomo non fosse più in pericolo e
iniziò ad allontanarsi dal marciapiede. Brian, comunque, che era parcheggiato a
parecchia distanza dalla limousine non avrebbe potuto staccarsi dal guardare
come Lane, uscito anche lui dalla limousine, stava davanti a Justin, che era
appoggiato contro un lato della macchina.
“Bene, è tutto” disse Justin goffamente. Era improvvisamente
a corto di parole, dopo tutto quello che era accaduto quella sera. Ricadendo
nelle sue maniere da country club, riuscì giusto a dire “Grazie per la
magnifica cena e per la donazione alla Vic’s House. È stato un piacere
incontrarti.”
“Justin…” riprendendo l’attenzione di Justin appoggiando
tutte e due le mani sulla limousine ai lati del corpo di Justin, Lane si
appoggiò più vicino all’uomo più giovane. “Quando posso vederti ancora?”
supplicò “Hai detto che ti sarebbe piaciuto, ricordi? Non ti perdo di vista
fino a che non mi dai una risposta.” Disse persuasivamente. Lui doveva vedere ancora
questa bellezza – presto. Lane non poteva crederci. Io, il CEO di una
multinazionale multimilionaria, ridotto a implorare quest’uomo. Ma quando Lane
voleva qualcosa, lui poteva diventare davvero persistente. E lui voleva quest’uomo
– maledettamente. “Che ne pensi di domani sera, Justin dì di si” disse
persuasivamente.
Justin arrossì ancora sotto l’intenso sguardo che vide nei
verdi e indulgenti occhi che lo fissavano intensamente. “Lane” iniziò
timidamente. Lui era ancora così confuso, le sue emozioni in subbuglio. Era la
cosa giusta da fare, dicendo si a questo? Ma lui non meritava di essere
corteggiato? Accetterei di vederlo ancora, realizzò.
Justin prese fiato “Okay” disse alla fine.
Lane sorrise, sollevato. “Bene. Se ti venissi a prendere qui
intorno le 6?”
“Okay” ripeté Justin “Che cosa dovrei indossare?”
“Solo qualcosa di confortevole” sorridendo ancora, disse
“Che ne dici di una maglietta della Prescott con un paio di pantaloni
abbinati?”
Justin finalmente sorrise in cambio “Che cos’altro dovrei
indossare?” lo prese in giro. Notando che Ben o Michael avevano giusto lasciato
accesa la luce fuori del portico, Justin aggiunse “Sarebbe meglio che io
entrassi prima che i miei amici si preoccupino per me”
“Giusto” replicò Lane “Buonanotte allora, Justin” Lane disse
sottovoce, prima di tendersi a baciare le labbra soffici del biondo. Justin
esitò brevemente, prima di posare le sue mani leggermente sulla vita dell’uomo.
Lane riluttante lo spinse lontano, spostando le sue braccia dalla macchina per
permettere a Justin di allontanarsi. Lane gli fece segno nonappena Justin
camminò verso i gradini della porta principale. Justin si volse a guardare Lane
prima di aprire la porta e sparire dentro la casa.
Lane rimase ancora un po’ fuori dalla limousine, prima di
rientrare nel veicolo. Dopo parecchi secondo iniziò ad allontanarsi.
Brian stava seduto lì in uno sbalordito silenzio. Non poteva
credere a quello che aveva appena assistito. Non solo il suo ex amante aveva baciato
qualcun altro, ma aveva baciato l’ultimo cliente di Brian. E questo non era un
cliente qualunque. Era Lane Prescott. Per la prima volta, Brian realizzò di
essere in seri guai. Questo non era un violinista da quattro soldi che andava
dietro al suo amante. Era un uomo potente e influente che avrebbe potuto
probabilmente dare a Justin ogni cosa volesse. Qualunque cosa lui potesse
sognare. Come avrebbe potuto competere con quello?
Capitolo 10 *** Capitolo 10: Il lancio della sfida ***
Autrice: Predec2
Traduttrice: dany23 Beta:LucyVanPelt Pairing: Brian/Justin – Justin/Nuovo Personaggio Rating: NC-17 Capitolo: 10/19 Note: mi scuso nuovamente per il ritardo, purtroppo non posso assicurare
che riusciremo a mantenere la cadenza settimanale di domenica, ma cercheremo di
fare il possibile per non farvi aspettare troppo. Ormai siamo al giro di boa,
abbiamo superato la metà della fan fiction!
Buona lettura
Capitolo
10: Il lancio della sfida
Kinnetic
– Lunedì mattina ore 9.00
Brian
stava provando a concentrarsi sul suo computer mentre beveva distrattamente la
sua terza tazza di caffè. Dopo aver realizzato di star guardando la stessa
pagina sullo schermo negli ultimi cinque minuti, la sbattégiù con disgusto. Era inutile. Non importava
quanto provasse a focalizzarsi sul suo lavoro, la sua mente insisteva a
rivedere il ‘Lane e Justin’ show della scorsa notte ancora e ancora. Dannazione, Kinney! Si rimproverò. Ricomponiti! Ma l’idea di Justin con
qualcun altro, per non parlare di Prescott, gli faceva ribollire il sangue. E
il fatto che non avesse dormito quasi per niente la notte precedente non
aiutava.
Ora
tutto ciò che doveva fare era come uscire da quella situazione.
Sospirando
pesantemente e scorrendo una mano tra i capelli, guardò verso la porta non
appena bussarono. Cynthia sporse la testa dentro l’ufficio “Brian? Sa di non
avere un appuntamento con te, ma Lane Prescott è qui. Dice che ha bisogno di
parlare con te riguardo qualche piccolo cambiamento che vuole fare alla sua
campagna pubblicitaria. Potresti vederlo per pochi minuti?”
Brian
avrebbe voluto rispondere seccamente in replica per far capire quale fosse il
suo umore. Figlio di puttana. Dio. Ho anche io poche parole ma ben scelte da
dirti… Ritornando alla sua maschera professionale, riuscì a sembrare calmo non
appena sorrise alla sua assistente. “Certo. Ho alcune cose che mi piacerebbe
dirgli. Fallo entrare.”
Cynthia
non era sorpresa dalla replica di Brian. Lo conosceva abbastanza bene da capire
dal linguaggio del suo corpo che qualcosa non andava, ma non aveva idea di cosa
fosse. Scrollando le spalle, tornò nell’atrio per scortare il cliente di Brian
al suo ufficio.
Pochi
secondi dopo, Lane apparve sulla soglia. “Brian? Grazie per avermi ricevuto con
un così breve preavviso. Questo ti dovrebbe portar via solo pochi minuti” Come al
solito, Lane era perfettamente raffinato, dal taglio di capelli alle scarpe di
pelle costose. Sorrise non appena entrò nell’ufficio per stringere la mano di
Brian.
Tutto
quello che Brian poteva fare era accettare di stringergli la mano e scuoterla. Quella non è l’unica parte di te che mi
piacerebbe scuotere, pensava. “Lane. Prego accomodati.” disse ad alta voce
in modo sorprendentemente cortese, facendo cenno al giovane uomo di sedersi
davanti alla sua scrivania. “Cynthia mi ha detto che vorresti fare qualche
piccolo cambiamento alla mia campagna pubblicitaria.”
“Si
spero che tu non ti offenda, sono davvero dei piccoli cambiamenti,
principalmente riguardanti la location del photo shoot per la nuova linea di
prodotti. Stavo pensando, anziché organizzarla in centro città, potremmo, se
tutto va bene, farlo in uno scenario più intimo, uno di quelli in cui si
ritrova la comunità gay. Penso che dovrebbe avere più impatto così, non credi?
Forse puoi suggerire una location?” Lane incrociò le gambe in attesa della
risposta di Brian.
Brian
normalmente era molto esperto ad interpretare il ruolo del professionista
quando ne aveva bisogno. Questa occasione, comunque, era una di quelle in cui
avrebbe messo a dura prova la sua abilità, perché poteva a malapena astenersi
dallo strozzare Prescott in quel momento. “Sicuro. C’è un bar chiamato Woody’s
giù sulla Liberty Avenue che ho usato qualche volta per girare qualcuna delle
mie campagne. Sono sicuro che potrei organizzare qualcosa con il proprietario
per poter far lì le foto.”
“Mi
sembra perfetto. Fammi sapere i dettagli appena hai concluso con loro. Mi
piacerebbe essere li quando saranno fotografati i modelli. Tu sai che mi piace
essere un CEO coinvolto personalmente.” Lane iniziò ad alzarsi dalla sedia per
andarsene quando Brian parlò di nuovo.
“Oh,
sicuramente, ora so che lo sei.” disse Brian, stavolta senza riuscire a
trattenere il tono di voce sarcastico.
Lane
notò la sua ostilità e il cipiglio. “Brian? C’è qualcosa che non va? Non
fraintendermi, mi piace davvero l’idea che hai avuto. Questo è solo un piccolo
cambiamento, tutto qui”
“Questo
non ha niente a che fare con la tua dannata linea di abbigliamento, Prescott”
ringhiò Brian, non tentando più a lungo di mettersi addosso la facciata
lavorativa. “Questo ha più a che fare con le tue attività extra curriculari
dello scorso weekend”
“Attività
extra curriculari? Ho paura di non aver capito, Brian. Ti ho detto che cosa ho
fatto lo scorso weekend, ho cenato con un vecchio amico del college venerdì
sera, poi ho partecipato al GALA di beneficienza al Bellpre Hotel. Tra l’altro
hai deciso di andare sabato? Non ti ho visto lì”
“Sì,
a dire il vero, ci sono andato, ma non ti ho visto, almeno non all’asta di
beneficienza” Brian ora stava apertamente lanciando sguardi a Lane.
“Brian,
è ovvio che tu sia arrabbiato con me per qualche ragione, di che cosa stai
parlando? Perché non mi dici solo cosa sta succedendo?” Anche Lane si stava
arrabbiando per l’improvvisa ostilità di Brian verso di lui.
“Nessun
problema” Brian grugnì, alzando la voce. “Sto parlando della tua piccola
avventura della scorsa notte con Justin.”
“Justin?
Lo conosci?” il cuore di Lane improvvisamente iniziò a battere più veloce
all’accenno del suo compagno a cena della scorsa notte che lo aveva ipnotizzato
così tanto.
Brian
cercò di trattenere una risata “Sì, potresti dire così. Conosco Justin da circa
5 anni. Dannatamente da più tempo di te. E dannatamente meglio di quanto tu
potrai mai fare.”
“Davvero?
E quando hai visto me e Justin insieme?” replicò Lane scettico. “Abbiamo cenato
insieme la scorsa notte, ma non c’era nessun altro al ristorante in quel
momento”
“Non
pensi che lo possa sapere? Ero nella mia auto fuori dal ristorante. E con la
quantità di tempo che hai passato con lui nel ristorante, deve esserci stato
molto di più di escargot e crème brulee”.
“Non
che questi siano affari tuoi, ma c’era molto di più di questo lì dentro. Stavo
prendendo tempo per conoscerlo meglio”
Brian
sbuffò “Ci avrei scommesso che lo stavi facendo. Ti ho visto baciarlo più tardi
davanti casa di Michael e Ben”
“Che
cosa sei? Un qualche tipo di voyeur del cazzo? Justin è un adulto. Che cosa
facciamo io e lui insieme non sono cose che ti riguardano”
“Al
contrario, sono affari miei se lui è in pericolo. Tu non sai che cosa ha
passato. È davvero vulnerabile”
“Vulnerabile?
‘Vulnerabile’ è l’ultima parola che userei per descrivere Justin. Penso che lui
sia uno degli uomini più indipendenti, creativi e intelligenti che io abbia mai
incontrato. E progetto di conoscerlo ancora meglio” stando in piedi e
avvicinandosi al bruno, Lane abbassò la sua voce e disse giustamente “Posso
essere perfettamente franco, Brian?”
“Certamente,
Lane” Brian alzò entrambe le sopracciglia in una silenziosa sfida aspettando
che Lane continuasse.
“Non
vai molto lontano negli affari di moda facendo il timido. Se voglio qualcosa lo
inseguo finché non lo ottengo. E voglio LUI. Più di quanto io abbia mai voluto
un altro uomo. E non voglio fermarmi finchè non lo avrò completamente – mente,
corpo e anima”
Brian
rimase in piedi e avvicinandosi alla faccia di Lane, in tutta la sua altezza
“Tutto qui? Bene, lascia che sia io ora ad essere perfettamente franco con te.
Nessuno possiede Justin. È di se stesso. Non può essere comprato dai tuoi
fottuti giri in limosine, dai tuoi denti perfettamente bianchi e dai soldi. Così
questo è il meglio che sai fare. Ma ti avverto – io lo amo e non mi fermerò
fino a che lui non avrà capito che appartiene a me.”
Lane
sorrise “Bene, sono contento di aver avuto questa piccola discussione e che
ogni cosa sia uscita fuori allo scoperto. In realtà, mi piacciono le sfide.
Così ci stai, Kinney. Che vinca il migliore”
“Oh,
finalmente siamo d’accordo su qualcosa, perché sarò io.” Brian dichiarò
confidenzialmente “E non sarai tu”
Risposta
alle recensioni
jaspe: spero che tu non sia morta
per l’attesa, dato che ultimamente non riesco mai a postare ocn regolarità!. Le
tue domande in questo capitolo hano avuto risposta, Brian è geloso e stavolta
non vuole farsi scappare Justin come in precedenza. Aspetta di vedere cosa
organizza per vincere la sfida.
Ocatarinetabelasciscix: anche io ci tengo all’orgoglio
di brian e come reazione sarebbe stata perfetta XD cmq a parte gli scherzi, ora
che Brian si sente minacciato si è reso conto che non può farsi fregare in
questo modo dal primo venuto e ora che la sfida è aperta ci sarà da ridere.
Vi ringrazio davero
molto per recensire tutti i capitoli. E il viaggio a Londra è stato perfetto.
Ringrazierò la mia beta da parte vostra.
Lane fumava di rabbia quando uscì
dalla Kinnetic. Che arrogante ‘S.O.B.’ (son of a bitch)! Bene, Kinney, preparati
a questo! Immerso nei suoi pensieri, entrò nella limousine che era parcheggiata
vicino al marciapiede.
Brian, nel mentre, si sentiva
determinato dopo il suo confronto con Lane. Lui non avrebbe voluto veramente
confessare ad alta voce di amare Justin. Non che non se ne fosse accorto
qualche tempo fa. Solo non lo aveva ancora detto a nessuno ad alta voce. Anche
se lo aveva finalmente detto a Prescott. In realtà il pensiero di dirlo
direttamente a Justin lo spaventava a morte.
Ma Brian realizzò che se non
avesse fatto qualcosa, e presto, l’unico uomo che avesse mai amato sarebbe potuto
uscire dalla sua vita. Diritto tra le braccia di quel cretino. Bene,
inquietarsi nel suo ufficio non avrebbe risolto nulla.
Premendo l’interfono, convocò
Cynthia nel suo ufficio “Si, Brian?”
“Esco per un po’. Posso essere
raggiunto sul mio cellulare se c’è qualcosa di urgente. Altrimenti, fatti
aiutare da Theodore. Okay?” Brian si mise velocemente il suo cappotto e andò
verso la porta senza attendere la sua risposta, lasciando la sua assistente
perplessa dal comportamento atipico del suo capo.
Appena entrò nella ‘Vette, Brian provò a chiamare Justin.
Sfortunatamente, al cellulare partiva immediatamente la segreteria. “Justin,
dove sei? Rispondi a sto dannato telefono! Chiamami quando senti il messaggio,
Sunshine” chiudendo seccamente il cellulare, si chiese subito dove fosse il suo
ex, e peggio ancora con chi fosse. Prescott aveva lasciato la Kinnetic da solo
20 minuti – certamente Justin non era di nuovo con lui! Brian diventò
esasperato solo al pensiero del suo ‘ragazzo’ con quell’uomo.
L’oggetto delle preoccupazioni di Brian era totalmente
all’oscuro di quello che stava succedendo. Alle 9 di quel mattino, appena Brian
e Lane prendevano parte al loro scontro verbale alla Kinnetic, aveva ricevuto
una chiamata da Lindsay chiedendogli di tornare al Belpre Hotel per aiutare con
la spedizione del suo quadro agli uffici dell’azienda di Lane a New York. Lei
non sarebbe riuscita ad essere li, e voleva essere sicura che il quadro fosse
appropriatamente protetto per evitare di danneggiarlo, specialmente dopo
l’astronomica cifra che l’acquirente aveva pagato. D’altronde Justin aveva
promesso che sarebbe venuto più tardi per vedere Gus e, più importante, di aggiornarla
in tutti i dettagli sulla cena della scorsa notte. L’unico problema era, aveva
dimenticato di prendere con sé il suo cellulare quando aveva lasciato la casa
di Michael e Ben.
La cena. Appena Justin scese dal pullman portandolo in
centro città, aveva avuto più tempo per riflettere sugli eventi della scorsa
serata. Le sue emozioni erano ancora confuse. Era adulato da tutte le
attenzioni che Lane gli aveva dato; aveva sempre avuto un debole per il
romanticismo, pensò corrugando la fronte. Dopo tutto, era così che era finito
in quel casino con Ethan, pensava con rammarico. Ma come si era sentito davvero
riguardo Lane? Era giusto farsi già quella domanda? Lui aveva solo incontrato
l’uomo. Non giudicare in fretta, Justin, pensava.
E cosa fare riguardo Brian? Gli sarebbe andato bene tutto
ciò? Si, tecnicamente loro non era più insieme. Brian era stato inamovibile nel
fatto che lui non avrebbe potuto dare a Justin quello che voleva – una casa,
una famiglia, un rapporto serio. Ma loro tenevano ancora profondamente l’uno
all’altro. I loro sentimenti non erano svaniti solo perché avevano obiettivi
differenti.
Justin si mise la testa tra le mani e sospirò. Che casino!
Magari mi farebbe bene parlare con Lidsay riguardo a tutto questo, in ogni
caso. Ho bisogno di parlare con QUALCUNO.
Lane selezionò il numero della lista sul retro del programma
dell’asta di beneficenza che aveva lasciato nella sua cartelletta. Grazie a
dio, il numero di Ben Bruckner era inserito come contatto, perché sapeva che
Justin stava da loro.
Lane sentì una voce rispondere al telefono che non
riconobbe. “Salve, sto cercando di raggiungere Justin, è lì?”
Nemmeno Michael riconobbe il chiamante. Si sarebbe sorpreso
se non fosse collegato alla cena di Justin della scorsa sera. Quando Justin era
arrivato alla porta principale alle 11 circa la notte scorsa, era stato
estremamente riservato riguardo l’identità del suo accompagnatore, tranne dire alla
fine che era un uomo un po’ più vecchio di lui e che aveva mangiato allo stesso
ristorante 5 stelle in cui Emmett era andato con George. Sembrava perso nei
suoi pensieri, e anche leggermente frustrato per qualche ragione. Ma malgrado
l’educazione di Ben e Michael che erano curiosi, Justin aveva semplicemente
detto loro che era stanco e che voleva andare a letto.
Riportando l’attenzione alla persona al telefono, spiegò
“Justin al momento non è qui. Vuole lasciare un messaggio?”
“Si” disse la voce che suonava elegante “Vorrebbe riferirgli
per favore che Lane Prescott ha chiamato, e che lo sto cercando per vederlo
ancora questa sera?”
Michael era scioccato. Aveva sentito parlare di Lane
Prescott da Emmett, che era sempre attento ai vari capi della linea da uomo da
Torso. Lui sapeva sempre da Emmett che l’uomo era un multi-miliardario e di
molto successo. Potrebbe essere questa la persona che aveva offerto una cifra
astronomica per il quadro di Justin lo scorso sabato?
“Pronto? “ Lane ripetè dentro al telefono “Mi sente?”
Tornando dal suo sogno ad occhi aperti, Michael balbettò
“Uh, mi scusi. Sì, glielo riferirò appena lo vedo. Ha lasciato qui il suo
cellulare sul tavolo della cucina, così non sono in grado di dargli il
messaggio se non più tardi”
“Ha qualche idea di dove possa essere? È molto importante
che parli con lui” Lane disse persistentendo.
“No, mi spiace. Era di fretta, e mi ha solo detto che
tornerà più tardi”
Lane era deluso nel non poter raggiungere Justin. “Bene,
vorrebbe per favore essere sicuro che lui abbia il mio messaggio?”
“Sicuramente” disse Michael, prima di salutare. Aveva la
sensazione che Brian non ne sarebbe stato contento, nemmeno un po’. Michael era
indeciso tra il dire al suo amico che cosa stava succedendo o non preoccuparsi
al riguardo. Lui e Brian avevano avuto di recente un grave disaccordo sul fatto
che Justin fosse da lui e Ben. Brian aveva molto chiaramente accusato Michael
di essersi venduto e di essere un traditore della loro amicizia, e questo lo
aveva ferito enormemente. Schioccando le labbra, Michael si chiese cosa dovesse
fare con questa informazione.
“Brian! Che sorpresa. Entra” Jennifer tenne la porta aperta
facendogli cenno di entrare.
“È un brutto momento?”
“No, affatto. Non ho nessun appuntamento fino a mezzogiorno.
Sono solo leggermente sorpresa di vederti, è tutto, da quando, beh, sai, tu e
Justin…”
“Intendi da quando io e Justin abbiamo rotto e siamo andati
avanti” finì Brian, non appena si sedette sul divano “Si lo so.”
Jennifer si accomodò vicino a Brian. Era scioccata di
vederlo, sembrava in realtà nervoso per qualche ragione. In tutto il tempo in
cui lui aveva visto Brian, di solito con suo figlio, non lo aveva mai visto
insicuro di sé stesso, eccetto forse il giorno in cui gli disse che non voleva
che girasse intorno a suo figlio dopo il pestaggio al prom. Brian era sempre
sicuro di sé, vanitoso. Questo era un lato di lui che raramente, o forse mai,
aveva visto. “Che c’è, Brian? C’è qualcosa che non va? Si tratta di Justin?”
Brian guardò le sue mani strette davanti a lui “Jennifer?
Hai sentito qualcosa riguardo l’asta di beneficenza che si è svolta durante la
settimana per il ‘Gay and Lesbian Alliance of Greater Pittsburgh’?”
“Intendi quella giù al Belpre Hotel?” Al cenno di conferma
di Brian, continuò “Sì, volevo andare, ma avevo già altri programmi con Tucker.
Justin mi aveva detto la scorsa settimana che Lindsay gli aveva chiesto se
avrebbe voluto donare un quadro per l’asta. Perché?”
“È una lunga storia. Ma un mio importante cliente che è nel
settore della moda voleva che partecipassi all’asta perché lui ci sarebbe
andato per mostrare qualche capo della collezione primaverile lì. Lui ha anche
pensato che fosse una grossa opportunità per me di stabilire nuovi contatti. Tu
probabilmente hai già sentito parlare di lui – Lane Prescott?” non aiutava
sentire un sapore acido in bocca nel nominare il nome di Prescott.
“Sì, sicuramente, a Justin piacciono veramente molto i suoi
vestiti. È molto popolare nei college da quello che mi ha detto mio figlio”
sorrise “Ogni volta che lo portavo a fare shopping, mi spingeva dentro Macy per
guardare pantaloni e maglie”
“Sì, bene, Justin ha donato un quadro per l’asta” Esitando,
aggiunse con un piccolo sorriso, “Forse sarebbe meglio se ti sedessi” attese
che Jennifer prendesse posto di fronte a lui sul divano prima di continuare “Per
tagliare corto, non solo Justin ha venduto il quadro, ma l’ha venduto per
50'000$.”
“Aspetta. Hai detto 50 MILA dollari? Mi stai prendendo in
giro, vero?” Jennifer certamente non aveva sentito correttamente quello che
aveva detto Brian.
“No, non sto scherzando.” Prima che Jennifer potesse
chiedere qualcos’altro, le fece cenno di aspettare “Lasciami spiegare. Il
vincitore del quadro ha offerto 50'000 $ alla condizione che Justin andasse con
lui a cena la sera scorsa”
Jennifer era totalmente confusa ora “Cena? 50'000 $ se
Justin fosse andato fuori a cena con lui? Non capisco.”
“Bene, non aveva molto senso per nessuno in quel momento.
Infatti, l’offerente era anonimo, così nessuno conosceva l’identità della
persona. O nemmeno se fosse uomo o donna. Ma Justin accettò, comunque, perché
sapeva cosa avessero significato quei soldi per la Vic Grassi House” dannato
cretino, Brian non avrebbe aiutato a pensarci.
“Bene, non mi sorprende. Sembra il genere di cosa che Justin
farebbe. Alla fine è uscito a cena con questa persona la scorsa sera?” Un
terribile pensiero improvvisamente attraversò la sua mente. “Sta bene, non è
vero? Non è gli accaduto niente, vero? Brian, dimmelo!”
Affrettandosi a calmare Jennifer, Brian stese la mano,
appoggiandola sulla sua schiena “No, no Jennifer, sta bene. Carl in realtà ha
mandato un poliziotto sotto copertura per controllarlo. E io ho seguito loro al
ristorante dove avrebbero cenato.” aggiunse, sentendo un leggero imbarazzo ad
ammetterlo. “Justin è tornato a casa tutto intero.” la rassicurò. Ma Brian
sentiva il suo corpo scaldarsi al ricordo di Prescott che baciava il suo ex
ragazzo la sera scorsa.
“Grazie a dio” disse, facendo un sospiro di sollievo.
Guardando attentamente Brian, tuttavia, lei avrebbe potuto dire che c’era
ancora qualcosa di sbagliato “Ma qualcosa ti sta dando fastidio. Che cosa c’è?”
Malgrado le loro divergenze in passato, a Jennifer iniziava davvero a piacergli
Brian. Lui era sempre stato bravo con suo figlio e lei sapeva che ci teneva
ancora profondamente a Justin, nonostante la loro recente separazione.
“Jennifer, quando ho visto Justin uscire dal ristorante la
scorsa sera, ho riconosciuto il suo accompagnatore. Non era altro che
l’inimitabile Lane Prescott” disse sarcasticamente. Jennifer notò un distinto
tono tagliente nella voce di Brian nel menzionare il nome dell’uomo.
“Il tuo cliente? Sei sicuro Brian?”
“Certo. E se non ne fossi stato convinto la scorsa sera,
sono dannatamente sicuro che lo era questa mattina quando è venuto nel mio
ufficio a discutere la sua campagna pubblicitaria” sorridendo con
rassegnazione, continuò “Ho paura di non aver interpretato il ruolo del
professionista consumato molto bene.” appena Brian la guardò attentamente,
Jennifer notò che poteva essere solamente vulnerabilità quella incisa sulla sua
faccia. “L’uomo mi ha preso per il verso sbagliato. Quando gli ho detto di
conoscere Justin, e che sapevo anche cosa avessero fatto loro due la scorsa
notte, lui senza mezzi termini mi ha risposto che vuole Justin. E lui mi ha
detto che non si sarebbe arreso fino a che non lo avesse – completamente”
Wow. Questo era più di quanto si aspettasse Jennifer. Prima
un qualunque straniero paga 50'000 $ per un quadro di suo figlio perché voleva
cenare con lui, poi lui e Brian hanno avuto un confronto sulle intenzioni di
questo riguardo suo figlio? Jennifer avrebbe voluto sorridere se non fosse per
il dolore mostrato dalla faccia di Brian in quel momento. Se lei non avesse
realizzato cosa significasse suo figlio per Brian prima, ora lo sapeva di certo.
Lei riuscì a mantenere una faccia seria prima di chiedergli
“Così che cosa vuoi che faccia? Justin si risentirebbe se io interferissi. E
non sembra che quest’uomo intenda fargli alcun male, no?”
L’uomo normalmente disinvolto in realtà balbettò un po’
appena ammise “Beh, no. Ma non è questo il punto”
“Qual è il punto, Brian? Che cosa vuoi che faccia
esattamente?”
Guardando in basso, Brian mormorò “Ho bisogno del tuo aiuto”
“Aiuto per cosa?” Jennifer non poteva credere a quanto Brian
sembrasse esitante. Questo non era proprio da lui.
Incontrando finalmente il suo sguardo, e riconoscendo lo
sguardo comprensivo che gli stava dando, Brian era incoraggiato a dire
finalmente alla madre del suo ex ragazzo cosa ci fosse nel suo cuore.
Prendendo un respiro profondo, disse forzatamente “Lo amo
Jennifer. E sarò dannato se lascerò che quel ‘S.O.B.’ (sono of a bitch) lo
abbia. È qui che ho bisogno del tuo aiuto. So di non poter competere con i
soldi di quello stronzo. Così c’è un’unica cosa che posso fare per avere
indietro Justin”
Chiudendo brevemente gli occhi e prendendo un respiro
profondo, disse “Devo corteggiarlo fino alla nausea. Mi aiuterai?
Finalmente, Jennifer sorrise “Dimmi che cosa vuoi che
faccia.”
Risposte alle recensioni:
Ocatarinetabelasciscix:
ora anche Brian cerca aiuto dalla persona che probabilmente conosce Justin
quasi meglio di lui. Alla fine ce l’ha fatta a dire ad alta voce nonostrante
ancora non l’abbia detto al diretto interessato, per Brian.non.credo.nell’amore.ma.solo.nelle.scopate.Kinney
è un passo avanti! L’idea della sfida in effetti non è una genialata, ma chissà
come andrà a finire…
jaspe:
dai che le cose ormai si stanno facendo sempre più interessanti! Brian l’ha
ammesso addirittura con due persone diverse, anche se ha paura di dirlo a
Justin, ora la sfida ha inizio e già i due concorrenti si sono messi in gioco!
Note: ringrazio la sis Jo per avermi betato il capitolo. Purtroppo in questo periodi di esami
tutte siamo molto impegnate e non abbiamo tempo di pensare anche alla FF. Sicuramente la finiremo di tradurre, ma purtroppo non
posso garantire il capitolo settimanale!
Mi scuso tantissimo con jaspe e Ocatarinetabelasciscixper l’attesa, per i prossimi capitoli farò del mio meglio
per cercare di postare il più spesso possibile.
Grazie anche per lasciare sempre un
segno del vostro passaggio
Capitolo 12: Il secondo appuntamento
L’oggetto
di così tanta attenzione era a pranzo al Muncher’s
con Lindsay, dopo esser stato al Belpre Hotel a dare
istruzioni ai fattorini su come muovere da Pittsburgh a New York un quadro diventato
improvvisamente di valore.
Lindsay
insisteva sul fatto che Justin non dovesse lasciare fuori nessun dettaglio
riguardo alla descrizione della cena della sera precedente con l’anonimo offerente
vincitore del suo quadro. Nemmeno lei avrebbe potuto mai immaginare, comunque,
l’identità del compratore.
“Lane Prescott? Tesoro, lo sai quanto è ricco quell’uomo?” esclamò.
Aveva letto parecchi articoli a riguardo in svariati giornali, descrivevano non
solo il valore netto dell’azienda ma anche il suo lussuoso stile di vita. “Per
lo meno questo spiega perché era disposto a pagare 50'000 $ per il quadro. Dopo
tutto per lui è solo una goccia nel mare.” Guardando curiosa verso il biondo,
tuttavia aggiunse “Sebbene quello non spiega le condizioni particolari che ha
aggiunto all’offerta. Sospetto che c’è molto altro di questa cena che mi stai
nascondendo.”
Justin si
ritrovò ad arrossire non appena ricordò gli sguardi intensi ed i baci che Lane
gli aveva dato durante la scorsa notte, dopo la cena. La sfumatura rosa della
sua pelle non era sfuggita a Lindsay, che lo stava osservando ancora
attentamente. Sospirando, spiegò “Si, c’è molto di più del volermi solo come
compagno per la cena. Dalle azioni di Lane della scorsa notte e da quello che
mi ha detto, lui è ‘interessato’ a me. In effetti, mi ha persuaso ad uscire
ancora con lui stasera” ammise.
“Ah, ora tutto
sembra avere senso” sorrise Lindsay “Posso di sicuro capire perché è
interessato a te. Sei una persona stupenda anche per me. Cioè, se io fossi
incline a percorrere quella strada, naturalmente” aggiunse, un scintillio nei
suoi occhi. Notando il disagio di Justin, comunque tornò seria velocemente. “Allora
perché sembri così preoccupato? Pensavo che saresti stato lusingato che qualcuno
come lui sia interessato a te. E da quello che ho visto - lui è molto bello.”
“Si, è
molto attraente. E molto affascinante. Mi sono divertito stando con lui la
scorsa notte”
“Allora
qual è il problema?” come se Lindsay non fosse sicura di conoscere già la
risposta a quella domanda. Sapeva quanto sensibile fosse Justin. “È Brian, non
è vero? Pensi che in qualche modo tu lo stai tradendo?”
Lo sguardo abbattuto di Justin confermò
che la sua supposizione fosse corretta. Tornando a guardare verso di lei, notò
i suoi occhi luccicare. “So che è stupido. Non siamo più insieme. E non è come
se avessimo avuto un impegno o altro. Ma anche se Brian non si sentiva in quel
modo, tutti pensavano a noi sempre insieme. Dopo un po’ era sempre ‘Brian e
Justin questo’ o ‘Brian e Justin quello’. Tutti pensavano sempre a noi come a
una coppia. Sebbene quello è ciò che tutti pensavano di noi, eccetto Brian.
Quello è il perché abbiamo rotto, perché Brian non avrebbe mai ammesso i suoi
sentimenti per me e io volevo qualcuno che volesse farmi sentire speciale. Qualcuno
che voleva stare con me, invece di voler portarea casa un ragazzo ogni notte o fare un
pompino a qualcuno nella dark room del Babylon. Quello è il motivo per cui sono stato attratto da
Ethan per un po’, o almeno da quello che pensavo lui rappresentasse” Justin
dovette inghiottire un grosso groppo in gola non appena ricordò di aver
scoperto come Ethan lo avesse ingannato.
Justin sfregò le mani sui suoi
occhi. “Lindsay, io speravo che quando io e Brian fossimo tornati insieme, lui finalmente
avrebbe voluto qualcosa di più di un impegno. Ma ho lentamente realizzato che
non era interessato nemmeno in essa o che comunque lui non ne era in grado. So
che è stupido, ma comunque non posso evitare di sentire che lo stia come
tradendo nel lasciarmi coinvolgere con qualcun altro.”
“Tesoro, posso dirti che sei
veramente indeciso su quello che c’è da fare. Ma Brian ha fatto la sua scelta.
Per una qualche ragione – la sua infanzia mandata a puttane, la sua famiglia
disfunzionale, scegli tu – lui ha deciso di non poterti o non volerti dare
quello che ovviamente desideri così tanto. Non punire te stesso per voler
essere felice. Te lo meriti, Justin. Se pensi di poter provare qualcosa per
quest’uomo, come sembra che apparentemente già faccia lui, allora non meriti di
scoprire dove potrebbe portarti tutto ciò?”
Justin guardò lontano da Lindsay per
pochi secondi, perso nei propri pensieri. Forse ha ragione, pensava. Non posso
sapere come mi sento a meno che non faccio il primo passo.
Spingendo in fuori la sua sedia ed
alzandosi, si abbassò e diede alla sua amica un abbraccio.
“Grazie, Lindsay, per essere
un’ottima amica quanto lo sei per Brian. Forse hai ragione. Suppongo di dovere
a me stesso il dover provarci per scoprirlo.” Guardando l’orologio, notò con un
sobbalzo che erano quasi le 3. “È meglio che vada. Ho promesso a Lane che lo
avrei incontrato per le 6”
Prima che aprisse la porta per
andarsene, Lindsay gli diede un bacio sulla guancia “Hai sempre avuto un buon
istinto, tesoro. Fa quello che pensi sia giusto. Quello che ti farà felice.
Questo è quello che voglio per te.” Lo rassicurò,
sorridendo leggermente.
“Lo so che lo fai e lo apprezzo. Di
a Gus e Melanie che li saluto e che mi dispiace di non averli visti. Ci
sentiamo” aggiunse.
“Buona fortuna.” disse non appena lui
si incamminò sul marciapiede, verso la fermata del pullman.
Non appena lo vide andar via,
Lindsay non poteva fare a meno di pensare, Brian, è meglio che metti la testa a
posto e cambi marcia, o perderai quel ragazzo. Scuotendo la testa e sospirando,
chiuse tranquillamente la porta.
Michael alzò lo sguardo dal divano
non appena sentì la porta principale aprirsi di colpo. Justin stava per volare
sulle scale facendo gli scalini due alla volta, quando sentì Michael chiamarlo
“Justin! Aspetta un minuto! Ho un messaggio per te… da Lane Prescott”
Al sentire il nome di Lane, Justin
si immobilizzò all’inizio delle scale. Voltandosi verso Michael, chiese “Lane
ha chiamato qui?”
Michael rispose “Si ha chiamato
questa mattina. Mi ha chiesto di dirti che non vedeva l’ora di vederti ancora
stasera” notando lo sguardo quasi imbarazzato di Justin, non avrebbe dovuto
realmente fare la prossima domanda – lui sapeva già la risposta “Quello era il
tipo con cui dovevi cenare la sera scorsa?”
Justin arrossì “Si, era la persona
che ha comprato il mio quadro. Siamo finiti per cenare a La Maisonette”
“La Masoinette?
Non è quel fantastico ristorante per cui Emmett era
impazzito qualche anno fa quando George ce lo aveva portato?”
“Si, è quello” confermò Justin “C’erano
così tanti camerieri con i guanti bianchi, sembrava stessero filmando una
pubblicità.” Scherzava “Ero quasi spaventato di toccare qualcosa. Ma Lane si è
dimostrato essere molto carino. Per non menzionare il suo aspetto…” si sentiva
improvvisamente codardo a parlare di questo al miglior amico di Brian, pensando
anche che attualmente i due non si erano lasciati nel migliore dei modi.
“Si, lo so. L’ho visto abbastanza
spesso in TV e negli articoli sulle riviste.” Studiando attentamente Justin,
continuò “Devi aver fatto davvero impressione su di lui. Non solo ti ha portato
a cena la scorsa notte dopo aver pagato quella cifra impossibile per il tuo
quadro, suppongo quindi uscirai ancora con lui stasera”
Justin strascicò i piedi “Si, è
vero” confermò “Ha detto che vuole conoscermi meglio, e mi ha chiesto se vorrei
andare ancora fuori con lui stasera. Non sono ancora sicuro di dove andremo. Ha
solo detto di vestirmi in maniera casual.” Esitando qualche secondo, Justin
continuò, forse anche in modo brusco “Guarda, Michael, Brian ed io non siamo
più insieme. Lui ha le sue priorità e io le mie. Posso andare fuori con
chiunque io voglia, e così può fare lui, per quello che importa.”
“Hey, non
ho detto niente. So meglio di chiunque altro che figlio di puttana può diventare
Brian. Guarda cosa è successo la scorsa notte tra lui e Ben. Tu hai il diritto
di vedere chiunque tu voglia. Spero solo che tu sappia cosa stai facendo”
“È solo un appuntamento, ok? Non è
come se stessimo andando a Tahiti o simili”
“Sei sicuro? Sono certo che lui
potrebbe permetterselo.” disse Michael, scherzando solamente per metà. Justin
scosse la testa e sorrise lievemente salendo al piano superiore per prepararsi
per la serata.
Puntualmente alle sei il campanello
suonò. Michael aprì la porta e riconobbe il soggetto della conversazione di
prima tra lui e Justin. Lane Prescott era ancora più
bello di persona, decise Michael, osservando attentamente il corpo magro e
tonico dell’uomo. Era leggermente più basso di Brian e sembrava essere più
giovane di qualche anno rispetto a lui. Anche se vestito casual, il look era
attentamente coordinato, dalla polo marrone scuro ai suoi pantaloni beige .
“Ciao” lo accolse Michael, facendogli
cenno di entrare “Sono Michael Novotny, un amico di Justin.
Tu dovresti essere Lane Prescott. Abbiamo parlato
prima al telefono” spiegò.
“Piacere di conoscerti” rispose
Lane, dando la mano a Michael. Sedendosi sul divano al silenzioso invito di
Michael, appariva calmo e controllato.
“Justin dovrebbe scendere a breve”
rispose alla domanda silenziosa di Lane “Lui è arrivato poco tempo fa, così è
leggermente in ritardo” spiegò “vorresti qualcosa da bere mentre lo aspetti?”
“No, grazie” replicò cortesemente
“Oh, tra l’altro” disse Michael,
ricordandosi improvvisamente dell’asta “Vic Grassi
era mio zio. Volevo ringrazianti per il tuo contributo riguardo l’asta
dell’altra sera. La donazione che hai fatto aiuterà per più di un anno la Vic Grassi House. Sia io che mia madre lo abbiamo
apprezzato molto.”
Lane sorrise con il suo sorriso
perfettamente bianco “Nessun problema. Per come la vedo io, ho preso la parte
migliore dell’accordo, perché ho incontrato Justin. Lui vale molto più di
qualsiasi quadro” il sorriso di Lane si allargò non appena pensò alla deliziosa
compagnia dell’artista la scorsa notte. Lui era entusiasta di passare più tempo
con lui questa sera… a voce alta continuò “È fantastico”
“Si. Lui è davvero un artista di
talento” concordò Michael.
“Anche quello. Ma lui è incredibile.
Non vedo l’ora di conoscerlo meglio”
Michael notò che l’affascinante
magnate era praticamente perso, non appena si parlava di Justin.
Lui è completamente preso, pensava,
non appena Lane realizzò di non poter aspettare di vedere Justin ancora.
Un’ulteriore conversazione cortese
non era necessaria al momento, perché Justin comparve in cima alle scale.
L’attenzione di Lane fu immediatamente attirata ancora una volta dall’angelo biondo
con gli occhi blu che timidamente sorrideva verso di lui. Justin indossava una
maglia azzurra a maniche lunghe coordinata ai suoi occhi, e un paio di
pantaloni di cotone grigio scuro che si abbinavano perfettamente alle sue
migliori caratteristiche, sia davanti che dietro. Lane pensava che Justin
apparisse assolutamente sensuale, e si leccò le labbra in attesa di essere solo
con lui.
Justin scese lentamente le scale,
sentendo ancora una volta la sua faccia arrossire non appena notò lo sguardo
intenso che Lane gli stava rivolgendo. Era lo stesso sguardo intenso che l’uomo
più vecchio gli aveva dato la scorsa notte a cena. Lane si alzò e camminò verso
di lui non appena Justin raggiunse la fine delle scale. Prendendolo per mano,
Lane strinse quella mano pallida, accarezzando parzialmente il palmo dell’altro
uomo con il pollice. Justin sentiva la sua mano formicolare all’inaspettata
azione.
“Justin. Non vedevo l’ora di vederti
da quando ci siamo salutati la scorsa notte” Baciò Justin sulla guancia sussurrando
al suo orecchio “pronto per andare, angelo?”
Con la faccia arrossata, annuì
semplicemente “Ci vediamo dopo, Michael” disse Justin in qualche modo,
rimanendo senza fiato non appena Lane lo spinse gentilmente fuori dalla porta e
verso la Jaguar argentata parcheggiata sul marciapiede davanti alla casa.
Notando l’espressione sorpresa di Justin,
spiegò “Questa è una macchina a noleggio. Volevo che fossimo solo noi due
stasera, così ho dato a Kenneth la serata libera” posando leggermente la mano
sulla schiena di Justin, andò ad aprirgli la porta prima di camminare intorno
all’auto per aprire la portiera dalla parte del conducente.
Lane esaminò il suo compagno non
appena immise l’auto nel traffico. Se possibile, Justin sembrava ancora più
affascinante questa sera in abbigliamento casual. I suoi capelli disordinati
splendevano nella luce che svaniva filtrando dal finestrino del passeggero.
Vedendo Lane fissarlo, Justin si
sentì accaldato in viso. Provando ad apparire disinteressato all’esame
spudorato di Lane, Justin chiese “Allora, dove andiamo stasera? Mi hai
definitivamente incuriosito” ammise, sorridendogli.
Lane sorrise di rimando “Questo è un mio piccolo segreto. Dovremmo
arrivare alla prima destinazione entro dieci minuti circa. Quando arriveremo
lì, saprai parte dei miei piani per stasera” disse misteriosamente.
“Bene, penso di doverti avvisare,
non pattino molto bene” scherzò lui.
Lane rise “Non preoccuparti, angelo.
Dove stiamo andando non dovrai preoccuparti di cadere a terra sul tuo didietro.
Cioè, a meno che tu non decida di farlo più tardi.” aggiunse. Dal tono
carezzevole nella sua voce, Justin non aveva dubbi su che tipo di attività si riferiva,
il che portò il suo corpo a reagire di conseguenza.
Come detto da Lane, circa dieci
minuti dopo, Justin era sorpreso di notare che stavano entrando nella corsia
delle partenze dell’aeroporto internazionale di Pittsburgh. Guardava con uno
sguardo curioso il suo compagno, le sopracciglia alzate.
“Stiamo per fare un breve viaggio
per la serata” spiegò vagamente.
Il cuore di Justin batté più veloce
a questa notizia. Un viaggio? Per la serata? Non c’era nulla da aspettarsi
dalle sorprese di quest’uomo, pensò.
Lane rallentò e si fermò in un’area
segnata per gli aerei privati. Non appena lui e Justin uscirono dalla macchina,
un uomo vestito con l’uniforme della Pioneer Air Lines
li salutò. “Buona sera Mr. Prescott. Se volete
seguirmi, siamo pronti per partire quando vi fa comodo.”
“Grazie, Braden.”
Rispose con un cenno di comprensione. Portò la sua attenzione a Justin “Vieni,
angelo, non sprechiamo tempo. Abbiamo una prenotazione per le 7,30” prese la
mano di Justin e gentilmente lo spinse verso il jet tirato a lucido posizionato
da solo sulla pista lontano circa 50 metri.
“Andiamo con quello?” Justin guardò
con soggezione verso il moderno piper bianco e blu lì
vicino con ‘Prescott Sportswear’ scritto sul lato.
“Esatto” confermò “Dai, andiamo”
sorridendo, gentilmente esortò Justin verso il jet, facendo cenno di andare
avanti non appena il biondo si camminò verso gli scalini per entrare nella
cabina.
Justin notò che l’interno principale
del jet era arredato con due divani in pelle posti lungo le finestre su
entrambi i lati. All’angolo posteriore destro c’era un bar ben fornito. C’era
una porta chiusa sul lato posteriore sinistro dell’aereo.
L’uomo in uniforme che Lane aveva
salutato pochi minuti prima riapparve sul jet. “ Sietepronti per partire,
signore?”
“Si, Braden,
in qualsiasi momento tu sia pronto” Lane spiegò a Justin “Braden
è il pilota del mio jet. Braden, questo è un mio
amico, Justin Taylor” Braden e Justin si scambiarono
una stretta di mano prima che il pilota si scusasse e aprì la porta che
separava la cabina di pilotaggio dalla sala del jet. “Se tu e il tuo ospite
vorreste accomodarvi sulle poltrone, allora, noi dovremmo essere per partire in
un paio di minuti non appena mi daranno l’autorizzazione”
Non appena Braden
chiuse la porta, Justin non poté contenere la sua curiosità “Okay Lane, vuota
il sacco. Dove stiamo andando?”
Lane sorrise appena misteriosamente
“Quella è la sorpresa, angelo. Ma so che ti piacerà. Dovremmo essere lì in
circa 45 minuti. Al più presto Braden porterà questo
jet ad alzarsi da terra e non appena si spegnerà il segnale della cintura di
sicurezza , andrò a prendere qualcosa da bere, okay?” Facendo cenno con la
testa, Justin si sedette vicino a Lane in una delle poltrone di pelle,
allacciandosi la cintura. Dopo aver chiuso la sua cintura di sicurezza, Lane raggiunse
la mano di Justin e la strinse in un gentile abbraccio. La sua mano è così morbida,
si meravigliò Lane. Non posso aspettare di scoprire com’è il resto del suo
corpo..
Justin rise piano provando a
nascondere il suo nervosismo. “È in qualche modo divertente – Michael stava
scherzando prima sul fatto che mi avresti portato a Tahiti. D’altra parte lui
aveva ragione in parte. Ma a meno che tu non riesca a trovare un Concorde, non
penso che Tahiti sia la nostra destinazione stasera.”
“No hai ragione. Ma questo suona
attraente… daiquiri e stare soli con te in spiaggia baciati dal sole. Mmmm…. Potremmo conservarlo per il prossimo weekend,
penso.” Lo prese in giro, ora flirtando spudoratamente con il biondo seduto
accanto a lui.
Justin si allontanò non appena il
suo corpo rispose al tono seducente di Lane. Il suo cuore cominciò a battere più
forte non appena sentì la sua testa girare. Quest’uomo mi confonde così tanto,
pensava. Prenditela con calma Justin, istruì se stesso. Quello è come ti sei
ritrovato nei guai con Ethan. Fortunatamente, l’attenzione di Justin venne
distolta appena il jet iniziò a rullare nel prendere quota. In pochi minuti,
lui guardava come le luci dell’aeroporto lampeggiavano quando il jet si alzò
verso la loro destinazione ignota.
Appena Justin guardò fuori dal
finestrino verso le luci di Pittsburgh che scintillavano, Lane poteva solo
continuare a fissare il suo compagno di viaggio. Era completamente ipnotizzato
da Justin – i suoi capelli biondi, le sue lunghe ciglia, il suo corpo snello ma
in forma, il suo profumo. Ma più di tutto lui era incantato dagli occhi blu che
aveva notato diventavano di colori diversi in base se Justin era nervoso,
felice, eccitato, o preoccupato. Mi domando che aspetto hanno quando sono pieni
d’amore? Spero di scoprirlo presto.
Si distolse dal suo meditare quando
sentì il suono che indicava che il segnale della cintura di sicurezza si fosse
spento. Slacciando la sua, si alzò “Che ne dici di un drink? Checosatipiacerebbe?”
“Un po’ di scotch sarebbe ottimo”
rispose Justin, portando la sua attenzione di nuovo al suo compagno. Guardava
Lane che versava il liquore in un paio di bicchieri e li appoggiava nel tavolo
lì vicino.
Tornando alla poltrona, Lane decise
che era tempo di dare qualche informazione riguardo la loro avventura della
serata. “Ora che sei dove volevo” lo prese in giro “Suppongo che sia sicuro
dirti dove stai andando stasera”
Justin lo guardava con molta
curiosità, aspettando con impazienza di scoprire dove si stavano dirigendo.
Lane sorrise non appena si sedette davanti a lui “Stiamo andando nella Grande
Mela stasera” annunciò.
Il sorriso che Lane in quel momento ricevette
da Justin era così radioso, che era stordito. Lui non aveva mai visto Justin
sorridere veramente in quel modo prima, ed era positivamente incantato. Ho
bisogno di vederlo di più quel sorriso, decise.
“Stiamo andando a New York?” Justin
non poteva credere che qualcuno lo portasse in aereo lì per un appuntamento!
Era così eccitato. Ricordava quando aveva visitato New York pochi anni fa,
quando scappò lontano per poco tempo dopo che l’appartamento di Brian fosse svaligiato.
A parte che rimpinzarsi col servizio in camera e gironzolare in giro per la
stanza dell’hotel per una notte, questo era più o meno quello che aveva visto. Quello
e, ovviamente, l’aver provato un delle migliori sessioni di scopate che abbia
mai avuto con Brian.
Pensare a Brian lo fece tornare
sulla terra. In qualche modo, ancora, si sentiva improvvisamente come se lo
stesse tradendo sebbene razionalmente sapeva che non era vero. Lui e Brian non
stavano più insieme. Ma sapeva anche che i suoi sentimenti per Brian non
potevano sparire solo perché non vivevano più assieme. Era molto più complicato
di così.
“Justin?” lo sguardo preoccupato di
Lane portò Justin a distogliersi dai suoi pensieri tornando al presente. Lane
aveva notato il brusco cambiamento nell’uomo, come se improvvisamente la luce
del sole fosse stata sostituita con l’oscurità della luce notturna. Desiderava
ardentemente rivedere il sorriso meraviglioso tornare sul viso di Justin.
Justin sorrise lievemente per
rassicurarlo. “Sto bene. Stavo giusto pensando a qualcosa, tutto qui” disse,
senza offrirsi di spiegare ulteriormente.
Lane decise di raccontare a Justin
il resto dei suoi piani con la speranza di vedere quel meraviglioso sorriso
ancora. “Bene, hai ragione sulla nostra destinazione. Stiamo andando a New York
per la serata. Stiamo andando a mangiare nel mio ristorante preferito chiamato
‘Gattopardo’. Lo chef lì fa il miglior cibo italiano che abbia mai mangiato, ed
è vicino a dove andremo dopo”
“Okay, potresti dire che mi stai
torturando finché posso tirarti fuori il resto delle informazioni. Dove dovremo
andare dopo esattamente?” la curiosità di Justin era definitivamente ritornata
ora.
Anche se non era per niente necessario
nella tranquillità della cabina, Lane non poté evitare di sporgersi verso
Justin per sussurrargli la risposta all’orecchio. Justin rabbrividì leggermente
alla sensazione del caldo respiro di Lane sul suo lobo. “Dopo aver mangiato,
andremo a visitare il Museo d’Arte Moderna”
Alla menzione del museo, Lane era
stato ancora una volta ricompensato con un sorriso accecante. Quello era ciò
che sperava di vedere di nuovo. Tra quel sorriso e gli occhi di Justin, che
avevano preso una meravigliosa sfumatura azzurro cielo, Lane non resistette.
Prese la testa di Justin tra le sue mani scompigliandogli i soffici capelli
alla nuca, avanzò lentamente fino a che le loro labbra non si toccarono. Le
labbra piene del biondo erano così morbide. Lane si perse nelle sensazioni che
lo avvolgevano. Non appena premette la lingua tra le labbra di Justin, lui
sentì l’altro rispondere al bacio con più passione. Aprendo la bocca, Justin
gli accordò un maggior accesso. Le braccia di Lane si avvolsero attorno al
collo di Justin, spingendolo più vicino al suo corpo.
Justin esitò brevemente prima di
portare le sue braccia attorno al torace di Lane, premendo l’uomo più grande
più vicino. I loro corpi erano appiccicati insieme mentre il loro bacio
continuava. Lane era totalmente sopraffatto dalla sensazione di quest’uomo
nelle sue braccia; staccando un braccio dal collo di Justin, si mosse piano ad
esplorare il resto del corpo snello.
Justin si trovò a rispondere alle
carezze persistenti dell’altro uomo. Sentiva di diventare duro non appena il
braccio sinistro di Lane scese giù sul suo didietro e la sua coscia. Justin
sapeva che se non avesse fatto niente presto, sarebbe stato troppo tardi per
fermare l’inevitabile.
Con più forza di quanto pensava
fosse possibile, riluttante si spinse lontano dal suo corteggiatore. Respirando
pesantemente, si passò una mano fra i capelli arruffati.
“Lane” disse affannosamente
“Fermati” Quando Lane continuò ad accarezzare il dietro di Justin ed il collo,
Justin ripeté la sua richiesta, questa volta con tono più alto “Lane, fermati!”
ordinò, alzandosi per provare a riprendere il controllo delle sue emozioni.
Confuso, Lane guardò verso Justin,
lottando per riprendere il controllo del suo respiro. Un minuto lui e Justin si
stavano baciando appassionatamente, il minuto dopo il corpo caldo e morbido si
era catapultato fuori dalle sue braccia e dalla sua portata.
Ansante, Lane cercò di calmare il
suo corpo “Justin, non capisco. Sembrava che tu mi volessi quanto ti voglio io.
Cosa c’è che non va?” Lui fissava il giovane uomo, osservando il tumulto che
ora segnava il bellissimo viso.
Gli occhi di Justin brillavano ora
con lacrime non versate e le sue spalle si abbassarono non appena lui guardò
Lane per scusarsi. “Mi spiace, Lane. Davvero. È difficile da spiegare. Non sono sicuro
nemmeno io di capire” Justin camminò verso la poltrona di fronte e si sedette,
guardando in basso verso le sue mani intrecciate davanti a lui.
“Mi piacerebbe capire, Justin. Sono
sicuro che hai già capito quanto io tenga a te. Se ci fosse un qualche modo per
cui io ti possa aiutare…” Lane guardò verso l’artista con impazienza,
aspettando ansiosamente una spiegazione.
Justin rimase seduto in silenzio per
parecchi secondi, provando a raccogliere i suoi pensieri. Come poteva spiegare
qualcosa che nemmeno lui aveva capito?
Finalmente, iniziò a parlare
sottovoce “È complicato, Lane” rilasciando un respiro profondo, finalmente
continuò “È coinvolto qualcuno che vedevo fino a poco tempo fa. Un uomo con cui
sono stato per quasi 5 anni”
Lane non aveva bisogno di supporre
chi fosse quest’uomo. Poteva essere solo un persona. Brian Kinney,
pensò sdegnosamente. Quell’arrogante, compiaciuto S.O.B.
Che tipo di ascendente hai su quest’uomo, Kinney?
Justin, dimentico del silenzioso
rimuginare di Lane, continuò a provare a spiegare non solo a Lane ma anche a se
stesso “Quest’uomo ed io siamo stati insieme per tanto tempo. Ma recentemente
noi, no suppongo dovrei dire io, ho caito che io e
lui non avessimo gli stessi obiettivi. Lui è sempre stato il tipo che vive il
momento, quando io volevo stabilità e una relazione. Lui non poteva, o non
voleva, darmeli. Così abbiamo preso strade separate. Sono andato via dal suo
loft e mi sono trasferito da Michael e Ben”
Lane ascoltava attentamente mentre
Justin continuava ad offrire informazioni sulla rottura tra lui e Kinney. “Non stiamo più insieme, ma abbiamo molti amici in
comune. Così noi ci incontriamo ancora molto spesso, anche al diner in cui mangiamo, o in uno dei club gay vicino Liberty
Street” Justin prese un altro respiro tremolante. Guardando verso Lane con
rimorso, spiegò “Il problema è che, solo perché non siamo più insieme, non
significa che posso smettere di avere dei sentimenti per lui. Amavo quest’uomo.
Merda, suppongo di amare ancora Brian. Non posso giusto cambiare i miei
sentimenti perché non abbiamo gli stessi obiettivi nella vita” gli occhi blu
imploravano comprensione non appena guardò verso l’uomo più grande. “Mi
dispiace, Lane” ripeté “Sono attratto da te, ma ho bisogno di più tempo per
lasciare che i miei sentimenti si chiariscano” Con lo sguardo imbarazzato,
Justin disse “Se vuoi voltare questo jet e tornare indietro a Pittsburgh
immediatamente, capirò” Justin mise la testa tra le mani non appena si sedette
silenziosamente sulla poltrona.
Lane non riusciva ad immaginare che
cosa ci avesse visto in Kinney quest’uomo meraviglioso
da avere ancora così tanta presa su di lui. Ma come Justin non avrebbe potuto
fermare I suoi sentimenti per Kinney, Lane non poteva
più fermare i suoi per Justin. Era determinato a catturare il cuore di
quest’uomo.
“Justin” disse sottovoce “Lo ammetto.
Ti voglio. Più di quanto abbia mai voluto qualcun altro. Ecco perché sono
disposto ad aspettare fino a che non ti lascerai questo alle spalle. Perché
penso che quando ti chiarirai,deciderai
che sono io quello che vuoi anche tu. Come te, voglio una relazione con un solo
uomo. E tu sei l’uomo con cui voglio impegnarmi” suonando improvvisamente nervoso,
Lane confessò al suo compagno “Non posso aiutarti, Justin. Penso di essermi
innamorato di te”
Justin era scioccato “Lane, tu mi
conosci solamente da un paio di giorni. Come puoi essere di sicuro di ciò? Come
sai che non è solo un’infatuazione?”
“No Justin” lo rassicurò “Sono stato
attratto da molti uomini con il passare degli anni. Ma non ho mai provato
niente come questo prima. Tu susciti in me sentimenti che non ho mai saputo di
avere. Quando siamo separati, non posso aspettare di vederti ancora. Diavolo,
non posso nemmeno dormire recentemente” rise improvvisamente “Merda, suono come
un ragazzino, non è vero?” Quello finalmente fece comparire un leggero sorriso
sul viso di Justin “Ma non mi importa, Justin. So come mi sento. E so che è
reale” affermò “ Così cosa ne dici raggiungiamo la città per la cena ed il
museo? Cioè, se è ancora quello che vuoi. Nessuna pressione, prometto. Ma così
capisci che non sto rinunciando a noi”
Justin rifletté su quello che Lane
aveva appena detto. Finalmente, replicò “Si può fare. Finché sai che non posso
prometterti niente ora. O magari mai.”
“Capisco. Posso gestirlo quello. Ma
posso essere un uomo davvero paziente quando ho bisogno di esserlo” giurò
all’uomo più giovane. Offrendo un bicchiere di scotch a Justin, glielo porse esprimendo
silenziosamente un senso di sollievo.
Note: ringrazio lasisJo per
avermi nuovamente betatoil
capitolo. Mi scuso
profondamente per il ritardo ma purtroppo la mia beta ufficiale è in giro per l’Italia
e ho dovuto chiedere ad un’altra mia carissima amica di controllare il capitolo.
Grazie
anche per lasciare sempre un segno del vostro passaggio
Capitolo 13: Operazione corteggiamento
Justin
nascose la faccia nel cuscino appena la luce del sole entrò irrimediabilmente
dalla finestra della camera da letto. Quando lui e Lane erano tornati a Pittsburgh,
la notte scorsa, erano le due passate. Dal momento in cui Lane portava Justin a
casa e si infilava a letto, erano le 3 passate. Provò per parecchi minuti,
senza successo, a tornare a dormire prima di controllare l’orologio, notando
che erano le 10 passate.
Merda!
Si ricordò di essersi offerto di aiutare Debbie al Diner anche oggi, fino a che
Kiki fosse stata male. Il turno del pranzo sarebbe iniziato alle 11, questo
significava che avrebbe avuto meno di un’ora per fare la doccia, vestirsi, e prendere
qualcosa per colazione prima di saltare sul pullman. Trascinandosi fuori dal
letto, prese un asciugamano e si diresse verso la doccia. Non appena si mise velocemente
sotto l’acqua calda, rifletté sulla scorsa notte.
Dopo
che lui e Lane avevano parlato durante il viaggio che li stava portando a New
York, avevano concordato di seguire i loro piani per la cena e visitare il
Museo d’arte moderna. Il ristorante italiano in cui Lane lo aveva portato era
magnifico. Era piccolo ma confortevole ed il cibo era fantastico. Il capo chef,
Roberto, conosceva Lane; riconoscendolo immediatamente, era arrivato al loro
tavolo occupandosi personalmente delle ordinazioni. E il museo poi era stato
incredibile! Justin era totalmente in adorazione per i vari artisti esposti. Non
riusciva ad immaginare come ci si sentisse ad essere incluso, un giorno, tra i
prestigiosi pittori che espongono li i loro lavori.
E
doveva ammetterlo, Lane era stato un perfetto gentiluomo durante tutta la
serata. Era stato di parola, non aveva fatto pressioni a Justin, sebbene mentre
camminavano per i due isolati che separavano il ristorante dal museo, aveva
gentilmente preso la mano di Justin nella sua. Alla fine del loro appuntamento,
aveva silenziosamente chiesto, e ricevuto, un bacio dal biondo prima di
salutarsi davanti casa.
Justin
chiuse gli occhi e sospirò. Era ancora più confuso di prima adesso. Sembrava
non ci fosse una soluzione facile a questa situazione. Provava qualcosa per
entrambi, Brian e Lane, e le sue emozioni continuavano ad essere poco chiare.
Scelse un
paio di jeans e una maglietta a maniche lunghe, raccolse le scarpe e se le
infilò scendendo le scale. Chiamando Michael e Ben e non ottenendo risposta,
scese i gradini verso la cucina per poi prendere dei cereali per colazione.
Mentre andava a posare la tazza sul tavolo notò una scatola quadrata di cartone
sul bancone. Guardando il biglietto, vide il suo nome scritto sopra, senza
nessun’altra informazione.
Trovato un
coltello, aprì la scatola e curiosò dentro. Spinse un ammasso di carta
tagliuzzata da una parte per trovare una scatola di velluto marrone con il
bordo del coperchio profilato d’oro.
Aprendo il
coperchio, guardò il contenuto. Sorrise quasi immediatamente non appena
riconobbe uno dei suoi dolci preferiti: cioccolato bianco Hershey’s Kisses
avvolto in carta dorata. Prendendone uno, notò l’usuale messaggio su carta
bianca che pendeva dalla carta. Ma invece del normale messaggio, invece, questo
diceva: ‘You are my Sunshine, my only
Sunshine’(*). Venne colto alla sprovvista, accigliandosi. Questo è davvero strano,
pensò. Aprendo il dolce e mettendoselo in bocca, ne prese un altro. Leggendo il
messaggio attaccato al secondo cioccolatino, notò che questo era diverso dal
primo. In questo si leggeva, ‘Sunshine on my
shoulders make me happy’.
Ok, pensò Justin. Inizio a vederci un filo comune. La curiosità ebbe la
meglio su di lui, ne studiò anche un terzo, leggendo la scritta che diceva, ‘I’m
walking on Sunshine’.
Justin si accigliò, confuso. I dolci erano di Lane? Prese in
considerazione l’idea per pochi secondi prima di capire che non sarebbero
potuti essere suoi. Lui non sapeva che quello era il soprannome che Debbie gli aveva
dato subito dopo il loro primo incontro, perché Justin non glielo aveva detto.
Forse Michael gli aveva detto qualcosa la sera scorsa prima che lui scendesse. Era
possibile? Leggendo ancora un’altra scritta sul quarto vi trovò ‘You are the
Sunshine of My Life’, Justin prese la scatola di Kisses e in fretta si mise
le scarpe così da poter prendere il pullman in tempo per raggiungere il Diner
prima che iniziasse il suo turno.
Precipitandosi
dentro il Diner giusto poco prima delle 11, Justin immediatamente individuò Debbie
per la sua maglietta e il suo gilet colorati come al solito come un arcobaleno.
“Sunshine!”
esclamò precipitandosi subito ad abbracciarlo. “Sono così felice di vederti. È
un dannato circo qui da tutta la mattina.” Notando l’elegante scatola stretta
tra le mani di Justin, chiese “Che cosa hai lì, ragazzo?”
“Oh” replicò
Justin “Stavo quasi per dimenticarlo. Qualcuno ha lasciato questo per me stamattina.
L’ho trovato sul tavolo della cucina quando sono sceso a fare colazione.”
Aprendo la scatola, prese uno dei cioccolatini incartati “Guarda”
mostrandoglielo “Leggi uno dei messaggi”
Togliendo la
carta da uno dei cioccolatini, lei lesse la scritta impressa: ‘Sunshine,
lollipops, and rainbows’. Prendendone un altro, lesse ad alta voce: ‘Good day,
Sunshine. “Oh ca22o!” esclamò Debbie. Justin ne prese un altro ancora, leggendo
il messaggio a Debbie: ‘Don’t let the sun down on me’.
“Chi te li manda
questi, Sunsh… uh, tesoro?” sorrise “Ehy, potrebbero essere del tuo misterioso
appuntamento della cena di domenica? Michael mi ha parlato di lui questa
mattina quando è venuto qui per colazione. Mi ha riferito che hai avuto già due
appuntamenti con questo ragazzo. Mi ha anche detto che è ricchissimo… e non
solo di soldi” sghignazzò, facendo arrossire Justin.
Guardando
verso la scatola di cioccolatini, aggiunse “Questo è dolce. Banale, ma dolce”
Justin
sorrise “Si, lo è. Ma non penso che provengano da Lane. A meno che Michael non gliel’abbia
per qualche ragione, non penso sappia del soprannome che tu mi hai affibiato”
guardando al bagliore canzonatorio di Debbie, si corresse “Intendo, il
soprannome che GENTILMENTE mi hai dato”
“Va meglio.
Allora chi?” Debbie si scervellò per pensare a un probabile sospettato.
Velocemente escluse Ted, Michael e Ben. Non sembrava qualcosa che Lindsay o Mel
avrebbero fatto – troppo romantico. E mentre Emmett aveva sempre avuto una leggeracotta per Justin, non ce lo vedeva a personalizzare
una scatola di cioccolatini per lui. E Brian? Giusto. Lui sarebbe stata
l’ULTIMA persona a fare un cosa come questa.
C’era solo
un’altra persona possibile che lei conosceva che fosse a conoscenza del
soprannome che lei aveva coniato per Justin subito dopo essersi incontrati. Lei
chiese “Tu non pensi che Ethan…?”
Justin si
sorprese dalla domanda. Sicuramente no. Non aveva più visto Ethan da oltre un
anno. E l’ultima volta che aveva sentito di lui aveva saputo che il violinista
stava viaggiando per tutti gli Stati Uniti dell’est esibendosi con parecchie
orchestre adempiendo al contratto che aveva firmato con quel manager. No, pensò
che l’idea che fosse Ethan a fare tutto questo fosse altamente improbabile. E
comunque, sperò di no. Lui non voleva rivivere di nuovo quel fiasco.
“No” rispose
finalmente “Non penso sia Ethan ad averlo fatto” Chi lo ha fatto, pensò,
rimaneva ancora un mistero. Mettendo la scatola con cautela sotto il bancone,
indossò un grembiule e cominciò a darsi da fare ai tavoli.
Michael
raggiunse il suo cellulare non appena apri la porta del negozio di fumetti.
Riconoscendo il numero, si lamentò. Sospirando, rispose “Che cosa c’è?”
“Adesso,
Mickey, è questo il modo di salutare il tuo migliore amico?”
“Che cosa
vuoi Brian?”
“Ho bisogno
di sapere qualcosa riguardo al pacco”
“Che pacco?”
“Il pacco
per cui ho pagato qualcuno una cifra oscena di soldi per consegnarlo a casa tua
oggi. Lo hai visto?”
“Stai
parlando della scatola in cartone con sopra il nome di Justin?”
“Certo che
sto parlando di quella! Quante scatole ti vengono consegnate giornalmente?”
“Questa è
una conversazione idiota! Si! C’era una scatola di fronte alla porta questa
mattina con sopra il nome di Justin! L’ho messa sul tavolo della cucina perché lui
stava ancora dormendo. Adesso, vuoi dirmi che sta succedendo?”
“Non adesso.
Ma ho bisogno di sapere dov’è Justin. È ancora a casa?”
“Perché non
chiami direttamente Justin, e che ca22o! Non è come se tu non conoscessi il suo
numero!”
“Rispondi
solo alla dannata domanda, Mickey! Sai dove si trova?”
“Quando ho
visto mamma al Diner miha detto che
l’avrebbe aiutata per il pranzo. Quindi presumo che lui si trovi lì. Perché lo
vuoi sapere?”
“Nessuna
ragione in particolare. Devo andare, Mickey. A dopo.”
Michael
fissò il cellulare per avere la conferma che la conversazione fosse finita.
Scuotendo la testa, si voltò verso il bancone per aprire un’altra spedizione di
fumetti. Che diavolo stava succedendo a lui?
Justin si
asciugò il sudore e fece un sospiro quando finalmente ebbe la possibilità di
sedersi. Debbie aveva ragione – da quando era arrivato, poco prima delle 11, i
clienti erano arrivati in continuazione, questa era la prima pausa che era
riuscito a prendere ed erano già le 2 passate.
“Justin!
Esci da quel dannato coma! Porta le chiappe qui e pulisci questi piatti, Sunshine!
La pausa è finita!” sospirando, Justin lentamente si mise in piedi e si mosse
verso il bancone del Diner per liberare i due tavoli pieni di piatti sporchi.
Non appena iniziò a raccogliere i piatti dentro la larga vaschetta di plastica che
teneva in mano, notò un uomo castano entrare ed appoggiare una scatola sul
bancone. Non prestò grande attenzione all’uomo finché non se ne andò e Debbie
lo chiamò ancora. Riportando la vaschetta, ora piena di piatti sporchi, sul
fianco, li pose vicino alla lavastoviglie e andò vicino alla cassa dove c’era Debbie
con la scatola in mano.
“Guarda,
sembra che tu abbia ricevuto un’altra consegna, Sunshine” osservò. Porse una
scatola di cartone qualunque al suo giovane amico. Prendendo la scatola da
Debbie, Justin si accorse che questa scatola era in qualche modo più grande
della prima che conteneva gli Hershey’s Kisses, ma non era molto pesante. Come
con l’altra scatola, c’era scritto solamente il suo nome sull’etichetta fissata
in alto, e non riconobbe la scrittura.
Debbie
rimase vicino, guardando curiosamente la scatola. “ Allora? Non stai per
aprirla? Non sento ticchettii” sorrise. Justin esitò brevemente mentre Debbie
gli porse un coltello. Poggiando la scatola giù e prendendole dalle mani
l’utensile lo fece scivolare sotto allo scotch – guardando all’interno fu
stupito da quello che vedeva. Protetto dalla carta con le bollicine c’era un
orsetto morbido, alto 15 pollici e con un farfallino rosso.
Justin
sorrise radiosamente non appena riconobbe immediatamente l’animale di peluche.
“È Gus!” gridò a Debbie. Prendendolo con entrambe le mani glielo porse per
farglielo vedere.
“Gus?”
chiese lei. “Non mi sembra Gus, Sunshine” aggiunse “Gus non ha ancora bisogno
di radersi!”
Justin le
sorrise “No, intendo, GUS: il mio vecchio orsetto che avevo quando ero un
bambino. Sembra lui.” Guardò dentro la scatola, sperando di scoprire chi era il
mittente. Non vedendo alcuna nota, si stava per arrende quando si accorse di
qualcosa di bianco far capolino da sotto la carta. Spostando l’imbottitura comparve
una busta con il suo nome sopra, la aprì ansiosamente e lesse la nota mentre
Debbie controllava sopra le sue spalle: ‘Justin e Gus – vieni a incontrarci al
parco questo pomeriggio – 5 pm’
L’espressione
di Justin si corrugò mentre si scervellava tentando di risolvere questo
mistero. Prima, i cioccolatini quella mattina, ed ora l’orsetto. Che stava
accadendo? Bene, non c’era nessun motivo al mondo che lo avrebbe fatto
desistere ad andare all’icontro – era troppo curioso.
C’era una
cosa che sentiva di certo ora, pensò. Lui era convinto che dietro i regali non
ci fossero né Lane né Ethan. Anche se Michael avesse menzionato il suo
soprannome a Lane, nessuno dei due sapeva del giocattolo d’infanzia di Justin.
Ancora 3 ore, pensò, controllando fugacemente l’orologio. E allora forse otterrò
qualche risposta.
*
Non ho tradotto i messaggi perché credo siano comprensibili, comunque sono
citazioni di una famosa canzone.
Risposte alle recensioni:
jo87: sis hai letto anche questo
dato che l’hai betato tu :D e ora credo tu abbia capito cosa sta facendo Brian …
Ocatarinetabelasciscix: finalmente dopo un sacco di
tempo eccomi a postare il nuovo capitolo, Brian ha già un piano, ma dovrà fare
comunque i conti con Lane che non si è per niente arreso nonostante il discorso
di Justin. Spero continuerai a leggere la storia!
jaspe: mi spiace per l’attesa, ma
settimana prossima la mia beta ufficiale sarà da me, quindi magari riusciremo
in due a tradurre più velocemente :D
kyelenia: hai ragione spesso traduco
troppo letteralmente, ma a volte sfuggono certi errori nonostante siano davvero
grandi :D appena avrò più tempo ricontrollerò i capitoli precedenti per sistemare
queste cose. Spero che troverai questo capitolo migliore dei precedenti e spero
che continuerai a leggere la storia!
lidiasun: Lane è determinato e non
vuole mollare, ma vedrai che Brian proverà a batterlo…
Capitolo 14 *** Capitolo 14: Il corso dell'amore ***
Autrice:Predec2
Traduttrice:dany23 Beta per la
traduzione:LucyVanPelt
Beta per l’italiano: kyelenia Pairing:Brian/Justin – Justin/Nuovo
Personaggio Rating:NC-17 Capitolo:14/19
Capitolo
14: Il corso dell’amore
Naturalmente, ora che
Justin eraansioso di sapere come sarebbe trascorso il resto
del pomeriggio, le successive tre ore si trascinarono a lungo mentre i clienti
del Diner diminuivano verso la metà del pomeriggio.
Alla fine, notò che l’orario era prossimo alle 5.
Non riuscì a trattenersi dal sorridere fra sé e sé non appena iniziò a
raccogliere le sue cose ‘da adulto’ (il suo orsacchiotto e il cioccolato) e
metterli dentro lo zaino.
“Hey, Sunshine!” Debbie attirò la sua attenzione prima
che lui uscisse dalla porta. “Mi spetto di sentire tutto sulla piccolatutta la
tua piccola avventura domani” lo avvisò. Sentendosi inspiegabilmente nervoso,
uscì dalla porta con un inizio di farfalle svolazzanti nel suo stomaco.
Gli venne in mente che non era neanche sicuro a
quale parco lo scrittore si stesse riferendo. Ma sperò che chiunque fosse, lo
conoscesse abbastanza bene da sapere del parco collocato a 5 minuti dal Diner.
Dopo il lavoro, spesso si divertiva a passeggiare lì per prendere ispirazione
dalle viste pittoresche che circondavano il lago. Gli piaceva particolarmente trascorrere
molti pomeriggi là disegnando le varie persone che passavano mentre lui sedeva
su una delle panchine del parco. Lo trovava terapeutico quando era triste o
preoccupato per qualcosa. Concentrarsi sulla sua arte aveva sempre avuto un
effetto rilassante su di lui, ed era sempre più efficace di quanto potesse
essere una qualunque medicina.
Era perso a tal punto nei suoi pensieri mentre si
avvinava al parco, che non notò il piccolo ammasso di energia che
inaspettatamente si catapultò verso di lui come un missile.
“Justin!” una voce familiare urlò in modo eccitato,
subito prima di correre a tutta velocità addosso al biondo e circondare con le
braccia le gambe di Justin in un forte abbraccio.
“Gus!”
Justin si illuminò alla vista e al contatto col ragazzo, che era l’immagine
sputata di suo padre. “Questa è una bellissima sorpresa! Come stai, amico?”
chiese mentre stringeva il ragazzo tra le braccia. Da quando lui e Brian si
erano separati, non riusciva a vedere Gus quanto prima e scoprì che gli mancava
vedere quel bambino brillante e vivace.
“Sto
bene! Sono così felice di vederti!” esclamò prima di avvolgere entrambe le
braccia attorno al collo di Justin e dargli un bacio umido sulla guancia. “Sei
venuto al parco a giocare con me? Voglio andare sull’altalena!” si dimenò un
po' prima che Justin rilasciasse la presa su di lui e lo facesse scendere a
terra.
“Sembra
divertente, amico. Sei venuto con le tue mamme? Dove sono?” appena cominciò a
guardarsi intorno per cercare Mel e Lindsay, Justin fu sorpreso di sentire
un’altra voce familiare “Non con le sue mamme, Sunshine. Solo il suo splendido
e modesto padre.”
“Papà!
Guarda chi c’è qui!” Gus corse verso suo padre e gli prese la mano “È Jus!”
Senza
staccare gli occhi da Justin, Brian sorrise e rispose al figlio “Lo vedo,
figliolo. Che coincidenza incontrarlo qui al parco” disse, lingua contro la guancia.
Neanche
Justin riuscì a distogliere lo sguardo da quegli occhi nocciola che conosceva
così bene. Non aveva visto né parlato con Brian dalla serata di beneficienza di
sabato, quando aveva lasciato Brian seduto al tavolo dopo aver discusso sul diritto
dell’artista di poter uscire a cena domenica con il suo misterioso benefattore.
Adesso
Brian si trovava nello stesso parco a cui Justin era stato detto di andare alle 5. Per
quanto fosse impossibile pensare che Brian avesse spedito il pacchetto prima,
non era in alcun modo possibile che fosse una coincidenza.
Proprio
in quel momento, comunque, i suoi pensieri furono interrotti da Gus che cercava
di spingere il padre verso l’area giochi vicina. “Dai, papa! Justin ed io
andiamo sulle altalene!”
Justin
non poté evitare di sorridere quando Brian roteò gli occhi. “Arriviamo tra qualche
minuto, figliolo. Perché non vai avanti e provi le altalene da solo prima?
Mostraci quanto in alto puoi andare, ok? Arriviamo subito. Ho bisogno di parlare
con Justin per un minuto.”
Brian
si chinò e diede a suo figlio un breve abbraccio prima che il bambino si
staccasse e corresse verso le altalene alcune metri più in là.
“Gus
ti ha sempre adorato” Brian disse dolcemente al suo ex amante.
Non è l’unico,
non poté evitare di pensare tra sé e sé.
Lo
sguardo intenso che Brian lanciò a Justin lo fece arrossire. Era sconvolgente
che dopo tutti quegli anni Brian potesse fargli ancora quell’effetto. Justin alla fine dovette abbassare lo sguardo mentre
cercava di controllare il suo cuore che all’improvviso aveva cominciato a
battere più velocemente.
Dopo
essersi concesso qualche momento per ricomporsi, Justin tornò a guardare l’uomo
che riusciva ancora a togliergli il respiro. “Brian? Sei stato tu a mandarmi i
cioccolatini e, posso a malapena dirlo, l’ORSACCHIOTTO prima?”
Prima
che lui voltasse la testa, Justin notò chiaramente che Brian sembrava davvero
imbarazzato. Era uno sguardo che non riusciva a ricordare di aver mai visto
prima (nei suoi occhi). Naturalmente, non riusciva neanche a ricordare che
Brian avesse mai FATTO qualcosa di quel genere prima d’allora. Una cosa era dargli qualcosa di
utile come un computer o qualcosa di totalmente prevedibile come un gigolò per
il suo compleanno, ma cioccolato e animali di pezza????
“Brian?”
lo incitò lievemente quando non ottenne una risposta immediata.
Brian
era completamente a disagio per quella conversazione. Aveva trovato abbastanza
difficile confidarsi con Jennifer l’altro giorno quando le aveva chiesto aiuto.
Non capiva l’"amore" o il "romanticismo" come aveva
spiegato spesso a Justin, Michael, Debbie e chiunque altro fosse capitato di
chiederglielo. Credo nelle scopate,
aveva detto a Justin dopo il loro primo incontro. Era vero. Prima che
arrivasse LUI. Piccolo idiota.
Brian
alla fine incontrò lo sguardo indagatore del suo ex. “Bene, Sunshine, ho
pensato che era il momento che il MIO Gus incontrasse il TUO Gus” spiegò. Naturalmente,
la spiegazione era una cazzata, ed era sicuro che Justin lo sapesse già.
“Uh, huh. È così? Beh, questo non
spiega il cioccolato Mr. Kinney. Ed il biglietto allegato. ‘Sunshine
on my shoulders makes me happy? Ain’t
no sunshine when you’re gone?’(*)” (Justin lo aveva scoperto lungo la strada per il parco quando
aveva preso un altro cioccolatino da mangiare).
Brian rabbrividì. Sapeva già mentre pagava un extra
per i bigliettini che era una cosa totalmente fuori dal suo personaggio. Cosa
stavo pensando? SO cosa stavo pensando – stavo pensando che amo quest’uomo e
che sarebbe uscito dalla mia vita con quello stronzo di Prescott se non avessi
fatto qualcosa.
Schiarendosi la gola, riportò l’attenzione su
Justin. Come spiegarglielo senza sembrare un idiota follemente innamorato? Non
sapeva cosa lo avesse portato a dire quelle parole che uscirono fuori dalla sua
boccapoco dopo. “Allora come è andato il tuo appuntamento con il tuo fan
domenica sera? Ha ottenuto quello per cui ha pagato?” disse sarcasticamente.
Era come se una luce si fosse spenta sul viso di
Justin, quando all’improvviso sembrò che qualcuno lo avesse colpito. “Che cosa
hai detto?”
“Ho detto, il grande San Patrono delle Arti è stato
ricompensato del valore dei suoi soldi, Sunshine?”
“Non ci posso credere, Brian!” rispose Justin con
rabbia “pensavo stessimo parlando di NOI qui, non di chi ha cenato con me
domenica. Sai perché ho dovuto farlo. Che cosa ha a che fare con quello che ti
ho chiesto? Rispondi alla mia domanda!” insistette.
“Rispondi prima alla MIA domanda, Sunshine” continuò
Brian “gli hai fatto una standing ovation?” Sfortunatamente per
Brian, il mostro verde venne fuori proprio nel momento sbagliato.
Justin
esplose “Fanculo Brian! Cosa faccio e con chi esco NON sono più affari tuoi!
Non sei il mio custode. Hai mostrato chiaramente che non volevi impegnarti! E
se voglio andare con qualcun altro, lo farò!” Girando i tacchi, Justin si gettò
lo zaino sulle spalle mentre correva verso il marciapiede e la fermata dell’autobus
nelle vicinanze.
Ben
fatto, Kinney. Hai gestito le cose davvero bene. Scrollando le spalle, guardò
demoralizzato Justin che saliva i gradini dell’autobus.
(*) Si tratta sempre della stessa
canzone presente nello scorso capitolo.
Risposta
alle recensioni:
love mojito: ecco il nuovo capitolo, comunque per essere chiari,
la FF non è mia ma di una FanWriters americana, io la sto solo traducendo :D
Lory88: Lory benvenuta! Beh lo vedrai se è davero Brian o
qualcun altro…
Jaspe: Justin a volte non ci arriva perché crede sia una
cosa impossibile, non da Brian. Ecco qui l’incontro, non è proprio andato come
si sperava vero?
Kylenia: Ste cosa ti posso dire se non grazie per aver
controllato la FF? Grazie <3 spero continuerai a commentare nonostante tu
abbia il ruolo di beta XD
PS: purtroppo io ho da studiare,
preparare la tesi e lavorare, quindi il tempo sarà poco, comunque cercherò di
fare il possibile per finirla in breve tempo. Ormai mancano 5 capitoli, quindi
magari mi prendo un giorno per tradurre tutto in una volta sola. Grazie per le
recensioni e anche un grazie a chi continua a leggere
Note: mi scuso per il ritardo
ma davvero sembra che il tempo voli e i vari impegni aumentiono! Spero di poter
postare presto anche gli ultimi! Ringrazio sempre chi legge e soprattutto chi
recensisce, spero di poter rispondere alle recensioni nel prossimo aggiornamento.
Dany
Capitolo 15:
Cuore a cuore
“Bene, anche per me è bello vederti,
Jus!” esclamò Daphne non appena il suo amico si precipitò dentro l’appartamento
senza essersi preoccupato di avvertirla. Lanciandosi sopra il divano,
finalmente alzò lo sguardo su di lei, una combinazione di rabbia e dolore
scolpiti sul viso dell’amico.
“Io potrei ucciderlo quell’uomo!”
urlò lui, avvolgendosi le braccia attorno al petto.
“Bene, fammici pensare… chi potrebbe
essere, chi potrebbe essere… Potrei pensare che sia Brian Kinney, tanto per
cambiare?” sorrise lei compiaciuta.
“Quell’uomo è un tale bastardo! Io
non lo capisco proprio! Prima non vuole un impegno serio, poi mi manda
cioccolatini e orsi di peluche!”
“Cosa!? Stai parlando dello stesso
Brian Kinney che noi conosciamo e non amiamo?” All’occhiataccia di Justin, lei
disse “Okay, okay, forse qualcuno lo ama, almeno qualche volta” sorrise
comprensiva “Cosa ha fatto ora?” sedendosi accanto al suo amico, aspettò che
Justin le parlasse dell’ultima avventura avuta con il suo ex amante.
Quindici minuti più tardi, dopo un
resoconto completo riguardo la serata di beneficienza, incluso l’appuntamento
di Justin con Lane Prescott, Daphne era attonita “Merda! Non mi meraviglio che
Brian sia irritato! L’uomo è geloso di quel ragazzo – uh!”
“Okay, forse è così” concesse alla
sua amica “Ma, Daphne, lui non può avere entrambe le cose. O decide di
impegnarsi con me oppure mi lascia provare ad essere felice con qualcun altro.”
“Dai, Justin. Secondo me ha
perfettamente senso. Brian ti ama ancora. Ed è dannatamente geloso di
quest’altro ragazzo. Ma non è mai stato il tipo di ragazzo che ti manda rose o
altre stronzate romantiche. Per lui in realtà mandarti cioccolatini e orsetti
di peluche – è un’enormità! Ma questo ancora non significa che sia facile per
lui esprimere i suoi sentimenti per te. Tu conosci Brian – è sempre stato più
bravo a mostrarti come si sentisse piuttosto che a dirtelo.” Studiò il suo
amico attentamente “Suppongo che il vero problema sia, cosa provi TU per lui? E
cosa senti per Lane? Sembra un bravo ragazzo.”
Justin sorrise malinconicamente “Lo
è. Mi tratta davvero bene. Non mi ha fatto pressione su niente se non sono
pronto a farlo. Di solito con un ragazzo affascinante come lui, ci avrei già scopato
senza averci pensato troppo, specialmente da quando Brian ed io non stiamo più
insieme. Ma non l’ho fatto, ed è abbastanza strano. Non so cosa mi trattenga”
“Forse intendi chi” disse ovviamente.
Justin strofinò le mani sul viso
“Forse hai ragione. Penso che se non fossi ancora innamorato di Brian, sarebbe
più facile per me innamorarmi di Lane. Forse se ci fossimo incontrati in
circostanze diverse, le cose sarebbero potute andare diversamente. Ma ho amato
Brian dal giorno in cui l’ho incontrato, e nel bene o nel male, suppongo che in
fondo lo amo ancora. Ma la vera domanda è, sarebbe mai possibile per lui
impegnarsi in una vera relazione?”
Daphne sorrise comprensiva al suo
amico “Questo è qualcosa di cui solo tu e lui conoscete la risposta, Jus”
“Brian. Sembri un cane appena preso a
calci” Jennifer si fece da parte per lasciarlo entrare nell’appartamento.
Sedendosi sul divano, ammise “E mi
sento così. Tu sai che tuo figlio può essere una spina nel fianco qualche
volta”
Lei sorrise “Non me lo dire” Tornando
seria, gli chiese “Ho capito, il tuo piano oggi non è andato nel modo in cui
pensavi?”
“Neanche lontanamente! Oh, io e Gus
lo abbiamo incontrato al parco, fin qui tutto bene. Ogni cosa stava andando
perfettamente fino a che non ho mandato tutto all’aria aprendo la mia cazzo di
bocca” le disse con rassegnazione.
“Uh. Che cosa gli hai detto?”
“Tutto quello che ho fatto è stato
chiedergli come fosse andato il suo appuntamento con Prescott domenica. Oh, e io
potrei aver detto qualcosina riguardo al fatto che gli abbia dato una standing
ovation o meno…”
“Brian! Dimmi che non l’hai fatto!”
scuotendo la testa, lei lo raggiunse sul divano, guardandolo da vicino.
“Bene, Prescott è un arrogante,
pomposo coglione! Pensa di poter semplicemente agitare mille dollari di fronte
a Justin cosicchè lui lo segua come un animale da circo! Justin è troppo
intelligente per cascarci con queste stronzate!”
“Penso che tu abbia ragione. Ma,
scusami, Brian, cerchiamo di chiarire, sei TU ad aver mandato tutto a puttane
questo pomeriggio. Questo non riguarda Lane e Justin, ma te e Justin. So che
tutta questa romantica ‘stronzata’, come la vorresti chiamare, è certamente al
di fuori del tuo normale modo di fare. Ma dovrai scendere da quel piedistallo,
Mr. Kinney, e dire a mio figlio cosa provi davvero per lui prima che tu lo perda.
Penso che, nonostante lui sia certamente impressionato da questo Prescott e
potrebbe essere intrigato da lui, lui sia ancora innamorato te. E io so che tu
ami lui. La domanda è, che tipo di impegno sei disposto a prendere per
provarglielo?”
Risucchiando le labbra dentro la
bocca, Brian guardò Jennifer con aria imbarazzata “A te non piacciono i mezzi
termini, vero?”
“Non quando riguardano mio figlio e
la sua felicità” replicò lei semplicemente.
“Sapevo che c’era una ragione per cui
mi piacesse, Mamma Taylor.” Ammise “Tornando all’argomento principale, ho
bisogno di un altro favore da lei. Ho un’idea che se andrà tutto bene farà
tornare le cose a posto con Mr. Taylor”
“Bene. Mi sto stancando di tutto
questo dramma. Dimmi cosa ti serve. E questa volta, voi due dovete farla
funzionare. O potrebbe essere davvero troppo tardi”
Justin si sdraiò sul letto al piano
di sopra della casa di Ben e Michael. Finalmente si sentiva sollevato dopo aver
avuto la possibilità di parlare con Daphne. Sembrava che lei avesse sempre un
modo per andare dritto al punto e fargli vedere le cose con più chiarezza. E
quello che gli stava diventando chiaro era che nonostante tutti i problemi che
avevano lui e Brian, lui era ancora innamorato di quello stronzo. Era attratto
da Lane, e certamente lusingato da tutte le attenzioni che gli stava regalando,
ma non cambiava il modo in cui si sentiva riguardo a Brian. Non era sicuro di
quanto a lungo era disposto ad aspettare prima che Brian potesse impegnarsi nel
tipo di relazione che lui desiderava avere con lui. Era stato Brian a spedire a
lui quei cioccolatini e Gus. Quello significava che stava provando a cambiare?
Il suono del suo telefono lo fece
smettere di fantasticare. Raccogliendolo, sospirò. Lane. Bene, forse era
arrivato il momento di chiarire con lui – si meritava almeno quello.
“Pronto?”
“Justin? È bello sentire la tua voce.
Sono appena tornato da un viaggio di un giorno a Chicago. Volevo dirti quanto
mi sia divertito durante il nostro viaggio a New York la scorsa notte. Spero
che anche tu abbia passato una bella serata come me.”
“È stato fantastico, Lane. Davvero.
Il ristorante era stupendo e il museo bellissimo”
“Sono felice che tu ti sia divertito,
Angelo. Volevo sapere se potremmo vederci per cena questa sera”
Justin sospirò internamente “Lan…”
iniziò timidamente.
“Che c’è?”
Justin non poteva davvero chiudere
per telefono. “Lane, sono davvero stanco questa sera. Ho aiutato Debbie al
Diner oggi e sono appena tornato a casa. Mi spiace – non me la sento di uscire
di nuovo stasera. Spero che tu capisca.”
“Sono deluso, ma di certo capisco. Ho
riunioni praticamente tutto il giorno domani, sfortunatamente. Che ne pensi di
mercoledì sera? Io devo partire alla fine della settimana per tornare in
ufficio per un po’. Ma voglio vederti prima di andare. C’è qualcosa che ho bisogno
di chiederti, Angelo.”
Justin chiuse gli occhi. Uh. Che cosa avrebbe dovuto significare
quello? Qualunque cosa sia, penso che lui probabilmente non sarà felice della
mia risposta. Ad alta voce, rispose “Okay. Anche io ho bisogno di
parlarti.”
Mettendosi d’accordo che avrebbe
incontrato Lane fuori dal Diner mercoledì alle 6, Justin provò a prendersi un
più che necessario riposo. Il sonno, comunque, sarebbe risultato essere davvero
elusivo stanotte.