Sweet Fairy di Mikhi (/viewuser.php?uid=92664)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lady and the Tramp - Riku Sora ***
Capitolo 2: *** Beauty and the Beast - Zexion Demyx ***
Capitolo 3: *** The Sleeping Beauty - Riku Sora ***
Capitolo 1 *** Lady and the Tramp - Riku Sora ***
Drabble Riku Sora
Lady
and the Tramp
[...]
Vagabondo: Scimmie? No,no è
inutile chiedere, tanto non capirebbero.
Lilli: E' inutile chiederglielo
Vagabondo?
Vagabondo: Parenti troppo stretti all'uomo.
[...]
Eppure, nonostante il suo carattere forte, valoroso e irremovibile, non
era ancora in grado di dare una logica spiegazione a tutto
ciò,
com'era riuscito Sora a convincerlo di andare in quello stupidissimo
mondo?
Scrutava abbastanza seccato il suo corpo ormai terribilmente
trasformato in qualcosa che assomigliava molto ad un grosso, pulcioso
cane dal manto argenteo, lui non era per niente contento di tutto
ciò mentre il suo migliore amico e Kairi non smettevano un
secondo di sproloquiare su quanto fosse entusiasmante e delizioso quel
luogo; avrebbe preferito di gran lunga trascorrere una normalissima e
tranquilla serata sull'albero di Paopu ad ammirare la volta celeste
ricca e meravigliosa, invece adesso era costretto a zampettare come un
vagabondo alla ricerca di un posto a lui sconosciuto.
-Coraggio Riku, vedrai che ti piacerà il luogo in cui ho
intezione di portarti!- esclamò Sora con una nota tangibile
di
fervore nella voce, la rossa sembrò annuire con vigore e
decisione, anch'essa entusiasta di andare alla scoperta di qualcosa di
nuovo che non fossero le Destiny Island, era stanca ed annoiata di
quella solita monotonia che caratterizzava le isole ed un pizzico di
avventura non guastava mai, soprattutto se avesse condiviso tutto
ciò con i suoi due migliori amici.
L'argenteo scrollò la chioma con fare contrariato, senza
accogliere l'ardore e l'euforia che i due ragazzi mostravano
pienamente, non che fosse nettamente infastidito da tutto
ciò,
anzi, molto probabilmente il suo spirito avventuriero ben presto lo
avrebbe condotto verso una nuova e sconosciuta meta, ma questo non
negava il fatto che detestasse profondamente quel posto così
armonioso e fin troppo gradevole.
Il moretto a dispetto del compagno dava tutta l'impressione di adorare
quell'ambiente, zampettava allegro e allo stesso tempo curioso di
scoprire cosa nascondesse, scatenando così la risata
cristallina
della ragazza ed i soliti sospiri afflitti e arresi da parte di Riku
che, con una miscela di tenerezza ed esasperazione, gli rivolgeva
fugaci sguardi.
Beh, Sora era così, buffo, simpatico e sempre in grado di
coinvolgerti irrimediabilmente in qualunque pasticcio, come la saggia
decisione di "Prendere in prestito" la Gummiship di Pippo e Paperino in
modo tale da visitare qualsiasi mondo che la grande immaginazione del
castano suggerisse.
Forte, coraggioso e in grado di regalarti il proprio cuore pur di
renderti felice, l'ultima speranza dei mondi, quelle pozze azzurre che
sprigionavano pura innocenza, un po' come una splendida farfalla, pian
piano esce dal bozzolo fino a mostrare la sua immensa bellezza in pochi
attimi, lasciandoti estasiato, la magnificenza di una rosa e lo
splendore di una stella.
-Eccoci! Siamo arrivati!- disse infine Sora, ridestando l'argenteo dai
suoi numerosi e ambigui pensieri che lo accompagnavano da ormai fin
troppo tempo.
Riku inarcò un sopracciglio, studiando con disgusto il luogo
in
cui il moretto li aveva condotti, dava l'impressione di essere il retro
di un ristorante ed i numerosi bidoni colmi di carte ed avanzi di
cucina confermavano le sue numerose ipotesi, da una mezza porta la cui
vecchia tintura verde scrostata le rendeva un aspetto sudicio usciva
del vapore seguito da un odore che molti cani randagi avrebbero
definito delizioso.
Kairi si accucciò al centro del piccolo spazio racchiuso da
una
staccionata in legno in modo tale da avere una panoramica completa di
ciò che stava accadendo molto probabilmente nelle cucine
mentre
Sora, armato di occhioni da cucciolo abbandonato e indifeso, era
impegnato a grattare con la zampina la porta.
-Qualcuno può spiegarmi cortesemente il perchè ci
ritroviamo in questo posto orribile?- ringhiò il cane albino
avvicinandosi alla rossa che con la lingua penzoloni sembrava aspettare
qualcosa.
La ragazza lo squadrò accigliata, come se quel muso bianco
avesse proferito la
scemenza più grande di questo mondo: -Mi sembra ovvio
testone di
un Riku, aspettiamo la cena.- sorrise raggiante e con entusiasmo nel
vedere che un grosso uomo alto, robusto e con un grembiule impataccato
dal vario cucinato si accingeva a varcare la soglia.
-Ehi Joe! Guarda qui chi abbiamo! Un altro gruppo di famelici vagabondi
accompagnati da una graziosa cagnolina!- urlò gioioso e
gongolante il cuoco pulendosi le mani con una pezza ed accarezzando
dolcemente le orecchie di Sora, occupato a lasciarsi coccolare dal buon
uomo.
Kairi invece, felice dei complimenti ricevuti, si avvicinò
al
vecchio facendo intuire di voler qualcosa che placasse i loro borbottii
di stomaco palesemente udibi; Riku dal canto suo non si
lasciò
trascinare dall'euforia dei compagni, preferendo di gran lunga
aspettare accanto ad i vari cassettoni in legno accumulati vicino
l'uscita del viottolo.
Continuava a riscontrare in questo viaggio qualcosa di assolutamente
assurdo, ed il fatto che i suoi migliori amici si comportassero come
belve affamate lo trovava riprovevole.
-Ehi Riku!- Un cucciolotto marroncino sbucò oltre la pila di
cassette, catturando le attenzioni dell'argenteo. -Adesso ci porteranno
qualcosa!- sorrise, per quanto una cane possa fare.
Scettico e allo stesso tempo disgustato dall'ingurgitare del cibo
cucinato da qualche strano e strambo sconosciuto con la
capacità
di interpretare le inaccettabili richieste di un cane
soffocò un
ringhio nella speranza di far notare il disapprovo che mostrava in
quella situazione alquanto insolita, almeno per lui.
Nonostante ciò la poca presenza di spirito dimostrata sin
adesso
non bastò a cancellare l'entusiasmo stampato come inchiostro
sul
viso paffuto e simpatico di Sora. -Non ho intenzione di mangiare
avanzi, e per di più cucinati da quegli schizzati.-
ribadì risoluto, aggrottando infastidito le sopracciglia.
Il moretto lo squadrò in tralice: -Non dovresti dire
così, ci offrono cibo, gratis per di più.-
ridacchiò trotterellando al fianco del compagno e
spingendolo al
centro del piccolo spiazzale dove Kairi attendeva pazientemente
l'arrivo del pasto.
-Io continuo a trovarla una pessima idea.- sentenziò stufo
per
poi adombrarsi in uno dei suoi soliti silenzi eterni capaci di
scoraggiare anche un testone come il castano.
Sora alzò gli occhi al cielo mentre le sue iridi azzurrine
ricadevano con attenzione sopra una grossa e larga botte su cui era
poggiata una tovaglia a scacchi bianca e rossa, l'uomo possente la
scaricò affianco a loro per poi ritornare indaffarato dentro
le
cucine.
-Muoviti Joe! I nostri ospiti hanno fame!- urlò molto
probabilmente i capocuoco agitando insistentemente un pugno in aria,
facendo capire all'inserviente di sbrigarsi a servire il piatto in
tavola.
-Arrivo! Arrivo!- Un ragazzo smilzo varcò la soglia
sorreggendo
con la mano destra quello che sembrava un grosso piatto di spaghetti
con polpette, per poi poggiarlo sul tavolo in modo tale che gli ospiti
potessero apprezzare la cucina.
L'albino strorse il naso lanciando un'occhiata interrogativa al
moretto: -Non solo sono costretto a mangiare questa roba, ma anche
nello stesso piatto?- domandò amareggiato e sconfitto, la
prossima volta avrebbe deciso lui il mondo in cui approdare
così
avrebbe evitato altri incontri del terzo tipo come scheletri, conigli
parlanti e carte da gioco sottoforma di soldati.
La rossa annuì distrattamente, annusando deliziata la
portata: -Da quando sei diventato così schizzinoso?-
-Secondo me sono commestibili.- confermò accogliendo in
bocca la
prima mancita di spaghetti che fu molto presto seguita da una serie di
bocconi.
Beh, se proprio doveva, tanto vale provare, no?
Titubante avvicinò il muso accanto ad una polpetta,
analizzandola attentamente come se fosse qualcosa di estremamente
sconosciuto e alieno, con molti sforzi diete una leggera lappata al
sugo che la ricopriva per poi gustarlo attentamente, captando ogni
singolo sapore.
Sora sogghignò soddisfatto. -Vedi? E' delizioso!-
esclamò
ancora con la bocca piena ed il muso sporco di salsa rossa.
Riku scrollò il capo con disattenzione, senza badare alle
parole
dell'amico. -Questa me la paghi.- sentenziò masticando gli
spaghetti e guardandosi attorno con aria spaesata.
Odiava quel posto,si, lo odiava con tutto il cuore.
Oltre la porta verde della stanza sbucò all'improvviso il
grosso
e robusto vecchio con in mano una grande fisarmonica e nel frattempo
che i tre ragazzi gustavano il piatto le sue labbra incominciarono a
muoversi a ritmo della musica:
Dolce sognar
e lasciarsi cullar
nell'incanto della notte
le stelle d'or
con il loro splendor
sono gli occhi della notte!
Quella sinfonia sdolcinata e patetica risuonava in quel luogo in un
sordo eco, sembrava di trovarsi in una cenetta romantica, soltanto che
c'era qualcuno di troppo.
Ti lascian andar il tuo
cuore
sicuro ti
guiderà
e dolcemente ti
dirà
questa notte
è per amar!
E' dolce sognar
e lasciarsi cullar
nell'incanto della notte!
Masticando annoiato il boccone di spaghetti
voltò lo
sguardo al cielo scrutando la miriade di stelle che lo popolavano
allegre, desiderava soltanto ritornare a casa ed assumere le sue
sembianze, una volta per tutte.
Mentre rimuginava sui suoi pensieri pochi minuti dopo la volta celeste
si tramutò in un paio di occhioni azzurri e lucidi mentre il
suo
muso combaciava perfettamente con quello di Sora che imbarazzato e
colto di sorpresa lasciò cadere la porzione di spaghetti
dalla
bocca.
Beh, poteva anche ammettere che quel mondo non fosse poi
così
tanto disgustoso e noioso, e forse, era già a conoscenza del
nome del terzo incomodo...
Note dell'Autrice:
Salve
gente! :) Non avendo
niente da fare, avevo deciso di creare questa raccolta di brevi
One-Shot RiSo e Zemyx (Eh si, niente AkuRoku mi dispice xD).
Da come notate lo sfondo è caratterizzato dai famosissimi
film
Disney che io adoro, e da qui c'è Lilli e Vagabondo uno dei
miei
preferiti :)
Che altro dire, spero che questa raccolta vi piaccia e se ne vale la
pena continuarla xD
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Capitolo 2 *** Beauty and the Beast - Zexion Demyx ***
Zexion Demyx
Beauty and the Beast
[...] Voi non siete
fatta
per fare la serva:
anche il pavimento desidera
farvi da specchio. [...]
Un paio di lingue oscure si districarono con movimenti sinuosi dal
pavimento fino a congiungersi in un delicato tocco, intrecciandosi
l'una con l'altra, mentre pian piano una coltre spessa di foschia nera
come la pece andava lentamente a formare quello che sembrava un
passaggio concretizzato interamente di Oscurità.
Dopo che esso acquisì finalmente una forma precisa, una
figura
alta e slanciata ne uscì oltre seguita ben presto da
un'altra
che terminò con successo l'arrivo richiudendo perfettamente,
con
il palmo della propria mano, il varco che si dissipò dentro
una
leggera nebbiolina che scomparve da lì a poco, senza
lasciare
alcuna traccia del suo silenzioso passaggio.
Il ragazzo più minuto fece qualche passo avanti per poi
arrestarsi e guardarsi attorno con aria circospetta, analizzando con
cura ogni singola porta o scalinata che conducesse chissà in
quale delle mille stanze che popolavano quel castello lugubre ed antico.
Il corpo esile e mingherlino strinse con fermezza sotto il braccio
destro qualcosa
che somigliava molto ad un grosso e pesante libro dalla copertina del
medesimo colore buio come la notte profonda per poi voltarsi
leggermente verso il compagno.
-Devo ammettere che stai migliorando, finalmente.- asserì
con
voce distaccata, poggiando la mano libera sul fianco sinistro.
L'altro si scostò con flemma il cappuccio dal capo,
lasciando
scoperta la chioma biondo cenere dove alcuni ciuffi ricadevano ai lati
coprendo la fronte bianca come la neve mentre due iridi glauche davano
l'impressione di trotterellare per tutto il perimetro del castello,
curiosi di cogliere anche le piccolezze più insignificanti.
-Lo credo anche io.- sorrise soddisfatto, stiracchiando
contemporaneamente le braccia. -Ma questo è tutto merito tuo
Zexy!- esclamò raggiante, rivolgendo uno sguardo intriso di
entusiasmo all'amico che, con il viso ancora celato dall'indumento, si
limitò a scrollare con distrazione il capo.
-Beh, dovrai impegnarti ancora e poi, il mio nome è Zexion.
Ficcatelo una buona volta in quel cervello, sempre che tu ne abbia
uno.- ribadì seccato e afflitto nello stesso istante, ormai
avere una discussione con Demyx gli risultava alquanto impossibile, non
che prima fosse possibile, ma quando Xemnas da fondatore
dell'Organizzazione lo aveva tramutato in Tutor per neonati
sprecava la maggior parte del suo prezioso tempo a badare al ragazzo in
modo tale da farlo migliorare.
Demyx sospirò: -Dai Zexy, non fare lo scontroso, so che
dentro
quel bellissimo corpo c'è qualcosa di tenero.-
ghignò con
un pizzico di malizia percepibile nella voce mentre la sua palpebra
destra si socchiudeva in un brioso occhiolino.
Il numero VI indirizzò il suo sguardo dalla parte opposta
ringraziando con tutto il "cuore" il cappotto scuro che indossava, che
aveva impedito al biondo di notare il lieve rossore che tingeva le sue
gote dapprima pallide.
Si strinse inconsapevolmente nelle spalle. -Non perdiamo tempo,
andiamo.- affermò sostenuto e paziente guardandosi attorno,
studiando i particolari che caratterizzavano quel luogo.
Il ragazzo più alto ridacchiò spensierato
infilandosi le mani in tasca. -Ok, ok.- confermò per poi
bloccarsi vicino al primo gradino della scalinata che successivamente
si diramava nelle due direzioni opposte. -Possiamo iniziare da... uhm,
quella stanza!- esclamò indicando un grosso portone in legno
dinnanzi a loro, decorato da vari e sottili fili d'oro che si
divulgavano lungo tutta la superficie legnosa.
Zexion borbottò diffidente: -E' meglio iniziare dal
giardino.- mormorò lanciando una semplice occhiata al
compagno che, non avendo ascoltato minimamente le parole del superiore,
si accingeva a spalancare la porta di quella che dava la netta
impressione di essere la sala principale.
Il numero IX, con qualche sforzo, riuscì di aprire il grande
e massiccio portone fino ad avere una panoramica completa dell'immenso
salone circolare, qualcosa di assolutamente spettacolare.
Era molto diverso dal resto del castello poichè questa
stanza non sembrava esser stata intaccata dall'Oscurità,
slendente e lucente come il giorno in cui fu creata; grandi colonne di
marmo percorrevano la sua circonferenza fino a terminare vicino ad
un'altra porticina in vetro che, molto probabilmente, conduceva al
balcone che si affacciava sul ponte, la lunga parete era rivestita da
moltissime finestre che mostravano il cielo notturno, ormai
completamente scuro e ricco di magnifiche stelle che coloravano il
monotono blu ed infine un grosso e lavorato lampadario pendeva dal
soffitto, a giudicare dalla sua fattura e dai preziosi cristalli che la
ricoprivano doveva essere davvero molto costoso.
Il biondo, senza perdere altro tempo, con passi decisi percorse la
breve stradina che lo condusse al centro dell'enorme sala ed, estasiato
da quella bellezza, rivolse le sue iridi azzurrine al soffitto mentre
nella sua mano destra pian piano si materealizzava l'arma che di
consuetudine utilizzava per "lottare".
Con un gesto meccanico poggiò la paletta e il manico sulla
spalla destra, invece il braccio sinistro era impegnato a sorreggere
l'ampio corpo del Sitar e nel frattempo le dita pizzicavano con armonia
le corde, a volte scivolando leggere verso la tastiera.
Le palpebre si socchiusero appena e le labbra, animate quasi da una
forza involontaria, incominciarono a vibrare in modo aggraziato e dolce
seguendo come una scia il ritmo della sinfonia che ormai risuonava
allegra nell'ambiente:
Ogni tanto sei nei miei
sogni,
posso sentire il tuo caldo abbraccio
e prego che tutto questo ritornerà da me.
Se solo tu avessi saputo ogni momento in cui
niente andava avanti nel mio cuore,
proprio come i ricordi di te.
Quanto vorrei che tu fossi qui con me.
Ancora una volta.
Zexion, per niente sorpreso dal comportamento del numero IX,
varcò lentamente la soglia del portone mentre uno sguardo
stupito e meravigliato modellò pian piano la tipica
espressione fredda e distaccata che mostrava perennemente.
Avanzò ancora di qualche passo, scrutando attonito le
piccole bolle d'acqua che risplendevano come diamanti alla luce del
lampadario creando un gioco di luci assolutamente magnifico, sembrava
che tutto quel luogo avesse preso vita con la presenza del Notturno
Melodico che, ancora immerso nella sua dolce canzone, maneggiava con
innaturale destrezza ed eleganza il Sitar.
Sarai sempre nel mio
cuore,
e dovresti saperlo
quanto vorrei non averti mai lasciato andare.
Torna ancora nella mia vita.
ti prego, non dire di no.
Ora e per sempre sei tu il primo
nel mio cuore.
Così vero, credo che non troverò mai
un altro come te.
Mio primo amore.
Nonostante Demyx si fosse fermato all'improvviso la sinfonia continuava
a riecheggiare delicatamente intorno alla sala.
Modellò con il suo elemento una figura molto simile a lui
che pochi secondi dopo impugnò il Sitar, continuando
l'operazione che il biondo voleva a tutti i costi portare a termine;
dopo aver sistemato il tutto si voltò con un bucolico
sorriso verso Zexion, ancora attratto dal gioco che il ragazzo era
stato in grado di applicare, e pian piano si avvicinò a lui
tendendogli la mano come segno di invito.
-Allora?- domandò, aprendo per bene il palmo verso la sua
direzione in modo tale che fossero chiare le sue "losche" intenzioni.
Il numero VI, ancora con il volto adombrato, osservò con
cipiglio il braccio teso verso di lui, intuendo già a cosa
volesse arrivare il più grande.
-Puoi scordartelo.- asserì gelido e con una nota di
acidità nella voce, non volendo assolutamente accontentare
le richieste del compagno.
Il biondino alzò gli occhi al cielo per poi sorridere
nuovamente: -Ok.-
Detto questo lo prese per mano e, volente o nolente, lo
trascinò al centro della sala mentre con un gesto meccanico
gli sfilò il cappuccio dalla testa, lasciando
così che Zexion mostrasse finalmente il suo viso:
-Così sei molto più carino.- ghignò
malizioso per poi poggiargli le mani sui fianchi e stringerlo a
sè con dolcezza, fece intrecciare le loro dita della mano
sinistra ed infine Demyx iniziò a condurre quel delicato
ballo contornato dalla canzone che ben presto avvolse tutti e due.
Un paio di iridi azzurre osservavano ridenti e solari quelle incolori
del compagno, fino a scivolare sulle guance del ragazzo, lievemente
imporporate che donavano un tocco di allegria a quei colori spenti,
contrastando vivamente con il bianco della pelle.
Era un po' il suo angelo dalle ali nere che, silenzioso e placido,
giace immobile fino a che non spalanca le sue iridi di cristallo,
svelandogli l'essenza dell'oblio.
A volte lo graffiava con i suoi artigli, facendogli scoprire la
bellezza di quella sofferenza ma... solo una cosa desiderava
ardentemente, che un giorno lo portasse via con lui, sopra le sue
tristi ali nere, verso l'impensabile.
Lo strinse ancora di più a sè. -Allora? Un
parere.- sogghignò mentre il compagno increspava
distrattamente le labbra, cercando di esaudire la richiesta del ragazzo.
-Non male.- rispose pensieroso. -Tralasciando il fatto che noi non
abbiamo un cuore e che in realtà io non sono mai andato via
da te, direi che ti sei impegnato.- sentenziò infine.
Demyx tramutò la sua espressione in un tenero broncio
offeso: -Pignolo.- sbottò, leggermente irritato dalla
risposta del compagno.
L'azzurro accennò un sorriso sarcastico. -Ed immagino anche
che hai architettato questo da un bel po' di tempo.-
-Forse.- ribadì il biondo, avvicinandosi al volto del
compagno. -Ma adesso pretendo ugualmente la ricompensa.-
Zexion distaccò il contatto fra le loro iridi guardando
altrove: -Più tardi, e da un'altra parte.-
dichiarò deciso, lasciando così che il Notturno
Melodico gli stampasse un semplice e romantico bacio sopra la fronte.
Sarai sempre tu il primo
e dovresti
saperlo.
Quanto vorrei non averti
mai lasciato andare,
torna ancora nella mia
vita.
Oh, non dire di no,
sarai sempre tu il prima.
Sussurrò all'orecchio del più minuto, fino a
stringerlo dentro un caloroso abbraccio.
-Ti amo, Zexion.-
Cosi vero, credo che non
ne troverò mai un altro come te.
Ora e per sempre.
-Anch'io.-
Note dell'Autrice:
Salve! Ed
ecco a voi la Zemyx sulla Bella e la Bestia! :3 Questa volta possiamo
anche ammettere che Demyx ha dato del suo meglio, e poi ovviamente si
merita la ricompensa! xD
Scleri a parte, la canzone che ho utilizzato è First Love di
Utada Hikaru tradotta in italiano, l'ho trovata particolarmente adatta
al momento e così et voilà, è entrata
a far parte della One-Shot.
Detto questo spero non sia stato troppo banale, e che vi sia piaciuta!
:)
Un grazia a colore che leggono e recensiscono! Vi amo xD
Sarephen:
Buonsalve anche a te!
Ti rigrazio moltissimo, anzi, ti adoro perchè continui a
seguire tutte le mie pazze idee che partorisco xD
E questa volta voleva dare un po' più di spazio alla Zemyx,
e la RiSo ovviamente non può mancare mai, MAI xD l'essere
abominevole, purtroppo, dovevo aggiungerlo ma, come sempre, Riku l'ha
mandata a farsi friggere e Sora non la calcolava più di
tanto, ecco la fine che si merita quell'arpia u.ù
Ti ringrazio per i complimenti davvero! :3
Spero che anche questa Zemyx ti piaccia xD Alla prossima! Sayonara! :)
Mikhi.
Ka93:
Salve!! :)
Ti ringrazio per i complimenti, davvero *\\\* e condivido la
tua idea, Lilli e Vagabondo è magnifico, anche se adoro
tutti i cartoni Disney anche se il mio preferito è Le Follie
dell'Imperatore, e come dimenticarlo quel cartone xD
Non so se questo paring ti piaccia ma almeno spero di averlo scritto
bene u.u
Un bacione e ancora grazie! Sayonara :)
Mikhi.
_LarchyX_:
Ciao! :3
Grazie mille *\\\* il RiSo ti ispira poco? xD Spero che almeno con le
Zemyx riuscirò a ricompensare u.u
Spero che ti piaccia anche questo capitolo! ^^ Alla prossima! Sayonara!
:)
Mikhi.
|
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Capitolo 3 *** The Sleeping Beauty - Riku Sora ***
Riku Sora
The
Sleeping Beauty
[...]Principessina,
se la triste profezia si avverasse,
bimba mia, non per questo morirai,
ma nel sonno tu cadrai.
E il tuo sonno cesserà se l'amor ti bacerà.
Sia questo il più fulgido dei tuoi doni!
Che la speranza mai ti abbandoni![...]
-Ho detto di no!-
-Ed invece uscirai Sora e metterai fine una volta per tutte a questo
scempio!-
-Ma perchè proprio io?!-
L'ennesimo mugugno infastidito giunse con notevole seccatura alle
orecchie del professore di recitazione che, alquanto irritato dal
comportamento del suo allievo, inspirò più volte
cercando
di sopprimere la rabbia crescente e la tentazione di prendere a calci
quel ragazzino dinnanzi a lui.
Tamburellò ancora una volta con la penna sopra la scheda
ricoperta da un mucchio di inutili scartoffie, rilesse attentamente le
brevi righe stampate sopra di esse ed infine rivolse un'altra occhiata
diffidente al moretto, ancora con le braccia conserte ed un tenero
broncetto impresso come un marchio sopra il volto roseo.
L'uomo poggiò una mano sul fianco: -Perchè sei il
più adatto a svolgere quella scena.- sospirò
porgendogli
la cartella blu mentre con l'indice indicava alcune battute finali,
beh, "Lo spettacolo deve continuare!" questo è il motto
principale di ogni buon sceneggiatore e poi, erano giunti quasi alla
scena finale, non potevano porre un punto a quello spettacolo proprio
adesso, lo aveva
promesso.
Si asciugò lentamente la fronte imperlata di sudore
maledicendo
con tutto il cuore colui che lo aveva trascinato in questo orribile
pasticcio: -Fottuta promessa, mi sta rovinando.- sussurrò
passandosi una mano fra i capelli brizzolati
Erano dietro le quinte da più di un quarto d'ora e
l'intervallo perdurava più del dovuto, non
poteva permettersi il lusso di un fallimento oppure era la
buona
volta che Xemnas lo licenziava per "Scarso impegno scolastico",
diamine, lo trattava come un moccioso di cinque anni che non era in
grado di badare a sè stesso.
-E Selphie?!- sbottò aggrottando le sopracciglia e
sporgendosi
un po' verso il professore, avrebbe accettato anche la parte del
cespuglio di turno, ma quella mai e poi mai!
Xigbar gemette quasi disgustato: -Ho detto che voglio portare avanti lo
spettacolo, non farlo diventare un circo per scimmie!-
esclamò
battendogli un paio di volte sulla nuca la cartellina blu rigida, quel
ragazzo era fin troppo ottuso per i suoi gusti.
-Ma io non voglio farlo!- piagnucolò colpendo con la punta
della
scarpa uno scatolone di passaggio, il solo pensarci gli provocava i
brividi lungo la pelle e poi lui non aveva mai recitato in vita sua, il
pubblico accomodato sopra gli spalti non avebbe fatto altro che giovare
la sua crisi da palcoscenico, rischiando un bel collasso nel vero senso
della parola.
Il professore di recitazione scrollò con fare sarcastico il
capo, scuotendo la lunga coda. -Hai, uhm... due minuti per cambiarti,
oppure ti ritroverai un bel tre sul registro accompagnato dalla
bocciatura di fine anno.- sorrise sornione per poi gettare con
noncuranza fra le mani di Sora una busta rosa contenente
chissà
quale assurdo e futile vestito da indossare.
Il castano con gli occhi lucidi e gli angoli della bocca curvati verso
il basso raccolse la poca dignità riuscita a racimolare
poichè fra poco avrebbe lasciato spazio soltanto al vuoto
assoluto, Roxas lo avrebbe preso in giro a vita e la sua reputazione
sarebbe ben presto calata notevolmente fino ad arrivare sotto zero, merda.
Ormai sconfitto, strinse il pacchetto contro il suo petto quasi volesse
soffocarlo nella sua debole morsa, tirò su con il naso ed
infine
a testa alta si accinse a superare l'uomo fino ad arrivare alla sala
dei camerini.
Xigbar sogghignò vittorioso mentre con il palmo della mano
libera sorreggeva il suo corpo contro l'impalcatura in legno che
sosteneva i vari riflettori scenici adesso spenti:
Battè un paio di volte le mani alzandosi di scatto: -Fra
dieci
secondi si inizia! Lexaeus porta il letto al centro del palco! Larxen
accendi le luci e tu Demyx, brutta schiappa scansafatiche! Alza quel
maledetto sipario! Riku? Riku?! Che fine ha fatto il mio protagonista!
Sora! Sbrigati!-
L'uomo dalle iridi elettriche sbraitò a tutto volume
impartizioni e ordini vari che i poveri facchini succubi delle sue
sgarbate richieste svolgevano con ben poco entusiasmo, incurante del
fatto che quasi metà della platea era in grado di udire
palesemente le urla da spietato coordinatore che era.
-Non c'è bisogno di fare tutto questo baccano.-
Una voce fece voltare il brizzolato che, quasi sul punto di scoppiare
in una fragorosa risata, si limitò a coprire a stento la
propria
bocca con la mano destra; Sora era di fronte a lui in tutto il suo
principesco splendore, i candidi e regali boccoli biondi che si
poggiavano sopra le spalle ed il vestito rosa che lo fasciava
perfettamente, sarebbe stato davvero una dama perfetta se si
fosse tralasciato il particolare che lui, in
realtà, era un
maschio.
Uno sguardo agghiacciante da parte del più piccolo fece
ridestare il professore dai suoi comportamenti poco consoni. -Bene
Sora, sei perfetto!- esultò raggiante per poi cingergli le
spalle con un braccio. -Adesso stenditi su quel letto e aspetta il tuo
caro principe azzurro.- ridacchiò, regalandogli una pacca
affettuosa sulla spalla mentre lui pian piano si ritirava con notevole
soddisfazione dietro le quinte.
Sora sospirò abbastanza imbarazzato, con le dita
agguantò
un pezzo di stoffa rosa e vellutata fino a sorreggerla con le proprie
mani in modo tale che non lo intralciassero ulteriormente,
brancolò ancora per qualche metro lungo il palco legnoso
raggiungendo finalmente la destinazione tanto agoniata, adesso doveva
soltanto stendersi ed aspettare che quell'incubo finisse il
più
presto possibile.
Con flemma si adagiò sopra il candido e morbido materasso
socchiudendo appena gli occhi, il rumore e la luce accecante dei
riflettori lo fecero sobbalzare appena ed il fruscio perpetuo del
sipario che si spalancava preannunciava l'inizio della fatidica scena;
con il cuore in gola aspettò lì, calmo e allo
stesso
tempo impaurito da ciò che lo aspettava, curioso di scoprire
come fosse vestito il suo principe azzurro.
Dei passi ripetitivi si udirono chiaramente nell'insopportabile
silenzio della platea, tac-tac un ritmo difficile da spezzare che con
il passare del tempo si fece sempre più silenzioso, fino a
scomparire del tutto; con la coda nell'occhio schiuse appena la
palpebra destra cercando in qualche modo di avere una chiara visione
della
persona a pochi centimetri da lui.
Sbalordito e al dir poco scioccato si ritrovò a cozzare
irrimediabilmente contro due iridi color acquamarina fin troppo
conosciute e familiari, il principe giunto sin qui da una terra lontana
per salvare la sua principessa, portarla in salvo e difenderla a tutti
i costi dalla malvagia strega cattiva.
La lunga spada oscillava ad ogni più piccolo movimento ed il
lungo mantello rosso ricopriva parzialmente le sue possenti e larghe
spalle, un sorriso accennato dipinto con cura e maestria sul viso, il
"Ragazzo Luna" da lui soprannominato lo osserva con attenzione, seguito
da quel pizzico di dolcezza che soltanto lui sarebbe stato in grado di
cogliere in quello sguardo scolpito nel marmo freddo e duro.
Bellissimo e irraggiungibile, cammina fra le stelle, si nasconde dietro
le nuvole, e lui, semplice "Ragazzo Terrestre" sembrava morire per lui;
il suo cuore ansimava privo ormai del respiro, le gote tinte di un
rosso acceso e la pelle lucida, quasi imperlata da piccoli cristalli di
sudore.
Le labbra appena dischiuse lasciavano penetrare l'aria fresca mentre le
iridi gelide del compagno scivolavano senza timore sul corpo del
ragazzo, abbreviò ancora di qualche passo la distanza per
poi
avvicinare lentamente il volto chiaro e niveo a quello del moretto che,
impacciato, strinse con tutta la forza che risiedeva nel suo corpo le
palpebre, in modo quasi doloroso.
Riku poggiò una mano sulla testata del letto e con l'altra
scostò qualche ciuffo biondo dal viso tondo: -Sora,
continuando
così rischierai un infarto.- sussurrò flebilmente
l'argenteo increspando le labbra e scrutando con ossessione la bocca
semiaperta del migliore amico.
Il più piccolo annuì impercettibilmente
deglutendo
rumorosamente, emise un sospiro lungo ed infine cercò di
riscquistare quel briciolo di calma rimasta. -Va bene.-
Sogghignando fece sfiorare le punte dei propri nasi mentre le sua
labbra pallide e morbide andavano a posarsi con innaturale delicatezza
su quelle del castano, vi giocherellò, le
stuzzicò
qualche volta con la lingua, tracciando un breve percorso immaginario
lungo il contorno del labbro inferiore per poi mordicchiarle con
insistenza, quasi volesse farle proprie.
Come poter resistere a quella tentazione? Come?! Maledetto Riku e le
sue stupide geniate programmate!
Sora, ammaliato e sedotto da quel calore e quella bocca bollente si
lasciò andare, ricambiando con lo stesso entusiasmo quel
bacio
dapprima semplice ed innocente mentre adesso letteralmente
trasformatosi in qualcosa di passionale e dolce nello stesso istante.
Con veemenza portò una mano sul viso diafano, stringendolo a
sè con notevole possessività, come se potesse
sfuggirgli
da un momento all'altro fra le mani: -Sora...- ansimò il
più grande staccandosi e guardandolo con un misto di
tenerezza e
preoccupazione.
-Si?-
-Xigbar ci ucciderà.-
-Merda!-
-Avete rovinato il mio
spettacolo
trasformando quel bacio casto ed innocente in una felice pomiciata
sopra il letto! Gli spettatori sono andati via scandalizzati!-
-Beh, tanto sarebbe stato un fiasco lo stesso.-
-Fanculo Riku.-
-Dai Xigbar, ti rifarai l'anno prossimo, ammesso che ci arrivi.-
-Stronzo.-
-Ah, una cosa, ringrazia Vexen da parte mia, quel virus per l'influenza
ha fatto davvero miracoli...-
Note dell'Autrice:
Buahahahaha! >:D
*Parte risata malvagia registrata per le occasioni*
Buonasera miei cari lettori! Ecco che anche questa scemenza
è partorita xD Da come notate si tratta della Bella
Addormentata nel Bosco e come sempre la pubblicità occulta
sul come Sora sia finito a fare la principessa non può
mancare u.u Perchè avete già capito voi no?
°v°
Passando oltre, spero che nonostante sia più piccolo degli
altri vi sia piaciuto, anche perchè Xigbar è un
mito xD
Ringrazio come al solito coloro che leggono, recensiscono e aggiungono
la raccolta fra le seguite, preferite e ricordate! :3 Vi adoro tutti!
*o*
Ka93:
Le Follie
dell'imperatore è mitico, e in questa raccolta non
protrà mancare! xD
Oooh, ti ringrazio moltissimo per i complimenti *o* E si, il Demyx he
si impegna è davvero pucci e Zexion pignolo gli calza
proprio alla perfezione u.u
Grazie anche per la recensione ^^ Aspetto un parere su questa One-Shot!
^^ Un bacio! Sayonara! :)
Mikhi.
la mangaka punk:
Grazie! ^^ Sono felice
che ti piacciano entrambi i capitoli xD Ho impiegato un po' di tempo
per descrivere il luogo, anche perchè di solito mi piace
scrivere i dettagli del posto in cui si svolge la storia e credo tu
l'abbia notato xD
Ti ringrazio per la recensione! :3 Alla prossima! ^^ Sayonara! :)
Mikhi.
_LarchyX_:
La adoro anche io quella
canzone, appunto ha fatto partorire quell'oscenità xD
Si, Zexion per me rimarrà per sempre un dolce e adorabile
pignolo, perchè non riesco a vederlo in altro modo xD
Cara ragazza come fai ad odiare quella grande testa di pigna di Sora?
xD Quella testa bacata che sprizza tontaggine da tutti i pori
è assolutamente unica u.u
Ovviamente poi i gusti son gusti xD Spero che tu abbia apprezzato anche
questa One-Shot! ^^
Alla prossima! :) Sayonara! :3
Mikhi.
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