Destino

di valeria988
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo Secondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Terzo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Capitolo Primo

Il sole bagnava il mio viso, il vento cullava i miei capelli, i miei piedi camminavano spediti sul viale della scuola e il profumi dei primi fiori di primavera mi riempiva le narici ….. tutto era perfetto quella mattina mi sentivo carica come non mai, forse aiutata anche dalle canzone che ascoltavo attraverso il mio I-Pod, She So High, non so perché ,ma quella canzone mi dava sempre una grande carina. Insomma era tutto perfetto, davvero, nulla avrebbe potuto demoralizzarmi. Tutto tranne quello che vidi appena rivolsi il mio sguardo verso l'ingresso del mio liceo. Lui era li, come ogni mattina, con quel suo sorrisetto da “so di essere guardato e desiderato da ogni essere che respiri e la cosa mi fa immensamente piacere”. Quanto l'odiavo, nessuna persona al mondo riusciva ad infastidirmi come lui. Damon Salvatore, uno dei due bellissimi fratelli italiani che si erano trasferiti da poco qui a Fell's Church, conquistando l'intero corpo studentesco prima tra tutte la mia migliore amica Elena, pazzamente innamorata del fratello minore e ricambiata se possibile con maggior ardore. Ma non era questo che rendeva i due fratelli una minaccia per la mia città, no per niente, la cosa “interessante” era che loro sono due vampiri centenari e a quanto pare la cosa non sconvolse più di tanto nessuno.....non riuscirò mai a capire come tutti, primi i miei amici, abbiano potuto accettare con tale indifferenza questo fatto. Io sono sempre stata indifferente nei loro confronti....beh non proprio indifferente, ma di sicuro non mi sono sempre schierata dalla loro parte, soprattutto con il maggiore dei Salvatore. Con lui ogni occasione era buona per litigare caratteri troppo divergenti forse o semplicemente il fatto che lui quasi si vantasse di essere un vampiro e di utilizzare la sua incredibile bellezza, questo era un fatto oggettivo, per accattivare le giovani donne cosi da poter banchettare col loro sangue. Per queste ultime ragioni, quando mi avvicinai alla porta della scuola, rimasi di stucco quando vidi Damon con un sorrisetto, che avrebbe fatto svenire tutte le mie compagne di classe (su di me non aveva alcun effetto), avviarsi nella mia direzione. Mi voltai credendo di trovare Elena alle mie spalle, lui aveva un certo debole nei suoi confronti forse perché era la copia esatta di Katherine la secolare donna-vampiro che lo trasformò e che amava alla follia, ma questa è un'altra storia. Quando mi fu praticamente davanti cercò di sfiorarmi la guancia con la mano, ma io mi scansai in tempo non volevo che mi toccasse non si è mai troppo sicuri con un vampiro, gli domandai << Cosa sei venuto a cercare Damon? Lo sai che da me non riceverai mai una assaggio.>>

Lui rise, di gusto anche, e mi guardò con una luce negli occhi molto preoccupante, non preannunciava nulla di buono.

<< No ragazzina. Non sono venuto a cercare questo, lo sai che se lo volessi davvero non verrei a chiedertelo, ma lo prenderei da solo.>>

Aaaarrrggghhh!!! Che screanzato! Eppure sapeva con chi aveva a che fare, sapeva che i miei poteri di strega potevano essere molto “fastidiosi” per lui.

<< Stai attento Damon... Lo sai che non si gioca col fuoco. Non ti hanno insegnato questa regola base all'accademia per vampiri? >>

Immediatamente nel suo sguardo si accese quella luce di sfida che si illuminava sempre quando iniziavamo un battibecco, ma questa volta si spense subito come se volesse mettere da parte il suo orgoglio per intraprendere una conversazione “da adulti” con me.

<< Ok ok Bonnie, ho capito non sei in vena di scherzi questa mattina, come sempre, ma neanche io. Vorrei parlarti di cose importanti ed anche in un luogo più adatto e questo non mi sembra appropriato. >>

Ormai lo conoscevo, avevo capito che c'era qualcosa sotto, Damon Salvatore non fa mai qualcosa senza uno scopo dietro e doveva essere anche una cosa seria visto che lo aveva costretto a svegliarsi presto la mattina e a raggiungermi qui a scuola.

<< Ok Damon ma lo sai che se si tratta di cose da vampiri io non voglio essere messa in mezzo.>>

<< Ti piace proprio questa parola vero? Vampiri....ti sei resa conto che da quando abbiamo incominciato questa interessantissima conversazione l'hai usata già un paio di volte e non oso immaginare in quella tua testolina da streghetta....>>

Ecco che tornava l'irritante di sempre e io non lo sopportavo davvero, lo superai e andando verso la scuola dicendogli: << Va bene Damon forse non hai altro da fare di più importante ma io si....A mai più...>>

<< Dai streghetta.... Lo sai che scherzavo. Devo dirti davvero qualcosa d'importante, e potrebbe anche trattarsi dell'incolumità della tua cara amica Elena..>>

Bastardo! Sapeva che quello era il mio unico punto debole e che quindi l'avrei seguito ovunque, ero troppo preoccupata per Elena e soprattutto per le sue scelte sbagliate in fatto di uomini.

<< Ok Damon ti seguirò, ma stai molto attento. Se dovessi scoprire che questa è soltanto una delle tue trappole per costringermi a fare qualcosa che non voglio fare dovrai vedertela con i miei poteri, e sai benissimo che non sono mai troppo clementi con te.>>

<< Benissimo! Ti sei convinta, sapevo che non sarebbe stata facile ma mi aspettavo di peggio....adesso devo solo convincerti a venire a casa mia, saltando le lezioni....>>

<>

Esclamai completamente sconvolta. Sapevo che c'era qualcosa sotto ma non mi aspettavo qualcosa del genere. Ma cosa potevo aspettarmi da uno come lui, è un vampiro!!

<< Scordatelo! Non verrò mai a casa tua da sola....saltando le lezioni!>>

<< Cerca di essere ragionevole non possiamo parlare qui! Lui ci sentirebbe! >>

Lì capii tutto, voleva parlarmi di Stefan, ecco perché aveva tirato in ballo Elena. Non potevo tirarmi indietro adesso, soprattutto dopo tutto quello che era successo ultimamente, dopo il ritorno di katherine che rivendicava Stefan come suo e minacciava Elena e tutta la sua famiglia se non lo lasciava immediatamente, cosi da poter avere di nuovo il suo grande amore. Mi ritrovavo con le spalle al muro e fui costretta ad accettare il suo “invito”.

<< Verrò a casa tua per parlare di questa situazione e cercherò di aiutarvi, ma dopo non voglio più saperne di voi due fratelli. MI hai capito bene?>>

<< Recepito tutto perfettamente streghetta!>>

<< E smettila di chiamarmi streghetta!!!>>

<< Ok streghetta.>>

 

Arrivammo a casa sua circa cinque minuto dopo, anche se la sua villa era praticamente dal lato opposto della cittadina rispetto alla scuola, guidava come una pazzo e il fatto di avere una porsche non lo aiutava affatto.

Scesi dalla macchina con un po' di nausea neanche avetti il tempo materiale di sentirmi seriamente male. Entrammo dentro casa e cercai di arrivare subito al punto, cosi da poter andare via il prima possibile da quel luogo e da lui soprattutto.

<< Allora di cosa vuoi parlarmi?>>

<< Siamo appena arrivati streghetta! Non vuoi metterti comoda e magari bere qualcosa prima?>>

Per fortuna non mi offrì del sangue, anche se sono sicura che con il suo macabro senso dell'umorismo avrebbe potuto farlo. Mi offrì dell'alcool che vista l'ora era ancora più disgustoso, ma forse lui non era neanche andato a dormire..

<>

Si riempì il bicchiere con una lentezza snervante e si sedette nella poltrona davanti a me, ma prima di iniziare a parlare bevve due lunghe sorsate di liquore. Riusciva davvero a farmi innervosire in una maniera incredibile, ma alla fine si decise a parlare .

<< Allora non riesco a trovare parole meno brusche per chiederti quello che ho in mente, ed è una cosa davvero incredibile vista le mie capacità oratorie che sono conosciu...>>

<< Vai al dunque Damon!>>

Non lo lasciai finire, non mi andava davvero di sentirlo mentre si elogiava.

<< Sei davvero snervante streghetta lo sai? Comunque stavo dicendo....ah si! Stavo cercando di scusarmi per quello che dovrò dirti prima che tu mi interrompessi...Allora voglio che convinci Elena a far bere del sangue umano a Stefan... >>

Quasi mi soffocai, non sono bene con cosa visto che non stavo ne bevendo ne mangiando, rimasi sconvolta da quella proposta. Stefan era un vampiro “vegetariano” si nutriva solo di sangue animale e questo ai miei occhi lo collocava a centinai di gradini più sopra rispetto a Damon che non era riuscito a mettere da parte i propri bisogni come aveva fatto il fratello pur di non far del male al prossimo. No! Decisi che questo non avrei potuto farlo, assolutamente. Dopo essermi ripresa dall'improvvisa mancanza di ossigeno guardai Damon con estrema calma dritto negli occhi e gli risposi: << Assolutamente no! Non farò mai quello che mi hai chiesto!>>

Il cambiamento del colore dei suoi occhi non fu repentino come mi sarei aspettata, fu più un montare inesorabile della rabbia dentro di lui. I suoi occhi diventarono completamente neri, si alzò con estrema calma ed eleganza dalla poltrona e con un tono di voce incredibilmente sprezzante che non gli avevo mai sentito usare mi disse: << Tu! Saccente ragazzina come osi? Vuoi forse sapere meglio di me quello che è giusto per mio fratello?>>

<< Certo! Cosa credevi che ti avrei risposto? E' come se stessi chiedendo ad un drogato di drogarsi di nuovo!>>

<< Non è la stessa cosa mio fratello è questo, è un vampiro e deve bere sangue umano come faccio io!!>>

<< Tuo fratello non è come te è molto meglio proprio per questo motivo devi rispettare la sua decisione!!! E poi sta benissimo anche bevendo solo sangue animale!>>

Fu in quel momento che lo vidi cambiare del tutto e soprattutto che lo vidi “davvero” arrabbiato per la prima volta in vita mia. Mi urlò: <>

<< So invece quanto basta! E sono sicura che ci sarà un'altra soluzione, magari qualche incantesimo che potrei fare per rendere più forte Stefan!!>>

<< Non ci sono soluzioni! Non credi che ci avrei pensato anche io??!!>>

<< NO non lo credo affatto è da quando sei tornato che cerchi di tentare Stefan!>>

<< Brutta impertinente!>>

<< Stupido foglio di p....>>

Quell'insulto cosi poco consono ad una ragazza mi morì in gola non appena vidi il suo sguardo. Non saprei spiegare come poté cambiare cosi tutto ad un tratto. All'improvviso mi accorsi per la prima volta quanto il suo volto fosse davvero bello. I suoi occhi che adesso erano tornati celesti, di un celeste mai visto prima che avrebbe fatto vergognare qualsiasi mare tropicale; i suoi capelli neri come la notte che ricadevamo ribelli sulla sua fronte, corrucciata in quel momento, e la sua bocca socchiusa creata appositamente per baciare che conteneva un segreto tanto terribile quanto accattivante. In quel momento non mi accorsi che i nostri corpi si andavano avvicinando forse era una forza sconosciuta ed oscura a far muovere i nostri piedi, ma ci avvicinammo talmente tanto che le nostre bocche furono ad un soffio di distanza e sarebbe bastato davvero pochissimo a congiungerle.

Dopo un tempo che a me sembrò interminabile, ci guardammo negli occhi senza riuscire a dire una parola ma conversando ugualmente, lui annullò quella minima distanza che ci separava e con una dolcezza, che non gli avrei mai attribuito, mi baciò.

Fu un bacio all'inizio dolce e quasi casto, ma dopo un cercarsi ed un trovarsi infinito con le labbra, il nostro ardore incominciò a farsi largo ed il bacio a diventare sempre più profondo. Le nostre lingue incominciarono a danzare un ballo antico come il mondo senza mai interrompersi, cercando di dare sempre più piacere all'altra.

Fu il mio cellulare, fu lui a risvegliarci da quell'oblio dove eravamo ormai caduti. Quando mi ridestai mi allontanai di colpo da lui sconvolta. Non potevo credere a quello che avevo fatto. Avevo baciato il nemico! E la cosa peggiore era che avevo provato piacere nel farlo, anzi molto piacere. Alzai gli occhi verso di lui e lo trovai se possibile ancora più sconvolto di me, questo mi fece capire che lui non aveva fatto nessuno dei suoi giochetti psichici, era stata proprio la mia mente a fare tutto e da sola!

<< Cosa è accaduto? >> Gli domandai.

<< Non lo so! Ma sicuramente qualcosa di stupido che non deve assolutamente ripetersi! Io non provo nessuna attrazione per te, quindi sarà stato qualche squilibrio ormonale, non so come si chiami, dovuto alla rabbia. >>

<< Si esattamente sarà stato questo non c'è altra spiegazione...E poi sono io che non provo nessuna attrazione per te! Sei tu il mostro della situazione!>>

La sua testa scattò subito verso la mia direzione con il solito sguardo di sfida.

<< Io sarei un mostro? E allora tu? Mi risulta che anche tu hai dei potere magici e non mi sembra un fattore comune della specie umana questo!>>

Capendo dove voleva andare a parare, lo guardai assolutamente sconvolta.

<< E con questo vorresti dire che sarei un mostro?>>

Bene, per la secondo volta, nel giro di pochi minuti, quel giorno non mi resi conto delle mie azioni e mi ritrovai di nuovo tra le sue braccia.

Questa volta il bacio aveva tutta un'altra “consistenza” era urgente, pieno di passione e i nostri corpi sembravano incollati. E sempre per la seconda volta in quel giorno mi staccai da lui come fulminata da migliaia di wolt e con il fiatone.

<< BASTA!!!>> gli urlai << Dobbiamo smetterla! Ma che ci prende? Noi siamo nemici non possiamo fare certe cose!!!Oddio!! Io sono una strega e tu un vampiro!>>

<< Esatto! É tutto sbagliato!>> Il suo volto dimostrava una certa incertezza mentre ripeteva queste parole, infatti dopo pochi attimi con una voce disperata disse : << Ma se è tutto cosi sbagliato perché ho voglia di rifarlo??>>

<< Anche io!!>> Risposi con il suo stesso tono di voce disperato.

E fu cosi che per la terza volta ci ritrovammo avvinghiati, senza poter smettere di baciarci se non per ripetere all'infinito le prole << ora la smettiamo>>, <>, ed è stato proprio mentre pronunciavo quelle ultime parole che mi ritrovai in un letto con lui sopra di me che mi baciava in un modo disperato e che veniva ricambiato allo stesso modo.

Dentro, mentre ero distesa su quel letto con il suo corpo cosi perfetto sopra il mio, sentivo una piccola Bonnie che mi urlava << Ma cosa stai facendo??!! Inceneriscilo con i tuoi poteri e scappa finché sei in tempo!!>> ma in quello momento penso che avrei dato retta a quella voce solo se avesse incominciato a prendermi a colpi di mazza in testa.

Non riuscivo a smettere di pensare a quanto fosse bello quel momento a quanto fosse giusto toccarlo e baciarlo con una passione mai provata prima.

Sentire la sua calda lingua che tracciava sentieri di fuoco sul mio collo fino al petto. Mi parve anche incredibilmente perfetto sentire le sue mani esperte che alzavano la mia semplice t-shirt bianca fin sopra la testa per poterla togliere.

Sentii il suo sguardo di fuoco percorrermi dalla testa ai piedi ed ammirarmi, ma non mi sentii imbarazzata anzi provai quasi un senso di vittoria e questo mi diede la forza di prenderlo per le spalle e di riportare la sua dolce bocca sulla mia.

Le sue labbra, allora, ripresero a viaggiare sul mio corpo e si fermarono proprio dove speravo: i miei seni. Incominciò a prendersi dura di essi con una incredibile maestria, facendomi perdere la cognizione dello spazio, quella del tempo l'avevo già persa da tempo. Si allontanò dai miei seni solo il tempo di liberarlo da quella inutile costrizione che era ormai diventato il mio reggiseno. Fu impressionante sentire l'aria fresca su quella zona resa ormai cosi calda dalle sue attenzioni, ma nulla in confronto a quello che provai quando sentii la sua lingua sopra di essi. Sembrava un pittore che con incredibile precisione dipingeva i particolari della sua tela, e lui con con questa incredibile precisione stava cercando di farmi perdere il controllo e ci riuscì. Non potei non evitare di urlare il suo nome.

<< Damon>>

Quando le feci vidi quel suo sorriso di vittoria che poco prima lui aveva visto sulle mie labbra, anche in quei momenti non potevamo evitare di essere rivali in qualche modo.

La sua bocca riprese il suo viaggio sempre più a sud, fino a quando venne bloccata dai miei pantaloni, e fu quasi comico vedere il suo sguardo contrariato quando si accorse di questo ostacolo. Una volta liberatosi di questo inconveniente poté continuare. Il suo cammino lasciava piccoli baci che avevano la stessa consistenza dello battere delle ali di una farfalla e questo aumentò soltanto la mia frustrazione. Volevo di più e lui lo sapeva ma non velava accontentarmi, voleva fare a modo suo, fino a quando quel gioco fu troppo anche per lui e la passione lo sopraffece del tutto. Si liberò dei suoi ultimi indumenti e si riavvicinò al mio volto. Mi guardò negli occhi chiedendomi tacitamente se poteva andare avanti, io , come fece lui, non usai le parole per rispondere, ma lo baciai delicatamente sulla bocca e questo bastò a fargli capire tutto.

Quando entrò dentro di me, piano per fare abituare il mio corpo a questa presenza estranea, mi sembrò che l'intero mondo andasse a rallentatore. Come se tutti stessero condividendo la mia gioia ed il mio piacere di quel momento sublime che stavo condividendo con lui, l'ultima persona al mondo che avrei immaginato ma che in quel momento mi sembrava l'unica che potesse essere con me in quel momento. Tutto fu sia estremamente veloce ma incredibilmente lento, le sue spinte che da lente e delicate incominciarono ad essere sempre più vigorose, ed il piacere che aumentava con loro. I suoi occhi che fino a quel momento erano sempre stati dentro i miei ad un certo punto si dovettero allontanare ed intuii che non ero l'unica a provare certe sensazioni. Anche lui stava raggiungendo l'estasi e lo stava facendo con me. Ad un certo punto arrivò il momento tanto atteso l'apice di tutto, l'attimo più incredibile della mia vita.

Mi sembrò di estraniarmi dal mio corpo, sentivo tutto, ogni sensazione ogni rivolo di piacere ma era come se io non fossi più dentro al mio corpo, era come se fluttuassi in un mare meraviglioso. Ad un certo punto questa sensazioni incominciò a scemare, ma non fu spiacevole era una cosa che doveva accadere e lasciava nel cuore un calore enorme che mai nessun altra cosa avrebbe potuto riempirlo a sua volta. Riaprii gli occhi e rividi quelle pozze azzurre che mi fissavano, piani di soddisfazione, di piacere ancora.

In quei momenti quella piccolissima parte di me, che mi urlava di tornare in me, era completamente scomparsa, messa da parte dalla passione, ma dovette ritornare immediatamente e sempre più grande quando le mie orecchie sentirono

una chiave che girava nella toppa di casa e le voci di Stefan ed Elana.

I miei occhi si riallacciarono a quelli di Damon preoccupati e li mi accorsi dopo non so quanto tempo che avevo combinato davvero un gran bel CASINO!

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Capitolo 2
*** Capitolo Secondo ***


Capitolo 2

Mi si congelò il sangue nelle vene”....Ecco, quando sentivo dire questa espressione ridevo sempre un po'. Non riuscivo mai capire come potesse accadere una cosa del genere o come si potesse provare una sensazione simile. Bene, in quell'istante credo che, non solo mi si congelò il sangue, ma anche qualsiasi fluido presente nel mio corpo.

Il mio cervello andò in tilt per parecchi secondi e l'unica immagine che riuscivo a vedere era un'enorme insegna luminosa lampeggiante che diceva GAME OVER. Ero rimasta totalmente paralizzata, sia per la sorpresa, che per il corpo di Damon che mi stava ancora sopra. Forse scoprire questa realtà mi risvegliò dal “coma” in cui ero caduta. Mi accorsi che lui era completamente immobile, molto più di me visto che era un vampiro, e i suoi occhi erano completamente sgranati e le sopracciglia arrivavano quasi all'attaccatura dei capelli. Allora con una velocità e una forza che non credevo mi appartenessero lo scaraventai dal letto con tutte le lenzuola, mi alzai con un balzo e incominciai ad afferrare tutti i miei vestiti. Mentre indossavo i jeans, Damon mi afferrò il braccio fermandomi: << Che diavolo stai facendo!>>

Come che diavolo stavo facendo!!! Mi stavo vestendo e anche il prima possibile per evitare una catastrofe!

<< Sto cercando di vestirmi, cosi da poter uscire da questa stanza e andarmene via!>>

<< Si certo ottima idea veramente! Chissà perché non ci ho pensato anche io?...Ma sei impazzita? Per poter uscire devi passare dall'ingresso e loro sono li e poi, con tutto questo baccano che hai fatto, Stefan ha sentito tutto!>>

Probabilmente in quel momento svenni e Damon mi trattenne dal cadere sul pavimento. Stefan sapeva tutto! TUTTO! Certo era un vampiro, aveva delle super-orecchie e un olfatto incredibile, quindi aveva sentito tutto magari anche appena sceso dalla macchina.....e avrà sentito anche altri rumori ….non solo Damon che veniva scaraventato giù dal letto.

Questo era ufficialmente il momento più brutto della mia vita. Come sarei uscita fuori da quella stanza e soprattutto da quella situazione? L'unica mia speranza era Lui, quello che fino a poche ore prima era il mio peggior nemico e che adesso lo era ancora di più se possibile!

<< E allora cosa facciamo? Elena non deve sapere assolutamente nulla! Nessuno deve sapere...Oddio non abbiamo scampo!>>

<< Prima di tutto non possiamo farci prendere dal panico! Stefan ormai sa tutto ne sono sicuro, l'unica nostra speranza è che non abbia già raccontato tutto ad Elena e conoscendolo, conoscendo soprattutto il suo livello di malizia che è uguale a quello di una novizia, le avrà già raccontato tutto...Comunque, ora mi vesto e scendo di sotto, vedrò di sistemare tutto. Tu non muoverti da qui fino a quando non verrò a chiamarti.>>

<< Ok Ok . >>

Finì di vestirsi in pochi secondi e si avviò verso la porta, ma prima di uscire si girò verso di me, con una strana luce negli occhi.

<< Devo proprio dirtelo streghetta...Non credevo avessi certe doti nascoste...>>

Riuscì a salvarsi dalla scarpa che gli avevo lanciato soltanto grazie alla sua velocità “vampirica”.

 

 

 

Uscii da quella stanza appena in tempo. Per essere una semplice streghetta era davvero veloce! Ma adesso avevo altro a cui pensare.

Come avrei giustificato a mio fratello la presenza di Bonnie in casa? E soprattutto come avrei spiegato i rumori che aveva sicuramente sentito?

Se avessi detto la verità non mi avrebbe mai creduto. Mr Serietà avrà già preso in mano un paletto pensando che io abbia attirato qui in casa la streghetta con l'inganno, per poter bere il suo sangue.

In effetti chi avrebbe mai immaginato una storia del genere? Io e la streghetta. Sicuramente ne io e neanche lei, vista la sua reazione. Comunque presto avrebbe risolto anche quella questione e i ruoli sarebbero tornati quelli di una volta: lei dalla parte dei buoni e lui....bhe dalla parte dove gli conveniva di più stare, come faceva da tutta una vita.

Una volta scese tutte le scale entrai nella grande stanza d'ingresso dove si trovavano Stefan ed Elena e subito venni accolto da una penetrante occhiata dal mio caro fratello. Almeno non aveva paletti in mano, ma già immaginavo cosa il suo cervelletto stava pensando.

<< Ecco la dolce coppietta! Siete venuti qui per cercare un po' di intimità? Non credo conoscendo il nostro caro Stefanuccio vero Elena?>>

<< Non sono affari tuoi Damon! Soltanto gli amici confidano questo tipo di informazioni e noi non lo siamo, ricordi?

<< Certamente...>>

La bella ragazzina continuava con quella storia, avrei dovuto risolvere anche quella situazione, stavano diventando davvero troppe adesso.

Elena mi passò accanto tenendo per la manica del giubbotto Stefan: << Su Stefan saliamo, abbiamo cose più importanti da fare che stare qui...>>

Mentre mio fratello veniva trascinato di sopra si avvicinò a me con uno sguardo che avrebbe voluto sembrare minaccioso, ma rispetto al mio sembrava soltanto quello di una bambina che rivoleva indietro il suo gioco, non poteva farci nulla lui era quello buono. Avvicinò la sua bocca al mio orecchio e sussurò: << Sento il suo battito quindi so che è viva, ma non credere che questo possa salvarti...scoprirò molto presto cosa le hai fatto e spera che nel tuo corpo non ci sia nemmeno una traccia del suo sangue. >>

Non so cosa mi trattenne dal ridergli fragorosamente in faccia, forse stavo diventando davvero troppo buono, mi limitai a muovere le mani mimando una femminuccia impaurita ed a lanciargli uno sguardo che voleva dire “quando vuoi fratello”.

Quando si incamminarono verso la stanza di Stefan sentii Elena chiedere a mio fratello cosa mi avesse detto, ma lui rispose << Nulla di importante..>>. Forse mio fratello aveva più malizia di quanto immaginassi.

 

 

 

L'ansia mi stava uccidendo. Che fine aveva fatto Damon? Mi alzai e cominciai a camminare avanti ed indietro sperando di scaricare un po' di tensione ma questo non servì a molto. L'unica cosa che mi avrebbe aiutato sarebbe stata tornare a casa. Mentre mi risedevo sul letto sentii la maniglia girare e il mio cuore si bloccò, fino a quando non vidi la testa di Damon affacciarsi nella stanza.

<< Via libera streghetta! Ci conviene andare via in fretta, non vorrei che la tua amica Elena sentisse qualcosa. Ah dimenticavo, Stefan ovviamente sa tutto, ma non preoccuparti come al solito non ha capito nulla e pensa il peggio. >>

Bene, davvero perfetto, ci mancava adesso un fratello vampiro sospettoso.

<< Ok, andiamo via il prima possibile, e potresti farmi due piaceri?>>

<< Certo! >>

<< Per prima cosa vorrei che mi lasciassi a casa e come seconda vorrei, anzi pretendo che tu non mi chiami più streghetta! >>

Odiavo quel soprannome e lui continuava a ripeterlo, in più dopo quello che era successo mi sembrava un nomignolo da coppia e questa cosa mi faceva venire i brividi, letteralmente.

<< Certo che ti accompagno a casa e certo che NON smetterò di chiamarti streghetta. Andiamo. >>

Ovvio, cosa mi aspettavo!

 

Il tragitto verso casa sembrò durare un'eternità, anche se la distanza tra le nostre abitazioni era di soltanto pochi chilometri. Non aprimmo mai bocca, un enorme ed imbarazzante silenzio.

Una volta arrivati a destinazione lo ringraziai e poco prima di aprire lo sportello sentii la sua voce: << Si saluta così un amico speciale come me? >>

Tutto il sangue che avevo in corpo mi defluii al cervello, pronto per emettere l'incantesimo che preferivo usare contro di lui, io lo chiamavo “frittura del cervello”, lui ovviamente lo odiava. Si accorse del mio cambiamento di energia e cercò di fermarmi.

<< No no, stavo scherzando streghe.... ehm Bonnie, stavo scherzando. Volevo sapere se continuerai a seguire il mio piano. Cercherai di convincere Elena a far bere a Stefan sangue umano?>>

Avevo proprio dimenticato quel particolare...Non potevo abbandonarlo, lui aveva ragione, ne sapeva molto più di me in fatto di vampiri e soprattutto conosceva molto bene Katherine. Dovevo fidarmi di lui, era l'unica cosa che potevo fare.

<< Ok, vedrò cosa posso fare, ma non ti assicuro niente. Sai come è fatta Elena. >>

<< Grazie. >>

Non mi sarei mai aspettata quella risposta. Una battuta si ma un ringraziamento mai. Mi girai verso di lui e i miei occhi vennero catturati dai suoi. Di nuovo quel celeste color del mare. Le sue favolose labbra che diventavano sempre più vicine...... vicine??? NO! Non di nuovo!

Questa volta , per fortuna, la vocina dentro di me urlò con più vigore, forse si era procurata quella famosa mazza.

Riuscii ad allontanarmi in tempo, ed uscendo dalla macchina gli urlai un saluto lasciandolo ancora proteso verso di me.

Entrai in casa e corsi verso il bagno dove mi sciacquai la faccia con acqua gelida sperando di riprendere un po' il controllo delle mie azioni.

Una volta dentro la mia stanza mi gettai sul letto ancora incredula su quello che era accaduto, sentivo ancora il suo profumo su di me e questo non mi era di grande aiuto, ma non riuscii a trovare la forza di cambiarmi, forse questo avrebbe dovuto farmi capire molte cose.

Presi il cellulare e selezionai il numero di Elena. Rispose dopo pochi squilli.

<< Hey Elena! Tutto ok? Disturbo?>>

<< No! Tu non disturbi mai, Stefan mi ha appena lasciata a casa, cosa volevi dirmi?>>

Bene potevo parlare tranquillamente, forse Stefan era andato a cercare Damon.

<< Beh... è una questione un po' delicata. Forse è meglio usare la tattica della ceretta, dirti tutto subito e togliermi il pensiero, anche perchè non saprei che parole usare...>>

<< Bonnie, Bonnie, sei nervosa e quando lo sei incominci a parlare a raffica. Calmati e dimmi cosa succede.>>

Si ero davvero nervosa.

<< Ok, allora devo dirti una cosa...anzi voglio che tu faccia una cosa.. Voglio che convinci Stefan a bere sangue umano....>>

dall'altra parte del ricevitore sentii un silenzio assordante che durò per un tempo preoccupante.

<< Elena....Elena! Ci sei? Rispondi ti prego! Dimmi che non sei svenuta....>>















Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto questa storia.....spero vi sia piaciuta e scusate l'inconveniente dei dialoghi spero di avre risolto ( grazie Gabriella)
grazie sopratturro a chi ha deciso di metterla tra le storie da seguire :
Gabriellasalvatore
gin_ookami97
lizzie23
saruxxa
grazie a chi l'ha messa tra le preferite
ania2692
e grazie a chi ha deciso di lasciarmi un commento:
robertagiaquinta:  Grazieeee!!!!! ^__^ le tue parole mi hanno fatto davvero piacere. Spero che questo nuovo capitolo ti piaccia :)
Saruxxa:  Sono davvero felice che ti sia piaciuta *-* . Anche io cercavo qualcosa su questa coppia "televisiva" ma non c'era nulla allora ho deciso di scrivere qualcosa io ;) spero che il seguito ti piaccia come il primo . grazie mille
gabriellasalvatore: grazie mille per i complimenti ma soprattutto per avermi fatto notare il problema dei dialoghi, credo di aver risolto, non sono molto pratica ;). Anche io credo in questa coppia soprattutto perchè preferisco i personaggi i Damon e Bonnie "televisivi" a quelli del libro. Fammi sapere cosa pensi del nuovo capitolo :)


 

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Capitolo 3
*** Capitolo Terzo ***


Capitolo 3

Per fortuna non era svenuta, anche se per qualche secondo lo credetti davvero. Dopo un interminabile momento di silenzio, Elena incominciò a parlare, ma visto quello che mi disse forse sarebbe stato meglio se non l'avesse fatto. In tutti gli anni che la conoscevo davvero poche volte l'avevo sentito urlare e mai come in quella occasione. Si convinse che la mia proposta fosse soltanto frutto di un incantesimo fatto da Katherine o Damon, in quest'ultimo caso non era andata poi tanto lontana, e nessuna delle mie ragioni poté farla calmare, ma per fortuna io sono una delle poche persone che sa farla ragionare. Dopo una lunga opera di convincimento, la mia testarda amica, si convinse a darmi ascolto. Non so cosa la fece capitolare, forse la mia capacità di persuasione, dovuta da tante generazioni di potenti streghe, o la mia accortezza, che in quel periodo sembrava andata in vacanza.

Chiusi la telefonata con un forte cerchio alla testa, ma soddisfatta del mio operato. Pensavo che sicuramente Damon sarebbe stato fiero di me. Quel pensiero mi fece venire la pelle d'oca. Non doveva assolutamente importarmi cosa pensava quel maniaco succhia sangue di me! Tutto quello che era accaduto quella mattina era stato rimosso dalla mia testa, forse.

Per togliere un po' di tensione dal mio corpo decisi di farmi un bagno caldo, forse questo mi avrebbe aiutato a mettere un po' di ordine fra i miei pensieri, che in quel momento erano in mezzo ad una vera tempesta. Appena aprii l'acqua calda della vasca suonò il mio cellulare. Dal display vidi che era il numero di casa di Elena, forse i miei poteri non erano abbastanza forti da convincere quella cocciuta. Premetti il tasto di risposta del cellulare e risposi.

<< Elena ti giuro che non sono impazzita! Ti prego di ascoltarmi e di seguire il mio consiglio....>>

<< No...ciao Bonnie sono Jeremy. Scusami forse ti disturbo?>>

Oddio! Fra poco la mia boccaccia avrebbe combinato un gran bel guaio. Jeremy, il fratello minore di Elena sapeva già tutto per quanto riguardava i vampiri e tutto il resto, anzi dava anche una mano, ma molto probabilmente non sarebbe stato molto contento di sapere che la sua sorellina si sarebbe fatta mordere da un vampiro...

<< Ciao Jeremy. No no, non disturbi affatto. Prima stavo parlando con Elena e credevo volesse continuare a parlare. >>

<< Oh bene. No Elena è uscita da poco, e andava veloce come il vento. Di cosa stavate parlando? Lo sai che ormai so tutto e che anche io posso esservi utile...>>

<< No nulla Jeremy. Sai cose tra ragazze. >>

Speravo con tutta me stessa che queste mie misere spiegazioni potessero bastare. Per una ragione inspiegabile, non riuscivo mai a mentire al fratello minore della mia migliore amica, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti, forse perché in lui trovavo un alleato che come me odiasse i vampiri.

<< Ok ok se è cosi vi lascio la vostra privacy....Ti ho chiamata per una ragione. Beh è un po' difficile, sai sono molto imbarazzato, però non voglio che tu possa fraintendere queste mie parole, comunque questa è una telefonata fatta in piena amicizia..... >>

<< Jeremy cosa succede? Sai che con me puoi parlare di tutto. >>

<< Bonnie vorresti venire a cena con me questa sera?>>

Ecco, potevamo parlare di tutto tranne che di questo. Lui è il fratellino di Elena come può chiedermi di uscire, e poi forse non ha neanche la patente è davvero troppo piccolo!

<< Bonnie, Bonnie! Ci sei ancora? >>

<< Si Jeremy scusami, sono rimasta solo un po' sorpresa....>>

<< So quello che stai pensando. Che sono il fratello minore della tua migliore amica, che sono troppo piccolo e che non potresti fare mai una cosa del genere ad Elena, ma ti assicuro che non mi aspetto nulla da questa serata. >>

Per caso Jeremy aveva qualche potere di telepatia e io non ne sapevo nulla?

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Parlare di cose normali, come fanno tutti i ragazzi normali. Forse la proposta di Jeremy non era poi cosi assurda. Sarebbe stata una normale serata tra vecchi amici, magari mi sarei anche divertita e per una notte non avrei pensato ai vampiri e soprattutto al più terribile di loro.....

<< Sai, mi hai proprio convinta! Accetto il tuo invito, >>

<< Ok! Allora ti passo a prendere verso le 19:30? >>

<< Da quando hai la patente? >>

<< Bonnie non sono più un bambino...ci vediamo più tardi. >>

<< A più tardi. >>

Chiusi quella telefonata e tornai in bagno promettendomi che quella serata mi sarei divertita come facevo un tempo, quando ero ancora una ragazza normale non una strega che ha rapporti “intimi” , troppo intimi, con i vampiri.

 

 

 

Quella piccola streghetta! Come si era permessa di rifiutarmi? Tranne Elena, e per ovvi motivi, nessuna l'aveva fatto.

Rientrai a casa assolutamente furibondo, avrei potuto spaccare tutto il salotto, ma dentro di me, ad un certo punto, si illuminò un piccola lampadina di emergenza. Perché stavo reagendo in questo modo? Lei non mi interessava, era soltanto uno dei miei tanti mezzi per raggiungere quello che volevo.... Si esatto lei era soltanto questo per me, d'altronde io ero quello cattivo non potevo provare sentimenti, per nessuno tranne che per me.

Tornai nella mia stanza con un peso in meno sul petto e una generosa dose di liquore nel bicchiere. Stavo per mettermi sul letto quando sentii entrare dentro casa Elena, ovviamente non era mia intensione origliare ma non era colpa mia se la natura mi aveva dato questo udito....

<< Ciao Stefan.... >>

<< Elena, come mai sei qui? >>

<< Voglio che tu beva il mio sangue.... >>

Quasi mi strozzai col liquore che stavo bevendo. Allora la streghetta ci era riuscita, forse era più in gamba di quanto pensassi. L'unica cosa che adesso intralciava il mio piano era l'eccessiva bontà del mio caro fratellino.

<< Elena...Sei sicura? >>

<< Si Stefan, sono sicura... qualcuno mi ha fatto capire che è l'unico modo per proteggerti, ti amo troppo Stefan e preferisco rinunciare al mio orgoglio che rinunciare a te. >>

<< Anche io ti amo Elena... >>

L'odore di sangue era inconfondibile, forse il mio fratellino non era più cosi tanto morigerato come pensavo. Per festeggiare sarei passato dal pub magari avrei trovato qualcosa di più “gustoso” di una bicchiere di birra e dopo sarei passato dalla streghetta, solo per complimentarmi del suo lavoro, naturalmente.

 

 

Jeremy venne a prendermi in perfetto orario. Non ci misi molto a preparami, d'altronde era una semplice cena tra amici. Persi solo un po' di tempo a scegliere come vestirmi, anche se dovevo uscire col fratellino di Elena questo non doveva implicare che sarei dovuta uscire in tuta.

Quando aprii la porta rimasi di sasso. Da quando Jeremy era cosi alto e aveva spalle cosi larghe? Ma questo non aveva importanza, almeno non tra due amici che si conoscono da sempre. Salimmo in auto e ci dirigemmo al pub.

La serata fu incredibilmente piacevole. Jeremy era incredibilmente spiritoso ed intelligente, parlammo di tutto tranne di vampiri fortunatamente, si comportò da perfetto gentiluomo e ogni ragazza che gli passava vicino lo guardava con brama, questo mi provocò delle piccole fitte di gelosia, ma era normale, lui era un po' come un fratello minore per me o almeno cercavo di convincermene.

Mentre ridevamo per un episodio passato della nostra infanzia, Jeremy mi prese la mano ed incominciò ad accarezzarmi il palmo con affetto guardandomi negli occhi con grande intensità e quasi rimasi ipnotizzata da quello sguardo, ma quella sensazione finì nello stesso attimo in cui sentii una fitta gelida percorrermi la schiena. Capii subito cosa aveva provocato in me quella reazione.

Lo sentivo. Potevo percepirlo e soprattutto avvertii la sua ira.

Mi voltai e lo vidi. Era all'ingresso del locale, emanava un'aura terrificante che anche i comuni mortali potevano percepire, infatti attorno a lui si era creato il vuoto. Nulla mi terrorizzò quanto vedergli spuntare quel sorriso diabolico, che tanto era perfetto nel suo volto, e vederlo avvicinare con passo svelto e deciso nella nostra direzione. Cercai di alzarmi per fermarlo, ma mi mise una mano nella spalla e con molta delicatezza mi fece risedere, avvicinò una sedia al nostro tavolo e si sedette li con noi.

<< Allora, fate una riunione del gruppo “ammazziamo tutti i vampiri” e non mi dite niente? Non è molto gentile come cosa... Magari sarei potuto venire come ospite d'onore. >>

<< Damon... >>

Venni interrotta da Jeremy, che disse la frase forse più sbagliata in quel momento.

<< Damon questo non è una riunione ne altro, è un appuntamento e come tale tu non sei stato invitato, quindi potresti anche alzarti ed andartene... >>

In quel momento l'aria attorno a lui non era più gelida ma calda, bollente. Pensai seriamente che il vampiro potesse uccidere Jeremy li davanti a tutti, vista la sua furia. Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa poter fare per uscire da quella situazione, l'unica soluzione era far uscire Damon il più in fretta possibile da quel locale. Pensai di usare la stessa tecnica che si utilizza con gli animali selvatici, in effetti questo mi ricordava in quel momento. Posai la mia mano con delicatezza sulla sua e con gentilezza gli sussurrai: << Damon forse è meglio uscire a prendere un po' di aria fresca...prima che la tua aura attiri a Fell's Church tutti i vampiri del mondo. >>

Si girò a guardarmi e mentre mi osservava negli occhi senti l'aria diventare sempre più tiepida.

<< Sai streghetta forse un po' di aria fresca mi farà bene.. >>

Dopo non so quanto tempo ripresi a respirare, ma ritornai subito in apnea quando vidi Jeremy alzarsi con noi. Mi affrettai a chiedergli di rimanere dentro il locale mentre con gli occhi lo pregavo di lasciarmi fare, che in un modo o nell'altro avrei saputo come gestire la situazione, lui, per fortuna, capì in fretta e si risedette, senza però prima lanciare un'occhiata furibonda a Damon.

Una volta fuori dal locale lo portai nel retro e li la mia ira poté esplodere come non aveva potuto fare dentro il locale.

<< Cosa credevi di fare con quel tono intimidatorio? >>

<< Adesso te la fai con i mocciosi? >>

Quella frase mi fece quasi rizzare i capelli. Come si permetteva di giudicare il mio comportamento? Non ero io quella che ipnotizzava delle povere ragazze innocenti solo per poter bere il loro sangue.

<< Come ti permetti! Questi non sono affari che ti riguardano e poi io non me la faccio con nessuno!>>

<< Beh a me non risulta visto come vi guardavate da perfetti innamorati e da come ti toccava la mano. Era ovvio che stava cercando di infilarsi nel tuo letto!>>

Rimasi inorridita da quella affermazione. Jeremy non avrebbe mai pensato una cosa del genere. Questi erano pensieri che soltanto un depravato come lui poteva fare.

<< Sei assolutamente volgare. Jeremy non mi ha invitata fuori con questo scopo. E' stato molto gentile e mi ha offerto questa cena soltanto per allontanarmi per qualche ora dal mio nuovo mondo di terrore che avete creato tu e tuo fratello trasferendovi nella mia città.>>

<< Oh si certo, tutti i ragazzi a diciassette anni pensano soltanto alla sensibilità delle ragazze e non a come fare prima per portarle a letto...>>

<< Come ti permetti! Questo è quello che faresti tu e poi a te cosa importa? anche se accettasi le avance di Jeremy? >>

Di nuovo quell'aria bollente si propagò da lui.

<< Tu non accetterai le avance di nessuno hai capito? >>

<< Io decido di andare con chi voglio. Hai capito! >>

<< Te lo impedirò! >>

<< Provaci! Voglio proprio vedere cosa cercherai di fare.....>>

E li, in quel momento accadde l'impensabile.

Damon mise la sua mano dietro la mia nuca e mi baciò con una tale intensità che in un primo momento mi spaventò, ma dopo qualche attimo quella carica di energia che mi attraversava ogni volta che mi baciava mi fece prima tranquillizzare e poi perdere del tutto la ragione. Fu un bacio disperato, sembrava quasi che da quel bacio dipendesse la nostra vita. Ognuno di noi si aggrappava all'altro per paura che quel momento potesse fermarsi all'improvviso.

Non so quanto rimanemmo li avvinghiati, forse un secondo, forse un'eternità.









Scusate tantissimissimoooo per il ritardo :( prometto che non accadrà più ;)
Grazie a bennyrobin e rossy_90 per avre messo la mia storia tra le preferite
Grazie a borrowman, britinlover, mileybeste sunnydale91 per averla messa quelle da seguire
e grazie mille anche a sissa39 per avermi messo tra gli autori preferiti :)

xgabriellasalvatore: grazie mille per la dritta sui dialoghi, spero che non capiti più. Beh si Stefan è un po' duro di a capire le cose ihihihih. Spero che questo capitolo riesca a superare le tue aspettative :)
xsaruxxa: Beh Bonnie è una ragazza per bene U.U ahahahahha !!!!! Spero che il nuovo capitolo ti piaccia ;)
xbritinlover: Grazieee!!! spero che il nuovo capitolo arrivi un po' prima :D
xsissa39: grazie mille *-* anche io sono una grande fan di questa coppia (e credo che si veda ihihih) :)

Ma un grazie infinito lo vorrei fare ad una cara amica che mi sopporta e che ogni volta è costretta a correggere le mie storie GRAZIEEEE ROBYYY :**

 

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