The live is a song, the love is its lirycs

di Ila96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo Capitolo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo Capitolo ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo Capitolo ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo Capitolo ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Capitolo ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Capitolo Uno
 

Nick guardava dalla finestra il cielo grigio, annoiato. Fuori diluviava. Strano, pensò, di solito a Los Angeles non piove mai, anzi, si moriva di caldo. Era da due giorni che la pioggia cadeva incessante, impedendo a chiunque di uscire. Non sarebbe stato un problema se non che quelle erano le LORO due settimane di pausa. Lui e i suoi fratelli avevano deciso di prendersi un po’ di tempo per loro, per divertirsi come una volta, come quando non erano i “Jonas Brothers”. Loro adoravano essere delle rock star, però in certi momenti sentivano il bisogno di tornare ad essere- o almeno fingere di essere- come tutti gli altri. Negli ultimi tempi, con tutti quegli impegni, tra Kevin occupato nei preparativi per il loro prossimo tour e lui col teatro si erano parlati poco, e Nick aveva bisogno di confidarsi.
“Ehi, fratellino! Qual’cosa ti turba?” Nick sobbalzò, emergendo dai propri pensieri.
“Stavo pensando ai nostri vecchi amici...” Joe assunse un aria triste. Da quando si erano trasferiti a Los Angeles non vedevano quasi mai i loro amici di Wycroft, con molti avevano addirittura smesso di parlare, l’unica che continuava a mantenere dei contatti con loro era la famiglia Calt, ma solo per e-mail e sms.
“Mancano anche a me”
“Lo so Joe, ti rendi conto che non li vediamo da circa 5 anni?! Non so nemmeno che aspetto abbiano, ormai”
“Ci sono sempre Demi e Miley, e anche Selena e tutti quelli della Disney...”
Nick si voltò con espressione depressa.
“Si, ma nessuno di loro è come Fefè”
Fefè era stata la loro più cara amica, in particolare di Nick, avendo la sua stessa età. Era una bambina dai capelli castano chiaro, leggermente mossi, gli occhi allegri e mielati. Non era il massimo della bellezza, perché la pelle era piena di brufoli e unta, non era magra, ma neanche grassissima  e portava un paio di occhiali che le stavano malissimo. Tutto questo non contava per i fratelli Jonas, lei era Fefè, quella che li consolava nei momenti brutti e quella con cui facevano la lotta sul divano, e quella che dava consigli sulle ragazze nei momenti di panico. Fefè, o Jennifer, faceva parte della famiglia Calt, composta da una mamma e due figli, ma da quando suo fratello se n’era andato di casa, figlia unica. Joe cercò di cambiare argomento.
“Ti va di giocare ai videogame?”
Nick sbuffò. “No, Joe”
Lui fece la faccia da cane bastonato. “Allora mi siedo qui, in solitudine!Su questo comodo divano, tutto solo, abbandonato dai miei fratelli...Dimenticato...” e si lasciò cadere a peso morto aggiungendo con voce melodrammatica “Solo!”
Nick non riuscì a trattenersi dal ridere, come al solito Joe riusciva sempre a tirarlo su di morale. Prese un cuscino e glielo tirò scherzando “Ma smettila, attore da quattro soldi” si voltò per andarsene quando gli arrivò una cuscinata. “Che fai, abbandoni la sfida?”
“Joseph, Joseph...Quando capirai che sono il migliore nella lot...” non fece in tempo a finire la frase che suo fratello lo agguantò da dietro tirandolo sul divano. Iniziarono ad azzuffarsi come quando erano piccoli.
 In quel momento Kevin entrò nella stanza.
“Ma la volete smettere di comportarvi da bambini, santo cielo!”
Per tutta risposta gli arrivarono due cuscini dritti in faccia. “Ehi! Adesso vi faccio veder io!” prese un cuscino e si buttò sugli altri due, stendendoli sul morbido tappeto. Incominciarono a lottare e a ridere. In quel preciso momento Denise Jonas fece il suo ingresso nel salotto, rimanendo spiazzata alla vista di Joe che fingeva di strozzare Nick, mentre quest’ultimo lo bombardava di cuscinate e Kevin lo tirava per i pantaloni.
“Ragazzi! Vi sembra il caso?” tutti e tre si immobilizzarono all’istante. Kevin e Nick fissarono Joe.
“Ha iniziato lui!”
“Non è vero” E’ stato Nick!
“Joseph, cos’hai da dire?”
“L’ho fatto per Nick, si sentiva triste e così gli ho risollevato il morale. Cercavo solo un modo per distrarlo dal pensiero di Fefè”
L’espressione sul viso di Denise si addolcì.
“Va bene, Joe, sei scusato” detto questo ritornò in cucina, mentre i tre sistemavano il divano.
Si sedettero, di nuovo tristi. Il tempo non migliorava certo la situazione, infatti aveva incominciato a grandinare. Sul viso di Joe comparve un sorriso a trentadue denti. Sembrava un personaggio dei cartoni a cui si accende la lampadina in testa.
“Ragazzi, mi è venuta un idea!”
“Quale?”
“Queste due settimane siamo in pausa, no?”
“Esatto”
“E coincidono anche con il compleanno di Nick”
“Si, Joe, dove vuoi arrivare?!”
“Potremmo invitare a casa nostra Fefè per queste due settimane!”
Nick saltò in piedi come una molla.
“Joe, non avrei mai pensato di dirlo, ma sei una genio!”
“Modestamente...”
Kevin corse in cucina ad avvisare la mamma, mentre Nick si precipitava al telefono, per chiamare Jennifer.
 

 
Jennifer era in camera, sul suo letto, con Will, il ragazzo più sexy della scuola. Infatti Will era sopra di lei e si stavano baciando da più da dieci minuti quando entrò sua madre, con il telefono in mano, rimanendo bloccata sulla porta.
“ Jennifer! Cosa stai facendo?!”
Will saltò subito in piedi, mentre la sua faccia arrossiva. Jennifer cercò di non cedere alla tentazione di nascondersi sotto le coperte per la vergogna.
“Mamma! Io...”
Sua madre la fulminò con lo sguardo, mentre faceva segno al ragazzo di uscire.
“Ne parliamo dopo, adesso c’è una telefonata per te”
Gli porse il telefono e se ne andò. Jennifer cercò di ricomporsi prima di rispondere.
“Pronto?”
“Jennifer?”
Il suo volto passò dalla vergogna alla sorpresa alla gioia.
“Nicholas?! Sei tu?!”
“Si”
“Non ci posso credere! Come stai?”
“Bene, e tu?”
“Bene. Come mai questa telefonata? Non è passato molto tempo dalla mia ultima e-mail”
“Lo so, e che...Beh, ecco...Mi chiedevo se avessi voglia di venire da me per il mio compleanno. Ci siamo presi due settimane di vacanza e mi piacerebbe molto”
“A Los Angeles?”
“Si, ti ospitiamo in casa nostra”
“Per due settimane?”
“Si”
“…”
“Jen? Ci sei?”
“Si, Nick, ci sono! Certo che vengo! Tu non immagini come mi senta felice! Mi mancate e...”
“Allora vieni?!”
“SI!!”
“Mi ripassi tua mamma mentre inizi a preparare le valige?”
“Per quando devo essere lì?”
“Ti veniamo a prendere noi all’aeroporto domani sera, ok?”
“Si, salutami Joe, Denise, i due Kevin e dai un bel bacio al piccolo Frankie”
“Ma certo!”
Jennifer corse giù dalle scale, porgendo il telefono alla madre, per poi ritornare di corsa in camera sua, direttamente nell’armadio. I suoi pensieri andavano in un'unica direzione, Los Angeles, famiglia Jonas.
 

 

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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


Secondo capitolo

Nick era i macchina, con i suoi fratelli, diretti all’aeroporto. Era agitatissimo, continuava a battere le dita sul sedile della limousine nera.
“E se mi trovasse cambiato?”
Joe e Kevin sbuffarono all’ennesima domanda.
“Nick, è logico che tu sia cambiato, ora hai quasi diciotto anni”
“Lo so Joe”
Nella sua mente scorrevano rapide le immagini di una ragazzina che piangeva sul vialetto della loro vecchia casa di Wycroft.
“Ragazzi, siamo arrivati”
La voce roca di Big Rob lo risvegliò e si accorse di essere all’aeroporto. Scese in fretta, iniziando a sudare.
“Fratelli, stiamo calmi”
“Qui di agitato ci sei solo tu!”
Entrarono nel terminal dell’aeroporto di Los Angeles, affollatissimo come sempre. Un paio di ragazzine si misero a strillare al loro passaggio. Joe si fermò e gli fece un autografo, mentre Nick cercava Jennifer con lo sguardo. Poi si diede dello sciocco ricordando che non aveva la minima idea dell’aspetto dell’amica.
“Kevin!!”
Una voce femminile fece voltare il maggiore dei tre. Si guardarono in torno e scorsero una ragazza che saltellava e agitava la mano, facendosi largo tra la folla. I tre fratelli rimasero senza fiato. Era bellissima. Indossava dei jeans attillati e un maglioncino bianco che le facevano risaltare le forme perfette. I capelli erano raccolti in una coda disordinata e una frangia le cadeva sulla fronte. I capelli avevano dei riflessi dorati e gli occhi erano come li ricordavano, del colore del miele.
Kevin fu il primo a destarsi dalla meraviglia e ad andarle incontro.
“Jennifer!”
Lei lo abbracciò calorosamente. Dietro la spalla di Kevin scorse Joe, si liberò immediatamente dalla stretta e gli saltò letteralmente addosso, tempestandolo di baci in ogni parte possibile del viso, tranne che sulla bocca, ovviamente.
“Joe! Mi sei mancato da morire! Ti voglio tanto, tanto bene!”
“La nostra Fefè! Lo sai che sei diventata uno schianto, tesoro?”
“Si che lo so!”
In quel momento Nick, che era dietro di loro si schiarì la voce.
“Ehm, ehm! Scusate se interrompo le vostre effusioni, ma la mamma ci aspetta a casa”
Detto questo si voltò irritato, dirigendosi verso la limousine, dove c’era Big Rob che li aspettava. Jen scambiò un occhiata d’intesa con gli altri due e lo abbracciò da dietro, fermandolo. Nick cercò di trattenersi dal sorridere.
“Cosa credi? Che mi sia dimenticata di te?”
“Mi hai notato per ultimo” rispose cercando di assumere un tono di scherno.
 Lei si mise a ridere“Non ci riesci a fare il duro con me”
E prima che potesse rispondere gli stampò un grosso bacio sulla guancia, facendolo arrossire.
“Sono perdonata?”
“Direi di si”
Si incamminarono tutti e quattro a braccetto verso la limousine.
 

 
Jennifer era accucciata sul suo letto, nella camera degli ospiti. Ripensava agli ultimi eventi. L’accoglienza in aeroporto, l’arrivo nella grande casa. Appena ci aveva messo piede si era sentita persa con tutto quello spazio, per non parlare del giardino. Aveva abbracciato Denise e Paul Jonas, mentre il piccolo Frankie lo aveva quasi stritolato. Era come un fratello minore per lei, con quel visetto dolce. Kevin era una specie di papà mooolto giovane e Joe un perfetto fratello maggiore, mentre Nick, beh... era Nick. Era stato la sua prima vera cotta, anche se lui non lo aveva mai saputo. Sorrise al ricordo della faccia imbronciata che aveva fatto all’aeroporto. A cena Denise aveva superato se stessa, cucinando ogni ben di Dio. Avevano finito di mangiare tardi, dopo “l’interrogatorio” subito da tutta la famiglia. Praticamente aveva raccontato tutto della sua vita da quando se n’erano andati, evitando l’argomento ragazzi, per fortuna. Lei adorava la famiglia Jonas, era come se fosse la sua e ci era restata molto male quando l’avevano “abbandonata” a Wycroft. Spense la luce e cercò di dormire, ma continuava a girarsi, non trovando la posizione giusta. Decise di alzarsi. Voleva andare da Nick, non le sembrava vero di essere a solo una camera di distanza, anziché kilometri. Considerò il suo abbigliamento, una vecchia maglietta di suo fratello, quando ancora c’era, che le arrivava appena a metà coscia. Uscì piano dalla propria camera e sgattaiolò fino a quella di Nick, da cui proveniva un lieve bagliore. Bussò piano.
“Nick?”
“Entra”
Aprì delicatamente la porta, infilando solo la testa. Lo vide appoggiato allo schienale del letto, che leggeva.
“Ti disturbo?”
Lui la guardò sorridendo.
“Tu non disturbi mai. Non riesci a dormire?”
Jen entrò nella stanza, guardandosi intorno. Alle pareti erano appese alcune chitarre e molti poster e foto. Ce n’era una di lei e Nick che si abbracciavano, sorrise.
“Si, non riesco a dormire al pensiero che tu sia vicino, sono troppo felice”
Si sedette accanto a lui.
“Ti posso fare una domanda?”
“Tutto quello che vuoi, Nick”
“Cosa facevi di così tanto scandalizzante quando ti ho chiamato?”
Jen arrossì all’istante e si mise sulle ginocchia.
“Ehm, io stavo bac... stavo con...”
“Jenny, così mi fai preoccupare”
Dopo un tempo che parve interminabile rispose “Ero con un ragazzo”
“Ah”
“Ci stavamo solo baciando sul mio letto, ma lui era sopra di me in una posizione... la mamma deve aver frainteso e ha pensato che noi...”
Jennifer era talmente rossa che dovette nascondere la faccia nel cuscino di Nick.
“Su, non fare così! Io ho fatto di peggio!”
Nick si pentì immediatamente di quella frase, ma come gli era uscita? Jen alzò la testa di scatto.
“Come di peggio?”
Gli si avvicinò lentamente, con lo sguardo malizioso.
“Nicholas Jerry Jonas, mi stai dicendo che tu hai fatto ses...”
Nick le tappo la bocca con la mano.
“No, ma che vai a pensare! Però ci sono andato vicino”
“Ah, ma davvero...E con chi delle due?”
“Scusa?”
“Con chi delle due galline?”
“Ne deduco che non ti piacciono”
“Rispondi”
“... Miley”
Nick sapeva quanto Fefè odiava Miley, infatti aveva esitato a pronunciarlo.
“Ah”
La attirò di nuovo vicino a se.
“Ma stavamo parlando di te, o sbaglio?”
“Si”
“Chi sarebbe questo?”
Jenn lo guardò divertita, dal tono con cui aveva pronunciato "questo" doveva dedurne che ne era geloso.
“Il ragazzo più sexy che io abbia conosciuto, dopo tuo fratello, e ti avrei ammazzato per aver interrotto quel momento, se non fossi il MIO Jerry”
Finita la frase gli si buttò addosso, cosa che lo fece a dir poco arrossire.
“Così mio fratello sarebbe sexy?”
“Esattamente, se non lo considerassi un fratello, ma un ragazzo qualsiasi, gli sarei già saltata addosso”
“Veramente, gli sei saltata addosso”
“Geloso?”
Nick diventò ancora più rosso e cercò di cambiare argomento.
“Ti va se leggiamo un po’?”
Alla parola leggere a Jen gli si illuminarono gli occhi.
“Ovvio!”
Gli si accucciò accanto.
Lessero per circa un’oretta, un capitolo a testa, commentando la storia e facendo battute, ma poi la stanchezza prevalse e si addormentarono, vicini, Jen con la testa sul petto di Nick e lui che la stringeva per le spalle.

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


Angolo Autrice

In questo capitolo entra un nuovo personaggio, che non avrà molta importanza in futuro. Spero che vi piaccia e recensite. Buona lettura! XD

Capitolo Tre
Nick aprì gli occhi, svegliato da un soffio d’aria fredda che arrivava dalla finestra che si doveva essere spalancata durante la notte. La prima cosa che realizzò era che nel suo letto c’era un’altra persona. Sollevò leggermente la testa per vedere chi fosse. Jen era aggrappata a lui con tutto il corpo, le gambe incrociate alle sue e la testa sul suo petto e lo abbracciava con le mani. Fece per riaddormentarsi, ma quando concretizzò che c’era Jen avvinghiata a lui si svegliò del tutto, con il cuore che andava a mille e in testa si facevano strada vari pensieri. “”Cosa abbiamo fatto questa notte?Ah, è vero, ci siamo addormentati mentre leggevamo. Perché è attaccata a me in questo modo? Cretino, probabilmente pensa che tu sia un cuscino. Certo che è una bella sensazione essere stretto così da lei. Ma cosa dici? Non ti puoi innamorare della tua migliore amica! Ma è così bella... “”(MB: avete presente quei film dove ci sono l’angelo e il diavoletto sulle spalle che sussurrano cose opposte?) La scrutò in silenzio. Era bella da far impazzire, non sembrava neanche lei. La pelle era liscia e vellutata come quella di una pesca e i capelli le ricadevano sul viso dandogli un aspetto così tenero... Le spostò una ciocca dietro l’orecchio e lei socchiuse gli occhi.
-Ancora cinque minuti, mamma...-
Nick sorrise.
-Se vuoi posso ritornare a dormire, ma non credo sia il caso, tanto tra poco suona la sveglia-
Lei mosse la mano sul suo ventre, tastando in vari punti, cosa che lo fece rabbrividire.
-Nick?!-
Si alzò di scatto, sbalordita, per poi mettersi a ridere.
-Scusa, ieri sera mi devo essere addormentata-
-No problem- e nella sua mente ““Anzi...””
Jes si rimise comoda accanto a Nick.
-Lo sai che sei comodo?-
-Ah, davvero?-
-Si-
In quel momento la porta si aprì di scatto e Frankie si buttò nel letto, seguito a ruota da Elvis, che scodinzolava felice.
-Ciao, Jennifer!! Hai dormito con Nick?-
-Buon giorno piccolo-
Jen evitò di rispondere alla domanda imbarazzante sviando il discorso sulla colazione.
-Allora ragazzi? Chi ha fame?!-
Lo sguardo di Frankie si accese.
-Io!-
-Allora chi arriva ultimo deve fare penitenza!-
Tutti e tre si fiondarono per il corridoio e giù dalle scale, travolgendo Joe e Kevin che vennero trascinati con loro in cucina, protestando. All’ultimo gradino Jen scivolò mentre tutti gli altri le finivano addosso, buttandola a terra. Quando Paul Jonas passò dalla cucina al salotto trovò una specie di quadro di Salvador Dalì, Frankie seduto sulla schiena di Nick che era sdraiato tra Joe e Jennifer. Purtroppo Kevin era sotto tutti e di lui si vedeva sbucare solo una mano, tipo famiglia Adams.
-Ragazzi, state bene?!-
Un coro di lamentele si sollevò dal mucchio. L’unico supersite era Frankie che saltò in piedi e tutto contento corse in cucina. Dopo di lui fu il turno degli altri.
Joe era piegato in due con la schiena, un espressione dolorante sul viso. Jes gli si avvicinò preoccupata.
-Joe, tutto ok?-
-No, per niente-  un’altra smorfia di dolore.
-Se vuoi ti faccio un massaggio, sono brava. Vieni, stenditi sul divano-
-Mi devo fidare?-
Nonostante il commento si diresse al divano, sostenuto da Nick e Kevin. Il padre li guardava ancora allibito.
-Joe, forse è il caso che chiami un dottore-
-No, papà, lascia stare. Non è niente, davvero-
-Io lo chiamo lo stesso, per sicurezza-
E senza ascoltare le continue repliche da parte del secondogenito si diresse al telefono.
Intanto Joe si era sfilato la maglia del pigiama e aspettava impaziente sul divano. Jen gli si sedette sul sedere, fulminando Kevin che soffocava una risata, e iniziò a passare le mani sulla schiena di Joe.
-Qui ti fa male?-
-No, no. Tranquilla-
Nick cercava di non guardare, pensando che era per il bene del fratello.
-Voi intanto andate a mangiare, mica dovete aspettare noi-
A Kevin comparve un sorriso che andava da orecchio a orecchio, mentre Nick non riuscì a trattenersi dal dire  -Allora vi lasciamo soli…-, guadagnandosi un’occhiataccia da Jennifer.
-Nick, non incominciare anche tu!-
Dopo mezz’oretta buona Jen si alzò, sfregandosi le mani soddisfatta, mentre Joe si girava, incredulo nel sentire che stava bene.
-Avevi dei dubbi?!-
Senza risponderle l’abbracciò, stritolandola.
-Hai capito la mia Fefè! E’ anche brava a fare i massaggi!-
-Joseph, non riesco a respirare!-
Lui si staccò e la trascinò in cucina, dove vennero accolti con grida di vittoria. Jen si inchinò più volte, ringraziando. Mangiarono allegramente e Jen non si era mai sentita così felice. La famiglia Jonas era così unita che emanava un calore che riscaldava a che il più triste dei cuori. Da quando se n’era andato suo fratello a casa sua la colazione la consumava da sola e non si ricordava neanche più cosa voleva dire essere una famiglia. Era una bella sensazione.  
Per tutta la mattinata non poterono uscire a causa del tempo, ma nel pomeriggio spuntò il sole, che venne accolto con salti di gioia. Dopo varie proposte e discussioni il gruppo accolse l’idea di Joe, cioè di andare a fare shopping. Proprio mentre stavano per uscire e salire in macchina una ragazza con una minigonna nera correva verso di loro, chiamandoli.
-Brothers!!-
Nick era girato di spalle e al suono di quella voce imprecò sottovoce, ma poi si voltò con il più falso dei sorrisi.
-Miley! Ma che sorpresa!-
Quella gli si avvicinò, abbracciandolo e urlando -Il mio Nicky!-. Jen fece finta di vomitare, ricevendo una gomitata da Kevin, mentre Joe rideva di gusto, zittito anche lui da uno scappellotto. Poi quella sottospecie di bambola che sembrava appena uscita da un sexy shop abbracciò anche gli altri due, fermandosi davanti a Jen e squadrandola con espressione quasi schifata.
-Lei sarebbe?-
-IO sono Jennifer Calt, nonché migliore amica della famiglia Jonas-
-Ah, ma allora tu sei quella per cui Nick, quando stavamo insieme, mi mollava perché doveva leggere una tua e-mail?-
Jen spalancò gli occhi, sorpresa.
-Io veramente non...non lo sapevo-
Il suo sguardo si spostò su Nick, che faceva finta di niente e si guardava le punte delle converse, che in quel momento avevano assunto un aspetto molto interessante. Si formò un silenzio imbarazzante, che fu interrotto da Miley.
-Stavate per andare a fare shopping?-
-Si, infatti-
-Mi posso unire a voi, vero?-
Nick acconsentì, poco convinto.
-Certo...-
Jen e Joe fecero una faccia da funerale, ma poi montarono in auto anche loro. Passarono dai negozi più in di Toluca Lake e dintorni. Nonostante Miley si divertirono tutti molto ad entrare nei negozi, guardare che faccia faceva il commerciante, farlo impazzire provando qualsiasi cosa ci fosse e poi non comprare quasi nessuna cosa. Jen non poteva permettersi niente, ma faceva finta di non desiderare nulla perché si vergognava. All’ultimo negozio non ce la fece più a vedere gli altri che compravano vestiti da minimo 200 dollari e si fermò fuori.
-Andate dentro voi, io mi fermo qua fuori-
-Perché?- Nick non ne sembrava molto felice della sua scelta.
-Sai, non sopporto più Miley...-
-Ti capisco- e con una faccia afflitta entrò nel negozio.
Si sedette su un muretto accanto alla vetrina, guardando il proprio abbigliamento e confrontandolo con quello firmato dei Jonas e di Miley. Indossava una salopette di jeans corta con sotto una camicetta bianca a fiorellini rossi e una cintura bianca. Ai piedi portava dei sandali bassi che si annodavano intorno alla caviglia. Forse non doveva andare in giro con loro, non era all’altezza. Una mano la fece sussultare.
-Tutto bene?-
Jen si voltò e si trovò davanti Joe.
-Certo-
Joe le si sedette accanto e le cinse le spalle con un braccio.
-E allora come mai non hai comprato niente?-
A quella frase Jen non ce la fece più e lo abbracciò nascondendo la faccia nell’incavo della del suo collo.
-Perché non ho un soldo, ecco perché. Gli ho spesi tutti per venire qui...-
Joe sorrise e la strinse di più con fare protettivo.
-Ma Fefè! Perché non me l’hai detto prima?-
-Perché mi vergognavo-
-Stupida, con me non ti devi vergognare, lo sai... Io sono il tuo fratello maggiore, non che primo fidanzato ufficiale!-
Jen rise, finalmente sollevata.
-Zitto, va-
Quando aveva dodici anni Jen era innamorata di Nick, ma lui non la considerava, e allora aveva convinto Joe a far finta di essere il suo fidanzato, il quale era stato anche troppo realistico, arrivando addirittura a baciarla.
-Beh, chi si può vantare che il suo primo bacio lo ha ricevuto da Joe Jonas?-
Jen ridacchiò, spingendolo. -Eri un Don Giovanni anche da piccolo, ma ora stai peggiorando...-

 
   

 
Intanto da dentro il negozio Nick osservava triste la scena, dandosi dell’idiota per non essere uscito al posto di Joe. Magari si rimettono insieme, pensava. Ovviamente lui non sapeva che era stata tutta una farsa, ma a quel tempo non gliene importava più di tanto, mentre ora... Scosse la testa. Cercava di auto convincersi che erano una bella coppia, che stavano bene insieme, che Joe era perfetto per lei. E poi lei lo considerava sexy.
I suoi pensieri vennero interrotti da Miley.
-Nicky, che ne dici di questo vestito? Come mi sta?-
Lui la squadrò. Indossava un velo che non si poteva neanche chiamare vestito, blu notte.
-Benissimo, ma non credi sia un po’...-
-Un po’?-
-No, niente, ti sta d’incanto-
In quel momento entrò Joe, tirandosi dietro Jen.
-Avanti, Fefè! Scegli qualsiasi cosa e te la compro-
-Joe, non devi...-
Nick si fece avanti ed esclamò -Gliela offro io!-
Tutti lo fissarono.
-Intendevo che mi farebbe piacere se...-
-D’accordo!-
Jen lo salvò dall’imbarazzo totale. Alla fine scelse un vestito che gli aveva consigliato Joe, al quale tutti chiedevano consiglio prima di acquistare qualsiasi cosa. L’abito era molto semplice, bianco, senza spalline e arricciato per tutto il busto, mentre in fondo si apriva a balze. Davvero molto bello e come promesso lo pagò Nick, guadagnandosi un grosso bacio sulla guancia.
Dopo questo episodio la giornata proseguì tranquilla, se si può definire tranquilla tra Miley che strillava ogni volta che trovava qualcosa di carino e Joe che si divertita a provare tutto e a sfilare in giro per i negozi come un modello. Verso sera tornarono a casa, accompagnando prima Miley. Dopo aver cenato si trascinarono tutti  e quattro nelle proprie camere, crollando in un sonno profondo.

 

Ringraziamenti
 

Voglio ringraziare tutte le persone che leggono questa ff, ma soprattutto l’unica che l’ha recensita.
Quando ho letto che c’erano 3 recensioni ho incominciato a saltare per tutta il salotto dalla gioia. Mi ero talmente abituata a non avere recensioni che postavo solo per il semplice fatto che ormai l’avevo scritta, quindi un GRAZIE gigantesco a
PPsP Dalia.
P.S.
Mi scuso per i dialoghi, ora dovrebbero esserci. XD

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


Angolo Autrice

In questo capitolo succederà un fatto fondamentale e da qui ai prossimi capitoli Miley scomparirà quasi definitivamente. Buona lettura! =)


 
Gli ultimi tre giorni della settimana li passarono a divertirsi tutto il tempo. Il programma era sempre lo stesso, la mattina si dormiva fino a tardi e il primo che si risvegliava andava a buttare giù dal letto tutti gli altri. Jen era arrivata addirittura a puntare la sveglia per essere sicura di alzarsi prima di Joe, che svegliava con secchiate d’acqua gelida, cosa non molto piacevole. Dopo colazione in genere Joe usciva a fare jogging, Kevin stava con la sua dolce metà, Danielle, che Jen aveva conosciuto il quarto giorno e adorava, mentre Nick suonava o componeva canzoni. Da parte sua Jen cercava di dividersi tra Frankie e Nick, non voleva disturbare Kevin e di correre non se ne parlava, lei e lo sport erano due cose opposte. Con Frankie giocavano a nascondino o rincorrevano Elvis, mentre quando era con Nick lo ascoltava suonare (e questo avrebbe potuto farlo per ore) oppure gli suggeriva qualche nuova idea.  Il pomeriggio lo trascorrevano in spiaggia, tra bagni, sole e giochi. Alla sera, se ne avevano ancora le forze, uscivano insieme a Miley, per andare a ballare nei locali più in di L.A. Man mano che passava il tempo il compleanno di Nick si avvicinava. Era il 16 settembre, cioè mercoledì, e Jen era nel panico più totale perché non sapeva cosa regalargli. Tutti si erano messi d’accordo lunedì per fare una riunione di mezzanotte in camera di Joe, assicurandosi prima che Nick dormisse. Jen si avviò per il corridoio in punta di piedi, con le orecchie allerta nel caso Nick la sentisse. Arrivata alla porta di Joe bussò piano.
-Parola d’ordine?-
-Joe, non fare l’idiota, sono io-
-Io chi?-
-Sono Jen!-
“Non ti credo, devi dire la parola d’ordine, prima”
-E qual è?-
-Joe è il ragazzo più intelligente e bello che ci sia-
-Joe è il ragazzo...Oh, ma piantala!-
Aprì la porta, facendo cadere Joe sul letto che sghignazzava, e la richiuse delicatamente alle proprie spalle.
Dentro la stanza c’erano già tutti. Kevin era seduto sul letto con accanto Danielle, e Frankie in braccio. Joe intanto si era calmato.
-Joe, sei impossibile-
-E’ per questo che mi adori, Fefè!-
La tirò sul letto.
-Non chiamarmi Fefè!-
Lui fece una finta espressione delusa.
-Ma come! Non sei più la mia Fefè?!-
-No, non sono più la...- lui le fece gli occhioni dolci -Oh, d’accordo! Sono la tua Fefè!-
Lui l’abbracciò stritolandola. A quel punto Kevin si intromise.
-Ragazzi, vi ricordo che siamo qui per una riunione-
Joe si staccò da Jen e si alzò in piedi sul materasso cigolante. Assunse un tono di voce solenne.
-Siamo riuniti qui ‘sta notte, per decidere sul compleanno di nostro fratello Nicholas Jerry Jonas. L’assemblea si svolgerà in questo ordine:
per prima cosa decideremo i regali e per seconda la cena-
Si risedette riassumendo il tono normale.
-Il mio regalo sarà l’ultimissimo e nuovissimo modello di iphone touch, non ancora disponibile sul mercato-Jen lo fissò sbalordita.
-Joe, non ti sembra di esagerare?-
 Kevin esclamò -E allora noi? Gli abbiamo comprato una stella!-
-Ok, ok...aspettate un attimo. Voglio dire, io come potrò competere con voi? Non ho un soldo, che regalo posso fargli se non mi posso permettere neanche un vestito?-
Jen si coprì il volto con le mani, disperata. Frankie l’abbracciò.
-No, Jen! Non dire così! Neanche io posso comprargli nulla di costoso! Però l’anno scorso è stato contento lo stesso-
Jen alzò leggermente la testa.
-Davvero?-
-Già! Quest’anno gli regalo una canzone inventata e suonata al pianoforte tutta da me!-
Jen se lo mise in braccio.
-Sei un bambino davvero speciale-
Joe le mise una mano sulla spalla, dolcemente.
-Potresti fargli provare qual’cosa che non ha mai provato-
-E cosa? Ha già tutto!-
Tutti si misero a pensare e si creò un silenzio assoluto. Dopo cinque minuti dal corridoio si sentì una porta aprirsi.
-E’ Nick, si deve essere svegliato!-
Si creò il panico, Frankie si nascose sotto il letto, mentre Kevin e Danielle nell’armadio. Restavano Joe e Jen. La maniglia si abbassò. Loro si guardarono, terrorizzati.
-Joe, spegni la luce e facciamo finta di dormire!-
Intanto la porta si socchiudeva e proprio mentre Joe si allungava per spegnere la luce Nick comparve sulla soglia, assonnato e con i capelli in disordine.
-Joe, ha visto Jennif...- si bloccò a metà frase vedendo Jen sul letto.
-Nick!-
Lui passò lo sguardo da Jen a Joe e poi di nuovo da Joe a Jen.
-Ho interrotto qual’cosa?-
Questa volta fu Joe a rispondere.
-Interrotto qual’cosa? Ma no, figurati!-
Si alzò per andare incontro al fratello, scambiando un’occhiata d’intesa con Jen. Uscì in corridoio con Nick chiudendosi la porta alle spalle.
-Joe, che succede?-
-Ecco... E’ molto semplice da spiegare ...-
-E allora fallo-
-Io e Jen... Noi...-
-State insieme?!-
-Si! Cioè, voglio dire, no!-
Il riccio si passò una mano tra i capelli, frustato.
-Insomma, Joe! Si o no?!-
-Ecco, non proprio insieme insieme, ci stavo arrivando-
-Ah-
-Si, quindi potresti tornare gentilmente nella tua stanza? Poi domani ti racconto tutto, ok?-
-Certo...-
Nick si voltò dirigendosi con passo strascicante verso la sua stanza. Sembrava un po’ scosso, ma Joe non ci diede peso e tornò dentro. Serrò la porta e scivolò a terra, sospirando.
-Ragazzi, potete uscire-
Jen si mise in piedi, davanti a lui, con le braccia incrociate e occhi furenti.
-Joseph Adam Jonas! Ho sentito tutto!-
Joe si alzò lentamente, deglutendo.
-Proprio tutto?-
-Tutto-
-Ci voleva una scusa! E io ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente-
-Cioè che io e te stiamo insieme?!-
-No, ho detto solo che ci stavamo arrivando-
-E cambia molto!-
Jen lo prese per la maglia del pigiama.
-Jen, stai calma. Pensa che lo abbiamo fatto per Nick-
Lei mollò la presa e si sedette sul letto.
Kevin e Danielle le cinsero le spalle, protettivi.
-Su, Jen. Lo sai che Joe è un idiota-
-Si, lo so...-
Joe le si inginocchiò davanti, mentre Frankie sgusciava da sotto il letto.
-Mi perdoni?-
-No-
-E se ti regalo un viaggio di due giorni?-
-Un viaggio per farti perdonare?-
-Non ti basta? Dimmi solo dove vuoi andare, con chi vuoi tu-
-Joe, non ti pare di esagerare un pochino...-
Jen lo guardò, gli occhi che le brillavano.
-Joe, sei un genio!-
Lo abbracciò, facendolo cadere sul pavimento.
-Davvero?-
-Si, io e Nick possiamo fare questo viaggio di due giorni, prima che me ne torni a casa!-
Prese a baciarlo tutto, come era solita fare quando era strafelice, e di certo Joe no la fermava.
Kevin li interruppe.
-Ok, ok... Ora basta, stop!-
Joe si tirò su, con ancora addosso Jen.
-D’accordo, i regali sono pronti e domani accompagni Jen a prenotare il viaggio-
-E userete la scusa di voler stare un po’ da soli- aggiunse Danielle.
Frankie sbadigliò, contagiando anche gli altri.
Kevin lo prese in braccio.
-Forse è meglio se andiamo a dormire, si è fatto tardi. Alla cena ci penserà la mamma-
Danielle si alzò con lui e facendo il minimo rumore possibile uscirono.
Jen si buttò sul letto, sospirando.
-Sono stanca morta!-
-Questa in teoria sarebbe la mia camera, sai?-
-Lo so, Joe, ma non ho la forza di andare nel mio letto-
Lui le si buttò di fianco e spense la luce.
-E allora dormi qui?-
Per tutta risposta lo abbracciò, sussurrando -Il mio fratellone!-
-E se Nick ci trova così domani mattina cosa può pensare?-
-Che sta notte ti è andata bene. E poi se dobbiamo fingere di stare insieme, facciamolo bene-
-Ok, ...amore-
Lei si staccò, fissandolo.
-Si, però non esageriamo, eh!-
Lui la riabbracciò.
-Tranquilla Fefè, non faccio come l’altra volta.-
-Sarà meglio...-
E con questa frase scivolarono nel mondo dei sogni.



Nick era steso sul letto, le braccia dietro la testa e lo sguardo assente. Non riusciva a dormire dopo quello che gli aveva detto Joe. “Ci stavo arrivando”. Ora si dava dello stupido per non aver capito prima. Jen piaceva a Joe e Joe piaceva a Jennifer, se prima pensava di avere qualche speranza con lei ora si sentiva una merda. Lui era innamorato di Jen, solo ora lo realizzava del tutto. Ma ora era troppo tardi per dirlo, anche se voleva urlarlo. Come si dice? Non si capisce di tenere a una cosa finché non la si perde? A lui era successo proprio questo. Non aveva capito finché non aveva visto Jennifer con suo fratello nel suo letto. Sospirò e si girò dall’altra parte. Doveva essere forte e fare finta di essere felice per Joe, doveva farlo per lui e per Jen.
 


 
Jen si svegliò e la prima cosa che vide fu il viso di Joe a pochi centimetri dal suo. Lo osservò. Era davvero bello. Sorrise. Si sentiva orgogliosa di avere un “fratello” così affascinante e tenero. Si pose la classica domanda che si faceva ogni volta che pensava ad un ragazzo. Non è che ti piace? Rispose sicura di no. Non le piaceva Joe come ragazzo, ma come amico era l’ideale, forse certe volte un po’ troppo spiritoso, ma andava bene. Si ripromise di trovargli una ragazza negli ultimi giorni che le rimanevano, un ragazzo così bello non poteva essere single.
-Joe, sveglia-
Lui si girò dall’altra parte, brontolando.
-Joseph! Svegliati!-
-No, ti prego, mamma, ancora una mezzoretta...-
-Ok, ma intanto vado a svegliare Nick-
-Come vuoi-
Jen uscì dalla camera di Joe, immediatamente un profumo di biscotti la invase. Il suo stomaco brontolò, probabilmente Denise aveva preparato la colazione. Si costrinse a percorrere il corridoio nella parte opposta al profumo e ad entrare nella camera di Nick. Era disteso a terra, a pancia in su e in mano un cuscino. Jen trattenne una risata e si accovacciò accanto a lui. Lo osservò come aveva fatto poco prima con Joe. Anche lui lo trovò bellissimo. I perfetti riccioli castani gli ricadevano delicatamente sulla fronte e l’espressione del viso era di una calma assoluta. Sembrava un angelo. Si fece la solita domanda e rimase scioccata nel scoprire di non sapere cosa rispondere. Nick era dolce, sensibile, simpatico, comprensivo, maturo e... attraente?! Scacciò quel pensiero dalla mente e lo scosse piano.
-Nick-
Al contrario del fratello questo aprì subito gli occhi.
-Buon giorno Jen-
Si stiracchiò con calma, ma poi scattò in piedi.
-Jen!-
Lei lo guardò allibita. -Che c’è?-
-Tu non dovresti svegliare Joe? Insomma...-
-Già fatto-
Lui la scrutò e poi aggiunse -Oh, bene. Allora scendiamo-
In cucina gli aspettava già tutta la famiglia, compreso Joe. Jen, come dai piani, gli corse incontro e lo baciò sulla guancia.
-Buon giorno-
Ovviamente Denise e Paul sapevano già tutto e non fecero una piega, anzi, avevano deciso di festeggiare il compleanno il giorno seguente,martedì, per permettere a Jen e a Nick di partire mercoledì e stare via fino a venerdì mattina.
Per tutta la durata della colazione Nick fece finta di essere felice per Joe e Jen e interessato. Quando Jen salì in camera per vestirsi si avvicinò a Joe.
-Allora! Come è andata alla fine?-
-Benissimo, direi-
-C’è stato anche qualche... -
-Bacio?-
-Si-
-Si, ovvio!-
-...ovvio-
A quella risposta Nick non era riuscito a trattenersi dal fare un’espressione amareggiata.
-Che c’è, Nick?-
-Nulla...-
In quel momento Jen scese e salutando tutti uscì.
-Joe, ti aspetto in macchina!-
-Arrivo!...Tesoro-
Si voltò verso Nick.
-Ne riparliamo quando torno-
Quando tutti e due se ne furono andati Nick sospirò, accasciandosi sulla sedia. Kevin lo vide e lo chiamò.
-Nick, ti posso parlare un attimo?-
Il fratellino gli si avvicinò.
-Che vuoi?-
-Ti piace Jen-
Nick spalancò gli occhi, sorpreso.
-No! Non è vero!-
-Non era una domanda, ma un’affermazione. Ti piace Jen-
-Kevin, non è affatto vero!-
-E allora perché ti agiti tanto?-
Nick non seppe cosa rispondere e alla fine si arrese e confessò tutto. Kevin, da parte sua non poteva fare niente se non consolarlo.
-Stai tranquillo e cerca di non pensarci-
-Ci provo, ma me li ritrovo tutto il giorno davanti-
-Lo so, è dura-
-Già. Credo che me ne resterò chiuso in camera per il resto della mia vita-
Kevin si alzò in piedi di scatto, cercando di reprimere una risata.
-Su, non fare il tragico-
-E’ facile per te!-
Kevin stava per scoppiare a ridere, così si voltò.
-Nick, mi sono appena ricordato che devo aiutare Frankie a fare i compiti!-
E corse di sopra, buttandosi su un letto e soffocando le risate nel cuscino, lasciando Nick allibito al piano inferiore.

Ringraziamenti
 

Ringrazio tutte lepersone che leggono questa ff e tutte le mie amiche, che mi sostengono e non aspettano altro che un nuovo capitolo.
Infine ringrazio le persone che hanno recensito.

PPsP Dalia: mi scuso per i diloghi, ancora, e spero che continuaerai a leggere e a recensire. Un bacio!
Gio_JBlover: spero che tu abbia letto anche il secondo e il terzo capitolo, anche se non hai recensito. Continua a leggere! XD Un bacio!

 

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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo ***


Angolo Autrice

In questo capitolo:
Joe incontra una strana ragazza, che non avrà importanza in futuro nella storia, ma serve per capire quanto Joe sia un cascamorto con le ragazze.
Jen rivela il suo talento e Nick, più o meno, è depresso, ma fa finta di nulla e cerca di non pensarci.
Buona lettura! Aspetto le recensioni numerose!

 
 Quinto Capitolo
 Nel frattempo Joe e Jen erano in auto diretti alla Agenzia di Viaggi più vicina. Purtroppo Joe aveva insistito per guidare. Ad ogni curva Jen si aggrappava al sedile con le unghie e chiudeva gli occhi, mentre lui sghignazzava a destra. Quando finalmente parcheggiarono poté tirare un sospiro di sollievo, terrorizzata.
-Su, Fefè, è stato così terribile?-
Per tutta risposta Jen gli rifilò una occhiata che stava per dire separliancoratiuccido.
-Ok, sto zitto-
-Ecco, bravo. E al ritorno guido io-
-No! La macchina è mia e guido io-
-Allora vado a piedi!-
-Fefè, non puoi, se no Nick penserà che non stiamo più insieme-
Sbuffò.
-Lo faccio solo per Nick, sia chiaro-
L’agenzia non era a Los Angeles, si trovava un po’ fuori dal mondo, isolata. Era anche abbastanza piccola, ma sembrava graziosa.
-Tu e gli altri venite sempre qui quando dovete prenotare un viaggio?-
-No, veramente è la prima volta che ci vengo-
-E allora come fai a conoscerla?-
-Ho trovato l’indirizzo su internet, questa notte-
-Questa notte?-
-Mentre tu dormivi tutta tranquilla, mia cara, il sottoscritto lavorava!-
Jen replicò, ma non poté fare a meno di ridere.
-Ah, certo! Joe il grande lavoratore!-
Entrarono.  Joe indossò degli occhiali e un cappello, come se non si vedesse lontano un miglio che lui era Joe Jonas.
All’interno non c’era nessuno. Ai lati della porta partivano degli scaffali che percorrevano tutte le pareti del negozio, pieni di riviste per i viaggi e di fotografie. In fondo, sulla sinistra, c’era un bancone in legno con diversi computer ultimo modello. Mentre Jen si guardava in torno Joe provò a chiamare.
-C’è nessuno?-
Nessuna risposta.
-Heey!-
Silenzio totale. Dato che non c’era anima viva si sedette alla scrivania e accese il monitor. La pagina si aprì sulla prenotazione viaggi.
-Jen, vieni. Qui ti chiede che tipo di viaggio vuoi fare!-
-Joe! Ma che fai! Non è roba tua. Aspettiamo che arrivi qualcuno.-
Lui non l’ascoltò e andò avanti.
-In comitiva o... di coppia?-
-Joe! Togliti di lì!-
Una voce alle spalle di Joe li fece sobbalzare.
-Cosa stai facendo?!-
Joe scattò immediatamente in piedi e si voltò trovandosi davanti una ragazza dalla chioma rosso fuoco e un viso perfettamente ovale. La carnagione candida faceva risaltare le labbra piene e rosse e degli occhi verde scuro lo scrutavano. Quella vista lo colpì in pieno come una botta in testa. Era la ragazza più sexy che avesse mai visto. Indossava dei pantaloni in pelle nera, attillatissimi, e un top, anche quello nero, che lasciava scoperto l’ombelico. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.
-Allora?!-
Il tono incazzato contrastava col suo aspetto sensuale e attraente. Joe non capiva perché una creatura così perfetta doveva esprimersi a quel modo. Ormai la sua mente non connetteva più, c’era solo la ragazza. Jen se ne accorse e rispose per lui.
-Ci scusi tanto, è solo che siamo entrati ed era vuoto, abbiamo provato a chiamare, ma...-
La ragazza le sorrise e rispose-Non ti preoccupare, fa niente- ma poi tornò a guardare Joe.
-Sai, carino, ti dovresti spostare-
Lui continuava a fissarla, con un sorriso da ebete. Alla fine si riscosse e scivolò a lato, scusandosi.
La ragazza si sedette alla postazione.
-Allora, cominciamo! Io mi chiamo Mary e vi farò da consulente per il viaggio. Ditemi, volete fare una bella vacanza romantica, vero? Magari in crociera...-
Alla parola vacanza romantica Joe replicò, troppo velocemente -No, noi non stiamo assieme! Cioè, lei è mia amica, ma non è la mia fidanzata, sono single-
Jen si coprì gli occhi con la mano, scuotendo la testa, mentre Mary lo fissò maliziosa.
-Oookey... Allora cosa volete fare?-
-Lei dovrebbe fare un viaggio di circa due giorni, partendo mercoledì mattina e tornando venerdì-
La ragazza non lo guardò minimamente e si voltò verso Jen, probabilmente ancora infastidita dal comportamento di Joe.
-Bene. Devi partire da sola?-
-No, con un amico. E’ una sorpresa per il suo compleanno-
-Ohh, ho capito... una sorpresa per un amico...-
-Solo un amico-
 -Certo! E dove lo volete fare questo viaggio?-
-Ehm...-
A quel punto intervenne Joe, emergendo dal suo stato di trance.
-Ah, no! Mi dispiace, Fefè, ma qui decido io! Così la sorpresa non sarà solo di Nick!-
-Cosa?! Ma tu sei matto! Mi vuoi far partire senza neanche dirmi per dove?-
-Esatto! Vi darò solo le informazioni necessarie prima di salire sull’aereo-
-No!-
-Si, invece-
E senza badare alle continue repliche agguantò Jen e se la mise in spalla, non con poca fatica, visto che quest’ultima si dimenava e replicava. La chiuse a chiave in macchina e rientrò nell’Agenzia, ridacchiando.
Mary lo guardò divertita.
-Lo sai che non sarebbe giusto, vero?-
-Si, ma tu non sai la storia complicata che c’è dietro. Praticamente per venire qui abbiamo dovuto inventare di stare insieme, mentendo a mio fratello, che sarebbe il festeggiato. Dovevi vedere come ci guardava, si vedeva lontano un miglio che era geloso. Sarebbero perfetti insieme, che male c’è se li do un aiutino?-
-Se la mettiamo così... Credo proprio che ci ringrazieranno!-
Joe sorrise.
-Ci?-
-Pensi che dopo quello che mi hai detto io ne stia fuori?-
-No, assolutamente-
-Bene, allora iniziamo!-
-Prima di cominciare ci vogliono le presentazioni, direi che io e te abbiamo incominciato col piede sbagliato-
-D’accordo, ma ti devi togliere gli occhiali e il cappello, così ti posso vedere in viso-
Quando se li levò Joe si aspettava almeno una reazione, invece Mary restò a guardarlo impassibile, come se avesse davanti un qualsiasi ragazzo.
-Ok, piacere, io sono Joseph Adam Jonas!-
Li tese la mano, che lei strinse.
-Piacere, Mary Lorth-
Lui la fissò, sbalordito nel capire che quella ragazza non sapesse chi fosse.
-Non sai davvero chi sono?-
-Dovrei?-
-Il nome Jonas Brothers non ti dice niente?-
-Ehm... Veramente no-
Joe era completamente fuori di se, non sapeva cosa dire, era abituato a essere rincorso per strada dalle ragazzine, a sentire urlare ti amo, ma non aveva incontrato nessuno che non li conoscesse.
-Io e i miei fratelli, Kevin e Nick, formiamo la band Jonas Brothers-
-Wow, ma siete molto famosi?-
Joe scoppiò a ridere, boccheggiando -Noooo, siamo... siamo solo su tutte le copertine dei giornali...-
Mary incrociò le braccia.
-Ahh, ho capito che sei! Quello di cui vanno pazze tutte le ragazzine come mia sorella! Certo! Scusa, ma in questo periodo non l’ascolto molto, sono stata impegnata con il mio ragazzo.-
Joe tornò serio.
-Ragazzo?-
-Sono fidanzata-
A Joe sembrò che il mondo li fosse caduto addosso tutto in una volta. Ma perché era così stupido?! Ovvio che una così fosse già impegnata.
-Bene, allora... lavoriamo-
 



 
 Jen era chiusa in auto, le braccia incrociate al petto e un cipiglio sul viso, abbastanza incazzata. Non solo Joe non gli aveva fatto decidere il viaggio, ma non voleva neppure rivelarglielo. Lei si era già organizzata tutto, sarebbero andati in Russia, a San Pietroburgo. Avrebbero visitato la città, si sarebbero rilassati tranquillamente come due amici e Nick sarebbe stato felice, invece Joe aveva mandato a monte tutti i suoi piani. Lo maledisse in dieci modi diversi, sperando che non li spedisse nei posti più strampalati del pianeta.
Cercò il proprio iPod nella borsa e si mise le cuffiette, facendo partire Lost, di Michael Bublè, e chiudendo gli occhi, per poi cadere in una sorta di dormiveglia.
 



Nick, dopo la strana chiacchierata col fratello maggiore, si barricò in camera propria, più demoralizzato di prima. Di solito Kevin gli dava dei buoni consigli e prendreva le cose molto sul serio, ma questa volta sembrava trovare la cosa molto divertente. Si buttò sul letto a peso morto, sbuffando. Stette per una mezzora buona a fissare il soffitto, poi non ce la fece più e scattò in piedi, frustato. “”Perché deve essere tutto così complicato nell’amore? Perché mi piace Jennifer?! Se solo me ne fossi reso conto prima, invece di cercare di auto convincermi che non fosse così! Sono un idiota!”” Tirò un calcio al letto.
Aveva bisogno di una bella doccia calmante. Quando uscì dalla propria stanza udì delle voci provenienti dal salotto. Erano Joe e Jen, probabilmente appena tornati.
-Dannazione!-
Ritornò dentro, non poteva sopportare la vista di Jen che... accarezzava e abbracciava...
Scosse la testa, incapace perfino di pensarlo. Si lasciò scivolare a terra, passandosi le mani tra i capelli, afflitto.
 



 
Per tutta la strada Jen non aveva fatto altro che tormentare Joe di domande, cercando di cavargli qualche indizio sul posto, ma lui niente. Non era mai stato così irremovibile in vita sua. Alla fine si era arresa e lo aveva preso in giro sulla ragazza dell’Agenzia.
-Era sexy quella, vero?-
-Oh, si, abbastanza-
Jen sorrise, maliziosa.
-Abbastanza?! Ancora un po’ e le saltavi addosso-
-Non è affatto vero!-
-No?-
-E poi è fidanzata-
-Meno male!-
Fu la volta di Joe a sorridere.
-Perché dici così Fefè? Sei gelosa, forse?-
-Ti piacerebbe. No, non sono gelosa, ma mi preoccupo per mio fratello, con una così puoi dire addio al tuo anello-
Joe l’abbracciò, tenendo il volante con una sola mano e facendo sbandare l’auto. Jen urlò terrorizzata.
-Joe! La strada!!-
Arrivarono a casa per le tre. Lungo la strada si erano fermanti da starbucks per mangiare qualcosa. Denise requisì Joe per interrogarlo sul futuro viaggio e Jen rimase sola. Andò un po’ in giro per la casa. Trovò Kevin con Danielle e non volle disturbarli. Frankie era andato a trovare la sorella di Miley, di cui non ricordava il nome, forse Noah o qualcosa di simile. Di Nick non c’era traccia, probabilmente era in camera sua, ma si era ripromessa di non parlarci fino alla mattina seguente, quindi si costrinse a non salire nel corridoio delle camere.
Quasi per caso incrociò un pianoforte, non che non l’avesse visto anche altre volte, ma questa volta era da sola. Si avvicinò, passandoci una mano sulla superficie bianca lucidata. Le sue dita indugiarono sui tasti. Ne premette alcuni. Non resistette e si sedette sul seggiolino, emozionata. Anche a casa aveva un pianoforte, ma era verticale, su quello a coda il suono era completamente diverso. Le sue dita accarezzarono i tasti, e poi... iniziarono a muoversi, seguendo la melodia ormai conosciuta.
Imagine. Adorava quella canzone, sembrava fatta apposta per lei. Iniziò a cantare, quasi sottovoce, per paura che qualcuno la sentisse.
Quando suonò l’ultima nota degli applausi alle sua spalle la fecero sussultare. Si girò trovandosi davanti Paul e Denise, Kevin e Danielle e Frankie e Joe. Arrossì abbassando lo sguardo.
-Grazie-
-Sei stata bravissima, non sapevamo che sapessi suonare e cantare così bene-
Era stato Paul a parlare.
-Grazie, tutto merito del mio vecchio insegnante-
Il suo sguardo volò a Kevin.
Frankie le si buttò in braccio, probabilmente era appena tornato.
-Sei stata super brava!-
Jen sorrise, come era tenero!
-D’accordo, se lo dici tu ci credo-
Una finta voce offesa le fece distogliere l’attenzione dai capelli di Frankie.
-E io? Non mi vuoi bene? Sei cattiva, adesso mi metto a piangere!-
Jen sorrise, allargando le braccia.
-Oh, povero piccolo! Vuoi anche tu un abbraccio dalla mamma?-
Joe l’abbracciò, sollevando sia lei che Frankie.
-La mia Fefè-
La stritolò in uno dei suoi mega abbracci.
-Abbraccio di gruppo!-
Si unì anche Kevin, seguito da Danielle, Paul e Denise. L’abbraccio si sciolse in fretta, mancava Nick e non era la stessa cosa se i Jonas non erano al completo. Denise, Paul e Danielle uscirono per andare a comprare gli ingredienti per il pranzo del giorno successivo, Frankie volle a tutti i costi andare con loro, perché l’antipasto voleva cucinarlo lui, tutto da solo.
Restarono Kevin, Joe e Jen, davanti all’ingresso, a fissarsi. Jen si dondolò sui talloni, imbarazzata.
-Che facciamo?-
Joe allargò le braccia.
-Io direi di andare a chiamare Nick nel frattempo, che ne dite?-
Jen corse di sopra felice, al diavolo la promessa!
Bussò violentemente alla porta.
-Nick! Posso entrare?-
-No-
Jen si bloccò di botto. Come no? Forse aveva sentito male.
-Come?-
-No-
-Perché?-
-Non sono presentabile-
-Ok, aspetto qua-
Dopo 10 minuti buoni finalmente la porta si spalancò ed emerse Nick. Jen rimase allibita. Aveva i capelli arruffati, la camicia stropicciata mezza fuori e mezza dentro i pantaloni, il viso stravolto e gli occhi gonfi e rossi.
-Che ti è successo?-
Lui fece un sorriso forzato.
-Nulla, perché?-
-Come perché? Non ti ho mai visto così-
-Sto benissimo, mai stato meglio!-
La voce era un po’troppo allegra.
-Ma hai pianto?-
-Io?! Pianto, ma che dici?-
-Hai preso l’insulina?-
Lui sorrise rassicurandola.
-Ma certo. Ormai ci sono abituato-
Jen decise di far cadere il discorso e lo trascinò in salotto, dove c’erano ancora gli altri che li aspettavano. Jen si sedette in braccio a Joe, tanto per non far sorgere dei sospetti.
-Oh, eccoti! Sentite, Joe ha avuto una grande idea-
Kevin si alzò e trascinando Joe e Nick per i rispettivi bracci si chiuse in cucina. Jen incrociò le braccia, sbuffando.
-Ehi! E io?! Ragazzi!-
Dopo un secondo uscirono. Jen li scrutò, sorridevano maliziosi.
-Perché fate così?-
La circondarono.
-Ragazzi, cosa volete farmi?-
Joe ghignò.
-Prendetela!-
Tutti si gettarono su di lei. Kevin se la mise in spalla e uscì in giardino, mentre Jen strillava e gli altri due ridevano.
-Kevin! Mettimi giù! Subito!-
-Come vuoi-
Il maggiore si avvicinò al bordo della piscina e la lasciò cadere in acqua, completamente vestita.
Jen riemerse, inzuppata.
-Adesso ve la faccio pagare!-
Iniziò a schizzarli dal bordo. Poi smise.
-Ok, mi arrendo, avete vinto!-
-Ecco, brava-
-Joe, tesoro, mi dai una mano a salire?-
E prima che gli altri due potessero fermarlo quest’ultimo aveva già afferrato la mano di Jen, che lo tirò in acqua. Alla fine si lanciarono dentro tutti e iniziarono a schizzarsi a vicenda. Sembravano dei bambini.
Per vendetta Jen cercò di “annegare” Kevin, ma gli altri due lo salvarono.
Alla fine, stremati, uscirono e si stesero sull’erba, al caldo sole della California, che finalmente, dopo giorni, si era deciso ad apparire. Ansimavano. Joe si mise seduto.
-Era da tanto che non mi divertivo così-
Nick: -Già-
Jen: -Da quando eravamo piccoli-
Kevin: -Da quando abbiamo lasciato Jen a Wycroft-
Jen lo abbracciò.
-Ma se non lo aveste fatto non sareste i Jonas Brothers-
Nick e Joe li circondarono. Ora si ch erano al completo, come una volta. Jen cercò di imprimere quel momento nella mente ed espandere tutti i sensi, per poterlo ricordare. Chiuse gli occhi e ispirò l’odore di Kevin, mentre con le dita poteva sentire la camicia bagnata di Joe e i riccioli di Nick le pizzicavano una guancia. Si sentiva felice.
-Vi voglio bene, tanto-
Joe si strofinò gli occhi.
-Adesso piango!-
Jen si staccò, ridendo, e quel magico momento finì.

 

Ringraziamenti

Ringrazio tutte le persone che leggono questa ff.
Le persone che l’hanno aggiunta nei Preferiti:

annaritaa86
bluettina96
PPsP Dalia
xitsbenny
Le persone che l’hanno aggiunta in quelle da Ricordare:
camy1994
PPsP Dalia
Le persone che l’hanno aggiunta in Seguite:
AundreaMalfoy
camy1994
Egg___s
PPsP Dalia
xitsbenny
Ed infine quelle fantastiche persone che hanno avuto la pazienza e la voglia di recensire:
carmen96:Ciao, e grazie per la recensione. Sono contenta che ti piaccia la mia ff, e sono dispiaciuta nel dirti che no, in questa storia non credo ci sarà un po’ di Jemi, ma non posso dirlo con sicurezza, non so neanche io cosa potrà produrre la mia mente bacata che ho per cervello. XD
 annaritaa86:sono felice che ti piace la mia ff! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo! =)
PPsP Dalia:Grazie! Non sai quanto mi faccia piacere la tua recensione. E non ti preoccupare se le prossime saranno in ritardo o in anticipo, tranquilla. E nessuna recensione potrà essere rompiballe. XD
 Egg___s:Tranquilla, sono felicissima che tu abbia recensito. Meglio in ritardo che mai. XD
Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo. Un bacio. =)

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo ***


Angolo Autrice

In questo capitolo ho complicato un po’ la faccenda, era troppo semplice la storia.
Jen e Nick partivano per il loro viaggio, si dichiaravano, si mettevano insieme e vivevano felici e contenti.
Troppo scontato! XD
Buona lettura e recensite!

 
Sesto Capitolo
La mattina dopo c’era un sole che spaccava le pietre, ma si stava bene, un bel venticello fresco muoveva le foglie degli alberi. Jen si alzò tutta eccitata per il grande evento, finalmente avrebbe detto a Nick della sorpresa! Guardò di sfuggita l’orologio. Erano le 8:00. Ci voleva ancora un’ora prima che la famiglia Jonas si svegliasse, ma lei aveva puntato l’allarme apposta. Voleva essere la prima a dare il buon giorno a Nick. Indossò dei pantaloncini estivi, una canottiera azzurra e si precipitò in corridoio. Sgattaiolò furtiva in camera di Mr. President, ridacchiando.
Nick dormiva apparentemente tranquillo, ma appena Jen salì sul letto si svegliò di soprassalto.
-Jen! Che fai già sveglia, è presto!-
Lei lo abbracciò.
-Buon giorno e... Buon compleanno!-
Nick sorrise confuso.
-Grazie... Anche se in teoria sarebbe domani-
Jen rise.
-Lo sai che sei buffo appena sveglio?-
-Ma davvero?!-
Nick le solleticò un fianco, sapeva che quello era il suo punto debole. Infatti lei rise e si piegò in due.
-No! Il solletico no!-
Lei glielo fece sotto la pianta del piede. A quel punto fu lui a ridere. Si rotolarono sul letto, ridendo e stuzzicandosi  a vicenda. Alla fine caddero sul morbido tappeto bianco, con le lacrime agli occhi e ansimando. Nick tornò serio, ricordandosi che quella che aveva accanto non era più la SUA Jen, ma la ragazza di suo fratello. Non poté fare a meno di chiedere -Allora, come va tra te e Joe?-
Jen scoppiò a ridere anche più di prima.
-Cosa c’è di tanto divertente?-
Lui la guardava perplesso.
-Io e Joe...- si interruppe per riprendere fiato -Io e Joe non stiamo insieme-
Nick sgranò gli occhi.
-Scusa?-
-Io / e / Joe / NON / stiamo / insieme-
-In che senso?-
Jen gli si avvicinò, ridendo.
-E’ così difficile da capire?-
-Ma tutti quei gesti e il resto... Joe mi aveva detto che vi eravate baciati!-
Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli. Lei sorrise.
-Finzioni-
-E perché?!-
-Ti ricordi la sera che ci hai beccati in camera di Danger?-
-Si-
-Kevin e Danielle erano nell’armadio e Frankie sotto il letto. Per noi due ci serviva una copertura decente che non ti facesse sospettare nulla sul tuo compleanno-
-Il mio compleanno?-
-Era una riunione per decidere cosa regalarti-
-…-
Nick si alzò in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, cercando di non sorridere troppo.
-Avete fatto tutto questo per me?-
-Esatto!-
Jen si alzò a sua volta e lo blocco stampandogli un enorme bacio sulla guancia, talmente dolce che il viso di Nick era rovente.
-Ti aspetto giù per la colazione insieme agli altri!-
Uscì saltellando come niente fosse, chiudendo la porta.
Nick rimase imbambolato a fissare un punto davanti a se. Quando concretizzò le migliaia di informazioni che aveva ricevuto si butto sul letto e soffocò una risata nel cuscino. Sprizzava gioia da tutti i pori e si sentiva pieno di vita come non lo era da troppo tempo. Si fiondò in bagno per fare una doccia veloce, poi tornò in camera. Spalancò l’armadio e scelse i suoi jeans preferiti, una maglia bianca con collo a V a cui sovrappose una camicia a quadri rosso scuro, che lasciò aperta.
Si catapultò in cucina dove trovò la famiglia Jonas al completo, che lo aspettava per fare colazione.
Gli batterono le mani e ricevette varie pacche sulle spalle. Tutto era come al solito, ma si sentiva che nell’aria c’era qualcosa in arrivo. (MB: e non parlo solo dei regali…)

 


 
Jen era in giardino a giocare con Elvis e Frankie quando vide arrivare di corsa Joe col telefono in mano. Aveva il viso preoccupato e un’espressione stravolta.
-Joe, che succede?-
Lui gli porse il telefono scuotendo la testa.
-Pronto?-
Una voce, che non sentiva da troppo tempo, le rispose dall’altro capo della cornetta.
-Jennifer?-
-Jack!! Oh Santo Cielo! Ciao! Dove sei?!-
-Jen, ascolta. E’ successa una cosa alla mamma, sono all’ospedale-
Dal volto di Jen sparì il sorriso.
-Come sta la mamma?! Che le è successo?!-
-C’è stato un incidente, un brutto incidente. Aveva bevuto e...-
La voce del fratello si spense mentre Jen stava già pensando al peggio. La mamma era all’ospedale, la mamma aveva bevuto, la mamma aveva fatto un incidente. Riprese a parlare con voce ferma.
-Jack. Come sta mamma?-
-…-
-Jack! Dio! Vuoi rispondere!-
“E’ in terapia intensiva, i medici non sanno se ce la farà a superare la notte”
Grosse lacrime iniziarono a rigare le guance di Jen, anche se non sbatteva le palpebre. Era incapace di muoversi. Parlo con voce rotta dal pianto.
-Jack, aspettami, arrivo subito. Prendo il primo aereo e sono lì-
Riattaccò prima di aspettare una risposta.
Mollò il telefono in mano a Joe che la osservava angosciato e corse in casa, su per le scale. Si precipitò in camera sua e spalancò l’armadio. Prese le valigie e ci scaraventò dentro tutto quello che le capitava, con rabbia e disperazione.
-Dannazione!-
Denise comparve sulla soglia.
-Jen, tesoro...-
-Lo so!-
-Se posso fare qualcosa...-
-Si, puoi dire a Big Rob di accompagnarmi all’aeroporto?!-
-Certo, cara-
Finito di fare le valigie corse a rotta di collo giù per le scale e si fiondò fuori.
Quasi si lanciò in macchina, finendo addosso a Nick.
-Parti!-
La macchina sgommò all’istante, mentre Jen concretizzava i fatti e si calmava.
-Nick! Che ci fai qui!-
-Vengo con te-
-No!-
-Si, invece. Non ti faccio partire da sola in questo stato.-
-Cosa credi, che sia una bambina!? Non ho bisogno della babysitter! -
Lui la guardò, un po’ meno sicuro e deluso dalla sua reazione.
-No, e che...-
Non ebbe il tempo di finire che lei gli si buttò sopra, aggrappandosi alla camicia e piangendo a dirotto, emettendo qualche parola qua e la, soffocata dai singhiozzi.
-Scusa... Non volevo risponderti così...-
Lui la strinse a se, protettivo.
 -Shh, tranquilla... Va tutto bene...-
-E’ colpa mia... Lo sapevo che non dovevo lasciarla sola...-
-No, non è vero, non è colpa tua e lo sai meglio di me-
Jen si calmò, prima di stendersi sulle gambe di Nick, sospirando. Lui avvampò, ma per sua fortuna lei non lo stava guardando.
-Non pensavo di stare male. Tutte le volte che tornava a casa sbronza portandosi dietro un motociclista strafatto, ogni volta che mi insultava, le auguravo di morire... L’ho odiata. E ora che sta succedendo davvero non so come sentirmi, da una parte sono disperata, dall’altra... Forse è meglio così-
Voltò la testa verso Nick, con gli occhi chiusi, sospirando. Calò un silenzio profondo, ma non di quelli in cui ti senti in imbarazzo perché non sai cosa dire, di quei silenzi tranquilli e dolci.
Dopo dieci minuti parlò, quasi sussurrando.
-Nick?-
-Si?-
-Ti voglio bene-
-Lo so, Jen, anch’io-
-No, intendo bene sul serio-
Nick era rimase zitto, sbalordito.
-Sei il mio migliore amico e se non ci fossi tu non saprei davvero cosa fare-
Lui sorrise tristemente. Per un attimo si era illuso che anche Jen... Scosse la testa e in quel momento comprese che tra loro non ci sarebbe stato mai nulla di diverso dall’ amicizia.
Le accarezzò la schiena.
-Lo so...-

 


 
Quando arrivarono all’ospedale un ragazzo dall’aspetto trasandato li corse in contro. Aveva la barba incolta e i capelli arruffati, e delle profonde occhiaie gli circondavano gli occhi.
Jen lo abbracciò.
-Jack... Da quanto tempo...-
Lui si staccò, sorridendo flebilmente.
-Troppo-
-Come sta la mamma?-
Il ragazzo abbassò lo sguardo.
-Jen… sta peggiorando, dicono che non ce la farà...-
Gli occhi di Jen si velarono, ma non pianse, era preparata a una notizia del genere, se l’aspettava. Sentì le braccia del fratello che la stringevano.
-Mi dispiace, Jen-
-Non è colpa tua-
-Si, invece. Non avrei dovuto lasciarvi sole per tutti questi anni, senza telefonarvi. E’ colpa mia se la mamma si è ridotta così-
-No, Jack-
In quel momento Jen si ricordò di Nick, che aveva osservato la scena da qualche metro indietro.
-Nick, vieni, ti ricordi di Jack, vero?-
-Come no!-
Si strinsero la mano. Jen guardò Nick.
-Potete aspettare qui, vorrei vederla da sola-
-Certo-
Jen si diresse verso la stanza di sua madre, mentre Nick e Jack si sistemavano sulle scomode sedie della sala d’aspetto, in silenzio.

 


 
Jen varcò la soglia lentamente. Sua madre era stesa sotto le lenzuola bianche, immobile. La testa completamente avvolta dalle bende e il viso sfigurato. Scosse la testa avvicinandosi. Quella non poteva essere sua madre, non doveva essere sua madre. La donna sollevò leggermente le palpebre gonfie.
-Jennifer...-
La sua voce era talmente bassa e roca che si percepiva a stento. Jen le strinse la mano.
-Mamma...-
-Ti sei divertita dai Jonas?-
-Mamma...-
-Nick è cresciuto?-
Grosse lacrime caddero sul letto. Jen non capiva il perché di tutte quelle domande senza importanza.
-Si, mamma-
-Non piangere, non sarai da sola. Quando me ne andrò ci sarà Jack. Lo sai? Abbiamo fatto pace...-
Jen singhiozzò.
-Mamma, non devi neanche pensarlo, tu non te ne andrai-
La donna chiuse gli occhi e sospirò piano.
-Jen, tesoro, lo so che non sono stata una buona madre, ma sappi che ti ho sempre voluto bene...-
Jen l’abbracciò piangendo.
-Shh, non devi dire così. Mi dispiace-
-Se ti dovessi sposare mi piacerebbe che fosse un bravo ragazzo, capito? Non come tuo padre...-
-Si, mamma... Tutto quello che vuoi-
Il petto della donna incominciò ad abbassarsi e ad alzarsi a scatti, mentre il respiro si faceva sempre più irregolare.
-Mamma! Che succede?!-
La mano della donna scivolò via dalla sua.
-Mamma!! Aiuto! Infermiera!!-
La macchina accanto al letto accelerò fino a creare un bit lungo. Jen si mise a singhiozzare, stringendo il corpo esamine della donna che per tutta la vita non aveva fatto altro che maledire e odiare.

 


 
Jack incominciò a parlare.
-Sono scappato di casa quando Jennifer aveva appena 10 anni. Volevo cercare mio padre, capisci?! Che idiota, ma in fondo ero solo un ragazzino, avevo 17 anni, più o meno la tua età. Sono stato uno sciocco ad abbandonarle. Poco dopo mia madre ha iniziato a bere, Jen mi raccontava che tornava a casa dal lavoro ubriaca. Anche sapendo questo non sono tornato a casa. Non ne avevo il coraggio. C’ero così vicino... Non sono stato un buon fratello-
-Ma ne è valsa la pena? L’hai trovato?-
-Oh, si. Il proprietario di una sala giochi a Las Vegas! E sai come l’ho trovato?! Circondato da puttane a riempirsi di alcol! Non è servito a nulla e ora non posso tornare indietro-
-Lei ti vuole bene-
-Non merito il suo affetto. In tutti questi anni non ho fatto altro che pensare a mio padre e a me stesso. E’ stata la vostra famiglia ad occuparsi di Jen-
-Se vostra madre... morirà, Jen sarà affidata a te, lo sai? Non è ancora maggiorenne, ha 16 anni-
-Si, ma non so se mi sento pronto, lei ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei, che la protegga, ha bisogno di una famiglia vera. Come posso essere la sua famiglia? Il mio lavoro non è dei migliori, faccio il barista in uno dei locali di Las Vegas, è così che ho trovato mio padre. Vivo in apparentino squallido e fatiscente, riesco a malapena a tirare avanti, come potrò occuparmi di lei?-
In quel momento sentirono Jen che gridava e delle infermiere che accorrevano. Si precipitarono nella stanza e la videro che piangeva abbracciando il corpo ormai senza vita della signora Calt. Jack rimase sulla porta, paralizzato, mentre Nick trascinava via Jen.
-E’ morta...-
Jen si staccò da Nick e abbracciò il fratello.
-Jack!-
-Forza, Jen...-
-Jack, voglio andare via da qui, da tutto questo...-
Jack volse lo sguardo verso la madre.
-Io devo rimanere, ho molte pratiche da compilare... per il tuo affidamento e poi voglio stare ancora un po’ qui... con lei...-
-Si, certo. In quale albergo alloggi?-
-Al Wycroft Hotel, ma vai a casa-
-No, non voglio-
Lo guardò a lungo e quello sguardo valeva più di mille parole.
-Certo. Ti affido a Nick-
-No, Nick deve tornare a casa sua, non può stare qui-
Nick la fece voltare verso di se.
-Non ci pensare neanche! Io resto qui, chiaro?-
-No, tu te ne devi tornare a casa tua, hai già fatto troppo per me e poi... oggi è sempre il tuo compleanno e per colpa mia è rovinato-
L’espressione di Nick si fece dura.
-Non dire scemenze. Sei la mia amica e io non ti lascio da sola finché la situazione non si è sistemata. Pensi che potrei tornarmene a casa come se nulla fosse, festeggiando?-
Jen scosse la testa.
-No, ma lo farai. Io che non voglio che tu resti, non ti voglio-
Nick sbarrò gli occhi.
-Tu non...- deglutì -Tu non mi vuoi?-
-No- Jen distolse lo sguardo -Non ho bisogno di te-
-Oh, allora è diverso... Capisco-
 Jen vide Nick voltargli le spalle, tra lo scioccato e l’arrabbiato. Continuò a fissarlo finché non scomparì dietro la porta della sala d’aspetto.
Sapeva benissimo che ci sarebbe stata male, ma doveva farlo, non poteva lasciare che i disastri della sua vita famigliare contagiassero quella perfetta di Nicholas. Lui era una star, che aveva amici e amiche star, viveva in una mega villa e andava a feste importanti. Lei ormai non aveva più una famiglia da tempo e adesso neanche una casa. Sapeva benissimo che non potevano essere amici sul serio, ma solo conoscenti.
Aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi, non poteva tenersi tutto dentro. Aveva bisogno di Annie, la persona che si avvicinava di più al personaggio “amica”. Dopo la partenza dei Jonas non aveva avuto nessun altro amico o amica, l’unica era Annie e in quel momento serviva disperatamente.

 
Ringraziamenti
Prima di partire con i ringraziamenti vorrei annunciare a tutte le lettrici di aspettare il prossimo capitolo prima di uccidermi.
Ringrazio tutte le persone che leggono questa ff.
Le persone che l’hanno aggiunta nei Preferiti:
annaritaa86
bluettina96
PPsP Dalia
xitsbenny
Le persone che l’hanno aggiunta in quelle da Ricordare:
camy1994
PPsP Dalia
Le persone che l’hanno aggiunta nelle Seguite:
AundreaMalfoy
camy1994
Egg___s
PPsP Dalia
xitsbenny
ost37
_Sunlight_
E rivolgo un sacco di grazie a tutte le persone che hanno recensito, non immaginate quanto mi faccia piacere.
 _Sunlight_: Wow, sono davvero felice che ti piaccia e lo so che questo capitolo non è il massimo, ma vedrai che il prossimo migliora. Continua a leggere e conto in una tua prossima recensione. =)
 PPsP Dalia: Grazie per recensiore ogni volta e per aver definito questo capitolo FANTASTIGLIOSO. XD Non credo che Mary si metta con Joe, penso invece che diventerà una specie di consulente di viaggi dei Jonas, ma chi lo sa? Mai dire mai!
 Egg___s: stai scrivendo da scuola?! Wow! Grazie per i complimenti, davvero. Si, Joe ci rimane male, ma vedrai che non li peserà più di tanto. Un bacio. =)

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo ***


Angolo Autrice

Scusate per il ritardo. In questi giorni sono stata molto impegnata con la scuola. XD
In questo capitolo entra un nuovo personaggio, Annie, che sarà fondamentale da qui poi.
Buona lettura e recensite!

Settimo Capitolo
 

Annie era la ragazza più strana e dolce che potesse esistere. Adorava i jeans e le felpe giganti. Ogni volta che la vedevi in giro portava un cappello diverso, ne possedeva a centinaia e di tutti i tipi. Non usava mai le borse, come fanno tutte le ragazze. Non amava truccarsi molto, solo un filo di matita e un po’ di mascara. Per scarpe indossava rigorosamente Converse, anche quelle strane, e non la vedevi mai con una gonna. I capelli erano nerissimi, con le treccine africane e le punte bianche. Era una ragazza solare e intelligente, sorrideva sempre ma nonostante questo non aveva nessuna amica tranne Jen, perché veniva considerata stravagante, diversa.
Quando Jen la chiamò disperata al cellulare Annie la passò subito a prendere per portarla a casa propria, in motorino. Appena si barricarono in camera Jen scoppiò in un pianto liberatorio e Annie aspettò che finisse, prima di fare domande.
-Jen?-
-Sto bene…-
-Cosa è successo, raccontami tutto-
E così Jen le raccontò tutto, fin dalla telefonata ricevuta da Nick, fin dalla morte della madre, fino a quando lo aveva cacciato dall’ospedale. Annie l’abbracciò.
-Oh, Jen...-
-L’ho fatto per lui, capisci...-
“-Lo so, ma hai sbagliato-
-No, non è vero...-
-Lo sai che non puoi stare per un attimo senza Jonas-
Jen sorrise flebilmente.
-Proprio tu lo dici, che non li sopporti-
-Non è esattamente corretto. Io non sopporto quello in mezzo, con la puzza sotto il naso e l’aria da “io sono il più figo del mondo!-
-Non insultare il mio Joe! E’ il mio fratellone! Anzi, era il mio fratellone…- il sorriso debole sorriso fatto nascere con tanta fatica scomparve immediatamente.
-Questa notte puoi dormire qui, se ti va-
-Grazie, avverto il mio vero fratello-
E così le due amiche dormirono insieme, anche se Jen sognò i suoi amati Jonas.
Sognò Kevin che le faceva una lezione di vita sui ragazzi, quando era piccola, perché aveva paura che potesse frequentare le persona sbagliate, cosa che avrebbe dovuto fare sua madre. La scena cambiò. C’era Joe che le consigliava quale vestito indossare per il suo primo appuntamento, di nascosto da “papà” Kevin, e poi la lanciava sul letto, massacrandola di cuscinate. E infine sognò Nick. Lei e Nick che giocavano con la palla sul vialetto di casa Jonas a Wycroft, quando erano piccoli. Lui che suonava al pianoforte solo per lei, il suo compleanno. Lui che la stringeva, lui che cantava, lui che sorrideva. Lei che lo baciava sulla guancia e per ultimo lui che la scrutava divertito, con quel mezzo sorriso che solo lui sapeva fare. Nel sonno una lacrima le rigò la guancia e poi si svegliò, piangendo.
 



 Nick era sull’aereo, diretto a Los Angeles, ripensava agli avvenimenti trascorsi. E’ possibile che una giornata inizi bene e finisca male? Quella mattina, quando Jen l’aveva baciato, si era sentito in paradiso. Poi Joe gli aveva raccontato della madre di Jen ed era corso in macchina per partire con lei. L’aveva ascoltata, l’aveva rassicurata e confortata e cosa riceveva in cambio?! Veniva cacciato e mandato via.
“”Ovvio! Ora che la situazione si è stabilizzata, ora che è al sicuro col fratello, io non le servo più. Mi ha solo usato e io mi sono fatto incastrare come uno sciocco””
Mandò un messaggio a Joe.
/Joe, sto tornando/
/E Fefè? E’ li con te? Cm sta sua madre?/
/Sua madre se n’è andata e no, lei non è qui con me/
/L’hai lasciata da sola?! Nick, se un idiota!/
/No, era con suo fratello e per la cronaca, è lei che mi ha cacciato/
/In ke senso ti ha cacciato?/
/Ha detto che non mi voleva/
/D’accordo, ne parliamo quando arrivi/ 
 



 Annie si prese cura di Jen per tutta la notte e per la maggior parte del giorno dopo. Sembrava che l’amica fosse caduta in uno stato di trance-depressione. Si riscuoteva solo quando le telefonava suo fratello. A fine giornata sarebbe venuto a prenderla per portarla con se a Las Vegas.
Annie non sopportava più di vedere Jen che si trascinava in giro per casa come uno zombie, così prese la decisione più ovvia: l’avrebbe trascinata fino a Los Angeles, non importava come, fino a casa Jonas, così poteva chiedere scusa a Nick e sarebbe tornato tutto normale.
Informò Jack della scelta, il quale ne fu entusiasta. Ora doveva fare la parte più difficile. Rubare il celluòare di Jen. Telefonare a Joe Jonas. Avvisarlo di venirle a prendere all’aeroporto.
Aspettò che Jen andasse a letto, dove passava la maggior parte della giornata, e poi le fregò il telefono dalla borsa. Cercò il numero del “deficiente”, come era solita chiamarlo lei, nella rubrica, e chiamò.
-Pronto?-
-Ciao. Sei Joe Jonas?-
-Chi parla? Come hai fatto ad avere il mio numero?-
-Stai zitto ed ascolta. Sono un’amica di Jennifer Calt e sto chiamando dal suo cellulare-
Dall’altra parte Joe controllò il numero sul display. Era vero.
-Come sta la mia Fefè?! Nick è uno schifo, praticamente sta tutto il giorno a letto, pensa che se lo sia meritato dopo che gli ho detto della sorpresa che Jen gli aveva fatto. All’inizio era arrabbiato, ora è solo disperato-
-Anche Jen è depressa. Infatti mi è venuta un’idea geniale-
-Che idea?-
-Mi devi aiutare-
-Ok, se serve a quei due...-
- Io porterò lì Jennifer. Tu devi ci devi venire a prendere all’aeroporto, ma non devi dire nulla a nessuno, chiaro?-
-D’accordo, ma neanche a Kevin?-
-No, a nessuno-
-Ok-
-Giura!-
-Lo giuro, lo giuro-
-Bene, e preparare la camera degli ospiti, tutto chiaro?-
-Ok-
-Bene, ci vediamo tra... qualche ora-
-Aspet...-
Annie non gli diede neanche il tempo di finire la frase che chiuse la chiamata, sorridendo soddisfatta. Se i piani andavano come previsto con un po’ di fortuna la camera degli ospiti l’avrebbe utilizzata solo lei...

 


 Joe si sentì sbattere il telefono in faccia. Rimise il cellulare in tasca e sbuffò. “”Chi si credeva quella tizia lì?! Nessuno, e dico nessuno, da ordini a Joe Jonas”” Dalla cucina una frase fin troppo conosciuta in quelle ultime ore lo raggiunse.
-Joseph! Vai a vedere come sta Nick e convincilo a prendere almeno i regali!-
Sospirò, dirigendosi con passo strascicato al primo piano, verso la “tana” del fratello.
-Si, mamma-
“”Tutti tranne sua madre””
Da quando era tornato dal New Jersey si era barricato in camera e si rifiutava di uscire. Joe gli aveva parlato della sorpresa che aveva ideato Fefè e da quel momento aveva rifiutato qualsiasi regalo gli davano. Non usciva da la dentro da più di 24h e la cosa si stava facendo preoccupante.  
Spalancò la porta senza neanche bussare e rimase paralizzato alla vista della scena che si trovò davanti. Nick era seduto a terra con la schiena appoggiata al letto e la testa ciondolante, lo sguardo fisso davanti a se, assente. I capelli erano spettinati al massimo, con il ciuffo che li ricadeva sulla fronte pallida e sudata. Era il ritratto della disperazione. Faceva impressione con gli occhi gonfi e rossi e le profonde occhiaie che li circondavano. Respirava affannosamente.
A Joe balenò un pensiero poco rassicurante. Non aveva mai visto suo fratello messo così male, troppo male perché fosse solo una semplice delusione d’amore.
Gli si avvicinò in fretta e lo scosse, preoccupato.
-Nick!-
Lui lo guardò con sguardo spento.
-Joe...-
-Nick! Hai preso l’insulina?! Nick!-
Il fratello socchiuse gli occhi e svenne.
Joe fu preso dal panico vedendo il fratello afflosciarsi a terra.
-Nick! Aiuto!-
Svelto lo sollevò e corse di sotto, sistemandolo sul divano. Si precipitò di nuovo di sopra, in bagno, dove tenevano l’insulina. Sentendo sua madre urlare fece cadere la metà delle boccette, ancora più agitato. Finalmente trovò quella che cercava e tornò da Nick, con il cuore che batteva a mille e il fiato corto. Trovò sua madre che stringeva la mano di Nick e telefonava al dottore, gli occhi pieni di lacrime. Girò il braccio del fratello e, cercando di mantenere la mano ferma, gli iniettò l’insulina.
-Nick, tranquillo, starai presto bene...-
Ma non successe nulla. Stava ancora male e Joe era sempre più disperato. Si accasciò sul tappeto, accanto al divano, scoppiando a piangere e nascondendo il viso tra le mani. Poi si calmò e osservò il fratello.
Il respiro era tornato regolare e le guance avevano un bel colorito roseo. Sua madre lo abbracciò, piangendo.
-Nick! Tesoro mio! Stai bene?!-
Nick sorrise debolmente.
-Mamma, mi strozzi...-
Denise si staccò subito, mormorando qualche scusa e accarezzandogli il viso. In quel momento suonarono alla porta ed andò ad aprire, lasciando soli i due fratelli.
-Joe, grazie, mi dispiace dav…-
Joe non gli diede il tempo di continuare e lo abbracciò, stringendolo forte e ricominciando a piangere.
-Non fare MAI più una cosa del genere, mi hai capito?-
-Joe, cosa fai? Sembri la mamma...-
Si guardarono negli occhi.
-Ti volevi suicidare!-
-Ma cosa dici?!-
-Non è così?-
-Non mi volevo suicidare! Ero talmente depresso che ho dimenticato di prendere l’insulina, ma non l’ho fatto di proposito-
-Oh...-
-Hai pensato seriamente che mi volessi suicidare?-
-Si-
In quel momento entrò nella stanza il dottore, seguito a ruota da Denise.
-Allora, giovanotto! Come si sente?-
-Molto debole, ma per il resto sto bene-
-Deve ringraziare suo fratello, sa?-
-Si-
Dopo una serie di controlli specifici gli raccomandò riposo assoluto almeno per tutto il giorno. Lo spostarono a letto, mentre Denise preparava una tisana rilassante alle erbe.
Nel frattempo Joe uscì, prendendo le chiavi della propria auto. Meglio passare inosservati all’aeroporto quando si è senza guardia del corpo.


Ringraziamenti

Ringrazio tutte le persone che leggono questa ff.
Le persone che l’hanno aggiunta nei Preferiti:

annaritaa86
 bluettina96
demimylove
PPsP Dalia
xitsbenny
 _Rose_Garden_

Le persone che l’hanno aggiunta in quelle da Ricordare:

camyenick4ever
PPsP Dalia

Le persone che l’hanno aggiunta nelle Seguite:

AundreaMalfoy
Egg___s
camyenick4ever
PPsP Dalia
xitsbenny
ost37
_Sunlight_
102luna
morettinahouse96

E infine tutte le 4 persone che l’hanno recensita. Una GRAZIE enorme. Speravo di ricevere una recensione anche da latre 2 persone, ma forse non hanno avuto tempo. Lo so che la mia storia non è un granché, ma io ci tengo moltissimo a ricevere un commento. Recensite.
 liz14: Lo so, è triste, ma migliorerà, non sai quanto…=)
Hai colto nel segno. Jen è proprio come l’hai descritta. Non me ne rendevo conto nemmeno io finchè non l’ho letto. XD
Non ho ancora deciso se sarà Nick o il fratello… vedremo…
Grazie per i complimenti, davvero. Spero che continuerai a leggere e recensire la mia ff. Un bacio, Ila.
 _Sunlight_: Grazie per i complementi e si, le cose miglioreranno, ma dipende dal punto di vista… Spero che continuerai a leggere e recensire la mia ff. Baci, Ila.
DalamarF16: Davvero? Sei riuscita a leggere la mia ff senza vomitare? WOW! XD Apparte gli scherzi, grazie per i complimenti. =) Continua a leggere e a recensire. Un abbraccio, Ila.
Haunted__: sono i migliori complimenti che io abbia mai ricevuto, veramente. Grazie! E spero che leggerai anche il prossimo capitolo. Un abbraccio, Ila.

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo ***


 Angolo Autrice
 

Lo so che questo capitolo è un po’ corto, ma vi prometto che il prossimo sarà migliore.
So anche che la mia storia fa pena confronto ad altre, ma non sapete quanto mi fareste felice se lasciaste anche una piccola recensione.
Buona Lettura!

Capitolo 8

Jen era completamente sotterrata dalle coperte del suo letto, si vedeva solo la leggera frangia che le copriva la fronte. Si sentiva come se una mandria di buoi l’avesse calpestata. Non mangiava, non parlava, non usciva dalla camera se non costretta. Non era solo per Nick, anche se lui era il motivo principale. Era tutto l’insieme di cose negative piombatigli addosso in due giorni. Prima la morte della madre, poi la decisione di non vedere più Nicholas ne nessun altro dei Jonas ed infine il futuro trasloco dalla sua vecchia casa nell’appartamentino a Las Vegas di suo fratello. Al solo pensiero di quello che l’aspettava quella sera. Era stata così male solo due volte nella sua vita: quando Jack era scappato di casa e quando i Jonas si erano trasferiti a L.A. Si era sentita sola, come ora, anche se sapeva benissimo che c’erano Jack ed Annie.
In quel momento nella stanza fece irruzione una furia con treccine che spalancò la finestra, facendo entrare il sole e l’aria fredda.
-Che fai!?-
-Forza! E’ ora di alzarsi!-
-Uhmmm...-
Annie le tirò via le coperte, lasciandola in mezzo alla corrente gelida.
-Niente mugugni, si parte!-
Jen controllò l’orologio.
-Sono appena le 15! Mancano ancora 6 ore prima che Jack arrivi a prendermi!-
-Non parlo di Jack, tu non parti più per Las Vegas, si va a Los Angeles!-
Jen scattò in piedi.
-No! Non ci pensare nemmeno lontanamente!-
Annie la guardò beffarda.
-Invece si, mia cara!-
-No, io non mi muovo da qui, chiaro?-
E detto questo si ributtò sul letto, facendolo cigolare.
-Ma hanno già preparato tutto e ti vengono a prendere all’aeroporto...-
-E come fanno a saperlo, scusa?-
-Ho chiamato il deficiente!-
Jen si ritirò su di colpo, leggermente fuori di se.
-Tu hai fatto cosa?!-
-Ho chiamato il tuo caro Joe e gli ho detto di venirci a prendere in aeroporto-
-Stai scherzando, vero?-
-Usando il tuo cellulare-
-Hai rubato il mio cell?-
-Esattamente!-
-Tu sei pazza!-
-E’ un si?-
-Scordatelo! Io parto per Las Vegas questa sera, chiuso-
-E allora fai come vuoi! Resta qui a crogiolarti nella disperazione, senza mangiare e bere, rinchiuditi in questa camera! Mi sembra un’ottima trovata! E poi cosa farai?! Continuerai a trascinarti avanti per tutta la vita fingendo che le altre persone non esistano?-
-I Jonas non ci sono più e io mi trasferisco e non li sentirò mai più-
-E a me non pensi, vero? Per te esistono solo i tuoi adorati Jonas! E io? Non credi che rimarrò sola come quando mi hai conosciuta?! Tu te ne vai in qualsiasi caso, e io?! Tu sei l’unica persona che ho! Vivo da sola mantenendomi con un misero stipendio in un negozio di abbigliamenti maschili! Ti sembra una bella vita?! Eppure non mi rinchiudo in camera, sarebbe tutto troppo facile e la vita, se non l’hai ancora capito, non lo è!-
Saranno state le parole di Annie o la tentazione troppo forte di farsi perdonare da Nick, fatto sta che Jennifer si alzò e iniziò a preparare la valigia, in silenzio, evitando di guardare negli occhi l’amica che intanto aveva proclamato vittoria come se non fosse successo nulla, ridendo. Annie era fatta così, quando si arrabbiava perdonava subito le persone e cancellava il fatto dalla memoria.

 
 



 
Joe era nel terminal dell’aeroporto, come due settimane prima, solo che questa volta era solo ad aspettare l’arrivo di Fefè. Finalmente la scorse, in mezzo alla folla, accompagnata da un’altra ragazza dall’aspetto strano. Probabilmente era quella tizia che gli aveva telefonato.
-Fefè!-
Quando la ragazza lo vide gli si buttò tra le braccia, ricoprendolo di baci.
Lui la sollevò da terra facendola dondolare.
 -La mia sorellina preferita!-
Una voce disgustata li interruppe.
-Credo che vomiterò, se non la finite-
Jen trascinò Annie davanti a Joe.
-Joseph, questa è la mia amica: Annie Jones!-
Annie strinse riluttante la mano di Joe, che la scrutava intensamente.
-Tranquilla, noi ci conosciamo già, più o meno-
Joe sorrise, facendo segno a Jen di andare.
-Infatti. E ora Jen ci farà il piacere di andare in macchina, vero?-
Annie sorrise a sua volta, con sguardo complice.
-Infatti-
Jen passò lo sguardo da Joe a Jen e di nuovo da Jen a Joe.
-No! Perché?!-
-Perché i grandi devono discutere, quindi fai la brava sorellina e aspettaci in auto, capito?-
-Perché?-
-Ti raggiungiamo tra poco-
Jen si avviò restia fuori dal terminal con sguardo basso, lasciandoli soli.
Annie fu la prima a parlare.
-Allora, non l’hai detto a nessuno, vero?-
-Nessuno, giuro-
-Bene-
-Ma... ci sarebbe un piccolo problema-
-Quale problema?!-
-Ecco...-
-Avanti!-
-Nick ha... si è scordato di prendere l’insulina ed ha quasi rischiato di entrare in coma diabetico”
-Cosa?!-
-Si-
-Ha tentato di suicidarsi?!-
-Anch’io l’ho pensato, ma a quanto pare non è così-
-Ok, ma adesso dov’è?-
-A casa, ora sta bene, ma deve riposare-
Annie si tranquillizzò, più preoccupata per il piano che per Nick.
-Oh, beh... E io che avevo in mente di mandare Jen a dormire con lui-
-Ohhh, furba-
-Non è che non la voglio, è solo che quando si agita tira dei calci pazzeschi!-
-Se vuoi puoi dormire da me-
Annie lo fissò e Joe arrossì terribilmente.
-Ehm, non intendevo quello, io...-
-Sia chiaro, i nostri rapporti sono e resteranno “lavorativi”, ok?-
-Si, ma io intendevo solamente di dormire nella mia camera, non nel letto con me-
-Ho capito... Jonas-
-Bene, allora andiamo... Jones-
Si diressero tutti e due verso l’auto, a testa alta, troppo orgogliosi per ridere della situazione.


Ringraziamenti
Ringrazio tutte le persone che leggono questa ff.
Le persone che l’hanno aggiunta nei Preferiti:

 

annaritaa86
 bluettina96
demimylove
Giu24
inseparable
liz14
lovebug
PPsP Dalia
xitsbenny
 _Rose_Garden_

Le persone che l’hanno aggiunta in quelle da Ricordare:
 

camyenick4ever
PPsP Dalia

Le persone che l’hanno aggiunta nelle Seguite:
 

AundreaMalfoy
Egg___s
camyenick4ever
DalamarF16
liz14
ost37
thatsmari
PPsP Dalia
xitsbenny
ost37
_Sunlight_
102luna
morettinahouse96

 

E infine le 5 persone che l’hanno recensita. Una abbraccio enorme.
_Sunlight_:ripeterti troppo? Figurati! Da me sia i complimenti sia le critiche sono sempre ben accetti. XD
Tranquilla, credo che a Nick non capiterà più. =)
Un bacio, Ila.
DalamarF16:Lo so, ma puoi stare tranquilla, a Nick non succederà più nulla di male. (Riguardo alla salute) XD
Spero che continuerai a seguire questa ff e a recensire.
Un abbraccio, Ila.
liz14:Ci hai azzeccato in pieno su Annie e Joe, anche se non so se diventeranno un vera e propria coppia. Forse resteranno amici. Sono accettati suggerimenti.
Grazie per i complimenti, davvero. :)
Un bacio, Ila.
thatsmari: sono felice che ti piaccia la mia ff! Diciamo che il primo approccio tra Annie e Joe non è dei migliori, ma si vedrà. Spero che continuerai a seguire questa ff e a recensire. =)
Un bacione, Ila.
demimylove:Già, se non ci fosse stato il nostro eroe…XD
Nei prossimi capitoli i battibecchi tra Annie e Joe diventeranno famosi. =)
Grazie per aver recensito e spero che continuerai a farlo.
Un bacio, Ila.

 

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Capitolo 9
*** Nono Capitolo ***


 Angolo Autrice

In questo capitolo succedono molte cose, ma si sicuro una è molto importante. XD
Voglio precisare che se ci sono dubbi o curiosità sulla “relazione” tra Joe e Jen da piccoli chiedete pure.
Buona lettura!

Nono Capitolo

Arrivati a casa Jonas presentarono Annie, che era rimasta estasiata dalle dimensioni colossali del posto. A differenza di come si era comportata con Joe, a Kevin rivolse un sorriso dolce e strinse calorosamente la mano a tutti. Jen si avvicinò al mezzano, sussurrando.
-Lui è l’unico che gli stia simpatico-
-Dille che è già impegnato-
Lei gli tirò una gomitata al fianco.
-Joe! Lo sa benissimo. Anzi, pensa che Kevin e Danielle siano una bella coppia e spera che avranno presto un bambino-
-Oh, allora è tutto a posto-
Finito gli abbracci, tra i quali Denise versò qualche lacrima, venne il momento più importante. Dovevano rivelare a Jen cosa era successo a Nicholas.
Fu Paul a parlare.
-Jennifer, probabilmente ti starai chiedendo dove sia Nick-
-Si, ma non sono stupita poi più di tanto che non ci sia a salutarmi, me lo merito-
Abbassò lo sguardo.
-No, non è proprio per quello...-
Intervenne Kevin.
-Ecco... diciamo che non sta molto bene...-
Jen sollevò subito il mento preoccupata.
-In che senso?-
Intervenne Joe.
-E’ quasi entrato in coma diabetico perché ha tentato... si è scordato di prendere l’insulina-
Jen sbarrò gli occhi e in quel momento la sua mente focalizzò un solo pensiero.
-Dov’è?!!-
-In camera-
Non perse tempo e corse direttamente di sopra, con il cuore che le batteva a mille e il panico che le cresceva dentro.

 


 
Nick era seduto sotto le coperte, le spalle appoggiate allo schienale del letto con in braccio la sua chitarra preferita, strimpellando qualche nota e pensando a quanto era stato idiota da essersi dimenticato di prendere l’insulina. “”Forse ero talmente depresso che inconsciamente volevo morire””
Ma se moriva non avrebbe più avuto nessuna possibilità di scusarsi con Jen. Già, Jen! Nella mente gli scorsero varie immagini. I suoi capelli profumati, la sua pelle di pesca, il suo sorriso ed infine i suoi occhi, un abisso di emozioni immerse nel miele.
Sorrise tra se e se.
“”Un abisso di emozioni immerse nel miele? Potrei scriverci sopra una nuova canzone!””
Si alzò per prendere dei fogli e in quell’istante udì qualcuno salire di corsa la scale. Si ributtò sotto le coperte.

 


 
Jen sbatté violentemente la porta ed entrò nella stanza correndo. Si guardò in torno finché non vide Nick che la scrutava sorpreso. “”Sta bene! Mio Dio, sta bene!””
Non riusciva a produrre pensieri logici e in quel momento fece la cosa che avrebbe fatto chiunque altro dopo aver constatato che la persona che ami è sana e salva dopo che ha rischiato di morire. Gli saltò addosso premendo fortemente le proprie labbra con le sue, ma poi il cervello gli ritornò in funzione e si staccò di colpo, scattando in piedi con espressione dapprima colpevole, poi sempre più arrabbiata.
-Tu!-
Gli puntò l’indice contro.
-Come hai potuto anche solo pensare di suicidarti?! Me lo spieghi?! Sei un’idiota, un deficiente,uno scemo,  un senza cervello!-
Iniziò a camminare per la stanza avanti e indietro, urlando qualsiasi insulto accettabile le venisse in mente.
Nick la osservava, senza aver ancora proferito parola da quando era entrata. Senza poter proferire parola. Praticamente non era in grado ne di parlare ne di pensare, dal momento che la persona che lo faceva andare fuori di testa lo aveva appena baciato, per poi fare come se nulla fosse e insultarlo. Cos’è che stava dicendo? Non lo capiva nemmeno.
-...sei...sei-
Lui si alzò, mettendosi ben in vista e sorridendo.
-Jen-
Lei si bloccò e lo fisso.
-Sto bene, non mi è successo nulla e non mi volevo suicidare, ok?-
Jen in quel momento si rese pienamente conto di quello che aveva fatto e si portò le mani alla bocca, indietreggiando.
-Oh Mio Dio-
Nick la guardò interrogativo.
-Che succede?-
-Io...io ti...-
-Tu mi hai baciato- concluse lui, con un tono divertito.
Lei chiuse gli occhi, visibilmente scossa.
-Scusa, scusa, scusa, scusa! Ti giuro che non volevo! E’che pensavo di...-
Dal volto di Nick sparì il sorriso.
-Non volevi?-
-No, lo giuro! E’ che... la mia mente pensava di averti perso e... quando ti ho visto lì... involontariamente...-
Nick cercò di nascondere la delusione mascherandola con una risata nervosa.
-Oh, capisco. E’ stato come con Joe quando ti ha baciata-
Jen fece un sorriso tirato.
Le ritornò alla mente la volta in cui Joe l’aveva baciata.
Flashback
Erano nella cucina di casa Jonas. Lei, Joe e Nick preparavano i biscotti con le gocce di cioccolato, i suoi preferiti. Jen faceva di tutto per attirare l’attenzione di Nick. Gli sfiorava la mano, si sistemava i capelli, sbatteva le ciglia, lo difendeva dalle battute di Joe… mentre lui la considerava, ma non nel modo che avrebbe voluto lei. Jen si era girata verso Joe, con gli occhi lucidi e sguardo implorante. Joe le sorrise e mandò il fratello a chiedere qualcosa alla mamma. Appena Nick era uscito dalla cucina era scoppiata in lacrime.
-Joe, è inutile!-
-No, non è vero…-
-Ti posso chiedere una cosa?-
-Ma certo, piccola-
-Credi che entro i quattordici anni riuscirò a baciare veramente un ragazzo?-
Joe sorrise e le si avvicinò. Vedendo quegli occhi pieni di paura e tristezza non resistette. Le sollevò il mento e la baciò, dolcemente. Poi si staccò e sorrise.
-Credo proprio di sì-
 In quel momento era entrato Nick ed era scoppiato a ridere vedendo Joe e Jen vicini.
-Non vi posso lasciare soli un attimo che ne approfittate subito?-
 
Jen tornò alla realtà e rispose tesa -Già... è stato proprio come con Joe... sicuro-
Nick capì che non avrebbe più potuto fare finta di nulla, ancora. Dove rivelare a Jen quello che provava, anche se poi lei non avrebbe più voluto parlargli o essere sua amica, anche se lei sarebbe scappata via. Non poteva continuare così. Rischiava d’impazzire.
-Jen, ti devo confessare una cosa-
Le si avvicinò.
Nel preciso istante in cui stava per aprire bocca la porta della stanza si spalancò ed irruppe Joe, facendoli sussultare e rovinando quel fatidico momento.
-Ho interrotto qual cosa?-
Nick prese un respiro profondo e si voltò, abbandonando ogni tentativo, per ora.
-No, figurati-
Jen uscì dalla stanza e si diresse di corsa giù, urlando a Nick che avrebbero parlato più tardi e lasciandoli soli.
Nick si mise le mani nei capelli, frustato, mentre Joe lo fissava curioso.
-Che hai?-
-Ma possibile che tu entri sempre nel momento sbagliato?! Sei un...sei un danno!-
Joe si portò le mani al petto con finta aria sbalordita.
-Io?! Da quando?!-
-Stavo per...-
Joe sorrise malizioso.
-Cosa è successo?-
Nick arrossì leggermente.
-Nu…nulla-
-Nicholas... cosa stavate facendo?-
-Ehm...niente-
-Rispondi, o comunque lo verrò a sapere da Jen-
Nick incominciò a girare in tondo per la stanza, assumendo un tono ironico.
-Ecco, è molto semplice la questione-
-E allora avanti, spiegala-
-Non stavamo facendo niente, è successa solo una piccolissima cosa: Jen mi ha solamente baciato-
Joe spalancò la bocca e sgranò gli occhi, scioccato.
-Fefè ha fatto cosa?!-
-Mi ha baciato-
-Lei... lei ti ha baciato?!-
-Si-
Ora anche Joe iniziò a camminare in tondo, nella parte opposta a Nick, esclamando a se stesso.
-Oh Signore! La mia Fefè ha baciato il mio Nick-
-E poi si è staccata come se nulla fosse e ha iniziato a insultarmi-
-E poi ha iniziato a insultarlo!-
Joe si bloccò un attimo, ragionando sulla frase.
-In che senso ha iniziato ha insultarti?-
Nick fece finta di non sentire e continuò.
-Ma poi si è resa conto di avermi baciato e si è scusata in mille modi possibile-
Joe alzò le mani in segno di aiuto.
-E poi si è resa conto!-
Rincominciarono a girare in cerchio.
In quel momento sulla soglia della porta apparve Kevin, che li fissava stranito.
-Ragazzi, state bene?-
Joe si voltò un secondo verso di lui per spiegare la situazione in poche parole -Fefè ha baciato Nick- e poi riprese a girare.
Kevin non sembrava molto sorpreso dalla faccenda.
-Era ora!-
Nick lo guardò male e lui proseguì.
-Perché, non ti è piaciuto?-
Nick lo guardò di sbieco e gli rispose a tono.
-Sai, non è stato proprio come me l’ero immaginato, soprattutto perché lei ha affermato che non voleva-
-Ah-
Joe continuava a girare insieme a Nick e Kevin cercava di non guardarli per non vomitare.
-La volete smettere?!-
Tutti e due si fermarono.
-Ohh, alleluia! Io direi che è arrivato il momento che Nick le confessi cosa prova per lei-
Il più giovane incrociò le braccia, mentre Joe faceva finta di guardare da tutt’altra parte, fischiettando.
Kevin lo accusò subito.
-Joe, cosa hai fatto?-
Il mezzano si schiarì la gola, finto sorpreso.
-Riguardo a cosa?-
-Joe!-
-Ok, sono entrato mentre Nick stava per parlare, ma io che ne sapevo?-
Gli altri due alzarono gli occhi al cielo, stendendo un velo pietoso. Il mezzano li guardò afflitto.
-Nick, mi dispiace-
-Tranquillo, probabilmente era il momento sbagliato-
Gli occhi di Joe si illuminarono.
-Ecco cosa ci vuole! La situazione giusta!-
Kevin ci mise un po’, ma poi afferrò il concetto.
-Dobbiamo creare il momento perfetto!-
Nick li interruppe.
-Ragazzi, non credo sia...-
“Zitto!” gli risposero allunisono.
-Ehi!-
-Tu vai a letto, che devi riposare, intanto noi discutiamo-
-E di cosa esattamente?-
-Ti faremo sapere-
-D’accordo, però uscite, fuori!-
-Agli ordini, capo-
Finalmente lo lasciarono solo. Si buttò sul letto sollevato e senza nemmeno accorgersene cadde in un sonno profondo.

Ringraziamenti

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Ed infine le persone che hanno avuto la voglia e la pazienza di recensire. GRAZIE!
Da ora in poi risponderò alle recensioni personalmente. XD

 

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Capitolo 10
*** Decimo Capitolo ***


 Angolo Autrice

Preciso che questo capitolo è veramente schifoso, ma in questo periodo non sto molto bene e ho un sacco di compiti per la scuola, quindi scusate. Ringrazio tutte le persone che leggono, che tengono questa ff nelle Preferite, nelle Ricordate e nelle Seguite.
Ah, scusatemi anche per tutti gli errori di grammatica che ci potranno essere e che c’erano nei capitoli precedenti.
Buona lettura!

Decimo Capitolo

Jen era nella camera degli ospiti, che ormai sentiva come sua. Non riusciva a capire il perché della sua reazione, o forse lo capiva meglio di quanto credeva e non lo voleva ammettere.
”Ho baciato Nick.Ho baciato Nick. Ho baciato Nick. Ho baciato Nick. Ho baciato Nick. Ho baciato Nick...”
Appoggiò i gomiti sulle ginocchia e nascose il viso fra le mani, disperata.
La porta si aprì ed entrò Annie, che le si sedette accanto, posandole una mano sulla spalla.
-Jen, cosa è successo?-
Jen si appoggiò a lei, serrando gli occhi e rispondendo con voce abbattuta.
-Ho baciato Nick!-
Annie soppesò alcuni secondi le parole.
-E allora? Ti ha rifiutato?-
-Non lo so, è stato un attimo-
-Si è scansato?-
-No, io mi sono scansata, e ho incominciato ad insultarlo-
-Fammi capire bene. Tu l’hai baciato e poi l’hai insultato?-
Jen sollevò la testa melodrammatica.
-Si! Sono un idiota!-
-Perché non glielo dici?-
-Che sono un’idiota? Penso lo sappia già-
-No, quello che provi-
-Ma io non provo nulla per lui!-
-Non è vero, lo sai anche tu-
-Io non lo so, non ne sono sicura. E’ tutto così confuso... ho paura!-
-Ok, in questi casi ci vuole un piano-
-E come?-
-Non lo so, chiedigli un consiglio su un vestito, sfila davanti a lui, vediamo come ti guarda. Fallo ingelosire!-
-Non so se è una buona idea, e poi restiamo qui solo un giorno e domani sera raggiungo mio fratello e Las Vegas -
-E allora! Abbiamo un sacco di tempo!-
-E per cosa dovrei indossare un vestito?-
-Per un appuntamento!-
-E con chi? Sentiamo-
-Uhm, non lo so, digli che è con Will -
-Forse hai ragione-
-Io ho sempre ragione! Ci sentiamo dopo, ora riposa e dopo scendi a cena-
-Ok...-
Annie uscì con gli occhi che le brillavano. Jen si stese a letto, chiudendo gli occhi e pensando al piano e a Nick.
 
Dopo un’ora...
 
Non riusciva a dormire, le mancava una persona, quella persona. Si alzò in punta di piedi e socchiuse la porta. Immediatamente un profumo di spezie la invase. Probabilmente Denise stava dando il massimo di sé. Il suo stomaco brontolò. Dal salotto provenivano le voci di Paul e Kevin, mentre dalle scale quelle di Annie e Joe.
-Sei sicura che funzionerà?-
-Al cento per cento, socio!-
-Socio?-
-Non ti fare strane allusioni, Jonas, solo perché ho cambiato atteggiamento-
Nel campo visivo limitato di Jen comparve la figura alta di Joe, che sorrideva divertito. Jennifer avvicinò ancora di più la porta, per non farsi vedere.
Joe era appoggiato al corrimano delle scale, e Annie al muro, di fronte, braccia incrociate ed espressione finta annoiata.
-Cambiato atteggiamento?-
-Diciamo che... sei meno idiota di quanto pensassi-
Joe le si avvicinò sfornando uno dei suoi sorrisi più seducenti.
-Era forse un complimento quello che mi è giunto alle orecchie, signorina?-
Annie fece finta di guardarsi le unghie.
-Uhm... forse-
-Bene, quindi a stasera...Jones -
Jen sgranò le palpebre. ”Joe e Annie avevano un appuntamento?! Ma va!”
-Se lo dici a qualcuno ti uccido e... puntuale!-
”Joe e Annie avevano un appuntamento segreto?!”
Annie si stava dirigendo verso la sua camera così Jen fu costretta a chiudere in fretta la porta e a buttarsi sul letto, fingendo di dormire.
Sentì la porta aprirsi e i passi di Annie che si avvicinavano.
-Sveglia, bella addormentata”-
Jen fece finta di stiracchiarsi e si alzò.
-Che ore sono?-
-E’ ora di cena-
-Uhm, bene, scendo subito”-
-Ok, ma sbrigati-
-Si-
Annie si dileguò in fretta, lasciando Jen in uno stato di semi-confusione.
Volò in bagno e si diede un aspetto presentabile, cambiandosi anche vestiti. Indossò pantaloncini neri e una maglia senza spalline, rossa e bianca, con il disegno di un orsacchiotto in pailette blu.
In cucina erano già tutti a tavola, aspettavano solo lei. Denise aveva preparato l’arrosto ripieno con patate. Si sistemò tra Annie e Danielle, sperando di evitare Nick, che per sua enorme sfortuna le si sedette proprio di fronte. Quando i loro sguardi si incrociarono Jen abbassò il capo, arrossendo.
La cena andò a meraviglia per tutti, tra le continue risate per le frecciate tra Joe e Annie e le barzellette raccontate da Paul tutto filò liscio.
Quando tutti si alzarono Danielle, Jen e Annie aiutarono Denise a lavare i piatti, mentre
Kevin, Joe e Nick si sistemarono in salotto e alla fine furono raggiunti da Jen e Annie.
Joe e Annie si scambiarono un’occhiata d’intesa.
-Allora, Jen! Annie mi ha informato del tuo quasi - ragazzo, come vanno le cose tra voi?-
Jen lo fulminò, ma poi decise di attenersi al piano e Nick per poco non si strozzò con la Coca Cola che stava bevendo.
-Bene, ho deciso che appena torno a Wycroft organizzo una serata da soli, romantica. Anzi, ho bisogno del vostro aiuto-
Nick la fissava stupito, non capendo.
-E chi sarebbe questo?-
-Ti ricordi quando mi hai telefonato, che ero nella mia stanza col ragazzo...-
-Si, ma non mi avevi detto che era il tuo quasi - fidanzato-
Pronunciò l’ultima parola cercando di nascondere l’amarezza nella voce.
Jen non ci fece caso e continuò, con voce melliflua.
-Vero che mi aiutate a scegliere un vestito adatto?-
Di nuovo lo sguardo di Joe sviò verso Annie, che sorrise furba.
-Oh, mi dispiace, ma io non posso-
Joe sorrise.
-Neanche io, peccato-
Jen li guardò, ripensando alla scena di prima e sorrise.
-E tu, Nick?-
Il riccio passò lo sguardo da Joe a Annie, per poi tornare su Jen, confuso.
-Ehm... certo-
Jen si alzò e lo trascinò in camera, chiudendo la porta a chiave.

 


 Joe aspettò che Jen chiudesse la porta prima di alzarsi e buttarsi di fianco ad Annie, cingendole le spalle con il braccio, sospirando. Lei guardò la mano di Joe sulla propria spalla, quasi schifata.
-E questa?-
Joe la tolse immediatamente, scoppiando a ridere.
-Scusa. Prima credevo che avrei ceduto e invece se la sono bevuti tutti!-
Annie cercava di non farsi contagiare, ma era difficile e alla fine cedette.
-Ok, ok... non ce la facevo più, credevo di scoppiare da un momento all’altro!-
Quando si furono calmati Annie riassunse il suo tono autoritario.
-Andiamo a cambiarci e poi ci ritroviamo in sala musica, ok?-
-Si, lì possiamo ideare il piano per domani senza essere disturbati, spero. Ma c’è un piccolo problema, come fai a svestirti se nella camera degli ospiti ci sono Nick e Jen?-
Annie ci pensò un attimo.
-Potresti prestarmi qual’cosa, che ne so, una maglietta abbastanza lunga mi dovrebbe fare da camicia-
Joe sorrise, anche troppo.
-Oh, certo!-
Annie si alzò portò il viso talmente vicino a quello di Joe che bastavano altri 2 cm e i loro nasi si sarebbero sfiorati.
-Se tu ti fai scappare qualcosa con quei due io non so cosa ti faccio!-
Joe sorrise e i suoi occhi brillarono maliziosi.
-Lo so io cosa mi faresti, ma cerca di controllare le tua fantasie perverse-
Annie si scostò immediatamente, arrossendo fino alla punta dei capelli.
-Lo sai benissimo che non intendevo in quel senso!-
Poi si calmò e fece per avviarsi di sopra, ma prima di mettere il piede sul primo scalino si voltò.
-E poi, Jonas, non ci sperare, perché il giorno che io fantasticherò su di te dovrò essere proprio messa male!-
-Idem!-
Annie si diresse decisa in camera di Nick. Mai e poi mai avrebbe indossato un indumento di Joe. Mai! Scavò nell’armadio e alla fine emerse con una maglietta grigia con scollo a V, abbastanza lunga per lei, che non era esattamente alta, anzi. Senza pensarci un attimo si svestì, lanciando la megafelpa rossa che indossava e i jeans attillati sul letto, rimanendo in reggiseno e mutande nere. Involontariamente aveva lasciato la porta aperta e quando Joe entrò rimase spiazzato. Annie si coprì con la T-shirt che teneva in mano.
-Esci subito!-
Joe, che era rimasto paralizzato, si voltò e uscì, chiudendosi la porta alle spalle, rosso in viso. Si appoggiò con la schiena alla parete, sospirando e passandosi una mano sul volto. “Ma perché devo sempre fare la figura dell’idiota?”
Cercava di non pensare a quello che aveva visto, ma non ci riusciva. Annie era davvero bella e aveva un corpo da favola. La pelle candida faceva risaltare le labbra rosse e piene. Quegli occhi, che sembravano racchiudere mille foreste, erano messi ancora più in risalto dalle lunghe ciglia nere, come le sue treccine.
La porta si aprì e ne uscì Annie furente. Joe non potè fare a meno di costatare che era ancora più bella quando era arrabbiata.
-Tu! Ammettilo! Mi stavi spiando?!-
Joe arrossì ancora di più.
-Ma che stai dicendo! Ero venuto per dirti se volevi ancora una maglietta e tu avevi lasciato la porta aperta!-
-Adesso è colpa mia?!-
-Si! E comunque, se vuoi dormire nella mia stanza, io vado volentieri sul divano-  
-No! Piuttosto chiedo a Nick se posso dormire nella sua!-
-E va bene! Fa come vuoi!-

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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo ***


Angolo Autrice

In questo capitolo ci sarà una vera svolta, spero che vi piaccia e che recensiate. Sono rimasta un po’ delusa dall’ultimo capitolo, poche recensioni.
Buona lettura!

Undicesimo Capitolo

Appena Jen chiuse la porta a chiave Nick l’assalì di domande su Will.
-Perché non me l’hai detto?!-
Jen lo fece sedere davanti all’armadio, mentre arraffava qualche vestito abbastanza sexy.
-Non lo so, non mi sembrava importante-
-Ma se sono il tuo migliore amico?!-
-Si, Nick, d’accordo, scusa, mi dispiace, ora lo sai-
-Mi sembra giusto, prima mi baci, poi mi insulti e poi mi dici che sei fidanzata-
Nick incrociò le braccia al petto, guardando Jen di sbieco.
-Sei ancora arrabbiato per il bacio?-
Jen gli si avvicinò, inginocchiandosi davanti a lui, afflitta.
Nick la osservò per qualche secondo, duro, ma poi si sciolse in un abbraccio.
-No, mi dici come faccio a essere arrabbiato con te?- “”Soprattutto perché mi hai baciato”” ma questo non lo disse.
Jen sorrise sollevata e lo strinse ancora di più a se, avrebbe voluto rimanere così per sempre, ma si costrinse a staccarsi.
-Allora mi aiuti?-
-Certo-
Jen andò in bagno e indossò il primo vestito, a tubo verde con una grande cintura nera che le stringeva il busto, senza spalline, orribile.
Quando uscì trovò Nick che aspettava nella posizione in cui l’aveva lasciato. Quando la vide non si stupì più di tanto, brutto segno.
-Carino…-
-Non va bene, ho già capito-
E senza lasciarli il tempo di rispondere si precipitò in bagno, di nuovo. Questa volta decise di andare sul pesante. Indossò un vestito rosso, molto corto e molto scollato. Si truccò e infilò delle calze a rete e le scarpe col tacco, anche quelle rosse, molto sexy.
Appena Nick la vide per poco non scattò in piedi, sbalordito.
Jen sorrise compiaciuta.
-Allora? Questo è abbastanza?-
Nick riuscì a balbettare qual’cosa, passandosi una mano tra i capelli, segno che era agitato.
-Ehm, mo-molto bello-
-Sicuro? Guardami bene-
E Nick la guardò, anzi, la studiò. Fece passare lo sguardo molto lentamente, dalle lunghe gambe abbronzate ai fianchi, fino ad arrivare al seno, arrossì, ma non si fermò. Scrutò ogni più piccolo particolare del collo, perfino la ciocca di capelli ribelle che le ricadeva dolcemente sulla spalla nuda, la pelle perfettamente liscia e terribilmente attraente. Salì, ancora, percorrendo la linea del mento, soffermandosi a lungo sulle labbra, rosse e carnose, da baciare. Distolse lo sguardo, incapace di andare oltre.
-Sei bellissima-
Le guance di Jen si imporporarono, pentendosi subito di avergli detto di guardarla.
-Grazie-
L’espressione di Nick si fece scettica, ricordando per chi indossava quel vestito.
-Ma...-
Jen si allarmò.
-Ma?!-
-Non ti sembra un po’ troppo...-
-Troppo?!-
-Troppo sexy?-
Jen cercò di non sorridere. “”Se lo considera troppo sexy significa che è geloso””
-Ma Nick, deve essere sexy!-
A quella frase Nick scatto in piedi e si diresse alla porta, mormorando qualche scusa, ma Jen fu più veloce e si mise davanti all’uscita. “”Non deve finire così! Non voglio che finisca così””
-Che hai adesso?-
-Scusami, Jen, ma non ce la faccio
-A fare cosa?-
-A darti un consiglio, a fare l’amico-
-Perché? Sei arrabbiato con me?-
Nick la bloccò con le spalle alla porta, appoggiando le mani ai lati della testa della ragazza e abbassando il capo, sospirando e cambiando tono di voce, da duro a quasi disperato.
-Io... io non ce la faccio più, non so come dirtelo e se non l’hai ancora capito significa che...-
Il cuore di Jen iniziò ad accelerare.
-Cosa devo capire?-
Lui si spostò leggermente, sbuffando. Poi ci ripensò e velocemente le prese il viso fra le mani e la baciò. Un bacio veloce, che di romantico non aveva nulla, ma pur sempre un bacio. Si staccò subito, rosso in viso e con gli occhi lucidi.
-Questo-
Jen era rimasta paralizzata. Non si aspettava una reazione così.
Nick lo prese come un brutto segno e si allontanò iniziando a blaterale una serie di scuse, sedendosi sul letto.
-Scusami, davvero, facciamo come se non l’avessi mai fatto o come se non avessi parlato.- Sospirò facendo una pausa -Lo so che tu non provi nulla per me e mi vedi solo come amico, ma sappi che da quando ti ho rivista non faccio che pensare a te. Ogni minuto... ogni secondo della mia vita è dedicato a te. All’inizio non volevo ammetterlo, ma poi ho capito che non potevo andare avanti così e non sapevo come dirtelo. E poi, quando tu mi hai baciato, io mi sono sentito in... in paradiso, per poi precipitare di colpo all’inferno. Essendo talmente idiota da pensare che anche tu provassi le stesse cos...-
Non ebbe il tempo di finire la frase perché Jen lo aveva interrotto con un bacio. Questa volta fu diverso, era un bacio vero.
Si staccò e lo guardò negli occhi, sorridendo.
-Sei un idiota, Nicholas-
Lui sorrise, piacevolmente stupito.
“…contento di esserlo”
Si immerse negli occhi di lei, in quel mare d’ambra, in quello sguardo che valeva più di mille parole. Delicatamente le passò una mano dietro la testa, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. L’avvicinò a se, lentamente.
-Questa volta facciamolo come si deve-
Lei sorrise.
Quando le loro labbra si toccarono fu come se tutto il mondo intorno a loro sparisse. C’erano solo loro due, e basta, il resto non aveva importanza. Era un bacio intenso, tenero e soprattutto durava più degli altri. Jen passò le braccia dietro al collo di lui, chiudendo gli occhi. Le loro labbra si schiusero dolcemente e Nick sentì il sapore dolce di lei, la lingua a contatto con la sua e tutto quello gli sembrò magnifico, speciale, perfetto.
 Jen gli immerse le mani nei capelli, mentre lui le accarezzava la schiena, nuda, provocandole dei brividi in tutto il corpo.
I baci si fecero più passionali, le loro labbra si cercavano continuamente, mentre Jen si sdraiava sul pavimento e Nick la seguiva, non smettendo di baciarla e di accarezzarla. Aveva bisogno di quel contatto, aveva aspettato troppo a lungo, sbirciando quel corpo e cercando di nascondere cosa provava.
Segnò una fila di baci che partiva dal collo fino ad arrivare alla spalla, per poi scendere appena, fino alla clavicola. Se fosse stato per lui sarebbe volentieri sceso ancora, ma in quel preciso istante bussarono alla porta e la voce di Joe li raggiunse.
-Ragazzi, lo so che non dovrei disturbarvi, ma la signorina qui presente non vuole dormire in camera mia e dovrebbe entrare un attimo per prendere delle cose!-
Nick si alzò, e Jen fece per seguirlo, ma lui la bloccò, rivolgendogli un sorriso talmente dolce da farla sciogliere.
-Aspetta qui, ci impiego circa un secondo-
Si diresse alla porta e fece scattare la serratura, aprendola leggermente.
-Joe, perché questa volta non te ne vai a rompere da qualche altra parte?!-
Fece per chiudere la porta, ma si ricordò di una cosa.
-Ah, e di ad Annie che questa notte può dormire in camera mia, che tanto sarà libera-
Si richiuse la porta alle spalle e tornò da Jen, che lo guardava sbalordita.
-Nick, non ti sembra di...-
La prese in braccio e la adagiò delicatamente sul letto, sorridendo e rispondendo alla domanda con un'altra domanda.
-Correre troppo?-
-Beh...-
Lui si sistemò accanto a lei, ridendo felice.
-Tranquilla, non ho intenzione di fare sesso con te questa notte, voglio solo dormire-
Jen unì la sua risata a quella di lui, dandosi della stupida solo per averlo pensato.
Lui si voltò su un fianco, accarezzandogli piano i capelli e tornando serio di colpo. Jen scrutava la sua espressione, cercando di capire cosa provasse.
-A cosa pensi?-
-A Will-
Jen abbozzò un  sorriso e si strinse a lui.
-Ma Nick, non ce nulla tra me e Will, era solo un piano per stare da sola con te!-
Nick la guardò incerto.
-Parlami di lui-
Jen rise, rispondendo con aria sognante.
-Oh, che dire? Uhm, è decisamente molto attraente e bacia in un modo così... così... passionale!-
Nick sbarrò gli occhi.
-Davvero?!-
Jen rise e lo abbracciò.
-No, scemo!-
Lui la strinse a se, tornando a sorridere, mentre lei appoggiava la testa nell’incavo le suo collo, chiudendo gli occhi e sbadigliando.
Nick sorrise e le stampò un baciò sulla fronte.
-Dormi-
Jen lanciò le scarpe dall’altra parte della stanza, scalciando, per poi sprofondare nel sonno, ma prima mormorò -Ti voglio bene-
Nick spense la luce e le accarezzò un fianco, sussurrando appena tre piccolissime parole, che Jen non udì.
-Io ti amo-

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Capitolo 12
*** Dodicesimo Capitolo ***


 Angolo Autrice

Se vi è piaciuto il capitolo precedente di sicuro adorerete questo. Aspetto le vostre recensioni numerose.
Buona Lettura!

Dodicesimo Capitolo

Joe ed Annie si videro sbattere la porta in faccia, sconvolti dalle parole di Nick. Joe era rimasto paralizzato, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta per lo stupore. Annie lo guardava compiaciuta.
-Meno male che portate gli anelli della purezza! Alla faccia dell’onestà!-
Joe si riscosse e la squadrò irritato.
-Ma cosa ne sai tu?! Nicholas è responsabile e sa quello che fa!-
-Oh, certo!... Si è sentito, infatti-
Joe non le rispose e strinse i pugni, andandosene in camera propria, sbattendo violentemente la porta e lasciando Annie sola.
 


Joe camminava avanti e indietro per la stanza, imprecando ad alta voce.
-Ma come si permette!! Chi si crede di essere!?-
 


Annie era davanti alla stanza di Joe, il pugno alzato a mezz’aria pronto per bussare, esitante.
“”Ho esagerato, non dovevo permettermi di fare allusioni su suo fratello. La cosa giusta sarebbe bussare e chiedere scusa””
Ma il suo orgoglio glielo impediva, una parte di lei avrebbe voluto entrare nella stanza, l’altra girarsi e tornare di sotto, mettendo il broncio.
Alla fine bussò, mandando al diavolo il suo orgoglio, per una volta.
Una risposta incazzata le arrivò da dietro la porta.
-Che vuoi?!-
Annie cercò di mantenere un tono dolce, nonostante volesse urlargli contro.
-Joe, posso entrare?-
-E per cosa?! Per insultarmi?!-
-No-
Dopo una serie di minuti che parvero interminabili Joe acconsentì, mugugnando un -Entra-, appena udibile.
Annie aprì risoluta la porta ed entrò decisa. Joe era in mezzo alla stanza, braccia incrociate e sguardo rovente.
-Avanti! Incomincia a sparare le tue solite frecciatine contro di me! Forza!-
-No-
-E allora cosa vuoi? Scusarti?! Ma se fin da quando mi hai telefonato mi tratti come un idiota!-
Annie abbassò la testa, sapeva che aveva ragione, ma se solo avesse capito il motivo per cui lo faceva! E’ vero, all’inizio la irritava e non poteva sopportarne nemmeno la voce, ma poi aveva capito che non era così male e aveva alzato le difese. Non voleva cedere alle continue attenzioni di Joe, non voleva ammettere di aver perso.
-Lo so, hai ragione-
Le braccia di Joe caddero lungo i fianchi, sorpreso. Si aspettava qualsiasi risposta da quella ragazza, che considerava la più irritante che avesse mai conosciuto, la più irritante ma anche la più provocante. Nessuna ragazza gli aveva mai resistito, mai, tutte cadevano ai suoi piedi solo se le guardava, invece Annie no. Con lei non funzionavano i suoi sorrisi o il suo atteggiamento sexy. Non sapeva più che fare, aveva provato tutto, lo faceva andare fuori di testa. Qualsiasi cosa dicesse o facesse non le andava mai bene. Era una sfida.
-Ho ragione?- chiese titubante.
Annie mantenne lo sguardo basso.
-Si, non avrei dovuto fare allusioni su tuo fratello, perché non lo conosco e quindi non posso giudicarlo-
Joe si lasciò scappare un sorriso sarcastico.
-Ah, mi sembrava strano! Invece io posso essere giudicato, vero?-
Annie alzò la testa, sorpresa.
-Cosa intendi?-
-Intendo che non puoi giudicare Nick, ma me si, visto che lo fai in continuazione. Perché io? Perché non i miei fratelli? Perché ce l’hai tanto con me? Ti ho fatto qual cosa?! Non mi sembra. Kevin l’hai salutato come se fosse un caro amico, Nick non l’hai nemmeno visto bene e con me invece sei odiosa-
-Ok, scusa. Cercherò di essere più gentile-
-Bene-
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, poi Annie si voltò e fece per uscire dalla stanza, quando Joe la chiamò.
-Aspetta!-
Si bloccò, aspettando che concludesse la frase.
-In effetti non hai tutti i torti-
-Su cosa?-
-Su Nick e Fefè. Credi che... si, insomma... lo... lo faranno?-
Annie si voltò beffarda, ridendo, ma si bloccò vedendo l’espressione preoccupata di Joe.
-Cosa faranno?-
Il suo sorriso si allargò quando vide la faccia di Joe colorarsi di rosso.
-Lo... lo sai-
Annie rispose con espressione finta innocente.
-No, giuro che non ho proprio idea di che cosa tu stia parlando-
Joe trattenne il fiato e poi sospirò. Glielo voleva far proprio dire? D’accordo, l’avrebbe fatto.
-Sto parlando di sesso-
Annie fece la faccia sorpresa.
-Ma davvero?-
Joe abbandonò ogni tentativo di conversare seriamente con lei. Non aveva speranze. Si buttò sul letto, sbuffando.
-Buona notte. Tanto con te è inutile parlare-
-Come vuoi. Cattiva notte- disse avviandosi verso la porta -Comunque puoi stare tranquillo perché se Nick ci prova, Jen non cederà di certo-aggiunse.
Joe prese un cuscino e glielo tirò, ma lei veloce si richiuse la porta alle spalle, ridendo beffarda.

  


 
(Questo pezzo consiglio di leggerlo con Stay in sottofondo, o comunque una canzone che vi ricorda un bacio.)
 
Nick dischiuse gli occhi e la prima cosa che vide fu il viso di Jen a pochi centimetri dal suo. La bocca leggermente dischiusa e alcune ciocche di capelli sul viso. Non poteva credere di averla lì al suo fianco. Non poteva credere di essere abbracciato a lei in quel modo. Non poteva credere che tutto quello che era successo la sera prima fosse vero, ma non voleva credere neanche il contrario.
“Dio, grazie! E’ così bella! Ed è mia. Solo mia. Com’ è umanamente possibile che esista una creatura più perfetta? Non può essere umana, deve essere per forza un angelo. Sicuro”
Jen era accucciata tra il petto di Nick e il suo braccio, che le circondava le spalle. La testa, delicatamente inclinata di lato, era adagiata sulla spalla di lui, inondando il cuscino di morbidi capelli ondulati.
Nick avvicinò la bocca all’orecchio di lei, sorridendo. Ispirò il suo profumo, il suo odore. Era un misto tra la vaniglia e mela.
Jen, con ancora gli occhi chiusi, si raggomitolò ancora più vicino a Nick, mormorando parole incomprensibili delle quali Nick ne capì solo una, che lo lasciò spiazzato.
-Uhm... no... Joe...-
(MB: e quì si ferma bruscamente la canzone)
Nick si sentì gelare il sangue e per un momento la vista si annebbiò.
“”Joe?! Non può essere! Sta sognando mio fratello?! E’ impossibile! Quella luce nel suo sguardo, ieri sera, i suoi baci, le sue carezze... possibile che fosse tutta una finta?!””
I suoi pensieri vagarono, arrivando alle ipotesi più assurde.
“”Lei e mio fratello erano d’accordo fin dall’inizio! Volevano che mi suicidassi! ……Nick! Ma cosa pensi?! Stai parlando di Danger! Lui non farebbe mai una cosa del genere e neanche Jen””
Stava per alzarsi quando Jen si voltò dall’altra parte, dandogli la schiena e borbottando il suo nome.
-Nick, vai da Joe!-
“”Vuole che vada da Joe per litigare!””
-No... devi dirglielo... baci-
“”Baci?!””
-Joe! Credimi! Ci siamo solo baciati!-
“”Sta sognando di dire a Joe che ci siamo solo baciati? Oh, Signore! Ho capito. Ama Joe””
Jen scattò seduta, ansimando. Si guardò intorno, e quando vide Nick la sua espressione si addolcì. Lo abbracciò, sospirando sollevata.
-Nick, non sai che incubo stavo facendo!-
Nick sussurrò una risposta sarcastica, senza farsi sentire.
-Oh, invece lo so eccome!-
-Ho sognato che Joe era arrabbiato con me perché credeva che io ti avessi fatto rompere il giuramento. E non mi parlava più! E poi io gli dicevo che non era vero, che non avrei mai fatto una cosa del genere e lui non mi credeva!-
Affondò la testa nell’incavo del suo collo.
-Orribile!!-
(MB:E qui riparte)
Nick invece non poté trattenersi dal scoppiare a ridere, dandosi dello sciocco, mentre Jen lo guardava accigliata.
-Lo trovi divertente?-
Per tutta risposta ribaltò le posizioni, trovandosi a cavalcioni sopra di lei.
-Molto!-
Si spostò accanto, con le ginocchia sul materasso e seduto sui talloni. Incapace di smettere di sorridere, la attirò a se, prendendola dal fianco e sistemandosela in braccio, come una bambola.
-E lo sai perché lo trovo divertente?-
-No, perché?-
-Perché tu parlavi nel sonno e avevo pensato che amassi Joe-
Jen scoppiò a ridere, circondandogli il collo con le braccia.
-Lo sai, oltre all’incubo, cosa ho sognato? Will. Che mi baciava... in un modo talmente passionale! Come non sa fare nessun altro...-
Nick tornò serio, e poi sorrise malizioso.
-Questo non dovevi dirlo...-
Sorridendo portò il proprio viso vicino al suo, talmente vicino da sfiorale il naso, le soffiò piano sulla bocca. Avvicinò le labbra a quelle di lei, fino ad arrivare a due millimetri di distanza, ma non la baciò. I loro occhi erano incatenati, i loro respiri agitati, i loro battiti in sincronia. Jen chiuse gli occhi, inspirando. Poteva sentire  il suo profumo, il suo odore, il suo sapore. Tutto di lui la faceva impazzire. Il battito era talmente veloce che aveva paura che Nick potesse sentirlo. Il suo respiro caldo sulla sua pelle la fece rabbrividire, e di certo non per il freddo. Nick spostò l’attenzione sul suo collo. Gli passò la punta dell’indice dal mento fino alla spalla, poi, delicatamente, iniziò a dargli piccoli baci, ripercorrendo la linea rovente già segnata col dito. Jen inclinò la testa di lato, sospirando, ormai era completamente in suo potere. Nick, appena la sentì sospirare, tornò alla sua bocca. Di nuovo, avvicinò la labbra a quelle di lei, e di nuovo non la baciò, non ancora. Mentre le segnava un piccolo bacio all’angolo della bocca, le solleticò con la punta delle dita la schiena, facendola sospirare e inarcare la schiena, ancora. Finalmente posò la bocca su quella di lei. Jen si sentì svenire, quando le loro labbra si schiusero e le loro lingue si ritrovarono, iniziando a muoversi in una danza perfetta. Era il bacio più delicato, più dolce, più caldo, più sensuale che potesse esistere. Nick la appoggiò sul materasso e si spostò sopra di lei, continuando a baciarla. Jen gemette. Era sicura che sarebbe morta. Nick si staccò, rimanendo a pochi centimetri di distanza, sorridendo beffardo. Aveva ottenuto quello che voleva. Parlò con voce roca e il fiato corto.
-Allora... Will ti faceva questo effetto?-
Jen sorrise, sospirando.
-No, direi di no-

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Capitolo 13
*** Tredicesimo Capitolo ***


Angolo Autrice

Scusate per il ritardo, ma tra le feste, le cene con i parenti e tutto il resto non ho avuto un attimo di tempo. Comunque ecco qui il nuovo capitolo! Spero che recensiate numerose.
Buona Lettura!

Tredicesimo Capitolo

Il primo piano di casa Jonas era immerso nel silenzio più profondo, tranne per un rumoroso russare proveniente dalla stanza di Joe.
L’ultima porta in fondo era spalancata, Denise rifaceva il letto e Paul si vestiva, tutto come al solito.
Nella prima stanza, in origine di Kevin e ora per gli ospiti, dormivano Jen e Nick (MB: in realtà noi sappiamo cosa stavano facendo XD), andando in ordine verso destra c’era quella di Nick, in cui dormiva Annie, poi quella di Joe ed infine quella di Frankie.
Joe era completamente attorcigliato nelle coperte, il braccio a penzoloni sfiorava il pavimento e il piede sporgeva dal letto. Quello era il suo ultimo giorno di vacanza e se lo voleva godere appieno dormendo più che poteva.
Frankie non riusciva a dormire per il sonoro russare del fratello nella stanza accanto, così, sbuffando, si trascinò stancamente in camera di Nick, come era solito fare, non sapendo di trovarci Annie, la quale cercava di attutire il rumore coprendosi le orecchie col cuscino. Frankie la scosse piano.
- Nick, non riesco a dormire!-
Per tutta risposta ricevette un brontolio soffocato. Il piccolo rimase spiazzato, di solito Nick si alzava subito e lo consolava.
- Nick, sei tu?-
Un cespuglio di treccine bianche e nere emerse da sotto il cuscino, sospirando.
-No, cucciolo, non sono Nick -
-Oh, scusa! Non volevo disturbarti!-
Annie lo guardò dolce. Lei adorava i bambini e Frankie era davvero irresistibile.
-Tranquillo, non sei tu che mi hai disturbata- e tirando un pugno alla parete -MA IL TRATTORE QUI A FIANCO!-
Frankie sorrise, visibilmente rilassato.
-Io non ci ho fatto ancora l’abitudine, e vivo con lui da 10 anni-
-Povero. E come fai a riposare?-
- Di solito vengo a dormire con Nick, o lui viene da me, sai dov’è?-
Annie sorrise ricordando la scena della sera precedente.
-Credo stia dormendo con Jen, ma e meglio se non li disturbi-
Frankie la guardò con aria da saputello.
-Certo che potrebbero avere una stanza tutta per loro, come tutti i normali fidanzati, e che cavolo!-
Annie rise divertita.
-Ma loro non sono fidanzati-
-Come no? Quando Jen era piccola faceva a turno per scegliere con chi dormire, ma alla fine Nick era il più votato. E adesso che finalmente è tornata stanno sempre insieme: dormono insieme, mangiano insieme, escono insieme...-
-Ok, d’accordo. Forse hai ragione.-
-Certo che ho ragione!” e sfoggiò il classico sorriso alla Jonas.
-Che ne dici di raccontarmi qualche aneddoto divertente? Puoi venire qui con me-
-Certo!-
Frankie si accucciò sotto le coperte, accanto ad Annie.
-Ma hai una maglietta di Nick?-
-Si, perché le valigie sono nella stanza degli ospiti e non volevo disturbare Nick e Jen -
- Ohh... bene, da chi comincio?-
-Direi da Joe -
-Beh, vediamo...Joe è completamente dipendente dalla sua piastra, ed è paranoico riguardo al suo fisico, fa un sacco di esercizi-
Annie rise, pregustando i mille scherzi che avrebbe potuto fare al deficiente.
-E con le ragazze come è messo?-
-Diciamo che ci sono milioni di ragazze che vorrebbero stare con lui, ma quando trova quella giusta finisce sempre male. A lui piacciono le ragazze che sanno divertirsi e che siano simpatiche, credo...-
-Immagino tutte quelle povere ragazze che deve aver mollato! Poverine!-
Frankie sorrise.
-Di solito sono le ragazze che mollano lui e ci rimane male. Una volta è stato piantato il giorno di San Valentino!-
-E perché lo lasciano?-
-Boh! Forse perché russa- scoppiarono a ridere.
In quel momento la porta si spalancò e apparve un Joe ancora con i pantaloni del pigiama e una canottiera, infuriato.
-Ehi, vi ho sentito!-
Annie e Frankie lo fissarono per un secondo e poi risero ancora più forte. Joe si avvicinò al grande letto matrimoniale e sorrise maligno.
-Perché non raccontiamo invece un po’ di storielle del piccolo Frankie!-
Detto questo saltò sul letto e si infilò sotto le coperte, accanto al fratellino. Annie lo guardò male.
-Chi ti ha dato il permesso di venire?-
Joe sorrise sarcastico.
-Sai com’è, questa sarebbe casa mia-
-Ma io sono un ospite e...-
Frankie li interruppe, sbadigliando e stringendo il braccio di Joe e quello di Annie.
-Perché invece non state zitti e dormiamo un po’? Ho sonno e credo siano le 8.00-
Annie fece per alzarsi, ma Joe la bloccò con la mano libera.
- Shh, me ne vado io, tu resta a letto, tranquilla-
Annie lo scrutò sbigottita, cercando di capire se stava scherzando.
-E tutta questa gentilezza da dove arriva?-
Joe le sorrise sincero e si alzò, ma Frankie era ancora aggrappato al suo braccio e non mollava.
-No... Joe...-
Annie gli fece segno di stendersi e si alzò, ma Frankie bloccava anche lei.
-State qui...-
Annie guardò Joe, prima di sdraiarsi, e lui mimò con le labbra “Sarà destino!”
Per tutta risposta ricevette un dito medio alzato. Ridacchiò, prima di chiudere gli occhi.

 


Nick era appena uscito dalla camera degli ospiti, dando il tempo a Jen di cambiarsi e farsi una doccia. Si diresse deciso verso la propria stanza, ma quando spalancò la porta si bloccò scioccato. Corse a chiamare Jen, cercando di non scoppiare a ridere. Per fortuna non si era ancora svestita.
- Jen, devi venire a vedere!-
-Cosa?-
-Dai, vieni!-
La trascinò davanti alla porta, che aveva lasciato aperta. Appena Jen vide la scena si coprì la bocca con le mani per soffocare una risata.
-Meno male che si odiavano!-
Joe era sdraiato sul grande letto matrimoniale, sulla sinistra, che dormiva beato. Annie era dall’altro lato, con la testa sullo stesso cuscino di Joe, dormiva tranquilla. In mezzo c’era Frankie, accucciato sopra Joe dando la schiena ad Annie, che lo abbracciava protettiva. Le braccia di Joe riuscivano a circondare sia Frankie sia i fianchi di Annie. Tutti insieme formavano un dolcissimo quadretto.
Nick strinse Jen per la vita.
-Sembrano una grande famiglia felice, guarda. Mamma, papà e figlio-
-Che teneri!- si scambiarono uno sguardo d’intesa.
- Nick, vai a prendere la macchina fotografica!-
Poco dopo Nick tornò con una videocamera e la accese, iniziando a registrare e presentando la scena.
-Ed ecco a voi la nuova famiglia Jonas! Joe Jonas, della famosa band Jonas Brothers, ormai sposato da diversi anni, dorme tranquillamente con la sua giovane moglie e il loro splendido bambino!-
Jen rise di gusto e Annie, disturbata, si strinse ancora di più vicino a Joe, provocando altre risate. Nick andava avanti a registrare.
-Ed ora, gentili spettatori, vediamo il tipico risveglio di una normale famiglia americana!-
Fece segno a Jen di aprire le finestre.
Immediatamente la stanza si riempì del sole accecante della California. Frankie si svegliò di soprassalto.
-Che succede?!-
Poi, guardandosi intorno, fissò Nick e Jen, che ridevano.
-Perché ridete?-
-Nulla, piccolo, vai a fare colazione, adesso ti raggiungiamo-
Frankie si diresse giù, troppo assonnato per ribattere, mentre Joe aumentò la prese sul fianco di Annie, costringendola ad avvicinarsi ancora di più a lui, cosa che quest’ultima non trovava affatto irritante, visto che a sua volta lo abbracciò, mugugnando qualche frase incomprensibile.
Nick e Jen scoppiarono a ridere più di prima, ormai avevano le lacrime agli occhi.
- Nick, svegliali, ti prego! La cosa potrebbe farsi seria se si svegliano e si ritrovano così-
Nick scosse piano Annie, che aprì gli occhi.
-Che ore sono?-
Quando si rese conto che era nello stesso letto con Joe, e che lui la stringeva a se per i fianchi e che lei lo abbracciava, per poco non urlò. Scattò immediatamente in piedi, dall’altra parte della stanza, mentre anche Joe si svegliava.
-Oh Mio Dio! Ho dormito con Joe Jonas!-
Nick e Jen risero, mentre Joe la guardava divertito.
-Era un urlo di compiacimento?-
-No! La parola Joe e compiacimento non possono stare nella stessa frase!-
-Non dirmi che non ti è piaciuto-
Annie lo guardò male, e si diresse fuori dalla camera, con Joe al seguito.
Nick e Jen erano rimasti basiti.
-Cioè, noi non esistiamo?!-
-Hai filmato tutto?-
-Certo!-
-Bene. Ora vado a farmi finalmente la doccia e a togliermi di dosso questo abito-
Nick le rivolse uno sguardo dolce.
-Come vuoi. Anzi, a pensarci bene credo che farò anch’io la doccia-
Si voltarono in direzioni opposte, felici.

 


 
Joe ed Annie erano sulle scale, e discutevano animatamente.
-Come diavolo ti sei permesso anche solo di sfiorarmi i fianchi?!-
-Forse ti è sfuggito un piccolo particolare-
-E quale?!-
-Stavo dormendo! Hai presente quando le persone chiudono gli occhi e cadono in uno stato di incoscienza?! E non sanno cosa fanno?!-
-Non mi interessa un fico secco se stavi dormendo! Tu mi hai attirata a te, per i fianchi!-
-Ti ricordo che anche tu mi stavi abbracciando!-
-Ma stavo dormendo!-
Si fissarono un secondo, cercando di rimanere seri, con risultati alquanto deludenti. Annie incrociò le braccia, tornando seria di colpo.
-E comunque questo non cambia il fatto che il mio viso era a pochi millimetri dal tuo!- Joe la guardava divertito, mentre lei gli si avvicinava, accusandolo.
-Hai- qui si interruppe, cercando di non ridere, inutilmente -Hai capito...- l’ultima parola gli venne con una risata.
Joe incrociò a sua volta le braccia, sorridendo.
-Dovresti ridere più spesso-
-Perché?-
-Sei ancora più bella di quando ti arrabbi-
Annie lo guardò sbalordita.
-Come, scusa?-
Joe, subito dopo aver detto la frase, era tornato prima serio, e poi aveva passato tutte le sfumature del rosso.
-Ehm... Credo di...Vado a vestirmi!-
-Si, anch’io!-
Si voltarono e si diressero veloci ogn’uno nelle proprie camere, alquanto alterati.

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo Capitolo ***


Angolo Autrice

In questo capitolo la situazione precipita drammaticamente, ma non disperate.
Sarebbe fantastico se lasciaste anche una piccola recensione.
Buona Lettura!

Quattordicesimo Capitolo

Alle 9.30, finalmente, erano tutti in cucina a fare colazione. Quelle due settimane erano state terribili, ma anche fantastiche. Jennifer era tornata ad essere la vera migliore amica dei Jonas e aveva finalmente capito di essere innamorata (ancora) di Nick.
Il ricordo di sua madre rigida e fredda, coperta da un telo bianco, le dava un senso di amarezza e di vuoto, che veniva scacciato dal calore e dall’affetto della famiglia Jonas. Perché quella era la sua vera famiglia, lo era sempre stata. C’era solo un piccolo particolare: quella sera sarebbe dovuta partire per una nuova vita, a Las Vegas, con suo fratello. Cercava di non pensarci, rimandava il momento in cui avrebbe dovuto fare i conti con la sua coscienza, e si godeva il presente.
Erano tutti seduti a tavola, felici, a gustare i magnifici pan-cake con sciroppo d’acero cucinate da Denise. Kevin e Danielle li avevano raggiunti poco prima per fare colazione insieme. Erano dolcissimi e Jen era davvero felice per loro. Stranamente Joe ed Annie non litigavano, anzi, non si guardavano nemmeno, al contrario di Nick e Jen, che si continuavano a lanciare occhiate e a sorridersi. Non parevano accorgersi che tutti li fissavano. L’unico che non ci faceva caso era Frankie, che approfittava del momento per versarsi  un quantità “leggermente” esagerata di sciroppo sopra una montagna di cibo.
Paul si schiarì la voce, segno che stava per parlare.
-Ragazzi, è successo qual cosa che dovremmo forse sapere?-
Immediatamente Nick, Jen, Annie e Joe urlarono -NO!-
Denise e Paul li guardarono stupiti.
-State bene?-
Frankie rispose per loro.
- Nick e Jen sono fidanzati e Joe ed Annie hanno dormito insieme, tutto qua-
Nick si batté una mano in fronte, scuotendo la testa sconsolato.
- Frankie…-
Paul si rivolse a lui.
- Nick, è vero? Tu e Jen siete fidanzati?-
Fu Jen a rispondere.
-Ecco… Non è che siamo proprio fidanzati…- Nick sussurrò, in modo che potesse sentire solo Jen -Non ancora, almeno- e lei si irrigidì, concludendo la frase con voce tesa -Stiamo insieme-
Denise sorrise felice.
-Questa è una bella notizia! Lo sapevo che prima o poi sarebbe successo!-
Paul annuì, dando un bacio sulla fronte a Jen, che gli sedeva accanto.
Joe e Annie sospirarono, pensando di passarla liscia, invece Denise non risparmiò neanche loro.
-E voi? Anche voi state insieme?-
Joe per poco non si strozzò col succo che stava bevendo.
-No! Certo che no! Io e cuore di ghiaccio? Figurati!-
-E allora perché avete dormito insieme?-
 -A dir la verità all’inizio Frankie era venuto da me perché non riusciva a dormire per il russare del deficiente. Poi, non si sa perché, è venuto anche lui- Rispose Annie, sorridendo malefica.
Paul lo guardò sorpreso.
- Joseph! Sei andato a dormire con Annie senza che lei volesse?!-
Joe fissò Annie malizioso.
-Veramente… io volevo dormire solo con Frankie, ma guarda caso c’era anche Annie e non mi sono potuto più alzare, perché Frankie mi bloccava il braccio-
-Quindi avete solo nello stesso letto?-
-Si, ma senza volerlo l’ho abbracciata-
Annie e Joe sorrisero, lanciandosi un’occhiataccia.  Paul li guardava non capendoci più niente.
-A voi ragazzi non vi comprendo proprio certe volte!-
Scosse la testa come a confermare quello che aveva appena detto. Denise invece osservava compiaciuta i figli e le rispettive compagne, sorridendo soddisfatta.
-Sono davvero felice! Guarda che bella famiglia che ho! Non sapete quanto mi rendete orgogliosa!-
Tutta questa gioia e felicità fu interrotta bruscamente con lo squillo del cellulare di Jen, che per non disturbare si alzò da tavola e andò in sala.
-Pronto?-
- Jen, sono io. Come…come stai?-
Jen chiuse gli occhi imprecando mentalmente.
-Jack! Ciao! Io sto bene! Anzi, non sto bene, sto benissimo!-
-Hai risolto con Nick?-
-Si, certo.-
-Bene, sono appena atterrato a L.A. Sto arrivando, preparati-
-Cosa?!-
-Che c’è?-
-Io…io…-
-E’ successo qual cosa?-
Jen trattenne il respiro e poi sospirò.
-Ehm…ti spiego quando arrivi. La sai la strada?-
-Basta comprare una cartina di Los Angeles. Le case delle star sono indicate lì-
-E’ vero. Ciao…-
-Ciao. A tra poco.-
Jen chiuse la chiamata con mani tremanti. Jack sarebbe arrivato a prenderla. Tra poco. Per portarla via. Niente più Jonas. Niente più Nicholas. Niente più baci e coccole. Niente più lotte sul divano con Joe. Niente più lezioni con Kevin. Niente colazione tutti insieme. Niente più famiglia.



Kevin stava per ritornare in cucina. Era salito un secondo per andare in bagno. Quando entrò in salotto si blocco di colpo. Jen era al centro della stanza, in piedi, il volto coperto dai capelli e le mani tremanti.
- Jen, che hai?-
Appena la ragazza alzò leggermente lo sguardo capì tutto. Le si avvicinò cauto.
-Era Jack?-
Un -Si- appena udibile uscì dalle labbra rigide di Jen. La sua espressione non tradiva nessuna emozione. Impassibile.
-Che ti ha detto?-
Lei lo guardò, con gli occhi lucidi e lo sguardo tremante.
- Kev, non…non costringermi a… risponderti-
D’istinto l’abbracciò, protettivo. Per un attimo Jen rimase rigida e distaccata, trattenendo il fiato. Non voleva piangere. Non voleva mostrare quanto era debole, ma sentendo le braccia di Kevin che la stringevano forte non ce la fece e le lacrime iniziarono a cadere da sole, inarrestabili. Si aggrappò a lui come se fosse un’ancora. In effetti era un’ancora, la sua ancora di salvataggio. Iniziò a singhiozzare e Kevin le diede delle leggere carezze sulla schiena.
-Shh… tranquilla piccola…-
-Io…io non…-
-Ho capito…shh…-
-Non voglio essere abbandonata-
-Non ti abbandoneremo, lo prometto-
Jen sorrise tirando su col naso.
-L’avevi detto anche l’altra volta…-
 
Flashback 
 Un ragazzo e una ragazzina di poco più che 13 anni se ne stavano in salotto, abbracciati. La ragazzina piangeva, il ragazzo le sussurrava parole dolci all’orecchio.
-Non voglio che partiate!-
- Jen, ascolta. Non ti lasceremo mai. Non ti abbandoniamo.-
-Lo sai benissimo che vi dimenticherete di me-
-No, non pensarlo nemmeno-
-Lo giuri?-
-Lo giuro-
 
Kevin la scostò leggermente per guardarla negli occhi.
-Io non mi sono dimenticato di te. Noi non ci siamo dimenticati di te-
-Sono ancora la tua piccolina?-
Kevin sorrise a quella frase. Avevano circa 7 anni di differenza e Jen l’aveva sempre considerato una specie di papà. Ovviamente un padre molto giovane. Di certo Kevin non faceva nulla per smentire la cosa. Anzi, lui adorava Jen, ma in un modo diverso da Joe e Nick. Mentre Joe la condizionava e la incoraggiava in tutto quello che faceva, che fosse un’azione ragionevole o meno, e Nick semplicemente l’adorava, lui sapeva stare in disparte, nell’ombra, e uscire al momento giusto, quando Jen aveva più bisogno di lui. Kevin le proibiva di frequentare cattive compagnie, la educava secondo buoni principi e la sosteneva nei momenti brutti. Non le diceva bugie. Preferiva mille volte raccontare la verità, per quanto crudele che fosse, e confortarla dopo.
-Ma certo che sei ancora la mia piccolina- rispose dondolandola lentamente. Jen si staccò un poco, sorrideva.
-D’accordo papi, torniamo di là-
Appena entrarono in cucina tutti ammutolirono, fissandoli. Fu Annie a parlare.
-Che succede?-
Jen non rispose e corse subito di sopra. Kevin rispose secco.
-Ha chiamato Jack. Tra poco viene a prenderla-
Nick sbatté il pugno sul tavolo, facendo rovesciare un bicchiere di latte. Denise provò a dire qual cosa, ma inutilmente.
-Tesoro…-
Nick si alzò da tavola e uscì di casa, sbattendo violentemente la porta. Kevin gli corse dietro. Annie fece per raggiungere Jen, ma Joe la bloccò e andò lui.

 


 
Joe era davanti alla porta della camera degli ospiti. Camminava avanti e indietro, agitato. Non sapeva come comportarsi. Doveva entrare e abbracciarla, scoppiando a piangere a sua volta? Doveva sbattere la porta infuriato e urlargli contro, rischiando di peggiorare la situazione? Oppure doveva seguire il suo istinto? Optò per l’ultima opzione.
Schiuse leggermente la porta, cauto.
-Sorellina?-
- Joe…-
Quando aprì del tutto la porta vide Fefè seduta sul letto, a gambe incrociate, che sfogliava un vecchio album fotografico. Sorrise. Quello era il loro album, l’album che racchiudeva la loro amicizia. Lì erano conservate tutte le foto di quando erano piccoli, di quando la vita era semplice e felice, di quando il problema più grande era allacciarsi le scarpe.
Era compito suo sistemarlo e aggiornarlo ogni volta.
Le si avvicinò, accomodandosi accanto a lei.
-L’hai trovato?-
-Non pensavo che ci fosse ancora-
-Come potremmo buttarlo?-
Jen si voltò verso di lui, sorridendo e piangendo insieme.
-Hai aggiunto delle nuove foto!-
-Le hai viste? Ti piacciono?-
Per tutta risposta lo abbracciò ridendo.
-Certo che mi piacciono!-
Joe la allontanò un poco.
-Lo sai che ti detesto così grande?-
-E perché?!-
-Non sei più, diciamo… piccolina, non posso più strapazzarti come una bambola-
Jen scoppiò a ridere davanti alla faccia seria di Joe.
-Ma Danger! Ovvio che non sono più piccola, ho 16 anni, quasi 17!-
Joe sorrise imbarazzato, felice di averle tirato su il morale.
-Però posso ancora fare una cosa-
-E quale?-
-Il solletico!!-
Si gettò su di lei, acchiappandola per i piedi e trascinandola giù dal letto.
-NO! Joe, ti prego!-
- Ohh SI!-
-No!-
Jen si divincolò e riuscì a scappare dalla camera, rifugiandosi sulle scale, ma Joe fu più veloce e la bloccò contro il muro.
-Presa…-
Jen tornò seria e gli occhi luccicarono con le lacrime che premevano per uscire.
- Joe?-
-Si?-
-Questa è la nostra ultima volta per giocare-
Joe deglutì, cercando di sorridere.
-Ma certo che no!-
-Invece si-
-Lo giuro-
-Che cosa?-
-Che nella nostra prossima pausa, se sarò a corto di ragazze da rincorrere, ti chiamo-
Jen scoppiò a ridere, tirandogli una pacca sulla spalla.
-Molte grazie! Si tratta così la propria sorellina?-
-No, peggio-
La sollevò e se la caricò sulle spalle, correndo di sotto.
- Joe! Mollami subito!-
-Ancora in piscina?-
-NO!-
Rise di gusto e l’avrebbe buttata davvero in acqua se il campanello non avesse suonato. 



Nick era uscito sbattendo la porta. Non sapeva come sentirsi. Dentro di lui la rabbia cresceva, facendolo impazzire dal dolore. Perché l’amore era così difficile? Perché tutto sembrava contrapporsi tra lui e Jen? Il mondo era ingiusto! La vita era ingiusta! Prese le chiavi di una macchina a caso e uscì dal cancello principale. Chi se ne frega dei paparazzi. Aveva bisogno di calma e pace. Quasi senza accorgersene si ritrovò al porto. Tutto era azzurro, tempestato di vele bianche. Scese dall’auto e si calcò i Ray-Ban per il sole. Sospirò.
“Sembrava tutto così perfetto, tutto così magico. Questa mattina mi sono sentito…felice! Che vocabolo stupido da usare. Cavolo, Nick! Scrivi canzoni e l’unica parola che riesci a trovare per descrivere l’estasi più totale è felice? Sei messo male. Io e Jen ci conosciamo da una vita, era la mia migliore amica e mi sarei messo volentieri con lei se me l’avesse chiesto, non che lo volessi come lo voglio adesso, più che altro l’avrei fatto perché ci stavo bene, ma adesso è diverso. Lei è diventata così… bella e così…”
Scosse la testa e s’incamminò per i pontili. Non sapeva dove stava andando, né perché fosse lì. Si guardò intorno. Era circondato da yacht costosissimi, mai usati probabilmente. La gente ricca spende soldi inutilmente. Molte barche gigantesche, di quelle dove vengono organizzate feste per vip e gente altolocata, non hanno mai lasciato il porto. Non hanno nemmeno mai acceso il motore.
“Come io e Jen. Ho potuto solamente baciarla! Mi viene subito portata via! In teoria noi non abbiamo nemmeno una relazione. Cazzo! Forse è meglio così, forse non è destino”
Si bloccò, sbalordito.
“Ho detto cazzo?!”
Rise nervoso.
“Lei è perfetta per me, ma non ha nessuna caratteristica richiesta: non ama stare al centro dell’attenzione, è molto timida e si lascia condizionare troppo dagli altri. Forse è per questo che la amo. Perché non è la mia ragazza ideale, perché al mattino non si preoccupa di avere i capelli fuori posto, perché esce di casa anche in pigiama ed è bellissima comunque.”
Sorrise ricordando il bacio di quella mattina, probabilmente il bacio più bello della sua vita.
“Che ironia la vita! Mi sono innamorato della mia migliore amica, che è il contrario di quello che ho sempre desiderato nelle ragazze! Ma non vorrei cambiare niente, è tremendamente perfetta”  
Sentì dei passi dietro di sé. Si voltò.
Kevin era a qualche metro da lui, piegato sulle ginocchia e col fiatone.
- Kevin, tutto ok?-
Il fratello si ricompose e sorrise, prendendo fiato.
-Ho fatto- inspirò –una corsa!-
-Hai corso da casa a qui a piedi?!-
-No! Ho preso la macchina.-
-E allora perché sembri stanco morto?-
-Ho corso per tutto il porto, non sapevo dove ti eri fermato e non è piccolo il posto-
Nick sorrise. Kevin avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui e Joe. In effetti Kevin avrebbe fatto qualsiasi cosa per chiunque. Bastava chiederglielo.
-Tu sei matto!-
Fu la volta del maggiore di sorridere.
-Bella scoperta!- fece una pausa e poi continuò con voce premurosa  -Come stai?-
Nick si scompigliò i ricci.
-Beh… Non bene-
-Penso che dovresti parlare con Jen -
Nick lo guardò, sentendo la rabbia rimontare feroce.
-Lo so! Lo so benissimo!- abbassò lo sguardo e la voce si fece quasi tremante -Io…io non voglio che se ne vada!-
Kevin gli si avvicinò.
-Lo so, anch’io voglio che resti, ma non può-
La voce di Nick si fece spezzata.
-Perché?-
-Perché lei ha una vita lontano da noi. Ha suo fratello, ha degli amici, deve andare a scuola…-
-Non sono dei motivi sufficienti!-
-Si, invece-
-Lei potrebbe restare con noi…vivere con noi…Jack la potrebbe venire a trovare…Potremmo farla studiare privatamente!-
-E’ una possibilità, ma senza il consenso di Jack non possiamo-
A quella frase Nick sollevò di scatto il viso. Ora sapeva cosa doveva fare. Si mise a correre verso l’auto, più veloce che poteva. Doveva fare in fretta. Doveva essere a casa prima dell’arrivo di Jack.
Kevin si voltò guardandolo sconsolato.
-Perché sono il fratello maggiore?!- prese fiato, preparandosi a correre -Aspetta!-

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Capitolo 15
*** Quindicesimo Capitolo ***


Angolo Autrice

Scusate davvero per il ritardo. Tutte le volte dico che aggiornerò sabato o venerdì e invece, immancabilmente, sono in ritardo… Questa volta però sono giustificata! C’era il rientro a scuola e ho dovuto ripassare per bene.
Ok, in questo capitolo succedono quasi tutte cose belle, apparte Joe che vorrebbe uccidere Jack, ma non vi anticipo nulla. XD
Leggete e recensite, un bacio.
Buona Lettura!

Quindicesimo Capitolo

Denise si precipitò ad aprire la porta, agitata. Jen, ancora sulle spalle di Joe, incrociava le dita, sperando che fossero Nick e Kevin. Joe la posò a terra. Era più agitato lui che Jen. Udirono Denise che saluta e invitava ad entrare.
Non erano i suoi fratelli.
Jen si strinse al petto di Joe, chiudendo gli occhi. Dall’angolo del corridoio videro svoltare un ragazzo trasandato e dall’aspetto sciupato. Aveva i capelli sporchi e arruffati e puzzava di fumo. Appena vide Jen si illuminò, correndo ad abbracciarla.
A suo malgrado Jen si voltò, sorridendo.
-Jack, ciao!-
-Come stai?-
-Bene…-
-Hai preparato le valige?-
-Io…beh….-
Joe le cinse le spalle, rassicurandola e rispondendo per lei.
-Non ancora-
Solo in quel momento il fratello sembrò accorgersi di Joe.
-Oh! Ciao, Joe. Non… non ci vediamo da tanto…-
Allungò la mano, che Joe non degnò neanche di uno sguardo.
-Già, da quando hai abbandonato Jen e vostra madre a Wycroft -
Jen lo guardò sorpresa. Non aveva mai sentito Joe arrabbiato in quel modo.
- Joe! Ma ti sembra il modo?!-
 Lui sorrise maligno.
-Scusa sorellina, non volevo-
Jack sorrise incerto.
-Non… non fa niente- poi rivolgendosi a Jen –Io vado ad accomodarmi di là, mentre tu prepari i bagagli-
-Certo Jack, vai pure, arrivo subito-
Quando se ne fu andato si voltò verso Joe, arrabbiata.
- Joe! Ma che ti prende?!-
Joe la guardò mesto.
-Nulla-
-Come nulla! Non hai mai risposto male a nessuno in vita tua!-
-Sai, oggi mi sembrava il momento giusto per cominciare-
-Non fare dell’ironia con me! Che cosa hai contro Jack?-
Joe si guardò in torno, cercando una scappatoia, ma poi si arrese.
-Sono geloso-
Jen sgranò gli occhi, stupita.
-Come, scusa?-
Joe si appoggiò alla parete, incrociando le braccia e abbassando lo sguardo.
-Sono geloso, va bene?!-
Jen scoppiò a ridere. Continuava a non capire.
-In che senso?-
-Nel senso che Jack è tuo fratello-
-Lo so che è mio fratello!-
-E io non lo sono-
-Ma cosa stai dicend- si bloccò, sorridendo - Ohh… Sei geloso del mio vero fratello?-
-Già!-
Jen lo abbracciò, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
- Joe, lo sai benissimo che sei più fratello tu di chiunque altro-
Joe sorrise, rispondendo all’abbraccio.
-Scusa, piccola-
Dopo alcuni secondi Jen si staccò e a malincuore si diresse di sopra per preparare le valige, mentre Joe entrava in cucina, dove Annie e Jack stavano discutendo.
-Tu non puoi pretendere di venire qui dopo sette anni e fare come se nulla fosse!-
-Ma io sono sempre suo fratello e sono sicuro che Jen vuole venire con me. Lei mi vuole bene-
 Joe si sedette accanto a Annie, sussurrandole all’orecchio -Sono venuto a darti man forte-
Sotto il tavolo si diedero il cinque, poi Joe si rivolse a Jack, con tono casuale.
-Jack, ti posso parlare un attimo?-
Il ragazzo lo guardò sorpreso, ma annuì.
-Dimmi-
Joe prese una sedia e si posizionò vicino a Jack, troppo vicino a Jack.
-Ora, ascoltami attentamente, perché non mi ripeterò un’altra volta-
Jack annuì, un po’ intimorito. Joe abbassò la voce.
-Tu vuoi bene a Jen?-
-Certo, ma che domanda è questa?!-
-E te ne sei andato di casa per quale motivo, esattamente?-
-Io…-
-Perché l’hai lasciata sola?-
-Volevo cercare mio… nostro padre-
 -E l’hai trovato?-
-Si, ma non è la persona che pensavo che fosse-
-Quanti anni sei stato via?-
-Io…beh…circa sette-
-Sette anni non sono pochi-
-Lo so, e mi dispiace! Se potessi tornare indietro…-
-Fammi finire. Mentre tu eri in giro per il mondo io e i mie fratelli ci siamo presi cura di Jen-
-So anche questo, e vi ringrazio molto-
-Non l’abbiamo fatto per te o per pietà, ma perché le vogliamo bene. Jen era la nostra migliore amica e, per quanto mi riguarda, la mia sorellina-
In quel momento Jack capì tutto: Joe era geloso. Di lui.
-Jen è mia sorella-
-No che non lo è! Ma per sua sfortuna deve venire ad abitare con te, quindi, ricapitolando: tu le vuoi bene?-
-Si-
-Riflettici. In sette anni le persone cambiano, tu non la conosci, credi di poter vivere con lei, senza conoscere i suoi gusti, le sue passioni?-
-Se non sbaglio anche voi ve ne siete andati, preferendo il successo a lei-
Joe spalancò gli occhi. Quello era un colpo basso, e non doveva farlo. Fece appello a tutto il suo autocontrollo per non saltargli al collo e strozzarlo all’istante. Sentì Annie che gli stringeva la mano, e questo gli diede forza.
-Se avessi potuto scegliere avrei preferito lei, ma ero troppo piccolo per decidere da solo, mentre tu la possibilità l’avevi-
Questa volta fu Jack ad abbassare lo sguardo.
-Voglio rimediare-
-Se la fai soffrire giuro su Dio che te la faccio pagare, mi hai capito bene?-
In quel momento Jack era davvero spaventato e non fece altro che annuire, alzandosi velocemente dalla sedia.
Joe lo stava per seguire quando in cucina entrò Denise, con aria preoccupata.
- Joseph, perché Nick e Kevin non tornano?-
Joe si voltò verso la madre, facendo segno a Jack che lo teneva d’occhio.
-Mamma, stai tranquilla. Vedrai che saranno qui a momenti, lo sai com’è fatto Nick quando è arrabbiato-
Denise abbassò la testa.
-Si, però dopo la faccenda del… di quando è stato male…-
Joe si alzò e l’abbracciò, facendo segno a Jack di filare, cosa che quest’ultimo fece più che volentieri.

 


Jen era davanti all’armadio e non sapeva come sentirsi. Dentro di se i sentimenti combattevano in una battaglia senza fine contro la ragione, inarrestabili, e ad ogni colpo di spada sferrato una nuova ferita si apriva nella sua anima. Cosa fare? Chi seguire? Il buon senso o la felicità? Il suo istinto le diceva di restare, ma la ragione le imponeva di aprire l’armadio e preparare le valigie. Non poteva decidere e non poteva obbligare i Jonas a tenerla in casa con loro. Sospirò amareggiata. Non riusciva a non pensare a Nick. Per quante volte cercasse di cancellare il suo viso dalla mente ogni volta quello si insinuava tra i suoi pensieri e prendeva forma, dandogli una pugnalata al cuore. Improvvisamente si rese conto di amarlo. Non aveva mai provato nulla del genere con nessun altro. Certo, quando era con Will si sentiva agitata, le batteva il cuore, voleva baciarlo. Ma con Nick era tutto triplicato. Ogni volta che la toccava andava in tachicardia. Al pensiero delle mani di Nick che l’accarezzavano iniziò a piangere, mentre i suoi pensieri si facevano sempre più confusi. C’era anche il problema di Jack. Non aveva il coraggio di rivelargli di non voler andare con lui, aveva paura di offenderlo e farlo sentire ancora più in colpa di quello che non fosse già. Era pur sempre suo fratello, anche se l’aveva lasciata sola per ben sette anni. Sentì cigolare la porta e si voltò. Jack era appoggiato allo stipite bianco, fissandola con un sorriso triste.
-Tu non vuoi venire con me-
Non era una domanda. Jen sorrise mesta, abbassando lo sguardo.
-L’hai dedotto dalla chiacchierata che hai fatto con Joe?-
Jack le si avvicinò, posandole una mano sulla spalla.
-No, dal tuo sguardo-
Jen appoggiò la guancia sulla sua mano.
-Non ti voglio mentire-
-Non devi-
-Io sono innamorata di Nick e vorrei restare, ma non posso-
-Non devi farlo per me-
-Non lo faccio solo per te. Io non posso restare con loro per tutta la vita. Devo accettarlo-
A Jack scappò una breve risata.
-Non ci sei riuscita in quattro anni, come pensi di riuscirci in pochi giorni?-
-Non lo so-
Jack si voltò, dirigendosi verso la porta, sospirando.
-Vado a parlare con Paul -
Jen per poco non urlò.
-Cosa?!-
-Vado a parlare con Paul. Penso che sarà felice di sapere che rimarrai qui-
Il suo tono era serio e pacato. Questo fece sentire Jen ancora peggio.
-Jack, giuro che ti verrò a trovare… ogni mese! E recupereremo in qualche modo il nostro rapporto-
Il fratello si voltò e l’abbracciò, con le lacrime agli occhi.
-Mi dispiace! Mi dispiace… lo so che ripetertelo all’infinito non rimedia a quello che ho fatto, ma mi fa sentire meglio e mi ricorda come ci si sente ad avere la coscienza sporca. Non ripeterò lo stesso errore-
Jen lo abbracciò ancora più stretto.
-Jack, io ti avevo già perdonato la prima volta che ho risentito la tua voce-
Il ragazzo si staccò, asciugandosi gli occhi ed uscì dalla stanza proprio quando entrava Annie.
-Che succede?-
-Resto-
Annie sorrise sincera.
-Sono felice per te-
Si fissarono un attimo, per poi lanciarsi in un mega-abbraccio.
- Ohh, ti voglio bene!-
- Anch’io…-
Si staccarono e si diressero giù, a braccetto. Jen sgattaiolò in giardino per cercare Frankie e Danielle, mentre Annie si diresse in cucina.
Appoggiato al tavolo, con la testa inclinata di lato e lo sguardo assente, c’era Joe. Stranamente serio. Non lo aveva mai visto così e le faceva uno strano effetto non intravedere neanche l’ombra di un sorriso su quel viso sempre scherzoso. Doveva ammettere che era sexy.  Prese una sedia e gli si accomodò vicino.
-Tutto ok?-
Joe non aveva fatto una piega né quando era entrata, né quando si era seduta, come se fosse una cosa normale, come se le loro litigate in quel momento non contassero.
In risposta le sorrise flebilmente, cambiando discorso.
-Grazie per prima. E’ stato carino da parte tua-
Annie distolse lo sguardo, rispondendo con non curanza.
-Ma ti pare-
Joe sorrise. Sapeva benissimo che in realtà le importava eccome. Allungò la mano per prendere quella di lei, ma si bloccò, alla vista dell’anello che portava al dito.
-Sei fidanzata?-
Annie sorrise, divertita.
-Perché ti interessa, Jonas? Geloso?-
-Se! Ti piacerebbe-
Rimasero un attimo in silenzio, ma poi Annie rispose.
-L’anello era di mio padre, me l’ha regalato prima di morire e non lo tolgo mai. Serve a ricordarmi che non tutte le persone sono cattive e che c’è sempre qualcuno che sta peggio. La vita è troppo breve per sprecarla in pregiudizi idioti-
Joe sorrise, piacevolmente meravigliato.
-Ne sei convinta?-
-Io credo in quello che devo, ma non è detto che sia giusto-
-Allora io sono l’eccezione?-
Annie arrossì, abbassando la testa.
-Di solito non sono così, ma non so perché con te è… diverso-
-Perché ti sei trovata davanti un capolavoro di perfezione-
-Saresti tu?-
-Esatto-
-No, più che altro credevo che fossi il Joe Jonas dei Jonas Brothers anche nella vita, ma mi sbagliavo-
-Wow… Esiste un cuore sotto lo strato di odio, arroganza e presunzione-
Annie lo guardò male.
- Jonas, ti devo confessare una cosa-
Joe sorrise, pregustando la vittoria.
- Anch’io non potevo crederci quando ho scoperto che tu hai un cervello. Perché in apparenza non sembra proprio, vero?-
Joe sgranò gli occhi e Annie, fino a quel momento seria, scoppiò a ridere.
-Non ho resistito-
Joe la fulminò, ma poi sorrise.
-Ok, siamo pari-
Annie smise di ridere e sorrise, inclinando la testa di lato.
-Io proporrei una tregua-
Allungò la mano, che Joe strinse.
-Accetto, ma posso sapere, signorina, come è arrivata a questa soluzione?-
-Semplice. Ho scoperto che con te è più divertente scherzare e fare battute amichevoli che litigare-
Si sorrisero, sinceri.
Ma poi Annie aggiunse -Questo non vuol dire che siamo amici, sia chiaro-
-E cosa siamo?-
Annie ci pensò.
-Colle-mici-
Joe sollevò le sopracciglia, sarcastico -Colle-mici?-
-Si, metà colleghi e metà amici-
Joe rise scuotendo la testa.
-Tu sei pazza-
Annie fece finta di essere stupita -Perché?! Preferivi Ami-lleghi?!-
Stava per rispondere, quando in cucina arrivò Denise, che gli rivolse uno sorriso enorme.
-Ah, ragazzi! Sono felice di vedere che finalmente andate d’accordo!-
Annie e Joe sorrisero.
-Avete già saputo la bellissima notizia?-
Joe aggrottò la fronte.
-No, mamma, quale?-
-Da oggi in casa siamo in otto!-
-Perché?! Danielle aspetta un bambino?!-
Annie scoppiò a ridere.
-Ma no, scemo! Jen rimane qui con voi-
Joe spalancò gli occhi.
-Cosa?!!-
-Hai capito bene-
-E quando avevate intenzione di dirmelo?!-
Scattò in piedi e corse fuori, per cercare Jen. 

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Capitolo 16
*** Sedicesimo Capitolo ***


Angolo Autrice

Lo so. Sono ancora in ritardo. E non ho giustificazioni valide. Vi prego, scusatemi tanto.
Siamo arrivati davvero all’ultimo capitolo prima dell’epilogo. Wow. Mi sembra solo ieri che postavo il primo capitolo, tremante nell’attesa delle vostre recensione.
Un po’ mi dispiace di concludere, ma so che è giusto così. Non mi piace andare avanti all’infinito con le storie. Dopo un po’ stancano. Come le telenovele. XD
Non so che altro dire, solo…Buona Lettura e visto che è l’ultimo capitolo, recensite, vi prego.

Sedicesimo Capitolo

Jen era uscita da dieci minuti e stava giocando con Frankie, mentre Danielle sfogliava una vecchia rivista, accomodata all’ombra di un albero.
Quando Jen aveva annunciato la fantastica notizia Frankie le era saltato in braccio, ricoprendola di baci, mentre Danielle l’aveva abbracciata calorosamente, felice di averla in famiglia.
Ora non restava che dirlo a Nick. Non aspettava altro. Ogni secondo alzava la testa per controllare il vialetto, che inevitabilmente restava deserto.
Frankie le aveva rubato la palla e adesso stava correndo per tutto il giardino, facendole le linguacce.
- Frankie, adesso ti prendo!-
-No, non ci riesci, la-lala-lala-
Jen lo rincorse fino allo sfinimento. Quel piccoletto era veloce! Stava per buttarsi sulla morbida ed invitante erba appena tagliata quando due mani la presero per i fianchi, tirandola su di peso. Si girò, trovandosi il viso di Nick a pochi centimetri dal suo. Il suo cuore perse un battito.
- Nick…-
Lui la scrutava con espressione seria, come per catturare ogni particolare del suo viso.
- Nick…io…-
Lui le tappò la bocca, stringendola ancora di più a se, cosa che la fece arrossire.
-Shh, non parlare e ascoltami. Non posso permettere che tu te ne vada, non posso. Io senza di te non ce la faccio. Ormai non posso vivere se non mi sei accanto. Sei come l’ossigeno. Senza il tuo profumo, il tuo odore, la tua voce…io non…-
La voce gli si spezzò e stava per piangere. Jen aprì la bocca, pronta per parlare, ma lui gliela tappò con un bacio. Era una bacio forte, pieno di rabbia e disperazione e desiderio. Jen gli affondò le mani nei capelli, mentre lui le teneva la schiena. Quando si staccarono, senza fiato, Nick appoggiò la testa contro quella di lei, sospirando.
-Ti amo-
Jen sgranò gli occhi e smise di respirare. Non sapeva che fare. Anche lei lo amava, solo che…era difficile dirlo.
Stava per pronunciare le fatidiche parole quando un Joe euforico la placcò, correndo e buttandola a terra. Si ritrovò con lui a cavalcioni sopra di lei, che parlava tutto concitato.
-Quando avevi intenzione di dirmelo?! Sono così felice!! La mia Fefè! Prenderai la stanza accanto alla mia, promettilo!-
La voce di Nick lo interruppe.
-Ehm ehm!-
Joe si bloccò, voltando la testa verso il fratello più piccolo.
-Si, Nick?-
Nick lo fissava furente. Non solo le strappava via Jen dalle braccia, ma le si metteva sopra in una posizione, diciamo… “compromettente”.
-Alzati. Subito-
Joe si rese conto in che posizione si trovava e scatto in piedi, rosso per la vergogna.
- Jen, scusa. Io…-
Jen rise e sotto lo sguardo di Nick lo abbracciò e baciò sulla guancia.
-Tranquillo, Danger…-
Joe tornò in casa, trascinandosi dietro Frankie, che era rimasto a guardare la scena, a sbellicarsi dalle risate.
Jen stava per tornare da Nick, quando dal cancello entrò Kevin e gli corse in contro, abbracciandolo al volo.
- Kev! Rimango!!-
Lui le sorrise, stringendola.
-Non sai quanto sono felice, piccola-
Jen si staccò, vedendo che l’attenzione del maggiore era tutta dedicata a una figura dietro di lei, probabilmente Danielle. Li guardò scambiarsi un solo bacio, ma così dolce che fu costretta a distogliere lo sguardo.
Finalmentetornò da Nick, il quale nel frattempo si era seduto sul bordo della piscina, con le braccia incrociate. Non aveva ascoltato le parole di Joe e Kevin, per cui non sapeva ancora nulla.
- Nick, sei arrabbiato?-
Lui rispose sarcastico.
-No, perché dovrei?! Io ti dico che ti amo e tu baci mio fratello, che vuoi che sia!-
Jen strinse i pugni e gli si sedette vicino. Ora era arrabbiata.
-Lo sai benissimo che rapporto c’è tra me e Joe!-
-E’ proprio questo che mi da fastidio!-
-Perché?-
-Perché voi stavate insieme. Se ci fosse ancora qualcosa tra voi due?-
-Ma come cavolo ti viene in mente?! Joe per me è solo il mio fratellone, tutto qui!-
-Io non sopporto vederti che lo baci e li salti addosso e…Vi chiamate con soprannomi!-
Jen sorrise.
-Vuoi che ti chiami Nicky?-
Nick rise, scuotendo la testa.
-No, direi di no-
Jen appoggiò la testa sulle sue gambe, socchiudendo gli occhi per il sole.
-Ah, Nick! Ti devo dire una cosa!-
-Sono tutto orecchie-
-Visto che non parto più, questa sera, posso dormire con te?-
Nick scattò in piedi, facendo cadere Jen in acqua, di nuovo.
-E me lo dici così?! Davvero non parti più?-
Jen rise di gusto, spingendosi fino al centro della piscina.
-No, resto qui con voi. Con te-
Nick si buttò in acqua e la raggiunse, con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
-Immagino di essere stato l’ultimo a saperlo-
-Uhm…si!-
-Adesso me la paghi!-
La prese e se la caricò sulle spalle, per poi ributtarla giù.
-No! Aiuto!-
-Nessuno ti può sentire da qui!-
Jen lo spinse sott’acqua, ridendo felice.
-Sono molto vendicativa, dovresti saperlo!-
Quando Nick riemerse la trascinò fino al bordo, imprigionandola fra le sue braccia.
-Adesso non mi scappi più-
-Non volevo scappare-
Jen lo scrutò. La maglia azzurra con scollo a V formava una seconda pelle, delineando i pettorali scolpiti. Con i capelli bagnati e lo sguardo intenso era davvero sexy. Da brividi.
- Nick, ti amo-
L’aveva detto così, senza pensarci. Come se fosse una frase di tutti i giorni. Ed era giusto così, sentiva che adesso niente poteva andare storto.
Lui sorrise e la baciò.
- Anch’io ti amo-
Jen rise.
-Ripetilo. Mi piace sentirtelo dire-
Nick sfiorò il naso con quello di lei.
-Ti amo- le sussurrò dolce.
-Ti amo- affermò Jen annuendo, come per concludere.
Risero di gusto e uscirono dall’acqua, bagnati fradici.



Arrivò la sera. Annie era davvero triste, perché anche lei, come Jennifer, non aveva mai incontrato una vera famiglia e stando con i Jonas nutriva un sentimento mai provato prima. Era una sensazione che le scaldava il cuore, si sentiva circondata da una coperta morbida e calda in mezzo ad una tempesta di neve. Ed ora, che doveva andare via, sapeva che quella coperta l’avrebbe lasciata a casa Jonas, da quelle persone che aveva prima odiato e poi amato.
Sua madre era morta dandola alla luce e suo padre, dopo pochi mesi, non aveva resistito allo shock e si era suicidato, impiccandosi al lampadario del salotto di casa. Lei era sempre vissuta con il nonno paterno, che l’aveva curata e cresciuta con amore e affetto, ma quando all’età di 87 anni era venuto a mancare lei era stata trasferita dalla zia a New York. Al compimento dei 18 anni era volutamente ritornata ad abitare a Wycroft, svolgendo diversi lavori per mantenere il piccolo appartamento che era riuscita a trovare. Dal quel giorno erano passati quasi tre anni ed erano cambiate molte cose. Lavorava in un negozio di abbigliamento maschile e abitava in un appartamento decente. La sola cosa che non era cambiata erano i suoi rapporti sociali e sentimentali. L’unica amica che aveva era Jen e con i ragazzi c’era stato solo sesso. Non si era mai innamorata, o meglio, nessuno si era mai innamorato di lei. 
Fece il giro della casa per salutare decentemente le persone che aveva conosciuto meglio. Odiava gli addii sulla porta di casa, dove volavano frasi banali e falsi baci. Se doveva salutare qualcuno lo voleva fare bene.
In cucina c’era Denise, con la sua aria dolce e rassicurante da mamma perfetta. Stava facendo i biscotti con le gocce di cioccolato. Le si avvicinò e senza dire nulla iniziò a lavare i piatti. Aveva sempre voluto lavare i piatti con sua madre o andare a fare shopping al centro commerciale, come tutte le ragazze.
Denise la osservava compiaciuta.
-Tutto bene?-
Annie sorrise mesta.
-Diciamo di si-
-Sei triste perché ti dovrai separare da Jen?-
-Non solo. Mi dispiace molto andarmene da qui. In questi due giorni ho cambiato radicalmente idea sulla vostra famiglia e siete diventati un po’ anche la mia-
-E se ci venissi a trovare?-
Annie si bloccò. Non aveva mai considerato quell’idea. Era abituata a scegliere tra due opposti: giusto o sbagliato, bianco o nero, sempre … o mai.
Per lei non c’era mai stata una via di mezzo.
-Non so…-
-Certo. Non credo che Jen ci permetterà di non invitarti ad ogni festa o vacanza importante-
Annie cercò di sorridere, ma le uscì una specie di smorfia, che mascherò con un abbraccio.
-Grazie, non immagina quanto mi ha reso felice!-
Poi si staccò e corse in salotto per salutare gli altri.
Kevin era seduto sul divano e Danielle dormiva sulle sue ginocchia. Le accarezzava i capelli e il fianco, non smettendo di guardala un attimo.
Annie gli si avvicinò.
-E’ bellissima-
Kevin sobbalzò facendo quasi svegliare la sua dolce metà.
-Mi hai fatto prendere un colpo!-
-Scusa-
Kevin sorrise.
-Si, è bellissima e soprattutto: è mia moglie-
-Siete una coppia stupenda. Vi auguro un futuro felice e con tanti bambini-
Kevin sorrise e arrossì leggermente.
-Grazie-
Annie si allontanò e salì di sopra. Voleva trovare la persona a cui teneva di più, dopo Jen.
Joe era nella sua stanza, affacciato alla finestra che dava sul cortile, le braccia incrociate e un sorriso stampato in volto. Annie cercò di scorgere qualcosa da sopra la spalla e lui le fece posto, sorridendole e lanciandole una breve occhiata.
In giardino, stesi sull’erba, c’erano Nick e Jen. Lei appoggiava la testa sul suo petto e lui le accarezzava distrattamente i capelli, sussurrandole parole dolci all’orecchio alle quali Jen rispondeva con melodiose risate.
-Stanno bene insieme-
Joe le rispose senza togliere lo sguardo dalla scena.
Loro si. Sono perfetti insieme, loro, e si completano a vicenda. L’uno l’opposto dell’altro che insieme formano una cosa unica e bellissima”
Annie si avvicinò al letto.
-Ma che parole profonde! Sei riuscito finalmente a collegare i due neuroni che hai nel cervello?-
Joe le lanciò uno sguardo malizioso.
-Se vuoi possiamo fare qualcos’altro…-
Annie gli si avvicinò con fare seducente, tirandolo a se e trascinandolo lentamente verso il letto.
Joe la fissava stupito. Poteva avere tutti i buoni propositi del mondo, ma se una donna ti si presenta così…
-Vedo che hai colto il punto della questione…-
Lei avvicinò la bocca a quella di lui.
-Ero venuta a parlare di cose serie ma…- di nascosto afferrò un lembo del cuscino –ho trovato di meglio!-prese a tartassarlo di cuscinate, ridendo. Joe si riprese in un attimo e riuscì ad afferrare un cuscino per contrattaccare.  Alla fine Annie salì in piedi sul letto, brandendo il cuscino come fosse una spada.
-Fatti avanti se hai coraggio!-
Joe non se lo fece ripetere due volte e saltò sul letto, iniziando a bombardarla, finché il cuscino non si ruppe e furono circondati da una miriade di piume.
Annie approfittò del momento per tirare il colpo decisivo, ma per sbaglio inciampò e cadde sul letto, ridendo. Non aveva calcolato che cadendo sarebbe piombato anche Joe, su di lei.
Dopo 10 minuti…
La testa di Joe appoggiata sulla pancia di lei e i piedi sul pavimento. Non riuscivano a smettere di ridere.
-Tregua?-
-Si! Non ce la faccio più…-
Restarono in silenzio, ognuno con i propri pensieri. Alla fine Joe ne uscì con -Mi mancherai-
Annie trattenne il respiro, non doveva dire quella frase, ora sarebbe stato tutto più difficile.
-Anche tu- subito dopo averlo detto si maledisse 100, anzi, 1000 volte.
Joe si portò sopra di lei, sorpreso.
-Davvero?-
Annie deglutì.
-Si-
-Alla fine hai cambiato idea su di me…-
Piano piano i loro volti si avvicinavano e i battiti dei cuori aumentavano.
-E tu?-
I loro visi erano vicinissimi, i loro respiri agitati.
-Perché me lo chiedi?-
I loro nasi si sfiorarono e il cuore di Joe perse un battito.
-Curiosità…-
Fu Annie a colmare la distanza. Le loro labbra si incontrarono e tutto perse importanza.
Al contrario di Jen e Nick i loro baci erano caldi e passionali fin da subito. Lo attirò a se per la schiena e lui sospirò e la baciò con più foga, mentre le infilava una mano sotto la maglietta. Quando arrivò al seno Annie si lasciò sfuggire un gemito, che non fece altro che aumentare l’eccitazione.
Ma poi si fermò di colpo e Joe la guardò interrogativo.
-Che succede?-
-Non posso-
-Perché?-
-Perché non voglio che finisca come con tutti gli altri-
-Ma che stai dicendo?-
-Io non ti amo. Non voglio essere costretta a non vederti solo perché potremmo finire i situazioni come questa-
Joe abbassò lo sguardo e si alzò, sorridendo mesto.
-Tu non mi ami, io non ti amo. Chiaro.-
L’aveva detto in tono piatto che non fece che peggiorare le cose.
- Joe! Non capisci?! Io non voglio perdere un amico quando l’ho appena trovato! Non sono pronta per un altro rapporto e non lo sarò in futuro. Non con te. Siamo troppo uguali per stare insieme. Sarebbe un rapporto di amore e odio. Baci passionali e litigate violente. Non voglio-
Joe sorrise, questa volta sincero. In fondo sapeva che aveva ragione. Perché rovinare tutto?
-Non è successo nulla. Tu sei venuta in camera mia, abbiamo giocato un po’ e sei uscita. Questa cosa è cancellata-
-Già, cancellata…-
Annie si alzò e fece per uscire, ma si bloccò di colpo, sorridendo.
- Jonas?-
-Si?-
-Dovresti tagliarti i capelli, sembreresti più adulto-
-Perché? Non lo sono?-
Joe sorrideva, felice che tutto fosse tornato normale.
-No-
-Scommettiamo che me li taglio sul serio?-
-No-
-Hai paura di perdere?-
-No!-
-E allora scommettiamo-
-Ok. Se vinco io mi dovrai servire per una settimana intera, facendo tutto quello che ti chiedo, la prossima volta che verrò a trovarvi-
-Accetto-
Annie spalancò gli occhi. Aveva proposto quello sperando che  cambiasse idea.
-E…se vinci tu?-
Joe ci pensò un attimo. Ma perché non farlo?
-Se vinco io dovrai uscire a cena con me, da amici.-
Annie si maledisse. Era caduta in trappola.
-Ok, tanto non ti taglierai mai i tuoi amati capelli-
-Lo vedremo, Jones -

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


Angolo Autrice

Scusate davvero per il ritardo e questa volta ce l’ho la giustifica. XD Ero ammalata. Influenza con la febbre a 39. Scusatemi tanto ancora.
 

Epilogo

“Prova a ragionar sull'amore e perderai la ragione.”
Proverbio Francese


 

Ed eccoli lì. Davanti alla porta di casa Jonas. Jack che abbracciava la sorella, Joe che abbracciava Annie. Mamma Denise piangeva. Frankie piangeva. Jen si staccò da Jack e corse ad abbracciare la sua migliore amica.
-Mi mancherai tanto!-
-Anche tu. Non immagini quanto…-
-Ci vediamo a Natale-
Jack si avvicinò a Joe. Si fissarono per un attimo, ma poi Joe allungò la mano che Jack afferrò sorridendo.
-Ci vediamo. Trattala bene-
-Ci puoi giurare-
Ed eccoli lì, fratello dinanzi a fratello, a sorridersi e stringersi le mani. Come se non fosse successo nulla. Come se fossero amici da una vita. Tutti osservavano la scena soddisfatti.
Frankie si avvicinò ad Annie, triste.
- Annie?-
- Ohh, piccolo!-
-Non voglio che vai via…-
-Vieni qui…-
Lo strinse forte a se e lui ricominciò a singhiozzare.
-Ti nomino Comandante dei Servizi Segreti in casa Jonas. Dovrai tenere d’occhio Jen -
- Ma tornerai?-
-Certo…-
Frankie la guardò, piangendo.
-Non si dicono le bugie-
Annie serrò gli occhi e gli sussurrò all’orecchio.
-A mai più rivederci, allora-
Frankie si staccò e si portò la mano alla fronte, battendo i tacchi.
“Si, signora! Agli ordini signora!”
Jack si incamminò verso il cancello, portando le valige, mentre Annie indugiava davanti a Joe.
-Ci vediamo-
-Si…ci vediamo-
Annie si voltò e a passo svelto raggiunse Jack. Non guardò indietro. Sapeva che se l’avrebbe fatto sarebbe scoppiata in lacrime. Non sarebbe più ritornata. Voleva dimenticarli, perché sapeva che la sua vita non sarebbe mai stata così e non voleva soffrire. Ogni volta che gli avrebbe rivisti se ne sarebbe dovuta andare e il dolore sarebbe stato ogni volta più grande.
Proprio quando tutti stavano rientrando in casa Joe non resistette e le corse dietro, afferrandole il polso e tirandola a se.
Lei lo guardò con sguardo supplichevole.
- Joe, devo andare…-
Lui le avvicinò la bocca all’orecchio.
-Aspetterò il mio premio…-
Annie sorrise.
-Perderai…-
-Io dico di no…-
Inaspettatamente voltò la bocca e la baciò, per poi allontanarsi subito e sorridere fiero.
Annie gli mostrò il dito medio, ma non poté fare a meno di rispondere al sorriso.
-Vai, và…-
A Joe scappò una breve risata e indietreggiò senza smettere di guardarla.
-Ci rivedremo, Annie Jones -
Poi si voltarono e si diressero nelle rispettive direzioni.
Annie non sapeva che avrebbe perso e Joe non sapeva che Annie non sarebbe più tornata a trovarli.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Così finisce la storia.
Spero vi sia piaciuta.
Ovviamente è tutto frutto della mia immaginazione.
Ringrazio tutte le mie amiche, che mi hanno incoraggiata a continuare anche quando volevo buttare tutto nel cesso.
Ne ringrazio in particolare una, senza la quale non avrei mai scritto questa ff.
Ringrazio il mio cane, Buddy, per avermi sopportato ogni volta che sbraitavo contro il computer perché non riuscivo a scrivere un capitolo.
Vi chiedo di ringraziare mentalmente la mia Socia per aver corretto ogni paragrafo, con enorme pazienza e comprensione per la mia povera testa bacata.
Ringrazio tutti/e voi, per essere tanto pazzi/e da leggere, amare e recensire questa ff. (Come potete vedere la mia auto-stima non è aumentata di un grammo XD)
Per ultimi, ma non meno importanti, ringrazio i Jonas Brothers, che con la loro musica continuano a far sognare un sacco di ragazze come me.
Vi saluto e, forse, arrivederci. 

 
 

Fine
 

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