Alla ricerca dell'uomo perfetto

di Mavala
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio... ***
Capitolo 2: *** Vieni nel mio mondo ***
Capitolo 3: *** 3 Cambiamenti .... ***



Capitolo 1
*** L'inizio... ***


 Alla ricerca dell’uomo perfetto….
 
1….L’inizio…
 
Cercare un uomo per una donna ,oggi giorno, era la cosa più difficile che potesse esistere sulla faccia della terra  .Più difficile di trovare un lavoro ,un appartamento o diventare madre perché per quello di sciuro un uomo ci voleva.
Fin dall’inizio dei tempi dove la terra era popolata da primitivi vi era  la continua ricerca di un compagno per la donna .Non vi era bisogno di grandi strategie di “conquista” ma bastava un nonnulla .Man mano con l’evolversi ,la donna aveva appreso nuove tecniche sfruttando l’ascendente che possedeva sull’uomo interessato ma soprattutto aveva perfettamente capito che l’uomo poteva  essere succube dal fascino femminile. (Cosa che nel passato come oggi giorno non è cambiata ).Ma l’evoluzione non ha prosperato sempre buon frutti in particolar modo per gli uomini che con l’evolversi hanno perso gran parte della galanteria e del romanticismo con l’emergere del loro lato peggiore sostituto da modi rudi e grezzi .
Ogni donna è alla continua estenuante ricerca dell’anima gemella ,dell’altra metà perfetta della mela, nel divenire magneti capaci di attrarre la propria anima compagna .
Le varie ricerche sviluppate su ogni relazione vissute erano riuscite ad appurare che la maggior parte della popolazione maschile era  totalmente inadatta a soddisfare le loro richieste e pertanto inefficienti a svolgere il ruolo tanto agognato dell’uomo classificato come quello giusto .
I prototipi cambiavano da donne a donne ma il succo restava sempre lo stesso, trovare un uomo dalle facoltà di far vivere un amore con la “A” maiuscola .Un amore che ,con l’aggiunta di colui perfetto, poteva far vivere la favola d’amore che ognuna sognava per se stessa .Quelle raccontate nelle favole ,nei film ,nei libri …
La maggior parte delle donne si sente appagata e sicura di sé nell’avere al proprio fianco un uomo con il quale instaurare un rapporto basato sulla fiducia ,sul rispetto, sulla fedeltà  ,sugli interessi comuni ,sull’attrazione fisica ,sul senso della condivisione .
Ma ci può mai essere tutto questo in un rapporto a due ?
Era questa la domanda che mi ripetevo costantemente e che continuamente cercavo di risolvere come un rebus a cui applicavo tutta la mia concertazione e alla fine la risposta non era mai quella che avevo immaginato . Anche io ero una di quelle donne che erano alla ricerca del “lui” perfetto o meglio speravo di trovarlo, solo che di lui nemmeno l’ombra era in circolo .
Alla soglia dei miei 25 anni avevo accumulato e accumulato solo disastri  fallimentari in dati di uomini .Non potevo lamentarmi ma di certo nel mio passato si erano affacciati sulla mia strada ragazzi e uomini (se così si potevano definire coloro che avendo superato i 20 avessero acquisito di loro diritto la parola“uomo”)regalandomi emozioni e delusioni .
Fin da piccola mi avevano illuso che l’uomo dei miei sogni sarebbe arrivato cavalcando un destriero  bianco con in dosso un lungo mantello azzurro e dai capelli splendenti .Sfortuna vuole che il Principe Azzurro si trovava solo esclusivamente nelle fiabe che la nonna mi raccontava prima di addormentarmi . Pian paino cercai di riprendermi da quella delusione di non poter possedere mai un castello come dimora perché i principi un castello lo possiedono veramente.
Se da piccola pensavo al mio bel principe tanto eroe che mi proteggeva dai draghi da teen-ager avevo un’idea completamente diversa del mio lui perfetto . …quello dell’amore impossibile, sfuggevole ma soprattutto irraggiungibile con l’attore o il cantante di turno .
Dove si tappezzava ogni singola parete libera con foto dei tuoi idoli,stampavi baci a pezzi di carta che sapevano di riciclato e la notte si potevano avverare tutti i sogni impossibili da realizzare da sveglia .Tutte sognavamo una limousine nera tirata a lucida con autista con tanto di berretto,di calpestare con lui il tappeto rosso ed essere accecata da migliaia di flash o essere addirittura  presentata alla famiglia reale d ‘Inghilterra come nel mio caso se si sognava il principe William…Quelli si che erano bei tempi …
Ma l’illusione  vuole che crescendo le tue favole vengono spazzate via come un tornando dalle prime cotte ,dai primi baci rubati e anche dalle prime delusioni ..ma non c’era spazio solo per il cuore spezzato ma anche nel ricordare i mille brividi delle prime uscite ,del primo “Ti amo “ (anche se detto ingenuamente) ,dei regali scambiati per l’anniversario per poi finire con la fatidica rottura. Colpa sua ,colpa tua non ha importanza sta’ di fatto che quella prima delusione del primo amore sarà custodita gelosamente nel tuo cuore con tutti i ricordi regala doti da quell’esperienza  .
Dopodiché si ritenta e ritenta fino a trovare qualcuno con cui credi di trovarti in sintonia  .
Crescendo si cambia il modo di vedere le cose se prima era tutto quadrato adesso vedi tutto tondo perché solo crescendo si può imparare dai propri errori .
Ed ecco qual’era il mio problema ricascare nei miei errori .Ero sempre stata convinta che la causa dei miei disastri proveniva da me,dalla mia persona ,accatastavo colpe su colpe quando la realtà era che il vero problema non ero io ma gli uomini che sceglievo.
Ricordavo benissimo i due di picche ricevuti da coloro a cui mi ero esposta mostrandomi per quello che ero e come avevano ricambiato ??Lasciandomi con una telefonata o con la patetica scusa che erano loro “sbagliati” e non io ed io da donna ferita interpretavo quell’improvviso abbandono dovuto ad una mia colpa, inestinte, che mi attribuivo .Col passare del tempo il mio orgoglio si era abbassato a livelli bassi molto bassi finché un giorno una rivista ,un’amica e una cioccolata calda avevano rivoluzionato le mie idee.
 Alice ,mia migliore amica ,che a differenza mia e di altre migliaia di donne, aveva trovato il suo uomo perfetto.
Il suo ragazzo era l’incarnazione della perfezione  nel chiamarla tutti i giorni,nel portarle i fiori un volta a settimana, nel regalarle quello che lei desiderava  e a letto la soddisfaceva in ogni maniera possibile. Una fortuna sfacciata la sua ….peccato che non ne fossi stata baciata anche io dalla dea bendata..
Era nato tutto da lei ,da un gioco, da una  rivista …
Solitamente non compravo mai riviste o rubriche dedicate a donne ma le leggevo quotidianamente per colpa della mia coinquilina che sotto sembianze di folletto si accingeva a  rifornire ogni settimana casa con quegli articoli pieni di domande e risposte a problemi sentimentali di donne …eppure era stato proprio uno di loro a darmi l’idea di creare una lista,precisamente nel creare la lista del mio uomo perfetto  .
 Da lì era partito l’inizio della mia ricerca ,l’inizio del mio “esperimento ”…
Era un gioco dalle fattezze reali dove fantasia e realtà si mescolavano per lasciar spazio alla speranza di trovare quello che fortemente cercavo.
Ogni donna ama avere un uomo affascinante ,sincero e perché no dannatamente sexy non un damerino cocco di mamma .C’era solo un piccolo punto: trovarlo .
Con una buona tazza di cioccolata calda io ed Alice ,la ragazza baciata dalla fortunata ,avevamo preso posto una di fronte all’altra stilando una lista che all’inizio poteva assomigliare benissimo  ad una lista di provviste per sopravvivenza .Ma dopo tagli ,freccette evidenziate per ricordare alcuni punti e rivisitazione varie eravamo riuscite a creare una lista perfetta .
Dopo aver impiegato la bellezza di una notte intera e la modica cifra di ben 7 cioccolate calde divise con panna e zucchero a volontà eravamo anche riuscite a far coesistere i vari  punti  contrastanti delle nostre differenti opinioni  .Lei voleva un ragazzo biondo per me ,io lo desideravo castano .Lei voleva un ragazzo avvocato per me, io lo desideravo medico .Lei voleva un ragazzo con un quoziente di intelligenza superiore alla norma per me ,io lo desideravo normale e poi cosa me ne sarei fatta con uno che ne sapeva più di me in tutto tranne che nel sesso??Mah…
A fine lista ci eravamo guardate negli occhi e con uno sguardo carico di speranza avevamo sorriso con fare complice per poi chiudere gli occhi lasciandoci cullare dalle confortevoli braccia di Morfeo in un sonno fiducioso per l’avvenire .
 
 
 
Rigiravo e rigiravo il mio cappuccino lasciando stavolta cadere anche qualche briciola di cacao sul tovagliolo .
Stamattina non  era stato un buon giorno per me ,assolutamente no, potrei definirlo come una delle giornate più brutte della mia vita ma forse mi sbagliavo perché il peggio doveva ancora avvenire .
Eppure era iniziato tutto così meravigliosamente bene perché si doveva abbattere su di me questa catastrofe ?
Mi ero svegliata radiosa a tal punto che pensavo di contagiare perfino il Grinch con il mio buon umore .
Ma qualcosa era andato male ,una telefonata .Precisamente la telefonata di mia madre che tutta raggiante annunciava il fidanzamento di Rosalie ,la mia antagonista per antonomasia .La mia sorellastra che tanto detestavo .Aveva rovinato la mia adolescenza nei peggiori dei modi dagli stupidi scherzi al liceo alle litigate per le mie scarpe ,dalle bugie raccontante a mia madre per mettermi in cattiva luce alle liti furenti con tanto di spintoni e tirate di capelli .
Mia madre aveva sempre straveduto per quella piccola creatura che prematuramente le era venuta a mancare la madre ,anche se scappare con un altro di punto in bianco era una terribile scomparsa .
Phil ,il padre della piccola orfanella aveva conosciuto mia madre ad una lezione di yoga per persone in cerca del proprio equilibrio interiore ,una cazzata che non ero mai riuscita a capire .
Sta’ di fatto che quel ricongiungimento con se stessi aveva fatto scoccare la scintilla tra i due facendone trovare l’anima gemella .All’inizio ero stata contenta per quell’unione ,mia madre aveva ritrovato finalmente l’amore dopo aver vissuto avventure su avventure nella ricerca del grande amore ed era finalmente giunto anche per lei quel momento. Ma non sempre tutto va come speri con lui era piombata nelle nostre vita anche la piccola vipera con i suoi guai al seguito .
Sbuffai rumorosamente attirando l’attenzione del barista .
- 10 Avere delle mani curate.
Osservai quel ragazzo distrattamente soffermandomi sulla parte del copro che io tanto amavo, ora come ora di certo lui non sarebbe mai entrato nella mia classifica  .
Bello era bello ma aveva profanato uno dei miei “comandamenti “ della lista.
Avere delle mani curate per me era fondamentale .Se un uomo doveva accarezzare la propria donna
come poteva farlo se al loro posto si ritrovava due blocchi di cementolasciati ad asciugare nella totale libertà senza prendersene cura?
Era una fissa che mi portavo fin da piccola precisamente da quando mio cugino Emmett aveva avuto la brillante idea di scommettere su chi fosse riuscito a spalmare  maggior colla possibile sulle proprie mani ed io molto ingenuamente  aveva accetto ,forse perché avevo solo cinque anni e lui sette e volevo dimostrargli che ero alla sua altezza …. si ma di intelligenza non di stupidaggine.
Alla fine eravamo dovuti correre in ospedale con entrambe le mani incollate una all’altra e con una diagnosi di un mese nel spalmarci creme su creme per eliminare la sensazione di ruvidità in cui le nostre mani soccombevano .Da allora giurai che non avrei mai più giocato con la colla ma cosa più importante e che non avrei mai più accettato delle scommesse poste dallo zuccone di mio cugino.
La cosa che maggiormente apprezzavo di quegli arti era data dalle loro abilità terapeutiche.
Un semplice massaggio eseguito da mani esperti ha la facoltà di rimetterti in sesto o fatto dal proprio partner ha poteri del tutto eccitanti ,una carezza può essere utilizzata per risollevarti il morale o nel rilasciare un gesto di dolcezza .Sta a noi interpretare i gesti .
La prima cosa che si cerca in una persona fin da piccoli è poter stringere la mano ,intrecciare quell’insieme di dita e calore per darti conforto e sicurezza al momento stesso .
Per questo desideravo che il mio ipotetico lui avesse delle mani ben predisposte nel soddisfare ogni più piccolo gesto .
Riportai l ‘attenzione sul mio cappuccino ormai divenuto freddo .Nella mia testa regnava un caos incontrollabile ,troppi pensieri mi affliggevano ,dall’imminente festa di fidanzamento della sorellastra cattiva, alla ricerca impossibile dell’uomo perfetto ,ai pennelli che dovevo comparare ,ai cattivi commenti delle telefonate che mi aspettavano,alle…. .Merda ! Guardai fugacemente l’orologio regalatomi da mio padre tempestato da piccoli swarovski bianchi per confermarmi che ero in un ritardo pazzesco.
Erano le 14.00 da poco passate ed io non ero ancora in un ufficio .Era ufficiale la giornata avrebbe proceduto in peggio ,col finire del mio licenziamento se non mi sarei data una mossa …
 
 
 
Come c’era d’aspettarselo, con un piede ancora fuori dall’entrata, ero stata immediatamente sommersa da lamentele dovuto al mio ritardo ma cosa ci potevo fare se la mia adorata e soprattutto finta auto aveva esalato l ‘ultimo respiro proprio quando stavo per dirigermi verso la mia unica fonte di entrata?Niente, erano cose che potevano succedere e con un buon appoggio del mio
 ledar-team ero risuscita ad evitare  il licenziamento .
- Sai ,sono davvero curiosa di sapere cosa ti inventerai la prossima volta .
Esme ,”la donna zucchero” come la chiamavamo noi, mi scrutava con un sorrisetto divertito .
Non avevo mai conosciuto in tutti i miei anni di vita una persona così in gamba non solo sul lavoro ma anche nella quotidianità di vita .
Bella ,gentile e simpatica ….l’unica nota stonata?Quella di non poter donare il suo amore ad un figlio tutto suo  .Aveva tentato ogni strada possibile per riuscire ad affrontare una gravidanza comprese visite mediche dolorose e del tutto invasive ..Non si era mai arresa aveva sempre guardato avanti oltre le certezze ,aveva affrontato il tutto con un coraggio di cui era da invidiare ma a nulla erano serviti quei tentativi lasciando solo un grande dolore nella sua anima .
Alla fine era riuscita a passare oltre ,nemmeno tutti quei tentativi non andati a buon fine erano riusciti ad fermarla ,era riuscita ,con l’appoggio costante di suo marito, ad affrontare un’adozione .
Una benedizione di cui lei era grata e ne andava fiera di poter dedicare tutta la sua vita a suo “figlio”.
Solo adesso mi rendevo conto ,guardandola negli occhi ,di come era felice come non mai .
- Bè dirò semplicemente di aver trovato le gomme della mia povera bici completamente bucate. Semplice e ad effetto.
Una lieve risata giunse alle mie orecchie, arcuai le sopracciglia in un espressione del tutto interrogativa mentre osservavo la donna che mi affiancava .
- Si ,come se fosse possibile prendere una bici in pieno inverno .
Bè forse aveva ragione era impossibile affrontare una pedalata quanto fuori vi erano 25° .
Avrei pensato a qualcos’altro sul momento.
- Ti lascio e mi raccomando non fare troppe pause .
- Ai suoi ordini capo!
Esme scuotè la testa a destra e sinistra ampliando maggiormente il sorriso e  lasciando la sala per dirigersi verso la sala riunioni .
Mi accomodai alla mia postazione mentre accennavo un saluto alle mie colleghe impegnate a rispondere a telefono ed attesi qualche minuto all’accensione del monitor .
Ricordavo bene le mille difficoltà che all’inizio avevo avuto in quei primi giorni di lavoro nel gestire le successive fasi che accompagnavano la conclusione dell’operazione di un appuntamento fissato .
La compagnia telefonica per cui lavoravo era conosciuta in tutto il mondo per i suoi servizi attivi  nel garantire assistenza e servizi personalizzati  nel campo industriale con piani tariffari e ampia copertura di rete fissa e mobile , con sistemi ad alta tecnologia, anche per accedere al loro calendario online 24 ore al giorno.
Io, in tutto quel giro di parole ,l’unica cosa che avevo compreso era quella di rispondere al telefono e fissare maggior appuntamenti per aumentare le mie provvigioni .Fortunatamente riuscivo a svolgere senza non troppo fatica quel lavoro che consentiva di mantenermi ,dati gli alti prezzi delle campagne di cui io mi occupavo .
Indossai le cuffie e pigiai la freccetta del cursore su quell’icona dove vi era rappresentato un mondo con una cornetta ed iniziai la mia giornata lavorativa .
 
 
 
 
 
Sera a tutti…..
Allora questa storia è nata così dal nulla ma che nella mia testa ha già preso forma con una conclusione .All’inizio volevo che fosse una one –short ma poi ho cambiato idea, precisamente non so perché ma alla fine ho optato per trasformarla in una storiella che penso durerà 11 o 12 capitoli con la speranza di non stravolgere i piani .
Ho voluto dare un tocco personalizzato alla mia Bella  in quanto anche lei svolge un lavoro che realmente svolgo io (anche se da poco).
Spero che come inizio possa piacere o catturare il vostro interesse se avete consigli o critiche costruttive sono ben lieta che vengano .
Un bacio Mony….

 

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Capitolo 2
*** Vieni nel mio mondo ***


 
 
Capitolo 2

Vieni nel mio mondo 

 

- L’ American la ringrazia e le augura buona serata.
Finalmente anche l’ultima chiamata era stata conclusa con buon risultati in quanto nell’aver fissato un appuntamento per i primi del mese successivo .
Stiracchiai le mie povere braccia ormai intorpidite dalla posa rigida .
Dopo aver esaurito i miei minuti di pausa a disposizione avevo atteso con impazienza il coming - out  che potesse dichiarare fine alla mia giornata lavorativa .Non dovetti aspettare molto infatti Esme lanciò un rapido sguardo all’orologio dove vi erano segante le 18:00, decretando la fine  .
Accaparrando tutto quello in mio possesso salutai con un sorriso le altre ragazze, il quale il loro turno si prolungava fino alle 21:00 ,per poi schioccare un sonoro bacio a colei che era stata la mia ancora di salvezza quel giorno.
Appena messo piede fuori dalla struttura, l’aria gelida di novembre mi colpì in pieno viso come una  cannonata senza darmi il tempo di abituarmi a quel cambio di temperatura.
Per essere tardi pomeriggio faceva un freddo polare. Piegai le braccia al busto aumentando la presa sulla borsa per poi avviarmi all’entrata del sottopassaggio della metropolitana ,distante 3 isolati da dove mi trovavo io .
La prospettiva di aspettare almeno una quindicina di minuti quell’ammasso di ferraglia che mi avrebbe condotto a casa mi procurava una secca scocciatura .
Aspettare non era il mio forte .
Lanciai un sonoro sbuffo e nel farlo rilasciai una nuvoletta di fumo provocata dal freddo finendo per disperdersi nell’aria.
 
 

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Ero arrabbiata ? No.
Furiosa? No .
Incazzata nera? Si!!!
Non solo mi era toccato aspettare più del previsto il mio unico mezzo di trasporto disponibile ma mi era anche toccato farmi una lunga corsa per evitarmi di bagnarmi visto che si era scatenato il diluvio,cosa che non mi riuscì molto bene a giudicare dalla quantità di acqua che mi ritrovavo appiccicata addosso .
Ormai ero zuppa fradicia da testa a piedi, potevano perfino stringermi riuscendo ad ottenere lo stesso risultato di uno straccio, avrei spruzzato acqua da tutte le parti .
Ma ciliegina sulla torta avevo ricevuto un'altra chiamata da mia madre .
Seduta ad aspettare l’arrivo della metro avevo iniziato con i miei soliti viaggi mentali finché un rumore fastidioso di una suoneria mi aveva riportato nel mondo reale. Il telefono in questione che non smetteva di squillare, non era di colui che seduto accanto a me fissava il cartellone di qualche pubblicità ma appurai che era il mio nel momento esatto in cui riconobbi la suoneria .
Non tutti andavano in giro con una suoneria di cartoni per bambini .
Sorpresa fu leggere il nome del mittente :Renèe .
Com’era possibile ricevere ben due chiamate nell’arco della stessa giornata da mia madre?
Non attesi molto a scoprire il vero motivo di quella telefonata inaspettata .
Per mia madre era fondamentale e di estrema urgenza avvisarmi dei dettagli della festa di fidanzamento di Rosalie per cui non si fece scrupoli a tenermi occupata per tutta la durata del tragitto che impiegai per arrivare a casa .
Ma prima di mettere la parola fine a quella inutile ,per me , ed utile ,per lei , conversazione ecco che arrivava la notizia eclatante che aveva avuto su di me lo stesso effetto di una tempesta ,la stessa che si stava scatenando fuori .
La cara Rosalie aveva ritenuto opportuno cambiare la data del ricevimento prefissato nell’ultimo fine settimana di questo mese ,per spostarlo alla fine di questa settimana.
Non potevo crederci che tra meno di 5 giorni avrei presenziato ad un banchetto pre–nozze.
Oltre ad avere una prospettiva amara di quello che mi aspettava avrei assistito ,oltretutto , alla condanna di quell’uomo che aveva avuto il coraggio di chiedere in moglie una donna come la mia adorata “sorellastra ” .
Non potevo di certo definirlo uno stolto ma potevo certamente affermare che stava per firmare un contratto con una vera arpia .
Il matrimonio è come una trappola di topi :quelli che son dentro vorrebbero uscirne ,gli altri ci girano intorno per poter entrarvi *.
Rievocai dai miei ricordi le parole di quel professore che aveva affrontato nella sua vita diversi divorzi come dargli torto se l’ultima sua moglie era scappata con un suo collega?
Personalmente ritenevo opportuno valutare a fondo l’affrontare quel passo del genere ,avrei  pensato e ripensato 100 volte invece che rischiare ,certamente non avrei preso mai in considerazione di sposarmi con il primo che mi sarebbe capitato al contrario di Rosalie che nemmeno dopo sette mesi aveva accettato la proposta  di Jacob.
Il matrimonio è una questione importante ,una grande avventura da vivere con la persona amata ,un legame che unisce per sempre due persone .
Con il passare del tempo,purtroppo,il per sempre era incluso prima che iniziasse l’era del divorzio.
Forse il mio era un parere di parte ,la mia avversione nei confronti di questo vincolo era nata dal disastroso esempio dei miei genitori per cui non avevo una bella opinione di tutto ciò .
Avevano divorziato quando ero ancora in fasce,la loro unione era stata festeggiata in modo frettoloso dall’arrivo della sottoscritta …ma non aveva funzionato . era questa la frase con cui mia madre aveva lasciato mio padre da solo in una casa che sapeva di famiglia .
All’inizio non riuscivo a capire come mamma e papà ,essendo una Famiglia, vivessero in case separate e lontani l’uno dall’ altro .Avevo sofferto per anni trascinandomi la convinzione di essere stata io la colpa di tutto ma crescendo avevo compreso che senza Amore non si potevano mettere radici.
Mi scrollai quei pensieri dalla testa ,ne avevo abbastanza di questa storia .
Arrivai sotto casa ,infreddolita ed incazzata, suonai al campanello il quale senza chiedere conferme di chi fosse dall’altra parte ,si aprì.
Al “clic” del suono del portone mi catapultai all’interno ricevendo immediatamente un lieve calore.
Non potei che sospirare di sollievo, finalmente ero a casa.
A passo spedito e cercando di sgocciolare il meno possibile oltrepassai l’uscio di casa.
Il tepore era ancora più avvolgente di come lo avevo percepito in precedenza ,adesso dovevo solo sbarazzarmi degli indumenti che indossavo e rilassarmi con un bagno .
- Alice?
Chiamai ad alta voce liberandomi nel frattempo della giacca e delle scarpe lasciate a caso sul pavimento .
- Alice non c’è .
Mi rispose una voce che di sicuro non apparteneva ne alla mia coinquilina, ne ad una donna .
Sfregandomi le mani e in punta di piede mi diressi in cucina dove ad attendermi con un grembiule stampati sopra dei fiorellini vi era la persona più cara che da un paio d’anni faceva parte della mia vita, Edward.
Due occhi verdi mi scrutavano dall’alto al basso con un sorrisetto impertinente sulle labbra .
- Hai deciso di farti una doccia vestita ,non sapevo che andasse di moda.
Mi beffeggiò accentuando il sorriso sulle labbra scoppiando infine in una risata .
Mi avvicinai a passo di carica e sferrandogli un piccolo pugno sul braccio decise che era meglio darsi una calmata.
- Smettila ,non è per niente divertente .Volevo vedere te in un improvviso acquazzone senza ombrello ,senza qualcosa con cui ripararti .E per di più sono incazzata nera .
Sbottai improvvisamente .
Nell’udire le mie parole smise di ridere per poi assumere un’ espressione accigliata .Era buffo quando assumeva quell’espressione , in verità lui era buffo sempre .
Nel mondo in cui arcuava le sopracciglia e quell’aria pensierosa gli conferivano un’aria da pagliaccio .
- Cosa è successo ? Chi ha osato fare arrabbiare la mia piccola gattina? La pagherà cara per questo affronto .
Tuonò in maniera scherzosa alzando il mestolo che braccava in mano per sollevarlo in aria .
Il suo sguardo puntato nel mio in attesa di una risposta.
- Rosalie.
- Rosalie ?
Ripeté con tono sorpreso, a differenza mia lui e quell’arpia andavano d’accordo ,non pappa e ciccia ma un rapporto civile come ci si dovrebbe comportare con persone normali, solo che Rosalie di normale aveva poco .
- Cosa ha fatto questa volta ?Vuole rubarti il lavoro ? Vuole frequentare gli stessi tuoi corsi ?
Scossi la testa.
Lui conosceva ogni dettaglio della mia vita e conosceva soprattutto l’indole di Rosalie nel rubarmi le mie idee ,i miei progetti o i miei amici. Era stato un inferno crescere con lei .
- Allora cosa?
Domandò sempre più confuso .Non era l’unico ad essere in quel limbo fatto di dubbi e confusione. Perché odiavo Rosalie a tal punto di non essere felice per lei ?Perché quella bambina dalle treccine d’oro era entrata nella mia vita?Perché era sempre stata cattiva nei miei confronti con calunnie e scherzi di pessimo gusto facendomi sgridare e deridere da tutti ..ecco perché odiavo la mia sorellastra.
- Bella ,ci sei?
Ritornai coi piedi per terra appena udì la sua voce che ebbe l’effetto di interrompere il vorticare dei ricordi .Affogai in quell’intenso verde menta mentre un odore sgradevole di bruciato giungeva alle mie narici .Contemporaneamente i nostri sguardi furono attirati dalla padella che ardeva sulla fiamma del paino cottura .
 - Oh merda!
Fu il primo a catapultarsi verso i fornelli ,per arginare i danni, ma fu tutto inutile ormai non era rimasto niente della cena se non un mucchio indefinito di carne carbonizzato .
- Vieni ad aiutarmi invece di star lì ferma a guardarmi .
Appena cercai di avvicinarmi lui scosse la testa -Lascia stare faresti altri danni , corri a farti un bagno che ne hai proprio bisogno.
- Hey ,guarda che ti ho sentito .
Ma lui non badò alla mia affermazione per cui continuò a ripulire indisturbato, assorto nei suoi pensieri ebbe un sussulto quando le mie labbra si posarono sulla sua guancia per un bacio e con un sorriso sui nostri volti abbandonai la cucina per recarmi in bagno .
 
 

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- Allora ?Allora?
- Allora cosa Alice ?
Il bagno appena concluso aveva avuto un effetto calmante più che rigenerante sul mio corpo .Aveva agito come un lassativo purificante sulla mia pelle mentre l’odore di fiore di loto che si espandeva per tutta la stanza, aveva avuto un altrettanto effetto rilassante nella mia testa ,allontanando i brutti pensieri .
Ma non appena avevo varcato la porta della mia camera mi ero ritrovata un fastidioso folletto che ronzava tra i miei trucchi indisturbata .
Il sospetto che stesse cercando di fregarmi qualcosa a mia insaputa aumentò non appena mi vide .I suoi occhi spalancati dallo stupore di vedermi a pochi passi da lei aveva confermato la mia tesi .
Con uno sguardo da cucciola indifesa e tante moine sulla quantità smisurata dei prodotti di cui io possedevo ,avevo ceduto donandole uno dei rossetti più costosi che avessi ,ma per Alice questo ed altro.
- Allora verrai con me a scegliere il vestito per la festa e mi lascerai scegliere il vestito anche per te ?
Alice mi guardava da sotto quelle ciglia folte con uno sguardo implorante come quello che aveva sfoggiato solo pochi minuti prima .
- Certo che verrò con te ma solo perché ognuna sceglierà il proprio abito .
Gli rivolsi un occhiata ammonitrice mentre sbrigavo ad indossare il pigiama per poi infilarmi sotto le soffici coperte ,calde ed accoglienti .
- Ma così non c’è divertimento ,dai Bella solo per questa volta !
Non ci sarei cascata questa volta ,non mi sarei fatta abbindolare da quattro chiacchiere e un po’ di sensi di colpa .No,era inammissibile che lei avesse avuto carta bianca sulla scelta dell’abito che avrei indossato al ricevimento .
- Si come no ,solo per questa volta e le altre volte che hai voluto scegliere ?Dove le mettiamo ?Al limite potrai scegliere i fermagli che ho intenzione di utilizzare per i capelli .
- Sei cattiva .
Non c’era modo di trattare con lei ,si finiva sempre con il litigare .
- Alice lascia in pace Bella .Sa scegliere da sola quello che vuole .
In mio soccorso arrivò Edward che con un recipiente stracolmo di patatine fritte fece irruzione nella mia camera .
- Ma …
- Niente ma Alice sennò niente patatine per te !
Affermò in tono minaccioso rivolto alla sorella .Vista che la nostra cena era stata distrutta avevamo optato di adeguarci con quello che avevamo a disposizione in casa .Per cui con buona volontà Edward aveva fritto la busta di patatine che conservavamo nel freezer mentre Alice faceva tutt’ altro che aiutare il fratello .
Mi spostai di lato per poter fornirgli spazio, almeno avrebbe potuto accoccolarsi anche lui sul letto insieme a noi.
- Dammi ,dammi …. Cantilenò Alice assumendo un espressione arrabbiata .Una cosa che avevano in comune questi due fratelli erano le loro espressioni ,impagabili e buffissime nei momenti meno opportuni .
- E adesso fate silenzio che sta’ per iniziare !Tuonò in maniera seria e minacciosa sistemandosi meglio sul mio letto e fregandomi il mio cuscino , ignorando bellamente le mie occhiate assassine.
- Cosa sta’ per cominciare ? Bisbigliò Edward al mio orecchio mentre sporgeva il recipiente nella mia direzione .Presi una manciata di quelle patatine che sicuramente sarebbero andate a depositarsi sui miei fianchi per guardarlo sbigottito . Ogni lunedì si ripeteva sempre la stessa storia ,dimenticava che andava in onda il telefilm preferito di Alice .
- Come ?Siamo rimasti che si è formata un ‘alleanza tra tre donne per distruggerne una , si deve scoprire il perché di tanto odio verso lei e si è riconfermata una coppia.
La sua espressione fu impagabile .Aveva capito ,stava iniziando la tortura per lui .Guardare un telefilm per ragazze non era la sua  prerogativa nella vita .
Soffocai una risata per non farmi scoprire da Alice ormai rapita dallo schermo della tv.
Riportai lo sguardo su di lui e con un verso strozzato e mani alla gola imitò le gesta di qualcuno che stava per essere strozzato .
- Smettetela . Trillò quella piccola scheggia ,era tanto minuta ma molto fastidiosa.
Così dopo aver ingurgitato abbastanza patatine da riempirmi la pancia decisi di sistemarmi come meglio potevo e guardare anche io quello che aveva catturato l’attenzione di Alice .
Forse per la stanchezza o complice quelle soffici carezze sui capelli da parte di Edward ,Morfeo decise che era arrivata l’ora di raggiungermi e con un “buona notte” sussurrato sprofondai nei miei sogni .
 
 
Un grazie a chi segue la mia storia e un grazie a _Miss_  per aver recensito .
 
*(Giovanni Verga)
Il telefilm è Gossip Girl
 
 

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Capitolo 3
*** 3 Cambiamenti .... ***


CAPITOLO 3
 
Cambiamenti….
 
 
Ero in ritardo, in un fottuto ritardo .
Tutta colpa di quella maledetta sveglia che aveva deciso di non voler collaborare al mio risveglio quel giorno.
Maledizione.
I miei occhi si erano spalancanti nell’esatto istante in cui il rumore fastidioso dei clacson avevano assordato i miei poveri timpani, notando distrattamente quei numeretti gialli .
Con non curanza dell’orario che vi lampeggiava sul display della tv , avevo ripreso la mia attività  e affondato di più la testa nel morbido guanciale ,stretto stranamente tra le mie braccia , avevo potuto ispirarne il dolce profumo di menta di quelle morbide pieghe .
Era fresco,delizioso,intenso,metteva acquolina al solo annusarlo ……Strano. Un profumo diverso dal solito detersivo che impiegava Alice nel sbrigare il bucato infatti quella miscela che si apprestava a comparare la mia amica profumava di lavanda .
Un grugnito molto simile ad un miagolio mi arrivò da vicino ,molto vicino ma non ci badai ,stavo bene ,a dirla tutta stavo più che bene nel riposare nel mio semplice letto acquistato ai grandi magazzini scontato .Era un vero spreco abbandonare quella sensazione di benessere .
Approfittai di quella percezione di beatitudine per affondare maggiormente il viso in quell’accumulo di piume stretto tra le mie mani  ma con mio sommo stupore il miagolio di prima si accentuò .
Alzai svogliatamente le palpebre pronta a sbraitare contro colui che disturbava  il mio sonno ma dovetti trattenere il fiato .
La mia fervida immaginazione stava giocando un brutto scherzo.
Chiudi gli occhi e riaprili ,vedrai è solo un sogno!
Ma lo scenario non cambiava .Come potevo accertarmi che quello non era un sogno ma la realtà?
Presi a sfiorare lentamente quella perfetta parte di pelle presente nel mio raggio visivo coperta da un semplice tessuto,costatandole la sua morbidezza ma soprattutto la sua consistenza .Era reale ,quel copro stretto tra le mie braccia,era reale .
In quell’istante la percezione degli oggetti che mi circondavano avevano acquisito la loro reale forma e nel realizzarlo avevo perfettamente appreso che ero barricata tra le braccia di Edward .
Non ero sul mio letto malandato o sul mio bel cuscino con sopra stampato Hello Kitty .
No .
Ero avvolta in un perfetto rifugio fatto dalla sola forza di braccia che cercavano reciprocamente quel calore che solo un corpo può spigionare .
Cautamente ,portai il mio sguardo verso il suo è un senso di sollievo mi attanaglio quando
potei notare le sue palpebre ancora chiuse.
Tirai un lungo sospiro . Non ci sarebbe stato alcun imbarazzo se sarei riuscita a liberarmi prima del suo risveglio .
Ma ,sfortunatamente, non riuscì a trattenermi nell’ammirare quell’uomo che faceva parte della mia vita da diversi anni ormai.
Come avevo potuto non accorgemene di star stingendo un corpo caldo invece di un banalissimo guanciale?
Quell’ uomo che rappresentava l’ incarnazione della perfezione con quel suo viso d’angelo, scolpito dalle stesse fattezze di un dio greco faceva parte ormai della mia quotidianità , insediato nel mio cuore accanto alle persone di cui io non potevo più farne a meno  .
Una strana frenesia si impossessò del mio corpo e prima ancora che potessi formulare alcun pensiero, la mia mano aveva intrapreso un percorso senza ostacoli e senza alcun controllo mi ritrovai ad accarezzare il suo viso in una dolce carezza .
La morbidezza della sua pelle si confondeva con la lieve ruvidità che si diradava verso il basso,circondando quelle labbra dalla linea dritta.
Le lunghe ciglia folte incastrate alla perfezione, incorniciavano i due splendidi occhi preclusi in quell’istante dal sonno da cui era stato rapito.
Man mano la mia mano percorreva leggiadra su quell’immensa distesa di pelle esposta al mio volere  senza remore ,senza pretese .Una semplice contemplazione da una donna ad un uomo.
Sentivo caldo ,molto caldo soprattutto sulle mie gote dove ,sicuramente, un’ondata di rossore stava divampando su di esse.
Un impercettibile movimento aveva scosso il suo corpo facendomi trattenere a mezz’aria la mia mano che stranamente non voleva staccarsi da quella fonte infinita di calore.
A malincuore dovetti abbandonare quell’esplorazione e cercando di fare il minor rumore possibile cercai di sgusciare via da quella presa ferrea che di lasciarmi andare non ne voleva sapere .
Oh Dio .Oh Dio .Cosa dovevo fare?
Svegliarlo era l’unica soluzione ma come avrei potuto senza soccombere nell’imbarazzo ?
Lancia uno sguardo fugace al led che segnava le 07:45  per poi riportarlo su quell’uomo che mi affiancava  .
Le 7 e 45?
Oh merda!
 

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Un brulicante frenetico di vita intasava la strada mentre un via vai di auto imbottigliava il traffico mattutino. Individui impegnati con la solita routine mattiniera si accingevano ad affrettarsi al più presto alla loro meta, escludendo ulteriori ritardi .
Il caos sovrano regnava in ogni parte della giornata regalando alla città un’aria delirante e contribuendo all’incessante crescita della più grande metropoli del mondo. Era questo che caratterizzava la grande mela ,la frenesia degli abitanti circondati dalla scalpitante ricerca di tranquillità , a voler dimostrare che tutto poteva  coesistere.
Ed io ero una di quelle persone che di calma non ne voleva sentir parlare in quell’istante, rapita dalla frenesia del ritardo che mi attanagliava . Correvo a perdifiato tra la folla, cercando di farmi largo tra quella marea per raggiungere il più velocemente la metro .
Non risparmiai spintoni o sorpassi azzardati nei confronti dei chiacchieroni attaccati perennemente al loro blackberry ultimo modello .
Il respiro mi si era condensato in un affanno e le gambe mi dolevano per lo sforzo ma non potevo arrendermi proprio ad un passo dall’ingresso della mia ambita meta .
Purtroppo non avevo fatto i  conti con le file chilometriche per l’accesso e tirando fuori dalla mia borsa il tesserino con sopra una foto orrenda  che mi ricordava tanto Mrs. Bean ,attesi impaziente il mio turno .
Attesa che fu catturata dal vorticare caotico dei miei pensieri concentrati sull’ immagine di Edward.
Non riuscivo a comprendere come era stato possibile avere una reazione del genere suscitata da una persona che conoscevo bene e che consideravo alla stregua  di un fratello .
Non era la prima volta che dividevamo lo stesso letto o assumevamo pose alquanto equivoche ma non avevo mai provato un impulso del genere .Era come se lo vedessi per la prima volta .
Era assurdo ,eppure, la reazione scatenata dalla sua immagine stretta al mio corpo aveva suscitato in me un’ interesse che andava ben oltre le vesti di amico ma che si era trasformata in pura e forte attrazione .
Era stato assurdo e folle compiere quei gesti e non da meno il continuare al pensarci .  
Scaccia quei pensieri con la sola forza di doverlo fare, in fin dei conti provavo del semplice desiderio per un uomo ,solo che l’uomo in questione era il migliore amico .
Accidenti a me !!
Notai distrattamente che la prossima ad attraversare il metal ero io e non potei che tirare un sospiro di sollievo.
Ero salva quella mattina, non sarei arrivata in ritardo .
 

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7 minuti, 28 secondi dopo, ero arrivata alla mia fermata.
Avevo affrontato quel breve tragitto in un piccolo angolino lasciatomi per puro miracolo ,visto che,come sempre, il vagone era affollato .
Raggiunsi l’imponente edificio e in men che non si dica fui catapultata in un luogo dove la parola “normalità” non vi era conosciuta .  
L'Istituto d'Arte di New York offriva agli studenti un luogo stimolanteper affinare le loro abilitàcreative e artisticheapplicate in modo molto diversificative per questo sembrava di essere piombati
nel “Paese delle Meraviglie”, circondati da strati e strati di fantasia ,solo che a popolare la scuola non vi erano personaggi frutto dell’immaginazione ma solo persone che si esprimevano attraverso essa.
Velocemente percorsi quel lungo corridoio ,affollato da ragazzi proveniente da tutto il mondo, per infilarmi nell’aula dove avrei seguito la lezione .
Scorsi in lontananza la figura di Angela e senza farmi attendere occupai il posto accanto al suo .
- Ciao Bella .
Ricambiai il saluto con un sorriso mentre estraevo dalla tracolla il volume che mi sarebbe servito .
- Allora come procedono le cose a lavoro?
- Non mi posso lamentare solo che certe volte mi vien voglia di riagganciare il telefono senza dover dare importanza a nessuno.
Sul volto della mia vicina affiorò un timido sorriso .
- Pensa che non sarà per sempre così ,prima o poi uscirai da qui con un pezzo di carta che attesterà le tue capacità e potrai mollare tutto per il lavoro dei tuoi sogni .
- Bè spero che mi daranno presto questo pezzo di carta perché sinceramente mi sono scocciata .
- Come, non lo sai ? La pazienza è la virtù dei forti .
- Ma non nel mio caso.
- Ciao dolcezze .
Una voce familiare ma al tempo stesso fastidiosa ci obbligò a prestare attenzione alla figura che si parava davanti a noi .Mike ,uno dei tanti compagni che seguiva il nostro stesso corso ,si era deliberatamente accomodato alla mia  destra e con nonchalance aveva depositato la sua tracolla sul mio banco soffocando il mio libro .
Non lo tolleravo .No lo avevo mai tollerato e non avevo intenzione di iniziare a farlo adesso .
- Mike ,gentilmente ,potresti togliere la tua borsaccia da sopra le mie cose ?
Con un accenno di rossore sulle guance ,Mike ,si apprestò a svolgere la mia richiesta e muto come un pesce fissò un punto indefinito davanti a sé,comprendendo la sua gaffe  .
Non capivo perché un tipo come lui tranquillo e timido certe volte potesse comportarsi con atteggianti da bad – boy .I suoi “amici” ,a mio parere , lo influenzavano troppo e negativamente per farlo diventare qualcuno che lui non era.
Scossi la testa e solo allora mi accorsi dell’entrata in aula del professore e delle sue parole che avevano preso a spiegare la Teoria delle Percezioni .
9 Possedere una bella voce .
Avevo sempre affermato che il mio uomo ideale avrebbe dovuto possedere questo requisito .
Un usignolo senza i suoi toni chiari e fortisarebbe stato considerato alla stregua di un uccello qualsiasi .Al contrario di tutto questo ,il suo canto viene considerato uno tra i più belli e i più complessi degli uccelli .
Perché accontentarsi di un gufo quando si può avere un usignolo ?
Avevo bisogno di un uomo che con la sola forza della voce potesse farmi sciogliere come neve al sole .Di potermi tranquillizzare e al tempo stesso di potermi sussurrare parole senza libidine.
Pretendevo un uomo che avesse avuto un timbro di voce da farmi scombussolare totalmente . 
Il problema stava nel trovare un uomo del genere .
Forse erano in via d’estinzione o sperduti da qualche parte , chissà, ma io non demordevo con la mia ricerca ,avrei trovato a tutti i costi il mio uomo perfetto .
 

Noioso?Non so.
Ringrazio come sempre chi segue la storia e chi lascia una recensione .Grazie !
Volevo porvi una domanda: secondo voi quale caratteristica dovrebbe possedere il vostro uomo ideale ?

 

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