"In questo
mondo tutti si innamorano di te.[…]Non vuol dire che tutti
si innamorino subito
di te, ma più ti stanno accanto, più il loro
amore per te aumenta. Si innamorano
di te, di te e nessun’altra."
Alice
in
Heartland volume 1
Chapter
01: Peter White
Era
così
noioso, quel mondo. Così uguale,
giorno dopo giorno dopo giorno, nella sua infinita ed estenuante
monotonia.
Peter
White sbadigliò pesantemente prima di controllare
l’ora sull’orologio che si
portava sempre appresso. Le 3:56. Era in ritardo per il thé
delle 3, ma non
aveva importanza; la Regina
avrebbe capito. Dopotutto, era largamente in anticipo per quello delle
3 di
notte.
Si stese
a terra nel grande giardino del Castello di Cuori, osservando il cielo
schiarirsi – il sole, tramontato poco più di
un’ora prima, stava tornando
indietro alla sera in quel suo innaturale ciclo continuo –
finché le sue
palpebre si fecero pesanti e il Bianconiglio si addormentò.
Quando riaprì gli
occhi tutt’intorno a lui
c’era un’enorme distesa bluastra coperta da quelli
che sembravano stracci
bianco-grigiastri. Se non fosse stato per il fatto che ci stava
camminando
sopra, avrebbe detto che era il cielo.
“Che
piacere
rivederti White, da quanto tempo!”
Peter si
voltò, trovandosi davanti il sorriso beffardo del demone dei
sogni.
“...Sei
tu, demone.” Rispose, freddo.
“Socievole
come al solito, eh? È bello vedere che le persone non
cambiano.”
Peter
distolse lo sguardo, visibilmente seccato.
“Come
vanno le cose a Wonderland? La Regina ha ancora quel
suo hobby di decapitare i servitori?”
Continuò Nightmare.
Il
Bianconiglio portò di scatto la mano all’orologio,
che diventò una pistola, e
la puntò contro Nightmare.
“Che
vuoi
da me?”
“Calma,
calma.” Disse senza smettere di sorridere. “E
pensare che volevo darti una
mano…”
Peter non
accennava ad abbassare l’arma, ma il demone capì
che aveva ottenuto la sua
attenzione.
“Noioso,
vero?” Fece un ampio gesto con il braccio destro, e lo sfondo
del cielo attorno
a loro sparì. Al suo posto apparve Wonderland.
“Questo mondo, intendo.” Schioccò
le dita, e apparve un grande giardino. Sedute sul prato,
all’ombra di un grande
albero, due ragazze giocavano a carte. La prima, quella che aveva
l’aria di
essere la più grande, sorrideva serena.
L’altra
aveva un’espressione di disappunto dipinta in volto.
“Così
però non vale, sorellona, vinci sempre tu!” Disse
sbuffando, con aria da
finta-offesa.
“Dai,
Alice, non fare la bambina!” Rispose l’altra,
divertita.
“Giochiamo
di nuovo! Posso vincere!”
Non
sembrava un capriccio. Quando l’altra ragazza
l’aveva chiamata ‘bambina’, il
suo sguardo si era rabbuiato.
“Va
bene,
ma questa è l’ultima volta,
d’accordo?”
Un altro
schiocco di dita, e il giardino cominciò a svanire. Poi
toccò all’albero, ai
vestiti e infine…il volto della ragazza più
piccola fu l’ultimo a svanire.
Quasi
istintivamente, Peter allungò una mano verso il punto in cui
era apparsa
l’illusione, che era ormai tornato ad essere una macchia di
cielo come le
altre.
“Allora,
White, che te ne pare? Ti piace il mondo esterno?” Disse
Nightmare, facendo
tornare il Bianconiglio alla realtà. Quest’ultimo
ignorò la domanda, e rispose
“…Falla finita, demone, vedi di lasciarmi in pace.
È ora che io mi svegli.”
“Sei
in
ritardo per l’ora del thé?” lo
schernì l’altro. “Va bene allora, per
adesso ti
lascio andare. Torna a trovarmi se ti va, magari potrei aiutarti a
trovare un
bel modo per non annoiarti più…”
“Non
contarci. Dovranno passare secoli prima che io venga a chiedere aiuto a
uno
come te.”
Nightmare
sghignazzò divertito. “Questo…si
vedrà.”
Peter
White era davvero seccato. Era passato appena un mese da quando aveva
‘fatto
visita’ a Nightmare per la prima
volta. ‘Torna
a trovarmi se ti va’, aveva detto il demone, ma alla fine il
Bianconiglio non
poteva scegliere di non farlo.
Quando
si addormentava veniva automaticamente trascinato in quello strano
mondo, senza
potersi opporre in alcun modo.
Ovviamente
avrebbe potuto scegliere di ammazzarlo in un qualsiasi momento, quel
dannato
demone seccatore, e tutto sarebbe finito. Ma la verità
– Peter lo sapeva, anche
se mai l’avrebbe ammesso – era che non gli
dispiacevano quelle ‘visite’ al
mondo esterno. Ormai aveva imparato i nomi delle ragazze –
perché c’erano
sempre e solo loro due in quello strano mondo? – e stava
iniziando a capire i
loro caratteri. In particolare Alice, la più piccola, lo
affascinava. Era
testarda e infantile, ma cercava sempre – e inutilmente
– di atteggiarsi da
adulta, ed era assolutamente poco femminile. Ogni tanto, guardando
l’altra
ragazza, diventava triste (e non era affatto brava a nasconderlo). Si
sentiva confuso,
e a dirla tutta, preoccupato. Non gli piaceva che Alice stesse male. Non si annoiava più così
tanto.
“Allora,
White?” Gli chiese una volta Nightmare. “Sei
riuscito a scacciare la noia?”
Peter non
rispose, ma due giorni dopo prese la sua decisione. Voleva portare
Alice con
sé. Alice era diversa, speciale. Con lei vicino, non si
sarebbe mai più
annoiato, e anche Alice avrebbe smesso di essere triste.
Sarebbe
stato umiliante, abbassarsi a chiedere aiuto a quel
demone, ma Alice ne valeva la pena, proprio perché era
Alice.
Ciononostante,
non si sentiva affatto tranquillo. Non era bravo a chiedere favori.
Quel
giorno – o era notte? il tempo non contava più di
tanto, ormai – mentre
osservava Alice e l’altra ragazza, non riusciva a
tranquillizzarsi. Guardava
Alice dormire e pensava che presto l’avrebbe avuta vicina,
avrebbe potuto
vederla davvero, non più
attraverso
quell’illusione. Si sentiva felice – almeno credeva
che la sua fosse felicità,
non aveva mai avuto di tali emozioni, non era familiare con i loro nomi
– e
ansioso allo stesso tempo.
“…Demone…”
cominciò a parlare, esitante, dopo la fine della visione.
“Che
c’è?
Hai trovato qualcosa in cui posso aiutarti?” Rispose
Nightmare, fingendosi
sorpreso.
“…Voglio
portare Alice qui. A Wonderland.”
“Ne
sei
sicuro, White? Lei è una straniera, pensaci bene.
Non ci sarà persona in questo
mondo in grado di amare qualcun altro più di lei. Anche tu,
dato che è
una straniera…” Lasciò
volutamente la frase in sospeso, senza curarsi di
nascondere il proprio tono divertito.
“No!
Alice è Alice, nessuno straniero potrebbe piacermi
più di lei! E poi non ci
saranno problemi, perché Alice
s’innamorerà di me e solo di me!”
Nightmare
sorrise beffardo. “Chi l’avrebbe mai immaginato,
che Peter White sarebbe
arrivato a tanto? Sei divertente. Tu non sei proprio capace di
nascondere
quello che provi, eh?”
Peter era
diventato serio all’improvviso. “Per
favore…”
“E
va
bene, ti darò una mano. Ora è stabilito il
collegamento.”
FINE!
Ciao a
tutti!
Questa
raccolta in teoria, sulla scia della citazione a inizio capitolo,
dovrebbe
trattare i sentimenti dei personaggi del manga –purtroppo non
conosco il
videogioco, quindi la mia conoscenza della storia si ferma ai 3 volumi
del
manga usciti in Italia - (tutti, nessuno escluso, uno per capitolo
–quelli del
mondo di Wonderland, ovviamente) per Alice. Più
precisamente, vorrei descrivere
i momenti in cui cominciano a realizzare che Alice è
importante, speciale. Non
so da dove mi sia venuta l’idea, ma l’ispirazione
era tanta e quindi oggi
pomeriggio ho scritto di getto questo primo capitolo.
Credo che
questo capitolo sarà di tipo un po’ diverso dagli
altri, perché il momento in
cui s’innamora di Alice non lo troviamo nel manga; tutti gli
altri personaggi
incontrano la ragazza dopo l’inizio della vicenda. Ho
lavorato un po’ di fantasia,
e ho tentato di immaginarmi come sono andate le cose. Ho anche
collegato la
storia al manga – le ultime due battute sono prese pari passo
dal manga, sono
le prime parole pronunciate in assoluto all’inizio del primo
volume -.
Probabilmente gli altri capitoli saranno un po’
più corti rispetto a questo,
non ho ancora le idee chiare.
Peter
White è in assoluto il mio personaggio preferito del manga,
quindi ci tenevo a
fare un bel lavoro (spero di esserci riuscita ^^), mentre scrivevo
controllavo
di continuo nei manga le ambientazioni (come quella sottospecie di
mondo dei
sogni dove si trova Nightmare) e cercavo di costruire qualcosa sulla
base di
ciò che dicevano i personaggi, o ciò che lo
stesso Peter faceva nel manga. Per
esempio, tutti non fanno che ripetere che Peter è cambiato
tantissimo, che è
puro e non nasconde i propri sentimenti (questo veramente lo dice solo
Ace, ma
fa niente =P)…insomma, ho cercato di immaginarmi Peter prima
di Alice.
Nightmare credo di averlo fatto un po’ troppo
‘malizioso’, il suo carattere
sembra quello di un Blood “più innocuo”.
Il fatto è che non è apparso molto
fin’ora nel manga, quindi ho pensato di poterlo
caratterizzare con un po’ più
libertà rispetto a Peter (che per mia gioia compare una
pagina sì e l’altra
pure). Spero di non essere andata troppo OOC.
Alice
mentre parla con la sorella l’ho volutamente fatta parlare
come una “bambina”,
per esprimere il complesso d’inferiorità che ha
verso sua sorella
maggiore…spero che non stoni troppo…
Come
potete notare dal fatto che ho ripetuto la parola spero tipo un
trilione di
volte, spero davvero che la storia
possa piacervi.
Comunque,
mi sa che ho parlato troppo; considerando che ci sono solo 10
fanfiction nella
sezione non mi aspetto di essere seguita da molte persone, ma se
leggere
recensite per favore!
Al
prossimo capitolo, ciao! ^^
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