Winners and losers

di mey chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Questioni irrisolte ***
Capitolo 3: *** Legami sospesi ***
Capitolo 4: *** Sentimenti soppressi ***
Capitolo 5: *** Dialoghi inutili ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L’ospedale della Foglia era quasi pieno. Dopo l’ultimo scontro gravoso, quello contro Madara Uchiha, finalmente sconfitto, Konoha aveva subito un numero di vittime pari a quello di Pain. Le infermiere si muovevano nei corridoi, frettolose e con nelle mani delle cartelline cliniche. Sakura era fra queste. Correva a perdifiato, le mani sudate e i capelli incollati alla pelle. Ma sorrideva, fiduciosa. Si, perché Sasuke-kun era tornato. Naruto aveva mantenuto la promessa e lei ama ancora Sasuke. Disperatamente, proprio come la sera di tre anni fa, in cui cercò di farlo desistere dalla follia di abbandonare il villaggio. Ne era innamorata e forse non era tutto perduto. Sarebbero tornati insieme, lei, Naruto e Sasuke. Certo, anche Sai. Si. Voleva crederci.
 
Al palazzo dell’Hokage, intento a leggere il solito libro, Kakashi Hatake era nervoso. Tutto, a detta degli abitanti del villaggio, si era risolto alla grande. Il nemico sconfitto e l’Uchiha catturato. Era ferito, per cui si trovava in quello stesso ospedale ma il prima possibile sarebbe stato sbattuto in prigione. Perché era un traditore e un assassino. Che fine avevano fatto le persone che lodavano la genialità del bambino dodicenne di qualche anno fa? Non lo sapeva questo Kakashi e non se ne interessava nemmeno particolarmente. Aveva tentato di fermare il suo allievo ma con esito negativo. E adesso si trovava costretto ad aspettare Tsunade-sama per discutere del futuro di Sasuke. Troppo gente premeva di vedere una lama sulla gola del ragazzo, a partire dagli altri Kage. Godaime faceva quel che poteva ma la situazione era delicata. Shizune gli aveva riferito di attendere; Tsunade l’avrebbe convocato il prima possibile per discutere loro due in privato su Sasuke.
Maledizione.
 
Naruto Uzumaki riposava nella stanza 310 dell’ospedale. Madara era riuscito a ferirlo gravemente e per un po’ sarebbe stato costretto a sottoporsi a dei controlli. Una vera tortura per un  tipo come lui, sempre attivo e pieno di grinta. Sakura-chan era appena passata e aveva detto che le era stata affidata la tutela di Sasuke come suo medico di cura; le brillavano gli occhi mentre pronunciava quelle parole. Per un momento, uno solo, Naruto riportò i suoi ricordi a quel giorno in cui la rosa gli si dichiarò, falsamente, con l’intento di distoglierlo dal riportare a casa Sasuke. Lui lo sapeva che era una menzogna.
Si stiracchiò, intorpidito. Era ora di andarsene da quella camera spoglia e chiarire l’intera vicenda degli ultimi tre anni con il suo rivale.
 
Un lieve bussare riecheggiò in un’altra stanza, distante dalla precedente.
“Sasuke-kun, posso?”
Non ottenne risposta, Sakura, ma entrò lo stesso.
“Sasuke-kun, sarò io il tuo medico. Sono venuta a vedere come stai e a darti la medicina, dovresti bere questo.”
Gli si avvicinò, protendendo la mano destra, nella quale reggeva un bicchiere.
Il moro si decise a guardarla negli occhi. Sakura sussultò, sentendo un lieve calore inondarle le gote.
“Ecco, tieni.” Balbettò quasi.
L’Uchiha lo afferrò, bevendo con studiata lentezza, per poi ridarle il bicchiere completamente vuoto.
La rosa lo afferrò prontamente, sorridendogli.
“Ora devo continuare il mio giro, tornerò presto.”
Si avviò verso la porta e pose una mano sulla maniglia.
“Sono contenta che tu sia di nuovo qui. Mi sei mancato Sasuke-kun.”
Ed uscì, senza guardarlo.
Sasuke sentì le sue parole, ma nel suo sguardo non si poteva leggere nessuna emozione. Lui non era felice di essere di nuovo a Konoha.
Un nuovo colpo alla porta lo distolse dai suoi pensieri, portandolo a controllare chi fosse stavolta la fonte del suo disturbo. Rimase un poco sorpreso.
“Hey teme, certo che sei ridotto proprio male!”
 
Naruto.
 
 
 
Salve a tutti! Ecco, questa è la prima storia che pubblico, prima di tutto spero di aver seguito come si deve tutte le regole nel pubblicare il primo capitolo ^^” secondo, spero che non riscontriate tratti simili con altre storie, non era mia intenzione, però può capitare anche involontariamente, quindi se così fosse provvederò! Terzo, beh, cosa dire, io ho in cantiere altre fanfic SasuNaru, la mia coppia in assoluto, non ancora ultimate ma scritte molto meglio, perché le ho lette e rilette. Non so sinceramente come mai ho pubblicato questo mini capitoletto come introduzione, scritto poi di getto, in un momento di nostalgia del Team 7. Ho sempre pensato “vai, la prima storia che pubblicherò sarà setacciata all’infinito, così che verrà qualcosa di decente!” Invece, mi sono ritrovata a pubblicare questa, scritta in poche minuti e anche corta per il momento. Pensavo a qualcosa della durata di qualche capitoletto, giusto per prenderci la mano! Ringrazio chi ha letto e che lascerà un commento, le risposte vanno al prossimo capitolo, più lungo di questo, promesso! Per gli aggiornamenti non posso darvi una data fissa purtroppo, potrebbero essercene anche due in un giorno oppure slittare di 4 o 5 giorni, mi dispiace ^^”
Alla prossima! Commenti critici accettatissimi! Un bacio a tutti ^^

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Capitolo 2
*** Questioni irrisolte ***


Sasuke si lascia involontariamente scappare un basso sospiro. Gli sembrava strano pensare a un Naruto immobile a letto, in silenzio e obbediente. Ed eccolo davanti a lui con quello sciocco sorriso, allegro e spensierato. Era rimasto il solito bambinetto dodicenne. Quell’uscita di non molto tempo fa, qualcosa tipo “Siamo entrambi diventati dei grandi ninja!” era una colossale balla e lui per un attimo, osservando quegli occhi azzurri fermi e decisi come a confermare le parole da lui pronunciate precedentemente, ci aveva anche creduto. Probabilmente era tutta scena. Pur sempre tipico di Naruto Uzumaki inventarsi qualcosa per finire al centro dell’attenzione. Le abitudini sono dure a morire.
 
“Che bell’accoglienza che mi riservi Sasuke! Non dico mettersi a piangere dalla gioia ma almeno un sorriso potresti farmelo!”
 
Portando entrambe le braccia dietro la testa, Naruto fa qualche passo in avanti, avvicinandosi al letto della stanza. Contrae un attimo lo sguardo mentre osserva la pelle nivea dell’Uchiha coperta da bende e cerotti.
 
“Come stai?” Gli chiede, ricominciando a rompere il silenzio che finirebbe con il crearsi continuamente se sperasse in una parola da parte del moro.
Sasuke però non risponde. Guarda fisso fuori dalla solita finestra. L’Uzumaki porta allora gli occhi verso lo stesso punto, accorgendosi però che il cortile dell’ospedale è vuoto e che l’amico non può essere impegnato nell’osservazione di qualcuno o qualcosa.
 
“Sas’ke?”
Sente un basso ringhio provenire da quelle labbra e felicemente se ne compiace.
 
“Teme! Allora? Come va? Sono sicuro che guarirai in fretta! Hai pur sempre Sakura-chan come medico! Sei sempre il suo favorito, scommetto che ti riempie di attenzioni! Eh, che ci vuoi fare, d’altronde lei-”
“Cosa vuoi?”
Naruto si zittisce, stupito da quell’interruzione tanto brusca. Non capisce la domanda sinceramente; perché gli chiede una cosa del genere?
“Che cosa c’è, Naruto? Cosa vuoi da me?”
“Prima di tutto sapere come stai, te l’ho già chiesto e-”
“Mi prendi in giro?”
Il biondo sbatte le palpebre, confuso.
“Ma cosa-”
“Come vuoi che stia? Credevi forse mi mettessi a festeggiare la morte di Madara come tutte le persone di questo villaggio? Credevi forse mi buttassi a braccia aperte verso te, Sakura e Kakashi? Dimmi Naruto. Cosa pretendi da me?”
L’Uzumaki resta in silenzio. In questa rara occasione, Sasuke era riuscito a farlo rimanere senza parole. Forse era colpa di quello sguardo che a un certo punto non fissava più il paesaggio, ma lui. Lo scruta, Sasuke, e sembra volerlo trapassare con gli occhi.
“Non parli più? Ti sorprendono a tal punto le mie parole? Ascoltami bene. Non sono ritornato di mia volontà a Konoha e tu lo sai. Io avrei voluto distruggere con le mie stesse mani la gente di questo insulso villaggio. Quelli non sanno ciò che gli Uchiha hanno dovuto pagare per la loro felicità. Godrei a vederli ricoperti di sangue mentre implorano pietà, invano, ma non sto facendo nulla perché ciò accada. Sto in questa stanza ad aspettare la mia condanna. Non mi muoverò da qui. Ne sarai felice, non eri tu quello che voleva riportarmi al villaggio?”
Naruto ascolta incredulo il monologo di Sasuke. Era uno sfogo quello? Stringe i pugni, avvicinandosi ulteriormente al moro e con uno scatto gli afferra il colletto del nero maglione datogli dall’infermiera all’inizio del suo soggiorno; il suo kimono era mal ridotto, strappato e sporco.
“Smettila di sparare fandonie! Ne ho abbastanza delle tue scemenze! Cosa speri di ottenere con questo comportamento?! Non hai ancora capito che la vendetta non serve a niente?! Tu credi sul serio che una volta ottenuta staresti meglio?! Eh?! Rispondimi!”
L’Uchiha assottiglia gli occhi, portando la mano destra ad afferrare il polso del biondo.
“Levami le tue mani di dosso. Ora.”
“Non ci penso nemmeno! Non credere che mi arrenda così!”
“Lasciami.”
“No!”
Sasuke diventa impaziente e stringe la presa provocando una smorfia sul viso di Naruto. Il biondo non si lascia intimorire e dalla foga accosta il viso a quello del compagno.
“Non mi provocare Naruto. Altrimenti ti uccido davvero.”
“Provaci e ti riempio di botte!”
 
La situazione stava degenerando quando entrambi sentono la porta aprirsi. D’istinto, portano i loro occhi verso colui che, a detta di Sasuke, contribuiva nel volerlo vedere arrabbiarsi sul serio.
 
“Naruto, Sasuke-kun?”


“Sai!” Escalma il biondo.
“Scusate la mia interruzione ma Sakura-san ti sta cercando Naruto ed è parecchio arrabbiata. È passata dalla tua stanza e non ti ha visto a letto. Sta vagando per l’ospedale e ha un’aria molto temibile.”
“Cosa?! E me lo dici con quell’aria così calma? Se mi trova sono finito!”
Sai si limita a mantenere il suo abituale sorriso.
“Credo proprio di si, Naruto-kun.”
“Accidenti, sarà meglio che torni nella mia stanza!”
 
Solo in quel momento lascia il colletto della maglia. Riporta il suo sguardo su Sasuke, scoprendolo intento a fissare il nuovo membro del team 7 con indifferenza.
 
“Sasuke-kun, come stanno le tue ferite?”
 Il moro non fa cenno di un minima reazione.
“Ho capito. Non ti sto proprio simpatico. È un peccato, ci tenevo a diventare un tuo amico.”
“Non me ne faccio niente della tua amicizia. Ho chiuso ogni mio legame tre anni fa.”
“Sasuke!” Strilla Naruto, risentito.
“Andatevene via. Tutti e due. Ne ho abbastanza delle vostre chiacchiere.”
“Ma noi-” Sai ferma l’opposizione del biondo, trascinando un mano sulla sua spalla.
“Naruto-kun, ricordi, Sakura-san-”
L’Uzumaki si scosta con malagrazia e corre verso la porta che era stata lasciata solo socchiusa.
“Andiamo, Sai. Non siamo graditi. Che pensi quel che gli pare. Ma non gli permetterò di andarsene da qui. Non dal nostro villaggio, non un’altra volta. Tornerò Sasuke. E metterò del sale in quella tua zucca vuota.”
Concludendo, il ninja esce dalla stanza e i due ragazzi sentono i suoi passi allontanarsi. Sono rimasti solo loro due.
Sasuke si aspetta di vedere anche lui avviarsi all’uscita ma stranamente Sai resta immobile; poi, dopo quasi un minuto, lascia che la sua schiena aderisca alla parete dietro di lui. Sasuke, accigliato, lo scruta e l’altro fa comparire un’altra volta il suo sorrisino.
“A dire la verità, sono venuto qui anche per un altro motivo.”


L’Uchiha lo osserva. Non gli piace quel tipo.
 
“Avrei qualche domanda da porti, Sasuke-kun.”
 
No. Decisamente, non gli piace.
 
 
 
 
 
“Kakashi-san?”
Il jonin è come risvegliato dal suo stato di trance dalla voce di Shizune, che, apprensiva, si trova davanti a lui.
“Tsunade-sama è pronta a riceverla!”
Kakashi chiude un attimo gli occhi, stanco. Poi si alza, osservando che era rimasto seduto per troppo tempo; sentiva il bisogno di sgranchirsi. Segue l’assistente della Godaime, arrivando fino alla stanza di quest’ultima e dopo essere stato annunciato entra, richiudendo la porta dietro di se.
Tsunade è seduta alla sua scrivania, con i gomiti sul tavolo e le dita delle mani intrecciate. Ha lo sguardo severo e ciò non preannuncia nulla di buono.
“Kakashi.” Dice, quasi subito.
“Gli altri Kage si stano preparando per arrivare a Konoha. Salvo imprevisti, giungeranno da noi fra tre giorni. L’Uchiha non avrà scampo se non articoliamo nei minimi dettagli un discorso in sua difesa con buone ragioni per non condannarlo. Sempre che queste non siano solo false illusioni che rimandano a pensieri come “è stato il mio allievo”. Chiaro Kakashi? Voglio massima razionalità. Sakura mi ha riferito che saresti stato pronto a uccidere Sasuke in caso estremo. Dovrai agire per il bene del villaggio, in quanto jonin e Hokage mancato. Mi sono spiegata?”
Il ninja annuisce. Si aspettava un comando del genere.
“Bene. Per le uscite sconsiderate avremo il ninja più imprevedibile del villaggio.”
Kakashi sbatte le palpebre, sorpreso.
“Lei intende dire che farà partecipe della riunione Naruto?”
“In quella che si terrà con i Kage. Esatto.”
“Non voglio contrastare la sua idea, ma abbiamo avuto momenti scomodi con il Raikage e non so se sia il caso.”
Godaime si lascia sfuggire un sorrisetto.
“Oh, lo so. Tuttavia resto ferma sulla mia opinione. Quindi, Kakashi, noi pensiamo solo a fare un buon lavoro. Aggiungendo a questo la sconsideratezza di Naruto, i Kage si troveranno a bocca asciutta.”
Kakashi stende il volto in un sorriso.
“Proprio come lei durante il suo primo incontro con Naruto, giusto?”
Tsunade s’imbarazza un pochetto e simulando un attacco di tosse, si gira di spalle.
“Non abbiamo tempo da perdere.”
“Non ho problemi a riguardo.”
“Bene” conclude l’Hokage e girandosi verso il jonin manifesta la sua determinazione con uno sguardo.
“Si comincia.”
 
 
 
 
 
 
Sera! ^^
Spero di aver aggiornato abbastanza presto e che questo capitolo piaccia! Qui abbiamo la comparsa di Sai, discussioni a non finire, Tsunade e Kakashi alleati contro i Kage! ^^” Adoro questi tre personaggi e spero di averli caratterizzati bene e di non avervi deluso!
 
Ringrazio chi ha semplicemente letto, chi ha aggiunto la storia alle seguite e chi ha commentato!
Mi avete reso felicissima!
 
Teme X Dobe – grazie per l’accoglienza! Si, l’ho proprio scritto di getto e non è da me! Meno male che ti è piaciuto lo stesso! Questo invece l’ho riletto più volte ma non vorrei che facesse l’effetto contrario… e che sia questo quello scritto peggio XD Mi auguro che anche questo capitolo ti piaccia! Eh si, Naruto fa perdere anche il controllo da Uchiha-impassibile-nulla-mi-smuove a Sasuke!  Sai, Sasuke è il mio personaggio preferito, l’ho amato da subito, come un colpo di fulmine e tendo a soffermarmi tanto su di lui u//u comunque sia hai fatto bene a metterlo a tacere, quel ragazzo se le cerca proprio a volte! u.u  …ciao, al prossimo aggiornamento! ^^
 
scarlett666 – hai ragione su tutto ciò che hai detto, infatti miravo a rappresentare proprio un clima così, grazie per i complimenti, sei davvero gentile! Anche se in questo capitolo le cose si sono smosse e spero che ti sia piaciuta la piega che ha preso! Grazie ancora per il sostegno che mi hai dato, l’ho apprezzato molto! ^^ spero proprio di non deluderti! Ci sentiamo al prossimo capitolo, ciao! ^^
 
ryanforever – è vero, non si può tornare indietro, per cui Sasuke, Naruto e tutti gli altri dovranno impegnarsi per andare avanti da qui! E io darò loro una mano in questa storiella XD grazie per aver letto il capitolo! L’html dovrebbe andare bene, dimmi pure se hai difficoltà anche in questo capitolo nel leggere le frasi! Ciao! ^^
 

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Capitolo 3
*** Legami sospesi ***


Sasuke decide di ignorarlo ancora. Non lo conosce nemmeno il suo sostituto, ci ha parlato solo quella volta nel covo di Orochimaru. Se il dialogare comprende anche minacce e monosillabi.
 
“Naruto ha fatto di tutto per riportarti a Konoha. All’inizio non sapevo nulla del vostro legame e non m’interessava nemmeno. Poi però mi accorgevo che Naruto si arrabbiava sempre quando parlavo male di te. Dice che sei suo amico e suo fratello in un certo senso. Ti odiava in principio ma si divertiva a stare nel team 7 iniziale e a battibeccare con te.”
 
Sai ferma un attimo il suo discorso e concentra l’attenzione sull’Uchiha. Non mostra nessun cedimento, segno di dispiacere o affetto nei confronto del biondo. In un libro che aveva letto recentemente affermavano che, se l’altra persona non mostra interesse ma a te la questione sta particolarmente a cuore, dovevi insistere. E allora insiste Sai, e lo fa con convinzione.
 
“Fossi stato al suo posto io non so se mi sarei fatto picchiare per te. Due ninja, allievi di Killer Bee, volevano scovarti per fartela pagare del torto che hai inflitto al loro maestro. Hanno interrogato Naruto e uno dei due, la ragazza, gli ha ordinato di dirle tutto ciò che sapeva su di te. Naruto non ha parlato. Ha detto che non poteva tradirti e per ricompensarli del suo egoismo si è fatto pestare a sangue. Se non fossi intervenuto la situazione sarebbe diventata pericolosa. Non t’importa niente di questo?”
 
Sasuke si mostra impassibile. Non sembra aver ascoltato niente delle parole di Sai ma in realtà è molto più scosso di quel che vorrebbe ammettere. Sta in silenzio adesso e riflette su ciò che ha appena scoperto. Dove portavano tutte quelle rivelazioni? Ovvio, al solito punto. Naruto è sempre, l’ennessimo…
 
“Usuratonkachi.”
 
Sai sbatte le palpebre, confuso.
 
“Come?”
 
“Hai finito? Bene. Vattene adesso, non m’interessa niente di nessuno.”
Il nuovo membro del team 7 lo scruta, pensieroso. Anche la prima volta che si erano incontrati gli aveva riservato un simile atteggiamento.
 
“Capisco, Sasuke-kun. Permettimi prima di finire il mio discorso almeno.”
 
L’Uchiha chiude gli occhi, attendendo con ansia il momento in cui Sai si sarebbe levato dai piedi.
 
“Naruto è innamorato di Sakura. Lo sai, vero?”

Non lo sa perché, Sasuke, ma a quell’affermazione i suoi occhi quasi si spalancano. E se ne vergogna perché così l’altro ragazzo ha sicuramente capito che un minimo della sua attenzione l’ha catturato. Accidenti.
 
“Sakura però ama te. Naruto sta facendo tutto questo perché, certo, sei come un fratello per lui, ma lo fa anche per Sakura. Perché la vuole vedere felice. Non t’importa niente dei suoi sentimenti? Soffre vedendola così presa da te, esattamente come tre anni fa e come sarà sempre. Alla fine la causa del suo dolore non sei solo tu ma anche lei. Per questo gli si è dichiarata, falsamente, perché sperava di placare ogni sua sofferenza. Ma questo sarebbe troppo lungo da spiegare e io ho un impegno adesso con il capitano Yamato. Tieni solo conto delle mie parole. Grazie per l’attenzione, tornerò presto. E la prossima volta ti sarei grato se rispondessi alle mie domande. Premo di sapere cosa provi per Naruto e Sakura. Arrivederci, Sasuke-kun.”
 
Sai si avvia verso la porta mentre Sasuke lo guarda, accigliato. Quando però ferma il suo passo, l’Uchiha si chiede cos’altro ci sia ancora.
 
“Ho ascoltato la vostra litigata prima. Non sono entrato subito ma quando ritenevo fosse più opportuno. È stato piacevole sentire come Naruto riesca a farti perdere l’indifferenza che ti caratterizza. Sakura non ci riesce, credo. Questo è interessante.”
 
Sasuke vorrebbe ribattere d’istinto ma l’altro non gliene lascia il tempo, scomparendo dietro la porta e chiudendola piano. Il moro, rimasto solo, sospira frustrato e in un impeto di rabbia tira un pugno alla parete dietro il suo letto, facendo macchiare di sangue la fascia che circonda la sua mano destra. Non sente il dolore e non se ne cura. Come una rivelazione, realizza di essere stanco. Stanco di Konoha e della gente che ci abita, stanco di quell’impiccione di Sai e soprattutto stanco di Naruto. Era una persecuzione quell’idiota dai capelli biondi e non si decideva a lasciarlo in pace.
 
Perché? Aspetta. Perchè.
 
Sai aveva detto che Naruto amava ancora Sakura. Lei però era innamorata di lui. E il biondo teneva alla felicità della ragazza. Quindi Naruto l’aveva rincorso per tre anni e si era fatto quasi uccidere il più delle volte solo per lei. Perché una volta tornato al villaggio Sakura sarebbe stata felice. Ma certo. Adesso era tutto chiaro. Contrae le nocche delle mani e il rosso si espande nella fascia.
Sangue.
 
Ed ecco che bussano alla porta. Chiunque fosse aveva sbagliato momento.
 
“Sasuke-kun?”
 
Perfetto. Sakura.
 
 
 
 
 
“Non lo sopporto! Non cambierà mai!”
 
Naruto strepitava offese contro Sasuke, passeggiando per le strade di Konoha. Lui nonostante tutto non mostrava nessun risentimento per il moro e questo era ciò che ne ricavava? Eh no! ci avrebbe pensato lui a fargli una bella lavata di capo! In stile Uzumaki naturalmente.
 
Calcia un sassolino che si trova nella sua traiettoria e sbuffando rimugina ancora su Sasuke. Non gliel’aveva detto prima ma litigare con lui era stato un sollievo quasi. Assurdo, da quando gli piaceva essere offeso?
Ridacchia e si mette a correre. Gli era venuto un certo appetito. Col cavolo che avrebbe gustato il brodino dell’ospedale. A proposito, il teme l’avrebbe mangiato? Magari avrebbe potuto pensarci lui a portargli un pasto decente.
 
Arriva da Ichiraku e scosta la tende del locale, accomodandosi.
 
“Hey, vecchio, com’è da queste parti?”


Il signore si volta, riconoscendo all’istante la voce allegra del biondo.
 
“Naruto! Prego, vieni. Come sempre direi, io e mia figlia ci diamo sempre sotto con i nostri manicaretti. Immagino già che cosa vuoi, attendi un attimo, ti preparo subito il tuo ramen, come piace a te!”
 
“Grazie mille! Però ne vorrei due ciotole!”
“Due? Hai particolarmente appetito oggi?”
Il ninja sghignazza.
“Nono, voglio portarne una a un teme della peggior specie! Per cui, ti dispiace se non mangio nemmeno la mia qui? La mangerò insieme a Sasuke all’ospedale! Sai, dovrei starmene ancora buono a letto, sotto i vestiti sono pieno di fasciature, e infatti per una volta obbedirò!”
Il proprietario annuisce.
“Sicuro. Il tuo amico si stupirà della mia bravura!”
Naruto sorride, luminoso.
“Dacci dentro vecchio!”
 
 
 
 
“Sasuke-kun, ecco, io- ma cosa hai fatto alla mano?!”


Sakura, precipitosa, si affretta ad arrivare al letto di Sasuke, si accosta e gli afferra la mano.
 
“Com’è successo?!”

Il moro non risponde e la ragazza capisce che non è di umore oggi. Meno del solito, s’intende.
 
“Fa niente. Ti cambio la fasciatura, ok? Torno subito, vado a prendere delle garze e-”
 
“Vieni qui.”

La rosa sgrana gli occhi e quasi inciampa sui suoi stessi passi.
 
“C-come?”
“Non farmi ripetere.”
 
Sakura si avvicina, intimorita.
Poggia una mano sul materasso, vicino a un fianco del moro.
“Sasuke-kun?”
L’Uchiha alza lo sguardo nei suoi occhi e lei si sente rossa.
“Sakura.”
E lo dice con un tono pacato, scandendo bene il suo nome.
“S-si?” Deglutisce.
 
E inghiotte di nuovo, quando si accorge che il moro sta venendo incontro al suo viso. Spalanca le palpebre e si morde nervosa il labbro inferiore. Stava davvero per succedere?
 
Sasuke, invece, è fin troppo calmo in quella situazione. Cosa voleva fare? Nulla d’importante. Solo testarla e vedere fin dove i sentimenti della ragazza erano profondi. Vedere per che cosa Sakura aveva ingannato Naruto e perché mai il biondo si sentiva tanto attratto da lei. Non ci trovava assolutamente niente nella persona che aveva davanti. E lei tremava al suo sguardo. Naruto era il solito scemo. Chi mai andrebbe a innamorarsi di una che si struggeva per un altro?
 
Qualcosa di non programmato interruppe quel momento.
 
“Hey teme, sono tornato, guarda cosa ti ho porta-”
 
Si blocca Naruto. E con lui la foga che gli aveva fatto spalancare ancora quella dannata porta. Solo un’immagine davanti a lui. Sasuke e Sakura, vicini, e il viso della ragazza imporporato da un rosso acceso.
 
Sakura emette un piccolo urlo e allontanandosi dal letto, si aggiusta nervosamente un ciuffo di capelli.
“Naruto!! Dove ti eri cacciato?! Dovevi rimanere nella tua stanza, come tutti gli altri pazienti! Cos’hai lì in mano poi?! Non devi mangiare ramen nelle tue condizioni, ma un pasto decente!”
Continuava a parlare ma più per l’agitazione.
Naruto non l’ascoltava. Cosa stava succedendo in quella camera? Cosa aveva interrotto?
Il suo sguardo, lo realizza finalmente, era indirizzato solo sul moro adesso. Gli strepiti di Sakura erano troppo lontani per riuscire a capirli.
L’Uchiha nel frattempo non lo ha guardato un solo secondo. Sente disinteressato la ragazza urlare, constatando che non è cambiata neanche lei. Avverte però lo sguardo pesante di Naruto su di lui.
 
“…E insomma, tornatene nella tua stanza, andiamo, forza!!”
Conclude la rosa, affannata per il rimproverare e ancora accaldata.
 
Naruto continua a fissare Sasuke. Perché? Non gli era mai interessata la ragazza, mai. Perché?
 
L’aria si fa pesante.
E con i nuovi richiami da parte di Sakura, l’indifferenza di Sasuke e lo smarrimento di Naruto, la situazione degenera.
 
La presa sulle ciotole si stacca e queste cadono a terra, senza aprirsi. Il rumore risveglia Naruto, che adesso si desta dai suoi pensieri. Sakura sussulta e anche Sasuke a quel botto alza gli occhi e si stupisce di vedere uno sguardo ferito nel biondo.
Stava male Naruto. E avrebbe voluto fare uscire un suono dalla sua bocca ma non ci riusciva. Sentiva un nodo alla gola e la saliva in quel momento era troppo poca.
 
Difficile a dirsi, ma Naruto voleva letteralmente scappare.
 
Naruto Uzumaki voleva fuggire da quella camera e dallo sguardo di Sasuke.
 
 
 
 
 
 
Salve! Tutto bene? ^^
Scusate se ho ritardato di più questa volta, spero che possiate perdonarmi ^^”
Allora, questo capitolo è incentrato sui nostri ragazzi, ma presto Kakashi e Tsunade avranno la loro importantissima parte! Qui ho trattato anche Sakura, personaggio che, è giusto essere sincera, a me non piace. Non ho apprezzato il suo modo di comportarsi con Sasuke e Naruto, i suoi atteggiamenti verso di loro e il suo modo di agire durante le difficoltà. Ovviamente rispetto il parere delle persone a cui piace, infatti non la considero un’oca e simile, solamente non mi piace come non mi potrebbe piacere una qualsiasi altra persona per determinati motivi. Ritengo tuttavia che il suo ruolo all’interno del manga sia determinante; è un personaggio principale e di rilievo e ha pur sempre il mio rispetto. Ho cercato di essere obbiettiva in questo capitolo, considerando i suoi sentimenti nei confronti di Sasuke e la sua gioia di averlo di nuovo a Konoha.
 
Ringrazio che ha letto!
Grazie mille a chi ha messo la storia fra le seguite e le ricordate!
Grazie di cuore a chi ha commentato!
 
 
scarlett666 – si, è giustissimo, quello precedente era un capitolo che mi serviva per porre le basi dei prossimi, più ricchi di contrasti e azione! Sono felice che ti sia piaciuta Tsunade! È il mio personaggio femminile preferito e ci tengo che sia valorizzata come merita! Oh si, Naruto fa breccia nel cuore di tutti con il suo carattere e la Godaime ormai si fida di lui e lo conosce più che bene XD …Sasuke a poco a poco si fa sempre più trasportare da Naruto e, tralasciando che sicuramente non lo ammetterebbe facilmente, ancora non ha realizzato le reazioni che gli suscita il nostro bel biondino… chissà se alla fine dovrà arrendersi all’evidenza… almeno con se stesso ce la farà forse… ardua impresa XD
Grazie per il tuo sostegno! Bacioni, alla prossima! ^^
 
 
ryanforever – figurati, tu segui la mia storia e ci tengo che sia tutto il più a posto possibile! ^^ Vero, anch’io adoro Naruto, ti coinvolge tantissimo! Quando poi è insieme a Sasuke, allora si che mi sciolgo! Sai cerca di capire Sasuke per il bene dei suoi compagni ma è davvero difficile ottenere risposte da lui, come avrai potuto vedere in questo capitolo. Però non si arrende! Credo che lo abbia imparato da Naruto questo! In più adesso comprende meglio le emozioni delle persone. Tsunade, Kakashi e Naruto avranno molto su cui lavorare! Grazie per il commento!
Al prossimo capitolo, baci! ^^

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Capitolo 4
*** Sentimenti soppressi ***


 “Na-Naruto?”
 
Sakura, con voce tremula, chiama il nome del ragazzo biondo.
 
Naruto sobbalza, come colto in flagrante di un qualche reato commesso. Porta lo sguardo a terra, verso le due ciotole abbandonate sul freddo pavimento.
Cosa gli era preso?
Aveva desiderato scappare.
Lui? Naruto? Naruto Uzumaki?
Ma perché? Lui affrontava sempre tutto, non era possibile, lui non-
 
“Naruto?”
 
Alza lo sguardo verso la rosa che ancora lo interpella, un po’ preoccupata.
 
“Sakura-chan”
 
Lo borbotta quasi, ma la foga di levarsi dai piedi lo minaccia ancora e lo sguardo del moro che sente fisso su di se non lo aiuta di certo.
 
La ragazza, in difficoltà, biascica una serie di “che ti prende?” e “non sei mai stato così silenzioso”, quando un’infermiera si affaccia alla porta richiamando la sua attenzione.
 
“Sakura-san, scusi, ma c’è bisogno di lei, potrebbe seguirmi?”
 
La rosa non se lo fa ripetere due volte. Il lavoro è pur sempre lavoro.
Rivolge un’ultima occhiata a Sasuke e le sue gote si accendono in ricordo di ciò che sarebbe potuto succedere. Poi si volta, senza accennare a salutarlo, troppo imbarazzata; lascia invece Naruto con un “Baka, quando ho finito vengo a vedere se sei tornato nella tua stanza!”, per poi uscire dalla camera, dopo aver schivato le ciotole con due saltelli e rimproverato Naruto di provocare sempre disordine. Chiude la porta dietro di se. I due ragazzi sono ora soli.
 
“Beh, Sasuke, ti lascio riposare, per cui io-”
 
“Cosa ti è preso?”

Il biondo ha un piccolo sussulto.
 
“Co-Cosa intendi dire?”
 
“Lo sai benissimo.”
 
Naruto ridacchia, nervoso, per poi pensare a una possibile balla da rifilare al compagno.
 
“Ehehe, ma no, cosa dici, è solo che… TEME! Per colpa tua ho rovesciato le due ciotole che volevo mangiare oggi a pranzo, ringrazia il cielo che non si siano aperte, altrimenti non saresti più uscito da questo ospedale!”
 
Sasuke assottiglia lo sguardo.
 
“Non sei bravo a sviare i discorsi, tanto meno a mentire.”

“Non ho assolutamente niente! Tu piuttosto, che hai fatto alla mano, volevi testare quanto è dura la tua pellaccia per caso?! Come se in questi anni non l’avessi fatto abbastanza!”

“Quello che ho fatto non ti riguarda. Chiaro, Naruto?”

L’Uzumaki sta cominciando a perdere la pazienza. Gli dicevano sempre che ne aveva troppa poca, ma che poteva farci? Forse prendere a cazzotti il bastardo che aveva davanti? Rettifichiamo. La sua pazienza è già esaurita.
 
Naruto scatta in avanti. Arriva al letto di Sasuke e carica un destro verso il suddetto ma il moro lo para facilmente e artiglia una ferrea presa sul pugno dell’altro.
 
“Lasciami!”
 
“Dimmi che ti è successo prima e valuterò la tua proposta.”
 
Il biondo si morde un labbro, irato. Cos’è, non bastava che lui e Sakura l’avessero escluso? Voleva pure sentirlo dire dalle sue labbra quanto male gli aveva fatto vederli così intimi?
 
“Non mi è preso proprio niente! Lasciami, Sasuke!”
 
L’Uchiha piega la bocca in un ghigno. Naruto ha pochi secondi per pensare quanto fosse simile all’espressione che aveva tenuto quando aveva dichiarato di voler vendicare Itachi e tutta la sua famiglia, che il moro dà voce ai suoi pensieri.
 
“Lasciami indovinare. Delusione amorosa? Vedere Sakura così presa da me ti ha sconvolto a tal punto?”

Il biondo sgrana gli occhi, incredulo. Sasuke capisce di aver colto nel segno e rincara la dose.
 
“Non ti guarderà mai Naruto. Avrà occhi in eterno solo per me. Sei uno stupido a credere che riportandomi indietro ti avrebbe dichiarato amore eterno.”

“Cosa diavolo ti sta prendendo?! A te lei non è mai interessata! E che storia è questa dell’averti riportato indietro per ottenere il suo amore?!”
 
Sasuke schiocca la lingua, sibilando parole intrise da veleno.
 
“Il mio sostituto mi ha fatto un certo discorsetto dopo che te ne sei andato. Mi ha aperto gli occhi. Riportarmi indietro per Sakura. Complimenti, Naruto.”
 
L’Uzumaki rischia di stupirsi ancora e ancora. Il discorso sta prendendo una strana piaga e se avesse il tempo di riflettere abbastanza su quella situazione, capirebbe quanto Sasuke sia strano. Entro i suoi canoni.
 
“Cosa stai dicendo?! Io non ti ho mai detto una cosa simile!”
 
“Tu la ami, no? Riportarmi indietro per lei. È ovvio. Peccato che avresti potuto risparmiartelo, razza di stupido.”
 
“No! Non è affatto così! Io non ti ho riportato indietro per lei! O meglio, lei mi piaceva, mi piace anche adesso, ma è diverso! Se tu sei qui con me è perché lo volevo io Sasuke! Tu mi sei mancato! Mi sei mancato dannazione!”
 
Il moro lo guarda, leggermente incredulo. Lo stava forse prendendo in giro?
 
Naruto però continua, imperterrito e con una luce cristallina negli occhi, che adesso sono contratti per l’ira .
 
“Non ricordi più cosa ti dissi?! Tu sei mio amico! E volevo salvarti!”

“Se quello che dici è vero, allora perché ci sei rimasto così male trovandoci insieme prima?”
 
Al biondo il respiro si blocca. Ha ragione. Perché? Si era sentito tradito.
 
“Non lo so. Io potrei dirti che era per Sakura-chan, ma in realtà stavo male sentendo il tuo sguardo su di me. Non riuscivo a guardarti e se non fossi stato così arrabbiato pochi secondi fa non ci sarei riuscito nemmeno adesso. Sasuke, non lo so cosa mi sta succedendo, prima ho comprato quelle due ciotole per noi due, ho pensato che dovevi provare il ramen di Ichiraku, poi però ti trovo vicino a Sakura-chan, tu la guardavi e lei era rossa, e io, io…”
 
Naruto non sa come continuare. Si sente scombussolato ed è strano per un tipo come lui. Mai avrebbe pensato di ritrovarsi in una simile situazione; non sapeva cosa fare e ciò lo infastidiva.
 
Nel mentre Sasuke era forse coinvolto quasi quanto lui. Non lo dava a vedere, ma le parole di Naruto suscitavano sempre una qualche reazione nella sua anima. Vederlo lì davanti inoltre, docile, lo stava spiazzando. Non sapeva cosa gli stava succedendo, si sentiva sollevato nel sapere che il biondo teneva a lui, ma qualcosa non quadrava. L’atmosfera era strana.
 
“Sasuke?”
 
L’Uchiha lascia andare la presa sul pugno dell’altro, portando quella stessa mano ad afferrare il colletto della sua felpa; lo tira verso di se e, senza riflettere come suo solito, lascia che le parole gli vengano fuori dalla bocca.
 
“Perché mi hai riportato a Konoha? Sai benissimo che avrei preferito morire. Non puoi costringermi ad esserti amico.”
 
Naruto boccheggia, stupito.
Sasuke si stava forse interessando al loro legame?
 
“Teme! Tu sei come un fratello per me, mi hai accettato da subito ed è nato un legame tra noi! È vero, litigavamo in continuazione, ma io ho sempre saputo che quello era il nostro modo di comunicare! E lo sai anche tu Sasuke!”
 
L’Uchiha non risponde, pensieroso.
Lo sapeva? Sul serio?
 
“Io non voglio avere più alcun legame.”
 
Ammette, infine.
 
E il biondo lo osserva, rendendosi conto di quanto Sasuke sia esausto.
 
“Non ne ho bisogno. Fanno solo soffrire. Voglio andarmene da questo villaggio. Sempre che non mi uccidano prima.”
 
L’ultima parte è detta con tale leggerezza che Naruto si sforza di non contrarre le nocche dal dolore che sente dentro.
 
“Tu non sei solo, Sasuke. C’è Sakura-chan e farebbe di tutto per te. C’è Kakashi che non ha mai smesso di considerarti un suo allievo. E poi, beh, ci sono anch’io, per quanto questo ti possa consolare.”
 
Sorride Naruto.
E Sasuke non può non guardarlo.
 
Inspiegabilmente, si ritrovano a fissarsi l’un l’altro, silenziosi.
 
Strano a dirsi, ma è proprio il moro a infrangere quell’attimo di calma.
 
“Non ti stanchi mai, Naruto?”
 
L’Uzumaki alza un sopracciglio, perplesso.
 
“Cosa vuoi dire? Lo sai che, modestamente eh, ho un’ottima resistenza, e-”
 
“Non intendevo in quel senso.” Lo interrompe, bruscamente.
 
“Credi sul serio che basti sperare in qualcosa per ottenerla? Il mondo in cui viviamo ti può strappare tutto ciò a cui tieni in un battito di ciglia. Vuoi davvero vivere così?”
 
Il biondo lo guarda, sorpreso. Sasuke si sta confidando con lui, in qualche modo.
 
“Quando diventerò Hokage, non permetterò che l’odio domini sulla nostra terra. E questa è una promessa. Tu devi solo fidarti di me.”
 
Sghignazza, Sasuke. Una risata amare, intrisa di rancore.
E lui non può permettergli di lasciarsi soffocare dal suo stesso rancore.
 
“Fiducia, Naruto? Non so più che cosa sia. Vivo unicamente nella vendetta.”
 
“Anche se fosse, è meglio condividere con qualcuno questo dolore, non trovi?”
 
L’Uchiha lo scruta con uno sguardo accigliato.
 
“Tipo?” Chiede, ma con tono derisorio.
 
“Sakura-chan.”
 
Sasuke si riscuote e lascia che le sue labbra tornino serie.
 
“Vi ho visti prima.” Prosegue il biondo, intanto.
“E… non sono uno sciocco. Volevi anche tu la sua vicinanza. Ammetto che mi ha fatto male vedervi così ma è inevitabile che in un team di tre persone uno sia tagliato fuori. Beh, congratulazioni. Sono felice che ti sia accorto di quanto sia straordinaria Sakura-chan.”


Mentre ascolta il discorso un pensiero malvagio si fa strada in Sasuke. Pensa a Naruto e alla ragazza, a come l’altro l’abbia sempre amata e al dolore che adesso, naturalmente, sta provando. Prima, quando non la degnava nemmeno di uno sguardo, il compagno aveva pur sempre una minima speranza. Ma se lui si facesse avanti, allora Naruto sarebbe il perdente.
 
“Straordinaria. Certo. Peccato che non sia quello a interessarmi.”
 
Naruto è colto dal dubbio. Che cosa significa questo adesso?
 
“Dici che ci starebbe con me?”
 
L’Uzamaki allarga gli occhi, rischiando di sentirsi le gambe cedere.
 
“C-Cosa?” Esala, infine.
 
“Non che abbia qualche attrazione verso di lei ovviamente.”
 
“Tu, tu stai scherzando! Come puoi anche solo pensare una simile mostruosità?! Non ti permetterò mai di giocare con lei! Non ti azzardare Sasuke, altrimenti ti rompo la testa e sarai già all’altro mondo!”
 
“Non farmi ridere. Non mi faresti un baffo. E, più importante, non sono affari che ti riguardano. D’altronde, sono sicuro che Sakura apprezzerebbe molto.”

Il biondo non riesce più a reggere. Gli afferra i capelli con prepotenza, tirandoglieli indietro. Sasuke non rimane fermo e porta entrambe le mani al collo dell’altro, esercitando una discreta pressione attorno alla pelle.
 
Naruto ha un attacco di tosse e le parole da lui pronunciate in seguite sono quasi rantolate.
 
“Bastardo… Non ti riconosco più. Prima le risate da pazzo e ora questo comportamento da stronzo in piena regola. Cosa speri di ottenere con le sue lacrime? Sakura-chan non merita affatto di soffrire per compiacere il tuo spirito vendicativo!”
 
“Prova a impedirmelo. O Hai paura? Nh? Naruto.
 
“TEME!”
 
Il Jinchuuriki molla subito la presa e gli rifila un poderoso pugno sulla mascella e la stretta del moro svanisce.
Il labbro di Sasuke perde sangue, ma lui, non curandosi ancora una volta di quel liquido rossastro, scatta in piedi sulle ginocchia e, portando le mani sulle spalle dell’altro, esercita pressione su di esse e lo fa cadere prono sul letto, con la testa sul bordo. Il biondo cerca subito di liberarsi se non che il moro, anticipandolo, si siede sul suo bacino, fermo restando con una morsa di ferro.
 
Ghigna, Sasuke.
 
“Ti avevo avvertito, Naruto. E ora? Non c’è nessuno ad aiutarti, qui. Potrei anche finire ciò che avevo iniziato circa tre anni fa. Ucciderti.”


L’Uzumaki serra i denti, irato.
 
“Lasciami andare!”
 
“Nemmeno per idea. Liberati, forza.”
 
Ci prova, ma è inutile. Non ha più nemmeno la forza e la voglia di farlo. Si ferma quindi, guardandolo.
 
“Lo sai che, nonostante abbia sofferto parecchio per te, non ho mai rinunciato a cercarti. Puoi farmi tutto il male fisico e mentale che vuoi, ma ti prego, non ferire Sakura-chan.”
 
“Ti arrendi già? Mi stupisci.”
 
“Maledizione, Sasuke! Non mi sto arrendendo!”
 
“Dimostramelo.”
 
Il biondo ringhia e con tutte le forze rimastagli esercita una pressatura sulla schiena, sollevandosi di poco. Era intenzionato a dargli una testata ma, non riuscendo ad arrivare abbastanza vicino all’altro per attuare il suo piano, si ferma un poco prima, e il suo viso si trova proprio a pochi centimetri da quello di Sasuke.
 
Realizza solo ora della loro posizione e tutti i suoi propositi di prenderlo a pugni, calci e testate svaniscono. Lo osserva, invece. Il labbro è spaccato e una delle sue mani sporca di sangue. Rosso. Come lo sharingan.
 
Il moro, dal canto suo, non credeva che il biondo avesse un arresto e non sa se abbassare lo guardia o no. Intanto, i suoi occhi restano agganciati a quelli dell’altro.
 
Si stanno fissando senza dire niente, finchè Naruto non sussurra nuove parole.
 
“All’angolo della bocca… perdi sangue.”
 
“Chissà di chi è la colpa.”
 
E Ridacchia, Naruto. Non sa perché, ma si sente un po’ più libero dentro.
 
“Mi dispiace.”
 
L’Uchiha sgrana impercettibilmente gli occhi. Mai si sarebbe aspettato una simile parola dal ragazzo che aveva di fronte.
 
“Non avrei dovuto colpirti. Non sei messo bene, teme, e ho solo peggiorato la tua salute. Oh, già, adesso magari dirai che un idiota come me manco riesce a farti il solletico.”
 
Ma non dice quello. No. Si tasta la bocca con due dita invece. Non sembra temere un attacco di Naruto e ha calcolato bene.
Vedendo la mano pallida dell’altro persa a toccarsi le labbra, d’istinto forse, il biondo porta una delle sue a fare lo stesso. Saggia il labbro di Sasuke, sentendo un graffio su esso.
Il moro non si ribella. Non lo sfiora nemmeno l’idea. Non è preoccupato di ciò che può accadere e ancora non lo realizza.
Naruto continua calmo il suo operato, non rendendosi conto a sua volta di come sia intima quella situazione.
Alza gli occhi, prima concentrati sulla bocca dell’altro, verso quelli scuri del ragazzo. E, vederli così da vicino, gli fa perdere la concezione della realtà. Quasi sotto ipnosi, si sporge di poco in avanti, verso le sue labbra. Sasuke percepisce il lento movimento e, preso da una forza interiore ancora non ben definita, muove a sua volta il volto, agevolato dalla posizione, arrivando a toccare il naso dell’altro con il proprio e le labbra sono a un soffio da quelle del biondo. I respiri si mischiano e gli sguardi si perdono. Si osservano un’ultima volta finchè il moro, deciso, fa combaciare le sue bocca con quella del compagno. Naruto ha un brivido e, chiudendo gli occhi, si lascia andare all’emoziona provata. Sasuke allora si stacca e lo bacia un’altra volta. Ancora e ancora, per poi inumidire il labbro superiore del compagno, in un tacito accesso. L’Uzumaki fa scattare la lingua verso la sua gemella.
Si stanno davvero baciando, con Naruto che ha chiuso gli occhi e portato le mani a stringere spasmodicamente il maglione dell’altro e Sasuke che ha le sue ancorate alle guance di lui. L’animo di entrambi s’infiamma e il biondo va incontro al bacino del moro, il quale ha un piccolo gemito sulla bocca dell’altro. Risponde Sasuke, strusciandosi su Naruto, che, in preda alla passione, ripete rocamente il nome dell’altro.
La situazione comincia a scottare.
 
Tutto pare loro così naturale, ma a un certo punto sentono un lieve bussare alla porta.
Come risvegliati, si staccano di colpo l’uno dall’altro e si guardano.
Naruto ha il respiro affannato ed è impaurito.
Sasuke lo sta già regolarizzando ma ha lo sguardo vacuo.
 
Che cosa…?
 
“Sasuke?”
 
Cazzo. Kakashi.
 
 
 
 
 
 
 
Ciao!
È andata anche meglio del previsto, ho aggiornato stasera! Spero proprio che vi piaccia! Oggi ho avuto più tempo libero e ho deciso di dedicarlo alla fanfic, anche per ringraziare chi mi segue e mi dà un supporto che ritengo davvero molto importante! Prometto che non passerà ancora così tanto tempo dal prossimo capitolo! ^^”
Baci a tutti! ^^
 

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Capitolo 5
*** Dialoghi inutili ***


 È un attimo.
 
Sasuke fa allontanare il biondo dandogli una spinta sul petto, per poi sibillare un repentino “alzati immediatamente”.
 
Naruto obbedisce, ancora stordito per il bacio.
Adesso è in piedi vicino al letto, intento a sistemarsi un ciuffo dei capelli della frangia. Un accentuato rossore adorna le sue gote.
 
“Sasuke?”
 
La voce di Kakashi chiama ancora il ragazzo moro, il quale, in preda alla confusione che aleggiava nella sua testa, si era alzato a sua volta, rivolgendo le spalle all’Uzumaki. La voce del sensei lo fa sobbalzare e come un automa, risponde un pacato “avanti”.
 
Il Jonin apre la porta e appena notato il Genin gli rivolge uno sguardo misto fra sorpresa e lietitudine.
 
“Ci sei anche tu. Mi fa piacere vedervi insieme. Vi ho forse disturbato?”
 
Naruto, che accortosi del suo calore al viso, teneva lo sguardo basso, si sente sobbalzare da quella domanda, e prima che possa iniziare una serie di balbettii sconnessi, Sasuke interviene, salvandolo. O forse, dipende dai punti di vista.
 
“No.”
 
La maschera di Kakashi prende la piega di ciò che ricorda un sorriso.
 
“Avrei bisogno di parlarti Sasuke. Si tratta di una faccenda piuttosto importante. Ti dispiace lasciarci soli, Naruto?”
 
“Si fi-figuri. Allora vado, e-eh.”
 
L’Hatake, seppur accorgendosi del suo strano comportamento, decide di non indagare oltre.
 
“Bene. A quanto ne so, inoltre, dovresti essere a riposare.”
 
“Già, beh, ci vediamo Sen-”
 
Troppo agitato, Naruto muove qualche passo verso la porta, non accorgendosi però di una della due ciotole di ramen che si trovava vicinissima al suo piede, finendo per inciamparci e sbattere una musata sul pavimento.
 
Un gemito di dolore gli esce dalle labbra.
 
Kakashi sospira, rassegnatosi ormai da tre anni alla goffaggine del suo allievo.
 
Sasuke invece ancora non li guarda, anche se, sentendo quel tonfo, non gli ci era voluto molto per intuire cosa o meglio, chi l’avesse provocato.
 
“Sei uno stupido. Manco in piedi riesci a stare. Ridicolo. E ora vattene.”
 
A quel tono duro e freddo, il biondo sussulta.
 
“Ma io-”
 
“Sparisci di qui. Ti detesto, Naruto.”
 
L’argenteo assiste in silenzio a quella specie di litigio.
Ora, pensa, l’altro attaccherà a sbraitare una serie di epiteti poco carini all’indirizzo del moro ma, con sua grande sorpresa, ciò non avviene.
 
Naruto è ancora a terra. Lo nota contrarre le nocche delle mani e poi sputare fuori una frase piena di rancore.
 
“Fanculo, Sasuke.”


Si rizza in piedi e corre fuori da quella stanza.
 
Kakashi guarda verso la porta, lasciata aperta.
Poi si volta verso il moro, che ancora non si era degnato di rivolgergli uno sguardo.
Capisce che aleggia un clima di post tensione, anche se non riesce a capacitarsi di cosa possa averlo scaturito.
Piano, raggiunge la maniglia, chiudendo la porta.
 
“Allora, Sasuke. Come stai?”

“Mi prendi in giro? Come vuoi che stia?”
 
“Direi che ancora qualche energia ce l’hai, dato che la spendi per essere irritato proprio in questo momento.”
 
“Non sono irritato!”

Non si aspettava che la voce gli uscisse quasi simile a un urlo. Impreca fra sé, accorgendosi di non essere riuscito a riacquistare del tutto il suo autocontrollo.
 
“Invece direi che è successo qualcosa di grave. Riguarda Naruto?”

“Fatti gli affari tuoi e non rompere!”

Kakashi sbuffa.
 
“Capito. Riguarda lui. Non è la prima volta, d’altronde.”
 
“Prego?”
 
“Andiamo, Sasuke. Nonostante cercassi di ignorarlo, non ti è mai riuscito.”
 
“Non è vero!”
 
“D’accordo, d’accordo. Allora, come dicevo, ti devo parlare. Ho appena finito una riunione con la Godaime. I Kage arriveranno a breve. Siamo riusciti a trovare qualche vecchio documento tra le scartoffie, a tuo favore naturalmente. Diciamo che abbiamo preparato una discreta difesa.”

Sasuke, che continuava imperterrito a fissare la parete, adesso si gira, con un ghigno canzonatorio sul volto.
 
“Bravi. Volete che vi ringrazi mettendomi in ginocchio e giurando fedeltà al villaggio?”

Kakashi cerca di trattenere l’ennesimo sospiro.
 
“Lo so che non è facile per te, Sasuke. Almeno però cerca di non rendere vani i nostri sforzi. Stiamo rischiando. Un minimo errore potrebbe-”
 
“Firmare la mia condanna a morte. Me ne sbatto, Kakashi. Adesso esci. Non ho voglia di ascoltare più nessuno.”
 
Il Jonin annuisce, mesto.
 
“Come vuoi. Sappi comunque che ti sosterrò Sasuke. E non parlo solo in qualità di tuo prossimo difensore su richiesta di Tsunade-sama. Tu resti sempre un mio allievo.”
 
L’Uchiha si morde un labbro, irritato.
Aveva provato di tutto, ma certe persone ancora non lo odiavano.
Cosa doveva fare per far loro capire che non gli importava più nulla di niente e nessuno e che non voleva essere aiutato?
Kakashi, Sakura, e anche Tsunade.
Naruto.
 
Constatando che il silenzio non si sarebbe infranto, Kakashi fa per andarsene.
Prima però si china a terra, raccattando le due ciotole.
 
“Strano che Naruto non le abbia portate con sé.” Constata, pensieroso.
 
“Un idiota rimane un idiota.”  Sbiascica l’altro.
 
“Non voglio impicciarmi dei vostri affari, ma Sasuke, sembrava davvero turbato. Qualunque cosa sia successa non trattarlo male. Dai, che anche tu ci tieni a lui in fondo.”

“Non sparare cazzate! Potrebbe benissimo morire, non me ne fregherebbe nulla!”

“Dov’è andato a finire il tuo famoso autocontrollo?” Lo riprende, seppur con un tono serio e calmo.

“Kakashi, sto per arrabbiarmi, ti avverto.”

L’Hatake sorride, candido, mettendosi sulla difensiva.
 
“Buona serata, Sasuke.”

Prima che l’altro possa ricambiare la cortesia, sempre che l’avesse fatto ovviamente, l’argenteo abbandona le ciotole su un mobile lì vicino, liquidando ciò con un “Meglio se se lascio qua”, ed esce, portandosi via le ultime parole pronunciate.
 
L’Uchiha grugnisce, nervoso.
 
Maledetto Kakashi.
E maledetto Naruto.
Dannazione.
 
 
 
 
Naruto passeggia irrequieto per i corridoi dell’ospedale.
Dapprima si era diretto verso la sua stanza ma poi aveva constatato che l’ultima cosa che avrebbe voluto era starsene a giacere su un letto, manco fosse mezzo morto.
Le infermiere e i pazienti che lo incrociano lo guardano, chi irritato da tutto quel trambusto, chi curioso.
Dopo ancora qualche minuto intento a rimuginare, si accorge di essere arrivato vicino alla sala di attesa, all’ingresso dell’ospedale.
Stressato, si lascia cadere su una delle sedie.
E pensa, Naruto.
Rimugina su ciò che è successo prima con Sasuke.
Dio, ma come è accaduto?
Come si sono ritrovati a baciarsi?
Con tutto quel trasporto, quella passione, quel-
Oh, al diavolo.
Gli scoppiava la testa.
 
“Naruto!”

Il biondo si volta, riconoscendo all’istante la voce.
 
“Sakura-chan.” Sospira, afflitto.
 
“Baka! Possibile che ti trovi in tutti i posti tranne che nella tua camera a riposare?!”

Sorride, l’Uzumaki.
 
Osserva la rosa, indispettita, mentre si lascia andare ad un’altra delle sue ennesime sfuriate, gesticolando e spostandosi continuamente il ciuffo di capelli più lungo che le finisce sulla bocca.
 
È bella, Sakura-chan..
Non come una di quelle donne formose, seducenti o altro, ma lui l’ha sempre trovata graziosa.
Da quanto tempo le andava dietro, sembrava un’eternità.
E lei rifiutava ogni suo avance.
Si, perché nel suo cuore c’è solo Sasu-
Cazzo.
 
“Naruto?! Mi ascolti o no?!”


Lui si è appena scambiato una serie di baci proprio con quella persona.
 
 
 
 
Kakashi è diretto all’uscita.
Inutile, Sasuke non vuole ascoltarlo. Quando mai l’ha fatto d’altronde?
Sperava che qualcosa gli fosse entrato in quella testa, per esempio che la vendetta non fosse servita a nulla, ma no.
In più, sembrava di cattivo umore quel giorno, probabilmente era successo qualcosa con Naruto.
Ci mancava solo quella…
 
Sbuffando, continua a camminare, quando nota i suoi due allievi in sala d’attesa.
Sorride.
Quanto erano cresciuti.
Erano maturati insieme, per salvare Sasuke.
 
“Naruto, Sakura.”

I due si voltano verso il loro interlocutore.
 
“Kakashi-sensei!” Esclama la rosa.
 
“Salve ragazzi.”
 
Sorride, gioviale, muovendosi verso di loro.
 
“Sensei, cosa ci fa lei qui?” Indaga la Chuunin.
 
Prima di rispondere, il Jonin passa lo sguardo dalla ragazza al biondo.
 
Sembra come perso nei suoi pensieri.
Prevedeva guai.
 
“Sono appena passato da Sasuke.” La informa, pacato.
 
Al nome del ragazzo, le gote della rosa vanno in fiamme.
 
L’Hatake arcua un sopraciglio.
 
“Tutto bene, Sakura?”

“Certo, benissimo! Perché me lo chiede?! Sono semplicemente stanca per via del lavoro che ci occupa tutte le giornate ultimamente!”

Ma anche Naruto al nominare dell’’Uchiha era scattato. Solo che più che agitato, sembrava triste.
 
Kakashi li osserva, e infine, si rivolge all’Uzumaki.
 
“Naruto, ti spiace seguirmi?”

Il biondo s’incuriosisce.
 
“Come? E dove, Sensei?”

“Eh no!” S’intromette la rosa. “Naruto deve riposare, non ci si metta anche lei per favore!”

Kakashi ridacchia innocentemente.
 
“Allora vorrà dire che faremo la nostra chiacchierate nella sua stanza, ok?”

Sakura lascia cadere la mano stretta a pugno, rilassata.
 
“Bene.” Decreta, per poi muovere due passi indietro.
 
“Io vado allora.” Aggiunge infine.

“E dove?”

Il rossore si ripresenta sul suo viso e non riesce a guardare in faccia il suo maestro.

“Non ho cambiato la fasciatura a Sasuke-kun.” Sussurra.
 
“Oh, ma certo. Vai, vai.”

Fila via di corsa, provocando un leggero rumore sul pavimento.
 
“In fondo in qualcosa siete rimasti uguali. Sempre a cercare Sasuke. Non pensi, Naruto?”

Ma il biondo non risponde.
 
“Naruto?”
 
“Sensei.”
 
“C’è qualcosa che non va?”

“Io… sono confuso.”

“Vuoi parlarmene?”

Annuisce, seppur incerto.
 
“Allora andiamo in camera tu-”

Prima di lasciargli finire la frase, L’Uzumaki scatta in piedi, per poi guardarlo quasi disperato.
 
“No, la prego! Non sopporto quella stanza bianca e spoglia! Usciamo di qui!”

Il pensiero di Kakashi vola immediatamente a Sakura.
 
“Non credo ci convenga Naruto, hai sentito anche tu che-“

“Per favore.” Pigola.
 
Vedendolo così strano; Naruto di certo non assumeva quel comportamento quando voleva ottenere una cosa, semmai cominciava a strepitare; l’Hatake sospira frustrato, concedendogli quel capriccio.
 
“E sia.”
 
“Grazie!” Esclama, ritrovando il sorriso e cominciando poi a correre, frettoloso, verso l’uscita.
 
L’argenteo scuote la testa, divertito, e lo raggiunge.
 
 
 
 
Camminano per la strada adesso, finché Naruto non si ritrova a parlare dopo poco, non riuscendo a trattenere le sue emozioni..
 
“Io e Sasuke abbiamo litigato.” Inizia, con tono incerto.

“Lo immaginavo.”

“Ma stavolta è diverso.”

Lo guarda Kakashi, in attesa.
 
“Vede, noi… noi abbiamo… cioè, ci siamo… in pratica…”

“Si?”

Inspira, pesantemente.
 
“Ci siamo baciati.”
 
E Naruto, in quel momento, può giurare di vedere l’occhio del maestro spalancarsi fino all’inverosimile.
 
 
 
 
Sakura sta passeggiando frettolosamente per il lungo corridoio che la porterà da Sasuke, con una cassetta del pronto soccorso in mano.
Ancora stenta a crederci.
Lui, lui stava, si, è così, stava per baciarla!
Non riusciva a contenere la sua gioia. Da sempre lo osservava, da sempre ambiva alla sua attenzione, da sempre sperava di conquistare il suo cuore.
Era un’eternità.
E ne era valsa la pena di aspettare, si.
Perché adesso anche lui la vuole e avrebbero potuto ricominciare da capo, farsi una loro vita e diventare una famiglia.
È  felice, Sakura.
E quando arriva alla porta della camera del moro fa un bel respiro, con ancora il sorriso sulle labbra.
Bussa e senza una risposta fa pressione sulla maniglia.
 
“Sasuke-kun.” Dice, con tono dolce.
 
L’Uchiha nel frattempo era tornato a letto, pensieroso e irritato.
Ora i suoi occhi sono posati sulla rosa. Non si cura della sua contentezza però.
 
Sakura gli si avvicina, piano, quasi ha paura di spezzare quella magia che sente dentro di sé.
 
“Ti cambio la fasciatura.”

Con delicatezza gli afferra la mano, cominciando a srotolare la stoffa intrisa di sangue.
Tremano  le sue mani, questo perché sente lo sguardo dell’altro addosso. E ha ragione.
Sasuke la sta osservando, indifferente.
Almeno, così sembra. Si, perché dentro di sé sta ribollendo. Pensa al bacio, anzi, ai baci, dovette a malincuore correggersi, scambiati con quell’idiota. Lui non era interessato a quelle cose e non gli piacevano di certo i ragazzi.
 
La rosa ha finito di levare la benda usata.
 
“Adesso te la disinfetto, così dopo posso-”
 
Ma non può finire la frase Sakura. Non può.
 
Sasuke con uno scatto le ha afferrato il braccio, avvicinandola a sé e facendo scontrare le loro bocche insieme.
 
La rosa ha gli occhi sgranati e, con un brivido che le passa sulla schiena e il nome di Sasuke che le rimbomba nella testa, lascia la presa sulla benda, riversata adesso sul pavimento, dove ancor meglio si possono notare le macchie di sangue che la adornano.
 
 
 
 
 
 
 
Ciao ^^”
Ecco, come dire, spero di non essermi fatta troppo attendere >.<
Ammetto che questo finale non era previsto o meglio, è stata una scelta sofferta il bacio con Sakura, perché a immaginarlo mi disperavo io .//.”
Solo che poi ho pensato che Sasuke, orgoglioso com’è, non può certo ammettere di sentire qualcosa per un altro ragazzo, specie se Naruto, colui che da sempre considera un idiota. Quindi, diciamo, per testarsi ha voluto baciare Sakura, sicuro che così facendo il bacio di prima con il biondo potrà definitivamente essere cancellato.
Quanto ti sbagli Sasu-ehm, coff coff.
Dicevamo? XD
Oh, giusto, mi dispiace per Sakura, è un colpo basso questo, e il suo dolore infine non si potrà proprio evitare.
Ci sentiamo presto, al prossimo capitolo, grazie a chiunque leggerà ^^
P.S. ho cambiato l’introduzione alla storia, mi sembrava più carina così ^^”
 

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