Across My Heart

di Juny_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Trasferimento ***
Capitolo 2: *** 2 Scuola ***
Capitolo 3: *** 3 Bacio ***
Capitolo 4: *** 4 Nothing is True ***
Capitolo 5: *** 5 Ain't she sweet? ***
Capitolo 6: *** 6 Hello Little Girl ***
Capitolo 7: *** It's All True? ***
Capitolo 8: *** Amburgo. ***
Capitolo 9: *** Any Road ***
Capitolo 10: *** Here Comes Your Man ***
Capitolo 11: *** I'm So Tired ***
Capitolo 12: *** Nothing is real ***



Capitolo 1
*** 1 Trasferimento ***


-Gigi'- grido mia mamma, io feci finta di niente
-Dai Svegliati- continuo lei
-No mamma! Non voglio venire 
-Dai lo sai che ci trasferiamo a Liverpool perche' tuo padre ha un amumento! non sei felice?- cerco di rassicurarmi 
-No!-
-come osi brutta ingrata!!- scatto lei 
-Mamma finiscila neanche tu vuoi andarci!-
mia mamma non rispose, silenzio totale.
Ecco lo sapevo neanche lei voleva andarci, ma non osava dire niente.
Lei era fatta cosi’, invece di cercare di risolvere I problemi, restava zitta, non diceva niente preferiva non parlarne.
 Chiusa la porta di casa, dissi addio alla mia vecchia casa e girai la testa verso la nuova vita che mi aspettava, Arrivata in macchina mi addormentai il viaggio durava circa 4 ore... pensai al mio ragazzo Link, un ragazzo per bene, molto tenero, dolce, insomma il ragazzo dei sogni di tutti le ragazze, e diciamolo pure non se la cavava male anche a letto.
Mi divertivo molto con lui, ma non so c'era qualcosa che mancava nella nostra coppia, pero' gli volevo molto bene!
Eccoci arrivati; la casa non era male, il giardinetto, aveva delle rose, un po’ seccate, e infine delle orchidee. La mia camera era molto carina, niente di sorprendente, pero’ per quello che si potevano permettere I miei genitori era una meraviglia. 
Liverpool era li', era andata nel centro, non mi sembrava niente male, erano le 8 feci cena in un bar, appena ebbi finto vidi che un locale era aperto si chiamava il Cavern Club, entrai c'era puzza di sudore, scesi per le scale, c'era una puzza di sudore incredibile ma il posto era okay. Suonavano molti gruppi, tutti abbastanza uguali, poi arrivarono i Beatles, nome intrigante!
Le canzoni erano carine, mi colpi in particolare il chitarrista, non quello che cantava ma l'altro, aveva uno sguardo sperso, era strano, era stravagante. Lo guardai negli occhi, lui guardo' me ci fu' come un colpo di fulmine fra di noi, ma distolsi lo sguardo e andai a prendermi una birra al bancone, non so perche' lo feci... Eppure mi piaceva... no, no ferma cosa mi piaceva? no dai non scherziamo, era un teddy boy, e poi io avevo Link, chi mi soddisfaceva piu' di lui? nessuno, questa e' la risposta, neanche quel teddy boy di cui non so neanche  il nome!
Basta dovevo rivedere Link! bevvi tutta la mia birra, il locale stava chiudendo, decisi di andare, all'uscita c'era cosi' tanta folla, che inciampai su un gradino e andai addosso a 4 ragazzi trvolgendone uno, mi ero attaccata al suo collo per non cadere per terra, lo guardai negli occhi, oddio era lui, il teddy boy!
lui aveva una mano nella mia tetta, che io tolsi immediatamente, divento' un po' rosso e mi chiese scusa, io scappai, con un passo insolitamente veloce, stavo quasi correndo, quando sentii prendermi la mano, non guardai chi fosse, la tolsi con uno strattone, allora mi sentii afferrare i fianchi, mi girai era lui, mi disse
-Non mi hai detto il tuo nome- aveva una voce suadente, oddio gli stavo morendo fra le braccia!, nono mi devo riprendere
-Perche' ti dovrebbe interessare?-
-Dai, ragazzina non farmi aspettare!-
-Ragazzina, come scusa? Ah-ah-ah, stai scherzando vero, perfavore vattene!- dissi io, cercando di snobbarlo
-Brava, fai la dura, dai, cosa ti cambia, mi fai contento, dai! - avevo il suo fiato sul collo, stavo per svenire
-Ecco lo sapevo, voi maschi tutti uguali! comunque mi chiamo Gigi'-
-Gigi' io sono G...- io lo bloccai, e scappai a casa lui mi inseguiva con lo sguardo ma non m' importava, non volevo sapere niente di lui,non poteva piacermi!.

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Capitolo 2
*** 2 Scuola ***


Quella sera andai a dormire presto. Non pensai ne a Link ne a al Teddy-boy, ma pensai alla scuola, il mattino seguente mi aspetteva la scuola, e poi, insomma, ero la nuova arrivata, inizia a farmi un sacco di problemi per esempio se e poi nessuno mi sopporta, perche' sono nuova, e cosi' via, mi addormenta con l'ansia.
 
Eccomi, davanti allo specchio, che cerco di aggiustarmi in qualche modo, facendomi piu' bella, sposando quel ciuffo ribelle che ogni mattina mi tormenta, slegando i miei lunghi capelli biondi, e infine decisi di mettermi una maglietta a maniche corte, bianca, un paio di jeans e una camicia sopra alla maglietta, questo era il mio stile.
Decisi di uscire un po' prima per fare colazione in un bar, ordina caffe e una brioche, mi guardai intorno, stavo cercando il teddy boy, scrutavo ogni faccia di quel locale, e quando mi decisi che lui non era niente per me e che non dovevo fare la stupida, lo vidi. Era con 3 suoi amici, feci finta di niente, e intanto origliavo la conversiazione.
Uno disse -George, o meglio georgina, alla fine hai saputo come si chiamava quella ragazza?-
- Ah-ah-ah, John, non fa' ridere, mi chiamo George! e comunque si, si chiama Gigi'-
-Mmmm... dal nome si dovrebbe capire anche come va a letto-
-Johnnnn!- lo riprese un altro
-Ahaha, che c'e', comunque non te la dovresti far scappare, e' una bella ragazza, anche da un botta e via-
-John finiscila, comunque cerchero' di rincontrarla, e' proprio carina.-
Uscii da quel locale con la speranza che lui davvero mi trovasse carina, che lui davvero cercasse di riverdermi, mi sentivo stupida ma anche molto felice.
Entrata in classe, il Prof mi fece sedere vicino a Cynthia Powell. Una ragazza molto gentile, solare e molto divertente, facemmo subito amicizia. Parlando con lei del piu' e del meno scoprimmo di avere molti tratti in comune e scopri' che lei stava insieme a un ragazzo di nome John, ma quel nome, mi sembrava familiare bah...
Cosi' infine lei mi invito quella sera al cavern. Corsi' subito a casa entusiasta della cosa, mi feci una doccia naturalmente e poi mi misi un bel vestito vertiginoso.
Usci di casa e mia mamma mi disse -Torna a casa per tempo, e mi raccomando con quel vestito non fare la furba-
-Si mamma tranquilla, Ciaooo-.
Arrivata al cavern incontrai subito Cyn
- Hey Gi, guarda fra un po' arriva John con i suoi amici e andiamo al cinema, per te va bene?-
- sisi tranquilla-.
Ascoltammo un po' di musica, ero felice di incontrare il suo ragazzo, e un'altra mi ritrovai a cercare quel suo viso in tutte le facce dei musicisti, ma non c'era, ero una causa persa, decisi che non ci avrei mai piu' pensato!
- Gi', vieni usciamo, sono arrivati!- Disse Cyn sorridendomi. Uscimmo c'era un teddy-Boy attacato alla parete, era John, aveva uno sguardo un po' da pazzo, ma si, era okay, un bel ragazzo.
-Piacere, John, vieni ti presento gli altri 3-
-Io sono Gigi-
-Gigi??- disse lui soffacando una risata
-Perche' ridi?- chiesi io con un po' di irritazione
-Nono, niente, adesso vedrai.-
non dissi niente, rimasi stupita.
John insieme a Cyn mi condusse dagli altri tre
-Piacere Paul- che bel ragazzo pensai
-Piacere Ringo- strinsi la mano sorridendo sia a ringo che a paul ma poi arrivo il terzo
-Piacere George- Lo guardai bene era il teddy-boy, no no no! cosi' non va e io come faccio a dimenticarlo?? 
Lui strinse la mia mano, io lo snobbai, ma in verita stavo morendo in quella stretta di mano.
Cyn e John ci condussero al cinema. 

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Capitolo 3
*** 3 Bacio ***


Entrammo nel cinema, naturalmente John e Cyn si sedettero vicini, cosi' io rimasi in mezzo a tre cretina che mi laciavano i popcorn da tutte le parti.
Finalmente il film era finito! io uscii per prima, e sentii una stretta ai fianchi, mi girai, era lui e mi sussuro'
- You give me a feeling in my heart, Ohh la, like an arrow piercing trought it, I suppose that you think you're very smart, but won't you tell me how do you do it?!-
io mi stavo letteremente sciogliendo nelle sue braccia, allora mi girai lo guardai negli occhi, e senza pensarci su troppo lo baciai
lascia che i miei sentimenti per una volta non fossero fermati dal mio orgoglio.
Sentii la sua mano scendere sul mio culo, la lasciai, no,no,no, non potevo fare questo a Link, ma la mia mano scese sulla sua pacca dei pantaloni,
ma cosa stavo facendo? era cosi' che lo volevo dimenticare? Mi ero promessa che non lo avrei piu' pensato, ma che cosa ci faccio qui?!
cosi' lo staccai con una spinta e scappai, lui mi seguiva con lo sguardo, inizia a correre velocissimo, fuori pioveva e io non sapevo neanche la strada di casa,
perche' sono cosi' stupida, perche' l'ho fatto? perche' non sono riuscita a contermi, ma in verita' l'avevo fatto e mi era piaciuto pure, lo so, io avevo Link ma
alla fine io non potrei mai smettere di pensare a lui.Ma levati ste sciocchezze della mente e pensa a Link, ricordati lui e' l'unico per te, intanto che mi rimproveravo da sola,
la pioggia aumentava, e io non avevo la minima idea di dove fossi, cosi' mi fermai in un bar dove chiesi se poteva telefonare, telefonai a Cyn perche' i miei si sarebbe agitati troppo
Chiamai Cyn, e le chiesi se mi poteva venire a prendere e che le avrei spiegato tutto dopo.
Cyn arrivo' come un lampo, era preocupatissima e inizio e riempirmi di domande:
- Perche' sei scappata?-
-Ti e' successo qualcosa?-
-Se ti hanno fatto qualcosa dimmelo che li ammazzo tutti!-
-No,no Cyn stai tranquilla-
-Dai non negare! non devi avere paura!-
-no,no cyn tranquilla!- dissi io abbozzando un sorriso
-Meno male- rispose lei.
Mi ferma a dormire da lei, le raccontai tutto, senza tralasciare i particolari, lei era cosi' eccitata all'idea di me e George, ma le spiegai anche di Link, e di tutti i problemi che avevo in mente
lei mi rassicuro e mi fece addormente non pensando all'accudoto.Le volevo davvero Bene.

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Capitolo 4
*** 4 Nothing is True ***


                                      Nothing is True     



Per l'ora di pranzo tornai a casa, ed trovai un inaspettata lettera da Link, cosa che mi fece sobbalzare un attimo,
anche perche' non ricordavo piu' di avere un fidanzato, e sinceramente non ero neanche tanto propensa 
a rivederlo, si insomma mi piaceva e tutto, ma io non pensavo piu' a lui, Mah, chissa' magari rivedendolo
mi sarei convinta che George alla fine non sarebbe mai stato il mio tipo di ragazzo, o chissa'!
aprii la lettera :
" Cara Gi, non vedo l'ora di vederti, passo alle otto, fatti trovare pronta.
Con affetto Link."
Erano le 7 ed io non era ancora pronta, cosi' in fretta e furia mi misi il primo abito che trovai; consisteva in un vestito
che non arrivava alle ginocchia nero con delle strisce bianche, calze bianche, ballerine, e sui capelli un po' di lacca
e per finire dei braccialetti molto graziosi, che mi furono regalati da mia madre per il mio diciassettesimo compleanno.
Erano le 8.
Io uscii in veranda per aspettare Link, che arrivo preciso come un orologio.
Lo portai in un bel ristorante di Liverpool, per fare bella figura, lui inizio a parlare, parlare, parlare, e io non c'e' la facevo piu' 
annuivo fingendo qualche sorrisetto, ma poi inizio a riempirmi di domande, giuro volevo scomparire, perche' mi opprimeva cosi' tanto,
ognuno  ha i suoi spazi, cosa che gli ho sempre detto e ripetuto, mamma mia, da quella bocca uscivano solo suoni incomprensibili per me.
Basta!
- Andiamo in qualche Pub.- domandai io per dare un termine a quella tempesta di domande
- si si, ne ho davvero voglia.-  meno male! almeno avrebbe finito di parlare, e avremmo ballato un po'.
- Che ne dici entriamo qui?- mi propose lui indicando la scritta CAVERN CLUB, io arrossi' 
- Ma, no, non mi sembra molto bello- dissi, sperando di fargli cambiare idea e soprattutto di non incontrare Geo
- Ma dai! che te ne frega vieni andiamo- 
- Va beh- risposi, con un po' di malcontento. 
entrai con una mano sopra al viso, si, lo stavo di nuovo cercando, ma stavolta, non potevo vederlo, cosa avrebbe pensato di me? no,no ti prego fa che 
non lo incontri, ti prego, mi ripetevo. Erano una sciocca, lo sapevo che non dovevo andare al cavern con Link, pero' non so, mi attraeva l'idea che lui fosse
geloso di me, magari mi desiderava di piu', Bah!
Intanto Link mi propose di ballare, naturalmente accettai, andava bene qualsiasi cosa pur che stesse zitto!
ballavo, ballavo e ballavo, senza piu' pensare a Geo, mi decisi che quella sera non l'avrei incontrato, che tutto sarebbe andato per il meglio, si per una volta si!
Ma forse mi sbagliavo.
Infatti in quel momento il presentatore premise
- Ragazzi e Ragazze i Beatles!-
ci fu' come un'ondata di applausi, io pregai Link di uscire dal locale, ma lui insistette.
-Beh, fai come vuoi io vado a fumarmi un sigaretta fuori-
lui annui, facendo finta di ascoltare.
Uscita presi la mia sigaretta, iniziai a fumarla, vidi Cyn:
-Hey Cyn! che ci fai qua?- le chiesi, stupida di incontrarla
-hey tesoro, sono venuta per John...-
-E come mai non entri?-
-Sai quante volte lo sento suonare?! e poi cosi' ho tempo anche di fumarmi una sigaretta senza che lui mi veda, non vuole che fumi, dice che in futuro mi danneggerà!-
- Ha ragione!,- dissi con un sorrisetto maligno, e poi aggiunsi - io sono qui con Link e non ho voglia di incontrare Geo-
-Beh si capisco...-
iniziammo a parlare del piu' e del meno, e non mi accorsi che passo un'ora e naturalmente i beatles avevano finito, e Link non era ancora uscito.
Cercai di entrare a riprendere Link, ma il butta-fuori non me lo permise, cosi' guardai attentamente per vedere se lo trovavo ma, invece di vedere lui, incrocia il mio sguardo
con quello di George, fu un attimo, un lampo, una scintilla, il mio cuore batteva piu' che mai, lui ballava con un'altra, e si, mi aveva vista e mi fissava mentre ballava, mi fissava con quei suoi occhi,
con quello sguardo, mi sentii ferita, come tradita, ma in fondo stavano solo ballando o no?, non feci in tempo a chiedermelo che lei lo bacio', lui mi fissava, era un cosa tremendamente insopportabile,
lo avrei ucciso, stava baciando un'altra, e a me che importava?! Ora gli faccio vedere io, trovai Link con lo sguardo, lo chiamai e lo baciai fissando Geo, che intanto si era staccato da l'altra ragazza, 
mi guardava in un modo, come se lo stessero ammazzando, gli vedevo il fuoco uscire dagli occhi, mi stava ammazzando con il pensiero, e mi rendeva felice, mi rendeva felice farlo soffrire, farlo
ingelosire, mi staccai da Link, Cyn mi guardava allibita, allora mi diressi da lei
- Cyn andiamo?-
-Ehm si,si-
-Bene. Ciao Link!. A guarda chi c'e', ciao George- dissi con un sorrisetto malinconico, lui riusci a mala pena pronunciare  ciao.
Quella sera andai a casa, e mi ritrovai a pensare a Geo, e se lo avessi piu' rincontrato, forse si , i nostri destini ormai si erano incrociati.

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Capitolo 5
*** 5 Ain't she sweet? ***



Drinn, fece la campanella. Uscii da scuola, andai subito a prendere la mia bici, volevo andare a casa velocemente, senza incontrare Geo per caso, 
non volevo neanche pensarlo, lo volevo cancellare, anche se mi avrebbe fatto male, si lo ammetto ci avrei sofferto anche io, forse solo io.
ero in sella alla bici, quando sentii una stretta alla ruota posteriore, mi girai con tutta l'intenzione di mandare a fanculo lo scemo che mi avesse
bloccato:
- Ma vaffanc....- lo guardai bene era Geo, no, no, io dovevo cancellarlo, cosa ci faceva li', cosa voleva?! 
-Te lo dovrei dire io- rispose bruscamente lui
- Ah, si? come mai caro?- chiesi con pertinenza
-Ieri sera, chi era?!-
- ti potrei fare la stessa domanda sai?, sei solo un piccolo bambino viziato che non si accontenta di niente!-
-a senti chi parla, e io che sentivo qualcosa per te, si te lo dico senza vergogna, e sai che c'e'? che sei una permalosa del cavolo!- sbraito lui, era talmente nervoso, 
glielo leggevo in faccia mi stava odiando.
- Permalosa, io? No forse non hai capito bene, e ora lasciami andare-
-Vedi ti ho detto che forse provavo qualcosa per te, e tu hai sentito solo la parola permalosa- rimasi stupita' da questa risposta, in effetti aveva ragione, ma non potevo
dargliela vinta, No No No! 
-Senti per favore, la mia vita e' gia complicata, non c'e' bisogno che tu la renda ancora piu' complessa, per cui lasciami andare-
-Hai ragione Miss Permalosina- disse staccandosi dalla ruota e tirandosi su la giacca.
Inizia a pedalare piu' veloce che potevo, quello stronzo, avevo recitato bene la parte della dura, in verita' e che se mi avesse chiesto scusa e mi avesse abbracciato,
gli avrei lasciato fare, lo sapevo benissimo anche se non volevo ammetterlo era cosi', perche' lui in fondo mi piaceva, ed era cosi' e non potevo fare niente per impedirlo.
Arrivai a casa, chiami Cyn, e le raccontai tutto, lei mi aiuto molto, e mi disse che secondo lei George era davvero sincero, ma io, testarda, non sapevo cosa pensare, cosi'
mi chiese di andare al Cavern Quella sera.
In quella serata avevo intenzione di dimenticarlo, magari conoscendo qualcun altro.
Mi misi: una maglietta bianca con una fantasia a cerchi e una gonna che arrivava giusto quei 10 cm, prima delle ginocchia stivali e un cappotto, un cappotto lunghissimo, 
tutto nero, era il mio preferito.
AL CAVERN.
Trovai subito Cyn, che con 10 anticipo mi aspettava davanti al cavern, con quella sua faccina, delicata, era proprio una perfettina, la piu' brava a scuola, la piu' brava
in tutto! e si Cyn era cosi', ogni cosa, per lei, doveva essere fatta al meglio, era una Super-Donna!
Ci sedemmo al bancone prendemmo 2 birre, Cyn con un po' d'ironia mi disse
- Guardali, per te diventeranno famosi?-
- Ahahahah si certo i Fab Fuor!-  suggerii io, scoppiammo a ridere.
Ormai la serata era finita, stavo uscendo dal locale,  quando ad un tratto sentii cantare
-Oh ain't she sweet Well see her walking down that street Yes I ask you very confidentially Ain't she sweet?
mi girai, era Geo che canticchiava guardandomi, allora gli rispose
-
Oh ain't she nice Well look her over once or twice Yes I ask you very confidentially Ain't she nice?
allora lui mi prese per mano, e inizio a farmi roteare cantano, sembravamo due ubriachi; stavamo cantando a squarciagola e intanto ballavamo come due scemi ad un certo 
punto, io misi male un piede che ando' a pestare il suo e perdemmo l'equilibrio, finimmo per terra, lui mi accarezzo il viso e comincio a baciarmi era al settimo cielo.

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Eccomi, spero vi piaccia questo capitolo :)

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Capitolo 6
*** 6 Hello Little Girl ***


La sera Cyn venne a dormire da me.
Eravamo sdraiate sul divano, con una sigaretta in mano,
io misi un LP di Chuck berry, il nostro mito, naturalmente anche quello di John,
Cyn mi ricordava sempre che lui le parlava molto sovente di Rock n Roll,
dei nuovi  dischi di Elvis e cosi' via.
Si vedeva che le piaceva, appena diceva il suo nome gli ochhi le si illuminavano,
e accennava un sorriso.
Se ne ando' per l'ora di pranzo, doveva vedersi con John.
Io non sapevo cosa fare, cosi' decisi di andare in veranda ed iniziare a suonare:
Cominciai con That's alright Mama di Elvis e continuai con Rock n Roll music di 
Chuck Berry.
mi accorsi che 2 isolati piu' in la' c'era qualcuno, ma era lontano e non vedevo bene
mi sembrava solo un'ombra un passante.
L'ombrava si avvicinava sempre di piu', era sempre piu' vicina, lo riconobbi subito, era
Geo, stava venendo a casa mia, oddio, oddio, mi dovevo preparare! cosi' inizia a correre 
all'impazzata verso camera mia, la porta suono' ed io ero in pigiama da notte, ovvero; Biancheria intima,
mi misi una vestaglia, se devo dirla tutta era molto attraente quella vestaglia,  ed  andai ad aprire
lui sbianco', aveva gli occhi lucidi
-Geo, tutto bene? vuoi qualcosa da mangiare?- 
-Ehm, hey tutto bene, nono grazie ho mangiato un pezzo di pizza prima-
-Un pezzo di pizza? Ahahah, sei un mangione!- dissi soffocando una risata, non conoscevo ancora
la sua beffarda mania del cibo.
Lui, scoppio a ridere.
Gli feci fare un giro della casa, poi lui mi prese i fianchi e inizio a canticchiarmi 
-Hello little girl, when i see you every day I said hello little girl, you're mine little girl-
-i'm you're?-
-sure- rispose appoggiandomi al letto, lentamente mi tolse la camicetta, allora io gli
strappai i bottoni della camicia, lo volevo, lo volevo subito, lui mi bacio' sul collo e poi 
facemmo l'amore.

Gigi' :) 

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Capitolo 7
*** It's All True? ***


Era una sera fredda, 
Geo mi passo' a prendere per
andare a cena fuori.
Mi porto' in un locale nel centro,
molto carino, prendemmo due panini
per non spendere troppo.
Stavamo mangiando, quando lui si fermo,
mi guardo e mi propose
-Sai, dobbiamo andare ad Amburgo, per un
contratto musicale, vuoi venire?- io lo guardai
stranita, ma come avrei fatto? 
-Ma come faccio?, sei impazzito!?- 
-E come faccio io senza te?!, e poi Cyn
viene-
-Dai ti prego- Aggiunse, 
-Mah non so, come faccio con la scuola?-
in verita' volevo davvero andarci, sarebbe
stato un sogno
-Dai, ma che importa della scuola?!, e poi
non sarebbe bellissimo?-
-Forse hai ragione-
-Ho ragione!- disse ridendo e baciandomi.

-Cyn, ma vieni anche tu ad Amburgo?-
-Si si! non e' emozionante!- urlo' saltandomi
in braccio
-Si si!-
Lei continuava a ripetere che bello, che bello
non vedo l'ora e io non facevo altro che ridere e
annuire.
-Dai cyn andiamo a letto che domani sveglia alle 6,
per prendere il treno-
-Hai ragione-
Andammo a letto
-Notte-
-Notte- risposi.

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Capitolo 8
*** Amburgo. ***



Guardai l'ora, era veramente tardi, 
troppo tardi.
George mi fissava nervosamente,
lui era sdraiato nel letto con valigia pronta,
mentre io, beh, la stavo finendo, diciamo.
-Dai, Non fissarmi, lo so, sono un po' in 
ritardo, scusa-  avevo un tono supplichevole 
-Un po'?!- disse strabuzzando gli occhi
-Dai, su non e' mica la fine del mondo?-
-Si che lo e', muoviti, Dai! Cavolo, ad
Amburgo siamo ben considerati,
ci possono fare dei buoni contratti-
-Ma cosa dici, qui avete dei buoni 
contratti!-
-Va beh, ma andando ad Amburgo 
magari crescera' la nostra fama, e poi
passiamo a salutare Astrid e Stuart-
-Okay...-
-Dai, allora muoviti!-
-Scusa-
-No, muoviti!- Sbraito' lui
 cosi' lo raggiunsi e lo baciai
prima sul collo e poi in bocca
-Okay, pero' muoviti- Sorrise.

Il viaggio fu' un inferno, 
ma tralasciamo.
Arrivati Stuart e Astrid ci aspettavano,
non gli avevo mai conosciuti, 
Stuart era bellissimo, era molto gentile,
Astrid era stupefacente, era fantastica, 
io e Cyn avevamo sempre sperato di essere
come lei!
L'albergo non era male, un po' piccolo, ma insomma
sopravvivevo.
Erano 2 sere che George tornava a casa alle 5 del mattino,
e iniziavano a suonare alle 8 di sera, io incominciai a preoccuparmi,
mi feci venire tutte le paranoie, e se mi tradisce, e se incontra un'altra?!
Cosi' sapendo che il giorno dopo sarebbe stata la sua serata libera, preparai
una bella cenetta, cosa insolita, non cucinavo molto bene.
Erano le 9, non era arrivato
10 ancora niente
11 neanche l'ombra
Cosi' decisi di uscire, se voleva fare lo stronzo
non aveva la piu' pallida idea di chi aveva contro.
Andai nel primo locale che trovai aperto, c'erano ubriachi
dappertutto, uno schifo, stavo uscendo, quando sentii
una mano stringimi, sperai con tutto il cuore fosse Geo,
mi girai era Paul.
Mi prese per mano e mi fece uscire.
-Perche' non sei a casa?!- Chiese lui
-Non ne ho voglia, e poi George e' fuori-
-Dai va beh, lasciagli un po' di svago-
-Senti Paul non ti ci mettere anche tu-
-Ma, senti e' successo solo oggi, poi lui 
e' sincero con te-
Senti dei passi, era George,
Paul mi accarezzo il viso
-Paul, ma come si e' ridotto?!- 
Geo era totalmente ubriaco
-Stai tranquilla-
-No, vuoi vedere che se ti bacio, lui neanche
se ne accorge?!- cosi' mi avvicinai a Paul
i nostri nasi si sfiorarono, 
-No, non posso, Geo e' mio amico- 
ando via mordendosi le labbra.
Io andai da George, gli tirai un schiaffo, lui mi abbraccio 
e mi bacio', non sapevo resistergli, 
non so come in un modo o nell'altro i nostri litigi finivano sempre
cosi', a me basta un suo bacio' per sentirmi bene.
Quella sera facemmo l'amore.

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Capitolo 9
*** Any Road ***






Il Ritorno in aereo fu' bellissimo. 
Nessuno poteva dividerci.
Decisi di parlare con Paul
-Hey Paul- Annuncia con tono lieve
-Hoy- pronuncio sorridendo
-Ehm, senti ti volevo chiedere scusa, per 
l'altra sera... Insomma, hai capito?-
-Stai Tranquilla- Sorridendo mi abbraccio.
Gli volevo davvero bene, eravamo legati da un
non so che, l'uno dipendeva dall'altro, 
come amici, naturalmente.
Eravamo ancora in aereo, così io tornai a sedermi
vicino a George.
Mi stava abbracciando quando mi chiese
-La valigia è piena?-
-Si certo!-
-Beh, che ne dici se appena arrivati, prendiamo 
il primo aereo e facciamo un bella vacanza, solo io
e te?- io lo fissai
-Stai scherzando?-
-No!- Rispose, intanto mi baciò in fronte.
Mi addormentai sulla sua spalla.


Arrivati all'aereo porto prendemmo il volo
per Miami.
-Miami, sei mai stato a Miami?- Chiesi
-Miami, cavolo! deve essere un posto 
spettacolare!- Esclamai
-Miami, sogno di andarci fin da piccola!- aggiunsi
-Miami capisci?- aggiunsi con tono entusiasmante
-Si, tesoro, stai tranquilla- rispose accarezzandomi il
viso e poi baciandomi.
Era tutto così dannatamente bello, cavolo!
ma per quanto sarebbe durato?
no,no, adesso non iniziamo con le paranoie!
Comunque non me ne importava volevo solo 
essere felice, anche magari per poco tempo,
non mi ero neanche abituata all'idea che George mi volesse
davvero bene, che lui già mi aveva invitato a Miami.
Stava accadendo tutto così velocemente, ma in fin dei conti
ero Felice, sì, potevo definirmi Felice. "And if you don't know where you're going Any road will take you there."

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Capitolo 10
*** Here Comes Your Man ***


Arrivati.
Mi guardavo intorno e non riuscivo a crederci.
Era tutto così maledettamente bello.
Le strade, Oh le strade, non erano come quelle cupe
e buie di Liverpool, erano piene di Palme e il sole ci si
rispecchiava dolcemente, riuscivo a vedere il mare, mi fermai
in mezzo alla strada, come un cretina, presi per mano George e
inizia ad urlare,
- Guarda il mare, il sole, le palme, le ville, Dio non è fantastico?-
Lui era senza parole, aveva un sorriso da imbecille, fissava il mare,
Nessuno dei due aveva mai visto il mare.
O forse George si, quando era piccolo, ne aveva un vago ricordo.
Corremmo in Albergo a posare le valigie.
L'albergo era enorme, era tutto bianco, con delle strisce azzurro fosforescente.
La nostra stanza, ancora meglio, favolosa, mi sembrava di vivere un sogno.

Ci precipitammo in Spiaggia, che era proprio sotto l'hotel.
Un sorriso comparì sulle miei labbra.
-Finalmente un sorriso, allora sei contenta?- Chiese George tutto orgoglioso
-Dio si George troppo, non ti ringrazierò mai abbastanza!-
Allora lui mi strinse e inizio a baciarmi.
Ci sdraiammo, lui mi guardo con aria triste
-Che hai?- chiesi 
-Ma, come facciamo per mangiare?- rispose con uno sguardo malinconico
-Sei il solito, ho portato dei panini, ti conosco troppo bene!-
Scoppiamo a ridere, ci abbracciamo, lui mi strinse, io chiusi gli occhi 
e il mattino dopo mi trovai nuda, abbracciata a lui, con il rumore delle onde che
si infrangevano negli scogli. 
Posso definirmi innamorata? Credo proprio di si.

Stemmo a Miami per un mese, ora che ci ripenso il mese più bello della mia vita,
ma tutto finisce, era l'ora di tornare a casa, in fondo mi mancavano molto i miei amici,
e si devo ammetterlo mi mancava molto la mia casa, forse avevo proprio voglia di tornare a casa.

Tornammo, le cose andavano benissimo, non potevo chiedere di più, lui era così protettivo nei miei confronti,
era romantico, insomma tutta le sue attenzioni si riferivano a me, Vivevamo di amore.

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Capitolo 11
*** I'm So Tired ***


Era l'inverno del '63, me lo ricordo benissimo, 
a Liverpool si gelava, eravamo tutti dei piccoli ghiaccioli, che cercavano in ogni modo di ricoprirsi e scaldarsi, 
ma con tentativi inutili.

Quella mattina misi il cappotto rosso, mi sentivo molto cappucietto rosso, 
con mezzo sorriso mi tirai su il capuccio.
incontrai George al bar sotto casa. Io Geo non eravamo più come prima,
insomma inutile dirlo tutto la passione che se ne va e così via, era colpa mia come sua,
ma una cosa che odiavo era che lui mi teneva in disparte da tutto, da tutto ciò che riguardasse lui o i beatles,
era uscito il loro primo album, con un successo straordinario, e l'unica cosa che riusciva a dirmi era:
non ti intromettere, aveva pure una variante, no scusa queste cose riguardano il gruppo oppure lasciami vivere.
Mi sentivo esclusa, non mi ascoltava più, e tutto ciò che una volta mi sembrava divertente, spassoso era diventato monotono e triste.
-George, sta sera torno tardi o non torno forse sto da Cyn-  Pronunciai sperando che non mi facesse una scenata,
Lui grugnì.
Presi capotto e borsa ed uscì libera e senza pensieri negativi. Io e Cyn ci trovammo al Cavern come tutte le sera, era strano non senitre i Beatle al Cavern,
ma ne eravamo quasi sollevate, come dire, eravamo sollevate dal fatto che non ci dovessimo mettere in mostra.
La sera finì e anche presta a mio malcontento, salutai Cyn sferrandole un bacio sulla guancia lei ricambio e mi disse di portare a casa i saluti, io grugnì, 
Cyn sapeva della situazione, allora mi guardò mi strinse e si mise a ridere, in quel periodo Cyn era incinta di Julian, il che la spaventava un pò, naturalmente,
ma era contenta che John non avesse reagito male, anzi!
Tornai a casa spensiarata, canticchiavo per la strada, sentivo in me la sensazione che tutto sarebbe andato a posto,
il cielo la stelle la luna riempivano in me questa sensazione fantastica, ero sollevata!
Aprì la porta, sentì dei strani rumori come dei mormori, spaventata chiamai ripetutamente George senza nessuna risposta,
così corsi in camera, con una botta aprì la porta, per poi richiuderla e sedermi in cucina, non potevo credere a quello che avevo visto,
penso che tutti voi abbiate capito o no? Insomma trovai George con un'altra, mi sentì come un'intrusa, così mi sedetti in cucina, ed aspettai
che avessere finito, mi sentivo male, delusa amareggiata, una sera, una sera che non c'ero lui subito approfitava, mi faceva male, 
mi sentivo una bambola un'oggetto, riandai in camera, George sdraiato nel letto che mi guardava, io non sapevo cosa dire...
-George...- dissi con ansia
lui si alzò in piedi mi strinse 
-mi dispiace Gì-
io lo staccai, presi la prima valigia e inizia a prepararla 
-Cosa stai facendo?-
-Secondo te- Risposi bruscamente
-Gì, possiamo parlarne, per favore non ti voglio perdere, perfavore-
-Ci dovevi pensare prima, dai levati!-
-No ti prego io, io ti amo-
lo guardi male, lui non disse niente calò il silenzio, poi riprese con non posso vivere senza te, sei il mio tutto,
si mise pure a piangere, ma io non potevo e non volevo perdonarlo, così corsi via e mi lasciai alle spalle tutto.

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Capitolo 12
*** Nothing is real ***


Chiusi quella dannata porta, non riuscivo a parlare.
George mi mise le mani sulla vita sussurando parole dolci, come scusa, ti amo, non vivo senza te e così via,
ma io non ne sentivo neanche una, io pensavo solo a quell'orrenda e straziante scena!
E' strano come tutto il nostro mondo ci possa crollare addoso in un secondo, in un momento, quando noi non ce lo aspettiamo,
ero felice prima di entrare in casa, e adesso, cosa mi rimaneva adesso?
Il mio cuore non esisteva più, l'aveva distrutto, se lo poteva anche mangiare, non avrei sentito alcun dolore, 
perchè noi donne abbiamo la tendenza a soffrire? Oh meglio non riusciamo a tenerci ed esplodiamo come se fossimo nate per soffrire,
come se tutti i dolori del mondo non fossero niente in confronto al nostro, ma è un grande errore, no, non quello di esplodere,
ma quello di essere così superficiali da vedere solo noi stesse, tutto il mondo piange e noi, noi siamo solo una piccola frazione di una lacrima,
non per questo meno importanti, ma dobbiamo renderci conto che non siamo le uniche a soffrire, che tutti i giorni si sentono storie come le nostre,
e che niente, ripeto NIENTE, potrà mai toglierci la nostra voglia di vivere. 
Ecco in quell'istante io non me ne rendevo conto.
I miei occhi caddero sul suo viso, Oh quel suo viso, tipico inglese. Sarei ricaduta volentiere nelle sue braccia, non chiedevo tanto, 
solo parole di conforto, ma forse lui non capiva...
Con coraggio, per far vedere che io senza lui potevo ancora vivere, volevo dirgli di lasciarmi vivere la Mia vita, ma la mia vita era veramente mia senza lui?
Ma allo stesso tempo mi facevo ribrezzo toccarlo, non riuscivo a cancellare quella maledetta scena, ogni volta che incrociavo i suoi occhi, 
delle spine mi toccavano il cuore, e anche il più piccolo pensiero su di lui finiva con la visione di quell'atrocità commessa. 
Il mio cuore diceva:" Non avrai mai la tua vita senza lui" 
il mio cervello rispondeva:"Tu non dipendi da qualcosa che ti uccide" 
Mi strinse ancora una volta, mi sfiorò il collo col labbro superiore per poi toccarlo con quello inferiore,
mi accarezzo il viso lentamente, e con tono dolce quasi tranquillo disse
-"Ma cosa ci sta succedendo?
Ti amavo alla follia, e ti amo ancora allo stesso modo, non nego i miei sentimente, dai posa la valigia torna a casa"
il suo tono era così fermo, impassibile sembrava così convinto che sarei tornata, e poi quella parola "Casa", mi fece trasalire 
io Non avevo più una casa.
Risposi in fretta, cercando di essere tranquilla come lui, ma non riuscivo avevo il cuore in gola e le parole uscivano con fatica
-"Non ho più una casa" 
in quel preciso momente realizza che non l'avrei ma perdonato, così su due piedi, senza pensarci tanto, lo allontanai.
Ero decisa, imboccai la prima strada, sarei tornata la Vecchia me, non mi sarei fidata più di nessuno.
In cuor mio sapevo che non avrei mai più potuto innamorami ma sapevo anche che non avrei più voluto.
Cosa dovevo fare? Quale strada dovevo prendere? Lui non c'era più, "morto" con tutti i suoi ricordi,
volevo cancellarlo ma più in la mi resi conto che non potevo perché incosciamente lui faceva parte di me. 

Era notte tarda, e non sapevo dove andare, l'idea di non avere più una casa mi spaventava e anche tanto,
ma non volevo recitare la parte della ragazzina distrutta, della vittima, io ero forte! 
Così decisi di andare da Paul... 

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