Qual'è stato il tuo ultimo pensiero?

di Titania
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


solo due, solo per dormire”

 

non ne hai presi solo due, ne hai presi troppi.

Abbastanza da farti venire l'acidità di stomaco, ma tu già stavi dormendo, forse per colpa di qualche altra droga.

Non ne hai presi solo due, e non ti sei accorto che risalivano. Hanno provato ad uscire ma tu stavi già dormendo, non potevano.

Nessuno ti ha girato per farli uscire.

Così, in pace, senza accorgerti di quello che stava succedendo, se andato via.

Buffo eh? Il più grande, il migliore. L'uomo che non aveva paura di incendiare la sua chitarra in pubblico, di suonare l'inno senza alcun rispetto o di fare un assolo usando i denti, che muore perché non riusciva a dormire.

Muore in un modo troppo, troppo comune.

Ma forse è meglio così: forse quando hai oltrepassato il varco ti sei guardato un secondo indietro, per fare un sorriso spacciato, ed urlare che hai vinto.

Perché sapevi benissimo.

Sapevi benissimo che la tua premonizione di sarebbe avverata.

Ora sei davvero il migliore.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


non voglio dormire, non ora...

 

ma ti sei addormentato. Eri stanco, dopotutto.

Stanco di tutto, e lo sapevi già, ma hai preferito continuare per un po'.

Ci hai provato.

Tu sapevi di aver fatto una cosa estremamente pericolosa.

Non puoi farti di eroina quando già sei stanco, quando è più possibile addormentarti.

Se ti addormenti non sai cosa può accadere, non sai se il tuo cuore si ferma. Se dormi non puoi urlare.

Non volevi dormire, ma ti sei addormentato. Hai dato un bacio alla tua Pam prima di farti un bagno?

Ti sei messo nell'acqua fretta per non dormire, ma non ce l'hai fatta a vincere il sonno. E col sonno è arrivata la morte, la morte di cui tanto parlavi nei tuoi testi.

Si nasce uscendo dall'acqua, a volte si muore nell'acqua. Morti come si è vissuti nei primi mesi della propria esistenza.

Sarebbe stato un bell'aforisma.

Non sarà un aforisma.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


fanculo! L'ultimo e poi mi ritiro

 

Non è stato l'ultimo. Non ci sarà un ultimo.

Non ufficialmente almeno. Hai lasciato il tuo mondo in sospeso mentre il tuo cuore si fermava.

Dovevi andare alle prove, ma chissà cosa è successo. Poco importa.

Ti sei lasciato andare in questi anni e lo sapevi. Ti guardavi e ti facevi schifo.

Dov'è finito il bel ragazzo che faceva impazzire le ragazze soltanto ancheggiando i fianchi? Davanti a te c'era un quarantenne grasso e ridicolo, l'ombra di se stesso.

Se a 40 anni eri così, come saresti stato a 60 o 70 anni?

È meglio così. Non avevi più idee. Non avevi più dignità. Ti avevano tolto anche la donna che ami. Perfino tua figlia ride di te.

È meglio smettere ora prima di far vedere al mondo che non hai più nulla

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


non posso vivere questa vita se devo viverla senza di te”

 

ti manca la tua bambina, vero?

Ma ti è mancata anche quando l'accoltellavi a morte?

Ti è mancata anche quando ti sei addormentato col suo cadavere accanto?

La droga forse ti ha fatto pensare le solite stronzate. È una puttana. Se lo merita.

Ti ha fatto dimenticare che la puttana è la donna che amavi e che ti amava.

Era una bella bambina, dolce come la vaniglia ma amara come il cianuro.

Aveva vent'anni. Due in meno di te. Ti urlava in faccia che le dispiaceva, qualunque cosa avesse fatto. Forse piangeva. Ma tu l'hai uccisa.

Forse se lo meritava, forse. Dopotutto è lei che ti ha fatto conoscere la droga pesante. Se la prenderanno con lei, lo sai. Non puoi difenderla ora, però. L'assassino che difende la sua vittima? È assurdo.

Com'è assurda tutta la vostra storia. Due ragazzi poco più che bambini che hanno avuto tutto dalla vita. Non dovevi entrare nella band. Non sai nemmeno suonare. Ma è successo.

Com'è successo tutto il casino.

Tu l'amavi, l'amavi tanto, ma a volte l'amore può uccidere, l'amavi troppo per lasciarla in vita.

Per questo non potevate stare insieme. Non in questo mondo.

Dico che l'amore può vincere sulla morte, ma in questo caso l'amore non vince affatto.

È uno di quei casi in cui l'amore e la morte fanno una tregua per prendersela coi più deboli.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


ti prego non guardarmi, non vedermi morire... porta a casa il bambino...

 

ti fa male. I proiettili fanno molto male quando entrano nella carne.

Gli urli di tua moglie, terrorizzata, non aiutano.

Chiede aiuto, la tua donna, cerca di fermare i passanti. Prima di entrare in casa e chiamare un ambulanza, lasciandoti solo sull'asfalto.

Perché hai fatto quello stupidissimo gesto dello sparo quando hai visto la pistola? Dovevi correre, dovevi farti proteggere dalle guardie del corpo. Perché non l'hai fatto?

Sei un idiota, sei un emerito idiota.

O forse è il karma, che come canti tu ti prende in un istante?

Non saprai mai cosa ti ha trattenuto dallo scappare, nessuno lo saprà mai.

E pensare che quel ragazzo tarchiato e goffo ti sembrava tanto simpatico quando gli hai fatto quell'autografo. Chi se l'aspettava che fosse un pazzo? Magari lavorava per il governo, chissà, lì i pazzi li assoldano tutti.

Tua moglie è di nuovo tornata per dirti che andrà tutto bene, che sta arrivando l'ambulanza.

Sono parole vuote, parole piene di speranza ma prive di ogni fondamento.

Se fosse così allora perché non riesci a guardare per un'ultima volta i suoi occhi neri a mandorla?

Perché la vista ti si è annebbiata?

Forse perché i tuoi occhiali tondi giacciono distrutti sull'asfalto?

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


non posso continuare così, non posso … mi spiace ragazzi. Mi spiace Nathalie”

 

ti sei svegliato ora dall'ultima crisi che hai avuto. Quando tempo avrai giaciuto sul pavimento?

Tua moglie non è ancora arrivata, forse non tornerà mai più.

Sei giovane, sei ingenuo. Sei un idiota.

Hai tradito l'unica donna che ami con una troietta belga, convinto che fosse lei il tuo grande amore.

Era davanti a te il tuo grande amore, era la donna che ti ha dato una bambina a cui non hai mai degnato di uno sguardo.

Ce l'ha mai avuto un padre? Eri sempre in viaggio, con la band, con i tuoi amici. Non hai mai avuto tempo per i tuoi cari. Ora ti viene in mente quello scricciolo che è la tua bambina?

Solo ora che leghi il tuo collo allo stendi panni? Avresti dovuto essere un bravo padre, un bravo marito, non una rockstar piena di complessi.

Ma ora non puoi più rimediare. Sei solo, caro mio. Solo

la tua unica compagna è l'epilessia.

Ma non le darai la soddisfazione di eliminarti.

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


se è questo che Jah vuole, sia fatta la sua volontà”

 

E' solo un'operazione di routine. Dovevi farla per vivere ancora un po'.

Ma la volontà di Dio è più importante della tua vita.

Ti sei dato anima e corpo per combattere i diritti del tuo paese, ed ora che è tempo di combattere il tuo diritto a vivere ti arrendi, ti arrendi alla volontà del tuo Dio.

Perché Jah non tollera che una persona si stacchi da un pezzo del suo corpo, anche se le costasse la vita.

Ed ora giaci nel tuo letto mentre il cancro ti rode dentro come una belva affamata, perché pensi che sia arrivata la tua ora.

È arrivata la tua ora. Ma poteva arrivare molto più tardi.

Potevi vedere tuo figlio crescere e diventare un cantante famoso come te.

Potevi vedere l'altro tuo figlio sposarsi con una donna bella e di talento.

Potevi invecchiare assieme a tua moglie, ma la lasci sola a combattere per i diritti del tuo paese.

Ma non t'importa, non t'interessa.

Perché la volontà di Jah è più importante della tua famiglia e del tuo paese.

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


mi sono divertito oggi, ma non vedo l'ora che finisca questo tour, voglio andare a casa...

 

ma non tornerai a casa. Non vivo.

Non abbraccerai i tuoi genitori, non telefonerai ai tuoi amici chiedendo se vogliono farsi una birra al pub, come fai di solito, non aspetterai un anno per fare un altro disco con i tuoi compagni d'avventura e di viaggio.

Ti addormenti semplicemente, senza accorgerti di cosa ti sta venendo addosso.

Perché la morte può venirti addosso in molti modi.

Che sia sotto forma di una lastra di ghiaccio sull'asfalto.

Di un finestrino molto fragile.

Di due tonnellate di autobus. Ma quando deve fermarti ti viene addosso.

Ma non ti preoccupare, non sentirai nulla.

Stai dormendo beatamente, non senti alcun dolore.

Non hai paura, non ti accorgi nemmeno che i tuoi polmoni vengono forati dalle tue costole, proprio da quella parte che dovrebbero proteggerli.

Ti senti leggero, senza alcun grande peso addosso.

Non senti nessuno urlare all'autista le peggiori minacce. Non vedi il tuo migliore amico piangere sulle tue gambe, l'unica cosa che rimane del tuo corpo, chiedendoti perdono. Non li vedi nemmeno vomitare quando viene tirato fuori il tuo corpo martoriato. Non vedi niente di tutto questo.

La morte ha preceduto tutti questi fatti. Per dirti che ti sei divertito, hai viaggiato, suonato, ma ora è tempo di fermarsi per te. Solo per te. Non per i tuoi amici, che metteranno in musica la tua poesia per dirti “ti vogliamo bene”.

Che continueranno a fare quello che viene loro meglio, suonare, cercando di far rimanere integra la loro anima collettiva.

Ignari che non sarà mai più la stessa cosa.

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


ti voglio bene, Frances. Abbi cura di te”

 

un colpo. Un solo semplice colpo, niente di più facile.

L'hai fatto altre volte agli animali, non senti nemmeno dolore.

Anche Hemingway si è ammazzato così, via il dente via il dolore.

E qual'è il dente più grosso se non la vita? Lo dici anche tu, no?

Perché spegnersi lentamente quando hai la possibilità di andartene con una fiammata?

Sei così giovane, così bello, c'è il bisogno che la gente ti ricordi così.

E poi così la tua bambina potrà vivere nel ricordo di quel mito della musica che sei, non pensando a suo padre come un drogato rincoglionito che vede pochissimo perché i servizi sociali non glie la portano più spesso. Sarà una brava adulta, non come te che sei un povero fallito.

Tu che sei dipendente da ogni tipo di droga, non riesci ad essere indipendente nemmeno dalle case discografiche commerciali.

Volevi scrivere per i giovani come te, dar loro una ragione per lottare, ed ora sei un maledettissimo idolo delle ragazzine pari ai Take That.

Non puoi essere così. Non tu, non sei infantile. Sei un uomo adulto.

Un uomo adulto che ha deciso di scappare per essere migliore di tutto questo

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


non mi pento di nulla, mi va bene così”

 

incurabile. Malattia incurabile.

Dovevi pensarci prima di scopare sconosciuti senza le dovute precauzioni.

Adesso sei preda di un male incurabile, che ora ti mangia l'ultimo pezzetto di anima che ti è rimasta.

Rivedi la tua vita. Ti piace la tua vita? Hai avuto successo, sei un idolo per tanti. Sei un re... o meglio la Regina, della musica. Ti viene da ridere pensando a questo gioco di parole. Ma non riesci più nemmeno a ridere. Hai qualche rimpianto? Forse, ma chi non ce l'ha? Avresti voluto fare questo, andare là … ma non si può avere tutto dalla vita. Ora sarai nell'olimpo della musica, niente di più favoloso per chi ha vissuto come te, e cosa si può volere di più dalla vita per chi ha dedicato la sua vita all'arte?

Sei dovuto scappare da Zanzibar per non morire, ed ora stai morendo nella tua città adottiva. Volevi essere libero. “voglio liberarmi” cantavi.

Ora lo sei. Sei libero.

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


è per il dolore, un leggero anestetico non mi farà male”

 

infatti non ti ha fatto male. Non ti ha fatto male quando ha raggiunto il cuore e te l'ha fermato.

Troppo anestetico. Quel dottore doveva saperlo di aver esagerato, perché l'ha fatto? Perché ti ha lasciato diventare il suo più grande errore medico? Sei ricco e famoso, doveva prendersi cura di te più di tutti gli altri ed ora andrà incontro ad un mucchio di casini. Non ha pesato bene la dose, non l'ha fatto. Proprio tu che ne hai subite di disgrazie. Tuo padre che ti picchiava, le critiche, le orrende voci su di te solo perché volevi vivere quell'infanzia che non hai mai avuto, solo per i tuoi soldi. Maledetti bastardi. Li odi tutti. Gli unici che ti sono rimasti vicino sono i tuoi figli. Nemmeno i tuoi parenti più stretti ti sono rimasti vicino. Ora sai che faranno man bassa sul tuo cadavere, sai che faranno lacrime ipocrite senza alcun pudore. Li odi per questo. Verrà un giorno che pagheranno tutto questo

e tu guarderai dal varco sghignazzando

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


ce la posso fare, andrà tutto bene”

 

come puoi pensare una cosa simile nelle tue condizioni?

Ne hai vissute tante di cose nella tua vita. Sei un mito nel tuo ambiente. Sei venerato ed onorato come una divinità.

Dopotutto ti sei dato come nome una divinità.

Sei Dio. Sei Un Dio.

Hai inventato un saluto così per caso, hai creato il tuo mondo e ne sei padrone. E lo stavi per rifare, tornare in tour dopo anni di inattività, sconfiggendo anche la malattia, la morte, come un eroe. Come il dio che sei.

Ma tu non sei un dio. Sei un uomo.

Un uomo sulla sessantina che non è perfetto, che anche lui si deve arrendere all'ultimo folgorante dolore alla milza.

Non sei un dio eterno, ora lo sai.

Ma ora che sei al varco ti chiedi che hai fatto di buono nella tua vita.

Chi rivedrai migliore e più grande di te?

Chi potrà mai accogliere fra le Sue braccia Dio?

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