The cross and the blood, friendship and love.

di Gh595
(/viewuser.php?uid=94777)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Era iniziato il tramonto. Era una cosa immensa che mi appariva davanti agli occhi. In un certo modo mi piace vederlo.Mi piace vedere quelle sfumature che nei nostri cieli scuri,rincuorava. Io come sempre,mi accovacciavo quando lo vedevo. -Ehi!Norvegia!- Disse una voce squillante dietro di me.Era lui,come al solito. Quel fastidioso bambino con quella voce squillante,sempre allegro. Che c’era da ridere sempre?Mi girai verso di lui. Mi dava fastidio. -Che c’è Danimarca?- gli risposi con tono cruento e severo Lui restava in fondo,sorridente,con le mani dietro alla schiena. -Che hai dietro la schiena?- disse con tono scocciato. Mi stava davvero sui nervi. -Una sorpresa- disse sorridendo e correndo verso di me.Io lo guardai scocciato e instranito. Si sedette alla mia sinistra di scatto,sempre con quel sorriso stampato in faccia,poi girò la testa verso di me e mi porse la mano destra aprendola -è per te.Ti piace?- disse rivolegendosi alla piccola croce di platino che teneva in mano. -Che cos’è?- chiesi guardando,un po’ interessato, l’oggetto. -è un fermacapelli- disse con un sorriso aggiungendo - Ad una ragazzina come te,uno così,starà molto bene- Mi irritai e gli tirai un forte pugno dicendogli con voce rigida - Sono un ragazzo- Lui si riprese e rise -Lo so,lo so- disse continuando a ridere poi disse con un sorriso -Allora,lo vuoi?- Osservai l’oggetto per un po’ e poi lo presi e cercai di metterlo. Ma come cavolo si metteva? -Aspetta,ti aiuto io- disse avvicinandosi e aiutandomi a metterlo. -Ecco fatto!- esclamò dopo averlo messo e si allontanò un po’ dicendo -Sapevo che ti sarebbe stato magnificamente!- disse con un sorriso. Arrossii un po’ ma girai la testa per non farglielo notare. Lui si sedette accanto a me come prima e guardò il tramonto - Com’è bello… Non trovi?- mi disse girando il volto verso di me -Già- sussurrai girando il viso verso di lui per poi rigirarlo insieme verso il bellissimo spettacolo naturale. Dopo qualche minuto di silenzio disse guardando il sole che pian piano calava lasciando spazio alla notte -Domani ci aspetta un’altra guerra.Sono sicuro,vinceremo anche questa!- Rimasi zitto e dopo un po’ mi disse -Noi resteremo insieme per sempre,vero?- disse stupendomi -Si- gli risposi girando il mio volto verso di lui per poi guardare il sole che se ne andava. Resteremo per sempre insieme… Quanto vorrei non averlo detto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


-Danimarcaa!- lo chiamavo. Aveva appena finito una guerra. Sanguinosa. Come le altre. Questa volta avevamo combattuto in una collina che aveva una terra spoglia,giusto con qualche filo d’erba qua e la. Un posto adatto da riempire col sangue. I corpi di mille soldati erano sparsi nella terra spoglia,qualcuno aveva armi in pugno,altri conficcate nel corpo.Le armi di metallo e legno,si distinguevano a malapena dai corpi,poiché,tutto,era coperto dal sangue. Ancora mi stupisco che due ragazzini come me e quell’idiota siano riusciti a sconfiggere un intero esercito. Anche se siamo nazioni. -Danimarcaaa!- lo chiamavo nuovamente. Lui non rispondeva. Cercavo,sempre più preoccupato, il corpo di un ragazzino della mia età,dai capelli che alternavano il biondo dorato da uno platino. Il sole stava per sorgere e ancora non lo vedevo.“Da quanto lo starò cercando?” pensai “Ormai saranno passate 3 ore…” Ad un certo punto,a pochi passi dal luogo in cui mi ero fermato,sentii dei rumori provenire da sotto un mucchio di armi e uomini. Ne uscì un mano di un adulto. Mi preparai ad attaccare,mentre l’uomo,usciva pianamente e stancamente. Più il sole si sollevava e più riuscivo a vedere il volto di quell’uomo. -TU!- gli gridai -SE SEI UN SOLDATO DELL’ESERCITO NEMICO,NON AVRò SCRUPOLI A UCCIDERTI,NON MI FAI PENA!!- Finalmente uscì totalmente fuori dal mucchio di cadaveri che iniziavano a putrefarsi e dalle armi. Gli vidi il volto e sgranai gli occhi. “No-non ci posso credere…” pensai. Quello si girò verso di me per guardarmi. I suoi occhi,dello stesso colore del ghiaccio,forse un po’ più azzurri, mi guardavano con fatica. I suoi capelli tra il biondo oro e il biondo platino erano macchiati di sangue rosso scuro. Come poteva essere lui? Indossava degli indumenti consumati e bucati qua e la,e,da certi buchi, sgorgava del sangue. Allungò con fatica un braccio verso di me mentre io perplesso e impaurito gli urlai -NON TI AVVICINARE!- - No-norvegia - disse per poi cadere a terra. Ora non c’erano più dubbi. Era lui. Era Danimarca. Lo portai a casa e lo curai. Ogni giorno andavo nella sua camera,stavo li tutto il giorno per vedere le sue condizioni.Era coricato su un letto di legno con coperte bianco acceso.Quel letto era grande per me,ma un po’ piccolo per lui. Le fasce bianche coprivano il petto e la testa. Dormiva profondamente.Prima aveva un espressione preoccupato,il secondo giorno invece,dopo che gli accarezzai la fronte,apparve un piccolo sorriso.Mi chiedo ancora come avesse fatto a crescere così in poco tempo. Stavo quasi sempre seduto su una sedia di legno posta tra letto e la finestra,davanti alla quale,qualche volta,mi incantavo vedendo il paesaggio. Infatti,proprio in quel momento,ero incantato a quel deserto bianco,alla neve che scendeva senza grazia e al cielo blu notte che ormai non si vedeva quasi più.Sentii dei mugolii provenire da dietro di me e mi girai verso Danimarca. Si stava svegliando. Aprì gli occhi e si girò verso di me che lo guardavo.Ormai erano 5 giorni che non vedevo i suoi occhi. -Norvegia…- sussurrò con voce piatta e cercando di alzare il braccio destro. -Non ti sforzare- gli dissi. Abbassò il braccio che stava alzando con fatica e guardandomi mi sorrise dolcemente. Io arrossii lievemente. Avevo capito che quel sorriso ,dopo giorni che non lo vedevo, mi piacevamo moltissimo.Lo adoravo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=588165