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‹‹Insomma signorina Blanco? Quante ne deve fare ancora? Vuole forse ripetere l’anno?››il mio interlocutore mi guarda con aria rassegnata.
‹‹ Signor Vicepreside mi ha sempre chiamato Micol, non ci formalizziamo adesso e faccia quello che deve fare!››
‹‹ Devo darle una comunicazione da parte dell’insegnante di Antologia.››sbuffa scarabocchiando qualche riga.
‹‹ Ok!››brutta antipatica, ho solo distrattamente dimenticato il quaderno di antologia, vabbé che non è la prima volta che lo dimentico, ma poteva chiudere anche il secondo occhio.
‹‹ Devono firmarlo, a casa, tua mamma o tuo padre.››D’oh! Ca**o, ho sedici anni, ancora con queste letterine?
A testa bassa cerco di uscire dal suo ufficio, il Vice Preside mi richiama.
‹‹Voglio quella firma entro due giorni, ok Micol?››
‹‹ Va bene.››
*
Mi chiamo Micol Blanco e sono di Borgo Sant'Agostino (BSA), Regione X – Italia Centro Nord.
Sono alta un metro e sessantadue, sono magra ma non muscolosa, dopo una grossa mangiata mi si gonfia la pancia come un palloncino: cosa che odio! E non vi dico cosa devo fare per farla sgonfiare. Sono chiara di carnagione ma mi abbronzo facilmente. Ho le lentiggini, gli occhi e i capelli castani. Quando è uscito il film Juno tutti hanno detto che assomiglio a Ellen Page, solo che io ho le tette più grosse e la fronte- secondo me- più piccola.
Frequento il terzo anno dell'ITC del mio paese (la vecchia “ragioneria”), sono appena finite le lezioni e sto tornando a casa.
La mia sezione è C, l’unica in tutto l’istituto, che insegna tedesco. Questa materia e l'inglese, sono quelle che preferisco e in cui vado meglio.
Dovevo fare il linguistico, lo so, ma i miei si erano fissati che mi ci voleva un diploma “finito” e ora eccomi qua, sapete tutti quei problemi del post diploma: andrò o no all’università’? Questo è il dilemma.
L’anno scolastico è agli sgoccioli ed io non so proprio come andrà a finire!
L'anno scorso è andata mooooolto meglio: promossa senza neanche un debito formativo.
‹‹ Fa vedere!››
‹‹ Fatti i fatti tuoi!››
‹‹ Che asina sta Nicoletta! Non fai i compiti e fai finta di dimenticare il quaderno? È una vecchia scusa.››
‹‹Veramente il mio nome è Micol non Nicoletta, è un nome ebraico e significa COLEI CHE REGNA. Blanco Rules! Tuttavia sto tralasciando il punto della questione: ARGH quando ti fai i fatti tuoi?››
Andrea della 4° D, non so molto di lui (in realtà NIENTE), a parte il cognome ("Di Giacomo"), per dirla tutta non m’interessa sapere altro è sempre tutto sulle sue, compatibilità zero. La leverà mai quella giacca di pelle?
Scheda Fisica: assomiglia un po' a Ashton Kutcher, solo che i suoi capelli sono un pò ricci.
Mi ride in faccia e va via, fa sempre così! In un attimo me lo trovo davanti, esprime la sua opinione su di me, SENZA CHE NESSUNO GLIELA CHIEDA MAI! E sene va.
‹‹Sei tutto scemo!››grido furibonda verso Andrea ormai di spalle.
‹‹Chi è scemo?››
‹‹Franz, ciao (Che figura!) parlavo di Andrea lo conosci, no?››
‹‹Ogni volta che t’incontro stai sbraitando contro di lui! Vuoi un passaggio in motorino?››
‹‹Passi per casa mia?››
‹‹Certo, vieni!››oddio ho il cuore in gola.
Salgo, come sempre, in maniera goffa rischiando di cadere io, lui ed il motorino ma lui reagisce come sempre ridendo dolcemente.
‹‹… allora la scuola?››inizia una conversazione che sento a metà dato il casco.
‹‹Bene››che dico? Che faccio? Come mi comporto?
Con questo ragazzo invece è tutta un'altra storia: bello e impossibile! Purtroppo non È della mia scuola, è biondo ed ha gli occhi azzurri, il che di solito non è una massima attrattiva per me, ma lui ha un fascino irresistibile. Se è ricco, non lo so, ma questo non guasterebbe a fargli acquisire il titolo: Principe Azzurro di BSA.
Scheda Fisica: secondo me assomiglia a David Backham ma alcune mie amiche dicono che è carino, ma esagero...
Una mia amica, Sonia, frequenta la sua scuola e m’informa sempre su ogni suo spostamento. In pratica è la mia spia personale.
‹‹Sei arrivata, ciao bella ci vediamo!››
‹‹ Ciao!››mi saluta con un bacio sulla guancia ed io prendo ad arrossire. Mi sento al settimo cielo anche quando rientro in casa.
Mi accoglie mia madre.Donnina alta al massimo un metro e cinquantacinque, ma chissà perché mi fa così tanta paura.
Scheda Fisica: assomiglia un po' a Anjelica Husto, versione XXS.
‹‹Ciao Micol, tutto bene a scuola?››
‹‹Ehm, sì. Il solito!››come faccio a dichiararle la verità? Mi ammazza!
‹‹Meglio così! Levati il giaccone, lo zaino, lavati le mani che tra un po’ si mangia!››
‹‹ Agli ordini!››mi dirigo nella mia stanza passando per quella di mio fratello, per forza deve andare così non c’e altra scorciatoia.
‹‹Micol! Ehi, sei stata a scuola o a un funerale?››
‹‹Non ti sfugge niente, eh? A te lo dico, leggi qua!››
‹‹EH? Come e quando lo dici a mamma?››
‹‹Non lo so, ma tu cuciti la bocca!››
Stefano frequenta il liceo di Franz, ed è la tipica Testa Quadrata! La cosa strana è che ha tanti amici ed è sempre fuori a perder tempo, ma la sua pagella non fa e non ha mai fatto una piega. Quest'anno si diploma poi andrà all'università a Londra, la facoltà di architettura. Come ha fatto a entrarci? Pare siano stati un test d’ingresso perfetto e una raccomandazione del preside della sua scuola. Inoltre i suoi altissimi voti, sembra, l'abbiano fatto vincere una borsa di studio che ricoprirà il 70% delle spese. Per il resto pagherà papà, oppure lavorerà, non so in realtà, non è mica come me che il massimo del mio futuro lo vedo a fare la commessa al negozio di articoli sportivi dei miei! Sigh!
Scheda Fisica: le mie amiche sono sempre state innamorate di lui, dall’asilo era sempre la solita solfa. Una volta una ragazza mi disse che assomigliava a Leo del telefilm “Streghe”: Brian Krause.
*
Il pranzo è volato e Sté ha chiuso il becco, con la scusa dei compiti (sì-come-no!) sono riuscita a filarmela da tavola. A dire il vero a studiare preferisco pizzicare la mia chitarrina, frequento la scuola di musica da sei o sette anni.
Avrei voluto fare anche il conservatorio ma "SERVE UN DIPLOMA FINITO PER MICOL"! DI UNO IN MUSICA COSA SE NE FA? SE INZIA UN’ ALTRA COSA TRASCURERÀ QUELLA CHE È PIU’ IMPORTANTE SICURAMENTE! LA CONOSCIAMO BENE ORMAI…" la voce di mio padre me la sento ancora nelle orecchie, ed io oggi vorrei rispondere "Caro papy, ma con un diploma di ragioniera cosa me ne faccio? Poiché nella mia vita non farò mai la ragioniera?"
Be’ la vita è fatta così, ma appena compio diciotto anni comincio a decidere io.
Suonare è la cosa che mi riesce meglio nella vita, non ci credete?
Ebbene l’anno scorso al concorso regionale, sono arrivata al secondo posto, non è il primo ma comunque mi sono piazzata bene direi, no? I miei erano orgogliosissimi.
Hanno una foto gigante del concorso nel salotto, in primo piano ci siamo Sonia ed io, la mia amica che frequenta la scuola di Franz.
È la mia migliore amica, non so se lo sono anch’io per lei, so solo che è quella che conosco da più tempo quindi la definisco così.
A scuola di musica dovrei andare domani, oggi invece dovrei studiare ma non mi va.
Ho solo un gran sonno, ora mi riposo e più tardi scendo, vado nella sala giochi vicino la scuola di musica, Franz ci va puntualmente ogni sera.
*
Mi sono svegliata che erano già le 19.00, mia madre dice che il pomeriggio torno stanca come se avessi fatto il muratore per tutta la mattina.
Arrivo in sala giochi e lui come previsto è li.
‹‹Franz, ciao!››
‹‹Ciao bellezza, vuoi fare una partita a Puzzle Bobble? (Ndr il videogioco che consiste nel far scoppiare le palline mettendole vicine a seconda del colore!)››non posso mica rifiutare.
Inizia la nostra sfida, gareggiamo ogni sera, bramiamo per il titolo di Best Player sul videogioco della sala.
‹‹ La stai facendo vincere?››una voce antipatica mi parte alle spalle.
‹‹ Andrea, cosa vuoi? Che ci fai qui?››che scocciatore!
‹‹Andrea è sempre qui! Non lo sai?››risponde Franz.
‹‹Strano, non l'ho mai visto! In ogni caso, non mi sta facendo vincere, in questo gioco sono “quasi” una campionessa .››
‹‹ Capito! La stai facendo vincere!››insiste il deficiente.
‹‹ Ma no!››meno male che c’è Franz.
‹‹Visto? Ha detto: “ Ma no!”››
‹‹Ed io insisto: “ Ma sì!”››
‹‹ In effetti!››esplode il mio tesoro in una grossa risata.
‹‹EH? Ti batto a occhi chiusi.››
‹‹Infatti, ti sei distratta e hai perso!››continua Andrea.
‹‹Sei stato tu! È colpa tua!››Uffissima! Andrea è proprio un guasta feste. Avevo sperato di passare una serata con Franz ed invece niente. Ma posso aspettare, per lui questo ed altro.
Radio: “And then what I'll do I don't Know, now it's time for me to go and you what's you gonna do in your life? Are you sure you want to really be his wife?”
OMG, chi è? Uff.La radiosveglia mi fa venire un infarto ogni mattina, a proposito, questa canzone la sento continuamente ma chi la canta?
“Abbiamo appena ascoltato NoFace, il vincitore di Radio’s got Talent. Questa è la canzone più gettonata del momento…” - io chiedo e la radio risponde, Grazie.
NoFace è bravo, ma sarà nuovo? Indagherò! Figurati se seguivo un reality radiofonico…con tutto quello che ho da fare!
Ora è meglio che vada a farmi una bella doccia per poi fare una corsa a scuola.
A casa mia, hanno tutti già fatto colazione, non sono pigra, aspetto solo la radiosveglia (relegatami dalla mamma per rovinarmi la vita!)Che alle 7.00 in punto mi butta giù dal letto. Ormai é questione di abitudine.
Mi guardo intorno e scorgo il disordine della mia camera, che mio padre lo chiama “il museo dei cd e dei poster”, infatti, c’è di tutto: dai Beatles ai Linkin Park, da Lady Gaga ai Daft Punk. Chissà se un giorno qualcuno appenderà in camera sua un poster di Micol.
*
Sono arrivata appena in tempo a scuola ed è ora che inizierò a dormire sul serio
*
Arrivata la 6° ora, mi sento letteralmente esausta, è stata una giornata lunga e faticosa che io ho trascorso tra bagni, corridoi e presidenza.
In questo momento stiamo facendo un’esercitazione di economia aziendale.
‹‹Consegnatemi tutti i compiti l'ora è finita.(**RINNGG**) ecco appunto.›› urla il prof.
‹‹Che disastro! Avrò combinato un macello!›› sussurro tra me.
‹‹Micol, com'è andata?››
‹‹No comment Mary,please! L’importante è che le lezioni sono finite, ora vado a casa.››
‹‹Micol sei venuta per caso in motorino?››
‹‹Sì, perché? Quando faccio tardi, la mattina mia madre è costretta a farmelo prendere!››
‹‹Mi accompagni al negozio di dischi in piazza? Vorrei comprare il singolo di NoFace "Life".››
‹‹NoFace!›› questo nome mi è familiare ‹‹ah! Quello nuovo. Lo sento in continuazione, dappertutto. Mi piace un casino! Ma com’è lui? Bello?›› domando curiosa.
‹‹E chi lo sa?! Il Reality era radiofonico, lo sai no?, ed anche quando facevano le prove e le interviste camuffavano le voci con effetti speciali. Tutti i partecipanti avevano un simbolo che li rappresentava,quello di NoFace- il vincitore- era una chitarra stilizzata. Poi quando ha vinto ci aspettavamo che si facesse vedere ma mentre gli altri concorrenti sono apparsi sui giornali e nelle Tv, lui continua a non voler mostrare il suo volto, il suo video musicale è fatto da attori, per questo motivo NoFace. È il suo primo singolo ed ha già sbancato. Primo posto! Il cd è già alla terza ristampa!››
‹‹Sì, ma magari però é brutto un accidenti perciò non si fa vedere!››
‹‹ Io non penso, con quella voce che si ritrova! Devo assolutamente avere quel cd!››esclama Mary sognante.
‹‹Lo voglio anch’io!››
*
Siamo arrivate al negozio di dischi in piazza, però le copie del cd erano tutte esaurite (come me! ) , Mary mi ha dato appuntamento a questo pomeriggio per girare città e dintorni e scovarlo.
*
Sono tornata a casa ma non mi aspettava una bella sorpresa.
‹‹Ciao mamy, che ci fai qui?››è seduta sul mio letto.
‹‹Perché non mi hai detto della comunicazione della prof d’antologia? L'ho trovata stamani sulla tua scrivania, dico io, non l'hai saputa neanche nascondere.››
‹‹Nascondere? Ma quando mai! Me ne sarò dimenticata!›› OPS, risposta sbagliata.
‹‹Ah sì? Dimenticata? Allora ne parleremo a pranzo con tuo padre di questi tuoi vuoti di memoria, da oggi ti faremo dimenticare tante altre cose.››
*
Il pranzo in famiglia? Meglio sorvolare. Mio padre mi ha fatto una paternale (logicamente! ) infinita. Che palle non ci voleva! Stasera non posso uscire quantomeno prendere il motorino. Punizioni del cavolo!
Prendo la chitarra e inizio a cantare, cercherò gli accordi della canzone di NoFace:
‹‹And then what I'll do I don't Know, now it's time for me to go. and you what's you gonna do in your life. Are you sure you want to really be his wife.››
Suonare per me è fonte d’ispirazione, perché penso, rifletto e cerco di trovare soluzioni.
Che idea! Uscirò nell'ora in cui mamma e papà sono al negozio, prenderò il motorino e tornerò a casa in tempo. MICOL SEI UN GENIO! Non ci voleva tanto: la parola “chiave” era disubbidire.
*
Dopo una serata trascorsa con Mary, in giro tra tutti i negozi di musica della città (3 in tutto!), non mi resta che sedermi su una panchina sola e scoraggiata.
‹‹Ciao Nicoletta!›› un’ombra alta mi si affaccia alle spalle. Andrea, lo sapevo. Che flagello! Ma questo me lo trovo sempre tra i piedi?
‹‹Ciao, ti prego non iniziare, non sono in vena!››
‹‹Cosa c'è? La vita ti è contro? Sei ingrassata?››>
‹‹ Ci mancherebbe, ho una linea naturale perfetta! Allora da dove iniziamo? Ecco, ho litigato con i miei e non potevo uscire, per di più ho preso anche il motorino, cosa che mi è severamente vietata di sera!››
‹‹Severamente vietata, capisco. Allora che ci fai per strada di sera? E con il motorino per giunta?››
‹‹Mary, una mia amica di classe, mi ha chiesto di accompagnarla per negozi per cercare "Life" di NoFace, ma ne abbiamo trovato solo una copia e l'ha comprato lei, con prepotenza! Mi ha dato uno spintone davanti alla cassa e si è fatta accompagnare anche a casa. Sono troppo una brava ragazza, dovevo lasciarla lì dentro.››
‹‹Non dirmelo, ti piace NoFace?››
‹‹Ehm be’ sì, ma non era per me, era un regalo che dovevo fare!›› meglio dire così, per lui ogni scusa è buona per prendermi in giro da qui all'eternità.
‹‹Fattelo masterizzare da Mary! Tanto é per uso personale.››
‹‹Per prima cosa con Mary non ci parlerò mai più! Secondo a questo punto potrei registrarmelo anche per radio, ma il singolo è da collezione. Ehm, quella persona a cui volevo regalarlo, aveva intenzione di collezionare tutti i singoli di NoFace!››
‹‹Capisco! Ma pensa alla povertà, le malattie incurabili, la fame nel mondo! Queste come li chiami? Ti sembra motivo di fare una simile tragedia per una sciocchezza del genere proprio tu?›› ovviamente sta facendo il ruffiano per addolcirmi, ma pensandoci bene, non ha poi tutti i torti.
‹‹Massì hai ragione! Qualche soluzione sempre si troverà.››
‹‹Infatti! Brava Nicoletta!››
‹‹M-i-c-o-l! Hai rovinato il raro e forse unico momento magico tra noi! Ma che ora è?OHMAMMA devo scappare, ciao Andrea!››
‹‹Ciao,Micol…Micol? Mi sa che ho sbagliato chiamandoti nel nome giusto.››
‹‹Sei scemo!›› la conclusione è sempre la stessa: lui ride a crepapelle ed io lo chiamo scemo, ma stavolta me ne sto andando io però.
*
Sto viaggiando ad una velocità media per non farmi male. Ho ancora un po’ di tempo per tornare a casa. I miei mi vietano categoricamente di andare in motorino la sera, perché poi non lo so, visto che per me è la stessa cosa la mattina o la sera, bah, gli adulti.
Ma quello é Franz! Mi sta facendo segno di fermarmi!
‹‹Ciao, hai un minuto?›› mi dice appena spengo il motorino accostandomi a lui.
‹‹Sì ma uno solo! Dimmi!››
‹‹È una tua amica Sonia, vero?››
‹‹Sì, allora?›› muoviti Franz, nel mio viso sicuramente si nota una certa impazienza.
‹‹Be’, ecco, dai non fa niente! Poi ne riparliamo, vedo che hai fretta.››
‹‹Eh Infatti!›› sorrido imbarazzata defilandomi, che dico se mi chiede il motivo della mia fretta?
*
Fortunatamente sono riuscita a tornare a casa, a posare il motorino ed a mettermi in tuta. Mi sono stesa sul letto e sto leggendo il DD (Dylan Dog), coperto però da un libro di scuola.
I miei sono appena rientrati e il fumetto sparisce sotto il letto.
‹‹ Micol che shock vederti con un libro aperto!››entra mia madre con la faccia preoccupata.
‹‹Dai mamma, hai mai pensato di darti al melodramma?›› se sapessi…
‹‹Be’ forse, io e tuo padre abbiamo un po’ esagerato…››
‹‹Me lo meritavo!›› che carini, io finirò di sicuro all'inferno.
‹‹Guarda cosa ho comprato per te?››
‹‹Questo è il "Music News"!›› il mio giornale musicale preferito, tra i migliori in Italia.
‹‹Guarda bene la copertina! Dentro c'è il concorso "Partecipa e Vinci- il singolo Life di NoFace"…›› dice mia madre felice di averne fatto una giusta.
‹‹Sei geniale! Partecipo subito, Grazie!››
Però che figlia ingrata che sono, le dirò la verità. Forse. Un giorno
“I dolci sogni son fatti di questo, chi sono per non essere d'accordo? Ho attraversato il mondo e i sette mari. Tutti cercano qualcosa qualcuno vuole usarti, qualcuno vuole qualcosa da te, qualcuno vuole abusare di te qualcuno vuole essere abusato! Voglio usarti e abusare di te, voglio sapere cosa c'è dentro di te alza la testa e muoviti saprò cosa c'è dentro di te”
(Sweet Dreams (Are Made Of This) – M.Menson)
Oh mamma! Mi sta venendo a prendere “el diablo”. Dove s sono? AH ECCO! Perbacco. Stamattina non devo andare a scuola perché mia madre vuole che faccia delle analisi (perché mi vede troppo pallida!) e l’ho ricattata: mi faccio tirare il sangue ma a scuola non ci vado. Uffa però, ho dimenticato di disattivare la radiosveglia!
A casa Blanco solita scena mattutina, tutti a colazione tranne me, ero ancora impegnata in un tet-a-tete- con Morfeo. La canzone che mi ha svegliata, però questa mattina non è quella di NoFace ma è Sweet Dreams Versione di Marylin Manson.
Dormirò di nuovo, sttt Marilyn, spengo la radio.
Cavolo! Non riesco a prendere più sonno, mi alzo e faccio il punto di oggi.
Oggi ventitre aprile, domani ventiquattro sarà il COMPLEANNO DI FRANZ! Mh, cosa fare?
1. Gli preparo un dolce? Assolutamente no! Farei una brutta figura, non so cucinare
2. Un regalo? Per forza, non resta altro da fare.
Apro il portafogli per un controllo finanze. OPS tra spuntini a scuola, miscela per il motorino e cd ho finito la paghetta mensile che mi danno i miei. Mancano cinque giorni per ricevere quella di questo mese ma il compleanno sarà domani.
In ogni caso ora mi preparo e scendo, meglio cercare lo stesso qualcosa a non più di 6.50 euro.
Doccia al volo, mi vesto, mi trucco un po’, nel caso dovessi incontrare Franz, e scendo, a piedi perché nel motorino non c'è miscela.
Passo al negozio dei miei, mia madre mi accompagna al laboratorio, prelievo di sangue al volo poi mi faccio lasciare in centro.
Girando per negozi, mi sono accorta che per regalargli una cosa decente ci vorrebbe minimo 15 euro, sconsolata mi sono ritrovata nel bar fuori la scuola. (Ho fame da morire cacchio, a causa del prelievo non ho potuto fare colazione!)
Urto qualcuno, non è possibile, Andrea è sempre tra i piedi.
‹‹Mi segui?›› dico sfacciata.
‹‹Questo lo dico io! Il mio amico lavora in questo bar dopo la scuola quindi ci sono sempre in pratica, hai bigiato?››
‹‹No, analisi›› gli mostro il braccio incerottato ‹‹e tu?››
‹‹Sì, io sì!›› risponde annoiato.
‹‹Bel modo di nasconderti, al bar della scuola!››
‹‹Non ho niente da nascondere!››
‹‹Che figo!›› dico ironicamente fingendo di vomitare, lui mi guarda offeso.
‹‹Levati dai piedi!›› mi caccia.
‹‹Il bar non è mica tuo? Non darti tante arie, è stato un caso se mi trovo qui, mica per te. Anzi renditi utile, aiutami devo fare un regalo!››
‹‹Sei sicuramente al verde.››
‹‹Al giallo, ma aspetta un attimo. Lo sai a chi? A Franz! Non è un tuo amico?››
‹‹Chi lo conosce? Amico addirittura. La definizione “conoscente” sarebbe più appropriata.››
‹‹Vogliamo fare il regalo in società?››
‹‹Cosa? Assolutamente no! Magari ti presto quanto ti serve.››
‹‹Sì, però per la restituzione devi aspettare la paghetta a fine mese.››
‹‹È qui l' errore! Te la devi far dare settimanale!››
‹‹Ah però, buona idea! Vabbé ne parlerò con papà. Mi accompagni? Dai sei un ragazzo, così mi dai un consiglio per il regalo.››
‹‹Voi il mio parere, vero? Ti piace il mio stile!››
‹‹Non esagerare, accompagnami e basta, dai e dai e dai!›› anche perché sono stanca di andare a piedi.
‹‹Oh mamma, no! Parli troppo, mi riempiresti la testa di chiacchiere!››
‹‹E su andiamo, non parlo, giuro! Dirò solo il minimo indispensabile.››
‹‹Solo il minimo indispensabile, accetto.››
Dopo aver trascorso la mattinata a spasso a cercare il regalo- per fortuna con il motorino di Andrea - e dopo aver trovato un portachiavi accessibile - 6.50 io e 4.50 lui euro cent - ritorniamo al punto di partenza: il bar della scuola.
‹‹Andrea hai notato? Oggi siamo andati d'accordo.››
‹‹È vero! Forse perché non hai parlato molto.››
‹‹Posso riprendere a parlare? Avrei qualche cosa da chiederti! Uffa!››
‹‹Dammi il pacchetto! Sta venendo Franz, se lo vede nelle tue mani, forse s’incuriosisce, con me invece si fa i fatti suoi. ›› glielo passo dietro la schiena
‹‹Ciao Micol, come stai? Ehi Andrea!››
‹‹Ciao.›› risponde Andrea, come sempre molto affettuoso. OMG che musone!
‹‹Bene grazie! Ah, l'altro giorno mi dicesti che volevi dirmi una cosa, di cosa si tratta?›› non ci ho quasi dormito la notte.
‹‹Niente di particolare, volevo solo il numero tuo e di Sonia.››
‹‹Il mio è 333xxxxxxx e il suo è - aspetta prendo il mio cellulare- non lo so a memoria, il suo è 338xxxxxxx.››
‹‹Allora il tuo 338xxxxxxx e il suo 333xxxxxxx.››
‹‹Sì non ci ho capito niente, però mi sembra giusto.››
‹‹Segnati il mio: 339xxxxxxx››
Mi tremano quasi le mani nel segnare il suo numero, un sogno che si avvera, lui, però va via subito.
‹‹Senti Signorina Testa di Chiacchiere, mi sa che ha sbagliato a segnarseli. E tu gli hai detto pure sì! Che motivo c’è di andare in tilt?››
‹‹Non vado in tilt! Ti sei sbagliato, li ha segnati giusti››
‹‹Va bene! Vedrai! Però è strano che abbia chiesto anche il numero di quell'altra, no?›› ma non capisce che ho bisogno di due minuti di silenzio per riprendermi dalla vista di Franz?
‹‹Be’, no macché! Lui sa che siamo amiche.››
‹‹Allora? Lui però è solo amico tuo, no? Oppure ha un rapporto anche con lei?››
‹‹Basta con queste cento domande, non sto partecipando a "Chi vuol essere Milionario"! Me ne vado a casa è tardi, e comunque grazie, ti restituirò i soldi il giorno di paghetta. Avevo appena finito di dire che oggi sembravamo due persone normali. Ma un rapporto decente con te non si può avere.››
‹‹Sei così infantile a volte! Se solo ti fermasti a riflettere capiresti che io non ho detto niente di male›› riparte subito con il motorino.
‹‹Ciao eh!›› cerco di urlargli contro ma è inutile ormai non può più sentirmi.
Pensando, alla discussione che ho appena avuta, mi rendo conto che è stata inutile in pratica. In fondo stava solo facendo delle constatazioni, il fatto che Franz mi abbia chiesto anche il numero di Sonia, non significa assolutamente nulla. È solo una stupida pulce nell'orecchio che mi ha messo Andrea, anche se in realtà sono invasa da dubbi.
Uffa, ma perché mi sento così?
Il suono di un messaggio sul mio telefonino rimbomba nella stanza.
"Ciao Sonia, dall'ultima volta che ci siamo parlati durante l'assemblea d'istituto non vedo l'ora di rivederti! Perché mi eviti? Rispondi. Franz."
Leggendo queste parole resto pietrificata. Andrea aveva ragione, sui numeri…su tutto!
Dopo un attimo di perplessità ho deciso di chiamare Sonia per spiegarle l'equivoco dei numeri e il messaggio appena ricevuto.
Preferisco essere leale con lei piuttosto che nascondere tutto, ma purtroppo ha il cellulare spento e a casa non risponde nessuno. Be’ le dirò tutto domani a lezione di chitarra.
Stiamo facendo le prove per lo spettacolo a scuola che si svolge ogni fine anno, ed io modestamente, sono stata scelta dalla classe come “direttore artistico”.
L'esibizione è una gara delle classi, la più bella naturalmente avrà una targhetta che andrà nella bacheca della scuola con allegata la foto della classe vincitrice.
Ho in mente qualcosa di particolare e ho scelto" Another Brick in the Wall" dei Pink Floyd.
Oggi però sono abbastanza nervosa e intrattabile, in pratica non mi sta bene niente.
‹‹Ragazzi andiamo proprio male!›› esclamo stressata al massimo.
‹‹Ma da Micol non è vero!›› risponde la sgobbona della classe, Paola.
‹‹Oggi sei proprio insopportabile. *drin* meno male la campanella è suonata! Altri cinque minuti con te e dovevamo legarti›› aggiunge Mary rubacd.
Non considero nessuno, saluto e vado via, lasciando tutti perplessi. Ho ben altre cose a cui pensare.
Durante il tragitto di ritorno a casa mi viene in mente che è il compleanno di Franz: come mi devo comportare con lui? E con Sonia?
Cammino a testa bassa e m’imbatto contro qualcuno.
‹‹Ciao bella!››
‹‹Ciao Franz! Ehm, se non sbaglio, è il tuo compleanno.Auguri!›› non è possibile. Ora sono anche una premonitrice ?
‹‹Grazie, ma cos’hai non stai bene?››
‹‹ Non ho niente, ascolta, il messaggio che hai mandato ieri, lo hai mandato a me! Per errore hai confuso i numeri, ma non preoccuparti stasera parlerò con Sonia!››
‹‹Oddio, Scusa! Non volevo creare tutti questi malintesi, stasera vi dovete vedere?››
‹‹Sì, abbiamo lezione alla scuola della musica.››
‹‹Possiamo definire chiarito tutto, ok?››
Mi sento un peso in meno sullo stomaco, ora rimane Sonia! Che fare?
Ho deciso di girarle il messaggio di Franz, “conservato meticolosamente”! Tanto a lei non importerà più di tanto.
“Ciao Sonia, questo è il messaggio che Franz(sai chi!) ha mandato erroneamente a me! Poi ti spiego. ** Ciao Sonia, dall’ultima volta che ci siamo parlati durante l’assemblea d’istituto non vedo l’ ora di rivederti! Perché mi eviti? Rispondi. Franz**”
*
In pomeriggio al corso di chitarra.
Continuo ad avere la testa tra le nuvole e a sbagliare il pezzo assegnatomi dall'insegnante.
‹‹Micol, se non ti concentri e lo fai bene da qui, io e te, non ce ne andiamo! Hai qualcosa da fare?››
‹‹Prima che si fa notte, io vi saluto›› esclama la mia amica Sonia.
‹‹No, ti devo spiegare quella cosa!›› cerco di fermarla. Appena ci siamo viste le ho anticipato che ho qualcosa da dirle.
‹‹Già è vero! Ti aspetto fuori.››
*
Ho finalmente finito la lezione, esco dall’istituto ansiosa di parlare e sfogarmi con Sonia, la cerco ma non riesco a trovarla.
Sento delle voci, riconosco Franz e la mia amica che stanno parlando fuori al cancello della scuola, mi accosto senza essere vista e inizio ad ascoltare la loro conversazione.
‹‹A scuola ho cercato cento volte di parlarti, ma sparisci a vista, durante l'assemblea d’istituto ti sono stato dietro tutto il tempo, se n'è accorto l’intera scuola, ma tu no! Devo pensare che fai la finta tonta perché non sei interessata?›› sta dicendo il ragazzo.
‹‹A cosa?››
‹‹Insomma Sonia, penso di essere stato chiaro! Voglio stare con te, uscire con te. È palese! Ma tu fai solo finta, ho capito! Per non farmi star male, ecco perché fai così! Non ci posso credere›› e si passa una mano tra i capelli spazientito. ‹‹Ok, è meglio che vada!››
‹‹No, aspetta.›› Lei lo ferma. Franz si rende conto, dallo sguardo di Sonia, che non avrebbe dovuto far altro che il primo passo, la bacia e lei lo ricambia senza esitazione.
Rimango paralizzata. Ho appena assistito ad una scena degna del peggior film romantico, mi bruciano gli occhi, sto per piangere. Come ha potuto Sonia nascondermi che Franz piaceva anche a lei? Che addirittura ci aveva parlato? Che lui le aveva palesemente dimostrato i suoi sentimenti?
Inizio ad allontanarmi, sento il mio viso rosso e accaldato, sto cercando di resistere. Mi fermo su delle panchine del parco, mi sento impietrita. Mi copro il viso.
‹‹Micol, che cosa c'è? Non stai bene?››
Guardo Andrea, Proprio lui doveva vedermi in questa situazione? Non reggo e con le lacrime agli occhi gli confido tutto:
‹‹Sei vuoi prendermi in giro, sappi che non è il momento! Sono stata appena pugnalata alle spalle dalla mia migliore amica. L’ho visto con i miei occhi, e meno male perché se me lo avesse raccontato qualcuno, non ci avrei mai creduto! Le ho sempre confidato tutto. Come mi sentivo quando lo incontravo, quando mi parlava e lei da amica cercava di darmi consigli. La cosa ironica? Lei provava lo stesso. Anzi magari non le piace neanche quanto piace a me! Però adesso è lei che lo sta baciando e non io, l’unica cosa che mi rimane è piangermi addosso.››
Continuo a singhiozzare, il mal d'amore è la cosa più terribile a quest'età, me l’hanno sempre detto. Le sofferenze del cuore sembrano i problemi più grossi del mondo.
Andrea non si pronuncia, per la prima volta (stappiamo uno Champagne? Domani forse!), e mi abbraccia anche lui sa bene che non c'è niente che può dire per consolarmi.
*
Il giorno dopo a scuola.
Ho riacquistato l'allegria di sempre, me l’hanno detto in tanti.
Ieri Andrea mi ha accompagnata a casa e, senza mangiare, ho preso una camomilla e mi sono messa a letto.
Ho pianto tutta la notte di nascosto dai miei, non ho chiuso occhio per comprendere che la cosa migliore per me è quella di evitare i due" Paolo e Francesca" dell'inferno di Borgo.
Questo significa anche addio al corso di chitarra (in qualche modo lo dirò ai miei) ed anche alla sala giochi.
Le prove per lo spettacolo dell'ultima ora sono andate bene, è suonata la campanella e tutti sono scappati come al solito ma io oggi no.
Rimasta sola in classe inizio a suonare la mia chitarra e a cantare.
(Skin- Lost/ Persa)
“Che cosa stavo aspettando?
Aspettavo che la bolla esplodesse sulle nostre pause stagnanti?
Non si può curare quello che il tuo diavolo non vede o accendere un fuoco sul mio cadavere.
Noi abbiamo fallito in tutte le nostre ragioni.
I giorni girano veloci attorno al mio cuore che separa l'amore e uccide tutto il dolore con la vergogna.
Io non sarò persa senza di te, ho trovato un modo per farcela
Adesso sono a posto e corro, sono abbastanza forte da andarmene via e lasciarti tutto solo.
Io non sarò persa, cosa stavi aspettando?
Aspettavi di rompere il legame dopo aver preso disperatamente le distanze?
Tu eri un sogno per me, adesso non sei altro che un cuore che sanguina!
Ma quando ti rivedrò, troverò un'altra ragione per risparmiarmi di perdermi in te.”
*
‹‹Brava!›› sento applaudirmi da dietro la porta : è Andrea, ma stavolta non mi dispiace.
‹‹La scuola non è vuota?››
‹‹Quasi, la mia classe è uscita in ritardo. Avevamo il compito d’inglese! Ho sentito cantare e suonare, ho visto che era la tua classe e ho pensato: "Ma non sarà mica quella pazzatestadichiacchiere?"››
‹‹Sì, era la “pazza testa di chiacchiere” che cantava.››
‹‹Non sei male, almeno hai un pregio!››
‹‹Ah grazie›› silenzio imbarazzante ‹‹aspetta ti devo dare una cosa. Speravo di incontrarti fuori la scuola. Ecco tieni, tanto è anche tuo.›› Gli do il portachiavi che avevo comprato per Franz.
‹‹Che sia chiaro, però, non sei un ripiego! Penso solo che sia meglio che lo tenga tu!›› non riuscire a svegliarmi ogni mattina con quel “coso” nella stanza che mi ricorda Franz.
‹‹Ok, grazie, lo accetto volentieri›› dice mettendolo alla chiave del motorino. ‹‹Andiamo su ti do un passaggio a casa.››
‹‹Grazie e grazie per non aver commentato ieri!›› mi sorride affettuosamente e insieme ci dirigiamo all’uscita della scuola.
Il barbagianni del professore di economia aziendale ha riportato i compiti in classe, attendo con ansia la sentenza.
‹‹I compiti di economia aziendale non sono andati molto bene! Alcuni sono andati malissimo. il peggiore il tuo, signorina Blanco. Il migliore, come sempre quello di Paola Bonanni. Brava. non mi deludi mai›› te pareva. Non ce la posso fare questa è la realtà, mi sa che stavolta l’anno lo perdo proprio.
*
Sono finite le lezioni, sono rimasta in classe per discutere dei voti.
‹‹Micol io almeno 5 e 1/2 tu hai preso due punti in meno!››
‹‹Mary, io sono negata!››
‹‹Fatti dare una mano da Bonanni!›› suggerisce la mia amica.
‹‹Sai che non è affatto una cattiva idea?››
*
Sto aspettando la Bonanni per farle l’allettante proposta, speriamo che non mi chieda dei soldi, io ho in mente di presentarle Andrea per ricompensa: magari si fanno compagnia strani come sono.
‹‹Micol, stai aspettando me?›› parli del diavolo.
‹‹Veramente NOOO! Aspetto una mia amica, ma tu, dove sei sparito per più di una settimana?››
‹‹Sono stato fuori›› risponde Andrea risoluto.
‹‹Molto vago! Ok,tanto non è che volevo sapere nulla.››
‹‹ Allora, chi aspetti?››
‹‹Tu non dici niente a me ed io niente a te! Aspetta è lei!›› la intravedo da lontano.‹‹Ciao Andrea›› lui rimane perplesso.
Paola ha il passo così svelto che quasi si fa rincorrere, vedendomi sembra sorpresa.
‹‹Perché esci così tardi?››
‹‹Ho dovuto posare il registro!››
‹‹ I duri compiti di una rappresentante di classe.››
‹‹Non sono poi tanto duri!››
‹‹Allora Paola, volevo chiederti una cosa, hai notato il disastro che ho combinato in economia aziendale?›› domanda retorica.
‹‹Come non si può notare? Diciamo che non sei portata.››
‹‹Giusto, è quello che dico io! Volevo sapere se qualche volta posso studiare insieme a te!››
‹‹Certo, se vuoi, puoi venire oggi!›› disponibile la ragazza.
‹‹Oggi avrei" chitarra". Uh ma non ci vado più! Ok, oggi vengo da te verso le 16.30 dopo la top30 di radio BSA Station.››
‹‹ Ascolto pure io quel programma, possiamo seguirlo insieme!›› ci diamo appuntamento per lo stesso pomeriggio, ed io resto sempre più perplessa, magari è lesbica: devo informarmi, come rifiutare un omosessuale senza offenderlo?
*
Ore 16.30.
Sono fuori casa Bonanni.
Sono ancora stupita per la sua disponibilità, magari vuole solo farsi presentare Andrea. D’altronde è molto carino, ma che sto dicendo? Quello è uno STRANO e basta!
‹‹ Salve signora, sono un'amica di Paola!›› mi apre una persona alquanto anziana, sarà la nonna?
‹‹Sapere del tuo arrivo, Signorina Paola, avvisare me!›› ho capito, è la colf.
Mi ha fatto accomodare nel salone, Paola sta suonando il piano e cantando.
Le ci vuole proprio un applauso.
‹‹Sei davvero molto brava!›› mi nota.
‹‹Micol, da quando sei qui?››
‹‹ Non da molto, si vede che ami la musica, anche a me piace molto! In questo periodo ascolto l’r'n'b.››
‹‹Non dirmi che sei fan di NoFace!››
‹‹Sì, ma ho perso il primo singolo! Uffa.››
‹‹ Io ce l'ho vieni andiamo in camera mia, te lo faccio vedere...››
*
Trascorriamo la prima parte del pomeriggio a parlare di musica e ascoltando la top30: NOFACE è ancora al primo posto! Il dj comunica la notizia che a breve uscirà un suo nuovo singolo, siamo entrambe eccitate.
*
Finita la trasmissione, Paola mi richiama all'ordine.
‹‹Sei venuta qui per studiare, o no?››
Iniziamo a studiare, siamo da tre anni nella stessa classe ma che non l’ho mai capita, solo adesso la sto conoscendo. Sempre lì nel suo banchetto sembrava fatta di porcellana e invece è una normalissima ragazza della mia età.
‹‹Ebbene hai la colf!››
‹‹È la mia governante Katia, sembra severa.››
‹‹Terrificante!››
‹‹Ma non lo è! Con me è buonissima! Fa sempre da paciere tra me e mia madre, che è sempre in ospedale.››
‹‹A sì? Infermiera?››
‹‹No primario›› caspita. Dovevo immaginarlo con una casa come questa.
‹‹Farai anche tu medicina?››
‹‹Penso di sì! Dirai, che ci fa un'aspirante medico alla ragioneria?›› in effetti.
‹‹Sai dopo la morte di mio padre, tredici anni fa, ce l'avevo con mia madre che da medico non era riuscita a salvarlo. Qualsiasi consiglio mi dava non lo accettavo, lei preferiva che facessi il liceo classico...ma io per dispetto m’iscrissi alla ragioneria. Fu Katia che ci fece riavvicinare, sono stata una stupida, non capivo che aveva perso anche lei l'amore della sua vita! Mettevo il dito nella piaga.››
‹‹Penso ti abbia capita.››
‹‹Sì, anch’io l'ho capita! Nel momento stesso in cui ho capito che la malattia di mio padre era a uno stadio incurabile. Per me lassù c'è un angelo in più, no? Dovrei ritenermi fortunata.››
Mi sento molto commossa dalla profondità di Paola. Cerco di tirarla su, le accarezzo la mano poi la invito a uscire.
‹‹Che fai di solito il week end?››
‹‹Niente sto qui con Katia, guardiamo un film o vado a teatro con mia madre.››
‹‹Questo sabato vieni con me! Non puoi rifiutare, ci facciamo un giro per la città, magari in motorino, sempre se mio padre me lo lascia prendere›› Paola sembra stranita dalla proposta ma in fondo anche lei come me ha bisogno di una amica sincera e ci accomuna anche il fatto di aver sbagliato scuola.
Riprendiamo a studiare, sto scoprendo di avere una persona in gamba vicino, che riesce a spronarmi.
La sera tornata a casa scopro di aver vinto il concorso "Partecipa e Vinci- il singolo Life di NoFace": ah grazie tesoruccio (come se mi avesse scelto lui di persona... maghér!).
*
Un mese dopo.
Io e Paola siamo diventate inseparabili. La mattina, se convinco mia madre a farmi prendere il motorino, le faccio un colpo di telefono e la passo a prendere.
‹‹Oggi magari mi offro per l'interrogazione di Economia aziendale.››
‹‹È fantastico! Dopo un mese che non abbiamo fatto altro, penso sia il momento.››
‹‹Grazie di tutto Paola, sai sei riuscita a farmi piacere UN PO' questa materia!››
‹‹Cosa? Non ci credo!›› s’intromette una voce alle mie spalle.
‹‹Ciao Andrea! Sempre tra i piedi?››
‹‹ Sei stata tu a salvarla dall’ignoranza? Come hai fatto?›› chiede con aria sbalordita. Ehi? Ma fa sul serio?
‹‹Dai non era così male›› mi difende la mia amica.
‹‹Troppo buona! Comunque lei è Paola!›› glielo presento, magari scappa il colpo di fulmine.
‹‹Sono Andrea, ciao. Vi ho viste in centro sabato.››
‹‹Abbiamo fatto un sacco di conquiste.››
‹‹Hai fatto avvicinare un ragazzo senza farlo scappare?›› chiede Andrea, grr!
Siamo appena uscite da scuola e sto cercando di convincere Paola a uscire con me stasera.
‹‹Su dai Paola, non puoi restare in casa stasera, vieni in centro con me!››
‹‹Micol, mi dispiace ma ho la riunione al giornale.››
‹‹Il giornale! Che bello, già immagino tra qualche anno sui rotocalchi scritto a lettere cubitali: MICOL BLANCO eletta giornalista dell'anno.››
‹‹Ma sono io a scrivere sul giornale non tu…››
‹‹Dettagli! Paola magari, non so, puoi chiedere se serve qualcuno?›› Paola non ne sembra proprio convinta ma mi assicura che lo farà, propongo di partecipare alla riunione, non pensa ci siano problemi.
‹‹Ma se il capo dice qualcosa su cui non sei d’accordo, non fare polemiche.››
‹‹Io? Non sono proprio il tipo!›› mi fa una faccia strana.
*
Sono entusiasta della mia nuova carriera, tanto che appena entrata a casa ho iniziato a fare una testa così alla mamma.
‹‹Insomma Mà, hai capito?››
‹‹Sarebbe una bella esperienza!›› annuisco afferrando un pezzettino di formaggio.
‹‹Ma cosa stai mangiando? Ma quello è il pranzo! Aspetta gli altri no?››
Stavo per beccarmi una super ramanzina quando è rientrato mio fratello Stefano, ed io sono scappata da lui.
‹‹Brava fila di là.››
‹‹Sté, mamma mi vuole menare.››
‹‹Non fare la melodrammatica!›› urla lei dalla cucina.
‹‹Che cosa hai fatto?››
‹‹Il solito, mangiucchia il pranzo››continua a rispondere da lontano.
‹‹Non cambi mai!››
‹‹Sai Sté, la mia amica fa parte del giornale della scuola e forse farà entrare anche me.››
‹‹Brava! Potrebbe essere una buona esperienza!›› e su questo sono tutti d’accordo.
‹‹Gente sono qui!›› ed ecco anche il mio papà.
‹‹Papy ›› mi precipito da lui per raccontare il tutto.
‹‹Oh no! È la terza volta che ascolto questa storia!›› lamenta la mamma.
*
Non sto nella pelle, mi sono presentata da Paola alle 15 (l’appuntamento era alle diciassette). Le dicevo continuamente di sbrigarci, anche se mancavano due ore.
*
Finalmente la riunione é iniziata.
Mi sto guardando intorno, magari incontro anche qualcuno di carino.
‹‹Ma Marika dov'è?›› domanda il capo.
‹‹Ha la febbre!›› risponde il suo vice.
‹‹Dannazione e ora cosa ci mettiamo al posto della rubrica" Cuori infranti" ?››
‹‹Può prendere momentaneamente il posto la mia amica, è brava e poi è solo per una settimana!›› Paola prende la palla in balzo.
‹‹Paola, non posso dare un incarico a una persona che mi sembra non aver proprio idea di come si scriva un articolo.››
‹‹Non è vero, Micol ha già delle esperienze, vero?››
Mi sento di esser diventata color rosso fuoco.
‹‹Capo, non c'è altro rimedio!›› afferma il vice. Lui si convince ma minaccia Paola di ritenerla responsabile di quello che accadrà. La mia amica non ne sembra preoccupata, però penso, questo neanche mi conosce e già non si fida di me.
‹‹Spiegale tu come va impostata la pagina ma senza fare il cascamorto›› ordina il capo al suo vice mentre io e lui ci mettiamo in disparte. Che antipatico.
‹‹Non è mai accaduto! Come puoi insinuare?›› il ragazzo cerca di recuperare la figura di mer*a.
‹‹Ma quanto rompe questo!›› bisbiglio al lui.
‹‹E questo non è niente!›› risponde.
Non mi piace come si comporta questo capo, ma a quanto pare sono l’unica che la pensa così.
‹‹Ma chi si crede di essere…?››
‹‹Dai però non è tanto male!›› Paola sembra difenderlo.
‹‹Stiamo parlando della stessa persona?››
‹‹Leonardo, il capo.››
‹‹Si chiama Leonardo ah!›› faccio come prenderlo in giro.
‹‹A me piace!››
‹‹Vabbé ognuno ha i suoi gusti. È quotata la rubrica di Marika, guarda quante lettere, sarà dura!››
‹‹Ciao raga›› come sempre il fantasma alle mie spalle.
‹‹Ciao Andrea! Guarda che ne devi rispondere solo sei›› mi rassicura Paola.
‹‹Il Vice "quel caprone" non me l'aveva detto! Meno male va!››
‹‹Hai visto quanti problemi hanno le ragazze della nostra età?››
‹‹Sì e la maggior parte sono d'amore. Solo a me non frega niente più ormai.››
‹‹Logico sei ancora una mocciosa!›› commenta Andrea, lasciato per qualche passo in disparte.
‹‹La vuoi smettere di starmi tra i piedi, di ascoltare e intervenire nelle MIE conversazioni? Poi ha parlato l'uomo vissuto.››
‹‹A me interessa l'amore.››
‹‹Certo! A chi stai facendo soffrire questo mese?››
‹‹Micol sei proprio cattiva con lui!›› Eh no, Paola difende anche lui ora?
‹‹Hai visto Paola?››
‹‹Se lo merita! Poi non credo gli interessi come lo tratto, guarda come se la ride›› e infatti va via sogghignando di gusto.
*
Appena tornata a casa mi sono messa all’opera.
"Cara Marika, credo di essere innamorata di un mio amico con cui litigo su tutto! Come posso fare a capire se è amore o curiosità?"
Andrea ed io litighiamo su tutto. Ma non ne sono innamorata, però m’intriga. Ma che sciocchezze dico? Per adesso non mi viene niente da consigliarle forse perché sono a stomaco vuoto.
Meglio rimandare tutto dopo cena.
*
Sono le 23.00 e con due lettere mi ha aiutata mia madre (certo che ne sa una più del diavolo specialmente in amore! ), con due per problemi scolastici Stefano, una papà. E ora l'ultima cercherò di farla da sola.
"Cara Marika, sono ArieteXX frequento l'ultimo anno e il mio è un grosso problema! Forse sono incinta ma il mio ragazzo mi ha lasciata, perché secondo lui io l'ho tradito."
Non ho dormito a causa di quella lettera e ora sto raccontando tutto a Paola mentre raggiungiamo la nostra classe.
‹‹Paola non dirlo a nessuno anche perché non so chi è costei! Costei? Oh no, sto diventando un vocabolario umano. Mannaja te, Leonardo e compagnia bella...››
‹‹Mm›› borbotta la mia amica.
‹‹Ora mi trovo con un problema in più. Già mi bastavano i miei.››
‹‹Già e che problemi avresti te?›› chiede lei scettica.
‹‹UFFA, non stiamo parlando di me!››
‹‹Dai Micol, non prenderla così a cuore, può essere uno scherzo, e poi la ragazza ha detto che FORSE è incinta.››
‹‹Lo spero per lei, non è uno scherzo.››
‹‹Comunque domani dovremo assolutamente consegnare gli articoli.››
‹‹Io ne ho già cinque me ne manca uno.››
‹‹Non ti fossilizzare su una lettera! Ti ripeto che potrebbe benissimo essere uno scherzo!››
‹‹Ti dimostrerò il contrario!›› improvvisamente il nostro percorso cambia.
‹‹Muoviti entra devo chiedere una cosa al Vice.››
Mi tira nell’aula riunioni della redazione e noto subito che una ragazza sta chiedendo un informazione.
‹‹No, Marika non c'è questa settimana…››sento il Vice rispondere.
‹‹Bene! E le lettere?›› replica la ragazza
‹‹Ce l'ha la sostituta.››
‹‹Oh No!››
‹‹Sono io LA SOSTITUTA.›› cavolo, come mi sento importante!‹‹Qualche problema?››
‹‹No, niente!›› la ragazza scappa via.
‹‹Wow è filata via come un fulmine›› dico.
‹‹Che tipo!›› esclama il Vice.
*
Siamo nei corridoi tra un'ora di lezione e un'altra ed io penso a quella ragazza che non mi convince per niente. Ho immediatamente una brillante idea.
‹‹Vieni Pà, andiamo da Andrea sento che può aiutarci. Sono vicina alla verità, potrebbe essere quella che ha chiesto delle lettere.››
*
Arriviamo da Mr Simpatia mentre Paola mi sta dicendo di non essere paranoica.
‹‹È Miss Paranoia in persona!›› ha già replicato Andrea.
‹‹Non ROMPERE! Sono venuta a chiederti un favore.››
Mentre si fa un'altra bella risata saluta una ragazza.
‹‹Pà! Hai visto quella è la ragazza che è venuta nella redazione! Io cerco indizi e loro vengono da me!›› Andrea ha una faccia sconcertata.
‹‹Non è che sei tu il padre?››
‹‹Si può sapere quello che stai dicendo?››
‹‹Certo. Ehm scusa! La ragazza che è passata in che classe sta? Come la conosci? Ci sei stato insieme?››
‹‹Gelosa?›› mi fa lui gongolante, spazientita gli prego di rispondere.
‹‹È la ragazza di un mio amico, giocavamo insieme a calcetto! È di V E!››
‹‹OK! Allora, io ti faccio leggere una cosa, tu non devi dire niente a nessuno ma devi aiutarmi a scoprire magari parlando con lui se è il diretto interessato.››
Andrea legge scettico ma resta molto colpito, alza lo sguardo e mi chiede.
‹‹Come mai ai pensato a loro?››
‹‹Niente domande! Mi vuoi aiutare?››
‹‹Ok, non mi costa niente.››
‹‹Grazie! Sei un tesoro.››
‹‹Oddio che guaio!›› la mia amica non sembra per nulla convinta e nonostante i suoi continui avvertimenti eccomi fuori la V E!
Paola dice che non ho abbastanza prove io me le procuro! Aspetterò Lisa fuori la porta. Mi avvicino gattona e la vedo.
‹‹Ciao io sono Micol, sei quella del giornale stamattina, vero?›› annuisce timida.
‹‹Da quanto ho capito, anche se non lo hai detto, rivuoi la lettera. forse è questa?››
‹‹Che figura!›› mi dice coprendosi il viso.
‹‹Ma no! Perché non ne parliamo? Ti farà di sicuro sentire meglio.››
Avevo ragione, è lei! Altro che giornalista, dovrei fare la detective.
*
Dopo una lunga e deprimente (purtroppo, povera lei!) chiacchierata cerco Andrea fuori scuola.
‹‹Andrea, parla con il tuo amico ho proferito con lei -ma come parlo?- e mio malgrado avevo ragione, sono loro!››Andrea cambia pian piano espressione del viso, ora sembra in ansia.
‹‹Cosa posso dirgli?›› chiede consiglio.
‹‹Io so solo che due mesi fa si sono lasciati poi un mese fa hanno fatto pace, lei ha un ritardo e quando lui l'ha saputo, è andato a informarsi se durante la separazione è stata con qualcun altro. Qualcuno gli ha detto di sì ma lei giura di no! Non so se il mio racconto è stato chiaro. Parlaci per piacere, lei è a pezzi e sono sicura che riuscirai a farlo ragionare. Mi fido di te.››
‹‹Che testa di ca**o! Cercherò di fare qualcosa ma ti ci vuole un interprete, parli troppo veloce.››
Andrea andrà a cercare il ragazzo in questione facendo in modo che sembri un incontro causale.
Si reca al campetto, dove lui e alcuni suoi amici stanno giocando, gli si avvicina per fare due tiri e dopo una conversazione di convenevoli.
‹‹Che dice Lisa?››
‹‹Veramente ci siamo lasciati!››
‹‹Cosa? E come mai?››
Dario ha raccontato la storia, già conosciuta, da Andrea e poi…
‹‹Ma perché credi a un altro e non a lei ? Sei pure uno stupido perché lo sai lei com'è! Non è neanche il tipo di andare a letto subito con un ragazzo.››
‹‹Hai ragione,io la amo, ma il fatto del ritardo, scusa, io so di essere stato sempre attento. Sono uscito di testa!››
‹‹Dovevi rassicurarla, dirle che per te non è possibile che sia successa quella cosa. Magari è solo stressata.››
‹‹Amico, parli come una donna!›› Andrea si mette a ridere, anche lui crede di aver esagerato nei particolari.
‹‹Non mi perdonerà mai!›› Dario sembra essersi rilassato.
Sono a casa di Paola e aspetto aggiornamenti da Andrea. Poco prima mi è arrivato un messaggio da Lisa, con su scritto: “ Tutto ok, mi sono venute!” seguito da un grosso SMILE :D e tanti ringraziamenti. Meno male.
‹‹Mi sta squillando il cellulare! Chi sarà? Pronto…››
‹‹Micol!››
‹‹Chi è?››
‹‹È l'uomo NERO›› dice la voce ridendo di brutto.
‹‹Andrea! Devo dirti una cosa…››lo anticipo.
‹‹Anch’io!››
‹‹Non resisto ti dico prima io! Lisa non è incinta›› spiego velocissima.
‹‹Ottimo, io ho parlato con Dario, l’ho fatto ragionare. Ha capito da solo il suo errore! Il suo problema ora è su come chiederle scusa.››
‹‹Lisa lo ama davvero lo accoglierà a braccia aperte, grazie Andrea.››
‹‹Di che? Sono miei amici! Ti saluto›› taglia a corto riagganciando. Che tirchio, quanti centesimi crede di aver risparmiato?
‹‹Ohoh e come mai Andrea ha il tuo numero?›› mi chiede Paola sarcastica.
‹‹Ehm non lo so, ma ho una notiziona: Dario vuole chiedere umilmente perdono alla sua Lisa, l’unico problema e che non sa come fare.››
“Potrei rimanere sveglio solo per sentirti respirare, vederti sorridere mentre dormi mentre sei lontana e sogni ad occhi aperti. Potrei trascorrere la mia vita in questa dolce resa, potrei rimanere perso in questo momento per sempre. Ogni attimo trascorso con te é un attimo che conservo preziosamente.”
(I Don't Want To Miss A Thing‹‹Aerosmith)
Il giorno dopo io, Paola e Andrea fuori scuola ci chiediamo come sia finita la storia di Lisa e Dario.
Andrea ci fa notare da lontano che sono di nuovo mano nella mano.
‹‹Ci è andata bene allora!›› dico.
‹‹Siamo stati bravi.››
Spontaneamente lo abbraccio,che vergogna!, ma lui neanche ci fa caso.
‹‹Come sei calorosa›› dice solo.
‹‹Mi fate sentire il terzo incomodo!›› esclama Paola.
‹‹Mi devi raccontare tutto!›› chiedo ad Andrea.
‹‹Allora l'ho cercato tutto il pomeriggio e…››
‹‹Ma guarda ora vanno d'accordo!›› Paola ci fa il verso.
‹‹Scusa se t’interrompo che ne dici di aprire un agenzia?›› propongo.
‹‹Già: "Cuori infranti by Andrea&Micol"!››
‹‹"Micol&Andrea" vorrai dire.››
‹‹No, i nomi vanno in quell’ordine›› protesta.
‹‹Oh no, ricominciano!›› esclama Paola stressata.
‹‹Quest’agenzia non sa da fare›› dico irritata.
‹‹La farò da solo e tu non copiarmi l'idea.››
‹‹Brutto infame: l'idea è stata mia!››
‹‹Ragazzi sembrate due cretini parlate di niente!›› conclude Paola.
‹‹Zitta tu! Che ti piace Leonardo›› replico.
‹‹Chi quello del giornale? Il corvo?›› chiede Andrea. Ed io confermo.
‹‹La tua reputazione è crollata a picco›› le dice Andrea ed io annuisco.
‹‹Mi avvio in classe, meglio che vi lascio litigare altrimenti vi alleate contro di me!››
‹‹Non si preoccupi! Una semplice influenza. suppongo!›› con un gesto preoccupato mi dice di andare.
‹‹Quant'è apprensivo!›› bisbiglio a Paola, che annuisce con un sorriso.
Ho atteso impaziente mia madre, non vedevo l’ora di mettermi a letto, mi sembra di aver aspettato due ore e invece sono appena quindici minuti.
‹‹Signora è sempre un piacere rivederla, la saluto, ciao Micol›› si congeda il prof.
‹‹Arrivederci, vorrà essere votato per il consiglio scolastico›› bisbiglia la mamma uscendo.
‹‹Penso anch’io!››
‹‹Ciao Micol,vai a casa? Buongiorno›› Andrea appare avanti ai nostri occhi.
‹‹Non mi sento molto bene, mamma questo è Andrea un mio compagno di scuola.››
‹‹Molto piacere signora! Pensavo foste sorelle.››
‹‹Ma guarda che adulatore.››
‹‹Sei molto gentile›› mia madre ha già gli occhi a cuoricino.
‹‹E tu cos’'hai?›› mi chiede “finto” premuroso.
‹‹Niente di preoccupante avrò preso freddo…››
‹‹…ieri che ha piovuto, mi dispiace.››
‹‹NON STO CON UN PIEDE NELLA FOSSA, NON COMPATIRMI!››
‹‹Non essere così burbera, vuole solo essere cortese›› rimprovera mia madre.
‹‹Non fa niente signora conosco la sua irruenza, mi fermerei ancora un po’ ma devo ritornare in classe. Buona giornata e tu rimettiti presto››, lo saluto distaccata.
‹‹Ma che ragazzo educato, com'è carino poi! Non mi dispiacerebbe se un giorno tu mi portassi a casa un tipo come lui!››
‹‹Mamma!››
‹‹Perché per te è brutto?››
‹‹Be’…›› che è carino lo so, ma oggi è stato troppo buono, qui gatta ci cova!
*
Sono tornata a casa (cioè ho quasi strisciato fino a casa): che sensazione terribile d’inutilità.
‹‹Uomini siamo a casa!›› urla mia madre.
‹‹Cos'ha la mia sorellina preferita?››
‹‹L'unica sorella che hai sta male!›› piagnucolo io.
‹‹Cos'hai a papà?›› chiede mio padre.
‹‹Non sto morendo! Ma perché siete tutti così preoccupati? Ho una cera così brutta?››
‹‹Sei bellissima come sempre figlia mia, ma non ti avvicinare troppo però, altrimenti al negozio chi ci va?›› esclama mio padre.
‹‹Neanche a me, domani avrò un compito in classe importante! Oggi non ci sono andato appunto per studiare: va deretro satana!››
‹‹Che famiglia ingrata!›› spero davvero che stiano scherzando.
‹‹Ragazzi però che cattivi! Pensate solo a voi e alla piccolina chi ci pensa? Oh di certo io NO, ho paura del contagio›› commenta mia madre, era ironica?
*
Sono nel mio caldo (fin troppo) lettino, stavo cercando di dormire. ma…
DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIN
‹‹Il mio cellulare! Chi sarà? Oh se vedo bene, è Paola, rispondo.››
‹‹Mamma mia che voce! Come stai?››
‹‹Ho 38,5° di febbre ma sto bene. La mia famiglia mi ha emarginata, si preoccupano tutti per il contagio, hanno la vita troppo impegnata per un po’ di febbre.››
‹‹Stai su, dai domani farò un salto da te. Vorrei oggi ma…››
‹‹Lo so esci con il corvo.Ehm, scusa Leonardo! Ho la febbre non ho mica perso la memoria››, la saluto poco dopo.
MH! Ho la febbre e nessuno se ne importa. Quest'altra poi preferisce Leonardo a ME! Come si fa? Meglio riposare.
E intanto Paola si starà spupazzando Leonardo, brr, mi vengono i brividi al solo pensiero.
*
Nel frattempo all’appuntamento di Paola. Ad un tavolino di un caffé.
‹‹Sai Leo, la mia amica Micol sta poco bene ed io mi sento un po’ in colpa›› dichiara lei al ragazzo.
‹‹Ti prego, puoi chiamarmi con il mio nome completo?››
‹‹Va bene, non pensavo ti desse fastidio! Ma hai sentito cosa ti ho detto?›› imbarazzato, annuisce, lei capisce che sta mentendo e decide di ripetere:
‹‹Micol sta poco bene ed io dovrei essere con lei.››
‹‹Preferiresti Micol, quella ragazza senza arte ne parte, a me?››
‹‹Non fare paragoni! Siete due cose diverse e poi perché dici questo di lei?››
‹‹Ma non la vedi? Non è per niente femminile e non si sa comportare. Non so come fai a frequentarla.››
‹‹Io non so come faccio a frequentare TE! Non sei altro che un rompiscatole, chissà chi ti credi di essere. Comandi e sputi sentenze. Una più cattiva dell'altra, ah! Ora mi sento meglio, se detto questo da oggi in poi non farò più parte del giornale, meglio così, non vedrò più il tuo brutto muso, corvaccio porta sfiga!›› sputa lei con sollievo mentre si alza e raccatta le sue cose prima di andare via.
*
In camera mia, guardo dalla finestra che bella giornata è oggi ed io sono reclusa a letto da una febbre meschina. Improvvisamente vedo una figura nota, ma quello non è ANDREA?! Cosa ci fa qui? Sta
con una ragazza, ma che dico? Una bruttona! Questa me la paga! Che stro**o!
‹‹Ma cosa guardi?›› chiede mia mamma appena entra in camera mia.
‹‹Niente›› mi rimetto a letto furtiva.
‹‹Guarda chi è venuto a trovarti?››
‹‹Ciao Micol, come stai?›› compare Paola.
‹‹Ah!›› dico senza un filo di entusiasmo.
‹‹No, non va bene!›› mi rimprovera mia madre.
‹‹Che sorpresa! Ciao Paola›› enfatizzo, noto che lei ha una mascherina, gliel’avrà’data mia madre come al resto della famiglia.
‹‹Ecco così, va meglio vi lascio sole.››
‹‹Scusa, non avrei mai dovuto preferire quel mostro a te! ›› dice la mia amica appena la mamma esce dalla stanza.
‹‹Cambiato opinione? Come mai?››
‹‹Niente di particolare, comunque l’importante è che abbia aperto gli occhi, pensa l'ho chiamato corvaccio porta sfiga!››inizio a ridere in maniera isterica, un aggettivo più appropriato non poteva trovarlo, improvvisamente mi fermo.
‹‹Sembri sfatta! Tutta colpa della febbre, eh?››
‹‹Non solo, guarda un po’ giù!››e lei si avvicina alla finestra, inizia a sbirciare.
‹‹Cosa? Mh! Che ci fa Andrea nel tuo parco?››
‹‹Non lo so! Ma guarda con chi sta!››
‹‹Hai un binocolo? Non la vedo bene ma di sicuro è una ragazza.››
‹‹Una bruttona ! Me lo fa sotto il naso!››
‹‹Ma come fai a vederla? Da questo piano si riconosce lui per il solito giaccone di pelle!››
‹‹Lo difendi pure!››
‹‹Ma da cosa?››
‹‹Dal tradimento.››
‹‹Tradimento? Stai delirando, oppure per te la febbre è come una sbornia, ti fa rivelare i segreti più nascosti nel tuo cuore››, proclama poetica la mia amica.
‹‹Cosa? Ma perché parli sempre come un romanzo di Jane Austen?››
Siamo tutti in palestra, un'altra classe sta provando un’esibizione, Paola sta leggendo il giornalino della scuola:
‹‹“A poche settimane dalla fine della scuola, ecco svolgersi, come ogni anno lo spettacolo, anzi definiamolo anche “la gara degli artisti”. Le due classi che mi sono piaciute di più sono la III°C e la IV°D, penso che siano le uniche due che si giocheranno la sfida...”››
‹‹Ma no! Chi l'ha scritto?›› chiedo.
‹‹Leonardo, ha cominciato a fare il ruffiano!››
‹‹Ma poi "It's raining man" contro" Another Brick in the wall"!Che c'entrano›› commento.
‹‹Eccola la Geri Halliwell dei poveri! ›› Paola m’indica una ragazza della IV D.
‹‹E quella chi è?››
‹‹Non lo so, ma balla, canta e fa anche un' assolo di batteria.››
‹‹Protagonista indiscussa della sua classe allora, anche se io preferisco la versione di Aretha Franklin! Ora che ci penso bene, ha un viso noto!››
‹‹Eccerto! È la più popolare della scuola, Ilaria Foschi. Di ricca famiglia ama definirsi un' artista›› s’intromette Mary, una mia compagna di classe.
‹‹Diciamo che è la solita perfettina! ›› spiega Paola.
‹‹Mmm solo a scuola tentenna un po’›› ci confida Mary.
‹‹Ma guarda che pettegola!Sa tutto di tutti! Io non la conoscevo di certo per la sua popolarità, l'ho vista da qualche parte. Mmh.››
‹‹OH Micol! Che sorpresa! Guarda chi suona la chitarra›› mi fa notare Pà.››
‹‹Carino Andrea Di Giacomo, vero?››
‹‹Ma dai, avevo dimenticato che la IV°D è la classe di Andrea.››
‹‹Guardala si è incantata›› è vero mi sono messa a fissarlo per un po’ e Andrea purtroppo l’ha notato.
‹‹Bella addormentata? Che vuoi?››
‹‹Niente ero sovra pensiero. suoni anche tu la chitarra?›› che figura di m**** meglio cambiare argomento.
‹‹Un po’, ma solo ogni tanto›› cavolo, ma è bravissimo.
‹‹Prova quanto vuoi tanto la III°C vi batterà›› lo provoco.
‹‹Non ci scommetterei!››
‹‹Scusa?›› mi chiama una ragazza alle spalle, mi volto curiosa.
‹‹Sarebbe questo il genere di ragazze che ti ronzano intorno Andrea?››
‹‹Che scemenze dici? Andrea smentisci questa diffamazione!›› ma lui ci ha già lasciate qui da sole a discutere.
‹‹Non ce hai la lingua? Difenditi da sola›› lei si avvicina impettita.
‹‹OK! Per prima cosa, non faccio il filo ad Andrea, come una certa persona da quanto ho capito! Seconda cosa, anche se volessi farlo, non dovrei dare spiegazioni a te!›› credo che la mia faccia sia diventata blu dalla rabbia.
‹‹Invece sì!›› risponde con la sua faccia da sedere.
‹‹Cosa? Ma chi ti credi di essere?››
‹‹Ilaria Foschi, si dia il caso la più popolare della scuola.››
‹‹Io non sapevo neanche che esistessi.››
‹‹Cosa? Tu invece chi saresti? Una mocciosa di terza. Meglio che te lo levi dalla testa perché io e Andie tra poco ci RImetteremo insieme.››
‹‹Non sbaglia una volta ANDIE fa pure il bis!›› che bella battuta ho fatto. Io e Paola non riusciamo a trattenerci e scoppiamo in una grassa risata.
‹‹Fai pure la spiritosa! Allora facciamo una cosa, se lo spettacolo lo dovessimo vincere noi di IV tu, non ti accosterai più ad Andrea.››
‹‹Che bambinata!›› mi fa quasi venire la nausea.
‹‹Stai dimostrando che hai paura di perdere.››
‹‹No anzi.››
‹‹Allora?›› e mi porge la mano.
‹‹Va bene!›› sono costretta ad accettare.
*
Che rottura, neanche la gara degli artisti (come l’ha definita Leonardo) in santa pace posso fare! Vado in bagno che è meglio, in questa classe non resisto più ho bisogno di aria. Anche se io non fumo neanche mi verrebbe voglia di fumarmi una stecca intera.
‹‹Ciao Micol›› chi t’incontro nei corridoi?
‹‹CIAO ANDIE!››
‹‹COSA?Ah, ho capito, ho saputo›› esclama scocciato.
‹‹A proposito ti sei dileguato!›› questo imbecille mi ha lasciato sola con una psicopatica.
‹‹Quando Ilaria parla, esagera e spesso per non litigarci me ne vado, comunque la trovo un’emerita cagata la vostra scommessa.››
‹‹Non è stata una mia idea! È stata la demente a propormelo ed io per principio non potevo rifiutare. Che figura ci avrei fatto?››
‹‹Speriamo che tu la figura non la faccia durante lo spettacolo. Eccola di nuovo›› questa tipa non l’avevo mai vista fino ad oggi e ora è sempre tra le scatole.
‹‹Ma allora non vuoi proprio smetterla di stargli intorno.››
‹‹Ilaria non esagerare›› Andrea cerca di difendermi.
‹‹Ma questa che vuole? Meglio tornare in classe›› io proprio non la reggo.
Da gran signora volto le spalle con eleganza non degnandoli neanche del mio saluto.
*
‹‹Fai bene, vai!››
‹‹Perché ce l'hai con Micol?››
‹‹Perché ovunque mi giro, vi vedo parlare, ridere, scherzare ed io non lo sopporto.››
‹‹Scendi con i piedi per terra, per piacere?››
*
Pomeriggio dantesco. Sono da Paola a studiare la “Divina Commedia”.
‹‹Io ci manderei Ilaria all'inferno.››
‹‹Lasciala perdere è solo un'esaurita! ›› esclama Paola per calmarmi.
‹‹Non lo so, ho pensato di dire che mi sono ferita a una mano per non suonare allo spettacolo!››
‹‹Cosa? E noi come facciamo? Perché lo faresti?››
‹‹Per la sfida! Sono stanca, io volevo solo esibirmi, divertirmi e basta, invece…››
*
Penso di aver preso la decisione giusta. Ci ho pensato tutta la notte e non c’è altro rimedio. Non mi piacciono le competizioni che portano ad un risultato radicale.
Vedo Ilaria, oh no, sta venendo proprio qui.
‹‹Ho saputo della 'scusa' della mano›› dice con tono soddisfatto.
‹‹Non è una scusa.››
‹‹ Non ce l'hai neanche fasciata.››
‹‹Saranno fatti miei?!››
‹‹Te la sei fatta sotto, eh?››
‹‹Ascoltami bene, te lo spiego per l’ultima volta, io non devo dare spiegazioni a nessuno, l' ultima che ne merita poi sei proprio tu.››
‹‹Sappi però che la sfida l'hai persa a tavolino.››
Proseguo senza risponderle più in avanti mi scontro con Andrea.
‹‹Siete tutti nei corridoi voi di IV°D? Cosa c'è? Anche tu vuoi spiegazioni sulla MIA MANO? Si è slogata, basta!››
‹‹Non la dai a bere a nessuno.››
‹‹Ieri mi hai detto che speravi che io non avessi fatto una figura di me**a durante lo spettacolo! Quindi non eri sicuro delle mie possibilità…››
‹‹IO? Assolutamente non l'ho detto per quello.››
‹‹Be’ comunque sapere cosa intendevi non cambierà la mia decisione.››
Con aria di sufficienza sto per andare via quando lui mi blocca per il braccio e mi prende la mano ferita, arrossisco per un istante.
‹‹La tua mano sta benissimo. Non credevo fossi il tipo che si lasica spaventare...››
‹‹FORSE NON HAI CAPITO CHE IO NON DEVO DIMOSTRARE NIENTE A NESSUNO!›› mi fa una rabbia questo scimunito
Capitolo 10 *** 10- Lo spettacolo di fine anno ***
Sono stesa
sul letto a fissare il soffitto, passando per la mia camera, Stefano nota la
mia espressione sconsolata.
‹‹Micol, non
vuoi proprio dirmi cos'hai?›› ha l’espressione da pre-solletico che adesso
proprio non guasterebbe.
‹‹Mi sono
tirata indietro e ho deluso le aspettative di parecchie persone per la sola
paura di perdere, pensi sia vigliacca?››
‹‹Hey Micol!
Non dimenticare che anche tu sei un essere umano. Tutti hanno bisogno in certi
momenti di fuggire e se qualcuno è rimasto deluso, è solo perché sei un tipo
sempre molto grintoso e nessuno penserebbe mai che anche tu abbia le tue paure,
ma io che ti conosco bene so già che muori dalla voglia di rimetterti in gioco.
Sei una Blanco mia cara, non dimenticarlo.››
‹‹Per ora
non ne ho per niente intenzioni ma una bella dormita chiarirà il vero da farsi!
Grazie Sté, quando ti trasformi in consigliere saggio, sei proprio uno
sballo.››
‹‹Io sono
sempre uno sballo.››
‹‹Ho dei
dubbi... ›› ridiamo insieme.
Il giorno dopo
durante le prove generali raggiungo la mia classe in palestra. Sono forte e
decisa come una leonessa (ma la leonessa è un animale forte e deciso? Boh! )
‹‹Ragazzi,
che musi lunghi! Come mai?››
‹‹Fai anche
la spiritosa? Nessuno sa suonare la chitarra, in una classe intera diciannove
persone ignoranti in materia! E lo spettacolo inizia tra due ore.››
‹‹Ma la
chitarra non la dovevo suonare io?!››
‹‹Appunto,
dovevi! Poi ti ricordo che educatamente ti sei tirata indietro.››
‹‹Se quando
ho detto quella cosa, fossi stata seria, sarei qui oggi? Forza ragazzi a
lavoro!››
*
Ce la sto
mettendo tutta nelle prove, Ilaria mi guarda da un bel po’, mi stupisce che non
sia venuta ancora a parlarmi.
Scheda
Fisica Ilaria: assomiglia un po' a Lindsay Lohan, altona con i capelli castani
ricci e le lentiggini.
‹‹Mi
sorprende vederti!›› come non detto.
‹‹E invece
eccomi! Questo vuol dire che la sfida è di nuovo riaperta.››
‹‹Tanto non
ci batterai mai! La mano? Ha recuperato in fretta!››
‹‹Già,
grazie ad una pomata che mi ha consigliato mio fratello... a dir poco
miracolosa!›› dico con un sorriso sghembo.
‹‹Vinca la
migliore.››
‹‹La classe
migliore vorrai dire...››
*
Lo
spettacolo ha inizio, dopo svariate esibizioni è il turno della IV°D, la
riproduzione quasi perfetta del video di Geri Halliwell. Tutti in abiti ginnici
e di danza, Ilaria come sempre in prima fila.
It's Raining Men!
Hallelujah!
It's Raining Men! Amen!
Una pioggia
di applausi avvolge per la IV°D tanto che alcuni della III si sentono un po’
demotivati.
‹‹Penso sia
inutile esibirci a questo punto la vittoria è scontata!››
‹‹Guarda
Mary che ti meno e pure agli altri se la pensano come te! Abbiamo provato
tanto. L'importante non è vincere ma è partecipare! E fare una bella figura.
Coraggio! ›› forse neanche io ci credo poi più di tanto.
‹‹Come la
metti con Ilaria per il fatto di Andrea?›› mi chiede Paola.
‹‹In questo
momento non mi voglio scervellare, sto pensando solo all'esibizione!›› Paola mi
approva in pieno.
‹‹Ce la
faremo Paola››
‹‹Ne sono
convinta anch’io.›› risponde con un sorrisone, in questi momenti penso che sia
proprio confortante averla accanto.
Scheda
Fisica Paola: assomiglia proprio a Winona Ryder,a parte che ha gli occhi grigi
ed è bassa quanto me.
Ultima
esibizione dello spettacolo la III°C con "Another Brick in the
wall",siamo tutti vestiti con i grembiulini delle elementari, c'è chi
suona( io! ), c'è il coro (tra cui io! ) e qualcuno che s'improvvisa ballerino
di break (io decisamente no! ).
Non abbiamo
bisogno d'educazione
né del
controllo del pensiero
non vogliamo
oscuro sarcasmo in classe
maestro
lascia i ragazzi da soli
dopotutto
siete solo un altro mattone nel muro
*
È arrivato
il fatidico momento dei risultati: il preside, sorridente come sempre, si
appresta ad annunciare i vincitori.
‹‹Siamo
arrivati alla proclamazione dell'esibizione migliore. La giuria dei professori
ha deciso. Come ogni anno dirò il nome del primo posto, il premio come sapete,
oltre alle targhette che daremo a tutti i membri della classe, è la foto nella
bacheca dei vincitori, che non è poco. In seguito dirò il II e il III posto,
per le altre classi ci sarà il IV posto a pari merito, per consolazione, poiché
vi siete impegnati tutti allo stesso modo! Allora, mi sbrigo vedo gli alunni
molto tesi: PER L'ORIGINALITÀ DELL'ESIBIZIONE, PER AVER ESEGUITO DEGNAMENTE DAL
VIVO UNA CANZONE DIFFICILE.
LO
SPETTACOLO DI FINE ANNO DI QUEST'ANNO ÈSTATO VINTO
DALLA......................................
III°C.››
Tutta la
classe è incredula. Iniziamo insieme a saltare e a cantare in nostro onore, il
preside ci guarda divertito poi continua:
‹‹II posto
egregiamente meritato dalla IV°D, e il III°posto dalla altrettanto brava IV°A.››
Non sono
nella pelle, sono elettrizzata, non faccio altro che cantare e salterellare per
gli spogliatoi.
‹‹Sono piena
di adrenalina, farei un'altra esibizione...››
‹‹Magari un
altro giorno›› consiglia Paola, quando alle nostre spalle arriva Ilaria.
‹‹Posso
parlarti?›› acconsento e ci allontaniamo un po’ dagli altri.
‹‹Devo dire
che siete piaciuti anche a me, bravi!››
‹‹Che onore!
Però anche la vostra esibizione è stata niente male, tu specialmente.››
‹‹Grazie››
singhiozza con le lacrime agli occhi.
‹‹Cosa c'è?
Ti rifarai l'anno prossimo.››
‹‹Non è per
lo spettacolo è che sono stata io a proporti la sfida di Andrea e se tu ora mi
privi di parlarci e insomma di vederlo. Non posso dire niente. Chi è causa del
suo mal pianga se stesso!››
‹‹E tu vuoi
farmi credere che ora ti leverai dalle scatole del tuo Andie? Ma dai, ce ne
saranno di sfide tra noi.››
‹‹Cosa?››
sembra incuriosita e vorrebbe approfondire ma io non ne ho tanta voglia.
‹‹Dai, su
vai a festeggiare con la classe il meritato secondo posto›› si congeda con un
sorriso strano.
‹‹Micol
muoviti andiamo tutti al pub!›› mi viene a chiamare Paola.
‹‹Vengo
subito, vado a prendere la chitarra›› gli altri decidono di aspettarmi fuori.
Il mio
chiodo fisso da quando ho finito di esibirmi è stato: Andrea cosa ne pensa? E
mentre lo penso lo trovo fuori lo spogliatoio che si rovista nelle tasche.
‹‹Complimenti!››
chissà se mi aspettava o è stato solo un incontro casuale.
‹‹Grazie,
anche a te per il tuo secondo posto.››
‹‹Sono stato
davvero contento di vederti sul palco.››
‹‹Avevi ragione,
non era da me tirarmi indietro.››
‹‹Una sola
cosa sai fare bene.››
‹‹AH Grazie,
come al solito.››
‹‹Ora vado,
gli altri mi aspettano.›› mi fa un mini saluto militare.
‹‹Anche a
me, attento a Ilaria!›› lo derido.
‹‹Oddio
NOOO...›› imita l'urlo di Munch.
Per la prima
volta lo saluto dandogli un bacio sulla guancia. Lui sorride e va via : ma
cos’è questa sensazione di vuoto nello stomaco?
Io e Paola
ci stiamo dirigendo a scuola per vedere i fatidici quadri ovvero i risultati
dell’anno scolastico. Da un po’ è finita la scuola e stiamo, anzi sto, vivendo
in una stasi di ozio assoluto.
‹‹Questi
giorni sono stati fantastici, fino ad oggi›› esclamo.
‹‹Perché
dici questo? Le vacanze estive sono appena iniziate!››
‹‹Perché se
non sono stata ammessa al quarto anno, mio padre mi chiude in casa o magari nel
negozio a sgobbare!››
‹‹Ma no dai
addirittura, secondo me ce l'hai fatta!››
‹‹Speriamo.››
Arriviamo e
nell’avvicinarmi sento una gran sensazione di sconfitta. Paola mi anticipa e da
vera amica (anche perché sono la seconda in ordine alfabetico) guarda per prima
la mia sorte.
‹‹Sciocca,
sei stata ammessa!›› urla sbracciandosi.
‹‹Meno male,
non sto nella pelle, avevo pure sognato di essere stata bocciata. Me la sono
cavata con solo due debiti formativi in mate…e ti pareva…in diritto, dove, però
avevo cinque.››
‹‹Avevi
cinque anche in economia, il prof ne ha semplicemente scelto una delle due.››
‹‹Be’ l'importante
è sapere che l'anno prossimo ci ritroviamo in quarta! Tu poi sei un mostro, hai
la media dell'otto.››
‹‹Mostro? Io
pensavo di essere un genio›› sogghigna.
‹‹Presuntuosa!››
Con un
sorriso stampato in pieno viso, che da tanto l’aria da”Ehi sono io il genio,
non questa qui che non se l’è sudato!” ci dirigiamo al bar della scuola.
‹‹Sai cosa?
Ci siamo dimenticate di vedere se Andrea ce l'ha fatta!››
‹‹Ma che te
ne frega?›› risponde Paola.
‹‹Niente
solo che, ti sei accorta che non l'abbiamo più visto da quando è finita la
scuola?››
‹‹Lo sai che
parli troppo di lui?››
Mentre
ascolto le false insinuazioni di Paola con l’altro orecchio, origlio la
conversazione del barista.
“‹‹Tra un
po’ vado anch’io, sì Andrea è già lì.››”
‹‹Sccc. Luca
il barista è un' amico di Andrea, sta parlando di lui›› bisbiglio.
‹‹“ È sempre
al Camping Spiaggia Dorata.”››
‹‹Hai
sentito?Andrea è già in vacanza!››
‹‹Ma che te
ne importa?›› contesta Paola annoiata.
‹‹Tu che fai
quest'estate?›› chiedo non curante della sua protesta.
‹‹Non lo so,
mia madre come sempre lavora, magari mi piacerebbe fare qualcosa da sola.››
‹‹Sì,
insieme!›› suggerisco.
‹‹Tu dove
vorresti andare?››
‹‹Magari al
Camping Spiaggia Dorata›› spiego sorridendo come una deficiente e lei mi guarda
sfinita.
*
Io e Paola
ci siamo quasi organizzate del tutto. Devo solo chiedere il consenso di papà e
sarà fatta. Ne approfitterò per parlargliene a pranzo. Oggi come ospite abbiamo
un compagno di classe di Stefano, Piero.
‹‹Ho lo
scritto venerdì, sono molto stressato!›› sta spiegando mio fratello.
‹‹Ma
rilassati, fai come Piero!›› dico.
‹‹Brava
Micol›› questo, quando mi vede, fa sempre la faccia da scemo e mi da regione in
continuazione.
‹‹Eccerto,
tanto a lui il 60/100 non glielo leva nessuno!›› interviene mio fratello
divertito.
‹‹Capisco!››
come potrebbe essere altrimenti?
‹‹Invece tuo
fratello ha già il 100% in tasca e rompe lui e la preparazione.››
‹‹Sembrate
me e Paola!››
‹‹Dai Sté,
poi farai una bella vacanza!›› s’intromette papà.
‹‹E dove
andate? Pà già ti ho avvisato, sono stata promossa, quindi vado in vacanza da sola›› la butto lì, per
provarci.
‹‹Mmm, se
vai con Stefano sì, altrimenti aiuti me e la mamma al negozio, sola non ti ci
mando›› risponde schietto.
‹‹Che cosa?
Ma la mamma aveva detto…››
‹‹Io avevo
detto cosa?›› strilla la mamma dalla cucina.
‹‹Ok, la
porto con me›› interviene Sté.
‹‹Ottima idea!››
Piero sembra felice. Ma questo cosa vuole?
‹‹Su, dove
volevi andare?››
‹‹Camping
Spiaggia Dorata insieme a Paola.››
‹‹Ci va
tutto il paese!›› ribatte lui non tanto convinto. Gli faccio l’occhiolino e lui
non dice niente mentre Piero cerca di convincerlo per me.
*
Elettrizzata
come non mai, dopo pranzo, mi precipito in camera per chiamare Paola.
‹‹Hai capito
che fortuna?››
‹‹Che carino
tuo fratello a dire subito di sì! Ma Piero ti fa il filo?››
‹‹Non lo so!
Però è strano! Mi guarda in continuazione, sorride e conferma ogni cosa che
dico.››
‹‹E tu cosa
ne pensi?››
‹‹Non lo so,
in questo periodo non mi piace nessuno.››
‹‹Dopo
Franz?››
‹‹Sì, non ci
penso all'amore. È stato troppo brutto perdere due amici, essere tradita.››
‹‹Capisco
deve essere stato terribile!››
‹‹E la cosa
più buffa è che Andrea mi ha consolata!››
‹‹Perciò sei
molto legata a lui›› cerca di spiegarmi Paola.
‹‹Credo di
sì, ma noi abbiamo un rapporto di quasi amicizia.››
‹‹Che cosa
intendi dire?›› sembra confusa.
‹‹Cioé me lo
trovo nei momenti difficili ma non so né dove abita quantomeno il numero di
cellulare, anche se una volta mi ha chiamato, non l’ho salvato in memoria›› la mia voce è diventata un lamento.
‹‹Ti
piacerebbe approfondire la vostra amicizia?››
‹‹Non lo so,
so solo che da quando è finita la scuola, so che non c'è...››
‹‹Ti manca?››
‹‹Non
esagerare, forse. Quando mi sarà più chiaro te lo dirò. Allora lo facciamo?›› dico
saltando da un argomento all’ altro. Paola conferma elettrizzata.
*
Dopo aver
parlato al telefono con Paola, sto continuamente pensando al mio complicato
rapporto d'amicizia con “sapete chi”, accendo la radio che sta trasmettendo
Crash di Jennifer Paige. prendo la chitarra e inizio a suonarla anch’io
“ Non ci vuole uno scienziato, per capire
cosa sta succedendo
Se vedi qualcosa nei miei occhi, non stare
ad analizzare
Non andare troppo affondo, lascia che sia
ciò che è
non fare confusione, ecco cosa faccio. gioco
a perdere
non è come se avessimo un appuntamento con
il destino.
È ormai
giunto il 1° agosto ed io, mio fratello, Paola e Piero siamo pronti per andare
in vacanza. Stefano ed io stiamo aspettando gli altri alla stazione.
‹‹Un altro
giorno in città e mi sarei buttata giù dal balcone›› mi lamento.
‹‹Sei sempre
così colorita nelle espressioni?›› fa lui agghiacciato.
‹‹Almeno io
qualcosa da dire la ho, brutto noioso che non sei altro.››
‹‹Micol, la
smetti? Ti devo dare un calcio in cu*o? Io non vedo né Piero né Paola.››
‹‹Stefano è
logico che non vedi Paola, non la conosci neanche!›› inizio a salutarla con la
manina, si avvicina da lontano.
‹‹Scusatemi,
ma mia madre è dovuta fare un salto in ospedale prima di accompagnarmi.››
‹‹Ciao
Paola, sono Stefano, caspita che carina che sei!›› esclama lui flirtone.
‹‹Oddio, non
ho mai visto mio fratello all'attacco!››
‹‹È molto
imbarazzante questo, non mettetemi in mezzo per piacere›› Paola è già porpora
in viso.
‹‹Perché non
ci hai presentati prima?››
‹‹Cascamorto!››
Piero ci
interrompe salutando e presentandosi.
‹‹Eccone un
altro!›› dico ironica.
‹‹Cosa?››
sembra stranito.
‹‹Niente,
andiamo va, il treno parte tra dieci minuti.
La mia vacanza
è iniziata. Sono su un treno che mi porterà al Camping dove potrò rivedere
Andrea e chiarire una volta per tutte se davvero mi manca da amico o altro
(strana espressione ALTRO. Ma al momento
mi sfugge un altro termine).
Cominciamo
bene, la mia migliore amica flirta con mio fratello ed io sono rimasta con
questo pollo.
‹‹A cosa
pensi?›› chiede fingendosi preoccupato.
‹‹Niente di
particolare›› perché non posso ascoltare il mio mp3 in santa pace?
‹‹Io penso
che questa estate vorrei conoscerti meglio. ..››
‹‹Certo (...che no!)››devo assolutamente
togliermelo dai piedi.
Il viaggio è
terminato, sono tutta sudata e mi fa male il sedere, mi sono annoiata a morte,
Piero non la finiva più di parlare.
‹‹Questo è
il nostro bungalow n°17!›› ci informa
mio fratello.
‹‹17! Oddio
meno male che non è il dodici come quello di "The Ring"›› dico.
‹‹Anche il
diciassette non scherza›› obbietta Paola.
‹‹Questa è
la vostra stanza›› ci comunica Stefano.
‹‹Hai deciso
tu?›› dichiaro polemizzando.
‹‹Non ti
lamentare sempre! Se guardi quell'altra, noterai che la vostra è più spaziosa.››
‹‹Davvero
Micol non metterti a fare la lagna›› aggiunge Paola.
‹‹Ok, il mio
letto è quello vicino la finestra.››
‹‹Va bene!
Ragazzi chiudo la porta ci mettiamo i costumi›› li saluta la mia amica.
‹‹Sono d'accordo,
dopo sistemiamo i vestiti›› a porta chiusa mi lamento. ‹‹Se hai intenzione di lasciarmi sola tutta
la vacanza e flirtare con mio fratello è meglio che mi avvisi! Non voglio
rimanere sempre sola con Piero.››
‹‹Ma che dici!
Abbiamo solo fatto amicizia›› a chi vuole darla a bere questa fessa?
‹‹Sì, poi i
vostri discorsi fanno cadere in narcolessia, " Hai avuto 100? Anch’io ci
aspiro?" zzzzzzzzzzz...››
‹‹Sei un po’
bastarda , lo sai?››
‹‹Dai
muoviamoci andiamo in spiaggia, sono venuta per un motivo preciso.››
‹‹Se davvero
si trova qui, lo vedremo presto›› mi rassicura Paola.
‹‹Altrimenti
torno a casa›› rispondo.
‹‹Addirittura!››
‹‹Io con
Piero non ci sto›› Paola inizia a ridere a crepapelle.
‹‹Ridi, ridi
pure sulle mie disgrazie›› sono davvero spossata.
Mentre penso
a come spezzare il cuore di Piero in maniera delicata, raggiungiamo il bar del
campeggio.
‹‹Guarda lì
Luca, ora mi avvicino.››
‹‹Ma in
città non ci parli.››
‹‹Qui è diverso!
Le inibizioni spariscono›› nessuno mi può fermare in vacanza.
‹‹Ciao, come
ti chiami? Amica di Andrea, vero?›› mi
riconosce subito.
‹‹Micol, e
lei è Paola! Barista anche qui?››
‹‹Voglio
comprarmi la macchina e poi quello vicino la scuola è mio. Cioè di mio padre.››
‹‹Il
proprietario è tuo padre? Non lo sapevo è un amico di mio padre! Blanco.››
‹‹Sei la
figlia di Blanco? Io conosco tuo fratello.››
‹‹È lì,
Stefano! CHE SORPRESA!››
‹‹Allora andiamo
in spiaggia? Luca ciao!›› ci raggiunge Stefano.
‹‹Ciao,
diplomato?›› gli chiede come prima cosa.
‹‹Certo 100
centesimi›› dico io.
‹‹Complimenti,
me lo aspettavo›› risponde Luca.
‹‹Micol ma
non mi puoi classificare sempre così, andiamo a farci il bagno Paola?›› la mia
cara amichetta mi abbandona ma questa volta non m’interessa continuo a
conversare con l’amico di Andrea, chissà se riesce a sgamarmi qualcosa.
‹‹In che
classe sei?››
‹‹L'anno prossimo
V A, ora devo andare›› che palle!
Anche lui
fisicamente non è niente male, oh no Piero, mi ha vista. Meglio scappare.
Arrivo in
spiaggia e m’intrufolo nella torretta di un bagnino. Riconoscendo il guarda
spiaggia resto imbalsamata e lui ha la stessa reazione.
‹‹Andrea!››
‹‹Cosa ci
fai qui?››
‹‹Ti spiego
dopo, io mi nascondo dentro tu esci, se ti chiedono di me dì che non mi hai
vista›› lui obbedisce.
‹‹Scusa
bagnino, hai visto una ragazza? Carina con il costume fucsia e nero?›› dall'interno sento Piero porre questa domanda.
‹‹No!›› bravo
Andriu’.
‹‹Strano, mi
sembrava di averla vista entrare nella torretta.››
‹‹Allora vuoi spiegarmi cosa è successo e cosa ci fai qui?››
‹‹Ma come, cosa faccio qui? Sono in vacanza. Ma tu fai il bagnino?››
‹‹In estate sì, mio zio è il responsabile della sezione guardia spiaggia! Che coincidenza, con chi sei?››
‹‹Mio fratello, Paola e un amico di mio fratello, cioè quello che è passato prima.››
‹‹Ah guarda che sei un po' stronza, chissà come lo hai illuso quel poveretto per venirti così dietro.››
‹‹Ma sentilo! Non è vero, è un paio di mesi che è così strano con me! Forse perché sono diventata più bella›› dico sicura di me, un secondo dopo mi vergogno di averlo detto.
‹‹Non sarà questo›› risponde, trattenendo una risata.
‹‹Che bagnino simpatico, scommetto che non sai neanche nuotar e che sei entrato a far parte dei bagnini perché tuo zio ti ha raccomandato.››
‹‹Forse, ma se dovessi mai essere in difficoltà non aspettare che ti aiuti.››
‹‹No guarda, a fare il bagno dove tu sorvegli proprio non ci vengo›› stiamo litigando già? Perché a me sembra tutto un flirt?
‹‹Però in costume non sei niente male…›› vorrei baciarlo, magari è solo perché sono contenta di vederlo.
‹‹Cosa? Vuoi fare il maiale con me?››
‹‹Maiale addirittura!›› ed io a testa alta esco dalla torretta.
È stato davvero bello rivederlo, in realtà avrei voluto anche abbracciarlo ma meglio di no. Dove si saranno imboscati Stefano e Paola? Trovo lei.
‹‹Paola, dov'è Stefano?››
‹‹Micol ma dov'eri tu? Stefano sta facendo il bagno con Piero.››
‹‹Ero in giro, cioè scappavo da Piero, sono entrata in una torretta e il bagnino era Andrea!››
‹‹No bagnino?›› oggi Paola ha la ridarella.
‹‹Ha un fisico molto atletico!››
‹‹Sarà, pure tuo fratello ha un bel fisico.››
‹‹Mi piace questo posto…››
‹‹Anche a me›› abbiamo tutte e due il viso sognante.
‹‹Su andiamo a fare anche noi un bel tuffo…››
Non esagero nel dire che dopo l’incontro mi sono sentita subito euforica. Non ci credo che possa andare tutto liscio, eccomi di nuovo al bar: voglio fare amicizia con Luca.
‹‹Ciao Luca, mi dai una coca?››
Scheda Fisica Luca: ha una leggere somiglianza al coreografo Luca Tommasini, leggera leggera…
‹‹Scusa ma il barista dov'é?›› mi si avvicina una ragazza.
‹‹È andato a prendere una coca!›› do uno sguardo di sottecchi alla tipa. Bionda, nasino alla francese e molto minuta.
‹‹Ciao Annie›› torna Luca.
‹‹Ciao, mi fai un cono?››
‹‹Sì, il solito?››
‹‹Sì nocciola, sbrigati che Andrea mi aspetta fuori!›› paga velocemente e va via, ma io che sono una supercuriosa chiedo informazioni.
‹‹Andrea intende il tuo amico, vero?››
‹‹Sì, Di Giacomo sono inseparabili loro due. Una volta Annie, così si chiama, era sempre qui ma quest’anno non si vede, non si stacca da Andrea›› lo sapevo, io mi tiro la sfiga da sola. Saluto incerta ed esco dal bar. Vedo Andrea, è su una vespa nera.
‹‹Andrea! Salvato qualche vita?››
‹‹No, solo falsi allarmi, sai le ragazzine›› gongola.
‹‹Non dirmi che cercano di attirare l'attenzione in quel modo, che vomito.››
‹‹Andrea andiamo?›› ecco la tipa di prima.
‹‹Annie ti presento una mia amica, Nicoletta.››
‹‹Micol, Micol!›› ma dice sempre queste idiozie?
‹‹Ci siamo incontrate già al bar, piacere.››
Scheda Fisica Annie: è la copia spiaccicata di quell’attrice di telefilm: Aimee Teegarde.
Ma perché tutte a me? Ho raccontato subito a Paola quello che ho appena scoperto.
‹‹Devo sapere, devo scoprire.››
‹‹Come?›› la ragazza alza la testa dalla sua lettura.
‹‹Ma parli con me o leggi il libro?››
‹‹Entrambe le cose.››
‹‹Magari me la faccio amica e scopro le tattiche che ha usato con Andrea e…››
‹‹Micol, tu conquisti gli uomini proprio perché non hai tattiche!›› che carina cerca di consolarmi, poi vedo la biondina del bar ed in un impulso sconsiderato, che non so da dove esce, la chiamo con la mano.
‹‹Come farò a farti cambiare idea?››
‹‹Non puoi›› lei si avvicina con il suo fisichino atletico.
‹‹Ciao Annie, cosa fai? Io e la mia amica Paola, prendiamo il sole…››
‹‹Stavo andando a casa a prendere una crema abbronzante, l’ho dimenticata, venite con me?›› BINGO!
Siamo andate a casa di Annie, sono stupita di me stessa. Sono stata geniale.
‹‹Entrate io vado a prendere la crema e riusciamo subito.››
‹‹Micol, mi spieghi dove vuoi arrivare?›› Paola è tra lo sbigottito ed il preoccupato.
‹‹Da nessuna parte, ma guarda ha i singoli di NoFace! Tutti e due: "Life" e "Don't cry" la song che racconta di una ragazza tradita dall'amica e che quando è uscita pensavo fosse dedicata a me.››
‹‹La storia la conosco, se non fosse che l'80% delle ragazze ha subito quello che hai subito tu. Povera cara!››
‹‹Quindi non è dedicata a me?››
‹‹Non lo so! Conosci NoFasce?›› mi chiede Paola.
‹‹Andiamo?›› Barbie riappare davanti ai nostri occhi.
‹‹Ti piace NoFace? Anche a noi!››
‹‹Eh sì, tra poco uscirà un nuovo singolo.››
‹‹Come lo sai? Io non l'ho letto da nessuna parte!›› chiedo curiosa.
‹‹L’ho sentito in radio! Andiamo?›› è sembrata un po’ titubante. Sarà stata una bufala?
‹‹Aspetta posso andare un attimo in bagno?››
‹‹Certo, vai non dovrebbe esserci nessuno.››
Fammi dare un'occhiata. Come dovrebbe essere la casa della ragazza che piace ad Andrea? Bella senza dubbio, ecco, è ricca! Gli piacciono le ricche. Un punto in meno per lui.
‹‹OPS, scusami!›› il bagno era occupato, che figura di m*.
‹‹Andrea, ma sei tu? Non ti avevo riconosciuto in questa nuvola di vapore, scusami! Non pensavo già foste così in confidenza tanto da farti la doccia da lei.››
‹‹Confidenza? Ma se siamo cresciuti insieme!›› porc****** allora non posso competere.
‹‹Siamo cugini!››
‹‹Ah sì?›› OLÈ! ‹‹Non lo sapevo.››
‹‹Guardona!›› ma adesso parliamo solo con questa tensione qui?
‹‹Non l'ho fatto apposta e poi stai in accappatoio, mica nudo!››
‹‹Se vuoi lo tolgo›› fa per aprirsi ed io intravedo gli addominali un po’ bagnati. È bello da morire, l’abbronzatura lo rende disumano.
‹‹No per carità, dovrei andare in bagno›› mi sono accorta che lo stavo fissando.
Che fortuna! È la cugina! Sarà un po’ imbarazzante ritornare dalle altre dopo l’incidente.
‹‹Micol pensava che stessimo insieme›› racconta Andrea, Annie ride a crepapelle.
‹‹Nessuno mi ha detto che eravate cugini. Poi tu sapevi che tuo cugino si stava facendo la doccia e mi mandi pure in bagno?››
‹‹Non lo sapevo! Credevo fosse uscito! Ti ho detto "penso non ci sia nessuno"…››
‹‹Vedo una chitarra, la suoni? Anche Micol è una bravissima chitarrista›› continua la mia amica.
‹‹Sì però ora studio il basso, davvero Micol? Perché non ci suoni qualcosa?›› non sono per niente d’accordo.
‹‹E dai che ti ho sempre detto: tu solo una cosa sai fare!›› gnigna Andrea.
‹‹Io direi di far suonare Paola, noto che c’è anche il piano›› ci sono riuscita, sono scampata al pericolo di suonare, Paola si prepara all’esibizione.
‹‹Io suono ma canti tu!›› propone la mia amica ad Annie. Lei inizia a cantare ed il mio cuore fa una dedica particolare. Questa è per te Andrea, ma in segreto.
(Your Song/Elton John)
”È un po’ buffo questo sentimento che ho dentro,
non sono uno di quelli che riescono a nasconderlo facilmente.
Non ho molto denaro ma, dannazione se l’avessi comprerei una grande casa dove potremmo vivere insieme so che non è molto, ma è il meglio che posso fare.
Il regalo è la mia canzone e questa è per te.
E puoi dire a tutti, che questa è la tua canzone forse è molto semplice ma ormai è fatta,
spero che non ti dispiaccia quello che ho scritto.
Come è meravigliosa la vita da quando sei a questo mondo.
Mi sono seduto sul tetto ed ho tolto il muschio con un calcio, allora alcuni versi be’, mi sono proprio girati nella mente.
Ma il sole è stato davvero gentile mentre scrivevo questa canzone, è per le persone come te che lo tengono acceso, e scusami se l'ho dimenticato, ma è una cosa che mi succede, lo vedi? Ho dimenticato se sono verdi o azzurri, comunque ciò che conta, quello che voglio davvero dire, è che i tuoi sono gli occhi più dolci che ho mai visto…”
La nostra vacanza continua serenamente specialmente da quando ho scoperto che non devo preoccuparmi di Annie poiché è solo la cugina di Andrea.
Tra Paola e Stefano credo proprio che ci sia del tenero, ma loro dicono che stanno approfondendo l’ amicizia.
‹‹Hai scelto architettura? Ma perché proprio a Londra?››
‹‹Non lo so, penso dia una base migliore, tu cosa vorresti fare dopo?››
‹‹Non ci ho ancora pensato, probabilmente medicina come mia madre. Precisamente quando parti?››
‹‹Sono qui fino al venti, poi vado a casa mi organizzo un po' e dopo via, London arrivo!››
‹‹Mmm e quando torni?›› nella voce di Paola traspare un po’ di tristezza.
‹‹Ancora non lo so, non sono ancora partito dunque non ho ancora pensato al ritorno…››
Mi inserisco tra loro e noto che Paola si è incupita, forse stanno parlando di un argomento non troppo piacevole! Meglio che intervenga per salvare la situazione. (Se non ci fossi io, eh! )
‹‹Ciao ragà, avete finito di fare i romantici?›› non hanno il tempo di rispondere che una voce starnazzante attira la mia attenzione.
‹‹Io vado a fare una nuotata, poi comincio ad agitarmi e voi mi indicate così lui mi verrà a salvare!›› spiega una ragazza alle sue amiche.
‹‹Ma lo sentite questo gruppetto di sceme?›› chiedo agli altri due.
‹‹Stanno organizzando uno scherzo›› risponde Stefano.
‹‹A discapito di chi poi?›› domanda Paola.
‹‹Lo sapremo presto›› parto come un missile verso di loro.
‹‹Ragazze cosa state facendo?›› chiedo spudorata ad una di loro.
‹‹Organizziamo una trappola per un pesce grosso!››
‹‹PESCE GROSSO?››
‹‹Quel bono di Andrea il bagnino!›› a parlare è sempre la capo banda.
Noooo! Questa è una congiura! Prima Ilaria, poi falso allarme con Annie e adesso pure queste ragazzine. Non posso rilassarmi un attimo.
‹‹Vado ad avvertire Andrea›› dico alzandomi senza far sentire nulla alle oche.
‹‹Non mi sembra una buona idea, fatti gli affari tuoi!›› consiglia mio fratello.
‹‹È partita come un razzo! Non la convincerai mai. Quando si tratta di Andrea è un ciclone!›› sento blaterare Paola.
‹‹Ma le piace?››
‹‹Sob! Nohòòò, è solo un amico›› giustifica Paola.
‹‹Ma a chi la racconti?›› risponde lui scettico.
Devo avvisarlo. Non può fare la figura del baccalà, perché mi sto affrettando?
Appena mi vede mi chiede se corro per qualcosa di serio.
‹‹Ho ascoltato delle ragazze che volevano farti uno scherzo. Una diceva di voler far finta di annegare…››
‹‹Com'era?›› chiede lui sospettoso.
‹‹Alta più o meno come me! Carnagione abbronzata, capelli castani lunghissimi, una bella ragazza…››
Che sto dicendo? Faccio la pubblicità ad un'altra?
‹‹Ah Jenny, la figlia del direttore del campeggio, carina vero?›› mi sono data la zappa sui piedi.
‹‹Non c'entra questa cosa, ti vuole fare uno scherzo orribile!››
‹‹Vuole solo attirare la mia attenzione!›› spiega lui.
‹‹Ah allora è giustificata, va a finire come la storia "A lupo, a lupo".››
‹‹No, non può accadere! Ogni volta che qualcuno è in difficoltà devo aiutarlo, anche se non è vero, non posso rischiare.››
‹‹Che nobile cuore! Dì la verità, fa piacere anche a te›› lo odio quando fa il galletto.
‹‹A chi non piace essere corteggiato? A proposito dovresti prendere esempio…›› cosa sta dicendo?
‹‹Che vuoi dire? Non ho bisogno di esempi!››
Improvvisamente siamo interrotti da un “André!”. È la figlia del direttore che lo sta chiamando. Jenny lo chiama alla francese, Ilaria all'inglese.
‹‹E tu chi sei?›› mi dice, ma sono tutte uguali le corteggiatrici di Andrea? Ce l'hanno tutte con me!
‹‹IO?? E TU??››tra un po’ la meno.
‹‹Piacere Jennifer! AH, sei quella di prima! Ti sei informata per spifferargli tutto?››
‹‹Lei è Micol, andiamo Jenny, non mi ha detto niente.››
‹‹Meglio così, stasera c'è la festa del campeggio.››
‹‹Festa?›› chiede lui.
‹‹Sì, in tuo onore!›› risponde lei ammiccando.
‹‹Ho la nausea!›› sussurro.
‹‹Ma che vuoi?›› mi aggredisce lei.
‹‹Abbassa i toni, Micol è una mia amica e stava solo scherzando.››
‹‹Ok, comunque ti aspettiamo e porta pure la tua amica se vuoi›› si defila.
‹‹Mi ha lanciato un'occhiataccia fulminea! Perché mi hai difesa?››
‹‹Perché è sempre la stessa storia!››
‹‹Cioè?››
‹‹Quelle a cui piaccio se la prendono con te! Ma tu non c'entri niente con me!››
‹‹Ah, grazie›› resto di stucco, quasi sudo freddo e non so perché, anche lui se ne accorge e cerca di correre ai ripari.
‹‹Nel senso…››
‹‹Ho capito benissimo, ora io vado.››
‹‹Micol aspetta!›› cerca di fermarmi, ma per dirmi poi cosa?
Addirittura NON C'ENTRO NIENTE CON LUI ! Lo so che non mi si fila per niente, ma mi ha appena difesa forse perché gli faccio pena?
Stasera alla festa, sarò una grande assente, ho avvisato Stefano e Paola ma la scusa del mal di pancia non li ha convinti.
‹‹Diceva di non sentirsi bene, strano.››
‹‹Ha cambiato umore da quando è andata a parlare con Andrea.››
‹‹Indagherò!››
‹‹Bella questa canzone balliamo?›› Stefano la invita e mentre i due ballano, lui l'abbraccia. Si guardano intensamente.
‹‹Penso che sia rimasto poco tempo per noi›› si avvicina e la bacia.
‹‹E quando tu partirai io come farò…?›› borbotta Paola indietreggiando. Infine scappa via.
Sono affacciata in pigiama alla finestra, secondo me più brutta di stasera non lo sono mai stata.
Andrea improvvisamente arriva sotto il mio bungalow ed inizia a chiamarmi.
‹‹Perché urli? Cosa vuoi?››
‹‹Devo parlarti! Scendi immediatamente›› sembra un po’ alterato.
‹‹Ok, ma non urlare.››
‹‹Oggi mi hai frainteso!››
‹‹Andrea hai bevuto? Puzzi di birra!››
Mi stringe tra le braccia e cerca di baciarmi. Vorrei farlo, che mi frega? La tentazione è molto forte, mi sento tutta un fremito ma non deve andare così, mi libero. Lo spingo via con violenza.
‹‹Andrea vattene! Non devi pensare una cosa la mattina ed agire diversamente la sera. Non deve andare così tra noi. Non deve essere la birra›› dico ma poi mi mordo le labbra.
Con la faccia stralunata se ne va, sto di mer*a! Nello stesso momento Paola rientra.
‹‹Che faccia!›› le dico.
‹‹La tua non è da meno›› mi risponde.
‹‹Vorrei cancellare questa serata!››
(Skunk Anansie Secretely)
“Ho aspettato il momento giusto, sono stata così accuratamente gentile,ora devo pensare così egoisticamente, perché tu sei il volto dentro di me.
Ho aspettato il giorno giusto vedi, evidentemente mi ricompensa!
Sono stata un'amica dalle opinioni oggettive poi segretamente ti ho desiderato.
Così adesso ti senti arrugginito, sei annoiato e confuso.
Vuoi farti qualcun altro ecco perché dovresti stare da solo, invece che qui con me segretamente!
Provo con difficoltà ad avere pensieri puri, è dannatamente difficile quando sono nuda, tu parli così sensualmente, di ragazzi e ragazze e dei tuoi sogni "erotici"!
Cosi adesso ti senti forte, sei e caldo e confuso.
Così adesso sei stato manovrato, scoperto, ti senti usato.
Dovevi farti qualcun altro,
Avresti dovuto stare sa solo invece che qui con me segretamente!”
Dalla sera della festa io e Andrea non parliamo, in realtà sono io che cerco di evitarlo, e lui non ha il coraggio di chiedermi un chiarimento.
Sono al bar, fingo di bere una coca e invece ho le orecchie puntate su Andrea e Jenny che chiacchierano.
‹‹Alla festa sembravi un altro, eri più disponibile, ora ti sei chiuso di nuovo?›› chiede la ragazza. Disponibile. Forse come lo voleva essere con me. Io non sono come loro, come ha fatto a non capirlo?
‹‹Sono sempre lo stesso›› cerca lui di giustificarsi lui.
‹‹Forse ma quando abbiamo ballato stretti, mi sono emozionata, non mi facevi respirare.››
Decido che è meglio andarmene per non commettere una strage. Esco dal locale e sott’occhio noto Andrea che mi segue con lo sguardo un po’ abbattuto. Presa da lui mi scontro con Piero che mi sembra anche lui strano.
‹‹Ho appena saputo che devo tornare a casa! Problemi in famiglia.››
‹‹Mi dispiace›› rispondo.
‹‹Allora pensavo, stasera, in pratica…di uscire insieme… se ti va!››
‹‹Soli?›› che domanda sciocca.
‹‹Sì, siccome è l'ultima sera›› ha una faccia molto speranzosa.
Accetto poiché ho anche notato che è parecchio giù di morale.
*
Ho deciso di uscire con Piero e non afferro cosa ha da rimproverarmi Paola.
‹‹Non puoi uscire con Piero!››
‹‹A no? Perché?›› mi sembra di parlare con mia madre.
‹‹Perché non te ne importa niente di lui›› in effetti è un’ottima ragione.
‹‹Ma è stato gentile e poi ha problemi in famiglia.››
‹‹Ma non ti piace nemmeno›› altro buon motivo.
‹‹Che significa? Non ci voglio far nulla›› non ci penso nemmeno.
‹‹Non intendevo dire questo ma non è che lo fai per ripicca?››
‹‹Ripicca?›› la sa lunga Paola.
‹‹Il nome Andrea ti ricorda qualcosa?››
‹‹Ma se non lo saprà nemmeno! Sei connessa?!››
‹‹Posso sbagliare, ma non giocare con i sentimenti di Piero›› va bene, ora davvero mi sento uno schifo.
*
La sera, io e Piero, entrambi vestiti carini arriviamo al bar del campeggio per bere qualcosa.
‹‹Sei molto bella stasera›› mi dice.
‹‹Grazie anche tu non sei male›› rispondo, ed è vero. Non merita di essere trattato freddamente. Questa sera, no.
‹‹Ragazzi cosa prendete?›› chiede Luca al bar, ordiniamo una birra. Nonostante non sia una gran bevitrice, stasera ho deciso di esserlo.
Vedo entrare Andrea con Jenny appiccicata, ci guardiamo fissi per qualche secondo mentre il Jukebox suona questa canzone.
(Sugarbabes-Too Lost In You)
Guardi nei miei occhi, vado fuori di testa.
Non vedo niente, perché questo amore mi ha reso cieco.
Non riesco ad aiutarmi, non riesco a spezzare l'incantesimo.
Non riesco nemmeno a provare, sono dentro sulla mia testa.
Sei andato sotto la mia pelle, non ho alcuna forza.
Nello stato in cui sono, le mie ginocchia sono deboli.
La mia bocca non riesce a parlare,
Sono caduta troppo lontano questa volta.
Sono troppo persa in te, catturate da te.
Persa in tutto riguardo a te, così profondamente che non riesco a dormire, non riesco a pensare.
Penso solo alle cose che fai, sono troppo persa in te.
Piero mi richiama sulla terra e usciamo dal locale, seguiti dallo sguardo di Andrea. Andiamo a fare una passeggiata in spiaggia. Ho deciso di divertirmi.
‹‹Micol, però basta bere è la quarta birra che mandi giù.››
‹‹Che cavolo vuoi? Ora mi fai anche da paparino!›› mi avvicino maliziosamente e lo bacio.
‹‹Wow›› la sua risposta.
‹‹Sì, ma ora me ne vai a prendere un'altra?›› sono troppo triste per smettere di bere.
‹‹E tu mi dai un altro di bacio?››
‹‹Forse ma dopo!›› Piero si allontana e io mi alzo, guardando malinconicamente il mare.
‹‹Andrea›› sussurro.
Mi hai bisbigliato qualcosa, io tremo dentro, tu mi disfi e mi sposti in un modo indefinito.
Tu sei tutto quello che vedo, tu sei tutto quello che mi serve. Aiutami, sto scivolando via.
Come la sabbia con l'onda, scorrendo nelle tue braccia, cadendo nei tuoi occhi.
Se ti avvicini troppo, potrei sparire, perdere la testa.
Sto impazzendo d'amore per te, sto andando giù come un sasso nel mare, nessuno mi può salvare.
Nel frattempo al bar.
‹‹Ciao Luca!››
‹‹Annie quanto tempo! Perché non vieni più a farmi compagnia?››
‹‹Non te la meriti!››
‹‹Cosa? Perché? Lo sai che ti voglio bene come se fossi mia sorella minore, ormai ci conosciamo da anni.››
‹‹Appunto!››
‹‹Cosa intendi?›› Piero li interrompe.
‹‹Luca, me ne dai altre due?›› indica la birra vuota in mano.
‹‹Piero, non pensi di star esagerando?››
‹‹È lei che me lo ha chiesto!››
‹‹Però stai attento!››
*
Piero torna in spiaggia e trova solo le scarpe di Micol, preoccupato corre al bar per chiedere aiuto ed Andrea si precipita in spiaggia inquieto.
‹‹Sei una testa di ca**o!›› dice il ragazzo agitato.
‹‹Non è colpa mia! Non pensavo andasse a farsi un bagno.››
‹‹Non la dovevi far bere, imbecille!››
‹‹Lei ha detto che si stava divertendo.››
‹‹Ah e tu così fai divertire le donne?›› Andrea si ferma per un instante e lo fissa negli occhi, Piero abbassa lo sguardo pentito.
‹‹Su Andrea non prendertela con lui, è preoccupato quanto noi›› interviene Annie per calmarlo.
Andrea si avvicina a qualcosa sulla spiaggia di corsa, è il primo a vederla. È Micol stesa e addormentata.
‹‹Sta dormendo!›› sorride rilassandosi.
‹‹Meno male›› Piero tira un sospiro di sollievo.
Prende in braccio la ragazza e la porta al bungalow.
*
La mattina dopo mi sveglio e raggiungo i ragazzi in cucina non ricordando niente.
‹‹Buongiorno›› mi saluta Paola.
‹‹Lo sapete non ho memoria, cos’è successo ieri sera?››
‹‹Ci credo, ti sei addormentata!›› mi risponde Piero.
‹‹Ah meno male, pensavo che fossimo finiti a letto›› sospiro, quel pensiero mi stava perseguitando.
‹‹Guarda non lo dico a casa altrimenti una bella punizione non te la leva nessuno! Eri ubriaca fradicia›› aggiunge Stefano.
‹‹Piero pensava ti fossi buttata in mare!›› dice la mia amica.
‹‹Non ti ho trovata più! Invece dormivi più in là…››
‹‹Ti ha riportata Andrea a casa!›› svela Stefano.
‹‹In braccio!›› Paola ammicca di brutto.
‹‹Che figura di mer*a!›› voglio sprofondare.
‹‹In ogni caso noi andiamo in spiaggia, ti aspettiamo là…›› mi saluta Paola.
‹‹Ok a dopo, Piero ti posso dire una cosa? Mentre gli altri si avviano…›› sembra stupito però si ferma sorridendo.
‹‹Scusami per ieri ma…››
‹‹Penso abbia forzato io un po' la mano, in fondo lo so che non mi fili per niente però dopo il bacio…››
‹‹Bacio? Davvero?››
‹‹Allora non ho proprio speranze! Per me è stato bellissimo e tu non te ne ricordi nemmeno.››
‹‹Piero io ti voglio bene, ma come amico, niente più.››
‹‹Lo so, l'ho sempre saputo. Mi può bastare.››
‹‹Mi dispiace che tu debba tornare a casa!›› ha appena detto una cosa molto carina.
‹‹Speriamo di poter tornare!›› dice intimidito, poi raggiunge gli altri di corsa.
Mi metto sulla terrazza a mangiare fragole ed a guardare nel vuoto, nella mia testa rimbombavano le parole di quella canzone:
Baby, I'm too lost in you, caught in you. Lost in everything about you, so deep, I can't sleep, I can't think I just think about the things that you do, I'm too lost in you.
‹‹Micol!›› non ci credo mentre pensavo a lui, lui è venuto da me. Lo invito a salire. Andrea.
‹‹Ciao, sono venuto a vedere come stai!››
‹‹Bene, un po' di mal di testa.››
‹‹Naturalmente.››
‹‹Sei stato il primo a soccorrermi!››
‹‹Dovere!››
‹‹In ogni modo, grazie!››
‹‹Di che, dormivi come un sasso! Non stavi mica annegando.››
‹‹Grazie per l'intenzione, imbecille!››
‹‹A proposito, sei pesantina, sai?››
‹‹Sei proprio un galantuomo!››
‹‹Mettiti un po' a dieta!››
‹‹Uffa!››
Ci scambiamo un sorriso ( lui è tenerissimo - da infarto-) che riporta la normalità tra noi, in fondo ora so che un po’ ci tiene a me.
Annie, Paola e Luca chiacchierano al bar allegramente.
‹‹Gli altri anni, c'era più animazione, quest’anno è un po' scarsa. Ho richiesto il soccorso a un mio compagno di classe›› spiega Luca convinto.
Le ragazze curiose si chiedono se possa essere quello giusto per il campeggio.
‹‹È un vulcano! In classe anche fa certi spettacolini, da morir dal ridere l'ho consigliato io al direttore.››
‹‹Come si chiama?››
‹‹Federico De Rosa.››
‹‹Mai sentito nominare›› risponde Paola mentre Andrea ed io arriviamo e i loro sguardi si posano tutti su di noi. "Gli inseparabili" hanno iniziato a chiamarci.
‹‹Ma allora, voi che dite c'è del tenero?›› bisbiglia Luca. Parlano di noi, lo so, ma ormai li abbiamo raggiunti.
‹‹Di cosa parlate?›› chiedo subito, si guardano tra di loro.
‹‹Del nuovo animatore!›› risponde Paola.
‹‹Sì è amico di Luca, Federico, lo conosci Andrea?›› domanda Annie.
‹‹Sì, ma non ci va tanto d'accordo!››
‹‹Ti pareva, ma con chi vai d'accordo tu?›› reclamo divertita.
‹‹Abbiamo due caratteri diversi, ma ci sopportiamo›› dice Andrea placido.
Noi tre ragazze sgraniamo gli occhi stupite mentre Luca si sbraccia avvisandoci che è arrivato.
‹‹Luca!È uno sballo qui!Quante ragazze, ciao belle›› s’introduce facendoci l’occhiolino. Poi ci bacia e ci abbraccia tutte e tre.
Scheda Fisica Federico: assomiglia all’attore Jackson Rathbone.
‹‹Andrea, che ci fai qui? ›› che brutta domanda.
‹‹Cosa ci fai tu qui?›› sembra che il fumo gli sta per uscire dal naso.
‹‹Non iniziate, arriviamo subito al sodo, che hai pensato di organizzare per stasera?›› domanda Luca.
‹‹Non lo so, io avrei pensato al Karaoke›› noi ragazze sembriamo d’accordo, Andrea mi provoca proponendomi.
‹‹Fai cantare Micol!››
‹‹Piantala!›› Federico si gira di scatto verso di me.
‹‹Micol sei tu? Incantato, tu qualcosa la devi cantare per forza.››
‹‹Non penso sia il caso.›› Andrea ti ammazzo!
‹‹Non hai scuse, anzi cantiamo una canzone insieme.››
‹‹Andrea ma non la chiudi mai quella boccaccia?››
‹‹E mi darai anche una mano per organizzare tutto?››
‹‹Ci sono gli altri animatori per questo, lei è in vacanza›› finalmente interviene Andrea.
‹‹Certo, ma non penso siano così carine.››
Ringrazio imbarazzata ed lui inizia a scocciarmi dicendo che anche se rifiuto mi verrà a cercare. Luca lo convince a lasciarci per andarsi a sistemare.
Annie dice di aver apprezzato il suo fascino, Paola inizia a sfottermi.
‹‹È abbastanza carino ma poi ha adocchiato già una ragazza.››
‹‹Fa sempre così, se incontrasse mia nonna, non le staccherebbe gli occhi di dosso›› spiega Andrea.
‹‹Perché non posso piacergli davvero?›› non m’importa se gli piaccio o no, ma non ho capito per lui non posso piacere veramente ad un ragazzo?
‹‹Non ho detto questo! Luca confermi che è un po' cascamorto?››
‹‹Hai paura che le ragazzine cambino idolo?›› esclamo con un po’ di cattiveria.
‹‹Che idiozia!››
‹‹Sei troppo sicuro del tuo fascino!›› continuo la tortura. ‹‹Meglio andare›› lo saluto fredda.
‹‹Mi raccomando, non farti cercare troppo, Federico potrebbe impazzire!››
‹‹No guarda, andrò io a cercare lui.›› Lui mi volta le spalle inca**zato mentre gli altri sembrano preoccupati della situazione.
‹‹Qui si mette male›› aggiunge Luca.
*
Entrambi ce ne andiamo lasciando gli altri sconcertati. Perché deve sempre giudicare gli altri? Mettere in cattiva luce un nuovo ragazzo?
A proposito di Federico (il nuovo ragazzo) si è presentato al nostro bungalow alle 16.00 (stavo tranquillamente dormendo!) e mi ha costretta a scendere ad aiutarlo con l’allestitura del palcoscenico.
‹‹Dimmi Micol, stai con qualcuno?›› chiede subito, io purtroppo devo negare, l’unica persone con cui vorrei stare è Andrea ma le cose tra noi vanno sempre peggio, lui fa un sospiro di sollievo senza nascondersi, ricambio la domanda.
‹‹No per carità! Sono uno spirito libero›› non è proprio una cosa da dire ad una ragazza.
‹‹Come mai non vai d'accordo con Andrea?››
‹‹Andrea! Non ci siamo mai presi! A lui non piacciono i miei metodi›› ne parla con leggerezza, se fosse stato Andrea, avrebbe cominciato ad innervosirsi.
‹‹Ed a te i suoi, ho capito!››
‹‹È totalmente un altro genere di persona›› chi può dargli torto?
Jennifer, la fan numero uno di Andrè, passa di fianco a noi con la sua schiera di amiche e s’intromette nella conversazione.
‹‹Sei il nuovo animatore?›› lui conferma e si presenta, lei risponde dicendo di essere la figlia del direttore.
‹‹Non dimenticare di dirlo questo particolare›› aggiungo urtata.
‹‹Guarda sei come l'edera, appena vedi un bel ragazzo ti si appiccichi addosso!›› IO? Senti chi parla?
‹‹Finalmente, levi le zampe da Andrea.››
‹‹Non c'è niente tra me ed Andrea mia cara figlia del direttore, ed io mi appiccico a chi voglio!›› dico abbracciando Federico.
‹‹Ah lo so, ma ti piacerebbe arrivare al bel bagnino.››
‹‹Parli di aria fritta, quindi o te ne vai tu o io›› lei e le sue amiche ridendo si defilano, cercheranno Andrea che finalmente è libero.
‹‹La sfortuna d’essere carina! Le altre ti prendono sempre di mira.››
‹‹No più che altro è la sfortuna di essere amica di Andrea a renderti antipatica al gentil sesso.››
‹‹Lei è convinta su quello che diceva, sicura che siete solo amici?››
Io tanto sicura non sono ma non so neanche se sono corrisposta o meno. Quello che mi da più i nervi è che ora quella Jennifer starà sbavando sotto la sua torretta.
*
Infatti è andata di filato da lui.
‹‹Finalmente te ne sei liberato›› spiega lei ottimista, lui sembra non capire. ‹‹Miki, Viki…››
‹‹Parli di Micol? Che cosa intendi dire?›› Andrea inizia a darle corda.
‹‹È cotta, l'ho vista flirtare con Federico.››
‹‹Buon per lei›› sembra approvare, almeno ironicamente.
‹‹Buon per te! Finalmente te la sei levata dai piedi. C’è da divertirsi al Karaoke organizzato dai piccioncini. Mi raccomando, devi esserci!›› termina la ragazza.
*
La serata è iniziata, devo dire che Federico ci sa fare. Ha organizzato tutto a puntino ed i campeggiatori si stanno davvero divertendo.
‹‹Federico è proprio mitico!›› anche Paola apprezza.
‹‹Che vi avevo detto?›› risponde compiaciuto Luca. Dal palco però arriva una bruttissima notizia per me.
‹‹Adesso cantiamo una canzone io e la bellissima Micol, scelta da me, cantata nella realtà da Robbie Williams e Nicole Kidman.
Somethin' Stupid/ Qualcosa di stupido.
Lo so ti ho tenuta al telefono fino a che non ti ho convinta a passare una serata con me.
Se propongo di andare a ballare so che c’è una possibilità che tu non accetti di uscire con me
Allora andiamo a finire in un posto tranquillo a bere un drink o due.
E qui inizio e rovino tutto dicendo qualcosa di stupido tipo “ti amo” .
Lo posso vedere nei tuoi occhi che disprezzi le stesse vecchie bugie sentite la notte prima.
Ho pensato che è solo un tuo parere, per me è la verità e mai non mi sono sentito cosi vero prima d’ora.
Ho cercato ogni giorno un modo intelligente per dire, spiegare in modo vero.
Ma dopo pensavo che avrei atteso fino alla sera tardi quando sarei stato solo con te
L’ora è giusta, ho il tuo profumo in testa, le stelle diventano rosse e oh la notte è cosi blu.
E qui inizio e rovino tutto dicendo qualcosa di stupido tipo “ti amo”
“ti amo”
“ti amo”
“ti amo”
Tutti ci applaudono entusiasti, io ho dimenticato il pubblico ed ho un sorriso da ebete stampato in faccia, Federico mi fa troppo ridere faceva tutte le mossettine da scena.
Andrea ha assistito da lontano, vedo avvicinarsi a lui Jennifer che gli dice qualcosa.
‹‹Che bella coppia, vero Andrea?››
Le ha lanciato un 'occhiataccia e ora sta raggiungendo me e Federico che siamo scesi dal palco.
Si complimenta con noi tenendo la testa bassa. Federico lo ringrazia tenendomi ancora abbracciata. Nel momento in cui sto per fare lo stesso (ringraziarlo) mi lancia uno sguardo fulmineo e va via augurandoci buona serata. Sto per seguirlo ma Federico mi trattiene dicendomi che la serata Karaoke è appena iniziata. Io continuo a seguirlo con lo sguardo.
Sono in
spiaggia a Paola e Annie. Stiamo prendendo il sole.
‹‹E così
domani sarà l'ultimo giorno che state qui!›› domanda Annie sconsolata.
‹‹Sì, perché
Stefano deve organizzarsi per partire per London›› rispondo ancora più
sconsolata.
‹‹Peccato!
Ma cosa state facendo in queste sere? Non vi ci vede più in giro per il
campeggio.››
‹‹Infatti, stiamo
andando in centro›› risponde pronta Paola.
‹‹In centro?
Ma vi fate un bel percorso a piedi? Perché poi? Federico sta organizzando molte
cose la sera! Ci si diverte un casino.››
‹‹L'hai
detto! Federico, le sue attenzioni sono così insistente da farmi strippare, non
fa altro che mettermi in imbarazzo davanti a tutti. Preferisco stare solo con
la mia amichetta a comprare souvenir.››
‹‹Sì però
stasera, la passiamo insieme?È il vostro ultimo giorno›› propone lei
speranzosa.
‹‹Per me va
bene, cosa hai intenzione di fare?›› chiedo.
‹‹Un pigiama
party›› suggerisce Annie. Tutte siamo d’accordo. Saremo sole, meglio sole che
male accompagnate.
‹‹A
proposito, mi presteresti Federico?›› mi chiede improvvisamente la cugina di
Andrea.
‹‹Prestartelo?
Te lo regalo! Ma posso sapere perché?›› lei posticipa il racconto a questa
sera, io muoio dalla voglia di chiederle di Andrea, lei forse se ne rende conto
ed improvvisamente mi ride in faccia. Le chiedo quasi offesa il motivo.
‹‹Penso a
quando Andrea ieri mi ha chiesto di te!›› risponde.
‹‹Davvero?››
che emozione! Anche lui mi pensa.
‹‹Già con
fare serio mi ha chiesto 'che dice Nicoletta? La sua love story?’››
‹‹Love storyyyyyyyyyyyyy?››
che guaio.
‹‹Non sono
riuscita a smentire, Nicoletta, mi ha fatto troppo ridere›› continuando a
sganasciarsi di me.
‹‹Ora ti ci
metti pure tu?›› Andrea pensa che abbia una love story con Federico! È terribile.
Il
pomeriggio siamo andate al supermercato a comprare qualcosa per il pigiama
party, abbiamo riempito il carrello di patatine, merendine biscotti e gelato.
Un’intera caserma non riuscirebbe a finire tutto in una sola sera, NOI,
scommetto di sì. Ora siamo nel nostro bungalow.
‹‹È stata
un’ottima idea!E brava Annie›› ringrazia Paola.
‹‹Sì ma io
non ti ho ancora perdonata per l'affare di Nicoletta. Ti perdono se ti spiego
perché ti serve Federico.
‹‹Non fa
altro che struggersi per capirlo›› mi sgama la mia amica.
‹‹Non
pensavo avesse suscitato tanto interesse! Vorrei fare ingelosire una certa
persona, con Federico ecco insomma, sì, è un bel ragazzo. Quindi farei anche
una bella figura.››
‹‹Che
tattica fenomenale, ma di chi stai parlando?›› chiedo ma lei sembra un po’
titubante.
‹‹Che fai ci
riveli il peccato e non il confessore?››
‹‹Scema, si
dice peccatore›› mi corregge Paola.
‹‹A chi importa?
Sono troppo curiosa!›› un nome un colpo: Luca.
‹‹Ma siete
come fratello e sorella!›› dico.
‹‹NO, non è
corretto, per LUI siamo fratello e sorella, ma ora basta. Sono parecchi anni che
viene qua, prima per le vacanze poi per lavorare, a me è sempre piaciuto. In
pratica la prima volta che l'ho visto ho sentito le farfalle nella pancia.››
‹‹Non era
per qualcosa che avevi mangiato?›› cerco di alleggerire il discorso.
‹‹La smetti?››
‹‹Ok scusa.››
‹‹Lui per
una scusa e per un'altra, niente!Non sono se abbia capito ma pensate come sia
stato difficile per me vederlo con le altre! Questo è il primo anno che non sta
con nessuna! Però ne ha avute tante...››
‹‹Per lui
sono solo una ragazzina›› sembra rassegnata ormai.
‹‹Avrà sì o
no due anni più di te›› cerco di minimizzare.
‹‹Un anno e
otto mesi!Lui ne ha quasi diciotto io sedici. Sono d’accordo con te Micol, e
non sai quanto. Voglio provare con l'arma della gelosia.››
‹‹Brava così
Federico lo distrai un po' da me!››
‹‹Presuntuosa!
Che peccato non poter assistere!›› si scopre Paola.
‹‹Già uffa!
Mannaggia a Stefano che deve partire.››
‹‹Sarà dura!››
la mia amica lo dice con un filo di voce, ma io ed Annie capiamo bene.
‹‹Be’
insomma per me sarà dura›› ripete.
‹‹Anche per
me, in città si morirà dal caldo›› dico.
‹‹Io non
penso che intendesse questo›› intuisce Annie. ‹‹Ti piace, vero?››
‹‹Penso sia
evidente›› risponde solo.
‹‹Ti
mancherà molto›› continua la cugina di Andrea per spronarla.
‹‹Già mi
manca. Anche se lo conosco da venti giorni, mi ha presa subito, poi quando mi
ha baciata…››
‹‹BACIATA?
Maniaco di un fratello!››
‹‹No dai
Micol, non dire così›› concorda Annie.
‹‹Mi ha
fatto piacere ma mi aspettavo di più, a me piace da morire ma sapevo che
sarebbe durata solo il tempo di un’estate e be’ ci ho rinunciato. Sono fatta
così.››
‹‹Tu questo
discorso glielo hai fatto?›› domanda ancora l’altra.
‹‹No, l’ho
evitato da allora, la sera del bacio intendo.
‹‹È una
situazione difficile! Trasferisciti pure tu!›› cerco di consigliarla.
‹‹Ma hai
perso qualche rotella?›› Annie non è d’accordo.
‹‹Io per
amore lo farei!›› per Andrea andrei ovunque.
‹‹Davvero?
Per chi?›› sua cugina sembra interessata.
‹‹Non
stavamo parlando di Paola e Stefano?›› rispondo.
La nostra
conversazione è interrotta dall’arrivo di Stefano, si parla del diavolo e
spuntano le corna.
‹‹Ragazze
non venite Federico sta organizzando un torneo a "ruba bandiera".››
‹‹Che bello
andiamo!›› conveniamo io e Annie.
Ci alziamo
di scatto, noi due, usciamo dal bungalow lasciando Stefano e Paola da soli.
‹‹Meno male
che tu ed io ci capiamo al volo!››
‹‹Be’ in
ogni caso parlavamo di te!››
‹‹Muoviamoci
stanno iniziando!›› cerco di cambiare discorso.
Mi vuole forse
mettere in difficoltà? Chissà come sta andando tra mio fratello e la mia
migliore amica.
‹‹Meglio che
ci muoviamo anche noi›› esclama Paola.
‹‹Dove vai?
Devo parlarti. Mi eviti!Si era creato un bel rapporto tra noi! Forse ho
sbagliato a baciarti?››
‹‹Non è per
il bacio. In pratica io non ce la faccio a starti vicino e a sapere che non ci
può essere un altro tipo di rapporto.››
‹‹Io pensavo
che tu non lo volessi perché sto per partire›› risponde lui serio.
‹‹Infatti!
Lo stai facendo. Non te ne stai andando forse?››
‹‹Allora?
Cos'è questo?››
‹‹Un ADDIO!››
lei si sente di star crollando e si chiude nel bagno aspettando che lui sia
andato via per uscire, dopo di che si butta sul letto a piangere.
Il giorno
dopo io e Annie accompagniamo Stefano alla stazione, Paola non è voluta
assolutamente venire.
‹‹Grazie
Annie, per averci invitate da te fino alla fine del mese!›› ebbene alla fine
per noi girls c’è stato un cambio di programma.
‹‹Micol, mi
raccomando non sei a casa tua›› si raccomanda Stefano.
‹‹Ok, non ti
preoccupare non incendierò le tende.››
‹‹Meno male!››
scherza Annie.
Il treno sta
per partire. Avviso Stefano.
‹‹Ci vedremo
direttamente al mio primo rientro da Londra.››
‹‹Lo sai che
mi mancherai, vero fratellone?›› mi abbraccia, nel suo viso c’è un non so che
di rimpianto, quasi come se non si volesse staccare da me, mi emoziono molto.
‹‹Senti, non
so cos'è successo ieri, non so perché stamattina non sia venuta, ma sono certa
che ci tiene molto a te!›› Stefano si stacca da me con la testa bassa e si
accinge a salire sul treno.
Si rigira
verso di noi sgrana gli occhi guardando alle nostre spalle, ci rigirano per
vedere cosa è: Paola finalmente! Li lasciamo soli.
‹‹Volevi
andartene senza salutarmi?›› dice lei per spezzare l’imbarazzo.
‹‹Mi
mancherai Paola, non sai quanto.››
‹‹Anche tu Stefano,
ti voglio bene›› lui la bacia e la abbraccia forte.
‹‹Ti giuro
che tornerò prima di quanto credo, tu chiamami però.››
‹‹Devi
andare!›› gli dice lei in lacrime baciandolo di nuovo.
‹‹Ti voglio
bene anch’io!›› si abbracciano di nuovo, poi lui sale sul treno e continuano a
guardarsi dal finestrino.
Nei miei sogni voglio sempre rivedere la tua
anima nel cielo,
Nel mio cuore ci sarà sempre un posto per te
in tutta la mia vita
Voglio tenere una parte di te in me e
ovunque sarò ci sarai anche tu
(Faith Hill-Lì Ci Sarai Anche Tu)
Il treno è
partito, Stefano ha iniziato una nuova avventura.
‹‹È stata una
scena molto impressionante›› dico per ridimensionare la situazione.
‹‹Micol non è
il caso di prendermi in giro›› afferma Paola in tono di minaccia.
‹‹Perché
altrimenti cosa fai? Sembrava davvero un film!›› continuo a scherzare.
‹‹Che
faccio? Ora vedi, a che punto eravamo arrivate ieri? Ah ecco, ricordo, chi ti
piace Micol? Perché non lo confidi a noi?››
‹‹CHE
COGNATA MESCHINA!›› dico rossa in viso, Paola ride perfida mentre Annie si
chiede ancora:
Casa di
Annie. Paola ed io stiamo facendo colazione.
‹‹Ti stai
comportando come un’imbecille!›› rimprovera la mia amica.
‹‹Ti rendi
conto che non mi sento tanto a mio agio sapendo che Andrea dorme nella stanza
accanto?›› mi lamento.
‹‹E cosa
vorresti fare? Andare da lui?›› commenta ridendo.
‹‹Ma sei
scema?›› improvvisamente spunta Andrea.
‹‹Dormito
bene?›› ci chiede radioso. Annuiamo imbarazzate anche Paola, sembra arrossire.
‹‹Avevo
pensato di venirvi a trovare una di queste notti…›› soffoca una risata.
‹‹Che dici
Micol?›› chiede la mia amica stro*za.
‹‹SCORDATELO
DEPRAVATO!›› rispondo nervosa, lui sogghignando ci augura una buona giornata ma
mentre sta per uscire, gli chiedo perché non fa colazione, vorrei tanto che
rimanesse.
‹‹La faccio
al bar›› risponde e ci saluta di nuovo.
‹‹Qual è il
grado di parentela?›› chiede Paola una volta rimaste sole.
‹‹Tra me e
Andrea?›› s’inserisce Annie entrando in stanza assonnata.
‹‹Buongiorno!
I tuoi già sono usciti›› la saluto, dopo un giro di parole si rende conto che
sono le dodici.
‹‹Muoviamoci,
andiamo in spiaggia!››
‹‹Aspetta ci
stavi spiegando la parentela›› che m’interessa più della spiaggia.
‹‹Le nostre madri sono sorelle...››
‹‹Cioè la
madre fa di cognome Vitali?››
‹‹Evidentemente no, visto che Vitali è il cognome di Annie e quindi del padre...›› s’intromette Paola.
‹‹Andiamo
allora?›› ad Annie non frega proprio nient’altro allora le consiglio di andarsi
a cambiare poiché in pigiama non riuscirebbe a prendere una buona abbronzatura.
‹‹È vero? Dove
ho la testa?›› risponde sorridendo.
*
La
convivenza con Andrea mi entusiasma così tanto che a volte mi viene la
tentazione di mettere Annie,i genitori e Paola fuori la porta per rimanere sola
con lui.
Arriviamo in
spiaggia quando il sole è già alto e cocente.
‹‹Allora
Annie hai pensato al piano per la CONQUISTA?›› chiedo.
‹‹Come sei
armata? Non è mica una guerra? Comunque no›› sembra demotivata.
‹‹Affinché non
gli darai il due di picche›› suggerisce Paola ma io mi sentirei troppo in
colpa, infatti chiedo loro come fare.
‹‹Devi dire
che ti piace un altro!›› continua lei.
‹‹Non
lo fermerebbe! Solo se ti piacesse mio cugino ANDREA ti lascerebbe perdere!›› la
sabbia sta diventando un baratro ma ormai è fatta, anche Paola approva, mi
viene da piangere. Dovrei dire a Federico che mi piace Andrea?
‹‹E se poi
lo venisse a sapere? Che figura di m* ci faccio?›› Annie mi rassicura che lo
avviserà lei. Con la morte nel cuore devo sopportare il riepilogo di Paola.
‹‹1. Micol
dice a Federico che le piace Andrea e per questo di lasciarla perdere.››
‹‹Questa
parte non si può tagliare?›› ci provo.
‹‹NO!›› rispondono in coro.
‹‹Poi Annie
inizi a corteggiarlo e lui si attaccherà di sicuro›› è sempre Paola a parlare.
‹‹Tu vai da
Luca e gli metti una pulce nell'orecchio›› Annie si riferisce a Paola.
‹‹Fantastico!››
‹‹La prima
parte non si può...?›› tento ancora.
‹‹NO!›› mi
ripetono.
‹‹Allora
Annie non dimenticare di dire ad Andrea ›› almeno cerco di salvare il salvabile
ma lei mi rassicura.
*
Mi hanno
convinta a fare questa farsa, è vero che il piano di conquista è un idea mia,
ma rivelare a Federico i miei presunti/veri sentimenti, questo non tanto mi
convince. Lo sto cercando, il gioco è
iniziato? Giochiamo.
‹‹Tesoro, ti
va di prendere qualcosa?›› dice non appena mi vede.
‹‹Senti Federico,
devo essere sincera›› sembra teso.
‹‹Io sono interessata
ad un altro ragazzo!›› ha sgranato gli occhi allora mi sento di continuare.
‹‹Chi?›› lo
chiede con tono di pretesa. Io mi ero preparata tutto il discorso e questo va
subito a sodo! Vabbé glielo rifilo lo stesso!
‹‹È una
persona che mi prende totalmente, è tutto inutile VOGLIO LUI È BASTA!›› oddio
per la prima volta sto parlando dei miei sentimenti per Andrea sinceramente,
anche se è per un altro scopo!
‹‹Sei
diventata tutta rossa solo a parlarne! Devi tenerci davvero!››
‹‹Tantissimo,
tu giorni fa mi hai chiesto se m'interessava ma io l'ho negato categoricamente
ed invece…››
‹‹Lo sapevo,
Andrea!›› proclama con tono di sconfitta. Annuisco ma non posso credere che lo
sto facendo.
‹‹Spero che
tu non me ne voglia.››
‹‹Assolutamente
no! L'importante è che rimaniamo amici›› mi risponde con gentilezza. Io
confermo ovviamente, mi abbraccia e resto un po’ stranita da
quest’atteggiamento affettuoso! Nella mia mente tiro un sospiro di sollievo: “È
fatta!”
*
Inizia la
fase due: è il momento di Annie.
Avvicina
Federico con fare guardingo, dopo avergli fatto un po’ di fusa lui inizia a
sfogarsi.
‹‹Ho saputo
la verità, la ragazza che mi piace è interessata ad un altro ragazzo, io penso
che non merita assolutamente, NON LA MERITA! CAVOLO!››
‹‹Non si può
sempre vincere!›› Annie lo scruta con sguardo malizioso. ‹‹Poi tu di ragazze ne
puoi trovare quante ne vuoi!››
‹‹Ma lo sai
che sei davvero carina?›› ha abboccato subito, non ci posso credere ed in poco
tempo Annie riesca ad avere un appuntamento con lui al bar.
*
Fase tre:
Paola che è
stata avvertita da Annie che la fase due è stata ultimata, va al bar e chiede a
Luca di noi.
‹‹Sapevo che
Micol probabilmente non ci sarebbe stata ma… Ah ecco Annie!›› dice indicando la
ragazza tutta presa a flirtare con Federico.
‹‹Che ci fa
con Federico?›› è la prima cosa che afferma inquieto.
‹‹Un ragazzo
e una ragazza che escono insieme cosa hanno intenzione di fare? O per lo meno
si piacciono per farlo, no?›› Luca dichiara che la cosa è abbastanza
improbabile e Paola incalza.
‹‹A me fa
piacere, è meglio per lei che la smetta di andare dietro ad una persona così
cieca da non accorgersi di quando lei sia interessata a lui!››
‹‹Se parli
di me, l’ho sempre saputo ma sono stato solo una cottarella adolescenziale!››
‹‹Cottarella?
Ma se stravede/stravedeva per te prima che arrivasse Federico, e se a te non
interessa è meglio che sta con uno che la ricambia, no?›› acconsente
pensieroso.
*
Siamo fuori
al bar a raccontarci le rispettive mosse.
‹‹A me
sembra sia rimasto malissimo›› ci
comunica Paola parlando di Luca.
‹‹Può essere
che è così imbecille che Paola ha dovuto dirglielo così chiaramente?›› chiedo,
Annie sbuffa in senso di approvazione, una domanda importante mi salta alla
testa.
‹‹Glielo hai
detto a tuo cugino che se sente voci in giro non è vero niente?›› no, non
gliel’ha detto, dovrei spararle? La incito perché se lo viene a sapere
sprofondo nella vergogna.
‹‹Appena lo
vedo glielo dico›› promette.
‹‹Non avete
fame? Voglio un gelato!›› le preoccupazioni mi svuotano lo stomaco. Paola vuole
togliersi le scarpe e propone di andare a casa subito, decido di ritornare al
bar da sola a prenderlo per poi portarlo loro da Annie.
*
Purtroppo
entrando nel locale vedo una scena non troppo allettante. Andrea e Federico
sono ai ferri corti.
‹‹Federico
di cosa stai parlando?››
‹‹Io penso
assolutamente che tu non LA meriti!››
Nessuno dei
due ancora mi ha vista, vorrei urlare: “NO Federico fermati”, ma rovinerei il
piano per Annie. Andrea sembra ancora più sconcertato.
‹‹È persa
per te, se non t’interessa lasciala a me! A me piace veramente!›› NOOOOOO
Federico non dire cosi, nella mia mente, nel mio corpo tutto urla.
‹‹Posso
sapere almeno di chi parli?››
‹‹Non ti sei
mai accorto che MICOL è cotta di te?›› voglio morire, sparire, perdere i sensi
dalla vergogna.
Andrea
lascia cadere in preda allo stupore la bevanda che aveva in mano e io scappo
via quasi in lacrime.
Andrea e
Federico sono ancora al bar, io sono già lontana.
Il primo si
avvicina e afferra l'altro per il colletto della maglia.
‹‹SCORDATELO!››
poi lo lascia e voltandosi va via.
‹‹Dove vai,
parliamone!›› gli urla dietro Federico.
*
Corro a casa
ed aprendo la porta Paola mi trova in lacrime.
‹‹Cosa ti è
successo?›› mi chiede.
‹‹Micol mi
sembri un cadavere›› è Annie a parlare.
‹‹Fed.sigh.erico.
hhha sigh! Ha detto.tutto.sigh.ad.An..sigh.drea.sigh.Paola aiutami!›› le dico
abbracciandola, lei ricambia cercando di rassicurarmi.
*
Mi lasciano
sola in camera, so che Paola e Annie vogliono discuterne da sole in soggiorno.
‹‹Non sapevo
le piacesse davvero!›› esclama Annie sconvolta.
‹‹Io penso
che a questo punto possiamo dire che è innamorata, può negare quanto vuole. Non
l’ho mai vista piangere così!››
‹‹È tutta
colpa mia e di quello stupido di Luca, ora come mi devo comportare? Cosa devo
dire ad Andrea? Lascio le cose come stanno?›› Paola le consiglia di parlarne
con me.
‹‹Non mi
guarderà più in faccia›› dice bussando alla porta di camera sua.
‹‹No, Micol
non serba mai rancore.››
*
Sono stesa
sul letto, della camera di Annie, in lacrime.
‹‹Posso?››
la vocina esile della ragazza.
‹‹È camera
tua!›› cerco di spiegarle.
‹‹Micol mi
dispiace! Io non avevo idea, potrai mai perdonarmi?››
‹‹Di cosa?
Io non so neanche perché sto piangendo! D’altronde ora che lo sa dovrebbe
essere più facile per me. Se mi vuole sono qui.››
‹‹Come io
con Luca?››
‹‹Non ho il
tuo coraggio! Andrea m’interessa tanto, ho paura che non voglia più vedermi ora
che sa. Preferivo “amarlo”, se si può definire amore, da lontano. Cioè mi
piaceva stargli vicino come amica e nascondergli i miei sentimenti, nasconderli
anche a me.››
‹‹Le storie si
evolvono›› cerca di spiegarmi.
‹‹Mi sono
scottata molto in passato, mi sono ripromessa che mai nessuno avrebbe più giocato
con i miei sentimenti, avevo deciso di non innamorarmi più ma poi Andrea…››
*
Nello stesso
momento il ragazzo rientra in casa, chiedendo a Paola di me perché deve
parlarmi.
‹‹Ehm, un
attimo di là sta parlando con Annie, puoi aspettare cinque minuti?››
‹‹Sarebbe
abbastanza urgente!››
*
Nel
frattempo in camera.
‹‹Allora hai
deciso di tenertelo dentro.››
‹‹Già, ma
ora non vorrà neanche più parlarmi›› dico passandomi le mani sul viso.
‹‹Andrea non
farebbe mai una cosa del genere.››
‹‹Lo so, non
ho mai incontrato una persona come lui.››
‹‹Allora
cosa vuoi che faccia? Lascio le cose così o gli dico che è una bugia e che lo
hai fatto per me?›› mentre sto per rispondere Paola ci interrompe entrando in
camera.
‹‹Andrea
vuole parlarti e ha insistito molto, mi ha chiesto spiegazioni su Federico. Mi
ha costretto a rispondere›› spiega con un filo di voce.
‹‹Cosa hai
fatto?››
‹‹Gli ho
detto che lo hai fatto per Annie!››
‹‹E lui?›› interviene
Annie.
‹‹Vuole parlarle››
mi gela lei, mi sudano le mani ma non posso rifiutare di vederlo. Sarebbe
troppo strano. Le ragazze escono di camera.
*
In soggiorno
Paola e Annie aspettano come due sconsolate.
‹‹Che dici
avrò sbagliato a dire ad Andrea che era una bugia?››
‹‹Vedendola
disperata, hai voluto proteggerla. Mi sarei comportata allo stesso modo. Sono
io che non riesco a perdonarmi. Tutto questo per chi poi? Per Luca!›› si sente
il campanello bussare, Annie va ad aprire e con stupore scorge Luca che le dice
che deve parlarle. Lei lo fa accomodare.
‹‹Preferirei
da solo.››
‹‹OK, allora
fai dietro front, l’unico posto libero della casa è FUORI!›› si chiude la porta
alle spalle. ‹‹Cosa c’è?››
‹‹Dimmi che
non stai per metterti con Federico!››
‹‹Non mi va
di parlarne ora, quanto meno con te.››
‹‹Devi
dirmelo! Ora ho saputo che t’interessavo, mi sembra di cadere dalle nuvole.››
‹‹Ed allora
cambia qualcosa? O forse questa cosa non fa bene al tuo ego?››
‹‹Ego?
Avevamo un rapporto così chiaro, perché non me l’hai detto?››
‹‹Ho cercato
in tutti i modi di fartelo capire. ORA SONO STANCA!›› si mette scoraggiata la
mano nei capelli.
‹‹Non ti
stancare proprio adesso›› sembra inquieto. Lei non sembra cambiare idea lui
l’afferra per le spalle.
‹‹No, ora
che vedo tu chi sei!››
‹‹Lo hai
sempre saputo.››
‹‹Ero cieco,
come ha detto Paola non posso perderti... ora che ...››
‹‹COSA? Vedi
che non riesci neanche a dirlo?››
‹‹VOGLIO CHE
TU STIA CON ME, OK?›› dal tono traspare la sua angoscia.
‹‹Non sai
quello che dici!››
‹‹Voglio
stare con te!›› Annie cerca di entrare in casa, non crede alle parole di Luca.
‹‹Dormici su
ok?›› gli consiglia e poi si volta, lui l’abbraccia da dietro.
‹‹Non rientrare
ora resta con me›› la tiene forte poi la lascia. Lei si gira per guardarlo
incredula e lui la bacia teneramente.
( Backstreetboys _ I Need You Tonight )
Ho bisogno di te stanotte, proprio adesso.
So che nel profondo del mio cuore, non
importa se è giusto o sbagliato.
Perché ho davvero bisogno di te stanotte, ho
capito cosa dirti
ma a volte le parole, vengono fuori così
male e so che capirai in tempo.
Che quel che abbiamo non va così bene ora.
*
In camera di
Annie.
‹‹Che brutta
faccia!›› è la prima cosa che Andrea mi dice.
‹‹Sarà bella
la tua!›› rispondo ma non sa dirmi mai qualcosa di carino?
‹‹Perché hai
pianto?›› si siede accanto a me sul letto.
‹‹Non mi
sono sentita bene.››
‹‹Ora come
va?›› adesso sì che è carino.
‹‹Meglio
grazie›› sprofondiamo in un silenzio imbarazzante.‹‹Allora cosa volevi dirmi?››
‹‹No niente,
me l’ha spiegato Paola, carino da parte tua aver fatto quella cosa per Annie!››
devo dirgli la verità.
‹‹Andrea,
ascolta io…››
‹‹No aspetta
Micol, se un giorno dovessi fare un’altra cosa del genere, prima avvisami!››
‹‹Perché?›› oddio
perché mi hai interrotto?
‹‹Tu
avvisami, ok?››
‹‹Va bene!››
ora non glielo posso più dire. **Click** ‹‹MA COSA FAI?››
‹‹Ti ho
fatto una foto col mio telefonino.››
‹‹Fa vedere!AHHHHH
ma sono orrenda!›› che brutto ricordino avrà di me?
‹‹Così
quando mi chiami, mi prende un colpo.››
‹‹Come faccio?
Non ce l’ho il tuo numero?›› spiego, o forse si?
‹‹Ah no? Io
una volta ti ho telefonata, per aggiornarti su Dario e Lisa, ricordi?›› annuisco
con il viso colpevole, lo so, so anche che non ho salvato il numero come una
rimbambita.
‹‹Dai te lo
ridò ora, ma è l’ultima volta sbadata! Hai ancora quella cabina telefonica?››
‹‹Non essere
presuntuoso perché hai il telefonino alla moda! Non sono una fanatica della
tecnologia.››
‹‹Nemmeno
io, dovrei spiegarlo a mio padre.››
‹‹Dì a tuo
padre che tra un po’ è il mio compleanno.››
‹‹Non avevi
detto che non eri una fanatica della tecnologia?›› gli rido in faccia e lui di
rimando mi da un pizzico sulla guancia. Non riesco a smettere di ridere, vorrei
anche urlargli: TI VOGLIO UN CASINO DI BENE, ma glielo dirò quando sarà il
momento …be’ la prossima volta che sarà il momento.
Casa Vitali,
stanza di Annie. Paola ed io stiamo ancora dormendo. Il letto della padrona di
casa è vuoto, la prima tra le due ad aprire gli occhi è Paola che guarda
l'orologio ancora assonnata.
Decide di
alzarsi e si avvicina al mio letto.
‹‹Dormigliona››
mi scuote ma io cerco di non reagire me lei continua a smuovermi.
‹‹Cosa c'è?››
le chiedo con gli occhi non ancora aperti.
‹‹Niente, volevo
solo farti gli auguri!›› mi sollevo verso Paola e l'abbraccio.
‹‹Te ne sei
ricordata allora! Grazie.››
‹‹Come
potevo dimenticare il 28 AGOSTO? BUON COMPLEANNO.››
*
Casa Vitali,
cucina. Abbiamo raggiunto Annie che sta facendo colazione, appena mi vede
intona “happy birthday ♪
“, l’abbraccio ringraziandola.
‹‹Lo
sapevate tutti!››
‹‹Certo, ce
l'ha detto Paola›› mi guardo intorno, chiedo degli altri.
‹‹I miei
sono a lavoro, Andrea se n'è ritornato a casa!›› datemi una sedia.
‹‹COSA? E me
lo dici così?››
‹‹Hai
ragione, rewind : Micol siediti, Andrea è tornato a casa e domani torni anche
tu, dai non è mica una tragedia.››
‹‹Per me sì!
È anche il mio compleanno e lo trascorro senza lui!›› *depressione*.
‹‹Dai,
domani andiamo a casa e tra una ventina di giorni torniamo a scuola, lo vedrai
tutti i giorni›› cerca di consolarmi Paola.
‹‹Vuoi
mettere abitarci insieme e vederlo tutti i santi giorni?›› ma Annie cambia
subito argomento.
‹‹Dai
prepariamoci, andiamo ad aiutare Luca e Federico che stanno organizzando l’addio all’estate di quest’anno. Io
avrei anche un'idea per noi…›› di cosa stanno parlando? Mi promette di
raccontarmi tutto non appena sarò pronta.
Sarà come
dicono loro, anche in città potrò vederlo tutti i giorni, a scuola ecc… ma a me
già manca un casino!
*
Al bar del
campeggio insieme a Paola, Annie, Luca e Federico stiamo decidendo il da farsi
per la serata.
‹‹Allora
ragazze avevo pensato che noi tre potevamo preparare un pezzo›› spiega Annie.
Io e Paola abbiamo qualche perplessità.
‹‹Una
canzone! Tu Paola suoni il piano, no? Micol la chitarra e io il basso, sto
imparando almeno.››
‹‹Prepararlo
in così poco tempo?››
‹‹Eddai ci
divertiamo!›› cerca di convincerci.
‹‹Le mie
esibizioni vanno preparate con calma e rilassamento in modo da essere perfette,
ma suppongo che stasera saremo pronte. Ma alla batteria ? Chi ci mettiamo?››
sembro un po’ confusa.
‹‹Sull’abbigliamento
non so, alla batteria c’è mio padre.››
‹‹Tuo padre
suona?›› chiede stupita Paola.
‹‹Si diverte
a far finta di saper suonare la batteria, no scherzo, in realtà è abbastanza
bravo.››
‹‹Grande, ma
la canzone?›› è Paola a pensare alla materia prima.
‹‹Non
saprei, no ma aspetta.Però io e te a
casa tua abbiamo provato qualcosa›› le dico.
‹‹Invece di
studiare!›› sorride Paola.
‹‹Mio padre
suona sempre gli U2›› ci confida Annie.
‹‹Ne abbiamo
provata una io e te, Micol, degli U2›› mi ricorda Paola.
‹‹it's a beautiful day, don't let it
get away››intono.
‹‹Bella, non
dovrebbe essere difficile da suonare›› ci rassicura la cugina di Andrea.
Annie
dall'euforia bacia Luca.
‹‹Questa mi
è nuova!›› enfatizza Federico.
‹‹No! Questa
è vecchia da una settimana, non ne posso più di vederli sbaciucchiare!››
rispondo.
‹‹Ti viene
la voglia, eh? Ci sono io per questo!›› allunga le labbra verso di me, prendo
un depliant e lo colpisco sulla bocca allontanandolo.
‹‹Perché mi
respingi?
‹‹Te l'ho
spiegato, no?››
‹‹Ma ora che
è andato via, puoi sostituirlo.››
‹‹È vero!
Non c'è più SIGH!›› piagnucolo.
‹‹Federico
chissà come le era passata, gliel'hai rifatto venire in mente›› si lamenta
anche Paola
‹‹Allora le
piace davvero!›› Luca sembra stupito.
‹‹Ma nooooo!
Scherzano, volete stare un po' zitte voi due?››
*
Sul palco,
noi tre ragazze più Mr Vitali stiamo provando la canzone da quasi sei ore e la
situazione inizia a seccarmi.
‹‹Non va
bene signore, cerchi di seguire un po' il tempo›› dico al padre di Annie, lui
si scusa.
‹‹Ma
guardala quando fa la leader!›› mi prende in giro la figlia.
‹‹Quando
deve suonare è una perfezionista, il resto delle volte PER NIENTE›› Paola mi
conosce bene.
‹‹Stiamo qui
per lavorare ragazze non per perder tempo, ZITTE!›› sembro veramente isterica.
*
Arriva la
sera e lo spettacolo ha inizio e noi non vediamo l’ora di esibirci.
‹‹Non dimenticherò
mai questa estate›› confido a Paola.
‹‹Neanche
io!››
‹‹Per me è
stato molto importante trovare voi, non avevo amiche prima! Sono maturata qui
ed anche se ho passato il compleanno intero a provare, ho fatto la cosa che mi
piace più al mondo e quindi è stato bellissimo. Tutto questo per dirvi che VI
VOGLIO TANTO BENE RAGAZZE! Siete le persone migliori che abbia mai conosciuto.
Questo è il mio modo di ringraziarvi di essermi state accanto per tutta questa
vacanza. Grazie.›› dico.
‹‹Vi voglio
bene anch’io!›› ci abbracciamo commosse, mentre Luca ci avvisa che tocca a noi.
‹‹Andiamo!››
*bipbip*. ›› È il mio cellulare è un messaggio andate vengo subito›› dico di
corsa.
*(Ecco il
messaggio arrivato): Buon compleanno
Micol. Mi dispiace non essere lì a festeggiarlo con voi ma sarà per il prossimo
anno. Andrea. J
PS:
Ora hai diciassette anni metti la testa a posto. Ti…
Oh mio dio!
Ma è un messaggio incompleto, DA NOTARE = Ti? Forse è Ti voglio bene? Che
emozione!
Luca mi
richiama mentre Federico ci fa una mini presentazione.
‹‹Ecco,
aspettavamo il quarto membro che è Micol alla chitarra. Abbiamo Paola alla
pianola, Annie al basso ed il nostro signor Vitali alla batteria. Signore vi
piace Luca come genero?›› quanto è fesso Federico, il padre di Annie spalanca
gli occhi.
‹‹Oddio ora
succede un casino!›› la ragazza se la sta facendo sotto.
‹‹Vuoi
chiudere il becco?, Federico sta scherzando!›› s’intromette Luca. ››Grande e
grosso com'è con un colpo mi stende!›› continua a voce bassa e Federico
conferma. Finalmente l’esibizione ha inizio.
U2- Beautiful Day (Bel Giorno)
Micol: ♪♪ Il cuore è un
fiore, che cresce su un suolo di pietre ma non c'è alcuna stanza, nessuno
spazio da affittare in questa città. Sei sfortunato ed è il motivo per cui
dovevi fare attenzione, il traffico è bloccato e non riesci ad andare in alcun
posto pensavi di aver trovato un amico che ti portasse lontano da questo posto
qualcuno a cui potevi tendere la mano come ricompensa per la grazia.
Sei in strada ma non hai nessuna meta, sei
nel fango, nel labirinto della sua immaginazione ami questa città, anche se non
sembra vero tu l'hai girata tutta e tutta ti ha avvolto.
Toccami, portami in un altro
luogo,insegnami, non sono un caso senza speranza.
Vedi il mondo colorato di blu e verde.
Vedi la Cina proprio davanti a te,
vedi i canyon spaccati dalle nuvole.
Vedi i pescherecci di tonni che ripuliscono
il mare,
vedi i beduini che sparano nella notte,
vedi i campi unti alle prime luci ,
vedi l'uccello con la foglia nella sua
bocca,
dopo l'inondazione tutti i colori vennero
alla luce.
Ciò che non hai, non ti serve ora
ciò che non conosci puoi sentirlo in qualche
modo
ciò che non hai, non ti serve ora
non ne hai bisogno ora
È un bel giorno, il cielo è a portata di
mano ,e tu ti senti come se fosse un bel giorno.
È un bel giorno non lasciarlo trascorrere.
♪♪
*
La nostra
esibizione è finita. Siamo stati davvero magnifici. Sono orgogliosa di loro.
Federico e Luca applaudono.
‹‹Bellissima
esibizione! E per Micol poiché oggi è il suo compleanno ecco la torta!›› Federico
la porta, sono già accese le candeline, il pubblico applaude e m’incita a
soffiare. Sono commossa davvero ed il ragazzo posa la torta e non perde
occasione di abbracciarmi.
‹‹Non te ne
approfittare!›› gli faccio.
‹‹Non
abbassi mai la guardia,eh?›› esclama ed il pubblico esplode in una risata.
La torta. Mi
hanno preparato la torta! È stata una sorpresa che non mi aspettavo, non ho
parole. Il pubblico m’incoraggia di nuovo ed io mi accingo a spegnere le
candeline.
‹‹Vorrei
ringraziare tutti, ho incontrato dei veri amici qui›› nessuno riesce a trattenere
le lacrime.
*
Il giorno dopo.
È arrivato
il momento dei saluti. Anche Federico, fresco patentato, sta tornando in città
e ha deciso di darci un passaggio, risparmiandoci il viaggio in treno.
‹‹Allora
ciao ragazze. Mi mancherete›› ci abbraccia in toto Annie.
‹‹Ci
sentiamo telefonicamente o magari chattimo?›› continua e noi glielo promettiamo
per la millesima volta.
‹‹Ciao
piccioncini, a te ci vediamo tra una settimana, non è giusto che ti prendi una
settimana in più.›› Federico si lamenta con Luca.
‹‹Ma fatti i
cavoli tuoi! Ciao Luca, ci si rivede in città!›› intervengo.
Federico ci
invita a salire in macchina e Paola mi chiede.
‹‹Chi va
avanti di fianco a Federico?››
‹‹Naturalmente
tu, così ci conversi tu con lui mentre io mi faccio un pisolino dietro›› le
rispondo.
‹‹Quando
siamo sole io e te, ricordami di strozzarti.››
*
Partiamo ed
io inizio a blaterare.
‹‹Ma secondo
te quel “Ti”…?››
‹‹Ancora con
questa storia? Me lo hai chiesto mille volte!›› Paola è spazientita. Federico
cerca di informarsi e noi gli proponiamo di tacere.
‹‹Paola, ma
tu ce l'hai il ragazzo?›› lui cambia subito argomento.
‹‹Ora inizi
con me?›› credo che la mia amica si stia esasperando. Io rido a crepapelle.
Sto ancora
dormendo beata ed abbracciata al mio cuscino. Ho il viso sorridente che
sottolinea il tipo di sogno che sto facendo.
“Oh NoFace
anch’io! I..io ti seguo da sempre ed ora essere qui tra le tue braccia! Si sta
avverando il sogno di una vita.”
‹‹AHIAIHAI!››
sono cascata a terra.
Ancora
assonnata mi strofino gli occhi e realizzo.
‹‹Questa è
la mia camera. È la mia prima mattina qui in città e questo vuol dire…che è
finita la pacchia! Addio vacanze e bentornati libri.››
Inizio a prepararmi
perché ho un appuntamento con Paola. Punto di incontro, come sempre, il bar.
*
‹‹Buon
giorno signor Sergio, Luca è ancora al campeggio, vero?›› chiedo con sorriso
smagliante facendo ingresso nel bar.
‹‹Eh sì quel
ragazzo non vuole proprio ritornare, chissà perché?›› chiede il proprietario
del bar nonché padre di Luca.
‹‹Io lo so! Glielo
dirò più in la magari.››
‹‹Segreto di
stato, prendi qualcosa?›› domanda con un
po’ di brama di sapere.
‹‹Magari
aspetto prima la mia amica... che... eccola! DORMIGLIONA!››
‹‹Io? Ma se
ho dovuto sistemare tutte le valigie e fare anche la lavatrice! Katia è ancora
in ferie!›› sembra esausta.
‹‹Ok,allora
sei giustificata! Signor Sergio mi porti un’aranciata che non ho fatto
colazione per venire a quest'appuntamento.››
‹‹Anche per
me grazie!›› si aggiunge Paola.
‹‹Subito
Signorine.››
‹‹Allora
Micol com'è andato il risveglio?››
‹‹Non me lo
dire! Traumatico, pensa che stavo facendo un sogno su NoFace.››
‹‹Beata te
!E com'era il suo viso? Bello? E il fisico?››
‹‹Non l'ho
visto! Era avvolto in una nube luminosa.››
‹‹Forse era
qualche divinità››, ci scherza su Paola.
‹‹No, ti dico
che era lui! Mi viene da piangere avevo occasione di guardarlo giusto in faccia
e.eee. sono caduta dal letto.››
‹‹Tipico›› la mia amica non ne sembra stupita.
‹‹Non
infierire per piacere!›› da lontano vedo un ragazzo, mi sembra di conoscerlo.
‹‹Quello è
un sosia di Federico! Solo che è tutto pelato!›› esclamo stupita.
‹‹Ragazze!
Mi aspettate da molto?›› invece è proprio lui.
‹‹Veramente
non ti aspettavamo proprio!›› commento sinceramente.
‹‹Ehm effettivamente
sì, l'ho invitato io, ha anche lui il debito in matematica. Mi è sembrato carino
dare una mano anche a lui››, ammette Paola.
‹‹Carino? Ma
che palle! Anche qui questo rompi?›› dico.
‹‹Ma Micol!››
risponde perplesso il ragazzo.
‹‹Non esagerare!
Fede lasciala perdere!›› cerca di recuperare la figura di m*.
‹‹Due
aranciate per voi, Federico come stai?›› arriva il padre di Luca.
‹‹Sergio
tutto ok, voi? Notizie del vostro rampollo?›› sembrano molto in confidenza.
‹‹L'ho
sentito ieri sera! Ma cosa hai combinato ai capelli?››
‹‹La stessa
domanda che volevo fargli io!›› mi intrometto ironicamente.
‹‹Li ho
rasati.››
‹‹Si
vede!Sembri budda›› ho deciso di massacrarlo.
‹‹Micol
smettila, non sta male, sembra anche più carino.››
‹‹Davvero ti
piaccio cosi?›› è sempre il solito.
‹‹Vai piano!
Ho detto carino, non che mi piaci!›› si giustifica Paola.
‹‹*Me deluso*.
Sergio dato che dobbiamo studiare, possiamo farlo qui?››
‹‹Certo
ragazzi, a quel tavolo, vedete? Non vi disturberà nessuno.››
‹‹Io e Luca
studiamo sempre qui, a volte anche Andrea, ma di solito quando non ci sono io!››
ammette Fede.
‹‹Sempre in
conflitto tra di voi, vero?›› chiede Paola.
‹‹Essì! Ma
prima che lui partisse è successa una cosa peggiore…››
‹‹Di cosa
stai parlando?›› chiedo incuriosita dall'argomento.
‹‹Poco prima
che Annie e Luca si mettessero insieme.››
*****
‹‹Federico di cosa stai parlando?››
‹‹Io penso assolutamente che tu non LA
meriti! È persa per te, se non t’interessa lasciala a me! A me piace
veramente!››
‹‹Posso sapere almeno di chi parli?››
‹‹Non ti sei mai accorto che MICOL è cotta
di te?››
*****
‹‹Ah conosco
quella storia››, rispondo seccata, ho sentito tutto prima di scappare.
‹‹Sai che mi
stava quasi picchiando?››
‹‹NO! Per
cosa?››
‹‹Mi disse…››
‹‹Dimmi
dimmi›› sono molto incuriosita.
‹‹Credo che
non sia il momento di parlare, guardate chi sta entrando›› consiglia Paola.
In quel
momento fa ingresso nel bar proprio Andrea intento a salutare il Signor Sergio.
Inizio ad
arrossire ricordando l'ultima discussione e l'sms d'auguri. Da lontano si vede
il proprietario del bar indicare il nostro tavolo, Andrea si volta di scatto e
indispettito, probabilmente dalla presenza di Federico, con cui non ha un buon
rapporto, si dirige verso di noi.
‹‹Ciao!›› esclama.
Lo rispondono tutti e io mi sento blaterare vergognosamente.
‹‹Fede, cosa
ci fai qui?››
‹‹Li sto aiutando
a studiare matematica››, risponde Paola.
‹‹Vuoi
partecipare anche tu?›› chiedo, ma subito mi rendo conto di aver fatto una
stupida domanda e mi copro gli occhi.
‹‹No,per
carità. Io fortunatamente non ho il debito. Ma tu Federico non dovresti fare
tutt'altro programma? Loro sono un anno dopo di noi.››
‹‹Gliel'ho
detto anche io! Ha detto che gli serviva lo stesso›› precisa Paola.
‹‹Federico
ma sei fuori?›› intervengo.
‹‹Ehm, non
so un tubo in matematica ne ho davvero bisogno.››
‹‹Be’ io
vado, ho da fare! Federico ricorda bene il nostro ultimo discorso.››
*****
‹‹È persa per te, se non t’interessa
lasciala a me! A me piace veramente!››
‹‹Posso sapere almeno di chi parli?››
‹‹Non ti sei mai accorto che MICOL è cotta
di te?››
Andrea lascia cadere in preda allo stupore
la bevanda che aveva in mano, si avvicina e afferra l'altro per il colletto
della maglia.
‹‹SCORDATELO!›› poi lo lascia e voltandosi
va via.
‹‹Dove vai, parliamone!›› gli urla dietro
Federico.
*****
‹‹Sìsì, me
lo ricordo!›› farfuglia Fede. Andrea saluta nuovamente, tutti ricambiamo e
Federico sembra un po' a disagio, ma di cosa stanno parlando?
‹‹Dai Fede
dove eravamo rimasti? Perché ti stava picchiando?›› domando.
‹‹Ehm non
niente››, risponde vagamente. Prima che io possa insistere inizia a parlare con
Paola del programma di studi.
*
Sono a casa,
l'assenza di Stefano che è a Londra a studiare, si sente.
Che cosa può
essere accaduto dopo che sono scappata piangendo quel giorno al mare?
Andrea! Non
ci siamo neanche rivolti la parola, è vero, potevo prendere l'iniziativa! Dovevo
chiederti se per caso era un "Ti voglio bene" quello nel messaggio e
se lo era, cosa significava? Forse sto cercando un appiglio al nostro rapporto
che non so definire, forse, devo dirglielo, devo rivelargli i miei sentimenti,
deve sapere cosa è lui per me e scoprire cosa sono io per lui.
Tra una
settimana inizia la scuola, però questa volta sono anche un po' contenta perché quest'anno non
sarò più sola... e con tutti i miei nuovi amici sono sicura che ci divertiremo un sacco!
Ogni giorno farò il possibile per
sopravvivere in mezzo al frastuono.
E ogni giorno vivrò un po' meglio sapendo
che oltre le nubi il sereno c'è. (Sono
più sereno- Le Vibrazioni.)
Capitolo 22 *** 22-Una nuova compagna di classe. ***
È il nostro
primo giorno di scuola.
Ci siamo
dati appuntamento all’ingresso, siamo tutti presenti, anche Luca, l’unico
assente del gruppo ovviamente è Andrea (e ti pareva!).
‹‹Questo è un
giorno molto triste per me!›› commento.
‹‹Ma dai!
Doveva ricominciare prima o poi›› cerca di consolarmi Luca.
‹‹Tu parli
così perché le tue vacanze sono state una settimana più lunghe›› protesta
Federico.
‹‹Ancora con
questa storia! Sei per caso geloso?››
‹‹E perché?
Sono stato anch’io in buona compagnia.››
‹‹Già ha
studiato con noi›› aggiunge Paola.
Da lontano
s’intravede Andrea, unico a notarlo però è Federico.
‹‹Guardate
Andrea, già all’attacco.››
Ci voltiamo,
e vediamo la triste scena: è in compagnia di una ragazza che gli sta
praticamente addosso.
‹‹Ma chi è?
Quei capelli ricci non mi sono nuovi!›› dico furente di rabbia.
‹‹Se si
voltasse saprei aiutarti, così non la riconosco! È difficile dire chi è, Andrea
ha sempre uno sciame di api regine intorno›› risponde Luca.
‹‹Aiutarmi?
Non me ne frega un tubo!›› controbatto.
‹‹Sì come
no, dai lasciamo stare›› commenta Federico.
Nello stesso
momento suona la campanella di ingresso. Ci dividiamo dandoci appuntamento
all’uscita.
Io e Paola
entriamo finalmente nella classe che sarà per quest’anno la quarta C.
‹‹È
abbastanza grande a differenza di quella dell’anno scorso›› dice Paola ma non
le do tanto ascolto.
‹‹Ehi, ci
sei?››
‹‹Certo che
ci sono, stavo pensando…››
‹‹Ho capito.››
‹‹Il fatto è
che immaginavo che dopo le vacanze insieme sarebbe stato più facile per me
avvicinarmi a LUI! Ma se è come dice Luca, buonanotte.››
‹‹Dai non ci
pensare, è amico di Luca che ultimamente sta sempre con noi, quindi…››
‹‹Neanche “buongiorno”
ci siamo detti, che rabbia!››
Fa ingresso
il prof e tutti iniziamo a prendere posto. Ultimo ingresso una ragazza che
conosco molto bene.
•Flashback.
Alle nostre spalle arriva Ilaria.
‹‹Posso parlarti?›› acconsento e ci
allontaniamo un po’ dagli altri.
‹‹Devo dire che siete piaciuti anche a me,
bravi!››
‹‹Che onore! Però anche la vostra esibizione
è stata niente male, tu specialmente.››
‹‹Grazie›› singhiozza con le lacrime agli
occhi.
‹‹Cosa c'è? Ti rifarai l'anno prossimo.››
‹‹Non è per lo spettacolo è che sono stata
io a proporti la sfida di Andrea e se tu ora mi privi di parlarci e insomma di
vederlo...be' insomma... non posso dire niente. Chi è causa del suo mal pianga se stesso!››
‹‹E tu vuoi farmi credere che ora ti leverai
dalle scatole del tuo Andie? Ma dai, ce ne saranno di sfide tra noi.››
‹‹Cosa?›› sembra incuriosita e vorrebbe
approfondire ma io non ne ho tanta voglia.
‹‹Dai, su vai a festeggiare con la classe il
meritato secondo posto›› si congeda con un sorriso strano.
‹‹E che ci
fa questa qui? Ecco era lei, i capelli ricci. Era lei appiccicata ad Andrea!›› commento
sbigottita.
Neanche a
dirlo il professore chiede a Ilaria di presentarsi.
‹‹Ciao a
tutti! Mi chiamo Ilaria Foschi, sono ripetente, l’anno scorso ero in quarta°D›› la
classe di Andrea , ‹‹ho deciso di cambiare sezione.››
‹‹Che
fortuna!›› esclamo a voce bassa, Paola ridacchia.
*
Durante la
fine della prima ora Ilaria inizia il suo teatrino con le altre compagne di
classe, decido di andare a salutarla proprio per iniziare un buon anno.
‹‹Chi si
rivede! Come va? ›› chiedo.
‹‹Bene!›› risponde
Ilaria con aria di sufficienza.
‹‹Cosa c’è?››
chiedo infastidita dal comportamento.
‹‹Mi da noia
la tua aria da padrona di classe.››
‹‹Padrona?
Sono venuta semplicemente a salutarti.››
‹‹Mi
proporrò come rappresentante di classe›› m’informa.
‹‹Poco
importa, di solito la fa Paola mica io.››
‹‹Peccato›› risponde.
‹‹Continui a
volerti sfidare con me? A pro di che poi?››
‹‹Sei tu che
ti senti in competizione›› replica.
‹‹IO? Ma sei
fuori?›› mi allontano e dico a Paola che vado in bagno.
*
Cammino per
i corridoi, cercando di placare la mia ira ma intanto mi scopro a urlare.
‹‹Non la
sopporto!››
‹‹Ehi, sei
tornata più matta di prima?›› Andrea camminava giusto dietro di me.
‹‹Ricominci
con le tue apparizioni alle spalle da crepacuore? E poi Ehi? Sarei io?››
‹‹Ho detto
che sei matta! Vedi altre pazze in giro? Che urli da sola?››
‹‹Urlo,
perché ho qualcosa, anzi qualcuno contro cui urlare, lo sai che la tua
“amichetta” Ilaria è in classe mia?››
‹‹Sì›› risponde
sicuro.
‹‹Lo sai? E
da quando?››
‹‹Da quando
è stata bocciata, mi ha detto che sarebbe venuta in classe tua!››
‹‹E perché
non me lo hai detto?››
‹‹Proprio
perché supponevo, e me ne stai dando la conferma, che il primo giorno sarebbe
stato molto divertente!›› ridendo di gusto.
‹‹La smetti
di ridere come un EBETE?››
‹‹Ebete? Tu
sei una matta!››
‹‹Ora sarei
pure matta?››
A
interromperci arriva Ilaria prontamente.
‹‹Blanco,
rientra in classe. Ora capisco il motivo per cui sei stata mezz’ora fuori.››
‹‹Qualcuno
si è lamentato?››chiedo.
‹‹Sì.››
‹‹E chi?››
‹‹Io!›› ribatte
placida.
‹‹Mantieni la
calma Micol, ciao››, mi allontano stizzita.
‹‹Ciao
Matta!›› mi saluta Andrea, ed io di rimando gli faccio una linguaccia.
*
Ritornata in
classe assisto a una discussione proprio sulla nuova compagna di classe.
‹‹Lo sapete,
prima mi ha detto che sta con Andrea, il suo ex compagno di classe.››
‹‹Davvero,
io direi che quello è proprio il più carino della scuola.››
‹‹Io direi
anche il suo amico Luca però non scherza e anche Federico! E da quanto
starebbero insieme? ››
‹‹Mi ha
detto che sono stati un annetto, due anni fa e ritornata dalle vacanze Andrea
gliel’ha richiesto.››
‹‹È una
bella coppia!›› le ragazze sono tutte entusiaste.
Ascolto e
incanalo non voglio di certo rovinarmi la giornata.
*
Il
pomeriggio sola a casa rimugino su tutto.
Ho detto che
non la sopporto, Andrea poteva dirmi che ci stava insieme è logico che Ilaria
ce l’ha con me! Anch’io ne sarei gelosa.
Inaspettatamente
ricevo uno squillo da Andrea e facendomi coraggio decido di mandargli un sms.
“Ciao Andrea, dopo averlo saputo, mi sento
molto in colpa per aver parlato male della tua simpatica girlfriend. Non sapevo
assolutamente della vostra storia...”
*
Il giorno
dopo a scuola Andrea cerca di chiarire con Ilaria e trovatala la chiama in
disparte.
‹‹Vorrei
sapere perché?›› inizia lui.
‹‹Cosa?››
‹‹Mi avevi
chiesto di starmi accanto, anche se non nel modo in cui volevi tu, ma che ti
stava bene così›› lui ha assunto un atteggiamento glaciale.
‹‹Sì è vero,
allora?›› a Ilaria iniziano a sudare le mani.
‹‹Allora
perché ogni anno ne inventi una nuova? L’hanno scorso ero io a farti il filo,
quest’anno stiamo insieme. Quanto durerà questa farsa?››
‹‹Lo hai
saputo? Da chi?››
‹‹Che
importanza ha! Dopo la nostra parentesi.››
‹‹Come fai a
definirla parentesi?›› ha un tono leggermente instabile.
‹‹Perché è
durata pochissimo e non un anno come dici tu.››
‹‹Andrea.››
‹‹Ilaria, ti
voglio molto bene, ti sono stata sempre accanto lo sai, ma per me...››
‹‹Non
ripetermi la storia di “solo-amici”! Mi spezzi il cuore!›› lei è con le lacrime
agli occhi.
‹‹Ilaria,
non era mia intenzione ferirti! Non avrei mai voluto farlo››, la abbraccia.
‹‹Ma è così che stanno le cose.››
La ragazza
accenna un finto sorriso.
‹‹Sei carina
e quando vuoi anche simpatica!››
‹‹Quando
vuoi? Che consolazione!››
‹‹Certo
quando non sei acida, su andiamo che tra un po’ suona la campanella, stai bene?
›› chiede inquieto.
‹‹Sì sto
meglio, basta che mi prometti che saremo sempre amici!››
‹‹Sì sempre,
non c'è bisogno neanche di chiederlo, sicura che va tutto bene?››
‹‹Sicurissima,
ne sei innamorato, vero?›› chiede all'improvviso.
‹‹Di chi
parli?››
‹‹È inutile
che fai il finto tonto, comunque sarò la prima a scoprirlo.››
‹‹Allora
quando svelerai l’enigma, vieni a dirlo anche a me!›› i due si dirigono verso
la scuola, Ilaria cerca di farsi forza ma il suo cuore è ferito.
*
La ragazza,
arrivata in classe, mi si avvicina al mio banco.
‹‹Non sto
insieme ad Andrea.››
‹‹Sono affari
tuoi!›› dico scocciata.
‹‹Ho sempre
fatto questi giochetti con lui, e forse è proprio questo che l’ho allontanato.››
‹‹Non so
perché mi stai dicendo queste cose.››
‹‹Volevo che
lo sapessi personalmente da me›› mi spiega.
‹‹Non
avercela con me,questa situazione mi sta uccidendo›› è con le lacrime agli
occhi, io cambio espressione.
‹‹Mi
dispiace›› riesco a solo ad affermare.
‹‹Questa
volta è diverso, in un modo o nell’altro, tornava da me, anche se solo come
amico, ora invece, ci sei tu…››
‹‹Non so che
dire, oltre a “mi dispiace davvero vederti così”. Mi sento in colpa, ma devi
sapere che il nostro rapporto è ben distante a quello che avete voi.››
‹‹No,
anch’io davo la colpa a te ma mi sbagliavo! Però, ascoltami. Un consiglio: NON
RINUNCIARE MAI A LUI!›› mentre lo dice mi stringe forte la mano ma poi si
ricompone e si allontana lasciandomi lì pensierosa.
*
Più tardi
passeggiando tra i corridoi m’imbatto, come sempre, in Andrea.
‹‹Quest’anno
sarà peggiore! Se prima ci incontravamo per pura coincidenza quest’anno sarà
inevitabile. Ci separano due aule.››
‹‹Che guaio,
cercherò di uscire meno, smetterò di fumare!››
‹‹Cosa?››
sembra intontito.
‹‹Scherzo,
io non fumo!››
‹‹Ieri mi è
venuto un colpo, ho pensato : Micol ha speso 15 centesimi e mi ha inviato un
sms.››
‹‹Ma perché
secondo te io sarei tirchia?››
‹‹Un po’,
hai il mio numero e non mi hai fatto mai nemmeno uno squillo›› il motivo è che
mi vergogno.
‹‹Ehm, del
contenuto del sms poi non ci badare più ho parlato con Ilaria! Sembra forte e
imperturbabile ma invece è davvero molto fragile e tutto a causa tua. Bastar**››
dico, ma solo per stemperare il clima.
‹‹Se conosci
bene la storia allora non puoi darmene la colpa.››
‹‹Non
conosco bene la storia. Ma comunque non te ne darei mai la colpa!››
‹‹Ah meno
male allora, non è niente male come amica. Cerca di starle vicino.››
‹‹Sei carino
a chiedermi questo. Diciamo che sei proprio un bravo ragazzo.››
‹‹Mi stai
facendo gli occhi dolci?›› chiede divertito.
‹‹Uhm, io ti
dico una cosa carina e tu mi prendi in giro UFFA!››
xPaNdInA_cRaZy: Grazie mille per il commento! scrivo in terza persona quando Micol non è presente nella scena! ^_^
Come hai
notato ho cambiato Template, ho messo su quello con la copertina del cd di
NoFace. E sì! Finalmente è uscito il suo intero album ed io e P. lo abbiamo
prenotato due mesi fa, per non farcelo scappare!;)
Non è
carinissimo? Meno male che l’ho trovato in giro, non sono molto brava con la
grafica.
Non ti
scrivo da molto perché non è successo niente di che e soltanto oggi è accaduta
una cosa stranissima.
Ieri sono
andata dal parrucchiere con I. e mi sono tagliata un bel po’ di capelli,
stamani al bar con i ragazzi questo era l’argomento principale.
‹‹Grazie
ragazzi!››
‹‹Sei
davvero carina!›› commento di F.
‹‹Veramente
bene ti sta!›› commento di L.
‹‹Speriamo
che il parrucchiere non ti abbia accorciato un po’ di cervello!›› commento di
A.
‹‹Ma ti sembrano
affermazioni da fare!›› ho risposto irritata.
‹‹Non te la
prendere, credimi stai davvero bene.››
‹‹Grazie P.››
‹‹Be’ per me
il suo cervello è stato sempre un po’ più corto della norma.››
‹‹I.
grazie!Sei proprio un’amica.››
Improvvisamente
chi si è avvicinato al nostro tavolo?
‹‹Crazy Guitarist, ciao!››
‹‹Fz.››
Ricordi Fz?
FLASHBACK “1.4 .Franz e Sonia”
Ho finalmente finito la lezione, esco
dall’istituto ansiosa di parlare e sfogarmi con Sonia, la cerco ma non riesco a
trovarla.
Sento delle voci, riconosco Franz e la mia
amica che stanno parlando fuori al cancello della scuola, mi accosto senza
essere vista e inizio ad ascoltare la loro conversazione.
‹‹A scuola ho cercato cento volte di
parlarti, ma sparisci a vista, durante l'assemblea d’istituto ti sono stato
dietro tutto il tempo, se n'è accorto l’intera scuola, ma tu no! Devo pensare
che fai la finta tonta perché non sei interessata?›› sta dicendo il ragazzo.
‹‹A cosa?››
‹‹Insomma Sonia, penso di essere stato
chiaro! Voglio stare con te, uscire con te. È palese! Ma tu fai solo finta, ho
capito! Per non farmi star male, ecco perché fai così! Non ci posso credere›› e
si passa una mano tra i capelli spazientito.‹‹Ok, è meglio che vada!››
‹‹No, aspetta.›› Lei lo ferma. Franz si rende
conto, dallo sguardo di Sonia, che non avrebbe dovuto far altro che il primo
passo, la bacia e lei lo ricambia senza esitazione.
Rimango paralizzata. Ho appena assistito ad
una scena degna del peggior film romantico, mi bruciano gli occhi, sto per
piangere. Come ha potuto Sonia nascondermi che Franz piaceva anche a lei? Che
addirittura ci aveva parlato? Che lui le aveva palesemente dimostrato i suoi
sentimenti?
Si è
presentato agli altri e si è seduto insieme a noi, P. mi faceva degli sguardi
per capire se era il famoso Fz. Tutti l’hanno accolto molto bene, tranne A. che
non gli ha rivolto la parola. Volevo chiedergli di S. ma non ne ho avuto il
coraggio.
##Lunedì
Seguaci del
mio blog, la giornata di oggi ha avuto risvolti peggiori di quanto mi
aspettassi.
Erano finite
le lezioni e stavo ritornando a casa con le mie amiche e chi si presenta fuori
la scuola? Fz.
Camminavamo
per la via del ritorno e la prima a lasciarci (per forza maggiore poiché abita
da un’altra parte) è stata I. Chiacchieravamo tranquillamente quando anche P.
se n’è andata.
A questo
punto era chiaro che mi stesse accompagnando poiché abita un po’ prima di me ed
invece è arrivato fino e sotto il mio palazzo.
‹‹Allora io
entro. Abito qui, ti ricordi?›› :)
‹‹Sì che mi
ricordo, prima di andare però voglio chiederti una cosa.››
‹‹A me?›› ho
chiesto stupita.
‹‹Beh sì,
voglio un consiglio.››
‹‹Ah ecco, dimmi.››
‹‹Tu cosa
faresti se volessi a tutti i costi una cosa?››
‹‹Be’ lasciamo
perdere quello che farei io, perché in quanto a queste cose sono un po’
imbranata. In linea di massima però penso che se si vuole veramente una cosa
non bisogna farsi da paranoie ma agire per ottenerla.››
Facevo un
discorso teorico, pensando si riferisse a S. invece, si è avvicinato e MI HA
BACIATA.
È stato
molto intenso (si è impegnato il ragazzo!) ma non potevo starmene lì a farmi
baciare come se niente fosse e …
‹‹Ma ti sei
bevuto il cervello? Ma torna da dove sei venuto?››
‹‹ Crazy Guitarist.››
Non ho
accettato spiegazioni, ho voltato le spalle e sono rientrata.
Ora sono
arrabbiata e confusa ma allo stesso tempo emozionata per quello che è accaduto.
Poco meno di un anno fa non me lo sarei fatto ripetere due volte. Fz per me è
stato una persona importante ma ha fatto le sue scelte, non può tornare
indietro così.
In
pomeriggio, un’altra cosa inaspettata, A. mi ha telefonato sul cellulare.”Ma
tutte a me!” ho pensato.
Fz non mi ha
mai trattato in quel modo ed ora Andrea che non mi ha mai chiamata, eccolo. Un
altro giorno avrebbe provocato un emozione incredibile. Ma oggi no.
‹‹Pronto!››
‹‹Ciao
Sgorbietto, sono A.››
‹‹Ovvio! Non
ci sono molte persone che mi chiamano così, a cosa devo?››
‹‹Ho visto
che quella sottospecie di uomo...››
‹‹Chi?››
‹‹Fz... ››
‹‹Allora?››
‹‹Be’, ho
visto che ti ha accompagnata a casa.››
‹‹Ehm, dove?››
che avesse visto il bacio?
‹‹Fuori
scuola, dove avrei dovuto vedervi?››
‹‹Ah sì hai
ragione, allora?›› meno male.
‹‹No, volevo
sapere, non stai mica ricadendo nella sua trappola di ragazzo sincero›› mi ha
fatta sentire davvero di mer*.
‹‹M. non
sono io che devo ricordarti,che ti ha illusa, ti ha fatto soffrire e ti ha
lasciata sola›› ha insistito.
Flash back 1.4 Franz e Sonia.
Inizio ad allontanarmi, sento il mio viso
rosso e accaldato, sto cercando di resistere. Mi fermo su delle panchine del
parco, mi sento impietrita. Mi copro il viso.
‹‹Micol, che cosa c'è? Non stai bene?››
Guardo Andrea, Proprio lui doveva vedermi in
questa situazione? Non reggo e con le lacrime agli occhi gli confido tutto:
‹‹Sei vuoi prendermi in giro, sappi che non
è il momento! Sono stata appena pugnalata alle spalle dalla mia migliore amica.
L’ho visto con i miei occhi, e meno male perché se me lo avesse raccontato
qualcuno, non ci avrei mai creduto! Le ho sempre confidato tutto. Come mi
sentivo quando lo incontravo, quando mi parlava e lei da amica cercava di darmi
consigli. La cosa ironica? Lei provava lo stesso. Anzi magari non le piace
neanche quanto piace a me! Però adesso è lei che lo sta baciando e non io,
l’unica cosa che mi rimane è piangermi addosso.››
Continuo a singhiozzare, il mal d'amore è la
cosa più terribile a quest'età, me l’hanno sempre detto. Le sofferenze del
cuore sembrano i problemi più grossi del mondo.
Andrea non si pronuncia, per la prima volta
(stappiamo uno Champagne? Domani forse!), e mi abbraccia anche lui sa bene che
non c'è niente che può dire per consolarmi.
‹‹Perché mi
stai facendo questo?›› gli ho chiesto.
Ho pure
pianto per il nervoso, si è sentito molto in colpa. Ho cercato di convincerlo
che non è stata colpa sua ma non ci sono riuscita. Mi trovo in una situazione
davvero difficile. Penso ad A. e subito dopo a Fz.
##Martedì
Avevo dato
appuntamento a Fz con la mia soluzione già pronta. Avevo deciso cosa fare ed
era opportuno che anche lui la conoscesse. Arrivata al bar, avevo notato che A.
stava già intrattenendo Fz. Come ormai capita spesso mi sono trovata di nuovo
ad origliare una sua conversazione senza essere vista.
‹‹Io mi
chiedo perché dopo, quanti? Più di sei mesi?››
‹‹Sette.››
‹‹...Sette
mesi, sei tornato tra noi a rompere le scatole.››
‹‹Be’,
quello che ha sempre rotto le scatole sei tu! E comunque non do certo
spiegazioni a te.››
‹‹No, a me
non tanto interessa la tua presenza solo che, non vorrei che tu facessi
soffrire di nuovo una persona, ed immagino che tu lo sappia bene, quanto abbia
sofferto a causa tua! Sai, l’altra volta ho desistito perché ho capito che in
realtà sei un poverino ma questa volta non vorrò essere costretto a prenderti
sul serio a calci in cu*o.››
‹‹Tu? A me?
Ma perché non ti metti da parte? Per una volta non intrometterti nella vita di Crazy Guitarist.››
‹‹No, non
puoi dire questo ad A.!›› sono intervenuta io.
‹‹Sono stata
davvero male e come dice lui credo che tu ne sia consapevole.››
‹‹Be’,
sapevo che avessi una cotta per me. Ma…›› mi ha detto lui.
‹‹Sono stata
molto sola, dopo che tu e S. vi siete messi insieme d’altronde nessuno dei due
mi ha mai più contattata per sapere come stavo! Ti ho fatto venire qua per….››
‹‹Puoi
lasciarci soli?›› Fz lo ha chiesto ad A.
‹‹No, per me
può rimanere. Sa tutto. Penso che sappia pure cosa ho da dirti.››
‹‹Per lo meno
me lo auguro›› ha esclamato A.
‹‹Già, be',
dunque io non so con quali intenzioni tu sia tornato, ma in realtà non mi
interessa. Non mi va di frequentare una persona già impegnata, che lascia a
casa la sua ragazza andando in giro a corteggiare le altre. Mi sono resa conto
che non mi interessi, come persona e quanto meno come amico! E per questa
decisione devo ringraziare una persona diversa da te, leale e disponibile.
Parlavo di
A., chissà se ha capito, penso proprio di sì! Li ho lasciati soli
giustificandomi con un impegno. Non so cosa si saranno detti se A. lo riterrà
opportuno, sarà lui a riferirmelo.
L’importante
è che io abbia capito, che per me quella è davvero una storia chiusa. Mi sono
ripromessa di chiamare S., forse tra un po’ però, I. mi ha consigliato di
spifferarle tutto ma non mi va di rovinarle la festa. Come ha fatto lei con me!
E come dice
la canzone di NoFace(che ormai ascolto di continuo) “I realize : it’s only you(A. <3) that I want. And only you that I need.”
Stiamo
tornando da scuola, io ed Ilaria stiamo parlando di shopping, Paola sta
chiacchierando al cellulare con Stefano.
‹‹Purtroppo
dopo la vacanza sono rimasta al verde! Mi servirebbe un lavoretto part-time per
rinvigorire le mie finanze!›› esclamo.
‹‹Sì, ma poi a scuola come farai? Che ne pensi , Paola? Paola!››
‹‹Eppure ha
messo giù! Continua ad essere assente!›› commento.
‹‹Cosa?›› chiede
ritornata in sé.
‹‹Ehi, ci
sei? Il tuo cervello è connesso?›› ironizza Ilaria.
‹‹Scusate
ragazze, ma... penso a Stefano, lui è lì ed io qui.››
‹‹Anche io
sono qui!›› la prendo in giro.
‹‹Ed anche
io!›› continua Ilaria.
‹‹Brave
ragazze, prendetemi pure in giro, vorrei vedere voi›› ci risponde adirata.
‹‹Su, che
stiamo sdrammatizzando!›› replica l’altra.
‹‹Dai non ti
preoccupare, sarà qui per Natale›› la rassicuro.
‹‹Ma siamo
appena a fine settembre! Guarda Micol, sei di una consolazione unica!››
‹‹Scusa
tesoro. Dai cambiamo argomento, stavo dicendo ad Ilaria che mi serve un part-time!››
‹‹Ma io le
stavo chiedendo come farà con la scuola.››
‹‹Be’, se le
occupa poche ore di pomeriggio.››
‹‹Infatti,
magari un posto dove potrei portare i libri e studiare...magari la babysitter ecco, sarebbe
l’ideale.››
‹‹Ora che mi
ci fai pensare, la signora del villino di fronte casa mia, l’anno scorso mi ha chiesto se potevo fare da babysitter ai suoi bambini.››
‹‹Ho sentito
bene, hai detto l’anno scorso!?›› esclamo con voce delusa.
‹‹Oggi vado
a parlarle, tentar non nuoce.››
‹‹Grazie
Paola. Mi faresti davvero un favore.››
Non dico che
questi soldi mi servono per la sopravvivenza ma i miei non sborsano tanto
facilmente ed anche se voglio farmi passare qualche capriccio, non voglio
sempre chiedere a loro.
*
Paola adesso
starà andando dalla vicina, speriamo bene.
‹‹Salve
Signora Durso.››
‹‹Ciao
Paola, che sorpresa!››
‹‹Ehm, vede
sono venuta a chiederle se le serve ancora una babysitter! Una mia amica
sarebbe disposta a lavorare per lei.››
‹‹Fantastico,
mi si è appena ammalato il ragazzo delle ripetizioni di Mattia, c’è uno nuovo
che comunque, tu li conosci i miei figli, sono un po’ vivaci.››
‹‹Un po’(
sono due pesti!).››
‹‹Lo stanno
mettendo un po’ in difficoltà. Dille di venire oggi alle 16.00 parlerò
direttamente con lei.››
‹‹Veramente,
non so se stasera›› cerca di rispondere Paola.
‹‹MATTIA!
QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON FARE LA LOTTA CON TUA SORELLA!›› urla la
signora in modo spaventoso.
‹‹Ehm.››
‹‹Scusami
Paola, devo andare a fermarli, allora mandamela oggi›› chiude la porta.
*
Sono le
15.00 e sto aspettando notizie da Paola. All’improvviso suona il campanello e
sento la voce di mia madre che mi chiama. Mi precipito di là.
‹‹Paola!
Novità? O sei venuta qua per entrare nella stanza di Stefano e mettere la testa
sul suo cuscino per sentirne il profumo?››
‹‹Imbecille!
Sono venuta a dirti che la signora Durso ti aspetta per le 16.00. Sbrigati che
altrimenti fai anche tardi.››
‹‹Ok,
andiamo in camera mia.››
‹‹Aspetta,
io passo prima per quella di Stefano.››
‹‹Lo sapevo!
Come mi devo vestire?››
‹‹Non
saprei, io direi come sempre.››
‹‹Un lavoro senza
preavviso, caspita!››
‹‹Dai che
non sei neanche sola!››
‹‹Come?›› chiedo
stupita.
‹‹C’è un
ragazzo, che da ripetizioni al figlio più grande, la signora ha detto che c’è
il sostituto oggi perché è ammalato. Tu dovresti stare dietro alla bambina più
piccola.››
‹‹Che sarà
mai?›› dico con nonchalance.
‹‹Tu non li
conosci, se non altro conoscerai un ragazzo dolce con i bambini ed
intelligente!››
‹‹Sarà, ma
io me lo immagino con gli occhiali,i brufoli, e i capelli unti ! Bleah!›› in
pochi minuti sono pronta ed io e Paola partiamo per il mio nuovo lavoro.
*
Durante il
tragitto in motorino, incontriamo la signora Durso.
‹‹Fermati è
lei!›› mi spiega la mia amica.
‹‹Signora
Durso, stavamo venendo da lei! Questa è Micol, la mia amica babysitter›› devo
scriverlo sul mio biglietto da visita.
‹‹Ciao, io
sono Adriana. Micol,il ragazzo delle ripetizioni›› il sostituto, ‹‹è di sopra,
ho un po’ fretta, della retribuzione ne riparliamo al mio ritorno. Ciao››
riesco a vedere del fumo uscire dai suoi piedi.
‹‹Fa sempre
così!Io vado›› comunica Paola.
‹‹Non vieni?››
‹‹No, sono
due pesti ! Il lavoro è tuo e poi non sei sola›› con sguardo ammiccante.
‹‹Ma
dddaaaii! Sai benissimo che i cervelloni non mi piacciono.››
*
Sono fuori
la porta e ancora non mi hanno aperta, ho bussato due volte e la seconda volta
era davvero insistente: CERVELLONE APRIMI.
‹‹Ragazzi la
babysitter!Micol!››
‹‹Andrea!
Che ci fai qui?›› non ci posso credere.
‹‹Sostituisco
il suo “insegnante di ripetizioni”! Lui è Mattia!›› non so se lui ne sembra
contento.
‹‹Ti vedo le
mutandine!›› commenta il bambino.
‹‹Ciao›› sarebbe stato meglio non mettere la gonna.
‹‹Zitto
peste! Questa è la piccola Chiara.››
‹‹Ciao.››
‹‹Parla
poco, lei! Lui troppo.››
‹‹Ho notato!››
‹‹Noi
andiamo nella cameretta a studiare.››
‹‹Certo che
chiedere a te di farsi sostituire, non ti conosce forse?›› quanto mi piace fare
l’acida con Andrea.
‹‹Spiritosa!
È un mio amico di classe, ed era così spaventato di perdere il lavoro che mi
sono offerto io stesso di sostituirlo, tanto sarà solo per una settimana,
andiamo Mat?››
‹‹No-no!›› grida
con forza il bambino.
‹‹A
studiare!›› con tono imponente. Andrea lo trascina nell’altra stanza, ed io
resto sola con la bimba, che mi guarda ma non parla.
‹‹Allora giochiamo
con Barbie?›› propongo, le adoro quelle bambole.
‹‹No,
prendiamo i mostri.››
‹‹Ma tu sei
una femminuccia, dovresti giocare con le bamboline non con questi cosi! Oddio che
brutti che sono!›› la bimba si ferma per qualche secondo, mi sento che sta per
dirmi “Devo fare pupù!”ed invece fa un sorrisino da donna vissuta ed esclama:
‹‹È tanto
bello,vero?››
‹‹Chi questo
coso? Se non avesse la pelle verde e gli occhi rossi.››
‹‹No,
Andrea.›› Ne capisce la bambina, quanti anni avrà? 4 forse?
‹‹Sembra il
principe di Barbie Raperonzolo.››
‹‹Davvero?
Fammelo vedere che nel caso te lo rubo e me lo porto a casa.››
‹‹Non c’è
l’ho più, Mattia gli ha tagliato la testa›› che me**a quel bambino.
‹‹Ma perché
ora sei tutta rossa?›› mi chiede la fanciullina.
‹‹Perché non
guardiamo un po’ di TV?››
Questa
bambina mi mette più in difficoltà di Ilaria ai suoi tempi.
*
Nel
frattempo i due studiosi.
‹‹Andrea che
ne pensi della babysitter?››
‹‹Cosa?››
sogghigna.
‹‹Sta bene
con quella gonna!›› il bambino sembra un
furbone.
‹‹Ma cosa ne
vuoi capire tu!››
‹‹Ehi guarda
io HO DIECI ANNI! Ne capisco quanto te!››
‹‹Ora studia
che quella di là non è roba per te!›› scoppia a ridere.
*
Mi sono
fatta un overdose di cartoni animati, ora vorrei vedere qualcosa di serio.
‹‹Non mi
piace questo!›› piagnucola Chiara.
‹‹Ma come?
”Un posto d’amore” è la mia Soap opera preferita!›› qualcosa di serio.
Andrea e
Mattia si uniscono a noi in salotto.
‹‹Abbiamo
finito! No,”Un posto d’amore” che palle!›› commenta Andrea.
‹‹Ehm,
Chiara ha insistito!›› esclamo a bassa voce e meno male che la bambina non mi
ha sentita.
‹‹Mattia
distogli lo sguardo da lì, la TV è di fronte!›› indicando le mie gambe.
Io e lui nel
nostro salotto, con i nostri bambini, sarebbe bellissimo. I due marmocchi si
lamentano di aver fame, Andrea li manda in cucina a fare rifornimento e
rimaniamo soli.
‹‹Com’è
romantico Mike!›› OPS mi è scappato un commento guardando la TV.
‹‹Chi questo
carciofo? Solo perché è un riccone e regala negozi interi di fiori alla sua
ragazza è ROMANTICO? Fare qualcosa per la persona che ami usando solo tre
centesimi di euro lo è!››
Com’è dolce,
Andrea! Sembra davvero il principe di Barbie Raperonzolo (ma chi è?).
Inevitabilmente lo sto fissando, lui lo ha notato e di rimando lo sta facendo
anche lui. Mi sento in un'altra dimensione, ci siamo solo io e lui.
‹‹Micol io…››
inizia a dire ma…
‹‹Guardate
quanta roba!›› entra gridando Mattia.
‹‹Evviva
facciamo merenda›› aggiunge Chiara.
‹‹Che bello!››
commento per niente entusiasta.
‹‹La soap
opera è finita›› annuncia Andrea con tono soddisfatto.
‹‹Ed io non
ho visto niente›› esclamo seccata.
‹‹Avete
dimenticato le patatine! Vado a prenderle io›› dice Andrea.
Quanto è
bello mamma mia, lo seguo con lo sguardo. Noto che la bambina mi guarda
divertita.
‹‹Cosa c’è
Chiara?›› le chiedo impaziente.
‹‹A Micol
piace Andrea!›› detto questo poi fa una grossa risata.
‹‹Chiara,
bevi il tuo succo di frutta!›› dico irritata, avvicinandoglielo spazientita
alla bocca.
Io ti ho vista già, eri in mezzo a tutte le
parole che
non sei riuscita a dire mai.
Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma
non si sapeva dove.
Siamo tra i
corridoi della scuola, c’è una voce in giro: il nostro amico Federico, pare stia
organizzando un piccolo concerto che porterà nella scuola un cantante famoso.
Ci stupiamo di come mai non ci abbia ancora informate.
‹‹Almeno
poteva avvertirci, lo avremo aiutato nei preparativi.››
‹‹Per carità
Paola, già ha approfittato della mia bontà al campeggio per lo spettacolo di
fine estate e per il Karaoke, non mi va di lavorare senza essere retribuita.››
‹‹Micol,
guarda sei diventata ossessionata dai i soldi da quando hai un lavoro!››
‹‹A
proposito, lo sai che Andrea se n’è andato?››
‹‹Ah già,
era solo un sostituto!››
‹‹È tornato
quell’altro, credimi è bruttissimo ! Se non mi servissero i soldi mi
licenzierei.››
‹‹Sei
proprio una stro**a quando fai così, una persona orrenda!››
‹‹Eddai
scherzavo!›› intravedo Federico venire verso di noi.
‹‹Ciao Ragazze,
cercavo voi! Avete sentito della serata?››
‹‹Abbiamo
sentito traditore, organizzi una serata con un cantante famoso e non ci dici
niente!›› commento innervosita.
‹‹Ehm,in
verità ho iniziato solo da due giorni e la notizia ha già girato tutta la scuola!
Dovrò scoprire chi dei miei collaboratori è così chiacchierone.››
‹‹Ma si può
sapere almeno chi è questo cantante?›› chiede Paola.
‹‹Fred H›› risponde risoluto.
‹‹COOOSSSAAAAA?
Quel figone? Il rapper n° uno di Borgo Borgo Sant'Agostino? “Scusa NoFace, lo sai che amo
solo te ma…”›› esclamo guardando il cielo.
‹‹È inutile
che ti giustifichi Micol, ormai NoFace avrà sentito e si sarà offeso!›› mi fa
Paola.
‹‹Voi siete
due matte! Parlate con NoFace come se fosse un dio onnipresente?›› esclama
Federico.
‹‹Perché
secondo te non lo è?›› diciamo contemporaneamente io e Paola.
‹‹Lasciamo
perdere, dovrebbe venire questo fine settimana. Sto mobilizzando tutta la
scuola, ma mi servono PR!››
‹‹Persone
Ritardate? Ed hai pensato a noi?››
‹‹Micol
penso che Federico intende che gli serve qualcuno che gli venda i biglietti
della serata›› le faccio una linguaccia.
‹‹Sìsì. Gli
incassi saranno devoluti alla Casa di Cura qui in centro. L’ha richiesto
proprio FredH era di queste parti, sapete? Ed una volta frequentava questa
scuola solo i primi anni però!››
‹‹Davvero?
Non ne sapevo assolutamente niente!›› dico io entusiasta.
‹‹Allora è
ok? 50 a te, cinquanta a Paola e cinquanta a Ilaria. Grazie ciao.››
‹‹Aspé,
ormai è andato. Ora come li vendiamo 150 biglietti?›› si domanda Paola.
‹‹Ilaria
andrà su tutte le furie ci sgriderà: “come vi è saltato in mente di prendere
impegni per me? Senza nemmeno contattarmi?”›› esclamo terrorizzata.
‹‹Parlate di
me? Micol, tu perché mi imiti?›› spunta improvvisamente Ilaria.
‹‹Oddio,
scusa il fatto è che Federico ci ha messe in un bel guaio!›› mi giustifico
intimorita.
‹‹Dobbiamo
vendere 150 biglietti per un piccolo concerto che si terrà questo fine
settimana che avrà come ospite Fred H.››
‹‹Alfredo
Acca – rdo?›› risponde Ilaria.
‹‹Lo
conosci?››
‹‹È un amico
di mio fratello, veniva a casa.››
‹‹CASPITA!E
lo dici così?›› le chiedo.
‹‹Non è
niente di così esaltante!››
‹‹Da quanto
ho capito non ti è molto simpatico, vero?›› domanda Paola.
‹‹Io non
parlo di simpatia, è solo che io non lo vedo tanto speciale quanto lo vedete
voi.››
‹‹Dai è
carino e le sue canzoni sono cool! Non come quelle di NoFace, però se la cava!››
aggiungo.
‹‹Sarà, ma
comunque vi aiuto lo stesso.››
*
Ci siamo
divise, io e Paola, gireremo insieme per le classi da un lato, Ilaria con i
suoi cinquanta biglietti da un'altra parte dell’istituto.
‹‹Però, è
stato generoso da parte sua decidere di devolvere gli incassi alla Casa di Cura››
commento.
‹‹Non
capisco Ilaria, avranno litigato da bambini?››
‹‹Chissà
magari è solo un ex ragazza incavolata!››
‹‹Stai
insinuando che FREDH e Ilaria sono stati insieme?›› mi chiede Paola stupita.
‹‹Probabile.››
Ti ho vista fare giochi con lo specchio,
e aver fretta di esser grande
e poi voler tornare indietro quando non si
può…
Mentre
espongo le mie idee vedo Andrea passeggiare per i corridoi, quasi faccio una
corsa per inseguirlo lasciando Paola indietro ma lui si ferma e torna indietro,
notandomi.
‹‹Correvi
verso di me?››
‹‹Ehm,no ››
‹‹Dove
correvi?››
‹‹Be’ sai ho
un po’ fretta! Io e Paola dobbiamo vendere 100 biglietti entro sabato e ...››
‹‹Lo fai di
corsa?››
‹‹MA PERCHÈ
NON AFFERRI MAI AL VOLO?››
‹‹MA PERCHÈ
NON SEI MAI CHIARA NELLE SPIEGAZIONI?››
‹‹Lascia
perdere›› non sono chiara perché mi fai sentire in imbarazzo.
‹‹Sì,
comunque me l’ha detto Ilaria.››
‹‹E allora
non ci aiuti?›› gli chiedo.
‹‹Anche
Federico me l’ha chiesto, ma non lo farò›› risponde placido
‹‹Perché?››
‹‹1° Non mi
piace la sua musica, 2° non mi piace come persona e 3° vendere biglietti è
troppo stressante!››
‹‹Che pigro!››
dico shockata.
‹‹Be' un po’
sì›› sorride.
‹‹Perché non
ti piace come persona? Devolverà gli incassi alla casa di cura qui vicino.››
‹‹Bah, ti
lasci incantare troppo presto, informati meglio su di lui!››
Mi ha
lasciato quasi a parlare da sola e se n’andato! È la seconda persona che mi
dice una cosa del genere, cosa nasconderà Fred H?
*
Ilaria
passeggia sola tra i corridoi.
‹‹Tutti lo
adorano!Tutti lo amano!A me fa solo schifo.››
‹‹Foschi?››
la professoressa di inglese la ferma.
‹‹Sì? Mi
dica!››
‹‹Vedo che
stai vendendo i biglietti di FredH! Bene! Me ne dai tre? Sai le mie figlie non
sono nella pelle!››
‹‹Mi fa
piacere per loro!››
‹‹Visto, i
ragazzi giovani che raggiungono il successo così presto dovrebbero esservi
d’esempio! Si sono impegnati al massimo, dovresti farlo anche tu, per esempio
in inglese!››
‹‹Prof, io
continuo a fare il giro devo venderne ancora quarantasette, la saluto.››
Si allontana
da lei alquanto adirata.
‹‹Ma che
bravo! Che bello! Che simpatico! Io invece penso il contrario, ma perché deve
ritornare come un fantasma nella mia mente?›› mentre cammina pensierosa Andrea
la raggiunge.
‹‹Cercavo proprio
te!›› le dice.
‹‹Ormai non
mi incanti, ho chiuso con te!››
‹‹Chiuso? Io
volevo semplicemente sapere come stai?››
‹‹Sto bene!
Sto vendendo i biglietti per Alfredo, immagina come possa rendermi felice
questa cosa!››
‹‹Felice? Io
non ti capisco, butta tutto al diavolo.››
‹‹E cosa
dico alle altre?››
‹‹Che
t’importa! È un idiota!››
‹‹Io sto
cercando di andare avanti.››
‹‹Sì, ma
così metti solo una toppa e non concluderai niente! Non lo supererai mai.››
‹‹Io lo
avevo dimenticato, ora invece, con la questione del concerto…››
‹‹Lo sai che
non è vero! Me lo hai raccontato tu, mi hai parlato di incubi, ansia, paura:
mentivi?››
‹‹Come puoi
dire una cosa del genere?››
‹‹È un
bastardo! Lo devi affrontare, ne vale la tua dignità.››
‹‹Andrea,
perché mi tormenti?››
‹‹Lo sto
facendo per te!››
‹‹LASCIAMI
IN PACE!›› lo lascia lì incavolato, mentre lei trattiene le lacrime.
C'è un posto dentro te in cui fa freddo.
è il posto in cui nessuno è entrato mai…
quella che non sei.
Andrea
decide di cercare Federico, lo trova nella sua classe. Con un cenno lo chiama
fuori.
‹‹Andrea ti
giuro che io Micol non…››
‹‹Che dici?
Sei scemo? Sono venuto a chiederti un favore.››
‹‹Per te
tutto!››
‹‹Smettila con
le smancerie! Annulla il concerto o chiama qualcun altro!››
‹‹CHE?
Guarda che sono il responsabile dell’organizzazione, ma non è stata una mia idea.
FredH ha chiamato il sindaco chiedendogli di venire, quest ’ultimo ha chiamato
il preside che ha incaricato me sapendo che sono del campo…››
‹‹Campo? Tu
sei solo un animatore dei miei stivali!››
‹‹Andrea ma
qual è il problema? Stiamo vendendo e parecchio. Credo che solo NoFace poteva
superare questo entusiasmo ma sai, ti informo che è ancora anonimo...››
‹‹Sta zitto,
idiota! Cosa caspita vorrà questo ora? Lascia stare, ciao.››
‹‹ANDREA MI
SPIEGHI CHE PROBLEMA HAI?›› ma Andrea non gli da ascolto e prosegue a testa
bassa.
È arrivato
il giorno del concerto. Io, Paola e Ilaria ci siamo preparata tre ore prima e
devo dire che siamo uno schianto.
Andrea
quando ci ha viste invece di farci i suoi complimenti ha esclamato: NON È MICA
UN MATRIMONIO?
Com’è
burbero il mio amore, be’ questo però vuol dire che un po’ mi ha guardata.
Prima è
accaduta una strana cosa: quando è arrivato FredH il pubblico è andato in
delirio, tutti si sbracciavano per salutarlo (comprese io e Paola), l’unico che
ha potuto parlargli da vicino è stato Fede.
Due secondi
dopo è venuto Federico da noi, io e Paola lo abbiamo supplicato di farcelo
incontrare mentre Ilaria sembrava alquanto annoiata. E lui cosa ci ha detto?
‹‹No,
ragazze non potete incontrarlo ora magari dopo, Ilaria vuole vedere te! Vi
conoscete, giusto?››
Si è fatta
trascinare di peso da lui, non ne era per niente entusiasta. Che strano
comportamento! Questa cosa non mi convince!
Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le
tue scuse
senza saper per cosa.
Eri in mezzo a chi ti dice
"scegli": o troia o sposa.
Ilaria
arriva riluttante da lui, che appena la vede corre ad abbracciarla.
‹‹Ila,
quanto tempo? Come stai?››
‹‹Bene, sei
pronto per l’esibizione?›› cerca di sciogliere
l’abbraccio.
‹‹Sì, be’
certo come sempre! Il ragazzo, come si chiama?, Federico mi ha detto che hai
collaborato anche tu alla vendita dei biglietti!››
‹‹Sì,
infatti›› risponde distaccata.
‹‹Sono contento
di sapere che siamo ancora amici.››
‹‹Amici? E
chi te lo ha detto? L’ho fatto giusto per la “Casa di Cura”.››
‹‹Dai Ila,
ci siamo fraintesi, non ero un gran periodo, tu mi hai incolpato di...››
‹‹Io non ti ho
incolpato! Era la verità non un’accusa, ma nessuno mi ha creduta, maledetto! Perché
sei tornato qui? Perché? Spiegamelo.››
‹‹Mi
stupisci! Come mai pensi ancora a quel episodio? Ormai è acqua passata, no?››
‹‹Forse per
te! Per me era la prima volta›› esclama quasi in lacrime.
Fred sgrana
gli occhi vedendola così, vorrebbe continuare a parlarle ma arriva il manager
che gli dice di andare sul palco.
‹‹Devo
andare! Se ti va di parlarne, andiamo a prendere qualcosa insieme dopo?›› chiede
lui.
‹‹No, io sto
benissimo ora. Sei solo un figlio di pu****!››
‹‹Ok, va bene!
Ma non dirai niente, vero? Sai i giornali non vedono l’ora di…››
‹‹Vai in
scena, ti aspettano! Va a recitare la parte del bravo ragazzo che ti riesce
bene, ma sparisci dalla mia vita PER SEMPRE!››
FredH va sul
palco, Ilaria rimane sola in lacrime insieme i suoi ricordi e con le voci nella
sua mente.
‹‹Su andiamo Ilaria, vieni qua. È solo un
gioco!››
‹‹no...nO.NO!››
Ilaria si
accascia a terra piangendo disperata.
*
Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel
dietro un'altra acconciatura eri dietro una
paura
che non lasci mai.
Io, Paola ed
Andrea stiamo seguendo il concerto, noi cantiamo e ci dimeniamo mentre Andrea
sembra essere ad un funerale.
‹‹Andrea,
smettila di avere quest’aria contrariata! In fondo hai pagato anche il
biglietto!›› gli dico.
‹‹È un
buffone!BUFFONE!››
‹‹Per
piacere non urlare!›› lo supplica Paola.
‹‹Mi fa
davvero vomitare›› aggiunge.
‹‹Ma perché
diavolo ci sei venuto?›› gli chiedo.
‹‹Per
fischiarlo e magari lanciargli delle uova!››
‹‹Ma? Vorrei
sapere il motivo del tuo accanimento, ma poiché te lo chiedo da circa una
settimana e non mi rispondi, lascio perdere!›› affermo.
‹‹Sì,
infatti meglio così! Lascia perdere. Dov’è Ilaria?›› ci domanda.
‹‹Penso
dietro le quinte.››
‹‹Cosa? Vado
a prendere da bere ed a comprare delle uova da tirargli sul palco, vi va
qualcosa?››
‹‹No grazie››
rispondo e lui sparisce nella folla.
‹‹Che è
strano lo so già, ma in questa situazione lo vedo peggiorato! Non credi Paola?››
*
Andrea cerca
Ilaria, chiede a Fede di poter accedere nel back stage e, visto che è un po’
intimorito da lui, acconsente.
‹‹Ilaria?›› la
trova in lacrime.
‹‹Andrea è
tutto impresso ancora nella mia mente! NESSUNO MI HA CREDUTO E MI CREDERÀ
MAI... ›› afferma piangendo scoraggiata.
‹‹Ti sbagli!
Io ti credo.››
‹‹Sono io ad
aver subito quella cosa terribile ed invece mi sento in colpa, perché?››
‹‹Ilaria non
devi! Non devi tenerti dentro tutto, parlane apertamente. Non nasconderti. Non
te ne devi vergognare, lui deve!››
‹‹E tu credi
che in questo modo mi passerà?››
‹‹Anche se
rimarrà la cicatrice, pian piano sarai pronta ad affrontare altre esperienze.
L’importante è che tu non ti fossilizzi su quello che ti è accaduto, va avanti,
tira tutto fuori. Caccia il male da dentro di te!›› a queste parole, Ilaria gli
lancia le braccia al collo.
Ti ho vista vergognarti di tua madre
fare a pezzi il tuo cognome
sempre senza disturbare che non si sa mai.
Stiamo
cercando Andrea che non è più ritornato, Federico ci ha detto che era dietro le
quinte con Ilaria.
Appena
arrivate abbiamo visto una scena raccapricciante: ILARIA ED ANDREA
ABBRACCIATI!Ohmioddio, un’altra volta?,
ma poi noto che lei è in lacrime, starà di nuovo soffrendo per lui?
‹‹Ila,cosa
ti è accaduto?››
‹‹Oddio
perché piangi?›› chiede Paola.
‹‹Coraggio,
perché non inizi a sfogarti con loro?›› suggerisce Andrea.
Ci ha svelato
il suo terribile segreto: a soli tredici anni FredH , di pochi anni più grande,
ha abusato di lei.
Era la sua
prima volta e da allora non è più riuscita a stare con un ragazzo – allora con
Andrea non ci ha fatto niente!
Andrea era l’unico
a saperlo, tra i suoi nuovi amici, e l’ha sempre aiutata a cercare di superare.
Ci ha detto
che nessuno, neanche i suoi genitori, l’hanno creduta. Solo perché era una
ragazza molto espansiva.
Che cose
orribili succedono alle ragazze della nostra età, io non ne avevo neanche idea.
Ilaria
dietro il suo atteggiamento forte ed aggressivo nasconde un animo di cristallo.
‹‹Non la può
passare liscia!›› dico io arrabbiata.
‹‹No Micol,
non è questo di cui ha bisogno Ilaria, lasciatelo perdere quel deficiente! In
un modo o nell’altro la pagherà. Ho fiducia, la pagherà in un modo o in un
altro!››
mi spiega Andrea.
‹‹Ilaria,
noi ci saremo sempre, ci puoi dire tutto!›› esclama Paola dolcemente.
‹‹Grazie
Ragazze!›› ci stringiamo tutte e tre in un forte abbraccio sotto lo sguardo
compiaciuto di Andrea.
Io e le mie
inseparabili amiche siamo al bar a fare sano spettegulez, in pratica loro lo fanno, io nel frattempo leggo il
“Music News”.
‹‹Ragazze
sentite questa: ”NoFace batte FredH, sulla sfida delle
classifiche...blablabla...da ben dieci settimane al primo posto...blabla. In
un’intervista telefonica ha dichiarato: -Quel tipo non mi piace, non è tanto
quel bravo ragazzo che vuole dimostrare!-“ Lo sapevo, non piace nemmeno a
NoFace!›› commento soddisfatta.
‹‹Bravo NF!››
s’introduce Paola.
‹‹Visto Ila,
aveva ragione Andrea, la sta pagando cara! Come l’ha definita? Provvidenza
Divina?››
‹‹No quello
era Alessandro Manzoni! Credo comunque che sia meglio cambiare argomento›› spiega
l’altra mentre Ilaria sembra non volerne davvero parlare, allora m’introduco
io.
‹‹Che avete
deciso per i corsi, per aumentare i nostri punti di credito scolastici?››
‹‹Io ho
scelto il componimento poetico!››
‹‹Che cosa?
Paola non cambi mai! Che palle!››
‹‹Ma che
c’entra scusa, la prof d’italiano mi ha invitata ed a me non dispiace!››
‹‹Immagino,
tu Ila?››
‹‹Mi ha
invitata il prof d’educazione fisica per la squadra di pallavolo e non mi
dispiace giocarci, ma tu?››
‹‹Poiché non
mi ha invitata nessuno, mi sono iscritta al corso di recitazione.››
‹‹COSA?›› esclamano
entrambe perplesse.
‹‹Mi è
sempre piaciuto recitare, già m’immagino a firmare autografi.››
‹‹Micol?›› mi
richiama Paola alla realtà.
‹‹Forse stai
esagerando un po’! Non hai nemmeno iniziato!›› continua l’altra.
‹‹Perché
siete così scettiche sul mio talento?›› mi lamento e nel frattempo arriva anche
Federico.
‹‹Siamo nel
bel mezzo di una discussione privata, potresti scusarci?›› Ilaria cerca di
mandarlo via.
‹‹Come va ,girls?››
ma lui fa finta di niente.
‹‹Che vuoi?››
lei sembra spazientita.
‹‹Uscire con
te!››
‹‹Ma che
fai? Mi prendi in giro?›› Ilaria sembra arrabbiata di brutto, Paola ed io ce la
ridiamo di gusto, quando c’è lui nessuno può più parlare.
*
DUE GIORNI DOPO
Finalmente è
arrivato l’inizio del corso di recitazione, mi guardo intorno per scorgere se
c’è qualcuno che conosco e visione delle visioni: c’è Andrea! Ditemi se questa
non è telepatia? Lo sapevo che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, mi
avvicino.
‹‹Andrea,
anche tu qui?››
‹‹Frequento
“recitazione” dal primo anno! Di solito non abbiamo mai organizzato niente di
buono, quest’anno però sembra che il prof abbia buone intenzioni. Hai visto?
C’è Anche lo scocciatore.››
‹‹Federicooo!
Che ci fai qui?››
‹‹Aumento i
miei crediti, non mi piaceva nessun altro corso.››
‹‹Neanche a
me!›› replico.
‹‹Lo sai che
sei in ritardo?›› mi dice Andrea in tono di rimprovero.
‹‹Sì! Scusa››
rispondo imbarazzata.
‹‹Iniziamo
bene›› commenta seccato.
‹‹Uffa, non
mi sgrida il prof, lo fai tu?››
La
conversazione è interrotta da uno strano tipo, uno tutto particolare, che
recita ad alta voce.
‹‹Che cosa
fa quello?››
‹‹Gugly?
Recita›› risponde Andrea.
‹‹Cosa?›› domando
interessata.
‹‹Prima ci
hanno comunicato che noi “veterani”faremo dei provini, pare che una famosa
compagnia teatrale è in cerca di un attore.››
Noto con
dispiacere che gli altri della compagnia lo stanno deridendo.
‹‹Perché
ridono?››
‹‹Non lo
vedi quant ’è brutto?›› commenta Federico.
Scheda fisica Gugly:è basso e magrissimo ed ha la faccia di un
topolino. Se potessi paragonarlo ad un personaggio animato direi proprio che
assomiglia a Splinter delle Tartarughe Ninja.
‹‹Però è
molto bravo!›› a volte la gente è proprio stupida.
‹‹Eccola,
l’intenditrice di talenti›› annota Andrea.
‹‹Mi piace
molto sìsì. E cosa fate per il provino?››
‹‹Don Chisciotte,
lo studiamo da anni…senza mai deciderci a recitarlo!››
Quasi
attratta come una calamita da quel ragazzo, lascio i due e mi avvicino a lui.
‹‹Posso
interromperti?›› lui annuisce un po’ stupito.
‹‹Niente
volevo dirti che a mio parere sei molto bravo›› ringrazia imbarazzato.
‹‹Mi chiamo
Micol.››
‹‹Piacere
Willy, Guglielmo.››
‹‹Ah, come
Shakespeare.››
‹‹Eh già!›› purtroppo
gli altri iniziano a prenderci in giro.
‹‹“Non ti
badar di loro, ma...” come diceva Dante?››
‹‹“Guarda e
passa!”›› mi sorride.
‹‹Ho la
memoria un po’ corta.››
‹‹Ma no
figurati!›› mi sorride ancora, non c’è niente da dire, è un tipo davvero dolce.
*
IL GIORNO SEGUENTE
Hanno
distribuito le parti: Federico ed io, i due novellini, collaboreremo con la
scenografia, Willy con mio grande dispiacere avrà un paio di scene, Andrea un
paio di battute.
‹‹Non è
giusto!›› commento su Willy.
‹‹A chi lo
dici›› esclama Andrea altrettanto penalizzato.
‹‹Mi
dispiace anche per te, ma poi come fate in una settimana ad imparare le parti?››
‹‹Conosciamo
l’intero testo a memoria, lo prepariamo da anni. Porca miseria, che rabbia!››
‹‹Dopo essere
stato scelto cosa succede?›› chiedo curiosa.
‹‹Intendi
dal talent scout? Porterà il fortunato prescelto in tournée su due piedi così…››
Sono felice che
Andrea non sia stato selezionato per una parte più grande, così ha meno chance
di poter essere scelto. Non si può allontanare da me, sono un po’ egoista lo so,
ma uffa, non può andarsene.
‹‹A cosa
pensi?›› mi chiede.
‹‹Che bello!
Una tournée.››
Si avvicina
Willy ed io corro a parlargli.
‹‹Mi
dispiace, secondo me dovevi essere scelto come protagonista!››
‹‹Io non me
la prendo…››
‹‹Se vuoi
raggiungere un obiettivo devi sempre guardare avanti, mai indietro. A tutte le
persone che ti circondano e che non ti apprezzano, non darle importanza, la
cosa fondamentale è quello che hai dentro, in ogni modo sappi che io tifo per
te.››
Mi stupisco
di me stessa, ma da dove mi sono uscite queste belle parole? È forse il testo
di una canzone?
Willy mi
ringrazia e mi abbraccia in modo caloroso. Non l’avrei mai detto, è molto
espansivo. Resto di stucco, lo stesso Andrea dietro di noi.
*
UNA SETTIMANA DOPO
La
rappresentazione è stata grandiosa, sono stati tutti molto bravi. Willy ed
Andrea, devo dire che, mi hanno emozionata. Chissà cos’avrà’ deciso il TS.
Ho passato
l’intera settimana al corso di teatro, trascurando anche le mie amiche, loro si
sono un po’ arrabbiate ma poi mi hanno perdonata perché le ho invitate a
vederci (l’ingresso era gratuito!), ma basta pensare devo studiare!
Bussano al
citofono ed è Willy che mi chiede di scendere.
‹‹Ciao
Willy, cosa ci fai qui?››
‹‹Intendi
come faccio a sapere dove abiti?››
‹‹Be', anche
questo.››
‹‹L’ho
chiesto alle tue amiche, sono venuto a comunicarti una notizia importante, tieniti
forte: sono stato scelto dalla compagni teatrale!›› mi abbraccia stritolandomi
così forte che riesco appena a mugugnare.
‹‹Ma è fantastico!
Partirai subito?››
‹‹Eh sì,
sono venuto anche a salutarti, visto come mi hai incoraggiato,mi faceva piacere
vederti per l’ultima volta.››
‹‹Non essere
così pessimista, sono sicura che ci rivedremo!›› gli faccio un occhiolino
amichevole.
‹‹Lo spero!››
‹‹Come farai
con la scuola?››
‹‹La
compagnia teatrale mi metterà a disposizione un professore privato, sai, non
sono l’unico che va ancora a scuola, ora però devo andare›› mi dice guardando l’orologio.
Lo saluto,
gli allungo la mano ma lui mi tira a sé, mi abbraccia ancora e mi da un bacio
appassionato “teatrale”(cioè senza lingua).
‹‹Che
succede?›› Andrea sbuca da dietro l’angolo, ma tutti da me dovevano venire
stasera?
‹‹Stavo
andando, ciao Andrea›› Willy scompare in un secondo.
‹‹Ancora
Buona fortuna!›› gli auguro rossa dall’imbarazzo.
‹‹In bocca
al lupo per la tua carriera!›› esclama Andrea stizzito: ma è geloso di me o di
lui?
Sono stata
troppo incoraggiante con Willy? Forse no, era un semplice modo per lui di
ringraziarmi. Resto sola con Andrea e per un po’ non riesco a parlargli.
‹‹Ho interrotto
qualcosa?›› mi domanda.
‹‹Assolutamente
no! Sono rimasta anche io spiazzata da quel bacio!››
‹‹Ah, non ti
ho vista resistergli.››
‹‹Ma dai era
un bacio d’addio.››
‹‹Non hai
niente di cui giustificarti!›› è vero. Perché lo sto facendo?
‹‹Perché mi
fai tante domande?››
‹‹Lasciamo
perdere, ero venuto a portarti questo.››
‹‹“Romeo&Giulietta”:
sarà la prossima?››
‹‹Preparati!I
provini sono tra un paio di mesi.››
‹‹Ah, dici
che dovrei propormi per Giulietta?››
‹‹Le regole
sono che tutte le ragazze si propongono come personaggio principale e poi i
prof decidono che parte devono fare.››
‹‹Ti
preparerai per la parte di Romeo?››
‹‹Io già ho
avuto la parte di Romeo.››
‹‹Complimenti!››
‹‹Eh grazie!››
‹‹Devo
andare, ti dispiace se non ti saluto come Willy?››
‹‹Sì, mi
dispiace tantissimo, ciao›› rientro senza permettergli di controbattere.
L’ho detto!
L’ho detto non ci posso credere! Non ha avuto reazioni clamorose, anzi è
rimasto lì come un baccalà.
L’unica cosa
che conta per me adesso è DIVENTARE LA SUA GIULIETTA!
Insieme ad Ilaria e Paola sono in giro a fare shopping, nostro passatempo preferito. Uscendo da un negozio di calzature abbiamo fondato il Club delle Scarpe senza Tacco, tutte e tre le preferiamo e consideriamo i tacchi nettamente inutili.
‹‹Ma guardate ragazze è già tutto addobbato per Natale›› esclamo.
‹‹Già, manca davvero poco. Adoro quest’aria così festosa›› annuisce Paola.
‹‹Io a Natale svuoto i negozi, non c’è nessuno per me che non meriti un regalo›› continuo io.
‹‹Diciamo, allora che ti svuoti anche il portafogli, per fortuna hai un lavoro quest’anno›› commenta l’altra, ed è effettivamente così.
‹‹Ragazze, voi andate da qualche parte per Natale?›› s' informa Ila.
‹‹Dovrebbe tornare Stefano,quindi non mi muovo, festeggiamo a casa›› dico, lo stesso farà Paola ovviamente, insieme poniamo la stessa domanda all'altra.
‹‹Vado in montagna, parto il 23 dicembre e torno il 3 gennaio!››
‹‹Che fortunata! Pure Paola avrà il “diversivo” Stefano, io nemmeno quello›› mi lamento.
Paola annuisce velocemente ma poi abbassa la testa.
‹‹Perché quest’anno non ci scambiamo i regali?›› propone Ilaria e noi altre accettiamo contente.
Io non l’ho mai fatto, non ho mai avuto vere amiche e questa cosa mi fa sentire emozionata! Quest’anno lavoro grazie al cielo, altrimenti niente cash per tutti questi regali.
Ilaria ci invita a casa sua ma Paola non può.
‹‹Devo incontrare Federico, devo portargli un cd che mi ha prestato un mese fa›› ci liquida in questo modo.
‹‹Non ti sembra un po’ strana da un paio di giorni?›› mi domanda Ilaria, ma io sono del tutto inconsapevole della cosa.
‹‹È logico! Sei sempre con la testa tra le nuvole! A pensare a chissà che – anche se tutto il mondo sa a cosa›› che simpatia.
Arrivate a casa mi mostra il regalo che ha fatto ad Andrea.
Inizialmente voglio morire. Ancora questa confidenza? Ma poi sono sto zitta, caspita siamo amiche, mi fido di lei. Almeno dovrei provarci.
‹‹Gliel’ho fatto giorni fa, sai parte per Parigi›› mi dice.
‹‹Davvero? Non lo sapevo! Come mai gli hai fatto un regalo?››
‹‹Ehi non ti ingelosire! Devi sapere che Andrea usa scambiare i regali con tutti i suoi più cari amici a Natale, i più stretti insomma, be’ io lo sono. A dire il vero l’ho costretto un po’! ›› guarda come ride disinvolta, che approfittatrice.
‹‹Sono sicura che lo chiederà anche a te›› mi fa l’occhiolino.
‹‹Cosa?››
Ilaria non ha dubbi, io non ne sono tanto sicura. Sarebbe un passo avanti per noi, ma chissà se mai me lo chiederà.
*
Sono tra i corridoi della scuola, in realtà sto cercando Andrea per lanciargli qualche frecciatina sull’affare dei regali ed indurlo alla conversazione ma oggi non si vede proprio, credo che sia assente.
Incontro però il solito Federico.
‹‹Micol, gioia!››
‹‹Fede ciao, come stai?››
‹‹Bene dolcezza.››
‹‹Ma frasi senza aggettivi eccessivamente mielosi non le sai comporre, vero?››
‹‹Direi di no, pasticcino! Credo che tu sia l’unica a non essere stata colpita dal mio fascino.››
‹‹Cosa ci vuoi fare?››
‹‹Niente. Se cerchi Andrea è assente, me l’ha detto Luca.››
‹‹Perché dovrei cercarlo?››
‹‹No, volevo solo informarti che poiché non c’è possiamo spupazzarci a nostro piacimento, ti va?›› mi fa l’occhiolino.
‹‹Federico lascia perdere. Rientro in classe›› l’ho lasciato lì, quel ragazzo mi fa proprio scompisciare, credo che il ruolo del buffone gli venga naturale.
Sono tornata in classe, tirata un po’ su di morale da Federico, con l’intenzione di fare conversazione con Paola (invece di seguire la lezione naturalmente!).
‹‹Allora, Pà sei emozionata per il ritorno di Stefano di domani?››
‹‹Be’, veramente, dovresti farmi un favore.››
‹‹Cosa c’è?››
‹‹Dovresti dire a tuo fratello che tra noi non può funzionare, perché mi sono innamorata di un altro! Non dirglielo in questi termini ma farglielo capire.››
‹‹Chi? Che cosa?›› chiedo stupefatta.
‹‹Sei vuoi saperlo è Federico e credo di essere ricambiata.››
La prof. ci richiama al silenzio (brutta vecchia, poteva farsi gli affari suoi!) ed io non ho nemmeno il tempo di ribattere. Non riesco a crederci, sta facendo davvero una vigliaccata e non perché lo sta facendo a mio fratello Stefano, ma perché non ci si comporta così.
*
Non potevo restarmene a casa oggi pomeriggio, sto troppo male per mio fratello, Paola mi ha delusa. Lasciarlo così, tramite me.
Sono andata al bar ed ho una visione celestiale: Andrea naturalmente, impegnato in una partita al flipper. Mio obbiettivo “FARE COLLEGAMENTI AL NATALE PER INDURLO ALLA CONVERSAZIONE REGALI!”
‹‹Ciao Andrea, perché non sei venuto a scuola?››
‹‹Ehi Micol, avevo un impegno.››
‹‹Micol? Mi hai chiamata con il mio VERO nome, da non crederci!››
‹‹Sai sono più buono, siamo quasi a Natale›› bingo! Il collegamento l’ha fatto da solo.
‹‹Cosa farai a Natale?›› sono una furbona.
‹‹Io vado a Parigi, tu?››
‹‹A casa, torna anche Stefano.››
‹‹Non so se avremo occasione di incontrarci io e tuo fratello, quindi salutamelo. Quest’anno il Natale è arrivato in un battibaleno. In questo periodo spendo un sacco di soldi per i regali.››
‹‹Lo stesso anche io, siamo due spreconi!››
‹‹A proposito, prendi un foglio ed una penna, dovrei averceli nella tasca interna della giacca,vedi…››
‹‹Posso mettere le mani nella tua giacca?››
‹‹Altrimenti, come li prendi il foglio e la penna? Dai, dammi il tuo indirizzo!››
‹‹Perché?››
‹‹Perché voglio mandare la banda bassotti a fare una rapina a casa tua›› idiota, gli sembra il momento di fare lo spiritoso?
‹‹Scema, voglio mandarti un sorpresa da Parigi, no?››
‹‹Che idea gentile, grazie!›› è fatttaaaaaa.
‹‹Allora, ora perché fai quella faccia?›› vorrei saltare dalla gioia.
È fatta, Andrea mi manderà un regalo, io glielo farò prima che parta: sono ufficialmente entrata nella sua cerchia di amici stretti. Evviva!
Mancano tre
giorni a Natale. Il fatto che Andrea mi abbia proposto di scambiarci i regali
dovrebbe rendermi felice, ma sono più preoccupata della notizia che aspetta
Stefano al suo ritorno, come farò? Io nemmeno so che parole usare per non
ferirlo. Bah, vorrei correre a casa di Paola e strangolarla. Aspetto con ansia
Stefano, che sarà qui a minuti, per passargli la patata bollente.
Suona il
campanello, sarà lui.
‹‹Mamma apro
io!›› mi precipito alla porta. Ma perché deve ritornare per Natale? Certo mi fa
piacere, ma ho uno stato d’animo pessimo.
‹‹Ciao
Peste!›› mi fa lui appena mi vede.
‹‹Bentornato,
vieni di là che mamma e papà stanno andando avanti ed indietro, non vedono
l’ora di rivederti!›› cerco di sorridere ma secondo me questo sorriso forzato
fa paura. Vorrei indossare una maschera.
Dopo aver
salutato i miei si è precipitato nella sua stanza a sistemare i bagagli, io
aspetto il momento giusto, dietro la porta per uscir mene all’improvviso ed
esclamare “Sai, Paola mi ha detto che dovevo riferirti di andare a quel paese
perché si è innamorata di un altro”bah. KILL PAOLA!
A Natale
avere questi istinti omicidi non è da me, purtroppo Stefano ha visto il mio
appostamento.
‹‹Ti ho
lasciata strana e ti ritrovo ancora più squilibrata del solito, ho il sospetto
che ero io l’equilibrio di questa casa.››
‹‹Da quanto
mi avevi vista?››
‹‹Sei lì da
dieci minuti, capirai, non sono mica cieco! Dai dimmi cosa c’è?››
‹‹Sai, è una
cosa difficile da dire, ma te la devo riferire e non sai quanto mi pesi doverti
fare questa carognata›› anche perché non so come si fa a lasciare un ragazzo.
‹‹Si tratto
di Paola, vero?››
‹‹Eh sì, hai
fiutato qualcosa?›› magari ha cacciato le palle e gliel’ha detto lei,
l’apprezzerei nonostante tutto.
‹‹Non
risponde alle mie telefonate da più di una settimana!›› ARGHHHHH Paola.
‹‹Purtroppo
Sté, non ci posso fare niente, vorrei dirti che è la lontananza.››
‹‹Ha trovato
un altro?›› pugnalata.
‹‹Esatto!Non
lo sapevo neanche io, lo giuro›› pugnale
rigirato nella piaga.
‹‹Bene, cioè
male...ma...››
‹‹Chiamala,
va a casa sua, chiedile spiegazioni !Cavolo!››
‹‹No, si è
comportata da ragazza matura fino ad oggi e quindi mi aspetto un chiarimento da
parte sua. Ma deve arrivare da lei. Se ti ha detto così, non la forzerò a stare
con me.››
Che
accoppiata vincente: lei così infantile -in questo momento-, lui troppo maturo.
Se fossi stata al suo posto mi sarei precipitata fuori casa sua in un lampo,
magari con un coltello-scherzo-,ma l’avrei menata di sicuro. Forse non ne avrei
avuto il coraggio.
Sono uscita,
sono andata al bar. Dovevo scappare da casa mia, Sté è incredibilmente triste
ed io un po’ mi sento in colpa.
‹‹Micol!
Allora Stefano, è tornato? Come sta?›› mi accoglie un allegro Luca.
‹‹Ciao Luca,
tutto bene. Verrà qua tra poco a salutarti›› chissà se riuscirà a sfogarsi
almeno con Luca. Lo so che non è il massimo sfogarsi con la sorellina. Lui
invece sembra raggiante.
‹‹Hai un
aria così esaltata.››
‹‹Mi è
appena arrivato un regalo da parte di Annie, con una lettera vicino! Non l’ho
ancora aperto, aspetto il giorno di Natale.
‹‹Carina,
eh? Anche a me ha mandato un biglietto d’auguri e mi sono ricordata di
spedirglielo anche io.››
‹‹Dolce,vero?
Ma quella non è Paola? Non venite più insieme? È successo qualcosa?››
‹‹Storia
lunga, te la racconterò quando non si starà avvicinando a noi.››
‹‹Ciao
ragazzi! Cosa fate?›› s’introduce Paola.
‹‹Luca mi ha
detto che gli è arrivato il regalo di Annie››, sei una stro**a!
‹‹Che
bello!Ha mandato un biglietto anche a me!››
*
Non ci siamo
scambiate molte parole, me ne sono andata subito. Devo fare anche il regalo ad
Andrea, glielo voglio dare prima che parta ma non so che fargli. In realtà non
conosco molto i suoi gusti mi dirigerei in un Sexy Shop, ma poi lo indurrei al
tradimento a Parigi, quindi non credo sia il caso e poi MI FAREBBERO ENTRARE?
Non sono
eccitata di fargli un regalo, non vorrei fare una brutta figura. E poi penso a
Paola : ma cosa le sarà preso? Che mood!
‹‹Micolina››
Federico mi chiama della auto.
‹‹Friedrich››
mi avvicino.
‹‹Amore,
dove vai cosi pensierosa?››
‹‹A fare un
regalo.››
‹‹Mi vuoi
fare un regalo? Ma io non ti ho fatto niente.››
‹‹No Fede,
non è per te!›› almeno quello per te me lo risparmio.
‹‹Però è un
ragazzo.››
‹‹Sì! Ma non
conosco i suoi gusti!››
‹‹Fammi
indovinare: Andrea?›› ma è di dominio pubblico allora?
Si propone per aiutarmi.
‹‹Non so se
puoi tanto essere d’aiuto, siete l’acqua ed il fuoco, notte e giorno.››
‹‹Culo e
camicia?››
‹‹Forse non
mi sono spiegata bene, siete tanto diversi, intendo.››
‹‹Appunto,
sceglierò quello che non mi piace, quindi sarà quello che di sicuro piacerà a
lui.››
*
Ho
accettato, sono salita in macchina. Mi ha portata al centro commerciale. Tanto
non può essere peggio di me nello scegliere i regali, almeno lui ha un punto di
partenza. Stessa storia, tempo fa fu Andrea a consigliarmi il regalo per Franz.
Non mi innamorerò mica anche di Fede? A proposito ma un attimo, ora che ci
penso! Non è lui quello di cui Paola ha dichiarato di essersi innamorata?Traditore.
‹‹Fede,
vorrei delle spiegazioni da te.››
‹‹Così
all’improvviso?››
‹‹Non lo
sapevi che Paola stava insieme a mio fratello?››
‹‹Certo che
lo so. Stava?›› sembra stupito.
‹‹Sì, stava
ed è tutta colpa tua.››
‹‹Ma scusa
dove vuoi arrivare?››
‹‹Ti sei messo
a corteggiare una ragazza fidanzata?››
‹‹Sei
gelosa?›› mi dice ammiccante.
‹‹Dai, sii
serio per una volta.››
‹‹Va bene:
no!››
‹‹NO? Che
razza di risposta è?››
‹‹No, non mi
sono messo a corteggiare una ragazza fidanzata.››
‹‹Ed allora
Paola?››
‹‹Riformulo:
non mi sono messo a corteggiare Paola.››
‹‹Lei si è
innamorata!››
‹‹Chi Paola?››
inizia a sbellicarsi dalle risate.
‹‹Non ridere
sai?, bastardo.››
‹‹Ma se
giorni fa mi ha portato un cd, te lo giuro, ha un repellente per me
incorporato. Le ho chiesto di andare a prendere un caffè e se n’è scappata. Non
avrai capito male? Poi io non ci ho mai provato sapendo di tuo fratello.
Playboy sì, ma non fino a questo punto. Io ruberei la ragazza solo ad una
persona.››
‹‹Di chi
parli?››
‹‹Andrea!››
e mi guarda facendo cenni d'intesa.
‹‹Io non sto
con Andrea››, MAGARI!
‹‹Meglio.››
‹‹Ma
smettila…››
Federico non
c’entra nulla, me l’avrebbe detto ne sono sicura. Paola nasconde qualche altra
cosa.
*
Alla fine ho
trovato un regalo ad Andrea. Federico mi ha consigliato una sciarpa, ma si
regalano? Ormai è fatta comunque e non si può cambiare, tanto non dirà mai se
gli piace o no: penserà solo male di me.
*
A casa ho
trovato una brutta sorpresa ormai sono una “Ruffiana”. Stefano mi ha chiesto di
portare il suo regalo a Paola.
*
Sono fuori
casa sua aspetto che non ci sia così lo lascio alla governante ma invece…
‹‹Micol
ciao, entra!›› mi apre Paola stesso.
‹‹No, devo
scappare davvero, sono venuta a portarti questo!›› le do il pacchetto. Lei
rimane di sasso, avrà capito. Il pacchetto con la confezionato in una carta da
regalo ricoperta di cuoricini non può essere da parte mia, non sa cosa dire
allora insiste.
‹‹Dai Katia
sta facendo al cioccolata calda, stai cinque minuti.››
‹‹Nonostante
la proposta allettante…››la cioccolata calda!Che buona! ‹‹Non posso accettare!
Ascolta Paola, io sono abituata ad avere con te un rapporto basato sulla
sincerità.››
‹‹Certo,
anche io!››
‹‹Non credo,
hai tirato in ballo Federico ma so che non c’entra niente.››
‹‹Non credo
che tu sia nella posizione di doverti andare ad informare.››
‹‹Be’, mi
stai gentilmente dicendo che non sono affari miei?››
‹‹Ecco appunto››
dice distogliendo lo sguardo da me.
‹‹In questa
storia ci sono entrata perché mi ci hai messa tu! Vabbé comunque me ne vado, ma
non prima di averti detto che tu se non nascondi qualcosa, non la nascondi di
certo a me od a Stefano ma a te stessa! A lungo andare, non ti farà stare solo
male›› le faccio un cenno di capo e vado
via lasciandola con il pacchetto tra le mani.
Presa dalla
curiosità Paola apre il pacchetto.
Il regalo
consiste in un meraviglioso carillon con sopra inciso.
“For my
biggest love”, la ragazza guardandolo ed
ascoltando quella dolce musica scoppia in un pianto a dirotto.
Ciao
lettrici di Micol, lo so che è strano pensare al Natale con il caldo infernale
che c’è fuori ma… be’…almeno ci rinfreschiamo un po’ pensando al nostro
prossimo Natale. Saluti ^_^
Finalmente
sono arrivate la vacanze natalizie. La scuola ha chiuso e posso dormire in
santa pace. Qui le cose vanno bene, Stefano sembra aver attutito il colpo e
l’ha presa con filosofia, ripeto : io non ci sarei riuscita! Tra oggi e domani
partiranno sia Ilaria che Andrea ed io devo incontrarli in mattinata – sul
tardi - per dar loro i miei regali! Speriamo che al mio lui (magari!) piaccia
il regalo che Fede mi ha consigliato di comprargli.
Sarà l’alba
(le 10.30 di mattina) ed a casa mia sono quasi tutti svegli. Sento Stefano che avvisa
di star uscendo ed io metto la testa sotto il cuscino: NON FATE RUMORE, DEVO
DORMIRE!
*
Uscito di
casa Stefano si ritrova Paola davanti.
‹‹Ti stavo
aspettando.››
‹‹E da quando?››
‹‹Da
mezz’ora! Prima o poi saresti pure uscito, no? Comunque bentornato.››
‹‹Grazie,
credevo che non ti avrei rivista così presto...››
‹‹Senti
Stefano, grazie per il regalo, l’ho scartato e be’ questo è per te! Avevo
programmato di dartelo alla vigilia,ma...›› glielo consegna e cerca di andare
subito via.
‹‹NO!
Aspetta, non credi sia arrivato il momento di parlarne? Perché ti comporti in
questo modo? Lo so che in realtà c’è qualcosa che ti preoccupa. Se ami un altro
come dici, voglio sentirlo dalla tua voce!››
‹‹Be’ se
proprio vuoi saperlo, non c’è nessun altro.››
‹‹L’avevo
immaginato, non per essere presuntuoso, spiegami allora qual è il problema!››
‹‹Non lo so,
sarà che abbiamo avuto poco tempo, per tutto. Anche per conoscerci, ci siamo
messi insieme dopo venti giorni e poi sei partito. Non ci siamo conosciuti per
niente.››
‹‹E? Ci
sentiamo spesso, no? Abbiamo molte cose in comune.››
‹‹Non lo
nego, parliamo della lontananza! A Londra potresti incontrare qualcuna e
potresti capire che è una persona migliore di me.››
‹‹Questo è il
problema! Hai paura che la lontananza possa dividerci e farci incontrare altre
persone. Sai anche io ho paura di questo, ti dico, tutti i giorni! Ma non
scappare da me, parlamene.››
‹‹Sono così
spaventata. Da tutto!››
‹‹Non c’è al
mondo una persona che potrebbe piacermi quanto te…›› Paola sgrana gli occhi ed
arrossisce.
‹‹Avevo
proprio bisogno di essere rassicurata!››
‹‹Sei
proprio bella quando diventi rossa. Prometti di parlarne con me la prossima
volta se ti dovessero ritornare questi dubbi, ok? Io sono qui anche per
ascoltarti.››
Me and you whats going on?/ Io e te, cosa succede?
All we seem to know is how to show /sembra che tutto quel che sappiamo è
come mostrare
The feelings that are wrong/i sentimenti sbagliati.
So dont go away, say what you say /allora non andare via, dì quello che
stai dicendo
Say that you'll stay/dì che resterai,
Forever and a day . In the time of my life/per sempre, e sempre,nella
mia vita,
Cos I need more time, yes I need more time /perché ho bisogno di altro
tempo,
sì, ho bisogno di altro tempo
just to make things right /solo per sistemare le cose (Oasis ‹‹Don't go
away)
‹‹Sì!›› Paola
annuisce con la testa.
‹‹Sì? Cosa
significa? Vuoi stare con me? Sì? O che sarai sempre sincera? Sì!››
‹‹Entrambe
le cose›› Paola lo abbraccia forte per poi baciarlo.
‹‹Non farmi
più certi scherzi! Mi fai morire di crepacuore!››
*
Finalmente a
mezzogiorno inoltrato mi sono decisa ad uscire dal letto. Ho un appuntamento con le ragazze per
scambiarci i regali poiché Ilaria partirà oggi (ma l'avevo già detto prima,
no?).
Al bar non
c’è ancora nessuno. Mi siedo al bancone e chiedo a Luca di portarmi una super
brioche alla nutella, prima o poi diventerò una mucca lo so, visto che a casa
ho fatto anche colazione.
‹‹Micol, sei
affamata?›› mi chiede Paola che spunta all’improvviso.
‹‹È tutta
colpa vostra! Vi fate aspettare ed io per colmare la solitudine mangio dolci.››
‹‹Ah, povera
te!›› finge di compatirmi.
‹‹Ma
l’appuntamento non era un quarto d’ora fa?
‹‹Sì, scusa
ma sono stata con Stefano.››
‹‹Stefano?››se le saranno dette di santa ragione?
‹‹Sì,
abbiamo chiarito. Avrei dovuto parlarci prima, non avrei fatto tutto quel
casino.››
‹‹Ah, te ne
sei resa conto? IMBECILLE. Scusa, ma te lo meriti.››
‹‹Sì e scusami
se non ti sono stata a sentire.››
‹‹Tutti sono
scettici sui miei consigli.››
‹‹Micol, io
mi fido dei tuoi consigli, perché sei una buona amica ed io ti voglio un casino
di bene!››
‹‹Ma anche
io tesoro!›› mi abbraccia e arriva Ilaria che ci chiede se ci siamo convertite
all’amore saffico o magari al bi. Entrambe ci affrettiamo a negare e lei ride
divertita.
*
Ci scambiamo
i regali e mi obbligano a non aprirli prima di Natale, sarà dura per me
resistere. Speriamo che gradiscano i miei. In pratica due trousse identiche,
solo che a Paola con colori più soft ed a Ilaria,be’ nel suo stile.
Entra nel
bar Andrea, gli ho detto io di venire, gli ho mandato un messaggio in cui ho
scritto di presentarsi al bar e che ci saremmo stati tutti (altrimenti poteva
sembrare un appuntamento) e che dovevo dargli una cosa. Non ha risposto al
messaggio però è venuto. Perché non voglio darglielo in presenza delle mie
amiche (sono una timida! ) mi precipito da lui all’ingresso e lo faccio sedere
ad un altro tavolo, chiedendo due minuti alla mie amiche che si guardano come
se la sapessero lunga (ma sono così trasparente?).
‹‹Pensavo
non venissi, non hai risposto al messaggio›› gli dico.
‹‹Ma come,
mi chiedi di venire, perché non avrei dovuto?››
‹‹Perché non
hai risposto.››
‹‹Be’ ti ho
fatto uno squillo.››
‹‹Ah ecco
risposta ad interpretazione!››
‹‹Chiamala
come vuoi, ma sono qui, no?››
‹‹Be’, sì!
Ecco, questo è il mio regalo di Natale per te!›› mi fa un sorriso a trentadue
denti giusti giusti.
‹‹GRAZIE!
Posso aprirlo?›› mi chiede.
‹‹No, devi
aspettare la vigilia almeno.››
‹‹Ma io
morirò dalla curiosità›› che tenero.
‹‹Be’, anche
io›› è buffissimo. Lo muove e lo scuote per scoprire cosa ci può essere dentro,
sembra un bambino curioso. Proprio dolce!
‹‹Anche io
ho di questi problemi, ma poiché le mie amiche l’hanno vietato a me, io lo
vieto a te.››
‹‹Io che
c’entro? A che giochiamo? A chi muore prima di curiosità?››
‹‹Eh sì,
avevo giusto in mente questo! Andiamo dalle altre?››
‹‹Ok, ma a
volte sei proprio perfida!›› mi dice.
‹‹Me ne
rendo conto›› insieme ridiamo e ci avviciniamo alle mie amiche che, sono certa,
vorrebbero fare duemila battutine ma io fortunatamente ho tutto sotto
controllo.
Sto ancora
dormendo placidamente nella mio lettuccio quando sento Stefano chiamarmi.
‹‹Ehi,pssss,
Micol!››
‹‹Uhm, chi
è?›› in realtà lo so benissimo.
‹‹Micol è
mezzogiorno! ›› insiste Ste.
‹‹Davvero? ››
‹‹Paola è
già arrivata, se ti sbrighi andiamo a fare un giro insieme, che ci fai IN casa?
››
‹‹Va bene,
mi alzo. ››
Che guaio! È
tremendo avere un’amica fidanzata e non c’è nemmeno Ilaria, mi annoio. Usciamo
sempre in tre (i due piccioncini e io), lo fanno per non lasciarmi da sola a
casa a rigirarmi i pollici ma io la figura del candelabro non la reggo.
*
Dopo una
mezz’oretta sono pronta e scendo di sotto.
Paola sta
suonando il piano ( lo abbiamo perché anche mia madre e Stefano lo suonano,
mentre mio padre è un bassista poco convinto). Ha appena finito un pezzo
classico ed i miei si perdono in applausi di ammirazione.
‹‹Ma che
brava!›› le dice mia madre.
‹‹Sai Paola,
anche Micol suonava la chitarra! Poi ha smesso senza motivo›› aggiunge mio
padre.
‹‹Vero,
Micol perché poi hai smesso?›› mi chiede mia madre, con falsità, solo per
tirare l’argomento in mezzo.
‹‹Ehm,
genitori ve lo spiego un’altra volta, abbiamo fretta!››
Me la sono
svignata velocemente, in realtà ho smesso di suonare per un buon motivo, non mi
va di parlarne specialmente con i miei.
*
Arriviamo al
bar. Cerco disperatamente qualcuno con cui uscire.
‹‹Ciao Fede,
Ciao Luca›› mi intrattengo un po’ con loro.
‹‹Bede
grazie,du?›› mi risponde Luca non nel pieno della sua salute.
‹‹Stasera
voglio uscire per piacere! Sono stata tre giorni sola con questi due, non ce la
faccio più!››
‹‹Ehi,grazie.
Ingrata, noi che ci preoccupavamo per te. Essere gentili non paga!›› si lamenta
Stefano.
‹‹No
Stefano, forse mi sono spiegata male, è solo perché non vi vedete mai. Vorrei
lasciarvi un po’ soli››, mi giustifico e loro un po’ se la bevono.
‹‹Io non
bosso aiutarti,bi sendo un bò d’influenza. Ribango a casa›› esclama Luca.
‹‹Fuori uno,
Friedrich?›› chiedo.
‹‹Io stasera
dovrei andare in un locale, suona un mio amico, se vuoi puoi venire con me?››
Ho accettato
in un lampo ed ora sto aspettando che mi venga a prendere. Prima, vestendomi ho
aperto l’armadio ed ho visto la mia chitarra. Non la uso dall’estate, ben
quattro mesi. Ecco il citofono sarà Fede.
*
Siamo
arrivati nel locale, carino ma niente di particolare.
‹‹Ecco sta
già suonando, forse abbiamo fatto un po’ tardi.››
‹‹È tutta
colpa tua, mi sei venuto a prendere un’ora è mezza dopo!››
‹‹Non sono
molto puntuale, eccolo comunque! Quello è il mio amico: Marco Visoni.››
Another turning point, a fork stuck in the road. /Un’altra svolta il
bivio bloccato per strada.
Time grabs you by the wrist, directs you where to do./ Il tempo
ti afferra per il polso e ti porta dove stavi andando
So make the best of this test, and don't ask
why. /Allora prendi il meglio di questo testo e non chiederti perche
It's not a question, but a lesson learned in
time. /Non è una domanda ma una lezione imparata in tempo
So take the photographs, and still frames in your mind./ Prendi
le fotografie e incorniciale nei tuoi pensieri.
Hang it on a shelf of good health and good
time. / Appendile su uno scaffale in buono stato e al tempo giusto.
Tattoos of memories and dead skin on trial.
/ Tatuaggi di ricordi e pelli morte a giudizio.
For what it's worth, it was worth all the
while./Per quanto possa valere ne valeva la pena per tutto il tempo.
It's something unpredictable, but in the end is right./ E’
qualcosa di imprevedibile ma alla fine è giusto.
I hope you had the time of your life. / Spero
che tu abbia avuto tempo nella tua vita.
Green Day = Good Riddance (Time Of Your Life)./ Che Liberazione
(Tempo Della Tua Vita)
Devo
ammettere che è davvero molto bravo. Suona meravigliosamente la chitarra tanto
da farmi venir voglia di salire anche io su quel palco. Quando suona fa venire
uno sconquasso emotivo.
‹‹Vieni te
lo presento!›› Federico mi porta in uno sgabuzzino che dovrebbe essere
il"dietro le quinte".
‹‹Eccolo,
Marco come stai?››
‹‹Bene
grazie e tu?›› afferma passandosi una mano tra i capelli biondi e lunghi alla
“Beatles” ultima maniera.
‹‹Tranquillo,
ti presento la mia amica Micol.››
‹‹È un
piacere, sono Marco›› mi mostra il suo sorriso.
‹‹Il famoso Marco,
il piacere è tutto mio!›› dico.
Ci sediamo
ad un tavolo per bere qualcosa e Federico gli spara subito un terzo grado.
‹‹Allora
come va carriera?››
‹‹Oggi qui,
domani da un’altra parte. Fortunatamente ho sempre la vecchia chitarra che mi
fa compagnia!››
‹‹Sai Marco,
anche io suonavo tempo fa!›› non so perché glielo dico.
‹‹Non tempo
fa! Te l’ho vista suonare questa estate e lo fai anche molto bene!››
‹‹Maddai!
Micol, devo dirti una cosa. C’è l’ho sulle labbra da quando ti ho vista,
assomigli terribilmente a mia sorella, gli stessi occhi! Suonava la chitarra,
un vero talento, io in confronto sono niente. Poi per un motivo o per un altro
smise di suonare ma il destino non le diede il tempo di riprendere, un incidente
in motorino se l’è portata via! Ora le mie canzoni sono tutte dedicate al mio
angelo…››
Sento un
vento gelido che attraversa il mio cuore e se avessi sbagliato a lasciare la
musica?
‹‹Mi
dispiace!›› dico mentre Federico imbarazzato è rimasto imbalsamato. Marco si
rivolge a me con gli occhi lucidi e aggiunge.
‹‹Non
lasciare che qualche sciocco motivo porti via la tua passione, prima che sia
troppo tardi. Pensaci.››
*
Mi sento
malinconica e vuota. Avverto solo ora l'assenza di una parte di me. Tornata a
casa ho aperto l’armadio, proprio poco prima di uscire avevo visto la mia
chitarra ed ora non c’è più! Dov’è la mia chitarra?
‹‹Cosa c’è
bocconcino?›› comincia a scuotermi il mento con le dita.
‹‹Sì di
mozzarella, non trovo la mia chitarra›› esclamo disperata.
‹‹Mi
dispiace! Anche per quello che ti ha detto Marco, quando ti ho riaccompagnata a
casa avevo la faccetta triste triste!››
‹‹Chi è
Marco? Cosa ti ha detto?›› chiede Paola.
‹‹Non è
affatto vero! Non era tristezza la mia.››
‹‹Sarà come
dici tu…›› Federico è un po' scettico.
‹‹Spiegatemi!››
domanda di nuovo Paola.
Federico sta
cercando di raccontare cosa è successo la sera precedente quando piomba Stefano
in mezzo a noi e saluta la sua amata con un focoso bacio sulle labbra.
‹‹Ciao a
tutti!›› dopo si accorge di noi.
‹‹Stefano,
hai visto la mia chitarra per caso? Ieri era nel mio armadio poi quando sono
tornata a casa non c'era più.››
‹‹In verità
l’ultima volta ce l’aveva la mamma!››
‹‹Davvero?
Grazie! Ciao ragazzi, io vado a risolvere questo problema.››
*
Mi sono
allontanata da loro, lasciando Federico a raccontare la mia avventura. Noto i
volti interrogativi degli altri due.
Arrivo a
casa in tempo RECORD e mi precipito da mia madre.
‹‹Mamma, per
caso hai preso la mia chitarra?
‹‹Be’,
poiché non la usavi più, ho pensato di darla in beneficenza. La metteremo
all’asta domenica.››
‹‹Brava!
Senza neanche chiedermelo›› sento del fumo uscirmi dalle orecchie.
‹‹Credevo
non ti dispiacesse, ora dove vai?›› non ho voglia di discutere e la lascio a
parlare da sola.
‹‹Me ne vado
così avrai modo di mettere all’asta qualcos’altro di mio!›› così chiudo la
porta di casa sbattendola.
*
Non so dove
dirigermi, non posso di certo andare alla parrocchia a riprendermi la chitarra.
A chi devo rivolgermi per un consiglio?
Con il mio
motorino vago senza meta per ritrovarmi fuori al locale della sera prima.
Ricordo che quello è l’ultimo giorno in cui potrei trovare Marco.
Descrizione fisica Marco: assomiglia poco
poco poco a Chad Michael Murray, me lo ricorda vagamente.
Mi accoglie
calorosamente e subito mi chiede cosa mi è successo, come se me lo leggesse in
faccia.
‹‹Mia madre
l’ha data in beneficenza e l’ultima cosa che farei è andarmela a riprendere.
Così non ho più la mia chitarra! È proprio vero ti accorgi dell’importanza di
una cosa solo quando ti sembra di averla persa davvero. Marco mi hai fatto
rendere conto che da qualche tempo avevo perso una parte importante di me ed
ora cosa faccio? Ti prego dimmi qualcosa? Mi sento così stupida!›› delle lacrime
mi bagnano le guance.
‹‹Micol,
come sai ,questo è il mio ultimo giorno in questa città. Domani inizierò un
giro promozionale per tutto il paese, una cosa…›› mentre parla mi stringe forte
le spalle. ‹‹Non arrenderti mai! Anche quando ti sentirai perduta, sappiamo
entrambi qual’è il tuo destino. È scritto nei tuoi occhi ed è per questo che ti
regalo la mia chitarra!›› me la tende shockandomi letteralmente.
‹‹Ci sono
molto affezionato ma ho sempre saputo che un giorno me ne sarei separato per
forza maggiore e credo che darla a te sia il modo più giusto per farlo.››
Me l’ha
messa tra le mani, poi una voce gli dice che deve andare in scena!
‹‹Suoniamo
insieme stasera›› mi tira per la mano.
‹‹Ma tu come
suonerai?››
‹‹Ti sembra
che il mio manager non porti chitarre di riserva? Su andiamo…››
Il palco, la
luce puntata su di noi, sì questa è la mia vita, per un attimo mi sento davvero
VIVA :
Questa qua è per te e anche se non è un
granché, ti volevo solo dire
che era qui in fondo a me.
È per te che lo sai di chi sto parlando dai e
ti piacerà un minuto e poi te ne scorderai.
Perché sei viva, viva cosi come sei quanta
vita mi hai passato e non la chiedi indietro mai e sei viva viva per quella che
sei sempre pronta, sempre ingorda sempre solo come vuoi...
(Viva!Ligabue)
Dopo la
nostra esibizione, lui ha ancora mezz’ora di concerto. Ma viene dietro il palco
a salutarmi.
‹‹Grazie
Marco, questo è il regalo più bello che abbia mai ricevuto.››
‹‹Ma dai!È
anche usata!›› afferma ironico.
‹‹Allora,addio››
gli dico con una gran voglia di abbracciarlo.
‹‹No, sono
sicuro che ci rincontreremo!›› mi sfila la chitarra tra le mani e estrae un
pennarello dalla sua borsa. Sul retro della chitarra scrive : “A Micol, l’angelo della musica! With Love,
Marco”, poi me la riconsegna ed io non riesco a trattenere le lacrime.
‹‹Grazie!›› una
goccia mi è già arrivata alle labbra. Lui mi abbraccia forte e mi bacia la
fronte ed io lo vedo per come è: con i suoi occhi sottili e chiari ed i suoi
capelli in costante disordine. Mi saluta dopo un po’ perché il suo pubblico
l’aspetta, mentre vedo le sue spalle da lontano in un raptus mi sento gridare :
‹‹Ciao
fratellone!›› lui si volta verso di me con un sorriso raggiante ed in quel
momento smetto di piangere.
*
Torno a casa
risollevata, apro la porta e mia madre mi raggiunge all’ingresso.
‹‹Micol,
scusami davvero!››
‹‹Mamma
scusami tu, sono stata stupida! Ho risolto, vedi?›› le dico mostrandole la mia
chitarra.
‹‹Te l’hanno
ridata in parrocchia?››
‹‹Ma no! Me
l’hai regalata un mio amico fraterno!››
‹‹Sono
felice!›› si avvicina risollevata per abbracciarmi.
‹‹Tesoro, guarda
ti è arrivato un pacco›› mi comunica.
Lo prendo
tremante, proviene da Parigi, non reggendo l’imbarazzo mi chiudo in camera ed
apro il bigliettino.
“Ciao Strega! Lo ammetto, non c’è l’ho
fatta. Il tuo regalo l’ho aperto in anticipo! Grazie mille! È davvero calda ed
ha un colore favoloso! Hai buon gusto! Qui a Parigi è tutto molto bello, magari
qualche volta ci veniamo insieme. Ti spedisco il mio CADEAU POUR TOI! Spero ti
piaccia, perché ho girato tutta la città per non fare brutta figura! A presto,
Andrea. Ps: Si dice che è qui anche NoFace per partecipare ad una trasmissione radiofonica...se lo 'vedo' te lo saluto :P”
Lo apro
ansiosa ed prendo tra le mani il carinissimo bracciale di cauchu con sopra una
targhettina in bianca con su scritto : “JE DESIRE PUOR TOI LE MEILLEUR”.
Lo metto
immediatamente e credo che non me ne separerò mai. È un regalo davvero speciale
e lui per me è davvero speciale.
gennaio è
iniziato da qualche giorno, tra poco tutto ritornerà alla normalità.
S. tra un
po’ riparte per Londra, P. per ora non ci vuole pensare e fa bene. Meglio
goderseli senza pensieri questi ultimi giorni!
L’anno che
si è chiuso mi ha portato tante belle cose.
-P. ed I.
sono diventate le mie migliori amiche;
- Ho
approfondito l’amicizia con A<3 che prima conoscevo solo di “svista”(Bloggers
mi ha fatto un regalo dolcissimo e bellissimo il mio tesoruccio) >.<;
-Ho fatto
conoscenza con i magnifici F. (troppo forte),L. e la piccola A.;
-Ho conosciuto
M., un ragazzo che stimo molto (quasi quanto A<3mio) che è entrato nella mia
vita portando luce. Spero di rincontrarlo davvero un giorno.
Insomma cosa
potrei chiedere di più per il prossimo anno?
(Magari che
A<3mio si accorga finalmente di quanto lo amo? )
‹‹Dai
calmati, è sempre la solita, non la conosci?›› cerca di calmarla Paola
‹‹Ciao
ragazze!›› eccomi spuntare da dietro di loro.
‹‹Finalmente››
mi risponde la mia cognatina mentre Ilaria mi fa un cenno di capo, scocciata.
‹‹Dimmi
cara, ti sei divertita? Noi ti siamo mancate?›› chiedo per cambiare argomento.
‹‹Tu no di
certo, specialmente i tuoi ritardi! Dai scherzo, mi siete mancate tanto
entrambe.››
‹‹Che
carina! Chiedo scusa per avervi fatto attendere col mio piccolo ritardo›› dopo
averla addolcita sparo loro le mie scuse.
‹‹È di
mezz’ora il tuo "piccolo" ritardo!›› Ilaria non accetta spiegazioni.
‹‹Scusatemi,
ma ecco, be’ parliamo d’altro? Ho una proposta!››
‹‹Dai sputa
il rospo›› mi chiede finalmente.
‹‹Che ne
direste di formare un “Trio”? Io suono la chitarra, Paola le tastiere e alla
batteria ci mettiamo Ila.››
‹‹Ma io non
suono la batteria, sì ho preso qualche lezione, ma non la so suonare bene.››
‹‹Migliorerai!››
replico.
‹‹Un trio
musicale? Una Band? Ficooooooo!›› risponde Paola.
‹‹Inizialmente
proviamo canzoni degli altri, poi magari›› spiego.
‹‹Sì, poi
migliorando troveremo un nostro stile e inizieremo a comporre qualcosa di
nostro!›› aggiunge Paola.
‹‹Proprio
quello che volevo dire io, Paola da quanto tempo ci pensi?›› le domando.
‹‹Ci ho
pensato spesso!››
‹‹Sto
iniziando ad elaborare anche io, chiediamo a Fede, di trovarci qualche localino
che ci faccia esibire›› Ilaria inizia ad esagerare.
‹‹Sì, ma
credo più in là!›› spiego.
‹‹Ma dove
proviamo?›› è tornata con i piedi per terra.
‹‹Questo non
lo so.››
‹‹Avremo
bisogno di un box, un garage, una cantina›› spiega Paola.
‹‹Il mio
garage è inutilizzabile, è piano di robaccia! A malapena c’entrano il motorino
e la macchina›› dico io.
‹‹Io avrei
di meglio, un magazzino: è della mia famiglia! Mio padre sarà sicuramente
d’accordo tanto è inutilizzato da anni, credo solo che ci vorrà una bella
ripulita!›› propone Ilaria.
‹‹Fantastico,
qualche giorno ci organizziamo ed andiamo a pulirlo›› avanzo io.
Paola chiede
di essere avvisata ed io glielo assicuro.
*
Pomeriggio
noioso, suono un po’, poi riposo. È una vera monotonia, mi manca quasi la
scuola.
Decido di
andare da Ilaria, per vedere il fatidico magazzino. In realtà non penso ad
altro da stamattina, non l’avviso tanto sono sicura di trovarla a casa.
Non chiamo
Pà, perché sono gli ultimi giorni che Sté è qui.
Eccomi.
Foschi. Peeeeeeeee (suono del citofono).
‹‹Chi è ?›› sarà
la madre.
‹‹Sono
Micol.››
Senza
neanche chiedermi altro, mi apre. Prendo l'ascensore secondo piano. È la mia
seconda volta a casa di Ilaria. La signora Foschi mi aspetta fuori la porta.
‹‹Buonasera
signora. C’è Ilaria?››
‹‹No cara, è
uscita con il padre, vuoi aspettarla qui?››
‹‹Le ha
parlato del magazzino?›› magari mi da le chiavi.
‹‹Sì,
aspetta se vuoi dargli un occhiata ti do le chiavi›› BINGO.
‹‹In verità
volevo iniziarlo a pulire›› dico con faccia ingenua.
‹‹Tutta
sola? Aspetta che Ilaria ti dia una mano, no?››
‹‹No, nessun
problema tanto non credo di finire oggi›› mentre parlo sparisce e dopo un paio
di minuti si ripresenta.
‹‹Ecco le
chiavi, è due isolati da qui! Vicinissimo al supermarket. Se vedi fuori c’è un
citofono con su scritto “FOSCHI”. Appena torna Ilaria ti faccio raggiungere.››
Mi congedo e
scappo via, finalmente lo vedrò. Non ci posso fare nulla, sono troppo curiosa.
‹‹Micol!›› questa
è la voce di….
‹‹Andreaaaaaaaa!››
non riesco a reprimere la mia gioia nel vederlo.
‹‹Ti è
piaciuto il regalo?››
‹‹Sì, vedi?
Non lo levo quasi mai!›› gli dico mostrandoglielo.
‹‹Quasi mai?››
forse ho esagerato.
‹‹Scherzo,
comunque ho apprezzato molto. Ma quando sei tornato?››
‹‹Proprio
stamattina. Dove vai? Hai fatto la spesa?›› dice indicando il sacchetto che ho
in mano.
‹‹Vado a
ripulire un magazzino, questi sono i detersivi.››
‹‹Ti sei
messa a fare le pulizie?››
‹‹No,
cretino! Mi servirebbe una mano, verresti tu?›› gli chiedo sbattendo gli
occhioni, lui mi guarda perplesso.
*
Al bar si
incontrano casualmente Ilaria e Paola. La prima arriva con Stefano che ha un
appuntamento con Luca, la seconda appena tornata dalla commissione con suo
padre si è fatta accompagnare da lui stesso. Lasciate sole dai ragazzi, le due
si ritrovano a parlare.
‹‹Dove sono
andati quei due?›› chiede Ilaria.
‹‹Ah, non
l’ho capito molto bene...››
‹‹Ma che
faccia hai?››
‹‹Te ne sei
appena accorta? Io la sopporto da una "vita"›› risponde Paola
ironica.
‹‹Scema,
sembri. ..dubbiosa?››
‹‹Ottima
osservazione, sono un paio di giorni che sono così, Sté se n’è accorto ma non
posso farci nulla.››
‹‹Sei triste
per la sua partenza?››
‹‹No, dubbiosa
era il termine esatto›› dice lei mettendosi le mani tra i capelli.
‹‹Si può
sapere perché?››
‹‹Credo che
sia arrivato il momento di fare l’amore con lui.››
‹‹Lo credo
bene›› risponde Ila con sicurezza.
‹‹Dici?››
‹‹Certo che
lo dico, non sprecare tempo. Non sai quello che ti perdi›› assicura ammiccando.
‹‹Che
maiala!›› le da un buffetto sulla spalla.
Le due
iniziano a ridere quando l’auto della madre di Ilaria si ferma fuori al bar, la
ragazza la nota ed esce, dopo poco rientra.
‹‹Dobbiamo
andare, Micol è venuta a casa. Mia mamma le ho dato le chiavi del magazzino e
le ha detto che l’avrei raggiunta, dobbiamo andare perché aveva intenzione di
pulirlo›› comunica a Paola.
‹‹Let's go!
È la solita impaziente›› sbuffa l'altra.
*
Siamo
entrati nel magazzino io e Andrea.
‹‹Che
buio!›› non riesco a smettere di tossire.
‹‹E che
sudiciume!›› aggiunge Andrea.
‹‹Dobbiamo
metterci subito a lavoro.››
‹‹Non c’è
neanche una lampadina!›› si lamenta.
‹‹Forza!›› lo
richiamo.
‹‹Chi mi ha
messo un questa situazione? Eh Micol?›› dice imbronciato.
Al bar Paola
e Ilaria stanno per andare al magazzino.
‹‹Ma perché
sembra sempre che abbia la neve in tasca?›› si lamenta Paola riferendosi a me.
‹‹Sarà un
disastro lì dentro, non mi andava di fare le pulizie oggi!››
*
Nel
frattempo io ed Andrea.
‹‹Ho
controllato il contatore della corrente, è tutto apposto. Mancano solo le
lampadine›› comunica Andrea.
‹‹Meno male,
sono stanca›› mi butto su un divanetto usurato e si alza un alone di polvere.
‹‹Che
schifo!›› esclama Andrea tossendo e nel frattempo chiude la saracinesca,
in questo modo però rimaniamo completamente al buio.
‹‹Perché ci
hai chiusi dentro?››
‹‹Dobbiamo
parlare!›› si siede vicino a me, io non vedo praticamente nulla. Mi sento
“stranamente” agitata ad essere qui sola con lui.
‹‹Cosa c’è?››
gli chiedo.
‹‹Niente,
non ti agitare. Voglio parlare, raccontami un po' del trio…››
*
Sempre al
bar le due ragazze incontrano Luca e Stefano.
‹‹Niente da
fare, non posso portare Stefano lontano da te, che inizi a mancargli›› esclama
Luca.
‹‹Che
carino!›› afferma Ilaria.
‹‹Tesoro io
ti ringrazio, ma…››
‹‹Non
ascoltarlo, siamo tornati perché abbiamo risolto in fretta. Però mi sei mancata
veramente!›› chiarisce Stefano mentre la sua ragazza si rallegra
abbracciandolo.
‹‹Ragazzi, noi
andiamo a dare una sistemata al magazzino. Venite a darci una mano?›› Luca e
Stefano si aggregano senza storie.
*
Nel
magazzino intanto.
‹‹…Mi ha
fatto capire quanto è importante per me la musica e sento che devo iniziare a
fare qualcosa per migliorarmi, non so se è chiaro il ragionamento?›› non riesco
a vedere la sua faccia alla fine del mio racconto ma mi sento improvvisamente
abbracciare ed il cuore inizia a battermi forte.
‹‹Certo, ti
capisco. Ti apprezzo!›› mi sussurra all’orecchio.
Non sa
quanto valgano per me queste parole. Che cosa provi per me Andrea? Perché sento
il tuo cuore battere quanto il mio?
‹‹È stata
una cosa graduale, la nostra amicizia è arrivata ad un punto che be’ ecco, io
vorrei che tra noi…››
Sto
sognando. Non svegliatemi, lasciatemi dormire per sempre.
Andrea
avvicina la sua guancia alla mia, lo avverto, ed io mi sto lasciando prendere
dalla magia del momento… Inaspettatamente sento bussare forte alla serranda.
‹‹MICOL›› è
la voce di Ilaria.
‹‹Forse non
è ancora arrivata!›› spiega Paola.
‹‹No! Deve
essere qui, la saracinesca non è chiusa a chiave.››
La magia si
spezza ed Andrea corre ad aprirli, io mi alzo e prendo un panno ed inizio a
spolverare a caso. Non stavamo facendo nulla di male, ma entrambi siamo
imbarazzati.
‹‹Andrea!
Cosa ci fai qui? Da solo con Micol al buio?›› chiede Ilaria l’impicciona.
‹‹A parte
aiutarla? Nulla, ma voi sfaticate dov'eravate?›› spiega lui a tono.
‹‹Andrea,
non avrai fatto del male a mia sorella?›› commento inopportuno di Stefano.
‹‹Ma che
cavolo dici?›› rispondo nervosa.
‹‹Non ti
preoccupare Stefano! Ok, Micol poiché ora c’è tanta gente che ti può aiutare,
io vado. Ciao a tutti!›› in coro lo salutiamo ed io vorrei iniziare a piangere
come un’isterica.
‹‹Signorina,
non me la racconti giusta›› mi bisbiglia Ilaria.
‹‹Iniziamo a
pulire qui, poi vi spiego!›› che seccatura.
*
Trascorriamo
il pomeriggio a rassettare ma io sono completamente assente, non riesco a far
altro che pensare a LUI. In un momento di pausa noi tre ci sediamo sul
divanetto ed il ricordo di quello che stava succedendo proprio lì riaffiora,
improvvisamente mi copro gli occhi e racconto tutto.
‹‹Cosaaaaa?››
commenta Ilaria.
‹‹Pensa cosa
sarebbe successo se non avessimo avuto il nostro tempismo!›› aggiunge Paola.
‹‹Non me lo
dire!›› rispondo io mordendomi le labbra.
‹‹Ma dai, se
aveva intenzione di dichiararsi, troverà un’altra occasione›› mi consola
Ilaria.
‹‹Speriamo››
non sono molto fiduciosa.
‹‹A
proposito, che ne pensi del fatto che Paola farà l’amore con tuo fratello?››
‹‹Cosa?›› ora
si che mi ci vuole un goccetto.
‹‹Veramente
non glielo avevo ancora detto!›› Ilaria chiede scusa.
‹‹Sei
sicura, veramente?›› chiedo a Paola.
‹‹Credo
proprio di sì›› fa lei con un po' di rossore sulle guance.
‹‹Rimarrò l’unica
verginella tra le tre?›› questo non è giusto.
‹‹A quanto
pare sì!›› se la ride Ilaria.
‹‹Secondo me
è meglio farlo con uno esperto, tipo Stefano!›› commento senza pensare.
‹‹Esperto?››
la mia cognatina sgrana gli occhi.
‹‹Be’
intendo che lo ha già fatto, non lo sapevi?›› spiego.
‹‹Be’ lo
supponevo. Ma non ci avevo pensato›› sembra un po' preoccupata.
‹‹Non ha
mica importanza›› giustifico. Luca e Stefano ritornano con le lampadine e Paola
li raggiunge.
‹‹Maledetta
linguaccia!›› dico ad Ilaria.
‹‹Guarda che
davvero non c’è nulla di male ad averlo fatto già con altre, magari non le
importa questo, forse è un po’ insicura. Mi sembra pure ovvio.››
*
Cavoli che
giornata, possibile che Andrea si stesse davvero dichiarando? Ed ora non lo
farà più? Mi sento male solo al pensiero dell’occasione persa. Passando per la
camera di Stefano lo vedo e decido a parlargli di Paola, giurando a me stessa
che è l’ultima volta che m' intrometto.
‹‹Hai mai
pensato di far l’amore con Paola?›› gli chiedo dopo i soliti convenevoli.
‹‹Che
domande fai?›› capisco che la cosa lo secchi un pochino.
‹‹Lo so che
non sono affari miei, ma magari lei ci pensa e se non la rassicuri, non lo farà
mai.››
‹‹Rassicurarla
su cosa?››
‹‹Io non me
ne intendo ma magari poiché non lo ha mai fatto ha paura di sbagliare, di non
essere all’altezza…››
Dopo avergli
detto questo lo lascio lì inquieto ed io penso: VOGLIO FARE L’AMORE CON ANDREA.
Ma forse sto accelerando un po’ i tempi poiché non ci siamo nemmeno baciati.
*
Stefano è
andato a casa di Paola, lei lo ha invitato a parlare in camera sua perché la
madre non c’è e la governante è troppo impegnata a fare altre cose.
‹‹Voglio
fare l’amore con te, Paola!›› esclama lui improvvisamente.
‹‹Anche
io!Ma ho paura…››
‹‹Di cosa?››
‹‹Ho paura
di non essere tanto esperta, anzi non lo sono e quindi che non possa piacerti
farlo con me.››
‹‹Guarda che
io non sono mica Rocco Siffredi?››
Paola scoppia a ridere.
‹‹Hai sempre
più esperienze di me.››
‹‹Amore mio,
per me sarà bellissimo più delle altre volte, perché io questa volta amo una
ragazza in maniera totale, NON HO MAI AMATO NESSUNA COME AMO TE adesso!››
‹‹Stefano,
tra due giorni andrai via e non so se la prossima volta che ti rivedrò tutto
sarà come ora quindi con tutta me stessa, in questo momento come mai, voglio
che tu sia il ragazzo della mia prima volta›› Paola chiude la porta della camera
a chiave, si avvicina a lui, si siede sulle sue gambe e lo bacia con passione
sempre più forte. Ormai ha deciso, è sicura che quello sia il momento e la
persona giusta.
‹‹Eh no
Micol! Questa parte non entra proprio in quella testolina, vero? Eppure
di tempo per prepararti ne hai avuto. Pensa che al tuo fianco ci sarà il Romeo
dei tuoi sogni›› esclama Paola che mi sta aiutando a provare.
‹‹Sì, mi
devo impegnare.››
‹‹Mi dicevi
che sarà in versione moderna come il film con Leonardo Di Caprio.››
‹‹Sarà meno
cinematografica, niente incendi a pompe di benzina ma semplici scazzottate,
niente pistole ma coltellini, niente ecstasy, che siamo a scuola tra l’altro...››
‹‹Diciamo
più teatrale›› mentre fingo di ridere alla battutaccia di Paola mi ritrovo uno
squillo sul cellulare, spero sia Andrea – per un qualsiasi motivo – ma invece è
Luca.
‹‹Luca? Ti
squilla? Come mai?›› chiede curiosa la mia amica.
‹‹Non so, da
settimane siamo più affettuosi. Abbracci, squilli. È una cosa avvenuta in modo
naturale. Abbiamo preso confidenza.››
‹‹Ti ricordo…››
‹‹Lo so che
sta con Annie ed è uno dei migliori amici di Andrea.››
‹‹Appunto.››
‹‹Cambiamo
argomento non puoi capire! Ma Ilaria?››
‹‹Ilaria è uscita
con sua madre, la vedo bene, tu che dici? Avrà superato la brutta storia di
Fred H?››
‹‹Non lo so
Pà. È molto chiusa ma secondo me sta meglio.››
*
Nel
frattempo Ilaria e la madre stanno facendo shopping, arrivate al negozio di
musica si presenta davanti ai loro occhi un mega poster di Fred H. Ilaria per
un paio di secondi si ferma a guardarlo assente ma la madre la richiama
all’attenzione.
‹‹Ila, cosa
ti prende? Entriamo dopo, lo sai che quello è il mio negozio di abbigliamento
preferito, no?››
‹‹Entraci
tu, ti aspetto fuori, prendo un po’ d’aria.››
Una volta
entrata la madre nel negozio, Ilaria si appoggia al muro a pensare: con l’aiuto delle sue amiche ne sta uscendo,
sente di star superando il blocco "Alfredo Accardo".
‹‹Guarda chi
si vede!›› Federico si ferma vicino a lei.
‹‹Ciao›› risponde
lei, ma con tono scocciato.
‹‹Quando si
dice il destino…››
‹‹Credo che
il destino qualche volta dovrebbe farsi gli affari suoi.››
‹‹Sob!
Aspetta…”i tuoi occhi neri sono…”››
‹‹Risparmiami!
I miei occhi non sono neri, sono marroni - tendente al nocciola- non ce la fai
a fare il cascamorto con me››, aggiunge lei acida.
‹‹In
effetti! Dai andiamo a prendere qualcosa al bar?››
‹‹Non posso,
aspetto mia madre.››
‹‹Ok, sarà
per la prossima volta.››
‹‹Va bene!››
gli risponde ma pensa solo che lui sia uno scocciatore.
*
Più tardi,
ai provini.
‹‹Federico!››
lo riconosco.
‹‹Ciao
Micol, ti ho chiamata ma il cellulare?››
‹‹L’ho
dimenticato a casa, cosa volevi dirmi?››
‹‹Hanno
spostato i provini…››
‹‹A quando?››
‹‹A dopo
domani.››
‹‹Uhm, meno
male, ora?››
‹‹Ora il
regista ci farà un discorso, credo la solita lagna sul fatto di impegnarci seriamente››
nel frattempo noto un movimento strano.
‹‹Ma quella
in prima fila, vicino ad Andrea chi è?››
‹‹Non te
l’ha ancora presentata? È una sua amica, ha recitato nella soap…››
‹‹Un posto
d’amore: faceva Sheila.››
Descrizione fisica Lara: mi ricorda Kristen
Stewart con i capelli rossi.
‹‹Si chiama…››
lo interrompo.
‹‹Lara
Balestri, so tutto di quella soap è la mia preferita!››
‹‹Parteciperà
alle audizioni. Sta provando insieme ad Andrea, vuole quella parte a tutti i
costi. Ti conviene tenerla d’occhio, vedi quant’è carina?›› un'attrice ad una
recita scolastica? Qui gatta ci cova.
‹‹Umpf, se
intendi per i provini, non mi spaventa neanche un po’. Per le altre cose, non è
che me ne importi più di tanto›› che bugiarda, sto già rosicando dalla gelosia.
*
Dopo il
discorso del prof, ho incontrato le mie amiche al bar. Ho spiegato loro tutto
velocemente.
‹‹È
perfetta, bellissima. L'avete mai vista in “Un posto d’amore” ?››
‹‹Non vedo
quella roba›› risponde Ilaria.
‹‹Io vedo
una puntata ogni tanto, ma non ricordo nessun personaggio chiamato Sheila›› spiega
Paola.
‹‹In ogni
caso, devi assolutamente batterla!›› mi incoraggia Ilaria.
‹‹Tesoro io
oggi però non posso aiutarti, ho un arretrato di storia di cinquanta anni a
causa del tuo caro fratellino. Devo recuperare assolutamente›› m’informa la mia
cognatina.
‹‹Non
contare su di me, non posso. Ho gli allenamenti con la squadra di pallavolo›› spiega
l'altra.
‹‹UFFAAAAAAAAA!
E chi mi aiuta?››
‹‹Cosa ti
serve?›› s’ intromette Luca.
‹‹Una mano,
ci vediamo oggi al magazzino di Ilaria, non mancare!›› gli propongo
all'improvviso e lui resta un po' perplesso.
*
Io e il
gentilissimo Luca, ci siamo messi a provare ore ed ore la mia parte.
‹‹“Addio
Giulietta”›› recita Luca allungandosi verso di me.
‹‹No tesò,
non è il caso, possiamo saltarlo il bacio scenico.››
‹‹Ma come
no! Sto provando da ore solo per questo momento.››
‹‹Se avessi
letto attentamente la sceneggiatura ti saresti accorto che ci sono ben altre
parti ancora più HOT!››
‹‹Sì, ma tu
a quel punto mi dici ”va avanti”›› scherza lui.
‹‹Oh, ma è
tardi! Devo fare il provino! Vieni con me?›› gli chiedo.
‹‹Meglio di
no! Queste cose mi rendono nervoso e la mia presenza innervosirebbe anche te.
Vai chiudo io qui, rompiti una gamba.››
‹‹Non so
risponderti, dovrei dirti “Amen”?›› domando uscendo di corsa mentre lui se la
ride.
*
Sono
arrivata a scuola ma non riesco a trovare l’aula dei provini, l’avranno
cambiata all’ultimo momento. Sto aprendo le porte di tutte le classi.
‹‹OPS
scusate!›› ho appena sgamato Andrea in atteggiamenti calorosi con quella rossa,
Lara.
‹‹Micol,
dove vai?›› mi chiede lui imbarazzato.
‹‹Cercavo la
classe dei provini›› spiego, vorrei mettergli le mani al collo.
‹‹È quella
seguente!›› si intromette lei con aria di sufficienza.
‹‹Grazie,
allora io, ehm vado…›› sto per chiudere la porta.
‹‹Stavamo
provando!›› non si starà mica giustificando?
‹‹Che
interpretazione magistrale!›› esclamo sbattendo con forza la porta.
‹‹Accidenti!››
esclama Andrea.
‹‹Quella è
Micol?›› chiede Lara.
‹‹Sì›› risponde
lui e lei sembra irritata.
*
Quel
quadretto romantico mi ha fatto perdere la concentrazione. Erano avvinghiati,
altro che provare. Erano fin troppo realistici.
‹‹Ciao
Federico, per quale parte ti proponi?››
‹‹Tebaldo,
iniziano i provini per Giulietta, silenzio›› mi ammonisce.
‹‹Però, con
tutto questo pubblico, che imbarazzo! Sono già deconcentrata›› non ci sto con
la testa.
‹‹La prima è
la star, Lara›› comunica Federico.
‹‹Sì, sarà
preparata bene, con Andrea!››
*
Federico
avanza e lei inizia a recitare, Andrea è il Romeo con cui le aspiranti
Giulietta faranno il provino e logicamente tra loro già c’è sintonia. Sono
perfetti, sembra il film, io invece ho provato con Paola e Luca. No basta, non
posso fare questa figura di me**a. Proprio con lui, davanti a lei. Non
permetterò a nessuno di ridere di me. Vado via! Avviso un ragazzo accanto a me
e lascio la classe.
Come avrei
potuto mai paragonarmi a lei? Come al solito c’è sempre qualcosa che smonta
tutto, non so neanche perché sto piangendo. Perché me la prendo così tanto?
D’altronde era solo una stupida parte.
*
Nella classe
dove stanno facendo i provini.
‹‹Micol
Blanco›› chiama il prof/regista.
‹‹Ha detto
che se ne andava›› risponde una persona.
‹‹Cosa?›› esclama
sbigottito Andrea.
‹‹Era qui
fino a due minuti fa›› aggiunge Federico.
‹‹Non so
altro, mi ha detto che andava via!››
Andrea
abbandona la classe ed inizia a raggiungere di corsa l’uscita, mi sono appena
asciugata le lacrime e lui mi chiama.
‹‹Micol, ma
dove vai?››
‹‹A casa,
perché?›› non ho voglia nemmeno di parlargli. Mi sento svuotata, persino della
voce.
‹‹Stai
scherzando?››
‹‹No, per
niente!›› neanche di vederlo.
‹‹Te ne vai?››
‹‹Sì, ma a
te cosa importa?›› il mio tono si è alzato di vari decibel.
‹‹Lara, ti
ha spaventata?››
‹‹Andrea
fo**iti!›› dico aggredendolo.
‹‹Scapperai
sempre davanti alle difficoltà? Quando cresci?››
‹‹Che cavolo
dici, idiota, eh? Si capisce benissimo che è già tutto deciso, è tutta una
farsa. Un' attrice ad una recita scolastica, puah! Se non fosse così, avresti
chiesto anche a me di provare insieme. Avremmo potuto trovare anche noi quella
sintonia che abbiamo visto tutti con la tua amichetta. Te ne sei fregato,
neanche a chiedermi se avevo avuto dei problemi a provarla da sola. Non ti sei
fatto sentire, dunque, fatti gli affari tuoi! Non scocciarmi ed AUGURI per la
rappresentazione perfetta di Romeo e Giulietta, OPS! Auguri porta sfortuna,
vero? Non l’ho fatto apposta!›› bugia.
Non ha
parlato, non poteva, se no gli avrei mollato anche un calcio in c**o, ho
voltato le spalle e me ne sono andata. Non aveva giustificazioni, mi sento così
depressa e penso di andare da Luca al bar, senza motivo. Lo abbraccio e piango
sulla sua spalla.
‹‹Non è
possibile che non sia andata bene. Eri preparatissima, cos’è successo?››
‹‹Mi sono
ritirata ma non è solo per la parte›› singhiozzo.
‹‹Vuoi un
succo d’arancia?››
‹‹No, Luca per
piacere mi accompagni a casa?››
‹‹Certo,
avviso papà.››
‹‹Grazie!›› era
solo una stupida parte ma poiché c’era Andrea…
‹‹Micol cosa
c’è? Hai qualche problema?›› chiede mio padre ed io rispondo con un cenno negativo
della testa.
‹‹Ti puoi
confidare lo sai›› continua.
‹‹No, non ho
niente, davvero››, dopo questo faccio una pausa di silenzio, poi mi alzo,
saluto e vado via.
‹‹Sta crescendo!››
esclama convinto mio padre.
‹‹Caro, ma
ha diciassette anni! Il periodo della crescita è iniziato già da qualche anno!››
*
A scuola le
mie amiche mi guardano preoccupate, secondo me hanno paura che possa reagire
male, ma di certo non sono il tipo di ragazza che si taglia le vene per un cretino.
Fuori
scuola, mentre prendo il motorino, si decidono a parlarmi. Ci inoltriamo nella
conversazione “Andrea”.
‹‹Ti
capisco. Questa situazione non è facile›› dice Ilaria comprensiva.
‹‹Hai ragione!
Micol però devi reagire!›› consiglia Paola.
‹‹Ed è
quello che ho intenzione di fare. Non voglio frequentare più recitazione, non
m’interessa. Cambierò corso›› proclamo.
‹‹Brava!›› approva
Ilaria.
‹‹Ma quale?››
sono in crisi.
‹‹Puoi
entrare nella squadra di pallavolo, parlerò io con il Mister!›› propone Ila.
Proposta rifiutata.
‹‹Componimento
poetico?›› offre Paola.
‹‹Figurati!
Ragazze, vi ringrazio per i vostri sforzi ma credo ne debba uscirne da sola con
le mie stesse forze, non so se mi spiego.››
‹‹Certo, hai
ragione›› risponde Ilaria.
‹‹Non
dimenticare, che per qualsiasi cosa, noi siamo qui!›› mi dice Ilaria.
‹‹Lo so
care, vi ringrazio. Ragazze, sicure che nessuna delle due vuole un passaggio?››
le altre fanno cenno di non preoccuparmi, prima di partire metto le cuffiette,
accendo l’ mp3 e seleziono i Linkin Park. Adoro questa canzone.
From the Inside/ Da dentro (Per esperienza)
I don’t know who to trust,no surprise/Non so
di chi fidarmi, nessuna sorpresa.
Everyone feels so far away from me/Tutti si
sentono lontani da me,
Heavy thoughts sift through dust and the lies./Pensieri pesanti frugano
tra polvere e bugie.
Trying not to break but I’m so tired of this
deceit,/Cerco di non spezzarmi ma sono così stanco di questa falsità,
Every time I try to make myself get back up on my feet/ogni volta mi
sforzo di rialzarmi
All I ever think about is this:/ecco ciò che
penso di tutto questo:
All the tiring time between/Tutto questo periodo faticoso
And how trying to put my trust in you? Just takes so much out of me./e
come fidarmi di te? Mi costa così tanto.
I take everything from the inside/Prendo
tutto da dentro me (Conosco tutto per esperienza)
and throw it all away/e lo getto via
'Cause I swear for the last time /perchè lo
giuro per l'ultima volte
I won’t trust myself with you/mi fiderò di te.
Tension is building inside steadily/La
tensione aumenta dentro di continuo
Everyone feels so far away from me/tutti si
sentono lontani da me
heavy thoughts forcing their way out of
me/pesanti pensieri si fanno avanti con la forza fuori da me
I won’t trust myself with you/non mi fiderò di te
I won’t waste myself on you/non mi sprecherò con te
You/te
‹‹Spero che
riuscirà a sopravvivere, non so come fa. Lo ha sempre negato, anche se lo
sapevamo tutti! Se solo si sfogasse un po’ con noi!›› commenta Paola.
‹‹Non lo
dice per paura di dire ad alta voce quanto davvero sta male! Sarebbe come ammetterlo…››
replica Ilaria e l'altra si trova d'accordo.
‹‹Ragazze,
ciao! Volevo solo sapere di Micol: come sta?›› si avvicina Luca. Le altre non
dicono altro che “potrebbe star meglio”.
‹‹Mi
dispiace troppo, ve lo giuro, io non immaginavo che ci tenesse così tanto per
Andrea. Non la merita! Vorrei fare qualcosa, però lei…››
‹‹Non vuole
essere aiutata›› conclude Paola, Luca dopo qualche minuto di silenzio, saluta e
va via subito.
‹‹Lo vedo
fin troppo partecipe dei sentimenti di Micol, qui gatta ci cova›› Ilaria ha dei
dubbi.
‹‹Impossibile,
ha una ragazza.››
‹‹Be’, a me
non la da a bere.››
*
Mi sono
messa a pensare tutto il pomeriggio, ma nada, non ho ancora deciso cosa fare.
Ho
telefonato alle mie amiche per uscire un po’, sto andando al parco dove
incontrerò Ilaria, più tardi ci raggiungerà Paola che sta studiando (veramente
lo dovremmo fare anche io e Ila, ma sorvoliamo!).
*
Per strada
Ilaria si scontra di nuovo, come spesso ultimamente, con Federico.
‹‹Ily!››
‹‹Federico
ciao.››
‹‹Come stai?››
‹‹Per ora
bene, quindi cerca di non farmi innervosire.››
‹‹Come sei
prevenuta! Dove vai?››
‹‹Aspetto
Micol!››
‹‹Ti faccio
compagnia se vuoi!Eh?››
‹‹Dirti di
no, servirebbe a qualcosa?››
‹‹No.››
‹‹Appunto.››
*
Sono uscita
di corsa, ho dato un appuntamento ad Ila e sto facendo tardi. Nella fretta mi
si è slacciato il braccialetto che mi ha regalato Andrea, forse il destino vuole
che lo levi. Per ora cerco di rimettermelo.
‹‹Micol.››
‹‹Andrea!›› ca**o!
Mi ha vista con il suo braccialetto! E lui indossa la mia sciarpa, non dovrebbe
grr! Se sbaciucchia Lara, si impregnerà del profumo della DIVA.
‹‹Devo
parlarti!››
‹‹Cosa vuoi?››
gli dico senza neanche fermarmi.
‹‹Voglio
capire quello che è successo!››
‹‹Be’ a me
non interessa parlarne, ho fretta! Ti saluto!››
‹‹Come vuoi,
ma un giorno ti costringerò a parlarmi!››
Ma chi si
crede di essere? Costringermi a parlargli. Tzé! Raggiungo il parco e trovo Ila
e Fede.
‹‹Come al
solito, in ritardo!›› mi dice Ila.
‹‹Scusa, ma
avevate un appuntamento?›› chiedo ironica.
‹‹Assolutamente
NO! È lui che s’incolla.››
‹‹Adoro
questa sua aggressività!›› spiega lui.
‹‹Ed io
detesto il suo adorare qualsiasi cosa! Grr›› risponde lei. Scoppio a ridere.
Sono proprio buffi insieme.
‹‹OMD è un
miracolo, Micol sta sorridendo!›› commenta Ilaria.
‹‹No, mia
cara se la sta ridendo di gusto! Riderà di noi?››
‹‹Federico
sei un simpaticone!›› mi complimento.
‹‹Grazie mia
adorata! ›› risponde, mentre Ilaria non si capacita del mio complimento.
*
Ci siamo
seduti su una panchina a parlare del più e del meno, poi è arrivata Paola ed
infine Luca con il motorino.
Siamo
diventati davvero un bel gruppo. Non ho proprio pensato ad Andrea in questo
paio di orette.
Luca è stato
premuroso tutto il pomeriggio, si preoccupava di farmi divertire poi si è
proposto di accompagnarmi a casa.
‹‹Abiti qui,
vero? Ormai lo conosco a memoria questo posto.››
‹‹Eh già,
quanto disturbo in questo periodo, vero?››
‹‹Non dirlo
neanche per scherzo! Ascolta Micol, lo so che stai soffrendo, ne sono
consapevole, ci tengo a dirti che quando vuoi...io ci sarò sempre›› sembra
estremamente imbarazzato.
‹‹Sei
dolcissimo, ma come ho detto alle mie amiche, devo superare da sola. Comunque
grazie, sei un vero amico›› sto per abbracciarlo ma lui mi ferma.
‹‹No,Micol.
Non voglio essere solo quello.››
‹‹Non
capisco Luca.››
Cerca di
dirmi qualcosa, ma poi allunga una mano e mi accarezza la guancia. Sento la sua
mano calda scendere sul mio collo, avvicina le sue labbra e l’appoggia sulle
mie. Ci abbandoniamo in un bacio caldo e sincero. Poi realizzo e mi distacco.
‹‹No Luca,
non possiamo.››
‹‹Scusa›› il
disagio si sente.
‹‹Meglio che
per un po’ non ci vediamo, io sono un’amica di Annie!››
‹‹Ed io le
voglio bene … ma››
‹‹Luca, non
dire cose di cui potresti pentirti domani! Dormici su.››
Ci salutiamo
e salgo a casa. Penso, lo penso! Mi sono sentita protetta da quel bacio, ho
sentito che il mio cuore non avrebbe mai sofferto con lui. Non voglio più provare
dolore, uffa! So bene, però, che Luca non può essere il mio rifugio.
Apro la
porta di casa ed i miei genitori stanno guardando una gara di ballo.
‹‹Micol,
vieni a vedere come sono bravi questi qui.››
‹‹Perché non
t’ iscrivi ad un corso di balli “Latino americani”.››
‹‹“Auguri!”›› si aggiunge la perfida Ilaria ed io le rispondo con una linguaccia. Suona la campanella ed inizia le nostra giornata scolastica.
Strano ma vero, da quando io e Andrea abbiamo litigato non ci scontriamo più nei corridoi, meglio direi, così non mi rovina la giornata.
Pomeriggio. Ore 17.00.
Sono andata ad iscrivermi in palestra. Non c’entra nulla con i punti di credito, la palestra è privata, ma io risulto sempre iscritta a recitazione fin quando non faccio cinque assenze (poi l’iscrizione decade), che vale a dire quattro settimane e mezzo per ora (poi con l’avvicinarsi della rappresentazione Romeo e Giulietta il corso s’intensificherà!) fino ad allora troverò una soluzione.
Dopo aver pagato l’iscrizione, la prima retta ed aver preso il dépliant dei corsi, mi si avvicina una ragazza occhialuta con un sorriso smagliante.
‹‹Ciao sei nuova? Io mi chiamo Sara!››
‹‹Sì, io sono Micol.››
‹‹Anche io frequento solo da un paio di mesi.››
‹‹Ah e ascolta Sara, io sono una principiante, è forse un problema?››
‹‹No, leggi sul dépliant, ci sono corsi proprio per noi: c’è scritto ”ballerine alle prime armi”.››
‹‹Ah, non l’avevo notato.››
‹‹Guarda un po’ là! Quello è il nostro insegnante. Si chiama Carlos, è portoricano! Bello, eh?›› sgrano gli occhi e quasi mi appiccico al vetro che mi permette di vederlo ballare.
‹‹Molto hot›› commento.
‹‹Già, a dir la verità io frequentavo un altro corso in questa palestra, aerobica, ma poi vedendo lui, be' ho deciso di cambiare.››
‹‹Comprensibilissimo!››
Scheda fisica Carlos: non voglio esagerare ma somiglia a Ricky Martin!!!
*
Poco dopo mi precipito al bar, ho appuntamento con le mie amiche, devo dar loro la notizia che ho incontrato un ragazzo che mi piace più di Andrea.
‹‹Non potete capire quanto sia stata fortunata!›› il mio esordio.
‹‹Mi fa piacere, cosa è successo?›› chiede Paola.
‹‹Il mio istruttore è un figo da paura!››
‹‹Interessante!›› risponde Ila.
‹‹Chi è interessante?›› arriva Federico e si siede al nostro tavolo.
‹‹Non parlavamo di certo di te›› ribatte Ilaria.
‹‹Sei sempre così carina, tesoro. Micol però lasciami dire che secondo me hai sbagliato a lasciare tutto!››
‹‹Ha meglio da fare ora›› esclama Paola per evitare l’argomento.
‹‹Sì, guardare il suo maestro in shorts›› continua Ilaria ammiccante.
‹‹No, niente shorts,indossa un semplice panta-jazz, ma si intravede un sederino niente male.››
‹‹Ila, tu non azzardarti a guardare altri!›› dichiara Federico coprendole gli occhi.
‹‹Levami le mani di dosso, deficiente!››
‹‹Federico, ma per te è proprio una cosa seria?›› domanda Paola.
‹‹Perché, scusa, cosa credevi?›› risponde lui.
‹‹La smettiamo, per favore?›› commenta Ilaria spazientita.
*
Primo giorno di lezione di latino americano. Mi sono messa una tuta aderente, sono proprio carina, chissà cosa direbbe Andrea se mi vedesse…ma lasciamo perdere! Non devo pensarlo più!
‹‹Buongiorno mie dame, tu sei la ragazza nuova, vero? Mi avevano avvisato›› mi dice Carlos bello come il sole.
‹‹Mi chiamo Micol!››
‹‹Io sono Carlos, avvicinati. Così posso seguirti meglio››, cosa molto imbarazzante.
‹‹Allora ragazze, facciamo un riepilogo per la nostra Micol?››
Inizia la musica e lui balla ma io mi distraggo a guardarlo, quanto è sexy!
‹‹Micol, ci sei?›› spegne il lettore e la musica per attirare la mia attenzione.
‹‹Ehehe,non molto> > ammetto. Decide di portarmi lui per la prima lezione. Che uomo!
*
Nel frattempo a recitazione. Federico si avvicina ad Andrea.
‹‹Sai, ieri ho visto Micol.››
‹‹Hai capito, almeno tu, il motivo per cui non viene più?››
‹‹Be’ in realtà lo sa tutto il mondo. So che ora frequenta un corso di Balli Latino Americani ed il suo maestro ha il sedere a mandolino.››
‹‹Mh. Sputa il rospo›› sembra interessato.
‹‹So solo questo lo giuro!›› Andrea lo guarda insospettito.
*
Dopo il corso, dopo la doccia, sono andata al bar. Devo chiarire con Luca.
Del bacio non l’ho detto ancora a nessuno, neanche alle mie amiche, non so come reagirebbero.
‹‹Devo parlarti urgentemente e in privato!›› mi introduco.
‹‹Vieni con me sul retro, devo parlarti anche io.››
‹‹Cosa c’è? Mi metti in ansia?››
‹‹Niente Micol, ho sentito Annie.››
‹‹Non le avrai mica detto del...?››
‹‹No! Come ti salta in mente?››
‹‹Senti Luca, tu mi piaci e molto. Ma questa storia, non porterà a niente di buono. È partita già con il piede sbagliato e non può certo reggere.››
‹‹Credo anche io››, asciugandosi le mani sui pantaloni.
‹‹Siamo soli è questo che conduce l’uno all’altro›› spiego.
‹‹Sì, poi sai mi sono sentito in colpa. Lei ha detto di avere una sorpresa per me.››
‹‹Povera tesoro, te lo giuro Luca, manterrò questo segreto fin nella tomba›› sono una m**da come amica.
‹‹Ti ringrazio, baci bene però›› dice facendomi l'occhiolino.
‹‹Anche tu non sei male›› mi sento di rispondere, il nostro bacio è stato davvero HOT, ripensandoci adesso.
Ci guardiamo, l’attrazione c’è e si sente, ma mi avvicino e gli bacio una guancia.
‹‹Mantieniti a distanza di sicurezza però›› scherza, poi mi sorride e mi abbraccia. Sarei stata bene con Luca, ma se non fossero esistiti né Annie e né Andrea. La prima è fondamentale per lui, il secondo per me, anche se non voglio più ammetterlo.
Rientriamo nel bar e troviamo Federico e Ilaria che litigano.
‹‹Ancora insieme?›› dico.
‹‹Sempre insieme. Dite la verità, avevate un appuntamento?›› continua Luca.
‹‹Luca, le hai mai prese da una ragazza?›› minaccia Ilaria.
‹‹No e non vorrei nemmeno farlo oggi.››
‹‹Appunto smettila, altrimenti vi meno entrambi›› afferma indicando i due ragazzi.
‹‹Non toccarmi Fede!›› cerco di difenderlo.
‹‹Fede? E a me? Posso prenderle da lei?›› protesta Luca.
‹‹Sì, di te può farne quel che vuole!›› rispondo.
‹‹Cattiva!›› Luca mi prende quasi in braccio, ma io resisto ridendo di gusto.
‹‹Ehi! Qui la vittima sono solo io!›› esclama Ilaria.
‹‹Federico, smetti di perseguitare Ila›› gli dice Luca.
‹‹Bravo!›› annuisce lei.
‹‹Luca, non intervenire. Non può vero, Micol?›› chiede aiuto Federico.
‹‹No che non può.››
‹‹Micol, fatti i fatti tuoi!›› mi ordina ironicamente la mia amica.
‹‹Bimba, oggi ho detto ad Andrea ce hai preso una cotta per sederino d’oro dell'anno›› mi dice.
‹‹EHI! Per prima cosa, tu non devi parlare di me in presenza di quell’ individuo. Seconda cosa, tu non devi nominare in mia presenza il nome di quell’ essere disumano, terza cosa, chi te l’ha detto che ho preso una cotta per lui?››
‹‹Ah queste cose non me le dici, vero?›› mi chiede sospettoso Luca, che casino! Dovrei tappare la bocca con un chilo di calce a Federico.
‹‹Ma non è vero!›› cerco di spiegare.
‹‹Infatti neanche io lo sapevo, è proprio una sporcacciona›› Ilaria da man forte.
‹‹Ragazzi, è una bugia!›› tutti e tre se la ridono di gusto ed io mi sento in imbarazzo.
Luca è proprio un bravo ragazzo, chiarendo con lui ho perso un probabile amore ma ho recuperato un grande amico e poi chi lo sa?, forse Federico ha ragione: Carlos indubbiamente è un bel pezzo di ragazzo, sarà arrivato il momento di dimenticare Andrea e cambiare tutto? Durante la prossima lezione cercherò di capire qualcosa di più di lui.
Sono due
settimane che frequento il corso di ballo e Carlos ha notato anche dei
miglioramenti.
‹‹Umpf, non
vedo l’ora di tornare a casa›› dico esausta uscendo dagli spogliatoi.
‹‹Anche io
sono stremata›› aggiunge una mia compagna di corso.
‹‹Come mai
Carlos continua ad allenarsi? Da solo per giunta!››
‹‹Ho sentito
che questa settimana c’è una gara di ballo Nazionale, si terrà proprio qui, e
lui è in finale! Credo che ci tenga molto a vincerlo›› ovvio, è un
professionista. Dopo altri convenevoli la mia interlocutrice mi saluta, nel
frattempo continuo a guardarlo allenarsi, devo avere proprio uno sguardo
insistente, perché Carlos sentendosi fissare mi chiama nella sala dove sta
provando. Ho fatto una figura di m*** ! Regola uno : devo smetterla di
fissarlo.
‹‹Micol, non
vai a casa?››
‹‹Ti stavo
guardando, ehm, ti eserciti duramente. Sono rimasta impressionata!›› sarò
credibile?
‹‹Ho una
finale›› spiega, sembra esserci cascato.
‹‹Capisco,
ma ora basta! Sei già perfetto così!›› vado giù con dei complimenti, come sono
diventata sfacciata dopo aver represso per tanto tempo i miei sentimenti per
Andrea.
‹‹Grazie,
andiamo a prendere qualcosa al bar della palestra, ti va?›› Accetto incredula,
gli uomini sono proprio vulnerabili agli apprezzamenti.
*
Ilaria
ritornando a casa dagli allenamenti di pallavolo per caso (diciamo così)
incontra Federico.
‹‹Qualcuno
lassù ce l’ha con me!›› introduce lei vedendolo.
‹‹Esco da scuola e t’incontro›› continua lui.
‹‹Chissà
come mai, vero? Forse perché frequentiamo la stessa scuola?››
‹‹Esci da
“pallavolo” e ti vedo.››
‹‹È
logico,mi segui!››
‹‹È destino,
ma lasciamo stare. Andiamo da Luca (al bar) che ti offro qualcosa.››
‹‹Già
conosci la risposta!››
‹‹Che mondo
infame! Oggi ne ho passate di tutti i colori, la prof di mate mi ha interrogato
a sorpresa! Al corso di recitazione è probabile che mi levino la parte. Tu,
donna della mia vita mi rifiuti categoricamente! Perché? Why? Pourquoi? Warum?››
‹‹Va
bene,andiamo a trovare Luca›› la ragazza ha cambiato sguardo, ora sembra
compatirlo.
‹‹Davvero?
Dì la verità, Luca è una scusa! Sapevo che non avresti resistito molto al mio
fascino.››
‹‹Ho cambiato
idea, me ne vado a casa›› dice alterata.
‹‹No dai
stavo scherzando, daidaisusu!››
‹‹Mh. Non
fare sempre il buffone›› risponde lei seccata.
*
Siamo
seduti, io e Carlos, al tavolino del bar della palestra.
‹‹Allora ti
trovi bene qui in Italia?›› che discorsi che faccio.
‹‹Sì,
inizialmente l’ambientazione è stata un po’ difficile ma ora va tutto bene›› mi
sorride.
‹‹Parli bene
la nostra lingua da quanti anni sei qui?››
‹‹Due!››
‹‹Wow,
sembri un italiano.››
‹‹Solo
perché la vostra lingua e molto simile alla mia.››
‹‹Vero! Ma
quanti anni hai?››
‹‹25›› “25-17=
8”otto anni di differenza, cosa saranno mai?
‹‹Sei venuto
con qualcuno?›› continuo l’interrogatorio.
‹‹No, sono
venuto solo, poi ho incontrato una persona gentilissima. Grazie a lei sono
venuto a lavorare in questa palestra, insegno da appena un anno. Prima ho fatto
tanti lavori ma la danza è la mia vita!››
‹‹Un incontro
fortunato direi›› sarà la ragazza?
‹‹Già, ma
parlami di te.››
‹‹Ehm, si
ecco›› ho capito non vuole approfondire l’argomento.
*
Nel
frattempo Lara ed Andrea stanno provando.
‹‹Che bei
tempi, eh?›› lei sta ricordando i trascorsi insieme. ‹‹Ma Andy cosa fai?›› continua.
‹‹Ripasso
questa parte, non credo mi venga tanto bene, ci siamo incontrati per questo,
no?››
‹‹Sei già
perfetto.››
‹‹Troppo
buona.››
‹‹Avvicinati.››
‹‹Lara?›› lui
sembra seccato.
‹‹Uffa, che
barba! Non pensare a noi come “Giulietta e Romeo” pensa a noi come “Lara e
Andrea”›› lei si avvicina buttandogli le mani al collo.
‹‹Stai
scherzando? Cosa c’è da pensare su noi?››
‹‹Se per un
attimo non ti scervellassi, per chissà che cosa, forse sarebbe più facile.››
‹‹Ma tu...››
Andrea leva le sue mani dal suo collo.
‹‹Ma io, ma
io! Andrea qui il problema sei tu. Io non ho problemi.››
‹‹Basta, me
ne vado.››
‹‹Uffa, non
fare così!›› lui esce dalla stanza lasciando lei delusa e sola.
*
È stata
davvero una bella chiacchierata, mi sento bene, Carlos è simpaticissimo.
Ora mi sto
dirigendo al bar di Luca per vedere se c’è qualcuno, poiché ogni sera senza
appuntamento ci si ritrova là.
Mi vibra il
cellulare, Federico, che vorrà dirmi qualcosa del corso di recitazione?
‹‹Pronto?››
‹‹Micol,
devo parlarti.››
‹‹Se è
qualcosa su Romeo e Giulietta. Perdi tempo!››
‹‹No,
veramente volevo parlarti di Ilaria.››
‹‹Dove sei?
Io sto venendo al bar.››
‹‹Sono al
bar.››
‹‹Bene, due
minuti e ne parliamo da vicino.››
‹‹No, ci sono
tutti! Sono uscito dal bar- per privacy- ho bisogno di sfogarmi...››
‹‹Allora mi
fermo, cosa c’è? Sento nella tua voce un filo d’imbarazzo.››
‹‹Be’ sì
ehm, volevo chiederti se Ila in qualche modo ti ha mai parlato di me!››
‹‹Mi pare di
no, ma se vuoi...››
‹‹No, lascio
che le cose prendano il suo corso naturale ma bimba, non ti offendi, vero? Tu
mi piaci ma hai già tanti casini sentimentali ultimamente.››
‹‹Sì ok,
continua…››
‹‹Ho notato
che è la mia donna ideale, mi tiene in pugno. Tu e Paola siete carine ma non
c’è paragone, per i miei gusti intendo.››
‹‹Nessuna
offesa. Senti Fede, Ila è una persona un po’ chiusa! Non viene a parlare con me
dei suoi sentimenti, chiediglielo direttamente.››
‹‹Hai
ragione, con te avevo speranza zero. Nel tuo cuoricino gentile di dama c’è solo
Andrea.››
‹‹Forse una
volta ma ora non più.››
‹‹A chi la
racconti! Credo che anche nel suo cuore di duro cavaliere ci sia solo tu.››
‹‹Questa è
una palla volante! Che mi sta raggiungendo.››
‹‹Apri gli
occhi.››
‹‹Senti Fede,
sono quasi fuori al bar›› taglio a corto salutandolo. Io nel cuore di Andrea?
Questa sì che è fantascienza.
*
Al bar Luca,
Paola e Ila chiacchierano.
‹‹Oggi mi ha
telefonato, non puoi capite la felicità che ho provato!!›› Paola parla di
Stefano.
‹‹Ti
capisco›› risponde Luca.
‹‹Forse per
te è un po’ più dura, io non lo vedo da poche settimane, tu da settembre
scorso.››
‹‹Eh già, è
dura!›› dice lui ma ha un topo poco convinto.
‹‹Rieccomi
mon amour, al tuo cospetto›› rientra Federico avvicinandosi a Ila.
‹‹Vi prego
ragazzi! Levatemi quest’essere tra i piedi!›› si lamenta lei.
‹‹Ce l’hai
ancora con me per l’affare di prima?››
‹‹Certo che
sì!››
‹‹Sei
troppo, troppo permalosa e mi piaci tanto, tanto anche per questo›› dice lui
prendendole la mano e baciandola, stranamente lei lo lascia fare.
‹‹Luca
aiutami›› Ila passa dietro il bancone, tirandosi la mano e si nasconde dietro
il ragazzo.
‹‹Indietro
Federico, Ila è sotto la mia protezione!››
‹‹Non è
giusto due contro uno!›› esclama esasperato.
‹‹Bravo
Luca, ti adoro!››
‹‹Ehi! Sono
gelosa›› entro nel bar.
‹‹Eccola la
ballerina provetta! Sono sicura che lei parteggerà per me›› dice Federico.
‹‹Allora
Micol, sto facendo da arbitro al macht speciale, Luca- Ila contro Fede.››
‹‹Divertente!
Sono venuta in tempo, Fede tesoro vinceremo! A cosa giochiamo? Tresette?››
‹‹Traditrice!››
mi accusa Ila e improvvisamente si spalanca la porta nel bar e chi appare?
Andrea.
‹‹Ragazzi
indovinate chi vi ho portato?›› esclama.
‹‹Tadààààààn
eccomi!›› Annie appare da dietro Andrea.
‹‹Annieeeeee!››
le vado incontro baciandola calorosamente, il bacio di Giuda poiché poche
settimane fa ho baciato il suo ragazzo. Devo rimuovere quel momento!
‹‹Micol, che
piacere rivederti! Mi sei mancata!›› ora sì che mi metto a piangere è così
tenerina. Saluta tutti e vedo la felicità nei suoi occhi quando vede Luca. Sono
contenta di non aver rovinato tutto. Ilaria si presenta ma tanto lei la
conosceva già come l’ex insistente di Andrea.
‹‹Erano
altri tempi›› spiega lei imbarazzata.
Annie ci
spiega il suo programma.
‹‹Poiché
Luca mi mancava un casino e per paura che il nostro rapporto si stesse
deteriorando!›› lo avvertiva poverina.
‹‹Ho
convinto i miei genitori e mi sono trasferita a casa di Andrea.››
‹‹Che guaio!
Che caos diventerà la mia casa!›› dice il cugino. Che dolce trasferirsi per
amore, Luca sembra shockato dalla notizia.
‹‹Verrai
anche nella nostra scuola?›› chiedo.
‹‹3d!›› risponde.
‹‹La mia
sezione!›› dice Andrea.
‹‹Speriamo
di non aver una brutta reputazione a causa tua con i professori›› esclama lei
ironicamente.
‹‹Ma come!
Ci mancava solo quest’accusa maligna›› risponde Andrea offeso per finta.
‹‹Luca, non
dici niente?›› domanda Federico.
‹‹Che
sorpresa!›› risponde lui perplesso.
------------------------
x s8_s8: Visto che è tornata finalmente Annie? Grazie ancora per i commenti.
Andrea è e resterà sempre l'eroe indiscusso di questa storia ^^
Abbiamo
portato Annie al nostro magazzino/sala prove, logicamente da bassista è entrata
di diritto nel nostro gruppo.
‹‹Ti piace?››
le chiedo.
‹‹Molto
accogliente! Si vede che ci provano delle donne, se fosse stato per una band
maschile, sarebbe stato meno profumato›› risponde Annie, noi altre concordiamo
ridendo.
‹‹Domani
porterò il basso! Avete già composto musica vostra?››
‹‹Musica no,
testi sì. Un paio Paola, una song Micol›› spiega Ila. Annie è entusiasta non
vede l'ora di leggere le nostre canzoni e di partecipare attivamente al gruppo.
*
Finite le
prove, in realtà non abbiamo fatto altro che chiacchierare, ci siamo divise
ognuno per il suo secondo hobby. Io sono andata al corso di ballo naturalmente,
Annie al bar dal suo amore ed ha incontrato Federico.
‹‹Cioè mi
stai dicendo che Luca è a casa “mia” che studia con Andrea ed io sono qui?›› si
lamenta lei, mentre il ragazzo conferma con il semplice movimento della testa.
‹‹Perché
caspita non mi ha avvertita?››
‹‹Sapeva che
andavi con le ragazze?›› Annie annuisce.‹‹Mh. Come va tra voi?››
‹‹Non lo so,
non ci si vede spesso! Solo a scuola›› risponde lei triste.
‹‹Mi
dispiace.››
‹‹Vorrei che
almeno fosse sincero e mi dicesse quel’è il problema!››
‹‹Non so cosa
risponderti, neanche a me ha confidato nulla.››
‹‹Immagino,
cambiamo argomento, non voglio rovinarmi la giornata! Da quanto ho capito a te
piace Ilaria “la batterista”.››
‹‹Sì!
Tantissimo ma lei niente!›› spiega lui sconsolato.
‹‹Tu hai
almeno usato qualche tattica per attirare la sua attenzione?››
‹‹Ti spiego
come mi comporto: sono sempre presente,
faccio ciò che mi dice, sono un ragazzo...come dire...››
‹‹Opprimente
e senza spina dorsale! Ma voi ragazzi non capite proprio che una persona per
farsi amare deve per prima cosa farsi desiderare?››
*
Dopo il
corso di ballo, Carlos ed io abbiamo fatto il bis andando di nuovo al bar
insieme.
‹‹Tutti
avrebbero scommesso che io non avrei mai imparato a ballare, sai io sono la
solita ragazza pigra, così i miei amici mi prendono in giro, dicono anche che
sono una pasticciona-combina guai. Ed io aggiungerei chiacchierona, poiché sto
parlando da ¼ d’ora nonstop... ›› dico prendendo fiato, Carlos parla poco ed io
mi sento in estremo imbarazzo in silenzio.
‹‹No cara,
ascoltarti mi piace!›› fa con un espressione languida, un quasi complimento tra
le righe o sbaglio?
*
Il giorno
dopo Federico parla a Luca di Annie.
‹‹Non è
giusto, secondo me, che tu non le parli dei tuoi dubbi.››
‹‹Fede mi ha
spiazzato, ha sedici anni, si è trasferita per me. Non ti sembra un po’
eccessivo? Il nostro rapporto non è neanche solido. Cioè siamo stati insieme un
mese, circa, solo in estate poi sempre separati›› nemmeno lui sembra felice di
quello che sta dicendo.
‹‹Sì, ma non
credi che ora sia arrivato il momento giusto di fare questa prova? Vedere se la
quotidianità del vostro rapporto è abbastanza per te!››
‹‹Infatti,
sto facendo questo.››
‹‹So che
uscite poco insieme!›› Federico cerca di scoprire la verità.
‹‹Non ne
sento il desiderio!››
‹‹Allora
urge un chiarimento, la fai stare solo male così.››
‹‹Hai
ragione Fede, dovrò decidermi a farlo.››
*
Fuori la
scuola Ila si confida con me e Paola.
‹‹È da ieri
che non sento Federico! Neanche il messaggino della“buonanotte”e
del”buongiorno”mi ha mandato.››
‹‹Eravate
arrivati a questo punto: AIUTOOOO!›› dice Paola.
‹‹Tu non eri quella che non lo sopportava?›› la
provoco.
‹‹Ora ne senti
addirittura la mancanza!›› continua Paola.
‹‹Eccolo lì››
lo indica.
‹‹Ila, non
ci stai nemmeno ascoltando!›› affermo.
‹‹Mh.Ci ha
viste ed ha cambiato strada, può essere che si è deciso a mollare la presa con
me! BENE!›› sembra alquanto adirata.
‹‹Incredibile
ci ha viste e... ›› confabuliamo io e Pà a voce bassa alle spalle di Ila.
‹‹Non si è
neanche avvicinato, però guarda Ila è furente di rabbia, secondo me sotto, le
piace!›› esclama Paola.
‹‹Anche
secondo me. Tesoro giovedì non verrai, vero?›› chiedo a Paola.
‹‹No! Prendo
l’aereo di mattina. Dovrei tornare a scuola il lunedì seguente!››
‹‹Come hai
fatto a convincere tua madre a mandarti a Londra da mio fratello ancora non
l'ho capito!››
‹‹Eheh, sono
molto convincente! Sarebbe stato orribile non trascorrere San Valentino insieme
a Ste.››
‹‹Che dolce
che sei! Io sarò sola anche quest’anno!›› dico sconsolata.
*
Federico va
a casa di Annie per confidarsi.
‹‹Annie è
stato tutto inutile, non mi ha fatto nemmeno uno squillo, nonostante la mia
assenza ingiustificata nella sua vita!››
‹‹Madò,che
cocciuta che è! Allora saltiamo al passo due.››
‹‹Cioè?››
domanda lui incuriosito.
‹‹Ora ti
spiego. Tu ora la chiami›› dice in tono di ordine.
‹‹Sei
sicura?››
‹‹Non ti
fidi?››
‹‹Non è che
non mi fidi. Al diavolo, proviamoci.››
‹‹Bravo, il
trucco è non partire mai sconfitto!››
‹‹Grazie
Annie, sei una ragazza d’oro.››
‹‹A
proposito sai qualcosa di Luca?››
‹‹No
davvero, credo però che chiarirete presto›› Fede in quel momento si sente
stringere il cuore, ma di certo non spetta a lui parlarle del suo rapporto con
Luca.
‹‹Speriamo››
Federico chiama Ila, Annie aspetta impaziente l’esito, poi attacca.
‹‹Che cosa
ha detto?››
‹‹Che viene
al parco tra mezz’ora!›› lei entusiasta
inizia a spiegargli il piano due.
@ s8_s8: Ed
in questo capitolo mi sono dedicata più agli altri personaggi. Non manca molto
però… ihihi. Grazie ancora per l’assiduo sostegno.
Un
ringraziamento anche alle altre ragazze che hanno commentato in precedenza (in
ordine alfabetico): Aglaja, Dust_and_Diesel, PaNdInA_cRaZy & romina75… e quelle
che la seguono Micol assiduamente!! ^^
Gira e rigira, giorno dopo giorno ecco
di nuovo San Valentino!
Le mie amiche avranno sicuramente
qualcosa da festeggiare:
Paola sarà a Londra da mio fratello,
Annie con Luca e Ila sarà perseguitata anche in quel giorno da
Federico. Io, invece, anche quest’anno me ne starò a cosuccia a
rigirarmi i pollici, che desolazione!
NO! Non può andare sempre così uffa.
Devo fare qualcosa – Micol – chiudi
gli occhi e pensa a come vorresti che sia il San Valentino
quest’anno?
Mh. Niente da fare! Mi viene in mente
sempre quello str*** di Andrea!
Però sarebbe bellissimo se potessimo
ritornare a parlarci, giusto perché è la vigilia della festa degli
Innamorati, farò io il primo passo.
Presa dal raptus “valentiniano” mi
sto recando a scuola al corso di recitazione. Oggi sicuramente ci
saranno le prove, lo chiamerò in disparte e lui mi chiederà scusa.
(Sisì nei miei sogni andrà proprio così!)
*
Nel frattempo Andrea e Lara stanno
provando.
‹‹Non riesco a capire questa scena,
il prof l’ha tagliata ma non ha un senso logico.››
‹‹Credo anch’io!››
‹‹Ehi?›› domanda lui
indispettito.
‹‹Andrea cosa c’è?››
‹‹Perché hai messo quella
sciarpa?››
‹‹È la tua, no?››
‹‹Sì, ma perché l’hai messa?››
‹‹Non dirmi che sei geloso della
tua roba!››
‹‹NO! Ma…›› non trova le
parole.
‹‹E allora? La tengo per un po’
io che problema c’è?››
*
Sono entrata nella scuola e sento la
voce di Andrea, mi affaccio nell’aula e vedo una scena
insopportabile: Lara che ha al collo la MIA sciarpa cioè quella gli
ho regalato io. Entro con un impeto bestiale, sempre come presa da un
raptus ora un po’ meno valentiniano.
‹‹Che cosa fai? Ricicli i regali?
Me lo dicevi prima che una sciarpa non ti serviva, non te l’avrei
mica regalata! Non meriti niente e da oggi non hai neanche più il
mio rispetto!››
‹‹Micol›› cerca di dire milioni
di parole ma non riesce a concludere una frase.
‹‹Basta! E pensare che ero venuta
perché mi andava di fare due chiacchiere con te!›› giro le
spalle e me ne vado, vorrei dare un cazzotto nel muro ma ho paura per
il muro.
‹‹Che disastro hai combinato, vedi?
Per non farti gli affaracci tuoi?›› lui ammonisce Lara.
‹‹Guarda che io non ho fatto
proprio niente e poi lei chi è per farti queste scenate?››
chiede Lara.
‹‹Cosa dovrei rispondere?››
Andrea fa lo gnorri.
‹‹Andrea chi è quella ragazza che
ti fa scenate di gelosia?››
‹‹Micol…››
‹‹Non m’incanti! Cos’è per
te?››
‹‹Be' ecco, lei è…››
‹‹La ami?››
‹‹La amo?››
‹‹Sì o no?››
‹‹Non lo so, ma tu ami Carlos?››
‹‹Certo, ma questo non mi vieta di
lasciarmi andare, tu invece sembri chiuso in gabbia…››
‹‹In non sono in una gabbia, ci
tengo che LEI non pensi male di me.››
‹‹Se mi baciassi, lei penserebbe
male di me?››
‹‹Credo di sì, se sapesse che sei
anche impegnata poi...››
‹‹Allora mi assicurerò di farla
arrabbiare›› Lara bacia Andrea inaspettatamente.
*
Intanto Ilaria ha raggiunto Federico al
parco per l’appuntamento.
‹‹Federico eccomi! Cos’hai di
così urgente da dirmi? Ho fatto il più in fretta possibile.››
‹‹Sei dolce!›› replica lui.
‹‹Cosa c’è? Me lo dici o no?››
vorrebbe arrivare subito al dunque.
‹‹In realtà non dovrei dirti
niente, dovrei fare questo›› Federico si allunga verso di lei e
la bacia con impeto.
Ilaria sbalordita dall’intraprendenza
prima resta senza parole poi inizia a picchiarlo con la borsa.
‹‹DEFICIENTE!›› lui si lamenta
dal dolore. ‹‹Ma che ti salta in mente? Questa me la paghi!››
lei va via continuando a parlare da sola per lo sdegno.
*
Federico si precipita da Annie a
raccontarle come sono andate le cose.
‹‹Allora Fede, non c’è niente da
fare! Di solito le donne dure si sciolgono con un bacio.››
‹‹Quella è un demonio, mi ha
picchiato! Non preoccuparti però, domani tornerò quello di sempre
almeno posso starle vicino così.››
‹‹Sei tanto dolce!›› commenta
lei.
‹‹Almeno ci provo! Notizie da
Luca?››
‹‹Mi verrà a prendere dopo››
Annie sembra più rilassata.
*
Luca va a prendere Annie a casa, con in
mano un pacchettino.
‹‹Ciao Tesoro, che cos’è?››
chiede subito lei vedendolo strano.
‹‹Ciao Annie, è il tuo regalo di
San Valentino.››
‹‹Ma è domani!››
‹‹Domani noi non festeggeremo.››
‹‹Cosa dici? Perché?››
‹‹Perché Annie, io non voglio più
prenderti in giro. Non posso più stare con te e festeggiare la festa
degli innamorati quando…››
‹‹Non sei innamorato di me?››
‹‹Io ti voglio un gran bene ma...››
‹‹Sono venuta qua per te!››
dice lei con le lacrime agli occhi.
‹‹Io ne sono lusingato e mi
dispiace un casino! Andrà sempre peggio, lo so, non voglio mentirti
continuamente. Questo mi ha portato anche a tradirti.››
‹‹Mi hai tradita?››
‹‹Solo un bacio ma questo significa
che con la testa già ero da un’altra parte.››
‹‹ADDIO LUCA!›› esclama lei a
gran voce.
‹‹Annie!Il regalo!›› gli
ricorda lui.
‹‹Sai dove devi mettertelo il tuo
FALSO regalo?››
‹‹Scusami›› nonostante tutto
anche lui sembra davvero distrutto.
‹‹Va al diavolo!›› lei rientra
in casa piangendo.
Cry me a river/ Piangi per me un
fiume di lacrime (Justin Timberlake)
Tu eri il mio sole , tu eri la mia
terra.
Ma tu conoscevi tutti i modi in cui
ti amavo, no
quindi prendesti al volo la
possibilità e facesti altri piani
ma scommetto che non hai mai pensato
che quel che stavi creando
sarebbe andato distruggendosi, no.
So che si dice che alcune cose è
meglio lasciarle non dette, non era come se tu stessi solo parlando
con lui e tu lo sai (non far finta di non saperlo). Le persone mi
hanno detto tutte queste cose, ho una confusione in testa, avresti
dovuto scegliere con onestà così avresti potuto evitare tutto
questo …
Tu non devi dire per forza cosa
facevi lo so già, l'ho scoperto grazie a lui. Ora non hai più
possibilità per me e per te non l'avrai mai e non far finta di
essere triste adesso!
Mi dicesti di amarmi perché mi hai
lasciato, tutto solo?
Ora dici di aver bisogno di me
quando mi chiami al telefono.
Ragazza rifiuto la tua chiamata,
devi avermi confuso con qualche altro ragazzo (io non sono come gli
altri, baby).
I tuoi ponti sono stati bruciati ed
ora è il tuo turno (è il tuo turno) di piangere, piangi per me un
fiume di lacrime!
(vai avanti e semplicemente) piangi
per me un fiume di lacrime.
Il danno è fatto e quindi ti
lascerò...
*
Che nervi! Andrea =
Antipatico,insensibile, zotico! Lo odio! Ma chi me l’ha fatto fare
oggi di andarlo a cercare? Sono IMBECILLE? Grr, dove sto andando?Ah
già, vado a casa perché al bar non c’era nessuno.
Ehi ma quella è la macchina di Carlos il ballerino, quella seduta
accanto è Lara! Possibile che le interessano quelli che piacciono a
me?
s8_s8: Mancano meno di dieci capitoli
e questa è l'ultima puntata di veri casini. Man mano le cose si
andranno a sistemare. Mi spiace per Annie ma purtroppo non è sempre
oro quello che luccica ;D
È San
Valentino, le mie compagne di classe "accoppiate" (in pratica tutte a
parte me e Ila!) hanno un sorriso sfavillante.
‹‹È davvero
deprimente che arrivi questa festa per noi single!››
‹‹Ma dai,
festeggeremo domani,a me non importa!›› risponde Ilaria.
‹‹Meno male
che stasera sono stata invitata alla gara di Carlos! Ah! Te l’ho detto che l’ho
visto con Lara?››
‹‹In pratica
dieci volte, tesoro non devi farti venire i complessi per quella là, fregatene!››
‹‹Non lo so!
Il problema è che la vedo sempre con quelli che m’interessano! A te come va?››
‹‹Diciamo
che anch’io sono “grrr” quanto te!››
‹‹Che cosa è
successo?›› la prof d’inglese ci richiama al silenzio.
‹‹Poi ti
spiego, vorrei essere in viaggio. Come Paola.››
‹‹Eh già!Lei
a Londra con Sté e noi in classe! Non è una cosa ingiusta?›› la prof. ci rimprovera
di nuovo e questa volta siamo costrette a tacere. Ilaria annoiata va in bagno.
*
Raggiunge la
classe di Andrea, che è in palestra.
‹‹Ehi psss,
posso parlarti?›› lo chiama da lontano.
‹‹Ilaria
cosa c’è?››
‹‹Ho bisogno
di un consiglio.››
‹‹Mh. Sputa
il rospo›› afferma lui.
‹‹È un
argomento un po’ imbarazzante, ecco io…
‹‹Si tratta
di Fede, eh?››
‹‹Già, ho
dei dubbi. A volte vorrei cancellarlo dall’intero universo ma poi mi manca da
morire!››
‹‹Be’ è un
tipo un po’ petulante…››
‹‹Non
capisco! Aiutami! Io voglio anche analizzare la situazione : mi sembra davvero
interessato a me! Poi penso: Quando gli spiegherò la mia prima volta, perché
glielo dovrò dire prima o poi se noi dovessimo…uscire insieme come…coppia,
intendo quello ecco…come reagirà? Sarà deluso?››
‹‹Ilà,
perché dovrebbe essere deluso da te? Io non ho una grossa considerazione di
Federico, come ben saprai, ma credo che sia un buono fondamentalmente e che non
sia così superficiale.››
‹‹Ne sono
sicura, ma...››
‹‹ Così
permetti che quella brutta esperienza intralci la tua vita! A te va di provare
ad avere una storia con lui? E lanciati!››
‹‹Hai
ragione! Ci penserò, sei grande Andie! Ti voglio bene. Grazie…››
‹‹Di che? Tu
sei la prima amica! Dovrà pure valere a qualcosa…›› si abbracciano.
‹‹Ah a
proposito! Non ti preoccupare con Micol si risolverà tutto!›› lei gli fa
l’occhiolino, lui le sorride senza rispondere.
*
Ilaria
arrivata a casa, dopo la scuola, chiama un incredulo Federico per un
appuntamento lo stesso pomeriggio.
Ore 19.08,
l’ora dell’appuntamento era le 19.00 in punto.
Federico
arriva correndo con la macchina.
‹‹Oddio perdonami.
C’era traffico!››
‹‹Non ti
preoccupare.››
‹‹Ti senti
bene?›› apre lo sportello della macchina per farla salire.
‹‹Sto
benissimo, perché?›› Federico le tocca la fronte, è davvero strano che Ilaria
non si sia arrabbiata per il suo ritardo.
‹‹Niente,
insomma dove andiamo?›› chiede lui titubante.
‹‹Fermati
qui, devo parlarti!›› lui parcheggia.
‹‹Che cosa è
successo?›› si volta verso di lei e la ragazza fa lo stesso.
‹‹Vuoi
smetterla di agitarti? Agiti anche me così›› appoggia le mani sulle sue spalle
e lo bacia dolcemente.
‹‹Che cosa
era questo?›› stravolto.
‹‹Un bacio!››
‹‹Ma
davvero?›› sorride ironico e poi fa la faccia di quello che vuole a tutti i
costi una spiegazione.
‹‹Non
voglio, io voglio, ecco...ho paura di perderti!››
‹‹Non mi
perderai mai Ila, questo è certo! Non perché mi hai baciato ma perché è così!
Io tengo a te.››
‹‹E anch’io,
vorrei provare a frequentarti.››
‹‹Sì,va
bene, ma...››
‹‹Prima vorrei
parlarti di una cosa›› raccontare quella storia è davvero duro per Ilaria.
Dopo la
spiegazione, Federico è visibilmente triste.
La ragazza
si rende conto che è la prima volta che una persona, che la conosce da così
poco tempo (per giunta un ragazzo!), reagisce così. Allora le vorrà davvero
bene?
‹‹Mi
vergogno molto di questa storia!››
‹‹No Ila,
non devi vergognarti! Ti voglio tanto bene e da oggi ti proteggerò io!›› dice
lui abbracciandola e lei lo lascia fare sorridendo dolcemente.
*
Sono
arrivata al locale dove avverrà la gara di ballo. Non conosco quasi nessuno
fortunatamente c’è Sara che come me si sente un pesce fuori d’acqua.
‹‹Micol
giusto in tempo, si sta esibendo proprio lui!››
‹‹Ciao Sara,
che fortuna!›› inizio a sbracciarmi ed a fare il tifo per lui.
‹‹Ti piace,
vero?›› chiede la ragazza sospettosa.
‹‹È carino!
Non so se mi piace davvero.››
‹‹Non mi hai
mai detto se hai il ragazzo…››
‹‹No, sono
single e ovviamente non sarei qui se lo fossi. Diciamo che sto cercando di
sgombrarmi la testa...››
Alla fine
della gara, la giuria stabilisce Carlos come vincitore! Lui è stato tanto bravo
ed anche carino con me. Quando gli hanno conferito la medaglia, mi ha guardata
poi si è avvicinato e mi ha detto che mi avrebbe accompagnata lui a casa.
Fortunatamente direi perché ormai è passata mezzanotte e gli autobus non girano
più. È la mia festa! San Faustino, oggi festeggiano i single. Auguri a ME!
Inizialmente
in macchina sono un po’ tesa, perché lui è più grande di me e chissà cosa
aspetta che gli dia (ihih)!
Carlos è
tranquillo mi rivolge la parola e scherza, arrivati sotto il mio palazzo spegne
la macchina e da questo deduco che vuole continuare la conversazione.
‹‹Sei stato
davvero il più bravo!Hai meritato la vittoria!››
‹‹Mi è
dispiaciuta quell’imperfezione, ho messo la gamba troppo avanti.››
‹‹Ti giuro
che non si è notato nemmeno!››
‹‹Sei molto
carina.››
Con un dito
mi tocca la guancia poi si avvicina e mi bacia. Non so cosa fare, oltre a
ricambiarlo pienamente, poi ritorno in me.
‹‹Oddio!›› esclamo
guardando l’orologio sul cruscotto.
‹‹Cosa?››
‹‹Oddio è
tardi devo salire.››
‹‹Ah ok!››
‹‹Ciao Carlos!››
mi allungo per baciargli la guancia ma lui si gira e ci baciamo a timbro.
Salendo non
penso ad altro che ad ANDREA. Vi rendete conto? Bacio Carlos e penso ad Andrea.
Sono un caso disperato! Apro la porta di casa e mi squilla il cellulare. Stttt!
I miei staranno già dormendo! È Annie. Mi stupisco perché a quest’ora dovrebbe
essere a festeggiare con Luca.
‹‹Pronto...››
‹‹Micol.››
‹‹Che voce
gioia, cos’hai?››
‹‹Sto male
Micol, Luca mi ha lasciata!››
‹‹Cosa?
Quando?››
‹‹Ieri. Lo
odio! Ha detto anche che mi ha tradita.››
‹‹Cosaaaaaaaa?››
‹‹Sì›› inizia
a singhiozzare forte.
‹‹M…ma è… è
stato solo un bacio! Per me, quanto per lui, non è significato niente!››
‹‹Cosaaaaaaaa?››
Oddio mi
sono rovinata con le mie stesse mani!
@s8_s8: Solo
una cosa: non perderti il prossimo capitolo ;D.
No comment.
:>
Grazie
ancora per i commenti e per l’assiduità con cui segui Mic.
Capitolo 42 *** 42 Guarda che il sole non c’è! ***
È domenica
della mattina seguente, dovrebbe essere la mia festa -15 febbraio, giorno
solenne per i single!- e invece non ho nulla da festeggiare. Ilaria ed io siamo
in aeroporto, ad aspettare il ritorno di Paola, e mi sto sfogando un po’.
‹‹Ha detto
“Brutta stronza” ed ha attaccato! Ho provato a richiamarla ma ha il telefono
spento.››
‹‹Perché non
l’hai detto che hai baciato Luca?››
‹‹Per
evitare che anche voi mi definisse “Brutta Stronza”!››
‹‹Noi non ti
avremmo giudicata, ma capìta!››
‹‹Sì lo dici
ora! Comunque mi sento una mer**na secca! Non so come riuscire a parlare con
lei e quando lo saprà Andrea. Oddio non mi parlerà più!››
‹‹Non ci
pensare! Che ti frega di Andrea?! Pensa che hai baciato Carlos, no? Ti è
piaciuto?››
‹‹In realtà
no, bacia troppo...no! Non è vero, bacia bene, il problema è che “durante”
pensavo ad Andrea!››
‹‹Oh madò,
sei caso disperato! Ti comunico una bella notizia dai. Mi sono messa con
Federico!›› sputa fuori d’un fiato.
‹‹Cosa?
Quando? Come? Perché?››
‹‹Ieri,
come? Gli ho chiesto di frequentarci! Perché? Mi ha baciata e mi è piaciuto!››
‹‹Ussignùr! Anche tu nascondi le tue cose,
allora!›› le sorrido ammiccando.
‹‹Non
nascondo le cose! Volevo esserne certa, ho chiesto consiglio ad Andrea!››
‹‹Ne hai
parlato con Andrea? Come lo hai trovato? È sempre bellissimo?››
‹‹Maledettamente
bono! Non c’è niente da fare con lui›› scoppia a ridere.
‹‹Lo sapevo,
oddio, a volte mi verrebbe voglia di fare un sit-in fuori casa sua:
AMAMI,AMAMI!›› posso essere di nuovo punto e accapo?
‹‹Meno male
che non so dove abita…››
Ci informano
che l’aereo di Paola sta atterrando, ci affrettiamo per raccontarle le nostre
novità. Chissà lei, che è la saggia tra noi, come reagirà?
*
Paola
scrolla semplicemente le spalle, dicendomi che cercherà di intercedere a mio
favore con Annie.
La tragedia
è che devo andare pure a una riunione –extra- al corso di ballo e non mi va
tanto di vedere Carlos.
Purtroppo
appena entro mi raggiunge e mi chiama in disparte.
‹‹Micol devo
dirti una cosa importante!››
‹‹Eh
anch’io!›› devo dirti che non può funzionare.
‹‹Non può
funzionare così›› me l’ha detto lui.
‹‹Il motivo
non è che non mi piaci anzi…blabla››, non bacio bene forse, si starà giustificando.
‹‹Sono fidanzato!›› azz e me lo dici ora?
‹‹Ah che
sorpresa!›› dico.
‹‹Si chiama
Lara!›› no, no, no, non ha detto quel nome!
‹‹Non so
come lasciarla! Non lo so.››
‹‹No,
ascolta, a me non piacciono queste cose. Non mi va di fare l’altra›› ora ci
monto una storia, per sentirmi meno in colpa, sono un mostro.
‹‹Non
saresti l’altra, mi serve un po’ di tempo.››
‹‹Anche a me
piace un altro, Carlos! Ecco te l’ho detto!›› mi ha fatto uno sguardo da “
Brutta Stronza” ed io ho ricambiato con uno altrettanto “Brutto Stronzo!” e
allora ha taciuto, non salutandomi nemmeno. Che ci posso fare? Inciampo sempre
nei ragazzi delle altre.
*
Sto tornando
a casa, voglio segregarmi, vivere per me oggi è davvero troppo stancante.
Riprovo a telefonare ad Annie, ma niente. È acceso ma vede il mio numero e non
risponde, con l’anonimo è lo stesso. Mi sento tremendamente in colpa. Appena
attacco ricevo una telefonata in entrata: è Luca.
‹‹Pronto?››
‹‹Un
funerale anche tu?›› silenzio.
‹‹Hai
saputo?››
‹‹Ho saputo!
›› silenzio.
‹‹Bene!››
‹‹Bene››
silenzio.
‹‹Aspetta
Luca, non so cosa dire...››
‹‹Neanche
io, volevo solo chiederti scusa!››
‹‹Non ti
preoccupare›› silenzio.
‹‹Credevo
che pensassi che fossi un “Brutto Stronzo”›› mi viene da ridere per quante
volte ho ripetuto questa “esclamazione” oggi.
‹‹No Luca,
non lo penso. Lo so che sei un bravo ragazzo.››
‹‹Vorrei lo
pensasse anche Annie!››
‹‹Per ora è
un po’ difficile ma vedrai, un giorno. Forse.››
‹‹Forse››
silenzio.
‹‹Luca, ti
ripeto, non so cosa dirti! Sono nella mer*a quanto te, lo capisci? Anzi, mi
considerava un’amica e quindi sono un girone sotto di te.››
‹‹È colpa
mia!››
‹‹No Luca,
CI SIAMO BACIATI! È colpa di entrambi e scusami se ora attacco non mi va tanto
di parlare.››
*
Per strada
mi viene da piangere, mi fermo e cerco nella borsa da palestra i miei occhiali
da sole per sfogarmi in un bel pianto liberatorio in modo che nessuno possa
vedermi.
‹‹Guarda che
il sole non c’è!›› chi è? ANDREAAAAAA CAVOLO! Si ferma col motorino, accosta ed
io, che avrei voluto vederlo da tutto il giorno, ricordo improvvisamente tutti
i motivi per cui sono arrabbiatissima con lui.
‹‹Mi
bruciano gli occhi, li copro dal vento ma poi...perché mi sto giustificando?
Fatti i cavoli tuoi!›› continuo a camminare.
‹‹Ti stavo
cercando,voglio parlarti›› avrà saputo da Annie e vorrà anche lui cucirmi
addosso la lettera “A” scarlatta. Ebbene sì Andrea sono un’adultera. Non mi va
di parlarne.
‹‹Non voglio
parlarti.››
‹‹Vedi le
panchine? Ora vado là, ti aspetto e se te ne vai...›› mi dice con tono
minaccioso.
‹‹Che cosa
fai?››
‹‹Mmm, t’investo
con il motorino›› scoppio in una risata, ridicolo, sorride anche lui. È questo
che mi convince. Se sorride, vorrà dire che non è poi tanto arrabbiato con me.
Attraverso
la strada e arrivo alle panchine, lui è seduto sul motorino ed io mi colloco di
fronte a lui sulla panchina. Il ricordo di una me tanto sofferente mi fa
sorridere, lui lo nota.
‹‹E ora
perché sorridi?››
‹‹Ti
ricordi? È la stessa panchina su cui io mi struggevo per Franz tempo fa.››
‹‹Sì che me
lo ricordo, piangesti sulla mia giacca di pelle. C’è voluto tempo per levare
tutto il rimmel.››
‹‹Che
bastardo! Non avevo il rimmel, di certo quel giorno non avevo tanta voglia di
truccarmi, come oggi! Non lo vedi come sono orrenda?››
‹‹No che non
lo sei!›› afferma ed io sento
all'istante le farfalle nella pancia. ‹‹Comunque›› continua.
‹‹Comunque››
ripeto.
‹‹Io volevo
che tu avessi la parte di Giulietta! Non mi hai chiesto di aiutarti e poiché
sei orgogliosa con me, spesso e volentieri, non te l’ho proposto io per non
offendere il tuo ego e magari per non ricevere un “Me la so cavare benissimo da
sola IO, che credi?”›› mi scimmiotta ed io sorrido. È vero non sono sempre
stata una simpaticona con lui. Continua. ‹‹Non so perché, ma in un modo o
nell’altro riesco sempre a farti arrabbiare! Non voglio che tu non mi rivolga
la parola, non mi va! Ricomincia a parlami Micol, per piacere.››
‹‹Hai
ragione! Sono fatta in modo sbagliato! È così! Mi sforzo per nascondere quello
che ho dentro e me la prendo con le persone. A cui io…›› devo dirglielo.
‹‹E poi
cos’era quella scenata per la sciarpa? Secondo te io davo un tuo regalo ad
un’altra?››
‹‹Non lo so,
io non…›› oddio ma perché mi risulta così difficile esporgli i miei sentimenti?
Mi alzo per farmi forza e mi avvicino al motorino.
‹‹Hai saputo
di me e Luca?››
‹‹Sì››
abbassa lo sguardo.
‹‹Cosa ne
pensi?›› Andrea, non dirmi che non te ne importa.
‹‹Hai
intenzione di metterti con Luca?››
‹‹No.››
‹‹Allora, le passerà!›› eccolo il glaciale Andrea! Non
ti importa niente e di nessuno.
‹‹Ma io l’ho
baciato? Te ne rendi conto? Quando stava ancora con Annie! Mi sento
incredibilmente in colpa! Annie non vuole sentirmi ed ha ragione ma solo ora
capisco…›› sto piangendo di nuovo davanti a lui, non mi deve vedere così, non
deve vedermi così vulnerabile.
‹‹Cosa
capisci? Continua.››
‹‹Che la
colpa non è di nessuno, che colpa ne ha Luca se non riesce ad amarla come lei
lo ama? Perché arrabbiarmi con te? Che colpa ne hai tu, se non provi quello…››
che provo io quando ti sono vicina? Ma non riesco a concludere la frase.
‹‹È qui che
ti sbagli Micol, tu non hai capito proprio niente! Non so quello che provi tu,
perché non lo capisco! Io quando ti vedo e ti sono vicino, come ora, vorrei
stringerti forte e tenerti con me. Non sopporto il fatto che non mi rivolga la
parola, non ce la faccio a sostenere questa situazione. Credo di essermi
innamorato di te, Micol, e lo sono da un bel po’ di tempo.››
Non ci
credo, non può essere! Cosa stai dicendo Andrea? Continuo a piangere ancora più
forte.
‹‹Ecco,
vedi, perché piangi? Dico sempre la cosa sbagliata.››
‹‹No, no, è
che sono felice›› dico singhiozzando.
Ride di
gusto, si alza dal motorino e mi abbraccia.
‹‹Cosa devo
fare con te?›› sussurra mentre mi perdo nel suo petto. Vorrei rispondergli
“BACIAMI” ma, come se mi avesse letto nel pensiero, mi fa alzare il viso
verso di lui, lo osservo: è bello come il sole mentre mi asciuga una lacrima.
Mi guarda negli occhi, non siamo stati mai così vicini (a parte quella
parentesi nel magazzino). Mi bacia teneramente prima e poi man mano con più
impeto. Non ha intenzione di fermarsi e nemmeno io, credo che questo primo
bacio durerà un bel po’. Non credo di averne mai ricevuto uno così bello,
finalmente! Andrea, era una vita che ti cercavo…
‹‹Aspetta
non ti ho detto…›› riprendo fiato ‹‹che anche io ti amo, Andrea! E molto!››
sorride compiaciuto e mi bacia di nuovo.
Un nuovo
post sul blog di Micol che ci aggiorna un po’… l’ultimo episodio risale alla
data del 15 febbraio, il post sul blog è del 4 agosto.
Cosa sarà
successo in questi mesi?
Vi ricordo
che Micol prima usava le sole iniziali per
indicare i suoi amici mentre adesso usa i soprannomi.
Andrea è
Ammore (con due m), Stefano è Bro (come brother), Luca è Barista, Annie è
LaCugina, Paola è LaCognata, Ilaria è LaPazza, Federico è L’AttoreDa2$, Carlos
è IlMaestro.
è da tanto
che non aggiorno! Sono successe un'infinità di cose negli ultimi mesi, vorrei
avere il tempo di scriverle tutte!
Per
cominciare: sto per partire, eh già, anche quest’ anno andremo in viaggio tutti
insieme, a Londra da Bro, l’organizzatore reale della vacanza.
Il Barista,
però non verrà, non ha ancora del tutto chiarito con LaCugina (di Ammore) e si sente ancora incredibilmente
a disagio in sua presenza.
Tra me e lei
invece ci è stato un chiarimento, diciamo che la mia storia con Ammore ha
facilitato le cose :
”Io non
voglio che tu pensi che la ragazza di tuo cugino sia una poco di buono!”, le ho
detto e lei mi ha fatto capire che in un certo senso mi aveva già perdonata,
perché aveva capito che “quel bacio” era stato per me solo un momento di
debolezza e che non l’avevo fatto per portarle via Barista, essendo innamorata
di Ammore ovviamente! Per lui però non è valso lo stesso ragionamento.
Mi dispiace
così tanto che non venga con noi!
Per lui,
come per L’AttoreDa2$ e Ammore, è l’estate dopo la maturità. Sarebbe stato
bello condividerla tutti insieme! Che peccato!
Sono
diplomati e nessuno dei tre ha ancora le idee chiare su cosa fare dopo!
Ammore,
penso, che non proseguirà gli studi, ha preso a fatica anche quest’ultimo anno,
a causa delle sue tante assenze dovute al fatto che è stato spesso fuori con
suo padre per lavoro! Credo che abbia una casa di produzione. Di cosa si tratti
ancora non lo so precisamente (sono una girlfriend un po’ distratta e lui me ne
parla raramente), comunque questo l’ha portato via anche da me parecchio tempo.
X(
Barista,
quasi sicuramente rileverà il bar di suo padre, che andrà in pensione,
d’altronde ci ha sempre lavorato.
L’AttoreDa2$,
dopo la rappresentazione teatrale di Romeo e Giulietta, si è messo in testa di
voler fare l’attore. Per ora è un sogno, come il nostro di diventare un band
professionista, per di più qui non ci sono scuole di recitazione, dovrebbe
spostarsi chissà dove, però per ora non ha cercato nulla ancora.
La sua
storia con LaPazza continua, tra alti e bassi, d’altronde l’amore non è bello
se non è litigarello, sono palesemente innamoratissimi e sono una bella coppia!
(Festeggiano il loro mesi-versario un giorno prima di me e AMMORE, loro
quattordici e noi quindici febbraio ^_^ )!
Sono stata
promossa. Senza neanche un debito formativo. Questo grazie a LaCognata, anche
lei non si è portata nessuna materia ed ha fatto razzia di punti di credito,
mentre LaPazza ha avuto solo Economia Aziendale, non ti dico la tragedia perché
lo meritavo anche io! La prof mi ha salvata! Le sarò simpatica forse?
LaCugina ce
l’ha fatta a pieni voti, le mancano ancora due anni, mentre a noi solo uno.
L’anno prossimo saremo tutte e tre in 5° C, mentre lei in 4°D. Non ci posso
credere che manca solo un anno!
Inutile dire
che tra LaCognata e Bro le cose vanno benone!
In questo
periodo ci siamo esibite spesso, grazie a L’AttoreDa2$ che ci ha procurato molti ingaggi, è stato il
nostro PR! Locali, feste ecc, sempre con canzoni non nostre. Abbiamo anche
cantato nel bar di Luca una sera, ci siamo divertite ed è stato un successone, d’altronde
nel pubblico c’erano molti amici e quindi erano tutti di parte. Abbiamo scelto
un nome : No Sin (senza peccato), fa molto All Saints ma fila bene, no? Abbiamo
iniziato a comporre, due canzoni sul genere Rock in inglese! Sarebbe davvero
bello diventare delle professioniste! MA COME? HOW?
A proposito,
la rappresentazione teatrale è andata bene, Ammore è riuscito ad esserci
all’ultimo minuto ed è stato bravissimo. Io ho ottenuto la parte della Signora
Montecchi, alla seconda dello spettacolo, perché l’attrice quel giorno stava
poco bene, per fortuna avevo seguito le prove e me la sono cavata. L’AttoreDa2$
ha reso molto bene l’idea e, come ho
detto prima, ha preso la fissa di voler diventare attore.
Ho fatto
anche un esibizione finale per la scuola di ballo (sono diventata un’animale da
palcoscenico!), ma l’hanno prossimo non lo frequenterò più.
Io e
IlMaestro non ci siamo parlati per un paio di mesi, poi ci siamo comportati da ‘maestro’
ed allieva come se niente fosse accaduto.
Il 15
giugno, oltre al nostro mesi-versario ( Me&Ammore 4 mesi!), è stato anche
il suo 19° b.day!
Lui, come
sempre, non era in città ma sapevo che sarebbe tornato quel giorno, per
festeggiare con me il mesi-versario (poiché nonostante fosse impegnato chissà
dove, ogni 15 del mese è tornato a casa per festeggiare, non è dolcissimo?).
A casa sua,
allora, ho pensato di organizzare, con l’aiuto di LaCugina, una mega festa ed
inoltre ho deciso anche di preparare una torta (io! Capite? Che non so neanche
cucinare un uovo fritto!).
Sono rimasta
sbalordita dalla bellissima casa (devo chiedergli che lavoro fa il padre!) ma
l’hanno addobbata le mie amiche perché ci ho messo tutto il pomeriggio per una
torta al cacao, neanche molto grande – media direi- però alla fine era
abbastanza caruccia! Mia madre mi ha aiutata a decorarla.
La festa è
stata un successone, la casa era piena di gente (lo conosce tutto il paese) e
lui è rimasto stupito.
‹‹È tutto
merito di Micol :D !›› gli ha detto L’AttoreDa2$.
‹‹Ha fatto
anche la torta›› ha aggiunto LaPazza e lui mi ha abbracciata, baciata felice ed
ha esclamato:
‹‹Grazie
Amore!›› le sue dimostrazioni d'affetto in pubblico continuano a farmi uno
strano effetto, visto che è molto riservato.
Avevo
intenzione di fare l’amore con lui quella sera (4 mesi, sembra poco, d’altronde
per me sarebbe stata la prima volta. ma io VOGLIO LUI! ) e credo anche lui
avesse lo stesso proposito.
Siamo andati
in camera sua ed abbiamo chiuso a chiave, con la folla di là nel salotto e
mentre ci baciavamo sempre più intensamente e lui mi stava per sbottonare la
camicetta L’AttoreDa2$, con qualche bicchiere di troppo sulla coscienza, ha
bussato alla porta:
‹‹Porcellini,
venite di la, facciamo il Karaoke.››
‹‹Porcellini?››
ho esclamato.
‹‹Secondo te,
ora non dovrei ammazzarlo?›› ha dichiarato Ammore ironicamente.
‹‹Sempre con
sto Karaoke, uffa!›› mi sono lamentata mentre mi riabbottonavo.
Siamo usciti
entrambi con la coda tra le gambe e da allora nada!Non ne abbiamo avuto più il
tempo, il 15 agosto saranno sei mesi e chissà che in estate, in realtà ci spero
proprio.
Blog, mi
suona il citofono. Devo scendere! A presto.
XOXO
Crazy Guitarist.
Ad
aspettarmi Andrea con la macchina (sì, ha comprato la macchina!).
‹‹Ciao Amò››
lo bacio.
‹‹Federico
mi ha già chiamato duecento volte!››
‹‹Be’
abbiamo un’ ora di ritardo.››
‹‹E che sarà
mai! L’aereo parte tra…›› guardandosi l’orologio.
‹‹Ca…., parte
tra trenta minuti!›› dice.
‹‹Ce la faremo
a raggiungere l’aeroporto?››
‹‹Hai dimenticato
che sei sulla mia Batmobile?››
‹‹Sarebbe
stato meglio se fosse stata la Flashmobile.››
‹‹Flash mi
fa un baffo, pronta Batgirl?››
‹‹Pronta!›› e
mette in moto. Siamo così diversi ma una cosa ci accomuna, i ritardi!
Così ha
inizio la nostra seconda vacanza insieme.
s8_s8: Sono
contenta ti sia piaciuto l’episodio chiave di questa storia. Ormai non potevo
più aspettare (nemmeno io scrivendolo! :P)… la storia di Micol poteva
concludersi con l’episodio 42 ma ho deciso di pubblicare su Epf la versione
originale completa di tutti gli episodi… non manca molto… il 47° sarà l’ultimo…
Ed ora anche
io vado in vacanza, come Micol ed i suoi amici anche io avrò il mio meritato
riposo.
Capitolo 44 *** 44- Un estate da non dimenticare ***
Vi ricordo
nuovamente i nick che Micol usa per il suo blog.
Andrea è
Ammore (con due m), Stefano è Bro (come brother), Luca è Barista, Annie è
LaCugina, Paola è LaCognata, Ilaria è LaPazza, Federico è L’AttoreDa2$.
Sono appena
tornata dalla mia meravigliosa estate, dovrei disfare la valigie, separare le
cose e mettere tutto in lavatrice, ma assolutamente ora non mi va e quindi
eccomi al pc.
La prima
cosa che racconto riguarda la città: è meravigliosa! Sono senza parole, ho
visto cose che hanno superato del tutto le mie aspettative. Il classico mixato
alle cose più strane del mondo.
Mio fratello
è davvero fortunato a vivere lì, io ed il mio amore abbiamo fantasticato di
metteremo su casa, una volta cresciuti e solidificata la nostra relazione, lui
la conosce davvero bene.
Dunque, ti
racconterò coppia per coppia come sono andate le cose.
Tra
LaCognata e Bro tutto va bene, neanche a dirlo! Mio fratello sbanca il lunario
in una caffetteria del centro ed ha affittato un appartamento, non vivrà più
nell’alloggio della facoltà, ma abiterà insieme a L’AttoreDa2$.
Lui infatti
non è tornato con noi perché ha deciso di provare a fare il test d’ingresso
alla London Academy of Radio, Film & TV. Dovrà sostenere gli esami di
ammissione, ha studiato praticamente per tutta la vacanza, aiutato da LaPazza,
e siamo tutti in attesa dell’esito, speriamo bene. Dovrà però trovarsi anche un
part-time.
LaPazza ne è
molto felice ma allo stesso tempo è tristissima, quando l’ha salutato
all’aeroporto non la smetteva di piangere. D’altronde per poco più di sei mesi
sono stati inseparabili.
Barista,
annoiato dalla solitudine di Borgo Sant'Agostino, ha fatto una capatina da noi. Si è
messo a cercare un lavoro, volendo aggiungersi a Bro e L’AttoreDa2$, e l’ha
trovato in un locale molto in dove guarda caso cercavano un barista!
Praticamente
lavorava dalle 23.00 in poi, ma ora è tornato con noi, perché, be, ’ voleva
mettersi in società con il proprietario del “Glamour”, Paul King, ma lui gli ha
detto che è troppo giovane e che ci vogliono molti capitali che per ora non ha.
Una sera al
locale (siamo entrati solo grazie a Barista, perché fanno party molto
esclusivi) abbiamo intravisto Robbie Williams! Stavo per svenire.
LaCugina si
è ripresa mooolto! Lei è Barista hanno ricominciato a parlarsi, secondo me
hanno anche provato a rimettersi insieme, in segreto, ma poi la cosa non sarà
andata bene. La ragazza ora frequenta un
chitarrista, uno con cui NoFace ha registrato il suo primo album, Jake Owen,
che ci ha spifferato che il prossimo cd del cantante uscirà in Ottobre mentre
il primo singolo dell’album tra pochi giorni! Che emozioneeee!
A proposito
di forte emozione ora racconterò una cosa molto personale, con non poco
imbarazzo, vabbé cercherò di non trascendere nei particolari.
Era il 14
agosto, le altre coppiette erano uscite già, e invece io ed Ammore eravamo
rimasti al B&B perché lui non si era svegliato in tempo per aggregarci al
gruppo (che dormiglione!).
Mentre
aspettavo un suo messaggio di risposta dopo i miei 100 squilli e il mio
messaggio “Ma che dormiglione! Appena ti svegli avvisami che mi vesto!”
ascoltavo un programma radiofonico. Mi stavo annoiando a morte, ero parecchio
adirata e mi ripromettevo di fargli una grossa strigliata ma poi ho sentito
bussare alla porta: era lui.
‹‹Ti avevo
detto di avvisarmi. Ora ben ti sta, mi aspetti! Ma che pappamolle! Possibile
che prima delle 11.00 per te non è mattina?››
‹‹Ma dai,
non ti arrabbiare! Ce ne stiamo un po’ soli qui, mica bisogna per forza uscire?››
‹‹No, è
vero! Che facciamo qui?›› Che scema! Che domanda ho fatto? Lui ha riso.
‹‹Non fare
il marpione!›› lui ha continuato a sogghignare si è seduto sul mio letto ed ha
fatto gesto di sedermi vicino a lui.
‹‹Non ce
provà, eh?›› ho continuato a scherzare.
‹‹Va bene! Solo
coccole!›› si è steso sul mio letto ed io anche gli ho appoggiato la testa sul
petto, dopo un po’ mi è scattato l’ormone. Ho iniziato a baciarlo e l’ultima
cosa che mi ricordo è stato il suo:
‹‹Non ce
provà,eh?››
È stata una
cosa molto tenera e se devo dire che quella volta è stato bello, non lo so!
Sono state migliori le successive, ma era LUI ed essendo per me speciale, tutto
è molto speciale.
Be' non voglio scendere in altri dettagli quindi passo a raccontarvi il mio 18 °
compleanno: dopo aver offerto una ricca colazione alla troupe dei miei amici,
siamo stati tutto il giorno soli, io e lui (non per fare quello)!
È stato
tutto molto romantico, i posti dove mi ha portata, i suoi modi gentili (non che
di solito non lo sia, anzi, ma lo è stato di più!! ^_^ )! La sera, poi, mentre
il sole tramontava e noi lo guardavamo colorare tutto di rosso, mi ha dato il
suo regalo!
‹‹Ma che
cos’è un Iphone?››
‹‹Eh già, lo
so che non sei molto tec…››
‹‹Grazie amoreeeeeeeee,ti
amooooooooo!›› l’ho spupazzato, sapeva che ormai il mio telefono era un
rottame.
‹‹Ti amo
anche io!›› mi ha detto soffocato.
‹‹Facciamo
l’amore? ›› gli ho chiesto e lui ha riso, non è che sono ossessionata ma sapete
com’è?
Successivamente
si è convinto, ed è stata la volta più bella in assoluto! Quanto amo il mio
tesoro… <3<3<3
Cambiamo argomento
altrimenti si fa notte…
Prima di
partire, ci siamo esibite al “Glamour”, era una serata poco mondana e Barista
ha intercesso per noi con Mr Paul King per farci esibire.
Abbiamo
cantato il nostro primo inedito, la canzone scritta da LaCugina per Barista,arrangiata
da me ^_^ (modestamente) .
Without You will be.
A grey memory into my heart, endless like the sky.
I read all my love, deep like the sea.
Take away by a million words
Suddenly you aren’t here
And for you I won’t cry anymore.
Now I’m still thinking of you,
And I’m looking for answers,
But every little word
Make me feel so sad.
When you were going right with me
You asked time for be alone
Now every night I sing for you,
While my life's dying for your smile.
Oh Angel who’s flying on my thoughts, please can you take me back?
And At last my painful heart, without you will be!
While the tears ’ll go down,
You like them you’ll touch my cheeks
And you leave me again alone.
Now I understand why,
I feel like a little leaf
Which is flying in the wind
And runs fast away
When you were going right with me
You asked time for be alone
Now every night I sing for you,
While my lifès dying for your smile.
At last my life will change again,
And my heart without you will be!
Non è molto
allegra ma è musicata sul genere rock ed è piaciuta molto al proprietario del
Glamour che si è proposto come manager magari ce ne servisse uno. L’ha detto
tanto per dire ma MAGARI!
Mi sta
squillando il mio nuovo cellulare! Scappo…
XOXO Crazy Guitarist.
*
È
Andrea.mio.mio!
‹‹Ciao
amore ciao! Ma questo telefono ti è costato un botto, vero? Dirò che vale per
Natale-San Valentino- Anniversario…››
‹‹Quanto
sei tirchia, mi manchi da morire lo stesso! Vogliamo ripartire?›› mi
propone.
‹‹Sì
dai, dove si va?››
s8_s8: Sono stata in Egitto… un po’ di vacanza mi
ci voleva.
Bella la tua idea del blog. Ci avevo pensato ma poi
non ho voluto impelagarmi in qualcosa di troppo impegnativo… magari quando
finirò l’intera storia.
Sono riprese
le nostre vite in città, cerchiamo di andare avanti, nonostante i cambiamenti
che l’ultima vacanza ci ha portato.
Io e le
raga, stiamo provando nel magazzino, una nuova canzone che abbiamo scritto ed
arrangiato insieme :
Free
I like boys whom make me feel special,
but you are too insistent form me.
Baby,If you only realized
what I really want from you.
And I don’t care If you buy me nice thing,
Don’t treat me like an empty girl .
No, I don’t belong to your world,
You don’t charm me with your sweet words.
No, I’m not your fiancée already
I don’t want hurt you baby
I need to be free,
And you’ll never chain me.
And all that now I can see,
Isn’t good things
So forget me!!
Cool boy, I must to be frank,
For you it’s better throw in the sponge.
I’m fire and you are Saint water,
But you’ll see that you’ll never go out me.
Don’t think I’m a bad lady,
I don’t want hurt you baby
I need to be free,
And you’ll never chain me.
And all that now I can see,
Isn’t good things
So forget me!!
I need to be free
But that doesn’t mean no,
That I’ve got the heart of stone.
I need to be free,
And you’ll never chain me.
And all that now I can see,
Isn’t good things
So forget me!!
Andrea la
chiama la canzone delle Spice Girls rock, perché il testo è molto GIRLS POWER!
‹‹Uffa! A
pro di che fare canzoni che nessuno ascolterà mai?›› mi lamento, un po’
demotivata.
‹‹Ma dai
Micol,non ci smontare! Mr King ha detto che sarebbe interessato a farci da manager››
mi risponde Paola.
‹‹Sì, tutte
parole, non si è preso nemmeno il nostro recapito. Poi lui è a Londra e noi
qui.››
‹‹Io avrei
un’altra idea!›› Annie è pensierosa, fa una pausa e dopo riprende.
‹‹Mio zio,il
padre di Andrea, è un produttore
discografico magari se facciamo un demo, non so, glielo faccio ascoltare...››
‹‹Cosa? Ed
io non ne so nulla? Il padre del mio ragazzo è un produttore discografico ed io
ne sono completamente all’oscuro!››
‹‹Dai Micol,
conosco Andrea da una vita e nemmeno io lo sapevo›› giustifica Ila.
‹‹Ma io sono
la SUA ragazza!››
‹‹Be’ Micol,
forse è un informazione riservata! Comunque che t’importa, magari può aiutarci
sul serio›› si intromette Paola, mi zittisco ma questa cosa davvero non mi va
giù.
*
Più tardi,
vado a casa di Andrea, perché vuole prestarmi un libro di musica a detta sua
bellissimo.
‹‹Ciao, amò!››
mi dice e mi bacia. ‹‹ Cosa c’è?›› si rende subito conto dell’aura nera che
oscura i miei pensieri.
‹‹Perché non
mi hai mai detto che tuo padre è un produttore discografico?››
‹‹Perché non
me l’hai chiesto!››
‹‹Andrea!››
lo rimprovero.
‹‹Sto
scherzando, non te l’ho detto perché non mi sembrava importante,vedi per
esempio? Neanche io so che mestiere fa tuo padre.››
‹‹Andrea!›› bugia.
‹‹Hai
ragione, lo so...Perdonami! Non te l’ho detto perché, mmh, non lo so! Vieni,
dai, te lo presento!››
‹‹Ma…ma, non
era fuori città?›› che imbarazzo.
‹‹Sì, però è
ritornato oggi! Ha un registrazione importante da fare›› mi prende per mano, io
impacciata al massimo, e mi porta nel suo studio.
‹‹Papà, questa
è la mia amica Micol.››
Scheda fisica Andrea’s dad: assomiglia a
Richard Gere o è l’amore verso il figlio che me lo fa credere?
‹‹Piacere!››
gli faccio. Fingo di essere a mio agio. Che caruccio, somiglia molto ad Andrea.
‹‹Piacere,
sono Paolo. Sei la sua ragazza, vero?›› sgamati. Però sorride, deduco che non
gli dia fastidio.
‹‹PAPÀ!›› esclama
Andrea paralizzato.
‹‹So che lo
imbarazza il fatto che io sappia tutto di te, potrei evitare di farglielo
notare, ma non resisto!›› esplode in una risata.
‹‹Vi
somigliate molto›› non so cos’altro potrei dire.
‹‹Non
esagerare›› risponde Andrea.
‹‹Già, io
sono molto più bello!›› s’intromette il padre.
‹‹Ed anche più simpatico, Andrea è un
musone!Lei invece…›› e giù via con altri complimenti.
‹‹Grazie,
dammi del tu›› squilla il telefono ed Andrea decide di cambiare stanza, prima
di uscire il padre ci ferma.
‹‹Scusami
Micol, ciao.››
‹‹Alla
prossima›› gli dico.
‹‹Andrea, ricordati
che tra un po’ abbiamo quell’incontro importante.››
Usciamo di
stanza.
‹‹Simpatico
tuo padre.››
‹‹È una dote
di famiglia›› mormoro un lamento. ‹‹Ancora a rimuginare?››
‹‹E tua
madre cosa fa?›› chiedo.
‹‹Mia madre
vive Londra - dov’è nata- i miei sono divorziati. Si chiama Caroline Brighton,
gestisce la casa discografica di mio padre a Londra! La DGP: DI GIACOMO
PRODUCTION.››
‹‹DGP?
Quella di NoFace?›› annuisce infastidito. ‹‹Tuo padre produce NoFace?››
insisto.
‹‹Si, anche!
›› taglia a corto turbato.
‹‹Io ti
ammazzo! Tu lo hai mai visto?›› m’informo.
‹‹NO, NoFace
è NoFace, no? Lo dice la parola stessa›› mi liquida.
‹‹E tuo
padre lo ha visto?››
‹‹Insomma!Io
che ne so?›› non sembra interessato all’argomento.
Non ho
parole, sono arrabbiata! Ecco un altro segreto!Grrr! Decido di andare via,
visto che ho sentito dal padre che Andrea è impegnato. Mi da il libro, il motivo
per cui ero andata da lui e mi saluta baciandomi.
‹‹Non essere
arrabbiata, su!›› sono le ultime cose che mi dice.
Col cavolo!
Lo sono eccome! Stiamo insieme da sette mesi, lo conosco da due anni e non so
nulla di lui. ZERO! È possibile questo?
Intanto che
mi agito camminando, dal libro cade una foto : Andrea con Cristina Maryl!
Scheda fisica Cristina Maryl: assomiglia alla cantante Katy Perry solo che
ha i capelli biondi.
La numero
uno? CRISTINA MARYL! La più brava tra le cantanti nostrane!
Oddio conosce anche lei e non mi ha detto
nulla. La foto ha sul retro tanto di dedica.
“Andrea,
grazie per la meravigliosa giornata! Tvb Cristina M.”: qui sento odore di
tresca.
Ora basta,
lo lascio! Andrea mio in sostanza ha una vita segreta!
Ritorno a
casa sua, con l’intenzione di parlargli, in questi sette mesi non sono mai
stata arrabbiata come ora con lui.
Quasi fuori
casa sua, da lontano noto che è appena uscito di casa, sta salendo in macchina,
il padre è alla guida ed insieme a loro due c’è: CRISTINA MARYL!
s8_s8: ritorno a ringraziarti per il tuo supporto. Ho
spesso pensato di continuare Micol, magari facendo un salto avanti di qualche
anno.
Passiamo all’argomento
‘rating’: di proposito non ho approfondito quell’argomento perché credo che
doveva avvenire in modo naturale. Una crescita che doveva avvenire nel rapporto
di Micol e Andrea senza forzature e dettagli. Senza cose molto esplicite perché
nel filone di uno shojo manga (nel mio piccolo) la cosa c’è ma non si vede…ihihi!
Ora passiamo
a questi ultimi tre capitoli che rendono la storia un po' come una favola. Avevo pensato
di tagliarli ma la storia è sempre stata questa… spero apprezzi/ate la versione
originale.
Grazie a te
e a tutti quelli che la seguono. <3<3
Ps: mi
sarebbe piaciuto fare una vacanza più lunga…ma il lavoro non me lo permette
purtroppo. :( ^_^
Sono
preoccupata perché da ieri pomeriggio non ho notizie di Andrea ma la cosa che
mi inquieta di più è il messaggio “d’amore” dietro la sua foto con Cristina
Maryl, proprio ieri infatti li ho visti insieme.
‹‹Micol,
buongiorno, cos’è quella faccia? Se non ti sbrighi ti metteranno “ritardo”!››
‹‹Ciao
Annie, ti prego dimmi la verità!››
‹‹Di cosa
stai parlando?››
‹‹Andrea, mh
volevo dire : Cristina Maryl è a casa vostra, vero?›› annuisce ma sembra
turbata.
‹‹Ed è per
questo che non si fa sentire Andrea?››
‹‹No tesoro,
ieri avevano una registrazione importante da fare, avranno fatto tardi! Cristina
Maryl collaborerà con NoFace, per la prima canzone del suo prossimo album, sono
impegnati anche stamattina! Sono solo amici lei ed Andrea, ormai da anni, ma
niente di più!›› mi sento più rilassata ora, ma ha detto veramente NOFACE?
‹‹Ora
entriamo dai›› esclama la mia amica, notandomi un po’ ripresa.
‹‹Io non
entro!›› ormai ho un progetto.
‹‹Bigi?››
‹‹Sì,sì. Non
mi sento molto preparata in storia ed oggi mi sa che mi vuole interrogare.››
‹‹Vuoi
compagnia?››
‹‹No, Annie
non ti preoccupare. Ci vediamo fuori scuola, o al magazzino oggi pomeriggio!››
‹‹Ok, ma fai
attenzione!›› sembra che davvero non abbia capito nulla.
Se stanno
registrando, ci sarà anche NoFace ed io non posso farmelo sfuggire. Lo devo
conoscere anche se so che Andrea me l’ha nascosto per evitare tutto questo.
L’unico problema
però è che non so dove sia la sala d’incisione della DGP! Faccio un tentativo:
chiamo a casa di Andrea e chiedo alla colf.
‹‹Buongiorno
signora Maria, sono Micol.››
‹‹Ciao
Micol,come va? Mi dispiace ma Andrea è con suo padre.››
‹‹Eh sì lo
so, il suo cellulare non è raggiungibile, può darmi l’indirizzo di dov’è adesso?››
‹‹Mm,
l’indirizzo, non pos. Ehm. Non ce l’ho! Però magari, ti do il numero.››
‹‹Ok, fa lo
stesso, grazie!›› visto che c’è NoFace è un informazione segreta, nessuno però
può fermarmi ormai.
*
La signora
Maria mi ha dato il recapito telefonico, ed io cosa faccio? Internet!
Il web
risolverà il mio enigma, visto che non posso tornare a casa, entro in un
Internet Point.
"PagineWhite"‹‹>
Ricerche Speciali‹‹> Conosci il numero ma non il nome?
Inserisci un
numero di telefono: 0XY/0D45FG4
Ecco la
schermata completa con nome, indirizzo e numero di telefono, st’imbroglioni
però non hanno il contratto a nome delle DGP ma semplicemente a nome di Di
Giacomo Paolo, il padre di Andrea! Evviva! Sono un genio!
Qui è
scritto che è a via Delle Orchidee, quindi vicino ai magazzini generali, mi
toccherà prendere treno e metrò, ma per NoFace questo ed altro.
*
Eccomi
arrivata: dovrebbe essere quel palazzo, ci sono due uomini del servizio di
sicurezza! Cosa faccio?
Micol,
rilassati e pensa. Pensa, pensa, pensa ed anche origliare non farebbe male.
‹‹Bene è
finito il mio turno!›› dice l’uomo della security1.
‹‹Beato te!
Senti ma dentro chi c’è?››
‹‹NoFace e Cristina
Maryl, non può entrare nessuno. Solo il fattorino del bar!››
“Il bar?”
penso, informazione utile! Lo aspetterò!
*
Dieci minuti
dopo circa, vedo approssimarsi il ragazzo del bar, mi faccio coraggio e mi
avvicino a lui.
‹‹Ehm ciao,
vai dai Di Giacomo?›› annuisce muto.
‹‹Dai a me,
sono la nipote…mi chiamo Annie.››
‹‹No, non
posso!›› fai il duro, eh?
‹‹Ma dai!
Cosa devo darti la carta d’identità?›› spero di no!
‹‹No, non
c’è bisogno, solo che il mio capo ha detto che…››
‹‹Eh lo so,
è una questione di sicurezza. Ti vanno bene 5€? Poi non dico nulla, sono
davvero la nipote, voglio fargli una sorpresa!›› alla faccia della
professionalità, non ha fatto altro che allungare la mano. Ci ho perso gli
unici soldi che avevo in tasca 5 € (che
sfigata lo so!): solo per te NOFACE! Ora devo riuscire a superare la security!
‹‹Buongiorno,
sono il fattorino del bar, per il signor Di Giacomo. Posso entrare?›› chiedo.
‹‹Dov’è
quell’altro ragazzo?››
‹‹Be’, sì
ecco non sono il fattorino, sono la figlia del proprietario del bar. Aveva il
raffreddore il “nostro” dipendente. Mio padre ha avvisato che sarebbe venuta
una persona nuova, il signor Di Giacomo ha detto che devo lasciarglielo fuori
la porta!›› se mi chiede qualcosa sul mio presunto padre/barista sono fottuta.
Posso finire in carcere per aver mentito alla pubblica sicurity?
‹‹Su, entra!››
mi dice, ma sembra scettico.
‹‹Grazie!›› meno
male che sono una bugiarda incallita.
‹‹Signorina!
›› mi chiama dopo aver fatto due passi.
‹‹S…sì!››
‹‹Il signor
Di Giacomo è in sala d’incisione: quarto
piano! Bussi e lasci le ordinazioni fuori la porta.››
‹‹Sì me
l’avevano avvisato, grazie lo stesso.››
‹‹Signorina!››
dopo altri due passi.
‹‹D…d…dica!››
questo lo fa apposta.
‹‹Non faccia
la furba. Fuori la porta, ok?›› sghignazza allegramente.
‹‹EHEH !OK!››
madò questa security, quant’ è insistente. Pensa che sia cretina? Me l’ha detto
dieci volte, ora ride pure, devo essere presa pure in giro per giunta.
*
Salgo
quattro piani in ascensore, inizio a sentire la musica: lo stile è di NoFace.
Il vassoio è pesante tra l’altro.
Sono fuori
la porta, di regola dovrei bussare ed andarmene ma non posso c’è NoFace lì
dentro. Lo adoro dal suo primo singolo. Lo sento cantare! CHE EMOZIONE!
Busso.– Toc,
toc.
‹‹Chi è?›› questo
è il signor Paolo.
Che
rispondo? Chi è? Sono in difficoltà.
Dopo due
minuti, non ricevendo risposta, insospettito mi viene ad aprire la porta. Nella
cabina d’incisione (separata da una vetrata) noto Andrea e Cristina Maryl in
cuffie.
‹‹Micol,
cosa ci fai qui?›› mi chiede l’uomo.
‹‹Be’,uhm. Vi
ho portato le ordinazioni del bar! Poi cercavo Andrea, ma dov’è NoFace? Lo
sentivo cantare›› sia il padre che Cristina Maryl guardano Andrea, che pare
frastornato.
‹‹Non può
essere. Scherzate, vero?›› nessuno apre bocca.
‹‹Micol! Ti prego
di mantenere il segreto›› continua il padre di Andrea, io non mi reggo quasi in
piedi.
‹‹Sì, ovvio
che sì! Scusatemi›› sono le uniche
parole che dico spaesata, le ordinazioni mi cadono di mano, Andrea leva le
cuffie e cerca di seguirmi ma io sono più veloce e le porte dell’ascensore si
chiudono davanti a lui.
‹‹Micol!›› riesco
a sentirlo.
*
Ora realizzo
che non ho mai sentito cantare Andrea e che tutto quello che credevo che fosse
in realtà non lo è mai stato. Stento ancora a credere che ANDREA SIA NOFACE!
************************
s8_s8 : hai
visto che colpo di scena?
Penserai: “ma
dove è uscita adesso questa cosa?” ed invece la storia è stata scritta con dei
piccoli indizi marginali (pochi eh?)… e mi verrebbe da chiedere… sapresti/ste
trovarli? Vabbé comunque te/ve li svelo nell’ultimo capitolo… :D
Capitolo 47 *** 47 - This I promise you ‘or’ the end. ***
Sono
nascosta fuori scuola, fortunatamente ho preso due coincidenze in fretta ed ho
potuto allontanarmi da quell’orribile posto.
Fino ad ora
la mia vita amorosa era fatta solo di menzogne? In quale circostanza Andrea mi
avrebbe detto la verità? Quando ha detto di amarmi? O mentiva anche in quel
caso? Confusione totale.
Oddio, devo
sfogarmi con qualcuno altrimenti potrei anche esplodere in questo momento: >
BOOM
Vedo le mie
amiche chiacchierare ed uscire allegramente da scuola, corro verso di loro non
curante di poter essere vista dai prof.
‹‹Micol,
fermati, proprio dietro di noi stava uscendo il vicepreside›› cerca di fermarmi
Paola.
‹‹Non
m’importa. Vi devo dire una cosa!››
*
Mi
trascinano in un palazzo adiacente alla scuola per nascondermi.
‹‹Su
coraggio Micol, cosa c’è?›› mi chiede Annie.
‹‹Ho appena
scoperto che... oddio!›› non so da dove iniziare.
‹‹Oddio,
cosa?›› chiede Ilaria.
‹‹È che
cercavo Andrea.››
‹‹Micol non
ci sto capendo niente, la smetti di agitarti?›› intima Paola.
‹‹Ragazze,
allora sono confusa, strana, ecco! Cercavo Andrea stamattina Annie mi aveva
spifferato che Cristina Maryl avrebbe fatto una canzone con NoFace. Prodotta
dal padre di Andrea...››
‹‹Combino
solo guai! Lo sapevo, perché non chiudo mai la boccaccia?›› mormora Annie.
‹‹…allora mi
si è accesa la lampadina! Volevo vedere NoFace a tutti i costi e così sono
andata alla sala discografica della DGP.››
‹‹No, Micol,non
mi dire che l’hai visto?›› mi chiede Paola.
‹‹Micol, hai
visto NoFace?›› domanda anche Ilaria. Annuisco timidamente mentre Annie si
copre il viso.
‹‹Tu lo
sapevi, vero?›› le chiedo.
‹‹Sì, e so
anche il motivo per cui non devi prendertela!››
‹‹Ah no? La
mia vita fino ad oggi è stata piena di bugie e tu mi dici di non prendermela!››
‹‹Ragazze,
di cosa state parlando?›› si informano Paola e Ilaria.
‹‹Non essere
egoista, pensa a lui. A come poteva sentirsi con questo peso!›› basta, non mi
va di ascoltarla mentre difende suo cugino.
‹‹Sei una
bugiarda pure tu!›› dico andandomene via. Annie rimane pietrificata.
‹‹Annie cosa
è successo?›› chiede Paola.
‹‹Ragazze,
NoFace è ANDREA›› e due amiche sgranano gli occhi incredule.
*
Sono
arrivata sotto casa, sono sola, i miei saranno ancora al negozio, prendo le
chiavi e cerco di aprire il portone.
‹‹Micol›› riconosco
la voce di Andrea.
‹‹Cosa vuoi?››
gli chiedo e vedo che è venuto con il suo motorino.
‹‹Parlarti, cazzo!
Perché sei sempre così infantile? Vai via senza chiedere mai spiegazioni. Vuoi
vederla sempre a modo tuo.››
‹‹Come
dovevo reagire secondo te?›› sono fuori di me.
‹‹Vorrei un
po’ di comprensione!››
‹‹Tu non fai
altro che mentirmi ed io dovrei ricambiare con della comprensione? Ma dove
vivi?››
‹‹È il
minimo che tu possa fare se mi ami come hai sempre detto! Almeno potresti
chiedermi chiarimenti ed andare al di là delle apparenze e non comportarti in
modo così superficiale.››
‹‹Come fai a
dubitare dei miei sentimenti!›› sento il digrignare dei miei denti, mi fiondo
su di lui e inizio a percuotergli il petto con alcuni deboli pugni, sono
devastata, non vedo nulla, i miei occhi sono offuscati dalle lacrime.
‹‹E sarei
anche superficiale! Sai cosa ti dico? Non m’interessano le tue spiegazioni e
non m’interessi tu,VATTENE!›› mi blocca le mani con una delle sue e con l’altra
mi asciuga gli occhi.
‹‹VATTENE!››
gli ripeto, respira affannosamente poi abbassa la testa, ha ceduto. Gira le
spalle, sale sul motorino, accelera e si allontana, io vorrei tanto fermarlo,
ma non ho nemmeno la forza di chiederle quelle spiegazioni. Sono davvero
delusa.
Un rumore
assordante mi richiama all’attenzione, proviene dalla via adiacente e per un
attimo ho un brutto presentimento.
Affacciandomi
verso la strada, il mio presentimento non viene smentito.
Andrea è al
suolo, ferma davanti a lui c’è una macchina. Il guidatore scende immediatamente
e spaventato prende il suo cellulare, probabilmente sta chiamando i soccorsi.
Mi avvicino
tremando di paura ancora in lacrime, vedo Andrea con la fronte ricoperta del
suo sangue.
‹‹Andrea!›› gli
urlo per capire se è privo di sensi ma lui mi guarda, poi cerca di alzarsi, non
ci riesce perché troppo frastornato dalla ferita alla testa.
Il guidatore
mi guarda mortificato, cerca di darmi spiegazioni tuttavia a me non
interessano, spero solo che l’ambulanza arrivi in fretta.
*
Sono in
ospedale. Nulla di grave per fortuna. Vedo arrivare il padre di Andrea e gli
vado incontro.
‹‹Signore,
non si preoccupi! Sono solo quattro punti di sutura alla fronte, glieli stanno
mettendo proprio ora. Qualche ematoma qua e la, sul braccio e sula gamba
destra. Si li è procurati cadendo. Non aveva il casco, che sbadato.››
‹‹Aveva
fretta d’inseguirti…Grazie Micol›› si rilassa.
‹‹Non gli ho
salvato la vita, anzi è colpa mia, avevamo appena discusso.››
‹‹Micol,
voglio solo dirti che Andrea, nonostante tutto, tiene davvero a te. “Quella”
bugia gli è stata imposta da me! L’ho costretto›› sembra davvero in ansia,
vuole che gli creda.
‹‹Non
importa Signor Di Giacomo, ci credo. Ora però vado!››
‹‹Ma come?
Hai aspettato fino ad ora?››
‹‹Si, perché
non c’era nessuno. Visto che ora c’è lei, il mio compito è finito. Buona
giornata!›› mi saluta con un cenno di capo ed io senza pensarci inizio a vagare
per la città.
*
Arrivo nel
parco, mi accomodo sulle famose panchine. Le NOSTRE panchine, quelle del mio
primo sfogo con lui (la crisi per Franz) ma soprattutto quelle del nostro primo
bacio. Dentro di me ho sempre creduto fermamente di potermi fidare di Andrea.
Ed ora? Dove
sono finiti quei due ragazzi troppo diversi da considerarsi amici?
O quei due
ragazzi, troppo innamorati da non riuscirlo nemmeno a dire?
Cosa ne
resta di noi? Dopotutto io lo amo ancora tremendamente.
‹‹Sapevo di
trovarti qui!›› mi volto: Andrea.
‹‹È
incredibile il modo in cui mi arrivi sempre alle spalle.››
‹‹In realtà
vorrei ogni volta spaventarti, ma visto che sono troppo bello, non ci riesco›› ghigna.
‹‹Si, guarda
con quella fronte tutta fasciata, la guancia livida e la maglietta sporca di
sangue, com’è che nessuna ancora ti è saltata al collo?›› ride di gusto ed io
ricambio con una linguaccia. ‹‹Come va la testa?››
‹‹Bene, cioè
mi fa ancora male!››
‹‹Dovresti
metterti a letto.››
‹‹Dovevo fare
prima una cosa importante›› mi guarda, è il momento di parlarne, inizio io.
‹‹Andrea,
scusami!››
‹‹No, Micol,
scusami tu! Il motivo per cui…››
‹‹Sttt! Non
lo voglio sapere. Voglio stare con te e basta. Per sempre!››
‹‹Lascia che
ti spieghi, almeno mi sentirò un po’ meno stronzo! In effetti sono stato sul
punto di dirti “quella” verità tutti i giorni, ma avevo fatto una promesso a
mio padre, ho firmato un contratto! Mi dispiace davvero.››
‹‹Hai
mantenuto la parola data, hai fatto la cosa giusta.››
‹‹Vorrei
sentirmi come dici tu! A quanto pare, HA deciso che NoFace deve rivelarsi,
l’avresti scoperto comunque tra poche settimane.››
‹‹Meglio
così che scoprirlo alla radio però!››
‹‹Questo è
vero!›› ha le labbra così imbronciate che mi verrebbe di abbracciarlo.
‹‹Ma perché
poi NoFace?››
‹‹È stata
una trovata per pubblicitaria! Per promuovere le canzoni che scrivo da sempre! Continuare
sulla falsa riga del reality Radio’s got Talent. Inizialmente non volevamo che
mi etichettassero come raccomandato figlio di papà, poi quando ho vinto, mio
padre ha deciso che sarebbe stato meglio continuare a nascondermi. Come poteva
un diciassettenne brufoloso come me attirare le attenzioni su di sé?››
‹‹Non hai
mai avuto brufoli›› protesto, lui sorride.
‹‹Micol, ho
paura!›› mi abbraccia forte all'improvviso.
‹‹Cosa
Andrea? Cosa ti spaventa?››
‹‹Non essere
accettato per quello che sono!›› ecco l’insicurezza di Andrea, l’ha sempre ben
nascosto con la sua finta spavalderia. Per la prima volta vedo il mio ragazzo
“nudo” davanti a me, che non chiede altro che il mio appoggio. Ora lo amo
ancora di più.
‹‹La cosa mi
risulta un po’ improbabile, perché il mio amore è bello da morire, oltre ad
avere una voce pazzesca! Sappi, tesoro mio, che io ti sarò sempre accanto.
Qualsiasi cosa ti accada, SEMPRE e PER SEMPRE!››
I'll be your strength/ Voglio essere la tua
forza,
I'll give you hope/ Voglio darti speranza,
Keeping your faith when it's gone./ Ridarti la fede che hai perso.
‹‹Non sai
quanto il tuo supporto possa contare per me! Sei tutta la mia vita Micol.››
‹‹Ti amo
Andrea.››
‹‹Io di
più›› ci baciamo ed inevitabilmente dai miei occhi scendono delle lacrime.
‹‹Non
piangere più›› mi dice lui asciugandomi.
‹‹Andrea, io
piango di gioia! Sono la ragazza di NoFace!›› ride di gusto.
‹‹Ora si
chiama Andrea DG.››
‹‹Suona
bene!››
‹‹In realtà
sono fiero io di essere il fidanzato ufficiale di una futura star della
musica›› gli faccio una pernacchia. Io? Ma quando mai?
‹‹Certo,
Micol delle No Sins›› continua.
‹‹Sarebbe un
sogno poter cantare anche con NoFace, ehm, cioè te ad un tuo concerto! Farai di
sicuro il “tutto esaurito”!››
‹‹Allora, ti
prometto che se mai riuscirò a fare almeno un “sold out” da Andrea DG- non come
NoFace- tu e le No Sins aprirete i miei concerti.››
‹‹Davvero?››
‹‹Giuro!››
lo abbraccio forte, anche perché so che se non dovesse mantenere questo impegno
(non dipende mica da lui,eh!), in fondo quello che più conta è la promessa di
starci accanto sempre, comunque vadano le cose.
And I will
take You in my arms/ e ti prenderò fra le mie braccia
And hold you
right where you belong/ ti stringerò forte nel luogo in cui tu appartieni
Just close
your eyes/ Chiudi semplicemente gli occhi
Each loving
day/ ogni giorno d'amore
And I know this
feeling won't go away/ e so che questo sentimento non se ne andrà mai.
Till the day my life is through/
fintanto che io avrò vita
This I
promise you/Te lo prometto.
The end.
Come
promesso svelo alcuni indizi:
Primo
indizio: Micol si sfoga con Andrea e poi vince il concorso "Partecipa e
Vinci- il singolo Life di NoFace" (capitolo 5)
“...guarda
ha i singoli di NoFace! Tutti e due: ‘Life’ e ‘Don't cry’ la song che racconta
di una ragazza tradita dall'amica e che quando è uscita pensavo fosse dedicata
a me...” (capitolo 13) ed infatti Andrea l'ha scritta proprio per lei.
Andrea
termina anticipatamente le vacanze e dopo un po' (capitolo 23) esce il suo Cd.
capitolo 27:
"NoFace batte FredH, sulla sfida delle classifiche...blablabla...da ben
dieci settimane al primo posto...blabla. In un’intervista telefonica ha
dichiarato: -Quel tipo non mi piace, non è tanto quel bravo ragazzo che vuole
dimostrare!-“ esce quest'intervista poco dopo che la storia di Ilaria viene
svelata.
capitolo 28:
Andrea è a Parigi (giro promozionale di radio.)
capitolo 43:
"Ammore, penso, che non proseguirà gli studi, ha preso a fatica anche
quest’ultimo anno, a causa delle sue tante assenze dovute al fatto che è stato
spesso fuori con suo padre per lavoro! Credo che abbia una casa di
produzione" giri promozionali :P
capitolo 44:
La ragazza (Annie) orafrequenta un chitarrista,
uno con cui NoFace ha registrato il suo primo album, Jake Owen, che ci ha
spifferato che il prossimo cd del cantante uscirà in Ottobre mentre il primo
singolo dell’album tra pochi giorni!= non è stata una botta di fortuna era un
amico di Andrea.
s8_s8:
Grazie per aver seguito Micol. Sei stata un supporto valido per me!
La parte dei
cinque euro era realistica, no? Raramente io mi trovavo con qualche soldo in
più quando andavo a scuola! E poi Micol è proprio come l’hai definita:vivace e un po' "sfortunata" (mica
tanto alla fine! Fidanzarsi col suo cantante preferito…).
Per quanto riguarda NoFace speravo che te ne
fossi accorda in quanto lettrice attenda.
Non essere
triste per la fine di Micol, anzi (piccola pubblicità)… mi farebbe piacere se
seguissi la mia nuova storia (scritta insieme alla mia socia Lore), si chiama
Missing Ties ed è un fantasy per giovani ragazze.
Ti lascio il
trailer sperando che possa incuriosirti/ ovviamente anche le altre lettrici di
Micol…