Micol: una storia shojo!

di just_silvia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...la vita incasinata di una sedicenne... ***
Capitolo 2: *** 2- NoFace ***
Capitolo 3: *** 3- Franz ***
Capitolo 4: *** 4- Sonia ***
Capitolo 5: *** 5 - Paola ***
Capitolo 6: *** 6- Il giornale della scuola ***
Capitolo 7: *** 7 - Lisa ***
Capitolo 8: *** 8- Febbre d'amore ***
Capitolo 9: *** 9- La rivale ***
Capitolo 10: *** 10- Lo spettacolo di fine anno ***
Capitolo 11: *** 11- La stagione degli amori. ***
Capitolo 12: *** 12- Estate! ***
Capitolo 13: *** 13- Annie ***
Capitolo 14: *** 14- Andrea ***
Capitolo 15: *** 15- Una serata particolare... ***
Capitolo 16: *** 16- Il nuovo animatore ***
Capitolo 17: *** 17- Non è un addio! ***
Capitolo 18: *** 18- Il complotto ***
Capitolo 19: *** 19- Dimmi la verità! ***
Capitolo 20: *** 20- Happy Birthday to me! ***
Capitolo 21: *** 21- Risveglio in città ***
Capitolo 22: *** 22-Una nuova compagna di classe. ***
Capitolo 23: *** 23- Un tuffo nel passato ***
Capitolo 24: *** 24- Cercasi lavoro ***
Capitolo 25: *** 25- Il concerto. ***
Capitolo 26: *** 26 FredH ***
Capitolo 27: *** 27- Per qualche voto in più. ***
Capitolo 28: *** 28- I regali di Natale ***
Capitolo 29: *** 29- Il ritorno di Stefano ***
Capitolo 30: *** 30- Vacanze di Natale ***
Capitolo 31: *** 31- Dov’è la mia chitarra? ***
Capitolo 32: *** 32 - L’Angelo ***
Capitolo 33: *** 33- Il trio. ***
Capitolo 34: *** 34- Dichiarazione mancata? ***
Capitolo 35: *** 35 - Romeo&Giulietta ***
Capitolo 36: *** 36 - La crisi ***
Capitolo 37: *** 37 - Si balla! ***
Capitolo 38: *** 38- Una sorpresa inaspettata. ***
Capitolo 39: *** 39 - I consigli di Annie ***
Capitolo 40: *** 40- La verità che fa male... ***
Capitolo 41: *** 41- San Valentino ***
Capitolo 42: *** 42 Guarda che il sole non c’è! ***
Capitolo 43: *** 43- Vacanze a Londra. ***
Capitolo 44: *** 44- Un estate da non dimenticare ***
Capitolo 45: *** 45 La DGP ***
Capitolo 46: *** 46 - In cerca di NoFace! ***
Capitolo 47: *** 47 - This I promise you ‘or’ the end. ***



Capitolo 1
*** ...la vita incasinata di una sedicenne... ***


1-Micol

 

“Ore 11,00. Presidenza. Istituto Tecnico Commerciale Giacomo Leopardi. Borgo Sant'Agostino. ”

‹‹Insomma signorina Blanco? Quante ne deve fare ancora? Vuole forse ripetere l’anno?››   il mio interlocutore mi guarda con aria rassegnata.

‹‹ Signor Vicepreside mi ha sempre chiamato Micol, non ci formalizziamo adesso e faccia quello che deve fare!›› 

‹‹ Devo darle una comunicazione da parte dell’insegnante di Antologia.››   sbuffa scarabocchiando qualche riga.

‹‹ Ok!››    brutta antipatica, ho solo distrattamente dimenticato il quaderno di antologia, vabbé che non è la prima volta che lo dimentico, ma poteva chiudere anche il secondo occhio.

‹‹ Devono firmarlo, a casa, tua mamma o tuo padre.››   D’oh! Ca**o, ho sedici anni, ancora con queste letterine?

A testa bassa cerco di uscire dal suo ufficio, il Vice Preside mi richiama.

‹‹Voglio quella firma entro due giorni, ok Micol?›› 

‹‹ Va bene.›› 

*

Mi chiamo Micol Blanco e sono di Borgo Sant'Agostino (BSA), Regione X – Italia Centro Nord.

Sono alta un metro e sessantadue, sono magra ma non muscolosa, dopo una grossa mangiata mi si gonfia la pancia come un palloncino: cosa che odio! E non vi dico cosa devo fare per farla sgonfiare. Sono chiara di carnagione ma mi abbronzo facilmente. Ho le lentiggini, gli occhi e i capelli castani. Quando è uscito il film Juno tutti hanno detto che assomiglio a Ellen Page, solo che io ho le tette più grosse e la fronte- secondo me- più piccola.

Frequento il terzo anno dell'ITC del mio paese (la vecchia “ragioneria”), sono appena finite le lezioni e sto tornando a casa.

La mia sezione è C, l’unica in tutto l’istituto, che insegna tedesco. Questa materia e l'inglese, sono quelle che preferisco e in cui vado meglio.

Dovevo fare il linguistico, lo so, ma i miei si erano fissati che mi ci voleva un diploma “finito” e ora eccomi qua, sapete tutti quei problemi del post diploma: andrò o no all’università’? Questo è il dilemma.

L’anno scolastico è agli sgoccioli ed io non so proprio come andrà a finire!

L'anno scorso è andata mooooolto meglio: promossa senza neanche un debito formativo.

‹‹ Fa vedere!›› 

‹‹ Fatti i fatti tuoi!›› 

‹‹ Che asina sta Nicoletta! Non fai i compiti e fai finta di dimenticare il quaderno? È una vecchia scusa.›› 

‹‹Veramente il mio nome è Micol non Nicoletta, è un nome ebraico e significa COLEI CHE REGNA. Blanco Rules! Tuttavia sto tralasciando il punto della questione: ARGH quando ti fai i fatti tuoi?›› 

Andrea della 4° D, non so molto di lui (in realtà NIENTE), a parte il cognome ("Di Giacomo"), per dirla tutta non m’interessa sapere altro è sempre tutto sulle sue, compatibilità zero. La leverà mai quella giacca di pelle?

Scheda Fisica: assomiglia un po' a Ashton Kutcher, solo che i suoi capelli sono un pò ricci.

Mi ride in faccia e va via, fa sempre così! In un attimo me lo trovo davanti, esprime la sua opinione su di me, SENZA CHE NESSUNO GLIELA CHIEDA MAI! E sene va.

‹‹Sei tutto scemo!››   grido furibonda verso Andrea ormai di spalle.

‹‹Chi è scemo?›› 

‹‹Franz, ciao (Che figura!) parlavo di Andrea lo conosci, no?›› 

‹‹Ogni volta che t’incontro stai sbraitando contro di lui! Vuoi un passaggio in motorino?›› 

‹‹Passi per casa mia?›› 

‹‹Certo, vieni!››   oddio ho il cuore in gola.

Salgo, come sempre, in maniera goffa rischiando di cadere io, lui ed il motorino ma lui reagisce come sempre ridendo dolcemente.

‹‹… allora la scuola?››   inizia una conversazione che sento a metà dato il casco.

‹‹Bene››   che dico? Che faccio? Come mi comporto?

Con questo ragazzo invece è tutta un'altra storia: bello e impossibile! Purtroppo non È della mia scuola, è biondo ed ha gli occhi azzurri, il che di solito non è una massima attrattiva per me, ma lui ha un fascino irresistibile. Se è ricco, non lo so, ma questo non guasterebbe a fargli acquisire il titolo: Principe Azzurro di BSA.

Scheda Fisica: secondo me assomiglia a David Backham ma alcune mie amiche dicono che è carino, ma esagero...

Una mia amica, Sonia, frequenta la sua scuola e m’informa sempre su ogni suo spostamento. In pratica è la mia spia personale.

‹‹Sei arrivata, ciao bella ci vediamo!›› 

‹‹ Ciao!››   mi saluta con un bacio sulla guancia ed io prendo ad arrossire. Mi sento al settimo cielo anche quando rientro in casa.

Mi accoglie mia madre.  Donnina alta al massimo un metro e cinquantacinque, ma chissà perché mi fa così tanta paura.

Scheda Fisica: assomiglia un po' a Anjelica Husto, versione XXS.

‹‹Ciao Micol, tutto bene a scuola?›› 

‹‹Ehm, sì. Il solito!››   come faccio a dichiararle la verità? Mi ammazza!

‹‹Meglio così! Levati il giaccone, lo zaino, lavati le mani che tra un po’ si mangia!›› 

‹‹ Agli ordini!››    mi dirigo nella mia stanza passando per quella di mio fratello, per forza deve andare così non c’e altra scorciatoia.

‹‹Micol! Ehi, sei stata a scuola o a un funerale?›› 

‹‹Non ti sfugge niente, eh? A te lo dico, leggi qua!›› 

‹‹EH? Come e quando lo dici a mamma?›› 

‹‹Non lo so, ma tu cuciti la bocca!›› 

Stefano frequenta il liceo di Franz, ed è la tipica Testa Quadrata! La cosa strana è che ha tanti amici ed è sempre fuori a perder tempo, ma la sua pagella non fa e non ha mai fatto una piega. Quest'anno si diploma poi andrà all'università a Londra, la facoltà di architettura. Come ha fatto a entrarci? Pare siano stati un test d’ingresso perfetto e una raccomandazione del preside della sua scuola. Inoltre i suoi altissimi voti, sembra, l'abbiano fatto vincere una borsa di studio che ricoprirà il 70% delle spese. Per il resto pagherà papà, oppure lavorerà, non so in realtà, non è mica come me che il massimo del mio futuro lo vedo a fare la commessa al negozio di articoli sportivi dei miei! Sigh!

Scheda Fisica: le mie amiche sono sempre state innamorate di lui, dall’asilo era sempre la solita solfa. Una volta una ragazza mi disse che assomigliava a Leo del telefilm “Streghe”: Brian Krause.

*

Il pranzo è volato e Sté ha chiuso il becco, con la scusa dei compiti (sì-come-no!) sono riuscita a filarmela da tavola. A dire il vero a studiare preferisco pizzicare la mia chitarrina, frequento la scuola di musica da sei o sette anni.

Avrei voluto fare anche il conservatorio ma "SERVE UN DIPLOMA FINITO PER MICOL"! DI UNO IN MUSICA COSA SE NE FA? SE INZIA UN’ ALTRA COSA TRASCURERÀ QUELLA CHE È PIU’ IMPORTANTE SICURAMENTE! LA CONOSCIAMO BENE ORMAI…" la voce di mio padre me la sento ancora nelle orecchie, ed io oggi vorrei rispondere "Caro papy, ma con un diploma di ragioniera cosa me ne faccio? Poiché nella mia vita non farò mai la ragioniera?"

Be’ la vita è fatta così, ma appena compio diciotto anni comincio a decidere io.

Suonare è la cosa che mi riesce meglio nella vita, non ci credete?

Ebbene l’anno scorso al concorso regionale, sono arrivata al secondo posto, non è il primo ma comunque mi sono piazzata bene direi, no? I miei erano orgogliosissimi.

Hanno una foto gigante del concorso nel salotto, in primo piano ci siamo Sonia ed io, la mia amica che frequenta la scuola di Franz.

È la mia migliore amica, non so se lo sono anch’io per lei, so solo che è quella che conosco da più tempo quindi la definisco così.

A scuola di musica dovrei andare domani, oggi invece dovrei studiare ma non mi va.

Ho solo un gran sonno, ora mi riposo e più tardi scendo, vado nella sala giochi vicino la scuola di musica, Franz ci va puntualmente ogni sera.

*

Mi sono svegliata che erano già le 19.00, mia madre dice che il pomeriggio torno stanca come se avessi fatto il muratore per tutta la mattina.

Arrivo in sala giochi e lui come previsto è li.

‹‹Franz, ciao!›› 

‹‹Ciao bellezza, vuoi fare una partita a Puzzle Bobble? (Ndr il videogioco che consiste nel far scoppiare le palline mettendole vicine a seconda del colore!)››   non posso mica rifiutare.

Inizia la nostra sfida, gareggiamo ogni sera, bramiamo per il titolo di Best Player sul videogioco della sala.

‹‹ La stai facendo vincere?››   una voce antipatica mi parte alle spalle.

‹‹ Andrea, cosa vuoi? Che ci fai qui?››   che scocciatore!

‹‹Andrea è sempre qui! Non lo sai?››   risponde Franz.

‹‹Strano, non l'ho mai visto! In ogni caso, non mi sta facendo vincere, in questo gioco sono “quasi” una campionessa .›› 

‹‹ Capito! La stai facendo vincere!››   insiste il deficiente.

‹‹ Ma no!››  meno male che c’è Franz.

‹‹Visto? Ha detto: “ Ma no!”›› 

‹‹Ed io insisto: “ Ma sì!”›› 

‹‹ In effetti!››  esplode il mio tesoro in una grossa risata.

‹‹EH? Ti batto a occhi chiusi.›› 

‹‹Infatti, ti sei distratta e hai perso!››   continua Andrea.

‹‹Sei stato tu! È colpa tua!››   Uffissima! Andrea è proprio un guasta feste. Avevo sperato di passare una serata con Franz ed invece niente. Ma posso aspettare, per lui questo ed altro.

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Capitolo 2
*** 2- NoFace ***


Radio: “And then what I'll do I don't Know, now it's time for me to go and you what's you gonna do in your life? Are you sure you want to really be his wife?”

OMG, chi è? Uff.  La radiosveglia mi fa venire un infarto ogni mattina, a proposito, questa canzone la sento continuamente ma chi la canta?

“Abbiamo appena ascoltato NoFace, il vincitore di Radio’s got Talent. Questa è la canzone più gettonata del momento…” - io chiedo e la radio risponde, Grazie.

NoFace è bravo, ma sarà nuovo? Indagherò! Figurati se seguivo un reality radiofonico…con tutto quello che ho da fare!

Ora è meglio che vada a farmi una bella doccia per poi fare una corsa a scuola.

A casa mia, hanno tutti già fatto colazione, non sono pigra, aspetto solo la radiosveglia (relegatami dalla mamma per rovinarmi la vita!)  Che alle 7.00 in punto mi butta giù dal letto. Ormai é questione di abitudine.

Mi guardo intorno e scorgo il disordine della mia camera, che mio padre lo chiama “il museo dei cd e dei poster”, infatti, c’è di tutto: dai Beatles ai Linkin Park, da Lady Gaga ai Daft Punk. Chissà se un giorno qualcuno appenderà in camera sua un poster di Micol.

*

Sono arrivata appena in tempo a scuola ed è ora che inizierò a dormire sul serio

*

Arrivata la 6° ora, mi sento letteralmente esausta, è stata una giornata lunga e faticosa che io ho trascorso tra bagni, corridoi e presidenza.

In questo momento stiamo facendo un’esercitazione di economia aziendale.

‹‹Consegnatemi tutti i compiti l'ora è finita.(**RINNGG**) ecco appunto.›› urla il prof.

‹‹Che disastro! Avrò combinato un macello!››  sussurro tra me.

‹‹Micol, com'è andata?››

‹‹No comment Mary,please! L’importante è che le lezioni sono finite, ora vado a casa.››

‹‹Micol sei venuta per caso in motorino?››

‹‹Sì, perché? Quando faccio tardi, la mattina mia madre è costretta a farmelo prendere!››

‹‹Mi accompagni al negozio di dischi in piazza? Vorrei comprare il singolo di NoFace "Life".››

‹‹NoFace!›› questo nome mi è familiare ‹‹ah! Quello nuovo. Lo sento in continuazione, dappertutto. Mi piace un casino! Ma com’è lui? Bello?›› domando curiosa.

‹‹E chi lo sa?! Il Reality era radiofonico, lo sai no?, ed anche quando facevano le prove e le interviste camuffavano le voci con effetti speciali. Tutti i partecipanti avevano un simbolo che li rappresentava,quello di NoFace- il vincitore- era una chitarra stilizzata. Poi quando ha vinto ci aspettavamo che si facesse vedere ma mentre gli altri concorrenti sono apparsi sui giornali e nelle Tv, lui continua a non voler mostrare il suo volto, il suo video musicale è fatto da attori, per questo motivo NoFace. È il suo primo singolo ed ha già sbancato. Primo posto! Il cd è già alla terza ristampa!››

‹‹Sì, ma magari però é brutto un accidenti perciò non si fa vedere!››

‹‹ Io non penso, con quella voce che si ritrova! Devo assolutamente avere quel cd!››esclama Mary sognante.

‹‹Lo voglio anch’io!››

*

Siamo arrivate al negozio di dischi in piazza, però le copie del cd erano tutte esaurite (come me! ) , Mary mi ha dato appuntamento a questo pomeriggio per girare città e dintorni e scovarlo.

*

Sono tornata a casa ma non mi aspettava una bella sorpresa.

‹‹Ciao mamy, che ci fai qui?››  è seduta sul mio letto.

‹‹Perché non mi hai detto della comunicazione della prof d’antologia? L'ho trovata stamani sulla tua scrivania, dico io, non l'hai saputa neanche nascondere.››

‹‹Nascondere? Ma quando mai! Me ne sarò dimenticata!›› OPS, risposta sbagliata.

‹‹Ah sì? Dimenticata? Allora ne parleremo a pranzo con tuo padre di questi tuoi vuoti di memoria, da oggi ti faremo dimenticare tante altre cose.››

*

Il pranzo in famiglia? Meglio sorvolare. Mio padre mi ha fatto una paternale (logicamente! ) infinita. Che palle non ci voleva! Stasera non posso uscire quantomeno prendere il motorino. Punizioni del cavolo!

Prendo la chitarra e inizio a cantare, cercherò gli accordi della canzone di NoFace:

‹‹And then what I'll do I don't Know, now it's time for me to go. and you what's you gonna do in your life. Are you sure you want to really be his wife.››

Suonare per me è fonte d’ispirazione, perché penso, rifletto e cerco di trovare soluzioni.

Che idea! Uscirò nell'ora in cui mamma e papà sono al negozio, prenderò il motorino e tornerò a casa in tempo. MICOL SEI UN GENIO! Non ci voleva tanto: la parola “chiave” era disubbidire.

*

Dopo una serata trascorsa con Mary, in giro tra tutti i negozi di musica della città (3 in tutto!), non mi resta che sedermi su una panchina sola e scoraggiata.

‹‹Ciao Nicoletta!›› un’ombra alta mi si affaccia alle spalle. Andrea, lo sapevo. Che flagello! Ma questo me lo trovo sempre tra i piedi?

‹‹Ciao, ti prego non iniziare, non sono in vena!››

‹‹Cosa c'è? La vita ti è contro? Sei ingrassata?››>

‹‹ Ci mancherebbe, ho una linea naturale perfetta! Allora da dove iniziamo? Ecco, ho litigato con i miei e non potevo uscire, per di più ho preso anche il motorino, cosa che mi è severamente vietata di sera!››

‹‹Severamente vietata, capisco. Allora che ci fai per strada di sera? E con il motorino per giunta?››

‹‹Mary, una mia amica di classe, mi ha chiesto di accompagnarla per negozi per cercare "Life" di NoFace, ma ne abbiamo trovato solo una copia e l'ha comprato lei, con prepotenza! Mi ha dato uno spintone davanti alla cassa e si è fatta accompagnare anche a casa. Sono troppo una brava ragazza, dovevo lasciarla lì dentro.››

‹‹Non dirmelo, ti piace NoFace?››

‹‹Ehm be’ sì, ma non era per me, era un regalo che dovevo fare!›› meglio dire così, per lui ogni scusa è buona per prendermi in giro da qui all'eternità.

‹‹Fattelo masterizzare da Mary! Tanto é per uso personale.››

‹‹Per prima cosa con Mary non ci parlerò mai più! Secondo a questo punto potrei registrarmelo anche per radio, ma il singolo è da collezione. Ehm, quella persona a cui volevo regalarlo, aveva intenzione di collezionare tutti i singoli di NoFace!››

‹‹Capisco! Ma pensa alla povertà, le malattie incurabili, la fame nel mondo! Queste come li chiami? Ti sembra motivo di fare una simile tragedia per una sciocchezza del genere proprio tu?›› ovviamente sta facendo il ruffiano per addolcirmi, ma pensandoci bene, non ha poi tutti i torti.

‹‹Massì hai ragione! Qualche soluzione sempre si troverà.››

‹‹Infatti! Brava Nicoletta!››

‹‹M-i-c-o-l! Hai rovinato il raro e forse unico momento magico tra noi! Ma che ora è?OHMAMMA devo scappare, ciao Andrea!››

‹‹Ciao,Micol…Micol? Mi sa che ho sbagliato chiamandoti nel nome giusto.››

‹‹Sei scemo!››  la conclusione è sempre la stessa: lui ride a crepapelle ed io lo chiamo scemo, ma stavolta me ne sto andando io però.

*

Sto viaggiando ad una velocità media per non farmi male. Ho ancora un po’ di tempo per tornare a casa. I miei mi vietano categoricamente di andare in motorino la sera, perché poi non lo so, visto che per me è la stessa cosa la mattina o la sera, bah, gli adulti.

Ma quello é Franz! Mi sta facendo segno di fermarmi!

‹‹Ciao, hai un minuto?›› mi dice appena spengo il motorino accostandomi a lui.

‹‹Sì ma uno solo! Dimmi!››

‹‹È una tua amica Sonia, vero?››

‹‹Sì, allora?›› muoviti Franz, nel mio viso sicuramente si nota una certa impazienza.

‹‹Be’, ecco, dai non fa niente! Poi ne riparliamo, vedo che hai fretta.››

‹‹Eh Infatti!›› sorrido imbarazzata defilandomi, che dico se mi chiede il motivo della mia fretta?

*

Fortunatamente sono riuscita a tornare a casa, a posare il motorino ed a mettermi in tuta. Mi sono stesa sul letto e sto leggendo il DD (Dylan Dog), coperto però da un libro di scuola.

I miei sono appena rientrati e il fumetto sparisce sotto il letto.

‹‹ Micol che shock vederti con un libro aperto!››  entra mia madre con la faccia preoccupata.

‹‹Dai mamma, hai mai pensato di darti al melodramma?››  se sapessi…

‹‹Be’ forse, io e tuo padre abbiamo un po’ esagerato…››

‹‹Me lo meritavo!›› che carini, io finirò di sicuro all'inferno.

‹‹Guarda cosa ho comprato per te?››

‹‹Questo è il "Music News"!›› il mio giornale musicale preferito, tra i migliori in Italia.

‹‹Guarda bene la copertina! Dentro c'è il concorso "Partecipa e Vinci- il singolo Life di NoFace"…›› dice mia madre felice di averne fatto una giusta.

‹‹Sei geniale! Partecipo subito, Grazie!››

Però che figlia ingrata che sono, le dirò la verità. Forse. Un giorno

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Capitolo 3
*** 3- Franz ***


“I dolci sogni son fatti di questo, chi sono per non essere d'accordo? Ho attraversato il mondo e i sette mari. Tutti cercano qualcosa qualcuno vuole usarti, qualcuno vuole qualcosa da te, qualcuno vuole abusare di te qualcuno vuole essere abusato! Voglio usarti e abusare di te, voglio sapere cosa c'è dentro di te alza la testa e muoviti saprò cosa c'è dentro di te”

(Sweet Dreams (Are Made Of This) – M.Menson)

 

Oh mamma! Mi sta venendo a prendere “el diablo”. Dove s sono? AH ECCO! Perbacco. Stamattina non devo andare a scuola perché mia madre vuole che faccia delle analisi (perché mi vede troppo pallida!) e l’ho ricattata: mi faccio tirare il sangue ma a scuola non ci vado. Uffa però, ho dimenticato di disattivare la radiosveglia!

 

A casa Blanco solita scena mattutina, tutti a colazione tranne me, ero ancora impegnata in un tet-a-tete- con Morfeo. La canzone che mi ha svegliata, però questa mattina non è quella di NoFace ma è Sweet Dreams Versione di Marylin Manson.

Dormirò di nuovo, sttt Marilyn, spengo la radio.

 

Cavolo! Non riesco a prendere più sonno, mi alzo e faccio il punto di oggi.

Oggi ventitre aprile, domani ventiquattro sarà il COMPLEANNO DI FRANZ! Mh, cosa fare?

1. Gli preparo un dolce? Assolutamente no! Farei una brutta figura, non so cucinare

2. Un regalo? Per forza, non resta altro da fare.

Apro il portafogli per un controllo finanze. OPS tra spuntini a scuola, miscela per il motorino e cd ho finito la paghetta mensile che mi danno i miei. Mancano cinque giorni per ricevere quella di questo mese ma il compleanno sarà domani.

In ogni caso ora mi preparo e scendo, meglio cercare lo stesso qualcosa a non più di 6.50 euro.

Doccia al volo, mi vesto, mi trucco un po’, nel caso dovessi incontrare Franz, e scendo, a piedi perché nel motorino non c'è miscela.

Passo al negozio dei miei, mia madre mi accompagna al laboratorio, prelievo di sangue al volo poi mi faccio lasciare in centro.

Girando per negozi, mi sono accorta che per regalargli una cosa decente ci vorrebbe minimo 15 euro, sconsolata mi sono ritrovata nel bar fuori la scuola. (Ho fame da morire cacchio, a causa del prelievo non ho potuto fare colazione!)

Urto qualcuno, non è possibile, Andrea è sempre tra i piedi.

‹‹Mi segui?›› dico sfacciata.

‹‹Questo lo dico io! Il mio amico lavora in questo bar dopo la scuola quindi ci sono sempre in pratica, hai bigiato?››

‹‹No, analisi›› gli mostro il braccio incerottato ‹‹e tu?››

‹‹Sì, io sì!›› risponde annoiato.

‹‹Bel modo di nasconderti, al bar della scuola!››

‹‹Non ho niente da nascondere!››

‹‹Che figo!›› dico ironicamente fingendo di vomitare, lui mi guarda offeso.

‹‹Levati dai piedi!›› mi caccia.

‹‹Il bar non è mica tuo? Non darti tante arie, è stato un caso se mi trovo qui, mica per te. Anzi renditi utile, aiutami devo fare un regalo!››

‹‹Sei sicuramente al verde.››

‹‹Al giallo, ma aspetta un attimo. Lo sai a chi? A Franz! Non è un tuo amico?››

‹‹Chi lo conosce? Amico addirittura. La definizione “conoscente” sarebbe più appropriata.››

‹‹Vogliamo fare il regalo in società?››

‹‹Cosa? Assolutamente no! Magari ti presto quanto ti serve.››

‹‹Sì, però per la restituzione devi aspettare la paghetta a fine mese.››

‹‹È qui l' errore! Te la devi far dare settimanale!››

‹‹Ah però, buona idea! Vabbé ne parlerò con papà. Mi accompagni? Dai sei un ragazzo, così mi dai un consiglio per il regalo.››

‹‹Voi il mio parere, vero? Ti piace il mio stile!››

‹‹Non esagerare, accompagnami e basta, dai e dai e dai!›› anche perché sono stanca di andare a piedi.

‹‹Oh mamma, no! Parli troppo, mi riempiresti la testa di chiacchiere!››

‹‹E su andiamo, non parlo, giuro! Dirò solo il minimo indispensabile.››

‹‹Solo il minimo indispensabile, accetto.››

 

Dopo aver trascorso la mattinata a spasso a cercare il regalo- per fortuna con il motorino di Andrea - e dopo aver trovato un portachiavi accessibile - 6.50 io e 4.50 lui euro cent - ritorniamo al punto di partenza: il bar della scuola.

‹‹Andrea hai notato? Oggi siamo andati d'accordo.››

‹‹È vero! Forse perché non hai parlato molto.››

‹‹Posso riprendere a parlare? Avrei qualche cosa da chiederti! Uffa!››

‹‹Dammi il pacchetto! Sta venendo Franz, se lo vede nelle tue mani, forse s’incuriosisce, con me invece si fa i fatti suoi. ›› glielo passo dietro la schiena

‹‹Ciao Micol, come stai? Ehi Andrea!››

‹‹Ciao.›› risponde Andrea, come sempre molto affettuoso. OMG che musone!

‹‹Bene grazie! Ah, l'altro giorno mi dicesti che volevi dirmi una cosa, di cosa si tratta?›› non ci ho quasi dormito la notte.

‹‹Niente di particolare, volevo solo il numero tuo e di Sonia.››

‹‹Il mio è 333xxxxxxx e il suo è - aspetta prendo il mio cellulare- non lo so a memoria, il suo è 338xxxxxxx.››

‹‹Allora il tuo 338xxxxxxx e il suo 333xxxxxxx.››

‹‹Sì non ci ho capito niente, però mi sembra giusto.››

‹‹Segnati il mio: 339xxxxxxx››

Mi tremano quasi le mani nel segnare il suo numero, un sogno che si avvera, lui, però va via subito.

‹‹Senti Signorina Testa di Chiacchiere, mi sa che ha sbagliato a segnarseli. E tu gli hai detto pure sì! Che motivo c’è di andare in tilt?››

‹‹Non vado in tilt! Ti sei sbagliato, li ha segnati giusti››

‹‹Va bene! Vedrai! Però è strano che abbia chiesto anche il numero di quell'altra, no?›› ma non capisce che ho bisogno di due minuti di silenzio per riprendermi dalla vista di Franz?

‹‹Be’, no macché! Lui sa che siamo amiche.››

‹‹Allora? Lui però è solo amico tuo, no? Oppure ha un rapporto anche con lei?››

‹‹Basta con queste cento domande, non sto partecipando a "Chi vuol essere Milionario"! Me ne vado a casa è tardi, e comunque grazie, ti restituirò i soldi il giorno di paghetta. Avevo appena finito di dire che oggi sembravamo due persone normali. Ma un rapporto decente con te non si può avere.››

‹‹Sei così infantile a volte! Se solo ti fermasti a riflettere capiresti che io non ho detto niente di male›› riparte subito con il motorino.

‹‹Ciao eh!›› cerco di urlargli contro ma è inutile ormai non può più sentirmi.

Pensando, alla discussione che ho appena avuta, mi rendo conto che è stata inutile in pratica. In fondo stava solo facendo delle constatazioni, il fatto che Franz mi abbia chiesto anche il numero di Sonia, non significa assolutamente nulla. È solo una stupida pulce nell'orecchio che mi ha messo Andrea, anche se in realtà sono invasa da dubbi.

Uffa, ma perché mi sento così?

Il suono di un messaggio sul mio telefonino rimbomba nella stanza.

"Ciao Sonia, dall'ultima volta che ci siamo parlati durante l'assemblea d'istituto non vedo l'ora di rivederti! Perché mi eviti? Rispondi. Franz."

Leggendo queste parole resto pietrificata. Andrea aveva ragione, sui numeri…su tutto!

Dopo un attimo di perplessità ho deciso di chiamare Sonia per spiegarle l'equivoco dei numeri e il messaggio appena ricevuto.

Preferisco essere leale con lei piuttosto che nascondere tutto, ma purtroppo ha il cellulare spento e a casa non risponde nessuno. Be’ le dirò tutto domani a lezione di chitarra.

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Capitolo 4
*** 4- Sonia ***


Stiamo facendo le prove per lo spettacolo a scuola che si svolge ogni fine anno, ed io modestamente, sono stata scelta dalla classe come “direttore artistico”.

L'esibizione è una gara delle classi, la più bella naturalmente avrà una targhetta che andrà nella bacheca della scuola con allegata la foto della classe vincitrice.

Ho in mente qualcosa di particolare e ho scelto" Another Brick in the Wall" dei Pink Floyd.

Oggi però sono abbastanza nervosa e intrattabile, in pratica non mi sta bene niente.

‹‹Ragazzi andiamo proprio male!›› esclamo stressata al massimo.

‹‹Ma da Micol non è vero!›› risponde la sgobbona della classe, Paola.

‹‹Oggi sei proprio insopportabile. *drin* meno male la campanella è suonata! Altri cinque minuti con te e dovevamo legarti›› aggiunge Mary rubacd.

Non considero nessuno, saluto e vado via, lasciando tutti perplessi. Ho ben altre cose a cui pensare.

Durante il tragitto di ritorno a casa mi viene in mente che è il compleanno di Franz: come mi devo comportare con lui? E con Sonia?

Cammino a testa bassa e m’imbatto contro qualcuno.

‹‹Ciao bella!››

‹‹Ciao Franz! Ehm, se non sbaglio, è il tuo compleanno.  Auguri!›› non è possibile. Ora sono anche una premonitrice ?

‹‹Grazie, ma cos’hai non stai bene?››

‹‹ Non ho niente, ascolta, il messaggio che hai mandato ieri, lo hai mandato a me! Per errore hai confuso i numeri, ma non preoccuparti stasera parlerò con Sonia!››

‹‹Oddio, Scusa! Non volevo creare tutti questi malintesi, stasera vi dovete vedere?››

‹‹Sì, abbiamo lezione alla scuola della musica.››

‹‹Possiamo definire chiarito tutto, ok?››

Mi sento un peso in meno sullo stomaco, ora rimane Sonia! Che fare?

Ho deciso di girarle il messaggio di Franz, “conservato meticolosamente”! Tanto a lei non importerà più di tanto.

“Ciao Sonia, questo è il messaggio che Franz(sai chi!) ha mandato erroneamente a me! Poi ti spiego. ** Ciao Sonia, dall’ultima volta che ci siamo parlati durante l’assemblea d’istituto non vedo l’ ora di rivederti! Perché mi eviti? Rispondi. Franz**”

*

In pomeriggio al corso di chitarra.

Continuo ad avere la testa tra le nuvole e a sbagliare il pezzo assegnatomi dall'insegnante.

‹‹Micol, se non ti concentri e lo fai bene da qui, io e te, non ce ne andiamo! Hai qualcosa da fare?››

‹‹Prima che si fa notte, io vi saluto›› esclama la mia amica Sonia.

‹‹No, ti devo spiegare quella cosa!›› cerco di fermarla. Appena ci siamo viste le ho anticipato che ho qualcosa da dirle.

‹‹Già è vero! Ti aspetto fuori.››

*

Ho finalmente finito la lezione, esco dall’istituto ansiosa di parlare e sfogarmi con Sonia, la cerco ma non riesco a trovarla.

Sento delle voci, riconosco Franz e la mia amica che stanno parlando fuori al cancello della scuola, mi accosto senza essere vista e inizio ad ascoltare la loro conversazione.

‹‹A scuola ho cercato cento volte di parlarti, ma sparisci a vista, durante l'assemblea d’istituto ti sono stato dietro tutto il tempo, se n'è accorto l’intera scuola, ma tu no! Devo pensare che fai la finta tonta perché non sei interessata?›› sta dicendo il ragazzo.

‹‹A cosa?››

‹‹Insomma Sonia, penso di essere stato chiaro! Voglio stare con te, uscire con te. È palese! Ma tu fai solo finta, ho capito! Per non farmi star male, ecco perché fai così! Non ci posso credere›› e si passa una mano tra i capelli spazientito.  ‹‹Ok, è meglio che vada!››

‹‹No, aspetta.›› Lei lo ferma. Franz si rende conto, dallo sguardo di Sonia, che non avrebbe dovuto far altro che il primo passo, la bacia e lei lo ricambia senza esitazione.

Rimango paralizzata. Ho appena assistito ad una scena degna del peggior film romantico, mi bruciano gli occhi, sto per piangere. Come ha potuto Sonia nascondermi che Franz piaceva anche a lei? Che addirittura ci aveva parlato? Che lui le aveva palesemente dimostrato i suoi sentimenti?

Inizio ad allontanarmi, sento il mio viso rosso e accaldato, sto cercando di resistere. Mi fermo su delle panchine del parco, mi sento impietrita. Mi copro il viso.

‹‹Micol, che cosa c'è? Non stai bene?››

Guardo Andrea, Proprio lui doveva vedermi in questa situazione? Non reggo e con le lacrime agli occhi gli confido tutto:

‹‹Sei vuoi prendermi in giro, sappi che non è il momento! Sono stata appena pugnalata alle spalle dalla mia migliore amica. L’ho visto con i miei occhi, e meno male perché se me lo avesse raccontato qualcuno, non ci avrei mai creduto! Le ho sempre confidato tutto. Come mi sentivo quando lo incontravo, quando mi parlava e lei da amica cercava di darmi consigli. La cosa ironica? Lei provava lo stesso. Anzi magari non le piace neanche quanto piace a me! Però adesso è lei che lo sta baciando e non io, l’unica cosa che mi rimane è piangermi addosso.››

Continuo a singhiozzare, il mal d'amore è la cosa più terribile a quest'età, me l’hanno sempre detto. Le sofferenze del cuore sembrano i problemi più grossi del mondo.

Andrea non si pronuncia, per la prima volta (stappiamo uno Champagne? Domani forse!), e mi abbraccia anche lui sa bene che non c'è niente che può dire per consolarmi.

*

Il giorno dopo a scuola.

Ho riacquistato l'allegria di sempre, me l’hanno detto in tanti.

Ieri Andrea mi ha accompagnata a casa e, senza mangiare, ho preso una camomilla e mi sono messa a letto.

Ho pianto tutta la notte di nascosto dai miei, non ho chiuso occhio per comprendere che la cosa migliore per me è quella di evitare i due" Paolo e Francesca" dell'inferno di Borgo.

Questo significa anche addio al corso di chitarra (in qualche modo lo dirò ai miei) ed anche alla sala giochi.

Le prove per lo spettacolo dell'ultima ora sono andate bene, è suonata la campanella e tutti sono scappati come al solito ma io oggi no.

Rimasta sola in classe inizio a suonare la mia chitarra e a cantare.

(Skin- Lost/ Persa)

“Che cosa stavo aspettando?

Aspettavo che la bolla esplodesse sulle nostre pause stagnanti?

Non si può curare quello che il tuo diavolo non vede o accendere un fuoco sul mio cadavere.

Noi abbiamo fallito in tutte le nostre ragioni.

I giorni girano veloci attorno al mio cuore che separa l'amore e uccide tutto il dolore con la vergogna.

Io non sarò persa senza di te, ho trovato un modo per farcela

Adesso sono a posto e corro, sono abbastanza forte da andarmene via e lasciarti tutto solo.

Io non sarò persa, cosa stavi aspettando?

Aspettavi di rompere il legame dopo aver preso disperatamente le distanze?

Tu eri un sogno per me, adesso non sei altro che un cuore che sanguina!

Ma quando ti rivedrò, troverò un'altra ragione per risparmiarmi di perdermi in te.”

*

‹‹Brava!››  sento applaudirmi da dietro la porta : è Andrea, ma stavolta non mi dispiace.

‹‹La scuola non è vuota?››

‹‹Quasi, la mia classe è uscita in ritardo. Avevamo il compito d’inglese! Ho sentito cantare e suonare, ho visto che era la tua classe e ho pensato: "Ma non sarà mica quella pazzatestadichiacchiere?"››

‹‹Sì, era la “pazza testa di chiacchiere” che cantava.››

‹‹Non sei male, almeno hai un pregio!››

‹‹Ah grazie›› silenzio imbarazzante ‹‹aspetta ti devo dare una cosa. Speravo di incontrarti fuori la scuola. Ecco tieni, tanto è anche tuo.›› Gli do il portachiavi che avevo comprato per Franz.

‹‹Che sia chiaro, però, non sei un ripiego! Penso solo che sia meglio che lo tenga tu!›› non riuscire a svegliarmi ogni mattina con quel “coso” nella stanza che mi ricorda Franz.

‹‹Ok, grazie, lo accetto volentieri›› dice mettendolo alla chiave del motorino. ‹‹Andiamo su ti do un passaggio a casa.››

‹‹Grazie e grazie per non aver commentato ieri!›› mi sorride affettuosamente e insieme ci dirigiamo all’uscita della scuola.


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Capitolo 5
*** 5 - Paola ***


Sono a scuola.

Il barbagianni del professore di economia aziendale ha riportato i compiti in classe, attendo con ansia la sentenza.

‹‹I compiti di economia aziendale non sono andati molto bene! Alcuni sono andati malissimo. il peggiore il tuo, signorina Blanco. Il migliore, come sempre quello di Paola Bonanni. Brava. non mi deludi mai››  te pareva.  Non ce la posso fare questa è la realtà, mi sa che stavolta l’anno lo perdo proprio.

*

Sono finite le lezioni, sono rimasta in classe per discutere dei voti.

‹‹Micol io almeno 5 e 1/2 tu hai preso due punti in meno!››

‹‹Mary, io sono negata!››

‹‹Fatti dare una mano da Bonanni!›› suggerisce la mia amica.

‹‹Sai che non è affatto una cattiva idea?››

*

Sto aspettando la Bonanni per farle l’allettante proposta, speriamo che non mi chieda dei soldi, io ho in mente di presentarle Andrea per ricompensa: magari si fanno compagnia strani come sono.

‹‹Micol, stai aspettando me?›› parli del diavolo.

‹‹Veramente NOOO! Aspetto una mia amica, ma tu, dove sei sparito per più di una settimana?››

‹‹Sono stato fuori›› risponde Andrea risoluto.

‹‹Molto vago! Ok,  tanto non è che volevo sapere nulla.››

‹‹ Allora, chi aspetti?››

‹‹Tu non dici niente a me ed io niente a te! Aspetta è lei!›› la intravedo da lontano.  ‹‹Ciao Andrea››  lui rimane perplesso.

Paola ha il passo così svelto che quasi si fa rincorrere, vedendomi sembra sorpresa.

‹‹Perché esci così tardi?››

‹‹Ho dovuto posare il registro!››

‹‹ I duri compiti di una rappresentante di classe.››

‹‹Non sono poi tanto duri!››

‹‹Allora Paola, volevo chiederti una cosa, hai notato il disastro che ho combinato in economia aziendale?›› domanda retorica.

‹‹Come non si può notare? Diciamo che non sei portata.››

‹‹Giusto, è quello che dico io! Volevo sapere se qualche volta posso studiare insieme a te!››

‹‹Certo, se vuoi, puoi venire oggi!›› disponibile la ragazza.

‹‹Oggi avrei" chitarra". Uh ma non ci vado più! Ok, oggi vengo da te verso le 16.30 dopo la top30 di radio BSA Station.››

‹‹ Ascolto pure io quel programma, possiamo seguirlo insieme!››  ci diamo appuntamento per lo stesso pomeriggio, ed io resto sempre più perplessa, magari è lesbica: devo informarmi, come rifiutare un omosessuale senza offenderlo?

*

Ore 16.30.

Sono fuori casa Bonanni.

Sono ancora stupita per la sua disponibilità, magari vuole solo farsi presentare Andrea. D’altronde è molto carino, ma che sto dicendo? Quello è uno STRANO e basta!

‹‹ Salve signora, sono un'amica di Paola!›› mi apre una persona alquanto anziana, sarà la nonna?

‹‹Sapere del tuo arrivo, Signorina Paola, avvisare me!›› ho capito, è la colf.

Mi ha fatto accomodare nel salone, Paola sta suonando il piano e cantando.

Le ci vuole proprio un applauso.

‹‹Sei davvero molto brava!›› mi nota.

‹‹Micol, da quando sei qui?››

‹‹ Non da molto, si vede che ami la musica, anche a me piace molto! In questo periodo ascolto l’r'n'b.››

‹‹Non dirmi che sei fan di NoFace!››

‹‹Sì, ma ho perso il primo singolo! Uffa.››

‹‹ Io ce l'ho vieni andiamo in camera mia, te lo faccio vedere...››

*

Trascorriamo la prima parte del pomeriggio a parlare di musica e ascoltando la top30: NOFACE è ancora al primo posto! Il dj comunica la notizia che a breve uscirà un suo nuovo singolo, siamo entrambe eccitate.

*

Finita la trasmissione, Paola mi richiama all'ordine.

‹‹Sei venuta qui per studiare, o no?››

Iniziamo a studiare, siamo da tre anni nella stessa classe ma che non l’ho mai capita, solo adesso la sto conoscendo. Sempre lì nel suo banchetto sembrava fatta di porcellana e invece è una normalissima ragazza della mia età.

‹‹Ebbene hai la colf!››

‹‹È la mia governante Katia, sembra severa.››

‹‹Terrificante!››

‹‹Ma non lo è! Con me è buonissima! Fa sempre da paciere tra me e mia madre, che è sempre in ospedale.››

‹‹A sì? Infermiera?››

‹‹No primario›› caspita. Dovevo immaginarlo con una casa come questa.

‹‹Farai anche tu medicina?››

‹‹Penso di sì! Dirai, che ci fa un'aspirante medico alla ragioneria?›› in effetti.

‹‹Sai dopo la morte di mio padre, tredici anni fa, ce l'avevo con mia madre che da medico non era riuscita a salvarlo. Qualsiasi consiglio mi dava non lo accettavo, lei preferiva che facessi il liceo classico...ma io per dispetto m’iscrissi alla ragioneria. Fu Katia che ci fece riavvicinare, sono stata una stupida, non capivo che aveva perso anche lei l'amore della sua vita! Mettevo il dito nella piaga.››

‹‹Penso ti abbia capita.››

‹‹Sì, anch’io l'ho capita! Nel momento stesso in cui ho capito che la malattia di mio padre era a uno stadio incurabile. Per me lassù c'è un angelo in più, no? Dovrei ritenermi fortunata.››

Mi sento molto commossa dalla profondità di Paola. Cerco di tirarla su, le accarezzo la mano poi la invito a uscire.

‹‹Che fai di solito il week end?››

‹‹Niente sto qui con Katia, guardiamo un film o vado a teatro con mia madre.››

‹‹Questo sabato vieni con me! Non puoi rifiutare, ci facciamo un giro per la città, magari in motorino, sempre se mio padre me lo lascia prendere›› Paola sembra stranita dalla proposta ma in fondo anche lei come me ha bisogno di una amica sincera e ci accomuna anche il fatto di aver sbagliato scuola.

Riprendiamo a studiare, sto scoprendo di avere una persona in gamba vicino, che riesce a spronarmi.

La sera tornata a casa scopro di aver vinto il concorso "Partecipa e Vinci- il singolo Life di NoFace": ah grazie tesoruccio (come se mi avesse scelto lui di persona... maghér!).

*

Un mese dopo.

Io e Paola siamo diventate inseparabili. La mattina, se convinco mia madre a farmi prendere il motorino, le faccio un colpo di telefono e la passo a prendere.

‹‹Oggi magari mi offro per l'interrogazione di Economia aziendale.››

‹‹È fantastico! Dopo un mese che non abbiamo fatto altro, penso sia il momento.››

‹‹Grazie di tutto Paola, sai sei riuscita a farmi piacere UN PO' questa materia!››

‹‹Cosa? Non ci credo!›› s’intromette una voce alle mie spalle.

‹‹Ciao Andrea! Sempre tra i piedi?››

‹‹ Sei stata tu a salvarla dall’ignoranza? Come hai fatto?›› chiede con aria sbalordita. Ehi? Ma fa sul serio?

‹‹Dai non era così male›› mi difende la mia amica.

‹‹Troppo buona! Comunque lei è Paola!›› glielo presento, magari scappa il colpo di fulmine.

‹‹Sono Andrea, ciao. Vi ho viste in centro sabato.››

‹‹Abbiamo fatto un sacco di conquiste.››

‹‹Hai fatto avvicinare un ragazzo senza farlo scappare?›› chiede Andrea, grr!

 

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Capitolo 6
*** 6- Il giornale della scuola ***


Siamo appena uscite da scuola e sto cercando di convincere Paola a uscire con me stasera.

‹‹Su dai Paola, non puoi restare in casa stasera, vieni in centro con me!››

‹‹Micol, mi dispiace ma ho la riunione al giornale.››

‹‹Il giornale! Che bello, già immagino tra qualche anno sui rotocalchi scritto a lettere cubitali: MICOL BLANCO eletta giornalista dell'anno.››

‹‹Ma sono io a scrivere sul giornale non tu…››

‹‹Dettagli! Paola magari, non so, puoi chiedere se serve qualcuno?››  Paola non ne sembra proprio convinta ma mi assicura che lo farà, propongo di partecipare alla riunione, non pensa ci siano problemi.

‹‹Ma se il capo dice qualcosa su cui non sei d’accordo, non fare polemiche.››

‹‹Io? Non sono proprio il tipo!›› mi fa una faccia strana.

*

Sono entusiasta della mia nuova carriera, tanto che appena entrata a casa ho iniziato a fare una testa così alla mamma.

‹‹Insomma Mà, hai capito?››

‹‹Sarebbe una bella esperienza!›› annuisco afferrando un pezzettino di formaggio.

‹‹Ma cosa stai mangiando? Ma quello è il pranzo! Aspetta gli altri no?››

Stavo per beccarmi una super ramanzina quando è rientrato mio fratello Stefano, ed io sono scappata da lui.

‹‹Brava fila di là.››

‹‹Sté, mamma mi vuole menare.››

‹‹Non fare la melodrammatica!›› urla lei dalla cucina.

‹‹Che cosa hai fatto?››

‹‹Il solito, mangiucchia il pranzo››continua a rispondere da lontano.

‹‹Non cambi mai!››

‹‹Sai Sté, la mia amica fa parte del giornale della scuola e forse farà entrare anche me.››

‹‹Brava! Potrebbe essere una buona esperienza!›› e su questo sono tutti d’accordo.

‹‹Gente sono qui!›› ed ecco anche il mio papà.

‹‹Papy ›› mi precipito da lui per raccontare il tutto.

‹‹Oh no! È la terza volta che ascolto questa storia!›› lamenta la mamma.

*

Non sto nella pelle, mi sono presentata da Paola alle 15 (l’appuntamento era alle diciassette). Le dicevo continuamente di sbrigarci, anche se mancavano due ore.

*

Finalmente la riunione é iniziata.

Mi sto guardando intorno, magari incontro anche qualcuno di carino.

‹‹Ma Marika dov'è?›› domanda il capo.

‹‹Ha la febbre!›› risponde il suo vice.

‹‹Dannazione e ora cosa ci mettiamo al posto della rubrica" Cuori infranti" ?››

‹‹Può prendere momentaneamente il posto la mia amica, è brava e poi è solo per una settimana!›› Paola prende la palla in balzo.

‹‹Paola, non posso dare un incarico a una persona che mi sembra non aver proprio idea di come si scriva un articolo.››

‹‹Non è vero, Micol ha già delle esperienze, vero?››

Mi sento di esser diventata color rosso fuoco.

‹‹Capo, non c'è altro rimedio!›› afferma il vice. Lui si convince ma minaccia Paola di ritenerla responsabile di quello che accadrà. La mia amica non ne sembra preoccupata, però penso, questo neanche mi conosce e già non si fida di me.

‹‹Spiegale tu come va impostata la pagina ma senza fare il cascamorto›› ordina il capo al suo vice mentre io e lui ci mettiamo in disparte. Che antipatico.

‹‹Non è mai accaduto! Come puoi insinuare?›› il ragazzo cerca di recuperare la figura di mer*a.

‹‹Ma quanto rompe questo!›› bisbiglio al lui.

‹‹E questo non è niente!›› risponde.

Non mi piace come si comporta questo capo, ma a quanto pare sono l’unica che la pensa così.

‹‹Ma chi si crede di essere…?››

‹‹Dai però non è tanto male!›› Paola sembra difenderlo.

‹‹Stiamo parlando della stessa persona?››

‹‹Leonardo, il capo.››

‹‹Si chiama Leonardo ah!››  faccio come prenderlo in giro.

‹‹A me piace!››

‹‹Vabbé ognuno ha i suoi gusti. È quotata la rubrica di Marika, guarda quante lettere, sarà dura!››

‹‹Ciao raga›› come sempre il fantasma alle mie spalle.

‹‹Ciao Andrea! Guarda che ne devi rispondere solo sei›› mi rassicura Paola.

‹‹Il Vice "quel caprone" non me l'aveva detto! Meno male va!››

‹‹Hai visto quanti problemi hanno le ragazze della nostra età?››

‹‹Sì e la maggior parte sono d'amore. Solo a me non frega niente più ormai.››

‹‹Logico sei ancora una mocciosa!›› commenta Andrea, lasciato per qualche passo in disparte.

‹‹La vuoi smettere di starmi tra i piedi, di ascoltare e intervenire nelle MIE conversazioni? Poi ha parlato l'uomo vissuto.››

‹‹A me interessa l'amore.››

‹‹Certo! A chi stai facendo soffrire questo mese?››

‹‹Micol sei proprio cattiva con lui!›› Eh no, Paola difende anche lui ora?

‹‹Hai visto Paola?››

‹‹Se lo merita! Poi non credo gli interessi come lo tratto, guarda come se la ride›› e infatti va via sogghignando di gusto.

*

Appena tornata a casa mi sono messa all’opera.

"Cara Marika, credo di essere innamorata di un mio amico con cui litigo su tutto! Come posso fare a capire se è amore o curiosità?"

Andrea ed io litighiamo su tutto. Ma non ne sono innamorata, però m’intriga. Ma che sciocchezze dico? Per adesso non mi viene niente da consigliarle forse perché sono a stomaco vuoto.

Meglio rimandare tutto dopo cena.

*

Sono le 23.00 e con due lettere mi ha aiutata mia madre (certo che ne sa una più del diavolo specialmente in amore! ), con due per problemi scolastici Stefano, una papà.  E ora l'ultima cercherò di farla da sola.

"Cara Marika, sono ArieteXX frequento l'ultimo anno e il mio è un grosso problema! Forse sono incinta ma il mio ragazzo mi ha lasciata, perché secondo lui io l'ho tradito."

Oddio! Questa sì che è una storia seria!


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Capitolo 7
*** 7 - Lisa ***


Non ho dormito a causa di quella lettera e ora sto raccontando tutto a Paola mentre raggiungiamo la nostra classe.

‹‹Paola non dirlo a nessuno anche perché non so chi è costei! Costei? Oh no, sto diventando un vocabolario umano. Mannaja te, Leonardo e compagnia bella...››

‹‹Mm›› borbotta la mia amica.

‹‹Ora mi trovo con un problema in più. Già mi bastavano i miei.››

‹‹Già e che problemi avresti te?›› chiede lei scettica.

‹‹UFFA, non stiamo parlando di me!››

‹‹Dai Micol, non prenderla così a cuore, può essere uno scherzo, e poi la ragazza ha detto che FORSE è incinta.››

‹‹Lo spero per lei, non è uno scherzo.››

‹‹Comunque domani dovremo assolutamente consegnare gli articoli.››

‹‹Io ne ho già cinque me ne manca uno.››

‹‹Non ti fossilizzare su una lettera! Ti ripeto che potrebbe benissimo essere uno scherzo!››

‹‹Ti dimostrerò il contrario!›› improvvisamente il nostro percorso cambia.

‹‹Muoviti entra devo chiedere una cosa al Vice.››

Mi tira nell’aula riunioni della redazione e noto subito che una ragazza sta chiedendo un informazione.

‹‹No, Marika non c'è questa settimana…››sento il Vice rispondere.

‹‹Bene! E le lettere?›› replica la ragazza

‹‹Ce l'ha la sostituta.››

‹‹Oh No!››

‹‹Sono io LA SOSTITUTA.›› cavolo, come mi sento importante!‹‹Qualche problema?››

‹‹No, niente!››  la ragazza scappa via.

‹‹Wow è filata via come un fulmine›› dico.

‹‹Che tipo!›› esclama il Vice.

*

Siamo nei corridoi tra un'ora di lezione e un'altra ed io penso a quella ragazza che non mi convince per niente. Ho immediatamente una brillante idea.

‹‹Vieni Pà, andiamo da Andrea sento che può aiutarci. Sono vicina alla verità, potrebbe essere quella che ha chiesto delle lettere.››

*

Arriviamo da Mr Simpatia mentre Paola mi sta dicendo di non essere paranoica.

‹‹È Miss Paranoia in persona!›› ha già replicato Andrea.

‹‹Non ROMPERE! Sono venuta a chiederti un favore.››

Mentre si fa un'altra bella risata saluta una ragazza.

‹‹Pà! Hai visto quella è la ragazza che è venuta nella redazione! Io cerco indizi e loro vengono da me!›› Andrea ha una faccia sconcertata.

‹‹Non è che sei tu il padre?››

‹‹Si può sapere quello che stai dicendo?››

‹‹Certo. Ehm scusa! La ragazza che è passata in che classe sta? Come la conosci? Ci sei stato insieme?››

‹‹Gelosa?›› mi fa lui gongolante, spazientita gli prego di rispondere.

‹‹È la ragazza di un mio amico, giocavamo insieme a calcetto! È di V E!››

‹‹OK! Allora, io ti faccio leggere una cosa, tu non devi dire niente a nessuno ma devi aiutarmi a scoprire magari parlando con lui se è il diretto interessato.››

Andrea legge scettico ma resta molto colpito, alza lo sguardo e mi chiede.

‹‹Come mai ai pensato a loro?››

‹‹Niente domande! Mi vuoi aiutare?››

‹‹Ok, non mi costa niente.››

‹‹Grazie! Sei un tesoro.››

‹‹Oddio che guaio!›› la mia amica non sembra per nulla convinta e nonostante i suoi continui avvertimenti eccomi fuori la V E!

Paola dice che non ho abbastanza prove io me le procuro! Aspetterò Lisa fuori la porta. Mi avvicino gattona e la vedo.

‹‹Ciao io sono Micol, sei quella del giornale stamattina, vero?›› annuisce timida.

‹‹Da quanto ho capito, anche se non lo hai detto, rivuoi la lettera. forse è questa?››

‹‹Che figura!›› mi dice coprendosi il viso.

‹‹Ma no! Perché non ne parliamo? Ti farà di sicuro sentire meglio.››

Avevo ragione, è lei! Altro che giornalista, dovrei fare la detective.

*

Dopo una lunga e deprimente (purtroppo, povera lei!) chiacchierata cerco Andrea fuori scuola.

‹‹Andrea, parla con il tuo amico ho proferito con lei -ma come parlo?- e mio malgrado avevo ragione, sono loro!››  Andrea cambia pian piano espressione del viso, ora sembra in ansia.

‹‹Cosa posso dirgli?›› chiede consiglio.

‹‹Io so solo che due mesi fa si sono lasciati poi un mese fa hanno fatto pace, lei ha un ritardo e quando lui l'ha saputo, è andato a informarsi se durante la separazione è stata con qualcun altro. Qualcuno gli ha detto di sì ma lei giura di no! Non so se il mio racconto è stato chiaro. Parlaci per piacere, lei è a pezzi e sono sicura che riuscirai a farlo ragionare. Mi fido di te.››

‹‹Che testa di ca**o! Cercherò di fare qualcosa ma ti ci vuole un interprete, parli troppo veloce.››

Andrea andrà a cercare il ragazzo in questione facendo in modo che sembri un incontro causale.

Si reca al campetto, dove lui e alcuni suoi amici stanno giocando, gli si avvicina per fare due tiri e dopo una conversazione di convenevoli.

‹‹Che dice Lisa?››

‹‹Veramente ci siamo lasciati!››

‹‹Cosa? E come mai?››

Dario ha raccontato la storia, già conosciuta, da Andrea e poi…

‹‹Ma perché credi a un altro e non a lei ? Sei pure uno stupido perché lo sai lei com'è! Non è neanche il tipo di andare a letto subito con un ragazzo.››

‹‹Hai ragione,io la amo, ma il fatto del ritardo, scusa, io so di essere stato sempre attento. Sono uscito di testa!››

‹‹Dovevi rassicurarla, dirle che per te non è possibile che sia successa quella cosa. Magari è solo stressata.››

‹‹Amico, parli come una donna!›› Andrea si mette a ridere, anche lui crede di aver esagerato nei particolari.

‹‹Non mi perdonerà mai!›› Dario sembra essersi rilassato.

Sono a casa di Paola e aspetto aggiornamenti da Andrea. Poco prima mi è arrivato un messaggio da Lisa, con su scritto: “ Tutto ok, mi sono venute!” seguito da un grosso SMILE :D e tanti ringraziamenti. Meno male.

‹‹Mi sta squillando il cellulare! Chi sarà? Pronto…››

‹‹Micol!››

‹‹Chi è?››

‹‹È l'uomo NERO››  dice la voce ridendo di brutto.

‹‹Andrea! Devo dirti una cosa…››lo anticipo.

‹‹Anch’io!››

‹‹Non resisto ti dico prima io! Lisa non è incinta›› spiego velocissima.

‹‹Ottimo, io ho parlato con Dario, l’ho fatto ragionare. Ha capito da solo il suo errore! Il suo problema ora è su come chiederle scusa.››

‹‹Lisa lo ama davvero lo accoglierà a braccia aperte, grazie Andrea.››

‹‹Di che? Sono miei amici! Ti saluto›› taglia a corto riagganciando. Che tirchio, quanti centesimi crede di aver risparmiato?

‹‹Ohoh e come mai Andrea ha il tuo numero?›› mi chiede Paola sarcastica.

‹‹Ehm non lo so, ma ho una notiziona: Dario vuole chiedere umilmente perdono alla sua Lisa, l’unico problema e che non sa come fare.››

“Potrei rimanere sveglio solo per sentirti respirare, vederti sorridere mentre dormi mentre sei lontana e sogni ad occhi aperti. Potrei trascorrere la mia vita in questa dolce resa, potrei rimanere perso in questo momento per sempre. Ogni attimo trascorso con te é un attimo che conservo preziosamente.”

(I Don't Want To Miss A Thing‹‹Aerosmith)

 

Il giorno dopo io, Paola e Andrea fuori scuola ci chiediamo come sia finita la storia di Lisa e Dario.

Andrea ci fa notare da lontano che sono di nuovo mano nella mano.

‹‹Ci è andata bene allora!›› dico.

‹‹Siamo stati bravi.››

Spontaneamente lo abbraccio,che vergogna!, ma lui neanche ci fa caso.

‹‹Come sei calorosa›› dice solo.

‹‹Mi fate sentire il terzo incomodo!›› esclama Paola.

‹‹Mi devi raccontare tutto!›› chiedo ad Andrea.

‹‹Allora l'ho cercato tutto il pomeriggio e…››

‹‹Ma guarda ora vanno d'accordo!›› Paola ci fa il verso.

‹‹Scusa se t’interrompo che ne dici di aprire un agenzia?›› propongo.

‹‹Già: "Cuori infranti by Andrea&Micol"!››

‹‹"Micol&Andrea" vorrai dire.››

‹‹No, i nomi vanno in quell’ordine›› protesta.

‹‹Oh no, ricominciano!›› esclama Paola stressata.

‹‹Quest’agenzia non sa da fare›› dico irritata.

‹‹La farò da solo e tu non copiarmi l'idea.››

‹‹Brutto infame: l'idea è stata mia!››

‹‹Ragazzi sembrate due cretini parlate di niente!›› conclude Paola.

‹‹Zitta tu! Che ti piace Leonardo›› replico.

‹‹Chi quello del giornale? Il corvo?›› chiede Andrea. Ed io confermo.

‹‹La tua reputazione è crollata a picco›› le dice Andrea ed io annuisco.

‹‹Mi avvio in classe, meglio che vi lascio litigare altrimenti vi alleate contro di me!››

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Capitolo 8
*** 8- Febbre d'amore ***


8- Febbre d'amore.

 

Sono in classe, mi sento accaldata e sto iniziando a vedere doppio. Che sarà arrivata la mia ora?

‹‹Paola, oggi non mi sento proprio bene!››

‹‹Sarà stata la pioggia di ieri…››

‹‹Sì, ma l’hai presa anche tu! Perché tutte a me? Io chiamo la mamma.››

‹‹Non è che hai la febbre “da matematica”?››

‹‹Magari, io mi sento morire dal caldo soffocante! Professore! ›› urlo sbracciandomi, lui mi fa cenno con la testa.

‹‹Non mi sento tanto bene, posso andare a chiamare a casa?››

‹‹Blanco, cos'hai?›› chiede alquanto impensierito.

‹‹Non si preoccupi! Una semplice influenza. suppongo!›› con un gesto preoccupato mi dice di andare.

‹‹Quant'è apprensivo!›› bisbiglio a Paola, che annuisce con un sorriso.

Ho atteso impaziente mia madre, non vedevo l’ora di mettermi a letto, mi sembra di aver aspettato due ore e invece sono appena quindici minuti.

‹‹Signora è sempre un piacere rivederla, la saluto, ciao Micol›› si congeda il prof.

‹‹Arrivederci, vorrà essere votato per il consiglio scolastico›› bisbiglia la mamma uscendo.

‹‹Penso anch’io!››

‹‹Ciao Micol,vai a casa? Buongiorno›› Andrea appare avanti ai nostri occhi.

‹‹Non mi sento molto bene, mamma questo è Andrea un mio compagno di scuola.››

‹‹Molto piacere signora! Pensavo foste sorelle.››

‹‹Ma guarda che adulatore.››

‹‹Sei molto gentile›› mia madre ha già gli occhi a cuoricino.

‹‹E tu cos’'hai?›› mi chiede “finto” premuroso.

‹‹Niente di preoccupante avrò preso freddo…››

‹‹…ieri che ha piovuto, mi dispiace.››

‹‹NON STO CON UN PIEDE NELLA FOSSA, NON COMPATIRMI!››

‹‹Non essere così burbera, vuole solo essere cortese›› rimprovera mia madre.

‹‹Non fa niente signora conosco la sua irruenza, mi fermerei ancora un po’ ma devo ritornare in classe. Buona giornata e tu rimettiti presto››, lo saluto distaccata.

‹‹Ma che ragazzo educato, com'è carino poi! Non mi dispiacerebbe se un giorno tu mi portassi a casa un tipo come lui!››

‹‹Mamma!››

‹‹Perché per te è brutto?››

‹‹Be’…›› che è carino lo so, ma oggi è stato troppo buono, qui gatta ci cova!

*

Sono tornata a casa (cioè ho quasi strisciato fino a casa): che sensazione terribile d’inutilità.

‹‹Uomini siamo a casa!›› urla mia madre.

‹‹Cos'ha la mia sorellina preferita?››

‹‹L'unica sorella che hai sta male!›› piagnucolo io.

‹‹Cos'hai a papà?›› chiede mio padre.

‹‹Non sto morendo! Ma perché siete tutti così preoccupati? Ho una cera così brutta?››

‹‹Sei bellissima come sempre figlia mia, ma non ti avvicinare troppo però, altrimenti al negozio chi ci va?›› esclama mio padre.

‹‹Neanche a me, domani avrò un compito in classe importante! Oggi non ci sono andato appunto per studiare: va deretro satana!››

‹‹Che famiglia ingrata!›› spero davvero che stiano scherzando.

‹‹Ragazzi però che cattivi! Pensate solo a voi e alla piccolina chi ci pensa? Oh di certo io NO, ho paura del contagio››  commenta mia madre, era ironica?

*

Sono nel mio caldo (fin troppo) lettino, stavo cercando di dormire. ma…

DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIN

‹‹Il mio cellulare! Chi sarà? Oh se vedo bene, è Paola, rispondo.››

‹‹Mamma mia che voce! Come stai?››

‹‹Ho 38,5° di febbre ma sto bene. La mia famiglia mi ha emarginata, si preoccupano tutti per il contagio, hanno la vita troppo impegnata per un po’ di febbre.››

‹‹Stai su, dai domani farò un salto da te. Vorrei oggi ma…››

‹‹Lo so esci con il corvo.  Ehm, scusa Leonardo! Ho la febbre non ho mica perso la memoria››,  la saluto poco dopo.

MH! Ho la febbre e nessuno se ne importa. Quest'altra poi preferisce Leonardo a ME! Come si fa? Meglio riposare.

E intanto Paola si starà spupazzando Leonardo, brr, mi vengono i brividi al solo pensiero.

*

Nel frattempo all’appuntamento di Paola.  Ad un tavolino di un caffé.

‹‹Sai Leo, la mia amica Micol sta poco bene ed io mi sento un po’ in colpa›› dichiara lei al ragazzo.

‹‹Ti prego, puoi chiamarmi con il mio nome completo?››

‹‹Va bene, non pensavo ti desse fastidio! Ma hai sentito cosa ti ho detto?›› imbarazzato, annuisce, lei capisce che sta mentendo e decide di ripetere:

‹‹Micol sta poco bene ed io dovrei essere con lei.››

‹‹Preferiresti Micol, quella ragazza senza arte ne parte, a me?››

‹‹Non fare paragoni! Siete due cose diverse e poi perché dici questo di lei?››

‹‹Ma non la vedi? Non è per niente femminile e non si sa comportare. Non so come fai a frequentarla.››

‹‹Io non so come faccio a frequentare TE! Non sei altro che un rompiscatole, chissà chi ti credi di essere. Comandi e sputi sentenze. Una più cattiva dell'altra, ah! Ora mi sento meglio, se detto questo da oggi in poi non farò più parte del giornale, meglio così, non vedrò più il tuo brutto muso, corvaccio porta sfiga!›› sputa lei con sollievo mentre si alza e raccatta le sue cose prima di andare via.

*

In camera mia, guardo dalla finestra che bella giornata è oggi ed io sono reclusa a letto da una febbre meschina. Improvvisamente vedo una figura nota, ma quello non è ANDREA?! Cosa ci fa qui? Sta

con una ragazza, ma che dico? Una bruttona! Questa me la paga! Che stro**o!

‹‹Ma cosa guardi?›› chiede mia mamma appena entra in camera mia.

‹‹Niente›› mi rimetto a letto furtiva.

‹‹Guarda chi è venuto a trovarti?››

‹‹Ciao Micol, come stai?›› compare Paola.

‹‹Ah!›› dico senza un filo di entusiasmo.

‹‹No, non va bene!›› mi rimprovera mia madre.

‹‹Che sorpresa! Ciao Paola›› enfatizzo, noto che lei ha una mascherina, gliel’avrà’data mia madre come al resto della famiglia.

‹‹Ecco così, va meglio vi lascio sole.››

‹‹Scusa, non avrei mai dovuto preferire quel mostro a te! ›› dice la mia amica appena la mamma esce dalla stanza.

‹‹Cambiato opinione? Come mai?››

‹‹Niente di particolare, comunque l’importante è che abbia aperto gli occhi, pensa l'ho chiamato corvaccio porta sfiga!››  inizio a ridere in maniera isterica, un aggettivo più appropriato non poteva trovarlo, improvvisamente mi fermo.

‹‹Sembri sfatta! Tutta colpa della febbre, eh?››

‹‹Non solo, guarda un po’ giù!››e  lei si avvicina alla finestra, inizia a sbirciare.

‹‹Cosa? Mh! Che ci fa Andrea nel tuo parco?››

‹‹Non lo so! Ma guarda con chi sta!››

‹‹Hai un binocolo? Non la vedo bene ma di sicuro è una ragazza.››

‹‹Una bruttona ! Me lo fa sotto il naso!››

‹‹Ma come fai a vederla? Da questo piano si riconosce lui per il solito giaccone di pelle!››

‹‹Lo difendi pure!››

‹‹Ma da cosa?››

‹‹Dal tradimento.››

‹‹Tradimento? Stai delirando, oppure per te la febbre è come una sbornia, ti fa rivelare i segreti più nascosti nel tuo cuore››, proclama poetica la mia amica.

‹‹Cosa? Ma perché parli sempre come un romanzo di Jane Austen?››

Guarda come camminano vicini! Grr!

 

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Capitolo 9
*** 9- La rivale ***


Siamo tutti in palestra, un'altra classe sta provando un’esibizione, Paola sta leggendo il giornalino della scuola:

‹‹“A poche settimane dalla fine della scuola, ecco svolgersi, come ogni anno lo spettacolo, anzi definiamolo anche “la gara degli artisti”. Le due classi che mi sono piaciute di più sono la III°C e la IV°D, penso che siano le uniche due che si giocheranno la sfida...”››

‹‹Ma no! Chi l'ha scritto?›› chiedo.

‹‹Leonardo, ha cominciato a fare il ruffiano!››

‹‹Ma poi "It's raining man" contro" Another Brick in the wall"!  Che c'entrano›› commento.

‹‹Eccola la Geri Halliwell dei poveri! ›› Paola m’indica una ragazza della IV D.

‹‹E quella chi è?››

‹‹Non lo so, ma balla, canta e fa anche un' assolo di batteria.››

‹‹Protagonista indiscussa della sua classe allora, anche se io preferisco la versione di Aretha Franklin! Ora che ci penso bene, ha un viso noto!››

‹‹Eccerto! È la più popolare della scuola, Ilaria Foschi. Di ricca famiglia ama definirsi un' artista›› s’intromette Mary, una mia compagna di classe.

‹‹Diciamo che è la solita perfettina! ›› spiega Paola.

‹‹Mmm solo a scuola tentenna un po’››  ci confida Mary.

‹‹Ma guarda che pettegola!Sa tutto di tutti! Io non la conoscevo di certo per la sua popolarità, l'ho vista da qualche parte. Mmh.››

‹‹OH Micol! Che sorpresa! Guarda chi suona la chitarra›› mi fa notare Pà.››

‹‹Carino Andrea Di Giacomo, vero?››

‹‹Ma dai, avevo dimenticato che la IV°D è la classe di Andrea.››

‹‹Guardala si è incantata›› è vero mi sono messa a fissarlo per un po’ e Andrea purtroppo l’ha notato.

‹‹Bella addormentata? Che vuoi?››

‹‹Niente ero sovra pensiero. suoni anche tu la chitarra?›› che figura di m**** meglio cambiare argomento.

‹‹Un po’, ma solo ogni tanto›› cavolo, ma è bravissimo.

‹‹Prova quanto vuoi tanto la III°C vi batterà›› lo provoco.

‹‹Non ci scommetterei!››

‹‹Scusa?›› mi chiama una ragazza alle spalle, mi volto curiosa.

‹‹Sarebbe questo il genere di ragazze che ti ronzano intorno Andrea?››

‹‹Che scemenze dici? Andrea smentisci questa diffamazione!›› ma lui ci ha già lasciate qui da sole a discutere.

‹‹Non ce hai la lingua? Difenditi da sola›› lei si avvicina impettita.

‹‹OK! Per prima cosa, non faccio il filo ad Andrea, come una certa persona da quanto ho capito! Seconda cosa, anche se volessi farlo, non dovrei dare spiegazioni a te!›› credo che la mia faccia sia diventata blu dalla rabbia.

‹‹Invece sì!›› risponde con la sua faccia da sedere.

‹‹Cosa? Ma chi ti credi di essere?››

‹‹Ilaria Foschi, si dia il caso la più popolare della scuola.››

‹‹Io non sapevo neanche che esistessi.››

‹‹Cosa? Tu invece chi saresti? Una mocciosa di terza. Meglio che te lo levi dalla testa perché io e Andie tra poco ci RImetteremo insieme.››

‹‹Non sbaglia una volta ANDIE fa pure il bis!›› che bella battuta ho fatto. Io e Paola non riusciamo a trattenerci e scoppiamo in una grassa risata.

‹‹Fai pure la spiritosa! Allora facciamo una cosa, se lo spettacolo lo dovessimo vincere noi di IV tu, non ti accosterai più ad Andrea.››

‹‹Che bambinata!›› mi fa quasi venire la nausea.

‹‹Stai dimostrando che hai paura di perdere.››

‹‹No anzi.››

‹‹Allora?›› e mi porge la mano.

‹‹Va bene!››  sono costretta ad accettare.

*

Che rottura, neanche la gara degli artisti (come l’ha definita Leonardo) in santa pace posso fare! Vado in bagno che è meglio, in questa classe non resisto più ho bisogno di aria. Anche se io non fumo neanche mi verrebbe voglia di fumarmi una stecca intera.

‹‹Ciao Micol›› chi t’incontro nei corridoi?

‹‹CIAO ANDIE!››

‹‹COSA?Ah, ho capito, ho saputo›› esclama scocciato.

‹‹A proposito ti sei dileguato!›› questo imbecille mi ha lasciato sola con una psicopatica.

‹‹Quando Ilaria parla, esagera e spesso per non litigarci me ne vado, comunque la trovo un’emerita cagata la vostra scommessa.››

‹‹Non è stata una mia idea! È stata la demente a propormelo ed io per principio non potevo rifiutare. Che figura ci avrei fatto?››

‹‹Speriamo che tu la figura non la faccia durante lo spettacolo. Eccola di nuovo›› questa tipa non l’avevo mai vista fino ad oggi e ora è sempre tra le scatole.

‹‹Ma allora non vuoi proprio smetterla di stargli intorno.››

‹‹Ilaria non esagerare›› Andrea cerca di difendermi.

‹‹Ma questa che vuole? Meglio tornare in classe›› io proprio non la reggo.

Da gran signora volto le spalle con eleganza non degnandoli neanche del mio saluto.

*

‹‹Fai bene, vai!››

‹‹Perché ce l'hai con Micol?››

‹‹Perché ovunque mi giro, vi vedo parlare, ridere, scherzare ed io non lo sopporto.››

‹‹Scendi con i piedi per terra, per piacere?››

*

Pomeriggio dantesco. Sono da Paola a studiare la “Divina Commedia”.

‹‹Io ci manderei Ilaria all'inferno.››

‹‹Lasciala perdere è solo un'esaurita! ›› esclama Paola per calmarmi.

‹‹Non lo so, ho pensato di dire che mi sono ferita a una mano per non suonare allo spettacolo!››

‹‹Cosa? E noi come facciamo? Perché lo faresti?››

‹‹Per la sfida! Sono stanca, io volevo solo esibirmi, divertirmi e basta, invece…››

*

Penso di aver preso la decisione giusta. Ci ho pensato tutta la notte e non c’è altro rimedio. Non mi piacciono le competizioni che portano ad un risultato radicale.

Vedo Ilaria, oh no, sta venendo proprio qui.

‹‹Ho saputo della 'scusa' della mano›› dice con tono soddisfatto.

‹‹Non è una scusa.››

‹‹ Non ce l'hai neanche fasciata.››

‹‹Saranno fatti miei?!››

‹‹Te la sei fatta sotto, eh?››

‹‹Ascoltami bene, te lo spiego per l’ultima volta, io non devo dare spiegazioni a nessuno, l' ultima che ne merita poi sei proprio tu.››

‹‹Sappi però che la sfida l'hai persa a tavolino.››

Proseguo senza risponderle più in avanti mi scontro con Andrea.

‹‹Siete tutti nei corridoi voi di IV°D? Cosa c'è? Anche tu vuoi spiegazioni sulla MIA MANO? Si è slogata, basta!››

‹‹Non la dai a bere a nessuno.››

‹‹Ieri mi hai detto che speravi che io non avessi fatto una figura di me**a durante lo spettacolo! Quindi non eri sicuro delle mie possibilità…››

‹‹IO? Assolutamente non l'ho detto per quello.››

‹‹Be’ comunque sapere cosa intendevi non cambierà la mia decisione.››

Con aria di sufficienza sto per andare via quando lui mi blocca per il braccio e mi prende la mano ferita, arrossisco per un istante.

‹‹La tua mano sta benissimo. Non credevo fossi il tipo che si lasica spaventare...››

‹‹FORSE NON HAI CAPITO CHE IO NON DEVO DIMOSTRARE NIENTE A NESSUNO!›› mi fa una rabbia questo scimunito

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Capitolo 10
*** 10- Lo spettacolo di fine anno ***


Sono stesa sul letto a fissare il soffitto, passando per la mia camera, Stefano nota la mia espressione sconsolata.

‹‹Micol, non vuoi proprio dirmi cos'hai?›› ha l’espressione da pre-solletico che adesso proprio non guasterebbe.

‹‹Mi sono tirata indietro e ho deluso le aspettative di parecchie persone per la sola paura di perdere, pensi sia vigliacca?››

‹‹Hey Micol! Non dimenticare che anche tu sei un essere umano. Tutti hanno bisogno in certi momenti di fuggire e se qualcuno è rimasto deluso, è solo perché sei un tipo sempre molto grintoso e nessuno penserebbe mai che anche tu abbia le tue paure, ma io che ti conosco bene so già che muori dalla voglia di rimetterti in gioco. Sei una Blanco mia cara, non dimenticarlo.››

‹‹Per ora non ne ho per niente intenzioni ma una bella dormita chiarirà il vero da farsi! Grazie Sté, quando ti trasformi in consigliere saggio, sei proprio uno sballo.››

‹‹Io sono sempre uno sballo.››

‹‹Ho dei dubbi... ›› ridiamo insieme.

Il giorno dopo durante le prove generali raggiungo la mia classe in palestra. Sono forte e decisa come una leonessa (ma la leonessa è un animale forte e deciso? Boh! )

‹‹Ragazzi, che musi lunghi! Come mai?››

‹‹Fai anche la spiritosa? Nessuno sa suonare la chitarra, in una classe intera diciannove persone ignoranti in materia! E lo spettacolo inizia tra due ore.››

‹‹Ma la chitarra non la dovevo suonare io?!››

‹‹Appunto, dovevi! Poi ti ricordo che educatamente ti sei tirata indietro.››

‹‹Se quando ho detto quella cosa, fossi stata seria, sarei qui oggi? Forza ragazzi a lavoro!››

*

Ce la sto mettendo tutta nelle prove, Ilaria mi guarda da un bel po’, mi stupisce che non sia venuta ancora a parlarmi.

Scheda Fisica Ilaria: assomiglia un po' a Lindsay Lohan, altona con i capelli castani ricci e le lentiggini.

‹‹Mi sorprende vederti!›› come non detto.

‹‹E invece eccomi! Questo vuol dire che la sfida è di nuovo riaperta.››

‹‹Tanto non ci batterai mai! La mano? Ha recuperato in fretta!››

‹‹Già, grazie ad una pomata che mi ha consigliato mio fratello... a dir poco miracolosa!›› dico con un sorriso sghembo.

‹‹Vinca la migliore.››

‹‹La classe migliore vorrai dire...››

*

Lo spettacolo ha inizio, dopo svariate esibizioni è il turno della IV°D, la riproduzione quasi perfetta del video di Geri Halliwell. Tutti in abiti ginnici e di danza, Ilaria come sempre in prima fila.

 

It's Raining Men! Hallelujah!

It's Raining Men! Amen!

 

Una pioggia di applausi avvolge per la IV°D tanto che alcuni della III si sentono un po’ demotivati.

‹‹Penso sia inutile esibirci a questo punto la vittoria è scontata!››

‹‹Guarda Mary che ti meno e pure agli altri se la pensano come te! Abbiamo provato tanto. L'importante non è vincere ma è partecipare! E fare una bella figura. Coraggio! ›› forse neanche io ci credo poi più di tanto.

‹‹Come la metti con Ilaria per il fatto di Andrea?›› mi chiede Paola.

‹‹In questo momento non mi voglio scervellare, sto pensando solo all'esibizione!›› Paola mi approva in pieno.

‹‹Ce la faremo Paola››

‹‹Ne sono convinta anch’io.›› risponde con un sorrisone, in questi momenti penso che sia proprio confortante averla accanto.

Scheda Fisica Paola: assomiglia proprio a Winona Ryder,a parte che ha gli occhi grigi ed è bassa quanto me.

Ultima esibizione dello spettacolo la III°C con "Another Brick in the wall",siamo tutti vestiti con i grembiulini delle elementari, c'è chi suona( io! ), c'è il coro (tra cui io! ) e qualcuno che s'improvvisa ballerino di break (io decisamente no! ).

 

Non abbiamo bisogno d'educazione

né del controllo del pensiero

non vogliamo oscuro sarcasmo in classe

maestro lascia i ragazzi da soli

dopotutto siete solo un altro mattone nel muro

*

È arrivato il fatidico momento dei risultati: il preside, sorridente come sempre, si appresta ad annunciare i vincitori.

‹‹Siamo arrivati alla proclamazione dell'esibizione migliore. La giuria dei professori ha deciso. Come ogni anno dirò il nome del primo posto, il premio come sapete, oltre alle targhette che daremo a tutti i membri della classe, è la foto nella bacheca dei vincitori, che non è poco. In seguito dirò il II e il III posto, per le altre classi ci sarà il IV posto a pari merito, per consolazione, poiché vi siete impegnati tutti allo stesso modo! Allora, mi sbrigo vedo gli alunni molto tesi: PER L'ORIGINALITÀ DELL'ESIBIZIONE, PER AVER ESEGUITO DEGNAMENTE DAL VIVO UNA CANZONE DIFFICILE.

LO SPETTACOLO DI FINE ANNO DI QUEST'ANNO ÈSTATO VINTO DALLA......................................

III°C.››

Tutta la classe è incredula. Iniziamo insieme a saltare e a cantare in nostro onore, il preside ci guarda divertito poi continua:

‹‹II posto egregiamente meritato dalla IV°D, e il III°posto dalla altrettanto brava IV°A.››

Non sono nella pelle, sono elettrizzata, non faccio altro che cantare e salterellare per gli spogliatoi.

‹‹Sono piena di adrenalina, farei un'altra esibizione...››

‹‹Magari un altro giorno›› consiglia Paola, quando alle nostre spalle arriva Ilaria.

‹‹Posso parlarti?›› acconsento e ci allontaniamo un po’ dagli altri.

‹‹Devo dire che siete piaciuti anche a me, bravi!››

‹‹Che onore! Però anche la vostra esibizione è stata niente male, tu specialmente.››

‹‹Grazie›› singhiozza con le lacrime agli occhi.

‹‹Cosa c'è? Ti rifarai l'anno prossimo.››

‹‹Non è per lo spettacolo è che sono stata io a proporti la sfida di Andrea e se tu ora mi privi di parlarci e insomma di vederlo. Non posso dire niente. Chi è causa del suo mal pianga se stesso!››

‹‹E tu vuoi farmi credere che ora ti leverai dalle scatole del tuo Andie? Ma dai, ce ne saranno di sfide tra noi.››

‹‹Cosa?›› sembra incuriosita e vorrebbe approfondire ma io non ne ho tanta voglia.

‹‹Dai, su vai a festeggiare con la classe il meritato secondo posto›› si congeda con un sorriso strano.

‹‹Micol muoviti andiamo tutti al pub!›› mi viene a chiamare Paola.

‹‹Vengo subito, vado a prendere la chitarra›› gli altri decidono di aspettarmi fuori.

Il mio chiodo fisso da quando ho finito di esibirmi è stato: Andrea cosa ne pensa? E mentre lo penso lo trovo fuori lo spogliatoio che si rovista nelle tasche.

‹‹Complimenti!›› chissà se mi aspettava o è stato solo un incontro casuale.

‹‹Grazie, anche a te per il tuo secondo posto.››

‹‹Sono stato davvero contento di vederti sul palco.››

‹‹Avevi ragione, non era da me tirarmi indietro.››

‹‹Una sola cosa sai fare bene.››

‹‹AH Grazie, come al solito.››

‹‹Ora vado, gli altri mi aspettano.›› mi fa un mini saluto militare.

‹‹Anche a me, attento a Ilaria!›› lo derido.

‹‹Oddio NOOO...›› imita l'urlo di Munch.

Per la prima volta lo saluto dandogli un bacio sulla guancia. Lui sorride e va via : ma cos’è questa sensazione di vuoto nello stomaco?

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Capitolo 11
*** 11- La stagione degli amori. ***


Io e Paola ci stiamo dirigendo a scuola per vedere i fatidici quadri ovvero i risultati dell’anno scolastico. Da un po’ è finita la scuola e stiamo, anzi sto, vivendo in una stasi di ozio assoluto.

‹‹Questi giorni sono stati fantastici, fino ad oggi›› esclamo.

‹‹Perché dici questo? Le vacanze estive sono appena iniziate!››

‹‹Perché se non sono stata ammessa al quarto anno, mio padre mi chiude in casa o magari nel negozio a sgobbare!››

‹‹Ma no dai addirittura, secondo me ce l'hai fatta!››

‹‹Speriamo.››

Arriviamo e nell’avvicinarmi sento una gran sensazione di sconfitta. Paola mi anticipa e da vera amica (anche perché sono la seconda in ordine alfabetico) guarda per prima la mia sorte.

‹‹Sciocca, sei stata ammessa!›› urla sbracciandosi.

‹‹Meno male, non sto nella pelle, avevo pure sognato di essere stata bocciata. Me la sono cavata con solo due debiti formativi in mate…e ti pareva…in diritto, dove, però avevo cinque.››

‹‹Avevi cinque anche in economia, il prof ne ha semplicemente scelto una delle due.››

‹‹Be’ l'importante è sapere che l'anno prossimo ci ritroviamo in quarta! Tu poi sei un mostro, hai la media dell'otto.››

‹‹Mostro? Io pensavo di essere un genio›› sogghigna.

‹‹Presuntuosa!››

Con un sorriso stampato in pieno viso, che da tanto l’aria da”Ehi sono io il genio, non questa qui che non se l’è sudato!” ci dirigiamo al bar della scuola.

‹‹Sai cosa? Ci siamo dimenticate di vedere se Andrea ce l'ha fatta!››

‹‹Ma che te ne frega?›› risponde Paola.

‹‹Niente solo che, ti sei accorta che non l'abbiamo più visto da quando è finita la scuola?››

‹‹Lo sai che parli troppo di lui?››

Mentre ascolto le false insinuazioni di Paola con l’altro orecchio, origlio la conversazione del barista.

“‹‹Tra un po’ vado anch’io, sì Andrea è già lì.››”

‹‹Sccc. Luca il barista è un' amico di Andrea, sta parlando di lui›› bisbiglio.

‹‹“ È sempre al Camping Spiaggia Dorata.”››

‹‹Hai sentito?Andrea è già in vacanza!››

‹‹Ma che te ne importa?›› contesta Paola annoiata.

‹‹Tu che fai quest'estate?›› chiedo non curante della sua protesta.

‹‹Non lo so, mia madre come sempre lavora, magari mi piacerebbe fare qualcosa da sola.››

‹‹Sì, insieme!›› suggerisco.

‹‹Tu dove vorresti andare?››

‹‹Magari al Camping Spiaggia Dorata›› spiego sorridendo come una deficiente e lei mi guarda sfinita.

*

Io e Paola ci siamo quasi organizzate del tutto. Devo solo chiedere il consenso di papà e sarà fatta. Ne approfitterò per parlargliene a pranzo. Oggi come ospite abbiamo un compagno di classe di Stefano, Piero.

‹‹Ho lo scritto venerdì, sono molto stressato!›› sta spiegando mio fratello.

‹‹Ma rilassati, fai come Piero!›› dico.

‹‹Brava Micol›› questo, quando mi vede, fa sempre la faccia da scemo e mi da regione in continuazione.

‹‹Eccerto, tanto a lui il 60/100 non glielo leva nessuno!›› interviene mio fratello divertito.

‹‹Capisco!›› come potrebbe essere altrimenti?

‹‹Invece tuo fratello ha già il 100% in tasca e rompe lui e la preparazione.››

‹‹Sembrate me e Paola!››

‹‹Dai Sté, poi farai una bella vacanza!›› s’intromette papà.

‹‹E dove andate? Pà già ti ho avvisato, sono stata promossa, quindi  vado in vacanza da sola›› la butto lì, per provarci.

‹‹Mmm, se vai con Stefano sì, altrimenti aiuti me e la mamma al negozio, sola non ti ci mando›› risponde schietto.

‹‹Che cosa? Ma la mamma aveva detto…››

‹‹Io avevo detto cosa?›› strilla la mamma dalla cucina.

‹‹Ok, la porto con me›› interviene Sté.

‹‹Ottima idea!›› Piero sembra felice. Ma questo cosa vuole?

‹‹Su, dove volevi andare?››

‹‹Camping Spiaggia Dorata insieme a Paola.››

‹‹Ci va tutto il paese!›› ribatte lui non tanto convinto. Gli faccio l’occhiolino e lui non dice niente mentre Piero cerca di convincerlo per me.

*

Elettrizzata come non mai, dopo pranzo, mi precipito in camera per chiamare Paola.

‹‹Hai capito che fortuna?››

‹‹Che carino tuo fratello a dire subito di sì! Ma Piero ti fa il filo?››

‹‹Non lo so! Però è strano! Mi guarda in continuazione, sorride e conferma ogni cosa che dico.››

‹‹E tu cosa ne pensi?››

‹‹Non lo so, in questo periodo non mi piace nessuno.››

‹‹Dopo Franz?››

‹‹Sì, non ci penso all'amore. È stato troppo brutto perdere due amici, essere tradita.››

‹‹Capisco deve essere stato terribile!››

‹‹E la cosa più buffa è che Andrea mi ha consolata!››

‹‹Perciò sei molto legata a lui›› cerca di spiegarmi Paola.

‹‹Credo di sì, ma noi abbiamo un rapporto di quasi amicizia.››

‹‹Che cosa intendi dire?›› sembra confusa.

‹‹Cioé me lo trovo nei momenti difficili ma non so né dove abita quantomeno il numero di cellulare, anche se una volta mi ha chiamato, non l’ho salvato in memoria››  la mia voce è diventata un lamento.

‹‹Ti piacerebbe approfondire la vostra amicizia?››

‹‹Non lo so, so solo che da quando è finita la scuola, so che non c'è...››

‹‹Ti manca?››

‹‹Non esagerare, forse. Quando mi sarà più chiaro te lo dirò. Allora lo facciamo?›› dico saltando da un argomento all’ altro. Paola conferma elettrizzata.

*

Dopo aver parlato al telefono con Paola, sto continuamente pensando al mio complicato rapporto d'amicizia con “sapete chi”, accendo la radio che sta trasmettendo Crash di Jennifer Paige. prendo la chitarra e inizio a suonarla anch’io

 

“ Non ci vuole uno scienziato, per capire cosa sta succedendo

Se vedi qualcosa nei miei occhi, non stare ad analizzare

Non andare troppo affondo, lascia che sia ciò che è

non fare confusione, ecco cosa faccio. gioco a perdere

non è come se avessimo un appuntamento con il destino.

è solamente una piccola cotta,

non è che ogni cosa che faccio dipende da te “

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Capitolo 12
*** 12- Estate! ***


È ormai giunto il 1° agosto ed io, mio fratello, Paola e Piero siamo pronti per andare in vacanza. Stefano ed io stiamo aspettando gli altri alla stazione.

 

‹‹Un altro giorno in città e mi sarei buttata giù dal balcone›› mi lamento.

‹‹Sei sempre così colorita nelle espressioni?›› fa lui agghiacciato.

‹‹Almeno io qualcosa da dire la ho, brutto noioso che non sei altro.››

‹‹Micol, la smetti? Ti devo dare un calcio in cu*o? Io non vedo né Piero né Paola.››

‹‹Stefano è logico che non vedi Paola, non la conosci neanche!›› inizio a salutarla con la manina, si avvicina da lontano.

‹‹Scusatemi, ma mia madre è dovuta fare un salto in ospedale prima di accompagnarmi.››

‹‹Ciao Paola, sono Stefano, caspita che carina che sei!›› esclama lui flirtone.

‹‹Oddio, non ho mai visto mio fratello all'attacco!››

‹‹È molto imbarazzante questo, non mettetemi in mezzo per piacere›› Paola è già porpora in viso.

‹‹Perché non ci hai presentati prima?››

‹‹Cascamorto!››

Piero ci interrompe salutando e presentandosi.

‹‹Eccone un altro!›› dico ironica.

‹‹Cosa?›› sembra stranito.

‹‹Niente, andiamo va, il treno parte tra dieci minuti.

 

La mia vacanza è iniziata. Sono su un treno che mi porterà al Camping dove potrò rivedere Andrea e chiarire una volta per tutte se davvero mi manca da amico o altro (strana espressione ALTRO. Ma al momento mi sfugge un altro termine).

Cominciamo bene, la mia migliore amica flirta con mio fratello ed io sono rimasta con questo pollo.

‹‹A cosa pensi?›› chiede fingendosi preoccupato.

‹‹Niente di particolare›› perché non posso ascoltare il mio mp3 in santa pace?

‹‹Io penso che questa estate vorrei conoscerti meglio. ..››

 ‹‹Certo (...che no!)››devo assolutamente togliermelo dai piedi.

 

Il viaggio è terminato, sono tutta sudata e mi fa male il sedere, mi sono annoiata a morte, Piero non la finiva più di parlare.

‹‹Questo è il nostro bungalow n°17!››  ci informa mio fratello.

‹‹17! Oddio meno male che non è il dodici come quello di "The Ring"›› dico.

‹‹Anche il diciassette non scherza›› obbietta Paola.

‹‹Questa è la vostra stanza›› ci comunica Stefano.

‹‹Hai deciso tu?›› dichiaro polemizzando.

‹‹Non ti lamentare sempre! Se guardi quell'altra, noterai che la vostra è più spaziosa.››

‹‹Davvero Micol non metterti a fare la lagna›› aggiunge Paola.

‹‹Ok, il mio letto è quello vicino la finestra.››

‹‹Va bene! Ragazzi chiudo la porta ci mettiamo i costumi›› li saluta la mia amica.

‹‹Sono d'accordo, dopo sistemiamo i vestiti›› a porta chiusa mi lamento.  ‹‹Se hai intenzione di lasciarmi sola tutta la vacanza e flirtare con mio fratello è meglio che mi avvisi! Non voglio rimanere sempre sola con Piero.››

‹‹Ma che dici! Abbiamo solo fatto amicizia›› a chi vuole darla a bere questa fessa?

‹‹Sì, poi i vostri discorsi fanno cadere in narcolessia, " Hai avuto 100? Anch’io ci aspiro?" zzzzzzzzzzz...››

‹‹Sei un po’ bastarda , lo sai?››

‹‹Dai muoviamoci andiamo in spiaggia, sono venuta per un motivo preciso.››

‹‹Se davvero si trova qui, lo vedremo presto›› mi rassicura Paola.

‹‹Altrimenti torno a casa›› rispondo.

‹‹Addirittura!››

‹‹Io con Piero non ci sto›› Paola inizia a ridere a crepapelle.

‹‹Ridi, ridi pure sulle mie disgrazie›› sono davvero spossata.

Mentre penso a come spezzare il cuore di Piero in maniera delicata, raggiungiamo il bar del campeggio.

‹‹Guarda lì Luca, ora mi avvicino.››

‹‹Ma in città non ci parli.››

‹‹Qui è diverso! Le inibizioni spariscono›› nessuno mi può fermare in vacanza.

‹‹Ciao, come ti chiami? Amica di Andrea, vero?››  mi riconosce subito.

‹‹Micol, e lei è Paola! Barista anche qui?››

‹‹Voglio comprarmi la macchina e poi quello vicino la scuola è mio. Cioè di mio padre.››

‹‹Il proprietario è tuo padre? Non lo sapevo è un amico di mio padre! Blanco.››

‹‹Sei la figlia di Blanco? Io conosco tuo fratello.››

‹‹È lì, Stefano! CHE SORPRESA!››

‹‹Allora andiamo in spiaggia? Luca ciao!›› ci raggiunge Stefano.

‹‹Ciao, diplomato?›› gli chiede come prima cosa.

‹‹Certo 100 centesimi›› dico io.

‹‹Complimenti, me lo aspettavo›› risponde Luca.

‹‹Micol ma non mi puoi classificare sempre così, andiamo a farci il bagno Paola?›› la mia cara amichetta mi abbandona ma questa volta non m’interessa continuo a conversare con l’amico di Andrea, chissà se riesce a sgamarmi qualcosa.

‹‹In che classe sei?››

‹‹L'anno prossimo V A, ora devo andare›› che palle!

Anche lui fisicamente non è niente male, oh no Piero, mi ha vista. Meglio scappare.

Arrivo in spiaggia e m’intrufolo nella torretta di un bagnino. Riconoscendo il guarda spiaggia resto imbalsamata e lui ha la stessa reazione.

‹‹Andrea!››

‹‹Cosa ci fai qui?››

‹‹Ti spiego dopo, io mi nascondo dentro tu esci, se ti chiedono di me dì che non mi hai vista›› lui obbedisce.

‹‹Scusa bagnino, hai visto una ragazza? Carina con il costume fucsia e nero?›› dall'interno sento Piero porre questa domanda.

‹‹No!›› bravo Andriu’.

‹‹Strano, mi sembrava di averla vista entrare nella torretta.››

‹‹Impossibile sono solo›› rientra in fretta e:

‹‹Micol, adesso mi spieghi cosa succede?››

Che dico?


 

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Capitolo 13
*** 13- Annie ***


Sono ancora nella torretta con Andrea.

‹‹Allora vuoi spiegarmi cosa è successo e cosa ci fai qui?››

‹‹Ma come, cosa faccio qui? Sono in vacanza. Ma tu fai il bagnino?››

‹‹In estate sì, mio zio è il responsabile della sezione guardia spiaggia! Che coincidenza, con chi sei?››

‹‹Mio fratello, Paola e un amico di mio fratello, cioè quello che è passato prima.››

‹‹Ah guarda che sei un po' stronza, chissà come lo hai illuso quel poveretto per venirti così dietro.››

‹‹Ma sentilo! Non è vero, è un paio di mesi che è così strano con me! Forse perché sono diventata più bella›› dico sicura di me, un secondo dopo mi vergogno di averlo detto.

‹‹Non sarà questo›› risponde, trattenendo una risata.

‹‹Che bagnino simpatico, scommetto che non sai neanche nuotar e che sei entrato a far parte dei bagnini perché tuo zio ti ha raccomandato.››

‹‹Forse, ma se dovessi mai essere in difficoltà non aspettare che ti aiuti.››

‹‹No guarda, a fare il bagno dove tu sorvegli proprio non ci vengo›› stiamo litigando già? Perché a me sembra tutto un flirt?

‹‹Però in costume non sei niente male…›› vorrei baciarlo, magari è solo perché sono contenta di vederlo.

‹‹Cosa? Vuoi fare il maiale con me?››

‹‹Maiale addirittura!›› ed io a testa alta esco dalla torretta.

È stato davvero bello rivederlo, in realtà avrei voluto anche abbracciarlo ma meglio di no. Dove si saranno imboscati Stefano e Paola? Trovo lei.

‹‹Paola, dov'è Stefano?››

‹‹Micol ma dov'eri tu? Stefano sta facendo il bagno con Piero.››

‹‹Ero in giro, cioè scappavo da Piero, sono entrata in una torretta e il bagnino era Andrea!››

‹‹No bagnino?›› oggi Paola ha la ridarella.

‹‹Ha un fisico molto atletico!››

‹‹Sarà, pure tuo fratello ha un bel fisico.››

‹‹Mi piace questo posto…››

‹‹Anche a me›› abbiamo tutte e due il viso sognante.

‹‹Su andiamo a fare anche noi un bel tuffo…››

Non esagero nel dire che dopo l’incontro mi sono sentita subito euforica. Non ci credo che possa andare tutto liscio, eccomi di nuovo al bar: voglio fare amicizia con Luca.

‹‹Ciao Luca, mi dai una coca?››

Scheda Fisica Luca: ha una leggere somiglianza al coreografo Luca Tommasini, leggera leggera…

 

‹‹Scusa ma il barista dov'é?›› mi si avvicina una ragazza.

‹‹È andato a prendere una coca!›› do uno sguardo di sottecchi alla tipa. Bionda, nasino alla francese e molto minuta.

‹‹Ciao Annie››  torna Luca.

‹‹Ciao, mi fai un cono?››

‹‹Sì, il solito?››

‹‹Sì nocciola, sbrigati che Andrea mi aspetta fuori!›› paga velocemente e va via, ma io che sono una supercuriosa chiedo informazioni.

‹‹Andrea intende il tuo amico, vero?››

‹‹Sì, Di Giacomo sono inseparabili loro due. Una volta Annie, così si chiama, era sempre qui ma quest’anno non si vede, non si stacca da Andrea›› lo sapevo, io mi tiro la sfiga da sola. Saluto incerta ed esco dal bar. Vedo Andrea, è su una vespa nera.

‹‹Andrea! Salvato qualche vita?››

‹‹No, solo falsi allarmi, sai le ragazzine›› gongola.

‹‹Non dirmi che cercano di attirare l'attenzione in quel modo, che vomito.››

‹‹Andrea andiamo?›› ecco la tipa di prima.

‹‹Annie ti presento una mia amica, Nicoletta.››

‹‹Micol, Micol!›› ma dice sempre queste idiozie?

‹‹Ci siamo incontrate già al bar, piacere.››

Scheda Fisica Annie: è la copia spiaccicata di quell’attrice di telefilm: Aimee Teegarde.

 

Ma perché tutte a me? Ho raccontato subito a Paola quello che ho appena scoperto.

‹‹Devo sapere, devo scoprire.››

‹‹Come?››  la ragazza alza la testa dalla sua lettura.

‹‹Ma parli con me o leggi il libro?››

‹‹Entrambe le cose.››

‹‹Magari me la faccio amica e scopro le tattiche che ha usato con Andrea e…››

‹‹Micol, tu conquisti gli uomini proprio perché non hai tattiche!›› che carina cerca di consolarmi, poi vedo la biondina del bar ed in un impulso sconsiderato, che non so da dove esce, la chiamo con la mano.

‹‹Come farò a farti cambiare idea?››

‹‹Non puoi››  lei si avvicina con il suo fisichino atletico.

‹‹Ciao Annie, cosa fai? Io e la mia amica Paola, prendiamo il sole…››

‹‹Stavo andando a casa a prendere una crema abbronzante, l’ho dimenticata, venite con me?›› BINGO!

Siamo andate a casa di Annie, sono stupita di me stessa. Sono stata geniale.

‹‹Entrate io vado a prendere la crema e riusciamo subito.››

‹‹Micol, mi spieghi dove vuoi arrivare?›› Paola è tra lo sbigottito ed il preoccupato.

‹‹Da nessuna parte, ma guarda ha i singoli di NoFace! Tutti e due: "Life" e "Don't cry" la song che racconta di una ragazza tradita dall'amica e che quando è uscita pensavo fosse dedicata a me.››

‹‹La storia la conosco, se non fosse che l'80% delle ragazze ha subito quello che hai subito tu. Povera cara!››

‹‹Quindi non è dedicata a me?››

‹‹Non lo so! Conosci NoFasce?››  mi chiede Paola.

‹‹Andiamo?›› Barbie riappare davanti ai nostri occhi.

‹‹Ti piace NoFace? Anche a noi!››

‹‹Eh sì, tra poco uscirà un nuovo singolo.››

‹‹Come lo sai? Io non l'ho letto da nessuna parte!›› chiedo curiosa.

‹‹L’ho sentito in radio! Andiamo?›› è sembrata un po’ titubante. Sarà stata una bufala?

‹‹Aspetta posso andare un attimo in bagno?››

‹‹Certo, vai non dovrebbe esserci nessuno.››

Fammi dare un'occhiata. Come dovrebbe essere la casa della ragazza che piace ad Andrea? Bella senza dubbio, ecco, è ricca! Gli piacciono le ricche. Un punto in meno per lui.

‹‹OPS, scusami!›› il bagno era occupato, che figura di m*.

‹‹Andrea, ma sei tu? Non ti avevo riconosciuto in questa nuvola di vapore, scusami! Non pensavo già foste così in confidenza tanto da farti la doccia da lei.››

‹‹Confidenza? Ma se siamo cresciuti insieme!›› porc****** allora non posso competere.

‹‹Siamo cugini!››

‹‹Ah sì?›› OLÈ! ‹‹Non lo sapevo.››

‹‹Guardona!›› ma adesso parliamo solo con questa tensione qui?

‹‹Non l'ho fatto apposta e poi stai in accappatoio, mica nudo!››

‹‹Se vuoi lo tolgo›› fa per aprirsi ed io intravedo gli addominali un po’ bagnati. È bello da morire, l’abbronzatura lo rende disumano.

‹‹No per carità, dovrei andare in bagno›› mi sono accorta che lo stavo fissando.

Che fortuna! È la cugina! Sarà un po’ imbarazzante ritornare dalle altre dopo l’incidente.

‹‹Micol pensava che stessimo insieme›› racconta Andrea, Annie ride a crepapelle.

‹‹Nessuno mi ha detto che eravate cugini. Poi tu sapevi che tuo cugino si stava facendo la doccia e mi mandi pure in bagno?››

‹‹Non lo sapevo! Credevo fosse uscito! Ti ho detto "penso non ci sia nessuno"…››

‹‹Di regola avresti dovuto bussare!›› rimprovera Paola.

‹‹Vedo una chitarra, la suoni? Anche Micol è una bravissima chitarrista›› continua la mia amica.

‹‹Sì però ora studio il basso, davvero Micol? Perché non ci suoni qualcosa?›› non sono per niente d’accordo.

‹‹E dai che ti ho sempre detto: tu solo una cosa sai fare!›› gnigna Andrea.

‹‹Io direi di far suonare Paola, noto che c’è anche il piano›› ci sono riuscita, sono scampata al pericolo di suonare, Paola si prepara all’esibizione.

‹‹Io suono ma canti tu!›› propone la mia amica ad Annie. Lei inizia a cantare ed il mio cuore fa una dedica particolare. Questa è per te Andrea, ma in segreto.

 

 

 

(Your Song/Elton John)

”È un po’ buffo questo sentimento che ho dentro,

non sono uno di quelli che riescono a nasconderlo facilmente.

Non ho molto denaro ma, dannazione se l’avessi comprerei una grande casa dove potremmo vivere insieme so che non è molto, ma è il meglio che posso fare.

Il regalo è la mia canzone e questa è per te.

E puoi dire a tutti, che questa è la tua canzone forse è molto semplice ma ormai è fatta,

spero che non ti dispiaccia quello che ho scritto.

Come è meravigliosa la vita da quando sei a questo mondo.

Mi sono seduto sul tetto ed ho tolto il muschio con un calcio, allora alcuni versi be’, mi sono proprio girati nella mente.

Ma il sole è stato davvero gentile mentre scrivevo questa canzone, è per le persone come te che lo tengono acceso, e scusami se l'ho dimenticato, ma è una cosa che mi succede, lo vedi? Ho dimenticato se sono verdi o azzurri, comunque ciò che conta, quello che voglio davvero dire, è che i tuoi sono gli occhi più dolci che ho mai visto…

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** 14- Andrea ***


La nostra vacanza continua serenamente specialmente da quando ho scoperto che non devo preoccuparmi di Annie poiché è solo la cugina di Andrea.

Tra Paola e Stefano credo proprio che ci sia del tenero, ma loro dicono che stanno approfondendo l’ amicizia.

‹‹Hai scelto architettura? Ma perché proprio a Londra?››

‹‹Non lo so, penso dia una base migliore, tu cosa vorresti fare dopo?››

‹‹Non ci ho ancora pensato, probabilmente medicina come mia madre. Precisamente quando parti?››

‹‹Sono qui fino al venti, poi vado a casa mi organizzo un po' e dopo via, London arrivo!››

‹‹Mmm e quando torni?›› nella voce di Paola traspare un po’ di tristezza.

‹‹Ancora non lo so, non sono ancora partito dunque non ho ancora pensato al ritorno…››

Mi inserisco tra loro e noto che Paola si è incupita, forse stanno parlando di un argomento non troppo piacevole! Meglio che intervenga per salvare la situazione. (Se non ci fossi io, eh! )

‹‹Ciao ragà, avete finito di fare i romantici?›› non hanno il tempo di rispondere che una voce starnazzante attira la mia attenzione.

‹‹Io vado a fare una nuotata, poi comincio ad agitarmi e voi mi indicate così lui mi verrà a salvare!›› spiega una ragazza alle sue amiche.

‹‹Ma lo sentite questo gruppetto di sceme?›› chiedo agli altri due.

‹‹Stanno organizzando uno scherzo›› risponde Stefano.

‹‹A discapito di chi poi?›› domanda Paola.

‹‹Lo sapremo presto››  parto come un missile verso di loro.

‹‹Ragazze cosa state facendo?›› chiedo spudorata ad una di loro.

‹‹Organizziamo una trappola per un pesce grosso!››

‹‹PESCE GROSSO?››

‹‹Quel bono di Andrea il bagnino!›› a parlare è sempre la capo banda.

Noooo! Questa è una congiura! Prima Ilaria, poi falso allarme con Annie e adesso pure queste ragazzine. Non posso rilassarmi un attimo.

‹‹Vado ad avvertire Andrea›› dico alzandomi senza far sentire nulla alle oche.

‹‹Non mi sembra una buona idea, fatti gli affari tuoi!›› consiglia mio fratello.

‹‹È partita come un razzo! Non la convincerai mai. Quando si tratta di Andrea è un ciclone!›› sento blaterare Paola.

‹‹Ma le piace?››

‹‹Sob! Nohòòò, è solo un amico›› giustifica Paola.

‹‹Ma a chi la racconti?›› risponde lui scettico.

 

Devo avvisarlo. Non può fare la figura del baccalà, perché mi sto affrettando?

Appena mi vede mi chiede se corro per qualcosa di serio.

‹‹Ho ascoltato delle ragazze che volevano farti uno scherzo. Una diceva di voler far finta di annegare…››

‹‹Com'era?›› chiede lui sospettoso.

‹‹Alta più o meno come me! Carnagione abbronzata, capelli castani lunghissimi, una bella ragazza…››

Che sto dicendo? Faccio la pubblicità ad un'altra?

‹‹Ah Jenny, la figlia del direttore del campeggio, carina vero?›› mi sono data la zappa sui piedi.

‹‹Non c'entra  questa cosa, ti vuole fare uno scherzo orribile!››

‹‹Vuole solo attirare la mia attenzione!›› spiega lui.

‹‹Ah allora è giustificata, va a finire come la storia "A lupo, a lupo".››

‹‹No, non può accadere! Ogni volta che qualcuno è in difficoltà devo aiutarlo, anche se non è vero, non posso rischiare.››

‹‹Che nobile cuore! Dì la verità, fa piacere anche a te›› lo odio quando fa il galletto.

‹‹A chi non piace essere corteggiato? A proposito dovresti prendere esempio…›› cosa sta dicendo?

‹‹Che vuoi dire? Non ho bisogno di esempi!››

Improvvisamente siamo interrotti da un “André!”. È la figlia del direttore che lo sta chiamando.  Jenny lo chiama alla francese, Ilaria all'inglese.

‹‹E tu chi sei?››  mi dice, ma sono tutte uguali le corteggiatrici di Andrea? Ce l'hanno tutte con me!

‹‹IO?? E TU??››  tra un po’ la meno.

‹‹Piacere Jennifer! AH, sei quella di prima! Ti sei informata per spifferargli tutto?››

‹‹Lei è Micol, andiamo Jenny, non mi ha detto niente.››

‹‹Meglio così, stasera c'è la festa del campeggio.››

‹‹Festa?›› chiede lui.

‹‹Sì, in tuo onore!›› risponde lei ammiccando.

‹‹Ho la nausea!›› sussurro.

‹‹Ma che vuoi?›› mi aggredisce lei.

‹‹Abbassa i toni, Micol è una mia amica e stava solo scherzando.››

‹‹Ok, comunque ti aspettiamo e porta pure la tua amica se vuoi›› si defila.

‹‹Mi ha lanciato un'occhiataccia fulminea! Perché mi hai difesa?››

‹‹Perché è sempre la stessa storia!››

‹‹Cioè?››

‹‹Quelle a cui piaccio se la prendono con te! Ma tu non c'entri niente con me!››

‹‹Ah, grazie›› resto di stucco, quasi sudo freddo e non so perché, anche lui se ne accorge e cerca di correre ai ripari.

‹‹Nel senso…››

‹‹Ho capito benissimo, ora io vado.››

‹‹Micol aspetta!›› cerca di fermarmi, ma per dirmi poi cosa?

Addirittura NON C'ENTRO NIENTE CON LUI ! Lo so che non mi si fila per niente, ma mi ha appena difesa forse perché gli faccio pena?

 

Stasera alla festa, sarò una grande assente, ho avvisato Stefano e Paola ma la scusa del mal di pancia non li ha convinti.

‹‹Diceva di non sentirsi bene, strano.››

‹‹Ha cambiato umore da quando è andata a parlare con Andrea.››

‹‹Indagherò!››

‹‹Bella questa canzone balliamo?›› Stefano la invita e mentre i due ballano, lui l'abbraccia. Si guardano intensamente.

‹‹Penso che sia rimasto poco tempo per noi›› si avvicina e la bacia.

‹‹E quando tu partirai io come farò…?›› borbotta Paola indietreggiando. Infine scappa via.

 

Sono affacciata in pigiama alla finestra, secondo me più brutta di stasera non lo sono mai stata.

Andrea improvvisamente arriva sotto il mio bungalow ed inizia a chiamarmi.

‹‹Perché urli? Cosa vuoi?››

‹‹Devo parlarti! Scendi immediatamente›› sembra un po’ alterato.

‹‹Ok, ma non urlare.››

‹‹Oggi mi hai frainteso!››

‹‹Andrea hai bevuto? Puzzi di birra!››

Mi stringe tra le braccia e cerca di baciarmi. Vorrei farlo, che mi frega? La tentazione è molto forte, mi sento tutta un fremito ma non deve andare così, mi libero. Lo spingo via con violenza.

‹‹Andrea vattene! Non devi pensare una cosa la mattina ed agire diversamente la sera. Non deve andare così tra noi. Non deve essere la birra›› dico ma poi mi mordo le labbra.

Con la faccia stralunata se ne va, sto di mer*a! Nello stesso momento Paola rientra.

‹‹Che faccia!›› le dico.

‹‹La tua non è da meno›› mi risponde.

‹‹Vorrei cancellare questa serata!››

 

(Skunk Anansie Secretely)

“Ho aspettato il momento giusto, sono stata così accuratamente gentile,ora devo pensare così egoisticamente, perché tu sei il volto dentro di me.

Ho aspettato il giorno giusto vedi, evidentemente mi ricompensa!

Sono stata un'amica dalle opinioni oggettive poi segretamente ti ho desiderato.

Così adesso ti senti arrugginito, sei annoiato e confuso.

Vuoi farti qualcun altro ecco perché dovresti stare da solo, invece che qui con me segretamente!

Provo con difficoltà ad avere pensieri puri, è dannatamente difficile quando sono nuda, tu parli così sensualmente, di ragazzi e ragazze e dei tuoi sogni "erotici"!

Cosi adesso ti senti forte, sei e caldo e confuso.

Così adesso sei stato manovrato, scoperto, ti senti usato.

Dovevi farti qualcun altro,

Avresti dovuto stare sa solo invece che qui con me segretamente!”

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Capitolo 15
*** 15- Una serata particolare... ***


Dalla sera della festa io e Andrea non parliamo, in realtà sono io che cerco di evitarlo, e lui non ha il coraggio di chiedermi un chiarimento.

Sono al bar, fingo di bere una coca e invece ho le orecchie puntate su Andrea e Jenny che chiacchierano.

‹‹Alla festa sembravi un altro, eri più disponibile, ora ti sei chiuso di nuovo?›› chiede la ragazza. Disponibile. Forse come lo voleva essere con me. Io non sono come loro, come ha fatto a non capirlo?

‹‹Sono sempre lo stesso›› cerca lui di giustificarsi lui.

‹‹Forse ma quando abbiamo ballato stretti, mi sono emozionata, non mi facevi respirare.››

Decido che è meglio andarmene per non commettere una strage. Esco dal locale e sott’occhio noto Andrea che mi segue con lo sguardo un po’ abbattuto. Presa da lui mi scontro con Piero che mi sembra anche lui strano.

‹‹Ho appena saputo che devo tornare a casa! Problemi in famiglia.››

‹‹Mi dispiace›› rispondo.

‹‹Allora pensavo, stasera, in pratica…di uscire insieme… se ti va!››

‹‹Soli?›› che domanda sciocca.

‹‹Sì, siccome è l'ultima sera›› ha una faccia molto speranzosa.

Accetto poiché ho anche notato che è parecchio giù di morale.

*

Ho deciso di uscire con Piero e non afferro cosa ha da rimproverarmi Paola.

‹‹Non puoi uscire con Piero!››

‹‹A no? Perché?›› mi sembra di parlare con mia madre.

‹‹Perché non te ne importa niente di lui›› in effetti è un’ottima ragione.

‹‹Ma è stato gentile e poi ha problemi in famiglia.››

‹‹Ma non ti piace nemmeno›› altro buon motivo.

‹‹Che significa? Non ci voglio far nulla›› non ci penso nemmeno.

‹‹Non intendevo dire questo ma non è che lo fai per ripicca?››

‹‹Ripicca?›› la sa lunga Paola.

‹‹Il nome Andrea ti ricorda qualcosa?››

‹‹Ma se non lo saprà nemmeno! Sei connessa?!››

‹‹Posso sbagliare, ma non giocare con i sentimenti di Piero›› va bene, ora davvero mi sento uno schifo.

*

La sera, io e Piero, entrambi vestiti carini arriviamo al bar del campeggio per bere qualcosa.

‹‹Sei molto bella stasera›› mi dice.

‹‹Grazie anche tu non sei male›› rispondo, ed è vero. Non merita di essere trattato freddamente. Questa sera, no.

‹‹Ragazzi cosa prendete?›› chiede Luca al bar, ordiniamo una birra. Nonostante non sia una gran bevitrice, stasera ho deciso di esserlo.

Vedo entrare Andrea con Jenny appiccicata, ci guardiamo fissi per qualche secondo mentre il Jukebox suona questa canzone.

 

(Sugarbabes-Too Lost In You)

Guardi nei miei occhi, vado fuori di testa.

Non vedo niente, perché questo amore mi ha reso cieco.

Non riesco ad aiutarmi, non riesco a spezzare l'incantesimo.

Non riesco nemmeno a provare, sono dentro sulla mia testa.

Sei andato sotto la mia pelle, non ho alcuna forza.

Nello stato in cui sono, le mie ginocchia sono deboli.

La mia bocca non riesce a parlare,

Sono caduta troppo lontano questa volta.

Sono troppo persa in te, catturate da te.

Persa in tutto riguardo a te, così profondamente che non riesco a dormire, non riesco a pensare.

Penso solo alle cose che fai, sono troppo persa in te.

 

Piero mi richiama sulla terra e usciamo dal locale, seguiti dallo sguardo di Andrea. Andiamo a fare una passeggiata in spiaggia. Ho deciso di divertirmi.

‹‹Micol, però basta bere è la quarta birra che mandi giù.››

‹‹Che cavolo vuoi? Ora mi fai anche da paparino!›› mi avvicino maliziosamente e lo bacio.

‹‹Wow›› la sua risposta.

‹‹Sì, ma ora me ne vai a prendere un'altra?›› sono troppo triste per smettere di bere.

‹‹E tu mi dai un altro di bacio?››

‹‹Forse ma dopo!›› Piero si allontana e io mi alzo, guardando malinconicamente il mare.

‹‹Andrea›› sussurro.

 

Mi hai bisbigliato qualcosa, io tremo dentro, tu mi disfi e mi sposti in un modo indefinito.

Tu sei tutto quello che vedo, tu sei tutto quello che mi serve. Aiutami, sto scivolando via.

Come la sabbia con l'onda, scorrendo nelle tue braccia, cadendo nei tuoi occhi.

Se ti avvicini troppo, potrei sparire, perdere la testa.

Sto impazzendo d'amore per te, sto andando giù come un sasso nel mare, nessuno mi può salvare.

 

Nel frattempo al bar.

‹‹Ciao Luca!››

‹‹Annie quanto tempo! Perché non vieni più a farmi compagnia?››

‹‹Non te la meriti!››

‹‹Cosa? Perché? Lo sai che ti voglio bene come se fossi mia sorella minore, ormai ci conosciamo da anni.››

‹‹Appunto!››

‹‹Cosa intendi?›› Piero li interrompe.

‹‹Luca, me ne dai altre due?›› indica la birra vuota in mano.

‹‹Piero, non pensi di star esagerando?››

‹‹È lei che me lo ha chiesto!››

‹‹Però stai attento!››

*

Piero torna in spiaggia e trova solo le scarpe di Micol, preoccupato corre al bar per chiedere aiuto ed Andrea si precipita in spiaggia inquieto.

‹‹Sei una testa di ca**o!›› dice il ragazzo agitato.

‹‹Non è colpa mia! Non pensavo andasse a farsi un bagno.››

‹‹Non la dovevi far bere, imbecille!››

‹‹Lei ha detto che si stava divertendo.››

‹‹Ah e tu così fai divertire le donne?›› Andrea si ferma per un instante e lo fissa negli occhi, Piero abbassa lo sguardo pentito.

‹‹Su Andrea non prendertela con lui, è preoccupato quanto noi›› interviene Annie per calmarlo.

Andrea si avvicina a qualcosa sulla spiaggia di corsa, è il primo a vederla. È Micol stesa e addormentata.

‹‹Sta dormendo!›› sorride rilassandosi.

‹‹Meno male›› Piero tira un sospiro di sollievo.

Prende in braccio la ragazza e la porta al bungalow.

*

La mattina dopo mi sveglio e raggiungo i ragazzi in cucina non ricordando niente.

‹‹Buongiorno›› mi saluta Paola.

‹‹Lo sapete non ho memoria, cos’è successo ieri sera?››

‹‹Ci credo, ti sei addormentata!›› mi risponde Piero.

‹‹Ah meno male, pensavo che fossimo finiti a letto›› sospiro, quel pensiero mi stava perseguitando.

‹‹Guarda non lo dico a casa altrimenti una bella punizione non te la leva nessuno! Eri ubriaca fradicia›› aggiunge Stefano.

‹‹Piero pensava ti fossi buttata in mare!›› dice la mia amica.

‹‹Non ti ho trovata più! Invece dormivi più in là…››

‹‹Ti ha riportata Andrea a casa!›› svela Stefano.

‹‹In braccio!›› Paola ammicca di brutto.

‹‹Che figura di mer*a!›› voglio sprofondare.

‹‹In ogni caso noi andiamo in spiaggia, ti aspettiamo là…›› mi saluta Paola.

‹‹Ok a dopo, Piero ti posso dire una cosa? Mentre gli altri si avviano…›› sembra stupito però si ferma sorridendo.

‹‹Scusami per ieri ma…››

‹‹Penso abbia forzato io un po' la mano, in fondo lo so che non mi fili per niente però dopo il bacio…››

‹‹Bacio? Davvero?››

‹‹Allora non ho proprio speranze! Per me è stato bellissimo e tu non te ne ricordi nemmeno.››

‹‹Piero io ti voglio bene, ma come amico, niente più.››

‹‹Lo so, l'ho sempre saputo. Mi può bastare.››

‹‹Mi dispiace che tu debba tornare a casa!›› ha appena detto una cosa molto carina.

‹‹Speriamo di poter tornare!›› dice intimidito, poi raggiunge gli altri di corsa.

 Mi metto sulla terrazza a mangiare fragole ed a guardare nel vuoto, nella mia testa rimbombavano le parole di quella canzone:

 

Baby, I'm too lost in you, caught in you. Lost in everything about you, so deep, I can't sleep, I can't think I just think about the things that you do, I'm too lost in you.

 

‹‹Micol!›› non ci credo mentre pensavo a lui, lui è venuto da me. Lo invito a salire. Andrea.

‹‹Ciao, sono venuto a vedere come stai!››

‹‹Bene, un po' di mal di testa.››

‹‹Naturalmente.››

‹‹Sei stato il primo a soccorrermi!››

‹‹Dovere!››

‹‹In ogni modo, grazie!››

‹‹Di che, dormivi come un sasso! Non stavi mica annegando.››

‹‹Grazie per l'intenzione, imbecille!››

‹‹A proposito, sei pesantina, sai?››

‹‹Sei proprio un galantuomo!››

‹‹Mettiti un po' a dieta!››

‹‹Uffa!››

Ci scambiamo un sorriso ( lui è tenerissimo - da infarto-) che riporta la normalità tra noi, in fondo ora so che un po’ ci tiene a me.

 

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Capitolo 16
*** 16- Il nuovo animatore ***


16- Il nuovo animatore.

 

Annie, Paola e Luca chiacchierano al bar allegramente.

‹‹Gli altri anni, c'era più animazione, quest’anno è un po' scarsa. Ho richiesto il soccorso a un mio compagno di classe›› spiega Luca convinto.

Le ragazze curiose si chiedono se possa essere quello giusto per il campeggio.

‹‹È un vulcano! In classe anche fa certi spettacolini, da morir dal ridere l'ho consigliato io al direttore.››

‹‹Come si chiama?››

‹‹Federico De Rosa.››

‹‹Mai sentito nominare›› risponde Paola mentre Andrea ed io arriviamo e i loro sguardi si posano tutti su di noi. "Gli inseparabili" hanno iniziato a chiamarci.

‹‹Ma allora, voi che dite c'è del tenero?›› bisbiglia Luca. Parlano di noi, lo so, ma ormai li abbiamo raggiunti.

‹‹Di cosa parlate?›› chiedo subito, si guardano tra di loro.

‹‹Del nuovo animatore!›› risponde Paola.

‹‹Sì è amico di Luca, Federico, lo conosci Andrea?›› domanda Annie.

‹‹Sì, ma non ci va tanto d'accordo!››

‹‹Ti pareva, ma con chi vai d'accordo tu?››  reclamo divertita.

‹‹Abbiamo due caratteri diversi, ma ci sopportiamo›› dice Andrea placido.

Noi tre ragazze sgraniamo gli occhi stupite mentre Luca si sbraccia avvisandoci che è arrivato.

‹‹Luca!È uno sballo qui!Quante ragazze, ciao belle›› s’introduce facendoci l’occhiolino. Poi ci bacia e ci abbraccia tutte e tre.

Scheda Fisica Federico: assomiglia all’attore  Jackson Rathbone.

 

‹‹Andrea, che ci fai qui? ›› che brutta domanda.

‹‹Cosa ci fai tu qui?›› sembra che il fumo gli sta per uscire dal naso.

‹‹Non iniziate, arriviamo subito al sodo, che hai pensato di organizzare per stasera?›› domanda Luca.

‹‹Non lo so, io avrei pensato al Karaoke›› noi ragazze sembriamo d’accordo, Andrea mi provoca proponendomi.

‹‹Fai cantare Micol!››

‹‹Piantala!›› Federico si gira di scatto verso di me.

‹‹Micol sei tu? Incantato, tu qualcosa la devi cantare per forza.››

‹‹Non penso sia il caso.›› Andrea ti ammazzo!

‹‹Non hai scuse, anzi cantiamo una canzone insieme.››

‹‹Andrea ma non la chiudi mai quella boccaccia?››

‹‹E mi darai anche una mano per organizzare tutto?››

‹‹Ci sono gli altri animatori per questo, lei è in vacanza›› finalmente interviene Andrea.

‹‹Certo, ma non penso siano così carine.››

Ringrazio imbarazzata ed lui inizia a scocciarmi dicendo che anche se rifiuto mi verrà a cercare. Luca lo convince a lasciarci per andarsi a sistemare.

Annie dice di aver apprezzato il suo fascino, Paola inizia a sfottermi.

‹‹È abbastanza carino ma poi ha adocchiato già una ragazza.››

‹‹Fa sempre così, se incontrasse mia nonna, non le staccherebbe gli occhi di dosso›› spiega Andrea.

‹‹Perché non posso piacergli davvero?›› non m’importa se gli piaccio o no, ma non ho capito per lui non posso piacere veramente ad un ragazzo?

‹‹Non ho detto questo! Luca confermi che è un po' cascamorto?››

‹‹Hai paura che le ragazzine cambino idolo?›› esclamo con un po’ di cattiveria.

‹‹Che idiozia!››

‹‹Sei troppo sicuro del tuo fascino!›› continuo la tortura. ‹‹Meglio andare›› lo saluto fredda.

‹‹Mi raccomando, non farti cercare troppo, Federico potrebbe impazzire!››

‹‹No guarda, andrò io a cercare lui.›› Lui mi volta le spalle inca**zato mentre gli altri sembrano preoccupati della situazione.

‹‹Qui si mette male›› aggiunge Luca.

*

Entrambi ce ne andiamo lasciando gli altri sconcertati. Perché deve sempre giudicare gli altri? Mettere in cattiva luce un nuovo ragazzo?

A proposito di Federico (il nuovo ragazzo) si è presentato al nostro bungalow alle 16.00 (stavo tranquillamente dormendo!) e mi ha costretta a scendere ad aiutarlo con l’allestitura del palcoscenico.

‹‹Dimmi Micol, stai con qualcuno?›› chiede subito, io purtroppo devo negare, l’unica persone con cui vorrei stare è Andrea ma le cose tra noi vanno sempre peggio, lui fa un sospiro di sollievo senza nascondersi, ricambio la domanda.

‹‹No per carità! Sono uno spirito libero›› non è proprio una cosa da dire ad una ragazza.

‹‹Come mai non vai d'accordo con Andrea?››

‹‹Andrea! Non ci siamo mai presi! A lui non piacciono i miei metodi›› ne parla con leggerezza, se fosse stato Andrea, avrebbe cominciato ad innervosirsi.

‹‹Ed a te i suoi, ho capito!››

‹‹È totalmente un altro genere di persona››  chi può dargli torto?

Jennifer, la fan numero uno di Andrè, passa di fianco a noi con la sua schiera di amiche e s’intromette nella conversazione.

‹‹Sei il nuovo animatore?››  lui conferma e si presenta, lei risponde dicendo di essere la figlia del direttore.

‹‹Non dimenticare di dirlo questo particolare›› aggiungo urtata.

‹‹Guarda sei come l'edera, appena vedi un bel ragazzo ti si appiccichi addosso!›› IO? Senti chi parla?

‹‹Finalmente, levi le zampe da Andrea.››

‹‹Non c'è niente tra me ed Andrea mia cara figlia del direttore, ed io mi appiccico a chi voglio!›› dico abbracciando Federico.

‹‹Ah lo so, ma ti piacerebbe arrivare al bel bagnino.››

‹‹Parli di aria fritta, quindi o te ne vai tu o io›› lei e le sue amiche ridendo si defilano, cercheranno Andrea che finalmente è libero.

‹‹La sfortuna d’essere carina! Le altre ti prendono sempre di mira.››

‹‹No più che altro è la sfortuna di essere amica di Andrea a renderti antipatica al gentil sesso.››

‹‹Lei è convinta su quello che diceva, sicura che siete solo amici?››

Io tanto sicura non sono ma non so neanche se sono corrisposta o meno. Quello che mi da più i nervi è che ora quella Jennifer starà sbavando sotto la sua torretta.

*

Infatti è andata di filato da lui.

‹‹Finalmente te ne sei liberato›› spiega lei ottimista, lui sembra non capire. ‹‹Miki, Viki…››

‹‹Parli di Micol? Che cosa intendi dire?›› Andrea inizia a darle corda.

‹‹È cotta, l'ho vista flirtare con Federico.››

‹‹Buon per lei›› sembra approvare, almeno ironicamente.

‹‹Buon per te! Finalmente te la sei levata dai piedi. C’è da divertirsi al Karaoke organizzato dai piccioncini. Mi raccomando, devi esserci!›› termina la ragazza.

*

La serata è iniziata, devo dire che Federico ci sa fare. Ha organizzato tutto a puntino ed i campeggiatori si stanno davvero divertendo.

‹‹Federico è proprio mitico!›› anche Paola apprezza.

‹‹Che vi avevo detto?›› risponde compiaciuto Luca. Dal palco però arriva una bruttissima notizia per me.

‹‹Adesso cantiamo una canzone io e la bellissima Micol, scelta da me, cantata nella realtà da Robbie Williams e Nicole Kidman.

 

 

Somethin' Stupid/ Qualcosa di stupido.

 

Lo so ti ho tenuta al telefono fino a che non ti ho convinta a passare una serata con me.

Se propongo di andare a ballare so che c’è una possibilità che tu non accetti di uscire con me

Allora andiamo a finire in un posto tranquillo a bere un drink o due.

E qui inizio e rovino tutto dicendo qualcosa di stupido tipo “ti amo” .

Lo posso vedere nei tuoi occhi che disprezzi le stesse vecchie bugie sentite la notte prima.

Ho pensato che è solo un tuo parere, per me è la verità e mai non mi sono sentito cosi vero prima d’ora.

Ho cercato ogni giorno un modo intelligente per dire, spiegare in modo vero.

Ma dopo pensavo che avrei atteso fino alla sera tardi quando sarei stato solo con te

L’ora è giusta, ho il tuo profumo in testa, le stelle diventano rosse e oh la notte è cosi blu.

E qui inizio e rovino tutto dicendo qualcosa di stupido tipo “ti amo”

“ti amo”

“ti amo”

“ti amo”

 

Tutti ci applaudono entusiasti, io ho dimenticato il pubblico ed ho un sorriso da ebete stampato in faccia, Federico mi fa troppo ridere faceva tutte le mossettine da scena.

Andrea ha assistito da lontano, vedo avvicinarsi a lui Jennifer che gli dice qualcosa.

‹‹Che bella coppia, vero Andrea?››

Le ha lanciato un 'occhiataccia e ora sta raggiungendo me e Federico che siamo scesi dal palco.

Si complimenta con noi tenendo la testa bassa. Federico lo ringrazia tenendomi ancora abbracciata. Nel momento in cui sto per fare lo stesso (ringraziarlo) mi lancia uno sguardo fulmineo e va via augurandoci buona serata. Sto per seguirlo ma Federico mi trattiene dicendomi che la serata Karaoke è appena iniziata. Io continuo a seguirlo con lo sguardo.

 

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Capitolo 17
*** 17- Non è un addio! ***


Sono in spiaggia a Paola e Annie. Stiamo prendendo il sole.

‹‹E così domani sarà l'ultimo giorno che state qui!›› domanda Annie sconsolata.

‹‹Sì, perché Stefano deve organizzarsi per partire per London›› rispondo ancora più sconsolata.

‹‹Peccato! Ma cosa state facendo in queste sere? Non vi ci vede più in giro per il campeggio.››

‹‹Infatti, stiamo andando in centro›› risponde pronta Paola.

‹‹In centro? Ma vi fate un bel percorso a piedi? Perché poi? Federico sta organizzando molte cose la sera! Ci si diverte un casino.››

‹‹L'hai detto! Federico, le sue attenzioni sono così insistente da farmi strippare, non fa altro che mettermi in imbarazzo davanti a tutti. Preferisco stare solo con la mia amichetta a comprare souvenir.››

‹‹Sì però stasera, la passiamo insieme?È il vostro ultimo giorno›› propone lei speranzosa.

‹‹Per me va bene, cosa hai intenzione di fare?›› chiedo.

‹‹Un pigiama party›› suggerisce Annie. Tutte siamo d’accordo. Saremo sole, meglio sole che male accompagnate.

‹‹A proposito, mi presteresti Federico?›› mi chiede improvvisamente la cugina di Andrea.

‹‹Prestartelo? Te lo regalo! Ma posso sapere perché?›› lei posticipa il racconto a questa sera, io muoio dalla voglia di chiederle di Andrea, lei forse se ne rende conto ed improvvisamente mi ride in faccia. Le chiedo quasi offesa il motivo.

‹‹Penso a quando Andrea ieri mi ha chiesto di te!›› risponde.

‹‹Davvero?›› che emozione! Anche lui mi pensa.

‹‹Già con fare serio mi ha chiesto 'che dice Nicoletta? La sua love story?’››

‹‹Love storyyyyyyyyyyyyy?›› che guaio.

‹‹Non sono riuscita a smentire, Nicoletta, mi ha fatto troppo ridere›› continuando a sganasciarsi di me.

‹‹Ora ti ci metti pure tu?›› Andrea pensa che abbia una love story con Federico! È terribile.

 

Il pomeriggio siamo andate al supermercato a comprare qualcosa per il pigiama party, abbiamo riempito il carrello di patatine, merendine biscotti e gelato. Un’intera caserma non riuscirebbe a finire tutto in una sola sera, NOI, scommetto di sì. Ora siamo nel nostro bungalow.

‹‹È stata un’ottima idea!E brava Annie›› ringrazia Paola.

‹‹Sì ma io non ti ho ancora perdonata per l'affare di Nicoletta. Ti perdono se ti spiego perché ti serve Federico.

‹‹Non fa altro che struggersi per capirlo›› mi sgama la mia amica.

‹‹Non pensavo avesse suscitato tanto interesse! Vorrei fare ingelosire una certa persona, con Federico ecco insomma, sì, è un bel ragazzo. Quindi farei anche una bella figura.››

‹‹Che tattica fenomenale, ma di chi stai parlando?›› chiedo ma lei sembra un po’ titubante.

‹‹Che fai ci riveli il peccato e non il confessore?››

‹‹Scema, si dice peccatore›› mi corregge Paola.

‹‹A chi importa? Sono troppo curiosa!›› un nome un colpo: Luca.

‹‹Ma siete come fratello e sorella!›› dico.

‹‹NO, non è corretto, per LUI siamo fratello e sorella, ma ora basta. Sono parecchi anni che viene qua, prima per le vacanze poi per lavorare, a me è sempre piaciuto. In pratica la prima volta che l'ho visto ho sentito le farfalle nella pancia.››

‹‹Non era per qualcosa che avevi mangiato?›› cerco di alleggerire il discorso.

‹‹La smetti?››

‹‹Ok scusa.››

‹‹Lui per una scusa e per un'altra, niente!Non sono se abbia capito ma pensate come sia stato difficile per me vederlo con le altre! Questo è il primo anno che non sta con nessuna! Però ne ha avute tante...››

‹‹Allora passa all'attacco, no? – suggerisce Paola.

‹‹Per lui sono solo una ragazzina›› sembra rassegnata ormai.

‹‹Avrà sì o no due anni più di te›› cerco di minimizzare.

‹‹Un anno e otto mesi!Lui ne ha quasi diciotto io sedici. Sono d’accordo con te Micol, e non sai quanto. Voglio provare con l'arma della gelosia.››

‹‹Brava così Federico lo distrai un po' da me!››

‹‹Presuntuosa! Che peccato non poter assistere!›› si scopre Paola.

‹‹Già uffa! Mannaggia a Stefano che deve partire.››

‹‹Sarà dura!›› la mia amica lo dice con un filo di voce, ma io ed Annie capiamo bene.

‹‹Be’ insomma per me sarà dura›› ripete.

‹‹Anche per me, in città si morirà dal caldo›› dico.

‹‹Io non penso che intendesse questo›› intuisce Annie.  ‹‹Ti piace, vero?››

‹‹Penso sia evidente›› risponde solo.

‹‹Ti mancherà molto›› continua la cugina di Andrea per spronarla.

‹‹Già mi manca. Anche se lo conosco da venti giorni, mi ha presa subito, poi quando mi ha baciata…››

‹‹BACIATA? Maniaco di un fratello!››

‹‹No dai Micol, non dire così›› concorda Annie.

‹‹Mi ha fatto piacere ma mi aspettavo di più, a me piace da morire ma sapevo che sarebbe durata solo il tempo di un’estate e be’ ci ho rinunciato. Sono fatta così.››

‹‹Tu questo discorso glielo hai fatto?›› domanda ancora l’altra.

‹‹No, l’ho evitato da allora, la sera del bacio intendo.

‹‹È una situazione difficile! Trasferisciti pure tu!›› cerco di consigliarla.

‹‹Ma hai perso qualche rotella?›› Annie non è d’accordo.

‹‹Io per amore lo farei!›› per Andrea andrei ovunque.

‹‹Davvero? Per chi?›› sua cugina sembra interessata.

‹‹Non stavamo parlando di Paola e Stefano?›› rispondo.

La nostra conversazione è interrotta dall’arrivo di Stefano, si parla del diavolo e spuntano le corna.

‹‹Ragazze non venite Federico sta organizzando un torneo a "ruba bandiera".››

‹‹Che bello andiamo!›› conveniamo io e Annie.

Ci alziamo di scatto, noi due, usciamo dal bungalow lasciando Stefano e Paola da soli.

‹‹Meno male che tu ed io ci capiamo al volo!››

‹‹Be’ in ogni caso parlavamo di te!››

‹‹Muoviamoci stanno iniziando!›› cerco di cambiare discorso.

Mi vuole forse mettere in difficoltà? Chissà come sta andando tra mio fratello e la mia migliore amica.

 

‹‹Meglio che ci muoviamo anche noi›› esclama Paola.

‹‹Dove vai? Devo parlarti. Mi eviti!Si era creato un bel rapporto tra noi! Forse ho sbagliato a baciarti?››

‹‹Non è per il bacio. In pratica io non ce la faccio a starti vicino e a sapere che non ci può essere un altro tipo di rapporto.››

‹‹Io pensavo che tu non lo volessi perché sto per partire›› risponde lui serio.

‹‹Infatti! Lo stai facendo. Non te ne stai andando forse?››

‹‹Allora? Cos'è questo?››

‹‹Un ADDIO!›› lei si sente di star crollando e si chiude nel bagno aspettando che lui sia andato via per uscire, dopo di che si butta sul letto a piangere.

 

Il giorno dopo io e Annie accompagniamo Stefano alla stazione, Paola non è voluta assolutamente venire.

‹‹Grazie Annie, per averci invitate da te fino alla fine del mese!›› ebbene alla fine per noi girls c’è stato un cambio di programma.

‹‹Micol, mi raccomando non sei a casa tua›› si raccomanda Stefano.

‹‹Ok, non ti preoccupare non incendierò le tende.››

‹‹Meno male!›› scherza Annie.

Il treno sta per partire. Avviso Stefano.

‹‹Ci vedremo direttamente al mio primo rientro da Londra.››

‹‹Lo sai che mi mancherai, vero fratellone?›› mi abbraccia, nel suo viso c’è un non so che di rimpianto, quasi come se non si volesse staccare da me, mi emoziono molto.

‹‹Senti, non so cos'è successo ieri, non so perché stamattina non sia venuta, ma sono certa che ci tiene molto a te!›› Stefano si stacca da me con la testa bassa e si accinge a salire sul treno.

Si rigira verso di noi sgrana gli occhi guardando alle nostre spalle, ci rigirano per vedere cosa è: Paola finalmente! Li lasciamo soli.

‹‹Volevi andartene senza salutarmi?›› dice lei per spezzare l’imbarazzo.

‹‹Mi mancherai Paola, non sai quanto.››

‹‹Anche tu Stefano, ti voglio bene›› lui la bacia e la abbraccia forte.

‹‹Ti giuro che tornerò prima di quanto credo, tu chiamami però.››

‹‹Devi andare!›› gli dice lei in lacrime baciandolo di nuovo.

‹‹Ti voglio bene anch’io!›› si abbracciano di nuovo, poi lui sale sul treno e continuano a guardarsi dal finestrino.

 

Nei miei sogni voglio sempre rivedere la tua anima nel cielo,

Nel mio cuore ci sarà sempre un posto per te in tutta la mia vita

Voglio tenere una parte di te in me e ovunque sarò ci sarai anche tu

(Faith Hill-Lì Ci Sarai Anche Tu)

 

Il treno è partito, Stefano ha iniziato una nuova avventura.

‹‹È stata una scena molto impressionante›› dico per ridimensionare la situazione.

‹‹Micol non è il caso di prendermi in giro›› afferma Paola in tono di minaccia.

‹‹Perché altrimenti cosa fai? Sembrava davvero un film!›› continuo a scherzare.

‹‹Che faccio? Ora vedi, a che punto eravamo arrivate ieri? Ah ecco, ricordo, chi ti piace Micol? Perché non lo confidi a noi?››

‹‹CHE COGNATA MESCHINA!›› dico rossa in viso, Paola ride perfida mentre Annie si chiede ancora:

‹‹Ma perché non lo vuoi dire?››


 

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Capitolo 18
*** 18- Il complotto ***


Casa di Annie. Paola ed io stiamo facendo colazione.

‹‹Ti stai comportando come un’imbecille!›› rimprovera la mia amica.

‹‹Ti rendi conto che non mi sento tanto a mio agio sapendo che Andrea dorme nella stanza accanto?›› mi lamento.

‹‹E cosa vorresti fare? Andare da lui?›› commenta ridendo.

‹‹Ma sei scema?›› improvvisamente spunta Andrea.

‹‹Dormito bene?›› ci chiede radioso. Annuiamo imbarazzate anche Paola, sembra arrossire.

‹‹Avevo pensato di venirvi a trovare una di queste notti…›› soffoca una risata.

‹‹Che dici Micol?›› chiede la mia amica stro*za.

‹‹SCORDATELO DEPRAVATO!›› rispondo nervosa, lui sogghignando ci augura una buona giornata ma mentre sta per uscire, gli chiedo perché non fa colazione, vorrei tanto che rimanesse.

‹‹La faccio al bar›› risponde e ci saluta di nuovo.

‹‹Qual è il grado di parentela?›› chiede Paola una volta rimaste sole.

‹‹Tra me e Andrea?›› s’inserisce Annie entrando in stanza assonnata.

‹‹Buongiorno! I tuoi già sono usciti›› la saluto, dopo un giro di parole si rende conto che sono le dodici.

‹‹Muoviamoci, andiamo in spiaggia!››

‹‹Aspetta ci stavi spiegando la parentela›› che m’interessa più della spiaggia.

‹‹Le nostre madri sono sorelle...››

‹‹Cioè la madre fa di cognome Vitali?››

‹‹Evidentemente no, visto che Vitali è il cognome di Annie e quindi del padre...››  s’intromette Paola.

‹‹Andiamo allora?›› ad Annie non frega proprio nient’altro allora le consiglio di andarsi a cambiare poiché in pigiama non riuscirebbe a prendere una buona abbronzatura.

‹‹È vero? Dove ho la testa?›› risponde sorridendo.

*

La convivenza con Andrea mi entusiasma così tanto che a volte mi viene la tentazione di mettere Annie,i genitori e Paola fuori la porta per rimanere sola con lui.

Arriviamo in spiaggia quando il sole è già alto e cocente.

‹‹Allora Annie hai pensato al piano per la CONQUISTA?›› chiedo.

‹‹Come sei armata? Non è mica una guerra? Comunque no›› sembra demotivata.

‹‹Ti serve assolutamente!›› aggiungo. ‹‹Punto uno. Devi attirare l'attenzione di Federico!››

‹‹Finché ci sarai tu…››spiega lei.

‹‹Affinché non gli darai il due di picche›› suggerisce Paola ma io mi sentirei troppo in colpa, infatti chiedo loro come fare.

‹‹Devi dire che ti piace un altro!›› continua lei.

‹‹Non lo fermerebbe! Solo se ti piacesse mio cugino ANDREA ti lascerebbe perdere!›› la sabbia sta diventando un baratro ma ormai è fatta, anche Paola approva, mi viene da piangere. Dovrei dire a Federico che mi piace Andrea?

‹‹E se poi lo venisse a sapere? Che figura di m* ci faccio?›› Annie mi rassicura che lo avviserà lei. Con la morte nel cuore devo sopportare il riepilogo di Paola.

‹‹1. Micol dice a Federico che le piace Andrea e per questo di lasciarla perdere.››

‹‹Questa parte non si può tagliare?›› ci provo.

‹‹NO!››  rispondono in coro.

‹‹Poi Annie inizi a corteggiarlo e lui si attaccherà di sicuro›› è sempre Paola a parlare.

‹‹Tu vai da Luca e gli metti una pulce nell'orecchio›› Annie si riferisce a Paola.

‹‹Fantastico!››

‹‹La prima parte non si può...?››  tento ancora.

‹‹NO!›› mi ripetono.

‹‹Allora Annie non dimenticare di dire ad Andrea ›› almeno cerco di salvare il salvabile ma lei mi rassicura.

*

Mi hanno convinta a fare questa farsa, è vero che il piano di conquista è un idea mia, ma rivelare a Federico i miei presunti/veri sentimenti, questo non tanto mi convince. Lo sto cercando,  il gioco è iniziato? Giochiamo.

‹‹Tesoro, ti va di prendere qualcosa?›› dice non appena mi vede.

‹‹Senti Federico, devo essere sincera›› sembra teso.

‹‹Io sono interessata ad un altro ragazzo!›› ha sgranato gli occhi allora mi sento di continuare.

‹‹Chi?›› lo chiede con tono di pretesa. Io mi ero preparata tutto il discorso e questo va subito a sodo! Vabbé glielo rifilo lo stesso!

‹‹È una persona che mi prende totalmente, è tutto inutile VOGLIO LUI È BASTA!›› oddio per la prima volta sto parlando dei miei sentimenti per Andrea sinceramente, anche se è per un altro scopo!

‹‹Sei diventata tutta rossa solo a parlarne! Devi tenerci davvero!››

‹‹Tantissimo, tu giorni fa mi hai chiesto se m'interessava ma io l'ho negato categoricamente ed invece…››

‹‹Lo sapevo, Andrea!›› proclama con tono di sconfitta. Annuisco ma non posso credere che lo sto facendo.

‹‹Spero che tu non me ne voglia.››

‹‹Assolutamente no! L'importante è che rimaniamo amici›› mi risponde con gentilezza. Io confermo ovviamente, mi abbraccia e resto un po’ stranita da quest’atteggiamento affettuoso! Nella mia mente tiro un sospiro di sollievo: “È fatta!”

*

Inizia la fase due: è il momento di Annie.

Avvicina Federico con fare guardingo, dopo avergli fatto un po’ di fusa lui inizia a sfogarsi.

‹‹Ho saputo la verità, la ragazza che mi piace è interessata ad un altro ragazzo, io penso che non merita assolutamente, NON LA MERITA! CAVOLO!››

‹‹Non si può sempre vincere!›› Annie lo scruta con sguardo malizioso. ‹‹Poi tu di ragazze ne puoi trovare quante ne vuoi!››

‹‹Ma lo sai che sei davvero carina?›› ha abboccato subito, non ci posso credere ed in poco tempo Annie riesca ad avere un appuntamento con lui al bar.

*

Fase tre:

Paola che è stata avvertita da Annie che la fase due è stata ultimata, va al bar e chiede a Luca di noi.

‹‹Sapevo che Micol probabilmente non ci sarebbe stata ma… Ah ecco Annie!›› dice indicando la ragazza tutta presa a flirtare con Federico.

‹‹Che ci fa con Federico?›› è la prima cosa che afferma inquieto.

‹‹Un ragazzo e una ragazza che escono insieme cosa hanno intenzione di fare? O per lo meno si piacciono per farlo, no?›› Luca dichiara che la cosa è abbastanza improbabile e Paola incalza.

‹‹A me fa piacere, è meglio per lei che la smetta di andare dietro ad una persona così cieca da non accorgersi di quando lei sia interessata a lui!››

‹‹Se parli di me, l’ho sempre saputo ma sono stato solo una cottarella adolescenziale!››

‹‹Cottarella? Ma se stravede/stravedeva per te prima che arrivasse Federico, e se a te non interessa è meglio che sta con uno che la ricambia, no?›› acconsente pensieroso.

*

Siamo fuori al bar a raccontarci le rispettive mosse.

‹‹A me sembra sia rimasto malissimo››  ci comunica Paola parlando di Luca.

‹‹Può essere che è così imbecille che Paola ha dovuto dirglielo così chiaramente?›› chiedo, Annie sbuffa in senso di approvazione, una domanda importante mi salta alla testa.

‹‹Glielo hai detto a tuo cugino che se sente voci in giro non è vero niente?›› no, non gliel’ha detto, dovrei spararle? La incito perché se lo viene a sapere sprofondo nella vergogna.

‹‹Appena lo vedo glielo dico›› promette.

‹‹Non avete fame? Voglio un gelato!›› le preoccupazioni mi svuotano lo stomaco. Paola vuole togliersi le scarpe e propone di andare a casa subito, decido di ritornare al bar da sola a prenderlo per poi portarlo loro da Annie.

*

Purtroppo entrando nel locale vedo una scena non troppo allettante. Andrea e Federico sono ai ferri corti.

‹‹Federico di cosa stai parlando?››

‹‹Io penso assolutamente che tu non LA meriti!››

Nessuno dei due ancora mi ha vista, vorrei urlare: “NO Federico fermati”, ma rovinerei il piano per Annie. Andrea sembra ancora più sconcertato.

‹‹È persa per te, se non t’interessa lasciala a me! A me piace veramente!›› NOOOOOO Federico non dire cosi, nella mia mente, nel mio corpo tutto urla.

‹‹Posso sapere almeno di chi parli?››

‹‹Non ti sei mai accorto che MICOL è cotta di te?›› voglio morire, sparire, perdere i sensi dalla vergogna.

Andrea lascia cadere in preda allo stupore la bevanda che aveva in mano e io scappo via quasi in lacrime.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** 19- Dimmi la verità! ***


Andrea e Federico sono ancora al bar, io sono già lontana.

Il primo si avvicina e afferra l'altro per il colletto della maglia.

‹‹SCORDATELO!›› poi lo lascia e voltandosi va via.

‹‹Dove vai, parliamone!›› gli urla dietro Federico.

*

Corro a casa ed aprendo la porta Paola mi trova in lacrime.

‹‹Cosa ti è successo?›› mi chiede.

‹‹Micol mi sembri un cadavere››  è Annie a parlare.

‹‹Fed.sigh.erico. hhha sigh! Ha detto.tutto.sigh.ad.An..sigh.drea.sigh.Paola aiutami!›› le dico abbracciandola, lei ricambia cercando di rassicurarmi.

*

Mi lasciano sola in camera, so che Paola e Annie vogliono discuterne da sole in soggiorno.

‹‹Non sapevo le piacesse davvero!›› esclama Annie sconvolta.

‹‹Io penso che a questo punto possiamo dire che è innamorata, può negare quanto vuole. Non l’ho mai vista piangere così!››

‹‹È tutta colpa mia e di quello stupido di Luca, ora come mi devo comportare? Cosa devo dire ad Andrea? Lascio le cose come stanno?›› Paola le consiglia di parlarne con me.

‹‹Non mi guarderà più in faccia›› dice bussando alla porta di camera sua.

‹‹No, Micol non serba mai rancore.››

*

 

Sono stesa sul letto, della camera di Annie, in lacrime.

‹‹Posso?›› la vocina esile della ragazza.

‹‹È camera tua!›› cerco di spiegarle.

‹‹Micol mi dispiace! Io non avevo idea, potrai mai perdonarmi?››

‹‹Di cosa? Io non so neanche perché sto piangendo! D’altronde ora che lo sa dovrebbe essere più facile per me. Se mi vuole sono qui.››

‹‹Come io con Luca?››

‹‹Non ho il tuo coraggio! Andrea m’interessa tanto, ho paura che non voglia più vedermi ora che sa. Preferivo “amarlo”, se si può definire amore, da lontano. Cioè mi piaceva stargli vicino come amica e nascondergli i miei sentimenti, nasconderli anche a me.››

‹‹Le storie si evolvono›› cerca di spiegarmi.

‹‹Mi sono scottata molto in passato, mi sono ripromessa che mai nessuno avrebbe più giocato con i miei sentimenti, avevo deciso di non innamorarmi più ma poi Andrea…››

*

Nello stesso momento il ragazzo rientra in casa, chiedendo a Paola di me perché deve parlarmi.

‹‹Ehm, un attimo di là sta parlando con Annie, puoi aspettare cinque minuti?››

‹‹Sarebbe abbastanza urgente!››

*

Nel frattempo in camera.

‹‹Allora hai deciso di tenertelo dentro.››

‹‹Già, ma ora non vorrà neanche più parlarmi›› dico passandomi le mani sul viso.

‹‹Andrea non farebbe mai una cosa del genere.››

‹‹Lo so, non ho mai incontrato una persona come lui.››

‹‹Allora cosa vuoi che faccia? Lascio le cose così o gli dico che è una bugia e che lo hai fatto per me?›› mentre sto per rispondere Paola ci interrompe entrando in camera.

‹‹Andrea vuole parlarti e ha insistito molto, mi ha chiesto spiegazioni su Federico. Mi ha costretto a rispondere›› spiega con un filo di voce.

‹‹Cosa hai fatto?››

‹‹Gli ho detto che lo hai fatto per Annie!››

‹‹E lui?›› interviene Annie.

‹‹Vuole parlarle›› mi gela lei, mi sudano le mani ma non posso rifiutare di vederlo. Sarebbe troppo strano. Le ragazze escono di camera.

*

In soggiorno Paola e Annie aspettano come due sconsolate.

‹‹Che dici avrò sbagliato a dire ad Andrea che era una bugia?››

‹‹Vedendola disperata, hai voluto proteggerla. Mi sarei comportata allo stesso modo. Sono io che non riesco a perdonarmi. Tutto questo per chi poi? Per Luca!›› si sente il campanello bussare, Annie va ad aprire e con stupore scorge Luca che le dice che deve parlarle. Lei lo fa accomodare.

‹‹Preferirei da solo.››

‹‹OK, allora fai dietro front, l’unico posto libero della casa è FUORI!›› si chiude la porta alle spalle. ‹‹Cosa c’è?››

‹‹Dimmi che non stai per metterti con Federico!››

‹‹Non mi va di parlarne ora, quanto meno con te.››

‹‹Devi dirmelo! Ora ho saputo che t’interessavo, mi sembra di cadere dalle nuvole.››

‹‹Ed allora cambia qualcosa? O forse questa cosa non fa bene al tuo ego?››

‹‹Ego? Avevamo un rapporto così chiaro, perché non me l’hai detto?››

‹‹Ho cercato in tutti i modi di fartelo capire. ORA SONO STANCA!›› si mette scoraggiata la mano nei capelli.

‹‹Non ti stancare proprio adesso›› sembra inquieto. Lei non sembra cambiare idea lui l’afferra per le spalle.

‹‹No, ora che vedo tu chi sei!››

‹‹Lo hai sempre saputo.››

‹‹Ero cieco, come ha detto Paola non posso perderti... ora che ...››

‹‹COSA? Vedi che non riesci neanche a dirlo?››

‹‹VOGLIO CHE TU STIA CON ME, OK?›› dal tono traspare la sua angoscia.

‹‹Non sai quello che dici!››

‹‹Voglio stare con te!›› Annie cerca di entrare in casa, non crede alle parole di Luca.

‹‹Dormici su ok?›› gli consiglia e poi si volta, lui l’abbraccia da dietro.

‹‹Non rientrare ora resta con me›› la tiene forte poi la lascia. Lei si gira per guardarlo incredula e lui la bacia teneramente.

 

( Backstreetboys _ I Need You Tonight )

Ho bisogno di te stanotte, proprio adesso.

So che nel profondo del mio cuore, non importa se è giusto o sbagliato.

Perché ho davvero bisogno di te stanotte, ho capito cosa dirti

ma a volte le parole, vengono fuori così male e so che capirai in tempo.

Che quel che abbiamo non va così bene ora.

*

In camera di Annie.

‹‹Che brutta faccia!›› è la prima cosa che Andrea mi dice.

‹‹Sarà bella la tua!›› rispondo ma non sa dirmi mai qualcosa di carino?

‹‹Perché hai pianto?›› si siede accanto a me sul letto.

‹‹Non mi sono sentita bene.››

‹‹Ora come va?›› adesso sì che è carino.

‹‹Meglio grazie›› sprofondiamo in un silenzio imbarazzante.‹‹Allora cosa volevi dirmi?››

‹‹No niente, me l’ha spiegato Paola, carino da parte tua aver fatto quella cosa per Annie!›› devo dirgli la verità.

‹‹Andrea, ascolta io…››

‹‹No aspetta Micol, se un giorno dovessi fare un’altra cosa del genere, prima avvisami!››

‹‹Perché?›› oddio perché mi hai interrotto?

‹‹Tu avvisami, ok?››

‹‹Va bene!›› ora non glielo posso più dire. **Click** ‹‹MA COSA FAI?››

‹‹Ti ho fatto una foto col mio telefonino.››

‹‹Fa vedere!AHHHHH ma sono orrenda!›› che brutto ricordino avrà di me?

‹‹Così quando mi chiami, mi prende un colpo.››

‹‹Come faccio? Non ce l’ho il tuo numero?›› spiego, o forse si?

‹‹Ah no? Io una volta ti ho telefonata, per aggiornarti su Dario e Lisa, ricordi?›› annuisco con il viso colpevole, lo so, so anche che non ho salvato il numero come una rimbambita.

‹‹Dai te lo ridò ora, ma è l’ultima volta sbadata! Hai ancora quella cabina telefonica?››

‹‹Non essere presuntuoso perché hai il telefonino alla moda! Non sono una fanatica della tecnologia.››

‹‹Nemmeno io, dovrei spiegarlo a mio padre.››

‹‹Dì a tuo padre che tra un po’ è il mio compleanno.››

‹‹Non avevi detto che non eri una fanatica della tecnologia?›› gli rido in faccia e lui di rimando mi da un pizzico sulla guancia. Non riesco a smettere di ridere, vorrei anche urlargli: TI VOGLIO UN CASINO DI BENE, ma glielo dirò quando sarà il momento …be’ la prossima volta che sarà il momento.

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** 20- Happy Birthday to me! ***


Casa Vitali, stanza di Annie. Paola ed io stiamo ancora dormendo. Il letto della padrona di casa è vuoto, la prima tra le due ad aprire gli occhi è Paola che guarda l'orologio ancora assonnata.

Decide di alzarsi e si avvicina al mio letto.

‹‹Dormigliona›› mi scuote ma io cerco di non reagire me lei continua a smuovermi.

‹‹Cosa c'è?›› le chiedo con gli occhi non ancora aperti.

‹‹Niente, volevo solo farti gli auguri!›› mi sollevo verso Paola e l'abbraccio.

‹‹Te ne sei ricordata allora! Grazie.››

‹‹Come potevo dimenticare il 28 AGOSTO? BUON COMPLEANNO.››

*

Casa Vitali, cucina. Abbiamo raggiunto Annie che sta facendo colazione, appena mi vede intona “happy birthday “, l’abbraccio ringraziandola.

‹‹Lo sapevate tutti!››

‹‹Certo, ce l'ha detto Paola›› mi guardo intorno, chiedo degli altri.

‹‹I miei sono a lavoro, Andrea se n'è ritornato a casa!›› datemi una sedia.

‹‹COSA? E me lo dici così?››

‹‹Hai ragione, rewind : Micol siediti, Andrea è tornato a casa e domani torni anche tu, dai non è mica una tragedia.››

‹‹Per me sì! È anche il mio compleanno e lo trascorro senza lui!›› *depressione*.

‹‹Dai, domani andiamo a casa e tra una ventina di giorni torniamo a scuola, lo vedrai tutti i giorni›› cerca di consolarmi Paola.

‹‹Vuoi mettere abitarci insieme e vederlo tutti i santi giorni?›› ma Annie cambia subito argomento.

‹‹Dai prepariamoci, andiamo ad aiutare Luca e Federico che stanno organizzando l’addio all’estate di quest’anno. Io avrei anche un'idea per noi…›› di cosa stanno parlando? Mi promette di raccontarmi tutto non appena sarò pronta.

Sarà come dicono loro, anche in città potrò vederlo tutti i giorni, a scuola ecc… ma a me già manca un casino!

*

Al bar del campeggio insieme a Paola, Annie, Luca e Federico stiamo decidendo il da farsi per la serata.

‹‹Allora ragazze avevo pensato che noi tre potevamo preparare un pezzo›› spiega Annie. Io e Paola abbiamo qualche perplessità.

‹‹Una canzone! Tu Paola suoni il piano, no? Micol la chitarra e io il basso, sto imparando almeno.››

‹‹Prepararlo in così poco tempo?››

‹‹Eddai ci divertiamo!›› cerca di convincerci.

‹‹Le mie esibizioni vanno preparate con calma e rilassamento in modo da essere perfette, ma suppongo che stasera saremo pronte. Ma alla batteria ? Chi ci mettiamo?›› sembro un po’ confusa.

‹‹Sull’abbigliamento non so, alla batteria c’è mio padre.››

‹‹Tuo padre suona?›› chiede stupita Paola.

‹‹Si diverte a far finta di saper suonare la batteria, no scherzo, in realtà è abbastanza bravo.››

‹‹Grande, ma la canzone?›› è Paola a pensare alla materia prima.

‹‹Non saprei, no ma aspetta.  Però io e te a casa tua abbiamo provato qualcosa›› le dico.

‹‹Invece di studiare!›› sorride Paola.

‹‹Mio padre suona sempre gli U2›› ci confida Annie.

‹‹Ne abbiamo provata una io e te, Micol, degli U2›› mi ricorda Paola.

‹‹it's a beautiful day, don't let it get away››  intono.

‹‹Bella, non dovrebbe essere difficile da suonare›› ci rassicura la cugina di Andrea.

Annie dall'euforia bacia Luca.

‹‹Questa mi è nuova!›› enfatizza Federico.

‹‹No! Questa è vecchia da una settimana, non ne posso più di vederli sbaciucchiare!›› rispondo.

‹‹Ti viene la voglia, eh? Ci sono io per questo!›› allunga le labbra verso di me, prendo un depliant e lo colpisco sulla bocca allontanandolo.

‹‹Perché mi respingi?

‹‹Te l'ho spiegato, no?››

‹‹Ma ora che è andato via, puoi sostituirlo.››

‹‹È vero! Non c'è più SIGH!›› piagnucolo.

‹‹Federico chissà come le era passata, gliel'hai rifatto venire in mente›› si lamenta anche Paola

‹‹Allora le piace davvero!›› Luca sembra stupito.

‹‹Ma nooooo! Scherzano, volete stare un po' zitte voi due?››

*

Sul palco, noi tre ragazze più Mr Vitali stiamo provando la canzone da quasi sei ore e la situazione inizia a seccarmi.

‹‹Non va bene signore, cerchi di seguire un po' il tempo›› dico al padre di Annie, lui si scusa.

‹‹Ma guardala quando fa la leader!›› mi prende in giro la figlia.

‹‹Quando deve suonare è una perfezionista, il resto delle volte PER NIENTE›› Paola mi conosce bene.

‹‹Stiamo qui per lavorare ragazze non per perder tempo, ZITTE!›› sembro veramente isterica.

*

Arriva la sera e lo spettacolo ha inizio e noi non vediamo l’ora di esibirci.

‹‹Non dimenticherò mai questa estate›› confido a Paola.

‹‹Neanche io!››

‹‹Per me è stato molto importante trovare voi, non avevo amiche prima! Sono maturata qui ed anche se ho passato il compleanno intero a provare, ho fatto la cosa che mi piace più al mondo e quindi è stato bellissimo. Tutto questo per dirvi che VI VOGLIO TANTO BENE RAGAZZE! Siete le persone migliori che abbia mai conosciuto. Questo è il mio modo di ringraziarvi di essermi state accanto per tutta questa vacanza. Grazie.›› dico.

‹‹Vi voglio bene anch’io!›› ci abbracciamo commosse, mentre Luca ci avvisa che tocca a noi.

‹‹Andiamo!›› *bipbip*. ›› È il mio cellulare è un messaggio andate vengo subito›› dico di corsa.

*(Ecco il messaggio arrivato): Buon compleanno Micol. Mi dispiace non essere lì a festeggiarlo con voi ma sarà per il prossimo anno. Andrea. J

 PS: Ora hai diciassette anni metti la testa a posto. Ti…

Oh mio dio! Ma è un messaggio incompleto, DA NOTARE = Ti? Forse è Ti voglio bene? Che emozione!

Luca mi richiama mentre Federico ci fa una mini presentazione.

‹‹Ecco, aspettavamo il quarto membro che è Micol alla chitarra. Abbiamo Paola alla pianola, Annie al basso ed il nostro signor Vitali alla batteria. Signore vi piace Luca come genero?›› quanto è fesso Federico, il padre di Annie spalanca gli occhi.

‹‹Oddio ora succede un casino!›› la ragazza se la sta facendo sotto.

‹‹Vuoi chiudere il becco?, Federico sta scherzando!›› s’intromette Luca. ››Grande e grosso com'è con un colpo mi stende!›› continua a voce bassa e Federico conferma. Finalmente l’esibizione ha inizio.

 

 

U2- Beautiful Day (Bel Giorno)

 

Micol: ♪♪ Il cuore è un fiore, che cresce su un suolo di pietre ma non c'è alcuna stanza, nessuno spazio da affittare in questa città. Sei sfortunato ed è il motivo per cui dovevi fare attenzione, il traffico è bloccato e non riesci ad andare in alcun posto pensavi di aver trovato un amico che ti portasse lontano da questo posto qualcuno a cui potevi tendere la mano come ricompensa per la grazia.

Sei in strada ma non hai nessuna meta, sei nel fango, nel labirinto della sua immaginazione ami questa città, anche se non sembra vero tu l'hai girata tutta e tutta ti ha avvolto.

Toccami, portami in un altro luogo,insegnami, non sono un caso senza speranza.

Vedi il mondo colorato di blu e verde.

Vedi la Cina proprio davanti a te,

vedi i canyon spaccati dalle nuvole.

Vedi i pescherecci di tonni che ripuliscono il mare,

vedi i beduini che sparano nella notte,

vedi i campi unti alle prime luci ,

vedi l'uccello con la foglia nella sua bocca,

dopo l'inondazione tutti i colori vennero alla luce.

Ciò che non hai, non ti serve ora

ciò che non conosci puoi sentirlo in qualche modo

ciò che non hai, non ti serve ora

non ne hai bisogno ora

È un bel giorno, il cielo è a portata di mano ,e tu ti senti come se fosse un bel giorno.

È un bel giorno non lasciarlo trascorrere.

♪♪

*

La nostra esibizione è finita. Siamo stati davvero magnifici. Sono orgogliosa di loro. Federico e Luca applaudono.

‹‹Bellissima esibizione! E per Micol poiché oggi è il suo compleanno ecco la torta!›› Federico la porta, sono già accese le candeline, il pubblico applaude e m’incita a soffiare. Sono commossa davvero ed il ragazzo posa la torta e non perde occasione di abbracciarmi.

‹‹Non te ne approfittare!›› gli faccio.

‹‹Non abbassi mai la guardia,eh?›› esclama ed il pubblico esplode in una risata.

La torta. Mi hanno preparato la torta! È stata una sorpresa che non mi aspettavo, non ho parole. Il pubblico m’incoraggia di nuovo ed io mi accingo a spegnere le candeline.

‹‹Vorrei ringraziare tutti, ho incontrato dei veri amici qui›› nessuno riesce a trattenere le lacrime.

*

Il giorno dopo.

È arrivato il momento dei saluti. Anche Federico, fresco patentato, sta tornando in città e ha deciso di darci un passaggio, risparmiandoci il viaggio in treno.

‹‹Allora ciao ragazze. Mi mancherete›› ci abbraccia in toto Annie.

‹‹Ci sentiamo telefonicamente o magari chattimo?›› continua e noi glielo promettiamo per la millesima volta.

‹‹Ciao piccioncini, a te ci vediamo tra una settimana, non è giusto che ti prendi una settimana in più.›› Federico si lamenta con Luca.

‹‹Ma fatti i cavoli tuoi! Ciao Luca, ci si rivede in città!›› intervengo.

Federico ci invita a salire in macchina e Paola mi chiede.

‹‹Chi va avanti di fianco a Federico?››

‹‹Naturalmente tu, così ci conversi tu con lui mentre io mi faccio un pisolino dietro›› le rispondo.

‹‹Quando siamo sole io e te, ricordami di strozzarti.››

*

Partiamo ed io inizio a blaterare.

‹‹Ma secondo te quel “Ti”…?››

‹‹Ancora con questa storia? Me lo hai chiesto mille volte!›› Paola è spazientita. Federico cerca di informarsi e noi gli proponiamo di tacere.

‹‹Paola, ma tu ce l'hai il ragazzo?›› lui cambia subito argomento.

‹‹Ora inizi con me?›› credo che la mia amica si stia esasperando. Io rido a crepapelle.

‹‹Ricordami di strozzarti!›› mi ripete.

 

 

 

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Capitolo 21
*** 21- Risveglio in città ***


Sto ancora dormendo beata ed abbracciata al mio cuscino. Ho il viso sorridente che sottolinea il tipo di sogno che sto facendo.

“Oh NoFace anch’io! I..io ti seguo da sempre ed ora essere qui tra le tue braccia! Si sta avverando il sogno di una vita.”

‹‹AHIAIHAI!›› sono cascata a terra.

Ancora assonnata mi strofino gli occhi e realizzo.

‹‹Questa è la mia camera. È la mia prima mattina qui in città e questo vuol dire…che è finita la pacchia! Addio vacanze e bentornati libri.››

Inizio a prepararmi perché ho un appuntamento con Paola. Punto di incontro, come sempre, il bar.

*

‹‹Buon giorno signor Sergio, Luca è ancora al campeggio, vero?›› chiedo con sorriso smagliante facendo ingresso nel bar.

‹‹Eh sì quel ragazzo non vuole proprio ritornare, chissà perché?›› chiede il proprietario del bar nonché padre di Luca.

‹‹Io lo so! Glielo dirò più in la magari.››

‹‹Segreto di stato, prendi qualcosa?››  domanda con un po’ di brama di sapere.

‹‹Magari aspetto prima la mia amica... che... eccola! DORMIGLIONA!››

‹‹Io? Ma se ho dovuto sistemare tutte le valigie e fare anche la lavatrice! Katia è ancora in ferie!›› sembra esausta.

‹‹Ok,allora sei giustificata! Signor Sergio mi porti un’aranciata che non ho fatto colazione per venire a quest'appuntamento.››

‹‹Anche per me grazie!›› si aggiunge Paola.

‹‹Subito Signorine.››

‹‹Allora Micol com'è andato il risveglio?››

‹‹Non me lo dire! Traumatico, pensa che stavo facendo un sogno su NoFace.››

‹‹Beata te !E com'era il suo viso? Bello? E il fisico?››

‹‹Non l'ho visto! Era avvolto in una nube luminosa.››

‹‹Forse era qualche divinità››, ci scherza su Paola.

‹‹No, ti dico che era lui! Mi viene da piangere avevo occasione di guardarlo giusto in faccia e.eee. sono caduta dal letto.››

‹‹Tipico››  la mia amica non ne sembra stupita.

‹‹Non infierire per piacere!›› da lontano vedo un ragazzo, mi sembra di conoscerlo.

‹‹Quello è un sosia di Federico! Solo che è tutto pelato!›› esclamo stupita.

‹‹Ragazze! Mi aspettate da molto?›› invece è proprio lui.

‹‹Veramente non ti aspettavamo proprio!›› commento sinceramente.

‹‹Ehm effettivamente sì, l'ho invitato io, ha anche lui il debito in matematica. Mi è sembrato carino dare una mano anche a lui››, ammette Paola.

‹‹Carino? Ma che palle! Anche qui questo rompi?›› dico.

‹‹Ma Micol!›› risponde perplesso il ragazzo.

‹‹Non esagerare! Fede lasciala perdere!›› cerca di recuperare la figura di m*.

‹‹Due aranciate per voi, Federico come stai?›› arriva il padre di Luca.

‹‹Sergio tutto ok, voi? Notizie del vostro rampollo?›› sembrano molto in confidenza.

‹‹L'ho sentito ieri sera! Ma cosa hai combinato ai capelli?››

‹‹La stessa domanda che volevo fargli io!›› mi intrometto ironicamente.

‹‹Li ho rasati.››

‹‹Si vede!Sembri budda›› ho deciso di massacrarlo.

‹‹Micol smettila, non sta male, sembra anche più carino.››

‹‹Davvero ti piaccio cosi?››  è sempre il solito.

‹‹Vai piano! Ho detto carino, non che mi piaci!›› si giustifica Paola.

‹‹*Me deluso*. Sergio dato che dobbiamo studiare, possiamo farlo qui?››

‹‹Certo ragazzi, a quel tavolo, vedete? Non vi disturberà nessuno.››

‹‹Io e Luca studiamo sempre qui, a volte anche Andrea, ma di solito quando non ci sono io!›› ammette Fede.

‹‹Sempre in conflitto tra di voi, vero?›› chiede Paola.

‹‹Essì! Ma prima che lui partisse è successa una cosa peggiore…››

‹‹Di cosa stai parlando?›› chiedo incuriosita dall'argomento.

‹‹Poco prima che Annie e Luca si mettessero insieme.››

*****

‹‹Federico di cosa stai parlando?››

‹‹Io penso assolutamente che tu non LA meriti! È persa per te, se non t’interessa lasciala a me! A me piace veramente!››

‹‹Posso sapere almeno di chi parli?››

‹‹Non ti sei mai accorto che MICOL è cotta di te?››

*****

‹‹Ah conosco quella storia››, rispondo seccata, ho sentito tutto prima di scappare.

‹‹Sai che mi stava quasi picchiando?››

‹‹NO! Per cosa?››

‹‹Mi disse…››

‹‹Dimmi dimmi›› sono molto incuriosita.

‹‹Credo che non sia il momento di parlare, guardate chi sta entrando›› consiglia Paola.

In quel momento fa ingresso nel bar proprio Andrea intento a salutare il Signor Sergio.

Inizio ad arrossire ricordando l'ultima discussione e l'sms d'auguri. Da lontano si vede il proprietario del bar indicare il nostro tavolo, Andrea si volta di scatto e indispettito, probabilmente dalla presenza di Federico, con cui non ha un buon rapporto, si dirige verso di noi.

‹‹Ciao!›› esclama. Lo rispondono tutti e io mi sento blaterare vergognosamente.

‹‹Fede, cosa ci fai qui?››

‹‹Li sto aiutando a studiare matematica››, risponde Paola.

‹‹Vuoi partecipare anche tu?›› chiedo, ma subito mi rendo conto di aver fatto una stupida domanda e mi copro gli occhi.

‹‹No,per carità. Io fortunatamente non ho il debito. Ma tu Federico non dovresti fare tutt'altro programma? Loro sono un anno dopo di noi.››

‹‹Gliel'ho detto anche io! Ha detto che gli serviva lo stesso›› precisa Paola.

‹‹Federico ma sei fuori?›› intervengo.

‹‹Ehm, non so un tubo in matematica ne ho davvero bisogno.››

‹‹Be’ io vado, ho da fare! Federico ricorda bene il nostro ultimo discorso.››

*****

‹‹È persa per te, se non t’interessa lasciala a me! A me piace veramente!››

‹‹Posso sapere almeno di chi parli?››

‹‹Non ti sei mai accorto che MICOL è cotta di te?››

Andrea lascia cadere in preda allo stupore la bevanda che aveva in mano, si avvicina e afferra l'altro per il colletto della maglia.

‹‹SCORDATELO!›› poi lo lascia e voltandosi va via.

‹‹Dove vai, parliamone!›› gli urla dietro Federico.

*****

 

‹‹Sìsì, me lo ricordo!›› farfuglia Fede. Andrea saluta nuovamente, tutti ricambiamo e Federico sembra un po' a disagio, ma di cosa stanno parlando?

‹‹Dai Fede dove eravamo rimasti? Perché ti stava picchiando?›› domando.

‹‹Ehm non niente››, risponde vagamente. Prima che io possa insistere inizia a parlare con Paola del programma di studi.

*

Sono a casa, l'assenza di Stefano che è a Londra a studiare, si sente.

Che cosa può essere accaduto dopo che sono scappata piangendo quel giorno al mare?

Andrea! Non ci siamo neanche rivolti la parola, è vero, potevo prendere l'iniziativa! Dovevo chiederti se per caso era un "Ti voglio bene" quello nel messaggio e se lo era, cosa significava? Forse sto cercando un appiglio al nostro rapporto che non so definire, forse, devo dirglielo, devo rivelargli i miei sentimenti, deve sapere cosa è lui per me e scoprire cosa sono io per lui.

Tra una settimana inizia la scuola, però questa volta sono anche un po' contenta perché quest'anno non sarò più sola... e con tutti i miei nuovi amici sono sicura che ci divertiremo un sacco!

 

Ogni giorno farò il possibile per sopravvivere in mezzo al frastuono.

E ogni giorno vivrò un po' meglio sapendo che oltre le nubi il sereno c'è.  (Sono più sereno- Le Vibrazioni.)

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Capitolo 22
*** 22-Una nuova compagna di classe. ***


È il nostro primo giorno di scuola.

Ci siamo dati appuntamento all’ingresso, siamo tutti presenti, anche Luca, l’unico assente del gruppo ovviamente è Andrea (e ti pareva!).

‹‹Questo è un giorno molto triste per me!›› commento.

‹‹Ma dai! Doveva ricominciare prima o poi›› cerca di consolarmi Luca.

‹‹Tu parli così perché le tue vacanze sono state una settimana più lunghe›› protesta Federico.

‹‹Ancora con questa storia! Sei per caso geloso?››

‹‹E perché? Sono stato anch’io in buona compagnia.››

‹‹Già ha studiato con noi›› aggiunge Paola.

Da lontano s’intravede Andrea, unico a notarlo però è Federico.

‹‹Guardate Andrea, già all’attacco.››

Ci voltiamo, e vediamo la triste scena: è in compagnia di una ragazza che gli sta praticamente addosso.

‹‹Ma chi è? Quei capelli ricci non mi sono nuovi!›› dico furente di rabbia.

‹‹Se si voltasse saprei aiutarti, così non la riconosco! È difficile dire chi è, Andrea ha sempre uno sciame di api regine intorno›› risponde Luca.

‹‹Aiutarmi? Non me ne frega un tubo!›› controbatto.

‹‹Sì come no, dai lasciamo stare›› commenta Federico.

Nello stesso momento suona la campanella di ingresso. Ci dividiamo dandoci appuntamento all’uscita.

Io e Paola entriamo finalmente nella classe che sarà per quest’anno la quarta C.

‹‹È abbastanza grande a differenza di quella dell’anno scorso›› dice Paola ma non le do tanto ascolto.

‹‹Ehi, ci sei?››

‹‹Certo che ci sono, stavo pensando…››

‹‹Ho capito.››

‹‹Il fatto è che immaginavo che dopo le vacanze insieme sarebbe stato più facile per me avvicinarmi a LUI! Ma se è come dice Luca, buonanotte.››

‹‹Dai non ci pensare, è amico di Luca che ultimamente sta sempre con noi, quindi…››

‹‹Neanche “buongiorno” ci siamo detti, che rabbia!››

Fa ingresso il prof e tutti iniziamo a prendere posto. Ultimo ingresso una ragazza che conosco molto bene.

 

             Flashback.

Alle nostre spalle arriva Ilaria.

‹‹Posso parlarti?›› acconsento e ci allontaniamo un po’ dagli altri.

‹‹Devo dire che siete piaciuti anche a me, bravi!››

‹‹Che onore! Però anche la vostra esibizione è stata niente male, tu specialmente.››

‹‹Grazie›› singhiozza con le lacrime agli occhi.

‹‹Cosa c'è? Ti rifarai l'anno prossimo.››

‹‹Non è per lo spettacolo è che sono stata io a proporti la sfida di Andrea e se tu ora mi privi di parlarci e insomma di vederlo...be' insomma... non posso dire niente. Chi è causa del suo mal pianga se stesso!››

‹‹E tu vuoi farmi credere che ora ti leverai dalle scatole del tuo Andie? Ma dai, ce ne saranno di sfide tra noi.››

‹‹Cosa?›› sembra incuriosita e vorrebbe approfondire ma io non ne ho tanta voglia.

‹‹Dai, su vai a festeggiare con la classe il meritato secondo posto›› si congeda con un sorriso strano.

 

 

‹‹E che ci fa questa qui? Ecco era lei, i capelli ricci. Era lei appiccicata ad Andrea!›› commento sbigottita.

Neanche a dirlo il professore chiede a Ilaria di presentarsi.

‹‹Ciao a tutti! Mi chiamo Ilaria Foschi, sono ripetente, l’anno scorso ero in quarta°D›› la classe di Andrea , ‹‹ho deciso di cambiare sezione.››

‹‹Che fortuna!›› esclamo a voce bassa, Paola ridacchia.

*

Durante la fine della prima ora Ilaria inizia il suo teatrino con le altre compagne di classe, decido di andare a salutarla proprio per iniziare un buon anno.

‹‹Chi si rivede! Come va? ›› chiedo.

‹‹Bene!›› risponde Ilaria con aria di sufficienza.

‹‹Cosa c’è?›› chiedo infastidita dal comportamento.

‹‹Mi da noia la tua aria da padrona di classe.››

‹‹Padrona? Sono venuta semplicemente a salutarti.››

‹‹Mi proporrò come rappresentante di classe›› m’informa.

‹‹Poco importa, di solito la fa Paola mica io.››

‹‹Peccato›› risponde.

‹‹Continui a volerti sfidare con me? A pro di che poi?››

‹‹Sei tu che ti senti in competizione›› replica.

‹‹IO? Ma sei fuori?›› mi allontano e dico a Paola che vado in bagno.

*

Cammino per i corridoi, cercando di placare la mia ira ma intanto mi scopro a urlare.

‹‹Non la sopporto!››

‹‹Ehi, sei tornata più matta di prima?›› Andrea camminava giusto dietro di me.

‹‹Ricominci con le tue apparizioni alle spalle da crepacuore? E poi Ehi? Sarei io?››

‹‹Ho detto che sei matta! Vedi altre pazze in giro? Che urli da sola?››

‹‹Urlo, perché ho qualcosa, anzi qualcuno contro cui urlare, lo sai che la tua “amichetta” Ilaria è in classe mia?››

‹‹Sì›› risponde sicuro.

‹‹Lo sai? E da quando?››

‹‹Da quando è stata bocciata, mi ha detto che sarebbe venuta in classe tua!››

‹‹E perché non me lo hai detto?››

‹‹Proprio perché supponevo, e me ne stai dando la conferma, che il primo giorno sarebbe stato molto divertente!›› ridendo di gusto.

‹‹La smetti di ridere come un EBETE?››

‹‹Ebete? Tu sei una matta!››

‹‹Ora sarei pure matta?››

A interromperci arriva Ilaria prontamente.

‹‹Blanco, rientra in classe. Ora capisco il motivo per cui sei stata mezz’ora fuori.››

‹‹Qualcuno si è lamentato?››chiedo.

‹‹Sì.››

‹‹E chi?››

‹‹Io!›› ribatte placida.

‹‹Mantieni la calma Micol, ciao››, mi allontano stizzita.

‹‹Ciao Matta!›› mi saluta Andrea, ed io di rimando gli faccio una linguaccia.

*

Ritornata in classe assisto a una discussione proprio sulla nuova compagna di classe.

‹‹Lo sapete, prima mi ha detto che sta con Andrea, il suo ex compagno di classe.››

‹‹Davvero, io direi che quello è proprio il più carino della scuola.››

‹‹Io direi anche il suo amico Luca però non scherza e anche Federico! E da quanto starebbero insieme? ››

‹‹Mi ha detto che sono stati un annetto, due anni fa e ritornata dalle vacanze Andrea gliel’ha richiesto.››

‹‹È una bella coppia!›› le ragazze sono tutte entusiaste.

Ascolto e incanalo non voglio di certo rovinarmi la giornata.

*

Il pomeriggio sola a casa rimugino su tutto.

Ho detto che non la sopporto, Andrea poteva dirmi che ci stava insieme è logico che Ilaria ce l’ha con me! Anch’io ne sarei gelosa.

Inaspettatamente ricevo uno squillo da Andrea e facendomi coraggio decido di mandargli un sms.

“Ciao Andrea, dopo averlo saputo, mi sento molto in colpa per aver parlato male della tua simpatica girlfriend. Non sapevo assolutamente della vostra storia...”

*

Il giorno dopo a scuola Andrea cerca di chiarire con Ilaria e trovatala la chiama in disparte.

‹‹Vorrei sapere perché?›› inizia lui.

‹‹Cosa?››

‹‹Mi avevi chiesto di starmi accanto, anche se non nel modo in cui volevi tu, ma che ti stava bene così›› lui ha assunto un atteggiamento glaciale.

‹‹Sì è vero, allora?›› a Ilaria iniziano a sudare le mani.

‹‹Allora perché ogni anno ne inventi una nuova? L’hanno scorso ero io a farti il filo, quest’anno stiamo insieme. Quanto durerà questa farsa?››

‹‹Lo hai saputo? Da chi?››

‹‹Che importanza ha! Dopo la nostra parentesi.››

‹‹Come fai a definirla parentesi?›› ha un tono leggermente instabile.

‹‹Perché è durata pochissimo e non un anno come dici tu.››

‹‹Andrea.››

‹‹Ilaria, ti voglio molto bene, ti sono stata sempre accanto lo sai, ma per me...››

‹‹Non ripetermi la storia di “solo-amici”! Mi spezzi il cuore!›› lei è con le lacrime agli occhi.

‹‹Ilaria, non era mia intenzione ferirti! Non avrei mai voluto farlo››, la abbraccia. ‹‹Ma è così che stanno le cose.››

La ragazza accenna un finto sorriso.

‹‹Sei carina e quando vuoi anche simpatica!››

‹‹Quando vuoi? Che consolazione!››

‹‹Certo quando non sei acida, su andiamo che tra un po’ suona la campanella, stai bene? ›› chiede inquieto.

‹‹Sì sto meglio, basta che mi prometti che saremo sempre amici!››

‹‹Sì sempre, non c'è bisogno neanche di chiederlo, sicura che va tutto bene?››

‹‹Sicurissima, ne sei innamorato, vero?›› chiede all'improvviso.

‹‹Di chi parli?››

‹‹È inutile che fai il finto tonto, comunque sarò la prima a scoprirlo.››

‹‹Allora quando svelerai l’enigma, vieni a dirlo anche a me!›› i due si dirigono verso la scuola, Ilaria cerca di farsi forza ma il suo cuore è ferito.

*

La ragazza, arrivata in classe, mi si avvicina al mio banco.

‹‹Non sto insieme ad Andrea.››

‹‹Sono affari tuoi!›› dico scocciata.

‹‹Ho sempre fatto questi giochetti con lui, e forse è proprio questo che l’ho allontanato.››

‹‹Non so perché mi stai dicendo queste cose.››

‹‹Volevo che lo sapessi personalmente da me›› mi spiega.

‹‹Non avercela con me,questa situazione mi sta uccidendo›› è con le lacrime agli occhi, io cambio espressione.

‹‹Mi dispiace›› riesco a solo ad affermare.

‹‹Questa volta è diverso, in un modo o nell’altro, tornava da me, anche se solo come amico, ora invece, ci sei tu…››

‹‹Non so che dire, oltre a “mi dispiace davvero vederti così”. Mi sento in colpa, ma devi sapere che il nostro rapporto è ben distante a quello che avete voi.››

‹‹No, anch’io davo la colpa a te ma mi sbagliavo! Però, ascoltami. Un consiglio: NON RINUNCIARE MAI A LUI!›› mentre lo dice mi stringe forte la mano ma poi si ricompone e si allontana lasciandomi lì pensierosa.

*

Più tardi passeggiando tra i corridoi m’imbatto, come sempre, in Andrea.

‹‹Quest’anno sarà peggiore! Se prima ci incontravamo per pura coincidenza quest’anno sarà inevitabile. Ci separano due aule.››

‹‹Che guaio, cercherò di uscire meno, smetterò di fumare!››

‹‹Cosa?›› sembra intontito.

‹‹Scherzo, io non fumo!››

‹‹Ieri mi è venuto un colpo, ho pensato : Micol ha speso 15 centesimi e mi ha inviato un sms.››

‹‹Ma perché secondo te io sarei tirchia?››

‹‹Un po’, hai il mio numero e non mi hai fatto mai nemmeno uno squillo›› il motivo è che mi vergogno.

‹‹Ehm, del contenuto del sms poi non ci badare più ho parlato con Ilaria! Sembra forte e imperturbabile ma invece è davvero molto fragile e tutto a causa tua. Bastar**›› dico, ma solo per stemperare il clima.

‹‹Se conosci bene la storia allora non puoi darmene la colpa.››

‹‹Non conosco bene la storia. Ma comunque non te ne darei mai la colpa!››

‹‹Ah meno male allora, non è niente male come amica. Cerca di starle vicino.››

‹‹Sei carino a chiedermi questo. Diciamo che sei proprio un bravo ragazzo.››

‹‹Mi stai facendo gli occhi dolci?›› chiede divertito.

‹‹Uhm, io ti dico una cosa carina e tu mi prendi in giro UFFA!››

 

 

 

 

xPaNdInA_cRaZy: Grazie mille per il commento! scrivo in terza persona quando Micol non è presente nella scena! ^_^

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Capitolo 23
*** 23- Un tuffo nel passato ***


In questo episodio Micol scrive sul suo blog e quindi non rivela l’identità dei suoi amici. Troverete....

A per Andrea, P per Paola, I: Ilaria, L: Luca, F: Federico, Fz: Franz, S: Sonia e Crazy JGuitarist è lei.

 http://crazyguitarist.blogspot.com/

 

Buona domenica, mio caro blog.

Come hai notato ho cambiato Template, ho messo su quello con la copertina del cd di NoFace. E sì! Finalmente è uscito il suo intero album ed io e P. lo abbiamo prenotato due mesi fa, per non farcelo scappare!;)

Non è carinissimo? Meno male che l’ho trovato in giro, non sono molto brava con la grafica.

Non ti scrivo da molto perché non è successo niente di che e soltanto oggi è accaduta una cosa stranissima.

Ieri sono andata dal parrucchiere con I. e mi sono tagliata un bel po’ di capelli, stamani al bar con i ragazzi questo era l’argomento principale.

‹‹Grazie ragazzi!››

‹‹Sei davvero carina!›› commento di F.

‹‹Veramente bene ti sta!›› commento di L.

‹‹Speriamo che il parrucchiere non ti abbia accorciato un po’ di cervello!›› commento di A.

‹‹Ma ti sembrano affermazioni da fare!›› ho risposto irritata.

‹‹Non te la prendere, credimi stai davvero bene.››

‹‹Grazie P.››

‹‹Be’ per me il suo cervello è stato sempre un po’ più corto della norma.››

‹‹I. grazie!Sei proprio un’amica.››

Improvvisamente chi si è avvicinato al nostro tavolo?

‹‹Crazy Guitarist, ciao!››

‹‹Fz.››

 

Ricordi Fz?

 

FLASHBACK “1.4 .Franz e Sonia”

Ho finalmente finito la lezione, esco dall’istituto ansiosa di parlare e sfogarmi con Sonia, la cerco ma non riesco a trovarla.

Sento delle voci, riconosco Franz e la mia amica che stanno parlando fuori al cancello della scuola, mi accosto senza essere vista e inizio ad ascoltare la loro conversazione.

‹‹A scuola ho cercato cento volte di parlarti, ma sparisci a vista, durante l'assemblea d’istituto ti sono stato dietro tutto il tempo, se n'è accorto l’intera scuola, ma tu no! Devo pensare che fai la finta tonta perché non sei interessata?›› sta dicendo il ragazzo.

‹‹A cosa?››

‹‹Insomma Sonia, penso di essere stato chiaro! Voglio stare con te, uscire con te. È palese! Ma tu fai solo finta, ho capito! Per non farmi star male, ecco perché fai così! Non ci posso credere›› e si passa una mano tra i capelli spazientito.  ‹‹Ok, è meglio che vada!››

‹‹No, aspetta.›› Lei lo ferma. Franz si rende conto, dallo sguardo di Sonia, che non avrebbe dovuto far altro che il primo passo, la bacia e lei lo ricambia senza esitazione.

Rimango paralizzata. Ho appena assistito ad una scena degna del peggior film romantico, mi bruciano gli occhi, sto per piangere. Come ha potuto Sonia nascondermi che Franz piaceva anche a lei? Che addirittura ci aveva parlato? Che lui le aveva palesemente dimostrato i suoi sentimenti?

 

Si è presentato agli altri e si è seduto insieme a noi, P. mi faceva degli sguardi per capire se era il famoso Fz. Tutti l’hanno accolto molto bene, tranne A. che non gli ha rivolto la parola. Volevo chiedergli di S. ma non ne ho avuto il coraggio.

 

##Lunedì

Seguaci del mio blog, la giornata di oggi ha avuto risvolti peggiori di quanto mi aspettassi.

Erano finite le lezioni e stavo ritornando a casa con le mie amiche e chi si presenta fuori la scuola? Fz.

Camminavamo per la via del ritorno e la prima a lasciarci (per forza maggiore poiché abita da un’altra parte) è stata I. Chiacchieravamo tranquillamente quando anche P. se n’è andata.

A questo punto era chiaro che mi stesse accompagnando poiché abita un po’ prima di me ed invece è arrivato fino e sotto il mio palazzo.

‹‹Allora io entro. Abito qui, ti ricordi?›› :)

‹‹Sì che mi ricordo, prima di andare però voglio chiederti una cosa.››

‹‹A me?›› ho chiesto stupita.

‹‹Beh sì, voglio un consiglio.››

‹‹Ah ecco, dimmi.››

‹‹Tu cosa faresti se volessi a tutti i costi una cosa?››

‹‹Be’ lasciamo perdere quello che farei io, perché in quanto a queste cose sono un po’ imbranata. In linea di massima però penso che se si vuole veramente una cosa non bisogna farsi da paranoie ma agire per ottenerla.››

Facevo un discorso teorico, pensando si riferisse a S. invece, si è avvicinato e MI HA BACIATA.

È stato molto intenso (si è impegnato il ragazzo!) ma non potevo starmene lì a farmi baciare come se niente fosse e …

‹‹Ma ti sei bevuto il cervello? Ma torna da dove sei venuto?››

‹‹ Crazy Guitarist.››

Non ho accettato spiegazioni, ho voltato le spalle e sono rientrata.

Ora sono arrabbiata e confusa ma allo stesso tempo emozionata per quello che è accaduto. Poco meno di un anno fa non me lo sarei fatto ripetere due volte. Fz per me è stato una persona importante ma ha fatto le sue scelte, non può tornare indietro così.

In pomeriggio, un’altra cosa inaspettata, A. mi ha telefonato sul cellulare.”Ma tutte a me!” ho pensato.

Fz non mi ha mai trattato in quel modo ed ora Andrea che non mi ha mai chiamata, eccolo. Un altro giorno avrebbe provocato un emozione incredibile. Ma oggi no.

‹‹Pronto!››

‹‹Ciao Sgorbietto, sono A.››

‹‹Ovvio! Non ci sono molte persone che mi chiamano così, a cosa devo?››

‹‹Ho visto che quella sottospecie di uomo...››

‹‹Chi?››

‹‹Fz... ››

‹‹Allora?››

‹‹Be’, ho visto che ti ha accompagnata a casa.››

‹‹Ehm, dove?›› che avesse visto il bacio?

‹‹Fuori scuola, dove avrei dovuto vedervi?››

‹‹Ah sì hai ragione, allora?›› meno male.

‹‹No, volevo sapere, non stai mica ricadendo nella sua trappola di ragazzo sincero›› mi ha fatta sentire davvero di mer*.

‹‹M. non sono io che devo ricordarti,che ti ha illusa, ti ha fatto soffrire e ti ha lasciata sola›› ha insistito.

 

Flash back 1.4 Franz e Sonia.

Inizio ad allontanarmi, sento il mio viso rosso e accaldato, sto cercando di resistere. Mi fermo su delle panchine del parco, mi sento impietrita. Mi copro il viso.

‹‹Micol, che cosa c'è? Non stai bene?››

Guardo Andrea, Proprio lui doveva vedermi in questa situazione? Non reggo e con le lacrime agli occhi gli confido tutto:

‹‹Sei vuoi prendermi in giro, sappi che non è il momento! Sono stata appena pugnalata alle spalle dalla mia migliore amica. L’ho visto con i miei occhi, e meno male perché se me lo avesse raccontato qualcuno, non ci avrei mai creduto! Le ho sempre confidato tutto. Come mi sentivo quando lo incontravo, quando mi parlava e lei da amica cercava di darmi consigli. La cosa ironica? Lei provava lo stesso. Anzi magari non le piace neanche quanto piace a me! Però adesso è lei che lo sta baciando e non io, l’unica cosa che mi rimane è piangermi addosso.››

Continuo a singhiozzare, il mal d'amore è la cosa più terribile a quest'età, me l’hanno sempre detto. Le sofferenze del cuore sembrano i problemi più grossi del mondo.

Andrea non si pronuncia, per la prima volta (stappiamo uno Champagne? Domani forse!), e mi abbraccia anche lui sa bene che non c'è niente che può dire per consolarmi.

 

‹‹Perché mi stai facendo questo?›› gli ho chiesto.

Ho pure pianto per il nervoso, si è sentito molto in colpa. Ho cercato di convincerlo che non è stata colpa sua ma non ci sono riuscita. Mi trovo in una situazione davvero difficile. Penso ad A. e subito dopo a Fz.

 

##Martedì

Avevo dato appuntamento a Fz con la mia soluzione già pronta. Avevo deciso cosa fare ed era opportuno che anche lui la conoscesse. Arrivata al bar, avevo notato che A. stava già intrattenendo Fz. Come ormai capita spesso mi sono trovata di nuovo ad origliare una sua conversazione senza essere vista.

‹‹Io mi chiedo perché dopo, quanti? Più di sei mesi?››

‹‹Sette.››

‹‹...Sette mesi, sei tornato tra noi a rompere le scatole.››

‹‹Be’, quello che ha sempre rotto le scatole sei tu! E comunque non do certo spiegazioni a te.››

‹‹No, a me non tanto interessa la tua presenza solo che, non vorrei che tu facessi soffrire di nuovo una persona, ed immagino che tu lo sappia bene, quanto abbia sofferto a causa tua! Sai, l’altra volta ho desistito perché ho capito che in realtà sei un poverino ma questa volta non vorrò essere costretto a prenderti sul serio a calci in cu*o.››

‹‹Tu? A me? Ma perché non ti metti da parte? Per una volta non intrometterti nella vita di Crazy Guitarist.››

‹‹No, non puoi dire questo ad A.!›› sono intervenuta io.

‹‹Sono stata davvero male e come dice lui credo che tu ne sia consapevole.››

‹‹Be’, sapevo che avessi una cotta per me. Ma…›› mi ha detto lui.

‹‹Sono stata molto sola, dopo che tu e S. vi siete messi insieme d’altronde nessuno dei due mi ha mai più contattata per sapere come stavo! Ti ho fatto venire qua per….››

‹‹Puoi lasciarci soli?›› Fz lo ha chiesto ad A.

‹‹No, per me può rimanere. Sa tutto. Penso che sappia pure cosa ho da dirti.››

‹‹Per lo meno me lo auguro›› ha esclamato A.

‹‹Già, be', dunque io non so con quali intenzioni tu sia tornato, ma in realtà non mi interessa. Non mi va di frequentare una persona già impegnata, che lascia a casa la sua ragazza andando in giro a corteggiare le altre. Mi sono resa conto che non mi interessi, come persona e quanto meno come amico! E per questa decisione devo ringraziare una persona diversa da te, leale e disponibile.

Parlavo di A., chissà se ha capito, penso proprio di sì! Li ho lasciati soli giustificandomi con un impegno. Non so cosa si saranno detti se A. lo riterrà opportuno, sarà lui a riferirmelo.

L’importante è che io abbia capito, che per me quella è davvero una storia chiusa. Mi sono ripromessa di chiamare S., forse tra un po’ però, I. mi ha consigliato di spifferarle tutto ma non mi va di rovinarle la festa. Come ha fatto lei con me!

E come dice la canzone di NoFace(che ormai ascolto di continuo) “I realize : it’s only you(A. <3) that I want. And only you that I need.”

 

Bacibaci Bloggers miei. A presto.

By Crazy JGuitarist

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** 24- Cercasi lavoro ***


Stiamo tornando da scuola, io ed Ilaria stiamo parlando di shopping, Paola sta chiacchierando al cellulare con Stefano.

‹‹Purtroppo dopo la vacanza sono rimasta al verde! Mi servirebbe un lavoretto part-time per rinvigorire le mie finanze!›› esclamo.

‹‹Sì, ma poi a scuola come farai? Che ne pensi , Paola? Paola!››

‹‹Eppure ha messo giù! Continua ad essere assente!›› commento.

‹‹Cosa?›› chiede ritornata in sé.

‹‹Ehi, ci sei? Il tuo cervello è connesso?›› ironizza Ilaria.

‹‹Scusate ragazze, ma... penso a Stefano, lui è lì ed io qui.››

‹‹Anche io sono qui!›› la prendo in giro.

‹‹Ed anche io!›› continua Ilaria.

‹‹Brave ragazze, prendetemi pure in giro, vorrei vedere voi›› ci risponde adirata.

‹‹Su, che stiamo sdrammatizzando!›› replica l’altra.

‹‹Dai non ti preoccupare, sarà qui per Natale›› la rassicuro.

‹‹Ma siamo appena a fine settembre! Guarda Micol, sei di una consolazione unica!››

‹‹Scusa tesoro. Dai cambiamo argomento, stavo dicendo ad Ilaria che mi serve un part-time!››

‹‹Ma io le stavo chiedendo come farà con la scuola.››

‹‹Be’, se le occupa poche ore di pomeriggio.››

‹‹Infatti, magari un posto dove potrei portare i libri e studiare...magari la babysitter ecco, sarebbe l’ideale.››

‹‹Ora che mi ci fai pensare, la signora del villino di fronte casa mia, l’anno scorso mi ha chiesto se potevo fare da babysitter ai suoi bambini.››

‹‹Ho sentito bene, hai detto l’anno scorso!?›› esclamo con voce delusa.

‹‹Oggi vado a parlarle, tentar non nuoce.››

‹‹Grazie Paola. Mi faresti davvero un favore.››

Non dico che questi soldi mi servono per la sopravvivenza ma i miei non sborsano tanto facilmente ed anche se voglio farmi passare qualche capriccio, non voglio sempre chiedere a loro.

*

Paola adesso starà andando dalla vicina, speriamo bene.

‹‹Salve Signora Durso.››

‹‹Ciao Paola, che sorpresa!››

‹‹Ehm, vede sono venuta a chiederle se le serve ancora una babysitter! Una mia amica sarebbe disposta a lavorare per lei.››

‹‹Fantastico, mi si è appena ammalato il ragazzo delle ripetizioni di Mattia, c’è uno nuovo che comunque, tu li conosci i miei figli, sono un po’ vivaci.››

‹‹Un po’( sono due pesti!).››

‹‹Lo stanno mettendo un po’ in difficoltà. Dille di venire oggi alle 16.00 parlerò direttamente con lei.››

‹‹Veramente, non so se stasera›› cerca di rispondere Paola.

‹‹MATTIA! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON FARE LA LOTTA CON TUA SORELLA!›› urla la signora in modo spaventoso.

‹‹Ehm.››

‹‹Scusami Paola, devo andare a fermarli, allora mandamela oggi›› chiude la porta.

*

Sono le 15.00 e sto aspettando notizie da Paola. All’improvviso suona il campanello e sento la voce di mia madre che mi chiama. Mi precipito di là.

‹‹Paola! Novità? O sei venuta qua per entrare nella stanza di Stefano e mettere la testa sul suo cuscino per sentirne il profumo?››

‹‹Imbecille! Sono venuta a dirti che la signora Durso ti aspetta per le 16.00. Sbrigati che altrimenti fai anche tardi.››

‹‹Ok, andiamo in camera mia.››

‹‹Aspetta, io passo prima per quella di Stefano.››

‹‹Lo sapevo! Come mi devo vestire?››

‹‹Non saprei, io direi come sempre.››

‹‹Un lavoro senza preavviso, caspita!››

‹‹Dai che non sei neanche sola!››

‹‹Come?›› chiedo stupita.

‹‹C’è un ragazzo, che da ripetizioni al figlio più grande, la signora ha detto che c’è il sostituto oggi perché è ammalato. Tu dovresti stare dietro alla bambina più piccola.››

‹‹Che sarà mai?›› dico con nonchalance.

‹‹Tu non li conosci, se non altro conoscerai un ragazzo dolce con i bambini ed intelligente!››

‹‹Sarà, ma io me lo immagino con gli occhiali,i brufoli, e i capelli unti ! Bleah!›› in pochi minuti sono pronta ed io e Paola partiamo per il mio nuovo lavoro.

*

Durante il tragitto in motorino, incontriamo la signora Durso.

‹‹Fermati è lei!›› mi spiega la mia amica.

‹‹Signora Durso, stavamo venendo da lei! Questa è Micol, la mia amica babysitter›› devo scriverlo sul mio biglietto da visita.

‹‹Ciao, io sono Adriana. Micol,il ragazzo delle ripetizioni›› il sostituto, ‹‹è di sopra, ho un po’ fretta, della retribuzione ne riparliamo al mio ritorno. Ciao›› riesco a vedere del fumo uscire dai suoi piedi.

‹‹Fa sempre così!Io vado›› comunica Paola.

‹‹Non vieni?››

‹‹No, sono due pesti ! Il lavoro è tuo e poi non sei sola›› con sguardo ammiccante.

‹‹Ma dddaaaii! Sai benissimo che i cervelloni non mi piacciono.››

*

Sono fuori la porta e ancora non mi hanno aperta, ho bussato due volte e la seconda volta era davvero insistente: CERVELLONE APRIMI.

‹‹Ragazzi la babysitter!Micol!››

‹‹Andrea! Che ci fai qui?›› non ci posso credere.

‹‹Sostituisco il suo “insegnante di ripetizioni”! Lui è Mattia!›› non so se lui ne sembra contento.

‹‹Ti vedo le mutandine!›› commenta il bambino.

‹‹Ciao›› sarebbe stato meglio non mettere la gonna.

‹‹Zitto peste! Questa è la piccola Chiara.››

‹‹Ciao.››

‹‹Parla poco, lei! Lui troppo.››

‹‹Ho notato!››

‹‹Noi andiamo nella cameretta a studiare.››

‹‹Certo che chiedere a te di farsi sostituire, non ti conosce forse?›› quanto mi piace fare l’acida con Andrea.

‹‹Spiritosa! È un mio amico di classe, ed era così spaventato di perdere il lavoro che mi sono offerto io stesso di sostituirlo, tanto sarà solo per una settimana, andiamo Mat?››

‹‹No-no!›› grida con forza il bambino.

‹‹A studiare!›› con tono imponente. Andrea lo trascina nell’altra stanza, ed io resto sola con la bimba, che mi guarda ma non parla.

‹‹Allora giochiamo con Barbie?›› propongo, le adoro quelle bambole.

‹‹No, prendiamo i mostri.››

‹‹Ma tu sei una femminuccia, dovresti giocare con le bamboline non con questi cosi! Oddio che brutti che sono!›› la bimba si ferma per qualche secondo, mi sento che sta per dirmi “Devo fare pupù!”ed invece fa un sorrisino da donna vissuta ed esclama:

‹‹È tanto bello,vero?››

‹‹Chi questo coso? Se non avesse la pelle verde e gli occhi rossi.››

‹‹No, Andrea.›› Ne capisce la bambina, quanti anni avrà? 4 forse?

‹‹Sembra il principe di Barbie Raperonzolo.››

‹‹Davvero? Fammelo vedere che nel caso te lo rubo e me lo porto a casa.››

‹‹Non c’è l’ho più, Mattia gli ha tagliato la testa›› che me**a quel bambino.

‹‹Ma perché ora sei tutta rossa?›› mi chiede la fanciullina.

‹‹Perché non guardiamo un po’ di TV?››

Questa bambina mi mette più in difficoltà di Ilaria ai suoi tempi.

*

Nel frattempo i due studiosi.

‹‹Andrea che ne pensi della babysitter?››

‹‹Cosa?›› sogghigna.

‹‹Sta bene con quella gonna!›› il bambino sembra un furbone.

‹‹Ma cosa ne vuoi capire tu!››

‹‹Ehi guarda io HO DIECI ANNI! Ne capisco quanto te!››

‹‹Ora studia che quella di là non è roba per te!›› scoppia a ridere.

*

Mi sono fatta un overdose di cartoni animati, ora vorrei vedere qualcosa di serio.

‹‹Non mi piace questo!›› piagnucola Chiara.

‹‹Ma come? ”Un posto d’amore” è la mia Soap opera preferita!›› qualcosa di serio.

Andrea e Mattia si uniscono a noi in salotto.

‹‹Abbiamo finito! No,”Un posto d’amore” che palle!›› commenta Andrea.

‹‹Ehm, Chiara ha insistito!›› esclamo a bassa voce e meno male che la bambina non mi ha sentita.

‹‹Mattia distogli lo sguardo da lì, la TV è di fronte!›› indicando le mie gambe.

Io e lui nel nostro salotto, con i nostri bambini, sarebbe bellissimo. I due marmocchi si lamentano di aver fame, Andrea li manda in cucina a fare rifornimento e rimaniamo soli.

‹‹Com’è romantico Mike!›› OPS mi è scappato un commento guardando la TV.

‹‹Chi questo carciofo? Solo perché è un riccone e regala negozi interi di fiori alla sua ragazza è ROMANTICO? Fare qualcosa per la persona che ami usando solo tre centesimi di euro lo è!››

Com’è dolce, Andrea! Sembra davvero il principe di Barbie Raperonzolo (ma chi è?). Inevitabilmente lo sto fissando, lui lo ha notato e di rimando lo sta facendo anche lui. Mi sento in un'altra dimensione, ci siamo solo io e lui.

‹‹Micol io…›› inizia a dire ma…

‹‹Guardate quanta roba!›› entra gridando Mattia.

‹‹Evviva facciamo merenda›› aggiunge Chiara.

‹‹Che bello!›› commento per niente entusiasta.

‹‹La soap opera è finita›› annuncia Andrea con tono soddisfatto.

‹‹Ed io non ho visto niente›› esclamo seccata.

‹‹Avete dimenticato le patatine! Vado a prenderle io›› dice Andrea.

Quanto è bello mamma mia, lo seguo con lo sguardo. Noto che la bambina mi guarda divertita.

‹‹Cosa c’è Chiara?›› le chiedo impaziente.

‹‹A Micol piace Andrea!›› detto questo poi fa una grossa risata.

‹‹Chiara, bevi il tuo succo di frutta!›› dico irritata, avvicinandoglielo spazientita alla bocca.

‹‹Ragazzi, niente patatine uffa! ›› rientra triste Andrea.

‹‹Oh no, devo fare la babysitter a tre bambini non a due!››

Andrea ride di gusto, IO VORREI URLARE, ci eravamo quasi me lo sento.

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Capitolo 25
*** 25- Il concerto. ***


Io ti ho vista già, eri in mezzo a tutte le parole che

non sei riuscita a dire mai.

Eri in mezzo a una vita che poteva andare ma

non si sapeva dove.

 

Siamo tra i corridoi della scuola, c’è una voce in giro: il nostro amico Federico, pare stia organizzando un piccolo concerto che porterà nella scuola un cantante famoso. Ci stupiamo di come mai non ci abbia ancora informate.

‹‹Almeno poteva avvertirci, lo avremo aiutato nei preparativi.››

‹‹Per carità Paola, già ha approfittato della mia bontà al campeggio per lo spettacolo di fine estate e per il Karaoke, non mi va di lavorare senza essere retribuita.››

‹‹Micol, guarda sei diventata ossessionata dai i soldi da quando hai un lavoro!››

‹‹A proposito, lo sai che Andrea se n’è andato?››

‹‹Ah già, era solo un sostituto!››

‹‹È tornato quell’altro, credimi è bruttissimo ! Se non mi servissero i soldi mi licenzierei.››

‹‹Sei proprio una stro**a quando fai così, una persona orrenda!››

‹‹Eddai scherzavo!›› intravedo Federico venire verso di noi.

‹‹Ciao Ragazze, cercavo voi! Avete sentito della serata?››

‹‹Abbiamo sentito traditore, organizzi una serata con un cantante famoso e non ci dici niente!›› commento innervosita.

‹‹Ehm,in verità ho iniziato solo da due giorni e la notizia ha già girato tutta la scuola! Dovrò scoprire chi dei miei collaboratori è così chiacchierone.››

‹‹Ma si può sapere almeno chi è questo cantante?›› chiede Paola.

‹‹Fred H››  risponde risoluto.

‹‹COOOSSSAAAAA? Quel figone? Il rapper n° uno di Borgo Borgo Sant'Agostino? “Scusa NoFace, lo sai che amo solo te ma…”›› esclamo guardando il cielo.

‹‹È inutile che ti giustifichi Micol, ormai NoFace avrà sentito e si sarà offeso!›› mi fa Paola.

‹‹Voi siete due matte! Parlate con NoFace come se fosse un dio onnipresente?›› esclama Federico.

‹‹Perché secondo te non lo è?›› diciamo contemporaneamente io e Paola.

‹‹Lasciamo perdere, dovrebbe venire questo fine settimana. Sto mobilizzando tutta la scuola, ma mi servono PR!››

‹‹Persone Ritardate? Ed hai pensato a noi?››

‹‹Micol penso che Federico intende che gli serve qualcuno che gli venda i biglietti della serata›› le faccio una linguaccia.

‹‹Sìsì. Gli incassi saranno devoluti alla Casa di Cura qui in centro. L’ha richiesto proprio FredH era di queste parti, sapete? Ed una volta frequentava questa scuola solo i primi anni però!››

‹‹Davvero? Non ne sapevo assolutamente niente!›› dico io entusiasta.

‹‹Allora è ok? 50 a te, cinquanta a Paola e cinquanta a Ilaria. Grazie ciao.››

‹‹Aspé, ormai è andato. Ora come li vendiamo 150 biglietti?›› si domanda Paola.

‹‹Ilaria andrà su tutte le furie ci sgriderà: “come vi è saltato in mente di prendere impegni per me? Senza nemmeno contattarmi?”›› esclamo terrorizzata.

‹‹Parlate di me? Micol, tu perché mi imiti?›› spunta improvvisamente Ilaria.

‹‹Oddio, scusa il fatto è che Federico ci ha messe in un bel guaio!›› mi giustifico intimorita.

‹‹Dobbiamo vendere 150 biglietti per un piccolo concerto che si terrà questo fine settimana che avrà come ospite Fred H.››

‹‹Alfredo Acca – rdo?›› risponde Ilaria.

‹‹Lo conosci?››

‹‹È un amico di mio fratello, veniva a casa.››

‹‹CASPITA!E lo dici così?›› le chiedo.

‹‹Non è niente di così esaltante!››

‹‹Da quanto ho capito non ti è molto simpatico, vero?›› domanda Paola.

‹‹Io non parlo di simpatia, è solo che io non lo vedo tanto speciale quanto lo vedete voi.››

‹‹Dai è carino e le sue canzoni sono cool! Non come quelle di NoFace, però se la cava!›› aggiungo.

‹‹Sarà, ma comunque vi aiuto lo stesso.››

*

Ci siamo divise, io e Paola, gireremo insieme per le classi da un lato, Ilaria con i suoi cinquanta biglietti da un'altra parte dell’istituto.

‹‹Però, è stato generoso da parte sua decidere di devolvere gli incassi alla Casa di Cura›› commento.

‹‹Non capisco Ilaria, avranno litigato da bambini?››

‹‹Chissà magari è solo un ex ragazza incavolata!››

‹‹Stai insinuando che FREDH e Ilaria sono stati insieme?›› mi chiede Paola stupita.

‹‹Probabile.››

 

Ti ho vista fare giochi con lo specchio,

e aver fretta di esser grande

e poi voler tornare indietro quando non si può…

 

Mentre espongo le mie idee vedo Andrea passeggiare per i corridoi, quasi faccio una corsa per inseguirlo lasciando Paola indietro ma lui si ferma e torna indietro, notandomi.

‹‹Correvi verso di me?››

‹‹Ehm,no ››

‹‹Dove correvi?››

‹‹Be’ sai ho un po’ fretta! Io e Paola dobbiamo vendere 100 biglietti entro sabato e ...››

‹‹Lo fai di corsa?››

‹‹MA PERCHÈ NON AFFERRI MAI AL VOLO?››

‹‹MA PERCHÈ NON SEI MAI CHIARA NELLE SPIEGAZIONI?››

‹‹Lascia perdere›› non sono chiara perché mi fai sentire in imbarazzo.

‹‹Sì, comunque me l’ha detto Ilaria.››

‹‹E allora non ci aiuti?›› gli chiedo.

‹‹Anche Federico me l’ha chiesto, ma non lo farò›› risponde placido

‹‹Perché?››

‹‹1° Non mi piace la sua musica, 2° non mi piace come persona e 3° vendere biglietti è troppo stressante!››

‹‹Che pigro!›› dico shockata.

‹‹Be' un po’ sì›› sorride.

‹‹Perché non ti piace come persona? Devolverà gli incassi alla casa di cura qui vicino.››

‹‹Bah, ti lasci incantare troppo presto, informati meglio su di lui!››

Mi ha lasciato quasi a parlare da sola e se n’andato! È la seconda persona che mi dice una cosa del genere, cosa nasconderà Fred H?

*

Ilaria passeggia sola tra i corridoi.

‹‹Tutti lo adorano!Tutti lo amano!A me fa solo schifo.››

‹‹Foschi?›› la professoressa di inglese la ferma.

‹‹Sì? Mi dica!››

‹‹Vedo che stai vendendo i biglietti di FredH! Bene! Me ne dai tre? Sai le mie figlie non sono nella pelle!››

‹‹Mi fa piacere per loro!››

‹‹Visto, i ragazzi giovani che raggiungono il successo così presto dovrebbero esservi d’esempio! Si sono impegnati al massimo, dovresti farlo anche tu, per esempio in inglese!››

‹‹Prof, io continuo a fare il giro devo venderne ancora quarantasette, la saluto.››

Si allontana da lei alquanto adirata.

‹‹Ma che bravo! Che bello! Che simpatico! Io invece penso il contrario, ma perché deve ritornare come un fantasma nella mia mente?›› mentre cammina pensierosa Andrea la raggiunge.

‹‹Cercavo proprio te!›› le dice.

‹‹Ormai non mi incanti, ho chiuso con te!››

‹‹Chiuso? Io volevo semplicemente sapere come stai?››

‹‹Sto bene! Sto vendendo i biglietti per Alfredo, immagina come possa rendermi felice questa cosa!››

‹‹Felice? Io non ti capisco, butta tutto al diavolo.››

‹‹E cosa dico alle altre?››

‹‹Che t’importa! È un idiota!››

‹‹Io sto cercando di andare avanti.››

‹‹Sì, ma così metti solo una toppa e non concluderai niente! Non lo supererai mai.››

‹‹Io lo avevo dimenticato, ora invece, con la questione del concerto…››

‹‹Lo sai che non è vero! Me lo hai raccontato tu, mi hai parlato di incubi, ansia, paura: mentivi?››

‹‹Come puoi dire una cosa del genere?››

‹‹È un bastardo! Lo devi affrontare, ne vale la tua dignità.››

‹‹Andrea, perché mi tormenti?››

‹‹Lo sto facendo per te!››

‹‹LASCIAMI IN PACE!›› lo lascia lì incavolato, mentre lei trattiene le lacrime.

 

C'è un posto dentro te in cui fa freddo.

è il posto in cui nessuno è entrato mai…

quella che non sei.

 

Andrea decide di cercare Federico, lo trova nella sua classe. Con un cenno lo chiama fuori.

‹‹Andrea ti giuro che io Micol non…››

‹‹Che dici? Sei scemo? Sono venuto a chiederti un favore.››

‹‹Per te tutto!››

‹‹Smettila con le smancerie! Annulla il concerto o chiama qualcun altro!››

‹‹CHE? Guarda che sono il responsabile dell’organizzazione, ma non è stata una mia idea. FredH ha chiamato il sindaco chiedendogli di venire, quest ’ultimo ha chiamato il preside che ha incaricato me sapendo che sono del campo…››

‹‹Campo? Tu sei solo un animatore dei miei stivali!››

‹‹Andrea ma qual è il problema? Stiamo vendendo e parecchio. Credo che solo NoFace poteva superare questo entusiasmo ma sai, ti informo che è ancora anonimo...››

‹‹Sta zitto, idiota! Cosa caspita vorrà questo ora? Lascia stare, ciao.››

‹‹ANDREA MI SPIEGHI CHE PROBLEMA HAI?›› ma Andrea non gli da ascolto e prosegue a testa bassa.

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Capitolo 26
*** 26 FredH ***


Quella che non sei

quella che non sei non sei

ma io sono qui e se ti basterà

quella che non sei, non sarai

a me basterà.

 

È arrivato il giorno del concerto. Io, Paola e Ilaria ci siamo preparata tre ore prima e devo dire che siamo uno schianto.

Andrea quando ci ha viste invece di farci i suoi complimenti ha esclamato: NON È MICA UN MATRIMONIO?

Com’è burbero il mio amore, be’ questo però vuol dire che un po’ mi ha guardata.

Prima è accaduta una strana cosa: quando è arrivato FredH il pubblico è andato in delirio, tutti si sbracciavano per salutarlo (comprese io e Paola), l’unico che ha potuto parlargli da vicino è stato Fede.

Due secondi dopo è venuto Federico da noi, io e Paola lo abbiamo supplicato di farcelo incontrare mentre Ilaria sembrava alquanto annoiata. E lui cosa ci ha detto?

‹‹No, ragazze non potete incontrarlo ora magari dopo, Ilaria vuole vedere te! Vi conoscete, giusto?››

Si è fatta trascinare di peso da lui, non ne era per niente entusiasta. Che strano comportamento! Questa cosa non mi convince!

 

Io ti ho vista già eri in mezzo a tutte le tue scuse

senza saper per cosa.

Eri in mezzo a chi ti dice "scegli": o troia o sposa.

 

Ilaria arriva riluttante da lui, che appena la vede corre ad abbracciarla.

‹‹Ila, quanto tempo? Come stai?››

‹‹Bene, sei pronto per l’esibizione?››  cerca di sciogliere l’abbraccio.

‹‹Sì, be’ certo come sempre! Il ragazzo, come si chiama?, Federico mi ha detto che hai collaborato anche tu alla vendita dei biglietti!››

‹‹Sì, infatti›› risponde distaccata.

‹‹Sono contento di sapere che siamo ancora amici.››

‹‹Amici? E chi te lo ha detto? L’ho fatto giusto per  la “Casa di Cura”.››

‹‹Dai Ila, ci siamo fraintesi, non ero un gran periodo, tu mi hai incolpato di...››

‹‹Io non ti ho incolpato! Era la verità non un’accusa, ma nessuno mi ha creduta, maledetto! Perché sei tornato qui? Perché? Spiegamelo.››

‹‹Mi stupisci! Come mai pensi ancora a quel episodio? Ormai è acqua passata, no?››

‹‹Forse per te! Per me era la prima volta›› esclama quasi in lacrime.

Fred sgrana gli occhi vedendola così, vorrebbe continuare a parlarle ma arriva il manager che gli dice di andare sul palco.

‹‹Devo andare! Se ti va di parlarne, andiamo a prendere qualcosa insieme dopo?›› chiede lui.

‹‹No, io sto benissimo ora. Sei solo un figlio di pu****!››

‹‹Ok, va bene! Ma non dirai niente, vero? Sai i giornali non vedono l’ora di…››

‹‹Vai in scena, ti aspettano! Va a recitare la parte del bravo ragazzo che ti riesce bene, ma sparisci dalla mia vita PER SEMPRE!››

FredH va sul palco, Ilaria rimane sola in lacrime insieme i suoi ricordi e con le voci nella sua mente.

‹‹Su andiamo Ilaria, vieni qua. È solo un gioco!››

‹‹no...nO.NO!››

Ilaria si accascia a terra piangendo disperata.

*

Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel

dietro un'altra acconciatura eri dietro una paura

che non lasci mai.

 

Io, Paola ed Andrea stiamo seguendo il concerto, noi cantiamo e ci dimeniamo mentre Andrea sembra essere ad un funerale.

‹‹Andrea, smettila di avere quest’aria contrariata! In fondo hai pagato anche il biglietto!›› gli dico.

‹‹È un buffone!BUFFONE!››

‹‹Per piacere non urlare!›› lo supplica Paola.

‹‹Mi fa davvero vomitare›› aggiunge.

‹‹Ma perché diavolo ci sei venuto?›› gli chiedo.

‹‹Per fischiarlo e magari lanciargli delle uova!››

‹‹Ma? Vorrei sapere il motivo del tuo accanimento, ma poiché te lo chiedo da circa una settimana e non mi rispondi, lascio perdere!›› affermo.

‹‹Sì, infatti meglio così! Lascia perdere. Dov’è Ilaria?›› ci domanda.

‹‹Penso dietro le quinte.››

‹‹Cosa? Vado a prendere da bere ed a comprare delle uova da tirargli sul palco, vi va qualcosa?››

‹‹No grazie›› rispondo e lui sparisce nella folla.

‹‹Che è strano lo so già, ma in questa situazione lo vedo peggiorato! Non credi Paola?››

*

Andrea cerca Ilaria, chiede a Fede di poter accedere nel back stage e, visto che è un po’ intimorito da lui, acconsente.

‹‹Ilaria?›› la trova in lacrime.

‹‹Andrea è tutto impresso ancora nella mia mente! NESSUNO MI HA CREDUTO E MI CREDERÀ MAI... ›› afferma piangendo scoraggiata.

‹‹Ti sbagli! Io ti credo.››

‹‹Sono io ad aver subito quella cosa terribile ed invece mi sento in colpa, perché?››

‹‹Ilaria non devi! Non devi tenerti dentro tutto, parlane apertamente. Non nasconderti. Non te ne devi vergognare, lui deve!››

‹‹E tu credi che in questo modo mi passerà?››

‹‹Anche se rimarrà la cicatrice, pian piano sarai pronta ad affrontare altre esperienze. L’importante è che tu non ti fossilizzi su quello che ti è accaduto, va avanti, tira tutto fuori. Caccia il male da dentro di te!›› a queste parole, Ilaria gli lancia le braccia al collo.

 

Ti ho vista vergognarti di tua madre

fare a pezzi il tuo cognome

sempre senza disturbare che non si sa mai.

 

Stiamo cercando Andrea che non è più ritornato, Federico ci ha detto che era dietro le quinte con Ilaria.

Appena arrivate abbiamo visto una scena raccapricciante: ILARIA ED ANDREA ABBRACCIATI!  Ohmioddio, un’altra volta?, ma poi noto che lei è in lacrime, starà di nuovo soffrendo per lui?

‹‹Ila,cosa ti è accaduto?››

‹‹Oddio perché piangi?›› chiede Paola.

‹‹Coraggio, perché non inizi a sfogarti con loro?›› suggerisce Andrea.

Ci ha svelato il suo terribile segreto: a soli tredici anni FredH , di pochi anni più grande, ha abusato di lei.

Era la sua prima volta e da allora non è più riuscita a stare con un ragazzo – allora con Andrea non ci ha fatto niente!

Andrea era l’unico a saperlo, tra i suoi nuovi amici, e l’ha sempre aiutata a cercare di superare.

Ci ha detto che nessuno, neanche i suoi genitori, l’hanno creduta. Solo perché era una ragazza molto espansiva.

Che cose orribili succedono alle ragazze della nostra età, io non ne avevo neanche idea.

Ilaria dietro il suo atteggiamento forte ed aggressivo nasconde un animo di cristallo.

‹‹Non la può passare liscia!›› dico io arrabbiata.

‹‹No Micol, non è questo di cui ha bisogno Ilaria, lasciatelo perdere quel deficiente! In un modo o nell’altro la pagherà. Ho fiducia, la pagherà in un modo o in un altro!›› mi spiega Andrea.

‹‹Ilaria, noi ci saremo sempre, ci puoi dire tutto!›› esclama Paola dolcemente.

‹‹Grazie Ragazze!›› ci stringiamo tutte e tre in un forte abbraccio sotto lo sguardo compiaciuto di Andrea.

 

C'è un posto dentro te che tieni spento

è il posto in cui nessuno arriva mai

quella che non sei.

 

(Ligabue- Quella che non sei)

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Capitolo 27
*** 27- Per qualche voto in più. ***


Io e le mie inseparabili amiche siamo al bar a fare sano spettegulez, in pratica loro lo fanno, io nel frattempo leggo il “Music News”.

‹‹Ragazze sentite questa: ”NoFace batte FredH, sulla sfida delle classifiche...blablabla...da ben dieci settimane al primo posto...blabla. In un’intervista telefonica ha dichiarato: -Quel tipo non mi piace, non è tanto quel bravo ragazzo che vuole dimostrare!-“ Lo sapevo, non piace nemmeno a NoFace!›› commento soddisfatta.

‹‹Bravo NF!›› s’introduce Paola.

‹‹Visto Ila, aveva ragione Andrea, la sta pagando cara! Come l’ha definita? Provvidenza Divina?››

‹‹No quello era Alessandro Manzoni! Credo comunque che sia meglio cambiare argomento›› spiega l’altra mentre Ilaria sembra non volerne davvero parlare, allora m’introduco io.

‹‹Che avete deciso per i corsi, per aumentare i nostri punti di credito scolastici?››

‹‹Io ho scelto il componimento poetico!››

‹‹Che cosa? Paola non cambi mai! Che palle!››

‹‹Ma che c’entra scusa, la prof d’italiano mi ha invitata ed a me non dispiace!››

‹‹Immagino, tu Ila?››

‹‹Mi ha invitata il prof d’educazione fisica per la squadra di pallavolo e non mi dispiace giocarci, ma tu?››

‹‹Poiché non mi ha invitata nessuno, mi sono iscritta al corso di recitazione.››

‹‹COSA?›› esclamano entrambe perplesse.

‹‹Mi è sempre piaciuto recitare, già m’immagino a firmare autografi.››

‹‹Micol?›› mi richiama Paola alla realtà.

‹‹Forse stai esagerando un po’! Non hai nemmeno iniziato!›› continua l’altra.

‹‹Perché siete così scettiche sul mio talento?›› mi lamento e nel frattempo arriva anche Federico.

‹‹Siamo nel bel mezzo di una discussione privata, potresti scusarci?›› Ilaria cerca di mandarlo via.

‹‹Come va ,girls?›› ma lui fa finta di niente.

‹‹Che vuoi?›› lei sembra spazientita.

‹‹Uscire con te!››

‹‹Ma che fai? Mi prendi in giro?›› Ilaria sembra arrabbiata di brutto, Paola ed io ce la ridiamo di gusto, quando c’è lui nessuno può più parlare.

*

DUE GIORNI DOPO

Finalmente è arrivato l’inizio del corso di recitazione, mi guardo intorno per scorgere se c’è qualcuno che conosco e visione delle visioni: c’è Andrea! Ditemi se questa non è telepatia? Lo sapevo che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, mi avvicino.

‹‹Andrea, anche tu qui?››

‹‹Frequento “recitazione” dal primo anno! Di solito non abbiamo mai organizzato niente di buono, quest’anno però sembra che il prof abbia buone intenzioni. Hai visto? C’è Anche lo scocciatore.››

‹‹Federicooo! Che ci fai qui?››

‹‹Aumento i miei crediti, non mi piaceva nessun altro corso.››

‹‹Neanche a me!›› replico.

‹‹Lo sai che sei in ritardo?›› mi dice Andrea in tono di rimprovero.

‹‹Sì! Scusa›› rispondo imbarazzata.

‹‹Iniziamo bene›› commenta seccato.

‹‹Uffa, non mi sgrida il prof, lo fai tu?››

La conversazione è interrotta da uno strano tipo, uno tutto particolare, che recita ad alta voce.

‹‹Che cosa fa quello?››

‹‹Gugly? Recita›› risponde Andrea.

‹‹Cosa?›› domando interessata.

‹‹Prima ci hanno comunicato che noi “veterani”faremo dei provini, pare che una famosa compagnia teatrale è in cerca di un attore.››

Noto con dispiacere che gli altri della compagnia lo stanno deridendo.

‹‹Perché ridono?››

‹‹Non lo vedi quant ’è brutto?›› commenta Federico.

Scheda fisica Gugly:  è basso e magrissimo ed ha la faccia di un topolino. Se potessi paragonarlo ad un personaggio animato direi proprio che assomiglia a Splinter delle Tartarughe Ninja.

 

‹‹Però è molto bravo!›› a volte la gente è proprio stupida.

‹‹Eccola, l’intenditrice di talenti›› annota Andrea.

‹‹Mi piace molto sìsì. E cosa fate per il provino?››

‹‹Don Chisciotte, lo studiamo da anni…senza mai deciderci a recitarlo!››

Quasi attratta come una calamita da quel ragazzo, lascio i due e mi avvicino a lui.

‹‹Posso interromperti?›› lui annuisce un po’ stupito.

‹‹Niente volevo dirti che a mio parere sei molto bravo›› ringrazia imbarazzato.

‹‹Mi chiamo Micol.››

‹‹Piacere Willy, Guglielmo.››

‹‹Ah, come Shakespeare.››

‹‹Eh già!›› purtroppo gli altri iniziano a prenderci in giro.

‹‹“Non ti badar di loro, ma...” come diceva Dante?››

‹‹“Guarda e passa!”›› mi sorride.

‹‹Ho la memoria un po’ corta.››

‹‹Ma no figurati!›› mi sorride ancora, non c’è niente da dire, è un tipo davvero dolce.

*

IL GIORNO SEGUENTE

Hanno distribuito le parti: Federico ed io, i due novellini, collaboreremo con la scenografia, Willy con mio grande dispiacere avrà un paio di scene, Andrea un paio di battute.

‹‹Non è giusto!›› commento su Willy.

‹‹A chi lo dici›› esclama Andrea altrettanto penalizzato.

‹‹Mi dispiace anche per te, ma poi come fate in una settimana ad imparare le parti?››

‹‹Conosciamo l’intero testo a memoria, lo prepariamo da anni. Porca miseria, che rabbia!››

‹‹Dopo essere stato scelto cosa succede?›› chiedo curiosa.

‹‹Intendi dal talent scout? Porterà il fortunato prescelto in tournée su due piedi così…››

Sono felice che Andrea non sia stato selezionato per una parte più grande, così ha meno chance di poter essere scelto. Non si può allontanare da me, sono un po’ egoista lo so, ma uffa, non può andarsene.

‹‹A cosa pensi?›› mi chiede.

‹‹Che bello! Una tournée.››

Si avvicina Willy ed io corro a parlargli.

‹‹Mi dispiace, secondo me dovevi essere scelto come protagonista!››

‹‹Io non me la prendo…››

‹‹Se vuoi raggiungere un obiettivo devi sempre guardare avanti, mai indietro. A tutte le persone che ti circondano e che non ti apprezzano, non darle importanza, la cosa fondamentale è quello che hai dentro, in ogni modo sappi che io tifo per te.››

Mi stupisco di me stessa, ma da dove mi sono uscite queste belle parole? È forse il testo di una canzone?

Willy mi ringrazia e mi abbraccia in modo caloroso. Non l’avrei mai detto, è molto espansivo. Resto di stucco, lo stesso Andrea dietro di noi.

*

UNA SETTIMANA DOPO

La rappresentazione è stata grandiosa, sono stati tutti molto bravi. Willy ed Andrea, devo dire che, mi hanno emozionata. Chissà cos’avrà’ deciso il TS.

Ho passato l’intera settimana al corso di teatro, trascurando anche le mie amiche, loro si sono un po’ arrabbiate ma poi mi hanno perdonata perché le ho invitate a vederci (l’ingresso era gratuito!), ma basta pensare devo studiare!

Bussano al citofono ed è Willy che mi chiede di scendere.

‹‹Ciao Willy, cosa ci fai qui?››

‹‹Intendi come faccio a sapere dove abiti?››

‹‹Be', anche questo.››

‹‹L’ho chiesto alle tue amiche, sono venuto a comunicarti una notizia importante, tieniti forte: sono stato scelto dalla compagni teatrale!›› mi abbraccia stritolandomi così forte che riesco appena a mugugnare.

‹‹Ma è fantastico! Partirai subito?››

‹‹Eh sì, sono venuto anche a salutarti, visto come mi hai incoraggiato,mi faceva piacere vederti per l’ultima volta.››

‹‹Non essere così pessimista, sono sicura che ci rivedremo!›› gli faccio un occhiolino amichevole.

‹‹Lo spero!››

‹‹Come farai con la scuola?››

‹‹La compagnia teatrale mi metterà a disposizione un professore privato, sai, non sono l’unico che va ancora a scuola, ora però devo andare››  mi dice guardando l’orologio.

Lo saluto, gli allungo la mano ma lui mi tira a sé, mi abbraccia ancora e mi da un bacio appassionato “teatrale”(cioè senza lingua).

‹‹Che succede?›› Andrea sbuca da dietro l’angolo, ma tutti da me dovevano venire stasera?

‹‹Stavo andando, ciao Andrea›› Willy scompare in un secondo.

‹‹Ancora Buona fortuna!›› gli auguro rossa dall’imbarazzo.

‹‹In bocca al lupo per la tua carriera!›› esclama Andrea stizzito: ma è geloso di me o di lui?

Sono stata troppo incoraggiante con Willy? Forse no, era un semplice modo per lui di ringraziarmi. Resto sola con Andrea e per un po’ non riesco a parlargli.

‹‹Ho interrotto qualcosa?›› mi domanda.

‹‹Assolutamente no! Sono rimasta anche io spiazzata da quel bacio!››

‹‹Ah, non ti ho vista resistergli.››

‹‹Ma dai era un bacio d’addio.››

‹‹Non hai niente di cui giustificarti!›› è vero. Perché lo sto facendo?

‹‹Perché mi fai tante domande?››

‹‹Lasciamo perdere, ero venuto a portarti questo.››

‹‹“Romeo&Giulietta”: sarà la prossima?››

‹‹Preparati!I provini sono tra un paio di mesi.››

‹‹Ah, dici che dovrei propormi per Giulietta?››

‹‹Le regole sono che tutte le ragazze si propongono come personaggio principale e poi i prof decidono che parte devono fare.››

‹‹Ti preparerai per la parte di Romeo?››

‹‹Io già ho avuto la parte di Romeo.››

‹‹Complimenti!››

‹‹Eh grazie!››

‹‹Devo andare, ti dispiace se non ti saluto come Willy?››

‹‹Sì, mi dispiace tantissimo, ciao›› rientro senza permettergli di controbattere.

L’ho detto! L’ho detto non ci posso credere! Non ha avuto reazioni clamorose, anzi è rimasto lì come un baccalà.

L’unica cosa che conta per me adesso è DIVENTARE LA SUA GIULIETTA!

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Capitolo 28
*** 28- I regali di Natale ***


 

Insieme ad Ilaria e Paola sono in giro a fare shopping, nostro passatempo preferito. Uscendo da un negozio di calzature abbiamo fondato il Club delle Scarpe senza Tacco, tutte e tre le preferiamo e consideriamo i tacchi nettamente inutili.

‹‹Ma guardate ragazze è già tutto addobbato per Natale›› esclamo.

‹‹Già, manca davvero poco. Adoro quest’aria così festosa›› annuisce Paola.

‹‹Io a Natale svuoto i negozi, non c’è nessuno per me che non meriti un regalo›› continuo io.

‹‹Diciamo, allora che ti svuoti anche il portafogli, per fortuna hai un lavoro quest’anno›› commenta l’altra, ed è effettivamente così.

‹‹Ragazze, voi andate da qualche parte per Natale?›› s' informa Ila.

‹‹Dovrebbe tornare Stefano,quindi non mi muovo, festeggiamo a casa›› dico, lo stesso farà Paola ovviamente, insieme poniamo la stessa domanda all'altra.

‹‹Vado in montagna, parto il 23 dicembre e torno il 3 gennaio!››

‹‹Che fortunata! Pure Paola avrà il “diversivo” Stefano, io nemmeno quello›› mi lamento.

Paola annuisce velocemente ma poi abbassa la testa.

‹‹Perché quest’anno non ci scambiamo i regali?›› propone Ilaria e noi altre accettiamo contente.

Io non l’ho mai fatto, non ho mai avuto vere amiche e questa cosa mi fa sentire emozionata! Quest’anno lavoro grazie al cielo, altrimenti niente cash per tutti questi regali.

Ilaria ci invita a casa sua ma Paola non può.

‹‹Devo incontrare Federico, devo portargli un cd che mi ha prestato un mese fa››  ci liquida in questo modo.

‹‹Non ti sembra un po’ strana da un paio di giorni?›› mi domanda Ilaria, ma io sono del tutto inconsapevole della cosa.

‹‹È logico! Sei sempre con la testa tra le nuvole! A pensare a chissà che – anche se tutto il mondo sa a cosa›› che simpatia.

Arrivate a casa mi mostra il regalo che ha fatto ad Andrea.

Inizialmente voglio morire. Ancora questa confidenza? Ma poi sono sto zitta, caspita siamo amiche, mi fido di lei. Almeno dovrei provarci.

‹‹Gliel’ho fatto giorni fa, sai parte per Parigi›› mi dice.

‹‹Davvero? Non lo sapevo! Come mai gli hai fatto un regalo?››

‹‹Ehi non ti ingelosire! Devi sapere che Andrea usa scambiare i regali con tutti i suoi più cari amici a Natale, i più stretti insomma, be’ io lo sono. A dire il vero l’ho costretto un po’! ›› guarda come ride disinvolta, che approfittatrice.

‹‹Sono sicura che lo chiederà anche a te›› mi fa l’occhiolino.

‹‹Cosa?››

Ilaria non ha dubbi, io non ne sono tanto sicura. Sarebbe un passo avanti per noi, ma chissà se mai me lo chiederà.

*

Sono tra i corridoi della scuola, in realtà sto cercando Andrea per lanciargli qualche frecciatina sull’affare dei regali ed indurlo alla conversazione ma oggi non si vede proprio, credo che sia assente.

Incontro però il solito Federico.

‹‹Micol, gioia!››

‹‹Fede ciao, come stai?››

‹‹Bene dolcezza.››

‹‹Ma frasi senza aggettivi eccessivamente mielosi non le sai comporre, vero?››

‹‹Direi di no, pasticcino! Credo che tu sia l’unica a non essere stata colpita dal mio fascino.››

‹‹Cosa ci vuoi fare?››

‹‹Niente. Se cerchi Andrea è assente, me l’ha detto Luca.››

‹‹Perché dovrei cercarlo?››

‹‹No, volevo solo informarti che poiché non c’è possiamo spupazzarci a nostro piacimento, ti va?›› mi fa l’occhiolino.

‹‹Federico lascia perdere. Rientro in classe›› l’ho lasciato lì, quel ragazzo mi fa proprio scompisciare, credo che il ruolo del buffone gli venga naturale.

Sono tornata in classe, tirata un po’ su di morale da Federico, con l’intenzione di fare conversazione con Paola (invece di seguire la lezione naturalmente!).

‹‹Allora, Pà sei emozionata per il ritorno di Stefano di domani?››

‹‹Be’, veramente, dovresti farmi un favore.››

‹‹Cosa c’è?››

‹‹Dovresti dire a tuo fratello che tra noi non può funzionare, perché mi sono innamorata di un altro! Non dirglielo in questi termini ma farglielo capire.››

‹‹Chi? Che cosa?›› chiedo stupefatta.

‹‹Sei vuoi saperlo è Federico e credo di essere ricambiata.››

La prof. ci richiama al silenzio (brutta vecchia, poteva farsi gli affari suoi!) ed io non ho nemmeno il tempo di ribattere. Non riesco a crederci, sta facendo davvero una vigliaccata e non perché lo sta facendo a mio fratello Stefano, ma perché non ci si comporta così.

*

Non potevo restarmene a casa oggi pomeriggio, sto troppo male per mio fratello, Paola mi ha delusa. Lasciarlo così, tramite me.

Sono andata al bar ed ho una visione celestiale: Andrea naturalmente, impegnato in una partita al flipper. Mio obbiettivo “FARE COLLEGAMENTI AL NATALE PER INDURLO ALLA CONVERSAZIONE REGALI!”

‹‹Ciao Andrea, perché non sei venuto a scuola?››

‹‹Ehi Micol, avevo un impegno.››

‹‹Micol? Mi hai chiamata con il mio VERO nome, da non crederci!››

‹‹Sai sono più buono, siamo quasi a Natale›› bingo! Il collegamento l’ha fatto da solo.

‹‹Cosa farai a Natale?›› sono una furbona.

‹‹Io vado a Parigi, tu?››

‹‹A casa, torna anche Stefano.››

‹‹Non so se avremo occasione di incontrarci io e tuo fratello, quindi salutamelo. Quest’anno il Natale è arrivato in un battibaleno. In questo periodo spendo un sacco di soldi per i regali.››

‹‹Lo stesso anche io, siamo due spreconi!››

‹‹A proposito, prendi un foglio ed una penna, dovrei averceli nella tasca interna della giacca,vedi…››

‹‹Posso mettere le mani nella tua giacca?››

‹‹Altrimenti, come li prendi il foglio e la penna? Dai, dammi il tuo indirizzo!››

‹‹Perché?››

‹‹Perché voglio mandare la banda bassotti a fare una rapina a casa tua›› idiota, gli sembra il momento di fare lo spiritoso?

‹‹Scema, voglio mandarti un sorpresa da Parigi, no?››

‹‹Che idea gentile, grazie!›› è fatttaaaaaa.

‹‹Allora, ora perché fai quella faccia?›› vorrei saltare dalla gioia.

È fatta, Andrea mi manderà un regalo, io glielo farò prima che parta: sono ufficialmente entrata nella sua cerchia di amici stretti. Evviva!

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** 29- Il ritorno di Stefano ***


Mancano tre giorni a Natale. Il fatto che Andrea mi abbia proposto di scambiarci i regali dovrebbe rendermi felice, ma sono più preoccupata della notizia che aspetta Stefano al suo ritorno, come farò? Io nemmeno so che parole usare per non ferirlo. Bah, vorrei correre a casa di Paola e strangolarla. Aspetto con ansia Stefano, che sarà qui a minuti, per passargli la patata bollente.

Suona il campanello, sarà lui.

‹‹Mamma apro io!›› mi precipito alla porta. Ma perché deve ritornare per Natale? Certo mi fa piacere, ma ho uno stato d’animo pessimo.

‹‹Ciao Peste!›› mi fa lui appena mi vede.

‹‹Bentornato, vieni di là che mamma e papà stanno andando avanti ed indietro, non vedono l’ora di rivederti!›› cerco di sorridere ma secondo me questo sorriso forzato fa paura. Vorrei indossare una maschera.

Dopo aver salutato i miei si è precipitato nella sua stanza a sistemare i bagagli, io aspetto il momento giusto, dietro la porta per uscir mene all’improvviso ed esclamare “Sai, Paola mi ha detto che dovevo riferirti di andare a quel paese perché si è innamorata di un altro”bah. KILL PAOLA!

A Natale avere questi istinti omicidi non è da me, purtroppo Stefano ha visto il mio appostamento.

‹‹Ti ho lasciata strana e ti ritrovo ancora più squilibrata del solito, ho il sospetto che ero io l’equilibrio di questa casa.››

‹‹Da quanto mi avevi vista?››

‹‹Sei lì da dieci minuti, capirai, non sono mica cieco! Dai dimmi cosa c’è?››

‹‹Sai, è una cosa difficile da dire, ma te la devo riferire e non sai quanto mi pesi doverti fare questa carognata›› anche perché non so come si fa a lasciare un ragazzo.

‹‹Si tratto di Paola, vero?››

‹‹Eh sì, hai fiutato qualcosa?›› magari ha cacciato le palle e gliel’ha detto lei, l’apprezzerei nonostante tutto.

‹‹Non risponde alle mie telefonate da più di una settimana!›› ARGHHHHH Paola.

‹‹Purtroppo Sté, non ci posso fare niente, vorrei dirti che è la lontananza.››

‹‹Ha trovato un altro?›› pugnalata.

‹‹Esatto!Non lo sapevo neanche io, lo giuro››  pugnale rigirato nella piaga.

‹‹Bene, cioè male...ma...››

‹‹Chiamala, va a casa sua, chiedile spiegazioni !Cavolo!››

‹‹No, si è comportata da ragazza matura fino ad oggi e quindi mi aspetto un chiarimento da parte sua. Ma deve arrivare da lei. Se ti ha detto così, non la forzerò a stare con me.››

Che accoppiata vincente: lei così infantile -in questo momento-, lui troppo maturo. Se fossi stata al suo posto mi sarei precipitata fuori casa sua in un lampo, magari con un coltello-scherzo-,ma l’avrei menata di sicuro. Forse non ne avrei avuto il coraggio.

Sono uscita, sono andata al bar. Dovevo scappare da casa mia, Sté è incredibilmente triste ed io un po’ mi sento in colpa.

‹‹Micol! Allora Stefano, è tornato? Come sta?›› mi accoglie un allegro Luca.

‹‹Ciao Luca, tutto bene. Verrà qua tra poco a salutarti›› chissà se riuscirà a sfogarsi almeno con Luca. Lo so che non è il massimo sfogarsi con la sorellina. Lui invece sembra raggiante.

‹‹Hai un aria così esaltata.››

‹‹Mi è appena arrivato un regalo da parte di Annie, con una lettera vicino! Non l’ho ancora aperto, aspetto il giorno di Natale.

‹‹Carina, eh? Anche a me ha mandato un biglietto d’auguri e mi sono ricordata di spedirglielo anche io.››

‹‹Dolce,vero? Ma quella non è Paola? Non venite più insieme? È successo qualcosa?››

‹‹Storia lunga, te la racconterò quando non si starà avvicinando a noi.››

‹‹Ciao ragazzi! Cosa fate?›› s’introduce Paola.

‹‹Luca mi ha detto che gli è arrivato il regalo di Annie››, sei una stro**a!

‹‹Che bello!Ha mandato un biglietto anche a me!››

*

Non ci siamo scambiate molte parole, me ne sono andata subito. Devo fare anche il regalo ad Andrea, glielo voglio dare prima che parta ma non so che fargli. In realtà non conosco molto i suoi gusti mi dirigerei in un Sexy Shop, ma poi lo indurrei al tradimento a Parigi, quindi non credo sia il caso e poi MI FAREBBERO ENTRARE?

Non sono eccitata di fargli un regalo, non vorrei fare una brutta figura. E poi penso a Paola : ma cosa le sarà preso? Che mood!

‹‹Micolina›› Federico mi chiama della auto.

‹‹Friedrich›› mi avvicino.

‹‹Amore, dove vai cosi pensierosa?››

‹‹A fare un regalo.››

‹‹Mi vuoi fare un regalo? Ma io non ti ho fatto niente.››

‹‹No Fede, non è per te!›› almeno quello per te me lo risparmio.

‹‹Però è un ragazzo.››

‹‹Sì! Ma non conosco i suoi gusti!››

‹‹Fammi indovinare: Andrea?›› ma è di dominio pubblico allora?

 Si propone per aiutarmi.

‹‹Non so se puoi tanto essere d’aiuto, siete l’acqua ed il fuoco, notte e giorno.››

‹‹Culo e camicia?››

‹‹Forse non mi sono spiegata bene, siete tanto diversi, intendo.››

‹‹Appunto, sceglierò quello che non mi piace, quindi sarà quello che di sicuro piacerà a lui.››

*

Ho accettato, sono salita in macchina. Mi ha portata al centro commerciale. Tanto non può essere peggio di me nello scegliere i regali, almeno lui ha un punto di partenza. Stessa storia, tempo fa fu Andrea a consigliarmi il regalo per Franz. Non mi innamorerò mica anche di Fede? A proposito ma un attimo, ora che ci penso! Non è lui quello di cui Paola ha dichiarato di essersi innamorata?Traditore.

‹‹Fede, vorrei delle spiegazioni da te.››

‹‹Così all’improvviso?››

‹‹Non lo sapevi che Paola stava insieme a mio fratello?››

‹‹Certo che lo so. Stava?›› sembra stupito.

‹‹Sì, stava ed è tutta colpa tua.››

‹‹Ma scusa dove vuoi arrivare?››

‹‹Ti sei messo a corteggiare una ragazza fidanzata?››

‹‹Sei gelosa?›› mi dice ammiccante.

‹‹Dai, sii serio per una volta.››

‹‹Va bene: no!››

‹‹NO? Che razza di risposta è?››

‹‹No, non mi sono messo a corteggiare una ragazza fidanzata.››

‹‹Ed allora Paola?››

‹‹Riformulo: non mi sono messo a corteggiare Paola.››

‹‹Lei si è innamorata!››

‹‹Chi Paola?›› inizia a sbellicarsi dalle risate.

‹‹Non ridere sai?, bastardo.››

‹‹Ma se giorni fa mi ha portato un cd, te lo giuro, ha un repellente per me incorporato. Le ho chiesto di andare a prendere un caffè e se n’è scappata. Non avrai capito male? Poi io non ci ho mai provato sapendo di tuo fratello. Playboy sì, ma non fino a questo punto. Io ruberei la ragazza solo ad una persona.››

‹‹Di chi parli?››

‹‹Andrea!›› e mi guarda facendo cenni d'intesa.

‹‹Io non sto con Andrea››, MAGARI!

‹‹Meglio.››

‹‹Ma smettila…››

Federico non c’entra nulla, me l’avrebbe detto ne sono sicura. Paola nasconde qualche altra cosa.

*

Alla fine ho trovato un regalo ad Andrea. Federico mi ha consigliato una sciarpa, ma si regalano? Ormai è fatta comunque e non si può cambiare, tanto non dirà mai se gli piace o no: penserà solo male di me.

*

A casa ho trovato una brutta sorpresa ormai sono una “Ruffiana”. Stefano mi ha chiesto di portare il suo regalo a Paola.

*

Sono fuori casa sua aspetto che non ci sia così lo lascio alla governante ma invece…

‹‹Micol ciao, entra!›› mi apre Paola stesso.

‹‹No, devo scappare davvero, sono venuta a portarti questo!›› le do il pacchetto. Lei rimane di sasso, avrà capito. Il pacchetto con la confezionato in una carta da regalo ricoperta di cuoricini non può essere da parte mia, non sa cosa dire allora insiste.

‹‹Dai Katia sta facendo al cioccolata calda, stai cinque minuti.››

‹‹Nonostante la proposta allettante…››la cioccolata calda!Che buona! ‹‹Non posso accettare! Ascolta Paola, io sono abituata ad avere con te un rapporto basato sulla sincerità.››

‹‹Certo, anche io!››

‹‹Non credo, hai tirato in ballo Federico ma so che non c’entra niente.››

‹‹Non credo che tu sia nella posizione di doverti andare ad informare.››

‹‹Be’, mi stai gentilmente dicendo che non sono affari miei?››

‹‹Ecco appunto›› dice distogliendo lo sguardo da me.

‹‹In questa storia ci sono entrata perché mi ci hai messa tu! Vabbé comunque me ne vado, ma non prima di averti detto che tu se non nascondi qualcosa, non la nascondi di certo a me od a Stefano ma a te stessa! A lungo andare, non ti farà stare solo male››  le faccio un cenno di capo e vado via lasciandola con il pacchetto tra le mani.

Presa dalla curiosità Paola apre il pacchetto.

Il regalo consiste in un meraviglioso carillon con sopra inciso.

“For my biggest love”,  la ragazza guardandolo ed ascoltando quella dolce musica scoppia in un pianto a dirotto.

 

 

 

 

 

 

Ciao lettrici di Micol, lo so che è strano pensare al Natale con il caldo infernale che c’è fuori ma… be’…almeno ci rinfreschiamo un po’ pensando al nostro prossimo Natale. Saluti ^_^

 

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Capitolo 30
*** 30- Vacanze di Natale ***


Finalmente sono arrivate la vacanze natalizie. La scuola ha chiuso e posso dormire in santa pace. Qui le cose vanno bene, Stefano sembra aver attutito il colpo e l’ha presa con filosofia, ripeto : io non ci sarei riuscita! Tra oggi e domani partiranno sia Ilaria che Andrea ed io devo incontrarli in mattinata – sul tardi - per dar loro i miei regali! Speriamo che al mio lui (magari!) piaccia il regalo che Fede mi ha consigliato di comprargli.

Sarà l’alba (le 10.30 di mattina) ed a casa mia sono quasi tutti svegli. Sento Stefano che avvisa di star uscendo ed io metto la testa sotto il cuscino: NON FATE RUMORE, DEVO DORMIRE!

*

Uscito di casa Stefano si ritrova Paola davanti.

‹‹Ti stavo aspettando.››

‹‹E da quando?››

‹‹Da mezz’ora! Prima o poi saresti pure uscito, no? Comunque bentornato.››

‹‹Grazie, credevo che non ti avrei rivista così presto...››

‹‹Senti Stefano, grazie per il regalo, l’ho scartato e be’ questo è per te! Avevo programmato di dartelo alla vigilia,ma...›› glielo consegna e cerca di andare subito via.

‹‹NO! Aspetta, non credi sia arrivato il momento di parlarne? Perché ti comporti in questo modo? Lo so che in realtà c’è qualcosa che ti preoccupa. Se ami un altro come dici, voglio sentirlo dalla tua voce!››

‹‹Be’ se proprio vuoi saperlo, non c’è nessun altro.››

‹‹L’avevo immaginato, non per essere presuntuoso, spiegami allora qual è il problema!››

‹‹Non lo so, sarà che abbiamo avuto poco tempo, per tutto. Anche per conoscerci, ci siamo messi insieme dopo venti giorni e poi sei partito. Non ci siamo conosciuti per niente.››

‹‹E? Ci sentiamo spesso, no? Abbiamo molte cose in comune.››

‹‹Non lo nego, parliamo della lontananza! A Londra potresti incontrare qualcuna e potresti capire che è una persona migliore di me.››

‹‹Questo è il problema! Hai paura che la lontananza possa dividerci e farci incontrare altre persone. Sai anche io ho paura di questo, ti dico, tutti i giorni! Ma non scappare da me, parlamene.››

‹‹Sono così spaventata. Da tutto!››

‹‹Non c’è al mondo una persona che potrebbe piacermi quanto te…›› Paola sgrana gli occhi ed arrossisce.

‹‹Avevo proprio bisogno di essere rassicurata!››

‹‹Sei proprio bella quando diventi rossa. Prometti di parlarne con me la prossima volta se ti dovessero ritornare questi dubbi, ok? Io sono qui anche per ascoltarti.››

 

Me and you whats going on?/ Io e te, cosa succede?

All we seem to know is how to show /sembra che tutto quel che sappiamo è come mostrare

The feelings that are wrong/i sentimenti sbagliati.

So dont go away, say what you say /allora non andare via, dì quello che stai dicendo

Say that you'll stay/dì che resterai,

Forever and a day . In the time of my life/per sempre, e sempre,nella mia vita,

Cos I need more time, yes I need more time /perché ho bisogno di altro tempo,

sì, ho bisogno di altro tempo

just to make things right /solo per sistemare le cose (Oasis ‹‹Don't go away)

 

‹‹Sì!›› Paola annuisce con la testa.

‹‹Sì? Cosa significa? Vuoi stare con me? Sì? O che sarai sempre sincera? Sì!››

‹‹Entrambe le cose›› Paola lo abbraccia forte per poi baciarlo.

‹‹Non farmi più certi scherzi! Mi fai morire di crepacuore!››

*

Finalmente a mezzogiorno inoltrato mi sono decisa ad uscire dal  letto. Ho un appuntamento con le ragazze per scambiarci i regali poiché Ilaria partirà oggi (ma l'avevo già detto prima, no?).

Al bar non c’è ancora nessuno. Mi siedo al bancone e chiedo a Luca di portarmi una super brioche alla nutella, prima o poi diventerò una mucca lo so, visto che a casa ho fatto anche colazione.

‹‹Micol, sei affamata?›› mi chiede Paola che spunta all’improvviso.

‹‹È tutta colpa vostra! Vi fate aspettare ed io per colmare la solitudine mangio dolci.››

‹‹Ah, povera te!›› finge di compatirmi.

‹‹Ma l’appuntamento non era un quarto d’ora fa?

‹‹Sì, scusa ma sono stata con Stefano.››

‹‹Stefano?››  se le saranno dette di santa ragione?

‹‹Sì, abbiamo chiarito. Avrei dovuto parlarci prima, non avrei fatto tutto quel casino.››

‹‹Ah, te ne sei resa conto? IMBECILLE. Scusa, ma te lo meriti.››

‹‹Sì e scusami se non ti sono stata a sentire.››

‹‹Tutti sono scettici sui miei consigli.››

‹‹Micol, io mi fido dei tuoi consigli, perché sei una buona amica ed io ti voglio un casino di bene!››

‹‹Ma anche io tesoro!›› mi abbraccia e arriva Ilaria che ci chiede se ci siamo convertite all’amore saffico o magari al bi. Entrambe ci affrettiamo a negare e lei ride divertita.

*

Ci scambiamo i regali e mi obbligano a non aprirli prima di Natale, sarà dura per me resistere. Speriamo che gradiscano i miei. In pratica due trousse identiche, solo che a Paola con colori più soft ed a Ilaria,be’ nel suo stile.

Entra nel bar Andrea, gli ho detto io di venire, gli ho mandato un messaggio in cui ho scritto di presentarsi al bar e che ci saremmo stati tutti (altrimenti poteva sembrare un appuntamento) e che dovevo dargli una cosa. Non ha risposto al messaggio però è venuto. Perché non voglio darglielo in presenza delle mie amiche (sono una timida! ) mi precipito da lui all’ingresso e lo faccio sedere ad un altro tavolo, chiedendo due minuti alla mie amiche che si guardano come se la sapessero lunga (ma sono così trasparente?).

‹‹Pensavo non venissi, non hai risposto al messaggio›› gli dico.

‹‹Ma come, mi chiedi di venire, perché non avrei dovuto?››

‹‹Perché non hai risposto.››

‹‹Be’ ti ho fatto uno squillo.››

‹‹Ah ecco risposta ad interpretazione!››

‹‹Chiamala come vuoi, ma sono qui, no?››

‹‹Be’, sì! Ecco, questo è il mio regalo di Natale per te!›› mi fa un sorriso a trentadue denti giusti giusti.

‹‹GRAZIE! Posso aprirlo?›› mi chiede.

‹‹No, devi aspettare la vigilia almeno.››

‹‹Ma io morirò dalla curiosità›› che tenero.

‹‹Be’, anche io›› è buffissimo. Lo muove e lo scuote per scoprire cosa ci può essere dentro, sembra un bambino curioso. Proprio dolce!

‹‹Anche io ho di questi problemi, ma poiché le mie amiche l’hanno vietato a me, io lo vieto a te.››

‹‹Io che c’entro? A che giochiamo? A chi muore prima di curiosità?››

‹‹Eh sì, avevo giusto in mente questo! Andiamo dalle altre?››

‹‹Ok, ma a volte sei proprio perfida!›› mi dice.

‹‹Me ne rendo conto›› insieme ridiamo e ci avviciniamo alle mie amiche che, sono certa, vorrebbero fare duemila battutine ma io fortunatamente ho tutto sotto controllo.

 

 

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Capitolo 31
*** 31- Dov’è la mia chitarra? ***


Sto ancora dormendo placidamente nella mio lettuccio quando sento Stefano chiamarmi.

‹‹Ehi,pssss, Micol!››

‹‹Uhm, chi è?›› in realtà lo so benissimo.

‹‹Micol è mezzogiorno! ›› insiste Ste.

‹‹Davvero? ››

‹‹Paola è già arrivata, se ti sbrighi andiamo a fare un giro insieme, che ci fai IN casa? ››

‹‹Va bene, mi alzo. ››

Che guaio! È tremendo avere un’amica fidanzata e non c’è nemmeno Ilaria, mi annoio. Usciamo sempre in tre (i due piccioncini e io), lo fanno per non lasciarmi da sola a casa a rigirarmi i pollici ma io la figura del candelabro non la reggo.

*

Dopo una mezz’oretta sono pronta e scendo di sotto.

Paola sta suonando il piano ( lo abbiamo perché anche mia madre e Stefano lo suonano, mentre mio padre è un bassista poco convinto). Ha appena finito un pezzo classico ed i miei si perdono in applausi di ammirazione.

‹‹Ma che brava!›› le dice mia madre.

‹‹Sai Paola, anche Micol suonava la chitarra! Poi ha smesso senza motivo›› aggiunge mio padre.

‹‹Vero, Micol perché poi hai smesso?›› mi chiede mia madre, con falsità, solo per tirare l’argomento in mezzo.

‹‹Ehm, genitori ve lo spiego un’altra volta, abbiamo fretta!››

Me la sono svignata velocemente, in realtà ho smesso di suonare per un buon motivo, non mi va di parlarne specialmente con i miei.

*

Arriviamo al bar. Cerco disperatamente qualcuno con cui uscire.

‹‹Ciao Fede, Ciao Luca›› mi intrattengo un po’ con loro.

‹‹Bede grazie,du?›› mi risponde Luca non nel pieno della sua salute.

‹‹Stasera voglio uscire per piacere! Sono stata tre giorni sola con questi due, non ce la faccio più!››

‹‹Ehi,grazie. Ingrata, noi che ci preoccupavamo per te. Essere gentili non paga!›› si lamenta Stefano.

‹‹No Stefano, forse mi sono spiegata male, è solo perché non vi vedete mai. Vorrei lasciarvi un po’ soli››, mi giustifico e loro un po’ se la bevono.

‹‹Io non bosso aiutarti,bi sendo un bò d’influenza. Ribango a casa›› esclama Luca.

‹‹Fuori uno, Friedrich?›› chiedo.

‹‹Io stasera dovrei andare in un locale, suona un mio amico, se vuoi puoi venire con me?››

Ho accettato in un lampo ed ora sto aspettando che mi venga a prendere. Prima, vestendomi ho aperto l’armadio ed ho visto la mia chitarra. Non la uso dall’estate, ben quattro mesi. Ecco il citofono sarà Fede.

*

Siamo arrivati nel locale, carino ma niente di particolare.

‹‹Ecco sta già suonando, forse abbiamo fatto un po’ tardi.››

‹‹È tutta colpa tua, mi sei venuto a prendere un’ora è mezza dopo!››

‹‹Non sono molto puntuale, eccolo comunque! Quello è il mio amico: Marco Visoni.››

 

Another turning point, a fork stuck in the road. /Un’altra svolta il bivio bloccato per strada.

Time grabs you by the wrist, directs you where to do./ Il tempo ti afferra per il polso e ti porta dove stavi andando

So make the best of this test, and don't ask why. /Allora prendi il meglio di questo testo e non chiederti perche

It's not a question, but a lesson learned in time. /Non è una domanda ma una lezione imparata in tempo

So take the photographs, and still frames in your mind./ Prendi le fotografie e incorniciale nei tuoi pensieri.

Hang it on a shelf of good health and good time. / Appendile su uno scaffale in buono stato e al tempo giusto.

Tattoos of memories and dead skin on trial. / Tatuaggi di ricordi e pelli morte a giudizio.

For what it's worth, it was worth all the while./Per quanto possa valere ne valeva la pena per tutto il tempo.

It's something unpredictable, but in the end is right./ E’ qualcosa di imprevedibile ma alla fine è giusto.

I hope you had the time of your life. / Spero che tu abbia avuto tempo nella tua vita.

Green Day = Good Riddance (Time Of Your Life)./ Che Liberazione (Tempo Della Tua Vita)

 

Devo ammettere che è davvero molto bravo. Suona meravigliosamente la chitarra tanto da farmi venir voglia di salire anche io su quel palco. Quando suona fa venire uno sconquasso emotivo.

‹‹Vieni te lo presento!›› Federico mi porta in uno sgabuzzino che dovrebbe essere il"dietro le quinte".

‹‹Eccolo, Marco come stai?››

‹‹Bene grazie e tu?›› afferma passandosi una mano tra i capelli biondi e lunghi alla “Beatles” ultima maniera.

‹‹Tranquillo, ti presento la mia amica Micol.››

‹‹È un piacere, sono Marco›› mi mostra il suo sorriso.

‹‹Il famoso Marco, il piacere è tutto mio!›› dico.

Ci sediamo ad un tavolo per bere qualcosa e Federico gli spara subito un terzo grado.

‹‹Allora come va carriera?››

‹‹Oggi qui, domani da un’altra parte. Fortunatamente ho sempre la vecchia chitarra che mi fa compagnia!››

‹‹Sai Marco, anche io suonavo tempo fa!›› non so perché glielo dico.

‹‹Non tempo fa! Te l’ho vista suonare questa estate e lo fai anche molto bene!››

‹‹Maddai! Micol, devo dirti una cosa. C’è l’ho sulle labbra da quando ti ho vista, assomigli terribilmente a mia sorella, gli stessi occhi! Suonava la chitarra, un vero talento, io in confronto sono niente. Poi per un motivo o per un altro smise di suonare ma il destino non le diede il tempo di riprendere, un incidente in motorino se l’è portata via! Ora le mie canzoni sono tutte dedicate al mio angelo…››

Sento un vento gelido che attraversa il mio cuore e se avessi sbagliato a lasciare la musica?

‹‹Mi dispiace!›› dico mentre Federico imbarazzato è rimasto imbalsamato. Marco si rivolge a me con gli occhi lucidi e aggiunge.

‹‹Non lasciare che qualche sciocco motivo porti via la tua passione, prima che sia troppo tardi. Pensaci.››

*

Mi sento malinconica e vuota. Avverto solo ora l'assenza di una parte di me. Tornata a casa ho aperto l’armadio, proprio poco prima di uscire avevo visto la mia chitarra ed ora non c’è più! Dov’è la mia chitarra?

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Capitolo 32
*** 32 - L’Angelo ***


Sono al bar con Paola a discutere della mia ultima disgrazia : la scomparsa della mia chitarra.

‹‹Hai chiesto a tua madre o tuo padre?››

‹‹E cosa avrebbero potuto fare con la mia chitarra?››

‹‹Non lo so, chiedi a Stefano.››

Arriva Federico e ci abbraccia.

‹‹Ciao Adorate! Come state?›› ci spupazza tutte e due.

‹‹Ciao, potrebbe andare meglio…›› rispondo imbronciata.

‹‹Cosa c’è bocconcino?›› comincia a scuotermi il mento con le dita.

‹‹Sì di mozzarella, non trovo la mia chitarra›› esclamo disperata.

‹‹Mi dispiace! Anche per quello che ti ha detto Marco, quando ti ho riaccompagnata a casa avevo la faccetta triste triste!››

‹‹Chi è Marco? Cosa ti ha detto?›› chiede Paola.

‹‹Non è affatto vero! Non era tristezza la mia.››

‹‹Sarà come dici tu…›› Federico è un po' scettico.

‹‹Spiegatemi!›› domanda di nuovo Paola.

Federico sta cercando di raccontare cosa è successo la sera precedente quando piomba Stefano in mezzo a noi e saluta la sua amata con un focoso bacio sulle labbra.

‹‹Ciao a tutti!›› dopo si accorge di noi.

‹‹Stefano, hai visto la mia chitarra per caso? Ieri era nel mio armadio poi quando sono tornata a casa non c'era più.››

‹‹In verità l’ultima volta ce l’aveva la mamma!››

‹‹Davvero? Grazie! Ciao ragazzi, io vado a risolvere questo problema.››

*

Mi sono allontanata da loro, lasciando Federico a raccontare la mia avventura. Noto i volti interrogativi degli altri due.

Arrivo a casa in tempo RECORD e mi precipito da mia madre.

‹‹Mamma, per caso hai preso la mia chitarra?

‹‹Be’, poiché non la usavi più, ho pensato di darla in beneficenza. La metteremo all’asta domenica.››

‹‹Brava! Senza neanche chiedermelo›› sento del fumo uscirmi dalle orecchie.

‹‹Credevo non ti dispiacesse, ora dove vai?›› non ho voglia di discutere e la lascio a parlare da sola.

‹‹Me ne vado così avrai modo di mettere all’asta qualcos’altro di mio!›› così chiudo la porta di casa sbattendola.

*

Non so dove dirigermi, non posso di certo andare alla parrocchia a riprendermi la chitarra. A chi devo rivolgermi per un consiglio?

Con il mio motorino vago senza meta per ritrovarmi fuori al locale della sera prima. Ricordo che quello è l’ultimo giorno in cui potrei trovare Marco.

Descrizione fisica Marco: assomiglia poco poco poco a Chad Michael Murray, me lo ricorda vagamente.

Mi accoglie calorosamente e subito mi chiede cosa mi è successo, come se me lo leggesse in faccia.

‹‹Mia madre l’ha data in beneficenza e l’ultima cosa che farei è andarmela a riprendere. Così non ho più la mia chitarra! È proprio vero ti accorgi dell’importanza di una cosa solo quando ti sembra di averla persa davvero. Marco mi hai fatto rendere conto che da qualche tempo avevo perso una parte importante di me ed ora cosa faccio? Ti prego dimmi qualcosa? Mi sento così stupida!›› delle lacrime mi bagnano le guance.

‹‹Micol, come sai ,questo è il mio ultimo giorno in questa città. Domani inizierò un giro promozionale per tutto il paese, una cosa…›› mentre parla mi stringe forte le spalle. ‹‹Non arrenderti mai! Anche quando ti sentirai perduta, sappiamo entrambi qual’è il tuo destino. È scritto nei tuoi occhi ed è per questo che ti regalo la mia chitarra!›› me la tende shockandomi letteralmente.

‹‹Ci sono molto affezionato ma ho sempre saputo che un giorno me ne sarei separato per forza maggiore e credo che darla a te sia il modo più giusto per farlo.››

Me l’ha messa tra le mani, poi una voce gli dice che deve andare in scena!

‹‹Suoniamo insieme stasera›› mi tira per la mano.

‹‹Ma tu come suonerai?››

‹‹Ti sembra che il mio manager non porti chitarre di riserva? Su andiamo…››

Il palco, la luce puntata su di noi, sì questa è la mia vita, per un attimo mi sento davvero VIVA :

 

Questa qua è per te e anche se non è un granché, ti volevo solo dire

che era qui in fondo a me.

È per te che lo sai di chi sto parlando dai e ti piacerà un minuto e poi te ne scorderai.

Perché sei viva, viva cosi come sei quanta vita mi hai passato e non la chiedi indietro mai e sei viva viva per quella che sei sempre pronta, sempre ingorda sempre solo come vuoi...

 

(Viva!Ligabue)

 

Dopo la nostra esibizione, lui ha ancora mezz’ora di concerto. Ma viene dietro il palco a salutarmi.

‹‹Grazie Marco, questo è il regalo più bello che abbia mai ricevuto.››

‹‹Ma dai!È anche usata!›› afferma ironico.

‹‹Allora,addio›› gli dico con una gran voglia di abbracciarlo.

‹‹No, sono sicuro che ci rincontreremo!›› mi sfila la chitarra tra le mani e estrae un pennarello dalla sua borsa. Sul retro della chitarra scrive : “A Micol, l’angelo della musica! With Love, Marco”, poi me la riconsegna ed io non riesco a trattenere le lacrime.

‹‹Grazie!›› una goccia mi è già arrivata alle labbra. Lui mi abbraccia forte e mi bacia la fronte ed io lo vedo per come è: con i suoi occhi sottili e chiari ed i suoi capelli in costante disordine. Mi saluta dopo un po’ perché il suo pubblico l’aspetta, mentre vedo le sue spalle da lontano in un raptus mi sento gridare :

‹‹Ciao fratellone!›› lui si volta verso di me con un sorriso raggiante ed in quel momento smetto di piangere.

*

Torno a casa risollevata, apro la porta e mia madre mi raggiunge all’ingresso.

‹‹Micol, scusami davvero!››

‹‹Mamma scusami tu, sono stata stupida! Ho risolto, vedi?›› le dico mostrandole la mia chitarra.

‹‹Te l’hanno ridata in parrocchia?››

‹‹Ma no! Me l’hai regalata un mio amico fraterno!››

‹‹Sono felice!›› si avvicina risollevata per abbracciarmi.

‹‹Tesoro, guarda ti è arrivato un pacco›› mi comunica.

Lo prendo tremante, proviene da Parigi, non reggendo l’imbarazzo mi chiudo in camera ed apro il bigliettino.

“Ciao Strega! Lo ammetto, non c’è l’ho fatta. Il tuo regalo l’ho aperto in anticipo! Grazie mille! È davvero calda ed ha un colore favoloso! Hai buon gusto! Qui a Parigi è tutto molto bello, magari qualche volta ci veniamo insieme. Ti spedisco il mio CADEAU POUR TOI! Spero ti piaccia, perché ho girato tutta la città per non fare brutta figura! A presto, Andrea. Ps: Si dice che è qui anche NoFace per partecipare ad una trasmissione radiofonica...se lo 'vedo' te lo saluto :P”

Lo apro ansiosa ed prendo tra le mani il carinissimo bracciale di cauchu con sopra una targhettina in bianca con su scritto : “JE DESIRE PUOR TOI LE MEILLEUR”.

Lo metto immediatamente e credo che non me ne separerò mai. È un regalo davvero speciale e lui per me è davvero speciale.

 

http://crazyguitarist998.blogspot.com/

 

Cari lettori del mio blog,

gennaio è iniziato da qualche giorno, tra poco tutto ritornerà alla normalità.

S. tra un po’ riparte per Londra, P. per ora non ci vuole pensare e fa bene. Meglio goderseli senza pensieri questi ultimi giorni!

L’anno che si è chiuso mi ha portato tante belle cose.

-P. ed I. sono diventate le mie migliori amiche;

- Ho approfondito l’amicizia con A<3 che prima conoscevo solo di “svista”(Bloggers mi ha fatto un regalo dolcissimo e bellissimo il mio tesoruccio) >.<;

-Ho fatto conoscenza con i magnifici F. (troppo forte),L. e la piccola A.;

-Ho conosciuto M., un ragazzo che stimo molto (quasi quanto A<3mio) che è entrato nella mia vita portando luce. Spero di rincontrarlo davvero un giorno.

Insomma cosa potrei chiedere di più per il prossimo anno?

(Magari che A<3mio si accorga finalmente di quanto lo amo? )

That's all folks

kiss kiss

Crazy JGuitarist

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Capitolo 33
*** 33- Il trio. ***


‹‹Ma Micol dov'è ?›› esclama spazientita Ilaria.

‹‹Dai calmati, è sempre la solita, non la conosci?›› cerca di calmarla Paola

‹‹Ciao ragazze!›› eccomi spuntare da dietro di loro.

‹‹Finalmente›› mi risponde la mia cognatina mentre Ilaria mi fa un cenno di capo, scocciata.

‹‹Dimmi cara, ti sei divertita? Noi ti siamo mancate?›› chiedo per cambiare argomento.

‹‹Tu no di certo, specialmente i tuoi ritardi! Dai scherzo, mi siete mancate tanto entrambe.››

‹‹Che carina! Chiedo scusa per avervi fatto attendere col mio piccolo ritardo›› dopo averla addolcita sparo loro le mie scuse.

‹‹È di mezz’ora il tuo "piccolo" ritardo!›› Ilaria non accetta spiegazioni.

‹‹Scusatemi, ma ecco, be’ parliamo d’altro? Ho una proposta!››

‹‹Dai sputa il rospo›› mi chiede finalmente.

‹‹Che ne direste di formare un “Trio”? Io suono la chitarra, Paola le tastiere e alla batteria ci mettiamo Ila.››

‹‹Ma io non suono la batteria, sì ho preso qualche lezione, ma non la so suonare bene.››

‹‹Migliorerai!›› replico.

‹‹Un trio musicale? Una Band? Ficooooooo!›› risponde Paola.

‹‹Inizialmente proviamo canzoni degli altri, poi magari›› spiego.

‹‹Sì, poi migliorando troveremo un nostro stile e inizieremo a comporre qualcosa di nostro!›› aggiunge Paola.

‹‹Proprio quello che volevo dire io, Paola da quanto tempo ci pensi?›› le domando.

‹‹Ci ho pensato spesso!››

‹‹Sto iniziando ad elaborare anche io, chiediamo a Fede, di trovarci qualche localino che ci faccia esibire›› Ilaria inizia ad esagerare.

‹‹Sì, ma credo più in là!››  spiego.

‹‹Ma dove proviamo?›› è tornata con i piedi per terra.

‹‹Questo non lo so.››

‹‹Avremo bisogno di un box, un garage, una cantina›› spiega Paola.

‹‹Il mio garage è inutilizzabile, è piano di robaccia! A malapena c’entrano il motorino e la macchina›› dico io.

‹‹Io avrei di meglio, un magazzino: è della mia famiglia! Mio padre sarà sicuramente d’accordo tanto è inutilizzato da anni, credo solo che ci vorrà una bella ripulita!›› propone Ilaria.

‹‹Fantastico, qualche giorno ci organizziamo ed andiamo a pulirlo›› avanzo io.

Paola chiede di essere avvisata ed io glielo assicuro.

*

Pomeriggio noioso, suono un po’, poi riposo. È una vera monotonia, mi manca quasi la scuola.

Decido di andare da Ilaria, per vedere il fatidico magazzino. In realtà non penso ad altro da stamattina, non l’avviso tanto sono sicura di trovarla a casa.

Non chiamo Pà, perché sono gli ultimi giorni che Sté è qui.

Eccomi. Foschi. Peeeeeeeee (suono del citofono).

‹‹Chi è ?›› sarà la madre.

‹‹Sono Micol.››

Senza neanche chiedermi altro, mi apre. Prendo l'ascensore secondo piano. È la mia seconda volta a casa di Ilaria. La signora Foschi mi aspetta fuori la porta.

‹‹Buonasera signora. C’è Ilaria?››

‹‹No cara, è uscita con il padre, vuoi aspettarla qui?››

‹‹Le ha parlato del magazzino?›› magari mi da le chiavi.

‹‹Sì, aspetta se vuoi dargli un occhiata ti do le chiavi›› BINGO.

‹‹In verità volevo iniziarlo a pulire›› dico con faccia ingenua.

‹‹Tutta sola? Aspetta che Ilaria ti dia una mano, no?››

‹‹No, nessun problema tanto non credo di finire oggi›› mentre parlo sparisce e dopo un paio di minuti si ripresenta.

‹‹Ecco le chiavi, è due isolati da qui! Vicinissimo al supermarket. Se vedi fuori c’è un citofono con su scritto “FOSCHI”. Appena torna Ilaria ti faccio raggiungere.››

Mi congedo e scappo via, finalmente lo vedrò. Non ci posso fare nulla, sono troppo curiosa.

‹‹Micol!›› questa è la voce di….

‹‹Andreaaaaaaaa!›› non riesco a reprimere la mia gioia nel vederlo.

‹‹Ti è piaciuto il regalo?››

‹‹Sì, vedi? Non lo levo quasi mai!›› gli dico mostrandoglielo.

‹‹Quasi mai?›› forse ho esagerato.

‹‹Scherzo, comunque ho apprezzato molto. Ma quando sei tornato?››

‹‹Proprio stamattina. Dove vai? Hai fatto la spesa?›› dice indicando il sacchetto che ho in mano.

‹‹Vado a ripulire un magazzino, questi sono i detersivi.››

‹‹Ti sei messa a fare le pulizie?››

‹‹No, cretino! Mi servirebbe una mano, verresti tu?›› gli chiedo sbattendo gli occhioni, lui mi guarda perplesso.

*

Al bar si incontrano casualmente Ilaria e Paola. La prima arriva con Stefano che ha un appuntamento con Luca, la seconda appena tornata dalla commissione con suo padre si è fatta accompagnare da lui stesso. Lasciate sole dai ragazzi, le due si ritrovano a parlare.

‹‹Dove sono andati quei due?›› chiede Ilaria.

‹‹Ah, non l’ho capito molto bene...››

‹‹Ma che faccia hai?››

‹‹Te ne sei appena accorta? Io la sopporto da una "vita"›› risponde Paola ironica.

‹‹Scema, sembri. ..dubbiosa?››

‹‹Ottima osservazione, sono un paio di giorni che sono così, Sté se n’è accorto ma non posso farci nulla.››

‹‹Sei triste per la sua partenza?››

‹‹No, dubbiosa era il termine esatto›› dice lei mettendosi le mani tra i capelli.

‹‹Si può sapere perché?››

‹‹Credo che sia arrivato il momento di fare l’amore con lui.››

‹‹Lo credo bene›› risponde Ila con sicurezza.

‹‹Dici?››

‹‹Certo che lo dico, non sprecare tempo. Non sai quello che ti perdi›› assicura ammiccando.

‹‹Che maiala!›› le da un buffetto sulla spalla.

Le due iniziano a ridere quando l’auto della madre di Ilaria si ferma fuori al bar, la ragazza la nota ed esce, dopo poco rientra.

‹‹Dobbiamo andare, Micol è venuta a casa. Mia mamma le ho dato le chiavi del magazzino e le ha detto che l’avrei raggiunta, dobbiamo andare perché aveva intenzione di pulirlo›› comunica a Paola.

‹‹Let's go! È la solita impaziente›› sbuffa l'altra.

*

Siamo entrati nel magazzino io e Andrea.

‹‹Che buio!›› non riesco a smettere di tossire.

‹‹E che sudiciume!›› aggiunge Andrea.

‹‹Dobbiamo metterci subito a lavoro.››

‹‹Non c’è neanche una lampadina!›› si lamenta.

‹‹Forza!›› lo richiamo.

‹‹Chi mi ha messo un questa situazione? Eh Micol?›› dice imbronciato.

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Capitolo 34
*** 34- Dichiarazione mancata? ***


Al bar Paola e Ilaria stanno per andare al magazzino.

‹‹Ma perché sembra sempre che abbia la neve in tasca?›› si lamenta Paola riferendosi a me.

‹‹Sarà un disastro lì dentro, non mi andava di fare le pulizie oggi!››

*

Nel frattempo io ed Andrea.

‹‹Ho controllato il contatore della corrente, è tutto apposto. Mancano solo le lampadine›› comunica Andrea.

‹‹Meno male, sono stanca›› mi butto su un divanetto usurato e  si alza un alone di polvere.

‹‹Che schifo!›› esclama Andrea tossendo e nel frattempo chiude la saracinesca, in questo modo però rimaniamo completamente al buio.

‹‹Perché ci hai chiusi dentro?››

‹‹Dobbiamo parlare!›› si siede vicino a me, io non vedo praticamente nulla. Mi sento “stranamente” agitata ad essere qui sola con lui.

‹‹Cosa c’è?›› gli chiedo.

‹‹Niente, non ti agitare. Voglio parlare, raccontami un po' del trio…››

*

Sempre al bar le due ragazze incontrano Luca e Stefano.

‹‹Niente da fare, non posso portare Stefano lontano da te, che inizi a mancargli›› esclama Luca.

‹‹Che carino!›› afferma Ilaria.

‹‹Tesoro io ti ringrazio, ma…››

‹‹Non ascoltarlo, siamo tornati perché abbiamo risolto in fretta. Però mi sei mancata veramente!›› chiarisce Stefano mentre la sua ragazza si rallegra abbracciandolo.

‹‹Ragazzi, noi andiamo a dare una sistemata al magazzino. Venite a darci una mano?›› Luca e Stefano si aggregano senza storie.

*

Nel magazzino intanto.

‹‹…Mi ha fatto capire quanto è importante per me la musica e sento che devo iniziare a fare qualcosa per migliorarmi, non so se è chiaro il ragionamento?›› non riesco a vedere la sua faccia alla fine del mio racconto ma mi sento improvvisamente abbracciare ed il cuore inizia a battermi forte.

‹‹Certo, ti capisco. Ti apprezzo!›› mi sussurra all’orecchio.

Non sa quanto valgano per me queste parole. Che cosa provi per me Andrea? Perché sento il tuo cuore battere quanto il mio?

‹‹È stata una cosa graduale, la nostra amicizia è arrivata ad un punto che be’ ecco, io vorrei che tra noi…››

Sto sognando. Non svegliatemi, lasciatemi dormire per sempre.

Andrea avvicina la sua guancia alla mia, lo avverto, ed io mi sto lasciando prendere dalla magia del momento… Inaspettatamente sento bussare forte alla serranda.

‹‹MICOL›› è la voce di Ilaria.

‹‹Forse non è ancora arrivata!›› spiega Paola.

‹‹No! Deve essere qui, la saracinesca non è chiusa a chiave.››

La magia si spezza ed Andrea corre ad aprirli, io mi alzo e prendo un panno ed inizio a spolverare a caso. Non stavamo facendo nulla di male, ma entrambi siamo imbarazzati.

‹‹Andrea! Cosa ci fai qui? Da solo con Micol al buio?›› chiede Ilaria l’impicciona.

‹‹A parte aiutarla? Nulla, ma voi sfaticate dov'eravate?›› spiega lui a tono.

‹‹Andrea, non avrai fatto del male a mia sorella?›› commento inopportuno di Stefano.

‹‹Ma che cavolo dici?›› rispondo nervosa.

‹‹Non ti preoccupare Stefano! Ok, Micol poiché ora c’è tanta gente che ti può aiutare, io vado. Ciao a tutti!›› in coro lo salutiamo ed io vorrei iniziare a piangere come un’isterica.

‹‹Signorina, non me la racconti giusta›› mi bisbiglia Ilaria.

‹‹Iniziamo a pulire qui, poi vi spiego!›› che seccatura.

*

Trascorriamo il pomeriggio a rassettare ma io sono completamente assente, non riesco a far altro che pensare a LUI. In un momento di pausa noi tre ci sediamo sul divanetto ed il ricordo di quello che stava succedendo proprio lì riaffiora, improvvisamente mi copro gli occhi e racconto tutto.

‹‹Cosaaaaa?›› commenta Ilaria.

‹‹Pensa cosa sarebbe successo se non avessimo avuto il nostro tempismo!›› aggiunge Paola.

‹‹Non me lo dire!›› rispondo io mordendomi le labbra.

‹‹Ma dai, se aveva intenzione di dichiararsi, troverà un’altra occasione›› mi consola Ilaria.

‹‹Speriamo›› non sono molto fiduciosa.

‹‹A proposito, che ne pensi del fatto che Paola farà l’amore con tuo fratello?››

‹‹Cosa?›› ora si che mi ci vuole un goccetto.

‹‹Veramente non glielo avevo ancora detto!›› Ilaria chiede scusa.

‹‹Sei sicura, veramente?›› chiedo a Paola.

‹‹Credo proprio di sì›› fa lei con un po' di rossore sulle guance.

‹‹Rimarrò l’unica verginella tra le tre?›› questo non è giusto.

‹‹A quanto pare sì!›› se la ride Ilaria.

‹‹Secondo me è meglio farlo con uno esperto, tipo Stefano!›› commento senza pensare.

‹‹Esperto?›› la mia cognatina sgrana gli occhi.

‹‹Be’ intendo che lo ha già fatto, non lo sapevi?›› spiego.

‹‹Be’ lo supponevo. Ma non ci avevo pensato›› sembra un po' preoccupata.

‹‹Non ha mica importanza›› giustifico. Luca e Stefano ritornano con le lampadine e Paola li raggiunge.

‹‹Maledetta linguaccia!›› dico ad Ilaria.

‹‹Guarda che davvero non c’è nulla di male ad averlo fatto già con altre, magari non le importa questo, forse è un po’ insicura. Mi sembra pure ovvio.››

*

Cavoli che giornata, possibile che Andrea si stesse davvero dichiarando? Ed ora non lo farà più? Mi sento male solo al pensiero dell’occasione persa. Passando per la camera di Stefano lo vedo e decido a parlargli di Paola, giurando a me stessa che è l’ultima volta che m' intrometto.

‹‹Hai mai pensato di far l’amore con Paola?›› gli chiedo dopo i soliti convenevoli.

‹‹Che domande fai?›› capisco che la cosa lo secchi un pochino.

‹‹Lo so che non sono affari miei, ma magari lei ci pensa e se non la rassicuri, non lo farà mai.››

‹‹Rassicurarla su cosa?››

‹‹Io non me ne intendo ma magari poiché non lo ha mai fatto ha paura di sbagliare, di non essere all’altezza…››

Dopo avergli detto questo lo lascio lì inquieto ed io penso: VOGLIO FARE L’AMORE CON ANDREA. Ma forse sto accelerando un po’ i tempi poiché non ci siamo nemmeno baciati.

*

Stefano è andato a casa di Paola, lei lo ha invitato a parlare in camera sua perché la madre non c’è e la governante è troppo impegnata a fare altre cose.

‹‹Voglio fare l’amore con te, Paola!›› esclama lui improvvisamente.

‹‹Anche io!Ma ho paura…››

‹‹Di cosa?››

‹‹Ho paura di non essere tanto esperta, anzi non lo sono e quindi che non possa piacerti farlo con me.››

‹‹Guarda che io non sono mica Rocco Siffredi?›› Paola scoppia a ridere.

‹‹Hai sempre più esperienze di me.››

‹‹Amore mio, per me sarà bellissimo più delle altre volte, perché io questa volta amo una ragazza in maniera totale, NON HO MAI AMATO NESSUNA COME AMO TE adesso!››

‹‹Stefano, tra due giorni andrai via e non so se la prossima volta che ti rivedrò tutto sarà come ora quindi con tutta me stessa, in questo momento come mai, voglio che tu sia il ragazzo della mia prima volta›› Paola chiude la porta della camera a chiave, si avvicina a lui, si siede sulle sue gambe e lo bacia con passione sempre più forte. Ormai ha deciso, è sicura che quello sia il momento e la persona giusta.

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Capitolo 35
*** 35 - Romeo&Giulietta ***


‹‹Mio dolce Romeo, ehm…›› lapsus.

‹‹Eh no Micol! Questa parte non entra proprio in quella testolina, vero? Eppure di tempo per prepararti ne hai avuto. Pensa che al tuo fianco ci sarà il Romeo dei tuoi sogni›› esclama Paola che mi sta aiutando a provare.

‹‹Sì, mi devo impegnare.››

‹‹Mi dicevi che sarà in versione moderna come il film con Leonardo Di Caprio.››

‹‹Sarà meno cinematografica, niente incendi a pompe di benzina ma semplici scazzottate, niente pistole ma coltellini, niente ecstasy, che siamo a scuola tra l’altro...››

‹‹Diciamo più teatrale›› mentre fingo di ridere alla battutaccia di Paola mi ritrovo uno squillo sul cellulare, spero sia Andrea – per un qualsiasi motivo – ma invece è Luca.

‹‹Luca? Ti squilla? Come mai?›› chiede curiosa la mia amica.

‹‹Non so, da settimane siamo più affettuosi. Abbracci, squilli. È una cosa avvenuta in modo naturale. Abbiamo preso confidenza.››

‹‹Ti ricordo…››

‹‹Lo so che sta con Annie ed è uno dei migliori amici di Andrea.››

‹‹Appunto.››

‹‹Cambiamo argomento non puoi capire! Ma Ilaria?››

‹‹Ilaria è uscita con sua madre, la vedo bene, tu che dici? Avrà superato la brutta storia di Fred H?››

‹‹Non lo so Pà. È molto chiusa ma secondo me sta meglio.››

*

Nel frattempo Ilaria e la madre stanno facendo shopping, arrivate al negozio di musica si presenta davanti ai loro occhi un mega poster di Fred H. Ilaria per un paio di secondi si ferma a guardarlo assente ma la madre la richiama all’attenzione.

‹‹Ila, cosa ti prende? Entriamo dopo, lo sai che quello è il mio negozio di abbigliamento preferito, no?››

‹‹Entraci tu, ti aspetto fuori, prendo un po’ d’aria.››

Una volta entrata la madre nel negozio, Ilaria si appoggia al muro a pensare:  con l’aiuto delle sue amiche ne sta uscendo, sente di star superando il blocco "Alfredo Accardo".

‹‹Guarda chi si vede!›› Federico si ferma vicino a lei.

‹‹Ciao›› risponde lei, ma con tono scocciato.

‹‹Quando si dice il destino…››

‹‹Credo che il destino qualche volta dovrebbe farsi gli affari suoi.››

‹‹Sob! Aspetta…”i tuoi occhi neri sono…”››

‹‹Risparmiami! I miei occhi non sono neri, sono marroni - tendente al nocciola- non ce la fai a fare il cascamorto con me››, aggiunge lei acida.

‹‹In effetti! Dai andiamo a prendere qualcosa al bar?››

‹‹Non posso, aspetto mia madre.››

‹‹Ok, sarà per la prossima volta.››

‹‹Va bene!›› gli risponde ma pensa solo che lui sia uno scocciatore.

*

Più tardi, ai provini.

‹‹Federico!›› lo riconosco.

‹‹Ciao Micol, ti ho chiamata ma il cellulare?››

‹‹L’ho dimenticato a casa, cosa volevi dirmi?››

‹‹Hanno spostato i provini…››

‹‹A quando?››

‹‹A dopo domani.››

‹‹Uhm, meno male, ora?››

‹‹Ora il regista ci farà un discorso, credo la solita lagna sul fatto di impegnarci seriamente›› nel frattempo noto un movimento strano.

‹‹Ma quella in prima fila, vicino ad Andrea chi è?››

‹‹Non te l’ha ancora presentata? È una sua amica, ha recitato nella soap…››

‹‹Un posto d’amore: faceva Sheila.››

Descrizione fisica Lara: mi ricorda Kristen Stewart con i capelli rossi.

‹‹Si chiama…›› lo interrompo.

‹‹Lara Balestri, so tutto di quella soap è la mia preferita!››

‹‹Parteciperà alle audizioni. Sta provando insieme ad Andrea, vuole quella parte a tutti i costi. Ti conviene tenerla d’occhio, vedi quant’è carina?›› un'attrice ad una recita scolastica? Qui gatta ci cova.

‹‹Umpf, se intendi per i provini, non mi spaventa neanche un po’. Per le altre cose, non è che me ne importi più di tanto›› che bugiarda, sto già rosicando dalla gelosia.

*

Dopo il discorso del prof, ho incontrato le mie amiche al bar. Ho spiegato loro tutto velocemente.

‹‹È perfetta, bellissima. L'avete mai vista in “Un posto d’amore” ?››

‹‹Non vedo quella roba›› risponde Ilaria.

‹‹Io vedo una puntata ogni tanto, ma non ricordo nessun personaggio chiamato Sheila›› spiega Paola.

‹‹In ogni caso, devi assolutamente batterla!›› mi incoraggia Ilaria.

‹‹Tesoro io oggi però non posso aiutarti, ho un arretrato di storia di cinquanta anni a causa del tuo caro fratellino. Devo recuperare assolutamente›› m’informa la mia cognatina.

‹‹Non contare su di me, non posso. Ho gli allenamenti con la squadra di pallavolo›› spiega l'altra.

‹‹UFFAAAAAAAAA! E chi mi aiuta?››

‹‹Cosa ti serve?›› s’ intromette Luca.

‹‹Una mano, ci vediamo oggi al magazzino di Ilaria, non mancare!›› gli propongo all'improvviso e lui resta un po' perplesso.

*

Io e il gentilissimo Luca, ci siamo messi a provare ore ed ore la mia parte.

‹‹“Addio Giulietta”›› recita Luca allungandosi verso di me.

‹‹No tesò, non è il caso, possiamo saltarlo il bacio scenico.››

‹‹Ma come no! Sto provando da ore solo per questo momento.››

‹‹Se avessi letto attentamente la sceneggiatura ti saresti accorto che ci sono ben altre parti ancora più HOT!››

‹‹Sì, ma tu a quel punto mi dici ”va avanti”›› scherza lui.

‹‹Oh, ma è tardi! Devo fare il provino! Vieni con me?›› gli chiedo.

‹‹Meglio di no! Queste cose mi rendono nervoso e la mia presenza innervosirebbe anche te. Vai chiudo io qui, rompiti una gamba.››

‹‹Non so risponderti, dovrei dirti “Amen”?›› domando uscendo di corsa mentre lui se la ride.

*

Sono arrivata a scuola ma non riesco a trovare l’aula dei provini, l’avranno cambiata all’ultimo momento. Sto aprendo le porte di tutte le classi.

‹‹OPS scusate!›› ho appena sgamato Andrea in atteggiamenti calorosi con quella rossa, Lara.

‹‹Micol, dove vai?›› mi chiede lui imbarazzato.

‹‹Cercavo la classe dei provini›› spiego, vorrei mettergli le mani al collo.

‹‹È quella seguente!›› si intromette lei con aria di sufficienza.

‹‹Grazie, allora io, ehm vado…›› sto per chiudere la porta.

‹‹Stavamo provando!›› non si starà mica giustificando?

‹‹Che interpretazione magistrale!›› esclamo sbattendo con forza la porta.

‹‹Accidenti!›› esclama Andrea.

‹‹Quella è Micol?›› chiede Lara.

‹‹Sì›› risponde lui e lei sembra irritata.

*

Quel quadretto romantico mi ha fatto perdere la concentrazione. Erano avvinghiati, altro che provare. Erano fin troppo realistici.

‹‹Ciao Federico, per quale parte ti proponi?››

‹‹Tebaldo, iniziano i provini per Giulietta, silenzio›› mi ammonisce.

‹‹Però, con tutto questo pubblico, che imbarazzo! Sono già deconcentrata›› non ci sto con la testa.

‹‹La prima è la star, Lara›› comunica Federico.

‹‹Sì, sarà preparata bene, con Andrea!››

*

Federico avanza e lei inizia a recitare, Andrea è il Romeo con cui le aspiranti Giulietta faranno il provino e logicamente tra loro già c’è sintonia. Sono perfetti, sembra il film, io invece ho provato con Paola e Luca. No basta, non posso fare questa figura di me**a. Proprio con lui, davanti a lei. Non permetterò a nessuno di ridere di me. Vado via! Avviso un ragazzo accanto a me e lascio la classe.

Come avrei potuto mai paragonarmi a lei? Come al solito c’è sempre qualcosa che smonta tutto, non so neanche perché sto piangendo. Perché me la prendo così tanto? D’altronde era solo una stupida parte.

*

Nella classe dove stanno facendo i provini.

‹‹Micol Blanco›› chiama il prof/regista.

‹‹Ha detto che se ne andava›› risponde una persona.

‹‹Cosa?›› esclama sbigottito Andrea.

‹‹Era qui fino a due minuti fa›› aggiunge Federico.

‹‹Non so altro, mi ha detto che andava via!››

Andrea abbandona la classe ed inizia a raggiungere di corsa l’uscita, mi sono appena asciugata le lacrime e lui mi chiama.

‹‹Micol, ma dove vai?››

‹‹A casa, perché?›› non ho voglia nemmeno di parlargli. Mi sento svuotata, persino della voce.

‹‹Stai scherzando?››

‹‹No, per niente!›› neanche di vederlo.

‹‹Te ne vai?››

‹‹Sì, ma a te cosa importa?›› il mio tono si è alzato di vari decibel.

‹‹Lara, ti ha spaventata?››

‹‹Andrea fo**iti!›› dico aggredendolo.

‹‹Scapperai sempre davanti alle difficoltà? Quando cresci?››

‹‹Che cavolo dici, idiota, eh? Si capisce benissimo che è già tutto deciso, è tutta una farsa. Un' attrice ad una recita scolastica, puah! Se non fosse così, avresti chiesto anche a me di provare insieme. Avremmo potuto trovare anche noi quella sintonia che abbiamo visto tutti con la tua amichetta. Te ne sei fregato, neanche a chiedermi se avevo avuto dei problemi a provarla da sola. Non ti sei fatto sentire, dunque, fatti gli affari tuoi! Non scocciarmi ed AUGURI per la rappresentazione perfetta di Romeo e Giulietta, OPS! Auguri porta sfortuna, vero? Non l’ho fatto apposta!›› bugia.

Non ha parlato, non poteva, se no gli avrei mollato anche un calcio in c**o, ho voltato le spalle e me ne sono andata. Non aveva giustificazioni, mi sento così depressa e penso di andare da Luca al bar, senza motivo. Lo abbraccio e piango sulla sua spalla.

‹‹Non è possibile che non sia andata bene. Eri preparatissima, cos’è successo?››

‹‹Mi sono ritirata ma non è solo per la parte›› singhiozzo.

‹‹Vuoi un succo d’arancia?››

‹‹No, Luca per piacere mi accompagni a casa?››

‹‹Certo, avviso papà.››

‹‹Grazie!›› era solo una stupida parte ma poiché c’era Andrea…

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Capitolo 36
*** 36 - La crisi ***


Stamani a colazione con i miei genitori:

‹‹Micol cosa c’è? Hai qualche problema?›› chiede mio padre ed io rispondo con un cenno negativo della testa.

‹‹Ti puoi confidare lo sai›› continua.

‹‹No, non ho niente, davvero››, dopo questo faccio una pausa di silenzio, poi mi alzo, saluto e vado via.

‹‹Sta crescendo!›› esclama convinto mio padre.

‹‹Caro, ma ha diciassette anni! Il periodo della crescita è iniziato già da qualche anno!››

*

A scuola le mie amiche mi guardano preoccupate, secondo me hanno paura che possa reagire male, ma di certo non sono il tipo di ragazza che si taglia le vene per un cretino.

Fuori scuola, mentre prendo il motorino, si decidono a parlarmi. Ci inoltriamo nella conversazione “Andrea”.

‹‹Ti capisco. Questa situazione non è facile›› dice Ilaria comprensiva.

‹‹Hai ragione! Micol però devi reagire!›› consiglia Paola.

‹‹Ed è quello che ho intenzione di fare. Non voglio frequentare più recitazione, non m’interessa. Cambierò corso›› proclamo.

‹‹Brava!›› approva Ilaria.

‹‹Ma quale?›› sono in crisi.

‹‹Puoi entrare nella squadra di pallavolo, parlerò io con il Mister!›› propone Ila. Proposta rifiutata.

‹‹Componimento poetico?›› offre Paola.

‹‹Figurati! Ragazze, vi ringrazio per i vostri sforzi ma credo ne debba uscirne da sola con le mie stesse forze, non so se mi spiego.››

‹‹Certo, hai ragione›› risponde Ilaria.

‹‹Non dimenticare, che per qualsiasi cosa, noi siamo qui!›› mi dice Ilaria.

‹‹Lo so care, vi ringrazio. Ragazze, sicure che nessuna delle due vuole un passaggio?›› le altre fanno cenno di non preoccuparmi, prima di partire metto le cuffiette, accendo l’ mp3 e seleziono i Linkin Park. Adoro questa canzone.

 

From the Inside/ Da dentro (Per esperienza)

 

I don’t know who to trust,no surprise/Non so di chi fidarmi, nessuna sorpresa.

Everyone feels so far away from me/Tutti si sentono lontani da me,

Heavy thoughts sift through dust and the lies./Pensieri pesanti frugano tra polvere e bugie.

Trying not to break but I’m so tired of this deceit,/Cerco di non spezzarmi ma sono così stanco di questa falsità,

Every time I try to make myself get back up on my feet/ogni volta mi sforzo di rialzarmi

All I ever think about is this:/ecco ciò che penso di tutto questo:

All the tiring time between/Tutto questo periodo faticoso

And how trying to put my trust in you? Just takes so much out of me./e come fidarmi di te? Mi costa così tanto.

I take everything from the inside/Prendo tutto da dentro me (Conosco tutto per esperienza)

and throw it all away/e lo getto via

'Cause I swear for the last time /perchè lo giuro per l'ultima volte

I won’t trust myself with you/mi fiderò di te.

Tension is building inside steadily/La tensione aumenta dentro di continuo

Everyone feels so far away from me/tutti si sentono lontani da me

heavy thoughts forcing their way out of me/pesanti pensieri si fanno avanti con la forza fuori da me

I won’t trust myself with you/non mi fiderò di te

I won’t waste myself on you/non mi sprecherò con te

You/te

 

‹‹Spero che riuscirà a sopravvivere, non so come fa. Lo ha sempre negato, anche se lo sapevamo tutti! Se solo si sfogasse un po’ con noi!›› commenta Paola.

‹‹Non lo dice per paura di dire ad alta voce quanto davvero sta male! Sarebbe come ammetterlo…›› replica Ilaria e l'altra si trova d'accordo.

‹‹Ragazze, ciao! Volevo solo sapere di Micol: come sta?›› si avvicina Luca. Le altre non dicono altro che “potrebbe star meglio”.

‹‹Mi dispiace troppo, ve lo giuro, io non immaginavo che ci tenesse così tanto per Andrea. Non la merita! Vorrei fare qualcosa, però lei…››

‹‹Non vuole essere aiutata›› conclude Paola, Luca dopo qualche minuto di silenzio, saluta e va via subito.

‹‹Lo vedo fin troppo partecipe dei sentimenti di Micol, qui gatta ci cova›› Ilaria ha dei dubbi.

‹‹Impossibile, ha una ragazza.››

‹‹Be’, a me non la da a bere.››

 

*

Mi sono messa a pensare tutto il pomeriggio, ma nada, non ho ancora deciso cosa fare.

Ho telefonato alle mie amiche per uscire un po’, sto andando al parco dove incontrerò Ilaria, più tardi ci raggiungerà Paola che sta studiando (veramente lo dovremmo fare anche io e Ila, ma sorvoliamo!).

*

Per strada Ilaria si scontra di nuovo, come spesso ultimamente, con Federico.

‹‹Ily!››

‹‹Federico ciao.››

‹‹Come stai?››

‹‹Per ora bene, quindi cerca di non farmi innervosire.››

‹‹Come sei prevenuta! Dove vai?››

‹‹Aspetto Micol!››

‹‹Ti faccio compagnia se vuoi!Eh?››

‹‹Dirti di no, servirebbe a qualcosa?››

‹‹No.››

‹‹Appunto.››

*

Sono uscita di corsa, ho dato un appuntamento ad Ila e sto facendo tardi. Nella fretta mi si è slacciato il braccialetto che mi ha regalato Andrea, forse il destino vuole che lo levi. Per ora cerco di rimettermelo.

‹‹Micol.››

‹‹Andrea!›› ca**o! Mi ha vista con il suo braccialetto! E lui indossa la mia sciarpa, non dovrebbe grr! Se sbaciucchia Lara, si impregnerà del profumo della DIVA.

‹‹Devo parlarti!››

‹‹Cosa vuoi?›› gli dico senza neanche fermarmi.

‹‹Voglio capire quello che è successo!››

‹‹Be’ a me non interessa parlarne, ho fretta! Ti saluto!››

‹‹Come vuoi, ma un giorno ti costringerò a parlarmi!››

Ma chi si crede di essere? Costringermi a parlargli. Tzé! Raggiungo il parco e trovo Ila e Fede.

‹‹Come al solito, in ritardo!›› mi dice Ila.

‹‹Scusa, ma avevate un appuntamento?›› chiedo ironica.

‹‹Assolutamente NO! È lui che s’incolla.››

‹‹Adoro questa sua aggressività!›› spiega lui.

‹‹Ed io detesto il suo adorare qualsiasi cosa! Grr›› risponde lei. Scoppio a ridere. Sono proprio buffi insieme.

‹‹OMD è un miracolo, Micol sta sorridendo!›› commenta Ilaria.

‹‹No, mia cara se la sta ridendo di gusto! Riderà di noi?››

‹‹Federico sei un simpaticone!›› mi complimento.

‹‹Grazie mia adorata! ›› risponde, mentre Ilaria non si capacita del mio complimento.

*

Ci siamo seduti su una panchina a parlare del più e del meno, poi è arrivata Paola ed infine Luca con il motorino.

Siamo diventati davvero un bel gruppo. Non ho proprio pensato ad Andrea in questo paio di orette.

Luca è stato premuroso tutto il pomeriggio, si preoccupava di farmi divertire poi si è proposto di accompagnarmi a casa.

‹‹Abiti qui, vero? Ormai lo conosco a memoria questo posto.››

‹‹Eh già, quanto disturbo in questo periodo, vero?››

‹‹Non dirlo neanche per scherzo! Ascolta Micol, lo so che stai soffrendo, ne sono consapevole, ci tengo a dirti che quando vuoi...io ci sarò sempre›› sembra estremamente imbarazzato.

‹‹Sei dolcissimo, ma come ho detto alle mie amiche, devo superare da sola. Comunque grazie, sei un vero amico›› sto per abbracciarlo ma lui mi ferma.

‹‹No,Micol. Non voglio essere solo quello.››

‹‹Non capisco Luca.››

Cerca di dirmi qualcosa, ma poi allunga una mano e mi accarezza la guancia. Sento la sua mano calda scendere sul mio collo, avvicina le sue labbra e l’appoggia sulle mie. Ci abbandoniamo in un bacio caldo e sincero. Poi realizzo e mi distacco.

‹‹No Luca, non possiamo.››

‹‹Scusa›› il disagio si sente.

‹‹Meglio che per un po’ non ci vediamo, io sono un’amica di Annie!››

‹‹Ed io le voglio bene … ma››

‹‹Luca, non dire cose di cui potresti pentirti domani! Dormici su.››

Ci salutiamo e salgo a casa. Penso, lo penso! Mi sono sentita protetta da quel bacio, ho sentito che il mio cuore non avrebbe mai sofferto con lui. Non voglio più provare dolore, uffa! So bene, però, che Luca non può essere il mio rifugio.

Apro la porta di casa ed i miei genitori stanno guardando una gara di ballo.

‹‹Micol, vieni a vedere come sono bravi questi qui.››

‹‹Perché non t’ iscrivi ad un corso di balli “Latino americani”.››

‹‹Latino Americani?››

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Capitolo 37
*** 37 - Si balla! ***


Pubblicazione straordinaria per “s8_s8”  per il suo bellissimo commento e anche perché così non dimentica i fatti della storia.

Grazie ancora. :)  J

 

37 - Si balla!

 

Siamo fuori scuola aspettando che suoni la campanella. Ho deciso cosa frequenterò al posto di recitazione e le mie amiche si stanno informando.

‹‹Latino americano, balli di gruppo›› rispondo.

‹‹Cooosssa?›› esclama esterrefatta Ila.

‹‹Guarda non dirmelo, vuoi forse farmi capire che non ti piacciono?›› le dico.

‹‹Per niente! Spero però che almeno qualcosina la sai già fare.››

‹‹Assolutamente no!›› replico sorridendo beatamente.

‹‹Doppio in bocca al lupo allora!››

‹‹Grazie Pà! Pensavo che mi diceste “auguri”.››

‹‹“Auguri!”›› si aggiunge la perfida Ilaria ed io le rispondo con una linguaccia. Suona la campanella ed inizia le nostra giornata scolastica.

Strano ma vero, da quando io e Andrea abbiamo litigato non ci scontriamo più nei corridoi, meglio direi, così non mi rovina la giornata.

Pomeriggio. Ore 17.00.

Sono andata ad iscrivermi in palestra. Non c’entra nulla con i punti di credito, la palestra è privata, ma io risulto sempre iscritta a recitazione fin quando non faccio cinque assenze (poi l’iscrizione decade), che vale a dire quattro settimane e mezzo per ora (poi con l’avvicinarsi della rappresentazione Romeo e Giulietta il corso s’intensificherà!) fino ad allora troverò una soluzione.

Dopo aver pagato l’iscrizione, la prima retta ed aver preso il dépliant dei corsi, mi si avvicina una ragazza occhialuta con un sorriso smagliante.

‹‹Ciao sei nuova? Io mi chiamo Sara!››

‹‹Sì, io sono Micol.››

‹‹Anche io frequento solo da un paio di mesi.››

‹‹Ah e ascolta Sara, io sono una principiante, è forse un problema?››

‹‹No, leggi sul dépliant, ci sono corsi proprio per noi: c’è scritto ”ballerine alle prime armi”.››

‹‹Ah, non l’avevo notato.››

‹‹Guarda un po’ là! Quello è il nostro insegnante. Si chiama Carlos, è portoricano! Bello, eh?›› sgrano gli occhi e quasi mi appiccico al vetro che mi permette di vederlo ballare.

‹‹Molto hot›› commento.

‹‹Già, a dir la verità io frequentavo un altro corso in questa palestra, aerobica, ma poi vedendo lui, be' ho deciso di cambiare.››

‹‹Comprensibilissimo!››

Scheda fisica Carlos: non voglio esagerare ma somiglia a Ricky Martin!!!

*

Poco dopo mi precipito al bar, ho appuntamento con le mie amiche, devo dar loro la notizia che ho incontrato un ragazzo che mi piace più di Andrea.

‹‹Non potete capire quanto sia stata fortunata!›› il mio esordio.

‹‹Mi fa piacere, cosa è successo?›› chiede Paola.

‹‹Il mio istruttore è un figo da paura!››

‹‹Interessante!›› risponde Ila.

‹‹Chi è interessante?›› arriva Federico e si siede al nostro tavolo.

‹‹Non parlavamo di certo di te›› ribatte Ilaria.

‹‹Sei sempre così carina, tesoro. Micol però lasciami dire che secondo me hai sbagliato a lasciare tutto!››

‹‹Ha meglio da fare ora›› esclama Paola per evitare l’argomento.

‹‹Sì, guardare il suo maestro in shorts›› continua Ilaria ammiccante.

‹‹No, niente shorts,indossa un semplice panta-jazz, ma si intravede un sederino niente male.››

‹‹Ila, tu non azzardarti a guardare altri!›› dichiara Federico coprendole gli occhi.

‹‹Levami le mani di dosso, deficiente!››

‹‹Federico, ma per te è proprio una cosa seria?›› domanda Paola.

‹‹Perché, scusa, cosa credevi?›› risponde lui.

‹‹La smettiamo, per favore?›› commenta Ilaria spazientita.

*

Primo giorno di lezione di latino americano. Mi sono messa una tuta aderente, sono proprio carina, chissà cosa direbbe Andrea se mi vedesse…ma lasciamo perdere! Non devo pensarlo più!

‹‹Buongiorno mie dame, tu sei la ragazza nuova, vero? Mi avevano avvisato›› mi dice Carlos bello come il sole.

‹‹Mi chiamo Micol!››

‹‹Io sono Carlos, avvicinati. Così posso seguirti meglio››, cosa molto imbarazzante.

‹‹Allora ragazze, facciamo un riepilogo per la nostra Micol?››

Inizia la musica e lui balla ma io mi distraggo a guardarlo, quanto è sexy!

‹‹Micol, ci sei?›› spegne il lettore e la musica per attirare la mia attenzione.

‹‹Ehehe,non molto> > ammetto. Decide di portarmi lui per la prima lezione. Che uomo!

*

Nel frattempo a recitazione. Federico si avvicina ad Andrea.

‹‹Sai, ieri ho visto Micol.››

‹‹Hai capito, almeno tu, il motivo per cui non viene più?››

‹‹Be’ in realtà lo sa tutto il mondo. So che ora frequenta un corso di Balli Latino Americani ed il suo maestro ha il sedere a mandolino.››

‹‹Mh. Sputa il rospo››  sembra interessato.

‹‹So solo questo lo giuro!›› Andrea lo guarda insospettito.

*

Dopo il corso, dopo la doccia, sono andata al bar. Devo chiarire con Luca.

Del bacio non l’ho detto ancora a nessuno, neanche alle mie amiche, non so come reagirebbero.

‹‹Devo parlarti urgentemente e in privato!›› mi introduco.

‹‹Vieni con me sul retro, devo parlarti anche io.››

‹‹Cosa c’è? Mi metti in ansia?››

‹‹Niente Micol, ho sentito Annie.››

‹‹Non le avrai mica detto del...?››

‹‹No! Come ti salta in mente?››

‹‹Senti Luca, tu mi piaci e molto. Ma questa storia, non porterà a niente di buono. È partita già con il piede sbagliato e non può certo reggere.››

‹‹Credo anche io››, asciugandosi le mani sui pantaloni.

‹‹Siamo soli è questo che conduce l’uno all’altro›› spiego.

‹‹Sì, poi sai mi sono sentito in colpa. Lei ha detto di avere una sorpresa per me.››

‹‹Povera tesoro, te lo giuro Luca, manterrò questo segreto fin nella tomba›› sono una m**da come amica.

‹‹Ti ringrazio, baci bene però›› dice facendomi l'occhiolino.

‹‹Anche tu non sei male›› mi sento di rispondere, il nostro bacio è stato davvero HOT, ripensandoci adesso.

Ci guardiamo, l’attrazione c’è e si sente, ma mi avvicino e gli bacio una guancia.

‹‹Mantieniti a distanza di sicurezza però›› scherza, poi mi sorride e mi abbraccia. Sarei stata bene con Luca, ma se non fossero esistiti né Annie e né Andrea. La prima è fondamentale per lui, il secondo per me, anche se non voglio più ammetterlo.

Rientriamo nel bar e troviamo Federico e Ilaria che litigano.

‹‹Ancora insieme?›› dico.

‹‹Sempre insieme. Dite la verità, avevate un appuntamento?›› continua Luca.

‹‹Luca, le hai mai prese da una ragazza?›› minaccia Ilaria.

‹‹No e non vorrei nemmeno farlo oggi.››

‹‹Appunto smettila, altrimenti vi meno entrambi›› afferma indicando i due ragazzi.

‹‹Non toccarmi Fede!›› cerco di difenderlo.

‹‹Fede? E a me? Posso prenderle da lei?›› protesta Luca.

‹‹Sì, di te può farne quel che vuole!›› rispondo.

‹‹Cattiva!›› Luca mi prende quasi in braccio, ma io resisto ridendo di gusto.

‹‹Ehi! Qui la vittima sono solo io!›› esclama Ilaria.

‹‹Federico, smetti di perseguitare Ila›› gli dice Luca.

‹‹Bravo!›› annuisce lei.

‹‹Luca, non intervenire. Non può vero, Micol?›› chiede aiuto Federico.

‹‹No che non può.››

‹‹Micol, fatti i fatti tuoi!›› mi ordina ironicamente la mia amica.

‹‹Bimba, oggi ho detto ad Andrea ce hai preso una cotta per sederino d’oro dell'anno›› mi dice.

‹‹EHI! Per prima cosa, tu non devi parlare di me in presenza di quell’ individuo. Seconda cosa, tu non devi nominare in mia presenza il nome di quell’ essere disumano, terza cosa, chi te l’ha detto che ho preso una cotta per lui?››

‹‹Ah queste cose non me le dici, vero?›› mi chiede sospettoso Luca, che casino! Dovrei tappare la bocca con un chilo di calce a Federico.

‹‹Ma non è vero!›› cerco di spiegare.

‹‹Infatti neanche io lo sapevo, è proprio una sporcacciona›› Ilaria da man forte.

‹‹Ragazzi, è una bugia!›› tutti e tre se la ridono di gusto ed io mi sento in imbarazzo.

Luca è proprio un bravo ragazzo, chiarendo con lui ho perso un probabile amore ma ho recuperato un grande amico e poi chi lo sa?, forse Federico ha ragione: Carlos indubbiamente è un bel pezzo di ragazzo, sarà arrivato il momento di dimenticare Andrea e cambiare tutto? Durante la prossima lezione cercherò di capire qualcosa di più di lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 38
*** 38- Una sorpresa inaspettata. ***


Sono due settimane che frequento il corso di ballo e Carlos ha notato anche dei miglioramenti.

‹‹Umpf, non vedo l’ora di tornare a casa›› dico esausta uscendo dagli spogliatoi.

‹‹Anche io sono stremata›› aggiunge una mia compagna di corso.

‹‹Come mai Carlos continua ad allenarsi? Da solo per giunta!››

‹‹Ho sentito che questa settimana c’è una gara di ballo Nazionale, si terrà proprio qui, e lui è in finale! Credo che ci tenga molto a vincerlo›› ovvio, è un professionista. Dopo altri convenevoli la mia interlocutrice mi saluta, nel frattempo continuo a guardarlo allenarsi, devo avere proprio uno sguardo insistente, perché Carlos sentendosi fissare mi chiama nella sala dove sta provando. Ho fatto una figura di m*** ! Regola uno : devo smetterla di fissarlo.

‹‹Micol, non vai a casa?››

‹‹Ti stavo guardando, ehm, ti eserciti duramente. Sono rimasta impressionata!›› sarò credibile?

‹‹Ho una finale›› spiega, sembra esserci cascato.

‹‹Capisco, ma ora basta! Sei già perfetto così!›› vado giù con dei complimenti, come sono diventata sfacciata dopo aver represso per tanto tempo i miei sentimenti per Andrea.

‹‹Grazie, andiamo a prendere qualcosa al bar della palestra, ti va?›› Accetto incredula, gli uomini sono proprio vulnerabili agli apprezzamenti.

*

Ilaria ritornando a casa dagli allenamenti di pallavolo per caso (diciamo così) incontra Federico.

‹‹Qualcuno lassù ce l’ha con me!›› introduce lei vedendolo.

 ‹‹Esco da scuola e t’incontro›› continua lui.

‹‹Chissà come mai, vero? Forse perché frequentiamo la stessa scuola?››

‹‹Esci da “pallavolo” e ti vedo.››

‹‹È logico,mi segui!››

‹‹È destino, ma lasciamo stare. Andiamo da Luca (al bar) che ti offro qualcosa.››

‹‹Già conosci la risposta!››

‹‹Che mondo infame! Oggi ne ho passate di tutti i colori, la prof di mate mi ha interrogato a sorpresa! Al corso di recitazione è probabile che mi levino la parte. Tu, donna della mia vita mi rifiuti categoricamente! Perché? Why? Pourquoi? Warum?››

‹‹Va bene,andiamo a trovare Luca›› la ragazza ha cambiato sguardo, ora sembra compatirlo.

‹‹Davvero? Dì la verità, Luca è una scusa! Sapevo che non avresti resistito molto al mio fascino.››

‹‹Ho cambiato idea, me ne vado a casa›› dice alterata.

‹‹No dai stavo scherzando, daidaisusu!››

‹‹Mh. Non fare sempre il buffone›› risponde lei seccata.

*

Siamo seduti, io e Carlos, al tavolino del bar della palestra.

‹‹Allora ti trovi bene qui in Italia?›› che discorsi che faccio.

‹‹Sì, inizialmente l’ambientazione è stata un po’ difficile ma ora va tutto bene›› mi sorride.

‹‹Parli bene la nostra lingua da quanti anni sei qui?››

‹‹Due!››

‹‹Wow, sembri un italiano.››

‹‹Solo perché la vostra lingua e molto simile alla mia.››

‹‹Vero! Ma quanti anni hai?››

‹‹25›› “25-17= 8”otto anni di differenza, cosa saranno mai?

‹‹Sei venuto con qualcuno?›› continuo l’interrogatorio.

‹‹No, sono venuto solo, poi ho incontrato una persona gentilissima. Grazie a lei sono venuto a lavorare in questa palestra, insegno da appena un anno. Prima ho fatto tanti lavori ma la danza è la mia vita!››

‹‹Un incontro fortunato direi›› sarà la ragazza?

‹‹Già, ma parlami di te.››

‹‹Ehm, si ecco›› ho capito non vuole approfondire l’argomento.

*

Nel frattempo Lara ed Andrea stanno provando.

‹‹Che bei tempi, eh?›› lei sta ricordando i trascorsi insieme. ‹‹Ma Andy cosa fai?›› continua.

‹‹Ripasso questa parte, non credo mi venga tanto bene, ci siamo incontrati per questo, no?››

‹‹Sei già perfetto.››

‹‹Troppo buona.››

‹‹Avvicinati.››

‹‹Lara?›› lui sembra seccato.

‹‹Uffa, che barba! Non pensare a noi come “Giulietta e Romeo” pensa a noi come “Lara e Andrea”›› lei si avvicina buttandogli le mani al collo.

‹‹Stai scherzando? Cosa c’è da pensare su noi?››

‹‹Se per un attimo non ti scervellassi, per chissà che cosa, forse sarebbe più facile.››

‹‹Ma tu...›› Andrea leva le sue mani dal suo collo.

‹‹Ma io, ma io! Andrea qui il problema sei tu. Io non ho problemi.››

‹‹Basta, me ne vado.››

‹‹Uffa, non fare così!›› lui esce dalla stanza lasciando lei delusa e sola.

*

È stata davvero una bella chiacchierata, mi sento bene, Carlos è simpaticissimo.

Ora mi sto dirigendo al bar di Luca per vedere se c’è qualcuno, poiché ogni sera senza appuntamento ci si ritrova là.

Mi vibra il cellulare, Federico, che vorrà dirmi qualcosa del corso di recitazione?

‹‹Pronto?››

‹‹Micol, devo parlarti.››

‹‹Se è qualcosa su Romeo e Giulietta. Perdi tempo!››

‹‹No, veramente volevo parlarti di Ilaria.››

‹‹Dove sei? Io sto venendo al bar.››

‹‹Sono al bar.››

‹‹Bene, due minuti e ne parliamo da vicino.››

‹‹No, ci sono tutti! Sono uscito dal bar- per privacy- ho bisogno di sfogarmi...››

‹‹Allora mi fermo, cosa c’è? Sento nella tua voce un filo d’imbarazzo.››

‹‹Be’ sì ehm, volevo chiederti se Ila in qualche modo ti ha mai parlato di me!››

‹‹Mi pare di no, ma se vuoi...››

‹‹No, lascio che le cose prendano il suo corso naturale ma bimba, non ti offendi, vero? Tu mi piaci ma hai già tanti casini sentimentali ultimamente.››

‹‹Sì ok, continua…››

‹‹Ho notato che è la mia donna ideale, mi tiene in pugno. Tu e Paola siete carine ma non c’è paragone, per i miei gusti intendo.››

‹‹Nessuna offesa. Senti Fede, Ila è una persona un po’ chiusa! Non viene a parlare con me dei suoi sentimenti, chiediglielo direttamente.››

‹‹Hai ragione, con te avevo speranza zero. Nel tuo cuoricino gentile di dama c’è solo Andrea.››

‹‹Forse una volta ma ora non più.››

‹‹A chi la racconti! Credo che anche nel suo cuore di duro cavaliere ci sia solo tu.››

‹‹Questa è una palla volante! Che mi sta raggiungendo.››

‹‹Apri gli occhi.››

‹‹Senti Fede, sono quasi fuori al bar›› taglio a corto salutandolo. Io nel cuore di Andrea? Questa sì che è fantascienza.

*

Al bar Luca, Paola e Ila chiacchierano.

‹‹Oggi mi ha telefonato, non puoi capite la felicità che ho provato!!›› Paola parla di Stefano.

‹‹Ti capisco›› risponde Luca.

‹‹Forse per te è un po’ più dura, io non lo vedo da poche settimane, tu da settembre scorso.››

‹‹Eh già, è dura!›› dice lui ma ha un topo poco convinto.

‹‹Rieccomi mon amour, al tuo cospetto›› rientra Federico avvicinandosi a Ila.

‹‹Vi prego ragazzi! Levatemi quest’essere tra i piedi!›› si lamenta lei.

‹‹Ce l’hai ancora con me per l’affare di prima?››

‹‹Certo che sì!››

‹‹Sei troppo, troppo permalosa e mi piaci tanto, tanto anche per questo›› dice lui prendendole la mano e baciandola, stranamente lei lo lascia fare.

‹‹Luca aiutami›› Ila passa dietro il bancone, tirandosi la mano e si nasconde dietro il ragazzo.

‹‹Indietro Federico, Ila è sotto la mia protezione!››

‹‹Non è giusto due contro uno!›› esclama esasperato.

‹‹Bravo Luca, ti adoro!››

‹‹Ehi! Sono gelosa›› entro nel bar.

‹‹Eccola la ballerina provetta! Sono sicura che lei parteggerà per me›› dice Federico.

‹‹Allora Micol, sto facendo da arbitro al macht speciale, Luca- Ila contro Fede.››

‹‹Divertente! Sono venuta in tempo, Fede tesoro vinceremo! A cosa giochiamo? Tresette?››

‹‹Traditrice!›› mi accusa Ila e improvvisamente si spalanca la porta nel bar e chi appare? Andrea.

‹‹Ragazzi indovinate chi vi ho portato?›› esclama.

‹‹Tadààààààn eccomi!›› Annie appare da dietro Andrea.

‹‹Annieeeeee!›› le vado incontro baciandola calorosamente, il bacio di Giuda poiché poche settimane fa ho baciato il suo ragazzo. Devo rimuovere quel momento!

‹‹Micol, che piacere rivederti! Mi sei mancata!›› ora sì che mi metto a piangere è così tenerina. Saluta tutti e vedo la felicità nei suoi occhi quando vede Luca. Sono contenta di non aver rovinato tutto. Ilaria si presenta ma tanto lei la conosceva già come l’ex insistente di Andrea.

‹‹Erano altri tempi›› spiega lei imbarazzata.

Annie ci spiega il suo programma.

‹‹Poiché Luca mi mancava un casino e per paura che il nostro rapporto si stesse deteriorando!›› lo avvertiva poverina.

‹‹Ho convinto i miei genitori e mi sono trasferita a casa di Andrea.››

‹‹Che guaio! Che caos diventerà la mia casa!›› dice il cugino. Che dolce trasferirsi per amore, Luca sembra shockato dalla notizia.

‹‹Verrai anche nella nostra scuola?›› chiedo.

‹‹3d!›› risponde.

‹‹La mia sezione!›› dice Andrea.

‹‹Speriamo di non aver una brutta reputazione a causa tua con i professori›› esclama lei ironicamente.

‹‹Ma come! Ci mancava solo quest’accusa maligna›› risponde Andrea offeso per finta.

‹‹Luca, non dici niente?›› domanda Federico.

‹‹Che sorpresa!›› risponde lui perplesso.

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s8_s8: Visto che è tornata finalmente Annie? Grazie ancora per i commenti.
Andrea è e resterà sempre l'eroe indiscusso di questa storia ^^

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Capitolo 39
*** 39 - I consigli di Annie ***


Abbiamo portato Annie al nostro magazzino/sala prove, logicamente da bassista è entrata di diritto nel nostro gruppo.

‹‹Ti piace?››  le chiedo.

‹‹Molto accogliente! Si vede che ci provano delle donne, se fosse stato per una band maschile, sarebbe stato meno profumato›› risponde Annie, noi altre concordiamo ridendo.

‹‹Domani porterò il basso! Avete già composto musica vostra?››

‹‹Musica no, testi sì. Un paio Paola, una song Micol›› spiega Ila. Annie è entusiasta non vede l'ora di leggere le nostre canzoni e di partecipare attivamente al gruppo.

*

Finite le prove, in realtà non abbiamo fatto altro che chiacchierare, ci siamo divise ognuno per il suo secondo hobby. Io sono andata al corso di ballo naturalmente, Annie al bar dal suo amore ed ha incontrato Federico.

‹‹Cioè mi stai dicendo che Luca è a casa “mia” che studia con Andrea ed io sono qui?›› si lamenta lei, mentre il ragazzo conferma con il semplice movimento della testa.

‹‹Perché caspita non mi ha avvertita?››

‹‹Sapeva che andavi con le ragazze?›› Annie annuisce.‹‹Mh. Come va tra voi?››

‹‹Non lo so, non ci si vede spesso! Solo a scuola›› risponde lei triste.

‹‹Mi dispiace.››

‹‹Vorrei che almeno fosse sincero e mi dicesse quel’è il problema!››

‹‹Non so cosa risponderti, neanche a me ha confidato nulla.››

‹‹Immagino, cambiamo argomento, non voglio rovinarmi la giornata! Da quanto ho capito a te piace Ilaria “la batterista”.››

‹‹Sì! Tantissimo ma lei niente!›› spiega lui sconsolato.

‹‹Tu hai almeno usato qualche tattica per attirare la sua attenzione?››

‹‹Ti spiego come mi comporto:  sono sempre presente, faccio ciò che mi dice, sono un ragazzo...come dire...››

‹‹Opprimente e senza spina dorsale! Ma voi ragazzi non capite proprio che una persona per farsi amare deve per prima cosa farsi desiderare?››

*

Dopo il corso di ballo, Carlos ed io abbiamo fatto il bis andando di nuovo al bar insieme.

‹‹Tutti avrebbero scommesso che io non avrei mai imparato a ballare, sai io sono la solita ragazza pigra, così i miei amici mi prendono in giro, dicono anche che sono una pasticciona-combina guai. Ed io aggiungerei chiacchierona, poiché sto parlando da ¼ d’ora nonstop... ›› dico prendendo fiato, Carlos parla poco ed io mi sento in estremo imbarazzo in silenzio.

‹‹No cara, ascoltarti mi piace!›› fa con un espressione languida, un quasi complimento tra le righe o sbaglio?

*

Il giorno dopo Federico parla a Luca di Annie.

‹‹Non è giusto, secondo me, che tu non le parli dei tuoi dubbi.››

‹‹Fede mi ha spiazzato, ha sedici anni, si è trasferita per me. Non ti sembra un po’ eccessivo? Il nostro rapporto non è neanche solido. Cioè siamo stati insieme un mese, circa, solo in estate poi sempre separati›› nemmeno lui sembra felice di quello che sta dicendo.

‹‹Sì, ma non credi che ora sia arrivato il momento giusto di fare questa prova? Vedere se la quotidianità del vostro rapporto è abbastanza per te!››

‹‹Infatti, sto facendo questo.››

‹‹So che uscite poco insieme!›› Federico cerca di scoprire la verità.

‹‹Non ne sento il desiderio!››

‹‹Allora urge un chiarimento, la fai stare solo male così.››

‹‹Hai ragione Fede, dovrò decidermi a farlo.››

*

Fuori la scuola Ila si confida con me e Paola.

‹‹È da ieri che non sento Federico! Neanche il messaggino della“buonanotte”e del”buongiorno”mi ha mandato.››

‹‹Eravate arrivati a questo punto: AIUTOOOO!›› dice Paola.

 ‹‹Tu non eri quella che non lo sopportava?›› la provoco.

‹‹Ora ne senti addirittura la mancanza!›› continua Paola.

‹‹Eccolo lì›› lo indica.

‹‹Ila, non ci stai nemmeno ascoltando!›› affermo.

‹‹Mh.Ci ha viste ed ha cambiato strada, può essere che si è deciso a mollare la presa con me! BENE!››  sembra alquanto adirata.

‹‹Incredibile ci ha viste e... ›› confabuliamo io e Pà a voce bassa alle spalle di Ila.

‹‹Non si è neanche avvicinato, però guarda Ila è furente di rabbia, secondo me sotto, le piace!›› esclama Paola.

‹‹Anche secondo me. Tesoro giovedì non verrai, vero?›› chiedo a Paola.

‹‹No! Prendo l’aereo di mattina. Dovrei tornare a scuola il lunedì seguente!››

‹‹Come hai fatto a convincere tua madre a mandarti a Londra da mio fratello ancora non l'ho capito!››

‹‹Eheh, sono molto convincente! Sarebbe stato orribile non trascorrere San Valentino insieme a Ste.››

‹‹Che dolce che sei! Io sarò sola anche quest’anno!›› dico sconsolata.

*

Federico va a casa di Annie per confidarsi.

‹‹Annie è stato tutto inutile, non mi ha fatto nemmeno uno squillo, nonostante la mia assenza ingiustificata nella sua vita!››

‹‹Madò,che cocciuta che è! Allora saltiamo al passo due.››

‹‹Cioè?›› domanda lui incuriosito.

‹‹Ora ti spiego. Tu ora la chiami›› dice in tono di ordine.

‹‹Sei sicura?››

‹‹Non ti fidi?››

‹‹Non è che non mi fidi. Al diavolo, proviamoci.››

‹‹Bravo, il trucco è non partire mai sconfitto!››

‹‹Grazie Annie, sei una ragazza d’oro.››

‹‹A proposito sai qualcosa di Luca?››

‹‹No davvero, credo però che chiarirete presto›› Fede in quel momento si sente stringere il cuore, ma di certo non spetta a lui parlarle del suo rapporto con Luca.

‹‹Speriamo›› Federico chiama Ila, Annie aspetta impaziente l’esito, poi attacca.

‹‹Che cosa ha detto?››

‹‹Che viene al parco tra mezz’ora!››  lei entusiasta inizia a spiegargli il piano due.

 

@ s8_s8: Ed in questo capitolo mi sono dedicata più agli altri personaggi. Non manca molto però… ihihi. Grazie ancora per l’assiduo sostegno.

Un ringraziamento anche alle altre ragazze che hanno commentato in precedenza (in ordine alfabetico): Aglaja, Dust_and_Diesel, PaNdInA_cRaZy & romina75… e quelle che la seguono Micol assiduamente!! ^^

Grazie infinitamente… <3<3

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Capitolo 40
*** 40- La verità che fa male... ***


Gira e rigira, giorno dopo giorno ecco di nuovo San Valentino!

Le mie amiche avranno sicuramente qualcosa da festeggiare:

Paola sarà a Londra da mio fratello, Annie con Luca e Ila sarà perseguitata anche in quel giorno da Federico. Io, invece, anche quest’anno me ne starò a cosuccia a rigirarmi i pollici, che desolazione!

NO! Non può andare sempre così uffa.

Devo fare qualcosa – Micol – chiudi gli occhi e pensa a come vorresti che sia il San Valentino quest’anno?

Mh. Niente da fare! Mi viene in mente sempre quello str*** di Andrea!

Però sarebbe bellissimo se potessimo ritornare a parlarci, giusto perché è la vigilia della festa degli Innamorati, farò io il primo passo.

Presa dal raptus “valentiniano” mi sto recando a scuola al corso di recitazione. Oggi sicuramente ci saranno le prove, lo chiamerò in disparte e lui mi chiederà scusa. (Sisì nei miei sogni andrà proprio così!)

*

Nel frattempo Andrea e Lara stanno provando.

‹‹Non riesco a capire questa scena, il prof l’ha tagliata ma non ha un senso logico.››

‹‹Credo anch’io!››

‹‹Ehi?›› domanda lui indispettito.

‹‹Andrea cosa c’è?››

‹‹Perché hai messo quella sciarpa?››

‹‹È la tua, no?››

‹‹Sì, ma perché l’hai messa?››

‹‹Non dirmi che sei geloso della tua roba!››

‹‹NO! Ma…›› non trova le parole.

‹‹E allora? La tengo per un po’ io che problema c’è?››

*

Sono entrata nella scuola e sento la voce di Andrea, mi affaccio nell’aula e vedo una scena insopportabile: Lara che ha al collo la MIA sciarpa cioè quella gli ho regalato io. Entro con un impeto bestiale, sempre come presa da un raptus ora un po’ meno valentiniano.

‹‹Che cosa fai? Ricicli i regali? Me lo dicevi prima che una sciarpa non ti serviva, non te l’avrei mica regalata! Non meriti niente e da oggi non hai neanche più il mio rispetto!››

‹‹Micol›› cerca di dire milioni di parole ma non riesce a concludere una frase.

‹‹Basta! E pensare che ero venuta perché mi andava di fare due chiacchiere con te!›› giro le spalle e me ne vado, vorrei dare un cazzotto nel muro ma ho paura per il muro.

‹‹Che disastro hai combinato, vedi? Per non farti gli affaracci tuoi?›› lui ammonisce Lara.

‹‹Guarda che io non ho fatto proprio niente e poi lei chi è per farti queste scenate?›› chiede Lara.

‹‹Cosa dovrei rispondere?›› Andrea fa lo gnorri.

‹‹Andrea chi è quella ragazza che ti fa scenate di gelosia?››

‹‹Micol…››

‹‹Non m’incanti! Cos’è per te?››

‹‹Be' ecco, lei è…››

‹‹La ami?››

‹‹La amo?››

‹‹Sì o no?››

‹‹Non lo so, ma tu ami Carlos?››

‹‹Certo, ma questo non mi vieta di lasciarmi andare, tu invece sembri chiuso in gabbia…››

‹‹In non sono in una gabbia, ci tengo che LEI non pensi male di me.››

‹‹Se mi baciassi, lei penserebbe male di me?››

‹‹Credo di sì, se sapesse che sei anche impegnata poi...››

‹‹Allora mi assicurerò di farla arrabbiare›› Lara bacia Andrea inaspettatamente.

*

Intanto Ilaria ha raggiunto Federico al parco per l’appuntamento.

‹‹Federico eccomi! Cos’hai di così urgente da dirmi? Ho fatto il più in fretta possibile.››

‹‹Sei dolce!›› replica lui.

‹‹Cosa c’è? Me lo dici o no?›› vorrebbe arrivare subito al dunque.

‹‹In realtà non dovrei dirti niente, dovrei fare questo›› Federico si allunga verso di lei e la bacia con impeto.

Ilaria sbalordita dall’intraprendenza prima resta senza parole poi inizia a picchiarlo con la borsa.

‹‹DEFICIENTE!›› lui si lamenta dal dolore. ‹‹Ma che ti salta in mente? Questa me la paghi!›› lei va via continuando a parlare da sola per lo sdegno.

*

Federico si precipita da Annie a raccontarle come sono andate le cose.

‹‹Allora Fede, non c’è niente da fare! Di solito le donne dure si sciolgono con un bacio.››

‹‹Quella è un demonio, mi ha picchiato! Non preoccuparti però, domani tornerò quello di sempre almeno posso starle vicino così.››

‹‹Sei tanto dolce!›› commenta lei.

‹‹Almeno ci provo! Notizie da Luca?››

‹‹Mi verrà a prendere dopo›› Annie sembra più rilassata.

*

Luca va a prendere Annie a casa, con in mano un pacchettino.

‹‹Ciao Tesoro, che cos’è?›› chiede subito lei vedendolo strano.

‹‹Ciao Annie, è il tuo regalo di San Valentino.››

‹‹Ma è domani!››

‹‹Domani noi non festeggeremo.››

‹‹Cosa dici? Perché?››

‹‹Perché Annie, io non voglio più prenderti in giro. Non posso più stare con te e festeggiare la festa degli innamorati quando…››

‹‹Non sei innamorato di me?››

‹‹Io ti voglio un gran bene ma...››

‹‹Sono venuta qua per te!›› dice lei con le lacrime agli occhi.

‹‹Io ne sono lusingato e mi dispiace un casino! Andrà sempre peggio, lo so, non voglio mentirti continuamente. Questo mi ha portato anche a tradirti.››

‹‹Mi hai tradita?››

‹‹Solo un bacio ma questo significa che con la testa già ero da un’altra parte.››

‹‹ADDIO LUCA!›› esclama lei a gran voce.

‹‹Annie!Il regalo!›› gli ricorda lui.

‹‹Sai dove devi mettertelo il tuo FALSO regalo?››

‹‹Scusami›› nonostante tutto anche lui sembra davvero distrutto.

‹‹Va al diavolo!›› lei rientra in casa piangendo.


Cry me a river/ Piangi per me un fiume di lacrime (Justin Timberlake)


Tu eri il mio sole , tu eri la mia terra.

Ma tu conoscevi tutti i modi in cui ti amavo, no

quindi prendesti al volo la possibilità e facesti altri piani

ma scommetto che non hai mai pensato che quel che stavi creando

sarebbe andato distruggendosi, no.

So che si dice che alcune cose è meglio lasciarle non dette, non era come se tu stessi solo parlando con lui e tu lo sai (non far finta di non saperlo). Le persone mi hanno detto tutte queste cose, ho una confusione in testa, avresti dovuto scegliere con onestà così avresti potuto evitare tutto questo …

Tu non devi dire per forza cosa facevi lo so già, l'ho scoperto grazie a lui. Ora non hai più possibilità per me e per te non l'avrai mai e non far finta di essere triste adesso!

Mi dicesti di amarmi perché mi hai lasciato, tutto solo?

Ora dici di aver bisogno di me quando mi chiami al telefono.

Ragazza rifiuto la tua chiamata, devi avermi confuso con qualche altro ragazzo (io non sono come gli altri, baby).

I tuoi ponti sono stati bruciati ed ora è il tuo turno (è il tuo turno) di piangere, piangi per me un fiume di lacrime!

(vai avanti e semplicemente) piangi per me un fiume di lacrime.


Il danno è fatto e quindi ti lascerò...


*

Che nervi! Andrea = Antipatico,insensibile, zotico! Lo odio! Ma chi me l’ha fatto fare oggi di andarlo a cercare? Sono IMBECILLE? Grr, dove sto andando?Ah già, vado a casa perché al bar non c’era nessuno.

Ehi ma quella è la macchina di Carlos il ballerino, quella seduta accanto è Lara! Possibile che le interessano quelli che piacciono a me?


s8_s8: Mancano meno di dieci capitoli e questa è l'ultima puntata di veri casini. Man mano le cose si andranno a sistemare. Mi spiace per Annie ma purtroppo non è sempre oro quello che luccica ;D


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Capitolo 41
*** 41- San Valentino ***


 

È San Valentino, le mie compagne di classe "accoppiate" (in pratica tutte a parte me e Ila!) hanno un sorriso sfavillante.

‹‹È davvero deprimente che arrivi questa festa per noi single!››

‹‹Ma dai, festeggeremo domani,a me non importa!›› risponde Ilaria.

‹‹Meno male che stasera sono stata invitata alla gara di Carlos! Ah! Te l’ho detto che l’ho visto con Lara?››

‹‹In pratica dieci volte, tesoro non devi farti venire i complessi per quella là, fregatene!››

‹‹Non lo so! Il problema è che la vedo sempre con quelli che m’interessano! A te come va?››

‹‹Diciamo che anch’io sono “grrr” quanto te!››

‹‹Che cosa è successo?›› la prof d’inglese ci richiama al silenzio.

‹‹Poi ti spiego, vorrei essere in viaggio. Come Paola.››

‹‹Eh già!Lei a Londra con Sté e noi in classe! Non è una cosa ingiusta?›› la prof. ci rimprovera di nuovo e questa volta siamo costrette a tacere. Ilaria annoiata va in bagno.

*

Raggiunge la classe di Andrea, che è in palestra.

‹‹Ehi psss, posso parlarti?›› lo chiama da lontano.

‹‹Ilaria cosa c’è?››

‹‹Ho bisogno di un consiglio.››

‹‹Mh. Sputa il rospo›› afferma lui.

‹‹È un argomento un po’ imbarazzante, ecco io…

‹‹Si tratta di Fede, eh?››

‹‹Già, ho dei dubbi. A volte vorrei cancellarlo dall’intero universo ma poi mi manca da morire!››

‹‹Be’ è un tipo un po’ petulante…››

‹‹Non capisco! Aiutami! Io voglio anche analizzare la situazione : mi sembra davvero interessato a me! Poi penso: Quando gli spiegherò la mia prima volta, perché glielo dovrò dire prima o poi se noi dovessimo…uscire insieme come…coppia, intendo quello ecco…come reagirà? Sarà deluso?››

‹‹Ilà, perché dovrebbe essere deluso da te? Io non ho una grossa considerazione di Federico, come ben saprai, ma credo che sia un buono fondamentalmente e che non sia così superficiale.››

‹‹Ne sono sicura, ma...››

‹‹ Così permetti che quella brutta esperienza intralci la tua vita! A te va di provare ad avere una storia con lui? E lanciati!››

‹‹Hai ragione! Ci penserò, sei grande Andie! Ti voglio bene. Grazie…››

‹‹Di che? Tu sei la prima amica! Dovrà pure valere a qualcosa…›› si abbracciano.

‹‹Ah a proposito! Non ti preoccupare con Micol si risolverà tutto!›› lei gli fa l’occhiolino, lui le sorride senza rispondere.

*

Ilaria arrivata a casa, dopo la scuola, chiama un incredulo Federico per un appuntamento lo stesso pomeriggio.

Ore 19.08, l’ora dell’appuntamento era le 19.00 in punto.

Federico arriva correndo con la macchina.

‹‹Oddio perdonami. C’era traffico!››

‹‹Non ti preoccupare.››

‹‹Ti senti bene?›› apre lo sportello della macchina per farla salire.

‹‹Sto benissimo, perché?›› Federico le tocca la fronte, è davvero strano che Ilaria non si sia arrabbiata per il suo ritardo.

‹‹Niente, insomma dove andiamo?›› chiede lui titubante.

‹‹Fermati qui, devo parlarti!›› lui parcheggia.

‹‹Che cosa è successo?›› si volta verso di lei e la ragazza fa lo stesso.

‹‹Vuoi smetterla di agitarti? Agiti anche me così›› appoggia le mani sulle sue spalle e lo bacia dolcemente.

‹‹Che cosa era questo?›› stravolto.

‹‹Un bacio!››

‹‹Ma davvero?›› sorride ironico e poi fa la faccia di quello che vuole a tutti i costi una spiegazione.

‹‹Non voglio, io voglio, ecco...ho paura di perderti!››

‹‹Non mi perderai mai Ila, questo è certo! Non perché mi hai baciato ma perché è così! Io tengo a te.››

‹‹E anch’io, vorrei provare a frequentarti.››

‹‹Sì,va bene, ma...››

‹‹Prima vorrei parlarti di una cosa›› raccontare quella storia è davvero duro per Ilaria.

Dopo la spiegazione, Federico è visibilmente triste.

La ragazza si rende conto che è la prima volta che una persona, che la conosce da così poco tempo (per giunta un ragazzo!), reagisce così. Allora le vorrà davvero bene?

‹‹Mi vergogno molto di questa storia!››

‹‹No Ila, non devi vergognarti! Ti voglio tanto bene e da oggi ti proteggerò io!›› dice lui abbracciandola e lei lo lascia fare sorridendo dolcemente.

*

Sono arrivata al locale dove avverrà la gara di ballo. Non conosco quasi nessuno fortunatamente c’è Sara che come me si sente un pesce fuori d’acqua.

‹‹Micol giusto in tempo, si sta esibendo proprio lui!››

‹‹Ciao Sara, che fortuna!›› inizio a sbracciarmi ed a fare il tifo per lui.

‹‹Ti piace, vero?›› chiede la ragazza sospettosa.

‹‹È carino! Non so se mi piace davvero.››

‹‹Non mi hai mai detto se hai il ragazzo…››

‹‹No, sono single e ovviamente non sarei qui se lo fossi. Diciamo che sto cercando di sgombrarmi la testa...››

Alla fine della gara, la giuria stabilisce Carlos come vincitore! Lui è stato tanto bravo ed anche carino con me. Quando gli hanno conferito la medaglia, mi ha guardata poi si è avvicinato e mi ha detto che mi avrebbe accompagnata lui a casa. Fortunatamente direi perché ormai è passata mezzanotte e gli autobus non girano più. È la mia festa! San Faustino, oggi festeggiano i single. Auguri a ME!

Inizialmente in macchina sono un po’ tesa, perché lui è più grande di me e chissà cosa aspetta che gli dia (ihih)!

Carlos è tranquillo mi rivolge la parola e scherza, arrivati sotto il mio palazzo spegne la macchina e da questo deduco che vuole continuare la conversazione.

‹‹Sei stato davvero il più bravo!Hai meritato la vittoria!››

‹‹Mi è dispiaciuta quell’imperfezione, ho messo la gamba troppo avanti.››

‹‹Ti giuro che non si è notato nemmeno!››

‹‹Sei molto carina.››

Con un dito mi tocca la guancia poi si avvicina e mi bacia. Non so cosa fare, oltre a ricambiarlo pienamente, poi ritorno in me.

‹‹Oddio!›› esclamo guardando l’orologio sul cruscotto.

‹‹Cosa?››

‹‹Oddio è tardi devo salire.››

‹‹Ah ok!››

‹‹Ciao Carlos!›› mi allungo per baciargli la guancia ma lui si gira e ci baciamo a timbro.

Salendo non penso ad altro che ad ANDREA. Vi rendete conto? Bacio Carlos e penso ad Andrea. Sono un caso disperato! Apro la porta di casa e mi squilla il cellulare. Stttt! I miei staranno già dormendo! È Annie. Mi stupisco perché a quest’ora dovrebbe essere a festeggiare con Luca.

‹‹Pronto...››

‹‹Micol.››

‹‹Che voce gioia, cos’hai?››

‹‹Sto male Micol, Luca mi ha lasciata!››

‹‹Cosa? Quando?››

‹‹Ieri. Lo odio! Ha detto anche che mi ha tradita.››

‹‹Cosaaaaaaaa?››

‹‹Sì›› inizia a singhiozzare forte.

‹‹M…ma è… è stato solo un bacio! Per me, quanto per lui, non è significato niente!››

‹‹Cosaaaaaaaa?››

Oddio mi sono rovinata con le mie stesse mani!

 

@s8_s8: Solo una cosa: non perderti il prossimo capitolo ;D.

No comment. :>

Grazie ancora per i commenti e per l’assiduità con cui segui Mic. 

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Capitolo 42
*** 42 Guarda che il sole non c’è! ***


È domenica della mattina seguente, dovrebbe essere la mia festa -15 febbraio, giorno solenne per i single!- e invece non ho nulla da festeggiare. Ilaria ed io siamo in aeroporto, ad aspettare il ritorno di Paola, e mi sto sfogando un po’.

‹‹Ha detto “Brutta stronza” ed ha attaccato! Ho provato a richiamarla ma ha il telefono spento.››

‹‹Perché non l’hai detto che hai baciato Luca?››

‹‹Per evitare che anche voi mi definisse “Brutta Stronza”!››

‹‹Noi non ti avremmo giudicata, ma capìta!››

‹‹Sì lo dici ora! Comunque mi sento una mer**na secca! Non so come riuscire a parlare con lei e quando lo saprà Andrea. Oddio non mi parlerà più!››

‹‹Non ci pensare! Che ti frega di Andrea?! Pensa che hai baciato Carlos, no? Ti è piaciuto?››

‹‹In realtà no, bacia troppo...no! Non è vero, bacia bene, il problema è che “durante” pensavo ad Andrea!››

‹‹Oh madò, sei caso disperato! Ti comunico una bella notizia dai. Mi sono messa con Federico!›› sputa fuori d’un fiato.

‹‹Cosa? Quando? Come? Perché?››

‹‹Ieri, come? Gli ho chiesto di frequentarci! Perché? Mi ha baciata e mi è piaciuto!››

‹‹Ussignùr! Anche tu nascondi le tue cose, allora!›› le sorrido ammiccando.

‹‹Non nascondo le cose! Volevo esserne certa, ho chiesto consiglio ad Andrea!››

‹‹Ne hai parlato con Andrea? Come lo hai trovato? È sempre bellissimo?››

‹‹Maledettamente bono! Non c’è niente da fare con lui›› scoppia a ridere.

‹‹Lo sapevo, oddio, a volte mi verrebbe voglia di fare un sit-in fuori casa sua: AMAMI,AMAMI!›› posso essere di nuovo punto e accapo?

‹‹Meno male che non so dove abita…››

Ci informano che l’aereo di Paola sta atterrando, ci affrettiamo per raccontarle le nostre novità. Chissà lei, che è la saggia tra noi, come reagirà?

*

Paola scrolla semplicemente le spalle, dicendomi che cercherà di intercedere a mio favore con Annie.

La tragedia è che devo andare pure a una riunione –extra- al corso di ballo e non mi va tanto di vedere Carlos.

Purtroppo appena entro mi raggiunge e mi chiama in disparte.

‹‹Micol devo dirti una cosa importante!››

‹‹Eh anch’io!›› devo dirti che non può funzionare.

‹‹Non può funzionare così›› me l’ha detto lui.

‹‹Il motivo non è che non mi piaci anzi…blabla››, non bacio bene forse, si starà giustificando. ‹‹Sono fidanzato!›› azz e me lo dici ora?

‹‹Ah che sorpresa!›› dico.

‹‹Si chiama Lara!›› no, no, no, non ha detto quel nome!

‹‹Non so come lasciarla! Non lo so.››

‹‹No, ascolta, a me non piacciono queste cose. Non mi va di fare l’altra›› ora ci monto una storia, per sentirmi meno in colpa, sono un mostro.

‹‹Non saresti l’altra, mi serve un po’ di tempo.››

‹‹Anche a me piace un altro, Carlos! Ecco te l’ho detto!›› mi ha fatto uno sguardo da “ Brutta Stronza” ed io ho ricambiato con uno altrettanto “Brutto Stronzo!” e allora ha taciuto, non salutandomi nemmeno. Che ci posso fare? Inciampo sempre nei ragazzi delle altre.

*

Sto tornando a casa, voglio segregarmi, vivere per me oggi è davvero troppo stancante. Riprovo a telefonare ad Annie, ma niente. È acceso ma vede il mio numero e non risponde, con l’anonimo è lo stesso. Mi sento tremendamente in colpa. Appena attacco ricevo una telefonata in entrata: è Luca.

‹‹Pronto?››

‹‹Un funerale anche tu?›› silenzio.

‹‹Hai saputo?››

‹‹Ho saputo! ›› silenzio.

‹‹Bene!››

‹‹Bene›› silenzio.

‹‹Aspetta Luca, non so cosa dire...››

‹‹Neanche io, volevo solo chiederti scusa!››

‹‹Non ti preoccupare›› silenzio.

‹‹Credevo che pensassi che fossi un “Brutto Stronzo”›› mi viene da ridere per quante volte ho ripetuto questa “esclamazione” oggi.

‹‹No Luca, non lo penso. Lo so che sei un bravo ragazzo.››

‹‹Vorrei lo pensasse anche Annie!››

‹‹Per ora è un po’ difficile ma vedrai, un giorno. Forse.››

‹‹Forse›› silenzio.

‹‹Luca, ti ripeto, non so cosa dirti! Sono nella mer*a quanto te, lo capisci? Anzi, mi considerava un’amica e quindi sono un girone sotto di te.››

‹‹È colpa mia!››

‹‹No Luca, CI SIAMO BACIATI! È colpa di entrambi e scusami se ora attacco non mi va tanto di parlare.››

*

Per strada mi viene da piangere, mi fermo e cerco nella borsa da palestra i miei occhiali da sole per sfogarmi in un bel pianto liberatorio in modo che nessuno possa vedermi.

‹‹Guarda che il sole non c’è!›› chi è? ANDREAAAAAA CAVOLO! Si ferma col motorino, accosta ed io, che avrei voluto vederlo da tutto il giorno, ricordo improvvisamente tutti i motivi per cui sono arrabbiatissima con lui.

‹‹Mi bruciano gli occhi, li copro dal vento ma poi...perché mi sto giustificando? Fatti i cavoli tuoi!›› continuo a camminare.

‹‹Ti stavo cercando,voglio parlarti›› avrà saputo da Annie e vorrà anche lui cucirmi addosso la lettera “A” scarlatta. Ebbene sì Andrea sono un’adultera. Non mi va di parlarne.

‹‹Non voglio parlarti.››

‹‹Vedi le panchine? Ora vado là, ti aspetto e se te ne vai...›› mi dice con tono minaccioso.

‹‹Che cosa fai?››

‹‹Mmm, t’investo con il motorino›› scoppio in una risata, ridicolo, sorride anche lui. È questo che mi convince. Se sorride, vorrà dire che non è poi tanto arrabbiato con me.

Attraverso la strada e arrivo alle panchine, lui è seduto sul motorino ed io mi colloco di fronte a lui sulla panchina. Il ricordo di una me tanto sofferente mi fa sorridere, lui lo nota.

‹‹E ora perché sorridi?››

‹‹Ti ricordi? È la stessa panchina su cui io mi struggevo per Franz tempo fa.››

‹‹Sì che me lo ricordo, piangesti sulla mia giacca di pelle. C’è voluto tempo per levare tutto il rimmel.››

‹‹Che bastardo! Non avevo il rimmel, di certo quel giorno non avevo tanta voglia di truccarmi, come oggi! Non lo vedi come sono orrenda?››

‹‹No che non lo sei!››  afferma ed io sento all'istante le farfalle nella pancia. ‹‹Comunque››  continua.

‹‹Comunque›› ripeto.

‹‹Io volevo che tu avessi la parte di Giulietta! Non mi hai chiesto di aiutarti e poiché sei orgogliosa con me, spesso e volentieri, non te l’ho proposto io per non offendere il tuo ego e magari per non ricevere un “Me la so cavare benissimo da sola IO, che credi?”›› mi scimmiotta ed io sorrido. È vero non sono sempre stata una simpaticona con lui. Continua. ‹‹Non so perché, ma in un modo o nell’altro riesco sempre a farti arrabbiare! Non voglio che tu non mi rivolga la parola, non mi va! Ricomincia a parlami Micol, per piacere.››

‹‹Hai ragione! Sono fatta in modo sbagliato! È così! Mi sforzo per nascondere quello che ho dentro e me la prendo con le persone. A cui io…›› devo dirglielo.

‹‹E poi cos’era quella scenata per la sciarpa? Secondo te io davo un tuo regalo ad un’altra?››

‹‹Non lo so, io non…›› oddio ma perché mi risulta così difficile esporgli i miei sentimenti? Mi alzo per farmi forza e mi avvicino al motorino.

‹‹Hai saputo di me e Luca?››

‹‹Sì›› abbassa lo sguardo.

‹‹Cosa ne pensi?›› Andrea, non dirmi che non te ne importa.

‹‹Hai intenzione di metterti con Luca?››

‹‹No.››

‹‹Allora,  le passerà!›› eccolo il glaciale Andrea! Non ti importa niente e di nessuno.

‹‹Ma io l’ho baciato? Te ne rendi conto? Quando stava ancora con Annie! Mi sento incredibilmente in colpa! Annie non vuole sentirmi ed ha ragione ma solo ora capisco…›› sto piangendo di nuovo davanti a lui, non mi deve vedere così, non deve vedermi così vulnerabile.

‹‹Cosa capisci? Continua.››

‹‹Che la colpa non è di nessuno, che colpa ne ha Luca se non riesce ad amarla come lei lo ama? Perché arrabbiarmi con te? Che colpa ne hai tu, se non provi quello…›› che provo io quando ti sono vicina? Ma non riesco a concludere la frase.

‹‹È qui che ti sbagli Micol, tu non hai capito proprio niente! Non so quello che provi tu, perché non lo capisco! Io quando ti vedo e ti sono vicino, come ora, vorrei stringerti forte e tenerti con me. Non sopporto il fatto che non mi rivolga la parola, non ce la faccio a sostenere questa situazione. Credo di essermi innamorato di te, Micol, e lo sono da un bel po’ di tempo.››

Non ci credo, non può essere! Cosa stai dicendo Andrea? Continuo a piangere ancora più forte.

‹‹Ecco, vedi, perché piangi? Dico sempre la cosa sbagliata.››

‹‹No, no, è che sono felice›› dico singhiozzando.

Ride di gusto, si alza dal motorino e mi abbraccia.

‹‹Cosa devo fare con te?›› sussurra mentre mi perdo nel suo petto. Vorrei rispondergli “BACIAMI” ma, come se mi avesse letto nel pensiero, mi fa alzare il viso verso di lui, lo osservo: è bello come il sole mentre mi asciuga una lacrima. Mi guarda negli occhi, non siamo stati mai così vicini (a parte quella parentesi nel magazzino). Mi bacia teneramente prima e poi man mano con più impeto. Non ha intenzione di fermarsi e nemmeno io, credo che questo primo bacio durerà un bel po’. Non credo di averne mai ricevuto uno così bello, finalmente! Andrea, era una vita che ti cercavo…

‹‹Aspetta non ti ho detto…›› riprendo fiato ‹‹che anche io ti amo, Andrea! E molto!›› sorride compiaciuto e mi bacia di nuovo. 

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Capitolo 43
*** 43- Vacanze a Londra. ***


Un nuovo post sul blog di Micol che ci aggiorna un po’… l’ultimo episodio risale alla data del 15 febbraio, il post sul blog è del 4 agosto.

Cosa sarà successo in questi mesi?

Vi ricordo che Micol prima usava le sole iniziali per indicare i suoi amici mentre adesso usa i soprannomi.

Andrea è Ammore (con due m), Stefano è Bro (come brother), Luca è Barista, Annie è LaCugina, Paola è LaCognata, Ilaria è LaPazza, Federico è L’AttoreDa2$, Carlos è IlMaestro.

 

Buona Lettura. 

 

http://crazyguitarist.blogspot.com/

 

 

04 agosto.

 

Caro blog,

è da tanto che non aggiorno! Sono successe un'infinità di cose negli ultimi mesi, vorrei avere il tempo di scriverle tutte!

Per cominciare: sto per partire, eh già, anche quest’ anno andremo in viaggio tutti insieme, a Londra da Bro, l’organizzatore reale della vacanza.

Il Barista, però non verrà, non ha ancora del tutto chiarito con LaCugina  (di Ammore) e si sente ancora incredibilmente a disagio in sua presenza.

Tra me e lei invece ci è stato un chiarimento, diciamo che la mia storia con Ammore ha facilitato le cose :

”Io non voglio che tu pensi che la ragazza di tuo cugino sia una poco di buono!”, le ho detto e lei mi ha fatto capire che in un certo senso mi aveva già perdonata, perché aveva capito che “quel bacio” era stato per me solo un momento di debolezza e che non l’avevo fatto per portarle via Barista, essendo innamorata di Ammore ovviamente! Per lui però non è valso lo stesso ragionamento.

Mi dispiace così tanto che non venga con noi!

Per lui, come per L’AttoreDa2$ e Ammore, è l’estate dopo la maturità. Sarebbe stato bello condividerla tutti insieme! Che peccato!

Sono diplomati e nessuno dei tre ha ancora le idee chiare su cosa fare dopo!

Ammore, penso, che non proseguirà gli studi, ha preso a fatica anche quest’ultimo anno, a causa delle sue tante assenze dovute al fatto che è stato spesso fuori con suo padre per lavoro! Credo che abbia una casa di produzione. Di cosa si tratti ancora non lo so precisamente (sono una girlfriend un po’ distratta e lui me ne parla raramente), comunque questo l’ha portato via anche da me parecchio tempo. X(

Barista, quasi sicuramente rileverà il bar di suo padre, che andrà in pensione, d’altronde ci ha sempre lavorato.

L’AttoreDa2$, dopo la rappresentazione teatrale di Romeo e Giulietta, si è messo in testa di voler fare l’attore. Per ora è un sogno, come il nostro di diventare un band professionista, per di più qui non ci sono scuole di recitazione, dovrebbe spostarsi chissà dove, però per ora non ha cercato nulla ancora.

La sua storia con LaPazza continua, tra alti e bassi, d’altronde l’amore non è bello se non è litigarello, sono palesemente innamoratissimi e sono una bella coppia! (Festeggiano il loro mesi-versario un giorno prima di me e AMMORE, loro quattordici e noi quindici febbraio ^_^ )!

Sono stata promossa. Senza neanche un debito formativo. Questo grazie a LaCognata, anche lei non si è portata nessuna materia ed ha fatto razzia di punti di credito, mentre LaPazza ha avuto solo Economia Aziendale, non ti dico la tragedia perché lo meritavo anche io! La prof mi ha salvata! Le sarò simpatica forse?

LaCugina ce l’ha fatta a pieni voti, le mancano ancora due anni, mentre a noi solo uno. L’anno prossimo saremo tutte e tre in 5° C, mentre lei in 4°D. Non ci posso credere che manca solo un anno!

Inutile dire che tra LaCognata e Bro le cose vanno benone!

In questo periodo ci siamo esibite spesso, grazie a L’AttoreDa2$  che ci ha procurato molti ingaggi, è stato il nostro PR! Locali, feste ecc, sempre con canzoni non nostre. Abbiamo anche cantato nel bar di Luca una sera, ci siamo divertite ed è stato un successone, d’altronde nel pubblico c’erano molti amici e quindi erano tutti di parte. Abbiamo scelto un nome : No Sin (senza peccato), fa molto All Saints ma fila bene, no? Abbiamo iniziato a comporre, due canzoni sul genere Rock in inglese! Sarebbe davvero bello diventare delle professioniste! MA COME? HOW?

A proposito, la rappresentazione teatrale è andata bene, Ammore è riuscito ad esserci all’ultimo minuto ed è stato bravissimo. Io ho ottenuto la parte della Signora Montecchi, alla seconda dello spettacolo, perché l’attrice quel giorno stava poco bene, per fortuna avevo seguito le prove e me la sono cavata. L’AttoreDa2$  ha reso molto bene l’idea e, come ho detto prima, ha preso la fissa di voler diventare attore.

Ho fatto anche un esibizione finale per la scuola di ballo (sono diventata un’animale da palcoscenico!), ma l’hanno prossimo non lo frequenterò più.

Io e IlMaestro non ci siamo parlati per un paio di mesi, poi ci siamo comportati da ‘maestro’ ed allieva come se niente fosse accaduto.

Il 15 giugno, oltre al nostro mesi-versario ( Me&Ammore 4 mesi!), è stato anche il suo 19° b.day!

Lui, come sempre, non era in città ma sapevo che sarebbe tornato quel giorno, per festeggiare con me il mesi-versario (poiché nonostante fosse impegnato chissà dove, ogni 15 del mese è tornato a casa per festeggiare, non è dolcissimo?).

A casa sua, allora, ho pensato di organizzare, con l’aiuto di LaCugina, una mega festa ed inoltre ho deciso anche di preparare una torta (io! Capite? Che non so neanche cucinare un uovo fritto!).

Sono rimasta sbalordita dalla bellissima casa (devo chiedergli che lavoro fa il padre!) ma l’hanno addobbata le mie amiche perché ci ho messo tutto il pomeriggio per una torta al cacao, neanche molto grande – media direi- però alla fine era abbastanza caruccia! Mia madre mi ha aiutata a decorarla.

La festa è stata un successone, la casa era piena di gente (lo conosce tutto il paese) e lui è rimasto stupito.

‹‹È tutto merito di Micol :D !›› gli ha detto L’AttoreDa2$.

‹‹Ha fatto anche la torta›› ha aggiunto LaPazza e lui mi ha abbracciata, baciata felice ed ha esclamato:

‹‹Grazie Amore!›› le sue dimostrazioni d'affetto in pubblico continuano a farmi uno strano effetto, visto che è molto riservato.

Avevo intenzione di fare l’amore con lui quella sera (4 mesi, sembra poco, d’altronde per me sarebbe stata la prima volta. ma io VOGLIO LUI! ) e credo anche lui avesse lo stesso proposito.

Siamo andati in camera sua ed abbiamo chiuso a chiave, con la folla di là nel salotto e mentre ci baciavamo sempre più intensamente e lui mi stava per sbottonare la camicetta L’AttoreDa2$, con qualche bicchiere di troppo sulla coscienza, ha bussato alla porta:

‹‹Porcellini, venite di la, facciamo il Karaoke.››

‹‹Porcellini?›› ho esclamato.

‹‹Secondo te, ora non dovrei ammazzarlo?›› ha dichiarato Ammore ironicamente.

‹‹Sempre con sto Karaoke, uffa!›› mi sono lamentata mentre mi riabbottonavo.

Siamo usciti entrambi con la coda tra le gambe e da allora nada!Non ne abbiamo avuto più il tempo, il 15 agosto saranno sei mesi e chissà che in estate, in realtà ci spero proprio.

Blog, mi suona il citofono. Devo scendere! A presto.

XOXO

Crazy Guitarist.

 

Ad aspettarmi Andrea con la macchina (sì, ha comprato la macchina!).

‹‹Ciao Amò›› lo bacio.

‹‹Federico mi ha già chiamato duecento volte!››

‹‹Be’ abbiamo un’ ora di ritardo.››

‹‹E che sarà mai! L’aereo parte tra…›› guardandosi l’orologio.

‹‹Ca…., parte tra trenta minuti!›› dice.

‹‹Ce la faremo a raggiungere l’aeroporto?››

‹‹Hai dimenticato che sei sulla mia Batmobile?››

‹‹Sarebbe stato meglio se fosse stata la Flashmobile.››

‹‹Flash mi fa un baffo, pronta Batgirl?››

‹‹Pronta!›› e mette in moto. Siamo così diversi ma una cosa ci accomuna, i ritardi!

Così ha inizio la nostra seconda vacanza insieme.

 

 

 

s8_s8: Sono contenta ti sia piaciuto l’episodio chiave di questa storia. Ormai non potevo più aspettare (nemmeno io scrivendolo! :P)… la storia di Micol poteva concludersi con l’episodio 42 ma ho deciso di pubblicare su Epf la versione originale completa di tutti gli episodi… non manca molto…  il 47° sarà l’ultimo…

Ed ora anche io vado in vacanza, come Micol ed i suoi amici anche io avrò il mio meritato riposo.

A presto.

 

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Capitolo 44
*** 44- Un estate da non dimenticare ***


Vi ricordo nuovamente i nick che Micol usa per il suo blog.

Andrea è Ammore (con due m), Stefano è Bro (come brother), Luca è Barista, Annie è LaCugina, Paola è LaCognata, Ilaria è LaPazza, Federico è L’AttoreDa2$.

 

Buona Lettura. 

 

http://crazyguitarist.blogspot.com/

 

 

 

Mio caro Blog,

Sono appena tornata dalla mia meravigliosa estate, dovrei disfare la valigie, separare le cose e mettere tutto in lavatrice, ma assolutamente ora non mi va e quindi eccomi al pc.

La prima cosa che racconto riguarda la città: è meravigliosa! Sono senza parole, ho visto cose che hanno superato del tutto le mie aspettative. Il classico mixato alle cose più strane del mondo.

Mio fratello è davvero fortunato a vivere lì, io ed il mio amore abbiamo fantasticato di metteremo su casa, una volta cresciuti e solidificata la nostra relazione, lui la conosce davvero bene.

Dunque, ti racconterò coppia per coppia come sono andate le cose.

Tra LaCognata e Bro tutto va bene, neanche a dirlo! Mio fratello sbanca il lunario in una caffetteria del centro ed ha affittato un appartamento, non vivrà più nell’alloggio della facoltà, ma abiterà insieme a L’AttoreDa2$.

Lui infatti non è tornato con noi perché ha deciso di provare a fare il test d’ingresso alla London Academy of Radio, Film & TV. Dovrà sostenere gli esami di ammissione, ha studiato praticamente per tutta la vacanza, aiutato da LaPazza, e siamo tutti in attesa dell’esito, speriamo bene. Dovrà però trovarsi anche un part-time.

LaPazza ne è molto felice ma allo stesso tempo è tristissima, quando l’ha salutato all’aeroporto non la smetteva di piangere. D’altronde per poco più di sei mesi sono stati inseparabili.

Barista, annoiato dalla solitudine di Borgo Sant'Agostino, ha fatto una capatina da noi. Si è messo a cercare un lavoro, volendo aggiungersi a Bro e L’AttoreDa2$, e l’ha trovato in un locale molto in dove guarda caso cercavano un barista!

Praticamente lavorava dalle 23.00 in poi, ma ora è tornato con noi, perché, be, ’ voleva mettersi in società con il proprietario del “Glamour”, Paul King, ma lui gli ha detto che è troppo giovane e che ci vogliono molti capitali che per ora non ha.

Una sera al locale (siamo entrati solo grazie a Barista, perché fanno party molto esclusivi) abbiamo intravisto Robbie Williams! Stavo per svenire.

LaCugina si è ripresa mooolto! Lei è Barista hanno ricominciato a parlarsi, secondo me hanno anche provato a rimettersi insieme, in segreto, ma poi la cosa non sarà andata bene. La ragazza ora  frequenta un chitarrista, uno con cui NoFace ha registrato il suo primo album, Jake Owen, che ci ha spifferato che il prossimo cd del cantante uscirà in Ottobre mentre il primo singolo dell’album tra pochi giorni! Che emozioneeee!

A proposito di forte emozione ora racconterò una cosa molto personale, con non poco imbarazzo, vabbé cercherò di non trascendere nei particolari.

Era il 14 agosto, le altre coppiette erano uscite già, e invece io ed Ammore eravamo rimasti al B&B perché lui non si era svegliato in tempo per aggregarci al gruppo (che dormiglione!).

Mentre aspettavo un suo messaggio di risposta dopo i miei 100 squilli e il mio messaggio “Ma che dormiglione! Appena ti svegli avvisami che mi vesto!” ascoltavo un programma radiofonico. Mi stavo annoiando a morte, ero parecchio adirata e mi ripromettevo di fargli una grossa strigliata ma poi ho sentito bussare alla porta: era lui.

‹‹Ti avevo detto di avvisarmi. Ora ben ti sta, mi aspetti! Ma che pappamolle! Possibile che prima delle 11.00 per te non è mattina?››

‹‹Ma dai, non ti arrabbiare! Ce ne stiamo un po’ soli qui, mica bisogna per forza uscire?››

‹‹No, è vero! Che facciamo qui?›› Che scema! Che domanda ho fatto? Lui ha riso.

‹‹Non fare il marpione!›› lui ha continuato a sogghignare si è seduto sul mio letto ed ha fatto gesto di sedermi vicino a lui.

‹‹Non ce provà, eh?››  ho continuato a scherzare.

‹‹Va bene! Solo coccole!›› si è steso sul mio letto ed io anche gli ho appoggiato la testa sul petto, dopo un po’ mi è scattato l’ormone. Ho iniziato a baciarlo e l’ultima cosa che mi ricordo è stato il suo:

‹‹Non ce provà,eh?››

È stata una cosa molto tenera e se devo dire che quella volta è stato bello, non lo so! Sono state migliori le successive, ma era LUI ed essendo per me speciale, tutto è molto speciale.

Be' non voglio scendere in altri dettagli quindi passo a raccontarvi il mio 18 ° compleanno: dopo aver offerto una ricca colazione alla troupe dei miei amici, siamo stati tutto il giorno soli, io e lui (non per fare quello)!

È stato tutto molto romantico, i posti dove mi ha portata, i suoi modi gentili (non che di solito non lo sia, anzi, ma lo è stato di più!! ^_^ )! La sera, poi, mentre il sole tramontava e noi lo guardavamo colorare tutto di rosso, mi ha dato il suo regalo!

‹‹Ma che cos’è un Iphone?››

‹‹Eh già, lo so che non sei  molto tec…››

‹‹Grazie amoreeeeeeeee,ti amooooooooo!›› l’ho spupazzato, sapeva che ormai il mio telefono era un rottame.

‹‹Ti amo anche io!›› mi ha detto soffocato.

‹‹Facciamo l’amore? ›› gli ho chiesto e lui ha riso, non è che sono ossessionata ma sapete com’è?

Successivamente si è convinto, ed è stata la volta più bella in assoluto! Quanto amo il mio tesoro… <3<3<3

 

Cambiamo argomento altrimenti si fa notte…

Prima di partire, ci siamo esibite al “Glamour”, era una serata poco mondana e Barista ha intercesso per noi con Mr Paul King per farci esibire.

Abbiamo cantato il nostro primo inedito, la canzone scritta da LaCugina per Barista,arrangiata da me ^_^ (modestamente) .

 

Without You will be.

A grey memory into my heart, endless like the sky.

I read all my love, deep like the sea.

Take away by a million words

Suddenly you aren’t here

And for you I won’t cry anymore.

Now I’m still thinking of you,

And I’m looking for answers,

But every little word

Make me feel so sad.

When you were going right with me

You asked time for be alone

Now every night I sing for you,

While my life's dying for your smile.

Oh Angel who’s flying on my thoughts, please can you take me back?

And At last my painful heart, without you will be!

While the tears ’ll go down,

You like them you’ll touch my cheeks

And you leave me again alone.

Now I understand why,

I feel like a little leaf

Which is flying in the wind

And runs fast away

When you were going right with me

You asked time for be alone

Now every night I sing for you,

While my lifès dying for your smile.

At last my life will change again,

And my heart without you will be!

 

Non è molto allegra ma è musicata sul genere rock ed è piaciuta molto al proprietario del Glamour che si è proposto come manager magari ce ne servisse uno. L’ha detto tanto per dire ma MAGARI!

Mi sta squillando il mio nuovo cellulare! Scappo…

XOXO Crazy Guitarist

*

È Andrea.mio.mio!

‹‹Ciao amore ciao! Ma questo telefono ti è costato un botto, vero? Dirò che vale per Natale-San Valentino- Anniversario…››

‹‹Quanto sei tirchia, mi manchi da morire lo stesso! Vogliamo ripartire?›› mi propone.

‹‹Sì dai, dove si va?››

 

 

s8_s8:  Sono stata in Egitto… un po’ di vacanza mi ci voleva.

Bella la tua idea del blog. Ci avevo pensato ma poi non ho voluto impelagarmi in qualcosa di troppo impegnativo… magari quando finirò l’intera storia.

Meno tre al termine di Micol…

 

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Capitolo 45
*** 45 La DGP ***


Sono riprese le nostre vite in città, cerchiamo di andare avanti, nonostante i cambiamenti che l’ultima vacanza ci ha portato.

Io e le raga, stiamo provando nel magazzino, una nuova canzone che abbiamo scritto ed arrangiato insieme :

 

Free

I like boys whom make me feel special,

but you are too insistent form me.

Baby,If you only realized

what I really want from you.

And I don’t care If you buy me nice thing,

Don’t treat me like an empty girl .

No, I don’t belong to your world,

You don’t charm me with your sweet words.

No, I’m not your fiancée already

I don’t want hurt you baby

I need to be free,

And you’ll never chain me.

And all that now I can see,

Isn’t good things

So forget me!!

Cool boy, I must to be frank,

For you it’s better throw in the sponge.

I’m fire and you are Saint water,

But you’ll see that you’ll never go out me.

Don’t think I’m a bad lady,

I don’t want hurt you baby

I need to be free,

And you’ll never chain me.

And all that now I can see,

Isn’t good things

So forget me!!

I need to be free

But that doesn’t mean no,

That I’ve got the heart of stone.

I need to be free,

And you’ll never chain me.

And all that now I can see,

Isn’t good things

So forget me!!

 

Andrea la chiama la canzone delle Spice Girls rock, perché il testo è molto GIRLS POWER!

‹‹Uffa! A pro di che fare canzoni che nessuno ascolterà mai?›› mi lamento, un po’ demotivata.

‹‹Ma dai Micol,non ci smontare! Mr King ha detto che sarebbe interessato a farci da manager›› mi risponde Paola.

‹‹Sì, tutte parole, non si è preso nemmeno il nostro recapito. Poi lui è a Londra e noi qui.››

‹‹Io avrei un’altra idea!›› Annie è pensierosa, fa una pausa e dopo riprende.

‹‹Mio zio,il padre di Andrea,  è un produttore discografico magari se facciamo un demo, non so, glielo faccio ascoltare...››

‹‹Cosa? Ed io non ne so nulla? Il padre del mio ragazzo è un produttore discografico ed io ne sono completamente all’oscuro!››

‹‹Dai Micol, conosco Andrea da una vita e nemmeno io lo sapevo›› giustifica Ila.

‹‹Ma io sono la SUA ragazza!››

‹‹Be’ Micol, forse è un informazione riservata! Comunque che t’importa, magari può aiutarci sul serio›› si intromette Paola, mi zittisco ma questa cosa davvero non mi va giù.

*

Più tardi, vado a casa di Andrea, perché vuole prestarmi un libro di musica a detta sua bellissimo.

‹‹Ciao, amò!›› mi dice e mi bacia. ‹‹ Cosa c’è?›› si rende subito conto dell’aura nera che oscura i miei pensieri.

‹‹Perché non mi hai mai detto che tuo padre è un produttore discografico?››

‹‹Perché non me l’hai chiesto!››

‹‹Andrea!›› lo rimprovero.

‹‹Sto scherzando, non te l’ho detto perché non mi sembrava importante,vedi per esempio? Neanche io so che mestiere fa tuo padre.››

‹‹Andrea!›› bugia.

‹‹Hai ragione, lo so...Perdonami! Non te l’ho detto perché, mmh, non lo so! Vieni, dai, te lo presento!››

‹‹Ma…ma, non era fuori città?›› che imbarazzo.

‹‹Sì, però è ritornato oggi! Ha un registrazione importante da fare›› mi prende per mano, io impacciata al massimo, e mi porta nel suo studio.

‹‹Papà, questa è la mia amica Micol.››

Scheda fisica Andrea’s dad: assomiglia a Richard Gere o è l’amore verso il figlio che me lo fa credere?

‹‹Piacere!›› gli faccio. Fingo di essere a mio agio. Che caruccio, somiglia molto ad Andrea.

‹‹Piacere, sono Paolo. Sei la sua ragazza, vero?›› sgamati. Però sorride, deduco che non gli dia fastidio.

‹‹PAPÀ!›› esclama Andrea paralizzato.

‹‹So che lo imbarazza il fatto che io sappia tutto di te, potrei evitare di farglielo notare, ma non resisto!›› esplode in una risata.

‹‹Vi somigliate molto›› non so cos’altro potrei dire.

‹‹Non esagerare›› risponde Andrea.

‹‹Già, io sono molto più bello!›› s’intromette il padre.

 ‹‹Ed anche più simpatico, Andrea è un musone!Lei invece…›› e giù via con altri complimenti.

‹‹Grazie, dammi del tu›› squilla il telefono ed Andrea decide di cambiare stanza, prima di uscire il padre ci ferma.

‹‹Scusami Micol, ciao.››

‹‹Alla prossima›› gli dico.

‹‹Andrea, ricordati che tra un po’ abbiamo quell’incontro importante.››

Usciamo di stanza.

‹‹Simpatico tuo padre.››

‹‹È una dote di famiglia›› mormoro un lamento. ‹‹Ancora a rimuginare?››

‹‹E tua madre cosa fa?›› chiedo.

‹‹Mia madre vive Londra - dov’è nata- i miei sono divorziati. Si chiama Caroline Brighton, gestisce la casa discografica di mio padre a Londra! La DGP: DI GIACOMO PRODUCTION.››

‹‹DGP? Quella di NoFace?›› annuisce infastidito. ‹‹Tuo padre produce NoFace?›› insisto.

‹‹Si, anche! ›› taglia a corto turbato.

‹‹Io ti ammazzo! Tu lo hai mai visto?›› m’informo.

‹‹NO, NoFace è NoFace, no? Lo dice la parola stessa›› mi liquida.

‹‹E tuo padre lo ha visto?››

‹‹Insomma!Io che ne so?›› non sembra interessato all’argomento.

Non ho parole, sono arrabbiata! Ecco un altro segreto!Grrr! Decido di andare via, visto che ho sentito dal padre che Andrea è impegnato. Mi da il libro, il motivo per cui ero andata da lui e mi saluta baciandomi.

‹‹Non essere arrabbiata, su!›› sono le ultime cose che mi dice.

Col cavolo! Lo sono eccome! Stiamo insieme da sette mesi, lo conosco da due anni e non so nulla di lui. ZERO! È possibile questo?

Intanto che mi agito camminando, dal libro cade una foto : Andrea con Cristina Maryl!

Scheda fisica Cristina Maryl:  assomiglia alla cantante Katy Perry solo che ha i capelli biondi.

La numero uno? CRISTINA MARYL! La più brava tra le cantanti nostrane!

 Oddio conosce anche lei e non mi ha detto nulla. La foto ha sul retro tanto di dedica.

“Andrea, grazie per la meravigliosa giornata! Tvb Cristina M.”: qui sento odore di tresca.

Ora basta, lo lascio! Andrea mio in sostanza ha una vita segreta!

Ritorno a casa sua, con l’intenzione di parlargli, in questi sette mesi non sono mai stata arrabbiata come ora con lui.

Quasi fuori casa sua, da lontano noto che è appena uscito di casa, sta salendo in macchina, il padre è alla guida ed insieme a loro due c’è: CRISTINA MARYL!

 

 

s8_s8:  ritorno a ringraziarti per il tuo supporto. Ho spesso pensato di continuare Micol, magari facendo un salto avanti di qualche anno.

Passiamo all’argomento ‘rating’: di proposito non ho approfondito quell’argomento perché credo che doveva avvenire in modo naturale. Una crescita che doveva avvenire nel rapporto di Micol e Andrea senza forzature e dettagli. Senza cose molto esplicite perché nel filone di uno shojo manga (nel mio piccolo) la cosa c’è ma non si vede…ihihi!

Ora passiamo a questi ultimi tre capitoli che rendono la storia un po' come una favola. Avevo pensato di tagliarli ma la storia è sempre stata questa… spero apprezzi/ate la versione originale.

Grazie a te e a tutti quelli che la seguono. <3<3

Ps: mi sarebbe piaciuto fare una vacanza più lunga…ma il lavoro non me lo permette purtroppo. :( ^_^

 

 

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Capitolo 46
*** 46 - In cerca di NoFace! ***


Sono preoccupata perché da ieri pomeriggio non ho notizie di Andrea ma la cosa che mi inquieta di più è il messaggio “d’amore” dietro la sua foto con Cristina Maryl, proprio ieri infatti li ho visti insieme.

‹‹Micol, buongiorno, cos’è quella faccia? Se non ti sbrighi ti metteranno “ritardo”!››

‹‹Ciao Annie, ti prego dimmi la verità!››

‹‹Di cosa stai parlando?››

‹‹Andrea, mh volevo dire : Cristina Maryl è a casa vostra, vero?›› annuisce ma sembra turbata.

‹‹Ed è per questo che non si fa sentire Andrea?››

‹‹No tesoro, ieri avevano una registrazione importante da fare, avranno fatto tardi! Cristina Maryl collaborerà con NoFace, per la prima canzone del suo prossimo album, sono impegnati anche stamattina! Sono solo amici lei ed Andrea, ormai da anni, ma niente di più!›› mi sento più rilassata ora, ma ha detto veramente NOFACE?

‹‹Ora entriamo dai›› esclama la mia amica, notandomi un po’ ripresa.

‹‹Io non entro!›› ormai ho un progetto.

‹‹Bigi?››

‹‹Sì,sì. Non mi sento molto preparata in storia ed oggi mi sa che mi vuole interrogare.››

‹‹Vuoi compagnia?››

‹‹No, Annie non ti preoccupare. Ci vediamo fuori scuola, o al magazzino oggi pomeriggio!››

‹‹Ok, ma fai attenzione!›› sembra che davvero non abbia capito nulla.

Se stanno registrando, ci sarà anche NoFace ed io non posso farmelo sfuggire. Lo devo conoscere anche se so che Andrea me l’ha nascosto per evitare tutto questo.

L’unico problema però è che non so dove sia la sala d’incisione della DGP! Faccio un tentativo: chiamo a casa di Andrea e chiedo alla colf.

‹‹Buongiorno signora Maria, sono Micol.››

‹‹Ciao Micol,come va? Mi dispiace ma Andrea è con suo padre.››

‹‹Eh sì lo so, il suo cellulare non è raggiungibile, può darmi l’indirizzo di dov’è adesso?››

‹‹Mm, l’indirizzo, non pos. Ehm. Non ce l’ho! Però magari, ti do il numero.››

‹‹Ok, fa lo stesso, grazie!›› visto che c’è NoFace è un informazione segreta, nessuno però può fermarmi ormai.

*

La signora Maria mi ha dato il recapito telefonico, ed io cosa faccio? Internet!

Il web risolverà il mio enigma, visto che non posso tornare a casa, entro in un Internet Point.

"PagineWhite"‹‹> Ricerche Speciali‹‹> Conosci il numero ma non il nome?

Inserisci un numero di telefono: 0XY/0D45FG4

 

Ecco la schermata completa con nome, indirizzo e numero di telefono, st’imbroglioni però non hanno il contratto a nome delle DGP ma semplicemente a nome di Di Giacomo Paolo, il padre di Andrea! Evviva! Sono un genio!

Qui è scritto che è a via Delle Orchidee, quindi vicino ai magazzini generali, mi toccherà prendere treno e metrò, ma per NoFace questo ed altro.

*

Eccomi arrivata: dovrebbe essere quel palazzo, ci sono due uomini del servizio di sicurezza! Cosa faccio?

Micol, rilassati e pensa. Pensa, pensa, pensa ed anche origliare non farebbe male.

‹‹Bene è finito il mio turno!›› dice l’uomo della security1.

‹‹Beato te! Senti ma dentro chi c’è?››

‹‹NoFace e Cristina Maryl, non può entrare nessuno. Solo il fattorino del bar!››

“Il bar?” penso, informazione utile! Lo aspetterò!

*

Dieci minuti dopo circa, vedo approssimarsi il ragazzo del bar, mi faccio coraggio e mi avvicino a lui.

‹‹Ehm ciao, vai dai Di Giacomo?›› annuisce muto.

‹‹Dai a me, sono la nipote…mi chiamo Annie.››

‹‹No, non posso!››  fai il duro, eh?

‹‹Ma dai! Cosa devo darti la carta d’identità?›› spero di no!

‹‹No, non c’è bisogno, solo che il mio capo ha detto che…››

‹‹Eh lo so, è una questione di sicurezza. Ti vanno bene 5€? Poi non dico nulla, sono davvero la nipote, voglio fargli una sorpresa!›› alla faccia della professionalità, non ha fatto altro che allungare la mano. Ci ho perso gli unici soldi che avevo in  tasca 5 € (che sfigata lo so!): solo per te NOFACE! Ora devo riuscire a superare la security!

‹‹Buongiorno, sono il fattorino del bar, per il signor Di Giacomo. Posso entrare?›› chiedo.

‹‹Dov’è quell’altro ragazzo?››

‹‹Be’, sì ecco non sono il fattorino, sono la figlia del proprietario del bar. Aveva il raffreddore il “nostro” dipendente. Mio padre ha avvisato che sarebbe venuta una persona nuova, il signor Di Giacomo ha detto che devo lasciarglielo fuori la porta!›› se mi chiede qualcosa sul mio presunto padre/barista sono fottuta. Posso finire in carcere per aver mentito alla pubblica sicurity?

‹‹Su, entra!›› mi dice, ma sembra scettico.

‹‹Grazie!›› meno male che sono una bugiarda incallita.

‹‹Signorina! ›› mi chiama dopo aver fatto due passi.

‹‹S…sì!››

‹‹Il signor Di Giacomo è in sala d’incisione:  quarto piano! Bussi e lasci le ordinazioni fuori la porta.››

‹‹Sì me l’avevano avvisato, grazie lo stesso.››

‹‹Signorina!›› dopo altri due passi.

‹‹D…d…dica!›› questo lo fa apposta.

‹‹Non faccia la furba. Fuori la porta, ok?›› sghignazza allegramente.

‹‹EHEH !OK!›› madò questa security, quant’ è insistente. Pensa che sia cretina? Me l’ha detto dieci volte, ora ride pure, devo essere presa pure in giro per giunta.

*

Salgo quattro piani in ascensore, inizio a sentire la musica: lo stile è di NoFace. Il vassoio è pesante tra l’altro.

Sono fuori la porta, di regola dovrei bussare ed andarmene ma non posso c’è NoFace lì dentro. Lo adoro dal suo primo singolo. Lo sento cantare! CHE EMOZIONE!

Busso.– Toc, toc.

‹‹Chi è?›› questo è il signor Paolo.

Che rispondo? Chi è? Sono in difficoltà.

Dopo due minuti, non ricevendo risposta, insospettito mi viene ad aprire la porta. Nella cabina d’incisione (separata da una vetrata) noto Andrea e Cristina Maryl in cuffie.

‹‹Micol, cosa ci fai qui?›› mi chiede l’uomo.

‹‹Be’,uhm. Vi ho portato le ordinazioni del bar! Poi cercavo Andrea, ma dov’è NoFace? Lo sentivo cantare›› sia il padre che Cristina Maryl guardano Andrea, che pare frastornato.

‹‹Non può essere. Scherzate, vero?›› nessuno apre bocca.

‹‹Micol! Ti prego di mantenere il segreto›› continua il padre di Andrea, io non mi reggo quasi in piedi.

‹‹Sì, ovvio che sì! Scusatemi››  sono le uniche parole che dico spaesata, le ordinazioni mi cadono di mano, Andrea leva le cuffie e cerca di seguirmi ma io sono più veloce e le porte dell’ascensore si chiudono davanti a lui.

‹‹Micol!›› riesco a sentirlo.

*

Ora realizzo che non ho mai sentito cantare Andrea e che tutto quello che credevo che fosse in realtà non lo è mai stato. Stento ancora a credere che ANDREA SIA NOFACE!

************************

 

 

s8_s8 : hai visto che colpo di scena?

Penserai: “ma dove è uscita adesso questa cosa?” ed invece la storia è stata scritta con dei piccoli indizi marginali (pochi eh?)… e mi verrebbe da chiedere… sapresti/ste trovarli? Vabbé comunque te/ve li svelo nell’ultimo capitolo… :D

 

Ps: esatto, anche Annie è mezza inglese!! :>

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Capitolo 47
*** 47 - This I promise you ‘or’ the end. ***


Sono nascosta fuori scuola, fortunatamente ho preso due coincidenze in fretta ed ho potuto allontanarmi da quell’orribile posto.

Fino ad ora la mia vita amorosa era fatta solo di menzogne? In quale circostanza Andrea mi avrebbe detto la verità? Quando ha detto di amarmi? O mentiva anche in quel caso? Confusione totale.

Oddio, devo sfogarmi con qualcuno altrimenti potrei anche esplodere in questo momento: > BOOM

Vedo le mie amiche chiacchierare ed uscire allegramente da scuola, corro verso di loro non curante di poter essere vista dai prof.

‹‹Micol, fermati, proprio dietro di noi stava uscendo il vicepreside›› cerca di fermarmi Paola.

‹‹Non m’importa. Vi devo dire una cosa!››

*

Mi trascinano in un palazzo adiacente alla scuola per nascondermi.

‹‹Su coraggio Micol, cosa c’è?›› mi chiede Annie.

‹‹Ho appena scoperto che... oddio!›› non so da dove iniziare.

‹‹Oddio, cosa?›› chiede Ilaria.

‹‹È che cercavo Andrea.››

‹‹Micol non ci sto capendo niente, la smetti di agitarti?›› intima Paola.

‹‹Ragazze, allora sono confusa, strana, ecco! Cercavo Andrea stamattina Annie mi aveva spifferato che Cristina Maryl avrebbe fatto una canzone con NoFace. Prodotta dal padre di Andrea...››

‹‹Combino solo guai! Lo sapevo, perché non chiudo mai la boccaccia?›› mormora Annie.

‹‹…allora mi si è accesa la lampadina! Volevo vedere NoFace a tutti i costi e così sono andata alla sala discografica della DGP.››

‹‹No, Micol,non mi dire che l’hai visto?›› mi chiede Paola.

‹‹Micol, hai visto NoFace?›› domanda anche Ilaria. Annuisco timidamente mentre Annie si copre il viso.

‹‹Tu lo sapevi, vero?›› le chiedo.

‹‹Sì, e so anche il motivo per cui non devi prendertela!››

‹‹Ah no? La mia vita fino ad oggi è stata piena di bugie e tu mi dici di non prendermela!››

‹‹Ragazze, di cosa state parlando?›› si informano Paola e Ilaria.

‹‹Non essere egoista, pensa a lui. A come poteva sentirsi con questo peso!›› basta, non mi va di ascoltarla mentre difende suo cugino.

‹‹Sei una bugiarda pure tu!›› dico andandomene via. Annie rimane pietrificata.

‹‹Annie cosa è successo?›› chiede Paola.

‹‹Ragazze, NoFace è ANDREA›› e due amiche sgranano gli occhi incredule.

*

Sono arrivata sotto casa, sono sola, i miei saranno ancora al negozio, prendo le chiavi e cerco di aprire il portone.

‹‹Micol›› riconosco la voce di Andrea.

‹‹Cosa vuoi?›› gli chiedo e vedo che è venuto con il suo motorino.

‹‹Parlarti, cazzo! Perché sei sempre così infantile? Vai via senza chiedere mai spiegazioni. Vuoi vederla sempre a modo tuo.››

‹‹Come dovevo reagire secondo te?›› sono fuori di me.

‹‹Vorrei un po’ di comprensione!››

‹‹Tu non fai altro che mentirmi ed io dovrei ricambiare con della comprensione? Ma dove vivi?››

‹‹È il minimo che tu possa fare se mi ami come hai sempre detto! Almeno potresti chiedermi chiarimenti ed andare al di là delle apparenze e non comportarti in modo così superficiale.››

‹‹Come fai a dubitare dei miei sentimenti!›› sento il digrignare dei miei denti, mi fiondo su di lui e inizio a percuotergli il petto con alcuni deboli pugni, sono devastata, non vedo nulla, i miei occhi sono offuscati dalle lacrime.

‹‹E sarei anche superficiale! Sai cosa ti dico? Non m’interessano le tue spiegazioni e non m’interessi tu,VATTENE!›› mi blocca le mani con una delle sue e con l’altra mi asciuga gli occhi.

‹‹VATTENE!›› gli ripeto, respira affannosamente poi abbassa la testa, ha ceduto. Gira le spalle, sale sul motorino, accelera e si allontana, io vorrei tanto fermarlo, ma non ho nemmeno la forza di chiederle quelle spiegazioni. Sono davvero delusa.

Un rumore assordante mi richiama all’attenzione, proviene dalla via adiacente e per un attimo ho un brutto presentimento.

Affacciandomi verso la strada, il mio presentimento non viene smentito.

Andrea è al suolo, ferma davanti a lui c’è una macchina. Il guidatore scende immediatamente e spaventato prende il suo cellulare, probabilmente sta chiamando i soccorsi.

Mi avvicino tremando di paura ancora in lacrime, vedo Andrea con la fronte ricoperta del suo sangue.

‹‹Andrea!›› gli urlo per capire se è privo di sensi ma lui mi guarda, poi cerca di alzarsi, non ci riesce perché troppo frastornato dalla ferita alla testa.

Il guidatore mi guarda mortificato, cerca di darmi spiegazioni tuttavia a me non interessano, spero solo che l’ambulanza arrivi in fretta.

*

Sono in ospedale. Nulla di grave per fortuna. Vedo arrivare il padre di Andrea e gli vado incontro.

‹‹Signore, non si preoccupi! Sono solo quattro punti di sutura alla fronte, glieli stanno mettendo proprio ora. Qualche ematoma qua e la, sul braccio e sula gamba destra. Si li è procurati cadendo. Non aveva il casco, che sbadato.››

‹‹Aveva fretta d’inseguirti…Grazie Micol›› si rilassa.

‹‹Non gli ho salvato la vita, anzi è colpa mia, avevamo appena discusso.››

‹‹Micol, voglio solo dirti che Andrea, nonostante tutto, tiene davvero a te. “Quella” bugia gli è stata imposta da me! L’ho costretto›› sembra davvero in ansia, vuole che gli creda.

‹‹Non importa Signor Di Giacomo, ci credo. Ora però vado!››

‹‹Ma come? Hai aspettato fino ad ora?››

‹‹Si, perché non c’era nessuno. Visto che ora c’è lei, il mio compito è finito. Buona giornata!›› mi saluta con un cenno di capo ed io senza pensarci inizio a vagare per la città.

*

Arrivo nel parco, mi accomodo sulle famose panchine. Le NOSTRE panchine, quelle del mio primo sfogo con lui (la crisi per Franz) ma soprattutto quelle del nostro primo bacio. Dentro di me ho sempre creduto fermamente di potermi fidare di Andrea.

Ed ora? Dove sono finiti quei due ragazzi troppo diversi da considerarsi amici?

O quei due ragazzi, troppo innamorati da non riuscirlo nemmeno a dire?

Cosa ne resta di noi? Dopotutto io lo amo ancora tremendamente.

‹‹Sapevo di trovarti qui!›› mi volto: Andrea.

‹‹È incredibile il modo in cui mi arrivi sempre alle spalle.››

‹‹In realtà vorrei ogni volta spaventarti, ma visto che sono troppo bello, non ci riesco›› ghigna.

‹‹Si, guarda con quella fronte tutta fasciata, la guancia livida e la maglietta sporca di sangue, com’è che nessuna ancora ti è saltata al collo?›› ride di gusto ed io ricambio con una linguaccia. ‹‹Come va la testa?››

‹‹Bene, cioè mi fa ancora male!››

‹‹Dovresti metterti a letto.››

‹‹Dovevo fare prima una cosa importante›› mi guarda, è il momento di parlarne, inizio io.

‹‹Andrea, scusami!››

‹‹No, Micol, scusami tu! Il motivo per cui…››

‹‹Sttt! Non lo voglio sapere. Voglio stare con te e basta. Per sempre!››

‹‹Lascia che ti spieghi, almeno mi sentirò un po’ meno stronzo! In effetti sono stato sul punto di dirti “quella” verità tutti i giorni, ma avevo fatto una promesso a mio padre, ho firmato un contratto! Mi dispiace davvero.››

‹‹Hai mantenuto la parola data, hai fatto la cosa giusta.››

‹‹Vorrei sentirmi come dici tu! A quanto pare, HA deciso che NoFace deve rivelarsi, l’avresti scoperto comunque tra poche settimane.››

‹‹Meglio così che scoprirlo alla radio però!››

‹‹Questo è vero!›› ha le labbra così imbronciate che mi verrebbe di abbracciarlo.

‹‹Ma perché poi NoFace?››

‹‹È stata una trovata per pubblicitaria! Per promuovere le canzoni che scrivo da sempre! Continuare sulla falsa riga del reality Radio’s got Talent. Inizialmente non volevamo che mi etichettassero come raccomandato figlio di papà, poi quando ho vinto, mio padre ha deciso che sarebbe stato meglio continuare a nascondermi. Come poteva un diciassettenne brufoloso come me attirare le attenzioni su di sé?››

‹‹Non hai mai avuto brufoli›› protesto, lui sorride.

‹‹Micol, ho paura!›› mi abbraccia forte all'improvviso.

‹‹Cosa Andrea? Cosa ti spaventa?››

‹‹Non essere accettato per quello che sono!›› ecco l’insicurezza di Andrea, l’ha sempre ben nascosto con la sua finta spavalderia. Per la prima volta vedo il mio ragazzo “nudo” davanti a me, che non chiede altro che il mio appoggio. Ora lo amo ancora di più.

‹‹La cosa mi risulta un po’ improbabile, perché il mio amore è bello da morire, oltre ad avere una voce pazzesca! Sappi, tesoro mio, che io ti sarò sempre accanto. Qualsiasi cosa ti accada, SEMPRE e PER SEMPRE!››

 

I'll be your strength/ Voglio essere la tua forza,

I'll give you hope/ Voglio darti speranza,

Keeping your faith when it's gone./ Ridarti la fede che hai perso.

 

‹‹Non sai quanto il tuo supporto possa contare per me! Sei tutta la mia vita Micol.››

‹‹Ti amo Andrea.››

‹‹Io di più›› ci baciamo ed inevitabilmente dai miei occhi scendono delle lacrime.

‹‹Non piangere più›› mi dice lui asciugandomi.

‹‹Andrea, io piango di gioia! Sono la ragazza di NoFace!›› ride di gusto.

‹‹Ora si chiama Andrea DG.››

‹‹Suona bene!››

‹‹In realtà sono fiero io di essere il fidanzato ufficiale di una futura star della musica›› gli faccio una pernacchia. Io? Ma quando mai?

‹‹Certo, Micol delle No Sins›› continua.

‹‹Sarebbe un sogno poter cantare anche con NoFace, ehm, cioè te ad un tuo concerto! Farai di sicuro il “tutto esaurito”!››

‹‹Allora, ti prometto che se mai riuscirò a fare almeno un “sold out” da Andrea DG- non come NoFace- tu e le No Sins aprirete i miei concerti.››

‹‹Davvero?››

‹‹Giuro!›› lo abbraccio forte, anche perché so che se non dovesse mantenere questo impegno (non dipende mica da lui,eh!), in fondo quello che più conta è la promessa di starci accanto sempre, comunque vadano le cose.

 

And I will take You in my arms/ e ti prenderò fra le mie braccia

And hold you right where you belong/ ti stringerò forte nel luogo in cui tu appartieni

Just close your eyes/ Chiudi semplicemente gli occhi

Each loving day/ ogni giorno d'amore

And I know this feeling won't go away/ e so che questo sentimento non se ne andrà mai.

Till the day my life is through/ fintanto che io avrò vita

This I promise you/Te lo prometto.

 

The end.

 

Come promesso svelo alcuni indizi:

 

Primo indizio: Micol si sfoga con Andrea e poi vince il concorso "Partecipa e Vinci- il singolo Life di NoFace" (capitolo 5)

“...guarda ha i singoli di NoFace! Tutti e due: ‘Life’ e ‘Don't cry’ la song che racconta di una ragazza tradita dall'amica e che quando è uscita pensavo fosse dedicata a me...” (capitolo 13) ed infatti Andrea l'ha scritta proprio per lei.

Andrea termina anticipatamente le vacanze e dopo un po' (capitolo 23) esce il suo Cd.

capitolo 27: "NoFace batte FredH, sulla sfida delle classifiche...blablabla...da ben dieci settimane al primo posto...blabla. In un’intervista telefonica ha dichiarato: -Quel tipo non mi piace, non è tanto quel bravo ragazzo che vuole dimostrare!-“ esce quest'intervista poco dopo che la storia di Ilaria viene svelata.

capitolo 28: Andrea è a Parigi (giro promozionale di radio.)

capitolo 43: "Ammore, penso, che non proseguirà gli studi, ha preso a fatica anche quest’ultimo anno, a causa delle sue tante assenze dovute al fatto che è stato spesso fuori con suo padre per lavoro! Credo che abbia una casa di produzione" giri promozionali :P

capitolo 44: La ragazza (Annie) ora  frequenta un chitarrista, uno con cui NoFace ha registrato il suo primo album, Jake Owen, che ci ha spifferato che il prossimo cd del cantante uscirà in Ottobre mentre il primo singolo dell’album tra pochi giorni!= non è stata una botta di fortuna era un amico di Andrea.

 

s8_s8: Grazie per aver seguito Micol. Sei stata un supporto valido per me!

La parte dei cinque euro era realistica, no? Raramente io mi trovavo con qualche soldo in più quando andavo a scuola! E poi Micol è proprio come l’hai definita:  vivace e un po' "sfortunata" (mica tanto alla fine! Fidanzarsi col suo cantante preferito…).

 Per quanto riguarda NoFace speravo che te ne fossi accorda in quanto lettrice attenda.

Non essere triste per la fine di Micol, anzi (piccola pubblicità)… mi farebbe piacere se seguissi la mia nuova storia (scritta insieme alla mia socia Lore), si chiama Missing Ties ed è un fantasy per giovani ragazze.

Ti lascio il trailer sperando che possa incuriosirti/ ovviamente anche le altre lettrici di Micol…

 

http://www.youtube.com/watch?v=zv4b8oOkg3Q

 

 

Non c’è altro da dire se non…

 

 GOODBYE, SEE YOU SOON! =)

 

 

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