Il mio affascinante stronzo direttore

di Rasty_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La cena con il boss ( parte prima ) ***
Capitolo 3: *** La cena con il boss ( parte seconda ) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Rasty






PROLOGO

Salve a tutti, questa è la mia prima FF quindi,
per piacere, fatemi sapere se vi ha incuriosito almeno un po',
sennò la storia può benissimo ritornare
nella cartelle disperse del mio computer.
Spero alla prossima
Rasty.









Era il giorno di Natele.
Il più brutto natale della mia vita, stavo andando al lavoro, invece di stare con il mio ragazzo, invece di passare il "grande giorno " con la mia famiglia, io dovevo lavorare, oppure avrei perso il posto. Tutto per colpa del nuovo direttore.
Fanculo, fanculo!


Parcheggiai la macchina nel mi solito spazio riservato e salii di fretta nella sala riunioni. Aprii la porta e tutti si girarono verso di me
- Lo sa che è in ritardo? - Disse un uomo alto, bello da morire, con i capelli corvini e spettinati, gli occhi color ghiaccio, un fisico da dio greco...
- mi scusi - dissi, molto probabilmente era il mi nuovo supervisore, dato che non aveva affatto l'aspetto da direttore, comunque era meglio comportarsi nei migliori dei modi, prima finisce questa cazzo di riunione prima me ne vado a casa, pensai e mi misi a sedere
- non accetterò mai più un simile ritardo - ripetè l'uomo affascinante, la mia collega, che stava vicino a me, e sapeva come ero fatta, si portò il dito sulle labbra e mi simulo un "shhh"
- le ho già chiesto scusa! - Dissi aggrottando le sopracciglia, l'uomo si girò e mi guardò esterrefatto - che c'è? Ho fatto un ritardo di soli 5 minuti! -
- Solo cinque minuti ? - Mi rispose come un pappagallo
- Si! Solo 5 minuti! - ripetei
- ecco, veda di non ripetere il ritardo in futuro - disse appoggiando le braccia sul tavolo
- non accadrà più! - Risposi alzandomi furiosa
- ne sono certo -
- mi scusi ma chi si crede di essere? - Chiesi alzando un sopracciglio
- il direttore - oh cazzo, sono fottuta!
- Ah... mi scusi, non accadrà mai più -
- ne sono certo, lei è licenziata! - Disse con aria di sfida
- no, la prego, non so come mantenermi se perdo questo lavoro -
- non è un mio problema - mi alzai e feci per andarmene, quando la voce di un mio collega mi fermò
- mi scusi, direttore, ma non credo sia una buona idea, la signorina Sara lavora qui da 2 anni, è un'ottima segretaria e, il direttore precedente non si è mai lamentato di lei, le dia un'altra possibilità e inoltre non troverà facilmente un'altra segretaria del direttore che per uno stipendio così misero faccia la sua presenza il giorno di Natale -. Mike si rimise a sedere e mi fece l'occhiolino, dopo l'avrei sicuramente ringraziato
- bene, le dò un'ultima opportunità, non mi deluda - mi disse il nuovo sexy-stronzo direttore
- non se ne pentirà - risposi.
- Possiamo iniziare, io sono il nuovo direttore, il mio nome è Erik, ma non prendetevi tutta questa confidenza, chiamatemi per cognome, De Angelis.... - Lo Odio.


Si, lo odiavo fin dal primo giorno, quando mi aveva quasi licenziato.
Lo odiai anche quando feci l'amore con lui sulla sua scrivania e, il giorno dopo mi trattò come se niente fosse.
Lo odiai quando partì per una settimana di lavoro alle Hawaii portandosi la sua altra segretaria ( assunta da lui stesso ).
Lo odiai perfino quando cominciai a capire che lo amavo.
Si, lo odiai fin da quando mi ero innamorata disperatamente di Lui.

 



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Capitolo 2
*** La cena con il boss ( parte prima ) ***


Rasty 2






LA CENA CON IL BOSS ( parte prima )

Un grazie a tutti quelli
che hanno deciso di
continuare a seguire la mia storia,
non pensavo sarebbe piaciuta a qualcuno,
infatti ero già pronta a cestinarla, però
dato che a qualcuno piace ho deciso di continuarla
grazie ancora
Baci Rasty
SALVE A TUTTI,
DATO CHE QUESTO ERA IL PROFILO DI
MIA SORELLA, MI TOCCA FARGLI UN PO' DI PUBBLICITÀ,
VISTO CHE NON HO VOGLIA DI SCRIVERE
 TUTTE LE SUE STORIE, METTERÒ

SOLO LA MIA PREFERITA: I change for you, SE
VI VA FATECI UN SALTO!
ORA VI LASCIO AL CONTINUO DELLA MIA
FF, BUONA LETTURA
RASTY





La riunione iniziata quella mattina, sembrava non finisse più, ci fu solo una pausa pranzo dove non ebbi il tempo nemmeno di finire mezzo panino e, come se non bastasse il direttore continuava a stuzzicarmi facendomi domande complesse sulle percentuali di guadagni, di ricavi e di costi.

Verso le sei di pomeriggio, il " grande capo " ci lasciò andare, anzi, li lascio andare, mentre io, guarda caso, dovetti rimanere fino alle 7 ad archiviare non so cosa e di quale decennio. Fortunatamente Mike restò con me
- ma cazzo, l'hai visto? - Se ne uscì appoggiando i piedi sulla scrivania, dondolandosi sulle due gambe della sedia
- chi? - Chiesi mettendo a posto l'ennesima cartella
- come chi, il nuovo direttore - rispose incrociando le braccia sul petto e alzando il sopracciglio
- ah, si lo stronzo? - Lo guardai ovvia
- lo stronzo, figo da paura -
- ma falla finita! - Lo ripresi - e poi cosa vuoi tu hai Jackson - Jackson era il suo ragazzo da un mese, io lo odiavo, era un gay snob, e poi lo trattava male, e Mike non se lo meritava
- e che cosa centra? Scusami se vedo un bel paio di chiappe non posso commentare? Sono fidanzato, mica ceco -
- certo come no, un bel paio di chiappe - ripetei
- questa è la tipica Sara, quando gli piace qualcosa che non sopporta fa finta di disprezzarla - disse parlando come se io non ci fossi
- ma non mi piace! - Dissi, ma non riuscii nemmeno a convincere me stessa
- amore non sto dicendo che tu ne sia già innamorata, dico solo che ti attrae -
- come già? Io non lo amerò mai, tu sei un gay pazzo! Ammetto che... - è un figo da paura
- visto, lo ammetti -
- ma... -
- niente ma, l'hai ammesso - disse, non ebbi tempo di rispondere perché la porta dell'ufficio del direttore si spalancò, facendo uscire il Sig. De Angelis, che mi guardò severo
- quanto le manca? - Mi chiese freddo fermandosi davanti alla mia scrivania
- due cartelle - risposi rimanendo rigida, per paura di fare qualche cavolata, intanto Mike si era alzato è ghignava tra se e se
- bene, la prossima volta, per piacere, i vostri discorsi fateli fuori da questo edificio - disse mentre alternava lo sguardo da me a Mike
- Ci scusi - si riprese il mio amico gay, che inoltre si guadagnò la mia migliore occhiataccia
- queste sono le chiavi, domani alle 11 qui davanti, e sia puntuale - e mi lanciò il mazzo di chiavi che presi per miracolo
- certo, a-arrivederci - risposi insicura. Lui in risposta fece dietro front e si avviò per prendere l'ascensore, mentre io e Mike lo squadravamo silenziosamente.
- Stava ghignando! - Esclamò eccitato il mio amico, quando fu sicuro che il direttore non ci potesse più sentire - gli ha fatto piacere il tuo commento! Ah, gli piaci -
- certo che ne spari di stronzate! - Risposi, arrossendo lievemente pensando alla figuraccia appena fatta
- si, come no, non credo proprio che erano i miei di commenti a fargli piacere - rispose sfidandomi
- e tu che ne sai? -
- sai com'è non sono diventato ieri gay, e fidati lui non è gay, poi hai visto ti mangiava con lo sguardo! -
DRIIIN DRIIIN
- scommetto che è quello scassa coglioni del tuo ragazzo - chiese, neanche a Mike andava a genio Niccolò, anche se non mi ha mai voluto dire perchè
- smettila, sai, sei proprio stronzo - e gli lanciai un' altra occhiataccia - pronto? - Niccolò rispose agitato, come se qualcuno fosse morto
- cos'è successo? - gli chiesi agitata, lui mi rispose con un cortese " dove cazzo ero andata a finire " e io gli spiegai che per lavoro non potevo raggiungerlo alle sua cena con i suoi genitori. Come suo solito, quando non gli stava bene una cosa, si mise ad urlare e poi mi attaccò in faccia.
- DI NUOVO????? - Chiese Mike, conoscendo bene Niccolò
- si, ma lo sai come è fatto, tanto poi facciamo pace - dissi, triste, sapevo che non dovevo farmi trattare così, ma ero innamorata, o almeno credevo di esserlo
- no, la devi smettere di farti trattare in questo modo - rispose duro Mike
- lo so.. ti prego cambiamo discorso - gli chiesi implorate, sapevo che avremmo litigato come al solito - dai, su a natale si è tutti più buoni no? - Dissi con la mia faccia da povero piccolo cucciolo bastonato
- sai che ti odio quando fai quella faccia? - Sorrisi, aveva dichiarato la sua arresa, annuii con la testa e gli stampai un bacio a fior di labbra
- ma la vuoi smettere di baciarmi ogni volta? Cioè, capisco che sono irresistibile... -
- ma falla finita! Vanitoso! - Dissi e scoppiammo a ridere - dai scemo, scherzi a parte cosa facciamo 'sta sera? -
- non so... - e si mise nella sua tipica posa da penserioso - facciamo un alberello? - Esplose felice
- primo, non abbiamo un albero da addobbare, secondo io l'ho già fatto - risposi, ma vedendo la sua faccia dispiaciuta tentai di risollevarlo - se... troviamo un albero lo addobberò insieme a te ok? -
- Perfetto, allora andiamo a casa mia -.


Per mia santa fortuna, non irruppe, come al suo solito, Jackson in casa, quindi passammo una serata tranquilla, tra chiacchiere, risate e regali ( non che c'è ne fossero molti, ma quelli che c'erano ce li facemmo bastare ).



- Sveglia! Saaraaa! Sono le 10.30 - Mike irruppe bruscamente nei miei sogni buttandomi giù dal letto
- C-cosa? - Dissi, alzandomi dal letto barcollante
- Sbrigati, lo sapevo io che dovevi andare a casa tua ieri sera! Sono le 10.30 anzi no, ora sono le 10.31 - Mi stiracchiai e, diedi il tempo al mio cervello per metabolizzare ciò che Mike urlava. Bloccai lo "stiracchiamento" a metà strada e spalancai gli occhi. Primo perché ero in assoluto ritardo, secondo perché il mio migliore amico era completamente nudo davanti a me... in un gesto involontario esplorai molto attentamente il suo corpo, ma mooolto attentamente, mentre la mia bocca raggiungeva i miei piedi
- Sara! - Mi distrasse di nuovo, io scossi la testa e gli puntai il dito sul petto
- s-sei nudo - lo dissi come se fosse una cosa impossibile
- ma va? - Mi rispose come se fosse la cosa più naturale del mondo - ora corri a vestirti... poi ti racconto -.
Gli obbedii e corsi nel bagno accanto alla camera degli ospiti, mi lavai, mi vestii e mi catapultai in macchina per dirigermi al lavoro.


Arrivai lì alle 11.05 con il terrore addosso, ma fortunatamente, il direttore ancora non era ancora arrivato, quindi decisi di salire.

Giunta al 7 piano, mi recai nel mio ufficio e iniziai a fare vari calcoli che sicuramente avrei dovuto fare prossimamente... continuai finché non mi accorsi che mancava una pratica che, sicuramente, stava nell'ufficio accanto al mio, quello del direttore. Guardai l'ora, erano le 11.50, non è detto che debba entrare nell'esatto momento in cui entro io no? Pensai, quindi, mi infiltrai nel suo ufficio e iniziai a frugare nei cassetti
- Hull! - Mi alzai di scatto, mettendomi con la schiena rivolta alla scrivania e la faccia verso l'entrata dove si era appena affacciato il direttore
- m-mi scusi, ma io ero... ecco... venuta a farle firmare la pratica e a cercarne un'altra... - dissi timorosa, non sapendo nemmeno per che cosa, dato che era la verità. Il direttore si avvicinò a me, sempre di più - va bene - disse suadente, si avvicinò ancora e io di riflesso feci un passo indietro, trovando la scrivania. Avanzò ancora e ancora, quando eravamo a un centimetro di distanza allungò una mano e la fece passare oltre i miei fianchi e... prese una penna
- mi dia le pratiche, così firmo - scossi lievemente la testa e guardai oltre la spalla del " boss " dove c'era un Mike intento a ridere
- c-certo, Signor De Angelis - gli diedi le pratiche e lui le firmò senza battere ciglio
- questa sera è occupata - mi chiese poi, feci mente locale e, apparte litigare con Niccolò per poi fare pace al letto, non avevo niente da fare
- no, sono libera - risposi, quindi
- non era una richiesta, era un affermazione, la voglio vedere qui puntuale alle 8 di sera - disse serio
- potrei sapere il motivo? - Domandai educata
- No - mi rispose secco.



Ringrazio deb87 che ha inserito la mia storia tra le preferite, sassybaby che ha aggiunto la mia storia tra le ricordate e i 9 che l'hanno messa tra le seguite.



*Risposte alle recensioni

tamy79: Ciao, grazie mille per il tuo parere, sono felice che ti piaccia la mia storia. Alla prossima bacioni Rasty.

SuxFrago1212:  Ciao, grazie mille per avermi inserita tra le seguite e grazie mille per la tua recensione^^. Alla prossima bacioni Rasty.

sassybaby: Ciao, grazie mille per la tua recensione, sono felice che ti piaccia il mio prologo, e spero ti piaccia anche questo cap. Alla prossima bacioni Rasty.

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Capitolo 3
*** La cena con il boss ( parte seconda ) ***


Rasty3






LA CENA CON IL BOSS ( parte seconda )



CHIEDO UMILMENTE SCUSA PER
IL MIO IMPERDONABILE RITARDO,
SPERO ALMENO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA...
BUNA LETTURA
BACI Rasty



Feci dietro front e ritornai sulla mia scrivania.
La giornata lavorativa continuo veloce, tra commissioni da eseguire e partite a spider sul computer.



Arrivai a casa alle 7.15, mi feci una doccia in fretta e ritornai in ufficio, puntuale come un orologio svizzero.

Bussai e entrai
- bene, si accomodi - mi invitò ( o ordinò? ) il "boss", io mi adagiai sulla sedia di fronte a lui
- ora potrei cortesemente sapere il perché di questo incontro inter lavorativo? - Chiesi, sempre educata e cortese
- si, dato che lei non riesce a gestire bene il mio orario, le mie commissioni e il resto, dobbiamo scegliere una nuova segretaria.. naturalmente non sarà una sua sostituta, sarà solo una ragazza che la aiuterà... - disse serio, non potei fare a meno di farmi uscire un risolino, una nuova schiavetta insomma? Pensò il me maligno
- molto bene, mi servirebbe proprio una... ehm... aiutante - dissi formale.
Iniziammo a fare una selezione e, tra le tante uscì fuori una ragazza che era molto ben istruita, con esperienza nel campo eccetera eccetera
- mi scusi, potrei sapere perché mancano le foto? - Chiesi curiosa
- perché preferisco che decidiamo in modo oggettivo - mi spiegò, come se a me interessasse una ragazza carina
- mi perdoni la mia insistenza... perché dovrei scegliere una segretaria che rispecchi il mio prototipo di bellezza femminile? -
- Oh, infatti è più per me che per lei... - disse un attimo spensierato, come se stesse rimembrando i vecchi tempi - ... ma comunque non le deve interessare... ha scelto? -
- si, certo, questa, mi sembra abbastanza adatta - dissi esponendo il foglio al direttore
- bene - disse osservando. La scelsi talmente professionale che doveva veramente essere una cessa assurda. Mi congratulai con me stessa.
- Ha fame? - Mi chiese
- come mi scusi? - Chiesi spaesata
- ha voglia di mangiare? - Mi ripetè
- mi perdona ma... è un invito..? - Domandai beffarda, evitando di dire appuntamento
- Se lo vuole definire così - rispose indifferente
- bene, allora accetto -.
Uscimmo insieme dall'ufficio, c'era una certa aria di tensione, non sapevo come rivolgermi, non potevo certo dire capo, mi parli di lei ma nemmeno allora Erik, parlami di te..
- mi dica, dove mi vuole portare? - Chiesi, cercando di non varcare la soglia che lui aveva imposto il primo giorno con me
- mi puoi dare anche del tu, ormai siamo fuori dall'ufficio Sara - rispose.
Sorpresa mi girai verso a guardarlo in faccia, lui mi sorrise cazzo che sorriso!
- ehm.. va bene Erik, dove mi vuoi portare? - Domandai ancora
- non mi sembri un tipa da ristoranti costosi e raffinati, ma neanche una ragazza da Mc Donald, quindi opterei per un ristorante cinese qui all'angolo della strada - indovino? Cartomante? Mago di Oz?
- mh... ci sai fare con i gusti, comunque sono più tipa di Mc Donald di quanto credi - affermai soddisfatta, anche se aveva ragione lui, preferivo in assoluto un buon ristorante cinese - allora.. cosa ti ha portato qui? - Chiesi cauta
- bè, la morte di mio padre - rispose lasciando trasparire una nota di malinconia
- m-mi dispiace -
- oh.. non ti devi dispiacere non è colpa tua - cerco di confortarmi
- mi dispiace comunque... so che in questi giorni non ho dato del mio meglio per dimostrarti la mia bravura in questo campo, ma... - mi interruppe
- lo so, che lei è un'eccellente segretaria, mio padre mi ha spesso parlato di lei e di quanto le era affezionato... - disse con aria malinconica... un lampo nella mia mente mi riportò nel passato, quando c'era ancora il signor Roger

...- Sara, vieni nel mio ufficio dobbiamo parlare -
- mi dica - lo raggiunsi
- non darmi del " lei ", lo sai che lo odio, sei come una figlia per me... - cosa stava dicendo??
- mi scusi non.. capisco - dissi inarcando un sopracciglio spaesata, sapevo che odiava che gli dessi del lei, ma negli orari di lavoro, dovevo essere corretta e formale come mi aveva sempre, pazientemente insegnato
- ormai sono vecchio, Sara, tra un pò arriverà la mia ora e, a quel punto sarà mio figlio a prendere il mio posto, devi avere molta pazienza con lui, è un capoccione... - disse accennando un sorriso -...stronzo, arrogante e... credo tu abbia capito, comunque, sii sempre formale, gli ho già riferito della tua presenza e della tua bravura in questo campo e gli ho già detto che la tua permanenza deve essere costante.. ma non abbassare la guardia, è tosto... - terminò...

- oh... io non.. lo sapevo - dissi tormentandomi le mani
- come potevi? Non abbiamo nemmeno lo stesso cognome - era in difficoltà, IO l'avevo messo in difficoltà.
L'aria si era fatta pesante, piena di tensione da parte mie di angoscia da parte sua, quindi cercai di cambiare discorso
- e... la tua famiglia? - Mi spostai sua parte sentimentale
- bè, mia madre è rimasta nel suo paese, non ho fratelli e sono appena uscito da una storia di tre anni... - bene, sempre meglio pensai - .. ma ora parlami di te - mi chiese e io non tentennai nemmeno un secondo, qualsiasi cosa pur di cambiar discorso
- mh... sono felicemente fidanzata, mia madre e mio padre non sono di qua, mi sono trasferita qua solo per il mio ragazzo Niccolò e, sono riuscita a trovare lavoro... -

La serata continuò serenamente, tra risate, racconti e battutine.

Mi riaccompagnò per fino a casa, dove concludemmo la nostra serata
- mi sono divertita, davvero - gli disse sorridendo lievemente
- anche io sono stato bene, grazie - rispose soddisfatto
- grazie a te.. allora ci vediamo domani in ufficio? - Chiesi come una deficiente.. la risposta era ovvia
- se non ti ammali di improvviso credo di si -
- a- allora buona notte - lui si avvicinò, mi cinse la vita e mi lascio un baciò.. sulla fronte, la mia mente lo ringrazio non so quante volte
- a domani.. Sara - e se ne andò lasciando sospesa sulle punte dei miei piedi.

Rientrai a casa e Niccolò stava davanti la televisione, si alzò di scatto e mi venne incontro
- dove sei stata? - Mi chiese, arrogante
- al lavoro - prima bugia di un serie infinita che si verrà a creare.

La mattina dopo mi alzai presto e mi preparai in fretta.

Entrai e, mi diressi immediatamente nell'ufficio di Erik, ma ebbi una spiacevole sorpresa.
Una ragazza con un metro di gamba, bionda, snella, tacchi alti, minigonna camicia scollata mi aveva preceduta
- buon giorno signor De Angelis - entrai
- buon giorno, le presento la sua nuova collega Margherita - disse il direttore cingendogli la vita... cazzo!


Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi: i 4 che hanno aggiunto la mia storia tra i preferiti, sassybaby che ha messo la mia storia tra le ricordate e i 12 che hanno inserito la mia storia tra le ricordate.

Tamy79:  Grazie mille per la tua recensione e ti chiedo scusa per il mio ritardo.. spero di essermi fatta un po' perdonare.
Spero di sentirti alla prossima, baci Rasty^^.
 

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