I Remain

di Ali_Lambert
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***



Capitolo 1
*** 1 ***


IMPROBABLE LOVE

I Remain

 

How crass you stand before me
With no blood to fuel your fame
How dare you wield such flippancy
Without requisite shame
Your very existence becomes my sacred missions bane
You bow to kiss my hand and I ignore ignited flame

How I moved to meet you
Untouched I do remain

To some it seems foreign
Why I would steely forge ahead
This land entrusted to me knows not of hallowed secrets
Ill keep it to myself
My own advicement in my head
Your charm can not distract me
From the path I born to tread

How I’m thrilled to know you
Uanffected I remain
How I’ve learned to like you
Undeterred I do remain

-Alanise Morisette-

 

Sorrise appena e si stiracchiò pigramente, godendo di quell’unico raggio di sole che stava scaldando la sua schiena.

Si raggomitolò ancora di più nel suo pesante maglione di lana bianco e cercò di non rabbrividire, sebbene la temperatura fosse scesa piuttosto velocemente quella mattina. Probabilmente la sua abitudine di rimanere seduta in spiaggia almeno un’ora tutte le mattine avrebbe finito per farla ammalare in modo serio , tuttavia non riusciva proprio a rinunciarvi.

Erano passati quasi quattro anni ormai da quando aveva deciso di trasferirsi in Cornovaglia, più precisamente a St. Ives e in tutta sincerità erano stati i cinque anni più tranquilli e piacevoli di tutta la sua breve esistenza.

La vita che conduceva li era piuttosto umile in realtà, abitava in una piccola casetta bianca che si affacciava direttamente sulla spiaggia e per racimolare qualche soldo ogni tanto si limitava ad accompagnare in giro per il paese i turisti più curiosi.

Sicuramente la sua non era una delle esistenze più eccitanti al mondo, ma a lei andava benissimo così.

Il telefono che teneva in tasca iniziò a vibrare insistentemente e lei si lasciò sfuggire una piccola imprecazione. Aveva completamente dimenticato di avere un appuntamento con un gruppo di turisti quella mattina per cui si alzò in fretta e furia e corse a casa per darsi una sistemata.

 

 

Quando arrivò davanti alla porta dell’agenzia, temette veramente che il cuore le sarebbe scoppiato nel petto. Prese un respiro profondo ed entrò, immaginandosi già la sfuriata del suo capo.

-Scusa Mitchell, lo so che sono in ritardo ma…-

-Bonnie, finalmente. Ti stavo chiamando per avvisarti che il gruppo di questa mattina ha disdetto la visita, per cui sei libera.-

Le spalle si Bonnie si afflosciarono. Niente lavoro equivaleva a niente soldi e sebbene amasse lavorare saltuariamente e vivere alla giornata… Bè, nell’ultimo periodo stava succedendo un po’ troppo spesso e le sue esangui finanze urlavano pietà.

-Oh, capisco. Allora ci sentiamo domani.-

Mitchell le sorrise dolcemente.

-Hai bisogno di qualcosa Bonnie? Perché se è così lo sai che devi solo chiedere e…-

-No Mitch, tranquillo.- Bonnie voleva sinceramente bene a Mitchell, per un breve periodo avevano anche deciso di frequentarsi ma poi lei aveva capito di non essere pronta per una relazione seria e lui aveva accettato questa sua decisione. Tuttavia l’interesse che provava per lei non era diminuito e Bonnie lo capiva dagli sguardi pieni di tenerezza che le rivolgeva.

Dopo un ultimo saluto a Mitchell uscì dall’agenzia, non aveva proprio voglia di tornare a casa così decise di concedersi una passeggiata in spiaggia.

Aveva appena oltrepassato la vetrina della panetteria locale, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Qualcosa che lei aveva imparato a conoscere molto bene. Un grande corvo nero era appollaiato su un lampione dall’altra parte della strada e sembrava fissarla.

Bonnie chiuse gli occhi, impossibile, non poteva trattarsi realmente di lui. I suoi poteri l’avrebbero avvisata sicuramente.

Come se avesse letto i suoi pensieri, il corvo volò via e quando lei riaprì gli occhi lo vide sparire dietro ad un edificio.

Involontariamente, senza pensarci, le dita della sua mano destra sfiorarono le due piccole cicatrici che aveva sul collo e, quando si rese conto di cosa stesse realmente facendo, rabbrividì, morsicandosi con forza il labbro inferiore.

Non doveva più pensare a lui, era riuscita a non farlo negli ultimi due anni e doveva continuare a tenere duro.

Se non si era preso il disturbo di venirla a cercare quando lei era partita, sicuramente non avrebbe iniziato ora.

Con le mani infilate nelle tasche del giubbotto riprese a camminare.

 

***

 

Come vi avevo più o meno promesso, ecco il seguito di I love the way you lie

Non sarà una storia eccessivamente lunga, per cui cercherò di aggiornare il prima possibile.

Grazie mille per il vostro preziosissimo supporto, se avete consigli, appunti o critiche fatevi sotto XD

Un bacio grande

 

Cally

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


I Remain   

 

Appena arrivata a casa decise di regalarsi un lungo bagno rilassante. Era a mollo nella vasca da circa mezz’ora ed inevitabilmente tutti i suoi pensieri si focalizzarono nuovamente su di lui.

Ripensò con un piccolo sorriso anche a Elena e Meredith. Nonostante avesse tagliato i ponti con Fell’s Curch quasi totalmente, non era riuscita a farlo con le sue due migliori amiche. Anche se molto raramente, aveva continuato ad avere loro notizie.

Improvvisamente l’idea di chiamare proprio Elena e domandargli se lui fosse ancora in città le parve possibile, tuttavia si insultò mentalmente da sola. Non le sembrava proprio il caso di chiamare per una sciocchezza simile.

Seppur a malincuore decise di uscire dalla vasca, l’acqua era diventata gelida e lei non se ne era nemmeno accorta.

Si avvolse velocemente intorno al corpo un asciugamano e si affrettò ad infilarsi addosso la biancheria.

Aveva appena finito di indossare una pesante camicia di flanella, quando sentì qualcosa picchiettare contro la finestra della sua camera. Immediatamente il suo cuore iniziò a battere più velocemente. Non poteva davvero essere lui. Si voltò lentamente e in un secondo tutti i suoi dubbi trovarono conferma. Appollaiato sul cornicione della finestra, c’era lo stesso corvo nero che aveva visto poche ore prima.

Era rimasta impietrita a fissarlo, incapace di muovere un solo muscolo. Poteva trattarsi di una semplice coincidenza? Il corvo le rivolse un’ultima occhiata poi, leggero come una piuma, volò via.

Il suono del campanello di casa sua riuscì a riportarla alla realtà solo parecchi minuti dopo. Senza preoccuparsi di indossare qualcosa, oltre alla camicia che arrivava a malapena a coprirle il sedere, si precipitò ad aprire.

-Ciao Bon… Oh! Ho forse interrotto qualcosa?-

Bonnie fissò Mitchell senza capire, almeno fiché lo vide sbirciarle le gambe nude. A quel puntò ricordò lo stato indecente in cui si trovava e non riuscì ad impedirsi di arrossire lievemente. Sebbene Mitchell, nel breve periodo in cui si erano frequentati l’avesse vista in vesti assai più peccaminose, il pensiero del suo sguardo che la sbirciava la infastidiva.

-No, tranquillo, ho appena finito di fare un bagno. Volevi qualcosa?-

-Sì, ero venuto per invitarti a cena, che ne dici? E’ tanto che non usciamo io e te, magari potremmo andare da Phoebe’s e mangiare quei gamberetti che ami tanto…-

-Grazie Mitch, ma questa sera ho solo voglia di andare a letto presto, sono a pezzi.-

-Non preoccuparti, lo capisco. Allora ci vediamo in agenzia, ciao Bonnie…-

Dopo un ultimo saluto Bonnie lo osservò andarsene con la coda fra le gambe, poi chiuse la porta. Mitchell le avrebbe sicuramente fatto passare una serata divertente e piacevole, però sentiva di non avere la testa per poter sostenere ore e ore di conversazioni con lui. Gli ultimi avvenimenti avevano decisamente sballottato il mondo dorato che si era impegnata a costruire negli ultimi anni.

Il campanello di casa suonò nuovamente e lei sorrise, Mitchell non era mai stato bravo a gettare la spugna, sicuramente avrebbe insistito ancora per portarla fuori a cena.

-Mitch, dico davvero, non… Damon.-

Damon Salvatore se ne stava comodamente appoggiato allo stipite della porta e sembrava parecchio impegnato a scannerizzarla con quei suoi occhi di tenebra.

-Ciao, dolce uccellino…-

Bonnie lasciò la maniglia della porta e, senza respiro, fece un paio di passi indietro. Un sorriso sghembo ma assolutamente seducente comparve sul bellissimo viso di Damon.

-Non mi inviti ad entrare?-

Bonnie aprì la bocca per parlare almeno tre o quattro volte ma non riuscì ad emettere un fiato. Era semplicemente paralizzata.

-Hei, Rossa, da questa tua reazione devo forse dedurre che sei sorpresa di vedermi? Credevo che mi avessi riconosciuto prima. Effettivamente i tuoi poteri sembrano incredibilmente deboli, hai smesso di utilizzarli quindi… Un vero peccato.-

-Vai via, tornatene da dove sei venuto e lasciami in pace.- la freddezza con cui Bonnie si rivolse a Damon sorprese sia lei stessa che il vampiro.

-Mi sembra una richiesta assurda la tua. Ho impiegato anni per ritrovarti ed ora vorresti che me ne andassi così?-

-Forse ti è sfuggito il fatto che io non volessi farmi trovare, non da te almeno.-

-Capisco, forse avresti preferito che al mio posto ci fosse quello stupido ragazzino… Mutt?-

Per un attimo, Bonnie si ritrovò a sorridere.

-Non essere sciocco Damon, la gelosia è un sentimento che non ti si addice per niente.-

Anche il moro sorrise ed i suoi occhi si assottigliarono pericolosamente.

-Mi dimentico sempre che tu mi conosci molto meglio di quelle donnicciole che frequento abitualmente. Bene, volevo solo apparire gentile ed interessato, ma vedo che con te non funziona. Ora mi fai entrare?-

Bonnie rabbrividì sotto lo sguardo famelico del vampiro e inconsciamente si strinse di più la camicia addosso.

-Dammi una sola buona ragione per cui io dovrei permetterti di entrare a casa mia.-

Stava reggendo il gioco allo stesso ragazzo che anni prima le aveva spezzato il cuore, lo sapeva, semplicemente però non poteva farne a meno, non ora che lo aveva rivisto.

-Voglio che tu sia di nuovo mia, voglio leccare ogni centimetro della tua pelle, voglio succhiare le tue labbra, voglio sprofondare dentro di te e sentirti urlare il mio nome in preda all’estasi, voglio godere e farti godere. Ti bastano queste motivazioni oppure ne vuoi altre?-

La Rossa si sentì improvvisamente accaldata e si affrettò ad abbassare lo sguardo. Non si era aspettata tanta sincerità da parte di Damon.

-Non puoi fare tutte queste cose ad una delle tue donnicciole?- Ed era vero, lui stesso le aveva confermato di avere parecchie amanti. Perché allora si era dato così tanto da fare per cercarla?... Probabilmente si trattava di un semplice capriccio. Alzò nuovamente lo sguardo su Damon e lo trovò a fissarla intensamente.

-Entra.-

 

 

***

 

Grazie a tutte le gioie che hanno recensito il primo capitolo, mi fa piacere che apprezziate la mia fic quindi continuate a seguirmi XD

Un bacio grande a tutte voi...

Ah, qualcuno di voi avrebbe voglia di farmi un bel logo da inserire a inizio capitolo con Bonnie e Damon? A voi la scelta degli attori... Anche se ammetto che io adoro Ben Barnes nella parte di Damon XD

Cally

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Capitolo 3
*** III ***


III

 

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-Entra.-

Bonnie non si rese effettivamente conto di aver pronunciato quelle parole finché non si ritrovò stesa sul pavimento con Damon comodamente seduto sul suo bacino.

Capì subito di aver commesso un grave errore, non avrebbe dovuto abbassare la guardia così facilmente, non con lui almeno.

-Saresti così gentile da spiegarmi cosa stai cercando di fare?- Bonnie si sforzò di apparire impassibile ma la sua voce tradì una nota di nervosismo che non sfuggì al moro.

Per tutta risposta Damon si abbassò su di lei fino a sfiorarle le labbra. La rossa rabbrividì violentemente, aveva dimenticato quanto freddi potessero essere i suoi baci. Damon approfittò del suo attimo di arrendevolezza e scese a baciarle il collo.

Quando, con la punta della lingua, sfiorò le piccole cicatrici sul collo della ragazza, lei ritorno in sé.

Con una forza che non era a conoscenza di possedere, gli rifilò uno spintone. Il vampiro, colto completamente alla sprovvista da quel gesto, finì per rotolare malamente sul pavimento e Bonnie ne approfittò per alzarsi in piedi.

-Ho detto che potevi entrare in casa, non che avrei fatto sesso con te.-

Damon sbuffò e si alzò a sua volta.

-Mi ero dimenticato di quanto fossi noiosa, perché non metti da parte la tua razionalità e non segui la parte lussuriosa del tuo cervello? Ne avresti bisogno.-

Bonnie incrociò le braccia al petto e lo fissò severa.

-Si da il caso che in tua compagnia io abbia seguito anche troppo la parte lussuriosa del mio cervello. Ora sono diversa, se vuoi scopare cercati qualcun altro.-

-Mh… Non mentire, so che ti mancano i miei baci come so che ti manca il modo in cui ti sentivi mentre ti prendevo. Scommetto che in questi anni nessuno è riuscito a farti godere come ti facevo godere io. Ricordi quel giorno sul tavolo della cucina quando…-

-Zitto! Smettila!- Bonnie lo zittì prima che lui finisse il suo racconto. Non aveva bisogno di ricordare quel giorno sul tavolo della cucina, era così ancorato nel suo cervello che dubitava se ne sarebbe mai scordata.

-Oops, forse ti ho punta sul vivo?-

Bonnie decise di non raccogliere quella provocazione. Era vero comunque, non aveva trovato nessuno capace di eccitarla come Damon.

-Dai uccellino, che male può farti una sana scopata?-

In realtà, rifletté Bonnie, poteva farle malissimo. Non aveva bisogno di ricordarsi quanto fosse bello fare certe cose con Damon, questo perché non aveva mai dimenticato quanto fosse bello fare certe cose con Damon.

Aveva lasciato Fell’s Curch perché sentiva di non essere più in grado di gestire i suoi sentimenti ed ora non poteva cedere alla prima tentazione.

-Vattene Damon, sono sicura che appena fuori dalla porta ci sarà qualche ragazza disposta a soddisfare ogni tuo capriccio.-

-Ma io voglio te dannazione!- ringhiò Damon.

-Sei arrabbiato perché sono stata io a mettere fine ai nostri incontri, perché non lo ammetti?-

Damon le fu addosso in un secondo. Senza nessuna fatica la sbatté contro al muro e la bloccò, stringendole la gola nella mano destra. Una presa ferrea che consentiva a Bonnie a malapena di respirare.

-Stai attenta, ragazzina, la mia pazienza con te potrebbe avere una fine.- le soffiò Damon a due centimetri dalla faccia.

Bonnie si morse con forza il labbro inferiore per impedirsi di parlare e vide lo sguardo di Damon seguire quel gesto con estremo interesse. Seguì quello sguardo di fuoco scendere a violarle il corpo semi nudo e non poté fare a meno di iniziare a tremare.

-Hai paura o freddo, uccellino?-

-Nessuna delle due Damon.-

Ed era vero. Non aveva paura, aveva smesso di provare quel sentimento molto tempo prima. Non aveva nemmeno freddo, nonostante la bassa temperatura unita al fatto che fosse praticamente nuda.

Era semplicemente eccitata da quella situazione, eccitata dallo sguardo di Damon, dal loro continuo sfiorarsi… Ed era sbagliato, lo sapeva perfettamente.

Damon le lasciò la gola e, lentamente, le sfilò la camicia gettandola poi dietro di se. Altrettanto lentamente, posizionò le sue mani sui glutei sodi di Bonnie e, senza nessuno sforzo, la sollevò da terra. Lei, senza pensarci, lo facilitò, circondandogli la vita con le proprie gambe.

-Sarò maledetta per sempre, lo sai vero?- sussurrò Bonnie, stringendosi a lui.

Damon le baciò il collo.

-Saremo maledetti insieme, mio splendido uccellino rosso.-

 

 

***

 

Povera Bonnie T.T Però Damon è così figo… Diamine, chi riuscirebbe a resistergli??

 

Come vi dicevo, il mio Damon ideale è Ben Barnes… Bonnie avrà finalmente un volto nel prossimo capitolo, giuro! Anche se forse a voi non importerà XD

 

Grazie mille per le recensioni, vi adoro!!

 

Cally

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Capitolo 4
*** IV ***


Nuova pagina 1

 

 

IV

 

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Damon impiegò giusto qualche secondo a sganciargli il reggiseno, Bonnie quasi non se ne accorse. Una vocina dentro la sua testa le suggerì di scappare, lei decise di non ascoltarla. Era decisamente troppo tardi per i ripensamenti. 

Quando Damon si abbassò a baciarle il seno sinistro, lei gli affondò le unghie nelle spalle facendolo ringhiare. Sapeva di eccitarlo con quei gesti bruschi e decise di approfittarne. Se proprio doveva soccombere a lui, allora voleva almeno divertirsi.

Con un movimento veloce lo spinse a terra e, cogliendolo completamente alla sprovvista, salì a cavalcioni sopra al suo stomaco. Non aveva ne la voglia ne il tempo di trascinarlo fino alla sua camera da letto ed era sicura che a Damon non sarebbe dispiaciuto.

-Mh… Che vuoi fare?-

Il sussurro roco di Damon la fece rabbrividire. Gli sorrise e strusciò appena su di lui.

-Piccolo uccellino impertinente, pensi forse che ti lascerò condurre questo gioco?-

No, Bonnie era certa che Damon si sarebbe fatto valere, tuttavia questa volta lei non si sarebbe limitata a subire i suoi assalti. Le cose in effetti erano un po’ cambiate.

Damon le afferrò i fianchi e la fece rotolare sotto il suo corpo, tutto questo in un modo così brusco che la rossa finì per sbattere la testa sul pavimento.

-Delicato come sempre…- borbottò Bonnie, sfilandogli la t-shirt nera.

-Ammettilo che è questo che ti piace di me.-

-Forse nei tuoi sogni potrei fare una cosa del genere. Togliti i jeans.-

Damon inarcò un sopracciglio e la fissò con un misto di divertimento e stupore sul volto. Dov’era finita la ragazzina impacciata e timida che si vergognava perfino di baciargli una guancia?

Bonnie sorrise, languida come non l’aveva mai vista, e gli sbottonò i pantaloni. Damon si leccò il labbro superiore e si alzò, sfilandosi contemporaneamente i jeans e i boxer in un modo così oscenamente eccitante che Bonnie fu costretta a morsicarsi l’interno della guancia destra per non lasciarsi sfuggire un gemito. Non voleva ancora dargli una soddisfazione simile. Lo osservò con gli occhi socchiusi dal desiderio, era dannatamente perfetto.

Anche Damon si concesse un istante per poterla ammirare. Aveva sempre avuto un debole per quel tenero uccellino, doveva ammettere però che così voluttuosa non l’aveva mai vista. Se ne stava coricata sul pavimento con addosso solo un misero paio di slip bianchi, le braccia lungo i fianchi e il respiro lievemente accelerato. Era bellissima. Bellissima e sua.

Si abbassò nuovamente su di lei e catturò le sue labbra, coinvolgendola in un bacio che lasciò entrambi senza fiato.

-Voglio sentirti, ti voglio dentro di me… Ora.- sussurrò Bonnie, ancora ansimante, all’orecchio di Damon. Sentiva di non avere la forza per aspettare ancora, al diavolo i preliminari.

-Sei diventata così golosa…-

In un attimo fu dentro di lei. La rossa si lasciò sfuggire un urlo liberatorio sotto quella piacevolissima tortura. Quanto aveva atteso quel momento, era inutile mentire.

Aggrappandosi al collo di Damon, aprì di più le gambe.

-Di più…-

 

 

 

Bonnie sospirò e si attorcigliò ancora di più nella coperta, era sfinita. Fisicamente e psicologicamente.

Damon aveva pensato bene di filarsela non appena lei aveva mostrato i primi segni di cedimento e, in tutta sincerità, a Bonnie non era dispiaciuto. Non avrebbe saputo come comportarsi o cosa dire.

Si era infilata in una situazione più grande di lei. Nuovamente. Non sapeva come uscirne. Nuovamente.

Che si aspettava ora Damon da lei? Forse un suo ritorno a Fell’s Church. Magari invece non si aspettava proprio nulla e sarebbe sparito come aveva fatto lei in passato.

Stranamente questo pensiero non la infastidì. Il potere che Damon esercitava su di lei si era notevolmente ridotto. Bonnie non era più la ragazzetta sprovveduta che moriva per lui, anche Damon l’aveva capito.

 

 

 

***

 

Ok, sono riuscita a non scrivere nulla di esagerato. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto =)

In tutta sincerità non so quando durerà questa fic, magari la finisco con il prossimo capitolo ma forse ne potrà durare altri dieci. Ok, è un pensiero confuso ma spero che abbiate capito quello che intendo.

 

Detto questo avete finalmente come immagino che sia la mia Bonnie. Un grazie va a Rachelle Lefevre, la deliziosa attrice che la impersona nel mio cervellino.

 

Un bacio a tutte!!!

 

Cally  

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