IL DEMONE DEL MIO DESTINO

di Mei91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** AELITA E ABIGOR ***
Capitolo 2: *** PRESENTAZIONI ***
Capitolo 3: *** NOUOVE SCOPERTE E LA MORTE DI ZIA BETH! ***
Capitolo 4: *** Fuga nella foresta oscura ***
Capitolo 5: *** THAMIEL ***
Capitolo 6: *** DUE CHIACCHIERE ***
Capitolo 7: *** RIVELAZIONE! ***
Capitolo 8: *** SCUSE E TEMPO! (AVVISO) ***
Capitolo 9: *** TERMINATA E SOSPESA ***



Capitolo 1
*** AELITA E ABIGOR ***


SALVE SONO NUOVA D A QUESTE PARTI E SPERO CHE LA STORIA POSSA PIACERE UN KISS MEI

 

 

 

Mi chiamo Aelita Sincai e stavo passeggiando per le vie del villaggio di Serafia. Al mio fianco il mio eterno amico che non faceva altro che provarci. Robbie Smith. Certo, è un amico fidato ed è anche molto simpatico, ma diciamola lunga è un tantino brutto. Basso e con i capelli scuri, gli occhi neri fossati all’ indentro. Stava ricurvo e il suo sorriso era poco curato. Ogni sera, quando usciamo per il solito giro,mi domanda sempre le stessa cosa.

 

“Aelita, che farai sta sera?” mi chiese Robbie, prevedibile come al solito.

“Che vuoi che faccia Robbie! Starò a casa Asia. Ti ricordo che zia Beth sta molto male e siamo le sole che possiamo prenderci cura di lei.” Dissi spazientita dalla sua eterna insistenza.

 

“Ma Aelita dovrai pure divertirti di tanto in tanto!”chiese Robbie.

 

“Dovrei divertirmi alle spalle dell’ unica donna che mi ha prese con se dodici anni fa, quando a solo 8 anni mi trovò mezza morta al limite della foresta oscura. A l’unica donna che si è presa cura di me nonostante non ricordassi nulla del mio passato nemmeno il mio nome. L’ unico indizio era una A rappresentata su questo medaglione e che sono certa sia l’ iniziale del mio nome. L’ unica donna che mi ha dato un nome quando non lo ricordavo. Aelita , oggi tu mi chiami così, ma se non fosse stato per Beth io non avrei nemmeno quello!” gridai infuriata verso Robbie.

 

Non mi ero mai comportata così, ma quella sera zia Beth stava veramente male e lui è stata la prima persona su cui ho potuto sfogare il mio malessere. Mi dispiace di aver gridato a Robbie, ma Beth, la zia, è importante per me. E’ lei che mi ha salvata da un destino infausto e infelice.

 

“Mi dispiace Ae, scusa.”

 

“Non chiamarmi Ae, non lo sopporto!” gli urlai ancora infuriata. Poi intuendo che quel nomignolo era detto in modo affettuoso mi calmai..

 

“No, scusa Robbie non avrei dovuto gridare contro di te è che sono preoccupata!”

“Lo so, Aelita. Non ti preoccupare ,vai!”

 

Io annui lo abbraccia e gli stampai un bacio sulla guancia poi corsi a casa.

 

Entrando in casa, mi osservai allo specchio. I miei lungi capelli neri mossi, erano sfuggiti all’ acconciatura rivendo qualche ricciolo mosso. I mie occhi di un blu profondo con sfumature d’ argento. Il respiro affannoso e gli occhi colmi di lacrime, le guancia arrossate. Decisi di riprendermi. Asciugai gli occhi e sistemai i capelli, poi entrai nella stanza di zia Beth. Trovai Asia china sulle ginocchia al fianco al letto di zia Beth. I lunghi e lisci capelli biondi,legati a treccia e poggiati sulla spalla sinistra. I caldi occhi color cioccolato erano tristi e lucidi.

 

“Oh, Alita sei tornata? Non eri con Robbie’”

 

“Si, sarei dovuta essere con lui, ma ero troppo preoccupata per la zia e abbiamo deciso di rimandare la passeggiata!”

 

“Ae, tu sai che piaci a Robbie’”

“Si, Asia lo so ma non mi interessa, sei come una sorella per me e dovresti capirmi.”

“Ti capisco Ae. Ti capisco non si può certo dire che Robbie sia bello, ma è simpatico. Ma ti assicuro è meglio che tu sia chiara con lui.”

“Lo so, lo so, ma per ora abbiamo altro a cui pensare. Come sta’”

“Male Aelita. La mamma sta male.”

La voce roca di zia Beth ci risveglio dallo stato di silenzio in cui eravamo piombate.”

 

“Ae …Ae… Aelita..” gracciò la zia. Io mi precipitai al suo capezzale, preoccupata e tesa.

 

“Zia non ti sforzare sono qui!”

 

“Aelita …Aelita …la foresta…la for.. cof..scopri chi sei bambina. Scopri chi sei!”

“Ma che dici zia!”

 

“Una second..seconda lettera era incisa sul tuo m…medaglione.. Osservalo meglio..”

 

Io osservai la zia. Che stava dicendo. Un seconda lettera? Presi il medaglione e lo osservai attentamente. Sul medaglione c’ era impressa una seconda lettera, una G. Che significava?

 

AG!

 

 

Che significava quelle due iniziali?

 

“Zia ma che significa?”

 

“Q..Quelle sono le iniziali del tuo n…nome com..completo. Scopri chi sei!”

 

“Zia cosa sai di questo medaglione?’” chiesi titubante.

 

“So …So solo che …che la tua metà, l..la tua anima gemella, .po..porta lo stess..stesso medaglione con le stesse iniziali. Aelita scopri te stessa e trova la tua anima gemella.

 

“Ma zia…”

 

“Vai!” gracciò ancora lei poi cadde addormentato sul letto.

 

Asia era senza parole. Mi guardava come se non capisse cosa aveva detto sua madre. Ma nemmeno io lo sapevo. Sapevo solo che dovevo andare nella foresta oscura, nella foresta proibita e scoprire chi fossi e un tizio che aveva il mio stesso medaglione con le mie stesse iniziali.

 

 

 

Abigor demone maggiore e assai potente vagava per la foresta, in cerca della sua promessa sposa, la piccola Abigail. Dodici anni fa Abigail sparì e Abigor avrebbe fatto di tutto per trovarla. Gli umani davano loro la caccia perché creature potenti ma anche assai pericolosa e probabilmente Abigail da dodici lunghi anni era caduta in mano loro. Il solo unico ricordo che aveva della sua Abigail era un medaglione. Il suo medaglione. Prima di sparire se lo erano scambiati in segno d’ amore. Abigail aveva il suo medaglione d’ oro con su incise le sue inziali.

 

AG!

 

Come Abigor e lui aveva il suo medaglione d’ argento con su inciso

 

AG!

 

Come Abigail, la sua amata, la sua compagna, la sua sposa.

 

“Abigail aspettami sto arrivando mio tesoro! Ti salverò!”

 

 

Aelita era davanti la foresta oscura incerta se entrare o meno, poi in lontananza vide un uomo un qualcosa volare tra gli alberi. Tentò di mettere a fuoco, ma era buio e la luce della luna non illuminava bene.

Lentamente entrò nella foresta e l’uomo si rivelò essere un demone. Aveva lunghi capelli Argento legati a coda bassa, occhi blu profondo con sfumature ambrate, un corpo magnifico e muscoloso, zanne che le ringhiavano contro e artigli affilati.

 

Aelita terrorizzata tentò di correre al villaggio ma il medaglione gli cadde di mano rivelando le iniziali al demone che sussurrò.

 

“Abigail” sussurrò Abigor ritraendo le zanna afferrando Aelita per la vita chinandosi a raccogliere il medaglione e inoltrandosi nella foresta. Aelita intanto gridava disperata in soccorso d’ aiuto, ma Abigor non le prestava attenzione.

 

 

 

 

To be continued…

 

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Capitolo 2
*** PRESENTAZIONI ***


                                        ABIGAIL                                                                                                                            AELITA

 

 

ABIGOR

 

CIAO SONO TORNATA…VI PREGO FATEMI SAPERE SE DEVO CONTINUARE QUESTA STORIA perché è LA PRIMA VOLTA CHE MI CIMENTO IN UNA STORIA ORIGINALE E NON SO PROPRIO COME STIA VENENDO. UN KSS MEI91 CHAN

 

 

Dopo che questo orrendo personaggio mi ha rapita, e mentre io mi dimenavo sulla sua spalla urlando e piangendo impaurita, non capivo perché ma mi sentivo bene. Era come se conoscessi quell’ essere. Era come se con lui mi sentissi al sicuro.

 

Sentivo le sue mani intorno alla mia vita tremare come se fosse scosso dell’ emozione. Arrivammo in una lurida e oscura caverna illuminata da una semplice candela. Lui mi getto su un giaciglio fatto di foglie e si fermò ad osservarmi. I suo occhi blu mi penetravano come lame. Sembrava  che fosse arrabbiato con me.

 

“Si, sono infuriato con te, Abigail!”

“Eh?” domandai. Ma che voleva quell’ essere da me? Lo osservai meglio quel demone era vestito con abiti che potevano sembrare fuori dal comune per l’ epoca in cui viviamo. Nel mio paesino, a Serafia, le donne vestivano con abiti lunghi e con i corpetti e gli uomini con uno stile più sobrio. Quel essere aveva calzoni attillati e aderenti di pelle nera e una camicia sul bianco adornata da una gilet di pelle nero. Davvero poco consono, ma gli conferivano un aspetto davvero carino e fuori dal comune. La pelle nera del suo vestiari creava un contrasto con la sua pelle chiarissima e i suoi capelli argento. Gli occhi di lui, di un blu adornato di sfumature dorate sembravano mandassero scintille tanto era infuriato. Infatti gli artigli delle sue dita era conficcati nei palmi delle sue mani. I denti stretti  e le labbra serrati in una linea sottile. Ma come faceva a sapere che ero in dubbio sul fatto di voler sapere o meno se era infuriato.

 

“Abigail?”mi chiamò lui.

 

Ma chi è Abigail? E poi perché mi ha rapita chiamandomi con quel nome? Vorrei tanto capire che vuole da me.

 

“Abigail?” mi chiamò di nuovo.

 

Ma chi cavolo è Abigail?

 

“Voglio tornare a casa.” Sussurai timidamente io.

 

“Casa? Abigail tu sei a casa. La tua casa sono io Abigail.”

 

“No! Io voglio tornare a casa mia! Al villaggio da zia Beth e da Asia e ti pregherei di star lontano da me!” dissi io. Stavo cominciando a infuriami.

 

“Abigail, tu non andrai da nessuna parte se non con me!”

 

“Cosa! Signore non ci siamo intesi. Io non sono una sua proprietà!” poi mi alzai sistemai il mio lungo abito fuxia ormai rovinato e mi avvicinai verso l’ entrata della grotta.

 

“A mai più rivedersi, signore.”

 

Lo superai e lui non mosse un passo. Bene! Almeno aveva il buon senso di lasciarmi andare. Appena tentati di attraversare l’ entrata, un forza invisibile mi spinse a terra. Il mio didietro ha qualcosa da ridire, ma mi fece forza e tentai di nuovo, ma successe la stessa identica cosa, facendomi anche abbastanza male. L’ essere che mi aveva rapita si voltò e mi fissava con un espressione divertita stampata in faccia.

 

“Abigail, che stai tentando di fare? “

 

“Uscire, di grazia” dissi furiosa

 

“Non puoi mia cara, la barriera non farà passare nessuno finchè non lo decido io. Abigail rassegnati!” mi disse il demone

 

“Abigail?, Abigail? Ma chi cavolo è Abigail?”

 

“Come? “ ero riuscita a sorprenderlo.

 

“si può sapere chi sei? E chi è Abigail? “

 

“Abigail sei tu! E io sono Abigor tuo futuro marito! Non dirmi che lo hai dimenticato?” mi domandò incredulo. Io spalancai la bocca poi scoppiai a ridere.

 

“Io sarei quella che tu chiami Abigail? Io sarei la tua futura moglie? Non mi far ridere demone, il mio nome è Aelita e non Abi…e qualcosa. Io sono AELITA! E ti pregherei di lasciarmi stare.”

 

“Non sei Abigail?”

 

“No!”

 

“E allora chi sei?”

 

“Aelita Sincai!”

 

Vidi il demone chiudere gli occhi e la sue espressione da divertita diventò triste e sofferente e sussurrò

 

“Oh, Abigail dove sei?”

 

Mi intenerii quel demone aveva fatto tutto quello per cercare la sua amata e quando aveva creduto di averla trovata, lei non era ciò che lui desiderava trovare. Mi avvicinai a lui

 

“Acolta signor demone, non perdere la speranza credo che presto riuscirai a trovare  questa Abigail…”


”Avevo creduto fossi tu. Quel medaglione…mi ero illuso che quel medaglione potesse essere quello appartenuto a lei.”

 

“Come ti chiami?”

 

“Abigor”

 

“Io sono Aelita, piacere” gli dissi tendendogli una mano. Lui mi osservò incredulo.

 

“Somigli così tanto a lei!”

 

“No, no se ci dobbiamo presentare come si deve, devi vedere in me Aelita e non Abigail.”

 

“Non hai paura di me, Aelita?”

 

“Perché dovrei?”

 

“Perché sono un demone. Un demone maggiore!” mi disse

“hai intenzione di farmi del male?” gli chiesi timorosa

 

“NO!tranquilla, ma mi comporto così, crudele e spietato,  perché devo difendere la foresta oscura e tutte le creature demoniache che la popolano o gli umani non esiterebbero a sterminarci.”

 

“Capisco ma con me il tuo segreto è al sicuro!”

 

“SI, ti credo Aelita”

 

“domani ti ritroverò qui?”

 

“Si!”

 

“Bene. Questo medaglione…..” iniziai prendendo il medaglione in mano “ chissà dove ci porterà”

 

“Non lo so Aelita, ma quel medaglione deve avere un significato, se non è quello di Abigail avrà un altro significato per te. “

 

“Si, probabilmente hai ragione. Ma sarà un impresa impossibile, come farò a scoprire il suo significato da sola.”

 

“Non sarai sola Aelita. Avrai me e l’ aiuto della foresta oscura.”

 

“Grazie Abigor. Mi fai uscire adesso, ci vediamo domani”

 

“Si, vai la barriera e tolta.”

 

Io mi avviai verso l’entrai della grotta salutai Abigor con una mano e uscii.

 

Abigor si sedette sul giaciglio pensando alla sua Abigaiil e a Aelita Sincai, quell’ umana che assomigliava terribilmente a Abigail.

 

“Abigail dove sei!”

 

Alita tornò indietro alla caverna e affacciò la testa dentro la grotta.

 

“Abigaor’”

 

“Abigail!” disse alzando di scatto la testa.

 

“No, mi dispiace solo Aelita, ma tranquillo io ti aiuterò a trovare Abigail. Due teste sono meglio di una.!” Dissi contenta.

 

Abigor era incredulo poi leggermente sorrise e le disse.

 

“Aelita …Grazie!”

 

Lei annui e sparì di nuovo nella foresta.

 

 

To be continued

 

Allora come vi sembra fatemi saper un kiss mei

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Capitolo 3
*** NOUOVE SCOPERTE E LA MORTE DI ZIA BETH! ***


 

 

 

NUOVE SCOPERTE E LA MORTE DI ZIA BETH!

Corsi a perdifiato verso l’ uscita della foresta e appena vi giunsi mi voltai un attimo indietro per vedere se c’era qualcuno.

Quel pensiero mi sorprese non poco. Come potevo sperare che un demone a cui avevo assicurato il mio aiuto venisse a salutarmi quando lui era tutto intenzionato a ritrovare la tanto agoniata compagna. Ma cos’ era quella presunta rabbia nei confronti di questa fantomatica Abigail? Anf, sarà solo la stanchezza. Io, Aelita non mi faccio certo abbattere da questi pensieri idioti quando sto a posto con il fisico e quando la mia mente smetterà di pensare a quel demone. Al mio paese i demoni sono malvagi e una donna non si mette a fantasticare su di loro! Ma che cavolo mi è preso quando ho  assicurato a quel demone dagli occhi di un blu profondo, quando e cupo e pensiero e di un ambra sole quando invece è divertito e cordiale, il mio aiuto e inoltre non saprei nemmeno da dove cominciare a cercare Abigail. Forse è meglio che dimentichi quest’ incontro e che cominci seriamente a cercarmi un marito.  Speravo  vivamente di dimenticare quell’ incontro, ma ci sarei mai riuscita?

Uscii dalla foresta a testa basta e giunsi al villaggio dove un mucchi di gente era radunata davanti casa mia, di zia Beth e Asia. Ma che sarà successo sono mancata solo poche ore eppure qui c’è il delirio.

Mi avvicino a Jeremy Nilson e tentò di chiedergli spiegazioni

“Jeremy, che sta succedendo?”

“Sembra che Aelita sia sco…” lui si volta a guardami e sgrana gli occhi “Aelita, ma dove sei stata sono due giorni che ti cerchiamo!” esclama Jeremy e io sono nello Shock più totale. Ma se ero mancata solo poche ore al massimo tre ore.

“Dico scherzi Jeremy? Sono mancata si e no due o tre ore non due giorni.”

“Aelita, ma che ti è successo?”

“Niente…”

“Sicura, ci hai fatto preoccupare ragazza mia!”

“Ti dico che sono mancata solo due ore!”

Sento una voce dentro di me che mi da le spiegazioni che cerco.

Come è possibile sto immaginando la voce di Abigor dentro la mia testa? Sto diventando pazza?

<Non stai diventando pazza Aelita, io posso parlare con te ovunque tu sei. E’ un mio potere. Inoltre ti ripeto che il tempo nella foresta oscura è diverso da quello del vostro villaggio. Un ora qui equivale a un giorno dove sei tu. Quindi se tu sei stata qua circa due ore e mezzo al villaggio ti cercavano da due giorni e mezzo.”

La spiegazione di Abigor fu più che esauriente e con la mente lo ringraziai. Poi mi rivolsi a Jeremy.

“Oh, scusami credo di aver perso la condizione del tempo ero al fiume …”

“Ci siamo stati al fiume Aelita…l’ unico posto in cui non siamo stati era al lago nelle vicinanze della foresta oscura ma quel luogo appartiene hai demoni.”

“Si, ecco…”

Non potevo tradire la foresta oscura e ciò che nascondeva la suo interno e rivelare inoltre l’ esistenza di Abigor, Jeremy e gli uomini del villaggio lo avrebbero ucciso o almeno ci avrebbero provato.

“allora dove sei stata in questi due giorni Aelita?”

“In giro.” Risposi spazientita a Jeremy. Che dovevo inventarmi per poter proteggere Abigor. Accidenti! 

“ ah, e così che rispondi dopo che tutto il villaggio ti ha cercata per due giorni e mezzo interi!” esordì Mark il fratello di Jeremy.

“Scusatemi ho perso la cognizione del tempo. Scusatemi!” dissi spazientita di ripetere sempre le stesse cose, ma dovevo mostrarmi dispiaciuta anche se non lo  ero affatto.

“ok, ok ma non lo fare più, piccola. Mi raccomando. Sai ci sono creature pericolose di notte!” disse Mark facendo il presunto seduttore. Ma Mark lo sapeva benissimo che con lei non funzionava eppure continuava da anni a tentare di sedurla e lei aveva imparato ad ignorarlo.

“Tranquillo Mark e poi io so badare e me stessa, ma grazie comunque!” dissi facendo un sorriso tirato.

“sta attenta piccola sbadatella!”

Ma come si permette! Sbadatella a me ad Aelita Sincai. No, questa prima o poi  Mark Nilson non l’ avrebbe passata liscia. Parola di Aelita! Ma per il momento era meglio far buon viso a cattivo gioco.

“Ok, grazie Mark.”

Detto questo mi avviai verso casa dove ormai la folla era scemata lasciando l’ingresso libero.

Entrata dentro casa però mi attendeva un'altra orribile sorpresa. Mi avvicinai alla cucina nella speranza di trovare qualcosa da mangiare. Ero letteralmente morta di fame, dentro si gelava e La porta della camera da letto di zia Beth era aperta e dal suo interno proveniva un pianto. Lasciai perdere il fatto di avere fame e mi diressi a passo spedito dalla zia. Appena entra rabbrividii e restati senza parole e sotto shock. Asia si volta verso di me con gli occhi gonfi di lacrime e un fazzoletto umido in mano. Ero paralizzata e gli occhi mi si stavano riempendo di lacrime.

“Ae… Aelita …la mamma è morta.” Sussurra lievemente Asia. Io ero diventata pallida come un lenzuolo e senza pensare due volte presi a correre fuori ignorando Asia che mi chiamava a gran voce. Io e Asia eravamo rimaste sole. La zia Beth era morta! Era morta mentre io non c’ero e dove ero? Trattenuta da quel cretino di Mark. Si, perché ne ero certa se Mark non mi avesse trattenuta, io avrei visto mia zia per l’ ultima volta. E anche quello stupido demone me la deve pagare. Se lui non mi avesse rapita, se non mi avesse tenuta in quella foresta cambia tempo per due giorni io sarei ancora con mia zia!  Uscii da casa e mi diressi al fiume OCTK l’ unico fiume proprietà degli umani. Mi sedetti a riva e comincia a versare quelle lacrime che davanti ad Asia non volevo mostrare.  Piansi a dirotto. Avevo il cuore lacerato da mille lame. Senti dei passi dietro di me e mi voltai di scatto. Mi accorsi che era Mark, ma sembrava ubriaco.

“Oh, Aelita che bello averti qui! Ohg… che ne pensi di spassacela sta notte adesso che quella vecchia megera di tua zia non c’è più. Su, su. Vieni qua.” Prima che potessi dire o fare qualcosa lui mi afferrò e pianto le sue grosse e umide labbra al sapore di Wisky sulle mie. Ivano tentai di parlare per protestare e scacciare via quel’ ubriacone dal mio corpo, ma al mio dischiudere leggermente le labbra per parlare lui mi conficcò dentro la lingua e con la mano scese a toccarmi il seno. Nessuno mai mi aveva toccato in quel modo e una furia monto dentro di me. Il mio corpo si alzo in volo ma Mark non mollava la presa. Gli occhi mi diventarono rossi, le unghia delle mani si allungarono a dismisura, sembravano quasi artigli. Sentii i canini in bocca allungarsi. I miei capelli si allungarono e si tinsero d’ argento.  Il medaglio che portavo al collo si illumino e il mio vestito si trasformò in una veste lunga e azzurra con ricami magnifici ed molto eleganti. Dalla mia schiena spuntarono delle piccole ali  si posizionarono a decorare il mio corpo. Con una mossa brusca scansai da me Mark che mi guardò terrorizzato e mi chiese.

“Tu… Tu chi sei?” io lentamente atterrai dal mio volo e appena misi i piedi a terra aprimi gli occhi che si rivelarono essere di un caldo color cioccolato ma ancora cerchiati di rosso.”

“Chi sono io? Io sono la principessa dei demoni. Figlia del re Blarion e la regina dei demoni Bleir. Sono la futura regina dei regni  dei sette regni dei demoni. Sono la futura consorte del principe del primo regno demoniaco Abigor. Il demone dopo me e mio padre più potente del universo. Chi sono io? Io sono ABIGAIL!”

Vidi Mark scappare a gambe levate e io mi sentii di colpo debole e caddi a terra e svenni. Mi svegliai mezzora dopo a causa delle voci che sentivo.  Mark aveva chiamato il villaggio. I ricordi di poco prima mi tornarono alla mente causandomi un dolore lancinante. Ero io Abigail la donna che Abigor aveva interminalbilmente cercato per secoli. IO ERO ABIGAIL e Mark era pronto ad uccidermi. In un battito di ciglia andai a casa e spiegai tutto ad Asia e dirgli che sarei scomparsa per sempre ma lei mi afferrò una mano e disse.

“Non mi importa cosa tu sia ma, Aelita,  Abigail quello che sia, portami con te non voglio stare sola.”
Io ero senza parole poi annuii entrammo dentro prendemmo le nostre cose e ci volatilizzammo all’ interno della foresta oscura.

TO be continued

Allora che ve ne pare ? fatemi sapere un kiss Mei.

 

 

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Capitolo 4
*** Fuga nella foresta oscura ***


BUON GIORNO A TUTTI!

Eccomi tornata con un nuovo capitolo del demone del mio destino. Scusate il madornale ritardo...mi dispiace infinitamente ma gli impegni me lo hanno proibito. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento alla prossima  Mei

                  ASIA

 

 

 

Che diamine, ha dell’ incredibile. Non riesco a credere di riuscire finalmente a ricordare chi sono io in realtà.  Io e Asia stiamo andando avanti per la foresta oscura da più di due ore alla disperata speranza di poter scappare da Mark e da tutti gli abitanti del villaggio.

Ma dov’è finito Abigor quando si ha bisogno di lui?

Non c’è mai quando serve. Pensierosa mi dirigo verso la grotta dove avevo lasciato Abigor. Asia tenta di starmi dietro, ma è quasi impossibile e lei inciampa e cade.

“Aelita… Abigail, ti prego fermati! Non ce la faccio più!” urla nel disperato tentativo che dopo tante suppliche io mi fermassi per farla riposare. Il problema è che io devo trovare Abigor. Comprensiva mi avvicino a quella che per tanto tempo era stata mia sorella e le dissi

“Asia, non possiamo fermarci; devo trovare Abigor prima che gli abitanti del villaggio sapranno chi è in realtà!” dichiarai risoluta e vidi Asia alzarsi ma il suo sguardo mi fece intendere che ciò che mi voleva dire non era niente di buono.

“ E chi è Abigor? “ mi chiese inviperita. Allora mi decisi a dirle qualcosa. Sospirai  e chiusi gli occhi poi tranquillamente proclamai.

“Dovrebbe essere il mio futuro marito!”

Vidi Asia spalancare gli occhi e guardarmi con lo sguardo di chi esige una spiegazione, ma io la ignorai deliberatamente  e continuai.

“Sono Abigail, Asia. Principessa dei demoni e futura sovrana . In questo mondo ho delle responsabilità. Responsabilità da portare a termine e una di queste responsabilità è per l’ appunto sposare Abigor, ma quel cretino sembra essersi volatilizzato nel nulla. Ah, lo odio quando fa così.”

“Ami Abigor?” mi chiese Asia timidamente.

“Amarlo? Non saprei dirtelo Asia, ma è mio amico. Mio padre sin da piccola mi ha istruito dicendo che una principessa ha i suoi lussi, ma ha anche i suoi doveri  e sposare il principe di uno dei regni più importanti dei demoni, è per l’ appunto uno degli obblighi che devo portare a termine.” Dissi calma e con la voce fredda come il ghiaccio.

“Ma è così ingiusto!” esclamò Asia. Io sospirai e sta volta la guardai negli occhi.

“la vita è ingiusta Asia. Umana o demoniaca, ma la vita è ingiusta ovunque. Noi? Noi che possiamo fare se non assecondarla.”

La vidi riflettere pensierosa e intanto riprendemmo il cammino. La foresta spesso cambiava, e Asia si era appiccicata a me come una sanguisuga. Come darle toto, quel posto per un umano era proprio strano e misterioso. Non orribile, solo strano e misterioso. Una sua domanda mi fece fermare.

“Credi che dirai a questo Abigor che ti ricordi chi sei?” mi chiese Asia alzando lo sguardo e puntandolo sul mio.

Io sospirai. Era meglio che Abigor non sapesse che io avevo riacquistato la memoria e che mi credesse ancora Aelita. Ma io ero ancora Aelita, una  parte di me lo era ancora, solo che adesso ero pure Abigail.

“no, Asia, se riusciamo a trovare Abigor, io sarò solo Aelita. E’ meglio non dirgli che ho riacquistato la memoria. E’ meglio che prima troviamo l’ occhio di giada.” Dissi pensierosa fra me e me non rendendomi conto che Asia mi stava ascoltando.

“L’ occhio di giada?” mi domandò  difatti sentendo il termine che poco prima avevo pronunciato.

“Si, prima che io mi sposi devo trovare l’ occhio di giada  rubato al mio regno dal re dei settimo regno per invidia. Bisogna trovarlo o tutto ciò che conosciamo, umano e demoniaco svanirà per sempre piombando in un esistenza buia e senza luce. L’ occhio di giada è l’ unico equlibratore tra i nostri due mondi. Ha un potere immenso che può essere usato sia per il bene che per il male. Se il re del settimo regno lo ritrovasse per noi sarebbe la fine. Lui, era riuscito a rubare l’ occhio, ma mia madre con un incantesimo lo nascoste chissà in quale posto.” Dissi cercando di ricordare come meglio potevo.

“E non puoi chiedere a tua madre dove si trova questo occhio?” mi chiese ancora Asia. Domanda più che lecita.

“Lo avrei fatto se potessi, ma mia madre e mio padre durante il combattimento contro il settimo re, vennero congelati e ibernati. Fu mio padre e tentare di salvarmi spedendomi in un villaggio umano e adesso è compito mio e di Abigor tentare e riuscire a liberare i veri sovrani del regno demoniaco o per il mondo come lo conosciamo sarà veramente la fine.”

Mi feci triste, ma credo sia comprensibile. Adesso ricordo tutto quello che è successo tempo fa. I miei genitori, mio padre, mia madre, Abigor, il giorno che il settimo re attaccò, proprio nel giorno del mio matrimonio. Ricordo tutto e i ricordi sono dolorosi. Adesso per di più gli umani mi considerano un mostro istigati da quel cretino di Mark.

Oh, accidenti! Dov’è finito Abigor. Una furia cieca si impadronì di me e urlai.

“Abigor, dove cazzo sei!” urlai facendo spaventare e indietreggiare leggermente Asia.

Cinque minuti dopo due ombre si pararono davanti a me, dapprima in un ruggito, poi si calmarono.

“Aelita? Eri tu che gridavi?”

“oh, eccoti!” dissi esasperata.

Asia si  guardava attorno con sguardo spaesato; afferrò la mia veste e mi disse

“E’ lui?”

“Si” sussurrai ma lei sentì e sorrise.

“Però, è carino.”

“Asia finiscila.” Dissi leggermente alterata.

“Ok, ok, era solo una costatazione… Ab..Aelita.” disse lei beccandosi un occhiataccia da parte mia e correggendosi immediatamente. Abigor osservò Asia confuso poi mi disse.

“E lei che ci fa qui?”

“Siamo scappate  dal villaggio.” Dissi sicura

“Perché?” continuò lui.

Asia tentò di parlare al posto mio ovviamente incasinandomi ancora di più.

“Vede signore, io e Aelita siamo scappate perché Mark le continuava a darle del mostro…un demone e …”

“Asia!” la richiamai al silenzio, ma ormai il danno era fatto. Quando imparerà Asia a stare zitta.

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Capitolo 5
*** THAMIEL ***


 

SALVE  ECCOMI TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO. SPERO CHE VI PIACCIA. HO CERCATO DI AGGIRONARE IL PIU PRESTO POSSIBILE. RINGRAZIO TUTTE QUELLE PERSONA CHE HANNO LETTO QUESTA STORIA, CHI L' HA MESSA TRA LE PREFERITE E CHI TRA LE RICORDATE E GRAZIE DI CUORE A KI L' COMMENTATA. GRAZIE E A PRESTO

MEI CHAN

ADESSO BIONA LETTURA

 

 

Per mettermi nei guai Asia è sempre stata la prima e adesso non era ceto da meno! Cinque minuti fa le avevo detto che Abigor non doveva sapere che io ero Abigail e lei che faceva? Mi dava del demone proprio davanti Abigor! Ma Asia quando imparerai a tenere la bocca chiusa?

“Dare a te del demone Aelita? Perché?” chiese Abigor più confuso che mai.

Ma guaio! Adesso che accidenti mi invento per non farlo insospettire? Ah, no aspettate tanto qualsiasi scusa mi invento Asia prima o poi si farà scappare qualcosa e allora si che sarò costretta a rivelare chi sono.

Io non ci posso fare niente però, Asia è sempre stata per me come una sorella e si è dimostrata una persona straordinaria. Chiunque avesse scoperto che la persona con cui avevi vissuto anni in realtà non era altro che un demone, sarebbe fuggita a gambe levate; invece Asia aveva Scoperto che ero un demone, non era fuggita a  gambe levate e anzi era decisa a venire con me ovunque andassi.

“Voi non potete stare qui!”

Chi è questo cretino qua che si crede chissà chi?

“ Thamiel, finiscila!” esclamò Abigor.

“Si maestà.” Rispose scettico il secondo demone.

“Che noia sti appellativi Thamiel. Io sono il principe del primo regno, ma tu sei il principe del secondo regno quindi la finisci di chiamarmi maestà o io dovrei fare altrettanto con te! Comunque di Aelita ci possiamo fidare; mi ha promesso che mi avrebbe aiutato a trovare Abigail.”

“Capisco. Ah, quanto mi manca quella peste della principessa Abigail..ti ricordi come ci divertivamo tutti insieme…” ricordò Thamiel. Cosa? Io conosco questo tizio qui? Ah, ancora la mia memoria fa cilecca, ma recupererò.

“Zitto! Ti ricordo che insieme a Abigail, io e tu stavamo per combinare una catastrofe! Se non fosse stato per il padre di Abigail in questo momento i sette regni sarebbero tutti in guerra tra di loro, quindi sta zitto e non farmici ripensare perchè se penso che per assecondarti nelle tue bravate ci sarebbero potute stere migliaia di vittime giuro...” lo apostrofò arrabbiato Abigor e io inizio a ricordarmi di Thamiel. Ricordo della catastrofe che avevamo quasi combinato… ah…meno male che non è successo niente.

“ Va bene, ma non è successo nulla per fortuna giusto? Abigor, sei sicuro che di queste due ci possiamo fidare?” chiede ancora Thamiel.

Ti giuro Thamiel che questa te la farò pagare. Ora non posso rivelare che mi ricordo tutto ma appena lo farò preparati perché ti verrò a cercare. Dannato ingrato e presuntuoso. A chi dici queste due? Eh? Dannato Imbecille.

“Si” esordì Abigor un pò spazientito.

“Se lo dici tu!”

“Scusate se esisto…” Si intromise Asia e io mi voltai verso di lei incredula poi lei continuò… “ ma non vi potreste presentare? Sapete ancora non sono una veggente e  nemmeno Aelita…”

“Asia, io Abigor lo con…”

“Zitta Aelita! Esigo presentazioni!”

Mamma mia, mi ha zittita ed esige presentazioni. Meglio avvertili va..

“Abigor, forse è meglio che vi presentate!” dico tranquilla e lui capisce che io Asia la conosco meglio di chiunque altro.

“Perché?” disse Thamiel.

Mamma mia e questo era il nostro migliore amico un tempo? Ma se è una palla al piede! Come fa Abigor a sopportarlo io non lo capisco. Comunque lo avevo avvisato e..

“Come perché? Al mio paese quando si conosce una persona si usa presentarsi! E tu dovresti essere un principe? Si, dei miei stivali però! Vedi di presentarti lumaca irrispettosa o giuro che faccio scoppiare l’apocalisse! Non mi interessa se sei umano, demone, o qualsiasi altra cosa…io da chi conosco esigo rispetto e..”

“Asia, basta lo ha capito e…”

“Aelita esigo delle presentazioni adeguate e…” continuò ancora gridando e io non ne posso più di sentirla gridare  e mi misi le mani tra i capelli  e mi rivolsi ai due demoni e li supplicai.

“presentatevi vi prego o Asia e capace di farci uscire tutti e tre pazzi e matti da legare. Per carità!” esclamai.

“ok, Ok. Io sono Abigor principe del primo regno demoniaco e discendente del…” cominciò Abigor ma venne interrotto da Asia.

“Non mi interessano le discendenze e le dinastie! Volevo sapere solo il nome e il tuo l’ ho compreso. Abigor è un vero piacere conoscerti. Sei un figo da paura!” esclamò Asia contenta e soddisfatta ma io le gridai.

“Asia smettila!”

“Che c’è è vero! E adesso passiamo a l’ altro. Tu chi sei, pomposo arrogante?”

"Decisa e diretta la ragazzina. Mi piace! Esclamò Abigor.

Oh, dei ma io non la facevo così Asia.

“per tutti i demoni, ragazzina sei una pazza scatenata.”

“Chi sei? Se non mi dici chi sei, ti  chiamerò moschettone fastidioso!” disse Asia con grinta .

“Thamiel, ti prego dille chi sei!” lo pregai e lui mi guardò e annuì.

“Thamiel principe de...”

“Basta solo Thamiel e comunque piacere io sono Asia.” Disse lei afferrando la mano di Thamiel e osservandolo incuriosito. Che forza della natura che è Asia. Osservando Thamiel devo dire che però è proprio un bel ragazzo affascinate e con charme da vendere e di questo se ne deve essere accorta anche Asia perché adesso è arrossita e ha voltato la testa di lato.

Thamiel è un ragazzo o meglio demone dannatamente carino. Certo, a mio avviso non come Abigor, ma è carino. Ha corti capelli castano chiaro e occhi di un verde smeraldo. E’ un ragazzo dannatamente enigmatico, misterioso e riservato e a quanto pare ad Asia piace. Aspetta, ad Asia piace Thamiel?

“Così tu sei Asia?” chiese Thamiel.

Credo che sia meglio fermaci a riposare per sta notte. Ci accampiamo all’ interno di una grotta e nelle vicinanze sento la presenza di un fiume e l’ odore di acque calde  e non vedo l’ora di farmi un bagno. So che Asia sta ancora soffrendo per la morte di zia Beth e credo che stia cercando un qualsiasi modo per sfogarsi.

“Si, sono io.” Disse infatti decisa. Vedevo una luce negli occhi di Asia che prima non le avevo mai visto. Ero esausta e mi sedetti accanto Abigor e appoggiai la mia testa sulla sua spalla mentre continuava a guardare Asia. Sapevo che Asia in quel momento aveva bisogno di una dimostrazione d’ affetto, ma non mi sarei mai aspetta che avesse fatto ciò che ho visto e non ricordavo che Thamiel fosse così provocatorio.

Asia era triste e i suoi capelli neri in quella grotta buia schiarita solo dal fuoco che scoppiettava vivace, erano di un caldo marrone e invece Thamiel se ne stava seduto silenzioso e taciturno nella penombra della grotta. Vidi che però continuava ad osservare Asia con interesse e fare provocatorio.

“Ehi, bambolina umana, cos’è hai lasciato a casa il fidanzatino?” Provò Thamiel, Asia.

Asia alzò di scatto il viso e puntò il suo sguardo sul demone. Io e Abigor che ce ne stavo in un angolo della grotta l’ uno appoggiato a l’ altra a sonnecchiare, tornammo svegli e pimpanti immediatamente. Conoscevo bene Asia e sapevo che rispondeva sempre a una provocazione.

“Thamiel è nei guai!” esordìi

“Perché?” mi chiese Abigor.

“Nessuno la provoca in questa maniera e la passa liscia.”

Abigor mi osservò e io indicai Asia e Thamiel con la testa.

“Anche se avessi lasciato a casa il fidanzatino, pomposo arrogante, sono fatti che non ti riguardano.” Disse sicura.

“Ugh. Scommetto che non hai mai baciato nessuno!”

Quella provocazione venne colta al volo. Asia si alzò di scatto corse da lui e lo baciò di slancio sulla bocca , approfondendo perfino quel bacio che da casto era diventato quasi impuro e passionale. Vidi che Thamiel aveva gli occhi sgranati e Abigor non era da meno. Abigor aveva la bocca aperta mentre quella di Thamiel era tappata dalle labbra di Asia. Io me lo immaginavo.

Asia si staccò da Thamiel e disse

“Adesso l’ ho fatto. Pomposo arrogante.” Esordì fiera e sicura Asia per poi andarsi a sedere di nuovo vicino al fuoco. Thamiel era decisamente sotto Shock.

 

 

THAMIEL

BACIO,THAMIEL,ASIA.

To be continueD 

 

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Capitolo 6
*** DUE CHIACCHIERE ***


Era incredibile come reagiva Asia ogni volta che la si provocava, usciva fuori gli artigli manco fosse un demone. Quella sera, in quella grotta, era successo il delirio.

Infatti dopo che Asia aveva baciato Thamiel, senza esitare si era andata a posizionare all’ altro capo della grotta cercando una posizione comoda per dormire. Al contrario Thamiel adesso non riusciva a prendere sonno e mentre io mi stavo stesa al fianco di Abigor che dormiva placidamente, notavo che invece lui si rigirava in continuazione non riuscendo a stare fermo. Decisi di alzarmi e avvicinarmi a lui.

“Thamiel, sei sveglio?” gli domandai a quattro passi da lui. Lui, si alzò e si mise seduto e sospirando annuì. Mi sedetti vicino a lui e restammo per un tempo, che parve lungo millenni, in silenzio ad ascoltare Abigor e Asia che dormivano.

“E’ normale che abbia reagito così?” mi chiese Thamiel riferendosi al bacio che lui e Asia si erano scambiati.

Sospirai e sorrisi. “Purtroppo si. Thamiel, quando Asia viene provocata ,lei non pensa, agisce. Non pensa alle possibili complicazioni. E’ impulsiva ma un amica fidata.” Spiega parlando a bassa voce.

Thamiel si fece pensieroso.

“Ma questo non è un problema tra gli umani?” mi chiese dopo un po’.

“Si, ed è anche per questo che Asia è sempre stata sola. Ha solo me! Molti umani credono che lei sia una poco di buono solo perché risponde per le rime e agisce senza pensare. Anche se non lo da a vedere Asia è sola.”

“Capisco.”

Il silenzio tornò sovrano. Thamiel guardava insistentemente fuori dalla grotta e in suo sguardo era assorto in vari pensieri. Dovevo fare in modo che Thamiel si rendesse conto che Asia aveva bisogno di tutti noi. Aveva bisogno di amici.

“Ok, ma adesso non è più sola Aelita.  Asia ha noi!” dichiarò Thamiel con fare saccente. Io sgranai gli occhi.

“Thamiel, non tratterai diversamente Asia ,vero?” chiesi titubante.

“Certo! Proverò a comportarmi bene.” rispose lui senza pensare e io mi allarmai.

“No! Thamiel Asia non vuole e mai vorrà la pietà di nessuno. Ti deve comportare con lei come meglio credi. In poche parole devi essere te stesso. Asia non vuole la pietà di nessuno, quanto meno la tua.” Urlai rischiando di svegliare Asia e Abigor ma per fortuna questo non avvenne.

“E come la dovrei trattare?”

“Come hai fatto sempre. Certo, cerca di essere più amichevole, ma non le mostrare pietà la faresti solo soffrire.”

“Che mi importa se soffre!”

“Thamiel non fare il duro perché con me non ti riesce. Entrambi avete bisogno di un’ amico.”

Lo vidi sospirare. Credo abbia compreso. Thamiel si coricò di nuovo per terra e si voltò dandomi le spalle. Leggermente risentita mi voltai e ritornai a dormire, stesa vicino Abigor, poi mi addormentai.  Poche ore più tardi sentii Asia che si svegliava. Si avvicinò a me e mi scosse leggermente.

“Aelita, senti ho bisogno di parlare con te. Mi dispiace svegliarti.” Mi chiese. Aprii gli occhi e notai che aveva gli occhi lucidi.

“Che c’è, Asia?”

“Vorrei parlarti, in privato.”

“Ok, a poca distanza da qui ci sono delle sorgenti di acqua termale…ti va di andare a fare un bagno?” le domandai e la vidi annuire.

Annuii di rimando e mi alzai, insieme uscimmo dalla grotta e ci dirigemmo alle sorgenti. Giunte alle sorgenti ci spogliammo e ci immergemmo nelle acque calde e cristalline. Ci rilassammo e per ben mezzora nessuna di noi due, parlò. Poi Asia interruppe in silenzio.

“Credi che abbia agito male, prima con Thamiel?” mi chiese e io aprii un occhio per osservarla.

“Tu che dici?” le risposi e la vidi osservarmi per poi abbassare lo sguardo triste. Sospirai affranta.

“Asia, devi imparare a dominare le tue emozioni. Non ti serve cogliere qualsiasi provocazione ti viene fatta. Vedi, Thamiel prima stava scherzando…anche se non mi ricordo molto bene di lui, so che è fatto così, ma anche lui ha avuto i suoi problemi e anche se non lo ammette soffre.” Dichiarai.

“Mi piace. Aelita, mi piace un demone lo capisci!”  dichiarò terrorizzata.

“E allora? Asia, nemmeno lo conosci. Prima prova a parlare con lui, a giocare, ridere, parlare, scherzare…fare qualsiasi cosa con lui e poi mi vieni a dire se ti piace oppure no. Guarda che anche per i demoni non esiste solo l’aspetto esteriore, c’è qualcosa anche qui dentro.” Esclamai toccandomi in petto. Vidi Asia annuire e afflosciarsi nelle spalle. Restammo in silenzio per un altro po’ di tempo.

“Asia, non ti abbattere. Ricorda che non sei sola, hai me e se lo permetti potresti aver anche Abigor e Thamiel come amici.”

“Sai che per me non è facile fidarmi.”

“Lo so, ma devi provare a fare uno sforzo. Può essere difficile all’ inizio, ma poi tutto diventerà più facile.” Le spiegai. Percepii due presenze alle mie spalle e capii immediatamente di Abigor e Thamiel, ignari del fatto che io avevo riscoperto i miei poteri, ma, che per il momento non ero disposta a rivelare.

“Non voglio restare ferita. Se non mi affeziono a nessuno, magari non soffrirò!” mi disse Asia e io sospirai.

“E che vita sarebbe?”

“Una senza sofferenza.” Mi chiarì lei.

“Ti riferisci a Thamiel?”

“Si, mi piacerebbe averlo come amico, ma quello li fa lo sbruffone.” Dichiarò stringendo un pugno.

“Be, forse perché tu non gli hai dato modo di esprimersi. Thamiel è fatto così Asia, scherza, scherza, ma è una persona profonda. Ti assicuro che non mente mai.”

“Dici, davvero?”

Io annui. “Si, Asia. Prova a fidarti almeno un po’ anche di Abigor e di Thamiel. Dimmi che impressione ti hanno fatto.”

“Be, Abigor sembra tormentato, ma determinato a raggiungere il suo obbiettivo, ma Thamiel non sono riuscita ad inquadrarlo. Sembra un tipo scorbutico, ma misterioso, intrigante, profondo. Uffa non sono riuscita ad inquadrare Thamiel.”

“Forse perché è stato lui a non volersi far squadrare. Con lui, Asia, ci devi andare all’antica. Ovvero sondare in terreno e rischiare. Se vuoi la sua amicizia te le devi guadagnare.”

“E’ come se rivedessi me stessa.” Mi disse e io sorrisi.

“Esattamente. Adesso torniamo che se no si fa tardi.” Dichiarai e a quelle parole sentii i passi di due persone di mia conoscenza che correvano verso la grotta. Thamiel ed Abigor. Giungemmo alla grotta e li trovammo, intenti a far finta di dormire. Mi stesi al fianco di Abigor e ciò che notai mi commosse. Asia si avvicinò a Thamiel e lo svegliò.

“Che c’è?” disse Thamiel.

“P…posso dormire con te?” sgranai gli occhi, per Asia quella frase era costata tantissimo. Vidi Thamiel annuire e Asia si infilò sotto il suo braccio e poggiò la testa sul suo petto, ma non prima di aver depositato un tenero bacio sulla guancia di Thamiel che sgranò gli occhi. Poi tutti ci addormentammo, notai che anche Abigor aveva seguita la scena e che si era avvicinato a me.

La mattina arrivò più presto di quanto avessi mai immaginato. Dopo aver parlato con Thamiel e con Asia, non ho mica dormito molto. Inoltre Asia non si sente molto bene. Non sapevo proprio che cosa avesse e lei non me ne ha proprio voluto parlare. La mattina si era svegliata abbracciata a Thamiel e ancora stava appicciata a lui. Di buon mattino ci siamo messi tutti in viaggio per raggiungere il fantomatico, quanto misterioso, castello di Abigor. E si, prima dovevamo andare al suo palazzo poi avremmo constatato cosa fare. Chissà magari al palazzo di Abigor posso ricordare meglio chi sono e che motivo ha la mia esistenza. Mentre viaggiamo però ho sempre l’ occhio su Asia che è costantemente abbracciata a Thamiel. Credo che abbia capito. Thamiel ha capito che in quel periodo Asia ha bisogno di conforto. Le sono capitate molte cose, tra cui la morte di zia Beth.

 

ASIA,THAMIEL,DORMIRE

 

To be continued

 

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Capitolo 7
*** RIVELAZIONE! ***


.

Stava giungendo la sera ed eravamo esausti. Asia non stava bene e io me ne ero accorta, solo che cocciuta per come è nega sempre tutto e l’evidenza. Si ta attaccata a Thamiel usando delle scuse inutile, ma io sapevo che invece aveva bisogno di un appoggio e di fermarsi un attimo e rilassarsi.

“Abigor!” lo chiamai e lui si fermò e si voltò a guardarmi. Vidi che Thamiel metteva una mano una mano attorno la vita di Asia e la sorreggeva e io scossi la testa in segno di negazione come a dire che così di certo non potevamo continuare.

“Dimmi Aelita!” mi esortò il demone..

Guardai Abigor e sentii  che una strana stretta attanagliava il mio stomaco e che il cuore cominciava a battermi all’ impazzata, ma essendo abituata a far tacere le emozioni del mio corpo, ignorai quel piccolo particolare e parlai con un tono di voce neutrale.

“Potremo fermarci un attimo, sai Abigor io e Asia siamo delle semplici umane” mentii riguardante me. Abigor mi osservò a lungo poi sospirò.

“Hai ragione Aelita. Mi ero dimenticato che siete umane. Per sta sera accampiamoci qui.” Dichiarò per poi prendere a camminare dirigendosi verso il fiume li vicino. Vidi che Thamiel aiutava Asia a sedersi su un tronco e si sedette vicino a lei, io pesi a seguire Abigor. Vidi  che era seduto su una roccia a riva del fiume e guardava il celo trapunto di stelle.

“Abigor..” lo chiamai con un tono di voce quasi timoroso. Lui si voltò verso di me e mi guardò con un paio di occhi tristi che mi fecero sussultare.

“Oh, Aelita..” sussurrò e io sentii una morsa al cuore. “ Aelita lasciami solo per favore” continuò e io mi sentii distrutta.

“Perché?” chiesi con un filo di voce, ma sapevo che lui mi aveva sentita.

“Perché somigli troppo ad Abigail. Non è per te Aelita, ma sento terribilmente la mancanza della mia compagna. Senza di lei sono distrutto. Senza Abigail io non valgo nulla Aelita. Lei è la mia forza, lei è il mio sostegno, lei è il mio coraggio, lei è il mio tutto. Volevo giungere subito al mio castello in quanto posseggo lo specchio delle identità. Lo specchiò dell’ identità mi può rivelare che sembianze ha preso la mia Abigail ma solo se è ancora viva. Lo specchio mi ha condotto a te, ma penso che si sia sbagliato. Se lo specchio non riesce a trovare ciò che voglio, chiederò consiglio all’oracolo ma solo in caso estremo. Aelita, mi dispiace torturati con le mie moine di demone innamorato cotto della sua compagna” dichiarò con il capo chino guardando il fluire dell’acqua sotto di lui. Non mi ero nemmeno resa conto di avere gli occhi pieni di lacrime. Abigor stava facendo di tutto per trovarla, ma lei ancora non gli poteva rivelare chi era. Non poteva proprio.

“Abigor, non perdere la speranza. Sono sicura che troverai la tua donna, ma devi anche pensare a te stesso. Dimmi quand’è stata l’ultima volta che hai mangiato? Da che ti conosco non hai toccato cibo, dormi malissimo, e non ti prendi cura di te stesso. Pensi che tale comportamento farebbe piacere a Abigail?” dichiarai. Lo vidi alzarsi di scatto, ma poi mi ritrovai con le spalle sbattute ad un albero e la mano di Abigor intorno al mio collo.

“Tu che ne sai! Per me la cosa più importante è Abigail, io sono poco importante….Tu sei poco importante. Non vali un briciolo per me di quanto valga Abigail!” mi urlò infuriato e i  miei occhi si riempirono di lacrime.

“Abigail non vorrebbe mai una persona come te!” tentai di parlare sapendo che lo avrei fatto infuriare maggiormente.

“Tu non conosci Abigail!” urlò

“Nemmeno tu!” gridai per poi divincolarmi dalla sua presa e poi corsi via in lacrime. Passai per l’accampamento dove vidi Thamiel e Asia giocare e ridere insieme e il mio cuore fu stretto in una morsa di dolore. Thamiel e Asia si accorsero della mia presenza e si voltarono verso di me, ma io ripresi a correre. Vidi Asia alzarsi e corrermi dietro. Mi fermai in un radura e Asia si fermò dietro di me.

“Aelita che succede?” mi chiese mentre i miei singhiozzi non accennavano a diminuire.

“A..Abigor…” sussurrai “Mi ha detto che non valgo nulla.” Poi tacqui e non parlai più. Vidi che dietro di Asia giungeva Thamiel ed io corsi da lui e mi tuffai tra le sue braccia distrutta e sommersa da un mare di lacrime, poi mi addormentai esausta tra le sue braccia, ma prima sentii Asia sussurrare un qualcosa a Thamiel. Qualcosa che non decifrai. Thamiel mi prese in braccio e mi portò all’ accampamento.


POV ABIGOR

Ma che diavolo ho fatto! Che diavolo mi è preso! Aelita cercava solo di aiutarmi e io me la sono presa con lei. Sono un mostro! Devo parlare con lei, chiederle scusa. Devo…

“Abigor!” mi voltai di scatto trovandomi dietro di me Thamiel.

“Che diavolo hai fatto ad Aelita!” esclamò infuriato il mio amico. Non lo avevo mai visto in quello stato.

“Io…come sta?” chiesi evitando la domanda.

“Uno schifo! È un fiume di lacrime. È distrutta! Ora dorme e con lei c’è Asia, ma si può sapere che le hai fatto?”

“Le ho detto che per me la cosa più importante è Abigail e che lei non è importante!” sussurrai abbassando la testa.

“Tu sei un idiota con i fiocchi! Asia mi ha raccontato che Aelita è stata adottata ù, che stata trovava al confine della foresta proibita, abbandonati li da qualcuno che non la considerava importate. Bravo lo scienziato e adesso chi risolleva più quella ragazza!” urlò Thamiel e io mi sentii un vero schifo. Lasciai Thamiel li al fiume e io corsi all’ accampamento trovando Asia abbracciata ad Aelita e Aelita con lo sguardo perso nel vuoto. Piano mi avvicina alle due ragazze, ma Asia mi fulminò con lo sguardo. La ignorai inginocchiandomi davanti a Aelita.

“Aelita  per favore piccola perdonami!” sussurrai ma Aelita non mi guardò e ne mi parlò. Asia sospirò .

“Non ti parlerà Abigor. Aelita è regredita. È tornata ai giorni in cui è stata ritrovata ai confini della foresta proibita. Non parlerà. Bisogna riabilitare la sua mente e il suo cuore. Sei stato crudele! Hai sputato sentenze senza conoscere la verità. Ora dimmi Abigor, credi che lei voglia più avere nulla a che fare con te? Lei stava solo cercando di aiutarti e tu l’hai trattata malissimo. Stai cercando Abigail, idiota, ti dirò di più Aelita è Abigail!” dichiarò Asia con un tono di voce freddo come il ghiaccio e per poco a me non venne un infarto. Aelita era Abigail.

“Stai scherzando vero!” urlai e Asia scosse la testa in segno di negazione, poi Aelita sciolse  l’abbraccio con Asia e si alzò in piedi e una luce bianca l’avvolse. Quando essa di diradò al posto di Aelita comparve  la mia Abigail.


To be continued…

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Capitolo 8
*** SCUSE E TEMPO! (AVVISO) ***


BUONA SERA RAGAZZO  E NON SO SE QUALCHE RAGAZZO MI SEGUE, MA AL MOMENTO DEVO SOSPENDERE QUESTA STORIA PER MANCANZA DI TEMPO E DI ISPIRAZIONE, SPERO DI TORNARE PRESTO CON UN NUOVO CAPITOLO E DI FARMI PERDONARE PER QUESTO RITARDO, MA AL MOMENTO NON POSSO FAR ALTRO CHE ASPETTARE L' ISPIRAZIONE, UNO SPAZIO DI TEMPO IN CUI POTERMI METTERE A SCRIVERE SU QUESTA STORIA. 

GRAZIE A TUTTI A CHI MI HA SEGUITO E CHI CONTINUERà A  FARLO

SALUTI

LA VOSTRA  MEI91

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Capitolo 9
*** TERMINATA E SOSPESA ***


STORIA SOSPESTA, TERMINATA E NON CONTINUABILE. E UNA STORIA CHE RISALE A PIù DI DIECI ANNI FA E CHE NON SENTO PIù MIA. VOLEVO SOLO UN CONSIGLIO SE LASCIARLA ON LINE COME RICORDO OPPURE ELIMINARLA DEL TUTTO GRAZIE IN ANTICIPO E MI SCUSO PROFONDAMENTE. MEI

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