Strange Love

di _NAO 94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It's start with a name ***
Capitolo 2: *** Naomi Viola Lorence ***
Capitolo 3: *** Diagon Alley ***
Capitolo 4: *** Welcome To Hogwarts ***
Capitolo 5: *** The First Day-I hate you yet ***
Capitolo 6: *** Nightmare ***
Capitolo 7: *** 7.Memories ***
Capitolo 8: *** Touchè ***
Capitolo 9: *** Just Dance ***
Capitolo 10: *** Light Me Up ***
Capitolo 11: *** True Friend ***
Capitolo 12: *** Give Me Attention Please ***
Capitolo 13: *** Rubacuori ***
Capitolo 14: *** Quidditch ***
Capitolo 15: *** Tiro Mancino ***
Capitolo 16: *** Just Save Me ***
Capitolo 17: *** Il Ballo ***
Capitolo 18: *** Home sweet home ***



Capitolo 1
*** It's start with a name ***


Missione n°1  
Care lettrici,e cari lettori!
Nao's-Evil è lieta di presentarvi: Strange Love!
Ovviamente ( non è così ovvio,ma dettagli xD) avrete già sentito parlare di questa storia che originariamente era "Strano Amore",ma chissene di prima giusto?
Giustissimo!
Quindi accantonate quei ricorduccioli,scorrete la pagina,e leggete!
Ok ora torno seria u.u''
Strano Amore è stata la mia prima Fan Fiction è l'ho scritta quando avevo uhm...dodici o tredici anni,ma rileggendola non mi soddisfaceva per niente,non dava quello che ha da dare.
Ora che sono un pò più grandicella,e riesco più o meno a costruire un periodo complesso,ho deciso di riscriverla rivisionandola,aggiungendo,perfezionando e modellando le emozioni che ogni personaggio vuole farci vivere.
Tipo il lavoro che ha fatto Manzoni con i "Promessi Sposi" che era in realtà "Fermo e Lucia"...forse non mi chiamo Alessandro Manzoni,è vero,ma trovo che la mia revisione sia altrettanto fica come la sua opera finale u.u
E' una storia interessante e non lo dico perchè l'ho scritta io,ma perchè è così secondo il punto di vista delle ex lettrici accanite di questa Fic,e delle mie sostenitrici più hard!
Spero di ritrovarle ancora qui a farmi compagnia,perchè è anche grazie a loro se ho continuato a scriverla =D
Ovviamente nella barca di Strange Love vogliamo anche te,che stai leggendo!
Quindi lascia stare Facebook e Farmville,e scopri questo mondo insieme a noi!





It's start with a name.


E’ l'ultimo anno di scuola per i nostri amici le cui innumerevoli avventure ci hanno fatto compagnia per sei lunghi anni.
La guerra tra il bene e il male è alle porte ed è sin troppo evidente,sembra essere scritto nell'aria.
C'è tensione tra le vie di ogni paese,la paura scorre tra gli abitanti del mondo magico,le persone sono incupite,sembrano fantasmi pronti a controllare un'eventuale agguato dietro l'angolo.
Il Signore Oscuro cerca seguaci da ogni parte del mondo per prepararsi allo scontro decisivo,e lo stesso cerca di fare l’Ordine della Fenice che ha permesso anche ai giovani ragazzi l'ingresso nell'organizzazione contro Voldemort per avere più braccia nello scontro finale,per avere più forza contro il nemico,per avere quella speranza che diventa sempre più debole con il passare dei mesi,delle settimane,dei giorni,di quegli attimi fatti solo di respiri.
Nell’Ordine sono entrati due nuovi ed inaspettati membri: Draco Malfoy e Blaise Zabini.
La loro scelta è stata presa con molta diffidenza all'inizio,solo Silente sembrava essere certo delle intenzioni dei due serpeverde,ma alla fine grazie alle loro innumerevoli informazioni,l'Ordine era diventato più disponibile e incline a dare loro una chance,nonostante nessuno,Silente a parte ovviamente,sapeva quali fossero stati i motivi per cui entrambi avessero deciso di tradire le proprie famiglie e origini,mettendo quindi a repentaglio la loro vita ogni giorno.
Una cosa strana,e decisamente più inaspettata delle news entry, è stato il fidanzamento tra Hermione Grenger e Blaise Zabini.
Non è stato un fatto di cronaca rilevante per gli adulti dell'Ordine intenti ad occuparsi di ben altro,ma per i giovani membri è stata una sorpresa non da tutti ben accetta,o almeno non subito.

Zabini era noto per essere il migliore amico di Malfoy ed era risaputo che insieme costituivano una coppia decisamente pericolosa,ma l'entrata nell'Ordine di Blaise e specialmente il tempo,hanno fatto in modo che alcuni riuscissero a vedere il lato gentile di Blaise,probabilmente uno dei tanti di cui Hermione si era innamorata.
Il tempo purtroppo non ha influito sui sentimenti e i pregiudizi anche verso l'altra serpe.
Pensate che tutti stiano cercando di sforzarsi per migliorare con Malfoy,non è vero?

Beh pensate male,decisamente molto male.
E' esattamente come prima,se non peggio ora che tutti quanti condividono le stesse responsabilità,e dovono lavorare a stretto contatto per il bene comune.
E infatti Malfoy ha la stessa reputazione di cui è sempre andato fiero:il solito figlio viziato,insopportabile rompi scatole,donnaiolo,stronzo di prima categoria e molto altro ancora.
Ovviamente Draco non ci mette del suo,no non si sforza neanche un pò per essere accettato,non si risparmia i soliti commentini velenosi.
Insomma è più scontroso di una pianta grassa!

Comunque è inutile negare che a noi piace così!Povera bestiola è incompreso!
In ogni caso tutto aveva avuto inizio quando Silente aveva convocato i giovani membri dell’Ordine per affidare loro una missione importante.


Il buio riusciva a coprire come una grande e pesante coperta la fioca e debole luce degli alti lampioni lungo tutta la via,solo lo splendore della luna donava quel poco di luce che bastava a potere distinguere i lineamenti di quella strada dai prati curati,e dalle staccionate rigorosamente dipinte di bianco.
Grimmuld Place sembrava essere sempre uguale:gli odori che scappavano dalle case della via,il freddo pungente e la leggera foschia,lo stesso vicinato ignaro della presenza del palazzo numero dodici davanti al quale
si erano appena materializzati Harry Potter,Hermione Grenger,Ginny e Ronald Weasley.
Attendevano,chi impaziente chi meno,i serpeverde.
Non restò loro molto da attendere:Blaise e Draco erano arrivati,puntuali come sempre.
Dopotutto due ragazzi del loro calibro non potevano fare ritardo dopo essere stati convocati con urgenza.
I saluti non furono dei più calorosi,o almeno non per la maggiorparte.
- Blaise mi sei mancato.- mormorò Hermione avvicinandosi al moro,senza curarsi del resto degli amici che rimanevano a debita distanza.
- Anche tu.- rispose Blaise accarezzandole una guancia,guardandolo solo e soltanto lei con dolcezza.
I due si scambiarono un bacio,il quale racchiudeva quei sentimenti d'amore che  non tutti capivano,e per primo l'erede dei Malfoy il quale disgustato avanzava verso il resto del gruppo.
- Sfregiato,Lenticchia,Piattola.-
- Buonasera anche a te Malfoy.- disse ironicamente Ginny per niente incline ad un pacifico scambio di parole con il Principe delle Serpi.
Il biondo si limitò ad una smorfia decidendo che quel gruppo non era degno di ulteriori attenzioni.
Dopo questa breve e calda riconciliazione il gruppetto entrò nel covo dell’Ordine,dove ad accoglierli trovarono Silente inaspettatamente agitato,che percorreva i corridoi su e giù,ma che non appena sentì il rumore della porta fece saettare il suo sguardo esperto trafiggendo tutti i ragazzi da sotto i suoi occhiali a mezzaluna.
- Bene ragazzi siete arrivati presto,non abbiamo tempo da perdere!- esclamò con aria sbrigativa mentre con un gesto della mano invitò i ragazzi decisamente meravigliati dalla reazione insolita del preside,in una stanza che chiuse con un tonfo alle sue spalle.
- Senza tanti giri di parole ragazzi,ho una missione per voi:Voldemort come ben sapete cerca seguaci da ogni parte… sta cercando una persona che possiede un potere immenso e che potrà fare la differenza nella battaglia finale…-
Silente fece una pausa.
Non era mai stata una persona che non arrivasse subito al punto della situazione,ma era noto anche per i suoi fronzoli di piccoli significati nascosti,di messaggi tra le righe nelle sue frasi,mentre questa volta era stato più che diretto.
Questo incarico lo rendeva tremendamente agitato,era più che evidente,la domanda che si ponevano tutti era il perchè.
Il preside era sempre stato una persona paziente e quieta,ora era tutto l'opposto,ed era insolito a dire poco.
Silente appoggiò le  mani sul tavolino dinnanzi a sè sporgendosi appena verso i ragazzi,tanto quanto bastava per leggere i loro pensieri e la loro curiosità mista a preoccupazione e sgomento semplicemente osservando le loro espressioni.
Addolcì per un istante il volto,abbassando lo sguardo sospirando e accomodandosi poi con aria stanca sulla sedia dietro di lui,per poi incrociare lo sguardo con quello di Hermione.
- Signorina Grenger si ricorda di Naomi Lorence?Avevate ancora quindici anni se non sbaglio quando vi siete conosciute..- chiese Silente riprendendo il suo solito tono di voce vellutato e rilassato,e nonostante questo riuscì ad aumentare lo sgomento sul viso della strega.
- Beh si...- rispose Hermione non capendo perchè aveva tirato fuori quel nome,e perchè proprio in quel momento.Non trovava alcun nesso con quello di cui parlava prima Silente.
- Due anni fa abbiamo fatto coppia in un concorso nel mondo babbano…ma,se posso,cosa centra?- domandò a sua volta la riccia scuotendo appena il capo senza capire l'utilità della domanda del preside in quel momento.

- Esatto,lei.- confermò il preside rialzandosi nuovamente - Quella ragazza è la persona che sta cercando Voldemort,per quanto possa essere strano…-
- Ma non è possibile,è assolutamente insensato,voglio dire…Naomi è una babbana!- esclamò Hermione con aria quasi scettica.
- Una babbana…- ripetè con voce incolore - so dirle per certo che quella ragazza ha poteri e capacità magiche che superano ogni nostra aspettativa signorina Grenger,e credo che presto ce ne accorgeremo..- concluse guardando Hermione con un mezzo sorriso.
- Ognuno di voi avrà un compito preciso in questa operazione:Harry,Ronald e Ginevra voi dovete subito mettervi in viaggio per portare in salvo la madre e la sorella di Naomi le scorterete qui a Grimmuld Place. Dorinda è una fonte di informazioni utile contro Voldemort,e non vogliamo che le accada nulla,specialmente ora che cercano sua figlia..-

- Sì,professore…- esclamò Potter pronto a fare qualsiasi cosa per rendersi utile.
- Eccellente.Fuori vi aspettano Ninfadora e Moody…buona fortuna ragazzi.-
Il primo gruppo composto da grifi partì per la propria missione mentre nella stanza illuminata da qualche candela rimasero Hermione,Blaise e Draco.
- Cosa dovremmo fare noi rimanere qui ad aspettare?!-
- Certo che no Malfoy…Voi tre dovrete andare a recuperare la ragazza stessa che studia in una scuola privata a Londra.-
- Bene!E' da tanto che non la vedo!Le ho scritto,ma lei non mi ha mai risposto…- disse Hermione esprimendo in parte la sua felicità nel rivedere l'amica.
- Molto probabilmente le sue lettere non le sono mai arrivate signorina Grenger.- disse il preside scuotendo appena il capo.
- Come?- domandò Hermione con il viso contorto in un'espressione interrogativa.
Silente calò l'ennesima maschera di serietà e preoccupazione sul suo volto che gli attribuiva molti più anni di quanti già non avesse.
- Il padre di Naomi è un Mangiamorte,sapere che sua figlia avesse contatti con una mezzosangue non deve avergli fatto piacere.-
- Signore,io ho visto suo padre e le assicuro che è un babbano,anche molto gentile,insomma anche Dorinda e la sorella di Naomi sono sempre stati molti gentili,ma sono babbani.- esclamò Hermione iniziando ad andare in tilt con tutte quelle informazioni sul conto di una sua amica e la sua famiglia,quelle informazioni che mai avrebbe scoperto dal momento che a quanto pare si era fatta un'idea sbagliata di quelle persone.
- Cara Hermione tutto a suo tempo.Devo informarvi anche che i genitori della ragazza si sono separati e che la madre non è babbana come non lo è la sorella,ma come ho detto prima tutto sarà più chiaro a tempo debito,ora la cosa importante è quella di portare in salvo Naomi e la sua famiglia.-
- Lei non mi ha detto niente…Naomi sa che io sono una strega,lei però non mi ha mai detto nulla.- disse Hermione leggermente delusa dalla poca fiducia ricevuta dall'amica.
- Purtroppo lei stessa è all’oscuro di tutto ciò,sarà quindi difficile convincerla a seguirvi.- spiegò il preside.
- Ah...- disse Hermione non tanto convinta - Quella ha la testa più dura del marmo.- aggiunse dopo scuotendo il capo.
- Ed è per questo che le mando in aiuto Malfoy e Zabini.Sono sicuro che in tre sarete in grado di riuscire nel vostro intento.-
- Perfetto…- commentò Malfoy in modo pesantemente sarcastico.
- Partirete questa sera stessa,e vi prego di non fare arrabbiare la ragazza,di avere tatto almeno nel darle alcune notizie.- disse sbrigativo Silente oltrepassando la scrivania e i ragazzi aprendo la porta di quella stanza buia.
- Perché mai?!Dobbiamo fargli pure da zerbini!- esclamò Draco con una certa ostilità pregiudicata nei confronti di quella ragazza che mai aveva visto.
- No,certo che no.Dovete solo evitare che si arrabbi,che manifesti emozioni troppo grandi e incontrollabili.I suoi poteri sono molto legati alle emozioni…e non oso immaginare cosa potrebbe accadere se perdesse il controllo.- disse con assoluta calma rispondendo pazientemente a Draco.
- Diciamo cha abbiamo a che fare con una bomba inesplosa…- commentò Blaise per sdrammatizzare la situazione e alleggerire l'aria.
- Esattamente signor Zabini.- sorrise Silente.
- Allora la vedo difficile:Naomi è sempre stata  molto suscettibile e quando si arrabbiava beh..non era un bello spettacolo.- disse Hermione mordendosi appena il labbro inferiore ripensando a certi episodi.
- Tzè.-
Malfoy e i suoi commenti ricchi di parole.
- Ah un’ultima cosa prima di lasciarvi andare...- disse Silente prima di aprire la porta dell'abitazione - da poco è morta la sua migliore amica e temo che questo comporti una maggiore difficoltà nella missione visto i metodi che dovrete usare per agire:prudenza e calma.Ed ora andate pure,fuori ci sono due membri dell'ordine che vi scorteranno dalla ragazza e vi aspetteranno poi al ritorno...-
Detto ciò il preside li congedò con un sorriso incoraggiante e i tre uscirono fuori dove ad aspettarli c'erano effettivamente due membri dell'ordine pronti a partire con in mano il loro manico di scopa.
- No..no..volare no.- mormorò Hermione con una smorfia di terrore nel guardare i manici di scopa.
Blaise ghignò appena nell'udire quelle poche parole,e le si avvicinò posando le proprie labbra sui suoi capelli.
- Tranquilla amore,ci sono io..- disse con quel tono dolce e rassicurante che era in grado di ammaliare un'intera flotta di ragazze.
Hermione gli sorrise prendendo la mano del ragazzo nella propria stringendola appena,per poi posare le proprie labbra su quelle del suo ragazzo.
- Ti amo.-
- Anche io.-  rispose Blaise pronto per incidere quelle parole con un bacio,interrotto dalla voce schifata e annoiata del suo migliore amico.
- Siete deprimenti!-  
Blaise ridacchiò verso l'amico stringendo a sè Hermione,ormai abituato alle maniere dell'amico.
- Avanti non fare l'invidioso Drake..- disse con tono provocatorio.
- Invidioso?Ti prego Blaise!- esclamò disgustato - Mi chiedo se quando parli colleghi il cervello!- disse con il solito tono superbo,raggiungendo i due dell'Ordine.
I ragazzi salirono sulle scope,chi con più maestria che altri,e dopo un breve viaggio nel quale la povera Hermione aveva tenuto per tutto il tempo gli occhi chiusi si trovarono davanti alla stazione.
I due membri dell'Ordine salirono sul treno con circospezione senza però calcolare più di tanto i ragazzi,rivolgendo loro solo uno sguardo.
Hermione seguì l'esempio di quei due poco dopo,lo fece con calma guardandosi intorno con aria circospetta,e avrebbe continuato a guardare ancora per qualche minuto,se non fosse stato per Draco che l'aveva spinta all'interno del treno.
- Non c'è nessuno Mezzosangue,è notte fonda.-
- Malfoy quand’è che impari le buone maniere!- esclamò Hermione pronta per uno dei soliti episodi di guerra con la serpe platinata.
- Non rompere!- tagliò corto lui pronto a cercare una cabina libera.
- Hermione...lascia stare.- intervenne Blaise salendo sul treno abbracciando da dietro la sua ragazza.
- Dio quanto lo odio Blaise!Come fai ad essere suo amico!?E' insopportabile!-
- Me lo chiedo spesso,sai?Dai andiamo a sederci!- disse Blaise ridacchiando.
Il ragazzo dagli occhi blu cobalto sorrise e incitò Hermione ad entrare nella cabina dove Draco aveva occupato tutto un lato sdraiandosi.
Così i due fidanzatini dovettero stare appiccicati l’uno contro l’altra cosa che non diede loro alcun fastidio.

Il treno partì con il solito sbuffo e soffio,ed Hermione tenendo per mano il suo ragazzo  guardava fuori dal finestrino con aria pensierosa.
- A cosa pensi?- mormorò Blaise guardando con attenzione la sua ragazza.
- No niente,solo che è da tanto che non vedo Naomi e a quanto pare sta passando un periodo assurdo.Insomma suo padre è Mangiamorte,sua madre e sua sorella non si ha ancora capito cosa sono,lei possiede poteri immensi ed è all’oscuro di tutto questo,per non parlare del fatto che le è morta l’amica,della separazione dei suoi..insomma una situazione decisamente delicata.-
- Si,ma la cosa più strana è che Silente ha mandato noi,che questa ragazza non si sia accorta di avere poteri,non si sia accorta di nulla!Insomma perché non ha ricevuto la lettera di ammissione ad Hogwarts ad undici anni?-
- Vero,la lettera!Non saprei proprio...ma sinceramente non so neanche spiegarti il motivo di questi gruppi,perchè non hanno molto senso.- disse Hermione lanciando un breve e scocciato sguardo a Malfoy - A me ha mandato perché la conosco,a te per farmi compagnia penso,ma non vedo perché dovesse venire anche Malfoy.Sarebbe stato più sensato che Harry venisse con noi..oppure non so.- disse facendo spallucce.
- Come se io fossi felice di andare a spasso per la Londra babbana a cercare questa Naomi in tua compagnia mezzosangue!- sputò Malfoy senza neanche degnarsi di guardare la ragazza negli occhi.
- Non ho chiesto il tuo parere Malferet!-
- Allora cerca di tapparti la bocca e di non dire cazzate.- rispose lui freddo.
- Ancora!Basta ve ne prego..altrimenti andiamo avanti finchè non arriviamo a Londra!- intervenne Blaise sospirando.
Hermione si girò verso il finestrino decisamente innervosita dal comportamento di Malfoy,cercando comunque di distrarsi e di rendere quel viaggio e quella particolare e indesiderata compagnia il più indifferente possibile.
Calò un silenzio,ma non era pesante nè imbarazzante,non era uno di quei silenzi che doveva essere interrotto in qualche modo,era un silenzio di riflessioni e pensieri,nella quale ognuno voleva rimanere con sè stesso,uno di quei silenzi che se durano molto portano ad una sonnolenza efficace,cosa che si verificò nel caso dei nostri amici,i quali caddero tutti in un sonno pieno di pensieri silenziosi.






Eccoci qui di nuovo!
La Rainbow Line ci farà compagnia per eventuali annunci a inizio capitolo,o per lo spazio dedicato a voi lettori,ai ringraziamenti e ai miei commentini sul capitolo!

Beh che dire?
Questo è il primo capitolo,che ne pensate?
Come vedete Draco e Blaise sono dalla parte dei buoni!
Ho deciso di non spiegare ancora il motivo di questo loro schieramento perchè beh...entrambi hanno molto da raccontarci riguardo alla loro scelta,e mi sembra giusto aspettare anche i loro tempi!
Ah e se avete notato Blaise e Hermione sono fidanzè!
Io adoro e stra adoro Blaise,e trovo che insieme ad Hermione formi una bellissima coppia! *-*
Ed è anche piuttosto inovvativa come cosa a mio avviso,perchè Hermione di solito sta sempre con Draco per sentirsi BAD!
Amo le Dramione e specialmente amo Draco,ma questa volta volevo stravolgere gli schemi,o almeno stravolgere i miei,in cui Herm è perennemente innamorata/disgustata da Draco ergo--->Blaise e Hermione oggi fidanzati! xD
Tra l'altro lo zio Silly mette in ballo lei:Naomi Lorence.
Chi sarà mai direte voi?
Ma chi l'ha vista sta qua?
Lei è il  personaggio nuovo e influenzerà tantissimo le vite dei nostri amici maghi,non sapete neanche quanto le influenzerà!
In particolare cambierà la vita di una persona che...ovviamente non vi dico chi è!
Si accettano scommesse però!
In ogni caso lei è la chiave dell'intera storia infatti il titolo si chiama appunto "It's start with a name"!
Spero di avervi incuriosito abbastanza da portarvi a leggere il secondo capitolo!
Vorrei sapere ovviamente cosa ne pensate però eh!
Quindi lasciatemi qualche commentino intesi? =.=

 Un bacione arancione!

Nao's-Evil

P.S= per le scommesse non scherzavo xD
Di chi cambierà la vita questa pulzella?
Harry?
Blaise?
Ginny?
Draco?
Hermione?
Ron?
Silente? (O__O)
Piton? (O______________O)




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Capitolo 2
*** Naomi Viola Lorence ***


Naomi Viola Lorence n°2
Naomi  Viola Lorence



Le prime luci del mattino Londinese avevano raggiunto quel treno che dalle verdi colline si dirigeva a gran velocità verso la stazione ferroviaria di Londra.
Hermione stava bevendo il proprio caffè appena acquistato dal carrello dei dolci,e mescolando il liquido denso e dall'odore intenso ripensava al concorso a cui aveva partecipato con Naomi.
Era un concorso per persone selezionate,ed era a squadre.
Hermione era capitata con Naomi in coppia,e all'inizio non era stata facile collaborare con una persona che non conosceva,ma alla fine le due si erano sempre dimostrate all'altezza della situazione,insieme erano riuscite a superare ogni ostacolo,e insieme grazie a quel concorso erano diventate buone amiche.
Hermione dei tanti ricordi di quell'esperienza pensava alla vittoria che erano riuscite ad aggiudicarsi nell'ultima prova: Domande e Risposte,così si chiamava.
Ogni volta sceglievano argomenti diversi,e in quell'ultima tappa avevano scelto di parlare della storia contemporanea.
Erano a pari merito con un'altra coppia,ma chi primo rispondeva a quella domanda si sarebbe aggiudicato la vittoria.
Ed entrambe spinte dalla voglia di vincere alzarano la mano nello stesso tempo dando la risposta in coro.
E grazie a quelle parole pronunciate insieme vinsero quel concorso che avevano affrontato con tutte le prove difficili e tortuose.
II suoi pensieri vennero interrotti dal picchiettio sul vetro.
Aprì gli occhi e vide che fuori dalla finestra della cabina una fenice che  teneva legata alla zampa una pergamena.
- Fanny!- esclamò la grifondoro sorpresa di vedere la fenice tenere la velocità del treno che proseguiva sulle rotaie.
La ragazza si affrettò ad aprire il vetro,facendo entrare la splendida fenice e,accarezzando il suo piumaggio rosso fuoco,slegò il foglio dalla zampa dell’animale.
Fanny dopo aver fatto un verso talmente forte da svegliare gli altri due ragazzi nella cabina,uscì nuovamente da dove era entrata unendosi alla volta limpida.
Hermione frettolosa srotolò la pergamena,impaziente di sapere quale messaggio celava quel nastro rosso.

“Cari ragazzi,
 spero abbiate avuto un buon viaggio,e come vi avevo promesso ecco a voi le informazioni necessarie per portare a termine la vostra missione.
Buona fortuna...
                                                                                       
                                                                                                            A.Silente
×  Istituto A.Wels
× Professoressa Martines"


- Silente ci ha mandato le informazioni che ci servivano..- disse Hermione ad alta voce senza staccare gli occhi dal foglio,ignara del fatto che sia Draco che Blaise la osservassero dal momento in cui lei aveva tra le mani quel pezzo di carta,curiosi di sapere l'arrivo improvviso e inaspettato di una lettera giunta tra l'altro con Fanny.
Hermione accorgendosi solo in un secondo momento degli sguardi puntati addosso passò la pergamena al moro dagli occhi cobalto,il quale la lesse con una rapidità impressionante,passandola a sua volta al biondino che aveva di fronte.
- Istituto A.Wals..- mormorò Hermione concentrandosi nell'impresa di rincorrere un ricordo - deve essere la scuola di Naomi,mi è famigliare come nome,probabilmente me ne deve avere parlato..-
- Non vedo l'utilità del nome di questa professoressa,però..- replicò Blaise con la sua solita calma osservando prima la riccia e poi il biondino che stava per accendersi una sigaretta.
- L'importante è che finiamo questa pagliacciata...è a dire poco ridicolo dovere girare per la Londra babbana,a cercare un'altra ridicolissima e inutile babbana..- commentò Malfoy con quella solita punta di ostilità nella voce.
- Malfoy ti dispiace fare sparire quella sigaretta?-  chiese con una calma che non le si addiceva nel parlare con il biondino,specialmente dopo che quello avesse fatto tanti complimenti al mondo dei babbani,e alla sua amica.
Inutile dire che una bella lezione a quel ragazzo impossibile non se la sarebbe risparmiata,ma voleva ridurre il più possibile i litigi ora che erano in missione.
- Se ti da tanto fastidio alza il culo e vattene…- replicò il biondino con non curanza aspirando e sbuffando verso l'alto nuvole di fumo.
Hermione fece un verso isterico seguito da mille epiteti non tanto carini verso Malfoy ed uscì dalla cabina sbattendone la porta.
Era decisamente difficile essere la ragazza del migliore amico di Malfoy,soprattutto se la ragazza in questione era niente poco di meno che Hermione Jane Grenger.
- Potresti essere un p’ò gentile con lei, o per lo meno fingere di esserlo?Sono stanco di doverti difendere..-
- Non ho bisogno che tu mi difenda infatti…-
- Si,ma mettiti nei miei panni!La mia ragazza ed il mio migliore amico che si odiano e che non perdono occasione per pizzicarsi!Non dico che devi andarci in giro a braccetto,evitare le battute e cose simili?-
Non arrivò risposta,ma solo uno sguardo intenso e forse scocciato,Blaise non lo sapeva.
Molto spesso era difficile comprendere ciò che celava quello sguardo,anche per lui.

Scosse la testa rassegnato e alzandosi seguì Hermione per poterle ricordare che il suo migliore amico era molto scorbutico,e che lei non doveva farci caso.
I soliti discorsi che svolgevano dopo che Hermione e Draco aprivano bocca per potere "parlare".


                                                           

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- Eccoci: istituto A.Wels.-
- Grazie,e buona giornata...-
- Grazie a lei signorina..ragazzi.-
- Secondo me quel taxista ci stava provando..-
- Blaise ma che dici?- rise Hermione - avrà l'età di mio padre!-
- Per questo la cosa è ancora più orribile..-
- E' stato solo gentile..sicuramente sei confuso,perchè a parere mio era più attratto da te caro!-
Blaise sogghignò  traendo a sè Hermione dalla vita appoggiando la propria fronte contro quella della ragazza.
- Se era così allora è proprio un peccato perchè sono già impegnato con te..altrimenti ci avrei fatto un pensierino..-
- Tranquillo tesoro,se vuoi una sera libera per soddisfare questa tua voglia perdutamente orribile con un taxista posso anche concedertela..- rispose Hermione ridendo e guardando Blaise negli occhi di cui si era perdutamente innamorata.
- Come siamo gentili...- mormorò con malizia prima di darle un veloce bacio sulle labbra e prenderla per mano - credo che lascerò il piacere a Draco,che non fa altro che fumare e fare finta di guardare con interesse gli alberi che lo circondano...-
- A dire il vero sto aspettando che vi muoviate così entriamo in questo dannato istituto e ce ne torniamo a casa. E Zab...solo perchè tu non puoi fumare cerca di non rosicare  nel vederlo fare a me...- rispose Malfoy con un ghigno sul volto.
Blaise lo guardò a dire poco male,ma in risposta Draco sghignazzò avviandosi verso i cancelli della scuola.
I tre ragazzi dopo essere passati attraverso i giardini ben curati della scuola,varcarono la soglia della struttura.
Il loro ingresso aveva attirato l'attenzione di tutto il corridoio: le ragazzine ora non facevano altro che ammirare e apprezzare con commenti poco casti i due giovani,rivolgendo loro sguardi di curiosità e malizia.
Beh..come biasimarle!
E' sorprendente il fatto che nessuna abbia avuto il coraggio,o forse meglio dire la demenza, di saltargli addosso.
Hermione aveva fatto lo stesso effetto a qualche gruppo di ragazzi sparsi nel corridoio.
Come?
Bastava sentire i fischi di ammirazione e quei commenti che Blaise cercava di ignorare. Posò il proprio braccio sulle spalle della ragazza,o meglio della sua ragazza, incenerendo con il solo sguardo le persone che avevano fatto l'errore di fare complimenti alla ragazza,o meglio,ripeto,la sua ragazza.
 Malfoy...beh Malfoy è pur sempre Malfoy!
Ricambiava gli sguardi che riceveva regalando ghignetti maliziosi e provocanti verso le fortunate che coglieva con lo sguardo.                          
Una giovane dai capelli neri si avvicinò al gruppetto con inaspettata scioltezza e sfrontaggine,rivolgendo la sua attenzione solo ed esclusivamente a  Malfoy.
- Mi pare di non averti mai visto da queste parti caro...dove sei stato fino adesso?- domandò con un sorrisetto malizioso sulle labbra e il tono della voce appositamente basso e provocante.
Malfoy regalò alla ragazza uno dei suoi famosi ghigni,passandosi la mano diafana tra i suoi biondissimi capelli sempre in perfetto ordine.
- Draco ti spiace flirtare dopo abbaiamo cose più importanti di cui occuparci..- gli ricordò Blaise lanciandogli uno sguardo e muovendo un passo con Hermione vicina.
- Sì,lo so Zab…-
- Draco? Un nome interessante…Vuoi sapere il mio?- continuò la moretta sbattendo i grandi occhi neri,utilizzando lo stesso tono di voce.
- No,non m'importa saperlo...- disse con calma guardandola tranquillamente negli occhi-e per inciso:so che il mio è un bel nome non ho bisogno che una puttanella me lo venga a ripetere…-
Il nostro caro,gentile ,cordiale Draco si allontanò raggiundendo Blaise lasciando la ragazza immobile sul suo posto sbigottita dalla risposta ricevuta.
- Gentile come sempre Dra…- commentò Blaise scuotendo il capo.
- Non dire così!Mi metti in suggezione…- scherzò Draco ridacchiando appena.
- Sei perfido..-
- Sì,lo so..-
Tre piccole parole seguite da quel ghigno inconfondibile,da quel ghigno che aveva fatto perdere numerosi battiti nei cuori delle ragazze,quel ghigno che tanti amavano e tanti disprezzavano...una sola parola per descrivere l'emozione e forse non basta: wow.
Hermione ignorando un'altra volta il comportamento insopportabile e maschilista di Malfoy fermò un ragazzino che aveva una pila di libri in mano tanto alta che gli lasciava giusto la visuale scoperta. 
- Scusami,sai dove possiamo trovare la professoressa Martines?-
- Si,certo..avete un appuntamento?-
- A dire il vero no..dovrebbe solo dirci dove possiamo trovare Naomi Lorence la conosci per caso?-
- Direi di sì…- mormorò quello sembrando un pò turbato.
Hermione annuì prendendo alcuni libri dall'enorme pila,aiutata a sua volta da Blaise,in modo che il ragazzino fosse per lo meno visibile dalla testa al petto.
Era un ragazzo basso e magrissimo,con gli occhiali dalla montatura grossolana,i capelli rossi lentiggini sul viso,e un apparecchio che aiutava a contribuirgli quell'aria da topo di biblioteca decisamente sfigato.
-Grazie..- ringraziò il ragazzino con un sorriso - Seguitemi..-
Hermione e i due serpeverde seguirono il ragazzino attraverso i corridoi guardandosi intorno sempre con attenzione.
- Ah mi chiamo Dan..- saltò fuori dopo qualche minuto di cammino.
- Io sono Hermione,loro sono Blaise e Draco..- disse con un sorriso gentile sul volto la ragazza indicando i suoi due compagni nel presentarli.
Dan sorrise imboccando una rampa di scale che portavano al secondo piano.
- Ditemi:perchè state cercando Na..cioè la Lorence?- chiese titubante correggendosi subito sull'utilizzo del nome della ragazza.
- Siamo vecchi amici,le volevamo fare una sorpresa..- rispose Hermione annuendo e facendo il meglio per fare apparire quella una mezza verità.
- E allora perchè cercate la professoressa Martines?-
Hermione questa volta non rispose cercando lo sguardo di Blaise,che trovò subito.
- Volevamo solo avvisarla che probabilmente Naomi mancherà per qualche tempo...avevamo intenzione di partire oggi stesso..- disse Blaise con assoluta calma.
- Oh capisco..- rispose Dan.
- Hai detto di conoscere Naomi,vero?- chiese Blaise intenzionato a condurlo lui questa volta l'interrogatorio.
- In un certo senso...io conosco la Signorina Lorence..- disse lui con una smorfia di tristezza in volto.
Hermione storse il naso non capendo,una reazione simile tipo quella degli altri due.
- Non capisco..- confessò Hermione guardandolo.
Dan sospirò.
- La settimana scorsa ero in biblioteca e avevo tanti libri in mano e non riuscivo tanto a vedere dove stessi andando. Lei stava uscendo dalla biblioteca,ed io non l'ho vista e le sono finito addosso. E' caduta ed io non ho fatto....non sono riuscito,insomma le  sono caduti addosso tutti i libri...- spiegò lui con lo sguardo verso il pavimento e la voce incrinata.
Hermione rise di gusto,e smise solo dopo uno sguardo da parte di Dan misto di perplessità e sgomento.
- Scusa Dan..- si ricompose lei - immagino non sia stata contenta,avrà fatto una lunga lista di minacce di morte,giusto?- disse con un mezzo sorriso.
- Qualcosa di simile...- rispose vago il ragazzo - le ho chiesto scusa,e l'ho chiamata per nome,ma lei si è arrabbiata ancora di più,e mi ha raccomandato di stare almeno sei metri lontano da lei,di non essere nella stanza dove è lei,e di non chiamarla mai più con il suo nome,ma chiamarla..beh insomma lo sapete...- tagliò corto un pò imbarazzato.
- Assurdo..- sibilò Draco guardando quasi con schifo quel ragazzino.
Non era negi schemi standard di Malfoy che un ragazzo si facesse umiliare e trattare in questo modo da una donna.
Questione di orgoglio maschile.
Dan a quel semplice commento arrossì sulle guance,e dopo qualche istante di silenzio indicò una porta con scritto il nome della persona che stavano cercando.
- Io ora devo andare..- annunciò senza guardare nessuno negli occhi e riprendendosi tra le mani quei libri che Hermione e Blaise lo avevano aiutato a portare.
- Ciao..- disse Hermione,ma fu fiato sprecato perchè Dan era già infondo al corridoio.
- Era necessario Malfoy?!Guardalo,povero ragazzo!-
- Taci Mezzosangue..- strascicò lui entrando nella porta.
Entrando ad accoglierli c'era un ufficio ordinato il cui odore d'incenso era tanto forte da fare tossire i tre ragazzi.
- Ai miei tempi si usava bussare..- disse una voce calibrata con una tonalità di scocciatura.
Sulla sedia della scrivania era seduta una signora rotondetta con capelli neri come le piume di un corvo e lo sguardo altrettanto particolare: giallo,quasi fossero occhi di un gatto.
- Buongiorno Professoressa Martines..ehm...ci manda Silente…-
Poche parole dette con incertezza,ma sinceramente non riusciva ancora a capire l'utilità di quella donna.
-Vi aspettavo ragazzi venite accomodatevi pure…- disse indicando con le dita grassoccie le poltrone disposte dinnanzi la sua scrivania - Immagino vi starete chiedendo chi sono...non credo Silente vi abbia dato qualche spiegazione dettagliata,non è da lui...-
- Infatti ci è stato detto poco e niente..- confermò Hermione.
- Per l'appunto..- sorrise sardonica la donna - sorveglio Naomi da quando ha compiuto undici anni,l'età in cui sarebbe dovuta venire ad Hogwarts insomma...-
Hogwarts.
La donna doveva allora essere una strega per forza,altrimenti non avrebbe saputo l'esistenza della scuola di magia e neanche di Silente giustamente.
- Il mio compito e solamente burocratico: vi porterò da Naomi,e farò in modo che la sua assenza dal liceo sia una sorta di borsa di studio,con attestati finali ovviamente..non vogliamo fare venire dubbi a nessuno,e di nessun genere..-
Si alzò dalla sedia di legno porgendo la tozza mano verso i ragazzi.
- Smaterializzandoci dovremmo raggiungerla in men che non si dica...oggi è sabato,quindi è in un locale poco lontanto da qui.-
I tre dopo un veloce sguardo tra loro afferrarono la mano della signora e ben presto l'effetto della smaterializzazione investì tutti quanti,la sensazione di stomaco sottosopra che durò giusto il tempo di un soffio di respiro.
Si trovarono in una stradina buia,il tardo pomeriggio a Londra era sempre piuttosto grigio specialmente verso i primi di settembre dove la nebbia e la foschia donavano quell'effetto permanente grigio che sembrava fosse un'eterna coperta di buio.
Poco lontano da loro c'era un'insegna sul muro che lampeggiava a intemittenza.
"Moonight"
- Sempre nei guai..- disse scocciata la donna scuotendo il capo vedendo l'insegna del pub - Ragazzi temo che Naomi sia lì dentro,ed ora il mio aiuto e inutile quindi credo che tornerò a scuola. Questa mattina indossava una felpa azzurra con il cappuccio,ad ogni modo dove c'è quache casino la trovate sicuramente..buona fortuna ragazzi.-
La Professoressa Martines sparì proprio come era apparita.
- Allora dividiamoci: il primo che la trova la porta sul retro del locale,così potremmo spiegarle un paio di cose….chiaro Blaise,Malfoy.?-
I due annuirono,chi più entusiasta chi più meno,ed entrarono nel locale.
Le luci colorate investirono lo strano trio,per non parlare dell’odore dell’alcool e del fumo.
C’era anche chi consumava sostanze stupefacenti sui tavolini come se fossero caramelle.
Un pub decisamente molto in regola quindi.
Sul palco ballavano delle ragazze tutt'altro che vestite decorosamente e gli spettatori lanciavano loro ogni tanto piccole mance.
Malfoy prima che il gruppo si spezzasse fece le sue osservazioni.
- Che bel posticino!Se frequenta posti del genere  non mi meraviglierei di scoprire che è una di quelle sgualdrine che si strusciano contro un palo!- disse con un ghigno malevolo in volto.
-Malfoy mettiti i tuoi commenti inutili in un posto a te congeniale e fai quello che devi!- lo riprese Hermione guardandolo malissimo- Io vado ci vediamo sul retro tra dieci minuti..-
Hermione fece un giro per vedere se riusciva a scorgere la sua amica.
Si avvicinò al bar chiedendo informazioni ad una donna che aveva una maglia scollata e del trucco mal messo e colato.
- Senta ha visto una ragazza,alta più o meno come me,con una felpa azzurra e i capelli marroni,gli occhi verdi..?- disse alzando la voce per coprire il suono della musica,cercando nel frattempo di descriverle in modo grossolano Naomi.
La donnaccia si guardò intorno con aria scocciata per poi indicare una porta infondo al locale.
- E' uscita ora..- rispose di malavoglia.

- Grazie…-
Hermione si catapultò in mezzo alla folla e dopo averla superata aprì la porta dove poco prima si trovava la sua amica.
L'aria seppure umida la fece respirare meglio e guardando dinnanzi a sè vide una  persona che correva,aveva la felpa azzurra ed il cappuccio copriva la sua testa.
La seguì senza farsene accorgere finchè la vide fermarsi e girare in un vicolo.
Subito poco dopo vide un gruppo di ragazzi che la seguivano in quel vicolo e senza esitare si avvicinò appoggiando la schiena contro il muro di una casa cercando di sentire ciò che dicevano.

- Bene bene bene… cosa ci fa una ragazza come te in un posto come questo?-
-Non penso siano problemi  tuoi idiota...-
-Siamo aggressive eh?-
-Già,e se ti avvicini ancora ti strappo quel sorriso da quella faccia da culo che ti ritrovi! -
 Hermione intenta ad ascoltare non si accorse della presenza di Blaise e Draco alle sue spalle e trasalì nel sentirli dietro di sè.
Non disse niente indicò solo il vicolo facendo loro capire di ascoltare.

Il gruppo incominciò a parlare entusiasta tra loro.
- Avanti non fare così...dopotutto non abbiamo cattive intenzioni. Un bicchierino,qualche parolina e poi tutti a casa,no ragazzi?-
Il gruppo invece che confermare iniziò a ridere.
Erano in quattro,ma le loro risate si potevano sentire da due isolati.
- Senti un pò,ma credi che sia idiota come te o come le altre puttanelle che hai preso in questo modo balordo e ridicolo?-
- No,ma io ottengo sempre quello che voglio ed ora voglio te,quindi non costringermi ad usare la forza,e vieni con noi..-
Naomi rise divertita.
- La forza?Uhm..sai che ti dico?Vieni ed usa la forza,la cosa m'incuriosisce...-  rispose con un tono di voce provocatorio e ben lontano dal credere che in qualche modo quel ragazzo l'avrebbe potuta danneggiare.
- Ma è pazza!- sussurrò Blaise appoggiato al muro come Draco  ed Hermione,e quindi senza vedere nulla.
Tutti e tre riuscivano solo a sentire,e aspettavano il momento giusto per intervenire.
- Blaise che stiamo aspettando interveniamo!- sussurrò Hermione preoccupata.
- Non ancora..-
Hermione scosse la testa e uscì allo scoperto dirigendosi verso l'amica che aveva comunque il cappuccio tirato sulla testa,la riconobbe solo dopo averle visto di sfuggita gli occhi.
- Naomi!-

-Hermione cosa caspita ci fai qui!!E’ da tanto tempo che non ci vediamo!- disse Naomi felice di rivedere l'amica,come se non stesse per essere attaccata da dei dementi,anzi come se proprio non ci fossero.
-Già sapessi quante cose devo dirti,ma ora credo che sia meglio andare..- disse lanciando uno sguardo eloquente ai quattro ragazzi lì vicini.
- Beh due meglio di una,no ragazzi?- urlò quel ragazzo scatenando l'approvazione degli altri.
Blaise fece per scattare avanti a quell'affermazione,ma venne fermato da Draco che gli fece capire di aspettare ancora un'attimo.
- Senti tu,ora mi hai stancata...quindi se te ne vai non ti farò niente..- disse lei con un sorrisetto di superiorità sul volto.
- OHHH!Devo forse avere paura?-
- Beh si dovresti.-
- Draco li sta provocando!C'è Hermione lì.-
Detto questo Blaise sfilò la bacchetta e nascose la mano con cui la teneva dietro la schiena,e Draco lo imitò uscendo per primo allo scoperto,raggiungendo le due ragazze.
-Hermione si può sapere chi ti sei portata dietro?- chiese Naomi ridendo appena nel vedere i due nuovi ragazzi,pronti a scattare se qualcuno dei ragazzi avesse fatto la prima mossa.
-Oh scusami non vi ho presentato…Naomi lui è il mio ragazzo si chiama Blaise Zabini,lui invece è Mafoy …-
-Scusate se non vi do retta,ma non mi sembra il momento più idoneo per fare nuove conoscenze-
Il capo banda s’intromise in quella scena così comica,e al contempo piena di tensione.
- Scusate se interrompo…noi stavamo parlando…-
- Infatti testa di cazzo sei solo capace di parlare. Dato che ti vanti della tua forza bruta perché non ti fai avanti?Hai forse paura di una ragazza?E' da più di un quarto d'ora che parli,io sono ancora qui,tu sei ancora lì,e nel frattempo ci hanno anche raggiunto degli amici,la prossima volta prendiamo qualche brioche e caffè,così passiamo una bella serata insieme...- disse lei divertita e provocando nel frattempo - il costume da super bad boy,lo puoi lasciare anche a scuola,perchè tanto qui ti serve a poco e niente...sei a dire poco ridicolo,senza parlare di que quattro sfigati che hai appresso..-
- Naomi non mi sembra il caso di usare le tue doti provocatorie..- consigliò Hermione con una punta d'isterismo nella voce.
- Herm,voglio solo passare un pò il tempo..lasciami divertire e ce ne andremo subito,promesso...-
Malfoy e Zabini si guardarono negli occhi come per dire “questa è suonata”.
- Guarda ti facilito le cose- riprese Naomi avvicinandosi ignorando Hermione che le ripeteva di lasciare stare. Si fermò rimanendo ad un paio di metri di distanza dal ragazzo che capeggiava gli altri quattro. - Allora?- chiese lei con evidente sfida.
Il capo banda a quella reazione inaspettata,sorrise semplicemente,perchè a lui sembrava di avere la situazione sotto controllo,anzi lui già si vedeva a fantasticare la serata con la ragazza umiliata e sottomessa al suo volere.
Si avvicinò prendendola per il braccio destro,stringendo la presa con forza,giusto per farle capire che l'aveva vinta lui questa volta,ma Naomi subito dopo con la mano chiusa del braccio sinistro sferrò un pugno sul naso del ragazzo,che mollò istintivamente la presa imprecando e toccandosi la parte lesa.
Alla ragazza sembrava non bastare e con un calcio fece cadere il ragazzo a terra a pancia in giù.
- Dovresti essere un pò più gentile con le ragazze..esercitati sul tatto.- gli disse guardandolo dall'alto con aria di vittoria.
- Idioti cosa aspettate!?- ruggì lui girandosi con il naso sanguinante verso gli altri quattro.

Lei scocciata sbuffò sonoramente.
- Possibile che non imparano mai?-
- Naomi piantala avanti!- gridò ancora Hermione.
Si fecero avanti prima due ragazzi,e cercarono di prenderla da dietro le spalle,ma lei si abbassò prima che potessero mettergli le mani addosso,in modo tale che riuscì a sferrare il contrattacco dal dietro.
Posizionandosi alle loro schiene diede loro due calci,che li fecero finire dritti distesi sul cemento.
Prima che potesse dire altro si ritrovò le braccia bloccate dietro la schiena,sentendo la presenza di uno degli sfigati dietro di sè,mentre l'altro avanzava verso di lei guardandola con sfida.
- Ok,l'avete voluto voi..-
Detto ciò sferrò un calcio in pieno viso al ragazzo dinnanzi a sè che fece compagnia agli altri tre dopodichè si occupò di quello alle sue spalle.
Prese la rincorsa arretrando picchiando la schiena contro il muro del vicolo,e ciò basto a scrollarselo dalle spalle,e riservò poi lo stesso trattamento che aveva offerto agli altri: faccia a terra,e reputazione danneggiata alla grande.
- Ecco ho finito!- dichiarò tornando verso Hermione e gli altri.
Nel frattempo i ragazzi stesi al suolo si rialzarono per scappare a gambe levate,tutti ma proprio tutti eh!Beh quasi forse...
Naomi si sfilò il cappuccio dal capo rivelando il suo volto.
-Ciao Hermione!- esclamò la castana abbracciando la riccia.
- Sei più suonata del solito!-esclamò Hermione riferendosi a poco prima
-Dio da quanto tempo!Perchè non rispondevi alle mie lettere!?- disse Hermione subito dopo stringendo l'amica.
-Veramente io di lettere tue non ne ho mai ricevute,io ti scrivevo quasi tutti i giorni!-
-A me non è mai arrivato niente Nao..-
-E’ impossibile…le spediva mio padre stesso…-
-Ah forse ecco perché…-
-Che intendi dire?-
-Te lo spiego più tardi…-
Intanto si era alzato ancora dolente il capo pelato della banda che ora era da solo.
-Dove credi di andare Lorence?!-
Naomi si voltò verso di lui dando le spalle ai nostri amici.
-Ah sei ancora qui pensavo fossi già scappato…-
-Non parlerei tanto se fossi in te,la tua cara amica lo faceva bene…già ed intendo tutto con il faceva bene…Se non fosse per colpa tua lei sarebbe qui…-
- Non parlare di cose che non sai…- disse lei con un tono di voce che sembrava represso dalla sua vera natura. Appariva calmo,ma sembrava volesse essere tutt'altro che quieto.
- Invece sì puoi negarlo a me non a te stessa…-
-Tu non sai cosa stai dicendo…-
-Io so sempre quello che dico,e credimi la tua amica,anzi mi correggo,ex amica,o meglio defunta,morta,stecchita come preferisci tu…era una puttana!-
La ragazza stringeva i pugni e le sue nocche erano diventate bianche.
Il vento cominciava ad alzarsi ed il cielo ad oscurarsi ulteriormente.
- Cosa c’è Lorence hai perso la lingua?-
Intorno alla ragazza si formò una specie di mulinello di vento.
Appena il ragazzo la vide in viso,contorse il suo viso in una smorfia di terrore.
-Chiara,era una ragazza perfetta…e tu brutto sacco di merda,non sei neanche degno di pronunciare il suo nome…-
Avanzava verso il ragazzo che sembrava terrorizzato.Gli prese un braccio e lo contorse su se stesso.
Urla di dolore riempirono il vicolo.
-Lasciami!-
-Se tu osi ancora pronunciare il suo nome porrò fine alla tua inutile vita mi sono spiegata?!- sibilò lei con violenza e rabbia nella voce.
-Uh..-
-MI SONO SPIEGATA!!!-
-Sì Sì-
Naomi non intendeva lasciare la presa sul braccio del poveretto.
Hermione che sentiva le suppliche e le urla del ragazzo cominciò a tirare la manica a Blaise.
-Dobbiamo fermarla!-
-Lasciala fare…-
-Malfoy sei impazzito gli romperà un braccio…-
-Se lo merita…-
-Hermione guarda com’è cambiato il tempo pensi che sia stata lei?- disse Blaise guardandosi intorno
-Non lo so,so solo che che se non la fermiamo gli rompe un braccio!Naomi smettila ha capito!-
Naomi prima di rilasciare la presa aspetto qualche altro istante,e solo dopo avere lasciato il braccio del ragazzo si allontanò di qualche passo,ancora tremante di rabbia.
-Sparisci…e ringrazia lei se non ti ho staccato il braccio…-
Quello annuì e sotto lo sguardo furente della Lorence scappò con la coda tra le gambe.
Naomi ritornò tra il suo gruppo di amici.
Alzò il viso verso di essi ed Hermione emise uno strano urletto per poi dire con un filo di voce:
-Nao.. hai gli occhi rossi!-
Erano di una tonalitò rosso sangue,e prima tutti avevano visto di che colore erano,ovvero verdi.
- Ah mi capita spesso quando mi arrabbio…-
Lo disse come se fosse una cosa normale poi si stopicciò gli occhi sospirando, tendendo la mano a Blaise.
-Piacere Naomi…-
-Piacere mio Blaise…-
La ragazza tese la mano anche a Malfoy.
Lui la guardò disgustato.
Lei capendo che quello non aveva intenzione di stringerla rivolse ad Hermione l’attenzione.
-Molto socievole quello…-
-Ho un nome…-
-Sarebbe?-
-Non vedo perché dovrei dirtelo…-
-Vorrà dire che tu per me sarai “quello”…comunque stavo dicendo…Hermione come mai sei qui?-
-Non preoccuparti ti spiegherò tutto però non qui in un posto più riservato…-
-Capisco andiamo nella mia scuola staremo nella mia camera….-
I ragazzi s’incamminarono…uscirono dal quel vicolo e da quel bar e camminarono chiacchierando.
- Naomi si può sapere cosa volevano quei tizi da te?-
- Niente,sono dei dementi della mia scuola,che credono di essere dei ragazzi tosti che debbono avere quello che vogliono quando lo vogliono...circondati da puttanelle della mia scuola,sono abituati a soddisfarsi come e quando vogliono,ora sanno che non mi devono neanche salutare..-
- Trovo che comunque sia stato pericoloso,potevano farti male o peggio!Specialmente se non fossimo arrivati noi!-
- Non abbiamo fatto niente a dire il vero cara..- si aggiuse Blaise ridacchiando.
- Infatti..- confermò Naomi - e poi non mi sarebbe successo niente...ho una grande stima delle mie capacità sai?-
- Diciamo che ti sopravvaluti e basta..- replicò Hermione severa.
- Oh no,io sono una persona molto modesta!- disse Naomi ridacchiando - e poi non mi è successo niente,solo qualche livido sulle mani niente di più...-
La ragazza aveva delle mani esili dalle dita allungate,e sembrava impossibile che avesse fatto del male a dei ragazzi con quelle manine,eppure era così.
Aaveva i capelli marroni scuro come il cioccolato fondente,raccolti in una crocchia sulla testa. Aveva una frangia che copriva metà della fronte,e ricadeva obliqua sul lato del viso.
I suoi occhi erano verdi come due grandi smeraldi,il suo viso particolarmente delineato da lineamenti fini e di una certa eleganza,le sue labbra piccole e carnose. Aveva ache dei piccoli nei sul viso che contribuivano a donarle maggior bellezza,situati nella guancia che formavano un triangolo.
Era una bella ragazza alta all’incirca come Hermione forse solo più alta di qualche centimetro,non c’era da stupirsi che quella banda ce l’avesse con lei.
- Ok eccoci: siamo arrivati seguitemi…-
Tutti entrarono nella scuola,seguendo la ragazza percorsero vari corridoi e scale per poi giungere all’ultimo piano dove si trovavano i dormitori.
Spedita Naomi aprì la stanza numero ventinove.
Dentro vi trovò la stessa ragazza che poco prima sbavava dietro a Malfoy.
C’erano tre letti tre armadi e tre comodini e due porta: una conduceva al bagno l’altra sul balcone.
La ragazza era con addosso solo l’accappatoio.
- Non si bussa Lorence?!-
La ragazza bagnata appena vide che dietro c’erano i due serpeverde sorrise.
- Si da il caso,Martina,che sia anche la mia stanza…-
- Si si certo…chi sono?Tuoi amici?-
- Sono cazzi miei..- rispose annoiata.
- Non fare la misteriosa!Uno dei due è il tuo ragazzo vero?-
Naomi guardava minacciosa la moretta,che sorrideva mentre intanto non perdeva occasione per guardare Malfoy.
Naomi si affacciò sulla porta dell’ingresso della stanza e eccitata rivolta alla moretta disse:
- Corri,corri!C’è Larry Norrinton con addosso solo l’asciugamano…-
Martina corse e spostando Naomi si sporse anche lei.
La Lorence la spinse fuori e chiuse la porta a chiave.
Intanto quella fuori bussava forte alla porta urlando.
- FAMMI ENTRARE SONO SOLO CON L’ACCAPPATOIO!!-
- Sì sì… forse più tardi…nel frattempo sono sicura che troverai un posto dove stare,specialmente se mostri come al solito le tue grazie…- rispose Naomi ancora appoggiata alla porta.
Hermione scosse il capo rassegnata al comportamento molto tranquillo dell'amica sedendosi e iniziando a fare domande.
- Di chi è il terzo letto?-
- Era di Chiara…-
- Oh scusami mi dispiace…-
Naomi sorrise debolmente.
- Nao mi dispiace anche per i tuoi sul serio…-
- Certo Herm non preoccuparti…comunque non penso tu sia venuta qui solo per dirmi scusa ebbene?-
Hermione cercò lo sguardo del suo ragazzo che si fece avanti ed incominciò il suo discorso.
- Dunque Naomi,come sai Hermione è una strega e noi siamo dei maghi…-
Venne interrotto.
- Davvero??!!Fantastico!!-
- Sì ma non è questo il punto…-
Hermione soccorse il suo ragazzo.
- Nel mondo magico c’è una guerra in corso…spariscono,muoiono delle persone…-
- E chi c’è dietro tutto questo?-
- Lord Voldemort…Lui vuole uccidere Harry e…-
- Frena frena frena… Ho capito bene?C’è un pazzo che si diverte ad uccidere persone e poi chi è sto Harry?-
- E’ un p’ò complicato da spiegare comunque ci proverò…Harry Potter è il bambino sopravvissuto,17 anni fa Voldemort uccise i suoi genitori,provò a fare lo stesso con lui,ma grazie ad una vecchia magia non riuscì ora è tornato e vuole fare ciò che non è riuscito a fare allora…-
Blaise parlò:
- Il Lord Oscuro ha dei seguaci i mangiamorte… è noi L’Ordine delle Fenice pensiamo che tuo padre sia uno di loro..-
- Scusa?Stai scherzando?Mio padre un mangiamorte?Per esserlo immagino debba essere un mago,e vi assicuro che non sa fare neanche un semplice trucco con le carte,anzi mi sorprende che sia capace di sorridere!-
Hermione riprese:
- Naomi so che non mi crederai e ti capisco bene,ma ora tu devi fidarti di noi,tuo padre è un mangiamorte motivo per cui non mi arrivavano le tue lettere e a te non arrivavano le mie…e tu…-
La faccia della ragazza castana che poco prima era divertita ora sembrava spaventata.
- Naomi tu sei una strega …-




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- No Herm non è possibile!I miei me lo avrebbero detto…poi perché ve ne rendete conto solo ora sarei dovuta andare nella tua scuola alla tua età…-
- Queste cose non so dirtele neanche io…so solo che tu sei una strega…-
- No mi dispiace ragazzi non è possibile!-
Naomi si portò alla finestra che dava la visuale sul balcone.
Draco si alzò dal letto e per la prima volta parlò per la prima volta.
- Senti le cose stanno così,tu verrai con noi,sempre se non vuoi essere presa dai mangiamorte che ti stanno cercando in questo preciso momento!-
- Sì ma mia madre,mia sorella?-
- Non preoccuparti altri dell’ordine sono andate a prenderle…-
- Hermione non mi convince questa storia,io non ho mai fatto magie o roba del genere…-
- Invece sì!Quello che hai fatto poco prima!Il cielo era sereno tu ti sei arrabbiata e si è oscurato!Silente aveva detto che molte tue doti sono legate alle emozioni e sentimenti.-
- Chi è Silente?-
Draco gentile come sempre si diresse nell’armadio ai piedi del letto della ragazza. Lo aprì e ne tirò fuori una lunga giacca nera di velluto che gettò in faccia a Naomi.
- Blaise aiutami,non possiamo restare a parlare qui all’infinito!-
Blaise obbedì e aiutò Malfoy a prendere in braccio la ragazza.
Draco la posizionò come un sacco di patate sulle spalle.
Intanto lei tirava pugni sulla schiena del ragazzo e si dimenava.
- Senti tu coso lasciami stare!!Mettimi giù!-
- Stai ferma!!Mezzosanague dille qualcosa o la schianto!-
- Mezzosangue?Schianto? Herm di cosa sta parlando sto coso?-
- Io ho un nome chiaro?!-
- Ti ho già detto che finché non me lo dici io ti chiamo come mi pare!-
Blaise s’intromise per evitare ulteriori battibecchi.
- Naomi lui si chiama Draco Malfoy…-
- E lui non aveva la bocca per dirmelo!?-
- Sai Naomi lui solitamente la tiene sempre occupata…-
Malfoy rivolse uno sguardo omicida verso l’amico.
Erano ormai usciti dalla scuola. Arrivarono in una stradina. Lì Draco posò la ragazza che ancora si dimenava.
Scesa si aggiustò e si mise il suo cappotto.
Malfoy la guardò divertito,lei invece lo guardava furente.
- Sia chiaro,avrei potuto scendere quando volevo..-
- Ah sì? Perché non lo hai fatto allora?-
La ragazza non rispose alla domanda e compiaciuto Draco proseguì con il suo amico lasciando le due ragazze dietro.
- Hermione mi spieghi che problemi ha quello!?-
- Da dove cominciare…dunque è un purosangue,cioè discende da una famiglia magica molto benestante,tipo la tua qui nel mondo babbano,poi suo padre è un mangiamorte,io e i miei amici lo odiamo e lui odia noi,è il sex simbol di Hogwarts e non fa altro che vantarsi di questo…Blaise dice che a prima vista tutti lo vedono così,ma se lo si conosce è una brava persona,io personalmente ne dubito fortemente comunque…-
- Ah perfetto un uomo a tutti gli effetti si può dire…-
- Già,tu che ne pensi di lui?-
- Ti dirò mi sta sulle palle in un modo pazzesco…-
- Immaginavo questo,intendevo sull’aspetto fisico…-
- Ah…-
Naomi sorrise amaramente a quella domanda,scuotendo il capo e facendo spallucce.
- Ho detto qualcosa che non va?-
Rimase qualche istante in silenzio,ma si decise ad aprire bocca infine.
- Herm posso confidarmi con te vero?-
- Certo che si!-
- Io ero insieme ad un ragazzo,qualche tempo fa..- iniziò un pò titubante abbassando lo sguardo - si chiamava Dorian.E' stata la prima mia storia,e per un certo periodo ero in paradiso poi però…-
- Sì?- incalzò Hermione per aiutarla a proseguire.
- Poi diciamo che è andata male..- sospirò con un sorriso amaro in volto - Io non ero pronta e glielo ho detto sperando che lui capisse,e così mi fece credere…poi però il giorno dopo mi ha lasciata perché diceva che ero troppo immatura e intanto si era già messo con quell’oca nella mia stanza…-
- Mi dispiace Nao…-
- A me non più..sono più forte adesso ed ho una visione nuova e ottimale degli uomini..diciamo che li vedo con occhi diversi…-
- Ah hai forse dei gusti diversi diciamo…- azzardò Hermione guardandola.
Naomi guardò confusa l’amica poi quando apprese smise di camminare lungo il viale e incrociò le mani sotto il seno.
- Hermione non hai capito niente!Non ho detto quello…Io sono la persona più etero di questo mondo,te lo posso assicurare…e quando dicevo occhi diversi intendevo che sono una femminista convinta e che li tratto in modo diverso. Niente storie insomma,mi diverto ad umiliarli come sono stata umiliata e ferita io,mi diverto a fargli provare cosa vuol dire essere inferiori al tutto..- disse ridendo.
Hermione rise ed annui,pensando che quel discorso fosse un pò enfatizzato,ma ciò che aveva detto Naomi lo pensava davvero,e quella sua risata non stava a significare che era uno scherzo,ma l'aiutava a credere che nonostante quella sua nuova visione andava tutto alla grande.
Erano arrivati in una via che sembrava molto più buia rispetto al resto delle strade di Londra.
L'aria era fredda,e le nuvolette dei respiri caldi uscivano dalle labbra dei quattro ragazzi,che si avviavano verso la stazione attraverso quel vicolo stretto e ancora più buio.

Le due serpi poco lontane dalle due amiche parlavano per i fatti loro senza curarsi più di tanto del freddo e dell'oscurità che li circondava.
- Che ne dici di Naomi?-
Draco fece una smorfia,a metà tra l'orridito e il disprezzo.
- Penso abbia dei seri problemi…- 
- Solo perché sa il conto suo e riesce qualche volta a tapparti quella bocca che spara cazzate…- buttò lì Blaise sogghignando appena.
- Ma l’hai vista?Si divertiva a provocare quegli imbecilli!Si stava divertendo e penso tra l'altro che se i tutti i babbani sappiano difendersi così sono delle vere merde..potevo capire se fosse stato un gruppo di killer professionisti,e avrei potuto chiudere un'occhio che essendo babbani innetti non avrebbero avuto modo e prontezza di difendersi,ma era una ragazza Zab!Una ragazza...cioè si sono fatti mettere sotto da una ragazza capisci?-
- E' una ragazza diversa dagli standard che conosci Draco...- disse Blaise lanciandogli uno sguardo eloquente - e intendo sottolineare molto diversi come standard..-
- Si direi che questo è chiaro..- disse subito - Non riesco a concepire l'idea che quegli emeriti idioti si siano fatti umiliare in questo modo..Io...-
Draco venne interrotto da Blaise con una risata.

- Si lo so Draco,tu non avresti fatto la stessa fine di quei ragazzi.Direi che anche questo è chiaro.- ne convenì con un sorrisetto sapiente sul volto - Comunque tralasciando questo particolare che ne pensi di lei?Potrebbe mai rientrare nella tua lista di ragazze standard?- domandò malizioso.
Nonostante Blaise stesse insieme ad Hermione,quei discorsi con i suo migliore amico li faceva sempre.
Era come se due bambini parlassero delle puntate dei loro cartoni animati preferiti insomma.
Quindi Blaise non aveva perso quel suo lato malizioso,quel lato di cui molte ragazze si erano innamorate,e Hermione lo sapeva,e anche bene dato che quel suo lato misterioso e affascinante era uno dei tanti per cui aveva perso la testa.

- Che domande sono?Dopo quello che ti ho già detto la risposta è ovvia!Tu che ne pensi?- domandò Draco con calma anche se dietro la sua domanda celava una sorta di trabochetto. Blaise parlava con Draco di ragazze,ma non come una volta,non si fermavano a fare scommesse su chi l'avrebbe conquistata prima,e questo a Draco mancava molto,ma sapeva che ormai quei tempi erano già belli che andati dal momento che Blaise era seriamente fidanzato.
E con chi?
Con la Mezzosangue Zannuta!
Secondo il perfetto pensiero di Draco questo era ancora peggio.
- Io Draco sono fidanzato..- gli ricordò Blaise con un sorriso,sapendo cosa avesse tentato di fare ancora il suo migliore amico - ma comunque tutto sommato direi che è una bella ragazza…-
- La Mezzosangue sa che fai complimenti ad altre ragazze?- lo stuzzicò con malizia Malfoy.
- Hermione sa tutto di quello che faccio,e non era un complimento,ma un'osservazione veritiera.Lei sa che la amo,e anche tu lo sai-
- Siete la cosa più sdolcinata che abbia mai visto!- esclamò Malfoy disgustato.
- Sei tu che hai il cuore gelato,e comunque non hai risposto alla mia domanda…-
- Non è del tutto da buttare…- disse scrollando le spalle.
- Interessante…- replicò Blaise con un ghignetto sul viso.
- Cosa?-
- Pensavo che tu e lei siete molto simili…- disse Blaise girandosi a vedere Draco negli occhi,il quale lo guardò come se fosse appena uscito da un manicomio.
- Simili?!Devi avere seri problemi alla vista,ricordami di comprarti un paio di occhiali...-
- Non sto scherzando!Mi sembrate entrambi troppo orgogliosi e troppo pieni di voi...chissà che non nasca qualcosa...- disse malizioso Blaise.
- Shhh…-
Draco bloccò il suo amico con il braccio e lo zittì.
Bastò uno sguardo ed Insieme presero le bacchette.
Hermione si avvicinò chiedendo cosa stesse succedendo.
Nessuno dei due rispose,e Hermione prese tra le mani la sua bacchetta facendo cenno a  Naomi di ripararsi dietro loro tre.
- Hermione cosa c’è?- sussurò Naomi dopo avere ascoltato la tacita richiesta di Hermione.
Draco rispose al posto della grifondoro,senza voltarsi scrutando l'orizzonte di quel vicolo.
- Abbiamo visite…-
Si sentirono una serie di applausi,che ristretti in quel poco spazio risuonavano in tutta la via.
Da dietro l’angolo spuntò un individuo con una mantella nera,con il cappuccio tirato sul capo da cui fuori uscivano dei capelli biondissimi e sul viso aveva una maschera d'argento dalla quale si potevano solo vedere gli occhi,quegli occhi grigio azzurri freddi e attraenti come pochi.

Tutti i ragazzi rivolsero le bacchette contro il nuovo arrivato mentre quello,sempre applaudendo,avanzava verso i quattro.
Blaise ed Hermione sembravano sorpresi,mentre Draco sapeva bene quale volto celava la maschera di ferro,motivo per cui apparentemente era tranquillo.
Naomi si portò davanti a Draco,osservando attentamente il nuovo arrivato.
Gli sembrava una persona conosciuta,e lo fissava cercando di scorgere qualche particolare che l'avesse potuta aiutare a capire.
I capelli...
Gli occhi...quello sguardo...

- Lucius?- chiese incerta piegando leggermente di lato il capo.
- Vedo che ti ricordi di me.Eppure...- con un gesto della mano la maschera si dissolse nel nulla rivelando il volto di quella persona - eri solo una bambina quando ci siamo incontrati...-
Quella voce,quel tono:Lucius Malfoy.

*Flash Back*
Una bambina dalle lunghe trecce era nascosta dietro una porta.
Davanti a lei c’era suo padre con i suoi capelli corti scuri e in sua compagnia un altro uomo dai lunghi capelli biondi e lo sguardo freddo.
Uscì dal suo nascondiglio e corse verso i due uomini aggrappandosi alla gamba dello straniero.
Egli guardò la bambina che indossava un pigiama rosa con gli orsacchiotti.
Naomi aveva ancora cinque anni a quell'epoca,eppure molto spesso rimaneva sveglia fino a tardi dietro la porta dell'ufficio del padre,e di tanto in tanto vedeva degli ospiti che si vestivano in modo bizzarro.
Tante volte aveva visto quell'uomo alla quale era aggrappata,e quella volta aveva deciso di presentarsi,o per lo meno di uscire allo scoperto.
Naomi fissava quell’uomo era presa dai suoi occhi e dai suoi capelli particolari.
- Naomi vai a dormire e lascia stare il nostro ospite…-
Lucius fece un cenno con la mano al padre della bimba chinandosi verso di questa.
Naomi aveva cinque anni, e quei cinque anni la portarono a fare un’osservazione o meglio un’ammirazione.
- Signore,lei ha dei bellissimi occhi…-
Lucius sul volto aveva un piccolo ghigno che cercava di cammuffare con un sorriso gentile e guardava le guance della bimba che si erano leggermente colorate di rosso.
Si rialzò senza dire niente,rivolgendosi al padre di Naomi.
- Fai ciò che devi,e andrà tutto secondo i piani Armando..-
Lucius diede le spalle all’adulto e rivolse un suo ultimo sguardo alla bimba che aveva il viso contorto in un’espressione interrogativa.
- A presto piccola..- disse prima di fare la sua uscita.

*Fine Flash Back*

- Draco vedo che gli anni di addestramento ti sono serviti almeno a capire quando si è spiati o meno,tuttavia mi delude la tua decisione di passare dalla parte dei buoni…- disse Lucius,e tuttavia quel suo tono pacato alle orecchie di Draco sembrava puro veleno.
Naomi s’intromise rivolgendosi a Draco con fare interrogativo.
- Tu conosci Lucius?-
Draco non rispose nè degnò di uno sguardo Naomi.
Si era chiesto piuttosto come faceva lei a conoscere suo padre,anche se probabilmente non glielo avrebbe chiesto,specialmente in quel momento che era troppo impegnato a guardare il padre con odio.

- Come Draco!Non mi hai presentato alla tua nuova amica?Molto scortese da parte tua,ma riparerò io alla tua mancanza…- disse lui avanzando ulteriormente verso il gruppetto - Sono suo padre.Mi spiace il fatto che mio figlio non si sia ricordato le buone maniere…-
Naomi non ci stava capendo molto della situazione,e guardò Hermione che era tesa come la corda di un violino,ma cercò di dare una spiegazione alla ragazza confusa.
- Naomi lui è Lucius Malfoy è suo padre,ed è uno sporco mangiamorte…-
- Come osi lurida mezzosangue nominare il mio nome!- sputò con disprezzo Lucius Malfoy rivolgendo uno sguardo di ribrezzo dall'alto al basso alla grifondoro.
Blaise si mise davanti ad Hermione per proteggerla,non conoscendo le intenzioni del Mangiamorte.
- Davvero patetico.Siete caduti davvero in basso ragazzi..- disse rivolgendosi ai due serpeverde - Mi piacerebbe restare a parlare con voi tutto il giorno,ma sono venuto a prendere Naomi…-
- Lei non va da nessuna parte invece- sibilò Draco dirigendo tutto il suo disprezzo e la sua rabbia verso il padre unicamente con quelle parole.
- Oh,e immagino me lo impedirai tu,vero?Penso che sarà lei a seguirmi dopo tutto è lei che deve scegliere da che parte stare dico bene figlio mio?-
Naomi era confusa e soprattutto non stava ben capendo cosa succedeva in quel momento.
Da quella volta che Naomi aveva incontrato Lucius,si erano susseguiti altri incontri,anche quando lei era più grandicelle,e più passava il tempo e più si creava un piccolo mondo per quell'uomo.
Lo desiderava come padre,anche se non sapeva niente di lui,ogni volta che lo aveva visto lui l'aveva sempre trattata bene,e con anche solo una parola si sentiva speciale per lui.
Naomi avrebbe desiderato questo da suo padre,ma non l'aveva mai ricevuto,ed era per questo che aveva sempre stimato Lucius Malfoy.

Ma in quel momento non c’entravano quelle cose,perchè la situazione era confusa e anche tanto.
Hermione e altri due suoi compagni si erano catapultati nella sua scuola per salvarla da una sorta di pericolo.
Suo padre adesso risultava un possibile mangiamorte,e da quello che aveva detto Hermione lo era anche Lucius,cosa che stentava a credere tra l'altro.
Nell'aria riusciva a cogliere quell'odio e quella tensione,che non l'aiutavano a decidere che fare.
Aveva preso in considerazione di andare via con Lucius.
Tante volte aveva desiderato che venendo a parlare con suo padre Lucius a portasse via con sè per sempre,via da quella vita che suo padre le imponeva,ed ora aveva la possibilità di fare ciò che voleva fare da quando era piccola,ma forse non era quello che voleva ora.
Non le serviva un padre,non lo aveva mai avuto,ed ora non ne sentiva la mancanza.
- Se verrai con me tuo padre ne sarà fiero…-
Per la prima volta nella sua vita Lucius Malfoy aveva detto la cosa sbagliata nel momento sbagliato.
Infatti Naomi sentendo pronunciare le parole “tuo padre” aveva preso già una decisione,magari non razionale,ma ciò succedeva quando veniva preso in considerazione la figura di suo padre.
- Non m’importa nulla di cosa pensa quello stronzo di mio padre..- disse lei cercando di placare l'inquietudine di quelle parole - anzi quando lo vedi,digli che lo odio!-
Lucius scosse il capo con un sorrisetto per poi indicare la sua destra.
- Perché non glielo dici di persona?-
Una scia di fumo nero scese dal cielo e a fianco di Lucius si trovò un secondo uomo incappucciato.
Naomi riuscì a vedere con i suoi stessi occhi suo padre. Non lo vedeva datempo.
Nonostante suo padre era un uomo importante della società e lei doveva comparire nelle sue varie prestazioni lavorative,non lo vedeva da molto e non le era mancato.

- Ti sono mancato?-
- Sono stata benissimo invece..- rispose con un sorriso di vittoria sul volto - Allora è vero sei un mangiamorte…- constatò tornando seria.
- Esatto,e lo diventerai anche tu.-
Lucius alzò la bacchetta verso il figlio e disse l’incantesimo più crudele di tutti.
- Avada Kedavra!-
- Stupeficium!-
Draco con i riflessi pronti era riuscito a tenergli testa.
Intanto il padre della ragazza aveva alzato la bacchetta e la puntava verso di essa.
- Crucio!-
Naomi vide quel raggio di luce venirle incontro e automaticamente portò le mani davanti a sè come per bloccare quel raggio che le veniva addosso.
Quel raggio di luce rossa si fermò a un metro di distanza da lei che chiuse gli occhi rilassandosi completamente,distendendo le braccia lungo il corpo,mentre il suo corpo veniva avvolto da una luce che cresceva lentamente d'intensità. Il Crucio le si scagliò addosso,ma quando tocco il suo corpo fece solo un rumore sordo,ritornando verso il mittente che riuscì a prevedere l'imprevedibile con una barriera.
La figura luminosa della ragazza nel frattempo si alzava verso il cielo blu.
I suoi piedi non toccavano più il suolo,il suo viso con gli occhi chiusi era rivolto verso l'alto,e le braccia le allungò davanti a sè e con un gesto fulmineo chiuse le sue mani facendo un rumore fortissimo per un solo secco applauso.

Da quel gesto scaturì delle sfere di energia che colpirono in pieno petto i due mangiamorte,che sorpresi di quella strana forma di magia caddero a terra senza riuscire ad alzarsi.

Intanto i ragazzi guardavano Naomi che era diventata solo e unicamente luce,e quella luce che aloggiava sopra le loro teste si abbassò dal firmamento lentamente perdendo con la stessa lentezza la sua luminosità.
Malfoy prese Naomi in braccio,prima che cadesse a terra,la guardò perdere lentamente la sua luminosità,e tenendola tra le braccia la vide aprire per un istante gli occhi che incontrarono i suoi,e poi vide quei due smeraldi chiudersi,sentendo il suo intero corpo lasciarsi andare del tutto..
- Dobbiamo smaterializzarci!- esclamò Draco verso Blaise ed Hermione che annuirono e in men che non si dica l'oscurità i colse tutti.



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GRIMMULD PLACE 12

- Hermione sta bene Ron,stai tranquillo..-
- Ma certo che sta bene c'è anche Blaise con lei!-
- Zitta Ginny!Sono partiti giovedì sera,siamo alle luci del sabato e di loro nessuna traccia!-
- Ron se fosse successo qualcosa Silente ce lo avrebbe detto,e avrebbe mandato qualcuno in soccorso,ma stai tranquillo che Hermione sta benissimo..- lo rassicurò Harry dandogli una pacca sulla spalla.
- Infatti Ron!E poi siamo qui sulle scale da ieri sera.Se entrano li sentiamo,non c'è bisogno di rimanere qui a fare gli avvoltoi!- ricalcò Ginny.
- Si ma..-
La voce di Ronald si spense quando la porta dell'entrata sbattè contro uno dei tanti quadri degli antenati della famiglia Black.
Harry si era tirato su in piedi già con la bacchetta puntando contro la porta,ma l'abbassò immediatamente quando vide che ad entrare erano Blaise,Hermione e Draco che aveva tra le braccia una ragazza.
Il rumore aveva richiamato gli adulti nella sala accanto che erano accorsi in grande velocità.
Silente colse subito il corpo inerme della ragazza tra le braccia di Draco e si avvicinò per aiutare,mentre dava istruzioni a tutti quanti.
- Cos’è successo?!- chiese il preside agitato osservando il viso pallido della castana.
- Mangiamorte..-  rispose Malfoy con il corpo della ragazza ancora in braccio- li ha colpiti in qualche modo,con una strana magia..deve essere svenuta..-
- Portatela su nella stanza di Ginevra ed Hermione,presto!- raccomandò Silente prima di andare dagli altri membri dell'ordine per avvisarli dell'accaduto.
Insieme tutti i ragazzi salirono una rampa di scale e Draco entrò nella porta delle due ragazze adagiando piano il corpo di Naomi sopra un letto,e sotto raccomandazione di Hermione e Ginny uscì dalla camera assieme a tutti gli altri ragazzi.
Le due ragazze si presero cura di Naomi,assicurandosi che il suo battito fosse regolare,e ponendogli sulla fronte una pezza bagnata.
Era svenuta,lo sforzo fatto doveva averla talmente stancata che il suo corpo non aveva retto.
Sarebbe però stato carino sapere quale sforzo aveva fatto di preciso.
Intanto la rossa e la riccia parlarono,attendendo il risveglio della castana.
- Allora Ginny com’è andata a voi?-
- Tutto bene.. siamo andati a prendere la madre,la sorella,il suo gatto che è da qualche parte in giro con Grattastinchi ,e la roba di Naomi…ora sono giù a basso con i miei…-
- Bene…-
La ragazza sdraiata sul letto si mosse appena attirando l'attenzione delle due.
- Naomi,stai bene?- domandò Hermione osservando la ragazza distesa sul letto.
Naomi aprì lentamente gli occhi mettendo a fuoco con calma le persone e gli oggetti che la circondavano.

- Hermione…- mormorò appena.
- Eccomi sono qui,come ti senti?-
- Un pò stordita,ma bene.- disse sedendosi sul letto con fatica e tenendosi la testa tra le mani -...cos’è successo?Chi è lei?Dove siamo?-
- Non so cosa è successo di preciso...siamo a Grimmuld Place la base dell’oOrdine e lei è Ginny Weasley una mia amica…-
Naomi  tese la mano alla rossa che la strinse e sorrise.
- Piacere Naomi Lorence…-
- Piacere mio…senti ti va di rinfrescarti un pò?Poi dobbiamo andare a Diagon Alley a fare compere…-
- A Diagon che?Comunque sì grazie una doccia me la faccio molto volentieri grazie Ginny…-
- Figurati!Poi ti spieghiamo…ah usa il mio accappatoio è quello arancione…-
- Ok grazie ancora…-
Naomi entrò nel bagno e si fece una bella doccia rigenerante.
Schiarì bene la mente. Si massaggiò le tempie e pensò a cosa le fosse successo in quella giornata.
Dopo essersi insaponata e risciacquata uscì dalla doccia e si avvolse nell’accappatoio di Ginny.
Si aprì la porta del bagno e Naomi voltandosi vide una testolina piena di ricci: Hermione.
- Ti ho portato qualche cosa da mettere.-
- Grazie Herm.-
- Figurati!Ah e sbrigati che ti vogliono conoscere alcune persone!-
- Chi?-
- Dai spicciati!Ah dimenticavo!- estrasse la bacchetta e con un secco colpo i capelli bagnati della castana si asciugarono al'l'istante ricadendo a morbide onde di cioccolato sulle spalle.
Naomi si toccò i capelli strabiliata da ciò che aveva visto fare all'amica e le sorrise ancota con quell'aria un pò persa e affascinata.
Hermione ridacchiò appena ed uscì dalla porta.
Nel frattempo Naomi si legò i capelli sulla nuca nella solita crocchia,lasciando libera la sua frangia che le copriva metà della fronte.
Osservò i vestiti prestatole da Hermione: dei jeans scuri e fasciati,ed una maglietta nera a maniche corte che secondo i suoi gusti regalava una scollatura molto gentile.

Si guardò un ultima volta allo specchio ghignando appena.
- Fico..- mormorò guardando la sua immagine allo specchio.
Non usava utilizzare cose molto attilate o aderenti,ma doveva ammettere che le stavano da dio!
Uscì dal bagno e il suo sguardò colse subito Hermione e Ginny ed altri due ragazzi che non aveva mai visto
:Ron ed Harry.
Ron fu il primo ad accorgersi di Naomi,e rimase quasi a bocca aperta nel vederla.
Era una bella ragazza,non c'era dubbio,ma la reazione ormonale di Ronald era stata esagerata a parere mio.

Harry dopo avere dato una pacca sul braccio dell'amico per farlo riprendere da quello stato decisamente ridicolo,si fece avanti tendendo la mano verso Naomi.

- Piacere io sono Harry,Harry Potter…-
- Naomi Lorence…lui è?-
Naomi si stava rivolgendo a Ron che la fissava con la bocca aperta e gli occhi sbarrati.
Lo trovava inquietante e anche decisamente strano.

Ginny diede una gomitata al rosso che si riprese e seguì l’esempio di Harry.
Si strinsero la mano e si presentarono.
- Naomi Lorence…-
- Ron…Roon Weasley…-
- Ah siete parenti tu Ginny!?- chiese sorpresa la castana che in effetti facendosi caso notò lo stesso colore dei capelli dei due fratelli.
- Si..poi ci sono anche Fred,Gorge,Percy,e Charlie- iniziò Ronald a straparlare tenendo il conto dei suoi innumerevoli fratelli sulle punta delle dita.
- Wow che famiglia numerosa!Non vedo l’ora di conoscerli tutti!- sorrise appena Naomi,divertita dal comportamento imbarazzato di Ron.
- A TAVOLA!!-
La voce squillante della signora Weasley giunse alle orecchie dei ragazzi.
Ginny aprendo la porta disse:
- Questa è nostra madre…-
Tutti i ragazzi scesero le scale,arrivando nella sala da pranzo.
Naomi non fece in tempo a fare un passo che venne abbracciata da una donna dai capelli biondo cenere.
- Figlia mia!Stai bene?-
Naomi non rispose all’abbraccio e quando la madre se ne accorse si staccò da lei.
Intanto tutti i presenti nella stanza guardavano la scena,chi con più discrezione chi con meno.
C’erano molti membri dell'Ordine: Silente,i gemelli Weasley,la signora e il signor Weasley,Piton,Lupin,Moody,Tonks,Draco,Blaise e una ragazza molto simile alla madre di Naomi.
Quest’ultima si fece avanti.
- Ciao eh!Non si saluta?-
- Non ci tengo a salutarti Vale…-
- E tu dovresti essere mia sorella?Tsk…-
La ragazza si allontanò,lasciando madre e figlia nuovamente sole.
Naomi prese a fissare la madre con uno sguardo duro,con quello sguardo freddo che usava con persone che non conosceva o che odiava.
La madre annuì gravemente e si fece strada fuori dalla sala da pranzo seguita da Naomi.

Si misero in una stanza vicino alla sala da pranzo,in una delle stanze che la pulizia scrupolosa della signora Weasley non era ancora arrivata.
La madre aveva gli occhi verdi,i lineamenti decisi del volto,era esile e i suoi capelli ricadevano sulle spalle come la seta.
- Naomi stai bene?-
- Diciamo di sì…ora fammi fare a me le domande che ne ho veramente tante da farti- disse con ironia Naomi appoggiandosi con le spalle al muro - MI SPIEGHI IL MOTIVO PER CUI IO NON SONO A CONOSCENZA DI TUTTI QUESTI MISTERI?- gridò subito senza aspettare un motivo preciso per farlo,perchè a dire il vero ne aveva tanti ed ora li poteva riversare tutti.Non aveva bisogno di un altro motivo nuovo per potere esplodere.
- Tesoro quali misteri?-
- AH NON FARE LA FINTA TONTA!QUANDO PENSAVI DI DIRMI CHE SONO UNA STREGA,CHE QUEL BASTARDO DI MIO PADRE E’ UN MAGO,MANGIAMORTE?EH?ORA SALTA FUORI CHE TU E VALENTINA SIETE DELLE SIRENE?-
- NON URLARE CHE CI SENTONO TUTTI!-
- NON ME NE FREGA UN CAZZO IO VOGLIO DELLE RISPOSTE!!-
- NON ALZARE IL TONO CON ME SIGNORINA!-
- IO FACCIO QUELLO CHE VOGLIO L’HO SEMPRE FATTO E LO FARO SEMPRE…-
La guancia destra di Naomi venne colpita da uno schiaffo,ma lei non disse nulla,assorbì il colpo voltando appena il viso sul pavimento polveroso,toccandosi la guancia dolente.

- Cosa volevi che ti dicevo eh?Sei una strega Naomi,ma tuo padre non ti manda ad Hogwarts perché ha altri piani per la tua vita!E’ questo quello che volevi?- disse Dorinda cercando di non alzare la voce,ma cercando di rimanere quanto meno calma.
- Io avrei voluto la verità!- alzò la voce la ragazza,tornando a guardare la madre - non che ora,a diciassette anni vengo a sapere cose del genere!-
- Se anche io te lo avessi detto,non sarebbe servito a nulla.Tuo padre non avrebbe permesso che tu lo scopristi e avrebbe fatto di tutto pur di nascondere questa verità.-
- Cosa intendi dire?!Perchè?- chiese lei agitata tentando di controllare quella rabbia,ma inutilmente.
- Tuo padre..sai com'è fatto!Ci avrebbe come minimo uccise!Ora capisci perché non ti ho detto niente?L’ho fatto per te,per noi!- gridò all'esasperazione Dorinda.
Naomi scosse il capo mordendosi con rabbia il labbro inferiore stringendo le mani a pugno.
Suo padre,suo padre,suo padre.
Perchè le aveva fatto questo?!
Tante volte aveva visto che i suoi genitori litigavano e spesso andava a finire per il peggio,specialmente per Dorinda,ma...sarebbe stato capace di commettere un omicidio?
Anzi tre omicidi?Le sue figlie,sua moglie...non lo sapeva,e non sapere se il proprio padre avrebbe potuto ucciderla o meno le fece rivoltare lo stomaco.

- TU E LUI MI AVETE ROVINATO LA VITA!- riprese ad urlare a squarcia gola- staccandosi dal muro e avvicinandosi pericolosamente alla madre- NON VOGLIO MAI PIU’ VEDERVI!NE TE E NEANCHE LUI!SIETE SOLO STATI CAPACI DI CREARMI PROBLEMI!- disse facendo per andarsene,ma dopo un sospiro tornò indietro a qualche centimetro dal viso di sua madre con la rabbia in corpo,nonostante cercasse di trattenere era evidente - ANZI NON VEDO L’ORA DI MORIRE SAI?MAGARI LI POTRO' STARE IN PACE,E NON VEDERE LE VOSTRE LURIDE FACCE E FINIRANNO TUTTI I MIEI PROBLEMI!!-
- Ora vedi di non esagerare Naomi,perchè stai facendo un melodramma inutilmente!-
- Inutilmente?!INUTILMENTE?!- gridò lei ancora - Mamma guardami!Ti sembra normale che ora io e te siamo qui a discutere sul fatto che ho dei poteri,che ho qualcosa che neanche io ho capito cosa,a discutere che mi hai nascosto tutto per paura che mi avrebbe,o ci avrebbe ucciso?!Ti sempre un melodramma inutile questo?!Questo non è un melodramma,questo è un disastro!Tutta la mia vita lo è stata,sempre,e sempre!Qui io sono l'unica che ha le palle di dire le cose come stanno,non sto facendo drammi,sto ricordandoti nello schifo in cui mi avete fatto vivere!-
Dorinda rimase in silenzio ad incassare quel duro colpo tutto vero tra l'altro,ma poi alzò il viso con forza,quella forza che aveva dovuto mantenere per quasi una vita.
- VUOI LA VERITA’ NAOMI?EH LA VUOI?-
- SI!- rispose quella come se fosse ovvio.
- Ebbene tu sei una strega…-
- Fin lì c’ero arrivata da sola!-
- Non m’interrompermi!Tuo padre è un mago e... sì anche un seguace del signore oscuro.Voleva che lo diventassi anche tu e ci ha provato tante volte,l’ultimo tentativo ci ha portato alla rottura…io non so cosa sei in grado di fare,so solo che non ti ha mandato ad Hogwarts per riservarti del suo stesso destino,per quanto sia crudele…-
- Se io sono una strega non dovrebbe esserlo anche Valentina?- chiese Naomi ignorando la parte del padre che sapeva essere uno schifosissimo pezzo di stronzo.
- No,perchè solo tuo padre è un mago,io e Vale…-
- Sì?- incalzò Naomi con impazienza
- Io e lei siamo delle vampire…-
Silenzio.
Una notizia del genere detta così schiettamente,avrebbe fatto cadere in confusione anche la persona più calma del mondo figurarsi una irrequieta.
Naomi guardò il volto della madre chinato sul pavimento,e poi scoppiò apertamente a ridere.
- Oh non ci posso credere,adesso nel melodramma appaiono anche due succhiasangue!Stupendo!- disse scuotendo il capo in modo ironico - e scommetto che i nostri cugini e altri parenti sono una sorta di incrocio tra folletti e troll!Non mi sorprenderebbe,ho sempre detto che sono strani e poi..-
- Non sto scherzando!- la interruppe la madre severa.
Naomi non riusciva a crederci.
Non era possibile,o almeno non per lei.
Non per lei che fino a due giorni fa era una normalissima studentessa di liceo prossima all'università,non per lei che era viziata,non per lei che non credeva alle storie di fantasia,ma a lei che sembrava la stesse vivendo in prima persona.
- Lui non lo sa vero?-
- Lo sa.. -
-  E Valentina?-
- Sì…comunque non devi preoccuparti,a lei ci penso io.Le insegnerò come controllare la sua particolarità…-
Naomi sospirò appena chiudendo per un istante gli occhi.
- Io non capisco,perché tutti questi segreti,perché?- domandò lei esausta,incredula e al contempo stanca,stanca di doverne affrontare sempre una nuova,sempre un nuovo problema da raggirare o da risolvere.
- Naomi ti prego cerca di capire…-
- CAPIRE?!- gridò lei ancora - Tu non puoi dire sul serio,no!Questo non puoi chiedermelo!-
Naomi uscì dalla sala e senza mangiare si diresse nella stanza dove si trovava poco prima.
Sbatté la porta dietro di sé,prese un cuscino e lo prese a pugni.
Si stese sul letto e provò a scaricare il suo dolore su quel pezzo di stoffa.
Lo stinse,lo graffiò,lo prese a pugni,ma non bastava il suo dolore continuava a perseguitarla.
Una lacrima scese dai suoi occhi e le bagnò la guancia imporporata.
L’asciugò pensando che piangere non sarebbe servito a niente,e che inoltre così dimostrava debolezza e lei non avrebbe mai dato a vedere questo suo lato debole e vulnerabile.
- Mia cara piangere non fa male a nessuno…-
Naomi si voltò di scatto e vide sull'entrata della porta un alto signora dalla lunga barba bianca,e gli occhiali a mezzaluna scendergli sul naso,mostrando il suo sguardo limpido come il cielo di primavera.
- Lei chi è?- domandò lei,non tanto cortese vista la situazione.
- Io sono Albus Silente,ma questo non importa…non dovresti prendertela con tua madre lei ha cercato di proteggerti…-
- No non è vero,lei non ha idea di come sia stata la mia vita e non può quindi dire questo…Poi come fa a sapere quello che ci siamo dette io e mia madre?-
- Diciamo che lo hanno sentito tutti quello che vi siete dette,per lo meno quelle che vi siete urlate…-
Naomi annuì con aria distratta.Non le interessava di quello che avevano sentito gli altri,nè di quello che pensavano.Aveva già di che preoccuparsi come ad esempio risolvere l'imbroglio di elastici nella sua sfera di problemi che era sin troppo espansa.
- Non ha importanza,lei non sa niente,non mi conosce…- 
- Non ancora,ma sappi solo che hai degli amici qui,ed una famiglia che ti vuole bene…tienilo a mente…-
Lei non rispose si mise semplicemente a fissarlo negli occhi senza distogliere lo sguardo.
Silente regalò alla ragazza uno dei suoi sorrisi confortevoli,prima di riprendere a parlare.
- Comunque Naomi poco prima ho parlato con tua madre e mi ha detto tutto quello che sa…e inoltre ha acconsentito che tu venga ad Hogwarts quest’anno, e domani è il primo giorno,quindi ti consiglio di sbrigarti gli altri ti aspettano giù per andare a fare compere…-
- Si,compere..- ripetè lei sempre con aria assente mentre usciva dalla porta.

 
Rainbow Line

Beeene! Passiamo ai ringraziamenti ragzuoli!

 PrincessVanilla: Twwiiiiiin!*-* si beh Blai è bonazzo,ma si sa che Draco è Draco xD Toh questo capitolo con la vecchia Naomi!Mi mancava scrivere di lei,è troppo impulsiva e anche troppo sicura di sè,la cosa mi diverte xD
L: Twin dobbiamo fare un fan club sul biondazzo *.*

_Giuly_: Ciao Giuly!Beh allora ribenvenuta tra noi xD Si vedrai che il contenuto è più o meno quello,ho deciso di riscriverla per esprimere meglio pensieri,concetti ecc ecc...insomma poi dimmi tu che ne pensi =)
Spero che ti sia piaciuto questo capitolo che come hai visto parla in pieno di Naomi che ha un caratterino un pò taaanto ribelle e irascibile xDD
Non vedo l'ora di sapere che ne pensi!!

Ringrazio tutti quanti per essere passati a leggere!Ci vediamo la prossima volta con DIAGON ALLEY!
 


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Capitolo 3
*** Diagon Alley ***


Diagon Alley n°3 Diagon Alley


Hermione,Harry,Ginny,Ron,Blaise e Draco stavano al pian terreno e aspettavano Naomi per andare a fare compere per il nuovo anno ad Hogwarts.
Silente aveva annunciato loro che la ragazza sarebbe andata a scuola con loro quest’anno.
Ginny rivolta al fratello lo avvertiva :
- Ron quando scende non parlare sulla chiacchierata con la madre,anzi non parlare affatto…-
- Perché?-
- Ron hai il tatto di un’ippogrifo…-
- Non è vero ‘Mione!Ho ragione Harry diglielo!-
- Beh veramente hanno ragione loro Ron…forse è meglio che non parli…-
Ron sbuffò sonoramente decisamente contrariato dalle opinioni degli amici.
Da parte Malfoy e Zabini tentavano di fumare,cercando di non andare tanto nell'occhio,ma niente sfugge ad Hermione e quando se ne accorse chiuse gli occhi a due fessure.
- Blaise Zabini,cosa stai facendo?- sibilò avvicinandosi a lui con le mani incrociate al petto.
Tipica postura Hermione-Fai Quello Che Dico- O Sei Nei Pasticci.
A Blaise andò il fumo giù per i polmoni non si era accorto che Hermione lo stava guardando,e la cosa poteva essere pericolsa,lo sapeva bene,le aveva promesso che avrebbe smesso di fumare.
Draco diede una pacca sulle spalle dell’amico,sogghignando sotto i baffi.
- Quante volte ti ho detto che non devi fumare?!-
- Tante…uhh…ma uhhh ho fatto solo un tiro uhhh-
La risposta di Blaise  tra un p’ò di tosse.
- Spegnila subito…-
Blaise fece come gli era stato ordinato,guardando con una certa malinconia la sigaretta.
Intanto Malfoy ghignò con la sigaretta tra le labbra scuotendo il capo divertito.
- Mi spieghi cosa ci trovi di tanto divertente?- gli chiese irritato Blaise.
- Zab mi stai cadendo in basso!Ti fai comandare a bacchetta da una ragazza…-
- Cosa c’è di strano in questo?- domandò Naomi scendendo dalle scale,rispondendo così al biondino.
- Se sei un maschio,di cose strane ce ne sono parecchie…-
- Infatti se sei un maschio,ciò dimostra che le ragazze possono tutto su tutti…-
- Non tutti i ragazzi sono uguali…-
- Ne dubito fortemente…- rispose Naomi divertita dall'affermazione di Draco.
Naomi e Draco erano vicini e gli unici che sentivano i loro scambi di risposte erano Blaise ed Hermione,che decisero in ogni caso di non intervenire.
- Dimostramelo allora..- disse Malfoy sbuffando una nuvola di fumo verso l'alto.
- D’accordo..- replicò Naomi facendo spallucce con indifferenza.
- Bene.- mormorò semplicemente Draco con un sorrisetto di sfida in volto.
- Bene.- replicò allo stesso modo Naomi.
La ragazza si allontanò dal biondo e si diresse dal povero Ron.
Quando quest’ultimo si accorse della sua presenza,incominciò a ricordarsi degli avvertimenti dei suoi amici,ovvero non parlare del discorso che lei e la madre avevano intrattenuto e di non fare domande o affermazioni che avrebbero potuto riportarla a quel ricordo.
Poteva farcela no?
Forse...
Naomi appoggiò la sua testa sulla spalla di Ron e lo guardò sbattendo gli occhioni con un enorme sorriso sul volto.
- Ron,senti,potresti farmi un favore?- disse lei abbassando lo sguardo con aria afflitta,e con un tono di voce che sfiorava il soffio del vento.
- Si beh certo...cioè si... dimmi certo..- disse Ronald impasticciandosi che le parole.
- Ho dimenticato il mio giubbotto su nella stanza,ed io non vorrei perdermi.Questo posto è enorme.. non è che puoi andarmela a prendere?.- domandò con quel sorriso sdolcinato e apparentemente sincero,con quello sguardo dolce e innocente,e quella voce che sembrava essere il lieve suono di un liuto.
- Ma certo!- disse lui con un sorriso smielato.
- Ehi quando te l’ho chiesto io non ti sei mosso di un millimetro!Che razza di fratello sei!- esclamò Ginny indignata,ma Ron non le diede la ben che minima attenzione.
Draco che da lontano osservava era rimasto leggermente sorpreso dal comportamento di Weasley,ma non lo diede a vedere,limitandosi solo ad osservare.
Quel ragazzo era la quinta essenza della pigrizia,non muoveva un dito per nessuno se non aveva nulla in cambio.
Figurarsi farsi a piedi tre rampe di scale,per prendere un cappotto ad una ragazza che neanche conosceva!
Nè Potter nè la Mezzosangue,riscuotevano questo tipo di successo con lui,e Potter era il suo migliore amico,mentre la Mezzosangue era la sua ex ragazza di cui era ancora perdutamente innamorato,quindi..

Ron tornò di corsa giù dalle scale,con le mani tese la giacca nera a Naomi che se la mise.
- Ron grazie davvero! Questa maglietta mi sembra un pò troppo scollata,non trovi?-
Ron era in evidente imbarazzo,perché balbettava e si contorceva le mani.
- Beh non saprei,cioè si,nel senso che sembra,io non ho mai messo una maglietta scollata,non lo so,magari si è scollata..- disse lui veloce,guardando l'oggetto della sua discussione.
Naomi trattenne a stento le risate,lanciando un breve sguardo a Malfoy per fargli notare come lei aveva ragione.

- Si,infatti,è scollata!Non vorrei prendere freddo e grazie a te non succederà!- Naomi fece per avvicinarsi per dare un bacio sulla guancia di Ron,quando si ritrasse di colpo portandosi una mano alla fronte
- Dio come sono stupida!-
Ron la guardò spiazzato,si era già preparato a ricevere il suo ringraziamento,e lei si ritraeva dicendo che era stupida?
Che era successo?
- Cos'è successo?Cosa?- domandò lui un pò agitato,pronto a risolvere qualsiasi problema per ricevere il suo ringraziamento.
-Ho dimenticato di portare una penna e un foglio,sai per prendere appunti per le compere non potresti pensarci tu?- domandò lei mordendosi il labbro inferiore e fingendosi in difficoltà.
Lui annuì sempre con quel sorriso sornione e riprese a salire le scale senza dire una parola.

Naomi si avvicinò a Draco,osservando prima Blaise,Hermione,Ginny ed Harry,che continuavano a guardare le scale commentando ciò che fosse successo.
Draco non degnò di uno sguardo la ragazza,ma fissò anche lui le scale,e Naomi sospirò con aria soddisfatta.
- Tre,due,uno..- iniziò a contare in modo che Draco la sentisse.
- Eccomi Naomi!-

Ron tornò prima questa volta e nelle sue mani teneva carta e penna.
- Grazie Ron!- esclamò Naomi abbracciandolo- Senza di te,non saprei cosa avrei fatto!- disse lei sorridendo e sciogliendo l'abbraccio.
- Figurati,per così poco…- rispose lui con un lieve sorriso imbarazzato.
- Già che ci sei non potresti scrivere tu per me?Sai,questo sarebbe il mio primo anno ad Hogwarts e non so assolutamente nulla,potresti scrivermi le cose fondamentali,anche solo i titoli dei libri che devo acquistare,non vorrei disturbarti ulteriormente,ma..-
- Non dirlo neanche per scherzo non mi disturbi!- la interruppe Ron riprendendosi tra le mani il block notes e la penna.
- Speravo che avresti capito!- esclamò ancora Naomi con quell'aria da santarellina innamorata.
Lui borbottò qualcosa di incomprensibile,e Naomi si avvicinò al suo volto dandogli un bacio sulla guancia,molto lentamente,per poi guardarlo a qualche centimetro di distanza dagli occhi.
- Grazie Ron.- sussurrò assumendo una tonalità di voce calda,e provocante.

Ronald rimase lì nella stessa posizione,finchè Tonks e Kinglsley non apparirono nel corridoio pronti a scortare fuori i ragazzi.
Ginny ed Hermione raggiunsero la castana non appena Harry aveva raggiunto Ronald.
- Dimmi che incantesimo hai fatto!Ora si che avrò uno schiavetto in casa…- disse Ginny con una risata.
Naomi ridacchiò divertita.
-  Ginny non ho fatto nessun incantesimo,ho solo dimostrato che noi donne possiamo fare ogni cosa…-
- Incantesimo o meno sei stata grande…-
- Ginny ha ragione!Ron non ha mai fatto niente del genere,per non parlare del fatto che lo hai convinto a scrivere su un foglio e non è una cosa che fa spesso…-
Harry con Blaise e Draco vicini s’intromisero nella discussione.
- Beh veramente Hermione,tutte le volte che lo ha fatto è stato per copiare i tuoi compiti…-
- Senti chi parla?Tu non li copi i miei compiti vero Harry James Potter?-
Harry abbassò lo sguardo con aria colpevole.
Intanto Blaise rideva.
- E anche tu hai poco da ridere!-
Anche quello fu zittito dalla riccia.
Tutti seguirono gli adulti in un bar,beh quasi tutti.
Naomi e Draco rimasero indietro.

- Allora,maschilista che non sei altro?-
Naomi era rimasta fuori al fianco di Malfoy,con le mani ai fianchi,e con l'aria di chi ha vinto un premio inestimabile.

- Con Weasley era troppo facile…- mormorò annoiato.
- Non è Ron il problema.Il problema è trovare un ragazzo che non perda il controllo solo con un paio di occhi dolci,e parole dette con voce angelica.- replicò Naomi divertita da quel lato dei maschi che lei riteneva patetico.
Malfoy si avvicinò al viso della ragazza sostando a qualche centimetro,con un ghigno malizioso tra le labbra e lo sguardo grigio puntato dritto nel suo smeraldino.
 - Questo è quello che dici tu…-
Detto questo entrò,seguito da Naomi,decisamente scocciata per la rispsota ricevuta.
Dentro c’erano tante persone strane,ma senza badarci entrambi seguirono il gruppo che era entrato in una porta.
Tonks alzò la bacchetta e colpì le mattonelle del muro.
Questo si aprì e davanti a loro apparve un cartello con scritto:

BENVENUTI A DIAGON ALLEY

- Bene ragazzi io e Tonks staremo qui ad aspettarvi…-
- Ok noi ci dividiamo però,penso che le ragazze vogliano stare da sole,non è vero?!- disse Harry.
- Certo Harry!Io ed Herm faremo vedere un p’ò il posto a Naomi ci vediamo qui per le 16.30-
- Ok buone compere…-
- Anche a voi…-
I gruppi si divisero.
- Allora Nao dove vuoi andare per prima cosa?-
- Non lo so,non saprei Herm…-
- Beh io dico che dovremmo comprarle per prima cosa una bacchetta…-
- Concordo Gin andiamo!-
Le tre si presero a braccetto e s’incamminarono verso Olivander.
La città era veramente affollata,la causa era l'imminente inizio della scuola.
Naomi ad ogni vetrina che incontrava si fermava a vedere.
Era come portare una bambina in un negozio di giocattoli,la vigilia di Natale.
Dopo parecchie fermate,giunsero da Olivander.
Vi entrarono e subito videro l’anziano dagli occhi azzurri,con i capelli bianchi.
- Oh signorine come mai qui vi si è rotta la bacchetta?-
- No signor Olivander,io e Ginny siamo qui per far prendere una bacchetta a lei,si chiama Naomi…-
- Che bel nome,beh accomodatevi!-
L’anziano prese alcune scatole da degli scaffali.
Ne posò due sul bancone.
Ne aprì una e porse una bacchetta di legno poco levigata alla castana.
Lei la prese in mano.
Subito da essa uscì un lampo di luce che spacco una finestra del negozio.
La ragazza la ripose subito sul bancone,guardando quel bastoncino con aria spaventata.
- No direi che questa non va assolutissimamente bene…- constatò Olivander scuotendo il capo.
L’anziano porse la seconda bacchetta alla giovane.
Questa era di legno bianco,liscio,con l’impugnatura di legno marrone scuro.
Naomi prese la bacchetta in mano,e non appena la sua pelle fu a contatto con quel pezzo di legno,senti un'improvviso senso di calore su tutto il braccio,che si diffondeva con rapidità in tutto il corpo.
Si sentiva quasi incandescente.
- Curioso…- commentò Olivander osservando la reazione.
- Cosa?- domandò Naomi con il respiro affannato e il cuore che batteva velocissimo nel suo petto.
- Signorina questa bacchetta è molto particolare,quella che tiene in mano possiede la capacità di controllare la potenza di un mago in questo caso una strega molto potenti…dentro vi è una scaglia di drago e una piuma di fenice,elementi scelti apposta per la creazione di questa bacchetta.Bacchette come queste..sono rare,ed è la seconda ad essere venduta,e si spera che lei sia capace di farne buon uso..-
Naomi annuì fissando la bacchetta con aria assorta,mentre Hermione pagò l'asticella,dando quel sacchetto di soldi tra le mani di Naomi.
-Questi sono  tuoi soldi me li ha dati tua madre…-
- Si …-
Uscirono dal negozio,e Naomi tirò immediatamente fuori la bacchetta.
- Herm ti prego dimmi qualche incantesimo!-
- Ok,vediamo prova a far lievitare quel sasso dì "Wingardium Leviosa",e ricorda il movimento: agitare e colpire!- disse quelle ultime parole con un sorriso ricordando quando al primo anno aveva ricordato la stessa cosa a Ronadl nel bagno,con il troll di montagna.
- Wingardium Leviosa!-
Un sasso che si trovava al lato della strada si levitò in alto.
Naomi sorrise mentre le altre due la guardavano eseguire l’incantesimo.
- Dio Herm è bellissimo non vedo l’ora di poter usare tutti gli incantesimi…-
- Herm,Nao scusate ma  io devo andare a fare delle compere per mia madre,ci vediamo al ritrovo con gli altri?-
- Va bene Gin a dopo e stai attenta!-
- Ciao Ginny!-
- Ciao ragazze!-
La rossa si perse nella folla.
Hermione intanto aveva portato Naomi a vedere quasi tutta Diagon Alley,e avevano comprato le cose che servivano loro per la scuola.
- Dici che riuscirò a leggere tutti questi libri Herm?- domandò Naomi guardandosi con scetticismo le borse appese alle sue braccia piene di libri e oggetti vari.
- Io dico di sì.Conoscendoti la curiosità ti divorerà…sono tutti libri con scritti incantesimi da usare quotidianamente,esteticamente,per la difesa…insomma molte cose…-
Hermione si guardò l'orologio da polso che indossava:erano le 16.00,tra una mezzora dovevano ritornare a casa.
- Nao che ne dici se ci andiamo a prendere una burrobirra vicini al luogo di ritrovo?-
- Una burro che?Sì va bene comunque…- rispose Naomi ridacchiando.
Quel giorno stava scoprendo tante di quelle cose,che in quella giornata era rimasta di stucco più di una volta.
Vedere gli elfi alla Gringott,vedere filtri d'amore,insomma era un mondo che la continuava a sorprendere!

Dopo un poco di distanza arrivarono a destinazione.
Era un locale proprio davanti al luogo d'incontro,infatti Naomi ed Hermione riuscirono a vedere da lontano Kingsley e Tonks,che come promesso li aspettavano.

Si misero in una parte del locale silenziosa e desolata accomodandosi su le sedie e posarono le borse dei propri acquisti vicino a loro.
Arrivò subito un cameriere seguito da un blocchetto e una piuma nell’aria.
- Desiderate qualcosa?-
- Io prendo una burrobirra… tu Nao?-
- Io vorrei del latte caldo grazie…-
Hermione e il cameriere guardavano storto Naomi.
Poi con fare stanco il cameriere si dileguò.
- Latte caldo?- rise Hermione.
- Sì,non bevo alcolici,nè birra...- rispose Naomi atona.
- Certo...e quando andavi alle feste?- riattaccò Hermione non credendo assolutamente all'amica.
- Non ci andavo,e se riuscivo ad andarci di nascosto non potevo comunque..-
La risposta venne data da Naomi con un tono leggermente arrabbiato,ma Hermione voleva giustamente sapere il perché.
- Perché?-
Naomi guardò Hermione nelle sue iridi dorate,dove si leggeva chiaramente curiosità.
Stava per rispondere con una balla,ma poi si ricordò delle frasi di Silente:
“Hai amici e una famiglia che ti vuole bene…”
Fece un respiro e incominciò a parlare.
- Non ho mai bevuto perché io ero,e sono la figlia perfetta…-
- Come la figlia perfetta?-
- Vedi mio padre…-
Una morsa di dolore e rabbia fece capolino nello stomaco della castana,pronunciando quelle parole,e ripensando alle innumerevoli volte in cui aveva provato di uscire dagli schemi cosa le era successo.
- Mio padre mi obbligava ad essere perfetta in tutto…io a scuola non ho mai preso un brutto voto e se questo accadeva,io ne pagavo le conseguenze…-
Hermione la guardò con la tipica espressione da punto interrogativo,ma Naomi non aveva intenzione di tirare fuori anche i minimi dettagli.
- Non penso tu voglia saperlo…comunque credo che abbia sempre voluto un maschio,invece sono arrivata io.Accettando la realtà mi ha fatto fare tutto quello che avrebbe fatto fare al suo erede…io sono eccellente in tutte le materie scolastiche,in tutte le attività fisiche…insomma sono il suo robot personale…lui ha sempre desiderato mettermi in mostra sempre non perdeva occasione per sminuire gli altri con frasi del tipo:“mia figlia lo sa fare,mia figlia è meglio della tua”e via dicendo…-
Hermione intanto ascoltava e dentro cercava di capire il dolore che coinvolgeva la sua amica.
-  Mi spiace davvero tanto,anzi con le parole non posso neanche esprimere il dispiacere che provo,ma voglio che tu sappia una cosa:io ci sarò sempre per te sempre,ogni cosa che tu mi vorrai dire io sarò lì ad ascoltarti,mi fa piacere che tu ti sia aperta con me immagino non sia stato facile…-
- Infatti no non lo è stato…- confessò Naomi con un breve sorriso tirato - Beh devo dire che una cosa giusta quel pirla di mio padre l’abbia fatta..-
- Sarebbe?-
- Mi ha fatto partecipare con te a quel concorso,e così io ho trovato una vera amica..-
Sorrisero.
Le ordinazioni che avevano fatto poco prima arrivarono e le consumarono in fretta,ognuna immersa nelle proprie riflessioni dovute alla breve discussione tenuta.
Uscirono dal bar,quando avevano finito di bere le proprie bevande,avviandosi nel punto di ritrovo.
Naomi si sentiva un p’ò più leggera,ma anche un pò strana.
Non si confidava con nessuno,preferiva tenere le cose per sè,ma confidarsi con Hermione era stata una grande idea.

Quando giunsero al ritrovo erano le 16.25 e lì ad attenderle c'erano già Ron ed Harry con tanto di acquisti.
- Ciao ragazze!Ehi,ma dov’è Gin?-
- Non preoccuparti Harry,Ginny arriverà subito,però nel frattempo non farti venire un infarto!-
Insieme risero.
- Harry dov’è Blaise?- chiese Hermione notando che la sua dolce metà non c'era all'appello.
- Sono io che non mi devo far venire infarti vero?- ridacchio Harrry -Non lo so.. ci siamo separati subito,grazie a quel cretino di Malfoy…-
- Cos’à fatto?- s'intromise Naomi.
- Il solito:battutine,commenti idioti..insomma Malfoy.- tagliò corto Harry.
- Parli del diavolo spuntano le corna.- disse Ron indicando con un breve cenno del capo dinnanzi a sè.
- Parli del diavolo spunta Malfoy..- lo corresse Harry.

Malfoy sentendo pronunciare il suo nome,ovviamente non perse l'occasione di essere per l'appunto irritabile.
- Parlavate forse di me?-
- Cosa t’importa furetto?- domandò Harry con evidente stizza.
- Non vorrei che il  mio nome venisse infangato da voi,sfregiato.- replicò Malfoy guardando Harry con il solito sguardo di disprezzo.
- Perché non vai un p’ò a fanculo?Come se io ci tenessi a stare vicino a te.-
- Io ci vado quasi tutti i giorni a fanculo,sai dovresti farlo anche tu con la piattola…-
Harry stava per avviarsi verso Malfoy per dargli una bella lezione,ma Naomi si mise in mezzo tra i due,trattenendo il moro mettendogli una mano sul petto.
- Che c’è Potty ho toccato un punto dolente?- lo stuzzicò ulteriormente Malfoy.
- Senti Malfoy,solo perché non hai nessuno con cui sbatterti non vuol dire che devi scocciare Harry.Sai l’invidia è una brutta bestia…- rispose Naomi per Potter.
- Chi te lo dice che io non lo faccia?- replicò Draco con un ghigno sornione sul viso.
- Lo dico io,a meno che non ti fai con i mobili della tua stanza…-
- Cerca di migliorare le tue conoscenze allora…- disse Malfoy avvicinandosi alla ragazza che riusciva a sostenere il suo sguardo gelido,con i suoi occhi verdi.
Quando arrivò Ginny,Kingslay e Tonks si riunirono al gruppo di ragazzi facendo loro cenno di seguirli.

Tutti li seguirono dentro il bar-porta,tutti tranne Malfoy e la Lorence.
Erano ancora vicini,pronti a sfidarsi,sembrava che nessuno volesse smuoversi di una virgola.
Lui avvicinò le sue labbra all’orecchio della ragazza sussurrandogli poche parole con decisione e al contempo con innata leggerezza.
- Non ti conviene sfidarmi tanto meno stuzzicarmi ragazzina.Perderesti…non sai con chi hai a che fare…-
Naomi si alzò in punta di piedi per arrivare all'altezza del giovane,con un ghigno di scherno sulle labbra.
- Nemmeno tu.-
sussurrò con la voce più dolce e contemporaneamente provocatoria che aveva.
Così entrambi seguirono il gruppo e senza più scambiarsi parola arrivarono a casa sani e salvi,pronti per i saluti.
Infatti i serpeverde avrebbero dovuto lasciare l'ospitalità della base,e non tutti aspettavano questo giorno per potersi liberare delle serpi.
Una di queste persone era Hermione,che all'inizio della via
si gettò letteralmente al collo di Blaise che la strinse a sé.
- Hermione tanto ci vediamo domani…- le ricordò divertito.
- Sì,ma mi mancherai…-
Blaise le accarezzò una guancia guardandola teneramente negli occhi.
- Anche tu amore…-
- Che schifo…-
Viva Draco e i suoi dolcissimi commenti!!
I due innamorati gli rifilarono uno sguardo gelido a dire poco,ma lui per niente intimorito li sosteneva come se niente fosse.
Alla coppia si avvicinarono gli altri,Harry,Ginny e Ron salutarono Blaise e poi entrarono nel covo.
Fuori erano rimasti solo Malfoy,Blaise,Hermione e Naomi.
Quest’ultima aspettava la sua amica che si stava baciando con Blaise.
Gli guardava ed intanto sbuffava.
“Quanto ci mettono!!Non dovrebbero più avere ossigeno!”
Malfoy era anche lui alquanto scocciato,e anche della stessa idea della ragazza.
Finalmente i due si staccarono e si fecero delle carezze continuando a guardarsi negli occhi con quel sentimento che entrambi ricambiavano l'un per l'altra.
Mr. Delicatezza intervenne,e tirò Blaise per la manica.
Il moro si sciolse dalla presa del biondino ed andò verso Naomi,per poterla salutare.
- Tieni d’occhio Hermione al posto mio…-
- Contaci Blaise…tu stai attento a quella serpe non vorrei che ti mordesse e morissi per avere in corpo troppo veleno…-
Blaise ridacchiò,per poi raggiungere Malfoy,e smaterializzarsi insieme.
Hermione e Naomi si sorrisero ed entrarono nella casa cogliendo subito il forte odore che proveniva dalla cucina.

Quando le due si affacciarono sulla porta,videro la Signora Weasley e la madre di Naomi che erano indaffarate con pentole e mescoli.
- Oh!Hermione,Naomi!Io e Dorinda stavamo preparando la cena,domani è un grande giorno,non voglio che siate privi di energie…-
- Grazie Signora Weasley…-
Le ragazze con un sorriso avevano detto la frase insieme.
Naomi senza degnare di uno sguardo la madre si catapultò su per le scale seguita poi da Hermione.
- Molly dici che mia figlia rimarrà in eterno arrabbiata con me?-
- No Dorinda,vedrai che passerà...dalle il tempo di digerire la situazione…-
Dorinda era molto poco convinta.


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- Beh noi vi lasciamo da sole.Penso abbiate molte cose da dirvi…-
Hermione sparì dietro la porta scortata da Ginny.
Le due avevano aiutato Valentina e Naomi a portare le proprie cose in una delle innumerevoli stanze da letto di Grimmuld Place.

Valentina posò la sua borsa sul letto vicino alla finestra che andava su di un piccolo balcone,e ci si sedette sopra.
- Te lo scordi,è mio il letto vicino alla finestra…-
- E chi lo dice?-
- Vale  non farmi arrabbiare,spostati SUBITO…-
La sorella obbedì di malavoglia,borbottando frasi incomprensibili.
Soddisfatta la castana si accomodò.
Neanche il tempo di sdraiarsi che un gatto le si posò sulle gambe.
Aveva il pelo lungo grigio e nero a strisce gli occhi blu,e un corpo abbastanza rotondo.
- MAY!!-
Naomi abbracciò il suo gatto e questo le fece le fusa strusciandosi contro il suo corpo.
- Spero che ti porterai quella palla di pelo con te quando andrai ad Hogwarts…- disse Valentina appogiandosi al muro.
- Come se lo lasciassi nelle tue grinfie…- replicò Naomi scherzando.
Dopo una breve pausa di silenzio,le due  ebbero il coraggio di guardarsi negli occhi.
La prima a parlare fu Valentina.
- Allora andrai ad Hogwarts?-
- Si..e tu invece sei come mamma…- replicò Naomi guardandola con aria di rimprovero.
- Già…- rispose abbassando lo sguardo con aria dispiaciuta.
- Perché non me lo hai mai detto?-
- Tu mi avresti creduto?-
- Sì!-
- Oh sì certo…- commentò Valentina alzando gli occhi al cielo.
- Va bene no, non ti avrei creduto…-
- Infatti…- confermò Valentina.
Naomi si alzò ed entrò nel bagno e si tolse i vestiti che Hermione le aveva prestato,infilandosi una tuta ed una maglietta larga a maniche lunghe.
- Vado a portare i vestiti ad Hermione ci vediamo giù a cena…- avvisò la castana piegando con cura i vestiti dell'amica.
- Si,d'accordo..- annuì con non curanza Valentina.
Naomi uscì dalla porta,con in mano la maglia scollata, e i jeans attillati di Hermione.
Si avvicinò alla porta della rossa e della riccia,ma si fermò appena fuori appoggiandosi al muro laterale.
C’erano due persone che litigavano.
Si nascose dietro la porta e vide Hermione e Ron che discutevano animatamente.
- Ron non devi decidere della mia vita!-
- Io non lo sto facendo voglio solo che tu stia attenta!-
- So badare a me stessa Ron non ho più undici anni!-
- Sì ma io non voglio che ti accada qualcosa,lui ti farà soffrire!-
- Ecco vedi!!E’ per questo che ti ho lasciato perché sei possessivo!Io non sono un oggetto,né un premio!Blaise questo lo ha capito subito!Io sto bene con lui,e mi pare che neanche a te dispiace quando ti fa copiare in pozioni…-
Ronald abbassò lo sguardo colpevole.
Hermione stanca di quella situazione cercò di superarlo,ma lui l’afferrò per il polso.
Stava per aprire bocca quando Naomi fece il suo ingresso.
- Ciao Herm ti ho riportato i vestiti che mi hai prestato,ciao Ron,ho disturbato?-
- No Naomi,Ron stava giusto andando…- sibilò Hermione fissando Ronald negli occhi.
Ron stava per ribattere,ma capì che era saggio andarsene.
Il rosso uscì dalla stanza ed Hermione si lasciò cadere sul primo letto vicino.
- Herm tutto bene?-
- Sì,non preoccuparti…-
- Vuoi parlarne?- domandò Naomi posando su di una scrivania gli indumenti e sedendosi accanto ad Hermione.
- Non c’è molto da dire.Da quando io e Blaise stiamo insieme Ron non fa altro che rompermi con le solite menate…-
- Capisco…- disse Naomi giungendo alla conclusione che Ron era geloso.
- Io non voglio litigarci,perché lui per me è come un fratello,ma è troppo oppressivo.-
- Beh diglielo!-
- Ho cercato nelle maniere più delicate,ma lui non capisce niente!-
Naomi non disse niente,perchè non sapeva che dire,ma per fortuna l'ingresso di Ginny la salvò dal dire una demenza,e quindi lasciò Hermione nelle parole di conforto della rossa,uscendo dalla stanza.
Mentre si dirigeva al piano di sotto notò Ron nella rampa di scalle prossima alla sua.

- Ron aspetta!-
Lui impacciato come sempre si fermò ,con gli occhi spalancati ed un sorriso da ebete stampato in faccia.
- Senti io volevo parlarti a proposito di Hermione…-
- Dimmi.- disse Ron annuendo,capendo che Hermione doveva averle detto qualcosa.
- Io non so bene quello che c’è stato tra di voi in passato,ma ora nel futuro,lei non sta più con te. Capisco che le vuoi ancora bene,ma più la opprimi,più lei si allontana capisci?-
Ron annuì,ma non ne sembrava tanto convinto.
- Lo dico perché non voglio che litigate ancora per lo stesso argomento…- aggiunse Naomi - lei ci sta male,perchè ti vuole bene.- concluse la ragazza seriamente.
- Grazie Naomi…- disse Ron dopo qualche istante di silenzio.
Naomi sperasse che quello che gli avesse detto sarebbe servito almeno un pochino alla loro situazione,tuttavia il rosso non sembrava molto convinto delle cose che gli aveva fatto notare.
- Figurati!Ora però andiamo che ho talmente tanta fame che mi mangerei un elefante.-
- Sono d’accordo.- replicò Ronald ridendo.
Ron e Naomi si diressero in cucina dove c’erano già seduti a tavola,i grandi e i gemelli Weasley.
Naomi si avvicinò ai coniugi dai capelli rossi,e tese la mano verso di loro.
- Naomi Lorence,voi siete i genitori di Ron e Ginny giusto?- si presentò la ragazza con un sorriso sulle labbra.
- Esatto cara!-la voce melodiosa e materna della Weasley.
- E noi chi siamo?-
Dietro le spalle dei genitori si erano materializzati George e Fred.
- Loro sono Fred e Gorge,e sono anche loro nostri figli…- disse Arthur alzando gli occhi al cielo.
- Piacere,Naomi Lorence- si presentò nuovamente la ragazza ai due gemelli.
- Piacere!- esclamarono in coro.
Tutti si trovavano a cenare. La cena era squisita,ogni pietanza ottima,dal primo al dolce.
Ron si alzò addirittura dal tavolo e fece i complimenti alle cuoche.
Tutti i ragazzi vennero mandati a letto presto perché l’indomani sarebbe iniziata la scuola.
Nella stanza accanto a quella di Harry e Ron,c’era quella delle sorelle Lorence.
Dentro la madre stava dando loro la buona notte.
Si avvicinò al letto di Naomi,ma lei si girò dall’altro lato.
Dorinda sospirò affranta,posando sul letto un sacchetto di pelle marrone.
- Naomi dentro ci sono dei soldi,ti spedirò un sacchetto ogni settimana.-
Lei non rispose,così la madre si alzò e uscì dalla porta dando alle proprie figlie la buona notte.
- Fino a quando intendi rimanere incazzata con lei?-
- Fatti i cazzi tuoi..-
Valentina si mise a sedere sul letto sbuffando.
- Va bene,vorrà dire che non ti dirò cosa ho fatto ieri con una persona..-
Naomi a quelle parole rivolse l’attenzione alla sorella immediatamente.
- Dai dimmi!-
- No,non ti dico niente!-
- Dai tanto lo so che non riuscirai a tenerlo segreto,quindi me lo dirai comunque…-
- Va bene!Dunque,ieri a cena mentre tu e mamma "parlavate" allegramente,io e una certa persona flirtavamo sotto il tavolo…-
- Chi?Ron,Gorge,Fred?- domandò Naomi avida di sapere.
- Ma và!Ti pare?Hai presente,quel biondo,con gli occhi grigi,i pettorali scolpiti,quel fondoschiena perfetto…-
Naomi guardò la sorella con gli occhi sbarrati e aprì bocca per dire qualcosa,ma non le uscì alcun suono.
- Che c'è?- domandò Valentina con la massima tranquillità.
- VALE!No!Ti prego perché,perchè Malfoy…- disse esasperata Naomi sbattendosi il proprio cuscino sul viso.
- Io non ho fatto niente,non ho potuto resistere,lui mi ha istigato…-
- E tu come una scema ti sei lasciata andare..- terminò la frase Naomi con la voce soffocata dal cuscino che aveva sul viso.
- Esatto!Una cosa stupenda,è stato bellissimo!-
- Cosa?-
- Secondo te?Quello di cui stiamo parlando!-
- Solo per un bacio fai tutte queste storie..-
- Ma che bacio,io intendevo un’altra cosa,molto più appagante…- rispose quella maliziosa.
Naomi si tolse di scatto il cuscino dal volto guardando con un misto di furia e sorpresa la sorella.
- COSA!!!- gridò lei indignata.
- Non urlare!-
- Tu hai… Malfoy…un’altra cosa….-
Naomi non riusciva ad articolare una frase,perché, oltre il fatto che ciò che era successo non le andava a genio,ora capiva la frase di Malfoy quando lei aveva preso le difese di Harry. Le rimbombavano in testa.

“Chi ti dice che io non lo faccia?Cerca di migliorare le tue conoscenze..”

Lo aveva detto con tono beffardo,mentre ghignava e ora lei capiva il perché.
- Dai sorellona,non fare così,ormai ho sedici anni,mica è la prima volta…-
- Cosa?- domandò nuovamente Naomi ancora sconbussolata dalla notizia appresa.
- Dio quanto sei rompi!Io non mi sono pentita,anzi lo rifarei se potessi!E' stata la cosa più..più bella della mia vita!- attaccò la biondina.
A zittirla fu un cuscino lanciato da Naomi,che le andò dritto in viso.
- Ma non potevi trattenerti?!Un bacio,un succhiotto,ma per forza sesso?!- esclamò Naomi disperata - Io a quel pezzo di merda l’ho ammazzo…- sibilò infine scuotendo il capo.
- Basta che non rovini il suo corpo perfetto…- replicò Valentina ridacchiando.
- Ma la smetti!Ne parli come se fosse Brad Pitt…-
- Fidati è meglio del nostro Brad!E’ così sexy…- mormorò Valentina con voce suadente.
- Cosa devo sentire…- mormorò Naomi incapace di credere a ciò che sentiva.
- Vuoi forse dire che non è vero?-
Naomi non rispose,si limitò a guardarla dritta negli occhi con un'espressione che diceva tutto.
- Tu sei scema!- ridacchiò Valentina alla tacita risposta della sorella.
- Io non sono scema!Ho un cervello,a differenza tua!E inoltre lui è un rompi coglioni,antipatico e…-
- Bla bla bla…e sexy!- completò Valentina ridendo.
Il cuscino che Valentina aveva tirato a Naomi le ritornò direttamente in viso.
- Io ora dormo,non voglio più sentire parlare,di…-
- Di quel figo della madonna,con un fondoschiena da urlo?- completò Valentina con aria sognante.
- Esatto proprio di lui,buona notte!- replicò ridacchiando Naomi.
- Buona notte…-
Entrambe si diedero la schiena e cercarono di dormire.


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- Dai smettila Chiara,sai che non è vero!-
- Invece sì!Sei stata tu a mettere le rane nel letto di Martina…-
- Beh forse…-  rispose la ragazza  alzando le spalle e ridacchiado.
- Lo sapevo!-
Insieme risero.
Naomi provava un enorme felicità.
Aveva con lei la sua migliore amica,l’unica che la conosceva bene,l’unica che le era stata vicino per dicasette anni.
La ragazza aveva i capelli marroni,che andavano sul ramato,degli occhi verde chiaro,i lineamenti asciutti,le labbra carnose.
Tutti le scambiavano per sorelle.Valentina,infatti,era totalmente diversa da Naomi,invece Chiara era quasi identica a lei.
La castana venne catapultata in un altro luogo nel suo inconscio.
Era vestita di nero.
Pioveva,i suoi capelli erano raccolti in una treccia tutta disfatta.
Le lacrime si confondevano con le gocce della pioggia sul suo viso.
Posava una rosa bianca sopra la bara dove sopra c’era inciso il nome della sua migliore amica.
Piangeva disperatamente senza preoccuparsi del resto della folla che la circondava interamente vestita di nero.
In quel momento aveva bisogno di piangere,perchè ora era davvero sola.
Senza Chiara lei era abbandonata agli avvenimenti,era sola,senza nessuno.
Era sola.

Si accasciò sulla grande superficie nera di legno senza la forza di reggersi in piedi,ma appena la sfiorò il legno cambiò consistenza.
Le sue mani non sfioravano più la durezza,ma la morbidezza del tessuro.

Alzò lo sguardo verso l'alto,e vide un uomo vestito di nero con il volto coperto.

Sussurrava con voce tombale alla ragazza alcune piccole parole,che le faceva raggelare il sangue nelle vene.
- E’ colpa tua…-
Quella voce. Inconfondibile fra tante,per lei.
L’unica voce che aveva odiato per anni e che purtroppo era stata costretta a sopportare.
Armando Lorence.
Continuava a ripetere quelle parole,e lei non lo sopportava.
- Non è vero!Stai zitto!Non è vero!- gridava lei in preda al panico.

Lei scappò da lui,ma non riuscì se lo trovò di fronte.
Gli stava toccando il suo braccio destro.
Al contatto lei ritrasse il braccio,perché l’aveva scottata.
Suo padre gli urlò dietro.
E lei spaventata si svegliò.
Era nel letto in camera con sua sorella,che dormiva beata.
Lei non era tormentata da incubi tutte le sere,no.
Naomi si alzò dal letto,prese una coperta se l’avvolse intorno il corpo.
Aprì la finestra che portava sul piccolo balconcino ed uscì con il naso rivolto verso la volta.
Il cielo era stellato,la luna aleggiava sopra la sua testa e l’aria era fresca.
Si appoggiò sul cornicione con i gomiti tenendosi il volto con le mani e cercò di scansare dalla testa i suoi brutti pensieri.
- Non riesci a dormire?-
Una voce la fece voltare.
In un balcone affianco al suo c’era Harry seduto su una sedia.
- No,neanche tu?-
- No,non riesco facilmente a prendere sonno vengo sempre interrotto.-
- Già anche io…- rispose Naomi avvicinandosi di più al ragazzo.
- Allora sei felice?Domani sarà il tuo primo giorno ad Hogwarts!- cambiò discorso Harry Potter.
- Sì non vedo l’ora,raccontami un p’ò com’è dai!-
- Bene vediamo dove cominciare…è un castello molto grande,ci sono quattro case:tassorosso,corvonero,grifondoro e serpeverde.Io e i miei amici apparteniamo alla casa dei grifoni…-
- Case?- domandò Naomi con perplessità.
- Sì sono tipo delle squadre,tutto quello che facciamo durante l’anno possono darci o toglierci punti…alla fine la casa con più punti vince la coppa delle case…-
- Wow una specie di sfida…-
- Già…Io sono fiero di appartenere alla mia casa, coraggio,lealtà..- iniziò Harry elencando le qualità della casata di Godric Grifondoro.
- Le altre case come sono?- chiese Naomi con un sorriso.
- Beh quella dei tassi è la casa dei pettegoli:se dovessi fare qualcosa di nascosto e anche uno solo di questi ti vedesse,la notizia si spargerebbe in tutto il castello in men che non si dica!- disse Harry ridendo - ma oltre queste qualità i tassorosso si distinguono per la loro bontà.Quella dei corvi a parer mio è quella degli strambi,ma ufficialmente è la casata dell'intelligenza e della logica,poi c’è quella di serpeverde che già dal nome s’intuisce tutto…- terminò Harry con una smorfia.
- Luride,serpi striscianti!- esclamò Naomi ridacchiando.
- Esattamente,i grifoni e le serpi hanno una faida da qualche secolo.- minimizzò il ragazzo.
- Però!Immagino che quel rompi scatole di Malfoy sia una serpe…-
- Infatti!Lo è anche Blaise,ma non mi spiego perché sia finito lì…-
- Che c’è di male nel finire in serpeverde?- domandò lei - Beh oltre il fatto che ci sia Malfoy ovviamente.-
- Diciamo che tutte le streghe e i maghi che sono andati in quella casata sono seguaci di Voldemort…-
- Non mi sembra... Blaise e Malfoy sono dalla nostra- puntualizzò Naomi.
- Si ma a parte loro…comunque parlando di Malfoy grazie per oggi pomeriggio.-
- Figurati!A cosa servono gli amici,e poi a quello bisogna tagliare quella lingua biforcuta.- commentò con una smorfia la ragazza.
- Sono d’accordo,ma sei una delle poche che ci riesce…-
- Immaginavo..- disse ripensando alla fine che aveva fatto la sorella con quel biondo da strapazzo!
Le campane suonarono lontano dodici rintocchi.
- Bene è il mio compleanno…- annunciò Harry.
- D’avvero?-
Harry annuì con un sorriso.
- Non lo sapevo se no ti avrei comprato qualcosa!-
- Ma scherzi,mi hai già regalato qualcosa-
- Sarebbe?-
- La tua amicizia. Non c’è regalo più bello.-
Naomi rimase un p’ò sorpresa da quella risposta.Insomma Harry fino prova contraria era un maschio e lei i maschi non li sopportava,per ovvie e innumerevoli ragioni. Era giusto fidarsi di lui?
Harry vedendo l’espressioni della ragazza,capì che doveva aggiungere i puntini sulle I.
- Io sono insieme a Ginny,è la ragazza dei miei sogni…tu per me sarai come Hermione una sorella.- disse ridacchiando.
Naomi parve tranquillizzarsi.
- Grazie Harry.- riuscì a dire poco dopo con un'accenno di un sorriso in volto.
Lui sorrise.
Naomi cambiò discorso,va bene tutto,ma troppe smancerie e dolcezze non erano per lei.
- Allora com’è essere il bambino sopravvissuto?-
- Uno schifo…preferirei essere morto..- commentò Harry sbuffando.
- Non dirlo neanche per scherzo.-
- Naomi ho perso tante,troppe persone a cui voglio bene,solo perché porto questa cicatrice…-
Harry alzò dalla fronte i sui capelli corvini,mostrando alla ragazza la sua cicatrice.
- La morte non è uno scherzo Harry.Quando accade non puoi più tornare indietro.Probabilmente saresti in pace,non avresti problemi di cui preoccuparti,ma lasceresti le persone che ti amano da sole,e ti posso assicurare che per queste persone sarà un peso da portare sempre dentro..- disse Naomi guardando oltre le spalle di Harry con serietà e intensità nella voce.
Harry non rispose,ma provò a pensare a quando aveva visto Cedric,Sirius,i suoi genitori,tutte quelle persone morire...aveva ragione lei.
Lui quegli occhi vitrei e quei corpi inanimati e pallidi li ricordava come se li avesse avanti in quell'istante,e non era piacevole,per nulla.

- Hermione mi ha raccontato di Voldemort…- cambiò discorso Naomi osservando la reazione del ragazzo alle sue parole.
- Che persona adorabile vero?- domandò Harry con ironia nella voce.
Insieme risero per qualche minuto continuando a fare stupide battutine sulla gentilezza e la misericordia di Voldemort.
- Io Harry  ho sonno..- annunciò Naomi stiracchiandosi appena - non vorrei arrivare a scuola con due borse sotto gli occhi!-
- Già hai ragione!Buona notte Naomi...-
- Notte Harry.- rispose Naomi con un sorriso prima di rientrare nella stanza.

 
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Malfoy Menor 01.30

La notte avvolgeva ancora la tetra residenza dei Malfoy.
Dentro,due mangiamorte stavano subendo una sgridata memorabile,da niente di meno che Il Lord Oscuro.
- Come avete fatto a farvi scappare una ragazzina?-
- Signore erano in quattro e…-
- Taci Lucius!Erano dei ragazzini,ve li siete fatti scappare!!- gridò Voldemort furioso come poche volte.
Voldemort sbatté le sue mani sui braccioli della sedia sulla quale era seduto,con il disprezzo leggibile negli occhi.
- Il potere della ragazza sta incominciando a manifestarsi e lei non è una dei nostri,non posso permettere certi errori..-
- Signore,a mia figlia ci penso io…-
- Tu cosa?- sputò Riddle con superiorità e disprezzo - Non sei stato capace in più di sedici anni cosa vuoi fare ora?Lucius speravo che con te sarebbe venuta,non dicevi che aveva stima di te?!-
- Certo mio signore,ma quella mezzosangue,e quei traditori di Zabini e…Draco..-
- Mio signore domani possiamo rifarci,inizia la scuola possiamo rapirla…-
- NO!No Armando non dobbiamo andare nell’occhio,la maggior parte del ministero è dalla nostra parte,non sprechiamo le nostre carte…nella scuola ci sono,Theodore,Tiger
 e Goyle giusto?Facciamo muovere prima le pedine…- terminò Voldemort con un ghigno in volto che non prometteva nulla di buono.


Rainbow Line

 _Giuly_:  ahah si Naomi è tanto particolare,ma è forte dai!In questo capitolo come vedrai saranno evidenti i primi contrasti tra Naomi e Draco,ma ti assicuro che questo non è niente!xD I veri dispettucoli verranno fuori dopo! Inoltre Harry e Naomi istaureranno un certo rapporto,molto amichevole che con il tempo si rafforzerà non mancando di tanti altri problemi con terzi personaggi xD Dimmi quello che ne pensi di questo nuovo capitolo ok?A presto ;)
 PrincessVanilla: Twwwin!Si il primo impatto è stato critico XD comunque questo è  l'inizio,sai che mi piace complicare la vita ai personaggi e il loro rapporto amore/odio e ancora all'inizio XD Boh dimmi che ne pensi Twin sai che ci tengo u.u sii brutaleee


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Capitolo 4
*** Welcome To Hogwarts ***


Welcome to Hogwarts n°5 Welcome to Hogwarts

La mattina era giunta,ed Hermione stava svegliando la sua vecchia amica.
- Naomi,svegliati..-
- Cinque minuti…-
- No svegliati,dobbiamo andare…-
- Dopo…- protestò la ragazza coprendosi la faccia con il proprio cuscino.
- Non costringermi a fare come quando eravamo in campeggio…- minacciò Hermione pronta a tirare fuori la bacchetta e gettarle una cascata d'acqua addosso.
Naomi sbarrò gli occhi e si alzò di scatto dal letto sentendo quelle parole,così Hermione soddisfatta uscì dalla stanza.
Anche se contro voglia Naomi dovette infilarsi nel bagno lavarsi e vestirsi.
Preferiva svegliarsi di malavoglia che svegliarsi grazie all'acqua.
Indossò un paio di jeans chiari ed una maglietta lilla a maniche lunghe,si pettinò i suoi capelli dopo averli sciolti dalla treccia che si era dimenticata di disfare la notte prima,e li raccolse nella solita crocchia.
Si lavò il viso e si mise il suo burro cacao.
- Vale io me ne vado.. mi accompagni?-
- No,non hai mica cinque anni vai da sola…e lasciami dormire guasta biondi sexy!- ribattè la bionda con un sorrisetto sulle labbra.
- Grazie…- ribattè Naomi ridacchiando.
Naomi uscì dalla stanza,con il suo gatto chiuso nella gabbietta,il suo borsone e le monete datole dalla madre.
Quando scese le scale,tutti erano già pronti.
Le sue compere erano sopra un carrello,come quelle degli altri.
La signora Weasley agitò la bacchetta e questi diventarono,dei cubetti,che diede ad ognuno dei ragazzi in mano.
Naomi,come tutte le volte che vedeva compiere una magia,spalancò la bocca.
Il signor Weasley spronò i ragazzi ad uscire di casa e Naomi prese il suo giubbotto e se lo infilò,ma prima che potesse uscire  una voce leggera la chiamò dietro di sé.
- Non mi saluti tesoro?-
Naomi non rispose, ma intanto sua madre,con indosso una vestaglia azzurra veniva verso di lei.
- Stai attenta,e stai sempre con i tuoi amici…-
- Sì lo so e non accettare caramelle dagli sconosciuti giusto?-
- Esatto.-
Si sorrisero.
- Naomi mi dispiace per non averti detto niente…-
- Non è tutta colpa tua…ora però devo andare- tagliò corto Naomi scuotendo il capo.
- Ok tesoro,stai attenta..-
Naomi si avviò verso la strada dove sul vialetto ad attenderla c'era una macchina azzurra tutt'altro che nuova.

Arthur azionò il motore,che non dava certo l’impressione di avere trecento cavalli.
- Bene ragazzi ho inserito un congegno che ci permetterà di arrivare alla stazione, prima che voi possiate dire quidditch…-
- Dire cosa?- chiese Naomi non capendo.
- Naomi tieniti!- l'avviso Ginny allacciandosi la cintura di sicurezza,gesto ripetuto da tutti quanti i ragazzi.
Arthur schiacciò un bottone e i ragazzi vennero strattonati.

La macchina andava veloce come un razzo,non si riusciva neanche a vedere quello che stava al di fuori del veicolo,ma il signor Weasley sembrava sapere dove andasse.
I ragazzi nella macchina urlavano come dei pazzi,chi per la paura chi per divertimento.
- WOOOOO!-
- NAOMI NON DIRMI CHE TI STAI DIVERTENDO!?-
- HERM MI STO DIVERTENDO UN CASINO!!E’ MEGLIO DEL TORNADO BLU!!-
- TU SEI PAZZA!!!!!!!!-
Un altro strattone e la macchina si fermò davanti all’entrata della stazione di Londra.
- Siete arrivati ragazzi…- annunciò Arthur con un sorriso soddisfatto.
Ron,e Ginny avevano il viso pallido,Harry aveva gli occhiali rotti,Hermione si stava aggrappando alla sua amica che sembrava essere l’unica che avesse gradito il giro.
- E’ STATO FANTASTICO!!-
-Sono contento che a qualcuno sia piaciuto!Volete rifarlo?-
Gli sguardi del resto della compagnia fece subito cambiare idea al Sign.Weasley,così prese la bacchetta e colpì i cubi che i ragazzi tenevano in mano,ed essi tornarono ad essere i soliti grandi carrelli.
Anche Arthur scese dalla macchina ed estrasse,dei biglietti dalle tasche,che distribuì a tutti.
- Binario 9 e 3/4?Non esiste!- esclamò Naomi.
- Sì invece vieni..- le disse Ron con un sorriso incamminandosi per primo,seguiro poi dal resto della banda.
Finalmente giunsero tra la colonna del binario 9 e 10.
Ginny fu la prima ad andare prese la rincorsa e "PUF" sparì dentro al cemento.
Naomi aveva sbarrato i suoi occhi verdi e iniziò a dire parole disconnesse tra loro.
- Ginny…muro dov’è?-
Ron sorridendo scosse la testa e seguì la sorella.
- Forza Naomi devi solo prendere la rincorsa e stare tra i binari…-
- Certo tu la fai facile Herm…-
- Và Hermione ci penso io…-
Hermione fece come consigliato ed Harry rimase con Naomi.
- Allora devi concentrarti,fissa il muro,prendi la rincorsa e ti ritroverai dall’altra parte…-
- E se sbatto contro il muro?- chiese preoccupata lei.
- Non succederà tutti i maghi e le streghe hanno accesso al mondo magico quindi ce la farai…-
Naomi venne spinta in avanti da Harry.
Fece come gli era stato detto:Si concentrò,fissò i binari 9 e 10,prese la rincorsa e..."PUF"!!
Attraversò il muro.

Davanti a lei c’era un enorme locomotiva rossa e nera.
C’era ancora qualcuno, che caricava le cose sul treno.
- Ti piace?-
Dietro alle sue spalle c’era Harry che gli sorrideva.
- E’ fantastico!-
- Ti capisco,lo è stato anche per me, la prima volta ero spaventato anche io per i binari…-
- Ah sì?Harry Potter aveva paura di un muro incantato?Allora se c’è l’ho avuta anche io sono perdonata vero?- domandò lei con voce angelica sbattendo gli occhioni.
- Cammina…- disse lui ridacchiando.
Insieme risero e si diressero al treno che soffiava nuvole di vapore grigie verso il cielo azzurro.
Caricarono i bagagli sul treno,tranne i loro animali che portarono sulla vettura a vapore.
Quando salirono,videro molti ragazzi e ragazze indaffarati nel cercare un vagone che fosse libero.
Harry e Naomi si fecero spazio tra la folla,dopo vari scomparti occupati ne trovarono uno in fondo al treno.
Si accomodarono,Naomi fece uscire il suo micio dalla gabbietta lo mise in grembo e incominciò ad accarezzarlo.
- Harry,ma Ron,Hermione e Ginny?-
- Ron e Ginny sono prefetti,Hermione è caposcuola stanno facendo il controllo sul treno…-
- Ok..-
- Come si chiama?- domandò Harry indicando il gatto con un cenno del capo.
- Oh,lui si chiama May…-
- Che nome originale…-
- In effetti…la verità è che quando l’ho trovato pensavo fosse una femmina,e quindi gli ho dato questo nome.Poi ho scoperto che era maschio,ma ormai si era abituato al nome quindi non lo ho più cambiato.May vuol dire maggio,ed io l'ho trovato a maggio che era un cucciolo tutto pelo!- spiegò Naomi guardando con un sorriso il suo gatto.
- Ah!Anche Hermione ha un gatto,si chiama Grattastinchi,io lo detesto…- confessò Harry ridacchiando.
- Sì lo so che Herm ha un gatto!Me lo ha fatto vedere al concorso,e devo dire che è un gatto veramente dispettoso…-
- Già…Naomi come vi siete conosciute tu ed Hermione?-
- Ad un concorso due anni fa…-
- Che cosa dovevate fare?-
- C’erano tante prove,alcune consistevano in prove che dovevano avere capacità fisiche,altre culturali…-
- Fammi un esempio!- propose il ragazzo.
- Dunque…ah sì!C’è stata una prova in cui dovevamo fare un percorso in un bosco:dovevamo raccogliere degli indizi per andare avanti,però ci siamo dovute accampare un paio di sere. Poi riguardo quelle culturali sai la storia,geografia,scienze,matematica insomma le materie del mondo,come si dice?-
- Babbano?- provò lui guardandola negli occhi.
- Esatto babbano!Raccontami un p’ò di te come ti sei conosciuto con Ron ed Herm?-
- Con Ron mi sono conosciuto, proprio ai binari,poi abbiamo fatto il viaggio per Hogwarts insieme,con Hermione diciamo che piano piano si è inserita nell’amicizia che c’era tra me e Ron e ora eccoci qui inseparabili!-
- Bello…- annuì Naomi sorridendo.
- Tu a parte Herm avevi qualche amica?Cosa hai detto alle tue amiche ora che sparirai per un anno intero e forse più dal mondo babbano?- chiese Harry curioso.
Lui non si era mai posto il problema.I Dursley erano felici che se ne fosse andato e non aveva nessun amico dove viveva li nel mondo dei Babbani.

Naomi si voltò con il viso verso il finestrino senza rispondere.
Il treno fischiò e lentamente incominciò a prendere velocità.
- Avevo una mia amica,ma...- s'interruppe senza sapere come continuare.In verità lo sapeva,ma ripetere anche ad alta voce che la sua migliore amica fosse morta la faceva stare ancora troppo male - si chiamava Chiara..- finì lei senza guardare Harry negli occhi,con il tono della voce funereo e scuro.
Harry capì di chi stava parlando.Silente aveva detto che le era morta una amica,e anche dal modo in cui aveva risposto si vedeva che non era un argomento di cui voleva discutere.
Ora si stava maledicendo per aver fatto quella domanda,e ne cercò un’altra per rimediare.
Proprio quando Harry stava per aprire bocca,la porta della cabina si spalancò bruscamente.
Sull’uscio della porta si trovavano il caposcuola e i prefetti di serpeverde:Draco Malfoy,Blaise Zabini e Pansy Parkinson.
Harry non era mai stato così contento di vedere Malfoy.
Pansy teneva in mano un blocchetto e nell’altra una piuma mentre Blaise era entrato a sedersi nella cabina accanto ad Harry e ora stava salutando sia lui che Naomi.
Pansy,che di farsi gli affari suoi non era capace,rivolse una domanda alla ragazza che non aveva mai visto.
- E tu chi diavolo sei?- sputò Pansy guardando Naomi con aria di superiorità.
Naomi le rivolse un breve sguardo che bastò a farsi un quadro di quella ragazzina.
Tra l'altro le ricordava moltissimo Martina,la sua compagna di stanza del liceo,e lei odiava Martina.
- Non penso siano affari tuoi…- rispose infatti atona.
- Senti carina,dimmi il tuo nome o vedi…- minacciò Pansy con una smorfia di provocazione.
- Sto aspettando..- rise Naomi incrociando le braccia sotto il seno in segno di sfida.
Pansy era stata invitata a nozze.
Fare la prefetta per lei era abuso di potere,e se qualcuno le chiedeva anche di farlo andava a nozze prima del dovuto.
Sfilò la bacchetta,ma non ebbe il tempo di sventolarla,perchè la Lorence tirò fuori la sua.

- Expelliamus!-
La bacchetta della Parkinson volò fuori dalla cabina e subito la mora corse a recuperarla.
Malfoy guardava Pansy con delusione e imbarazzo.
Dopotutto era una serpeverde,e in quel momento si era appena ricoperta di ridicolo.
Blaise ed Harry guardavano Naomi un poco meravigliati.

Lei diede spiegazioni con naturalezza.
- Volume uno capitolo tredici: Difesa Contro le Arti Oscure.- disse soffiando sulla punta della bacchetta guardando con un ghignetto soddisfatto la ragazza -Mi sono data alla lettura.- si giustificò poi con Blaise ed Harry con una strizzata d'occhio.
Intanto Malfoy strappò dalle mani di Pany il blocchetto,e rivolto alla castana dagli occhi verdi pose la domanda scocciato.
- Come ti chiami…-
- Non vedo perché dovrei dirtelo..- scandì Naomi quelle poche parole con un sorrisetto di chi la sa lunga.
Infatti
aveva usato le stesse parole che Malfoy le aveva riservato la prima volta che si erano incontrati,e Draco non voleva rivelargli il suo nome.
Quando il ragazzo se ne accorse guardò la ragazza negli occhi con uno sguardo indecifrabile,mentre lei sempre con lo sguardo fiero e di sfida.
Malfoy ghignò subito dopo,e si passò  una mano sul collo.
Naomi seguì quel gesto attentamente,e quando vide cosa c’era sul collo bianco di lui,perse il suo sguardo di sfida,lasciando posto ad un'espressione sorpresa  sul viso.
Sulla pelle,sul collo di Draco c’era un segno rosso,comunemente chiamato...succhiotto.
Era ben evidente ciò significava che era stato fatto da poco.
Le opzioni che aveva a disposizione erano due: o glielo aveva fatto quell'oca padovana che aveva di fronte o qualsiasi altra ragazza che lei non conosceva,o aveva chiesto a Blaise di farglielo,oppure era l'opera della sua sorellina!
Pensò rapidamente a queste tre opzioni ragionandoci sopra.
Se era stato fatto da quella ragazza o qualsiasi altro non aveva motivo di farglielo notare in quel momento e con quello sguardo di sfida ed era quindi escluso.
Blaise...beh quello era escluso sin dall'inizio.
Quindi l'unica scelta disponibile portava a Vale,dato che ricordò la confessione che la sorellina le aveva fatto la sera prima-
Si,non c'erano dubbi,era stata lei.
Naomi assottigliò lo sguardo fissando Malfoy negli occhi,portando le braccia incrociate al petto.
Quella reazione servì a Draco per capire che la ragazza aveva colto al volo la sua provocazione,motivo per cui le rifilò l'ennesimo ghigno altezzoso e di vittoria.

- Naomi Lorence…- disse Draco guardandola sempre con quell'espressione di vittoria dopo aver annotato il nome sul block notes.
Naomi avrebbe tanto voluto alzargli un dito,un dito a caso ovviamente,ma si voltò dall'altra parte sbuffando scocciate,mentre Draco usciva dalla cabina seguito dagli altri due serpeverde.
- Naomi ci sei?- domandò Harry fissando la ragazza che aveva un'espressione per nulla rassicurante.
- Sì..si scusa Harry…-
- Tutto a posto?Perchè guardavi così Malfoy?-
- Tutto a posto,no niente,lascia perdere è meglio..- tagliò corto lei e con il tono di voce che aveva utlizzato sembrò convincere Harry.
- Ok..- disse annuendo appena - a proposito sei stata grande con il Carlino!-
- Chi?-
- Il Carlino,alias Pansy Parkinson!Certo che non capisco…- sospirò lui scuotendo il capo.
- Cosa?-
- No niente…- ribadì facendo spallucce.
- Dai Harry dimmelo!Ricordi io e te siamo amici…- gli ricordò lei sorridendogli.
- E' che...stavo pensando,che con alcune persone sei socievole,come con me ed Herm,mentre con altre evasiva e fredda…- azzardò lui senza guardarla negli occhi.
- Oh…sono fatta così..- rispose Naomi con tranquillità - ci sono persone che certi trattamenti se li meritano dico bene?-
- Già!Ma come fai a capire quali persone?-
- Niente di speciale,è solo un sentimento a pelle...e poi quella mi ricordava una mia conoscenza.- rispose facendo una smorfia nel ripensare a Martina.
- Chi?-
- Martina..una mia compagna di stanza,una "brava ragazza"- disse mimando le virgolette con le dita - che è molto generosa,specialmente con le cose che possiede,non so se mi spiego..- terminò ridacchiando.
Harry rise annuendo,e continuarono a parlare del più e del meno,scoprendo sempre nuove cose sull'uno e sull'altra.

Dopo l'ennesima chiaccherata entrò nella cabina un ragazzo che spingeva un carrello pieno di confezioni e carte colorate.
- Volete qualcosa ragazzi?- domandò sorridendo il ragazzo dagli occhi neri e i capelli castano scuro,che indossava la divisa di lavoro.
- Io sì delle cioccorane!- esclamò Harry prendendo i galeoni dalle tasche.
- Delle cosa?- domandò Naomi ridacchiando nel sentire il nome di quel dolce.
- Cioccorane!Sono dei dolci magici..- rispose Harry con un sorriso.
Quando le allungò le monete  nella mano del giovane,queste caddero,per colpa dello sconosciuto.
Infatti questo stava fissando Naomi che ancora rideva per il nome bizzarro del dolce.
Si affrettò a riparare al suo errore,diede le cioccorane al Bimbo Sopravvissuto,ed uscì imbarazzato.
Harry porse un dolce alla ragazza,ma lei rifiutò,si alzò e si sistemò la maglietta,per poi rivolgersi ad Harry con un sorriso.
- Arrivo subito!-
La ragazza rimase fuori per tanto tempo,talmente tanto che Harry stava andando a cercarla.
Però quando aprì la porta si trovò Naomi davanti con in mano un sacchetto di cartone che straripava di dolci.
- Si può sapere dove sei stata!?stavo venendo a cercarti!- sbottò Harry preoccupato e arrabbiato al contempo.
- Scusa ho avuto da fare!-
Naomi rovesciò il contenuto della borsa sul sedile e fuori uscirono tante confezioni di dolci.
- Come hai fatto a pagarle tutte?- domandò Harry lasciando posto alla sorpresa e allo sgomento.
- Non le ho pagate…-i giustificò Naomi ghignando.
- Le hai rubate?!- esclamò esterrefatto Potter.
- Ma ti pare?Diciamo che mi sono state regalate…- ghignò ancora lei.
- Te le ha regalate quel ragazzo?-
- Sì!-
- Come hai fatto a fartele regalare?L’anno scorso gli ho per sbaglio dato una moneta in meno,e mi ha fatto la paternale!-
- Elementare Watson!E' stato semplice sai?Ho solo dovuto fare così!- esclamò sbattendo gli occhioni verdi e sorridendo teneramente.
- Come con Ron?- chiese Potter ridacchiando.
- Sì esatto!-
- Tu la prossima volta che vado a fare spese vieni con me!-
- Comandi!- esclamò lei scherzando e scatenando le risate di entrambi.
Harry tentò di spiegare alla ragazza tutti i sapori e i nomi dei dolci,ma
quelli che la colpirono maggiormente furono le cioccorane.
- Io adoro il cioccolato!-
- Io non ne vado pazzo,ma si mi piace!-
- Harry cosa sono queste?-
Naomi prese in mano una confezione di cartone e la mostrò ad Harry.
- Sono gelatine tutti i gusti + 1..-
- Che nome curioso..- constatò lei e senza aspettare oltre ne prese una e se la portò alla bocca.
Fece una faccia disgustata poi sputò la caramella sul pavimento.
- Bleah!Che schifo!-
- Si chiamano così perché hanno veramente tutti i gusti…com’era la tua?-
- Sapeva di vomito è possibile?- chiese preoccupata lei con una smorfia disgustata sulla faccia.
- Purtroppo sì... a me,per fortuna,non me ne sono mai capitate..-
Insieme ripresero a parlare e ogni tanto  riprendevano a spulciare le castole dei dolci.
La cosa che meravigliò entrambi fu la loro complicità.
Parssavano da un discorso all'altro con una facilità estrema,era come se si conoscessero da sempre.

E non si stancavano mai di chicchierare,di farsi domande e ridere,evitando il più possibile domande che avrebbero portato a risposte tristi o attinenti alla situazione difficile del momento.
Non gli risultava difficile la cosa anzi,e neanche il tempo di accorgersene il cielo incominciava a farsi scuro,e fu quando l'orologio indicò le dieci e mezza esatte Ron ed Hermione varcarono la soglia della loro cabina,con l'aria di chi aveva appena finito di trainare pietre sotto il sole.

- Hermione,Ron cosa vi è successo?- domandò Harry notando la stanchezza sproporzionata dei suoi due migliori amici.
- Harry,abbiamo fatto il giro di tutte le cabine della parte nord,quest’anno ci sono un casino di persone in più tra primini e stranieri!- esclamò Ron catapultandosi vicino a Naomi.
- Come avete fatto a prendere tutti questi dolci?- riattaccò Ron vedendo il cumolo di dolci vicino all'amico.
Naomi non rispose,ma gli porse una cioccorana e lui senza farselo ripetere più di una volta accettò più che volentieri.
- Ragazzi tra poco arriveremo ad Hogwarts,è meglio che ci cambiamo…- avvertì Hermione.
Harry seguito da Ron uscì dalla cabina con in  mano la loro bacchetta,mentre Hermione rimasta sola con Naomi,appellò le loro divise scolastiche.
- Herm perchè le gonne?- sbuffò Naomi contrariata.
- E' una delle divise di transito.Tu non sei ancora stata smistata,quindi è una divisa neutrale...quando sarai affidata ad una delle case avrai sia la gonna che i pantaloni della divisa della tua casata.- rispose Hermione con un sorriso.

Naomi annuì anche se decisamente contrariata,ma poi notò i colori oro e rosso del cravattino che indossava la ragazza,e lo stemma sul petto.
- Herm perché sul tuo golfino c’è uno stemma?-
- Perché io appartengo alla casa Grifondoro tu devi essere ancora smistata..- ripetè ancora la riccia ridacchiando nel notare la disapprovazione nello sguardo dell'amica sull'argomento.
- Bene manca poco,Hogwarts è lì guarda Naomi!- esclamò poi la riccia avvicinandosi alla finestra e indicandole un punto al di fuori di essa.
Naomi accorse alla finestra e guardò dove Hermione le indicava e vide l’imponenza del castello,che anche se nascosto nel buio vedeva perfettamente.
- Wow…-
Il treno fischiò segno che Hermione aveva,come sempre,ragione.
Hogwarts era vicina!
- Naomi io ti accompagnerò nella Sala Grande prima che tutti gli studenti entrino,poi prima seguirà lo smistamento del nuovo anno e dopo Silente ti presenterà ed il cappelo parlante vedrà dove collocarti…-
- Il cappello parlante?-
Rientrarono sia Harry che Ron Griffati di tutto punto,con la differenza che Ronald indossava una spilla sul golfino simile a quella di Hermione che stava ad indicare la carica di prefetto.
- Vieni poi vedrai tu stessa!A dopo..- si rivolse poi ai suoi due amici.
Hermione e Naomi si diressero fuori dalla cabina entrambe con in mano la gabbietta con dentro i loro adorati gatti e si misero davanti all’uscita.
Il treno fischiò ancora:erano arrivati.
Piano il treno stava perdendo velocità,poi ecco che si fermò del tutto.
Le porte si spalancarono e le ragazze uscirono per prime,e ad accoglierle c'era Hagrid in tutta la sua imponenza.
- Ciao Hermione!Tu devi essere Naomi vero?Piacere Rubeus Hagrid!-
Naomi poco convinta tese la mano verso quella del gigante.
- Piacere mio…- rispose appena fissando esterrefatto la statura dell'uomo dinnanzi a se.
- Bene,Silente ha creato una piccola passaporta portatile così potrai scortare la tua amica in Sala Grande in fretta per poi tornare qui,lasciate a me le bestiole…-
Naomi di lasciare il suo amato gatto nelle mani di un perfetto sconosciuto non ne aveva la ben che minima idea,ma Hermione la tranquillizzò subito.
- Naomi,Hagrid è l’insegnante di Cura delle Creature Magiche pensa si è preso cura di un drago,con un gatto la cosa è più che semplice…-
Naomi annuì debolmente,ma poi consegnò la gabbietta al gigante barbuto e intanto questo porse alle ragazze un cerchio argentato.
- Questa è la passaporta?-
Hermione annuì dando delle semplici istruzioni a Naomi.
- Allora questa è una passaporta,ci porterà nella Sala Grande appena la toccheremo qualsiasi cosa accada non mollare la presa,è chiaro?-
- Sì.-
Le ragazze toccarono insieme il piccolo cerchio argentato ed entrambe vennero trascinate in un turbinio,Naomi urlava,mentre Hermione stava attenta a non mollare la presa.
- NAOMI LASCIA LA PRESA!!MOLLA!-
Questa fece come dettole dalla riccia e si ritrovò a cadere con una lentezza tanto estenuante che chiuse gli occhi.
Quando li riaprì si trovava nell’aria con il naso ad un centimetro dal pavimento.
Si rialzò vedendo  che Hermione era di fronte a lei.
- Naomi questa è la Sala Grande di Hogwarts!-
La castana si girò intorno,e con la bocca aperta osservava la sala decorata per l’inizio anno.
Il cielo stellato,le candele fluttuanti,le quattro tavole già ben apparecchiate e il tavolo che stava su di un ripiano, dove seduti c’erano degli adulti.
Le ragazze si diressero da questi.
- Buonasera.- salutò Hermione con un sorriso guardando tutti i professori sulla tavolata.
Dal tavolo si alzarono i professori,tutti tranne Silente.
- Io sono la professoressa Mc.Granitt,insegnante di trasfigurazione e dirigente dei grifondoro.-
- Piacere Naomi Lorence.-
- Io sono il prof Lumacorno,insegnante Contro le Arti AOcure,piacere mia cara..-
- Piacere mio..-
Insomma la nuova ragazza fece conoscenza con tutti i professori di tutte le materie.
- Bene signorina Grenger lei può anche andare,Naomi siederà con noi,finché non verrà smistata.-
Hermione annuì e salutando con un gesto della mano la sua amica camminò spedita verso l'uscita della grande sala.

Naomi si accomodò,al fianco di Lumacorno.
La professoressa di trasfigurazione,intanto si alzò e si diresse al grande portone e quando lo aprì alcuni studenti presero posto,nei tavoli delle rispettive case.Dietro di questi,ce ne erano altri giovani e impauriti.
La McGranit fece loro cenno di avanzare.
Questi titubanti si disposero,intorno ad uno sgabello,dove sopra vi era posato un cappello a punta.
La vecchia insegnate si mise al fianco di  questo,e prese dal suo vestito verde una pergamena,incominciò a leggere i nomi scritti sopra di essa e piano piano ogni bambino veniva affidato la propria casa.
Naomi sentiva la voce,ma non capiva da dove provenisse.
Aveva ipotizzato dal cappello,ma poi pensò che era una cosa più che improbabile.
Dopo che tutti i nuovi giovani erano ai propri posti Silente si alzò attirando l’attenzione con il suo bicchiere e il suo cucchiaino.
- Ragazzi quest’anno,è arrivata una nuova ragazza che frequenterà l’ultimo anno,mi auguro che tutti voi sappiate darle ospitalità…-
Il vecchio fece cenno a Naomi di alzarsi,questa obbedì e si diresse su di una sedia vicino alla professoressa.
La McGranitt sorridendo posò sulla testa della ragazza il cappello magico.
Questo incominciò a parlare,e Naomi fece un piccolo balzo capendo che i suoi dubbi sulla voce misteriosa erano ben fondati.
- Ah..vedo voglia di sapere ed imparare,di conoscere,curiosità molta curiosità.Vedo...ambizione una caratteristica predominante insieme alla voglia di mettersi alla prova..- continuò il cappello per poi continuare con una risata - coraggio,molto coraggio contrastante con il resto!Voglia di prevalere anche con persone e cose impensabili…difficile…dove ti colloco?Possiedi ricordi terribili che hanno forgiato i lati contrastanti tra di loro,ma quale potrà essere la tua strada?-
Naomi rimase in silenzio ad ascoltare le parole del cappello senza scomporsi di una virgola.
Ciò che stava ripetendo quel cappelo sin troppo usato lei lo sapeva,non era nulla di nuovo,perchè lei conosceva se stessa.
- Impassibilità e superbia eh?- domandò il cappello ridendo - caratteristiche della tua nuova casata allora!- esclamò divertito - Serpeverde!-

Lsala si riempì di applausi,e Naomi venne accolta nella sua casata molto volentieri.

Si sedette vicino a Blaise che le fece posto.
- Bene ora che tutti siete stati smistati,buon appetito!- esclamò Silente e sulla tavola apparvero molte pietanze.
- Bene allora sei finita a serpeverde?- domandò Blaise alla castana con un sorriso.
- Già…-
- Contenta?-
- Sì e di no…- rispose lei con un tenue sorriso.
- Perché si e no?-
- Non penso vedrò molto spesso Herm e gli altri,e a parte loro e te,Blaise,non ho molti amici,e ti assicuro che non sono molto socievole…-
- Cazzate,vedrai che starai bene!Poi gli altri li puoi vedere quanto vuoi…-
-Naomi annuì squadrando per bene le persone che erano sedute al suo tavolo.
Partì dal fondo dove notò che c’era l’oca che aveva incontrato sul treno con altre che le giravano in torno.
Poi vari ragazzi che parlavano degli affari loro.
Dopo che si decise a prendere qualcosa da mangiare dal centro del tavolo, e si accorse che di fronte a Blaise c’era Malfoy.
Quando lo vide sbuffò sonoramente,lui se ne accorse,e non perse occasione di sprecare fiato.
- Bene,bene,bene guarda un po’ chi c’è?-
- Non rompermi…- disse subito lei senza neanche guardarlo negli occhi.
- Ora sono costretto a vederti tutti i santi giorni…-
- Scusa,se vuoi ti chiamo mia sorella!- ribattè Naomi con una leggera nota minacciosa nella voce.
- A me faresti solo un favore…- replicò il biondino con aria maliziosa.
- Fottiti…-
- Ancora?Pensavo fossi contraria…- ribattè lui continuando ad usare il suo tono malizioso.
- Ingozzati e lasciami stare!- ribattè lei sbuffando ancora cercando di ignorarlo definitivamente.
Malfoy ghignò e incominciò a mangiare,e Naomi fece lo stesso.
La cena fu un toccasana per tutti,dopo il viaggio ci voleva una bella mangiata.
Silente,come faceva solitamente,richiamò l’attenzione finita la cena.
- Bene,spero che la cena sia stata di vostro gradimento,ora vorrei che mentre gli altri si dirigono nei dormitori,scortati dai propri prefetti,i caposcuola di tutte le case vengano nel mio ufficio,seguiti dai prefetti successivamente ovviamente...-
Tutti si alzarono dal tavolo,e uscirono dal portone scortati dai prefetti.
- SIGNORINA LORENCE!-
Naomi si girò e vide la McGranitt che le correva incontro.
- Signorina Lorence,dovrebbe seguirmi un momento nell’ufficio del preside-
- D’accordo…-
Naomi si separò dal gruppo serpeverde seguendo la professoressa per i vari corridoi della scuola.

«»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»«

Dopo aver attraversato vari corridoi,si ritrovò sulle scale che precedevano l’ufficio del preside.
Le salirono e dopo entrarono in una porta di legno massiccia.
- Grazie Minerva,ora  voi ragazzi potete raggiungere i vostri dormitori,e mi congratulo ancora con voi per le promozioni da caposcuola…aspettate Signorina Grenger,signor Malfoy voi rimanete qui…-
I caposcuola di serpeverde e grifondoro fecero come loro richiesto.
- Minerva un’ultima cosa…-
- Dimmi Albus…-
- Potresti mandarmi,Potter e Zabini desidererei parlare anche in loro presenza. Signorina Lorence si accomodi anche lei…-
Naomi si sedette su una poltrona a fianco quella di Hermione,ovvero il più lontano possibile da Malfoy.
- Bene Naomi vorrei prima di tutto congratularmi con lei: benvenuta a Hogwarts,ma soprattutto a serpeverde…- sorrise l'anziano da sotto gli occhiali a mezzaluna.
- Grazie signore…- rispose cordialmente Naomi.
- Bene,dato che lei ha perso praticamente tutti gli anni di scuola,frequenterà i corsi necessari finché non riuscirà a recuperare,penso che la signorina Grenger possa aiutarla in trasfigurazione,babbonologia,e le molte altre materie in cui eccede,sempre se lei è disponibile.- terminò spostando lo sguardo su Hermione.
- Certo signore!Aiuterò io Naomi,stia certo che imparerà tutto massimo in due mesi…- rispose fiduciosa la riccia.
- Confido in questo.-
La porta si aprì e fecero il loro ingresso Harry e Blaise.
- Bene ragazzi accomodatevi anche voi…- disse facendo apparire altre due poltrone con un gesto della mano - Stavo dicendo,che la signorina Lorence dovrà recuperare gli anni perduti e che finché non riuscirà in questo non potrà frequentare corsi alternativi.Inoltre,dato che è finita in serpeverde,non trovo saggio che condivida la stanza con la signorina Parkinson e Grengrass, dato che non abbiamo ben capito da che parte stanno,ed ovviamente non trovo saggio metterla in stanza con qualche ragazza serpeverde viste le circostanze.Io e gli altri professori stiamo provvedendo a procurarle una stanza nel dormitorio femminile che sia collegata attraverso un cunicolo con quella della signorina Grenger,ma nel frattempo dovrà stare nella stanza del signor Zabini e del signor Malfoy…-
- Cosa?!!-
Questi erano Draco e Naomi.
- Signore,so difendermi da sola,mi mandi pure in camera con le oche,ma non con lui…- protestò Naomi senza neanche degnare di uno sguardo Malfoy.
- Io non la voglio!- diede man forte Draco.
- Mi dispiace ragazzi,dovremo sistemarci così:perché la stanza per la signorina Lorence dovrà essere collegata a quella della signorina Grenger e quella vostra Zabini e Malfoy…-
- Perché scusi?- domandò Naomi senza capire tutta questa pagliacciata.
- Naomi nella scuola ci sono degli alunni che sono dalla parte di Voldemort e ora che tu frequenti la scuola non possiamo permettere loro di fare te del male…-
- Signore,non ho bisogno delle guardie del corpo,sono in grado di difendermi da sola…-
- Questo non lo metto in dubbio,ma forse lei intende nel mondo babbano.Qui per morire basta un colpo di bacchetta,un secondo la vita se ne va.-
- Ma signore….- tentò lei ancora di ribattere,ma Silente la interruppe con la massima serietà.
- No.Così è stato deciso.Lei dividerà momentaneamente la stanza con Malfoy e Zabini,questi la sorveglieranno insieme alla signorina Grenger e al signor Potter.Ora penso siate stanchi,andate a dormire che domani inizia un nuovo giorno di scuola,i vostri effetti sono già nelle stanze…buona notte.-
Silente era irremovibile,ed aveva i suoi motivi.
Conosceva l'importanza che rappresentava quella ragazza per Voldemort,e non poteva permettere che le succedesse qualcosa,e tra l'altro era una sua studentessa e come tale doveva finire l'anno incolume.

Tutti i ragazzi uscirono dalla stanza e scesero le scale.
Camminarono vari corridoi senza fiatare poi arrivarono nell’ultimo che avrebbero dovuto percorrere insieme,lì i dormitori si separavano.
- Buona notte Hermione…-
- Notte Blaise…-
I due si baciarono intanto Naomi si salutò con Harry,e Malfoy si allontanò aspettando il suo migliore amico indisparte.
- Ciao Harry ci si vede domani…-
- Ciao,stai attenta e cerca di dormire…-
- Non preoccuparti,cerca di dormire anche tu…-
Si sorrisero entrambi.
Quando Hermione e Blaise si staccarono dai loro tipici baci mozzafiato,i grifondoro e i serpeverde si separarono.
Quest’ultimi scendevano continuamente scale fino ad arrivare ai sotterranei,dove la luce illuminava a malapena i muri.
- Blaise posso chiederti una cosa?-
- Certo.-
- Mi spieghi come fai a rimanere così attaccato con Herm quando la baci,l’ossigeno non ti manca?- scherzò Naomi.
Blaise sorrise,accompagnato da un ghigno di Naomi.
- Diciamo che le sue labbra sostituiscono il mio ossigeno…-
- Ti prego,quante smancerie…- rise Naomi spintonando scherzosamente il moro.
Arrivarono ad un grosso dipinto, di un uomo altezzoso e ben vestito.
Questo si mosse nel quadro,e Naomi si sorprese non poco.
- Parola d’ordine?-
Draco chiaramente la pronunciò:
- Leternia.-
La porta-quadro si aprì e i ragazzi vi entrarono.
La sala era decorata dai colori verde argento,c’erano dei divani e delle poltrone sparse nella stanza e dei tavolini di fronte ad alcuni di essi.
C’era anche un camino che diffondeva il minimo calore nella stanza.
Nella sala comune c’erano dei ragazzi che frequentavano i primi anni.
Quelli dell'ultimo non vi fecero caso e salirono tutti le scale del dormitorio maschile.
Blaise fece strada a Naomi mentre Draco si teneva a dovuta distanza.
Aprirono la prima porta dopo la prima rampa di scale.
Era spaziosa,c’erano tre letti,una porta,una  finestra,e gli armadi.
Sul letto vicino alla finestra c’erano gli effetti di Naomi,compresa la gabbietta.
Corse ad aprirla e tirò fuori il suo amato gatto.
Incominciò ad accarezzarlo,e questo fece le fusa.
- Ti sei portata pure un sacco di pulci?!-
- Non offenderti da solo Malfoy…-
- Era forse una battuta?Perdonami devo essermi scordato di ridere…- ribattè Draco con ironia.
- Non era una battuta,una semplice osservazione,ma a quanto pare non sei capace di distinguere la differenza.-
- Per favore smettetela…- disse Blaise sbuffando.
Naomi e Draco si guardarono in cagnesco per qualche istante,mentre Blaise si diresse in bagno per cambiarsi.
Uscì quasi subito,con una larga maglietta bianca ed una tuta nera come pantalone.

Prese poi la bacchetta e agitandola i vestiti che erano nella sua valigia si trasferirono nel suo armadio.

- Blaise non è che potresti...?- domandò Naomi avendo visto l'incantesimo strabigliata.
- Certo!-
Anche i vestiti di Naomi fecero la stessa fine.
- Draco vuoi usufruire anche tu della mia magia?-  chiese Blaise al suo amico che si dirigeva al bagno.
ll Principe delle Serpi rispose con un grugnito,che Blasie interpretò come un sì.
Quando uscì,era “vestito” molto diversamente dal suo amico.
Beh “vestito”non è il termine esatto.
Portava solo i boxer.
Naomi quando lo vide uscire,non poté far a meno di osservare il suo fisico scolpito,ma distolse subito lo sguardo,anche se dovette ammettere che la cosa le costò parecchio.
"Forse,e sottolineo FORSE, Vale aveva ragione vale la pena guardarlo un pò più nei dettagli" pensò Naomi in quella frazione di secondo.

- Che bel pigiama…- proferì poi con un ghignetto sulle labbra,ovviamente senza guardarlo.
Ecco in quel momento quel commento poteva evitarselo,ma la sua bocca la maggior parte delle volte non è collegata al cervello.
- Lo so…- rispose Draco con tranquillità - a quanto pare sei dello stesso parere di tua sorella…- aggiunse malizioso ridacchiando.
Naomi alzò gli occhi al cielo scocciata di quella storia,ma prima di parlare questa volta pensò alle parole che avrebbe dovuto fare uscire dalla sua bocca.
“Cazzo!Questo è il Principe dei Narcististi!Io quella specie di sorella l’ammazzo,non poteva stare un pomeriggio senza fare sforzi fisici?No,lei doveva farli con sto vanesio,narcisista rompi palle…mongola!Ora però ha rotto!Se la tira ancora con questa storia giuro sul mio nome che gli scaravento qualcosa addosso!”
- Ma la smetti di vantarti?Punto primo:mia sorella è una cogliona.Punto secondo:non aveva nessuno con cui divertirsi e guarda caso, sotto il tavolo ha trovato i tuoi piedi e…-
- E dopo ha trovato quello che ho poco più su dei piedi…- la interruppe Malfoy sempre più divertito dalla situazione.
Naomi fece un verso isterico e prese da un armadio un paio di indumenti e si diresse in bagno borbottando epiteti contro quell'idiota ossigenato.
- Draco,cosa è successo con la sorella di Naomi?- chiese Blaise ridacchiando.
- Niente di speciale…- rispose Draco facendo spallucce.
- Come sempre quindi..- disse Blaise anche se sembrava un pò deluso dalla cosa,perchè sperava che all'amico gli si accendesse la fiamma dell'intelligenza e magari quella di quel sentimento chiamato amore,ma sapeva di chiedere troppo. - divertito?- aggiunse poi sogghignando.
- Come sempre…- rispose Draco ghignando infilandosi sotto le coperte nel letto in mezzo tra quelli del suo migliore amico,e quello della ragazza.
Naomi intanto uscì dal bagno,e si diresse spedita verso il proprio letto.
Sia Blaise che Draco la guardarono.
Sembrava diversa in quel frangente:indossava un pantaloncino corto grigio che permetteva di avere un'ampia visuale sulle sue gambe longilenee,una maglietta a maniche corte che si posava sul suo corpo come una seconda pelle evidenziando le forme del suo corpo.I capelli che portava sempre legati sulla nuca,erano ora sciolti in lunghe onde color cioccolato che le arrivavano fin sotto le spalle. Un particolare che davanti al resto passò inosservato fu quello che sul suo braccio sinistro indossava una bendatura spessa.

Malfoy rimase a guardarla,ma nè dal suo sguardo,nè dal suo viso si poteva intuire cose stesse pensando.
Blaise notò la cosa e se conosceva un minimo il biondino poteva dire che non si era fissato a guardare un oggetto a caso per noia,ragione per cui sorridendo augurò la notte ad entrambi stendendosi sul proprio letto.

Dopo avere sistemato il proprio gatto ai piedi del suo letto si accorse anche Naomi dello sguardo che aveva ancora puntato addosso.

- Vuoi forse una foto?- domandò lei con una punta di acidità nella voce.
Sul volto di Malfoy apparve un ghigno malizioso,e il suo sguardo si accostò altrettanto al suo sorriso nel continuare a guardare attentamente la ragazza.
- Bel pigiama anche il tuo…- rispose semplicemente abbinando la sua voce allo sguardo e al ghignetto che aveva in volto.
- Lo so e non ho bisogno che me lo dica anche un narcisista come te…e ora se non ti dispiace vorrei dormire!- replicò lei ignorando quell'atteggiamento malizioso che aveva adottato il biondino.
Così dicendo tirò le tende del suo letto a baldacchino e rivolse le spalle ai due ragazzi,fissando la finestra.
Come sempre cercò di dormire,ma come sempre non ci riuscì,disturbata dalla solita routine di incubi.

Era in una stanza buia legata ad un muro da delle catene invisibili,ma che riusciva a sentire strette sui polsi.

Di fronte a lei,tanti mangiamorte che parlottavano fra loro e solo dopo qualche minuto se ne fece avanti uno.
- Crucio..-
Urla di dolore uscirono dalla bocca della ragazza.
- Crucio..-
La reazione fu identica se non peggiore alla prima.
L’uomo si ritrasse,e dalla schiera se ne fece avanti un altro e un altro ancora,finchè la ragazza esausta delle torture subite cadde sul pavimento senza neanche avere la forza per rialzarsi.
A rialzarla con dolcezza era un uomo,o almeno un uomo sembrava.
Il capo privo di capelli,gli occhi serpenteschi  incastonati nel volto scarno e pallido,e le dita lunghe e fredde: Voldemort.

Le si avvicinò con le labbra pallide all'orecchio sussurrandole parole che giungevano al proprio orecchio come sibilii.
- Devi essere dei nostri…una mangiamorte ricoperta di potere e gloria,una mia prediletta…con me conoscerai tutte le tue capacità,scoprirai cose che non immagini neanche…una mangiamorte…-
Il Signore Oscuro tirò fuori la sua bacchetta e con questa toccò il braccio sinistro coperto della ragazza.
Urlò.
Dolore,rabbia pervasero il suo corpo.

Si svegliò tutta agitata nel suo letto.
Si toccò la fronte notando come fosse imperlata di sudore,notò come il respiro fosse affaticato insieme al battito cardiaco sempre più agitato.
Si alzò dal letto sedendosi sul cornicione interno della finestra.
Da quella finestra riuscì a cogliere con lo sguardo il Lago Nero che ospitava il riflesso della luna.
Portò le ginocchia al petto sospirando e si guardò il proprio braccio sinistro.
Il suo sguardo verde catturò per primo la fasciatura che rimaneva stabile sul suo braccio,e arrivò al polso dove rimase a fissare un bracciale di cuoio su cui impresso a fuoco c'era una scritta:

“Nao e Kia amiche 4E”
Sfiorò quel bracciale con le dita,e senza neanche accorgersene si ritrovò le guance rigate da qualche lacrima ribelle.
Lo asciugò subito cercando di cacciare dentro quelle altre lacrime di tristezza che volevano bagnare le sue guance.
Si morse il labbro inferiore alzandò il viso verso l'alto cercando di regolarizzare il proprio respiro e anche le proprie emozioni,cercando di tenerle a freno di frenare quelle lacrime.
Si fece forza e riuscì ancora una volta a reprimere il suo dolore.
Rimase a fissare la superficie del Lago,per un tempo che sembrò interminabile.
Richiamò a sé con l’incantesimo accio alcuni libri e si diede alla lettura,quanto meno per ingannare il tempo e per riuscire ad addormentarsi.
Riuscì nel suo intento dopo avere letto due libri di incantesimi.
Li ripose facendo attenzione a non disturbare i ragazzi che dormivano nella sua stessa stanza e tornò tra  le coperte del proprio letto dove ad attenderla c'era il suo gatto.
Naomi gli sorrise e
prese ad accarezzargli il lungo pelo finchè entrambi non caddero nel sonno.

Rainbow Line
_Giuly_:  ahahah ma nooo povero Malfoy *.* XD ahahah a noi ci piace così su su u.u magari migliorerà (?) ahaha comunque beh ecco il nuovo capitolo!
Mi scuso in anticipo perchè ci ho messo anni a pubblicarlo causa scuola e impegni vari -.-''
In ogni caso eccolo qui!
Naomi conosce la cara PANSY,che non è un personaggio che personalmente mi fa impazzire però beh dipende eh!E come vedi c'è anche la brutta notizia delle stanze!La convivenza non andrà per le migliori se già noti l'inizio...aspetto il tuo commentino *_*


Grazie a tutti quelli che passano a leggere *_* e alla prossima con :The First Day-I Hate you yet
Il titolo dice già abbastanza quindi nel frattempo vi lascio con questo capitolo da leggere!A presotoooo =)


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Capitolo 5
*** The First Day-I hate you yet ***


Una giornata ed una nottata movimentata n°7 Rainbow Line
Salve gente!Scusate per l'immenso ritardo,ma con le vacanze sono riuscita a sistemare un bel pò di altri capitoli,quindi li posterò con moolta più velocità!
Spero che questo capitolo bello intenso vi piaccia!Un bacione!

The First Day: I Hate You Yet



- Naomi svegliati…-

- No..-
- Naomi svegliati è il tuo primo giorno di scuola…-
- Blaise lasciami stare!-
Blaise scocciato si diresse in bagno e si preparò.
Intanto anche Draco si era svegliato e ora si stava sistemando la cravatta.
Blaise uscì nuovamente dal bagno e si avvicinò al letto della ragazza.
- Naomi?- chiese ancora una volta con la pazienza che lo caratterizzava.
La ragazza grugnì e mise la testa sotto il proprio cuscino.
Il moro rientrò nel bagno sbuffando e preparando le ultime cose per essere come sempre impeccabile.
Intanto Draco si stava sistemando i capelli ancora bagnati sulla fronte.
Blaise uscì ancora dal bagno e si avvicinò nuovamente al letto.
- Naomi svegliati dobbiamo andare!- esclamò questa volta scuotendola appena dalle spalle.
- Non rompere dai!- grugnì ancora lei da sotto il cuscino.
- Cazzo!Draco è peggio di te!Invece di farti figo che ne dici di aiutarmi?- esclamò esasperato Blaise  indicando la ragazza.
Draco alzò gli occhi al cielo,ma si avvicinò al letto della neo serpeverse,seppure scocciato.
Si chinò sul letto della ragazza e la scosse dalle spalle.
- Svegliati!!- disse in tono brusco.
- Non scassare!- replicò Naomi ancora più scocciata di prima.
Malfoy irritato per la risposta che aveva ricevuto,si tirò su le maniche,dopodichè fece cadere la ragazza sul pavimento.
- Ahia!- urlò Naomi quando il suo di dietro andò a finire dritto sul pavimento.I capelli le erano finiti tutti davanti al viso,e lei li spostò sbuffando verso l'alto.
- MA TI SEMBRA IL MODO DI SVEGLIARE UNA PERSONA?- gridò lei rialzandosi a fatica.
Lui non rispose dandole le spalle.
- STO PARLANDO CON TE!-
Silenzio.
- Naomi io ho provato a svegliarti,ma tu niente. Poi Draco con i suoi modi gentili mi ha aiutato…- lo giustificò Blaise.
- Ma…-
- Ti conviene sbrigarti…- disse Draco seduto sul suo letto interrompendo la ragazza pronta ancora a ribattere.
- Ai suoi ordini maestà!-
Naomi con un diavolo per capello prese la divisa serpeverde che era appoggiata ai piedi del suo letto e si pogiò i capi addosso.
- Cazzo!Perchè ci sono sempre ste gonne!Blaise non è che mi puoi prestare un paio di pantaloni della tua divisa?-
- Sì,la tua non ti va?- domandò Blaise avvicinandosi al proprio armadio.
- Sì mi va ma…- iniziò Naomi stanca di dovere spiegare quel concetto che a lei sembrava elementare.
- Ma non metti gonne giusto?- la interruppe di nuovo Malfoy con un sorrisetto di chi la sapeva lunga.
- Le metto,ma quando ne ho voglia,e quando fuori non ci sono meno centocinquanta gradi,ok?- rispose al biondino con rabbia nella voce.
- Sì certo,come no..è la scusa più orrenda che abbia mai sentito fin'ora.Non le metti perchè hai paura di qualche sguardo di troppo..- disse Draco annoiato.
- Ma perché non ti fai i cazzi tuoi!?Non devo dare spiegazioni a nessuno tanto meno a te!- replicò Naomi e avvicinandosi a Blaise gli strappò i pantaloni dalle mani dirigendosi al bagno,e sbattendo la porta violentemente che subito dopo riaprì.
- E non ho paura di metterle!- precisò prima di richiudere la porta con uno scatto secco.
Si vestì velocemente,si pettinò e raccolse i capelli nella solita crocchia.
Si mise bene la sua camicia e il suo golfino con lo stemma serpeverde.
Sorrise ed uscì dal bagno.
- Andiamo?- domandò poi come se fosse pronta da ore.
Uscì dalla porta seguita dai due serpeverde con un'espressione decisamente costernata.



»»»»»»»»»»»»»»»»»»««««««««««««««««««««



Intanto nella Sala Grande i nostri amici grifondoro attendevano la colazione e leggevano gli orari del giorno che avevano trovato sui tavoli della loro casa.
- Dunque oggi,abbiamo…- Hermione spedita lesse l’orario del giorno.
- Che bella giornata..- commentò Ron con ironia.
- Ma smettila Ron!-
- Herm è una giornata di merda…-
Hermione scosse la testa.
Harry ancora assonnato fece una domanda alla sua amica.
- Dici che Naomi è viva?-
- Che cosa intendi dire?-
- Sai stare in camera con Malfoy…-
- Non esagerare!C’è anche Blaise…- gli ricordò con un sorriso.
- Sì ma…-
Harry si zittì appena vide che la ragazza accompagnata dalle serpi che si dirigeva verso di loro.
- Ciao ragazzi!- salutò Naomi con un tenue sorriso sul volto.
- Ciao Naomi,ciao Blaise…- ricambiò Harry con entusiasmo.
- A me non  saluti Potty?- lo canzonò Draco tentando di imitare la sua voce.
Harry per tutta risposta alzò il suo bel dito medio.
Malfoy rispondendo in ugual modo accomapgnato dal suo inconfondibile ghigno incominciò a prendere posto al tavolo della propria casa.
Hermione e Blaise,neanche a dirlo,erano impegnati a baciarsi.
- Allora?Come va la tua permanenza in stanza con la serpe?- domandò Potter sorridendo.
- Uno schifo…-
- Lo immaginavo…-
- Già,te invece hai dormito bene?- chiese Naomi tentando di non parlare dell'argomento "a morte Malfoy".
- No come sempre…te?-
- Neanche io,ma questa notte ho fatto uno strano sogno…- 
- Che genere di sogno?- chiese Harry incuriosito.
- Te lo dico dopo che ho una fame da lupi Harry…- disse Naomi osservando che anche i professori si riunivano lentamente al loro tavolo.
La castana si sistemò anche lei al tavolo il più lontano possibile da Malfoy.
Infatti si sedette nella zona oche.
Non venne accolta da tutte con entusiasmo.
Ignorando questo piccolo particolare,prese una caraffa e bevve del caffé,anche se aveva su di sè lo sguardo della Parkinson,cosa che la irritava parecchio.
- Cosa vuoi?- domandò con tutto tranne che con gentilezza.
- Io niente…- replicò Pansy sorridendo con falsità.
- Allora smettila di fissarmi…-
Pansy lasciò perdere per motivi che a Naomi non furono chiari.
Ipotizzò fosse per la prima volta in cui si erano scontrate...nella quale la moretta si era beccata una forte umiliazione,o forse,cosa più probabile era sola e nessuno avrebbe avuto il piacere di ammirare la sua opera contro la nuova arrivata.
Intanto di fronte a Naomi si sedette un ragazzo con i capelli e gli occhi neri che tese la mano verso di lei.
- Piacere Theodore Nott…-
- Naomi Lorence…- ricambiò con poco entusiasmo grazie all'inizio della sua giornata che non si prospettava affatto roseo.
- Allora ti piace la scuola?- chiese Theo senza scoraggiarsi.
- Uhm  sì…- rispose lei facendo spallucce.
- Cosa c’è che non va?-
- Cosa t'importa?- replicò Naomi sempre più scocciata di dovere conversare.
- Era per sapere…- si difese lui con tranquillità.
- Non vedo perché tu debba sapere…- ribattè ancora Naomi con lo stesso tono.
Nott stava aprendo bocca,quando arrivò Malfoy.
- Nott cosa fai?Non mi dire che ci stai provando con questa…- disse disgustato indicando con un cenno del capo Naomi.
- Malfoy da quanto tempo!Ieri non eri in giro come mai?Hai avuto da fare immagino…- rispose Theo con un ghigno falso.
- Non penso siano cazzi tuoi,comunque se preferisci stare con questa piaga che venire con me e gli altri va bene…-
- Figurati sai che amo stare in tua compagnia…- rispose ancora Nott con lo stesso sorriso falso sul volto,seguendo immediatamente Malfoy.
Naomi osservò l'intera discussione senza aprire bocca,e non perchè non avesse niente da dire,anzi,era semplicemente rimasta senza parole.
Non riusciva a credere a ciò che aveva fatto Malfoy.

Ma è possibile che deve fare come il prezzemolo!Va bene che mi deve “proteggere”,ma non posso parlare con qualcuno che lo allontana.

E poi chi sarebbe la piaga,questa…allora!Sono Naomi Viola Lorence,io un nome ce l'ho!
Quello è impresso a vita sulla mia lista nera!”


Con quei pensieri neri la ragazza finì presto di consumare la sua colazione,e senza dire niente a nessuno prese la prorpia borsa ed uscì dalla Sala Grande.
Non conosceva il castello,infatti vagò per qualche minuto tra i corridoi finchè arrivò al porticato che dava sul cortile.
Si sistemò sopra un muretto,osservando le distese di verde che le si presentavano davanti illuminate dai raggi dei sole.
Nonostante all'apparenza era la persona più calma del mondo in quel momento non lo era proprio per niente.
Odiava Malfoy con tutta se stessa.
Era un narcisista,vanesio,antipatico maschilista,e si permetteva anche di intromettersi quando qualcuno le si avvicinava!


"Che giornata !Pessima a dire poco!Forse avrei dovuto aspettare Blaise,o Herm o Harry…

Ma cosa dico!Un’altro po’ in compagnia di quello stronzo e vado fuori di testa…"
 pensò sbuffando.

Si lo detestava proprio quel biondino.
Non rimase nella solitudine per molto poichè sapeva bene che a momenti sarebbero iniziate le lezioni,e lei sapeva di avere alla prima ora "Babbanologia" con corvonero al terzo piano.
Non sapeva che razza di materia fosse,ma era intenzionata ovviamente a scoprirlo,ragion per cui con un saltello scese dal muretto e si immerse nuovamente nei corridoi del castello.

Guardava affascinata i quadri appesi alle pareti che si muovevano,e la colpì molto un dipinto in cui c’erano dei vecchi signori che giocavano a poker,e si fermò ad osservare per qualche istante la partita,ma proprio quando stavano girando le carte della seconda mano sentì una presa forte stringerla sul braccio e tirarla lontano dalla partita che stava seguendo.
Sfilò subito la bacchetta dai passanti dei pantaloni,anche se quando visualizzò il suo "rapitore" si rese conto che forse,e ripeto forse,non era necessario utilizzarla.

- Che cazzo vuoi da me Malfoy!?Mi spieghi per quale assurdo motivo mi hai trascinato in questo ripostiglio!?-
- Come ti salta in mente di andartene senza avvisare,ma dico io come ti passa solo per l’anticamera del cervello di parlare con Nott!- ribattè lui senza dare peso al suo tono di voce.
- Avrei dovuto avvisare,ma comunque non sei certo tu a dirmi che gente frequentare!-
- Ah no?! Hai idea di chi fosse?- chiese Draco chiudendo la porta definitivamente,in modo che nessuno li sentisse.
Naomi protestò,per la mancanza di spazio che constringeva la vicinanza sin troppo evidente tra loro.

- No ovvio che non lo so,e se tu mi lasciavi parlare forse l'avrei anche capito!E apri questa porta che non ho intenzione di appiccicarmi a te!-
- Bene allora te lo dico io!Quello è un mangiamorte e suo padre pure,secondo te perché voleva parlarti?- chiese Malfoy serio ignorando l'ultima frase di lei.
- E allora?Sono in grado di badare a me stessa!L'ho detto a Silente e lo ripeto a te se non te lo ricordi!-
- Sei proprio...ottusa!- protestò Draco cercando di controllare la rabbia di quella sua affermazione - cerca di stargli alla larga e di non rendere il mio ruolo di baby sitter troppo impegnativo. Ed ora cerca di sbrigarti che hai lezione…- terminò lui intenzionato a riaprire la porta.
- "Hai"?Tu no hai lezione?- lo rimbeccò lei bloccandogli la mano impedendogli di aprire la porta.
- Questi non sono problemi che ti riguardano,e se non sbaglio tu eri quella che non voleva starmi attaccata giusto?Hai forse cambiato idea quindi?- proferì Draco con un ghigno malizioso e il tono della voce basso e provocante.

Naomi alzò gli occhi al cielo esasperata dal suo comportamento.
- Non cambierò mai idea stai tranquillo!- esclamò lei con una smorfia,per poi posare la sua mano sulla maniglia della porta aprendola lentamente e guardando con attenzione se nel corridoio ci fosse qualcuno.
- Mi spieghi cosa stai aspettando?- domandò Draco non capendo perchè ci mettesse tanto.
- Controllo se c'è qualcuno,no!Non credi che se qualcuno ci vede uscire da uno stanzino potrebbe pensare male?-
- Certo che penserebbero male..- disse Draco con la massima tranquillità.
Infatti a lui non è che la cosa toccasse molto anzi!
Era fiero delle sue famose doti da seduttore,ed era anche noto per le scappatelle nei luoghi inimmaginabili,e a dirla tutta non era neanche la prima volta che usciva da uno sgabuzzino in compagnia di una ragazza.
L'unica differenza era che in quel momento la ragazza non voleva farsi vedere con lui,e che dentro quello sgabuzzino non avevano fatto assolutamente nulla.

- Vedo che a te la cosa non tocca,ma a me sì!- protestò la ragazza uscendo dopo essersi assicurata che non ci fosse nessuno.
- Non hai neanche la ben che minima idea di quello che farebbe una ragazza qualsiasi di questo castello per avere l'onore di rimanere in uno sgabuzzino chiusa con me..- disse Malfoy con la sua voce maliziosa e provocante avvicinandosi alla ragazza.
Lei mise le mani davanti scuotendo il capo.
- Tu hai capito male tesoro!Non m'importa di quello che farebbero con te tutte le cerebrolese di questo castello,io per fortuna non sono una qualsiasi!- disse lei con superiorità - ed ora se non ti dispiace come hai detto tu,io ho lezione..- terminò con una smorfia scocciata prima di girare i tacchi e lasciarsi alle spalle un Draco decisamente divertito.





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- Dove eri finita?!-

- Blaise non mettertici anche tu!- esclamò Naomi arrivata all'aula di Babbanologia - che materia è questa?- domandò lei subito al moro.
- Babbanologia,ci insegnano cose sul mondo babbano…- rispose Blaise alzando le spalle.
- Cioè?-
- Mondo non magico…- spiegò con calma il moro.
- Ah vero!Babbani,Babbanologia,giusto!- esclamò lei annuendo tra sè e sè -Allora io vado in camera e cerco di recuperare qualche materia più utile…- disse più a se stessa che a Blaise,che di fatti non ebbe il tempo di replicare perchè Naomi già correva verso i sotterranei.
Non aveva niente contro i babbani,perchè avrebbe dovuto?
Dopotutto aveva vissuto da babbana tra babbani per diciassette lunghi anni e di quel mondo conosceva tutto ciò che era necessario,era quindi meglio rinforzare i suoi punti deboli,
e infatti si dirigeva nella stanza a prendere i libri che aveva preso a Diagon Alley con Hermione.
Aveva imparato la parola d'ordine della sua sala comune e dopo averla detta a quel ritratto raffigurante un personaggio austero ed elegante tutta soddisfatta salì le scale del dormitorio maschile aprendo la porta della stanza dove alloggiava momentaneamente.
Non appena aveva mosso il primo passo nella stanza si bloccò imprecando e spostando lo sguardo sul pavimento.
- Si può sapere cosa ci fai qui?!-
- Questa è anche la mia stanza,tu piùttosto cosa ci fai qui!- ribattè Naomi sempre con lo sguardo basso.
- Come Lorence non ci vedi?-
- Malfoy stai zitto!-ribattè Naomi voltandosi di spalle assolutamente intenzionata a non godersi ancora,anche se per una frazione di secondo,la scena che i suoi occhi avevano colto:Malfoy e la Parkinson avvinghiati sotto le lenzuola mezzi nudi.
- Avrò gli incubi per settimane!- aggiunse sbuffando scocciata dirigendosi verso il proprio letto senza alzare di un millimetro lo sguardo verso l'alto.

- Cosa ci fai qui?Mi sembrava di averti detto di andare a lezione…- rispose Draco senza perdere quel suo tono provocatorio e beffardo.
Naomi alzò gli occhi al soffitto e dopo avere raccolto da sotto il letto tre libri voluminosi e nuovi di zecca si posizionò davanti al letto dei due,che avevano per lo meno avuto la decenza di coprire le parti che dovevano stare coperte.
- Forse non hai capito:io non obbedisco a bacchetta ai tuoi ordini,se voglio saltare le lezioni lo faccio,se voglio parlare con qualcuno lo faccio,capito?- disse lei con calma assoluta anche se in quel momento era tutto tranne che calma.
A dire il vero non era mai calma quando parlava con Draco Malfoy,ma questi sono dettagli inutili.
-Fra l'altro neanche tu sei a lezione.. o questa è una nuova materia?- domandò ironicamente rivolgendo al Carlino uno sguardo disgustato.
Pansy non ci fece molto caso,si occupò invece di mantenere bene il lenzuolo appiccicato al suo corpo e ad accarezzare il petto nudo di Malfoy che teneva deliberatamente in vista,con quell'odiosa aria di superiorità e provocazione che una certa persona odiava.

- Io faccio quello che voglio…- replicò Draco con un ghigno malizioso avvolgendo le spalle di Pansy con un braccio.
- Bene per me è la stessa cosa…- rispose in breve Naomi facendo spallucce.
Così si diresse alla porta ma prima di aprirla rivolse l’attenzione a Pansy.
- Ah forse non lo sai e magari neanche t'importa,ma quando non c'eri è stato piuttosto impegnato a fare sesso con un'altra,e da come continua a parlarne credo abbia gradito molto,giusto Malfoy?- disse infine facendo la finta tonta nel guardare Draco,che ribolliva silenziosamente di rabbia.
Forse quella notizia avrebbe potuto compromettere ciò che stava facendo con Pansy.

- Beh devo andare...divertitevi ragazzi!- esclamò Naomi sorridendo con un sorriso più finto e falso di una banconota da quaranta euro,guardandosi per l'ultima volta prima di uscire l'espressione spaesata della serpeverde.

- Dracucciolo,è vero?- domandò subito la moretta guardando Draco con la voce leggermente titubante.
La sua espressione non era sorpresa,perchè dopotutto lei sapeva benissimo che lui andava di fiore in fiore,lo sapeva benissimo e molto spesso anche tra i corridoi vedeva che flirtava con ragazze sempre diverse,solo che...vederlo o saperlo le faceva sempre male.
Malfoy non rispose subito,ma la strinse più a sè dipingendosi sul suo bel visino quell'espressione irresistibilmente sexy.

- Shhh..- sussurrò posando lieve un dito sulle labbra della ragazza - non ha importanza giusto?Ora siamo insieme,e se non sbaglio avevamo intenzione di concludere la nostra..- mormorò avvicinando il suo viso all'orecchio della ragazza mordendone la punta - la nostra lezione...- terminò scendendo sulle labbra di lei con impeto.
Pansy non ebbe il tempo di rispondere,e neanche il coraggio o la voglia.
Le andava bene così,perchè lo sapeva.
Le era sempre andata bene così,perchè lo aveva sempre saputo.

Draco da parte sua ringraziò che la ragazza accanto a lui in quel momento fosse Pansy.
Lui sapeva bene che lei era sua come e quando voleva.
Se fosse stata un'altra ragazza,magari una delle tante che per portarsi a letto prometteva eterno amore e fedeltà,si sarebbe ritrovato con il letto vuoto.
Questo perchè?
Perchè quell'insopportabile ragazzina doveva mettersi in mezzo e stravolgergli i piani!
Nessuno osava mettere i bastoni tra le ruote ad un Malfoy,tantomeno un'insulsa ragazzina!
Se prima la odiava,ora non le avrebbe dato il ben che minimo momento di pace,se possibile sarebbe anche entrato nei suoi peggiori incubi trasformandoli in incubi ancora più peggiori.
Dopotutto,Draco Malfoy è una persona molto vendicativa.


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Naomi era ancora in biblioteca immersa nella lettura.
Era riuscita ad imparare le fatture e gli incantesimi basilari,ovviamente sulla parte teorica,ora le sarebbe servita la pratica ovviamente.
Mentre sfogliava il libro di Difesa Contro Le Arti Oscure la colpì un titolo evidente che diceva:
"MALEDIZIONI SENZA PERDONO".

Lesse  tre volte il contenuto di quella pagina per poi allontanare appena il libro e pensare a ciò che aveva letto.
Era piuttosto scombussolata.
Ripensava a quando Silente gli aveva detto che con un colpo di bacchetta si poteva porre fine ad una vita...l'anatema che uccide.
Pensò anche a quella volta a Londra che aveva incontrato Lucius e suo padre in vesti da mangiamorte,si ricordava chiaramente quel "Crucio" che le aveva indirizzato...la maledione cruciatos.
La maledizione imperius la trovò affascinante e inquietante al contempo.
Da una parte sarebbe stato interessante potere comandare la vita o le azioni di un altro,ma si rendeva conto che un potere del genere tra le mani di una persona sbagliata non poteva portare a nulla di buono.
L'idea che per praticarla bastava essere un mago o una strega e sapere dire "Imperio" la scombussolò ulteriormente.

Chiuse il libro e con questo anche i suoi pensieri su ciò che aveva appreso prendendo un secondo volume che parlava di Trasfigurazione.
Impiegò del tempo per leggere e imparare le parti fondamentali di ogni trasfigurazione,ma si accorse,che come molti altri incantesimi,quelli di trasfigurazione erano parole in latino.
Lei il latino lo aveva studiato per cinque anni,e la teoria in quel caso non costituiva un grande peso,avrebbe però dovuto testare ciò che apprendeva con la pratica.

Si appuntò mentalmente di chiederlo ad Hermione,e proseguì con la sua lettura su Storia della Magia.
Aveva intenzione di leggere e imparare l'intero programma svolto in sei anni,o quanto meno di sapere ciò che realmente importava di quella materia.
Storia era sempre storia alla fine,e nel suo mondo anche lei aveva studiato storia.
Greci,Romani,Persiani,Carlo Magno e Cleopatra,anche se la storia che avrebbe dovuto affrontare in quel momento era di Folletti,Troll ed Elfi.



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- Harry quando faremo i primi allenamenti di quidditch?- domandò Ron dopo avere osservato con disgusto le varie mandragore nei vasi.
- Non lo so,stavo pensando di organizzarli per la prossima settimana.- rispose Harry poco dopo passando una pianta ad Hermione che tentò di travasarla in un vado di terriccio.
- Così tardi?- domandò deluso Ronald.
- Temo di sì...- rispose Harry anche se decisamente dispiaciuto.
- Menomale così v’impegnerete con lo studio!-
- Certo Hermione contaci…-
- C’è poco da contarci Ron!Quest’anno abbiamo gli esami,e non pensare che io ti faccia copiare…-
- Già a Blaise,però immagino di sì…- protestò in un grugnito il rosso che per fortuna Hermione non riuscì a capire grazie al pianto fastidioso delle mandragore.
- Ron devi smetterla con questa storia!- esclamò Harry attento a non farsi sentire dalla grifa.
- Harry quale storia?- domandò Ronald non capendo di che stesse parlando.
- Ti ho sentito!Sai quale storia..Hermione non è più con te cerca di fartene una ragione…- 
- La fai semplice tu…- protestò Ron poco voglioso di parlare di quell'argomento.
- Forse perché lo è!E’ passato un anno,penso che tu debba andare oltre…-
- Certo..- si limitò a rispondere il rosso non tanto convinto.
Ron era veramente a pezzi.
Dopo la storia con Herm nei primi tempi neanche mangiava,e proprio quando stava iniziando ad accettare la loro situazione,aveva beccato Hermione e Blaise in un corridoio che si baciavano.
Il loro fidanzamento,il ritiro dal mercato di Zabini era giunto dopo tra le orecchie del popolo studentesco,ma lui già lo sapeva.
Parlava con Hermione tentando di mettere a tacere la sua gelosia,l'amore che ancora provava per lei,la possessività nei suoi confronti,ma non ci riusciva ancora.
Neanche dopo che era trascorso un anno.
Harry aveva comunque ragione.. doveva frequentare gente nuova doveva andare veramente oltre,perchè quella situazione non faceva bene a lui per primo,ad Hermione e Blaise,e agli amici che lo circondavano.
- Andiamo ragazzi!Tra poco inizia storia della magia…- annunciò Hermione con un sorriso a trentadue denti in volto.
- Con serpeverde giusto?- domandò Harry notando il sorriso smisurato dell'amica.
- Esatto!- esclamò lei continuando a sorridere.
- Che bello..- mugugnò Ron scuotendo il capo,per seguire poi comunque i suoi due amici.


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Anche Naomi si dirigeva verso l'aula di Storia della Magia dopo essere uscita dalla biblioteca,e nei corridoi vide il trio grifondoro e si accostò a loro salutandoli con un tenue sorriso.
- Ciao ragazzi!-
- Ciao Nao!Cos’è successo sembri stanca..- constatò Hermione osservando con attenzione la castana
- Herm non sembro,lo sono!Mi sono letta e studiata quasi tutti i volumi di storia della magia…-
- Come?!?- domandò esterrefatta Hermione guardandola con gli occhi fuori dalle orbite.
- Già..- annuì Naomi ridacchiando nel vedere la sua reazione.
- Ma è impossibile nemmeno io ci sarei riuscita!-
- Memoria fotografica..- disse Naomi ghignando appena - altrimenti come avrei fatto ad essere perfetta a scuola?!- domandò poi lei come se fosse una cosa ovvia.
- Ah,vero giusto..- annuì Hermione ricordandosi della confessione che le aveva fatto a Diagon Alley  riguardo il rapporto che aveva con il padre,e la sua dovuta perfezione in tutto - Allora per questa materia sei a posto!-
- Sì!So anche tutta la teoria di trasfigurazione,anche se mi servirebbe qualcuno che mi aiuti a fare pratica,e lo stesso vale per incantesimi e difesa contro le arti oscure…- disse Naomi annuendo fra sè e sè - sai...molti incantesimi e formule sono in latino,ed io l'ho studiato per cinque anni.- terminò con un ghignetto soddisfatto in volto.
- Perfetto la cosa è di aiuto!Dunque...per trasfigurazione ci penso io,per le altre due la persona adatta sarebbe Harry,giusto?- domandò la riccia guardando in direzione del moro che scosse la testa un pò in imbarazzo.
- Beh sì,se posso aiutare...-
- Harry non fare il modesto!Nao è bravissimo te lo posso assicurare!-
- Non avevo dubbi!- esclamò Naomi sorridendo verso il moro.
- Allora per me possiamo fare qualche ripasso per trasfigurazione mercoledì che c’è babbanologia.Noi possiamo anche saltarla...ora  però devo andare un attimo in biblioteca,vi raggiungo subito…-
- Aspetta Herm vengo anche io…- si propose Ron seguendo Hermione con un sorriso.
- Allora sei bravo?- domandò Naomi rimasta sola con il moro.
- Così dicono…-
- Smettila di fare il modesto!Comunque saresti disposto a farmi qualche lezioncina pratica?-
- Certo!Però quando?-
- Non saprei…- rispose Naomi scuotendo il capo - ovviamente non mercoledi che sono con Herm per trasfigurazione!- aggiunse poi sorridendo appena.
- Giovedì dopo il pranzo va bene?- propose Harry.
- E' perfetto!-
-Allora giovedì!Ah,Naomi mi dovevi dire del sogno che hai fatto ieri sera…- le ricordò Harry decisamente curioso.
- Giusto!- esclamò Naomi raccontando subito dopo il sogno all'amico.
Gli raccontò dei mangiamorte che la torturavano,di quella voce che le s'insinuava nelle orecchie,e di Voldemort ovviamente.
Harry non commentò neanche una volta ciò che aveva ascoltato,era anzi piuttosto pensieroso.

- Harry cos’hai?-
- No niente,penso solo che dovresti dire di questi sogni a Silente.- disse serio lui guardando la ragazza negli occhi.
- Perché?- domandò lei divertita e sorpresa dalla richiesta del moro.
- Non voglio allarmarti,ma Voldemort è in grado di penetrare nella mente delle persone e fare ciò che vuole,non vorrei che stia facendo questo anche con te…- mormorò Harry non del tutto sicuro di ciò che diceva.
Pensò però che era meglio prevenire il danno che curarlo in seguito.

- Anche...?Tu hai sogni di questo genere?-
- Sì,io per evitare spiacevoli contatti con Voldemort devo prendere lezioni di occlumanzia,da quel simpaticone di Piton…- sdrammatizzò Harry.
- Chi?Quello nero,capelli unti viso cadaverico…?-
- Esatto quello!Ti sta antipatico?- chiese sentendo la descrizione non tanto lusinghiera del buon vecchio Piton.
- Diciamo che non m’ispira molto come persona…- rispose quella storcendo il naso.
Harry si mise a ridere senza neanche tentare di contenersi.
- Cosa c’è di così divertente?-
- Che tu sei una serpeverde!-
- Perché?- chiese Naomi perplessa.
- Piton favorisce tutte le serpi,anche se hanno torto,e a loro tutti va a genio,tu sei l’unica serpe che preferisce compagnia di grifoni,studiare,e che odia Piton…-
- Beh mi distinguo dalla massa io!- esclamò quella con aria di superiorità.
Harry continuava a ridere scuotendo il capo,sostenendo la sua tesi per cui lei doveva finire ovunque,ma non in serpeverde.
Salirono su una rampa di scala per raggiungere il secondo piano,quando queste cambiarono.
- Che accidenti sta succedendo?!- esclamò Naomi preoccupata nel vedere una rampa di scale in movimento.
- Come non lo sai?Alle scale piace cambiare…-
Questa singola frase era riuscita a fare nascere nuovi argomenti e nuove risate.
Come sempre Naomi ed Harry parlavano e scherzavano con una fluidità strabiliante per due persone che si conoscevano da così poco,come loro due.

Nonostante la deviazione di percorso dovuta alle scale  i due non fecero ritardo,e aspettando il professore ognuno prese posto.
Harry si sedette vicino a Ron che era arrivato poco prima con Hermione che si trovava vicino a Calì,mentre Blaise era vicino a Draco,e Naomi si mise vicino ad una ragazza serpeverde con i capelli biondi e gli occhi azzurri: Daphne Grengrass.
- Ciao!- esclamò la biondina con entusiasmo.
- Ciao..- replicò con neutralità Naomi rivolgendole un semplice sguardo.
- Allora ti piace la scuola?- domandò la bionda sempre con quel sorriso estasiato sul viso.
Naomi si voltò per osservarla meglio.
Era una ragazza bellissima.
Aveva lunghi capelli biondi,due grandi occhi azzurri,le labbra rosa scuro,e un viso perlaceo senza nessuna imperfezione.
Il suo sorriso era tutto un programma poi...sembrava una Barbie.
Una perfetta riproduzione umana di Barbie.
- Uhm…- rispose immersa in quella piccola scansione della sua nuova conoscenza.
- Come ti chiami?- domandò la biondina senza farsi scoraggiare dal tono poco socievole della castana.
- Naomi Lorence..tu sei?-
- Daphne Grengrass!- si presentò a sua volta la biondina facendo domande su domande a Naomi,la quale rispondeva sempre con meno diffidenza intrattendendo una discussione con la Barbie umana finchè non arrivò il professore.
- Buongiorno ragazzi..andate a pagina trentadue e iniziate a fare una relazione sul contenuto.-
I ragazzi si misero subito a lavoro,anche se con poca,anzi pochissima voglia,tanto che Naomi fu la prima a consegnarlo.
- Bene signorina Lorence,ora vada a sedersi e se vuole può portarsi avanti con i compiti…-
Naomi fece come consigliato dal professore anche se notò lo sguardo dei presenti puntati su di lei.
- Daphne perché mi guardano tutti?-
- Come perché?Sei l’unica serpeverde che riceve complimenti da professori che non siano Piton o Lumacorno…- esclamò Daphne come se fosse ovvia la cosa.
- Io non ci vedo niente di strano,era solo una relazione,non ci voleva molto...guarda anche Hermione lo ha finito.- disse indicando la riccia che aveva consegnato il compito.
- La Grenger è una secchiona e anche una grifondoro,tu sei una serpe…- minimizzò con semplicità la bionda.
- E allora?Non vedo perché tutte queste storie,se volessi anche tu lo avresti finito subito,ma non hai voglia tutto qui!E comunque Hermione non è una secchiona è semplicemente intelligente,e lo dimostra…- precisò Naomi con la massima tranquillità.
Daphne alzò le spalle e riprese a fare il suo compito.
Intanto Naomi prese a leggere l’ultimo volume di storia della magia.
Rilesse ogni pagina tre volte,e dopo essersi guardata intorno con aria annoiata alzò la mano chiamando il professore.
- Scusi professore..-
- Si signorina Lorence?-
- Mi chiedevo se potesse interrogarmi sul programma degli anni scorsi.-
- Su tutto?- domandò il professore esterrefatto.
- Su tutto.- confermò Naomi con un ghignetto di sfida sulle labbra.
Il professore accontentò la ragazza ed iniziò ad interrogarla.
Impiegò l'intera ora nel farle domande e constatare che ad ognuna rispondeva in modo corretto.
- Signorina Lorence,non ho idea di come abbia fatto ad imparare tutto questo materiale in così poco tempo,ma come voto si è indubbiamente meritata una E!- esclamò il professore contento che una studentessa che non fosse la signorina Grenger riuscisse a strabigliarlo.
Naomi soddisfatta ritornò al suo banco sempre con tutti gli occhi puntati addosso,e incominciò a scarabocchiare una pergamena senza curarsene.

- Come ha fatto ad imparare così presto tutto quello che abbiamo fatto noi in sei anni e prendere una E!?- sussurrò Blaise due file più indietro rispetto al banco di Naomi e Daphne.
- Semplice Blaise,non avendo una vita sociale sta tutto il tempo sui libri...- replicò Malfoy facendo spallucce e guardandola con uno sguardo per niente carino.
- No,non penso.- scosse il capo Blaise,ricordandosi che la sua ragazza stava molto tempo sui libri - Comunque è impossibile che abbia imparato tutta quella roba in così poco tempo,dopo le chiederò…- annuì fra sè Blaise riprendendo a svolgere il suo compito.
Draco terminò di scrivere il riassunto e si alzò per consegnarlo,perchè sinceramente non gli importava di ciò che faceva Naomi,e poi era convinto della sua tesi.
Passò accanto al banco di Naomi per tornare al suo banco,e la ragazza sporse inavvertitamente la gamba,ma Draco interpretò quel gesto come un tentativo per farlo cadere.
- Patetica.- disse semplicemente il ragazzo guardandola dall'alto.
Naomi alzò lo sguardo ritrovandosi il biondo che la guardava non tanto bene,e non capì subito il motivo di quell'insulto.

- Secondo te mi abbasso a questo?-  domandò dopo avere capito con una piccola smorfia.
- Sì.-
- Illuso…- strascicò la ragazza ritraendo la gamba facendo passare il biondino.
- Bene...ragazzi chi non ha finito il compito me lo consegnerà la prossima volta,e poi interrogherò sull’argomento seguente…miraccomando studiate….- annunciò il prof alzandosi dalla cattedra.
Gli studenti si alzarono e uscirono in piccoli gruppi dall'aula pronti per la prossima lezione.
- Ehi Nao aspettami!-
Naomi si voltò trovandosi di fronte Hermione.
- Ehi ciao Herm,scusa ma non ho molto tempo…- disse lei che sapeva di avere un'altra lezione e non sapeva neanche dove.
- Volevo solo complimentarmi con te per il voto che hai preso,come hai fatto?- chiese strabigliata la riccia.
- Memoria fotografica ricordi?-
- Oh già dimenticavo!Ti lascio altrimenti perdo Ron e Harry!Ci vediamo a pranzo…e aspetta Blaise!- disse sorridendo e strizzandole l'occhiolino.
- Si a dopo Herm!- disse Naomi sorridendo e aspettando intanto il moro nel corridoio.
Vide uscire dall’aula Malfoy scortato da Blaise,Tiger,Goyle e Nott.
Blaise appena vide la ragazza si staccò dal gruppo lanciando solo un breve sguardo a Draco che annuì impercettibilmente.
- Eccomi Naomi…- annunciò il moro dagli occhi cobalto sorridendole.
- Blaise!- disse Naomi sorridendogli- Ma Malfoy è...insopportabile!Mi fa la predica perché non devo frequentare certa gente,quando lui è il primo a farlo!- sbottò riferendosi alla compagnia composta anche da Nott.
- Lo fa per non destare sospetti…- spiegò in sintesi il ragazzo - sin dal primo anno siamo sempre stati insieme,andavamo insieme ovunque.Sembrerebbe strano che da questo anno io e Draco ce ne stiamo per i fatti nostri e Nott e i suoi leccapiedi per i loro..- aggiunse guardandola negli occhi.
- Ah..capito.- annuì lei pensierosa-ora che abbiamo?- domandò lei cercando di cambiare discorso.
- Erbologia con corvonero,è una materia inutile secondo me comunque…Naomi come hai fatto a sapere tutta quella roba?- chiese Blaise curioso.
- Cosa?Oh l’interrogazione?Ho semplicemente studiato…- rispose lei facendo spallucce.
- Così tanta roba in così poco tempo?Io a momenti non riesco a studiare due argomenti diversi!-
Naomi rise alla sua battuta,ma il moro non si perdeva d'animo.
- Non sto scherzando!-
- Diciamo che io sono stata aiutata da madre natura…- scherzò Naomi sogghignando.
- Cioè?-
- Ho una memoria fotografica.Quindi basta che leggo due o tre volte e ho già imparato.- spiegò con un piccolo sorriso.
- Ecco ora si spiega tutto.- disse Blaise ridacchiando e ripensando alla teoria di Draco non tanto carina su quell'argomento - ora però andiamo dalla Sprite!- disse lui mettendole una mano sulla spalla per guidarla.


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- Allora Nao ti piace Hogwarts?- domandò Hermione alla castana,mentre insieme a lei e ai suoi due migliori amici si dirigeva in Sala Grande per il pranzo.
- Si!Se nelle scuole babbane insegnassero queste materie io ci sarei andata ben volentieri…-
- Tu ed Herm siete le uniche a cui piace la scuola…- constatò Ron un pò stranito da quella osservazione.
Le due si sorrisero senza ribattere,sapendo che infondo era vero.
- Scusate ragazzi,ma io devo vedermi con Ginny più tardi,e devo assolutamente finire di fare la relazione per domani,ci vediamo dopo!- annunciò Harry imboccando un altro corridoio.
Lo salutarono tutti con un sorriso guardandolo salire le scale.
- Dopo pranzo cosa facciamo?- domandò Naomi con curiosità.
- Non saprei...dopo abbiamo tutto il resto della giornata libera,quindi io dico di fare i compiti poi,non so vedremo…tu Ron vieni con noi?-
- No,sinceramente preferisco fare tutto tranne che i compiti.-
- Va bene…-disse Hermione stranamente sollevata.
I ragazzi si separarono dato che erano entrati nella sala grande e ora ognuno si dirigeva al proprio tavolo.
Naomi prese posto vicino alla Grengrass,e notò però che sia Blaise che Draco non erano a tavola.
- Ciao Naomi!- esclamò la bionda con lo stesso entusiasmo di sempre,e con quel sorriso da Barbie che Naomi non riusciva a catalogare in altro modo.
- Ciao Daphne…-
Accanto a Daphne si sedette la Parkinson.
- Oh ciao Pansy,lei è Naomi…- si apprestò Daphne a fare con il suo solito carisma le conoscenze.
- Lo so…- replicò Pansy con una smorfia non tanto vogliosa.
- Ciao Pansy ti sono mancata?- domandò Naomi con ironia sbattendo gli occhioni e appoggiando il viso sui palmi delle mani.
- No per niente,dopo il nostro ultimo incontro ho pensato solo a godermi quello che avevo vicino…- rispose lei con malizia.
- Immagino…chissà che divertimento…- replicò Naomi con una smorfia.
- Lo so,anche se tu non puoi provare cose del genere…- iniziò Pansy assottigliando lo sguardo con superiorità nella voce.
- Non ne sarei così convinta…- rispose semplicemente Naomi sorridendo appena.
Pansy a quelle parole si cucì la bocca,pensando già a quali cose,però finalmente si era tappata la bocca e alla Lorence questo bastava.
Dopo che finirono il pranzo Naomi si diresse nella sua temporaneamente stanza.
Posò alcuni libri,diede il cibo al suo gatto, e si stese sul letto.
Neanche il tempo di posare il capo sul cuscino che sentì bussare alla porta.

Lei si alzò un pò scocciata di essere stata disturbata e andò ad aprire.
Si trovò davanti Theodore Nott che si poggiava con una mano allo stipite della porta.
Senza neanche chiedere entrò nella stanza guardandosi intorno con aria curiosa.
- Cosa ci fai qui?Esci subito!- esclamò Naomi riprendendosi dalla sorpresa della sua visita.
- Quanta fretta..- mormorò Theodore con un ghigno in volto girandosi per guardarla negli occhi - sono passato a vedere se c’erano Malfoy e Zabini…-
- Come vedi non ci sono,quindi alza il culo e vattene.- rispose lei con tranquillità sostenendo facilmente lo sguardo di lui - quando tornano gli dirò che sei stato qui.- terminò annuendo appena.
- Stai forse cercando di sbarazzarti di me?- domandò quello piegando lievemente il capo di lato,avvicinandosi a lei sempre con quel ghigno sul volto.
- Forse le parole vattene,alza il culo non ti sono chiare,comunque si,voglio che te ne vada.- annunciò lei rimanendo sempre tranquilla anche nel vederlo avanzare con quell'espressione che non le piaceva molto.
- Pensavo che fossimo amici..- mormorò lui fingendosi dispiaciuto nel constatare che non lo erano.
- Pensavi,male.- disse lei arretrando appena - Odio ripetermi,vattene!- esclamò poi con più decisione.
Il ragazzo le si avvicinò intrappolandola al muro con il proprio corpo tenendo il suo viso vicino a quello di lei,continuandola a guardare negli occhi con quell'espressione indecifrabile.
- Ed io odio essere trattato così…- mormorò lui prendendo il viso della ragazza dal mento avvicinandolo al suo.
Naomi lo spintonò dalle spalle,ma riuscì solo a farlo arretrare e a ridere.
- Vattene!- esclamò lei un'altra volta vedendolo avanzare verso di lei.
Lui non la calcolò minimamente tentando di avvicinare nuovamente il volto a quello della ragazza che si ribellò sputandogli in faccia,e cogliendo la distrazione per allontanarsi e recuperare la bacchetta sul proprio letto.

Nott si girò,ma non ebbe il tempo di insultarla che si trovò la bacchetta della ragazza a qualche centimetro dal proprio naso.
- Non costringermi ad usarla..vattene.- tentò Naomi tenendo il tono della voce alto,e sicuro,anche se in quel momento non era molto sicura di sè.
Non si era mai trovata in una situazione simile,o meglio,in situazioni del genere sì,ma questo accadeva nel mondo babbano,dove lei aveva la massima fiducia nelle sue forze,ma quando si ricordava dell'uso della magia,di quegli incantesimi terribili che avrebbero potuto infliggere torture atroci o persino la morte,perdeva la sua sicurezza in tutto e per tutto,e Nott sembrò accorgersene.

- Sto aspettando...- rispose infatti incrociando le braccia al petto con aria divertita.
Naomi non sapeva che fare.
Detestava non essere presa sul serio o essere oggetto del divertimento di qualcuno per la sua insicurezza,ma non riusciva a decidersi su come agire.
Poteva usare un incantesimo o una fattura,tuttavia una parte di lei tremava dalla voglia di scagliare una di quelle maledizioni di cui aveva letto,di potere provare l'emozione di giocare con la vita di una persona,di potere sentire chiaramente il suo dolore attraversarle le vene come una forte droga,e chiederne sempre di più,sempre più urla strazianti,e sempre e sempre più dolore.

Era una sensazione strana,era strano avere un conflitto interno con se stessa,specialmente su una cosa del genere,su una cosa così importante e vitale,su una decisione che doveva prendere subito se voleva difendersi.

“Usala,bastano due parole…"

N
aomi a momenti sobbalzò nell'udire quel sibilio.
Eppure sembrava lo avesse sentito solo lei,perchè Nott aveva la stessa espressione,era immobile in attesa.

"E' una minaccia devi difenderti. Usala,sono solo due piccole parole...
No,non è necessario…
Stava approfittando di te,a te non piace,come ha fatto Dorian...
Basta!Smettila!
E' così...ora puoi vendicarti su di lui...solo due parole..."


Le mancava il respiro,faceva fatica a tenere con decisione la bacchetta,e non capiva di chi fosse quella voce,quella voce che aveva udito solo lei.
Quel sibilio sinistro che le aveva fatto raggelare il sangue,quel sibilio che aveva già sentito in uno dei suoi sogni,quel sibilio che tentava di indurla a fare ciò che non voleva.

Sentì ovattata la risata divertita di Nott,e si accorse della sua presenza ravvicinata solo quando sentì il suo respiro sul collo,e come se si fosse appena risvegliata da un sogno sentì chiaramente le sensazioni che i suoi cinque sensi le permettevano di percepire.
L'odore di fumo di Theodore,la sua mano che si posava sul suo braccio,la stanza che li circondava,e sentiva ancora la paura che aveva provato in quei pochi secondi in cui aveva udito quel sibilio.
Diede uno strattone sul suo braccio per liberarsi dalla vicinanza da Nott,e uscì velocemente dalla stanza correndo giù per le scale senza voltarsi.

- Dove credi di andare?!- sentì la sua voce avvicinarsi con rapidità sempre crescente.
Era spaventata,uscendo dal dormitorio si voltava per controllare se riusciva a seminarlo,ma lui era sempre lì dietro di lei,quando si trovò davanti ad una rampa di scale,le venne un'idea.
Con un rumore accennato le scale si mossero e la portarono verso i piani superiori permettendo a Naomi di avere una possibilità di seminarlo.

Arrivata sul pavimento del secondo piano,corse dritta senza mai voltarsi cercando un posto dove potere nascondersi.
Vicino ad un quadro vide una piccola porta e senza neanche pensarci l'aprì infilandocisi dentro velocemente.

Era uno stanzino tanto stretto da togliere il respiro,motivo per cui lasciò uno spiraglio giusto per potere respirare.
Tentava di tenere il ritmo del respiro regolare,ma si sorprese quando scoprì di non riuscire a controllare quella paura dentro di sè.

Proprio davanti a quella porta,a qualche metro di distanza vide arrivare Nott,con il fiatone,che si voltava in tutte le direzioni nel tentativo di cercarla.
Lei sperò che non la trovasse,pregava che non succedesse,e si domandò ancora perchè avesse così tanta paura...non era da lei.

Sentì poi giungere delle voci,e scoprì essere un gruppetto di ragazze serpeverde le quali vedendo Theodore lo invitarono a raggiungerle.
Lui sembrò indeciso nei primi istanti,ma alla fine accettò aggregandosi alle ragazzine.

Tirò un sospiro di sollievo,portandosi una mano sul petto all'altezza del cuore.

Se l’era vista brutta.
In quel momento il suo coraggio era andata a farsi benedire,non capiva il perchè e la cosa la preoccupava.
Uscì dal suo nascondiglio guardando verso la direzione in cui aveva visto andare Nott,infilandosi poi la bacchetta nella tasca dei pantaloni,quando sentì la presa di una mano sulla propria spalla.
I suoi grandi occhi verdi si spalancarono a dismisura,e il suo battito riprese ad accellerare senza sosta.
Reagì per istinto:si girò tirando un calcio a caso.

Quel suo calcio colpì i gioielli di famiglia di Malfoy che non aspettandosi quella reazione ad un semplice tocco,si era letteralmente piegato su se stesso.
- Malfoy!- esclamò Naomi sorpresa di ritrovarsi davanti il biondino - cribbio scusami!- aggiunse mortificata,avvicinandosi per poterlo aiutare.
Lui l'allontanò tenendo il volto verso il basso senza aggiungere una parola.

- Scusami,non volevo!- continuò lei realmente mortificata - non pensavo fossi tu,scusami!-aggiunse capendo che quel calcio gli aveva fatto davvero male,per riuscire a tenergli la bocca chiusa dopo un'affronto del genere.
Draco non proferì parola,rimase in silenzio piegato in due,respirando profondamente nel tentativo di controllarsi.
Naomi rimaneva lì continuando a chiedergli scusa,sapendo che sicuramente doveva avergli fatto male,ma quando incontrò lo sguardo di Draco si zittì immediatamente.
Non sembrava furioso...era furioso!
Lo poteva leggere chiaramente nel suo sguardo grigio,poteva leggere la sua rabbia e il suo tentativo di controllare il dolore che gli aveva fatto guardando i muscoli della faccia contratti a comporre un'espressione apparentemente rilassata,ma pure sempre contratta.

- Malfoy io...- tentò lei nuovamente,ma non finì di parlare che Malfoy la prese dal polso e la costrinse a seguirlo nella loro stanza.
Fu un viaggio breve,in cui Malfoy non la guardò e tantomeno le parlò,nonostante la ragazza tentava ogni tanto di chiederli per l'ennesima volta scusa.
Entrati nella loro stanza Malfoy spinse appena la ragazza sul primo letto che era a portata,iniziando a fissarla negli occhi con durezza.

- Si può sapere cosa ti prende?!- esclamò lui con il tono della voce sempre crescente.
- Scusami non volevo colpirti!-
- E mi vorresti dire che tiri calci alle persone sui coglioni,così!A caso!- ribadì lui con una lieve ironia nella voce.
- Ti ho detto che non l’ho fatto a posta e ti ho chiesto scusa!- esclamò Naomi alzandosi a fronteggiarlo- Cos'altro devo fare?!Mi devo inchinare e invocare il tuo perdono e darti un bacino sulla bua!?- aggiunse alzando anche lei la voce.
- Me ne frego altamente delle tue inutili scuse!- ribattè lui per poi sedersi sul proprio letto guardandola - per il resto se ne può parlare..- aggiunse con un piccolo ghignetto sul volto.
Naomi aprì bocca per dire qualcosa,ma la richiuse incapace di dire niente.
Prima le faceva la scenata della vittima e poi diceva cose...cose indecenti!
- Vedo che non stai così male!Scordatelo Malfoy!Sei,sei...insopportabile!- urlò lei incapace di trovare un aggettivo che gli calzasse a pennello.
Draco non commentò subito limitandosi a sogghignare e ad alzarsi nuovamente dal letto per potersi avvicinare alla ragazza.
- Insopportabile...si,lo so.- disse lui con un sorriso sghembo in viso quando fu davanti a lei.- in ogni caso perchè mi hai graziato Lorence?- riprese con il suo tono pungente.
Alzò gli occhi al soffito cercando di non dargli corda.
- Non l'ho fatto di proposito...-

- E questo lo avrai detto più di cinquanta volte ammesso che sia vero,in ogni caso ti ho chiesto il perchè.Non credo che appena qualcuno ti tocca una spalla tu ti giri e tiri calci nei coglioni.- terminò con calma.
- No,però…- s'interruppe lei abbassando lo sguardo e rimanendo in silenzio per qualche istante.
- Però cosa?-
Naomi si allontanò sospirando e dandogli momentaneamente le spalle.

- Senti non potevo sapere che fosse lui!- esclamò lei voltandosi per poterlo guardare.
Beh avrebbe dovuto dirglielo,solo che sapeva che si sarebbe parecchio arrabbiato,e detestava che qualcuno,e specialmente Malfoy le facesse la predica.

- Di cosa stai parlando Lorence?!-
- Qualcuno ha bussato alla porta ed io pensavo fossi tu o Blaise,così ho aperto ed era,quel coso insomma.Nott!-
Draco scosse la testa incredulo,avvicinandosi a lei con aria sconcertata.
- Cos'hai fatto tu?-domandò lui alzando appena la voce.

- Non farmi la paternale,senti!- si difese lei allontanandosi da lui.
- Ma è possibile che ti abbiamo lasciata sola un momento e tu fai entrare l’unica persona che non dovresti!- la sgridò lui con serietà nella voce.
- Cerca di non scassare!Sono qui viva e vegeta non è successo niente…- si schernì lei guardandolo.
Draco scosse la testa imprecando a bassa voce,quando poi la guardò nuovamente assottigliando lo sguardo.
- Ecco perchè mi hai tirato un calcio!- esclamò lui capendo qualcosina - pensavi che fossi Nott!Ti ha inseguita quindi?- domandò poi appoggiandosi alla porta del bagno.
Naomi si sedette sul proprio letto incrociando le gambe e nonostante non volesse raccontargli nulla si rese conto che era costretta.
Lei era sorvegliata dopotutto.
Decise tuttavia di non raccontargli di quel particolare,di quella voce che aveva udito solo lei.

- Te l'ho detto: pensavo fosse Blaise,o tu quindi sono andata ad aprire.Lui non se ne voleva andare e quindi sono scappata,mi ha rincorso e beh..poi il resto lo sai.- disse lei cercando di non ricordargli nei particolari il calcio che si era beccato.

- E tu sapresti difenderti?Hai una bacchetta a cosa la usi?- domandò con evidente ironia.
- Come sei pesante Malfoy!- esclamò Naomi alzandosi di scatto dal letto.
In realtà quella domanda se l'era posta anche lei.
La bacchetta l'aveva in mano,perchè non l'aveva usata?
Era colpa di quella voce,di quella voce che le suggeriva di ucciderlo,doveva per forza essere per quello,perchè lei non aveva mai avuto paura di affrontare nessuno.

- Pesante?- disse Malfoy andandole in contro prendendola dal polso e fissandola con quella rabbia nello sguardo che la fece rimanere ferma al suo posto senza neanche opporsi - tu non hai capito come funzionano qui le cose.Ogni giorno muore tante gente per colpa delle persone come Nott.Non venirmi a dire che sono pesante,sono olo realista.Quindi vedi di crescere e di non fare la bambina!Devi stargli alla larga se non vuoi morire,io mi sono rotto di ripetertelo!Altrimenti ti consegno direttamente a lui,così gli facilito anche il lavoro e chissà magari verrà anche premiato!- gridò Malfoy scandendo ogni singola parola con rabbia e durezza.
Naomi rimase in silenzio a fissarlo negli occhi,a sostenere quello sguardo che in quel momento la metteva in difficoltà,ma si liberò il polso avvicinandosi di qualche passo.
- Non venirmi a dire quello che devo fare!-  ribattè lei con la voce tenuta appositamente bassa,ma al contempo micidiale - e magari aiutalo Nott!Immagino che la cosa ti farebbe immensamente piacere!- gridò infine dirigendosi verso il bagno e chiudendone la porta.
- Non hai idea di che immenso piacere mi faresti!- ribattè Draco in direzione della porta chiusa del bagno.
- Bene!-
- Bene!- ripetè Draco  sbattendo una mano sulla porta del bagno.


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- Naomi dovrei andare in bagno,ti spiace uscire?E' da più di mezz'ora che sei chiusa lì dentro!-
Blaise non ricevette alcuna risposta.
- Draco mi vuoi spiegare che cosa è successo?!- provò Blaise guardando il suo migliore amico che fumava tranquillo sdraiato sul proprio letto.
Neanche lui gli rispose.

- Perfetto!- esclamò Blaise - Naomi devo andare in bagno!- tentò nuovamente Blaise.
La porta del bagno si aprì e ne uscì Naomi che non degnò di uno sguardo nè Blaise nè Malfoy dirigendosi al proprio letto.
- Finalmente!Sono qui dalle quattro e mezza!- esclamò Blaise entrando dentro il bagno.
- Quattro e mezza?- domandò a se stessa Naomi guardando l'orologio da polso - Cazzo!Harry ed Hermione!- mormorò tirando su la propria borsa di libri e uscendo dalla stanza senza salutare nessuno.

Poco dopo dal bagno uscì Blaise avvicinandosi all'amico.

- Draco cos’è successo?-
Malfoy non rispose subito,continuando ad aspirare il fumo dalla propria sigaretta.
- Quell’idiota ha fatto entrare Theodore e lui l’ha inseguita.- spiegò brevemente il biondino senza distogliere lo sguardo dal soffitto che sembrava essere la cosa più interessante del mondo da come la guardasse intensamente.
- Solo per questo?Non mi pare le sia successo nulla.-
- Solo per questo?!Blaise sai benissimo da che parte sta quel bastardo!- ribattè Draco voltandosi e guardando il suo amico negli occhi.
- Si,ma non le è successo nulla,quindi direi che per ora è andata bene.-
Draco scosse il capo continuando a fumare.
- Come se non bastasse poi mi ha tirato un calcio nei coglioni!- mormorò Malfoy con una smorfia.
Blaise si mise a ridere deliberatamente sedendosi sul proprio letto.
- Cosa cazzo ci trovi di divertente?-
- Avrei voluto vedere la tua reazione…- continuò a ridere il moro.
- Voglio vedere se staresti ridendo in questo momento!Voglio vedere se poi riusciresti ad usarlo con la mezzosangue!-
- E per questo che ti preoccupi?- continuò Blaise ridendo - che abbia compromesso le tue grandi doti Drake?-
- Fottiti Zab!- protestò Malfoy dando le spalle a Blaise che nonostnate tutto continuava a ridere.
La verità era che Malfoy dolente o nolente non doveva fare accadere niente alla Lorence.
Gli era stato affidato un compito e lui lo avrebbe portato a termine.
C'era però quel piccolo particolare per cui lui quella ragazza la odiava.
Prima gli rovinava i suoi divertimenti,poi gli demoliva ciò che usava di più dopo il cervello...insomma questi dettagli contribuivano a fargli odiare Naomi Viola Lorence,la stessa ragazza che doveva assolutamente proteggere.



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- Scusate per il ritardo!- esclamò Naomi non appena raggiunse il tavolo di Hermione e Harry alla biblioteca.
- Tranquilla,ma è successo qualcosa?- chiese Hermione osservandola con attenzione.
Naomi dopo un pò di esitazione raccontò ai due amici ciò che era successo.

- Che bastardo!- disse più a se stesso Harry.
- Oddio!- esclamò Hermione preoccupata - Ma come mai non ti sei difesa?Insomma con quelli a Londra lo avevi fatto!- le ricordò la riccia.
- Herm non lo so!- esclamò Naomi esasperata -E’ per quello che mi fascio la testa!Ho letto delle maledizioni senza perdono,e una parte di me voleva usare l’anatema che uccide,nonostante sapessi fosse illegale,nonostante ciò comportava uccidere una persona volevo farlo!La cosa mi ha spaventata,perchè insomma...- sospirò portandosi una mano ai capelli - io volevo e non volevo capite?C'era una parte di me che si opponeva,e poi ho sentito una voce che mi diceva di usarla,una voce che...- ma s'interruppe scuotendo il capo.
La voce che aveva udito era identica ad un sibilio,e lei quella voce l'aveva già sentita in uno dei suoi sogni,tuttavia sapeva che sentire voci non era ciò che si definirebbe normale.

- Che voce?Cosa ti diceva di preciso?- domandò Harry facendosi più serio.
- Cosa?- chiese Naomi incredula della serietà di Harry.
- Quella che ti diceva di usare l’anatema.-
- Ecco era...- disse Naomi chiudendo gli occhi - un sibilio...quella voce la sentivo solo io,era nella mia testa ed ogni parola rimbombava sempre più forte.Mi sono spaventata,perchè l'avevo già sentita in uno dei miei sogni...- disse poi riaprendo gli occhi e guardando Harry.
- Voldemort…- mormorò semplicemente Harry.
Hermione scosse il capo allarmata.
- Harry probabilmente era solo spaventata,non può essere!- esclamò Hermione cercando di convincersi che fosse così,anche se la cosa non aveva molto a che fare con la realtà,perchè nonostante una persona sia spaventata non sente voci nella propria testa che suggeriscono di uccidere le persone.

- Hermione non è così!Naomi mi aveva raccontato di quel sogno,ed io lo pensavo,ma a questo punto direi che è tardi!- esclamò Harry alzandosi con agitazione - Voldemort ha già stabilito una connessione con lei,dobbiamo correre da Silente subito!- aggiunse trascinando con sè le due ragazze.

- Harry magari non è così...- tentò Naomi anche se con poca decisione sapendo che ciò che aveva sentito,lo aveva sentito per davvero.

- Herm tu vai a chiamare Blaise e Malfoy!- disse Harry ignorando deliberatamente quel debole tentativo di sviarlo dai suoi sospetti.
Hermione annuì e si allontanò dai due che nel frattempo camminavano velocemente verso la presidenza.

- Harry sei sicuro di quello che dici?-
- Sicurissimo,ora sbrighiamoci…- tagliò corto lui.

I due ragazzi corsero fino alle scale protette dal grifone di pietra che conducevano allo studio di Silente.
- Dobbiamo parlare con Silente…- annunciò Harry.
- Avete un appuntamento?- chiese la statua con la voce scura.
- No,ma dobbiamo entrare subito è urgente!- 
- Aspettate…- replicò la statua e con un secco rumore la statua diventò immobile come l'avevano trovata.
Arrivarono nel frattempo anche Blaise,Draco ed Hermione,giusto in tempo per sentire ancora la statua.

- Il preside vi aspetta…-
L'intero gruppo salì le scale ed entrò nell'ufficio del preside con grande fretta.
- Preside scusi per l’insistenza,ma è urgente!-
- Harry cos’è successo?-
- Signore,penso che Voldemort abbia un contatto con la mente di Naomi…-
Silente parve subito preoccupato,ma non rispose  subito e face così accomodare tutti i ragazzi.
Anche Draco e Blaise i quali pensavano che Harry stesse esagerando sembravano essere preoccupati vista la reazione del preside.

- Signorina Lorence cos’è successo di preciso?- domandò Silente sporgendosi dalla sua scrivania.
- Io ho fatto un sogno e c'erano tanti mangiamorte,io ero imprigionata.- raccontò Naomi chiudendo appena gli occhi rivivendo in parte l'incubo che aveva fatto- Venivano avanti uno ad uno e mi torturavano...poi è arrivato Voldemort,mi ha liberato e tentava di indurmi a stare dalla sua parte,e continuava a toccarmi il braccio sinistro con la bacchetta,e mi sono svegliata dal dolore che quel semplice tocco mi aveva portato sia nel sogno che nella realtà...- terminò riaprendo gli occhi e toccandosi il braccio sinistro inavvertitamente.
Silente si accorse di questo gesto e fece per allungare la mano verso quel braccio,ma lei lo ritrasse subito,guardandolo negli occhi con uno sguardo indecifrabile.
- Che altro è successo?- domandò Silente cercando di non dare peso a quell'azione,anche se come lui,anche il resto del gruppo se ne era reso conto.
- Oggi...voleva che usassi una maledizione senza perdono contro una persona... sentivo la sua voce dentro la mia testa e poi non so come,ma...- disse abbassando appena lo sguardo - sapeva una cosa che mi è successa tempo fa,una cosa piuttosto privata.-
Silente a quell'ultima frase aveva collimato le sue certezze:il Signore Oscuro aveva iniziato a navigare nella mente della ragazza,altrimenti non si spiegava come potesse conoscere una cosa appartenente alla sua memoria.
- Non posso chiedere a Severus di prendere anche te nelle lezioni di occlumanzia,Harry non eccede in questa materia ed è vitale che la impari...- disse alzandosi e dando le spalle ai ragazzi.
Rimase in silenzio per qualche istante,e quando si voltò sorrise verso Draco.

Draco non ricambiò quel sorriso,perchè sapeva benissimo cosa avesse in mente il preside e non era assolutamente contento.
- Draco tu sei un'abile Legilimens!- esclamò il preside scatenando la sorpresa dei due grifondoro - sono certo che potrai insegnare alla signorina Lorence come disciplinare la sua mente!-

Ecco appunto.
Era ciò che temeva,ma non tentò neanche di opporsi.
Non aveva ascoltato le sue lamentele riguardo la presenza di Naomi nella sua stanza,figurarsi se poteva protestare per una cosa del genere che a quanto pare era fondamentale.
Annuì anche se con poco,veramente poco,entusiasmo.
- Perfetto!Confido inizierete il più presto!- esclamò il preside annuendo pensieroso - potete anche andare ora..- aggiunse poi annuendo verso di loro - tutti tranne Naomi.Vieni prego..- disse cordialmente indicandole la poltrona dinnanzi a sè.
La ragazza alzò gli occhi al cielo lanciando un breve sguardo al gruppetto che si dileguò dietro la porta dell'ufficio.
Naomi si diresse nuovamente verso il preside.
Si aspettava che avrebbe tentato di parlarle.

- C'è qualcosa che vuoi dirmi?- domandò il preside da sotto quegli occhiali a mezza luna,con il suo sguardo penetrante.
La ragazza scosse la testa sostenendo quello sguardo che tentava di indagare nel proprio.
- Ne sei sicura?-

Naomi scocciata sollevò la manica della camicia che copriva il suo braccio sinistro mostrando una lunga bendatura che partiva dal polso e andava al gomito.
Lanciò un breve sguardo al preside il quale ricambiò e con un cenno la invitò a togliersi anche quella barriera.

Srotolò le bende con cura avvolgendole poi nella mano,mostrando il suo braccio al preside.
Silente assottigliò lo sguardo osservando con più attenzione il braccio sinistro della ragazza.
- Posso...?- domandò Silente avvicinado appena la sua mano al braccio di lei che annuì appena.

Sfiorò con le sue dita fredde quello squarcio nero nella pelle della ragazza contornato dal rosso dell'irritazione.
Scosse il capo con una piccola smorfia nel vedere quella ferita rimarginata,ma che sapeva fare male anche in quel momento solo a guardarla.

- E’ stato mio padre.- disse atona Naomi ritraendo poco dopo il braccio e ricoprendoselo.
- Qualcun'altro lo sa?- chiese Silente accomodandosi nuovamente sulla propria poltrona.
- Solo mia madre.Comunque è solo uno dei suoi modi sadici per farmi capire le regole…- minimizzò lei con lo stesso tono di voce.
- Già solo quello...- annuì il preside con un breve sorriso - Ora puoi andare Naomi.Tra poco verrà servita la cena…-
La ragazza congedata dal preside si diresse nella sua stanza anche se non era tanto contenta della cosa,sapendo che probabilmente c'era Malfoy.

Quando aprì la porta la prima persona che vide fu per l'appunto Draco.
Era disteso sul letto con gli occhi socchiusi e di tanto in tanto aspirava veleno dalla sua sigaretta.
Quando sentì la porta aprirsi lanciò uno sguardo incontrando per qualche istante gli occhi di Naomi,che in ogni caso decise di interrompere il loro breve contatto visivo.

Intanto Blaise doveva essere in bagno,ipotizzò lei sentendo il rumore della doccia.
Senza dire niente si sdraiò sul proprio letto accarezzando il pelo folto del proprio gatto accambellato sul  cuscino.
Pensò a ciò che era successo durante quella giornata.
Le prime lezioni che aveva trovato molto soddisfacenti.
Le materie la interessavano molto,erano più magiche rispetto a quello che studiava nel mondo babbano,nonostante anche quello l'appassionasse parecchio il mondo magico aveva qualcosa di speciale a suo dire.
Aveva fatto conoscenza con Daphne alias la Barbie umana,ma nonostante questa sua etichetta la trovava una ragazza interessante,anche se forse frequentare il circolo Parkinson le toglieva parecchi punti.
Ecco a proposito del Carlino poteva stendere un velo pietoso.
Si ricordò di quando aveva trovato Draco e Pansy avvinghiati sotto le lenzuola.
Altro che incubi!
A quel punto preferiva sognare cento mangiamorte che la torturavano piuttosto che vedere quei due in atti osceni!
Storse appena il naso a quel pensiero.
Pensò ovviamente poi a Nott,alla sua reazione,e alle conseguenze che aveva avuto.
Non era riuscita a difendersi come aveva sempre fatto e la cosa la mandava in crisi,tuttavia si era ripromessa di riuscirci la prossima volta.
Pensò al calcio che aveva dato a Malfoy,e alla loro litigata,anche se ripensandoci con più attenzione aveva litigato con Malfoy più di una volta in poche ore,ma sorvolò su quel dettaglio,perchè infondo la litigata principale era stata quella a causa di Nott e a causa del suo calcio casualmente finito nelle sue parti bassi.
Le era dispiaciuto tanto,perchè dopotutto lui non centrava niente,ma oltre questo Malfoy poteva impiccarsi.
Non era lui che doveva farle prediche sulla difesa personale,o sulla vita in generale.
Quel discorso sulle morti delle persone,e cose varie non lo aveva digerito.
Malfoy l'aveva trattata come una bambina capricciosa,e lei non lo era per niente anzi.
Era cresciuta da un bel pezzo,era sin troppo matura per essere solo una ragazza di diciassette anni.
Poi ovviamente il pensiero le balzò al discorso che aveva avuto con Silente;
Voldemort aveva un contatto con la sua mente,e lei non se n'era neanche accorta.
Si chiese inevitabilmente il perchè.
Perchè Voldemort voleva sapere cose sul suo conto,voleva stabilire una connessione con lei?
Per poterla portare dalla sua parte,sì,ma perchè?
Perchè la voleva dalla sua parte così ardentemente?
Che cosa era in grado di fare di così speciale?
Non lo sapeva proprio.
Era anche stata costretta a rivelare il suo segreto a Silente,quello sfregio che le aveva inferto il padre su cui Silente aveva esercitato sin troppo interesse.
In ogni caso ora doveva imparare l'Occlumanzia da Malfoy perchè era un Legilimens e inutile dire che questo per ora era il suo maggiore problema.
Loro due si odiavano,a malapena riuscivano a salutarsi, figurarsi imparare una cosa insieme!
Forse avrebbe dovuto chiederglielo,ma non erano in buoni rapporti specialmente in quel giorno,tuttavia non potè fare a meno di sussurrare quella domanda fra sè e sè.

- Cos’è un Legilemens?-
L’udito di Draco funzionava alla perfezione e quindi riuscì a sentire anche quel filo di voce.
Aspirò altro fumo dalla sigaretta, per poi lentamente  rigettarlo fuori.
- E’ una persona che riesce a leggere la  mente,infiltrarsi in essa e aprire ogni singolo ricordo della persona.E' il lettore della mente.- spiegò senza guardarla,ma continuando a guardare dinnanzi a sè sempre e comunque fumando.
Naomi annuì iniziando a capirci qualcosa di tutto quel casino,ma in ogni caso non aggiunse altro.
- Mi dispiace per oggi…- tentò lei voltandosi per guardarlo con il tono della voce sinceramente dispiaciuto.
Draco non rispose,ma continuò semplicemente a fumare.
Naomi non si aspettava nessuna risposta ne tanto meno un segno di riconciliazione da parte sua,ma lei almeno aveva detto per l'ennesima volta che le dispiaceva per ciò che era successo,quindi la sua parte l'aveva fatta se poi lui non era intenzionato a scusarla lei non poteva farci nulla.
Si alzò posando il proprio gatto sul pavimento ed andò a bussare alla porta del bagno.

- Blaise hai finito?-
Non ricevette nessuna risposta.
- Blaise?- chiese nuovamente avvicinando l'orecchio alla porta del bagno.
Il rumore dell'acqua si estinse gradualmente,e la porta del bagno si aprì appena e apparve il viso di Blaise ancora tutto bagnato.
- Naomi fai uscire Draco?- sussurrò il ragazzo.
- Perché?-
Blaise aprì ancora di più la porta e dentro in sua compagnia Naomi vide Hermione che  si rivestiva.
Naomi annuì appena capendo che la presenza di Hermione probabilmente non era gradita da Draco e Blaise non voleva che lui la vedesse.
- Ci provo.- mormorò fra sè e sè Naomi.
Non era tanto sicura di riuscirci in effetti.

- Senti Malfoy ti va di andare fuori?- disse lei di punto in bianco posizionandosi ai piedi del letto di lui.
Draco sempre fumando guardò decisamente stranito da capo a piedi Naomi.
Non capiva perchè doveva andare fuori,e perchè doveva andarci con lei,e perchè tra l'altro fosse stata lei a chiederglielo.

- Perché?-
- Sai per farmi perdonare…- rispose lei con un sorriso e il tono di voce decisamente più gioviale rispetto a quello che gli rifilava sempre.
Ok stava andando alla deriva nel tentativo.
Si sedette sul letto del ragazzo continuando a guardarlo con quel sorriso dolce sulle labbra.

- E cosa intendi fare per farti perdonare?- domandò Draco ghignando.
- Non saprei...hai qualche suggerimento?- rispose Naomi appoggiando delicatamente una mano sulla vita del ragazzo risalendo lentamente fino al petto.
Lui non si lamentò a quel contatto,continuava infatti a guardarla con quel ghigno malizioso in volto.
Spense la sua sigaretta alzandosi con il busto tenendo,fra la sua,la mano della ragazza che poco prima gli accarezzava il petto.
Ghignò senza rispondere avvicinando appena il viso a quello di lei,per poi invertire la situazione facendola adagiare con la schiena sopra al materasso.
Avvicinò le labbra all'orecchio della ragazza,portando nel mentre le mani sui fianchi di lei
.
- Non tentare di fare con me quello che hai fatto con Weasley…- sussurrò al suo orecchio leggermente divertito - con me la cosa non funziona come vorresti tu...- aggiunse con la sua voce tenuta appositamente vellutata,bassa e suadente,così particolarmente irresistibile che nell'udirla Naomi chiuse appena gli occhi.

- Perché?- mormorò con un piccolo sorrisetto in volto-Non mi sembra che ti dispiaccia...- aggiunse ridacchiando appena riaprendo gli occhi per potere incotrare quelli di lui.
- Quindi vuoi che vada fino in fondo?- replicò lui ghignando e rigettando le sue iridi argentate in quelle di lei.
La ragazza non rispose,e riuscì gradualmente a fare sparire il sorrisetto dal suo viso.
Non voleva andare assolutamente fino in fondo!
Lei stava solo aiutando Blaise,per il resto la congiura cadeva sempre sulla testa di Malfoy dal suo punto di vista.
Eppure...non poteva assolutamente negare che con quei pochi gesti e sussurri era riuscito ad emozionarla veramente.
In quel caso il giochetto che voleva fare le si era ritorto contro,perchè era Draco a comandare il teatrino,non come era successo con Ron!
No,la cosa era completamente diversa,Draco giocava al suo stesso gioco,e Naomi poteva affermare senza indugio che fosse un ottimo giocatore.

Il biondino non attese una risposta dalla ragazza,specialmente quando vide il cambiamento della sua espressione.
Non distolse lo sguardo da quello di lei,ma le alzò con una lentezza estenuante la maglietta,sempre senza distogliere lo sguardo.
Naomi tentava di reggere quello sguardo così intenso nonostante la sua espressione tentava di nascondere la sua agitazione che sembrava aumentare di secondo in secondo.
Draco sembrò accorgersense e sulle sue labbra si dipinse un piccolo ghignetto di cui lei non capì subito la natura.
Sapeva solo che se continuava così ben presto la maglietta sarebbe finita sul pavimento,e questo era ovvio che non lo voleva,ragion per cui lo fermò ricoprendosi la pelle scoperta e distogliendo lo sguardo dal suo.
Lui ghignò soddisfatto a quella sua reazione,perchè era esattamente quello che voleva.
Fu allora che Naomi capì la natura di quel suo ghignetto,e la cosa la irritò parecchio.
In ogni caso Draco si alzò dal letto dando la possibilià alla ragazza di alzarsi.

- Blaise esci!Tanto lo so che c'è anche la Mezzosangue...- esclamò Draco bussando due volte contro la porta del bango.
Blaise aprì la porta ed uscì dal bagno seguito da Hermione.
Entrambi vestiti con i capelli bagnati,ma tra tutti e due non si riusciva a capire chi fosse quello più a disagio.
Hermione decise di togliere il peso della sua presenza in meno di un minuto.
Baciò Blaise sulle labbra,salutò Naomi e sparì dietro la porta.

- Come facevi a saperlo?-domandò Blaise subito dopo.
- Ti prego Zab...non è da te stare dentro la doccia per più di mezz'ora e ridere da solo.- commentò Malfoy ghignando divertito.
- Però Drake mi conosci bene...- ironizzò il moro un poco svogliato.
Draco ghignò ancora guardando verso la castana ancora seduta sul suo letto.
- Ho avuto anche altri segnali che mi hanno portato alla risposta...- aggiunse con mal celata malizia guardando la ragazza.
Lei lo guardò senza nessuna particolare espressione in viso.
- Direi che possiamo andare a cena allora Mr.Indovino!-
- No,io non vengo.- annunciò Draco prendendo tra le mani il suo accappatoio e andando verso il bagno.

-Allora dovremmo andarci solo noi Naomi…-

Lei non rispose e non si mosse fissando il pavimento.
- Naomi ci sei?-
- Eh?Sì certo andiamo...- rispose come ripresasi da uno stato di sonnolenza e accostando Blaise verso l'uscita.


Draco aprì l’acqua e privandosi in tutta calma  dei vestiti entrò dentro la doccia.
Il getto dell'acqua cadeva sul suo corpo,lentamente ed ogni goccia si recava verso i piedi percorrendo il ragazzo interamente.
Teneva gli occhi chiusi e il capo chino infatti i suoi capelli cadevano sulla fronte coprendogli per meta le palpebre.
Si portò indietro sulla i capelli bagnati con le due mani,alzando il viso verso l'erogatore lasciando così che l'acqua cadesse sul suo viso dagli occhi ancora chiusi.
Si stava rilassando perchè quella sera era di turno per la ronda notturna con il caposcuola di tassorosso,e avrebbe quindi dormito ben poco.

Ripensò a quell'assurda giornata in pochi istanti.
Sesso con Pansy,flirtare con una ragazzina del terzo anno in biblioteca,litigare con Naomi,litigare con Naomi,litigare sempre con Naomi,incontro imprevisto con Silente in cui è stato deciso che lui sarà il nuovo insegnate di quell'insopportabile ragazza di nome Naomi...
Naomi,Naomi,Naomi.
Wow,primo giorno tante emozioni e troppi,troppi incontri con quella ragazzina.
Sospirò riaprendo gli occhi appoggiandosi appena contro la parete della doccia,lasciando che l'acqua cadesse in pieno petto.
Ripensò anche al tentativo fallito di seduzione da parte sua,o meglio quel giochino che aveva fatto con Weasley aveva tentato di farlo con lui.
Cosa sbagliatissima.
Sin dal primo giorno glielo aveva detto: non tutti i ragazzi sono uguali alla  descrizione di lei cioè boccaloni- casca in due occhioni- e ciglia lunghe.
O almeno lui non era così.
Ci voleva ben altro per metterlo nel sacco,anche se nessuna ci era mai riuscita.
Si divertiva,le ragazze lo attraevano tentandone di tutti i colori per apparire sempre migliori,ma nessuna gli aveva mai fatto perdere il controllo,nè tantomeno la testa.
Tra l'altro ricordò perfettamente la sua espressione quando stava per toglierle la maglietta.
Lui sapeva benissimo che non gli avrebbe permesso di andare fino in fondo,e in poche parole l'aveva vinta,le aveva fatto capire benissimo che in quel campo vinceva sempre lui.
Parliamo di Mr. Seduttore Malfoy non di uno qualsiasi!
Però si pose una domanda: in un altro contesto,senza gare,senza giochetti...si sarebbe mai spinta oltre?
Per lui ovviamente non c'erano problemi,ma per lei?

Scosse la testa a quel pensiero assurdo per i suoi ideali.
Da quando Draco Lucius Malfoy si preoccupa di cosa pensano gli altri?
Ma specialmente da quando Draco Lucius Malfoy si preoccupa di cosa pensa una ragazza che si vuole portare a letto!

Insomma se lui vuole una cosa o in questo caso una ragazzina la prende punto e stop...e allora perchè era saltata fuori questa domanda assurda?!
E poi dai diciamocelo,quei due si odiano!Come potrà mai nascere qualcosa,anche se solo basato sul sesso?
Si perchè Draco quello voleva.
Nessun sentimentalismo ovviamente,solo puro,appagante sesso,ma si rendeva conto che probabilmente lei non avrebbe neanche voluto quello.
Lei era strana...o forse diversa,ma per la sua mentalità al momento è strana perchè non vuole andare a letto con lui come farebbe qualsiasi altra ragazza.
Ecco il problema era proprio quello: lei non era una qualsiasi altra ragazza,ma lui questo ancora non lo riusciva a concepire.

Ora,però, lasciamo Draco nella sua doccia a rilassarsi e a fare ordine nei suoi pensieri,e spostiamoci nella Sala Grande dove Blaise e Naomi cenano.
Non ammetto repliche!
Lo so,anche io vorrei restare a fare compagnia a questo gran pezzo di ragazzo,nella doccia,con niente addosso,ma devo andare avanti a scrivere la storia,quindi salutiamo Draco,su!

Dicevo?
Ah sì!Dopo questo exursus personale, torniamo nella Sala Grande da Zab e Nao.


- Naomi cosa voleva Silente?- domandò con cautela Blaise tentando di nascondere la sua curiosità.
- Niente…- rispose lei facendo spallucce.
Secca quasi gelida.
- Sai quando fai così sei molto simile a Draco…- rispose Blaise sghignazzando,sapendo che quel paragone non le sarebbe piaciuto molto.
Ecco Blaise proprio ora doveva tirare in mezzo Malfoy?
Naomi alzò gli occhi al cielo esasperata a dire poco.

- Non provare a paragonarmi a quel narcisista,maschilista,vanesio che non è atro!- ribattè lei serissima.
In realtà non voleva sentire il nome di quel ragazzo per almeno un'oretta,solo quello chiedeva,specialmente dopo la giornata in cui era stata costretta a vederlo e a litigarci spesso.
Senza tenere conto di quell'episodio in cui lei aveva fatto una gran bella figura di cacca nel suo tentativo di "sedurlo" per fare un favore a Blaise.
Se ripensava a quel ghignetto soddisfatto...come lo odiava!!
Lei era rimasta di sasso ovviamente.
Era sempre stata lei a condurre il gioco con le sue vittime,e lei da predatrice era finita a fare la vittima,e l'aveva praticamente umiliata!
Era la prima volta che le succedeva una cosa del genere,ed era stato scioccante a dire poco!
Ok,poteva anche ammettere che con pochi tocchi,parole,o sguardi era riuscita a farla sentire davvero presa da quel giochino assurdo,ma quel gioco lui doveva trasformarlo,plasmarlo nel suo gioco,in un gioco che lei non voleva assolutamente giocare.
Non voleva andare oltre con lui,e con nessun'altro ovviamente.
Lei decideva le regole del gioco non i ragazzi,anche se quella volta non era andata proprio così.

- E’ vero!- insistette Blaise- tralasciando la sua vanità e le sue ideologie sul rapporto tra i sessi,te lo concedo,siete uguali!Chiusi in un vostro mondo e raramente vi aprite a noi gente comune…- aggiunse ridacchiando.
- Se ti do fastidio allora non frequentarmi…- replicò Naomi continuando ad essere offesa nell'essere paragonata a quel,quel,quel coso!
- Non ho detto questo!Vedi sei anche evasiva,e a quanto pare suscettibile!- constatò Blaise ridendo.
Naomi sbuffò spintonandolo appena.
- Zabini...-
Sia Blaise che Naomi si voltarono verso quella voce: Theodore Nott.
- Nott...- ricambiò Blaise fingendo la massima tranquillità.
Theo rivolse un breve ghigno verso la ragazza,ma subito prese posto vicino a Tiger e Goyle.

- Quando finiamo la cena tu non ti stacchi da me chiaro?- disse serio Blaise.
- Sì paparino…-
- Non sto scherzando.-
- Neanche io…- disse Naomi fingendosi seria,ma alla fine entrambi scoppiarono a ridere.







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Capitolo 6
*** Nightmare ***


capitolo 7

La prima settimana di scuola sembrava essere volata,e il giovedì era finalmente era giunto. 

Tutti non vedevano l'ora che iniziasse il week-end,giorni pieni e intensi per ogni studente lì ad Hogwarts, per una ragazza in particolare,in realtà.
La serpe stava rientrando nella propria camera dopo un pesante pomeriggio di studio e compiti,tanto che aveva saltato anche la cena! Sapeva di avere molto da recuperare di quel nuovo mondo che le apparteneva,e non si risparmiava né in tempo né in dedizione.
Naomi era arrivata nella propria sala comune quasi deserta a quell’ora,si trascinava con aria stanca verso la stanza del dormitorio maschile.
Entrò abbassando la maniglia sospirando,finalmente felice di potersi sdraiare a letto dopo una bella doccia calda.
- Herm!- esclamò la serpe dagli occhi smeraldini non appena entrata nella propria stanza.
C’erano la sua amica Grifondoro e il suo compagno di stanza Blaise.
Non era una novità,stavano sempre più o meno appiccicati,solo che raramente si avventuravano nella stanza del ragazzo visto che la condivideva con altre due serpi.
Naomi ovviamente non era un problema,colui di cui ci si doveva preoccupare era la serpe platinata ovvero Malfoy.
Non aveva mai nutrito simpatia per la nuova ragazza del suo migliore amico,e non gli andava per niente bene che stesse nella sua preziosa stanza.
- Ciao Nao!- la salutò sorridendo la riccia voltandosi con il capo.
Era seduta sul letto con Blaise,il quale anche lui salutò la nuova arrivata con un gran sorriso.
- Ho interrotto qualcosa?- domandò la castana avvicinandosi al proprio letto posandovi sopra la propria borsa piena di libri.
Blaise ed Hermione si scambiarono uno sguardo complice,ma infine Hermione sorridendo scosse il capo.
- No,figurati tranquilla.- le rispose gentilmente.
In realtà aveva interrotto qualcosa,ma Hermione non era il tipo per poterlo dire così apertamente,né tantomeno il tipo di persona che caccia via un’amica per ovvie ragioni.
In ogni caso Naomi aveva capito,come lo avrebbe capito forse anche un bradipo a dire il vero,per cui li guardò ghignando appena.
- In ogni caso sono solo di passaggio,volevo posare questi.- disse riferendosi ai libri.
Non era vero,ma l’importante era farlo credere ai quei due.
Naomi si sentiva di troppo,e sebbene fosse abbastanza stanca non voleva creare alcun tipo di impiccio.
- Ah..- commentò la riccia stranita,ma al contempo lievemente sollevata – dove devi andare?- chiese curiosa.
Naomi s’immerse nel proprio armadio tirandone fuori una felpa larga col cappuccio nero,ed un pantalone del medesimo colore.  Voleva liberarsi il prima possibile della divisa scolastica.
Fece spallucce dirigendosi verso il bagno guardando i due.
- A fare un giro.- rispose semplicemente chiudendosi dentro al bagno per potersi cambiare.
- Un giro dove?- s’intromise Blaise alzando di poco la voce per farsi sentire dalla castana dentro al bagno.
- Non lo so,penso giù in sala comune…era deserta!- esclamò lei da dentro il bagno infilandosi la felpa nera.
- Vedi di rimanerci allora!- le disse Blaise severo.
- Esatto,ricordati che non è il caso tu vada in giro da sola!- gli diede mano forte Hermione.
Naomi alzò gli occhi al cielo infastidita come non mai di quella storia.
Non poteva andare da nessuna parte se non in compagnia di uno dei suoi bodyguard.
Raccolse i lunghi capelli in una crocchia dietro la nuca indossando anche il cappuccio,aprendo la porta del bagno per guardare scocciata i due piccioncini.
- Si mamma,sì papà non mi allontanerò di troppo,non accetterò caramelle da sconosciuti e non picchierò nessun bambino cattivo,giuro!- si lamentò lei con una dose sin troppo evidente di ironia.
Da quando Nott l’aveva inseguita quel primo giorno nessuno le dava tregua,e lo detestava.
Non era abituata a tutte quelle attenzioni o raccomandazioni,a quei divieti e a quei rimproveri.
Lei si sapeva difendere da sola,sapeva badare a sé stessa come aveva fatto per tutti i suoi diciassette anni.
E’ vero davanti a Nott c’era stato un piccolo intoppo,ma non si sarebbe più ripetuto. Le bastava sbagliare una volta,non era recidiva.
La prossima volta che Nott,o chiunque altro,avesse  provato a infastidirla,seguirla o qualsiasi altra cosa lei si sarebbe saputa difendere in un modo o nell’altro.
- Lo sai che lo facciamo per te.- disse Hermione con voce apprensiva.
- Non preoccupatevi,avrete altro da fare,se pensate a me in certi momenti mi farei qualche domanda,no?- disse ghignando e guardando i due con aria maliziosa.
Blaise scosse il capo sogghignando appena,ed Hermione si lasciò sfuggire una piccola risata.
- Quindi avanti,fate quel che dovete piccioncini,io farò la brava.-  terminò la serpeverde con lo stesso ghignetto mentre usciva dalla stanza.
Si chiuse la porta alle spalle,scendendo lentamente le scale del dormitorio con aria scocciata.
Si sarebbe seduta su una poltroncina in sala comune a vegetare probabilmente,o forse no.
Scesa in sala comune la situazione desertica era del tutto cambiata: studenti che affollavano l’intera sala,chi entrava dal riquadro porta,chi scendeva dai dormitori.
La cena doveva essere finita.
C’erano gruppetti di ragazzi e ragazze che facevano diverse cose in realtà,chi spettegolava,chi  faceva qualche incantesimo per intrattenere la folla,chi invece semplicemente rimaneva per i fatti propri.
Un gruppo in particolare colpì l’attenzione della neo serpe,un gruppo che era difficile non notare,il più rumoroso e affollato di tutta la stanza.
Si avvicinò incuriosita da tanto baccano,insinuandosi tra la folla che c’era intorno al tavolo rotondo.
Erano seduti due ragazzi di cui riconobbe solo Goyle,lo scimmione da cui in teoria doveva rimanere lontana.
Rimase ad osservarli scoprendo con piacere quale fosse il motivo di tanta confusione.
- Scala?.- domandò più a se stessa con un filo di voce e un sorrisetto divertito.
Beh si aspettava qualcosa di più…magico ecco. Scala Quaranta non era esattamente un gioco magico,era un gioco che conosceva sin troppo bene, utilizzato molto nel mondo babbano.
I due giocatori erano a partita inoltrata,tuttavia sembravano essere più coinvolti del normale,e la folla intorno con loro.
Osservò le mosse dei due con silenzioso interesse finché Goyle con una mossa scartò l’ultima carta che gli rimaneva in mano.
- Sei finito!- esclamò al perdente davanti a sé.
Ed ecco di nuovo la folla in delirio neanche avesse vinto una manche da un milione di dollari.
Tuttavia il ragazzino scocciato lasciò cadere un sacchetto tintinnante di soldi sul tavolino che fece maggiormente esultare lo scimmione,peccato che prima di poterci mettere sopra le sue grasse e grosse dita,quelle di qualcun altro lo avevano preceduto.
- Mi devi  300 galeoni caro il mio Goyle.- disse con calma pacata il giovane Nott – prendilo come un acconto.- terminò ghignando infilandosi il sacchetto di soldi nella tasca dei jeans scuri che indossava.
Goyle sembrava volesse dire qualcosa,ma infine lasciò stare,imprecando sottovoce.
Era palesemente sottomesso al suo fastidioso capetto,era evidente per tutti  ed era anche un pensiero disgustosamente insidiato nei pensieri di Naomi.
Avrebbe potuto mettersi in mezzo,fare una qualche battuta a Nott per quella breve scena di tirannia,ma decise di evitare,di non mettersi nei guai e di allontanarsi quindi da quel gruppo,allontanarsi il più possibile da Nott prima che le venisse la geniale idea di attaccare rissa.
Allontanarsi da un sicuro pericolo per avventurarsi in un pericolo ignoto,questa la scelta che prese la nostra giovane amica.
Di cosa parlo?
Naomi decise di uscire dal dormitorio con il cappuccio calato sul viso,la bacchetta alla mano e il passo deciso,ma silenzioso mentre si dirigeva in una zona vietata agli allievi di cui però aveva sentito più volte parlare da qualche suo amico e studente del castello.
Si ritrovò in pochi minuti davanti l’ingresso della sezione proibita,una piccola porta nascosta dietro scaffali dimenticati nell’enorme biblioteca del castello.
Provò ad abbassare la maniglia,ma aveva immaginato fosse chiusa per bene quella porta,per cui puntò la bacchetta contro la serratura sussurrando un -Alohmora..- e subito sentì gli ingranaggi della serratura scattare e scivolare finché la porta non si aprì con un lieve scricchiolio.
Entrò dentro illuminando la punta della propria bacchetta per farsi luce in quel totale buio.
Tecnicamente,essendo un posto proibito,avrebbe dovuto accusare sintomi di stress o nervosismo,ma in realtà la cara ragazza se ne fregava davvero poco. Era calmissima,la più totale calma la investiva in pieno.
Camminava lentamente tra gli scaffali pieni zeppi di libri e tomi impolverati leggendone incuriosita ogni tanto i titoli.
La sezione proibita sembrava essere una sorta di labirinto per come erano sistemati gli scaffali,la struttura era del tutto diversa dalla spaziosa e luminosa biblioteca scolastica.
Aveva svoltato già un paio di volte leggendo argomenti tra i più bizzarri: “Urla Strazianti”,”Come catturare un poltergaist” e tanti altri libri di cui i nomi erano anche sbiaditi e consumati dal tempo.
Un libro attirò particolarmente la sua attenzione tra tutto quel fogliame misterioso e bizzarro,un libro dalla copertina tanto usurata da non riuscire a capire se il colore fosse nero o viola scuro.
Lo prelevò dal suo posto sedendosi con le gambe incrociate sul pavimento,appoggiando la schiena contro lo scaffale e tenendo la bacchetta illuminata tra le labbra.
Posò il libro sulle sue gambe toccando le lettere argentate che componevano il titolo in rilievo del libro:“Dee della Notte-Le Origini dei Vampiri” .
Sperava che quel libro potesse istruirla per quanto riguarda la natura dei Vampiri.
Dopotutto sua madre e sua sorella erano due succhiasangue,e lei sapeva davvero molto poco della questione. Inoltre in quei giorni l’essere vampiro nel mondo babbano era tutto un film o un romanzo!
Erano infinite le tipologie e le varie invenzioni di scrittori che tentavano di fare soldi con il loro prototipo di vampiro incredibilmente affascinante e sensuale,lei invece voleva sapere con che cosa avesse a che fare lì in quel mondo magico che a quanto pare era del tutto reale.
Aprì il libro trovandosi faccia a faccia con il primo capitolo:

I- Formazione di un Vampiro
Un vampiro apparentemente può sembrare  uguale ad un altro,in realtà è importante,e vitale per chi si trova davanti uno di loro,sapere distinguere con che tipo di vampiro si ha a che fare.
I vampiri possono essere di passaggio oppure originali,gli ultimi sono meglio conosciuti come vampiri di stirpe. Può sembrare sciocco distinguere le due categorie,ma potrebbe salvarvi la vita.
Entrambi hanno parzialmente le stesse caratteristiche,ma la loro origine può esservi di aiuto se tentaste di ucciderne uno.
I vampiri di passaggio sono stati creati da altri vampiri che probabilmente a loro volta sono stati creati da altri vampiri,ma il punto di origine sono sempre loro: i vampiri di stirpe.
Uccidere un vampiro di passaggio è facile,basta trafiggergli il cuore con un qualsiasi tipo di materiale.
Per uccidere un vampiro di stirpe è necessario trafiggergli il cuore con un oggetto che sia impregnato di cenere nera,senza questo piccolo particolare il vampiro di stirpe sarà in grado di tornare alla vita senza tanti sforzi.
Una delle differenze più caratteristiche della formazione dei due tipi di vampiri è nella trasformazione.
Un vampiro di passaggio durante la sua trasformazione cambierà solo la struttura dentale e il colore degli occhi senza tenere conto delle forze e sensi aumentati.
Un vampiro di stirpe durante la sua trasformazione tende a cambiare molte delle sue particolarità fisiche,anzi può subire un cambiamento fisico e caratteriale del tutto radicale,tanto da perdere il controllo di sé stesso”.

Naomi ormai incuriosita girò pagina trovandosi ad affrontare un nuovo capitolo:

II- Vampire e Vampiri
Tra il genere maschile e femminile di questa razza le caratteristiche sono piuttosto differenti tra di loro.
Un vampiro ha poteri limitati rispetto ad una vampira.
Il genere maschile è dotato di una forza bruta e superiore che spesso li porta ad esagerare e a perdere il controllo tanto da farsi uccidere.
E’ molto difficile sapere controllare questa seconda natura,e non tutti riescono a farlo.
Inoltre il vampiro produce veleno in eccesso che durante la storia si è scoperto gli si ritorcesse contro durante l’attacco ad un essere umano.
Per quanto riguarda al mondo femminile la situazione cambia notevolmente.
Una vampira riesce a mordere le proprie vittime senza alcun rischio che il proprio veleno gli si ritorca contro: il genere femminile riesce a controllare maggiormente le proprie forze e capacità,e la produzione di veleno circola nel modo corretto e in quantità giuste ed equilibrate. Sono dotate di una forza inaudita e inimmaginabile,e anche di un’agilità nei movimenti equivalente ad un battito di mano.
In realtà la peculiarità che più affascina delle Dee della Notte è quella di riuscire a sfruttare i 5 elementi della natura:acqua,fuoco,aria,terra,luce.”

Naomi corrugò appena la fronte finito di leggere quella pagina,le sembrava un controsenso che un vampiro potesse usare la luce come potere a suo vantaggio.
Era convinta che la luce bruciasse i vampiri,insomma in molte versioni di vampiri che aveva letto era così ecco!
Tuttavia ormai era in ballo,tanto vale ballare no?
Quello era un libro attendibile perché altrimenti non sarebbe stato in una biblioteca proibita in un mondo in cui lei si trovava ad avere dei poteri magici e una bacchetta.

Girò nuovamente pagina scuotendo il capo lievemente divertita dalla sua ironia.

III- Storia dei vampiri

Sarebbe affascinante e soddisfacente potere raccontare la storia di queste incredibili creature notturne dalla A alla Z,purtroppo giunge ai giorni d’oggi offuscata e distorta da troppe leggende e dicerie popolari.
In questo volume riportiamo alla memoria il nome di alcuni personaggi di grande rilievo ritrovati in antichi diari e scritti ritrovati negli archivi di Chiese e tribunali arcaici del medioevo. 

LORD VINCENT e il CONTE LORRINTON; La storia di Vincent e Lorrinton non ha un lieto fine.
Fratelli di una delle più antiche famiglie di stirpe,vissero nell’ignoranza della loro specie sino all’età di 19 anni. Ad aprire loro gli occhi fu un’altra giovane nobile dell’epoca,anch’essa vampira di stirpe senza una famiglia,era una giovane nomade che vampirizzava giovani per poterli arruolare in un suo personale esercito. Elena era una giovanissima donna dalla personalità affascinante e accattivante,non è un mistero che era riuscita a fare innamorare i due fratelli. Li voleva entrambi dalla sua parte,ma sapeva che avere i genitori dei due contro,anch’essi vampiri di stirpe,non era vantaggioso. Per questo fece il doppio gioco con i poveri fratelli,promettendo loro il suo eterno amore. I due combatterono in nome dell’amore per Elena,ma finirono per uccidersi l’uno con l’altro.

SIR LONGMAN; E’ un vampiro di passaggio,vampirizzato da Elena. Con lei ebbe numerosi figli,ma non si poteva definire uno dei pochi. L’interesse dei vampiri di stirpe è sempre stato quello di preservare la loro particolare specie,ad ogni costo.
Viene ricordato per avere tentato di uccidere la propria compagna lasciandoci capire come la cenere nera potesse spaventare una vampira di stirpe.

LADY DAISE; Il nome che sembra conferirgli un’aria angelica non rispecchiava in alcun modo la natura violenta e bellica di questa grande vampira di stirpe. Era conosciuta per la grande scia di seguaci,figli e vittime che faceva in ogni posto in cui passava.
Potere raccontare la singola storia di ogni vampiro sarebbe un’impresa quasi impossibile,ma il nome dei pochi sopra citati ci ricorda la loro importanza,l’importanza della loro specie.
Due vampire di cui è doveroso raccontare la storia sono DANA e NINA.
Le due sorelle vampire più citate e famose della storia.
Sono quelle che vissero più a lungo e che animarono molto le leggende popolari.
All’inizio nomadi e divoratrici di uomini,divennero considerate un piccolo clan.
La madre di stirpe era stata uccisa quando loro due erano molto piccole,e il loro scopo nella vita fu proprio quello di trovare l’assassina della loro amata madre.
Scoprirono ben presto la responsabile: Elena.
Elena era indubbiamente più anziana di loro,senza dimostrarlo nell’aspetto fisico ovviamente,e sapeva muoversi meglio e agire con calma e astuzia.
Lo scontro decisivo tra le tre giovani donne tuttavia non tardò ad arrivare.
Le due sorelle ebbero la meglio sull’astuta ragazza impalandola con un pezzo di legno.
Nina e Dana vissero per alcuni anni,costruendosi una vita e continuando a fare proliferare la propria specie,finché uno dei seguaci di Elena non tentò di ucciderle.
Era un giovane ragazzo impulsivo vampirizzato di cui si sbarazzarono facilmente,e fu allora che decisero di rintracciare ogni singolo membro componente del clan di Elena,per proporgli pace e alleanza o morte sicura. Durante la loro ricerca s’imbatterono nell’ultima persona che potessero immaginare cioè Elena.
Era sopravvissuta poiché le sorelle erano all’oscuro della cenere nera per potere uccidere un vampiro di stirpe,e quell’errore lo pagarono sulla propria pelle.
Prima di morire entrambe lanciarono una maledizione alla donna che aveva rovinato loro la vita.

Tu e la tua famiglia sarete perseguitati dalla nostra nobile stirpe,le prescelte avranno i nostri poteri e noi torneremo.
Qualche anno dopo Elena sparì misteriosamente lasciando il suo piccolo clan senza una guida.”

Naomi si stropicciò gli occhi, affaticati a dovere leggere nella tenue luce della sua bacchetta,e decise che per quella sera poteva finire la sua piccola lezione teorica sui vampiri. Infondo la biblioteca non scappava,e poi era meglio non fare notare troppo la sua assenza nei sotterranei prima che Hermione o Blaise si prendessero infarti. Tornò quindi sui suoi passi con un passo abbastanza  cadenzato,ma non frettoloso infondo non si aspettava che i due innamorati l'avrebbero attesa sull'uscio del giudizio. 
- Naomi Viola Lorence,dove accidentaccio eri finita?!- ecco le prime parole che la castana aveva udito appena entrata nei freddi sotterranei. Sapeva bene che quando Hermione ti chiamava utilizzando l'intero nome di battesimo era ciecamente furiosa. La sua espressione e il suo colorito delle guance poi parlavano da sè.  
- Herm sono solo andata a fare un giretto.- le rispose lei in assoluta calma calandosi dal capo il cappuccio che le copriva i lineamenti del tutto rilassati. 
- Un giretto?!Lo sai che non puoi fare un giretto specialmente a quest'ora e senza nessuno vicino!Avevi detto rimanevi in sala comune,e Blaise ti sta cercando in tutto il dormitorio!- ripartì alla carica puntandole un dito accusatorio verso il petto. Naomi alzò gli occhi al cielo  scuotendo il capo prendendo la mano dell'amica nella sua.  
- Hermione stai tranquilla,sono viva. Nessuno mi ha neanche vista!Vado da Blaise a sentirmi la seconda parte di paternale.- disse poi superandola e incominciando ad avviarsi dentro il dormitorio. La riccia sbuffò sonoramente senza aggiungere niente mentre anche lei rincasava nella propria sala comune. Naomi percorse la sala comune senza dare retta a nessuno,salì rapidamente le  scale  aprendo poi la porta della propria stanza. 
La scena che le si presentò davanti le faceva venire una grande voglia di ridere,ma evitò per non aggravare la sua situazione. C'era Blaise che faceva nervosamente avanti e indietro per un tratto di stanza borbottando qualche mezzo insulto e frase nervosa. Non aveva mai visto il moro dagli occhi cobalto perdere il controllo,la cosa la divertiva parecchio,anche perchè sapeva che gran parte di quell'agitazione gli era stata messa addosso grazie ad Hermione. Chissà quale destino funesto aveva previsto per Naomi,non appena avevano scoperto era fuori dalla sala comune. 
- Blaise,sono qui.- si annunciò Naomi trattenendo le risate con un sorrisetto divertito. Il moro si voltò all'improvviso nella sua direzione,ricoprendo la distanza e puntandole un dito contro.
- Dove cazzo sei  stata?!Ti ho cercata..- iniziò il moro decisamente alterato,interrotto subito però da Naomi che gli mise due mani sulle spalle per tranquillizzarlo. 
- Lo so,per tutto il dormitorio.- concluse per lui la frase sorridendogli. 

- Esatto!E tu invece..- riprese,e nuovamente interrotto da una più che calma Naomi. 

- Ed io sarei dovuta rimanere in sala comune,so anche questo.- riaggiunse alla sua frase prima di sorridergli di nuovo,dargli due pacche sulla spalla per poi dirigersi al suo letto. Blaise imprecò sottovoce,e rassegnato alla testona e testarda ragazza si chiuse nel bagno pronto a dimenticare quella serata. Naomi ne approfittò  togliendosi i vestiti e infilandosi il pigiama. Il suo gatto con un lieve miagolio fece un salto sul suo letto,e dopo che Naomi ebbe sciolto la sua crocchia,si distese sotto le coperte con al fianco il suo grande micio peloso,addormentandosi con lui accarezzandolo.

Riuscì a dormire tranquilla inizialmente,ma la sua pace non dura mai.
Fece lo stesso sogno dell'altra sera,quello che aveva tanto incuriosito Silente,lo stesso che l'aveva costretta ad accettare quell'idiota di Malfoy come insegnante di una disciplina che ancora non conosceva a fondo. Alcune cose erano cambiate però,lei era cambiata in quel sogno.
Si vedeva più stanca,più consumata,ferita e sanguinante,il suo sguardo sempre accesso di un verde speranzoso si era spento del tutto.
E il sogno si ripeteva nonostante fosse così straziata e senza forze,subì la stessa quantità di maledizioni Cruciatus,e la parlantina di colui che ormai aveva capito era Voldemort.

Sentiva la sua voce più lontana,più distante rispetto all'altra volta,finchè non sparì del tutto anche il suo sibilio e la sua figura.
Naomi,nel sogno,si rannicchiò contro una fredda parete,con catene che le stringevano i polsi tanto da lacerargli la pelle,fino a che non sentì dei passi farsi sempre più vicini. Non alzò neanche lo sguardo,non le importava chi fosse,la Naomi del sogno aveva perso ogni speranza di battersi e di vivere,poteva essere chiunque,potevano farle qualunque cosa non le importava più. Quel qualcuno si fermò davanti a lei,e un'istante dopo le catene che la tenevano imprigionata sparirono dissolvendosi nel nulla. Alzò appena lo sguardo, curiosa di sapere chi l'avesse salvata,e le si illuminò il viso non appena i suoi occhi carpirono quelli della persona che si trovava di fronte.
- Lucius!- esclamò lei la voce stanca,da cui era evidente quel tono di ammirazione e sollievo. 
Lui le concesse un breve ghigno,e si chinò per aiutarla a sollevarsi. Una volta in piedi Naomi scoppiò a piangere e si gettò immediatamente tra le braccia dell'uomo che le aveva donato la salvezza,abbracciandolo. L'uomo ricambiò,ma fu più che evidente come quell'abbraccio aveva un carattere diverso,era più freddo molto più distaccato. Dopotutto Lucius Malfoy non era di certo famoso per l'affetto e la sua benevolenza. 
- Hai deciso Naomi?- le domandò scostandola da sè per poterla guardare negli occhi. 
Naomi abbassò lo sguardo immediatamente,e il sorriso le si spense immediatamente a quella domanda. Lucius le sollevò il viso delicatamente ghignando,quel suo ghigno che sin da piccola aveva affascinato la piccola Naomi.
- E' tempo,ormai.- le disse sfiorandole una guancia con delicatezza,mormorando quelle parole. 
La ragazza sorrise,e come lo fece nel sogno lo fece anche nella realtà,lì nel suo letto. Ad osservarla un altro Malfoy,Draco Malfoy. 
Era appena tornato dalla ronda,e chiusa la porta dietro di sè lasciò cadere la borsa in un angolo,fu allora che vide la castana sorridere nel suo letto. Si avvicinò al letto di lei lentamente l'espressione stanca in volto,mentre con una mano si allentava il nodo della cravatta verde e argento. Osservò i suoi sorrisi,i suoi appena accennati movimenti e si appuntava mentalmente che il giorno dopo l'avrebbe potuta sfottere abbondantemente per questo. Fu quando lei emise uno strano verso che s'incuriosì più del dovuto,Naomi stava radicalmente cambiando espressione,il sorriso sulle sue labbra era praticamente sparito,lasciando posto a espressioni doloranti. 
- Lucius..- mormorò piano rigirandosi nel letto. A momenti Draco mancò un colpo al cuore. Aveva chiamato suo padre per caso?Si,l'aveva sentita seppure l'aveva detto piano,lui l'aveva sentita. Che accidenti sta sognando,pensò il giovane biondino appoggiandosi ad una delle colonne del letto a baldacchino di lei per poterla osservare con più attenzione.

Nel sogno Lucius era sparito,il tempo di un battito di ciglia,e Lucius era scomparso all'improvviso! Naomi lo cercava,correva in quel posto monocolore che sembrava non avere nè un'inizio nè una fine,lo chiamava sgolandosi,lo cercava disperatamente era letteralmente andata nel panico,la sua salvezza era sparita proprio davanti ai suoi occhi. Le gambe deboli e martoriate dalle innumerevoli maledizioni Cruciatus cedettero,e lei si ritrovò a terra. Tentò di rialzarsi senza risultati,non ne aveva la forza. Qualcuno dietro di lei l'aiutò ad alzarsi e sul suo viso iniziava a rispuntare quella speranza,quell'illusione che la sua salvezza fosse ritornata,ma quando si voltò sul suo viso si dipinse una vera e propria maschera di terrore. 
- Sorpresa?.- domandò quella voce che aveva imparato ad odiare nel corso dei suoi diciassette anni. Si trovava davanti Armando Lorence,suo padre. Non riusciva a dire niente era a dire poco terrorizzata,glielo si leggeva in faccia,nel sogno e anche lì nella realtà dove ad osservarla c'era Draco. Provò a scappare,ma l'uomo la prese violentemente dal braccio sinistro stringendo la presa sul suo braccio ferito. Quel dolore straziante non riuscì a sopportarlo,era come se l'intero corpo fosse stato trafitto da enormi aghi,che la sua testa ne fosse piena. Urlò di dolore,urlò pregando il padre di lasciarla stare,e come urlava addosso alla figura del padre urlava anche lì nel suo letto rigirandosi.

- Ti prego lasciami!Lasciami mi fai male!- continuava a gridare nel letto rigirandosi,tenendo comunque gli occhi chiusi. Draco rimase spiazzato,non sapeva che fare. Fu allora che Blaise si svegliò assonnato scattando seduto sul letto. 
- Che sta succedendo?- domandò ancora assonnato individuando Draco nell'oscurità. 
Draco non rispose,si chinò sulla ragazza scuotendola per le spalle. 
-  No!NO LASCIAMI!Ti prego lasciami!- gridava lei disperata continuando a dimenarsi nel letto. 
- Draco?!- chiese nuovamente Blaise più allarmato di prima. Draco ancora non gli rispose scosse più forte la ragazza dalle spalle tentando di svegliarla. 
- Lorence,svegliati!- le gridò Draco più forte per sovrastare la sua voce.
Naomi spalancò gli occhi all'improvviso trovandosi il biondino a qualche centimetro dal suo viso. Respirava a fatica,era ancora scossa e sconvolta,e non visualizzava per bene dove si trovasse. Le ci vollero una manciata di istanti per capire che si trovava nella sua camera da letto nella sala comune di serpeverde,che aveva svegliato Blaise e si trovava Draco vicino. Non c'era Lucius,non c'erano catene,non c'era suo padre. Era stato tutto un sogno,o meglio un incubo,un tremendo incubo. Si tirò su facendo forza sulle braccia appoggiando la schiena alla testata in legno del letto,e proprio mentre sforzava i muscoli delle braccia sentì forte come nel sogno il dolore che la divorava al braccio sinistro,lasciandosi andare ad un piccolo grido smorzato. Draco l'aiutò a sistemarsi meglio sul letto,accorgendosi della mano di lei che era andata automaticamente all'avambraccio sinistro coperto dalle bende,come sempre. 
-  Mi spiegate che sta succedeno!?- esclamò Blaise alzandosi dal letto e avvicinandosi all'amico. Naomi non rispose,aveva gli occhi chiusi tentava di non dare a vedere come stesse soffrendo,sbatteva lievemente la nuca contro la testata in legno tentando di non pensare al dolore che la stava investendo,stringeva la presa sul suo braccio sperando che quel fuoco si spegnesse. Draco aveva capito:quella bendatura nascondeva qualcosa che aveva interessato già da prima Slente. Osservò prima lei e poi il suo braccio,e tentò di toccarlo per vedere che cosa avesse,ma la ragazza lo ritrasse subito. Spalancò gli occhi e si ritrovò a riversare il suo verde smeraldo nei suoi occhi grigi. Rimasero a fissarsi per qualche minuto,lo sguardo di Naomi era sofferente e pregava silenziosamente Draco di lasciare correre. Il biondino parve capire il messaggio della ragazza,e si degnò finalmente di risponde all'amico mezzo assonnato,ignaro di quegli scambi di sguardi. 
- Un incubo Zab,torna a dormire.- lo tranquillizzò voltandosi appena verso di lui. Il moro osservò per l'ultima volta i due,ma alla fine annuì e si diresse nuovamente al suo letto. Draco tornò con lo sguardo alla castana,e prima che lei potesse fare qualsiasi altra cosa il giovane con un colpo di bacchetta fece apparire un bicchiere che riempì d'acqua in pochi istanti. Lo porse con delicatezza alla ragazza,che lo prese con la mano destra portandoselo piano alle labbra,ancora tremante. La osservò bere mentre si sedeva sul proprio letto,senza però staccarle gli occhi di dosso. Appena la castanza ebbe finito appoggiò il bicchiere sul comodino,e si voltò lentamente verso il biondino. Lo guardò intensamente negli occhi,osservando le sue pozze argentee,e i suoi lineamenti del viso rimanere immobili e impeccabili,come sempre.
- Grazie...- mormorò tanto piano da sembrare un sussurro,che arrivò tuttavia all'orecchio del biondo. Lui non disse niente,la guardò per qualche istante,annuendo appena con il capo poco dopo,e non si sdraiò sul letto finchè non la vide sdraiarsi sul proprio letto e riprendere sonno. Sentiva il suo respiro regolare,le osservava la schiena,dormiva sul lato,e s'infilò anche lui sotto le coperte. Rimase a guardare il soffitto portando le mani sotto la nuca. Pensava a ciò che era successo lì,in quella stanza. Qualcosa che probabilmente gli sfuggiva,non capiva a pieno che razza di incubo la potesse fare soffrire in quel modo,e non capiva cosa nascondesse sotto quel braccio. O forse,lo capiva,lo aveva intuito,ma sperava di sbagliarsi in quel caso. E poi cosa centrava suo padre? L'aveva chiaramente sentita pronunciare il suo nome,ne era certo. E cosa ancora più inspiegabile,non capiva perchè l'aveva lasciata stare,avrebbe dovuto indagare subito,eppure il suo sguardo l'aveva...impietosito? Forse,oppure si era semplicemente rivisto in quello sguardo. Scosse impercettibilmente il capo e chiuse gli occhi. 
Sapeva cosa volesse dire essere tormentati dagli incubi,lo sapeva sin troppo bene,forse era per quello che l'aveva lasciata stare. Si,doveva essere per quello,solo per quello.

*****

Il risveglio era stato abbastanza sofferto per due persone in quel castello. Così diversi,ma così uguali al contempo. Draco quella mattina si era svegliato insolitamente presto,i suoi due compagni di stanza ancora dormivano quando lui aveva già finito di farsi la doccia. Si era seduto sul letto con intorno alla vita solo un asciugamano bianco,e si accingeva ad accendere una delle sue indispensabili sigarette. Pensava ancora a quel che era successo la sera prima,all'incubo di Naomi,che aveva risvegliato in lui certi pensieri e nessuno di questi piacevoli ovviamente.
Tuttavia voleva sapere che cosa avesse turbato quella ragazza così tanto da soffrire anche fisicamente. Lei ancora dormiva.
Era girata sul fianco una mano sotto la guancia,gli occhi chiusi a nascondere quel verde così abbagliante e i capelli a contornarle il viso.
La stava guardando intensamente,neanche sbatteva le palpebre,e non pensava a niente. Nella sua mente girava il vuoto assoluto,ed era contento così. A volte pensare lo faceva soffrire,i ricordi lo portavano a cose che avrebbe voluto dimenticare per sempre. Certo, se voleva sapere che cosa l'avesse turbata di certo non poteva chiederglielo,non erano esattamente in buoni rapporti per confidenze o anche solo parole lontanamente gentili.
Aspirò il fumo dalla sigaretta per poi rigettarlo nell'aria in una soffice nuvoletta.
Avrebbe dovuto scoprirlo per vie traverse,era l'unica soluzione possibile.
La ragazza si mosse appena nel letto prima di riaprire lentamente gli occhi. Li sbattè qualche volta prima di focalizzare l'ambiente circostante.
Ancora una volta,la prima cosa che vide non appena ebbe aperto gli occhi era Draco,esattamente come la sera prima quando si era risvegliata dall'incubo.
I due si guardarono per un tempo che sembrò non finire più,lui continuando a fumare e lei con lo sguardo ancora assonnato.
- Buongiorno.- mormorò con la voce ancora flebile la giovane ragazza. - è presto.- constatò alzandosi appena con il busto per guardare l'orologio sul suo comodino.
- Non avevo sonno.- si limitò a rispondere il biondino continuando a fumare e distogliendo lo sguardo da lei.
Lei lo guardò annuendo distrattamente,mentre si tirava su a sedere.
- Grazie.- gli disse lei seriamente abbassando appena lo sguardo. - Grazie per ieri.- specificò quando il biondino la guardava non capendo a cosa si stesse riferendo.
Draco fece spallucce continunando a fumare.
- Mi hai già ringraziato ieri.- le fece notare lui con tutta la calma possibile.
Si,lei se lo ricordava,solo che voleva fargli capire che lo aveva apprezzato ecco tutto.
- Giusto.- sospirò lei stropicciandosi gli occhi.
- Che hai sognato?- domandò subito Draco questa volta con un tono di voce profonda e incredibilmente seria.
Era stato più che diretto,dall'iniziale freddezza era passato a strappare il cerotto tutto d'un colpo.
Naomi venne presa in totale impreparazione dalla sua domanda più che schietta. Pensava che dopo quel suo fare così distaccato l'argomento "incubo" fosse già stato archiviato,ma a quanto pare il biondino non aveva intenzione di lasciare correre ed era quasi certa che se glielo avesse chiesto di nuovo come aveva fatto la sera prima con un semplice sguardo,questa volta non sarebbe stata accontentata.
- Niente..niente di grave.- cercò di tergiversare lei facendo spallucce.
Draco storse le labbra in un sorrisetto ironicamente divertito.
- Non sembrava da ieri sai?- le fece notare con ironia.
Naomi sbuffò sonoramente alzandosi dal letto dirigendosi in bagno senza proferire parola.
Il biondino attese allerta a sentire qualsiasi rumore anche solo un sospiro,ma dopo qualche minuto sentì il getto della doccia.
Come aveva ipotizzato la ragazza,testarda com'era,non aveva intenzione di dirgli assolutamente nulla.
Doveva agire per vie traverse.


 







 

 

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Capitolo 7
*** 7.Memories ***


capitolo 8

Capitolo 7. Memories

Erano passati due giorni da quell'incubo e da quella fredda discussione tra Draco e Naomi. Entrambi si erano come al solito evitati,e punzecchiati se necessario,ma Draco non aveva ancora colpito. Era sabato mattina quando Naomi si svegliava con la traccia di un bricciolo di buonumore. Era sabato,le lezioni erano solo in mattinata,il pomeriggio era libero!
In quelle settimane di scuola aveva dovuto sgobbare parecchio,studiare e fare compiti come mai aveva fatto in vita sua,perchè rispetto agli altri era indietro, perchè in quel mondo c'era sempre qualcosa di nuovo da imparare che l'affascinava e perchè per un motivo o per un'altro si trovava a combattere anche all'interno del castello.
Nott e i suoi scimmioni ogni tanto allungavano di troppo le orecchie,ma Naomi per fortuna aveva deciso di seguire il consiglio dei suoi amici,per cui stava sempre in compagnia di qualcuno,non si trovava quasi mai da sola ed evitava di farsi scappare qualche parola di troppo.
Era stato Blaise a svegliarla,con delicatezza e non con il gentile aiuto di Draco che Naomi aveva già avuto l'onore di provare il primo giorno di scuola.
Blaise era già quasi pronto,seppure avesse ancora i capelli bagnati e disordinati,mentre Malfoy sembrava si fosse svegliato poco prima di lei,indossava ancora una delle sue preziosissime vestaglie in seta verde,seduto sul bordo del letto.
Naomi si alzò stirandosi i muscoli e sbadigliando,mentre si dirigeva con lentezza verso l'armadio per potere prendere il suo asciugamano. Per riprendersi come si deve,aveva assoluto bisogno di una doccia,peccato che non fosse l'unica ad avere avuto quell'idea lì nella stanza.
Sia Naomi che Malfoy si ritrovarono davanti alla porta del bagno,guardandosi ancora con aria stanca,ma consapevole che tra istanti si sarebbe scatenata una bella zuffa per aggiudicarsi il bagno per primi.
Malfoy la superò senza tanti complimenti posando la mano sulla maniglia della porta,quando la ragazza pensò bene di mettersi in mezzo impedendogli di passare.
- Levati.- le disse semplicemente il biondino guardandola con uno sguardo che non ammetteva repliche o compromessi.
- Te lo puoi scordare. Me la faccio prima io la doccia.- le rispose lei calmissima sostenendo il suo sguardo.
- Ci risiamo..- sospirò Blaise scuotedo il capo infinitamente scocciato mentre passava vicino ai due.
- Peccato che tu non comandi assolutamente niente.- le fece notare Draco con un sorriso sardonico e ironico al contempo,ignorando il commento del moro.
- Eri sveglio già da prima di me!Potevi sbrigarti e farla prima!- esclamò Naomi irritata dalla sua estrema comodità.
- Non ho la ben che minima intenzione di modificare i miei ritmi perchè mi sono trovato una palla al piede in stanza,è chiaro?- replicò lui gelido.
- Ti assicuro che questa convivenza forzata scoccia a te,quanto scoccia a me,ma essendo obbligati è il caso che ci si organizzi!- tentò lei di prendere delle vie quanto meno civili.
Voleva evitare che la serpe platinata mandasse a quel paese il bricciolo di buonumore che aveva recuperato in quei pochi giorni in cui era riuscita a dimenticare la brutta nottataccia che aveva passato.
Anzi,si chiedeva come mai Draco le avesse dato tregua.
Non era stupida,si era accorta che il biondino era stranamente interessato a ciò che le era successo durante la sua notte di incubi e si era domandata più volte il perchè,senza tuttavia subire altri interrogatori dal giovane Malfoy.
- Sono d'accordo!- esclamò Draco assecondandola e annuendo enfatico. Naomi s'illuse di essere riuscita nell'intento,di avere evitato l'ennesimo scontro con Malfoy,ma invece si sbagliava,e di grosso. - Quindi aspetti che finisco di farmi la doccia,poi è tutta tua.- concluse facendo un nuovo passo verso la porta. Naomi non si mosse di un millimetro sbuffando sonoramente.
- Oh avanti Malfoy,non rompere!Te la puoi benissimo fare dopo!- esclamò esasperata lei guardandolo negli occhi.
Draco chiuse gli occhi e serrò la mascella,scocciato all'ennesima potenza. Stava seriamente valutando l'idea di buttarla giù per terra ed entrare nel bagno quando gli venne un'idea sottilmente geniale,e in suo pieno stile.
- Ok,lo hai voluto tu.- affermò lui ghignando,e mentre la guardava dritta negli occhi si tolse la cinturina di seta che reggeva poco più giù dalla vita la vestaglia.
Naomi non capì subito cosa stesse facendo,non capiva se la stava prendendo per i fondelli,o gliel'avesse data vinta.
- Ehi,ehi fermo!- esclamò Naomi mentre osservava Draco sbottonarsi la vestaglia e lasciarla cadere lì per terra - cosa stai facendo!?- gli chiese sorpresa e al contempo stranita.
- Mi sto spogliando.- replicò semplicemente il biondino guardandola negli occhi come se fosse normalissimo.
Naomi lo guardò con la bocca lievemente aperta,non credendo davvero possibile che fosse così testardo!
- Non oseresti.- sibilò lei assottigliando lo sguardo.
Draco ghignò malizioso infilando le dita nell'elastico dei boxer,abbassandoli tanto quanto bastava da mettere in mostra la linea sottile tra l'addome e l'inguine.
- FERMO DANNAZIONE!- esclamò Naomi osservandolo esterrefatta.
Non ci voleva credere,piuttosto che non averla vinta si stava spogliando davanti a lei!
- Levati forza.- la incitò lui con lo stesso ghignetto in viso le mani ancora sull'elastico dei boxer,pronte a scendere se fosse stato necessario.
Naomi si spostò dalla porta dopo qualche secondo,incrociando le braccia al petto,e sbuffando scocciata più che mai.
- Sapevo che avresti capito.- mormorò lui avvicinandosi al suo orecchio con un ghignetto sulle labbra. Lei si allontanò automaticamente e quando il biondino chiuse la porta gli diede un colpo con il pugno della mano.
- Siete uno spettacolo unico,davvero.- commentò Blaise seduto sul suo letto con un sorriso tanto sornione da fare ulteriormente salire il nervoso alla castana che dopo un suo verso isterico iniziò a borbottare come una pentola di fagioli.
Inutile dire che Draco se la prese molto con comodo,ignorando i richiami della ragazza che ogni tanto bussava forte alla porta.
- Malfoy datti una cazzo di mossa!Per l'ultima volta!- gli gridò esasperata dopo l'ennesimo pugno alla porta.
Attese qualche minuto prima che la serratura della porta scattò,e la maniglia si abbassò lentamente lasciando la vista su Malfoy imbacuccato in un'accappatoio bianco.
- Finalmente cazzo!Stavo mettendo le radici!- esclamò la ragazza senza neanche dargli il tempo di replicare,fiondandosi nel bagno avendo sotto braccio il suo asciugamano.
Chiuse forte la porta,e si rese conto che lì l'aria era irrespirabile. Malfoy aveva creato un'enorme banco di vapore nel bagno utilizzando l'acqua calda.
- Doveva per forza farsi una sauna quel cretino!- commentò irritata la bella dagli occhi verdi,mentre s'infilava velocemente sotto la doccia.
Aprì la manovella dell'acqua,e venne immediatamente investita da un manto caldo di acqua che le accarezzò tutto il corpo concedendole un piccolo momento di relax,che durò tuttavia poco. Improvvisamente l'acqua da calda e invitante che era,divenne tutto d'un colpo fredda,freddissima anzi,quasi gelida!
Lei spostò la manovella al massimo verso l'acqua calda,ma la temperatura dell'acqua non cambiava di un grado.
Non capiva cosa accidenti avesse quella dannatissima doccia,quando dopo una breve illuminazione le uscì dalle labbra un grugnito che aveva ben poco di femminile e umano.
- MALFOY!!!- lo chiamò a gran voce sbattendo uno dei pugnetti contro la parete della doccia.
Draco sentendo la voce della ragazza dalla stanza da letto curvò le sue perfettissime labbra in un lieve ghignetto,mentre si avvicinava con tutta calma alla porta del bagno con ancora l'accappatoio addosso,posandovi sopra l'orecchio per potere sentire meglio.
- Si?- domandò con una voce lontanamente innocente,che in quel momento gli si addiceva ben poco.
- Hai finito l'acqua calda!- urlò lei iniziando a tremare come una foglia.
- Davvero?- domandò come se gli avessero appena dato una notizia fuori dal normale - Sai,è buffa la cosa.- aggiunse sogghignando divertito.
Naomi grugnì ancora sempre più infreddolita e con intenzioni poco gentili nei confornti di Draco.
- Cosa ci trovi di così tanto buffo!?- gridò lei ironicamente cercando tuttavia di lavarsi con l'acqua che le gelava il corpo.
- Beh ecco vedi...solitamente la doccia non la faccio calda.- iniziò lui totalmente calmo con lo stesso ghignetto sulle labbra - questa mattina era perfetta una bella doccia calda.- terminò allargando sulle labbra il suo ghigno.
- Sei sei...- iniziò ad urlare quella da dentro la doccia - Stronzo!- gridò lei infine non sapendo quale altro dannato insulto potesse essere il più indicato.
Draco del tutto soddisfatto,si allontanò dalla porta del bagno per potersi preparare con tutta la calma possibile.
- Gli è venuta voglia di calore proprio questa mattina a quell'idiota!- iniziò a borbottare Naomi continuando a lavarsi sotto l'acqua gelida,mentre iniziava a fare involontariamente battere i denti.
Uscì dalla doccia il prima possibile,avvolgendosi in grande fretta nel suo asciugamano.
- Questa non la passa liscia,poco ma sicuro!- si diceva tra sè e sè asciugandosi velocemente il corpo e i capelli.
Uscì dal bagno come una furia,ignorando lo sguardo soddisfatto che le puntava contro il nostro dispettoso biondino,si catapultò al suo armadio per tirare fuori la sua divisa scolastica. Aveva messo a lavare i pantaloni che le avevano prestato sia Blaise che Harry,l'odiosa gonnellina scolastica era la sua unica opzione.
La tirò fuori dall'armadio guardandola con occhio critico: era esageratamente lunga,probabilmente poteva essere scambiata con la gonna di qualche vestito da suora in quanto a lunghezza.
Portò con sè nel bagno anche la bacchetta,senza degnare di uno sguardo nessuno dei suoi due compagni di stanza,e sbattendo nuovamente la porta.
Quella mattinata non si presentava così rosea,ormai era chiaro e lampante!
Naomi si guardò qualche istante allo specchio attorcigliando poi ai lunghi capelli l'asciugamano,come se fosse un turbante.
Indossò la camicetta,bottone per bottone,e indossò il golfino grigio dalla generosa scollatura a V, con i bordi delle maniche verde e argento,i colori di Serpeverde ovviamente. Alla cravatta aveva rinunciato ormai da un pezzo.
Sollevò la gonna per aria e prese tra le mani la bacchetta puntandogliela contro.
- Diffindo.- mormorò seguendo una linea sul tessuto.
Per quanto si sforzò di avere la mano ferma,e di essere il più precisa possibile dovette pareggiarla con molti tentativi,andando a tagliare molta,troppa stoffa per i soi standard.
Quando indossò la gonna le arrivava a metà coscia,lasciandole scoperte le lunghe gambe affusolate. Si guardò più e più volte allo specchio che rifletteva la sua intera figura,lamentandosi e storcendo il naso nel vedere che l'aveva tagliata davvero troppo corta.
- Nao,ci sei?Si fa tardi.- bussò piano alla porta Blaise richiamando la ragazza alla realtà.
- Si,arrivo.- disse sbuffando appena.
Quella era decisamente una mattinata nera.
Si legò i capelli in una lunga treccia,lasciandoli un pò umidi,e sulle sue labbra carnose e rosee passò il suo indispensabile burrocacao. Per il resto,niente trucco come al solito. La sua bellezza era visibile al naturale,viso perlaceo,occhi di un verde brillante e ciglia da cerbiatta.
Uscì nuovamente dal bagno infilandosi di corsa le scarpette,e tirando su con sè la borsa già piena di libri. Si voltò verso Blaise,che la stava guardando da quando era uscita dal bagno.
Non era uno sguardo malizioso,era piuttosto sbalordito,e in un certo senso compiaciuto.
- Naomi sei..- iniziò lui sorridendole dopo avere dato un lungo sguardo alle sue gambe.
- Non.Fare.Nessun.Commento.- mormorò lei minacciosa scandendo scrupolosamente quelle poche parole.
Blaise ridacchiò divertito,ma annuì aprendole per primo la porta per lasciare la stanza.




*****


- Corvonero sono in vantaggio,dannazione!- esclamò Dean al tavolo dei Grifondoro,dando un'occhio alle enormi clessidre sopra i bastioni della Sala Grande.
- Perchè non abbiamo ancora iniziato a giocare a quidditch!Vedrai appena inizierà la stagione,i Corvi possono sognarselo il primo posto!- ribattè Ronald dall'altro capo del tavolo,mentre azzannava uno dei muffin al cioccolato. - No,Harry?- chiese conferma all'amico dinnanzi a sè,con la bocca piena.
Harry lo guardò sorridendo e annuendo appena.
Ogni volta che guardava Ron mangiare,lo rivedeva lì al tavolo la prima sera del loro primo giorno ad Hogwarts. A differenza del fatto che all'epoca entrambi avessero 11 anni,e mangiare in modo poco organizzato e pulito era accettabile,ora avendone 17 le cose cambiavano un poco,ma non per Ron.
La cosa divertiva Harry senza sosta.
- Certo,per ora dobbiamo contare sulle attività extra scolastiche di ogni Grifo,e ovviamente sui rendimenti alti di certi studenti.- riprese Dean annuendo energicamente,come stesse concentradosi a pianificare una strategia.
- Hermione.- pronunciarono insieme Harry e Ron andando a cercare la riccia con lo sguardo,la quale sentendosi nominata si voltò verso di loro.
- Non dovrebbe essere l'unica ad alzare il proprio rendimento.- s'intromise Ginny accomodandosi vicino ad Harry,depositandogli un piccolo bacio sulle labbra. - No?- provocò il fratellino e il suo ragazzo.
- Senti chi parla!- ribattè Ron guardandola malissimo.
- Ginny ha un'ottima media scolastica Ronald.- lo imbeccò Hermione con il suo solito tono saccente. - Siete voi due quelli che preoccupate.- aggiunse bevendo dalla sua tazza.
- Ma noi siamo atleti!- scherzò Harry ridacchiando appena - noi contribuiamo con la nostra forza!- aggiunse prima di spalmare marmellata su una delle fette biscottate.
Ginny,Ron,Dean e infine anche Hermione scoppiarono a ridere a quell'affermazione che aveva davvero poco di credibile.
- Fate ridere anche me?- una voce alle spalle del gruppetto di Grifondoro.
- Ciao Blaise!- salutò Ginny con un sorriso sulle labbra.
- Blai!- esclamò emozionata Hermione alzandosi per potere scambiare il bacio del buongiorno con il suo bello.
Si sfioravano le labbra con delicatezza,ma con un'immensa passione che parve travolgere un pò tutti gli spettarori presenti e non tutti ne erano esattamente entusiasti.
- Sbaciucciamenti di prima mattina,attenzione gente!- esclamò una seconda voce che arrivava dietro Blaise.
- Oh ti ci abituerai.- rispose Harry rivolgendosi a Naomi.
Naomi scosse il capo sorridendo appena,sentendosi puntati addosso molti sguardi.
Era sicura fosse la sua impressione,voleva convincersi che fosse così da quando aveva messo piede in Sala Grande,che tutti la stessero fissando perchè era quella nuova,e non per come indossava quella mini gonna.
Naomi salutò i suoi amici Grifondoro,anche Hermione dopo che Blaise e le sue labbra glielo concesero.
Si accorse di Ron e dell'amico Dean che la guardavano con troppa insistenza,che posavano troppe volte lo sguardo sulle sue gambe scoperte.
- Ti trovo bene..- aggiunse Ron al suo saluto continuando a guardarla - beh,bene per stare con le serpi ecco per quello.- aggiunse annuendo poco covinto con aria impacciata.
Non avevano molto senso quelle parole,ma avendo afferrato il concetto gli sorrise semplicemente.
Maschi...si ritrovò a pensare con aria scettica prima di salutare nuovamente tutti per dirigersi insieme a Blaise al proprio tavolo per la colazione.
Al tavolo serpeverde Naomi individuò una testa biondo platino,identificabile con quella di Malfoy circondato,si accorse,da Nott e Goyle.
Blaise e Naomi si scambiarono un breve sguardo,che bastò ad entrambi per capire che la colazione l'avrebbero fatta separati.
Naomi annuì impercettibilmente e si diresse dal lato opposto occupando posto vicino a Daphne Grengrass.
- Ciao Daphne.- la salutò con un breve sorriso appena accennato.
- Ciao Naomi!- la salutò lei con quell'entusiasmo che rafforzava nella mente di Naomi l'immagine di Barbie che ormai aveva affibiato alla biondina - come siamo sexy questa mattina.- aggiunse poi squadrandola da capo a piede con fare malizioso.
Naomi la guardò scettica,scuotendo lievemente il capo per poi versarsi del latte nella tazza.
- Non sto scherzando!- ribattè offesa la biondina come se avesse subito un'affronto personale - Beh certo,mancano certi dettagli..- aggiunse seriamente assottigliando appena lo sguardo concentrata nell'osservare la castana al suo fianco.
All'improvviso prese dalle spalle Naomi facendola voltare verso di lei,con una velocità,determinazione e forza impressionante per una ragazzina dall'aspetto così minuto e grazioso.
Fu una cosa tanto veloce da lasciare la bella dagli occhi verdi totalmente spiazzata e incapace di reagire.
Trafficò con i bottoni della sua camicetta,sbottonandone 4 lasciando così che si vedesse parte del reggiseno,le sciolse i capelli ravvivandoli sulle spalle con pochi abili gesti delle sue piccole mani lasciandoli così cadere in dolci onde sulle spalle e sulla schiena.
- Via il golfino.- ordinò imperiosa osservandola ancora con serietà e sguardo critico.
Naomi la guardò quasi spaventata e senza dubbio sorpresa.
- Dai avanti!- la incitò Daphne alzandole di poco il golfino.
Naomi acconsentì giusto per evitare che la lasciasse in reggiseno e mutande con le sue improbabili modifiche.
- Ecco. Ci siamo.- terminò infine Daphne con un'abbagliante sorriso,un sorriso assolutamente da Barbie.
- Scherzi?- le chiese Naomi abbandonando lo stato di sorpresa al comportamento quasi psicopatico della biondina.
- No,manca una buona parte di trucco e qualche ritocco qua e là,ma così sei assolutamente sexy. Vedrai cara,vedrai.- le disse facendole l'occhiolino.
Naomi le sorrise divertita scuotendo il capo incredula.
- Ah,te lo ha mai detto nessuno che fai paura?- le disse poi divertita.
Daphne ghignò appena.
- Quando si tratta di moda,e seduzione niente mi è impossibile dolcezza.- le disse con quel suo tono basso e malizioso.
Naomi non tanto covinta riprese a fare colazione e a parlare ogni tanto con Daphne annuendo distrattamente quando le faceva notare che se avesse portato la gonna così,si fosse truccata cosà,e avesse fatto qualche modifica radicale al suo guardaroba sarebbe stata un bocconcino irrinunciabile.
Quando entrambe ebbero finito di fare colazione si diressero alla porta del salone,dove Daphne affiancò una ragazza decisamente molto simile a lei,ma con qualche anno in meno,Naomi le guardò quasi incantata dalla loro eleganza e somiglianza.
- Astoria Grengrass,la sorellina di Daphne.- apparì Blaise dietro le spalle di Naomi. - Impressionanti vero?- le chiese sorridendo appena.
- Se non fosse così evidente la differenza di età,avrei detto fossero gemelle.- gli rispose Naomi ancora intenta a guardarle,mentre sparivano con il loro passo cadenzato dal corridoio.
- In realtà sono decisamente troppo differenti,caratteri totalmente diversi.- aggiunse Blaise infilandosi le mani in tasca.
- Sarà,ma a letto sono brave entrambe.- s'intromise un certo biondino di nostra conoscenza affiancando Blaise.
Naomi si voltò verso di lui lentamente,guardandolo a dire poco male.
- I tuoi commenti ormai sono prevedibili.-
- Anche tu a proposito. Questa mattina ti trovo particolarmente bene anche io.- rispose Blaise prima che Draco attaccasse a risponderle,per doverseli sorbire litigare fino all'aula di trasfigurazione.
Blaise aveva usato la terminologia esatta che aveva adoperato il povero Ron qualche minuto prima.
Naomi ridacchiò divertita spostandosi i capelli da davanti agli occhi.
- Grazie Blaise,sono stata investita da un ciclone di nome Daphne per la maggiorparte.- disse allargando le braccia e osservando come qualche bottoncino di meno,i capelli sciolti,e la gonna corta potessero svegliare certe attenzioni. - Non ho avuto scampo.- aggiunse divertita facendo spallucce,prima che tutti e tre iniziassero a dirigersi verso l'aula.
Naomi ignorò deliberatamente Draco posizionato al suo lato sinistro,mentre intratteneva lunghe chiacchierate con Blaise alla sua destra.
Due veri bodyguard,insomma.
Anche Draco aveva notato il lieve cambiamento della giovane,aveva attentamente osservato le sue sinuose gambe lasciate scoperte dalla gonna corta,e aveva notato come le stessero bene i capelli sciolti.
Si,era carina,ma non tanto per i suoi standard,ecco cosa si continuava a ripetere nella sua testolina quando sentiva ogni tanto Blaise farle notare qualche pregio del suo nuovo e improvvisato look.
Si guardava intorno per i corriodi,con fare annoiato e fu quel suo vagare con lo sguardo che lo fregò,i suoi occhi si puntatono nel posto meno opportuno che al momento gli si poteva offrire.
Draco era poco più alto della ragazza al suo fianco,ma tanto quanto bastava da potere osservare chiaramente dentro la sua camicetta bianca.
Indossava un reggiseno nero,ma non era in realtà quello a carpire la sua attenzione,bensì i tondeggianti seni.
Li osservò cercando di indovinare che taglia di reggiseno portasse,e non fu così difficile per lui. Infondo si era passato mezzo castello,e molte altre fanciulle e poteva quindi vantarsi di avere visto parecchio insomma. Per questo poteva permettersi di dire che era quasi sicuramente una terza abbondante e in quel momento fu inevitabile pensare a come sarebbe stato poterli toccare. Erano un chiaro invito per un qualsiasi bradipo di sesso maschile,per un cacciatore come lui era una chiara ed esplicita richiesta.
Per fortuna la diretta interessata,impegnata a ciarlare con Blaise,non si accorse degli sguardi troppo mirati del biondino,che fu costretto ad interrompere quando arrivarono all'aula.
Minerva era già alla cattadra e nell'aula c'era un brusio di sottofondo fatto dagli studenti che erano arrivati per occupare posto. I tre si sedettero nell'ultima fila,dove per l'oro c'erano proprio tre banchi vuoti,pochi dei posti ancora disponibili in realtà,la lezione sarebbe iniziata a momenti.
Naomi si sedette al centro,e ai suoi fianchi i nostri facoltosi bodyguard.
Per l'appunto la Professoressa richiamò l'attenzione dei presenti,per poi introdurre la sua lezione.
- Buongiorno a tutti,prima di andare avanti con il programma,per oggi oggi ho in mente una lezione più pratica che teorica. Oggi testerò le vostre capacità di trasfigurazione,per capire a che livello siete.- iniziò squadrando ogni studente nell'aula.
Agitò la bacchetta e sulla lavagna iniziarono ad apparire alcune scritte.
- Questa sarà la tabella di appunti,dove scriverete in che modo avete esguito l'incanto,e i risultati ottenuti. Trovate il test alla pagina 90 del vostro volume di trasfigurazione ragazzi. Alla fine dell'ora voglio sulla cattedra il test di tutti quanti voi. Buon lavoro!- terminò iniziando ad osservare l'intera aula.
Si sentì uno sfogliare generale,e quel grattare su pergamena quasi ritmico.
Naomi invece con calma,si chinò di lato per potere prendere dalla sua borsa il proprio libro di trasfigurazione e non fu l'unica a farlo.
Anche Draco compì lo stesso movimento,trovandosi ad osservare la distrazione che lo aveva occupato poco prima.
Eccoli lì,di nuovo,sodi e tondi che lo intrigavano al solo vederli,e lo spingevano lentamente a desiderarli almeno un pò.
- Malfoy ci sei?- domandò Naomi alzando appena il volto incontrando quello di Draco che sembrava essersi fissato.
Lui si rirprese nel tempo di un battito di ciglia,e sulle sue labbra si dipinse un lieve ghignetto malizioso.
- Dovresti frequentare più spesso Daphne.- disse lui prima di rimettersi composto.
Naomi non capì subito,guardandolo stranita,fu quando capì che era certa di avere le guance in fiamme.
- Idiota.- mormorò lasciando correre e nascondendo il viso grazie ai lunghi capelli.
L'aveva fatta arrossire!Dannato idiota!Lui e Daphne anche! Cercò di concentrarsi sui suoi esercizi,prima che inavvertitamente uno dei suoi incantesimi potesse finire addosso al suo compagno di banco! Non li trovò così difficili,riusciva a starci dietro,ma molte volte doveva andare a tentativi prima che l'incantesimo le riuscisse. Si appuntò mentalmente di chiedere qualche aiuto ad Hermione per quel lato pratico della materia.
Tra un esercizio e l'altro Naomi si voltava a guardare Malfoy,che con aria annoiata eseguiva i suoi incantesimi annotandoli sulla pergamena,fu così che decise di rivolgergli la parola dopo l'ultimo insulto risalente a una mezzora prima.
- Quando avresti intenzione di darmi ripetizioni di quella roba là?- gli domandò cercando di mantenere un tono pacato e neutrale.
Draco non rispose subito,fece spallucce sbuffando appena.
Occlumanzia. Se lo ricordava,ma non aveva intenzione di iniziare proprio.
- Chi ti dice che debba dartele?- gli ridomandò lui senza neanche spostare lo sguardo dalla sua pergamena.
- Silente!- esclamò lei indignata. Non voleva credere che si stesse rifiutando,cioè doveva dargliele!Non sapeva di cosa si trattasse fino in fondo,ma se il preside aveva insistito sull'urgenza della cosa,doveva essere importante.
- Se..- commentò lui scocciato.
- Preferisci stare impalato a vedere cosa c'è dentro la scollatura della camicetta?!- lo stuzzicò lei sempre con lo stesso tono indignato.
Lui curvò le labbra in un lieve sorrisetto malizioso,alzando il capo prima dinnanzi a sè e poi ruotando di poco lo stesso verso la ragazza.
La frase lo aveva un pò lasciato spiazzato,ma non lo aveva dato a vedere per niente. In realtà lo infastidiva il fatto di essere stato catturato anche se per pochi istanti dalle forme di quella insopportabile ragazza,ma la risposta non gli mancava mai.
- Vedi di non montarti troppo la testa,posso avere di molto meglio come e quando voglio.- la freddò lui con lo sguardo.
Naomi ghignò a sua volta,seppure offesa da quelle parole,non lo mostrò,ma passò al contrattacco.
- Oh si,per questo ti limiti a sbatterti la Parkinson. I tuoi orizzonti devono essere immensi Malfoy...- lo assecondò annuendo appena.
- Ragazzi..- li riprese Blaise facendogli notare che come poteva sentirli lui quei discorsi potevano anche non sfuggire alla professoressa.
- Meglio sbattermi con qualcuno piuttosto che non farlo,non credi?- ribattè lui serafico.
Naomi non rispose,serrò la mascella e lo guardò talmente male da farlo sentire soddisfatto come non mai.
Era immensamente gratificante tapparle la bocca,più gratificante che con il resto della marmaglia che gli andava contro. Riusciva a tenerli a bada tutti bene o male,chi con qualche semplice freddura chi con uno sguardo,lei invece era testarda e continuava a dargli contro.
Da una parte doveva ammettere almeno a se stesso che la cosa non gli dispiaceva così tanto come dava a vedere,infondo trovare qualcuno che fosse quasi lontanamente del suo calibro era interessante.
D'altro canto Naomi ribolliva di rabbia ogni volta che l'ultima parola andava al giovine dagli occhi grigi,non sopportava essere zittita,e in particolare non sopportava lui.
Per cui perchè dargliela vinta?
- Credo che se questa sia la tua unica priorità nella vita,tu abbia una vita davvero squallida.- lo freddò lei assottigliando lo sguardo avvicinandosi di poco al suo viso per poi tornare sul suo compito.
Malfoy la guardò imperturbabile senza sbattere le palpebre e mentre era pronto a farle rimangiare ciò che aveva appena proferito sentì sin troppo vicina la voce dell'insopportabile Megera.
- Signor Malfoy,se non la smette di perdere tempo sarò costretta a togliere 5 punti a Serpeverde.- lo fulminò semplicemente.
Draco la guardò serrando appena la mascella. Avrebbe voluto mandarla volentieri a farsi benedire: non era l'unico che stava parlando in quel momento,eppure si era ben riservata dal riprendere anche quella stupida al suo fianco.
Naomi si voltò appena rivolgendo un breve sguardo di superiorità a Malfoy,ben contenta che la professoressa fosse intervenuta così da farlo tacere.
- Si.- si limitò a tirare fuori dalle labbra il ragazzo,evitando di gridarle dietro i mille insulti che si rincorrevano nella sua testa.
Ripresero entrambi a fare il proprio compito senza più sfiorarsi con lo sguardo neanche per sbaglio.



                                                                                                                                          ************

- Naomi mi passi l'acqua?-
- Certo.- rispose cordialmente alla biondina alla sua destra.
Era arrivata senza troppe cerimonie l'ora di pranzo e la mattinata di lezioni sembrava essere volata via sin troppo velocemente.
Naomi si trovava al tavolo della sua casata vicina a Daphne che sembrava però essere troppo presa dal parlare con un gruppetto di ragazze sulla nuova tendenza della stagione per intrattenere una conversazione con lei.
Non che le dispiacesse,non erano in così stretti rapporti e dopo l'imboscata mattutina che aveva subito ne poteva fare a meno.
Apportava ancora le modifiche fatte dalla biondina: la camicetta slacciata e i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle in dolci onde color cioccolato.
Secondo la Barbie umana questi piccoli dettagli avrebbero dovuto fare cadere la fauna maschile ai suoi piedi.
Al pensiero Naomi sospirò appena scuotendo il capo,mentre si versava anche lei dell'acqua nel bicchiere.
Era convinta che per sedurre un uomo non le serviva necessariamente quello,anche se doveva ammettere che aveva notato sguardi sconosciuti puntati su di lei.
Non aveva la ben che minima idea di dove fossero i suoi body guard,e ringraziò il cielo! Era opprimente avere sempre qualcuno ad osservarla,non era per niente abituata accidenti!
Non appena posò il bicchiere sul tavolo le cadde sulle ginocchia un bigliettino,lasciato cadere dalle zampe di un gufo a qualche metro sopra la sua testa.
Lo prese tra le lunghe dita storcendo il naso: chi avrebbe potuto scrivergli?
Lo osservò scrupolosamente,ma le uniche parole che poteva leggere erano : "Nella Stanza delle Necessità,dopo pranzo. Sii puntuale.".
Non aveva la ben che minima idea di chi avrebbe potuto scrivergli quel biglietto,nè di chi fosse quella calligrafia così ordinata ed elegante. Non c'era nessuna firma.
 Aveva pensato subito a qualche scherzo o errore,ma da quel che aveva visto i gufi sembravano essere molto più efficienti dei postini del suo mondo. Decise così d'intascare quel bigliettino e alzarsi per scoprire cosa l'attendesse.
Aveva già sentito parlare della Stanza delle Necessità,sia da Harry che da Hermione e Ginny. Da quel che raccontavano la usavano per esercitarsi con altri studenti,e poi l'aveva ritrovata anche nel volume di "Storia di Hogwarts",che aveva letto rapita nei primi giorni di scuola.
Non aveva mai avuto l'occasione di vederla di persona,ed ora le si presentava come un invito a nozze. Mentre risaliva le scale per andare al piano della famosa stanza si trovava a pensare che lunga e pallosa paternale le avrebbero fatto  i suoi amici se solo avessero saputo che si recava ad un'appuntamento con una persona a lei del tutto sconosciuta.
Ammise che era qualcosa di azzardato e rischioso,ma il bello di non avere i suoi body guard con sè era anche quello no?
Fare ciò che di norma avrebbe fatto senza dovere pensare alle conseguenze. E la nostra Naomi era sin troppo curiosa per rinunciare ad una simile attrattiva.
Arrivata  alla fine delle scale camminò guardandosi intorno con circospezione fino alla fine del corridoio. Dinannzi a sè c'era solo uno dei tanti muri antichi e portanti del castello,ma nient'altro.
Il problema ora era quello di scoprire come accidenti trovarla questa stanza! Rimase lì ferma per qualche istante guardando ai lati del corridoio aspettando che qualcuno sbucasse fuori,quando un lieve rumore la riportò a guardare dritto dinnanzi a sè.
Era appena apparsa una porta di legno sul muro,che prima,ne era più che certa,non c'era!
Sfiorò con  delicatezza la superficie del legno,incantata da come la magia riuscisse ancora a stupirla.
Sorrise appena,mentre abbassava lentamente la maniglia e entrava pronta a soddisfare le sue curiosità.
Non riuscì a vedere molto in realtà,la sala era poco illuminata,l'unica fonte di luce era una flebile fiamma infondo alla stanza che ardeva nel camino,dove riuscì a distingere lì intorno un paio di poltrone e un tavolino di legno basso che sulla superficie lucida color mogano si specchiava il fuoco. Si avvicinò lentamente,calibrando ogni suo passo non sapendo cosa aspettarsi lasciando cadere pigramente la borsa su una delle poltrone. Si strinse nelle spalle beandosi del poco calore generato dal camino,mentre sempre con estrema calma sfilava la bacchetta dal passante della gonnellina che quel giorno era stata costretta ad indossare.
- Incrementum.- proferì puntando il bastoncino magico verso la lieve fiamma traballante,la quale in pochi secondi aumentò di volume e intensità illuminando gran parte della sala come si deve.
- Vieni agli appuntamenti senza sapere chi ti abbia invitata?-
Naomi si voltò riconoscendo la voce,e sospirando lievemente.
- Mi piacciono gli appuntamenti al buio.- rispose ironicamente avvicinandosi di qualche passo verso Malfoy.
Era lì calmo e pacato appoggiato sul muro al lato del camino,ben nascosto nell'oscurità che grazie all'incantesimo della ragazza si era dissolta.
Teneva una sigaretta quasi ormai giunta al filtro tra le sottili labbra,e rigettava pigramente il fumo nell'aria.
- Se non ci fossi stato io?- replicò lui con calma mentre la sorpassava per gettare il mozzicone dentro le fiamme del camino,lasciandosi poi cadere placidamente su una delle poltroncine.
Naomi si voltò seguendolo con lo sguardo e iniziando oltre tutto a perdere la pazienza.
Dopo l'ultimo battibecco non aveva intenzione di trovarselo di fronte,e come se non bastasse gli aveva appena fatto passare alla grande la curiosità. Se avesse saputo dall'inizio che il mittente del biglietto era lui,non si sarebbe mossa di una virgola dalla sala grande!
- Me ne sarei semplicemente andata.- rispose scocciata e con la mezza idea di fare divenire reale quella sua ipotesi - Allora perchè mi hai fatta venire qui?- chiese portando le mani sui fianchi e osservandolo lì tutto bello rilassato sulla poltrona.
- Quanta fretta Lorence,hai qualche impegno?- chiese lui divertito con un ghigno in volto.
- Malfoy non ho voglia di perdere il mio tempo prezioso con te,se mi hai fatta venire qua per sperimentare quanto fossi sconsiderata posso anche togliere il disturbo!- esclamò Naomi stanca di quel suo dannato ghigno.
Draco si alzò e con un colpo di bacchetta la stanza s'illuminò ulteriormente grazie alle candele appese sui lati di tutta l'intera stanza.
- Avevi reclamato le tue lezioni di Occlumanzia,no?- disse lui avvicinandosi a lei guardandola fissa negli occhi.
Lei lo guardò corrugando la fronte,annuendo appena.
Se neanche due ore fa le aveva detto che si rifiutava categoricamente di dargli alcun tipo di lezione! Certo che era strano forte!
In realtà Draco si era reso conto che avrebbero dovuto iniziare veramente,non per qualche motivo particolare,non le importava gran che della ragazza,e direi che si può ben capire dal profondo sentimento di odio che li unisce,ma un Malfoy non manca mai ad un incarico e alla parola data.
Il vecchio gli aveva affidato un altro compito e lui non avrebbe mancato di certo.
- Ebbene Occlumanzia sia...Legilimens!- esclamò fulmineo puntandole contro la bacchetta senza neanche lasciarle il tempo di replicare.
Si ritrovò nella sua mente,era la sensazione che provava ogni volta che utilizzava questo tipo di incanto,era come se lui fosse fisicamente nella sua sua mente,aveva la sensazione di potere aprire ogni più piccolo antro di quella sua memoria e iniziò proprio a vagare nei primi ricordi che gli venivano sotto mano.


Vide una bimba stesa su di un prato verde che indossava in vestitino bianco ricamato da cristalli di vetro,era china su un quaderno intenta a scrivere alcune parole dettate da una donna seduta composta lì a qualche centrimetro da lei che si teneva con una mano il grande pancione.
- Gli egizi credevano nella vita dopo la morte e…- dettava con sapienza.
- Mamma,perché devo imparare queste cose?- la interruppe con un piccolo broncio - Le mie amiche giocano con le bambole e non sanno chi siano i greci o i romani…-
- Tuo padre vuole che sia così,ed ora riprendi a scrivere da brava Naomi…- rispose Dorinda risoluta senza lasciare trasparire quanto si rendesse conto della sofferenza che in qualche modo causava alla figlia.
Così continuò a dettare alla piccola Naomi di soli 4 anni che per volere del padre già conosceva cose di una ragazza di 9 anni.
Dopo qualche minuto Dorinda permise una piccola pausa alla figlia dirigendosi verso la loro dimora estiva,una delle tante in realtà.
Non appena la madre si allontanò dal suo campo visivo Naomi si tirò su dal prato e prese a correre verso i fitti boschi.
Correva spensierata,Draco sentiva la sensazione di liberazione mentre correva a tutta velocità tra gli alberi,la sentiva come se fosse propria.
Si fermò dopo minuti di corsa sfrenata,proprio dinnanzi ad un grande albero carico di ciliege. La bambina saltò tendendo le manine aperte verso l'altro,tentando invano di raggiungere i rossi frutti.

Rendendosi conto di essere troppo bassa per raggiungere la meta,si tolse i sandali rosa,strappando dopo qualche sforzo la gonna del vestitino bianco che le impediva di muoversi in libertà,e incominciò ad arrammpicarsi sull'albero delle meraviglie.
Arrivò in alto,su tra le foglie,e si accomodò su un ramo portante dove con le manine ogni tanto strappava qualche ciliegia,gustandosi così il frutto delle sue fatiche.
Si gustava il panorama,per quanto potesse apprezzarlo una bambina di quell'età,e notò con interesse che da lì la sua casa sembrava essere più enorme di quanto fosse. E proprio lì in prossimità della villa c'erano i suoi genitori che sembrava stessero discutendo animatamente.
Appena vide il padre si rallegrò immensamente, le si aprì un grande sorriso in viso e raccogliendo tutte le ciliegie che poteva contenere la gonna del suo vestito stracciato se usato come recipiente,scese dall’albero e corse in direzione della sua casa.
Correndo tra l'erba con i piedi nudi chiamava a gran voce il padre,ma nell'emozione e nella distrazione cadette a qualche metro di distanza dai piedi dei propri genitori,e le sue ciliegie si riversarono intorno a lei.
Si affrettò dopo essersi tirata su sulle ginocchia a raccoglierle,ma quando alzò il volto vide quello del padre imponente e severo davanti a sè.
- Cosa stai facendo Naomi?- domandò lui osservandola stranito,senza un particolare tono di voce.
- Ho raccolto delle ciliegie per te padre…- rispose lei tutta emozionata porgendogliene qualcuna.
- Il tuo studio?- domandò lui ignorando la mano protesa della figlia.
- Sì,ma guarda le mie ciliegie…- tentò lei nuovamente alzandosi in punta di piedi verso di lui.
Il padre sospirò sommensamente chiudendo gli occhi per qualche istante,per poi voltarsi verso Dorinda con aria di rimprovero,la quale rimase composta e con un'espressione inalterabile sul viso.
- Vai in camera tua Naomi.- proferì infine dandole le spalle.
- Ma papà io...- provò con la voce che si affievoliva dalla delusione.
- Obbedisci!- esclamò lui con il vocione imponente senza neanche voltarsi.
La povera bambina obbedì e si strascicò a fatica con aria affranta e triste nella sua stanza.

Draco uscì da quel ricordo,ritrovandosi nuovamente nel tepore del camino con la bacchetta ancora puntata contro la ragazza,che si trovava accasciata per terra sulle ginocchia.
Aveva il respiro affannato,se si fosse avvicinato a lei era certo che sarebbe riuscito a sentire anche il suo battito cardiaco.
- Hai...hai visto anche tu?- domandò lei alzando appena lo sguardo su di lui,stranita e stremata da quella nuova esperienza.
- L'Occlumanzia serve a tenere fuori dalla tua mente il Legilimens che tenta di entrarvi..- tergiversò Draco spiegando una parte di teoria di ciò che era appena successo.- tutto ciò che vedo io lo rivivi tu.- concluse pratico
- E' assurdo!- esclamò lei rialzandosi pronta a dirgliene quattro per essersi permesso di invadere la privacy dei suoi ricordi senza neanche prima metterla al corrente. Si appoggiò al bracciolo della poltrona,puntandogli un dito accusatorio contro.- Ci deve essere un altro modo per insegnarmi l'Occlumanzia,non puoi entrare nella mia mente così!- gli gridò contro furiosa come non mai.
Draco alzò gli occhi al cielo palesemente scocciato e seccato.
- L'insegnante sono io e conduco io questo spettacolo Lorence. Se non sei motivata non riuscirai mai a respingermi...- disse lui serio rigirandosi con noia la bacchetta tra le dita - e visto che ti da così tanto fastidio che invada i tuoi preziosissimi ricordi,direi che abbiamo trovato la motivazione adatta per farti imparare come si deve. Legilimens.- sussurrò di nuovo con un ghignetto a piegargli le labbra.
E' vero che doveva insegnarle quella disciplina,ma in quel momento si stava divertendo a farla arrabbiare e farla sentire impotente sotto il suoi incantesimo invasivo. Se doveva fare per forza qualcosa che non voleva tanto vale trovarci qualcosa di divertente no?
Invadere la sua memoria e riprendersi numerevoli rivincite sulla ragazza senza che lei potesse fare niente,lo divertiva parecchio.

Rientrò quindi nella sua mente,questa volta cercando un ricordo poco più recente del primo.
Si trovava tra banchi di scuola,e infondo all'aula c'era un gruppo di ragazzini riuniti a cerchio. Si avvicinò per potere osservare da più vicino e la vide: era più cresciuta era evidente,doveva avere si e no circa 7 anni,ed era seduta di fronte ad un ragazzino dai capelli scuri e gli occhi color nocciola.
- Tanto perdi femminuccia!- la scherniva lui facendo pressione col polso contro il suo.
Stavano giocando a braccio di ferro,e sentiva la tensione di Naomi nel resistere alla forza fisica del ragazzo.
Sentiva anche il dolore che provava a sforzare in modo eccessivamente esagerato i tendini e i muscoli delle braccia,come però sentiva quella sensazione non a lui del tutto sconosciuta del dovere vincere. A tutti i costi. Era l'unico pensiero che invadeva la mente di Naomi,e di conseguenza anche quella di Draco.
L'ultimo sforzo e dopo una fitta più forte delle altre ai tendini Naomi riuscì a vincere.
Draco uscì rapidamente da quel ricordo entrandone velocemente in un altro,era avido di esplorare e doveva invadere il più possibile i suoi pensieri se doveva portarla a reagire.
Si trovò in un'enorme casa,in un salotto tanto immenso da sembrare una sala da ballo,da cui oltretutto partivano due rampe di scale che portavano al piano superiore. Alla sua destra sentiva le voce di qualcuno,lontana in realtà per cui il biondino s'inoltrò ulteriormente nel ricordo.
Si trovò sulla porta di una seconda stanza,dove in piedi faceva avanti e indietro Dorinda con in mano un foglio leggendone il contenuto a Naomi seduta composta su una sedia che fissava dinnanzi a sè con un'espressione incolore.
Draco notò che il pancione della madre era sparito.

- E questo pomeriggio invece hai l'allenamento per la scherma. Domani ci sarà la festa di famiglia ed è bene provare per l'ultima volta.- continuava la donna con il tono della voce misurato e cadenziato. S'interruppe sentendosi tirare dalla gonna: - Ed io mamma?- chiese una piccola bambina dai capelli biondi corsa verso la madre in tutta velocità pronta a ricevere un compito.
- Tu puoi fare quello che vuoi.- si pronunciò una voce alle loro spalle,non lasciando il tempo a Dorinda di rispondere alla piccola Valentina.
Naomi guardò attentamente il padre entrare nella stanza,drizzando le spalle e la schiena nonostante fosse già più che composta sulla sedia.
- Ma papà anche io voglio un compito!- si lamentò Valentina guardandolo mentre rimaneva appesa ancora alla gonna della madre.
Dorinda si chinò verso la bambina guardandola negli occhi con un grande sorriso rassicurante,facendole delle piccole carezze sulla guancia.
Voleva tentare di riparare alle tante delusioni che dava quell'uomo solo aprendo bocca.
- Che ne dici se vieni con la mamma a comprare qualche giocattolo?- le propose cercando di fare apparire la proposta un compito degno di attenzione e importanza.
- Certo,sarebbe bello!- rispose lei annuendo con un altro bel sorriso sul volto.
Naomi le guardava e ascoltava e nonostante l'espressione dura e indifferente,Draco sentiva quella punta d'invidia immersa nella tristezza.
Avrebbe preferito anche lei evidentemente unirsi alle due,ma a lei spettavano solo doveri.
- Spero
che per domani tu sia preparata Naomi.- si avvicinò il padre con la voce incolore e al contempo per lei austera - ci saranno tante persone importanti,non ho intenzione di fare brutte figure.- concluse con lo sguardo scuro fisso nei suoi occhi verdi.
Lei annuì decisa.
- Non ti deluderò.- rispose semplicemente.
Il ricordo iniziò a farsi sfocato e la risposta del padre ovattata e incapibile...

Malfoy si ritrovò di nuovo nella stanza delle necessità senza che tuttavia lo avesse voluto lui.
Naomi evidentemente aveva iniziato a fare un pò di resistenza per tenerlo fuori.

- Ok adesso basta Malfoy!- esclamò con la forza che aveva Naomi ancora un'altra volta accasciata al pavimento.
- Abbiamo appena iniziato,alzati.- rispose lui semplicemente guardandola dall'alto.
Lei alzò il viso guardandolo furiosa,se avesse potuto avrebbe fatto uscire dagli occhi fulmini e saette.
- Ho detto di smetterla!Sono affari miei,cazzo!-
- Legilimens.- sussurrò lui guardandola con straffottenza.
Saranno pure stati affari suoi,ma lui aveva i mezzi per carpirli,e non si sarebbe fermato solo perchè lei gli gridava contro!

Si ritrovò in un ricordo che sembrava essere tutto sommato abbastanza recente,lo poteva dire vedendo dinnanzi a sè Naomi con l'aspetto fisico molto simile all'attuale.
Era in compagnia di un ragazzo moro con gli occhi azzurri,il quale la invitò a prendergli la mano.
La osservò sorridere e protendere la sua esile mano verso quella di lui che strinse,e poi la trasse a se posando le proprie labbra su quelle di lei.
Draco riusciva a sentire l'emozione e l'eccitazione della ragazza,e nonostante non stesse leggendo il pensiero di lui non ci voleva molto a capire che avesse gli ormoni triplicati rispetto a quelli di lei.
La fece arretrare per farle adagiare la schiena contro la parete di quella stanza che guardandosi intorno non era come gli ambienti che aveva visitato nei ricordi precedenti. Non era una scuola,nè una delle lussuose e grandi camere delle abitazioni di lei. Aveva un'arredamento squallido e anonimo a dire il vero. Quel bacio si faceva sempre pià intenso e dispendioso per entrambi,tuttavia fu lui a muovere il secondo passo e iniziò a fare vagare le mani sul corpo di lei,sfiorandole i fianchi e ancora più in basso,finchè la vista del biondino iniziava a sfocarsi lentamente impedendogli di vedere oltre...

E rieccolo nell'ambiente familiare della scuola,Naomi ancora accasciata a terra il respiro più affaticato di prima e una rabbia in corpo da farla tremare tutta.
- BASTA SONO COSE PRIVATE!- gli gridò contro con tutto il fiato che aveva in gola,e Malfoy notò che lo sguardo di lei si era scurito lievemente,il verde smeraldo acceso era diventato poco più scuro,ma pensò che fosse un gioco dovuto alla poca presenza di luce.
- Se t'interessa che lo rimangano,respingimi.- replicò lui in tutta calma con un sorrisetto straffottente.
Era già la seconda volta che gli opponeva resistenza,non era molto efficace perchè riusciva solo ad offuscargli la vista e quel tipo di resistenza durava per qualche minuto massimo,poi avrebbe prevalso l'incantesimo,ma non era da tutti riuscirci alla prima lezione.
Ovviamente non glielo avrebbe mai detto,si divertiva piuttosto a stuzzicarla e farla arrabbiare,ed era curioso di continuare a spiare nei suoi ricordi,che forse,chissà,tenevano nascoste cose che potevano anche risultargli utili.

Per questo senza molti complimenti Malfoy si ritrovò nello stesso ricordo in pochi istanti. Nella foga della situazione i due si erano distesi su quel letto squallido e anonimo,tentando entrambi di togliersi gli indumenti. Ma ecco di nuovo lo sbiadirsi dei contorni e dei colori e l'urlo della ragazza.

- SMETTILA!!-
Era nuovamente riuscita a mettergli i bastoni tra le ruote,il suo metodo di motivazioni funzionava benissimo a quanto pare.
Non che avesse dubbi. Sapeva come fosse quella ragazza,testarda come non mai,le serviva una motivazione per imparare sul serio.
- Uuh le cose si fanno interessanti.- commentò lui sghignazzando e leccandosi le labbra con fare malizioso.
- Malfoy devi smetterla!- ansimò lei senza neanche la forza di alzare il capo. Quello sforzo era stato più forte degli altri,doveva averla stremata parecchio.
Per questo motivo Malfoy ne approfittò questa volta andando a cercare un ricordo specifico...

Si trovava in un posto già visto,in quel grande salotto che sembrava una sala da ballo. Naomi era in piedi nel centro della sala e anche quel ricordo sembrava essere molto recente,e cosa più importante pieno di agitazione e tensione. La sentiva,era impossibile non sentirla era agitazione allo stato puro quella che provava la ragazza,nonostante a vederla nessuno l'avrebbe mai detto.
Era lì in piedi,dritta sulla schiena con il viso apparentemente rilassato.
Il padre le girava intorno come se fosse un'avvoltoio guardandola con disprezzo.
- Dov'eri ieri?- sputò lui duramente.
- A scuola.- rispose lei con la voce più calma che riuscisse ad avere,guardando dritto dinnanzi a sè,cercando di non fare peso a quel grande uomo che le girava intorno capace di scatenerale un'angoscia immane.
- Non è vero piccola bugiarda!Dov'eri?!- si fermò a qualche palmo dal suo viso sbraitandole contro.
- Te l'ho già detto.- scandì bene lei le parole fissandolo negli occhi con aria di sfida,cercando di fargli capire che non lo temeva,anche se,Draco lo sentiva bene,lo temeva eccome.
Partì improvviso quello schiaffo sul suo voltò che le fece quasi perdere l'equilibrio.
- Non ti azzardare mai più a guardarmi in quel modo!- sbraitò l'uomo che a malapena riusciva a credere fosse suo padre.
Si toccò la guancia indolenzita con una mano,trattenendo le lacrime che volevano uscire spontanee per il dolore che stava provando.
- Dammi il tuo braccio sinistro.- ordinò lui dopo avere preso qualche respiro ed essersi ricomposto.
Naomi non si mosse di una virgola,continuò a guardarlo con aria persa.
- Ho detto di darmi il tuo braccio sinistro!- gridò lui riprendendo le spoglie dell'uomo di cui Naomi era terrorizzata.
La ragazza obbedì tendendogli il braccio titubante e tremante,che lui non esitò a trarre a sè.
Sfiorò il braccio con qualcosa che sembrava incandescente,tanto da provocarle un immenso dolore che questa volta non riuscì a trattenere,e prese ad urlare sentendosi andare in fuoco l'intero arto.
- ARMANDO FERMATI!BASTA!- accorse Dorinda appigliandosi al braccio dell'uomo per distogliere la sua attenzione da ciò che stava facendo.
- Sparisci Dorinda!- gridò lui cercando di scrollarsela di dosso.
- LASCIALA STARE!- gridava la donna disperata continuando a sentire le urla strazianti della figlia che in preda al dolore non riusciva a vedere o sentire niente.
- Levati inutile donna!- sbraitò l'uomo dandole un colpo sullo zigomo.
Dorinda cadde rovinosamente al suolo,ma in men che non si dica era scattata in piedi,aggrappata nuovamente all'uomo affondò i denti nella carne del suo braccio.
Solo e soltanto in quel momento Naomi tornò momentaneamente cosciente,non si sentiva più il braccio,lo vedeva solo ricoperto da enormi quantità di sangue.
- Naomi sali di sopra!- gridò la madre lasciando la presa per qualche istante dal marito.
Naomi obbedì senza lasciarselo dire più di una volta corse in bagno,inciampando qualche volta sulla lunga rampa di scale,e una volta arrivata a destinazione si chiuse dentro a chiave. Tremava come una foglia,tramortita dal dolore al braccio e da ciò che stava succedendo.
 Portò il braccio ferito sotto l'acqua fredda per cercare di fermare il flusso di sangue che continuava a uscire copioso. Dopo che il sangue piano piano veniva lavato via eccolo apparire sul braccio un'enorme squarcio nero. Lo toccò incuriosita e impaurita al contempo con il dito dell'altra mano:era incandescente,caldissimo.
Cercò delle bende e garze dagli scaffaletti del bagno rovesciando di tutto per trovarle,e dopo essersi fasciata il braccio si accasciò stanca contro la porta del bagno perdendo i sensi per qualche istante,mentre sentiva le urla dei suoi genitori avvicinarsi lentamente al piano di sopra.


-Protego!!-
Malfoy fu scaraventato dalla mente della ragazza che dopo avere rivisto quel tremendo ricordo aveva tentato di scappare dallo stesso.
In quel momento si trovava lei a navigare nella mente del biondino.

Si trovava in una stanza,in uno studio per la precisione e seduti vicino ad una scrivania in legno pregiatissimi si trovavano Lucius e Draco.
Vederli lì vicini le fece notare quanto fossero simili di fatto.
- Domani verrai marchiato.-
Draco non disse niente.serrò la mascella e fissò il padre con sentimenti agitati e confusi,ma che Naomi riuscì vagamente a distinguere con odio e al contempo timore.
Lucius parve accorgersene e si protese verso di lui sovrastandolo.
- Hai per caso qualcosa da dirmi?- domandò strascicando mielosamente quelle parole.
Draco non parlò subito,ci mise qualche minuto prima di parlare.
- Non ho intenzione di ricevere il marchio.- sputò tutto d'un fiato. Naomi sentiva le palpitazioni accellerate del biondino,riusciva a sentire come tutto quello lo agitasse e spaventasse,ma sentiva anche la decisione e determinazione del giovane Malfoy.
- Prego...? - domandò esterrefatto il padre di lui sbarrando gli occhi. Era palesemente esterrefatto,una cosa che non si aspettava evidentemente,non dal suo prediletto.
Ripeterlo fu per Draco ancora più difficile.
- Non voglio diventare un Mangiamorte.- ripetè con la voce cauta,ma decisa. - Non voglio servire un uomo incapace di risolvere i suoi problemi,non voglio diventare una pedina e non voglio diventare come te.- terminò indurendo lo sguardo e sputando quelle ultime parole con odio e rabbia che sembravano essere represse da anni.
Lucius rimase in silenzio per qualche istante,e fu quel tipo di silenzio che precede la tempesta. E infatti la reazione non si fece attendere per tanto,si alzò di scatto rovesciano tutto ciò che si trovava di fronte a lui sulla scrivania,raggiungendo il figlio a grandi passi,lo tirò su in piedi dalla spalla cominciando a parlare,a dire e gridare cose che Naomi tuttavia non riusciva più a sentire e lentamente anche e vedere bene,tutto si stava mischiando tutto diventava confuso e incapibile.

Ed
eccoli lì,nuovamente nella stanza delle necessità. Draco appoggiato con una mano alla poltrona più vicina,che dopo un lieve sospiro per riprendersi guardava sbalordito la ragazza dinnanzi a sè,a gattoni con ancora la bacchetta in mano che ansimava pesantemente.
Era riuscita a respingerlo,tardi vero,perchè ormai aveva visto tutto ciò che gli serviva vedere,ma era riuscita con chissà quale forza di volontà. Le braccia non la reggevano più,era stremata per davvero,l'aveva fatta faticare parecchio,ma cosa più importante era riuscito a scoprire ciò che gli interessava. Le sue ipotesi formulate quella sera durante l'incubo di lei si stavano del tutto radificando. Ciò che aveva visto era l'ultimo pezzo di puzzle per esclamare "si,tutto collima". Al momento passò anche in secondo luogo il fatto che fosse riuscita a vedere un piccolo pezzo dei suoi pensieri,lui era riuscito a buttarla fuori quasi subito,e stanca com'era c'erano buone probabiltà che scordasse quel poco che aveva visto.
- Fammi vedere il braccio.- le disse serio composto come non mai.
Si era ripreso facilmente lui dopotutto,come più volte ci tiene a precisare,è un abile Legilimens.
Naomi tentò di alzarsi sulle ginocchia a quelle parole,rivolgendo stanca il viso verso il suo,con gli occhi su cui si potevano benissimo leggere impreparazione e paura.
Le tremava la mano in cui ancora stringeva la bacchetta,e nel tentativo di scagliargli contro chissà quale incantesimo vista la sua richiesta,le cadde sul pavimento di pietra rotolando qualche metro lontano da lei. Non aveva neanche la forza di reagire in quel momento,ma riuscì almeno a scuotere la testa.
Come non aveva voluto mostrargli il braccio la notte dell'incubo,non aveva intenzione di farlo ora,specialmente dopo che aveva visto e che l'aveva portata a rivivere quel dannato ricordo.
Draco avanzò verso di lei cautamente e non appena le sfiorò la mano,lei prese ad indietreggiare strascicandosi sul pavimento con il sedere,continuando a scuotere il capo.
- No..- riuscì a mormorare guardandolo seriamente.
Non gli ci volle molto per recuperare le distanze e le bloccò i due polsi con fermezza,ma tentando comunque di non farle male,era lei quella che si dimenava.
- Malfoy no!Lasciami!Lasciami stare!- prese ad alzare la voce ritrovando per qualche istante la grinta di sempre,e nell'agitarsi a sferrargli anche un calcio ben assestato sugli stinchi.
Draco si morse il labbro inferiore per non lasciarsi andare al dolore,ma quella era l'unica occasione che aveva per vedere,e per esserne certo.
- Stai ferma per Salazar!- esclamò alzando appena la voce,mentre si metteva su di lei a gattoni tentando di impedire di essere nuovamente colpito dai suoi calci. Ma Naomi non aveva intenzione di arrendersi,per questo continuava a respingerlo come poteva con le mani immobilizzate da lui per i polsi.
- Lasciami cazzo Malfoy!- continuava senza sosta a dimenarsi,ma inutile dire che la presa di lui era più che ferrea. Era fisicamente più imponente e forte di lei.
- Ora basta!-  gridò lui stanco di quella scenata. Le immobilizzò del tutto i polsi stringendoli in una delle sue mani strattonandola leggermente e guardandola dritto negli occhi. Aveva le guance arrossate e i capelli che sciolti erano sparsi tutti intorno al suo capo e alcuni ciuffi ribelli ricadevano anche sul viso stesso. I suoi occhi smeraldini erano lucidi,stanchi,ma vi riusciva a leggere la voglia di combattere e di non dargliela vinta. Tuttavia questa volta non era una questione di dispetti che si facevano di solito,era una cosa seria,e capiva anche le ragioni di lei per tenerla nascosta...lo avrebbe fatto anche lui probabilmente. Per un istante si chiese se fosse giusto invadere in quel modo la sua privacy,visto ciò che aveva già fatto poco prima. Fu un pensiero che lo sfiorò per qualche istante,e come lo aveva formulato sparì.
- Stai calma.- tentò di rassicurarla,tuttavia non aggiungendo altro,si mosse cauto per qualche istante senza interrompere il contatto visivo. Voleva tentare di tranquillizzarla in qualche modo,ma non era tipo di tante parole,nè tipo a cui importa degli altri.
Lei d'altra parte non aveva la capacità di opporsi alla sua forza,era davvero provata,e infondo in quel suo sguardo non aveva visto niente di così cattivo,anzi sembrava che fosse addirittura preoccupato per lei,ma forse si sbagliava. Tuttavia non aveva scelta per quanto potesse scocciarla. Alzò gli occhi al cielo chiudendogli per qualche istante lasciandosi sfuggire una smorfia e un grugnito contrariato,mentre lui le alzava la manica della camicetta e strotolava il più velocemente possibile la fasciatura prima che potesse cambiare idea. La sentiva muoversi sotto di lui ogni tanto,ma era tanto stravolta da non riuscire a smuoverlo di una virgola.
Ed ora era lui quello immobile,paralizzato a fissare lo squarcio nero sul braccio di lei. Fece una smorfia di dolore nel vederlo,perchè lui sapeva cosa fosse,come Silente,o per lo meno cosa fosse diventato se Dorinda non fosse intervenuta.
- E lasciami!- esclamò infine approfittando di quel momento di paralisi di lui per sfuggire alla sua morsa. Non lo degnò di uno sguardo,riprese a coprire con rabbia la ferita sul braccio,tirando giù la manica della camicia.
Lui si rialzò avvicinandosi a lei porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi,ma lei la guardò quasi con disprezzo e anche se con difficoltà si rialzò da sola spedita a recuperare la sua borsa e bacchetta. Lui non disse niente,capiva pienamente la sua reazione,anzi sapeva che non aveva agito oltre solo perchè non ne aveva le forze.
Senza proferire neanche una parola gli passò di fianco,oltrepassandolo e lasciandolo solo con i suoi pensieri nella stanza della necessità.
Aveva agito per vie traverse.



                                                                                                                                         ************

- Ehi Nao..-
- Uhm..-
- Sveglia,sono Hermione.-
Naomi riaprì pigramente gli occhi trovandosi seduta sul letto con lei l'amica Grifondoro.
- Sono solo le 5 di pomeriggio che ci fai qui a letto?- domandò la riccia ridacchiando appena.
Naomi guardò l'orologio sul proprio comodino,iniziando a svegliarsi poco a poco.
Si era presto effettivamente,ma subito dopo essere uscita dalla stanza delle necessità si era fiondata in camera e neanche il tempo di toccare il materasso che era crollata.
Infatti indossava ancora la divisa scolastica.
- Si,avevo sonno,questa settimana è stata pesante.- mentì abilmente tirandosi su a sedere sul  letto.
In realtà era esausta per lo sforzo a cui l'aveva sottoposta Malfoy,ma voleva in tutti i modi cercare di dimenticare i ricordi che già lei provava ad accantonare,e che quell'idiota era riuscito a rievocare per la sua smania di sapere. Da quella lezione non si sentiva per niente preparata,era come se non avesse imparato niente,si sentiva solo presa per i fondelli,usata per passatempo. Anzi iniziava a pensare che tutto quello era stato macchiavellicamente organizzato da lui per scoprire il mistero su quella ferita da incubo,era troppo strano che si fosse arreso al suo silenzio riguardo all'incubo che aveva fatto qualche sera prima.
Hermione tuttavia non indagò oltre,anche perchè la scusa trovata sembrava plausibile.
- Sono venuta per darti una buona notizia!- esclamò lei sorridendo.
- Cioè?- domandi Naomi appena curiosa.
- Domani sera ci sarà una festa,io,Ginny e gli altri andremo. Vieni anche tu vero?-
Naomi spalancò appena gli occhi stringendosi nelle spalle,era sorpresa di quella richiesta,non aveva messo in conto nei suoi piani una festa,e dopo quel pomeriggio era l'ultima delle sue preoccupazioni divertirsi. Senza tenere conto che le uscite per lei erano cosa sconosciuta sotto il regime del padre.
- Non so Hermione..- ammise sinceramente.
- Dai!Ci divertiremo.- assicurò lei entusiasta sorprendendosi di quel suo modo di fare. Solitamente il diavolo tentatore per feste,shopping e quant'altro era Ginny.
Naomi la guardò poco convinta,senza sapere dire altro. Si era confidata quel giorno a Diagon Alley con Hermione,le aveva parlato del suo approcio con uscite,e feste,e sapeva come per sua sfortuna era sempre stata segregata nel circolo vizioso del padre.
- E' un buon modo per distrarsi,e per cambiare le cattive abitudini.- aggiunse Hermione con un sorriso rassicurante.
Sembrò quasi leggerle il pensiero,ma Naomi si pentì subito di avere formulato quella frase nella sua mente. Per quella giornata bastavano e avanzavano le letture di pensieri.
- Va bene.- acconsentì accennando l'ombra di un sorriso.
- Bene dai!- esclamò felice l'amica dandole una pacca confortevole sulle spalle. - Ora sparisco che Blaise mi sta coprendo!Mi vengono i brividi ogni volta che entro in questo dormitorio!- ammise Hermione con una piccola smorfia.
Naomi ridacchiò appena accompagnandola alla porta dove ad attenderla c'era proprio Blaise.
- Ci vediamo a cena!- la salutò sorridendo e facendole l'occhiolino.
Naomi annuì,anche se si era totalmente scordata della cena,ne avrebbe fatto volentieri a meno,l'unica cosa che desiderava era rimanere per i fatti suoi.

 
                                                                                                                                                 
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- Ciao Dra.-
- Zab..- ricambiò il saluto il biondino entrando nella propria stanza dove c'era il suo migliore amico che sembrava essere appena uscito dalla doccia.
Corrugò per qualche istante la fronte stranito.
- Dov'è la Lorence?- domandò lui notando che in stanza non c'era - Era uscita con te dopo cena.- aggiunse ricordandosi chiaramente di avere visto sia Blaise che la Serpe uscire insieme dalla Sala Grande,subito dopo cena.
- E' con Hermione,tranquillo la riportava lei in dormitorio.- lo rassicurò Blaise con un mezzo sorriso.
Draco annuì lasciandosi cadere pigramente sul proprio letto.
- Sembra che ti preoccupi un pò troppo per Naomi,stai prendendo a cuore il ruolo di guardia del corpo?- lo stuzzicò Blaise con un ghignetto a piegargli le labbra.
- Ti prego Zab.- commentò l'altro quasi divertito da quella sua insinuazione - Sai bene che sono troppo stronzo per prendere a cuore chiunque. Figuriamoci quella palla al piede.- aggiunse con stizza il biondino.
- Oh grazie mille per la considerazione.- rispose il moretto ridacchiando.
Draco lo guardò male per qualche istante.
- Sai cosa intendo.- rispose semplicemente per poi cacciarsi una delle sue sigarette tra le labbra.
Blaise era il suo migliore amico,uno dei pochissimi che gli era rimasto accanto veramente,uno dei pochissimi che gli avesse mai voluto bene accettandolo con i suoi mille pregi e i suoi altrettanti difetti. E Zabini lo sapeva,anche se Draco non era tipo da confessioni sdolcinate sapeva che gli voleva bene.
- Comunque pare che sia reciproca la cosa.- continuò Blaise scrollando le spalle frizionando i capelli con un'asciugamano - specialmente questa sera. Sembrava volesse ucciderti con lo sguardo.- ammise ricordando gli sguardi inceneritori di Naomi che andavano dall'altra parte del tavolo fissi sulla nuca del suo migliore amico - che hai combinato questa volta?- domandò conoscendolo.
Lui alzò le spalle con fare noncurante,rigettando il fumo nell'aria.
- Abbiamo solo fatto la prima lezione di Occlumanzia. Non le piace molto come materia.- commentò ironicamente sogghignando.
- Se per lezione intendi che ti sei divertito a frugare nella sua testa,ci credo Dra!-
- Per fortuna ho frugato nella sua testa.- tornò immediatamente serio il biondino fissando l'amico negli occhi - ha rischiato di ricevere il Marchio.- aggiunse se possibile ancor più serio.
Blaise spalancò gli occhi sorpreso come non mai.
- Naomi?Scherzi vero?Perchè mai?- chiese incredulo l'altro.
- Non lo so.- scosse il capo Draco pensandoci - Facci caso: ha sempre il braccio sinistro fasciato.-
Aveva formulato varie ipotesi sull'argomento,ma non ne trovava neanche una convincente.
Era stata costretta a non accettare la magia nella sua vita,a che scopo ricevere il Marchio Nero se neanche sapeva cosa fosse?
Quella questione aveva per lui molti interrogativi,che aumentavano quando ripensava all'incubo di lei. Aveva chiamato nel sonno "Lucius" lo aveva sentito chiaramente.
- L'altro giorno,quando ha avuto quell'incubo...- disse guardando un punto fisso davanti a sè con aria persa - ha chiamato nel sonno "Lucius".- confessò turbato all'amico.
Era una cosa che non capiva a pieno,e lo turbava. Tutto ciò che aveva a che fare con il padre lo turbava e lo agitava al contempo.
Anche Blaise sembrò essere stranito dalla cosa,ma come Draco non riusciva a capire il perchè.
- Quella sera a Londra lo aveva riconosciuto se ti ricordi,e tuo padre aveva ammesso di ricordarsi chi fosse. Sicuro di non avere mai visto lei e la sua famiglia? Io non ho mai visto nè lei,nè la madre e tanto meno il padre.- questa fu la rapida analisi riflessiva di Zabini.
Malfoy ci pensò per qualche minuto con intensità.
Sì,si ricordava di quella a volta a Londra e la sua sorpresa era stata velocemente rimpiazzata dal senso di allerta che richiedeva la situazione quella volta.
Tuttavia era certo di non avere mai sentito parlare dei Lorence,nè tanto meno di avere mai visto Naomi o la sua famiglia.
- No,mai sentiti nè visti.- ammise infatti continuando a fumare.
- Sarebbe da chiederle come può conoscere tuo padre.- azzardò Zabini.
- Bravo chi ci riesce.-
- E' quasi peggio di te,rinuncerei già dal principio.- ridacchiò Zabini - non sbagliavo quando ti dissi che siete molto simili sotto certi aspetti.-
- Ti prego Zab!- esclamò disgustato il biondino - E' insopportabile,odiosa,acida,non ha niente di femminile,e ci è caduta tra i piedi senza che lo avessimo chiesto. Non abbiamo assolutamente niente in comune!-
- Pensa che coincidenza se chiedi a qualcuno di descriverti potrebbero azzardare qualcosa di simile.- ammise Blaise che anche se conosceva il vero carattere dell'amico sapeva che lui amava dipingersi tutt'altra reputazione - Ama indossare una maschera,esattamente come lo fai tu.- ammise con tranquillità e sincerità.
Draco guardò l'amico scettico,e non fece in tempo a rispondere quando si aprì la porta della loro stanza.
- Ciao.- salutò Naomi evitando di guardare una seconda volta nella direzione di Malfoy.
Era entrato nel suo campo visivo per sbaglio,non aveva intenzione di commettere nuovamente l'errore.
- Tutto bene?- domandò Blaise sorridendole.
- Oh prima andava molto meglio.- rispose riferendosi alla presenza di Malfoy con un tono seccato all'ennesima potenza.
- Che coincidenza.- replicò il biondino avendo capito la frecciatina.
- Puoi sempre fare altro Malfoy. Che so...magari andare a farti i cazzi altrui invadendo la privacy delle persone.- replicò ironicamente lei senza neanche guardarlo mentre posava la propria borsa sul letto.
Era un chiaro riferimento a ciò che era successo poche ore prima,e Draco lo aveva capito alla grande. Ghignò deliberatamente continunando a fumare la sua sigaretta,mentre Blaise come tante altre volte rimaneva a fare da spettatore a quei battibecchi.
- Oh avanti Lorence per quanto intendi andare avanti con questa storia? Non avevi fretta di fare Occlumanzia,io ti ho accontentata.-
- Fottiti Malfoy.- rispose lei sollevando lo sguardo su di lui.
- Lo farò,grazie per l'interessamento.-  replicò sogghignando malizioso ricambiando lo sguardo.
- Ok me ne vado prima che gli metto le mani al collo.- mormorò lei dirigendosi a grandi passi verso la porta.
- Dove st...- azzardò Blaise.
- Blaise non rompere anche tu ti prego,lasciami stare!- esclamò lei mettendo mano sulla maniglia della porta.
Zabini tuttavia la trattenne dal braccio,non aveva intenzione di venire meno al suo compito.
- Dove vai?- le chiese ignorando il suo tono .
- In sala comune,altrimenti lo uccido.-
- Che paura Lorence..- mormorò divertito Draco.
- Ok va bene.- concesse Blaise prima che Naomi potesse cambiare idea. Sapeva bene che quelle non erano niente in confronto alle provocazioni di cui era capace Draco,e sapeva anche che Naomi era una persona irascibile e impulsiva.
Con due elementi del genere la bomba poteva esplodere facilmente,specialmente se si odiavano a vicenda.
Naomi passò così l'intera serata in sala comune,osservando le attività che si svolgevano. Ragazzini che giocavano,chi studiava e chiaccherava.
Fu fortunata,sempre se fortuna si poteva chiamare,ad avere passato parte della serata a chiaccherare con Daphne che le aveva fatto compagnia per qualche mezz'ora.
Erano argomenti a lei non del tutto conosciuti,ma preferì avere la mente occupata da stronzate superflue che su ciò che Draco era riuscito a farle ricordare.
Lo odiava,e sapeva che lui odiava lei.
Sapeva che era stato più che scorretto quel pomeriggio,ma a mente lucida sapeva anche che da lui non poteva aspettarsi di meglio. Silente riteneva che fosse importante quella dannata Occlumanzia per tenere fuori dalla sua mente chiunque,e lei l'avrebbe imparata anche se il suo insegnante era quello stronzo di Malfoy,gli avrebbe dato pan per focaccia,si sarebbe sforzata per non permettergli di vedere oltre del suo passato. Doveva anche sforzarsi di non ucciderlo,infondo era il suo compagno di stanza una sparizione del genere sarebbe saltata all'occhio.
Ghignò a quel suo pensiero,quando si trovava ormai quasi sola nella sala comune.
Daphne si era dileguata già da un pò,trascinata via da Pansy. Si alzò da uno dei divanetti in pelle che aveva occupato per tutta la serata,era ora di ritornare nella tana del lupo.
Proprio mentre imboccava la rampa di scale del dormitorio maschile si trovò davanti Nott,che a quanto pare stava per scendere in sala comune.
Quella presenza non l'aveva messa in conto,non quella sera,e sembrò dire con la sua espressione ciò che pensava.
- Come mai così sorpresa?- domandò lui con quell'insopportabile ghigno storto.
- Speravo di non vedere più il tuo brutto muso,tutto qui.- lo prese in giro lei con straffottenza cercando di oltrepassarlo.
- Ferma,ferma..- la bloccò lui mettendosi davanti a lei impedendole di proseguire oltre. - io e te credo dovremmo parlare.-
- Non ho niente da dire e non c'è niente che voglia sentire da te Nott,levati.- rispose lei risoluta spingendolo appena per tentare di salire sulle scale.
Lui la prese da uno dei polsi traendola a sè con uno strattone,e l'appiattì contro il muro delle scale con il proprio corpo.
- Ne sei così sicura?- mormorò lui al suo orecchio sogghignando.
Naomi sentiva il suo fiato addosso,sentiva l'odore di fumo più di ogni altra cosa.
- Cosa cazzo vuoi da me?- domandò lei con la voce calma e misurata tentando di sfuggire dalla sua presa ferrea.
Lui rise,una risata fredda e priva di ogni tipo di emozione.
- Io niente di particolare piccolina.- disse lui guardandola negli occhi con desiderio che non facevano altro che disgustare la nostra cara ragazza. Qualsiasi cosa di non particolare volesse non l'avrebbe mai avuta,questo poco ma sicuro. - Ma qualcun'altro...- disse lasciando la frase in sospeso facendo ancora più pressione sul corpo già schiacciato di lei,mentre le sfiorava una guancia con le labbra.
Lei tentò nuovamente di sgusciare dalla sua presa forte,sentendosi in risposta stringere ancora di più i polsi.
- Qualcun'altro chi? E cosa?- disse lei incuriosita. Voleva levarselo dai piedi il prima possibile,ma doveva ammettere che la stava seriamente incuriosendo.
- Diciamo che..- disse avvicinando le labbra a quelle di lei che spostò immediatamente il viso di lato -...dalle mie parti sembra esserci un certo interesse per te.- aggiunse infine prendendole il viso tra le mani schiacciandole appena le guance nella presa. - Curioso,non trovi?Una sciocca ragazzina riesce a smuovere i pezzi grossi.-
Naomi lo guardò con disprezzo senza potere replicare oltre visto che le teneva il viso fermo puntato su quello di lui.
- Uno spreco di tempo secondo me,ma hanno detto che ho carta bianca,e guardandoti...- disse facendo crescere quel luccichio di desiderio e perversione negli occhi neri come la pece,mentre si passava la lingua sulle labbra - ...credo che trasformerò questo inutile compito in qualcosa di piacevole,almeno per me.- mormorò sogghignando nuovamente,mentre qualche secondo dopo posava le proprie labbra su quelle della ragazza tenendole ferme entrambe le mani prevedendo un qualsiasi tipo di reazione.
Era un bacio irruento ed esigente che Naomi non aveva la ben che minima intenzione di soddisfare,motivo per cui continuava a serrare ermeticamente la bocca.
Sentiva la lingua di lui spingere con forza per potere entrare,e il suo corpo tenerla ferma come se fosse legata.
L'unico modo che aveva di fuggire era quello di mettere in campo il suo cervello,e non la sua forza.
Fu così che per una frazione di secondo cedette,lasciò cadere la resistenza e subito lui colse l'occasione per invaderle le labbra con la propria lingua.
E fu così che per quella frazione di secondo Nott trattenne un urlo di dolore,trasformandolo in un rantolio soffocato in gola.
Naomi non appena aveva sentito la lingua di lui sfiorare la propria l'aveva morsa con decisione e con tanta forza da ritrovarsi il sangue di lui nella propria bocca. Si allontanò da lei portandosi le mani sulla bocca,e lei non aspettò altro che correre su per le scale ed entrare nella propria stanza.
Sbattè la porta catturando l'attenzione dei due serpeverde distesi a letto,che appena avevano sentito il rumore improvviso si erano di scatto alzati a sedere.
Lei non diede tempo a nessuno dei due di accendere la luce e si fiondò in bagno chiudendo la porta a chiave e posando la schiena contro questa.
- Naomi!Che è successo,stai bene?- domandò Blaise bussando fuori dalla porta.
La ragazza non rispose subito,aveva ancora il cuore che le batteva forte dentro il petto per la corsa che aveva fatto.
Si portò davanti allo specchio notando che aveva le labbra sporche di sangue,il sangue di Nott per la precisione,e ingoiò la saliva sentendo il lieve sapore metallico.
Chiuse gli occhi per qualche sencondo,non sapeva di preciso il motivo,aveva provato una strana sensazione che non riusciva neanche a descrivere. Passò velocemente la lingua sulle labbra cercando di ripulirle alla bene in meglio ed ecco di nuovo quella sensazione farsi sentire più forte. Trattenne per qualche istante il respiro portandosi una mano alla gola che sembrava farle quasi male,bruciarle in realtà mentre quel leggero sapore di sangue era diventato nitido e riconoscibile per le sue papille gustative.
Degustò schifata la saliva che sembrava essersi fatta densa e improvvisamente abbondante,così aprì il rubinetto raccogliendo dell'acqua nella mano la passò sulle labbra per ripulirle meglio e quando vide il proprio riflesso allo specchio si sorprese di vedere i suoi occhi essere diventati di un rosso intenso.
Le succedeva qualche volta,ma solo quando perdeva il controllo di sè...
- Ehi Naomi!Tutto ok?- bussò di nuovo Blaise alla porta riportandola alla realtà.
- Si...tutto bene.- lo rassicurò lei distogliendo lo sguardo dallo specchio.
- Hai bisogno?- chiese nuovamente.
- No,adesso arrivo.-
Ritornò a fissarsi,ma ciò che aveva colpito la sua attenzione non c'era più.
Si toccò la pelle sotto gli occhi avvicinandosi allo specchio,ma il suo sguardo era tornato verde smeraldo acceso come sempre.





                                                                                                             **********************

RAINBOW  LINE

Eccoci qui! Dunque questo capitolo non è esattamente molto lungo (non rispetto al prossimo che è bello complesso u.u),ma ho voluto concentrarmi sui ricordi di Naomi,e su qualche anticipazione che sarà importante in futuro.
Innanzitutto ecco svelato il mistero: Naomi NON ha il Marchio,per fortuna la cosa è stata fermata prima,ma Draco e anche Silly ci avevano visto giusto.
La povera disgraziata non sa che caspiterina vogliano tutti dal suo squarcio nero sul braccio,lei crede semplicemente che sia raccapricciante e le ricorda quanto odi il padre,tutto qui,non capisce che cosa sarebbe potuto diventare,ma lo capirà prima o poi.
Poi c'è stata una piccola parentesi nel passato di Draco che è decisamente mooolto curioso da analizzare,ho solo voluto dare una mini anticipazione perchè anche lì ci sarà da aprire un'ampia parentesi su quello che gli è successo u.u
E in generale vi siete fatti una vaga idea di come sia cresciuta Naomi attraverso i ricordi che Draco ha gentilmente deciso di analizzare :3
Uhm...già!Il dialogo tra Blai e Draco!Zabini continua a stuzzicare il cane che dorme con le sue insinuazioni,potrebbero costargli la vita,ma a lui piace osare xD
No beh dunque...cercherò di mettere qua e la dei piccoli pezzi dove si stacca dalla vita di Naomi perchè se è tutto concentrato su di lei senza calcolare il resto dei personaggi poi diventa noioso,e volevo dare un pò di spazio agli amiconi del giorno.
E pezzo finale: Nott. Nott sta rompendo notevolmente le uova nel paniere,ma ha scatenato una strana,stranissima reazione nella nostra amica che è confusa,non ci sta capendo niente e sicuramente neanche voi ed è giusto che sia così u.u dovete rimanere ignare fino al capitolo 21 circa xD
Importante per il prossimo capitolo sarà questa benedetta festa!
Succederanno tantissime cose nel prossimo capitolo tra Draco e Naomi ovviamente,ma si verrà ad aggiungere anche un nuovo personaggio!
Non vi dico altro insomma u.u''
Avviso però che per postare il prossimo capitolo potrei metterci anche due settimane,perchè come ho già detto è abbastanza abnorme e complesso,ed ho la scuola che in questo periodo vuole uccidermi :D
Dettò ciò vi lascio,e aspetto consigli e pareri cari lettori :3

Bye bye













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Capitolo 8
*** Touchè ***


Che cosa stavo facendo?n°9
8.Touchè


- Ginny credo che su di te sia un pugno in un occhio questo colore.- mormorò semplicemente Hermione cercando di non offendere l'amica.
- Lo so!- esclamò la rossa - però mi piace così tanto, accidenti ai miei capelli!- terminò lasciando cadere sul letto un lungo vestito arancione.
L'arancione con i capelli di Ginny Weasley non andava per niente d'accordo!
- Di chi è la festa?- domandò Naomi seduta sul tappeto davanti al letto di Ginny con la schiena appoggiata contro uno dei bauli da viaggio, le ginocchia portate al petto e con un certo senso di disagio che riusciva a stento a nascondere.
Erano lì da quasi un'ora ormai!
Dovevano prepararsi per quella dannata festa, e Naomi si sentiva di troppo e sconosciuta a tutti quei discorsi e sfilate sui vestiti!
- Un gruppo di ragazzi ogni tanto organizzano qualche festa per la scuola, ma nessun evento speciale.- replicò Ginny come se sapesse questo e molto altro sull'argomento.
Infondo lei era più che informata sugli eventi clandestini extra scolastici.
Naomi annuì appena, e prima che qualcun'altra potesse aprire bocca nella stanza entrarono con grande fretta Lavanda Brown e Calì Patil.
Erano agitate si vedeva lontano un miglio!
- Ginny ti prego vieni, abbiamo bisogno di te!- esclamò sfiorando l'acuto massimo Lavanda.
- Cos'è successo?- domandò Ginny avvicinandosi alle nuove arrivate.
- Padma ha usato un incantesimo per farsi delle ciocche rosse, ed ora continuano a spuntarle rametti di pomodoro sui capelli!- rispose Calì toccandosi i capelli come se li avesse lei i pomodori che ci crescevano sopra.
Ginny sbuffò appena e rivolgendo un veloce sguardo significativo a Naomi ed Hermione seguì le due Grifondoro.
- Basterebbe un semplice "Finitem Incantatem", no?- domandò Naomi con l'ironia sprizzante da ogni virgola della sua frase.
Hermione ridacchiò scuotendo il capo mentre si avvicinava alla castana.
- Probabile, ma dubito che ci abbiano provato, si saranno fatte prendere dal panico.- ipotizzò Hermione facendo spallucce. - Comunque!Sei contenta per questa sera?- domandò con un grande sorriso.
- Sì.- rispose Naomi annuendo appena.
- Sai, con Blaise è iniziato tutto da una festa come questa.- ricordò Hermione con sguardo assorto.
- Davvero?-
- Sì.- confermò Hermione annuendo energicamente-io non volevo andarci, ma Ginny mi ci ha portato di forza. Ero lì a farmi gli affari miei, quando Blaise Zabini mi ha invitato a ballare. Ho subito pensato fosse un qualche scherzo da parte dei Serpeverde, infatti ricordo di averlo insultato per bene, ma lui non si è smosso di una virgola si era messo in testa di ballare con me e infine ce l'ha fatta.- spiegò lei con un sorriso sornione nel ricordare quel particolare evento.
Sospirò appena tornando nel presente senza smettere di sorridere.
- Poi da cosa nasce cosa e beh, eccoci qua!- terminò raggiante.
- State davvero bene insieme.- concesse Naomi con sincerità e un sorriso che lasciava trasparire un'ombra di nostalgia forse.
Blaise ed Hermione erano una coppia speciale, ormai lo aveva capito.
Una Grifondoro e un Serpeverde insieme avevano scandalizzato e meravigliato un pò tutti, in particolare il fatto che il Serpeverde in questione fosse Zabini il braccio destro di Malfoy e che la Grifondoro fosse Hermione Grenger, la migliore amica di Potter.
Insomma una coppia che aveva fatto parlare!
Lei però al di fuori delle fazioni vedeva solo un amore sincero e tenero. Loro due erano dolci e teneri, e un amore del genere lo avrebbe desiderato lei qualche anno prima, ma il tempo aveva subito chiarito che evidentemente non lo avrebbe mai avuto, non con Dorian, non con il ragazzo che credeva di amare.
Hermione aveva notato quel lieve cambiamento di umore della Serpe e quella nota nostalgica nelle sue parole, ma prima che potesse chiederle spiegazioni Ginny riemerse dalla porta con in viso un'espressione rassegnata.
- Tutto ok?- domandò Hermione.
- Sì, tranquilla. Quell'oca di Lavanda aveva sbagliato incantesimo.- minimizzò lei - ma tornando a noi! Sapete già cosa mettere?-

Le due scossero il capo in risposta e Ginny non poteva chiedere di meglio: aveva carta bianca su entrambe.
Fece subito alzare Hermione e la squadrò per qualche minuto con aria pensierosa.
- Ci sono!- esclamò infine raggiante catapultandosi nel proprio guardaroba.
Ne riemerse con un mini abitino nero e bianco: era inevitabilmente corto formato da una sorta di top che lasciava le spalle scoperte ed evidenziava le forme del seno e il punto vita grazie alla fasciatura nera che staccava dalla gonna bianca e vaporosa. La gonna bianca era decorata dalle rouge , che conferivano un maggiore effetto gonfio e vaporoso,ed erano seguite da ricami di nero. I particolari del top erano i decori in tessuto trasparente-nero sulla base bianca che richiamava il colore della gonna. Era un vestito basato tutto sui contrasti tra nero e bianco e attillato e vaporoso rispettivamente del top e della gonna.
- Provalo!Se ti sta stretto fai qualche incantesimo, ma la nostra taglia e all'incirca quella!- disse ammiccando Ginny lasciando nelle mani della riccia il vestito.
- Grazie Gin, vado a prendere una cosa, arrivo subito!- esclamò uscendo dalla camera da letto della rossa.
La prossima cavia sarebbe stata Naomi, e non aveva alcuna via di scampo, l'occhio critico di Ginny la stava squadrando già da quando Hermione era uscita dalla stanza.
- Non saprei...- commentava assumendo espressioni tanto concentrate da risultare buffe. - Anzi! Ho trovato!- esclamò dandosi un lieve buffetto sulla fronte.
 Ritornò al suo armadio cercando tra i mille vestiti appesi, facendo scorrere le grucce freneticamente.
 Ne estrasse un abito tutto nero a tubetto, fasciato all'ennesima potenza e lo mostrò alla serpe.
- E' corto..e attillato.- provò ad opporsi Naomi guardandolo con aria critica.
Era molto corto effettivamente, ma per Ginny quello non era niente.
- E quindi? Hai un bel corpo, direi che è l'ora di mostrarlo!- esclamò lei risoluta spingendola appena verso il bagno - su vai a provartelo!-
- Ginny ma è bucato?- domandò Naomi passando la mano sui fianchi del vestito.
- Non è bucato,è fatto così!Provatelo e basta dai!-
Trascorsero vari minuti, ma Naomi non era ancora uscita, e nel frattempo Hermione era anche tornata indietro portando tra le mani una borsa.
- Guarda le scarpe.- disse tirandole fuori mostrandole alla rossa sdraiata sul letto.
- Wow Herm!Sono perfette!- esclamò ammirandole da più vicino. Erano un paio di zeppe bianche con una sorta di fiorellino fatto a rouge con i ricami neri, sembravano essere fatte apposta da abbinare al vestito.
- Ma Nao?- domandò accorgendosi che la Serpe non era presente all'appello.
- E' in bagno da ormai cinque minuti, le ho dato il vestito da provare.- sbuffò Ginny tornando placidamente alla sua posizione sul letto.
Hermione fece una piccola smorfia avvicinandosi alla porta del bagno a cui bussò lievemente.
- Nao ci sei?-
Naomi non rispose subito. Continuava a rigirare su se stessa per guardare il pezzo di stoffa che le aderiva perfettamente al corpo. Si sentiva strana ad indossare quel vestito.
- Nao?- chiamò nuovamente Hermione.
- Sì...- mormorò distrattamente la serpe.
Prese un bel respiro ed uscì dal bagno lasciandosi guardare dalle due.

- Ma stai benissimo!- esclamò Hermione spalancando gli occhi e sorridendole.
- Avevi dubbi forse? Gliel'ho scelto io!- le diede man forte l'altra con un ghignetto soddisfatto e malizioso in viso. - Di certo farà strage di cuori.- aggiunse ammiccando.
Naomi le rivolse uno sguardo scettico a dire poco e si spostò verso lo specchio per potersi guardare da capo a piede.
- E' corto...- si lamentò spostandosi i capelli dietro le orecchie con un'espressione simile a quella di un giustiziato pronto ad andare al patibolo.
- Ma non è vero!- protestò Ginny sbuffando e lasciando cadere la faccia su uno dei cuscini del proprio letto.
- Nao stai bene, davvero.- confermò Hermione con un sorriso rassicurante.
Naomi ritornò con lo sguardo sulla sua immagine riflessa e analizzò l'insieme accuratamente.
Il vestitino nero la fasciava interamente, era a tubicino le lasciava quindi le spalle del tutto scoperte e una buona scollatura sul seno evidenziato già dal tessuto attillato. Si posava come una seconda pelle sul ventre,sui fianchi e sul bacino arrivandole poco sopra la metà delle cosce. Sui lati del vestito per tutta la sua lunghezza, a decorarlo, c'era del tessuto in pizzo nero che lasciava intravedere la pelle nuda di lei.
Il tutto la straniva e metteva a disagio: aveva fatto scenate enormi per la gonnellina scolastica tagliata poco bene, figuriamoci per un vestito del genere che lasciava il suo corpo  alla mercè di occhi ingordi e attenti! Seppure bello, questo doveva ammetterlo, quel vestito la metteva a disagio come la metteva fuori luogo quell'intera situazione a lei sconosciuta.
- E' strano..- mormorò cercando di esprimere tutto quel suo disagio senza però esporsi troppo.
Hermione tuttavia sembrò capire, probabilmente perchè sapeva com'era la faccenda dietro le quinte.
- Non preoccuparti, è questione di prenderci la mano.- le disse sempre con quel tono tanto materno e rassicurante così insolito per una ragazza di soli diciotto anni.
Naomi annuì distrattamente tornando a guardarsi allo specchio ancora con un bricciolo d'indecisione, ma sapendo che Hermione aveva ragione.
Infondo non le stava male quel vestito, riusciva a riconoscerlo a se stessa, era solo strano e insolito per lei ecco tutto!
Era semplicemente arrivato il momento di vivere la sua età, niente di più strano o complicato per qualsiasi adolescente, ma non per lei. Era stata cresciuta con l'abitudine di essere sempre più matura di quanto la sua età lo richiedesse e non per libera scelta. Era arrivato il momento di fare ciò che voleva senza avere il timore dell'ombra del padre.
- Ok..- acconsentì infine annuendo con determinazione quasi a rafforzare con la sua più intima parte quei pensieri. - Tu Ginny? Cosa metterai?- domandò lasciando spostare i riflettori sulla piccola Weasley.
Ginny sembrava che attendesse quella domanda da ore, o almeno questo sembrava dire il suo sorrisetto malizioso sul volto. Si alzò dal letto con passo felpato, quasi da felina, come se stesse andando a recuperare chissà quale oggetto prezioso.
- Mentre eri in bagno, ho deciso che indosserò questo.- disse mostrando alle due un abito blu notte. Lo appoggiò sul proprio corpo lasciando che le due si fecessero un'idea.
Era anch'esso corto ovviamente, il tessuto brillava appena di riflessi dorati, sembrava un cielo cosparso di stelle, era aderente e un monospalla: una spalla sarebbe rimasta scoperta, l'altra coperta dal tessuto lucente per tutta la lunghezza del braccio.
-E' perfetto!- esclamò Hermione entusiasta, seguita a ruota da Naomi.
- Lo so, lo so!- ridacchiò Ginny dandosi qualche aria - io pensavo di mettere queste!- disse andando a prelevare dall'armadio un paio di decoltè semplici dorate. - mentre per Naomi, pensavo a queste!- disse tirandone fuori un nuovo paio.
Anche quelle destinate alla serpe erano delle decoltè, però davanti nere e dotate di plateau e sul retro di un rosso intenso.
- Giocheremo con gli accessori.- disse Ginny prima che Naomi potesse esprimere qualche dubbio sulla sua scelta.
Naomi annuì sorridendo, non aveva intenzione di replicare, sapeva che sarebbe stato inutile. Quel tipo di atteggiamento le ricordava parecchio la sorella: Valentina era una fissata per moda, scarpe, vestiti e ogni qual tipo di accessorio, mentre lei era un tipo più trasandato, un tipo alla jeans e via.
- Ora però devo andare...- disse dando uno sguardo veloce all'orologio. Erano le sei del pomeriggio, aveva intenzione di farsi una doccia prima della cena e del cambio abiti.
- Ok d'accordo! Dobbiamo ancora pensare al trucco e i capelli, per cui dopo cena tutte qui a finire l'opera!- le raccomandò la rossa.
- Non mancherò, prometto.- disse Naomi facendole l'occhiolino.
Così tornò in bagno, si rimise la propria divisa scolastica e lasciò l'abito nero ben piegato sul letto della Grifondoro prima di salutare entrambe e scendere dai dormitori.
Si trovò ben presto nella Sala Comune dei Grifondoro, dove poteva notare un grande via vai di gente e un'enorme differenza dal proprio dormitorio.
Era assolutamente più caldo e accogliente, più luminoso grazie alla finestra che si affacciava sulla volta celeste e non nel Lago Nero come quella del dormitorio serpeverde, e beh...inutile dirlo pieno di oro e rosso.
- Da quando le Serpi entrano ed escono indisturbate dal dormitorio Grifondoro?-
Naomi sentì quella frecciatina poco prima di dirigersi al quadro porta, ed ovviamente non si fece scappare l'occasione di farsi conoscere. Si voltò trovandosi ad avere che fare con le ochette di poco prima: Lavanda Brown e le sorelle Patil tutte e tre sedute sul divano davanti al camino, con un'epressione sbarazzina e provocatoria.

- Cosa ci fai ancora qui serpe?- domandò Lavanda con stizza e uno sguardo di disprezzo e inferiorità.
Guardava Naomi come se fosse meno rilevante di un moscerino, e la cosa non piaceva alla diretta interessata, proprio per niente.
Non si faceva mettere in piedi in testa così facilmente, nè tanto meno rispondere in questo modo da tre ragazzine insulse.
- Oh, il trio della piantagione di pomodori!- le prese in giro sorridendo candidamente - Non credo siano problemi tuoi Brown.- congelò poi l'altra sempre con lo stesso sorrisetto gentile in contrasto con il suo tono di derisione e con le sue intenzioni.
Padma arrossì abbassando lo sguardo, rossore impercettibile per via della sua carnagione scura, ma alla Serpe non sfuggiva nulla.
Si ritrovava infatti ad avere gli sguardi incandescenti sia di Calì e di Lavanda, prese entrambe in contro piede.
- Vedi di sparire da qui!- sputò Calì alzando appena il tono della voce, alzandosi seguita a ruota da Lavanda che incrociò le mani sotto il seno continuando a guardarla male, sguardo che scivolò senza alcuna fatica su Naomi.
Infatti ridacchiò di gusto, una risata canzonatoria e calcolata ovviamente, non vi erano note di reale gioia o divertimento.
- Altrimenti?- domandò di colpo tornando seria con un ghignetto provocatorio dipinto sulle belle labbra - Avete intenzione di farmi spuntare qualche zucchina o zucca in testa? O i pomodori rimangono la vostra specialità?- concluse ridendo lievemente. Stava puntando tutto su quel piccolo incidente,e questa volta era più che certa di avere visto sulle guance di Palma una nuance rossastra, e di certo questo non la fermava. Sapeva bene come la conoscenza potesse risultare utile in certe occasioni, e quella ne era una chiara dimostrazione.
Calì avanzò di qualche passo verso Naomi, peccato che venne però fermata da Lavanda per un braccio.
- Non fare idiozie, non ne vale la pena!-
Quella scena era uno spettacolo tanto ridicolo per la serpe che non potè fare altro che ridersela di gusto.
- Bene, suppungo alla prossima. Fatemi sapere, ci conto!- disse tra una risata e l'altra facendo loro l'occhiolino con un ghignetto in viso.-Adieu nullitè.- le salutò dando loro le spalle con una mano tesa verso l'alto agitando appena le dita.
Sparì nel quadro porta trovandosi faccia a faccia con due sue conoscenze.
- Ehi, ciao Naomi!- esclamò Harry sorpreso di vedere uscire la Serpe dal nascondiglio rosso-oro. - Che ci fai qui?- domandò infatti poco dopo.
- Ciao Harry! Ciao Ron.- salutò entrambi con un lieve sorriso a curvarle le labbra.- Ero di sopra con Ginny ed Herm...- spiegò brevemente facendo spallucce e omettendo il piccolo spettacolo tenuto con le ochette.
- Stai tornando in dormitorio?- domandò Ronald cercando d'inserirsi nella breve discussione dei due.
La ragazza annuì in risposta.
- Bene,ti accompagniamo.- sentenziò Potter scambiandosi uno sguardo veloce con l'amico che sembrò essere d'accordo.
- Quante attenzioni!Potrei anche montarmi la testa, sapete?- ridacchiò lei scherzando, ma accettando ben volentieri un pò di sana compagnia.
Presero a parlare del più e del meno, camminando con estrema calma tra i corridoi anche perchè infondo la strada non era così lunga per quanto il castello fosse enorme e le loro casate dai lati opposti! Infatti l'entrata nei sotterranei fu più o meno rapida: il cambio di temperatura li investì come una doccia di acqua ghiacciata creando nei due Grifi un piccolo brivido di freddo che li percorse per tutta la schiena.
- Brrr!Miseriaccia se fa freddo!- esclamò Ron stringendosi nelle spalle.
- No! Non così tanto!- replicò Naomi facendo spallucce. - E' questione di abitudine credo. Voi Grifondoro state al calduccio davanti al camino, qui abbiamo atmosfere diverse temo! - ghignò lei prendendoli un pò in giro.
- E' paragonabile al freddo che c'è in alta quota quando il boccino si diverte a impennare.- mormorò Harry.
- Per questo amo essere un portiere. Meglio girare in tre anelli e prendere pluffe, che rincorrere palle difficilmente visibili e che inoltre si divertono a farsi rincorrere tra le nuvole.- ironizzò Ronald ridacchiando.
Harry lo seguì a ruota, ed entrambi iniziarono a parlare di pluffe, bolidi, boccini e cercatori, ma Naomi di quei discorsi ci stava capendo ben poco, non sapeva cosa fosse il Quidditch.
- Vi spiace spiegarmi di che state parlando?- domandò dopo qualche minuto abbondante di conversazione assurda per le sue orecchie.
- Davvero non conosci...?- chiese Ronald esterrefatto.
Lei scosse il capo con tranquillità, ma con la voglia di sapere leggibile negli occhi smeraldini. E fu accontentata: i due le spiegarono per filo e per segno cosa fosse il Quidditch, come si giocava, e cosa che la rapì come nessun'altra in quel mondo, il volare.

- Volete dirmi che si vola?Che si può volare?- domandava con l'entusiasmo di una bambina sotto periodo di Natale.
- Certamente.- confermò Harry sorridendole.
- Ma è fantastico!Ho sempre desiderato volare, cioè è il desiderio di ogni essere umano credo!- iniziò a sparare parole a ruota libera ancora entusiasta all'idea di sfiorare veramente il cielo con un dito. -penso che mi iscriverò nella squadra!- aggiunse infine sorridendo entusiasta.
- Certo,se riesci a convincere il caposquadra dei Serpeverde…- replicò Ron con sarcasmo.
- E chi sarebbe?- domandò lei.
Harry e Ron si guardarono velocemente, scambiandosi uno sguardo di rassegnazione, mentre scendevano una breve rampa di scalette che precedevano il corridoio prima del dormitorio serpeverde.
- Allora?- domandò Naomi impaziente. Sembrava che questo caposquadra non stesse ampiamente simpatico ai due, ma Naomi voleva sapere chi fosse. Lei doveva entrare in squadra, voleva provare a volare. Si era messa in testa il Quidditch e nessun Serpeverde antipatico glielo avrebbe impedito,o almeno così lei pensava.
- Quello..- mormorò Ron guardando fisso dinnanzi a sè.

Sia Harry che Naomi seguirono lo sguardo del rosso, puntato su un profilo conosciuto: Malfoy.
Era appoggiato con una mano sul muro, e teneva intrappolata contro di questo una ragazzina bionda di cui nessuno riconobbe il viso  tanto era vicino a quello di Malfoy. Non che sembrasse infastidita da quella vicinanza, anzi.
- Non lui.- sibilò a denti stretti la ragazza alzando gli occhi al cielo.
- Incomincio a vedere sfumati i tuoi progetti.- le disse Ronald.
In realtà anche Naomi.
Non aveva un minimo di rapporto con quella serpe platinata, anzi lo odiava! E lui odiava lei, per cui averlo come caposquadra sarebbe stato uno sforzo immane, ammesso e concesso che stronzo com'era le avrebbe permesso di farne parte.
I due piccioncini disturbati da quelle nuove presenze nel sotterraneo si voltarono, e Draco in particolare vedendo di chi si trattava non esitò certo nel punzecchiare.
- S.Potter e Lenticchia in zona Serpeverde, qual buon vento?- voltò pigramente il viso verso i tre con il solito ghigno a piegargli le labbra perfette.
- Mi stanno accompagnando Malfoy.- replicò gelida la serpe novella guardandolo dritto negli occhi.
Non aveva alcuna intenzione di trattenersi nel chiaccherare con lui, specialmente dopo avere scoperto che sempre grazie a lui i suoi progetti di aviatrice su scopa andavano a farsi benedire con buone probabilità!
Draco si voltò completamente verso di loro, lasciando momentaneamente perdere il suo giochino identificabile ora come Penelope Handerson, una ragazzina del quarto anno che a quanto pare stava giocando a fare la donna di mondo con il biondino.
- Come mai in loro compagnia non fai storie Lorence?-

- Loro, a tua differenza Malfoy, sono simpatici ed intelligenti.- replicò lei sorridendogli candidamente e sbattendo le ciglia con aria innocente.
- Per favore!- rise lui canzonatorio- Forse,e sottolineo forse, si salva Potter, ma per Weasley ho grandi, enormi dubbi.- terminò guardando il rosso con disprezzo.
Ron sentì la rabbia ribollere dentro, Malfoy aveva il mistico dono di fare incazzare chiunque e con poco, motivo per cui scattò in avanti pronto ad assestare un colpo  sul nobile nasino del giovane Draco, ma Harry lo prese prontamente tirandolo dalle braccia e trattenendolo.
- Ron ignoralo, è Malfoy!- gli diceva guardandolo dritto negli occhi nel tentativo di tranquillizzarlo.
A quella reazione Draco si poteva ritenere pienamente soddisfatto, e quel ghigno sulle labbra lo confermava.
- Aspettami in camera, arrivo subito.- disse alla ragazzina con lo stesso ghignetto voltandosi appena.
- Ti aspetto..- civettò l'altra dietro di lui mettendosi in punta di piedi per depositargli un morsetto sulla base del collo.
Naomi aveva seguito quella breve scenetta più indispettita di prima se possibile.
Non solo il fatto che Malfoy fosse il caposquadra di Serpeverde le poneva davanti un enorme ostacolo per entrare in squadra, sempre grazie a Malfoy si era distrutta l'atmosfera di calma e pace instaurata con Harry e Ron, e come se non bastasse dopo tutto ciò, quella puttanella se la doveva portare in stanza?!
Non aveva ancora capito che la stanza non era solo sua, e di certo Naomi non aveva intenzione di farsi la doccia e vestirsi con quei due che copulavano!

- Harry, grazie, ma ora posso andare da sola, ci vediamo questa sera.- disse lei senza smettere di guardare male Draco.
- E' meglio così. A dopo.- si dileguò lui trascinandosi dietro l'amico, infondo dispiaciuto, ma sapeva che in quel periodo Ron era particolarmente suscettibile e per quanto anche lui avrebbe voluto spaccare il setto nasale a Malfoy, non aveva intenzione di avere altre grane, ne aveva già abbastanza per i fatti propri.
- Ehi tu!- Naomi non perse tempo, mosse qualche passo verso la ragazzina pronta a dirgliene quattro. - Biondina! Sì, tu.- la chiamò nuovamente facendola girare e facendole segno di avvicinarsi. Ignorò del tutto la presenza di Draco, fece proprio finta che non fosse lì superandolo di qualche passo.
La ragazzina tornò sui suoi passi con un'espressione confusa in volto, rivolgendo lo sguardo a Malfoy nella speranza che gli dicesse altro.
- Cosa c'è?- domandò lei cercando di nascondere la sua confusione e impreparazione alla situazione, simulando una sorta di aria sicura di sè.
- C'è che punto primo puoi evitare di atteggiarti, lo fai da schifo.- la gelò subito Naomi marcando quel punto sulla punta del suo dito indice sinistro. - Punto due, cerca di tenerti lontana dalla stanza di Malfoy.- continuò con lo stesso tono contando il secondo punto sul  dito medio della stessa mano. - Mi sono spiegata?- terminò sorridendole con una falsità e sfrontataggine raggelanti.
- Chi ti credi di essere tu?!- riacquistò un bricciolo di sicurezza la ragazzina mettendo le braccia incrociate sotto il seno e assottigliando appena lo sguardo. - Io vado dove mi pare!-
Naomi scosse il capo con lo stesso sorriso falso di prima, muovendo un passo verso di lei stringendo ulteriormente le distanze.
- Uhm...forse non mi sono spiegata bene, e detesto ripetermi ragazzina. Non atteggiarti con me, non rischiare di farmi incazzare sul serio, te ne prego.- disse lei fingendo che quella supplica fosse sentita. - Sono quella che se vede l'ombra di un tuo piede nella sua stanza ti strappa i capelli uno ad uno dalla testa e ti cancella quell'espressione da stronzetta sfregandoti la faccia contro il muro.- terminò minacciosa come non mai.
La biondina si toccò i preziosi lunghi capelli alle sue parole impressionata e ora anche abbastanza impaurita.
- Sparisci, Malfoy sarà occupato per le prossime due ore.- terminò Naomi con un ghignetto sulle labbra.
La ragazza guardò prima Naomi terrorizzata e poi Draco con lo sguardo furioso e offeso, probabilmente perchè non aveva detto "bah" durante quel discorso minatorio della sua amata compagna di stanza, ma girò subito i tacchi sparendo in sala comune.
Draco era rimasto immobile, sorpreso come non mai da quella scena e l'unico pensiero che era riuscito a formulare in quel breve scambio di parole tra le due era:

Che diamine sta combinando la Lorence?!


Non era bene riuscito a seguire il perchè di quella scenata, e a quanto pare Naomi voleva evitare di dargli spiegazioni perchè cercò di dileguarsi il prima possibile muovendo qualche passo.
- Ehi, ehi ferma!- recuperò le distanze il biondino prendendola per un polso e facendola voltare con un piccolo strattone. - Che accidenti ti è preso?!- chiese lui con un sopraciglio alzato e un'espressione interrogativa e infastidita in volto.
Se voleva cavarsela così aveva capito male!
- Mi dispiace averti rovinato la festa, ma la stanza non è solo tua e non avevo intenzione di farmi la doccia mentre tu e quell'idiota facevate ben altro!- si giustificò lei come se ciò che avesse fatto era giustificato dalla sua spiegazione.
Draco serrò la mascella chiudendo per qualche istante gli occhi, nel tentativo di controllarsi e non schiantarla contro il muro.
Gli aveva rovinato un'altra volta il divertimento, non voleva crederci!

Razza di... ha rovinato un'altra volta i miei progetti!Tutta questa scenata per non farle fare sesso con me!Eppure pensavo...oh insomma lo ha detto lei stessa che "Malfoy sarebbe stato impegnato in altro!" Idiota che sono!

Si, quelle parole lo avevano incuriosito e stranito più di tutta quella pagliacciata. Aveva chiaramente detto quelle parole, e lui per una frazione di secondo pensava che tutta quella fosse una sorta di scenata di gelosia, e la cosa in qualche modo gli piaceva anche se non riusciva a capire il motivo di quel piacere per una simile sciocchezza! Non era di certo estraneo alle scene di gelosia delle sue prede, molte litigavano tra di loro per aggiudicarselo per prime, ma nelle sue parole aveva sentito una sorta di nota possessiva, e sentirla da lei era strano, ma una stranezza piacevole infondo.
- Questa mi pare invidia bella e buona Lorence. O forse...- disse dandole un altro strattone per farla avvicinare a sè - gelosia.- mormorò a qualche centimetro dal suo viso.
- Prego?- domandò lei come se ciò che avesse appena detto avesse dell'incredibile. Osservò tuttavia con accuratezza le labbra che aveva davanti a pochi centimetri, sembravano essere perfette e chissà...forse anche morbide. Deglutì a quei suoi pensieri cercando di mandarli giù insieme alla sua saliva.
- Cosa avevi intenzione di fare con me per le prossime due ore?- continuò lui avvicinandosi ancora al viso di lei con tono malizioso, lasciando che il suo respiro caldo potesse accarezzarle la pelle nuda del collo provocandole un piccolo brivido di piacere. Il suo tono era provocante ed eccitante e il suo respiro...caldo, invitante, e sapeva di menta.
- Assolutamente niente Malfoy!- esclamò lei cercando di mantenere un tono di voce deciso come sempre, cosa che le risultò difficile grazie alle piccole e grandi emozioni che erano fiorite in lei ai dei suoi semplici gesti. - Ti ho già spiegato perchè ho fatto evaporare quella biondina idiota, e adesso lasciami stare!- disse lei mandando giù altra saliva nel tentativo di scacciare via quelle sensazioni così piacevoli.
Draco la osservò entrare nel quadro porta senza mai fare sparire quel ghignetto sulle labbra.
Se questa era quindi la verità, pazienza. Come lei aveva cambiato i suoi progetti, lui avrebbe cambiato quelli di lei. Ancora non riusciva a spiegarsi perchè tanta ostinazione nella cosa, perchè non l'aveva lasciata perdere ed era andato a riprendere ciò che aveva appena iniziato con Penelope, ma quelle sue poche parole avevano acceso in lui qualcosa, forse una piccola speranza che quel che dicesse fosse vero.

 " Sparisci, Malfoy sarà occupato per le prossime due ore." continuava a sentire quella frase nella sua testa mentre si interrogava sul perchè e sul per come, mentre attraversava la Sala Comune e si dirigeva verso la stanza.

Lo ha detto solo per fare sparire quella ragazzina, non aveva intenzione di fare niente di niente...


Si rispondeva così, ma continuava a sentire la strana sensazione, la sensazione che provò ad identificare come delusione, o vuoto.

E perchè mai dovrei rimanere deluso?! Insomma stiamo parlando di quell'insopportabile palla al piede!

Si rimproverava scuotendo il capo risalendo con una lentezza estenuante le scale. Ci sperava però, e non riusciva a capirne il motivo, la cosa lo infastidiva e anche parecchio.
Era Draco Malfoy, com'era possibile che lo infastidisse una cosa del genere?! Poteva avere una qualunque ragazza del castello con cui riempire quelle due ore, eppure si trovava ormai in stanza con l'intento d'infastidirla, di riprendere il loro solito ciclo di dispetti. Si avvicinò alla porta del bagno posandovi sopra l'orecchio per carpire i rumori all'interno.

L'acqua scorreva sul suo corpo come una benedizione: era calda, le dava una pace e un sollievo indescrivibili. Aveva acceso lo stereo, inserito un cd a caso per potere canticchiare qualcosa come era suo solito fare durante la doccia, ma la sua mente e i suoi pensieri erano rimasti a qualche minuto prima e la musica era diventata per lei di sottofondo ai suoi pensieri agitati.
Chiudeva gli occhi rievocando il ricordo di ciò che era successo poco prima, soffermando la sua attenzione sul suo fiato caldo, sul suo tono così provocante e su quella vicinanza che l'avevano smossa e fatto provare una forma di piacere.
Lui l'aveva fatta agitare in questo modo, quello stupido di Draco Malfoy!
Scosse il capo sbuffando appena infastidita, sollevò poi il viso lasciando che il getto si scontrasse contro il suo viso.

Cosa accidenti mi prende?!

Non riteneva accettabile che quell'odioso le facesse provare tali emozioni, non doveva!
Lei lo odiava e basta, non doveva provare la minima pietà per lui, niente di niente!
Era la stessa persona che le faceva dispetti, che aveva invaso la sua privacy facendole rivivere brutti ricordi neanche il giorno prima, era il tipo di ragazzo che si era ripromessa di odiare e umiliare!
Eppure rieccole le immagini di ciò che era accaduto poco prima farsi nitide e prepotenti nella sua mente.
Sentiva di nuovo il suo fiato caldo sul collo, il lieve odore di menta e quelle labbra. Labbra perfette e delineate come poche, e avrebbe desiderato sfiorarle, sentirle.

Quel pallone gonfiato si è anche azzardato a dire che ero gelosa di lui! Figuriamoci...

Ed ecco materializzarsi come se li avesse di fronte, Draco e la ragazzina del quarto anno vicini contro il muro a pomiciare.
Riaprì gli occhi di colpo, come se si fosse svegliata da uno dei suoi incubi e non tanto per ciò che il suo inconscio le mostrava, ma per le sensazioni che provava a riguardo.

E se...

Scosse il capo: no. No e poi no. Lei non era gelosa di Draco, cioè di Malfoy, lei aveva detto quelle cose solo perchè era certa che quelle parole avrebbero fatto sparire dalla sua vista quella civetta!
Annuì tra sè e sè, come per autoconvincersene, e iniziò in questo modo ad occupare la sua mente dei testi di alcune canzoni che riproduceva lo stereo mentre nel frattempo insaponava il proprio corpo.
Draco dall'altro lato sentiva il getto dell'acqua e la voce di lei canticchiare le note di qualche canzone di cui sinceramente poco gli importava scoprire gli autori.
Abbassò la maniglia della porta del bagno stando bene attento a non fare il minimo rumore, mentre entrava come un ladro dentro un'enorme villa pronta per essere ripulita.
L'aria era satura di vapore caldo, la luce fioca e l'atmosfera in qualche modo invitante.
Vedeva la sagoma di lei controluce dentro la doccia, non bene come avrebbe voluto grazie al fatto che era bene riparata dal telone.
Ghignò inevitabilmente leccandosi le labbra come un felino a caccia mentre le si avvicinava con passo felpato. Si fermò a due passi dalla doccia, non voleva che si accorgesse subito della sua presenza, non ancora almeno.
Vide spuntare la sua mano da sotto il telone che la proteggeva dai suoi sguardi curiosi, tastava il pavimento alla ricerca di uno dei tre flaconi di prodotti che vi aveva messo.
Non li lasciava mai dentro la doccia, li aveva messi in uno dei suoi scaffaletti nel mobile del bagno, questo per non invadere più di tanto lo spazio dei due che già con la sua presenza aveva marcato in qualche modo.
Ne afferrò uno ritraendo la mano senza smettere di canticchiare e lo usò sul proprio corpo rilasciando nell'aria un gradevole odore di ibisco e lampone di cui Draco si inebriò per qualche minuto, giusto il tempo di osservare nuovamente la mano di lei spuntare da sotto il telone.
Afferrò un altro dei prodotti, ma la sua presa insaponata fece si che il flacone cadette a mezz'aria finendo proprio davanti ai piedi di Draco.
- Merda!- esclamò lei da dentro rietraendo la mano.
Malfoy ghignò ancor più di prima se possibile, gli si era appena presentata la situazione ideale. Raccolse quindi il flacone e avvicinandosi infilò la mano dentro la doccia porgendole ad altezza del viso lo shampoo.
- Tieni.- mormorò lui leccandosi poi le labbra pronto e gustarsi lo spettacolo.
- Oh gra...- le morirono le parole in bocca e il cuore perse un colpo. Si trovò la mano di lui davanti allo sguardo che reggeva a mezz'aria il flacone. La prima cosa che fece fu quella di avvolgersi il corpo nel telone della doccia cercando di tenere ogni centimetro di pelle nascosta al suo sguardo. Lo guardò spiazzata e furente, con le guance lievemente arrossate.
- Che diavolo ci fai qui?!- esclamò lei guardandolo appoggiarsi con una spalla contro la doccia.
Lui non rispose, si limitò a squadrarla da capo a piede con un ghignetto malizioso in volto.
Aveva i lunghi capelli marroni bagnati che le cadevano sulla base del collo e sulle spalle, i pochi centimetri di pelle visibili al suo sguardo ricoperti di goccioline simili a quelle di rugiada mattutina sulle foglie.
- Malfoy esci immediatamente!- ordinò lei stringendosi ancora di più il telone addosso cercando in qualche modo di ripararsi dai suoi sguardi lascivi che la stavano sottoponendo a dura prova.
Lui tornò finalmente con lo sguardo su quello di lei, lasciando trasparire dal ghiaccio dei suoi occhi tutta la malizia e provocazione di cui era capace.
- Non ho niente da fare per le prossime due ore, speravo mi aiutassi a trovare qualcosa per ammazzare il tempo.- sentenziò lui con semplicità senza smettere di guardarla in quel modo.
Naomi alzò gli occhi al cielo
sbuffando appena, senza mollare la presa sul telone.
- Se non sparisci immediamente io ammazzo te e non il tempo!- alzò la voce guardandolo malissimo.
Draco per tutta risposta ghignò appoggiandosi meglio contro il muro.
Lei si lasciò sfuggire un grugnito irritato e si chinò tanto quanto bastava per raccogliere il flacone che le era caduto sulla base della doccia, e dopo averlo raccolto lo guardò con un sorrisetto vendicatorio.
- Uno.- iniziò a contare fissandolo con determinazione.
- Non ti azzarderesti.- ridacchiò lui sicuro che non gli avrebbe mai lanciato addosso qualcosa.
- Due...ne sei convinto?- disse lei inclinando lievemente la testa di lato.
Draco smise di ghignare per qualche istante, gelando la sua espressione sul volto. E se l'avesse fatto veramente?
- Ho una buona mira, ti avviso... Due e mezzo.- disse lei iniziandò a caricare la potenza del braccio.
Draco assottigliò lo sguardo minaccioso, ma prima che potesse lanciargli contro il flacone lui era riuscito a sbattere dietro di sè la porta del bagno. Appoggiò la schiena contro di questo ridacchiando.
- Sei una megalomane Lorence!Non stavo facendo niente di male.- gli gridò dalla stanza ghignando e pensando che la sua reazione era sin troppo esagerata!
- E tu sei un guardone pervertito!- gridò lei da dentro finendo rapidamente di lavarsi. Non aveva intenzione di rimanere oltre in quella doccia prima che a Malfoy tornasse la geniale idea di rientrare in bagno!
Lui scosse il capo continuando a ridacchiare, mentre si avvicinava alla finestra della stanza per potere fumare una sigaretta.
Non tentò di riaprire la porta del bagno, infondo la sua azione di disturbo l'aveva fatta, si era gustato un bello spettacolo anche se insufficiente dal momento che non aveva visto assolutamente niente, e cosa più soddisfacente l'aveva messa a disagio. Non gli era sfuggito il rossore sulle guance.
Ghignò soddisfatto, mentre s'infilava la sigaretta tra le labbra e con un colpo di bacchetta l'accendeva godendosi il sapore della nicotina e rigettando nell'aria nuvole di fumo.
La sua attenzione venne però catturata da un rumore improvviso proveniente dalla base di uno dei letti, ed ecco spuntare fuori il gatto di lei: doveva avere fatto cadere qualcosa.
- Sacco di pulci...- lo guardò con una smorfia abbassandosi con la schiena curioso di vedere che avesse combinato. Chissà che era la volta buona per fare sparire almeno quell'ospite indesiderato.
Per terra c'era qualche voluminoso e polveroso libro e un oggetto curioso, o almeno curioso perchè non si sarebbe mai aspettato di vederlo nella roba di una ragazza, tanto meno di Naomi!
Prese tra le mani la spada, mantenendo la sigaretta stretta tra le labbra, ne osservò il manico ricurvo e vuoto, e per osservarla meglio e con occhio critico la liberò dall'involucro di pelle blu scura.
Era una spada da scherma di ottima fattura, leggera e raffinata di un lucente colore, che agitò nell'aria con gesti veloci e scattanti e che rimase a fissare per qualche minuto con un sorrisetto sulle labbra mentre vagava tra i suoi ricordi.


*flashback*
Il vento soffiava leggero tra le chiome degli alberi e il sole splendeva alto in cielo sfiorando una pista di terra battuta in mezzo al  prato verde.
Vi erano due ragazzi  posizionati nei lati opposti, vestiti nel modo adeguato per affrontare quel rito che nelle famiglie di alto ceto sociale era molto diffuso: la scherma.
Uno sparo che rimbombò nel cielo e i due iniziarono a duellare senza esclusione di colpi. Entrambi erano in gamba, ma dopo qualche minuto dall'inizio del duello il ragazzo più alto si era aggiudicato già la vittoria,e infatti poco dopo toccò l'avversario con la punta flessibile della propria spada.
Esplosero gli applausi del pubblico circostante e il vincitore si tolse la pesante maschera rivelando la chioma scomposta e bionda appartenente a Draco che regalava uno dei suoi migliori sguardi e ghigni di superiorità al perdente. Gli diede le spalle rinfoderando l'arma dirigendosi altezzoso e soddisfatto verso il padre
*fine flashback*


Tutte le famiglie di nobili conoscevano quell'antico e raffinato sport, e lui ovviamente era un ottimo giocatore, non poteva permettersi di non esserlo.
- Ti ha mai detto nessuno di non ficcare il naso negli affari altrui?-
Draco si voltò verso la voce di lei, che chiudeva ancora dietro di sè la porta del bagno. Indossava un paio di leggins neri e una lunga maglietta a maniche lunghe a righe bianche e grigie che le lasciavano scoperta una spalla, mentre i capelli ancora bagnati le incorniciavano il viso.
- Conosci la scherma?- domandò lui riponendo nell'involucro la spada e rigettando uno degli ultimi fiati nell'aria.
- Certamente, la migliore della mia classe.- si vantò lei avvicinandosi e mettendo le mani sui fianchi con fare provocatorio.
- Tsè.-  la guardò Draco dubbioso e scettico facendo sparire il mozzicone di sigaretta con un veloce gesto di bacchetta.
- Ne dubiti?- domandò lei scocciata con un ghignetto provocatorio.
- Fortemente Lorence.- le disse lui all'orecchio porgendole la spada dal manico pronto a darle le spalle. Non fece in tempo a fare molti passi che sentì qualcosa punzecchiarlo dietro la schiena. Si voltò trovandosi la punta della lama sottile contro il petto, e di fronte la ragazza che lo guardava ghignando.
Lui ghignò in risposta scuotendo il capo rassegnato e divertito al contempo.
Aveva forse intenzione di sfidarlo a duello?
Non capiva davvero con chi aveva a che fare?
Lei forse no. Non si risparmiava nel prenderlo di petto per ogni santa cosa, ogni giorno e ogni volta. Di certo lei non era il tipo che si faceva scoraggiare, neanche con un testone strafotttente come lo era lui. Così Malfoy spostò lievemente la lama dai suoi pettorali con un dito, girando intorno alla ragazza senza abbandonare il contatto con il metallo della spada e in particolare il contatto visivo con lei.
Ora sembrava non essere a disagio come poco prima nella doccia, sembrava anzi volersi prendere una sorta di rivicinta.
- Sei così sciocca da sfidarmi?- domandò lui fermandosi di colpo ghignando verso di lei e inclinando appena il capo di lato.
- Può darsi.- disse lei leccandosi il labbro superiore - Infondo sei tu che volevi qualcosa che ti tenesse occupato, questo non ti va bene? Preferisci forse fare il maniaco guardone?- domandò lei provocandolo deliberatamente.
Lui sghignazzò.
Si, stava cercando di riprendersi una rivicinta sullo scherzetto, infondo innocente secondo il suo punto di vista, che le aveva fatto prima.
- Mi offri occasioni su occasioni per metterti in ridicolo Lorence.- disse lui divertito mentre grazie alla bacchetta e un incantesimo di appello ecco in pochi istanti la sua amata spada arrivargli dritta in mano.
La liberò dalla fodera, lasciandola cadere al suolo,e la puntò subito contro quella della ragazza mettendo una mano dietro la schiena e Naomi lo imitò posizionando però la mano sul fianco. Iniziarono a fare sfiorare le spade, ognuna per prendere conoscenza con la spada dell'altro, il tutto con molta lentezza.
Naomi ritrasse la sua scattando e muovendo velocemente un passo in avanti tentando di toccare il petto del nemico, il quale riuscì a schivare molto facilmente spostandosi di lato.
Ghignò verso di lei con superiorità, come se quel colpo fosse prevedibile, e fece lui la nuova mossa scagliando un colpo diretto verso di lei che parò tuttavia scostando la spada di lui con un movimento rotatorio della propria.
Draco ritentò con una serie di colpi velocissimi l'uno dall'altro, che riuscirono tuttavia ad essere parati o schivati dalla ragazza.
- Oh avanti Malfoy, non ti starai trattenendo, mi deludi!- lo schernì lei dopo avere parato un colpo sul basso ventre.
Lui ghignò in risposta ritraendosi e prendendo la posizione di partenza.
- Mi sto solo scaldando, non preoccuparti.- rispose lui più che tranquillo.
Sembrava avere la situazione sotto controllo, anche se entrambi sembravano sapere il fatto proprio.
- Tipica frase da film Malfoy.- lo prese in giro ridacchiando prima di assestare lei degli attacchi diretti cercando di non fare alcuna pausa proprio per stancarlo.
Lo fece arretrare tanto da farlo trovare con le spalle contro il muro e proprio per colpa dell'ostacolo dietro di sè Draco si distrasse per una frazione di secondo che gli fu fatale: si trovò la lama di lei sulla spalla. Osservò con il fiatone la lama sul proprio corpo e alzò lo sguardo su quelli di lei tutta giuliva e soddisfatta.
- Penso che tu mi stia sottovalutando.- inferì lei facendo una lieve pressione sulla spalla di lui con la punta della spada.
- Forse.- si limitò lui a rispondere ghignando malizioso e avvicinandosi di qualche passo scostando la lama dalla sua spalla con la propria. Prese un respiro e le si posizionò alle spalle tanto rapidamente da non poterle concedere alcun colpo o movimento di ritirata o difesa, e altrettanto velocemente le posò il lato della lama contro il collo posandole una mano sul fianco per poterla trarre a sè con forza, lasciando che il suo petto e bacino aderissero alla schiena di lei.
- Oppure sei tu che sottovaluti me.- gli mormorò con il respiro pesante all'orecchio e con voce roca e sensuale, beandosi del contatto così vicino dei loro corpi.
Lei socchiuse appena gli occhi trattenendo per qualche istante il respiro. L'aveva colta di sorpresa, era stato tanto veloce e imprevedibile da non averle lasciato tempo di reazione, ed ora se lo trovava addirittura appiccicato a lei. Non le dispiaceva quella vicinanza, anzi, la sua mano sul proprio fianco e il modo in cui l'aveva avvicinata le avevano fatto provare un senso di appartenenza, l'aveva tratta a sè con forza e con una certa possessività dovuta probabilmente al fatto che voleva fare vedere che lui conduceva quello spettacolo, anche se al momento poco le importava il perchè e il per come, sapeva solo che il modo in cui l'aveva fatto le aveva fatto venire un brivido di piacere per la schiena.
Sentiva il petto di lui stretto contro la schiena, e il suo bacino aderire perfettamente alle sue curve, e come se non bastasse il suo respirò caldo sul collo, la voce bassa e sensuale che la stuzzicava come avrebbe fatto la voce del suo diavoletto su spalla.
In pochi istanti frazioni di ciò che era successo nel corridoio riaffiorarono nella sua mente, sentiva di nuovo il fiato caldo di lui, e qualla strana sensazione di piacere che gli aveva provocato. Riaprì gli occhi di colpo, come poco prima non aveva intenzione di farsi abbindolare, non doveva, non lei.
Si lasciò sfuggire un sorriso sghembo, che tuttavia lui non avrebbe visto, e ad un sospiro più tendente ad un gemito soffocato prima di dargli una gomitata dritta allo stomaco che le permise di allontanarsi e sfuggire dalla sua presa.
Lui andò a sfiorare con la propria mano la parte lesa, meravigliato dal suo comportamento. Una normale ragazza gli sarebbe saltato al collo in una situazione del genere, lei si era addirittura allontanata!

Una normale ragazza non starebbe neanche a sfidarmi a scherma...

Pensò subito ghignando allo stesso pensiero.
Non era ancora convinto di quella situazione, nel senso che stentava a credere che stavano sfidandosi a duello per davvero.
Era strano, anzi lei era strana!
Sollevò lo sguardò su quello di lei con aria di sfida e il solito sorrisetto malizioso a curvargli le labbra perfette, e si trovò a guardare una simile espressione nella sua sfidante.
Il duello riprese e non mancarono sorprese e colpi bassi entrambi stavano dando il meglio e stavano anche infrangendo molte delle regole della scherma.
Sembrava che la scherma fosse diventata solo un pretesto per sfidarsi, rincorrersi e ritrovarsi vicini per poi di nuovo allontanarsi, ma entrambi neanche se ne accorgevano sembravano essere a proprio agio in quella situazione così assurda e bizzarra. Dopo una serie di colpi dove le pause non erano ammesse, la stanchezza iniziava a farsi sentire per entrambi i quali per respirare si allontanarono l'uno dall'altra: Naomi si appoggiò al proprio baule ai piedi del letto e Malfoy appoggiò la propria schiena contro uno degli armadi in stanza. Si guardavano negli occhi con il respiro corto, lei addirittura ansimante.
- Sei già stanca Lorence?- ne approfittò lui ghignando.
- Ti piacerebbe Malfoy.- replicò lei con un mezzo sorrisetto, e per non smentirsi gli si scagliò contro con velocità e forza incredibilmente, però, parata dal giovane il quale in risposta le fece uno sgambetto e Naomi si trovò ben presto stesa sul pavimento davanti ai suoi piedi.
- Sei sleale!- lo accusò con lo sguardo storto appoggiandosi sui gomiti e sollevando metà busto.
- Non so se te ne sei resa conto, ma abbiamo infranto milioni di regole della scherma.- replicò lui guardandola dall'alto - alcune di cui hai apprezzato infrangere.- insinuò lui malizioso.
Lei alzò gli occhi al cielo scuotendo il capo, ma infondo cosciente che non aveva torto.
Dalla sfida più o meno seria iniziale si era trasformato in un qualcosa che nemmeno lei riusciva a capire, ma che le piaceva, la faceva sentire viva e attiva.
- E vorrei ricordarti che tu non sei da meno: mi avrai tirato come minimo tre gomitate quando eri alle strette!- l'accusò fingendo una lieve incazzatura a riguardo.
In realtà non gli aveva fatto così male, aveva un fisico scolpito e allenato, ma la passione e aggressività con cui aveva combattuto l'aveva gradita, proprio come lo realizzasse battibeccare con lei, perchè lei era l'unica che gli teneva testa per davvero senza arrendersi mai, tutto quel combattimento lo aveva gradito, aveva gradito per davvero la sua compagnia.
- Touchè.- concesse lei con un
perfetto accento francese
sorridendogli appena e annuendo. - Comunque..- disse lei lanciando uno sguardo alla propria spada a qualche metro dal suo fianco. Voleva continuare, non voleva smettere, in quel momento non erano due conquilini che si odiavano e detestavano facendosi dispetti, era tutto un gioco ed era bello stranamente e incredibilmente bello.
Draco sembrò capire al volo le intenzioni di lei e fu così veloce da spedire con un piede la spada di Naomi altrove mentre le puntava la propria sulla guancia lievemente arrossata. Guardò attentamente il profilo del suo viso, aveva dei lineamenti leggeri e delicati e la pelle chiara e sicuramente morbida e profumata.
Le rivolse un breve sguardo indecifrabile, in modo che non potesse capire niente di ciò che pensava, anche perchè in realtà non lo capiva con esattezza neanche lui.
Fece scorrere lentamente la fredda lama dalla guancia al collo tracciando un lieve percorso senza ovviamente farle male, e poi giù sulla scapola e ancora sulla scollatura della maglietta che liberò dai capelli sciolti di lei con la spada stessa. Se si fosse avvicinato avrebbe sentito il battito cardiaco di lei, aveva il petto che si alzava e abbassava ritmicamente  un pò per la stanchezza e un pò per quello che le stava facendo.
Se lei non poteva capire cosa pensasse lui, Draco era riuscito a cogliere un bricciolo di eccitazione e confusione nel suo sguardo, ma nient'altro.
Naomi scostò con la mano la lama dal proprio petto abbassando lo sguardo con aria colpevole: non stava capendo cosa succedeva in quel momento. Non capiva cosa voleva fare lui, e dentro di sè si muovevano sentimenti contrastanti che si confermavano e negavano al contempo.
Aveva in testa la più completa e totale confusione, e iniziava lentamente a pentirsi di essersi messa in quella situazione. Che se ci pensava era nato tutto dal niente! Era uno stupido duello in cui voleva fargliela pagare, e invece, inutile negarlo a sè stessa, in quel gioco erano entrate componenti che non avrebbero dovuto partecipare.
Draco sembrò capire quello strano senso di colpa che aveva improvvisamente colto la ragazza, motivo per cui si accovacciò dinnanzi a lei alzandole il volto delicatamente prendendole il mento tra le dita costringendola a posare i suoi occhi verdi nei propri.
Voleva capire con esattezza cosa stesse pensando, ma la verità è che non riusciva a cogliere altro se non un senso di disagio e confusione e non perchè Naomi in quel momento era riuscita a nascondere qualche grande pensiero, ma proprio perchè lei stessa non sapeva cosa pensare.
Le si avvicinava sempre di più, come se volesse scrutarle l'anima semplicemente guardandola negli occhi, convinto che se si fosse avvicinato vi avrebbe letto qualcosa, qualcosa che sarebbe riuscito a mettere pace all'agitazione che non aveva parole nè pensieri, un'agitazione muta senza alcuna spiegazione.
E mentre lui guardava lei, lei guardava lui non capendo per l'appunto cosa volesse fare, cosa provasse: lui era una perfetta maschera senza espressione, senza emozione, ma lei sapeva che era ciò che voleva mostarle, sapeva che lui era un ottimo attore, e lo detestò un minimo per quella cosa.
Avrebbe voluto capire, sperando che capendo ciò che pensava lui, avrebbe capito ciò che provava lei in quel momento.
Pensieri tanto contorti da parte di entrambi che in quel momento facevano da sfondo alla loro sempre più intima e incosapevole vicinanza, potevano entrambi sentire i propri respiri contro le labbra, e mancava poco che proprio le labbra stesse si sfiorassero in quella lotta muta di pensieri... ma Naomi girò il capo trasalendo mentre qualcuno bussava con decisione contro la porta.
Fu come svegliarsi improvvisamente da un sogno, ed entrambi ci misero un pò a realizzare che dovevano svegliarsi per davvero e tornare alla realtà che in quella camera si era momentaneamente distorta per loro due.
Draco distolse così lo sguardo, ricomponendosi e riponendo la propria spada, mentre Naomi si alzò da terra appoggiando la propria sul suo letto, mentre,senza sfiorare con lo sguardo il ragazzo, si diresse spedita ad aprire la porta dalla quale entrò senza tante cerimonie una Pansy Parkinson infastidita per l'attesa.
- Ci voleva tanto ad aprire?- domandò stizzita a Naomi senza degnarla di uno sguardo dirigendosi direttamente verso il biondino.
Gli si gettò letteralmente al collo iniziando a parlare, parole di cui nè Naomi nè Draco si curarono.
Naomi fissava loro due abbracciati, e Draco fissava Naomi mentre Pansy continuava a parlare a ruota libera senza accorgersi del fatto che Draco non la stava minimamente ascoltando.
- Ehi Drakie hai capito?- iniziò Pansy a richiamare la sua attenzione.
Naomi abbassò lo sguardo mordendosi il labbro inferiore, e scuotendo il capo uscì da quella stanza.
Si appoggiò con le spalle contro la porta respirando pesantemente, aveva bisogno di aria, doveva prendere un pò d'aria e pensare, le sembrava di soffocare.
Corse.
Corse giù per le scale, fuori dal dormitorio, nei corridoi e sulle scale, finchè le proprie gambe non iniziarono a protestare.
Si appoggiò al porticato di pietra con il fiatone, le guance arrossate e i capelli ancora umidi scomposti sul viso, e mentre tentava di rallentare il suo battito cardiaco si diresse sul lago dinnanzi a sè attraversando il prato.
Si lasciò cadere stanca sulle sponde del Lago Nero protetta da un grande salice piangente, chiudendo gli occhi e cercando di rimprendere un normale ritmo respiratorio.
Ci mise un paio di minuti in realtà, dove il suo cervello era in totale break-out, non riusciva a pensare, non voleva forse. Si avvicinò a gattoni il più possibile alle sponde del lago, cercando di sistemarsi i capelli guardandosi nel riflesso che le forniva lo specchio d'acqua nera.
I capelli erano un disastro e le sue guance erano a dire poco rosse! Scompose il proprio riflesso con una sorta di sberla alla superfice d'acqua che si allargò in grandi cerchi.
- Stupida!- sibilò tra i denti riappoggiandosi contro l'albero.
- Tutto bene?-
Naomi si voltò di scatto per scoprire a chi appartenesse quella voce a lei sconosciuta e si trovò di fronte un ragazzo che per l'appunto non aveva mai sentito nè tanto meno visto.
Non rispose subito osservandolo dal basso con attenzione: era abbastanza alto, poco più di lei, magro e tuttavia ben proporzionato, i capelli di un castano scuro e gli occhi di un di un castano chiaro tendente al verde chiaro forse, per dirlo con certezza avrebbe dovuto guardarlo da più vicino.
Era un ragazzo piacente, ma al momento Naomi lo vide solo come un ficcanaso, era arrabbiata con se stessa e un ficcanaso era l'ultimo dei suoi pensieri.
Tuttavia lui, per niente infastidito dal non avere ricevuto una risposta, avanzò verso di lei sporgendosi col collo per potere guardare nelle acque torbide della superficie.
- Non vedo niente di pericoloso.- sentenziò sorridendole cordialmente - Tu sei Naomi Lorence, giusto? La nuova arrivata.- domandò lui sempre con un tono gentile.
Nuova arrivata era un pò inappropriato dal momento che erano già quasi due mesi e mezzo in quella scuola, tuttavia il buon senso della ragazza, si a quanto pare ha del buon senso, le suggerì di non essere scortese, motivo per cui si degnò di rispondergli con un cenno del capo.
Lui annuì a sua volta sedendosi poco distante da lei sorreggendosi con i gomiti poggiati sul prato.
- Allora..- tentò nuovamente di aprire un dialogo con lei - perchè ce l'hai con l'acqua?- le chiese voltandosi col capo per poterla guardare con un sorriso. - Oh, sempre se non sono invadente.- aggiunse educatamente.
Naomi curvò le labbra nell'ombra di quello che potrebbe essere definito un sorriso scuotendo il capo.
- Non ho niente contro l'acqua.- disse lei semplicemente fissando l'erba su cui sedeva - e comunque sì, sei abbastanza invadente.- aggiunse lei annuendo con una smorfia divertita e stranita.
Era lì da poco meno di due minuti e le aveva già fatto tante di quelle domande accidenti!
Lui ridacchiò abbassando il capo consapevole a quanto pare di quell'aspetto del suo carattere, per poi riguardarla.
- Sì, hai ragione, perdonami.- si scusò sorridendole - Piacere, Mirko.- si presentò con un sorriso ancor più aperto.
- Naomi, quella nuova..- rispose lei guardandolo. - Di che casata sei?- domandò lei curvando appena il capo di lato.
- Corvonero, ultimo anno, abbiamo un sacco di lezioni insieme a Serpeverde, sai?- le fece notare lui.
- Non credo di averti mai visto.- gli disse lei scuotendo il capo con semplicità. Avrebbe potuto mentirgli, ma infondo non le importava se si fosse offeso, era la verità.
Tuttavia lui non se la prese per niente, anzi la buttò sul ridere.
- Non hai mai notato la mia inestimabile bellezza? Strano, mi dicono sia un ottimo partito!- disse lui gonfiandosi e prendendo un'aria buffa che riuscì a fare ridere appena Naomi.
- E un ficcanaso...- aggiunse lei con un ghignetto.
- Sì, anche, ma quello passa in secondo luogo infondo dai!- rise lui, risata a cui si unì anche Naomi poco dopo.
- Beh dipende sai?- iniziò sorridendo - Nel mio caso è passata in primissimo luogo.- gli fece notare.
- Ciò significa che subito dopo ti sei accorta della mia inestimabile bellezza, giusto?- tentò luì con un'espressione pensierosa.
Naomi scosse il capo divertita.
- Diciamo che la tua presenza al momento mi è di grandissimo aiuto.- sentenziò lei sospirando con aria grave.
Se non ci fosse stato lui si sarebbe persa in lunghissimi viaggi e menate su ciò che era successo poco fa, e non voleva, sapeva che se lo avesse fatto si sarebbe scontrata con tanti dogmi che aveva infranto, e se crollavano le colonne delle sue convinzioni lei si sarebbe persa del tutto.
- Davvero? Ti chiederei il perchè, ma so già che probabilmente mi faresti notare che sono insopportabile e anche un ficcanaso.-
- Sì, credi bene.- confermò lei con un ghignetto.
- Però permettimi di fare un'ultima volta il ficcanaso.- le disse mentre si toglieva la giacca marrone scuro che indossava mentre gliela porgeva - mettiti questa, inizia a fare freddo e mi sembra tu sia vestita abbastanza leggera.- disse con serietà guardandola.
Non aveva tutti i torti, ormai il cielo iniziava ad ospitare i colori rossastri del tramonto a cui presto sarebbe succeduta la volta blu stellata, e tirava una notevole brezza che in quei mesi autunnali non era di certo un toccasana.
- Nono, figurati.- disse lei scuotendo il capo con convinzione.
- Insisto.- continuò lui porgendole la giacca con insistenza con un sorriso incoraggiante concentrando il suo sguardo in quello di lei.
Sì, aveva gli occhi castano chiaro con qualche piccolo riflesso di verde, constatò lei ricambiando con attenzione lo sguardo di lui.
- Va bene.- si arrese lei infilandosela - ma non mi ritengo responsabile se viene qualcosa a te!-
- Non ti preoccupare ho un fisico allenato, e sono abituata a temperature freddissime. Hai mai provato a prendere il boccino quando s'infila in nuvole ad alta quota? E pensa se quelle nuvole sono colme di umidità ed acqua. Quello è freddo.- rabbrividì lui al solo pensiero.
Eccolo! Di nuovo l'argomento Quidditch.
- Giochi a Quidditch?- domandò lei con lo sguardo illuminato - e sei il... Cercatore!- esclamò cercando di ricordare il nome di chi deve prendere il boccino, aggrappandosi al ricordo della conversazione con Harry e Ron.
- Sì, ne deduco che ti piace.-
- In realtà no. O almeno sì..- disse lei divertita - Non sapevo neanche esistesse fino a questo pomeriggio, due miei amici me ne hanno parlato. Ma da quello che mi hanno detto mi piace da morire! Specialmente il fatto di potere volare!- esclamò lei sempre entusiasta al ricordo di tutte le descrizioni che le avevano fornito Ron ed Harry, dimenticandosi per qualche istante del suo stato confusionale, grazie all'argomento Quidditch, anzi, grazie a Mirko.
- Ferma un momento!- esclamò lui esterrefatto - Non sapevi esistesse il Quidditch?Scherzi vero?-.
Lei scosse il capo facendo spallucce.
- Woah.- sospirò lui stranito - Ok, da dove vieni?- chiese subito dopo sospirando con serietà.
Naomi ghignò rassegnata.
- Uhm... Ficcanaso.- disse lei convinta mentre lo guardava.
Mirko ridacchiò divertito dopo qualche istante, mettendosi a sedere dritto.
- Ok ok, scusa, ma questa mi ha steso.- confessò allargando gli occhi. - Non quanto il budino di questa sera, sarà stato anche squisito, ma era un mattone per Merlino!- disse ridacchiando massaggiandosi con una mano la pancia.
Naomi trasalì di colpo sbarrando gli occhi quando parlò di cena.
- Accidenti devo andare!- esclamò lei alzandosi dal prato seguita dal nuovo compagno che aveva ben seguito il cambiamento di clima tra di loro.
- Tutto bene?- si accertò lui.
- Sì sì, dovevo vedermi con delle mie amiche dopo cena, accidenti! Ma non ho cenato e me ne sono completamente dimenticata!- spiegò lei agitata immaginandosi di dovere affrontare una Ginny psicopatica in versione modaiola pre-party. - Scusami tanto, ma devo scappare, tieni..- aggiunse Naomi iniziando a sfilarsi la giacca di lui, ma prima che potesse togliersi una sola manica lui la fermò scuotendo il capo.
- Tienila tu.- le disse sorridendole e guardandola negli occhi senza battere ciglio.
- Ma...-
- Almeno avrò una scusa per poterti importunare un'altra volta.- la interruppe lui ridacchiando appena.
Sulle sue labbra comparve un lieve ghignetto divertito, ma decise di non opporsi, era in tremendo ritardo, e chissà avrebbe potuto comparire come un calmante proprio come quella volta.
Momenti neri nella sua vita non mancavano e quel ragazzo per puro caso si era trovato nel posto giusto al momento giusto per impedire a Naomi di riflettere sul comportamento che aveva avuto quel pomeriggio con il caro Malfoy.
Era un altro file da archiviare nei suoi tanti cassetti del suo inconscio.
- Grazie.- gli disse lei annuendo piano col capo mentre indietreggiava appena.
Lo ringraziava più per non averle permesso di perdersi nei suoi viaggi mentali, ma lui questo non poteva saperlo di certo, sarebbe sembrato un semplice grazie formale per la sua gentilezza.
Lui le sorrise salutandola agitando la mano, e lei ricambiò prima di voltarsi e correre diretta per la Sala Grande.

                                                                                                                                         ********

- Herm ho quasi finito, dopo tocca a te.- ordinò Ginny guardando l'amica dietro di sè dallo specchio in cui si stava acconciando i capelli in dolci boccoli.
Hermione si stava infilando gli indumenti scelti nel pomeriggio,mentre Naomi si stava smaltando le unghie con un rosso intenso.
- Come hai detto che si chiama questo Corvonero?- domandò nuovamente Ginny rivolgendosi ora alla Serpe.
- Mirko Mordon.- rispose Naomi senza distogliere lo sguardo dalle proprie unghie.
Per giustificare il suo ritardo era stata costretta a raccontare cos'era successo al Lago Nero, sempre meglio che raccontare alle due amiche del duello con Malfoy, e poi la giacca marrone da uomo che indossava era bastata a fare scattare l'interrogatorio. La indossava ancora, anche se sapeva che ben presto avrebbe dovuta metterla da parte e infilarsi l'abitino aderente che l'agitava non poco.
- Sì, credo di avere capito!- esclamò la rossa annuendo tra sè e sè. - Beh è carino!-
- Non è male.- confermò Hermione guardando con un sorriso la castana.
Naomi fece spallucce, chiudendo il flaconcino di smalto soffiando sulle proprie mani per farlo asciugare il prima possibile e quando alzò lo sguardo si trovò quello delle due amiche puntato addosso.
- Che c'è?- domandò stranita.
- E' un ragazzo carino.- continuò Ginny con ambiguità e un sorrisetto sulle labbra.
- Già, lo è.- le diede man forte Hermione con un'espressione simile.
Naomi le guardò lasciando perdere le sue unghie e quando capì, rivolse gli occhi al cielo guardandole male.
- Stavate pensando di aprire un'agenzia matrimoniale?- domandò con l'ironia sprezzante da tutti i pori.
Hermione ridacchiò divertita mentre infilava le sue scarpe con la zeppa.
- No, ma diciamo che non sarebbe una cattiva idea se vi rivedeste, ecco.- azzardò senza suggerire ulteriori dettagli.
- Vero!- confermò Ginny mentre faceva cenno ad Hermione di avvicinarsi.
Naomi rimase a pensarci per qualche secondo: non aveva valutato l'idea in realtà, il Corvo era capitato al momento giusto per distrarla e non lo aveva visto sotto la luce di possibile frequentazione, anche perchè dopo quello che aveva passato non era sicura di volere un qualsiasi tipo di relazione.
- Ci siamo incontrati per caso, non ci ho neanche pensato, e...- iniziò a trovare giustificazioni logiche e razionali per spiegarsi.
- Oh avanti e chi se ne frega?!- esclamò Ginny mentre tentava di domare i ricci dell'amica con un prodotto e la bacchetta. Probabilmente l'uso della spazzola sarebbe stato solo disastroso.
- Tanto prima o poi sarai costretta a rivederlo.- disse Hermione sorridendo e alludendo alla giacca che ancora indossava - Valuta l'idea di conoscerlo meglio.- le suggerì poco prima che i suoi capelli si appoggiassero con leggerezza sulle sue spalle lisci come la seta.
- Per Morgana, i tuoi capelli sono sempre una sfida!- esclamò Ginny sbuffando - Naomi mi puoi passare le forcine?- le chiese mentre iniziava a giocare con i capelli ora lavorabili della Grifondoro.
Naomi si alzò annuendo e affiancando la rossa per poterle passare le forcine all'occorrenza.
Ginny le acconciò i capelli in un elaborato chignone fisso sulla nuca dal quale, al centro, ricadevano alcune ciocche che con un abile sventolio di bacchetta si trasformarono in dolci lunghi boccoli, ed a incorniciarle il viso due ciuffi di capelli liscissimi sulla destra e sulla sinistra.
Fissò il tutto con un prodotto, per poi passare rapidamente al trucco.
- Non pesante Gin.- le ricordò Hermione che sapeva dove frenare l'amica.
- No, tranquilla, tu lasciami fare- la rassicurò anche se scocciata di non potere fare pienamente come voleva.
Si concentrò sull'incarnato, stendendole sul viso del fondotinta, e dell'illuminante sugli zigomi, mentre il make-up degli occhi lo lasciò abbastanza leggero,optò per un'ombretto perlato,una sottile linea di eyeliner che le allungava l'occhio e per completare l'opera mascara abbondante!
- Il rossetto?- domandò speranzosa la rossa.
- A quello ci penso io!- scattò in piedi Hermione prima di trovarsi sulle labbra uno dei rossi accesi di Ginny.
- Un tocco di colore mettilo però, non rimanere sul neutro!- le gridò dietro mentre Hermione si fiondava nel bagno con una sua pochette. - Metterà qualcosa d'inesistente.- sbuffò mortificata.
- Guarda che ti sento!- alzò la voce Hermione da dentro il bagno.
Naomi ridacchiò a quella scenetta, ma non sapeva che presto toccava a lei essere Ginnizzata.
- Mentre io mi trucco, tu inizia a vestirti, manchi solo tu!- esclamò Ginny indicandole il vestitino nero scelto per lei ben piegato sul letto.
Effettivamente sia Ginny che Hermione indossavano sia abiti che scarpe, avevano entrambe i capelli acconciati, e presto entrambe si sarebbero trovate truccate.
Mancava solo lei.
Indossò quindi il tubicino nero, per poi sistemarselo mentre si guardava allo specchio.
Tenteva di tirarlo giù per coprire le cosce, ma se giù lo tirava, su si abbassava, per cui presto capì che si sarebbe dovuta accontentare di quella lunghezza senza trucchetti di alcun tipo. Come il pomeriggio, si trovò a pensare che quel vestito le stava sì bene, ma era tremendamente attillato, o che più semplicemente non era abituata ad abiti del genere. Si guardò di fianco sfiorando i ricami in pizzo che permettevano di intravedere la pelle nuda, e li trovò belli, infondo. Le stava bene, se ne convinceva sempre di più, e a quei pensieri le sfuggì un piccolo sorriso.
Senza attendere oltre mise anche le scarpe nere con il platoue e il retro rosso,  iniziando a fare qualche prova per abituarsi all'altezza.
Non indossava quasi mai i tacchi, li aveva indossati solo ai balli di gala, alle cerimonie importanti, insomma poteva contare le volte sulle punte delle dita.
- Woah, ti slanciano parecchiò.- commentò Hermione uscendo dal bagno, piegando le labbra, che esibivano un rossetto misto tra l'intensità del rosso e la sobrietà del corallo, in un sorriso compiaciuto.
- E permettimi di dire che sei decisamente sexy.- confermò Ginny con malizia dopo avere finalmente finito il suo trucco.
Aveva scelto di mettere un ombretto d'oro, eyeliner blu scuro sia nella rima inferiore e superiore dell'occhio, mascara, e del blush. Tocco finale era il suo rossetto di un rosso scuro e intrigante, il tutto richiamava gli accessori e il vestito blu che indossava. - Ora però siediti, tocca a te.-
La serpe obbedì, accomodandosi sulla sedia e lasciando la sua immagine interamente nelle mani della giovane Weasley.
- Herm tu intanto prendile la mia borsetta rossa, quella piccola, e i bracciali rossi! Dobbiamo smorzare il nero, è pur sempre una festa!-
Dati gli ultimi ordini Ginny colpì con la bacchetta i capelli di Naomi che subito si lasciarono domare, ricadendole lisci più che mai sulle spalle e la schiena.
Subito dopo le spruzzò un prodotto che sapeva di lampone, che tuttavia aveva lo scopo di ammorbidire e permettere di mantenere quel liscio per tutta la serata.
Li pettinò con una spazzola segnandole sulla schiena il punto fin dove le arrivavano le punte, ossia poco più sotto della metà, finchè con un pettinino divise dal resto due ciocche di capelli dal davanti portandole sulla nuca come a formare una coroncina. Bloccò i lembi di capelli con un fermaglio rosso, piccolo e delicato che nel castano dei capelli tuttavia sarebbe saltato all'occhio, tentando poi di dare del volume in cima alla capigliatura per non darle un aspetto piatto.
Per il truccò Ginny diede liberò sfogo alla propria vena artistica, non si cimentò in astrattismi o cose complicatissime, ma in un classico smokey eyes sui toni del nero, grigio e bianco. Il bianco nell'interno occhio per illuminarlo, il nero per intensificare, allungare e dare profondità allo sguardo e il grigio per dare sfumatore e non tagli netti. Completò con eyeliner nero sulla rima inferiore e superiore, e anche su di lei abbondò con il mascara mettendo in evidenzia le ciglia lunghe e folte.
Per il resto del viso stese del fondotinta leggero per non coprire del tutto il colore della sua carnagione, del blush color pesca sugli zigomi e sulle labbra il rossetto rosso intenso che, oltre ad essere cordinato al suo intero abbigliamento con gli accessori, esaltava le sue labbra grandi e carnose che fino a quel giorno avevano visto solo burrocacao e l'ombra di qualche lucidalabbra.
- Finito!- esclamò soddisfatta Ginny. - Puoi guardarti allo specchio.-
Naomi si voltò e rimase a fissare il suo riflesso senza spiccicare parola.
- Allora?- domandò la rossa in attesa di commenti di ogni tipo.
- Sei perfetta.- mormorò Hermione sorridendole e posandole una mano sulla spalla come a darle conforto e sicurezza.
Lo pensava anche lei, si trovava bellissima, mai si era vista così bella.
Il trucco le faceva risaltare gli occhi verdi in una maniera incredibile, il rossetto, i capelli...era tutto perfetto! Si sentiva davvero bella.
- Ginny...è stupendo. Non sono io quella là.- disse Naomi ridacchiando e guardandosi con più attenzione allo specchio.
- Oh invece sì. Nascosta da qualche orrendo vestito e trascuratezza. Ti ho solo tirata a lucido.- le disse facendole l'occhiolino.
Naomi le sorrise felice.
- Grazie.- le disse infatti alzandosi. - Beh andiamo?- domandò entusiasta tenendo tra le mani la pochette rossa e infilandosi al polso i bracciali rossi.
- Aspetta, non puoi togliere quella fasciatura al braccio?- domandò Ginny guardandole il braccio sinistro con una smorfia.
Naomi si era totalmente dimenticata di quel problema, con un vestito del genere non poteva andare in giro con mezzo avambraccio coperto da bende.
- Ho una..brutta cicatrice.- disse lei impreparata con un fondo di verità.
- Oh, non preoccuparti! C'è un incantesimo anche per questo.- esclamò Hermione tirando fuori la bacchetta dalla sua borsa.
Prese il braccio dell'amica prendendole la mano, e puntando la bacchetta contro, lo colpì due volte pronunciando: - Occultatum.-.
Immediatamente la bendatura sparì, ma a differenza di come temeva Naomi non mostrò la sua terribile cicatrice, era anzi la prima volta dopo tanti anni che poteva guardare il suo braccio senza trasalire perchè l'unica cosa che vedeva era pelle, pelle intatta senza graffi, senza segni ne orribili squarci neri.
- Oddio...- si lasciò sfuggire infatti toccandosi continuamente con aria incredula. - Hermioe grazie, grazie davvero.- le disse ancora senza parole per poterla ringraziare davvero abbastanza.
- Non ho fatto niente, per così poco!- le disse non capendo perchè così tanta riconoscenza per una cosa del genere.
In realtà non poteva sapere che aveva appena insegnato a Naomi un incantesimo per potere cercare di eliminare quel brutto ricordo anche dalla sua vista senza dovere ricorrere ogni volta a fasce e bendature.
- Bene, ora possiamo andare.- saltellò appena Ginny entusiasta e pronta a divertirsi come non mai.


R
A
I
NBOW  LINE

CHIEDO VENIA!
Lo so, non ne me la merito perchè ho un ritardo più che assurdo e non ho alcuna scusante D:
Chiedo super scusa, sperando che potrete concedermi il perdono ._.

Questo capitolo mi ha tenuta impegnata per molto più del previsto perchè ho deciso di apportare radicali modifiche alla storia originale.
L'idea iniziale era quella di racchiudere in questo capitolo, ben tre capitoli della storia vecchia.
Avrei anche potuto farlo e ci stava, ma veniva fuori un super capitolone che sarebbe potuto risultare difficile e pesante da digerire, per cui ho optato per due capitoli in uno e STOP.
Questo ne è il risultato!
Spero vi sia piaciuto, voglio avere critiche e commenti per capire se rispetto alla versione originale ci ho azzeccato.
Lo spero tanto perchè da questo capitolo in poi succederanno un pò di cose che ci faranno entrare nel vivo della storia.
Una piccola parentesti per quanto riguarda lo stile di scrittura di questo capitolo: ho iniziato a provare a fare esprimere i pensieri dei due piccioncini in colori diversi, perchè avevo una mezza idea di adottare in seguito la prima persona da parte di uno e dell'altra.
Non mi convince molto, ma in seguito mi servirà un modo per potere fare esprimere a 360° quello che Nao e Draco provano, per cui chiedo consiglio a voi, perchè sono in un vicolo cieco.
POI.. entrando nel merito della storia.
1)Stiamo assistendo alla lenta metamorfosi di Naomi. Sta cambiando abbigliamento e modo di vedersi, e cosa più importante mentalità verso se stessa, cose che mai ha osato fare.
Inoltre ammetto di essermi divertita nel descrivere i vestiti, gli accessori e il trucco delle tre donzelle perchè sono una fissata di makeup :3
2) Non so neanche come chiamarlo xD Nominiamolo scena "Draco&Naomi". Che pensate? E' un piccolo ritaglio nello sfondo di ciò che entrambi potrebbero sviluppare col tempo, sono confusi, arrabbiati con loro stessi perchè si sono sempre odiati e provare certe cose non è bene, non per loro che hanno ricevuto certi insegnamenti ed hanno giurato odio eterno a qualsiasi cosa li infrangesse.
Ma vi confesso che nonostante di scherma io non sappia una cicca (il che è un peccato perchè trovo sia un'attività affascinante e passionale) questa particolare scena tra loro due mi ha divertita parecchio. E' stato come trovarsi in un loro mondo dove non esistevano altro che loro due e per un momento si sono dimenticati di quello che erano, semplicemente divertendosi a stuzzicarsi, ma questa volta in modo "costruttivo".
Inoltre, come avrete potuto capire dai loro pensieri "colorati", si domandando in modo abbastanza confuso e non chiaro se s'interessano l'un l'altra.
Lei che si chiede se in realtà sia veramente gelosa, e lui che s'interroga sul perchè avrebbe desiderato passare del tempo con lei piuttosto che con la prima sgualdrinella di turno.
Eeeeeh i nostri giovani sono c o n f u s i s s i m i. E testardi.
3) NUOVO PERSONAGGIO.
Ok, i saggi lettori della versione originale sapevano dell'entrata in gioco di questo personaggio.
Quello che non sanno è che ho deciso di sconvolgerlo completamente.
Il nome è lo stesso, ma cambia la descrizione fisica, e cosa fondamentale il carattere.
Il primo Mirko Mordon l'ho dipinto come uno squallido cascamorto, banale e dozzinale.
Questo nuovo Mirko Mordon sarà pur sempre un cascamorto, ma gentile, affascinante, educato, con classe, e astuto.
Giusto per rendere più difficile la vita a Naomi, e per fare un pò di sana concorrenza col nostro bell'infusto Serpeverde.
Nel prossimo capitolo capirete cosa intendo u.u
Non do più date di scadenza precise perchè va a finire che per un motivo imprevisto o l'altro non riesco a rispettarlo, mi sento una caccola io e deludo voi. Per cui m'impegno solennemente a darmi una scadenza "X", che sia il più veloce e indolore possibile.

ritardataria _ Nao 94




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Capitolo 9
*** Just Dance ***


9.Just FDacnce
20. Just Dance


Il momento tanto atteso era finalmente arrivato, quella dannata festa era finalmente arrivata, i preparativi così accurati l'avevano resa più lontana e irraggiungibile di quello che in realtà era.
Naomi, Ginny ed Hermione erano uscite dalla Sala Comune dei Grifondoro, a coprire il loro abbigliamento non esattamente adeguato alla scuola i lunghi e pesanti mantelli neri, camminavano furtive cercando di non fare notare troppo il rumore dei tacchi nei corridoi e fermandosi 
qualche volta a sbirciare negli svincoli  per assicurarsi che la via fosse libera. Dovevano raggiungere la Stanza delle Necessità il prima possibile.
Durante il loro percorso incontrarono altre persone intente a raggiungere la festa quasi fossero dei ladri.
Se qualcuno dei professori avesse beccato uno degli studenti in giro e agghindato per la festa tutto sarebbe andato in fumo.
Il colmo dei colmi tuttavia fu quando entrambe si trovarono al settimo piano, nel corridoio principale dove di fatti si trovava la famosa stanza va e vieni: era invaso da un via vai e un entra ed esci allucinante!
C'era un ragazzo, il probabile buttafuori, posizionato davanati al muro su cui compariva e spariva la porta il quale tentava di gestire il traffico.
Le tre ragazze dopo avere sbucato l'angolo si diedero un'occhiata d'intesa per poi accellerare il passo e raggiungere la porta.
- Avanti svelte.- le incitò il ragazzo guardando allerta a destra e a sinistra, aprendo alle giovani la porta apparsa sul muro.
Le due Grifondoro e la Serpeverde non se lo fecero ripetere due volte, attraversarono la porta trovandosi in un ampio corridoio a T. I muri erano tali e quali a quelli del resto della scuola, fatta eccezione per le luci bianche alternate sui soffitti  che illuminavano gli attaccapanni da muro disposti in ordinate file per tutta la lunghezza dei corridoi.
Ginny fu la prima a liberarsi del mantello, non stava più nella pelle!
- Finalmente! Pensa se ci beccavano!-
Hermione la seguì a ruota, tirando anche lei un sospiro di sollievo e sistemandosi il vestito.
- Geniale l'idea di questo...sgabuzzino enorme.- commentò Hermione guardandosi intorno.
- Già, spero che la festa e la sala siano più entusiasmanti di questo però, mi sembra di essere in giro per il castello.- commentò Ginny con una smorfia.
- Io non sento neanche la musica.- constatò poi Naomi guardando le due.
- Non resta altro che scoprirlo.- ammiccò Ginny sorridente. - Sempre se non hai intenzione di tenerti addosso tutta la sera il mantello.- aggiunse ridacchiando e indicando Naomi con un cenno del capo.
- Ragazze ho appena visto passare Harry e Ron! Andiamo altrimenti non li recuperiamo più.- incalzò Hermione iniziando a muovere qualche passo via dalla rientranza laterale di quel corridoio, seguita a ruota da Ginny.
- Io arrivo, andate, vi raggiungo subito.- disse loro Naomi con un lieve sorriso.
Le due la guardarono poco convinte, ma alla fine acconsentirono e sparirono dalla sua visuale.
Naomi sospirò chiudendo gli occhi, mentre altre persone entravano numerose dall'esterno e appendevano i propri copri abiti.
Seguì un gruppo di ragazzine senza tuttavia togliersi il mantello, c'era una piccola parte di sè che avrebbe desiderato tenerlo per tutta la serata, anzi stava seriamente valutando di entrare nella sala col mantello.

"Oh avanti non posso entrare con un mantello!
E perchè no? Magari apprezzano il concetto di festa in maschera.
Certo. E' la scusa più stupida che potevi darmi.
Che potevi DARTI.
Giusto, giusto."

La sorpassarono due coppiette che si tenevano per mano entusiaste le quali entrarono nella porta alla fine del corridoio.
Doveva togliersi il mantello, al diavolo l'insicurezza!
Annuì con decisione e si tolse via il mantello solo quando arrivò a due passi dalla porta.
Lo attaccò ad uno dei bracci sporgenti sul muro sistemandosi il vestito che la faceva sentire così a disagio e dopo un ultimo e profondo respiro abbassò la maniglia pronta ad affrontare quella nuova e disagiata esperienza.
Fu costretta inizialmente a chiudere gli occhi per la grande fonte di luce a cui gli occhi erano rimasti estranei per quasi dieci minuti, ma quando li riaprì si trovò a fare i conti con una sala che sorprendeva le sue più fantasiose aspettative.
Sembrava una di quelle sale che si vedono solo nei film dove i ricchi figli di papà danno sfogo alla loro creatività, con la differenza che si trovava in un contesto magico dove ogni idea creativa standard veniva stravolta e enfatizzata all'ennesima potenza.
Il pavimento era costituito da un misto tra una lastra di ghiaccio e vetro, sotto cui ogni tanto s'illuminavano alcune zone, sembrava un dance floor a led con la differenza che era tutto... magico, e non digitale e tecnologico come sarebbe stato nel mondo babbano, dava un impressione molto naturale e fantastica.
Sembrava tutto così fragile, eppure era certa che fosse resistente come diamante.
Le pareti di un azzurro tenue, quasi impercettibile,  ma reso importante dalle decorazioni.
Essendo la sala rotonda, enorme e rotonda, al muro vi erano delle colonne di stile ionico alle quali si avvolgevano ramoscelli di fiori di ciliegio e gigli bianchi e sulle volute altre luci che puntavano verso il basso dando un'effetto quasi fantastico alle colonne stesse.
Tutt'intorno sui muri spiccavano festoni argentati e altri che richiamavano il pavimento, sembravano essere fatti di acqua ghiacciata, che tuttavia risultavano essere morbidi alla vista e non rigidi come un pezzo di ghiaccio, ciò che molto probabilmente erano.
Al centro della sala fluttuava una grande palla da discoteca, quella ricoperta di specchietti che avrebbero riflesso le luci colorate, ma la cosa che fece innamorare Naomi più di ogni altra cosa fu il soffitto dal quale cadevano petali di fiori di ciliegio che arrivati poco più giù della palla da discoteca si dissolvevano nel nulla.
Si spostò dall'ingresso continuando a fissare il soffitto, e dopo qualche minuto abbassò lo sguardo per tornare al resto, ovvero i tavoli a mezza luna che seguivano il perimetro tondeggiante del luogo su cui erano disposti ogni qual tipo di cibo e bevanda. Ogni tre tavoli di rinfresco si trovavano dei tavoli rotondi più piccoli su cui erano posizionati bicchieri lilla ed elaborate statue di ghiaccio da cui sgorgava qualcosa che si appuntò di assaggiare. Dal lato opposto a cui si trovava lei vi erano invece degli angoli adibiti per il relax, costituiti da divanetti e cuscinetti, su cui al momento si trovavano alcuni dei pochi presenti.
Infatti si accorse che la festa non era ancora iniziata, mancava tanta gente, che in ogni caso continuava ad entrare e animare il chiacchericcio della sala.
- Ehi Nao! Siamo qui!-
La Serpe si voltò e proprio alle sue spalle a qualche metro c'era Ginny che agitava una mano in alto per richiamare la sua attenzione, Hermione, Harry, Ron, Dean e Neville.
Annuì impercettibilmente e iniziò a muovere qualche passo verso di loro, mascherando nel modo più totale possibile quella sensazione estranea che continuava ad alleggiare su di lei come una nuvoletta.
Tuttavia non sembrava per niente a disagio, non agli occhi dei suoi amici Grifondoro, camminava così dritta e al contempo con grazia, sicurezza e decisione, nonostante i tacchi a lei non del tutto abituali, che nessuno avrebbe ipotizzato fosse in difficoltà. Inoltre l'abile attrice regalava loro un diplomatico mezzo sorriso che completava quel quadro di finta sicurezza che si era abituata a dipingersi addosso all'occorrenza.
- Naomi! Non.. non ti avevo neanche riconosciuta!- la salutò Harry con un sorriso.
- Addirittura?- domandò Naomi con ironia mettendo le mani ai fianchi trasformando quel suo sorriso in un vero e proprio ghigno direzionato più a Ronald, Dean e anche al timido Paciock, i quali non appena era arrivata, lei stessa se ne era resa conto, le avevano posato lo sguardo su ogni centimetro del suo corpo scoperto e non  scoperto.
La cosa la divertiva, gratificava e rafforzava inoltre quella sua maschera creata per l'apposita occasione.
La consapevolezza di fare colpo senza fare molti sforzi iniziava ad allettarla e compiacerla non poco, anzi, poteva anche prenderci l'abitudine.
Infondo quindi non era così terribile mostrare un pò di più le sue "doti" come le aveva chiamate Ginny nel pomeriggio!
Sì, avrebbe potuto abituarsi alla cosa.
- Stai molto bene.- aggiunse poi Harry cingendo la sua ragazza da un fianco.
- Beh, tutto merito della tua ragazza.- commentò Naomi sorridendo alla rossa la quale le strizzò l'occhio. - Qualcuno sa dirmi che cosa esce da quelle sculture di ghiaccio?- domandò poi con curiosità sprizzante nelle sue parole e nella sua espressione.
- Whisky Incendiario.- si fece avanti Ron deglutendo e cercando di non sembrare il bradipo impalato in cui si era trasformato non appena la Serpe si era avvicinata.
Naomi lo guardò con una smorfia interrogativa, non sapendo giustamente cosa fosse, o meglio perchè si chiamasse "incendiario".
Hermione così alzò gli occhi al cielo e la prese per mano trascinandola ad una delle fontane più vicine.
- E' arrivata l'ora che tu faccia nuove esperienze.- le disse riempiendo uno dei bicchieri lilla di Whisky che sgorgava dal ghiaccio. - Provalo.- le sorrise porgendole il bicchiere pieno fino all'orlo.
Naomi ricambiò il sorriso e si bagnò le labbra per potere assaggiare, sentendo subito il forte sapore e aroma, per poi mandarne giù un sorso.
Chiuse gli occhi per un istante lasciando implodere le sue papille gustative, e capendo immediatamente perchè si chiamasse incendiario: aveva la gola che andava a fuoco accidenti!
Hermione sembrò capirlo dalla sua sola espressione, ed iniziò a ridere di gusto.
- Forte vero?- chiese divertita e riempendosi un bicchiere per sè.
- Abbastanza!- ammise Naomi ridacchiando e portandosi la mano libera a massaggiarsi la gola - Però è buono!-
- Bene, ma non esagerare perchè è davvero forte.- la mise in guardia Hermione, tornando nei panni di brava Caposcuola.
 Effettivamente il ruolo di diavolo tentatore non era il suo, strano è che con Naomi lo diventava in automatico.
- Uhm... non ero venuta qui con l'intento di non avere alcun tipo di controllo?- domandò ironicamente Naomi inclinando il capo lievemente di lato.
Hermione sembrò pensarci per qualche istante, ma infine annuì concordante.
- Va contro il mio essere, ma per questa volta te lo concedo. Te lo meriti.- disse con uno dei suoi sorrisi gentili.
Naomi annuì con un lieve sorriso ripensando a tutte quelle volte che aveva tentato di trasgredire, a tutte quelle volte che aveva pagato duramente il desiderio di vivere la sua età, mentre in quel momento nessuno l'avrebbe smascherata, nessuno avrebbe fatto la spia e nessuno l'avrebbe punita solo perchè si stava divertendo.
- E comunque te la stai cavando bene fin'ora.- aggiunse Hermione sorseggiando dal suo bicchiere.
- Dici?- domandò Naomi assaporando nuovamente il suo whisky incendiario - Mi sento...guardata.- ammise lasciando trasparire il disagio che fino ad allora aveva abilmente mascherato.
- Sì, e non mi sembra sia un peccato capitale! Anzi, non so se te ne sei accorta, ma hai fatto già colpo su Ron, Neville e Dean!- le rispose ridendo diverita.
Naomi ghignò a quelle sue parole, se n'era accorta eccome.
- Questo mi gratifica, credo sia il solo lato positivo di essere mezza nuda.- disse guardandosi dall'alto al basso per quanto le fosse possibile.
- Ehi ehi ehi gente!- si sentì rimbombare in tutta la sala la voce carismatica di un ragazzo che Naomi notò essere in un angolo della sala circondato da strumenti e amplificatori, doveva essere il Dj - Benvenuti alla festa! Ringraziamo Amelia e Robert per l'allestimento della sala, e tutti voi per essere qui! Siete pronti per scendere in pista?- incitò la sala che effettivamente si era ben riempita rispetto a prima.
Si levò un coro in risposta, ed iniziò a sentirsi una base musicale in sottofondo sempre più crescente.
- Non vi ho sentito bene!- gridò nuovamente il Dj, mentre la musica saliva di volume e si abbassavano lentamente le luci.
Ed ecco il secondo coro ancor più alto del primo in risposta.
Si oscurò per qualche minuto la sala, mentre la musica continuava a salire di volume ipnotica e accattivante, quando ecco esplodere al picco massimo di decibel la musica e le luci psichedeliche che illuminavano a tratti la sala.
- E allora scatenatevi!- sovrastò il tutto la voce del Dj.
E così fu: piano piano il centro della pista iniziò a popolarsi e le danze si aprirono.
Anche Hermione fu trascinata dalla piccola Weasley in pista, tentarono anche con Naomi, ma decise di rimanere vicino ai tavolini per spizzicare.

                                                                                                                                  ******

La festa ormai era iniziata, la pista era sempre piena e il Dj non faceva altro che rafforzare l'atmosfera con i suoi interventi.
Tuttavia ogni tanto entravano nuovi invitati, ritardatari o gruppetti, o chi semplicemente aveva deciso di prendersela con comodo.
Tra questi Blaise e Draco, i quali erano arrivati in ritardo non per errore, ma per libera scelta poichè loro dovevano farsi aspettare.
Entrambi tirati a lucido ovviamente, con l'intento di passare una splendida serata ed una nottata altrettanto piacevole, certo, in modalità diverse.
I piani di Zabini si concentravano unicamente sulla bella Grifondoro, mentre quelli di Draco spaziavano nei più vasti e lontani orizzonti.
Blaise indossava un paio di jeans sagomati e chiari, a fare contrasto con essi una camicia blu strategicamente abbinata però ai suoi occhioni blu cobalto.
Sapeva il fatto suo, e sapeva come sfruttare ogni suo punto forte, questo poco, ma sicuro.
Draco, invece, indossava un paio di pantaloni neri i quali non facevano altro che evidenziare i suoi lineamenti, una camicia bianca di cui i primi due bottoni erano stati lasciati liberi dalle asole per regalare un assaggio del suo fisico scolpito ed allenato e infine i capelli scompigliati che gli regalavano quell'aria da bello e dannato che tanto amava, e che tanto veniva apprezzata.
Aveva smesso di riempirli di gel già dal secondo anno dopotutto.
- Vado a cercare Hermione!- urlò Blaise avvicinandosi all'orecchio dell'amico per farsi sentire sopra il volume della musica.
Draco in risposta annuì senza aggiungere nulla.

"Da quando Blaise si è fatto addomesticare, tocca a me fare il lavoro sporco." pensò scuotendo appena il capo.

La ragazza del suo migliore amico non gli andava a genio per ovvi motivi, ma la cosa che più gli mancava era dividersi i divertimenti e le prede.
Era una delle loro attività preferite, individuare la possibile candidata e scommetere sul quanto, il come e il dove.
Era l'inevitabile fine di una serata come quella, che ormai spettava solo a Draco.
Non che gli dispiacesse, infondo lui non avrebbe mai rinunciato alla sua libertà, non aveva alcunissima intenzione di legarsi a nessuno, perchè non ne era capace, lui non era capace di pensare prima agli altri e poi a sè stesso, era cresciuto con la convinzione che questo fosse giusto.
Ragion per cui iniziò ad accuparsi del suo "sporco lavoro".
Aggirò la pista da ballo, guardandosi attentamente intorno, pronto ad individuare qualcuno che fosse di suo gradimento e alla sua altezza.
Aveva comunque le sue richieste, non andava a lavorarsi la prima che capitava, le sceglieva col mirino il caro Principe delle Serpi.
Si avvicinò ad uno dei tavolini rotondi da cui si poteva prendere il whisky incendiario e si riempì velocemente un bicchiere portandoselo alle labbra, quando proprio nell'istante in cui sollevò lo sguardo davanti a sè, la vide, ad uno dei tavoli del rinfresco a circa sei metri da lui.
Era girata di spalle, poteva solo fare apprezzamenti su ciò che vedeva, e al momento ciò che vedeva lo apprezzava non poco.
La possibile candidata era alta, forse anche grazie ai tacchi, indossava un vestitino nero aderente che non faceva altro che mettere in mostra il suo corpo il quale analizzò più che scrupolosamente per quanto gli fu possibile da quella prospettiva e dalla luce poco presente e intermittente in quella sala.
Sembrava non avesse un difetto: ventre piatto, fianchi e bacino pieni, ma non sproporzionati o esagerati, e sulla schiena ricadeva una cascata di lunghi capelli lisci, e chissà forse anche morbidi, come la seta color cioccolato. Riuscì a posare il suo sguardo critico sulle lunghe gambe nude, e per qualche minuto anche su un particolare del vestito che riuscì a carpire quando lei si girò per meno della metà a scrutare la pista da ballo, particolare che gli permise di intravedere la pelle grazie al pizzo strategico su quel pezzo di stoffa che avrebbe visto ben volentieri sul pavimento della sua stanza da letto.
Ghignò a quel pensiero leccandosi le labbra.
Riprese a sorseggiare il suo drink, senza toglierle gli occhi di dosso neanche per sbaglio, pronto ad osservarla eventualmente si girasse.
E come se glielo avesse chiesto, lei si girò.
Per poco non si strozzò con il whisky incendiario, non appena capì di chi si trattasse.
La guardò comunque incapace di distogliere lo sguardo, ancora incredulo, ma tuttavia attento al resto dei particolari per quanto gli concedesse la distanza e le luci intermittenti.
Similmente davanti il vestito la fasciava come una seconda pelle, mettendo in mostra tutto ciò che mai lei aveva lasciato vedere, nonostante convivessero nella stessa stanza! Infatti ancora a stento credeva fosse la stessa persona, e ancor meno quando riuscì ad osservarla in volto.
Non l'aveva mai vista così.
Lei parve accorgersi di essere osservata, e da chi, motivo per cui si rigirò dandogli le spalle, sperando con tutta sè stessa che rimanesse lì al suo posto.
Draco rimase qualche minuto ancora spiazzato, mai avrebbe inserito nella sua lista di candidate la Lorence glielo diceva anche molto spesso in realtà, eppure prima di scoprire che fosse lei già si stava immaginando come sarebbe stato toccare e scoprire per davvero quel suo corpo perfetto, che aveva a quanto pare sempre tenuto nascosto, come sarebbe stato passarci una notte di passione, una delle sue solite.
Si pentì di quel pensiero?
No.
Il fatto che fosse lei non cambiava il suo aspetto, era davvero carina, sotto quella nuova luce e situazione, più carina di quel che di solito affermava per sminuirla, ma non ci voleva. Non quella sera, almeno.
Gli ritornò alla mente ciò che era successo quel pomeriggio, e sentì nuovamente quelle strane sensazioni a cui non sapeva dare nomi e che aveva allontanato dai suoi pensieri grazie a Pansy.
Non voleva pensare, non voleva ragionare su ciò che era successo, la presenza di Pansy era stata una salvezza.
E invece si ritrovò a ripensarci, anche se per poco. Non aveva intenzione di lasciarsi rovinare la serata, non a causa sua.
Terminò in un sol sorso il suo whisky incendiario e si diresse con decisione e con la sua solita aria straffottente verso Naomi, la quale dal canto suo la pensava allo stesso modo.
Si era accorta dello sguardo insistente di Malfoy, e le era salito per un istante il panico.
Similmente era tornata alla sua stanza di quel pomeriggio a prima che conoscesse Mirko al Lago Nero, ma anche lei aveva ben deciso di non pensarci e di non lasciarsi rovinare la serata.
Era riuscita ad aggirare il problema nel momento più difficile, adesso che gli si potevano offrire mille distrazioni, avrebbe avuto meno difficoltà.
- Lorence.- lo sentì dietro di sè, il suo tono freddo, incolore.
- Malfoy.- ricambiò lei allo stesso modo senza neache posare lo sguardo su di lui.
Sentiva lo sguardo di lui insistente su di sè, la sua presenza al suo fianco, ma decise comunque di non ricambiare, voleva essere il più distaccata possibile.
Draco invece la guardava assicurandosi che non fosse l'effetto di qualche strano incantesimo di distorsione, che lei fosse per davvero lei, e lo era.
Bella, davvero bella, ma era lei.
Essendole vicino poteva osservare con più attenzione ciò che l'aveva colpito, il vestito e le sue forme, e il viso impreziosito dal trucco.
Il suo sguardo era intenso, le valorizzava parecchio gli occhi smeraldini, e similmente anche il rossetto attirava l'attenzione sulle sue labbra carnose e piene.
- Nao dai ti prego vieni!- esclamò Hermione trascinandosi dietro Blaise.
- Ciao Naomi!- salutò Blaise sorridendole - A stento ti riconoscevo, stai davvero bene questa sera!- le disse sincero guardandola sorpresa.
- Questa volta è colpa di Ginny.- replicò Naomi in risposta ghignando - Comunque Herm, davvero non mi va.- replicò scocciata.
- Oh avanti poche storie!- esclamò contrariata la Grifondoro tirandola da un braccio - adesso vieni a ballare Naomi Viola Lorence, punto e basta.- concluse lei trascinandosi dietro sia il fidanzato che l'amica.
Naomi si lasciò trasportare voltandosi e lanciando un breve sguardo a Malfoy che era rimasto lì immobile, senza battere ciglio.
Forse era una buona idea allontanarsi.
- Lasciati andare avanti!- diceva Hermione prima di mollarle il braccio e avvinghiandosi a Blaise ballando con lui.
Arrivò alle sue spalle Ginny, la quale le fece la linguaccia e iniziò a coinvolgerla lentamente nelle danze.
Ci volle del tempo, varie suppliche e tanti sguardi affranti, ma alla fine anche Naomi si lasciò andare, divertendosi, divertendosi per davvero.
Una distrazione l'aveva salvata anche questa volta, sperò non ne avesse avuto bisogno più tardi.

                                                                                                                                            ******
- Vado a bere qualcosa!- esclamò Naomi in direzione di Hermione e Ginny con cui aveva ballato per almeno tre o quattro canzoni.
Si allontanò dal centro della pista schivando e aggirando il resto della folla ancora impegnata nelle danze diretta ad uno dei tavoli di whisky incendiario, quello più lontano dagli amplificatori, aveva bisogno di un attimo di calma, aveva ancora i ritmi pulsanti dentro la testa!
Prese uno dei bicchieri e lo riempì di quella bevanda di cui ormai si era innamorata.
- Non sarà un pò troppo forte per te Lorence?- domandò una voce alle sue spalle.
Malfoy le si accostò imitando il suo gesto si servì dell'ottimo whisky incendiario, per poi guardarla negli occhi con un ghignetto provocatorio.
Quello fu il primo momento in cui Naomi riuscì a vederlo bene, e da vicino.
Si era agghindato per bene quella sera, era davvero carino, giusto per mostrare la merce all'alto numero di ragazze della scuola ovviamente.
In realtà aveva sempre ammesso, almeno a sè stessa, che lui fosse un ragazzo carino, peccato per quel suo caratteraccio e odioso modo di fare che proprio in quel momento stava sfoggiando.
- Non sono problemi tuoi Malfoy.- replicò gelida ricambiando lo sguardo e continuando a bere come a provocarlo.
- Può darsi. Se Blaise se la fila con la Mezzasangue questa notte, e tu sarai ubriaca persa chi credi dovrà tenerti d'occhio?- le rispose con pesante ironia, e con una punta di cattiveria.
Il biondino aveva deciso di riprendere il suo solito atteggiamento con la ragazza, convinto che in questo modo i rapporti si sarebbero ristabilizzati e che lui avrebbe dimenticato definitivamente ciò che era successo durante il pomeriggio.
Naomi sogghignò divertita, scostandosi dalle labbra il bicchiere.
- Poco fa non mi sembrava ti dispiacesse così tanto tenermi d'occhio.- lo freddò lei con lo sguardo duro, un ghignetto provocatorio e un tono di voce che oscillava dal malizioso allo straffottente.
Quella sua espressione non presagiva niente di buono, e infondo il biondino le aveva regalato un'occasione imperdibile per prendersi quella piccola rivincita.
Aveva colpito e affondato, il ragazzo avrebbe decisamente dovuto adoperare una terminologia diversa per evitare la battutina.
Draco incassò tuttavia la freddura, serrando appena la mascella e assottigliando lo sguardo.
- L'alcool ti fa strani effetti Lorence.- negò lui con la più totale indifferenza, nonostante dentro di sè la cosa gli bruciava e non poco.
Lo infastidiva il fatto che lei se ne fosse accorta, e lo infastidiva il modo con cui glielo rinfacciava.
- No, io non credo.- scosse lei il capo con un sorrisetto sardonico e un tono di sfida.
- Non farti illusioni, ti assicuro che non rientri nel modo più assoluto nei miei interessi Lorence. Le ragazzine capricciose mi annoiano.- la gelò lui guardandola con sufficienza sorseggiando dal suo drink, e passandole oltre evitando il contatto con la sua spalla.
Naomi chiuse per un istante gli occhi stringendo i denti, cercando di farsi andare giù l'ennesimo dei suoi insulti, ma non sopportava l'idea di concedergli il lusso dell'ultima parola, specialmente se sapeva di avere ragione.
Lui la stava fissando, lui la guardava e non come la guardava di solito, non con odio, non con astio, non con sufficienza, la guardava con interesse.
Lo aveva visto, il suo atteggiamento era cambiato nell'esatto momento in cui si era reso conto chi avesse davanti, ma lei era sicura di averlo colto con le mani nel sacco.
- Dove credi di andare?!- lo seguì lei col piede di guerra, pronta a cantargliele quattro.
Draco si voltò scocciato e in realtà sorpreso di trovarsela dietro, era convinto che dopo le sue ultime parole la questione fosse terminata là.
Non aveva intenzione di vederla o sentirla oltre, l'avergli fatto notare l'interesse con cui l'aveva guardata lo mandava in bestia.
- Cosa diamine vuoi da me?Ti devo sopportare ogni giorno e ogni notte, non riesci a stare almeno una sera senza baby sitter?!- disse lui scocciato e disinteressato al massimo.
Naomi assottigliò lo sguardo con aria minacciosa, e senza preavviso gli diede uno spintone sulla spalla che grazie all'effetto sorpresa riuscì a spostarlo tanto quanto bastava da farlo arrivare con le spalle contro il muro. Era pur sempre fisicamente più forte di lei, anche se si fosse impegnata con tutte le sue forze non credo sarebbe riuscita a fargli veramente del male.
- Forse non ti è chiaro che meno ti vedo meglio è. Se è così di disturbo "proteggermi" come lo definisci tu..- partì come una furia mimando le virgolette con le dita -...evita di farlo!- terminò fissandolo dritto negli occhi pronta ad ogni sua reazione che poteva essere un insulto, una frecciatina, uno schiantesimo o qualsiasi altra cosa.
Non sopportava che doveva farle notare ogni volta il suo stato di assoluta sorveglianza, specialmente da lui, lui che lo riteneva un peso quando in realtà, secondo lei, faceva poco e niente! L'unica cosa che gli riusciva bene era farla incazzare!
Appena terminò di aprire bocca Draco l'afferrò da un polso e con uno strattone capovolse la situazione, e in più la intrappolò contro il muro posando una mano all'altezza del suo viso.
Si stava trattenendo, doveva farlo, si conosceva quando perdeva le staffe e non era di certo un bello spettacolo, ma gli ci volle tanta pazienza, tutta la sua pazienza per non reagire a quelle parole e in particolare al fatto che avesse osato toccarlo.
- Tu non dureresti neanche un minuto senza il mio supervisionaggio.- sibilò a denti stretti con la voce tremante di rabbia e lo sguardo intenso ancorato
 a quello di lei - O ti devo ricordare quello che è successo ogni volta che sei rimasta sola?- aggiunse con lo stesso identico tono.
Naomi portò le braccia incrociate all'altezza del seno con aria straffottente nonostante era consapevole che ciò che diceva corrispondeva a verità.
Molte delle volte in cui era rimasta da sola si era trovata in difficoltà, ma il suo orgoglio le impediva categoricamente di rispondere con un normale e facile "si, hai ragione". 
- Quindi? Dovrei implorare la tua presenza nella mia vita ventiquattro ore su ventiquattro?- domandò con ironia alzando le soppracciglia e spalancando gli occhi. Aveva notato il tono di voce rigido di lui, sembrava si stesse trattenendo dallo schiantarla per davvero, ma non le importava. Gli avrebbe tenuto testa nonostante il suo tono incazzato e quello sguardo in tempesta che le puntava contro.
- Mi basterebbe che chiudessi quella boccaccia.- le rispose serrando la mascella nel tentativo di trattenersi dall'esplodere. Il suo tono lo mandava al manicomio, il suo atteggiamento straffottente lo infastidiva come pochi.
Nessuno si rivolgeva ad un Malfoy a quel modo, nessuno, tanto meno lei!
- Ah davvero?- iniziò lei pronta invece a fare tutt'altro. Non aveva intenzione di farsi zittire da lui, lei faceva ciò che voleva non sarebbe stato uno spocchioso ragazzino a metterla a tacere. - Sei un insopportabile pallone gonfi...- partì convinta assottigliando lo sguardo, fermandosi a metà frase guardando oltre la spalla di Malfoy con sorpresa e al contempo impreparazione.
Draco stesso si accorse di quel suo repentino cambiamento di posizione, ragione per cui si voltò col capo a seguire lo sguardo di lei, incontrando il Cercatore di Corvonero.
- Va tutto bene?- domandò Mirko lanciando un breve sguardo a Malfoy senza tuttavia dargli troppo peso, ma concentrandosi su Naomi.
- Mordon fatti i cazzi tuoi e sparisci.- sbottò Draco con il solito astio che riservava a tutti.
Sapeva chi fosse grazie al Quidditch in realtà, non degnava gente insignificante come lui della sua presenza, e di certo non rientrava nelle sue grazie per cui il fatto che s'intromettesse in questioni di cui non avrebbe dovuto interessarsi lo autorizzava a trattarlo come meglio credeva: feccia, non trovava altra definizione al momento.
Un'insopportabile pianta grane, impiccione e insignificante.
Mirko tuttavia non fece una piega, lo guardò con freddezza per qualche istante, giusto il tempo di rispondergli.
- Non parlavo con te Malfoy.-
- Ci mancherebbe altro!- esclamò Draco dando le spalle a Naomi avvicinandosi di qualche passo al Corvonero - Una persona squallida come te che si azzarda a parlare con uno come me. Sembra un orribile barzelletta di pessimo gusto, non credi?- domandò lui sibilando a qualche palmo di distanza da lui, alzando le sopracciglia con fare provocatorio.
Prima che il Corvonero potesse aprire bocca, intervenne per la prima volta in quella conversazione Naomi, affiancando proprio il caro Corvonero il quale sembrava stesse esaurendo le riserve di educazione con Malfoy.
- Va tutto bene.- gli disse semplicemente continuando a guardare Draco con lo sguardo carico di astio - Io e Malfoy abbiamo finito di parlare.- terminò senza distogliere lo sguardo serio da quello dell'odiato biondino.
- Chi lo avrebbe deciso?- domandò Malfoy sconcertato.

"Prima mi segue per urlarmi contro e poi se ne va?! Oltretutto a causa di quell'insetto di Mordon?! E come diamine lo conosce?!
Il castello è ampio, magari ha una vita sociale più attiva di quella che t'immagini.
Per favore! Lei? L'hai vista?!
Io si. Anzi NOI l'abbiamo vista. E anche bene, ricordi? Mi sembrava di capire che te la saresti volentieri portata a letto.
Si, ma..
Ah già. Prima di scoprire che fosse lei. Il tuo ragionamento non fa una piega, genio."


Draco maledì la sua coscienza per avergli ricordato in breve ciò che le aveva urlato contro anche la neo serpe.
- Io.- gli rispose semplicemente la ragazza dandogli le spalle e allontanandosi.
Voleva che si tappasse la bocca? Ebbene lei lo aveva accontentato, strano, ma vero.
I due ragazzi si fissarono per qualche istante a dire poco male, a quanto pare tra entrambi non scorreva buon sangue, finchè Mordon non gli diede le spalle per andare dietro alla Serpeverde.
- Ehi! Naomi aspetta!- le corse dietro il giovane Corvonero. - Fermati!-
La Serpe si fermò, girandosi e portandosi una mano alla fronte massaggiandosela con aria grave.
- Scusa, mi dispiace..- si scusò subito con l'agitazione nella voce dovuta ancora al battibecco fresco avuto con Draco.
- Per cosa?- domandò lui senza capire.
- Malfoy.- disse lei come se quel semplice cognome bastasse a spiegare. Per lei sì, bastava e avanzava anche. - Tu non centravi niente, mi dispiace che ti abbia rispos...-
- Ehi tranquilla.- la interruppe lui scuotendo il capo con un sorriso rassicurante - Non ti devi scusare per lui. E poi non ci reggiamo a prescindere, non è colpa tua.- disse lui facendo spallucce.
- Va bene gente, state andando forte! Una piccola pausa prima di ritornare in pista, la mia gola ne ha bisogno!- rimbombò la voce del Dj in tutta la sala, mentre le luci si alzarono lievemente e la musica si fece più tenue.
- Senti, ti va di bere qualcosa?- riprese Mirko cogliendo l'occasione al volo e indicando col capo i divanetti.
Naomi annuì accennando l'ombra di un sorriso, dopotutto non era il caso di mandare la serata in fumo a causa del biondino ossigenato.
Così i due presero due drink e si acomodarono, uno di fronte all'altra, in una delle tante zone relax della sala.
- Sei davvero carina questa sera.- iniziò lui sorridendole.
- Grazie.- disse lei divertita dal fatto che quella sera se l'era sentito ripetere più di una volta.
- In realtà speravo d'incontrarti.- le disse abbassando lo sguardo con un pò di timidezza - Beh, non proprio in questo modo, ma mi sta bene così.- scherzò lui riferendosi alla questione Malfoy.
Lei ridacchiò con una traccia d'isterismo nella voce, affogando gli insulti al biondino nel suo drink.
- Sarei il solito ficcanaso se ti chiedessi il motivo per cui stavate discutendo?-
Lei lo guardò incredula: quel ragazzo era il più impiccione che avesse mai conosciuto!
- Si, accidenti!- rispose lei ridendo e scuotendo il capo - in ogni caso niente d'importante. E' Malfoy.- rimase sul vago lei.
In realtà non si ricordava neanche il preciso motivo per cui avessero iniziato a discutere, forse neanche esisteva un valido motivo, loro erano talmente abituati a bisticciare che non si era soffermata a chiedersi il motivo scatenante, ma pensò subito che forse era meglio così.
Meglio bisticciare come loro solito piuttosto che tornare a pensare alla sciocchezza del pomeriggio, a quell'insensato duello che l'aveva agitata in tutto e per tutto.
- Pensavo si comportasse in modo decente almeno con i suoi compagni di casa.-
- Pff, figurati. Non con me almeno.- disse facendo una smorfia - Tu invece? Hai detto che non vi sopportate.- ricordò Naomi curiosa di capire che avessero i due.
Anche se non conosceva Mirko da tanto tempo, lo conosceva si e no da sei ore circa, non gli sembrava una persona con cui arrabbiarsi facilmente, sembrava essere tanto educato, paziente e gentile che era difficile immaginarlo arrabbiato o in lite con qualcuno.
- Per il Quidditch principalmente. E per chissà altro cosa...- scosse lui il capo minimizzando con un gesto della mano - Ma come hai detto tu, è Malfoy, per cui non c'è da stupirsi.- concluse lui lievemente divertito.
Naomi sorrise a quel suo commento finendo il proprio drink in un solo sorso.
- Ti va di ballare?- domandò di punto in bianco il ragazzo.
Naomi lo guardò interrogativa: c'era di sottofondo una canzone lenta, le ricordava vagamente la colonna sonora del film "Il tempo delle mele".
Detestava quel film.
- Cosa c'è di così strano?- domandò lui divertito dalla sua espressione - Non sai ballare?- la stuzzicò lui astutamente, inconsapevole del fatto che la ragazza fosse orgogliosa e pronta a dimostrare di essere capace e preparata anche all'impossibile.
Naomi ghignò accogliendo quella piccola provocazione alzandosi dai divanetti su cui si erano accomodati.
- Al massimo ti pesterò i piedi.-
Mirko rise di gusto a quella sua frase, ed entrambi si avviarono sulla pista da ballo che nonostante non fosse affollata faceva la sua sporca figura con alcune coppiette avvinghiate in quello smielato ballo.
Il Corvo intrecciò la sua mano destra a quella sinistra di Naomi, mentre l'altra la portò alla sua schiena avvicinandola di più a sè.
Lei lo guardò negli occhi sorridendo, mentre si metteva in posizione anche lei.
Il resto fu semplice: un, due, tre, un, due, tre... i passi erano sempre gli stessi, li ricordava alla perfezione.
Uno dei tanti obblighi nella sua infanzia era stato anche quello di imparare a danzare.
- Sei bravina.- gli concesse lui infatti guardandola negli occhi dalla sua nuova prospettiva. Non si erano mai trovati così vicini, e non conoscendosi bene quella vicinanza era strana per entrambi.
- Solo bravina?- domandò lei spalancando gli occhioni verdi con tono offeso.
Lui ridacchiò divertito dalla sua espressione, facendole fare un giro su sè stessa, per poi riprenderla alla posizione iniziale.
- Ok, molto più che bravina.- mormorò lui sorridendole dolcemente senza distogliere lo sguardo da quello di lei.
Lei ridacchiò appena alle sue parole e rimasero a danzare quello smielato ballo, e quello dopo ancora, guardandosi negli occhi, scambiandosi qualche parola ogni tanto nella più semplice beatitudine.

                                                                                                                                     *******

- Tesoro, vado un attimo a cercare Ginny ed Harry, faccio in un baleno.- mormorò Hermione a fior di labbra su quelle di Blaise depositandogli un breve e casto bacio.
Lui le sorrise annuendo, e l'attese al di fuori della pista da ballo avvicinandosi ad uno dei tavolini delle bevande.
- Zab, lasciatelo dire, mi fate venire ogni volta la nausea.- gli si accostò l'amico platinato.
- Sarà invidia Dra.- gli rispose lui semplicemente con un ghignetto servendosi del Fire Whisky e ignorando l'espressione dubbiosa e schifata di Draco - Come procede?- domandò subito dopo consapevole delle abitudinali attività dell'amico.
- Niente d'interessante.- minimizzò lui appoggiandosi col bacino al tavolino e mettendosi le mani in tasca - Ho dovuto placare la Handerson.- spiegò Draco con una smorfia. La ragazza non gli dispiaceva, anzi, era la biondina con cui nel pomeriggio stava intrattenendo rosei progetti, questo prima che qualcuno venisse a stravolgergli i piani.
- Placarla?- domandò infatti Blaise non capendo.
Così Draco spiegò i fatti, omettendo il modo in cui aveva occupato il pomeriggio.
Blaise iniziò a ridere di gusto dopo avere sentito il breve racconto.
- Quella ragazza è pazza!- esclamò subito dopo riferendosi a Naomi - Mi sorprende che tu non l'abbia schiantata! E ancor di più che tu non sia andato a recuperare immediatamente ciò che avevi iniziato con la Handerson. Ci credo che te la sei beccata contrariata!-
- Sì infatti.- confermò Draco con un'espressione dura in viso, chiedendosi ancora in quel momento per quale motivo non l'avesse schiantata davvero - Le passerà presto, non preoccuparti.- aggiunse tuttavia sogghignando malizioso pensando già a come sarebbe andata la nottata con la biondina del sesto anno.
- Non ho dubbi Dra, ma ti prego, spiegami che hai fatto tutto il pomeriggio! Non è da te lasciare correre.- insistette il moro incredulo.
Draco ripercorse con i ricordi ciò che era successo nel pomeriggio: la scenata in doccia, il duello a scherma. Cose che in sè non avevano niente di così strano o speciale, che tuttavia nel loro caso avevano preso una piega del tutto inaspettata.
- Anche se te lo dicessi, non ci crederesti.- mormorò il biondino con un ghignetto a piegargli le labbra perfette.
- Sono tuo amico, posso credere a tutto.- gli rispose Zabini avvicinandosi con il suo zelo pronto a carpire ogni parola ed ogni espressione dell'amico.
Draco guardò dinnanzi a sè, puntando il suo sguardo proprio sulla pista da ballo, su una delle coppiette danzanti in particolare.
- Mi ha sfidato a scherma.- gli disse di getto guardandola mentre danzava con il Corvonero.
- Seriamente?- chiese conferma il moretto con un sopraciglio inarcato.
Draco annuì sempre guardando la coppietta volteggiare e anche Blaise, incuriosito, seguì lo sguardo grigio del biondo scontrandosi con una realtà poco piacevole anche per lui.
- Mordon?!- domandò infatti più stranito di prima. - Che ci fa con Mordon?- domandò seriamente.
- Non ne ho idea, e neanche m'importa Zab.- confessò scrollando le spalle.
Blaise fece una smorfia contrariata fissandoli intensamente e lasciando cadere momentaneamente il silenzio in quella conversazione.
- A scherma eh?- riprese dopo avere attinto dal suo drink alcolico - E' brava?- domandò con interesse e un sorrisetto ambiguo sul volto.
Draco ghignò divertito, non riuscì a controllare quel particolare ghigno che stranamente 
non era di scherno, ma veramente divertito.
Perchè si era divertito davvero, quel pomeriggio era stato uno dei più interessanti passati in quella lurida scuola.
- Abbastanza.- rimase tuttavia sul vago voltandosi col capo per guardare Blaise con la stessa espressione.
- Abbastanza da averti colpito.- insinuò Blaise con un ghignetto malizioso in viso.
- Zab..- disse alzando gli occhi al cielo smentendo immediatamente le sue insinuazioni - Abbastanza, nel senso che se la cava.- spiegò lui come si farebbe con qualche bambino piccolo.
- Oh certo.- annuì Blaise assecondandolo - Per questo sei rimasto lì un intero pomeriggio lasciandoti scappare un'opportunità di sesso assicurato.- annuì lui divertito dalle sue stesse parole poco credibili - A proposito, sta arrivando Miss Handerson. Ti lascio al tuo da fare.- aggiunse avvicinandosi al suo orecchio per poi dargli una pacca sulle spalle e strizzandogli l'occhio prima che Draco potesse tirargli addosso qualcosa per le sue insinuazioni. Infatti il biondino lo guardò torvo finchè non sparì dal suo campo visivo. Se andava avanti così la Mezzasangue avrebbe dovuto trovarsi un nuovo fidanzato.
- Eccomi.- lo salutò la biondina con un sorriso in volto.
- Ti vedo.- disse Draco guardandola languido col solito ghigno malizioso. Le si avvicinò, prendendole le mani e avvicinando il proprio viso a quello di lei sfiorandole il collo scoperto con le labbra - Anche se mi piacerebbe vederti meglio.- mormorò suadente al suo orecchio.
La ragazza rise mordendosi il labbro inferiore già pregustandosi col pensiero ciò che nascondevano le intenzioni del biondino.
- Mi annoia questa festa.- affermò lei guardandolo negli occhi e giocando a sfiorare il suo petto scoperto dai bottoni slacciati della camicia - Potremmo...?- domandò lei maliziosa lasciando la frase in sospeso.
Draco non rispose, non erano necessarie risposte, aveva capito al volo le intenzioni di lei che guarda caso erano identiche alle sue. Le mise una mano dietro la schiena avviandola verso l'uscita, seguendola a ruota.
Era esattamente quello che gli serviva: sesso.
Sano, soddisfacente e insaziabile sesso.
Solo quello, niente pensieri, niente scherma, niente occhi verdi.

                                                                                                                                    *******

- Bene piccioncini!- s'interruppero finalmente quella serie di smielosi balli da sala - Adesso torniamo a scaldarci, vi voglio vedere tutti quanti in pista!- preruppe nuovamente il Dj ristabilendo ancora le luci psichedeliche e la musica dai ritmi decisi a palla.
- Oh di già.- mormorò Mirko separandosi dalla posizione da ballo in cui stringeva a sè Naomi.
- Non è stato così breve, da un ballo è andata a finire che te ne ho concessi circa tre!- ghignò Naomi guardandolo e alzando la voce per farsi sentire.
- Ti è dispiaciuto?- domandò a sua volta il Corvo sorridendole e avvicinandosi al suo orecchio per farsi sentire.
Naomi ci pensò su: in realtà non le era dispiaciuto. Non amava particolarmente quei tipi di balli da sala, ma la compagnia era stata piacevole e inaspettatamente poco appiccicosa. Vista la tendenza del ragazzo a fare domande, si aspettava di dovergli ricordare quanto fosse invasivo, in realtà invece era stata una compagnia semplice e al contempo piacevole.
E cosa particolare, ancora una volta, la sua presenza era riuscita a fargli uscire dalla mente Draco Malfoy.
Per risposta gli sorrise scuotendo il capo.
- Quindi posso rimanere ad importunarti ancora?- domandò lui divertito ricambiando il sorriso.
- Uhm...- finse lei di pensarci portandosi un dito alle labbra rosse - Forse, dovrei pensarci.- mentì lei ridacchiando.
- Se non questa sera, sarà più avanti. Hai ancora la mia giacca!- le ricordò lui sorridendole.
- Giusta osservazione Mordon.- scherzò lei sogghignando.
- Ehi Mirko!Mirko!- arrivò in tutta fretta un ragazzo biondo che si aggrappò alla spalla del giovane Corvo.
- Chris!- esclamò lui sorpreso di trovarselo di fronte. Rivolse un breve sguardo a Naomi come a scusarsi, e diede retta al nuovo arrivato. - Cosa c'è?- domandò subito dopo.
- C'è che come al solito Ryan ha esagerato! Sta sboccando l'anima!- alzò la voce sopra la musica con in viso un'espressione disgustata. - Dobbiamo portarlo alla torre.- aggiunse serio, rivolgendo in secondo luogo uno sguardo indagatore su Naomi.
- Ok, arrivo subito.- annuì Mirko dandogli una pacca, mentre questo girava i tacchi e spariva come era arrivato.
 Mirko si voltò verso Naomi con un'espressione corrucciata - Quando Ryan si riprende, mi sente..- disse alzando gli occhi al cielo.
Naomi ridacchiò divertita, facendo spallucce.
- Non ti preoccupare, vai.- disse facendo un cenno in direzione del suo amico che si era dileguato - Ho ancora la tua giacca, ricordi?- gli ricordò lei ghignando.
- Giusto.- confermò lui con un sorriso per poi voltarsi anche se con indecisione. Sembrava fosse indeciso dall'adempiere al ruolo di buon amico e lo stare in compagnia della Serpe. - Spero per lui di riuscirti a trovare presto.- disse lui con un sorrisetto - A presto allora.- la salutò lui con un sorriso.
- Ci si vede in giro.- lo salutò lei ricambiando il sorriso accompagnato dal fluido gesto della mano.
Lo guardò finchè non sparì dalla sua visuale, e subito dopo andò alla ricerca dei suoi amici, passando a fare un tappa prima alle statue di ghiaccio dove si versò l'ennesimo bicchiere di whisky incendiario. Aveva la testa un pò pesante, ma diede la colpa alla musica alta, non pensò minimamente che forse era quel suo quarto bicchiere che iniziava lentamente ad inibire i suoi riflessi e il suo equilibrio.
Individuò ad uno dei tavoli delle bevande Blaise ed Hermione e si diresse verso di loro.
- Risalve!- esclamò regalando loro un sorriso - Tutto bene?- domandò sorseggiando dal suo bicchiere.
- Ehilà!- rispose Hermione guardandola - Noi si. Tu piuttosto? Vedo ti sei affezionata al whisky.- ridacchiò Hermione indicando il bicchiere che reggeva in mano.
- E non solo...- aggiunse Blaise tranquillo.
- Già! Stavamo giusto parlando di questo.- disse Hermione lanciando uno sguardo indecifrabile al compagno. In realtà poco prima Blaise stava facendo notare la cosa ad Hermione, esponendo il suo disappunto su Mordon. Se non fosse arrivata proprio la diretta interessata sarebbe iniziato un dibattito con tesi e non tesi. Era un'impresa intraprendere una discussione con Hermione Granger e averla vinta. - Hai rivisto Mordon!- esclamò la riccia tuttavia ignorando la negatività del compagno.
- Sì.- ammise Naomi alzando gli occhi al cielo non capendo per quale strano motivo Hermione era più entusiasta di lei - Abbiamo bevuto, parlato e ballato un pò Hermione, non galoppare con la fantasia.- frenò subito l'entusiasmo dell'amica, la quale sbuffò sonoramente.
- Noiosi! Tutti e due!- disse lei facendo la linguaccia all'amica e al ragazzo.
- Beh questa ragazza noiosa..- disse finendo il suo drink - Ha voglia di ballare! Dov'è Ginny?- domandò ridendo appena.
Hermione le indicò una zona precisa all'interno della pista da ballo e proprio lì spiccava una folta chioma arancione che Naomi usò come punto guida.
- Hai intenzione di fare altri commenti cattivi o possiamo andare a ballare anche noi Mr. Sospetto e Negatività?- domandò Hermione ridacchiando appoggiandosi al petto del suo ragazzo guardandolo dal basso con due occhioni luminosi degni della recitazione di un cucciolo bastonato.
Blaise ghignò divertito sciogliendosi subito dopo in un tenero sorriso accarezzandole il volto con una mano: come poteva dirle di no?
- Per questa sera mi tappo la bocca, giuro.- le assicurò prendendola poi per mano e raggiungendo il resto della cricca.

La serata trascorse bene per tutto il gruppetto, le ragazze in particolare si diedero alla pazza gioia, ballando e bevendo tra una pausa e l'altra.
Era mezzanotte passata quando Hermione aveva avanzato l'idea di rincasare.
- Oh di già?- aveva protestato Ginny contrariata.
- Domani dovremo svegliarci presto...- giustificò Hermione con fare severo - Se domani nessuno si presenta a lezione, qualche professore potrebbe porsi domande.-
- Sei una Caposcuola decisamente noiosa.- la prese in giro Blaise abbracciandola da dietro posando il capo tra l'incavo della sua spalla.
- E tu sei un pessimo Prefetto, Serpeverde dei miei stivali!- rise Hermione dandogli un leggero colpo alle costole che Blaise incassò senza alcun tipo di dolore o fastidio avendo un perfetto corpo allenato grazie al Quidditch.
- Hermione ha ragione.- sentenziò Harry trovandosi puntati addosso gli occhi di tutti per l'assurdità di quello che aveva detto - Beh è vero!- si difese lui stringendo Ginny a sè.
In realtà il caro Potter aveva ben pensato di svignarsela con Ginny, Ronald era abbastanza brillo da acconsentire di dormire in Sala Comune senza capire il reale motivo di tale richiesta.
- Ed è il caso che riporti a dormire Naomi.- aggiunse Blaise osservandola poco lontano da loro intenta ad accingere ancora whisky.
Era più che brilla, straparlava e rideva senza reali motivi e aveva addirittura acconsentito di ballare con un paio di ragazzi probabilmente solo per la sbornia, conoscendola li avrebbe mandati dritti all'inferno, invece l'effetto alcool aveva risparmiato ai fortunati figuracce e insulti.
- Andiamo allora dai..- incalzò nuovamente Harry salutando Blaise e Naomi, al seguito salutò anche Ginny e subito dopo Hermione.
- Buonanotte tesoro.- mormorò a fior di labbra al suo bel principe azzurro.
- Non addormentarti..- replicò Blaise avvicinandola a sè per poterla baciare - Porto in camera Naomi, e arrivo.- le disse malizioso all'orecchio mordicchiandole lievemente l'estremità.
- Ti aspetto.- disse Hermione a sua volta con sensualità annuendo e ritirandosi insieme ai suoi amici Grifondoro.
Blaise la guardò ghignando finchè non uscì dalla porta del salone, e subito dopo raggiunse Naomi la quale stava per rifilarsi l'ennesimo bicchiere.
- Ferma, ferma..- la bloccò togliedole il bicchiere dalle mani con delicatezza - Hai bevuto un pò troppo, non credi?- domandò divertito guardando la sua espressione confusa sul suo agire.
- Blaise!- esclamò lei dopo qualche minuto che impiegò per riconoscerlo - Non è carino da parte tua! Il bicchiere era mio!- lo riprese mettendo su un broncio offeso.
Blaise rise di gusto iniziando a trascinarla verso l'uscita.
- Non ridere! Adesso chi mi darà da bere eh?!- continuava lei alzando la voce e lagnandosi come farebbe una bambina di due anni.
- In camera c'è un boccale di whisky tutto per te.- mentì lui divertito nel vederla in quello stato.
Avrebbe tanto voluto farle un video o qualcosa per farle vedere come accidenti si stesse comportando!
- Cosa cosa?!- domandò lei spalancando gli occhioni verdi e puntando improvvisamente i piedi sul pavimento. - Tutto per me?- chiese acciliata scrutando bene negli occhi l'amico.
- Tutto per te.- confermò Blaise tentando di sembrare serio, cosa che non gli riuscì per niente - Ma dobbiamo sbrigarci, se arriva prima Draco se lo beve tutto lui.- aggiunse lui riprendendo a farla camminare.
Naomi spalancò la bocca meravigliata inclinando appena il capo verso l'alto, annuendo piano in seguito assottigliando lo sguardo.
- Malfoy! Se lo scorda!E' tutto mio! Muoviti Blaise!- esclamò lei aumentando il passo e tirandolo dalla manica della camicia.
Mosse forse tre passi di numero prima d'inciampare sui tacchi: già non era abituata, era stanca e ubriaca ci mancava solo che ci facesse la staffetta con quei trampoli!
- Oh Blaise!- iniziò lei a lagnarsi - non riesco a correre con sti cosi!- si lamentò nuovamente con una smorfia. - Aspetta aspetta!- esclamò subito dopo senza lasciargli il tempo di dere "beh". Si chinò aggrappandosi con una mano ai pantaloni di Blaise, e si tolse, non con poca fatica, i trampoli che aveva ai piedi - Malfoy vedrà adesso..- borbottava ridendo tra sè e sè.
Zabini la osservò incredulo e divertito al contempo e si appuntò mentalmente di descriverle la scena per filo e per segno il giorno dopo.
- Fatto!- esclamò dopo avere finito con le scarpe tra le mani - Adesso!Corriamo Blaise!Portami in braccio però, se no mi sporco i piedini!- farneticava ridacchiando e sostendosi a lui.
Blaise rise, ma acconsentì prendendola tra le braccia assicurandosi che non cadessero le scarpe lungo il tragitto.
- Domani mi odierai.- rise lui ancor più convinto di doverle fare notare i singoli particolari, mentre il più in fretta possibile si dirigevano alla sala comune delle serpi.

                                                                                                                                       
Quando entrarono nella loro camera, Naomi era assopita tra le braccia di Blaise, ogni tanto canticchiava o farneticava qualcosa d'incomprensibile a cui il moretto ogni tanto rideva.
Al loro ingresso si spalancò la porta del bagno da cui ne uscì Draco già pronto per la notte.
Aveva finito da un pezzo la sua serata, e nonostante la piccola Penelope gli avesse chiesto di rimanere per la notte, lui, come sempre daltronde, si era alzato, vestito e spedito si era diretto nella propria camera. Non rimaneva mai per la notte, con nessuna.
Li guardò interrogativo chiedendo tacitamente spiegazioni all'amico.
- E' ubriaca persa.- spiegò Blaise ridendo di gusto.- Naomi, siamo arrivati.- le disse adagiandola delicatamente sul letto.
Naomi aprì gli occhi stropicciandoseli e sbavando parte del trucco degli occhi, cercando poi di mettere a fuoco il luogo in cui si trovava.
- Blaise..- mormorò mettendosi a sedere sul proprio letto - Il mio whisky?- domandò guardandolo sorniona.
Blaise rise nuovamente rivolgendosi a Draco: - Le ho detto che in stanza c'era altro whisky solo per lei.-
Draco la guardò poco convinto, e con una smorfia scosse il capo.
- Non sa neanche reggere un paio di bicchieri..- borbottò lui avviandosi al suo letto.
Lo aveva ipotizzato qualche ora prima che lei non fosse in grado di reggere l'alcool, e a quanto pare ci aveva azzeccato alla grande.
- Blaise!- strillò  agitando i piedi spazientita facendo trasalire i due.
- Lorence tappati la bocca!- la riprese Draco severo guardandola dal suo letto.
Naomi lo guardò curiosa inclinando il capo di lato, cercando di capire chi le avesse parlato, perchè chiunque fosse, quello non era Blaise, ne era certa.
- Oh, tu.- disse facendo il broncio e assottigliando lo sguardo - Allora sei stato tu a prendere il mio whisky!Sei uno stupido ladro!- lo accusò gettandosi pesantemente sul proprio letto guardando l'alto della struttura del suo baldacchino incrociando le braccia al petto.
Blaise per trattenersi dovette mordersi la lingua, altrimenti sarebbe scoppiato a ridere per terra.
- Le ho anche detto che se arrivavi prima tu, le avresti fregato il whisky.- giustificò l'uscita della ragazza ubriaca.
- Non ci si può fidare di nessuno...- mormorò la ragazza dando le spalle ad entrambi - Buonanotte a tutti!Tranne ai luridi ladri di whisky.- specificò con la voce traballante seguita da uno sbadiglio.
- Ok, le dai un colpo in testa tu, o cosa?- domandò il biondino senza altre parole davanti a quello spettacolo secondo lui ridicolo.
- Adesso si addormenta subito, non credo sarà necessario.- rise Blaise avviandosi verso la porta.
- Ehi dove vai?- lo fermò il biondo accigliato. - Ah...- si rispose in automatico scuotendo il capo. - A domani.- replicò infine salutandolo.
Blaise sparì, lasciando una Naomi ubriaca ed un Draco stanco e affaticato ragione per cui entrambi, motivo per un altro, caddero tra le braccia di Morfeo, lasciando il resto della notte brava ad Hermione e Blaise i quali rifiutarono per tutta notte il gentile richiamo del sonno.
 

                                                                                                                               
 ******

Il giorno successivo giunse su ali di piompo per molti studenti del castello.
La maggiorparte era rimasta sveglia alla festa per tutta la notte, molti avevano fatto le ore piccole, ed altri avevano passato la sera a rigettare l'anima per l'eccesso di alcool ingerito.
In una situazione a metà tra le due si ritrovò la giovane Serpeverde: aprì gli occhi lentamente, le tempie pulsavano tremendamente, e la vista era abbastanza sfocata.
Si stropicciò gli occhi cercando di mettere a fuoco la stanza nella fioca luce del mattino che si rifletteva nelle acque del Lago Nero, il quale a sua volta rifletteva la luce nella stanza del dormitorio verde-argento.
Ci mise qualche minuto prima di focalizzare il tutto: il letto, il suo gatto, l'armadio, e poco distante da sè Draco Malfoy che si asciugava i capelli in un candido asciugamano bianco.
- 'Giorno..- mormorò lei mettendosi a sedere sul suo letto portandosi subito una mano alla testa che le pesava enormemente. - Porca puttana!- imprecò a bassa voce con una smorfia di dolore in viso. Si sentiva decisamente uno schifo.
Draco si voltò pigramente, stranito dal suo saluto, e la guardò per qualche istante prima di ritornare a concentrarsi sui suoi capelli. Gli era bastato uno sguardo per capire che l'effetto post-sbornia le avevano fatto dimenticare il battibecco della sera prima, altrimenti era certo che neanche l'avrebbe calcolato.
- Scommetto che ti senti uno schifo.- disse lui infatti straffottente.
Lei accentuò la smorfia sul suo viso, senza capire se fosse a causa del buon umore mattutino del biondo o per la nausea e il mal di testa che la martellavano senza sosta.
- Sì..- confermò lei cercando di alzarsi dal letto senza cadere. Solo allora si rese conto di indossare ancora il vestito della sera prima, con cui a quanto pare aveva dormito. - Che cazzo è successo ieri?- domandò avvicinandosi allo specchio vicino alla porta d'ingresso trascinandosi a fatica e reggendosi con una mano la testa.
- Non ne ho idea.- rispose Draco dirigendosi verso il suo letto su cui si sedette per potere infilarsi le scarpe - So solo che hai bevuto più di quanto avresti dovuto, come ti avevo detto ovviamente, e che ti comportavi come un insopportabile bambinetta di due anni quando Blaise ti ha portata qui.-
Naomi si guardò allo specchio recependo le parole del biondino cercando di ricordare.
Aveva gli occhi abbozzati di nero, il trucco si era sbavato durante la notte, le labbra con i residui di pigmenti rossi e i capelli arruffati.
- Dio mio...faccio paura.- mormorò a se stessa cercando di togliersi l'eccesso di trucco.
- Mi spiace dirtelo Lorence...- iniziò Draco mettendosi dietro di lei guardandola dal riflesso dello specchio - Ma in questo caso lo struccante servirà a ben poco.- ghignò lui iniziando già di prima mattina a sfotterla come si deve.
- Ammazzati.- mormorò lei sorpassandolo e trascinandosi dentro il bagno per cercare di riprendersi.
- Vedi di darti una mossa, non ho intenzione di aspettarti!- le urlò dietro il biondo dalla camera.
Naomi tuttavia si lavò con estrema lentezza, aveva la testa che le scoppiava e cercava in tutti i modi di ricordarsi ciò che fosse successo la sera prima.
Si fece una doccia fredda sperando che la riportasse nel mondo della razionalità, e si vestì con la divisa scolastica pronta per affrontare il Lunedì di quell'ultima settimana di Novembre.
Quando uscì dal bagno vi trovò Draco che fumava e Blaise che si metteva la camicia.
- Ehi..- lo salutò lei ancora con la testa dolorante - Dov'eri finita? Mi hai lasciata con Mr. Simpatia.- disse lei ghignando appena ricevendo in cambio un'occhiataccia dal diretto interessato.
- Ho dormito da Hermione.- sorrise Blaise anche se con aria stanca.
- Pff...Dormito.- ridacchiò Draco sbuffando il fumo.
Effettivamente Zabini aveva dormito poco e niente, aveva impiegato la notte in ben altro, e la mattina aveva avuto giusto il tempo di farsi una doccia per poi tornare in camera sua e rivestirsi. Ovviamente per colpa di Hermione, perchè se fosse stato per lui, avrebbero potuto entrambi rimanere lì a letto tutto il giorno.
- Tu come ti senti?- domandò il moro alla ragazza.
- Uno schifo, mi sono svegliata conciata malissimo, ho mal di testa e non riesco a ricordare bene ciò che è successo ieri.- ammise lei sbuffando e sedendosi sul proprio letto per indossare le sue scarpe.
Blaise ridacchiò divertito e prima di fare altro andò al suo comodino aprendone un cassetto e rovistandovi dentro tirò fuori una boccetta dal contenuto denso e marroncino.
- Preferisco raccontarti certi particolari salienti dopo che riesci a ricordarteli.- ghignò Blaise porgendole la boccetta. - Bevi, ti farà passare del tutto la sbornia.- le assicurò facendole l'occhiolino.
Naomi la guardò dubbiosa, ma l'aprì e la bevve senza neanche annusarla o degustarla: aveva assoluto bisogno che quel mal di testa finisse, ed aveva fatto bene!
Se l'avesse assaggiata si sarebbe rifiutata di berla, aveva un gusto tanto dolce da fare venire la nausea, o meglio, nel suo causa la nausea aveva toccato il picco massimo visto che già l'aveva!
Tuttavia dovette ammettere che nel giro di due minuti, giusto il tempo di ripulirsi meglio gli occhi e pettinarsi i capelli, il mal di testa andò a scemare, e come lampi di ricordi ecco ricostruirsi la serata: il whisky, Mirko, la sbornia, i balli, Malfoy, i suoi capricci. Tutto quanto.
- Woah.- commentò lei scuotendo velocemente il capo come a volere scrollarsi tutta quella valanga di ricordi.
- Funzionato?- domandò Blaise infilandosi il golfino.
- Credo di sì. Ho ballato con due idioti?- chiese schifata da uno di quei ricordi che aveva ripescato dalla sua serata.
Blaise rise di gusto: - Sì, lo hai fatto. Eri abbastanza docile in realtà, ed uno dei due era particolarmente appiccicoso.-
- Fossero stati solo due.- mormorò Draco con un ghigno a curvargli le labbra.
Naomi non capì subito a chi si riferisse, e sinceramente era troppo impegnata a ricordare se con quei due avesse esagerato nell'essere docile.
- Ma cazzo!- si lamentò lei sprofondando con il viso tra le sue mani. - E... ti prego dimmi che quello che mi ricordo di me e te è uno scherzo.- disse lei guardandolo supplicante riferendosi alla sua scenata per tornare in sala comune.
- No cara! Adesso ti tocca sorbirti tutto l'intero racconto da me!- sghignazzò Blaise facendo cenno ai due di avviarsi aprendo la porta della loro stanza.
Draco con un gesto della bacchetta fece svanire il mozzicone della sua sigaretta e fu il primo ad uscire dalla stanza, seguito a ruota da Blaise e Naomi la quale fu costretta a sorbirsi per tutto il tragitto dalla sala comune alla Sala Grande il racconto avvincente del moretto, e mentre lui le parlava lei focalizzava altre scene della serata tra cui la litigata con Malfoy. Riusciva lentamente a comprendere la sua indisposizione di prima mattina e della sua battutina, anzi, se solo si fosse ricordata della sera prima neanche lo avrebbe salutato.
Motivo per cui si appuntò mentalemente di comportarsi come aveva deciso già la sera prima con il biondino: erano riaperti i conflitti di guerra.



RAINBOW  LINE
Ed eccoooooci qui :)
Ho cercato di postare il prima possibile, e devo dire che sono orgogliosa di queste tempistiche u.u''
Certo, il capitolo è decisamente più corto rispetto all'ultimo, ma ho voluto concentrarmi sugli avvenimenti della festa e lo ammetto anche sulla situazione di Naomi e Mirko (vi prego trovatemi la fusione giusta anche per questa coppia xD) in quanto avranno ripercussioni future =.= Infatti se avete notato nè a Draco nè a Blaise va a genio il caro Corvetto :D non vi dirò il perchè ovviamente!u.u'' non ancora!
Ho voluto lasciare in piccolo angolino anche a Blaise ed Hermione, che nonostante siano abbastanza paradossali mi piacciono sooo much! Li trovo dolci e teneri, ma con quel tocco di passione e sensualità che insomma... CI STANNO.
Invece sul fronte Draomi tutto si è ristabilito: dalla serie, che guerra sia!
Entrambi non hanno intenzione di pensare a quel paradossale avvenimento, entrambi preferiscono continuare a detestarsi piuttosto che pensare anche solo per ipotesi di uscire dai propri rigidi schemi.
Nel prossimo capitolo in particolare Naomi inizierà a mettersi in testa di volere recuperare i G.U.F.O. che non ha fatto l'anno precedente (è un insopportabile perfezionista -.-)
inizieremo anche ad avvicinarci al periodo Natale che vi anticipo dovrò riscrivere da capo ._.
In sostanza... nella precedente versione non ho minimamente tenuto conto del tempo (a 13 anni non ho mai avuto la condizione del tempo ecco u.u''),ma questa nuova rivisione voglio sia fatta per bene. Per cui molti capitoli della scorsa versione che si ambientavano in periodo precedenti devo adattarli al continuo temporale, dovrò fare un restauro da paura D:
Vi chiedo di portare quindi pazienza sempre per quanto riguarda le tempistiche di aggiornamento, ma vi giuro io m'impegno tanto ._.
Ringrazio in particolare le mie recensitrici dello scorso capitolo
:
 Mad Vanilla,Juls 394 e  Streghetta_31.
Grazie mille, davvero!:)

Grazie anche ai tanti lettori che passano a leggere questa fic, vi prego calcolatemi e recensite suvvia u.u
Alla prossima!:*

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1
) Le (Dis)Avventure di...Lyra by Mad Vanilla
2) Pottermore by Julie 394

Continuate a scrivere tutte e due, chiaro?u.u <3














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Capitolo 10
*** Light Me Up ***


10-Light me up
10.  Light Me Up


Le settimane di Dicembre sembravano essere volate e avevano regalato qualche sospiro di sollievo agli studenti della prestigiosa scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, le ultime verifiche erano state fatte, alcune simulazioni dei M.A.G.O. anche, e ormai non c'era assolutamente alcun motivo per cui non potere staccare per un pò la spina per pregustarsi già il periodo prima delle vacanze natalizie.
Sarebbe stato grandioso se questa idilliaca situazione di pace e beatitudine si sarebbe potuta dipingere a quella caotica e frenetica di Naomi.
Aveva notato che, nonostante si trovasse in grado di affrontare le simulazioni M.A.G.O., le mancava la certificazione dei G.U.F.O.! Quale orrore per una precisina e testarda come lo era la nostra giovine serpe, ragion per cui si era messa in testa di porvi rimedio qualche settimana prima.


Quella sera era riuscita a liberarsi dall'opprimente sorveglianza a cui la sottoponevano i suoi amici, ma non per divertirsi o fare qualche pazzia, bensì per potere andare nell'antro del lupo, o meglio della vipera, conosciuta con il nome di Severus Piton.
Nessuno si riusciva a spiegare il motivo per cui a Naomi, una Serpeverde fino a prova contraria, Piton non andasse per nulla a genio, diceva di trovarlo ambiguo.
Tuttavia, ambiguo o no, quella sera si era messa in testa di avanzare a lui e a tutti gli altri insegnanti una proposta. Certo prima di rivolgersi al resto del corpo docenti riteneva opportuno riscuotere l'approvazione del suo Direttore di Casa.
Dopo essere sgattaiolata dalla Sala Comune, si era quindi diretta spedita all'ufficio dell'untuoso professore.
Prese un respiro profondo, drizzò la schiena ed annuì pronta a ripetersi mentalmente il discorso che si era fatta tra sè e sè già troppe volte.
Bussò.
- Avanti.- si sentì la voce di Piton da dentro il suo ufficio, strascicata e melliflua come sempre.
Naomi entrò senza farlo attendere oltre, e rimase lì davanti alla porta salutandolo con educazione.
- Buonasera Professore. Posso disturbarla qualche minuto?- domandò subito dopo pronta ad andare al sodo.
Lui la guardò dubbioso, forse anche incuriosito e sorpreso, ma tuttavia annuì indicandole con un secco gesto della mano una delle sedie dinnanzi alla sua scrivania.
Naomi avanzò con calma verso la sedia, osservando l'ambiente a lei intorno, e paragonandolo immediatamente all'aula di pozioni: era identica, in tutto e per tutto!
Stessa luce cupa e sinistra, stessi odori, e stessi materiali disposti in ordinati armadi a filo sui muri.
Si distingueva dall'aula solo grazie alla polverosa libreria, probabilmente personale del professore, e dalla scrivania piena di scartoffie ordinate.
- Signorina Lorence, qual buon vento..- cominciò lui accomodandosi nella sua sedia incrociando le mani tra di loro - A cosa devo il disturbo?- domandò subito dopo scrutandola con occhio critico e attento ai dettagli.
- Volevo parlarle dei miei G.U.F.O..- iniziò lei diretta senza dare peso al suo modo di fare che trovava a dire poco irritante - Sono arrivata qui ad Hogwarts solo quest'anno, e nonostante mi senta in grado di affrontare i M.A.G.O. - ci tenne a puntualizzare con il suo solito vanto ed egocentrismo - Ritenevo corretto sostenere lo scorso esame.- terminò lei accavallando le gambe sotto la scrivania.
Piton la guardò per qualche minuto con un'espressione da cui Naomi non riuscì a decifrare granchè, ma poco dopo spalancò appena gli occhi sospirando impercettibilmente.
- Se credi di essere in grado...- iniziò lui essendo subito interrotto dalla ragazza.
- Lo sono.-  assicurò lei annuendo convinta e decisa. Detestava che qualcuno la sminuisse, a maggior ragione se era certa di essere capace.
- ... In tal caso.- concesse Piton anche se insinuando con solo il suo tono di voce dubbi da tutte le parti sulla questione - Ritengo opportuno parlarne con gli altri insegnanti e in particolare con il Preside.- aggiunse con quel tono mellifluo e pacato.
Naomi annuì sperenzosa, sperando che non la stesse prendendo per i fondelli, ma che lo avrebbe fatto per davvero.
- La ringrazio Professore.- disse lei iniziando lentamente ad alzarsi - Scusi  il disturbo.- disse prima di essere congedata con un freddissimo "Buona serata".


- Oh andiamo!- biascicò Ronald incredulo - E' Piton!- esclamò come se quello bastasse a spiegare tutto - Possibile che sia stato davvero così?!- domandò alla Serpeverde di fronte a sè.
- Shhh!- lo rimbeccò Hermione al suo fianco dandogli una gomitata e guardandolo severa.
Naomi, Harry, Hermione e Ron quel pomeriggio dopo le lezioni si erano trovati in biblioteca, e Naomi stava raccontando loro ciò che era successo qualche settimana prima nell'ufficio del professore.
- Non gli vado a genio.- buttò lì Naomi facendo spallucce e solleticandosi il mento con la piuma.
- Perchè sei una Serpe strana.- gli disse Harry ridacchiando e beccandosi una spintonata da parte della castana al suo fianco.
- Perchè è lui che è strano!- replicò Naomi ridendo e riprendendo a scrivere sulla sua pergamena una relazione di pozioni, guarda caso.
- L'importante è che avvisi gli altri professori.- sentenziò Hermione terminando e arrotolando il suo compito - E ovviamente che tu sia preparata!Se hai bisogno di aiuto, non hai che da chiedere.- aggiunse Hermione con un ampio sorriso.
- Non ho grandi difficoltà.- affermò Naomi continunando a scrivere sulla sua pergamena - Mi frega un pò la pratica delle materie come Pozioni, Difesa Contro le Arti Oscure, Incantesimi e Trasfigurazione.- si lamentò lei sbuffando.
Detestava ammettere di non essere più che eccellente in qualche cosa, ma purtroppo i fatti erano quelli.
Capiva la teoria, la sapeva ripetere e applicare, ma i risultati, specialmente in Trasfigurazione, non li otteneva subito, doveva provare molte volte.
- Beh Trasfigurazione e Incantesimi posso darti una mano io.- si offrì prontamente Hermione iniziando già a programmare esercizi e lezioni private con l'amica.-Mentre per DCAO, Harry è decisamente il migliore.- disse guardando proprio il diretto interessato con un sorrisetto a piegarle le labbra.
- Davvero?- domandò Naomi non conoscendo quell'aspetto del Grifondoro, non gli sembrava così spiccato nelle discipline scolastiche, certo se la cavava, ma non credeva davvero che fosse in grado addirittura di darle ripetizioni.
- Non ti abbiamo mai parlato dell'ES?- chiese Ron annoiato dal suo compito.
Naomi scosse il capo con un'espressione interrogativa in volto. Ragione per cui Harry per primo iniziò ad intrudurre il discorso.
- Ci esercitiamo in gruppo...- iniziò Harry timido e un pò a disagio di avere i riflettori puntati contro per quella determinata cosa.
- Un bel gruppo.- puntualizzò Hermione interrompendolo.
- Si.- confermò Harry guardando la riccia per poi riprendere - Ci esercitiamo in Incantesimi d'attacco, protezione...Insomma Difesa Contro le Arti Oscure.- terminò lui ridacchiando.
- Beh allora ho già trovato i miei due professori privati.- confermò Naomi guardando prima Harry e poi Hermione con un ghignetto sulle labbra.
- Ti manca Pozioni.- le fece notare Ron pensieroso.
- Vero!- confermò Harry guardando Hermione, aspettando che si proponesse a darle ripetizioni anche per quello.
- Puoi chiedere a Malfoy.- se ne uscì quella inaspettatamente.
Inutile dire che si trovò tre paia di occhi puntati addosso, uno più sorpreso e stranito dell'altro a quella sua uscita.
Hermione se lo aspettava, motivo per cui ridacchiò a quella reazione degli amici del tutto motivata effettivamente.
- Sì, lo so. E' il solito furetto platinato, spocchioso e insopportabile, ma, infastidisce anche a me ammetterlo per cui non lo dirò una seconda volta, è bravo in Pozioni.- disse lei seria e con una punta d'invidia. - Blaise va bene solo grazie a lui, e dice che è portato, non apre granchè libro.- aggiunse subito dopo confermando le sue tesi con una fonte attendibile quale Blaise.
Ron a quell'aggiunta serrò la mascella e abbandonò la sua espressione di sorpresa cercando di cammuffarne una su cui si poteva leggere una cosa simile a "Ma no?Blaise. Non avrei mai immaginato di sentirmelo in questo discorso".
Harry e Naomi invece rimasero a bocca aperta come lo erano già da quando Hermione aveva osato pronunciare quel cognome.
- Hermione, NO.- scandì bene Naomi dopo essersi ripresa da quello stato di sorpresa e catalessi - NO, mai nella vita. Preferisco prendere una T dopo l'altra piuttosto che chiedere a quell'idiota del cazzo di darmi ripetizioni in Pozioni!- vomitò quelle parole come un fiume in piena.
- E poi Malferret va bene in Pozioni solo perchè è il cocco di Piton.- aggiunse Ron come se quella notizia fosse ormai risaputa in tutto il mondo.
- Piton potrà avere anche le sue preferenze, ma per quanto possa essere di parte non può graziare un imbecille da Troll, con un Eccezionale +. E' l'ultimo voto che ha preso nella preparazione dell Distillato di Morte Vivente, e sapete che è difficilissima.- precisò Hermione rimanendo nella sua tesi più che razionale e logica.
- Herm, anche se quel coglione fosse l'originario inventore della materia, proprio per la testa di cazzo che è, non gli chiederei mai e poi mai, mai e mai nella vita di darmi ripetizioni!- esclamò Naomi strizzando gli occhi ogni volta che ripeteva quei tanti "mai". - Mi basta che m'insegni quella fottuta Occlumanzia!- esclamò lei iniziando a infervorarsi al solo pensiero della prima e loro attuale ultima lezione di quella materia.
- A proposito come va?- cambiò discorso Harry interessato sull'andamento dalla cosa - Spero vada meglio di come va a me con Piton.- aggiunse con una smorfia.
- Non so a chi possa andare peggio.- smentì subito Naomi con una smorfia scocciata, mentre infilava la sua pergamena finita dentro una borsa a tracolla di pelle nera. - Si è solo divertito a farsi gli affaracci miei, senza neanche spiegarmi come potermi difendere.- aggiunse indignata mentre senza neanche volerlo andò a sfiorarsi l'avambraccio sinistro. Sotto il golfino, sotto la camicetta, sotto le fasciature e sotto l'incantesimo che lo nascondeva alloggiava quel suo squarcio nero a cui Malfoy la volta scorsa si era particolarmente interessato.
- E' la stessa identica cosa che fa con me!- esclamò indignato a sua volta il Bambino Sopravvissuto.
Si persero in chiacchere per quei dieci-quindici minuti buoni prima di alzarsi tutti e quattro e uscire dalla biblioteca per camminare nei corridoi.
- Vi saluto dai.. ci vediamo a cena?- domandò Naomi pronta a prendere la direzione opposta ai tre per dirigersi nei sotterranei.
- Aspetta vengo con te.- disse Hermione schierandosi dalla sua parte - Ci vediamo più tardi.- disse ai due amici, che dopo avere salutato le due s'incamminarono verso le scale.
- Herm, posso andare anche da sola, non c'è bisogno che mi accompagni.- le fece notare Naomi cercando di non fare trapelare troppo il fastidio che quella stretta sorveglianza le dava.
- Devo vedere Blaise, tranquilla.- disse Hermione unendo così l'utile al dilettevole.
Naomi le credette poco e niente, ma non poteva certo fare scenate, dopotutto sapeva che lo faceva per il suo bene.
- Hai già pensato cosa fare per le vacanze di Natale?- domandò di punto in bianco Hermione.
- Uhm no.- ammise Naomi cadendo dal pero - Non ci ho minimamente pensato. Tu invece?- chiese a sua volta.
- Non saprei...- iniziò dubbiosa l'amica - Solitamente sono sempre andata alla Tana dai Weasley, ma non credo che Blaise lascerebbe da solo Malfoy, o che in generale verrebbe alla Tana. E in realtà volevo tornare a Londra dai miei genitori per rassicurarli, sai? Sanno a grandi linee ciò che succede qui nel Mondo Magico, e vedermi potrebbe convincerli che sto bene, che tutto va bene.- spiegò la riccia come a volersi convincere da sola che andava tutto bene lì in quella dimensione, anche se sapeva che era tutto il contrario. - E poi..- iniziò abbassando lievemente il viso e mordendosi il labbro inferiore - ... volevo fare conoscere Blaise ai miei genitori.- disse con un sorriso timido e arrossendo appena sulle guance.
Naomi le sorrise felice di quella confessione sapendo che, se lo desiderava veramente, la loro storia doveva avere preso un'ottima piega anche per progetti futuri.
- Gliel'hai già detto?- le domandò curiosa di sapere quale fosse stata la reazione di Blaise.
- No!- esclamò Hermione sbuffando scocciata - Non so come dirglielo! Non vorrei che pensasse sia troppo presto, o che pensasse che lo faccio per poi conoscere sua madre, o che altro so io!- sputò a raffica quei dubbi che sembravano alleggiarle come fumetti nella testa da troppo tempo - E..i miei genitori sono babbani.- terminò poi con un altro sbuffo e una smorfia in viso.
Naomi la guardò non capendo quale fosse il problema, perchè oltre le ansie e i dubbi, che probabilmente in quella situazione rientravano tutti nella norma, non capiva quale fosse questo grandissimo problema dei genitori babbani.
Hermione sospirò affranta e le spiegò il suo punto di vista.
- Sai la questione dei Purosangue, Mezzosangue e Babbani, no? Beh Blaise è il migliore amico di Malfoy, e sebbene entrambi ora stiano dalla nostra non so se Blaise sarebbe disposto... non ne abbiamo mai parlato ecco, quando si parla della sua famiglia o del suo passato rimane sempre sul vago, e ok... lo capisco, ma la curiosità mi uccide, senza parlare che in questi casi non so come comportarmi, non so come potrebbe reagire, capisci?- terminò Hermione sull'orlo della disperazione.
Il problema di Hermione era che non sapeva esattamente quale fosse la posizione di Blaise sulla questione Mezzosangue e Babbani prima di venire all'Ordine. Neanche attualmente sapeva bene cosa ne pensava, certo molte volte quando cercavano di parlare della guerra in corso lo sentiva disprezzare le azioni dei Mangiamorte, il credo e la fede che nutrivano verso Voldemort, ma non erano mai riusciti ad affrontare l'argomento babbani in quel senso.
- Ho paura che...cambi tutto.- ammise Hermione guardando Naomi con un velo di tristezza inconfondibile nei suoi occhi dorati.
Naomi annuì, cercando di assorbire ogni angolazione di quel problema, pronta a trasformarsi in Miss. Consiglio.
- E' una paura fondata se questo problema di sangue è così importante come dici, ma fermati un attimo a pensare ad una sola cosa: Blaise ti ama, si o no?- le chiese seriamente guardandola negli occhi.
- Sì.- annuì Hermione ricordandosi le mille volte che glielo aveva detto e dimostrato.
- Se ti ama, ama quello che sei, tutto quello che sei, compresa una cosa così importante come la tua famiglia. Se fosse stato davvero così ottuso e complessato rispetto alla questione del sangue, dubito fortemente che si sarebbe messo insieme a te.- le fece razionalmente notare la Serpe.
Hermione annuì assimilando le sue parole, e trovandovi un fondo di verità.
Se l'avesse disprezzata come Mezzosangue, a malapena le avrebbe rivolto la parola, figuriamoci starci insieme!
- Ecco. Quindi parlagli nel momento giusto e con le maniere giuste. Anche se lui non vuole aprirsi rispetto a certe cose, digli che hai assoluto bisogno che ti rassicuri sotto questo aspetto e poi gli butti la tua idea per Natale.- le riassunse il progetto in pochi e semplici passi Naomi.
- Ci proverò.- annuì Hermione sempre con quell'espressione pensierosa e malinconica.
- Su su Herm!- esclamò Naomi ridacchiando quando ormai già si trovavano nei sotterranei - Non è la fine del mondo, la comunicazione risolve enormi conflitti!-
Hermione ridacchiò appena, cercando di costruirsi in mente una straccia di discorso, ma sentendo dentro di sè l'angoscia di affrontarlo.
- Glielo dirò più avanti però, è ancora presto.- disse Hermione come a giustificarsi delle sue stesse paure.
- Come preferisci, ma non aspettare troppo.- la mise in guardia Naomi per poi pronunciare la parola d'ordine del quadro-porta. - Entri?- le chiese poi voltandosi verso la riccia.
- No.- scosse lei il capo - Puoi dire a Blaise di venire giù?Detesto entrare nel covo delle Serpi.- le chiese gentilmente ridacchiando.
- Certo.- sorrise Naomi - Ma vedi di non buttarti giù!- le raccomandò prima di salutarla e salire le scale dritta alla sua camera.
Quando vi entrò c'era solo Blaise che leggeva la Gazzetta del Profeta  placidamente sdraiato sul proprio letto.
- Salve.- salutò Naomi sorridendogli e felice di vedere solo lui in stanza - Una certa Hermione Granger l'aspetta fuori la sala comune.- gli disse subito dandogli del "lei".
- Salve a te.- ricambiò lui emergendo dal quotidiano che posò sul proprio letto - Oh, grazie!- esclamò poi con un sorriso e alzandosi di scatto le diede una pacca sulla spalla, pronto a dirigersi dalla sua bella.
- Ah Blaise!- lo fermò Naomi prima che sparisse dalla camera - Herm è un pò giù di morale.- gli buttò lì rimanendo sul vago.
- Che cos'ha?- domandò Blaise sorpreso e stranito non essendo a conoscenza della cosa.
- Non ne ho idea.- mentì abilmente lei scuotendo il capo. - Prova ad indagare, ma non essere troppo opprimente miraccomando.- le consigliò lei sorridendogli con aria rassicurante. - Dai, a dopo.- lo lasciò infine andare.
Lui annuì ricambiando il sorriso, e sparì dalla stanza spedito dalla sua ragazza pronto a carpire ogni sua afflizione.
Naomi sogghignò tra sè e sè, complimentandosi da sola per avere detto quella mezza bugia.

" Era necessario intrometterti?
Non ho fatto niente di male, ho solo dato una spinta alla cosa.
Qualcuno per caso te lo ha chiesto?

Non ha importanza. Non ha senso rovinare un rapporto così bello per un'idiozia simile.
Non credo tu sia la persona adatta a dare consigli in amore, sai? ANZI, tu non sei proprio adatta a dare consigli, punto.

In teoria la mia parte razionale sei tu cara Coscienza, per cui ti stai offendendo da sola.
Pff...sei solo un impicciona ingrata!"

Impicciona.
Naomi sorrise da sola a quella particolare parola, le era immediatamente venuto in mente un certo Corvonero che non vedeva dalla festa ormai.
Si avvicinò all'armadio e ne aprì le ante, puntando lo sguardo su quella giacca marrone che le aveva prestato, sfiorandola appena e chiedendosi fino a quando sarebbe dovuta rimanere chiusa nel suo armadio.
Non le sarebbe dispiaciuto rincontrarlo, lo trovava di buona compagnia infondo, nonostante fosse davvero troppo curioso.

" Qui gatta ci cova.
Nessuno cova niente! E' simpatico tutto qui.
E' troppo curioso.

Vero, ma è carino in compenso.
Ah!BECCATA!L'hai detto tu eh!

Sono semplicemente oggettiva, so riconoscere quando un ragazzo è carino o meno.
E spiegami allora perchè non ti addolcisci un pò! Sei acida.

Nessuno si è addolcito con me. Non vedo perchè dovrei farlo io."

Da quando Naomi aveva avuto delusioni anche sotto quell'aspetto il suo unico obbiettivo era diventato quello di ridicolizzarli, tutti quanti, dal primo all'ultimo.
Pensava che i ragazzi fossero tutti uguali: disonesti, opportunisti, maschilisti e bugiardi.
Era convinta di questo nonostante avesse avuto a che fare anche con ragazzini ingenui e infondo buoni, ma che lei non aveva comunque risparmiato.
Le venne subito in mente il topo di biblioteca che le stava addosso quando frequentava il liceo a Londra! Scosse il capo disgustata e chiuse le ante del proprio armadio distendendosi sul proprio letto a pancia in giù, rivolgendo il capo verso i piedi del letto.
- C'è posta per te.-  esclamò un certo biondino entrando nella camera all'improvviso.
Sventolava una lettera tra le mani, con un sorrisetto stranamente soddisfatto sulle labbra.
- Dammela.- disse Naomi mettendosi subito a sedere. I rapporti dei due non erano assolutamente migliorati, anzi. Si ignoravano, e quelle poche volte che si trovavano costretti ad interagire era solo per sfottersi.
Le sembrava strano quindi che le facesse da postino, e in più con un sorriso in faccia, qualcosa non andava.
- Più cordiale Lorence.- le fece notare lui saccente togliendosi il nodo alla cravatta. - Senza di me l'avresti ricevuta dopo cena. Un pò di riconoscenza sarebbe gradita.- disse lui guardandola dall'alto dinnanzi a lei, pronto a ricevere quanto meno un "grazie".
Diceva la verità, era riuscito a prendere la lettera perchè si trovava per caso alla torre dei gufi, se non l'avesse tirata su lui la ragazza l'avrebbe ricevuta dopo cena se non il giorno dopo.
- Non ti ho ringraziato abbastanza?- domandò lei fingendosi offesa - Sei ancora in piedi e non ti ho scaraventato per terra! Mi sembra anche troppo,no?- domandò lei ironicamente e al contempo con un tono innocente e dolce che poco le si addiceva in quella situazione.
Draco ghignò e la guardò con scherno prima di risponderle.
- Certo..- mormorò lui mandando appena indietro il capo mentre ridacchiava. Non credeva lontanamente possibile che una ragazzina come lei fosse in grado di ferirlo, era fisicamente più forte di lei. - Beh, visto che non ti comporti bene con me, vorrà dire che la terrò io.- terminò lui con la più totale calma dandole le spalle sfilandosi la cravatta che posò sul proprio letto.
- Malfoy, piantala e dammi quella dannata lettera!- esclamò lei puntando il suo sguardo contro la schiena di lui.
Il biondino la ignorò deliberatamente, e senza mollare la presa sul pezzo di carta, si liberò del golfino rimanendo con una maglietta a maniche corte grigia con lo scollo a V.

- Malfoy!- lo richiamò lei alzando la voce - Non costringermi a metterti le mani addosso!- disse lei chiudendo gli occhi nel tentativo di non arrabbiarsi più di tanto.
Lui rise, una risata priva di allegria, ma solo e soltanto canzonatoria.
- Sono qui.- affermò lui calmissimo girandosi e spalancando le braccia provocandola. - E credo gli darò un'altra occhiata, trovo interessante ciò che dice tua sorella.- disse lui ghignando rigirandosi la lettera tra le dita.
Naomi spalancò le labbra indignata assottigliando lo sguardo.
- L'hai aperta?!- saltò su a sedere stringendo i pugni lungo il corpo.
- L'ho letta.- la corresse lui sventolandogliela sotto il naso e dandole una piccola possibilità di sfilargliela dalle mani, cosa che lei non riuscì a fare poichè il biondino la ritrasse velocemente.
Fu un attimo, tanto improvviso, inaspettato e veloce da lasciare il biondino spiazzato e con la schiena adagiata sul suo materasso.
Naomi lo aveva letteralmente caricato, gli si era buttata addosso e comprimeva il corpo di lui con il proprio peso, facendo pressione sulle scapole con le sue mani.
- Come cazzo ti permetti?!- esclamò lei guardandolo dall'alto della sua posizione - Sono affari miei!- continuò aumentando la pressione su di lui.
Draco la guardò divertito e sghignazzando, oltre il danno anche la beffa, e gli ci volle meno di una frazione di secondo per capovolgere la situazione, sovrastandola in un attimo.
Come dicevo, era fisicamente più forte di lei.
- Non ti azzardare mai più.- iniziò lui diventando tutto d'un tratto serio con lo sguardo fisso in quello di lei che nonostante la situazione non distolse neanche per un istante. - Come vedi quello che fai, ti si ritorce contro Lorence.- le fece candidamente notare con un ghigno. Effettivamente ora era lei quella in difficoltà, e sarebbe stato difficile, se non impossibile liberarsi dalla presa del ragazzo.
- Non azzardarti tu a farti i cazzi miei!- ribattè lei cercando di sgattaiolare dalla sua presa. -Se mi lasciassi stare, non mi verrebbe neanche in mente di sfiorarti!- le gridò lei iniziando a spintonarlo con le mani sul petto.
Lui lasciò cedere la lettera sul materasso prendendole le mani e bloccandogliele entrambe all'altezza del capo.
- E lasciami cazzo!- protestò lei dimenandosi con il resto del corpo. - Malfoy giuro, se non mi lasci andare immediatamente ti facciò diventare un neunuco!- sibilò lei guardandolo negli occhi.
Draco ghignò divertito, scuotendo il capo rassegnato.
- Lorence le tue minacce mi fanno ridere.- le disse annoiato - Se fossi in te starei zitta e chiederei scusa. Posso farti quello che voglio, non mi sembri in grado di avanzare minacce.- le fece candidamente notare lui con forse una sorta di allusione maliziosa.
- A me fai ridere tu.- affermò lei sprezzante con un sorrisetto in viso - Sei il solito...schifoso!- esclamò lei non sapendo quale altro termine usare.
- Oh quante scene.- mormorò lui ghignando - Sai quante ragazze vorrebbero trovarsi al tuo posto ora?- domandò lui malizioso.
- Immagino.- confermò lei assecondandolo - Per fortuna non rientro nella vasta massa di oche.- aggiunse lei con un sorrisetto saccente.
Draco ridacchiò divertito avvicinando il suo viso a quello di lei, riuscendo addirittura a sentirne il respiro.
- Per ora.- le disse ghignando.
Naomi rise di gusto a quelle sue parole, gli rise proprio in faccia.
- Malfoy!Ti prego!- disse continunando a ridere - Mai e poi mai. Non sarà il tuo presunto "saperci fare"- continuò lei mimando le virgolette con le dita, nonostante fossero intrappolate dalla presa di lui - a farmi cadere ai tuoi piedi. La verità è che, a quanto pare, sono l'unica a vedere quello che sei.- gli disse guardandolo con sufficienza.
- Ti prego illuminami di grazia.- replicò lui divertito, come se tutto ciò che aveva detto fino a quel momento fossero solo un mucchio di cretinate.
- Sei un pallone gonfiato.- sputò lei con cattiveria fissandolo negli occhi grigi.
- Pallone gonfiato...quante volte me lo hai già detto?- disse lui  fingendo di pensarci su - Ho perso il conto. E' per questo che nessuno ti fila, sei insopportabile, acida e  ripetitiva.- la gelò lui con l'intento di ferirla - Poco interessante insomma.- terminò dandole il colpo di grazia, rendendo micidiale l'insulto con la sua pacatezza e tranquillità.

"Te l'ho detto: acida.
TACI..."

Naomi non protestò, non disse nulla riflettendo su quello che le aveva sputato addosso perchè infondo lo sentiva suo, non aveva torto, e a Draco la sua reazione era bastata: non ribatteva più, finalmente l'aveva zittita.
Ragione per cui la lasciò libera dalla sua morsa, raccolse la lettera da terra e gliela gettò sulla pancia essendo ancora sdraiata sul letto.
- Sei quasi sopportabile con la bocca chiusa.- le fece notare lui sedendosi di fronte a lei e invitandola a leggere con un cenno del capo.
Naomi lo fulminò con lo sguardo, ma si mise a sedere e l'aprì spiegandola per bene tra le esili mani.

Cara Naomi,
come va lì? Ti piace la scuola? E' tutto così "figo" come l'hanno descritto?
Spero di sì. Qui invece va alla grande! I Weasley sono delle persone adorabili, non ho mai visto mamma così rilassata!
(lei e Molly vanno molto d'accordo!)
Ogni tanto ci alleniamo, mamma dice che devo riuscire a controllarmi, che dobbiamo essere pronte.
"Per cosa?" mi sono subito chiesta io! Qui sembra tutto una pacchia, con magia e formule!
Invece BEM! Salta fuori una bella gatta da pelare!
Mamma non vuole che te lo dica, ma dopo quel che è già successo in questi anni, direi che non è il caso di avere segreti, non tra di noi almeno.
Ti ricordi la residenza estiva a Playmouth? Quella al mare! Ecco, dopo il periodo di Natale dovrò andarci per recuperare due collane. Si lo so, starai facendo
una faccia.... è stata la mia stessa reazione, tranquilla. Mamma dice che sono due collane antiche, che dovranno servirci, ma boh! Non ho capito bene neanche io!
Oltretutto, non sa neanche con precisione se sono lì, infatti mentre io andrò a Playmouth, lei andrà nel maniero a Liverpool. Il lato negativo di avere troppi soldi, presumo.
Questo Natale che hai intenzione di fare? Io e mamma pensavamo di tornare nella Londra babbana per organizzare un pò meglio gli alibi. Il fatto che sparisca una
delle famiglie più fighe del Regno Unito deve avere una buona scusante... e poi mamma deve controllare come va la redazione, ha affidato tutto a Jenny (la biondina
ossigenata che detesto) è il caso che controlli come vada la situazione. C'inventeremo qualcosa... tu hai la tua borsa di studio negli Stati Uniti e sei sistemata.
Probabilmente inventeremo che i coniugi Lorence sono spariti in un viaggio di vacanza, mentre io, povera ragazza solitaria, ha ben deciso di partire per la Spagna.
Direi che come alibi è possibile, no?
Facci sapere, e fai la brava miraccomando!

                                                                                                                                                 Valentina

p.s.: dimenticavo accidenti! Quel gran figo di Malfoy?! Sempre in forma? Fossi in te ci farei un pensierino visto che lo vedrai tutti i giorni!


Naomi lesse tutto d'un fiato, facendo espressioni buffe ogni tanto, specialmente arrivata infondo alla lettera.
- Idiota.- mormorò semplicemente riferendosi al post scrittum.
- Dì a tua sorella che sto magnificamente a proposito.- disse Malfoy gongolandosi come non mai - Dovresti darle retta, sai?- insinuò subito dopo riprendendo con quel suo modo di fare malizioso e per Naomi insopportabile a dire poco.
- Neanche morta.- disse lei sorridendogli falsamente.
- Ehi ragazzi.- fece capolinea Blaise dalla porta d'ingresso - Tutto bene?- aggiunse inconsapevole di avere probabilmente troncato sul nascere una nuova lotta di pensieri e insulti.
- Zab.- salutò Draco con un ghignetto.
- No.- sillabò semplicemente la ragazza rivolgendo uno sguardo significativo al biondino.- Hai parlato con Herm?- domandò tuttavia subito dopo curiosa di scoprire se il suo piano avesse funzionato.
- Sì, è solo un pò stanca per il periodo stressante a scuola.- spiegò Blaise con un mezzo sorriso.
Naomi lo guardò poco convinta, sapendo che il motivo del malcontento dell'amica era ben altro, ma che a quanto pare non era riuscita a dire al moretto.
- Chi ti ha scritto?- domandò poi Blaise avvicinandosi ai due e sedendosi accanto a Naomi.
- Mia sorella.- rispose lei porgendogli la lettera - Tanto ormai l'ha letta mezzo mondo.- si lagnò riferendosi a Malfoy il quale allargò il ghignetto sul suo volto.
Quando Blaise terminò di leggere si lasciò andare ad uno sghignazzare divertito, ricevendo occhiatacce da Naomi.
- Ok ok va bene.- acconsentì alzando le mani colpevole - Beh tu cosa hai intenzione di fare per Natale? Vai con loro?- chiese curioso.
- Non credo.- scosse il capo la ragazza pensierosa. - Stavo pensando di rimanere qui sinceramente.-
Sua madre e sua sorella sarebbero tornate a Londra e non le andava per niente di essere sbattuta a destra e a manca in un posto che ormai non le diceva più nulla e tanto meno sentiva proprio.
- In tal caso non sarai l'unica. Ormai io e Draco siamo di casa qui.- disse sdrammatizzando il moro rivolgendo lo sguardo all'amico, il quale sospirò impercettibilmente.
Gli mancava non tornare a casa per le vacanze di Natale. Si ricordava che quando era più piccolo non vedeva l'ora di lasciare il castello per potere riabbracciare la madre e per potersi beare dei lussi che offriva la sua famiglia, dei balli di gala e dei grandi pasti raffinati.
Tutto quello però ormai rimaneva un ricordo, nient'altro.
- Non vai alla Tana con Hermione?- domandò Naomi con aria innocente, pronta ad indagare lei per prima se fosse stato disposto ad una cosa del genere.
- Non è il caso vada dai Weasley. Diciamo che non tutti gradiscono la mia presenza.- tagliò corto Blaise riferendosi chiaramente a Ron. - Ma non ne abbiamo ancora parlato effettivamente.- concesse lui pensieroso.
Che fosse quindi disposto ad un compromesso?
- Qualsiasi cosa tu faccia, scordatelo che venga alla Tana.- sbottò Draco mettendo le cose in chiaro - Rimango nella mediocrità ad Hogwarts, ma non mi impantano da loro.- sputò duramente con il disprezzo leggibile in faccia.
- Tranquillo Malfoy, nessuno gradirebbe la tua presenza.- lo rassicurò Naomi infastidita di sentire come sputava sulla famiglia dei Weasley che infondo trovava ospitale e umile.
- Non la pensa così tua sorella.- continuò lui a gondolare malizioso.
In risposta Naomi si alzò facendo un verso isterico, iniziando a borbottare chissà quale epiteto al biondino e alla sorella anche.


*******

 Un nuovo giorno lì ad Hogwarts, quel Mercoledì  mattina però c'era una piacevole novità: neve. La prima nevicata dell'anno sembrava avere messo nell'aria una sorta di infantilità tra gli studenti. Molti si era riversati nel cortile per giocare a palle di neve, senza neanche essere andati a fare colazione.
I tre giovani Serpeverde, invece, quella mattina camminavano nei corridoi diretti alla Sala Grande.
- Mi piace la neve.- ammise Naomi quando vide due ragazzini rincorrersi all'interno del corridoio tenendo strette al petto alcune palle di neve. - Ma odio il freddo.- aggiunse consapevole del controsenso.
- Non so se qualcuno ti ha messa a conoscenza del fatto che la neve è fredda.- biascicò il bel biondino al suo fianco.
- Simpatico anche di prima mattina...- sbuffò Naomi rivolgendo lo sguardo verso il soffitto, stringendosi al collo la sciarpa verde e argento.
- Lui sempre.- ridacchiò Blaise ormai abituato e divertito dai battibecchi di quei due.
- Signorina Lorence!-
Naomi si voltò sentendosi chiamare, e così la imitò il suo comitato di protezione.
- Professoressa McGranitt!Buongiorno.- la salutò la ragazza sorpresa di trovarsela lì davanti. Erano vicini alla Sala Grande, ma l'ingresso dei professori non era il portone principale. Che ci faceva quindi lì la professoressa?
- Buongiorno.- ricambiò lei cordiale, ma al contempo sbrigativa - Ieri sera Severus ha parlato con me e il Preside della proposta che ha avanzato qualche settimana fa, e abbiamo deciso che oltre ad essere fattibile è stato molto maturo da parte sua.- si congratulò la donna con un sorriso appena accennato sulle labbra.
D'altra parte Blaise e Draco si guardavano con espressioni interrogative non capendo di cosa si stesse parlando.
- Oh, per fortuna!- esclamò Naomi felice - La ringrazio.- aggiunse poi sentendo dentro di sè crescere la sua già sufficiente autostima.
- Credo però sia opportuno discutere di alcuni dettagli..- affermò la donna annuendo - L'aspetto dopo cena nel mio ufficio.- aggiunse subito senza che si potesse ammettere alcuna replica.
Naomi fece una piccola smorfia contrariata, non perchè non volesse iniziare a parlare dei G.U.F.O., ma perchè il giorno prima durante le sue ripetizioni di Incantesimi con Hermione, che avevano iniziato subito il giorno dopo che la Grifondoro si era proposta di aiutarla in biblioteca, si era accordata con Harry per iniziare a fare qualche esercitazione pratica di Difesa Contro le Arti Oscure proprio quella sera dopo cena!
- In realtà Silente mi ha sconsigliato di uscire durante la notte.- mentì lei subito per giustificare la sua espressione contrariata.
- Non si preoccupi, ho pensato anche a questo.- disse gentilmente Minerva - Questa sera Malfoy dovrebbe fare la ronda al Settimo Piano, per cui l'accompagnerà lui.- disse rivolgendo uno sguardo di sufficienza al biondino, il quale sentendosi tirato in mezzo guardò Naomi quasi con disgusto. Non aveva intenzione di stare in sua compagnia anche durante la ronda! Aveva ben altri piani con la sua compagna Prefetta, alias Pansy!
- Ma..- tentarono entrambi di appellarsi alla decisione dell'insegnante.
- Dopo cena. Nessun ma... il tempo stringe, si avvicinano anche i M.A.G.O.- le ricordò la donna con severità - Buona giornata.- si dileguò poi lasciando i tre in mezzo al corridoio.

- Grazie mille Lorence.- sibilò Draco guardandola non appena la professoressa era sparita dalla loro visuale - Hai questa incredibile capacità di rovinare i miei progetti!- esclamò riprendendo a camminare per la Sala Grande seguito dai due.

- Non centro niente questa volta!- iniziò a imprecare Naomi guardandolo storto - Non questa sera! Porca troia! Dovevo vedermi con Harry!- esclamò Naomi sbuffando contrariata.
- Perchè?- domandò Blaise incuriosito.
- Mi da qualche ripetizione di Difesa Contro le Arti Oscure.- spiegò lei cercando una soluzione al suo problema.
- E la Piattola cosa pensa di questa cosa?- domandò Draco ghignando ancora con il tono seccato per quella novità.
- Chi?- chiese Naomi non capendo a chi si riferisse.
- Ginny.- tradusse Blaise scuotendo rassegnato il capo.
- Non tutti hanno il cervello bacato come il tuo Malfoy. Dobbiamo fare cose serie, non divertirci.- gli disse come se non necessitasse neanche una risposta alla sua domanda.
- Sarà!- esclamò Draco scoccando le labbra - Potty non me la racconta giusta.- continuò ad insinuare con un ghignetto malizioso, quando ormai si trovavano faccia a faccia al portone della Sala.
Entrarono dirigendosi spediti al tavolo Serpeverde sedendosi vicini infondo al tavolo.
Naomi iniziò a rovistare nella propria borsa di cuoio nera tirandone fuori una pergamena stropicciata e la sua penna su cui iniziò a scrivere.
- Che fai?- domandò Blaise invece servendosi la colazione.
- Avviso Harry.- disse lei non alzando il capo dal foglio ancora intenta a scrivere.

"Ciao Harry, scusa, ma per questa sera dovremo rinviare per quella cosa... La McGranitt vuole vada da lei dopo cena per parlare dei G.U.F.O.. Mi dispiace!"

Non appena terminò di scrivere firmò il foglio e colpendolo con la bacchetta lo osservò piegarsi da solo in un piccolo aereoplano di carta il quale decollò e volò sulle teste degli studenti fino ad arrivare al tavolo Grifondoro e planare delicatamente davanti ad Harry.
- Chi è?- domandò Ginny aguzzando la vista e lasciando perdere per qualche istante la sua brioche alla marmellata.
Harry la guardò scuotendo il capo, non sapendo chi potesse essere, quando si decise anche lui a mettere da parte la sua tazza di thé per potere aprire l'aereoplano di carta.
Sorrise.

- E' Naomi.- le rispose senza alzare lo sguardo dal bigliettino.
- Come?- domandò sorpresa la rossa ricordandosi il sorriso sulle labbra del suo ragazzo non appena aveva scoperto il mittente. Era forse fastidio la sensazione che provava?Sì, era decisamente fastidio, ma dissimulò quella sua particolare sensazione, cercando di sembrare scherzosa - E da quando messaggiate?- domandò con una breve risatina sforzata.
- Non stiamo messaggiando..- rispose lui tirando fuori la penna per rispondere all'avviso di lei - Mi ha avvisato che questa sera non possiamo incontrarci perchè è impegnata con la McGranitt.- gli spiegò lui colpendo nuovamente il pezzo di carta che riprese il volo diretto alla bella dagli occhi smeraldini. Peccato che Harry si era dimenticato di mettere al corrente Ginny di quell'impegno che aveva preso con la Serpe. Infatti si trovò puntati contro due occhi azzurri decisamente contrariati e pronti ad esplodere in fulmini e saette.
- Prego?!- esclamò lei cercando tuttavia di trattenersi dalle mille sensazioni ed emozioni che provava - Per quale assurdo motivo vi dovreste incontrare dopo cena? E per quale ancora più assurdo motivo io non ne sapevo niente?!- aggiunse decisamente arrabbiata.
Harry si sarebbe voluto volenteri scavare una fossa per colpa della sua negligenza! Sapeva che la sua ragazza era di per sè gelosa, figurati se incominciava a sospettare o farsi venire dubbi.
- Ginny è Naomi, è un'amica.- iniziò lui cercando di rassicurarla - Io ed Herm le stiamo dando una mano perchè dovrà fare un piccolo esame prima dei M.A.G.O., ed io l'aiuto in DCAO.- le spiegò lui calmissimo e con sincerità guardandola negli occhi e sperando che gli credesse e perdonasse la sua dimenticanza.
La rossa lo guardò per qualche istante indecisa su come rispondere o comportarsi, per cui alla fine fece spallucce riprendendo a mordere la sua brioche.
- Scusa, mi sono dimenticato di dirtelo.- si scusò Harry vedendola rimanere in silenzio.
- Va bene, tranquillo, non è niente.- tentò di rassicurarlo lei con un sorriso che il ragazzo ricambiò pensando di avere evitato una bella litigata.
Peccato che nè lui nè probabilmente anche Ginny sapevano cosa iniziasse a crescere nella testa di quest'ultima. I dubbi avvelenano l'anima e il cuore purtroppo.

"Ciao Nao, non ti preoccupare. Possiamo fare oggi dopo pranzo se non hai altri impegni!Facci sapere cosa ti dirà la McGranitt!"

Naomi lesse la risposta del Grifondoro e annuì tra sè e sè. Purtroppo rimaneva l'unica opzione! Non aveva nulla da fare dopo pranzo, per cui lo cercò con lo sguardo annuendo e sorridendogli.
- Scusa, potresti passarmi il caffè?-
Naomi si voltò trovando al suo fianco una ragazza robusta con i capelli corti marrone scuro e gli occhi del medesimo colore.
- Ehi Milly.- la salutò Blaise sorridendole dal lato opposto del tavolo e passandole le caraffa del caffè precedendo Naomi - Tutto bene?- domandò poi guardandola.
- Blai.- lo salutò lei con un ghignetto e un piccolo cenno del capo, rivolgendo un breve sguardo a Naomi incuriosita. - Non mi lamento.- rispose poi facendo spallucce e servendosi la bevanda calda e fumante. - Tu invece? Ormai frequenti altre persone, potrei sentirmi trascurata, sai?- disse lei con un tono mezzo offesso e una risata divertita.
Il caro Zabini le rispose con la pacatezza e tranquillità che lo distingueva, non poteva certo smentirsi dopotutto.
- Sai che sono senza limiti e confini. Il nuovo mi attrae.- le disse con un sorriso rassicurante - Ciò non vuol dire che disprezzi le vecchie abitudini e compagnie.- terminò con un ghignetto sapiente sulle labbra.
- Mah, girano voci diverse. Pare che tu sia rimasto abbagliato dal nuovo.- le fece candidamente notare lei rivolgendo per l'ennesima volta uno sguardo accurato a Naomi.
Parve accorgersene anche Blaise, motivo per cui indirizzò l'attenzione proprio su di lei, tentando di lasciare cadere il discorso che sapeva andava probabilmente a parare sui temi Hermione, e lontananza da Nott e company.
- Il nuovo può essere più vicino di quanto pensi, invece, addirittura alla tua portata..- disse lui riferendosi abilmente alla nuova serpe - Lei è Naomi.- la presentò lanciando alla ragazza uno sguardo eloquente, la quale ovviamente capì al volo e decise di aiutarlo a reggergli il nuovo indirizzamento di discorso.
- Piacere mio.- disse porgendole elegantemente la mano, la quale venne stretta con decisione dall'altra ragazza la quale si presentò a sua volta.
- Millicent Bulstrode. Era da un pò che desideravo conoscerti.- ammise lei con un ghignetto.
- Ah si?- domandò Naomi piacevolmente sorpresa  - Per quale motivo?-
- Pare che tu sia una Serpeverde piuttosto particolare, girano tante voci sul tuo conto.- rimase sul vago Millicent.
- Davvero?- ridacchiò appena Naomi - A quanto sento ti piace ascoltare le voci di corriodoio.- sentenziò semplicemente con un sorriso - In ogni caso ti accorgerai tu stessa che sono piuttosto noiosa in realtà.- aggiunse con un ghignetto.
Blaise ghignò soddisfatto alla replica di Naomi rivolgendo quel suo sguardo a Millicent.
- Vedremo.- replicò lei divertita,capendo che i due giocavano in squadra e accertandosi che anche la nuova serpe fosse abile in quel tipo di giochi. - Temo di dovere andare.- disse però poco dopo rivolgendo uno sguardo alle sue spalle indirizzato ad un gruppetto in cui Naomi identificò Pansy Parkinson, Daphne e Astoria Grengrass. - Spero di vederti più spesso Blaise.- disse alzandosi elegantemente dal tavolo.
- Chi può dirlo.- rimase sul vago Blaise sorridendo pacato.
- Già.- disse lei facendogli l'occhiolino - E' stato un piacere conoscerti, a presto.- si rivolse invece a Naomi.
- A presto.- rispose Naomi con un sorrisetto sulle labbra.
La guardarono entrambi camminare verso il gruppetto per poi sparire dalla Sala Grande.
- Amica o nemica?- domandò subito Naomi rivolta al moretto.
- Amica, amica...- scosse il capo divertito Blaise. - E' un bel tipetto. E' astuta e intelligente, riesce a mettere a disagio molte persone e credo ci abbia provato anche con te. E' un'esauribile fonte di gossip e conoscenza, ma ci tiene a non farsi catalogare nell'insieme di superficialità che contraddistingue sia Pansy che Daphne. E' sempre stato divertente parlarle.- sentenziò Blaise finendo la propria colazione.
- Già il fatto che non abbia il cervello simile a quello della Parkinson, è un punto a suo favore.- sghignazzò Naomi bevendo il suo latte e asciugandosi la bocca con il tovagliolo al suo fianco.
- Noto che Pansy non ti va molto a genio.-
- No. Fatti spiegare il motivo dal tuo amichetto ossigenato.- disse indicandolo a qualche posto più in là, mentre si alzava. - Vi aspetto in aula.- gli disse allontanandosi rapidamente prima che la fermasse per costringerla ad essere sorvegliata da qualcuno.
Avevano alla prima ora Storia della Magia, e aveva deciso di leggersi la lezione di quel giorno per essere più preparata. Era fatta così purtroppo, amava essere al di sopra degli altri, e ormai dopo la sua prima interrogazione dell'anno in cui era riuscita a sbalordire il professore quest'ultimo la guardava di buon occhio.
La raggiunse in pochi minuti e si sedette nella penultima fila, osservando alcuni studenti seduti sui banchi in prima fila. Li ignorò ovviamente, non li conosceva, e tanto meno aveva uno spirito di socializzazione così sentito, ragion per cui tirò fuori dalla sua borsa il libro e sfogliò le pagine una dopo l'altra.
- Posso..?- domandò una voce al suo fianco dopo qualche minuto in cui si era già persa nella guerra d'indipendenza degli elfi e i folletti.
- Blaise lo sai che vicino a Malfoy non mi ci metto...- mormorò lei ancora concentrata dalla lettura. Aveva scelto di sedersi in un banco a due proprio per non doversi trovare dall'altro lato Mr Platinato.
- Uhm... non sono Blaise.- rispose quella voce seguita da una risata che riconobbe quasi subito.
Alzò lo sguardo e incontrò quello sguardo misto di marrone e verde chiaro che già la prima volta si era persa ad analizzare con minuziosa attenzione.
- Mirko!- esclamò lei sorpresa e con una punta d'imbarazzo - Scusami, credevo fossi...- disse lei alzandosi e scuotendo il capo sorridendo appena.
- Zabini. Si ho sentito.- ridacchiò lui guardandola con uno di quei suoi sorrisi che mettevano l'allegria - Posso sedermi o Zabini mi incenerirà?- domandò nuovamente.
- Ma no, tranquillo! Siediti pure.- gli disse lei sorridendo appena riaccomodandosi e voltandosi verso il Corvo con un sorriso.
Era davvero contenta di averlo incontrato, forse proprio perchè non lo aveva programmato.
- E' bello rivederti.- sentenziò lui quasi a leggere i pensieri e le emozioni di lei - Non ci speravo quasi più.- aggiunse con un mezzo sorriso.
Effettivamente non si erano rivisti dalla festa e a quanto pare Naomi non era l'unica ad averci fatto caso.
- Già, anche io.- ammise lei abbassando appena lo sguardo - Io ho incominciato a temere per la salute del tuo amico.- aggiunse ghignando appena.
Mirko ridacchiò alle sue parole ricordando che l'ultima volta aveva minacciato il suo amico per averlo fatto allontanare da lei.
- Dopo che si è ripreso, è stata la prima cosa che gli ho fatto notare.-
- Davvero?- domandò lei con una punta di malizia nella voce - Potrei sentirmi importante.- aggiunse mordendosi appena il labbro inferiore.
- Non avresti motivi per non sentirti altrimenti.- rispose lui con un sorrisetto e con pacatezza.
- Io non credo che sia una buona idea montare troppo il mio ego.- gli fece notare lei mentre l'aula iniziava lentamente ad ospitare sempre più alunni.
- Perchè mai?- domandò lui curioso con un'espressione attigua alla sua curiosità.
- Potrebbero non piacerti le conseguenze.- rispose lei semplicemente facendo spallucce.
- Uhm..- rispose lui soppesando le parole di Naomi e pensando a quali terribili conseguenze poteva incorrere se le faceva qualche complimento celato - Diciamo che allora correrò il rischio.- replicò infine con un sorrisetto di sfida in volto.
- Tuo è il rischio, e tuo è il pericolo.- lo mise in guardia Naomi divertita con un ghigno sulle belle labbra.
- Scusami se te lo dico, ma non mi sembri pericolosa come vuoi farmi pensare.- le confessò lui guardandola da capo a piedi.
- Cosa ti sembro allora?- domandò lei questa volta curiosa.
- Mi sembri bellissima, interessante, di buona compagnia e hai qualcosa di particolare che neanche un ottimo osservatore come me riesce a decifrare.- disse lui guardandola intensamente, ma pronunciando quelle semplici parole con una tranquillità quasi disarmante.
Naomi rimase colpita da quei complimenti per qualche istante, non era più abituata a sentirsi dire cose carine, ma dopotutto lei era lei, ragion per cui lasciò cadere quegli attimi di piacevole sorpresa riprendeno ad essere la solita Naomi, quella che piace a noi, quella stronza, che deve sempre smentire e avere l'ultima parola, quella forte e decisa, quella che non è in grado di accogliere dentro di sè la pace e l'amore.
- Ahi ahi ahi!- esclamò lei divertita - Sento il mio ego gonfiarsi, ti avevo avvisato!- cercò quindi di tergiversare sullo scherzo. - Se sei un ottimo osservatore dovrai avere anche capito che se sono una Serpeverde ci sarà qualche motivo, non credi?- lo sfidò lei con saccenza, cercando di metterlo in difficoltà.
- Ovvio che si.- rispose tuttavia lui preparato - Posso solo fare ipotesi, ma per scoprire anche questo tuo lato credo dovrò osservarti da più vicino.- aggiunse sorridendole.
- E' una proposta di stalking?- domandò lei divertita con un'espressione stranita in volto.
Lui rise scuotendo il capo, iniziando a sistemare la sua piuma e il suo libro sul banco.
- Mah, chi lo può dire!- scherzò lui facendo spallucce.
- Naomi..-
Naomi si voltò trovandosi di fronte Blaise e Draco, i quali non sembravano volere distogliere lo sguardo da lei e Mordon.
- Blai scusa, per oggi dovrai fare a meno di me.- gli disse con un sorriso rassicurante.
Blaise lanciò un primo sguardo al Corvonero, un secondo a Draco, il quale iniziò a sedersi all'ultima fila, e il terzo a Naomi sorridendole appena.
- Tranquilla.- si limitò a dire prendendo posto vicino a Draco dietro la Serpe e il Corvo.
- Credo di non andare a genio neanche a Zabini..- mormorò Mirko attento a non farsi sentire dai due dietro.
- Non lo so..- ammise Naomi che effettivamente non capiva la reazione di Blaise alla vista del suo nuovo compagno di banco. Poteva capire lo sguardo di Malfoy, ma Blaise? Che motivo aveva di diventare così rigido tutto d'un tratto? Neanche venti minuti prima stavano ridendo e scherzando in Sala Grande! Si appuntò mentalmente di chiedergli spiegazioni.
- Buongiorno ragazzi- fece ingresso il professore dirigendosi spedito alla cattedra aspettando che gli ultimi posti venissero occupati e che cessasse il brusio di sottofondo. - Bene, dovevamo analizzare la terza guerra d'indipendenza tra elfi e folletti, miraccomando prestate tutti attenzione.- iniziò subito senza indugio per poi perdersi nella sua spiegazione dettagliata e approfondita dei fatti.
Quando il professore aggiungeva aneddoti che sul libro non erano riportati Naomi prendeva appunti sugli spazi vuoti del testo, ricevendo ogni tanto occhiate dal suo compagno di banco.
- Che c'è?- mormorò lei dopo l'ennesima occhiata del Corvo.
- Niente.- replicò lui sorridendole.
Lei lo guardò corrugando la fronte non capendo, ma intenta a non mollare il colpo.
- Continui a guardarmi.- gli fece notare lei.
Lui le si avvicinò all'orecchio con le labbra per poterle rispondere senza doversi fare sentire nè dal professore nè dai due Serpeverde che, a sua insaputa, avevano teso le orecchie peggio di quelle di un coniglio per potere carpire quello che si dicevano i due.
- Sto iniziando il processo di stalking.- le sussurrò con la voce bassa e lievemente maliziosa prima di allontanarsi e ritornare composto.
Lei trattenne una risata mordendosi il labbro inferiore, e scuotendo il capo divertita.
- Sei inquietante così.- sussurrò lei divertita prima di riprendere i suoi appunti.
Lui ridacchiò, ma le lasciò seguire la lezione per qualche minuto prima di riavvicinarsi al suo orecchio.
- Ti piace storia da quel che vedo. Un punto a favore del Corvo.- le disse ghignando.
Lei ghignò guardando dritta dinnanzi a sè, prima di rispondergli curvando il viso verso di lui.
- E' troppo vaga come informazione sul mio conto, mi dispiace la Serpe è molto più complessa di quello che credi.- mormorò lei con aria di vittoria sfidandolo con lo sguardo.
- Non me ne dai buona neanche una?- domandò lui quasi ammusolito e dispiaciuto.
Naomi prima di rispondergli attese che il professore guardasse altrove e ne approfittò subito per avvicinarsi all'orecchio di lui.
- Certo che no, altrimenti risulterei noiosa e deluderei le tue aspettative.- mormorò a qualche millimetro dal suo orecchio con voce bassa, misurata e maliziosa.
Lui le rispose con un semplice sorrisetto, a quanto pare la Serpeverde era riuscita a cogliere nel segno.
Il Corvonero si stava costruendo per davvero delle aspettative su Naomi, la trovava bellissima e simpatica, e anche se Naomi non lo voleva ammettere a sè stessa, era innegabile che ci stesse provando con lei.
Quell'ultima frase ammutolì il ragazzo fino alla fine della lezione permettendo a Naomi di prendere tutti gli appunti che le servivano.
Quando suonò la campanella gli studenti si alzarono quasi in sincrono dalle sedie, tutti amanti di storia della magia ovviamente, pronti ad abbandonare l'aula.
Anche Naomi e Mirko si unirono al fiume di gente, ma si fermarono davanti all'uscita dell'aula.
- Che lezione hai adesso?- domandò il ragazzo sistemandosi lo zaino in spalla.
- Erbologia, tu?- gli rispose lei appoggiandosi con la schiena contro il muro.
- Incantesimi.- rispose con una smorfia in viso - Peccato, volevo poterti importunare ancora.- le disse sorridendole.
- Mi dispiace il tuo stalking finisce qui.- disse lei ghignando appena.
- Già, ciò significa che prima di rivederti dovranno passare altre tre settimane?-
- Chi può dirlo.- replicò Naomi facendo spallucce.
- Beh, potrei avanzare un'idea.- propose lui tranquillo come non mai.
- Ovvero?- domandò lei curiosa.
- Dopo pranzo hai impegni?- le domandò sorridendole.
Naomi fece una piccola smorfia annuendo.
Aveva anticipato le ripetizioni di DFCAO con Harry, non poteva certo rispostare l'incontro!
- Come non detto!- esclamò quello divertito e pensando rapidamente ai buchi nella sua giornata.- Uhm...e dopo cena?- chiese nuovamente.
Naomi stava per aprire bocca per potergli rispondere, ma qualcun'altro la precedette.
- Dopo cena è impegnata con me.- saltò fuori Draco avvicinandosi ai due, seguito ovviamente da Blaise, guardando con sfida il Corvonero, il quale era rimasto sorpresp dall'intervento del biondino. Un pò per la sua comparizione così scenica e inopportuna e un pò perchè la sua memoria gli suggeriva che Malfoy e Naomi non fossero in così buoni rapporti e anche il fatto che lei non volesse sedergli vicino erano buone motivazioni per supporre che l'uscita di Malfoy fosse un'enorme stronzata.
- Non stavo parlando con te Malfoy.- gli disse infatti Mirko con il tono della voce più calmo che mai - E sinceramente dubito che sia vero.- aggiunse guardando Naomi come a riceverne una conferma, che purtroppo non arrivò.
- Ho un impegno, ma lascia stare quello che dice Malfoy.- disse invece pronta a prevenire ogni qualsiasi intervento del biondino che purtroppo conosceva.
- Oh avanti è così difficile ammettere di dovere passare la sera con me?- domandò il bel biondino con un ghignetto in volto guardando la ragazza.
- Malfoy, piantala.- sibilò quella guardandolo a dire poco male. - Venerdì dopo pranzo non ho nessun impiccio. Può andare?- domandò al Corvonero sperando che l'intervento di Draco non lo avesse spinto a cambiare idea.
Mirko, nonostante fosse infastidito da ciò che insinuava Malfoy, annuì cercando di dissimulare quel suo particolare dubbio a riguardo.
- Per le 15.30?- le domandò lui sorridendole.
- E' perfetto.- ricambiò lei sorridendogli appena.
- Allora a Venerdì.- riconfermò Mirko iniziando a muovare qualche passo all'indietro verso il corridoio principale, sbattendo contro uno studente.
- A Venerdì.- annuì Naomi ridacchiando divertita.
Si salutarono con un gesto della mano, e Naomi non distolse lo sguardo da quella direzione finchè il ragazzo non scomparve dalla sua visuale.
- Mi spieghi che cos'hai dentro la testa?- si rivolse subito dopo a Malfoy avvicinandosi a lui dandogli un lieve colpo sul petto.
- Cos'ho fatto?- domandò lui innocente - Ho detto la verità Lorence.- disse tranquillamente ghignando, troppo divertito dal suo elaborato per arrabbiarsi di quel colpetto ricevuto.
- Si, ma l'hai detto come se io e te dovessimo fare.... bleah che schifo non farmici neanche pensare!- esclamò lei schifata rabbrividendo con le guance in fiamme.
- Libera interpretazione Lorence, l'hai pensato solo tu. Il che mi fa pensare molto, sai?- insinuò Malfoy guardandola negli occhi intensamente, consapevole che in realtà il suo scopo era proprio di fare pensare al Corvonero quella determinata cosa.

E sinceramente mi chiedo anche il perchè. Dovevi per forza interferire?

Volevo solo divertirmi un pò.
Certo, come no.

- Libera interpretazione un cazzo! Solo un idiota non sarebbe stato in grado di capire le tue allusioni e insinuazioni di merda!- lo accusò Naomi senza distogliere lo sguardo.
- Ah beh allora non preoccuparti, Mordon non le ha capite.- sghignazzò lui divertito ricevendo un'occhiataccia dalla Serpe.
- E tu non dire niente eh!- se la prese poi con Blaise che fino ad allora era rimasto in silenzio. - Mi spieghi anche tu che problema hai con Mirko?!- domandò subito dopo forse con il tono di voce un pò troppo aggressivo.
- Non mi va a genio.- utilizzò le stesse parole pronunciate da Mirko durante la lezione, e scambiò uno sguardo indecifrabile con Draco, mentre iniziavano entrambi a dirigersi verso le serre di erbologia.
Naomi li fissò con il capo lievemente inclinato, e gli occhi ridotti a due fessure, e pensierosa iniziò a formulare ipotesi su ipotesi riguardo al significato di quello sguardo. Recuperò subito dopo la distanza piazzandosi dinnanzi ai due fermandoli.
- Ok, qui qualcosa non quadra.- iniziò mettendo le mani sui fianchi - Cosa sapete che io non so?- aggiunse subito dopo.
Entrambi rimasero imperscrutabili, nessuno lasciava intuire niente.
- Lorence, ti stai costruendo castelli che non esistono.- sputò Draco provando a muovere qualche passo, ma Naomi lo fermò mettendogli una mano sul petto.
- Oh no caro Malfoy, proprio per niente!- esclamò puntandogli contro lo sguardo smeraldino - Posso capire che non vada a genio a te, perchè infondo nessuno ti va veramente a genio, ma tu..?- domandò subito dopo voltandosi per potere guardare Blaise.
- Io..?- domandò Blaise facendo finta di niente.
Naomi annuì lentamente senza distogliere lo sguardo e proseguì con la sua tesi.
-Sì, proprio tu. Se non va a genio neanche a te, vuol dire che ci deve essere un motivo. Chissà forse anche valido!- esclamò scrutando i suoi lineamenti in cerca di un cedimento.
Blaise distese le labbra in sorriso rassicurante e le mise una mano sulla spalla.
- Naomi, credo che tu stia diventando paranoica.- le disse con tutta la calma di cui era capace.
- Diventando? E' sempre paranoica.- confermò il biondino con un ghigno malevolo in viso, mentre entrambi la sorpassarono lasciandola perplessa con i suoi pensieri a riguardo.
Che Blaise e Draco le stessero nascondendo qualcosa era sicuro.
Voleva capire il perchè!
Perchè avrebbero dovuto dubitare di Mirko?
Cos'aveva di così strano?
Se loro due non gli dicevano niente, avrebbe indagato di persona!
Dopotutto lo avrebbe rivisto Venerdì, e avrebbe unito quell'uscita di piacere ad una piacevole osservazione.
Non le dispiaceva come ragazzo, nonostante fosse curioso, aveva qualcosa che...non sapeva bene come definirlo, ma qualcosa che l'attraeva non solo a livello fisico.
Era un ragazzo piacente, ma c'era qualcosa, qualcosa...quando parlavano tra di loro s'instaurava una certa alchimia.
Lui sapeva cosa dire, lei sapeva come rispondere.
Lei provocava, lui rispondeva.
Lui insinuava, lei smentiva.
Avevano una strana intesa che, inutile negarlo, a Naomi incuriosiva e affascinava al contempo.
Dopo avere formulato quei pensieri, annuì a se stessa e s'incamminò tra i corridoi.
Avrebbe fatto a modo suo, senza l'aiuto di Blaise o Malfoy.

RAINBOW  LINE
Eccoci!
Ebbene ecco il nuovo capitolo! Sì, ci ho messo tantissimo (colpa di Juls 394 che me l'ha tirata dietro nella sua scorsa recensione u.u''), ma è stato un lavoraccio fare questo capitolo! Come vi ho già detto ho dovuto fare un restauro da paura a causa delle variazioni temporali! E purtroppo il mese di maggio per chi va a scuola è un fottuto assassino.
Comunque...nella vecchia versione si passava dai primi giorni di scuola al periodo natalizio, cioè... NO SENSE!
Per cui ho dovuto fare un concentraro dei vecchi capitoli, mescolarli, tagliarli, riscriverli, aggiungere pezzi e dettagli alla trama...insomma un casotto!
In fine però ce l'ho fatta! :D
Questo capitolo è un semplice trampolino di lancio per la Morence (grazie Twin :3)!Troviamo Millicent, la scenata di Ginny, i viaggi mentali di Hermione, la lettera di Valentina, le ripetizioni, Mordon, e Blaise e Draco che fanno combricola u.u
Anche Nao ha capito che se il corvo sta antipatico a Blaise ci deve essere un motivo, ed ha tutte le intenzioni di scoprirlo, credetemi.
A causa del suo investigare potrebbe cadere nello spiacevole equivoco amoroso muahahah.
So che sperate tutti di no, perchè volete che Draco si decida a capire che è un testone, ma per ora Mordon se la vuole fare con Naomi, sorry :D
In questo capitolo c'è anche il problemone di Hermione. Ho intenzione di dedicarci un bel pezzetto sulla discussione che avranno lei e Blai per decidere delle vacanze natalizie ;)
AH! Cosa importantisssimissimissima! Avete notato la reazione di Ginny? Bene, tenetevela a mente perchè da qui partiranno grandi casini nella coppia Harry/Ginny!
Vi confesso una cosa... non vedo l'ora di scrivere delle vacanze di natale perchè ho un progettino niente male per Draco :D purtroppo però è ancora presto, penso dovrò scrivere almeno altri due capitoli prima di arrivare a natale accidentaccio >-<
Avrei voluto allungare questo capitolo fino alla ronda serale con Draco, ma ho pensato che dividendolo avrei potuto fare nello stesso capitolo sia le ripetizioni con Harry al pomeriggio, la ronda e infine prendere anche l'appuntamento con Mirko del Venerdì pomeriggio.
Era l'unico modo per fare ordine mentale :D
Ringraziiooooooo infine!
I lettori che passano a leggere la Fic, suvvia fatevi conoscereee :D e il gruppo The Pretty Reckless. Già, il titolo del capitolo deriva da un singolo del loro album :)
Ringrazio in particolare le mie recensitrici dello scorso capitolo: Mad Vanilla,Juls 394 e  Streghetta_31.
Grazie mille, davvero!:) senza di voi e il vostro sostegno non riuscirei ad andare avanti!
alla prossima!
xoxo Nao 94















 










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Capitolo 11
*** True Friend ***


11 baci rubati
11- True Friend



- Benvenuta nella stanza dell'E.S.!- esclamò Potter appoggiando il sacco che portava in spalla su una delle sedie ai lati dell'immensa sala.
- Wow!- esclamò  Naomi guardandosi intorno in modo scrupoloso e dettagliato alzando poi il capo verso l'alto.
 La stanza era enorme, alta e abbastanza luminosa. Le pareti erano di un materiale simile a quello degli specchi, forse poco più opaco e trasandato, poteva vedere lei ed Harry semplicemente girandosi con lo sguardo da tutte le angolazioni.

Dall'alto soffito pendeva un grandissimo lampadario formato da milioni di pietre di vetro e minerali simili ai diamanti che riflettevano la luce ben diffusa in tutta la sala, anche grazie ai riflessi di luce che si scontravano con gli specchi tutti intorno, e notò anche la presenza di alcuni divanetti e tavoli in legno posti ai lati della sala. Sempre vicino ad uno degli angoli di relax, una bacheca di sughero alla quale la giovane Serpe si avvicinò: c'erano parecchie foto di studenti, alcuni articoli di giornale e foto decisamente più datate visto lo stato in cui si trovavano.
- Tutto il resto è per esercitarci.- le disse alle spalle il giovane Grifone.
- Bene.- si voltò lei sorridendogli - Quando vuoi iniziare maestro!- ghignò Naomi prendendolo un pò ingiro e regalandogli un breve inchino.
Harry piegò le labbra in un sorriso rassegnato scuotendo il capo, mentre indietreggiando senza darle mai le spalle, tirò fuori la sua bacchetta.
- Partirei col vedere cosa sai fare, che dici?- la invitò gentilmente iniziando a puntargli contro la bacchetta.
Già, Potter non era un tipo da teoria, preferiva la cruda manualità della faccenda.
Anche durante le esercitazioni dell'E.S. la pratica prendeva il sopravvento, perchè per quanto potessero studiare, lì fuori dal castello, faccia a faccia con qualcuno che ha intenzione di porre fine alla vita senza alcuno scrupolo le formule e le regole passano in secondo piano.
Ciò che conta è il sangue freddo, e la prontezza.
Naomi seguì i passi del ragazzo raggiungendolo fino al centro della sala e sfilando dal passante dei jeans chiari che indossava la propria bacchetta facendola tambureggiare contro il palmo della mano con cui non la impugnava.
- Pronta?- domandò Harry posizionandosi. - Concentrati, non pensare di avere me davanti, immagina che io sia un periocolo.- le disse concentrato cercando di farla entrare nell'ottica di una reale esigenza di usare la magia per difendersi.
Naomi lo imitò ghignando vogliosa di iniziare, tendendo il braccio con la bacchetta puntata contro Potter.
Un pò per la sua indole, un pò per la curiosità di usare la magia per uno scontro corpo a corpo, e un pò perchè amava dimostrare di essere in grado di fare ogni cosa, Naomi si sentì come invitata a nozze.
- Experlliamus!- iniziò il Grifo con un incantesimo abbastanza elementare, che Naomi riuscì ad aggirare con un altrettanto semplice incanto di difesa.
- Non trattenerti Harry!- sogghignò la Serpeverde facendo scoccare le labbra con aria di sfida - Stupeficium!- esclamò lei dando un colpo forte e deciso con la bacchetta.
- Protego!- si sentì di rimando dall'altro lato della stanza. Non appena l'incanto colpì la barriera questa si dissolse con un suono rumoroso riuscendo addirittura a spostare di pochi centimetri Harry, che riuscì a stento a mantenere l'equilibrio.
Si guardarono entrambi negli occhi, un pò straniti e forse piacevolmente sorpresi.
- Uo..- sospirò Harry ritrovando la posizione stabile - E' la prima volta che vedo uno schiantesimo distruggere una barriera e spostare chi la produce!Hai...hai una potenza strabigliante!- le disse veloce come se tutto quello lo affascinasse, con lo stesso entusiasmo che potrebbe avere una ragazza all'interno di un negozio di scarpe e un budjet illimitato.
- Davvero?- domandò lei tutt'altro che entusiasta, piuttosto dubbiosa e un pò titubante. - Non succede così di norma?- domandò cercando di capire il perchè di quella sua anomalia.
- No, ripeto, mai visto.- confermò Harry con lo stesso sorriso - Ma non essere dispiaciuta!Insomma hai più potenza!E' più che utile!- affermò notando sul volto dell'amica quella lieve sfumatura di dubbi e preoccupazioni che non era riuscita a trattenere.
Lei fece una smorfia facendo spallucce.
- Mi chiedo il perchè...- mormorò storcendo le labbra, mentre la sua mente iniziava a cimentarsi in assurde ipotesi e domande. - Continuiamo dai.- aggiunse annuendo decisa prima che Harry potesse insinuarsi nei suoi pensieri.
Lui sembrò capire, per cui annuì e insieme continuarono a sfidarsi con schiantesimi e incantesimi vari per una buona mezzoretta, tutto il tempo necessario per permettere alla giovana ragazza di interrogarsi sul fresco accaduto.
A differenza di Harry la cosa la preoccupava. Certo capiva l'utilità di essere più potente con gli incantesimi, ma che la sua maggiore potenza fosse un'anomalia non la lasciava per niente tranquilla.
Avrebbe potuto lasciare perdere quella faccenda e accoglierla di buon occhio come aveva fatto Harry, ma una piccola parte di sè  continuava a chiedersi semplicemente il perchè. Poteva essere irrilevante sapere il motivo, oppure no, chi lo sa, a questo non era in grado di rispondere neppure lei, e tanto meno aveva idea a chi potere esporre le sue sciocche e forse inutili preoccupazioni.

- Bene, basta!- esclamò dopo una sfida quasi a pari merito, mentre le faceva cenno di seguirlo verso il sacco che si era portato dietro. - Cambiamo esercizio.- le disse infilando le braccia dentro il sacco come se avesse dovuto farci un tuffo dentro.
Ne tirò fuori un fantoccio-mangiamorte alto più di lei, che posizionò poco distante da loro e sospeso per aria con la bacchetta.
- Al di là di schiantesimi e disarmanti esistono alcuni incantesimi che si usano nella vita quotidiana che durante lo scontro possono risultare molto utili. Può bastare un Levicorpus, un Pietrificus Totalum, un Reducto e così via..- iniziò il ragazzo tentando di essere il più chiaro possibile.
Naomi lo seguiva annuendo ogni tanto.
- Sì, ho capito. E... le maledizioni senza perdono?- domandò guardandolo negli occhi con cautela.
Le aveva scoperte non nel migliore dei modi, prima nei suoi sogni, poi su un libro e infine grazie all'influenza di Voldemort, che era a quanto pare riuscito a infilarsi nella sua testa, aveva anche rischiato di usarle contro Nott.

A sapere che Nott si sarebbe rivelato un tale idiota forse un pensierino lo avrei anche fatto.
Oh ma certo. Ascoltiamo un assassino, malvagio manipolatore del mondo che mi consiglia di uccidere le persone che non conosco. Sei decisamente geniale, davvero.
Infatti ho ben specificato SE avessi saputo che tipo era...un Crucio non glielo toglieva nessuno.
Sei...non ci sono parole! Tu stessa hai paura di quegli incantesimi!Come puoi dire una cosa simile!
Le persone e le circostanze ti fanno rivalutare le tue posizioni cara la mia Coscienza.

Harry la guardò inizialmente un pò perplesso. Non si aspettava quella domanda, glielo si poteva leggere in viso, ma le rispose comunque facendo appello anche alla sua esperienza personale.
- Non ho mai insegnato a nessuno ad usarle, e non ho intenzione di farlo. Sono incantesimi potenti, difficili e oscuri. Per quanto affascinanti per i loro risultati, non credo sia mai il caso di usarli.- sentenziò il Bambino Sopravvissuto con un'espressione seria in volto.
- Parli come se ne avessi usato uno.- azzardò lei fissandolo con il suo sguardo verde e in quel caso indagatore.
Lui abbassò il volto, annuendo appena, ricordandosi di quella sera al Ministero, alla morte di Sirius, e alla corsa dietro a Bellatrix Lestrange, quando aveva tentato di usare l'incanto cruciatus.
"Devi volerlo davvero..." sentì quasi la voce stridula di lei pizzicargli l'orecchio al ricordo e un brivido di orrore e rabbia pervadergli tutta la schiena.
- Sì, in una circostanza particolare. E' difficile, richiede una grande forza di volontà...- le rispose contro voglia perchè quel discorso lo aveva portato a ripensare alla morte di una persona a lui cara.
Una delle tante aggiunta alla lista di quelle che aveva già perso.
- Là fuori le useranno però.- disse lei a malincuore sapendo che non c'era bisogno della sua conferma.
- Sì, sicuramente. Sta a noi decidere...è una questione abbastanza personale a parere mio.- confermò annuendo grave.
Naomi annuì abbassando finalmente lo sguardo avendo ricevuto quanto fosse possibile, sapeva che Harry oltre non avrebbe detto.
- Quindi...- tentò lui di riallacciare il discorso dalla quale erano partiti - Prova con...reducto!- la incitò indicandole con la bacchetta il fantoccio sospeso per aria.
Naomi lo fissò mettendosi in posizione, con il braccio disteso lungo il corpo.
Il fantoccio era decisamente fedele ai mangiamorte originali: vestiti e mantello completamente nero, maschera in ferro nera... un'immagine fugace di Armando Lorence e Lucius Malfoy comparve nella sua mente, e quel semplice ricordo le bastò per farle ribollire il sangue nelle vene, così scattò il suo braccio e l'incanto le uscì dalle labbra con determinazione.
- Reducto!-
Un attimo che bastò a disintegrare del tutto il fantoccio-mangiamorte, di lui non rimasero altro che detriti e polvere depositati sul pavimento in pietra.
- Gratta e netta.- mormorò Naomi immediatamente quasi sentendosi in colpa - Mi dispiace Harry.- gli disse mortificata guardandolo.
- Woah.- commentò strabigliato spalancando gli occhi azzurri - Non fa niente tranquilla...- le disse sorridendole e dandole una pacca sulla spalla.- Questo lo ha già fatto Ginny qualche anno fa, non turbarti più di tanto.- le disse il bimbo sopravvissuto con un sorrisetto sulle labbra al pensiero della sua bella dai capelli di fuoco.
- Si?- chiese Naomi scettica. Era convinta lo stesse dicendo per non farla preoccupare come poco prima.
- Giuro. Beh a questo punto visto che  hai ucciso il fantoccio passiamo ad altro, vieni.- le disse ridacchiando, tornando a tuffarsi con le braccia nel sacco accasciato sulla sedia.
- Mary Poppins ti fa un baffo.- commentò la ragazza portando le braccia incrociate al seno.
Harry rise di gusto, ricordando il film babbano a cui aveva fatto riferimento l'amica.
- Probabilmente conosceva anche lei l'incantesimo di espansione!- esclamò impegnato a cercare un qualcosa di ancora sconosciuto, ma qualsiasi cosa fosse doveva pesare non poco, infatti non appena Harry lo agguantò il suo viso si piegò in una smorfia di dolore e i muscoli delle braccia si contrassero fino a che non ne tirò fuori un grande e vecchio baule, il quale fece un tonfo secco non appena sfiorò il pavimento.
- Cos'è questo?- domandò Naomi incuriosita chinandosi sulle ginocchia per potere osservare da più vicino il baule.
- Molliccio. Mai sentito parlare?- domandò Harry guardandola dall'alto.
- Si trasforma nelle mie paure, è giusto?- domandò lei saccente con un ghignetto sul volto.
- Esatto. Sicura che tu ed Hermione non siete sorelle?- scherzò lui porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi, aiuto che accettò con un sorriso in volto.
- Non ho paura di niente io.- affermò lei spavalda gonfiando il petto - Non sono aracnofobica, claustofobica, non ho paura degli aghi o del sangue, o di altre cose strane, spiacente.- terminò facendogli la linguaccia.
- Non ne sarei così sicuro, questo essere è in grado di andare a cogliere anche il più subdolo dei ricordi, delle paure più banali magari. C'è solo un modo per scoprirlo, te la senti?-
- Certo.- ghignò lei prendendo posizione a qualche metro dal baule con la bacchetta già pronta tra le mani.
- Ok.- annuì il grifondoro posizionandosi al lato del baule, pronto ad aprirlo. - Pronta?- le domandò guardandola da lontano.
- Prontissima.- confermò lei decisa annuendo. Non sapeva per davvero cosa sarebbe potuto uscire da quel baule, non aveva particolari fobie, e le era stato sempre insegnato a non avere paura di niente e nessuno.

Tutti hanno paura di qualcosa...
Anche io? Non mi risulta, ci sto pensando, ma non mi viene in mente niente.
Solo perchè rimuovi o nascondi dai tuoi ricordi ciò che ti spaventa non significa che smette di esserci...potrebbe essere lì.
Cosa? Sembri sin troppo informata, sputa il rospo.
Le stesse cose che so io, le sai tu...

Il baule si spalancò non appena Harry lo liberò dal sigillo di ferro, e nell'esatto istante l'intera sala cadde nel più completo buio.
- Harry!- chiamò Naomi a gran voce alzando il viso in cerca del lampadario al soffitto che sembrava essere sparito, non c'era un filo di luce nell'intera sala, quando poco prima bastava a illuminare un intero piano!
Sentiva degli spostamenti ai suoi lati, rapidi passi e fastidiosi fruscii e la sensazione che qualcuno continuasse ad avvicinarsi sempre più a lei. Illuminò la punta della propria bacchetta voltandosi a scatti in ogni direzione in cui sentiva rumori o spostamenti d'aria. Non aveva paura del buio ovviamente, ma c'era qualcuno, o qualcosa che si muoveva lì in quella stanza, e non sapeva davvero cosa.
- Fatti avanti forza!- sputò lei con rabbia nella voce.
Non ottenne alcun tipo di risposta, silenzio più totale, finchè un boato e un fascio di luce attraversò l'oscurità andandola a colpire sulla gamba destra la quale cedette e la fece cadere subito al suolo.
Scoppiò una fragorosa risata, fredda, soddisfatta e vendicativa, rimbombava in tutta la sala come se rimbalzasse sulle mura e si espandesse ovunque.
Recuperò subito la bacchetta a qualche centimetro dal suo corpo. Si rialzò saltellando e facendo affidamento alla gamba sinistra, ma neanche il tempo di puntare la bacchetta dinnanzi a sè che un secondo fascio di luce la colpì nuovamente, questa volta ferendole l'altra gamba anche se di striscio.
- Dannazione!- esclamò furibonda stringedo tra la mano la bacchetta - Fatti vedere!- urlò provando a scrutare l'oscurità più totale.
All'improvviso dall'alto iniziò a materializzarsi una scia di fumo nero, che si allungava verso il pavimento e nonostante la luce della propria bacchetta fosse fioca riuscì a distinguere alla perfezione i lineamenti di quella figura, di quell'uomo. Come dimenticarli?
Impallidì tutto ad un tratto, gli occhi verdi si spalancarono a dismisura, il cuore iniziò a martellarle dentro al petto, si meravigliò di non vederlo uscire dalla gabbia toracica, in gola le si formò un nodo che le impediva di parlare, di urlare, di dire qualsiasi cosa.
L'uomo ghignò e sparì rapidamente, per materializzarsi a qualche centimetro a destra, questa volta incappucciato e con la maschera in ferro. Rideva, una risata priva di allegria, cattiva e spietata, la stessa che aveva sentito dopo il primo fascio di luce.
E sparì di nuovo, apparendo sempre più spostato di qualche centimetro a destra formando una sorta di cerchio intorno a lei, appariva e spariva ad alternanza con la maschera o senza, con quella terribile risata, finchè non si stabilizzò dinnanzi a lei. La guardava sempre con quel sadico ghigno sul viso, i lineamenti mediterranei distorti da quella smorfia, ma inconfondibili per lei.
- Pa..padre.- mormorò lei con un filo di voce, sorpresa, terrorizzata di trovarselo davanti.
Il ghigno sul suo volto sparì, lasciando posto ad un velo di serietà e durezza impressionanti,la guardava con rabbia e con un folle luccichio negli occhi.
Sfilò la bacchetta rapidamente, e iniziò ad avanzare verso di lei con quell'aria minacciosa e determinata, con quell'espressione terribile.
- No..- soffiò lei senza riuscire a dire altro. Le mancava il respiro, non riusciva a fare o dire niente. - No, no, no.- continuava a dire terrorizzata scuotendo il capo. Puntò dinnanzi a sè la bacchetta, la mano tremolante e insicura in un disperato tentativo di difendersi.
- Stupeficium!-
Scansò l'incanto con un abile gesto, quasi elegante, mentre sul viso le sue labbra s'increspavano nel ghigno di prima, se non più sprezzante.
- Harry..- lo chiamò con un filo di voce, incapace di alzarla.
Iniziò a strisciare all'indietro aiutandosi con le mani nel folle tentativo di sfuggirgli, nonostante sapeva che non ci sarebbe riuscita, mentre il panico si era ormai impadronito di lei, il terrore aveva preso ogni suo muscolo, ogni sua fibra o articolazione, non sapeva che fare, era come persa.
Un terzo fascio di luce le colpì una delle due gambe, questa volta provocandole più dolore, tanto da urlare.
- HARRY!HARRY AIUTO TI PREGO!- gridò infatti raccogliendo quel poco di voce che sembrava essersi incastrata nella trachea.
Armando Lorence, l'aveva ormai raggiunta, si trovava proprio sopra di lei, la sovrastava con la sua stazza e imponenza, la bacchetta tesa in aria.
Lo guardò terrorizzata prima di provare a farsi scudo con il suo stesso corpo, raggomitolandosi su sè stessa, nascondendo la testa tra i gomiti.
- Riddiculus!- urlò una voce che di certo non apparteneva a Naomi.
Il buio sparì come era venuto, risucchiato nel baule che Harry chiuse prontamente con un secco rumore.
Subito si precipitò a soccorrere l'amica, ancora piegata su stessa, impaurita e con le gambe ferite.
- Ti ha ferita.- constatò Harry guardando gli strappi sanguinanti nei jeans e nella carne di lei. - Naomi, ehi, guardami...- le si avvicinò al volto con tono rassicurante mettendole una mano sui capelli.
- Harry..- mormorò lei ancora con il viso nascosto.
- Sono qui, è tutto a posto, tranquilla.- continuava  a rassicurarla.
Lentamente si tirò su a sedere, abbandonando il suo guscio, si trovò a guardare nuovamente la sala illuminata, i mille specchi, il grande lampadario ed Harry.
Sembrava fosse stato uno dei suoi incubi, eppure questa volta aveva la certezza che era successo per davvero.
- Scusa, non... non ci sono riuscita.- si scusò subito abbassando lo sguardo affranta.
- Lascia stare, non è colpa tua. E' colpa mia, avrei dovuto intervenire prima.- ammise Harry più in colpa di quanto lo fosse lei.
Avrebbe dovuto interrompere quell'esercizio al primo fascio di luce, pensava che lei se la sarebbe cavata, e forse era più curioso di scoprire quale fosse la paura della sua amica. Si sentiva terribilmente in colpa.
- Comunque stai bene?- le domandò subito andando inevitabilmente a guardare le sue ferite.
- Credo di sì.- annuì lei seguendo lo sguardo di lui. - Avrei preferito una semplice aracnofobia.- sdrammatizzò amaramente.
- Tuo padre...?- andò a chiedere conferma Harry con poche parole per paura di essere troppo invadente o farla stare male.
Naomi annuì senza alzare lo sguardo, senza riuscire a realizzare come fosse potuto accadere, come una figlia potesse avere il terrore del padre in quel modo.
Ripensò a tutti gli scorsi, ai ricordi che spesso teneva chiusi, ai trattamenti che le riservava il padre, alle parole, ai gesti e tutto si fece più chiaro, trovò subito la risposta.
- Se così si può definire.- rispose poi ad Harry con tono grave e lo sguardo perso nel vuoto occupato a rivivere alcuni brutti momenti e ricordi - Lo odio, e a quanto pare lo temo.- mormorò scocciata di quel fatto purtroppo innegabile.
- Vorrei poterti dire che capisco, ma sarebbe una bugia.- le confessò Harry un pò a disagio e dispiaciuto di non poterle sollevare il morale, o quanto meno dirle qualcosa per farla sentire meglio.
- Tranquillo.- gli rispose facendo spallucce sempre con lo sguardo perso - Ci mancava scoprire che fosse un Mangiamorte, che potesse ferirmi anche con la magia.- aggiunse scuotendo poi il capo.
- A proposito..- provò ad inserirsi Harry accomodandosi seduto al suo fianco. - Ti ricordi quella sera a Londra?Conoscevi Malfoy, Lucius Malfoy intendo.- aggiunse Harry con la curiosità nella voce.
Lei annuì appena, piegando le labbra nell'ombra di un lontanissimo sorriso.
- Sì, lo conosco infatti. Faceva visita a casa nostra, si vedeva spesso con mio padre. Certo non sapevo fosse un mago, o un Mangiamorte, nè tanto meno che avesse figli o famiglia. Però mi è sempre piaciuto, devo ammetterlo. Sin da bambina, ha sempre saputo come prendermi, ha sempre saputo cosa dire, mi ha sempre fatto complimenti. E' sempre stato un uomo affascinante, e l'ho sempre stimato per quel poco che ho potuto conoscere..- confessò lei sincera avendo infondo dei buoni ricordi di Lucius.
- Sicura che stai parlando di Lucius Malfoy?- domandò Harry incredulo e forse anche un pò inorridito da quella descrizione lusinghiera.
- Certo che sì! Ho sempre più considerato lui come figura di riferimento paterna che il mio vero padre, e bada bene che lo vedevo poco e niente infondo. Però lo stimavo. Forse perchè mi dava l'impressione che lui stimasse me.- ammise abbassando lo sguardo colpevole.
Non le piaceva raccontare quel tipo di cose di sè, nè ricordare che considerava più uno sconosciuto che suo padre.
Harry annuì, tuttavia non aggiunse niente, anche in quel caso non sapeva cosa dire perchè quel dipinto di Lucius Malfoy era a lui del tutto estraneo, quasi surreale. Non poteva dirle che ciò che lei considerava un'ancora di salvezza lui la reputava feccia non degna di vivere.
- Dai, ti accompagno al dormitorio.- disse guardando l'orologio al polso che indicava ormai quasi le sei di pomeriggio.
- No, ce la faccio.- disse lei allontanando la sua mano mentre tentava di alzarsi. Inutilmente ovviamente perchè le ferite alle gambe e la stanchezza in generale non le permettevano di fare granchè.
- Smettila.- le disse lui serio guardandola negli occhi. Sapeva che fosse testarda ed orgogliosa, ma si rendeva benissimo conto che non era in grado di raggiungere i sotterranei in quelle condizioni. - Ti aiuto, e basta.- disse risoluto prendendola in braccio.
- Harry non mi trattare come una bambina!- esclamò lei tuttavia reggendosi al collo di lui.
- Ti tratto come una persona che ha due ferite fresche sulle gambe e che non è in grado di raggiungere i sotterranei.- le rispose lui tranquillo iniziando ad avviarsi all'uscita della stanza.
- Hai intenzione di farmi da baby sitter fino dentro i dormitori?- gli domandò lei scettica senza accennare ad abbandonare il tono offeso ed orgoglioso.
- Se mi risparmi di entrare là dentro mi farebbe comodo, ma se necessario ti porto anche dentro la tua camera.- le disse lui abbassando la maniglia della porta con uno dei gomiti, per poi chiuderla dietro di sè con uno dei piedi.
- Noioso.- sibilò lei mettendo su il broncio e incrociando le braccia sotto il seno. Detestava dipendere da qualcuno, anche se quel qualcuno non voleva altro che il suo bene.
- Ogni tanto...- sorrise Harry chinando il volto per guardarla, scoppiando subito dopo a ridere - Tu invece hai intenzione di tenermi il broncio fino ai sotterranei?- domandò divertito dalla sua espressione.
Lei in risposta gli fece la linguaccia, e voltò il capo dalla parte opposta affidandosi alle sue braccia.
Nonostante facesse l'offesa parlarono del più e del meno per quei pochi minuti insieme, come spesso accadeva loro iniziavano a parlare di una cosa dietro l'altra senza la più minima difficoltà, come se si conoscessero da anni!
Le loro libere chiacchere s'interruppero bruscamente quando alla rampa di scale precedente ai sotterranei incontrarono un gruppo di ragazzine Tassorosso, forse del terzo anno, che ovviamente non appena si videro davanti Harry Potter con in braccio una ragazza che non fosse la sua Ginny Weasley, non poterono fare a meno di iniziare a bisbigliare ardentemente tra di loro rivolgendo ai due malcapitati sorrisetti tutt'altro che promettenti.
- Ops.- commentò Naomi mordendosi il labbro inferiore non appena questi li sorpassarono. - Forse è il caso che mi metti giù.- disse ad Harry che era rimasto immobile a fissare le ragazzine abbandonare il corridoio.
- Ormai...- disse imprecando mentalmente - Se devono spettegolare lo faranno comunque.- aggiunse sospirando e riprendendo a camminare.
Sia Naomi che Harry sapevano che i Tassorosso erano dei pettegoli imbattibili, e quello che avevano visto, seppure innocente in sè, avrebbe potuto creare un bel pò di problemi.
- Ginny non mi sembra il tipo che...insomma, sono sua amica!- esclamò la Serpe cercando di credere che l'amica Grifondoro non se la sarebbe presa.
- Già questa mattina si è infastidita perchè ci siamo scambiati quei bigliettini.- rispose Harry smentendo subito le idee dell'amica - Appena ti lascio, vado a cercarla e le parlo.- disse tuttavia sorridendole per non tendere la situazione già tesa di per sè.
- D'accordo. Se ce n'è bisogno le parlo anche io. Infondo mi stavi portando in braccio per un motivo.- disse lei incredula che Ginny potesse arrabbiarsi per così poco.
- Non ti preoccupare, tranquilla.- le rispose Harry tuttavia senza farle davvero credere che fosse tutto ok. Si vedeva benissimo che era turbato, pensieroso e sicuramente voglioso di lasciare la Serpe davanti al dormitorio per potere correre da Ginny e dirle perchè la stava scortando in braccio.
Detto fatto, Harry scese le scale per arrivare ai sotterranei in un batter d'occhio trovandosi così nei freddi corridoi che precedevano il covo Serpeverde.
- Voglio riprovare comunque.- cambiò discorso Naomi il più seria possibile.
- Più in là.- annuì Harry guardandola con un sorriso rassicurante - Piuttosto sono curioso di sapere che ha da dirti di così importante la McGranitt! Credo avrebbe potuto fermarti in corridoio da sola e parlarti, senza un reale bisogno di convocazione!- esclamò il Grifone per cambiare discorso a sua volta.Un pò perchè non era sicuro di volerle fare provare nuovamente l'esercizio con il molliccio, e un pò per non lasciarla spaziare in ricordi e inutili viaggi mentali.
Quell'argomento gli sembrava più brillante di mollicci vari e Ginny in quel momento..
Naomi fece spallucce tenendosi sempre ferrea al collo dell'amico, chiedendosi effettivamente il perchè di tanta riservatezza per discutere solo di esami arretrati.
- Non ne ho idea. La cosa che più mi disturba è di dovere essere scortata da Malfoy.- rispose lei con una smorfia annoiata in volto.
- Immagino.- le disse lui comprendendo più che a pieno l'odio verso il biondino.
- Guarda, guarda chi si vede!- esclamò tutto d'un tratto una voce proveniente dalla destra del corridoio da sotto le colonne dei sotterranei, esattamente dal lato opposto dall'entrata dei dormitori.
- San Potter!- se ne uscì un altro ridacchiando.
- Ci mancavano..- mormorò Naomi alzando gli occhi al cielo, ancora tra le braccia di Harry. - Fammi scendere, è meglio.- gli disse poi prima che qualche genio a caso avesse iniziato ad insinuare assurdità.
- Spero di non avere interrotto niente cara.- continuò Nott avvicinandosi ai due, ovviamente affiancato da scimmione uno e scimmione due, mentre appoggiati alla parete erano rimasti Draco e Blaise, il primo con una sigaretta tra le labbra.
- Chiudi la bocca Nott!- esclamò Potter al posto della ragazza, porgendole una mano per aiutarla a sorreggersi da sola.
- Tranquillo Harry, non è niente.- mormorò lei gelida, fissando il ragazzo dritto negli occhi. - Grazie per avermi accompagnata, puoi anche andare.- gli disse poi girandosi con il viso per potergli sorridere.
- Pff, figurati. Non ti lascio da sola.- le rispose lui fissando nel peggior modo possibile Nott,Tiger e Goyle.
- Decisamente una splendida coppia, davvero.- continuava ad inferire il leader del gruppo, ruolo che un tempo spettava invece al biondino in disparte, tuttavia pronto ad intervenire se necessario.
Harry fece per scattare avanti contro al moretto, ma Naomi lo trattenne da una spalla scuotendo il capo.
- Lascia stare, è un'idiota.- disse lei sorridendo sorniona con la più massima tranquillità. - Vai, ricordi che devi fare una cosa?- gli disse con più insistenza ricordandogli che doveva assolutamente raggiungere Ginny e parlarle.
Harry non disse niente, tese la mascella indeciso sul da farsi. Non aveva intenzione di lasciarla da sola con quel viscidone di Nott, ma effettivamente sapeva che urgeva raggiungere Ginny prima che false voci la raggiungessero surclassandolo.
- Non c'è da preoccuparsi.- lo rassicurò lei sorridendogli e lanciando un fugace sguardo a Blaise e Draco nell'angolo, sguardo che seguì anche Harry trovando in particolare quello di Zabini il quale gli fece un lieve cenno.
- Potter, levati dai piedi e fai un favore all'umanità intera.- iniziò il bel biondino facendosi avanti, con quel suo fare annoiato, di sufficienza. - Forza. Sei ancora qui?- domandò poi indicando con il capo la strada del ritorno.
Non c'era che dire, Draco e Blaise avevano modi totalmente differenti per rassicurare una persona.
- Ok.- acconsentì solo dopo avere avuto la certezza che sia Blaise che Malfoy avrebbero tenuto la situazione sotto controllo.
- A dopo!- lo salutò Naomi con un piccolo sorriso, guardandolo sparire dal corridoio principale.
- Strano Malfoy, solitamente eri più per l'attaccare briga che per i convenevoli.- disse Nott osservando Potter che tornava sui suoi passi.
- Cosa intendi dire?- domandò Draco il più tranquillo possibile, aspirando dalla sua sigaretta, e sapendo già dove Nott volesse andare a parare.
- Intendo dire che un tempo sfottere Potter era un tuo divertimento.- rispose lui con un ghignetto tutto dire voltandosi per poterlo guardare negli occhi.
- E lo è ancora.- replicò prontamente Draco. - Quando voglio. Non sarai certo tu a dirmi quando devo o non devo fare qualcosa Nott.- aggiunse il più serio possibile, gelido e categorico con la stessa medesima espressione in viso.
Rimasero a fissarsi per qualche istante entrambi con uno sguardo che voleva dire tutto, ma al contempo niente. Tentavano entrambi di capire cosa pensasse l'altro tuttavia riuscendo solo a fare ipotesi. Una cosa era certa: la provocazione di Nott.
Quella frase poteva sembrare un'ingenua osservazione, tuttavia era molto di più. Era un rinfacciare il cambiamento di fazione, il tradimento, era una frecciatina provocatoria bella e buona. Il fatto che a scuola ogni tanto si facevano trovare tutti insieme come ai vecchi tempi era solo una situazione di facciata, tutto per non fare venire sospetti al resto delle persone, per non scatenare guerre premature, e anche per tentare di carpire informazioni l'uno dall'altro. Era tutta una tattica, tutto un gioco ed una strategia.
- Certo che no.- rispose con un sorriso falso quanto una cioccorana al caramello dopo quei pochi istanti che per i due erano sembrati minuti.
Nel frattempo Blaise si avvicinò a Naomi la quale era rimasta ad ascoltare rapita quello scambio di parole, capendo tutto nonostante non sapesse quasi niente di quello che c'era tra i due in passato.
- Che hai fatto?- le domandò riferendosi alle ferite ancora sanguinanti sulle gambe.
Naomi abbassò lo sguardo quasi dimenticandosi di essersi ferita, ormai non sentiva più alcun male, anche il bruciore sembrava essersi attenuato.
- Niente, tranquillo, ti spiegherò dopo.- disse lei pronta a sloggiare, pronta a seguire quel bricciolo di coscienza che continuava a suggerirle di lasciare correre senza fare come suo solito.
- Puoi spiegare anche adesso, noi saremo come invisibili.- s'inserì nuovamente Nott il quale invece non faceva altro che continuare a provocare.
- E' difficile fare finta che la tua brutta faccia non sia qui a disturbarmi.- rispose Naomi sorridendogli e abbandonando ogni qualsiasi idea pacifica. Se quel brutto ceffo provocava lei non si sarebbe certo tirata indietro, era fatta così, i suoi sforzi per tenersi lontana dei guai erano già minimi, bastava poco a farla tornare sulle sue ferme convinzioni.
Nott ridacchiò divertito scuotendo il capo e avvicinandosi a lei la quale non si mosse di una virgola, lo aspettò immobile portando le braccia incrociate sotto il seno.
- Non so più come dirtelo che ti conviene abbassare i toni.- le disse con il suo odioso ghigno storto.
- Pensa, io non so più come dirti che devi lasciarmi stare. Possiamo trovare un compromesso non trovi? Stammi lontano, così non avrai nessuno che sia in grado di rispondere alle stronzate che dici. Dopotutto essere circondato da esseri con un quoziente intellettivo pari a quello di un'ameba deve darti grandissime soddisfazioni. Facile fare il capo della situazione quando nesssuno dice "beh", vero?- iniziò lei riferendosi a Tiger e Goyle i quali presi in causa le si avvicinarono velocemente pronti a fare chissà cosa, prima che però Nott con un semplice gesto della mano li fermò dietro le sue spalle.
- Non sei tu a dettare legge tesoro. E non sarai sempre in compagnia.- mormorò lui ghignando e riferendosi ovviamente a Blaise e a Draco i quali arrivati a quel punto si scambiarono uno sguardo d'intesa e si schierarono dalla parte della ragazza. La recitazione di amicizia era terminata per quel giorno.
- Sei in una scuola Nott.- gli fece notare Blaise con la più totale calma - Non è il caso di dire certe cose, qualcuno potrebbe fraintendere.- terminò serio.
- Specialmente se casualmente le succedesse qualcosa.- aggiunse poi Draco con un ghignetto straffottente in volto.
- Può darsi.- ridacchiò Nott con non curanza, come se quello che i due avessero detto non avesse peso, come se lui avesse già messo in conto anche quello - Non è così importante, credetemi.- aggiunse infatti divertito.
- Non mi sembra che abbia bisogno per forza di compagnia Nott.- disse Naomi avvicinandosi ulteriormente al ragazzo il quale non si allontanò, ma soppesò attentamente le mosse di lei, la quale portò il suo sguardo sulle labbra del ragazzo, su un particolare segnetto che gli incideva il labbro superiore.
- Oh..- ghignò soddisfatta, andando a sfiorare le labbra di lui con l'indice. - Hai un ricordo di me.- aggiunse con lo stesso identico ghignetto in volto.
Nott le spostò le dita con un veloce e forte gesto delle mani ritraendosi e guardandola con astio e rabbia repressa.
Si ricordava di quella sera, di quel morso tanto forte da ferirgli sia la lingua che il labbro, lasciandogli addirittura una piccola cicatrice! Era una cosa che si era segnato di metterle in conto, ovviamente, non sarebbe passato impunito quel gesto ne tanto meno quella provocazione.
Lei invece cadde in una risata canzonatoria ritornando sui suoi passi al fianco di Draco e Blaise.
- Come sei permaloso.- gli disse ridacchiando divertita.
- Andiamocene.- sentenziò duramente Nott abbassando lo sguardo e facendo un cenno ai due scagnozzi di seguirlo. - Alla prossima.- disse prima di andarsene arrabbiato come poche volte, e intento a trattenere i suoi istinti che di norma avrebbe lasciato già correre da un pezzo. Naomi stava seriamente tirando un pò troppo la corda con Nott, chissà quanto sarebbe riuscito a trattenere prima di esplodere.
- Che è successo con Nott?!- domandò subito Blaise piazzandosi davanti a Naomi.
- Niente di importante.- disse lei facendo spallucce ed iniziando ad avviarsi al quadro porta.
- Lorence!- la raggiunse Draco piazzandosi tra lei e l'entrata. - Non siamo stupidi, sputa il rospo.- disse guardandola seriamente.
- Malfoy levati dalle palle!- esclamò lei cercando invano di oltrepassarlo.
- Quando è successo?!- continuò lui severo - Lo capisci o no che se rimani da sola con quello puoi rimanerci secca?!- iniziò ad alzare il tono della voce.
- Che palle, continuate tutti a starmi addosso, quando quello è un'idiota capace solo di parlare per dio!- rispose lei sbuffando. - Una sera, stavo tornando in dormitorio e mi ha bloccata sulle scale. Ha tentato di baciarmi, l'ho morso e sono scappata dritta in stanza da voi! Il risultato è che sono sana e salva e che lui ha una cicatrice, quindi levati e non rompere i coglioni!- disse tutto d'un fiato facendo più forza per entrare nel dormitorio.
Draco stava già per riprenderla e cantargliene quattro sulla sua sicurezza, sulla sua idiozia, e sul fatto che non si doveva permettere di rivolgersi a lui in quel modo, ma Blaise lo trattenne mettendogli una mano sulla spalla.
- Lasciala andare, l'importante è che non sia successo niente.-
- No Zab, un cazzo! Poteva succederle. Lo hai visto Theo? Sai com'è fatto, accumula solo perchè non gli si permette di esplodere, altrimenti non farebbe così tanto la spavalda! Non lo conosce!-
- Lo so, ma non possiamo rimanere per davvero tutto il tempo con lei, ci sarà sempre quel momento in cui la perdiamo di vista, e lei se la sa cavare infondo. Dalle un pò di fiducia.-
- Io non do fiducia a nessuno! Ci è stato detto che dobbiamo tenerla d'occhio e se per farlo sarà necessario legarla, imbavagliarla e buttarla in uno stanzino allora che si faccia!E' insopportabile dannazione!- esclamò Draco facendo un respiro profondo per potersi calmare. Il modo in cui se ne fregava quella ragazzina lo mandava su tutte le furie.
- Dra, calma.- sentenziò Zabini con un sorriso rassicurante - Stai prendendo davvero troppo sul serio questa faccenda.- ghignò il bel moretto.
- Zab non è il momento di insinuare cazzate.- lo fermò subito Draco con uno sguardo che per davvero non ammetteva controversie sulla questione.
- Già sai quel che voglio dire? Vedi ci pensi anche tu.- gli disse con un sorrisetto che lasciava dire tutto e di più, prima di entrare nel dormitorio pronto a fiondarsi in camera.
Draco riprese l'amico affiancandolo, dandogli una lieve spallata.
- Ci penso perchè è dalla prima volta che ci è tra i piedi che continui a dirle. E non fare insinuazioni se poi scappi per non sentire come ti smentisco Zab.- disse il biondino più serio che mai. - Te l'ho detto, è antipatica, saccente, insopportabile, acida!- iniziò a cercare insulti che le si addicessero con un'espressione disgustata in viso.
- Uhm si, già sentito. Hai omesso: non ha niente di femminile, è una racchia, una suora eccetera, eccetera. Tutti aggettivi sentiti le volte scorse, questo mi fa supporre che hai finalmente tolto le fette di salame dagli occhi. E' una bella ragazza, lo dimostra ogni giorno che passa, basta guardare all'ultima festa! Neanche pensavo fosse lei!- esclamò Blaise entusiasmato.


No Zab, non quella sera, fanculo!
Cosa c'è? T'infastidisce ricordare come te la stavi mangiando con gli occhi? Zabini ha forse ragione?
Quella sera, il pomeriggio...
Ah si, di quel giorno ti sei scordato parecchie cose caro me. Non sei riuscito a dimenticare però quanto fosse carina.

- Capirai! C'è di meglio, evidentemente stare con una sola ragazza ha fatto crescere a te le fette di salame sugli occhi.- replicò il bel biondino non  negando che effettivamente iniziava a vederla molto più carina di come l'aveva sempre definita.
- Draco ti devo ricordare che vai ancora a letto con Pansy?- domandò Blaise con un broncio diverito.
- Pansy è sexy, ed è brava a letto.- replicò subito Draco in tutta sincerità.
- Sì, ma è appiccicosa, è innamorata di te, promessa a te e non ha granchè cervello.- gli rispose in tutta sincerità lui - Ero convinto ti piacessero le cose più difficili e complicate, almeno un tempo.- insinuò Blaise ghignando malizioso.
Draco si fermò sul pianerottolo delle scale bloccando Blaise con un braccio.
- No.- disse subito Draco guardandolo serio negli occhi - Ho capito cosa stai tentando di fare, e la mia risposta è no. Il tuo passo successivo era quello di fare una scommessa per caso?-
Zabini chiuse per qualche istante gli occhi sospirando, preso più che mai con le mani nel sacco.
- Lo sapevo. Beh, no, non farò nessuna scommessa con te, perchè so che andrebbe a parare sul "convincila a venire a letto con te", "falla innamorare di te", e chissà quali altre stronzate! No e poi no!- disse lui risoluto.
- Come te la prendi! Un tempo non vedevi l'ora che ti proponessi certe cose!- bofonchiò Blaise scocciato di essere stato sgamato prima del dovuto.
- Non con lei, non la sopporto. Punto e basta, fine del discorso.- terminò lui più serio che mai, fissandolo negli occhi prima di entrare in stanza.
La stanza era vuota, ma da dentro il bagno si sentiva il rumore del getto dell'acqua e la voce di Naomi che canticchiava sotto la doccia.
- Non la sopporti perchè è quasi l'unica persona che riesce a farti saltare i nervi Dra.- riprese tuttavia Zabini stendendosi sul proprio letto.
- Cosa non ti è chiaro di "fine del discorso"?- si voltò Draco scocciato guardando l'amico dall'alto della sua posizione.
- E' così. Non fa quello che dici, ti smentisce, ti sfida e ti provoca..-
- Mi irrita. Per questo non potrebbe esserci niente di niente con lei. Non credo riuscirei a sopportarla per più di dieci minuti!-
- E' così solo con te, se riuscissi a prenderla nel modo giusto credo la troveresti quasi divertente, sai?- lo provocò Blaise con un sorrisetto malizioso.
- Quello che ancora non ti è entrato in zucca è che non è mio interesse prenderla in nessun modo.- replicò gelido e serio come non mai.- E' mio dovere tenerla lontano dai guai, fine della storia.-  aggiunse infilandosi tra le labbra una delle sue amate sigarette, appoggiandosi alla finestra che si affacciava nell'oscuro Lago Nero.
- Verso che ora dobbiamo andare dalla McGranitt?-  domandò Naomi uscendo dal bagno già vestita e ignara che fino a quel momento stavano parlando di lei.
 Indossava dei jeans attillati neri che le fasciavano le sottili e slanciate gambe,un golfino con lo scollo a barchetta color panna e in testa aveva l'asciugamano ripiegato su sè stesso a formare una sorta di turbante.
- Dopo cena. Aspettami fuori dalla Sala Grande.- le rispose con la voce più indifferente del mondo il giovane biondino senza neanche girarsi per guardarla.
Naomi annuì, per niente infastidita dal suo comportamento, meno avevano a che fare meglio era.
- Dunque che hai fatto alle gambe?- domandò Blaise mettendosi a sedere sul proprio letto.
- Ah già.- mormorò Naomi ricordandosi dell'accaduto. - Oggi io ed Harry ci siamo un pò allenati. Ho avuto a che fare con un molliccio.- rispose lei annuendo tra sè e sè ovviamente omettendo le sembianze del molliccio. Tutto voleva tranne che ricordarlo.
Blaise annuì sorridendole, senza necessariamente interrogarla sul perchè e il per come. Se la conosceva abbastanza bene, ed era così, non era il caso di domandarle il tipo di molliccio, perchè sapeva che non avrebbe ottenuto una risposta.
- Tra poco dobbiamo andare.- ricordò Draco guardando i due e facendo sparire il mozzicone della propria sigaretta con un semplice gesto della bacchetta.
- Rispondo un attimo alla lettera di mia sorella e arrivo, se volete andare fate pure.-
Entrambi rimasero a guardarla scettici come non mai.
- Oh avanti è una lettera! So raggiungere la Sala Grande!- esclamò lei seccata.
- Blai...- iniziò Draco pronto a riniziare la sua tiritera su quanto fosse irresponsabile e viziata.
- Vai, rimango io con lei.- lo anticipò Blaise annuendo e indicandogli la porta con un cenno del capo. - A dopo.- lo salutò prima che uscisse dalla stanza.
- Malfoy è un rompicoglioni, potevi andare anche tu, so benissimo raggiungere la Sala Grande da sola.- commentò stizzita Naomi inziando a sedersi sulla scrivania in legno, prendendo piuma, inchiostro e pergamena per iniziare a scrivere alla sorella.
- Naomi, sai com'è la faccenda.- le ricordò paziente il moretto guardandosi allo specchio per aggiustarsi i capelli.
- E' una faccenda del cazzo allora.- bofonchiò Naomi allargando gli occhi e facendo una smorfia.


Ciao Vale,
qui va tutto bene. La scuola è davvero bella come la descrivevano, e la magia è...non so neanche come descrivertelo!
Ogni più semplice incantesimo è meraviglioso, anche il più semplice, davvero! Sono contenta che dai Weasley vada tutto bene.
Cerca di scoprire per che cosa dovete essere pronte, più so meglio è. Hai fatto bene a dirmi la verità, lo apprezzo, grazie.
E ti prego informami su queste due...collane! Mi sembra assurdo, sai?! A cosa potrebbero servire? Per Natale sinceramente non ho ancora deciso.
Vi farò sapere il prima possibile, dopotutto mancano ancora due settimane!
Ah... Vale non ti azzardare più a scrivermi certi post scrittum!!Mr Platinato ha letto la lettera ed ha iniziato a gongolare come se gli avessi
fatto chissà quale proposta! Non lo sopporto, punto e basta, piantala di fare certe insinuazione dannazione!
Tuttavia... se può interessarti, ho conosciuto un ragazzo. Si chiama Mirko Mordon, è davvero molto carino ed è piacevole stare in sua compagnia.
Domani ho una sorta di... appuntamento credo. Ti terrò aggiornata, so che non vedi l'ora!
Spero a presto, baci.
 
                                                                                                                    Naomi.



- Finito.- mormorò la ragazza sospirando e iniziando a piegare su sè stessa la pergamena per poi infilarlo in una busta presa lì al suo fianco. - Mi presti il tuo gufo?- domandò poi al giovane moretto.
- Al momento è fuori.- disse Blaise che qualche giorno fa aveva spedito un documento al suo conto corrente alla Gringott - Puoi chiederlo a Draco.- le rispose tranquillo.
Naomi lo guardò alzando un sopracciglio scettica come non mai.
- Certo. Sicuramente me lo presterà.- mormorò ironicamente quella. - Mi arrangerò.- disse infatti risoluta annuendo tra sè e sè, infilando la lettera sotto il proprio cuscino.
- Andiamo?- chiese Blaise aprendo la porta.
- Andiamo.- confermò Naomi sorridendogli e uscendo dalla stanza con lui al seguito.


                                                                                                                                           ******

- Ed era un continuo parlare e parlare! Dannazione gli avrò detto come minimo un centinaio di volte che non mi interessa, che non voglio sapere un accidenti di lui!-
- Hai fatto colpo Daph.- ridacchiò Pansy sotto i baffi.
- Un colpo glielo do io a quell'idiota di un pezzente!- esclamò la biondina irritata mentre prendeva dal centro del tavolo una fetta di pane. - Mi chiedo come gli sia venuto in mente di rivolgermi anche solo la parola!Pff!- terminò sbuffando con il naso in maniera molto snob.
- Beh, non sai cos'è successo a me invece!- riprese Pansy con un ghignetto un viso. - Hai presente Rodrick?-
- Occhi verdi, capelli scuri, alto, muscoloso, attraente...? Quel Rodrick?!- si fece tutta orecchie spalancando gli occhi dalla sorpresa la compagna.
- Esatto proprio lui.- sorrise soddisfatta la moretta - Dal chiedermi una sigaretta, siamo andati a finire nella stanza delle necessità.- ridacchiò giuliva leccandosi le labbra.
A quell'ennesimo pettegolezzo Naomi distorse le labbra in un chiaro segno di disgusto, tentando di nasconderlo bevendo nel suo calice.
Blaise si era seduto vicino a Draco ed un altro ragazzo che sapeva si chiamasse Pucey. Parlavano di Quidditch, durante tutta la cena, per quello aveva distolto l'attenzione da loro e l'aveva gettata alla sua destra alla quale si trovavano le ragazze serpeverde.
- Ti vedo interessata.-
Naomi si voltò col vis alla sua destra ritrovandosi a guardare una ghignante Millicent Bulstrode.
- Sai dopo un pò ci si fa l'abitudine.- aggiunse lei riprendendo a punzecchiare il contorno nel suo piatto.
- Sarà...a me certe immagini fanno acapponare la pelle.- commentò Naomi del tutto seria.
Millicent ridacchiò, una risata divertita, ma al contempo composta e cristallina.
- Lo so, lo so. Anche io preferirei tenere certe cose in uno stretto circolo di orecchie...- disse lanciando un veloce sguardo alle amiche al suo fianco - Ma che ci vuoi fare? Dicono che il mondo è bello perchè è vario.- concluse bevendo dal suo bicchiere.
- Già, dicono.- commentò Naomi mettendo da parte la coppetta di budino al cioccolato - Tu non mi sembri come loro.- le disse in tutta sincerità.
- Pare sia un complimento.- ridacchiò nuovamente Millicent.
- Lo è.- confermò Naomi ghignando - Dall'apparenze traggo parecchie conclusioni.-
- Dipende se preferisci fidarti di ciò che c'è in superficie.- tornò seria la castana - Ma non mi sembri il tipo.- aggiunse sogghignando.
Naomi la guardò un pò sospettosa, mettendosi un pò sulla difensiva a quelle sue parole.
- Pare che tu mi abbia già inquadrato quindi.- le disse saccente e divertita,con una forte ironia.
- No, non ancora.- le confessò lei ghignando - Tuttavia quel che già so, non mi disturba affatto, anzi. Così su due piedi sembri una in gamba.- le disse annuendo lentamente in modo così serio e sincero da sembrare addirittura un'altra persona, quasi più umana e aperta. Aveva calato per qualche istante quella sua aria di mistero e compostezza di cui era così famosa.
- Pare sia un complimento.- sorrise appena Naomi utilizzando la frase detta poco fa da Millicent.
Lei rise appena scuotendo divertita il capo.
- Per l'appunto...in gamba.- riconfermò facendole l'occhiolino e ghignando appena.
- Milly!- la chiamò Pansy con la sua voce squillante, riservando un'occhiataccia a Naomi - Andiamo o no?- domandò mettendo una mano sul fianco spazientita e probabilmente infastidita dal fatto che Naomi avesse scambiato quattro chiacchere con Millicent.
La Bulstrode sorrise alla neo Serpe e si alzò dal tavolo seguendo le sue due amiche fuori dalla sala grande.
Naomi sospirò e decise anche lei di avviarsi all'uscita. Avrebbe dovuto aspettare Malfoy, e si erano dati appuntamento appena fuori dalla Sala Grande, quindi era inutile aspettare al tavolo.
Sistemò meglio la bacchetta nei passanti dei jeans neri che la fasciavano come fossero una seconda pelle e appena uscita dal caos della Sala si accomodò appoggiandosi  ad uno dei muri laterali adagiando le spalle contro la pietra fredda.
- Nao!- si sentì chiamare da una voce che riconobbe immediatamente.
- Ciao Herm.- salutò di rimando vedendosi uscire dalla Sala sia Hermione che l'inseparabile amica dai capelli rosso fuoco - Ciao anche a te Ginny!- aggiunse infatti la Serpeverde sorridendo ad entrambe.

Chissà se Harry le ha già parlato o cosa...

Si trovò a pensare immediatamente, cercando di capirlo dal comportamento di quest'ultima.
- Ehi! Che ci fai qui da sola?- domandò la rossa sorridendole.

Pare di no.

- Sto aspettando Malfoy.- disse lugubre e alzando gli occhi al cielo. - Questa mattina la McGranitt mi ha detto di andare al suo ufficio dopo cena, e visto che non posso fare più di due metri da sola, mi ha appioppato Malfoy che deve fare roba da Prefetto o Caposcuola, o quel caspita che è!- spiegò Naomi quasi isterica.
- La ronda.- dissero insieme Ginny ed Hermione ridacchiando.
- Si quella roba lì.- minimizzò con un veloce gesto della mano - Beh, che si dice dalle vostre parti?- domandò curiosa cercando di allontanare quanto più possibile Malfoy dalle sue discussioni.
- Mah, non c'è male.- disse Hermione facendo spallucce.
- Hai parlato con Blaise?- le chiese Naomi scrutandola in modo severo.
- Ovvio che no!- rispose Ginny al posto della riccia. - Mancano solo due settimane a Natale!-
- Lo farò!- disse seriamente Hermione. - Aspetto il momento giusto.-
- Questa sera io e Malfoy non ci siamo, mi sembra che sia un ottimo momento.- le ricordò Naomi mettendo le braccia incrociate sotto il seno.
- Vedrò...- rimase lei sul vago distogliendo lo sguardo.
- Herm..- la riprese Ginny pronta ad iniziare un nuovo monologo.
- Ho detto che vedrò, non ho detto di no.- la precedette annuendo seriamente e chiudendo così il discorso. - Piuttosto, Blaise mi ha detto che questa mattina a lezione hai rivisto una persona.- le disse sorridendo maliziosa.
Non stava tentando di cambiare argomento, proprio no.
- Chi?- domandò Ginny curiosa dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi.
Naomi non riuscì a trattenere un sorrisetto a quelle parole e fece spallucce.
- Mordon, il ragazzo della festa.- rispose a Ginny ignara di tutto - Abbiamo solo un pò parlato, e credo mi abbia chiesto di uscire. Credo, cioè... lo ha fatto.- disse confusa e ridendo di tutto quel giro di parole. Lo credeva ancora strano, era da tantissimo tempo che non aveva un appuntamento e che non si sentiva libera di uscire con qualcuno.
- Come come?!- domandò Ginny allargando a dismisura gli occhioni azzuri. - E ce lo dici così?!- chiese quasi offesa dandole un colpetto sulla spalla.
- Come volevi ve lo dicessi, con un invito ricamato in oro e argento?- chiese ironicamente Naomi ridacchiando.
- Quando?- domandò Hermione sorridente.
-  Domani, alle 15.30.- ricordò annuendo a sè stessa - Se non fosse stato per l'impiccio con Malfoy aveva proposto anche per questa sera, però... quel dannato idiota ha sentito il bisogno d'intervenire senza farsi i cazzi suoi.- terminò Naomi sorridendo falsamente.
- Malfoy, tipico.- sentenziò Hermione facendo spallucce.
- Oh, Malfoy lo capisco, è più inspiegabile il comportamento di Blaise. Non capisco per quale motivo ad entrambi non piaccia Mirko. C'è qualcosa, lo so.- disse la Serpe seriamente ancora con l'appunto di scoprire per sè cosa nascondessero entrambi.
Hermione la guardò dubbiosa corrugando la fronte cercando di capire un qualsiasi motivo per la quale il Corvetto dovesse stare antipatico anche a Blaise, senza però raggiungere alcun tipo di conclusione.
- Parli del diavolo...- interruppe Ginny ridacchiando e dando una gomitata a Naomi indicandole con un cenno del capo un gruppetto di ragazzi davanti a loro.
Naomi seguì con il lo sguardo la direzione, a circa dodici metri da loro, corrugando il viso concentrata nel capire chi avesse addocchiato Ginny, e le ci volle meno di un secondo per vederlo.
Parlava con dei ragazzi, compagni di casa visti i colori delle sciarpe, lo poteva osservare di profilo e seppure non lo vedesse per bene il suo sorriso smagliante era lì bello e stampato sul volto.
Si ritrovò a sorridere a sua volta, e a sentirsi anche un pò scema per averlo fatto, desiderando tuttavia di poterci scambiare ancora qualche parola, o quanto meno di vederlo da vicino prima del loro fatidico appuntamento.

Dio...quanto diabete.
Prego..?
Vedo che sei troppo presa a sorridere e mangiarti quel povero ragazzo con gli occhi, però mi sto proprio riferendo al dolciume che ti ronza in testa. Avvisami, dopo anni e anni di cattiveria, freddezza e ostilità non sono più abituata a certe emozioni
Ma che...pff!Emozioni?!Non starai un pò esagerando dolcezza? E' un bel ragazzo, non so più come devo dirtelo!
Ed è per un bel ragazzo che sorridi come un'idiota?
Sorrido perchè non dico che mi rende felice, però la sua compagnia mi fa svagare, mi solleva. Quindi taci e fammi sorridere quanto mi pare e piace!
E perchè non vai da lui dunque?
Anche no. Figurati se io devo andare da lui. Sono ben visibile qua, se lo desidera.
Ma come?! E tutta la leggerezza? La simpatia, il ragazzo piacente...?!
Te l'ho detto di non sbilanciarti troppo con le zollette di zucchero.

- Sta venendo qui.- bisbigliò Hermione sorridendo entusiasta.
- E sì!- confermò Ginny ridacchiando.
- Nao?- domandò Hermione vedendo che l'amica aveva lo sguardo fisso di fronte a sè, e pareva non avesse capito.
- Ou!- la richiamò Ginny - Corvo a ore dodici!- sibilò tra i denti.
Solo in quel momento Naomi parve riprendersi dai propri pensieri, e neanche il tempo di imprecare che se lo trovò davanti.
- Ciao.- salutò educatamente il giovine guardando tutte e tre le ragazze.
- Ciao.- ricambiò Ginny con un grande sorrisone.
- Come ti stavo dicendo, io e Ginny dobbiamo andare. I ragazzi ci aspettano. Ci sentiamo domani.- inventò di punto in bianco la riccia. - Ciao, ciao.- salutò entrambi prima di sparire trascinandosi dietro la piccola grifondoro.
- Buonasera.- salutò Naomi ghignando appena.
- Sera a te.- ricambiò lui sorridendo. - Stavi praticando il famoso processo di stalking o era una mia impressione?- domandò lui arricciando appena le sottili labbra.
Si riferiva al fatto che poco prima Naomi lo stava fissando da un pezzo, ma figuriamoci se lo avrebbe ammesso con lui, faticava ad ammetterlo a sè stessa!
- Non so a cosa ti riferisci.- rispose infatti lei ghignando con saccenza.
- Io credo proprio di sì invece.- ridacchiò lui avvicinandosi appena di più a lei.
- Eppure...- disse la Serpe appoggiandosi meglio contro la parete - ...non sono io che mi sono allontanata dalle mie amiche.- gli fece notare subito ghignando e guardando quegli occhi così belli da vicino.
Erano particolari davvero, verde chiaro e marrone nocciola, un misto di colori raro, occhi rari, occhi che in quel bel viso dai tratti così morbidi e al contempo definiti stavano bene da morire.
Lui aprì bocca per controbattere, ma la richiuse senza potere aggiungere altro, lo aveva zittito facilmente.
- Ok forse hai ragione tu.- le concesse sorridente - A proposito, quelle erano mica Hermione Grenger e Ginny Weasley?- domandò curioso inclinando il capo di lato.
- Sì.- annuì lei tranquillamente - Perchè?- domandò a sua volta.
- Sono Grifondoro, forse le Grifondoro per eccellenza.- constatò lui semplicemente - Tu sei loro amica, quindi è insolito che una Serpeverde abbia certe amicizie.-
- Se è per questo sono molto amica anche con Harry.- lo spiazzò lei con tutta tranquillità.
- Potter?- domandò lui sgranando gli occhi incredulo.
- Si, lui.- confermò lei divertita dalla sua espressione - Non ti conviene basarti solo su semplici stereotipi con me.- disse scoccando le labbra con forse una punta di malizia.
- Già...lo dimentico sempre.- ammise lui cercando di ignorare il modo in cui aveva fatto toccare le sue labbra carnose - Per questo voglio conoscerti di più.-
- Solo per questo?- lo provocò lei mantenendo sempre quella pericolosa linea maliziosa.
- Non mi viene in mente altro.- scherzò lui ridacchiando subito dopo. - Dopotutto quale altre motivo avrebbe un ragazzo di avvicinarti se non per sapere qual'è il tuo colore preferito, il tuo libro preferito, se ti piace la burrobirra o meno?- mormorò lui avvicinandosi ulteriormente con il volto a quello di lei.
Questa volta lei non si ritrasse e non solo perchè il muro alle sue spalle non glielo concedeva, bensì perchè quella vicinanza non le dava per niente fastidio.
Lei aveva iniziato a gettare quel filo di malizia e lui lo stava raccogliendo anche se più cauto, e a questo, in un modo o nell'altro, era più che abituata. Se desiderava divertirsi o umiliare un ragazzo l'approccio principale era quello.
- Preferisco qualcosa di più forte della burrobirra.- gli rispose divertita ghignando.
- Whisky?- domandò lui guardandola negli occhi smeraldini a quella distanza così ravvicinata.
Lei annuì lentamente, ghignando appena e beandosi di quella distanza violata che le permetteva di osservare i suoi bei lineamenti da vicino.
Lui le sorrise, e si limitò a ricambiare quello sguardo che saettava da un particolare all'altro, e lui faceva lo stesso: ammirava il bel verde dei suoi occhi, la pelle olivastra e liscia, quelle belle labbra carnose che tanto avrebbe voluto assaggiare. Ma avrebbe dovuto aspettare, non era ancora il momento di scoprire le sue carte.
- E il mio libro preferito probabilmente non lo conosci.- aggiunse lei mormorando a quei pochi centimetri dalle labbra di lui, anche se ovviamente parlare del suo libro preferito non era quello che avrebbe voluto fare.
- Ti offendi se ti dico che al momento non m'importa?- le domandò lui divertito senza allontanarsi di una virgola da lei.
In risposta Naomi ghignò maliziosa, andando a giocare con una ciocca di capelli che le cadevano sulla spalla.
- Tantissimo. E in realtà mi deludi. Credevo che un Corvo impiccione come te, volesse scoprire anche le più piccole banalità- lo stuzzicò lei allargando a dismisura il ghignetto sul suo volto.
Lui sorrise sghembo, affascinante con malizia e al contempo incredibilmente genuino. Nonostante rispondesse a ghigni, o con frasi maliziose, era difficile guardarlo senza pensare a lui come ad un ragazzo semplice e vero.
- Non credere che sia un Corvonero come tutti gli altri. Oltre ad essere curioso ho altri interessi.- le rispose alludendo alle sue stesse parole di poco fa.
Lei sorrise compiaciuta della risposta ricevuta, ma prima che potesse controbattere con una bella provocazione s'intromise un terzo alla loro intima conversazione.
- Detesto rovinare certi momenti...- alzò la voce Malfoy avvicinandosi ai due, che inevitabilmente ripresero le normali distanze e si voltarono nella sua direzione per guardarlo mentre si posizionava poprio di fianco a loro. - Ma è proprio ora di andare cara.- aggiunse il Serpeverde avvolgendo le spalle della ragazza con il suo braccio, e guardando Mordon con straffottenza e un ghignetto malizioso. - Non vorrei finire troppo tardi.- continuò scoccando le labbra fissando il corvo negli occhi.
- Piantala!- esclamò immediatamente Naomi con una smorfia seccata in volto e scrollandosi di dosso il biondino.
- Non ascolare questo idio...- iniziò lei rivolta a Mirko cercando di giustificare le uscite di fantasia di Malfoy, che ovviamente erano false.
- Lo so, tranquilla.- la interruppe subito sorridendole rassicurante guardando solo e soltanto lei, come se Malfoy neanche fosse lì. - Continueremo domani.- aggiunse con una punta di malizia strizzandole l'occhio.
Lei parve tranquillizzarsi dopo essersi assicurata che non avesse frainteso, e in risposta annuì sorridendogli appena.
- Bene.- infatti rispose sollevata.
Lui le si avvicinò al viso per darle un lieve e veloce bacio sulla guancia destra prima di guardarla negli occhi per poterla salutare.
- A domani Naomi.- le sorrise lui.
- A domani.- ricambiò lei cercando di nascondere quanto avesse trovato piacevole quello sciocco e breve contatto con le sue labbra.
Mirko attese che Naomi ricambiasse il saluto dopodichè sorpassò Malfoy riservandogli nient'altro che un'occhiata di sufficienza, che dall'altra parte si trovò ricambiare.
- Malfoy devi smetterla...- mormorò sospirando la ragazza non appena il corvo scomparve dal corridoio. Sembrava esasperata, sapeva che il tragitto dalla Sala Grande all'ufficio della McGranitt sarebbe stato una tortura di per sè, ci mancava solo che si metteva a fare l'idiota.
- Di fare?- domandò lui facendo spallucce e guardandola con una smorfia mentre iniziava ad incamminarsi verso le scale, senza curarsi che lo seguisse o meno.
Naomi spalancò gli occhi a dismisura, non voleva davvero credere che fosse così faccia tosta da negare l'evidenza.
- Hai anche il coraggio di domandarlo?- gli chiese ironicamente al biondino stando benissimo dietro al suo passo. - Devi smetterla di fare allusioni su me e te con Mirko!- esclamò serissima affiancandolo.
Draco increspò le labbra infastidito e le rispose senza neanche guardarla.
- Credo debba ancora nascere qualcuno che deve decidere cosa devo o non devo fare Lorence.-
- Non m'interessa quello che fai, m'interessa quello che fai con me e con ciò che mi riguarda!- ribattè lei seria quanto mai guardandolo.
In risposta Malfoy si trovò a fare un lieve mugolio annoiato, e continuò a non degnarla di uno sguardo.
Naomi sospirò tentando di calmarsi, finchè di colpo non gli si piazzò davanti bloccandogli la strada.
- Adesso ascoltami bene... non ho intenzione di litigare più del dovuto con te, meglio rimaniamo in contatto meglio è, quindi a meno che non ci sia un reale motivo per cui tu o Blaise dovreste tenermi alla larga da lui, smettila.- gli disse seriamente. - M'interessa conoscerlo, e m'infastidisce parecchio il tuo comportamento! Direi quasi...-

...che tu sia geloso. terminò la frase nella sua mente, si pentì anzi di averla anche iniziata a pronunciare.

- Cosa?- domandò lui duramente quasi sprezzante capendo ciò a cui stesse alludendo lei.

Ahia. Mi sa che la ragazzina avrebbe dovuto usare altre modalità per dire certe cose..

- Niente...- scosse il capo lei abbassando per un istante il volto, sentendosi un po' stupida ad avere anche solo pensato quella cosa. - Sembra che ti dia fastidio che ci esca, e visto che nè tu e nè Blaise volete spiegarmi il perchè, almeno tu smettila! Perchè sembri giusto un pelino geloso, ed è assurdo!- terminò riacquisendo il suo tono deciso e sicuro.
Draco la guardò duramente, quasi offeso, e in realtà anche lievemente schifato.

Un Malfoy geloso! Puah! Mai successo, e mai accadrà.
Non sei un indovino. Non puoi averne la massima certezza..
Come osa? Chi si crede di essere?!
E' solo un suo pensiero...e in realtà non riesco a capire neanche io il motivo di questa ossessione verso Mordon. Ossessione verso Mordon con Naomi, pardon correggo.
Non esiste nessunissima ossessione!
A volte pare tu  dimentichi che io sono la tua coscienza, e anche se mi dici A, io so con certezza che non sarà mai A!
Non sono geloso!

- Cosa?- domandò incredulo lui assottigliando gli occhi schifato - Io geloso? Di te?-domandò sprezzante guardandola da capo a piede.
- Senti..- tentò lei di rispondere a tono al suo modo così ostile, ma lui non glielo permise.
- No senti tu. Non sono geloso, non sono geloso di nessuno tanto meno di te. Forse non ti è chiaro con chi hai a che fare: io sono Draco Malfoy, un Malfoy non è geloso di niente e di nessuno, tanto meno di un'irritante e stupida ragazzina come te!-
- Allora caro il mio Draco Malfoy...- disse lei calcando il tono di voce sul suo nome - ...lascia stare le mie relazioni personali. Vuoi fare il bodyguard? Va bene, fai quello che ti pare, ma non t'impicciare nelle mie questioni private.- ribattè lei ignorando apparentemente gli appellativi che le aveva affibiato e il tono con cui li aveva proferiti.
In realtà l'avevano infastidita, e una strana sensazione si era impadrinita di lei nel guardare quello sguardo così cupo e schifato. Non avrebbe saputo neanche descriverla, era quasi come se il suo cuore si fosse staccato da ogni arteria e nervo e fosse precipitato nel vuoto.
Non bella come sensazione.
- Non dirmi quello che devo fare!- Draco si trovò ad alzare la voce nel bel mezzo del corridoio, attirando l'attenzione dei personaggi nei quadri appesi alle mura.
Naomi tacque per un istante, sorpresa di quel suo tono. Spesso litigavano e bisticciavano, ma mai era arrivato al punto di urlarle contro.
- Urlami un'altra volta addosso e giuro quanto è vero che mi chiamo Naomi che ti rovino.- sibilò lei assottigliando lo sguardo minacciosa.
- Sto tremando di paura.- ribattè lui alzando le soppraciglia provocatorio. - Siamo in ritardo, ho già perso abbastanza tempo.- le disse poi sorpassandola e dandole una lieve spallata.
Lei chiuse gli occhi per un istante stringendo i pugni lungo il corpo, tentava di darsi un controllo, perchè altrimenti era la volta buona che gli metteva davvero le mani addosso.
Riprese subito le distanze, si affiancò al biondino e camminò mantenendo il suo passo senza mai sfiorarlo con lo sguardo, neanche per sbaglio.

Non lo sopporto, lo detesto.
Non essere così cattiva suvvia...
Prima fa lo stupido quando c'è Mirko, sembra fare la parte dello spasimante geloso e poi quando glielo fai notare scoppia come un palloncino! Idiota!
Magari stai esagerando tu...magari è una tua impressione che faccia lo stupido solo quando c'è Mirko, magari tu vuoi che sia così.
Cosa?! IO? Ma mai nella vita! Due volte lo ha fatto!Ben due volte! Gli ha fatto credere che dovessi andarci a letto! A quale scopo secondo te?!
Magari solo per farti un dispetto...
Sicuramente,ma avrebbe potuto trovare mille altri modi per farlo! Perchè proprio quello?
Perchè è geloso?

Io geloso! Pff! Stupida idiota!
Non credi di avere un po' esagerato?
No, per niente! Almeno forse si ricorderà di non dire più stronzate!
Magari tu smetterai anche di farle.
Prego?
Da come ti sei comportato sembra normale pensare che tu sia geloso.
Anche tu! Dannazione no! Non me ne frega niente di lei, nè di Mordon!
Allora perchè ogni volta che sono insieme fai l'idiota?

Per darle fastidio ovviamente!
Ne hai di fantasia per trovare cose che la facciano impazzire,e ti limiti ad un banale equivico con una sua possibile storia?

Certo! E' geloso! Voleva farmi qualche dispetto? Può darsi, ma ha mille modi per farlo, perchè limitarsi ad una cosa così scontata?
Non tutti sono macchiavellici come te tesoro.
Vero, ma lui si. Lui è quasi macchinatore e vendicativo come me, questo lo posso dire con certezza.
E va bene, ammettiamo che sia geloso. T'importa davvero così tanto? Mi sembra tu ti stia scaldando un pò troppo per una cosa del genere. Se davvero non t'interessa come dici perchè alzare tutto questo polverone?

Perchè sforzarmi tanto quando so che così va su tutte le furie?
Perchè a te piace sforzarti tanto! Sei troppo calcolatore per limitarti allo scontato. Specialmente con lei che ti tiene testa!
A cosa vuoi arrivare?

A cosa vuoi arrivare quindi?

- Ferma.- mormorò Draco tutto un tratto tendendo un braccio verso di lei per bloccarla.
- Che c'è?- domandò lei guardandolo sorpresa. Era sovrappensiero, che cosa aveva sentito?
Lui portò un dito esile sulle labbra, indicando con il capo una porta sul lato del corridoio.
Naomi tese l'orecchio e sentì il rumore di un vaso in frantumi.
Guardò Draco corrucciando la fronte, e in risposta lui sfilò la bacchetta dal pantalone.
- Stai qui.- le disse avvicinandosi silenziosamente alla porta.
- No!- mormorò lei seguendolo pronta già con la sua bacchetta.
Stava per mettere mano sulla maniglia, ma Naomi lo tirò dal cappuccio della divisa.
 - Non chiedermi di fare il palo!- sussurrò inviperita.
Draco alzò gli occhi al cielo.
- Fai quel che ti pare, per Salazar!- esclamò esasperato puntando la bacchetta contro la porta. - Ventus!- esclamò poco dopo, e la porta si spalancò con un secco tonfo.
L'aula era poco illuminata da una finestra che andava sul giardino innevato del castello, e il biancore del tappeto erboso sembrava irradiare una luce candida, seppure lieve, anche in quell'aula così cupa.
Sulla cattedra vi erano seduti due giovani ragazzi, che spaventati si erano messi in piedi all'istante. Ai loro piedi un vaso rotto.
- Bene bene bene.- iniziò Draco beffardo con un ghignetto in volto tambureggiando la bacchetta contro il palmo della mano - Cosa abbiamo qui?- domandò ironicamente.
- Noi...- provò il ragazzino a giustificarsi, con la voce tremolante.
- Taci!- gli intimò Draco serio. - Due giovani grifonfessi che si danno da fare, vedo. Oltre il coprifuoco!- disse lanciando un'eloquente sguardo alla ragazzina con le guance già arrossate, che alle parole del Serpeverde s'imporporarono ancora di più. - Direi che ciò mi autorizza a togliere venticinque punti a testa.- terminò beffardo.
- Ma, ma...!- tentò nuovamente il ragazzino spalancando gli occhi terrorizzato.
- Vogliamo fare cinquanta a testa?- domandò ironico Malfoy.
- Malfoy, credo tu stia esagerando.- gli fece notare Naomi dietro le sue spalle. Era rimasta in silenzio fino ad allora, e davanti a questo abuso di potere di certo non sarebbe riuscita a portare avani il suo silenzio.
- Se qualcuno s'intromette ancora facciamo anche cento!- disse voltandosi verso la sua compagna di casa.
- No!- esclamarono entrambi i grifondoro. - Adesso andiamo in dormitorio, promesso!- disse la ragazzina e prendendo per mano il compagno scapparono letteralmente dall'aula.
Malfoy li guardò divertito, e con il solito ghignetto in viso uscì dall'aula soddisfatto.
- Sei proprio un'ipocrita.- disse Naomi guardandolo di sbieco chiudendo la porta dietro di sè.
- Prego?- domandò Malfoy non capendo a cosa si riferisse.
- Terrorizzi due ragazzini che pomiciavano di nascosto punendoli come se avessero commesso chissà quale peccato capitale, quando probabilmente tu per primo t'infili nelle aule a fare questo ed altro.- spiegò lei tranquillamente. - Ah senza contare il tuo spropositato abuso di potere.- aggiunse sospirando rassegnata.
- Io sono sempre stato abbastanza furbo da non farmi beccare Lorence.- rispose lui con un piccolo sorrisetto.
- Oh certo, allora puniamo due poveri disgraziati che si stavano solo baciando perchè non sono stati abbastanza furbi come me.- disse lei avvicinandosi a lui con le mani incrociate al petto. - Davvero molto maturo.- terminò con una smorfia a qualche centimetro da lui.
- Presumo sia molto più maturo che vantarsi di avere lasciato una cicatrice su un potenziale pericolo per la mia incolumità, non credi?- controbattè lui deviando del tutto argomento.
Naomi scoppiò a ridere a quella sua frase di cui aveva ovviamente capito il chiaro riferimeno al suo incontro notturno con Nott.
- Ancora questa storia! Non ci credo!- esclamò divertita riprendendo a camminare, perchè non voleva sentirsi fare altre paternali.
- La storia andrà avanti all'infinito se non capisci l'effettivo pericolo.- rispose Draco tranquillamente raggiungendola e guardandola seriamente.
- Oh avanti Malfoy!- esclamò lei divertita - Credi davvero che Nott sia pericoloso? Davvero ci credi? E' solo un pallone gonfiato, tutte chiacchere e nessun fatto. Tipi come lui li conosco alla perfezione, e so metterli tutti al loro posto.- aggiunse seriamente e determinata.
Sapeva come difendersi e aveva sicurezza nelle sue doti, nessuno poteva azzardarsi a toccarla.
Malfoy l'afferrò da un polso, fu una presa decisa, ma non le fece male. La fece girare verso di sè e si ritrovò a riversare le sue iridi argentee in quelle verde smeraldo di lei.
- Theo...non lo conosci.- mormorò serio come non mai - E' capace di accumulare quanto più possibile, quando si lascia andare è lontanamente paragonabile ad un essere umano. Credimi, io lo so.- aggiunse mentre nella sua mente riaffioravano ricordi e immagini sulla questione.
- Anche se così fosse, io so difendermi da sola.- disse lei scuotendo il capo non afferrando tanto seriamente ciò che le disse il biondino. Il suo sguardo poi cadde sulla mano di lui stretta attorno al suo polso, non le dispiacque così tanto quell'insignificante contatto ad essere sincera, però la sorprese parecchio.
Poco prima si stavano quasi sbranando, avrebbe voluto toccarlo solo per potergli stringere le mani al collo, eppure in quel momento da un'idiozia stavando andando a parare sul solito argomento: la sua sicurezza.

Accidenti, devo prepararmi sull'argomento "perchè tiene alla mia incolumità", oltre che alla gelosia che vorrei provasse nei miei confronti?
E rieccoci con la falsa del "un Malfoy porta a termine ogni incarico". Non esiste che un Malfoy prenda a cuore il suo incarico?

N
o...non è vero.
Assolutamente....non esiste.

Anche lo sguardo di Draco andò sulla propria mano che cingeva il polso di lei, e a quel pensiero partorito dalla sua coscienza la ritrasse immediatamente, distolse lo sguardo da quello smeraldino di lei e fece cenno con la testa di proseguire. L'ufficio della McGranitt ormai era vicino.
Naomi lo seguì annuendo, senza fiatare, la sua coscienza parlava già troppo.



"toc toc"
- Avanti!- 
- Buonasera professoressa McGranitt..- salutò entrando Naomi con un sorriso accennato,seguita da Malfoy, decisamente molto meno felice di quella visita.
- Buonasera signorina Lorence...- disse abbozzando un sorriso stanco.
Poi il suo sguardo vagò su Malfoy, e il suo tono di voce cambiò radicalmente
- Signor Malfoy...- salutò sinteticamente - ..stranamente è in orario per la ronda. Forse dovrei affiancarla alla signorina Lorence così arriverebbe in orario anche alle mie lezioni.- aggiunse seria come non mai guardandolo da sopra gli occhiali da vista.
Draco non rispose rimase a guardare la prof con sguardo impassibile, anche se nella sua mente tante di quelle maledizioni e imprecazioni stavano volando verso la megera.
Naomi si voltò con lo sguardo per guardare Malfoy e ghignò felice che fosse stato rimproverato. Amava essere premiata ed elogiata, essere al si dopra degli altri. Specialmente se si trattava di dare uno smacco al caro giovane Principe delle Serpi.
- Ma non perdiamoci in futili chiacchere siamo qui per un motivo preciso.- minimizzò comunque la professoressa con un veloce gesto della mano- Naomi accomodati pure.-
Naomi seguì il consiglio e si mise su di una poltrona dinnanzi alla professoressa.
Malfoy invece rimase dietro di lei, guardandosi pigramente intorno.
Nell'ufficio della McGranitt era tutto rosso ed oro,e sui muri erano appesi vari quadri e vittorie della casata griffata.
Sul suo perfettissimo viso si fece spazio un'espressione disgustata.
- Bene signorina Lorence ora le elencherò....- non finì perchè Naomi la interruppe con un colpo di tosse.
- Sì?- chiese accigliata Minerva.
- Ehm, Malfoy deve stare qui?- chiese Naomi sentendo la sua presenza dietro di sè.
La professoressa guardò il ragazzo che si era accomodato con con le gambe spalancate su di una poltrona nera di pelle.
- Si, perchè la signorina Grenger e il signor Zabini stanno facendo la ronda al settimo piano, Ginny Weasley e il fratello al quinto piano, mentre Hanna Habbot e Mirko Mordon controllano il quarto e il terzo piano...-
Naomi sentendo pronunciare il nome del caro Corvetto sorrise inevitabilmente. L'indomani lo avrebbe rivisto, nel loro fatidico appuntamento.
- E...?- chiese Naomi tralasciando le sue fantasie sul suo appuntamento, cercando di capire che ruolo avesse Malfoy lì nell'ufficio.
- E le ronde si fanno in due, in questo caso manca una persona, che dovrebbe essere Pansy.- rispose Malfoy al posto della McGranitt. - Dov'è Pansy?- chiese infatti corrucciando la fronte interrogativo.
- Infatti. La signorina Parkinson rimarrà in punizione per un paio di settimane, quindi non potrà fare la ronda.- spiegò molto spiccia Minerva - Per questo dopo aver parlato dei G.U.F.O. signorina Lorence farai la ronda con Malfoy.- aggiunse rivolgendosi a Naomi.
Nonostante apparentemente nessuno dei due sembrava essere stato turbato dalla notizia entrambi stavando maledicendo la vecchia per la sua folle decisione di tenerli a contatto più del dovuto.
- Io? Per due settimane?- domandò Naomi incredula - Ma io non so neanche cosa devo fare!- esclamò Naomi scuotendo appena il capo.
- A questo porrà rimedio il signor Malfoy, però tornando a noi.- chiuse immediatamente l'argomento pronta ad aprirne un altro -
Trovo che la sua proposta per recuperare i G.U.F.O sia appropriata, naturalmente dobbiamo stabilire una data.-
- Il mese prossimo per me andrebbe bene...- disse Naomi interrompendola.
Draco e Minerva rimasero interdetti.
- Il mese prossimo?Non crede di esagerare?Insomma ci sono molte cose da studiare...- disse costernata la prof.
- No, va benissimo per me, ho già recuperato tutte le materie, e quando avrò finito anche di recuperare babbanologia, potrò fare delle attività extra...- disse soddisfatta. - E inoltre ci saranno le vacanze di Natale di mezzo, avrò abbondantemente studiato tutto.-
- Sigorina Lorence, nella mia materia va benissimo, ma è sicura di andare bene anche nelle altre?-
- Indubbiamente...- disse sicura, anzi quasi offesa dalla diffidenza dell'insegnante.
- Beh, questo caso è da segnare nella storia!- esclamò ridendo appena - Lei è l'unica Serpeverde che vada bene in tutte le materie....- disse con tono accusatorio verso Malfoy, che ignornadola imprecò a denti stretti.
Naomi sorrise soddisfatta.Lei amava essere al di sopra degli altri, l'ho già detto vero?
- A questo punto direi che fisseremo la data il primo del mese prossimo...il programma è tosto, ma sono sicura che  se avesse bisogno di aiuto, Hermione Grenger,la studentessa più brillante di Hogwarts, potrà aiutarla.- puntualizzò la bravura di Hermione quasi fosse figlia sua.
Naomi annuì, mentre Draco dovette stringere le mani intorno al bracciolo della poltrona per non dire niente sulla mezzosangue zannuta.
- Professoressa, dopo avere pareggiato il programma, potrei iniziare a partecipare ad attività extra scolastiche....tipo il quidditch?- chiese Naomi speranzosa che la risposta fosse un chiaro e limpido SI.
- Naturalmente. Se non sbaglio all'inizio della stagione vi serviva un nuovo cacciatore, giusto Malfoy?- chiese la McGranitt interessata.
-  Per ora la squadra è al completo, ma avevo intenzione di cambiare un cacciatore. Devo parlarne con il resto della squadra.- rispose impassibile e diretto.
- Quindi è tutto da vedere.- riferì a Naomi, la quale annuì pensierosa. Desiderava imparare il quidditch da quando Harry e Ron le avevano raccontato i più piccoli dettagli di quello sport, e in realtà voleva volare, volare per davvero! Nel suo mondo questo era impossibile, solo fantasia e troppi libri fantasy.

Prese qualche scartoffia da scarabocchiare, mentre i ragazzi rimasero a guardarla in attesa di un suo congedo.
Lei alzò lo sguardo lentamente fissando ognuno di loro negli occhi.
- Beh? Potete anche andare! Dovete dare un occhio al primo e al secondo piano, su forza!- esclamò indicandogli la porta.
I ragazzi si alzarono e se ne uscirono senza proferire parola.
- La proffa è tutta andata...- disse Naomi tra sè e sè.
- Ma che intuito....- disse sarcastico Malfoy incominciando ad avviarsi verso il secondo piano.
- "ma che intuito"... - gli fece il verso Naomi sfoderando la bacchetta.
Lontani dall'ufficio della prof,  le candele appese ai muri illuminavano i quadri e le pareti grigiastre. Il secondo piano solitamente non godeva di così tanta vita, erano tutte aule o sgabuzzini.
- Ma che cazzo dobbiamo fare di preciso in queste ronde? - chiese Naomi giocherellando con la bacchetta e tenendo il passo di Malfoy.
Lui non rispose.
- Ehi?- 
Nessuna risposta.
- Che cazzo mi senti?- urlò Naomi.
- Ma chi osa parlare in questo modo?!- gridò una voce.
Naomi e Draco si girarono e videro un uomo di mezza età vestito in camicia da notte, che accigliato si affacciava da un quadro appeso alla parete.
- Ragazzina ti sembra l'ora e il modo appropiato?!-
- Ragazzina a chi?!- domandò Naomi offesa osservando da più vicino l'omino del quadro.
- Siamo anche arroganti?!Non è modo di una fanciulla parlare in quel modo, con quel vocabolario sporco!-
- Fatti i cazzi tuoi te!- disse Naomi arrabbiata,e così se ne andò seguita da Malfoy che ghignava.
- Non usare vocaboli sporchi ragazzina!- la prese in giro il ragazzo che sogghignava con le mani nelle tasche.
- Ahaha molto divertente,voglio vedere se riderai ancora quando entrerò nella squadra di quiddtich...- ridacchiò Naomi straffottente.
- Tu cosa?- disse sarcastico.- Non entrerai MAI nella MIA squadra!- disse serio guardando dinnanzi a sè.
- Lo dici tu!-
- Certo, sono il capitano della squadra.- ghignò lui compiaciuto.
Naomi lo guardò male, purtroppo lo sapeva, infatti già da subito aveva capito che entrare in squadra sarebbe stato più difficile del normale.
- Tuttavia viviamo in un regime democratico caro, l'assolutismo monarchico lo abbiamo salutato da un pezzo.-  gli rispose a tono lei.
- Se la metti cosi allora dimmi: hai mai cavalcato una scopa?- domandò lui annoiato guardando dinnanzi a sè.
- No, ma...-
- No, appunto. Hai mai provato a tirare una pluffa in un anello?- domandò nuovamente.
- Non ancora, però...- tentò lei nuovamente, ma venne interrotta comunque.
- Un altro no. Secondo la democrazia che tanto vanti saresti impossibilitata ad entrare in quanto non sai un accidenti di quidditch!- giunse ad una quasi giusta conclusione il biondino.
- Ma ho intenzione d'imparare!- controbattè lei guardandolo dal basso con gli occhi allargati dall'emozione, in quanto per davvero non vedeva l'ora d'imparare.
- Bisogna essere portati. E non è come studiare su un libro, la pratica è un'altra storia miss voglio recuperare i G.U.F.O. perchè non ho niente di meglio da fare che studiare tutto il giorno.- la prese in giro.
- Non studio tutto il giorno! Studio quanto basta!- si difese lei.
- Sarà.- rispose poco convinto lui ricordandosi della prima interrogazione della giovane a cui aveva assistito.
Era riuscita ad imparare il programma di quattro anni per un'intera e unica interrogazione!
Probabilmente aveva superato gli standard della mezzosangue zannuta!
Rimasero per qualche minuto in silenzio, ognuno pensava ai fattacci propri, ogni tanto gettavano un occhio nelle aule o stanze socchiuse, il tutto però era abbastanza tranquillo e anche noioso, tanto che ormai erano arrivati al primo piano senza alcun impiccio.
- Che noia essere Prefetti.- sbuffò Naomi coprendosi con la mano uno sbadiglio ribelle.
- A volte...- confermò Draco facendo spallucce - Però ha i suoi pregi.- aggiunse con un ghignetto.
- Tipo?-
- Puoi togliere o aggiungere punti: verso fine anno si rivela una buona carta. Hai orari di coprifuoco diversi, e cosa che più preferisco puoi accedere al Bagno dei Prefetti.-
- Un bagno?- domandò Naomi poco convinta con una smorfietta di dissenso sulle labbra - Il bello di essere potente è un Bagno?- domandò ancora meno convinta di prima.
Draco sogghignò appena scuotendo lievemente il capo.
- Diciamo che è un bagno particolare.- minimizzò lui ricordando invece le tante volte che quel bagno gli aveva fatto da sfondo per le sue uscite "romantiche" - Non puoi capire, finchè non lo vedi.- aggiunse comunque rimanendo con la mente lì presente.
- Uhm. Sono curiosa, andrò a vederlo.- affermò lei annuendo tra sè e sè.
- Aspetta.- si fermò all'improvviso Draco corrugando la fronte.
- Theodore, aspetta! Vogliamo sapere che cos'altro ti hanno riferito!- si sentì la voce inconfondibile di Goyle, rauca e in qualche modo impastata, sembrava rispecchiare in pieno la sua persona.
Naomi guardò Draco in cerca di una conferma, e lui annuì facendole cenno di fare silenzio.
- Stai zitto, idiota!- esclamò Nott alzando la voce. - Ti sembra il modo di urlare certe cose in corridoio?!- rimproverò lo scimmione.
- Goyle, come me, vuole solo essere messo al corrente. Siamo stufi di fare ciò che dici senza avere spiegazioni!- intervenne Tiger.
Sia Draco che Naomi videro le ombre dei tre dietro al muro che faceva angolo, c'era Nott che continuava a camminare avanti e indietro, e i due ragazzoni uno di fianco all'altro che attendevano pazientemente.
- Non qui nel bel mezzo.- disse infine mentre iniziava a muovere qualche passo in direzione degli altri due serpeverde.
Naomi spalancò gli occhi dando una gomitata a Draco per chiedergli tacitamente cosa dovessero fare.
Rimanere lì e fare il loro dovere?
Sì, però così si sarebbero persi il dialogo tra i tre.
Draco infatti, che tutt'altro aveva in mente che perdersi importanti informazioni, prese Naomi per mano e la trascinò con se ad una piccola porta che aprì il più veloce possibile e vi s'infilò con la ragazza altrettanto velocemente. Era un dannato sgabuzzino di vecchie scope, di pessima fattura oltretutto, occupavano quasi tutto lo spazio, infatti i due erano letteralmente appiccicati. Draco aveva le spalle contro il muro e Naomi era appoggiata contro il suo petto, se faceva un passo indietro c'era il rischio di fare cadere tutte quante le scope.
- Cazzo! Un posto più comodo no?!- sussurrò quella contro il suo petto.
- Sta zitta Lorence!- disse Draco lasciando una piccola fessura dello sgabuzzino aperta, giusto per potere vedere quando i tre sarebbero passati lì davanti.
Infatti eccoli lì, si fermarono proprio all'angolino del muro, Nott si guardava intorno guardingo, attento che non ci fosse nessuno lì nei d'intorni, ovviamente ignaro di essere osservato da Naomi e Draco.
- Allora?- domandò Goyle.
- Dobbiamo continuare a tenerla d'occhio.- iniziò Nott tenendo la voce bassa.
- Ancora?!- esclanò Goyle scocciato - Che cazzo vogliono da quella stronzetta?-
- E' sempre in compagnia oltretutto.- aggiunse Tiger - Non la lasciano da sola un attimo.-
Nott all'improvviso spinse Goyle contro il muro e gli puntò un gomito dritto al gozzo, facendovi pressione, tanto che il ragazzone faceva fatica a respirare.
- Non alzare la voce idiota!- gli urlò contro lui per primo.
Naomi ebbe un lieve sussulto osservando la scena, non perchè si era spaventata, bensì perchè non se lo aspettava, tanto che andò a cercare lo sguardo di Malfoy, che trovò subito e pareva chiaramente dire: "ora mi credi? Hai visto com'è fatto?".
Mollò la presa solo quando vide la pelle biancastra arrossarsi, e la bocca annaspare in cerca di aria.
- Hai ragione Tiger.- disse passandosi una mano tra i capelli cercando forse di ricomporsi. - La tengono tutti d'occhio: Potter, i Weasley, la Grenger, e anche quegli sporchi traditori di Zabini e Malfoy.- aggiunse sputando per terra all'elenco di tutti quei nomi.
- Non potremmo semplicemente togliere di mezzo...- iniziò Goyle ancora agonizzante, con la voce schiacciata.
- No.- lo interruppe Nott subito. - Salterebbe all'occhio la scomparsa di circa sei studenti, stupido!- lo insultò scuotendo il capo esasperato.
- E quindi che si fa?- domandò Tiger.
- Dobbiamo tenerla d'occhio e continuare la falsa con Malfoy e Zabini, potrebbero farsi sfuggire qualcosa di utile, e fino a contro ordine sono intoccabili.- sputò quasi di malavoglia, evidentemente scocciato di non rivalersi sui traditori.
- Non capisco perchè ci ordinano di non fargli nulla! Sono traditori!- esclamò Goyle dando voce agli stessi pensieri di Theodore.
- Lo so.- confermò infatti il capo dei due - Per ora, faremo così. Per quanto riguarda la Lorence, tra poco ci saranno le vacanze di Natale, e molto probabilmente rimarrà qui al castello.-
- Dobbiamo fermarci anche noi?- domandò lievemente contrariato Tiger.
- Sì.- rispose Nott scattando verso di lui - Qualcosa da ridire forse?- domandò piazzandosi a qualche centimetro dal grande visone del ragazzo.
Tiger si limitò a scuotere il capo abbassando lo sguardo colpevole.
- Dobbiamo solo sperare che tutti gli altri vadano via.- aggiunse Goyle.
- Sarà sicuramente così. Via la mezzosangue, via anche Blaise. Il resto del circo solitamente torna alla sudicia Tana.-  disse Theo con non curanza guardando l'orologio che teneva al polso.
- E Malfoy?- chiese Tiger.
Sul volto di Theo comparve un largo ghigno, cupo e cattivo come pochi.
- La scomparsa di uno studente salta meno all'occhio.- si limitò a dire, compiacendo gli altri due.
Naomi sentì i muscoli di Malfoy irrigidirsi, osservò dal basso il suo volto e ne vide i nervi del viso contratti.
Capiva perfettamente la sua reazione, lei per prima avrebbe voluto uscire da lì e massacrarli con le sue mani uno ad uno, anzi ancora si chiedeva quale strana forza le impediva di farlo.
Risalì con la mano che aveva adagiato sul petto di lui fino dietro al collo, e gli fece voltare il viso verso il proprio. Draco la guardò con la fronte increspata, gli occhi curiosi e ridotti nel tentativo di capire che stesse facendo.
- Stai tranquillo.- sussurrò lei, la voce impercettibile, quasi assente, Draco la capì solo seguendo il movimento delle sue labbra.
Rimase a guardarla negli occhi verdi per un tempo che parve non finire più, lei ricambiò lo sguardo, tentava di fargli capire che anche lei fremeva dalla voglia di spaccargli tutte le ossa a quegli idioti, ma che non era il caso, non in quel momento probabilmente.
Se dava fastidio a lei, capiva quanto potesse dare fastidio a lui visto che a quanto pare con Theo aveva dei trascorsi in passato.
Draco annuì poco dopo, rilassando i muscoli del viso e tornando a guardare fuori dalla fessura offerta dalla porta socchiusa.
Naomi si lasciò scappare un lieve sorriso, e rimase invece a guardare il profilo del ragazzo. Era incredibile come riuscisse a placare gli altri, e non sè stessa, era incredibile anche essere riuscita ad avere un contatto fisico con quel ragazzo che non fosse violento, arrogante o di sfida, bensì rassicurante, quasi tenero.

Tenero...non esageriamo!
Lo è stato, qualsiasi cosa tu dica.
Lo capisco, e mi è venuto spontaneo tranquillizzarlo...da quel che ho capito le sue cicatrici con quel beota sono ben più profonde di quel che fanno intendere.
E hai proprio sentito il bisogno di rassicurare una persona che neanche un'oretta fa ti ha insultata?

Naomi a quel pensiero, ritrasse la mano da dietro al collo di lui e cercò di tenerla quanto più possibile attaccata al proprio corpo, con il risultato che si trovò comunque schiacciata al petto di lui.
Draco si accorse solo in quel momento dell'assenza di quel contatto caldo dietro la nuca, e abbassò il viso per scrutare quello di lei, in cerca del motivo per cui si fosse allontanata, senza tuttavia leggere nulla nelle sue iridi.

C'è  da chiedersi anche il perchè abbia tentato di fare una cosa gentile per te visto che poco fa l'hai pesantemente insultata.
Già, non credo l'avrei fatto. Anzi non l'avrei fatto proprio.
Uhm, chissà!Con questa ragazzina ogni certezza diventa un incognita.
Non iniziare con le insinuazioni del cazzo...
No, no figurati! L'importante è che tu sia rimasto lì senza fare strage di neo-mangiamorte. Ringraziamo Naomi, dai.
Non esagerare. Mi ha fatto piacere, ma non sbilanciamoci.
AH!L'HAI DETTO!
Che?
Ti ha fatto piacere!
Ah...si beh, e allora? Mi ha impedito di farmi prendere dall'impulsività, per forza mi ha fatto piacere, altrimenti come si sarebbe spiegata la strage del giovane- e -già -sulle bocche- di- tutti Malfoy? Mi chiedo piuttosto per quale motivo si sia allontanata, mica mordo!
Colgo della lieve ironia, sai?

-
Stanno andando via.- mormorò ancora Naomi vedendo i due che si avvicinavano al loro nascondiglio.
- Shh.- disse Draco facendosi ancora più piccolo in quel nascondiglio, appiattendosi del tutto contro la parete, e trascinando dietro di sè la ragazza la quale gli si appiccicò letteralmente afferrando le spalle muscolose di lui.
Li videro passare e oltrepassare la porta in cui si erano nascosti, ma attesero che il rimbombare dei loro passi fosse del tutto assente prima di uscire allo scoperto.
- Wow Lorence, come mi stringi.- mormorò Draco all'orecchio della ragazza che aveva stretta addosso.
Effettivamente il loro nascondiglio li aveva messi in condizioni di addossarsi l'uno all'altro. Lui era stretto talmente tanto contro la parete che sentiva l'umidità delle mura entrargli nelle ossa, e lei talmente appiccicata a lui da sentirne il calore del corpo muscoloso, a sentire il profumo di menta e muschio mista a quella di fumo delle sue sigarette.
- Potrei dire la stessa cosa.- disse riferendosi alle sue mani sui propri fianchi.
- Beh, ma quella pudica sei tu, non io.- gli fece candidamente notare Draco ghignando.
Malfoy di certo non si faceva problemi a stringere a sè qualche ragazza, anzi, diciamolo, si spingeva ben oltre e anche in condizioni estreme come quelle.
Naomi alzò il viso in cerca di quello di Draco, e lo guardò con aria diverita scuotendo appena il capo.
- Malfoy sei tu quello convinto che sia pudica.- ribattè riversando il proprio sguardo verde in quello grigio di lui, sentendone il respiro sulla propria fronte.
- Vorresti farmi credere il contrario?- domandò lui divertito e ironico, facendo intendere che trovava il contrario quasi impossibile.
- Non ho alcun interesse a farti credere il contrario in realtà.- gli rispose lei con saccenza e impassibilità, quasi offesa da quel suo pensiero.

Io pudica! Pff! Si vede che non mi conosce per niente.
Su questo sono pienamente d'accordo con te.

Per forza! Solo perchè non gli ronzo intorno e non mi vesto da ochetta significa che io sia pudica? Schifoso pervertito!

- Infondo non mi dispiace scoprirlo da me.- mormorò lui con voce bassa e maliziosa stringendola maggiormente sui fianchi.
- Ma come?- domandò Naomi con una fortissima ironia nella voce - Mi è parso di capire che hai già le idee ben chiare su come sono fatta, perchè indagare troppo?- domandò accigliata iniziando a scaldarsi - E poi non sono mica un'irritante e stupida ragazzina? Perchè prenderti troppo disturbo?- domandò guardandolo provocatoria, con il tono chiaramente più forte di come lo stavano mantenendo per celare la loro presenza.
Draco capì il riferimento agli insulti che le aveva gentilmente dedicato poco prima, e la sua prima reazione fu quella di ridersela, una risata ovviamente divertita e canzonatoria.
- Come siamo permalose!- esclamò infatti ghignando e risalendo con le proprie mani dietro la schiena di lei percorrendola dal basso fino alla base del collo con gesti appositamente lenti ed esperti.
Naomi sentì un brivido percorrerla, e la pelle d'oca iniziare ad affiorare ai gesti lenti e studiati del ragazzo, ed iniziò per questo ad agitarsi.
- Non sono permalosa!- esclamò infatti irritata - E piantala!- aggiunse subito prenendo le mani di lui e allontanandole dal proprio corpo muovendosi un pò troppo e facendo cadere un paio di scope dietro di sè. - E poi perchè siamo ancora chiusi qui dentro!?- esclamò sempre più irritata mentre si aggrappava chiaramente alla maniglia come via di salvezza. - Dannate scope!- borbottò uscendo dal buco in cui si erano nascosti.
Dietro di lei uscì Draco palesemente divertito, con la calma più totale.
- Che hai da ridere?- domadò Naomi sistemandosi i capelli legati in una coda alta.
- Ti agiti per poco e sostieni di non essere pudica.- ghignò lui scuotendo il capo.
Naomi assunse un'espressione corrucciata, parve non capire immediatamente.

Credo sostenga che la tua agitazione deriva dal fatto che ti sono estranee certe carezze...povero, quanto si sbaglia.
Ma! Guarda che idiota! Cosa gliene frega poi?!
Beh sempre meglio che dirgli la verità,no?
Cioè?!
Che ti sei agitata per come ha reagito il tuo corpo a quella "carezza".
Che?Ma...dai!
....
Vabbè! Ok, è per quello, va bene! Non sono tranquilla con lui nei paraggi ok? Mi mette confusione, è troppo ambivalente questo idiota! Prima mi sbrana e m'insulta poi torna a fare il pervertito in calore! Non voglio averci niente a che fare ok?
Si beh, concordo infondo. Dopo la serata della festa è meglio evitarlo.
...Dovevi per forza ricordarmela?! Cazzo!

- Non mi agito per quello idiota!- esclamò lei rassegnata - Come se avessi fatto chissà che cosa! Pallone gonfiato...mi agito perchè non voglio avere niente a che fare con te, hai sicuramente avuto un attaccamento ambivalente o insicuro, perchè non sei molto a posto!- iniziò a straparlare di cose studiate nella Londra babbana, tanto che Draco la guardava senza capire granchè.
- Non ho idea di quello che tu abbia detto, ma rimango comunque della mia idea.- si limitò infatti a commentare sorpassandola con un ghignetto sulle labbra.
Naomi lo guardò malissimo lasciandosi sfuggire un versetto isterico dalle labbra.

Tanto non m'interessa quello che pensa!
Infatti,noto come sei tranquilla e in pace con te stessa.


- Sbrighiamoci a finire questa ronda, che mi sembra sia durata anche troppo.- borbottò Naomi raggiungendo il biondino e stringendosi nelle spalle.
Aveva decisamente freddo, dopotutto indossava solo un jeans e un golfino per di più con una scollatura a barchetta, ed essendo agli inizi di dicembre e con un'abbondante distesa di neve proprio lì fuori nel cortile di certo non era stata una scelta intelligente la sua. Dopotutto non aveva messo in conto di rimenere in giro per i corridoi fino a tardi.
- Hai freddo?- domandò Draco guardandola con la coda nell'occhio frizionarsi le mani nel tentativo di scaldarsi.
- No.- rispose secca Naomi mentendo ovviamente - Cosa farai per Natale, quindi?- domandò di punto in bianco.
- Come?- chiese Draco non capendo cosa centrasse.
- Nott!- esclamò Naomi come se quel nome dovesse giustificare tutto. Infatti Draco capì immediatamente: si riferiva al fatto che Nott e company contassero che lui rimanesse lì al castello per fargli la festa.
- Non so ancora.- rimase comunque sul vago, non sapendo davvero che fare. Una parte di lui, dopo quello che aveva sentito, gli suggeriva proprio di fermarsi a prescindere da quello che avrebbe fatto Blaise per il semplice motivo di avere l'opportunità di rifarsi con quei tre. L'altra gli suggeriva candidamente di riflettere ed evitare il pericolo, anche se purtroppo veniva poco calcolata dal biondino.
- Come non lo so?!- domandò esterrefatta Naomi - Sapevo che eri stupido, ma non fino a questo punto!- aggiunse ricevendo un'occhiataccia dal diretto interessato - Non mi guardare così, è ovvio che non puoi rimanere qui al castello.- giunse alla più ovvia conclusione.
- Uh!- esclamò facendo spallucce - Per tua informazione sono perfettamente in grado di badare a me stesso. Non saranno sicuramente quei tre a farmi scappare con la coda tra le gambe.- sputò con arroganza.
- Io l'avrei presa più per una ritirata intelligente e dispettosa, pensaci: dicono che devono rimanere qui al castello per tenermi d'occhio giusto? E contano che probabilmente ci rimarrai anche tu. Pensa quando dopo avere scelto di rimanere qui tu fai bagagli e te ne vai! Vorrei vedermi le loro facce.- pregusta con la sola immaginazione le reazioni sconcertate e infuriate di Nott, Tiger e Goyle.
Draco inizia a pensare all'idea della ragazza, allettando quella parte di bontà che poco prima gli suggeriva di evitare il pericolo.

Mi piace la pensata della ragazza: approvata.
Uhm...sostengo sia comunque uno scappare. Io non scappo da nessuna parte...anche perchè non ho davvero nessuna parte.
Beh Blaise...
Blaie seguirà sicuramente la Mezzosangue, non voglio metterlo nella condizione di scegliere, non sarebbe giusto, lui non se lo merita. Ed io non ci penso neanche di tornare alla Tana! Meno lo vedo quel posto meglio è.

- Tu invece?- domandò cambiando subito argomento, prima che si andasse a parare sul fatto che non aveva alcun luogo in cui andare - Ti ricordo che il loro obbiettivo sei tu, non io. E non mi stancherò mai di chiedermi il perchè.- aggiunse serissimo.
- A chi lo dici.- mormorò Naomi non capendo lei per prima per quale motivo Nott, e i Mangiamorte in generale volessero tenerla d'occhio. - Non lo so, davvero. In realtà stavo proprio pensando di rimanere qui.- ammise scocciata di essere stata così prevedibile anche per Nott.
- Credo che dovresti rivedere i tuoi programmi.- commentò ironicamente Malfoy - Abbiamo finito finalmente.- aggiunse giunti alla fine del grande corridoio del primo piano.
- Torniamo subito in dormitorio, che non vedo l'ora di toccare il letto.- esclamò felice Naomi stringendosi nuovamente nelle spalle per il freddo. - Dovrò pensarci..- aggiunse comunque lasciando cadere il discorso.
Draco la guardò dall'alto e alzando gli occhi al cielo, si sfilò la mantella della divisa Serpeverde e gliela porse.
- Non ho freddo.- mentì nuovamente davanti l'evidenza scuotendo il capo.
- Piantala Lorence di fare la bambina.- ribattè lui scocciato - Ci manca poco che ti metti a tremare, non ho intenzione di portare in dormitorio un pezzo di ghiaccio. Tieni senza fare troppe storie prima che ci ripenso.- aggiunse guardandola negli occhi quanto mai serio.
Lei guardò la mantella nelle sue mani con diffidenza: di fronte ai suoi continui cambiamenti di umore nei suoi confronti, non sapeva mai come comportarsi. Rifiutarla per fare l'orgliosa e congelare fino ai sotterranei, o accettare di buon grado quello sprazzo di bontà?
- Grazie.- disse gentile afferrando la mantella e indossandola.
Le stava un pò larga, un pò tanto forse, ma era indubbiamente calda e profumata di lui. Sentì nuovamente il suo profumo di fumo misto a quello di muschio e menta pervaderle le narici come se fosse ancora nello stanzino aggrappata alle sue spalle muscolose, sentiva quel profumo così forte da sentire il bisogno di inebriarsi solo di quello senza dovere necessariamente respirare l'aria. Aveva decisamente un buonissimo profumo, si chiese come aveva fatto a non notarlo prima visto che vivevano nella stessa stanza.
- Non avrai freddo tu?- domandò poco dopo mentre camminavano - Non vorrei sentirmi rinfacciare la cosa.- aggiunse svelta prima che potesse farle qualche battutina sul fatto che si preoccupava della sua salute.
- No.- fece spallucce, prendendo dalla tasca dei pantaloni il suo pacchetto di sigarette - Sono abituato.- aggiunse infilandosene una tra le labbra sottili.
Naomi annuì senza aggiungere altro.
Rimasero in silenzio entrambi per buona parte del tragitto, ognuno immerso nei propri pensieri e dubbi, senza essere capaci di parlarne l'uno con l'altra anche solo come buoni confidenti.
Ogni volta che aprivano bocca c'era il rischio di sbranarsi o cadere nel sensuale.
- Ehi fermi! Aspettate un po'!- esclamò una voce loro familiare prima che prendessero le scale verso i sotterranei.
- Blaise!- salutò Naomi voltandosi nel vederlo corrergli incontro.
- Zab.- lo salutò Draco sbuffando il fumo sorpreso di vederselo lì di fronte - Pensavo avessi già finito la ronda.- aggiunse per spiegare la sua sorpresa.

E che saresti rimasto dalla Mezzosangue per la notte. aggiunse mentalmente.

- Nono, io ed Hermione abbiamo finito abbastanza presto.- spiegò lui tranquillo mettendosi le mani in tasca, senza specificare cosa avessero finito di preciso.
- Ah, avete parlato di qualcosa?- domandò Naomi per capire se l'amica avesse avuto il coraggio di invitarlo a casa dei suoi per il Natale.
- Uhm...- ci pensò su il moretto corrugando la fronte - Niente di particolare in realtà. Perchè? Sai qualcosa che io non so?- domandò curioso guardando la castana negli occhi.
Naomi scosse subito il capo facendo finta di niente.
- Nono, solo che Hermione è stressata per gli esami, pensavo ne aveste parlato.- trovò subito una scusa plausibile.
- Uh, capito.- mormorò Blaise per niente convinto in realtà. - E voi che ci fate ancora in giro? Insieme? Dov'è Pansy?- domandò a raffica vedendoli insieme e soffermandosi sull'indumento, troppo largo per essere suo, che indossava proprio Naomi.
- La Megera è più fuori del solito.- sputò Draco contrariato riassumendo tutte le domande di Blaise in quella sintetica risposta.
- Pansy sarà in punizione per circa due settimane, quindi mi ha incaricato di sostituirla.- spiegò meglio Naomi guardando male il biondino. - Ed io avevo freddo.- aggiunse notando lo sguardo indagatore di Blaise sulla mantella che indossava.
Blaise rimase qualche minuto a fissarli in silenzio, poi con un sorrisetto fece spallucce e annuì assecondandoli.
- Abbiamo fatto degli incontri particolari questa sera.- buttò lì Draco sbuffando fumo.
- Cioè?- domandò curioso il moretto.
Naomi e Draco si scambiarono un veloce sguardo d'intendimento e raccontarono la conversazione di Nott con gli scimmioni che avevano origliato.
- Figli di puttana.- sputò tra i denti Blaise quasi schifato - Qualsiasi cosa io faccia, tu vieni con me.- aggiunse subito dopo Blaise riferito a Draco.
- Zab, non ho bisogno della balia. E ti ricordo che grazie a Salazar i miei interessi vanno oltre ai confini della tua dolce metà.- sputò serio e sinceramente un pò seccato.
- Va al di là della Tana!- rispose serissimo Blaise capendo benissimo l'allusione del suo amico - Non ti lascio in mano ai quei tre.-
Naomi si sorprese di non essere stata neanche nominata nel discorso di Blaise. Si preoccupava solo ed esclusivamente della salute di Draco, ma non si era per niente offesa, anzi ammirava sinceramente il rapporto di vera amicizia che a quanto pare legava i due. Anzi si chiedeva come Blaise potesse tenere così tanto a quell'idiota di Malfoy.
- Blaise calma.- intervenne infatti Naomi stranamente in difesa del biondino arrogante - Mancano ancora due settimane, c'è tempo di valutare e decidere.- disse cercando di essere il più diplomatica possibile.
Il moretto non era per niente d'accordo, lo si vedeva dall'espressione cupa in viso, ma annuì in silenzio, e ci rimase finchè non arrivarono tutti e tre nella loro stanza.
- Io e te faremo un discorso prima o poi.- saltò fuori di punto in bianco additando minaccioso Draco il quale chiudeva la porta dietro di sè.
Malfoy annuì seppure scocciato, sapeva benissimo cosa volesse dirgli l'amico, e sapeva che prima o poi il discorso sarebbe dovuto arrivare.
- Uhm uhm.- s'intromise Naomi con un colpo discreto di tosse togliendosi la mantella di dosso e porgendola al biondino. - Grazie.- aggiunse respirando per l'ultima volta l'odore di menta e muschio.
Draco l'afferrò appoggiandola ai piedi del proprio letto.
- La prossima volta copriti di più, non devi impressionare nessuno.- le disse senza neanche guardarla.
Naomi si guardò da capo a piede con occhio critico, non capendo che stesse dicendo.
- Ho un jeans, ed un maglioncino, chi s'impressiona per così poco?- replicò indignata sbuffando e dirigendosi al proprio letto. - Un prego sarebbe bastato comunque!- esclamò guardandolo storta borbottando e iniziando a prepararsi per la notte.
Draco, di spalle, si lasciò sfuggire un piccolo ghignetto divertito.
Dopotutto quella serata non era stata così tragica come aveva previsto.


LOSSO.
Sono una persona malvagia e cattiva, ma finalmente dopo non so quanto ho postato.
Però spero di farmi perdonare dato che questo capitolo è bello luuuungo.
Sinceramente come avrò già detto non vedo l'ora di arrivare al periodo Natalizio, dove il lavoro di restauro diminuisce ed è meno faticoso, e dove ho intenzione di aggiungere nuovi avvenimenti decisamente più faighi!
quindi...sperando che non mi odiate profondamente, aspetto qualche commentino anche critico (me lo merito >.<)
Già ora sto scrivendo il nuovo capitolo spero di postarlo il 30 Novembre! Purtroppo la quinta, e vari impegni mi uccidono.__.
besos

NAO94










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Capitolo 12
*** Give Me Attention Please ***


12- date
12. Give Me Attention Please

Finalmente venerdì.
Il fine settimana era bramato da tutta la popolazione lì ad Hogwarts, specialmente dagli studenti sotto esame.
Inoltre iniziava a sentirsi l'aria di Natale in arrivo: il professor Vicius quella mattina aveva ben deciso di iniziare a decorare il castello, quindi era questione di giorni ed Hagrid sarebbe arrivato nella sala grande con un enorme abete pronto per le decorazioni.
La neve che continuava a fioccare debolmente fuori dalle vetrate contribuiva a conferire quell'aria spensierata nell'ambiente scolastico.
Una certa serpe in particolare non vedeva l'ora di quel venerdì: Naomi aveva il famoso appuntamento con Mirko nel pomeriggio, e non aveva la ben che minima idea di cosa mettersi.
Nonostante fosse una ragazza tosta e con un caratteraccio di fronte ad un appuntamento aveva anche lei il suo bel da farsi con l'affrontare la parte esteriore di sè. Finite le lezioni al mattino e il pranzo infatti si era catapultata in stanza per decidere cosa mettere.

Non potevi chiedere ad Hermione o a Ginny? L'ultima volta hanno fatto in modo che sembrassi veramente una ragazza.

Erano impegnate entrambe dannazione! Questa volta devo arrangiarmi da sola.

Iniziò quindi a tirare fuori un paio di vestiti ed indumenti e li sistemò sul proprio materasso, li osservò per vari minuti mordendosi il labbro inferiore con insistenza, dato che niente di niente le sembrava indicato.
Se le piaceva qualcosa pensava subito che fuori avrebbe fatto troppo freddo, oppure che dava un'impressione sbagliata, insomma non sapeva cosa le sarebbe potuto stare bene addosso.
Sentì bussare la porta e senza neanche voltarsi, concentrata com'era, rispose: - Avanti!-
- Buongiorno.-
Naomi si voltò riportata alla realtà da quella voce femminile posata e stranamente magnetica.
- Millicent!- esclamò infatti sorpresa nel vedersela sorridente lì di fronte - Mi spiace, ma nè Malfoy nè Blaise sono qui.- le disse andandole incontro sbrigativa in realtà.
Non per cattiveria, anzi nutriva una certa simpatia per quella ragazza, ma aveva ben altro a cui pensare.
- In realtà non cercavo nè Blaise, nè Draco.- commentò la ragazza divertita con un ghignetto tra le labbra. - Cercavo te.- aggiunse accomodandosi sul letto del biondino.
- Non sederti sul letto di Malfoy, lo infastidisce.- commentò Naomi avvertendola.
Millicent ridacchiò divertita accarezzando appena le lenzuola di Draco.
- Non ti preoccupare, non è la prima volta che mi siedo su questo letto, so per certo che non lo infastidisce.- commentò maliziosa la ragazza comunque tornando sull'argomento per cui era venuta a cercarla.
Naomi gliene fu silenziosamente grata, la sua mente già stava formulando pessimi pensieri sulla cosa.
- Comunque...dicevo che sono venuta per te. Probabilmente non lo sai, è una cosa fresca, ma Pansy si è apertamente offesa perchè la sostituirai come Prefetto per queste due settimane. Ne ha dette di tutti i colori in realtà.- commentò guardandosi pigramente le unghie ben curate e smaltate di un rosso cremisi.
- Uhm, si, a me?- domandò Naomi non capendo per quale motivo doveva interessarle la cosa.
- Dovrebbe importarti invece. O almeno importa a me.- disse serissima guardandola negli occhi - Mi vai a genio, e nonostante non ti conosco abbastanza ho intenzione di farlo. Inoltre credo proprio che tu sia tagliata per il nostro gruppo.- disse ricevendo un'occhiataccia dalla diretta interessata.
- Si, ho capito cosa pensi di quelle due, ma a conoscerle sono tutta un'altra storia, e ti assicuro che ha i suoi vantaggi rimanere in questo gruppo, te lo posso confermare. E infondo, lo ammetto, voglio averti io.- aggiunse calcando con possessività su quel "io".
- Perchè? E perchè dovrebbe interessarmi?- commentò Naomi con aria di sfida incrociando le braccia sotto il seno.
- Perchè come ti ho già detto, credo che tu nasconda molto più di quello che vuoi fare vedere. Sei forte, decisa, coraggiosa e ambiziosa. Mi piace circondarmi di certe persone.- disse molto sincera.
- Ok e va bene, ma per quale motivo dovrei essere interessata?-
- Perchè ti farebbe comodo stare in un altro gruppo che non sia Blaise, Draco o i soliti Grifondoro. Ho capito che tutti quanti non vogliono lasciarti da sola, e ho capito anche il perchè.- disse alzandosi e stando a qualche centimetro da lei.
Naomi a quelle parole rimase basita, non se lo aspettava. Non credeva che fosse una così brava osservatrice, e in generale che avesse il coraggio di dire le cose così direttamente. In fondo era una situazione delicata, ed ora iniziava a domandarsi che ruolo avesse lei in quella situazione. Doveva guardarsi le spalle anche da lei?
- Non fraintendere.- la fermò subito Millicent con un sorriso quasi a leggere i suoi dubbi solo guardandola - Non voglio saperne di fazioni, cause di forza maggiore, per fortuna rimango estranea a tutto questo. Però conosco Draco e conosco Blaise...come però conosco Theo.- disse seriamente e forse con tono grave a nominare Nott.
- Non capisco da che parte stai.- ammise Naomi, visto che ormai il discorso era più che aperto e chiaro, senza insinuazioni o battutine.
- Da nessuna parte, te l'ho detto. Però conosco Theo, e so che si è infilato in qualcosa più grande di lui, e purtroppo di carattere è capace di fare qualsiasi cosa, sbagliata o giusta che sia. So che ti pedina, so che ti vuole per conto di altri, e so che se non gli riesce facile il lavoro prima o poi esploderà.-
- Non capisco perchè tu voglia farmi questo favore.- scosse il capo Naomi non capendo davvero per quale motivo la volesse difendere da Nott.
- Non è importante adesso...ci sarà modo di approfondire più in là magari.- disse lei risolutiva abbassando lo sguardo - Sappi solo che sotto questo aspetto sono dalla tua parte, con Blaise e Draco. Per questo e basta, per quanto riguarda le vostre scelte di vita non voglio saperne niente.- aggiunse tornando a guardarla negli occhi.
Sembrava nascondere qualcosa, non le voleva assolutamente parlare di quella determinata cosa, deviava l'argomento "perchè Nott dovrebbe essere pericoloso se esplode". Tuttavia Naomi ragionò attentamente, pensando che infondo non essere sempre seguita dai due serpeverde e dagli amici Grifondoro poteva essere vantaggioso sia per loro che per lei stessa.
L'importante era che non rimanesse mai da sola, e non con gente sbagliata.

Dubito che Pansy e Daphne facciano parte di quella parte sbagliata. Non credo ne sarebbero in grado.
Concordo. Ma Millicent? E' molto più intelligente di tutte e due messe insieme. Se fosse una trappola?
Non lo è. A pelle non mi sembra cattiva, è misteriosa, diretta, ma non cattiva. Altrimenti a che scopo dirmi che sapeva cosa stesse succedendo tra Nott, Draco e Blai? Sarebbe stato come farsi scoprire, quindi non vantaggioso. Voglio provare a fidarmi.

- Ok.- disse infatti sicura e decisa - Voglio fidarmi e sperare per il tuo bene che non ci sia sotto qualcosa.- aggiunse serissima guardandola negli occhi con aria minacciosa.
Millicent sorrise compiaciuta, alzandosi dal letto su cui era seduta e afferrando di punto in bianco la mano di Naomi stringendogliela con decisione.
- Affare fatto. Stai tranquilla.- tentò poi di tranquillizzarla ammiccando. - Ora...per entrare nel nostro gruppo devi avere certi requisiti.- iniziò Millicent camminando per la stanza concentrata.
- Prego?- domandò Naomi incredula e alzando un sopracciglio.

Non avere cervello è incluso nei requisiti?
si domandò immediatamente pensando a Pansy.

- Siamo il gruppo di ragazze più belle, e ricercate nella scuola dovremmo pur mantenerla questa reputazione non credi?- domandò accigliata Millicent.
Naomi annuì seppure con poca convinzione.
- Sarà difficile convincere Pansy visto che ti odia, ma credo che la cosa divertente sarà proprio quella.- aggiunse ghignando la moretta. - Per ora quindi, non devi fare altro che farti notare. A Daph stai molto più simpatica, l'ho sentita fare anche qualche apprezzamento, per cui non sarà impossibile.- aggiunse pensierosa.
Sembrava un generale che studiava una tattica di combattimento, calcolava i rischi, le probabilità di riuscita e la strategia completa.
- Tagliando corto: cosa devo fare per convincere quelle due?- domandò Naomi sentendo strane quelle parole dette da lei. Lei non doveva convincere nessuno, lei era già perfetta così, chi se ne fregava di Daphne e Pansy? Già incominciava a pentirsi della sua scelta.
- Oh avanti hai fretta?- domandò Millicent scocciata di essere stata interrotta, le piaceva pianificare ogni cosa col minimo scrupolo e ovviamente essere ascoltata durante la pianificazione.
- In realtà si. Avrei un appuntamento questo pomeriggio e non so che caspiterina mettermi!- esclamò Naomi indicando la miriade di vestiti sparsi sul letto.
Millicent spalancò gli occhi entusiasta.
- Un appuntamento? E con chi?- domandò curiosa più che mai avvicinandosi alla neo serpe.
- Con Mirko Mordon.- rispose lei stranita da quella sua curiosità.
- Ma è perfetto!- esclamò Millicent ghignando.
- Si beh, è abbastanza carino.- commentò Naomi facendo spallucce.
- Non lui!- rise Millicent divertita - Intendevo che è perfetto il fatto che tu debba uscire con lui. E' l'occasione giusta per metterti in mostra cara.-
- Spiegati.- l'ascoltò interessata Naomi.
- C'è poco da spiegare cara: sei una bella ragazza, ma non ti curi per niente. Indossi per la maggiorparte vestiti larghi, lunghi e accollati, ti leghi sempre quei dannati lunghi capelli e non usi un filo di trucco. Sei out, tesoro out. Per fare parte del gruppo devi essere decisamente più attenta a questi dettagli.-

Non per vantarmi, ma io te l'ho sempre detto.


Naomi non rispose, abbassò lo sguardo un pò colpevole, sapeva bene che non si curava per niente, sapeva benissimo di non vestirsi in modo da fare risaltare i suoi punti migliori. Un pò per abitudine, un pò perchè le era sempre piaciuto apparire come il maschiaccio della situazione, un pò per allontanare le persone.
- Per tua fortuna ci sono io.- aggiunse però Millicent sorridendo. - Spostati dai..- disse immergendosi nell'armadio di lei con aria pensierosa.- No...direi no assolutamente. Mai nella vita...- iniziò a criticare un vestito dietro l'altro senza risparmiarsi.
- Non è così conciato male il mio armadio!- esclamò offesa Naomi raccogliendo i capi sparsi in giro.
- Tu dici?! Prima delle vacanze di Natale andiamo a farci un giro ad Hogsmead cara mia. Non ho visto neanche una gonna, nè tanto meno un vestito!- ribattè l'altra scartando l'ennesimo jeans largo. - Oh finalmente! Qualcosa che non sia di due taglie più grande!- esclamò tirando fuori un leggins di pelle nero.
- NO.- esclamò immediatamente Naomi alla vista di quel capo d'abbigliamento che si era dimenticata di avere. - Non lo metto quel coso! Me lo ha regalato non so quanto tempo fa mia sorella!-
- Tua sorella allora diversamente da te ha buon gusto, o quanto meno ci azzecca sulle taglie. Mettiti questo.- le disse risoluta lanciandole il pantalone in faccia. - Adesso trovo un qualcosa da farti mettere di sopra.-
Naomi sbuffò contrariata come non mai, e si andò a cambiare in bagno. I leggins le stavano aderenti quasi fossero incollati alla propria pelle, la fasciavano come un guanto slanciando le gambe lunghe e risaltando le curve.

Non è così male.

No, ma è strano.
Quante lagne, è strano come quando ti sei messa un mini vestito quella sera alla festa, ma non mi pare che il risultato ti sia dispiaciuto!

Naomi dovette dare ragione alla sua buona coscienza, di fatto le stavano bene. Non era abituata a quel tipo di abbigliamento così appariscente, però doveva ammettere che risaltava alla perfezione ogni suo punto forte.
Doveva rassegnarsi al cambiamento o persistere con i suoi comodi jeans larghi?
Scosse il capo scacciando via quei pensieri, dopotutto al momento doveva concentrarsi sul fare colpo con Mirko, divertirsi con lui e scoprire per quale motivo a Blaise e a Draco non andasse a genio - no, non se n'era scordata -, farsi sistemare da Millicent perchè non era in grado di farlo da sola, e dannazione farsi anche una reputazione per entrare a fare parte del club Serpeverde.
Davvero aveva accettato? Ancora non se ne capacitava.
- Credo di avere trovato qualcosa!- sentì la voce di Millicent dietro la porta.
L'aprì e si trovò a due centimetri dal naso uno top nero, paragonabile ad uno straccetto, aderente e decorato da borchie argentate sui lati e sullo scollo a cuore.
- Ma di chi è?- domandò Naomi guardandolo dubbiosa sicura di non avere mai visto quella maglietta in vita sua, almeno non nel suo armadio.
- Mio.- commentò Millicent alzando gli occhi al cielo. - Non avevi niente di sexy o quanto meno aderente, ho dovuto appellare qualcosina.- disse lanciando un occhio sul materasso di Naomi ricoperto di borse e trousse ovviamente non sue.
Naomi ridusse lo sguardo per tentare di capire che accidentaccio aveva in mente quella serpe, ma la serpe in questione la invitò, se così si può dire, a mettersi anche la maglietta. Naomi eseguì lì davanti a lei, si tolse il golfino e la camicetta della divisa che insossava e s'infilò il top nero rimanendo così con le spalle scoperte.
- Non credo tu ci abbia fatto caso, ma fuori ci saranno come minimo meno tre gradi, e vestita così congelerò sicuramente!- esclamò Naomi allargando le braccia in segno di protesta.
- Pff.- sbuffò Millicent minimizzando con un gesto della mano - No, cara. Ho pensato anche a questo. Tieni.- disse trascinandola con sè fino al materasso cedendole un cappotto di pelle nera. - Caldo, cordinato, e sexy.- lo definì Millicent con un ghignetto malizioso in viso - Ti accorgerai che la maggiorparte dei miei vestiti è di color nero.- l'avvertì poco dopo porgendole anche un paio di stivaletti con il tacco sottile ed impreziosito da borchiette.
- Tacchi?- domandò Naomi corrugando la fronte - Non è un pò troppo azzardato per un appuntamento del genere?- aggiunse pensando che infondo l'appuntamento era qualcosa di poco formale, lei avrebbe optato per un jeans ed una maglietta carina ed un paio di sneakers.
- Ti ricordo che oltre ad essere un appuntamento, devi saltare all'occhio. E poi non credo che a Mordon dispiacerebbe vederti così. Sei quanto meno femminile.- la prese in giro con un ghignetto. - Però...- aggiunse pensierosa portandosi un dito alle labbra - Mancano un paio di cose. Mettiti una collana che cada vicino allo scollo a cuore, ti prego dimmi che ne hai una.-  terminò guardandola minacciosa.
- Si certo che ne ho una, non sono un caso così disperato.- si offese Naomi posando a terra le scarpe e dirigendosi in uno dei cassetti del suo comodino, rovistando tra calzini e intimo ne tirò fuori un portagioie color crema da cui sfilò una collana piuttosto seplice, una catenella argentata con un pendolo tondeggiante che se agitato produceva il suono di una campanella.
- Sempre meglio che niente.- approvò Millicent annuendo tra sè e sè - Ora siediti qui.- disse indicandole la sedia della scrivania.
Naomi annuì e si sedette sulla sedia trovandosi Millicent alle spalle, che per prima cosa sciolse la treccia della castana.
- Hai dei capelli meravigliosi, devi spiegarmi per quale motivo li tieni sempre raccolti!- esclamò ravvivando le lunghe onde color cioccolato della neo serpe.
- Comodità?- domandò ironica Naomi come se fosse ovvia la risposta.
Millicent mugugnò qualcosa d'incomprensibile, e sfilò la bacchetta agitandola due o tre volte per voluminizzare l'accociantura senza però ridurre le ondulature create dalla treccia.
Le puntò anche la bacchetta contro il viso e in men che non si dica anche il make up era pronto.
- Ebbene ho finito.- esclamò Millicent compiaciuta incrociando le mani sotto il seno. - Mettiti le scarpe e vai a vederti allo specchio.- aggiunse aspettandola al lato del lungo specchio tra gli armadi dei due giovini i quali entrambi sfruttavano molto prima di lasciare la camera.
Naomi l'ascoltò, s'infilò le scarpe, e si diresse a passo sicuro verso lo specchio. I tacchi non erano altissimi, riusciva benissimo a camminarci senza alcuna difficoltà.
Trovata dinnanzi al proprio riflesso spalancò gli occhi.
- Mio dio...- mormrò soltanto facendo un giro su sè stessa. - Porca paletta!- esclamò guardandosi il di dietro evidenziato dai leggins di pelle.
- Ad avercelo un di dietro così, gli darei giustizia più spesso.- confermò Millicent compiaciuta ghignando maliziosa.
Il tacco slanciava la sua figura, i leggins neri di pelle le fasciavano le gambe e le aderivano ad ogni curva risaltando per l'appunto il fondoschiena di lei, il giacchetto di pelle si abbinava al pantalone e lasciava intravedere il top aderente in vita e con una gentile scollatura impreziosita ed evidenziata dal pendente argentato che si adagiava sopra i solchi dei seni. Il trucco era piuttosto semplice: gli occhi erano stati risaltati da una fine e lunga linea di eyeliner nero, il mascara abbondante apriva lo sguardo sulle iridi smeraldine. Sul viso un velo di cipria, e sulle labbra un rossetto opaco dalla tenue nuance mattonata. Nel tutto i lunghi capelli castani le incorniciavano il viso in dolci onde che arrivavano sin sotto al seno.
- Come hai fatto a fare il trucco con un colpo di bacchetta?- domandò Naomi interessata, pensando alle donne che sprecavano le ore davanti allo specchio per truccarsi.
- Daphne e Pansy, capitolo I.- scherzò Millicent divertita - Non saranno delle cime in Pozioni, ma hanno altri interessi piuttosto utili.- aggiunse infatti ghignando.
- Wow.- commentò nuovamente Naomi guardando la nuova sè riflessa nello specchio.
Aveva un'aria totalmente diversa, era bella, affascinante, sexy e al contempo aggressiva.
Forse era proprio quell'ultimo aspetto a convincerla maggiormente, tuttavia non poteva fare altro che riconoscere che in quel modo stava davvero bene, e non si sentiva poi così tanto a disagio.
- A che ora il famoso appuntamento?- domandò Millicent interrompendo il contatto visivo della sua creazione con il proprio riflesso.
- Alle tre e mezza.- rispose Naomi in cerca dell'orologio appeso in stanza. - Tra mezz'ora!- esclamò spalancando gli occhi e mettendosi una mano nei capelli. Non era agitata tanto per l'appuntamento in sè, bensì per il tempo che era praticamente volato.
- Ottimo, abbiamo giusto il tempo di fare un giretto allora.- ghignò Millicent avviandosi alla porta della stanza. - Ah, dimenticavo.- esclamò puntando la bacchetta contro il mucchio di cose sul letto di Naomi, le quali sparirono con un sonoro "pop".
- Un giro?- domandò Naomi corrugando la fronte - E dove?- chiese affiancandola.
- Tu seguimi.- le strizzò l'occhiolino quella avviandosi giù per le scale.
Naomi annuì e così fece: scesero le scale del dormitorio maschile trovandosi ben presto nella sala comune a quell'ora ben popolata.
Da ragazzi e ragazze che Naomi magari mai aveva visto, e che ora riusciva a guardare perfettamente negli occhi visto che li aveva tutti puntati addosso.
- Ehi Daphne!- chiamò Millicent indirizzandosi verso i divanetti di pelle verde vicino al camino del dormitorio su cui era elegantemente seduta la biondissima Daphne Grengrass,
- Milli.- sorrise la biondina arricciandosi una ciocca di capelli tra le dita, prima di posare lo sguardo su Naomi. - E Naomi!- esclamò infatti meravigliata smettendo di torturare la sua ciocca di capelli. - Wow, sei....diversa!- esclamò senza trovare altro da dire.
- Spero sia un complimento.- rispose con estrema tranquillità Naomi con un ghignetto tra le labbra.
- Assolutamente! Per quale motivo questo cambiamento?- domandò quasi più a Millicent che a Naomi.
- Ho un appuntamento.- rispose tuttavia la bella dagli occhi verdi.
- Ma davvero?!- domandò maliziosa Daphne mettendosi con le ginocchia sul bracciolo del divanetto sporgendosi verso le altre due. - Con chi di grazia?- chiese incuriosita più che mai, dopotutto il gossip era uno dei suoi scopi principali di vita.
- Mordon, un corvonero dell'ultimo anno.- rispose Naomi soddisfando la sua voglia di sapere.
- Niente male il ragazzo.- concesse la biondina con un'espressione divertita in volto.
- Tu centri qualcosa con questo?- domandò inclinando lentamente il capo verso Millicent, la quale ghignò divertita in risposta. - Lo sapevo!- esclamò Daphne ridendo divertita - Beh, non ti è riuscita per niente male la cosa, e credo anche di avere capito che cos'hai in mente.- aggiunse ghignando riprenendo a torturare i suoi capelli.
- E che ne pensi?- domandò Millicent accomodandosi di fronte a lei.
Daphne guardò Naomi con occhio critico dall'alto al basso, per poi fare spallucce.
- Non è male. Ma sai bene che non sono io quella da convincere.- aggiunse seria.
- Già che ho convinto te, significa che ci ho azzeccato.- rispose Millicent facendo l'occhiolino a Naomi, la quale ghignò in risposta.
Non le piaceva essere sotto giudizio, ma il fatto di essere stata accettata dalla Grengrass in qualche modo le fece piacere.
Doveva essere davvero molto bella per essere apprezzata da quella sotto specie di umanoide-Barbie-perfetta.
- Ragazze, mi dispiace, ma devo andare.- s'intromise Naomi tra le due, guardando l'ora che ormai segnava le 15.25.
- Vai pure.- la salutò Millicent.
- Buon divertimento.- aggiunse Daphne maliziosa.
- Grazie.- rispose lei riferito più a Millicent che alla biondina.
E così s'incamminò verso la Sala Grande dove si erano dati appuntamento.



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Il giovane Corvonero era già davanti al portone della Sala Grande da cinque minuti. Indossava un jeans scuro, e un dolcevita nero che portava in risalto il suo fisico da atleta, la sciarpa blu e bronzo, e un cappotto marroncino. I capelli lievemente spettinati grazie al gel, e l'acqua di colonia nei punti giusti.
Guardò l'orologio da polso che segnava le 15.35, e fece scoccare le labbra nervoso temendo che la Serpe non si sarebbe presentata.
Tuttavia alzando lo sguardo dinnanzì a sè la vide in lontananza dirigersi a passo deciso verso di lui. Le andò incontro sorridendo, e guardandola da capo a piede.
Era bellissima, affascinante.
- Ciao, temevo mi avessi paccato.- la salutò con due baci sulla guancia.
- Ci ho pensato in effetti.- scherzò lei ghignando - Scherzo!- esclamò vedendo l'espressione scombussolata di lui - Volevo solo farmi aspettare un pò.- aggiunse lei facendo spallucce.
- Devo dire che ne è valsa la pena aspettare.- commentò lui mangiandosela letteralmente con gli occhi.
- E' un complimento?- domandò lei con straffottenza.
- Assolutamente.- confermò lui sorridendole.
- Quante volte ti ho detto di non farmi complimenti? Poi mi esalto, ed è la fine.- scherzò lei ghignando divertita.
- Secondo me sei tutto fumo e niente arrosto.- commentò lui malizioso.
Naomi spalancò la bocca fingendosi offesa, e lo guardò assottigliando lo sguardo.
- Lo vedremo.- terminò infatti quasi minacciosa.
- Sembra una minaccia.- rise infatti il corvo.
- Oh no, è una promessa.- replicò lei maliziosa facendo scoccare le labbra.
Come al solito da quando lo aveva conosciuto parlarci le riusciva molto semplice e spontaneo e tra di loro si era instaurata quasi subito una certa alchimia, la solita che le metteva il pallino in testa, la stessa che la faceva sorridere nel ripensare ai loro incontri.
Mirko rise divertito prima di risponderle: - Ok Miss Minaccia, ora vieni con me.- disse facendole cenno di seguirlo.
- Dove mi porti?- domandò Naomi con un'espressione da furbetta in volto.
- Vedrai.- rispose lui con un semplice sorriso.
Camminarono per i corridoi e le scale del castello tra una battuta e l'altra, finchè non giunsero a destinazione.
- Eccoci.- annunciò il corvo appoggiandosi all'arcata della Torre dell'Orologio.
Naomi si affacciò e sporse il viso verso l'esterno ed estasiata lasciò vagare il suo sguardo sui prati innevati del cortile, sulla torre dei gufi dal lato opposto al loro, e su qualche studente lì nel cortile che giocava a fare pupazzi di neve o a fare battaglie con la neve.
- Wow.- mormorò con un sorriso in volto.
- Non ci sei mai stata?- domandò Mirko guardando la sua espressione felice.
- No, mai.- rispose Naomi ancora con lo sguardo perso sul panorama.
- In realtà puntavo sul fattore sorpresa.- ammise il ragazzo - Essendo nuova speravo proprio che non ci fossi mai stata.- aggiunse sorridendole.
Lei si voltò guardandolo con un sorriso prima di dare la schiena al bel paesaggio appoggiandosi con i gomiti sul cornicione.
- Ti è andata bene allora. Mi è piaciuto.- gli confessò guardandolo.
- Un punto a me.- affermò il ragazzo sorridente. - Prima di venire qui ad Hogwarts che scuola hai frequentato?- domandò poi con la sua solita curiosità.
Naomi guardo dritta dinnanzi a sè, in cerca di qualche scusa. Non era sicura che dirgli il luogo da cui proveniva fosse saggio, avrebbero scaturito un'altra serie di domande sconvenienti le sue origini babbane.
- Ho studiato a casa. Con insegnanti privati.- inventò sul momento riuscendo tuttavia ad essere convincente.
Mirko annuì. - E' un peccato, Hogwarts è meravigliosa.-
- Effettivamente lo è!- esclamò Naomi entusiasta della sua nuova scuola. - Ci sono un milione di cose che amo di questa scuola. Mi spiace solo che ormai sono all'ultimo anno.- aggiunse facendo spallucce.
- Come mai i tuoi genitori hanno deciso di segregarti in quattro mura?- domandò ridendo divertito il giovane.
- Non saprei.- rispose lei scuotendo il capo. - Vuoi chiederglielo tu?- domandò lei guardandolo provocatoria nel tentativo di farlo smettere con domande sui suoi genitori perchè non sapeva fino a quando sarebbe stato capace di andare avanti.
- Wow è il primo appuntamento e già vuoi presentarmi ai tuoi genitori?- domandò lui divertito - Sono lusingato davvero!- esclamò passandosi una mano tra i capelli.
Naomi gli diede una leggera spinta sul braccio divertita.
- Non esagerare. Altrimenti questo sarà il primo e l'ultimo.- disse seria lei guardandolo negli occhi.
- Non ci credo neanche un pò.- sentenziò lui ridacchiando.
- Mi sembri un pò troppo sicuro di te caro corvetto.- lo guardò ghignando la serpeverde facendo un saltello per sedersi sul bordo del cornicione.
Lui le si piazzò davanti sfiorandole le ginocchia e guardandola negli occhi.
- Perchè lo sono.- le confessò lui guardandola negli occhi dal basso.
- E cosa ti da così tanta sicurezza?- domandò lei divertita.
- Ho buona fiducia nelle mie doti da seduttore.- disse lui semplicemente.
- Magari ti sopravvaluti.- lo provocò la castana con un ghignetto.
- Nah. Altrimenti tu non saresti qui. Se sono riuscito ad avere un appuntamento con una ragazza come te, vuol dire che sono abbastanza bravo.- rispose lui con semplicità risalendo con le mani dalle sue ginocchia per le cosce fino a portarle sui fianchi di lei.
- Una ragazza come me? Cioè?- gli chiese Naomi lasciandolo fare per niente infastidita dai suoi gesti.
- Bellissima, intelligente...ma hai detto che non devo farti altri compliementi quindi mi fermo qui.- ridacchiò lui stringendo appena la presa sui fianchi di lei.
- In realtà mi piacciono i complimenti.- confessò Naomi sincera senza alcuna provocazione.
- Davvero?- domandò falsamente sorpreso lui.
Lei annuì in risposta mordendosi il labbro inferiore.
- Potrei fare un lungo elenco, sai?- domandò lui tirandola giù dal cornicione senza lasciare la presa sui fianchi di lei, mentre lasciava che si appoggiasse con la schiena alle mura.
- Si?- domandò lei sbattendo gli occhioni con un bel sorriso. - Inizia.- lo spronò con un ghignetto sul proprio volto.
- Affascinante, intelligente, brillante...- iniziò lui a raffica guardandola negli occhi verdi. - Bellissima, misteriosa, interessante...- mormorò lui abbassando sempre più la voce avvicinandosi al viso di lei.
- Pericolosa, letale, stronza, vendicativa...- aggiunse lei sogghignando rivolgendo le iridi verdi nello sguardo particolare e cangente di lui.
- Forte e sicura di sè.- aggiunse lui con un sorriso. - Ti confesso che hai qualcosa che...mi attira particolarmente a conoscerti.- confessò lui serio cercando di non risultare "strano" nel dire quelle parole visto che non si conoscevano granchè.
Naomi non gli rispose subito visto che anche da parte sua provava quello strano magnetismo ogni volta che lo incontrava e non ne capiva il motivo.
Non se la sentì di confessarglielo, prima voleva sapere altro da lui e magari scoprire il motivo di quello strano legame che provava nei suoi confronti.
- Ti sei immedesimato sin troppo bene nel ruolo di stalker?- ironizzò infatti lei sogghignando.
Lui ridacchiò leggermente, una risata cristallina e posata, senza mai distogliere lo sguardo da quello di lei.
- Può darsi.- mormorò lui a qualche centimetro dalle sue labbra. - Mi piace stare in tua compagnia.- ribadì il concetto serissimo.
- Anche a me non dispiace.- gli concesse lei facendo spallucce e fingendosi disinteressata.
- Ah, ma grazie!- esclamò lui offeso allontandosi dal viso di lei facendo un'espressione buffa e corrucciata.
- Sei alquanto permaloso!- replicò lei divertita dalla sua reazione divertente. - Non ho detto niente di male!- si giustificò divertita.
- Sei perfida, lo sai?- domandò lui comunque sorridente guardandola dritta negli occhi.
- Te l'ho sempre detto che non sono tutta rose e fiori.- mormorò lei maliziosa avvicinandosi fuggitiva alle labbra di lui provocatoria come non mai.
- Lo so.- replicò lui con un piccolo ghigno sulle belle labbra - E' anche per questo che mi piaci.- aggiunse coraggioso senza filtri, guardandola negli occhi con una sincerità disarmante prima di avvicinarsi cauto alle labbra di lei sfiorandole leggermente con le proprie, pronto ad un rifiuto o ad un permesso.
Lei accolse le labbra del ragazzo con lentezza in realtà, indecisa in un primo momento se concedergli quel privilegio. Decise di ricambiare quel cauto bacio quando si ricordò che era libera di fare ciò che voleva, che poteva divertirsi.
Dopo avere ricevuto una risposta positiva da parte della ragazza il corvonero approfondì quel casto bacio muovendo le proprie labbra su quelle di lei, traendola a sè con una mano posizionata dietro la sua schiena e una sul suo fianco.
Lei si lasciò letteralmente andare, rilassandosi e assecondando i suoi movimenti portò le sue mani intrecciate dietro il collo di lui, finchè lentamente dopo quel primo bacio si allontanarono per riprendere fiato e guardarsi negi occhi.
Lui le sorrise, e lei ricambiò debolmente quel sorriso mordendosi l'interno della guancia emozionata e nervosa al contempo.
Era da un bel pò che non si trovava a baciare un ragazzo perchè gli piaceva e non per i suoi giochetti e divertimenti.
- Stai sorridendo.- gli fece notare lui mormorando.
- Giusto un pò.- ammise lei divertita - Dovresti vedere come sorridi tu.- aggiunse ghignando.
In risposta ridacchiò appena scuotendo il capo e lasciando che le distanze tra di loro tornassero presenti, senza però lasciare le presa sul suo fianco.
- Non riesci a goderti la magia del momento eh?- replicò guardandola di sbieco divertito.
Lei scosse il capo arricciando il naso, allontanandosi da lui camminando spensierata fino all'altra arcata della torre per osservare il lato sinistro del cortile.
Appoggiò i gomiti sul cornicione, incrociando le gambe lasciando in bella vista le sue basse curve su cui ovviamente l'occhio del ragazzo cadde inevitabilmente.
- Però..- disse Naomi ignara degli sguardi di lui girandosi per poterlo guardare negli occhi - ...hai fatto domande solo a me. Credo che tocchi qualche domandina anche a me.- sentenziò senza ammissione di replica lei.
Lui la raggiunse annuendo accennando ad un sorriso e ben presto l'affiancò, pronto a qualsiasi domanda da parte di lei.
- Ti ascolto.-
- Dunque..- finse di pensarci la serpe quando in realtà aveva già in mente che tipo di domande fargli - Sei di queste parti?- domandò lei con una semplicissima domanda.
- Non proprio.- rispose lui scuotendo appena il capo - Vivo con mio padre in Scozia, però frequento spesso l'alta borghesia Londinese.- rispose lui quasi a rispondere ad una seconda domanda di Naomi.
- Con alta borghesia intendi i purosangue?- domandò Naomi senza tanti giri di parole.
- Sì.- confermò lui - Anche la mia famiglia è di purosangue. Quindi ci sono determinate regole, e must.- sintetizzò e minimizzò in breve.
- Ne sono consapevole.- replicò Naomi con una certa nota malinconia nel ricordare i mille balli ed eventi a cui era stata costretta a partecipare solo per il buon nome e apparire della famiglia.
- Ah si?- domandò lui incuriosito - Non devi essere di Londra quindi, altrimenti conoscerei senz'altro la tua famiglia.- ragionò il bel corvetto.
- No infatti.- mentì Naomi pronta a giustificare la sua non presenza nella lista di famiglie purosangue inglesi. - Mio padre è originario della Spagna.- spiegò molto sinteticamente senza volere approfondire niente sulle origini del padre.
- Capisco!- annuì Mirko senza però dare troppo peso alla cosa, pareva che non gli interessasse granchè la questione dei purosangue. - E come mai sei così tanto legata a Zabini e Malfoy?- domandò più incuriosito che mai. - Voglio dire, sei quasi sempre in loro compagnia nonostante sia il tuo primo anno qui.- aggiunse per giustificare la sua domanda.

Cazzo. pensò semplicemente Naomi in veloce ricerca di una scusa plausibile.

- Che occhio!- commentò divertita tentando di prendere tempo - E' proprio vero che ti sei messo nei panni dello stalker perfetto.-
- No.- ridacchiò Mirko - Sono solo un buon osservatore. Oltretutto vedo che tra te e Malfoy non scorre buon sangue quindi non capisco per quale motivo ci passi tanto tempo insieme, tutto qui.- aggiunse a favore della sua tesi.
- Se è per quello neanche tra voi due scorre buon sangue.- sentenziò la castana ringraziando che il corvetto le avesse offerto su un piatto d'argento il modo perfetto per tergiversare e arrivare al succo della cosa, a ciò che voleva scoprire da tre giorni ormai.
- E' raro che con Malfoy scorra buon sangue in generale.- sputò Mirko scocciato nel pensare al comportamento del biondino - Si crede chi sa chi, quando credo che dietro a tutte quelle parole e atteggiamenti basti poco per farlo crollare.- aggiunse più serio che mai e al contempo tranquillo. Non sembrava intimorito da Malfoy, anzi quasi pronto ad avere il piede di guerra.
- Capisco perfettamente e concordo.- lo assecondò tuttavia non dando molta importanza a Malfoy, perchè come aveva detto lui era quasi normale che stesse antipatico.
Era Blaise che voleva capire cosa avesse di storto. - Comunque sia lui che Blaise sono amici di famiglia, di mia madre in particolare, per cui da una parte sono costretta a stare sia in loro compagnia.- inventò di sana pianta rendendo tuttavia molto convincente la sua storiella.
Mirko la guardò per qualche istante in silenzio, quasi a pesare le sue parole, e poi sorrise distogliendo lo sguardo dal suo, ma Naomi non gli diede granchè peso.
- Ora tutto si spiega.- l'assecondò con il tono di voce incolore.
- Quindi la prossima volta che mi vedi con Malfoy puoi evitare di essere così geloso.- lo punzecchiò Naomi guardando dritta dinnanzi a sè con un ghignetto in volto. Se n'era uscita con quella frase per alleggerire quel discorso, e infondo per provocare il bel corvetto. Non voleva dare una piega del tutto investigativa a quell'appuntamento.
- Io geloso?- domandò lui divertito indicandosi quasi avesse detto un'eresia.
- Si proprio tu.- disse Naomi divertita puntandogli un dito sul petto. Ricordava le varie reazioni del corvo alla false insinuazioni di Malfoy.

Prima accusi di essere geloso Draco, e adesso ci provi con lui?

Beh uno dei due lo è di sicuro. E comunque sostengo tuttora che Malfoy sia geloso, o che ci si è comportato che dir si voglia.
Oh cielo, non sarà che necessiti di troppe attenzioni e certe cose te le inventi?

Non credo proprio carina.

Mirko ridacchiò scuotendo il capo.
- Beh forse un pochino. Però conoscendo la sua reputazione e non capendo il motivo della vostra costante vicinanza, permettimi che un pò di gelosia ci stava.- si giustificò lui con un pò di timidezza nella voce.
- Sei solito a giungere sempre a conclusioni ovvie?- disse lei divertita ghignando - Per te il fatto che sono una Serpeverde significa che avrei dovuto odiare Harry, Herm e tutti gli altri grifondoro e che essendo una ragazza Serpeverde era implicito che fossi una delle tante conquiste di Malfoy?- chiese quasi sull'orlo dell'ironia.
- Non sempre è bene seguire gli stereotipi.- disse a mò di scusa il ragazzo.
- Bravo.- lo graziò Naomi divertita - E invece che problema hai con Blai?- chiese di punto in bianco - Lui è decisamente imparagonabile a Malfoy, eppure pare che anche tra te e lui non ci sia un buon rapporto.- gli fece notare.
- Mah, non saprei.- fece spallucce lui scuotendo il capo - Non mi fa nè caldo nè freddo, forse è solo una questione di stereotipi tra le casate.- rimase sul generico il corvetto sorridendole.
Lei ricambiò il sorriso, sebbene dentro di sè rimase un pò delusa di quella risposta che di fatto non gli aveva detto niente di niente.
Voleva scorpire il motivo per cui a Blaise non andasse a genio Mirko e invece non aveva scoperto un bel niente!
- Può essere.- mormorò lei facendo spallucce.
- Hai qualche altra domanda da farmi?- domandò Mirko guardandola negli occhi verdi.
Naomi ci pensò su, ma scosse il capo.
- No, direi che per ora ne ho fatte abbastanza.- mormorò lei ghignando.
- Lo penso anche io.- confermò Mirko riannullando in un attimo le distanze per potersi riappropriare delle labbra di lei in un istante.
- Ehi corvetto! Non ti facevo così...spiccio!- esclamò Naomi sorpresa di quella velocità, e di quella voglia così inaspettata del giovane.
Sembrava un ragazzo tranquillo, cauto, posato...eppure pareva non volere lasciare le sue labbra alla brezza glaciale di Dicembre.
- Anche tu con gli stereotipi ci vai giù pesante.- mormorò lui divertito sulle labbra di lei.
-  Touchè.- replicò lei sogghignando prima di annullare lei per prima le distanze tra di loro.


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- Che schifoso verme strisciante!- esclamò un Hermione decisamente molto contrariata.
- Già...- confermò Blaise scuotendo il capo incredulo. Hermione e Blaise stavano camminando tra i prati innevati del cortile, mano nella mano , mentre il Serpeverde stava raccontando alla sua bella la conversazione di Nott con gli scimmioni origliata da Draco e Naomi durante la ronda. Ogni volta che c'era di mezzo Theodore si chiedeva come fosse potuto diventare così spregievole. Si ricordava dei bei tempi quando erano inseparabili, a scuola e nelle proprie case. Avevano gli stessi progetti, le stesse ambizioni, eppure lui e Dra si erano trovati dal lato sporco della faccenda, dal lato considerato giusto. Erano ancora presenti gli insegnamenti sull'importanza del sangue puro, molto più sentiti da Draco, eppure erano schierati con loro: con mezzosangue e babbani. Tante volte entrambi si interrogavano su come ciò fosse potuto diventare reale, e con il passare del tempo erano divenuti consapevoli che la loro era stata la scelta più saggia, più giusta e logica. Sì, perchè morire per conto di terzi non era mai stata la loro ambizione. La famosa guerra tra purosangue e mezzosangue si era trasformata nel teatrino privato del Signore Oscuro ed Harry Potter, e nè Blaise nè Draco volevano diventare attori di seconda scelta in quello spettacolo. Anche se la loro sudata e razionale scelta gli era costata il tradimento, la perdita di una famiglia e di amici, e inevitabilmente tanti pericoli.
Forse lui era stato più fortunato: insieme alle mille disgrazie e difficoltà aveva incontrato Hermione, era riuscita a vederla ed apprezzarla come una ragazza, non come una mezzosangue o come una nemica. Una normalissima ragazza, ormai la sua ragazza e unica ragione di vita.
Le sorrise a quel pensiero, così dal nulla.
- Perchè sorridi?- domandò lei infatti costernata. Stavano parlando di cose tutt'altro che divertenti, c'era ben poco da sorridere.
Blaise strinse la mano di lei nella propria e le baciò dolcemente la fronte.
- Perchè ti amo.- le disse molto semplicemente sorridendo.
A quelle parole Hermione non potè fare altro che sorridere emozionata come se glielo avesse detto per la prima volta e non per la millesima ed oltre.
Si alzò sulle punte dei piedi per raggiungere le sue calde labbra e le baciò dolcemente accarezzandogli una guancia.
- Ti amo anche io.- mormorò vicino al suo volto guardandolo teneramente negli occhi. - Però...- tornò al suo posto pensierosa - Continuano a volerla, ma nessuno capisce perchè! Ci ho pensato seriamente, ma non trovo alcun motivo, davvero!- esclamò Hermione riflessiva.
- Anche io e Draco ci abbiamo ragionato su. Probabilmente neanche Silente lo sa con certezza.- pensò Blaise.
- Ha fatto quella strana magia una sola volta, lì nella Londra babbana. Per il resto non è mai successo niente di strano.- lo seguì a ruota Hermione.
- Lo so.- confermò Blaise per poi sospirare - Tuttavia non è l'unico loro obbiettivo.- iniziò a riprendere il filo del discorso iniziale - Vogliono vendicarsi anche dei traditori.- le disse semplicemente senza bisogno di fare il suo nome e quello di Draco, lei sapeva benissimo chi fossero i famosi traditori.
- No!- esclamò Hermione preoccupata - Non puoi rimanere qui al castello quest'anno!- esclamò apprensiva ed una morsa le strinse il cuore a quelle sue parole.
Era da un bel pò che avrebbe dovuto proporgli la sua idea-tipo di vacanze natalize, eppure non ne aveva mai avuto il coraggio.
- Non sono preoccupato per me Hermione.- confessò Blaise abbassando lo sguardo - E' per Draco. Lui è testardo, ha già detto che non vuole venire alla Tana, ed io non posso lasciarlo da solo!- esclamò cercando di trattenere l'agitazione che lo smuoveva dalla sera prima.
Una parte di sè desiderava stare con Hermione, starle vicino come le aveva sempre promesso, ma dall'altra temeva per l'incolumità del suo migliore amico. Come poteva fare entrambe le cose? Come poteva mettere in salvo Draco e stare vicino ad Hermione?
- Mi stai dicendo che Draco ti ha chiesto di rimanere al castello?- domandò Hermione non capendo l'agitazione del ragazzo.
In realtà aveva capito che una piccola parte di Blaise desiderava venire alla Tana almeno, ciò significava che desiderava stare con lei.
Ci mancava il problema di Malfoy, adesso sì che sarebbe stato ancor più facile proporgli di passare il Natale dai suoi genitori!
- No! Non lo farebbe mai! Non mi metterebbe mai in condizione di scegliere tra lui e te.- le disse scuotendo il capo al pensiero dell'amico - E' questo il problema. Che a prescindere di quello che farò io, deve cercare di mettersi al sicuro, non andare a cercare i guai.-
- Non puoi fargli da madre Blai.- gli ricordò però lei seria guardandolo.
- E' il mio migliore amico, posso fare qualsiasi cosa è in mio potere per salvargli la pellaccia.- ribattè lui più serio di lei.
- Non voglio che ti metti nei guai però.-
- Non succederà.- scosse il capo sicuro Blaise - Gli devo ancora parlare. Spero di trovare una soluzione, altrimenti gli do un colpo in testa e me lo porto dietro volente o nolente.-
Hermione gli sorrise seppur con un pò di malinconia.
- Che c'è?- le chiese infatti lui accorgendosi del suo sguardo.
- No niente.- mormorò lei mirando ai propri stivaletti immersi nella neve.
- Ehi...- la chiamò lui alzandole il viso delicatamente per poterla guardare nelle iridi carammellate - Ti conosco. Cosa c'è?- le domandò nuovamente.
Hermione si allontanò da lui, dandogli le spalle, e prendendo un profondo respiro.
Era tempo di dirglielo, prima che parlasse con Draco.
- Hermione.- la chiamò alle sue spalle il Serpeverde leggermente preoccupato.
- Io...- mormorò Hermione chiudendo gli occhi senza girarsi.
Doveva prendere coraggio e dirglielo, adesso o mai più. Non poteva presentarsi una situazione più giusta di quella.
- Tu...- mormorò nuovamente sospirando esasperata per poi voltarsi di scatto lasciando muovere sulle sue spalle i bei ricci castani. - Hai menzionato la Tana prima. Ciò significa che vuoi tornare alla Tana per Natale?- domandò lei cauta guardandolo negli occhi.
- Voglio andare dove andrai tu.- rispose lui con una semplicità disarmante, molto veloce e sicuro di quel che diceva - Non ti nascondo che non sono emozionato nel tornare alla Tana per ovvi motivi, però per stare con te posso riuscire a sopportare ex gelosi.- aggiunse ghignando appena e ovviamente riferendosi a Ron. Il rosso ancora non mollava la presa su Hermione, anche se per fortuna le battutine e le facce da cadavere si erano molto ridotte rispetto all'inizio.
- E Malfoy?- domandò Hermione ignorando la battuta su Ron, al momento aveva preoccupazioni più grandi che pensare alla gelosia insensata di Ronald.
- Draco è un altro discorso Hermione.- disse lui avvicinandosi di qualche passo a lei prendendole le mani. - Gli devo parlare, e cercare di mettergli del sale in zucca.-
- Intendi convincerlo andare alla Tana?- chiese Hermione indagando.
- Non m'interessa dove, voglio solo che non rimanga qui al castello sapendo che rimarranno anche quei tre.- spiegò Blaise sapendo che l'impresa sarebbe stata difficile e complicata oltre ogni modo, ma sapeva anche che questa volta Draco non l'avrebbe avuta vinta.
- Hai detto però che vuoi stare con me, giusto?- chiese nuovamente conferma Hermione mordendosi il labbro inferiore e stringendo le mani di Blaise.
- Si Hermione, l'ho detto.- confermò lui non capendo che cosa accidentaccio stesse prendendo alla sua ragazza.
- E se non volessi andare alla Tana?- chiese lei mentre il cuore le partiva a mille.  Ormai aveva buttato l'esca, non poteva ritrarre la canna finchè il pesce non avesse abboccato.
Blaise corrugò la fronte sorpreso e stranito da quella sua ipotesi.
- Ok, non ti seguo più.- disse infatti scuotendo appena il capo. Era convinto che lei desiderava più di ogni altra cosa tornare alla Tana per potere stare con i suoi amici, con Weasley e con l'intero Ordine a cui ormai si era affezionata.
Lei abbassò lo sguardo deglutendo i litri di saliva che le sue ghiandole producevano a causa del nervosismo.
- Quest'anno avrei tanto voluto tornare a casa dai miei genitori. Avrei voluto allontanarmi un secondo da questa realtà per passare un Natale sereno con loro, forse l'ultimo chissà. Tranquillizzarli visto che non sono stata così chiara su ciò che sta succedendo qui. Avrei voluto passare un Natale felice, dimenticando per un istante quello che sta succedendo qui...- disse con gli occhi che iniziavano a diventare lucidi al pensiero che quello sarebbe potuto essere per davvero l'ultimo Natale che avrebbe passato con i genitori tanto amati. Ormai dopo le mille scomparse e omicidi era pronta al peggio, era consapevole che prima o poi ci sarebbe stata una guerra e non aveva la certezza che il bene sarebbe trionfato sul male come nelle favole, che avrebbe potuto riabbracciare i genitori.
- ...avrei voluto fargli sapere che ho trovato un ragazzo fantastico, che mi rende felice, che vorrei rimanesse con me per il resto dei miei giorni.- disse lei ormai quasi arrivata alla conclusione di quel suo discorso - Avrei tanto voluto che tu li conoscessi, vorrei tanto che tu quest'anno venissi con me.- terminò con gli occhi sempre più lucidi.
Blaise rimase un attimo in silenzio assimilando il discorso della sua ragazza.
Aveva capito bene? Lo stava invitando a conoscere i suoi genitori? Nella sua casa?
- E' da giorni che voglio chiedertelo, ma non sapevo come avresti potuto reagire. So che ti chiedo molto, e capirò se dirai di no. Specialmente ora che mi hai raccontato di Malfoy...- riprese lei vedendo lo sguardo pensieroso di Blaise - Capirò se non vorrai venire, se non vuoi avere niente a che fare con il mondo babbano.- aggiunse abbassando lo sguardo pensando che invece ci sarebbe rimasta male da morire se avesse scelto di non seguirla. Non avrebbe capito, anzi si sarebbe fatta mille e mille domande sul perchè allora stava insieme a lei. Dopotutto lei era mezza babbana, era inutile negare quella parte di sè, lei era anche quello. Una lacrima scese ribelle al suo controllo rigandole la guancia arrossata dal freddo, pensando a quelle cose così semplici e al contempo distruttive.
- Hermione..- mormorò Blaise sollevandole il viso dal mento per poterla guardare negli occhi, seguendo il movimento della sua lacrima - E' per questo che in questi giorni eri strana?- domandò lui nonostante non avesse bisogno di una conferma, aveva capito benissimo che era per quello.
Infatti lei non rispose, girò lo sguardo altrove.
- Guardami..- disse lui cercando il suo sguardo - Io ti amo. Non capisco perchè ti sei preoccupata a tal punto. Amo te, amo quello che sei, tutto quello che sei. So benissimo delle tue origini babbane, perchè dovrei ripudiare la tua proposta? A rigor di logica dovrei ripudiare te per prima secondo il tuo ragionamento.- disse lui quasi divertito perchè non si capacitava di come la sua ragazza così sempre razionale e precisa fosse incappata in un ragionamento banalmente illogico con un'inspiegabile paura.
- E' che...- disse lei sospirando - Pensavo che tu e Malfoy aveste i vostri pregiudizi, cioè che nonostante ora siete con noi avete subito insegnamenti difficili da sdradicare. Non ero certa che avresti voluto conoscere i miei genitori...loro...sono babbani.- disse lei guardandolo con gli occhi lucidi. Le faceva male esprimersi su questo argomento, perchè da una parte a lei non interessava niente delle origini dei genitori, li amava con tutta sè stessa ed era fiera di essere loro figlia. Dall'altra invece aveva paura di perdere la ragione della sua felicità a causa delle origini dei genitori tanto amati, per un stupido e insulso pregiudizio! Era tutto molto contrastante e opposto da crearle confusione e angoscia.
- Tesoro, so che i tuoi genitori sono babbani!- esclamò Blaise sorridendole per la sua ingenuità sull'argomento. Sembrava fosse caduta dal pero! - L'ho sempre saputo. Come so che sei una mezzosangue, la mia mezzosangue.- disse calcando sulla possessività stringendole le mani e avvicinandola a sè. - Perchè stare con te e poi avere schifo di quello che sei e delle tue origini?- domandò ironicamente.
- Perchè non so coma l'avresti presa! Non parliamo mai di come eri prima di adesso! Ogni volta che tento di fare qualche domanda tu sei sempre evasivo. Ed io lo capisco, comprendo che non ti va di parlare di certe cose del tuo passato, ma alcune cose devo saperle. Altrimenti mi rispondo per te ed entro in angoscia come è successo adesso!- esclamò seria Hermione guardandolo negli occhi.
Blaise incassò il capo abbassando per un istante lo sguardo, quello che diceva la Grifondoro era vero, lo sapeva benissimo. Aveva sempre evitato di parlare del suo passato, per cercare di nasconderlo e per non turbare la sua ragazza con un'altra e completamente diversa realtà.
- Hai ragione.- confermò lui alzando il capo e annuendo impercettibilmente - Ti chiedo scusa.- ammise poco dopo irrigidendo la mascella. Non era assolutamente abituato a chiedere scusa. - Mi dispiace che il mio non parlare ti abbia fatto entrare in angoscia, ma ci sono certe cose che...- disse guardando dietro le spalle di Hermione cercando di trovare le parole adatte senza doverla turbare. - ...che potrebbero farti avere una visione diversa di quella che hai ora di me. Non sono sempre stato così, tu hai contribuito a rendermi quello che sono oggi.- le disse sinceramente scuotendo il capo nel tentativo di scacciare i brutti flashback.
- Blaise, io ti amo.- disse lei accarezzandogli la tempia fino a scendere sulla sua guancia. - Qualsiasi cosa tu abbia fatto, qualsiasi cosa tu sia stato non ha importanza. Amo chi ho davanti adesso, quello che sei. Amo il ragazzo che mi ha corteggiata e che mi ha detto più volte di volere passare la sua vita con me. Tutti fanno errori, l'importante è riconoscerli e prendere la giusta strada.- lo tranquillizzò lei vedendolo turbato.
Lui annuì sorridendole appena.
- Grazie.- la ringraziò baciandole la mano che teneva sulla sua guancia. - Sarò meno evasivo, promesso.- disse lui serio.
Lei in risposta gli sorrise dolcemente, per poi sciogliersi lentamente in una lieve risata divertita.
- Beh?- domandò Blaise non capendo la sua risata in quel contesto.
- Siamo stati entrambi delle cime nella comunicazione.- spiegò Hermione divertita e ricordandosi le parole della sua amica Naomi.
Blaise si unì alla sua risata massaggiandosi la nuca, essendo del tutto d'accordo.
- Hai ragione. Che non capiti più..- mormorò lui serissimo guardandola negli occhi. - Voglio che tra noi tutto sia sempre chiaro.- aggiunse subitissimo sorridendole.
- Lo voglio anche io.- annuì Hermione sinceramente sollevata.
- Quindi...- iniziò Blaise fingendosi pensieroso - ...i tuoi genitori sanno che dovranno conoscere un bell'individuo?- domandò Blaise con un ghignetto.
Hermione scosse il capo divertita riprendendo a camminare al suo fianco.
- Avrei dovuto confermare a mia madre...la quale intermedierà con mio padre.- rispose divertita al pensiero della reazione del padre ad un futuro genero.
- Dovrei preoccuparmi di tuo padre, ma ti confesso che in realtà sono molto tranquillo.- le disse con un sorriso sereno.
- Sicuro?-
- Sono pur sempre Blaise Zabini, non posso non piacere.- ghignò lui sicuro di sè ed Hermione non seppe dire se stesse scherzando o fosse serio.
- Quindi verrai davvero con me?- chiese Hermione sorridendo a trentadue denti.
- Sì.- rispose Blaise voltandosi per poterla guardare in volto - Te l'ho già detto e ridetto in mille modi.- aggiunse divertito.
- Sì, hai ragione.- si scusò Hermione scuotendo il capo senza però abbandonare il suo sorriso. - Sono contenta.- gli confessò.
Blaise le baciò le belle labbra, sorridendogli e indirizzandosi verso il porticato pronti a ritornare ognuno nella propria Sala Comune.
- Ti basta così poco per esserlo?-
- Mi basti tu.- ammise lei dolcemente.
Ripresero a baciarsi molto più appassionatamente. Si fermarono nel bel mezzo del corridoio principale, e mentre Blaise affondava le dita tra i ricci dorati di lei e si muoveva sulle sue labbra ormai con padronanza, lei lo strinse forte a sè, accarezzandogli l'attacura dei capelli dietro la nuca.
- E' meglio che ti riporto in dormitorio, altrimenti qui va a finire male.- mormorò Blaise appoggiandosi con la fronte a quella di lei solo quando ebbe necessità di prendere fiato.
Hermione ridacchiò divertita mordendosi il labbro inferiore.
- Dopo ci vediamo?- domandò però con il desiderio nello sguardo.
- Subito dopo cena.- confermò Blaise con un ghigno altrettanto desideroso di riaverla ed andare oltre quei baci di passione.
- Ti aspetto da me.- gli diede appuntamento Hermione lasciandogli un casto bacio sulle labbra.
- Sarò puntuale.- scherzò lui con lo stesso ghignetto in volto. - Dai andiamo, ti riporto in dormitorio.- disse cingendole un fianco appiccinadola a sè.
- No, tranquillo.- disse Hermione stringendolo a sua volta - Tanto prima devo andare in biblioteca. Harry e Ron avevano bisogno di una mano per il compito di Pozioni.- spiegò lei del tutto tranquilla e abituata a fare la crocerossina con i suoi due amici.
Blaise storse un pò le labbra, ogni volta che sentiva nominare il rossiccio si sentiva scocciato all'ennesima potenza.
- Stai tranquillo.- lo rassicurò lei infatti con un confortante sorriso baciandogli la punta del naso.
- Sono tranquillo.- mentì spudoratamente lui che in realtà aspettava da chissà quanto tempo l'occasione di dirgli quattro paroline al giovane Weasley - Mi chiedevo solo quando finirai di fare l'insegnante privata.- aggiunse con il tono di voce decisamente scocciato.
- Ehi!- esclamò sulla difensiva lei - Aiuto molte volte anche te con lo studio.- aggiunse con lo stesso modo.
- Confondi l'aiuto con il dovermi fare il compito.- disse Blaise sicuro di sè, sapendo che a quel punto non avrebbe saputo rispondere oltre.
Infatti rimase in silenzio, consapevole che molte, forse troppe, volte si trovava a fare il compito a quei due.
- Beh...- tentò di dire qualcosa in sua difesa, ma lasciò stare sospirando. - Vado.- disse senza potere controbattere - Tu..- disse percorrendo il profilo del naso di Blaise con due dita -... pensa che questa sera sarò tutta tua.- aggiunse mormorando maliziosa.
Blaise scosse il capo divertito da quel suo modo di fare.
- Questa è la prova che la mia costante presenza ti stia deviando.- mormorò a sua volta con un ghignetto malizioso. - Vai, dai. A più tardi.- le disse e dopo un enorme sorriso di lei si baciarono a mo di saluto.
Blaise la guardò finchè non sparì dalla sua visuale, solo dopo s'infilò le mani in tasca e prese ad incamminarsi verso i dormitori.

Era preoccupata della mia reazione... per una cosa che dovrebbe essere normale.
Beh, non puoi fargliene una colpa. Ti ricordi cosa sei stato prima di conoscerla? Cosa le dicevi tu per primo?
Già...come biasimarla. Ai primi anni non so quante volte l'avrò chiamata sporca mezzosangue... e solo perchè mi è stato inculcato! Per niente oltretutto!
Sei dunque pronto a conoscere i suoi genitori babbani? Ti ho visto sin troppo tranquillo.
In realtà non lo sono così tanto, voglio dire... so che sono molto importanti per lei, ci tiene alla famiglia.
Anche tu.

Beh, quel che ne rimane, però... non vorrei rovinare tutto con i vecchi pregiudizi che potrebbero riaffiorare. Per lei significa tanto, ed io voglio renderla felice.
A volte mi chiedo se sono la coscienza della stessa persona, o mi sono spostato nell'angolino remoto del cervello di qualcun altro. Zuccone, se è così importante vedi di comportanti da persona normale. Abbandona ogni tuo insegnamento, fai come se non fosse mai esistito.

Fosse facile, è da anni che ci provo.

Nonostante Blaise fosse comparso così tranquillo non lo era poi così tanto.
Non le aveva mentito, desiderava andare con lei nella dimora babbana a conoscere i suoi genitori babbani, però aveva il terrore che i suoi inculcati pregiudizi rovinassero tutto. Vero, era cambiato parecchio, lei lo aveva aiutato ad essere una persona migliore, ma ciò che era in quel momento sarebbe bastato a non rovinare tutto?
Lo sperava vivamente, e in quel momento avrebbe tanto desiderato che non fosse mai esistita una questione di sangue, avrebbe voluto essere nato in una realtà in cui questi problemi non esistevano.

Per non parlare di Draco. Alla Tana ce lo potevo portare di forza, adesso invece è un bel casino.
Sai bene che non saresti davvero riuscito a trascinarlo lì.
Ci avrei potuto provare! Può andare dove vuole, l'importante è che non stia qui sapendo che rimarranno anche quei tre! Che se ne vada in una delle mille eredità, non ha importanza, che si nasconda e sia riflessivo piuttosto che impulsivo per una volta!
Lo conosciamo. Ci sarà da fare una bella discussione.
Lo so. Infatti ho intenzione di prendere la conversazione il più presto possibile, appena lo vedo.

Annuì tra sè e sè, convincendosi che prima trovava Draco meglio era. Guardò l'orologio da polso ed erano le 18.30, solitamente Draco rientrava per prepararsi alla cena, decise che lo avrebbe aspettato fuori dall'ingresso della Sala Comune di Serpeverde e gli avrebbe parlato in disparte. Se avesse provato a farlo in camera quando c'era anche Naomi sarebbe stato evasivo e indisposto a parlare di quella cosa.
Così dopo avere attraversato i freddi sotterranei si appostò lì fuori, iniziando a formulare un qualche tipo di discorso.
- Ciao Blaise!- salutò una ragazzina uscendo dal quadro-porta.
- Ehi!- salutò Blaise con un ghignetto, senza dilungarsi troppo. La conosceva di vista, e in quel momento poco gli importava in realtà.
Attese per quasi quindici minuti, quando vide il suo migliore amico arrivare con il solito passo deciso dal fondo del corridoio.
- Dra.- lo salutò con un ghignetto.
- Zab..- ricambiò il biondino prendendo tra le lunga dita affusolate la sigaretta che teneva tra le labbra. - Te ne offrirei una, ma so che ti sei addomesticato.- aggiunse ghignando e riferendosi al fatto che Hermione si era ben impuntata nel farlo smettere di fumare.
Blaise si esibì in uno spiccio ghignetto accennato, e gli fece cenno di seguirlo.
Draco senza farselo ripetere lo seguì, ed insieme si misero nell'angolino tra le due colonne portanti del corridoio.
- Che succede?- domandò subito Draco allarmato e rigettando il fumo nell'aria.
- Dobbiamo parlare.-
- Ti ascolto.- annuì il biondino guardando molto seriamente l'amico senza sapere che presto avrebbe desiderato di non sentire una parola di quel che gli avrebbe detto.
- Riguardo alle vacanze di Natale.- replicò molto diretto Blaise.
Draco a quelle sole parole rivolse lo sguardo al soffitto, facendo immediatamente sparire il mozzicone di sigaretta.
- Blaise, ne abbiamo già discusso ieri. Non ho intenzione di andare alla Tana.- gli disse serio il bel biondino.
- Non m'importa di quelo che hai intenzione di fare.- replicò Blaise cercando di stare tranquillo - Se fosse per te faresti cose che non è il caso di fare. Quindi non ti permetterò di fare l'idiota e metterti nei casini.-
- Zab, adess...- tentò di sdrammatizzare Draco, ma Blaise lo fermò prima che finisse la frase.
- Adesso un cazzo. Ascoltami bene perchè non te lo ripeterò una seconda volta: tu non rimarrai qui quest'anno. Non vuoi andare alla Tana? Perfetto, non ha importanza, puoi andare dove più ti aggrada, ma non rimarrai qui da solo.- gli disse serissimo come non mai puntandogli minaccioso un dito contro.
- Vogliono vendicarsi? Che facciano pure! Io non ho paura e di certo non scappo con la coda in mezzo alle gambe.- ribattè Draco alzando appena il tono della voce. Quando si parlava di Theodore, il caro biondino non reagiva come Blaise, non ricordava i bei momenti passati assieme, lo usava come mezzo per sfogarsi di tutto lo schifo di cui si era circondato: del padre, dei folli insegnamenti, dell'assenza di amore. Theo rappresentava la cosa più vicina che in quel momento odiava, rappresentava ciò contro cui aveva deciso di lottare nonostante non fosse lui il suo obbiettivo principale. Lui mirava a pesci molto più grossi che ad una semplice pedina del folle gioco di Voldemort.
- Sei un'idiota!- esclamò Blaise spazientito, consapevole dei pensieri dell'amico, consapevole di cosa gli stesse frullando in testa - So che sei arrabbiato, so che cerchi vendetta, e lo sono anche io. Ma non è questo il momento, non è questo il luogo e non è lui il tuo bersaglio.- aggiunse serissimo guardandolo negli occhi.
- Per ora è lui che mi ostacola.- sputò lui assottigliando lo sguardo.
Per fortuna Blaise non si faceva intimorire dagli sguardi e dal tono di voce di Draco, lo conosceva da troppo tempo per scandalizzarsi o avere paura.
- Ascoltati almeno.- disse tranquillo Blaise riacquisendo il suo tono di voce pacato - Parli come un bambino a cui è stato fatto un dispetto. So che non sei così, non cadere nelle mani della rabbia.- aggiunse questa volta addolcito, quasi supplicante.
Draco sbuffò spazientito uscendo dallo spazio tra le due colonne, consapevole, almeno con una parte razionale di sè, che l'amico aveva perfettamente ragione.
- Sono il tuo migliore amico, so cosa desideri.- continuò Blaise seguendolo al centro del corridoio.
- Davvero lo sai, Blaise?!- alzò la voce di colpo voltandosi furente.
Blaise immaginava sarebbero arrivati a quel punto, sapeva che quella discussione avrebbe lasciato scoperti tasti dolenti, per quello non si scompose minimamente.
- Sì.- annuì tranquillo. - Lo so, è da più di due anni che lo so bene.- aggiunse sicuro di sè per ricordargli che perfettamente consapevole del motivo per cui era così voglioso di vendetta, che ricordava benissimo cosa avesse scatenato quel suo desiderio. - Ed è anche per questo che ti dico di ragionare, di lasciare stare qualsiasi cosa ti sia venuta in mente.-
- Io non ho pensato proprio a niente!- esclamò lui gesticolando nervoso.
- Oh andiamo! Vuoi davvero prendermi in giro? Ti conosco da troppo tempo Dra!- si trovò quasi a riderci su Blaise.
- Ti sbagli.- disse lui secco e freddo come se si stesse rivolgendo ad una qualunque persona nel castello. Spesso la rabbia lo cambiava,lo trasformava e gli faceva dimenticare il perchè delle cose. Era proprio quello che temeva Blaise.
- Tu dici?- domandò Blaise riducendo gli occhi a due fessure e afferrando l'amico dal braccio per farlo voltare e guardarlo negli occhi - Vuoi dirmi quindi che mi sbaglio se dico che vuoi rimanere qui solo per prenderli uno ad uno e ucciderli?!- sputò Blaise guardandolo duramente negli occhi senza mollare la presa - E che prima di ucciderli non gli faresti rimpiangere il giorno che hanno deciso di mettersi contro di noi? Ti conosco sin troppo bene, so di cosa sei capace quando sei incazzato, ed è per questo che insisto. Non rimarrai ad Hogwarts, questa volta non ti lascio fare. Non voglio che rischi la pelle solo per la tua impulsività del cazzo! No, non te lo permetto!- si trovò a sibilare Zabini contro l'amico nel tentativo di non alzare la voce.
Draco tra la rabbia, e le verità dette dall'amico, capì anche il profondo motivo che spingeva Blaise a fare tutto quello: aveva paura che gli succedesse qualcosa.
- Tu non ti devi preoccupare.- si calmò Draco respirando profondamente e scrollandosi dalla presa di Blaise.
- Io sono più che preoccupato! Come lo saresti tu! Questa volta non posso dirti di seguirmi, ma voglio e pretendo che tu pensi a ciò che è giusto, non a quello che vuoi fare. Almeno per farmi contento, per Merlino!- esclamò esasperato Blaise.
- Non giocarti la carta dell'amicone offeso, Zab.- lo guardò malissimo Draco.
- Farò questo ed altro se non prendi la giusta decisione.- quasi lo minacciò standogli a pochi centimetri dalla faccia. - Non hai idea di quel che...-
- Shh!- lo zittì Draco tendendo l'orecchio. - Arriva qualcuno..- mormorò poco dopo, sentendo avvicinarsi sempre di più rumore di passi.
Blaise annuì puntandogli due dita contro, senza perderlo di vista. Capace che filava via per non sentire il resto del discorso!
Tuttavia non era una scusa, davvero arrivava qualcuno, e quel qualcuno era anche in compagnia.
I passi echeggianti erano di Naomi, i tacchi che indossava si facevano sentire oltre che notare, e al suo fianco il bel Corvetto.
- Pensa, una volta per prendere quel maledetto boccino ho dovuto fare l'acrobata!- esclamò Mordon guardandola mentre gesticolava. - Ho dovuto tenermi alla scopa con le gambe e penzolare per prenderlo!- aggiunse ridendo appena, seguito dalla serpeverde.
- Non sai quanto mi piacerebbe vedere volare per davvero!- replicò lei con lo sguardo sognante.
- Non sarà...?- mormorò Blaise strizzando gli occhi per vederci meglio da lontano.
- Mordon.- sibilò a denti stretti Draco al suo fianco.
Blaise in realtà si riferiva più a Naomi, che vestita in quel modo pareva irriconoscibile da lontano.

Credo si riferisse a Naomi, sai? Mordon ha la solita faccia da imbecille. Lei invece...beh ulalà! E' o non è sexy? Dove siamo quando si trasforma in questo modo?
....
Beh?! Il gatto ti ha mangiato la lingua? Ti devo ricordare che anche se non ti esprimi so perfettamente quello che pensi?

Blaise infatti si riferiva più a Naomi, che vestita in quel modo non sembrava essere lei!
- Domenica Corvonero gioca contro Serpeverde!- le disse Mirko con un sorriso - E' solo un amichevole, però se vieni devi fare il tifo per me.- disse lui facendole l'occhiolino.
- Mah vedrò. Magari c'è qualcuno di più bravo.- sghignazzò Naomi, consapevole che quello lo avrebbe indispettito.
- Quel qualcuno però non sarà bello quanto me.- ribattè lui stando al gioco.
- Sei un terribile vanesio, lo sai?- replicò Naomi mettendosi le mani nelle tasche del cappottino di pelle.
- Sì, ma so che ti piaccio lo stesso.- avanzò lui con una punta di malizia.
- Io dico che sei troppo sicuro di te.- lo smontò subito Naomi con una smorfietta in volto.
- Assolutamente no, menzogne e maldicenze!- esclamò lui prendendosi le mani dietro la schiena - Lo conferma l'esito della giornata.- le disse sorridendo.
Naomi non ribattè, doveva ammettere che si era divertita, come molte altre volte in sua compagnia si era trovata a suo agio, parlare con lui veniva molto spontaneo.
Quando alzò lo sguardo dinnanzi a sè vide i due suoi conquilini vicino all'ingresso del quadro-porta, e si pentì di non averli visti prima. Avevano sentito le loro chiacchere?! Adesso le avrebbero fatto fare un'altra brutta figura dinnanzi a Mirko? La cosa la seccava e preoccupava parecchio.
- Cazzo..- mormorò tra i denti guardandoli sorpresa, e scatenando nel corvetto una strana espressione, tuttavia sembrò capire quando anche lui si trovò a qualche metro di distanza dai due.
- Ti accompagno, tranquilla.- disse tuttavia vedendo l'incertezza nei suoi passi, e posandole delicatamente una mano dietro la schiena.
- Non ti preoccupare, sono arrivata ormai.- lo fermò lei voltandosi per poterlo guardare negli occhi. - Sono stata bene oggi, non voglio rovinarmi la giornata.- gli disse molto sinceramente.
Mirko sembrò capire, e rivolse ai due serpeverde un'occhiataccia, i quali tuttavia parvero non essere minimamente toccati.
- Grazie per la compagnia.- le disse quindi regalandole un grande sorriso. - E per avere sopportato la mia curiosità.- aggiunse ridacchiando appena.
- Non è stato così difficile.- scherzò lei sorridendogli. - Grazie a te per avermi portato lassù, era tutto molto bello.- gli confessò sinceramente. - Ci vediamo.- aggiunse sperandolo per davvero.
- Certo, se non per caso, ti aspetto Domenica per la partita di Quidditch.-  le strizzò l'occhio.
- Considero anche questo un appuntamento?- lo stuzzicò lei ghignando.
Lui ghignò a sua volta.
- Perchè no.- rispose avvicinandosi a lei per lasciarle un piccole e veloce bacio sulle belle labbra.- Ci vediamo.- la salutò poi mormorando ancora sulle sue labbra.
- Sì..-confermò lei a voce bassa con un ghignetto che avrebbe tanto voluto distendersi in un sorriso. Così Mirko lanciò un sorrisetto in direzione delle due serpi appostate e in silenzio nell'angolino, e si girò di spalle pronto a tornare in sala comune.
Naomi si voltò a sua volta diretta dai due, con il sorriso sulle labbra.
- Ciao.- salutò infatti felice, noncurante del fatto che prima del suo sorprendevole ingresso i due stavano discutendo animatamente.
- Ciao Nao.- la salutò Blaise accennando ad un sorriso, lanciando un'occhiata a Draco che sembrava non volere spiccicare parola. - Dunque, sono indeciso se iniziare col domandarti che ci facevi con quello, o se farti i complimenti per come sei...diversa!- disse Blaise sospirando e lasciando per un attimo stare la serietà.
- Se fossi in te, inizierei ad adularti e poi ti romperei l'anima.- ridacchiò Naomi ancora sorridente e troppo positiva in quel momento per preoccuparsi delle rotture.
- Vuoi dire adulare me.- spuntò fuori la mielosa voce di Millicent Bulstrode da fuori il quadro-porta.
- Millicent!- esclamarono sia Blaise che Naomi,lasciandosi alle spalle il povero Draco.
- Pensavo che il bel corvetto ti avesse rapita.- disse la ragazza maliziosa riferendosi ormai all'ora tarda.- Beh? Com'è andata?- domandò poco dopo.
- Bene.- si limitò a dire Naomi, non esattamente a proprio agio a parlarne con Blaise e Draco lì davanti, cosa che si capì benissimo dal momento che li guardò tutti e due nel rispondere.
- E' merito tuo questa trasformazione?- domandò divertito Blaise.
- In parte.- rispose Millicent affiancando Naomi con un ghignetto. - Ho solo indirizzato e aggiunto qualche dettaglio, il resto e roba sua.- disse strizzandole l'occhiolino.
- Mi chiedo quale sia il motivo.- domandò Blaise conoscendo Millicent, e sapendo che non faceva nulla così a caso.
- Te lo spiegherà lei caro il mio Blaise, io sono già in ritardo.- disse consapevole che presto avrebbe dovuto fare la sua entrata in scena in Sala Grande con le altre due serpi.
- A più tardi.- salutò tutti e tre.
- Anche noi siamo in ritardo.- spiccicò parola per la prima volta il biondino iniziando ad entrare in sala comune, diretto in stanza ovviamente.
Blaise e Naomi lo seguirono, e Blaise durante il breve tragitto le faceva complimenti su complimenti.
- Però, ti prego spiegami che avete combinato tu e Millicent.- disse una volta che tutti e tre furono nella propria stanza lontani da orecchie indiscrete.
- Niente di speciale, dopo pranzo si è presentata qui e mi ha fatto capire che le piacerebbe che io facessi parte del loro gruppo, e che per farlo avrei dovuto cambiare un paio di cosette.- disse allargando le braccia per farsi guardare meglio.
- Infatti non capisco che centri tu con loro.- le rispose Draco guardandola annoiato.
- Sei stato zitto fino ad ora, che dici di continuare?- lo guardò male la ragazza incrociando le braccia al petto.
- Lascialo stare, è un testone.- s'intromise Blaise alludendo più che altro alla loro precedente conversazione. - Beh, stai benissimo così. Ti valorizzi decisamente di più. Bene, ora passiamo al romperti l'anima: che facevi con Mordon?- domandò serio.
- Avevo un appuntamento con lui?- rispose ironica Naomi come se fosse ovvio.
- E ne ha un altro Blaise.- specificò Draco annoiato mentre si lasciava cadere sul proprio letto. - L'ha invitata a vedere come verrà scaraventato giù dalla scopa da quegli scimmioni di Tiger e Goyle. Patetico.- continuò guardando il soffitto.
- Idiota..- mormorò Naomi guardandolo inviperita. - Blaise, parliamo chiaramente: non mi vuoi dire per quale motivo lo odi? Allora è un problema solo tuo. Ho passato un bel pomeriggio, lui con te non ha niente, ed è un ragazzo gentile ed educato. Quindi grazie per l'interessamento e compagnia bella, ma per quanto riguarda la mia vita privata ti prego di non dirmi cosa fare.- gli disse lei molto tranquillamente.
- Ho a che fare con due muli..- sospirò esasperato Blaise, ricevendo un'occhiataccia dal biondino.
Naomi seguì quel breve scambio di sguardi, e decise di mettersi in mezzo.
- Beh? Che avete voi due?- domandò infatti guardandoli.
Rimasero inizialmente in silenzio: Draco non ci pensava neanche a condividere quella determinata cosa con lei, specialmente in quel momento. Più la guardava e più si sforzava di non pensare a quanto la trovasse realmente sexy. E più si sforzava, più invece gli veniva da pensarlo e cosa più distruttiva di guardarla.

Di nuovo i soliti complessi? Qual'è il tuo problema per Salazar!? E' bella e sexy, fosse stata un'altra ragazza probabilmente ci staresti già flirtando.
Fosse stata un'altra ragazza, appunto! Ma è lei!
E che cos'ha lei di diverso?E' una ragazza, niente di più! Quante ne hai viste come lei? Un milione o più?
Lei è insopportabile, non la sopporto.
Ok, ti tiene testa e apre un pò troppo la bocca, ma alla fine a te che importa? Sono altre le qualità che cerchi in una donna, e quindi apri quegli occhi e guardala: è sexy! Ha un fisico da paura, e non so se hai notato il di dietro che si ritrova!

In quel momento lasciò vagare il suo sguardo sulle curve della ragazza messe in risalto dai leggins neri in pelle attillati, e si trovò a concordare con la propria coscienza: aveva decisamente un bel lato B.

Appunto. Quindi vedi di riprenderti!E' una ragazza, da quando ti fai problemi con una ragazza?!Puoi avere tutte quelle che vuoi, lei è così fuori portata?
Ovvio che no. Posso avere chi voglio.
E' allora fine del problema. Ti piace? Te la vuoi portare a letto? Fallo. Chi se ne frega se parla troppo o è insopportabile!

D'altra parte Blaise sapeva bene quanto Draco odiasse fare sapere i fattacci suoi, ma quella volta, proprio per quel motivo, decise di parlare. Glielo aveva detto che avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per farlo ragionare.
- C'è che Miss Malfoy vuole fare la testa di legno e rimanere qui per le vacanze di Natale.-
- Fottiti Zab.- lo fulminò con lo sguardo Draco tirandosi su a sedere.
Naomi dovette ragionarci un pò sopra per capire quale fosse il problema, quando si ricordò della discussione che aveva origliato con Draco la sera prima.
- Malfoy qual'è il problema?- chiese lei seriamente interessata. - Sei davvero così stupido da rendergli facile il lavoro?- gli chiese guardandolo dall'alto della sua posizione.
- Oltretutto non vuole neanche sentirne di andare alla Tana!- esclamò Blaise ad appesantire il carico.
- Tu andrai alla Tana?- domandò Naomi curiosa di scoprire se finalmente Hermione gli avesse fatto la famosa proposta.
- In realtà no.- rispose lui richiamando l'attenzione di Draco che non sapeva niente. - Hermione mi ha chiesto di andare da lei.- spiegò lui tranquillo.
- Halleluja!- esclamò Naomi applaudendo. - E' da due settimane circa che stressa con questa storia.-
- Tu lo sapevi?- domandò Blaise guardandola esterrefatto.
- Certo. Io so tutto e vedo tutto.- rispose lei con un ghigno.
- A questo punto la Tana sembra quasi più allettante.- commentò Draco abbassando lo sguardo.
- Draco...- lo riprese Blaise serio. Detestava quando insultava Hermione o le sue origini, senza contare il fatto che era già abbastanza agitato di suo per quella faccenda.
- Sì, hai ragione.- si alzò scuotendo il capo e sbuffando, probabilmente come a scusarsi. - Auguri con i suoceri.- commentò annuendo appena.
- Grazie, ma non credere di cambiare discorso in questo modo.-
- Blaise, mi hai davvero seccato. Anche se fosse, dove dovrei andare?-
- Hai un sacco di proprietà, non puoi usarle?!- esclamò Blaise come se fosse una cosa ovvia.
- Magari avrei voluto evitare di trovarmi faccia a faccia con qualche mangiamorte, visto che potrebbero spostarsi da Malfoy Menor.- alzò di poco la voce Draco.
Blaise si zittì. A quello non aveva proprio pensato.
- Credi che non ci abbia pensato?- riprese Draco guardandolo e in quel momento entrambi ignorarono la presenza di Naomi - Ci ho pensato anche io, ma rischiare per rischiare, lo faccio con chi so di potere gestire.- spiegò lui infatti.
Blaise a quel punto, colpito e affondato, si lasciò cadere sul materasso ed immerse il viso tra le mani in cerca di una qualche soluzione.
- Oltretutto questa ramanzina a me, quando il problema è lei.- disse indicandola - Forse non te lo ha detto, ma anche lei ha intenzione di rimanere qui al castello.-
- Naomi, non anche tu per favore.- la guardò incredulo Blaise.
- Blaise, non te la prendere, ma sapevo che Hermione ti avrebbe fatto quella proposta, e di tornare alla Tana non ne avevo voglia. Non per altro, ma mia madre e mia sorella tornano a casa, e di fare il reggi moccio tra Harry e Ginny non mi sembrava proprio il caso.- spiegò Naomi tranquillamente sedendosi sul proprio letto, per potersi togliere le scarpe prestatale da Millicent.
- Va al di la di fare il reggi moccio!- riprese Blaise come se stesse facendo lo stesso discorso due volte - Ne va della tua incolumità per Merlino! Siete entrambi due teste di legno!- si alzò di scatto dirigendosi al bagno sbattendone la porta.
- Ops, lo abbiamo fatto incazzare?- domandò Naomi spalancando gli occhi non avendo mai visto Blaise lontanamente alterato.
Draco fece spallucce, appoggiandosi alla finestra che dava sul Lago Nero.
- Gli passerà.-
Naomi annuì fidandosi di quel che diceva il biondino. Infondo le dispiaceva avere fatto impazzire Blaise, era sempre così gentile e calmo.
- Se è arrivato a questo punto, vuol dire che deve davvero tenerci a te.- constatò lei guardandolo dal basso, mentre sistemava gli stivaletti col tacco vicino al proprio comodino.
- Lo so.- confermò Draco senza guardarla.
- E' ammirevole il vostro rapporto.- constatò Naomi con una lieve nota malinconica nel ricordare il rapporto molto simile che aveva con la sua defunta amica Clare.
Draco si accorse del suo tono di voce, e la guardò facendole un cenno, forse in una lontana forma di ringraziamento.
Così lei, sapendo che non avrebbe ottenuto più di così, prese un elastico che teneva al polso e si legò i capelli in uno chignone disordinato sul capo, disfandosi anche della giacca di pelle.
Il ragazzo seguì i suoi movimenti, e potè così lasciare cadere l'occhio anche sulle spalle nude di lei, e su quella curiosa scollatura a cuore che richiamava l'attenzione sui solchi dei tondeggianti seni.
- Quella maglietta non è tua.- constatò lui con un ghignetto riconoscendola oltretutto, anche se era interessato a ben altro che all'indumento.
- No, infatti, è di Millicent.- confermò lei cercando di aprire il gancetto della collanina argentata che pareva si fosse ingarbugliato con i suoi capelli.
- Mi pareva di averla già sfilata.- commentò con un ghignetto lui appoggiandosi con una spalla alla finestra.
- Malfoy, che schifo!- esclamò lei schifata ancora impegnata col gancetto - Non dire altro te ne prego!- aggiunse con la stessa espressione.
- Vieni, te la tolgo io.- sospirò lui avvicinandosi a lei, e ricevendo un'occhiataccia. - Intendevo la collana.- aggiunse tuttavia con una certa malizia nella voce.
Naomi si alzò dal proprio letto, e gli andò incontro dandogli le spalle.
Lui le si avvicinò piazzandosi dietro di lei, iniziando ad armeggiare con il gancetto e i capelli annodati.
- Anche se..- insinuò lui senza finire la frase, lasciando che lo sguardo vagasse con più attenzione sulle sue spalle nude, e sui seni in primo piano.
- Malfoy, ti ringrazio per tutte queste attenzioni, ma ti sarei grata se ti limitassi a togliermi la catenella. Al resto ci penso io.- replicò leì alzando gli occhi al cielo.
Lui ghignò divertito in risposta, e nel frattempo riuscì a liberare la catenella e sfilarle la collana.
- Grazie.- lo ringraziò lei girandosi per poterlo guardare in faccia.
- Mi aspettavo un ringraziamento più sentito in realtà.- ghignò malizioso tenendo sospeso il ciondolo con una mano, dove ovviamente lei non  arrivava.
- Non fare l'idiota, dammelo!- esclamò lei nel tentativo di acciuffarlo.
Lui lo nascose dietro di sè, rendendo ancor più difficile il tentativo di recupero della ragazza, la quale scocciata portò le braccia ai fianchi.
- Odio quando fai così.- sibilò guardandolo di sbiego. - Non avrai alcun ringraziamento più sentito, piuttosto se non me lo restituisci immediatamente avrai un calcio ben sentito dove dico io.- lo minacciò lei guardandolo dritto negli occhi.
Lui le scoppiò a ridere in faccia divertito, ovviamente per niente intimorito.
- Sto tremando Lorence.- le disse infatti lui appoggiandosi comodo contro il muro giocerellando con la sua collana tra le dita.
- Uno...- iniziò lei alzando un dito per contare.
- Scherzi vero?- rise divertito ancora lui per sfotterla.
- ...due...- replicò lei alzando la voce e il secondo dito. -..e tre.- terminò e così dicendo gli bloccò il polso della mano in cui teneva la catenella contro il muro, riusciendosi probabilmente perchè il biondino non si aspettava facesse sul serio, la sua espressione lo poteva testimoniare.
Tuttavia fu sveltissimo nel reagire, infatti si liberò dalla presa di lei, e prima che questa potesse contro riattaccare la intrappolò stringendola contro di sè.
- Tutte le volte che iniziamo così, va a finire che tu e il tuo orgoglio venite smentiti.- le ricordò Draco stando a pochi centimetri dal suo viso.
Lei lo guardò dal basso della sua posizione, senza tacchi il suo sguardo gli arrivava poco sopra il petto, il viso imbronciato e gli occhi furenti, odiava essere messa alle strette da lui.
- Sarà che la mia vicinanza ti fa perdere colpi.- insinuò lui con la voce bassa e maliziosa alzando le sopracciglia provocatorio.
- Se intendi che mi fa diventare pazza, hai ragione.- ribattè lei senza smuovere la sua espressione contrariata dando uno strattone nel tentativo di liberarsi.
- Pazza di me.- disse lui ghignando e guardandola negli occhi.
- Pff.- sbuffò lei facendo un ulteriore sforzo per tentare di liberarsi - Mai nella vita.- lo fulminò sfidandolo con lo sguardo.
- Mai dire mai.-
- Ah no?- chiese lei ironica. - E ti prego, illuminami: per quale motivo dovrei? Non sono troppo irritante e stupida per te?- domandò accigliata riferendosi agli insulti di lui della sera prima che a quanto pare non si era scordata.
Infatti lui, che in verità ebbe difficoltà a capire a che si stesse riferendo, afferrò la battuta con un pò di ritardo.
- Per Salazar Lorence, te la sei davvero presa! Deve importanti così tanto quello che dico.- ridacchiò lui divertito.
- L'unica cosa che m'importa è il tuo cambio ambivalente di personalità.- replicò lei considerando assurde le sue insinuazioni - Prima m'insulti, e poi ci si ritrova in questo modo!- esclamò lei riferendosi al fatto che erano appiccicati come due sardine. - Dovrei essere io a pensare che infondo sei tu quello pazzo di me.- gli disse ghignando quasi soddisfatta sbattendo le lunghe ciglia.
- Lorence non sognare ad occhi aperti, non sarai certo tu a farmi uscire fuori di testa.- la minò subito lui con la massima tranquillità.
- Eppure mi stringi forte Malfoy.- gli disse maliziosa con tutto un suo piano in mente.
Draco ridacchiò guardandola come se stesse raccontando chissà quale barzelletta.
- Il pomeriggio con Mordon deve avere fatto montare il tuo super ego.- iniziò lui ghignando straffottente.
- Può darsi, ma è stato altrettanto utile a farti cadere l'occhio dove non dovresti.- ribattè lei se possibile ancor più straffottente di lui. - Non che mi dispiaccia, ad essere sincera. Certe attenzioni, seppure di individui insopportabili e idioti come te, non si disdegnano.- aggiunse ghignando maliziosa avvicinando il proprio volto, già abbastanza vicino in realtà, a quello di lui provocatoria e maliziosa al contempo.
Draco non potè negare di avere guardato più di quel che avrebbe fatto di norma, ma daltronde non era da biasimare, vestita in quel modo chiunque non sarebbe riuscito a guardare altrove.
- Ah davvero? Mi sembri troppo evasiva per potere apprezzare certe attenzioni.- restò lui al gioco mormorando senza però spostarsi, quella vicinanza provocatoria non gli dava fastidio neanche un pò.
- Sarebbe troppo facile essere ben disposti già da subito.- disse lei tambureggiando con le dita sul petto di lui, sentendo che lentamente la sua presa iniziava ad avvolgerla e non ad intrappolarla.
- Evasiva e preziosa.- constatò Draco ghignando mentre la mano libera andò ad accarezzarle lentamente la schiena.
Naomi scoccò le labbra facendo spallucce, cercando di non lasciarsi troppo abbindolare dal tocco capace di lui.
- La classe non è acqua.- mormorò lei ridacchiando appena. - Infatti..- disse lei avvicinandosi all'orecchio di lui, alzandosi in punta di piedi. -...se devo proprio essere sincera...- mormorò sensuale al suo orecchio lasciando che le sue carnose labbra ne sfiorassero il contorno, mentre il povero Draco si beava di quei semplici tocchi pensando che la ragazza sotto quelle vesti si fosse quasi adeguata, non sospettava di certo che fosse una delle sue solite ammalianti performance, non quella volta almeno.
Era rimasto troppo colpito dalla sua nuova figura, e infondo una parte di sè gli aveva ben suggerito di trattarla come una ragazza qualunque, cosa che mai aveva fatto perchè la reputava insopportabile e capace di opporsi a lui. In realtà a lui determinate cose non erano mai interessate, se gli piaceva una ragazza il suo obbiettivo era uno ed uno soltanto, e questa volta aveva ben pensato di fare come sempre, peccato che si era scordato di rimanere quanto meno allerta visto che a conti fatti lei non era una ragazza qualsiasi.
-...te l'ho fatta.- mormorò al suo orecchio divertita prima di dargli una gomitata nello stomaco sufficiente a fargli strappare la collana dalle sue mani.
Draco si piegò portandosi la mano sullo stomaco, e la guardò di sbiego, mentre quella lo ricambiò soddisfatta con le braccia incrociate al petto.
- Com'è che dicevi prima?- domandò lei chinandosi per poterlo guardare dritto negli occhi - Ah si: "
tutte le volte che iniziamo così, va a finire che tu e il tuo orgoglio venite smentiti gne gne".- disse cercando di imitare la sua voce, con scarsi risultati ovviamente, mentre ridacchiando soddisfatta ripose la propria collana nel cassetto del comodino.
Nel frattempo Draco si drizzò con un lieve ghignetto in volto, non aveva intenzione di farle godere a pieno la sua piccola vittoria.
- Non esultare troppo per una volta che non ti zittisco Lorence.- sibilò infatti straffottente sorpassandola e dirigendosi al proprio letto.
- Esulto eccome!- se ne vantò lei con un ghignetto in volto - A sapere che per farti stare buono basta così poco, mi sarei messa in tiro già da tempo.-
- E' che solitamente con le belle ragazze non mi va di avere discussioni.- le disse lui tranquillamente - Con le belle ragazze preferisco farci altro. Per questo tu non sei mai stata a rischio Lorence.- aggiunse insinuando in pratica che ora se l'era cavata solo perchè il comparire femmina lo aveva distratto.
- Io sono sempre stata così.- ribattè lei quasi offesa. Infatti tendeva sempre ad ammaliare i ragazzi, giusto solo per divertirsi e poi ferirli, solo con lui non gli era mai riuscito bene, mentre questa volta pareva che anche il caro Malfoy avesse fatto cilecca!
Draco la guardò bene dall'alto al basso, con occhio crititco e ingordo.
- No, non credo proprio.- commentò infatti facendo scoccare la lingua malizioso.
Naomi lo guardò male, tuttavia consapevole che vestita in quel modo sembrava davvero un'altra persona.
In quel momento uscì dal bagno Blaise, vestito con un jeans comodo ed un dolcevita in lana blu, i capelli leggermente bagnati e lo sguardo imbronciato.
- La doccia ti ha fatto sbollire?- domandò Draco voltandosi con il capo per guardarlo.
In risposta ottenne un'occhiataccia furibonda dall'amico, il quale indirizzò le sue attenzioni sulla ragazza.
- Questa sera parlerò con Hermione di questa faccenda. Anche tu è chiaro che non puoi rimanere al castello da sola.- disse molto chiaramente.
- Beh, ma in questo caso non sarei da sola!- esclamò lei guardando Draco - Starei con lui.- disse infatti.
- Te l'ho detto, sempre più pazza di me.- constatò Draco con un sorrisetto serafico in volto.
- Stai zitto almeno.- sibilò lei guardandolo male con il messaggio celato di non rovinare i suoi buoni propositi.
- No, ti sbagli. Neanche lui rimarrà qui al castello. Tu e lui non rimarrete qui, su questo potete mettere la mano sul fuoco.- fu risulitivo il moretto. - Andiamo a cena, siamo in ritardo.- aggiunse poi sempre imbronciato con i due diretto verso la porta.
Naomi afferrò un paio di scarpe da tennis nere comode, e riprese tra le mani il cappottino di pelle che le aveva prestato Millicent. Avrebbe voluto avere il tempo di cambiarsi, e fare una doccia, ma la discussione con Blaise e il suo appuntamento avevano rallentato la sua marcia con i tempi. Si sarebbe rilassata più tardi con una bella doccia, e in più Millicent sarebbe stata contenta di vederla vestita in quel modo, dopotutto doveva richiamare l'attenzione su di sè, no?




RAINBOW  LINE
eccoci qui!

Che ne dite? Il capitolo è molto più corto rispetto all'altro, ma come ben vedrete è saturo di avvenimenti!
Millicent si è messa in testa di fare entrare nel gruppo Slytherine anche Naomi, e come avete visto ha subito un notevole cambiamento che la convincerà a cambiare almeno un pochino sè stessa. Questo per i risultati ottenuti sia con Mirko che con Draco!
Parlando dell'appuntamento...confesso che è stato parecchio difficile per me scrivere quel dannato appuntamento perchè da una parte volevo che fosse caruccio, ma dall'altra non doveva esserlo troppo perchè avrebbe tolto la magia del prossimo e famoso incontro amoroso con Draco.
Spero di avere trovato la giusta via di mezzo.
Ci sono stati dei piccoli indicatori nel comportamento di Mirko, ma non li ho accentuati più di troppo perchè voglio che ci sia l'effetto sorpresa, quindi Naomi, come voi, sa che è un normalissimo ragazzo educato e nobile.
Poooi....Herm e Blaise. Ho voluto aprire una piccola parentesti con loro perchè era da un pò che i riflettori dovevano spostarsi su questi piccioncini. E' stato breve e intenso, ma già vi dico che non sarà l'ultima scena che li vedrà protagonisti anzi!
Tra Draco e Blaise ci sono stati questi piccoli problemucci, ma a parere mio non fanno altro che confermarmi quanto siano adorabili :3
Infine ci troviamo ad affrontare il rapporto DRAOMI: questa volta c'è stato poco su di loro, ma quel poco vi dirò che è ben incisivo. Ora che Naomi ha scoperto questo suo nuovo aspetto non è intenzionata a lasciarselo sfuggire, e Draco neanche. Ha finalmente accettato che è una bella ragazza, insopportabile e odiosa, ma pur sempre alla sua portata. Per cui prossimamente ci sarà da ridere!
Sto già scrivendo il prossimo capitolo che sarà...alquanto burrascoso e muy natalizio :3
Alla prossima besos besos!
p.s.: Grazie Galloca <3



                                               



















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Capitolo 13
*** Rubacuori ***


da postare
13. La Rubacuori




Faceva freddo.

Il suo respiro caldo si riversava nell'aria gelida in piccole nuvolette.
Intorno a sé terra e lapidi, desolazione e morte.
Era come se ci fosse già stato lì, forse ci era già stato.
Stringeva nella mano destra la bacchetta camminando tra la terra e il tappeto muschiato da cui spuntavano grosse lapidi di pietra, fino a che non si trovo dinnanzi ad un’enorme statua.
Quella l'aveva già vista ne era certo, tuttavia continuò ad avvicinarsi, come misticamente attratto, e ripulì le scritte in pietra ricoperte dal terriccio e dalle intricate ragnatele.
"Riddle"
Harry spalancò gli occhi, si allontanò lentamente facendo scattare a destra e a sinistra il capo ormai allerta, mentre un'echeggiante risata aumentava di volume riempiendo l’intero cimitero.
- Harry... - sibilò quasi fosse dietro di lui, facendolo voltare di scatto con la bacchetta sguainata.
- Fatti avanti!- esclamò Harry quasi urlando.
Di nuovo risentì la sua fredda risata echeggiare in tutto il cimitero.
- Fatti avanti!- urlò di nuovo al nulla con il cuore che gli batteva in gola.
Neanche a chiederlo dietro di lui si materializzo l'imponente figura del Signore Oscuro, il suo ghigno malvagio a scavargli il volto già scarno.
- Avada Kedavra!- esclamò poco prima che Harry ebbe i riflessi pronti tanto quanto bastava da saltare dietro una grossa lapide.
- Corri, corri pure Harry Potter!- lo canzonò il Voldemort divertito - Salvati pure! Chi salverà i tuoi amici?- aggiunse sibilando neanche fosse a due centimetri dal suo orecchio.
Harry a quelle parole si prese di coraggio e riemerse dal suo nascondiglio.
Dinnanzi a sé trovò lo scenario più orribile che potesse immaginare.
C'erano Ron, Hermione... pallidi e con gli occhi spalancati ai piedi di Voldemort. La pelle pallida ricoperta a tratti da terreno, a tratti sporca di sangue. Non si muovevano, non respiravano. Erano morti.
- No.- mormorò inorridito guardandoli. - NO!- urlò sentendo un enorme nodo alla gola.
- Harry.- sentì chiamare dietro di sé la sua voce inconfondibile tra tante.
- Ginny.- mormorò lui voltandosi e trovandosi a qualche metro di distanza Ginny Weasley che strisciava sofferente nella terra verso di lui, piena di tagli e graffi in viso, i vestiti lacerati e sangue che le usciva dalla bocca.
- Aiutami.- lo supplicò tendendo una mano verso di lui, mentre le lacrime le rigavano il viso sporco e insanguinato.
Harry non sprecò altro tempo e corse verso di lei pronto ad aiutarla.
Voldemort si lasciò cullare dal suono della sua risata fredda che rimbombava dappertutto, divertito da quella scena.
- Troppo tardi Potter...distruggerò ciò di cui hai più caro.- sibilò tornando serio come non mai - Avada Kedavra!- urlò subito dopo senza rimorso, mentre il suo lampo di luce verde andava dritto contro la bella Ginny, la quale spalancò gli occhi a dismisura e con le poche forze che le erano rimaste diede voce alla sua paura con un agghiacciante urlo prima che la luce la investì in pieno.
- No...- mormorò Harry pietrificato - NOOOOO!- sbraitò chiudendo gli occhi.

- Harry!-
- NO!-
- Harry, svegliati!- lo chiamò nuovamente il compagno e amico di stanza Ronald dandogli uno scossone dalle spalle.
Solo in quel momento Harry spalancò gli occhi a dismisura, il respiro irregolare, la faccia imperlata di sudore e una lieve forza rassicurante lo pervase nel constatare che si trovava ad Hogwarts.
Con la mano cercò i suoi occhiali sul comodino e l'inforcò mettendo a fuoco la sua stanza e il rosso dinnanzi a sè.
- Un'altro incubo?- domandò Ron preoccupato, sapendo che si trattava proprio di quello e che non aveva bisogno di conferme che di fatto non arrivarono.
- Stai tranquillo, va tutto bene.- lo rassicurò l'amico porgendogli un panno per potersi asciugare. - Siamo al castello, tra poco è ora di colazione.- gli ricordò con un debole sorriso.
Harry annuì seppur ancora sconcertato dal sogno appena fatto.
In teoria con l'Occlumanzia avrebbe dovuto evitare di fare quegli incubi, invece...
Si tirò su a sedere sul letto appoggiando la schiena contro la testata, tamponandosi il viso sudato.
Le immagini dei suoi amici e della sua ragazza inermi al suolo erano ancora impresse nella sua mente, le urla strazianti di Ginny rimbombavano nella sua testa forti come non mai, per non parlare di quella fredda e ormai familiare risata.
Venne percorso da mille brividi, e tentò di scacciare quei pensieri scuotendo il capo.
"Distruggerò ciò di cui hai più caro" sentì sibilare nella sua testa come se fosse una promessa.
Non poteva permetterlo, non poteva vivere nuovamente quell'incubo, non sarebbe stato in grado di sopportarlo realmente.
- Ginny..- mormorò quasi a volerla chiamare, pentendosene subito.
Era per quello che lei era a rischio, per il suo egoismo.
Sapeva benissimo che la scelta di stare con lei era stata azzardata proprio per i pericoli, eppure aveva sorvolato.
Dopo quel terribile incubo, il suo egoismo venne meno, sentì il desiderio di allontanarla, di metterla al sicuro.
Nessuno era al sicuro in sua compagnia ne aveva avuto sin troppe dimostrazioni.
I suoi genitori, Sirius... tutti volevano proteggerlo e stargli vicino, tutti lo amavano eppure tutti lo avevano abbandonato. Ed era colpa sua.
Non era così egoista da mettere in pericolo i suoi migliori amici e la ragazza che amava. Avrebbe fatto di tutto per proteggerli, anche se questo lo avrebbe fatto soffrire.
Sospirò affranto, consapevole più che mai che avrebbe dovuto smetterla di essere così egoista, che per un pò avrebbe dovuto rinunciare alla sua felicità, che ancora una volta era meglio soffrire per proteggere chi amava.

                                                                                 ********

- Hermione ti saluta, e mi ha chiesto di avvisarti che ti vuole parlare.- disse Blaise guardandosi allo specchio, rivolgendosi a Naomi visto che Draco era chiuso in bagno per prepararsi alla colazione.
La sera prima era rientrato tardi, tanto che sia lei che Malfoy stavano dormendo da un pezzo.
Il Sabato non c'erano le lezioni, e tutti gli studenti dal terzo anno in su potevano recarsi ad Hogsmead.
- Uhm...ok.- disse Naomi stiracchiandosi ancora seduta nel proprio letto. - Prima di andare ad Hogsmead andrò a cercarla.- disse lei guardando Blaise, il quale annuì molto incolore in realtà.
- Sei ancora arrabbiato per ieri?- domandò Naomi sentendosi quasi in colpa.
- Non sono arrabbiato.- sospirò Blaise voltandosi per poterla guardare - Sono preoccupato, non trovo una soluzione.- le confessò riferendosi più alla situazione di Draco che a lei.
Naomi non s'infastidì ovviamente, ammirava il rapporto di amicizia che c'era tra i due, e di certo non le piaceva vedere Blaise in quel modo.
- Malfoy non mi sembra così sprovveduto.- tentò lei di rincuorarlo alzandosi dal letto per potergli andare incontro - Certo è un'idiota patentato, vanesio e tanti altri aggettivi in cui potrei dilettarmi, ma credo che sappia cosa fare.- disse lei riuscendo a strappare un mezzo sorriso a Blaise.
- Vorrei che fosse così, ma credimi, io lo conosco. E' molto impulsivo, non è riflessivo e di certo in questo momento sa che quel che deve fare non coincide con ciò che desidera.-
- Non puoi pretendere che però vada alla Tana. Scoccia a me, posso immaginare a lui.- gli ricordò Naomi stranamente prendendo le difese del biondino.
- Lo so, hai ragione. Però se non la Tana dove?- le domandò ed era la domanda che ormai lo tormentava dal giorno prima.
In quel momento uscì Draco già vestito e ben profumato, zittendo i due.
- Parlavate di qualcuno che conosco?- domandò infatti con una frecciatina passandosi una mano tra i capelli biondissimi e leggermente umidi.
- Purtroppo di qualcuno che conosco anche io. - rispose Naomi con un sorrisetto in volto.
- Simpatica di prima mattina...- mormorò Draco seccato cercando la sua sciarpa e la sua mantella.
Naomi neanche gli rispose, si limitò ad alzare lo sguardo.
- Come mai sei ancora così?- domandò Blaise cambiando argomento e riferendosi al fatto che fosse ancora in pigiama.
- Ah già, dimenticavo. Ieri Millicent mi ha chiesto di andare con lei a colazione.- riferì Naomi essendoselo scordato la sera prima.
I due la guardarono sospettosi, non tanto sicuri di volerla lasciare da sola.
- Oh avanti smettetela!- esclamò Naomi guardando male entrambi - Il motivo principale per cui ho accettato tutta la buffonata è quello di non dovere sempre essere osservata da voi due! Starò in sua compagnia, ergo non sarò sola.- spiegò ai due in modo molto spiccio.
- Però...- tentò Blaise.
- Però niente. Su, voi che siete già pronti andate e godetevi la vostra colazione, su su. - quasi ci mancava che li buttava fuori dalla camera fisicamente.
I due si scambiarono un'occhiata d'intesa, tuttavia dopo essersi coperti con giubbotti e sciarpe uscirono dalla stanza.
Naomi sorrise soddisfatta, finalmente i primi frutti della sua apparentemente frivola scelta di volere fare parte del gruppo delle Slytherine.
Detto fatto, si catapultò nel proprio armadio in cerca di qualcosa di carino e non necessariamente stra largo come di solito prediligeva.
Dopo l'effetto riscontrato il giorno prima era piuttosto restia a tornare ai suoi larghi e comodi vestiti, o quanto meno restia a non mostrarsi per quello che era.
In particolare l'aveva fatta riflettere ciò che Malfoy le aveva detto la sera prima.
Le aveva dato della ragazza poco femminile e attraente in poche parole, quando invece lei sapeva essere molto attraente anche prima dell'intervento di Millicent o di quello di Ginny per la festa.
L'unico suo difetto è sempre stato quello di non valorizzarsi, ma dopo gli esperimenti scorsi aveva deciso di non incappare più in quell'errore, dopotutto chi avrebbe potuto impedirglielo? In quella scuola per fortuna nessuno.
Per cui rovistò nel suo armadio in cerca dei pochi capi delle giuste misure trovando un pantalone beige molto skinny, ed una maglietta marrone a maniche lunghe con lo scollo a V, alla quale abbinò un maglioncino color panna con il medesimo scollo e infine indossò un paio di stivaletti con un minimo di tacco marroni.
Si guardò allo specchio con occhio critico esaminando ogni sua angolazione.
Non era sexy come il giorno prima, ma di certo quel'abbigliamento sapeva calzarle bene.
Sciolse i capelli che la sera prima aveva legato in una lunga treccia trovandoli belli mossi e voluminosi, e accorse al portagioie chiuso nel suo cassetto del comodino.
Ne tirò fuori il suo inseparabile burrocacao alla rosa, una matita nera e un mascara ancora nuovi.
Regali della sorella che mai aveva sentito il bisogno di provare.
Così apprezziosì il suo sguardo con un filo di matita nera nella rima interna dell'occhio e riempì le sue ciglia da cerbiatta con una buona dose di rimmel per aprire lo sguardo, infine le sue belle labbra furono graziate con il solito tocco naturale.
Guardandosi allo specchio si trovò carina, i suoi occhi sembravano smeraldi incastonati in una cornice con quel filo di nero.
Era molto semplice, ma per una principiante alle prime armi si trovò a congratularsi con sè stessa e così con un bel sorriso in volto si coprì e avviò verso la sala comune dove sicuramente già la stava aspettando Millicent.


Entrarono insieme nella Sala Grande, dove mezza scuola già era alle proprie postazioni di combattimento.
- Vieni, ci sono Daph e Pansy.- le disse Millicent guardandola compiaciuta. Si era già congratulata con lei per come si era quanto meno sforzata di seguire i suoi consigli, ed ovviamente le aveva già detto che ad Hogsmead avrebbero fatto parecchie compere per rinnovare il suo guardaroba.
- Buongiorno.- salutò infatti sedendosi di fianco a Pansy.
- Giorno.- la imitò Naomi sedendosi però di fronte alle due brunette, vicino alla biondissima Daphne che le sorrise di rimando.
Vorrei potere dire che fece lo stesso Pansy, ma ovviamente non sarebbe verità, anzi seguì i suoi movimenti con lo sguardo inviperita come non mai.
Tuttavia Naomi non le diede peso andando piuttosto a cercare Blaise o Malfoy con lo sguardo per fargli sapere che era arrivata ed era sana e salva.
Il primo sguardo che incrociò fu quello di Draco, il quale ascoltava annoiato i discorsi di un ragazzo che Naomi non conosceva. Incrociando lo sguardo di lei rimase per un pò fisso nella sua direzione guardandola attentamente negli come se non li avesse mai visti in tutta la sua vita. Dopo un pò ghignò, finchè non fu riportato ad ascoltare il compagno di casa da una sua domanda.
Naomi si trovò ad accennare un debole sorriso e scosse impercettibilmente il capo non capendo per qualche motivo era rimasto a guardarla e ancor più strano le aveva rivolto quel ghignetto.
- Oggi Naomi aveva intenzione di andare ad Hogsmead per fare shopping.- annunciò Millicent riportandola lì nella zona ragazze e non al bel biondino.
- Bene! Anche io devo fare qualche piccolo acquisto!- esclamò entusiasta Daphne con un bel sorriso.
- Io no.- annunciò Pansy con un sorrisetto strafottente guardando Naomi dinnanzi a sè, la quale non distolse lo sguardo senza però dire o simulare alcuna espressione.

Per ora. si trovò a pensare, consapevole che la sua pazienza era limitata e il suo modo di fare molto aggressivo.

Prima che qualcun'altro potesse infilarsi nella conversazione, l'attenzione di tutti gli studenti fu richiamata dal tintinnare limpido e chiaro del bicchiere del Preside.
Dopo avere ottenuto il completo silenzio il vecchio professore si alzò in piedi sorridendo a tutti quanti.
- Buongiorno a tutti.- iniziò infatti alzando appena la voce per farsi sentire - Come bene sapete oggi gli studenti dal terzo anno in poi possono recarsi ad Hogsmead fino alle 18. Invito quindi tutti gli studenti del nuovo triennio a fornire le autorizzazioni firmate dai propri genitori alla Professoressa McGranitt, altrimenti non sarà loro permesso di uscire dal castello.- disse indicando con una mano Minerva al proprio fianco la quale sorrise appena.
- Inoltre sono felice di annunciare che, come ogni anno prima delle vacanze natalizie, il Comitato Scolastico degli Studenti ha deciso di organizzare un ballo per salutarci prima della ripresa delle lezioni. Tuttavia riceverete maggiori informazioni più avanti, quando tutti i dettagli saranno ben definiti.- aggiunse ed un felicitato brusio riempì la stanza.
Gli studenti erano decisamente entusiasti all'idea di un ballo, era evidente.
- Pare che qualcuno sia costretto a venire ad Hogsmead.- sogghignò divertita Daphne guardando l'amica Pansy, ricevendo in cambio un'occhiataccia vera e propria.
Naomi seguì distrattamente quello scambio di frecciatine non capendo per quale motivo fosse obbligata a venire, concentrandosi ancora sul preside che tentava di stabilizzare il silenzio.
- Vi raccomando di muovervi in gruppo ad Hogsmead, e di tenere sempre e comunque gli occhi aperti. Nel perimetro della città ci sono professori ed Auror per maggiore sicurezza, ma non è mai abbastanza di questi tempi.- riprese riuscendo oltre ad ottenere il silenzio, anche a fare calare un velo di serietà sugli studenti. - Detto questo, vi lascio alla vostra colazione. Buon appetito.- terminò con un sorrisetto prima di scoccare le dita e far si che sulle tavole apparissero tutti i tipi di pietanze, abbondanti e ricche come al solito.
- Mi sono persa qualcosa?- domandò Naomi guardando sia Daphne che Millicent.
- Con un ballo alle porte serve un vestito adeguato. Ed andando ad Hogsmead c'è giusto il tempo di ordinarlo per averlo pronto la settimana prossima.- spiegò Millicent compiaciuta mentre afferrava la caraffa di caffè e se ne versava nella tazza.
- La mia sarta personale è in grado di finire un vestito in due giorni!- esclamò Pansy stizzita afferrando un cornetto.
- Ci si accontenta cara.- replicò Daphne versandosi del thè nella tazza.
- Daph, tu fai parte del Comitato degli Studenti dacci qualche informazione!- esclamò Millicent curiosa.
La biondina parve pensarci su più di due volte prima di rivelare qualche dettaglio alle amiche, ma la verità era che non aspettava altro che parlarne.
- Sarà una festa elegante, suntuosa e sfarzosa con un ricco banchetto e decorazioni a tema natalizio per quanto riguarda la prima parte della serata.- rispose guardando un punto indefinito verso l’alto come se vedesse in quel punto realizzarsi ogni dettaglio della festa. – Dopodiché abbiamo convinto i professori a fare prendere una piega un po’ diversa alla serata.- aggiunse leccandosi le labbra pregustandosi la serata.
- Cioè?- domandò Pansy curiosa fissando la bionda.
- Cioè saprete più in là!- esclamò Daphne risentita sorseggiando la sua calda bevanda. – Vi ho dato le giuste informazioni per sapere che dobbiamo avere tutte un vestito spettacolare.-
- Shopping sfrenato dunque.- commentò Naomi con un sorriso poco accennato cercando di esserne entusiasta quando invece lo era ben poco. Le sue uscite all’insegna dello shopping si limitavano a qualche vecchio tentativo da parte di sua sorella che dopo un paio di volte vi aveva rinunciato.
- Esatto.- confermò Millicent facendole l’occhiolino.
Ripresero tutte a fare colazione, mentre qualche gufo planava sui tavoli lasciando posta, lettere e quotidiani davanti agli studenti.
Ricevettero tutte qualcosa tranne Naomi, la quale però non si preoccupò della cosa.
Le uniche persone con cui aveva corrispondenza erano sua madre e sua sorella, e non si scrivevano tutte le settimane.
- Poi me lo presti Milli?- domandò la neo serpe alla compagna di casa vedendo che stringeva tra le mani la Gazzetta del Profeta. Millicent annuì senza alzare lo sguardo immersa nella lettura.
- Io penso che tu debba leggere questo invece.- esclamò quasi con una certa soddisfazione Pansy dinnanzi a lei.
- Che?- domandò Naomi non capendo a cosa si stesse riferendo.
Lei e Daphne ricevevano tutte le mattine un quotidiano dalle pagine rosate, ci aveva fatto caso, ma in realtà lo aveva visto anche in mano di molti altri studenti.
Daphne al suo fianco ridacchiò divertita e le porse il giornale, il quale Naomi prese tra le dita ancora non capendo i comportamenti delle due.
Proprio in prima pagina spiccava un enorme titolo “La Rubacuori”, ma cosa che la lasciò letteralmente senza parole fu la foto sotto il titolo iniziale.
Era lei. Cioè lei con Mirko, era una foto di loro due insieme che si baciavano sotto le arcate della torre dell’orologio. La foto era in movimento, ma ormai a quello si era abituata, il problema era che non se lo aspettava proprio. La qualità dell’immagine non era delle migliori, come non lo era la prospettiva da cui era stata scattata, tuttavia era sufficientemente ben fatta da fare capire chi fossero i soggetti. E se quello non bastava, l’articolo sotto dava abbastanza chiarimenti.

“ La nuova arrivata smistata a Serpeverde, Naomi Viola Lorence,  sembrava non volere dare scalpore con la sua inaspettata entrata ad Hogwarts durante l’ultimo anno (come se già questo non fosse abbastanza strano), ma recenti avvenimenti ci hanno voluto fare credere il contrario. Infatti pare che alla nuova Serpeverde piaccia circondarsi di bei ragazzi tutt’altro che invisibili. In così poco tempo è riuscita a stringere amichevoli rapporti, e chissà forse anche più, con i famosi compagni di casata Blaise Zabini seppure ormai strettamente grimpegnato, e al lupo solitario Draco Malfoy, in poco tempo dalla sua entrata in scena ad Hogwarts. E non è tutto! Giorni fa è stata vista da un gruppo di studenti accoccolata tra le braccia del Grifondoro per eccellenza: esatto proprio lui, Harry Potter! I due piccioncini abbracciati erano diretti verso i corridoi Serpeverde! Se ha convinto Potter ad addentrarsi in campo nemico, la ragazza deve davvero avere delle ottime qualità nascoste (beh, forse non cosi tanto nascoste). E come ciliegina sulla torta proprio ieri pomeriggio la Rubacuori ha colpito ancora: questa volta si tratta del giovane Corvonero Mordon, che come vedete pare essere caduto anch’egli nelle spire della neo serpe. Se temeva di cadere nell’anonimato di certo adesso non corre il rischio!”

Naomi si sentì sprofondare. Aveva letto l’articolo due volte per certezza, per concretizzare quel mucchio di inchiostro e carta. Quando alzò lo sguardo per restituire il giornale a Daphne si sentì un mucchio di occhi puntati contro, e altrettanti mormorii raggiungerle le orecchie.
- L’intento era quello di andare nell’occhio no?- le disse Daphne ghignando appena.
Naomi guardò Millicent che a differenza sua era elettrizzata da quell’articolo.
- Sì, direi di sì.- commentò ancora un po’ spaesata Naomi.
- Tuttavia non comprendo perché Potty: è così insignificante.- commentò Pansy annoiata girando la pagina di quel dannato quotidiano.

Oh no, Harry. Pensò Naomi alle parole della compagna di casata. Si alzò appena per cercarlo con lo sguardo, ma non lo trovò. Incontrò piuttosto quello di Hermione la quale le indicò due posti vuoti al suo fianco. Mancavano sia Ginny che Harry. Naomi si passò una mano tra i capelli imprecando tra i denti, facendo uno più uno, mentre si rimetteva a sedere composta.
Chissà come si era arrabbiata Ginny! Harry aveva una gran bella gatta da pelare.
Inevitabilmente andò poi a cercare lo sguardo di Mirko tra il tavolo Corvonero, e lo trovò facilmente. Non sembrava arrabbiato, anzi le sorrideva sereno mentre sorseggiava da una tazzina con al fianco un paio di amici che ridevano e scherzavano con lui. Lei ricambiò il sorriso anche se debolmente. La rassicurava il fatto che non si fosse arrabbiato, ma si sentiva stranamente in colpa per la faccenda di Harry. Si ricordava di quella sera che Harry la stava riaccompagnando in dormitorio perché si era ferita durante l’esercitazione, e sperava con tutta sé stessa che Ginny avrebbe capito che tutto quell’articolo era mirato a montare più del dovuto la situazione.
- Ragazze, ci troviamo tra mezz’ora davanti al porticato?- domandò Daphne alzandosi dal tavolo richiamata dalla sorella minore al suo fianco.
- Sì.- annuirono Pansy e Millicent imitandola. – Io e Pansy andiamo un attimo in dormitorio, Naomi tu vieni con noi?- domandò la Bullstrode sorridendole. Per lei era tutto un successo quello che era appena accaduto, per Naomi una totale fonte di preoccupazione che lentamente si trasformava in voglia di uccidere il redattore di quell’articolo.
- No, andate pure, vi aspetto lì.- disse lei semplicemente alla ricerca di Blaise.
Doveva avvisare sia lui che Draco che sarebbe andata ad Hogsmead con le ragazze.
Così si alzò dalle panchine e camminò controcorrente per raggiungere Blaise e Draco ancora seduti al tavolo, ovviamente seguita da occhiate da tutte le parti.
- Complimenti, sei appena diventata famosa.- l’accolse Blaise sghignazzando.
- Fanculo.- mormorò Naomi abbassando lo sguardo e accomodandosi vicino a quest’ultimo. – Appena mi torna un minimo di razionalità vedi cosa succede all’idiota che ha scritto questo dannato articolo!-
- Lupo solitario. A me? Potevano trovare un modo più carino di definirmi.- si lamentava Malfoy leggendo ancora il quotidiano. – Beh sempre meglio che grimpegnato Zab.- canzonò il moretto – Un’immensa fantasia per definirti impegnato con una Grifondoro.-
- Fai sparire quel dannato giornale.- sibilò Naomi spazientita guardando in tutte le direzioni scoprendo di avere ricambiato lo sguardo da gente che neanche conosceva.
- Lo scopo di Millicent era questo no?- domandò Blaise pacato.
- Sì, è che mi dispiace per Harry… è sparito e Ginny pure.- gli confessò quasi sussurrandolo per paura che orecchie indiscrete potessero sentirla e interpretare male.
- Io lo dicevo che Potty non me la raccontava giusta!- gongolava Draco lasciando il quotidiano sul tavolo – Mi preoccuperei più per la foto: non è venuta benissimo. A quel vanesio di Mordon sicuramente dispiacerà.- continuò sghignazzando.
- Sai non mi sono messa in posa per lo scatto, come vedi ero impegnata a fare altro!- rispose a tono lei con un sorrisetto – E senti chi parla poi! Mirko un vanesio! Da che pulpito!- aggiunse scuotendo il capo seccata.
- Beh che eri impegnata a fare altro lo ha visto tutta la scuola.- commentò Blaise osservando più da vicino la foto sull’articolo di giornale.
- Da qua!- esclamò quella strappandoglielo dalle mani riducendolo in mille brandelli. – Chi scrive questo giornale schifoso?!- domandò poco dopo guardando entrambi.
I due fecero spallucce interrogativi.
- Non c’interessano i gossip scolastici.- sbottò Draco annoiato.
- Vedo, però gli affaracci miei t’interessano sempre!- replicò quella gettandogli i frammenti di carta in viso. –  E’ meglio che esco da qui. Devo parlare con Mirko, e chiedere ad Hermione che cosa è successo. Ah, a proposito! Vado ad Hogsmead con Millicent, Daphne e Pansy.- gli informò Naomi alzandosi lentamente dalla panchina.
- Come va tra te e Pansy a proposito? La sentivo parlare in sala comune, era incazzata perché la sostituirai come prefetto in queste ultime due settimane.- chiese Blaise curioso.
- Finché non perdo la pazienza, andrà tutto bene.- annuì sicura Naomi – E per quanto mi riguarda può benissimo riprendersela la sua carica di prefetto! Non muoio dalla voglia di stare a stretto contatto con Mr. Ambivalenza!- esclamò Naomi riferendosi a Malfoy il quale si limitò a sorridere sornione.
- Ah, Lorence, Lorence… quante vorrebbero essere al tuo posto!-
- Taci va.- si lagnò lei scuotendo il capo e sospirando. – Vado…ci vediamo questa sera! Buona giornata.- li salutò prima di dirigersi fuori dalla Sala Grande il prima possibile, cercando di evitare occhiate e sentire i commenti che la raggiunsero finché non fu fuori dall’enorme stanza.
- Eccoti. Ti aspettavo fuori.-
- Mirko!- esclamò lei quasi spalancando gli occhi vedendoselo appoggiato contro il muro a fianco della porta d’ingresso alla sala. – Ti devo parlare…- tentò lei sfregandosi le mani tra loro. Non sapeva che dirgli in realtà, non capiva se fosse turbato, se fosse offeso. Di certo non aveva intenzione di scusarsi, non aveva fatto niente. Forse era solo il cado di spiegargli come erano andate veramente le cose.
- Di cosa?- domandò lui sorridendo e avvicinandosi a lei – Di quel ridicolo articolo sul Giornalino Scolastico?- chiese ridacchiando divertito.
- Beh si! Non vorrei che ti facessi un’idea sbagliata, cioè hanno stravolto le cose.- tentò lei di riassumere il più possibile.
- Immaginavo, cioè è un giornaletto scandalistico da quattro soldi. Non è la prima volta che prendono di mira le persone, io per primo sono già stato messo di mezzo.- la rassicurò lui prendendole le mani.
- Ok.- tirò un sospiro di sollievo lei sorridendo. Almeno con lui la cosa era sistemata, gli mancava assicurarsi che la faccenda con Harry fosse ben chiarita, anche se ne dubitava parecchio. – Pensavo te la fossi presa.-
- Figurati, ci vuole di peggio per farmi arrabbiare. Ho un buon… autocontrollo.- disse lui con un lieve ghignetto titubante sulla parola da usare. – Piuttosto i miei amici si sono fatti quattro risate alle mie spalle.-
- Cioè?- chiese lei senza staccare il contatto con le mani di lui.
- Commenti stupidi tra uomini… nessuno importante.-
Naomi ridacchiò divertita intuendo che probabilmente si riferiva al fatto che i suoi amici si fossero quasi congratulati con lui per essersi guadagnato la prima pagina con la nuova arrivata.
- Beh almeno ho fatto diventare famoso un po’ anche te.- commentò lei ghignando – La cosa negativa è che adesso tutti mi vedono come la ragazza facile bisognosa di attenzione di turno.- aggiunse sospirando con una lieve nota di ironia.
Non era straniera alle voci di corridoio sul suo conto, quindi in realtà le importava poco quello che credevano le persone. Era dispiaciuta di tutto quel grosso malinteso per le persone che erano indirettamente coinvolte come Mirko, Harry e Ginny.
- Ehi..- disse lui con un tenero sorriso sulle labbra mentre risaliva con una mano sulla guancia di lei accarezzandola appena. – Non dare peso a quel che dice la gente. L’importante è che io e te sappiamo come sono andate le cose.- le disse rassicurante.
Naomi si trovò a sorridergli, ricordando con immenso piacere l’effetto che quel ragazzo esercitava su di lei. La faceva sentire a proprio agio, come se non dovesse dargli alcun tipo di spiegazione, come se viaggiassero sulla stessa linea d’onda, come se quel semplice contatto fisico che avevano bastasse a confondere l’uno con l’altra in una stranissima sintonia, come se avessero qualcosa in comune da condividere, qualcosa che tuttavia le sfuggiva.
- Lo sa quasi tutto il castello in realtà.- ghignò poi lei prendendogli la mano tra le proprie – Il paparazzo che ha scattato la foto era in una pessima posizione, ma era chiaro che non stessimo parlando di Divinazione.- lo provocò lei abbassando la voce maliziosa.
Lui si lasciò andare ad una breve risata e la trasse a sé prendendola dal polso, lasciando che i loro nasi quasi si sfiorassero.
- Beh la prossima volta ricordiamoci di renderci più visibili allora.- le disse con un sorriso sghembo.
- Più visibili di così! Siamo proprio davanti alla Sala Grande.- disse lei ridacchiando e riferendosi all’entri esci di studenti per la colazione.
- Perfetto. Sorridi allora.- mormorò lui sorridendo appena prima di posare le proprie labbra su quelle di lei per rubarle un breve bacio che lei ricambiò sorridendo per davvero.
- Spero di essere venuta bene questa volta.- scherzò lei prima di prendere nuovamente le distanze dal ragazzo.
- Sarebbe quasi impossibile che tu venga male.- le disse lui baciandole il dorso della mano.
- Insisti proprio a riempirmi di complimenti eh!- lo scherzò Naomi sospirando.
- Te l’ho detto: sono un buon corteggiatore.- si giustificò lui – Piuttosto… ti va di venire con me ad Hogsmead?- le chiese senza perdere tempo.
Naomi si morse il labbro inferiore scuotendo il capo.
- Mi dispiace, ma sono già d’accordo per andare con delle mie compagne. Sarà una giornata all’insegna dello shopping. Evvai..- commentò alzando un braccio in un lontanissimo segno di entusiasmo che risultò poco credibile.
Il corvo annuì, forse un po’ deluso, ma continuò comunque a sorriderle. Era dura fargli perdere quel dannato sorriso contagioso.
- Ok, tranquilla. Allora vorrà dire che sei per davvero costretta a venirmi a vedere domani alla partita di Quidditch.- le strizzò l’occhio lui.
- Naomi!-
La diretta interessata e il corvetto vennero interrotti dall’arrivo di Hermione, la quale s’intromise un po’ titubante consapevole che aveva interrotto qualcosa.
- Ciao Herm.- la salutò la serpe verde facendo saettare lo sguardo da lei al corvetto. Probabilmente avrebbe dovuto fare le presentazioni. – Herm, lui è…-
- Mordon.- terminò Hermione con un sorrisetto guardando il ragazzo e porgendogli la mano che venne stretta dal giovane senza esitazioni – Piacere.- le sorrise.
- Piacere mio.- replicò il giovane ricambiando il sorriso.
- Vedrò cosa posso fare per domani…- ritornò sul discorso Naomi riferendosi a Mirko.
- Ci conto.- le disse lui guardandola seriamente, mentre si allontanava dalle due camminando all’indietro.
Naomi le sorrise e lo salutò con un gesto della mano, che lui ricambiò e sparì con altri studenti.
- Hermione!- esclamò Naomi sbuffando quasi svuotando tutta l’aria che contenevano i polmoni.
- Ok, una cosa per volta!- le venne incontro la riccia annuendo e capendo che Naomi aveva un sacco di cose da dirgli.
- Allora innanzitutto: Harry e Ginny? Dimmi che non se l’è presa.- chiese Naomi afferrando Hermione per gli avambracci quasi a supplicarla.
- In realtà sì. Questa mattina Harry e Ginny non erano esattamente in sintonia, quello stupido giornale non ha fatto altro che fare straboccare il vaso.- smentì subito le poche speranze dell’amica.
Naomi si colpì la faccia stropicciandosela tutta. Avrebbe voluto prendere a testate un muro.
- Dannazione dai.- mormorò sbuffando – Hanno stravolto tutto! Hanno insinuato che avessi chissà quale stretta relazione con Blai e con Malfoy, e in più da un semplice aiuto che mi stava dando Harry è andata a finire che siamo diventati la coppietta felice dell’anno!-
- Lo so, quel quotidiano è un insulto al giornalismo.- annuì Hermione apprensiva. – Pare che l’unica cosa vera sia questa nuova relazione tra te e Mordon.- aggiunse la Grifondoro con un sorriso.
Naomi si trovò a sorridere a sua volta.
- Beh sì, ma non parlerei di relazione. Non sbilanciarti troppo! Diciamo che ci stiamo conoscendo.- specificò Naomi con tono pacato. – Comunque questa non è la mia preoccupazione principale! Devo sapere come sta Ginny, come sta Harry! Mi sento dannatamente in colpa…- ammise la serpe lamentandosi.
- Non ti preoccupare. Cerco d’indagare, poi questa sera ti faccio sapere!-
- Grazie Herm, ora però devo andare. Il club apparenza mi aspetta.- disse riferendosi alle altre serpeverdi.
Le due si salutarono velocemente, ed ognuna prese strade diverse.
Naomi s’incamminò verso il porticato, dove altri studenti già aspettavano il permesso della Vice Preside per andare nella cittadina vicina. Appellò il suo montgomery beige, e il suo cappello e sciarpa marroni di lana. Dovevano attraversare un vialetto innevato a piedi, era il caso di coprirsi. Mentre si vestiva raggiunse Daphne e le altre.
- Eccoti!- esclamò Millicent vedendola venire incontro.
- Ho già fatto un programma per i negozi e le cose da prendere.- esclamò entusiasta Daphne, mentre una Pansy annoiata aspirava fumo e nicotina dalla sigaretta che teneva stretta tra le dita.
- Evviva.- si finse entusiasta Naomi con un sorriso.
Si prospettava un pomeriggio lungo, molto lungo.

                         
                                                                                       *********

- Ginny ti prego aspettami!- la supplicava un ansante Harry Potter di rallentare il passo.
- Non ho nient’altro da dirti, sparisci!- gli rispose lei di rimando senza neanche voltarsi.
Harry le stava dietro da quando malauguratamente Ginny aveva letto quel dannato articolo, proprio quel giorno proprio non ci voleva.
Lo aveva insultato, aveva insultavo Naomi, si era ben sfogata, ma non gli aveva dato modo di parlare, di spiegare. Avrebbe dovuto oltretutto parlarle dopo l’incubo che aveva fatto quella notte, e tutto quel quadro generale gli rendeva la cosa più difficile di come si era prospettato.
Si erano distanziati dal resto del gruppo di studenti, e si erano allontanati dalle vie principali di Hogsmead, in realtà Harry la stava proprio inseguendo, perché lei non accennava a rallentare il passo.
- Fermati!- esclamò Harry per l’ennesima volta raggiungendola con una breve corsetta afferrandola dal braccio.
- Non mi toccare!- scattò subito cercando di liberarsi della presa, che tuttavia non accennò a volersi sciogliere. – Lasciami stare!- gli gridò in faccia con gli occhi lucidi.
- No, devi prima ascoltarmi.- le disse non lasciandosi intimorire da quel tono a da quegli occhioni azzurri velati di lacrime.
- Ho poco da sentire, ho letto tutto nel dettaglio questa mattina!- ribatté l’altra tentando di liberarsi ancora una volta.
- Quel giornale dice cazzate!- sbottò spazientito Harry appuntandosi mentalmente di farci un pensierino per quanto riguarda l’incolumità del redattore.
- Ah davvero?- lo sfidò Ginny portando le braccia conserte – Allora è una cazzata che tenevi in braccio Naomi?!- domandò aggressiva, ma con la speranza che lui le rispondesse come sperava, cioè che sì, era una diavoleria inventata di sana pianta.
- E’ vero che la tenevo in braccio.- invece si sentì rispondere – Ma di certo non perché si voleva accoccolare Ginny!- aggiunse rapido prima che la ragazza gli sfuggisse di nuovo.
- E perché allora?!- domandò lei alzando la voce sentendola echeggiare nel vuoto di quella via isolata della cittadina.
- Ti ricordi che avevamo un allenamento nella Stanza delle Necessità?- le domandò lui cauto.
- Sì, me ne hai raccontato.- gli concesse lei tuttavia mantenendo un tono di voce duro e inflessibile.
Harry aveva raccontato l’episodio a lei e ai due amici Hermione e Ronald, pregandoli di tenerselo per loro, sapeva che a Naomi non piaceva avere pubblicità.
- Ti ho anche detto che sono intervenuto un po’ tardi, il molliccio l’aveva già colpita più volte, non riusciva a reggersi in piedi! Allora l’ho scortata per un tratto di strada in braccio, ed un gruppo di Tassorosso pettegole ci hanno visti!-
- Se è davvero così, allora perché non me lo hai detto?- gli chiese lei esasperata.
- Me lo domandi pure!?- sbottò in quell’attimo Harry – Guarda come stai reagendo Ginny!- continuò indicandola. – Avresti reagito diversamente da come stai facendo ora? Non credo. Era una cosa senza importanza, quindi alla fine ho deciso di non dirti niente per evitare una discussione inutile.- si spiegò meglio lui.
- Adesso stai a vedere che è colpa mia!- esclamò quella indicandosi con ironia.
- Non sto dicendo questo!- alzò la voce a sua volta Harry – Sto dicendo che sei molto suscettibile e gelosa!-
Ginny indurì i tratti del viso, sapendo che il suo ragazzo aveva parzialmente ragione, lo sapeva anche lei, solo che detto da lui specialmente in quel momento prendeva una piega e un intonazione ben diversa.
- Se ho così tanti difetti puoi anche smettere di stare con me.- replicò lei con un certo contegno ancora colpita dall’affermazione di lui.
- Io ti amo Ginny.- le disse lui guardandola dritta negli occhi, cercando di metterci in quelle parole più sentimenti possibili perché gli sarebbe servita ogni abilità a sua disposizione per dirle ciò che aveva deciso la mattina stessa. – Amo tutto quello che sei, ogni più piccola sfaccettatura. Ti amo più della mia stessa vita.- le confessò quasi con voce tremante abbassando poi lo sguardo sentendo crescere in gola un nodo e aggrovigliarsi gli intestini.
Chiuse per un istante gli occhi stringendo i pugni lungo i fianchi per prendere il coraggio, per riuscire a dirle ciò che doveva, per il suo bene.
- Ed è proprio perché ti amo che non possiamo stare più insieme.- disse con la voce bassa e tremolante.
Sentire quelle parole pronunciate dalla sua stessa bocca fu come privarsi dell’ossigeno che respirava, sentì una piccola parte di sé svanire, dissolversi.
D’altra parte Ginny lo guardava senza sapere cosa dire, come se fosse rimasta in trance, non riusciva a spiccicare parola, si aspettava che da un momento all’altro lui sarebbe scoppiato a ridere e le avrebbe detto che scherzava, che era tutto uno scherzo, che l’avrebbe abbracciata e insieme avrebbero dimenticato quella terribile mattinata.
Però Harry non parlò, non aggiunse altro, non riuscì a proferire neanche una sola sillaba dopo la bomba che aveva sganciato.
Ginny prese un forte respiro, spezzato dai singulti e dai singhiozzi che volevano uscire dalla sua gola.
- Certo.- disse drizzandosi quasi con orgoglio – Mi ami così tanto da dovermi lasciare.- constatò con amarezza guardandolo duramente. – Sembra una pessima barzelletta Harry.- aggiunse cercando di trattenere le lacrime che spingevano per uscire.
- Ginny, non sai quanto è difficile per me. Lo faccio per il tuo bene.- tentò di piazzare una frase con poche e semplici parole quando in realtà avrebbe voluto spiegarle la faccenda nei minimi dettagli, dirle dell’ennesimo incubo che aveva fatto, del terrore di perderla per sempre, di quanto stesse soffrendo in quel momento. Eppure non riusciva a dire niente di tutto quello che provava in quel momento.
- Zitto…- lo zittì lei chiudendo gli occhi e comprimendo le labbra per trattenersi dall’esplodere. – Non ho bisogno del contentino. Direi che è tutto più che chiaro.- annuì tra sé e sé sospirando e deglutendo saliva e bile.
Non aggiunse altro, mise un piede uno davanti all’altro allontanandosi da lui, dandogli le spalle cercando di soffocare il dolore che sembrava non volerla abbandonare, ma anzi che cresceva passo dopo passo.
D’altra parte Harry non tentò di fermarla, aveva deciso di non essere egoista per una buona volta. Era meglio che non fosse presente nella sua vita in quel momento, piuttosto che non averla in quel momento né mai.
- Ginny…- mormorò al nulla sospirando affranto.


RAINBOW   LINE
 Eccoci a fine capitolo!
Sì, sono in stra ritardo, più del solito intendo, però come se non bastasse l’assenza di una connessione internet  stabile, la scuola e il resto ci si mette pure l’improvviso black out del computer! Attualmente scrocco quello di mia sorella nei momenti in cui non ne ha bisogno, quindi vado molto a rilento rispetto alla tabella di marcia, siate pazienti please ._.

Parliamo del capitolo dai…che ne pensate?Questa volta i protagonisti sono Ginny ed Harry, sono l’attrazione principale del capitolo. Non shippo moltissimo questa coppia, infatti ho ben deciso di distruggerla!
Ovviamente tutto ciò avrà delle forti ripercussioni sulla storia…
Poooi. Alle porte c’è un grande evento mondano, la festa di Natale!
Ci sarà da ridere, credetemi.
Inoltre vediamo un ulteriore consolidamento tra Mirko e Naomi, la famosa Morence, ma non solo! Naomi inizia a diventare “famosa” a scuola, e accettata dal gruppo delle serpeverdi. Tuttavia nel prossimo capitolo (che inizio a scrivere seduta stante,post commento), vedremo meglio di che parlo!
Questa volta la Draomi l’ho tenuta fuori deliberatamente, sorry, vi voglio fare assaporare la Morence :P
Aspetto commentucci!
Per il resto vi saluto, e spero tra due settimane, perché lunedì parto per Barcellona baby!:D
Grazie ai lettori, e alle persone che si ritagliano un po’ di tempo per recensire, mi fa molto piacere vedere che la storia interessa a qualche malcapitato :3
Bacioni  Nao94







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Capitolo 14
*** Quidditch ***


14.quidditch
14. Quidditch
“Toc toc”
“ Toc toc”
- Uhm chi è dai..- mugugnò la serpe sotterrando il volto nel proprio cuscino.
“ Toc toc”
- Cazzo..- mugugnò l’altro sospirando e alzandosi di scatto dal letto.
Draco si stropicciò gli occhi ancora chiusi dal sonno della Domenica mattina.
- Ma chi è?- domandò Blaise alzando appena il volto cercando a tantoni sul comodino il proprio orologio da polso.
“ Toc toc”
- Arrivo, arrivo!- sbottò il biondino indirizzandosi verso la porta.
- Sono le 7.- affermò Blaise imprecando a bassa voce.
Draco spalancò la porta senza tante cerimonie e si trovò davanti un ragazzino decisamente molto basso rispetto a lui, con un filo di acne e con il braccio ancora alzato e chiuso in un pugno.
- Che vuoi moccioso?- sputò Malfoy guardandolo dall’alto al basso con lo sguardo ridotto a due fessure un po’ per il sonno, e un po’ perché non si spiegava come non avesse ancora schiantato quel moccioso per avere interrotto il suo riposo a quell’ora del mattino.
Il ragazzino, che ad occhio e croce frequentava forse il secondo o terzo anno, era evidentemente in ansia, quasi in imbarazzo, non aveva ancora spiccicato una parola.
- Parli o no?!- esclamò Draco spazientito.
Il serpeverde si drizzò in tutta la sua statura, e annuì subito annaspando con la bocca per trovare le parole.
- Io…io non avevo intenzione di svegliarti, giuro. Lo avevo detto che non volevo!- premesse lui balbettando a tratti.
- Che nobili intenzioni, peccato che mi hai tirato giù dal letto!- lo interruppe Malfoy minaccioso.
- Mi…mi dispiace, giuro! E’ che lei mi ha minacciato, mi ha detto che se non scende subito mi avrebbe..- disse interrompendosi e deglutendo.
- Lei chi? Chi deve scendere?- domandò Draco incuriosito senza capirci un’acca di quello che balbettava quel ragazzino.
- Una Grifondoro, una con i capelli rossi, è fuori dalla Sala Comune, e vuole che lei scenda immediatamente.- disse prendendosi di coraggio speranzoso che l’ira di Malfoy si spostasse sulla Grifondoro in questione, sporgendo di poco il capo all’interno della stanza indicando con un cenno del capo Naomi sepolta sotto il cuscino, che tuttavia sentendo a linee la discussione tra Malfoy e il piccoletto ne riemerse lentamente.
Malfoy si fece lievemente da parte più che scocciato, tanto quanto bastava da fare entrare il ragazzino.
- Tu e i tuoi amici Grifonfessi mi avete rotto il cazzo Lorence.- sputò esasperato stropicciandosi il viso.
- Dille…- mormorò Naomi con la bocca ancora impastata dal sonno – Dille che arrivo.- aggiunse stropicciandosi un occhio mettendosi a sedere bene sul letto.
Senza molte cerimonie Malfoy buttò letteralmente fuori dalla stanza il ragazzino sbattendogli la porta in faccia.
- La Piattola è qua fuori?- domandò Malfoy con un sopraciglio sollevato.
- Che cos’è successo?- domandò Blaise anche’egli interessato alla novità mattutina.
- Non lo so..- scosse il capo Naomi ancora assonnata alzandosi lentamente dal letto.
Lentamente mise a fuoco la situazione: era domenica mattina, si era svegliata da poco più di due minuti e necessitava una svegliata più che rapida, Ginny era fuori dalla Sala Comune che l’aspettava e dal terrore dipinto in volto del ragazzino non era lì per biscottini e tè.
Le ci volle poco per fare due più due, e arrivata a quel triste risultato sospirò scocciata.
- E’ sicuramente per quel che è successo ieri.- quasi diede voce ai suoi pensieri il bel biondino mettendosi una sigaretta tra le labbra in modo pigro e svogliato. – La Weasley femmina ti vuole ridurre a polpette.- sghignazzò Malfoy accendendo la sigaretta con un colpo di bacchetta.
- No dai!- smentì Blaise incredulo – E’ risaputo che quel giornalino non fa altro che ingigantire le cose! Possibile che la gelosia sia un sintomo acuto caratteristico dei Weasley?- domandò quasi a sé stesso riferendosi alla sua situazione con Hermione e Ron.
- Evidentemente…- mormorò Naomi alzandosi dal letto e racimolando qualche vestito dall’armadio. Questa volta optò per la comodità che per l’attenzione ai dettagli in cui era entrata da esattamente due giorni, infatti indossò un pantalone di tuta, ed una felpa grigia con il cappuccio e una tasca a kanguro sulla pancia. Lasciò i capelli nella treccia disfatta dal sonno, ma se ne curò ben poco. Aveva fretta di capire che cosa volesse Ginny, anche se una mezza idea già l’aveva.
- E quindi di grazia, cosa pensi che farà? Mi aspetto qualcosa di eclatante visto che mi ha svegliato alle 7 di mattina di domenica oltretutto! Senza contare che oggi pomeriggio ho anche la partita!- si lamentò Malfoy rigettando il fumo nella stanza.
Naomi spazzò via con la mano quel fumo infastidita e raccolse la bacchetta dal proprio comodino.
- Tu e il tuo fumo! Come fai a fumare di prima mattina!- esclamò contrariata stropicciandosi un occhio. – Ok, vado.- annunciò abbassando la maniglia della porta.
- Certo, e credi che io mi perda uno spettacolo del genere?- domandò Malfoy sghignazzando.
Naomi lo guardò male per tutta risposta e iniziò a scendere per le scale del dormitorio.
Trovò la sala comune quasi deserta, e il perché fu subito chiaro non appena mise piede fuori dal quadro porta
serpeverde erano tutti riversati nel lungo corridoio.
Vide il ragazzino che li aveva svegliati mormorare ad una ragazzina, e in generale una calca di gente tutta raggruppata lì davanti, nella quale dovette farsi spazio a forza.

- Permesso.- mormorava di tanto in tanto per passare tra i suoi compagni di stanza.
- Cacciala via!- sentiva urlare da un punto indefinito della folla.
- Stupida Grifondoro non sa in che guaio si è andata a cacciare!- sentiva i risolini delle ragazze.
Vide in prima fila anche Pansy e Daphne con la sorella minore, sicuramente c’era anche Millicent, ma al momento non riteneva così importante cercarla.
L’unica cosa che aveva da focalizzare era Ginny che ormai si trovava di fronte. I capelli sciolti, il viso contratto in una maschera di rabbia e i pugni chiusi lungo il corpo, uno dei quali stringeva la bacchetta nodosa. La osservò negli occhi, li vide lividi di rabbia, lucidi e gonfi.
Pensò subito alle lacrime che aveva pianto.
- Finalmente!- l’accolse con la voce serbante una nota di rancore.
- Ginny che stai facendo?- sospirò Naomi spalancando le braccia ad indicare la folla che le circondava. – Credo sia il caso di parlare in un secondo momento.- insistette seria come non mai.
- La piattola è gelosa, la piattola è gelosa!- intonò la Parkinson seguita dalle risate di Daphne. – Che c’è Weasley? Naomi ti ha fottuto il ragazzo?- continuò dedicandole una “L” formata dalle sue dita smaltate.
- Taci un po’!- sbottò Naomi voltandosi.
- Chiudi il becco Carlino, o te la cucio quella bocca larga.- minacciò subito la Grifondoro avanzando di qualche passo.
- Ginny, ti stai rendendo ridicola davvero. Vai via.- le consigliò Naomi mantenendo un tono di voce più pacato possibile.
- Vai via? Scherzi vero?- domandò lei ironica continuando ad avanzare – Dopo quello che mi hai fatto, credi davvero che te la lascerò passare così, senza fare niente?!- alzò la voce lei dando sfogo alla rabbia che covava da ore ed ore nell’attesa di essere riversata.
- Io non ti ho fatto niente!- ribattè Naomi subito cercando di non alzare la voce.
- Abbi la decenza di tacere!- alzò sempre la voce trattenendo a stento le lacrime di rabbia e nervoso. – Harry mi ha lasciata per colpa tua!-

Harry che?
Ha detto bene?
Per quale motivo l’ha lasciata? E’ scemo? Ci mancava solo questa!
Ci credo che è incazzata la rossa.
Ma io che centro!? Manco lo sapevo!

Naomi tentò di ignorare i coretti e le risatine di sottofondo, e tentò di essere il più sincera possibile.
- Ginny, io ti giuro che non lo sapevo!-
- Stai zitta!- sbottò quella puntandole contro la bacchetta – Non fare la finta tonta!- le urlò contro. Ok, Ginny era proprio fuori di sé. Ce l’aveva con Naomi, ce l’aveva con Harry, e ce l’aveva con il mondo. L’unica via di fuga gli era sembrata quella di sfogarsi con Naomi, di indirizzarla come capro espiatorio per quella serie di negatività che l’avevano investita come un tornado, senza preavviso, tutte insieme ed una più dolorosa dell’altra.
- Metti via la bacchetta.- tentò di respirare a fondo Naomi, tuttavia sentendo dentro di sé l’istinto di difesa. La sua pazienza era ben che limitata, figurarsi se si sentiva attaccata.
- Se no? Cosa fai, eh?!- la canzonò Ginny senza abbassare di un centimetro la bacchetta. Fu un attimo e l’agitò nell’aria, e per poco una saetta non colpì Naomi! Se non avesse avuto dei riflessi abbastanza allenati probabilmente l’avrebbe presa in pieno.
In quel momento la folla si appiattì contro le pareti, lasciando più spazio alle due, e cori d’incitamento salivano senza frenare la fantasia.
Naomi a quel punto sfilò la bacchetta tenendola distesa lungo il corpo, tentando di darsi una controllata.
- Non te lo ripeterò una seconda volta: metti via quella bacchetta.- sibilò trattenendo la rabbia di avere ricevuto un attacco da una che considerava sua amica.
Forse era per quello che voleva evitare di arrabbiarsi e rispondere ai suoi attacchi, ma di certo non si sarebbe fatta colpire o mettere i piedi in testa.
- Schiantala Naomi!- riconobbe la voce di Daphne.
- C’è qualche posto libero in infermeria!- sentì dietro di sé altrettante voci d’incitamento le quali tentò di ignorare.
Sul volto di Ginny si dipinse un sorrisetto quasi vendicativo e sinistro, e precedette una serie di incantesimi che questa volta Naomi parò prontamente con un incantesimo scudo.
- Dannazione Ginny!- esclamò sentendo la rabbia crescere di secondo in secondo.
Era in contraddizione con sé stessa: non voleva farle del male, ma d’altra parte non voleva neanche farsi male lei.
Il terzo fascio di luce scaturì dalla bacchetta della Grifondoro, e questa volta Naomi si scostò gettandosi per terra.
- Alla faccia delle ripetizioni di Difesa Contro le Arti Oscure! Vedo che non hai imparato molto!- la schernì andando ad insinuare chissà che cosa.
- Forse è perché non voglio farti male, stupida!- ruggì Naomi di rimando alzandosi.
- Non puoi fare peggio di così, tranquilla!- replicò l’altra sferzando nuovamente l’aria con la bacchetta, e questa volta colpì Naomi sulla tibia destra, seppur di striscio.
La serpe andò a constatare i danni della ferita: aveva i pantaloni lacerati in quel punto, e un taglio soffocato dal sangue.
- Falle vedere dai!-
- Incanti, sangue alè alè alè!-
Naomi alzò lo sguardo incontrando quello azzurro della Grifondoro, che non trovò per nulla pentito, anzi sembrava piuttosto soddisfatta.
- Ora basta.- mormorò stringendo la bacchetta tra le dita.
Ginny non attese neanche che si rialzasse del tutto e la fatturò ancora: - Stupeficium!- esclamò infatti.
La serpe parò facilmente quella fattura, e la ricambiò senza dovere proferire l’incanto.
La grifondoro eresse la barriera dinnanzi a sé, ma quando il fascio di luce la raggiunse la fece dissolvere come nebbia al sole.
Ginny ne rimase palesemente spaesata, e Naomi ne approfittò per tentare di disarmarla:- Experliarmus!- esclamò infatti, ma Ginny reagì prontamente.
Fu uno scontro di continua botta e risposta, ormai le due avevano rinunciato anche alle battutine, era un continuo attacco e difesa, attacco e difesa senza sosta. Era evidente la potenza della loro magia, la rabbia con cui entrambe duellavano dava allo spettacolo un non so che di entusiasmante.
L’unica che non si divertiva era proprio Naomi: dietro la rabbia che la portavano a difendersi, vi era del sincero rammarico per la situazione così incrinata con la Grifondoro.
- Incarceramus!- esclamò Ginny dopo essere stata colpita da una potente fattura della serpe.
- Protego!-
- Stupeficium!- ritentò Ginny quasi scagliandosi fisicamente contro di lei.
La fattura colpì Naomi per la seconda volta la tibia destra poiché aveva tentato di schivarla spostandosi fisicamente senza ricorrere ad un semplice “protego”.
Sentì la fitta dolorosa come poche, ma strinse i denti non pensando al sangue che ormai usciva copioso dalla gamba.
- Exulcero!- quasi gridò in preda alla rabbia.
Si pentì di avere usato quell’incantesimo non appena ne osservò le conseguenze.
Colpì Ginny sulla spalla destra, bruciando la divisa che indossava fino al polso causandole delle forti ustioni che le riempirono la pelle di grinze e bolle, a malapena riusciva a tenere in mano la bacchetta.
I serpeverde lì attorno esultavano felici, mentre Naomi si sentiva in colpa per ciò che aveva appena fatto.
- Via via! Sta arrivando Piton!- gridò all’improvviso un ragazzino causando un enorme reazione a catena di serpeverde che rintanavano letteralmente nella buca.
Naomi vide rimanere lì fuori una netta minoranza, riconobbe Blaise e Draco che probabilmente avevano assistito a tutto, Pansy e Daphne, Nott e i suoi inseparabili gorilla e qualche altro ragazzo che non conosceva se non di vista. I più piccoli erano tutti fuggiti a causa del magnetico fascino di Piton.
- Che cosa sta succedendo qui?- domandò l’untuoso professore sbucando dinnanzi ai ragazzi. Il suo sguardo cadde inevitabilmente su Ginny. – Weasley che ci fai qui? Che hai fatto?- domandò riferendosi ovviamente al braccio ustionato di lei nonostante dal tono si poteva ben capire che fosse lontanamente preoccupato, piuttosto incuriosito.
La rossa non rispose concentrata a non piangere dal dolore, così il professore fissò Naomi ancora con la bacchetta in mano e la gamba ferita.
Gli ci volle poco per capire cos’era successo, ma prima che potesse chiedere spiegazione ad una delle due fu Daphne a parlare.
- Professor Piton, la cara Weasley è qui fuori dalle 7 di questa mattina e minacciava di buttare giù la sala comune!-
- E come se non bastasse si è messa a fare svolazzare la bacchetta a destra e a manca.- le andò dietro una ragazzina che Naomi neanche conosceva.
Non lo faceva per difenderla, lo faceva solo perché Ginny era una Grifondoro, solo per fare dispetto.
-Vedo che non è l’unica.- strascicò il professore mielenso gettando un’occhiataccia a Naomi, la quale lasciò cadere lo sguardo verso Ginny ancora piegata dal dolore.
- Deve portarla in infermeria.- riuscì solo a dire.
Piton la guardò quasi annoiato, ma tuttavia si avvicino alla grifondoro aiutandola ad alzarsi.
Mormorò qualche parolina sguainando la bacchetta sulle ustioni di Ginny, ma non cambiò granchè la situazione, anche se parve che il dolore fosse più sopportabile, perché la Grifondoro lentamente si alzò da terra stringendo i denti per non dare soddisfazione a nessuna serpe.
- Ovviamente…- commentò il professore – Dopodiché ritengo che sia il caso di mettere a conoscenza il preside, e sicuramente un castigo è d’obbligo.- aggiunse incolore. – Andiamo Weasley. E voi altri via.- terminò risoluto nonostante fosse riluttante all’idea di accompagnare Ginny in infermeria.
I serpeverde rientrarono nella sala comune, solo Naomi, Draco e Blaise rimasero lì fuori finché Piton e Ginny non sparirono dalla loro visuale.
- Wow, è stato quasi eccitante.- commentò Draco – Due ragazze che duellano, e che duello!- aggiunse ghignando.
- Malfoy chiudi la boccaccia.- mormorò Naomi svogliata mentre lo accostava pronta a infilarsi in doccia e dimenticare quella mattinata. – Ahia!- esclamò quasi perdendo l’equilibrio – Dannazione!- esclamò imprecando a denti stretti alzando il viso verso il soffitto. Draco l’afferrò prontamente da un braccio, ma lei lo scrollò malamente.
- Ce la faccio!-
- Naomi dovresti fare un salto anche tu in infermeria, l’ultima fattura ti ha preso ancora sulla gamba.- sopraggiunse Blaise seguendola zoppicante nel quadro porta.
- Non è niente, basta che non faccio peso su questa gamba per un po’.- minimizzò lei attraversando la sala comune seguita dai due noncurante di chi la fissava, la fischiava o l’acclamava come eroina.
- Adesso voglio vederti a salire le scale.- mormorò Draco strafottente appena dietro di lei che guardava quasi supplicante le due rampe di scale che l’attendevano.
- Cazzo..- biascicò lei appoggiandosi con un pugno al muro. – Che giornata del cazzo!- esclamò subito dopo stringendo i denti e saltando sul gradino con la gamba buona, e continuando a saltellare fino al terzo dove per poco non perse l’equilibrio dovette reggersi al corrimano per non cadere all’indietro.
- Naomi non essere testarda!- esclamò Blaise pronto a tirarla su di peso se necessario.
- Non è niente.- minimizzò lei senza neanche voltarsi mordendosi il labbro e cimentandosi nel quarto saltello, e anche nel quinto finché due braccia forti la sollevarono da terra.
- Malfoy che…?-
- Taci Lorence, se continui a saltellare così arriviamo in camera questa notte e mi spiace non ho tutto quel tempo.- spiegò lui senza neanche guardarla mentre la teneva tra le braccia.
Naomi cercò aiuto nello sguardo di Blaise il quale tuttavia sorrise avallando la scelta dell’amico.
- Ottimo…- commentò ironicamente incrociando le braccia sotto il seno e riservando un’occhiataccia al biondino il quale in tutta risposta ghignò semplicemente.
Detestava dipendere da qualcuno, figurarsi avere aiuto da niente che di meno di Draco Malfoy.
- E poi non è il caso che ti vedano tra le braccia di Blaise, altrimenti domenica prossima ci troviamo giù la Granger.- aggiunse arrivati davanti alla porta della loro stanza.
- Dra..- lo riprese Blaise.
- Fottiti Malfoy! Non è divertente!- esclamò lei staccandosi da lui il prima possibile saltando giù dal suo abbraccio caldo e forte.
Entrò per prima nella stanza e saltellò su una gamba fino a raggiungere il proprio letto su cui si sedette portando al petto le ginocchia.
- Sanguina ancora?- domandò Blaise avvicinandosi pronto ad aiutare.
Naomi alzò l’orlo dei pantaloni portandolo fino a metà coscia per osservare in toto il danno ricevuto.
La ferita le bruciava parecchio, ma evitò di dirlo per non fare preoccupare il moretto ed essere costretta ad andare in infermeria.
- Accidenti la Weasley ti ha colpito per bene.- constatò Draco inclinando la testa per osservare anche lui la ferita sanguinante.
- Già. Però questa sparirà nel giro di tre o quattro giorni massimo, il suo braccio non saprei..- commentò Naomi massaggiandosi il polpaccio sporco anch’esso del suo sangue. – Che stupida!- esclamò poco dopo sbuffando – Non volevo arrivare a tanto.- disse guardando Blaise volendo aggiungere altro, ma senza la forza di dirlo.
Temeva che dopo quell’episodio Hermione ed Harry non le avrebbero più rivolto la parola.
- Non ti preoccupare. Le hai detto più di una volta di andarsene e di abbassare la bacchetta, non hai potuto fare altro che difenderti.- la rassicurò Blaise guardandola negli occhi.
- Spero che possano capirlo.- si riferì ovviamente ad Herm ed Harry.
- Tranquilla.- le sorrise il moretto – Io invece incomincio ad andare, sono quasi le 8 e mi aspetta Hermione. Così vedo di capire cosa sa lei di tutta questa storia.- aggiunse Blaise guardando l’orologio da polso e iniziando ad indirizzarsi verso la porta.
- Ok.- annuì Naomi salutandolo.
- Dra, ci pensi tu?- mormorò la serpe dagli occhi blu all’amico.
- Ma certo, amo fare il baby sitter.- replicò quello svogliato ed ironico.
Blaise lo ignorò deliberatamente e uscì dalla stanza lasciandoli soli.
- Puoi anche andartene, so cavarmela da sola.- commentò Naomi senza neanche guardarlo nonostante sapeva di averlo praticamente di fronte seduto sul proprio letto.
- Oh sì, si vede.- commentò lui sprezzante osservandola nel tentativo di ripulirsi la ferita. – Una cosa mi sfugge però: vuoi provarci con Potter o con Mordon? Perché adesso la cosa davvero inizia a diventare troppo complicata anche per te.- domandò lui con un ghigno sulle labbra.
Naomi lasciò perdere per un istante la sua ferita da guerra per poterlo guardare negli occhi prima di rispondergli male.
- Innanzitutto non sono problemi che ti riguardano, in secondo luogo c’è da dire che neanche sapevo che Harry l’avesse lasciata!- esclamò ancora incredula da quella notizia.
- Sarà, attenta a non trovarti col piede in due scarpe allora.- scherzò su Draco schifato.
- Ma che piede in due scarpe!- sbottò quella guardandolo corrucciata – Harry è mio amico dannazione! E sinceramente certi consigli da te li vorrei evitare visto che il tuo piede passa di scarpa in scarpa!- lo accusò lei scuotendo il capo e tornando alla sua gamba.
Afferrò la bacchetta per poterla ripulire quanto meno dal sangue cosa che fece in meno di cinque secondi grazie ad un incantesimo.
Nel mondo babbano invece avrebbe dovuto tirare fuori cotone, disinfettante e cerotti vari.
- Mantengo certi criteri grazie al cielo. Grazie ai quali non sarei mai caduto nell’equivoco Mordon o Potter. Dio che squallore.- mormorò Draco schifato mentre la guardava.
- Cos’è ci hai provato con Mirko e ti ha respinto Malfoy? Certi criteri! Da come ne parli sembra che ci hai seriamente provato, sai?- lo stuzzicò Naomi ghignando appena mentre si tirava su la manica del braccio sinistro.
Draco la guardò con un sopraciglio sollevato come se avesse davanti una pazza scatenata.
- Scherzi vero? Credo non esista un essere più etero di me sull’intera faccia della terra Lorence.- la fulminò con lo sguardo.
- Oh ma davvero?- domandò lei divertita interrompendo per un istante i suoi movimenti – Dalle mie parti tutte le persone che osannano così tanto la loro eterosessualità sono in buona percentuale dall’altra parte del fiume.- lo scherzò ghignando mentre ritornava a pulire la ferita che aveva ripreso a sanguinare fino alla caviglia.
Draco sogghignò sommessamente mentre si sporgeva verso di lei, puntando i gomiti sulle proprie gambe e reggendosi il viso tra le mani.
- Posso darti una dimostrazione chiarificante in qualsiasi momento tesoro.- le disse malizioso con il ghignetto dipinto sulle labbra sottili.
Naomi ridacchiò divertita, immaginandosi una risposta simile.
- Non avevo dubbi!- esclamò infatti – Mi spiace deluderti, ma anche io ho i miei criteri. Quindi passo il turno Malfoy.- aggiunse ghignando e scoccando le labbra mentre andava ad afferrare l’estremità delle bende che le avvolgevano l’avambraccio sinistro.
Malfoy non rispose osservando il gesto di lei, consapevole che di lì a poco avrebbe rivisto quell’orrendo squarcio nero nella pelle candida che per lui aveva enormi significati.
Attese fino all’ultimo giro, quando eccolo fare il suo ingresso in scena. Occupava l’intero avambraccio, era un graffio profondo che sembrava non essere del tutto cicatrizzato, e invece di essere rosso o di un rosa più scuro era nero come la pece, in netto contrasto con la carnagione di lei.
- Vuoi che te ne faccio una foto?- lo distolse lei stringendosi nelle spalle – Vedo che hai un interesse piuttosto macabro.- aggiunse riferendosi all’intensità con cui le guardava il braccio e che in realtà la metteva parecchio a disagio. Non a caso lo teneva nascosto.
Lui abbassò per un istante lo sguardo sospirando e prendendole dalle mani la fasciatura che stava iniziando ad arrotolarsi sulla tibia per contenere le uscite di sangue.
- Aspetta..- mormorò sporgendosi ulteriormente e facendole distendere la gamba fino ad avere il piede scalzo di lei contro il petto.
- Ahia!- si lamentò lei con una smorfia – Che fai?- chiese senza capire che avesse in mente lui.
Draco non le rispose, la guardò per un istante negli occhi verdi ed estrasse la bacchetta.
- Ferula.- proferì facendo un gesto circolare nell’aria e ben presto una fasciatura le avvolse la tibia.
Naomi rimase a guardarlo rapita, cosa che succedeva ogni volta che vedeva una nuova magia che non conosceva.
Lui  rimase a guardarla con un piccolo ghignetto a curvargli le labbra, mentre azzardò a tendere la propria mano verso quella sinistra di lei.
- Che fai?- domandò subito quella guardandolo seriamente e ritraendo d'istinto il braccio.
- Non mordo.- disse lui con un mezzo ghignetto vedendola allontanarsi.
- Grazie per la fasciatura.- tentò di tergiversare lei facendosi più in là sul proprio materasso evitando di guardarlo negli occhi.
Lui la raggiunse sedendole al fianco porgendole il palmo della mano.
- Posso?- domandò ovviamente riferendosi al suo braccio – Ormai l’ho già visto, lo sai.- le ricordò lui serio andando a prenderle le mano senza aspettare un reale consenso. Fu titubante, ma glielo concesse.
Ricordava di quella lezione di Occlumanzia, e tanto bastava a volersene dimenticare di nuovo.
Il bel biondino sfiorò delicatamente con i polpastrelli della mano il margine di quella ferita, il rossore attorno ad essa e la pelle chiara di lei.
- Sai cos’è questo?- mormorò lui senza distogliere lo sguardo quasi incatenato a quello squarcio.
Lei fece spallucce ritraendo di poco il braccio per poterlo osservare da vicino.
- Niente d’importante.- rispose indurendo i muscoli del viso, mentre pensava il contrario nel ricordare il dolore di quella dannata ferita. – Uno dei gentili metodi di mio padre per impartirmi chissà quale lezione.- aggiunse sorridendo amaramente come se avesse appena detto una barzelletta di pessimo gusto.
Draco la guardò negli occhi cercando di leggerle nello sguardo, di capire cosa provasse in quel momento. Non ne era certo, ma poteva provare ad indovinare.
Rabbia repressa, frustrazione, solitudine, voglia di vendetta.
Cose che quasi sentiva sue.
- Tuo padre…- introdusse lui cercando un modo semplice per dirglielo -… ha tentato di marchiarti.- le disse serio guardandola negli occhi.
Ne era più che certo, affiorarono alla sua mente i ricordi di lei che aveva potuto vedere e di certo non si era dimenticato dell’interesse di Silente per via di quel particolare.
Naomi lo guardò interrogativa non capendo di che cosa stesse parlando.
Così Draco senza farselo domandare iniziò a spiegarle la storia.
- Il marchio è il segno che hanno tutti i Mangiamorte, i seguaci del Signore Oscuro. Mancava poco che lo ricevessi anche tu.- le spiegò vagando con la mente verso i suoi ricordi purtroppo.
La ragazza parve soppesare le parole di lui, cercando di assimilare il messaggio e farsene una ragione.
Per anni si era data una motivazione diversa, per anni guardando quella ferita rinnovava e alimentava l’odio costante verso il padre.
Voleva saperne di più.
- A quale scopo? E’ una cosa che hanno i Mangiamorte, io non sapevo neanche di essere una strega, né tanto meno di avere un padre mago appartenente ad una setta di assassini. Perché marchiarmi?- chiese lei al biondino con il quale in quel momento stava instaurando un rapporto del tutto diverso dal solito.
Non stavano bisticciando, non si stavano stuzzicando né facendo battute, parlavano di cose ben serie, ed era strano potergli parlare senza doverci scherzare o sfidarlo. Quasi lo vedeva sotto una luce diversa, da una prospettiva migliore di quella che si era predisposta nei suoi confronti.
In quel momento non stava parlando con Draco Malfoy donnaiolo, vanesio e impertinente, stava parlando con un Draco Malfoy che sembrava capirla, che le voleva dare spiegazioni.
- Ci ho pensato.- gli confessò lui abbassando per un istante lo sguardo scuotendo il capo – Ma hai ragione. Vista così non avrebbe avuto alcun motivo per farlo, come però non ha alcun motivo volerti così tanto arruolare dalla loro parte.- gli ricordò il biondino tornando a guardarla.
Lei annuì seriamente sapendo che anche a quella domanda non c’era risposta.
- Come fai a saperlo?Cioè hai anche tu...?- azzardò Naomi guardandolo dritto negli occhi.
- No.- scosse immediatamente il capo Draco alzandosi dal letto e dandole le spalle. - Non ho ricevuto il marchio.- aggiunse con la voce cupa, quasi strozzata o trattenuta.
Naomi abbassò l'orlo del pantalone sulla gamba ferita e si alzò lentamente facendo peso solo sulla gamba sana.
- Ma io ricordo di avere visto durante la lezione di Occlumanzia...- insistette lei guardandogli la schiena.
- Non ho ricevuto il marchio!- si girò lui ribadendo il concetto con più fermezza - Visto che non sei così dotata in questa materia non hai visto proprio un bel niente, hai visto mezza pagina di tutto il libro, niente di significante.- aggiunse assottigliando appena lo sguardo con durezza, distaccandosi in quel modo totalmente dall'aria confidenziale che era nata neanche pochi secondi prima.
Naomi si morse l'interno della guancia per essersi illusa per l'ennesima volta che dietro a quello che si mostrava potesse esistere qualcuno di quanto meno accettabile, di sensibile almeno in quelle situazioni.
Era Draco Malfoy, perchè illudersi che per qualche istante potesse cambiare?
- Grazie per la fasciatura.- replicò lei rigida in volto, lo sguardo smeraldino fiero e duro che si scontrava con la freddezza del suo ghiaccio. Rimasero a guardarsi per qualche istante, finchè Naomi lo superò sfiorandogli la spalla con la propria diretta al bagno.
- La colazione?- domandò Draco senza capire che intenzioni avesse.
- Non ho più appetito.- replicò lei senza neanche voltarsi chiudendosi dentro al bagno pronta a sciogliersi in una calda doccia.
La mattinata era partita nel peggiore dei modi, e aveva sbattuto la testa contro l'ennesimo muro di nome Malfoy.


                                                                                                               ************

- Hermione, aspettami!-
La riccia in quel sovrastarsi di voci eccitate sentì l'amica chiamarla dietro di sè, si fermò nel bel mezzo delle scale delle tribune.
- Naomi!- esclamò vedendola salire gli scalini lentamente a causa della gamba che si trascinava - Aspetta che ti aiuto.- le andò subito incontro sorreggendola dal lato in cui zoppicava appena.
- Grazie.- le sorrise Naomi mentre salivano le scale verso il primo sottopalco .- Sei venuta a vedere Blaise?- domandò dopo avere finito la rampa di scalini appiattendosi con l'amica nell'angolino per lasciare passare il resto degli studenti.
- Sì.- rispose la riccia sorridendo. - Non tifo per Serpeverde ovviamente, ma per lui il Quidditch è importante, quindi...- lasciò in sospeso la frase sorridendo nuovamente. - Tu piuttosto perchè non sei tra gli spalti Serpeverde?- domandò stranita alla serpe.
Naomi abbassò appena lo sguardo portandosi dietro l'orecchio i capelli mossi.
- Diciamo che sto evitando i miei compagni di casa da questa mattina. Dopo quel che è successo vorrei evitare di essere acclamata come eroina.- cercò d'introdurre il discorso in quel modo, prima o poi avrebbe dovuto parlare con Hermione e quello le sembrava il momento più adatto.
Oltretutto aveva per davvero cercato di evitare chiunque, non era andata a fare colazione, non era andata a pranzo e aveva respinto la sua nuova compagnia serpeverde al femminile. Sapeva che non avrebbe potuto evitarle all'infinito, ma prima di sentirsi lodata voleva parlare con Hermione ed Harry di quanto successo, per spiegare loro la vera versione delle cose. Aveva già imparato a fidarsi ben poco delle voci di corriodoio.
La riccia annuì mordendosi il labbro inferiore guardando dinnanzi a sè, non sapendo bene come risponderle.
- Come sta Ginny?- domandò subito dopo Naomi continunando a guardarla.
- Meglio, Madama Chips le sta curando le ustioni sul braccio, tra qualche giorno dovrebbe tornare come nuova.-
- Per fortuna!- esclamò Naomi quasi sentendo un piccolo sassolino sollevarsi dal cuore.
- Tu come stai invece?- le domandò Hermione guardandola preoccupata.
- Non ho niente, ho qualche acciacco alla gamba, ma sto bene. Piuttosto... forse non mi crederai, però io ti giuro che non intendevo farle del male. Gliel'ho detto non so quante volte di andarsene e di smetterla, era furiosa per cose che io giuro non c'entro!- si giustificò Naomi con il terrore che Hermione non capisse il suo punto di vista.
- Naomi non devi giustificarti con me. Blaise mi ha raccontato tutto, so come sono andate le cose. Sapevo che Harry l'avesse lasciata, ma non avrei mai immaginato che potesse reagire in quel modo.- commentò scuotendo il capo contrariata.
- Io non lo sapevo neanche!- esclamò Naomi allargando gli occhi a dismisura - E mi sento terribilmente in colpa per quello che le ho fatto, cioè mi sono semplicemente difesa, ma non intendevo farle così male! Poi temevo che tu ed Harry non mi capiste, e...-
- Naomi smettila, stai tranquilla. Io ed Harry capiamo, anzi Harry si sente uno schifo per quel che è successo, non avrebbe mai voluto coinvolgere te e fare stare così male Ginny. Ed io non ce l'ho con te! So che non faresti mai del male alle tue amiche! Certo sono preoccupata per Ginny, però capisco che non è stata colpa tua.- la interruppe Hermione mettendole una mano sulla spalla sorridendole dolcemente.
Naomi sentì sollevarsi dal cuore l'intero masso.
Hermione ed Harry non ce l'avevano con lei, Ginny sarebbe guarita e tutta quella giornata era da archiviare.
- Piuttosto non è il caso che torni in dormitorio a riposarti?- chiese Hermione riferendosi alla gamba.
Naomi fece spallucce.
- No, avevo promesso a Mirko che sarei venuta a vedere la partita. Ed essendo la prima volta che vedo una partita di Quidditch in realtà non la vorrei perdere per niente al mondo.- ammise estasiata pronta a vedere le scope volare.
- Però! Vuol dire che questa volta non tiferai per le serpi!- scherzò Hermione con un accenno di malizia.
- Non esageriamo, sto solo guardando una partita in cui casualmente gioca anche il ragazzo con cui sono uscita l'altro ieri.- minimizzò Naomi con un ghignetto.
Hermione ridacchiò a quella sua affermazione, divertita dal modo di minimizzare dell'amica.
- Dai, ti conviene avviarti agli spalti altrimenti non troverai più posto!-
- Va bene, va bene.- annuì Naomi sorridendole - Ci vediamo, ok?-
- Certo, a più tardi.- la salutò Hermione facendole l'occhiolino.
Le due così si separarono prendendo scale opposte. Naomi ci mise un pò a salire le scale a causa della sua ferita da guerra, ma alla fine si trovò sulle tribune verde-argento sovrastata da bandierine del medesimo colore, da voci eccitate e cosa più importante si trovava davanti uno spettacolo di scope danzanti nell'aria. I giocatori sferzavano il cielo così rapidamente da essere scambiati per meteore, c'era invece chi lanciava pluffe negli anelli e altri che roteavano le mazze.
Era tutto più bello di come se lo immaginava, e la partita non era neanche iniziata!
- Naomi!-
Si voltò sentendosi chiamare dalla voce squillante di Daphne Grengrass seduta tra Pansy e Millicent.
La biondina le fece cenno di raggiungerle, e Naomi prendendo un bel respiro salì i quattro scalini delle tribune per raggiungere le amiche serpeverde.
- Chi si rivede!- esclamò Daphne con un'espressione tra l'offeso e il curioso. - Avevi da fare tutta la mattinata che non potevi dedicarci neanche 5 minutini?-
- Niente di particolare...- rispose Naomi sedendosi vicino a Millicent che le fece spazio sorridendole. - Volevo rimandare il più possibile l'interrogatorio.- replicò di seguito ghignando, sapendo benissimo che le tre erano venute a torturarla per sapere di Ginny.
- Beh allora? Cosa aspetti, racconta!- la incalzò Pansy stranamente col tono quasi amichevole, propabilmente solo perchè era avida di informazioni che già non si era procurata per i fatti suoi.
- Qui?- domandò Naomi dubbiosa riferendosi al fatto che si trovavano nel posto più caotico che potevasi loro offrire.
- Basta scuse, parla!- tornò alla carica Pansy questa volta rivelando la vera natura del suo rapporto con Naomi con quel tono acido.
- Calmati Parkinson.- la freddò Naomi con calma sorridendo e guardando dritta davanti a sè.
Non era fiera di quel che era successo durante la mattinata, ma sapeva che le tre serpeverde pendevano dalle sue labbra e si aspettavano un racconto avvincente senza il pentimento che l'attanagliava.
- Diciamo che le cose più rilevanti le avete viste anche voi.- intrudesse subito Naomi seriamente guardando sempre dritto davanti a sè. - Sia chiaro, io non c'entro assolutamente niente con la rottura di quei due! Anzi neanche lo sapevo!- aggiunse subito fissandole tutte e tre negli occhi.
- Quindi è vero che si sono lasciati?- domandò allibita Millicent.
Naomi annuì: - Pare che sia stato Harry a lasciare Ginny. E lei per colpa di quello stupido giornalino ha dato la colpa a me.- spiegò sintenticamente la neo serpe.
Piuttosto si appuntò mentalmente di domandare a Harry il perchè di quella sua folle scelta! Specialmente dopo la pubblicazione di quell'insulso quotidiano.
- Potter non ne fa una giusta.- constatò Daphne sogghignando.
- E la Weasley è grave?- chiese Pansy non soddisfatta di quelle poche informazioni.
- So che tra qualche giorno dovrebbero dimetterla, ma non so dirti quando con precisione.- rispose Naomi incolore, non riuscendo questa volta a fingere del tutto che non le importasse della salute di Ginny. Aveva ancora in mente l'immagine delle ustioni gravi sulle pelle bianca di lei.
Rabbrividì.
- A proposito bell'incantesimo!- si complimentò Daphne strizzandole l'occhiolino.
- Tu stai bene?- chiese Millicent lanciando uno sguardo eloquente alla sua gamba.
- Non è niente di grave, tranquilla.- replicò Naomi ghignando appena - Ora se non vi spiace vorrei godermi la partita.-
- Pff, veramente t'interessa questa roba?- domandò Pansy sbuffando e appoggiando la testa tra le sue mani annoiata all'ennesima potenza.
- Direi, altrimenti non sarei qui, no?-
Si trovò tre paia d'occhi fissarla con una tacita risposta che non necessitava di parole.
- Ok, direi di no.- ridacchiò Naomi scuotendo il capo. - Beh, allora perchè siete qui?-
- Per i ragazzi ovviamente.- rispose Daphne maliziosa. - A proposito, gioca anche il tuo amichetto Corvonero, guarda!- lo indicò in un punto indefinito verso l'alto e la serpe seguì la direzione con lo sguardo.
Lo vide a cavalcioni del manico di scopa, era a circa 200 metri di altezza dal terreno, e nonostante ciò era tranquillo e pareva a suo agio mentre si infilava i guanti di pelle.
Gli sorrise anche se non era sicura che lui potesse vederla.
- Tanto Draco prenderà il boccino in men che non si dica!- esclamò Pansy vantandosi della capacità di Malfoy come se fosse il suo ragazzo, cosa che ovviamente non era.
- Vedremo...- quasi mormorò Naomi con un ghignetto.
La conversazione mattutina con il biondino era terminata nel peggiore dei modi, e Naomi non aveva intenzione di cascarci più, mai più nei cambiamenti d'umore di quello psicopatico.
La partita iniziò poco dopo, quando la professoressa lanciò dal terreno ricoperto di neve la pluffa verso l'alto, e fu un attimo in cui le casacche verdi e blu si mischiarono come uno sciame di vespe impazzite.
Teneva la pluffa una ragazza corvonero, che venne subito colpita da un bolide lanciato da Goyle- la sua stazza era inconfondibile- facendole rapidamente perdere la palla dalle dita che venne velocemente recuperata da un serpeverde.
Fu un passagio dietro l'altro che disorientò la difesa corvonero, e ben presto la pluffa entrò nell'anello più alto dei tre.
Le tribune serpeverde esplosero in un unico boato, mentre il commentatore della partita aggiungeva i dieci punti per le serpi.
La partita dopo quei primi punti assunse un carattere ben diverso: i cacciatori corvonero erano più allerta e combattivi e si caratterizzavano per le loro strane strategie d'attacco ben intricate, ma tuttavia funzionali perchè Blaise non era riuscito a parare ben tre punti.
I cercatori invece perlustravano dall'alto il perimetro in cerca del boccino alato.
- Non ti sforzare troppo Malfoy.- si avvicinò Mordon con aria tranquilla e pacata a cavalcioni della sua scopa.
Draco se non fosse stato per la voce non si sarebbe neanche accorto della sua presenza da quanto si stava concentrando con la vista per potere vedere il guizzo d'orato. Con quel vento gelido poi gli occhi tendevano ad annacquarsi rendendogli il compito ben più difficile.
- Il boccino lo prenderò io.- aggiunse il corvonero senza neanche guardarlo in viso.
Malfoy si girò pigramente guardandolo con un sopraciglio innarcato, lasciando momentaneamente perdere il suo compito.
- Certo, evidentemente ti sei scordato che in tutti i nostri precedenti l'ho sempre preso io Mordon.- si vantò il bel biondino con un ghignetto.
Era così di fatti, molte volte Corvonero si era trovata contro le serpi e quasi tutte le volte Draco aveva avuto la meglio sul cercatore blu.
Mirko si lasciò andare ad una risatina divertita e al contempo cristallina e chiara in quell'ululare di vento e urla dal pubblico.
- Diciamo che non ho mai avuto tanto interesse a batterti Malfoy.-
Malfoy questa volta lo guardò sospettoso, aspettando che aggiungesse altro che di fatto arrivò subito dopo.
- Dopotutto sai che ho delle doti speciali.- aggiunse infatti il moretto guardando con un mezzo sorriso di scherno il biondino.
Draco assimilò i mille significati che avrebbe potuto avere quella frase, ma nella sua testa ne echeggiava uno solo, uno di cui lui e Blaise avevano sospettato da sempre.
- A che gioco stai giocando, eh?- domandò Malfoy con un'espressione dura in viso, come se in quel momento la partita non avesse alcun significato.
Il corvonero aveva voluto mettere in gioco ben altro, cose più importanti e il principe delle serpi aveva intenzione di indagare più a fondo di quella mezza battuta, di capire finalmente cosa si nascondesse dietro la famiglia Mordon, specialmente dopo l'interesse del più giovane verso Naomi.

Chissà se è venuta a vedere per davvero la partita. si ritrovò a pensare subito.

Non si era scordato dell'invito che aveva ricevuto da quell'essere misterioso, e non riusciva a capire perchè lo infastidisse così tanto. Più lo infastidiva quel fatto, a maggior ragione gli saliva il nervoso per non trovare una risposta plausibile o quanto meno una che gli piacesse.

- A quidditch Malfoy, a quidditch.- rispose lui ghignando e scattando in avanti interrompendo i suoi pensieri.
- Merda!- esclamò furioso Draco vedendo un luccichio verso la zona a cui mirava Mordon, e lo seguì spronando la sua velocissima scopa. L'inseguimento si porto a qualche centimetro dal campo innevato, ma lo aveva raggiunto, gli stava a pochi centimetri di distanza avrebbe potuto facilmente afferrarlo dal cappuccio della divisa per fargli perdere l'equilibrio tanto quanto bastava per sopraffarlo e prendere quel dannato boccino d'oro. Tuttavia proprio mentre allungava il braccio nella sua direzione, il corvetto gli rifilò un tiro mancino, poichè sporse un piede dal manico di scopa immergendolo nella neve e alla velocità a cui andava tutta la neve da lui sollevata andò dritta in faccia a Malfoy, costretto a quel punto a rallentare.
Il resto fu prevedibile e quasi scontato, Mordon agguantò in meno di un minuto il boccino d'oro e le trombe annunciarono la fine della partita.
Il seguito fu tutto un rumore distinto dalle tribune corvonero che esaltavano e sbattevano i piedi per terra, e da quelle serpeverde che si cimentavano in forti e profondi "buu" di disapprovazione, beh quasi tutti i serpeverde.
Naomi non appena il corvonero si era aggiudicato il boccino era scesa dagli spalti per affacciarsi e poterlo vedere meglio, e lo vide, incontrò il suo sguardo e il suo sorriso, era più che sicura che quel sorriso fosse tutto per lei e ne ebbe la conferma quando alzò il boccino nella sua direzione quasi a dedicarle quella vittoria. Lei ridacchiò appena mordendosi l'interno della guancia per non aprirsi in quel sorriso che quasi le veniva spontaneo, e lo salutò timidamente con la mano prima che il corvonero venisse sommerso dai compagni di squadra che lo alzarono in trionfo fino all'uscita del campo.
- Dicevi Pansy?- domandò Naomi voltandosi con aria straffottente in direzione della moretta tutta imbronciata e indispettita che non si sforzò neanche a risponderle.
- Fossi in te andrei a congratularmi con il vincitore.- l'affiancò Millicent maliziosa seguita da Daphne che non sembrava essere infastidita o rabbuiata per la perdita delle serpi.
- E' una delle poche volte che Mordon prende il boccino, gli serve più che una semplice performance di congratulazione.- infatti caricò il peso se possibile con maggiore malizia e un miliardo di doppi sensi.
Naomi la guardò scuotendo il capo divertita, tuttavia vogliosa di incontrare il corvetto.
- Dove sono gli spogliatoi?- domandò infatti stringendosi la sciarpa verde-argento al collo.
Daphne le diede le necessarie istruzioni, e Naomi si dileguò salutandole con un lieve gesto della mano.
- Oh avanti Pan!- esclamò Daphne vedendo l'amica rabbuiata. - Su col morale!-
- Non la sopporto.- replicò a denti stretti riferendosi ovviamente a Naomi.
- Credo che la cosa sia reciproca.- confermò Millicent divertita.
- Sarà, ma per ora mi piace!- esclamò Daphne gesticolando come suo solito - E basta con quel muso! Guarda il lato positivo, questa sera c'è chi avrà bisogno di sfogarsi per il brutto risultato della partita.- le disse porgendole la mano per invitarla ad alzarsi.
Pansy subito sorrise, andando a pensare ovviamente al suo Draco che di certo quella sera non l'avrebbe respinta, troppo arrabbiato per la vincita dei corvi. Prese la mano dell'amica tirandosi a sedere, e le tre con passo deciso e svelto sfilarono sulle tribune serpeverde fino a sparire.


Naomi arrivò davanti agli spogliatoi con molta calma, non per volontà, ma per non sforzare la propria gamba. Gli spogliatoi si dividevano in due entrate, probabilmente per ospitare le due squadre, all'entrata di una scorse i riccioli dorati di Hermione, dedusse quindi che quello doveva essere lo spogliatoio serpeverde.
- Herm.- la salutò avvicinandosi lentamente a causa della sua gamba.
Hermione si voltò sorridendole e andandole incontro.
- Hey! Il tuo corvetto ha preso il boccino!- esclamò la Grifondoro tutta esaltata.
Naomi non potè fare altro che sorridere.
- Beh mio...- mormorò pronta a contestare quella piccolezza che non sentiva propriamente sua, ma che al contempo le faceva scappare il sorriso.
- Oh avanti!- la spintonò amichevolemente l'amica - Tuo o non tuo, avresti dovuto vedere Malfoy! Era furibondo!- l'avvisò abbassando la voce prima che qualche serpe la sentisse.
Naomi si sentì quasi soddisfatta a quell'informazione, quasi l'avesse fatto lei il torto a Malfoy, come se il boccino l'avesse stretto tra le dita lei in prima persona.
- Gli sta bene!Dovevi piuttosto vedere la reazione del Carlino quando ha visto Malfoy.-
- Che dire...si saranno trovati!- esclamò Hermione divertita - Io ho detto a Blaise che ci saremmo visti più tardi visto la brutta aria che tirava qui.- disse indicando con un eloquente cenno del capo lo spogliatoio verde-argento. - Vieni con me?- le chiese poi sorridendole.
Naomi scosse il capo.
- No, volevo aspettare Mirko per fargli i complimenti.- le confessò apertamente.
Hermione la guardò con quell'aria da furbetta che non era abituata a vederle, ma le sorrise infine salutandola con un gesto della mano.
Si appoggiò con la schiena contro lo spogliatoio corvonero e attese pazientemente scaldandosi ogni tanto le dita infreddolite con il proprio respiro stringendole vicino alla bocca.
Uscirono un paio di ragazzine entusiaste e contente che si zittirono non appena la videro lì sull'uscio.
Beh non era solito vedere una serpeverde, e la sua sciarpa lo urlava chiaramente ai sette venti, aspettare un corvonero dopo una partita che aveva visto come sconfitta la sua vera casata di appartenenza. Nonostante quello che era stato insinuato sul conto di quella serpe in particolare, faceva parecchio strana vederla con i proprio occhi.
Naomi le fissò impassibile, quasi indifferente, finchè anche loro non abbasarono lo sguardo pronte ad abbandonare il discorso vittoria per aprirne uno nuovo su di lei.
Non era estranea alle occhiate e ai pettegolezzi sul suo conto, sapeva benissimo come comportarsi.
Nel suo college a Londra queste cose erano una routine, specialmente quando si mostrava in pubblico con qualche livido sul viso, tutti erano pronti ad aprire la bocca per tirare ad indovinare con chi avesse attacato briga condendo il tutto con l'inaspettato divorzio dei suoi, con la morte della sua amica avvenuta in circostanze sospette, era tutto un romanzo che si apriva sulle sue malefatte e su ciò che la riguardava e spesso si trovava a sentire fronzoli che sfioravano l'assurdo.
Essere additata come "Rubacuori" rispetto a quello che aveva già sentito sul suo conto, era quasi una barzelletta!
- E per Mordon, ipip urrà!Urrà!-
- Perchè è un bravo ragazzo, perchè è un bravo ragazzo, perchè è un bravo ragazzo....nessuno lo può negar!-
Naomi osservò ghignando appena un gruppo di due ragazzi intonare una serie di motivetti mentre uscivano dallo spogliatoio, e altri due attaccati a Mirko, uno dei quali gli scompigliava i capelli scuri saltellando.
- Congratulazioni Mordon.- si presentò abbandonando il muro alla quale era appogiata e sistemandosi con le braccia incrociate al petto gli rivolse un ghignetto, senza però non ricevere attenzione dal resto degli amici.
- Weila! Un regalo post partita!- esclamò un ragazzo con le lentiggini e i capelli biondo scuro, uno di quelli che cantava gli inni per Mirko.
Le parole di quello scatenarono una serie di risate e commentini tra gli amici del corvo, che tuttavia intervenne quasi subito avvicinandosi a Naomi.
- E state zitti!- li rimproverò tuttavia ridendo, non potendo fare altro e guardando Naomi con un sorriso pregandola silenziosamente di non fare caso a quel gruppo di ormoni a palla.
- E dai stiamo solo scherzando!Ti lasciamo con la tua ragazza Morduccio bello!- rispose uno dandogli una pacca sulla spalla e guardando curioso la serpe, la quale non si scompose e non abbandonò il suo ghignetto divertito.
Dopo una serie di commentini il gruppo si allontanò chiassosamente dallo spogliatoio, lasciando soli Naomi e Mirko il quale per primo rise appena.
- Devi scusarli, sono...totalmente fuori!- cercò di trovare le parole adatte senza fare sembrare gli amici un pò troppo svitati.
- Oh sì, ho notato.- constatò lei annuendo e girando il capo per poterli guardare da lontano - Uhm...e così sarei la tua ragazza?- chiese scoccando le labbra con fare aggraziato e malizioso.
Lui si morse il labbro inferiore trattenendo l'ennesima risata, e si strinse nelle spalle.
- I miei amici tendono a stra parlare di tanto in tanto.- tentò di giustificare quell'uscita sembrando un pò a disagio, cosa che lo rendeva stranamente dolce.
- Capito, Morduccio.- lo prese in giro lei avvicinandosi appena a lui.
- Ti prego!- storse le labbra a quel nomignolo posandole una mano sul fianco sinistro. - Allora sei venuta alla fine.- mormorò contento guardandola negli occhi.
Lei si finse annoiata prima di rispondere guardando le sue unghie trasparenti ben curate.
- Uhm si. Non avevo di meglio da fare così ho fatto questa gentile operazione di bene.- gli disse ridacchiando divertita.
- Dì quello che vuoi, ma io ci avrei scommesso.- disse lui ignorando la sua battuta e continuando ad avvicinarsi.
- Sei stato bravo, complimenti.- gli disse lei sistemandogli la sciarpa blu e bronzo, movimento di cui lui approfittò per avvicinarla ulteriormente al suo corpo caldo.
- Ero particolarmente ispirato.- mormorò lui guardandola negli occhioni verdi a qualche centimetro di distanza dai suoi.
- Da chi?- sussurò lei anche se già sapeva la risposta, era piuttosto scontata e infondo la voleva ricevere, voleva sentire quelle parole.
- Da te.- infatti gli rispose lui e senza esitare posò le proprie labbra su quelle infreddolite di lei che lo accolsero ben volentieri, assaporandone il calore e la consistenza.
Non si era sbagliata allora quando lo aveva visto tendere la mano che afferrava il boccino verso di lei! Era per lei! Quel pensiero la fece sorridere mentre continuava a baciarlo cercando di approfondire il bacio sfiorandogli le labbra con la punta della lingua seppur titubante.
Lui l'accolse stringendola maggiormente a sè, cercando di ricambiare le attenzioni accennate di lei, mentre lasciava cadere il borsone per terra e la traeva a sè quasi con forza mentre indietreggiava contro la porta dello spogliatoio.
Lei lo assecondò in tutto e per tutto, il cuore le martelleva forte dentro il petto per l'eccitazione e forse anche per la paura che se qualcun'altro fosse uscito dallo spogliatoio serpeverde... cosa importava?
Niente. Dopotutto nè Draco nè Blaise le avevano specificato il motivo per cui stare alla larga da Mirko, il motivo per cui non era consigliabile come compagnia! Quindi non gli importava anche se uno dei due fosse uscito proprio in quel momento e gli avrebbe visti!
Non ci si doveva di certo sposare con il corvonero! Si trovava bene in sua compagnia, si divertiva, era carino e carismatico e qualcosa li legava in un modo strano che neanche lei sapeva definire e che tuttavia la spingeva ad approfondire e capire.
Nessuno dei due aveva parlato di fidanzamento, di cose serie, e a lei andava bene così per ora.
Dopo quello che aveva passato, era un suo diritto quello di vivere la propria vita come meglio credeva!
Con questo pensiero accolse la lingua di lui, le sue carezze e la sua mano sulla schiena che la premevano maggiormente contro il suo corpo muscoloso, senza staccarsi neanche per sbaglio il ragazzo la trascinò dentro la porta dello spogliatoio che lasciò semi aperta alle spalle della ragazza.
- Nello spogliatoio? Romantico.- scherzò lei con le labbra arrossate e con il respiro corto per l'ossigeno che quel bacio aveva richiesto, ma non gli permise di aggiungere altro perchè fu lei a spingerlo contro il muro questa volta, riprendendo a baciarlo e ad accarezzargli il petto muscoloso.
L'aria dello spogliatoio era irrespirabile e condensata a causa delle docce calde che avevano riempito l'atmosfera di vapore e aromi vari dovuti ai bagnoschiuma, e gli specchi disseminati contro la parete erano tutti opachi sempre a causa del vapore.
Naomi si accorse di sfiorarne uno quando si sentì la mano bagnata, ma non se ne curò particolarmente.
- Aspetta...- ansimò con la voce roca il ragazzo allontanandola appena mentre si toglieva a velocità della luce il cappotto e la sciarpa che gettò su una panchina lì vicino.
Naomi annuì approfittando di quell'istante per disfarsi quanto meno della sciarpa che le toglieva letteralmente il respiro e l'opprimeva.
Lo guardò sorridendo, soffermandosi sul fisico messo in risalto da una maglietta nera a maniche corte con lo scollo a V, ne tracciò tutti i lineamenti fino ad arrivare agli addominali come se non avesse mai toccato niente di simile, e in quel momento desiderò poterli vedere più da vicino, più nel dettaglio cosa che quella maglietta e la scarsa luce le impedivano.
Lui affondò le sue labbra sul collo ora scoperto della ragazza, risalendolo velocemente e con sensualità fino alla sua bocca appena schiusa che catturò nuovamente in un bacio.
Naomi si lasciò abbandonare, e stringere forte da lui, ricambiò posando una mano sul suo fianco e appiccicandosi sopra il suo petto muscoloso.
Sentiva un'eccitazione sempre crescente, la voglia di baciare ogni singolo centimetro di pelle mentre i baci del ragazzo si facevano più intensi e approfonditi, il suo tocco più forte e bramoso. Mordicchiò il labbro di lui cercando di assorbire ogni sensazione, ogni battito dei cuori che gli sembrava di sentire tambureggiare all'impazzata, sentiva lo sgocciolare cadenzato delle docce chiuse, il vento gelido che sferzava l'aria calda dello spogliatoio e voci ovattate al di fuori. All'improvviso sentì gli odori dei bagnoschiuma farsi più forte, la pelle del ragazzo sotto i vestiti più calda le sue labbra morbide e carnose tra i suoi denti, il tocco di lui forte e passionale  e l'eccitazione esplodere tutta d'un colpo. Si separò ansimante dalle sue labbra mordendole per l'ultima volta prima di spostare la sua attenzione al suo collo che iniziò a baciare e ad assaporarne la pelle, mentre lo teneva stretto per le mani e lui inclinava il viso verso l'alto. Naomi annusò la pelle di lui sentendone il dolce profumo, sembrava pino fresco, era un buon odore, baciò la sua spalla guardando dinnanzi a sè, contro la superficie poco nitida dello specchio appannato e s'immobilizzò pietrificata.
Spalancò la bocca ansimante, fissava di continuò l'immagine riflessa, terrorizzata, infine si allontanò da lui di botto dandogli le spalle e coprendosi il viso con le dita.
Lui la guardò spaesato, la raggiunse posandole una mano sulla spalla, ma lei si allontanò quasi l'avesse fulminata con il semplice tocco.
- Aspetta.- mormorò lei con voce rauca continuando a dargli le spalle e prendendo profondi respiri, mentre si toccava la zona sotto gli occhi sentendo piccole vene sotto i polpastrelli.
- Cosa c'è?- le domandò lui piazzandosi di sorpesa davanti a lei, che fu il più veloce possibile nel dargli nuovamente le spalle.
- Devo andare.- disse lei con la voce ancora rauca che di fatto non voleva produrre in quel modo.
Aveva bisogno di calmarsi, e vicino a lui questo non era possibile.
Per questo motivo corse fuori dalla porta dello spogliatoio velocissima, e l'aria fredda fu per lei un toccasana.
Rabbrividì appena scrollando le spalle, tenendo gli occhi chiusi e continuando a respirare lentamente, si toccò nuovamente la pelle sotto gli occhi e la sentì nuovamente liscia e perfetta, si stropicciò gli occhi incurante del trucco che avrebbe potuto rovinare.
- Naomi aspetta!- sentì la voce di Mirko da dentro lo spogliatoio e prima che potesse uscire, lei corse in direzione del castello più veloce che poteva.
Il corvonero si allacciò il cappotto di fretta e furia tenendo tra le mani la sciarpa verde-argento di lei e la guardò correre lontana da lui.
Non tentò neanche di fermarla, di chiamarla o di rincorrerla, perchè lui aveva visto.
Piegò le labbra in un mezzo sorriso, soddisfatto, mentre faceva roteare la sciarpa di lei spensieratamente nell'area.


                                                                                                                      ********

- Naomi!- entrò Blaise seguito da Draco nella stanza che condividevano i tre - Millicent ci ha detto che non saresti venuta a cena, che hai?- domandò avvicinandosi alla ragazza seduta a gambe incrociate sul letto.
Era già in pigiama, i lunghi capelli castani raccolti in una morbida treccia che le ricadeva sulla spalla, sulle coperte arruffate il suo gatto peloso ed uno specchio.
- Niente tranquillo.- rispose lei cordiale - Non avevo appetito.-
- Oppure evitavi Potter, o Mordon, o...qualcun'altro si è aggiunto alla lista?- domandò Draco accendendosi una sigaretta appoggiato con le spalle alla porta chiusa.
Naomi lo guardò male, anzi malissimo.
- Magari evitavo te.- replicò infastidita, se non di più!
Purtroppo il biondino ci aveva visto bene! Evitava proprio Mirko. Dopo ciò che era successo nel pomeriggio non era sicura che non si sarebbe potuto ripetere. Non la parte divertente, la parte inquietante.
Si era fatta una doccia e fissata per non so quante volte nello specchio alla ricerca di qualche particolare sul suo volto.
Non era la prima volta che si vedeva così: occhi rossi come rubini, e venuzze rigonfie sotto quegli occhi aggressivi, però era la prima volta che gli accadeva mentre baciava un ragazzo! Era una cosa che piuttosto gli succedeva quando era arrabbiata, o quando partecipava ad una qualche rissa.
In quel momento afferrò lo specchio guardandosi nuovamente il volto tastandosi la pelle, senza però trovare niente di strano.
- Malfoy...- lo chiamò lei continuando a guardare il proprio riflesso - Fammi arrabbiare.- aggiunse seria senza guardarlo.
Blaise la guardò strabuzzando gli occhi stranito, e lo stesso fece Draco mentre rigettava il fumo nell'aria.
- Prego?- domandò infatti lui senza capire.
- Fammi arrabbiare.- disse lei nuovamente abbassando lo specchio per poterlo guardare - Dì qualche stronzata delle tue, quelle mi fanno arrabbiare sempre!- esclamò lei serissima.
Draco inarcò un sopracciglio guardandola come se avesse detto chissà quale pazzia e scosse il capo.
- Tu sei matta...- mormorò infatti iniziando a prepararsi il necessario per farsi una doccia.
- Che succede?- chiese Blaise sedendosi sul proprio letto incuriosito.
Naomi scosse il capo, non sapendo se dirglielo e cosa più importante come dirglielo.
Era una cosa che neanche lei capiva fino in fondo, e prima di dirlo a qualcuno le sarebbe piaciuto sapere di che si trattava!
- Ehi e tu dove vai?- domandò Zabini riferito all'amico che invece di andare in bagno usciva dalla stanza.
- Non che siano affari tuoi Zab, ma al bagno dei prefetti.- disse lui compiaciuto con un ghignetto.
Blaise parve capire e lo salutò con un cenno della mano.
- A domani.- ricambiò lui ghignando come non mai.
- Bagno dei prefetti?- domandò Naomi guardando Blaise una volta che il biondino fu uscito.
- Presumo con Pansy.- replicò lui facendo spallucce.
- Pff, che squallore!- esclamò Naomi sistemando lo specchio sul proprio comodino pronta ad infilarsi sotto le coperte - Dovresti sentire come ne parla ogni volta!Dracuccio di qua, Draco di là! Neanche fossero fidanzati da anni ed anni!- esclamò Naomi stizzita cercando di imitare la vocetta stridula della Parkinson.
Blaise rise divertito sistemandosi i vestiti per il giorno dopo.
- Draco e Pansy si conoscono da quando sono bambini, e in un certo senso sono molto più che legati.- disse Blaise stando ben attento ad eccedere nei dettagli che l'amico voleva evitare di diffondere.
- Sarà legata lei, perchè lui mi sembra legare molto facilmente con tante altre ragazze!- ribattè lei accarezzandosi l'estremità della treccia.
- Non sarai gelosa anche tu...- buttò lì Blaise con un ghignetto malizioso.
- Blaise non dirlo neanche per scherzo!- esclamò quella tirandosi a sedere sul letto. - Mai e poi mai! Francamente non lo capisco quell'essere!Acido ed evasivo, serio e quasi accettabile e di nuovo scorbutico come una pianta grassa! Non lo capisco proprio, meno ci ho a che fare meglio è!- esclamò lei risoluta e serissima.
- Strano, già sentito qualcosa di simile...- mormorò Blaise divertito ricordandosi di una simile discussione avuta proprio con l'amico in questione.

RAINBOW  LINE
Eccoci qua! Che ne dite di questo capitolo?
Succedono fondamentalmente 3 cose importanti!
1) Ginny e la sua gelosia.
La rossa è decisamente uscita fuori di testa, l'amore ad alcuni fa questi effetti...ma ci voleva assolutamente un pò di movimento in questa coppia che personalmente,come ho già detto, non amo particolarmente. Tuttavia non c'è stato ancora l'intervento di Harry! Arriverà, arriverà tranquilli!
2) Draco e la sua serietà.
E' arrivato un momento in cui Draco e Naomi sono entrati quasi in sintonia, anche se per parlare di cose brutte. Naomi ha mostrato nel dettaglio quel piccolo segreto al biondino ed insieme ne hanno discusso. Questo finchè Malfoy si è sentito contrattacato e ha ben deciso di fare il solito evasivone musone.
Sapete com'è fatto, che dire? Ci piace anche per questo.
3) Mordon.
Bene, ho colto la partita di Quidditch per infilarci un pò di informazioni su quel furbacchione di corvo!
Lui sa, lui è qualcosa.
Ha una strana ascendenza su Naomi, e lei non ci sta più a capire niente!
Però non posso essere più dettagliata di così, voglio riservare ogni spiegazione all'ultimo, ultimo!
Oltretutto il signor Mordon sta facendo seriamente arrabbiare Malfoy, e sappiamo che non è un bene farlo arrabbiare.
Altra NEWS importantissima, è che nella storia finalmente ci avviciniamo al famoso ballo di Natale e alle conseguenti vacanze.
Che faranno Malfoy e la Lorence?
Visto che non vedo l'ora di scrivere di queste dannate feste, accellererò i tempi nei prossimi capitoli per fare giungere in men che non si dica il famoso ballo!
Detto questo saluto voi cari lettori :3 grazie per l'attenzione!
Alla prossima, Nao94 :D
Al prossimo istantaneo capitolo :3


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Capitolo 15
*** Tiro Mancino ***


BU.-.
15. Tiro Mancino


La settimana prima delle vacanze di Natale sembrava essere volata!
Le lezioni erano più sopportabili, probabilmente grazie al desiderio e all'attesa dell'imminente riposo.
L'aria Natalizia ormai si era depositata sul castello di Hogwarts come una grande nuvola, il paesaggio e le costanti nevicate conferivano maggiore entusiasmo di grandi e più piccoli. Gli studenti più coraggiosi si cimentavano in battaglie di neve e nella creazione di pupazzi dei più fantasiosi, altri adornavano i corridoi e le porte delle aule con ghirlande ripiene di verdame e fiori rossi e bianchi.
Per non parlare dell'enorme abete che Hagrid aveva portato ormai già da inizio settimana. Il professore di Incantesimi aveva provveduto alle decorazioni, alle ghirlande ed ai festoni dorati e argentati, alle palline di cristallo e vetro che riflettevano le piccole gocce di luce le quali avvolgevano l'intero albero, come un serpente avvolge una preda nelle sue spire, fino ad arrivare alla cima adornata con una graziosa stella che ricordava tanto un fiocco di neve e sembrava risplendere di luce propria.
Spesso il coretto scolastico si esercitava con i motivetti Natalizi che inevitabilmente si insinuavano nelle menti di tutti gli studenti, per non parlare dei fantasmi che venivano di tanto in tanto sorpresi a canticchiarle mentre svolazzavano in giro per il castello.
Inoltre la trepidazione al Natale andava di pari passo con l'imminente ballo, ed ormai mancava davvero poco, per l'esattezza due giorni! Infatti già da Lunedì era iniziata la caccia alla dama e al cavaliere, spesso si assisteva ai tentativi di ragazzi nell'invitare le fanciulle di Hogwarts anche in modi bizzarri in realtà che non sempre andavano a buon fine.
- Pensa io ho ricevuto l'invito da Donovan, dico Donovan!- esclamava stizzita Pansy Parkinson mentre si limava le unghie acciambellata sui divanetti della Sala Comune Serpeverde.
- Bleah, schifo!- commentò Daphne di fronte a lei mentre si districava i nodi inesistenti dei suoi già liscissimi capelli biondi. - Io sono indecisa tra due candidati invece, non ho ancora risposto.- fece spallucce pensierosa.
- Basta che scarti in principio quel Tassorosso!- esclamò Millicent ghignando seduta sul divanetto vicino a Pansy con le gambe elegantemente accavallate.
- Però non è maluccio dai.- commentò Naomi divertita ridacchiando seduta sull'altro divanetto vicino alla poltrona di Daphne, con le ginocchia strette al petto.
- Sì, non è male, ma davvero Daph puoi avere di meglio.- disse Pansy guardandola con un ghignetto malizioso.
- Lo so, lo so!- si diede arie facendo svolazzare i suoi lunghi capelli biondi.
- Sentila!- esclamò Millicent gettandole un cuscinetto di pelle addosso che la biondina però prese tra le mani giusto prima che la prendesse in pieno viso. - Io ho già deciso.- annunciò soddisfatta la Bullstrode.
- Davvero?- domandò Pansy sorpresa, dopotutto sapeva che l'amica era piuttosto riflessiva e selettiva, strano che avesse già accettato qualche invito.
- Chi?- domandò Naomi curiosa.
- Simon Wale.- disse lei con l'accenno di un sorriso.
Naomi era sicura di non averlo mai sentito e di non conoscerlo, la sua espressione parlava da sè.
- Come non lo conosci?- inferì infatti subito dopo Pansy senza lasciarsi scappare l'occasione di minare il pericoloso equilibrio instaurato tra lei e Naomi - E' un Serpeverde anche lui!- esclamò quasi sconcertata - Ed è anche un bel ragazzo! Piuttosto ombroso e misterioso però...e anche poco socievole, se ne sta sempre per i fatti suoi! Quando ha trovato il coraggio di chiedertelo?- domandò infatti la brunetta voltandosi per guardare Millicent negli occhi.
- Questa mattina dopo la lezione di Pozioni.- confessò Millicent - E' vero che gli piace fare l'uomo silenzioso della situazione,ma credetemi ha una parlantina niente male, ed un sorriso meraviglioso. Ho dovuto rifletterci poco sull'accettare o meno, sapete quanto amo le sfide, però gli darò una risposta domani giusto per farlo aspettare ancora un pò.- aggiunse maliziosa.
Naomi annuì sorridendo appena comprendendo al volo il motivo per cui era stato così facile accettare, dopotutto aveva capito che a Millicent piaceva circondarsi di persone strane, ma valide e chissà che ci aveva visto in questo silenzioso e affascinante Serpeverde.
- E tu Naomi?- domandò Daphne voltandosi per poterla guardare - Andrai con Mordon, no?- le domandò quasi come se fosse già stato scritto così.
Dopotutto la coppia aveva ormai fatto scalpore e il giro di tutto il castello, più volte erano stati visti insieme.
Naomi in quel momento rielaborò velocemente una risposta plausibile, una parzialmente vera.
- Non saprei.- disse infatti molto vagamente.
- Come no?!- domandò Millicent stranita - Siete diventata la coppia emergente del momento! Non ti si scolla di dosso!-
- Anzi, direi che ormai siete andati anche oltre le pubbliche relazioni, no?- aggiunse Pansy sghignazzando con una malizia che a Naomi tuttavia diede parecchio fastidio.
- In realtà no.- disse infatti subito guardandola duramente - La verità è che non gli ho ancora dato modo di invitarmi.- disse lei in tutta sincerità questa volta.
Durante quei tre giorni lo aveva tenuto lontano a causa di ciò che era successo la Domenica dopo la partita di Quidditch. Si era parecchio spaventata, e voleva avere la certezza che quel disastro non capitasse più.
Si andò a sfiorare le palpebre a quel ricordo, ricordandosi però che era nella sala comune con le sue amiche che aspettavano dei chiarimenti sulla faccenda.
- Ultimamente lo sto evitando, mi sembra giusto farlo aspettare un pò. Come avete già detto siamo abbastanza famosi vorrei evitare che mi dia quasi per scontata, altrimenti sarebbe tutto un pò noioso.- inventò di sana pianta piazzando come condimento a quella valangata di cazzate un bel ghignetto.
Trovò l'approvazione di tutte e tre nelle loro semplici espressioni, aveva detto proprio quello che volevano sentirsi dire.
La verità è che ogni volta che gli si avvicinava a lezione lei scappava via con una banalissima scusa, e più volte lo aveva interrotto proprio quando stava tentando di farle l'invito.
Le avrebbe fatto piacere andare con lui, ma il terrore che risuccedesse quel disastro la frenava dall'accettare senza batter ciglio.
- Comunque davvero non avete ancora fatto sesso?-  domandò Daphne stranita inclinando appena il viso di lato.
- Giuro.- disse Naomi facendo spallucce mentre si accarezzava le ginocchia - E' così strano?- domandò divertita.
- Beh lui è...- cercò di dire Millicent cercando le parole giuste.
- Sexy, intelligente, prestante e atletico.- la interruppe Pansy senza doverci pensare più di una volta.
- E piuttosto magnetico con i suoi modi di fare, devo ammetterlo.- aggiunse Daphne fantasticando chissà cosa mentre guardava verso l'alto.
- Ed io sono una persona complicata invece.- le zittì Naomi sorridendo serena, infondo non si doveva di certo giustificare delle sue non azioni, specialmente delle sue non azioni sessuali.
- Beh non si sa mai che dopo il ballo voglia approfondire il vostro rapporto.- continuò Pansy divertita.
- Ok, ok la conversazione inizia a prendere una piega abbastanza imbarazzante.- ammise Naomi alzandosi e guardando tutte e tre le sue amiche - Ora dovrei proprio andare, la ronda mi aspetta.- aggiunse con uno sguardo provocatorio rivolto solo ed esclusivamente a Pansy.
Infatti le si gelò il divertimento in volto, piuttosto la guardò prima male e poi riprese a dare interesse alle sue unghie perfettamente limate.
Era sicura che in quel momento avrebbe voluto affondarle nella sua pelle.
Ogni volta che tirava in mezzo quella fottuta ronda metteva a rischio il loro precario rapporto, a sentire Daph e Milly era a causa del fatto che stava troppo tempo accanto al suo Draco.
Di certo non era colpa sua se doveva sopportarlo in stanza, e di certo non era colpa sua se lei era stata tanto stupida da farsi punire dalla McGranitt e perdere momentaneamente la carica da prefetto.
Anzi lei non vedeva l'ora di perderlo quel privilegio, perchè quasi sempre si ritrovava a litigare con il biondino oppure a stare in completo silenzio. Era stata ben attenta ad averci meno a che fare, a volte ignorava le sue battutine anche in stanza e nell'evitare lui evitava spesso anche Blaise di conseguenza.Questo gli dispiaceva, specialmente perchè passava davvero poco tempo nella sua stanza ormai.
Si strinse nel suo mantello nero, aveva ancora la divisa, non aveva avuto il tempo di cambiarsi perchè si era fermata a parlare con le amiche serpeverde tutto il pomeriggio.
Se all'inizio si sarebbe bruciata viva piuttosto che sopportare quell'uniforme femminile, adesso ci si trovava a suo agio. Le collant nere non le dispiacevano e la gonnelina a pieghe, ovviamente accorciata a dovere da Daphne, quasi la faceva sentire leggera. Odiava ancora il cravattino di cui non riusciva a fare bene il nodo, ma nel complesso era sopportabile.
L'appuntamento dei prefetti era davanti l'ufficio della McGranitt, la quale prima di lasciare andare gli studenti faceva una sorta di appello.

Chissà se Malfoy sarà già arrivato. si trovò a pensare a qualche corridoio di distanza dal luogo d'incontro.

Non si aspettavano mai, ma solitamente entrambi erano silenziosamente rispettosi per quanto riguarda la puntualità. Non capiva mai fino in fondo che tipo di rapporto condividessero. Certo, lui era famoso per la sua nomina di Don Giovanni e già per questo lo detestava a prescindere, perchè era proprio il tipo di ragazzo che si era ripromessa di umiliare e disprezzare. Inoltre era tremendamente irritante, non sapeva neanche il perchè! Di norma quel tipo di gente la ignorava, eppure le sue parole la infastidivano. Sempre. Però si ricordava anche di momenti piacevoli, o meglio, più che piacevoli erano da definire normali. Erano momenti in cui non litigavano, non bisticciavano come bambini dell'asilo, e non si odiavano bensì erano stati capaci di affrontare discorsi seri. Si sfiorò l'avambraccio sinistro al ricordo della fasciatura che le aveva fatto alla gamba qualche giorno prima, alla premura nei suoi confronti. Avevano affrontato un discorso serio finchè lei non aveva fatto qualche domanda di troppo.
Lo aveva capito, era fatto un pò a riccio, ma non era l'unico, lei per prima era un piccolo porcospino, tuttavia in quella circostanza gli era sembrato giusto parlargli dello squarcio sul suo braccio nel dettaglio, le era venuto spontaneo perchè il suo atteggiamento le aveva fatto credere che...ci fosse sintonia.
Non era la prima volta che la ingannava, momenti e immagini di alcuni trascorsi le attraversarono la memoria come lampi.
La sfida a scherma, il festino, il ripostiglio delle scope mentre origliavano Nott e gli scimmioni.... tutti momenti in cui si era preoccupato per lei, in cui sentiva un certo feeling, un debole eppure bellissimo legame che andava poi distrutto quando il Dr. Jeckill si trasformava in Mr.Hide.
Andava sempre a finire così, era sempre ambivalente con lei.
A volte sembrava volerci provare, adolarla per i suoi cambiamenti di look, geloso addirittura, altre volte la screditava o ignorava, o persino disprezzava! Non capiva niente di quel suo atteggiamento, e spesso ci rimaneva male. Per questo motivo aveva deciso di non farsi più coinvolgere, di non cascarci mai più.
Annuì tra sè e sè come a rinforzare quei suoi pensieri, quando ormai era già davanti all'ufficio della professoressa assieme ad altri studenti.
Malfoy era lì, appoggiato contro il muro con una sigaretta quasi finita tra le labbra incurante del fatto che sarebbe potuta uscire la McGranitt da un momento all'altro e fargli una paternale lunga un saggio poetico se lo avesse visto con quel veleno tra le labbra. Naomi non scartò l'idea che lo faceva proprio di proposito.
Fece poi scorrere lo sguardo veloce sugli altri cercando di avvistare una chioma rossa in mezzo a quelle persone, ma l'unica era quella corta di Ronald Weasley, di Ginny neanche l'ombra. In compenso vide Hermione in compagnia di Blaise, e senza volerlo il suo sguardo si posò anche su Mirko, il suo corvetto, vicino alla compagna di casa Chang, una ragazzina cinese che non aveva mai avuto occasione di conoscere.
- Ciao Herm.- si annunciò tuttavia tenendo un tono di voce pacato, per evitare che proprio Mirko potesse avvistarla. - Ginny?- domandò catturando l'attenzione di Ron che la guardò dubbioso e indeciso al contempo. Si allontanò subito dandole le spalle andando a parlare con due ragazzi Tassorosso.
- Lascialo perdere.- si limitò a dire Hermione facendo caso a quello che era appena accaduto. - Non è ancora uscita dall'infermeria.- le rispose in tutta sincerità un pò apprensiva.
- Mi dispiace.- ammise sinceramente lei abbassando lo sguardo.
- Naomi!- si sentì chiamare da quella voce purtroppo familiare.

Rieccolo che riparte! Non posso ignorarlo per sempre!
Tu dici? Sei bravissima ad ignorare le persone.

- Cazzo...- mormorò serrando le labbra pronta a girarsi e trovarsi davanti il Corvo. Blaise ed Hermione la guardarono senza capire, dopotutto tutta la scuola sapeva che i due erano in buonissimi rapporti, forse troppo buoni. Che motivo aveva di ignorarlo?
Loro non potevano sapere. Loro non avrebbero neanche potuto immaginare che cosa fosse successo, non avevano visto quegli occhi sempre così verdi e accesi trasformarsi in due ardenti rubini adornati da piccole venuzze sotto gli occhi. Non avevano visto quell'orrore.
- Ehi..- si voltò cercando di abbozzare un sorriso.
- Devo parlarti un attimo.- disse il ragazzo acciliato prendendole le mani senza perdere tempo, prima che lei potesse trovare una qualche scusa per allontanarsi, cosa che ormai faceva spesso.
- Ma..- tentò lei voltandosi per cercare aiuto nei suoi amici i quali continuavano a non capire.
- Ragazzi...- fu la professoressa a salvarla uscendo dal proprio ufficio aveva richiamato l'attenzione dei presenti i quali si disposero a semicerchio intorno alla professoressa pronti a ricevere istruzioni. - Facciamo velocemente l'appello.- annunciò subito con un cordiale sorriso.
Naomi guardò Mirko al suo fianco rivolgendo poi un veloce sguardo ai suoi compagni corvonero di cui uno era anche suo compagno di Quidditch. Era lo stesso che faceva strane battutine su di loro qualche giorno prima.
Ed ecco di nuovo tornare nella sua mente la vivida immagine dei suoi occhi così inquietanti. Deglutì a forza come se quello bastasse a mandare via quei suoi ricordi.
- Sign.na Mendes, signor Luis e Price.- lesse da una pergamena alzando lo sguardo ed indirizzarlo verso i ragazzi in fila sulla sua destra. - Tassorosso.- aggiunse annuendo e passando ai nomi successivi. - Per Corvonero...la sign.na Cho Chang, Mirko Mordon e Sebastian Devon.- disse guardandoli e sorridendo appena.
Anche Naomi levò il suo sguardo verso il corvonero e lo trovò senza poche difficoltà. Capiva benissimo che non poteva svignarsela così facilmente, questa volta non se la sarebbe lasciata sfuggire.
- Sign.na Granger e il signor Weasley per Grifondoro.- li guardò velocemente senza accennare al motivo per cui mancasse Ginny.
- E infine per Serpeverde signor. Malfoy e Zabini, e per ora sign.na Lorence.- terminò guardandoli uno ad uno. Solo ad allora Naomi si accorse che Malfoy era lì al suo fianco. Impegnata com'era a trovare una strategia per eludere Mirko non si era accorta della sua presenza.
Si trovava tra due persone che avrebbe voluto volentieri evitare seppure per motivi diversi.
- Weasley per questa volta è il caso che ti unisci alla signorina Granger e a Zabini, è una sistemazione provvisoria.- annunciò la vicepreside sapendo alla perfezione che nessuno dei tre avrebbe voluto una situazione simile.
Draco e Naomi si sporsero entrambi allo stesso tempo per osservare le reazioni di Hermione e di Blaise, ci sarebbe stato da ridere, entrambi avrebbero voluto essere delle mosche per osservare come sarebbe andata quell'imbarazzante ronda, tanto che i due si scambiarono una veloce occhiata divertita mentre tornavano dritti al loro posto sorpresi di avere avuto la stessa reazione nello stesso momento.
- Per il resto non ci sono altre modifiche, nè nelle coppie nè nei piani da controllare.- disse loro prima di congedarli.
Le coppie, e il trio particolare, presto presero le direzioni a loro affibiate.
- Auguri Zab!- esclamò Draco canzonatorio con un ghigno tutto dire sulle sue labbra, che stranamente si ritrovava ad avere anche Naomi.
- Vorrei essere una mosca per vedere che succederà tra quei tre questa sera.- confermò infatti lei mordendosi le labbra per trattenere una risatina.
Draco l'affiancò con la stessa espressione in volto, e prima che potesse risponderle s'intromise una terza persona.
- Naomi, aspetta!-
Come non detto.
Draco si voltò con l'espressione corrucciata, mentre Naomi alzò il viso al soffito sospirando.
Ormai doveva affrontarlo, sperava che avesse rinunciato a quella conversazione visto che si era avvicinato e avviato al sesto piano con i suoi compagni di casata, e invece era tornato indietro.
- Mordon sparisci.- sibilò Malfoy non appena il moretto correndo gli si era piazzato davanti. Il biondino non si era dimenticato della breve conversazione con il cercatore blu, ne aveva parlato anche con Blaise, ed insieme avevano convenuto che era da tenere strettamente d'occhio dopo quella sua uscita.
- Malfoy non ce l'ho con te.- gli rispose lui calmissimo sfidandolo con il semplice sguardo. Erano spariti i suoi modi di fare così straffottenti e canzonatori della partita, e Malfoy  sapeva bene che lo faceva solo perchè davanti c'era Naomi.
- Si sente. Quando sei con lei evidentemente ti trattieni quanto serve per non apparire come sei realmente.- sputò provocatorio alzando le soppracciglia minaccioso.
Naomi seguì quello scambio di frasi senza capirci granchè, tanto che guardò Draco come a volere ricevere delle spiegazioni.
Mirko lo guardò di sbieco, irrigidendosi per qualche istante, Naomi lo vide chiaramente: i muscoli del viso tesi, i pugni distesi lungo il corpo tendersi e i pugni stretti. Poi come se niente fosse stato si rilassò, facendo spallucce e guardandolo quasi divertito.
- Non so di cosa tu stia parlando Malfoy.- infatti rispose con quel suo tono tipicamente calmo e pacato, con un sorriso rassicurante e aggraziato. - Cinque minuti, non ti chiedo altro.- si rivolse nuovamente a Naomi tendendole la mano.
Prima che Naomi potesse anche solo considerare l'ipotesi di protendere la propria mano verso quella del corvo, Draco la prese dal polso traendola a sè con forza e in un certo qual senso sembrava volerla proteggere perchè si mise di mezzo tra lei e il corvo.
- Sparisci Mordon.- sibilò infatti senza lasciare la presa sul polso di lei - Credo che quei cinque minuti ti bastino per usare le tue doti speciali.- aggiunse parentorio pronto a trascinarsi Naomi con la forza se fosse stato necessario.
- Ma che cazzo dici?!- esclamò Naomi sentendosi avvampare le guance e liberandosi della stretta di Malfoy. Di quel discorso stava capendo tutt'altro, con quelle "doti speciali" aveva capito...beh insomma si stava parlando di Malfoy! Del Don Giovanni,no?
- Se non vieni con me te lo dirò qui, davanti a lui, non voglio che continui ad evitarmi.- disse lui fermo e sicuro di sè.
- Non mi sembra il caso.- disse lei serissima. Non voleva coinvolgere più del dovuto Draco, non nei suoi affaracci privati.
- Lei non si muove di un millimetro da qua, è chiaro?!Quindi sbrigati che non abbiamo tempo da perdere.- esclamò lui tranquillo e deciso incrociando le braccia al petto.
- Malfoy smettila per favore!- esclamò Naomi volendo evitare una stupida rissa, per lei poi! - andiamocene,ok?- domandò  scocciata cercando di ignorare il bel corvetto, ricevendo nello sguardo di Draco una strana approvazione. Probabilmente non si aspettava che lo appoggiasse.
- Scusami.- disse semplicemente il corvetto sospirando come se tenesse dentro di sè quel peso da chissà quanto tempo.- Ti sei dimenticata questa nello spogliatoio dopo la partita..- mormorò tirando fuori dalla tasca interna del mantello la sua sciarpa verde argento ben piegata. Naomi la riprese tra le mani un pò in imbarazzo, stando bene attenta a non sfiorargli le dita. Non era sicura che specificare il luogo in cui l'avesse lasciata avrebbe fatto calmare Malfoy, infatti lo guardò come a confermare i suoi sospetti e lo trovò con un sopracciglio sollevato, interrogativo e irrigidito. Chissà che stava pensando, e probabilmente una buona parte era anche vera. -...non avrei dovuto spingere la cosa fino a quel punto, è chiaro che non te lo aspettavi e che non avrei dovuto.- aggiunse senza dare peso alle occhiataccie e all'espressione disgustata di Malfoy e quella sbalordita di Naomi.
Avrebbe voluto insultare pesantemente Mirko per quelle parole, per quelle parole dette davanti a Malfoy!Se il suo cervello aveva fabbricato ipotesi adesso erano certezze. Si sentiva inspiegabilmente in imbarazzo, ora era come se potesse leggere i pensieri di Malfoy a riguardo e già si sentiva la romanzina, e le prese per il culo.
- Mi è sembrato giusto, e non ho pensato granchè, è stato d'istinto e mi dispiace. Non sono riuscito a fermarmi, capisci che...-
- Oh avanti e basta!- esclamò Naomi arrabbiata gesticolando nervosamente con le mani prima di spintonarlo appena sulla spalla per fargli capire che poteva benissimo evitare di calarsi nei dettagli.
- Si ti prego.- ne convenne disgustato e rigido Malfoy.
- Devi saperlo che sono stato male. Ho cercato di parlartene da solo, ma continui ad evitarmi da tutta la settimana, e sento la tua mancanza Naomi. Mi mancano i tuoi baci.- aggiunse sorridendole. 
- Smettila!- esclamò Naomi imbarazzata oltre ogni modo, consapevole che le sue guance avessero preso una rosata tonalità rispetto al suo solito pallore.
- Vieni al ballo con me.- disse lui prendendole le mani sotto lo sguardo furente di Malfoy, che a quel gesto lo spintonò dalle spalle allontanandolo dalla ragazza la quale d'istinto tentò di fermare Draco pronto ad avanzare nuovamente contro il corvonero.
- Dannazione va bene!- esclamò lei esasperata vedendo che il moretto stava per ripartire alla carica. - Vengo al ballo con te, ma smettetela per Salazar!- esclamò lei guardando tutti e due negli occhi.
Mirko a quelle sue parole si ricompose, si mise dritto sulla schiena tutto soddisfatto con un sorriso tra le labbra. Come se avesse vinto chissà che cosa, come se quello era il suo intento dall'inizio.
- E noi due dobbiamo parlare.- lo minacciò Naomi puntandogli un dito contro - Da soli.- specificò severa prima che Mirko le sorrise nuovamente e iniziò ad arretrare salutandola.
- Ti aspetto.- le disse tranquillissimo senza degnare di uno sguardo Malfoy che si tratteneva per chissà quale motivo dal seguirlo e fatturarlo.
- Che caspita ti prende?- esclamò poi Naomi guardando Draco dall'alto al basso. - Ti sembra? Per quale motivo gli hai messo le mani addosso?- continuò guardandolo arrabbiata.
- Le mani addosso?- domandò lui divertito con un sorriso amaro - Quello non è niente. Aspetta che mi capiti a tiro come si deve.- annunciò lui altrettanto furioso.
- Ma cosa dici!- lo rimproverò Naomi puntandogli un dito contro - Non devi torcergli un capello!- si trovò a difendere inevitabilmente il bel moretto dagli occhi verdi.
- Se no cosa mi fai, eh?- esclamò lui scostando malamente la mano di lei - Devi smetterla di frequentarlo quell'idiota, io e Blaise te lo abbiamo già detto!- era furibondo questa volta.
- Nessuno dei due mi ha dato chiare motivazioni per cui io frequento chi mi pare e piace!- alzò lei la voce spalancando gli occhi a dismisura.
- Puoi andare a letto e spingerti oltre con chi ti pare Lorence, ma non con lui!- disse lui alzando altrettanto la voce.
Naomi a quelle parole arrossì. Sebbene non ci fosse stato niente di quello che aveva appena insinuato chissà che idea si era fatto di lei dopo le parole ingannevoli di Mirko.
A dirla tutta non era stato esattamente lui a spingere la cosa, anzi lei aveva dato un importante contributo. Il problema purtroppo era un altro, un problema più grave di cui Naomi non poteva parlare a nessuno. Le sembrò ancora più grave chiedersi il motivo per cui doveva preoccuparsi di cosa pensasse Draco. In fondo non le interssava, no? O si?
- Perchè no?!- esclamò lei allargando le braccia esasperata - E poi non ti azzardare ad insinuare certe cose su di me!- lo riprese abbandonando per un istante il suo imbarazzo.
- Perchè è così e basta!- alzò la voce Draco furibondo prima di sospirare e incamminarsi verso le stanze di quel piano.
Naomi fece uno strano grugnito isterico prima di affiancarlo di nuovo.
Draco la guardò dall'alto scuotendo il capo. Una parte di sè avrebbe voluto confessarle quello che il Corvo gli aveva detto la domenica alla partita, ma dall'altra non sapeva neanche come dirglielo, lo avrebbe preso per pazzo, e inoltre nè lui nè Blaise ne erano del tutto certi.
- Se è così e basta, beh non m'importa! Dovete smetterla tutti quanti di dirmi cosa devo o non devo fare senza neanche una motivazione!- riprese lei senza perdere il ritmo del passo.
- Brava preoccupati di mostrarti disponibile dopo le partite, questo richiede molto meno impegno.- commentò lui freddo senza neanche fingere di guardarla.
Ecco stavano iniziando ad infilarsi in un brutto argomento.
- Come ti permetti!?- esclamò lei spalancando appena la bocca formando una piccola "O" con le labbra.
- Non fare la santarellina adesso, gli spogliatoi non sono un bel luogo in cui fingere di fare la brava ragazza.- sputò lui guardandola storto, prima di infilare il viso in una porta semi aperta per poi chiudere la maniglia arruginita a chiave.
- Fammi capire.- mormorò Naomi appoggiandosi con le spalle al muro di fianco alla porta - Ti da fastidio che vada a letto con Mirko, o che ti ha preso il boccino sotto il naso?- lo provocò lei a quel punto senza alcuna pietà sapendo che in quel modo lo avrebbe fatto arrabbiare parecchio.
Non andava a letto con nessuno ovviamente, però questo era quello che credeva Malfoy no? E allora perchè tentare di spiegargli che non era vero?

Menosa la ragazza. Ci risiamo con la voglia di attenzione! l'additò la sua coscienza con una piccola risata.

- Tu mi dai fastidio.- la gelò lui sovrastandola con la sua persona piazzandosi di fronte a lei in tutta la sua altezza. I suoi occhi la fissavano gelidi come cubetti di ghiaccio e al contempo torbidi e sicuramente pieni di rabbia. Aveva proprio toccato un tasto dolente. - La tua voce, la tua presenza, le tue sciocche e stupide insinuazioni, tutto di te mi da fastidio.- continuò imperterrito scandendo ogni parola, ogni virgola ed ogni sillaba con una freddezza disarmante.
Ancora una volta Naomi si sentì male sotto quel trattamento così rigido, si domandò il perchè, ma non riuscì a darsi una risposta.
Rimasero a fissarsi per qualche istante, prima che Naomi gli diede una piccola spinta che bastò a liberarsi dalla sua imponente presenza.
- Tolgo il disturbo.- si limitò a replicare gelida mentre lo sorpassava dandogli una spallata.
Lui la guardò svoltare il corridoio, non si mosse dalla sua posizione finchè smise di udire i passi di lei, sentirli sempre più fiochi e distanti.
Solo quando ebbe la certezza che se ne fosse davvero andata abbandonò la sua posizione, si scostò dal muro con il passo incerto come se portasse sulle spalle un enorme peso. Era furioso, e non più di tanto con lei, bensì con se stesso. Non riusciva a giustificare quella sua rabbia, non riusciva a venirne a capo.
Era vero quello che le aveva sputato addosso? Neanche più di tanto, non così almeno. Certo lo irritava molto spesso perchè lei aveva quella dannata attitudine a volerlo sempre contraddire, eppure non lo infastidiva la sua voce e la sua presenza anzi, da qualche tempo, forse dopo la sua trasformazione, iniziava a non dispiacergli neanche guardarla più di quanto avrebbe ammesso. Spesso si era domandato se prima o poi sarebbe riuscito ad andare oltre ai loro screzi e giochetti, ma dopo quella sua uscita vedeva ogni qualsiasi possibilità svanire.
Si torturò l'interno guancia con i denti, mentre si passava una mano sul viso nel tentativo di cancellare quella sua espressione di rabbia e sconforto.

                                                                                                                                        ************

- Ehi...- una voce stanca eppure così tranquilla che Naomi faticò a distinguere persa com'era nei suoi silenziosi pensieri - Che ci fai ancora qui?- domandò Blaise facendosi spazio tra i divanetti di pelle della sala comune guardandola dall'alto.
Naomi era placidamente sdraiata sul divano con il capo rivolto verso il camino appoggiato allo spesso bracciolo con i lunghi capelli castani che ricadevano sulla pelle nera del mobile.Torturava tra le mani la propria sciarpa verde argento che aveva riavuto quella sera con lo sguardo perso nel rincorrersi di fiammelle e fumo del camino.
Quando era arrivata nella Sala Comune non c'era nessuno, tutti si erano rintanati nelle loro camere e lei ne era stata più che contenta. Era furiosa, avrebbe voluto spaccare qualcosa per il nervoso, sfogarsi, ma non aveva trovato niente di meglio da fare che cadere come una pera cotta al sole su quell'invitante divano.
Stanca di sentirsi così strana in sua presenza, stanca di sentirsi umiliata e ferita dalle sue parole.
- Non dormo in camera questa notte.- borbottò lei con il tono di una bambina viziata.
Blaise la guardò con un sopracciglio lievemente alzato senza capire.
- E per quale motivo?- domandò infatti sedendosi poco lontano da lei sulla poltroncina.
- Perchè potrei ucciderlo. Per davvero Blaise, non sto scherzando.- mormorò lei seriamente guardandolo negli occhi e accorgendosi così della sua aria stanca.
- Draco?- domandò ridendo divertito sebbene conoscesse già la risposta - Che ha fatto questa volta?- domandò lui curioso.
- Niente, è solo un cafone.- minimizzò Naomi sorreggendosi la testa appoggiandola alla mano e puntando il gomito sul bracciolo di pelle guardando Blaise scocciata. Non poteva dirgli esplicitamente che le sue parole spesso la ferivano profondamente e non sapeva neanche il perchè. - Non sono sua sorella che si può permettere di girarsi così come meglio crede! Tratta tutti come pezze da piedi, e non mi meraviglia che non sia circondato da persone, ma da puttanelle e teste di cazzo!- esclamò riferendosi senza bisogno di chiarimenti alla Parkinson o alle mille oche giulive che gli morivano dietro e dalla compagnia squallida di Nott.
- Beh, grazie per la considerazione.- ridacchiò Blaise accavallando le gambe.
- Sai che non mi riferivo a te. Anzi dovrebbe pregare ogni Dio che conosce ad averti ancora come amico, e mi chiedo per quale motivo ti preoccupi per lui!- sbottò a quel punto Naomi senza ripensare che qualche giorno prima aveva ammirato e palpato il loro rapporto di amicizia così intenso.
- Draco non è sempre così.- sorrise Blaise sereno.
- Mi è difficile crederti.- lo smentì subito Naomi - Non lo vedo comportarsi bene con nessuno, a volte persino con te non riesce a trattenersi dall'essere una merda!- aggiunse esasperata.
- Lo so, lo so. Non sembra essere un buon amico, ma fidati, lo è per davvero. So per certo che darebbe la vita per salvare le persone che ama, sacrificherebbe ogni cosa per le persone a cui tiene. Certo si comporta da stronzo, anzi direi che è il migliore degli stronzi, ma dietro a questo c'è molto altro credimi.- le disse guardandola negli occhi molto seriamente.
Naomi sbuffò scuotendo impercettibilmente il capo stentando a crederci.
- Hai detto bene: il migliore degli stronzi.- riuscì solo a confermare quell'unica parte del suo discorso così surreale - Piuttosto com'è andata la tua ronda? Sembri stanco.- tentò di cambiare discorso lei accomodandosi meglio su quel piccolo spazio.
Sembrava un gatto acciambellato pronto a ricevere qualche coccola.
Blaise sprofondò nella poltrona abbandonando la testa verso l'alto.
- Dove cominciare?- domandò lui retorico sbuffando sonoramente - E' stata pesante. Anzi pesantissima..-
- A chi lo dici!- esclamò una terza voce seguita dal fastidioso cigolio del quadro porta che si chiudeva. - Sai, qualcuno mi ha lasciato fare la ronda da solo!- aggiunse stizzito Malfoy entrando nel loro campo visivo.
Naomi lo guardò storto rimanendo comunque nella sua comoda e placida posizione. Era meglio che quel gatto voglioso di coccole non si trasformasse in un gatto pronto a tirare fuori gli artigli o il bel biondino si sarebbe trovato con danni fisici non leggeri.
- Quando sarai più educato magari..- gli rispose Naomi guardandolo fisso negli occhi grigi.
- Stai davvero ancora parlando?- domandò Draco fingendosi sorpreso e divertito - E' così difficile capire che la tua voce è fastidiosa e insopportabile?- domandò lui provocatorio e freddo, un tono così simile a quello che aveva usato poco fa, magari meno furioso, ma pur sempre raggelante.
In quel momento Naomi sentì ribollirsi il sangue nelle vene, il cuore accellerare frenetico e la rabbia salirle e pizzicarle le mani chiuse ormai a pugno.
Scattò in piedi pronta a ripercorrere la distanza tra lui e il biondino il pugno teso e ben serrato che avrebbe tanto desiderato accarezzare non tanto dolcemente il bel visino del serpeverde, tra l'altro impeccabilmente tranquillo davanti a quella reazione, ma Blaise la trattenne prendendola dalla vita e abbracciandola da dietro per tenerla ferma.
- Ehi ragazzi calmiamoci, stiamo esagerando!- esclamò lui sollevando fisicamente la ragazza che continuava a dimenarsi a debita distanza, mettendo un ulteriore ostacolo tra i due con il suo corpo.
- E' pazza, non so che altro dire..- la indicò con sufficienza Malfoy con la mano.
- Io non sono pazza!- esclamò l'altra rabbiosa trafiggendolo con lo sguardo dall'altro lato. - Mi hai rotto, tu e i tuoi modi di fare di cui non si capisce mai un cazzo!- sbottò come se si tenesse quelle cose dentro da chissà quanto. - Non capisco quando si può parlare con te, se si parla seriamente bisogna stare attenti a che ti si dice altrimenti diventi suscettibile, quando vuoi si può scherzare e sempre quando vuoi tu puoi fare il pervertito!- aggiunse con il nuovo tentativo di mettergli le mani addosso troncato sul nascere da un semplice gesto di Blaise.
- Naomi calmati..- tentò Blaise mettendole una mano sulla spalla che la ragazza lasciò cadere nel vuoto malamente.
- Calmarmi un cazzo! Non sono paziente come te, anzi sono la persona meno paziente di questo mondo, e di certo non ho intenzione di sforzarmi ad essere carina con uno che mi tratta come se fossi meno del suo zerbino!- lo indicò rabbiosa.
- Pff...carina.- sbuffò Draco divertito con un ghignetto sulle labbra.
- Draco smettila anche tu!- lo riprese Blaise voltandosi per guardarlo.
- Ehi Zab non sto facendo niente, se lei è schizzata è colpa mia?- gli disse serio e gesticolando nell'indicarla - Nessuno ti ha mai costretto a parlarmi, ti assicuro che ne faccio a meno! Te l'ho già detto mille volte che meno ti vedo e ne so di te e meglio sto.- sputò lui con cattiveria.
- Oh ma certo!- ironizzò Naomi ridendo con il solo scopo di prenderlo in giro. Mise le mani sui fianchi con fare provocatorio mentre con il piede sinistro iniziava a tamburellare ritmicamente sul tappeto finemente intrecciato steso al suolo - Un altro tipico esempio di come tu sei pazzo! Non vuoi avere niente a che fare con me eppure una delle tue tante personalità spesso fa il casca morto,l'altra si cimenta nella parte dello spasimante geloso e un'altra ancora tenta di convincersi di volermi proteggere....ma per favore! Il pazzo sei tu e sebbene abbia studiato qualcosa di psicologia nel tuo caso ci vorrebbero come minimo due psichiatri per tenere a bada le tue mille personalità!- sbottò lei sentendo il respiro corto per come sputava velocemente quelle parole - ah!- esclamò ancora indicandolo senza lasciargli spazio e possibilità di inserirsi nel suo monologo - dimenticavo quell'ultimo pezzetto di Draco che si cala nei discorsi seri, ma appena sente qualche domanda di troppo diventa come una donna nel pieno del ciclo mestruale!- aggiunse guardandolo sprezzante e spavalda.
Si riferiva all'ultimo dei loro discorsi, di quando avevano parlato del Marchio, di quello che lei avrebbe potuto ricevere e che invece per fortuna, o chissà forse sfortuna, era rimasta una semplice ferita e Malfoy lo aveva capito bene.
In realtà in ognuna di quelle sue insinuazioni aveva capito il messaggio celato, aveva rivisto lo specifico episodio come se almeno una parte di lui, forse una che era sfuggita a Naomi, fosse d'accordo con lei e quelle contraddizioni le sentisse sue.
Non era pazza, altrimenti lo sarebbe stato anche lui.
- Hai finito?- domandò lui semplicemente sembrando annoiato e nascondendo del tutto quello che la sua mente elaborava meccanicamente ad ogni parola da lei proferita, anzi meglio dire vomitata vista la foga che ci aveva messo.
- No!- sbottò lei senza preoccuparsi che la sua voce avesse potuto risvegliare qualche studente del primo piano - Devi smetterla di farmi fare enormi figure con Mirko!- aggiunse e guardò questa volta anche Blaise. - E' un ragazzo premuroso e gentile, non c'è alcun motivo per cui non dovrei frequentarlo e francamente sono stanca dei vostri mal celati sospetti di cui neanche mi mettete al corrente.- aggiunse esasperata supplicando Blaise con lo sguardo per avere un bricciolo di spiegazione.
- Non stare neanche ad aprire il discorso Blaise.- parlò Draco serio sedendosi su un altro divanetto lì vicino - E' stata tanto furba da donare le sue grazie a quel coglione.- mormorò lui furioso guardando Blaise più che seriamente.
- Cosa!?- esclamò apprensivo Blaise voltandosi per guardare Naomi.- E' vero?- domandò guardandola come se fosse strano vederla vegeta e in salute dopo quello che aveva sentito dire da Draco.
Naomi per l'ennesima volta si domandò per quale motivo quei due fossero quasi spaventati dal corvonero, eppure non riusciva a formulare alcuna ipotesi Mirko era davvero un ragazzo gentile e così...semplice!
- No che non è vero!- gli rispose lei esasperata alzando gli occhi al cielo e ricevendo un'occhiataccia dubbiosa da parte di Draco. - Non sono quel tipo di ragazza!- aggiunse offesa dalla poca fiducia di Blaise, da lui proprio non se lo aspettava e in realtà riteneva ridicolo doversi giustificare con loro due della sua vita privata.
- Oh certo.- mormorò Draco amaramente divertito scuotendo il capo - Dovevi sentire cosa diceva l'idiota questa sera. Si sono spinti oltre a quanto pare, non essere timida dai, dì la verità a Blaise.- l'accusò lui seriamente quasi ringhiando a dire il vero, sembrava che quel fatto gli bruciasse davvero.
- Non dovrebbe interessare a nessuno dei due, ma non è successo proprio niente!- si difese lei tuttavia con un tono tanto innocente da essere credibile. Si sentiva in gabbia, quasi ad un interrogatorio.
Non bastava la figuraccia che aveva fatto? L'imbarazzo provato davanti a Malfoy, la rabbia che gli ribolliva dentro...cos'altro volevano da lei?!
- Quindi si è sognato tutto?- domandò Draco trafiggendola con lo sguardo. - E la sciarpa che ti ha restituito? Dubito che altri serpeverde s'infilino nello spogliatoi avversari dopo una partita.- sputò lui quasi schifato.
La situazione aveva dell'incredibile! Si trovava anche Blaise contro questa volta! E Malfoy si stava nuovamente calando nei panni dello spasimante geloso!
- Fermi tutti e due, ne ho abbastanza!- sbottò tutto d'un tratto lei guardandoli entrambi - Punto primo,continuo a non capire il motivo per cui non devo uscire con lui, e continuerò a farlo finchè qualcuno si degnerà di darmi una spiegazione logica e razionale. Punto due non ci sono andata a letto, perchè ci tengo a ripetere che a differenza di qualcun'altro non vado di fiore in fiore!- esclamò numerando quei punti sulle sue dita e rifilando un'occhiataccia a Malfoy che tuttavia si lasciò scivolare continuanando a guardarla con astio. - Terzo, sono andata nello spogliatoio a fargli i complimenti per la vittoria per questo la mia sciarpa l'ho dimenticata lì!E per quanto riguarda a quel che si riferiva questa sera hai interpretato male tutto tu!- accusò nuovamente Draco che rimase impassibile - Perchè è vero che non stavamo di certo giocando a scacchi, ma appena le cose stavano diventando troppo impegnative me ne sono andata via, è chiaro?- terminò guardando Blaise fisso negli occhi. - Ed ora, con permesso me ne vado a dormire, sono esausta e non voglio averlo più davanti agli occhi!- disse lei afferrando rapidamente la propria sciarpa dal divanetto. - Ovviamente con questo reputo l'argomento Mordon del tutto chiuso. Buona notte!- si trovò quasi ad urlare quel "buona notte". I due ragazzi la guardarono salire le scale del tutto in silenzio finchè non sentirono più i suoi passi pesanti e sicuramente furiosi.
- Che c'è?- domandò Draco sbuffando.
Blaise lo stava guardando decisamente male, come un padre guarderebbe il figlio che ha appena portato una T in un compito di classe.
- Devi andarci piano Dra...non tutti sono pazienti come me.- lo rimbeccò il moretto dagli occhi cobalto sedendosi di fronte a lui.
- Me ne sono accorto nel corso dei miei diciotto anni Zab.-
- Dra.- replicò lui severo, non aveva intenzione di farsi raggirare dalle sue battute questa volta, la reazione di Naomi era stata sin troppo esagerata e sapeva che non era pazza, ma era proprio colpa del comportamento del suo migliore amico. - Cosa succede con Naomi?-
- Niente.- fece spallucce lui - Siamo alle solite. Non capisce che m'interesso solo ed esclusivamente alla sua salute, e non per qualche celato interesse personale nei suoi confronti, ma solo e soltanto perchè ci è stato affidato uno specifico compito.- spiegò lui abbassando la voce per evitare che un qualsiasi ospite indesiderato sentisse. La premura non era mai sufficiente.
- Uhm..- mormorò Blaise poco convinto guardandolo sospettoso.
- E' così.- smentì immediatamente Draco serissimo - Non me la sento di sopportare le tue insinuazioni su di lei Zab. Sono esausto.- aggiunse massaggiandosi con aria grave le tempie.
- Ti conosco Draco..- lanciò la frase tuttavia senza finirla perchè era una persona paziente e sapeva che ogni cosa aveva un tempo prestabilito seppure lungo e tortuoso - E se le dicessimo che Mordon è...- tentò fissando il pavimento nel tentativo di trovare una parola adeguata.
- Cosa?- domandò sprezzante il biondino - Non lo sappiamo neanche noi. Sono solo voci che giravano sulla sua famiglia, chissà quante sono vere di tutte quelle che abbiamo sentito.- scosse il capo schifato ripensando all'ambiente e al circolo che lui e Blaise si erano lasciati alle spalle.
- Non ha tutti i torti a reagire così però...- giustificò Naomi sospirando e non trovando una soluzione a quel problema - Dobbiamo tenerlo d'occhio, non mi è piaciuta per niente quell'uscita di domenica scorsa.- mormorò grave guardando l'amico.
- Lo so.- annuì lui risentendo la voce straffottente del Corvonero nella sua testa.
"Dopotutto sai che ho delle doti speciali" aveva detto con quel mezzo sorriso odioso.

A cosa diavolo si riferiva?! si tormentava da quasi una settimana, e tutte le volte non riusciva a darsi una risposta. Di che doti parlava? Purtroppo neanche le voci di cui lui e Blaise erano a conoscenza bastavano per un interpretazione a quelle poche parole.
- Gli scapperà dell'altro prima o poi.- annuì Draco parlando più a sè stesso che a Blaise. - Piuttosto è strano che Theo non si sia fatto più sentire, manca poco alle vacanze Natalizie.- ricordò lui osservando l'ombra cupa negli occhi dell'amico.
- Draco hai...- tentò apprensivo Blaise di introdurre delicatamente l'argomento.
- Sei pronto ad incontrare i futuri suoceri?- domandò però il biondo con un ghignetto sulle labbra.
- Sì, credo almeno.- ammise Blaise appena nervoso all'argomento. Aveva ancora il terrore di combinare qualche casino a causa delle sue radici nell'insegnamento dell'odio ai babbani. - Ma tu..- tentò nuovamente, ma Draco lo interruppe di nuovo alzandosi oltretutto.
- Preoccupati di fare colpo, per una volta non farmi da balia Blai.-
- Non puoi chiedermelo, mi pare di essere stato chiaro sulla questione.- gli ricordò il moretto più serio che mai acquistando lo stesso ardore che aveva l'ultima volta che avevano trattato l'argomento.
- Ci sto pensando.- tentò di tranquillizzarlo con quella vaga allusione e poi gli tese la mano - E poi oggi mi sono già preso una buona dose d'insulti.- ghignò divertito riferendosi alla scenata di Naomi che tuttavia lo aveva piuttosto colpito. Non si sarebbe mai aspettato una reazione simile, e forse non era semplicemente abituato a sentirsi contraddire da qualcuno, specialmente se quel qualcuno diceva cose in fondo vere.
Blaise sorrise appena e afferrò la mano dell'amico alzandosi dalla poltroncina, mentre insieme si dirigevano alla propria camera.
- Speriamo che dorma piuttosto.- mormorò Blaise divertito - Non credo avrei le forze di trattenerla dal metterti le mani addosso questa volta.- scherzò lui dando una gomitata all'amico al suo fianco che per tutta risposta si limitò a sghignazzare.
- Dovresti rilassarti anche tu sai? Magari un pò di relax nel bagno dei prefetti non ti guasterebbe.- gli consiglio Blaise vedendo il viso dell'amico corrucciato e stanco.
- Ci vado spesso in quel bagno Blaise.-
- Da solo intendevo.- ridacchiò Zabini sapendo benissimo delle abitudini dell'amico.
- Si, magari dovrei.- annuì Draco stiracchiandosi appena prima di entrare dentro la propria camera da letto completamente avvolta nell'oscurità. Naomi stava gia dormendo, ai piedi del suo letto c'era il suo gatto peloso che li guardò pigramente entrare prima di tornare a dormire proprio come la padrona.
- Sì, e vedi di andarci piano. Per esperienza ti dico che con le persone così è meglio non tirare troppo la corda.- mormorò Blaise per non disturbare la ragazza.
Ovvianente si riferiva al fatto che Naomi era molto simile a Draco per certi aspetti e non era saggio portarla in quel modo all'esaurimento.
Draco annuì controvoglia senza però aggiungere altro.



                                                                                                                                                ********************


- Pss!-
Naomi stava prendendo appunti, seguiva ogni gesto della professoressa di antiche rune, la quale ne disegnava un paio alla lavagna.
- Nao!-
A quella voce non potè fare altro che girarsi: c'era Daphne vicina a Millicent la quale con un colpo di bacchetta le fece arrivare un delicato pezzo di carta piegato ad aereoplano.
Naomi se lo trovò sul proprio quaderno in men che non si dica, ricevendo un'occhiataccia dalla sua vicina di banco, ovvero Hermione che specialmente in materie così difficili come antiche rune non si permetteva distrazioni di alcun genere.
Così si sbrigò ad aprirlo e leggerlo rapidamente prima che la professoressa girandosi potesse notare la sua distrazione.

"Allora andrai al ballo con Mordon!Potevi anche dircelo questa mattina!"

Lesse velocemente la chiara ed elegante calligrafia della biondina.
Si domandò come diavolo faceva a saperlo visto che non ne aveva fatto parola con nessuno. La sera prima aveva avuto giusto il tempo di sclerare contro Blaise e Draco, non aveva neanche pensato al fatto che sarebbe andata al ballo con Mirko. Anzi si ricordò che avrebbe dovuto fermarlo appena poteva per cantargliene quattro sul suo comportamento. Si era accorta della sua tattica della sera prima, l'aveva fatto di proposito a parlarle di fronte a Malfoy, sapeva che pur di non avere impicci gli avrebbe detto di sì a tutto.
Non appena alzò il viso si accorse di avere sul banco un secondo aereoplano di carta che si sbrigò a leggere.

"Non ti preoccupare, per ora lo sappiamo solo noi. Questa mattina ho accettato l'invito di Sebastian Devon il corvo ricordi? A quanto pare è un suo grande amico, me lo ha detto mentre mi accompagnava a lezione."
Naomi aveva presente chi fosse il corvonero in questione. Era lo stesso che le aveva fatto strane battute la domenica dopo la partita e lo stesso che il giorno prima era di ronda con Mirko e l'altra ragazza cinese. Era carino, indubbiamente carismatico e iperattivo. Strappò un pezzo di carta dal proprio quaderno e si affrettò a rispondere alla biondina con il medesimo incantesimo.

" Ve lo avrei detto più tardi, figurati! Ieri durante la ronda ha insistito tanto, non ho potuto rinviare la cosa ancora una volta!"
Attese che Daphne finì di leggere per incontrare il suo sguardo e sorriderle. Al ballo mancava sempre meno, e sabato avrebbero dovuto tornare ad Hogsmead nel pomeriggio per ritirare i vestiti che si erano fatte fare su misura per l'evento. Anche Naomi non vedeva l'ora di quel ballo, uno dei primi che avrebbe potuto passare senza l'ansia di essere controllata dai leccapiedi del padre, con dei veri amici al fianco e con un accompagnatore niente male.
- La prof. ha dato i compiti.- la riportò alla realtà Hermione passandole una pergamena. - Se vuoi possiamo andarli a fare in biblioteca, ho un due ore buche.- le disse sistemando le proprie cose nel borsone.
- Adesso ho lezione di divinazione, però l'ora dopo ti raggiungo in biblioteca, ok?- rispose Naomi alzandosi e gettando alla rinfusa le cose nella sua tracolla di pelle.
- Davvero fai divinazione?- domandò scettica la riccia sorridendo ironicamente.
- Beh mi sembrava interessante...anche se per la maggiorparte di volte mi invento qualche prossima catastrofe.- replicò Naomi ridacchiando.
Hermione rise di gusto prima di salutarla e abbandonare l'aula.
Naomi si diresse a gran passo verso la torre dove si trovava la stravagante aula della professoressa Cooman, con l'intento di arrivare il prima possibile e mettersi nei divanetti in fondo dove l'insegnante solitamente torturava meno.
Entrando si accorse che ad avere avuto la sua stessa identica idea c'erano Harry e Ron uno di fianco a l'altro che parlottavano tra di loro.
Si diresse senza esitare verso Harry non curante della presenza di Ron: era la prima occasione che gli si presentava per potergli parlare, non sarebbe stata la presenza del suo migliore amico a fermarla.
- Ciao ragazzi.- salutò tuttavia entrambi trovandosi due paia di occhi azzurri sorpresi puntati addosso. - Scusa Ron, posso parlare un attimo con Harry?- domandò lei con l'accenno di un sorriso consapevole che sicuramente Ron l'avrebbe voluta uccidere visto quello che aveva fatto alla sorella. La guardò infatti con riluttanza, tuttavia annuì e si alzò a parlare due file più avanti con un altro ragazzo grifondoro.
- Naomi..- tentò di iniziare a parlare Harry guardandola sedere al suo fianco.
- No aspetta.- lo interruppe subito lei scuotendo il capo. - Scusami. Non volevo farle del male. Non so cosa tu abbia sentito dire in giro, ma quella di usare la magia è stata davvero l'ultima spiaggia. Le ho detto mille volte di andarsene, ma lei...-
- Lo so.- questa volta fu Harry ad interromperla annuendo convinto a quelle parole. - Ti credo. Ginny era distrutta, è colpa mia, non avrei dovuto lasciarla in quel momento che era così fragile, ma non mi sarei mai aspettato una reazione simile...adesso non vuole neanche che la vada a trovare in infermeria. Madama Chips dice che si agita e che non fa bene alla guarigione.- svuotò il sacco il grifondoro con l'aria affranta.
- Mi spieghi perchè l'hai lasciata?- domandò Naomi non capendo.
Harry la guardò negli occhi con l'aria di un cane bastonato, e Naomi ci mise meno di due minuti a capirlo.
- Oh...- mormorò sospirando - Credo di avere capito.- aggiunse però convenendo che avesse scelto proprio un momento sbagliatissimo.- Vedrai che con il tempo capirà, e guarirà mi ha detto Hermione. Durante queste vacanze alla Tana vedi di sistemare le cose.- suggerì Naomi rendendosi conto solo in quell'istante dell'imminenza delle vacanze di Natale. Il suo pensierò andò inevitabilmente a Malfoy, nonostante quello che era successo la sera prima si ricordò che la sua permanenza al castello durante le vacanze Natalizie era sinonimo di pericolo e una parte di sè si sentì quasi in apprensione.
- Non so...non voglio che le succeda niente.- disse lui scuotendo il capo.
- Harry capisco.- disse lei guardandosi intorno e constatando che l'aula iniziava lentamente a riempirsi di studenti - Anche senza di te può succederle qualcosa. Quindi forse è meglio che se dovesse succederle qualcosa tu le sia a fianco, no?- gli domandò lasciandolo lì a riflettere sulla cosa.
La ragazza vide entrare nell'aula il suo corvetto, e si alzò lentamente dalla sedia senza perderlo di vista.
- Scusa Harry, devo parlare con una persona. Riprendiamo l'argomento però ok?E' da un pò che non parliamo!Ci mettiamo d'accordo in seguito dai.- lo salutò sbrigativa e senza aspettare una risposta si piazzò davanti al corvo scendendo un paio di gradini.
- Ehi.- la salutò lui con un sorriso sorpreso e ignaro della ramanzina che si sarebbe dovuto sorbire.
- Dobbiamo parlare.-  disse lei seria prendendolo per mano e trascinandoselo nei posti dietro.
- Aspetta quanta fretta!Neanche ieri mi evitavi!- ridacchiò lui seguendola divertito e accomodandosi al suo fianco.
- Non riderei se fossi in te!- sibilò lei senza che orecchie indiscrete potessero sentirla. In quel momento si presentò agli alunni la stravagante professoressa con gli occhiali a fondo di bottiglia la quale si affrettò a fare comparire sui tavoli rotondi e smerlettati delle grandi palle di cristallo.
- Si ostina a farci vedere dentro il vetro la svitata.- mormorò Mordon sfiorando la liscia superficie del vetro.
- Mirko.- lo chiamò Naomi catturando il suo interesse e trovandosi a guardarlo negli occhi - So benissimo cosa hai fatto ieri, e non mi è piaciuto.- andò diretta al punto guardandolo seriamente.
Il ragazzo distolse lo sguardo abbassandolo quasi colpevole, quasi per l'appunto.
- Immaginavo, ma dopo tre giorni in cui non facevi altro che ignorarmi è stato l'unico modo che avevo per certo di avere la tua attenzione.-
- Sì, e grazie a questa tua bravata Malfoy e Blaise mi stanno addosso come iene!- sbottò lei guardandosi intorno per paura che qualcuno l'avesse sentita. In realtà tutti parlottavano entusiasti e scettici per l'assegnazione della Cooman quindi nessuno si preoccupava di qualche tono troppo alto.
Mirko la guardò stringendo gli occhi stranito.
- Cosa centrano Zabini e Malfoy con noi?- domandò infatti non capendo.
Noi. Naomi sentì strana quella parola, troppo lontana forse.
Fu lei questa volta ad abbassare lo sguardo: come poteva spiegargli senza rivelare troppo che Draco e Blaise lo odiavano e non volevano che lei respirasse l'aria che respirava lui? Non sapeva neanche il motivo!
- Te l'ho detto che sono amici di famiglia, e si preoccupano per me.- buttò lì Naomi di sana pianta senza guardarlo negli occhi.
- Ancora ancora Zabini, ma Malfoy? Non vorrai farmi credere che a lui interessi davvero!- replicò lui guardandola e riferendosi ovviamente ai rapporti non tanto stretti dei due che erano lampanti.
Naomi soppesò più del dovuto quelle parole, trovandole troppo vere. Davvero a Malfoy interessava della sua incolumità? Dopo la litigata del giorno prima la risposta che le venne in mente era solo una.
- Non so per quale motivo, ma non gli vai a genio. Vorrei capirlo, ma non c'è verso di cavargli neanche una virgola!- esclamò lei abbattuta senza però suscitare strane reazioni nel ragazzo, sembrava piuttosto tranquillo e per niente sorpreso. - E comunque il punto è che non devi farlo più. Voglio che le cose che succedono tra me e te rimangano solo tra di noi.- disse lei questa volta guardandolo negli occhi.
Noi. Questa volta l'aveva usata lei quella parola.
- Tra me e te, e quotidiani scandalistici.- ironizzò lui con un mezzo sorriso.
Naomi non potè fare altro che rispondere a quel sorriso facendo spallucce.
- Beh sì, quello era un dettaglio che avevo scordato.-
- Ragazzi!- pruruppe alle loro spalle la professoressa facendogli prendere un mezzo infarto - Che cosa vi destina il futuro dunque?- domandò guardando con quegli occhi strabuzzanti i loro visi e la palla di vetro tra di loro.
- Uhm...neve.- rispose quasi subito il ragazzo fissando la sfera tanto intensamente che Naomi seguì il suo sguardo come a cercare veramente della neve.
- E cos'altro?- domandò la professoressa evidentemente non soddisfatta.
Mirko si voltò verso Naomi con una tacita richiesta di aiuto, alla quale rispose annuendo impercettibilmente.
- Sembrerebbe una bufera.- suggerì Naomi anche se incerta.
- Sì,sì.- annuì energicamente la professoressa applaudendo velocemente e avvicinandosi a loro con un'intimità piuttosto fastidiosa ai due giovani. - C'è dell'altro dai,dai!-gli incitò prendendo loro le mani e posizionandole ad appena tre centimetri sopra la palla di cristallo.
- Non vedo niente.- disse Naomi tentando di ritrarre la mano infastidita dalla confidenza che si era presa quella strana donna.
- No!- esclamò lei alzando un poco la voce catturando l'attenzione dell'intera classe. - Guardate!- disse indicando la sfera di cristallo ad entrambi.
- E'...?- domandò Mirko strabuzzando gli occhi e avvicinandosi appena senza spostare dalla sfera il palmo della propria mano.
- Sangue.- concluse Naomi facendosi vicina maggiormente con la faccia alla sfera, osservando l'enorme pozza di sangue scuro al suo interno.
- Eccellente, questo è lo spirito!- si congratulò la Cooman scavalcando i cuscini e girando tra il resto della classe.
- Non credevo sarei mai riuscito a vederci qualcosa per davvero.- commentò il corvonero osservando quella sfera rapito quanto Naomi.
La ragazza lo ignorò avvicinando lentamente le dita alla superficie fredda della sfera, quasi avesse paura di bruciarsi la pelle. Anche a lei non era mai capitato di vederci granchè in quella sfera, ogni tanto un pò di nebbia, a volte nuvole nere e altre ancora foglie ingiallite. Quella era la primissima volta che la sfera le rivelava qualcosa di vagamente interessante. Non appena i suoi polpastrelli vennero a contatto con la sfera di cristallo l'immagine cambiò all'istante lasciando spazio a due occhi dalle iridi rosse, come il sangue che era appena scomparso, incorniciate da venuzze in rilievo. Trasalì e sbiancò all'istante facendo cadere la sfera sulle assi di legno del pavimento e portandosi le mani al viso con il terrore che quell'immagine fosse il suo riflesso, ma non era così: la sua pelle era candida, i suoi occhi verdi come il prato e impreziositi dalla matita nera e dal mascara.
- Ehi! Che ti prende?- domandò Mirko afferrando la sfera dal pavimento.
- N..niente.- mormorò Naomi guardandolo scuotendo il capo.
- Sembra che tu abbia visto un mostro!- esclamò il corvo ridendo.
- Tu...tu non hai visto?-  chiese Naomi fissando la sfera che reggeva tra le mani.
Effettivamente quel che aveva visto non si poteva certo definire umano, e la cosa la spaventava visto che succedeva anche a lei, nonostante non potesse dire con certezza che quelli che aveva visto erano per davvero i suoi occhi, i particolari erano bastati a farle venire i brividi.
- Sì. Ti fa impressione il sangue Naomi?- chiese ridacchiando Mirko.
Naomi lo guardò senza sapere che dire: sembrava che quello sguardo inniettato di sangue lo avesse visto solo lei, lui era troppo tranquillo.
Se lo avesse visto anche lui non sarebbe stato così rilassato. Magari non turbato come lei, però non avrebbe ridacchiato a quel modo.
Lui non aveva visto.
- Naomi stai bene?- gli domandò questa volta preoccupato mettendole una mano sulla spalla. - Sei bianca come un lenzuolo.- aggiunse guardandola dritta negli occhi.
- Sto bene.- disse lei nonostante avesse ancora lo sguardo perso - Ci sono, giuro.- si riprese lentamente scuotendo il capo e abbozzando ad un sorriso.
- Sicura?- chiese apprensivo il ragazzo guardandola negli occhi pronto a carpire ogni sintomo di incertezza - Vuoi che ti porti in infermeria?-
- No,no davvero sto bene.- lo rassicurò lei prendendogli la mano tra le sue - Però sì, il sangue mi fa un pò impressione.- giustificò la sua reazione con un sorriso, ovviamente mentendo.
- Ma davvero?- domandò lui seppure un filino scettico - Non mi dire!- aggiunse risistemando la sfera sull'appoggio. - Lo ricorderò in caso mi dovessi ferire.-
- Bravo, non sono una buona crocerossina.-
- Avrai tanto altro da offrire.- mormorò lui guardandola sornione con un pò di malizia nella voce.
- Stupido!- ghignò lei spintonandolo appena - Anche tu avrai qualche segreto, Morduccio.- mormorò Naomi a qualche centimetro dal suo viso con fare provocatorio e appellandolo con un nomignolo.
Si riprese in fretta, non poteva di certo spiegargli i suoi timori nè tanto meno quello che aveva visto: l'avrebbe presa per una squinternata! E come poteva dirgli che neanche qualche giorno prima i suoi occhi si erano trasformati in quell'orrore? E solo perchè lo stava baciando!Era fuori discussione, piuttosto era meglio dissimulare e fare finta di niente. La strada della provocazione le sembrò la più geniale, o quanto meno quella in cui era più ferrata.
Il ragazzo ridacchiò senza però allontanarsi dal suo viso.
- Non sai quanti.- le rispose a fior di labbra lasciandosi sfuggire un ghignetto prima di poterle assaggiare in un veloce bacio.
Naomi ghignò dopo quel breve assaggio di calore mordendosi il labbro inferiore.
- Bravissimi ragazzi! Miraccomando esercitatevi durante le vacanze!- si sentì ad un certo punto al centro dalla sala la stravagante voce della Cooman - Ampliate la vostre menti, entrate in contatto con le  vostre più profonde sensazioni.- raccomandò chiudendo gli occhi e tenendosi la testa tra le mani.
- E' già finita?- domandò Mirko scattando in piedi evidentemente contento della fine della lezione - Dopo queste lezioni ne esco ben riposato!Il che è un bene, ho trasfigurazione!- aggiunse stiracchiandosi appena. - Ho l'onore di averti a lezione con me?- chiese poi porgendole la mano per potersi alzare con quel suo sorriso così limpido e rassicurante, uno di quelli che l'avevano spinta a fidarsi di lui in men che non si dica.
- No, mi spiace.- disse lei accettando la sua mano per alzarsi - Ho un'ora libera, e mi devo vedere con Hermione in biblioteca, quindi devo scappare.- disse lei mettendosi la borsa a tracolla.
- Sei sempre così impegnata?- domandò lui divertito e vagamente seccato. - Mi sarebbe piaciuto passare del tempo con te.- mormorò appoggiando la propria fronte contro quella di lei dimenticandosi del fatto che erano circondati da una ventina di studenti in una stanza che puzzava d'incenso.
- Sempre.- soffiò lei ridacchiando maliziosa senza però allontanarsi - Oh beh, devi ringraziare che vengo al ballo con te. Avrai tutta la sera tra meno di due giorni.- aggiunse lei baciandogli provocatoria l'angolo delle labbra.
- Sarà sempre troppo tempo da aspettare.- sorrise lui accarezzandole leggero una guancia.
- La pazienza è la virtù dei forti.- replicò lei ghignando e inclinando appena di lato la testa.- Però ora devo davvero andare.- aggiunse lei separandosi dal suo corpo e salutandolo con un fluido gesto della mano.

- Ciao Herm.- salutò a bassa voce la serpe non appena raggiunse il loro tavolo nella silenziosa biblioteca. Aveva un pò il fiatone, la torre di divinazione era dalla parte opposta al luogo d'incontro e Naomi odiava essere in ritardo a maggior ragione che oltre i compiti aveva bisogno di una bella chiaccherata con l'amica.
- Hai previsto delle buone catastrofi?- scherzò la riccia chiudendo un libro alla quale si stava dedicando nell'attesa che la raggiungense la castana.
- Lasciamo stare.- sbuffò Naomi sedendosi di fronte a lei e tirando fuori la pergamena per i compiti di antiche rune. Per un istante pensò di dirle tutto: della domenica in cui aveva visto il suo riflesso così inquietante e così diverso dal solito specialmente se raccontanto nel contesto così apparentemente "romantico", del sangue e di quegli occhi di cui non era neanche sicura fossero i propri nella sfera di cristallo. Ma se non suoi di chi potevano essere? Ammesso e concesso che li avesse visti per davvero! Poteva anche essere una visione dovuta alla fissazione di quei giorni.
La Grifondoro ridacchiò e subito dopo le due si cimentarono nella traduzione di un antico testo aiutandosi a vicenda e impegnandosi finchè anche l'ultima parola non fu tradotta e trascritta sulla pergamena.
- Vedo che te la cavi con antiche rune!- disse Hermione sorridendole - Con il resto delle materie come va?Stai già preparandoti per i G.U.F.O.?-
- Non male, mi ricorda molto latino.- ammise Naomi abbozzando ad un sorriso mentre sistemava la propria roba - Sto andando bene, anche in pozioni e trasfigurazione! Però devo assolutamente imparare una cosa.-
- Cosa?- chiese Hermione corrugando la fronte incuriosita.
- Smaterializzazione.- disse semplicemente Naomi trattenendo un sorriso - Non ci credo!Cioè è il sogno di tutti quello di come dire...teletrasportarsi!- aggiunse gesticolando entusiasta - Devo assolutamente!Mi puoi aiutare tu vero?- chiese quasi supplicante.
Hermione rise capendo nel profondo l'emozione della sua amica: nel mondo babbano sarebbe la scoperta più importante e utile del mondo quella di materializzarsi da un luogo all'altro.
- Certo, ma ti dico già da subito che non è una bella sensazione, specialmente le prime volte.- la mise in guardia con una smorfia nel ricordare la brutta sensazione di vertigini e nausea post viaggio - Comunque possiamo integrarle nei giorni in cui ci vediamo per studiare Trasfigurazione e Incantesimi!- aggiunse serissima già iniziando a programmare le prossime lezioni.
- Grazissime Herm!- la ringraziò quella trattenendosi dal saltellare per la biblioteca. - Ora, tornando seri.- disse però abbassando la voce e guardandosi intorno per verificare che fossero sole - Com'è andata ieri?Tu, Ron e Blaise...avrei voluto essere una piccola mosca per vedervi, giuro!- sghignazzò divertita ricordandosi la propria reazione non appena la McGranitt aveva annunciato le disposizioni per la ronda.
- Dio!E' stato....imbarazzante?- suggerì Hermione tra il divertito e l'esasperato - Abbiamo passato metà della ronda in silenzio, Blaise non sapeva cosa fare: se mi teneva anche solo per mano sapeva che Ron avrebbe storto il naso e si sarebbe arrabbiato, anche se non parlando Ron era comunque arrabbiato di per sè. Povero Blai...ieri si è sforzato non so come di restare calmo.-
- Già, era piuttosto stanco effettivamente.- disse annuendo e ricordando l'espressione slavata di Zabini.
- Immagino. Non so come possa essere così paziente davvero, e non so neanche quando smettere di ringraziarlo. La faccenda con Ron va avanti da quasi più di un anno eppure lui non ha mai fatto scenate di alcun tipo, si lamenta con me sì, ma neanche più di tanto. E' davvero un angelo.- mormorò Hermione sorniona.
- Ok, Hermione sdolciume mode on.- scherzò Naomi ridacchiando e ricevendo un'occhiataccia dall'amica - Si scusa, ma davvero tu e Blaise siete più dolci del miele. Quasi surreali.- ammise la serpeverde tuttavia ammirandoli. Erano la cosa più zuccherosa e candy candy che avesse mai visto, però erano davvero perfetti insieme. Si vedeva realmente l'amore che provavano l'uno per l'altra, dalle piccole cose come quella di sopportare la gelosia insensata di Ron solo per rispettare la loro antica amicizia a quelle più grandi come il grande passo di andare dai suoceri babbani. - A proposito! Le vacanze di Natale! Contenta vero?- le domandò estasiata alzando appena la voce e ricevendo un'occhiataccia dalla bibliotecaria.
Hermione rise divertita mettendosi un dito sulle labbra nel segno di fare silenzio però annuì.
- Molto! Anche se Blaise in realtà mi sembra abbastanza tranquillo.-
- Figurati.- disse subito Naomi minimizzando con un gesto della mano - E' solo bravo ad autocontrollarsi, sarà più nervoso di quanto voglia ammettere.-
- Lo vedo preoccupato per la questione di Malfoy.- disse Hermione sbuffando e giocando con l'angolo di un libro - Pare che quell'idiota abbia intenzione di rimanere per davvero al castello.-
Naomi per la seconda volta si sentì male al pensiero di lasciare Malfoy nelle mani di quei tre viscidi vermi. Non che lui non fosse in grado di difendersi, però...erano pur sempre in tre,no?
Se è per questo a te non dovrebbe neanche riguardare la cosa. Ti sei scordata cosa è successo ieri?
Certo che no, questo non lo scordo neanche a piangere! Però...mi sento, non so. Mi dispiace per lui ecco...e non ne capisco il motivo.
- Non credo che Blai lo lascerà qui, a costo di trascinarselo con te.- disse Naomi infilandosi una mano tra i capelli sciolti e mossi - E sono quasi convinta che Malfoy si stia impegnando a fare qualcosa. Voglio sperare che non sia davvero così idiota da mettersi alla mercè di quei tre.-
- Lo voglio sperare!- esclamò Hermione anche se dubbiosa.
- Se davvero dovesse essere così idiota io collaborerò al rapimento, a patto che sia io a tirargli qualcosa in testa per tramortirlo.- ghignò Naomi divertita.
- Lo fai perchè ti interessa la sua incolumità o per la scusa di colpirlo e passarla liscia?- chiese Hermione ridacchiando con gusto.
- Mah...- parve pensarci su Naomi solleticandosi la guancia con una ciocca di capelli - Non ci crederai, ma non saprei. Ti spiego: l'idea di colpirlo con tanto di permesso ufficiale è assai allettante specialmente visti i precedenti. Però mi sento...non so. Non mi sembra giusto lasciarlo qui da solo.- ammise Naomi senza sapersi spiegare ulteriormente.
- Ferma, ferma.- la bloccò Hermione esterrefatta - Mi stai dicendo che t'importa di quello là? Non lo detestavi? Blaise mi dice che siete come cane e gatto!-
- Non è che m'importa.- premise Naomi quasi schifata all'idea scuotendo il capo - Però non trovo sia giusto abbandonarlo a sè stesso, perchè non sarà mai così tanto umile da chiedere aiuto a nessuno, neanche se ne avesse bisogno. Non lo chiederebbe mai a Blaise, non gli rovinerebbe la prospettiva di un Natale con te e la tua famiglia, e beh...Blaise a parte non gli rimane nessuno, quindi è un pò abbandonato a sè stesso.- concluse Naomi rendendosi conto di come fosse triste quella cosa. Quasi si sentiva male, forse ci si rivedeva.
Era sempre stata da sola, aveva imparato a caversela per i fatti suoi anche nei momenti più difficili. Aveva sua madre e sua sorella seppure distanti chilometri dall'avere confidenza con lei però non avrebbe mai voluto coinvolgerle nei suoi mille problemi. Era già brutto doverli affrontare, figurarsi doverci mettere di mezzo qualcun altro.
- Wow.- sospirò Hermione stupita dal discorso che probabilmente non si aspettava - Se non ti conoscessi direi che tu sia una sua intima amica.- infatti confermò il suo stupore con un mezzo risolino a sottolineare che la cosa aveva dell'impossibile.- Piuttosto cosa farai tu. E non rispondermi che rimarrai al castello, perchè altrimenti inizio a paragonarti a Malfoy e fidati che non ti conviene.- la minacciò la riccia.
Naomi ridacchiò divertita, per niente intimorita dalle minaccie dell'amica.
- Stavo valutando di andare alla Tana.- buttò lì Naomi in realtà per niente allettata dall'idea - Però dopo quel che è successo con Ginny non credo sarebbe il caso.- aggiunse sospirando.
Chissà quanto sapevano Arthur e Molly di quella faccenda, se avessero litigato con sua madre e l'avessero giudicata una minaccia.
Già!Mamma e Vale! pensò Naomi quasi subito. Non le aveva avvisate di niente, e in realtà non aveva più fatto avere sue notizie.
- Beh..- disse Hermione non sapendo bene cosa dire - ..capirebbero.- azzardò però non del tutto convinta. Tuttavia Naomi non era in grado di affrontare quel discorso, perchè non sapeva davvero dove sbattere la testa e al momento non era una delle sue preoccupazioni.
- Non so.- ammise sorreggendosi la testa - Non so davvero, e mi scoppia la testa ogni volta che ci penso.- sospirò massaggiandosi le tempie.
- Mancano ancora due giorni prima delle vacanze.- le ricordò apprensiva l'amica mettendole una mano sulla spalla rassicurante - E tu hai bisogno di rilassarti.-
- No davvero sto bene.-
- Come no.- smentì Hermione ironica con una smorfia - Questa situazione, l'eccessivo studio a cui ti stai esponendo, la storia con Ginny e tutto il resto ti stanno sfiancando. Hai bisogno di staccare per un istante la spina.-
- Fosse facile Herm.- commentò Naomi sorridendo stanca e drizzandosi sulla schiena.
- Ascolta la saggia Hermione.- si atteggiò la Grifondoro con uno smagliante sorriso - Questa sera dopo cena fai un salto al bagno dei prefetti, mettiti un pò a mollo, vedi di rilassarti e schiarirti le idee.- le disse come se fosse sua madre.
- Bagno dei prefetti?- chiese Naomi un pò scettica. Dubitava fortemente che un bagno potesse davvero toglierle di dosso i massi che si portava.
- Beh sostituendo il Carlino sei un Prefetto, quindi puoi benissimo usufruire del bagno. Fidati ne vale davvero la pena.- le consigliò sempre molto materna l'amica.
- D'accordo ci farò un pensierino.- la rassicurò la Serpeverde tuttavia pensando a ruota libera e senza interruzione ad un problema dopo l'altro.
Gli esami, suo padre, Voldemort, i mangiamorte, Nott, sua madre e sua sorella con le loro misteriose partenze post natalizie di cui si era ricordata in un secondo momento presa com'era, Mirko, quel nuovo cambiamento nei suoi occhi e Malfoy. Ultimo e non meno importante,seppure fastidioso, c'era anche il problema di Draco. Le dispiaceva, le dispiaceva davvero il che era insopportabile! Dopo il comportamento che aveva avuto con lei appena la sera prima avrebbe dovuto augurargli ogni male, anzi lei per prima avrebbe dovuto consigliarli vivamente di rimanerci al castello per farsi martoriare da Nott.
Nott...quell'individuo stava creando davvero troppi problemi, avesse potuto l'avrebbe riempito di pugni. Anche se era da un sacco di tempo che non la infastidiva!
E poi doveva davvero pensare a come passare le sue vacanze Natalizie, ormai era chiaro che al castello non poteva rimanere anche se sua madre sapeva il contrario. Decisamente troppi, troppi pensieri. Per questo motivo dopo cena l'idea di gettarsi a mollo non le parve così malvagia.
Stava uscendo dalla Sala Grande con Blaise, Hermione e anche Harry, nei corridoi faceva freddo e si strinse nella sua sciarpa. Ecco un secondo motivo per cui gettarsi nell'acqua calda.
- Sai...credo che non mi farebbe così male seguire il tuo consiglio.- mormorò all'improvviso interrompendo i discorsi dei tre.
- Come?- domandò Harry non capendo con chi stesse parlando.
- No, dicevo ad Hermione.- si scusò Naomi stiracchiandosi pigramente. - Passo in camera a prendere le cose e mi ci fiondo in zero due.- disse sorridendo alla riccia la quale le fece l'occhiolino.
- Io ho sempre ragione. Vai tranquilla dai, rilassati miraccomando e pensa bene a quella cosa!- le raccomandò prima di salutarla e vederla indirizzarsi nei corridoi verso i sotterranei.
- Che le hai consigliato?- domandò Harry appoggiato anche da Blaise piuttosto curioso.
- Oggi parlavamo in biblioteca e l'ho vista parecchio stremata.- spiegò Hermione semplicemente facendo spallucce.
- Ti credo sulla parola. Ieri ha avuto una crisi di nervi, ho dovuto trattenerla fisicamente dal mettere le mani al collo a Draco.- confermò Blaise stringendo la vita di Hermione con un braccio.
- Una crisi di nervi?- domandò Potter accigliato e anche abbastanza incredulo. Naomi sembrava avere sempre tutto sotto controllo era difficile immaginarla in crisi.
- Oh sì.- confermò Zabini energico annuendo - Ma non è così strano. Sono gli effetti collaterali di avere a che fare con un carattere particolare come quello di Draco.- spiegò ghignando appena il moretto. Solo lui sembrava essere così paziente da sopportarlo.
- Magari avresti potuto lasciarla fare. Chissà magari Malfoy avrebbe imparato qualcosa.- suggerì Harry stranamente serio.
- Harry.- lo richiamò Hermione però non riuscendo a trattenere un risolino.
- D'accordo, d'accordo.- alzò le mani in segno di resa - Vi lascio dai.- decise salutando Blaise con una decisa stretta di mano.
- Il valore dell'amicizia!- esclamò Hermione abbracciandosi al suo ragazzo riferendosi al rapporto che ostentava con la serpe platinata - Non capirò mai il vostro rapporto vero?- domandò sorridendogli e beandosi del suo calore tra quei corridoi così freddi.
- Credimi, a volte faccio fatica anche io.- sghignazzò Blaise baciandole dolcemente la fronte - Dove l'hai mandata di preciso?- domandò tuttavia d'un tratto con un lampeggiante timore in cuor suo.
- Le ho detto di andare al bagno dei prefetti. Dopotutto sostituendo la Parkinson è a tutti gli effetti un Prefetto, no? Le ho spiegato dove andare e le ho detto la parola d'ordine.- spiegò pragamatica Hermione convinta di aver fatto la cosa più giusta per l'amica.
Blaise la strinse a sè mentre camminavano e scoppiò in una fragorosa risata che alle orecchie di Hermione giunse senza giustificazioni e insensata.
Non sapeva che la sera prima il suo stesso ragazzo aveva suggerito la medesima cosa a Draco, e che c'erano buone percentuali che si sarebbero incontrati quei due.
- Tu non ci crederai, ma ieri sera ho suggerito la stessa identica cosa a Draco. E visto che non ha avuto tempo di andarci durante la giornata, ci sono buone possibilità che quei due si incontreranno.- spiegò lui tenendosi la pancia dalle risate che non riusciva a bloccare. La situazione aveva del comico.
- Oh accidenti!- esclamò mortificata Hermione mettendosi una mano tra i ricci - Non ne avevo idea, per Merlino! Devo dirglielo allora!- esclamò pronta a fare uno scatto e raggiungerla, ma Blaise l'afferrò per il polso traendola a sè e abbracciandola tra le sue forti braccia.
- Lascia stare. O si affogano a vicenda, o magari ne esce fuori qualcosa.- suggerì speranzoso e al contempo malizioso il moretto dagli occhi cobalto - E  in più ti faccio notare che la mia stanza sarà libera per un pò.- mormorò sensuale al suo orecchio riempendole il collo di caldi baci.
Blaise non avrebbe potuto organizzare una cosa del genere neanche con il miglior impegno, era una di quelle cose che decideva il fato, un tiro mancino che però era convinto sarebbe servito a qualcosa, ne era fermamente convinto.
Hermione socchiuse gli occhi sorridendo, incapace di opporsi ai dolci baci del suo splendido ragazzo, alla sua voce sensuale e carezzevole. Quando faceva così sembrava la perfetta incarnazione del Tentatore per eccellenza.
- Come posso dirti di no?- chiese Hermione divertita sorridendogli e baciandogli la punta del naso.
- Non puoi, ovvio.- ghignò il ragazzo rapendo le sue labbra in un bacio più appassionato e intenso, caldo ed estasiante che premetteva il futuro di quella serata tutta per loro.

                                                                                                                                                   ************
RAINBOW  LINE
Salve :3 ebbene? Vi piace? Sono stata super veloce con i tempi, come promesso dal tronde per farmi perdonare. E' un piccolo capitolo di lancio per il prossimo che, sì sto già scrivendo. Scommetto che tutti morite dalla voglia di sapere cosa succederà dal disastro creato inconsapevolmente da Hermione e Blaise, e vi confesso che io mi sto divertendo un mondo a scrivere anche se mi blocco in alcune parti non convinta. Manca davvero poco al ballo di Natale e vi assicuro che non ne rimarrete delusi!
Ringrazio te, lettore costante, che perdi un pò del tuo tempo per dedicarlo a questa operetta e alle mie sostenitrici che mi commentano i capitoli facendomi venire sempre più voglia di scrivere!
Grazie <3
alla prossima (spero almeno tra due settimane) Nao94

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Capitolo 16
*** Just Save Me ***


16.Just Save me



16. Just Save Me



Naomi camminò tra i corridoi stringendosi nel suo mantello indossando ancora la divisa. Era tornata al dormitorio per preparare i vestiti del giorno dopo e lasciare la sua borsa, non aveva portato con sè nient'altro che la bacchetta e tanto meno si era preoccupata di struccarsi. Ad ogni suo passo sentiva il bisogno di rilassarsi più forte che mai, forse spinto dalla curiosità di vedere quanto fosse realmente efficace questo osannato bagno dei prefetti. Hermione si era impuntata nel non volerle dare alcun tipo di dettaglio, le aveva semplicemente spiegato come raggiungerlo e le aveva detto la parola d'ordine. Quando raggiunse la statua di Boris il Basito, che riconobbe grazie alla descrizione dell'amica, individuò anche la porta alla quale si avvicinò mormorando la parola d'ordine: - Rosa canina.- La porta si aprì cigolando, e Naomi la oltrepassò senza indugiare richiudendola dietro di sè. Le bastò una veloce occhiata per determinare che valeva davvero la pena essere un Prefetto per godere di quell'ambiente.
Glielo aveva ricordato Hermione quel pomeriggio e tempo fa anche Malfoy durante la sua prima ronda.
Era un bagno davvero splendido, aveva degli elementi che le ricordavano i templi d'oro greci e i salotti arabi. Era illuminato dolcemente da un candeliere sospeso in aria che rimbalzava la luce sulle pareti di marmo bianco, e la vasca, che ad occhio sembrava enorme e profonda, veniva divisa al centro della stanza dal pavimento che formava una sorta di isolotto dove rispettivamente a destra e sinistra aveva due enormi arcate impreziosite da ghirigori dorati che stringevano appena le dimensioni della vasca. Dovette camminare ancor più verso il centro per rendersi conto che oltre l'isolotto non solo le vasche si ricongiungevano tramite la strettoia delle arcate, ma sfociavano in una terza vasca più profonda e bassa rispetto al piano che aveva i bordi in piastrelle d'oro.
Si chiese se sarebbe riuscita a percorrere tutto quello spazio in meno di venti minuti nuotando.
C'erano anche sui muri delle tende di lino bianco drappeggiate che nascondevano il pavimento ricoperto da comodi cuscinetti rossi e dorati, e al lato opposto in un angolo una grande pila di asciugamani ben piegati. Si tolse il mantello nascondendolo dietro le tende e osservando da più vicino i cento e forse più rubinetti d'oro a bordo vasca nei quali erano incastonati pietre diverse: zaffiri, smeraldi, rubini, opale, quarzi, e ametiste. Avrebbe potuto fare impallidire uno dei più prestigiosi Sceicchi! Ogni cosa in quel bagno urlava maestosità.
Aprì un rubinetto a caso incastonato aveva una pietruzza azzurra, e oltre all'acqua calda ne uscirono delle bolle profumate che fluttuavano nell'aria. Ne aprì un altro ancora perchè viste le dimensioni di quelle vasche non sapeva quanto tempo ci avrebbero messo a riempirsi nonostante la quantità di rubinetti. Questo invece con la pietra rossa oltre all'acqua cristallina rilasciava una scia di vapore simile all'azoto nella quale passò più volte le mani senza bagnarsele che portò poi al naso assaporando il profumo di rose. Sorrise nel capire che ognuno di quei rubinetti avrebbe fatto la sua spettacolare entrata in scena, aveva intenzione di aprirne quanti più possibile! Così si preoccupò di procurarsi un asciugamano che lasciò a bordo vasca, si tolse i vestiti beandosi del calore che lentamente si espandeva nella stanza e li piegò sotto l'asciugamano, lasciando però la bacchetta dietro i tendoni insieme al suo mantello.
Sfiorò la superificie dell'acqua con l'alluce e i brividi le percorsero la schiena mentre lentamente si immergeva nel metro d'acqua che in così poco tempo si era già riempito. Camminò fino a raggiungere i rubinetti più vicini e ne aprì circa sette, due dei quali svelarono bollicine e schiuma tanto densi da rendere invisibile il suo corpo sotto la superficie dell'acqua rilasciando un dolce profumo quasi sensuale che non riuscì a distinguere. Pucciò la testa all'indietro nell'acqua e nelle bolle bagnandosi i capelli sciolti che bagnati raggiungevano quasi il sedere e le coprivano parzialmente il seno, dopodichè si immerse nuotando finchè sentì le pareti stringersi e farsi ricurve. Riemerse sospirando beata con un sorriso tra le labbra mentre si rese conto di avere attraversato una delle arcate ed essere passata dietro l'isolotto, nelle vasche più tubolari e ricurve che portavano alla vasca di destra e all'altra vasca più bassa nel pavimento alle sue spalle. Di fronte si trovava un quadro composto da pezzi di vetro e mosaico con una cornice d'oro in cui era ritratta una sirena che ronfava su uno scoglio, i capelli biondissimi le ricadevano sul volto e si spostavano leggeri ad ogni suo sbuffo. Naomi decise di non volerla svegliare,e di godersi quel piccolo angolo di paradiso in pace e in solitario. Doveva rilassarsi e schiarirsi le idee e quel posto sembrava l'ideale. Aprì un altro rubinetto arrivata nella vasca sulla destra e si stupì delle bolle e dei getti sotto l'acqua che simulavano una sorta di idromasaggio. Si appoggiò con le braccia a bordo piscina appoggiando anche la testa guardando il soffitto in marmo mentre si beava del dolce massaggio dell'acqua.
- Aaah.- sospirò con un sorriso sulle labbra prima di socchiudere gli occhi.
Si appuntò mentalmente di ringraziare Hermione in qualche modo mentre sbatteva i piedi su e giù a pelo dell'acqua come una bambina che impara a nuotare. Chi la tirava più fuori? Amava nuotare, e amava il caldo. Aveva un'immensità di acqua in cui nuotare ed era ben calda, mentre fuori l'inverno regnava sovrano. Avrebbe potuto benissimo dormirci la dentro.
Tuttavia si ricordò del perchè era lì, e la prima cosa da fare era quella di risolvere quanto meno una questione: cosa fare per le vacanze di Natale.
Esclusa la Tana: dopo quel che è successo con Ginny neanche le persone più buone al mondo potrebbero accogliermi ed è giusto così. Poi mi sentirei un tantino a disagio, lo scarto a prescindere.
Uhm rassicurante visto che era l'unica alternativa al castello.
Il castello è tassativamente vietato a quanto pare. Metterò a Nott in conto anche questa.
Bene. Quindi: o facciamo i ribelli come Mr. Malfoy o ci rifugiamo nell'ultima spiaggia.
Sarebbe?
Londra. Mamma e Vale torneranno nel mondo babbano per Natale.
La ragazza sbuffò scrocchiando il collo girandolo a destra e a sinistra. Non voleva tornare a casa sua, troppi ricordi e separarsi da quel nuovo mondo magico le sarebbe dispiaciuto parecchio. Aveva paura che non ci sarebbe più tornata ed ormai era suo, non voleva più privarsene.
Scivolò giù per le pareti della vasca immergendosi del tutto e incrociando le gambe sedendosi sul fondo.
Chissà che farà Malfoy.
Ancora? Cosa te ne importa?Saranno problemi suoi,no?
Sì, ma...è solo e senza scelta.
Si sentiva addosso quella situazione come se fosse sua perchè ci era passata tante volte. Era sempre stata obbligata a fare tante cose che detestava sia per orgoglio che per suoi vizi e si era sempre ritrovata sola in quegli obblighi, sola nelle scelte da fare con nessuno di abbastanza forte da potere condividere e capire i suoi problemi.
Lui lo capiva in questo caso, anche lei non voleva tornare a casa- beh si lui non poteva -avrebbe voluto rimanere lì al castello, eppure per "sicurezza" era raccomandabile non farlo. Stesso discorso valeva per lui.
Si diede una spinta per potere riemergere dalla profondità della vasca e dopo essersi tolta dal viso il bagnoschiuma nuotò dal lato dove era raffigurata la sirena che dormiva beata. Aprì un altro rubinetto che aveva incastonato uno zaffiro ne uscì un getto di acqua misto a sali da bagno colorati che si depositarono e poi sciolsero lentamente colorando appena di azzurro le bollicine dense in superficie. Fu mentre raccolse tra le mani quella densa schiuma per soffiarla nell'aria che sentì il cigolare della porta.

Draco aveva avuto una giornata piuttosto pesante e piena di lezioni. Non aveva avuto un attimo per sè se non il tempo di pranzare e cenare. Aveva deciso di seguire il consiglio del suo migliore amico per ben due motivi: il primo era che infondo il concedersi del relax in solitario non poteva fargli che bene, il secondo era che aveva il bisogno urgente di scrostarsi di dosso Pansy. Era da tutta la settimana che cercava di attirare la sua attenzione con il tentativo di spingerlo a invitarla al ballo cosa che non aveva intenzione di fare. Sapeva bene che lei nutriva un sentimento profondo nei suoi confronti, e ogni volta più la trattava male più se la trovava addosso. A volte cedeva anche lui al bisogno carnale perchè Pansy era una ragazza provocante ed aveva condiviso con lei tanti bei momenti e infondo la conosceva da così tanto tempo...
Era consapevole di farle del male ogni volta che l'accettava e si concedeva a lei, ma non era sempre così bravo a rifiutarla o a trattarla male proprio a causa di quella loro antica amicizia. Se avesse davvero voluto farle del bene avrebbe dovuto allontanarla ogni volta e sempre senza mai cedere, ma non ne era capace. Aveva allontanato così tante persone dalla sua vita anche senza volerlo che ogni tanto cedeva anche lui ai continui attacchi e provocazioni di Pansy. Per questo forse il consiglio di Blaise era più che azzeccato: aveva bisogno di stare da solo e fare ordine. Pansy, quelle dannate vacanze e quel che era successo il giorno prima. La discussione con la Lorence era stata singolare rispetto alle precedenti perchè la maggiorparte delle cose che gli aveva urlato contro le riconosceva come vere. I suoi repentini cambiamenti, il suo atteggiamento discostante e instabile non erano sintomi di pazzia, ma realtà. Sentiva spesso il bisogno di allontanarla, come però sentiva al contempo il bisogno di non perderla d'occhio.
E' tutta colpa di Silente! Se non avesse incaricato me e Blaise di fare i baby sitter a quest'ora la tratterei come una normalissima ragazza, probabilmente ci sarei anche già andato a letto!
Mah sì. Il vecchio ne fa di cose strane...
E' l'unica spiegazione al mio comportamento.
Qualcuno sta perdendo il controllo?
No, mai. Ieri aveva ragione su tante cose, ma non sto perdendo il controllo di un bel niente! E' un semplice contrasto tra quello che farei di norma e quello che mi impone il dovere. Ecco tutto.
Quindi...la colpa dei vostri screzi è dovuta al fatto che Silente ti ha imposto di pararle il culo, ma che tu la vorresti portare a letto e poi snobbare come fai di solito?
Sì!Beh parzialmente...non è che lei abbia un caratterino così mansueto. Ogni volta che apre bocca è per darmi contro, quindi Silente a parte è una vera rottura quella ragazza.
Singolare, decisamente difficile. Il genere di sfide che ci piacciono no?
Di norma..
Nel caso specifico tutto era confuso dal contrasto dei ruoli, da quello che avrebbe fatto di norma, a quello che la situazione gli imponeva e al carattere così scontroso di lei. Chissà se in circostanze diverse avrebbero potuto divertirsi insieme. Ghignò scuotendo il capo a quel pensiero. Era così strano pensarla sotto quella luce, sotto la luce di Slytherin Girl che ultimamente le piaceva mostrare e le calzava a pennello. Millicent ci aveva visto bene per davvero, come sempre dal tronde, perchè Naomi aveva tutte le carte in regola per essere definita una ragazza serpeverde doc. Era bella, affascinante e sexy, ultimamente lo aveva mostrato a tutti, aveva fatto il suo ingresso in scena con l'insinuazione che avesse a che fare con i ragazzi più richiesti di Hogwarts, in così breve tempo tra l'altro, tra cui Draco stesso, anche se ovviamente non era vero quello lo sapevano loro due e Blaise, perchè al di fuori le apparenze erano altre. Poi quella sua lingua tagliente, il suo caratteraccio scostante e altezzoso erano il top, ed erano anche le cose che Draco andava a cercare in una ragazza. Le sempliciotte lo annoiavano col passare del tempo, il suo divertimento principale era quello di cacciare e di lavorarsi la preda e più era difficile più sarebbe stato divertente il finale. Eppure con lei non riusciva a immaginarsi sotto l'aspetto di cacciatore e l'unica spiegazione a cui era giunto era perchè il suo compito era quello di proteggerla e non di corteggiarla. Per non parlare di quel suo caratteraccio!
Più sono difficili, più è divertente...
Gli ricordò quella remota parte di lui così razionale ed obbiettiva facendolo innervosire. Aveva ragione, un'altra volta!
Lo scrocchiare nervoso delle sue dita sembrò amplificato nel silenzio dei corridoi così come i suoi passi che lentamente si affievolirono una volta arrivato all'ingresso del bagno dei prefetti. Sussurrò la parola d'ordine e la porta sì aprì cigolando, come sempre d'altronde. Venne investito immediatamente da mille aromi e dall'atmosfera calda, dalle luci misurate e da quel lusso di cui non si sarebbe mai stancato. Gli bastò tuttavia quello per capire che non era da solo.
Le vasche erano quasi riempite e colme di bolle o schiuma, alcuni rubinetti aperti e una pila di vestiti ed un asciugamano erano ben piegati sui bordi.
Poteva salutare il pacifico momento di relax e riflessione.
Si avvicinò alla pila dei vestiti sporgendo il capo oltre le arcate per individuare chi avesse di fronte, ma non vide nessuno. Non sfiorò quegli indumenti, ma intravide le pieghe della gonna della divisa scolastica e tanto gli bastò per assicurarsi che aveva a che fare con la presenza di una ragazza. Ghignò appena pensando che a quel punto non sarebbe stata una serata così rovinata, certo diversa dalla solitaria e piena di pensieri che si era immaginato, ma pur sempre redditizia. Infondo lo stare in compagnia di ragazze lo aiutava a tenere lontanto parecchie frustazioni e pensieri. Slacciò con un veloce gesto della mano il mantello che cadde alle sue spalle, poco lontanto dalla pila dei vestiti della ragazza a lui sconosciuta. Nella sua mente vennero rivisitati le Prefette delle altre casate immaginandosi quale avrebbe preferito avere lì da sola.  Storse il naso rendendosi conto che nessuna era davvero alla sua altezza, ma infondo poteva sempre farla andare via per poi potersi godere la solitudine. Quindi in base a chi si fosse trovato di fronte avrebbe deciso se usare i suoi dolci metodi per fare scappare le persone, od altri per farle cadere nelle sue reti.
Mentre si privava dei vestiti e raccimolava un asciugamano per poterli mettere vicino all'altro cumolo di indumenti, Naomi rimase immobile davanti al quadro della sirena. Non si era mossa di una virgola, si era irrigidita e non aveva la ben che minima idea di chi fosse entrato, perchè da quel punto non aveva visione della porta d'ingresso. Avrebbe voluto godersi quel paradiso da sola, ma infondo le vasche erano così enormi che chiunque fosse stato avrebbero potuto farsi entrambi i fatti loro.
E se fosse Mirko? suggerì divertita la sua piccola coscienza.
Naomi spalancò gli occhi a dismisura a quel pensiero. Non che gli dispiacesse la presenza del ragazzo, anzi, averlo nudo a qualche metro da lei non le dispiaceva affatto come pensiero, ma se neanche l'altro giorno con solo dei baci le era successa quella cosa figurarsi in quel momento! Sarebbe stato oltretutto imbarazzante, non era certa di volere forzare così tanto quel rapporto. Sentì il rumore di un tuffo segno che chiunque fosse si era immerso per intero, e subito dopo sentì un sospiro. Quel chiunque era riemerso e nuotava probabilmente verso la sua direzione visto che era lampante la presenza di un'altra persona e l'unico posto che dall'ingresso non era visibile era proprio il posto in cui si trovava lei.
I suoi sospetti erano esatti, lo sentiva avvicinarsi sempre di più. Sospirò anche lei e gli andò incontro per mettere subito in chiaro che la vasca era enorme ed ognuno poteva farsi gli affaracci propri chiunque fosse stato.
Abbandonò la sua postazione di fronte alla sirena rimanendo qualche metro indietro all'arcata che precedeva una delle grandi vasche, e quasi volette tuffarsi sott'acqua e svanire quando lo vide lì davanti a lei.
- Tu?!- quasi si trovò ad urlare trovandosi di fronte l'ultima persona che avrebbe desiderato.
Draco la guardò sorpreso e irrigidendosi rimanendo fermo sotto l'arcata, non aveva messo in conto la sua presenza, non quella sera. Quando aveva passato in rassegna le Prefette di certo non aveva incluso lei! E a quanto pare neanche lei si aspettava di vederlo.
- Che ci fai qui?!- domandò lei ancora sorpresa e agitata.
- E' la stessa cosa che potrei domandarti io.- rispose lui riprendendo il controllo e avanzando appena verso di lei ed uscendo da sotto l'arcata. - Con l'eccezione che io sono un Prefetto, e posso stare qui.- aggiunse con superiorità.
Naomi potè vederlo meglio quando uscì dall'ombra dell'arcata, vide i suoi biondi capelli tirati all'indietro dall'acqua nonostante qualche ciuffo gli ricadeva ribelle sulla fronte, il collo muscoloso che si incastrava perfettamente tra le clavicole. Ed era nudo. Intravedeva appena il suo petto nascosto dalla schiuma e dalle bolle, ma era nudo, completamente nudo. Anche lei era nuda, nessun vestito, nessun costume, era nuda e basta!
Quel pensiero le fece imporporare le guance, sentì lei stessa il calore avvampare, e arretrò d'istinto mettendo una mano davanti come a volere mettere le distanze, cosa che di fatto voleva fare.
- Dio, stai fermo lì!- gli urlò contro infatti guardandosi il petto per assicurarsi che la schiuma fosse abbastanza da farle da scudo - Sostituendo la Parkinson sono momentaneamente anche io un Prefetto, genio! Quindi posso stare qui anche io, e per Salazar stai lontano!Sei nudo per Dio!- esclamò lei inciampando nervosa e veloce una parola dietro l'altra palesemente imbarazzata dalla situazione.
Il biondino se ne accorse e bastò a farlo sghignazzare e divertire abbastanza da abbandonare l'idea di cacciarla via.
- Per la cronaca lo sei anche tu, e non mi pare che ti stia urlando contro.- gli disse lui senza però ascoltarla e avvicinandosi a lei ulteriormente.
- Non c'è niente da ridere!- ribattè lei per niente divertita - E ti ho detto di stare fermo!- aggiunse arretrando finchè non si trovò contro le mura della strettoia della vasca. Avrebbe voluto andarsene subito, l'idea di lei e Draco completamente nudi a neanche un metro di distanza la gettava nel panico.
- Io invece mi diverto un mondo.- sentenziò lui senza smettere di sghignazzare divertito per davvero da quella sua reazione a suo parere esagerata.
- Smettila!- esclamò lei accarezzando con il suo corpo le pareti della vasca fino a ritrovarsi nuovamente davanti al quadro della sirena con un braccio piegato sul seno nonostante a coprirlo vi fossero i suoi capelli lunghi e la densa schiuma. - E' chiaro che uno di noi due deve andarsene, e visto che quel qualcuno non sarai tu, me ne vado io.- disse lei serissima riacquistando un minimo di sicurezza mentre gli dava le spalle pronta a raggiungere una delle grandi vasche a nuoto ed uscire il più velocemente possibile.
- Oh sì, presumo che il tuo braccio sia abbastanza da coprirti tutta quando uscirai. Perchè io sarò ancora qui e non credo riuscirei a non guardare.- le disse lui ghignando malizioso con quel tono serafico e innocente sapendo tuttavia  che poco gli si addiceva. L'imbarazzo della situazione l'avevano portata ad essere più pudica del solito, perchè non faceva altro che guardarsi il seno assicurandosi che fosse del tutto coperto. Draco aveva lanciato l'occhio, ma di fatto l'unica cosa che la schiuma e i suoi capelli lunghi gli permettevano di vedere erano il suo candido collo e parzialmente l'incavo delle spalle. Riusciva ad essere più che coperta anche in una vasca da bagno completamente nuda, per sfortuna. Infatti la ragazza si bloccò borbottando chissà quale insulto prima di voltarsi in sua direzione.
- Ok.- concesse infatti guardandolo altezzosa mentre si torturava una ciocca di capelli bagnati con le dita - Allora stabiliamo delle regole.- propose lei mentre Draco le si avvicinava curioso di ascoltarla.
- Sarebbero?- chiese infatti scettico mentre si passava una mano tra i biondi capelli bagnati portandoli all'indietro.
- Tra me e te ci deve essere minimo un metro di distanza chiaro?-
- Un metro?- chiese lui tuttavia non riuscendo a trattenere un sorrisetto divertito.
- Sì, un metro, non di meno!- ribattè lei annuendo energica sforzandosi di non pensare che a meno di quel metro avrebbero potuto sfiorarsi ed erano del tutto nudi - Quando dovremo uscire, perchè prima o poi questa cosa dovrà succedere, uscirai prima tu.- disse lei serissima arrossendo tuttavia. Avrebbe potuto vederlo nudo comunque.
- E chi mi dice che non mi guarderai?- domandò lui infatti con un sopraciglio alzato dubbioso riguardo a quella seconda condizione.
- Oh avanti Malfoy, è ovvio che non ti guarderò!- esclamò lei schizzandogli dell'acqua addosso, anche se una piccolissima parte di sè la pensava diversamente - E anche se lo facessi non mi sembri così pudico!- lo accusò guardandolo male.
- Questo è certo: la pudica tra noi due sei assolutamente tu.- ne convenne Malfoy sghignazzando - Ok, sono condizioni che mi stanno bene. Altro?- domandò avvicinandosi senza però violare il metro di distanza e incrociando le braccia al petto in attesa.
- Nient'altro.- annuì Naomi guardandolo comunque sospettosa e stranita dal fatto che non avesse fatto obbiezioni di alcun tipo, come se si aspettasse un agguato da un momento all'altro. - Prova ad avvicinarti più del dovuto e giuro che ti affogo per davvero Malfoy.- sibilò lei minacciosa guardandolo senza distogliere lo sguardo.
Lui non sembrò intimidito neanche un pò, scrollò piuttosto le spalle inclinando la testa verso il basso per inzupparsi i capelli.
- Si, si... lo terrò a mente.- mormorò chiudendo gli occhi per assaporarsi il contatto dell'acqua calda senza dare tanto peso alle sue parole. - Quindi...perchè sei qui?- domandò nuovamente immergendo il corpo lasciando fuori solo la testa e galleggiando.
Naomi lo guardò attentamente in attesa di un attacco, o di una violazione del loro accordo che tuttavia non arrivò.
- Allora?- domandò lui incitandola a parlare con lo sguardo.
- Avevo bisogno di rilassarmi un pò.- gli disse giocherellando con la densa schiuma che le faceva da scudo - Hermione mi ha consigliato di venire qua, che mi avrebbe fatto bene rimanere da sola e pensare un pò.- aggiunse sincera portandosi una mano ad accarezzarsi il collo nudo.
- La Grenger?- domandò Draco scocciato grattandosi pensieroso il collo - Beh allora si spiega perchè Blaise abbia detto la stessa identica cosa a me.- aggiunse infatti irrigidendo la mascella e facendo una tacita promessa di vendetta contro il suo migliore amico.
- Cosa?- esclamò Naomi esterrefatta spalancando appena la bocca - Dici che lo hanno fatto apposta per farci rimanere da soli?- domandò lei senza riuscire a nascondere l'imbarazzo di quella situazione e anche lo schifo in realtà.
Dettaglio che al ragazzo non sfuggì.
- Tu che dici?- replicò lui cinico ed ironico - E non mi meraviglierei: chissà quante altre ragazze vorrebbero...- iniziò orgoglioso e fiero la sua solita filippica, però interrotto da Naomi.
- Sì, si...quante altre ragazze vorrebbero trovarsi nella mia stessa situazione eccetera eccetera.- minimizzò lei scuotendo il capo - Questa me la pagano.- aggiunse tuttavia pronta a pensare a qualche scherzetto da riservare a quei due.
- Puoi giurarci!- le diede man forte Malfoy sulla stessa linea d'onda.
Si guardarono negli occhi con una certa e breve intensa ghignando appena prima che Naomi nuotando si diresse alla vasca più grande e più vicina  a lei sentendo Draco che lentamente la seguiva.
Ne approfittò per immergersi e ribagnarsi i capelli che sistemò dietro alle spalle assicurandosi che la schiuma la coprisse.
- A cosa avresti voluto pensare di preciso?- domandò di punto in bianco Naomi osservando che Draco stava per aprire lo stesso rubinetto che fungeva da idromassaggio.
- Niente di particolare.- minimizzò lui mentendo ovviamente mentre si sistemava per potere godere dell'idromassaggio. Non poteva dirle che aveva la testa piena zeppa di pensieri preoccupanti e che la maggiorparte non avevano neanche una soluzione. Uno dei quali riguardava anche lei.
- Uhm certo.- commentò lei per niente convinta incrociando le braccia al bordo della piscina appoggiandovi  sopra il mento trovandosi a fissare una delle tende bianche di lino, mentre lasciava a Draco una visuale ben più interessante.
Gli occhi grigi del biondino si fiondarono subito sulla schiena scoperta di lei sulla quale ricadevano perfettamente lisci la cascata di capelli che poi s'immergevano nell'acqua e schiuma non permettendogli di vedere più in basso.
- Tu invece?Indecisa su cosa metterti per il ballo?- le disse ghignando e provocandola ovviamente volendo minimizzare qualsiasi motivo per cui lei avesse bisogno di riflettere.
Naomi si voltò con il viso riservandogli un'occhiataccia mentre si rigirava con il corpo per poterlo guardare come si deve.
Aveva capito la sua tattica, lo faceva di proposito per farla innervosire e spostare l'attenzione da quel discorso serio alle loro solite provocazioni, ma questa volta non glielo avrebbe permesso. Dimenticò del tutto la discussione del giorno prima, dimenticò di quanto fosse stronzo e di come i suoi comportamenti l'avessero fatta soffrire.
- No già lo so.- gli rispose infatti del tutto tranquilla avvicinandosi, ma rimanendo comunque ad una debita distanza necessaria per non farli sfiorare accidentalmente. - Pensavo alle vacanze di Natale.- disse lei ricevendo a quel punto la sua completa attenzione.
- Non mi dire.- borbottò lui alzando il viso verso il soffitto con un sorrisetto amaro - Sembra essere un pensiero popolare di questi tempi.- aggiunse infatti sprezzante.
- Smettila di fare così.- gli disse lei con tono accusatorio - Ti comporti come se fossi una vittima sacrificale.- aggiunse guardando i tendini del collo tendersi verso l'alto, e la forma scolpita del mento. - Dovresti piuttosto reagire. Sai dove andare?- chiese diretta senza giri di parole con il tono della voce leggermente preoccupato.
- Cosa serve comportarsi da vittima quando ci sono persone come te che mi trattano come tale compatendomi?!- domandò lui drizzando il viso per guardarla duramente negli occhi. Lo sguardo bastonato di Blaise che non sapeva trovare soluzione e che si preoccupava per lui e quel tono di voce preoccupato di lei! Da lei poi! Che la trattava peggio di una pezza da piedi!
- No..- mormorò lei scuotendo il capo e avvicinandosi ulteriormente d'istinto ignorando il metro di distanza che lei stessa aveva imposto - Io non ti compatisco. Proprio per niente.- le disse lei trovandosi troppo vicina a lui, tanto che nell'avvicinarsi gli aveva sfiorato il ginocchio con la mano. Si sistemò al suo fianco, lo sguardo di lui che la seguiva senza distogliersi per un istante. - Semplicemente ti capisco. Anche io non voglio andarmene da nessuna parte, vorrei rimanere qui. Certo è diverso perchè volendo io potrei tornare a casa con mia madre, mentre tu non hai tanta scelta, ma per colpa di qualcun'altro devo comunque essere una pedina dei piani altrui.- terminò seria spiegandogli che lo capiva. Certo non poteva dirgli che spesso nella sua vita si era trovata ad essere da sola nel prendere certe scelte, nè tanto meno che infondo si preoccupava del fatto che fosse da solo ad affrontare questa situazione come lo era stata lei svariate volte. Draco distolse lo sguardo irrigidendo nervoso la mascella mentre fissava un punto indefinito di fronte a sè.
La Lorence aveva descritto parzialmente la sua situazione, e dannazione se aveva ragione!
Non sopportava l'idea di essere giostrato da tre idioti, di essere costretto a trovare una soluzione che però non aveva.
- Hai detto bene: volendo tu sai dove andare, nonostante non vuoi.- si voltò guardandola seriamente senza volere aggiungere altro, nonostante Naomi sentì quasi urlare le parole che non aveva detto.
Lui non aveva alcun posto dove andare. Quindi ci aveva pensato davvero, ma il problema era che fuori gioco Blaise lui non aveva molta scelta.
Non voleva che rimanesse da solo, non in mano a quei tre. Non faceva così per fare il coraggioso, ma perchè non poteva fare altro, lui era da solo e senza scelta.
- Ti vorrei fare notare che hai violato la tua stessa condizione tra l'altro.- aggiunse Malfoy quando la vide tacere senza sapere aggiungere altro.- Dovrei affogarti.- ridacchiò divertito.
Naomi non parve capire subito immersa com'era nei suoi pensieri, ma se ne rese conto un istante dopo, erano vicini uno di fianco all'altra il metro di distanza era andato a farsi fottere.
Si sentì subito in imbarazzo, il rossore delle guance si confuse con quello dovuto al calore per fortuna.
- Ah già, scusa.- mormorò ridacchiando appena mentre faceva per allontanarsi, ma il ragazzo la prese per il polso sott'acqua fermandola.
- Ferma, non mi dai fastidio. Come hai già detto non sono io quello pudico.- le ricordò lasciando la presa sulla sua mano guardandola malizioso.
Lo ascoltò, non allontanandosi ma intrecciando le braccia conserte al petto per maggiore sicurezza.
- Non sono pudica Malfoy.- spiegò lei con una smorfietta distorta nel tentativo di imitare la sua voce - Preferisco non mostrare le mie grazie al primo stronzo che passa.- aggiunse con superiorità schizzandogli l'acqua in viso. Aveva volutamente sottolineato il suo essere stronzo, senza contare però che la cosa la imbarazzava da morire, ma questo non era da mettere troppo in evidenza.
Draco si passò una mano sul viso per togliersi gli schizzi d'acqua e schiuma ghignando divertito.
- Non ho la così alta ambizione di essere il primo stronzo che passa.- replicò lui tranquillissimo e risollevando il capo verso il soffitto - Di sicuro ne hai incontrati di stronzi...e anche il ragazzo tanto semplice che continui a difendere è uno stronzo colossale sai?- continuò ben divertito pronto a seminare un pò di zizzania.
Non aveva intenzione di riprendere quell'argomento con la piega di rimprovero e impulsività con cui l'avevano affrontato il giorno prima, perchè quell'atmosfera era così troppo bella da dovere rovinare con una banalità simile.
Loro due da soli che stavano parlando pacificamente, entrambi nudi a qualche centimetro l'uno dall'altra in un posto più che meraviglioso.
Draco aveva deciso sin da quando si era accertato che era lei la Prefetta in questione che non l'avrebbe cacciata via cosa che altrimenti avrebbe fatto da già molto tempo.
- Mirko?- domandò trattenendo una risata dubitando fortemente di quel che diceva Malfoy - Lui stronzo? In quale vita Malfoy?-
- Tu sei arrivata ad Hogwarts solo quest'anno, non lo conosci così bene come pensi.- continuò pacato mentre dentro di sè in realtà si divertiva un mondo.
- Non ho la pretesa di conoscerlo bene, ci stiamo frequentando, non è una premessa di chissà quale impegno.- specificò Naomi distogliendo lo sguardo da lui tuttavia curiosa di indagare oltre quelle tenui insinuazioni - Ma visto che sembri essere così ferrato in argomento, prego dimmi ciò che io ignoro su di lui! E' da non so quanto tempo che ve lo chiedo, sia a te che a Blaise!- sbottò lei senza pazienza. Se avesse saputo che bastava mettere uno dei due a mollo per avere qualche informazione lo avrebbe fatto da molto tempo!
Draco tuttavia non aveva la ben che minima intenzione di parlargli di quel tipo di sospetto, lui e Blaise lo avevano scartato come piano d'azione, però niente poteva negargli di parlare male del Corvonero. Anzi era sua intenzione farlo da quando aveva introdotto il discorso, giusto per divertirsi, ma vedendosi affacciare anche quel doppio fine per niente male! Chissà se solo quelle voci di corridoio sarebbero bastate a tenerla lontana da quell'ignoto pericolo.
- Strano che non te lo abbia già detto lui.- iniziò Draco lentamente senza però proseguire. Voleva farle crescere il dubbio e la curiosità più che poteva.
- Non mi ha detto niente, quindi forza dimmelo tu.- lo incalzò lei nuovamente sforzandosi di mantenere il tono della voce cauto, ma da cui trapelava quell'incontinente curiosità.
- Dici a me che sono un enorme stronzo e un donnaiolo giusto?- le domandò lui chiudendo gli occhi continuando a bearsi del caldo idromassaggio.
- Sì. Non solo lo dico, tu sei bravissimo anche a dimostrarlo.- lo gratificò lei sorridendo falsamente.
- Ebbene Mordon non è da meno. Pare abbia questo stupido vizio del circondarsi di belle ragazze per poi lasciarle quando non si diverte più.- disse Draco finalmente guardandola negli occhi per capire se quella cosa era bastata a farle venire qualche dubbio, rimanendo però senza alcuna soddisfazione.
Lo sguardo di Naomi era indecifrabile, nessuna espressione particolare, nessun cedimento.
Di fatto non le fece grachè impressione la cosa: avrebbe dovuto importarle visto che ci usciva ormai regolarmente, ma non gli diede così tanto peso e non perchè non credesse a Malfoy, bensì perchè non la infastidiva come avrebbe dovuto di norma probabilmente.
- Carino.- ne convenne Naomi divertita con un cenno del capo - Non lo metto in dubbio, può essere.- aggiunse seria annuendo e dandogli ragione.
- E ti sta bene così?- domandò lui stranito - Ti piace essere usata da un pezzente come lui?- chiese sempre più allibito. La sua indifferenza e tranquillità era disarmante, non capiva se stesse simulando o era sincera.
- Non mi sta usando.- mormorò Naomi facendo spallucce fissando la superficie densa di schiuma davanti a sè soppesando quelle parole. Passò in rassegna ogni singolo momento passato insieme, e ne convenne che non la stava usando, perchè altrimenti se ne sarebbe accorta. Lei era la prima che usava i ragazzi, la procedura la conosceva. Il loro era più un gioco in cui entrambi non prendevano delle chiare posizioni, un gioco al quale a lei piaceva infondo. Lui era gentile, dolce e la faceva sorridere. Aveva una buona alchimia con lui, un'inspiegabile forza attrattiva e magnetica la spingevano a lui, tuttavia non si poteva definire gelosa. Proprio per niente. - E' attraente, simpatico, mi trovo bene in sua compagnia, ma non mi pare di avergli giurato fedeltà eterna, e non me l'aspetto di conseguenza.- tentò di spiegargli sinteticamente quella fiumana di pensieri senza spingersi oltre nella descrizione delle emozioni che provava per il corvetto.
- Insomma gli lasci condurre il gioco, finchè poi quando si stancherà avrai questa patetica convinzione a consolarti?- ribattè lui cinico ed ironico non concependo quel rapporto. Era abituato a vedere cuori infranti per molto meno, lui stesso ne aveva spezzati, ma mai aveva assistito ad una reazione simile. Ogni ragazza con cui era uscito se solo avesse saputo che ne usciva con altre nel frattempo, e questo accadeva di norma, avrebbe pianto disperata senza sosta maledicendolo a vita.
Lei sembrava troppo tranquilla, innaturalmente tranquilla.
Naomi rise divertita a quella sua affermazione.
Si allontanò dal bordo vasca spingendosi verso il centro nuotando rimanendo a pelo d'acqua.
- Chi ti dice che sia lui a condurre il gioco Malfoy?- mormorò lei provocatoria e con malizia girandosi per poterlo guardare in volto. Sembrò sorpreso da quella sua uscita.
Lei non è "ogni ragazza", ricordi? sentì la sua piccola voce ricordandogli quel piccolo particolare. Lei non era come le altre, era decisamente diversa e difficilmente prevedibile a quanto pare. Draco la osservò immergere il viso sistemando poi i lunghi capelli indietro lasciando le spalle libere e ben visibili, centimetri di pelle su cui scivolò con lo sguardo avido.
- Uhm..- sembrò apprezzare lui senza però spostarsi dall'idromassaggio, soppesando tuttavia ogni suo gesto con il capo inclinato. - Che fine ha fatto tutta la tua pudicità?- domandò ghignando malizioso riferito a quella sua allusione che poteva andare a parare solo da una parte, senza tenere conto del fatto che finalmente la smetteva di tenere le braccia davanti al petto per coprirsi più di quanto già non facesse la schiuma. Davvero lei sarebbe stata così abile da giostrare una relazione solo per divertirsi? Si ricordò delle sue ammalianti performance con Weasley quel giorno a Diagon Alley, ricordo ben sepolto dai loro battibecchi, dagli insulti, dal suo a quanto pare apparente essere di ragazza libri e santità. Possibile che tutta quella condizione lo aveva distolto dall'accorgersi che dietro a quel carattere attivo e pronto a tenergli testa c'era una succulenta sfida?
- Sei tu che continui a dire che sono pudica.- replicò dandogli le spalle tentando di districare la cascata di capelli che le ricadevano sulla schiena - E poi perchè così tanto interesse? Non sarai geloso di Mirko spero!- ridacchiò lei girandosi appoggiando il mento alla spalla per potergli regalare un ghignetto che era più che provocatorio. Infondo se lo poteva permettere in quella situazione. Avevano affrontato una serie di argomenti molto più importanti senza affogarsi, freddarsi o insultarsi. Lui per primo continuava a stuzzicarla, quasi ad aprirsi forse. Era così difficile in quel momento ricordarsi le litigate finite peggio, gli insulti e le loro silenziose conseguenze. Anche la sera prima in quel momento parve non essere mai esistita.
- Geloso io?- ironizzò Malfoy guardandola questa volta non male, non freddo come aveva sempre fatto ogni volta che lo aveva accusato di gelosia. Anche lui in quel nuovo contesto dimenticò i precedenti, si beò di rispondere come avrebbe fatto di norma con una normale  ragazza in simile situazione. Era una sensazione liberatoria, quasi surreale visti i pensieri che lo tormentavano su Naomi e su come si comportava con lei. - E perchè mai dovrei esserlo? Piuttosto lui dovrebbe essere tremendamente geloso.- aggiunse abbandonando il bordo vasca per immergersi qualche istante e riemergere poco lontano dal centro dove era ferma lei, la quale sentendolo avvicinare si girò rigettando i capelli all'indietro.
- E per quale motivo dovrebbe essere geloso?- chiese infatti lei con un sopraciglio innarcato dubbiosa incrociando le braccia al petto, non tanto per coprirsi questa volta, ma per assumere una posa dubbiosa e forse di sfida.
- Innanzitutto...- rispose al volo Malfoy con un sorrisetto tutto dire dipinto sulle labbra volteggiandole, o meglio nuotandole, attorno come un avvoltoio senza mai staccarle gli occhi di dosso -...tra me e lui non c'è paragone: sono più sexy, più intelligente, più galante...- intonò lui con voce carezzevole e aulica, quasi stesse descrivendo le qualità di chissà quale eroe storico.
- Mh mh sì, sì Malfoy se ti lascio proseguire potresti dilungarti tutta sera.- lo bloccò lei cercando di seguirlo con lo sguardo fin dove poteva voltarsi con il collo.
Lui parve disturbato da quell'interruzione, ma non eccessivamente, non come avrebbe fatto di norma. Quella situazione aveva poco a che fare con la norma, o almeno con la norma che si erano costruiti quei due e ai quali si erano abituati.
- E poi...- riprese fermandosi dietro le sue spalle sfiorandole delicatamente con le proprie dita e avvicinando le labbra quanto più vicino possibile al suo orecchio stando ben attento a non sfiorare nient'altro, perchè altrimenti lei sarebbe fuggita e quell'equilibrio si sarebbe potuto rompere da un momento all'altro. Già la sentì irrigidirsi sotto la sua legiadra carezza, figurarsi se si fosse preso altre libertà con il corpo di lei ancora estraneo. - Sono in uno dei posti più belli del castello con la sua ragazza, tra l'altro completamente nuda.- mormorò lui abbassando appena la voce giungendo all'orecchio della ragazza come un sussurro caldo e sensuale. Il fiato di lui sul suo collo, quelle carezze appena accennate le fecero venire la pelle d'oca. Rimase immobile e rigida, un pò a disagio forse, ma senza la voglia nè la forza di potere rinunciare a tutto quello sebbene fosse niente. - Lui si che dovrebbe essere tremendamente geloso, non trovi?- domandò nuovamente divertito, e nonostante Naomi non potesse vederlo in viso era certa che avesse stampato un ghignetto sulle belle labbra.
Non fa una piega, il ragazzo ha ragione. concordò con quella solitamente fastidiosa voce.
Le venne spontaneo ridacchiare a quelle sue parole, un pò perchè di fondo aveva ragione e in parte anche per il nervosismo e il disagio che le procurava la sua vicinanza in quel contesto.
- Non fa una piega.- diede voce ai propri pensieri un pò divertita, con la voce bassa e non così tanto sicura e decisa come l'avrebbe voluta. Era ancora dietro di lei, i polpastrelli delle dita le sfioravano delicatamente le spalle e imputò quell'insicurezza a quei dettagliucci. - Anche se mi è sempre parso di capire che non sono poi così interessante.- aggiunse irrigidendosi appena nel ricordare quel loro episodio spiacevole che in realtà l'aveva ferita. Persino Draco non trovò difficoltà nel ricordare quella sera durante la prima ronda in cui l'aveva definita poco interessante e, a quanto pare, dopo così tanto tempo lei se ne preoccupava ancora. Possibile che dasse così tanto peso alle sue parole?
- Davvero riesci ad essere così rancorosa?- le domandò lui divertito lasciando scivolare con poca curanza le proprie mani lungo le braccia di lei immerse sotto la superficie dell'acqua allontanadosi di poco con il viso.
- Ho solo una buona memoria.- si difese lei facendo spallucce riacquisendo il tipico tono di superiorità che tanto amava sfoggiare - Per fortuna non do molto peso a quello che dici, per la maggiorparte sono stronzate Malfoy.- aggiunse voltandosi con il collo giusto per poterlo guardare e regalargli un sorrisetto straffottente e canzonatorio. In realtà molte delle cose che si era permesso di dirle l'avevano ferita, il risultato era stato evidente la sera prima, ma si allontanò subito da quella nube grigia dei suoi ricordi. Non voleva offuscare quel tepore così piacevole con le mille nubi nere e grigie che la perseguitavano. Era strano, anzi stranissimo, essere a meno di un metro di distanza da lui in una vasca d'acqua e completamente nudi senza bisticciare, ma anzi parlando e....quasi flirtando! Entrambi si erano insultati a vicenda, rinnegando una qualsiasi occasione di quel genere in futuro, eppure entrambi si erano trovati in quel futuro così bizzarro in men che non si dica, e a nessuno dei due dispiaceva, anzi ad entrambi stuzzicava parecchio quel potere lanciare insinuazioni, quel botta e risposta non con l'intento di affondarsi e offendersi, ma con l'intento di assaggiarsi.
- Ne sei sicura?- la provocò lui non potendo cogliere occasione migliore. Sghignazzava malizioso e divertito, anche lui ormai troppo immerso in quello stuzzichevole gioco. Ripensò ai loro precedenti, in cui una piccola frase come quella avrebbe potuto scaturire in lei una rispostaccia già pronta e confezionata, che però non vide arrivare, anzi.
Osservo i suoi movimenti nei minimi dettagli, non le staccò mai gli occhi di dosso. Sentì sfuggire dalle sue carezze le braccia di lei la quale con una lentezza quasi studiata inclinò lentamente il collo raccogliendosi con le mani ormai libere i lunghi capelli scuri che portò su di un lato lasciandoli ricadere davanti.
- Sì. Credo di essere abbastanza interessante.- mormorò lei maliziosa ghignando e guardando dinnanzi a sè con aria compiaciuta. Nonostante quel dettaglio sarebbe sfuggito al biondino, egli non se ne curò per niente. I suoi occhi erano piacevolmente occupati a bearsi di quella pelle così candida e perfetta che la ragazza aveva gentilmente, o meglio dire provocatoriamente, deciso di scoprire. Le spalle erano in perfetta simmetria con il resto del busto, le scapole tese nel tenere il collo inclinato e la schiena nuda arrivava a fargli notare il vitino sottile che, probabilmente poco sotto il livello dell'acqua, terminava con dei sinuosi e aggraziati fianchi. In quel momento detestò la schiuma che gli impediva di vedere oltre, sentì l'eccitazione crescere dentro di sè nonostante fosse ben capace di controllare le sue emozioni, si costrinse a reprimere l'impulso quasi spontaneo  di indirizzare le proprie mani a saggiare i fianchi di lei purtroppo immersi nell'acqua. In quel momento Naomi si voltò del tutto con un ghignetto di vittoria sul volto, specialmente nel vedere l'espressione così rapita e concentrata di Malfoy. Dentro di lei sentì ardere qualcosa di indefinito, qualcosa di più della semplice soddisfazione di averlo tentato senza precedenti.
- Guardare, ma non toccare.- lo mise in guardia lei divertita e agitando un dito davanti al suo viso che si spostava a destra e a sinistra facendo "no".
- Non giocare con il fuoco Lorence.- l'avvertì lui rilassandosi appena e cercando per lo più di calmare i bollenti spiriti. Si aspettava una così audace e in realtà anche misurata performance? Assolutamente no. Lei era la pudica, piagnucolante e viziata ragazzina che gli era piombata tra i piedi, si certo ultimamente era anche più carina del solito, ma di certo non l'avrebbe mai creduta capace di essere così sensuale e accattivante, non con lui almeno e di certo non si aspettava di volere così tanto potere anche solo toccare quel corpo che sembrava essere perfetto e immacolato. - Non dimenticarti con chi hai a che fare.- aggiunse però senza alcun rimprovero, bensì quasi con provocazione mentre si prese la libertà di scostarle i capelli per coprirle la schiena su cui poco prima avrebbe voluto mettere le mani, ovviamente senza perdere l'occasione di sfiorarne la pelle bagnata lì fin dove la distanza e la circostanza gli permettevano. Lei sentì avvampare e questa volta non per l'imbarazzo, ma per causa di quei suoi tocchi sulla schiena, quasi impercettibili e casuali che eppure le fecero desiderare di avere qualche carezza più approfondita.
Si morse l'interno della guancia a quel suo pensiero scuotendo impercettibilmente la testa come a volerlo scrollare di dosso.
In risposta rise, forse all'inizio un pò sommessamente nel tentativo di reprimere quel sospiro a metà gola, mentre gli si allontanava appena nuotando.
- Tranquillo non esiste fuoco che possa divampare dentro una vasca piena d'acqua.- commentò infatti poco prima di immergersi per potersi fare una nuotata e raffreddare per un istante.
Si sbagliava di grosso, perchè in quella vasca di fuochi appena ardenti c'erano, ma purtroppo tendevano a soffocare ogni scintilla invece di alimentarla.
Anche Draco si trovò a dissentire sull'affermazione di lei, consapevole che neanche qualche istante fa sentiva l'eccitazione ardere come mai, sicuro che solo grazie alla sua forza di volontà e allenamento era riuscito a tenere per sè.
Ne approfittò per immergersi e seguirla a nuoto, era riemersa proprio davanti alla sirena del quadro che ancora sonnecchiava russando.
- Malfoy?- mormorò lei concentrata nel guardare quel quadro come se potesse scorgervi chissà quale significato.
Lui si passò una mano tra i capelli bagnati facendoli sembrare più scompigliati di quando se li sistemava la mattina dandogli quell'aria da bello e dannato che tanto amava mentre si avvicinava a lei a nuoto incitandola a parlare con un solo sguardo.
- Ti sembrerà una domanda stupida..- ammise lei sorridendo appena abbassando lo sguardo e soffiando contro la schiuma della superficie.
Stupida a dire poco, visto che neanche poco fa stavate civettando come mai! - Esistono davvero anche le sirene qui?- domandò continuando a guardare la bionda che dormiva beata. Non frequentava il corso di cura delle creature magiche, altrimenti lo avrebbe saputo, tuttavia  fu una domanda quasi scontata per Draco.
- Sì, certo.- rispose infatti annuendo e unendosi a lei nel guardare la sirena ritratta - Ma dubito siano come le immagini tu.- aggiunse scettico scrollando le spalle.
- Cioè?- chiese lei curiosa guardandolo corrugando la fronte.
- Chiedi al tuo amico Potterino, saprà spiegarsi meglio di me dato che le ha viste di persona.- bofonchiò il ragazzo seccato di dovere tirare in mezzo in quel ritaglio di conversazione il Prescelto bla bla bla.
- Davvero?- s'illuminò Naomi spalancando gli occhi sorpresa e scatenando in risposta un'occhiataccia da parte di Malfoy. Lo infastidiva davvero parlare di Potter, specialmente con lei in quel contesto, gli sembrava tempo ampiamente sprecato. - Non fare così!- lo rimbeccò Naomi spintonandolo appena dalla spalla però sorridendo - E' che sin da quando ero piccola ho amato nuotare. Dalla prima volta mi sono sentita a mio agio nell'acqua e quando ero piccola facevo sempre finta di essere una sirenetta. Mi tiravano fuori dall'acqua a forza quando avevo la pelle delle dita raggrinzita o le labbra viola.- ridacchiò la ragazza sospirando appena nel ricordare forse una delle cose piacevoli della sua infanzia.
Draco la guardò concentrato, un pò stranito.
Perchè gli aveva confidato quel ricordo? Era banale probabilmente, ma piuttosto intimo. L'ultima lezione di Occlumanzia glieli aveva dovuti estorcere a forza i ricordi, adesso li condivideva con lui di sua spontanea volontà!
- Che c'è?- domandò lei non capendo per quale motivo la fissasse così intensamente.
- Vieni.- disse lui facendo segno con la testa di seguirlo. Nuotò per qualche metro a stile libero con lei dietro, fino ad arrivare alla scalanatura della vasca che si rigettava in quella isolata da quelle più grandi, quella più in basso rispetto al piano. Prese un profondo respiro e s'immerse infilandosi in quella strettoia per poi riemergere al centro della vasca piastrellata in oro. - Dai Lorence!- la chiamò Malfoy stringendosi nelle spalle. Naomi lo guardò dubbiosa, tuttavia non appena si ritrovò in quelle acque capì benissimo il motivo per cui si stringeva. L'acqua era decisamente molto più fredda, e ci fece caso poco dopo anche senza tanta di quella schiuma che costituiva un pò il suo scudo, tuttavia le sembrò che l'acqua fosse molto più scura di quella in cui avevano nuotato fin quel momento.
- Com'è possibile che cambi la temperatura?- domandò Naomi incrociando le braccia al petto più nel tentativo di scaldarsi che nel coprirsi dai suoi sguardi.
- E' una vasca un pò particolare.- ne convenne Malfoy tuttavia ormai ben ambientato nel freddo. - Prendi più fiato che puoi e andiamo sott'acqua.- la istruì senza perdere tempo nel vedere per di più che a momenti si sarebbe messa a tremare dal freddo.
Naomi lo guardò alzando un sopracciglio dubbiosa. Andare insieme sott'acqua? Perchè?
- Lorence, l'acqua oltre ad essere dannatamente fredda ti sarai accorta che è più scura del normale. Sarà tanto riuscire a vederci in faccia!- esclamò lui spazientito pensando che la ragazza non volesse assecondarlo per paura che riuscisse a vederla nuda sott'acqua, cosa a cui effettivamente Naomi aveva pensato. - Fidati di me.- continuò Draco tendendole una mano e guardandola fisso negli occhi, come se con il solo sguardo potesse esprimere la sincerità dietro quel gesto. D'altro canto la giovane serpeverde non riuscì a trovare un solo motivo per non dovere accettare quella sua richiesta. Si chiese tra sè e sè se realmente si fidasse di lui, ma non riuscì a trovare risposta. Così posò timidamente la mano sulla sua che senza esitare strinse con una morsa forte, decisa e rassicurante. Con solo quel gesto era sicura che non le avrebbe fatto niente di male, quel suo sguardo e quella sicurezza espressa in una sola stretta erano garanzie per lei sufficienti. Draco invece si sorprese di come le era stato facile fidarsi, e non aveva intenzione di deluderla, anzi era certo che avrebbe fatto l'esatto opposto.
- Prendi quanto più fiato riesci...- l'ammonì seriamente prima di contare fino a tre ed immergersi insieme alla ragazza. Come da lui anticipato l'acqua era davvero tanto scura da impedire la vista, fu una curiosità di entrambi quella di sbirciare oltre il palmo del loro naso, ma l'unica cosa che a malapena riuscivano a vedere era il viso.
Draco si spinse sempre più verso il fondo senza mai lasciare la presa sulla mano di lei, e arrivati in un punto dove sembrava che l'acqua fosse tanto fredda da congelare i polmoni si fermò. Naomi lo guardò interrogativa, non capendo per quale motivo l'avesse trascinata così infondo dove l'acqua era buia e fredda per poi rimanere lì immobile nel bel mezzo della vasca!
Il biondino roteò gli occhi verso l'alto spazientito e si portò un dito alle labbra in segno di fare silenzio, e subito dopo uno all'orecchio. Naomi sembrò non capire subito, ma lentamente sentì qualcosa. All'inizio fu talmente flebile che pensò di esserselo immaginato, ma più rimanevano lì lontani dalla superficie, più quel rumore si faceva nitido e vicino. Non era un rumore. Era una melodia! Guardò Draco spalancando gli occhi sorpresa, e in risposta lui dispiegò le labbra in quello che le sembrò l'ombra di un vago sorriso, o almeno le sembrava, in quell'oscurità faceva fatica a distinguere anche le sue varie espressioni. Era un crescendo di musica quasi celestiale, rilassante e frizzante al contempo inoltre si  accorse guardando verso il basso che delle piccole luci salivano verso di loro. Si domandò quanto potesse essere profonda quella vasca, ma passò subito in secondo luogo non appena quelle fonti di luce si fecero più rapide. Strinse la mano di Draco non sapendo se essere spaventata o meno, dopotutto erano a circa cinque metri sotto la superficie se fossero stati in pericolo scappare sarebbe stato ben difficile. Lui però ricambiando la stretta di mano, le accarezzò il dorso con il pollice attirandola maggiormente verso di sè scuotendo lentamente il capo, il volto apparentemente rilassato. Sembrava volerla rassicurare, sentì strana quella carezza, lo definì un gesto dolce che di certo non si aspettava da lui. Le luci arrivarono al loro stesso livello, si fermarono quasi a volerli studiare e la melodia si affievolì. Sembravano tante piccole lucciole, forse anche più piccole, che emanavano una luce costante e ispirante. Una si avvicinò velocemente all'altezza degli occhi dei due ragazzi, Naomi si affiancò del tutto a Draco nascondendosi parzialmente dietro la sua spalla stando ben attenta a non appoggiarsi con il seno alla sua schiena. Lui ghignò, lo vide grazie alla poca luce emanata da quell'esserino, e si voltò in sua direzione per niente intimorito. Poco dopo la lucciolina ritornò insieme alle altre, tutte insieme si mossero in un sinuoso ballo come se fossero trasportate dalle onde del mare e la melodia riprese ad accarezzarle l'udito ovattato dall'acqua finchè in aggiunta udì le voci più belle e al contempo impossibili che avesse mai potuto sentire.
Spalancò gli occhi, e ci mancò poco che spalancò pure la bocca dalla sorpresa.
Sirene. La voce delle sirene! Era certa che quelle piccole luci non fossero sirene, ma le voci erano inconfondibili! Nei suoi sogni se le era immaginate così, e anche nel mondo babbano venivano esattamente riprodotte in quel modo. Sensuali, accarezzevoli, celestiali, pure e cristalline come l'acqua del mare. Dopo lo sconcerto e la meraviglia si aprì in un enorme sorriso che non sfuggì al biondino grazie alla fievole luce di quegli esseri. La guardò attentamente, le labbra distese in quel sorriso che lui le aveva fatto apparire, i capelli sparsi intorno a lei e gli occhi ancorati nel seguire i balli di luci che si esibivano a pochi centimetri da loro. Lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, aveva già assistito parecchie volte a quello spettacolo e gli era sempre apparso di una bellezza radiosa, ma quel sorriso gli sembrò superarlo di gran lunga, sentì annodarsi lo stomaco. Si spinse, trascinandosela ovviamente, nel bel mezzo di quella coroegrafia che nonostante gli intrusi continuò senza problemi, e anzi un gruppo di luci si avvicinarono intorno ai lunghi capelli di Naomi girandogli attorno velocemente avvolgendoli in una morbida spirale verso l'alto, gesto che non fece altro che accentuare il sorriso della ragazza. Avrebbe potuto rimanere lì sotto a nuotare e sentire quella voce in eterno se non fosse stato che l'acqua era gelida e che la riserva di aria iniziava a scarseggiare, la cosa la rendeva infinitamente arrabbiata! Come poteva perdersi uno spettacolo simile a causa dello stupido ossigeno?! Tentò di resistere quanto più possibile, tenne duro facendo appello all'ossigeno presente in ogni sua cellula. Le luci si riunirono formando una sfera grande quando una pallina da golf all'altezza del viso di Draco e Naomi, permettendo ad entrambi di scrutarsi con attenzione quanto meno la faccia. Draco era compiaciuto, il ghignetto divertito di fronte quella scena in cui Naomi sembrava una bambina ai suoi occhi, cosa che non avrebbe mai potuto pensare di lei se non in quella strana occasione. Lei era il quadro della serenità, fatta eccezione per il fatto che teneva le guance gonfie come quelle di un pesce palla nel tentativo di trattenere più possibile l'ossigeno, dettaglio che non sfuggì a Draco il quale le fece cenno di risalire in superficie. Naomi a malincuore dovette ammettere di non riuscire più a rimanere lì sotto, aveva forzato come mai la resistenza dei suoi polmoni, trovò faticoso anche dovere nuotare verso l'alto tanto che Draco dovette letteralmente trascinarla dietro per la mano.
Riemersero insieme e presero una lunga boccata d'aria prima di lasciarsi la mano.
- Non ci credo!- boccheggiò Naomi entusiasta cercando di sistemarsi i capelli che si riversavano sul viso. - Erano sirene!Per davvero!-
- Non proprio.- dissentì Draco puntiglioso rigettando all'indietro la chioma bionda - Erano voci di sirene.- puntualizzò infatti guardandola tranquillo.
- Fa lo stesso!- minimizzò lei iniziando a battere lievemente i denti dal freddo - E' stata la cosa più bella, più...più wow!- continuò rimanendo a galla a qualche centimetro da lui.
Il suo entusiasmo da bambina felice andò a scemare lentamente e quel sorriso si spense altrettanto gradualmente.
- C'è qualcosa che non va?- domandò Draco innarcando un soppraciglio interrogativo.
Naomi distolse lo sguardo tirandosi i capelli dietro le orecchie non sapendo come rispondere.
Cosa avrebbe potuto rispondergli? Nella sua mente si rincorrevano domande una dietro l'altra tra cui: perchè le aveva stretto la mano?Perchè l'aveva accarezzata sul dorso quando aveva avuto paura? Perchè le aveva fatto quella stupenda sorpresa? Che fine aveva fatto quel Draco malizioso e accattivante? E cosa ancor più preoccupante, dov'era quel Draco scontroso e acido che tanto detestava? Quando sarebbe tornato? Non gli aveva chiesto niente, si era solo lasciata sfuggire un intima confidenza e le aveva regalato quell'inaspettata sorpresa che l'avevano fatta tornare un pò piccola e tanto felice a dirla tutta.
Non poteva fargli neanche mezza di quelle mille domande perchè questa volta era quasi certa che se avesse spinto oltre quella strana atmosfera lui si sarebbe chiuso a riccio, e addio a quell'intimità così bella.
- Perchè...- azzardò tirando su il capo per poterlo guardare, ma sospirò guardando ancora la superficie dell'acqua. Non era importante in quel momento capire il perchè e il per come, lo aveva fatto, era stato carino e non era necessario interrogarsi sui motivi. Avrebbe avuto tempo a sufficienza per arrostirsi il cervello con quei tormenti, ma non ora, non con lui in quel momento. - Grazie.- disse finalmente guardandolo negli occhi e tentando di mantenere la voce ferma e non tremolante a causa del freddo che iniziava a farsi sentire più forte - Grazie, è stato...bellissimo.- aggiunse sorridendo serenamente stringendosi nelle spalle un pò per timidezza e in parte per il freddo. Era così insolito doverlo ringraziare sinceramente.
Draco in risposta stese le labbra in un sorrisetto, non riuscendo ad aggiungere altro. Non era stupido, aveva perfettamente capito la difficoltà di lei nel parlare. Era quasi certo che neanche lei si aspettava niente di quello che stava succedendo lì dentro. Lui per primo non riusciva a spiegarsi perchè le aveva mostrato quella cosa...certo gli aveva confessato che adorava le sirene e sorrideva così beatamente che gli era quasi venuto spontaneo. Non se n'era pentito neanche un pò, aveva assorbito il freddo in tutte le ossa, ma ne era valsa la pena perchè lì sotto l'aveva vista sorridere come mai. Si era sentito quasi...felice, contagiato dalla sua felicità e solo per un sorriso. Eppure anche lei non sapeva come comportarsi, cosa potergli dire o non dire per non fare esplodere la bomba. Flirtare e fare gli sciocchi era un conto, infondo a quanto pare erano abituati entrambi a farlo, ma essere gentili, spontanei e aperti non era da loro e specie non era abitudine esserlo neanche un pò l'uno con l'altra.
- Stai congelando, usciamo di qui.- disse però indirizzandosi verso l'uscita di quella vasca di ghiaccio seguito subito da Naomi perchè di fatto stava davvero tremando.
L'impatto con l'acqua calda fu un toccasana per entrambi, Naomi rimase immersa per qualche secondo in più, mentre Draco lasciò emergere solo la testa cercando di seguire i suoi spostamenti sotto la superficie della schiuma ancora densa e forse ancora più voluminosa di prima. Lasciò scivolare il capo all'indietro bagnandosi i capelli, lasciandosi sfuggire un sospiro di piacere nel godersi quel tepore, probabilmente fu quella breve distrazione che lo portarono sotto l'acqua.
D'istinto agitò immediatamente i piedi verso l'alto riaffiorando a pelo dell'acqua tossicchiando appena e trovandosi a pochi metri di distanza Naomi piegata in due dalle risate.
- Non ho resistito, perdono!- esclamò ridendo senza ritegno. Naomi era riemersa dietro le spalle del serpeverde e gli aveva letteralmente cacciato giù la testa.
- Ti do esattamente tre secondi per scappare Lorence.- la guardò lui serio scrocchiando il collo probabilmente con l'intento di risultare minaccioso, ma non ci riuscì granchè.
- Dai Malfoy, stavo scherzando!- si difese lei schizzandogli dell'acqua addosso.
- Dovevi pensarci prima di prenderti certe libertà.- la liquidò lui non curante e vendicativo spingendosi a nuoto verso di lei che prontamente si allontanò quanto più possibile immergendosi sotto l'acqua. Per quanto Naomi fosse una nuotatrice provetta Draco la raggiunse senza sforzi, il fisico più prestante ed allenato probabilmente, e proprio mentre lei riemerse per riprendere fiato il biondino ne approfittò per cacciarla giù di nuovo con una sola mano sopra la sua testa, e la tenne lì finchè Naomi non riuscì a liberarsi da lui con un forte strattone. Riemerse sputazzando l'acqua che aveva buttato giù grazie a quello scherzetto che infondo si era andata a cercare, e si cacciava alla bene e in meglio i capelli all'indietro mentre si avvicinava imprecando contro al giovane Malfoy.
- Te l'ho detto, mai giocare con il fuoco!- la beffeggiò Draco ghignando compiaciuto e soddisfatto con le braccia incrociate al petto.
- Questa me la paghi Malfoy!- esclamò lei assottigliando lo sguardo e allungando entrambe le braccia nel tentativo di affondarlo nuovamente, ma questa volta lui le afferrò i  polsi tenendola e la immobilizzò senza il minimo sforzo. Lei non oppose resistenza forse perchè si trovava talmente vicino a lui che dimenticò il motivo per cui volesse fargliela pagare. Aveva il viso incorniciato da quei fili biondi tutti disordinati e bagnati gli davano un aria così affascinante, per non parlare di quello sguardo, dannazione com'era facile perdersi. Aveva davvero sempre avuto quegli occhi così belli?  Erano di un azzurro particolare, quasi simili al colore del ghiaccio, ma con delle sfumature grigie intriganti a dire poco. Anche Draco rimase immobile, incatenato allo sguardo di lei. Non tentava di capire cosa stesse pensando, era troppo concentrato ad esaminare ogni suo più piccolo particolare. I capelli bagnati che lunghi le ricadevano sulle spalle nude, la pelle bagnata e profumata, e i suoi occhi di un immenso color smeraldo incorniciati dal velo sbavato del mascara. Non era esattamente un trucco ordinato, ma quella sbavatura di nero non faceva altro che mettere in risalto quegli occhi meravigliosi. Le labbra semi aperte, carnose e probabilmente morbide. Vi passò il pollice disegnandone il contorno, abbandonando uno dei polsi di lei che ricadde lentamente nell'acqua. Sì erano decisamente morbide, seppure desiderasse poterle accarezzare con altro.
- Hai le labbra viola.- disse ancora con lo sguardo perso su quel bocciolo.
- Cosa?- mormorò Naomi disincantata da quel suo dolce tocco, da quell'intimo sfioro.
Draco si scostò da lei scuotendo appena la testa, cercando di ritornare lì alla realtà e non ai suoi pensieri.
- Hai le labbra viola.- ripetè questa volta più serio e pragmatico - Dovremmo uscire.- aggiunse sospirando tanto impercettibilmente da non sentirlo lui per primo.
Naomi rimase per un attimo stordita.
Si sfiorò le labbra con lo sguardo rivolto verso l'acqua, e poi si rese conto che anche i polpastrelli delle sue dita erano raggrinziti.
Da quanto tempo erano rimasti nel bagno dei prefetti? E perchè l'idea di abbandonare quel posto le metteva una tale angoscia?
- Sì, hai ragione.- tuttavia annuì raggiungendo a nuoto il bordo vasca e appendendosi con una mano. Draco era lì al suo fianco, ma non la stava guardando, non voleva guardarla.
Odiava fare le cose di contro voglia, e quella di uscire dalla  vasca era una di quelle. Sapeva bene il motivo, lo sapevano entrambi, eppure li respingeva con tutte le sue forze.
- Prima tu.- gli ricordò Naomi prendendo il coraggio di poterlo guardare e rincontrando le sue pozze argentee. - Era uno dei nostri accordi.- aggiunse prima che potesse dire qualsiasi tipo di cosa. Una battutaccia, una risposta normale, una battuta maliziosa. Non sapeva quale avrebbe preferito di più.
Le risposte normali in quel contesto sembravano come un pugno allo stomaco, significava solo che quell'atmosfera che si erano creati stava andando via.
Le battutine maliziose che si erano riservati per tutta quella serata ormai non avrebbero avuto più lo stesso valore, anzi avrebbero rafforzato il ricordo così magico di quella sera.
Per quanto riguarda le battutacce e le risposte poco gentili di lui, beh...era abituata, ma quelle non avrebbero fatto altro che farle fare una doccia fredda, più fredda della vasca speciale di quel bagno. Era finito tutto.
- Giusto.- annuì lui formale - Vedi di non sbirciare Lorence.- tentò lui di ghignare, ma gli uscì forzato. Si stava rendendo conto che uscito da lì quel tono provocatorio non avrebbe più avuto lo stesso senso.
- Non ci tengo Malfoy, giuro.- rispose lei con un sorriso amaro sulle labbra.
Un'altra risposta pronta che gli colpiva l'umore e lo affondava letteralmente.
Naomi s'immerse con il viso lasciando fuori solo gli occhi a pelo d'acqua sentendo al suo fianco Malfoy che facendo forza sulle braccia usciva dalla vasca. Ebbe il primo istinto di sbirciare, ma da quella posizione era pressochè impossibile. Era di spalle e con la testa quasi completamente sotto l'acqua. Riemerse lentamente, ma non si girò ancora, preferiva aspettare che gli desse lui il segnale.
- Come siamo curiose.-  sentì la voce di lui proprio sopra la sua testa, e dovette davvero sforzarsi parecchio per non alzare lo sguardo..
- Proprio per niente, infatti sto aspettando che tu mi dica quando posso girarmi.- rispose lei scuotendo il capo rassegnata.
Draco ghignò divertito, in realtà gli importava poco che lo vedesse nudo, non si vergognava del proprio corpo nè di mostrarlo.
- Certo Lorence, come no.- commentò infatti malizioso, cercando di riprendersi sè stesso. Prima o poi sarebbe dovuto arrivare quel momento, entrambi avrebbero dovuto metterlo in conto, tanto vale goderselo fino in fondo no? - Sono presentabile, dai esci.- le disse spostandosi indietro di qualche passo tenendo tra le mani l'altro asciugamano per lei.
Naomi si girò e lo vide dal basso, con l'asciugamano stretto in vita. Le goccioline d'acqua gli solcavano ancora i muscoli del petto fino a scendere sugli addominali e sulle linee inguinali che s'infilavano proprio sotto il candido asciugamano. Non gli sembrava così presentabile, era quasi come vederlo nudo, aveva davvero un corpo da favola, proprio come diceva sua sorella.
- Non mangiarmi con gli occhi te ne prego.- disse lui chinandosi per poterla guardare negli occhi, il ghigno costantemente sulle labbra.
- Sei il solito vanesio!- esclamò lei divertita senza riuscire a trattenere una risata - Ammiro la tua gentilezza, ma l'asciugamano lo puoi lasciare qui e tu metterti con la faccia attaccata contro la porta.- disse lei reggendosi sul bordo vasca con le mani.
- Non credi di esagerare Lorence?- sbuffò Draco inclinando il capo di lato - Ne ho viste di donne nude, non mi scandalizzo.- aggiunse sornione sventolandole l'asciugamano sotto il naso.
- Non esagero affatto Malfoy!- esclamò Naomi serissima cercando di afferrare invano l'asciugamano - Vai alla porta e mettiti con la faccia contro.- gli intimò seria questa volta.
Draco sbuffò per l'ennesima volta borbottando chissà cosa, tuttavia lasciò vicino al bordo vasca l'asciugamano e si voltò dandole le spalle.
- Oh certo, chi mi dice che appena esco tu non ti giri?- commentò Naomi sarcastica.
- Non te lo dice nessuno.- disse lui senza girarsi mettendo le braccia incrociate al petto. - Temo dovrai semplicemente fidarti.- aggiunse serio. Prima si era fidata di lui quando le aveva teso la mano, perchè adesso non fidarsi? - Fidati di me Lorence.- ripetè lui quasi rivivendo la scena, vedendola ripetere sotto altre spoglie.
Anche lei si stupì di quelle parole, ritornando a qualche minuto fa, in quella vasca gelida. Si stupì ancora di più quando decise di potersi fidare per la seconda volta di quel biondino che la faceva uscire fuori dai gangheri. Si issò facendo leva sulle braccia e senza mai smettere di fissarlo ancora di spalle si avvolse nell'asciugamano.
- Fatto?- domandò lui nonostante sapeva che era già fuori a qualche centimetro da lui, e che si era perso la possibilità di guardarla come si deve per la prima e forse ultima volta, rimpiangendo quasi di averle promesso il rispetto della sua privacy.
- Sei stato di parola.- constatò lei stupita. - Pensavo che il richiamo del sesso femminile ti facesse perdere la testa.- scherzò lei ghignando e strizzandosi i capelli.
Lui si voltò guardandola a sua volta con un ghigno malizioso.
- Io sono sempre di parola.- le disse avvicinandosi ulteriormente a lei - Sono pur sempre un Malfoy.- aggiunse lui tuttavia quasi odiando in quel momento il suo essere un Malfoy. Probabilmente se così non fosse stato non avrebbe avuto problemi a sostenere una guerra che infondo non gli apparteneva più se non per la vendetta,  e forse infondo avrebbe potuto abbandonare quella maschera di freddezza che tutti quanti gli avevano costretto ad indossare. Lui non era di certo un santo, amava andare di fiore in fiore, adorava fare lo stronzo e sentirsi superiore, ma era capace di altro, lo sapeva, lo sperava.
- Sì, direi che non è difficile da ricordare.- ridacchiò lei non riuscendo a guardarlo negli occhi.
Beh ora, erano fuori. Dopo essersi vestiti, e dopo aver varcato quella soglia sarebbe tutto quanto finito.
Naomi andò a recuperare la bacchetta e il mantello che aveva lasciato dietro uno dei drappeggi e con un abile gesto e un incantesimo insegnatole da Daphne i vestiti piegati a bordo vasca si ritrovarono magicamente sul proprio corpo.
- Hai proprio il terrore di farti vedere nuda eh.- commentò Draco scocciato che non si fosse vestita nel modo tradizionale. Forse sarebbe riuscito a vedere finalmente qualcosa e avrebbe portato quel qualcosa come un ricordo insieme a tutto quello che avevano passato quella sera.
- E tu forse hai troppa voglia di vedermici.- replicò lei con un ghigno districandosi i capelli lunghi ancora bagnati.
Lui le si avvicinò mettendosi al suo fianco guardandola con malizia e curiosità.
- Se così fosse l'avrei già fatto non credi? Questa volta ne ho avute parecchie di possibilità.-
- Vero.- annuì lei affrontandolo di petto mettendo le mani ai fianchi. - Tuttavia sei stato sin troppo onesto e rispettoso dei nostri accordi, quindi la tua parola ha superato il tuo istinto da guardone.- puntualizzò lei.
Lui si trovò a ridacchiare in parte d'accordo con quell'affermazione.
- Forse, Lorence...forse.- disse lui enigmatico prima di eseguire lo stesso incantesimo per potersi vestire.
Erano a qualche passo dalla porta, la fissavano entrambi consapevoli che dovevano oltrepassarla e che una volta fatto tutto sarebbe svanito come il vapore dell'acqua calda che piano piano andava perdendosi.
- Malfoy...- lo chiamò Naomi con lo sguardo basso. Lui si voltò curioso di sentire che aveva da dirgli. - Prima di andare....-




- Blaise!Hermione!- entrò nella stanza da letto come una furia facendo sobbalzare i giovani innamorati accoccolati sul copriletto.
- Naomi che strilli?- domandò Hermione portandosi una mano al petto.
- Già di ritorno?- domandò ironico Blaise tuttavia guardando distratto l'orologio da polso che segnava quasi la mezzanotte. - Draco?-
Naomi lo guardò  con aria colpevole, quasi affranta.
- Blaise io...- tentò di tranquillizzarsi ma non riuscì - Non so come sia potututo accadere vi giuro! Non pensavo che me lo sarei ritrovato lì! Non dopo quel che è successo ieri e ...ha iniziato a fare il cretino e l'ho buttato giù sotto l'acqua e...giuro che non l'ho fatto apposta!- strillò lei disperata facendo scattare in piedi Blaise preoccupato.
- Dov'è Draco?- domandò sforzandosi di mantenere il tono della voce pacato nonostante gli riuscisse ben poco.
- L'ho tirato fuori dall'acqua perchè non si riprendeva! Gli ho tirato pugni, sberle! Non mi risponde!- strillò ancora Naomi in preda al panico - Vi prego aiutatemi!-
Non dovette ripeterlo una seconda volta perchè tutti e tre corsero a perdi fiato fino alla stanza del bagno dei prefetti, Naomi lasciò entrare prima Hermione e Blaise.
- E' tutto buio!- esclamò infastidità Hermione non capendo per quale motivo la stanza fosse oscurata. Quando veniva aperta si illuminava automaticamente.
- Draco?!- lo chiamò Blaise avanzando a tantoni nell'oscurità portandosi dietro Hermione tenendola per mano.
- Oltre le scale.- istruì Naomi poco dietro di loro.
Successe tutto in un istante, la luce riapparse e si sentì un enorme splash!
In acqua caddero Hermione e Blaise che non appena riaffiorarono sopra il livello dell'acqua si trovarono ad affrontare due soddisfatti e spavaldi Draco e Naomi a bordo vasca.
- Draco!- esclamò Blaise quasi sollevato, quasi per l'appunto. - Sei un grande bastardo lo sai?!- esclamò arrabbiato prima di occuparsi di Hermione altrettanto incazzata con Naomi.
- Come? Non era questo lo scopo?- domandò Naomi divertita ghignando verso Malfoy. - Ci affogavamo o meno, no?-
Hermione e Blaise si guardarono con aria complice colti nel sacco.
- Ciò significa che andate d'amore e d'accordo?- chiese Blaise aiutando Hermione ad avvicinarsi a bordo vasca.
- Non sapevo che ci fosse anche lui!- si lamentò infatti rivolta all'amica.
Naomi e Draco si guardarono abbandonando quella soddisfazione di avere collaborato assieme. Non era esattamente così.
- Non ci siamo affogati.- rispose Draco non aggiungendo altro e avvicinandosi per porgere la mano al suo migliore amico, così fece Naomi per Hermione.
- Ma abbastanza uniti da organizzare questo.- sibilò Blaise colpendo Draco sulla spalla una volta uscito.
- E' stata una sua idea.- si scagionò il biondino indicando Naomi.
- E stranamente eravamo d'accordo su qualcosa, ci è sembrato un peccato non approfittarne e farti felice Blai.- ghignò Naomi facendo ridere Hermione.
I quattro lasciarono il bagno dei prefetti dopo essersi asciugati perfettamente e dopo varie e sdolcinate buonanotte dei due innamorati ognuno potè inflarsi nel proprio letto.
Draco e Naomi non si sfiorarono con lo sguardo per paura di rovinare tutto ciarlando. E' vero erano usciti da quel paradiso e da quell'atmosfera surreale di gentilezza che si erano costrutiti, ma  adesso bastava un niente per farli riesplodere e non lo volevano.
Naomi si addormentò con una sola consapevolezza: non avrebbe lasciato Draco da solo ad affrontare quei tre durante il periodo Natalizio. Lo avrebbe salvato.





Spazio Autore
La cosa è finita dunque così. Ci ho messo un bel pò di tempo perchè mi sono divertita da morire a lasciare spazio a Draco e Naomi. Purtroppo non potranno sempre essere così patatosi in seguito, non ancora almeno, ma questo episodio era necessario per fare abbaondonare ad entrambi l'idea di uccidersi.
Il finale è significativo per le mitiche vacanze di Natale che vedrete dopo il prossimo capitolo!
Non lo scherzetto di Blai ed Herm, l'ultima lultima parte u.u
anche lo scherzetto non è niente male ok muahahah
Ringrazio i lettori, e la mia fan numero uno. Ciao Galla <3
dimmi che ne pensi! non ci sono tante botte è vero, ma c'è il giusto miao miao fattor.

mai mettersi contro due stronzetti serpeverdosi.
alla prossima baciuz!
Nao94











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Capitolo 17
*** Il Ballo ***


17. Il balo
17. Il Ballo



Era l'ultimo venerdì di Dicembre, l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, la stessa sera si sarebbe tenuto il ballo misterioso atteso in tutto il castello.
Naomi era in compagnia di Hermione, terminate le lezioni si erano date appuntamento in un'aula vuota del secondo piano per le ripetizioni di trasfigurazione e smaterializzazione: la Serpe fortunatamente imparava in fretta anche se ovviamente, con le restrizioni imposte nel castello, non si era mai smaterializzata a lunghe distanze. La sensazione non era piacevole, ma fortunatamente migliorava di volta in volta.
- Direi che per oggi può bastare. - annuì la Grifondoro dando un'occhiata veloce all'orologio. - Se ne hai la possibilità fai qualche tentativo durante le vacanze, ma non su lunghe distanze miraccomando, rischi di spezzarti, non sei ancora troppo pratica. - aggiunse riponendo le proprie cose nella borsa.
Naomi si stiracchiò facendo scrocchiare qualche osso, tranquilizzando l'amica a riguardo.
- Per domani quindi è tutto pronto? - domandò la riccia mentre entrambe uscivano nei corridoi.- Glielo hai già chiesto?-
Naomi scosse la testa mordendosi un labbro dall'interno.
Si riferiva a Malfoy, no, non gli aveva detto nulla.
Erano passati pochi giorni dalla loro esperienza mistica all'interno del bagno dei Prefetti e sembrava che da allora incontrarsi fosse davvero difficile nonostante condividessero la stessa stanza: le poche volte che si vedevano erano a lezione oppure c'era Blaise, non erano più rimasti da soli e stranamente i loro punzecchi si erano ridotti al minimo sindacabile senza mai degenerare.
- No, ma per come l'ho studiata non potrà comunque opporsi, andrà tutto secondo i piani.- annuì più a sè stessa per convincersene.
- Domani sono previste le partenze, ti conviene dirglielo subito. - le rispose Hermione con quel tipico tono razionale e pacato.
Naomi sapeva che aveva ragione, ma dall'ultimo incontro, era strano trovarsi da sola in compagnia di Draco, e sopratutto non era così convinta che avrebbe accettato il suo invito.
- Cercherò di dirglielo prima del ballo. - disse sorridendole per tranquillizzarla. -
- Blai dice che in questi giorni vi state deliberatamente ignorando ed evitando.- azzardò Hermione guardando di sottecchi l'amica mentre si dirigevano verso i sotterranei.
Naomi la guardò con un'espressione interrogativa in viso, ma la verità è che Blaise ci aveva visto bene.
- Evitarci? Un pò impossibile considerando che condividiamo la stessa stanza. - rispose tuttavia ridacchiando e smentendo immediatamente. - Mi chiedevo anzi quando sarà pronta la mia stanza! Sono passati quasi tre mesi! - esclamò scocciata con l'intento di cambiare discorso.
- E' successo qualcosa quella sera?- le domandò tuttavia Hermione trattenendo a stento un sorrisetto.
- Assolutamente no!. - esclamò prontamente scuotendo la testa energicamente - te l'ho detto, anzi ad essere onesta l'ho detto anche a Blaise!- aggiunse leggermente scocciata - Non ci siamo affogati nè uccisi, lui ha fatto un pò il cretino come suo solito, ma di fondo ognuno per i fatti suoi. - mentì nuovamente all'amica non sapendo nemmeno lei di preciso la motivazione.
Forse ammettere con qualcun altro che in realtà era stata una piacevole, quanto strana, esperienza era difficile, non per chissà quale motivo, semplicemente perchè si parlava di Malfoy.
Non le era dispiaciuto parlarci, scambiarsi battute, e la cosa che più la agitava non le era per niente dispiaciuto il leggerissimo flirt che avevano intrattenuto.
L'idea che entrambi erano stati cosi' vicini e nudi ancora le provocava emozioni contrastanti. Per non parlare poi di quel momento così dolce nell'acqua fredda in cui le aveva mostrato uno degli spettacoli più belli della sua vita.
Hermione non era per niente convinta, glielo si leggeva in volto, specialmente quel sorrisetto tra il malizioso ed il saccente ne era la prova lampante.
- Va bene, ti credo.- le disse nonostante la sua espressione suggerisse il contrario.
Erano ormai arrivate ai sotterranei, Hermione si congedò salutandola e Naomi entrò all'interno del dormitorio già popolato da molte Serpi, ma senza salutare nessuno si diresse spedita in camera. 
Aprendo la porta si trovò davanti Blaise, stava ripiegando i vestiti all'interno della propria valigia. La salutò con un sorriso che ricambiò non potendo fare a meno di sentire all'interno del bagno il rumore dell'acqua.  Poteva dire soltanto che c'era anche Draco.
- Glielo hai detto?- domandò Blaise abbasando la voce.
- No. -  sbuffò Naomi. - Vi mettete d'accordo tu e la tua ragazza?- gli domandò lievemente infastidita.
- Questa sera c'è il balllo. - gli fece notare il ragazzo chiudendo la valigia. - A proposito!- esclamò cambiando discorso tirando fuori da sotto il proprio letto un pacco quadrato ben confenzionato e porgendolo alla ragazza. - era in Sala Comune, mi sono permesso di ritirarlo al posto tuo. - le sorrise. - Immagino sia il tuo vestito.-
Naomi lo ringraziò sorridendo e aprì il pacco sfilando gli eleganti nastri bianchi che lo chiudevano. Sì, era il suo vestito, lo accarezzò da dentro la confezione non potendo trattenere l'entusiasmo, era spettacolare, non vedeva l'ora di provarlo.
- Abbiamo appena finito gli allenamenti, sembra essere di buon umore, diglielo ora. - le  disse il moretto mentre si dirigeva verso l'uscita della stanza.
- Dove vai?- domandò lei leggermente in ansia. Sperava che Blaise potesse aiutarla nel caso servisse.
- In sala comune. Credo che in questi giorni vi siate snobbati a sufficienza, non voglio essere di nuovo la vostra distrazione per ignorarvi. - le rispose Blaise con un ghignetto sapiente in volto. Maledetto spirito di osservazione!
In effetti in quegli ultimi giorni sia lei che il biondino si attaccavano quasi morbosamente a Blaise parlando fittamente con lui piuttosto che rimanere da soli o lasciarsi andare nel loro soliti botta e risposta che nella maggior parte dei casi sfociava in minacce di morte o insulti. La cosa non era a quanto pare passata inosservata.
- Nonostante entrambi continuiate a dire che non sia successo nulla, io non me la bevo. - aggiunse mentre varcava la porta della camera. - ma qualsiasi cosa sia successa non hai più tempo di procastinare, diglielo subito!- le ordinò tornando serio infine lasciandola davvero da sola, in piedi come una stupida con ancora il pacco in mano.
Tempo zero uscì dal bagno Malfoy, lei si voltò di scatto osservandolo con l'asciugamano stretto in vita e con un altro tra le mani che si frizionava i capelli per asciugarli.
Inutile dire che fece cadere lo sguardo dappertutto, il petto muscoloso leggermente arrossato per il calore dell'acqua, qualche goccia che ancora scendeva verso il basso, risalì fino ad incontrare il suo sguardo. 
Lui la guardò inizialmente sorpreso, facendo subito vagare lo sguardo per tutta la camera, probabilmente alla disperata ricerca di Blaise, ma constatando che erano soli si ricompose in fretta, disegnandosi un ghignetto sul volto e avanzando con sicurezza verso il proprio armadio.
- Lorence.- la salutò tranquillamente.
Lei lo osservava, il cuore che tamburellevava forte e cercando di studiarsi mentalmente e super velocissimo il modo in cui intavolare il tutto. Nonostante fosse da giorni che ci pensava, non si era mai studiata un discorso vero e proprio.
- Fa pure, guarda quanto vuoi. - sghignazzò lui dandole  le spalle.
Naomi cercò di riprendersi e soprattuto distolse immediatamente lo sguardo.
- Ma figurati! - gli rispose sbuffando - sei sempre il solito. - aggiunse posando momentaneamente il pacco sul proprio letto e avvicinandosi subito dopo a lui piazzandosi di fronte. - Ho bisogno di parlarti Mr Vanesio. - aggiunse incrociando le braccia sotto il seno per cercare di assumere una postura sicura, quando di fatto l'ansia la stava lentamente divorando.
Fu allora che lui si girò con un'espressione interrogativa in volto, quasi preoccupata forse.
- Cos'è successo?-  domandò infatti incuriosito e leggermente preoccupato al contempo.
Naomi s'impose di guardarlo direttamente negli occhi cercando di ignorare quanto più poteva il fisico scolpito di lui che si trovava ad avere così vicino.
- Niente di grave. - lo rassicurò immediatamente lei minimizzando con un gesto della mano. - Ho bisogno di un favore.- aggiunse lei subito dopo. Lui alzò un sopracciglio ancora più incuriosito e questa volta decisamente sorpreso, non disse nulla annuì per incitarla a proseguire. - Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera da mia sorella, hanno bisogno che rientri a Londra con loro. - si riferiva ovviamente alla sorella Valentina e alla madre, ma per comodità non si dilungò in dettagli, sperando solo che non gli chiedesse altro perchè non era sicura di avere un alibi a prova del principe delle Serpi - Ma considerando che a momenti non posso andare in bagno senza la scorta... - disse assumendo il tono più scocciato e straffottente di cui era capace.-...ho bisogno che tu venga con me. - terminò fissandolo alla ricerca di segnali non verbali.
Lui distese il volto, lo fissava intensamente negli occhi, non riusciva a capire cosa gli passasse per la testa, la sua espressione era del tutto indecifrabile.
Non poteva sapere se se la fosse bevuta, se sospettasse qualcosa, se fosse scocciato, arrabbiato, se si fosse sentito preso in giro, non poteva dirlo.
- Non fraintendermi: come ben sai non ho alcuna voglia di tornare a Londra, ne tanto meno di avere il baby sitter, ma temo tu sia la mia unica scelta.- disse lei per colmare la sua mancanza di espressioni e cercando di mantenere la calma di fronte al suo assordante silenzio. - Certo, in alternativa suppongo che Silente possa disturbare qualcuno dell'Ordine il che è assurdo visto che hanno ben altri...- riprese forse iniziando un pò a stra parlare.
- Ok.- finalmente disse lui interrompendola, apparentemente tranquillo.
- Ok?- ripetè Naomi accorgendosi solo in quel momento di avere leggermente trattenuto il respiro, in tensione.
- Sì Lorence, è ok.- ripetè lui dandole le spalle per continuare ad asciugarsi i capelli ed aprendo il proprio armadio.
Naomi rimase in silenzio, non seppe di fatto cosa rispondere.
Senz'altro sollevata di non avere ricevuto un tassativo "NO" come risposta, ma non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che qualcosa non andava, che fosse strano che lui non si fosse ben che minimamente opposto.
- Ok, bene.- ripetè lei annuendo al nulla. Non ricevendo alcuna risposta o minima attenzione da Draco, la ragazza prese il pacco dal letto ed uscì dalla camera.
Draco, rimasto solo, si lasciò andare in un sospiro, forse più simile ad uno sbuffo, mentre tirava fuori i vestiti per il ballo di quella sera.
Indossò i boxer e si lasciò letteralmente cadere sul proprio letto, mentre appellava il proprio pacchetto di sigarette  prendendone una tra le labbra sottili.
Aveva davvero acconsentito senza dire nulla.
Non era certo che quella storia fosse vera, anzi, era quasi sicuro che se la fosse inventata.
Perchè non aveva inferito per indagare? Non era da lui, specialmente con lei.
Rigettando il fumo nell'aria si disse che ultimamente stavano cambiando di molto le modalità con cui si interfacciava con la Serpeverde, precisamente da quella sera al bagno dei Prefetti. Cercava di evitarla se poteva, ed era certo che anche lei stesse facendo la medesima cosa. Anche prima di quella sera a dirla tutta il principe delle Serpi si interrogava sul motivo per cui con lei dovesse comportarsi in modo così ambiguo: la verità è che detestava il modo in cui gli teneva testa, doveva sempre avere l'ultima parola! Ma pensandoci gli scappò istintivamente un ghignetto, perchè, seppure fosse consapevole che era decisamente un paradosso, così come lo odiava, lo divertiva ed affascinava da matti.
A volte nemmeno Zabini, il suo migliore amico da una vita, era in grado di dargli contro come faceva lei!
Ultimamente poi la ragazza era letteralmente sbocciata, era difficile non trovarla attraente nonostante continuasse a negarlo con lei per prima, facendola per altro infuriare, ma anche a sè stesso.
Spesso si era trovato a ripensare al suo corpo nudo, non che avesse visto chissà cosa, ma la sua immaginazione e fantasia avevano fatto tutto il lavoro restante e più ci pensava, più trovava ridicolo il doversi ripetere che non fosse una bella ragazza, una con cui ci avrebbe normalmente già spudoratamente provato.
Si diceva che tutte le battutine maliziose che le rivolgeva erano semplicemente per metterla in imbarazzo o in difficoltà e forse all'inizio era anche solo questo, ma diventava sempre più lampante che, in fondo, avrebbe desiderato che alcune delle sue provocazioni andassero a conclusione di qualcosa di concreto.
Con lei era tutto un contrasto, un ossimoro!
Forse il problema era proprio quello: si faceva fin troppi problemi.
Probabilmente avrebbe dovuto smettere di darle così troppa importanza e comportarsi come suo solito.
Era semplicemente una ragazza, ostinata e caparbia, ma pure sempre una ragazza e innegabilmente attraente. Punto.
Ovviamente ciò non significava che le avrebbe permesso di avere l'ultima parola, ma era forse il caso di smettere di andarsi deliberatamente a cercare le litigate, di insultarla o sminuirla, l'avrebbe trattata esattamente come una qualsiasi.
Annuì a sè stesso come se avesse partorito un enorme, ovvia e funzionale soluzione: era una qualsiasi, lo aiutava a focalizzarsi al meglio.
Rimaneva tuttavia da capire la vera natura del suo invito, perchè allora la faccenda si sarebbe potuta complicare.
Si aprì la porta della camera e ne emerse un sorridente Blaise.
- Sei ancora così?- gli domandò alludendo al fatto che fosse ancora in mutande con il ballo imminentemente alle porte.
Draco aspirò il fumo dalla sigaretta ormai giunta al mozzicone, prima di mettersi a sedere sul letto e guardare seriamente l'amico.
- Lorence mi ha chiesto di passare le vacanze di Natale a casa sua.- gli disse non staccandogli gli occhi di dosso mentre il moretto gli si sedeva di fronte sul proprio letto. - Ne sai qualcosa?- domandò con tono accusatorio.
- Sì, sapevo che te lo avrebbe chiesto.- ammise in tutta tranquillià Zabini annuendo. - E cosa le hai risposto?- domandò di rimando cercando di non fare trapelare la propria curiosità dal tono della voce.
- Dimmi che non c'entri nulla in questa faccenda, che non sei arrivato a tanto per non farmi rimanere qui!- scattò il biondino alzandosi nervoso dal letto ignorando di proposito la domanda.
Se Blaise già lo sapeva non era da escludere che fosse stata sua l'idea e che avesse architettato tutto coinvolgendo anche Naomi.
Blaise in tutta tranquillità scosse la testa ridacchiando sommessamente.
- Assolutamente no. - assicurò l'amico con il tono più pacato di cui era capace - l'ho saputo qualche giorno fa, lo ha detto a me e ad Hermione, ma non ti nascondo che sono sollevato che sia saltata fuori una soluzione. -
- Quindi vuoi farmi credere che all'improvviso sia così necessario e soprattutto reale il suo rientro a casa?! - proseguì Draco non accennando a volere abbassare i toni della conversazione, certo che alla fine Blaise avrebbe vuotato il sacco. Era convinto che c'era il suo zampino.
- Che sia vero o meno qual'è il problema?- domandò il moretto sbuffando spazientito dell'atteggiamento indagatorio e accusatorio dell'amico.
- Il problema è che non ho bisogno di essere salvato, ma soprattutto non ho bisogno della compassione di nessuno!- quasi urlò Draco avvicinandosi a grandi falcate a Blaise guardandolo furente negli occhi.
A quel punto Blaise si alzò prontamente senza mai distogliere lo sguardo dal suo migliore amico che sapeva essere molto più che orgoglioso e testardo, prestando attenzione quindi al proprio tono e alle parole da usare.
- Piantala di dire stronzate! Credi che ti compatisca Draco? Davvero? - gli domandò Zabini in tono retorico -  Non ho mai provato compassione nei tuoi confronti nonostante tutto quello che ti è successo, e lo sai! Tengo a te? Beh sì e se questa è una colpa allora continua pure a sbraitarmi contro, non cambierai comunque la cosa.- aggiunse serissimo spalancando le braccia come a volerlo quasi invitare a inferire non solo verbalmente contro di lui. - Non ti so garantire se sia vero o meno che le sia stato chiesto di rientrare a Londra dalla sua famiglia, ma se anche fosse una banalissima scusa qual'è obbiettivamente il problema? - riprese senza permettergli di inserirsi nel discorso - Che intelligentemente abbia deciso di salvaguardare anche sè stessa o che possa mostrare sincero interesse per la tua incolumità?-
- Ma se mi detesta e mal sopporta!- sbottò Draco in risposta all'ultima parte del discorso, incapace di ribattere sugli altri punti.
Sapeva benissimo quanto bene gli volesse Blaise ed era ovviamente reciproco, lui era stato l'unico ad affiancarlo e sostenerlo in uno dei momenti peggiori della sua vita, più volte gli aveva dimostrato la sua amicizia e questo non poteva rinnegarlo o dimenticarlo.
Anche in quel momento in cui si stava palesemente sfogando con lui avrebbe potuto rispondergli male, mandarlo al diavolo...invece no. Con calma, decisione e razionalità perdeva ancora il suo tempo affrontando il suo caratteraccio
senza riserve
Inoltre gli aveva dato un'altra chiave di interpretazione della faccenda a cui non aveva pensato: abbandonando entrambi Hogwarts anche lei sarebbe stata in salvo.
- Non credo sia proprio così.- smentì Zabini senza approfondire le motivazioni per cui lo credeva.
Avrebbe voluto aggiungere e sottolineare che da quella sera al bagno dei Prefetti il loro reciproco atteggiamento era visivamente cambiato, ma sapeva che tirando fuori, per l'ennesima volta l'argomento, avrebbe ricevuto solo una caterba di insulti dal biondino. - Credo sia arrivato il momento che ti rassegni all'idea che non sei così marcio come credi e che esiste la possibilità che qualcun altro, a parte me, possa apprezzarti o se preferisci mal sopportarti per quello che sei. - terminò sempre più serio Zabini mettendo una mano sulla spalla del biondino prima di oltrepassarlo per dirigersi al proprio armadio, consapevole che a quell'ultima affermazione non avrebbe ricevuto altre risposte.
Stavano entrando in terreni minati della sensibile e suscettibile psiche ed emotività del giovane Malfoy, bastava poco per farlo chiudere a riccio. - Non mi hai detto cosa le hai risposto.- aggiunse dandogli le spalle mentre stendeva sul letto il completo per il ballo di quella sera.
- Ok. - bofonchiò Malfoy lasciandosi nuovamente cadere sul proprio letto accendendosi un'altra sigaretta, se possibile con più pensieri di prima.
Zabini si voltò per guardarlo divertito: tutte quelle seghe mentali per un semplice "ok", ma era comunque sollevato che il testone del suo amico non si fosse in qualche maniera opposto all'invito della Serpeverde.


***************


 - Eccomi.- entrò la nuova serpeverde nella stanza di Daphne e Astoria Grengrass, dove ad attenderla non solo c'erano le due perfettissime sorelle, ma anche Pansy e Millicent. L'appuntamento era lì, il saloon di bellezza improvvisato anche. Pansy aveva ancora i capelli bagnati indossava soltanto l'intimo in pizzo bianco, mentre  la giovane Grengrass era sotto le grinfie della sorella più grande. Le asciugò i capelli con un veloce colpo di bacchetta ed iniziò a pettinarli maneggiandoli come se fossero fili di seta dorata. Erano una lunga cascata d'oro che ricadeva sulle spalle nude, liscia come non mai.
- Hai già provato il vestito Nao?- domandò Millicent uscendo dal bagno già pronta indossando il proprio.
Si voltarono tutte per poterla osservare, ed era semplicemente meravigliosa, la quinta essenza dell'eleganza probabilmente.
Indossava un lungo vestito, ovviamente rigorosamente nero - lei lo adorava -, monospalla. L'unica spallina era completamente costituita da pietruzze e diamantini argentati che si collegavano alla scollatura leggermente a cuore disegnando il contorno di una delle coppe e scendendo sino a disperdersi sulla vita disegnando una sorta di cintura per mettere in risalto il seno abbondante. Millicent aveva delle curve decisamente generose e quel vestito che ricadeva morbido nei punti giusti un pò alla greca la faceva sembrare per davvero una maestosa imperatrice. Non potevano mancare delle luminose scarpe con il tacco abbinate al vestito, e il trucco piuttosto delicato rispetto alla solita linea pesante di eyliner e matita nera che sfoggiava. I capelli raccolti in una sorta di ciambella dietro l'orecchio, un sottile nastro tra i capelli sempre composto di diamantini e non da meno gli sfarzosi orecchini.
Maestosa, per l'appunto.
- Millicent sei...- tentò Naomi di trovare le parole giuste. - wow, davvero.- riuscì a dire ancora strabigliata sorridendole raggiante.
- Grazie, grazie.- replicò Pansy al posto suo ammirando probabilmente il trucco e i capelli, ma Naomi si riferiva al quadro completo. - Comunque concordo, sei uno schianto Milli.- aggiunse la moretta avvicinandosi per regalare un sorriso.
- Ok, grazie, ma basta smancerie.- tagliò corto Millicent con la solita diplomazia. - Allora? L'hai provato?- domandò nuovamente a Naomi che aveva tra le mani il vestito nella scatola del negozio. Lo aveva aperto, ma non ancora indossato, quindi scosse il capo in risposta.
Non vedeva l'ora di indossarlo a dirla tutta, ma poco prima aveva coraggiosamente invitato Draco Malfoy a passare le vacanze di Natale a casa sua a Londra. E lui aveva accettato senza battere ciglio!
Non riusciva a crederci e sopratuttto a liberarsi di quello stato di angoscia.
Aveva capito che in realtà nessuno le aveva chiesto di tornare a casa, ma che aveva organizzato tutto lei scrivendo alla sorella? Oppure quella semplice spiegazione, per altro nemmeno dettagliata gli era bastata? Gli stava davvero bene mischiarsi con dei babbani? Cadde ulteriormente nello sconforto quando si rese conto che in realtà sua madre e sua sorella nemmeno erano babbane! Come avrebbe potuto dirglielo? Doveva proprio?
Si domandò se non avesse preso quella decisione un pò troppo alla leggera, ma la verità è che dopo le piccole confessioni che lei e Draco si erano fatti al bagno dei prefetti allontanarlo dal castello, o meglio da Nott e compagnia, le era sembrato assolutamente la giusta soluzione. Non lasciarlo da solo e tutelare anche sè stessa.
Razionalmente si rendeva conto che il suo piano era giusto per tutti e due eppure...
- E che aspetti di preciso?- domandò Pansy stizzita mettendo una mano sul fianco riportandola alla realtà.
- Voglio vederlo solo alla fine.- ammise Naomi facendo spallucce e ignorando quel suo atteggiamento odioso, ma tacitamente la ringraziò per averla distolta dai suoi mille pensieri. - Daph posso rubarti lo smalto rosso?- domandò poi alla biondina la quale annuì distrattamente.
Pansy la guardò scettica, probabilmente pensando che fosse una stupida idiozia quella storia. In ogni caso lasciò perdere e fu il suo turno quello di andare in bagno.
Nel frattempo Naomi si sedette sul letto di fianco alla specchiera dove stavano le due sorelle biondissime.
Astoria era meravigliosa, bella come Daphne, una bellezza fine e delicata. Osservò Daph maneggiare con i suoi capelli, intrecciandoli, fissandoli con forcine. Avrebbe potuto sventolare un pò la bacchetta e tutto sarebbe stato fatto alla perfezione, ma dalla sua esperienza e maestria sembrava che avesse a che fare con i capelli della sorella da anni, che fosse un qualcosa di tutto loro da fare a mano, da dedicarsi insomma.
A Naomi scappò un sorriso, si rivedeva parecchio in quella scena. Uno dei pochi momenti in cui lei e sua sorella condividevano qualcosa era proprio quando si facevano i capelli. Valentina era molto più precisa e faceva cose molto più elaborate, ma Naomi era un asso nelle trecce. Ne sapeva fare di più tipi, in ogni modo e posizione.
Daphne si stava dedicando ad una sorta di cerchietto fatto da un elaborato intreccio di capelli che terminava in una spirale dietro la nuca. Tra un intreccio e l'altro sistemò delle forcine decorate da gemme azzurre, abbinate al colore del suo vestito.
Era anch'esso lungo, il corpetto rigido cosparso di brillantini e la parte inferiore era una sovrapposizione di veli. Quando si alzò potè notare che davanti il vestito era più corto, che si allungava nella parte posteriore formando quasi uno strascico. Ringraziò radiosa la sorella e corse a recuperare le scarpe alte prese per l'occasione.
- Pensavo che avessi deciso di farlo per te il vestito azzurro.- osservò Naomi rivolgendosi a Daphne mentre deponeva la boccetta di smalto e agitava le mani per asciugare le unghie.
- Ho optato per un colore più natalizio!- sorrise furba la biondina prendendo tra le mani la propria scatola e deponendola sul materasso al fianco di Naomi. L'aprì togliendo la carta d'impiccio. - Guardalo!- esclamò emozionata Daph appoggiandoselo addosso. - Guarda che è ad asciugatura instantanea.- guardò la castana scuotendo la testa divertita.
- Ah.- disse lei semplicemente guardando la boccetta con aria sospettosa. Mai sentito di smalti ad asciugatura instananea. Rapida sì, ma instantanea proprio no. Sua sorella avrebbe potuto uccidere per uno smalto del genere. - Che aspetti a indossarlo?!- esclamò Naomi con un sorriso non vedendo l'ora di vederlo sull'amica.
Daphne saltellò fino alla specchiera guardando il suo riflesso da ogni angolazione possibile.
- Tadà!- uscì dal bagno proprio in quel momento Pansy.
Anche lei era davvero spettacolare. Aveva optato per un vestito bianco, candido e nonostante non fosse voluminoso dava una sensazione di leggerezza e morbidezza. Aveva le spalline che sembravano essere scivolate sulle spalle e offriva una generosa scollatura sulla schiena e sul seno. Era lungo e composto da una sovrapposizioni di tessuto sottile e semi trasparente, dava l'impressione di neve, di nuvola specialmente quando si muoveva. Indossava dei trampoli del medesimo colore con dettagli in brillantini argentati, e tra i capelli voluminosi a caschetto aveva incastrato grazie ad una forcina un fiore simile alla stella di Natale bianca.
Era davvero adorabile, sembrava una piccola sposina in realtà.
- Sembri una sposa Pan.- commentò Daphne con un ghignetto divertito ricevendo in risposta uno sguardo malevolo a dire poco.
- E' vero.- confermò Naomi annuendo e ricevendo lo stesso sguardo - Però sei adorabile davvero.- aggiunse sincera con un timido sorriso. Dopotutto lei e Pansy non avevano rapporti così stringati, non si permetteva di andare oltre, tuttavia doveva essere sincera: vestita così sembrava quasi angelica.
Pansy rimase colpita da quell'ultima affermazione, infatti abbandonò quello sguardo infastidito squadrando Naomi con sospetto, senza però lasciarsi sfuggire un ringraziamento.
- Ragazze, devo andare.- disse Millicent guardando l'orologio appeso nella stanza. - Il mio cavaliere attende.- mormorò misteriosa ridacchiando.
- Fai la brava!- la beccò Daphne maliziosa.
- Certo, come la farai tu.- le fece l'occhiolino - Ci pensate voi?- domandò facendo un cenno a Naomi, la quale s'infastidì di essere ritenuta incapace di acconciarsi eccetera eccetera.
- E' in ottime mani cara.- commentò Daph salutandola e ricevendo il saluto in cambio.
- Vado anche io.- annunciò Pansy ravvivandosi i capelli mentre si guardava allo specchio. - Ria, vieni con me?- domandò alla sorellina minore di Daphne che si stava cospargendo di profumo .
- Sì, le mie amiche mi aspettano in sala comune.- replicò alzandosi con quel passo quasi surreale e abbandonando la sala lasciando l'altra Grengrass e Naomi da sole.
- Daph credo che non sia necessario che tu mi vesta, mi trucchi eccetera, sono in grado da me davvero.- si sentì quasi a disagio Naomi. Certo non era bravissima, non si curava quasi mai, aveva iniziato a farlo da poco grazie alla spinta di Millicent e probabilmente non era in grado di tirarsi così a lucido per quel tipo di feste, però era abbastanza imbarazzante non essere autonoma.
- Sciocchezze.- minimizzò la biondina con un veloce gesto delle mani - Non sei ancora in grado tesoro. Più in là forse...in ogni caso io ci metto pochissimo.-
E detto fatto Daphne fu davvero veloce.
Con un colpo di bacchetta il vestito le apparì addosso, quasi come una seconda pelle in realtà. Era molto succinto, e quel dorato risaltava il suo candido incarnato e quei capelli biondissimi.
Le spalline sottili quasi invisibili e con una sottilissima, quanto lunga scollatura a V sul seno, ricadeva sul corpo come un guanto, e la diversità di tessuti lo rendeva decisamente intrigante: da sotto la vita in poi quel dorato si alternava ad una velina leggera che le lasciava scoperta la pelle in punti strategici formando delle fantasie armoniose fino all'orlo. Per quanto riguarda i capelli li acconciò in circa due secondi sempre con la bacchetta. Con un secco movimento del polso i bei filamenti dorati si trovarono incastrati in un rigido raccolto che tuttavia sembrava essere più vaporoso sopra la fronte, come se vi fosse un cuscinetto. Incastrò delle forcine con brillantini dorati nel raccolto dei capelli, e con un secondo sventolio di bacchetta si truccò.
Ombretto dorato, matita marrone sfumata e tantissimo mascara. Aveva uno sguardo semplicemente abbagliante, lei era abbagliante. Sembrava la tipica ragazza bionda da copertina. Barbie Festa di Natale probabilmente era meno elegante nella sua scatola con sfondo in cartone.
- Sai il fatto tuo.- annuì Naomi allibita da tanta velocità e precisione - Non c'è che dire.-
- Ci farai l'abitudine!- esclamò Daph con una risatina civettuola. - Il tuo vestito è blu.- affermò annuendo pensosa cercando di immaginare qualcosa da inventarsi. - Mettilo su, mi faccio un'idea.- ordinò come se fosse un generale.
Naomi abituata anche a quei modi tipici di Millicent obbedì sbuffando. Aprì la scatola del vestito e con uno sventolio di bacchetta quello subito si trovò a rivestire il suo corpo.
Quell'incantesimo lo sapeva anche lei, ovviamente, per questo insisteva a dire che qualcosina avrebbe potuto anche farla da sè.
- No ferma!- esclamò Daphne vedendo che Naomi si stava per alzare per potersi guardare allo specchio - Hai detto che volevi vedere il risultato finale, stai lì cara.- le raccomandò mettendosi per sicurezza davanti allo specchio.
- Dunque?- domandò Naomi spazientita.
- Uhm.- continuò pensierosa annuendo tra sè e sè. - Ok girati, dai.- annuì più convinta avvicinandosi a lei sul materasso. Naomi obbedì e Daphne prese a maneggiare con i suoi lunghi capelli color cioccolato.
- Hai dei capelli lunghissimi Naomi!- esclamò estasiata - Mi ci potrei divertire un mondo, sai quante cose bellissime da fare?!-
- Sì, bellissime cose da fare!- replicò Naomi sbuffando spazientita - Non siamo esattamente in orario!-
Lei e Daphne sarebbero andate via insieme perchè i loro cavalieri, amici e compagni di casa, si erano organizzati e dati appuntamento proprio davanti la Sala Grande.
- Ci si fa sempre aspettare un pò dopotutto!- ribattè Daphne sbuffando e alzando agli occhi al cielo, come se stesse spiegando un'ovvietà.
Tuttavia senza farselo ripetere più di una volta la biondina si mise all'opera. Con qualche sventolio di bacchetta le acconciò i capelli, e con un altro  le sistemò anche il trucco.
- Già fatto?- domandò Naomi tentando di toccarsi l'acconciatura, ma ricevendo una sberletta sulle dita.
- Non guastarla! Prego, ora puoi osservare.- annunciò soddisfatta e si alzò lasciandole lo spazio necessario per potersi specchiare in tutta tranquillità.
Quando la Lorence si osservò riflessa allo specchio rimase letteralmente senza parole.
Se Millicent era elegante e maestosa, Pansy angelica e delicata, Daphne accattivante e da copertina, e la piccola Astoria sfavillante, beh lei...era  elegante, sfarzosa e sexy. Davvero!
Quel vestito le calzava davvero a pennello, dovette appuntarsi mentalmente di ringraziare a dovere la sarta, perchè in scatola faceva un effetto, ma indossato era spettacolare.
Il colore era più che azzeccato per il suo incarnato, un blu notte profondo. La parte superiore era piuttosto accollata: era stata sua volontà quella di richiedere un vestito che non la facesse congelare, visto che era pur sempre Dicembre, nonostante le amiche l'avessero criticata per questa sua decisione ovviamente. In ogni caso, nonostante non vi fosse una vera e propria scollatura, e fosse anche a maniche lunghe, nessuno se ne sarebbe potuto accorgere a meno che non l'avesse toccata.
Infatti le maniche erano di un tessuto leggero e trasparente, confondibile con il proprio incarnato ed imprezziosito da fini cristalli blu e argento che si ricollegavano al petto. Seppure non sfoggiasse una scollatura o avesse l'abito corto lasciava ben poco spazio alla fantasia: il seno era coperto da sottili fantasie in tessuto blu scuro e pietruzze luccicanti che si diramavano fino a scomparire verso le spalle, tuttavia alternandosi a quel tessuto trasparente che faceva un piacevole effetto di vedo e non vedo giocando con il contrasto del blu scuro e della sua pelle. Aderente sul ventre e i fianchi il tessuto riempito di diamantini e pietruzze blu carpiva ogni movimento delle lunghe gambe longilinee e lasciava scoperta gran parte della gamba destra grazie al vertiginoso spacco. Si voltò per potersi guardare la schiena e l'acconciatura da dietro lasciando per l'appunto scoperta la gamba destra dello spacco.
Il tessuto trasparente cosparso di luci le copriva solo le spalle per poi però lasciare del tutto nuda la schiena fino poco sopra il sedere fasciato in quel vestito che sembrava esserle stato cucito addosso tanto era aderente.
- Lo ammetto hai un lato B decisamente da mostrare.- commentò maliziosa Daphne guardandola allo specchio e ridacchiando appena.
Naomi scosse il capo divertita da quell'affermazione, tuttavia sì...era stupenda..
Sembrava una parte di cielo notturno stellato, come se quel tessuto fosse stato direttamente ritagliato dalla volta scura e adattato al suo corpo!
Poi Daphne aveva quasi esagerato con i suoi capelli: mossi com'erano li aveva raccolti morbidamente sulla nuca formando una sorta di chignone disordinato che in realtà dava l'idea di una rosa se guardato da dietro, alcuni ciuffi ricadenti sulle spalle in dolci onde, e il ciuffo voluminoso le ricadeva lateralmente sul viso sottilineando e nascondendo al contempo i grandi occhioni verdi contornati da una precisa e decisa linea di eyeliner nero e dall'abbondante mascara. Le labbra carnose e solitamente rosee erano ora tinte di un intenso rosso scuro, richiamavano molto l'attenzione ed erano pericolosamente sensuali.
- Daph, davvero sei fenomenale!- esclamò dopo qualche boccheggio incredula davanti al suo riflesso. - Sono decisamente carina.- si concesse ancora qualche sguardo, non riusciva a credere di essere davvero lei.
- Carina? Tesoro, sei divina.- scandì per bene le parole Daphne quasi indignata e passandole le scarpe. - Forza, ora siamo per davvero in ritardo.- le sorrise posandole una mano sulla spalla.

                                                                                                                                                 ***********

- Aspettate qualcuno?- quasi urlò Daphne ricoprendo a grandi falcate la distanza che separava lei e Naomi dai giovani Corvonero appoggiati al muro della Sala Grande.
Quella voce squillante ovviamente li fece voltare, e non solo loro tra l'altro.
- Da venti minuti, per la precisione.- rispose prontamente Mirko con un sorriso, tuttavia guardando solo e soltanto la sua dama, la quale ricambiò lo sguardo con un sorriso.
- Ma sapevamo anche che ci avreste fatto aspettare ahime!- esclamò teatrale l'amico. Si chiamava Sebastian, e guardandolo non era niente male.
Spalle larghe, non troppo alto, i capelli di un biondo-rossastro, gli occhi nocciola e una spruzzata di lentiggini che rendevano quel visino dolce e sprizzante di gioia. - Madame.- mormorò poi prima di fare un breve inchino a Daphne e porgendole il braccio che la biondina afferrò con una risatina civettuola, e insieme fecero il loro ingresso lasciando l'altra coppia lì fuori appena due passi dal portone.
- Sei...meravigliosa.- mormorò Mirko prendendole la mano e baciandole il dorso senza distogliere il suo sguardo chiaro in quello verde di lei.
- Grazie.- rispose prontamente lei tuttavia non riuscendo a trattenere un sorriso forse un pò timido - Anche tu.- replicò effettivamente rendendosi conto che era davvero carino. Indossava un semplice smoking una camicia azzurro chiara con papilon nero, i capelli leggermente a spazzola grazie al gel....tirato così in tiro era più bello del solito dannazione!
Nuovamente, in sua presenza, Naomi si trovò a provare una forte attrazione fisica nei suoi confronti, ma in tutta onestà era una sensazione a tratti spiacevole perchè percepiva come se non potesse minimamente avere il controllo di quelle emozioni.
- Dovrò sforzarmi parecchio questa sera.- ridacchiò Mirko stringendole la mano nella propria avvicinandola più a sè.
Lei corrugò la fronte non capendo, tuttavia grata che avesse interrotto i suoi pensieri poco casti nei suoi confronti.
- Per fare..?- domandò infatti curiosa.
- Per non abbandonare la festa e stare solo con te.- mormorò lui con quella voce calda e al contempo roca, come se per davvero si stesse contenendo.
- Giuro, non ti tenterò.- ghignò Naomi anche se il tono di voce che aveva utilizzato suggeriva il contrario. Nuovamente quella spiacevole/piacevole sensazione nell'immaginare di balzare per davvero il ballo e appartarsi con il ragazzo.
- Non c'è n'è bisogno.- continuò lui con un sorrisetto sghembo squadrandola da testa a piede come se volesse divorarla - Sei una tentazione già così.- mormorò avvicinandosi al collo di lei per poterle depositare una serie di baci che la riempirono di brividi e fremori.
- Entriamo...- gli prese il viso tra le mani con un sorriso, forse un pò agitata. - Non è divertente tentarti con così poco.- improvvisò lei per giustificare il suo comportamento, tuttavia con il solo intento di non rimanere da sola con lui.
Aveva paura che se si fosse abbandonata alle sue attenzioni, e lei stessa si fosse spinta in baci di troppo i suoi occhi...sarebbero nuovamente cambiati in quell'orrore.
Doveva tenere a bada le sue emozioni, tenere a bada sè stessa e se lui la baciava in quel modo non sarebbe mai riuscita a farlo.
Per fortuna parve convincerlo, tanto che le porse il braccio alla quale si appoggiò delicata e con un sorriso, ed entrarono anche loro dietro un'altra coppia.
Naomi non aveva mai visto la Sala Grande così stupefacente. I muri sembravano essere dorati, e riflettevano la luce dei grandi lampadari e delle candele sospese per aria creando un'atmosfera luminosa e al contempo intima. Il soffitto era ricoperto dalla volta stellata, quasi riflettesse il cielo esterno, e cadevano dall'alto una serie di fiocchi di neve che si dissolvevano a qualche metro dalle teste dei presenti. I lati della sala erano contornati dalle tavolate con ogni tipo di bevanda e cibo, decorati da fiori natalizi, ghirlande ed edera rigogliosa. In un angolo l'albero decorato faceva sfondo alla postazione foto rialzato su una pedana cosparsa di finti regali impacchettati e da un'arcata di fiori bianchi con in cima il tipico vischio che permetteva ai cavalieri di conquistare il primo bacio piuttosto facilmente.
Altri baci non erano quello che cercava in quel momento, piuttosto era meglio sbollire, per cui propose di avvicinarsi ai tavoli per potere bere qualcosa.
- L'ultima volta alla festa ne sono uscita ubriaca.- ricordò Naomi riempendo due bicchieri di whisky incendiario e porgendone uno al suo cavaliere.
- Ti avevo lasciato sobria.- commentò confuso il corvonero sorridendo.
- Che dire?La serata è stata lunga.- ghignò Naomi bevendo senza guardarlo.
- Come mai non sono stato ancora assalito da Zabini o Malfoy?- domandò il corvo dopo avere finito in solo due sorsi il suo drink e guardandosi intorno.
Naomi seguì il suo sguardo, in cerca dei due, ma non riuscì a vederli, c'era davvero un mucchio di gente!
- Non li vedo.- disse nonostante ancora li cercasse tra la folla - Non ti preoccupare...se ne faranno una ragione.- minimizzò Naomi finendo anche lei il drink.
- Non sono per niente preoccupato.- disse lui con un sorriso smagliante, con il tono di voce sicuro e indomito. - Anzi, vorrei piuttosto cercare di avvicinarmi...dopotutto se sono amici tuoi in qualche modo dovrò arruffianarmeli, no?-
- Senza offesa, ma non credo sia così semplice.- commentò Naomi ridacchiando. E in realtà neanche così tanto necessario. Aveva chiarito con i due una volta per tutte la faccenda. Inoltre l'ultima volta con Malfoy ne avevano parlato quasi scherzando, non si era infervorato come al solito.
Forse però perchè era una situazione...uhm...diversa.
Inevitabilmente la ragazza si trovò a pensare a qualche giorno fa, lei e il biondino nel bagno dei prefetti.
- Pff!- minimizzò lui scuotendo il capo e distogliendola dai suoi pensieri - Questo perchè diffidi delle mie capacità sociali...dovresti averlo capito ormai che sono un grande chiaccherone!-
- Anche troppo.- ghignò lei riempendosi nuovamente il bicchiere - Non è necessario davvero.- poi lo rassicurò stringendogli la mano.
- Insisto.- scosse il capo risoluto tuttavia ricambiando la stretta di mano. - Toh, guardali!- li indicò con un cenno del capo.
Naomi si voltò per seguire il suo sguardo, ed in effetti li vide infondo alla tavolata. C'erano Blaise con Hermione e Malfoy con una ragazza che non conosceva per niente.
Prima che potesse dire altro Mirko stava già andando in loro direzione.
Apprezzava sicuramente le buone intenzioni, seppure insolitamente insistenti, però sapeva per certo che Blaise e Draco lo odiavano e non sapeva neanche spiegargli il motivo. Non voleva rovinare la serata a nessuno, e ben che meno voleva avvicinarsi a Malfoy.
Era consapevole del fatto che a partire dalla mattina seguente sarebbero stati fin troppo a stretto contatto. A casa sua, per ben due settimane con sua sorella e sua madre che lui credeva essere delle babbane e invece erano vampiri. Perchè quella che le era sembrata un'ottima idea ora era diventata la sua nuova fonte di angoscia?
- Buonasera.- si annunciò Mirko guardando uno ad uno i presenti.
- Ciao!- salutò raggiante Hermione per prima. - Nao, sei favolosa!- esclamò abbracciandola e sfuggendo dalla presa di Blaise. Naomi sorrise ,tornando al ballo e accantonando quei pensieri.
- Grazie.- mormorò sorridendole per poi poterla guardare per bene. Anche lei era stupenda. Indossava un vestito vaporoso color pesca, il corpetto aderente e la gonna tutta tulle che sembrava un prato di rose in realtà. - Anche tu stai davvero bene!- esclamò senza però perdere di vista i suoi due compagni di stanza, evitando di guardarne uno direttamente negli occhi.
- Nao.- la salutò Blaise sorridendole e facendole l'occhiolino e riprendendo dai fianchi la sua dolce metà.
E quell'occhiolino? Che Draco gli avesse detto qualcosa del suo invito? E poi...nessuna ramanzina?
- Ingrid sei davvero carina.-  disse d'un tratto Mirko guardando l'accompagnatrice di Draco, il quale diversamente da Blaise non si sforzava neanche un pò di nascondere l'astio nei confronti del corvetto.
- Non ti basta la tua ragazza Mordon?- il bel biondino prese parola prima che potesse farlo la sua accompagnatrice  stringendola leggermente a sè. Naomi alzò gli occhi al cielo seccata, sapeva che Draco non si sarebbe risparmiato come aveva avuto la decenza di fare Blaise. Tuttavia non lo guardò, voleva evitare di farlo, quindi concentrò l'attenzione sulla sua accompagnatrice.
Aveva i capelli ricci e rossi, la pelle olivastra vagamente abbronzata e indossava un vestito verde smeraldo che si allacciava dietro al collo con pietre decorative dorate. Tuttavia sembrava essere più piccola rispetto agli altri, forse era del quinto o quarto anno.
La risatina soffocata alla battuta di Malfoy le faceva guadagnare punti in meno, Naomi non potè fare altro che guardarla male.
- Al contrario Malfoy- rispose come se nulla fosse Mirko appoggiando un braccio sulle spalle della sua dama depositandole un veloce bacio sulle labbra rosse come il sangue - Anzi, non vedo l'ora che finisca il ballo.- mormorò a fior di labbra come se si stesse rivolgendo solo e soltanto a Naomi, nonostante il suo intento era piuttosto quello di rispondere a tono a Malfoy senza sembrare diretto o sfacciato.
Naomi se ne accorse, e lo guardò con aria di rimprovero, ma lui sembrò non curarsene dedicandole uno di quei sorrisi abbaglianti.
- Sei il solito sviolinatore!- esclamò la riccia ridacchiando civettuola guardandolo con aria accattivante mentre appoggiava le labbra al bordo del proprio bicchiere.
Ci vede che ci sono anche io oppure è cieca? Sta facendo l'oca con il MIO cavaliere?
Così pare tesoro.
- Ehm ehm.- si schiarì la voce Naomi forse un pò troppo rumorosamente - La conosci?- alzò il viso per potere guardare Mirko. Meglio non guardare in direzione di quei due, troppo tentata di gettare più approfonditamente lo sguardo su Draco.
- Piacere, Ingrid.- si presentò lei tendendole la mano con un sorriso a trentadue denti. Naomi la guardò altezzosa, gelida a dirla tutta.
- Estasiata.- disse poi con un finto sorriso lasciando la mano di lei tesa a mezz'aria. Non aveva la ben che minima intenzione di stringerla, al diavolo le apparenze e le buone maniere!
- Oh, è arrivato Harry.- sospirò Hermione interrompendo così la tensione tra le due ragazze - Vieni?- domandò a Blaise.
Il moretto era decisamente indeciso. Lanciò uno sguardo a Draco e poi uno a Mordon, non sapendo che rispondere alla riccia.
- Vai pure, ti raggiungo.- decise infine baciandola rapidamente.
Hermione sembrò confusa, non si era persa quello scambio di sguardi, probabilmente poi gli avrebbe stressato l'anima per ricavarne il significato.
- Strano che quest'anno abbiano concesso di introdurre qualche alcolico alla festa.- commentò Ingrid bevendo quello che probabilmente doveva essere whisky incendiario.
- Beh a capo dell'organizzazione c'era Daphne, sicuro come l'oro che avrà tirato fuori le unghie.- commentò Blaise con un ghigno divertito.
- Era l'ora!- esclamò entusiasta la Corvonero rivolgendo a Blaise un sorriso smagliante.
Sembrava che tentasse di entrare nelle grazie del migliore amico di Malfoy, un tentativo piuttosto patetico in realtà.
- Non li concedono per quelli più piccoli.- replicò serafica Naomi guardando Ingrid ovviamente e riferendosi al fatto che fosse più piccola - Meglio un pò di succo di zucca.- aggiunse con un sorrisetto come se fossero amiche complici da chissà quanti anni ignorando il fatto che la rossa avrebbe voluto rovesciarle il bicchiere in faccia. - Comunque Daph è stata spettacolare! Mi piace da morire la Sala!- riprese questa volta rivolgendosi un pò a tutti.
- A proposito di Daphne.- esclamò subito Mirko dandosi un piccolo schiaffetto sulla fronte come se si fosse dimenticato qualcosa - Devo assolutamente chiedere a Seb come ci organizziamo per questa sera, prima che non lo individuo più.- disse voltandosi dove probabilmente aveva avvistato Daphne con Sebastian. - Arrivo subito, non scappare.- aggiunse sorridendo a Naomi, la quale rimase in realtà interdetta da quella sua uscita.
Era palese che si riferisse al dopo serata e considerando le continue allusioni in merito, per altro che non si risparmiava di rifilarle anche davanti agli altri, iniziava a volere scuotere violentemente il suo cavaliere per liberarlo da tutti quegli ormoni.
- Però... non perde tempo.- commentò a bassa voce la rossa con un ghigno appena accennato.
Naomi si voltò incenerendola con lo sguardo.
Come si permetteva di fare simili insinuazioni?  Sì, certo, era chiara l'allusione senza che ci volesse un genio per capirla, ma chi le permetteva di prendersi quella confidenza?
- Ingrid conosce bene Mordon.- parlò per la seconda volta nella serata Draco stringendola ancor più a sè e guardandola con un ghignetto malizioso.
- Vero.- confermò lei sorridendogli raggiante - E chi non lo conosce? Certo, ne è passato di tempo!- ridacchiò maliziosa.
Che?
Ok qui si stava sfiorando l'impossibile.
Naomi in quel breve scambio di battute aveva capito due cose.
La prima: con molta probabilità Draco si era portato quella mocciosa al ballo perchè era a stretto contatto con Mordon.
La seconda: quell'oca giuliva sembrava avere avuto troppo contatto con Mirko.
In quel momento realizzò tutto e non potè trattenersi dal rivolgere un'occhiataccia a Malfoy.
Se ne pentì immediatamente, ovvio.
Era bello, semplicemente e dannatamente bello.
Lo smoking nero e la camicia bianca sembravano essere stati cuciti sopra di lui. Mettevano troppo in evidenza il suo fisco prestante, e lei sapeva bene che dietro quella stoffa si nascondevano muscoli delineati e pelle chiara tutta da toccare. Lei lo aveva visto. I capelli ribelli come al solito, con qualche ciuffo che gli ricadeva sugli occhi costantemente grigi e magnetici.
Era più che bello, era da mozzare il fiato.
Non era difficile immaginare perchè la rossa al suo fianco seppur svantaggiata in età si era tirata a lucido mettendo in mostra la merce.
- Ah, non sapevo che Mirko facesse il babysitter.- le lanciò un'occhiata divertita mentre terminò di bere il suo bicchiere. - No, dai, davvero....- aggiunse ridacchiando divertita mettendosi una mano sul fianco - Quanti anni hai?- continuò ad inferire, e sentì un risolino trattenuto da Blaise al suo fianco.
- Lo suficientemente grande como para romper tu puta cara.- quasi sibilò Ingrid stringendo tra le esili dita il bicchiere tanto che sembrava avrebbe potuto romperlo.  
Draco e Blaise corrugarono la fronte non capendo un accidenti di quello che avesse detto, ma per sua sfortuna Naomi l'aveva capita e pure bene.
Rise, divertita per davvero, ricevendo sguardi allibiti dai suoi compagni di stanza.
- Pruébalo...- terminò di ridere trasformandosi in una maschera di ghiacchio e guardandola con aria di sfida. Inaspettatamente sfoderò un perfetto accento spagnolo - Yo estarè encantada de una patada en el culo perra.- questa volta il suo tono di voce era diventato minaccioso e freddo, cosa che le riusciva più che bene. Ingrid la guardò spiazzata, arrossendo appena, probabilmente l'ultima cosa che si aspettava era quella di trovare in un castello londinese pieno di maghi qualcuno che le rispondesse in perfetto spagnolo, infatti abbassò lo sguardo incapace di riprendersi da quel brutto colpo.
- Scusatemi..- si congedò colpita e affondata lasciando Draco lì da solo e incredulo alla scena appena svolta davanti ai suoi occhi.
- Idiota...- commentò sprezzante Naomi portandosi il bicchiere alle labbra e sostenendo lo sguardo interrogativo dei sue due compagni di stanza- Che c'è? Parlo spagnolo!- si giustificò lei facendo spallucce. - E se proprio vi interessa anche francese e me la cavo con il tedesco!- aggiunse termimando in un solo sorso il proprio bicchiere. Suo padre era nato in Spagna, parlava perfettamente quella lingua, alla piccola Corvonero era andata proprio male - Senti un pò, mi spieghi cos'hai pensato quando hai invitato quella civetta?- si rivolse a Draco forse un pò sul punto di guerra.
Era da giorni che evitavano di bisticciare ed in tutta onestà non sapeva dire se quel tono derivasse dall'inaspettato esito del suo invito al biondino, dall'imbarazzante comportamento del suo cavaliere o dal fatto che Malfoy fosse lì con quella perra o forse era il suo terzo,no, forse quarto? Non ricordava quanti bicchieri avesse bevuto ad essere sincera.
- Sei arrabbiata perchè è qui al ballo con me o perchè è stata con Mordon e potrebbe dirmi qualcosa in più sul suo conto?- disse Draco più che tranquillo in realtà sempre ben attento a non incrociare il suo sguardo.
Naomi sbuffò infastidita scuotendo il capo.
- E veramente ti fidi di quello che ti dirà quell'idiota?- domandò scettica guardandolo con altrettanta incredulità - E' lampante che vuole entrare nelle tue grazie, potrebbe dirti una qualsiasi stronzata!-
- Qualcuno è geloso.- la canzonò Draco ridacchiando divertito trovando molto interessante da guardare il soffitto incantato.
- Ragazzi...- li riprese Blaise in anticipo prima che la conversazione degenerasse.
- OK.- terminò lì la conversazione Naomi con un profondo respiro. Non era il caso di discutere per quella sciacquetta.
- Piuttosto vedi di stare attenta.- disse Blaise preoccupato mettendole una mano sulla spalla.
- Mi sembra che Mordon abbia progetti ben precisi per il fine serata.- gli diede man forte Malfoy dandole tuttavia le spalle per versarsi da bere.
- Qualsiasi cosa abbia in mente lui, è ben lungi da quella che ho io.- replicò prontamente Naomi suscitando ulteriore sgomento nei suoi compagni. Dopotutto aveva sempre rivendicato la sua libertà con il Corvonero, che motivo aveva adesso di fare la ritrosa o peggio di ascoltarli?
Non potevano sapere che Naomi aveva deciso di stargli alla larga per paura che si trasformasse in qualche mostro assassino mentre lo baciava, figuriamoci farci altro!
- Posso lasciarvi da soli senza che vi uccidiate?- domandò Blaise tuttavia guardando oltre la spalla di Naomi per tenere d'occhio Hermione.
Entrambi mugugnarono una risposta non ben definita, tuttavia il moretto li lasciò non prima di avere rivolto ad entrambi un'occhiataccia.
- Cosa vi siete dette tu e Ingrid?- domandò di punto in bianco Draco senza tuttavia guardarla negli occhi, lasciando vagare pigramente lo sguardo sulla pista da ballo che lentamente si riempiva.
- Pff.- imprecò a bassa voce Naomi incrociando le mani al petto scocciata - Mi ha risposto che è sufficientemente grande da spaccarmi la faccia e che sono una stronza. Le ho risposto
di provarci e che sarei stata contenta di prenderla a calci in culo.- aggiunse fissando il bicchiere ancora stretto tra le sue mani, giusto per non doverlo guardare direttamente negli occhi e comunque soddisfatta di sè stessa e impaziente di mantenere quella sua promessa. Ingrid proprio non la sopportava.
Draco ridacchiò divertito lasciando vagare il proprio sguardo sul resto della sala. Stava facendo il possibile per non incrociare gli occhi di lei o peggio guardarla più del dovuto.
- Non sapevo parlasse spagnolo.- ammise poco dopo cercando la diretta interessata tra la folla.
- Dubito che tu ti sia informato più di tanto su di lei.- replicò Naomi avvicinanosi di qualche passo a lui per non essere sentita da altri - L'ho capito che l'hai portata qui solo perchè conosce Mirko. Ti ricordo che l'argomento era stato ben archiviato.- quasi sibilò indispettita.
- Io insisto a dire che sei gelosa.- mormorò al suo fianco Draco sporgendosi appena con il volto per raggiungere il suo orecchio, ghignando malizioso e non perdendo di vista la sua dama.
Naomi spalancò la bocca formando una piccola "o" con le labbra rosse e lo spintonò lievemente dalla spalla, aprì bocca per dire qualcosa, ma la richiuse indecisa.
- Gelosa? Di quella stronzetta?- riuscì finalmente a dire altezzosa - Come no.- aggiunse poi versandosi nuovamente del whisky incendiario. - Dovrebbe esserlo lei di me.- biascicò indispettita.
Draco spalancò gli occhi sorpreso e divertito al contempo da quell'affermazione.
- Prego?- domandò infatti ridacchiando, mentre si girava per riempire due calici di quello che sembrava essere punch all'arancia.
- Beh, per dirne una non ho bisogno di fare sorrisoni esagerati a Blaise per ingraziarmelo. Già mi adora.- iniziò lei serissima elencando sulle punta delle dita ogni singolo punto - Dormo nella tua stessa stanza dall'inizio dell'anno , e lei questo se lo sogna. Non ho bisogno di mettere in mostra le tette per catturare l'attenzione: sono infinitamente sexy anche senza fare la puttanella.- davvero lo aveva detto con così tanta sicurezza? Da quando si vantava a quel modo? Con lui poi! - E poi...- disse all'inizio un pò indecisa tanto che si morse l'interno guancia - ...io ti ho già visto come mamma ti ha fatto Malfoy.- riacquisì la sua cera straffottente, tuttavia nella sua voce alleggiava anche una sorta di malizia celata che al biondino non sfuggì neanche un pò.
Faceva allusione a quella sera al bagno dei prefetti, cosa  a cui pensavano entrambi di continuo, ma che non avevano mai accennato l'uno con l'altra nella speranza che diventasse presto un mero ricordo.
- Beh a questo posso porre facilmente rimedio.- commentò lui tranquillo come non mai, tuttavia nascondendo il divertimento di quel breve monologo. Finalmente si voltò per porgerle il drink e fu quindi costretto a guardarla nel dettaglio.
Era favolosa, non c'era altro da aggiungere.
Quel vestito blu era talmente aderente da lasciare poco spazio all'immaginazione, difficile non notare il vertiginoso spacco della gonna e i molti centimetri di pelle scoperta sul petto e sulle spalle, risalì con lo sguardo fino al volto potendo ammirare delle grandi labbra carnose tinte di rosso e quei grandi occhi verdi intenso, che in quel preciso istante lo fissavano.
Lo guardava senza riuscire a dire niente però.
Qualcosa dentro di lei si agitò senza capirne il motivo. Perchè le dava così fastidio quell'insinuazione?
- Mostra le tue nudità a chi ti pare Malfoy.- borbottò poi pronta a fare dietro front, dimenticandosi che aveva detto a Mirko che lo avrebbe aspettato lì. Al diavolo, dov'era finito?!
Perchè l'aveva lasciata da sola con Draco?
Cavaliere della mutua!
Il biondino la fermò prendendola dal polso per impedirle di scappare. Si sorprese di non toccare la sua pelle nuda, ma quella sottile velina trasparente di tessuto. . Risalì con lo sguardo fino alle spalle, al collo sottile e allungato, alle clavicole irrigidite in quel momento e al seno coperto da una sottilissima pellicola trasparente e da decori blu.
- Stai attenta.- mormorò seriamente guardandola nuovamente negli occhi verde smeraldo.
Naomi sapeva perfettamente a cosa si riferisse: Mirko sembrava avere intenzioni troppo chiare per quel post serata, e dopotutto in una situazione normale anche lei avrebbe potuto pensarla allo stesso modo. Tuttavia non era così, un pò perchè infondo non se la sentiva di andarci così pesante con lui, un pò perchè temeva quella sua orribile trasformazione ed in ultimo perchè stava fin troppo pubblicizzando le sue intenzioni e la cosa non le piaceva per nulla.
- Preoccupati delle tue nudità, io penserò alle mie.- gli rispose lei fredda e seccata prima di liberarsi da quella lieve presa e voltargli le spalle.
Non lo pensava seriamente, non sarebbe andata a letto con il corvonero, ma quella sua uscita l'aveva fatta arrabbiare. Non avrebbe dovuto importargli per davvero con chi si denudava, ma le dava fastidio comunque.
Colpa di quella Ingrid ovvio. Se ne trovasse una decente! Il Carlino, la sciacquetta bionda, questa perra del cavolo!
Sembra non ne vada bene davvero neanche una ahime....chissà perchè.

Cercò Mirko lì dove lo aveva visto andare, in direzione di Daphne e Sebastian, ma lo vide in compagnia di qualcuno che di certo non si sarebbe mai aspettata. 
Vicino ai biondissimi capelli di Daphne spiccava quell’odiosa faccia, quell’insulso ammasso di cellule: Theodore Nott.
Quasi si pentì di avere mandato al diavolo Malfoy, non era il caso che si avvicinasse, d’altro canto non aveva molta scelta. Prese un profondo respiro e terminò tutto in un sorso il drink offertole precedentemente dal biondino e si mosse con passo sicuro.
- Ti davo per disperso.- disse cercando di sorridere verso il suo cavaliere che prontamente l’accolse avvolgendole un braccio intorno alle spalle. Lei tentò di ignorare la presenza di quell’idiota, non lo degnò infatti nemmeno di uno sguardo.
- Scusami, parlavo con Seb e mi sono fermato più del dovuto.- si giustificò Mirko stringendola ancora di più a sé.
- Temo sia colpa mia. – s’intromise Nott – Stavamo chiacchierando del più e del meno. – aggiunse con un sorriso cordiale porgendo un calice ricolmo a Mirko.
Solo in quel momento Naomi si voltò a fissarlo: indossava un completo gessato scuro, non nero, ma neanche grigio. Una via di mezzo, e lo facevano sembrare più imponente di quanto mai lo avesse visto.
Ultimamente in realtà non si era fatto vedere in giro, probabilmente lui e i due idioti ciccioni erano impegnati a pianificare chissà cosa per la loro permanenza ad Hogwarts. Non sapevano che i loro piani sarebbero andati a farsi fottere, e questo la faceva sorridere vincente dal profondo dalle viscere.
- Hai già visto le altre Nao?- domandò Daphne scocciata facendo saettare lo sguardo a destra e manca in cerca di Pansy e Millicent.
- Pansy l’ho vista all’angolo delle foto.- rispose Nott prima che potesse farlo Naomi.
- Oh grazie Theo!- ringraziò distrattamente la biondina trascinandosi dietro il cavaliere che non potè fare altro che seguirla travolto da quell’uragano di nome Daphne.
- La tua amica è…una furia.- scherzò Mirko cercando lo sguardo di Naomi che non trovò intenta com’era a fissare Nott.
- E’ sempre stata così.- parlò mellifluo Theodore sorridendo al ragazzo e distolse quindi lo sguardo da Naomi. – Non mi avevi ancora presentato il tuo amico Naomi.- le disse come se fossero in confidenza da tanti anni.
Naomi innarcò le sopracciglia scettica, non capiva che cosa tentasse di fare.
- Fortuna che hai fatto tutto da solo. – rispose lei con un sorrisetto che sembrava più una smorfia. – Andiamo?- domandò gentile guardando Mirko negli occhi – Vorrei bere qualcosa.- s’inventò poi guardando con diffidenza Theodore sperando che Mirko capisse che voleva allontanarsi da lui.
Il Corvo non era scemo, seguì attentamente quegli sguardi, e con tutta la sua nonchalance salutò Nott cordialmente e si allontanarono dandogli le spalle.

- Anche lui mi odia?- le mormorò all’orecchio continuando a guardare dritto.
- No.- rispose prontamente Naomi stringendogli la mano – Io odio lui.- aggiunse fermandosi e sospirando. – Ascolta, stagli alla larga non è un bel tipo davvero. E non è mio amico.- gli disse molto seriamente.
– Non ti agitare. Che vuoi che mi faccia?- domandò retorico ridacchiando – Buttarmi giù dalla scopa durante una partita di Quidditch?- prendeva tutto come uno scherzo dannazione a quel suo modo di prendere alla leggere le cose!
In ogni caso non poteva di certo dirgli che era un Mangiamorte pronto a tutto pur di arrivare a lei, non poteva davvero coinvolgerlo in tutto quello.
- Non è una brava persona e mi preoccupo, tutto qui.- bisbigliò mordendosi l’interno guancia meravigliandosi di come lo pensasse per davvero.
Non voleva andare troppo in là con lui, non voleva fare diventare niente di serio la loro storia, perché infondo si conoscevano davvero poco, ma non voleva neanche che venisse coinvolto in quell’assurda rivendicazione di potere che anche lei faticava a capire.
Mirko le fece scorrere una mano dietro la schiena nuda e l’avvicinò a sé, lasciando che lei potesse appoggiare il viso sul suo petto. Si abbassò con le labbra fino al suo orecchio mentre la stringeva appena.
- Non dovevi essere la stronza della situazione tu? L’algida e rigida a cui non dovevo fare complimenti?- mormorò divertito con le labbra leggermente piegate in un sorrisetto provocatorio.
Lei non potè fare a meno di ridere a quelle parole, mentre ancora si appoggiava sul suo petto tonico e asciutto accarezzandolo appena da sopra la camicia. Sentiva discretamente il suo battito del cuore, ritmico e calmo.
- Sarò pure stronza, ma non sono di pietra.- disse sincera sospirando impercettibilmente – Lo trovi così strano che tenga alla tua salute?- aggiunse scostandosi appena per poterlo guardare negli occhi chiari.
Lui le sorrise, uno di quei dannati sorrisi aperti e spensierati che facevano sembrare tutto superfluo e irrilevante.
- Non potevo ambire a meglio.- le rispose lui serio e forse un po' divertito, con voce profonda e sicura di sé.
Lei gli sorrise e si sporse con il collo per potergli depositare un bacio sulle labbra sottili.
Il ragazzo colse l’occasione per approfondire quel breve contatto, la strinse più a sé con la mano che ancora posava sulla schiena nuda di lei e dischiuse le labbra pronto ad assaporare quelle della serpeverde.
Naomi inizialmente si lasciò andare, accolse quel bacio posando la mano sul petto di lui, mentre sentiva nuovamente quella strana sensazione contrastante di desiderio mista ad ansia. Non sapeva descriverla altrimenti. Sentiva il battito di lui impennare quasi subito o forse era il proprio?
Si sforzò parecchio per non dovere approfondire ulteriormente quel bacio, si allontanò aprendo leggermente le labbra per respirare più profondamente, una mano istintivamente sotto gli occhi alla ricerca di anomalie per fortuna assenti. Doveva tentare di controllarsi.
- Oggi fai la preziosa con i baci eh?- constatò il ragazzo con tono scherzoso, ma Naomi poté percepire anche una lieve vena di seccatura.
- Non sono di pietra, ma un po' stronza lo sono per davvero.- replicò lei ghignando maliziosa stringendogli la mano e dirigendosi verso una delle tavolate per potere bere qualcosa. – E ad essere onesta, non mi fa impazzire dovere pubblicizzare così apertamente quello che potremmo o non potremmo fare dopo il ballo.- lo riprese severa non scordandosi certamente le più allusioni fatte dal ragazzo.
Lui rise, la risata cristallina e divertita a cui ormai era abituata.
- Mi dispiace, non intendevo offenderti o metterti in imbarazzo. – le disse con un sorriso mentre preparava due bicchieri dal tavolo. – Sarà colpa di questo. – aggiunse indicando con un cenno del viso i bicchieri ricolmi di alcolico, uno lo porse alla castana.
La verità era che le sue intenzioni erano state palesate molto prima che l’alcool centrasse qualcosa.
Per questo motivo continuava a guardarlo con durezza mentre continuava a bere.
- E anche un po' colpa tua, sei troppo bella questa sera. – riprovò il Corvetto sperando che le lusinghe potessero salvarlo,la guardò nuovamente con desiderio scorrendo veloce ogni dettaglio della sua dama.

- Si, ma non abbastanza ubriaca, da farmi lisciare dalle tue smancerie. – gli rispose lei a tono nascondendo, grazie al bicchiere, un piccolo ghigno. La verità è che una parte di sé apprezzava veramente l’idea di abbandonare la Sala Grande, forse per questo non aveva intenzione di discutere oltre.
O forse si?
- A proposito… - aggiunse infatti quasi subito – Mi spieghi come conosci quella Ingrid? Mi sembrava fin troppo in confidenza. -
- L’anno scorso abbiamo avuto una…tresca amorosa se così si può definire.- spiegò senza problemi facendo spallucce – Non sarai gelosa?- insinuò lui con lo sguardo luminoso e un’espressione tutta soddisfatta.
Scosse immediatamente la testa sorridendo tranquilla sebbene non lo fosse.
Era già la seconda persona in quella serata che le dava della gelosa.
- Certo che no. Non pensavo t’interessassero le bambine.- lo provocò lei mettendo una mano sul fianco e appoggiandosi sulla gamba destra lasciando che facesse la sua entrata in scena dallo spacco vertiginoso del vestito.
Mirko non si lasciò sfuggire quel particolare, la guardò fissandole la gamba fantasticando non poco su quel semplice stralcio di apertura nel vestito.
- Infatti è così. Altrimenti non sarei qui con te.- disse sicuro di sé, un sorriso a condire quel bel visino.
Naomi lo guardò con un sopracciglio alzato un po' dubbiosa.
Le risuonarono nella testa le parole del biondino sul fatto che Mirko non fosse così candido come si dipingeva.
- Ha detto cose che facevano intendere tu fossi.. – cercava di trovare le parole più adatte senza sembrare troppo diretta, ma non le trovava. Quanti bicchieri aveva bevuto? Forse era il caso di fare una pausa.
- Si..? – la incitò Mirko guardandola curioso.
- Uno stronzo donnaiolo direi. – rispose la ragazza incapace di trovare parole migliori.
Mordon rise di gusto, terminò il proprio drink e prese la mano di Naomi nella sua.
- Nulla che non direbbe una ex, no? – ironizzò lui sempre ridacchiando – la verità è che il nostro rapporto, sempre se si può definire tale, aveva significati diversi l’uno per l’altra. Lei era convinta fosse un qualcosa di serio, per quanto mi riguarda ci stavamo semplicemente frequentando e mi sono reso conto che non era proprio fatta per me. – spiegò molto semplicemente rimanendo comunque sul vago.
Quella spiegazione da una parte parve tranquillizzarla, dall’altra non aveva fatto altro che sollevare una serie di domande. Si stavano frequentando anche loro, più volte il ragazzo aveva espresso la volontà a conoscerla meglio, mai fatte pressioni su altro se non quella sera. Aveva intenzioni serie o era un passatempo?
E per lei? Cosa voleva davvero da quel ragazzo? La verità era che non lo sapeva. Era entrato nella sua vita casualmente e come una meravigliosa distrazione, la faceva sentire compresa e leggera, tra di loro c’era una strana intesa, per fortuna o sfortuna anche fisica. Si sentiva sessualmente attratta da lui, in modo strano a dirla tutta, ma ogni volta che tentavano di procedere al di là di qualche bacio, da quella volta negli spogliatoi, oltre la sua personale paura di trasformarsi in qualcosa di orribile, mista all’eccitazione del momento, sentiva come un senso di allerta o qualcosa di simile.
- Buonasera a tutti.- si sentì la voce entusiasta di Daphne rimbombare in tutta la sala.
Naomi e Mirko, così come tutti i presenti, si voltarono.
Daphne era sul podio, vicino alla lunga tavolata occupata da alcuni professori, la bacchetta puntata alla gola per amplificare il suono.
 – Spero vivamente che vi stiate divertendo, noi del Comitato ci abbiamo messo tutto l’impegno e abbiamo sfruttato le risorse possibili per organizzare tutto.- disse facendo un lieve sospiro con le spalle.
Daphne durante le preparazioni spesso si lamentava di come fosse difficile contrattare con i professori riguardo ogni tipo di cosa, sicuramente si riferiva a quello.
- Tuttavia, grazie ad una serie di incontri e accordi, e all’aiuto indispensabile dei professori responsabili siamo riusciti ad apportare qualche modifica e… a fare un regalo ad ognuno di voi.- disse con quel sorrisetto furbo sulle labbra facendo una pausa enfatica giusto per lasciare vociferare l’intero popolo studentesco. – Vicino all’albero di Natale troverete degli elfi che vi distribuiranno dei pacchetti regalo. Potrete scartarli solo dieci minuti prima che rintocchi la mezzanotte, solo allora!- esclamò severa tentando di fissare negli occhi tutti i presenti – Dentro troverete un oggetto che avrà uno e un solo gemello e se troverete la persona che lo possiede entro la mezzanotte passerete il resto della serata con il vostro nuovo cavaliere o nuova damigella.- spiegò enigmatica – Buona fortuna a tutti voi!- disse salutando dal podio tutti quanti come una regina, prima di scendere e trovare il suo Sebastian pronto a tenderle la mano.

- Uno scambio di coppia?- esclamò Naomi divertita e incredula.
- Lo sapevi?- domandò Mirko guardandola.
- No, certo che no!- rispose Naomi scuotendo il capo divertita – Anzi, strano che Daphne sia riuscita a mantenere il segreto con noi!- aggiunse guardandola da lontano.
Conoscendola non vedeva l’ora di annunciarlo al mondo, chissà come era riuscita a tacere con le sue amiche!
- Beh se non altro è qualcosa di innovativo!- disse Mirko anche se sembrava non del tutto convinto.
- Non vuoi partecipare?- domandò Naomi scrutandolo con attenzione pronta a capire se le mentiva.
- No no, è qualcosa di divertente davvero…- disse lui annuendo energicamente.
- …Ma?- completò la sua frase Naomi.
- Ma speravo di concludere la serata con te…- ammise Mirko forse un po' in imbarazzo considerando che fino a pochi istanti stavano giusto discutendo di quello.
La ragazza non sapeva se sentirsi sollevata o dispiaciuta nel caso avessero terminato la serata con altre persone. Certo, poteva capitarle chiunque! Dal pivello del primo anno o peggio, d’altro canto non poteva negare la curiosità e l’interesse verso quell’insolita trovata, senza considerare che avrebbe avuto una perfetta scusa per sfuggire alle già programmate intenzioni più che esplicite del corvetto.
- Chi sa! Non è detto che il Destino decida di separarci. Trovo sia eccitante! – considerò Naomi entusiasta.
Mordon continuava a non essere convinto, ma seguí la corrente alzando le mani.
- Essia, sfidiamo il Destino. – disse teatrale ridendo poi insieme alla ragazza con la quale iniziò a ballare poco dopo.


*********

Ore 23.40

Gli ultimi studenti erano in fila pronti per ricevere il loro pacchetto regalo: le ragazze in una e i ragazzi nell'altra.
Sopra all'enorme albero di Natale spiccava un orologio bello grande, poco lontano dalla stella sulla punta dell'abete.
Gli elfi domestici indossavano un buffo cappello a punta verde, ed Hermione lo trovava di pessimo gusto.
- Sfruttare la loro natura per fargli indossare quegli stupidi berretti!- sentenziava ogni tanto incrociando le braccia al petto.
- Almeno hanno un qualcosa da indossare.- cercò di alleggerire la pillola Naomi davanti a lei. Conosceva l'organizzazione fondata dalla sua amica, il C.R.E.P.A..
- Io li trovo adorabili invece.- se ne uscì Ingrid proprio dietro ad Hermione.
Ottimo, ci mancava la rossa idiota.
- Ti sta appiccicata?- mormorò la castana alla Grifondoro in modo che l'intrusa non la sentisse.
- Sì.- rispose quella annuendo - Credo voglia diventare la migliore amica di Blaise, non ci molla un attimo. E Malfoy credo inizi a perdere la pazienza...Blaise dice che già due volte pensava l'avrebbe potuta incenerire con il solo sguardo.- commentò divertita Hermione reprimendo una risatina.
Naomi ghignò soddisfatta. Così Malfoy imparava ad invitare persone a caso! Ben ti sta Malfoy!
In ogni caso se Ingrid era in fila con lei ed Hermione anche Malfoy e Blaise erano nella fila opposta in attesa del loro pacchetto regalo.
- Scommetto che Malfoy ha colto l'occasione al volo per cambiare damigella.- sentenziò Naomi voltandosi verso Hermione, ma alzando abbastanza la voce per farsi sentire da Ingrid, la quale arrossì sulle guance e incrociò le braccia al petto.
- E' uno stupido gioco, finita la serata torneremo insieme.- rispose infastidita guardandola male.
- Sì, come no.- minimizzò Naomi sospirando e avanzando nella fila. - Piuttosto tu e Blaise? Non mi aspettavo partecipaste a questa...novità!- si rivolse ad Hermione. Dopotutto loro erano una coppia consolidata e affiatatissima che ci facevano nella fila?
- Non ero esattamente entusiasta, ma infondo sarà qualcosa di divertente. Blaise era fin troppo sicuro che non ci saremmo separati.- aggiunse un pò sospettosa.
Ah davvero? Conoscendo Blaise aveva un'idea ben precisa in mente, tuttavia quel rischio era abbastanza azzardato.
- Tu piuttosto stai già scaricando Mirko?- s'intromise nuovamente la rossa con un sorrisetto beffardo sulle labbra rosa e lucide - o il contrario, non mi stupirebbe.- aggiunse ridacchiando.
Naomi la fulminò con lo sguardo, non tanto per le sue insinuazioni, ma perchè la odiava a prescindere.
- Sarebbe?- le uscì di bocca forzatamente, prima che si abbandonasse a qualche insulto poco galante.
- Mirko si stanca facilmente delle sue conquiste.- sentenziò semplicemente guardandosi con noia le unghie smaltate.
Hermione guardò apprensiva l'amica conoscendone il carattere impulsivo le fece cenno di rimanere calma.
E Naomi fece il possibile per rimanerci, pensò alla breve conversazione tenuta con Mirko che di fatto l’aveva descritta come una ex a cui non era piaciuta troppo l’idea di troncare il loro rapporto.
- Forse di quelle scadenti.- ribattè stizzita Naomi respirando a fondo e cercando di non scatenare un putiferio per una simile idiozia. La stava provocando, non voleva cadere nei suoi giochi.
- Por favor! Tu es ingenua si crees que eres el unica para el!- esclamò Ingrid quasi arrabbiata, specialmente dall'incrinazione di quel suo accento spagnolo.
Hermione le guardò corrugando la fronte, si era persa la parte in cui entrambe potevano comunicare in quel modo.
Avanzarono nella fila, a momenti sarebbe stato il turno della Serpeverde.
Sentite quelle parole si sentì forse un pò delusa.
Non voleva avere la pretesa di essere l'unica per Mordon, tuttavia il fatto che quella sciacquetta continuasse ad insinuare che fosse per davvero un così facile ragazzo, come lo aveva descritto Malfoy tra l'altro, la faceva un pò vacillare sulle sue capacità di capire le persone.
Lui era sempre così gentile, così dolce, a volte addirittura timido! Come poteva essere un ragazzo così facile? Lo aveva sopravalutato?
- Y tu eres celosa.- si limitò a risponderle senza neanche voltarsi.
- Che cosa...?- le domandò Hermione avvicinandosi al suo orecchio non capendo che accidenti si fossero dette.
- Dopo.- replicò scuotendo il capo. Non voleva coinvolgere Hermione nell'angosciante faida di tutti contro Mirko Mordon.
- Ah! Gelosa! – ridacchiò di gusto la rossa continuando a fissarsi le unghie – ho già cavalcato la tua giostra più volte e sono al ballo con Draco Malfoy, di cosa dovrei essere gelosa precisamente ?- le rispose a tono la ragazzina guardandola con un sorrisetto sornione come se avesse vinto il primo premio ad una corsa.
A quelle parole Naomi si trovò a ripensare alle mille volte in cui Draco le aveva rifilato quella famosa frase “non sai cosa darebbe una qualsiasi ragazza per stare qui con me” o simili e a quanto pare si era imbattuta in una di loro.
- Sabes que Malfoy es mi compañero de cuarto, ¿verdad? Sí, inusual, lo sé, pero es así. ¿De verdad crees que llegaste antes que yo? ¿Quieres contar cuántas noches hay en tres meses? ¿Necesito decirte por cuántos de estos hemos pasado juntos?- replicò prontamente la serpeverde con un sorrisetto malizioso sulle labbra. – Puoi chiederglielo, ma in generale non mi sentirei troppo speciale. Immagino tu conosca la sua reputazione, credi quindi sia il caso di vantarsi così tanto? – aggiunse tornando a parlare in inglese addolcendo il tono della voce, come se stesse parlando ad una bambina che aveva subito un torto.
Hermione, che era in mezzo alle due, avrebbe voluto sparire, ma era probabilmente l’unico impedimento fisico che permetteva alla Serpeverde e alla Corvonero di non saltarsi alla gola, senza considerare che non riusciva nemmeno a seguire tutto il discorso: Naomi aveva sapientemente deciso di parlare in spagnolo per non farsi capire dall’amica.
Ci mancava solo che sentisse quell’idiozia campata per aria! Già le dava il tormento per una sola sera in cui lei e Draco erano rimasti in una situazione intima, tra l'altro del tutto casuale, figuriamoci se avesse saputo che la sparava così grossa sul farci sesso tutte le sere dall’inizio della scuola!
Una parte di sè si interrogò sul motivo per cui si fosse inventata una simile idiozia, ma la sua parte razionale giustificò subito la cosa suggerendole che l'unico e solo motivo era per tappare la bocca a quell'insolente fastidiosa. Sì, solo per questo motivo.

Solo dopo avere finalmente zittito Ingrid si rese conto che a breve sarebbe stato il suo turno nella fila, tanto che venne accolta dall'elfo domestico il quale le indicò l'enorme pila di pacchetti. Erano tutti uguali: pacchetti dorati con nastri d'argento impilati a piramidi e file. Spostò lo sguardo verso la fila dei maschi e vide i loro pacchetti, al contrario, argentati con nastri dorati. Cercò Mirko con lo sguardo, ma stava parlando con il suo amico di casa Sebastian e le dava le spalle, non l'avrebbe vista. Sospirò mordendosi il labbro inferiore e fissando ogni pacchetto come se potesse vedere al suo interno. Iniziò a pensare che forse potevano risparmiarsela quella trovata...e se fosse capitata con qualcuno di orrendo?
- Ok...- disse più a sè stessa che all'elfo - Quello lì sulla punta.- disse indicando la punta della piramide dei pacchetti. L'elfo con uno schiocco di dita lo fece lievitare fino alle mani di Naomi che lo strinse immediatamente e si dileguò dalla fila dopo avere ringraziato.
Mancava poco alle 23.50, le ragazze erano raggruppate sparse per la sala entusiaste e curiose di aprire il proprio pacchetto. Lei individuò Pansy e Millicent proprio lì vicino e si avvicinò salutandole.
- Daphne la uccido.- sentenziò Millicent picchiettando nervosa le dita sul pacchetto dorato - Per una volta che non esco con un idiota!-
- Avanti Milli, sarà divertente.- la tranquillizzò Pansy ridacchiando e fantasticando. Cosa? Non era difficile da immaginare, sicuramente sperava che il suo pacchetto la portasse al suo Dracuccio che aveva ben deciso di invitare una stronzetta al posto suo.
- Certo, sappiamo bene che cosa speri.- la smascherò Millicent senza tatto probabilmente, troppo nervosa per contenersi - A proposito, la ragazzina che si è portata Draco è davvero...squallida.- la definì guardandola che prendeva il pacchetto tra le mani e si allontanava con Hermione.
Povera Hermione che doveva sorbirsela.
- Una gran seccatura.- ribadì Naomi annuendo.
Prima che Pansy potesse chiederle per quale motivo detestasse l'accompagnatrice di Draco si sentirono rimbombare i rintocchi dell'orologio sull'albero che ben presto ebbe tutti gli occhi puntati contro: segnalava i dieci minuti prima della mezzanotte.
Ci fu un attimo di silenzio seguito da un frenetico frusciare e strappare di carta e cartacce e poi fu il caos totale.
Schiamazzi, nomi urlati per la sala grande, un sussegguirsi di rincorse e risolini divertiti.
La festa aveva preso una piega decisamente giocosa, la caccia al regalo gemello era iniziata.
- Un ventaglio?- esclamò Pansy guardando scettica il suo regalo. Era un piccolo ventaglio cosparso di brillanti argentati e orlato da pizzo e piume.
- Io ho una spilla invece.- esclamò entusiasta Millicent applicandola delicatamente al vestito nero. Era dorata e faceva decisamente scena su quella splendida distesa scura - Vado a cercare Simon e spero per Daph che abbia anche lui la spilla uguale alla mia!- borbottò la Bullstrode salutando con un fluido gesto della mano e sparendo.
- Tu cos'hai?- domandò Pansy sporgendo il collo per potere guardare nella scatola semi chiusa della Lorence.
Naomi l'accontentò e tirò fuori un cuscinetto color perla nella quale era incastrato un anelllo. Una sottile fascia d'argento decorata da un diamantino dalle sfaccettature azzurre e bluastre. Senza farlo apposta si abbinava perfettamente al suo abito di cielo stellato.
- Uhm si, carino.- bofonchiò Pansy evidentemente gelosa arricciando il naso prima di lasciarla da sola.
Era un bellissimo anello non c'era che dire, però chi aveva il suo gemello? E davvero un uomo avrebbe dovuto apprezzare un anello con un diamante?
Scosse il capo scettica e iniziò ad osservare il caos circostante, mentre infilava l'anello al dito anulare della mano destra. Le ragazze scorrazzavano a destra e a manca e poche erano quelle che avevano trovato il compagno, sulla pista da ballo c'erano si e no tre coppiette.
Le luci della sala incominciarono a farsi più soffuse, lasciando che solo le candele e le stelle sul soffitto illuminassero l'intero salone ancora riempito di fremiti e corse.
All'improvviso l'anello che aveva calzato al dito si fece più caldo ed iniziò ad illuminarsi.
Naomi alzò lo sguardo e potè notare che l'intera sala era cosparsa di oggetti luminescenti dei più vari: spillette, bracciali, stole e tutte splendevano nell'atmosfera improvvisamente soffusa ed intima della Sala Grande. Osservò una coppia proprio di fronte a sè ritrovarsi e confrontare i doni simili. Una volta che il cavaliere prese per mano la ragazza quelli smisero di essere così luminosi.
Funzionava così: i doni di entrambi sarebbero stati luminosi fino a quando non si fossero trovati. Questo aiutava di certo il caos che tuttavia Naomi notò defluire ad ogni secondo, e mano a mano quelle luminescenze sparse diminuivano.
- Hermione!- esclamò vedendo l'amica gingillarsi con una cinturina che emanava una luce rossastra. - Hai visto Mirko?- domandò ricordandosi che avevano una sfida aperta con il Destino.
- No, e non so dove sia Blaise, l'ho perso di vista.- rispose nervosa senza però guardarla, troppo intenta a scorgere il suo cavaliere nella folla.
- Ehm ehm..- si annunciò all'improvviso un ragazzo alle loro spalle. Entrambe trasalirono e si voltarono. - Hermione giusto?- domandò guardando la riccia e indicando la cinturina rossa che stringeva tra le mani. Anche lui ne aveva una simile, anche se notò con piacere che aveva un taglio più grossolano ed una fibbia altrettanto vistosa rispetto a quella di Hermione. I doni erano sì gemelli, ma si adeguavano ai sessi per fortuna!
Era un ragazzo forse un pò troppo basso e magro, il naso sporgente e i capelli neri come la pece, di sicuro non era dell'ultimo anno.
Un sorriso timido gli contornava il viso ovale, visibile quando porse la mano con la cintura verso Hermione.
Naomi la vide deglutire pesantemente, non sembrava avere intenzione di stare con quel tizio.
- Sì, Hermione.- rispose niente più che di meno del caro Zabini. Si avvicinò a loro con un sorrisetto sulle labbra e le mani nelle tasche, come se stesse passeggiando tranquillo. - Ed è la mia ragazza. Quindi se non ti dispiace.- disse con tutta la tranquillità di cui era capace risultando forse proprio per quello così intimidatorio. Si era affiancato ad Hermione e le pogiava una mano dietro la schiena, mentre l'altra era aperta verso il ragazzo lì davanti a loro.
Il ragazzino non sembrava volere subito obbedire, ma lo sguardo che gli rivolse Blaise e il gesto della mano probabilmente gli fecero cambiare idea. Gli cedette la cinturina, e Blaise rovistandosi nelle tasche gli diede il dono che aveva trovato, indicandogli una ragazza chissà dove vicino i tavoli.
- Te l'avevo detto che saremmo stati insieme.- mormorò Blaise sulla fronte di Hermione con un ghigno.
- Non era esattamente questo lo scopo della cosa.- intervenne Naomi divertita da quella scena di bullismo.
Ma certo, sicuro come l'oro Blaise aveva aspettatato che chiunque avesse avuto il gemello di Hermione si avvicinasse per poi prenderselo.
Alla faccia della tranquillità di Mr. Zabini!
- Sei terribile.- ridacchiò Hermione avvicinandolo mentre stringeva le mani dietro il suo collo, tuttavia sollevata che il suo ragazzo in quel caso fosse riuscito ad usare il suo lato intimidatorio in quel modo.
- Fermi, fermi.- li allontanò di poco Naomi prima che iniziassero a sbaciucchiarsi - Avete visto Mirko?- domandò sperando che fosse lui ad avere il suo gemello.
I due scossero il capo, così la ragazza annuendo si allontanò vagando per la sala senza una vera meta. Prima o poi anche il suo anello avrebbe perso quella luminosità, e in quel caso avrebbe avuto la conferma che il suo nuovo cavaliere era nei dintorni. Lanciò uno sguardo all'orologio sull'albero che indicava le 23.58, mancavano due minuti alla mezzanotte e il tempo stava per scadere, se non avesse trovato il nuovo cavaliere per tempo e Mirko si fosse già trovato una nuova compagna di serata?
Lentamente avvertì il calore al dito sparire e abbassando lo sguardo vide che anche la luminosità andava scemando.
Guardò davanti a sè, facendo saettare il suo sguardo da un ragazzo all'altro senza trovare oggetti vagamente simili al suo, finchè non fu costretta a voltarsi.
Rimase di sasso, le labbra leggermente schiuse e lo sguardo immobile su quegli occhi grigi.


                                                                                                                                                           *******

Il Destino si era preso gioco di lei fin dall'inizio, probabilmente non avrebbe dovuto sfidarlo così apertamente.
Che razza di scherzo era?
Farle finire il ballo con Draco Malfoy? Con lo stesso che aveva odiato sin dal primo incontro, con lui che litigava ad oltranza, lo stesso che aveva provato a stritolare con le sue stesse mani, lo stesso che sembrava essere capace di mostrarsi distaccato e freddo, ma anche premuroso e lontanamente gentile. Quel Malfoy che aveva deciso di salvare, lo stesso che le aveva chiesto di fidarsi di lui e che le aveva mostrato un sogno.
Il Destino aveva un pessimo senso dell'umorismo.
Anche Draco si accorse in pochi secondi di chi avesse il suo regalo gemello. Lei diversamente lo indossava al dito, ma era lo stesso più o meno. Il suo era un anello da uomo, la fascia più spessa e nessun diamantino da donna a decorarlo, piuttosto semplici riflessi bluastri alla luce. Non c'erano dubbi, quello che si rigirava tra le dita era il dono gemello di Naomi.
E lei era così...dannatamente bella. Già prima aveva cercato di non guardarla, di non soffermarsi sulla pelle scoperta che lo lasciava fantasticare, sulle curve evidenziate dal vestito fasciato e da quello spacco così generoso. Però adesso era diventata la sua nuova dama, non poteva sottrarsi a tutta quella tentazione, e una parte di sè neanche lo voleva.
- Divertente.- sentenziò Naomi dopo avere preso un profondo respiro e il coraggio di aprire bocca.
Dopotutto era il suo cavaliere adesso, per qualche strana calamità cosmica potevano bisticciare, odiarsi, provarci, fare i cretini, ma si ritrovavano sempre, in qualche modo, costretti insieme.
Il biondino ghignò divertito, mettendosi una mano in tasca le si avvicinò con tutta calma senza distogliere lo sguardo da quello di lei.
Le prese la mano che indossava il dono, guardandolo meglio con un ghignetto, poi con l'altra mano in un veloce gesto lasciò cadere la fascetta in una delle dita così che lei potesse assicurarsi che il dono gemello era proprio quello. Infine facendo un piccolo inchino ne baciò il dorso posandovi impercettibilmente le labbra. Alzò lo sguardo in quello di lei sempre con il ghigno stampato in viso.
- Vedremo.- mormorò con la voce bassa e forse un pò maliziosa.
Naomi lo guardò scettica alzando un sopracciglio dubbiosa. Ogni volta che faceva così non voleva lasciarsi abbindolare, perchè avrebbe potuto cambiare atteggiamento da un momento all'altro e lei non voleva seguire quei sbalzi d'umore.
Il biondino non si scoraggiò e guardando dinnanzi a sè la pista da ballo ormai praticamente piena di coppie nuove le porse la mano aperta rivolta verso l'alto attendendo che lei l'afferrasse.
Era tutto rigido e impettito, la schiena dritta e lo sguardo fiero e altezzoso che guardava la pista da ballo.
- Sul serio?- domandò Naomi senza afferrare la mano di lui. - Da quando sei così galante?- gli domandò divertita.
Era freddo, distaccato, stronzo, donnaiolo, malizioso, sensuale, attraente, lunatico, ma da quando era così cavalleresco?
- Sono un Malfoy, Lorence.- replicò lui voltandosi per poterla guardare negli occhi. Serio e formale quanto la sua posa, come se per anni si fosse esercitato a quello.
Infatti era così, come purosangue ed unico erede della casata Malfoy certi doveri gli erano stati imposti sin dai primi passi.  - Non pretendo che tu possa capire certe procedure, ma vedi almeno di non pestarmi i piedi.- aggiunse tornando a guardare dritto davanti a sè.
- Pallone gonfiato.- borbottò Naomi prendendo la sua mano come da prassi, forse stringendola un pò troppo - Non sei l'unico che ha fatto i compiti a casa.- mormorò anche lei drizzando la schiena e guardando dritta davanti a sè mentre avanzavano nella pista pronti a posizionarsi e seguire il volteggiare degli altri.
- Non mi dire.- ridacchiò lui sommessamente senza neanche guardarla. Si fermò lasciando che si posizionasse davanti a sè, e subito l'avvicinò posando una mano sul suo fianco. Naomi guardò il pavimento, erano troppo vicini se avesse alzato di poco il mento si sarebbe trovata a pochi centimetri dal suo viso.
- Li hai fatti male i compiti, mai guardare i piedi.- la rimbeccò Draco mormorandole all'orecchio. Lei trasalì scrollando appena le spalle e drizzandosi. Come predetto, eccolo a così poca distanza: le labbra rosee distese in un ghignetto, gli occhi semi nascosti dai ciuffi biondi che ricadevano sulla fronte. Perchè doveva essere così attraente?
Posò una mano poco lontano dalle sue spalle, e l'altra gliela strinse. - Non ricordo quanti bicchieri di punch o whisky incendiario abbia bevuto e non faccio il pinguino imbalsamato da anni, dammi il tempo.- si lamentò lei senza guardarlo piuttosto cercando qualcuno di familiare in mezzo a quei corpi danzanti.
Draco non commentò, si limitò a sghignazzare, e quando entrambi furono pronti partirono i passi. Un, due, tre, un, due, tre....proprio come se si muovessero da automa.
Entrambi presero il passo in un attimo, uno completava i movimenti dell'altra erano in perfetta sintonia, come se fossero stati compagni di danze da anni.
- Niente male Lorence.- soffiò lui all'orecchio di lei prima di farle fare un volteggio.
Lei ghignò in risposta, ritornando in poco tempo nella sua presa
- Anche tu te la cavi.- gli disse guardandolo negli occhi. In realtà era molto bravo, lei aveva ballato con tanti damerini durante le feste di gala di famiglia, e lui era più che sicuro, come se con le sole mani potesse piegare la propria dama. E forse era proprio così. - Non è...strano?- azzardò dopo qualche secondo di silenzio.
Lui la guardò corrugando la fronte interrogativo.
- Cosa?-
- Che abbiamo avuto i pacchi gemelli.- disse indicando con un cenno del mento le loro mani strette che sfoggiavano gli anelli - Più cerco di starti alla larga e meno ci riesco.- ammise lei guardandolo negli occhi per potere carpire una qualsiasi emozione in quel grigio tempesta. Era così, ogni volta andava a finire che provava ad evitarlo e se lo trovava sempre tra i piedi.
Dopo la sfuriata in sala comune se lo era trovato nel bagno dei prefetti, quella sera dopo avere bisticciato per via delle loro battutine stupide  era letteralmente scappata da lui, mentre ora si trovava a toccare le sue spalle muscolose, ad essergli tanto vicina da potere sentire il suo respiro sulla pelle.
- Non è facile liberarsi di me.- commentò lui con un mezzo sorriso tuttavia distogliendo lo sguardo. Non voleva condivedere qualcosa con lei, non voleva rivelarle che similmente anche lui provava da tempo a fare la stessa cosa. Forse era tempo di rivedere la faccenda.
- L'erba cattiva non muore mai.- ridacchiò Naomi guardandosi intorno. Individuò Hermione e Blaise che ballavano, o meglio erano abbracciati e si muovevano appena sulla pista. Individuò anche Harry! Purtroppo se ne accorse grazie alla ragazza con i capelli rosso fiamma che gli si avvinghiava letteralmente: l'aveva scambiata per Ginny, ma purtroppo la Weasley era ancora in infermeria. La rossa che avvolgeva Potter era Ingrid.
- Stronza .- commentò stringendo gli occhi a due fessure.
Draco corrugò la fronte e si voltò per potere seguire lo sguardo della sua dama. Subito sghignazzò divertito.
- Quanto astio! Povera Ingrid!- esclamò divertito.
- Povero Harry vorrai dire!- lo difese subito Naomi guardandolo strabuzzando gli occhi - Neanche fosse edera!- l'additò con un cenno del capo.
- Potter non sa muovere un passo nella direzione giusta, non credo potesse capitarle di peggio .- replicò con tutta calma Draco senza neanche guardarlo.
Effettivamente Harry era ben impacciato, non era un ballerino provetto, anzi non era un ballerino punto.
- Beh almeno tu te ne sei liberato.- disse guardandolo e vedendo la sua espressione confusa lo anticipò prima che dicesse qualche idiozia - Lo so che non la sopportavi più. Hermione mi ha detto che è appiccicosa come la gelatina.- aggiunse seccata. La odiava.
Draco annuì sospirando, colto nel fallo.
- È diventata particolarmente molesta prima che aprissimo i pacchetti.- disse il biondino con un espressione confusa in volto. Naomi riuscì a trattenere a stento un ghigno soddisfatto soltanto mordendosi il labbro. Probabilmente le sue parole erano riuscite a farle venire qualche dubbio o paranoia. – Grazie a Merlino questo tipo di ragazze hanno un unico scopo e non mi riferisco alle attitudini di comunicazione e dialogo. - aggiunse Malfoy come se dicesse una cosa del tutto ovvio.
- Malfoy sei proprio uno stronzo.- lo insultò lei senza tante cerimonie. - L'hai invitata tu! Come minimo te la devi sopportare, così impari a invitare persone solo perchè ti fanno comodo le loro conoscenze.-
- Non l'ho invitata solo perchè conosce Mordon.- rispose lui facendola allontanare un poco da sè prima di riavvicinarla e riprendere a girare insieme a lei.
- Ah no?- domandò Naomi senza farsi scomporre dalla giravolta - Perchè ti piace fare il baby sitter?- domandò ironica riferendosi alla giovane età della rossa.
Lui sorrise divertito.
- Se non la smetti di fare così mi convincerò che sei gelosa Lorence.- mormorò al suo orecchiò malizioso.
- Non ho motivo di esserlo, mi sembrava di essere stata chiara.- ribattè lei scostandosi da lui. Non sopportava che gli dasse della gelosa, non lo era!
- Ah si.- annuì lui pensieroso. - Dormi nella stessa stanza con me, sei più sexy di lei, mi hai già visto nudo...- elencò lui con la voce carezzevole - Ricordo, ricordo..- aggiunse con un ghigno sensuale.
- Esatto.- annuì lei duramente seguendo quel valzer distogliendo lo sguardo dal suo per farlo vagare oltre la sua spalla.
Incrociò lo sguardo di Pansy. Le sembrò essere livida, livida di rabbia.
Si domandò il perchè, ma si rispose in meno di cinque secondi.
Stava ballando con Draco, con il suo Draco.
Lei invece stava ballando con Nott, questo le bastò a farsi passare la rabbia momentanea con Malfoy. Si trovò inevitabilmente a pensare cosa sarebbe successo se lei e Draco avessero deciso di rimanere ad Hogwarts. Quali piani avevano in mente? Si perse in mille ipotesi e scenari continuando a fissare il ragazzo in questione, forse con aria un po' preoccupata perché Draco seguendo il suo sguardo, e vedendo a chi fosse rivolto la scrutò attentamente
- È successo qualcosa? – domandò serissimo.
- No, nulla. Poco fa cercava semplicemente di ingraziarsi Mirko, facendo il simpaticone.- gli spiegò omettendo i suoi pensieri riguardanti il resto. - Non vorrei che voglia fargli...- non riuscì neanche a finire la frase. Non poteva immaginare che qualcuno, chiunque, potesse farsi del male a causa sua .
- Non ti preoccupare per Mordon.- interruppe immediatamente i suoi pensieri ritornando rigido e freddo - So con certezza che sa difendersi da solo.-
Naomi lo guardò dubbiosa non capendo a che si riferisse. Perché ogni volta sia lui che Blaise non parlavano chiaro quando c’era di mezzo il Corvo?
- Non credo, non da Nott.- ribattè lei prontamente.
- Non preoccuparti Lorence. Adesso Mordon con le vacanze se ne andrà a casa sua quindi non c'è di che proccuparsi.-
Il suo tono non sembrava volesse ammettere repliche, forse perchè avevano tirato di mezzo le vacanze di Natale e sicuramente perchè odiava il Corvo.
- Comunque dovresti ringraziarmi.- se ne uscì Malfoy con un sorriso sgembo sulle labbra, probabilmente con l'intento di cambiare discorso. Era bravissimo in questo.
- Perchè mai?- chiese lei andandogli dietro.
- Ti ho salvato dagli ormoni inferociti di Mordon.- le disse cercandolo nella sala - Mi sembrava che per la serata avesse progetti...allettanti.- disse tornando a guardarla negli occhi con una malizia non indifferente, quasi le avesse lui le stesse intenzioni.
Naomi tentò di cercarlo nella folla danzante, ma non lo vide.
- Chi ti dice che volevo essere salvata? - disse lei con un sorriso serafico che in quel momento voleva solo essere provocatorio.
- Per favore Lorence! Lo hai fulminato con lo sguardo per due battute di cattivo gusto che ha fatto davanti a tutti.- constatò Malfoy mentre la prendeva per entrambi i fianchi e la sollevava dal pavimento facendola appena volteggiare prima di riprenderla saldamente nella presa.
- Uhm, che spirito di osservazione.- lo punzecchiò lei ironicamente seguendo senza difficoltà ogni suo passo. – Beh potrei avere cambiato idea e avere sorvolato sulle sue uscite di dubbio gusto. – replicò lei facendo intendere che in realtà avrebbe voluto passare per davvero la notte con Mordon.
In realtà, non era proprio così, o meglio non del tutto, tuttavia in quel momento le piaceva farlo credere al biondino che pareva fin troppo gratificato dal fatto che lei ed il corvonero si fossero separati.
- Con il caratteraccio che ti ritrovi dubito tu abbia sorvolato.- la canzonò Draco con un ghignetto ricevendo un’occhiataccia. – Tuttavia, considerando che sono il tuo nuovo cavaliere per il resto della serata, se effettivamente hai cambiato idea e vuoi divertirti.. – iniziò lui mentre le faceva fare l'ennesima giravolta questa volta traendola a sè lasciando che la schiena di lei aderisse con il proprio addome, la strinse appoggiando il mento sulla spalla mentre le sfiorava con le labbra l'orecchio. -...sono disponibile. - le soffiò all’orecchio prima di allontanarla dal proprio corpo facendola girare, accompagnando il movimento e tenendola sempre per il braccio.
Si scambiarono un veloce sguardo, lui malizioso e provocatorio e lei divertita con un ghignetto in viso, prima di tornare verso di lui volteggiando velocemente avvolta dal suo braccio, come il movimento di uno yo-yo.
- Che generosità...- commentò Naomi divertita, separandosi appena dalla sua presa per poterlo guardare negli occhi. Cambiò musica, dopo una breve pausa, forse ne erano già cambiate un paio, ma tra i passi di danza complici e le loro chiacchiere nemmeno se ne erano resi conto. In quel momento sembrava stessero intonando un valzer viennese, forse un po' più movimentato del classico, o se non lo era gli si avvicinava parecchio.
- E saresti così ben disposto con una come me?- gli chiese subito dopo avere ripreso a sgambettare. - Non sono una suora, una pudica, una palla al piede...?- aggiunse provocatoria fingendo di aggrapparsi al ricordo dei mille insulti che le aveva riservato il biondino, quando in realtà li aveva ben impressi senza dovere fare alcuno sforzo.
Draco sembrò volersi prendere del tempo per rispondere, mentre la guidava verso quel ritmo più movimentato.
- E' vero.- confermò senza guardarla negli occhi - Nonostante questo continui a starmi tra i piedi.- aggiunse con un ghignetto. Non aveva l'intento di offenderla, il tono lo faceva intendere, tuttavia Naomi non si addolcì nemmeno un po', con un mezzo bofonchio s'irrigidì concentrandosi sui passi che richiedeva quel ballo.
- Ora sì che non vedo l'ora di rotolarmi tra le lenzuola con te, davvero un'ottima proposta Malfoy. - commentò sarcastica senza guardarlo e concentrandosi su un punto indefinito oltre le sue spalle.
Il biondino ridacchiò a quella reazione, ci mancava poco che mettesse su il broncio.
- Sei a tratti insopportabile Lorence...- continuò lui sempre divertito – ciò nonostante non nego che l'idea possa essere interessante.- cercò di raddrizzare il tiro senza sbilanciarsi troppo. D'altronde quel pomeriggio tra le sue mille considerazioni, una delle più importanti riguardava il tipo di atteggiamento nei confronti della castana, si era detto che il problema di base era che la trattava diversamente dalle altre e che la soluzione era proprio fare il contrario. Gli teneva fastidiosamente testa, adorava zittirla e metterla in imbarazzo, ma ormai non poteva negare che al di là di questo la trovava anche attraente.
Inizialmente lo guardò fingendo disinteresse, ma la verità è che il battito aumentò un pelo sentendo quelle parole. Stava forse ammettendo che d'un tratto, oltre i mille complimenti sempre gentili, la trovava interessante? Sotto quel punto di vista?
- Insopportabile e interessante...- commentò lei scettica non sapendo come replicare oltre mentre la gamba scoperta dallo spacco s'infilava tra le sue gambe e la schiena si innarcava totalmente verso di lui il quale prontamente la reggeva facendole fare un breve giro per poi riportarla verso di sé, vicinissima al proprio viso.
- Esatto. Una non esclude l'altra.- continuò sicuro di ciò che diceva guardandola intensamente negli occhi e facendo scivolare una delle mani sul suo fianco, trattenendo l'istinto di volerla fare scendere fino alla coscia scoperta.
Erano talmente vicini dannazione. Fronte contro fronte, le labbra avrebbero potuto sfiorarsi da un momento all'altro, e Naomi in particolare stava saggiando quella distanza. Intimidita da quell'intensità di sguardo lo aveva deliberatamente distolto e si era concentrata sulle sue labbra. Pessimo errore.
- Allora...- riuscì a mormorare riprendendo la distanza imposta dal proseguire quel ballo. Deglutì saliva in eccesso, o forse il groppo in gola che le si era formato dal nervosismo. Era la prima volta che Malfoy si sbilanciava con lei in quel modo, o meglio, c'erano state molte altre occasioni in cui si erano punzecchiati sessualmente senza mai di fatto arrivare a niente di niente, ma questa volta sembrava serissimo, non stava scherzando. Avrebbe davvero fatto sesso con lei. La cosa la mandò su di giri e al contempo la rese molto nervosa, era impreparata a quel tipo di reazione.-...com'è che conosci balli così...babbani?- domandò lei cercando palesemente di cambiare discorso.
- Babbani?- corrugò la fronte quasi schifato a dirla tutta - I valzer e i minuetti sono elementi essenziali di un purosangue.-
- Questo sembra tanto un valzer viennese.- sentenziò Naomi scrollando appena le spalle - Vuoi dire che anche tu hai dovuto sgambettare con una pila di libri in testa fin dalla tenera età?- chiese la ragazza scettica e divertita all'idea di un giovane Draco alle prese con le lezioni di ballo e portamento.
La sua insegnante si chiamava Kerstin, un'austera donnina ispanica che aveva assunto suo padre affinchè le insegnasse la postura corretta, il portamento corretto nel camminare o nello scendere le scale ed ovviamente non da dimenticare le lezioni di ballo con quei dannati volumi pesanti sulla testa.
- Ovviamente.- annuì Draco evitando di rievocare quei ricordi che ne avrebbero richiamati degli altri e altri ancora, molti per lui dolorosi. - Strano che una babbana abbia ricevuto simili attenzioni piuttosto.- dichiarò confuso e vedendo l'occhiataccia che le rivolse la sua dama aggiunse:- Beh fino a pochi mesi fa eri convinta di essere una babbana, e a parte tuo padre lo sono anche tua madre e tua sorella. Chissà che motivo aveva di educarti a quel modo.- si domandò curioso. C'erano tanti interrogativi riguardo alla cara Naomi Lorence, molti legati al padre purtroppo Mangiamorte.
- Educarmi.- quasi sputò dalle labbra Naomi e inevitabilmente andò con lo sguardo sul suo avambraccio sinistro e notò che la imitò anche Draco. Lo aveva visto anche lui quello squarcio sulla sua candida pelle, lui sapeva bene la storia dietro quella violenza.
- Comunque mi duole ammetterlo, sei una ballerina piuttosto piacente.- se ne uscì Draco consapevole di avere acceso in lei un orribile ricordo.
- Piuttosto piacente eh?- ridacchiò Naomi capendo quel repentino intervento. Gliene fu silenziosamente grata. - Dovresti vedermi ballare il tango, 
chico.- disse esibendo un sorriso tutto dire e il perfetto accento spagnolo che quella sera la faceva da protagonista.
- E' una proposta Lorence?- chiese lui malizioso inclinando appena di lato il capo. Dopotutto seppur mai aveva avuto modo di imparare quel tipo di ballo sapeva quanto fosse sensuale e carico di passione, quasi paragonabile all'atto del sesso in sè. E il suo accento spagnolo beh..condiva quel mix di sensualità a cui si stava pericolosamente interessando.
- Non credo tu possa starmi dietro e impararlo.- lo provocò Naomi ghignando con superiorità.
Draco l'afferrò per la vita sollevandola e facendola girare appena, imitato così da molti altri cavalieri nella sala da ballo, dopodichè la fece rimanere di spalle facendo perfettamente aderire le curve di lei con il proprio fisico.
- Continui a sottovalutarmi .- le mormorò divertito all'orecchio mentre per la seconda volta l'afferrava dalla vita per farla leggermente muovere e rigirare. - Non c'è niente che non possa imparare, credimi.- aggiunse con una sicurezza disarmante.
- Ma certo.- riuscì a rispondere quasi ansimando in risposta a quei contatti così intimi seppur all'interno di una danza che già conosceva - Tra una lezione di occlumanzia e l'altra ci infiliamo il tango, no?- domandò seppur in totale ironia.
- Preferirei altro, ma...come desideri.- rispose lui con il solito ghigno sul volto.



********

Chissà che ore si erano fatte?
A furia di ballare chi aveva in mente una cosa così banale come l'orario?
Dopo molti balli cerimoniosi e pomposi fatti con Draco la Sala Grande di Hogwarts si era trasformata in una piccola discoteca, le luci erano cambiate e la musica anche. Naomi era stata trascinata via da Daphne e Millicent sotto lo sguardo divertito di Malfoy che l'aveva osservata da lontano mentre ballava con il gruppo di serpeverde e ogni tanto sgusciava per fare ballare Hermione quando probabilmente Blaise di ballare non ne aveva più voglia.
Tornò verso di lui con il fiatone le guance lievemente arrossate un bicchiere ormai vuoto nella mano.
- Sono esausta!- esclamò sbuffando - Non ho mai ballato così tanto in vita mia e onestamente sono stufa di fare la staffetta.- si lamentò versandosi altro da bere.
- Tra poco leveranno tutti le tende.- sentenziò Draco facendo un passo indietro guardando annoiato l'orologio appeso vicino all'abete decorato. - quanto hai bevuto Lorence?- la guardò dubbioso con un sopraciglio alzato.
- Tranquillo, ci sono.- rispose lei ridacchiando divertita. Non era ubriaca, era giusto un pò allegra. - Tieni.- gli porse un bicchiere colmo mentre se ne versava uno anche lei. - E adesso?- gli domandò incuriosita. Avevano ballato serenamente, si era fatta trascinare anche dalle sue amiche e ormai la serata stava per giungere al termine e tecnicamente, essendo il suo cavaliere, avrebbero dovuto terminarla insieme.
 - Ti accompagnerò in stanza.- rispose lui bevendo in pochi sorsi il drink.
Lei innarcò un sopraciglio poco convinta.
Non era esattamente la risposta che si aspettava, o meglio, quella che una parte di sè si aspettava.
- Accompagnerò?- domandò lei infatti incrociando le braccia al seno cercando di trattenere la seccatura di quella risposta - Tu hai altri progetti presumo.- masticò quelle parole cercando di mantenere un tono di voce neutro e tranquillo, ma dal sorrisetto compiaciuto di lui evidentemente non era riuscita nella cosa.
- Vuoi per caso la mia compagnia per la notte?- domandò lui riavvicinandosi pericolosamente a lei, la voce carezzevole, quasi un soffio in realtà.
Lei si allontanò con il volto, la stessa espressione imbronciata.
- Malfoy, ovvio che no!- esclamò infatti quasi indignata mentre scuotendo il capo e terminando in un sorso, forse un pò troppo veloce il suo bicchiere. Qualcosa le diceva che se veramente Malfoy fosse stato il suo cavaliere fino alla fine della serata, avere un pò di alcool in più nel sangue non guastava. - Sempre a pensare male dannazione.-
- Naomi...- sia la ragazza che Draco si voltarono, trovandosi davanti Mirko sorridente, come al solito ovviamente, seppur questa volta sembrava avere un che...di irrequieto?
- Ehi.- lo salutò senza però dare le spalle a Malfoy - Abbiamo perso contro il signor Destino.- cercò di sdrammatizzare lei stringendo tra le dita il bicchiere ormai vuoto.
Si era onestamente quasi dimenticata del fatto che fosse venuta al ballo con lui, troppo immersa nei balli e discorsi con il biondino. Si sentì immediatamente in colpa.
- Già, è stato avventato.- le concesse il corvetto lasciando scivolare il suo sguardo da lei a Malfoy - Ti va di andare? Devo dart...-
Il bel corvetto non riuscì a terminare la frase che Draco aveva già preso Naomi dalla vita avvicinandosi a lei.
- Non va da nessuna parte Mordon. Dama per tutta la sera ti dice niente?- domandò ironico riferendosi al giochetto sadico inventato da Daphne - La serata è ancora lunga, lei è la mia dama e non ho intenzione di rimanere senza accompagnatrice per i tuoi porci comodi.- aggiunse con la voce così tranquilla e al contempo traboccante di veleno.
- Immagino che non poteva capitarti cavaliere migliore.- biascicò Mirko con astio rivolgendosi a Naomi tuttavia senza guardarla, irrigidendosi mentre fissava Malfoy, il quale lo sosteneva gongolando con un sorrisetto malizioso sulle belle labbra.
- Mirko io...- tentò Naomi di dire qualcosa di appropiato e che quanto meno calmasse le acque, ma il castano alzò una mano per fermarla prima che terminasse.
- Non fa niente.- minimizzò sforzandosi di sorriderle. Un sorriso tirato, un sorriso che nascondeva una forte voglia di prendere a pugni il biondino. - Ti farò avere il mio regalo tramite Daphne.- la rassicurò seppur con la malinconia negli occhi.
- Ottimo, molto gentile da parte tua.- ironizzò Malfoy posando il bicchiere sulla lunga tavolata senza lasciare la presa sul fianco della sua dama - Se non ti dispiace togliamo il disturbo.- aggiunse iniziando ad avviarsi con un bel ghignetto straffottente in volto.
Naomi gli rifilò un'occhiataccia, sapeva bene che tutto quell'atteggiamento era ben studiato per infastidire Mirko. E sa da una parte non le dispiaceva terminare la serata con Draco, così come non le dava fastidio la sua presa sul fianco, detestava a dire poco quel suo modo di fare come se fosse un'oggetto, quell'atteggiamento in cui sembrava non considerarla. Per tale motivo sgusciò velocemente dalla presa del biondino dirigendosi in pochi passi verso il Corvo al quale diede un bacio piuttosto profondo rispetto a quelli della serata.
Non sapeva se lo aveva fatto perchè aveva la certezza che tanto non sarebbe andata oltre considerando che c'era il biondino alle loro spalle che li osservava impaziente e con la mascella serrata, o forse perchè avesse quel tantino di alcool in più nel corpo o terzo ed ultimo, forse per infastidire il caro Malfoy.
Forse tutte e tre.
- Devi veramente andare..?- mormorò Mordon quasi supplicante non appena Naomi si staccò per riprendere fiato.
Lei rise accarezzandogli una guancia.
Perchè in alternativa si sarebbe messo a litigare con Malfoy?
Non era uno spettacolo che voleva vedere.
- Devo davvero, sono comunque molto stanca.- ammise lei ricordandosi per altro che non aveva nemmeno finito di fare la valigia per il rientro a casa.
- Immagino.- commentò Mirko con un sorrisetto tirato, sembrava decisamente irritato - ti ho vista ballare. - aggiunse facendo slittare lo sguardo alle sue spalle guardando male Draco il quale lo ricambiava senza molti sforzi.
Sembrava quasi un'accusa, non era certo colpa sua se era finita in coppia con il biondino. Prima di dare voce a quel pensiero il ragazzo la precedette tornando sorridente.
- Passa buone vacanze Naomi. - la salutò stringendole appena la mano con un bel sorriso in volto prima di levare il disturbo.
Lo guardò andare via un pò arrabbiata per il suo comportamento, ma anche sentendosi un filo in colpa.


*******

- Stai congelando.-
Non era una domanda, una semplice constatazione.
Naomi e Draco erano rimasti in silenzio per quasi tutto il tragitto di ritorno, ed effettivamente Naomi aveva freddo. Già usciti dalla Sala Grande l'impatto era stato ben lungi dall'essere piacevole, arrivati nei sotterranei aveva iniziato a strofinarsi le braccia ricoperte da quella sottile velina trasparente e al biondino non era sfuggita la cosa. - Siamo quasi arrivati, non fa niente.- replicò lei senza riuscire a guardarlo. Gli sembrava così strano quel silenzio dopo la serata molto loquace che avevano passato, ma ancora di più la metteva in agitazione il fatto che sarebbero rimasti soli in camera quella notte e che il mattino dopo avrebbero lasciato insieme Hogwarts. Sentiva come se aleggiassero su di loro una serie di tensioni e cose non dette.

Draco la bloccò con un semplice gesto della mano e roteando gli occhi verso il soffitto si sfilò la giacca e gliela posizionò delicatamente sulle spalle.
Emanava un leggero sentore di fumo, ma profumava più di menta, colse anche una nota muschiata di cui non sapeva dare il nome ed era incredibilmente calda ed accogliente. Inspirò l'odore e assaporò il calore, mentre un brivido di freddo abbandonava il suo corpo.
- Grazie.- lo ringraziò lei senza riuscire a incrociare il suo sguardo. - Tu non avrai freddo Mr. Macho?- domandò cercando di rompere quel silenzio carico di chissà cosa aveva impedito loro di parlare.
Eppure durante il ballo erano stati...sin troppo loquaci, quasi in perfetta sintonia.
- Siamo quasi arrivati,no?- rispose utilizzando le parole di lei con un ghignetto sulle labbra - E poi, a me piace il freddo.- rispose facendo spallucce.
Dopo avere rifilato la parola d'ordine al quadro porta i due serpeverde silenziosamente si diressero alla loro camera. Non appena vi misero piede Naomi si lanciò sul proprio letto strappandosi letteralmente le scarpe alte dai piedi. Se non fosse stato per il freddo le avrebbe già scaraventate lontano appena messo piede fuori dalla sala Grande.
- Grazie di avermi accompagnata.- iniziò a dire lei alzandosi dal proprio letto e appoggiandosi con una spalla ad un palo della struttura a baldacchino. - Se vuoi tornare da quella Ingrid fai ancora in tempo.- aggiunse guardandolo mentre si allentava il nodo della cravatta.
Malfoy sollevò lo sguardo su di lei, agitò appena il capo e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il pacchetto di sigarette da cui ne estrasse una con le labbra sottili.
- Non intendo andare da nessuna parte. – le rispose mentre si lasciava cadere sul proprio letto ancora tutto vestito. - Non ho ancora preparato la valigia. – aggiunse cercando lo sguardo di lei. – Quindi…-le disse mentre rigettava il fumo nell’aria -… tua madre
e tua sorella ti hanno chiesto di tornare a casa. Perché? – le chiese senza troppi giri di parole.

Ecco, era arrivato il momento dell’interrogatorio. Alla ragazza era sembrato fin troppo strano che il biondino avesse accettato il suo invito senza ma e senza perché, lo aveva semplicemente posticipato. Forse era dovuto proprio a quello lo strano silenzio dalla Sala Grande al dormitorio.
Lei fece spallucce con un’espressione disinteressata, cercando di fare appello a tutte le sue doti attoriali perché bluffare con il principe delle Serpi richiedeva molto impegno. 
– Cose burocratiche e di facciata per lo più. Siamo sparite tutte e tre dall’oggi all’oggi, immagino che vogliano sistemare in qualche modo le cose per non farlo sembrare sospetto. – gli rispose in tutta tranquillità mentre si apprestava ad appellare la propria valigia. Nemmeno lei aveva fatto ancora la borsa, forse una parte di sé credeva che il biondino le avrebbe dato due di picche ed in tal caso aveva già deciso che sarebbe rimasta ad Hogwarts.
Dopotutto aveva deciso di tornare a casa esclusivamente per lui, fosse stato solo per la sua incolumità, al diavolo tutti, sarebbe rimasta dov’era. Odiava la propria casa, significava avere orribili ricordi in ogni angolo. 
Draco la fissava, non si perdeva nemmeno un movimento, come se si aspettasse da un momento all’altro un qualsiasi segno di cedimento in quel discorso, ma la ragazza fortunatamente era molto brava a simulare e nascondere le proprie emozioni. Era molto agitata all’idea di affrontare quel discorso e temeva di crollare a qualche domanda di troppo, ma dall’esterno sembrava la persona più serena sul pianeta.
- Capisco. – rispose secco il ragazzo continuando a fissarla mentre la vedeva selezionare una serie di abiti da mettere nel bagaglio. – Chi è al corrente della cosa? – le chiese poi serissimo mentre si alzava anche lui per potere fare il borsone.
- Poche persone in realtà. – rispose lei prontamente - Harry, Hermione, Blaise e Silente ovviamente. Ha organizzato lui il trasferimento, non sono in grado di smaterializzarmi da sola o portare qualcuno con me e prendere il treno era un rischio. Domani verremo scortati da un membro dell’Ordine, è già tutto organizzato, tranquillo, ho pensato a tutto. – gli disse chiudendo la valigia mettendola ai piedi del letto e sedendosi sul materasso rivolta verso quello del biondino.
Draco annuì distrattamente, nonostante fosse rimasto particolarmente attento a tutta la spiegazione, finí più rapidamente di lei il bagaglio grazie all’uso della magia e si sedette anche lui di fronte a lei, aspirando l’ultimo fiato dalla sigaretta.
- Non lo hai detto al tuo fidanzato . – constatò lui divertito.
- No, poche persone, te l'ho detto. – ribadí lei scuotendo la testa. Oltre il fatto che aveva organizzato il tutto in fretta e con poco preavviso aveva ritenuto fosse più sicuro così. – E non lo definirei proprio il mio
fidanzato. – disse storpiando con tono disgustato quell’ultima parola.
- Ah no? E come lo definiresti di grazia?- le chiese il ragazzo divertito.
Lei ci pensò su un attimo: quella stessa sera si era interrogata sulla faccenda. Cosa voleva davvero da Mirko? Non lo sapeva nemmeno lei.
- Non lo so. – ammise sospirando – direi che ci stiamo frequentando. Mi piace stare in sua compagnia, ma non sono interessata a niente di serio . – aggiunse sincera omettendo che oltre alla piacevole compagnia provava una strana attrazione nei confronti del Corvo.
- Che tradotto significa che te lo vuoi scopare, ma non concedergli l’esclusiva. – rispose con un sorrisetto sornione – allora tanto pudica non sei Lorence! – aggiunse sghignazzando.
Naomi alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì comunque a trovare un’argomentazione valida per smentire quell'affermazione, anzi, la fece riflettere. Forse era proprio così: se era così piacevole stare in sua compagnia, se lo trovava sessualmente attraente cosa le impediva si trasformare seriamente quel rapporto?
- Te lo ripeto: non sono pudica.- rispose seccata lei tralasciando la parte relativa alle sue attività sessuali, per altro inesistenti – C’è differenza dal non volere sventolare il proprio corpo al primo deficiente che passa all’essere pudica! – lo rimbeccò mentre iniziava a disfare l’acconciatura elaborata.
Non si soffermò oltre sull'argomento, riprese piuttosto a porle domande.
- Cosa mi devo aspettare in questi giorni da baby sitter?- le chiese infatti mentre iniziava a sbottonarsi la camicia.
Naomi stava per mandarlo al diavolo ricordandogli che non aveva bisogno della guardia del corpo, ma d'altro canto quella era la scusa dietro l'invito, non poteva certo dirgli che aveva deciso di tornare a Londra per salvaguardare la pellaccia di entrambi, ma sopratutto per non lasciarlo solo. Si morse la lingua e sospirò mestamente.
- Non ne ho idea onestamente. - ammise la ragazza lievemente preoccupata – Probabilmente assisterai a qualche litigata con mia madre e verremo investiti dall'entusiasmo natalizio di mia sorella. Sicuramente ci toccherà presenziare almeno ad un evento organizzato da mia madre...- pensò subito la ragazza sbuffando. - Evvai. - aggiunse poco dopo del tutto ironica.
- Eventi?- domandò Draco curioso – Che tipo di eventi?-
- Mia madre gestisce alcune agenzie di moda a Londra, solitamente in inverno ed in primavera organizza delle sfilate. Cosa che non mi ha mai fatto impazzire, al contrario di mia sorella.- spiegò lei guardandolo forse un po' troppo da che si era slacciato la camicia, dettaglio che non sfuggì al biondino il quale allargò maggiormente il torace appoggiandosi con le mani sul materasso per permettere alla camicia di aprirsi meglio sul suo petto.
- La mia proposta è ancora valida Lorence.- commentò divertito e malizioso al contempo alludendo a quanto le aveva detto durante il ballo.
Ed era serio, davvero, non sembrava uno dei suoi attacchi di bipolarismo.
- Ho l'impressione che tu sia serio. Il che è assurdo.- rispose lei guardandolo con aria di sufficienza – Allora aspetto.-
- Aspetti?- chiese lui corrugando la fronte – Cosa?-
- Non è ovvio?- replicò lei saccente sollevando le sopracciglia – Il tuo attacco di bipolarismo in cui inizi a vomitarmi addosso epiteti molto simpatici. - aggiunse serissima con tono quasi arrabbiato.
Le labbra di lui si piegarono in una sorta di smorfia mista a sorriso, mentre si alzava, le dava le spalle e si liberava definitivamente della camicia.
- Se è per questo non ho sentito nemmeno i tuoi di complimenti gentili Lorence. Solitamente sei molto generosa nel dispensarli.- commentò sprezzante appoggiandosi con una spalla alla colonna del letto a baldacchino le braccia incrociate al petto nudo.
Non aveva torto, anche lei aveva in qualche modo cambiato atteggiamento nei confronti del Serpeverde, lo avevano fatto entrambi inconsapevolmente. 
Il volersi evitare o limitare i propri batti becchi era stato il primo passo fatto da entrambi, la scelta di invitare a casa sua Draco con lo scopo di non lasciarlo da solo e di non abbondonarlo il primo passo fatto da lei.
Dall’altro lato Draco aveva accettato il suo invito nonostante fosse convinto in cuor suo che fosse tutto un piano mosso da compassione e senza nemmeno accorgersene nuovamente entrambi non sentivano più l’impellente bisogno di aggredirsi per la qualsiasi e anzi, Draco, nelle sue riflessioni e complesse elocubrazioni per giustificare il proprio atteggiamento incostante nei confronti della Serpeverde era giunto alla conclusione che l’unica strada percorribile fosse quella di non darle troppa importanza e di trattarla come le altre. La trovava attraente? Decisamente sì, pertanto non c’erano motivi per cui allontanarla o privarsi di quel desiderio convinto per altro che una volta ottenuto nemmeno ci avrebbe più pensato. Certo, specialmente negli ultimi tempi lei gli rendeva più facile la cosa: di rado lo provocava con l’intento di litigare e pertanto non c’era il bisogno di rimetterla al suo posto. Perché si, la trovava
una sfida interessante, ma nessuno gli poteva mettere i piedi in testa, nessuno.
Piuttosto sembrava che anche lei, diversamente da altre volte, fosse più incline a giocare su quella linea pericolosa di provocazioni e flirt ed innegabilmente trovava il bel biondino molto più che desiderabile, anche se ancora non era pienamente giunta a volerlo quanto meno ammettere a sé stessa.

Buffo quanti cambiamenti aveva portato una semplice nuotata nel bagno dei Prefetti.

Naomi si prese alcuni minuti prima di rispondere sapendo che aveva purtroppo ragione.
-Ok. – gli concesse prendendo un bel respiro ed alzandosi gli si posizionò di fronte. – può darsi che in considerazione del tempo che saremo costretti a passare insieme senza ancore di salvataggio a cui aggrapparci sia giunta alla saggia conclusione che, eccetto rare situazioni, sia meglio avere quanto meno un rapporto civile.- iniziò lei con tono saccente e quasi professionale come se stesse spiegando la propria tesi ad un professore sotto interrogazione.

In effetti a casa sua non c’erano Blaise di turno su cui puntare per sfuggire a determinate baruffe con il biondino, la sua spiegazione non faceva una piega, per l’ennesima volta era riuscita a trovare una giustificazione razionale a comportamenti mossi da tutt’altro che la ragione e razionalità. – Quindi, può sempre darsi, che avessi in mente una tregua Malfoy. – terminò seriamente incrociando anche lei le mani al petto e appoggiando il peso sulla gamba che spuntava dallo spacco del vestito.
- Una tregua? – ripetè lui scettico alzando un sopracciglio. Lei annuì mentre terminava di liberare del tutto i capelli da quell’intricata acconciatura.- Ed il fatto che mi stavi consumando con lo sguardo? – continuò lui a provocarla divertito.
- Oh per favore! Da che pulpito! – esclamò lei infastidita e non potendo negare, colta con le mani nel sacco – È da tutta la sera che mi stai guardando come se fossi una torta al cioccolato! –
- Non ho problemi ad ammetterlo.- rispose lui facendo spallucce. In quell’istante si sentí più tranquillo, e fu contento di essere arrivato a partorire l’idea di trattarla come tutte, il solo ammettere che l’aveva guardata con interesse per tutta la serata piuttosto che rifilare una frecciatina lo aveva fatto sentire più leggero. Aveva decisamente fatto un’ottima scelta. – sei tu che hai problemi ad ammettere che ci stai facendo un pensierino Lorence. – l’accusò lui in tutta tranquillità con un sorrisetto di chi la sapeva lunga.
Lei arrossí leggermente nel rendersi conto che in effetti più volte si era trovata a ripensare al suo corpo nudo che per altro non si impegnava nemmeno un po' a tenere coperto dannazione a lui.
- Nella mia idea di tregua non ho comunque contemplato nessun pensierino Malfoy. – replicò lei a tono negando l’evidenza.
- E cosa avresti contemplato di preciso? – le chiese divertito avanzando appena verso di lei.
- Oltre al non sbranarci a vicenda? – domandò ironica lei mantenendo la posizione e fissandolo dritto negli occhi per non essere tentata di guardarlo oltre. – Sopravvivere a dieci giorni in compagnia di mia madre e mia sorella e magari scoprire qualcosa in più sul motivo per cui sono stata costretta a vivere da babbana in mezzo a babbani perdendomi tutto questo senza avere l’istinto di ucciderti, mi sembrava sufficiente.- terminò sempre ironica.

Per un attimo lui si fece pensieroso. In effetti sarebbe stato illuminante avere delle risposte ai mille interrogativi che riguardavano quella strana ragazza.
-Altro? – chiese poi avanzando nuovamente verso di lei.
-Visto che me lo chiedi, sarebbe adorabile che tu e mia sorella teneste a bada i vostri bollenti spiriti, diversamente potrei avere nuove motivazioni per cui risvegliare quei citati istinti omicidi e saremmo punto e a capo.- gli disse con un sorrisetto tirato. Malfoy rise di gusto.
- Mi intrappoli nel mondo babbano e mi vuoi togliere ogni tipo di divertimento? –
Lei si morse il labbro inferiore, fece per aprire bocca, ma la richiuse pensierosa mentre assumeva una buffa espressione gonfiando appena le guance. – Ecco, a proposito, senza che tu vada fuori di testa… - provò a prenderla alla larga non sapendo bene come dirglielo, distolse
infatti lo sguardo fissando un punto non definito del soffitto -… mia sorella e mia madre non sono propriamente babbane.- gli disse ricevendo uno sguardo confuso e curioso al contempo. – Beh, a quanto pare, oltre ad avermi nascosto la magia, hanno entrambe omesso un piccolo piccolissimo particolare sulla loro…uhm, natura? – era più una domanda che un’affermazione.
-Lorence, non sto capendo un accidenti, parla chiaro. – esclamò Malfoy spazientito.
La ragazza sospirò, per l’ennesima volta aveva ragione, così stava dicendo tutto e niente.
- A quanto pare sono entrambe… non c’è proprio un modo carino per dirlo dannazione! – esclamò affranta Naomi nascondendosi il volto tra le mani e passandosi poi una mano tra i capelli tirandoli appena all’indietro. – Sono vampiri, tutte e due. – sputò alla fine senza troppi giri di parole guardandolo attentamente negli occhi e leggendovi ovviamente sgomento e sorpresa.
- Mi prendi in giro. – se ne uscí il ragazzo incapace di dire altro. Non aveva avuto modo di osservare Dorinda e beh con Valentina diciamo che era impegnato a fare altro in quell’unica breve occasione in cui le aveva viste.
- Sarebbe uno scherzo demente e poco divertente. Sono seria. L’ho saputo quella sera all’Ordine e ovviamente non è una cosa che vado a sbandierare in giro, anzi credo lo abbia detto solo a te. D’altro canto mi sembrava corretto che tu lo sapessi, visto che staremo tutti sotto lo stesso tetto. – rispose lei tutto d’un fiato mentre torturava un lembo dello spacco nel vestito, decisamente nervosa.
Malfoy rimase a guardarla per qualche istante prima di sghignazzare compiaciuto.
- Ho fatto sesso con un vampiro e ripensandoci si spiegano molte cose riguardo i gusti di tua sorella. .- disse divertito rispondendo all’espressione interrogativa della ragazza,la quale alzò gli occhi al cielo esasperata.
- Possibile che il tuo primo pensiero dopo quello che ti ho detto sia davvero il sesso?! – quasi lo rimproverò lei. – quindi, oltre i tuoi ricordi felici, la cosa non ti disturba?- gli chiese quasi temendo che cambiasse idea.
- No Lorence, certo, sono davvero sorpreso, ma accetto tutti i punti della tua tregua. Mio malgrado, non andrò ancora a letto con tua sorella se la cosa ti disturba così tanto e sono d’accordo sull’indagare. Piacerebbe anche a me avere qualche risposta e capire il motivo per la quale i mangiamorte siano così interessati a te.- terminò lui seriamente mentre si dirigeva verso il bagno, probabilmente per prepararsi per la notte.
Naomi approfittò di quei pochi minuti per struccarsi con un veloce sventolio di bacchetta, si guardò allo specchio appeso all’armadio per controllare di avere fatto bene l’incantesimo e nel mentre tentava di slacciare il vestito iniziando
la lotta contro i bottoncini. Ne aveva solo tre appena dietro il collo, ma erano piccolissimi e delicatissimi dal momento che s'incastravano in asole di solo tessuto trasparente. Avrebbe invocato tutti gli dei a lei conosciuti se lo avesse rotto per toglierselo considerando quanto lo aveva pagato!
- Dannati bottoncini del cavolo!- bofonchiò trafficando con le mani dietro il suo collo cercando tra l'altro di non prendersi i capelli nel mezzo.
- Lascia.- mormorò Draco da lontano appena uscito dal bagno pronto per la notte, in pochi istanti l'aveva raggiunta dietro le spalle. - Faccio io.- disse spostandole i capelli in avanti di lato sulla spalla prima che potesse anche solo pensare di opporsi.
- Quanta gentilezza.- lo stuzzicò lei sorridendo appena mentre metteva le mani all'altezza del seno per evitare che una volta slacciato il vestito inevitabilmente le cadesse da dosso.
- Sono un esperto nel togliere i vestiti.- replicò lui e dal tono di voce sembrava avesse il solito ghignetto stampato in viso.
- Ma non mi dire.- commentò lei ironicamente rivolgendo lo sguardo al soffitto.
Era così vicino, sentiva la sua presenza le mani leggermente fredde le sfiorarono la schiena scoperta e subito le venne la pelle d'oca.
- Ho le mani fredde.- si scusò lui accorgendosi del brivido e sfiorandole le spalle con il respiro mentre anche l'ultimo bottone abbandonava la sua delicata asola. - Fatto.- disse poi allontanandosi appena con il viso, mentre il vestito slacciandosi lasciava sempre più pelle scoperta, sempre più centimetri che avrebbe tanto voluto accarezzare, mani fredde o meno.
Naomi si voltò lentamente tenendo una mano sul petto per tenere il vestito, nonostante avesse indosso una semplice t-shirt grigia ed un pantalone era dannatamente bello. Com'era possibile?!
Non erano pensieri da fare, non doveva assolutamente farli! Colpa del whisky sicuro.
- Grazie.- riuscì a mormorare lei, la voce un flebile suono prima di abbassare lo sguardo e oltrepassarlo per raggiungere il bagno.
Si cambiò e lavò velocemente, indossando la maglia larga a maniche lunghe e il pantalone di felpa, diversamente dal ragazzo lei il freddo non lo reggeva proprio.
Quando tornò in camera il biondino era già steso a letto le braccia incrociate dietro la nuca che fissava pigramente il tetto della struttura a baldacchino del letto, sembrava pensieroso.
Lei s'infilò sotto le coperte appoggiando appena la schiena contro la testata del letto ed iniziò a maneggiare i capelli per potere fare una treccia, nel mentre iniziò a ridacchiare catturando l'attenzione del ragazzo che si voltò a guardarla interrogativo.
- Stavo solo pensando che mi piacerebbe vedere la faccia di Nott quando si renderà conto di essere rimasto qui nel castello insieme a quei due deficienti assolutamente per nulla. - sghignazzò lei divertita.
Anche Draco non potè fare a meno di ghignare, era una scena a cui avrebbe voluto assistere volentieri anche lui, ciononostante non perse l'occasione di metterla nuovamente sotto torchio visto che gliene offriva così facilmente la possibilità.
- Ho come l'impressione che sia proprio questo il motivo per cui entrambi stiamo levando le tende Lorence. Mi sbaglio?- domandò più direttamente dando parzialmente voce ai propri timori.
Lei non si scompose, terminò di legarsi i capelli rigettando la treccia dietro le spalle mentre si sdraiava sul fianco, il busto leggermente alzato per poterlo guardare.
- Se non si fosse capito, non sono proprio entusiasta di tornare a casa.- rispose prontamente con tutta la tranquillità di cui era capace, ma di fatto era la verità quindi non ebbe molte difficoltà - Se non mi fosse stato insistentemente chiesto che altri motivi avrei per andarmene via da qui?- gli domandò lei retoricamente. Di fatto l'unico e vero motivo era quello di non lasciarlo da solo, ma questo non glielo avrebbe mai detto. Da un lato era certa che lo avrebbe fatto andare su tutte le furie e dall'altro non le piaceva granché l'idea di essersi presa tanto disturbo proprio per lui perchè inevitabilmente quello avrebbe comportato una lunga serie di considerazioni circa il suo rapporto con il biondino.
-Trascinandoti casualmente anche me.- sottolineò lui tra lo scettico e l'accusatorio. Tentava ancora di metterla in difficoltà.
- Baby sitter una volta, baby sitter per sempre Malfoy.- rispose lei con un sorriso strafottente e serafico – Non friggerti troppo il cervello, siamo stati entrambi vittime di una lunga serie di casualità innegabilmente fortuite Malfoy, niente di più.- aggiunse con sufficienza, come se di fatto non necessitasse di altre parole quell'argomento. Infatti, si stese definitivamente sul fianco pronta per addormentarsi sul serio. - Buonanotte Malfoy.- gli disse mentre si girava dall'altro lato tirando interiormente un enorme respiro di sollievo. Sembrava essere riuscita a reggere il gioco.

- Buonanotte Lorence.- rispose lui guardandola ancora qualche istante incapace di inferire ulteriormente.
Forse era tutto vero, non c'erano doppi fini e per pura casualità lui era stato invitato da lei unicamente per tenerla d'occhio. Se da una parte la cosa lo sollevava enormemente, dall'altra piccolissima parte si sentì impercettibilmente deluso.





 















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Capitolo 18
*** Home sweet home ***


arrivo da pubbli

Quella mattina presto per alcuni studenti di Hogwarts era stato concesso un trasferimento speciale: Harry, Ron e Ginny prima di chiunque erano usciti dai cancelli del castello dirigendosi verso Hogsmead, abbastanza lontano dal castello per avere il permesso di smaterializzarsi.
Ad attenderli Moody e Tonks per portarli alla Tana.
Ginny, che si era fortunatamente rimessa, non aveva degnato di uno sguardo Harry, nemmeno per sbaglio ed in generale aleggiava un’aria molto tesa.
Erano rimasti altri due membri dell’Ordine uno attendeva Hermione con Blaise e l'altro Naomi con Draco.
Le due coppie si erano incamminate insieme, salutati con poche parole considerando l'orario, ma raccomandandosi di sentirsi spesso durante le festività.


****


La ormai familiare sensazione di nausea e di mancanza di terreno sotto i piedi la colpì come un pugno nello stomaco, durò qualche istante e non appena riaprì gli occhi si ritrovò davanti al grande cancello in ferro battuto che precedeva l'ingresso alla propria casa.
Nonostante l'aria di Dicembre fosse pungente, per un istante le mancò il respiro. Si erano appena smaterializzati su una strada in ciottoli che abbracciava distese di verde e seppure era alta la foschia tipica Londinese si potevano intravedere una serie di ville collocate in quel ritaglio di natura distante dalla caotica Londra.
Mosse qualche passo in avanti, sentiva distrattamente Malfoy che scambiava qualche parola con il membro dell'Ordine che li aveva scortati fin lì, ma non ascoltò una parola, la sua mente viaggiava rapida nei ricordi, purtroppo la maggior parte non era piacevole.

Era da almeno due anni che non faceva rientro a casa approfittando della disponibilità del campus della sua vecchia scuola e le sembrava assurdo esserci tornata dopo avere avuto la fortuna di scoprire Hogwarts.
Le si affiancò il biondino guardandosi intorno con circospezione rompendo per primo il silenzio.
- Sono stati lanciati degli incantesimi di protezione sull'intera proprietà, andiamo. - le disse semplicemente guardando dinnanzi a sé.
Naomi annuì senza distogliere lo sguardo dal cancellone, prese un respiro profondo e insieme a DracoMalfoy si incamminò verso la propria casa trascinando il trolley sulla quale era appoggiato il trasportino con il suo adorato gatto.
Il viale era contornato da siepi che incorniciavano il giardino ben curato ai lati e vicino al resto della recinzione vi erano piante di rose che ovviamente non erano ancora in fiore.
Non dovettero camminare molto per raggiungere la piccola piazzetta con una fontana elaborata al centro proprio davanti alle scale che riconducevano al porticato.
- Sembra che tu stia andando al patibolo Lorence. - constatò Malfoy osservandola mentre salivano le scale.
Era proprio così che si sentiva, ma ormai era lì, aveva preso una decisione ed era inutile farsi trascinare verso l'abisso dei suoi ricordi.
Si voltò ad osservare il biondino che dal canto suo si guardava intorno incuriosito e annuendo più a sé stessa che a lui suonò il campanello.
La porta si aprì dall'interno in fretta, sull'uscio un uomo sulla sessantina ben vestito e curato che spalancò gli occhi non appena vide la ragazza.
- Signorina Naomi!- esclamò sbalordito facendosi immediatamente da parte per permettere ai due ragazzi di entrare. - Da quanto tempo, prego, entri pure, non doveva nemmeno suonare! - aggiunse sempre fissandola e lanciando di tanto in tanto occhiate discrete in direzione di Draco.
- Buongiorno Joras.- lo salutò educatamente Naomi mentre, seguita dal biondino all'interno della casa lasciò in disparte il trolley e liberò il suo adorato gatto dal trasportino il quale non esitò un istante per correre via dall'ingresso diretto verso il corridoio.
- E' un piacere rivederla.- aggiunse il maggiordomo che aiutò Naomi a liberarsi del cappotto e porse il braccio a Draco per permettergli di prendere anche il suo.
Malfoy si sorprese di essere accolti da un maggiordomo, aveva certo capito dalla grandezza dell'abitazione che infondo la ragazzaccia di strada trovata in tuta di felpa nei peggio pub di Londra, in realtà fosse benestante, ma non si aspettava certo un ambiente così... familiare. Lasciato il proprio bagaglio vicino a quello della ragazza la seguì lungo il corridoio d'ingresso, ispezionando curioso l'ambiente.
Si trovarono subito in un ampia sala, pavimenti lucidi color crema che visivamente ampliavano ulteriormente gli spazi, sulla destra un enorme camino che rifletteva le sue luci sulle decorazioni d'oro e d'argento di un grande albero di Natale, alcuni divani e poltrone di pelle bordoux scuri posavano sopra un grande tappeto nero, al centro un tavolino basso di vetro. Proprio dinnanzi a loro si apriva una larga scalinata che conduceva ai piani superiori ed in generale un grande via vai di personale di servizio.
- Solcito!-
Draco e Naomi quasi sobbalzarono sentendo quel tono così squillante e ben presto la castana fu investita dall'enorme abbraccio di una donna alta e robusta, i capelli neri rigorosamente ordinati in una crocchia, difficile azzeccare l'età precisa.
Naomi si sentí colta alla sprovvista, ma timidamente ricambiò l'abbraccio guardando da oltre la spalla Malfoy che dal canto suo continuava a guardarsi intorno incuriosito.
- Ciao Imelda.- la salutò con un sorriso imbarazzato.
- Solcito, da quanti anni! - si lamentò la donna con accento spagnolo - Fatti guardare! - aggiunse senza lasciare la mano di Naomi allontanandola per poterla di fatto guardare da capo a piedi. - Sei sempre più bella, mi niña! Quando Dorinda mi ha detto che saresti tornata per le vacanze non ci credevo!-
- Faccio fatica a crederci anche io. - commentò Naomi con un sorriso tirato.
- Tienes razon mi Niña.- le rispose Imelda teneramente guardandola come se fosse un cucciolo di cane abbandonato - Non ci credevo proprio perché ero convinta che, ora più che mai, saresti rimasta ad Hogwarts!- esclamò la donna con una naturalezza disarmante, ma bastò la parola Hogwarts per fare trasalire i due ragazzi che immediatamente si guardarono negli occhi impreparati.
- E chi è questo giovane e bel ragazzo? - domandò subito dopo guardando i due con malizia e complicità - Es tu novio?- aggiunse facendo l'occhiolino alla ragazza che era rimasta ancora interdetta al sentire nominare la scuola di Magia e Stregoneria da Imelda.
Non da meno Draco era rimasto frastornato: tralasciando il fatto che faticava a comprendere alcune cose che diceva la donna visto che utilizzava lo spagnolo, non riusciva a spiegarsi come potesse conoscere la magia.
Come poteva sapere di Hogwarts? Che sua madre o sua sorella si fossero lasciate sfuggire troppi dettagli? Non avevano mica pianificato un alibi per dare giustificazioni al mondo babbano?!
- Che cosa?Il mio ragazzo?! - esclamò Naomi riprendendosi dalle mille domande che le frullavano in testa e scuotendo leggermente la testa - È un mio compagno di scuola!- aggiunse sbrigativa lanciando un'occhiata veloce a Malfoy, certa che se non fosse stato anche lui così tanto sorpreso rispetto alla conoscenza di Imelda sul mondo magico si sarebbe perso in qualche stupido commento o battuta, ma in quel momento lo percepiva serio e curioso.- Come fai a sapere di Hogwarts?! - abbassò leggermente la voce per non farsi sentire dal via vai di persone che saettavano con pacchi e pile di tessuti o vestiti.
Tra l'altro... cosa stava succedendo?!
Imelda la guardò corrugando la fronte interrogativa, ma all'istante cambiò espressione, sembrava essere stata travolta da un vagone di sensi di colpa.
- Niña... - sospirò guardandosi intorno alla ricerca di ancore di salvezza, che sapeva non sarebbero arrivate. Aveva fatto la frittata. -... Lo siento, però in esta casa molti di noi sono streghe o maghi. - e così dicendo tirò timidamente fuori la propria bacchetta -Abbiamo sempre avuto il divieto di usare apertamente la magia, ma da quando tua madre e tuo padre hanno divorziato, noi... ecco abbiamo regolarmente ripreso ad utilizzarla. - spiegò sentendosi tremendamente in colpa ed a disagio a dovere essere lei a darle quella notizia. Naomi non disse nulla.
Imelda era la sua governante da che era piccola, molte volte l'aveva cullata, molte volte le aveva portato da mangiare di nascosto quando il padre la puniva, molte volte aveva giocato con lei. Come poteva non essersi mai accorta di nulla? Si guardò intorno come se non avesse mai visto la propria casa, sentendosi più estranea che mai.
Draco ascoltò la spiegazione, ma lo colpì maggiormente il silenzio di Naomi: la osservava guardarsi intorno come se fosse spaesata, per tale motivo intervenne facendosi avanti per presentarsi.
- Draco Malfoy, piacere. - disse formale, l'accenno di un sorriso cordiale ed allungò la mano per tenderla alla donna.
- Encantada. - rispose Imelda con un breve cenno del capo e un sorrisetto malizioso prima di spostare rapidamente gli sguardi tra il biondino e la ragazza. - sicura che non eres il tuo ragazzo? - domandò diretta alla ragazza con un tono sornione e giocoso, forse nel tentativo di rimediare al pasticcio di prima.
Naomi si accorse di quel dettaglio e alzò gli occhi al cielo. Ci mancava una bella dose di imbarazzo a condire quell'inizio disastroso!
- No, ma le piacerebbe.- si prese la libertà di rispondere Malfoy con un ghignetto stampato in viso, appuntandosi mentalmente che forse avrebbe dovuto imparare qualcosa di spagnolo per capire decentemente quello che diceva la donna.
Naomi lo guardò scettica alzando un sopracciglio , mentre Imelda sghignazzava divertita.
- Come no. - si limitò infatti a rispondere più in pensiero per la rivelazione di Imelda che interessata ad un batti becco con Malfoy. - puoi preparare una stanza per il mio simpaticissimo ospite? - chiese infatti sospirando impercettibilmente.
Doveva scrollarsi di dosso quel senso di inadeguatezza e anche il fastidio nei confronti di Imelda, non era colpa sua, eppure non poteva fare a meno di sentirsi tradita.
- Solcito es todo pronto. - rispose la donna facendo cenno di seguirli sulle scale - in questi giorni siamo in ballo con i preparativi per la sfilata di Natale di tua madre.-
Ecco spiegato il trambusto. Sua madre dirigeva un'azienda di moda, dalla produzione alla pubblicizzazione di abiti, non si era mai interessata, anzi, odiava quegli eventi e se poteva evitarli lo faceva più che volentieri. Al contrario sua sorella si divertiva un mondo, sicuramente era immersa nell'organizzazione fino al midollo.

Seguirono Imelda che con passo svelto era già sulla cima delle scale e svoltarono a sinistra immergendosi in un largo corridoio luminoso e pieno di porte. Naomi si accorse che molte delle foto appese ai muri erano state rimosse, sostituiti da quadri rappresentanti paesaggi o banalità come vasi di frutta. Ne fu immensamente contenta, non aveva intenzione di rivedersi in foto forzate e soprattutto non intendeva vedere la faccia del padre, nemmeno in foto.
Svoltarono nuovamente a sinistra cercando di tenere il passo di Imelda che canticchiava sotto voce e dopo qualche metro finalmente alla fine del corridoio Imelda si fermò indicando le due porte una di fronte all'altra all'estremità del corridoio.
- Aqui! - esclamò infatti indicandole entrambe con le braccia spalancate. - ho pensato potesse essere utile avere le camere vicine. - disse maliziosa la donna strizzando l'occhio a Naomi, la quale trascinò esasperata una mano sulla faccia.
- In effetti potrebbe essere utile. - sghignazzò Malfoy ricevendo un'occhiataccia da Naomi, ma facendo ridere di cuore Imelda.
- Non c'è da ridere, te l'ho detto, non è il mio ragazzo! - la rimbeccò Naomi senza smettere di guardare male Malfoy.
- ¿Asíque lo que? Sono stata giovane anche io sai, mi Solcito. - le rispose con aria complice - Devo assolutamente tornare di sotto a gestire il personale. - aggiunse cercando di ritornare seria, le si avvicinò posando una mano sulla sua spalla stringendola appena, un sorriso dolce in volto. Naomi tentò di ricambiarlo, ma non era certa di esserci riuscita. Imelda lasciò quindi i due ragazzi da soli dileguandosi alla velocità della luce. Naomi sbuffó scuotendo la testa cercando di mantenere la calma anche se non poteva fare a meno di pensare al fatto che per una vita tutti intorno a lei non avevano fatto altro che mentire.
- Questa è la mia stanza. - istruí il biondino indicando la porta sulla destra, poi aprì la porta sulla sinistra.
- Lo avevo intuito. - ridacchiò Draco.
- Si, grazie a proposito per averle fatto credere che non stiamo insieme, ma ci rigiriamo tra le lenzuola. - rispose stizzita lei mentre invitava il biondino ad entrare.
- È sempre un piacere metterti in imbarazzo, anche perché lo rendi estremamente facile. - sogghignò il biondino oltrepassandola e ricevendo in tutta risposta un dito medio.
Era una camera da letto decisamente spaziosa: un letto matrimoniale ai piedi del quale vi erano appoggiati una pila di asciugamani ed il borsone che aveva lasciato all'ingresso, davanti sul pavimento un enorme tappeto a pelo lungo bianco. Nella parete opposta al letto un ampio comò sopra il quale era stata posizionata una televisione a schermo piatto e di lato degli armadi a specchio. Poco distante dal letto una porta scorrevole semi aperta che lasciava intravedere il bagno ed infine una porta finestra velata da tende color panna dal lato opposto.
- Quindi, se ho capito bene, siamo nel mondo babbano, ma comunque a stretto contatto con il mondo magico. - interruppe il silenzio Malfoy mentre si sedeva sul letto spostando il proprio bagaglio che probabilmente era finito lì in men che non si dica proprio grazie alla magia- Non capirò mai il motivo per cui non sei stata iniziata alla magia normalmente. - commentò subito dopo mentre si stiracchiava e lasciava definitivamente cadere sul letto.
- Non chiederlo a me! - esclamò Naomi infastidita. - Sono stufa di tutti questi misteri e bugie. - gli confessò sedendosi sul letto all'altezza del suo bacino dandogli le spalle.
Si voltò per guardarlo in viso, anche se quest'ultimo fissava il lampadario sul soffitto.
- Mi continuo a domandare come abbia fatto a non accorgermene in questi anni. Quella donna mi ha probabilmente cambiato pure i pannolini ed io non mi sono mai resa conto che fosse una strega?- si domandò da sola sarcastica mentre fissava la porta del bagno. - Incomincio a dubitare delle mie capacità di osservazione e giudizio. - aggiunse lei serissima.
Malfoy si tirò su con il tronco appoggiando il peso sugli avambracci.
- È da mesi che te lo dico , direi che abbiamo anche problemi con l'udito. - disse lui serafico con un sorrisetto in volto.
- Idiota... - ridacchiò lei lanciandogli uno degli asciugamani in faccia che lui prese al volo con un ghigno stampato in volto. - c'è di positivo che finalmente ognuno nella sua stanza. - aggiunse anche se non ne era molto convinta.
Non sapeva effettivamente se il dispiacere derivasse tanto dal doversi separare dal biondino con cui ormai condivideva la stanza da mesi o se dipendesse dal fatto che mettere piede nella propria stanza sarebbe stato l'ennesimo schiaffo emotivo. In ogni caso quel tono non sfuggì al ragazzo e non aveva intenzione di sorvolare.
- Non preoccuparti, se dovessi mancarti non hai che da bussare. - le disse infatti ghignando.
- Pff! Figurati! - bofonchiò Naomi mettendo una mano sul fianco - finalmente privacy! Ed in tal proposito credo che mi andrò a fare un bagno rilassante prima di incontrare mia madre e mia sorella, prevedo un pranzo molto movimentato. - disse lei muovendo qualche passo verso la porta della camera.
- Sarò pronto. - le disse annuendo con tutta tranquillità. Lei annuì muovendo indecisa qualche passo all'indietro verso l'uscita. Continuava a guardarlo non capacitandosi del fatto che Draco Malfoy, Mr. Purosangue ed enorme palla al piede ormai da mesi, fosse lì, in casa sua, e che per giunta lo aveva deciso e pianificato lei.
Draco non poteva leggere i pensieri della ragazza, quindi la guardò inizialmente corrugando la fronte interrogativo, ma ben presto sul suo volto si dipinse un sorrisetto malizioso.
- Cosa c'è? Vuoi farti il bagno rilassante qui, in compagnia? -
Nella mente della ragazza comparvero le immagini ben nitide del fisico scolpito di Malfoy che aveva potuto osservare più da vicino e nel dettaglio al bagno dei Prefetti. Per un istante, ma davvero un solo piccolo istante, constatò che non sarebbe stata una così brutta idea, anzi.
- Nei tuoi sogni Malfoy. -gli rispose tuttavia con un finto sorriso che pendeva più alla smorfia - Niente che non abbia già visto, comunque. - aggiunse altezzosa.
In effetti, escluso l'episodio nel bagno dei Prefetti, non era un mistero che il ragazzo uscisse dal bagno della loro camera in condivisione con addosso solo l'accappatoio o un asciugamano in vita.
Draco smise di armeggiare con il proprio borsone per muovere qualche passo verso la ragazza divertito da quel battibecco, era da tempo che si risparmiavano i bisticci o le occasioni per stuzzicarsi.
- A dire il vero, mia cara, non hai visto proprio niente. - le disse piazzandosi di fronte a lei fissandola dritta negli occhi con malizia. - Niente di cui valga la pena parlare almeno - aggiunse facendo spallucce - e ti ripeto che non hai che da chiedere. - terminò alzando le sopracciglia provocatorio mentre ghignava.
Naomi intonò una fintissima risata sfidandolo con lo sguardo.
- Dormi sereno, non intendo chiederti di vedere più di quello che, ahimè, ho visto, mio caro. -
- Peggio per te. - rispose lui sorridendo spensierato distogliendo lo sguardo e tornando ad occuparsi del proprio bagaglio.
Scosse la testa sospirando teatralmente per poi uscire dalla camera del suo biondissimo ospite e prepararsi a sprofondare, almeno per qualche istante, nella valle dei ricordi che l’avrebbero duramente colpita una volta dentro.
Abbassò convinta la maniglia, quasi dovesse strappare un cerotto: nulla era cambiato. I poster delle band che ascoltava al liceo sulle pareti, la scrivania con il computer,la porta finestra con le tende colore crema e di fianco alla parete decorazioni floreali e led intervallate da mollettine trasparenti, ognuna delle quali custodiva una polaroid. Il letto rotondo cosparso di cuscini e qualcuno dei suoi vecchi peluche e vicino agli armadi, appeso al soffitto pendeva un sacco da boxe decisamente maltrattato.
Gli si avvicinò sfiorandolo appena ricordandosi inevitabilmente quanti sfoghi e rabbia avesse riversato negli anni su quello stupido sacco.
Rimpiangeva davvero l’insolente compagnia del biondino.


Non fu esattamente un bagno così tanto rilassante, a dirla tutta Naomi era abbastanza furente.
Se già non aveva del tutto perdonato la madre per essere stata complice del padre nell’averla privata del mondo magico, sapere che era da sempre stata circondata dalla magia senza saperlo la mandava fuori di testa.
Dopo essersi asciugata aprì il suo borsone afferrando frettolosamente un paio di collant, a cui ormai si era abituata grazie alla divisa scolastica ed un vestito aderente in lana con il collo alto color crema. Non aveva portato molti vestiti da scuola considerando la partenza più o meno improvvisata, inoltre era pure sempre casa sua! Seppure non ci metteva piede da almeno due anni era certa che molti dei suoi vecchi vestiti sarebbero stati perfetti.
Raccolse distrattamente i capelli in una coda alta ed indossò un paio di stivaletti marroni.
Era ancora presto per pranzare pensò quindi che avrebbe potuto fare vedere la casa a Malfoy, magari cercando anche la sorella e la madre che saranno state alle prese con i preparativi per la sfilata.
Uscì dalla propria camera trovandosi di fronte Malfoy che chiudeva la porta della sua stanza, anche lui cambiato. Aveva ancora i capelli umidi pettinati all’indietro un maglioncino aderente grigio con lo scollo a V ed un jeans scuro. - Stavo per venire a chiamarti.- gli disse Naomi leggermente divertita da loro perfetto tempismo. – Vieni, ti mostro la baracca. – aggiunse muovendo qualche passo verso il lungo corridoio seguita dal ragazzo.

Gli mostrò al piano di sopra la stanza della sorella e della madre, la biblioteca e un intero corridoio dedicato alle camere per gli ospiti.
Scendendo al piano inferiore gli mostrò la palestra con all'interno un piccolo angolo spa, la sala da pranzo e la cucina che era super operativa e tornando nell’ampio salone indicò l’enorme vetrata dietro le scale.
- Fuori c’è la piscina con il resto del giardino. – spiegò lei indicandola senza però uscire considerando il clima. – bene, abbiamo quasi finito il tour.- sospirò stanca. Aveva fatto la guida turistica per almeno mezz’ora, ma almeno il biondino non si sarebbe perso. – troverai tutto un po' eccessivo, spero tu non ti perda. – rise Naomi girandosi appena per poterlo guardare.
Draco rispose con un mezzo sorriso, forse un po' malinconico.
- Al contrario, è un contesto molto familiare.- ammise ripensando a Malfoy Manor.
Era da un paio di anni che non metteva piede nella propria casa, insieme a Blaise si era ridotto a camere di albergo anonime per sfuggire ai mangiamorte considerando il loro tradimento, alla peggio si rifugiavano alla Tana oppure ad Hogwarts, gli era decisamente mancato quel tipo di ambiente.
Naomi lo guardò sorpresa ed al contempo curiosa. Si rese conto che sapeva davvero poco su Draco, anzi non sapeva proprio nulla.
- Casa tua è molto grande?- tentò di tastare il terreno lei guardando in avanti mentre lo portava nella sala più grande della casa solitamente destinata a balli o eventi e che di norma era quasi come un secondo soggiorno.
- Si, lo è. – rispose lui senza aggiungere altro. Naomi non sapeva nulla del suo passato, ma lo conosceva abbastanza da sapere che non intendeva aggiungere altro e per questo motivo si trattenne dal fargli altre domande e fu piuttosto semplice abbandonare il discorso non appena entrarono nel grande salone: sembrava fosse letteralmente scoppiata una bomba!
La stanza era gremita di persone, operai che montavano delle strutture rialzate dal pavimento in fondo alla sala, in un angolo stavano sistemando ed improvvisando delle postazioni con specchi, in un altro ancora c’erano ballerini che sembrava stessero facendo delle prove, ma senza la musica.
Al lato destro della stanza sotto una delle grandi finestre c’era un gruppo di persone riunite attorno ad un tavolo improvvisato, al centro del quale scorsero Valentina che impartiva ordini a destra ed a manca.

- Il gruppo B ha giusto sette minuti di tempo per essere pronto e sulla passerella: quindi miraccomando ai truccatori di rispettare i tempi.- spiegava a tutti che prendevano bene o male appunti annuendo con il capo – E Ben… - aggiunse la bionda rivolgendosi ad un ragazzo alto con i capelli scuri e un tablet tra le mani. -…la passerella deve essere sistemata dopo la sfilata alla velocità della luce, assicurati che il personale tecnico sia all’altezza, chiaro?- terminò serissima guardando il ragazzo quasi con rimprovero.
- Che caratteraccio. – commentò Naomi divertita con un ghignetto stampato in viso, facendo voltare i componenti di quel brain storming. Valentina si aprì in un enorme sorriso appena la vide e le corse letteralmente incontro abbracciandola brevemente.
- Nao!- sciolse l’abbraccio quasi subito sapendo che la sorella non era proprio tipo per le smancerie e lanciò anche un sorriso in direzione di Draco al suo fianco. – siete già arrivati! – esclamò sempre con entusiasmo guardando entrambi. – Non vedo l’ora di sapere ogni cosa! Devi raccontarmi! – aggiunse sorridendo a Naomi che ricambiò annuendo. - Ciao Draco, è un piacere rivederti. – disse poi Valentina con un ghignetto malizioso sulle labbra dedicando la sua attenzione al biondino, il quale si stampò immediatamente un sorrisetto sghembo sulle labbra.
- Anche per me.- si limitò tuttavia a rispondere guardandola direttamente negli occhi chiari, mentre Valentina si rigirava una ciocca di capelli tra le dita e lo guardava forse con troppo interesse.
- Vale, ti prego. – la supplicò Naomi alzando gli occhi al cielo.
Quest’ultima sbuffò annoiata e con un semplice cenno della mano congedò tutti pronta a dedicarsi ai nuovi arrivati.
- Sei la solita guasta feste! – accusò Naomi, portando Draco a fissarla con uno sguardo divertito che sembrava dire “ha ragione”. La castana rimbeccò entrambi con lo sguardo ed ignorò deliberatamente il complimento.
- Dov’è mamma?- domandò subito infatti guardandosi intorno, magari era lì e nemmeno l’avevano vista.
Valentina fece cenno di seguirla, mentre saltava da un angolo all’altro della stanza per supervisionare le varie attività. – A Londra, in ufficio, sta terminando gli ultimi organizzativi, domani c’è la sfilata. –
- Tornerà per pranzo?- le chiese di nuovo Naomi che non vedeva l’ora di affrontare con quest’ultima una serie di argomenti, primo tra tutti perché avesse omesso che Imelda così come molti altro personale fossero streghe o maghi. E Vale? Lo sapeva? Avrebbe dovuto fare quattro chiacchiere anche con lei probabilmente.
- Non credo, più probabile per cena.- disse distratta nel guardare uno dei ballerini con malizia per niente celata. A volte si chiedeva se fossero davvero sorelle, era davvero sfacciata! – A proposito! Mi sono permessa di ordinare per entrambi un vestito per domani!- esclamò distogliendo finalmente lo sguardo da quel povero ragazzo che le aveva rivolto, probabilmente per educazione, un timido sorriso.
Draco e Naomi si guardarono entrambi sorpresi e straniti, chi per un motivo e chi per un altro non sembravano entusiasti all’idea.
- Immagino... – commentò Naomi per niente contenta. Non era un mistero che avevano decisamente gusti opposti nel vestire, così come in altre cose. 
- Smettila di lamentarti, non l’hai nemmeno visto! Ho sicuramente più buon gusto di te.- le rispose voltandosi e osservando quasi disgustata il suo outfit le fece la linguaccia, intanto usciva dal salone seguita dai due. – Spero di avere azzeccato anche per te, per la taglia sono andata a memoria.- si rivolse a Draco facendogli l’occhiolino.
Malfoy sembrava stesse a stento trattenendo una risata, guardava Naomi divertito, forse per l’espressione livida che aveva dipinta in volto. Quest’ultima era certa che se non avesse consentito a non andare a letto con la sorella probabilmente le avrebbe già risposto in qualche maniera “brillante”.
– Non mi guardare così, il passato è passato, non ho intenzione di andarci di nuovo a letto ora che è il tuo ragazzo, ma è divertente vederti così infastidita.- commentò Valentina come se stesse dicendo un’ovvietà,mentre letteralmente si lanciava su uno dei divanetti di fronte al camino.
- Finalmente qualcuno scalfisce quel gelido e pietrificato cuore!-  aggiunse teatralmente prima di ridacchiare.
A quel punto per Draco fu impossibile trattenere la risata o meglio la sghignazzata. – Lorence sei sicura che non mi hai davvero spacciato per il tuo ragazzo? – domandò alla castana con una certa malizia mentre sedeva su una delle poltrone del salotto.
- Ovviamente!- gli rispose immediatamente guardandolo male, spostando immediatamente lo sguardo sulla sorella. – non è il mio ragazzo! – ribadí infatti seccata.
Valentina fece spallucce, forse un po' confusa.
- Scusami, credevo che essendo venuti qui insieme… -
- E' qui per un altro motivo Vale, lo sai. – la interruppe immediatamente Naomi sperando che la sorella colse nel suo tono l’intenzione di troncare il discorso. In effetti quando le aveva scritto non aveva dato alcun tipo di spiegazione, aveva semplicemente comunicato che sarebbe tornata a casa per il periodo di Natale con Draco, poteva essere abbastanza fraintendibile.
Il giovane Malfoy, che per tutto il tuor era rimasto abbastanza silenzioso, curioso di guardarsi intorno a tratti malinconico nel ripensare alla propria casa ed ai suoi passati Natali improvvisamente iniziò a fissare la sua compagna di casa con una tale intensità che fu difficile per Naomi ignorarlo, sapeva perfettamente il motivo per cui la guardava così, era sicuramente ancora alla ricerca della prova che la sua presenza in quella casa fosse tutta studiata per ben altro che fare la guardia del corpo.
Qualche divinità non precisa mandò in suo soccorso Imelda, la quale richiamò i giovani ragazzi per il pranzo già pronto e servito. Parlarono di piacevoli frivolezze, Naomi raccontò delle lezioni e del castello e degli incantesimi di “bellezza” che aveva imparato, partecipò più attivamente alla conversazione anche Malfoy quando si sfiorò l’argomento quidditch.
- Ma è fantastico! – commentò per l’ennesima volta Valentina del tutto elettrizzata, aveva mostrato entusiasmo per qualsiasi cosa, ma lei era fatta così. – Spero di potere assistere ad una tua partita prima o poi! – commentò rivolta alla sorella mentre terminava la sua porzione di dolce.
- Lei non è in squadra. – rispose Draco in tutta tranquillità.
- Per ora Malfoy. – rispose Naomi con tono altezzoso- Non appena terminerò di recuperare le ultime materie per i G.U.F.O., parteciperò alle selezioni.– aggiunse serafica mentre una delle cameriere iniziava a sparecchiare.
- Ti ricordo che sono io il Capitano della squadra, decido io chi entra o meno.- le rispose osservandola dall’altro lato del tavolo. Naomi lo sapeva bene ed inizialmente quel piccolo dettaglio l’aveva dissuasa all’idea, ma ci teneva troppo a prendere in mano la scopa e volare.
- Sono sempre stata più che eccellente in qualsiasi attività sportiva, non sarà certo un problema il Quidditch.- replicò lei tentando di mantenere il tono della voce tranquillo, sapendo che con il biondino buona parte dei loro bisticci iniziava proprio così.
- Per favore! – commentò lui sprezzante con un ghigno divertito in volto- Forse negli sport babbani Lorence, ma hai obbiettivamente mai cavalcato una scopa?- le domandò quasi retorico, tanto che da lei non arrivò alcuna risposta. – Riprovo: hai almeno un manico di scopa qualsiasi?- domandò nuovamente provocatorio.
- Non ancora, ma… - provó lei pronta a tirare su una teoria convincente sul fatto che questi piccoli dettagli non avevano alcuna importanza, ma il biondino la precedette.
- No, infatti. Direi che non hai alcuna speranza di essere selezionata, spiacente. – la liquidò infine dipingendosi un sorrisetto compiaciuto in volto.
Valentina rise di gusto ed entrambi si voltarono per guardarla.
- Siete uno spettacolo.- giustificò lei senza nemmeno guardarli mentre si alzava diretta all’angolo bar della sala alla ricerca di chissà cosa. Ne emerse poco dopo con una bottiglia di rum, aveva l’aria costosa, ma sembrava non importargliene chissà che. Preparò tre piccoli bicchieri che portò al tavolo allungandone uno alla sorella e al biondino. – È forte, vacci piano.- disse più rivolto a Naomi che al ragazzo.
Quest’ultima sbuffò appena e lo sorseggiò facendo una strana faccia, era forte per davvero. Scatenò la risata di Valentina e sul volto del biondino si dipinse un ghignetto che abilmente nascose appoggiando le labbra sul bicchiere.
- Te l’avevo detto! – rise di gusto nuovamente Valentina bevendolo tutto d’un sorso senza la ben che minima difficoltà. – non mi pare tu sia mai stata affezionata agli alcolici.-
Naomi inizialmente stava per risponderle male: certo, sotto il controllo e giudizio costante del padre come avrebbe potuto? Ma si ricordò anche che non era colpa della sorella, per cui schiarendosi la voce cambiò abilmente discorso. - A proposito.. – iniziò guardando Draco forse con un leggero imbarazzo, non sapeva se fosse il caso di intavolare quel discorso in sua presenza, ma tanto ormai sapeva – tu bevi e mangi normalmente… come può essere? Non bevi, ecco… sangue? –
Valentina per un istante s’irrigidì guardando Draco che a sua volta la fissava curioso. Comprese quindi che il giovane biondino era al corrente della sua natura, si ricompose in fretta sorridendo in tutta tranquillità.
- Certo. Per la maggior parte in sacche, prediligo A positivo. – rise, probabilmente doveva essere una battuta, ma sia Naomi che Draco non l’avevano colta. Per quel motivo la biondina rise ancora di più – Ovvio che bevo anche sangue, ma non per questo devo privarmi del cibo. Semplicemente non mi basta. – lo disse con una naturalezza disarmante. – in tal proposito, visto che anche tu sai… - iniziò lei riferendosi al biondino – mamma ha intenzione di radunare alcuni… di noi in questi giorni. Credo abbia intenzione di capire chi sta dalla nostra e chi no. – disse molto seriamente.
- Ottimo, una riunione di vampiri. Meraviglioso. – sospirò Naomi affranta. Non sapeva se preferiva quello alla sfilata imminente.
- I mangiamorte hanno sempre tentato di reclutare creature magiche. – disse Draco l’espressione seria in volto – non escludo che possano essere interessati anche a...vampiri. – tentennò sull’ultima parola. Gli sembrava ancora assurdo che quella ragazzina piena di entusiasmo potesse essere un vampiro, nonostante non ne avesse mai incontrato uno, nei libri di scuola erano sempre stati descritti come creature egoiste e oscure.
Valentina annuì, molto concentrata a pensare chissà cosa.
- E' così, molti si sentono esclusi dall’attuale sistema delle cose e quindi sono attratti dalla promessa di un cambiamento.- spiegò sinteticamente Valentina appoggiandosi con entrambe le mani al tavolo.
- Cambiamento? – esclamò Draco sprezzante – il Signore Oscuro disprezza le altre creature al pari di babbani e mezzosangue, solo degli idioti possono realmente credere a favoreggiamenti in cambio di alleanza!- sbottò lievemente alterato il biondino.
- Infatti, sono d’accordo con te. È il caso di capire chi è abbastanza intelligente da capirlo e chi no. – annuí Valentina serissima.
Naomi non aveva mai visto la sorella così seria, quel lato della sua personalità le era del tutto sconosciuto, differentemente la rabbia del biondino, specialmente quando si tiravano in mezzo certi argomenti: diventava spaventosamente serio e furente.
- Comunque… - interruppe quel breve momento di silenzio scrollando le spalle come a volere scacciare dei brutti pensieri – ho già programmato questi giorni: oggi shopping sfrenato pre natalizio e questa sera io e te pigiama party – disse ammiccando verso Naomi – amenoché anche Draco non voglia farsi treccine e manicure – aggiunse divertita guardando quest’ultimo il quale scosse la testa con una smorfia in viso – domani avete la giornata libera perché sarò impegnata con gli ultimi preparativi per la sfilata. -
- Vale, lo shopping no, ti prego.- si lamentò Naomi con una smorfia lasciandosi andare sulla sedia.
- Non ammetto repliche, devo ancora fare delle ultime compere per Natale, ti prometto che faremo tappa in pochissimi negozi, solo un centro commerciale, giuro!- la supplicò la biondina mettendosi una mano sul cuore e alzando l'altra in segno di giuramento.
Naomi guardò Draco in cerca di aiuto che purtroppo non arrivò, scosse la testa facendo spallucce lasciandola del tutto sola ad affrontare il temibile programma di Valentina.
- Dobbiamo fare una marea di compiti Vale e Malfoy deve anche darmi ripetizioni di Occlumanzia.- inventò di sana pianta la ragazza. Non avevano nessun compito da fare ed era da tempo che non avevano programmato una lezione di Occlumanzia, infatti Draco la guardò interrogativo, forse anche lievemente divertito dal mero tentativo di balzare l’uscita.
- Occlu… che?!-esclamò Valentina con una strana espressione – Tutte scuse, qualsiasi cosa sia potrete farla domani secchiona, te l’ho detto, domani sarò troppo impegnata.-
- Non è sicuro uscire di casa, sono stati lanciati degli incantesimi di protezione solo qui.- tentò Naomi di aggrapparsi all'ultima spiaggia.
- Sciocchezze!- minimizzò Valentina con un gesto della mano e una smorfia in volto. - Andremo in un centro commerciale nella Londra babbana, nessuno sa che sei qui, c'è Draco e ci sono io, cosa vuoi che succeda?- domandò retorica la sorella.
- Non è un problema.- proferì parola per la prima volta il biondino. Non che morisse dalla voglia di mischiarsi nel mondo babbano, ma sembrava che nulla avrebbe smosso Valentina dalla sua decisione.
Prima che Naomi potesse dire qualcos'altro Valentina iniziò a saltellare sul posto entusiasta.
- Ottimo! Vado subito a chiamare Micheal per preparare la macchina!- esclamò entusiasta abbandonando di gran velocità la sala da pranzo.
Naomi esasperata sbuffò.
- Grazie per il supporto, hai appena vinto un magico viaggio nel peggiore dei posti babbani.- si rivolse a Draco con tono accusatorio.
- Credo che qualsiasi cosa tu avessi detto non avrebbe comunque mollato il colpo.- le rispose in tutta tranquillità il biondino mentre si alzava da tavolo imitato da Naomi che d’altro canto sapeva che in effetti prima o dopo lo shopping con la sorella le sarebbe toccato.
- E che shopping sia. – sospirò Naomi con l’entusiasmo sotto i piedi.


                                                                                   *****

Arrivarono al centro commerciale Harrods in circa quaranta minuti prendendo la limousine. Draco si rese disponibile a smaterializzarsi insieme alle due ragazze per il ritorno, il suo primo viaggio in macchina lo aveva lasciato combattuto. Era stato piacevole osservare i paesaggi dal finestrino, ma era per lui inconcepibile l’idea di metterci così tanto tempo per spostarsi da un posto all’altro, per non parlare del traffico che avevano trovato in centro!
- Quindi non hai mai preso un areo o una nave?- chiese allibita Valentina al biondino mentre varcavano la soglia dell'enorme centro commerciale adibito a festa per via dell'imminente Natale.
- Un che?- chiese stranito il ragazzo con una smorfia.
- Per spostarsi i maghi si smaterializzano, usano la metropolvere, passaporte, scope...- intervenne Naomi slacciandosi il cappotto e guardando l'ingresso del centro commerciale già gremito di gente, gli ultimi ritardatari che come loro si accalcavano per le ultime compere natalizie. -Allora, da dove iniziamo?- domandò sbrigativa Naomi che non vedeva l’ora di terminare la scampagnata all’insegna dello shopping.
Valentina sorrise e battendo prima le mani velocemente prese poi Naomi per il polso trascinandola verso il primo negozio, seguite da un Draco che si guardava intorno scettico e curioso al contempo.
Balzarono tra un negozio di abbigliamento all’altro uscendone sempre con nuovi sacchetti, fecero tappa anche in negozi di cosmetici e Valentina strisciava la carta di credito con una tale velocità e disinvoltura che sembrava lo facesse tutti i giorni e forse era proprio così.
Cariche di sacchetti pieni di abiti, scarpe e chi più ne ha più ne metta passarono davanti ad un negozio di elettronica, nella vetrina erano esposte molte televisioni che trasmettevano un film natalizio e Draco si era fermato ad osservarle rapito.
Se ne accorse Naomi quando si voltò per capire il livello di seccatura del biondino che le seguiva in rigoroso silenzio limitandosi a guardarsi intorno ormai da quasi un’ora.
- Sono televisioni.- gli si accostò mentre Valentina scorreva sul proprio cellulare qualche pagina social.
- A cosa servono di preciso?- domandò Draco senza distogliere lo sguardo da quello che sembrava essere "Mamma ho perso l'aereo".
- Uhm…per guardare film, serie tv, telegiornali o giocare ai videogiochi.- gli rispose Naomi divertita.
Era assurdo che nel mondo magico questo tipo di svago fosse inesistente!
- Videogiochi?- domandò il giovane biondino voltandosi verso la ragazza con aria interrogativa. In realtà non sapeva nemmeno cosa fosse tutto il resto.
Naomi rise e scosse leggermente la testa. Era certa che queste cose venissero insegnate a babbanologia, ma era altrettanto sicura che Malfoy non avesse mai presenziato a nessuna di quelle lezioni quindi per lui era tutta una novità.
- Vale, entriamo un attimo.- disse alla sorella che sembrava si stesse facendo un selfie. La bionda si voltò per osservare il negozio a cui si riferivano e fece una smorfia disgustata.
- Passo.- commentò infatti scuotendo il viso – facciamo che ci incontriamo tra una mezz’oretta al bistrot vicino all’entrata?-
- Che sia mezz’ora Vale, per oggi ne ho abbastanza di shopping, anzi a dirla tutta ho fatto il pieno per tutto l’anno. – commentò seria Naomi.
Valentina le fece la linguaccia prima di tutto – Si guasta feste. Devo comprare solo un altro paio di cose e per lo più sono per te, cara! – rispose enigmatica prima di salutarli con un fluido gesto della mano e sparire tra la folla.
- Ho il terrore. – commentò Naomi prima di trascinare Draco all’interno del negozio. Gli mostrò una serie di cose:cellulari, computer, televisioni e di ognuno spiegò la loro funzione.
- Questi invece, sono DVD, o film che dire si voglia.- illustrò Naomi una parete piena di ogni genere di film, mentre Draco prendeva un paio di confezioni in mano studiandole curioso, ma rimanendo sempre scettico. – Non credo ci sia qualcosa di simile nel mondo magico a cui posso fare riferimento, ma come la maggior parte degli apparecchi che ti ho mostrato servono per divertirsi, svagarsi… è assurdo che tu non abbia mai visto un film.- ridacchiò infine la Serpeverde.
A dirla tutta era assurdo che Draco Malfoy girasse tra i negozi di un centro commerciale babbano. Più volte Naomi lo aveva osservato per capire che gli passasse per la testa, ma oltre alla curiosità e in qualche occasione ad alzate di sopracciglia dubbiose non aveva assistito. Di fatto il giovane biondino, constatato che ormai era in ballo e tanto valeva ballare, non trovò così ripugnanti molte delle cose babbane che aveva visto, certo, molte a suo avviso apparivano superflue ed inutili perché meglio rimpiazzate dalla magia, ma si aspettava di molto peggio.
Era certo che avrebbe trasudato disprezzo per qualsiasi cosa considerando gli insegnamenti ricevuti eppure non era così e la cosa lo faceva sentire spaesato poiché iniziò dentro di sé a venire meno una piccola parte del purosangue Malfoy, sempre pronto a guardare babbani e mezzosangue dall’alto della sua superiorità.
- Di preciso cosa c’è di così tanto affascinante?- commentò curioso riponendo un dvd che aveva per caso preso tra le mani.
- Beh è un modo come un altro per passare il tempo, rilassarsi. Immagina di vedere su uno schermo la riproduzione di un libro, recitata da attori con scene e colonne sonore, insomma è una cosa che devi vedere, non sono in grado di spiegartelo. – ammise Naomi nonostante si stesse sforzando per spiegare al ragazzo una cosa che di fatto nel suo mondo non necessitava di spiegazioni. Poi senza troppe cerimonie, si fece avanti sugli scaffali ed iniziò a rovistare tra una serie di cofanetti, li passava in rassegna tra le dita fino a che ogni tanto non ne emergeva con uno che prontamente consegnava al ragazzo.
Gli aveva rifilato alla fine la trilogia del Signore degli Anelli, Titanic, Jumanji e Mr&Mrs Smith.
- Escludendo il Signore degli Anelli gli altri sono davvero leggeri…- commentò critica – vieni, questo dovrebbe piacerti. – gli disse poi sorridendo mentre lo trascinava prendendolo appena dal gomito verso una play station su cui era stato messo come demo Mortal Kombat.
- Ok, questo è un po' più complesso. È un videogame, cioè un gioco. Tramite il joystick fai compiere azioni al tuo personaggio, in questo gioco lo scopo è massacrare di botte il tuo avversario ad esempio. – disse mentre prendeva in mano uno dei joystick e scegliendo uno dei personaggi iniziò una dimostrazione pratica.
- Visto? È semplice! Prova tu!- lo invitò riprendendo dalle sue mani i dvd ed appoggiandoli sopra la console si avvicinò al biondino sistemandogli al meglio la presa sul telecomandino. – così… - commentò mentre per l’appunto gli spostava nel modo corretto le dita -… arrivi anche ai tasti dietro. – terminò soddisfatta guardandolo con un leggero imbarazzo mentre il biondino la lasciava fare affascinato da quell’aggeggio.
- Ok, ora? – le chiese senza staccare le mani dalla posizione in cui gliele aveva messe la ragazza e fissando lo schermo su cui già erano pronti i combattenti.
- Ora prova a non morire. Ti direi le combinazioni dei tasti, ma sei un principiante non ci capiresti nulla. – sghignazzò Naomi non ricevendo tuttavia mezzo sguardo dal ragazzo troppo concentrato. – Inizia con lo schiacciare tasti a caso ed usa il pad per spostarti avanti e indietro.-
Il biondino ascoltò Naomi, ma ciononostante perse due volte su tre. Riprovò un secondo round con Naomi che rimaneva a guardarlo e dargli dritte ogni tanto. Sembrava che si stesse davvero divertendo o quanto meno sembrava volesse vincere perché si stava impegnando.
Così mentre il biondino era ancora intento a battere uno Scorpion pilotato dal gioco, Naomi aggiunse alla pila di DVD anche il videogame.
Passarono i restanti dieci minuti così, Draco che giocava e la ragazza che lo guardava dandogli suggerimenti ogni tanto. Dopo avere inflitto, del tutto casualmente una brutality il giovane Malfoy si staccò dal gioco con un ghignetto tutto soddisfatto.
- Guarda, guarda a Mr. Purosangue piacciono i giochi babbani.- lo prese in giro Naomi guardandolo con un sorrisetto compiaciuto.
- E' solo la conferma che sono bravo in tutto Lorence.- replicò lui senza darle la soddisfazione di ammettere che gli stava piacendo molto tutta quella tecnologia.
- Sì, certo, ho perso il conto delle volte che hai perso. E poi stavi giocando con il computer caro il mio principiante.- rispose lei mentre gli faceva cenno di seguirla.
Uscirono dal negozio mentre Naomi gli raccontava ancora le varie tipologie di giochi, descrivendone alcune che per altro già possedeva fino a che non arrivarono al bistrot con cui si erano date appuntamento mezz'ora prima con Valentina.
Non appena Naomi la individuò seduta tra tante altre persone, letteralmente si pietrificò, probabilmente sbiancò anche perchè il biondino voltandosi per guardarla entrò immediatamente in allerta.
- Che c'è?- chiese subito infatti pronto a mettere mano sulla bacchetta noncurante che si trovavano in mezzo a mille babbani. Se ci fosse stato un reale pericolo, ovviamente non si sarebbe fatto alcuno scrupolo.
Naomi comprese le sue intenzioni lo fermò posandogli una mano sul braccio prima che potesse estrarre la bacchetta.
Prese un profondo respiro, come se prima lo avesse trattenuto, ed era così.
Seduto vicino alla sorella c'era l'ultima delle persone che avrebbe mai voluto incontrare, ma di certo non valeva uno schiantesimo del biondino, o forse sì?
- Non è niente.- cercò di dare una spiegazione plausibile al serpeverde cercando di ricomporsi e nascondere dentro di sé quell'angoscia e paura. - E' il mio ex ragazzo.- aggiunse subito dopo continuando a fissare la sorella che parlava con Dorian.
Malfoy seguì il suo sguardo, individuò la giovane Lorence che parlava amichevolmente con un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi azzurri, un sorriso smagliante sulle labbra.
- Sul serio Lorence?!- esclamò subito dopo abbandonando la presa sulla bacchetta e rilassando i muscoli tesi e pronti a scattare – Tutta questa scenata per il tuo ex ragazzo? Stavo per...- iniziò lui concitato e infastidito.
- Lo so.- lo zittì lei non potendogli dare torto, senza tuttavia riuscire a muovere un passo, continuava a fissarlo e seppure stesse provando a nascondere quel turbinio di emozioni non ci stava riuscendo molto.
Draco constatò che era realmente preoccupata, una preoccupazione ed angoscia che andavano al di là del semplice imbarazzo di incontrare inaspettatamente una ex fiamma, per quanto male potesse essere finita quella storia. Sembrava addirittura spaventata e mai l'aveva vista così, forse solo dinnanzi al padre in qualcuno dei suoi ricordi.
Prima che potesse chiederle spiegazioni per quell'insolita reazione li raggiunse la voce di Valentina che da lontano si sbracciava nel tentativo di farsi notare.
- Ok.- mormorò più a sé stessa Naomi consapevole che non poteva più rimanere lì immobile o prendere altre direzioni. - Andiamo.- aggiunse voltandosi appena per guardare Draco prima di respirare pesantemente e dipingersi in volto un sorriso di circostanza, mascherando e nascondendo repentinamente il tutto. Il biondino rimase in silenzio, osservando con fin troppa familiarità quella reazione: indossare una maschera per camuffare le sue emozioni era normale amministrazione, vederlo fare a qualcun altro con così tanta velocità e semplicità era molto strano.
Affiancò Naomi e raggiunsero il tavolo in men che non si dica, scrutò più attentamente il ragazzo di fronte a sé che si era alzato probabilmente per presentarsi.
Era un bel ragazzo, un fisico atletico, lineamenti del viso marcati ed in quell'istante sembrava impreparato, fissava Naomi con sconcerto non degnando quasi di attenzione il giovane biondino.
- Naomi!- esclamò infatti sorpreso, facendo saettare finalmente lo sguardo anche sul suo accompagnatore – Non sapevo ci fossi anche tu!- disse quasi a volersi giustificare prima di spostare lo sguardo su Valentina che dal canto suo era tutta sorridente, inconsapevole del passato dei due.
- Mi hanno abbandonato nel bel mezzo dello shopping.- si lamentò Valentina con tono teatrale. Dorian sorrise alla biondina, tornò a guardare Naomi con espressione indecifrabile, mentre lei, d'altro canto lo guardava quasi duramente, il sorriso di circostanza che si era dipinta in volto sembrava ormai una smorfia.
Finalmente, il giovane moretto si rivolse a Draco con un sorriso gentile in volto, allungando la mano verso quest'ultimo che d'altro canto continuava a guardarlo con aria di sufficienza, indeciso se stringergli la mano.
- Piacere, Dorian.-
- Draco.- si limitò a rispondere il biondino decidendo di lasciare a mezz’aria la mano del babbano. Dorian impreparato alla reazione del Serpeverde ritrasse imbarazzato la mano lanciando un rapido sguardo quasi accusatorio a Naomi prima di tornare a concentrarsi sul biondino. Rimasero qualche minuto in silenzio a fissarsi, studiarsi, un silenzio teso che interruppe Valentina.
- Naomi è tornata per le vacanze di Natale. Ha vinto una borsa di studio in America.- disse la biondina non capendo il motivo per cui la sorella stava ferma immobile e lasciasse aleggiare quell'imbarazzante silenzio.
Naomi inizialmente guardò interrogativa la sorella, ma fu per una frazione di secondo, ricordandosi che quello era l'alibi che avevano studiato.
- Oh, congratulazioni. - rispose prontamente il ragazzo, tornando a guardare la castana con un sorriso quasi divertito. - Sei sempre stata brillante.- aggiunse poi con tono lusinghiero.
Naomi socchiuse per un istante gli occhi, le labbra piegate in un sorriso disgustato a dirla tutta, mentre scuoteva leggermente la testa.
- Sì, brillante.- ripeté quelle semplici parole con durezza fissandolo similmente negli occhi. - Possiamo andarcene?- domandò voltandosi appena per guardare Draco e la sorella. Fosse stato per lei si sarebbe aggrappata a Malfoy in quel preciso istante purché l'avesse smaterializzata da tutt'altra parte.
Valentina la guardava quasi con aria di rimprovero, stava per dire qualcosa, ma Dorian la precedette.
- Oh andiamo Naomi.- ridacchiò appena per niente scalfito da quello sguardo – Il passato è passato, non c'è motivo di provare imbarazzo.- le disse con un sorrisetto divertito in volto.
Naomi rise, una risata finta e fredda. Sentì il sangue ribollirle nelle vene, come poteva fare finta di niente a tale punto? E quel sorrisetto poi? Fu quasi tentata di tirarla fuori lei la bacchetta questa volta.
- Imbarazzo?- domandò infatti divertita – Semmai disgusto, credo sia più appropriato, non trovi?- chiese retorica facendosi più vicina a Draco senza quasi accorgersene.
Dorian ghignò divertito, guardandola da capo a piede, per nulla intimorito.
- E' un piacere constatare che non sei cambiata affatto.- si limitò a commentare sorreggendo lo sguardo smeraldo di lei senza alcuno sforzo. - Ad ogni modo, devo andare, ho delle commissioni da sbrigare.- aggiunse rivolgendosi più che altro a Valentina ed a Draco, entrambi spettatori di quei veloci botta e risposta – Ci vediamo domani.- terminò tornando con lo sguardo su Naomi, la quale prontamente si voltò verso la sorella come a chiedere spiegazioni.
- La sfilata.- infatti disse Valentina come se fosse ovvio.
La famiglia di Dorian era legata al mondo della moda, la madre era una stilista, ovviamente ci sarebbe stato.
Naomi si sentì sprofondare per l'ennesima volta. Vederlo già una volta era stato abbastanza, davvero doveva sopportare di nuovo la sua presenza?
- Mi auguro che tu abbia la decenza di non presentarti.- sibilò infatti Naomi fulminandolo con lo sguardo.
Nuovamente il ragazzo si lasciò scivolare di dosso l'atteggiamento intimidatorio della serpeverde, si limitò a sorriderle vittorioso.
- E perchè mai non dovrei?Non riesco a trovare una sola motivazione valida. Tu sì ?- la sfidò sempre sorridendo.
Naomi sorresse quello sguardo, ma fu incapace di rispondergli. In effetti, apparentemente, non c'era alcuna motivazione per cui avrebbe dovuto starle alla larga, nessuna che avesse intenzione di rendere nota almeno.
- Come immaginavo.- ridacchiò infatti in tutta tranquillità. - A presto.- salutò infine prima di dileguarsi tra la folla.
- Non dire una parola.- fulminò con lo sguardo la sorella appena il moretto fu fuori portata, consapevole che di lì a breve avrebbe ricevuto un bell'interrogatorio.
- Si può sapere cos'è successo?- chiese tuttavia la biondina per nulla scoraggiata. - Capisco che lasciarsi non sia facile, ma onestamente mi sei sembrata un po' eccessiva! Sono passati due anni!- l'accusò quasi Valentina per l'atteggiamento che aveva avuto. Draco non disse una parola, non riusciva a dimenticare lo stato di ansia e paura di Naomi, era certo che ci fosse qualcosa che giustificasse quell'atteggiamento.
- Non ho intenzione di giustificarmi. Possiamo andarcene adesso?- chiese spazientita rivolta a Malfoy che di fatto avrebbe dovuto riportarle a casa con la smaterializzazione.
I tre si diressero verso l'uscita del centro commerciale ed una volta imboccato un vicolo abbastanza sfollato, Malfoy tese le mani ad entrambe le ragazze ed in men che non si dica erano davanti al cancello di ferro battuto della propria abitazione.
- Stomachevole!- commentò Valentina portandosi una mano sulla pancia – Ma troppo fico!- aggiunse con il suo solito entusiasmo, prima di varcare la soglia del grande cancello con tutti i sacchetti in mano.
Non appena ebbero il cancello alle spalle Draco fermò Naomi trattenendola appena dal braccio, lei si voltò interrogativa.
- Tutto bene?- chiese lui serio, mentre Valentina era già arrivata sul pianerottolo del porticato.
Naomi ricambiò per qualche istante quello sguardo serio, ma repentinamente si aprì in un sorriso spensierato facendo spallucce.
- Certo, sto benissimo.- gli rispose tranquillamente prima di seguire la sorella all'interno dell'abitazione.
Non stava bene, aveva semplicemente per l'ennesima volta indossato una maschera, questo Draco l'aveva capito.


Dopo quella giornata piena di novità il giovane Malfoy sentiva la necessità di rilassarsi. Sopravvissuti al pomeriggio intenso di shopping ognuno si era poi diretto alla propria camera, forse Valentina era stata l'unica a ritornare agli organizzativi per la sfilata che a quanto pare proseguivano anche in sua assenza.
Aprí la porta finestra della sua temporanea nuova camera da letto trovandosi in un piccolo balcone affacciato sul retro di quella grande casa, precisamente sul giardino dall'erba gelata. Sfilò dal pacchetto una sigaretta e l'accese, rigettando il fumo nell’aria. Si voltò appena constatando che al suo fianco, poco distante c’era un altro balcone, doveva essere la stanza della Lorence.
Non riusciva ad abbandonare l'immagine di lei così terrorizzata alla presenza di quel babbano... era sicuro che ci fosse sotto qualcosa, ma sapeva perfettamente che difficilmente Naomi si sarebbe lasciata sfuggire una qualsiasi tipo di spiegazione.
Aspirò nuovamente il fumo strofinandosi appena le braccia nel tentativo di scaldarsi. Era ancora assurdo rendersi conto di dove si trovasse. Nella Londra babbana, circondato da babbani, ma anche streghe e vampiri a quanto pareva! Nella dimora della ragazza con cui non aveva fatto altro che litigare dall’inizio dell’anno scolastico, la stessa che gli teneva fastidiosamente testa, che era suo compito proteggere, che spesso era stata oggetto dei suoi tormenti e su cui ultimamente stava anche fantasticando. E poi Quella casa aveva acceso in lui emozioni e ricordi ormai sepolti da qualche anno. Certo, non era MalfoyManor, ma rispetto alle bettole squallide a cui lui e Blaise si erano dovuti abituare ultimamente era quanto più gli assomigliasse, le grandi stanze, il lusso, la comodità di avere dei servitori… tutte cose che a malapena ricordava.
Rigettò nell’aria l’ultimo fiato prima di fare sparire il mozzicone con un semplice gesto della bacchetta, e rientrò nella stanza, beandosi del caldo tepore. Si lasciò cadere sul comodo grande letto fissando lo schermo piatto di fronte a sé e gli scappò un mezzo sorriso ripensando a quanto avesse appreso in una sola giornata. Si trovò a pensare che certe invenzioni babbane erano strabilianti! Le scale mobili del centro commerciale, tutti quei negozi di abbigliamento coloratissimi, la strana tessera con cui le due ragazze avevano pagato ogni cosa e le televisioni con i loro più utilizzi.
Certo, molte cose le trovava del tutto inutili considerando che con la magia spostarsi da un posto all’altro, cucinare e pulire fosse molto più semplice, ma non avrebbe mai pensato di apprezzare anche una sola virgola del mondo babbano.
Questo aspetto lo metteva particolarmente in crisi ripensando agli anni che aveva trascorso a disprezzare i babbani e qualsiasi cosa fosse legato seppur minimamente a loro.
Più passava il tempo lontano da ciò che era rimasto della sua famiglia più si interrogava su quanto fosse realmente importante il suo status purosangue. Il suo pensiero volò istintivamente al suo migliore amico: non aveva mai compreso fino in fondo come avesse potuto mettersi insieme alla Granger a sorvolare sulla sua impurezza di sangue, ma probabilmente Blaise aveva compreso già da anni che l’elevazione del purosangue non era proprio così vitale come gli era stato insegnato, anzi, di fronte all’amore probabilmente non valeva proprio un accidenti.
In effetti a cosa gli era stato utile l’essere un purosangue? Sicuramente a farsi un nome, rispettato e temuto, questo senza ombra di dubbio. Quando era più piccolo era motivo di vanto, si sentiva potente nell’essere un Malfoy, ma adesso? Adesso, a volte, persino lo odiava il suo cognome.
Non solo perché lo condivideva con il padre che detestava profondamente, ma perché era sempre stato un pretesto per pretendere sempre di più di quanto facesse.
Non era mai abbastanza, mai lodevole ciò che faceva, mai all’altezza del suo nome. Probabilmente per colpa del suo purissimo lignaggio la sua famiglia si era trovata al fianco di Voldemort, un folle che non faceva altro che esaltare la purezza del sangue come se null’altro fosse importante, ma non era così. Nel corso degli anni, più cresceva e più si rendeva conto del valore della famiglia, certo non grazie al padre di cui poteva ricordare rimproveri e sguardi di sufficienza, ma Narcissa decantava la purezza del loro sangue non tanto per supremazia e potere, ma per ben altri valori. Certo, era sorella di una spietata mangiamorte e sposata con il braccio destro di Voldemort, ma al primo posto per lei c’era la famiglia e questo le era costato la vita. Anteporre suo figlio a tutto il resto. Draco spesso si sentiva morire dentro se si abbandonava al pensiero che in fondo, se fosse stato come suo padre si aspettava, se avesse semplicemente abbassato la testa ed entrato come una pedina in quella scacchiera lei sarebbe stata ancora viva. Ecco, forse l’unica cosa davvero utile dell’essere un Malfoy era la facciata che mostrava a tutti, la maschera che indossava da anni e che tutti gli dipingevano addosso, la maschera che più volte l’aveva salvato dal perdersi nelle sue emozioni più profonde. Dopotutto era più semplice presentarsi al mondo come il figlio del mangiamorte, lo spocchioso e irraggiungibile purosangue piuttosto che mostrarsi per quello che era. Ammesso e concesso che ci fosse davvero dell’altro, qualcosa di buono oltre tutto quello. La verità era che una parte di sé si sentiva tutta marcia, sbagliata e di certo non meritevole dell’amore di qualcuno, l’ultima persona che lo aveva amato per quello che era, aveva perso la vita.
Il biondino si alzò di scatto dal letto nel tentativo di combattere quei tristi pensieri, come se potesse fisicamente scrollarli di dosso.
Stava per attingere nuovamente dal pacchetto di sigarette, quando qualcuno bussò alla porta.
Abbandonò il pacchetto di sigarette sul materasso ed andò ad aprire, trovandosi di fronte Naomi con in mano una marea di cose impilate che le nascondevano parzialmente il volto. Si spostò appena di lato per permetterle di entrare, ma senza lasciarsi sfuggire l’occasione di punzecchiarla.
- Già ti mancavo Lorence?- le chiese infatti ghignando appena mentre chiudeva la porta della camera. La ragazza appoggiò tutta la roba che aveva in mano sul tappeto di fronte la tv, riconobbe il videogioco del centro commerciale.
- Taci un po'. – lo zittí lei prontamente prendendo tra le mani la console della play station e dirigendosi verso la televisione iniziò a trafficare con una serie di cavetti. – ti sto prestando la mia play station per allietare il tuo soggiorno semi babbano.- aggiunse mentre aveva la testa letteralmente infilata dietro il grande schermo.
Malfoy la guardava incuriosito e divertito al contempo, non stava capendo dettagliatamente cosa stesse combinando, ma la verità era che la sua presenza gli impediva di affogare nella tempesta dei suoi ricordi e sensi di colpa.
Non sapeva che similmente la ragazza si trovava lì per il medesimo motivo.
Una volta rientrata dal pomeriggio di shopping si era fiondata nella sua camera, letteralmente lanciata sul letto e si era abbandonata ad un urlo liberatorio soffocato da uno dei cuscini.
Era rientrata da meno di un giorno e già voleva sparire!
Scoprire che Imelda e gran parte delle persone in quella casa erano da sempre streghe o maghi e rivedere Dorian l'avevano messa definitivamente al tappeto. E pensare che non aveva ancora affrontato la madre!In quel momento provava una tale frustrazione da farle momentaneamente accantonare la paura e l'angoscia che aveva sperimentato qualche ora prima.
Era nervosa, friggeva a dirla tutta, e dopo avere camminato su e giù per la propria stanza mordendosi compulsivamente l'interno guancia aveva deciso di fare qualcosa di produttivo. Certo, avrebbe potuto chiedere a qualsiasi maggiordomo o cameriera di installare la console nella camera del biondino, ma sentiva la necessità di non rimanere da sola ad affrontare i suoi pensieri.
Riemerse da dietro la televisione tutta soddisfatta, appoggiò i dvd ed una serie di giochi sul mobile e tornò sul tappeto sulla quale aveva lasciato un computer portatile. Si sedette appoggiando la schiena contro il letto e fece cenno al ragazzo di sedersi al suo fianco.
- Prendi appunti Malfoy, altra cosa babbana.- ghignò divertita Naomi mentre accendeva il computer che appoggiò sulle gambe incrociate.
- Un computer, giusto?- domandò il ragazzo sedendosi al suo fianco e ricordandosi di averlo già visto al negozio di elettronica.
Lei annuì guardandolo brevemente e molto sorpresa della velocità con cui aveva memorizzato ciò che gli aveva mostrato qualche ora prima.
La ragazza iniziò a schiacciare qualche tasto ed in men che non si dica sullo schermo apparvero Hermione e Blaise.
- Malfoy, ti presento Skype.- annunciò Naomi divertita mentre si avvicinava di più a Draco per farlo entrare nell'inquadratura della web cam. - Ciao ragazzi, tutto bene?- domandò ai due innamorati. Zabini, come d'altro canto lo era Malfoy, incuriosito e sorpreso da quell'aggeggio ed Hermione tutta sorridente.
- Ciao!- salutarono entrambi – tutto bene, siamo fuggiti all'orda di parenti e dal cibo. Mia madre ha cucinato per un intero esercito.- aggiunse Hermione che sembrava provata, ma molto felice, si scambiò infatti velocemente un sorriso con Blaise- Voi?- chiese alzando forse un po' troppo la voce Blaise che non capiva ancora bene il funzionamento di quell'aggeggio.
Contemporaneamente Draco e Naomi fecero spallucce.
- Tranquilla mammina, i tuoi bimbi preferiti non si sono ancora uccisi.- rispose divertita Naomi facendo ghignare il biondino.
Blaise si cimentò in un elegante dito medio in tutta risposta, prima che Hermione prendesse parola.
- Nao, ci sta chiamando mia madre...- disse la riccia leggermente esasperata.
- Andate, tranquilli.- li salutò Naomi gesticolando con la mano, mentre anche il biondino alzò la sua in segno di saluto.
Terminò così la breve chiamata.
- Carino, lo ammetto.- commentò Draco mentre la ragazza chiudeva il portatile e lo poggiava al suo fianco.
- Lo so.- ghignò Naomi divertita – ti ho lasciato altri giochi nel caso volessi fare pratica di babbanità.- scherzò lei indicando con un cenno del capo il mobile dinnanzi a loro – e se vuoi potremmo vedere un film.- azzardò lei seppur leggermente in imbarazzo. Era strano proporre una simile attività a Malfoy, li costringeva a stare insieme sul serio a condividere più di uno spazio.
Draco sospirò stranito da quella proposta, ma acconsentì facendo una smorfia indifferente.
- Perchè no?- disse enigmatico mettendosi più comodo contro la fine del letto. Naomi gli sorrise entusiasta e si alzò per mettere il dvd del signore degli anelli, tornò al fianco del biondino stringendo le ginocchia al petto.
Rimasero in silenzio ad osservare il film, finchè non fece la comparsa sul grande schermo Gandalf.
- Frena, frena...- disse Malfoy guardando quasi schifato la televisione – per i babbani i maghi sono così? Vecchi, barbuti e con il cappello a punta?-
Naomi rise divertita.
- Nella maggior parte delle interpretazioni, sì Malfoy, sono proprio così.- disse mentre il film proseguiva. Si voltò ad osservarlo, anche se quest'ultimo sembrava troppo concentrato a proseguire con la visione per accorgersene subito. Più lo guardava e più le sembrava strana la sua presenza nella propria casa, strano che fossero seduti per terra praticamente uno di fianco all'altra e che stessero guardando un film. Era assolutamente assurdo.
- Sono più interessante del tuo film?- domandò ghignando il biondino voltandosi ed accorgendosi dello sguardo insistente di lei.
- No, ti stavo immaginando con la barba ed un cappello a punta.- gli rispose lei prontamente senza distogliere lo sguardo.
- Sarei ugualmente sexy, specialmente con la barba.- replicò lui piegando ulteriormente le labbra in quel ghigno perfetto.
Naomi rise seriamente divertita, tornando poi a guardare la televisione, seguita dal giovane Malfoy.
Rimasero così, vicini l'uno al fianco dell'altra a guardare il film, in silenzio, godendo ognuno della compagnia dell’altra grazie al quale non erano stati risucchiati dai propri pensieri.

Vennero interrotti da una delle cameriere che bussando alla porta li aveva avvertiti che la cena era pronta. Scesero al piano di sotto commentando sporadicamente quanto visto fino ad allora, escluso lo scandalo per come erano stati rappresentati maghi ed elfi la storia sembrava piacere al giovane Malfoy.
Quando entrarono nella sala da pranzo, vicino all’angolo bar c’erano in piedi Valentina e Dorinda, sembrava stessero parlando di qualcosa di serio viste le loro espressioni, ma in entrambe si aprì un sorriso sincero non appena videro i due Serpeverde.
Dorinda prontamente si diresse verso di loro, la postura controllata, un sorriso amichevole in volto.
- Naomi.. – salutò la figlia accarezzandole la spalla e dedicò poi la sua attenzione esclusivamente a Draco.
- Non ci siamo mai formalmente presentati… piacere Dorinda. – disse cordialmente mentre tendeva la mano verso il ragazzo, che prontamente strinse, presentandosi a sua volta.
Dorinda lo guardò intensamente, sempre sorridendo.
- Sono sicura che le mie figlie abbiano già fatto gli onori di casa, ma se ti servisse qualcosa, qualsiasi cosa, non hai che da chiedere. Fai come se fossi a casa tua Draco.- aggiunse amorevolmente mentre iniziava a sedersi a capotavola.
Draco accennò un piccolo sorriso e prese posto al fianco di Naomi, mentre Valentina si sedette dal lato opposto del tavolo.
- Allora Naomi, come ti trovi ad Hogwarts? Ti piacciono le lezioni? – chiese Dorinda mentre due cameriere iniziarono a servire la cena. Naomi, carica di rancore e nervosismo, non si lasciò sfuggire l’occasione per rinfacciarlo alla madre.
- È meraviglioso. Specialmente perché ho dovuto recuperare anni di lezioni in pochi mesi. Grazie ancora.- rispose con un sorrisetto sarcastico.
Valentina alzò gli occhi al cielo mentre giocherellava con il cibo nel piatto, Dorinda con tutta calma sorrise. 
Probabilmente si aspettava quel tipo di atteggiamento da parte di sua figlia.
- Sono certa che non avrai difficoltà a recuperare ogni cosa: sei portatissima per lo studio, lo sei sempre stata.- proseguí infatti sorridendo non curante dello sguardo scocciato della più grande delle figlie.- A te Draco la scuola va bene?- domandò al ragazzo spostando quindi verso di lui lo sguardo. Il suo tono era tranquillo e la sua domanda genuina, era davvero interessata all’argomento che stava intavolando come se fosse una normalissima cena alla fine di una giornata in una più che normale famiglia. Il biondino ebbe giusto il tempo di alzare lo sguardo dal proprio piatto prima che Naomi scoppiasse in una fragorosa e fredda, quanto divertita risata. La guardarono tutti sconcertati di una così insolita reazione e fu Dorinda la prima a prendere parola.
- Ho detto qualcosa di divertente?- le chiese sempre sorridendo.
Naomi posò sul tavolo la forchetta rumorosamente smettendo improvvisamente di ridire.
- Direi più qualcosa di ridicolo! – sbottò infatti fissandola duramente. – Ignora tranquillamente il fatto che per anni sia stata all’oscuro dell’esistenza della magia, che mi ci sia trovata buttata, così, all’improvviso. Ignoriamo pure che per chissà quale motivo quello psicopatico che hai sposato vuole uccidermi, o forse arruolarmi nel suo malvagio esercito, questo ancora non mi è chiaro! – continuò come una furia mentre gesticolava frenetica. Dorinda irrigidí appena la mascella al sentire nominare il padre delle sue figlie, ma non si scompose e non ebbe modo di inserirsi comunque nella sfuriata della figlia che continuava imperterrita incurante delle cameriere o degli altri due commensali presenti – E continuiamo pure ad ignorare che voi due siete vampiri, cosa appresa ed elaborata in tempo zero ovviamente, ah già e non dimentichiamoci la ciliegina sulla torta!- rise amaramente di nuovo la castana, le guance leggermente arrossate per la foga che metteva in quelle parole – Imelda, tutti… tutti quanti sapevano, io sono stata per anni l’unica stronza che ignorava tutto, la stupida della situazione. – terminò amareggiata trattenendo con tutta sè stessa le lacrime generate dalla rabbia e dal nervoso. – Certo. Continuiamo a fingere che tutto vada bene, che siamo una normalissima e funzionale famiglia, ok.- annuì riprendendo la forchetta in mano pronta per proseguire la cena. – Beh la scuola va da dio. Sia io che Malfoy siamo degli ottimi studenti, quasi modello oserei dire, grazie tante per l’interessamento.- terminò riprendendo infine a mangiare ciò che si trovava nel piatto.
Seguì qualche minuto di completo silenzio, interrotto esclusivamente dal rumore di stoviglie che toccavano i piatti.
Draco non proferì alcuna parola, non credeva fosse necessario e nemmeno il caso considerando la sfuriata della castana, riprese quindi a mangiare sperando che qualcuno interrompesse il silenzio e che la discussione non degenerasse, anche se conoscendo un minimo Naomi sapeva che quello era solo un piccolo assaggio.
- Che abbia inizio il melodramma… - commentò sarcastica Valentina sospirando concentrandosi imperterrita sul proprio piatto.
- Melodramma un cazzo!- sbottò nuovamente Naomi rivolgendosi questa volta verso la sorella – tu non hai idea di cosa significhi!- sbraitò nuovamente senza specificare esattamente cosa. Si riferiva un po’ a tutto a dire la verità. Le pressioni e violenze subite dal padre, l’indifferenza della madre, allontanarsi da casa per avere un minimo di respiro, l’incombenza di essere nel mirino di un mago psicopatico senza saperne precisamente il motivo. Se si fosse effettivamente messa ad elencare ogni singola ingiustizia subita probabilmente si sarebbero alzate da tavolo dopo Capodanno.
- Certo che no, come al solito credi che sia tutto incentrato su di te!- rispose a tono la bionda abbandonando definitivamente l’idea di mangiare qualcosa e allontanando il piatto. – Povera, tutti ce l’hanno con me, chi se ne frega dei problemi degli altri.-la canzonò con una vocina infantile.
Naomi ribollente di rabbia si alzò di scatto dal tavolo facendo cadere la sedia sul pavimento, anche Draco istintivamente si allontanò appena dal tavolo con la sedia, pronto ad intervenire se necessario.
Non poteva dire chissà cosa in quella situazione, l’unica cosa che avrebbe potuto fare al massimo era tentare di fermare Naomi nel caso tentasse di portare ad un livello fisico quel litigio con la sorella, ma non fu tuttavia necessario alcun suo intervento, fu Dorinda a ristabilire l’ordine. Sbatté prepotentemente una mano sul tavolo, non sembrava avesse fatto chissà quale sforzo, ma il rumore fu sufficiente da attirare l’attenzione di tutti su di sé, si alzò appoggiando entrambe le mani sul tavolo.
- Adesso basta.- alzò appena la voce guardando entrambe le figlie duramente. – Naomi sientate .- si rivolse alla più grande con un tono che non ammetteva replica. La Serpeverde sostenne lo sguardo, ancora furente i pugni stretti lungo al corpo. – Siediti, per favore.- ripetè più dolcemente la donna respirando profondamente prima di sedersi a sua volta.
Naomi sbuffò, ma riluttante afferrò la sedia da terra e la trascinò rumorosamente fino al tavolo, lasciandosi cadere sopra, decisamente contrariata.
Come se nulla fosse successo i camerieri continuarono a servire il resto della cena, lasciandolo al centro del tavolo. Dorinda sospirò impercettibilmente servendosi per prima.
- Draco, ti chiedo scusa.- iniziò rivolgendosi con un mezzo sorriso al biondino – non era nostra intenzione metterti a disagio.- aggiunse guardando con rimprovero entrambe le figlie, le quali tuttavia non sembravano pentite nemmeno un po’. Malfoy si sistemò meglio sulla sedia, abbozzando l’ombra di un sorriso di circostanza.
- Nessun problema. – si limitò a rispondere cordialmente. Sicuramente quelle tre avevano molto da chiarire, tuttavia, non poteva che comprendere la reazione di Naomi. Anche lui detestava la sensazione di impotenza, l’essere escluso dalla stessa propria vita.
- Si, scusaci tanto Draco se ti abbiamo scandalizzato con il nostro comportamento, sicuramente sarebbe stato meglio annoiarti a morte chiedendoti come procede la scuola. – intervenne Naomi sarcastica sorridendo falsamente a tutti – quindi, che ne dici se raccontiamo com’è stata emozionante l’ultima lezione di Storia della magia? – proseguí canzonatoria. Valentina scosse la testa esasperata, ma Dorinda rimase ferma ed impassibile.
- Ora basta Naomi!- si rivolse alla figlia alzando appena la voce. – capisco che tu sia arrabbiata e che tu abbia molte domande, ma non è questo il modo ed il luogo!- aggiunse severa, quasi glaciale, tanto che Naomi non osò controbattere. - Volevo solo passare una cena conversando normalmente, come una normale fam..-
- No.- la interruppe subito Naomi alzando appena la voce. Si voltò completamente verso la madre, quasi tremava dal nervoso. – non puoi fingere all’improvviso che t'importi di essere una normale famiglia. Non lo siamo, non lo siamo mai stati.- aggiunse con evidente amarezza. – E di certo non inizieremo ad esserlo adesso, con alle spalle segreti, assurde teorie complottiste e senza nemmeno lo straccio di una risposta alle mie lecite domande.-
-Nao, perché non.. – tentò di intervenire Valentina esasperata dal comportamento guerriglioso della sorella, ma Dorinda la interruppe alzando appena una mano.
- Molto bene.- annuì seppure dispiaciuta la donna. - Considerando che domani sarò impegnata con il lavoro e che il giorno dopo è Natale, hai intenzione di trasformare ogni conversazione in un dibattito fino allo scoccare della mezzanotte del venticinque Dicembre?- chiese la donna con una pacata e disarmante semplicità.
Naomi non rispose subito, non era sicuramente sua intenzione rendere quei pochi giorni di permanenza una tortura più insopportabile di quella che già si stava dimostrando. Voleva solo avere delle dannate risposte!
- Non credo.- confermò i suoi pensieri Dorinda alzando le spalle – Quindi? Cosa vuoi fare?- la incalzò questa volta con aria di sfida, sapendo di avere in ogni caso il coltello dalla parte del manico. - Passiamo questi due giorni a lanciarci frecciatine e litigare senza di fatto non ottenere un accidenti o ci sforziamo per almeno due giorni di andare d'accordo per poi avere una vera e seria conversazione?- aggiunse come se la soluzione fosse ovvia.
Tutti e tre guardavano Dorinda, era estremamente calma, ma sicuramente sincera.
- Vuoi che fino ad allora ci trasformiamo magicamente nella famiglia perfetta e unita?- domandò divertita Naomi non sopportando l'idea di essere messa alle strette.
- Non lo pretendo, tuttavia mi piacerebbe se provassimo quanto meno a parlare civilmente tra di noi… anche di banalità quali la scuola.-
- E magari abbassando di qualche tacca il sarcasmo, quello aiuterebbe.- aggiunse Valentina con tono confidenziale e un sorriso. La castana di tutta risposta le rivolse uno sguardo raggelante, alla quale tuttavia la biondina rispose con uno smagliante sorriso.
- Bene. Aspetterò che passi la sfilata ed il maledetto Natale. Ma non ho intenzione di giocare all’allegra famiglia felice.- aggiunse prima di alzarsi teatralmente da tavolo guardando tutti, compreso il povero Draco.
In fondo un pochino le dispiaceva di averlo coinvolto in quel modo nel loro dramma familiare, immaginava che potesse sentirsi di troppo o effettivamente a disagio, ma ovviamente passava in secondo piano paragonato alla propria rabbia. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma in quel momento predominava il bisogno di sfogare in qualche modo la sua rabbia e la frustrazione. Per l'ennesima volta non aveva il ben che minimo controllo sulla sua vita, modalità diverse, ma stesse emozioni. Solo e soltanto senso di impotenza, lo detestava.
Uscì rapidamente dalla sala da pranzo, non salutando nessuno.
Dorinda sospirò affranta, passandosi una mano tra i capelli.
- Non mi mancavano le sue uscite teatrali.- commentò Valentina dedicandosi ad un boccone. Dorinda la guardò con aria di rimprovero, ma in effetti non era la prima volta che in quella casa avvenivano simili scenette. Litigata, urlata, freddezza e sipario. Non biasimava la figlia, ma era estenuante, tutta la situazione lo era ormai da troppo tempo.
- Nuovamente, ti chiedo scusa Draco. – sorrise debolmente Dorinda al biondino. – come immagino avrai capito in questa casa nulla è semplice, non lo è mai stato.- ammise la donna con tristezza.
Draco non sapeva che rispondere, non era estraneo ai drammi di famiglia seppure meno aperti, eppure non poteva fare a meno di pendere dal lato della bilancia della sua compagna di casata. Dopo tutto quello che aveva passato era difficile accettare di aspettare due stupidi giorni per avere finalmente delle risposte, lui stesso fremeva per avere delucidazioni su determinate questioni e non era nemmeno il diretto interessato. – Non c’è bisogno di chiedere scusa, davvero.- replicò educatamente seppure un po’ reticente. - è comprensibile che voglia avere delle risposte.- si limitò ad aggiungere riprendendo a cenare, ma facendo intendere che palesemente dava ragione a Naomi.
Dorinda annuì, sapeva perfettamente che la rabbia della figlia era giustificata, e si trovò a sorridere appena avendo compreso dalle poche e diplomatiche parole che il suo ospite pareva appoggiare la figlia.

     


Entrò in camera sbattendo la porta, il respiro lievemente affannato, completamente sopraffatta dal nervoso.
Cercava di regolarizzare la respirazione nel vano tentativo di calmarsi, ma non era così semplice, per lo meno non lo era mai stato per lei. Camminava senza meta all’interno della propria stanza, ripercorrendo i propri passi, sforzandosi di respirare più lentamente e ripetendosi di stare calma, ma nulla, non c’era verso, non ci riusciva.
-Fanculo!- imprecò a labbra strette tirando una sberla a caso al sacco da boxe appeso nella camera facendolo leggermente ondeggiare e sentendo immediatamente la mano formicolare.
Anche quello non bastava, ma sicuramente la fece stare leggermente meglio.
Assurdo come pochi minuti in compagnia della madre in quella terribile casa avessero così facilmente acceso gli animi, rievocato simili scenari. Odiava quella casa, si sentiva sempre più soffocare e non poteva sopportare l’idea di stare un altro secondo senza avere risposte da sua madre, gliele doveva!
Si diresse in bagno sospirando mentre appoggiava le mani sul lavandino guardando il suo riflesso allo specchio.
Come poteva pretendere che avrebbe passato due giorni a comportarsi come se niente fosse? Fingere di non morire dalla voglia di sapere, sapere cosa era successo, cosa di fatto volessero da lei i mangiamorte, perché era stata tenuta lontana dal mondo magico…troppi interrogativi, troppe domande senza alcuno straccio di risposta.
D’altro canto, come le aveva fatto notare la madre non aveva molte altre opzioni: poteva rinchiudersi in camera e riemergere dopo due giorni per affrontare il discorso oppure continuare a cavalcare l’onda degli eventi senza staccare la testa alla madre o alla sorella ed ignorare i rancori nei loro confronti per le mille bugie e segreti.
Nessuna delle due opzioni in ogni caso sembrava più percorribile dell’altra.
Scosse leggermente la testa prima di accendere il rubinetto dell'acqua per potersi rinfrescare il viso.
L'acqua fredda sulla pelle ebbe un effetto ulteriormente calmante, piacevole, anche se constatò che non c'era abbastanza acqua fredda nel mondo per poterla farla sentire serena. Sciolse i capelli dalla coda ormai disordinata che aveva sfoggiato durante tutta la giornata, ravvivando i voluminosi lunghi capelli con veloci gesti della mano, mentre iniziava a spogliarsi lanciando in un angolo i vestiti sporchi pronta per sprofondare nel proprio letto nella speranza che quella giornata infernale potesse finalmente finire.
Era passato davvero solo un giorno?
Com'era possibile che in così poco tempo fosse già esplosa? Sperava di durare almeno un paio di giorni prima di dare di matto!
Certamente scoprire che tutti quanti nella sua vita erano al corrente della magia tranne lei non aveva aiutato, e ben che meno l'avere incontrato Dorian al centro commerciale. Chiamiamola pure una serie di sfortunati eventi, ma considerando le basi non ci volevano proprio.
Uscì dal bagno priva di vestiti, la pelle d'oca per il freddo, si strinse nelle spalle strofinandosi rapidamente le braccia nel tentativo di scaldarsi e maledicendosi per non avere pensato prima di prepararsi il pigiama si posizionò davanti alla cassettiera, ma proprio mentre stava per aprire uno dei cassetti le cadde l'occhio su un bigliettino rosa piegato sopra il mobile.
Corrugò la fronte stranita, mentre lo prendeva tra le mani poté leggere scritto in elegante grafia "Ti voglio bene, non uccidermi" di fianco disegnato un piccolo cuoricino.
La grafia sembrava essere quella della sorella, ma non riusciva a comprendere il significato di quelle poche parole, tuttavia, tempo di un battito di ciglia, comprese.
Socchiuse gli occhi respirando profondamente e sperando di non avere ragione aprì velocemente il primo cassetto del mobile e spalancò gli occhi esterrefatta.
- Che diamine...- mormorò esasperata mentre tirava fuori dal cassetto una specie di abitino semi trasparente con pizzi e merletti neri. Lo lasciò cadere a terra, scavando freneticamente alla ricerca di qualcosa di normale, ma tutto ciò che riusciva a pescare in quel cassetto erano cose...non proprio rientranti nel suo stile.
- No, no, no...- si lamentò disperata osservando ai suoi piedi una serie di corpetti, vestitini in pizzo e vestaglie svolazzanti.
Dove diavolo era finita la sua roba? Le sue normalissime canottiere ad esempio!
Si affrettò ad aprire anche il secondo cassetto temendo sempre di più per ciò che avrebbe potuto trovare e come immaginato anche il contenuto del proprio intimo era stato totalmente rinnovato. Come una pazza frenetica aprì ogni cassetto e anta dell'armadio vedendo a colpo d'occhio che erano presenti vestiti nuovi di pacca che non aveva ovviamente mai visto e nonostante non si soffermasse sul visionarli tutti nel dettaglio l'unica cosa di cui fosse certa era che le sue vecchie cose erano sparite.
Sprofondò il viso tra le mani, stropicciandosi nervosamente tutto la faccia e sbuffando sonoramente.
Sicuramente le cose che erano rimaste nei suoi armadi erano vecchie, chissà, probabilmente nemmeno le stavano più, ma avrebbe preferito scegliere da sola gli eventuali rimpiazzi.
Avrebbe dovuto aprire ogni singolo cassetto per ispezionare il contenuto e trovare qualcosa di vagamente comodo per dormire, ammesso e concesso che ci fosse! Perchè quella giornata continuava a prenderla a pugni nello stomaco?
Sconfortata aprì nuovamente cassetti ed ante a caso alla disperata ricerca di qualcosa che potesse adattare a pigiama, ma più cercava e più si deprimeva. Da Hogwarts non si era portata praticamente nulla sapendo di potere contare su ciò che aveva lasciato nella propria abitazione, ma evidentemente Valentina aveva deciso che quegli abiti non andassero bene.
Il suo dramma interiore fu interrotto bruscamente da un sonoro "toc toc" proveniente dalla porta d'ingresso della sua camera che la fece sobbalzare.
Se fosse stata Valentina le avrebbe lanciato in faccia tutto quell'insieme di stoffa pizzosa che si trovava sul pavimento oltre che una marea di insulti.
- Lorence, sei qui?!- sentì la voce interrogativa di Draco da fuori e sbarrò immediatamente gli occhi fiondandosi contro la porta per dare una mandata di chiave. Si guardò abbassando il viso, completamente nuda tenne una mano sulla porta imprecando a non finire nella sua testa.
- Si, scusami, aspetta un attimo. – si scusò lei impacciata e non sapendo dove recuperare qualcosa di più coprente. Ritornò invano nel proprio armadio cercando quanto meno una felpa! Scorreva freneticamente ogni capo con le dita, ma nulla le sembrava abbastanza idoneo.
- Ne hai per molto?- tentò nuovamente il ragazzo appoggiando pesantemente una mano alla porta.
Naomi imprecò a bassa voce , mettendosi una mano nei capelli.
- Mi sto vestendo!- replicò stizzita e nervosamente corse verso la cassettiera comprendendo che le toccava per forza di cose accontentarsi.
Alla fine riluttante indossò un vestitino da notte grigio in caldo cotone, le spalline sottili, una generosa scollatura sui seni liberi decorata in pizzo che le arrivava a metà coscia. Si guardò allo specchio davanti al letto, non le stava male ovviamente, ma avrebbe preferito di gran lunga una delle sue larghe magliette e dei pantaloni morbidi almeno per dormire!
Per altro, considerando che non indossava reggiseno o mutande era decisamente troppo provocante per essere spacciato come pigiama.
Aprì infine il cassetto dell’intimo, ma più cose toccava e tirava fuori da quel maledetto mobile, più saliva alto il livello degli insulti. Stava praticamente svuotando l’intero cassetto alla ricerca di qualcosa di vagamente adatto, ma per la fretta si accontentò di un perizoma in pizzo nero che infilò alla velocità della luce mentre inciampando si avvicinava nuovamente alla porta.
- Arrivo!- esclamò affannata prima di guardarsi per l'ennesima volta allo specchio in evidente imbarazzo. Trovò tuttavia finalmente il coraggio di aprire la porta, trovandosi di fronte Draco piuttosto seccato, il quale tuttavia non perse l'occasione per osservarla: i capelli arruffati , le gote arrossate e quel vestitino decisamente tanto corto e scollato per gli standard di lei. Distolse quasi subito lo sguardo, cercando di camuffare il mezzo ghigno che aveva sulle labbra.
- Credevo che li stessi fabbricando i vestiti… - commentò entrando senza troppe cerimonie con le mani in tasca guardandosi intorno molto velocemente per poi tornare a guardare Naomi che nel frattempo aveva chiuso la porta appoggiandosi sopra con la schiena.
- È un incubo! – esclamò lei disperata – tutti i miei vecchi vestiti sono spariti! Quella pazza di mia sorella mi ha rifatto l’armadio! – aggiunse sbuffando. Allora Draco si voltò verso gli armadi con le ante spalancate ed i cassetti semi aperti.
- Che perfidia, ti ha comprato dei vestiti nuovi … - commentò ironico e minimizzando comprendendo tuttavia nell'immediato l'outfit insolitamente sprezzante della Serpeverde Non potè fare a meno di spostare lo sguardo sugli indumenti riversi al pavimento. Si chinò rapidamente raccogliendo un body in pizzo rosso scollato davanti e con molta poca stoffa anche dietro sghignazzando divertito, mentre Naomi gli si avvicinava strappandoglielo dalle mani.
- Oh, capisco ora.- ridacchiò infatti avendo compreso il tipo di vestiti su cui aveva da ridire la Serpe.
- Come dovrei dormire con questa roba?! – si lamentò lei gettandola a caso in uno dei cassetti mentre raccoglieva alla bene in meglio le altre cose dal pavimento rallentata dal suo cortissimo e scollato indumento.
- Mah, non so… - commentò Draco sempre più divertito mentre le mostrava l’ennesimo pezzo di stoffa che gli era capitato tra le mani – questo mi sembra comodo, senz’altro lascia molta libertà di movimento. – proseguí sghignazzando sempre più divertito nel vedere l'evidente difficoltà di Naomi che strabuzzò gli occhi voltandosi e vedendolo con quello slip rosa shocking tra le mani. Lo stupore non fu tanto per il colore quanto per come fosse quella maledetta mutanda! Aveva degli strass vistosi sulla parte anteriore, ma completamente aperta per tutta la lunghezza fino al lato posteriore. Naomi chiuse gli occhi respirò profondamente ed espirò rumorosamente, mentre Draco sghignazzava sempre più divertito, lei gli strappò dalle mani anche quel piccolo orrore e nuovamente riprese a cacciare alla rinfusa tutto negli armadi sbattendo rumorosamente le ante.
- C’è di buono che qualsiasi altro vestito non potrà essere peggio dei presunti pigiami e dell’intimo. – commentò più per rassicurare sé stessa che per dovere della comunicazione.
- A me non sembrano così male.- commentò Malfoy con un ghignetto malizioso osservandola nuovamente e focalizzandosi questa volta più attentamente sulla cortezza dell'indumento e la profonda e generosa scollatura.
- Non avevo dubbi!- replicò lei con la voce stridula nel tentativo di canzonarlo cercando di coprirsi istintivamente incrociando le braccia al seno.
Draco sempre più divertito distolse lo sguardo ed iniziò a muovere qualche passo nella stanza di lei osservandola scrupolosamente: osservò i poster appesi ai muri di alcune band, si avvicinò alla scrivania ordinata con sopra il computer vicino alla finestra, la libreria ben fornita.
- Che roba è? – domandò piazzandosi davanti al sacco da boxe che pendeva dal soffitto. Naomi gli si avvicinò, appoggiandoci sopra una mano e guardando come fosse ormai mal concio.
- È un sacco da boxe. La boxe è uno sport babbano, è un tipo di combattimento. – spiegò lei il più semplicemente possibile – Si prende a pugni per allenarsi, ma nel mio caso direi più che si tratta di una valvola di sfogo.- aggiunse simulando goffamente un pugno. Malfoy sollevò un sopracciglio scettico: i babbani per sport si picchiavano? Che stranezza. La valvola di sfogo fisica la comprendeva, molte volte aveva preso a pugni cose a caso nel tentativo di liberarsi della rabbia, non gli era estraneo il contatto fisico violento, altroché, ma di certo non utilizzato per hobby. Fece spallucce a quel pensiero dandole le spalle e dirigendosi alla parete con le polaroid appese alle mollette led guardandole una ad una.
Naomi lo osservò, un po’ stranita dalla sua presenza nella propria camera, mosse qualche passo verso di lui prima di prendere parola.
- Sei venuto qui solo per ispezionare la mia camera?- gli chiese affiancandolo e sollevando appena il viso per guardarlo in faccia.
- Sono venuto a controllare che non facessi stupidaggini. – rispose lui rapidamente senza guardarla. – inoltre, mi sembrava una buona scusa per assentarmi dalla cena movimentata con tua madre e tua sorella.-aggiunse subito prima che la ragazza potesse accusarlo di preoccuparsi per la sua salute. In realtà non si sentiva per niente a suo agio nel rimanere da solo con le due donne, o meglio, le due donne vampiro, specialmente dopo la burrascosa discussione. Diciamo che ogni tentativo di argomentazione era come se si fosse bruciato, per questo motivo aveva deciso di congedarsi per raggiungere Naomi e si, infondo, anche per verificare se stesse bene o quanto meno che non tentasse di scappare di casa.
- Mi dispiace di averti mollato la sotto. – ammise Naomi abbassando colpevole lo sguardo. – ma non potevo rimanere un secondo di più… - aggiunse sinceramente torturandosi l’interno guancia tentando di tenere a bada il nervosismo.
- Sì, capisco.- si limitò a rispondere il biondino assottigliando lo sguardo mentre prendeva tra le mani una foto dalla parete. – questo è il babbano del centro commerciale?- le domandò sorpreso mostrandole la foto. Naomi la prese tra le mani guardando l’immagine: si, era lui. Una foto di almeno tre anni prima, erano ritratti insieme con la tenuta da scherma due sorrisi smaglianti e le lame incrociate sopra le teste.
Non ci pensò più di una volta e stracciò in mille pezzi la fotografia gettandola nel cestino sotto la scrivania.
- Immagino di sì.- commentò infatti Draco osservando la reazione di Naomi. – quindi… - aggiunse sospirando prima di sedersi placidamente sulla sedia di fronte alla scrivania. -cos’ha combinato per farti incazzare?- domandò direttamente senza troppi giri di parole.
Lei lo guardò stranita e soffocò un’amara risata. – perché? Ti interessa davvero? – gli chiese indispettita. Non aveva granché voglia di parlare di Dorian, credeva che l’avere strappato malamente la foto fosse un chiaro messaggio.
- Sì e no.- rispose lui enigmatico mentre si muoveva a destra e a sinistra sulla sedia con rotelle – mi interessa capire il motivo per cui sembravi terrorizzata quando lo hai visto oggi pomeriggio. – le disse seriamente guardandola negli occhi e smettendo di giocherellare con la sedia.
La ragazza rimase immobile senza sapere cosa rispondere nell’immediato, sperava che non si fosse accorto della sua reazione o che quanto meno lasciasse correre. Ricordava perfettamente la paura che aveva provato appena aveva visto Dorian a pochi metri da lei e detestava provare quell’emozione, soprattutto nei suoi confronti. Come aveva permesso ad uno stupido ragazzo di dominare le proprie paure? In verità la risposta era molto semplice, lei lo sapeva: non aveva mai digerito quanto accaduto con il suo ex ragazzo, aveva semplicemente finto che non fosse mai successo, accantonato in un remoto cassetto della sua mente. Ogni tanto spuntava fuori il ricordo e con lui tutte le emozioni del caso, ma le ci voleva ben poco per rimetterlo al suo posto nel dimenticatoio. Eppure era bastato incontrarlo, anche a distanza di anni, per provare quell’attanagliante paura.
-Pff… terrorizzata!- esclamò Naomi minimizzando con un gesto della mano e appoggiando il peso su una sola gamba mettendosi sulla difensiva e cercando nuovamente di accantonare quei pensieri e le emozioni da loro derivanti. – la parola che cerchi direi che è dannatamente sorpresa ed a tratti incazzata, nulla di più. – aggiunse facendo spallucce con tono di sufficienza. – non lo vedevo da anni grazie a dio e invece… sorpresa! Ecco tutto.- proseguí lei convinta che la sua spiegazione non facesse una piega.
Lui prima di rispondere la fissò dritta negli occhi, inespressivo, ma ricordando con precisa attenzione la reazione di lei. Non poteva avere la presunzione di vantare anni di conoscenza, ma in quei mesi aveva imparato, anche a sue spese, che la castana era difficilmente impressionabile, testarda, spavalda e sicuramente non il tipo che si spaventa per niente.
- Non me la bevo.- scosse lui appena la testa senza smettere di fissarla negli occhi, mentre si alzava per avvicinarsi.- so quello che ho visto.- aggiunse seriamente sostando a pochi passi da lei – e ti conosco abbastanza bene da potere affermare con certezza che ti spaventi per bene poche cose Lorence.- terminò sperando che gli dicesse la verità.
Cosa si aspettava di ascoltare? C’era da dire che quando si trattava di Naomi non c’era limite alle sorprese, non si sarebbe infatti sconvolto se gli avesse confessato che il presunto babbano era in realtà una spia del padre, una creatura magica o chissà che altro… anche se ad essere sincero con sé stesso tutto ciò non avrebbe potuto giustificare una reazione di spavento. 
Gli venivano poche ragioni in mente per cui una ragazza potesse avere paura di un ragazzo, e nonostante Naomi fosse in grado di badare a sé stessa, o meglio così diceva lei, ognuna di queste ipotesi che gli frullavano in testa gli facevano salire una spaventosa voglia di fare rimpiangere il giorno in cui era nato al giovane moretto con gli occhi azzurri. Forse era quello il motivo per cui aveva la necessità di sapere? Se anche si fosse presentato il peggiore degli scenari a lui cosa importava? Erano stati insieme anni fa, qualsiasi cosa fosse successa come poteva scatenare in lui una tale rabbia? Naomi distolse velocemente lo sguardo sorpassandolo e scuotendo la testa nervosamente.
Prima di rispondergli prese un profondo respiro, il primo istinto era stato letteralmente quello di andarsene da quella conversazione, da quella stanza, ma era appena sfuggita in simile modo alla litigata con la madre e la sorella, non aveva più molti altri luoghi in cui sparire. Incrociò le mani portandosele alla fronte e socchiudendo gli occhi prima di parlare.
-È stata una giornata tremendamente di merda se non te ne fossi accorto… - gli disse cercando di trattenere quanto più possibile la rabbia e sforzandosi di rispondergli con gentilezza – ho scoperto che tutte le persone in mezzo cui sono cresciuta hanno sempre saputo del mondo magico tenendomi deliberatamente all’oscuro, si, ho rivisto anche una delle poche persone che mai avrei voluto vedere in tutta la mia dannatamente complicata vita, mia madre vuole giocare all’allegra famiglia felice ed a quanto pare i miei nuovi vestiti sono ispirati al guardaroba di un’attrice porno! – esclamò tutto d’un fiato elencando ogni singolo punto sulle dita della mano. – Dopo tutto questo vuoi davvero costringermi a parlare di qualcosa di cui è evidente non voglia parlare ?- gli domandò quasi supplicante ed anche esausta, mentre si avvicinava nuovamente a lui.
Draco ascoltò in rigoroso silenzio lo sfogo di lei, nonostante fosse evidentemente sfinita da quel susseguirsi di eventi stava in tutti i modi mantenendo un tono controllato nei suoi confronti, mesi fa a quest’ora lo avrebbe sbattuto fuori dalla sua camera e riempito di insulti. Lo guardava con aria supplicante, si sentí quasi in difetto ad avere tirato insistentemente in ballo l’argomento.
- Credevo fosse un bravo ragazzo e si è invece rivelato una fumante massa di stronzo.- aggiunse lei vedendo che il biondino non rispondeva. Il suo tono era sincero, gelido e rabbioso, tutte emozioni più che reali, si era limitata a fare il riassunto del riassunto per potere liquidare l’argomento. Certo, non rispondeva al perché si fosse pietrificata in sua presenza, ma sperò vivamente che potesse chiudere diplomaticamente l’argomento.–tutto qui.- terminò sospirando e portandosi una mano alla fronte spostandosi i capelli all’indietro. Si rese conto effettivamente di quanto fosse stanca, di come quella giornata l’avesse davvero distrutta emotivamente e anche fisicamente.
Draco annuì appena, distogliendo lo sguardo da lei e muovendo lentamente qualche passo verso la porta. Aveva palesemente tergiversato l’argomento, ma non intendeva infierire oltre, non in quel momento almeno.
- Allora è il caso che vada.- disse infatti appoggiando la mano sulla maniglia della porta per poi voltarsi e poterla guardare – Buonanotte Lorence. – le disse infine prima di chiudere la porta dietro le sue spalle.
Naomi si abbandonò ad un sonoro sospiro prima di trascinarsi verso il letto e infilarsi quanto prima sotto le coperte. Sospirò nuovamente e sperò con tutta se stessa che quella notte avesse magicamente il potere di farle venire un’amesia per dimenticare quella terribile giornata.









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