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Stava per iniziare il sestoanno
di Harry James Potter alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e questo
sembrava presentarsi con molte novità e sorprese.
Harry era nella stanza che condivideva con Ron alla Tana,
l’unico posto che ormai riuscisse a chiamare casa.
Dopo la morte di Sirius Grimmuld Place non la sentiva più
come casa sua.
Aveva anche deciso di non tornare più a scuola, ma si sa com’è Hermione, quando si mette in testa una cosa….chi gliela toglie più? Aveva deciso che loro non l’avrebbero
data vinta a nessuno, avrebbero frequentato l’ultimo
anno come se non fosse successo niente, forse solo un pochino più attenti.
Non che fosse riuscita a convincerlo
facilmente.
C’erano state urla, pianti, e giorni e giorni di assoluto silenzio, ma alla fine Harry aveva ceduto: Sirius
non avrebbe voluto che lui si lasciasse andare così.
Harry era solo nella casa; i ragazzi erano andati a giocare
a Quiddich, Arthur era al lavoro, Molly chissà dove e le ragazze in giardino a
parlottare fra loro, se allungava l’orecchio riusciva anche a sentirle.
Sorrise pensando che forse era lui che era pazzo, tutti si
stavano divertendo e lui era l’unico a preoccuparsi, per Sirius, Piton…e poi
quella cosina che aveva scoperto suo conto e che lo aveva abbastanza sconvolto…si
trovava sempre sommerso da pensieri orribile e
sfortunatamente non aveva mai tempo da passare da solo.
Si perché Piton era sparito. di punto in bianco un giorno no era più stato trovato, ma su
strane morti avvenute quell’estate sembrava fosse stata trovata la sua “firma”.
Severus Piton probabilmente si era riunito ai mangiamorte.
Questo era quello che pensava la gente. Ma
era davvero andata così? Silente era convinto del contrario, ma mai avrebbe detto la sua opinione in giro, non ci avrebbero messo molto
a rinchiuderlo al quarto piano del San Mungo, per i malati psichiatrici.
Ed erano tutti sempre intorno a lui
a chiedergli come stava…
-Male dannazione!- urlò a se stesso prima di scoppiare a
piangere.
Tante volte gli avevano detto che
quella fosse la soluzione migliore, ma non era mai riuscito veramente a
piangere.
Lasciò che le lacrime scivolassero sulla sua bella pelle
abbronzata per qualche minuto, poi le asciugò e prese la lettera che gli era
appena arrivata.
Era la lettera di Hogwarts arrivata quella mattina, e lui
continuava a porsi quella domanda che a colazione era stata tanto ignorata
dalla famiglia Weasley.
Appena aveva chiesto
chi sarebbero stati i nuovi insegnanti di Pozioni e Difesa, dato che la McGranitt non ne diceva
niente, ma avevano iniziato ad alzarsi tutti,come se
all’improvviso si fossero ricordati di importanti appuntamenti. Come se tutti
sapessero la risposta a quella domanda, ma che volessero tenerlo all’oscuro i tutto, come sempre.
Si, perché se la McGranitt aveva mandato la lettera come tutti gli
anni, senza però fare nessuna precisazione sui nuovi insegnanti.
Che poi era quello che era sempre
successo, ormai era “do moda” cambiare tutti gli anni il professore di difesa.
Ma Piton…gli dispiaceva quasi che
se ne fosse andato, gli sarebbe mancato. E poi questo
significava un mangiamorte in più in giro!
Si addormentò, e come
spesso accadeva, iniziò a sognare Sirius.
Lui era li, sembrava tutto così vero, allungava una mano,
piano piano, molto lentamente, mentre Harry aspettava
impaziente quel contatto, e alla fine il suo padrino gli sfiorò delicatamente
la guancia.
Si svegliò di soprassalto.
*Sirius mi sta veramente toccando la
guancia!* pensò prima di aprire gli occhi.
Accanto a lui però non c’era Sirius ma
Hermione che seduta sul letto con gli stava appunto accarezzando una guancia.
-Non volevo svegliarti, scusa- gli disse
sorridendo e abbassandosi per dargli un bacio sulla fronte.
-Figurati piccola, non mi hai svegliato. Come mai qui?
Preferisci la mia compagnia a quella di Ginny?- chiese inarcando un
sopracciglio e mettendosi su un fianco appoggiato su gomito per avere di fronte
la ragazza.
-Certo che no! cosa credi! Si sta preparando per la cena, così io sono passata a
salutarti!- gli disse ridendo alla faccia arrabbiata del ragazzo.
-A davvero?!Ma
come sei gentile! E io che stavo pensando una cosa…ma
probabilmente non ti interessa…- le disse, sapendo benissimo quale sarebbe
stata la reazione della ragazza.
-No! ti prego dimmelo! Dai! Sarò brava te lo prometto! Non ti farò più
i dispetti papà!- disse la ragazza ridendo inginocchiandosi con le mani
giunte, come a pregarlo.
-Ma non so…- iniziò il ragazzo iniziando a ridere contagiato
dall’amica –ma si dai…poi però voglio un favore!- vedendo Hermione fare un
gesto con la mano, come a farlo continuare mentre si stava rotolando sul letto
dalle risate continuò –pensavo che magari finita la scuola potremmo
andare io, te, Ron e i nostri futuri fidanzati a vivere tutti insieme a
Grimmuld Place, che ne dici?- le chiese dopo essersi disteso a pancia in su sul
letto a fianco a lei.
-Ma è fantastico!- quasi urlò la
ragazza saltandogli addosso per abbracciarlo.
Scoppiarono nuovamente a ridere, e questa volta attirarono
l’attenzione di Ron che li raggiunse per vedere cosa stessero facendo.
-Ma…che fate?- chiese vedendo Harry
sdraiato per terra che si contorceva dalle risate e Hermione invece seduta
piegata in due sempre per il troppo ridere.
-Niente!- riuscirono a rispondere dopo essersi ripresi e due.
-Si certo. Va beh dai scendiamo…la
cena è pronta.- disse poco convinto il rosso iniziando a scendere le scale.
Ben presto arrivò il primo settembre, e così la partenza per
Hogwarts.
C’era stata una gran agitazione
quella mattina, ognuno si era dimenticato di mettere qualcosa nei bauli e solo
alle dieci e mezza riuscirono finalmente ad uscire di casa.
Fortunatamente il ministero aveva prestato al signor Weasley
un’auto, così che in solo un quarto d’ora furono in
stazione.
Mentre raggiungevano la barriera
Harry rimase un po’ indietro, intento a scovare due persone che potevano avere
l’aspetto di due insegnati.
Doveva ammettere che non sapeva
molto su come si era organizzata la scuola ma, dato che all’inizio non aveva
nessuna intenzione di tornarci all’epoca non aveva neanche nessuna intenzione
di interessarsene e poi aveva cercato di dimenticare le cose successe l’anno
prima.
E questo implicava non pensare ad
Hogwarts, dato che il suo cervello ci metteva troppo poco tempo a fare il
collegamento Hogwarts-Sirius, anche se in realtà tutti gli ricordava il suo
padrino.
Quindi semplicemente faceva finta di fregarsene, ma ora che
si trovava quasi a scuola un po’ di curiosità ce l’aveva.
Pensò che però mai nessun insegnate era
arrivato ad Hogwarts in treno, probabilmente arrivavano tutti prima, per
prepararsi.
A parte Remus al terzo anno, naturalmente.
Gli mancava quell’uovo, ormai era una delle poche persone su
cui poteva veramente contare, e invece non era riuscito a vederlo per tutta
l’estate.
Gli dispiaceva.
E anche paura a dire la verità.
A Hogwarts ci si era sempre sentiti al sicuro, ma ora?
Un sostenitore di Voldemort conosceva la scuola come le
proprie tasche, e in realtà ormai non ci si poteva fidare proprio più di
nessuno.
Immerso in questi pensieri non si accorse di una figura che
arrivava minacciosa verso di lui.
Se a Harry James Potter i vestiti
Babbani donavano molto, come ripetevano sempre Ginny e Hermione, a Draco Lucius
Malfoy stavano da Dio, pensò perdendosi ad ammirarlo Harry.
Il primo aveva un paio di jeans azzurro chiaro e una camicia
bianca con le maniche arrotolate e i primi bottoni aperti, che lasciavano intravedere
i suoi addominali scolpiti da anni di innumerevoli
allenamenti di Quiddich.
Il secondo aveva dei jeans neri che
gli fasciavano perfettamente il sedere e le gambe dando una perfetta visione di
quello che poteva esserci sotto a quei jeans, e una maglietta nera a maniche
lunghe arrotolate.
L’angelo e il diavolo, il bianco e il
nero, l’odio e l’amore.
-Potter, sei tornato a scuola? Si era sentito dire che dopo la morte del tuo amichetto non volessi più tornare.- lo stuzzicò Malfoy guardandolo
con i suoi occhi di giaccio e calcando molto sulla parola “amichetto”.
Harry si stava irritando.
Perché mai gli doveva sempre dare così fastidio quello che
diceva Malfoy?! Ormai ci sarebbe dovuto essere
abituato. Dopo sei anni di insulti. All’inizio
sopportava, e anche bene, ma ora? Cosa stava
succedendo? Forse era per quello che aveva scoperto quell’estate. QUELLA cosa
che lo aveva sconvolto non poco.
Dopo anni che faceva sesso con molte delle ragazze presenti ad Hogwarts si era accorto di essere gay! Si
proprio lui!
E questo perchè se camminava per strada non
si girava per guardare le ragazze, ma i ragazzi! La cosa lo aveva alquanto
sconvolto, anche perché gli era difficile mantenere il controllo davanti ad un
bel ragazzo, e a d Hogwarts ce ne erano molti.
Stava per rispondere a tono quando
una voce lo precedette.
-Draco, avrai anche una bella faccia ma non credo che Potter
si farebbe problemi a spaccartela se continui così.- Harry si voltò di scatto,
per vedere chi avesse detto quella cosa…esattamente
quello che lui stava pensando, a dir la verità.
Dietro di lui si trovava Blaise Zabini.
Harry si dovette ricredere dopo averlo osservato per qualche
secondo, a Zabini gli abiti babbani donavano decisamente
più che a Malfoy. (In poche parole…tutti fighi in sta
scuola!!Nda che sta sbavando e vorrebbe essere al posto di Harry!!!)
Il moretto aveva vestiti che erano un incrocio fra
l’abbigliamento dei due nemici, jeans chiari e camicia scura, che si intonava perfettamente ai suoicapelli.
-Zabini!- esclamò Harry, senza saper come continuare,
sentendo le guance andare a fuoco. Fortunatamente ci pensò Draco a interrompere quel momento decisamente imbarazzante per il
grifondoro.
-Blaise, ma che cazzo significa?- chiese
scocciato per l’intervento dell’amico.
-Significa che mi sono stufato, Potter non ha fatto
assolutamente niente e tu ti accanisci sempre contro di lui. Vorrei che la
smettessi!- si infuriò Blaise senza togliere il blu
dei suoi occhi dal grigio di quelli di Draco.
Malfoy si sentì sconfitto, e dal suo migliore amico per di
più!
-Andiamo- disse, senza ribattere
all’affermazione dell’amico. Gli altri due si guardarono, e poi lo seguirono
dietro la barriera attraverso la quale il biondino era appena sparito.
-Grazie- sussurrò Harry a Blaise
non appena arrivati sul binario girandosi verso di lui, e arrossendo subito
dopo aver incontrato il suo sguardo.
-Dovere- gli rispose Blaise con un
bellissimo sorriso prima di sparire dietro al suo amico lasciando così
Harry solo ad osservare con espressione estasiata accanto a lui, dove fino a
pochi istanti prima si trovava il serpeverde.
-Harry! Sali! Siamo qui! Ti abbiamo tenuto il posto!- il
grifondoro si voltò verso dove provenivano le voci, affacciati
ad uno scompartimento del treno c’erano Ron e Hermione che lo chiamavano. Con
un ultimo sguardo a Zabini a Malfoy che salivano più avanti sul
treno raggiunse gli amici.
-Ma dove sei finito?! Ti avevamo
perso!- gli disse Hermione facendogli cenno di
sedersi, mentre Ron, che si stava ingozzando di cioccorane, gliene offrì una.
-Mi stavo facendo un po’ insultare da Malfoy- rispose Harry
guardando fuori dal finestrino il paesaggio che pian
piano mutava, visto che il treno ormai era partito.
-Non l’avrai insultato anche tu, vero?!-
gli chiese la ragazza con sguardo severo, mentre l’amico lo guardava sperando
in una risposta affermativa. Rimase deluso sentendo la risposta del moro.
-No, non l’ho insultato.- si fermò
un attimo a guardare la faccia dispiaciuta dell’amico e poi continuò. –Ci ha pensato Zabini a farlo.- finì con uno strano sorrisino
sulle labbra.
-Zabini?!- chiese più che stupita
Hermione. Mentre Ron a sentire la risposta si stava
quasi soffocando con la cioccorane.
Per quanto il ragazzo fosse un
Serpeverde, era sempre stato un po’ anomalo, ma mai al punto di difendere un
ragazzo insultato dai suoi compagni di casa! E
soprattutto non il ragazzo sopravissuto.
Subito dopo che la ragazza ebbe pronunciato quel nome la
porta della scompartimento si aprì, lasciando entrare
il diretto interessato.
-Parlavate di me?- chiese interessato,
ma non scocciato il bel serpeverde dopo aver sorriso a Potter.
-Cosa ci fai qui? Non è posto per
te. Tornatene dai tuoi amichetti!- gli rispose
sgarbatamente Ron, girandosi dall’altra parte e facendo come se il ragazzo non
fosse esistito.
-Sono solo venuto perché ho appena accompagnato Draco dagli
altri prefetti, e mi hanno detto di chiamarvi Granger e Weasley, li dovete
raggiungere.- Hermione gli sorrise per ringraziarlo,
stupita che un serpeverde facesse qualcosa di gentile ma senza pensarci troppo.
-Vado! Ciao Harry, Ron vieni!- lo salutò dandogli un bacio
sulla guancia e richiamando l’amico intento a guardar male il bel Zabini. –Zabini.- finì girandosi verso il ragazzo, che
intanto si era accomodato su un sedile, e che le fece un gesto di saluto con la
mano.
-Ci vediamo dopo, stai attento Harry.- disse
Ron uscendo dallo scompartimento lanciando uno sguardo che se avesse potuto avrebbe
incenerito il povero Zabini.
-Chissà come si comporteranno a scuola lui e Pansy.-
Commentò il serpeverde, che notando la faccia del suo compagno di
scompartimento continuò –stanno insieme da quest’estate, non lo sapevi?- chiese
cercando di fissare negli occhi il moretto che invece da
quando era entrato il serpeverde faceva di tutto fuorché guardarlo.
“Perché cavolo mi devo agitare così
ogni volta che c’è Blaise in giro? Blaise?! Oh mio Dio! E da quando lo chiamo
Blaise?!?? Lui è Zabini e basta!!
Devo calmarmi!”
-Sapevo che stava con qualcuno, ma ha tenuto nascosto il
nome della ragazza. Non avrei mai pensato che fosse la Parkinson- rispose
Harry, molto interessato al paesaggio fuori dal
finestrino, e soprattutto impegnato a non arrossire.
-Perché? Non è male Pansy, decisamente carina, simpatica e intelligente.- disse
tranquillamente Blaise osservando Harry.
-Non è il mio genere.- Rispose
senza pensarci il grifone.
Rimase un attimo zitto, poi realizzando all’istante quello
che aveva detto si voltò a guardare il Serpeverde affrettandosi ad aggiungere -Non
in quel senso. Perché ecco, in quel senso mi piace, ma
non mi piace in quell’altro senso. Non perché, insomma…io…- non sapeva più cosa
dire.
Con nessuno aveva mai parlato del fatto che fosse gay *gli sembrava anche strano dirlo a se stesso* e di cero
non aveva in programma di parlarne con Zabini, anzi non aveva proprio in
programma di parlare con Zabini!
Senza pensare al fatto che era
terribilmente in imbarazzo.
-Harry Potter, il famoso Harry Potter, mi sta confessando di essere gay?- chiese sorridente il bel Zabini alla volta
di Harry che in quel momento avrebbe solo voluto scompare alla vista del
ragazzo per sempre.
-Ti sarei grato se non lo dicessi in giro, sai non lo sa nessuno e non ci metterebbe molto a diventare un affare
di stato- gli rispose sempre più imbarazzato Harry fissandosi le scarpe, che
improvvisamente erano diventate molto interessanti.
-Stai tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me.- disse andando a fissare lo sguardo negli occhi verdi del
ragazzo seduto di fronte a lui, che aveva alzato la testa sentendo quelle
parole.
Rimasero così per qualche interminabile minuto, una minuto perfetto.
Harry aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere,
Zabini era così stramaledettamente bello!
Il grifondoro si stava lentamente e pericolosamente
avvicinando alla bocca carnosa del serpeverde senza staccare lo sguardo dai
bellissimi occhi blu do ragazzo quando la porta dello scompartimento si aprì
all’improvviso, facendo allontanare i due ragazzi velocemente.
-Harry siamo…Zabini?- si fermò poi Ron dando una veloce
occhiata ad Hermione dopo aver visto il ragazzo –e tu
cosa ci fai ancora qui?- chiese al serpeverde dopo aver spostato più volte lo
sguardo da lui a Harry.
-Stavo giusto andando via, Weasley-
rispose alzandosi. Si avvicinò alla porta dello scompartimento, e dopo
aver messo la mano sulla maniglia si girò verso Harry e con uno strano sorriso
malizioso sulle labbra gli disse –Non sei l’unico nella scuola, tranquillo.-
********
Ecco qui il primo capitolo…che fatica!!!Non sapete quante voltel’ho cambiato…non mi andava mai bene!!! Spero
che a voi piaccia…perché così a me piace tanto…(che poi è normale…l’ho scritto
io!!!)
In ogni caso…RECENSITE!!!! Anche
per dirmi che fa schifo…se è questo che pensate!!!
Sono disposta ad ascoltare tutti i vostri possibili
suggerimenti!!
Al prossimo capitolo…sempre che non mi lanciate pomodori nel
frattempo!!!
Harry ci aveva messo molto tempo a convincere Ron e Hermione
che lui e Zabini stavano solo parlando e che andava tutto bene.
Dopo aver iniziato a cercare di convincerli gli era venuto
in mente che se avesse detto agli amici che stavano litigando, forse sarebbe stato più facile credergli.
Ma non era riuscito a convincere se
stesso.
Cosa significava quella frase?
Detta con quello sguardo poi!
Ma cosa andava a pensare! Zabini
non era gay! Chissà magari sapeva che c’era qualche
ragazzo come lui nella scuola, oppure, cosa molto più
probabile lo aveva detto solo per prenderlo in giro.
E gli dispiaceva ammetterlo ma gli
dava fastidio.
Non voleva che Blaise avesse motivo per prenderlo in giro!
*Blaise?!? Di nuovo?!?? Harry! Smettila lui per te è solo Zabini* tentò di convincersi il
ragazzo.
Era perso nei sui pensieri quando
Ron e Hermione lo osservavano mentre entravano nel castello. Probabilmente gli
avevano chiesto qualcosa ma lui non aveva sentito.
-Cosa?- chiese spostando lo sguardo verso di loro dopo aver dato un occhiata di sfuggita al gruppo dei serpeverde
davanti a loro, dove era riuscito a scorgere il ragazzo che occupava i suoi
pensieri ridere con Malfoy.
-Sei sicuro di star bene?- gli chiese la ragazza osservandolo
con sguardo critico mentre entravano in Sala Grande.
-Mi stavo solo chiedendo chi fossero
i nuovi insegnati di…- si fermò di colpo osservando il tavolo dei professori.
Era sconvolto! Non poteva essere!
Al centro come sempre c’era Silente, alla sua sinistra la McGranitt e alla destra
del mago Lupin!
Si proprio Remus! E stava parlando con qualcuno alla sua destra. Era sicuro di
conoscere l’uomo.
Quei capelli biondi, il mantello nero, lo sguardo freddo…
-Malfoy!- quasi gridò sconvolta Hermione
-Che c’è Granger? non lo credi all’altezza?- chiese con aria superiore Malfoy
che insieme a Blaise e Pansy si era avvicinato al trio.
-Ci stupiamo che sia qui Malfoy. Pensavamo che Silente
avesse capito che non c’è da fidarsi dei mangiamorte, anche quelli pentiti. Ma
a quanto pare la fuga di Piton non gli è bastata.- gli
rispose Rom in tono freddo avvicinandosi a lui con fare minaccioso.
Harry odiava tutto quello.
Odiava i suoi battibecchi con Malfoy.
Le loro liti.
Le loro scazzottate.
E stava male se pensava che era
colpa sua. Se solo avesse accettato la sua mano ora
sarebbe stato tutto diverso. Magari al fianco di Blaise.
*cosa?! Ancora Blaise? Ma non dovevi smettere di pensare a lui?*
Ormai si era seduto al suo tavolo quando
una voce lo distolse dai suoi pensieri.
-Anche tu non li sopporti più?-
Harry arrossì immediatamente. Non aveva sentito Zabini
arrivare e averlo davanti lo metteva a disagio. Lo
guardò un po’ e poi decise di rispondere, come se stesse parlando ad un normale
amico.
-All’inizio era tutto normale,
eravamo tutti dei bambini viziati, ma ora non ha
senso.- fece una pausa, come a riflettere se era davvero il caso di dire tutto
quello che pensava –ma ora credo che potremmo anche darci un taglio, e cercare
di andare d’accordo.- finì sollevando lo sguardo per incontrare quello del
serpeverde, intento ad ammirarlo.
-Perfettamente d’accordo con te!- gli disse con un sorriso.
–quindi per te non ci sono problemi se mi siedo qui,
vero? È un peccato che un bel ragazzo stia seduto
tutto solo- senza aspettare risposta il ragazzo si era seduto vicino al
grifondoro, con le labbra pericolosamente vicino alle sue.
Zabini sapeva che molti grifondoro, e non solo, li stavano
guardando, ma non gli interessava.
Quell’anno non si sarebbe lasciato scappare il ragazzo di cui
aveva capito di essere innamorato.
Quel ragazzo che innocentemente solo quella mattina gli
aveva confessato di essere gay.
Lui, il bambino sopravvissuto.
Harry Potter.
-Certo, accomodati.- gli rispose, anche se la cosa ormai non
aveva più molta importanza, cercando di non pensare a quelle labbra così
dannatamente sexy vicino alle sue.
-Bene. E così noi siamo sorpresi della presenza di Lupin e
voi di Lucius…- disse il bel ragazzo giocando con un
bottone del mantello del grifondoro.
-No, io non sapevo niente di Remus…loro
però immagino di si.- rispose indicando con la testa i due grifondoro
che si avvicinavano seguiti da Malfoy e dalla Parkinson.
-Blaise, se hai finito di divertirti con il tuo nuovo amichetto consiglierei di andare, Silente sta per
iniziare il discorso.- disse scocciato Draco lanciando un occhiata di fuoco a
Harry.
Zabini si alzò dopo aver inavvertitamente
sfiorato con una sua mano calda la fredda guancia del grifondoro –io e te dobbiamo finire il discorso iniziato stamattina- sussurrò al
ragazzo dagli occhi verdi prima di allontanarsi con i due amici, lasciando il
grifondoro a chiedersi perché il suo cuore stava battendo così dannatamente
forte.
Si ricompose e assumendo un certo contegno si rivolse agli
amici che lo guardavano con sospetto, cercando di non fargli fare
commenti su Blaise, Zabini ovviamente, piccolo lapsus!
-Sapevate di Remus?- chiese guardando il tavolo dei
professori e notando che l’amico era ancora intento nella fitta conversazione con
Malfoy.
*Non capiva, ma fra quei due c’era qualcosa di strano,
sembrava quasi…in confidenza!!Che
cosa sciocca! Lucius e Remus! Probabilmente si stavano insultando ne più ne meno di come succedeva a scuola ai vecchi tempi!*
-Beh si, doveva essere una sorpresa…- gli
disse Ron osservando il biondo mangiamorte al tavolo dei professori.
-Ma la sorpresa l’abbiamo avuta
noi…Malfoy! Tu ne sapevi niente?- chiese invece la ragazza guardando il moro.
-Io? E perché ne avrei dovuto
sapere qualcosa?- chiese girandosi verso il preside che stava iniziando proprio
in quel momento il discorso dato che era appena finito lo smistamento.
-Beh…tu e Zabini…- iniziò Ron, ma un calci
negli stinchi da Hermione lo fece smettere.
Girandosi verso il moro la ragazza fu molto felice di
scoprire che non aveva sentito le parole dell’amico.
Anche lei però era sconvolta dal
comportamento dell’amico.
Già alla fine dell’anno precedente aveva notato qualcosa di
strano fra Harry e Zabini…ma all’inizio credeva che fosse solo un apporto più maturi di quello con Malfoy, sullo stile ‘io
ti odio,tu mi odi, comportiamoci civilmente!’. Ma ora
si stava ricredendo…quei due sembravano amici.
Anzi…più che amici…se Hermione non fosse stata sicura che
Harry….ma che andava a pensare…Harry gay!! Mai!
Così si concentrò sul discorso che il preside stava
cominciando…
-Buonasera a tutti ragazzi e ragazze! E buon anno
scolastico!Prima di iniziare a mangiare volevo solo presentarvi i vostri nuovi
insegnati.- si fermò un attimo ad osservare i due uomini alla sua destra e poi
continuò –Il professor Lupin è tornato per insegnarvi anche quest’anno
Difesa contro le Arti Oscure mentre il professor Malfoy vi insegnerà
Pozioni, ora che il vostro vecchio insegnante…- lasciò la frase a mezz’aria ma
Lucius non ci mise molto a finirla –si è unito a Voldemort.- disse tranquillamente,
tenendo un tono di foce perfettamente udibile in tutta la sala…e anche a
Durmstrag!
-Lucius!- lo richiamarono subito la McGranitt e Lupin
guardandolo truci.
Con un sorrisino il biondo tornò a guardare il suo piatto,
ma solo dopo aver indugiato con lo sguardo al tavolo dei grifondoro, o per
meglio dire, a Potter.
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I ragazzi aveva gustato la cena,
come se non mangiassero da anni e si stavano dirigendo verso i dormitori quando
Harry all’improvviso si fermò.
-Ragazzi, quando siamo usciti Remus non era più in sala Grande- gli amici lo osservavano senza capire dove
volesse andar ea parare –volevo parlargli,
probabilmente sarà in camera. Lo raggiungo, ci vediamo
dopo.-
E senza aspettare risposta si era
già voltato indietro per raggiungere le stanze riservate al docente.
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Era già da un po’ che aveva bussato alla stanza del docente,
e si spaventò quando sentì una voce arrivare dal
corridoio e non dalla stanza.
-Cerchi il professor Lupin?- chiese Blaise avvicinandosi con
il suo solito sorrisetto malizioso sulle labbra.
-Ecco…si.- rispose harry indietreggiando lentamente.
Sfortunatamente arrivò con le spalle alla porta, con il ben Zabini a meno di
dieci centimetri da lui.
-Ho visto che andava nei sotterranei con Lucius- lo informò come se fosse la cosa più normale del mondo il
Serpeverde.
-Cosa?! Con Malfoy? Ma perché sono
sempre così attaccati qui due?- chiese Harry cercando di non pensare che vicino
a lui, dannatamente vicini a lui ci fosse un bellissimo ragazzo.
-Credo fossero amici a scuola.
Rispose semplicemente il moro appoggiando le mani ai lati della testa del
Grifondoro.
-Comunque è inutile che lo aspetti, se le cose stanno come
credo io rimarrà giù un bel po’…- il Serpeverde fece una pausa incamminandosi
verso le scale, poi girandosi continuò –hai due possibilità…o andare tutto solo
soletto nel tuo dormitorio…- e quei fece una pausa,
seguita da un breve sorriso- o vieni a fare un giro con me.-
Concluse
inclinando leggermente la testa da un lato e arricciando le labbra aspettando
una risposta.
-Io…- iniziò il moro, ma fu interrottò da un biondino
arrivato decisamente al momento sbagliato.
-Tu Potter vai nel tuo dormitorio, visto che tu Blaise vieni
in sala comune con me.- sentenziò Draco fulminando i due ragazzi con lo sguardo i due ragazzi.
-Ci vediamo Harry.- lo salutò
Blaise facendogli l’occhiolino.
-Blaise, Malfoy- li salutò Harry prima di dirigersi verso la
propria sala comune.
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Draco quella sera sembrava molto loquace, da
quando avevano lasciato potter non faceva che fare domande all’amico, il
quale alla fine aveva ceduto.
-Draco, tu lo sai benissimo che è da anni che mi piace
Harry…- iniziò il ragazzo sdraiandosi sul suo letto.
-Potter, grazie, non mi piace tutta questa confidenza. E poi non avevamo già parlato di questo l’anno scorso?-
chiese senza realmente aspettare una risposta dall’amico. Sdraiandosi anche lui
sul suo letto di fianco per osservare il ragazzo, continuò –non avevamo detto che avremmo lasciato stare? Che non ci saremmo
avventurati in storie e amicizie che avrebbero potuto rovinarci la vita?-
chiese ripensando a quando giusto un anno prima
avevano affrontato lo stesso discorso dopo una tremenda litigata con i genitori
per essere entrati in un bar babbano.
-Draco, lo sai che non mi interessa
quello che mio padre può farmi. Ormai ci siamo abituati, no? So benissimo che
anche tu per lei faresti qualunque cosa.- gli disse seriamente Blaise,
lasciando ben intendere al biondino di chi stesse parlando.
-Blaise, qui stavamo parlando di te. È vero, magari tu ci
sei abituato, ma quanto credi che ci metterebbe tuo padre a scoprire di voi? Quanto credi che ci metterebbe per torturare e magari
uccidere Harry? Vorrei ricordarti che quest’anno con mio padre nella scuola
dobbiamo stare ancora più attenti, tu devi stare
attento. Quanto credi che ci metterebbe ad informare
Astor?-
-Certo che me lo ricordo! Cazzo! Mi risuonano
nelle orecchie le sue grida, sento ancora addossi il dolore dei
Cruciatus. Ma credi che cambierà qualcosa? Se non ci ribelliamo sarà sempre così. E
noi dovremmo poi comportarci così anche con i nostri figli? Mi dispiace ma non è quello che voglio.-
-Ti vuoi ribellare a tuo padre? mi
stai dicendo che non vuoi diventare un mangiamorte?- chiese draco scioccato
all’amico.
-Esatto. Proprio questo. Non ti sto dicendo di seguirmi, e
di imbarcarti su questa nave piena di buchi con me, ti sto solo cercando di
fare capire che è la scelta giusta. Non posso continuare a vivere così. ho intenzione di avvicinarmi a tutti quelli che ho fatto
finta di disprezzare per tutti questi anni, Harry in primis e poi Silente mi
proteggerà, nel caso mio padre iniziasse a darmi la caccia so che ci sarà lui a
proteggermi.- una lacrima gli aveva rigato il viso mentre diceva questo,
nonostante tutto lui era legato a suo padre, ma ormai aveva capito che non
poteva continuare così.
-Sulla tua barca piena di buchi non è che
ci sarebbe un posticino anche per me?- chiese Draco sorridendo all’amico.
-Non voglio obbligarti a far niente…se non vuoi…- cercò di dissuaderlo l’amico da quell’impresa folle.
-Ehi! Non ho finito! Stavo dicendo…salgo sulla tua barca a
patto che quando scenderò sarò con lei.-
Finì il biondino, felice per quella pazza decisione.
-Io, Harry, te e la Granger su una nave piena di buchi insieme…non
male!- gli rispose Blaise, cercando di schivare una
cucinata in faccia da parte dell’amico, che poi chiuse le tende e si immerse in
un sogni popolato da lui, la donna dei suoi sogni ‘Hermione’ e tanta felicità! (Che sogno del cazzo!!! Orribile….sono
un po’ troppo poetica sdolcinata oggi?! Sarò colpa di tuttii dolci mangiati a Natale…)
******
Intanto che i due Serpeverde parlavano, Harry aveva cambiato
idea circa duecento volte su quello che avrebbe dovuto fare.
Aveva imboccato circa duecento volte il corridoio per la
torre, per poi tornare indietro e avviarsi nei sotterranei, e così via
all’infinito.
Alla fine si era deciso a scendere per vedere cosa stava
succedendo, anche perché i vari cavalieri che ricoprivano le pareti del
corridoio si stavano insospettendo.
E poi voleva delle spiegazioni da
Remus, non l’aveva nemmeno salutato ed era sparito con Malfoy! Inammissibile!
Era quasi arrivato nei sotterranei quando
sentì una presenza alle sue spalle; si girò spaventato ma non vide nessuno,
così ricominciò a camminare.
Quella sensazione di essere seguito non lo aveva
abbandonato, così si voltò di nuovo e ci mancò poco che gridò
quando vide la testa di Dean spuntare dal nulla.
-Ciao Harry! Siamo io e Seamus.
Siamo venuto con il mantello per prendere qualcosa nelle cucine, ma poi ti abbiamo
visto e abbiamo deciso di seguirti.- gli spiegò l’amico, scoprendo entrambi e
ritornando cos’ visibili.
-Mantello? Il mio mantello immagino.-
disse rassegnato il moro. –Stavo facendo un giro…- disse, non
riuscendo ad inventarsi niente di meglio.- voi andate, vi raggiungo poi
in sala comune.- cercò di levarseli di torno il ragazzo.
-Non vuoi un passaggio sotto il mantello? Se
Gazza ti becca…- gli propose Seamus guardandosi
intorno spaventato.
-Tranquilli, starò attento.- e detto questo sparì per il buio corridoio, sentendo i passi degli amici
allontanarsi.
Dopo aver salutato i due ragazzi trovò
facilmente le stanze di Malfoy, era stato spesso nell’ufficio di Piton.
Si immobilizzò di colpo quando
sentì la voce del licantropo decisamente alterata urlare.
-Hai fatto la tua scelta quando hai
sposato Narcissa e sei diventato mangiamorte!- fece una pausa, giusto il tempo
per sbattere il pugno sulla scrivania e poi riprendere a gridare –non puoi
tornare indietro adesso, troppo facile!-
Harry si maledisse per essere sceso, e avrebbe preferito
cento volte andare nella sua sala comune…ma visto che
era li rimase ad ascoltare tutta la conversazione…
******
Scusate!!! Innanzitutto…so che
visto che sono sparita avrei dovuto fare un capitolo più lungo…ma se l’avessi fatto
più lungo…non sarei riuscita a pubblicare nemmeno oggi…e poi doveva finire
così! cioè…all’inizio doveva essere molto più lungo
(nel mio schemino mentale…) ma poi non mi piaceva far
sentire tutta la conversazione ora…anche perché i pomodori in faccia per la
conversazione Draco/Blaise mi bastano…non vorrei anche quelli per la
conversazione Lucius/Remus…meglio rimandare…
Volevo scusarmi per non aver più scritto…ma
ho avuto molti problemi…tanto per cominciare caterve di cose da studiare…e poi
il mio pc era rotto…aveva già il capitolo
scritto…(che poi alla fine ho completamente modificato!!!) e non mi andava di
usare il computer di amici…che significava riscrivere tutto…
D’ora in poi aggiornerò almeno una volta alla
settimana…o almeno cercherò di farlo!!!
E ora i ringraziamenti…anche se dopo tutto
questo chissà se ci sarà ancora qualche interessato….
Felicity89 Non fa
schifo?!????davvero?!???? E ora?!
Draco e Blaise che non hanno intenzione di diventare mangiamorte? (che poi…chi ha detto che realmente non lo diventano?!???) e
Draco Hermione?!??? Io li odio insieme…infatti magari andando avanti non
succederà niente…chissà!!!
-jo-So che non dovrei nemmeno avere il
coraggio di farmi sentire…scusa!!!! Ma ho già spiegato
sopra i problemi…com’è che si dice…meglio tardi che mai!!!
Io ho aggiornato!!! Spero ti piacerà anche questo!!!
Giulietta89 Blaise
troppo disponibile verso Harry si capisce meglio perché…no?!???
cioè…ha sempre seguito il padre e ora vuole ribellarsi!!! Un bacione
Giuggia89 è tutta
colpa tua se ci ho messo tanto ad aggiornare….mi sono
dovuta ripulire dai pomodori…cattiva!!! Blaise e Harry grandi
amici…innanzitutto ho messo herm che dice che già l’anno prima erano un po’ big
friends…poi Blaise…bhe…vedi
la risposta alla nostra Giulietta…e Harry…credo che abbia solo trovato qualcuno
che lo capisce…e non lo giudica….perché in fondo è di
questo che ha paura…ma non ne sono sicura…dovresti chiedere a lui!!! baci
Capitolo 3 *** E' impossibile dimenticare davvero ***
Capitolo 3 “Perché non me l’hai mai detto
Capitolo 3 “È impossibile dimenticare
davvero”
********
Quello che il ragazzo sentì non gli piacque per niente…
Si dovette avvicinare alla porta, e appoggiarcisi contro, e
anche in questo modo sentì a stento la risposta di Lucius.
-…vorresti?- chiese, Harry ci avrebbe scommesso,
avvicinandosi all’insegnate.
-Cosa?- replicò Remus, cercando di trattenersi dal
rispondere in tutt’altro modo.
Malfoy non rispose subito, lasciò passare qualche secondo, e
quando parlò, la sua voce sembrò quasi un sussurro a Harry.
-Se si potesse vorresti tornare
indietro? Vorresti che seguissi te andando contro a
mio padre? Era quello che volevivent’anni
fa, no?-
Sentendo quelle parole Harry avrebbe
voluto scomparire, ma ancora una volta la curiosità lo trattenne.
*Non era tanto sconvolto del fatto che Remus fosse gay….no! in realtà era molto sconvolto! Non aveva mai
pensato una cosa simile anche se in realtà non lo
aveva sentito parlare di una ragazza, nemmeno appartenente al passato. ***
Ma la cosa che lo sconvolgeva di più
era…Malfoy! Da quello che quei due stavano dicendo
sembrava ci fosse più che amicizia…e poi il Lucius era così diverso da quello
che aveva sempre visto! Sembrava quasi un’altra persona, non lo spietato
mangiamorte conosciuto e temuto da tutti.*
Quando Remus parlò Harry capì che
tratteneva a stento le lacrime.
-Hai rovinato tutto! Hai buttato i due anni più belli della
mia vita nel cesso! Cosa vorresti che ti dicessi? Sai
cosa ti dico? Si! Vorrei poter tornare indietro, per
non fare lo sbaglio enorme di innamorarmi di un futuro mangiamorte, che pensava solo a compiacere il padre e prendere in giro i
poveri sfigati!-
Harry si reso conto relativamente
in fretta –tenendo conto che non era molto lucido dopo quello che aveva
sentito- che la conversazione fosse finita e che quindi di li a poco Remus
sarebbe uscito dalla stanza e nel corridoio se lo sarebbe trovato proprio
davanti.
Scartò subito la possibilità di correre verso la sala
comune, si sarebbero senz’altro accorti della sua
presenza, e non era una cosa saggia.
Aprì così la prima porta che trovò davanti, e vide che si
trattava del ripostiglio delle pozioni, dove era già stato qualche volta gli
anno precedenti.
Dopo aver sentito Remus passare davanti al
ripostigli aspettò qualche minuto poi il più silenziosamente possibile
uscì e si diresse verso la sala comune, sperando di poter andare a dormire
tranquillo, non aveva proprio voglia di vedere nessuno.
Quella però non era la sua giornata fortunata…
Mentre stava entrando dal ritratto
della Signora grassa, si stupì che la sala comune fosse quasi deserta,
solitamente i suoi compagni di stanza era gli ultimi ad andare a dormire e
sarebbero dovuti essere ancora li.
Appena aprì la porta del dormitorio
capì a cosa era dovuto quel silenzio al piano inferiore.
I suoi quattro compagni di stanza erano tutti li, tutti in boxer, tutti in piedi sul SUO letto, tutti con una bottiglia
di burrobirra in mano, tutti a cantare una canzone babbana che Dean gli stava
insegnando in quel momento (così per la cronaca… “I don’t
wanna miss a thing” mia
canzone preferita! NdA)
-Haaaaaaarry!!!
Canta anche tuuuuuuu!!!- gli intimò Dean passandogli
la bottiglia/microfono che i ragazzi avevano preso per lui.
-Siiiiiiiiii! Unisciti a noi beeeeello!!! Senti…- gli disse Ron
mentre con Neville intonava le prime note di una famosissima canzone babbana “Whenyousaynothing at all” stonando ogni nota, mentre Seamus che fino a
due secondi prima stava saltando sul letto, era caduto a terra, iniziando a
cantare “Ain’t no mountain high” gridando quasi da coprire la voce degli altri due e fare un
casino tremendo…tutto questo mentre Dean cantava qualcosa che assomigliava
molto ad “Accidantally in love” modificata al momento
dal ragazzo, così da essere molto diversa dall’originale!
-Ragazzi…siete ubriachi?- li interrogò
inutilmente Harry, a metà fra lo scocciato e il divertito.
-Nooooooooooo!!!-
gli rispose Neville, approfittando dell’interruzione per bere l’ultimo sorso
della sua burrobirra prima di ricominciare poi con la seconda strofa della
canzone, seguito da Ron, che si era anche lui fermato per incitare l’amico a
unirsi a loro.
-Solo qualche burrobirra…- gli rispose Seamus, che intanto
aveva finito di cantare la canzone appena imparata dall’amico ed era in attesa di intonare qualcos’altro, indicando illetto di Ron.
Il moretto si girò verso quella direzione, e non si
sconvolse che i ragazzi fossero ubriachi…sul letto c’erano una trentina di
bottiglie vuote…e considerando che i ragazzi erano
quattro, e che l’alcol non lo reggevano bene…era tutto chiaro!
-Ragazzi! Scendete subito…- iniziò
il Grifondoro, più che desiderosi di avere il suo letto libero per poter
dormire in santa pace.
Ma poi pensò ‘Cos’ho da perdere?’
bevo qualche burrobirra, ‘mi diverto con loro, e per qualche ora dimentico di
Lucius e Remus, poi mi preoccuperò domani mattina!’
-Dov’è quella burrobirra per me?!- chiese afferrando al volo quella che gli lanciava Ron.
–la notte è fatta per divertirsi, non per preoccuparsi!!!-
salì sul letto, che fece uno scricchiolio sinistro, ma senza preoccuparsi
iniziò a insegnare agli amici “Everything I do”,
impresa ardua perché ogni tanto si dimenticava qualche parola, ma
tranquillamente non se ne preoccupava e improvvisava, in modo che avrebbe
senz’altro fatto rabbrividire Brian Adams.
La “festa” alla torre durò per tutta la notte, e solo alle
cinque i quattro crollarono, nel vero senso della parola!
Nel bel mezzo del ritornello della canzone appena insegnatagli da Harry,
Neville si accasciò sul letto, cominciando a russare.
Gli altri quattro così cominciarono a ridere, cadendo sul
letto appunto per le troppe risate, così alla fine, chi prima e chi dopo, tutti
si addormentarono ancora col sorriso sulle labbra, tutti sul letto di Harry con
le tende che nel frattempo avevano chiuso, tutti in posizioni decisamente scomode.
Il primo a svegliarsi la mattina fu il rosso, e di certo non
perché avesse dormito abbastanza, ma perché aveva un piede sulla faccia.
All’iniziò si spaventò senza capire
cosa ci facesse un piede non suo nel suo letto, e più precisamente a
spiaccicargli il naso, ma si rese conto che quello non era il suo letto, e il
piede era del diretto proprietario del letto.
Guardandosi intorno si rese conto che gli altri non erano
messi meglio di lui.
Neville aveva le gambe completamente giù dal letto, e
sembrava bastasse un soffio per farlo definitivamente cadere, al contrario
invece di Seamus, aveva la testa sulle gambe proprio di Neville, unico motivo per cui il ragazzo non cadeva, e quindi decisamente
fuori dal letto.
Dean poi aveva le gambe letteralmente sopra Seamus e la
testa sulla pancia di Harry, e quest’ultimo aveva le gambe sopra Ron e il piede
sulla sua faccia.
-Bel casino!- disse sottovoce Harry, dopo essersi accorto
che l’amico era sveglio osservava la scena preoccupato.
-No?! perché?!??- chiese ironico
cercando una via di fuga. –Harry! Spostati cazzo! Sto
soffocando!- lo esortò poi scocciato.
-Fosse facile! Non so se hai
notato…ma se mi muovo io, si sveglierei Dean, che
sveglierebbe Seamus che farebbe cadere giù dal letto Neville…- lo informò Harry
che aveva già pensato a tutto appena si era accorto della situazione.
-Appunto! Ti prego fallo!- gli consigliò
Ron con un sorrisetto furbo sulla faccia.
-Ma povero Neville…- iniziò Harry.
Ma non riuscì a trattenersi dal
muovere leggermente la pancia.
All’inizio la cosa non ebbe nessun effetto, ma dopo un
movimento un po’ più forte Dean si tirò a sedere di scatto, svegliando quindi
Seamus, che alzandosi fece cadere Neville per terra.
-Ragazzi! Ma che è successo?-
chiese il malcapitato dal pavimento ancore un po’ intontito.
-Scusa Ne!- gli disse Harry senza nessuna intenzione
di alzarsi dal suo letto. –Ma dovevo pur fare
qualcosa, se no non ci saremmo più alzati.- si scusò, mentre il ragazzo si
risedeva sul letto stropicciandosi gli occhi.
-Sono l’unico che ha questo mal di
testa pazzesco?- si informò Dean mentre si appoggiava alla testiera del letto,
tenendosi la testa.
-Scherzi, vero? La mia testa urla
pietà!- lo informò Harry, mentre gli altri annuirono.
Erano ancora così addormentati che la porta si era aperta,
lasciando entrare un Hermione abbastanza preoccupata
per non aver visto gli amici in Sala Grande a colazione.
Notando che tutti i letto erano
intatti e vuoti e quello di Harry aveva le tende tirate si avvicinò per vedere
se magari l’amico dormiva ancora, o se sapeva dove fossero gli altri.
Di certo non si aspettava la scena che le
si parò davanti agli occhi.
Quello che alla prima occhiata le era
sembrato un gruppo di ragazzi sullo stesso letto, alla seconda occhiata si era
accorta essere un gruppo di ragazzi in boxer sullo stesso letto.
-Aaaaaah!!-
-Ma che fai!!!!-
-Noooooooo!-
-La luce!!!!!-
-Chi è?!???-
-Viiiaaa!!!-
Non si capiva più niente, i ragazzi si erano messi tutti a
gridare, chi spaventato, chi sorpreso e poi chi accecato dalla luce e
Hermione…beh, aveva gridato perchè tutti avevano gridato!
-Scusate, ma cosa ci fate tutti nel
letto di Harry?- chiese pratica la ragazza, sorvolando sulla questione ‘boxer’.
I quattro “ospiti” si allontanarono dal letto, lasciando
così il povero ragazzo solo a spiegare; ragazzo, che
non sapendo cosa dire preferì chiederle cosa ci facesse lei nella loro stanza.
-Voi non sapete che ore sono, vero?- chiese di rimando a
Harry che intanto stava girando per la stanza in cerca della divisa.
Non trovandola si spazientì e non si stupì
quando la ragazza la trovò sul letto di Dean e gliela porse con sguardo
inquisitivo.
-le nove meno venti.- li informò la ragazza calma e si
divertì un mondo a sentirli urlare.
-Non mi sembra una grande idea arrivare tardi il primo
giorno alla prima ora, soprattutto se si ha Malfoy.-
constatò la ragazza, facendoli incazzare ancora di
più.
-Herm, non ci sei di aiuto così!-
la rimproverò Harry che si stava infilando sotto il letto di Seamus per cercare
la sua scarpa.
Non la trovò, ma in compenso tornò fuori con
in mano i pantaloni che Neville non riusciva a trovare, Neville che
invece sul davanzale aveva trovato la scarpa di Harry; intanto Seamus e Dean
erano riusciti a vestirsi, e lanciarono rispettivamente a Harry e Ron i suoi
occhiali e la sua bacchetta trovati chissà dove.
-Quanto manca?- chiese uno dei quattro alla ragazza mentre stavano prendendo le ultime cose in giro per
la stanza.
-Cinque minuti- li informò
appoggiandosi ad un letto. Non fece nemmeno in tempo a girarsi che i ragazzi
stavano già catapultandosi giù dalle scale imprecando in tutte le lingue da
loro conosciute (inglese, e poi…inglese? E poi forse
anche…inglese?!???NdA molto
perplessa!).
-Non arriveremo mai in tempo!-
gridò qualcuno mentre sfrecciavano per i corridoi deserti.
-No infatti- li informò Hermione.
–sono le nove e cinque e noi non siamo nemmeno in Sala Grande!- finì accelerando la corsa, visto lo scatto fatto da Harry,
il primo della fila.
-Taci! Meglio un ritardo di soli cinque minuti che uno di
venti!- la rimproverò Ron prima che il gruppo continuasse in silenzio per non
sprecare fiato.
-Tenete il fiato per dare una spiegazione a Malfoy, invece
di parlare!- disse appunto Seamus attraversando in quel momento la sala grande vuota, se non per i rimasugli di cibo sul tavolo.
Ron avrebbe voluto fermarsi ma poi
il buon senso lo fece desistere.
Si fermarono alle nove e un venti
davanti alla porta dell’aula di pozioni, e nessuno aveva il coraggio di aprire
la porta.
Alla fine Harry si decise ad entrare nell’aula.
All’inizio pensò di aver sbagliato classe. L’aula era
stranamente luminosa e dentro c’era un insegnante, seduto sulla cattedra che
rideva con gli alunni.
Solo quando si rese conto che quell’insegnante era proprio
Malfoy, e che lo stava guardando in attesa di una
risposta si decise a parlare.
-Scusi. Noi non volevamo arrivare in
ritardo.- gli disse Harry, preoccupato per la prima volta della sua sorte,
Malfoy gli fece un gesto con la mano, per incitarlo a continuare –Solo che non
ci siamo svegliati, così la signorina Granger è venuta a svegliarci, ma ormai
era troppo tardi per riuscire a prepararci e arrivare in orario alla sua
lezione.- gli spiegò Harry, guardandolo per tutto il tempo negli occhi.
-Ritardo per ritardo- gli disse
guardando i vestiti dei cinque –potevate almeno conciarvi meglio. Comunque ora andate a sedervi.- finì indicando i banchi
liberi nella fila vicino a destra.
Solo quando furono seduti e la risata dei compagni li aveva
ormai abbandonati si concessero di respirare, e di
guardare i vestiti degli altri.
Capirono subito a cosa si riferiva Lucius.
Harry aveva la cravatta slacciata, con i primi bottoni della
camicia aperti, Ron aveva il mantello al contrario e tutto completamente
storto, Neville aveva la cintura slacciata che pendeva da un lato, Seamus aveva
le scarpe slacciate e i capelli di Dean erano letteralmente un disastro (ho
paura che i capelli di Dean siano così corti che sia impossibile che siano un disastro…ma io confondo sempre Seamus e Dean, quindi nel
caso scusatemi e invertite, Dean scarpe e Seamus capelli!!!NdA)
Non si arrischiarono nemmeno a ridere, ancora sconvolti
dalla reazione avuta da Malfoy, o meglio, dal fatto che Malfoy non avesse avuto
una reazione.
Seguirono la lezione in silenzio, ma
Harry non potè trattenersi dal guardare Blaise a metà lezione.
Proprio in quel momento lo stava guardando, e lo interrogò
con lo sguardo per cercare di capre cosa fosse accaduto.
Harry gli sillabò solamente ‘niente’, per poi concentrarsi
sulla pozione.
Pensare a Blaise lo faceva pensare a quello che era successo
la sera prima, e quello lo faceva pensare a Remus e Lucius, e lui non voleva
pensarci. Si era ripromesso che non ci avrebbe più pensato.
Qualunque cosa ci fosse fra i due
lui non voleva saperne niente.
Aveva deciso quella mattina (ha anche avuto tempo di pensare
il ragazzo!!NdA sconvolta
da come sia intelligente (?!???) il “suo”
personaggio!) che avrebbe cercato di evitare Blaise, Malfoy (padre, ma anche
figlio!) e Remus, e avrebbe vissuto la stessa vita di tutti gli altri anni,
senza complicazioni nella sua vita privata e senza indagare su quella degli
altri.
Riuscì nel suo intento per tutta la settimana, alla fine
delle lezioni andava sempre via di corsa, in ritardo per fantomatici
appuntamenti, alle lezioni di Lupin arrivava sempre all’ultimo minuto per non
doversi fermarea
parlare con lui e girava sempre con Ron, o qualche altro ragazzo, così che
Blaise non lo potesse fermare, sapeva che non era ancora così pazzo da fermarlo
davanti a tutti e invitarlo a “fare un giro” (non sa quanto si sbaglia…ehm…stavamo
dicendo?!??? NdA ).
Sfortunatamente però arrivò il sabato, e con questo quello che più Harry aveva temuto: un invito da Remus.
Harry stava facendo colazione immerso
nei suoi pensieri quando sentì Ron urlare, così dovette tornare sulla terra.
-Stronzo di un gufo! Ma guarda che hai
fatto!- gridò il rosso, alla volta dell’animale fra le mani di Hermione,
che aveva appena rovesciato il suo bicchiere di succo di zucca.
-Ronald Weasley! Non trattare così
questo povero gufo!- lo rimproverò passando l’animale a Harry.
Quest’ultimo osservò il gufo, non riconoscendolo, e poi
leggendo sulla busta il suo nome aprì quello che si rivelò essere un breve
bigliettino.
Ciao Harry,
da quando sono qui non abbiamo
ancora parlato, vieni a trovarmi
nel mio studio oggi pomeriggio
verso le tre?
Remus
-È di Remus- spiegò il ragazzo agli amici.
In quel momento si rese conto che non poteva evitarlo, c’era
riuscito una settimana ma non avrebbe più resistito.
Così decise che avrebbe trascorso la mattinata con gli amici
e sarebbe poi andato da lui da solo nel pomeriggio.
Voleva assolutamente delle s spiegazioni.
******
*** per chi avesse letto il sesto libro in inglese…e in
realtà ormai per tutti visto che fra due giorni esce
(Finalmente!!! Sono troppo felice!!!) in italiano (non che siate obbligati a
leggerlo…e solo un piccolo chiarimento…)questa è una grande stronzata…perché
Remus proprio nel sesto libro si vede con qualcuno…che immagino ormai tutti
sappiano chi è…ma io non dico niente…(tanto per chiarire…non che io abbia letto
il libro…ma l’ha letto una mia amica con molta più voglia di sprecare l’estate
a leggere con il vocabolario in mano invece che divertirsi al mare…) che poi me
l’ha raccontato tutto…
Su questo ovviamente io ho la mia bellissima teoria…se il
mio bel cugino di otto anni (che legge- o si fa
leggere da mia zia!- i libri) vedesse di due ragazzi che stanno insieme ci
rimarrebbe molto sconvolto…(preciso che io non ho niente in contrario…dico solo
che magari a otto anni non si capisce ancora bene…se si pensa che ci sono anche
dei coglioni che non capiscono a quaranta di anni…)
Però mi serviva un malandrino per Lucius…e dato che lui è
l’unico disponibile…anche se in realtà Sirius mi
sarebbe piaciuto molto di più…ma sapete com’è…non mi sembrava carino far
resuscitare i morti…!!! Quindi non mi odiate…ma mi serviva anche Lucius che in
fondo in fondo…(molto in fondo…) è buono…
******
Eccomi di nuovo qui!!! Ci ho messo
decisamente poco questa volta…che brava! Anche se in realtà è un capitolo
assolutamente inutile…infatti all’inizio non doveva
esserci tutta la parte centrale sui ragazzi ubriachi…ma poi stavo giusto
ascoltando I don’t wanna
miss a thing e ho pensato che sarebbe stato bello
farla cantare a loro e la scena si è scritta da sola…poisi allungava sempre più ed era quindi inutile
parlare anche di Remus qui…
Bene…ora ho finito… spero di riuscire ad aggiornare prima
della settimana prossima…però dovendo scrivere un
capitolo un po’ più sensato di questo…non so poi quanto Remus ci vuole mettere
a raccontare la sua storia…dipende tutto da lui!!!
Se no comunque entro martedì
prossimo avrò aggiornato senz’altro…
Ringraziamenti:
Felicity89 non
posso assolutamente dirti se e chi diventerà mangiamorte…chissà!!! Anche perché io un idea ce l’avrei…ma magari nel tempo
me ne viene una migliore e cambio tutto…per Herm e Draco…io comunque cercherò
di farli come piacciono a me il più possibile…baci
-jo-Harry/Blaise è decisamente
la mia coppia preferita…subito prima di Harry/Draco…e il biondino in realtà mi
piace solo con Harry…ma se proprio devo fare un eccezione meglio con Herm che
con Ginny (o almeno la vera Ginny…poi nel caso abbia un carattere totalmente
diverso ok…) e quindi…ecco fatto! Che poi…chi vi ha detto
che i quattro si metteranno insieme?!???? (me molto
cattiva!!!) baci
Essendo ancora l’inizio di settembre l’aria era calda, e poi
quel giorno, cosa strana per quella zona
dell’Inghilterra, e in realtà per l’Inghilterra intera, il cielo era sereno, così
che sembrasse proprio una giornata d’estate.
C’erano gruppetti di ragazzi al limitare della foresta
proibita, appoggiati agli alberi, magari quelli meno amanti del sole.
Fra questi però non c’era il Trio, ma specialmente ragazzi
serpeverde.
Si potevano intravedere i capelli biondi di Malfoy,
accompagnato da Tiger, Goyle,
Theodor Nott e MarcusFlitt.
Altri ragazzi avevano invece scelto di trascorrere la
mattinata sotto il tiepido sole, sulle rive del lago, fermandosi ogni tanto
dallo studiare per osservare le acque calme smosse solo ogni tanto dai movimenti della Piovra Gigante.
Harry e i suoi amici erano fra quei ragazzi amanti del sole
e dell’acqua.
Gia subito dopo colazione erano
andati a prendere i loro libri in sala comune e si erano diretti al parco,
trovandolo semideserto; avevano scelto un posto tranquillo, e ormai tre ore che
facevano i compiti assegnatagli in quella settimana, e Harry si era
completamente dimenticato dell’appuntamento del pomeriggio con Remus.
In quel momento Potter stava osservando il gruppetto poco
più in là, composto da Malfoy e compari.
E più che altro si chiedeva dove
fosse Blaise.
Solitamente era sempre con l’amico.
Se vedevi uno vedevi anche l’altro,
stava diventando veramente stressante per Harry.
Non riusciva mai a parlare con il ragazzo, non che avesse niente da dirgli.
Ma ogni tanto gli sarebbe andato di
fermarsi per stare un po’ con lui.
‘Fermarmi e stare un po’ con lui?!
Ma sono impazzito?!È di
Zabini che sto parlando! Ora smettile e torna a pensare alla pozione per
dimenticare che devi fare per Piton’ si disse il ragazzo, sconvolto per i suoi stessi pensieri.
Riuscì a lavorare per altri dieci minuti,
ma Zabini ricominciò a ripopolare i suoi pensieri.
Iniziò a immaginare dove avrebbe
potuto essere in quel momento, cosa avrebbe potuto fare…
Erano tutti così concentrati che sobbalzarono, quando
Hermione improvvisamente parlò.
-Ragazzi, è meglio se andiamo a mangiare, è quasi l’una e
Harry poi deve andare da Remus.- (ormai il compito di scandire le ore è suo!!NdA)
-Ehi! È volato il tempo! Non ho nemmeno finito tutti i
compiti della Mac..- sospirò
Harry che aveva sperato di finire tutto quella mattina per poter passare la
domenica a poltrire e giocare a Quiddich.
-Te li faccio io oggi pomeriggio.- lo
tranquillizzò Ron. –intanto non li ho ancora fatti neanche io- spiegò alzandosi e dirigendosi verso il portone.
Hermione scosse la testa sconsolata, ma ormai aveva
rinunciato a convincerli che ognuno dovesse fare i
propri compiti per conto suo.
La sala grande era già piena quando
i tre entrarono seguiti da Ginny che li aveva raggiunti in quel momento per
parlare con Hermione.
Harry si accorse subito che al tavolo dei Serpeverde mancava
Blaise.
C’era Malfoy, che parlava con la Parkinson, o meglio, la Parkinson che si
strusciava contro Malfoy provandoci spudoratamente con lui, ma il posto
occupato di solito dal Serpeverde preferito di Harry era vuoto.
Senza nemmeno pensare si alzò dalla panca, quasi subito dopo
essersi seduto.
-Harry, che hai?- gli chiese Ron,
che aveva parlato fino a quel momento, e stava aspettando una risposta che il
moro ovviamente non poteva dare non avendo ascoltato niente.
-Scusate, non ho fame. Faccio un
giro e poi vado da Remus, ci vediamo dopo.- senza aggiungere altro uscì dalla sala grande, senza sapere dove andare.
Fuori dalla sala incontrò gli
ultimi ritardatari che stavano andando a mangiare, ma nessuna traccia del
ragazzo.
‘Avrei potuto chiedere a Malfoy…’
si disse, poi riflettendo un attimo si diede del coglione ‘si certo, poi sarei
potuto andare a suicidarmi direttamente!’
‘Dove passano il loro tempo i
serpeverde?’ si chiese, come a parlare di una razza diversa da lui.
‘nei sotterranei di certo non ci
metto piede, fuori fino a dieci minuti fa non c’era.’
Intanto che pensava era arrivato al secondo
piano ‘ma certo in biblioteca!’ si disse il ragazzo, dopo aver visto l’elegante
porta di fronte a se (non so se sia al secondo piano…è lo stesso?!?? NdA).
Entrò in silenzio e quando vide il ragazzo seduto a un tavolo in fondo, voltato di spalle a leggere un libro
si chiese perché diamine l’avesse cercato.
‘Ma sono pazzo? Non vedo Blaise per
una mattina e mi manca già?! Ora mi giro e me ne vado!’
Però non riuscì a farlo veramente.
Piano piano si avvicinò al ragazzo, il più silenziosamente
possibile, continuando ad osservare la linea perfetta della sua schiena, sotto a quella maglietta grigia, su cui risaltavano i suoi capelli
neri.
-Vuoi rimanere li, o mi saluti e ti
siedi?- gli chiese improvvisamente il Serpeverde, facendo sobbalzare Harry.
-Scusa.- disse, senza nemmeno sapere il perché il grifondoro
sedendosi vicino a lui –ma eri così concentrato che non volevo disturbarti.-
gli spiegò, dandosi poi del coglione: visto che se si era accorto della sua presenza tanto concentrato non doveva essere.
Zabini appoggiò il libro sul tavolo, per voltarsi verso il
ragazzo e sorridergli.
-Non hai fame nemmeno tu?- gli chiese,
come se quella conversazione fra loro due fosse naturale, e come se fossero
grandi amici.
-No.- rispose velocemente Harry, poi senza nemmeno pensarci
decise di fargli la domanda che lo aveva tormentato per tuta la settimana.
-Tu lo sapevi?- era sicuro che il Serpeverde avesse capito,
ma non si stupì comunque della risposta.
-Cosa?- intanto il ragazzo continuava a guardarlo,
appoggiandosi allo schienale della sedia.
-Malfoy, Lupin…quello che c’è, c’era, fra loro.- gli spiegò,
dopo essersi accertato che in giro non ci fosse
nessuno.
A dir la verità la biblioteca era
deserta, tutti erano a pranzo, e chi non aveva fame, approfittava delle ore più
calde per passare una delle ultime giornate di sole all’aria aperta.
-Una volta con Draco stavamo cercando della carta da lettere
nello studio di Lucius. Ce l’aveva chiesto Narcissa,
lei non può entrare nella stanza.- fece una pausa, ma ormai decise che era
inutile fermasi, odiava chi lanciava il sasso e ritirava la mano. -Draco stava
guardando nella libreria, io nella scrivania. In mezzo a varie lettere del Ministro
ho trovato una foto. All’inizio non avevo capito di chi si trattasse
l’uomo che di spalle stava baciando Lucius, ma quando si è girato per salutare
il “fotografo” ho riconosciuto Lupin.
Ho controllato che Draco non si fosse accorto di niente e ho
rimesso la foto dove l’ho trovata, facendo finta di niente e allontanando Draco
il più velocemente possibile dalla stanza.- fece una piccola pausa, poi visto
che il grifondoro non si decideva a parlare continuò
–non so se ho fatto bene. Forse ne avrei dovuto
parlare con qualcuno. Ma non potevo sconvolgere ne
Draco ne Narcissa con una notizia del genere, anche perché non sapevo, non so
come stanno realmente le cose.
A un certo punto avevo anche
pensato di parlarne con Lucius.
Ma avevo paura di quello che mi
avrebbe potuto fare, e da codardo ho fatto finta di niente.- concluse il
ragazzo.
-Hai fatto bene.- gli disse dopo una
piccola pausa il Grifondoro –alle tre devo andare da Remus, ho quasi paura di
quello che potrei scoprire.- gli confessò poi, realmente spaventato.
-Se poi hai voglia di parlare,- lo
tranquillizzò Blaise –sai dove trovarmi.- poi si alzò, e mentre lasciava la
stanza Harry sussurro –grazie- ma fu quasi sicuro che il Serpeverde avesse
sentito, nonostante fosse quasi impossibile.
Harry rimase qualche minuto a riflettere su quello che gli
aveva detto Zabini, e poi si alzò per raggiungere le stanze di Remus, da tutt’altra parte del castello.
Era in anticipo di qualche minuto quando
raggiunse lo studio dell’uomo, ma provò a bussare lo stesso ‘al massimo se non
c’è lo aspetto’ pensò.
Ma era inutile, l’uomo rispose
subito.
-Harry ciao, puntuale come sempre.- gli disse il professore
seduto alla scrivania intento a correggere dei compiti dei Tassorosso del quarto anno, fatti qualche giorno prima.
-Ciao Remus, come va?- gli domandò
il ragazzo rimanendo vicino alla porta.
-Mi eviti, Harry?- gli chiese
tranquillamente l’’uomo alzando gli occhi dai fogli, per fissarli in quelli di
Harry.
Il grifondoro pensò qualche istante quale fosse
la cosa migliore da dire.
Rispondere con un semplice no?
Ci avrebbe mai creduto?
Optò invece per la sincerità, una
delle suo migliori doti.
-So di te e Malfoy.- sussurrò, tanto piano che il professore gli chiese di ripetere.
-Ho dotto- fece una piccola pausa,
avvicinandosi alla scrivania. Arrivato ad appoggiarcisi sopra con le mani gli
disse –che so di te e Malfoy.-
Remus rimase per un attimo ad osservarlo,
sorpreso di quella rivelazione, erano sempre stati attenti a non dirlo a
nessuno.
Nessuno infatti doveva sapere di
loro, a parte i malandrini, ai quali l’uomo diceva tutto.
-E così sai di me e Lucius.-
ripetè, come ad accertarsi di aver sentito bene. E cosa sai di me e Lucius?-
chiese, continuando ad osservare il ragazzo
-Io…beh…non lo so…- ammise Harry,
rendendosi conto che non poteva assolutamente dire di aver sentito quella
conversazione una settimana prima.
-Però se sei qui ti interessa
sapere, immagino.- disse Remus, più a se stesso che al ragazzo.
Si alzò, raggiunse l’armadio sull’altra parete della stanza
e ne tirò fuori quello che Harry riconobbe subito come un pensatoio.
Era più piccolo di quello di Silente, ma molto simile.
-Credo che questo possa esserti utile.- disse
l’uomo, dopo averlo appoggiato sulla scrivania. –io sono nella stanza accanto.
Quando hai finito di guardare quello che ti interessa
chiamami.- finì lasciando Harry da solo nella stanza, a maledirsi per aver
confessato all’uomo la verità.
‘Ora dovrò passare ore qui ad annoiarmi’ si disse, sedendosi sulla sedia.
Ma non sapeva quanto si sbagliava.
Remus Lupin era un
prefetto, un ottimo prefetto, e oltre ad eseguire egregiamente tutte le sue
mansioni usufruiva anche dei privilegi di tale “carica”.
Era l’una di notte, di
una notte del sesto anno ad Hogwarts per i malandrini,
una notte come tante altre, con la pioggia che picchiettava sui vetri.
Ma il prefetto non
riusciva a dormire.
Così senza far rumore
era uscito dal dormitorio e si era diretto al quinto piano(Non sono sicura
sia al quinto piano…sorry!!!NdA), al bagno
riservato ai prefetti con l’intento di farsi un bel bagno rilassante.
Entrò nella stanza e
sentì subito uno strano…rumore? Sembrava quasi un verso.
Dopo qualche secondo
si rese conto che erano dei singhiozzi, come di qualcuno che stesse piangendo.
Si guardò intorno e
nell’angolo sotto la finestra scorse una figura, rannicchiata su se stessa, di
spalle.
La stanza era buia, la
luna quella sera era nascosta dalle nuvole, e l’unica cosa che si vedeva della
figura erano i capelli; dei bellissimi capelli biondi,
lunghi fino alle spalle.
Remus si avvicinò
piano, cercando di non fare rumore, per non disturbare, però sapeva che doveva
avvicinarsi.
Non riusciva a non
farlo.
Quella persona lo
incuriosiva.
Era ormai a pochi passi quando parlò.
-Non ti avvicinare.-
Lupin fu sorpreso.
Innanzitutto che nonostante il pochissimo rumore che
aveva fatto si fosse accorto di lui.
E poi che la figura era un ragazzo.
E Remus avrebbe potuto scommetterci, dal tono
della voce, che non si trattasse di un ragazzo qualunque.
Quel ragazzo che
seduto a terra piangeva era Lucius Malfoy.
-Lucius, tutto bene?-
gli chiese, avvicinandosi ulteriormente a lui.
-Vattene.-
gli rispose freddamene il
serpeverde, senza neanche voltarsi.
-Ti ho chiesto se va tutto bene!- insistette Lupin, ormai era così vicino che
il suo mantello sfiorava quello del ragazzo inginocchiato.
-Ti avevo
detto di andartene!- gli urlò Malfoy alzandosi e, prendendolo per il
colletto, spingendolo contro il muro.
Remus cercò di
divincolarsi, ma Lucius con la mano libera prese entrambe le mani
del grifondoro, gliele portò sopra la testa, e le tenne così, in alto, contro
il muro.
-Non capisci quando parlo?- gli chiese duro, avvicinandosi a lui.
Le loro facce a pochi
centimetri, non più di due, di distanza, le loro labbra che quasi si
sfioravano, e i loro occhi…i loro occhi così vicini che Remus riusciva a specchiarsi in tutto il grigio di quelli del
ragazzo.
E non solo ci si specchiava.
Riusciva a vedere tutta
la sofferenza di quel ragazzo.
Per una volta non gli
sembrava lo stronzo di sempre.
Gli sembrava un
ragazzo come tanto altri, con dei problemi come tutti.
Un ragazzo che aveva
bisogno di aiuto.
Non sapeva neanche
bene perché, ma a una certo punto Remus si accorse che
stava piangendo, lacrime silenziose scorrevano sulle sue guance.
-Lasciami.-
sussurrò abbassando lo sguardo –mi fai male, ti prego.- lo pregò il ragazzo.
-Ah, adesso mi preghi?- il serpeverde scoppiò a ridere una risata fredda,
vuota. –E io dovrei prendere ordini da te?- gli chiese
stringendo più forte le mani, lasciando però il colletto del ragazzo.
Con la mano libera
iniziò a sfiorargli una guancia, per poi scendere sul collo, e risalire
sull’altra guancia.
-Ti prego, lasciami- riprovò un’altra volta il grifondoro, mentre ormai sapeva
che era inutile.
Lucius portò una mano
dietro la nuca del ragazzo, con forza lo attirò a se e lo baciò violentemente,
prima un bacio solo da parte di Lucius, ma pian piano Remus iniziò quell’inusuale gioco di lingua con il suo rivale.
Quando Lucius si stacco improvvisamente, il labbro di Lupin sanguinava, e la
sua faccia era sconvolta.
Senza preoccuparsene
tanto si girò e uscì dalla stanza, lasciando dentro solo il grifondoro, a terra
in lacrime.
******
Salve a tutti!!!!(Si…proprio tutti voi…miliardi di persone che seguono la
storia…siete veramente troppi! Mi spavento ogni volta che per ogni capitolo
vedo quelle mille recensioni che mi lasciate…) ora…ritornando seri…a me piace
scrivere…mi piace scrivere questa storia…anche perché
ormai i personaggi fanno quello che vogliono…e a me tocca solo seguirli…ma se
intanto nessuno la legge…è assolutamente inutile che io mi faccia il mazzo
cercando di scrivere in qualunque ritaglio di tempo per non farvi aspettare
troppo il capitolo…potrei scrivere per i cazzi miei…un po’ quando voglio senza
dover pubblicare…chissà…magari quando tutti tornano dalle vacanze qualche altra
anima buona deciderà di leggere questo schifo…
Passando al capitolo…mi è piaciuto troppo finirlo così…anche se in questo modo il loro rapporto al momento è
molto incasinato….credo di aver finito…baci alla
prossima
Shirley
Ringraziamenti…cioè…ringraziamento
a –jo-…Santa Donna!!!! Allora tesoro mio….non ho detto che non si mettono insieme…ho solo detto…che non
è scontato che si mettano insieme…o almeno non subito…anche perché se continuo
di questo passo prima che finisca di spiegare tutto il complicato rapporto fra Lucius
e Remus ci vogliono anni!!! E quindi per
un po’ dei ragazzi non parlo…Tu mi continuerai a seguire…vero?!?? baci
Senza fare niente Harry si ritrovò trasportato in un altro ricordo, in
qualche senso più sconvolgente del primo…
Capitolo 5 “Il pensatoio IIparte”
********
Senza fare niente Harry si ritrovò trasportato in un altro
ricordo, in qualche senso più sconvolgente del primo…
Vide subito tre figure
nel parco, all’ombra di una grande quercia.
Tre figure che
ridevano e scherzavano, e non ci mise molto a capire chi erano in realtà.
Quei capelli così
simili ai suoi li avrebbe riconosciuti
ovunque,nonostante dal vivo non li avesse mai visti, tutti gli parlavano sempre
di suo padre.
Si ricordava benissimo
quella risata così solare, quante volte l’aveva sentita in quei tre anni,
nonostante le cose non andassero molto bene, il suo padrino rideva sempre.
Come non avrebbe
potuto riconoscere il profilo del suo insegnante? Non era cambiato niente in
quei vent’anni.
Perché all’ombra di quella quercia c’erano proprio
loro, i Malandrini.
O meglio, una parte dei Malandrini.
I Tre malandrini.
I tre inseparabili
amici.
Remus Lupin, Sirius Black e James Potter.
Harry era così
concentrato ad osservarli che non si accorse subito delle due figure che si
avvicinavano, ma quando i due si fermarono davanti ai ragazzi, capì subito a
chi appartenevano quei capelli biondi, così simili a quelli del suo nemico,
tranne che per la lunghezza.
Lucius Malfoy si
avvicinò ai tre rimanendo in silenzio, accompagnato dal suo inseparabile amico,
Astor Zabini.
-Malfoy, cosa vuoi?-
chiese secco Sirius, quello che meno sopportava il ragazzo.
-Nessuno ti ha chiesto
niente, sfigato.- lo apostrofò il biondo sprezzante,
decisamente anche lui non trovava il grifondoro molto simpatico.
-Bene, allora vattene
da qui, la tua presenza non è gradita!- continuò James alla volta del
serpeverde, che nonostante cercasse di trattenersi, ogni volta che vedeva il
biondino avrebbevoluto
spaccargli la faccia.
-Ero venuto per dire
una cosa a Lupin- spiegò, poi avvicinandosi al ragazzo gli
sussurro in un orecchio, in modo che potesse sentire solo lui –Stasera
in camera mia, a mezzanotte, la parola d’ordine è Purosangue.-
Poi si allontanò senza
dire niente, seguito dall’amico.
Remus rimase in
silenzio, osservando il serpeverde allontanarsi, e tutto intorno a lui era in
silenzio.
Gli amici avrebbe voluto chiedergli qualcosa, ma non volevano sapere.
-Cosa voleva Malfoy da
te?- il primo a parlare fu James, che riuscì a spostare l’attenzione dell’amico
su di se.
-Niente…- si limitò a
commentare il ragazzo, sedendosi a terra, e cominciando a leggere un libro.
Lesse solo due righe,
ma poi dovette interrompersi bruscamente, perché il libro gli era stato tolto
dalle mani.
O meglio, Sirius glielo aveva tolto dalle
mani.
-Niente?!? Stai
scherzando vero? Malfoy è venuto da te, non ti insultato,
ti ha trattato quasi come una persona normale, ti ha detto chissà cosa
all’orecchio e tu liquidi la cosa con un semplice niente?!- quasi urlò Black,
sventolando per aria il volume di Lupin (le più importanti guerre nel mondo
magico degli ultimi due secoli).
-Potrei riavere il mio
libro?- chiese invece il grifondoro.
Sirius avrebbe voluto
rispondergli, e di certo non in modo calmo e pacato
come gli aveva consigliato Potter senior, ma l’arrivo di una ragazza con i
capelli rossi lo fece fermare.
-Cosa ci faceva Malfoy
qui?- chiese sedendosi accanto agli amici, schioccando un bacio sulla guancia
ai tre.
-Chiedilo
a lui!- sbottò Black,
indicando con la testa l’amico.
Questo si alzò, prese
dalle mani di Sirius il libro e si allontanò.
Cambiò
però idea dopo pochi passi, in
realtà dopo aver contato mentalmente fino a dieci, e sui avvicinò agli amici.
Cercò con tutta la sua
buona volontà di mantenere la calma e disse al moro
-Ieri mi aveva visto
in biblioteca che cercavo un libro, mi ha detto che ce
l’aveva lui, e che quando l’avrebbe restituito mi avrebbe avvisato.- fece una
piccola pausa, sperando che gli amici ci cedettero. –e
così ha fatto.- terminò, incrociando le dita dietro la schiena.
Sarebbe morto se i
suoi amici avrebbero scoperto quello che era successo
la sera prima nel bagno, se avessero scoperto come si era fatto trattare da
quel figlio di Mangiamorte.
-Scusa- mormorò Sirius, abbassando la testa,
dispiaciuto.
-Niente- rispose lapidario Remus allontanandosi poco
dopo, diretto al castello.
Di nuovo Harry fu riportato alla realtà, senza che avesse
bisogno di fare niente.
Ma questa volta era a causa di
qualcuno.
Remus era entrato nella stanza.
-Allora?- gli chiese, osservandolo attentamente.
-Io...non capisco. Quando vi ho sentito
parlare l’altra sera…- si fermò di scatto.
Remus non lo sapeva, non lo doveva sapere
che aveva ascoltato quella conversazione.
Che stupido che era stato a dirlo,
pensò Harry, spaventato dalla possibile reazione dell’uomo.
Remus però non ci fece molto caso, fece
un gesto con la mano al ragazzo, per farlo continuare.
-Stavo dicendo…da quello che ho sentito l’altra sera,
sembrava che fra di voi ci fosse qualcosa
di…più…invece qui…cioè…- il moretto non sapeva più come continuare, c’erano
molto modi, ma non riusciva a tirare fuori le parole davanti all’insegnante.
-Lo so.- disse semplicemente
l’uomo. –Una cosa alla volta, ok? Puoi tornare quando
vuoi, s evuoi vedere qualcos’altro. Però mi sembrava giusto farti sapere che non sei obbligato a
vedere se non ti va.- finì l’insegnante, riprendendosi il pensatoio per riporlo
nell’armadio.
-Tornerò.- gli disse semplicemente
Harry.
-Lo spero- lo salutò Lupin
guardandolo uscire.
E per la prima volta, dopo lungo
tempo si concesse di piangere.
********
Harry raggiunse la sala comune abbastanza turbato.
Sia per quello che aveva scoperto,
sia per aver visto i suoi genitori.
Era anche per quello che voleva senz’altro dare un’altra
occhiata ai pensieri di Remus.
Entrando in sala comune decise di non pensarci più, e si unì
così agli amici, che stavano parlando di Quidditch.
Non tutti gli amici, in realtà mancava Ron, quindi li c’erano solo Dean, Seamus e Neville.
-Ragazzi, dov’è Ron?. Chiese, dopo
che guardato in giro e appurato che non fosse nella
stanza.
-Non so.- gli rispose Seamus.
-In camera?- ipotizzò Dean, passando in
rassegna tutti i posti possibili nella sua mente, e ritenendo quello il
più probabile.
-Salgo a vedere.- gli informò Harry,
che si sentì subito raggiunto dagli amici, che ormai si erano stufati di stare
giù, disturbati dalle grida dei più piccoli.
-Ron? Rooon?! Ron ci sei?- era già da qualche minuto che Harry e gli amici entrando
nella loro stanza avevano trovato il ragazzo a contemplare il soffitto, assorto
nei suoi pensieri, che non li degnava di uno sguardo.
-Cosa?- chiese innocentemente “risvegliandosi” il rosso.
-È un’ora che ti chiamo!—gli
rispose stizzito Harry, che poi sorridendo continuò –colpa della bella
ragazza?-
Il rosso raggiunse una bella tonalità di viola, Neville e
Dean ridacchiarono e Seamus domandò –Bella ragazza? Mi sono perso qualcosa?-
-Il caro Ronald ha perso la testa per una serpentella con la quale a quanto pare ha una storia…- spiegò Harry alla volta degli
amici.
-Finiscila Potter…non sei divertente!- grugnì
Weasley sdraiandosi sul letto, senza minimamente sapere che lui lo sapeva
veramente e non stava solamente scherzando.
-Chi è la fortunata?- chiese Dean senza ascoltarlo
-Non ci crederai mai- sospirò il rosso, ammettendo la sua colpevolezza. -Un’indizio?-
-Mora-
-Capello corto o lungo?- si intromise Harry per
scherzare.
-Corto!-
Harry aveva ovviamente capito che Ron credeva che lui non lo sapesse, così gli
fece un’altra domanda.
-Occhi verdi immagino?- chiese
sbagliando apposta.
-No splendidi occhi nocciola!- replicò l’amico perso nel suo delirio
commemorativo.
Il bel cercatore sorrise e stupendo l’innamorato affermò
-Pansy dev’essere una ragazza molto dolce sotto
quella fredda maschera che ostenta!-
-Ma…cosa…tu lo sapevi?!??? Non puoi
aver indovinato se non lo sapevi…e non puoi saperlo perché noi non l’abbiamo
detto a nessuno!- iniziò a preoccuparsi il rosso, mentre gli altri stavano
ridendo a crepapelle, sui vari letti.
-Giusto…e sbagliato…qualcuno l’ha scoperto…o meglio ha scoperto lei che scriveva lettere a te quest’estate e l’ha
detto a me…- spiegò il moro che si divertiva un mondo a veder l’amico
preoccupato.
-E chi sarebbe?- si informò il
ragazzo –Pansy e tu non frequentate le stesse persone!- disse giustamente il
rosso, senza fermarsi realmente a pensare.
-Io potrei avere un idea…- ipotizzò
Seamus.
-Credo che il nostro caro Bambino sopravvissuto ci nasconda
qualcosa…- continuò Dean, che aveva capito dove voleva
andare a parare l’amico.
-Che ha a che fare con un Serpeverde dagli occhi blu…- finì Neville stupendo gli amici, che si complimentarono con lui.
-Cosa?!? Ma cosa dite?!? Blaise?
Avremmo parlato si e no due volte!- si giustificò il
ragazzo.
-Blaise?- gli chiese Ron, inarcando un sopracciglio.
-Dev’essere un’epidemia…- commentò
Dean, attirando più di uno sguardo curioso su di se.
-Ho scoperto che Nott è gay…-
spiegò agli amici.
-IONONSONOGAY!!!!- scandì agli amici Harry, prima di
scendere diretto a cena.
-Guarda che non ci sarebbe niente di male se…- cercò di spiegargli Ron, che fu però brutalmente interrotto
dall’amico.
-Vi ripeto che non sono gay! Zabini
e io siamo solo amici…!- precisò, sdraiandosi sul
letto, cercando di riflettere, per scoprire se quella fosse realmente la
verità, o semplicemente qualcosa che spacciava per tale.
-Dean…cosa ne sai tu di Nott gay?-
indagò Seamus sospetto.
-Eh? Cosa? Avete fatto il tema per
Malfoy per lunedì?- chiese a sua volta il diretto interessato.
-Non cambiare discorso!- lo apostrofò il rosso curioso.
-Hai lanciato il sasso e ora non puoi ritirare la mano!- precisò Seamus.
-Va beh….ci siamo incontrati
qualche giorno fa nel parco…abbiamo iniziato a parlare…e ho scoperto che è
gay…- spiegò agli amici tentando di lasciare la stanza.
-Stai fermo li! Non te ne andare!-
lo fermò Harry, prima che potesse raggiungere la porta.
-Da quant’è
che Nott parla con i grifondoro?- si informò il rosso.
-Da quando lo fa anche Zabini!- cercò di difendersi, tirando
in ballo anche Harry.
Potter decisamente non aveva voglia
di affrontare quel discorso…così cercò un diversivo.
-Dean!- urlò, attirando l’attenzione dei presenti su di se.
-Ti ricordi quella cosa? Quella che dovevamo fare…- continuò
guardando in modo molto eloquente Dean, il quale colse la palla al balzo –Oh
cavolo! Siamo in ritardo! Andiamo!-
Così i due corsero giù dalle scale, senza dare la
possibilità agli amici di ribattere.
*********
Intanto ignaro che qualche metro più in alto qualcuno stesse
parlando di lui, un bel ragazzo con gli occhi blu parlava con il suo migliore
amico, o meglio, il suo migliore amico lo assillava
parlandogli delle sue preoccupazioni.
-Ma ti rendi conto?! Quello non può
essere mio padre! Mio padre è un pazzo mangiamorte, che non ha mai esitato a
torturarmi e l’uomo che c’è qui invece ride e scherza con gli alunni…con tutti
gli alunni! Posso giurarti di averlo visto in una
lezione ridere con i tassorosso, e l’ho incontrato nei corridoi a parlare con dei grifondoro di quidditch…e fra quei grifondoro ti
posso assicurare che ce n’era qualcuno di nascita babbana!- disse tutto di un
fiato Draco, seduto sul davanzale della finestra magica (molto simile al
soffitto della Sala Grande, e oltre al cielo si vede anche un prato…NdAmoooooooolto fantasiosa…)
-Draco di cosa ti preoccupi? Magari si è
accorto di avere sbagliato in tutti questi anni…- ipotizzò Blaise,
cercando qualcosa nel baule.
Il moro era così concentrato che si accorse che il biondino
si era avvicinato a lui solo quando questo lo aveva
preso per le spalle girandolo con forza verso di lui.
-Mio padre ha in mente qualcosa!- gli
gridò, a meno di dieci centimetri dalla sua faccia.
-Draco calmati!- urlò di rimando l’amico, senza riuscire a
liberarsi dalla presa del biondino.
-No cazzo! Blaise, tu non lo conosci come lo conosco io, so
che c’è sotto qualcosa! Come fai a
non capire!- continuò Draco, sbattendolo contro il muro.
-Capire cosa?- chiese il moro liberandosi e andandosi a
sedere sul letto.
-E se è un piano per incastrarmi?
Per farmi diventare mangiamorte…- iniziò il ragazzo, ma l’amico lo interruppe quasi
subito.
-E cosa ci sarebbe di strano? Basta
stare attenti…non ci faremo fregare.- poi vedendo quanto fosse
preoccupato l’amico continuò –Draco, ricordati che non sei solo.-
-Lo so. Lo so- gli rispose, prima
di buttarsi anche lui sul letto.
-Ragazzi, non ci crederete mai!- gli disse
Theodor Nott, entrando in quel momento nella stanza.
-Cosa?- chiese senza interesse Draco, continuando a pensare
ai fatti suoi.
-Una cosa che ho scoperto qualche
giorno fa…- iniziò a spiegare il serpeverde.
-Che sarebbe?- chiese sempre senza
interesse Draco, mentre Blaise non se ne interessava neanche.
-Un grifondoro mi ha confessato di essere
gay!- finì il ragazzo, attirando ovviamente l’attenzione di Zabini.
-Chi?- quasi urlò il moro, preoccupato che il diretto
interessato fosse Potter.
-Blaise, tutto bene?- si informò
Draco, guardandolo con sospetto.
-Nott, te lo ripeto, chi?- chiese duro
Zabini, avvicinandosi al suo interlocutore.
-Ma calmati, cosa ti interessa
poi…- gli rispose Theodor, cercando di allontanarsi.
-Dimmi chi cazzo è!- urlò il bel
Zabini, dopo aver sbattuto Nott contro il muro, tenendolo per la cravatta della
divisa.
-Blaise, calmati! Che cazzi fai?-
cercò di calmarlo Draco, che forse aveva capito il motivo di quella reazione.
-Thomas…- sussurrò Nott, che ormai non riusciva quasi più a
respirare.
-Cosa hai detto?- gli chiese
Zabini, avvicinandosi a lui.
-Dean Thomas…- ripetè, sedendosi subito a
terra, dopo esser stato lasciato da Blaise.
Il moro guardò i suoi amici sconvolti, e capendo di aver
forse un po’ esagerato la reazione cercò di scusarsi…
-Scusate…ma lo sapete che non
sopporto la gente che prende in giro le persone ocn
preferenze sessuali diverse…- spiegò il serpeverde.
-Lo so…e sai benissimo che da fastidio anche a me….- disse,
lanciando un’occhiata molto eloquente al bel biondino –ma
stavo parlando di un grifondoro…non capisco perché tu te la sia presa così…-
-Niente, scusa.- tagliò corto Zabini, prima di uscire dalla
stanza.
********
Salve a tutti! Questo capitolo in realtà doveva essere
completamente diverso…all’inizio doveva trattare solo di Remus/Lucius…ma
l’altra notte, mentre ero a letto e non riuscivo a dormire mi è venuto in mente
che nel primo capitolo avevo accennato a Ron e Pansy (o meglio…il mio Blaise
aveva accennato a loro…) ma poi me ne ero
completamente dimenticata! Così ho dovuto dire qualcosa di loro…non potevo lasciare una cosa così accennata e basta…cercherò di
metterli di più anche negli altri capitoli…
Poi rimaneva un po’ di spazio così Draco ci ha deliziato con
le sue preoccupazioni…“Cosa ha in mente quel pazzo
mangiamorte di mio padre”?
Il bel biondino mi ha detto che si
accettano scommesse…quindi se volete…potete azzardare la vostra…ha in mente
qualcosa? Sta davvero cambiando? O semplicemente…si è drogato?!???
Se avete anche altre idee…
Ora vi lascio…al prossimo capitolo…che non so quando pubblicherò…ma senz’altro presto!
Shirley_Malfoy
Ringraziamenti…(questa volta c’è qualcuno di più!!!)
-jo- in capo al mondo?!??? Che bello!!!! Beh…qui non si vedono…o almeno…si vedono
solo separati…nel prossimo stai tranquilla che teli farò
vedere insieme!!! Baci
Felicity89 Per questa volta ti perdono…basta che non mi
scompari un’altra volta!!! Lucius e Remus ti
piacciono?!??? Sono sconvolta…allora non sono l’unica pazza…per Harry e
Blaise…a chi non piacciono?!??? Baci
_ROBY_ Ciao!! Sono contenta che ti
piaccia! Beh…ora che hai iniziato a leggerla… continuerai… vero?!?? baci
Nei giorni seguenti, Harry smise di cercare di sfuggire a
Remus, comportandosi invece con lui come aveva sempre fatto.
Non che quello che aveva visto nel pensatoio gli avesse
chiarito tutto, ma almeno sapeva che l’insegnante teneva a lui.
Teneva a lui così tanto da confidarsi come non aveva mai
fatto con nessuno.
O almeno, teneva così tanto a lui da lasciare che
scoprisse cose che aveva tenuto nascoste a tutti gli altri.
Aveva in un certo senso paura che Remus avesse detto a
Malfoy che “lui sapeva” ma da come si comportava il biondo non sembrava.
E poi aveva anche notato che i due non so erano quasi mai
più rivolti la parola dopo l’incontro di due settimane prima, se non per farsi
passare il pane a tavola.
********
Le lezioni quell’anno erano tutte molto pesanti, se i
ragazzi pensavano di aver dato già abbastanza con gli esami l’anno precedente,
si sbagliavano di grosso.
Per quanto i M.A.G.O. sarebbero stati solo il seguente
anno, i professori non facevano altro che parlarne.
Per avvisarli di quanto si sarebbero dovuti impegnare per
superarli, per fargli comprendere la vera difficoltà degli incantesimi e delle
pozioni che avrebbero dovuto affrontare.
Il risultato di tutto questo era che semplicemente avevano
tutti i giorni maree di compiti da fare, e nonostante essendo le materie meno
di quelle degli anni precedenti avevano ore buche sparse per la giornata, non
avevano mai un momento libero per divertirsi, dovendo passare tutto il tempo a
studiare.
E poi naturalmente c’era anche il Quidditch.
Per quanto Harry era stato contentissimo quando aveva
scoperto di essere il nuovo capitano dei grifondoro, adesso non riusciva a
trovare un momento libero per occuparsi realmente della squadra.
Alla fine, dopo varie pressioni dei candidati, aveva
deciso di fare le selezioni quel sabato mattina, rimandando così il tema per
Lupin alla sera.
Dei giocatori degli anni precedenti, oltre a lui e Ron,
era rimasta Katie Bell, ma questa aveva insistito per partecipare alle
selezioni, per dare la possibilità ad eventuali cacciatori migliori di lei.
Le selezioni furono molto più stressanti di quanto
credeva.
Si erano presentati un sacco di ragazzi, di qualunque
anno, e tutti avevano qualcosa da ridire.
Alla fine della mattinata, dopo che tutti avevano volato
per il campo, e si erano “esibiti” nel loro ruolo, riuscì a trovare i migliori.
Lasciò Ron come portiere, cosa che suscitò non poche
proteste, data la loro amicizia, come cacciatori prese nuovamente Katie, e
aggiunse Ginny e Jeremy Dhun, un ragazzo del quarto anno che aveva sempre
sperato di entrare in squadra.
Come battitori scelse Peter Caine, un biondo del terzo
anno, decisamente forte, e Anthony Grave, un ragazzo robusto, che Harry non
aveva mai visto prima.
Finite le selezioni, e le varie discussioni con gli
scartati, aveva solo voglia di andare a riposarsi nella sua stanza, e magari
andare a prendere qualcosa nelle cucine, dato che ormai il pranzo era finito,
ma quando Remus lo fermò per invitarlo da lui a parlare non riuscì a rifiutare
e seguì così l’uomo nel suo studio.
********
-Ho pensato ti facesse piacere parlare, dall’ultima volta
non ne abbiamo più avuto modo.- spiegò Remus, sedendosi e facendo cenno a Harry
di fare altrettanto.
-Come vuoi…- gli rispose semplicemente Harry.
L’insegnate stava per rispondere ma fu interrotto da
qualcuno che bussava alla porta.
Si fermò un attimo, poi con un ‘avanti’ si voltò verso la
porta per vedere chi lo stesse disturbando.
-Remus ciao volevo chiederti…oh! Potter! Cosa ci fai qui?-
la McGranitt entrando non si era accorta subito del ragazzo.
-Professoressa.- la salutò distrattamente Harry, guardando
da tutt’altra parte rispetto alla donna.
-Se puoi uscire un attimo ti chiedo una cosa veloce.- gli
rispose prima di lasciare la stanza, seguita un attimo dopo da Remus.
Harry era rimasto solo nella stanza, e non sapeva dopo
quanto tempo sarebbe tornato Lupin, ma si stava annoiando.
Guardandosi in giro per la stanza notò il pensatoio.
Senza pensarci due volte lo prese e iniziò a guardare…
Remus era andato a letto insieme ai suoi compagni
quella sera, aveva poi aspettato che tutti si fossero addormentati e dopo aver
molto silenziosamente preso il Mantello dell’invisibilità di James lasciò la
stanza.
Per i corridoi non ebbe problemi, a quell’ora non si
incontrava nessuno, ormai anche i caposcuola avevano finito di fare i giri di
perlustrazione.
Arrivò al passaggio segreto per entrare nella sala
comune serpeverde senza problemi, recitò la parola d’ordine che Lucius gli
aveva detto quel pomeriggio e si avvicinò alla prima porta alla sua destra.
La porta della camera privata di Lucius Malfoy.
Subito fuori dalla porta si fermò a riflettere.
Cosa stava facendo?
Stava entrando nella tana del nemico!
E per cosa poi? Per una scopata?
Era decisamente una follia.
Ma questo non lo fece desistere dall’aprire la porta.
La stanza eradecisamente grande, aveva al centro un gigantesco letto a baldacchino
dalle tende verde e argento, così come le tende appese alla finestra, che
lasciava vedere il cielo quella notte particolarmente stellato.
Sul letto, disteso intento a leggere un libro c’era
Lucius Malfoy, vestito solamente con i pantaloni di raso grigi del pigiama.
-Immaginavo saresti venuto.- gli disse chiudendo il
libro e appoggiandolo sul comodino.
Vedendo che Remus non aveva nessuna intenzione di
avvicinarsi, si alzò lui dal letto, raggiungendo così il ragazzo.
Gli prese il mantello dalle mani, lanciandolo dietro le
spalle, per poi continuare anche con la camicia della divisa.
Remus dopo qualche attimo, tempo in cui il serpeverde
era riuscito a sbottonare tutti i bottoni di quella, lo fermò, prendendogli le
mani.
Malfoy non si diede per vinto, lo spinse con il bacino
contro il muro e iniziò a baciarlo con passione.
All’iniziò il grifondoro non sembrava contento della
cosa ma si lasciò prendere col passare dei secondi, fino a quando non lasciò
libero il biondo di togliergli la camicia, per iniziare a baciargli il collo.
Continuando a baciarsi e a spogliarsi i due ragazzi
arrivarono al letto di Lucius e ci si buttarono sopra.
Sembrava tutto perfetto, fino a quando Lucius non si
interruppe dal mordicchiare la spalla del ragazzo, per guardarlo negli occhi e
sussurrargli –Non credo che riuscirò a fermarmi…-
Come risposta il grifondoro si abbassò a baciarlo, per
poi sussurrargli a fior di labbra –Nessuno te l’ha chiesto.-
Sentendosi libero di fare quello che voleva Lucius
iniziò a sfilargli i boxer, rimanendo così entrambi nudi, e pronti per qualcosa
che non si sarebbero mai immaginati di fare insieme.
Harry si sentì all’improvviso prendere per una spalla, e
si ritrovò di colpo contro il muro, con Remus addosso, che non gli lasciava
nessuna via di scampo.
-Che cazzo hai fatto?- gli urlò, stringendo ancora di più
la presa sul collo.
-Come ti sei permesso?- continuò, vedendo che il ragazzo
non rispondeva.
-Sono cose personali!- continuò, senza voler accennare a
lasciare il ragazzo.
-Remus…- sussurrò l’altro, iniziando a respirare male.
Quello lo guardò un attimo negli occhi per poi
allontanarsi e andare ad affacciarsi alla finestra.
Il ragazzo si massaggiò la gola, per poi sussurrare un
debole –Scusa-.
L’insegnate non rispose subito, ma quando parlò Harry capì
di aver decisamente sbagliato.
-Non credo che fosse un ricordo adatto da farti vedere, ma
se tu me lo avessi chiesto magari lo avrei potuti fare. Ora però non mi posso
più fidare di te.- fece una piccola pausa, voltandosi a guardare il ragazzo.
-Appena uscirai da quella porta prenderò il pensatoio, e
lo nasconderò in modo che tu non lo possa più trovare.- fece una pausa, poi
prevedendo quello che il ragazzo gli avrebbe detto continuò –E non ti azzardare
nemmeno a chiedere spiegazioni, chiaro? Di questa storia con te non ne voglio
più parlare, capito?- Harry era così spaventato che si limitò ad annuire.
-Bene, ora fuori!- gli disse, e Harry non se lo fece
ripetere due volte, lasciando la stanza il più in fretta possibile.
*********
Stava camminando ormai da qualche minuto immerso nei suoi
pensieri quando andò a sbattere contro una persona che veniva dalla direzione
opposta.
Il grifondoro perse l’equilibrio e sarebbe finito per
terra se l’altro non fosse stato così pronto da fermarlo.
-Scusa…- balbettò Harry, ritrovandosi così solo a pochi
centimetri dal suo ‘Salvatore’.
Notò solo in quel momento che il ragazzo con cui si era
scontrato era Blaise e arrossì di colpo, vedendo le sua labbra così vicine alle
sue.
-Niente, scusa tu.- gli rispose, sorridendogli e
liberandogli il braccio. –Cercavo proprio te.- gli disse, facendo un passo in
dietro.
A quell’affermazione alcuni ragazzi che passavano di li si
girarono sconvolti.
Quando mai un grifondoroe un serpeverde avevano una conversazione così civile?
-Ti va di andare a fare un giro?- gli chiese, senza
interessarsi dei commenti di un gruppo di tassorosso che passava di li.
Harry annuì impercettibilmente, dirigendosi però verso il
parco, seguito dal serpeverde.
*********
-Non avevo intenzione di buttarti a terra prima.- gli
disse con un sorriso Blaise. -Volevo solo parlarti. È da un po’ che non ci
incrociamo.-
-Lo so.- gli disse Harry, tremendamente a disagio.
Non riusciva a capire perché ma ogni volta che si trovava
vicino a Blaise il suo cuore andava a far compagnia alla gola, battendo
decisamente più forte del normale.
-Ma abbiamo tantissimi compiti, poi le selezioni per la
squadra…- spiegò Harry, continuando a camminare.
-È vero che tu sei il nuovo capitano…allora dimmi…chi sarà
in squadra?- gli chiese curioso.
-Ma figurati se vengo a dirlo a te! Non posso parlare di
queste cose con il nemico!- gli rispose il grifondoro, sorridendogli.
-Nemico? Guarda che mi sento offeso! Io penavo fossimo
amici!- lo prese in giro il ragazzo.
-Smettila, sai benissimo cosa intendevo.- rispose Harry, a
disagio.
-No…non lo so…cosa intendevi?- lo stuzzicò il serpeverde.
Harry lo osservò un attimo, per poi rispondere –Siamo
nemici sul campo…-
Blaise si fermò, facendo fermare anche il grifondoro,
fermandolo per un braccio.
-E fuori dal campo?- gli chiese in un sussurro guardandolo
negli occhi.
Il blu degli occhi di Blaise si perse nel verde di quelli
di Harry.
Rimasero così, fermi a fissarsi per qualche minuto, fino a
quando Harry decise di interrompere quel magnifico momento.
Più che altro lo fece perché non sapeva quanto sarebbe
riuscito a resistere ancora senza allungarsi e baciare le labbra del
Serpeverde.
-Dimmelo tu…- sussurrò, senza distogliere lo sguardo.
-Ma te l’ho chiesto prima io…- gli rispose Blaise, facendo
un passo avanti, ritrovandosi così decisamente vicino al grifondoro.
-Ti prego...ho bisogno di saperlo...- gli sussurrò di
rimando Harry.
-Bisogno di sapere cosa?- chiese il serpeverde, senza
alzare la voce, avevano entrambi paura di interrompere quel momento magico.
-Siamo amici....o...- iniziò Harry, fermandosi per paura
della risposta che gli avrebbe dato l'altro.
-O...- lo esortò Blaise a continuare.
Adorava vedere il grifondoro così imbarazzato, ma aveva
decisamente capito dove andava a parare.
E aveva paura.
Si lui, Blaise Zabini aveva paura.
Anche se ormai da tempo sapeva di essere innamorato di
Harry Potter, aveva paura di quello che sarebbe potuto uscire da quella
conversazione.
-Blaise...- cercò di dire Harry, senza riuscire però a
formulare una frase per la millesima volta in quei pochi minuti.
Ormai non sapeva più che fare...si era imbarcato in quella
conversazione e non poteva più uscirne...
Senza riflettere si avvicinò ancora di più al ragazzo,
guardando le labbra carnose di Blaise dischiudersi leggermente.
Ormai le loro labbra si stavano sfiorando quando furono
interrotti da qualcuno la cui presenza non era decisament egradita.
-Blaise! Sono secoli che ti cerco!- Draco Malfoy se era
rimasto sconvolto da quello che aveva visto non lo diede a vedere.
Prese il suo amico per un braccio e lo trascinò via,
lanciando uno sguardo di puro odio al moretto, che decisamente non sapeva cosa
dire.
Blaise avrebbe da una parte voluto uccidere il suo
amico...ma in un certo senso gli era grato...la paura non l'aveva ancora
abbandonato...
********
Salve a tutti!!! Che ne dite? ok...anche qui non succede
più o meno niente...ma vi assicuro che nel prossimo succederanno un sacco di
cose...anche perché il prossimo è il capitolo fondamentale...e in realtà è da
li che parte la storia...ultima cosa prima di passare ai ringraziamente...ma
voi non amate Harry e Blaise?!????
ps....non odiate anche voi Draco?!????
Ringraziamenti:
_ROBY_ Anche qui non succede niente di importante...(già
meglio dello scorso...no?!???) comunque ocme ho già detto mille volte nel
prossimo succederanno un sacco di cose...sempre che i personaggi non cambini
idea...ovviamente!!! Anche a me dispiaceva un po' per Nott...in fondo mi piace
come personaggio...per lui e Dean non posso dirti niente...ma sappi che sarà
abbastanz aimportante...baci baci
-jo- ecco Harry e Blaise...ehi...io non ti ho mai detto
che ci sarebbero stati Harry e Blaise insieme nel senso di grande amore!!! ti
accontenti...vero?!??? Anche perché è un passo avanti...no?!?? e poi non posso
metterli subito insieme...anche perché la storia vera e propria i n realtà deve
ancora cominciare...baci baci
Harry rimase qualche attimo a pensare a quello che stava
succedendo fino a qualche secondo prima.
O meglio, a quello che sarebbe
successo se Draco Malfoy non fosse arrivato ad interrompere.
Ma cosa sarebbe realmente successo?
Avrebbe davvero avuto il coraggio di baciarlo?
Con quei pensieri che gli frullavano per la testa si diresse verso il suo dormitorio, e quando lo trovò
vuoto e silenzioso non seppe se esserne felice o meno.
Da una parte gli avrebbe fatto piacere
fare casino con gli amici, dall’altra gli faceva piacere rimanere solo.
********
Per tutta la domenica riuscì a non pensare a quello che era
successo, passando la giornata a studiare e divertirsi con gli amici.
Ma sfortunatamente il lunedì arrivò
presto.
E così anche la lezione di Pozioni
con i Serpeverde.
Entrando in classe con Hermione, Ron e Neville, notò che gli
altri erano già quasi tutti arrivati.
Si stava sedendo nel banco davanti a Malfoy e Zabini, l’unico libero, quando lo raggiunse la vocedi Lucius,
probabilmente appena entrato nell’aula.
-Potter, siediti dietro insieme a Malfoy, e tu Zabini vieni
davanti vicino alla Granger.- disse l’uomo, lanciando
uno sguardo divertito al figlio che non era per niente contento di quella
soluzione.
-Malfoy. – lo salutò Harry distratto.
-Taci sfregiato.- lo rimbeccò
l’altro aprendo con uno scatto nervoso il libro.
-Cattivo umore stamattina?-
-Quale parte di taci non ti è chiara?-
-Senti Malfoy, non che tu mi stia
simpatico ma dato che tutti credono che mettendoci in banco insieme diventeremo
amici- disse il moro, riferendosi anche alle altre lezioni dove gli insegnati
si erano comportati allo stesso modo. –potremmo almeno far finta di andare
d’accordo.-
Draco non rispose subito, aspetto che il padre si fosse girato per voltarsi verso di lui e, guardandolo con i
suoi occhi di ghiaccio, lo freddò dicendogli –Anche se ti scopi il mio migliore
amico, sappi che non diventeremo mai amici noi due.-
Harry lo fissò un attimo sconvolto, aveva davvero sentito
bene?! Malfoy gli aveva appena detto
che….impossibile!
Si voltò a guardarlo ma lui
sembrava immerso nella lezione.
-Che cazzo hai detto?- chiese
Harry, alzando un po’ troppo la voce.
-Quello che hai capito, che non ti
basta scoparti…- Harry però lo interruppe.
-Qui nessuno si scopa nessun altro!- gli
rispose, iniziando ad alterarsi, senza abbassare la voce.
-Non mi sembra proprio.-
-Malfoy bada a come parli ti ripeto che io non mi scopo
nessuno!- Ripeté Harry, così forte che fece voltare
Blaise e Hermione preoccupati.
-Tutto bene?- chiesero Blaise e Hermione ai loro migliori
amici.
-No, sai…il ragazzo che ti scopi non vuole ammettere una
cosa così palese…- rispose Draco, guardando il suo
migliore amico.
Nessuno fece in tempo a rispondere, perché Lucius Malfoy si
era avvicinato a loro.
-Non so cosa abbiate di così interessante da discutere tutti
e quattro, ma ne potremmo parlare nel mio ufficio oggi pomeriggio, quando vi
comunicherò la punizione che vi assegnerò per aver disturbato la lezione.
E ora lavorate!-
Ognuno avrebbe voluto dire qualcosa, ma lo sguardo di Lucius
Malfoy li fece desistere, così senza fiatare si concentrarono sulla pozione su
cui dovevano lavorare senza più dire niente.
Alla fine della lezione Harry si fiondò fuori
dalla classe, senza aspettare nessuno, così che i quattro non poterono
discutere di quanto aveva detto Draco a lezione.
Hermione voleva una spiegazione, ma ancora di più voleva una spiegazione dal suo migliore amico così decise di
cercarlo.
Aveva già girato tutta la scuola senza trovarlo quando
stanca e affamata si diresse in sala grande, sperando
che magari anche l’amico fosse li.
Si guardò intorno ma si accorse subito
che non c’era.
Si sentiva osservata, però.
Si girò così verso la sua destra e notò che Blaise Zabini la
stava osservando perplesso.
Così ripensò a quello che Malfoy aveva detto prima…
No! non poteva essere vero!
**********
Hermione arrivò fuori dallo studio
di Lucius e trovò Blaise appoggiato al muro.
-Zabini- lo salutò senza tropo
entusiasmo.
-Granger. E così i colpevoli sono
in ritardo…- disse per spezzare il ghiaccio.
-Si… che poi non ho assolutamente capito cos’è successo… di
cosa stava parlando Draco?-
Blaise aspetto un po’’ prima di rispondere, ma fu salvato dall’arrivo di Draco, seguito a poca distanza da
Harry, che arrivando senza neanche salutare entrò nella stanza del padre.
Malfoy gli spiegò brevemente la punizione.
Erano arrivate pozioni e ingredienti nuovi proprio quella
mattina e loro avrebbero dovuto metterli al posto
giusto negli scaffali.
-Senza usare la magia naturalmente- disse sorridendo
malignamente.
-Potrete uscire solo quando avrete
finito. E ora forza, andate nella dispensa.-
Appena la porta della dispensa si fu chiusa alle loro spalle
Hermione si voltò verso Harry e Draco con sguardo
truce.
-E ora qualcuno mi spiega che cosa è successo?- fece una
piccola pausa –ed è inutile Harry che guardi Malfoy, la colpa è anche tua.-
-Forse non è oil caso di parlarne, intanto
ormai siamo in punizione. Meglio finire velocemente e poi dimenticarsi
tutto.- cercò di convincere gli altri Blaise.
-E no! Troppo facile così!- gli
rispose Draco, che nel frattempo aveva una pozione nera, che aveva l’aria molto
inquietante. –Bisogna spiegare alla signorina Granger come stanno le cose.-
-Ma ti diverte così tanto mettere
in imbarazzo la gente con le tue stronzate Malfoy?- intervenì
Harry che stringeva fra le mani una pozione bianca come la neve. –Non puoi
credere che due persone possano essere semplicemente amiche?-
-Due persone normali si.- rispose il biondo, ma dopo una pausa
continuò –ma tu il io migliore amico non lo devi
neanche toccare!-
In una frazione di secondo si scatenò il putiferio.
Harry si scagliò contro Draco, per fare questo lasciò cadere
a terra la boccetta con la pozione e nello stesso istante Draco, per ripararsi
dal pugno del grifondoro fece scivolare la sua.
Mentre Hermione e Blaise cercavano
di dividerli si sentì un forte scoppio, un gran fumo e poi più niente.
Aspettarono il tempo che il fumi si
diradasse e poi si guardarono in torno, spaventati.
-Questa non è la dispensa!- disse allarmata
Hermione.
-Perspicace Granger! non ci saremmo
mai arrivati noi.-
-Malfoy, ti vorrei ricordare che come sempre tutto questo è
colpa tua!-
-Ma ti prego! Guarda che…- tentò di rispondere ma fu interrotto da un più che incazzato Blaise
-Visto che dovrebbe cercare di scoprire dove siamo e tentare
di tornare a casa, sarebbe il caso di collaborare e non litigare.-
-Concordo!- precisò Harry
guardandosi intorno.
-Quando mai…- sussurrò Draco.
-Allora…- iniziò Blaise facendo finta di niente. –Questa è
una cucina, significa che siamo in una casa. Direi di fare un giro e vedere se
la riconosciamo.-
Iniziarono a dare un occhiata in
giro.
Era una classica baita di montagna, a due piani.
Il piano di sotto comprendeva una spaziosa cucina con grande tavolo di legno e il grande salone aveva un bel
camino in pietra.
Al piano superire c’erano due
camere matrimoniali, con vista una sul bosco e il bagno con una grande vasca.
-A me ricorda solo la casa di Haidi.- scherzò Harry.
-Haidi?- chiese Draco –chi è Potter, una tua amica?-
Harry e Hermione scoppiarono a ridere, e le facce stupite
dei due serpeverde di certo non li aiutarono a
smettere.
-Ora, se quando avete finito di prenderci in giro volete
spiegarci…- li interruppe il giovane Malfoy irritato.
-Haidiè la
bambina di un cartone animato, vive in una casa in mezzo ai monti.-
spiegò Hermione.
-Bene. Appurato che non sappiamo
cosa sia questa casa…proporrei un giro per il bosco.- si fece avanti Harry.
-Bosco?!? Sei pazzo?- esclamò Draco. –Non sappiamo cosa può
esserci…-
-Malfoy non so che farci se hai paura, se vuoi puoi rimanere
qui da solo.- lo rimproverò Hermione.
Borbottando qualcosa di incomprensibile
li seguì fuori dalla casa.
-Questo è un bosco.- iniziò Hermione –e dal tipo di alberi non mi sembra per niente l’Inghilterra,mi sembra molto il paesaggio Irlandese, ma
non vorrei sbagliare…-
-Ci sono due possibilità, a voi la scelta.- iniziò Harry –o proviamo a smaterializzarci oppure
camminiamo finchè non troviamo un villaggio, e creo
che potrebbe essere molto lontano il primo centro abitato. Quindi
io proporrei la prima.
-Non ci pensare neanche! Non possiamo! Non abbiamo fatto l’esame.- si lamentò Hermione.
-Granger non mi sembra il caso di preoccuparsi, io in ogni
caso so smaterializzarmi-
-E perché mai
Malfoy?- si informò Harry curioso.
-E’ il caso che ti ricordi chi è
mio padre? No? Bene. Allora tu prendi Blaise e io la Granger e
smaterializziamoci fuori dai cancelli di Hogwarts.-
-Perché, tu sai smaterializzarti?- si informò
Blaise avvicinandosi a Harry.
-Silente pensava potesse essermi utile.-
Harry si avvicinò a Blaise, lentamente alzò un braccio, lo
portò vicino alla vita del serpeverde e lo abbraccio. Al tre di Draco i due provarono a
smaterializzarsi, ma quando aprirono gli occhio si accorsero
che erano ancora nello stesso identico punto di prima.
-Non è possibile!- proruppe Draco.
-Non ci si può smaterializzare- precisò
Harry.
-E ora che si fa?- chiese preoccupata
Hermione.
-Direi che c’è sempre la
possibilità di cercare un villaggio.- ricordò Blaise.
-Dobbiamo stare attenti a non
perderci, dobbiamo avere la possibilità di ritornare alla casa.- disse Harry.
-Credo do non avere ne il filo ne
il pane.- scherzò Hermione riferendosi al filo di Arianna (Minotauro,
labirinto…avete presente..no?!??NdA)
e al pane di…Ansel e Gretel
(?!???? NdA)
-Cosa?!?- chiesero all’unisono i
due serpeverde.
-Niente, storie gabbane.- minimizzo Harry tirando fuori la
bacchetta e pronunciando una formula magica, però…non successe niente!
-Potter…che cavolo fai?!- indagò Draco.
-Hai presente il TraciamViam?!? Bene, ho tentato di farlo,
ma credo che sia impossibile usare la magia in questo bosco.- spiegò davanti
alle facce allibite dei compagni
-Stai dicendo che siamo
imprigionati qui senza magia?!?- gridò Draco.
-Imprigionati non so, senza magia si. Quindi, sono le
quattro, abbiamo solo due, tre ore prima che venga buoi, dobbiamo cercare un
villaggio e avere il tempo di tornare prima che faccia buio.-
-Ragazzi- li richiamò Blaise che si
era allontanato un attimo –questa andrebbe bene per ritrovare la strada?-
chiese mostrando una corda trovata poco più in là.
-E’ fantastica! Sei
un genio!- lo ringraziò Harry iniziando a legarla ad un albero accanto
alla porta della casa.
Camminarono per quasi un ora senza
trovare traccia di niente, quel bosco era senza fine.
Quando ormai stava facendo buio
decisero di tornare a “casa”, seguendo la corda.
Non potevano però aspettarsi di trovare una gradita
sorpresa.
-E ora che facciamo?- chiese Draco
aprendo la porta di casa.
-Non so potremmo…- iniziò hermione ma
fu interrotta malverso tipico delle civette.
Rimasero tutti zitti qualche secondo
poi Harry corse in cucina, e lo sentirono gridare distintamente
-Edvige!- si diressero così anche
loro nella stanza e videro il ragazzo che stava accarezzando la sua civetta
bianca.
*******
Salve a tutti!!!! Spero vi
ricordiate ancora di me…volevo scusarmi seriamente con tutti per aver
abbandonato la storia…perché davvero l’avevo abbandonata.
Ho avuto molti problemi, in primis la scuola poi litigi con
i miei, che mi hanno tenuta lontana dal computer.
Per questo avevo deciso di lasciar perdere,
di accantonate tutto questo.
Però quest’estate sono cambiata
molto, credo di essere maturata molto, anche grazie a tutti i miei problemi, ho
cambiato molte cose della mia vita, quasi tutte a dire
la verità, anche i miei rapporti con i vecchi amici si sono allentati e sono
felice così.
Perché ora mi sento bene…però
rileggendo i capitoli di questa storia ho capito che era molto importante per
me, lo era stata nei momenti difficili e non potevo lasciarla così.
Allora mi sono rimessa davanti al computer, è stata dura,
perché ho dovuto rileggere tutto, alcuni pezzi non mi piacevano per niente ma non potevo neanche più cambiarli, sarebbe stato
inutile, e poi è stato molto dura con il capitolo dove i ragazzi cantano, ho
ripensato a tutte le volte che con la mia migliore amica (sono certa che lo sia
ancora?) abbiamo cantato la
NOSTRA canzone, I don’t wanna miss a thing…e in quel
momento ho pensato di mollare tutto…ma poi…mi sono messa a scrivere questo
nuovo capitolo e non so come sia venuto.
Secondo me anche il mio modo di scrivere è leggermente
cambiato, migliorato, spero che cambi ancora e migliori ancora nei prossimi
capitoli, per questo ho bisogno di voi, dei vostri commenti, che non devono
essere per forza positivi, perché sono certa che con
le vostre critiche costruttive riuscirò a migliorare ancora…però vi chiedo
davvero di commentare, perché una volta sono riuscita a riprendere la storia,
ma se non dovesse interessare a nessuno credo che sarebbe inutile continuare.
Ora…passando al capitolo…è arrivato! È il famoso capitolo di
cui parlavo da tempo, quello dove doveva succedere la cosa importante.
Ce l’avevo in testa da secoli e
sapete una cosa? On doveva venire così…per niente…non
mi piace più di tanto, ma ho fatto del mio meglio.
All’inizio volevo far… “scomparire” anche Ron e Pansy…ma mi
serve che siano a scuola…ora vi saluto, passando ai
ringraziamenti che mi avete lasciato secoli fa…
-jo-
Ciao! Mia fedele lettrice…che chissà se c’è ancora! Che ne pensi di questo
capitolo?!? E di quell’idiota
di Draco?!??? Ora sono in una casa in mezzo al nulla
loro quattro…dovrà per forza succedere qualcosa… no?!??? Baci baci
Giuggia89 Ciao…sono quasi certa che non leggerai questo
capitolo…nel caso tu lo faccia…ovviamente il riferimento a Idon’t wanna miss a thing è per te…dato che è la nostra canzone…quindi magari
dovremmo un po’ parlare…per lo scorso capitolo…mi sembra un po’ inutile parlane
ora…però…Ginny nella mia storia è un po’ inesistente…Pensy
anche se nessuno sel o ricorda sta con Ron (prima o
poi diventeranno più importanti…) quindi…rimane solo Hermione…però…direi di non
dare mai niente per scontato…! Baci baci
miyu_mayfire
Ciao! Tu hai letto tutti i capitoli insieme e poi poverina vi
ho abbandonato…mi dispiace! Ma ora prometto che
continuerò…sul serio! Che ne pensi di questo capitolo?!??
Nikoletta Anche tu eri nuova e io
ti ho abbandonato coì…e anche delusa
visto che non si baciano!!!! Tranquilla prima o poi
giuro che si baceranno…ma non sarà una cosa semplice…
Calcifer85 Ciao! Guarda…sei stata più fortunata delle
altre…ahi dovuto spettare meno tempo degli altri il nuovo capitolo!!! Che spero ti piaccia…tranquilla…ora che sono qui Harry e
Blaise avranno molto tempo per baciarsi!!! Baci baci
-Potter…puoi spiegare?! Cosa cavolo
ci fa la tua stupida civetta qui?!- lo attaccò Draco
vedendo quella scena ai suoi occhi patetica.
-Allora…facendo il punto della situazione…- cominciò Harry
–siamo in una casa, in mezzo a un bosco infinito,
probabilmente in Irlanda, non possiamo smaterializzarci, non possiamo usare in
nessun modo la magia, quindi non potremmo comunicare con nessuno e quindi direi
che nessuno verrebbe a cercarci qui…quindi…concludendo direi che è un bene che
la mia Edvige sia qui visto che potremmo mandare un messaggio agli altri, non
credi?- commentò leggermente ironico.
Ci fu un momento in cui tutti trattennero il fiato, sapevano
che quando ci si metteva Draco poteva essere molto pungente, ma stranamente si
contenne.
-Hai ragione. Scriviamo a mio padre.-
Disse soltanto
andando a cercare una penna e una pergamena e sedendosi poi al tavolo della
cucina seguito dagli amici (?!???).
-A tuo padre? Ma sei pazzo?
Figurati se scriviamo a un pazzo assassino raccontando
quello ce è successo!- lo attaccò Hermione.
-E allora cosa vorresti fare?
Scrivere a quello stupido di Silente?- la rimbeccò Draco.
-Ha ragione lui.-
-Ha ragione lei.- commentarono
contemporaneamente Harry e Blaise, e si stupirono molto di tutto questo.
-Si, ho detto che Malfoy ha
ragione.- commento Harry agli amici che lo guardavano basiti, Draco fece un
sorriso di ringraziamento. –Silente non credo che saprebbe cosa fare. Non sa
neanche che pozioni potrebbero essere. Se cercassimo di spiegarlo a Lucius capirebbe.-
-No. Devo ricordarvi io chi sono i nostri genitori? Lucius potrebbe
lavorare con i mangiamorte, è più sicuro Silente.- commentò invece
Blaise.
Rimasero qualche secondo tutti in silenzio, erano in
quattro, due di un parere, due di un altro, e ora come si faceva a decidere?!
Poi Harry si alzò in piedi, in silenzio si avviò in sala,
aprì vari cassetti e tornò poi in cucina trionfante con qualcosa in mano.
-Perché non giochiamo a poker?!-
propose.
Hermione e Blaise lo guardarono schifati
mentre Draco si illuminò.
-E’un idea
geniale Potter!- si complimentò poi, girandosi verso gli altri due li informò
–se vinciamo o io o Potter si scrive a Lucius, altrimenti a Silente.-
Gli altri due non erano molto d’accordo ma
dovettero accontentarsi.
Si spostarono tutti in sala e mentre Draco toglieva tutte le
cose inutili dal tavolo e mischiava le carte Harry spiegò le ultime cose.
-Allora, come fiches usiamo queste, non sono il massimo…ma accontentiamoci.- spiegò distribuendo ai ragazzi
le carte dell’altro mazzo che aveva trovato in casa. –Poi dovete decidere, o
appena il primo perde, cioè rimane senza fiches
automaticamente l’altra coppia ha vinto oppure si gioca fino all’ultimo, cioè
finché non ne è rimasto solo uno.-
-Giochiamo fino all’ultimo!- rispose
molto velocemente Hermione. -Perderò subito io, almeno Blaise avrà la
possibilità di vincere fino all’ultimo.- spiegò, facendo così intuire che lei
non fosse molto brava in quel gioco.
Come la ragazza aveva detto, non era
per niente brava.
Non aveva mai niente di più di una coppia in mano, e al
massimo una doppia coppia svestita e se per caso aveva qualcosa di più c’era
sempre qualcuno che faceva full,scala o poker.
Entro sei mani il povero Blaise si ritrovò a dover giocare
solo.
E stava anche andando molto bene; nonostante Draco avesse quasi sempre full Zaini e Potter avevano sempre qualcosa di
meglio così ben presto si ritrovarono solo loro due a dover “combattere”.
Fecero una breve pausa, quando Draco perse anche l’ultima
fiches, per il problema mangiare.
-Ragazzi, ho dato un’occhiata di la
e h visto che ci sono provviste che possono bastare per un esercito per degli
anni, quindi pensavo di cucinare qualcosa. Avete preferenze?- si informò Hermione come unica donna della situazione.
-Ti aiuto io.- propose Draco –sempre se ti va ovviamente.-
-Certo, non c’è problema. Blaise, c’è qualcosa che
preferisci? Harry ormai i tuoi gusti li conosco a
memoria…- indagò la ragazza.
-Guarda, so tutto io, tranquilla.
Potter, vinci altrimenti non sai cosa ti faccio!- lo minacciò Draco, col
sorriso sulle labbra
-Che paura, sto già scappando!-
-E così siamo rimasti solo noi due…- commentò
Blaise appena rimasero soli.
-E’ inutile che tenti di
distrarmi…intanto vincerò lo stesso!- scherzò Harry.
Continuarono a giocare in silenzio e concentrati per quasi
venti minuti fino a quando Blaise non lo provocò:
-Potresti anche darmela vinta…intanto sappiamo tutti e due che vincerò io.-
-A si? Bene…io vedo le tue quattro e
rilancio di altre cinque.-
-Ci sto.- Blaise molto lentamente fece vedere le sua carte al compagno, aveva un poker d’assi.
Harry si finse molto dispiaciuto, ma poi, molto
molto lentamente mostrò le sue carte a Blaise,
le sue bellissime carte visto che aveva una…
-Scala reale?!??? Ma no!!!non è
possibile!- urlò Blaise richiamando l’attenzione dei due cuochi.
-Cosa succede?!?- chiesero all’unisono
entrando in sala e vedendo Harry che saltellava in giro per la stanza gridando
–Ho vinto!! Ho vinto!!!- e Blaise che sempre seduto
sbatteva la testa sul tavolo.
Non ci misero molto a capire cosa fosse
successo, così Draco si catapultò addosso a Harry e continuarono a
ballare improvvisando abbracciati, mentre Hermione Blaise cercavano di consolarsi
a vicenda.
-Direi che ora noi andiamo a
scrivere a mio padre, se volete aiutarci- li provocò Draco recuperando carta e
penna.
-Non ci pensate neanche che vi aiutiamo in questa follia!-
-Noi andiamo ad apparecchiare, veloci che fra poco è
pronto.- lo avvertì Hermione.
-Va bene mamma!- la prese in giro
Harry beccandosi una cuscinata in faccia.
Non ci misero poco a scrivere la lettera
ma alla fine potevano considerarsi soddisfatti del lavoro compiuto.
Ciao Lucius,
stiamo bene. Siamo io, Blaise, Harry e Hermione.
Non sappiamo cosa sia
successo, mentre eravamo nella dispensa
sono cadute a terra due boccette, una con un
liquido nero e
una bianca, c’è stato un botto, un gran fumo e
ci siamo ritrovati
in questa casa in mezzo ad un bosco.
Ad Hermione sembra la vegetazione tipica
dell’Irlanda.
Non possiamo muoverci
da qui,abbiamo camminato per più
di un ora ma il bosco sembra infinito,io e
Harry non riusciamo
a smaterializzarci e non possiamo usare la
magia.
In cucina ci sono
delle provviste, per il cibo nonci sono
problemi.
La nostra unica
speranza è Edvige, la civetta di Harry, speriamo
che riesca a farti avere la lettera.
Rispondi al più
presto,
tuo figlio Draco Malfoy
e amici
Ritenendosi soddisfatti per la lettera la legarono alla
zampa di Edvige, sperando che riuscisse a trovare la
strada.
Dopo che ebbero gustato la fantastica cena di Hermione, e
Draco, si stravaccarono sul divano.
-Spero che Edvige riesca ad arrivare ad
Hogwarts e riesca poi a tornare qui. È la nostra possibilità
di salvezza.- commentò Draco, stupendo tutti gli altri.
-Draco ha ragione, e io avrei anche
una cosa da proporre. Visto che non si sa quanto tempo staremo
qui, dovremmo cercare di andare d’accordo e trattarci bene, come se fossimo…-
cercò di spiegare il moro serpeverde.
-Amici- completò per lui la frase
Harry.
-Inanzitutto chiariamo il problema stanze.- intervenì
Hermione. -io prendo quella a destra e sto li da
sola.-
-Fai pure! Intanto ci lasci solo in tre in
una stanza, non è un problema!- ironizzò Harry.
-Potter, ma non senti come è comodo
questo divano? Ti ci troverai benissimo stanotte!-
-Cosa?! Non ci penso neanche! Sul divano ci dormi tu! Io dormo nel letto!-protestò.
Poi, vedendo le facce stupite dei ragazzi si concesse un
minuto per pensare.
Se Draco avesse dormito sul divano,
Hermione in una camera, nell’altra camera avrebbero dovuto dormire lui e
Blaise, nello stesso letto…
-Malfoy, ti cedo il letto!- disse tutto di un fiato dopo
aver fatto due più due uguale quattro –hai proprio
ragione, il divano è molto comodo.-
Blaise cercò di confondere il mormorio di disapprovazione
con uno sbadiglio, segnale della stanchezza generale e così pian piano si
diressero tutti a dormire.
Non fu una nottata tranquilla per nessuno, si svegliarono
tutti varie volte per diversi incubi, dopo l’ennesima volte
che si svegliava Blaise alle nove decise di scendere per preparare la colazione
agli altri.
Cercò di scendere le scale facendo il minor rumore
possibile, arrivato in fondo si soffermò qualche attimo per guardare Harry che
dormiva sul divano.
“Com’è bello” si ritrovò a pensare, prima di distogliere
malvolentieri lo sguardo e dirigersi in cucina.
-Edvige!- salutò la civetta quando la
vide svolazzare per la cucina.
-Sei tornata! Che brava! Hai la
risposta di Lucius?- in risposta la civetta gli
allungò la zampa, così che il ragazzo poté prendere la lettera.
Subito l’animale uscì dalla finestra ed iniziò a fare dei
voli acrobatici intorno alla casa.
Ridacchiando Blaise appoggiò la lettera sul tavolo, l’avrebbero
letta tutti insieme, ed iniziò ad occuparsi della
colazione.
Per prima cosa preparò le frittelle che tanto piacevano a
Draco, poi il caffè.
Mentre stava versandosi un bicchiere di succo d’arancia Harry stava silenziosamente entrando in cucina.
-Buongiorno!- lo salutò allegramente –Hai preparato la
colazione, che bravo!-
-Mi sono svegliato presto così ho pensato di rendermi utile.-
-Se mi avessi svegliato avrei
potuto aiutarti- gli disse Harry sorridendogli e sedendogli di fronte.
Blaise stava per rispondere quando
il suo sguardo fu catturato dalla lettera.
-E’ tornata Edvige! Era in cucina quando sono sceso, ho preso la lettera e lei è uscita
per volare.-
-E che dice Lucius?- si informò
Harry gustando una frittella.
-Non l’ho aperta. Aspettavo te.- gli
spiegò. Ad un gesto di Harry la prese in mano e la aprì, per poi
leggerla ad alta voce.
Ma siete deficenti?!? È per fare questi
casini
che io ti ho educato? Per il momento solo io
e il professor Silente sappiamo di questa
cosa,
abbiamo detto agli altri che siete a Durmstrang
per uno scambio culturale.
So cosa avete
combinato, quelle due pozioni
sono quelle che si utilizzano per il locumsegretum.
Sapete
cos’è, vero? Certamente Severus ve lo avrà
insegnato in una lezione in cui voi dormivate.
Se si versano quelle
due pozioni, mischiate, si
viene trasportati in un posto segreto e, di
solito,
chi le utilizza ha le pozioni per poter tornare
indietro. Nelle mie
scorte non ne ho, ne io ne il
professor Silente siamo in grado di dirvi gli
ingredienti.
Cercheremo di scoprirli al più presto
e poi vi manderemo la lista, perché non
possiamo prepararvi noi la pozione, sarebbe
troppo rischioso trasportarla.
Per il momento…state
attenti, perché per
quanto quel bosco dovrebbe essere sicuro…
non so più cosa aspettarmi da voi.
Fatevi sentire al più
presto per aggiornarci e
assolutamente non scrivete a nessun altro,
potrebbe essere pericoloso, Voldemort
potrebbe usare questa cosa a suo vantaggio.
Lucius Malfoy
Ps Ragazzi, sono molto deluso da voi, cosa stavate
facendo? Litigando?
Spero che questo periodo di
convivenza forzata vi faccia bene.
Potter, Malfoy quando
tornate non voglio che abbiate
neanche un graffio. Granger, Zaini, teneteli
d’occhio
voi.
Con affetto,
Albus Silente
***********
Salve a tutti! Mi amate tanto…vero?!
Sono stata brava che ho già aggiornato di nuovo?!? Non
vi ci abituate…è che avevo il capitolo già pronto…avevo un po’ di tempo…e poi..uff!!!!!
ho aggiornato ieri e la mia storia è già alla quarta
pagina…così non la vede nessuno!!! Che ne pensate di questo capitolo?!?? È stupidissimo e inutile…ma il poker mi piaceva troppo…sarà
che ho passato l’estate a giocare a poker e sette e mezzo giorno e notte….!!!!!
Ora che ci penso….potrebbero giocare a sette e mezzo
prima o poi!!!
Ora vi saluto…già che vado su internet mi devo mettere a
fare una ricerca per filosofia…la scuola…che fatica!!!!
-Non mi sembrano ottime notizie…-commentò
Harry appena Blaise appoggiò la lettera sul tavolo.
-Direi anch’io…perché…dandogli il tempo di trovare gli
ingredienti per la pozione, dai a noi il tempo di prepararla…secondo me almeno
un mese dovremmo rimanere qui…-
-Non credo che potrei sopravvivere…cioè…mi
fa piacere passare un po’ di tempo con te…lontani da scuola…ma Draco…- si
lamentò Harry.
-Draco…beh dai…un passo avanti l’hai
fatto! Ormai lo chiami per nome!- scherzò Blaise
alzandosi dirigendosi verso il lavandino.
Harry si alzò di scatto, gli si avvicinò, gli prese una
mano, finché non fu girato verso di lui, a pochi centimetri di distanza e poi sussurrò
-Tu mi devi aiutare…devi spiegarmi come fare a non
ucciderlo.-
Blaise scoppiò prima a ridere poi, vedendo
la faccia disperata di Harry ritornò serio.
-Perché non ti metti qualcosa addosso?
Ti aspetto fuori dalla porta, così andiamo in un posto
più tranquillo per poter parlare.-
Harry non se lo fece ripetere due volte, si diresse in sala, prese una maglietta bianca che indossò sopra i
boxer e uscì, trovò Blaise che lo spettava appoggiato ad un albero, e con lui
si diresse in una piccola radura a qualche metro dalla casa.
Si sedettero a terra, Harry con la schiena appoggiata ad un
tronco e Blaise di fronte a lui.
Il serpeverde tirò fuori dal
pacchetto una sigaretta, la accese, e ne offrì una a Harry che rifiutò.
-Non sapevo fumassi.- commentò il Grifondoro.
-Ci sono tante cose che non sai di me…- gli rispose perdendosi ad osservare il magnifico paesaggio.
-Principalmente è colpa vostra, non siete mai stati molto
propensi a far emergere i lati migliori del vostro carattere.-
-Tu credi che Draco sia davvero come sembra? Tu credi che
quando siamo soli io e lui si comporti davvero così?-
Harry scosse impercettibilmente la testa, senza però dire
niente.
-Non è assolutamente così.- fece
una piccola pausa. Giusto il tempo di riprendersi la sigaretta dalla quale il
grifondoro aveva appena fatto un tiro e poi riprese
–quando eravamo piccoli, molto piccoli, Draco era il ragazzo più gentile e
carino che conoscessi.
Quando ancora Lucius non l’aveva
picchiato.
Poi un giorno eravamo a Londra con le nostre madri, avremmo
avuto sette anni, mentre loro erano in un negozio e stavano scegliendo dei
vestiti ci siamo allontanati e siamo andati a giocare in un parco giochi.
Babbano ovviamente.
Dopo averci cercato ovunque ci hanno trovato, e portato a
casa.
E credo sia stato quello il momento in cui Draco è cambiato maggiormente.
Per la prima volta i nostri padri quel giorno ci hanno picchiato, no forse il termine giusto è torturato.
Eravamo ancora dei bambini, inconsciamente sapevamo che
tutto quello era sbagliato.
Ma sapendo quello che ci aspettava se avessimo
disubbidito, non era più conveniente assecondarli?
E da quel momento è quello che
abbiamo fatto.
Ci siamo sempre comportati come volevano i nostri padri.
Ormai ho imparato a conoscere Astor
(Zabini, suo padre anche se
a quanto pare nel sesto si dice che non esiste nessun Signor Zabini!!!Nda), dopo tutti questi
anni non mi fa più paura, ci sono abituato.
Ma Draco no, ha sempre avuto molta paura di Lucius ed è per
questo che in ogni situazione si nascondeva dietro la maschera che in tutti
questi anni si era costruito.-
-Mi dispiace tantissimo. Non posso credere che al mondo
esistano delle persone che possano trattare così i propri figli. Sarebbero da uccidere tutti.- commentò Harry, sconvolto.
-Sai qual’è
la cosa peggiore? Io e Draco ci siamo ripromessi che
non ci comporteremo mai così con i nostri figli…ma nonostante tutto, io voglio
bene a mio padre. La maggior parte delle volte è una persona speciale e io ogni
volta mi illudo che il mostro che mi tortura sia
scomparso ma invece ritorna. Il male ritorna sempre.-
-E’ normale che tu gli voglia bene, è tuo padre. Non sai quanto avrei dato per
conoscere il mio.- lo tranquillizzò Harry, abbassando
lo sguardo.
-Lo pensi ancora?- gli chiese
Blaise dopo essersi tolto la maglietta, avergli preso la mano ed averla portata
a toccare una cicatrice che dalla spalla arrivava fin sopra il petto.
Harry però stava guardando tutto fuorché la cicatrice, dai
pettorali del ragazzo, ai suoi addominali scolpito, alle sue
spalle larghe.
Molto lentamente si avvicinò a lui, continuando a tenere la
mano stretta in quella di Blaise sulla cicatrice.
Solo quando ormai erano così vicini che le labbra si
sfioravano Harry gli rispose
-Credo solo che voi abbiate bisogno di amore,
tanto amore.-
Poi senza riflettere su quello che stava facendo lo baciò.
All’iniziò era un semplice bacio,
ma appena Blaise ricambiò divenne un bacio carico di tristezza, disperazione,
malinconia, dolore, sofferenza, ma anche di pieno di sentimento e passione.
Solo dopo un minuto interminabile si staccarono e si
guardarono a lungo negli occhi.
Fu Harry il primo a spezzare il silenzio alzandosi in piedi.
-E’ meglio se rientriamo,
non vorrei che quei due si fossero scannati.-
Blaise annuì, accettando la mano che il grifondoro gli
porgeva per aiutarlo ad alzarsi.
Mano che non mollò per tutto il tragitto fino alla casa.
Prima di aprire la porta Harry lasciò la mano di Blaise, gli sorrise ma rifiutò il bacio che il ragazzo avrebbe tanto
voluto dargli ed entrò.
La scena che lgi si parò davanti li lasciò un momento sconcertati, trovarono Draco e
Hermione seduti in cucina che facevano colazione parlando tranquillamente della
pozione che avrebbero dovuto preparare per Lucius se fossero stati a scuola.
-Buongiorno!- li salutò Harry versandosi dell’altro caffé.
-Ciao!- lo salutò allegramente Hermione baciandoli una
guancia mentre Draco e Blaise facevano solo un cenno con la testa.
-Dove eravate finiti?- gli chiese
Draco, guardando maliziosamente il suo compagno.
Prima di rispondere Blaise si voltò verso Harry, e nei suoi occhi lesse tutto quello che non avrebbe voluto.
Preoccupazione.
Angoscia.
Inquietudine.
Ansia.
Tormento.
“Per Harry quel bacio non era significato niente” pensò
prima di rispondere a Draco
-Abbiamo parlato.- rispose
guardando per terra. –vedo di sopra, ci vediamo dopo.-
continuò uscendo dalla cucina.
E Harry si abbatté ancora di più.
Sperava che Blaise capisse che quel bacio per lui era stato
importante.
Che era preoccupato che per lui non
significasse niente.
“E infatti è così….a lui non
interesso…”
-Sicuro che vada tutto bene Harry?-
lo interrogò Hermione, vedendolo assorto nei suoi pensieri.
Lui annuì, sedendosi in una sedia vuota.
-Che cazzo hai fatto al mio
migliore amico?- lo assalì invece Draco guardandolo in cagnesco.
Harry non aspettava altro, aveva soltanto bisogno di una
distrazione, uno sfogo un motivo per poter urlare.
-Che cazzo c’è? Pensi che anche qui
ci sia il tuo paparino a spiarti? Tranquillo non c’è! Potresti benissimo
toglierti la maschera da mangiamorte che ti sei costruito e comportarti come
faceva il bambino felice e spensierato di sette anni.
Oppure cos’è, tutta una storia per
far piacere a Blaise? Sai come la penso? Secondo me
non esiste proprio nessuna maschera! Tu sembri stronzo
e stronzo sei!-
-Non ti permettere neanche di nominare il mio migliore
amico! Tu non lo devi neanche sfiorare. Non capisci niente! Non sai niente di
noi e del legame che ci tiene uniti!-
-E ne sono ben contento! Anzi sai
che ti dico? Ritorniamo pure al metodo del non considerarci e dell’insultarci
ogni tanto, intanto voi siete solo bravi a far soffrire la gente!- gli urlò
prima di uscire sbattendosi dietro la porta diretto
chissà dove.
Blaise che aveva assistito a tutta la scena dalla porta
della cucina entro in silenzio, con una lacrima che gli rigava la guancia, e
andò a sedersi nel posto occupato fino a poco prima dalla persona che amava.
-Qualcuno mi spiega cos’è successo?
Non l’ho mai visto così arrabbiato- si informò la
ragazza, guardando i due serpeverde.
Draco scosse la testa e si voltò verso Blaise.
-L’ho baciato.-
spiegò semplicemente il ragazzo.
-O meglio, mi ha baciato e poi non voleva che dicessi niente
a voi.-
-Harry ti ha baciato?- chiese sconvolta
Hermione.
-Si. E avresti dovuto vedere che bacio…era appassionato e…-
-Fermo! Non ci tengo a sapere i dettagli.-
lo fermò Draco.
-E poi ti ha detto che non voleva
dirlo?- chiese Hermione che non ci stava capendo niente.
-No, quando Draco ha chiesto cosa abbiamo fatto…io volevo
dirgli tutto. Ho guardato Harry, ma i suoi occhi dicevano
che non voleva far sapere niente, e così me ne sono stato zitto.-
Rimasero tutti un attimo in silenzio, poi Hermione prese la
parola.
-Conosco abbastanza bene Harry per
dirti che il suo problema fosse proprio il contrario. Aveva paura che per te
quel bacio non significasse niente. Non so te, ma Harry non era mai stato con un
ragazzo prima, anzi, lo credevo eterosessuale…quindi probabilmente avrà
scoperto di essere gay da poco e sai…un conto è
pensarla una cosa, un conto è metterla in pratica!- gli spiegò sorridendo la
moretta.
-Non ti facevo così esperta signorina
Granger!- la prese in giro Draco.
-Vuole mettermi alla prova Signor Malfoy?-
lo stuzzicò lei.
-Io vado a cercarlo…magari riusciamo a chiarire.- si intromise Blaise.
-Tranquillo, andrà tutto bene-
**********
Salve a tutti!! Premettendo che dei
miei capitoli non ce ne è uno che mi piaccia tutto
dall’inizio alla fine….infatti non li rileggo mai più
di due volte altrimenti mi rendo conto di quanto fanno schifo e non vorrei mai
pubblicarli…questo lo amo!!! È il primo capitolo di cui mi ritengo
soddisfatta…il fatto è che il bacio fra Blaise e Harry, il primo bacio, era
scontato che ci fosse ma mentre di alcune cose in testa ho già la scena
pronta…del bacio niente…nessuna idea…così ho scritto di getto, senza sapere
cosa…e mi piace parecchio come è venuta la scena! Voi che ne dite? Era così che
ve l’aspettavate? E Harry pazzo sclerotico? Cosa
volevate…che si mettessero subito insieme, grande amore?!???
Troppo semplice! Per gli amanti di Draco e Herm (non credo ce ne siano ma fa niente!!!) dovrete aspettare un po’ per loro…i
veri protagonisti sono Blaise e Harry…loro sono si importanti, ma in realtà mi
riesce più difficile scrivere di loro anche perché non mi piacciono tanto…oravi
saluto e…recensite, recensite, recensite!!!!
Shirley_Malfoy
Ringraziamenti:
-jo- scusa se non ti ho
ringraziato nello scorso capitolo…ma prima di
aggiornare non ho controllato le recensioni…mi perdoni?!??? Sono contenta che
nonostante tutto questo tempo tu non ti sia persa!
Ti avviso di non abituatici troppo a tutti questi capitoli…è
che in questo periodo ho l’ispirazione e così scrivo, scrivo e scrivo ed è
inutile tenerli li a marcire sul pc!!!
Baci baci
Blaise non ci mise molto a cercare Harry,
era al loro posto.
Il posto del loro primo bacio.
Era nella stessa posizione di quellamattina, ma non era felice, stava
piangendo.
Si avvicinò piano a lui, cercando di non fare rumore.
-Che vuoi?- gli chiese
sgarbatamente Harry, senza voltarsi a guardarlo.
-Harry, credo che dovremmo parlare di
quello che è successo. C’è stato un malinteso….provò
a dire il serpeverde.
-Nessun malinteso…semplicemente non avremmo dovuto baciarci.
Certo, la cosa mi fa male. Perché nonostante non ci
sia mai stato altro che odio fra noi in tutto questi anni
stiamo imparando a conoscerci. E mi faceva davvero
piacere, perché mi sembrava fossi una persona speciale.
Ma devi sapere che non siete gli unici tu e Draco ad aver avuto
un’infanzia difficile, ho sofferto anch’io e ti assicuro che non ho nessuna intenzione di soffrire ancora, quindi se per te sono
solo uno stupido da scopare ogni tanto, scusa tanto ma non ci sto- disse
amareggiato Harry cercando di alzarsi.
Fu però fermato da Blaise che sedendosi a terra si era
avvicinato a lui.
-A me interessi. E anche molto.
Avevo paura esattamente del contrario. Ti posso assicurare che l’ultima cosa
che voglio è farti del male. Con gli anno ho scoperto
che tu mi piaci, e anche molto e ora…non riesco più a fare a meno di te. Del
tuo profumo. Del tuo sorriso. Dei tuoi occhi. Dei tuoi capelli. Delle tue
labbra…- avrebbe continuato ancora permolto se non che…fu fermato da un
grifondoro che gli si avventò addosso e iniziò a mordicchiargli il labbro
inferiore molto sensualmente.
-Questo significa che sei d’accordo con me?- si informò Blaise senza allontanare le labbra.
-Zitto e baciami!-
Rimasero in quel posto per loro magico tutto il pomeriggio…a
baciarsi, coccolarsi ma anche a parlare.
Dei loro desideri, delle loro
speranze, delle loro paure e impararono a conoscersi meglio.
-No! Non puoi dirmi che anche tu
non sopporti Piton! Dopo tutto quello che ha fatto per
voi dovreste amarlo!- commentò sconvolto Harry.
-E invece è proprio così!-rispose
Blaise baciandolo.
-No! Non ci credo! E noi che eravamo preoccupati per voi e
vi abbiamo cercato ovunque!- gli urlò amichevolmente Dracocomparendo dal nulla seguito da
Hermione.
-Preoccupati per noi?- chiese Harry perplesso.
-E perché?- rincarò Blaise
-Cosa? Devo ricordarvi che stamattina siete scomparsi prima
uno poi l’altro dopo la scenata da pazzo sclerotico di Harry?-
I quattro si guardarono per qualche istante negli occhi
prima di scoppiare a ridere.
Il primo a prendere la parola fu il grifondoro.
-A proposito di stamattina, volevo scusarmi con te, Draco,
sono stato uno stupido è che… sai… cioè…io…- tentò di
spiegarsi Harry.
-Tranquillo. Tutto a posto.- lo assicurò Draco.
-Chissà se Lucius ha ricevuto la lettera…- si chiese
Hermione.
Blaise e Harry si guardarono un attimo, poi scuotendo la
testa il serpeverde disse
-Probabilmente nel casino di stamattina ci siamo dimenticati
di dirvi qualcosa…-
-Si…di abbastanza importante. Tuo padre ci ha risposto. Tieni, questa è la lettera.- continuò Harry passando ai due
ragazzi la busta.
-E noi nel frattempo che cavolo facciamo?- chiese interessata Hermione.
-Niente?- propose Harry, provocando l’iralità
dei ragazzi.
-Si, si, ridete pure. Poi voglio vedere fra due giorni quando sarete più che annoiati. Cosa
pensate di fare? Passare le vostre giornate a mangiare e a giocare a poker?- li
rimproverò la ragazza.
-Ma no! Figurati…c’è anche sette e
mezzo!- la prese in giro Draco.
-E poi troveremo senz’altro delle
scope per poter volacchiare un po’ in giro…- continuò
Harry.
-E ieri sera ho notato che in
ingresso c’è una bellissima scacchiera…è da tanto che non gioco a scacchi!-
concluse Blaise.
-E immagino di non essere compresa
nei vostri fantastici programmi…- commentò la ragazza.
-Ma come? Non hai sentito quando Draco ha promesso che ti avrebbe insegnato a
volare? Domani propongo gare di velocità e volo acrobatico!- propose
Harry.
-Ci sto!-risposero all’unisono i
due serpeverde.
-E tu volerai con me dolcezza!- la
obbligò Draco.
Si avviarono verso casa mentre Hermione
ancora si lamentava dicendo che avrebbe passato la giornata a leggere (dove
prende i libri?!?? Chiedetelo a lei! Fate che siano in sala…in una grande libreria di legno scuro!!! Nda)
***********
Intanto in una scuola molto lontana…(oggi mi sento molto poetica…Nda) dei ragazzi
erano abbastanza preoccupati per le sorti dei loro amici.
-E io ripeto che non è possibile
che siano a Durmstrang !- disse Ron per la millesima volta.
Silente aveva annunciato in sala
grande che i quattro ragazzi erano stati scelti per “meriti speciali” da
Durmstrang. Aveva spiegato che non nessuno aveva detto niente di questo
progetto perché non volevano illudere tutti quelli che erano stati scartati.
Ma non tutti ci credevano,
soprattutto alcuni Grifondoro. In sala comune c’erano infatti
Ron, Seamus, Dean, Neville e Ginny che discutevano appunto di questo.
-E tu sei sempre il solito…ma
perché per una volta non credi a Silente?- lo rimproverò Ginny.
-Non è questione di credergli o meno…è
che Harry e Hermione sarebbe venuti a salutare prima di partire.- cercò di
spiegarle Seamus.
-E poi non sono nemmeno tornati
dalla punizione con Malfoy.- rincarò Neville.
-Secondo me c’entrano qualcosa i serpeverde...o
meglio…Malfoy!- ipotizzò Dean.
Nessuno rispose, perché all’improvviso la sala comune si era
zittita, e tutti stavano guardando verso l’ingresso.
Dal buco del ritratto era appena entrata una ragazza,
capelli neri corti con una divisa verde e argento.
-Pansy!- La chiamò Ron andandole incontro. –Come hai fatto a entrare?-
-Una Primina stava uscendo…- gli spiegò
dandogli un veloce bacio e seguendolo verso i suoi amici.
-Ragazzi, credo che conosciate
tutti Pansy, vero?- disse Ron agli altri.
Dopo gli inutili convenevoli Pansy prese
la parola.
-Non credete che sia strano che Draco, Blaise, Potter e la Granger siano scomparsi?-
-No ti prego! Non Anche tu con queste assurde teorie! Non
sono scomparsi, sono a Durmstrang- l’assalì Ginny alzandosi in piedi –mi avete
stufato, io vado a dormire!-
-E’ colpa mia?- chiese Pansy,
preoccupata.
-No, figurati. È che stavamo appunto parlando di questo e
lei era l’unica che credeva a Silente.-
-Quindi anche voi non ci credete?- si informò
la ragazza.
-Per niente. Ma come facciamo a scoprire
la verità?-
-potremmo provare a parlare con Silente-
-Io ho un’idea migliore…perchénon proviamo con Lucius?- propose la
ragazza.
-Lucius? Ma sei pazza? E cosa vuoi che ci dica?-
-Ti ricordo che è anche di suo figlio che stiamo parlando, e
come insegnante ha diritto a darci una spiegazione. Soprattutto se è l’ultimo che
li ha visti.-
-Si potrebbe provare…- acconsentì
Dean.
-Magari andate solo voi…- si defilò Seamus.
-Io aspetto qui con lui.- proruppe Neville, che di vedere
Malfoy oltre l’orario delle lezioni proprio non ne aveva
voglia.
-Allora…andiamo.-disse Ron alzandosi in piedi e
lasciando la stanza.
Fuori dalla sala ebbero una
sorpresa…
-Non volevo venire qui da sola così
mi sono fatta accompagnare… Theodor stavamo andando da Lucius, ci accompagni?-
chiese la ragazza salutando Nott che l’aspettava in corridoio.
-Ok…- disse semplicemente unendosi al gruppo.
In giro non incontrarono molte persone, e quelle poche li
guardavano sconvolti.
Non si vedevano molto spesso andare in giro per la scuola
due grifondoro e due serpeverde, che per di più
scherzavano e ridevano.
E anche Lucius era abbastanza
sorpreso quando, dopo che ebbero bussato li fece accomodare nel suo ufficio.
-Cosa ci fate voi quattro qui?- gli chiese,
sedendosi dietro la scrivania e facendoli accomodare nelle sedie di fronte.
-Informazioni.- gli disse freddamente Nott.
-Non mi starete ricattando, vero?!?-
chiese fingendosi preoccupato.
-Quello che Theodorintendeva- prese la parola Pansy,
guardando molto male il compagno di casa –è che ci è sembrato molto strano
quello che Silente ha detto su Draco, Blaise, Potter e la Granger, e volevamo sapere
la verità.-
Lucius rimase zitto per qualche istante, poi guardando alle
spalle dei ragazzi disse
-Cosa ti avevo detto Albus? Non ci avrebbero creduto-
-Lo so- disseAlbus
Silente, uscendo da dietro una tenda. –Ma non potevamo
dire la verità-
-La verità? Ci meritiamo la verità. Dove sono
i nostri amici?- gli chiese sgarbatamente Ron.
-Non lo sappiamo.- gli rispose
semplicemente il preside raccontandogli poi la verità.
*********
Salve a tutti! Come va la vita?!?? Cosa
ne pensate di questo freddo polare che c’è oggi?!??(che poi magari c’è solo a Genova e voi mi prendete tutti
per pazza…!!!)
Non ho aggiornato proprio subito subito…ma non vi ho fatto aspettare troppo…vero?!??
Cosa ne pensate di questo capitolo?!
A me non piace più di tanto…fra Harry e Blaise sembra tutto troppo facile…ma
tranquilli…prima o poi le cose si complicheranno…
E a scuola…beh…che cosa sconvolgente…si è vista Pansy!!! Per più o meno cinque secondi…! D’ora in poi alternerò
un po’ di capitoli dei miei amori a capitoli che si svolgono a scuola…che ne
dite?!?? Baci a tutti!
Shirley
Ringraziamenti:
Zafirya Grazie mille per la
recensione! Spero ti piaccia questo capitolo…si sono chiariti
ma tranquilla…prevedo molti casini per i quattro protagonisti!! Continua
a leggere e recensire!!! Baci baci
-jo-Tesoro ciao!!!
Non c’era bisogno di preoccuparsi!!! Però mi fa tanto piacere che tu legga la
mia ff e che ti piaccia!!! Spero ti accorgerai di
questo capitolo…ma ogni volta che aggiorno tempo due secondi ed è in quarta
pagina…uff!!! cosa ne pensi di Blaise e Harry?!??
Leggi tutto veloce che poi ho assoluto bisogno del tuo
parere!!! Baci baci
Lunachan62 davvero
ti piacevano i primi capitoli?!?? Allora, secondo me,
questi ti devono piacere ancora di più!!! Spero mi
seguirai…ho aggiornato presto vero?!?? Baci bacips Grazie…
-Ho capito male….vero?!?? Harry e Hermione non saranno in
mezzo al nulla in compagnia di quelle serpi..vero?!???- chiese Ron alla fine
del racconto seriamente preoccupato per l’incolumità degli amici.
-Signor Weasley, mi sembra che non sia poi così difficile
far andare d’accordo grifondoro e serpeverde. O mi sbaglio Signorina
Parkinson?- lo canzonò il preside sapendo i rapporti che c’erano fra i due
studenti.
-No, certo. Ma sappiamo tutti che Draco e Potter non possono
stare due minuti nella stessa stanza senza uccidersi.- rispose Pansy al posto
del suo ragazzo, che al momento avrebbe voluto sotterrarsi.
-Possiamo scrivergli?-chiese pratico Nott, appoggiato da Dean.
-Certo, l’unici modi in cui possiamo tenerci in contatto è
tramite Edvige.-
-E mandargli una passaporta?- propose ingenuamente Ron.
-Certo, peccato che a loro arriverebbe solamente un nuovo
oggetto per arredare la casa senza nessun potere. Ma hai capito cosa ti cadetto
il preside?- gli rispose arrogante Lucius.
-Ragazzi, io e il professor Malfoy abbiamo discusso a lungo
sulla possibilità di dirvi o meno come stava veramente la situazione. Siamo
arrivati a questa decisione perché ci fidiamo di voi, e sappiamo che non
andrete a raccontarlo ai quattro venti appena usciti di qui. Capito?-
-Certo, terremo la bocca chiusa.- rispose prontamente Pansy.
Ad un occhiata sarcastica di Lucius, Nott si sentì in dovere
di intervenire.
-Non siamo stupidi. Sappiamo che in questo momento sono
vulnerabili, senza poteri e senza nessun aiuto. Sappiamo che Voldemort
troverebbe il modo per approfittarne, non faremo mai niente che possa metterli
in pericolo.
-Sapevo che potevo contare su di voi. Ora andate a dormire,
è tardi.-
I ragazzi si alzarono e senza farselo ripetere due volte
lasciarono l’ufficio del professore.
Si ritrovarono dopo poco davanti alla porta del dormitorio
serpeverde senza nessuna intenzione di andare a dormire.
-Volete entrare?- chiese Pansy, senza riflettere.
-Non credo che sia il caso- le rispose Ron, che di andare
nella tana del lupo proprio non ne aveva voglia (Robi….questa frase ovviamente
è per te….NdA)
-Nella mia stanza non c’è nessuno, se volete possiamo
parlare un po’ e scrivergli una lettera.- propose Nott.
-Hai la stanza da solo?- si informò Dean, molto interessato.
-Con Draco e Blaise, quindi visto che non ci sono…-
-Andiamo, dai, non mi piace stare qua.- disse Pansy,
dirigendosi poi nella sala comune.
Nonostante cercassero di dare nell’occhio il meno possibile
furono leggermente squadrati dall’alto in basso da tutti i serpeverde ancora
alzati presenti nella sala comune, senza farsi troppo problemi i quattro
raggiunsero la stanza di Nott (che normalmente chiamerei stanza di Blaise o al
massimo di Draco…ma visto che non ci sono!!! NdA).
Nott si stravaccò sul suo letto, Pansy fece lo stesso su
quello di Draco, seguito da Ron che si distese di fianco a lei.
Dean valutò la situazione per qualche attimo, poi si sedette
sul letto di Dean, commentando con un
-sul letto di Zaini non mi ci metto neanche morto!-
Si ritrovarono a parlare di cose stupide fino a quando la
serpeverde gli ricordò della lettera.
-Non ora, vi prego! Sono troppo stanco!- li implorò Dean,
stendendosi sul letto e chiudendo gli occhi.
-E cosa vorresti fare scusa? Dormire nel mio letto?- gli
chiese Nott, a cui in realtà l’idea non dispiaceva affatto.
Dean non ebbe tempo di rispondere che Pansy aveva già la
penna e la carta in mano pronta scrivere.
Dopo varie stesure alla fine riuscirono a scrivere una
lettera decente che andasse bene a tutti e quattro.
Nonostante ognuno avrebbe voluto scrivere qualcosa di più
personale agli amici –amici…e non nemici!- sarebbe diventata una lettera
chilometrica e soprattutto sarebbe stata letta da tutti quindi optarono per
qualcosa di più semplice….
Ciao ragazzi,
Silente ha sparso in
giro la voce che siete
a Durmstrang per uno
scambio culturale,
a noi ha appena
raccontato la verità perché
eravamo un po’
preoccupati, non ci avevate
nemmeno salutato!
E ora lo siamo ancora
di più.
Speriamo riuscirete a
sopravvivere voi Quattro
insieme.
Dato che sembra
l’unica cosa che potete fare,
scrivete, spesso!
Ci mancherete,
Pansy, Ron, Theo e Dean
-Posso spedirla?- chiese Pansy, guardando gli “amici”.
-E dove? Come facciamo a sapere che i nostri gufi
arriverebbero a destinazione?-
-Malfoy e il preside non hanno nominato la civetta di
Potter?- si informò Nott.
-E dove la troviamo?-
-Proviamo alla gufiera…..-propose Nott
-Sono troppo stanca ragazzi, andate voi.-
-Io devo rimanere qui, non posso lasciarla da sola!- si unì
Ron che di andare in giro per il castello a notte fonda proprio non ne aveva
voglia.
-Non mi abbandonerai anche tu Thomas, vero?- lo interrogò
Nott.
-Andiamo dai, poi però devo assolutamente dormire.-
Tornati dalla “missione” trovarono Pansy e Ron che dormivano
nel letto di Draco, e così decisero di mettersi a dormire anche loro li, nel
letto di Nott. (A Dean il letto di Blaise non piace proprio! NdA)
***************
Nella nostra amata casetta in mezzo al nulla la serata fu
molto più tranquilla……
-Volete cambiare la disposizione delle camere?- si informò
Draco, lanciando un’occhiata molto esplicita a Blaise.
-Cambiare la disposizione delle camere? E perché mai.- si
informò Harry.
Notando poi l’occhiata degli amici, si rivolse a Draco
-Mi stai offrendo il tuo letto? Accetto molto volentieri!-
commentò –Però ti avviso, il divano è davvero molto scomodo….- continuò
lanciando un’occhiata molto esplicita all’amica.
-Se ci hai dormito tu Potter mi potrò arrangiare anch’io…-
rispose, per la prima volta, a memoria di Potter, imbarazzato.
-Hermione, che ragazza cattiva, hai un bel letto comodo e
non inviti Draco a dividerlo con te?- la prese in giro Blaise.
-A proposito di letto…ho sonno, vado a dormire, ci vediamo
domani!- quasi gridò la ragazza quando ormai era sulle scale diretta al piano
di sopra.
-Se voi due ve ne andaste dormirei anch’io….-li informò
Draco.
-Ma che begli amici che abbiamo...- osservò Harry.
-Amici? Potter, non ti far strane idee!- lo rimproverò
Draco, prima di salutarli e iniziare a preparare il suo letto, pardon, divano.
-Destra o sinistra?- gli chiese Blaise, mentre si toglieva i
pantaloni e camicia.
-Scusa?-
-Da che parte vuoi dormire? Di solito io sto a destra ma…..-
-Va bene, scusa……non avevo capito……-
-Tutto bene?- si informò Blaise, vedendolo preoccupato.
-Si, certo. Buonanotte.- rispose bruscamente il grifondoro
dopo essere rimasto in boxer e maglietta, ed essersi disteso nel letto dando le
spalle al ragazzo.
Blaise si preoccupò all’inizio di aver fatto qualcosa di
male, ma ripensando alle parole di Hermione di quella mattina (capitolo
nove….il MIO preferito….NdA) capì quale fosse il problema.
Si distese sul letto, si avvicinò a Harry e lo fece voltare
per guardarlo negli occhi.
-Sei vergine?- gli chiese a bruciapelo, spiazzando il
ragazzo.
-Io? No! Cioè si……cioè…….-
-Io ti amo Harry, ormai sono anni che lo so, anni che ti
osservo sapendo che non avrei mai avuto nessuna speranza, ora sei qui, accanto
a me, se non sei pronto non voglio forzarti, sono contentissimo così.- gli
disse tutto di un fiato cercando di tranquillizzarlo.
-Vedi, per me non è così semplice….Fino a due giorni fa
pensavo di essere etero…..mi sono fatto tante di quelle ragazze che non me le
ricordo nemmeno tutte….-iniziò Harry, fermato poi da Blaise
-I particolari non mi interessano!- che fu però zittito da
una mano del grifondoro.
-Non avrei mai pensato di essere gay…o bisex, non so più che
pensare…..mi piace stare accanto a te….mi piace l’idea di stare con te…..ma
vorrei fare le cose con calma…- cercò di spiegarsi Harry, sperando che il
ragazzo capisse.
-Anche per me all’inizio era così, non ti preoccupare. Anche
perché so che più di tanto non mi puoi resistere…nessuno dei miei ragazzi ha
mai resistito tanto…..- lo prese in giro il serpeverde, decisamente molto più a
suo agio di Harry.
-Io e te…..cioè…..noi……stiamo insieme?- gli chiese
(stupidamente!!! ndA) il ragazzo, senza sapere nemmeno lui cosa avrebbe voluto
sentirsi dire.
Il serpeverde si avvicinò al ragazzo, avvicinò le sue labbra
a quelle del ragazzo e dopo averlo baciato nel modo più dolce possibile gli
rispose……
-Sta a te la scelta….ti ho già detto che ti amo….che l’unica
cosa che mi farebbe davvero felice sarebbe poter stare con te……ma non posso
scegliere per tutti e due….-
Harry senza neanche riflettere lo baciò, per poi dirgli
-Stiamo insieme.- e addormentarsi fra le sue braccia un attimo dopo.
La mattina dopo il primo a svegliarsi fu Blaise (mi ricorda
tanto me!!! NdA), si guardò intorno senza capire subito dove si trovasse.
Poi si ricordò tutto, e finalmente riconobbe di chi era la
mano sul suo petto.
Rimase qualche minuto a guardare il ragazzo, il SUO ragazzo,
dormire accanto a lui e poi scese in cucina.
Stava bevendo del succo di arancia quando in cucina entrò
Hermione.
-Ciao!già in piedi?- lo salutò, dandogli un bacio sulla
fronte.
-Ciao. Vuoi del succo di arancia? Non esiste di zucca!- le
offrì Blaise.
-I babbani non bevono succo di zucca…..a casa bevo sempre
succo di arancia….. - gli rispose Hermione con un sorriso.
-Draco?- si informò il serpeverde.
-Cosa? Non è sul divano?-
-Pensavo che magari fosse venuto a trovarti……- la prese in
giro.
-E Harry?- indagò invece lei.
-Dorme……- non riuscì a dire altro perché si sentì
picchiettare alla finestra.
-Edvige!- la chiamò Hermione, dopo averla fatta entrare.
-Ha una busta- notò Blaise, prendendola e lasciando uscire
la civetta.
-La leggiamo o aspettiamo Harry?- chiese Hermione.
-La leggiamo!- rispose Draco entrato in cucina in quel
momento.
-Ma non sarebbe il caso di aspettarlo?- insinuò Blaise.
-Ma no! Date qua!- li convinse Draco, aprendo poi la busta e
rimanendo sconvolto dalle firme.
-Allora? La leggi anche a noi?-
-E’ di Pansy, Weasley, Thomas e Theo.- commentò passando la
lettera ai ragazzi.
-Che carini! Sono preoccupati per noi!- commentò Harry, entrando
in cucina dopo aver ascoltato il suo ragazzo leggere la lettera, dandogli un
bacio e rubandogli un po’ di succo.
-Non credi che sia strano? Loro quattro che scrivono una
lettera?- gli domandò Draco dopo gli inutili convenevoli…
-Ron e Pansy stanno insieme, no? Dean e Nott…..beh…a quanto
ne so io un po’ di tempo fa avevano perlato…- spiegò Harry.
-Si, lo sappiamo anche noi.- osservò Draco, lanciando a
Blaise un’occhiata che significava “ti ricordi la tua scenata da pazzo
sclerotico che hai fatto a Theo?”.
-Dovremmo rispondergli.- propose Hermione, prendendo carta e
penna.
-Scriviamogli stasera. Edvige odia volare di giorno, e poi
poverina da quando siamo qui non si è mai riposata.- propose Harry.
-Va bene. Ma allora che si fa?- chiese la ragazza.
-Si vola!- risposero in coro i tre amici, ridendo per la
faccia sconvolta della grifondoro.
***************
Salve……non so cosa dire…….non cercherò scuse per non aver
scritto per tutto questo tempo…. Non proverò a farmi amare da voi dicendo che
d’ora in avanti scriverò con regolarità……..non so cosa succederà, non posso
prevederlo…..posso solo dirvi che l’ispirazione è tornata, la voglia di
scrivere c’è e quindi credo che DOVREIriuscire ad aggiornare regolarmente….FORSE……
Se per caso ci siete ancora…..grazie…..tutto qui….
Allora…un po’ di precisazioni…dove sono Tiger e Goyle? Non
ci sono! Cioè…esistono….ma saranno in un’altra stanza con qualcun’altro….mi
davano fastidio!!!
Spero siate stati molto attenti a quello che diceva Nott….ad
un certo punto ha detto una cosa senza pensarci che potrebbe anche succedere
davvero…!!!
Mi piace Harry preoccupato…..ma poverino…scoprire di essere
gay (Bisex!!!! NdHarry offeso!) non dev’essere facile (notate bene…..ho detto
facile……..non bello!!!!)
Blaise che lo tranquillizza è un amore……è proprio da
lui!!!!!!
Dovrò far succedere qualcosa fra Draco e Hermione…uff!!!!!
che fatica!!!!!
C’era un grande castello gotico, in
una remota regione nel nord dell’Inghilterra.
Un tempo era appartenuto ad un’importante
famiglia nobile inglese, ma dopo la morte degli ultimi proprietari, circa cento
anno prima, nessuno vi era più entrato.
Era un luogo squallido per molte
persone, la luce del sole non si vedeva praticamente mai ed era troppo grande
per chiunque.
Ma da un po’ di mesi, se qualcuno fosse passato per caso di li, cosa che non succedeva mai, avrebbe visto una luce,
nella finestra al secondo piano all’estrema sinistra.
In quel momento avrebbe anche visto due figure, che si
aggiravano nervose per la stanza fredda nonostante il camino fosse acceso.
-Cosa significa che i quattro mocciosi non sono a
Durmstrang?- chiese l’uomo più alto e imponente fra i
due.
-Non è vero che si trovano li.- rispose
l’altro uomo.
-E come fai a saperlo?-
-Mi è stato riferito da qualcuno di vicino ai ragazzi, di
molto vicino ai ragazzi. E
anche a Silente. Quell’idiota del preside li sta solamente
coprendo.- spiegò l’altro uomo.
-E dove sarebbero?- chiese il
primo, autoritario e scontroso.
-Non lo so.-
-Non lo sai?!?E
allora cosa ci fai qui? Scoprilo! Voglio saperlo al più presto! E stai attento
a non farti fregare dal tuo “informatore”.-
-Non succederà, è una persona che la rispetta, Mio Signore.-
-Bene, ora vai Severus. E non mi
deludere.-
***********
-Mi ha fatto chiamare Preside?- chiese Lupin, entrando
nell’ufficio di Silente e trovandolo a riversare i suoi pensieri dentro in suo pensatoio.
Il preside gli fece cenno di accomodarsi, rimise al suo
posto il pensatoio e solo dopo essere ritornato a sedersi, prese la parola.
-Aspettiamo una persona e poi potrò spiegarti.-
Praticamente il quel momento
sentirono bussare a una porta, e contemporaneamente entrò nella stanza Lucius.
-Malfoy.- lo salutò sprezzante Remus, chiedendosi perché mai
il preside avesse invitato li anche lui.
-Lupin.-
-Vi ho invitato entrambi qua, perché credo sia nostro dovere
informare Remus di quello che sta accadendo.-iniziò il preside, interrotto però
praticamente subito da Lucius.
-Non sono d’accordo Silente. Lo sa già troppa gente,
informare lui mi sembra inutile, non vedo come potrebbe esserci d’aiuto.-
-Lo sa troppa gente? Perché hai informato
qualcuno dei tuoi vecchi amici?- insinuò Silente.
-Ma cosa stai dicendo? Sei pazzo?
Ti ricordo che li in mezzo c’è anche mio figlio, non
potrei mai fare niente che potrebbe in quelle modo nuocergli.-
-Bene, ora, ho avvisato il preside di Durmstrang di
confermare a chiunque glielo chiedesse che i ragazzi
si trovano li, e lo sto controllando e per il momento si è comportato bene.
Non credo che dovremmo preoccuparci di lui. Dei ragazzi mi fido, so che manterranno il segreto, quindi mi sembra
doveroso informare Remus-
-Informare di cosa?- chiese l’interessato che non aveva
capito praticamente niente.
-I ragazzi non sono a Durmstrang.- iniziò
il preside.
-Harry non è a Durmstrang? E
dov’è?- chiese preoccupato Lupin.
-Draco, Blaise, Potter e la Granger hanno combinato un
bel casino, tanto per cambiare.-
-Lucius, ti prego spieghiamogli le cose per bene.- lo rimproverò il preside prima di iniziare a raccontare, per la
seconda volta in due giorni, quello che era successo.
-E tu tieni una pozione di cui non
hai l’antidoto?- lo accusò Remus.
-Non era mia.-
-Cosa significa?-
-Ho detto che quella pozione non
era mia.-
-Ma era nella tua dispensa no?-
continuò ad interrogarlo Remus.
-La maggior parte delle pozioni che si trovano li, ce le ho trovate quando sono venuto qui a settembre, e mi sembrava
stupido buttarle così le ho tenute.-
Rimasero tutti in silenzio, fini a quando
il preside non prese la parola
-Quella pozione era di Piton.-
-Non mi tranquillizzi. Ti devo ricordare che è un
mangiamorte? E per tutti questi anni ha lavorato qui fingendo di essere pentito quando invece non era così?-
-Si sarà dimenticato un po’ di pozioni qui. Sai, se ne è andato abbastanza velocemente.- cerò di calmarlo
Silente. –Come ho già detto le uniche persone che sanno dove sono realmente i
ragazzi siamo noi tre, e poi il Signor Weasley, il
Signor Thomas, la SignorinaParkinson e il signor Nott.-
-Parkinson? Nott? Stai scherzando
vero? Ti sei forse dimenticato chi sono i genitori?-
-Certo che no. Dei mangiamorte.
Pentiti. Come me.- rispose Lucius.
-Ma cos’è, va di moda pentirsi di
questi tempi?- chiese ironico Remus.
-C’è una persona che so per certo
non essersi pentita. AstorZabini.-
li informò Malfoy.
-Potrebbe essere coinvolto in tutto questo? Potrebbe aver convinto Blaise a consegnare i ragazzi?- chiese
preoccupato Lupin.
-No. È da escludere. Blaise non
farebbe mai una cosa delgenere, non ha mai dato retta a suo padre, non approva quello che
fa ed è pronto a mettersi contro di lui pur di non andare contro i suoi
ideali.-
-Bene, quindi possiamo stare abbastanza tranquilli che, a meno che non si uccidano fra di loro, potrebbero
sopravvivere?- chiese ironico il preside. Ad un cenno affermativo dei
professori, continuò –Ora al lavoro. Tutti e due. Tu
potresti essere d’aiuto Remus.-
*****************
-Voi non mi farete salire su quell’affare!- si impuntò Hermione, davanti alla vista di una scopa che
aveva l’aria malconcia.
Avevano trovano sul retro quattro
scope, tutte in pessime condizioni.
Harry e Blaise erano già saliti sulle loro
ma la ragazza si rifiutava di salire con Draco.
-Non ti fidi di me?- le chiese Draco, fingendosi offeso.
-Certo che mi fido ti te! È della scopa che non mi fido!-
gli rispose Hermione, facendo insospettire i due
amici, che per lasciare un po’ di privacy ai ragazzi, avevano iniziato a
svolazzare qua e là.
-Ti ha detto niente Draco?- si informò
Harry.
-A che proposito?- dopo un cenno del suo ragazzo in
direzione dei due a terra continuò –Hermione? No…ma lo conosco, posso giurare
che la trovi simpatica, più che simpatica.-
-Dobbiamo fare qualcosa…- propose
Harry.
-Scusa un po’, noi abbiamo dovuto arrangiarci e ora dobbiamo
anche aiutare loro?-
-Noi non abbiamo fatto proprio niente.- lo spiazzò Harry,
che poi continuò –hai fatto tutto tu!-
-Scemo!- lo apostrofò prima di baciarlo.
Vennero interrotti dalle grida di
Hermione, e abbassando lo sguardo capirono subito il motivo.
Draco l’aveva caricata sulla scopa mentre
lei si divincolava e ora si stavano alzando da terra, molto lentamente rispetto
ai canoni del serpeverde.
-Ragazzi, mi dispiace ma visto che è la prima volta che la
ragazza sale su una scopa e non mi sembra che per il momento gradisca molto la
cosa, rimanderei le gare a domani, per oggi noi due ci
limitiamo ad un giretto esplorativo.- li informò Draco, facendo finalmente
ritornare il sorriso sulle labbra di Hermione, a cui la paura stava leggermente,
leggermente, passando.
-Va bene. Ci limiteremo anche noi oggi, ma domani non puoi
scappare Malfoy, so che hai paurama ormai dovresti essere abituato a
perdere contro di me.-
-Potrei stupirti Potter, aspetta e
vedrai.- E fra le urla di Hermione si allontanò.
*************
Quella mattina il risveglio non per tutti era stato
tranquillissimo.
In una camera nei sotterranei dei serpeverde, un grifondoro
stava cercando in tutti i modo di alzarsi dal letto
senza svegliare il proprietario di suddetto letto.
Proprietario che era letteralmente avvinghiato a lui.
Ogni piccolo movimento che Dean faceva, aveva paura di
svegliare Nott.
Non sarebbe stato carini se si
fosse svegliato in quel momento e si fosse reso conto in che posizione si
trovavano.
Se la sera prima si erano
addormentati ognuno nella propria parte di letto, durante la notte si erano
avvicinati, e ora erano teneramente abbracciati.
-Cerchi di scappare Thomas?- gli chiese
Theo aprendo gli occhi, e notando che il ragazzo stava cercando di sgusciare di
lato.
-Non volevo svegliarti.- gli spiegò
Dean.
-Ora sono sveglio. Che intenzioni hai?-
gli chiese.
-Fare colazione e andare a lezione. Abbiamo Lupin alla prima
ora.-
-Intendevo progetti a lungo termine. Pensi
di tornare qui stanotte?-si informò senza giri di parole.
-Non so, non vorrei che ti
venissero strane idee…- lo stuzzicò il grifondoro.
-Mi dispiace Thomas ma mi sono già
venute…….- gli rispose prima di dargli un casto bacetto
e andare in bagno per lavarsi.
Dean decisamente non sapeva cosa
fare, così optò per correre in camera sua e affrontare il serpeverde quando, e
nel caso che, avesse avuto le idee più chiare.
Intanto in bagno Theodor si stava preoccupando, perché il
ragazzo non lo raggiungeva?
Non se l’era sognato, c’era qualcosa fra loro, erano in sintonia…
-E allora perché non arriva?- si
chiese, aprendo la porta e rimanendo scioccato.
Se ne era andato! Aveva lasciato la
stanza.
Si avvicinò al letto, in cerca di uno
stupidissimo biglietto di spiegazioni, e invece niente.
Si buttò sul letto e pianse.
Pianse tutte quelle lacrime che non aveva versato
quando aveva scoperto di essere gay.
Quando il primo ragazzo che aveva avuto dopo esserselo
scopato finché ne aveva voglia non l’aveva buttato via
come se fosse stato un giocattolo vecchio.
Quando aveva scoperto di essere
innamorato di Draco.
Quando aveva avuto la conferma che Draco non era gay,e non lo considerava più che un amico.
Quando, nonostante ci provasse, non
riusciva a dimenticarsi di Draco.
Pensava di avere qualche speranza con Thomas, non si era
sognato che tutte le volte che si incontravano si
lanciavano sguardi complici e paroline maliziose.
E allora, perché se ne era andato?
Perché anche lui l’aveva
abbandonato?
Ricordava ancora l’ultimo ragazzo che aveva avuto.
L’ultimo ragazzo con cui era riuscito a lasciarsi andare.
Ricordava ancora il letto, quel letto su cui era disteso,
con l’aria serene, come se stesse dormendo.
Sembrava tutto tranquillo, se non per il sangue.
Tutto quel sangue che stonava con le lenzuola candide.
Il sangue che era uscito dai polsi, dopo che si era tagliato
le vene con uno stupidissimo tagliacarte babbano.
Dopo aver lasciato un semplicissimo messaggio a lui “Ti Amo”.
*************
Spero non vogliate chiedermi altre informazioni sulla vita
di Nott…..perchè io non ne so niente!!! Non doveva
praticamente esserci Nott….volevo scrivere qualcosa di
Ron e Pansy ma poi di getto mi è venuto così……anche perché all’inizio doveva
essere un pazzo sclerotico innamorato di Draco che avrebbe fatto di tutto per
prenderselo….ma ora è così dolce e carino…….e anche
molto triste e amareggiato…….chissà……..se lui vorrà vi chiarirò un po’ la sua
storia……
Della prima parte che ne dite? Chi sarà l’informatore di
Piton? (Informatore….molto sullo stile gli informatori della polizia…….!!!!!!!)
Lucius e Remus si scanneranno mentre
cercano l’antidoto? Chissà…..
Draco e Herm hanno fatto un minuscolo passo avanti? Beh…in
realtà ho lasciato il compito di farli avvicinare a Blaise e Harry……saranno
senz’altro più bravi di me!!!
Baci baci, se non avete niente di
meglio da fare…….recensite!!!!!!
Capitolo 13 *** Una giornata tranquilla...o quasi! ***
Capitolo 13 “”
Capitolo 13 “Una giornata tranquilla…o
quasi!”
Furono svegliati entrambi da una porta che sbatteva.
Ron si guardò un po’ intorno senza capire dove fosse, tutto quel buio era inusuale per i dormitori di
Grifondoro.
Poi vide Pansy, al suo fianco, che lo osservava perplessa e
si ricordò tutto.
-Cos’è stato?- le chiese lei, sedendosi e dandogli un bacio.
-Sarà stato Dean…-
-Oppure Theodor…e non mi stupirei
visto che fra dieci minuto abbiamo lezione e siamo ancora in camera!-
-Dieci minuti? No! Che lezione abbiamo?
Se c’è Malfoy mi do malato, mi rifiuto di arrivare di nuovo in ritardo.-
-Lupin. Ma ti conviene sbrigarti lo stesso, non mi sembra il
caso di farlo arrabbiare di prima mattina-
Riuscirono a vestirsi molto velocemente (ormai Ron è un
esperto!!! NdA) e quindi arrivarono solo qualche
attimo dopo che Remus aveva chiuso la porta.
Erano praticamente convinti che non
gli avrebbe detto niente, erano bravi studenti, sempre puntuali e attenti
quindi avrebbe anche potuto sorvolare.
Ma quello che i due ragazzi non
sapevano era che l’insegnante aveva appena avuto la bella notizia dal preside
di dover passare tutti i suoi momenti liberi con Lucius, e in più che il
ragazzo a cui voleva un bene immenso era disperso chissà dove.
-Avete visto l’ora? Vi sembra questo il modo di arrivare?
Perché cavolo nonmettete
la sveglia un po’ prima la mattina? Voglio un tema di tre pergamene per domani
sulla miglior diversa verso un dissenatore. E ora
tutti zitti e ascoltatemi.-
I ragazzi erano leggermente sconvolti.
Quando mai Lupin aveva alzato la
voce? E se in più ci si metteva che Malfoy sembrava carino e
gentile con tutti…e poi quattro alunni che erano spariti da un giorno all’altro….
Succedevano cose strane in quei giorni…..
*************
Intanto qualcun altro non si era presentato a lezione.
Theodor Nott non sarebbe riuscito a concentrarsi su niente
quel giorno, così si era messo a passeggiare per il parco, era talmente assorto
nei suoi pensieri che non aveva sentito i rumori di
passi che si avvicinavano sempre più.
-Niente lezioni oggi?- chiese il
Lucius al ragazzo.
-No….si….cioè….-
-È Lucius che ti ha fatto la
domanda, non il professor Malfoy.- lo tranquillizzò l’uomo.
-Non me la sentivo.- gli rispose
semplicemente.
-È passato un anno vero?-
Nott annuì, sapeva a cosa il
professore si riferiva.
A chiunque quella conversazione sarebbe sembrata strana, ma
loro erano amici.
Certo, era un rapporto strano, ma
Nott aveva scoperto che Lucius era gay e che il matrimonio con Narcissa era
solamente una ‘copertura’ molto tempo prima, e così aveva iniziato a confidarsi
con lui.
Gli parlava di tutto, ed era l’unico che sapeva cosa aveva
fatto il suo Alexander giusto un anno prima.
Era sei mesi che
stavano insieme, così Nott aveva fatto di tutto per riuscire a sgattaiolare fuori dalla scuola, e alla fine grazie a Lucius era riuscito
a raggiungere la casa del suo ragazzo.
Gli sembrò strano quando non gli corse incontro appena lui, grazie alla
passaporta, si era materializzato nel suo salotto.
Gli sembrò strano quando lo chiamò e lui non rispose.
Si diresse in camera,
pensando che l’avrebbe trovato li.
Ed
infatti era così.
La prima cosa che
percepì appena entrato in camera fu l’odore del sangue.
Si potrebbe pensare
che il sangue non ha odore.
E invece lui sentì subito quell’odore di ruggine
dolce, come lui lo definiva.
E poi lo vide.
Le lenzuola erano una
pozza di sangue, e al centro c’era lui.
Ai piedi del letto il
tagliacarte babbano che gli aveva regalato lui per il loro primo mese insieme.
Senza neanche
riflettere corse da Lucius, che gli promise di sistemare tutto.
E così aveva fatto, il suo nome all’inchiesta
non uscì fuori.
-Come va con Thomas?- gli chiese
Lucius dopo un attimo di silenzio.
-Male.-
-Ne vuoi parlare?- continuò senza
lasciarsi scoraggiare dalle risposte del ragazzo.
-Se ne è andato.-
-Cioè?-
-Stamattina, cioè…..è iniziato
tutto ieri sera. Dopo aver parlato con te e Silente siamo andati tutti e
quattro nella mia stanza, abbiamo scritto una lettera ai ragazzi, e poi ci
siamo addormentati.
Stamattina ho provato a baciarlo e lui è scappato.-
-Hai provato a parlargli?-
-No.-
-Hai intenzione di farlo?-
-No-
-Dovresti farlo. Almeno sapresti se stai solo perdendo tempo
o hai qualche speranza…-
Il ragazzo annuì, senza troppa convinzione.
-Ora andiamo, hai due ore di lezione con me ragazzo, e mi dispiace ma ci sarà anche il Signor Thomas. Farò in modo di
farvi sedere lontani…-
***************
-È bellissimo questo posto!-gridò Hermione, dopo aver
finalmente posato i piedi per terra.
Erano arrivati, volando, ad una cascata, di modeste dimensioni ma comunque affascinante, che ai suoi piedi
formava un laghetto, e la ragazza ne era rimasta affascinata.
-Visto che non è stato poi così male?- le chiese Draco
sedendosi su una roccia.
-Avremmo potuto arrivarci a piedi e
sarebbe stato molto più bello!-
-Non puoi dirmi che non ti è
piaciuto. Lo so che ti sei divertita, solo che sei troppo orgogliosa e non
l’ammetteresti mai.-
-Non è vero!-
-Cosa? Che sei orgogliosa o che ti sei divertita?-
-Non sono orgogliosa.... è stato
meglio di quanto pensassi. Contento?-
-Molto! Così tanto che al ritorno
la farò guidare a te!-
-Non ci penso neanche!-
-Scegli, o rimaniamo qua per sempre o ci porti tu indietro.-
-Ti odio!- gli gridò prima di
schizzarlo con l’acqua ghiacciata del lago e fuggire inseguita da lui un
secondo dopo.
*************
-Cosa ne pensi di Lucius?- chiese Harry a Blaise
mentre preparavano il pranzo in cucina dopo aver un po’ volacchiato in
giro.
O meglio, Blaise preparava da mangiare
mentre Harry fingeva di aiutarlo, girando invece a caso nella cucina.
-Beh…è decisamente bello, però sai,
i biondi non mi piacciono più di tanto….preferisco i mori….-
-Naturalmente anch’io.- gli rispose Harry, avvicinandosi a
lui e baciandolo. –Ma io mi riferivo al suo comportamento…non ti sembra strano?-
-Ti prego non anche tu! È proprio vero che tu e Draco siete uguali…qualche giorno fa mi ha fatto una scenata da
pazzo sclerotico, degna delle tue se devo essere sincero, perché secondo lui
sta tramando qualcosa…- gli rispose il suo ragazzo, cercando di schivare il
bicchiere d’acqua che il grifondoro gli voleva lanciare per il paragone ai suoi
occhi poco felice.
-E tu non credi che stia tramando
qualcosa? Voglio dire, mi hai raccontato tu stesso che torturava Draco, è
risaputo che sia sempre stato il braccio destro di Voldemort…e ora da un giorno
all’altro è la persona più gentile del mondo?-
-Ripeto ciò che ho già detto a Draco. Magari ha riflettuto
sulla sua vita e si è reso conto di quante cazzate ha
fatto e vuole rimediare. Ti assicuro che se lo facesse il mio non mi lamenterei
così tanto. Si vede proprio che non sai cosa significa
vivere con un padre come il mio.-
Nell’esatto momento in cui pronunciava queste parole Blaise si rese conto del vero significato.
Smise subito di tagliare le patate e si voltò verso il suo
ragazzo, che stava osservando il paesaggio fuori dalla
finestra.
-Mi dispiace. Davvero. Non so cosa mi sia saltato in mente.
Mi dispiace tantissimo.-
-Non devi dispiacerti. È la verità, no? Il fatto è che ogni
tanto dovremmo provare ad essere felici per quel che
abbiamo, invece di lamentarci sempre.
Io perché non ho conosciuto mio padre.
Tu perché tuo padre è un pazzo mangiamorte che ti tortura.
Draco perché dall’oggi al domani sua padre
è diventato la persona migliore del mondo…
La famiglia naturale è importante, certo, ma credo che
ognuno di noi si possa creare la famiglia che vuole.
Hermione, Ron, Remus. Loro sono la mia famiglia.-
Blaise si sentiva malissimo, per quel che aveva detto, per
il discorso di Harry, e anche perché in fondo in fondo, neanche poi troppo in fondo in realtà, avrebbe voluto far parte della famiglia di
Harry.
Fu infatti molto felice quando lo
sentì continuare…
-E sono felice di poter dire che
ora anche tu fai parte della mia famiglia.-
Il serpeverde gli si fiondò
contro, per un bacio indimenticabile, se non fosse stato per Draco e Hermione
che entrarono in cucina in quel momento.
-Vi state divertendo….vedo!-
li salutò Draco, andando a curiosare nella pentola che
Blaise aveva lasciato sul fuoco.
-Si, prima che arrivaste molto. E
voi?- chiese il serpeverde allontanandosi dal suo ragazzo (si nota che mi piace
rimarcare il fatto che stanno insieme?!?????? NdA)
-Non quanto voi- continuò Draco,
seguendo poi Harry che era andato in sala.
-Se mi stai tendendo un agguato
Malfoy, sappi che ho fatto karate…- lo prese in giro
Harry.
-Hai fatto che?!??- lo interrogò il
serpeverde.
-Niente….storia lunga. Piuttosto, ho notato che andate
d’accordo tu e Hermione…-
-Sbaglio ho sei stato tu a dire che
avremmo dovuto provare ad andare d’accordo visto che siamo qui per chissà
quanto tempo?-
-Cosa vorresti dire, che finché sei
qui ti degni di mostrarci il tuo lato umano e poi hai intenzione di tornare lo
stronzo di sempre?-
-Che c’è Potter, svegliato male?-
-C’è che ormai mi sembra di conoscerti,
e decisamente non mi va che tratti la mia migliore
amica come una puttana qualsiasi.-
-Come cavolo ti permetti?-
-Malfoy, esattamente come tu ti
stupisci del comportamento di tua padre, io mi stupisco del tuo. Mi sembra
semplice, no?-
Draco rimase qualche secondo in silenzio, per poi rispondere
-Non so cosa sia successo a mio padre, ma io ho sbagliato.
In questo pochissimo tempo che siamo qui, ho iniziato
a guardarvi sotto una luce diversa e, anche se magari non ti chiederò di
dividere un appartamento finita la scuola, credo che se ci sforzassimo potremmo
diventare amici…-
-Grande idea Draco! Dividere un appartamento. Ragazzi ci state?- chiese il grifondoro a Blaise e Hermione che dalla
porta della cucina avevano assistito alla conversazione.
Scoppiarono tutti a ridere, Hermione non l’avrebbe mai
ammesso, ma lei con Malfoy sarebbe andata ovunque!
Decisero di rispondere alla lettera dei ragazzi a scuola e
così si sedettero per terra, intorno al basso tavolino di cristallo per dettare
ad Hermione.
Ciao,
sapevamo che eravate così intelligenti e non avreste
mai creduto al preside. –Draco ci tiene ad
aggiungere
‘a quello stupido del preside’-.
Stiamo
bene, abbiamo trovato delle
scope e oggi
abbiamo un po’ volato –Harry fa notare a Ron che
significa che Hermione è salita su una scopa…!!!-
Ci verrebbe da
chiedervi cosa ci faceste Voi quattro,
insieme, ma Harry suggerisce che è meglio sorvolare
-e lo dice guardando Dean…-
Speriamo di vederci al
più presto,
ci mancate……
Harry, Blaise, Hermione,
Draco.
****************
Salve a tutti! Buongiorno, buon pomeriggio, buonasera….come
va? Spero meglio di come va a me….lasciamo stare!!!
So che ora dovrei far succedere qualcosa…ma
è così bello tutto così calmo….non voglio rovinargli
la loro bella esistenza con la mia mente perfida…
Va beh…ancora qualche capitolo di “assestamento” e poi gli
sconvolgo la vita…!!! Come sono perfida…
Nott…ha voluto parlare di se…
È un anno che è morto il suo ragazzo…è normale che sia un
pochino sclerotico…no?!??? (come tutti i miei
personaggi….) ora vi saluto…
Baci baci
Ps
Grazie per le recensioni….e se volete ripetere…..!!!!!
Era quasi ora di cena, ma c’era un serpeverde che non
sembrava molto intenzionato a scendere in Sala Grande insieme agli altri..
-Ehi Theo cosa fai qui tutto solo?-
gli chiese Pansy quando, passando dalla sala comune per andare a cena lo vide
solo sul divano a fissare il fuoco del camino.
-Niente- gli rispose semplicemente
il ragazzo.
-A ecco…mi sembrava! Vieni a cena con me?- gli chiese la serpeverde, aveva capito che c’era qualcosa che
non andava, ma non voleva fare troppe domande, sapendo della riservatezza del
ragazzo.
-Non mi va di mangiare- le rispose
Nott, abbozzando un mezzo sorriso, per cercare di convincerla che andasse tutto
bene.
-Se hai voglia di parlare, di qualsiasi cosa, so che magari
non sono la persona adatta…però visto che non ci sono
Draco e Blaise…e che chissà quando riusciranno a tornare-
-Si tratta di Dean…non so cosa fare…non mi va di vederlo…però mi manca…- cercò di spiegare con molta fatica
il ragazzo.
-Non so cosa sia successo tra d voi, mi sembrava
che ieri sera quando siamo tornati dall’ufficio di Lucius andasse tutto bene…-
la ragazza non sapeva come continuare, fra lei e Theodor non c’erano mai stati
grandi rapporti, sapeva che un tempo gli piaceva Draco ma che aveva perso le
speranze quando il biondo aveva assicurato di non
essere gay, sapeva che c’era stato un ragazzo al di fuori di Hogwards, ma non aveva mai saputo i dettagli della sua
vita, amorosa e non.
-Anche a me sembrava…- le rispose
triste il serpeverde. –Dai, andiamo a cena, che se no il tuo Weasley si preoccupa!-
finì, per non preoccupare troppo la ragazza.
Uscirono dalla sala comune senza accorgersi che una persona
seduta su una poltrona dalla parte opposta della sala aveva assistito alla
conversazione.
*************
Nella sala grande intanto un grifondoro continuava a
guardarsi intorno, cercando qualcuno al tavolo verde argento.
-Dean? Hai sentito quello che ti ho chiesto?- lo richiamò alla realtà un Seamus abbastanza scocciato per il
comportamento dell’amico.
-Ehm…no, veramente no…scusa, ma stavo pensando…- non terminò
la frase perché in quell’istante erano entrati nella sala Pansy e Nott. La
ragazza si diresse al tavolo dei grifondoro, e il serpeverde si vide costretto
a seguirla.
Mentre Ron e la sua ragazza si salutavano,
molto calorosamente, Theodor guardava dappertutto, tranne che negli occhi del
ragazzo di fronte a lui.
-Puoi sederti, se vuoi.- lo invitò Dean, cercando di essere gentile.
-Non sei obbligato se non vuoi.- gli rispose l’altro, a cui
ancora non era andato giù l’atteggiamento della mattina.
-Però mi va, quindi siediti.- gli
rispose sorridendo. –se volete visto che non ci sono Harry e
Hermione potete rimanere qui a mangiare. Continuò poi più ad alta voce
facendosi sentire anche da Pansy.
La serpeverde guardò il suo compagno di casa per cercare di
capire cosa volesse fare, vedendolo più felice e
sereno do pochi minuti prima accettò volentieri l’invito.
Nott si sedette di fianco al grifondoro, lanciando una breve
occhiata al tavolo dei professori. Vide Lucius che gli sorrideva, e questo gli bastò
per capire che aveva fatto la cosa giusta.
Lasciarsi andare dopo tutto quel tempo non era facile, ma
doveva provarci.
*************
Quella sera dopo cena Remus sarebbe dovuto andare da Lucius,
per cercare gli ingredienti della pozione, ma avrebbe preferito di gran lunga rimanere in camera sua.
Di mala voglia uscì dalla sua stanza e si diresse verso i
sotterranei, senza incontrare nessuno per i corridoi.
Solamente quando ormai era davanti alla porta di Lucius vide un ragazzo alto e moro appiccicato alla porta
del professore, senza riflettere su quello che il ragazzo stava facendo lo
rimproverò malamente facendolo scappare nel dormitorio in fondo al corridoio.
Si fermò davanti alla porta, fece due profondi respiri e poi
bussò.
La voce di Lucius dall’interno lo invitò ad entrare, e così
di malavoglia lo fece.
-Ciao- disse semplicemente Remus,
guardandosi intorno nella stanza. Gli faceva uno strano effetto sapere che
quella che era stata per lunghi anni la buia ‘tana’ di Piton adesso era lo
studio li Lucius…pardon…Malfoy.
-Ciao Remus. Come stai?- chiese Malfoy, indicando al collega
una tazza di te che aveva appena fatto comparire-
-Evitiamo i convenevoli…ti va? Innanzitutto potevi anche informarmi di quello che era
successo. Sai che tengo a Harry come se fosse mio figlio. Ti costava tanto
venirmi a cercare e raccontarmi la verità?- lo accusò Remus, rifiutando la
tazza di te.
-Sbaglio o mi hai detto tu che non mi volevi più parlare?-
gli domandò ironico il biondo.
Remus non rispose subito, contò fini a dieci respirando
profondamente, concentrandosi su un solo pensiero ‘uccidere l’unica persona che
potrebbe aiutare i ragazzi non è una buona idea’ e se
lo ripeté nella mente diverse volte fino a quando non fu pienamente convinto.
-Per l’antidoto hai già i libri sui quali dobbiamo
lavorare?- gli chiese semplicemente, pensando che se intanto dovevano
lavorare insieme…prima iniziavano e prima finivano.
-Ho preso un po’ di libri in biblioteca…-
iniziò Malfoy indicando una pila di volumi polverosi appoggiati su un tavolino
antico nell’angolo della stanza.
Malvolentieri Remus si avvicinò, ne prese un paio e iniziò a
sfogliarli lentamente.
************
-Mio signore mi ha fatto chiamare?- chiese
un uomo incappucciato, inginocchiandosi al cospetto di Voldemort.
-Astor…Astor…dimmi…cosa ne sai di tuo figlio?- la domanda lo
colse alla sprovvista, non sapeva a cosa il suo
signore si stesse riferendo.
-Mio figlio mio signore? Parla di
Blaise? Si riferisce a qualcosa di particolare?- gli chiese,
senza capire. Sapeva da sempre che Blaise non era d’accordo con le sue idee, ma
gli aveva sempre fatto capire, in diversi modi, che non era
saggio mettersi contro di lui e le sue idee, che poi erano quelle del Signore
Oscuro.
-Il preside immagino ti abbia informato
che tuo figlio, il piccolo Malfoy e i due stupidi grifondoro non sono più a
scuola…- ad un cenno affermativo del capo Voldemort continuò –spero che tu non
ti sia bevuto quella storia assurda di Durmstrang?- senza aspettare la risposta
di Zabini senior continuò –non sono a Durmstrang. Un informatore di Severus è
stato molto chiaro al riguardo. Tu non hai saputo niente da tuo figlio?- gli chiese, aspettandosi una risposta affermativa da quello che
aveva sempre ritenuto uno dei suoi più fedeli uomini.
-Non sento mio figlio da un po’ di tempo.-
gli rispose semplicemente Astor.
-Non lo senti da un po’ di tempo? Vedi di sentirlo no?! Scopri dove sono, cosa fanno e fai
in modo che tuo figlio e il piccolo Malfoy si rendano utili per una volta!
Mocciosi che non sono altro…voglio Potter, nelle mie mani…e
quei due mi aiuteranno…eccome se mi aiuteranno!- con un ghigno concluse
la conversazione, lasciando che Astor lasciasse la stanza, tra mille dubbi
sulle informazioni appena ricevute.
************
Intanto nella scuola la cena era finita, i
ragazzi si erano ritirati nelle loro sale comuni; non proprio tutti in
realtà. Pansy Parkinson e Theodor Nott per la seconda sera consecutiva erano
entrati nella sala comune grifondoro. Non che fossero felici della cosa, ma i
due grifondoro, Dean Thomas e Ronald Weasley, si erano categoricamente
rifiutati di entrare di nuovo ‘in quel covo di serpi’ (citazione letterale dalle
parole di Ron!) così Pansy e Theo si erano sforzati e
avevano varcato la soglia alla sala.
Non che la sensazione fosse piacevole, certo il luogo era
accogliente, ma gli sguardi a loro riservati non erano molto carini.
Alcuni grifondoro li odiavano solamente per quello che rappresentavano i quanto serpeverde.
Altri per spiacevoli episodi del passato; altri perché li
ritenevano responsabili della strana sparizione di Harry e Hermione.
Si perchè naturalmente Ron e Dean non avevano potuto dire
niente ai compagni di casa su quello che avevano
saputo la sera prima da Lucius.
Avevano deciso di raccontare che il professore aveva
insistito nel dire che i ragazzi erano davvero a
Durmstrang e che stavano bene.
Non tutti i grifondoro ci avevano creduto, ma per il momento
Ron e Dean erano stati abbastanza convincenti e avevano deciso di non insistere
con il professore per avere altre spiegazioni.
************
Salve a tutti! Beh…non ho parole…non ho intenzioni di
trovare scuse per non aver scritto in tutto questo tempo…in realtà avevo smesso
di scrivere…leggere e fare qualsiasi cosa sulle fanfiction…per
mille motivi diversi…impegni scolastici e non…non che questo sia il momento
migliore per riprendere a scrivere perché sono piena di casini…ma
in questi giorni avevo la febbre e girovagando per il computer e ho rivisto
questa…cosa (????) mi sono accorta che mi piaceva…più o meno…cioè…mille cose
avrei voluto cambiarla ma lasciamo stare…così mi è venuta voglia di
scrivere…all’inizio era difficile…ma poi ho scritto…è un capitolo assolutamente
inutile…stupido e non succede niente…ma dopo tutto questo tempo non è facile…
Se c’è ancora qualcuno interessato a leggere
sono qui…non è detto che aggiorni sempre con regolarità…ma ci proverò!
Il professor Lupin e il professor Malfoy aveva
passato tutta la notte a studiare sui libri recuperati dal biondo in biblioteca
ma non riuscirono a scoprire niente.
In realtà entrambi lo immaginavano,
l’incantesimo del locum segretum non era ordinaria magia di cui si parlava
liberamente sui libri reperibili in una biblioteca di una scuola.
In realtà la cosa migliore sarebbe stata chiedere aiuto a
Severus Piton, la pozione era sua, e nessuno meglio di lui conosceva
quel genere di pozioni.
I due professori sapevano però che chiedere aiuto a un ‘mangiamorte fintamente pentito che per anni aveva
fatto il professore facendo da spia a Voldemort e ora era tornato a fare il
mangiamorte’ non era una buona idea.
-Potresti chiedere aiuto a qualcuno dei
tuoi amichetti…- sbottò Lupin, dopo aver sfogliato tutti i libri più
volte inutilmente.
-Molto spiritoso Remus, davvero. Sono certo che potrei
sentire Astor, che non avrebbe problemi ad aiutarci…se non
che poi magari non si farebbe problemi ad uccidere suo figlio e gli
altri ragazzi.- lo canzonò Lucius; non gli andava giù che fosse proprio Remus a
non credere alla sua fedeltà a Silente (o presunta fedeltà…chi lo sa! NdA).
Dopo aver continuato a punzecchiarsi ancora un po’ Remus
decise che era inutile rimanere li, così salutò Lucius e uscì dalla stanza,
dopo essersi assicurato che l’ex-mangiamorte si sarebbe procurato informazioni
utili per far tornare a casa i ragazzi.
*************
Nella nostra amata casetta in mezzo al nulla stava sorgendo
il sole, ma i quattro ragazzi erano ancora tutti nelle loro stanze.
Hermione era nel suo letto, dormiva con un grande sorriso sulle labbra, stava infatti sognando un altro
giro sulla scopa, sempre con il biondino.
Il ragazzo in questione era sul divano del soggiorno, anche
lui nel mondo dei sogni, noncurante del raggio di sole che entrava dalla
finestra della sala.
Nell’altra camera Harry stava dormendo, con una mano
appoggiata al fianco del serpeverde di fianco a lui,
che invece era bello sveglio.
Zabini in realtà aveva dormito molto poco
quella notte. Era preoccupato.
Gli sembrava…strana…assurda tutta quella situazione.
Ogni volta che Draco o Harry cercavano di fargli capire
quanto il comportamento di Lucius fosse strano lui cercava di convincerli che fosse
tutto normale, e che non dovevano preoccuparsi.
Ma non sapeva ancora avrebbe potuto
continuare.
Perché in realtà nemmeno lui ci
credeva molto.
Lucius e Astor erano sempre stati inseparabili amici, fin
dall’infanzia, insieme sempre e comunque. Quindi l’idea
che proprio ora, che Voldemort stava cercando di tornare al potere Lucius si allontanasse da quella vita era strano.
Strano ma comprensibile in realtà.
La cosa però si complicava se ci si metteva di mezzo la
situazione in cui si erano cacciati i ragazzi.
Lucius li aveva messi in punizione.
Proprio loro quattro, e proprio
nella stanza con la pozione.
Lui che sapeva benissimo che Harry e Draco non potevano
rimanere nella stessa stanza per più di cinque secondi senza metter mano alle
bacchette, o ai pugni, a seconda dell’umore.
E se fosse stato tutto organizzato?
Se quella fosse stata una trappola
di Voldemort?
Sapeva che era difficile da credere una cosa del genere, lui
era il padre di Draco, non avrebbe potuto fare una
cosa del genere a lui.
Sapeva però che suo padre non avrebbe avuto problemi a farla
a lui.
*************
Nella scuola invece i ragazzi erano già svegli da molto
tempo e stavano facendo colazione dopo un risveglio meno traumatico di quello
della mattina prima.
La sera prima i due serpeverde dopo essere rimasti nella
sala comune grifondoro a parlare come vecchi amici con i rosso
oro erano tornati nelle loro camere per evitare spiacevoli inconvenienti
mattutini.
Ron in realtà aveva invitato Pansy a rimanere in camera sua,
ma la ragazza sapeva che Theo non sarebbe stato pronto per dormire con Dean
un’altra notte, così erano tornati nelle loro camere.
Era immerso in una conversazione con Neville
quando arrivò un gufo per lui. Nott aprì la lettera senza pensare che
potesse essere stato lui a mandargliela. Astor Zabini.
Lesse la lettera una prima volta
velocemente, poi un’altra con più calma e senza pensarci due volte si alzò
di scatto dirigendosi al tavolo dei professori.
-Professor Malfoy, posso parlarle un attimo?- gli chiese, mentre l’intera sala lo stava fissando, per cercare
di capire il motivo di quella conversazione.
-Andiamo nel mio studio- gli rispose
semplicemente Lucius, capendo dal suo tono che c’era qualcosa che non andava.
Arrivati nella stanza il professore lo fece accomodare su una
poltrona e lui si sedette dietro la scrivania, prima di parlare.
-Cos’è quella lettera?-
-Me l’ha mandata Zabini- gli rispose
Nott, rigirandosi la lettera tra le mani.
-Figlio o…padre?- gli chiese Lucius temendo la risposta.
-Padre.- gli rispose semplicemente passandogli il foglio.
Caro Theodor,
ti stupirai di ricevere
questa mia lettera ma avendo
saputo che mio figlio non
èdavvero a Durmstrang
come mi è stato detto,
volevo avere spiegazioni.
Non capisco come mai il ragazzo non mi abbia dato
sue
notizie, spero che, visto che a quanto mi è stato
detto è con Potter, stia
facendo il suo dovere di futuro
mangiamorte. Spero tu vorrai chiarirmi la situazione,
sono sicuro che non
vorrai rivivere gli spiacevoli…
avvenimenti di un anno fa
proprio ora che stai
facendo
amicizia con il signor Thomas…
Astor
Zabini.
-Come fa a saperlo?- gli chiese
Lucius, senza parole.
-Non lo so. Di certo Ron e Dean non l’hanno detto a nessuno,
e in ogni caso anche se l’avessero fatto non di certo
a qualche seguace di Voldemort. Io ti garantisco che non l’ho detto a nessuno.
Silente sarà anche pazzo ma non stupido…- lasciò la
frase in sospeso Nott.
-Vorresti dirmi che sono stato io?-
lo interrogò, impassibile il professore.
-Non dico questo, è solo che mi sembra strano che sia stata Pansy,
e se non fosse stata lei…c’ è solo una persona
possibile…-continuò Nott, con lo sguardo fisso al pavimento.
-Theodor, guardami- lo richiamò Lucius –guardami negli
occhi, quando ti dico che non sono stato io. Proprio ora ho riallacciato i rapporti con Draco. Solo ora ho capito tutti gli sbagli che ho fatto in questi
anni. Sto recuperando la fiducia di alcune persone
importanti, non rovinerei tutto così. Non potrei mai far rischiare la vita al
mio unico figlio e a Blaise, quello che ho sempre
considerato come un figlio.- disse tutto di un fiato, guardandolo negli occhi.
-Non posso credere che sia stata lei.- disse
semplicemente Theodor. Non era mai stato bravo con le parole, ma questo bastò a Lucius per capire che gli credeva.
-Sei sicuro che non lo sappia qualcun altro?- lo interrogò,
anche a lui sembrava strano che la ragazza fosse andata a dirlo ai mangiamorte,
proprio ora che suo padre insieme a lui aveva cambiato
vita. –Magari mentre ne parlavate qualcuno ha sentito…-provò a
ipotizzare il professore.
-No, impossibile. Ne abbiamo parlato solo nel tuo ufficio l’altra sera e poi
nella mia stanza, dove c’eravamo solo noi quattro. Poi io e Pansy abbiamo detto qualcosa a proposito ieri sera in sala
comune…ma ti assicuro che eravamo soli.-
-Ne sei proprio sicuro?- gli domandò
Lucius.
-Assolutamente si.- confermò il ragazzo senza sapere quanto
si sbagliava…
*************
Blaise e le sue paranoie intanto si erano alzati e si erano
diretti in cucina, dove trovarono Edvige ad
aspettarli. Ridacchiò, pensando che ormai stava
diventando una scena abituale.
Mentre prendeva i bicchieri per la
colazione fece un po’ di rumore, così Draco si svegliò e lo raggiunse in cucina
maledicendolo per averlo svegliato.
-Un po’ più di rumore non potevi farlo?- lo rimproverò
entrando in cucina dandogli una manata in testa (ti ricorda qualcosa Amore?!??…ndA)
-Scusa Dra’…-
-C’è qualcosa che non va?- Lo interrogò subito il biondo, ormai lo conosceva bene, e si
accorgeva se qualcosa non andava.
-No niente, figurati.- gli rispose sorridendo, cercando di
nascondere la sua preoccupazione per Lucius.
-Con Potter tutto bene?- gli chiese, sapendo di farlo felice
con una domanda sul moro.
-Benissimo, è meraviglioso….quasiquasi direi che si potrebbe rimanere qui per sempre.- scherzò
il serpeverde –e tu con Hermione?- gli chiese.
-Ma cosa urli?- lo rimproverò il biondo –io con Hermione
niente…parliamo…e basta…cosa potrebbe mai provare una come lei per uno come me?- gli rispose, per poi cambiare subito argomento
sentendo dei passi sulle scale.
*************
Salve! Premetto che quando leggo una storia mi piacciono
molti di più i dialoghi della parte narrata, sempre che siano dialoghi ben
fatti…ovviamente!
Beh…non sono capace di scrivere dialoghi! Si
lo so…l’ho sempre fatto…ma non mi piace farlo e non mi vengono nemmeno bene…(e
voi vi chiederete…perché…tutto il resto ti viene bene?!???) quindi sapendo che
devono esserci se mi impegno ce la faccio…ma ora non so…non mi ci sono
impegnata molto…le dita scrivevano da sole….e quindi niente dialoghi…però
dai…nella seconda parte sono migliorata…no?
Blaise mi ricorda tanto me…non può fidarsi ciecamente di nessuno…mentre invece Nott si fida eccome di Lucius…da chi è
corso con la lettera? Chi dei due avrà ragione?!??? Si
accettano scommesse…
Baci baci
p.s. oggi
sono bloccata a casa che ho un piede distrutto…quindi ho scritto un po’…e mi
andava di aggiornare di nuovo…non prendeteci l’abitudine!!!!!!!!