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di _little_apple_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Sola... Solo con te ***
Capitolo 2: *** 2.Verità nascoste e scoperte scoppiettanti ***
Capitolo 3: *** 3. Bella ... Incinta ? ***
Capitolo 4: *** 4.Una giornata particolare ***
Capitolo 5: *** 5.Settimana insieme ***



Capitolo 1
*** 1. Sola... Solo con te ***



«Vattene! Non sai fare nemmeno la puttana! Non farti più vedere...», queste le parole di quel lurido testa di minchia di James. «Non ho dove andare...», dissi piangendo. Io e il mio bambino non avremo patito il freddo per colpa sua. «Me ne fotto! Ci pensavi prima invece di farti mettere incinta da uno che nemmeno era un tuo cliente! Per me puoi dormire anche sotto ai portici, puttana!» e mi lasciò lì, buttata sul marciapiede. Ecco, non voglio che mio figlio, già da dentro la pancia, debba patire freddo e fame. No! Devo reagire... Trovare un posto per dormire la notte... Cazzo che freddo! Ma che, si sono messi tutti daccordo per farci star male? Il mio stomaco brontola... Ci mancava solo questo! Un altro brontolio. «Anche io ho fame, ma non mi lamento come fai tu!», dissi massaggiando la piccola prutuberanza che adesso il mio addome accoglie. Mi rilassa parlare con lui, sento che Dio mi abbia voluto dare un'opportunità per far si che mi senta amata.

Non so nemmeno il sesso, ma spero sia una femminuccia. Tante scarpette e vestitini rigorosamente rosa e lilla. In questo momento sembro tanto la mia vecchia amica Alice. Lei almeno è riuscita a scappare dalle grinfie di quel bastardo e a fare una vita normale. Fortunat lei, sono due anni che non la sento, il mio piccolo folletto. Lei si che mi voleva bene, lei si che era una sorella, che non era mai nata. Dio se l'era portata via insieme ai miei. Stavano venendo a prendemri a scuola. Finì per molti anni in orfanotrofio, fino a quando James mi adottò e mi fece "far parte della compagnia", per come si suol dire. Ora sono passati due anni, e sono una diciassettenne incinta di un ragazzo che ha conosciuto in discoteca tre mesi e mezzo fa. Ricordo solo il nome di quel Dio greco: Edward. Quello si che era un ragazzo. Se non ricordo male aveva 19 anni appena compiuti. Con lui passai una serata indimenticabile. Mi sono sentita voluta e amata... Oh mamma, anche solo pensarlo faceva colorare le mie povere guance.

Un altro brontolio dal mio stomaco. «Ho capito che hai fame, ma almeno lasciami pensare a tuo padre scemotto», dissi sorridendo. «Bella?!», mi sentì chiamare. Conoscevo quella voce, ma non volevo e non potevo crederci. «Bella!», disse abbracciandomi. «Oh Bella quanto mi sei mancata!», continuò Alice. «Oh Alice», e scoppiai a piangere. «Ma che ci fai tutta sola in questo posto e al freddo?», chiese preoccupata. «James mi ha sbattuta fuori...», dissi riciminciando a piangere sulla sua spalla. «Oh, piccola. Vieni, ti accompagno dai miei nuovi genitori...». «Genitori?», chiesi attenuando i singhiozzi. «Sai, quando sono riuscita a scappare, ho inconrato Esme, che fa l'assistente sociale e che ora è mia madre, che mi ha presentato alla sua famiglia. Sai, non può avere dei figli, ne ha adottati quattro e con me cinque...», disse contenta. «Che bello, Alice!». Arrivammo alla sua auto e ci dirigemmo verso l'autostrada. Quando arrivammo a destinazione, quasi non potevo credere ai miei occhi.

«Bella vero?!», chiese Alice indicando la casa. Ma che dico casa, quella era una reggia. Era bianca, a tre piani e piena di vtrate. Il contorno delle vetrate erano mogano e un'ampia veranda anticipava la porta d'ingresso. Annuìi velocemente ed entrammo. Quello che vidi era anche più bello dell'esterno. La moquette grigia ricopriva tutto il salotto. Due divani bianche e un televisore al plasma erano sistemati sulla destra, a sinistra, un pianoforte a coda bianco e una rampa di scale che portavano di sopra. «Wow», dissi guardandomi intorno. «Lo so. Vieni, ti porto da Esme. MAMMA!», gridò per farsi sentire e per poco non mi perforò un timpano. «Eccomi, eccomi! Alice, quante volte ti ho detto di non gridare?!», disse una voce melodiosa. «Si, si, lo so!», davanti a noi apparve una dona stupenda. I lunghi capelli color caramello le ricadevano boccolosi lungo le spalle, gli occhi azzurri come il cielo sprigionavano quell'affetto che solo le madri sapevano sprigionare. {vi piace la storia?se si xk?}

«Mamma, lei è Bella», a quelle parole Esme cambiò espressione. «Oh cara!», disse abbracciandomi. «Non devi preoccuparti, ci prenderemo noi cura di te! Cercheremo di farti dimenticare ciò che ti ha fatto passare quel lurido», okay! Già mia sta decisamente simpatica! «Alice, tesoro, accompagna Bella nella stanza degli ospiti! Poverina, sembra che tu non abbia toccato cibo per un bel po'... Alice ti riempirà l'armadio con dei vestiti, io nel frattempo provvero a cucinare per un'intera famiglia», disse tutta felice. «Ma Esme, non...»cercai di dire. «No, no, no! È un piacere per me!», e se ne andò verso quella che pensavo fosse la cucina. «Vieni Bella!», mi disse Alice. Salimmo al terzo piano. Entrammo nella prima porta a sinistra e quello che mi si parò davanti mi lasciò senza fiato: una lunga vetrata sulla sinistra mostrava la foresta che costeggiava la casa, un grande divano dorato era accostato a sinistra della porta, al centro un grande letto matrimoniale col baldacchiano.

«Ledue porte in fondo sono: la prima una cabina armadio, in cui ora ti metterò una paio di cose, e l'altra il bagno. Nel bagno ci sono sia un box doccia che una vasca da bagno. Ti va bene?», chiese speranzosa.
«Alece, ma è magnifico! Cioé è tutto stupendo! Oh mamma, grazie! Te ne siamo grati!», dissi abracciandola.
«Siamo?», chiese alzando un sopracciglio.
Giusto! Glielo dico? Dopotutto sarà lei ad avermi tra i piedi.
«Vedi, Alice. Devo dirti una cosa», lei fece cenno di proseguire. «Nelle poche volte che James mi lasciava libera, andavo in giro per i bar. Una sera incontrai il ragazzo più bello di questo mondo, e... Beh... Vedi...», e mi bloccai.
«Continua», mi esortò Alice. Ci sedemmo sopra l'enorme letto e continuai.
«Sono rimasta incinta», dissi abbassando la testa.
«Oh Bella! Ma tu lo vuoi questo bambino? Di quanti mesi sei?», chiese.
«Certo! É la cosa più bela che mi sia capitata, dopo di te.»
k ve ne pare?

«Su per giù, se non sbaglio, dovrei esere al terzo mese più due-tre settimane, giorno più, giornomeno».
«Posso fare da zia? Posso toccarti la pancia?», chiese euforica.
«Certo, puoi a tutti e due» e mi alzai il maglioncino.
La piccola protuberanza faceva bella mostra di se. Alice toccò incantata il mio addome.
«Oh mamma! Questo è un dono del cielo», disse rimanendo ipnotizzata.
«Non quando ti fa venire le nausee al mattino presto», dissi sorridendo.
«Che bello che deve essere portare una nuova vita dentro di se... Chissà se Jazz ne vorrà mai...», disse togliendo la mano.
Mi abbassai il maglioncino e la guardai con aria interrogativa.
«Jazz, o Jasper, è un altro figlio adottivo di Esme. Io e lui stiamo insieme da una anno. Devi conoscerlo, è dolcissimo!», disse con occhi sognanti.
«Sono felice per te sorellina», usai il nomignolo che usavami due anni fa'.
«Ma dimmi, come si chiama "miste mondo"?»
«Si chiama Ed-Edw...


«ALICE! VIENI!», gridò una voce femminile.
«Oh, vero! Dovevo aiutare Rose! Tu ne frattempo vai a farti una doccia... Nella cabina armadio ti metterò un paio di cose, più o meno delle tute. Penso che dovrebbero starti», mi diede un bacio in fronte ed uscì dalla stanza lasciandomi sola.
Entrai in bagno e ne rimasi estasiata: lo stesso dorato era ovunque, insieme al nero.
Mi spogliai ed aprii l'acqua del boc. Andai nel mobiletto sotto al lavandino e cercai una spazzola. Lisciai tutti i miei capelli ed infine entrai nel box.
L'acqua era tiepida, al punto giusto, e districò tutti i miei nervi.
Si aprì la porta del bagno, pensai fosse Alice.
«Alice grazie per avermi ospitato, non so dove sarei adesso senza di te», e continuai ad insaponarmi.
«Oh, ma guarda chi si rivede! Non pensavo di reincontrarti».
Oh no! No, no, no, no! Non ora! Perché?


il mio primo capitolo finisce quì, fatemi sapere che ne pensate... :)

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Capitolo 2
*** 2.Verità nascoste e scoperte scoppiettanti ***


Verità nascoste e scoperte scoppiettanti


Pov Bella

E ora che faccio? Gli rispondo? Si accorgerà che sono incinta? Lo collegherà?
«Che c'è bambolina, ti hanno tagliato la lingua in questi tre mesi e mezzo?», oh cazzo! Che voce stupenda...(n.a. Immaginatevi Bella con una faccia da ebete xD)
«E-ed-edward...», dissi balbettando.
«Si, si, bambolina» disse aprendo il box, entrando e chiudendolo.
«Ma c-che f-fai?», chiesi coprendomi con le mani. Questa situazione è abbastanza imbarazzante, anche troppo.
«Non vedi? Mi lavo come fai tu, bambolina... Lo sai che sei ingrassata?», disse scghignazzando. Oh cazzo... Mi arrabbio? Di solito mi arrabbio.
«Non dire cazzate, non sono ingrassata! Ora, se permetti, dovrei uscire», cercai di uscire ma mi bloccò contro le mattonelle.
«Devi fare qualche cosa per uscire...», disse ad un centimetro dalle mie labbra.
«C-cosa?»
«Un bacio», avvicinò il suo viso al mio e mi baciò. Cercò di schiudermi le labbra, ma io riuscii a svincolarmi e ad uscire
dalla doccia.
«Bye, chihuahua...», presi l'accappatoio e mi diressi verso la cabina armadio.
Presi una tuta viola, una magliettina di cotone bianco a maniche lunghe, un reggiseno bianco, della coulotte rosa e delle converse viola.
Mi legai i capelli e scesi al piano di sotto e trovai l'ultima persona che avrei mai voluto reincontrare proprio quì: Carlisle, il dottore che da qualche settimana seguiva la mia gravidanza e che sapeva il nome del padre... Oh merda!

Pov Edward

Finalmente questo cavolo di aereo è atterrato, è stata una tortura stare tre ore là dentro. Finalmente rivedrò quei pazzi dei miei, e, soprattutto, quel folletto. Quanto mi è mancato...
Finalmente vedo mio padre e poi ritornerò a casa. Casa dolce casa!
«EDWARD!», gridò mio padre euforico. Si lo so che sono tornato a casa dopo due mesi, ma un po' di contegno, cavolo! Siamo in un aereoporto!
«Eccomi, eccomi! Non urlare così forte, ti sento...», mamma mia, quanto odiavo queste dimostrazioni d'affetto in pubblico...
«Oh figliolo, sono così contento che finalmente ti riavrò a casa...», disse, quasi sul punto di piangere.
«Anche io papà, anche io...», dissi abbracciandolo all'inizio un po' titubante.
Quanto mi era mancato.
Salimmo sulla sua Aston Martin e ci dirigemmo verso casa. Quando arrivammo mia madre mi stritolò nel suo forte abbraccio. Poi fu il turno del folletto. Oh mamma, se voleva poteva spezzarti le ossa da sola, senza aiuto di nessuno.
«Eddy, non sapra mai chi ho rivisto dopo due anni!», disse danzando e saltellando. E adesso mi dovevo spaventare?
«Chi ?», chiesi curioso.
«Bella!»
«...», silenzio, ecco cosa producevo. Solo e soltanto sano silenzio.
«Eddy, stai bene? Vieni entriamo... Sarà la stanchezza», ma quale stanchezza e stanchezza, ero sotto choc. Cazzo, che situazione del cavolo!
Entrando vidi Rose ed Emmett scambiarsi continue effusioni.
«Cavolo ragazzi! Trovatevi una stanza!», dissi sgignazzando... Quanto mi divetivo.
I due si alzarono incavolati e uscirono, lasciandomi senza dive
rtimento. Uffa che pizza!
«Dov'è Bella?», chiesi ad un tratto. Ma che mi veniva in mente? Risposta: niente di niente! Fantastico!
«Di sopra. Però si sta cambiando, vatti a cambiare anche tu, no?», ottimo. Così potevo far spaventare la bambolina. Muahahahahah...
Salii piano piano, per non farmi sentire dalla bambolina. La scena già mi si parava davanti, muahahahahah...
Entrai nella mia stanza e posai il borsone sopra il letto e mi accostai alla porta del bagno che, fortunatamente, era comunicante con la stanza degli ospiti.
Benissimo, aveva appena aperto l'acqua e stava entrando, perfetto. Feci più rumore possibile entrando, ma non per farla spaventare, ancora il peggio doveva arrivare. Ecco, adesso è il momen-
«Alice grazie per avermi ospitato, non so dove sarei senza di te», perfetto! La bambolina credeva fossi Alice.
«Oh, ma guarda chi si rivede! Non pensavo di reincontarti così presto!», dissi sghignazzando. Muaahahahahahahah, l'avevo in pugno, bene!
«Che c'è bambolina, ti hanno tagliato la lingua in questi tre mesi?», chiesi dato che non mi degnava di risposta.
«E-ed-edward!», disse la bambolina balbettando. Ottimo!
«Si, si, bambolina!», e mi vene la folle idea di entrare nel box insieme a lei. Ahahahahah, bambolina, non hai visto ancora un bel niente!
Muahahahahahahahahahahahhahahahahahaaahahah...
«Ma c-che f-fai?», chiese coprendosi con le mani.
«Non vedi? Mi lavo come fai tu bambolina... Lo sai che sei ingrassata?», lo so che non si dovrebbe dire ad una donno, però la mia amata bambolina era veramente ingrassata. L'addome era più curvilineo, quasi come se fosse incinta, ma anche tutto il resto del corpo... E il seno.. Lo ricordavo decisamente più piccolo, ricordavo a che aveva una terza, ma davanti ai miei occhi avevo una quarta abbondante... Strano!
«Non dire cazzate, non sono ingrassata! Ora, se permetti, dovrei uscire...», ingenua, povera ingenua. Non se ne sarebbe andata così facilmente.
«Devi fare qualcosa per uscire...»,
muahahahahahahah quanto sono malefico!
«C-cosa?», chiese balbettando. Ahahahah, l'ho in pugno!
«Un bacio», ahahahahah, la sua faccia è impagabile. Tra poco le potrei perfino ridere in faccia di quanto è buffa. Mi avvicinai e dopo tantissimo tempo sentii di nuovo le sue labbra sulle mie. Finalmente un mio desiderio era stato esaudito!
Cercai di approfondire, ma, aiutata dall'acqua che cadeva sulle nostre teste e scendeva sui nostri corpi, mi sfuggì ed uscì.
«Bye, chihuahua...», disse ridendo di cuore.
E brava la bambolina, direi astuta! Vuole la guerra? E guerra sia! Finalmente un po' di sano e puro divertimento!
Uscì dal box, mi asciugai e mi vestii.
Non sai che ti aspetta piccola pestifera! Edward Cullen torna all'attacco! Muahahahhahahahahah...

Pov Bella

Oh mamma, a me qualche giorno verrà un infarto! Devo assolutamente parlare con Carlisle immediatamente!
«Buonasera Bella, che piacere reincontarti quì!», non per me, sfortunatamente, vorrei dire.
«Anche per me Carlisle! Potrei parlarle un a
ttimo?», di che dica di si! Faccia che dica di si! Ti prego!
«Certo, seguimi...», diede un bacio sulla fronte ad Esme e mi fece segno di andare verso le scale. Entrammo in quello che era il suo studio di psicologia (n.a. Carlisle fa sia lo psicologo che l'ostetrico, combinazione strana lo so!. 
«Dimmi Bella! Qualche problema con la gravidanza?», magari fosse così poco.
«No, no! Tutto okay... Si ricorda che le ho detto del padre?».
«Certo! Si chiama come mio figlio, Edward...» ed è suo figlio!
«Ehm... La vorrei avvertire di una cosa importante!», mi stavano tremando le gambe, cavolo!
«Hai per caso trovato il padre?»
«Beh si... È... Suo figlio!»
«M-mio f-figlio, Bella? Sei sicura che sia lui?», sta tremando. Ho paura che gli venga un infarto a causa di questa notizia.
«Si, Carlisle! Sono una che è stata sempre sincera con te, e lo sai. Però ora siediti e calmati. Vuoi un bicchiere di acqua e zucchero?», tra un po' svengo io.
Il cuore mi batte all'impazzata e aspetto che Carlisle si calmi
e che digerisca lentamente la notizia che presto diventerà nonno. colui che è stato come un padre per me sarà il nonno di mio figlio, wow!
All'improvviso si alzò, mi si avvicinò e mi abbracciò.
Li sentì singhiozzare. Povero Carlisle...
«Oh, Bella. Non sai quanto questo mi renda felice! Edward lo sa?», dise guardandomi speranzoso.
«No, non me la sento. Per lui è stata solo una notte di sesso e niente più. Non lo sopporterei se mi dicesse di non volerlo... Sarebbe troppo per me...», e, stavolta, piango io. I singhiozzi mi scuoterono tutta. E, tra le braccia di Carlisle, mi lasciai andare ad un sonno riparatore



Allora ragazzuoli... Eccomi quì con il secondo capitolo... Grazie a Bellissima Cullen avrete i capitoli interi... Le sarò grata a vita... Vi auguro una buona settimana, penso di postare nel week-end.. Xoxo desy ;)

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Capitolo 3
*** 3. Bella ... Incinta ? ***


3. Bella ... Incinta ?

Pov Edward

Dovevo parlare con Carlisle. Non capivo perché la bambolina era così importante.
Arrivai davanti alla porta del suo studio e sentii delle voci. Non sono quel che si dice "pettegolo", ma c'era la bambolina e dovevo capire che succedeva.
«... mi renda felice! Edward lo sa?», cosa dovevo sapere?
«No, non me la sento. Per lui è stata solo una notte di sesso e niente più. Non lo sopporterei se mi dicesse di non volerlo... Sarebbe troppo per me...», e la sentii singhiozzare. Cosa non avrei voluto? Cosa, di quello che avrei dovuto sapere, la faceva stare così male? Che non volevo una storia seria con lei?
No, quello sarebbe stato facile...
Un appuntamento? No, che scemo...
Stupido, e se fosse rimasta incinta? Non ci hai pensato? Eppure oggi pomeriggio avevi notato che era ingrassata quasi come...
Incinta? La mia bambolina? Bella... Incinta? Un figlio mio, suo, nostro? Davvero? Perché sono così contento? Meglio chiedere delucidazioni al folletto...
«ALICE! VIENI QUÌ!», gridai. Volevo delle risposte e le avrei avute subito.
«Eddy, ma che è successo?», chiese allegra come sempre.
«Mi chiedevo, ma Bella è incinta?» e la vidi sbiancare. Che avevo detto?
«Beh... Io non so se posso dirtelo...», oh merda! Perché non può?! Voglio saperlo!
«Dai Alice! Devi dirmi solo si o no... Quanto ti costa?», chiesi con la faccina da cucciolo smarrito.
«Si... Tre mesi e mezzo fa...», disse sconfitta.
Tre mesi e mezzo fa? Aspetta... Quindi sarei diventato padre? Wow... Wow... Wow...
Bella... Io... Il bimbo...
Bella... Io... Il bimbo...
Io... Bella... La bimba...
Bella!
«Alice, Bella è ancora con papà?», chiesi felice.
«Si, perch-», non la lasciai finire. Andai nello studio e vidi Bella con le guance bagnate e addormentata nella poltrona e mio padre intento e crercare qualcosa in un cassetto.
Quando rialzò la testa si accorse di me e mi guardò con occhi lucidi.
«Papà so tutto... Intendo l'ho appena saputo... Bella come sta?», chiesi, anche io con gl
i occhi lucidi per la felicità.
«Bene la gravidanda procede ben... Edward lo sai che dovrai prenderti delle responsabilità su Bella e sul bambino, vero?», chiese serio.
«Certo papà... Io credo di essermi innamorato di lei e cercherò di farla innamorare di me... Voglio che non soffra più... Voglio che lei sia la mia famiglia, il mio porto sicuro, l'unica persona che vorrò amare per tutta la mia vita... È da quel giorno che le altre ragazze non mi fanno nessun effetto, e da quel giorno che sogno di avere lei nel mio letto, mi sento in suo controllo quando è nelle vicinanze... Credo che questo sia amore papà...», dissi e una lacrima solcò il mio viso.
«Sono contento figliolo... Ora portala a letto... La gravidanza la fa stancare e dovrà mangiare...», mi disse sereno.
Presi in braccio Bella che si accoccolò immediatamente sul mio petto. Averla di nuovo così vicina mi fece sentire di nuovo me stesso. Le diedi un bacio in fronte e la portai nella mia camera. Troppe cose in un solo giorno era successe. Ero molto frastornato. Dovevo scrive a Jacob e in fretta.
Adagiai Bella nel mio letto e la coprii. Presi in mio quadernetto irmai sgualcito e accesi la lampada. Mi sedetti alla scrivania e iniziai a scrivere.
2 Dicembre 2010 ore 00:45
Caro fratello,
è da un po' che non ti scrivo e sono successe un casino di cose! Si lo so, sono casinista!
Allora andiamo in ordine d'importanza:
1. Bella è incinta di me;
2. Tanya ha un tumore al cervello e le resta poco più di un anno;
3. Jasper è innamorato perso di Alice, giorno 10 glielo chiederà finalmente;
4. Rosalie è incinta, stasera Emmett lo dovrebbe sapere, che bello diventare sia padre che zio :)
Beh, si mi sa che sono incasinato di brutto...
Da poco più di un'ora so che sto per diventare il padre di un figlio concepito senza amore, non doveva andare così. Il filgio mio e di Bella doveva essere concepito in un altro modo, non in un'auto e al freddo. In questi tre mesi e mezzo Alice mi ha raccontato di lei.
Mi ha raccontato come le usava quel
lurido, vorrei ucciderlo.
Lei, così fragile, così bella, non ci posso pensare.
Poi, Tanya che sgancia una bomba del genere! La tua fidanzata sta per trasferirsi da te, ai piani alti, sarete di nuvo insieme...
Però mancherà a Rose, lei non sa niente e ne soffrirà perch'è molto legata alla tua T, non so come farà quando morirà... Sono in pensiero!
È un periodo bruttissimo, fratellone. In questi momenti vorrei avere una delle tue frasi per poter andare avanti senza quest'ansia che mi attanaglia. A volte mi sento inutile, ecco, io sono inutile.
Fratello ora vado, spero vada tutto bene là su, salutami mamma e papà. Ti amo di bene, tuo Edward.

6 Dicembre 2010 ore 7:45
Heì :)
Bella non sa ancora niente di tutto quello che ho scoperto, e questo è un bene. La mattina dopo averti scritto le ho portato la colazione a letto ed ho visto i suoi occhi brillare e il suo viso aprirsi in un sorriso stupendo. Ti giuro è il più bello che abbia mai visto, perfino più bello di quello di mamma, e ce ne vuole per su
perare quello di mamma!
In questi giorni ho cercato di instaurare un rapporto d'amicizia e di rispetto e ieri sera è successa una cosa stupenda! Carlisle mi ha fatto avere le foto della prim ecografia di Bella. Papà dice che non è sicuro che sia un bambino solo, sembrano due, però si potrà vedere dal quinto mese in poi e questo mi logora. Sarebbero due gemmelli stupendi come la madre.
Bella, invece, è molto dolce ho scoperto! È deliziosa: il suo colore preferito cambia e, ieri, era il marrone; la sua giornata preferita è la domenica, perché le infonde serenità; il suo fiore preferito è la margherita. Mentre fra poco le porterò la colazione, ne metterò una presa dal giardino di fronte casa. Sarà stupendo rivedere il suo sorriso. Ti saluto, salutami tutti, ti voglio bene. Tuo, Edward.

Finì di scrivere al mio fratellone e andai a prendere il vassoio dove avevo già sistemato la margheritina.
Salii le scale e lentamente entrai nella sua stanza. Era ancora addormentata e al posto dei capelli aveva
una balla di fieno. Era assolutamente stupenda anche di prima mattina. Appoggiai il vassoio sulla cassettiera e mi avvicinai a Bella.
«Bella... Dai alzati... Su forza..», le dissi sussurrandole all'orecchio.
«Uhm no...ancora cinque minuti...», disse girandosi dall'altro lato.
«Dai Bella, su non fare la bambina! Mi avevi promesso che mi avresti aiutato con il regalo per Alice di Natale!», dissi usando il mio tono supplichevole.
«Uhm... dopo...», uffa è cocciuta. Vorrei farle il solletico ma ho paura per i bambini ( e si non penso più che sia uno solo ).
«Uffa... Lo sai che sono negato, e poi ti avevo preparato il plum cake al cacao che ti piace tanto, vorrà dire che lo mangerò tutto da solo», dissi sghignazzando sotto ai baffi.
«Uffa. Tu sei proprio una peste! Lo sai che non resisto al plum cake al cioccolato...», disse alzandosi a sedere e mettendo il broncio. Presi il vassoio e glielo appoggiai sulle gambe.
«Grazie scemo! Mi piace quando sei dolce con me...», disse iniziando a bere il suo l
atte e miele.
«Sei tu che mi ispiri dolcezza bambolina... Non potrei mai farti del male», e l sue guance si accesero di un delizioso rosso, quanto era tenera!
«Forza, su! Ora vestiti, mi devi aiutare con quel regalo e tu ancora non hai messo piede fuori da questa casa... Prenditi tutto il tempo che vuoi, ancora è presto però non rimetterti a dormire...»
«Come dice lei capo... Ora vai anche ti a cambiarti...», mi spinse fuori dalla porta e la richiuse, priandomi della visione del suo sorriso.
Entrai nella mia camera e presi una foto di quando ero un ragazzino.
Avevo 14 anni, i miei genitori ancora spensierati e felici e il mio fratellone Jacob e la sua fidanzata di sempre Tanya.
Morirono un anno dopo aver scattato quella foto. Dall'incidente si salvò solo Tanya, mio fratello restò in coma farmacologico per tre giorni e poi morì, lasciando me e Tanya da soli. Fortuna che Rose la tirò su di morale e lo fa tutt'ora. Io non so se mi sono ripreso del tutto, per sfogarmi scrivo da quel giorno tutto quell
o che mi succede a lui, per fargli capireche gli voglio ancora bene e che mi manca, mi manca come l'aria delle volte. mi sono ripreso da quando ho incontrato Bella, da quando ho fatto, sfortunatamente, sesso. si perché volevo amarla, invece l'ho solo usata, come al mio solito. Ma d'ora in poi, la tratterò come una principessa e la farò innamorare di me, parola di Edward Cullen!
Preparati ad una giornata stupenda principessa...



Eccomi! Non sono morta, questo capitolo mi ha preso moltissimo e poi con la scuola riesco a scrivere solo prima di addormentarmi. Ringrazio come sempre a Bellissima Cullen per aver postato, tutte quelle che hanno recensito, tutte quelle che seguono la mia storia... grazie... al prossimo aggiornamento... e mi raccomando lasciatemi un commentino! Besos

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Capitolo 4
*** 4.Una giornata particolare ***




Una giornata particolare

Pov Bella

Chiusi velocemente la porta e mi avviai verso la cabina armadio.
Edward, da quando ero quì, si era comportato benissimo e, cosa che non mi era mai successo, mi rispettava come avevo visto fare da Carlisle con Esme.
Erano tutti molto dolci con me, mi sentivo ormai integrata in questa piccola parte di paradiso chiamata "Famiglia Cullen". Però non sapevo se sarebbe durata ancora quando si sarebbe venuto a sapere di chi fosse il bambino. Soprattutto non volevo deludere Alice ed Esme, loro erano i miei punti di forza ormai e non volevo perderli.
Aprendo l'anta dell'armadio dove Alice mi aveva messo un paio di vestiti, trovai uno scatolino argentato. L'aprii e trovai un bigliettino e una carta di credito.
"Bella ormai manca poco a Natale, e abbiamo ritenuto opportuno io e mio marito che fose ora che tu, come gli altri nostri figli, avessi una carta di credito per i tuoi bisogni (vestiti, ecc). Accetta questo regalo anticipato.
Con affetto Esme e Carlisle"
Due lacrime di gioia solcarono il mio viso. Essere accettata da loro perfino come una figlia era anche troppo. Avrei comprato qualcosa a loro nel frattempo, dopotutto era vero, mancavano 19 giornia a Natale e volevo veder brillare i loro occhi di felicità.
Asciugatami le lacrime presi un paio di jeans neri, un dolcevita viola, un maglioncino bianco e delle converse viola. Andai in bagno e chiusi la porta comunicante con la stanza di Edward.
«No mi freghi più», dissi sottovoce.
Dopo aver finito di asciugarmi ed aver indossato la biancheria intima, levai la chiave dalla porta e m andai a vestire. Finito di vestirmi andai a chiamare quel " cretino barra padre dei miei figli barra amore della mia vita ".
Bussai alla sua porta ma non ricevetti risposta. Dato che la porta era socchiusa la aprii leggermente giusto per sbirciare dentro e trovai Edward intento ad asciugarsi i capelli con solo un'asciugamano in vita.
Socchiusi velocemente la porta e schizzai di sotto.
Il mio addome brontolò. Ecco, si stava svegliando.
«Buongirno dormiglione», dissi sottovoce accarezzando la protuberanza.
Fortuna che Edward non si era accorto di niente, più avanti però non avrei più potuto nasconderglielo.
Lo sentii scendere le scale, mi voltai verso il bancone della cucina e presi un bicchiere d'acqua.
«Heì Bella, quando dici tu andiamo, sono già le 9:25», di già? Wow, come vola il tempo.
«Si, si, andiamo», guardarlo in viso mi fece diventare rossa come un pomodoro.
Entrammo nella sua Volvo e io stavo per morire. QUELLA notte mi ritornò in mente insieme a tutti i suoi particolari.
«Bella? Dai entra... Non vorrai tornare a casa tardi?!», oh mamma, come fa ad essere così tranquillo?
«Bella calmati! Fai finta che non ci siamo mai incontrati e ricomincia tutto da venerdì, okay?», chiese guardandomi negli occhi. Io annuii velocemente e mi voltai a guardare la strada.
A metà del tragitto Edward ricominciò a parlare.
«Hai qualche idea su cosa possa regalare al folletto?».
«Uhm... Una borsa di Gucci? O Burbery?», chiesi.
«Meglio Burbery... Gucci ci ha pensato Rose... E tu cosa le regali?», chiese girando la testa per guardarmi in viso.
«L'altro giorno si parlava di tacchi e alla parola Armani i suoi occhi hanno brillato, quindi vedrò di comprarle delle decollette Armani, sperando che i soldi della carta bastino...», dissi ripensando alla chiaccherata di moda con Alice.
«Allora finalmente te l'hanno data... In effetti era anche ora!», disse sghignazzando.
«Ah-ah! Se era per me neanche la prendevo, sono una che accetta difficilmente i regali costosi...», dissi guardando fuori dal finestrino.
«Non lo immaginavo... E come mai?», chiese.
Oh no! Il tasto dolente no..
«Edward...», dissi con voce implorante. Non mi andava di parlare di ricordi riguardanti brutti periodi.
«Capito... Quando ne vorrai parlare io ci sono, okay?».
Annuii velocemente con il capo.
«Heì, siamo arrivati... Dici che al centro commerciale troveremo tutto?», chiese speranzoso.
«Si, credo di si
»

Tre ore dopo il povero Edward era sommerso di buste.
«Hai finito con i regali?», chiese spostando il capo verso di me.
«Ne manca solo uno, aspettami quì...», si sedette nella panchina e io entrai nel negozio.
Dovunque voltavi il capo vedev tecnologia d'avanguardia, ma a me interessava il reparto musicale. Mi aveva parlato della sua passione per la musica classica e allora perché non regalargli un cofanetto con le musiche di Debussy?
Mi informai con in repartista che trovo subito quello che cercavo. Andai alla cassa e lo feci incartare.
Uscii la negozio e trovai Edward intento a mangiare un mega cono gelato alla fragola. Mi avvicinai piano piano.
«Ma non ti congeli a dicembre mangiandoti questo mega gelato?», dissi ridendo.
Era comico, aveva tutte le labbra sporche, gli si erano pure formati un paio di buffi baffetti.
«No, affatto! È una tradizione che mi ha tramandato Alice», disse pulendosi la bocca.
«Aaaah, vero! Diceva sempre "Se a dicembre no mangi il gelato poi ti congelerai sul prato"».
«Si, infatti! Allora rimediamo...», avvicinò in cono alla mia bocca e lo assaggiai. Era davvero buono.
«Sono le 11:30... Cosa dobbiamo comprare ancora?», chiese continuando a mangiare il suo cono.
«Uhm, dovrei passare al negozio di intimo, aspettami quà...», gli diedi un bacio in guancia e mi incamminai.

Pov Edward

Stavo aspettando Bella ormai da ormai 10 minuti e un po' mi stavo annoiando. Presi tutti i pacchi e pacchettini e mi incamminai verso quel negozietto di intimi.
In vetrina era esposto un completino niente male. Se glielo avessi regalato? No, no... Se no era la volta buona che mi ammazava.
Entrai e cercai Bella. Non trovandola mi diressi verso i camerini. Bella era nel terzo camerino intenta a provarsi un reggiseno di pizzo nero niente male. L'addome era un po' più curvo della scorsa settimana e mi fece enormemente piacere.
Uscii un paio di minuti dopo da lì, se mi avessero beccato mi sarei ucciso dalla vergogna.
Mi andai a risedere sulla panchina e mandai un sms a Alice.
"Heì folletto! Che si dice?"
"Ho appena finito spagnolo, che palle odio quella materia... Te? Come va con Bella?"
"Bene, mi ha riempito di buste xD"
"Quella si che è mia sorella! U.U "
"In un certo senso... :D"
"Va be' vado che Jazzy mi aspetta"
"Salutamelo'
Quando sollevai la testa dal cellulare, Bella mi stava venendo in contro.
«Fatte le compere?»
«Si, mi sa però che dopo aver comprato tutte queste cose Esme e Carlisle mi linceranno», disse ridacchiando.
«No, no credo! Alice da di peggio...», dissi guardandola.
«Ne sono sicura. Andiamo? Sono leggermente stanca...»
«Certo».
Ci incamminammo verso l'auto e quando arrivammo mi venne in mente di non ave pensato al regalo per la bambolina.
«Bella aspettami quì. Ho dimenticato un regalo, okay?»
«Uhm va bene, però sbrigati», disse facendo la faccia da cucciolo smarrito.
Annuii velocemente e rientrai nel centro commerciale.
Passai davanti ad una gioielleria e vidi un bracciale stupendo ma che costava un botto.
«Meglio avvisare papà», mi dissi.
Presi il cellulare e gli chiamai.
«Pronto?»
«Ciao papà...», speriamo che non mi ammazza.
«Oh ciao figliolo. Come mai questa chiamata? Bella si è sentita male?», ma che vai a pensare? Sempre pessimista eh?!
«No papà, nulla di che. Ti volevo solo avvisare che ho appena speso $1500 per un gioiello...», eh si, no ho resistito, mentre lo chiamavo l'ho comprato.
«Cavolo Edward! Ma per chi è? Non ti sembra un po' troppo costoso per tua madre?»
«Ma quale mamma, papà! L'ho preso per Bella!»
«Ecco spiegato... Va bene figliolo, per questa volta passa, la prossima perlomeno avisa prima»
«Okay papà, grazie. Ci vediamo dopo», chiusi velocemente, nascosi la scatoliana e mi riaviai verso l'auto.
Trovai Bella intenta ad ascoltare l'mp3.
«Heì... Che stai ascoltando?», chiesi curioso.
«Only girl, Rihanna. Te l'hai trovato il regalo?»
«Uhm no, lo cercherò in un altro posto», bambolina rimarrai abbagliata dal regalo che ti preso.
«Pronta per tornare a casa?»
«Si, ed ho pure fame quindi sbrigati!»

Heì raga mi dovete scusare per la lunga assensa, ma ho avuto un lutto in famiglia e mi ero appena imbattuta in un blocco dello scrittore. Vi auguro in ritardo buon natale e se non ci sentiamo in settimana, buon 2011!!! Ho un sondaggino: a chi indovina il mio colore preferito risponderò ad una domanda sul prossimo capitolo. Lo spoiler piccolo piccolo però io ve lo metto:
"Ed era tutto come lo avevo immaginato quella notte: io, Bella, e la villa tutta vuota solo per noi..."
Chi starà parlando? A presto. Xo desy ^^

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Capitolo 5
*** 5.Settimana insieme ***


Capitolo 5 Settimana insieme

7 Dicembre 2010 23:45
Ciao Jake,
Oggi è stato strano. Emm e Rose si comportavano come se nascondessero qualcosa. Non so dirti cosa, ma di sicuro qualcosa di grosso. Erano troppo sfuggenti, si lanciavano troppe occhiatine. Mah, contenti loro.
Poi con Bella divento sempre più strano. Da quando lei ed io viviamo nella casa, sono cambiato fratello, non mi riconosco più.
Una volta cambiavo ragazza ogni settimana, ma da quando ho incontrato lei le altre nemmeno le vedo, lei è l’unica che mi interessi sedurre e rendere felice.
Mio padre mi ha fatto una bella ramanzina.
Mi ha detto che potrò dimenticarmi l’Aston per un mese. Se devo uscire, userò la mia cara Volvo.
Ho paura che Bella legga, come minimo ammazzerebbe papà, e poi ammazzerebbe me per non averglielo detto.
Gliene dovrei parlare lo so, ma sai come sono fatto, non vorrei rovinare il nostro rapporto.
Bene, ora vado a letto che è leggermente tardi anche per un suonato come me. Ti voglio bene, Edward.
 
Spensi la luce e andai a dare un’ultima occhiata a Bella. Passai dal bagno comunicante e la trovai intenta a leggere Romeo e Giulietta. Era adorabile quando leggeva. Si mordeva sempre il labbro inferiore.
Me ne tornai nella mia stanza e mi coricai. Stavo davvero morendo di sonno.
Verso le tre del mattino sentii dei rumori nel bagno. Bella si affacciò dalla porta e mi guardò.
“Ed ti disturba se mi addormento con te?" Non riesco a prendere sonno”, ma quanto era dolce. Indossava un paio di pantaloncini e una maglietta tre volte lei.
“Certo”, le dissi facendole spazio e si accoccolò accanto a me.
Dopo una mezzoretta prese sonno. Era dolcissima ed era girata verso di me. Mi avvicinai e piano piano la abbracciai. Si accoccolò a me e mi addormentai inebriato dal suo profumo.
Pov Bella
Mi sentii accarezzare i capelli e capii di essere accoccolata sul petto di Edward. Mi sentivo tremendamente bene in quella posizione, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Stanotte avevo fatto qualcosa d' incredibile, avevo abbattuto tutte le mie paure e avevo chiesto a Ed qualcosa che volevo fare da un po’.
“Buongiorno”, mi disse. Aveva un sorriso stupendo appena sveglio.
“Buongiorno...”, dissi socchiudendo gli occhi per la forte luce che entrava dalla grande portafinestra.
“Hai fame?”, mi chiese scrutandomi.
“Uhm … giusto un po’”
“Cosa desidera, mademoiselle?”, mi chiese con fare galante. Avevo giusto una voglia matta di fragole al momento.
“Mm … avrei una certa voglia di fragole …”, dissi aprendomi in un sorriso raggiante.
“Ogni suo desiderio è un ordine …”, mi diede un bacio in guancia, e con soli i pantaloni della tuta uscì dalla camera.
Mi stiracchiai per bene e me ne andai in bagno. Per una buona volta non avevo la nausea, però questa impellente voglia di fragole era strana. Tornai in camera e mi sedetti di nuovo nel letto.
Alice entrò tutta trafelata nella stanza di Ed, e quando mi vide seduta nel letto sul suo viso spuntò una faccia strana, come se lei la sapeva lunga.
“Ciao Alice”
“Ciao Bella. Come mai nel letto di mio fratello?”, ancora quella strana faccia aveva.
“Non riuscivo a prendere sonno stanotte e gli ho chiesto di potermi fare compagnia … come mai quella faccia?”
“Oh no, no, niente … a dopo Bella”, e se ne andò com'era apparsa.
La mia cara sorellina aveva qualcosa di losco in mente, me lo sentivo.
Mi rialzai e vagai nella sua stanza. Era poco più grande della mia. Più o meno dello stesso colore e aveva una porta in più. Era ancora socchiusa, decisi di sbirciarci dentro.
La stanza era piccolina e conteneva una scrivania, un pc, e un’ampia finestra che come paesaggio aveva la foresta. Era assolutamente stupenda. La cosa che mi colpì di più fu un quadernetto sopra la scrivania ancora aperto. Era datato ieri sera.
Ciao Jake,
Oggi è stato strano. Emm e Rose si comportavano come se nascondessero qualcosa. Non so …
Finii di leggere e andai,  nuovo in stanza perché avevo sentito la voce di Ed. avrei scoperto cosa fosse e che fosse Jake.
Ed aprì la porta, e mi si presentò davanti con un grosso vassoio con marmellata di fragole, fette biscottate, the, fragole e frullato.
“Non deve mangiare un esercito …”, lo informai sorridendo.
“Lo so, ma secondo te io devo rimanere a digiuno?”, disse facendomi la linguaccia.
“Mm, ci devo pensare …”, dissi risedendomi nel letto.
“Stronzetta ...”, disse dandomi un pizzicotto nel braccio.
“Ai …”, dissi facendo l’offesa. “Aspetta che avrò finito di mangiare e poi te la farò pagare”, gli dissi facendogli la linguaccia.
Inizia a bere il frullato e mi sentii già meglio. Il mio stomaco apprezzò molto il tutto. Finì tutto molto velocemente con me che morivo di fame e Ed che si spazzolava il resto.
Mi buttai a peso morto sul letto.
“E la tua vendetta?”
“Sono troppo piena, penso che mi rimetterò a dormire”, dissi sbadigliando.
“Okay, io sono sotto la doccia e poi a fare la spesa. Se ti serve cosa chiamami.”, e sparì oltre la porta del bagno.
Avevo davvero sonno, infatti, un paio di minuti dopo stavo già dormendo beata nel letto di Edward.
Mi svegliai tre ore dopo, la sveglia segnava le 11:16. Avevo dormito tantissimo. La gravidanza mi stava facendo diventare una ragazza pigra, ed io non lo ero mai stata!
Mi alzai e andai in cucina da Esme, intenta a fare una mega torta al cioccolato.
“Che buon profumo Esme!”, dissi elogiandola.
“Oh, Bella! Grazie! Edward mi aveva avvisato che era la tua preferita”, disse sorridendomi.
“Vuoi una mano?”, mi andava proprio di aiutare Esme, la sentivo vicina e non ne capivo il perché.
“Grazie, si ecco prendi lo zucchero la sopra …”, mi disse.
Preparammo una mega torta al cioccolato e con sopra tanta, tantissima panna che al solo guardarla ti faceva venire l’acquolina in bocca.
Emmett e Rose vennero trafelati in cucina, avevano anche il fiatone, chissà cosa era successo.
“Ragazzi calma, volete spiegarci perché siete così agitati?”, chiese Esme mettendo le mani nelle loro spalle.
“Vi dobbiamo parlare” disse Rose.
“E in presenza di tutti”, continuò Emmett. “Però prima vorrei assaggiare quella deliziosa delizia che ho davanti agli occhi”, disse dopo aver visto la mega torta che avevamo finito di preparare.
“Giù le zampaccie dalla mia torta, orso! Si da il caso che non sia solo tua!”, gli dissi facendogli la linguaccia.
Sentimmo un’auto sul vialetto, segno che Carlisle era tornato da lavoro.
“Ragazzi ne riparliamo subito dopo mangiato, ora aiutatemi ad apparecchiare tavola su!”, disse Esme amorevolmente.
 Quando una decina di minuti dopo andammo in sala da pranzo, trovammo la tavola apparecchiata nei minimi dettagli.
Edward era già seduto, insieme ad Emmett e Rose, e mi fissava. Ogni giorno avevo sempre più una fottuta paura che si potesse accorgere di qualcosa, e il suo interessamento in continua espansione non aiutava per nulla.
Ci sedemmo tutti ed Emmett prese parola.
“Ragazzi io e Rose abbiamo un annuncio importante. Andiamo a vivere insieme!”, concluse sottovoce.
“Ragazzi ma è una cosa meravigliosa”, disse con gli occhi luccicanti Esme.
“Ma non è solo questa la sorpresa …”, disse dopo un po’ Rose.
Qual’era la sorpresa?
“Rose aspetta un bambino!”, disse abbracciandola.
Oh mamma santa! Che cosa meravigliosa!
“Oh Rose”, dissero insieme Esme e Carlisle in coro abbracciandola.
I miei occhi si fecero lucidi e mi emozionai. Edward mi andò vicino e mi abbracciò,
“Ei, tutto bene?”, mi disse all’orecchio. Ovvio che stavo bene, ero solo contenta per loro. Finalmente il loro amore si era coronato in bellezza.
Annuì col capo e andai da Rose. La abbraccia forte.
“Auguri Rose, so che sarai la miglior madre di questo mondo!”
“Grazie Bella”.
La settimana passò velocemente. Esme, Carlisle, Alice e Jasper ci avvisarono che sarebbero partiti. Esme e Carl per lavoro a Londra, mentre Alice e Jazz a fare una piccola vacanza a Roma.
Con il trasferimento di Rose ed Em, io e Edward saremo rimasti da soli in casa per una settimana! Aiuto!
 
Pov Edward
Con la partenza di tutti rimasi solo in casa con Bella.
Non che la cosa mi facesse paura, anzi, avevo solo timore di far qualcosa di sbagliato. Era talmente fragile che delle volte mi spaventava solo toccarla.
“Edward, ho fame …”, disse intorno alle 20.00.
“Uhm, cosa vorresti?”, le chiesi sorridendole.
“Mm, cotoletta e insalata che ne dici?”,  mi disse facendo la faccia da cucciolo.
“Okay, tempo una mezz’ora e saranno pronte!”.
Sparii in cucina e andai a prendere gli ingredienti necessari e preparai un piatto con i fiocchi a Bella.
La trovai distesa nel divano che guardava la tv.
“Eccoti le tue cotolette e la tua insalata. Vieni andiamo a tavola.”
Mangiammo tutto e Bella mi fece molti complimenti, e poi andammo a letto.
“Edward ti da fastidio se dormo di nuovo con te? La casa è vuota e mi mette un po’ paura …”, com’era dolce.
“Certo, non preoccuparti …”.
Ci sistemammo nel mio letto ed era tutto come lo avevo immaginato quella notte: io, Bella, e la villa tutta vuota solo per noi...
Parlammo per un bel po’ fino a quando Bella non sbadigliò. Sorrisi e la abbracciai forte.
Durante il sonno Bella si svegliò ansante e affaticata.
“Bella che è successo?”, chiesi preoccupato.
“Oh Edward” disse abbracciandomi. Mi guardò in viso e mi baciò.

Buon giorno a tutti ragazzi! La febbre mi ha aiutato ad apportare le ultime modifiche a questo capitolo. Qui si hanno un bel po' di partenze e cambiamenti, aspetto solo un vostro commento. Il prossimo capitolo succederà qualcosa  di inaspettato. Grazie a tutti quelli che commentano, alla prossima. Baci Desi :)
 

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