Friendship - Più amici di così

di ClaireTheSnitch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Salsicce alla Mocciosus ***
Capitolo 3: *** Plenilunio ***
Capitolo 4: *** Biscotti e sensi di colpa ***
Capitolo 5: *** Eavesdropping ***
Capitolo 6: *** Sforzi inutili e nuovi amori ***
Capitolo 7: *** Inaspettatamente Lunastorta ***
Capitolo 8: *** Per amor suo ***
Capitolo 9: *** Festa Malandrina ***
Capitolo 10: *** Agitazione in Sala Grande ***
Capitolo 11: *** Equivoci ***
Capitolo 12: *** Incomprensibile Remus ***
Capitolo 13: *** Una notte meravigliosa ***
Capitolo 14: *** Vita privata e inviti ***
Capitolo 15: *** Vengeance ***
Capitolo 16: *** Manicomio ***
Capitolo 17: *** Black vs Black ***
Capitolo 18: *** Vacanze e confessioni ***
Capitolo 19: *** Questo non è un appuntamento ***
Capitolo 20: *** Sirius. Sirius. Sirius. ***
Capitolo 21: *** Il racconto di Linn ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
As usually, we are there
 

James osservò i volti delle ragazze che si voltavano al suo passaggio. Era particolarmente interessante osservare il cambiamento da ‘guardate-c’è-Potter’ a ‘oh-adesso-svengo’, anche se ultimamente era diventato un po’ monotono. Meglio guardare la Evans.
Quello era il settimo anno, l’ultima occasione per poterla accalappiare: Sirius (che grande amico, ragazzi) continuava a ripetere, e ogni tanto ad abbaiare, che non ce l’avrebbe mai fatta, e questo era uno dei motivi per cui litigavano più spesso. Non che da lui ci si aspettasse molto più ottimismo: Sirius e James erano sempre stati i più ammirati della scuola, con quell’aria sbarazzina e malandrina, con quell’inesauribile stuolo di ammiratrici sempre più nutrito, con quell’aria per nulla Serpeverde che faceva impazzire anche le Tassorosso e le Corvonero. Naturale, quindi, che per una volta Sirius Black sperasse che James continuasse ad essere bidonato dall’unica ragazza che avesse mai rincorso per più di due settimane.
-James, smettila, le fai ammattire.- lo rimproverò Remus, la spilla da Prefetto che gli scintillava sulla divisa come un gioiello. Era sempre stato il più giudizioso tra i suoi amici e per questo il Preside di Hogwarts aveva deciso di nominarlo Prefetto, ma fino ad allora aveva ottenuto ben miseri risultati. Nulla poteva impedire ai Malandrini di fare ciò che volevano, e un’autorità come Remus Lupin nel loro gruppo li aveva soltanto rafforzati
-Ma è proprio quello che gli piace.- commentò Sirius, scrollando le spalle. -S’immagina che quelle siano tutte cloni della Evans. Peccato che tra loro non ce ne sia nemmeno una come lei, non è vero Ramoso?-
Sì, un’altra cosa: erano tutti Animagi.
-Taci, oggi ho intenzione di chiederle di uscire.-
-Ancora?- commentò Peter, roteando gli occhi.
-Peter ha ragione. Se davvero vuoi conquistarla, potresti anche smetterla di comportarti come uno sbruffone. Non credi che le dia fastidio un ragazzo così... pieno di sé?- borbottò Remus. Lui voleva che James ottenesse l’approvazione di Lily Evans, ma non poteva continuare a comportarsi con lei come faceva con tutte le altre. Sarebbe stato tremendo, visto che talvolta anche lui faceva fatica a sopportarlo. Oltretutto, si avvicinava la luna piena e Remus cominciava ad innervosirsi.
-Di che parli?- sbottò James, mentre un Boccino si agitava nella tasca della divisa.
Remus lo guardò con aria esasperata: doveva aver fatto quel discorso almeno un migliaio di volte, in un migliaio di situazioni diverse. -Parlo proprio di Boccini. E del fatto che ti scompigli sempre i capelli.-
-Sono il mio punto di forza.- ribatté James, entrando nel bagno dei ragazzi.
-Saranno anche il tuo punto più unto, se continui ad infilarci le mani.- Sirius ridacchiò. -Non vorrai mica diventare un seguace di Mocciosus?-
James rise. -Probabilmente la Evans mi guarderebbe di più. Sono grandi amici, quei due.-
-Spero che tu stia scherzando, amico! Somigliare a Mocciosus sarebbe una catastrofe, non so se mi spiego.- disse Remus. Si guardò allo specchio: aveva il viso più grigio del solito.
Lui non rispose e continuò a fantasticare.
-Ehi, James, ci stai ascoltando?- sbottò Sirius. Peter gli agitò le mani davanti al viso, ma non diede segnali di vita.
-Sì, vi ascolto. Parlavate di Mocciosus, vero?-
-Be’, non fissarti troppo con lui. Potrebbe accadere un disastro.- continuò Sirius. -Pensa se ti crescesse un naso come il suo. O se ti passasse la voglia di farti la doccia.-
Remus scoppiò a ridere. -Ragazzi, adesso andiamo, o faremo tardi a Trasfigurazione.-
-E la McGranitt ci costringerà ad una punizione con Gazza.- commentò Peter, scuotendo la testa sconsolato.
-Macché, sappiamo tutti che Remus ama la McGranitt. Chissà cosa farebbe per un appuntamento con lei da Madama Piediburro!- esclamò James, dopo aver scacciato il dolce viso di Lily dai suoi pensieri. Forse gli sarebbe tornata in mente più tardi, ma per il momento aveva voglia di divertirsi.
Uscirono dal bagno e si immersero di nuovo nella corrente di studenti schiamazzanti, tra cui spadroneggiava un malefico Pix, intento a cospargere chiunque di piume sudice provenienti direttamente dalla Guferia.
Raggiunsero l’aula di Trasfigurazione appena in tempo. La McGranitt non aveva ancora mostrato a tutti la sua spettacolare trasformazione in gatto e i Malandrini potevano ritenersi fortunati: chiunque fosse arrivato dopo che la coda le fosse scomparsa, poteva ritenersi in punizione per due sere di seguito. E Gazza di certo non risparmiava il lavoro duro.
Presero posto e James ammiccò alla Evans. -Buongiorno, cara.-
-Potter, finiscila.- sbottò lei, mentre i suoi meravigliosi occhi verdi si strizzavano in un’espressione di disprezzo. Alice Paciock, la sua amica di sempre, le sferrò una poderosa gomitata nelle costole, sibilando: -Oh, assecondalo! È così premuroso!-
-No, è soltanto uno scocciatore.-
-Be’, non si dimentica mai di salutarti.-
-Potrebbe anche dimenticarsene, io non mi offenderei.-
La voce della McGranitt rimbombò nell’aula: -Ragazzi, silenzio! Mi piacerebbe cominciare a spiegare!-
James, Sirius e Peter si scambiarono occhiate di sottecchi per tutta l’ora, annoiati da una lunga diserzione sugli incantesimi di evocazione, scoccando ogni tanto sguardi in tralice a Remus, che sembrava totalmente rapito dalla lezione: il suo quaderno era fitto di appunti e non si perdeva una parola. Sarebbe potuto sembrare un tipo noioso, all’apparenza, ma grazie a lui ne avevano combinate (e scampate) di grosse, soprattutto durante le notti di luna piena.
Un cervo, un cane nero, un topo frettoloso si riunivano ogni mese sotto un Platano Picchiatore sempre più agguerrito, per aiutare un ragazzo con un ‘piccolo problema peloso’.
  

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Capitolo 2
*** Salsicce alla Mocciosus ***


- Uno -
 

Salsicce alla Mocciosus
 

 
-Lunastorta, ho bisogno di te.- biascicò Sirius, il volto incollato ad un libro che non lo attirava per niente. Dovrei proprio studiare, pensò, Ma questa roba è attraente quanto un mucchio di cacca di topo…
-Chiunque avrebbe bisogno di me.- replicò lui. -Cosa c’è?-
-Devo dare una sbirciatina al tuo tema per Rüf. È già mezzanotte, non riesco a concentrarmi e ho un sonno pazz…-
Remus lo interruppe e gli lanciò un rotolo di pergamena prima di sprofondare di nuovo nella poltrona di fronte al fuoco; la sala comune di Grifondoro era vuota eccetto loro due. Poco prima Peter si era arreso alle braccia di Morfeo, rinunciando ad aspettare James. Era sempre così: quando si avvicinava un fine settimana ad Hogsmeade, Ramoso si agitava; invitare Lily Evans ad uscire, con una sfilza di rifiuti come precedenti, non era mai un’esperienza particolarmente rilassante. L’unico modo che aveva per scaricare il nervosismo era giocare a Quidditch per ore. Spesso ben oltre l’orario consentito.
-Un giorno lo beccheranno.- sbottò Sirius, scribacchiando qualche parola con aria annoiata. -Anche con quel suo Mantello dell’Invisibilità. E quando accadrà…-
-Noi ci rideremo sopra, come sempre.- completò Remus, tutt’altro che preoccupato. James aveva sopportato punizioni ben peggiori di qualche lucidatura nella Sala dei Trofei e questo non aveva mai intaccato il suo senso dell’umorismo.
-Ascoltami, Felpato.- riprese, -Dici sempre le stesse cose ogni volta che James va a giocare a Quidditch senza di te. Questo è il suo momento. Lascialo ai suoi pensieri.-
-Lily Evans.- biascicò Sirius. -Se non si decide ad accettare l’invito di James, il nostro amico impazzirà.-
-Ma è già matto.- commentò Remus. -Altrimenti non frequenterebbe mai un tipo come te.-
-Già.- rispose Sirius, leggermente più allegro. -Black e Potter, i matti di Hogwarts.-
A sorpresa, il buco del ritratto si spalancò per lasciar entrare James, i capelli scompigliati e lo sguardo vivo, nonostante ansimasse per la fatica. Gettò il Mantello addosso a Sirius, che scomparve per un istante, e annunciò: -Lily è mia.-
 
*
 
Quella mattina a colazione, Xeno Lovegood distribuì dei fogli pieni di illusioni ottiche a tutti coloro che avevano scelto di mangiare salsicce.
-Sono Magottiche. Osservatele per un minuto.- aveva dichiarato, con aria pomposa. -Poi ritornate al vostro piatto. Le salsicce non sembrano vermi che si muovono?-
James pensò che il commento più ovvio da fare sarebbe stato ‘che idiozia’, ma Sirius non la pensava allo stesso modo; probabilmente la cosa gli era sembrata divertente, e aveva provato.
-Ehi, Xeno, hai ragione!- esclamò entusiasta. Dopo qualche secondo, però, la sua baldanza svanì e lasciò il posto al disgusto puro: Sirius spinse indietro il vassoio, mormorando: -Non ce la faccio.-
James richiamò l’attenzione dell’amico, che aveva cominciato a scoccare occhiate invitanti ad una certa Rachel di Tassorosso, e gli sussurrò: -Sto iniziando a odiare Lumacorno. Ieri ha tolto trenta punti a Grifondoro dopo aver visto qualcuno fargli un gestaccio.-
-Non sarebbe la prima volta.- intervenne Remus.
-Lo so, ma Serpeverde ci ha surclassati.-
Peter sollevò il viso dalla sua tazza di cereali ed esordì: -Be’, vediamo di recuperare lo svantaggio.- Ammiccò con aria da cospiratore a Lumacorno, che stava passando allegramente tra le tavolate, distribuendo gli inviti alle sue cenette private. -State a vedere.- aggiunse, e gridò: -Professore, buongiorno!-
Ramoso e Felpato si scambiarono un’occhiata interrogativa. -Qualcuno ha capito che cosa ha in mente di fare?- domandò James, incuriosito.
Remus sorrise e annuì. -Preparatevi. È uno scherzo a Mocciosus, e io non voglio esserne tagliato fuori.-
Lumacorno si era voltato verso Peter con volto disponibile, mentre Severus avanzava verso di loro, i capelli così luridi che sembravano aver raggiunto il punto di non ritorno. Come molti studenti quella mattina, reggeva in una mano un piatto di salsicce ben condite e nell’altra le Magottiche di Lovegood. Accidenti, era un bersaglio così semplice… forse troppo…
Con un incantesimo appena mormorato, Lunastorta fece in modo che la sedia di Peter sporgesse soltanto qualche centimetro in più… Splat.
Fantastico.
Spettacolare.
Memorabile.
Mocciosus e Lumacorno si fronteggiavano ricoperti di senape e salsicce: l’ultima, estrosa creazione dei Malandrini era lì, nella Sala Grande, di fronte a tutti. Difficile dire chi fosse il più furioso in quel momento, ma quando sentirono il professore gridare: -Cinquanta punti in meno a Serpeverde!-, la loro giornata si riempì di Felix Felicis.
 
*
 
-Dai, Codaliscia, dammi il tuo maglione.- gridò James, camminando lungo il sentiero che portava alle serre della professoressa Sprite.
Peter scosse la testa, cocciuto. -Non se ne parla, ho soltanto la camicia sotto. Fa troppo freddo!-
Severus camminava di fronte a loro, con i vestiti puliti grazie ad un ‘Gratta e Netta’ ben fatto, ma con un’inconfondibile scia di senape alle calcagna.
-È un ricordo dello scherzo. Toglilo, ho detto!- esclamò ancora Ramoso. -È sporco di salsicce alla Mocciosus!-
Sirius rincorse Peter e gli saltò sulla schiena, da ottima controfigura della sua versione canina. -Forza, Peter! Vuoi che ti abbai addosso?- gridò, mentre entrambi ruzzolavano per un paio di metri. Se avesse usato le sue zampe artigliate, Codaliscia non sarebbe stato così riluttante. Probabilmente avrebbe squittito.
-Ecco!- sbottò Peter, lanciando il maglione a Remus, che lo afferrò e lo osservò con aria esultante, come se fosse un trofeo. -Meraviglioso!-
James si era bloccato, come pietrificato. -Ragazzi, io torno al castello.-
-Perché?- fece Sirius, sbalordito.
-Non posso.-
-E c’è una spiegazione logica?-
-…-
-James?-
-…-
-Ma allora, sei ancora vivo?-
Con uno scatto repentino, Ramoso si voltò verso Sirius e gli sibilò: -La Evans.-
-Ancora lei… Che cosa c’entra adesso?- chiese Felpato, esasperato. -No, aspetta, forse ho capito: l’hai appena immaginata in una vasca da ba…-
-No! Lei ha visto… lei sa che siamo stati noi, prima…-
-Con Mocciosus?- domandò Remus. -Come fai a dirlo?-
James gemette, disperato. -Perché l’ha appena raggiunto, l’ha abbracciato e… mi ha lanciato un’occhiata assassina.-
Sirius gli diede una pacca consolatoria sulla schiena. -Amico, questa storia non mi piace.-
-Be’, grazie Sirius, ma l’avevo capito da solo!- sbraitò l’altro. -Pensi che oggi potrò azzardarmi a chiederle di uscire?-
Remus fece spallucce. -Puoi sempre dirle che la colpa è mia. In effetti, stavolta non c’entri.-
-Peccato che mi abbia visto rotolarmi dalle risate.-
-Andiamo, James.- esclamò Sirius. -Mocciosus ricoperto di salsicce verminose era divertente sul serio. Lily non può pretendere davvero che non ridiamo.-
A Ramoso scappò un sorriso: sì, Mocciosus in versione ‘uomo della senape’ era davvero un grande spettacolo, ma sapeva bene che a lei non era piaciuto affatto. -Lo ammetto, faceva ridere…-
-Appunto! Lily dovrà accettare il fatto che odi Mocciosus.- disse Remus.
-E che lo affogheresti nel lago.- aggiunse Sirius.
-E che lo faresti a fettine.-
-E che…-
James tappò la bocca a Sirius con uno scappellotto, e tutti scoppiarono a ridere.
In lontananza, Lily Evans scorse quel gruppetto inseparabile divertirsi. Sempre come se fosse la prima volta. Sempre inseparabili. E quel Potter…
Accidenti a te, pensò, ed entrò nella serra.
 


Angolino dell’autrice
Be’ ragazzi... come vi sembra?? Decente?? Indecente?? Lasciate un commento, così almeno so che siete passati. Fatemi sapere, sono una novellina nelle vostre mani!!
Tra parentesi:
per sedsed: grazie della recensione, sei stata la prima. E si sa, il primo commento non si scorda!!! 

 

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Capitolo 3
*** Plenilunio ***


- Due -

Plenilunio

 
All’interno, l’atmosfera era calda e umida, densa di quello che sembrava odore di miele, e la professoressa Sprite, con le sue guance rosse e le mani già sporche di terra, consegnò loro un bel vaso di piccoli, carini Tranelli del Diavolo in erba.
-Oh, fantastico, sono cinque germogli.- disse James, punzecchiandone uno con la bacchetta. Quello si contrasse leggermente.
-Significa che manca un componente al vostro gruppo.- disse la professoressa, chiamando una ragazza della loro Casa ad unirsi a loro. Era minuta, per essere del settimo anno, e ai Malandrini sembrava di averla incrociata un paio di volte in Sala Comune, sempre impegnata a chiacchierare con qualche amica ridacchiante. Tra di loro, qualcuna era stata sicuramente una fiamma di James. O di Sirius, ovviamente: il fascino di un Grifondoro di famiglia Serpeverde - aiutato da un fisico niente male - faceva la sua figura.
-Ciao, Susan.- la salutarono insieme, ma lei sembrava troppo ammaliata per poter soltanto spiccicare una parola di fronte a loro. Il suo sguardo era fisso su Sirius che, consapevole, continuò a guardarla fino a farla arrossire.
Lavorarono per qualche minuto: il tempo non passava mai e i segreti tra di loro, ai quali Susan non era ammessa, sembravano quasi palpabili.
-Stavo pensando…- borbottò Felpato, cercando di immobilizzare un tralcio per tagliarne una foglia.
James scoppiò a ridere. -Wow, hai pensato!-
Susan gli scoccò un’occhiata micidiale prima di ritornare al suo lavoro. Evidentemente, il commento non le era piaciuto.
-Mmm, qui abbiamo qualcuno che adora il nostro Siriuuuus…- sibilò Lupin, a voce così bassa che solo il diretto interessato poté sentirlo. 
Sirius ghignò e, per un momento, dimenticò che quella sera aveva un appuntamento con Rachel Holden di Tassorosso. Sussurrò: -Be’, non è così male.-
Lunastorta, Ramoso e Codaliscia gridarono all’unisono: -Marpione!-
Lasciarono la povera Susan così sconvolta che il Tranello del Diavolo la prese per i capelli e fu necessario l’intervento della professoressa Sprite perché non rimanesse completamente calva (e senza voce, visto che aveva anche urlato parecchio).
-Voi quattro- borbottò l’insegnante, -…fatemi vedere quante foglie siete riusciti a raccogliere.-
-Be’, professoressa, approssimando una stima penso che siano…- James sbirciò nel cestino sotto il banco da lavoro, -Due o tre.-
-Molto spiritoso, Potter! Voglio che tu…- ma si bloccò all’improvviso, per poi voltarsi verso Sirius.
-Black!- strepitò ancora, e i Malandrini guardarono verso la sua direzione.
Sirius e Susan chiacchieravano amabilmente contro un innaffiatoio. Tenendosi per mano.
James scoppiò a ridere, nascondendosi dietro ad un vaso di gardenie Babbane, mentre i due continuavano a fare i loro comodi, incuranti della gente - soltanto qualche ragazza - che si era girata ad osservare Sirius all’opera. Tipico.
L’unica che non sembrava divertita dalla scena era Lily; forse non aveva dimenticato lo scherzo a Severus di quella mattina, ma James la vide scuotere la testa quando la professoressa gridò di nuovo ‘Black!’ e Sirius fu proprio costretto a darle retta.
-Mi dica.- rispose, molto educatamente.
-Sì, ecco cosa ti dico: punizione, Black, nella Sala dei Trofei!-
 
-Taratta-ta-ta…- borbottò James, girando attorno a Sirius mentre ritornavano al castello. -Ta, ta, taratta-ta-ta.-
-Be’, mi toccherà annullare l’appuntamento con Rachel.- stava dicendo Felpato, coraggiosamente impegnato nel tentativo di ignorare l’amico. Remus ascoltava, ma era chiaro come il sole che rideva sotto i baffi.
-Ta, ta, ta…- continuò James, battendo il ritmo di una marcia.
-Però ho anche promesso a Susan di incontrarci in Sala Comune.-
-Ta, ta, ta… E fu così che Sirius Black perse due ragazzeee in un cooolpo… Taratta-ta-ta, ta, ta.-
-Rachel non lo saprà mai… Insomma, lei fa parte di un’altra Casa e…-
-Taratta-ta-ta… Oltre ad aver guadagnato una meravigliooosa lucidatuuura con Gazza… Ta, ta, taratta-ta-ta…-
Sirius strinse i denti in un modo vagamente canino. -E spero davvero di non fare troppo tardi, stasera c’è il tuo piccolo problema peloso.- Peter prese a ridacchiare mentre varcavano l’ingresso, sempre con il gentile accompagnamento musicale di Ramoso.
-Ta, taratta-ta-ta, ta... Tutto questo soooolo per fare il caascamortooo… Taratta-ta-ta, ta, ta.-
-Sì, va bene, adesso finiscila!-
James si bloccò. -No, aspetta, vuoi rovinarmi il gran finale?- Fermò tutti i suoi amici in mezzo al corridoio ed esclamò: -Ta, ta, taratta-ta-ta… E io ti dico: sei freeegatooo, Sirius Blaaaaack!-
-Ottimo acuto, amico. Davvero, potresti far parte delle voci bianche.- commentò Sirius. D’accordo, James era stato divertente, ma stava ironizzando sulla sua sfortuna. E aveva maledettamente ragione.
-Grazie, Felpato, se vuoi l’autografo sono disponibile!-
Intanto Remus si era accorto di qualcosa. Prima che James potesse rovinare l’effetto aggiungendo qualche altra scemenza, lo afferrò per il gomito e gli borbottò: -Lily sta ridendo. Si sta spanciando. Ce l’hai fatta, Ramoso!-
Lui non esitò un attimo e si girò verso di lei. Era incredibile; forse era avvenuto una sola volta in sette anni: Lily Evans rideva ad una scenetta di James Potter, Lily che l’aveva sempre bistrattato, rifiutato, preso in giro, gli aveva risposto male ad ogni occasione… Lily Evans sempre così fedele a sé stessa, sempre così tremendamente buona con gli altri, amica di Severus Piton come delle matricole disorientate del primo anno. Lily, con i suoi sguardi limpidi e pieni di sincerità…
James non poteva crederci. Una volta l’aveva rifiutato dicendo che avrebbe preferito uscire con un cane peloso (Sirius si era sbellicato) e un’altra ancora l’aveva paragonato ad una piovra appiccicosa, ma adesso stava ridendo.
-Oh, .- sussurrò Ramoso, immaginando con quanta felicità avrebbe corso quella sera e con quanta trepidazione avrebbe aspettato il giorno successivo per chiederle ancora un appuntamento. Per l’ennesima volta, ci avrebbe provato.
 
La luce lattea della notte si mescolava con quella calda e dorata delle candele nella Sala dei Trofei, grande e profumata di cera. Sirius aveva dato un’ottima dimostrazione di quello che si chiama ‘olio di gomito’: probabilmente aveva lucidato così tante targhe insulse e coppe insignificanti che non ce l’aveva più, il gomito destro.
Si era perso una cena niente male, a giudicare dalle risate e dal profumo invitante che giungeva dai corridoi; come James gli aveva artisticamente ricordato, aveva dovuto rimandare un appuntamento con Rachel e i suoi interessanti sviluppi, e anche le chiacchiere con Susan erano saltate per colpa di un saggio di Pozioni che doveva ancora cominciare.
L’orologio a parete batté le undici e mezzo, e Sirius gettò un’occhiata piena d’odio a Gazza, che osservava il suo lavoro con aria compiaciuta, mentre Mrs Purr faceva le fusa alle sue scarpe vecchie e sporche. Che gusti orribili, quella gatta.
Ho quasi finito, pensò Felpato con sollievo, Per fortuna, altrimenti avrei perso anche la notte di luna piena… Diede un’ultima, trionfante strofinata alla statuetta più brutta che avesse mai visto e si alzò, incrociando le braccia e sporgendo il mento.
Sfida. A Sirius piaceva da morire.
-Black, puoi andare.- gracchiò Gazza, spuntando una voce dall’elenco di punizioni come se fosse stata l’ultima cosa che avrebbe voluto fare.
Sirius fece schioccare le labbra, soddisfatto, e uscì dalla Sala dei Trofei, prima di mettersi a correre all’impazzata verso la Sala Comune, dove probabilmente non avrebbe trovato nessuno: il sole era tramontato da parecchie ore e Remus doveva essere stato già accompagnato alla Stamberga Strillante per la trasformazione.
Sirius fu quindi sorpreso di trovarvi soltanto Peter, che esclamò, già vagamente topesco: -James ha voluto che ti aspettassi, ha detto che sarebbe stato deprimente se fossi arrivato qui senza trovare nessuno…-
-E lui è andato da solo con Lunastorta?-
-Be’, sì, l’hanno già fatto parecchie volte.-
Sirius era piuttosto toccato. Stare con Remus durante la trasformazione in lupo mannaro insieme ad altri due compagni Animagi era abbastanza fattibile, ma rimanere con lui da solo era tutta un’altra storia; James avrebbe avuto parecchio filo da torcere, oltre al fatto che avrebbe dovuto lavorare allo stesso ritmo di tre menti e tenerlo a bada come tre dei suoi amici.
-Allora… andiamo, Peter.-
Codaliscia si alzò ed estrasse la Mappa del Malandrino dalla tasca dei pantaloni, alzò la bacchetta e mormorò: -Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. Oh, guarda, il passaggio dietro lo specchio è libero… Gazza ha appena finito di pattugliare quel corridoio…-
Sgattaiolarono fuori dalla Sala Comune, mentre la Signora Grassa russava a pieni polmoni, e seguirono con cautela il percorso segnato sulla Mappa, finché non riuscirono a passare oltre lo specchio e ad inoltrarsi lungo un corridoio buio.
-Lumos.- disse Peter, e la punta della sua bacchetta s’illuminò. -Ahia!-
-Cos’è questa, una nuova formula?- borbottò Sirius, divertito.
-Taci, Felpato, lo so che mi hai appena infilzato con la bacch… Ahia!-
Sirius fischiettò, poi commentò: -E va bene, sono stato io. Ti avverto che potresti avere due buchi perfettamente simmetrici sul didietro dei pantaloni.-
Peter gemette, disperato. Aveva anche messo le mutande a pallini.
 
L’aria si fece pura, profumata di clorofilla, e così fredda che perforava i polmoni. Per Sirius era come una carezza: sentì il proprio corpo rimpicciolire, la schiena incurvarsi fino a trovarsi a quattro zampe, con delle zampe vere, che artigliavano la terra sottostante e strappavano zolle erbose… Sentì crescere dentro di sé il ringhio del cane, la voce potente che nessun uomo avrebbe mai avuto, e i riflessi fulminei che nessun mago normale avrebbe mai eguagliato, senza che la sua razionalità lo abbandonasse solo per un momento.
Vedeva Peter, un topolino grigio, caracollare di fianco a lui con il muso arricciato, e lasciò che fosse lui ad avvicinarsi al Platano Picchiatore per fermare i suoi rami maledettamente veloci, e poi si lanciò all’interno del tronco, ansimando soltanto come un cane sa fare, sentendo già l’odore dei suoi amici, forte e inconfondibile, dalla Stamberga.
Ululò per annunciare la propria presenza e Codaliscia squittì, saltellando attorno a Lunastorta, che sembrava più tranquillo del solito; dai cenni che fece, poterono capire che James era fuori, a scorrazzare in libertà, dopo aver fatto il suo buon lavoro.
WOOOSH.
Il vento gelido li investì di nuovo; ecco James, anche da animale aveva uno sguardo liquido, furbo, e Felpato pensò che se ci fossero state delle cerve, là intorno, sarebbero capitolate sicuramente, come tutte le ragazze di Hogwarts. A patto che una di quelle cerve non si fosse chiamata Lily.
Ramoso galoppò più velocemente per raggiungere Remus, che si era nascosto dietro alcuni alberi, in preda ad uno scatto d’ira. Era incredibile come riuscisse a controllarsi da quando aveva i Malandrini accanto a sé; sembrava che la sua licantropia non fosse più un problema così grande, come se anche lui fosse soltanto un Animagus che si divertiva…
All’improvviso si sentì un rumore insolito di rami spezzati con furia e il profumo della resina riempì le narici di Felpato. Lunastorta non si stava comportando come al solito, Ramoso era stato troppo frettoloso ad avvicinarsi prima che l’accesso d’ira si fosse calmato, ma non si era accorto minimamente che il licantropo - no, in quel momento non era più Remus, non era in sé - stava puntando verso di lui, famelico…
Sirius latrò, ma non fu possibile fermarlo. Sicuramente Lunastorta si sarebbe controllato da solo, ormai era abituato ad avere intorno tutti loro. Non era in grado di fare del male a Ramoso.
Ma Felpato sentì che qualcosa era sbagliato. Il suo fiuto percepì un odore che lì non doveva esserci, qualcosa che fino ad allora non aveva sentito con tanta potenza, ma che conosceva, che aveva…
Sangue. Ed era quello di James.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
Per i miei standard mi sono fatta attendere, lo so! Ma sapete, quando a scuola abbiamo qualcosa da studiare come Plauto e da capire lezioni di fisica che sono toootalmente oscure… be’, si salvi chi può! Vi assicuro che ho dovuto combattere contro i miei istinti harrypotteriani per non prendere il computer e cominciare a scrivere. Di solito le idee vengono in mente sempre nei momenti più inopportuni, penso che ve ne siate accorti.

Passiamo alla storia, direi: questo capitolo è stato un colpo duro per tutti quelli che mi seguono e che amano James, penso, anche perché all’inizio ho voluto dargli una parte piuttosto spensierata. (Mi dispiace per sedsed)

Ho visto che parecchie persone leggono la ff e sono molto contenta ^^!!! Lo sarei ancora di più - lo so, sono incontentabile - se lasciaste qualche bella recensione, giusto per farmi sapere se vi piace, se sono troppo cattiva con James, se volete dirmi qualsiasi cosa.
E poi continuate a seguirmi :)
Ricordatevi che non scrivo soltanto questa! Ho buttato giù anche una drabble su Ron/Hermione, in cui la voce narrante è Ronnie… pairing tradizionale di cui sono appassionatissima!!

Ora il momento più (o meno) bello:

RECENSITE RECENSITE RECENSITE
VI PREGO!!!! È così semplice. Qualche parolina, una faccina magari, un pensierino… Su, di cervello ne avete tutti quanti!! (tranne me :P)
 
Ringrazio tutti quelli che mi hanno messo tra le seguite: 
Nebbia4e e fuckinmind e fra le ricordate (Daicchan), e la cara sedsed che non se ne perde una! Anche a me piace da morire James, ma non ti nascondo che preferisco Sirius… Il fascino dell’oscuro, direi io…
 Thank you e alla prossima!! (in cui, presumo, accadranno un sacco di cose). E anche grazie alla mia migliore amica (keky, così non violo la sua privacy) che anche se non è iscritta legge sempre quello che scrivo!!
 
Sempre molto grata a chiunque si faccia sentire con una bella recensione,
ClaireTheSnitch.  

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Capitolo 4
*** Biscotti e sensi di colpa ***


- Tre -

Biscotti e sensi di colpa

 
James sentiva il proprio corpo trasformarsi, fuori controllo. Prima un cervo, e sentiva l’addome pulsare, un attimo dopo era di nuovo lui, riverso su un fianco, profondamente sfregiato appena sotto le costole… di nuovo cervo… uomo… cervo… Sentì un uggiolio lontano, ma non riuscì a capire chi fosse, anche se gli sembrava così straziante e familiare. Una fitta, e ogni cosa fu nera.
 
-Dobbiamo portarlo da Madama Chips!- disse Peter, non più topo.
Sirius annuì. -Subito.- Sollevò James, aiutato da Codaliscia, e cercò di contenere l’emorragia con un incantesimo che non aveva mai imparato bene. Sapeva che Madama Chips avrebbe fatto domande, che anche gli altri professori - compreso Silente - sarebbero stati informati e che tutti i Malandrini si sarebbero trovati in un mare di guai, ma non gli importava minimamente. Non poteva sopportare il peso opprimente del solo rischio, della semplice possibilità che James potesse… No, non doveva neppure azzardarsi a pensarlo.
Varcò la soglia del castello nel momento in cui Ramoso sembrava riacquistare conoscenza, molto lentamente, e il suo cuore quasi scoppiò di felicità. -James!- gridò e, sempre con l’aiuto di Peter, lo fece sdraiare sul pavimento.
Sentirono un rumore di chiavi che sbatacchiavano, sempre più vicino, e Sirius si affrettò a controllare la Mappa del Malandrino: si trattava di Gazza, che doveva aver sentito le loro urla, ma Felpato non era preoccupato, affatto… almeno qualcuno avrebbe portato più velocemente James in infermeria, non avrebbe più dovuto vedere il sangue del suo migliore amico spargersi sul pavimento della sala d’ingresso senza poter fare nulla, e soltanto perché era stato troppo stupido per non seguire qualche lezione di Incantesimi… James
Codaliscia alzò lo sguardo; al contrario di Sirius, era terrorizzato al pensiero che presto sarebbe arrivato Gazza. -Scopriranno Lunastorta. Sapranno che è un licantropo e noi saremo espulsi.-
Ramoso si agitò e scosse la testa. Sembrava di nuovo sul punto di svenire e la sua ferita sembrava peggiorare ogni secondo di più: Sirius si chiedeva se avrebbe avuto conseguenze, dopotutto era stata inferta da un lupo mannaro, anche se Remus non l’aveva fatto volontariamente.
-No. Lunastorta…- balbettò James.
E la mente di Sirius cominciò a lavorare all’impazzata, mentre i suoi occhi seguivano il cartiglio di Gazza che stava per imboccare il loro corridoio; James si era dimostrato così fedele a Remus, stava correndo un rischio enorme per lui, e sicuramente Felpato non avrebbe mai voluto che tutto questo andasse sprecato, no.
Come se qualcuno gliel’avesse appena urlata nelle orecchie, ebbe un’idea.
-Peter!- sibilò, perentorio. -Di’ che è stato un cane.-
Avvolse attorno al corpo il Mantello dell’Invisibilità e uscì di nuovo nel parco della scuola, per poi trasformarsi ancora in animale. Tutto quello di cui aveva bisogno era che Madama Chips o qualche insegnante lo vedesse scorrazzare fuori sottoforma di cane, in modo che il racconto di Peter venisse preso sul serio; forse Silente avrebbe capito la verità, ma lui non avrebbe mai espulso Lunastorta e, al massimo, li avrebbe messi in punizione per un po’. Qualcosa che Sirius poteva sopportare senza ombra di dubbio.
Dopo qualche minuto trascorso dietro un cespuglio, acquattato come un criminale, con le orecchie tese alla ricerca di segnali di Remus e gli occhi fissi sulle finestre di Hogwarts, Felpato poté uscire allo scoperto: lassù, alla finestra dell’infermeria, aveva appena visto la McGranitt, e non si sarebbe lasciato sfuggire quell’occasione.
Uscì fuori latrando, abbaiando come un forsennato, sfogando per la prima volta tutta la rabbia che aveva provato di fronte all’impossibilità di aiutare il suo migliore amico di sempre… La sua voce era animale e soltanto lui poteva capire quello che stava dicendo, ma sembrava che la Foresta stesse partecipando: sentì un suono lugubre sollevarsi dagli alberi e ne fu attratto, prima di scomparire tra i tronchi alla ricerca di un po’ di pace.
 
-Albus, io l’ho visto.- commentò la McGranitt.
-Non ne dubito.- rispose il Preside, serio.
Madama Chips si fece avanti. -Oh, sì, l’ho visto benissimo anch’io, ma queste ferite sono strane… Sembrano infette da qualcosa di più. Se non avessi guardato fuori dalla finestra, potrei anche dire che si tratta di ferite da lupo mannaro.-
Silente sollevò le sopracciglia per un istante, ma rimase impassibile. -Lupo mannaro?-
L’infermiera annuì con convinzione e la McGranitt lanciò uno sguardo significativo al Preside: anche lei sapeva e ovviamente aveva colto l’allusione.
-Per il momento, Poppy, limitati a curarlo nel migliore dei modi. Valuteremo più tardi, quando conosceremo… ehm… gli effetti di queste ferite.-
Madama Chips si allontanò, frettolosa, e i due insegnanti poterono restare soli.
-Penso che tu abbia capito, Minerva.- disse Silente.
-Oh, certo. Se Potter è stato morso da Lupin, probabilmente rimarrà qualche traccia.-
-Non solo. Le ferite sono difficili da guarire, ma in più potrebbe guadagnare degli istinti che non gli sono propri, per intenderci.-
Madama Chips ritornò poco dopo. -Non sono ferite di lupo.- disse. -Non c’è traccia di nulla che possa farlo pensare. A meno che qualcuno non sia intervenuto entro pochi secondi dall’attacco, e mi pare improbabile visto che Minus l’ha negato, Potter è stato davvero morso da quel cane.-
-Hagrid non aveva accennato a dei cani nella proprietà di Hogwarts.-
Silente sospirò. -La Foresta Proibita custodisce creature che neppure Hagrid conosce.-
 
La prima cosa che James riuscì a sentire fu la stretta delle bende attorno ai fianchi e poi una sete terribile. Cercò gli occhiali sul comodino, ancora incerto su dove si trovasse, finché non sentì il metallo freddo sotto le dita.
Qualcuno sussultò con un ‘Oh’ e James inforcò immediatamente gli occhiali, ma quando mise a fuoco la stanza, non c’era traccia di nessuno e rimase sdraiato a letto, ancora un po’ scombussolato. Ricordava di aver avvicinato Lunastorta, ma che qualcosa non era andato per il verso giusto…
-Be’, sei tornato dal mondo dei sogni!- esclamò Sirius, entrando in infermeria con passo strascicato. Cercava di essere spiritoso, ma James poteva vedere la preoccupazione sul suo viso. E delle belle occhiaie.
-Hai fatto le ore piccole?-
Sirius si mise a cavalcioni su una sedia. -Sì.-
-Ragazze?-
-No.-
-Problemi intestinali?-
-Neanche.-
-E allora perché?-
-Un cretino si è fatto male e mi è toccato rimanere con lui.-
-Ah, ho capito.-
-Ottimo.-
Silenzio. Potevano sentire le grida provenienti dal campo di Quidditch, dove si stava allenando la squadra di Tassorosso.
James prese fiato. -Sirius?-
-Che c’è?-
-Grazie.-
 
Il fatto che James Potter fosse rimasto ferito durante una scorribanda notturna interessò tutta Hogwarts: più di tutto, le ragazze facevano a gara nel portare regali e bigliettini d’auguri per una pronta guarigione. Il più bizzarro fu quello di una certa Theresa Sullivan, che scoppiettava come un fuoco d’artificio ogni volta che veniva aperto ma che, come effetto collaterale, emanava un costante odore di bruciato. Madama Chips sospettò persino che James avesse fumato in infermeria.
Per non parlare delle visite.
Erano decine le studentesse che si presentavano ad ogni pausa per sapere come stava il loro ‘piccolo James’ e in quanto tempo sarebbe tornato a bazzicare i corridoi perché potessero fissarlo con tanto d’occhi; all’inizio lui ne era lusingato, ma con il passare del tempo cominciò a detestarlo, anche perché all’appello mancava qualcuno. Stranamente, Remus non si era ancora fatto vedere.
Quando Peter e Sirius arrivarono dalla Sala Grande, dopo pranzo, con qualche chilo di torta al rabarbaro tra le braccia, James non poté trattenersi dal chiederlo.
-E Lunastorta?-
Felpato attese qualche secondo prima di rispondere, come se stesse cercando le parole giuste, ma ci rinunciò: -Si sente in colpa.-
-Ma a me non importa! È stato un incidente!-
-Pensa che tu non lo voglia più vedere.- disse Peter. Ma che gran tatto.
James sbatté le palpebre. -Potete dirgli di infilarsi il suo senso di colpa su per…-
-Se stavi per fare una battuta volgare su Remus, ritirala subito.- disse una voce familiare a qualche metro da loro. No, non era possibile. Il mondo doveva essersi rovesciato: Lunastorta non era al capezzale del suo amico e al suo posto c’era Lily Evans?
Questa volta James sbiancò. -Lily?- biascicò, gli occhi fissi sul viso fresco di lei, il suo sorriso appena accennato, il corpo perfetto sotto una divisa orribilmente grigia…
-Sorpreso, Potter?- disse lei. Per qualche strana ragione, arrossì. -Ti porto questi, da parte di… Alice. Pensa che tu sia… ehm… denutrito.-
Lanciò un pacchetto bianco - sembrava la stoffa dei confetti - sul letto di James, prima di avviarsi verso l’uscita. Forse cercava di non correre via, ma l’effetto era esilarante: tutta rannicchiata contro i libri che stringeva, sembrava che avesse paura - ma che un po’ desiderasse - di essere chiamata e costretta a tornare da loro.
Ma nessuno, compreso il solitamente poco impressionabile Sirius, si era ancora ripreso dallo shock di quella comparsa improvvisa.
Era impossibile. Qualcuno le aveva somministrato una pozione. Qualcuno l’aveva sottoposta ad un Oblivion. Una delle due, insomma: Lily Evans non poteva aver varcato quella porta sul serio. Non se l’unico paziente dell’infermeria era James Potter.
Passarono i minuti senza che nessuno se ne accorgesse. All’improvviso, Sirius esclamò: -Ramoso, ti rendi conto? È venuta da te per portarti…- prese in mano il pacchetto, -…dei biscotti!-
-Sì, è fantastico. Peccato che siano un pensiero di Alice.-
Sirius aprì il pacco e assaggiò un biscotto, che si rivelò al cioccolato. Era un pensiero squisito, ma anche accompagnato da un bigliettino di pergamena. Felpato spalancò gli occhi e borbottò, con la bocca piena: -Da quando Alice si firma ‘L.E.’?-

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao balordi!!!
Com’è che ho ricevuto soltanto due recensioni per il nuovo capitolo? E io che mi ero illusa… certo che vi piace proprio farmi piagnucolare…
No, a parte gli scherzi, sono stata contenta lo stesso, anche se le drabble sembrano avere più successo. Non è che siete dei pigroni e non avete voglia di leggere tanto?
Comunque, spero che questo vi sia piaciuto. Come avete visto, niente di male al povero James, ma dovrà fronteggiare un amico che si sente troppo in colpa per poterlo guardare negli occhi e farà i conti con lo strano comportamento di Lily. Che stia cambiando qualcosa? Ha ha, questo lo so soltanto io, perciò continuate a seguirmi!
Per sedsed: ecco, James non sta poi così male, visto che ha degli amici molto premurosi… tanto da portargli la torta al rabarbaro (ecco da chi ha preso Harry). A parte questo, spero che ti sia piaciuta la scena privatissima tra James e Sirius… ma che carini che sono! Proprio maschi, incapaci di parlare apertamente di sentimenti… ma alla fine James ha detto grazie. Ah, hai avuto quello che volevi: un momento dolce. Lils ha portato dei biscotti!! :)
Per Jessy Lupin: sono contenta che ti piaccia questa long fiction, ma soprattutto che ti piaccia come scrivo!! Anche perché la cosa è reciproca… Come ormai hai capito, commenterò sempre quello che pubblicherai. La cosa bella è che spendo un sacco di parole senza rendermene conto, quando recensisco le tue storie…
 
And now, ringraziamo chi mi ha aggiunto tra le seguite (oltre ai lettori dell’altro capitolo):
 
Jessy Lupin
 
RoryPotter
 
 
Ora per favore RECENSITE!!! ALTRIMENTI SARO’ COSTRETTA A CHIUDERE BOTTEGA, SENZA ENTRATE!!
 
Sempre speranzosa,
 
ClaireTheSnitch 

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Capitolo 5
*** Eavesdropping ***


- Quattro -

Eavesdropping

 
Sirius si svegliò molto presto quella mattina e si lasciò alle spalle il dormitorio di Grifondoro quando tutti i suoi compagni dormivano profondamente; la Signora Grassa era ancora così assonnata che, prima di farlo passare attraverso il buco del ritratto, dovette ricevere diversi colpetti intimidatori.
-Finalmente!- esclamò lui, quando il quadro ruotò e lo lasciò uscire.
-Tu dovresti essere ancora a letto, ragazzo!-
Senza darsi la pena di rispondere, Sirius prese a correre verso l’infermeria, scapicollandosi lungo le scale e passando attraverso un lamentoso Barone Sanguinario, che gli lanciò un’occhiata non troppo arrabbiata prima di mormorare ‘Che peccato, un Black sfuggito a Serpeverde’.
James sarebbe stato dimesso di lì a un’ora, in modo che potesse unirsi ai suoi compagni per la colazione e cominciare subito le lezioni; non che lui fosse proprio entusiasta del ritorno allo studio dopo ben quattro giorni di ozio, ma non vedeva l’ora di non essere più trattato come un incapace. Madama Chips, per le prime due sere, l’aveva addirittura aiutato ad infilare il pigiama.
Sirius svoltò l’angolo, ma fu costretto a fermarsi all’improvviso; per fortuna era abbastanza rapido di riflessi per poter ritornare immediatamente indietro: erano soltanto le sei di mattina e quella giornata si prospettava già molto interessante.
-Dovresti farti vedere da lui.- stava dicendo Lily, appoggiata allo stipite della porta chiusa.
Remus scosse la testa. -Non posso. È arrabbiato con me.-
-Perché dovrebbe?- Lily non riusciva a capire. -Tu… c’entri qualcosa con quello che gli è successo?-
Lui annuì. -Non posso spiegarti i dettagli, ma… posso dire che avrei potuto evitarlo.-
-Remus.- sussurrò lei, gentilmente. -È stato solo un incidente.-
-Come fai ad esserne così sicura?-
-Non avresti mai potuto permettere che si facesse male. Non intenzionalmente. Tu sei Remus.-
Le labbra del ragazzo tremavano: Sirius non l’aveva mai visto così. Lo standard di ‘tenacia’ dei Malandrini non gli aveva mai permesso di comportarsi in quel modo di fronte a nessuno dei suoi amici. Probabilmente si vergognava troppo delle proprie paure.
-Tu… tu non mi conosci abbastanza, Lily.- Remus scosse la testa.
Lei scoppiò a ridere. -Forse no, ma riconosco una persona buona quando la vedo. E comunque, neppure tu conosci me.-
-Puoi ben dirlo. Sirius mi ha raccontato della tua visita a James e… be’, diciamo che non me lo sarei mai aspettato.-
-Sì, d’accordo, ma Potter è un rompiscatole. Soltanto perché mi sono preoccupata per la sua salute, non vuol dire che accetterò di uscire con lui.-
-Però ammetti che ti sei preoccupata!-
Lily sorrise. -Te l’ho detto, io capisco quando una persona è davvero buona. È qualcosa di… innato, credo. Non so.- La ragazza fece spallucce. -Per quanto James… cioè, per quanto Potter possa avermi importunata durante tutti questi anni, non ho potuto fare a meno di preoccuparmi quando ho saputo che era rimasto ferito. E ho visto Sirius uscire dall’infermeria con aria così triste… è stato orribile, pensavo che lui fosse…-
Remus le diede un colpetto sulla schiena e lei riprese: -Tu dovresti farti coraggio, caro mio. Se io sono riuscita a vincere la mia repulsione per quell’attaccabrighe… be’, allora chiunque potrebbe farcela. Persino un amico pieno di sensi di colpa.-
-È troppo difficile. Potrebbe gridarmi addosso.-
-Non lo farà.- Lei sorrise. -Io lo so.-
-È un’altra delle tue qualità innate?-
Lily rise ancora e disse: -Oh, no. Ho soltanto origliato.- 
 
Remus e Lily si allontanarono insieme, entrambi un po’ più sereni, e Sirius poté avvicinarsi all’infermeria. Non sapeva se dirlo a James oppure no; forse avrebbe dovuto rispettare il segreto di Lunastorta, ma era convinto che Ramoso dovesse essere a conoscenza di qualunque cosa c’entrasse con Lily Evans.
Prima di trovarsi faccia a faccia con James e perdere qualsiasi freno, impose a sé stesso un buon compromesso: avrebbe dovuto parlare prima con Remus e poi con Lily, in modo da capire cosa avrebbe dovuto dire. E cosa avrebbe dovuto tacere.
-Ehi, Felpato!- esclamò James, sorpreso. -Non pensavo che saresti venuto così presto. Credevo di trovarti in Sala Grande per colazione.-
Indossava già la divisa con lo stemma di Grifondoro e aveva preparato i libri necessari, che stava cercando di ficcare nella borsa tutti insieme. Evidentemente doveva averli Appellati dal dormitorio quando Sirius era ancora addormentato.
-’Giorno, Ramoso. Tutto a posto con i bendaggi?-
Lui annuì. -Madama Chips mi ha tolto l’ultima medicazione stamattina. È rimasta una cicatrice, ma ha detto che dovrebbe sparire nel giro di qualche settimana.-
-L’hai scampata bella.-
-Già, per merito tuo.-
-Cosa?-
-Ma sì! Per quanto ne so, con quel tuo incantesimo hai frenato gli effetti del morso.-
Sirius non ci credeva. -Io pensavo che non avesse funzionato. Insomma, non sono mai stato bravo e tu… continuavi a sanguinare!-
-Piantala di fare il finto tonto.- James sorrise e allargò le braccia. -E comunque, se davvero non avesse funzionato, in questo momento avrei una voglia terribile di sbranarti, no?-
-Non vuoi? Pensavo di essere attraente.-
-Certo, Sir, molto attraente, ma preferirei un’altra.-
-No…- esordì Felpato, in tono drammatico, mettendosi in ginocchio. -Tu mi stai tradendo!-
-Esatto. E regolarmente.-
-Questa è una pugnalata al cuore!-
-Oh, mi dispiace, ma è così. La nostra storia è finita, Sirius.- James ridacchiò. -E adesso andiamo a fare colazione. Muoio di fame.-
Lui si rialzò e lo seguì. -Accidenti, adesso capisco perché non sei capace a tenerti una ragazza per più di due giorni. Le pianti in un modo così freddo…-
-Senti chi parla. A settembre hai lasciato Bertha mettendoti a pomiciare con quell’altra… come si chiama…-
-Non me lo ricordo.- confessò lui. -Ah, ecco Peter.-
Codaliscia stava trotterellando verso di lui con aria frettolosa. -Ciao, James! Come stai?-
-Sono come nuovo. Qualcuno di voi sa quando avrò gli allenamenti di Quidditch?-
-Pensavo che qualcuno della squadra fosse venuto a dirtelo. Stasera alle sette.- borbottò Sirius, prendendo posto di fronte ad un vassoio di panini caldi.
James scosse la testa. -Probabilmente sono rimasti scoraggiati dalla fila di ragazze fuori dalla porta.- Prese un toast e cominciò a riempirlo di marmellata. -Domani è sabato.- aggiunse, come se fosse un evento eccezionale.
-Sono felice che tu non abbia perso la cognizione del tempo.-
-Scemo, oggi dovrò chiedere alla Evans di uscire.-
-Parli come se fosse un dovere.-
-No, è una missione!- disse James, con la bocca piena. -I suoi biscotti erano fantastici. Me li ha mandati lei, no? Ci siamo quasi…-
Sirius aveva una voglia matta di raccontargli quello che aveva origliato tra Lily e Remus, ma non voleva che l’amico nutrisse false speranze: spesso le ragazze si erano dimostrate parecchio incostanti e sarebbe stato orribile vedere Ramoso depresso, dopo un rifiuto che non si aspettava.
Si limitò ad inghiottire il pezzo di brioche che stava masticando e ad aggiungere: -Se non ti sei ancora stancato, fa’ pure.-
-Non mi stancherò mai. Io la amo.-
Peter rovesciò il latte addosso ad un gufo che era appena arrivato, ricordando a James di ritirare la sua copia de La Gazzetta del Profeta.
-Uno schifo.- disse dopo qualche secondo, prima ancora che Sirius e Peter potessero chiedergli se c’erano novità. -Fenrir Greyback ha morso quattro bambini in una settimana. Orribile.-
Nessuno dei due osò aprire bocca. Sapevano entrambi cosa avrebbe chiesto dopo.
-Un attimo…- borbottò Ramoso. -Perché Remus non è arrivato? Non si sente bene? Postumi da luna piena?-
-Te l’abbiamo già detto.-
-Porca miseria! Che diavolo ha in testa? È mio amico!- gridò, e parecchi Serpeverde si voltarono verso di lui, sprezzanti.
-Forse dovresti andare a parlargli.-
-Sì, infatti. È quello che farò.- dichiarò, convinto. -Andrò da lui è gli dirò che è l’idiota più idiota del mondo e che meriterebbe di essere sculacciato in pubblico…-
-Non ti preoccupare, ho sentito.- disse la voce di Remus, dietro di lui. -Mi spiace, James, ma…-
-Niente ‘ma’! Questo è… assurdo!-
Remus si sedette e scostò un po’ la sedia, come se si vergognasse di stargli vicino. -Abbassa la voce, per piacere. Ascoltami, Ramoso, io ti ho morso. Quale amico procurerebbe simili ferite? Ma soprattutto, soltanto le persone egoiste come me potrebbero pretendere ancora di averti vicino pur sapendo di essere un pericolo continuo… dopo aver fatto del male…-
-Tu non eri in te.- sibilò James, così ostinato che la sua bacchetta, nella tasca del mantello, sprizzò scintille rosse. -Pensaci. In questo momento mi vuoi aggredire?-
-No!-
-Be’, allora la cosa è sistemata.-
-Non lo è!- sussurrò Remus, violentemente. Sirius notò che aveva lo stesso sguardo disperato di quella mattina, mentre parlava con Lily. -Io sono un licantropo, James…-
-Ha, come se non lo sapessi già! Questo non mi impedisce di essere tuo amico.-
-Invece dovrebbe. Mi sento terribilmente in colpa per averti morso. Se ti avessi trasmesso qualcosa? Se anche tu fossi diventato un lupo mannaro?-
-Avremmo condiviso qualcosa in più. Avremmo avuto entrambi un problema peloso. Ci saremmo capiti ancora meglio.-
-Non dirmi che lo rimpiangi!-
-Be’, no! Voglio solo che tu capisca: se anche fosse successo, la situazione sarebbe rimasta identica. Non so se mi spiego. Sarei rimasto comunque uno dei tuoi migliori amici. E basta. Fossi anche diventato uno scoiattolo mannaro.-
-Ma io…-
-Taci, Lunastorta, e fammi mangiare in pace.-
-James, tu sei un demente.- borbottò Remus con gli occhi bassi, ma sembrava decisamente più allegro.
Quel giorno fu proprio lui - a dispetto della sua spilla da Prefetto - a sussurrare ‘Tarantallegra!’ contro le gambe di Mocciosus, che prese a dimenarsi come un matto sotto gli occhi della McGranitt.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi qua!
Questo weekend niente compiti, perciò posso dedicarmi senza problemi alla scrittura e anche grattarmi la pancia, se mi va. Fortunatamente, non la considero una grande occupazione.
Spero tanto che anche il quarto capitolo vi sia piaciuto (per chi non sapesse e non avesse voglia di guardare sul vocabolario, eavesdrop significa ‘origliare’)… Io mi sono impegnata parecchio a scriverlo, anche perché Remus Lupin mi è sempre sembrato un personaggio molto complicato, difficile per i grandi problemi che ha, ma proprio per questo profondo. Merita accuratezza, non siete d’accordo?
E chi l’avrebbe mai detto che Lily e Remus fossero così amici?
……Sì, ok, io ce l’avevo già in mente. Lo confesso.
Ho in serbo un mucchio di sorprese! Se continuate a seguirmi (e se qualcuno che non ho mai avuto l’onore di sentire mi RECENSISCE), non ve ne pentirete!!
Dopo una giornata un po’ schifosa, visto che avevo quasi quasi accarezzato l’idea di interrompere la ff, ho visto gli incoraggiamenti delle mie fedelissime…. Ma che carine!!  *-*
Vi ringrazio tanto tanto!! Spero di non stufarvi con le mie storie!!
 
Per
sedsed: ciao carissima! Su, dai, concedimi di usare le tue espressioni… Sono adattissime alle superfan di James che lo seguono dappertutto a Hogwarts! E comunque, tra poco lo vedrai impegnato in un altro tentativo di conquistare Lily, che sembra proprio ammorbidirsi. Il fascino del bel Potter non risparmia neanche lei?? Muhahaha… Chissà!! Vedremo…
 
Per
Jessy Lupin : visto il tuo nickname e l’ultima recensione, probabilmente ami Remus quanto io amo Sirius, quindi spero proprio che ti sia piaciuto il ruolo che ha avuto in quest’ultimo capitolo! E poi ho una sorpresa apposta per te nel prossimo (o in quello ancora successivo)… Mi è venuta in mente oggi, anche se l’idea generale ce l’avevo già da un bel po’… Ti ho incuriosita?? Speriamo che ti piaccia!! Smack!
 
Per  
Daicchan: sono contenta che ti sia piaciuta!! Continua a seguirmi!!!
 
Ah, e grazie a PepperP e a Macer che mi hanno inserita tra le ricordate…

Il mio prossimo traguardo? Finire tra gli autori preferiti di qualcuno (visto che, bene o male, per quanto riguarda le mie storie ho raggiunto risultati discreti).
Dimenticavo: fate come i piccioni (sì, la metafora fa proprio schifo), lasciate un ricordino… quindi RECENSITE, RECENSITE E RECENSITE ANCORA!!
Anche se dove abito io il tempo è una vera schifezza, buona giornata a tutti!!! ^^
 

ClaireTheSnitch
  

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Capitolo 6
*** Sforzi inutili e nuovi amori ***


- Cinque -

Sforzi inutili e nuovi amori

 

James fu costretto a trangugiare un sottile panino al prosciutto prima di sfrecciare verso il campo da Quidditch, la sua Comet stretta tra le braccia e la divisa appallottolata in una tasca della borsa. Dopo Trasfigurazione, l’ultima lezione della giornata, aveva avuto due ore buche prima di cena e si era divertito così tanto in Sala Comune che si era completamente dimenticato degli allenamenti, finché qualcuno non aveva accennato ad una partita dei Cannoni di Chudley e il ricordo l’aveva colpito come un ceffone.
Non avevano fatto altro che commentare la buffa danza di Severus Piton, parlare di ragazze (Sirius era riuscito a barcamenarsi tra Susan e Rachel con grande successo) e, ovviamente, il loro discorso era caduto su Lily Evans. Stranamente, tutti erano sembrati molto disposti ad ascoltare i lunghi sproloqui melensi di James; più di tutti, Sirius era stato silenzioso e attento, come se per la prima volta dopo tanto tempo ci avesse trovato qualcosa di interessante.
-Cercatore in ritardo.- borbottò il Capitano della squadra, Eva Johnson, scribacchiando qualcosa su un pezzo di pergamena. Tutti erano quasi pronti e stavano soltanto sistemando le proprie scope. -Non fa niente. Comunque, sei sicuro di poter giocare dopo tutto quello che ti è successo?-
James la fissò. -Stavi pensando di sostituirmi, Eva?-
-Mai.- dichiarò lei, con fermezza. -Voglio soltanto che il nostro miglior giocatore sia abbastanza sano da poter bastonare i Tassorosso, giovedì prossimo.-
-Lo sono già! Dammi un Tassorosso e lo riduco in poltiglia!-
Eva gli sferrò una potente pacca sulle spalle e sussurrò: -Bentornato, Potter. Tutti fuori, scansafatiche! Abbiamo il nuovo schema da provare!-
Ci fu un brusio di lamentele, ma dopo che lei ebbe soffiato nel fischietto fino a fargli esplodere i timpani, nessuno ebbe più nessuna esitazione, e la squadra al completo prese i propri posti a mezz’aria.
-James!- esclamò Reese, uno dei Battitori. Ramoso si voltò e quello sussurrò: -Il nostro bel Capitano ti ha messo gli occhi addosso.-
Lui sorrise. -Me ne sono accorto. Ma davvero non posso.-
-Non puoi?- Reese scosse la testa. -Eva è, diciamolo, la ragazza più carina che puoi trovare al momento. Sportiva e simpatica. Intelligente, nel suo ambito. E poi, direi che non hai alternative.-
James non ebbe bisogno di sforzarsi per capire dove stava andando a parare. -Non mi butterà fuori dalla squadra soltanto perché non esco con lei. Sinceramente, avere una storia con il mio Capitano potrebbe soltanto danneggiarmi.-
-James! Tommy!- gridò Eva. -Come pensate che possiamo allenarci con due giocatori che fanno salotto? Il Boccino è in giro, James, cercalo… e tu, cerca di venire qui ad aiutarmi! I Bolidi sono due, non posso farcela!-
Il vento freddo s’infilava sotto il mantello e oltre gli occhiali: presto James fu costretto ad applicare un Impervius sulle lenti per riuscire a vedere a qualche centimetro dal naso. Prese il Boccino mezz’ora dopo, quando un Cacciatore era caduto dalla scopa a causa di un gufo che aveva perso l’orientamento e Reese aveva ricevuto una sonora mazzata da Eva per aver mandato un Bolide dritto sugli spalti.
Doveva assolutamente farsi una doccia; non poteva presentarsi a Lily sudato come un domatore di draghi, altrimenti le sue possibilità sarebbero crollate sotto lo zero. Il fatto che fosse andata a trovarlo… che gli avesse portato dei biscotti… be’, era in brodo di giuggiole.
Quando uscì dal bagno del dormitorio, Sirius lo stava aspettando con aria complice.
-È appoggiata alla finestra.-
-Sola?-
-Come un…-
James ghignò. -…cane?-
-Spiritoso.- borbottò Sirius. -Adesso vai!-
-Come sto?-
-Sei bello quanto mia madre.-
-Oh, fantastico.- 
Remus intervenne, curioso. -Ciao, Sirius. Lo stai demoralizzando a puntino, vero?-
L’altro fece spallucce. -Be’, ci sto provando.-
-Per favore, Felpato, sono già abbastanza nervoso.- disse James, schioccando le nocche.
-D’accordo, sei presentabile per una ragazza come lei.- gli concesse Sirius.
Lunastorta non poté trattenersi e commentò: -Il che è tutto dire!-
Ma James aveva già le orecchie e tutto sé stesso altrove. Il solito formicolio d’imbarazzo e agitazione che lo prendeva quando si avvicinava a Lily aveva preso possesso del suo corpo. Dalla testa ai piedi. All’improvviso, non era neppure sicuro di riuscire a formulare una frase sensata. Accidenti. Gli avrebbe sicuramente balbettato in faccia.
E poi, come sempre, un’ondata di adrenalina lo investì. -Ciao, Evans!-
Lei alzò lo sguardo dal suo libro di Pozioni. Guardò James e sbuffò, come se non vedesse l’ora di ritornare al suo studio.
Ottimo, pensò Ramoso, L’ho irritata. Un’altra ondata di adrenalina. -Tutto a posto, oggi?-
Lily sembrò rinunciare al proposito di concentrarsi di nuovo e rispose: -Magnificamente.-
-Ehm…- James si frugò nelle tasche, -…ti va una caramella?-
Lily lo osservò con le sopracciglia alzate. -No, grazie.-
-E ti andrebbe di…-
-Potter.- lo interruppe lei. -Ho visto quello che hai fatto a Severus. So che continuerai a farlo, qualsiasi cosa io possa dirti. Sei soltanto uno spaccone, con quella tua aria da protagonista assoluto, e non t’importa di quanto stiano male le persone attorno a te.-
-Se stai parlando di Mocciosus…-
-Certo che sto parlando di Sev, di chi altri dovrei parlare?- esclamò, e qualcuno nella Sala Comune si voltò a osservarli. -Ti diverti a tormentarlo, non è vero? Be’, lui non ricambia mai le tue spacconate, se non te ne sei accorto, si dimostra superiore!-
-Il problema è che lui si considera superiore a tutti quanti. Chiunque non sia un Serpeverde o un Purosangue è meno di fango sulle sue scarpe.- disse James. -E tu continui a farti ingannare da lui. È presuntuoso! Arrogante!-
-Sei sicuro di non riferirti a te?-
-Oh, Lily, sai benissimo che Mocciosus è dentro faccende più Oscure di quanto immaginiamo.-
-Non ci sono prove! Ed è mio amico.-
-Lui disprezza tutti quelli come te! Va in giro con gli amichetti di Tu-Sai-Chi e diciamo che a loro non stanno simpatici i Nati Babbani…-
-Severus non è un seguace di Tu-Sai-Chi!- gridò Lily, furiosa. -Smettila! Queste sono accuse gravissime e…-
-Ti pare che le muoverei se non ne fossi certo?- James scosse la testa. -Tu sei troppo… troppo ingenua, Lily, ti fidi di lui… Non voglio che rimani ferita.-
Lei parve colpita da quelle parole. Sembrò combattere contro sé stessa per qualche secondo e James decise di approfittarne: -Vederti triste è terribile. Sarebbe una condanna. E se Severus…-
Lily deglutì e abbassò lo sguardo, come se fosse intimorita, ma poi ribatté: -Lui non farà un bel niente, d’accordo?-
-Va bene.- si arrese lui, giusto per compiacerla. -Allora esci con me, questo fine settimana?-
-Ancora, Potter? Non ti sei stancato?-
-Neanche un pochino.-
-Be’, io sì.- disse lei. -Penso che andrò a dormire.-
Detto questo, salì le scale con aria compiaciuta.
Non aveva detto di no. Se n’era solo andata.
 
Remus aveva la piuma a mezz’aria, come se fosse incerto su cosa scrivere.
Strano.
A dirla tutta, non guardava affatto il suo tema per la McGranitt, ma sembrava perso in un altro mondo, molto molto lontano.
Ancora più strano.
Aveva gli occhi vacui e Sirius avrebbe osato dire che Lunastorta al tema non ci stava pensando proprio.
E questo era molto più strano.
-Ehi, Remus, che hai?-
Lui si riscosse. -Mah, niente.-
Sirius si alzò e si catapultò sulla sedia a fianco a lui. Quella risposta aveva un enorme potere su di lui: riusciva a farlo incuriosire per qualunque cosa.
-Forza, spara.-
L’altro scosse la testa, come per scacciare un moscerino. -Ti ho detto che non è niente.-
-Non sarà ancora per la storia di James.-
-No. Diciamo che è stato abbastanza convincente.-
Sirius si frugò il cervello. -Hai paura che la McGranitt scopra che sei stato tu ad incantare Mocciosus, oggi?-
-Stai scherzando? Ho preso tutte le precauzioni possibili…- E Remus si sciolse in un sorriso al ricordo di Severus Piton, nero e alto e tutto d’un pezzo, che si scatenava in un ballo incontrollato. Gli aveva fatto pensare ad un grosso avvoltoio con le scalmane.
-Lunastorta, dimmelo…- supplicò Sirius. Prima ancora che Remus potesse aprire la bocca e rifiutarsi di rispondere ancora, però, Felpato aveva avuto un’illuminazione. A dir poco geniale.
-Remus, caro…- esordì, con voce leziosa, -…da quanto non hai una ragazza?-
Lui arrossì fino alla punta dei capelli.
James saltò in piedi. -Non ci credo! Remus, ti piace una ragazza!-
-Io non…-
Ma Sirius e James si erano già lanciati in una declamazione poco poetica e molto irriverente.
-Tutti pensavamo che il nostro eroe avesse ormai fatto voto di castità…-
-…dopo la sua disavventura con una certa Helen…-
-…che gli aveva mollato un calcio dritto nelle…-
Remus sussultò. -Taci!-
Riuscì a coprire le ultime parole di Sirius, ma James riprese la parola: -Eppure il nostro prode subisce ancora gli effetti dell’amour…-
-…e finalmente ha trovato pane per i suoi denti!-
-Si deciderà ad ampliare i propri orizzonti con questa nuova fiamma?- esclamò Ramoso, con aria conclusiva, passando la palla a Sirius.
Lui sembrava un po’ indeciso sulla conclusione, così alzò le spalle e mormorò: -Lo scopriremo nella prossima puntata!-
Peter si stava quasi rotolando dalle risate e poco ci mancava che facesse lo stesso tutta la Sala Comune di Grifondoro: c’erano ragazzi con le lacrime agli occhi e altri che non riuscivano a smettere di ridere.
I Malandrini si avvicinarono per non essere ascoltati.
-Allora, come si chiama?-
Remus scosse la testa. Non voleva parlare.
-Quanto ti piace?- esclamò Sirius.
Lunastorta sembrò cedere. -Veramente io piaccio a lei, però mi sembra che… insomma… non è male. Anzi, è carina.-
James fischiò. -Accidenti, la cosa è seria! Dicci come si chiama! È una Grifondoro?-
Remus annuì. -Quinto anno, ma non è in Sala Comune adesso.- precisò, visto che i suoi amici stavano già perlustrando la stanza. -Si chiama Jessy Hartford.-
-La conosco!- esclamò James.
-E vi siete già parlati?- domandò Sirius. -Avete un appuntamento a Hogsmeade?-
Lunastorta annuì ancora. -Veramente, ci siamo baciati.-

 
 
 
 
 
 
 
Ciao!!!
Allora, vi piace?? Spero di sì!
Ho scritto questo capitolo con una voglia matta di postarlo prestissimo, perché non so se questo tempo mi lascerà in pace ancora a lungo. Perciò andiamo avanti!
Per  
sedsed: non dovresti scrivere a scuola, cattiva ragazza!! Ha ha scherzo… se recensisci, tutto è concesso! Hai visto? Lily non ha accettato e James dovrà fare i conti con un po’ di malinconia per questo. Insomma, ci sperava!
Per  
Jessy Lupin: sono contenta che continua a piacerti la longfic… e a proposito… piaciuta la sorpresina?? La ragazza di Remus ha il tuo nome…
Per
Daicchan: grazie per la recensione!!! Se ti piacciono così tanto i Malandrini, andiamo proprio d’accordo!!
Per  
AnneEvans: anche a me ha fatto ridere scrivere quella scena… Mi diverto sempre con le mie ff, soprattutto con il mio caro Sirius. E James, ovvio.  ^^
 
Come vedete, sono un po’ di fretta. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aggiunto tra le seguite e chi mi ha messo tra le ricordate!
 
ClaireTheSnitch
 
  

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Capitolo 7
*** Inaspettatamente Lunastorta ***


- Sei -
Inaspettatamente Lunastorta
 

Era una mattinata di novembre che avrebbe scoraggiato in molti, ma gli studenti di Hogwarts non avrebbero potuto ignorare di più il vento tagliente e il freddo penetrante; si erano avvolti alla meglio in cappotti, cappelli, sciarpe e guanti e avanzavano nell’erba gelata per raggiungere il cancello.
Quella sarebbe stata l’ultima uscita ad Hogsmeade del mese, dato che la chiusura del trimestre avrebbe portato molte verifiche e carichi infiniti di compiti, e nessuno aveva la minima intenzione di perdersela. Figuriamoci i Malandrini.
Si stavano facendo strada contro un vento così sferzante che sembrava una vera frusta; avevano il naso gelato e Sirius rimpiangeva di non avere un caldo strato di pelliccia animale a proteggerlo. Nonostante questo, erano tutti elettrizzati per l’appuntamento di Remus: l’emozione di uno era l’emozione di tutti.
-Allora, Lunastorta, cosa avete scelto? Madama Piediburro?- domandò James.
-Oppure i Tre Manici di Scopa?- aggiunse Peter.
Sirius rise e commentò: -Secondo me vanno alla Testa di Porco. Non c’è mai nessuno, potranno fare in libertà tutto quello che vogliono.-
James spalancò gli occhi. -E che cosa dovrete fare, esattamente?-
Remus scoppiò a ridere. -Mi spiace, ma stavolta non posso soddisfare le tue fantasie, Ramoso. Abbiamo scelto i Tre Manici di Scopa.-
-Ma saranno tutti lì!- esclamò James, incredulo.
Lunastorta arrossì e si strinse nelle spalle. -Saremo… meno visibili, credo.-
-Andiamo, Remus!- biascicò Sirius, le mani affondate nelle tasche del cappotto. -Pensi davvero che noi non saremo lì a spiare ogni tua mossa?-
-Be’, dovreste lasciarmi un briciolo di privacy!-
-Non esiste. Voglio vedere se, oltre ad un bel lupacchiotto, sei anche una piovra dai tentacoli lunghi…-
-Non aspettatevi troppo.-
-Ma se vi siete già sbaciucchiati!- esclamò Sirius.
Lunastorta non rispose e continuò a camminare, sperando che avrebbero smesso presto di minacciarlo: non gli andava molto a genio l’idea che lo spiassero al suo primo appuntamento con una ragazza. Jessy era così carina, gentile, e probabilmente gli ronzava attorno da un po’… Lui, però, era pur sempre Remus, e aveva dovuto aspettare che lei gli sbattesse le ciglia in modo inequivocabile prima di invitarla a passare insieme il tempo a Hogsmeade. E Jessy, tanto per ringraziarlo, l’aveva baciato.
 
-Allora vieni?- chiese Remus, senza neppure provare ad alzare lo sguardo. Temeva di incontrare un rifiuto, anche se sarebbe parso davvero strano da parte di Jenny. Almeno dopo che gli aveva fatto gli occhi dolci per tutto il pranzo.
-Certo!- esclamò lei. Era sempre così semplice, carina, schietta; non risparmiava commenti negativi, ma quando le piaceva qualcosa sapeva esprimerlo con parole meravigliose. Ogni volta che gli passava davanti, con un’andatura che ricordava un frullo d’ali, Remus non poteva  fare a meno di pensare ad un bellissimo colibrì. Era leggera, piccola e tenera.
-Be’... potremmo vederci ai Tre Manici di Scopa, verso le cinque.-
Jessy sorrise e gli si avvicinò in modo decisamente pericoloso, quasi in punta di piedi, allegramente.
 Remus si accorse solo in quel momento di sembrare un grosso, vecchio spaventapasseri con la divisa di Grifondoro. Se l’avesse baciata, ci sarebbe stato un legame; avrebbero dovuto vedersi e lui avrebbe dovuto convivere con la paura che la sua natura di lupo potesse in qualche modo rovinare il loro rapporto. La paura lo invase e, in quel momento, provò l’immediato desiderio di scappare, ma qualcosa lo bloccò al suo posto.
Pensò a cosa avrebbe detto Lily se si fosse tirato indietro in un momento del genere.
Pensò a Jessy: a quanto le piaceva il suo sorriso e il suo bel naso chiaro, tempestato di lentiggini color del grano...
Le loro labbra si incontrarono e all’improvviso l’uno prese coscienza dell’altra.
Quella era la vera magia.
Passando alla parte pratica, Remus si accorse che era un po’ arrugginito e sperava di non aver fatto proprio pena, ma aveva capito che Jessy sarebbe stata abbastanza per tutt’e due.
Godric, fa’ che io non sia peggio di un bradipo addormentato..., pensò, con il cuore a mille.
Senza accorgersene, smise di preoccuparsi e, quando si staccarono, entrambi quasi sbalorditi, furono investiti dalle risate leziose delle amiche di lei e dai ruggiti dei Corvonero dietro di lui.
Remus John Lupin aveva baciato una ragazza in modo decente. Una ragazza che si era avvicinata a lui senza esitazioni, che non si era scoraggiata di fronte alla sua ritrosia, che non aveva scambiato la sua timidezza per alterigia.
Jessy aveva capito Remus. Era stata in grado di aspettare, e aveva ottenuto i suoi risultati.
Oh, questa sì che è vita,pensò Lunastorta.
 
-Bene, Lunastorta, io capisco che tu non possa fare a meno di pensare a Jessy Hartford, ma adesso potresti anche piantarla!- esclamò James. -Siamo quasi arrivati ai Tre Manici di Scopa. Non farti vedere così imbambolato.-
-Ramoso ha ragione.- rincarò Sirius. -Non si sa mai. Potrebbe cambiare idea.-
-Molto incoraggiante.- sbottò Remus, aprendo la porta del locale. Il calore lo investì subito.
-James… ora tocca a te.- disse Sirius, e l’amico estrasse dalla tasca il suo Mantello dell’Invisibilità.
Ramoso divenne improvvisamente cupo. -Non ci stiamo in tre.-
-Allora d’accordo, questa volta rinuncerò io.- accettò Felpato. -Vado a farmi un giretto qui attorno.-
-Grazie, Sir.- disse Peter, infilandosi sotto il Mantello con James. -Ti trasformerai?-
-Sì, oggi non ho voglia di essere troppo al centro dell’attenzione. Però fatemi sapere… voglio ogni dettaglio sull’appuntamento di Remus.-
Il ragazzo in questione era leggermente interdetto. L’appuntamento era il suo; se proprio era così avido di informazioni, Sirius avrebbe potuto chiederle a lui, non a James e Peter appostati sotto un Mantello. Proprio come dei guardoni.
-Tante grazie per la considerazione, Felpato.-
-Divertiti, Lunastorta.-
Sirius voltò l’angolo e dopo qualche istante era già un cane, che scorrazzava libero per la campagna attorno ad Hogsmeade. Nessuno l’avrebbe mai scoperto e lui poteva godersi un pomeriggio di completa indipendenza, in cui non ci sarebbero stati insegnanti a imporgli delle regole, né stupide norme di sicurezza su un Mago Oscuro che nessuno, per quanto ne sapesse, si era ancora deciso a combattere.
Si allontanò pensando al pomeriggio che avrebbe trascorso uno dei suoi migliori amici: era così contento che Remus avesse una ragazza… Si era sempre domandato se lui non si sentisse un po’ messo in disparte, forse sottovalutato, perché si trovava ad essere il migliore amico dei due studenti più desiderati di Hogwarts… se non avesse mai pensato di essere la ruota di scorta…
Perché Sirius, nella famiglia Black, si sentiva esattamente così: talentuoso e attraente, forse, ma era pur sempre un Grifondoro. Era stata l’onta più grande che i suoi genitori avessero mai dovuto subire. Regulus era sempre stato il modello da seguire, il perfetto erede Black, il Serpeverde ‘come tutti’, colui che davvero sapeva cosa significasse appartenere ad una grande e antica casata di maghi. No, non Sirius, perché lui non poteva sopportare le manie del sangue puro di sua madre e di suo padre, non poteva neppure pensare di considerare inferiore una persona soltanto perché Mezzosangue, o Nata Babbana…
Aveva sempre avuto la strana voglia di strangolare chiunque usasse la parola Sanguesporco.
 
Spiaccicati contro un muro, nella speranza che a nessuno venisse la bella idea di appoggiarvisi, James e Peter chiacchieravano in attesa che l’appuntamento si facesse più interessante. Remus e Jessy si erano appena seduti di fronte a due boccali di Burrobirra schiumosa e non facevano altro che chiacchierare come due vecchi amici; Ramoso, però, conosceva il suo amico troppo bene per non capire che si sentiva sotto pressione. Cominciò a pensare che probabilmente avrebbe fatto meglio ad andarsene. O almeno, questo era quello che il buonsenso gli suggeriva.
Ma si sa, il buonsenso non aveva mai avuto una gran voce in capitolo, dentro la sua testa.
Non potevamo perderci il primo appuntamento di Remus da due anni,pensò, con un sorrisino.
-Ehi, James… si baciano.-
Lui gettò uno sguardo alla scena e sbuffò, scuotendo la testa. Quello non era propriamente ‘baciare’, nel vocabolario di James Potter. Proprio per niente.
Fece spallucce. -Sembra che si stiano annusando.-
Se ci fosse stato Sirius, avrebbe rincarato la dose con qualcosa di divertente, ma Peter si limitò a ridere e a sbadigliare.
-Probabilmente è la fase del ‘voglio-sapere-se-ti-lavi-abbastanza’.- continuò. -Per quanto ne sappia, Remus non puzza.-
Peter non disse niente, ma dopo qualche minuto di osservazione infruttuosa James poté osservare qualche cambiamento nel comportamento di Remus e Jessy. Erano molto carini insieme, Ramoso doveva assolutamente ammetterlo, ma fino a quel momento si erano dimostrati troppo impacciati: così, quando si ripararono dietro ad un grosso boccale di Burrobirra, non poté che rimanere sorpreso.
Dovevano essere passati alla fase ‘gomitolo umano’.
Amico mio, pensò, Se qualcuno ha mai detto che non ci sai fare con le ragazze, dovrà ricredersi…
 
Finalmente, vide la sagoma di Sirius avvicinarsi al cancello della scuola, mentre stava per entrare con Codaliscia. Quest’ultimo, le mani immerse in una scatola di Cioccorane comprata da Mielandia, sembrava più interessato al cioccolato che stava divorando piuttosto che al discorso di James.
Ma ora c’era Felpato.
-Allora? Siete stati delle brave spie?- chiese, lo sguardo ancora un po’ canino.
-Ottimi maniaci, direi.- rispose lui. -Ma il più sorprendente è stato Remus! Non immagini neanche… un vero Malandrino… L’ha fatta proprio capitolare.-
Nel tragitto che separava il cancello dal grugno perfido di Gazza, Sirius aveva guadagnato tutti i dettagli della storia, più una serie di commenti fatti da James.
-E poi un lunghissimobacio alla Black, hai detto?- domandò Sirius, incredulo. -E dove diavolo l’ha imparato?-
-Probabilmente da te.-
-Io non ho mai baciato Remus.-
-Sir, non intendevo questo.-
-Sì, grazie tante, la prossima volta esprimiti meglio.-
-Comunque avere noi due come maestri deve avergli fatto un gran bene. Potrebbe seguire le nostre orme.-
Sirius rise. -Altro che lupacchiotto.-
-Già! Mi domando se siano riusciti a staccarsi.- James si stiracchiò. -Sono contento per lui. Una ragazza dovrebbe tirarlo su di morale!-
-Speriamo che questa Jenny riesca a spodestare la sua rivale!- esclamò Sirius.
James era incredulo. -Non è possibile, ha già un’altra pretendente?-
-La McGranitt.-
-Naaah, nessuno potrà spodestare il sogno eterno di Lunastorta.-
Erano di fronte alla Signora Grassa, che si aprì ruotando alla parola 'Aura' e li lasciò passare con un sorriso compiaciuto.
-Almeno smetterà di fantasticare su di lei mentre…- Sirius si bloccò come se fosse stato colpito. -Oh, mio Dio…-
La sala comune era completamente vuota, eccezion fatta per una persona.
Era Lily Evans.
Nessuno l’aveva mai vista piangere così.

 
 
 
 
 
 
 












Ciao ragazzi!
Vi è piaciuto? Ho scritto sotto l’influsso di una vena semi-romantica e mooolto maliziosa che mi suggeriva di dare qualche tocco più ‘sciupafemmine’ al caro Lunastorta… Insomma, chi l’ha detto che non può aver imparato niente dai grandi maestri Black e Potter?
Anzi, talvolta gli allievi possono anche superare gli insegnanti… Senza confondere i ruoli, intendiamoci: i ragazzi fatali rimangono sempre loro.
Come avete notato, in questo capitolo Minus non ci fa una gran figura, ma non credo che nessuno avrà molto da ridire. Sappiate solo che lo detesto dal più profondo del cuore e che muoio dalla voglia di farlo finire spiaccicato sotto il Platano Picchiatore… ma stravolgerei troppo la storia ‘vera’.
E poi… cosa sarà successo a Lily? Perché è una fontana?
Per
Jessy Lupin: sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. L’amicizia tra James e Sirius è una parte molto importante del mio racconto… ^^ E le scene divertenti sono fondamentali. Volevo anche farti i complimenti per un’altra cosa… il tuo stile è migliorato tanto, se esistesse la classifica degli autori super preferiti ora saresti lì…
Per  
sedsed: come hai visto, sarà James ad essere malinconico per Lily. Sia perché non ha accettato il suo invito, sia perché trova il suo amore in quello stato… Spero di averti accontentato con questa ‘tipa’… E sulle prodezze amorose di Remus Lupin!!
Per  
Daicchan : non solo Remus e Jessy si baciano, come avrai notato, ma lui ci sa anche fare! Insospettabile, vero? Sono così contenta che ti piaccia il mio stile… Quanti complimenti! Avevo la bocca spalancata per la sorpresa… per un momento ho dubitato della tua salute mentale… ma sei troppo carina!! Grazie, grazie, grazie!!!!! ^o^
 
E ora, per tutti quanti: che ne direste di una one-shot su un momento mai considerato della vita dei Malandrini a Hogwarts, ma citato dalla Row? Potrebbe funzionare?
Fatemi sapere!!
 
Se è la prima volta che leggete quello che scrivo... ma anche se non lo è... vi supplico di
RECENSIRE!! OGNI COMMENTO E’ BEN ACCETTO, SI TRATTASSE ANCHE DI COSE DEL TIPO “SCRIVE MEGLIO IL MIO GATTO”... VI PREEEGOOO!!!
 

ClaireTheSnitch. 

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Capitolo 8
*** Per amor suo ***


-Sette-
Per amor suo
 

James sentì una voce dentro di sé che cominciava a gemere e a piangere esattamente come Lily, di fronte a lui. Non riusciva a sopportare il peso del dolore contro il suo cuore, qualcosa che lo schiacciava inesorabilmente e non lo lasciava respirare: era come se la sala comune si fosse appena ristretta attorno a lui e non ci fosse abbastanza spazio.
Non l’aveva saputo finché non si era trovato faccia a faccia con la realtà, ma vedere Lily Evans piangere era una delle sue peggiori paure.
Significava che il mondo stava crollando. Significava che lei, ormai diventata indissolubile parte di James, era stata colpita dal mondo prima che lui stesso potesse arrivarle abbastanza vicino da proteggerla. Significava che non ce l’aveva fatta.
Ramoso sentì che aveva fallito.
Lily alzò lo sguardo verso di loro e cercò di asciugarsi gli occhi con una manica, ma ormai era fatta: aveva infranto impunemente l’immagine della forte Evans, della ragazza che non si piegava mai, che sopportava le avversità, che non si lasciava abbattere dal mondo esterno...
Il punto era: il mondo esterno non le aveva fatto assolutamente nulla. Il problema era scaturito dal mondo interno, da quello che avrebbe dovuto amarla, proteggerla, preservarla da ciò che c’era fuori; e invece, aveva attaccato la sua fiducia, facendola a pezzi, distruggendola.
Remus le si avvicinò e lei tremò per un attimo prima di riconoscerlo. Si fece aiutare a sollevarsi dal pavimento, di fronte al fuoco, dove si era raggomitolata a singhiozzare, e lo strinse forte, assaporando il calore di un amico di cui si poteva fidare.
-Oh, io non... ti prego, Remus, non tradirmi anche tu...-
-Lily, che sta succedendo?-
-Non voglio parlarne. È stato orribile.-
Lunastorta tacque, ma James avrebbe voluto schiaffeggiarlo.
Come poteva tacere? Come poteva rispettare quella volontà, anche se era di Lily?
Sirius aveva poggiato una mano sulla sua spalla e sembrava che volesse dire qualcosa, ma non ne avesse il coraggio.
-Posso andare da lei?- sussurrò James, per la prima volta tremendamente insicuro.
-Non lo so, amico. Sembra distrutta. E tu…-
-…lo so. Non le sto molto simpatico.-
-Però, se fossi in te, vorrei scoprire chi è stato.-
James sentì il cuore sprofondare dove non avrebbe più potuto recuperarlo. -Ma se lei non vuole dirmelo… se non volesse neppure guardarmi negli occhi…-
-Come fai a saperlo?-
Ramoso non rispose e Sirius continuò a fissarlo, imperterrito. Sapeva esattamentecosa avesse il suo migliore amico in quel momento, ma aveva bisogno che fosse lui ad ammetterlo. Altrimenti non sarebbe servito a niente.
-Sir… io…- James deglutì. -Ho paura.-
-Lo immagino. Ma provaci. Sei un Grifondoro. Sei un Cercatore…-
-Lei detesta che io sia un giocatore di Quidditch.-
-Be’, lasciami finire, maledetto Salazar!-
-Sì. OK.-
Felpato sbuffò. -Potresti avere qualunque ragazza. Ma sei innamorato di lei, e questo non le sarà sfuggito.-
-Potrà anche essere così, ma Lily è sempre fuggita da me.-
-James, adesso si tratta di lei, non più di te. Dimostrale quanto…-
Ramoso sollevò lo sguardo. Aveva gli occhi brillanti. -Quanto la amo?-
-Ecco. Io non lo volevo dire, ma se proprio insisti…-
-D’accordo, Sirius. Grazie.-
James prese fiato e avanzò di qualche passo verso Lily.
Come se fosse stato sorpresa a fare qualcosa di illecito, lei si staccò bruscamente da Remus e fissò il suo ammiratore di vecchia data dritto negli occhi. James in quel momento pensò che avrebbe potuto morire: persino così, rossa di pianto, il mare verde del suo sguardo era più intenso e avvolgente che mai.
-Ti senti… meglio?- domandò, imbarazzato.
-No.- rispose Lily, sincera. Lui notò che aveva una voce un po’ nasale e provò un immediato desiderio di abbracciarla e rimanerle vicino tutto il giorno.
Oh, Lily
Vide che Sirius, Remus e Peter stavano salendo le scale per lasciarlo solo con lei: provò un moto di gratitudine così profondo che avrebbe voluto benedirli tutti.
-Ascoltami, forse non sono la persona più adatta a…-
Lily cercò di sostenere il suo sguardo, ma non ci riuscì. Sorprendendo completamente James, che si sentì sciogliere, scoppiò a piangere contro il suo petto. -Avevi ragione!- gridò, e le sue lacrime inondarono lo stemma di Grifondoro.
-Cos’è successo?-
Ci vollero un paio di secondi prima che lei ritrovasse le parole in quel mare di lacrime, ma poi rispose, tremante: -Si tratta di Sev. Avevi ragione. Lui è…-
-Un Mangiamorte?-
Lei sussultò, come se ancora non ci credesse, ma annuì. Sembrava così fragile, così piccola… James la abbracciò e la strinse ancora più forte.
-Non so se abbia già il… Marchio. Non lo so. Ma ammira Tu-Sai-Chi. Gli piace quello che sta facendo. Gli piace che vada in giro ad ammazzare Babbani e Nati Babbani e tutti quelli che considera feccia…-
Un altro accesso di pianto la sorprese, ma James capì che non avrebbe dovuto parlare, per il momento.
-Non è tutto.- continuò Lily, e Ramoso poté sentire una nota di rabbia nella sua voce. -Io non ero con lui… ero dietro… con Alice. E lui… lui parlava con i suoi compagni di Casa, e gli hanno chiesto di me, e lui ha risposto che sono una schifosa Mezzosangue e che…-
Ma James non volle più ascoltare una sola parola.
-COS’HA DETTO?-
-Oh, James, non…-
Ramoso non si accorse neppure che Lily l’aveva chiamato ‘James’ e continuò ad urlare.
-QUEL PIPISTRELLO TI HA CHIAMATA SPORCA MEZZOSANGUE!-
-Lo so, è stato orrendo da parte sua…-
-Orrendo da parte sua?- esclamò James, ancor più fuori di sé. -Lily, ha dimostrato ciò che ho sempre creduto! Ciò che sei per lui!-
-Non gridare, per favore.-
-No, hai ragione, non griderò.- Lui respirò profondamente e si voltò verso il buco del ritratto. -Non grido più. Vado a picchiarlo.-
 
James non aveva la minima idea di dove fosse la Sala Comune di Serpeverde: sinceramente, non era mai stata un’informazione di cui aveva avuto bisogno.
In quel momento, però, mentre correva giù per le scale con il cuore in gola e la rabbia che gli ribolliva nel corpo come lava, gli sembrava un’informazione di vitale importanza. Certo, Mocciosus avrebbe anche potuto essere da qualche altra parte, ma James non voleva girare il castello; meglio aspettarlo dove sarebbe sicuramente tornato.
Ecco un Serpeverde. Forse era del settimo anno, Ramoso non lo ricordava, ma sapeva che l’aveva incontrato qualche volta…
-Dov’è la vostra Sala Comune?- gridò, quasi  gettandolo a terra.
-Sei un Grifondoro!-
-Molto intelligente, davvero!- commentò lui. -Ma questo non importa! Dimmi dov’è! ADESSO!-
Il ragazzo tremò e balbettò: -I sotterranei. Ehm… in direzione del lago.-
-Ottimo.-
Non gli occorsero più di due minuti prima di raggiungere i sotterranei e seguire un gruppetto di Serpeverde che tornava al dormitorio, trascinando sacchetti pieni di dolci provenienti da Mielandia e bottiglie di Whisky Incendiario comprato illegalmente.
-Entro con voi.- disse, incrociando le braccia.
Quelli lo guardarono e lo riconobbero; la prima cosa che pensarono fu che James Potter fosse definitivamente impazzito. Risero e, dopo aver sussurrato la parola d’ordine in modo che lui non la capisse, sparirono dietro una porta scorrevole di pietra. Prima che James potesse infilarsi in una fessura, si chiuse completamente e lo lasciò fuori.
-Severus Piton!- gridò, contro la porta. -Esci di lì!-
La sua voce rimbombò sulla pietra, rimbalzando come per colpirlo. Non gli importava un accidente di quanta popolarità stesse perdendo, di quanto la gente l’avrebbe creduto matto; quel che contava era che Mocciosus fosse punito per quello che aveva fatto.
Aveva fatto piangere Lily Evans. L’aveva ferita e raggirata. Severus Piton era stato così fortunato da averla come amica, ma l’aveva sfruttata e le aveva spezzato il cuore diventando il seguace di un Mago Oscuro che detestava chiunque fosse come lei...
-SEVERUS! VIENI FUORI, PRIMA CHE FACCIA SALTARE IN ARIA LA PORTA!-
Come se finalmente qualcosa fosse scattato, l’ingresso alla Sala Comune dei Serpeverde scivolò verso destra fino ad aprirsi, e ne uscì nientemeno che Mocciosus. Aveva un’aria assolutamente sorpresa, ma non più impaurita.
-Che succede, Potter?-
-Dovresti saperlo bene, serpe!-
-Modera i toni. Io non ho fatto niente.-
-Ma davvero!- urlò James. -Ti rinfresco la memoria, Mocciosus!-
-Non aspetto altro.-
-Si tratta di Lily! Cos’hai detto oggi su di lei?-
Severus sbatté le palpebre, colpito. Probabilmente era stato convinto, fino a quel momento, che nessuno l’avesse sentito. -Ma cosa...-
-Piange! Piange per colpa tua, verme schifoso!-
Prima che Mocciosus potesse soltanto aprire bocca, James decise di attaccarlo, e all’improvviso la bacchetta, così infuocata tra le sue dita, gli sembrò terribilmente inutile... e allora la rimise in tasca... La sua mano fremeva per quel contatto...
Sentì il naso di Severus Piton rompersi sotto il suo pugno e il suo urlo, come pochi istanti prima, colpire le pareti di roccia umida. Il sangue schizzò per terra, come un trofeo, e il viscido Serpeverde rotolare al suolo per l’impatto; pronto di riflessi come James non l’aveva mai visto, però, Severus si rialzò e sfoderò la bacchetta, scagliando una maledizione non verbale.
Ramoso la scansò e si avventò di nuovo contro di lui.
-Il tuo sangue è sporco!- esclamò, mentre cercava di afferrare la sua lunga veste nera, funebre.
Mocciosus era accecato dalla rabbia, ma non ribatté.
James continuò: -Sei contento, vero, ora che ti sei unito a quella feccia che gira ad ammazzare la gente? Sei contento di aver tradito?-
-I Sanguesporco sono...-
-NON USARE QUELLA PAROLA!- Alzò di nuovo il pugno, ma lo mancò. Severus si era spostato verso l’estremità del corridoio, scivolando, reggendosi il braccio, il dolore sul volto... Ma non era stato colpito in quel punto, sicuramente no...
Ha il Marchio Nero. È uno di loro,pensò James, e si bloccò. Non poteva credere che Mocciosus fosse arrivato fino a quel punto; era un Serpeverde, il peggiore che avesse mai incontrato, ma non riusciva a realizzare che si fosse spinto oltre, fino a scegliere definitivamente le Arti Oscure.
-Sei contento, Potter?- sibilò Piton. In situazioni normali, sarebbe stato un sussurro appena percettibile, ma si trovavano nei sotterranei e la sua voce risuonò come una campana.
-Di che cosa, carogna?-
-Ti sei abbassato al livello dei Babbani. Dov’è la tua bacchetta?-
James era esterrefatto: come osava parlare in quel modo? Lui non aveva il diritto di usare quelle parole, non aveva neppure il diritto di calpestare il suolo di Hogwarts... La rabbia montava dentro di lui come una bestia pronta a colpire, un mostro che cresceva senza controllo.
E poi, eccola.
Il volto di Lily esplose dentro la sua mente, ma non la vide come al solito; questa volta, il suo viso era rosso, rigato di lacrime per colpa di Severus... lei non voleva che si facesse male... forse non l’avrebbe perdonato, ma non gli augurava il male... Non l’avrebbe mai augurato a nessuno.
Anche se James avrebbe voluto colpirlo, sfogare la frustrazione, vendicare Lily, che amava fino alla disperazione, tanto che il suo cuore sanguinava, avrebbe lasciato stare Severus; se non altro, per amore di Lily. Avrebbe controllato sé stesso, si sarebbe frenato per amor suo. Era così strano, così agrodolce, così illuminante pensarlo...
Piton parlò di nuovo. -Potter! Dov’è il tuo orgoglio di mago?-
James, che si era già voltato per andarsene, il cuore colmo di un odio che non voleva riversare su nessuno, lo fissò negli occhi. Il suo sguardo era più intenso che mai.
-Piton, dov’è il tuo orgoglio di uomo?-
 
 
 
 
 
 
 

 
 


 
Eccomi, gente!!
Ho svelato l’arcano del pianto di Lily... e messo in atto una scena che avevo in mente da un sacco di tempo. Io sono contro la violenza, ok, ma diciamocelo... un ragazzo che si batte per noi sarebbe un sogno ben oltre il possibile.
Eppure James l’ha fatto! E subito dopo si è fermato proprio per lei. Mi è piaciuto molto descrivere quanto completo sia il suo amore per Lily: sono fermamente convinta che amore significhi anche sacrificio.
Quindi, spero che questo chap vi sia piaciuto e vi prego di RECENSIRE!!

 
Per Jessy Lupin: certo che ti perdono!! L’importante è che la recensione arrivi, no? sono contenta che ti sia piaciuto il modo in cui ho presentato Remus... quando ho riletto il capitolo, sembrava molto più attraente anche a me... ih ih *.* Nel prossimo approfondirò le coppie Remus-Jessy e James-Lily anche se temo che chiunque (con chiunque intendo sedsed) speri che tra loro scoppi la passione, dovrà aspettare ancora un po’.
Ma quando aggiorni la tua storia!! Aspetto con ansia!!
 
Per  
sedsed : no, in effetti due recensioni x lo stesso capitolo non si potrebbero lasciare, ma sono per me... quindi tutto ok... ;) Sto lavorando alla one-shot, anche se devo pensarci molto, molto bene... Se ti è piaciuto il dialogo da zitelle dello scorso capitolo, spero che tu abbia notato il cambiamento in questo: Sirius è molto più serio e mostra - come in tantissime occasioni, del resto - di essere un grande amico, pronto a dare consigli utili e sinceri. Io aaaamo Sirius(ok, questa fai finta di non averla letta). In risposta a qualche recensione fa: sorry, ma io non ho Facebook. Sono un’anticonformista convinta e iscrivermi sarebbe stato dichiarare di essere un’ipocrita!! Comunque grazie lo stesso!!
 
Per  
Daicchan : non ti esprimi affatto in modo orribile! Anzi sono complimenti originali che mi fanno tanto piacere!! E sono contenta di sapere che non consideri la mia ff di ‘bassa qualità’... anche perché mi sono fatta un giretto sulla tua pagina e tra le ricordate e le preferite ci sono soltanto storie meravigliose!!! Per il mio ritmo di aggiornamento, spero anche io di farcela sempre così... ma sai com’è, in terza liceo è un po’ difficile... Fino ad ora va tutto bene, però!! ^.^
 
 
Al prossimo capitolo!! E date un’occhiatina alle mie altre storie...
La mia preferita è quella sulla morte di Lily e James. È stata proprio un momento di ispirazione coinvolgente, i pensieri di Sirius sono usciti come se fossero stati i miei! Si chiama
The dream is over... e se avete voglia di ridere sempre con il mio AMATISSIMO PADFOOT, c’è anche Oh, mammina...
 

RECENSITE RECENSITE RECENSITE
ANCHE UNA RECENSIONE PICCOLA!! FATEVI
SENTIRE!! VORREI CONOSCERE TUTTI QUELLI CHE LEGGONO LA MIA FF!!
 
ClaireTheSnitch. 

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Capitolo 9
*** Festa Malandrina ***


- Otto -

Festa Malandrina

 

Lily era rimasta così sconvolta da come se n’era andato James che aveva dimenticato persino perché l’avesse fatto. Quando Ramoso era tornato in Sala Comune, sporco di sangue sulla manica destra e con un’espressione poco rassicurante, aveva avuto un tuffo al cuore.
-Stai bene?-
-Sì.-
-Sei ferito?- Lily si avvicinò e gli osservò il braccio.
-No.-
Lei rimase sbalordita e improvvisamente fu consapevole. -Che cosa hai fatto a Sev?-
James sospirò. -Gli ho spaccato il naso.-
-E me lo dici così?-
-Come dovrei dirtelo?- sbottò lui. -È un fatto: gli ho rotto il naso, ha avuto quello che si meritava… per aver usato quella parola con te.
-Oh, be’, è stato un gesto carino, Potter.- ammise lei, con una pallida ombra di sorriso. -Ma assolutamente non necessario.-
-L’ho lasciato stare, comunque. Ho capito che non sarebbe stato giusto nei tuoi confronti. Insomma, sei stata tu ad essere insultata e spetta a te decidere cosa farne, Lily.-
Il silenziò calò tra loro come se l’avessero gettato a secchiate. Era quasi palpabile e l’unico rumore, lieve eppure insopportabile, era quello dei loro respiri - quello di Lily leggero, tranquillo, quello di James profondo e irregolare, pieno di rabbia.
Lily mosse un passo in avanti e fissò James negli occhi. Il suo sguardo brillava di decisione e… gratitudine.
-Allora…- sussurrò la ragazza. I suoi capelli rossi scintillavano alla luce del fuoco nel camino.
-Cosa c’è?-
-Stavo pensando che non sarebbe stato male se…-
-JAMES POTTER, TU SEI IL MIO IDOLO!-
Sirius era balzato giù dalle scale che portavano al dormitorio maschile e si era gettato addosso a Ramoso con l’evidente intenzione di strangolarlo. No, un attimo: probabilmente lo stava abbracciando.
-Sirius… che diavolo…-
-Peter ti ha sentito parlare con lei, ha sentito di Mocciosus… ed è venuto subito a dirmelo!- Felpato gli mollò una pacca sulla schiena così forte che per poco James non cadde bocconi. Lily era evidentemente imbarazzata e stava a qualche metro da loro, fingendo di non guardare.
-Gli hai rotto il naso!- gridò ancora l’amico. -Sei un genio, Ramoso!-
-Ti ringrazio, Felpato, ma io e Lily stavamo parlando…-
Sirius colse l’antifona: a giudicare dallo sguardo omicida di James, correva decisamente il rischio di essere ucciso molto crudelmente entro i cinque minuti successivi.
-Scusatemi. Io… ehm… ritornerò di sopra a farmi gli affari miei.-
Quando Sirius fu di nuovo scomparso, però, sembrava che la bolla di silenzio dorato fosse ormai scoppiata e svanita per sempre.
-Cosa stavi dicendo, quindi?-
Lily sussultò. -Niente. Pensavo che… insomma, dopo quello che è successo oggi…-
Tacque per un istante, come se fosse impegnata in una lotta mortale contro sé stessa. Qualcosa nel suo sguardo disse a James che, qualunque parte di lei avesse combattuto in suo favore… be’, aveva appena perso.
-Allora… posso chiamarti James? Per avere un po’ di confidenza in più, intendo.-
-Certo che puoi, Lily.-
-Grazie.-
-Tra poco torneranno gli altri da Hogsmeade.-
-Sì. A me non piace la confusione. Meglio che vada di sopra a studiare Trasfigurazione.-
James rimase fermo ad ascoltare le sue scarpe ticchettare sui gradini delle scale, sognando di accompagnarla e di abbracciarla.
Mi chiamerà James…, pensò, e cominciò ad amare il suono del suo nome pronunciato da Lily.
 
 
-Com’è andata?- domandò Sirius, quando ormai tutti i Grifondoro erano sotto le coperte.
-Peggio di quanto avrebbe potuto. Per colpa tua.-
-Mi dispiace, James.-
-Dillo di nuovo.-
-Mi dispiace.-
-OK. Allora ti perdono.-
 
 
Jessy Hartford si sedette con loro a colazione, la mattina dopo, e salutò Remus con un bacio che avrebbe resuscitato un morto.
-Buongiorno, Rem.- disse. -Anche a voi, ragazzi.-
Il resto dei Malandrini mugugnò un saluto assonnato, mentre i due si prendevano per mano e cominciavano a discutere animatamente di quanto si fossero divertiti il giorno prima.
-Il problema è- stava dicendo Jessy, -che con la fine del trimestre dovrò rinunciare alla maggior parte del mio tempo libero. Quest’anno ho i G.U.F.O. e dovrò impegnarmi.-
-Bella roba.- commentò James. -Niente divertimento con il tuo caro Remus. Quando noiabbiamo fatto i  G.U.F.O., ci siamo messi a studiare una settimana prima.-
-A parte Lunastorta.- puntualizzò Sirius, addentando una brioche. -Lui ci aveva preparato dei programmi di ripasso… diciamo verso gennaio…-
-Esatto. Ma voi li avete trasformati in aeroplani di carta.-
-E li abbiamo mandati sotto il mantello di Severus.- raccontò James, sorridendo al ricordo.
Remus alzò la testa. -A proposito di Mocciosus… non è ancora uscito dall’infermeria?-
-Certo che sì. Madama Chips lo ha guarito in un attimo.- commentò Felpato, sprezzante. -Probabilmente non ha il coraggio di far vedere la sua brutta faccia. Schifoso…-
-Verme.- continuò Lunastorta.
-Untuoso.- aggiunse ancora Sirius.
-Evans!- gridò James.
-No, non hai capito. Stiamo giocando ad insultare Mocciosus, non a gridare tutto quello che ci passa per…-
-Lily Evans viene verso di noi con Alice!-
-Ah. E non potrebbe essere perché Frank è seduto vicino a Jessy?- domandò Peter.
-NO!- esclamò James, esaltato. Sembrava un po’ folle e aveva conficcato la forchetta nella sua omelette. -Non capite? Lei ha deciso di chiamarmi James!-
Sirius scosse la testa. -Certo, perché prima ti chiamavi Arcibaldo.-
Lily si avvicinò al loro tavolo e salutò Jessy con gentilezza; quella mattina aveva lasciato i capelli sciolti ad incorniciarle il viso e sembrava più splendente che mai: non c’era nessuna traccia del rossore che l’aveva contraddistinta tutta la sera precedente, né i suoi occhi erano lucidi o acquosi. Soltanto James - o forse era semplicemente un’impressione - poteva scorgere un’ombra scura, un velo di consapevolezza e di innocenza infranta in quelle pozze color smeraldo.
-Ciao, James.- disse Lily, e gli sorrise.
Lui sentì chiaramente il sangue pulsargli nelle tempie e la vista annebbiarsi. Dovrò farci l’abitudine,pensò, estasiato, Oh, che bello… mi parlerà spontaneamente!
Jessy, che era evidentemente già molto preoccupata per i G.U.F.O., si era lanciata in una conversazione frenetica con Lily su come e quanto studiare, e sul modo con cui avrebbe dovuto distribuire le materie sulla sua tabella di marcia.
-Non fare così.- la tranquillizzò Remus. -Se hai studiato abbastanza bene durante gli anni scorsi, non avrai problemi.-
-Remus ha ragione. Goditi il tempo libero: il ripasso frenetico ti toccherà a giugno, non a novembre!- concordò Lily, sorseggiando del caffè. Sembrava molto interessata al discorso, eppure il suo sguardo continuava a saettare verso James, per poi ritornare a Jessy.
Ovviamente, lui l’aveva notato.
-Sirius.- esordì, in tono pomposo. -È dallo scorso anno che Hogwarts non ospita una delle nostre belle festicciole.- 
-Sì, in effetti è passato parecchio tempo. Potremmo anche…-
-Non se ne parla!- sibilò Remus. -Sono un Prefetto, non posso permettere che continuiate a fare quello che volete. Prima o poi si accorgeranno che continuo a chiudere un occhio.-
-Diciamo due.- precisò James.
-Ecco!-
-Ma dai!- lo supplicò Felpato. -A che ci serve avere un amico Prefetto se non possiamo aggirare le regole?-
-Aggirarle? Voi le calpestate e ci sputate sopra!- Lunastorta sembrava esasperato e guardò verso Lily, in cerca di appoggio. -Diglielo tu, per piacere. Questa festa sarebbe…-
-…un’idea fantastica!- fece Lily, a sorpresa.
Sirius sussultò. -Stai scherzando?-
-No, per niente. Sarà contro le regole, ma abbiamo bisogno di distrazione. Posso darvi una mano?-
-Ha!- Felpato saltò in piedi. I Corvonero si voltarono a fissarlo, così si sedette di nuovo. -Abbiamo la Evans!-
 
 
Per tutto il resto della domenica, James e Sirius trafficarono in giro per la scuola alla ricerca di coperture, di invitati e di cibo. Gli elfi domestici delle cucine erano più che felici di dare via più cibo di quanto avessero bisogno, tanto che entro le quattro del pomeriggio il dormitorio maschile sembrava più che altro la stanza di un corso per cuochi: sui tavoli fatti apparire (da Remus) giacevano panini, salatini, schifezze fritte, caraffe di succo di zucca a non finire e tutto quello che erano riusciti a raccogliere da chi era stato a Mielandia. Come c’era da aspettarsi, James sgattaiolò ad Hogsmeade durante l’ora di pranzo a comprare qualcos’altro. Dopotutto, erano a corto di Pallini Acidi e di Burrobirra.
L’intera Casa di Grifondoro era stata allertata e tutti erano stati invitati al massimo riserbo; Sirius fremeva e non vedeva l’ora che fossero le nove e mezzo: quella era la loro prima festa del settimo anno, qualcosa che avrebbe dovuto essere memorabile per tutti.
-Ricordami cosa ci manca.- disse, misurando a larghi passi la stanza.
-Ehm… panini al prosciutto, Xeno li ha usati per attirare i Ricciocorni…- James sbuffò. -E non abbiamo neppure un sorso di qualcosa che sia leggermente alcolico.-
Lily entrò e incrociò le braccia, severa. -Provate con uno sciroppo per la tosse.-
-Un che cosa?-
-Rimedio Babbano. È alcolico.- spiegò lei. Era divertente vedere come la gente reagisse ai riferimenti al mondo da cui proveniva; molte volte aveva avuto la tentazione di prenderli clamorosamente in giro.
-Grazie per il suggerimento, ma abbiamo bisogno d’altro.- tagliò corto Sirius, senza smettere di camminare. -Madama Rosmerta non potrebbe…-
-No, lei non ci coprirebbe mai.- disse James, riflettendo. -Aspetta… la Testa di Porco!-
-Non farete altre escursioni, per oggi.- si oppose Lily.
-Ma non possiamo fare a meno di…-
-Oh, d’accordo, vi aiuterò.-
James le sorrise. -Farai un’escursione con me?-
-No. Duplicheremo le bottiglie di Lumacorno.-
-Tu sei un genio!-
-Ho libero accesso al suo ufficio, teoricamente. Mi lascia spiare nella sua dispensa di ingredienti per le pozioni, perciò potrei anche sgraffignare qualche bottiglia. Sempre che vi vada.- spiegò Lily, con un ghigno che le avevano visto in ben poche occasioni. -Però questa è la prima e ultima volta che…-
-Grazie!- ruggì Sirius. -Salverai la festa!-
Lily avrebbe voluto ribattere ‘Come se l’alcol facesse la felicità’, ma James e Sirius la stavano già abbracciando.
Erano così carini, quando volevano…
Due minuti dopo, Lily Evans stava bussando alla porta dell’ufficio di Lumacorno. Dietro di lei, addossati al muro del corridoio e sotto il Mantello dell’Invisibilità, c’erano Sirius e James a spiare ogni sua mossa.
-Buonasera, professore.- disse lei, con un sorriso accattivante.
-’Sera, Lily, mia cara…- esclamò, piacevolmente sorpreso. -Cosa ti porta qui?-
-Sarei voluta venire prima e mi rendo conto che è quasi ora di cena, ma…- esitò, in modo molto convincente. -Stavo preparando una Pozione Illuminante e mi sono chieste se lei potesse prestarmi la sua scorta di asfodelo… sa, quella scolastica è completamente prosciugata…-
-Ma certo! Entra, Lily, entra!- Lumacorno spalancò la porta e lasciò che entrasse. Poi la richiuse.
-Siamo fuori!- sussurrò Sirius. -Io te l’avevo detto che dovevamo infilarci…-
-Sei matto? E se per caso fossimo rimasti chiusi là? Io sto già morendo…- sbottò James, saltellando prima su un piede e poi sull’altro.
-Per cosa?-
-Dovrei andare in bagno… Urgente…-
-Caro mio, o aspetti o la fai dietro la statua di Salazar Serpeverde.-
-Mmm… La proposta è allettante…-
-James!-
-No, Sirius, stavo scherzando. La trattengo.-
-Buon per te.- Felpato sospirò. -Speriamo che riesca a portarne un bel po’. Ha fatto un Incantesimo Estensivo alla sua borsa, dici?.-
-Sì. Non è un genio?-
Lui sbuffò. -Non deconcentrarti, Ramoso, altrimenti te la fai sotto.-
-Sì, cavolo, hai ragione.- James si morse le labbra. -Perché ci mette tanto?-
Cinque minuti dopo, Lily uscì dall’ufficio di Lumacorno con aria trionfante e la borsa piena; fece appena in tempo ad accompagnare i Malandrini in Sala Comune, che James schizzò via e si chiuse la porta del bagno alle spalle.
-Che gli è preso?- domandò lei, sollevando un sopracciglio.
Sirius sorrise. -Incontinenza.-
 
 
Un ottimo Muffliato doppio aveva avvolto tutta la torre di Grifondoro e gli studenti erano in visibilio: la festa era cominciata da un paio d’ore e, a giudicare dal grande successo, sarebbe durata ancora per molto.
James osservava Lily guardarsi attorno con circospezione, come se temesse che la McGranitt potesse spuntare da una caraffa di succo di zucca, e cominciava ad apprezzare in lei cose che non aveva mai visto prima, o che aveva soltanto notato di sfuggita: il modo particolare in cui gli angoli delle sue labbra si incurvavano quando sorrideva, la leggerezza delle sue ciglia quando sbatteva le palpebre, il modo in cui lisciava il suo vestito lilla tutte le volte che si stropicciava…
-Maramao.- disse Sirius, sedendosi di fianco a lui.
-Grande festa, Felpato. Siamo stati bravissimi. E anche Remus si sta divertendo parecchio.-
Lunastorta era in fondo alla Sala, a ridere con altri compagni del loro anno, con Jessy incollata al suo braccio, raggiante… Ogni tanto si stringevano e si baciavano, e James non poteva fare a meno di provare una punta d’invidia per lui. Senza cercarla, aveva trovato un’ottima ragazza. Mentre lui… aspettava da anni che l’unica ragazza di cui fosse mai stato innamorato.
-Maramao.-
-Sirius, che vuoi?-
-Maramao.-
-Sei ubriaco?-
-Maramao.-
-Lo prendo per un sì.-
-Ehi, James… perché non ci provi adesso?-
-Non posso, Sirius.-
-E perché no? In fondo l’hai fatto per tanto tempo… Oh, guarda, Susan vuole che vada da lei…-
-Vai, ma non fate stupidaggini. Ti tengo d’occhio.-
Sì, figuriamoci se l’avrebbe fatto. A James sarebbe bastato un altro paio di bicchieri per ritrovarsi nello stesso stato di Sirius, ma la prospettiva non gli piaceva: voleva rimanere abbastanza lucido per ammirare il profilo di Lily contro la finestra…
Qualcosa nella Mappa del Malandrino attirò la sua attenzione. Il punto della McGranitt si era appena spostato dal suo ufficio e si muoveva a velocità spaventosa verso…
-STA ARRIVANDO!-
Fu come se qualcuno avesse appena sganciato delle bombe sopra le loro teste, visto che tutti presero a fuggire verso i dormitori in un batter d’occhio: i Malandrini, Lily e Jessy cominciarono immediatamente a far Evanescere tutto quello che li circondava, ad eliminare quello che sarebbe parso sospetto, a partire dalle bottiglie duplicate.
Rimaneva un problema: erano tutti troppo ben vestiti per poter semplicemente essere rimasti in panciolle tutta la domenica… ci fu un avvinghiarsi alle ringhiere delle scalinate per ritornare di sopra… ci riuscirono quasi tutti…
Il ritratto si spalancò. Lily e James si gettarono addosso il Mantello, mentre la McGranitt appariva nella Sala Comune, guardandosi intorno come se si fosse aspettata di trovarci una battaglia sanguinosa. Lily gli era così vicina… spalla contro spalla, tremante di paura, gli occhi spalancati e le guance arrossate. James notò che anche lei aveva bevuto qualcosa dalle bottiglie di Lumacorno, perché l’aria attorno a lei profumava di liquore alla fragola. Avrebbe voluto baciarla per sentirne il sapore, ma sapeva che non gliel’avrebbe mai perdonato.
La McGranitt continuò a girare la testa da destra a sinistra, ma non trovò nulla che non fosse nei canoni. Il volto assonnato e i capelli - incredibilmente! - sciolti, la professoressa diede uno sbadiglio e si allontanò velocemente, come se non vedesse l’ora di ritornare a letto. Il buco del ritratto si chiuse di nuovo.
James e Lily fecero scivolare il Mantello sul pavimento. Si fissarono per pochi secondi, ma James riuscì a cogliere tutto… poi scoppiarono a ridere.
-Hai visto la faccia che aveva?- esclamò Lily, le lacrime agli occhi.
-Sì… oh, gliel’abbiamo fatta sotto il naso!-
-Secondo me era troppo assonnata per poter capire dove si trovasse!-
-Infatti!-
-James, non l’avrei mai detto, ma mi sono divertita un sacco…-
-Anche se hai rischiato?-
-Sì! Anzi, è stata la parte più emozionante…- Lily si mise una mano sulla fronte. -Sai, non sono abituata a bere. Forse ho esagerato un po’.-
-Riesci a salire le scale?-
-Penso di sì… Non sono così inguaiata.- La ragazza si alzò in piedi e si appoggiò al corrimano. Traballò un po’ sui tacchi. -Ah, adesso va meglio. Buonanotte, James.-
Lui era completamente immerso nella registrazione infinitesimale di quei momenti… li avrebbe sognati, e sognati ancora… -’Notte, Lily.-
Lei sorrise, si sporse in avanti e lo baciò.
Non fu un bacio propriamente casto.
Durò parecchio. Le dita di Lily giocarono con i suoi capelli e lui le sfiorava il collo, leggero, incredulo, beato... Quello non era un sogno...
Aveva sentito il sapore di fragola.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Buonaseeera!!
Ecco il nuovo capitolo, ad una velocità pazzeschissima!!!
 
Per  
sedsed : mi sono già abituata allo stile sconclusionato delle tue recensioni… mi mettono un sacco di allegria!! Comunque… scherzetto!! Hai visto cos’è successo? Lily e James si sono baciati… hahaha…
 
Per  
Daicchan : non hai idea di quanto sia contenta!!!!! Sono felicissima che ti sia piaciuta la parte di Severus e che tu abbia trovato il capitolo ‘coinvolgente’!! Sai, ho una passione per le frasi ad effetto… ovviamente, se non vengono non insisto troppo, altrimenti suonano forzate. Quindi quelle che trovi sono sempre state scritte di getto!
(wow siamo coetanee!! destino!!)
 
Per  
Jessy Lupin: vuoi un esempio dei miei occhi quando ho letto la recensione?? Eccolo qua: *o* !!!! (amplificalo alla quarta) Grazie!!! Quando mi sono iscritta, non ho mai pensato di poter trovare qualcuno a cui piacesse il mio modo di scrivere!!!! Sono letteralmente estasiata! Che ne pensi di questo capitolo?
 
Ringrazio tutti quelli che mi hanno messo tra le seguite (anche se mi ripeto):
 
1 -
elita
2 - fuckinmind
3 - googletta
4 - Jessy Lupin
5 - meristrella
6 - mick_angel
7 - Nebbia4e
8 - RoryPotter
9 - sedsed
 
A presto!!
RECENSITE!! (NON SO QUANTE VOLTE MI TOCCHERA’ RIPETERLO, MA IO PRETENDO CHE MI LASCIATE UN COMMENTINO… ALMENO SO CHE SIETE PASSATI)
 
ClaireTheSnitch 

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Capitolo 10
*** Agitazione in Sala Grande ***


- Nove -
Agitazione in Sala Grande
 

Sirius non era abbastanza lucido per poter ascoltare qualunque cosa James avesse da dirgli, ma nemmeno quest’ultimo era sicuro che sarebbe stato in grado di trattenersi, se qualcuno gli avesse chiesto come si sentiva. Non poteva ancora credere che Lily Evans l’avesse baciato.
Passò la notte senza mai uscire da uno stato di dormiveglia incantato, in cui continuava a vedere il naso di Mocciosus spezzarsi sotto le sue nocche, le labbra di Lily sulle sue, dolci di fragola e di qualcosa di particolare, un segreto di cui era stato finalmente messo a parte…
La mattina lo sorprese a sonnecchiare con il volto e gli occhiali schiacciati contro il cuscino, aggrappato ad un sogno che voleva svanire.
Felpato si rigirava tra le coperte con aria sofferente, come se non potesse sopportare la flebile luce biancastra delle sette.
-James, mi sento uno schifo.- borbottò, spalmato sul suo letto. A forza di muoversi, si era avvolto nelle lenzuola come una mummia: ci sarebbe voluto molto più di una Caccabomba per farlo alzare, ma James era così allegro e di buonumore che tutto gli sembrava possibile.
-Non preoccuparti! Dopo una bella rinfrescata, ti sentirai un leone!- esclamò, strattonando le lenzuola e gettandole sul pavimento.
-Sei un cretino.-
-Alzati!- James sollevò la bacchetta ed esclamò: -Aguamenti!-
Un getto d’acqua investì Sirius dalla testa ai piedi, incollandogli i vestiti al corpo e i capelli al volto: fu costretto ad alzarsi, traumatizzato, e cominciò a stiracchiarsi, anche se era completamente fradicio.
-Tu sei definitivamente morto, Ramoso.- ringhiò, rabbrividendo.
-Dai, calmati! La vita è bella!-
-Scemo.-
-Grazie!-
Sirius afferrò la bacchetta sul comodino e mormorò: -Tergeo.- Il letto fu immediatamente asciutto e lui poté iniziare a spogliarsi. -Perché diavolo sei così felice stamattina?-
-Mah…-
-James?-
-Non è niente.-
-Invece c’è qualcosa!- Sirius saltò sul letto. -E me lo stai nascondendo! Etciù!-
-Vestiti, è novembre!-
James aveva ragione: non era un’idea particolarmente intelligente rimanere a petto nudo con la finestra aperta, soprattutto perché quella mattina il freddo era più penetrante e i davanzali erano coperti di uno spesso strato di ghiaccio.
Remus uscì dal bagno già pronto, canticchiando qualcosa che sembrava l’inno dei Grifondoro. Aveva un sorriso smagliante e sprizzava energia ad ogni movimento, come se ne avesse così tanta da poterla sprecare: qualcosa che non capitava a nessuno dei Malandrini. Soprattutto il lunedì mattina.
-Muovetevi!- esclamò, chiudendo le loro borse con un colpo di bacchetta.
Sirius lo ignorò, sbadigliò ed entrò in bagno trascinando i piedi. Sentirono lo sciacquone e poi il rumore frenetico dello spazzolino; dopo qualche secondo (Remus non aveva smesso un solo istante di canticchiare), Felpato sbottò: -Siete rivoltanti. Allegri come colombe. James, non cantare anche tu!-
-Scusa, Sir.-
-Si può sapere cosa è successo?-
Remus fece spallucce. -Sono felice che tra me e Jessy vada tutto a meraviglia. Facciamo coppia fissa, ormai!-
James deglutì. -Invece ieri sera Lily mi ha baciato.-
Silenzio.
Altri sputacchi.
Ah. Sirius si stava soffocando col dentifricio.
-Intendi dire che è stata proprio lei?- esclamò Lunastorta, incredulo. Era balzato in piedi e stava fissando James come se gli avesse appena rivelato di essere una donna.
-Sì, di sua iniziativa.- sussurrò lui, lasciandosi cadere sul letto con un sorriso beato.
-Spero per te che non sia stata ubriaca!- gridò Sirius dal bagno.
-Be’, aveva bevuto qualcosa, ma non…- James ammutolì all’improvviso, colpito dalla possibilità che Lily non fosse stata completamente in sé. E se quel bacio fosse stato un errore, dovuto all’esaltazione del momento e a quel maledetto liquore? Eppure aveva parlato con sincerità prima di gettarsi tra le sue braccia, era stata dolce con lui e si era comportata come se James le piacesse sul serio, con quel sorriso languido e tranquillo…
 
 
Sirius visse la colazione in modo piuttosto confuso: era ancora leggermente scombussolato dalla sbornia della festa e non riuscì ad ingurgitare altro che non fosse caffè, ma si era accorto che in Ramoso qualcosa non andava.
Aveva visto che si rivolgeva a Lily Evans con un tono più nervoso del solito, imbarazzato e vergognoso, come se si sentisse a disagio per quel bacio; forse Felpato aveva sbagliato ad insinuare quel dubbio nella sua mente, ma continuava a credere che fosse perfettamente fondato.
Occhieggiò ancora una volta verso l’amico, che cercava lo sguardo di Lily con una frenesia non da lui, ma la ragazza sembrava molto impegnata a distribuire ai ragazzi del terzo anno una nuova copia del loro orario: guardò soltanto di sfuggita verso di loro, frettolosa, mentre gli studenti si accalcavano attorno a lei per strapparle di mano i fogli.
-Sirius…- sussurrò Peter. -Non pensi di essere stato un po’ duro con James?-
-La sincerità prima di tutto.- borbottò. -È un sospetto ed è quello che penso.-
Ramoso si voltò verso di lui, corrucciato. -È quello che pensi?- sibilò. -Credi davvero che Lily non potrebbe mai fare sul serio con me?-
-Ho soltanto espresso un’opinione.-
-Tu dovresti appoggiarmi.-
-Ma non dovrei illuderti!-
L’atmosfera si stava scaldando e Remus se n’era accorto subito. -Ragazzi…- li blandì, sospirando. -Non fate idiozie. Ognuno è libero di dire quello che vuole…-
-Sei come un fratello, Sirius, non dovresti parlarmi così!-
-Bel fratello che sarei, se non fossi sincero!-
Lily aveva smesso di consegnare le tabelle e si era appena seduta a mangiare, quando si rese conto della situazione. -James? Sirius?-
-Tu non c’entri, Lily. Non preoccuparti.- disse Ramoso.
Felpato spalancò gli occhi. -Non c’entra? Oh, che strano, avevo l’impressione che stessimo litigando per lei !-
-Lasciala in pace.-
-Tutti abbiamo promesso che nessuna ragazza avrebbe messo in pericolo la nostra amicizia.- fece Sirius. -Che niente avrebbe potuto farlo.-
-Io pensavo che tu avessi fiducia in me, o almeno che volessi sostenermi.-
-Certo che voglio sostenerti, però è importante anche che io ti dica la verità. Se preferisci bugie, trovati un altro amico.-
-Smettetela, per piacere.- intervenne ancora Remus. -Questa è una lite stupida.-
James ignorò Lunastorta. -Il fatto, qui, è che tu non credi che io sia riuscito a…-
Lily aggrottò le sopracciglia. -Se il problema sono io, ditelo subito. Sirius!- gridò, e lui si voltò con uno sguardo che, se fosse stato un cane, avrebbe preannunciato un attacco.
-Vuoi una dichiarazione scritta o preferisci che lo dica a voce?- gli domandò, alzandosi in piedi.
Ormai tutta la scuola stava ascoltando la discussione tra Potter e Black: era qualcosa di mai visto, un’anteprima assoluta che, a giudicare dagli sguardi curiosi e famelici, interessava chiunque. Persino i Serpeverde.
-Di che stai parlando, Evans?- rimbeccò lui, rude.
-Lo sai benissimo, Black.- Lily scosse la lunga chioma rossa e, con una smorfia fin troppo comprensiva, sospirò. -State litigando per una scemata. Possibile che debba sistemare tutto io?-
Si schiarì la voce e, con una decisione e un sorriso che fece tremare le ginocchia di James, declamò: -Ieri sera, nel pieno di tutte le mie facoltà mentali, ho appassionatamente sbaciucchiato James Potter, con gran soddisfazione di entrambi.- s’interruppe e deglutì. -Almeno spero.-
Un enorme fischio partì dalle tavolate nel momento esatto in cui faceva il suo ingresso la professoressa McGranitt, cosicché lei si girò indignata e anche - per quanto poterono vedere dal suo viso - abbastanza lusingata.
Sirius non poté trattenere un sorriso malandrino, ma si ricordò immediatamente di tutto quello che aveva appena detto. Improvvisamente, fu assalito dal rimorso.
-Mi spiace, James.-
-Anche a me.-
-Sono un imbecille.-
-Io di più.-
-Sei di nuovo il mio fratello imbecille, allora?-
-Mai smesso di esserlo.-
 
Jessy ridacchiò. -Oh, è stato così dolce! Non è strano che sia una ragazza a dichiararsi di fronte a tutti?-
Remus fece spallucce. -Nel caso di Lily, non direi. James ci ha provato così tanti anni che tutti ci avevano fatto l’abitudine… quindi è stata lei a dover agire.-
-Non me ne sono pentita.- intervenne Lily. -Ma adesso dovremmo proprio andare alla lezione di Lumacorno, altrimenti rischierò di perdermi la Pozione Rimpolpasangue.-
James le afferrò un braccio. -Non me l’aspettavo!-
-In Sala Grande?-
-Esatto.-
-Pensavi che mi sarei tirata indietro?-
-Figuriamoci!-
-Sappilo, James: io non mi tiro mai indietro. E quasi mai mi pento.- lei sorrise. Si chinò verso di lui e lo baciò di nuovo. -Visto?-
 

 
 
 
 
 


 
Ciao!! ^^
Capitolo meno corposo, ma spero mi perdonerete. Sono stanca di lasciare i colpi di scena alla fine, quindi preparo un bel ‘polpettone’ per la prossima volta (a proposito, non so quando aggiornerò perché ho una settimana di fuoco a scuola) in cui ci saranno grosse sorprese per tutti!!!
 
Per Jessy Lupin : grazie x la recensione!! E non demoralizzarti, tieni duro, vedrai che avrai un sacco di recensori… basta aspettare… Anzi, ti do un consiglio piccolino: pubblica drabble, flashfic e one-shot.. aumentano la visibilità e magari gli altri si fanno un giretto sulla tua pagina :)

Per sedsed : ti faccio sapere subito che anche io sono un po’ matta… Più che altro, dementissima (non so se hai letto…) ma il fatto è che è troppo bello!! E poi ‘tutti i migliori sono matti’ (Alice in Wonderland). Che ne pensi di questo capitolo, anche se è corto?? Malandrina Lily, vero?? Ma dev’esserlo per forza, altrimenti come farebbe ad andare d’accordo con James-piccolino?

Per Daicchan : sì Lily è stata molto frettolosa, ma ho pensato ‘Meglio la razionalità o il cuore?’. Be’, la risposta viene da sé. Non dico che bisogna essere completamente scemi, ma al cuor non si comanda… tantomeno a quello di Lily la Guerriera!
 
Alla prossima, ClaireTheSnitch. 

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Capitolo 11
*** Equivoci ***


- Dieci-

Equivoci

 
Lily e James stavano insieme in una maniera decisamente strana, ma era impossibile non notare quanto si volessero bene sotto i commenti pungenti che si lanciavano: i loro occhi brillavano di tenerezza e spesso Sirius sospettava che tra loro accadesse molto di più di quanto non si vedesse.
Severus Piton lanciava frequenti occhiate maligne attraverso le tavolate o i corridoi, occhiate colme di disprezzo e di qualcosa che assomigliava a dolore, ma che nessuno - compresa Lily - era in grado di spiegare.
Novembre era passato in fretta e dicembre stava rotolando lontano dalla loro portata quasi altrettanto rapidamente: i Malandrini avevano già trascorso il plenilunio nella foresta, senza nessun altro imprevisto, anche se la settimana successiva di Remus era stata terribile. I postumi della trasformazione si erano fatti sentire con dolori dovunque, occhiaie che sembravano disegnate con il nerofumo e una stanchezza mitigata ben poco dalla dolcezza di Jessy; la ragazza non voleva credere alle parole di James e Sirius, che le avevano spiegato della salute particolarmente cagionevole di Remus, e cercava sempre di mettere Lunastorta all’angolo per chiedergli chiarimenti.
-Tengo moltissimo a te.- ripeteva sempre, e il suo ragazzo sentiva le viscere contorcersi ogni volta che gli dimostrava il suo affetto. Sapeva di non poter ancora condividere il suo segreto con Jessy e aveva troppa paura di essere abbandonato.
Amore o meno, lui rimaneva sempre un licantropo.
Un ibrido. Un mostro, pensava. Qualcuno che Jessy respingerebbe .
E intanto cercava di mascherare le testimonianze innegabili della sua condizione. Lily ormai passava così tanto tempo con i Malandrini che aveva finito per intuire (o per farsi spiegare) parecchi dei loro segreti; forse ancora non sapeva di Lunastorta e del fatto che gli altri erano Animagi, ma spesso Remus la sorprendeva a riflettere e a fissarli con aria molto pensierosa.
Anche Sirius la pensava allo stesso modo.
Dovremo dirle qualcosa, prima o poi, si diceva, Possiamo fidarci di lei. Sa cosa significa mantenere un segreto.
-James…- sussurrò, mentre sui vassoi della cena comparivano migliaia di pietanze deliziose.
-Mmm?-
-Tra me e Rachel è finita.-
-Mi dispiace.-
-A me no. Era una piattola.-
-Lo immaginavo.- James si riempì il piatto con aria allegra. -È stata una decisione meditata oppure c’entra Susan?-
-Per niente. Lei non era una piattola, era un… un…-
-Cerotto.-  disse James, la bocca piena.
-Ceretta?- fece Sirius.
Non aveva capito bene, evidentemente.
-Ti fai la ceretta, Ramoso?- domandò Remus, sghignazzando. -E, di grazia, posso sapere dove?-
Felpato scoppiò a ridere. -Punti che non mostra in pubblico, presumo.-
-Oh, che battute originali.- commentò James. -Prova a mettertele in uno dei punti che tunon mostri in pubblico.-
-Ma io sono senza segreti, trasparente, privo di veli per i miei ammiratori…- declamò Sirius.
Lunastorta trattenne un altro scoppio di risate e sussurrò: -In breve, nudo come un verme.-
-Sapete…- continuò Sirius, impermeabile agli scherzi, tagliando una coscia di pollo, -…mi sono sempre chiesto perché non si possa mangiare la pelle di pollo…-
Remus sbottò: -Perché è fatta da Apelle, figlio di Apollo.-
-…-
-…-
-…-
-A voler essere precisi, Apelle ci aveva fatto una palla.- puntualizzò James.
-A voler essere precisi, Remus, non ho mai sentito una battuta più patetica.-
-Scusa tanto, signor  Sirius Le-Mie-Battute-Sono-Migliori  Black. -
-Be’, è la verità!- esclamò Felpato, ignorando chiunque gli avesse detto di non mangiare la pelle di pollo e cominciando ad ingozzarsi.
-Allora facciamo una scommessa.-
-Quale?- esclamò, subito interessato.
James sbuffò. -Sei senza speranze, Sir.-
-Non so resistere alle sfide, tutto qui.- rispose lui. -Alloooora?-
-Organizziamo qualcosa di divertente. Vince chi ha l’idea migliore.-
-Possiamo lavorare in coppia?- esclamò Sirius, passando una mano attorno alle spalle di James e sporgendo le labbra come se volesse sbaciucchiarlo.
-Che schifo, Sirius…-
-Su, risvegliami con un bacio… la Bella Addormentata attende…-
-…invano, purtroppo.-
-OK…- Sirius fece spallucce. -Me ne farò una ragione.- E prese a guardarsi in giro, accorgendosi subito che un gruppetto di ragazze del quinto e del sesto anno ridacchiavano e ammiccavano verso di lui. Felpato sfoderò il suo sorriso migliore e le salutò con un cenno della testa, ben consapevole di quello che stava facendo: le ragazze ridacchiarono più forte e presero a darsi gomitate.
Remus riportò Sirius alla realtà e lo distolse dalla ricerca di una compagna per quella sera. Avrebbe avuto lo stesso successo anche più tardi.
-Vuoi fare questa scommessa oppure no?-
-Io mi tiro indietro.- disse James. -Questa storia è soltanto tra voi due.-
-Io ci sto, ovvio.- disse Sirius, noncurante. -Vedremo chi vincerà, Lunastorta. E… Lily farà da giudice.-
La ragazza in questione era impegnata a decifrare un tema di James Potter. L’impresa non doveva aver avuto un buon esito, perché scaraventò il rotolo di pergamena addosso a Ramoso, mormorando: -Scrivi come una gallina.-
Poi alzò la testa e sbottò: -Che c’è, Sirius?-
-Potresti fare da giudice per una bella scommessa tra me e Remus?-
Lei sorrise. -No.-
-E perché?-
-Perché io detesto fare da giudice. Finisce sempre con una lite.-
-Ma…-
-Niente ‘ma’! Ho detto che non mi immischierò nella vostra… be’, qualunque cosa sia…- Lily si rivolse a James. -Non puoi assolutamente consegnare quel compito alla McGranitt.-
-È per domani, Lils!-
-Lo so, ma ce l’ha assegnato due settimane fa.-
-Non potresti sistemarmelo?-
-Ma se non riesco neanche a leggerlo!-
James le si avvicinò e camminò con le dita sul suo braccio. -E se ti dessi una mano?-
-Tienile giù, le mani, James. Non puoi fare così davanti a tutti.-
-Allora quando siamo soli posso?-
Lily arrossì e, per darsi un contegno, afferrò di nuovo il compito di Ramoso. Scorse alcune righe e annunciò: -Questa è bella… La professoressa ha chiesto quali sono le difficoltà principali della trasfigurazione umana e tu rispondi che sono le gambe?-
-Be’, io…-
-Penso che la McGranitt abbia citato quattro volte la concentrazione e tu scrivi ‘le gambe’!-
La discussione continuò anche in Sala Comune, dove si rannicchiarono vicino al fuoco per scaldarsi e poter illuminare meglio la pergamena, ormai fitta di correzioni e appunti.
Lily stava ancora sghignazzando e ogni tanto ripeteva ‘Gambe…’, ma James fingeva di ignorarla fissandola dritta negli occhi e sfidandola a sostenere il suo sguardo.
-Smettila, James. Mi fai arrossire.-
-Arrossisci pure. A me non dà fastidio, anzi…-
-Concentriamoci.-
-Ti sta bene questa camicia.-
-Grazie. Ora, per favore…-
-Impazzisco quando dici ‘per favore’…-
-Vuoi fare questo compito o preferisci una T?-
James si stiracchiò e le passò un braccio attorno alle spalle, sorridendo. -Scusami. Vai avanti.-
-RAMOSO! AIUTAMI, O MORIRÒ!-
-Sono impegnato, Sirius. La tua questione di vita o di morte non può aspettare?-
-Scommetto che vuole aiuto per la scommessa.- borbottò Lily.
Sirius scosse la testa, con un’espressione molto più seria. -Non è questo.-
-Che succede?-
-Ho appena ricevuto una lettera di mia madre…-
-…dopo cena?-
-Sì. Lo sai, non vuole che la posta arrivi insieme a quella di tutti gli altri, ha delle manie di protagonismo. Tieni, leggi.-
-Posso?- domandò Lily, indicando la lettera già tra le mani di James.
Sirius annuì e rimase in attesa: dopo un minuto o poco più, entrambi i lettori alzarono la testa con gli occhi spalancati. Il più stupito di tutti era Ramoso.
-Non posso crederci!-
-Be’, è lì. Nero su bianco, più qualche sputacchio.-
Lily era rimasta senza parole e continuava a guardare da James a Sirius come se qualcuno dei due fosse sul punto di scoppiare.
-Tua madre, Walburga Black, ti ha chiesto di tornare per Natale?-
-Sì. Non è strano?-
-Strano?- proruppe Lily. -Per quello che mi avete raccontato, è come se… come se…-
-Dai, dillo!- la esortò James, che aveva visto un lampo Malandrino guizzare negli occhi della ragazza e sapeva esattamente di cosa si trattava.
-Come se Severus Piton si fosse lavato i capelli!- disse lei, tutto d’un fiato, come se la sua bocca avesse potuto smettere di parlare da un momento all’altro.
-Accidenti, Ramoso, l’hai istruita bene!-
Lily si alzò in piedi appoggiandosi a James. -Bene, Sirius, cosa farai?-
-Non lo so. Se mi ha invitato, forse ha qualcosa in mente. Voglio scoprire cosa.-
-Quindi ci andrai?-
-Soltanto per saperlo.-
James emise un sospiro di sollievo. -Allora posso dire a mia madre che starai da noi?-
-Vigilia, Natale, Capodanno ed Epifania! Puoi scommetterci!-
Lily prese di nuovo il compito di James e rilesse alcune frasi con aria rassegnata. -Con quello che ho corretto finora, penso che prenderai una D, ma vedrò di far diventare ‘Accettabile’ questo delirio. Sirius, ti rendi conto che secondo lui le gambe sono la più grande difficoltà della trasfigurazione umana?-
-Sinceramente, sono d’accordo con James.-
-Stai scherzando? La McGranitt ha detto…-
-Quello che dice o non dice la professoressa è superfluo.- commentò Sirius.
-Glielo diciamo, Felpato?-
-Mi sa che è arrivato il momento, Ramoso.-
Lily sbuffò e incrociò le braccia. -E adesso  di cosa state parlando?-
-Lily Evans, stai per scoprire il grande segreto dei Malandrini. Ciò che ci unisce. Ciò che ci rende così simili.-
Lei ghignò e sollevò un sopracciglio. -Siete tutti gay?-
Sirius scoppiò a ridere.
-Sirius…-
-Ah, ah, ah, ah, ah…-
-Sirius, smettila…
-Ah, ah, ah…-
-Finiscila!-
-No… ah, ah… è assurdo… ci batte… tutti quanti…-
E continuò a rotolarsi per terra e a battere i pugni sul pavimento.
-Scusate se mi intrometto…- sussurrò Lily, compiaciuta. -Volete dirmi questo segreto oppure no?-
-Oh, giusto.- s’interruppe subito Sirius.
James gonfiò il petto e si passò una mano tra i capelli. -Lily, io sono un Animagus. E anche lui.-
-Sì, e anche Peter.-
Le ginocchia di Lily cedettero e lei si ritrovò con il sedere sul pavimento della Sala Comune: non si rese conto di essere caduta finché non cominciò a dolerle un po’ dappertutto.
-Animagi? E… e siete… che animali…. Insomma...-
-Io sono un cervo. Per questo mi chiamano Ramoso.- sussurrò James.
-Io sono un cane. Bello, col pelo lucido, possente…-
-E con un ego più grande di una casa.- intervenne l'altro.
-Peter invece è un topo.-
Lily rise: sembrava un po’ folle. -Oh! Questa è davvero una… sorpresa, ecco.- Deglutì e riprese: -Non me lo sarei mai aspettata. Ma ho una domanda… Remus? Non ce l’ha fatta?-
-Come, scusa?- domandò Sirius, fingendo di non capire.
-Il vostro Lunastorta   non è un Animagus?-
James si schiarì la voce. -Lui… ehm… be’, non ne ha bisogno.-
-Davvero?-
-Già. Sai, Remus è particolare… molto, molto particolare.-
-Lo sapevo!- esclamò Lily, vittoriosa. -Lo sapevo! Io soche cos’è Remus! L’ho sempre sospettato. Per questo è sempre stanco, vero?-
Sirius tremò. -Lo hai… scoperto?-
-Ma sì! È sempre sfinito, come se si sforzasse per controllare qualcosa dentro sé stesso, una magia, e se voi mi avete detto che non ha bisogno di essere un Animagus… be’, la soluzione mi sembra ovvia!-
James e Sirius non parlarono, imbarazzati: avrebbero voluto che fosse stato Remus a rivelarglielo, ma non avevano fatto i conti con l’intraprendenza di Lily.
-Mi sembra che non ci sia niente da aggiungere.- continuò lei, scuotendo la chioma rossa con allegria. -Remus è un Metamorfomagus!-
Splat. L’ennesimo silenzio imbarazzante colò tra di loro come fango.
-Ehm.- tossicchiò Sirius.
-Ahem.- replicò James.
-Be’, io vado a dormire.-
E Lily Evans, con un passo leggiadro e spensierato, sparì lungo la scala a chiocciola.
 
-E così le avete detto che sono un Metamorfomagus.- sussurrò Remus, che non sapeva se scoppiare a piangere o mettersi a ridere.
-Veramente,- puntualizzò James, -non gliel’abbiamo detto.  Ha soltanto sparato la sua considerazione e poi se n’è andata a letto.-
-Però voi non vi siete presi la briga di contraddirla!-
-Perché avremmo dovuto?- intervenne Sirius. -Non volevamo che il nostro discorso finisse su di te, così abbiamo lasciato correre. Oltretutto, è stato uno spasso.-
-Adesso dovrò dirle la verità. Non posso farle credere di essere un Metamorfomagus. Voi le avete detto il vostro segreto e io devo essere sincero.-
-Soltanto se te la senti, Lunastorta.-
-Certo.- disse lui, sorridendo. Era un po’ spaventato dalla prospettiva (anche perché Lily, in quanto a reazioni aggressive, avrebbe superato anche Jessy), ma continuò: -Possibile che non abbia intuito niente da... non so... i momenti in cui mi assento per malattia o dal mio soprannome?-
-Boh, è saltata subito alle conclusioni.- tagliò corto Sirius, occhieggiando i compiti di Pozioni alla destra di Remus. -Per favore, Remus, posso...?-
-No!- esclamò lui. -Hai dimenticato che quest’anno abbiamo i M.A.G.O.? Impara a fare qualcosa di tuo, per una buona volta.-
-Se non me lo passi, non ti dico l’altra novità.-
-Non m’importa.-
-Va bene.-
-...- Sguardo infuocato da parte di Lunastorta.
-...- Occhi impassibili da parte di Felpato.
-D’accordo, tieni. Cos’è successo?-
-Mah, niente di che. Mia madre mi ha chiesto di tornare a Grimmauld Place per Natale.-
Remus rovesciò una boccetta d’inchiostro sul suo libro di Erbologia e, mentre lo aspirava con un incantesimo non verbale, sussurrò: -Stai scherzando?-
-Ti pare che scherzerei su quella vecchia matta?-
-Sirius, è pur sempre tua madre.- disse Remus, indignato.
-Sì, certo, mi ha insultato fino ai sedici anni e poi ignorato completamente quando me ne sono andato. A proposito, spero che non mi abbia invitato per chiedermi di tornare là. Correrebbe il rischio di essere Schiantata.-
James aiutò Lunastorta a pulire il suo libro e intervenne: -Sirius ha deciso di andarci.-
-Mossa saggia. Vuoi recuperare i rapporti?-
Sirius lo fissò, incredulo. -Remus, ho il permesso di prenderti a pugni?-
-Temo di no.-
Ramoso sussultò. -Ecco Lily!-
-Ciao, ragazzi!- li salutò, facendo l’occhiolino.
-Ciao.- ricambiarono i Malandrini, in coro.
-Dov’è Peter?-
-A fare ripetizioni con Vitious.- le rispose James, osservando che quella mattina aveva raccolto i capelli in una treccia e sembrava molto allegra.
-Lily... ehm... per favore, potresti venire con me...- Remus inspirò e la fissò, -...per parlare?-
-Certo. Allontaniamoci da tutta questa gente.-
Lily e Lunastorta si alzarono e camminarono verso la scaletta che conduceva al dormitorio maschile, dove anche le ragazze avevano il permesso di entrare; lei avrebbe preferito salire in quello femminile, che a quell’ora del mattino era decisamente meno affollato, ma non era possibile. Sperava soltanto che il dormitorio non brulicasse di ragazzi assonnati che correvano qua e là per cercare di arrivare in orario, seminudi e frettolosi.
A sorpresa, c’era soltanto Xeno Lovegood in un angolino, intento a scribacchiare qualcosa su un rotolo di pergamena lungo due metri e mezzo, troppo impegnato anche solo per accorgersi che i due erano appena entrati e si erano seduti sul letto.
-Non sentirà.- sussurrò Remus.
-E comunque parleremo a bassa voce.- completò lei, con un sorriso a trentadue denti. -Vuoi mostrarmi qualcuno dei tuoi trucchetti? Jessy lo sa?-
-No. C’è un problema.- Lunastorta sospirò. -Io non... non so nessun trucchetto.-
-Andiamo, sai cosa intendo.-
-Lily, hai sbagliato.-
-Prego?-
-Non sono un Metamorfomagus, davvero. James e Sirius stanno soltanto cercando di coprirmi. È una cosa ben diversa.-
-Remus... tu hai una malattia?-
-No. Cioè, sì.-
-Be’, deciditi.-
-Dipende dal modo in cui la vedi. Io ormai ci ho fatto l’abitudine e...-
-Ascolta, se hai intenzione di tenermi sulle spine e di continuare a sparlare di cose che non capisco, preferirei andarmene.- sbottò Lily. -Non posso continuare ad ascoltare se non mi dici l’argomento  della nostra discussione, non so se mi spiego, quindi faresti meglio a...-
-Sonounlupomannaro.- sibilò, tutto d’un fiato.
Ecco, l’aveva detto. Sentì una mano fredda come il ghiaccio agguantargli il cuore e desiderò con tutte le  proprie forze di evaporare sotto lo sguardo di Lily Evans, che lo fissava come se lui l’avesse appena schiaffeggiata. Sapeva che sarebbe andata a finire così, ma Felpato e Ramoso lo avevano messo in una posizione assolutamente ridicola e lui aveva dovuto rimediare per forza; possibilmente, senza mentirle.
In quel momento, però, la soluzione del Metamorfomagus gli sembrò migliore di quello che aveva appena fatto: almeno Lily non l’avrebbe fissato in quel modo, non l’avrebbe considerato un appestato, un mostro, un ibrido, ormai un ex-amico... Forse avrebbe avuto paura di stargli vicino, forse sarebbe scappata.
Invece l’abbracciò.
-Oh, Remus...- disse lei, la voce stranamente nasale. -Dev’essere terribile.-
Lui, colto di sorpresa, sussurrò: -Lo è.-
-James, Sirius e Peter sono... sono davvero degli ottimi amici. Ti vogliono bene.-
-Sì.-
-Remus, il tuo segreto è al sicuro. Tu rimani sempre mio amico. Non mi perderai.-
Lui era profondamente toccato dalle parole di Lily: come per magia, tutta la preoccupazione e la paura che aveva accumulato quella mattina svanirono e lasciarono il posto ad una leggerezza d’animo che non si sarebbe mai aspettato.
-Ti ringrazio, Lily. E sappi che sono contento che tu... tu e James stiate insieme. Era da tanto che lui aspettava.-
-Lo so. Aspettavo anch’io.-
-Cosa?-
-Oh, niente.- sussurrò Lily, e gli scompigliò un po’ i capelli. -Ti voglio bene, Lunastorta.-
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Ciao ragazzi!
Oggi vado a vedere Harry Potter al cinema con la mia migliore amica, sono in fibrillazione e mi servirebbe una camicia di forza per stare ferma!! Ho sentito che è bello, ma che alcune scene sono striminzite... tagliate... cambiate...
Be’, lasciamo stare. Parliamo di questo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto e che abbiate apprezzato la nuova veste di Lily. Peter Minus non viene nominato molto spesso, lo so, ma non riesco a dargli ruoli significativi, perché lo odio troppo: mi limiterò a relegarlo a ripetizioni con Vitious o con chiunque altro, a dargli qualche battuta e a fargli fare qualcosa di tremendamente antipatico. Non posso farne a meno.
Per Friendship risponderò alle recensioni alla fine di ogni capitolo, mentre per le mie altre storie, che ne hanno uno solo, userò il nuovo metodo... Preferisco così, perché altrimenti impazzirei e rischierei di dimenticarmi a chi ho risposto e a chi devo ancora scrivere.

 
Per  Jessy Lupin : non c’è di che, per il consiglio, anche se aspetto l’aggiornamento di Sister moon!! In questo capitolo, Remus è molto dolce <3 E Lily credeva che fosse un Metamorfomagus!! Spero che tutti abbiano colto l’allusione a Tonks... un segno del destino, direbbe qualcuno, ma io al destino non ci credo...
Comunque aspetta il prossimo, in cui dovrà scontrarsi con Sirius per la scommessa un po’ azzardata che ha fatto contro di lui... trovare uno scherzo divertente che possa battere Felpato sarà dura!! :)

 
Per sedsed : davvero ti è piaciuto il mio capitolo striminzito e ristretto?? WoW !! E siccome tutto ti sembra dolce, penso che tu abbia strabuzzato gli occhi leggendo questo... che è anche piuttosto lungo rispetto agli altri, ma dovevo compensare l’altro. Purtroppo ho avuto un sacco di lavoro a scuola, ma ho comunque avuto il tempo di scrivere qualche riga ogni giorno (e anche una super-demenzialità!!). speriamo che anche questo chap ti sia piaciuto!! Un abbraccio!!
 
Per Daicchan : evviva continuo a piacerti!! E mi dispiace per il fraintendimento dell’ultima volta. Comunque ho riletto un po’ delle tue recensioni... e mi era sfuggita la parte sulla grammatica. Ho letto sulle tue NdA che non sopporti gli errori di questo tipo e devo proprio dirti che SONO DELLA TUA STESSA IDEA. Perché si dovrebbe sbagliare a scrivere nella propria lingua???? Comunque, cosa ne pensi di questo capitolo?
 
Per  mattamaty : siiiiiiii ho una nuova lettrice!! Non posso crederci, dopo aver recensito tutte le altre bestialità cose che ho scritto sei venuta anche qui e hai avuto la forza di leggere ben 10 capitoli! Sono felicissima! *o* Evviva!!
Meno male che la storia ti ha preso e che ti sia piaciuto Padfoot... “Cagnolone coccolone”... E comunque no, non mi importuni affatto! Anzi!! Hai anche messo questa storia tra le tue preferite... Continua a seguirmi e dimmi cosa ne pensi di questo!! C:

 
Ringrazio Sere Potter Black che ha aggiunto questa storia alle seguite, ma in particolare Eva1001 che ha realizzato il mio sogno!! Esultate con me, sono nella sua lista di
AUTORI PREFERITI!!! Evviva, mi sento una ragazza realizzata!!
 
* il mio ego commenta: pfù, pfù, pfù! Mi deludi! *
 
Ora chiudo qui l’angolino dell’autrice, altrimenti rischio di scrivere note più lunghe del capitolo!!
 

Bacioni e
RECENSITE RECENSITE!!
 

ClaireTheSnitch
 

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Capitolo 12
*** Incomprensibile Remus ***


- Undici -

Incomprensibile Remus

 

La bacchetta volò dall’altra parte della stanza, roteando elegantemente e terminando la sua evoluzione… direttamente sulla testa di Vitious.
-Black!- gridò il professore, quasi invisibile nella selva di libri e cuscini volanti che affollavano la stanza. -Penso che tu debba imparare a dosare l’energia, ragazzo!-
-Signorsì, professore.- esclamò lui, divertito. A dire il vero, avrebbero dovuto fare esercizio con i sortilegi di Quinto Livello, ma James gli aveva scagliato un Expelliarmus per impedirgli di lanciare a sua volta una Gambemolli, e la situazione era precipitata. Il povero Vitious ora aveva un bernoccolo che assomigliava di più ad un grosso pomodoro - o ad un piccolo peperone, dipende dai punti di vista - e la vaga idea di abbandonare l’insegnamento, almeno per vivere qualche anno in più.
-Ora continuate ad esercitarvi, se non vi dispiace, e...- Vitious si girò, infuriato, -...per le mutande di Merlino, Lupin, non puoi evitarlo?-
Remus teneva la bacchetta in verticale, stretta in pugno: dalla punta stava facendo uscire un potente getto d’aria calda che aveva sollevato James verso il soffitto. Ramoso, dal canto suo, si divertiva come un pazzo, volteggiando a mezz’aria, ridendo e scagliando incantesimi sulle teste dei suoi compagni di corso.
-Uaaaah, Remus, ho il didietro bollente! Non potresti regolare la temperatura?- domandò, dall’alto del suo getto di aria calda.
-Non è un lavandino, James!- gli gridò Lunastorta di rimando. -Vuoi scendere?-
-Stai scherzando? È troppo bello!-
Lily alzò la bacchetta e mormorò -Descendo.-
Ci fu un tramestio di piume e cuscini sollevati, poi James si alzò, dolorante, massaggiandosi il fondoschiena e guardandosi intorno. -Lily, si può sapere che diavolo ti è preso?-
-Be’, stiamo facendo lezione. E siccome il nostro Prefetto contribuisce alla ribellione, ho pensato di intervenire. Povero Vitious, guardatelo…-
In effetti, il professore saltellava tra gli studenti con aria disperata, cercando di riportare un po’ d’ordine, visto che Sirius si era dato all’interessante occupazione di far esplodere tutti i cuscini e ora l’aula sembrava un pollaio. C’erano piume dovunque.
-Oh.- borbottò James. -Sì, forse hai ragione.-
-Abbiamo esagerato, ma è stato divertente.- ammise Remus, stiracchiandosi. -Vorrei strapparmi questa spilla. Mi impedisce di fare un sacco di cose.-
Lily rise e, tracciando un ampio cerchio davanti a sé con la bacchetta, abbassò la coltre di piume e si guadagnò un’occhiata quasi adorante dal professor Vitious, che squittì: -Molto bene, signorina Evans. Venti… trenta punti per Grifondoro.-
Sirius la guardò a bocca  aperta. -Questo metodo potrebbe farci vincere la Coppa delle Case. Io combino guai e tu li risolvi di fronte ai professori.-
-Sarebbe scorretto.- puntualizzò Lily.
-Forse. Ma sarebbe bello.-
-Non lo farò.-
-Forza, Lily, dov’è finita la tua indole Malandrina?-
-Sta dormendo.-
-Per favoooore…-
-Non se ne parla.-
-E se in Sala Comune io…?-
-Nemmeno se ti metti a scodinzolare.-
-Se mi facessi grattare la pancia?-
-Sirius, è un piano così stupido!-
Remus li interruppe e commentò: -Appunto, Felpato, pensa a vincere la scommessa. Scade tra due giorni.-
Lui alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi di ghiaccio in quelli dorati di Lunastorta. -Non preoccuparti di me. Piuttosto, pensa a quello che escogiterai tu.-
-Non dirmi che hai già un’idea.-
Sirius sorrise. -Vedrai!-
Ben presto furono spinti fuori dalla classe da un’orda di ragazzi affamati.
-James!-
La risata di Lily fu così improvvisa che tutti i Malandrini si giravano verso di lei: Ramoso l’aveva issata sulle sue spalle e correva su e giù per il corridoio, mentre lei rideva come una matta, i capelli scompigliati, le lacrime agli occhi, qualcosa di imperscrutabile sul viso…
-Oooh, dai, smettila!- esclamò lei. Ancora risate.
-Soltanto un altro giro!-
Un’altra risata. -Va bene, ma è l’ultim…-
James prese a correre a perdifiato, scansando gli studenti e ignorando le urla di chi lo urtava, mentre Lily cercava di aggrapparsi alle sue spalle e di stringerlo; forse aveva paura di cadere, ma la sua voglia di stare con James era così forte che le si leggeva in faccia.
Poi rovinarono al suolo.
Chiunque si sarebbe aspettato di vederli gemere di dolore, visto che il pavimento di marmo non era esattamente un materasso su cui lasciarsi cadere, ma entrambi si alzarono con un sorriso a trentadue denti e ripresero a camminare verso la Sala Grande.
-Ramoso!- gridò Sirius. -Vuoi aspettarmi, per piacere?-
-Da quando in qua dici ‘per piacere’?- domandò Lily, stupita, mentre allontanava la mano di James che stava cercando di scioglierle la treccia.
-Da quando in qua lo lasci fare?- ribatté Felpato, sollevando le sopracciglia con aria maliziosa.
-Non sono affari tuoi.- sbottò lei, arrossendo.
-Muoviamoci, altrimenti finirà il pollo al forno.- continuò Sirius, e si avviò.
-Sì, forza. Vieni, Lunastorta?- domandò James.
Remus era fermo di fronte ad una finestra, fissando il parco con aria sbigottita e un po’ ebete, mentre Jessy li raggiungeva con una borsa stracolma di libri e un’espressione decisamente indaffarata.
-Ciao!- lo salutò, e si precipitò immediatamente ad abbracciarlo.
Lui rispose con scarso entusiasmo e ritornò a fissare fuori dalla finestra.
-Ragazzi, penso che salterò il pranzo.- annunciò, con voce piatta.
-Perché?- sbottò Sirius, accigliato.
-Remus, va tutto bene?- gli domandò Jessy, scrutandolo alla ricerca di qualche sintomo. Si avvicinò a Felpato e gli sussurrò: -È di nuovo la sua salute cagionevole?-
-Non direi…-
-Lunastorta, che diavolo hai?-
-Non gridare, James.-
-Sembra che tu abbia appena visto un mostro.- esclamò Sirius.
Ramoso si avvicinò a Remus. -O Mocciosus.-
-Che è la stessa cosa.-
-Vuoi subire un bel Levicorpus?-
-No.- rispose Lunastorta, asciutto.
-Sarebbe l’unico modo per toglierti quell’espressione ebete.-
-E per sapere se ti sei cambiato le mutande.-
-Come volete.- commentò Remus.
Sirius era incredulo. Non gli importava più del pollo al forno: lì stava accadendo qualcosa di strano; non aveva mai visto Remus comportarsi in quel modo indifferente.  -Stai scherzando?-
James sembrava della sua stessa opinione, perché sbraitò: -Sei diventato scemo?-
-Potrebbe avere un Nargillo nei pantaloni.- ribatté Felpato.
Jessy, che riteneva Xeno un tipo piuttosto interessante e lo ascoltava volentieri nei momenti liberi, puntualizzò: -In teoria i Nargilli entrano dalle orecchie. E confondono il cervello.-
-Cervello, cavallo dei pantaloni. Chiamalo come vuoi.- commentò Lily. -Per i maschi è lo stesso.-
Jessy non poté fare a meno di trattenere un ghigno e si avvicinò a Lunastorta.
-Remus… per favore… dimmi che sta succedendo.-
-Oh, guarda!- esclamò lui, evasivo. -Nevica!-
Tutti si voltarono verso la finestra, oltre la quale scorsero grossi fiocchi candidi accumularsi sull’erba mangiata dal freddo, poi riportarono la loro attenzione a Remus.
O almeno, al punto in cui prima c’era Remus.
 
-Mi sto concentrando.-
-Sta passando Bonnie Ray.-
-Mmmph.-
-Ha accorciato l’orlo della gonna. E ha anche una bella camicia.-
-Ti ho detto che mi sto concentran…- Sirius sussultò. -Camicia?-
Si girò immediatamente nella direzione che gli indicava James ma, al posto di un’alta e bionda Bonnie Ray provvista di minigonna e di una sorprendente ‘camicia’, c’era Severus Piton chino su un foglio di carta con… le mani tra i capelli.
-Disgustoso!- esclamò Sirius. -Sei un cretino, James, non puoi imbrogliarmi con la storia della camicia. È un colpo basso.-
-Che cosa c’è di tanto speciale nella camicia di Bonnie?- domandò Lily con aria innocente, tagliando in tante striscioline simmetriche la sua fetta di formaggio.
-Qualcosa che fino all’anno scorso era…- Sirius ghignò. -Be’, non saprei. Hai presente le pianure?-
-Certo, ma cosa c’entra con…-
Poi si bloccò e arrossì fino alla punta dei capelli, diventando completamente scarlatta.
L’effetto era orrendo e lei era assolutamente scandalizzata.
-Maiale!-
-Preferisco il termine più scientifico ‘suino’.- ribatté Sirius, impassibile.
James sorrise. -Cerca di essere più sensibile, Sir. Lily è relativamente una novellina.-  
-Io… sono… sconvolta…-
Felpato annuì. -Sì, lo vediamo.-
-Siete così… così…-
-Balbuzienti?-
-No! Superficiali!-
-Be’, dai, non è vero! È ovvio che non starei mai con un’oca, ma anche l’occhio vuole la sua parte. E a me piacciono le belle camicie.-
-Puah. Sono disgustata.-
-Io non mi fermo soltanto all’aspetto esteriore.- si affrettò ad intervenire James. -Anzi, quasi quasi non lo guardo.-
-Bugiardo.- sibilò Sirius.
James finse di non averlo sentito e riprese: -L’apparenza non ha nessun rilievo. Infatti sto con te, Lily.-
-Stai insinuando che sono brutta?-
Sirius sghignazzò. -Bella gaffe, fratello!-
-No! Sei bellissima! Meravigliosa!-
Lily lo baciò. -Sei così carino quando sei imbarazzato.-
La risata di Sirius divenne ancora più acuta. -Uuuh, sì, James, sei così dolce e attraente!-
-Terribilmente bello, ammettilo.- rispose Ramoso, recuperando un po’ di tono.
-Affascinante come una cacca di gufo nel mio succo.-
Qualcosa gracchiò sopra le loro teste, emise un altro stridio poco rassicurante, e il succo di Sirius schizzò sulla tovaglia. Pim, il gufo di Frank Paciock - che portava la Gazzetta del Profeta della sera al suo padrone - aveva fatto esattamente quello che Felpato aveva detto.
-Ehi, Sirius! Hai visto?- esclamò Lily, ridendo.
Anche James sembrava aver trovato molto divertente la cosa: rideva così tanto che per poco non cadde dalla panca. -Pim… ha appena fatto i suoi bisogni nel tuo… succo!-
L’altra si costrinse a smettere di sbellicarsi e puntualizzò: -Probabilmente preferirebbe il termine più scientifico ‘metabolizzato’.-
Questo riuscì a strappare un sorriso anche a Sirius, che cinque secondi dopo si sganasciava. Doveva ammetterlo: suo malgrado, Lily Evans aveva un carattere niente male e un senso dell’umorismo che andava perfettamente d’accordo con il suo. Da quel momento, fu sicuro che… sì, gli sarebbe piaciuto diventare davvero suo amico. E condividere con lei, oltre che James, anche la sua vita ad Hogwarts.
A quel punto fece il suo ingresso trionfale Remus Lupin.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Dopo tanto, troppo tempo, ecco il nuovo capitolo!!
Ci tengo a precisare che probabilmente aggiornerò sempre a questo ritmo, perché ho un bel po’ di lavoro a scuola, e vorrei pubblicare comunque capitoli non troppo corti.
Questo è stato un chap particolarmente umoristico e mi sono divertita da morire a scriverlo, ma soprattutto a lasciarvi la suspance finale… hi hi hi…
Sono curiosa di sapere chi ha capito a cosa si riferisse la camicia di Bonnie Ray. Non è molto complicato, ma diciamo che ho cercato di confondere un po’ le cose…
Passiamo alle risposte alle recensioni.
 
mattamaty : io adoro le recensioni lunghe! E tu sei una maestra in questo! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto… Lily mi è sembrata particolarmente divertente, quindi penso che abbia incontrato i tuoi gusti…
 
 Meg_ara : ciao!! (scusa se te lo chiedo, ma prima non ti chiamavi Cathy_Hearthcliff? No, perché non vorrei scoprire di avere le allucinazioni XD) Sono felice che tu abbia letto la mia ff e che ti sia piaciuta così tanto!! ^^ Cosa ne pensi di questo capitolo?
 
Jessy Lupin : sì, James e Sirius sono troppo divertenti e carini! Non posso proprio fare a meno di adorarli, soprattutto Felpato. Rischio di diventare, ripetitiva, quindi meglio che non mi dilunghi troppo sull’argomento Sirius… Grazie per i complimenti!
 
 sedsed : sono sicura che troverai un altro modo per dirmi se il capitolo ti è piaciuto… anche perché non potrei sopportare di non vedere una tua recensione!
 
DarkMoon86 : ed ecco qui un’altra follower  !!! Sono così contenta!! Spero che anche in questo capitolo tu sia scoppiata a ridere… e che mi farai sapere cosa ne pensi!! Alla prossima!!
 
Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto Friendship alle seguite e alle preferite!!
E vi invito a farvi un giro sulla mia pagina…
Se vi interessa Lily in una prospettiva molto diversa dal solito (ma non OOC), cominciate a leggere la mia raccolta Le madri degli opposti
 
RECENSITE RECENSITE ASSOLUTAMENTE!! VI SUPPLICOOOOO!!
 

ClaireTheSnitch
 
 
  

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Capitolo 13
*** Una notte meravigliosa ***


- Dodici -

Una notte meravigliosa

 
Jessy si alzò e gli corse incontro con espressione preoccupata, come se si aspettasse di vederlo svenire da un momento all’altro; Remus, però, sembrava tornato al suo stato normale e le sorrideva con aria allegra. Anzi, esaltata.
-Cosa…- fece la ragazza, interdetta.
-Non preoccuparti. Dovevo sbrigare una faccenda. Siete al dolce?-
Lei annuì. -Torta al cioccolato. Sei sicuro di stare bene?-
-Certo, è tutto a posto. Starò ancora meglio dopo aver mangiato una fetta di quella torta.-
-Ma…-
-Non devi preoccuparti, Jessy! Ora passami quel vassoio, altrimenti andrò in astinenza da cioccolato! È dal pranzo che non ne tocco un pezzetto!-
Jessy si affrettò a passargli la fetta più grossa che riuscì a trovare - dall’aspetto incredibilmente invitante - e, agitando la bacchetta, la fece posare con grazia sul piatto di Remus.
-Grazie. Sei un angelo.-
James ingoiò mezza fetta di torta al rabarbaro in un sol boccone e, quasi soffocando, interloquì: -Possiamo sapere dove sei stato?-
-In Sala Comune. Dovevo rifinire un paio di cose.-
Sirius grugnì. -Stai facendo il misterioso, Lunastorta. Io non sopporto i segreti, soprattutto se riguardano qualcuno che con me non dovrebbe averne.-
-Lascia perdere, non è nulla che prima o poi non verrai a sapere.- ribatté Remus, ancora più enigmatico. -Accidenti, Lily, questa camicia ti dona.-
A dire il vero, Remus si sarebbe aspettato un ‘grazie’ dalla ragazza, o quantomeno un sorriso, ma non avrebbe mai sospettato che la suddetta Lily Evans gli avrebbe lanciato il libro di Storia della Magia dritto in faccia.
-Siete tutti uguali! Non pensi a Jessy?- gridò, il viso purpureo.
Lunastorta si tastò il naso dolorante. -Sei diventata matta?- Sentiva  la zona attorno alle narici pulsare ed era certo che presto si sarebbe ritrovato un bel bernoccolo al centro della fronte.
-Matta? Io? Piuttosto sono stupita, Remus, da te non mi sarei mai…-
-Lily, c’è un equivoco.- intervenne James.
-Già. E anche bello grosso.- ghignò Sirius.
Remus aveva usato un incantesimo sul proprio volto e ora stava fissando Lily. -Lo spero, perché non è stato molto divertente.-
Lei incrociò le braccia. -Mi hanno spiegato cosa vuol dire ‘camicia’ per voi Malandrini.-
-Non farci caso, quello è il loro  gergo. Io e Peter ci rifiutiamo di usarlo.- spiegò Remus, sollevato. Addentò il suo dolce e riprese: -Sai com’è, potrebbe succedere che le ragazze dai capelli rossi ci lancino in faccia i loro libri.-
-Oh… mi dispiace.-
-Direi.- commentò Jessy, aspra.
-È stato un errore!-
-Molto conveniente, Lily, ma con quell’errore gli hai quasi rotto il naso. Non capisco! Sei stata impulsiva. Irragionevole!-
-Mi stai dando della matta?-
-Vedi? Reagisci in modo esagerato.-
-Gli ho chiesto scusa! Tu che c’entri?-
Jessy strinse le labbra. -Ti stai scaldando!-
-Mi parli come se fossi pazza!-
-Be’, forse lo sei!-
-Smettila di insultarmi!-
-Chiudi la bocca e non aggredirmi in questo modo!-
Lily era indignata. -Aggredirti? Se non sbaglio, sei stata tu a cominciare!-
-Hai tirato un libro in faccia a Remus!- Jessy si alzò in piedi e sbatté il cucchiaio con forza, tanto che il tavolo tremò e il budino sul suo piatto ondeggiò pericolosamente. Altri studenti si voltarono a guardarla con aria curiosa; Jessy Hartford era ritenuta una ragazza particolarmente amabile e tranquilla,  e nessuno avrebbe mai creduto che si sarebbe lanciata in una discussione con Lily Evans.
-Smettetela. Non è successo niente.- le blandì Lunastorta, ma inutilmente. Tra le due ragazze, entrambe in piedi, saettavano sguardi irosi e fiammeggianti.
James prese la mano a Lily e le sussurrò: -Stai tranquilla.-
-Non sono un cane, James!-
-Dovresti stare più calma!- le gridò Jessy, che era evidentemente furiosa.
-Me ne vado!-
Lily girò sui tacchi e uscì di corsa dalla Sala Grande, ma James la seguì a ruota.
-Aspetta!- esclamò. -Vengo con te!-
Era particolarmente stanco, così rimase indietro e lasciò che Lily svoltasse l’angolo prima di raggiungerla. Sentiva che presto l’avrebbe raggiunto anche Sirius e desiderava parlare con lui, ma allo stesso tempo voleva provare a tranquillizzare Lily.
La voce della ragazza riecheggiò nel corridoio. -Non voglio, mi dispiace.-
Era dura, severa, inflessibile: James aveva imparato a riconoscere la vera rabbia in lei, ed era certo che quella non provenisse dalla lite con Jessy.
-Volevo scusarmi.- disse un’altra voce.
Mocciosus.
-Pensi che basti? Io ero la tua migliore amica e mi hai pugnalata alle spalle!-
-Ma io non…-
-Sev, non dirmi che non lo pensavi davvero, perché sarebbe come sputarmi addosso, d’accordo? Non l’avresti detto di fronte a me, probabilmente, però con i tuoi amichetti ti piaceva usare la parola Sanguesporco…-
-Lily…- la supplicò lui. -Per favore, io sono dispiaciuto. Moltissimo. Cerca di capirmi…-
-Sei invischiato in faccende di Magia Oscura. In qualcosa che c’entra con Tu-Sai-Chi.-
-No! Lily, non credere a quello che dicono…-
Lei lo fisso sprezzante. -Non era una domanda.- sbottò, implacabile. -Vieni qui.-
-Cosa?-
-Avvicinati.-
Severus mosse qualche passo verso di lei, fissandola con uno sguardo che James non aveva mai notato; non sapeva cosa fosse, ma qualcosa dentro di lui gli disse che non gli piaceva.
Lily alzò una mano e gli afferrò il braccio sinistro, sollevando la manica.
Gridò.
-LO SEI DAVVERO!-
-Io…-
-NON GIUSTIFICARTI! NON PARLARMI MAI PIU’!- gridò, e balzò indietro come se l’avesse appena colpita. Era palese che si sentiva ferita e James non aveva intenzione di rimanere passivo a lungo.
Severus si avvicinò ancora e allungò un braccio, come per supplicarla; se non fosse stato un lurido traditore, James avrebbe anche potuto provare un pizzico di pena per lui. Sembrava quasi che stesse chiedendo aiuto, che soffrisse.
-Non mi toccare. Vattene, Severus.-
-Lily, ti prego…-
James balzò fuori. -Lasciala in pace. Non vedi come sta?-
-Levati di torno, Potter!-
La violenza con cui aveva pronunciato quel nome sembrava quasi omicida e James, stranamente, ne fu intimorito: forse era colpa del Marchio Nero, di cui ora conosceva l’esistenza, o forse era colpa dello sguardo senza scrupoli che si leggeva negli occhi di Mocciosus.
-Allontanati da Lily.-
-Come se tu la meritassi.-
-Smettetela…- sussurrò lei, sull’orlo delle lacrime.
-James!- esclamò Sirius, ansante, sbucando da un angolo. -Che cavolo stai facendo?-
-Discuto con il nostro Mocciosus, che sta per essere punito per aver insultato Lily. Di nuovo.-
-Non provarci, Potter.- Severus estrasse la bacchetta e, prima che chiunque potesse reagire o soltanto provare a fermarlo, esclamò: -Sectumsempra!-
Mocciosus non aveva mai avuto una mira particolarmente buona.
Infatti colpì Sirius.
 
-Quanti?-
-Ottanta, James.-
-Madama Chips ha detto nove.-
Sirius sbuffò. -Soltanto? Era una maledizione, se non te ne sei accorto.-
-Ma il taglio non era molto profondo.-
-Che fai adesso, difendi quell’idiota di Mocciosus? Ti ho detto che erano ottanta.-
-Contali.-
-Di che diavolo stai parlando?-
-I punti magici che ti ha messo Madama Chips.-
Sirius scoppiò a ridere e la ferita sul petto tirò un po’. -Pensavo che stessi parlando dei punti tolti a Serpeverde!-
-Oh. Spiegati meglio, Felpato.- mugugnò James. -Dovresti guarire entro un paio di giorni. Come mai sei già stato dimesso?-
-Si tratta solo di far cicatrizzare. Posso fare qualsiasi cosa, adesso.-
Remus irruppe nella stanza, trafelato, con  Jessy alle calcagna, che sembrava sull’orlo di uno svenimento da nervi. Aveva appena fatto pace con Lily e poi si era precipitata da Sirius per sapere come stava.
-Sei già in piedi? Non eri sanguinante?- esclamò Lunastorta, incredulo.
-Oh, sì, anch’io ti voglio bene, Remus.-
-Ah, scusa. Come stai?-
-Mai stato meglio.- esclamò, e aprì la camicia per mostrare la grossa fasciatura sul petto.
Jessy arrossì e Sirius rise. -Non preoccuparti, anche su James questa visione spettacolare ha avuto lo stesso effetto. Ci si abitua.-
-Sei il solito megalomane, Felpato.- commentò Ramoso, ridendo.
-Lily dov’è?- chiese Remus, guardandosi intorno.
James assunse un’aria seria. -È andata in Sala Comune, non si sente bene…-
-Dovremmo andare a letto anche noi.- disse Jessy, prendendo per mano Remus.
Sirius spalancò gli occhi. -A letto?-
La ragazza avvampò nuovamente e si voltò per non farsi vedere dagli altri, mentre Lunastorta ribatteva: -La vuoi smettere con tutte queste allusioni? Si vergogna.-
-Ma io pensavo soltanto che voi due…-
-Sirius, per una volta nella tua vita, non dire quello che pensi.- lo ammonì James, che stava ancora pensando a Lily. -Sono d’accordo con Jessy, comunque. Faremmo meglio a metterci a letto. Forza!-
E spinse Felpato fuori dall’infermeria, pensieroso, tanto che non sentì la sua ennesima battuta.
-Io e te, Ramoso? Non se ne parla proprio.-
 
Lily si era addormentata su una poltrona dopo aver pianto a lungo. Aveva il viso rosso e le labbra gonfie come la sera in cui James aveva rotto il naso a Severus e, ancora una volta, la colpa era di quel viscido Serpeverde.
La ragazza si svegliò quando James le sfiorò il viso con un dito e sussurrò: -Ehi… mi porti di sopra?-
-Non posso salire nel dormitorio femminile, lo sai. Chiedi a Jessy.-
Lei sembrò di nuovo sul punto di scoppiare in lacrime. -James… io ho bisogno di te adesso…-
Lui sospirò, sorrise e la baciò. -Cosa facciamo? Rimango quaggiù a dormire con te?-
Lily scosse la testa e si asciugò gli occhi. -Posso salire?-
-Nel dormitorio maschile? Con tutti gli altri?-
-Sì.-
-Non ti dà fastidio?-
-Evidentemente no, visto che lo sto proponendo io.-
-Be’… suppongo che non ci siano problemi per Remus, Sirius e Peter.-
La ragazza si alzò e si riassettò i vestiti. -Molto bene. Vado a mettermi il pigiama e vi raggiungo.-
Remus e Sirius si fissarono.
-Non è possibile. Verrà a dormire con un mucchio di maschi che ha sempre considerato maniaci?- disse il primo, ancora memore del colpo ricevuto poche ore prima.
-Probabilmente sta andando a prendere le armi.-
-Ci scommetterei.- concordò Remus. -Ascolta, Sir, per quella scommessa...-
-Non ne voglio più sentire parlare. Dobbiamo soltanto vendicarci su Mocciosus.-
-Hai ragione. Potremmo mettere insieme le nostre idee.- disse Lunastorta, acquisendo la stessa aria misteriosa che aveva ostentato tutta la giornata.
-Remus, sei un...-
-Allora, andiamo?- domandò Lily, appena scesa. A dirla tutta, indossava un pigiama rosso chiaro molto semplice e non portava nessun tipo di arma con sé, a parte uno spazzolino e la bacchetta.
Salirono le scale in silenzio, chi troppo assonnato (Peter), chi troppo incredulo (Remus e Sirius), chi troppo esaltato (James) per poter spiccicare una sola parola. Arrivati di sopra, dove tutti i ragazzi erano già ben persi nel mondo dei sogni, Ramoso si sdraiò ai piedi del letto e lasciò che Lily si mettesse comoda.
-Idiota.- sbottò lei, una volta sotto le coperte.
-Cosa c’è?-
-Dovresti venire qui. Pensi davvero che io venga da te, ti rubi il letto e ti lasci persino dormire sul pavimento senza nessuna coperta?-
-Non vorrei invadere la tua privacy.-
-Io ho appena invaso la tua. Vieni.-
-Sei sicura?-
-Vuoi che ti affatturi?-
-Scusami. Arrivo.-
James si alzò da terra e s’infilò nel letto. Lily lo abbracciò e sospirò, sussurrando: -Finalmente.-
-A chi lo dici... Avevo già il sedere congelato.-
-James... Tu non ti comporterai mai come Severus. Giusto?-
-Sarò sempre con te. Non ti tradirò.-
-È una cosa meravigliosa da sentirsi dire.-
-Ed è la verità.-
Lily lo baciò: James sentì una scarica elettrica percorrergli il corpo, e rispose al bacio. Sembrava che il mondo avesse finalmente deciso di dargli tutto ciò che desiderava: Lily Evans accanto a lui, vera e calda.
La ragazza sprimacciò il cuscino e si rannicchiò contro James. -Molto bene, Ramoso... Sei un ragazzo con le mani a posto.-
-Non farei mai nulla di avventato con te.-
Lei rise, ma la sua voce non suonava come al solito. Era così dolce e indifesa che James non poté fare a meno di avvicinarsi e di abbracciarla.
-Stai meglio?- le chiese.
-Potrei stare così per tutta la vita.-
-Lily, io ti amo.-
Lei lo fissò. Al buio, i suoi occhi erano soltanto un luccichio, ma Lily sapeva che erano dolci e sinceri come non mai.
-Che coincidenza.- sussurrò. -Anche io.- 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino me
 
Ciao!!!
Oooh è romanticissimo questo capitolo, vero?? *___* Quasi da diabete.
Ma la cosa che mi preme di più è: vi rendete conto che Severus Piton ha colpito il mio amore, Sirius, con un Sectumsempra? Come ha osato?
(ehm... sì, gliel’ho fatto fare io, ma a parte questo è stata proprio una carognata)
Rispondo alle recensioni!!
 
Jessy Lupin : purtroppo la scommessa tra Sirius e Remus è stata annullata... ma non temere, perché uniranno le loro idee da Malandrini e ne verrà fuori qualcosa di molto molto particolare!! Ha ha ha dobbiamo vendicarci di Sevvie, anche se poverino... ha sofferto parecchio per Lily... ç__ç
 
 sedsed : sì, la scena di Piton con le mani tra i capelli era disgustante. Ma faceva parte dello scherzo di James per Sirius, no?? :D Sì, forse non dovevo. Era vomitevole. Ora sai che Remus è misterioso per qualche ideuzza strana che gli è venuta per uno scherzo a Mocciosus, ma ancora non sai quale... muhahaha XD
 
DarkMoon86 : sono contenta che il gufo ti stia simpatico ;) Chissà se questo capitolo ti è piaciuto... non so quanto ami le scene romantiche... Speriamo di sì!!!
 
 valecampy : grazie per i complimenti! E... be’, purtroppo l’idea di Remus dovrai scoprirla più tardi. Sto elaborando uno scherz-one! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo!!
 
mattamaty : ciao cara!! Be’, direi proprio che Remus è molto innamorato... ma non è questo il motivo della sua sbadataggine XD Ho dovuto far litigare Jessy e Lily, però, visto che è impossibile che due ragazze con un carattere così agguerrito non si scontrino mai. Ma alla fine si fa sempre pace! :) Stavolta Lily è stata un po’ meno malandrina, dopo tutto quello che ha passato... però secondo me era dolcissima!!
 
 Meg_ara : Remus non ha confessato il suo segreto ad altri, per ora, e non so se lo dirà a Jessy. Evviva, hai capito la battuta su Bonnie Ray... mi sento orgogliosa dei miei doppi sensi (non è una gran cosa, lo so) ma forse in questo capitolo ho un po’ esagerato... bah, giustifichiamoci dicendo che Sirius era troppo euforico di essere guarito dal Sectumsempra. O.ò Cosa ne pensi??
 
Ora vi saluto con una piccola pubblicità a me stessa: se non vi piacciono le dramione, partecipate al mio contest!!
Per una volta no! Anti-Dramione Contest
 
Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto questa storia alle seguite! Aumentate sempre di più e mi piacerebbe che lasciaste una piccola recensione... giusto per sentirvi!!
Alla prossima,
 
ClaireTheSnitch
 

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Capitolo 14
*** Vita privata e inviti ***


- Tredici -
Vita privata e inviti

 
-Sai, Remus, non posso credere che abbiano dormito soltanto. James dev’essere impazzito.- disse Sirius, giocherellando con un calzino bucato e osservando le tende tirate del baldacchino.
-Ti ho detto che non è successo niente. Parlavano, ma niente di più.-
-Cosa si sono detti?-
-Non ho sentito. Ero concentrato sul fatto che avrei tanto voluto dormire.-
-La tua non è un’indole abbastanza disonesta.-
-Sarebbe un difetto?-
-Leggerissimo.-
Le tende si aprirono e ne sbucò Lily Evans, scarmigliata e vagamente assonnata, con un bel sorriso stampato sul volto e l’aria di chi si era goduta un buon sonno ristoratore.
-Buongiorno!- esclamò. -Siete sicuri che gli altri compagni di stanza non faranno la spia alla McGranitt?-
-Se fosse così, io sarei stato beccato una quarantina di volte. Non preoccuparti.- disse Sirius, stiracchiandosi. -Comunque buongiorno, Lily.-
Le diede un colpetto sulla spalla, mentre nella sua mente si stagliava ancora, vivida e sconcertante, l’immagine di quella ragazza con il viso rosso di lacrime. L’aveva vista in quello stato per ben due volte, eppure non era ancora certo che fosse stato realtà.
-Dovresti sbrigarti, tra poco il bagno sarà occupato.- disse Remus, guardandosi attorno. Era difficile non notare le sagome più simili a zombie - che durante il resto della giornata erano i ragazzi dell’ultimo anno di Grifondoro - rigirarsi nei loro letti o trascinarsi attorno al baule alla ricerca di vestiti e libri.
-Avete ragione.- disse lei, e si voltò a guardare James con un sorriso così adorante che Sirius volle quasi distogliere lo sguardo. Per un attimo, gli era quasi sembrato che Lily non chiedesse di meglio che svegliarlo e cominciare a sbaciucchiarlo.
In aggiunta a tutto questo, Felpato sentiva molto chiaramente il profumo della ragazza. Non sapeva se fosse colpa dei suoi sensi acuiti dalle frequenti trasformazioni in cane, ma poteva chiaramente percepire che Lily aveva preso esattamente l’odore di James. Qualcosa che non era mai successo con nessuna delle ragazze che aveva avuto.
Non perse tempo e decise di dirglielo; non sapeva precisamente perché, ma era orgoglioso di lui: si sentiva come se James avesse appena raggiunto un traguardo prima molto lontano, e ne era immensamente felice. Ovviamente non poteva aprirsi in quel modo con Lily, perciò decise di optare per la sua solita soluzione.
La soluzione del comico, della battutina. Perché Sirius Black voleva bene al suo migliore amico di sempre… cioè, a suo fratello James Potter, ma non poteva certo esternarlo di fronte alla sua ragazza. A meno che non volesse perdere la scorza dura.
Così prese fiato e lasciò che la sua vena umoristica mitigasse un po’ tutto il senso di pace che provava.
-Sai, Lily… puzzi come James.-
-Sono lusingata, Sir.-
Si udì un mugolio e il braccio di James fece capolino dalle tende alla ricerca degli occhiali.
-Non può essere…- bofonchiò. -È già mattina?-
-Sono le sette in punto. Meglio che ti sbrighi.- sussurrò Lily, e ancora una volta Sirius si sentì in imbarazzo. Perché diavolo aveva l’impressione che stesse origliando la loro vita privata?
James si sedette sul bordo del letto, mettendo a fuoco i suoi amici attraverso le lenti. -Oh, così va molto meglio. ’Giorno a tutti.-
Lily rise. -Il bagno è mio!- esclamò, e schizzò verso la porta di fronte a lei, chiudendosela alle spalle.
-Rassegnati, Ramoso. Stamattina dovrai usare la neve per lavarti la faccia.-
-Perché?- domandò Remus, stranito.
Sirius scosse la testa come se la risposta fosse stata assolutamente ovvia. -Be’, Lily è una ragazza. Le ragazze e i bagni hanno un contratto, devono usarli almeno per un’ora.-
-Sembri molto esperto, Felpato.- commentò James, sfilandosi il pigiama.
-Pessima battuta.- lo punzecchiò Sirius. -Allora, ci racconterai di stanotte?-
-Dopo.- sussurrò lui.
-Adesso.-
-Ma no…-
-Lei non c’è!-
Remus intervenne: -E dai, James!-
-D’accordo. Però non aspettatevi troppo. È stato più… platonico, direi.- esordì, sedendosi sul letto. -Niente che non abbiamo fatto alla luce del giorno, d’accordo? È solo che lei…-
Sirius e Remus trattenevano il fiato per l’attesa.
-Mah, mi prenderete per un rammollito.-
La porta del bagno si aprì e Lily - che era stata più rapida di quanto Felpato avesse previsto - uscì con il viso fresco e un sorriso ancor più smagliante. -Devo proprio andare. Ci vediamo a colazione?-
Scoccò uno sguardo molto particolare a James, tanto che Sirius sentì che non poteva più aspettare: voleva sentire il seguito del resoconto e quasi non si accorse che Lunastorta aveva occupato il bagno. Cosa che, solitamente, gli procurava un enorme fastidio.
-Allora? Dimmelo.-
James deglutì ma non continuò.
-Inutile fingere, so che è successo qualcosa. È cambiata. Tu sei cambiato.- Sirius sorrise. -Sai, è quasi commovente.-
-Molto bene.- James prese fiato. -Mi ha detto ‘ti amo’.-
Probabilmente chiunque altro - forse non Lunastorta, che era sempre stato molto sensibile - avrebbe dato una potente pacca sulla spalla a James, ridendo e prendendolo in giro, ma Sirius lo conosceva troppo bene per poter fare una cosa simile. Gli voleva troppo bene anche soltanto per poter fingere di non capire.
In sette anni di scuola e parecchie vacanze, aveva imparato a riconoscere le sfumature negli sguardi di James, a capire ciò di cui aveva bisogno e perché ne aveva bisogno, a sapere esattamente qual era il suo umore dopo un semplice mugugno scimmiesco, ma soprattutto aveva imparato che James non scherzava mai su sé stesso. Mai. Neppure quando si adulava spudoratamente.
Perciò Sirius non poteva considerare quella confessione in modo superficiale. Sapeva quanto significasse per lui e sapeva quanto l’avesse desiderato e sognato. Avevano passato l’ultima estate facendo i pazzi di giorno e chiacchierando di notte: nessuno conosceva James come Sirius, e viceversa. Era qualcosa di bilaterale e indissolubile. Qualcosa che non accettava compromessi.
-James… è fantastico.-
-Davvero?- esclamò lui, stupito. -Cioè, certo che è fantastico!-
-Fratello, dobbiamo festeggiare assolutamente.-
-Non stasera. Ho gli allenamenti e tornerò completamente distrutto. Senza contare la giornataccia che ci aspetta… non ho fatto i compiti per la McGranitt…-
Sirius rise. -Prendi i miei. Li ho copiati da Remus ieri pomeriggio, ma se li cambi un po’ non dovrebbe notarlo. Insomma, è sempre la solita robaccia, no?-
-Già.- commentò lui, distratto. -Sirius…-
-Ho capito, James. Non ne farò parola con nessuno.- disse, comprensivo. -Che razza di fratello sarei, altrimenti?-
 
I Malandrini si trascinarono lungo le tre giornate seguenti con un muso sempre più lungo: le vacanze di Natale si avvicinavano e la loro lista di compiti, test, esercitazioni e simulazioni di M.A.G.O. era già interminabile.
Mentre la scuola si riempiva di eccitazione per il periodo di vacanze imminente, Sirius non poteva fare a meno di pensare all’invito di sua madre; quanto gli sarebbe piaciuto fare un’irruzione improvvisa, mandare tutti a quel paese e poi andarsene a cavallo di una scopa… li avrebbe fatti impazzire dalla vergogna…
-Sirius, a cosa stai pensando?-
La voce di Lily lo raggiunse da molto lontano.
-A mia madre.- gli disse. -Deve avere in mente qualcosa di davvero perfido per avermi invitato.-
Lei ridacchiò. -È pur sempre tua mamma. Forse ha capito quanto ti vuole bene.-
La Sala Comune era vuota a parte loro due: James si era precipitato ad un allenamento supplementare di Quidditch, anche se era già il terzo giorno consecutivo, mentre Remus e Peter erano ancora rinchiusi in biblioteca per delle estenuanti ripetizioni di Trasfigurazione. Sembrava che Codaliscia avesse scelto proprio il periodo prima delle vacanze per scoprire che era un disastro in tutte le materie, così Lunastorta - di buon cuore, come sempre - aveva accettato di aiutarlo. Se non altro, per non sentire le sue suppliche esasperanti.
Sirius fece una smorfia. -Mamma. Puah. Riferito a lei, sembra una parolaccia.-
-Non dire così!- esclamò Lily, leggermente indignata. -Sono sicura che anche lei…-
-Vorrebbe appendere la mia testa come fa con gli elfi domestici. Io frequento Mezzosangue e Nati Babbani, capisci? Per lei è un disonore.-
-Lei… appende le teste degli elfi?- Lily rabbrividì e, con grande soddisfazione di Felpato, sembrò ricredersi.
-Proprio così.- disse lui, quasi trionfante.
-E per quanto riguarda la storia dei Nati Babbani… io non le starei simpatica, eh?-
-Per niente.- Sirius abbassò la voce. -Per non parlare di Remus. Il suo piccolo problema peloso la disgusterebbe.-
-Cosa?- gridò la ragazza. Era definitivamente arrabbiata e Felpato pensò che ormai aveva sistemato Lily: raccontare com’era davvero sua madre, senza peli sulla lingua, non lasciava adito a scrupoli. Per nessuno.
-Quindi andrò da lei a Natale.- esclamò il ragazzo, soddisfatto.
-Ehm… non per smontarti, ma visto il discorso, questa conclusione non ha logica.-
-Non capisci? Voglio farle capire che è soltanto un vecchio manico di scopa senza un briciolo di cervello!-
-Che cosa carina da fare a Natale.-
-Trovi? Pensavo di estendere il complimento a tutti i Black, ma così includerei me e mio zio Alphard. E mia cugina Andromeda.-
-La conosco di fama. Non ha sposato un certo…?-
-Ted Tonks.-
-Oh, sì. Certo, ne ho sentito parlare.-
-Bene.-
Lily sorrise. -Cos’altro c’è, Sir?-
-Questa non ti farà piacere. Stavo pensando a…-
-…Severus?-
Sirius ghignò. -Io avrei detto Mocciosus. Comunque, sì.-
Lei sospirò e chiuse il libro Babbano che stava leggendo, fissandolo con uno sguardo triste. -Non dirlo a James, ma…-
-…non voglio sentirlo!! Ba, ba, ba, ba, ba…-
-Perché?-
-Qualunque cosa tu mi dica, sarà riferita a James. Lui è mio fratello. Ho chiuso un occhio sulla conversazione tra te e Remus perché alla fine vi siete messi insieme, ma non ho intenzione di fare nessun’altra eccezione!-
-Oh, e va bene. Potrai dirglielo.- Lily incrociò le braccia. -Stavo pensando anche io a Sev.-
-Uuuuh, Sev… che bel soprannome… Io preferisco ‘Bottiglia-di-Olio-Ambulante’… In breve ‘boa’, così almeno sembra un serpente…-
-Vuoi farmi parlare oppure no?-
-Scusa, vai pure avanti.-
Lily fece una smorfia e borbottò: -Sto cominciando a pensare che… James aveva ragione.-
-Ci sei arrivata, finalmente!-
-Mi ha trattata male. Umiliata. Non voglio avere a che fare con uno come lui, non più. Perciò pensavo… insomma, avevo una proposta da fare.-
-Dimmi.-
-Ho sempre passato il Natale a casa con i miei genitori e ho sempre invitato Severus, ma quest’anno non lo farò. I miei vorranno spiegazioni. Petunia, mia sorella, mi prenderà in giro a morte. Perciò…-
-Vuoi passare il Natale con noi?-
-Sarebbe una brutta idea?-
-Sarebbe un’idea fantastica! Aspetta che lo sappia James… quest’anno, poi, anche Lunastorta può venire…-
-Sul serio?-
Sirius non riusciva a capire tutta quell’incredulità da parte di Lily, così gridò: -MA CERTO! Che ti aspetti, un ‘no’? James farebbe carte false per poter passare anche il Natale con te…-
-Ciao, ragazzi!- esclamò Remus, entrando con Peter, che aveva un’aria decisamente disperata. A giudicare dal suo sguardo, le ripetizioni avevano portato a ben scarsi progressi.
-Ciao, professor Lupin!- esclamò Sirius. -Finita la lezione, per oggi?-
-E anche per i prossimi mille anni.- disse Lunastorta. -Mi rifiuto. Sembra che non abbia ascoltato niente dal primo anno.-
Sirius fece spallucce. -Be’, nemmeno io l’ho fatto. Peter, devi rilassarti.-
-Facile per te!- squittì lui. -Ti basta provare un incantesimo e, puf!, ti riesce alla perfezione…-
-Sì, lo so, sono un genio senza speranze.-
-Sei un fanfarone senza speranze.- lo apostrofò James, entrando dal buco del ritratto. Sembrava più esausto che mai e…
-James!- esclamò Lily. -Puzzi come un maiale!-
-Be’, Lily, scusa se finora ho volato e corso e acchiappato Boccini!-
-Ma fuori nevica! Come diavolo fai a sudare?-
Lui fece spallucce. -E io che ne so?-
Si avvicinò alla ragazza per baciarla, ma lei si rifiutò di toccarlo. -Fila dritto in doccia. Poi potrai fare quello che vuoi.-
-Proprio tutto?- sussurrò James, tentando ancora di avvicinarsi. Sirius doveva riconoscere che Ramoso aveva una capacità di sudorazione incredibile.
-Certo che no. Era soltanto un modo per farti lavare!- esclamò lei. -MUOVITI!-
James sparì in bagno con aria afflitta.
-Accidenti, Lily, sai come farti obbedire.- commentò Sirius.
Lei ridacchiò e gli lanciò un’occhiata furbetta. -Ma so anche come farmi perdonare…-
-Accidenti, Sirius, hai lasciato il tuo bagnoschiuma!- gridò James, dal bagno. -Non ti ho detto che io detesto il profumo di muschio bianco?-
-È una schifezza Babbana che mi ha regalato Susan. Per questo l’ho lasciato a te!-
-Per farmi puzzare di vecchio?-
-Può darsi.-
-Adesso mi toccherà ricominciare daccapo…-
Lily decise di intervenire. -Una seconda passata non ti farà male, direi!-
Lui grugnì e uscì un quarto d’ora dopo, profumato come voleva lui e pulito esattamente come voleva Lily, che volò tra le sue braccia e gli disse: -Ti ho portato un panino dalla Sala Grande. Devi essere esausto.-
-Grazie, ma non me la sento di mangiare. Sono troppo stanco.-
-Ehi, Ramoso!- esclamò Sirius. -Lily vuole venire a passare il Natale dai tuoi!-
Lei sapeva che prima o poi gliel’avrebbe detto, ma non aveva mai immaginato che l’avrebbe fatto così presto. E in modo così noncurante.
James saltò sulla poltrona, improvvisamente in allerta, e soffiò, incredulo: -Sul seeerio?-
-Era soltanto una proposta…-
-BE’, IO ACCETTO!- Scese dalla poltrona con un altro balzo e, dimentico di tutte le fatiche dell’allenamento di Quidditch, prese Lily in braccio per cominciare una danza buffa e frenetica attorno ai suoi amici.
-Vien da me, vien da me, Lily vien da me! Per Natale, per Natale, che felicità!- canticchiò, seguendo le note di Jingle Bells. Sembrava sul punto di scoppiare di allegria, ma, per la salute delle orecchie di ognuno, decise di smettere.
-Ma è fantastico. Lo scriverò ai miei genitori, così potranno prepararsi… Quest’anno avrò te e Lunastorta!-
-E io? - s’inalberò Sirius.
-Ma tu vieni sempre. Sei un ospite fisso.- disse. -A proposito, come sistemerai la faccenda di tua madre?-
-Non lo so ancora. Insomma, ci andrò, ma non ho idea di come farle capire che la odio.-
-Be’, penso che scappare di casa a sedici anni sia servito allo scopo.- commentò Lily. -Quindi, James, posso scrivere a mia sorella e dirle che non ci vedremo?-
-Ovvio. Domani mattina ti accompagnerò in Guferia, d’accordo?-
Lei rise. -Se ci tieni tanto…-
Sirius si alzò e chiuse la finestra, annoiato. -Ascoltatemi.- disse. -Non dimentichiamoci la cosa più importante, adesso. Abbiamo avuto tre giorni d’inferno, ma non possiamo più rimandare.-
-Giusto, Felpato.- concordò James, annuendo. -Pensiamo a qualcosa di grandioso.-
Lily si alzò in piedi, un po’ irritata, e si ribellò: -Dovreste farla finita con Severus.-
-Mi hai appena detto che lo odi!- protestò Sirius.
-Questo non significa che io voglia… non so, vederlo appeso per le mutande o immerso in una tinozza di shampoo.-
-Belle idee!-
-Per piacere…- supplicò Lily, rivolgendosi a James.
-Non puoi chiedermi questo. Lui è stato la mia vittima per sette anni e ora che ha fatto davvero qualcosa di grave, vuoi che lo lasci in pace?-
Lily sospirò e prese un libro dal cumulo che aveva di fronte. -Siete insopportabili.-
I Malandrini ridacchiarono alla resa del loro unico ostacolo e si riunirono accanto al fuoco per discutere dello scherzo più terribile e vendicativo che avessero mai escogitato.
Sirius era il più agguerrito, anche perché i cerotti sul petto gli davano parecchio fastidio.
-Sentiamo le idee del nostro Lunastorta. Mi ha fatto impazzire con questa storia della segretezza.-
Remus sghignazzò e si mise più comodo, mentre il calore del fuoco gli faceva ricordare che Jessy doveva essere ancora sveglia, nel suo dormitorio, a ripassare. Era una ragazza così impegnata, simpatica, bella…
Ma non doveva assolutamente distrarsi. Quello era il suo momento.
-Prendiamo una ragazza…-
Sirius rise. -Una? Io ne voglio quattro.-
Lunastorta lo ignorò. -Necessariamente una Mezzosangue. O una Nata Babbana.-
-Penso di capire dove tu voglia andare a parare, Remus.-
-Molto bene. In questi ultimi giorni di scuola, la suddetta ragazza si dimostrerà terribilmente attratta da Mocciosus. E gli dirà di essere una Purosangue.-
-Ma è troppo serio! Noi vogliamo qualcosa che faccia ridere, Remus…-
-Be’, stavo ancora lavorando su quella parte. Peccato che Severus abbia deciso di maledirti proprio quando la mia ispirazione era leggermente in crisi…-
James s’intromise. -L’idea di partenza è buona. Potremmo usare davvero una ragazza, farle fingere questo tipo di cose e poi… bum! Qualcosa di spettacolare.-
Lily alzò lo sguardo dal suo libro, contrariata. -Spettacolare…- mormorò. -Come se vi servisse altra popolarità.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Ciao!!!
Questo è un capitolo di ‘transizione’, diciamo, perché avevo bisogno di recuperare la storia dell’invito di Walburga e dello scherzo a Severus. Quindi mi è sembrato perfetto per aggiungerci le riflessioni di Sirius, che ho trovato dolcissimo, bellissimo, fantastico, da sogno come sempre... e una novità per Lily.
 
Jessy Lupin: ha ha sì la parte dei punti era divertente *__* Veramente avevo cominciato a scriverla a caso, battendo un numero sulla tastiera :P Sono contenta che sia riuscita bene.
 
Elisabeth Wood : tu mi tiri su il morale!! Ma tanto, anche! (e per la verifica non preoccuparti :D) Davvero l’hai riletto quattro volte?? Be’, sinceramente l’avrei fatto anche io... mi è piaciuto tantissimo scrivere l’ultima parte!!
 
Meg_ara: ma come potrebbe stancarmi una recensione?? Bene, bene, meno male che i doppi sensi non erano eccessivi. Qui non mi sembra di averne inseriti, a meno che la mia indole malandrina non abbia agito senza chiedermi il permesso!! Che ne pensi di questo??
 
DarkMoon86 : be’, sì, hai ragione. Le scene romantiche devono esserci. Grazie per la recensione!!
 
 valecampy : viva la dolcezza!! Comunque Lily e Jessy avevano litigato perché Lily aveva colpito Remus con un libro.. e la sua ragazza si è un po’ imbufalita. Diciamo che me la sarei presa anche io!! :)
 
mattamaty : mi spiace taaaaanto, ma ho già fatto io da infermierina a Sirius. Non potevo mica aspettare... Insomma, Madama Chips gli ha messo nove punti e dovevo assolutamente andare ad assisterlo. A parte gli scherzi, con James intorno Lily non dovrà più preoccuparsi di Severus. Proprio per niente. Anzi, sarà Mocciosus a dover tremare... muhahahaha XD
 
Grazie all’abnorme elenco di persone che hanno aggiunto questa storia alle seguite e a quello un po’ più corto delle preferite.
 
Siamo in tema di Malandrini, giusto? E voi sapete quanto io li ami, giusto?
Bene!
Partecipate al mio contest!!
The Marauders’ Contest
 
Grazie a tutti e alla prossima! (forse un po’ più tardi)
ClaireTheSnitch
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 

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Capitolo 15
*** Vengeance ***


Quattordici -
Vengeance

 

-Sirius, aspettami!-
-Io non aspetto nessuno.- disse, ma si voltò e sorrise a chi gli stava gridando contro. -Ciao, Linn. Come stai?-
-Meglio di Bonnie. Si può sapere che cavolo le avete chiesto?-
-Di farci da attrice.- spiegò lui con noncuranza. -In cambio, io uscirò con lei un paio di volte.-
-Ti sembra corretto?-
Sirius scosse la testa. -Veramente no, ma è stata lei a chiedermelo.-
-Oh, per favore, lo sai che ti sbava dietro dal terzo anno... Avrebbe accettato qualsiasi compromesso. E ora volete coinvolgerla nei vostri scherzi contro Severus Piton?-
-Mocciosus.-
-Sì, come vuoi.- Linn, al secolo Jacqueline, incrociò le braccia e fissò Sirius in cagnesco, passandolo da parte a parte con quei suoi occhi malefici.
Lui sbuffò e ricambiò lo sguardo, infastidito. Linn non era una bellezza - non rispetto alle ragazze che Felpato aveva sempre frequentato - ma aveva la singolare capacità di metterlo a disagio; se c’era una cosa che poteva riuscire ad imbarazzarlo, era quello sguardo intelligente e indagatore.
-Vuoi darmi una spiegazione?-
-Dobbiamo vendicarci di lui.-
-Oh, non m’importa perché l’avete preso di mira. Se lo chiedono tutti da sette anni e non sarò io ad avere una risposta.- sbottò Linn, tagliente come sempre. -Il problema è che tu non puoi uscire con Bonnie. La illuderesti e basta. So che non hai intenzioni serie.-
-Ma è stata lei a chiedermelo! Io certamente non mi tiro indietro...-
-Che novità!-
-Qual è il tuo problema? Non sei neppure la sua migliore amica... insomma, non sarai mica diventata la paladina delle ragazze innamorate, vero?-
-No! È che... c’è qualcuno a cui potrebbe dispiacere.- spiegò, ammorbidendosi un po’. La sua espressione si sciolse in un flebile sorriso e per un momento Sirius fu certo di avere la soluzione in mano.
Il momento dopo, non ci capiva più niente.
-Si faccia avanti. Chi è? Una delle tue amiche?-
-Ho giurato di mantenere il segreto, Sirius.- sussurrò Linn. -Non esci con una ragazza da settimane. Qualcuno aveva cominciato a sperare, ma adesso che hai puntato Bonnie...-
-Ti ho già detto che è stata lei a puntare me. Però... presentami questa ragazza.-
-Sei sempre il solito.-
-Oh, per favore.-
Linn scosse la testa. -Un segreto è un segreto.- disse, e gli lanciò un’altra occhiata imbarazzante prima di andarsene con aria furiosa.
 
La messinscena era pronta. Avevano lavorato per ore su un piano che sembrava sempre più complicato, ma alla fine sembrava che avessero scongiurato ogni possibilità di fallimento. Ovviamente avevano dovuto accantonare l’ipotesi iniziale sullo Stato di Sangue della loro attrice, ma per il resto avevano fatto un ottimo lavoro.
Il nuovo scherzo a Mocciosus era pronto, così come l’esca.
Bonnie Ray si gettò un’occhiata nervosa attorno, mentre i Malandrini la squadravano con aria critica.
-Avresti dovuto mettere qualcosa di più corto.- commentò James.
-Va benissimo così.- intervenne Lily, dandogli uno scappellotto. -State già traviando troppo questa povera ragazza.-
-Nessuno mi sta traviando. Mi divertirò.-
-Lo spero.- Lily sospirò e rimase a guardare mentre Bonnie usciva dal buco del ritratto con un sorriso stentato e le labbra strette in un’espressione preoccupata.
-Lo troverai vicino alla biblioteca.-
-D’accordo. Voi mi seguirete, vero?-
I Malandrini annuirono e si tennero a debita distanza da Bonnie, che cominciò a dirigersi verso la biblioteca con aria un po’ troppo esibizionista ma perfettamente credibile. Sirius non riusciva a capacitarsi che avessero trovato qualcuno di così matto da accettare quell’incarico, ma sapeva che cosa avrebbe dovuto sorbirsi dopo: qualche appuntamento con una ragazza che non gli piaceva.
Be’, pazienza, pensò, Per i Malandrini, questo ed altro.
Bonnie si sistemò i capelli e si schiarì la voce. -Ahem… Severus?-
L’alto, unto e cupo Mocciosus si voltò, stupito. -Tu… saresti?-
-Bonnie.- Lei tese la mano e Severus la strinse, sempre più sbalordito.
 
 
-Accidenti…- ghignò Sirius, attaccato a Remus e a James. -Forse è la prima volta che crede di interessare davvero ad una ragazza.-
-Forse è la prima volta che una ragazza gli si avvicina in questo modo.- commentò James.
Remus rise. -L’ultima sarà stata sua madre che gli cambiava il pannolino!-
 
 
-Fuori nevica. Non trovi che sia bellissimo?- continuò Bonnie, che non poteva sentirli.
-Molto.-
-Ti andrebbe di fare un giro?-
-Un… giro?-
-Sì.- riprese Bonnie, con un sorriso perfettamente calcolato. -Camminare, chiacchierare…-
-Be’, va bene. Arrivo.-
-Ma è fantastico!-
Così la nuova coppia - con i Malandrini alle calcagna - si diresse verso l’uscita, pronta a fare faville.
 
 
-Perché non ha ancora sospettato di noi?- domandò Remus. -Non ci crederà sul serio!-
Sirius fece spallucce. -Chissenefrega. Dobbiamo soltanto aspettare che allunghi le mani…-
-Spero che Bonnie gli lasci la possibilità di provarci.- sbottò James. -Oh, oh, oh, guardate!!-
Severus Piton stava allungando un braccio per passarlo attorno alle spalle di Bonnie, con un’espressione deliziata e stupita che l’avrebbe reso degno di uno scatto fotografico; lei, invece, si sforzava - almeno per ottenere Sirius - di non mostrare troppo quanto fosse inorridita.
-Non ci provare, Mocciosus!- esclamò Felpato, la bacchetta sfoderata e la voglia di vendetta che cominciava ad investirlo ad ondate, come se vi si fosse immerso fino al collo…
-Levicorpus!-
-Tarantallegra!-
-Circumeo!- *
Tre incantesimi diversi avevano colpito contemporaneamente Severus, che si sollevò a mezz’aria appeso alla caviglia, cominciò a dimenare le gambe e subito dopo a roteare su sé stesso.
Se non fosse stato Mocciosus, Remus ne avrebbe provato pena.
-Ma che…- sbottò Sirius. -Non avevamo deciso di farlo uno alla volta?-
-Scusa!- esclamò Lunastorta.
-Irresistibile…- completò James, che non riusciva a parlare per gli accessi di risate e stava per rotolarsi nella neve.
Severus gridava sopra di loro, imprecava e cercava un modo per fermarsi, ma non riusciva neppure a raggiungere la bacchetta.
-SIETE DEGLI IDIOTI!- gridò Lily, correndo verso di loro a bacchetta sguainata.
-Vuoi partecipare anche tu? Che incantesimo scegli per il nostro boa?- le domandò Sirius, altrettanto perso in un mare di sghignazzi.
-State esagerando!- esclamò, infuriata. -Si può sapere chi diavolo vi ha detto di esagerare in questo modo… Finite Incantatem! Davvero, non me lo sarei mai aspettata! Uno scherzo, d’accordo, ma questa è una crudeltà e io non…-
Thud. Rumore di qualcosa, evidentemente vivo, che si ammucchiava sulla neve.
Oh, già.
Mocciosus.
-AHIA!-
Evidentemente, Lily Evans era così impegnata a sgridare i Malandrini che non si era accorta di aver fatto letteralmente precipitare  al suolo Severus.
-Oh, cavolo… Non me ne sono resa conto…-
-Be’, grazie!- esclamò Severus. -Lily, questo da te…-
-Oh, non provare a dire ‘non me lo sarei aspettato’, perché qui abbiamo un altro maestro delle brutte sorprese, Sev!-
-Puoi andare anche a…-
-Non insultarmi! Non l’hai già fatto abbastanza?- gridò Lily, ora molto più arrabbiata con Severus di quanto non lo fosse con i Malandrini. -Vattene! Torna dentro!-
Rimasero tutti lì, sconvolti, ad osservare Mocciosus caracollare verso il castello, mentre Lily lo fissava con espressione truce.
 
-Quando esci con Bonnie?- domandò Lily.
-Stasera.-
-Ma ora dobbiamo incontrarci tutti insieme, Sirius!-
-Be’, uscirò con Bonnie più tardi. Ovvio che non mi perderei un nostro incontro.- Sirius sorseggiò con piacere una cioccolata calda. La visione di Severus Piton che roteava a mezz’aria come un proiettile impazzito lo faceva ancora scompisciare. -James, che si fa?-
-Il solito. Se la Sala Comune è vuota, parliamo del prossimo plenilunio, altrimenti chiacchieriamo.-
-Bene.- disse Lily, varcando il buco del ritratto con un sorriso largo e soddisfatto. -La Sala Comune è completamente deserta.-
-Ya-haaaaa!!!-
E Sirius si trasformò in un cane. Una delle mosse più assurde e incoscienti che avrebbe mai potuto fare, ma assolutamente spassosa.
-Vieni qui, Sir, fatti accarezzare!- esclamò Lily, inseguendolo e inciampando su una poltrona. Cadde dritta tra le braccia di James, che non perse tempo e la baciò.
-Aspetta, accarezzerai Felpato più tardi…- sussurrò, sfiorandole il volto con un dito.
-Attenzione, Potter, potrei correre il rischio di baciarti…-
-Sono disposto a correre il rischio.-
-MA COSA STA SUCCEDENDO?-
Linn balzò giù dalle scale e li squadrò con aria sospettosa. -Un cane? Di chi è?-
James si fece avanti. -Mio. Ma non fare la spia, oggi tornerà nella Foresta Proibita.-
-Lo spero. Se la McGranitt lo trova, qui siamo tutti nei guai… Dov’è Sirius? Tra poco dovrebbe incontrarsi con Bonnie, giù nel parco.-
-Lo sappiamo.-
La risposta fu totalmente inutile: Linn non stava più prestando attenzione a James, ma a Felpato. Si era chinata su di lui e gli stava accarezzando il pelo, gli grattava la pancia e le orecchie, lo abbracciava…
Lui mugolava di soddisfazione.
-Questo cane è assolutamente adorabile! Oooh, guardatelo… si fa coccolare…-
-Sì, è piuttosto affettuoso.- concordò James, trattenendo le risate.
-Coccoloso.- aggiunse Remus, abbassandosi anche lui per accarezzare Felpato.
Lui aveva sicuramente capito che lo stavano prendendo in giro, ma era troppo occupato a farsi grattare e a scodinzolare attorno a Linn per protestare con un’unghiata o con un morso.
-Be’, Lily, io ero scesa per… parlarti.- sussurrò Linn.
-Ma certo. Vuoi che saliamo?-
-Forse è meglio. Vai, piccolo, mi sa che per adesso dobbiamo salutarci…-
Ma Sirius non aveva nessuna intenzione di staccarsi: continuò ad uggiolare e a saltellare addosso alla ragazza, tanto che lei fu costretta ad afferrarlo e a portarlo con sé di sopra.
Fu così che Sirius Black entrò nel dormitorio delle ragazze.
 
 
 
 
 



 
 
 
 
 
 
* Circumeo: faccio lo scientifico e ho un dizionario di latino, perciò me lo sono inventato!!!
 
 
 
 

Salve a tutti!
Finalmente ho terminato questo capitolo :D
Nel prossimo ci saranno tantissime cose! Sarà l’ultimo prima che i Malandrini vadano in vacanza, e allora ne vedremo delle belle… soprattutto in casa Black…
 
Meg_ara : ciao! Be’, lo scherzo a Severus l’hai letto e spero che ti sia piaciuto! E tra due capitoli probabilmente leggerai anche della cena con Walburga, anche se non sono così ottimista da dire che rimarrà addirittura fino alla cena.
Fammi sapere per il contest sui Malandrini!!
 
Jessy Lupin : i tuoi dubbi saranno svelati tra qualche capitolo!!! Oooooh quanto mi sono divertita a scrivere di Piton… Sono stata cattiva, ma ci voleva proprio! Anche se poi Lily ha cercato di difenderlo, finiscono sempre per litigare!!
 
Diantha : ehilà, nuova lettrice!!! Sono così felice che tu sia capitata sulla mia longfic che quasi non riesco a stare seduta! *___* Vado in visibilio ogni volta che leggo un nuovo nome, sul serio, e quindi solo per questo meriti un ringraziamento grande come una casa!! E visto che odi Severus… spero che tu abbia goduto leggendo di come roteava… muhahaha quel brutto avvoltoio impagliato… Cosa ne pensi di questo capitolo?
 
Elisabeth Wood : ma ciao, cara Liz! (mi fa un po’ strano chiamarti così, ma ci farò l’abitudine) Meno male che anche l’altro chap ti è piaciuto…Un abbraccio anche a te!!! Non vedo l’ora di leggere il seguito della tua storia!!
 
mattamaty : che fai, mi corrompi i Malandrini?? Eh? Guarda che non si fa!! Io non avrei mai osato fare una cosa simile…
*James grida: -Ehi dove sono i Boccini che mi hai promesso? Lo vuoi quell’appuntamento con Sirius o no? *
Oh, come non detto. Corrompi pure Lunastorta. Bah.
Comunque… penso che Severus si sia lavato via un po’ d’unto cadendo nella neve… sarà corso a recuperare ficcandosi in una padella di uova fritte…
Sì, oggi sono particolarmente demente.
 _Ericuzza_ : oh che bello un’altra lettrice!! Con una recensione tutta gialla!! (io adoro il giallo, non so perché) Comunque no, non ho mai ricevuto un tuo commento e questo mi fa moooolto piacere!!! Evviva, evviva, un’altra lettriceeeee…
*Claire balla la conga*
Ah, scusami, ritorniamo a noi. No, Sirius e Lily non staranno insieme. Diciamo che Lily è per James e che Sirius è per me.
*il pubblico ride beffardo*
Uffi, ma ci tengono un sacco a smontare i miei sogni di gloria!!
Basta, però, sto divagando troppo. Sì, forse Jessy può risultare antipatica ma… non è che per caso sei segretamente innamorata di Remus e allora sei gelosa?
No, perché quando io leggo di Sirius fidanzato con qualcuna mi capita molto spesso…
Oh, e sono d’accordissimo con te!!!!!!!!!!!!
A MORTE PETER MINUS!!!
 
Bene, dopo questi sfoghi matti, ciao a tutti e alla prossima!!
Tanti baci,
ClaireTheSnitch.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 16
*** Manicomio ***


- Quindici -
Manicomio
 

 
Passo dopo passo, Sirius sentiva che di fronte a lui si stava aprendo un orizzonte di opportunità mai immaginate.
Mentre le sue zampe pelose si affaticavano lungo gli scalini e la sua lingua penzolava amichevolmente, però, non poteva fare a meno di chiedersi: “Ma perché diavolo non ci ho pensato prima?”
Insomma, dopo tanti anni di sotterfugi e di tentativi falliti, quella era senza dubbio la soluzione più ovvia, più semplice, e lui c’era arrivato soltanto in quel momento.
Sirius Black, sei un idiota.
E per di più stai sbavando.
-Wof.- abbaiò,  mentre di fronte ai suoi occhi si mostrava una scena completamente contrastante rispetto a quella che era abituato a vedere nel dormitorio maschile.
Dove da lui c’erano bauli semidistrutti, porte disastrate e cassetti che cadevano a pezzi, lì facevano bella mostra lucide cassettiere chiuse, pomelli brillanti e bauli accuratamente sistemati accanto al letto; se i ragazzi avevano l’abitudine di spargere libri, pergamene e calamai attorno ai loro letti - come per marchiare il territorio- , le ragazze utilizzavano addirittura una libreria.
Inconcepibile.
Ma la cosa che sconvolse di più Felpato fu il bagno. I ragazzi tenevano sempre la porta chiusa e non per buona educazione, ma per evitarsi la vista continua del disastro che neppure gli elfi domestici riuscivano a riparare. In quel dormitorio, invece, la porta era ben spalancata e dava un panorama completo di un lavandino pulito, con uno specchio intero (Sirius ricordava a malapena cosa significasse) e un altissimo mobile di legno che - sniff, sniff - profumava proprio di mughetto.
Saponette, flaconi, trucchi, creme spaventose su cui Felpato non voleva indagare…
Oh, mio Dio, pensò, le ragazze vivono in un’altra galassia.
-Allora- esordì Lily, gettando occhiate curiose a Felpato, -cosa volevi dirmi?-
-Si tratta di una faccenda delicata. Bonnie…-
-Perché t’importa tanto di lei? Credevo che non la sopportassi.-
-Infatti il mio è un interesse puramente egoistico.- confessò Linn, con un sorriso amaro.
Lily scosse la testa. -Scusa?-
-Be’, io so che tutto di me potrebbe far sembrare il contrario e che probabilmente non ho possibilità, ma a me Sirius Black piace.-
-Linn… stai scherzando?-
Lei fissò Lily con il suo sguardo pungente. Evidentemente non stava scherzando.
-Ma…- continuò Lily, -…lo hai sempre ignorato…-
-…disprezzato…-
-…insultato…-
-E adorato segretamente.-
-Non dirmi che quando gli hai mollato un calcio dritto…-
Linn scosse la testa. -No. Lì ero davvero arrabbiata.-
-Ah.- Lily era ancora troppo scossa per poter dire qualunque cosa sensata.
Sirius guaì. Se fosse stato umano, avrebbe fatto esattamente lo stesso verso.
-Non dici niente?-
-Be’, non penso che tu non abbia possibilità.-
-Io non sono come le altre.-
-Non sei brutta.-
-Su questo avrei da ridire. Ma il punto è un altro.-
-Ossia?-
Linn sospirò. -Ecco… diciamo che sono abbastanza sveglia da non incollarmi alle sue labbra al primo appuntamento. Una cosa a cui lui è abituato.-
-Oh, Linn, sei soltanto leggermente più intelligente. E poi Sirius non è stupido o superficiale, in fondo.- aggiunse, scoccando un’occhiatina divertita al cane nero che si strusciava nervosamente contro le sue gambe.
-Lo so.- sbottò Linn. -Altrimenti non sarei così…-
-…attratta da lui?-
-Diciamo pure impazzita per lui.- completò Linn. -Ha uno sguardo strano, come se non dicesse mai tutto quello su cui riflette. Mi affascina. Nasconde meraviglie ed è sempre sé stesso.-
-Sono parole così belle…- commentò Lily. -Se lui ti sentisse…-
-Si metterebbe a ridere. Intelligente e tutto, ma con le ragazze è un insensibile.-
Lily trattenne una smorfia. -Sì, ha parecchio da lavorare su quel fronte. Comunque, perché ti confidi proprio con me?-
-Perché ormai sei nel gruppo.- spiegò Linn. -Remus e James hanno una ragazza fissa. Se a Sirius venisse voglia di imitarli… e scegliesse Bonnie… non so proprio cosa farei.-
-Tu vuoi che io saboti il loro appuntamento di stasera?- Lily fece saettare di nuovo lo sguardo verso Felpato, che mugolò in segno di approvazione.
Nessun rancore, Bonnie, ma sarebbe un disastro comunque…
Sembrava che anche Lily non chiedesse di meglio. -Be’... va bene.-
-Accetti davvero di aiutarmi? È fantastico!- esclamò Linn. -Ehi, bello! Vuoi una grattatina? Vieni qui!-
Sirius cadde di nuovo nelle mani tentatrici di quella ragazza così agguerrita, che nei cinque minuti successivi placò il prurito anche dove ancora non c’era.
 
 
-Ehi, James, ti va di uscire?- esclamò Lily, scendendo dalle scale con un balzo. Aveva lasciato una speranzosissima Linn seduta sul suo letto e aveva portato con sé Sirius, che si era precipitato in bagno per ritornare umano.
-Adesso?- fece Ramoso, con tanto d’occhi. Sapeva che aveva qualcosa in mente, ma ancora non riusciva a capire cosa.
-Sì, accompagniamo Sirius e Bonnie… Ci divertiremo di più, non credi?-
-Se lo dici tu…-
Lily sorrise, comportandosi con più impertinenza di quanto fosse abituata, sbottò: -Muoviamoci, allora. E Sirius, dov’è?-
-Eccomi.- Felpato si stiracchiò e sbuffò. -Accidenti, mi aspetta una serata da incubo. Bonnie sarà già all’ingresso… Non posso dire che sono già impegnato con te, Ramoso?-
-Certo che puoi!- disse James. -Una passeggiatina romantica vicino al lago, mano nella mano… tutte cose che si fanno con un amico, no?-
-Sai una cosa?-
-Spara.-
-Vorrei spiaccicarti contro il muro, in questo momento.-
-Ma che gentile.- ribatté l’altro. -Pensa un po’, Lily vorrebbe uscire con me proprio ora. Per farti compagnia.-
-Lo so. Meglio così, almeno non dovrò sorbirmela tutto solo.-
-Forza, andiamo, fratello.-
Sirius rise e gli diede una pacca sulla spalla. -Mettiti la sciarpa, James. Fa freddo.-
 
 
La neve cominciò a turbinare di nuovo, circa mezz’ora dopo l’inizio del loro appuntamento a quattro. Si posava dovunque, morbida e gelida, pizzicando la pelle e bagnando i vestiti.
Ovviamente Bonnie non sembrava molto soddisfatta della piega che aveva preso quell’incontro, ma doveva essersi rassegnata, perché parlava e si comportava esattamente come se Lily e James non ci fossero.
Sproloquiava da un quarto d’ora su quanto fossero incredibili le feste di Lumacorno - che, personalmente, tutti i Malandrini detestavano - e sul fatto che le sarebbe piaciuto da morire potersi permettere degli abiti che…
Per Sirius erano un mucchio di chiacchiere: osservava il lago con aria depressa e disgustata.
James gli conficcò un gomito nelle costole. -L’acqua ghiacciata è poetica, vero?-
-Stavo pensando che potrei vomitarci.-
-Oh.- Ramoso si grattò la testa e indicò Lily, che stava mostrando a Bonnie quanto fossero interessanti i rami del Platano Picchiatore visti da cinquanta metri di distanza. -Be’, lei sembra intenzionata ad allontanare quella piattola a tutti i costi.-
-James… ho voglia di Quidditch e di Burrobirra…-
-E di una ragazza decente.-
-Esatto.-
-Tu piaci a Linn.-
-E come diavolo fai a saperlo?- sbottò Sirius.
-Io sono onnisciente, ho la vista del falco e l’udito di…ehm…-
-Di uno spione?-
-Veramente no. È stata Lily a dirmelo, non può resistermi. È bastata una domanda a farla capitolare, sai com’è…-
Sirius ghignò. -È una balla, non è vero?-
James fece spallucce e sospirò. -Sì.- disse. -Mi ha spiattellato tutto soltanto perché l’ho minacciata che non l’avrei aiutata ad allontanare Bonnie. Sono senza speranze,vero?-
-Giusto un po’.-
-Allora, che mi dici di Linn? Ti piace?-
-Boh. Diciamo che mi fa un po’ paura.-
-È ancora la storia del calcio?-
Sirius la ricordò con un brivido. Aveva tredici anni. -Forse. Ma lei riesce a… zittirmi.-
-Accidenti, Felpato, dovresti sposarla.-
-Col cavolo!- Sirius scoppiò a ridere.
James cominciò a fischiettare una marcia nuziale e poco dopo fu costretto ad interromperla: Remus - seguito a ruota da Peter - correva verso di loro come se fosse questione di vita o di morte.
-Sirius!- gridava, sventolando un braccio. -Una lettera per te!-
A lui cascarono le braccia.
Era definitivo.
Uno dei miei migliori amici è un idiota.
-E, sentiamo, di chi sarebbe?-
-Di…- Remus inspirò, trafelato. -Di tua madre, Sir!-
Rettifico. Uno dei miei migliori amici non è un idiota.
-COOOSA?-
Strappò il foglio dalle mani di Remus e lesse a velocità frenetica, domandandosi perché la sua famiglia fosse improvvisamente diventata così presente. Scappare di casa non era stato sufficiente a ribadire quanto li odiasse?
-Allora?- domandò James, esaltato.
-‘Speriamo calorosamente che tu accetti il nostro invito e ti preghiamo di confermare al più presto.’- recitò Sirius, nauseato. -Sembra una lettera del San Mungo. Be’, comunque confermerò. Ho soltanto un favore da chiedervi.-
Bonnie raggiunse Sirius e gli scoccò un bacio su una guancia. -Chi ti scrive?-
Sirius si allontanò come se fosse un’appestata.
-Il San Mungo.-  rispose. -Sono malato. Me ne vado da mammina.-
Bonnie rimase di sasso, di fronte a tutti gli altri.
Felpato prese fiato e disse: -Voglio che veniate con me. A Grimmauld Place.-
James sospirò. -Ci toccherà passare il Natale in un manicomio.-
 
 
















Angolino me *egocentrica!*

Buonasera!
Aggiornamento un po’ tardo, sia per i tempi di attesa sia per l’ora -.-
Non so voi, ma questo capitolo mi sembra un po’ insulso, anche perché a me Bonnie non piace! Spero di aver messo la dose giusta di tutto!!
E spero anche che sarete in tanti a commentare, come nell’ultimo capitolo!!
Non so se mi spiego, addirittura nove recensioni!! Qualcosa a cui non sono neanche lontanamente abituata per i capitoli di una long-fiction!
Sapete quanto io vi adori e, anche se stavolta ho risposto singolarmente, voglio ringraziarvi lo stesso....
GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE A:
 
 Jamie_Lily (adorabile come sempre)
 
 glenn (nuova arrivata che mi ha già conquistata :P)
 
 Elisabeth Wood(ciao Liz!!! Lively up!!)
 
Dickie1410 (che non mi ha scritto una recensione, ma un romanzo)
 
 Jessy Lupin (fedelissima)
 
mattamaty (co-moglie di Sirius Black)
 
Meg_ara (più veggente di Sibilla)
 
_Ericuzza_ (detta anche signora in giallo)
 
 KumaCla (che finalmente è capitata su Friendship e ha azzardato un commento!)
 
 
Alla prossima!!
 
ClaireTheSnitch
 
P.S.

Pubblicità occulta (mica tanto)
Partecipate al contest che ho indetto!!
The Marauders’ Contest

 

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Capitolo 17
*** Black vs Black ***


- Sedici -
Black vs Black

 
 
-Peter, dove hai messo i miei pantaloni?- gridò James, chiudendo la gabbia del suo barbagianni con un colpo di bacchetta.
-Io? Perché dovrei averli io?-
-So che li hai tu.-
-Ma no…-
-Ma sì…- Ramoso puntò la bacchetta di fronte a sé. -Accio pantaloni!-
I bauli di tutto il dormitorio si spalancarono e una frotta di jeans, vecchi pantaloni da buttare, completi eleganti e calzoni da Quidditch volarono addosso a James, che ne fu sommerso e cadde a terra lungo disteso.
-Mossa intelligente, James.- commentò Sirius, mentre i proprietari di tutti i pantaloni - alcuni contrariati, alcuni divertiti - si precipitavano a recuperarli.
Gli unici rimasti erano quelli di James.
-Be’, li ho trovati!- esclamò, rialzandosi.
-Ora che sei pronto, possiamo scendere?- domandò Remus, stiracchiandosi. -Jessy mi aspetta.-
-Sì, hai ragione, se perdessimo il treno mia madre avrebbe una crisi isterica.- disse Sirius, trascinandosi fuori dal dormitorio con aria assonnata.
-E ti dispiacerebbe?-
-Be’, sì. Non sarei stato io a causarla, no?-
James scoppiò a ridere. -Non fa una piega.-
-Oh, finalmente!- esclamò Lily, le braccia incrociate. -Sono usciti quasi tutti, la McGranitt darà di matto se non vi sbrigate!-
-Come se non lo facesse di continuo.- commentò Felpato.
Remus sospirò e abbracciò Jessy, poi le scoccò un bacio. -Buon Natale. Divertiti qui a Hogwarts.-
-Sì, anche tu.-
-Ti manderò il regalo via gufo.-
-Peccato che non si possano mandare dei baci.-
-Sì, è vero…-
James sbuffò. -Avete finito?-
-SIETE ANCORA QUI! VOLETE PERDERE CINQUANTA PUNTI CIASCUNO?- gridò la professoressa McGranitt, irrompendo nella Sala Comune con quello che sembrava un grosso panettone tra le braccia.
-Ci sbrighiamo, professoressa.-
-Meglio per tutti voi, Potter!- Lasciò il panettone sulla poltrona più vicina e gli sguardi si fissarono su di lei. -Allora? Che avete da guardare?
Nessuno rispose.
Sirius si fece avanti. -Lo finisce tutto da sola, professoressa?- 
 
L’aria si riempì di fumo e il treno fischiò, sferragliando sulle rotaie e prendendo velocità.
-Cioccorana?- domandò James, scartandone una e lanciando la figurina a Sirius.
-Io sì, grazie.- esclamò Remus, prendendone una ancor prima che Ramoso potesse rispondere.
-Mia madre non verrà a prenderci. Ho chiesto a Regulus stamattina.- disse Sirius.
-Davvero?- sbottò Lily, incredula. -E tuo fratello non ti ha spiegato perché vuole che torni per Natale?-
-No, ma non m’importa. Quando mi presenterò con tutti voi, le verrà un infarto.-
Peter ridacchiò. -Dobbiamo fare qualcosa di particolare?-
-Credetemi, basterà la presenza. Rimarrà scioccata.-
-Non vedo l’ora…- commentò James, impilando quattro figurine di Silente. -Lily, che c’è? Mi sembri un po’ strana.-
-Sto soltanto riflettendo.- rispose Lily, frettolosa, e infilò le mani in tasca.
-James, sei apprensivo come una vecchietta.- sbottò Sirius. -Se non ha voglia di mostrarti il biglietto, saranno affari suoi…-
Silenzio imbarazzante.
-Quale biglietto?- esclamò Ramoso.
Sirius fece una smorfia stranita. -Scusa, Lily, non hai appena messo in tasca un foglio?-
Lei arrossì e il suo viso diventò un tutt’uno con i capelli, raccolti in una crocchia disordinata.
-Io…- esordì, interdetta. -Insomma, io…-
-Be’, perché non vuoi mostrarmelo?-
-Preferirei di no, James.-
-Non dirmi che è di Mocciosus.-
-No. Lui non c’entra affatto.-
-Quindi?-
Lily sbuffò. -Tieni.- Porse a James un pezzo di carta spiegazzato e molto maltrattato, come se fosse stato maneggiato parecchie volte. Poi, vedendo lo sguardo curioso di Sirius, acconsentì: -E va bene, potete saperlo tutti. Siete così impiccioni…-
-È una lettera di tua sorella.- James decifrò la firma. -Petunia, giusto?-
Lily annuì.
-Cosa vuole?- domandò Sirius.
James finì di leggere e sollevò le sopracciglia, indignato. -Ti ha scritto una lettera piena di cose orrende! E soltanto perché hai deciso di non tornare per Natale!-
-Ho provato a spiegarle la storia di Severus, perché è mia sorella e dovrebbe capire… Ma sembra che non abbia neppure letto la mia lettera. Si rifiuta di accettare la magia. E adesso crede che io voglia staccarmi per sempre da loro, che voglia rifiutarli soltanto perché sono Babbani.-
-Perdonami, Lily, ma tua sorella è un’idiota.- commentò Remus.
-Concordo, Lunastorta.- commentò Sirius, addentando uno Zuccotto.
Ramoso era ancora scioccato. -Ha scritto che sei un mostro! Soltanto perché sei una strega!-
Lily fece spallucce e strinse la mano di James. -Non arrabbiarti troppo, ci ho fatto l’abitudine. Me lo sento dire da sette anni a questa parte, ormai.-
-Non ti meriti queste parole!-
-Perché non provi a parlarne con tua sorella?- propose Remus.
-Perché non la prendi a pugni?- esclamò Sirius.
-Nessuna delle due servirebbe.- disse Lily, sconsolata. -Però è Natale. Non pensiamo a questo, divertiamoci!-
Sirius stava per chiederle se la prospettiva di incontrare sua madre non la spaventasse, quando il treno si fermò al binario nove e tre quarti della stazione di King’s Cross.
 
Si Smaterializzarono direttamente sul pianerottolo di Grimmauld Place, in barba a tutte le leggi sulla segretezza. Erano gelati, e tanto bastava ad allontanare qualunque scrupolo.
-Pronti?- domandò Sirius, suonando il campanello visibile soltanto a lui.
-Prontissimi.- risposero tutti, in coro.
Peter sistemò meglio il suo baule sulle scale; Lily si aggiustò nervosamente la sciarpa, rabbrividendo; James e Remus fremevano di eccitazione.
-Sirius!- esclamò una donna, aprendo la porta.
Lily corrugò la fronte, scettica. Walburga era così giovane?
Al primo sguardo, dimostrava sette anni in più di Felpato, a voler essere cattivi, e, a meno che non avesse bevuto una pozione ringiovanente, portava i suoi anni decisamente bene.
Sirius era basito. -Bellatrix?-
Ah, ecco. Non era Walburga.
-Entrate, ragazzi. Siete gli amici di Sirius?-
Tutti annuirono.
Sirius non si degnò neppure di salutarla e abbaiò: -Dov’è Regulus?-
-Sta parlando con Rodolphus. Ci sposiamo il mese prossimo.-
-Congratulazioni. È per questo che sono stato invitato? Per il lieto evento?-
-Forse anche per questo. Aspetta e vedrai.-
Entrarono in sala da pranzo, dove Remus riconobbe Walburga dalle descrizioni che ne aveva fatto Sirius, e Orion dal modo autoritario, da vero padrone di casa, con cui si rivolgeva ai suoi ospiti.
-Sirius!- esclamò Walburga, alzandosi dalla poltrona e correndo verso di lui.
Bellatrix, i capelli ricci che le facevano da corona, sorrideva con aria trionfante indicando tutti i giovani maghi che aveva portato con sé.
Walburga strinse la mano a tutti.
-James Potter.- si presentò Ramoso.
-Remus Lupin.-
-Peter Minus.-
-Lily Evans.-
-Non perdete tempo, ragazzi.- disse Sirius, aspro. -Vuole conoscere i vostri nomi soltanto per sapere se siete Purosangue.-
-Hai portato Nati Babbani in questa casa, Sirius?- esclamò Bellatrix, occhieggiando i ragazzi come se ciascuno di loro stesse nascondendo una bomba sotto i vestiti.
Lily deglutì. -Io sono una Nata Babbana.-
Bellatrix la fissò come se non chiedesse niente di meglio che sputarle addosso. -Un vero peccato.- sibilò. -Ascolterai anche tu la notizia del caro Regulus, suppongo.-
-Quale notizia?- s’intromise Sirius, scrutando la cugina con aria omicida.
-Tuo fratello è ambizioso, Sirius. Grazie a me, potrebbe entrare a far parte di una cerchia molto importante entro un paio d’anni, e... Oh!-
La mano di Lily era appena volata alla bacchetta e Bellatrix se n’era accorta.
-Abbiamo qualche problema?-
Lily strinse i denti. -Nessun problema.-
-Io ne ho.- esclamò Sirius. -Qui dentro siete tutti pazzi. Non avete capito niente della vita.-
Walburga si avvicinò al figlio ed esclamò: -Hai soltanto diciassette anni!-
-Tu sei una vecchia bacucca, eppure questo non t’impedisce di comportarti da idiota!-
-Come osi! Io sono... sono tua madre, Sirius!-
-Lo eri anche quando mi chiamavi disonore? Fango? Feccia?- Sirius era completamente fuori di sé. Estrasse la bacchetta e fece sprizzare scintille rosse, pur senza volerlo. -Che bel Natale passerete, rinchiusi a tramare robaccia Oscura e a parlare di matrimoni d’interesse con Bellatrix...-
La cugina sgranò gli occhi. -D’interesse?-
Sirius si voltò verso di lei. -Bah, taci, pipistrello.-
-Piccolo ingrato...- borbottò, frugando sotto il mantello.
-Non ci provare.- sbottò Sirius, facendosi scudo con la bacchetta. -Potrei anche strapparti quel nido di corvi che hai in testa.-
James strinse la mano a Lily. Era una situazione così assurda che entrambi stavano per ridere: una cosa che probabilmente avrebbe irritato un po’ Walburga.
-Ehi!- gridò Regulus, percorrendo a grandi passi la stanza.
-Che diavolo vuoi?-
-Non parlarmi così!-
-Altrimenti che fai?- sbottò Sirius, strafottente. -Chiami il tuo nuovo padrone? Ti fai tatuare il braccio? Che succederà quando il tuo nuovo amichetto scoprirà che non vali una cacca di topo?-
Bellatrix alzò la bacchetta e gridò: -Incarce...-
-Expelliarmus!- esclamò James, e la bacchetta dell’altro si schiantò contro una cornice d’oro. -Questo non dovevi farlo!-
Sirius lo fissò . -James... non esageriamo. Stanne fuori. Tu non c’entri.-
-Se cerca di maledirti, io c’entro eccome!
Remus si gettò in avanti e gridò: -Protego!- Uno scudo verde si allargò come un elastico tra i due. -Potete chiacchierare dopo? C’è la cuginetta di Sirius che cerca di attaccarvi!-
-Andiamocene!- esclamò Peter. -Lily, io corro ad aprire la porta... Dillo agli altri...-
Lily sfilò la bacchetta dalla cintura e disse, con voce alta e ferma: -Noi andiamo via. James, Sirius, Remus... muovetevi.-
-Lily...- supplicò Sirius, che evidentemente stava cercando un modo di aggirare il Sortilegio Scudo di Remus e avventarsi su Bellatrix con tutta la sua forza. James poteva giurare di aver visto qualcosa di canino in lui, prima che la luce dell’incantesimo si affievolisse e le sue gambe cominciassero a precipitarsi verso la porta.
-Alohomora!- gridò Lily, ma non ce n’era bisogno: l’uscio si aprì di botto e il corridoio d’ingresso fu illuminato da un fiotto di luce bianca proveniente dall’esterno.
-Aspettate!- esclamò Sirius, che stava per uscire. -Devo assolutamente salutarli...-
Ficcò la testa nello spiraglio lasciato dalla porta e gridò:- Reducto! Buon Natale, vecchie mummie!-
Le teste degli elfi appese al muro si schiantarono sul pavimento, mescolandosi alla risata simile ad un latrato di Sirius.
 
-Salve a tutti, ragazzi. Sembrate un po’ scossi.- disse la signora Potter, mentre faceva volare i cappotti sull’attaccapanni con un cenno della bacchetta.
-Stiamo bene. È stato un viaggio... movimentato.- disse Sirius, guardandosi intorno come se fosse entrato davvero in casa sua. -Bellissime decorazioni. Quest’anno ha superato sé stessa.-
-Grazie, Sirius.-
 La signora Potter vide Lunastorta e lo salutò. -Non ti vediamo da parecchio, Remus. Come stai?-
-Benissimo, davvero.-
-Oh, ciao, Peter! Rimani per la cena?-
-Mia madre verrà a prendermi tra una decina di minuti, mi spiace. Ma farò un salto, ogni tanto.-
-Ottimo, Codaliscia!- esclamò Sirius, dandogli una pacca sulla spalla.
-Ehm... Mamma, lei è Lily.-
-‘Sera.- borbottò lei, cercando di non sembrare troppo timida.
-Molto piacere. E' da un secolo che vorrei conoscerti, cara. James ha sempre speso ogni secondo libero parlando di te con Sirius.-
-Davvero?- bisbigliò Lily, arrossendo.
-Già. Ma ora… state insieme, non è vero?-
-Sì!- esclamò James, orgoglioso. -Ciao, papà!-
-Ehilà! Ti trovo ingrassato, James. Come vanno gli allenamenti di Quidditch?-
-Bene. E non sono ingrassato, devo ancora togliermi il cappotto.-
Ci fu uno scoppio di risate, lungo e sonoro, tanto che tutta l’inquietudine sembrò scomparire dai loro volti: il Natale era lì, era loro, nessuno avrebbe potuto rubarlo. Sarebbero stati insieme.
Sirius, James e Lily aspettarono che arrivasse la madre di Peter e poi riuscirono a mettersi a tavola, mentre il ricordo di casa Black sfumava grazie ai deliziosi piatti della signora Potter.
 
-Buon Natale, Lily. Ti è piaciuto il profumo?-
-Buon Natale anche a te, James.- Lily agitò la boccetta con aria soddisfatta. -Oh, sì. È perfetto.-
Sirius mugolò. -Che cos’è tutta questa dolcezza? Mi hai regalato un borsone da Quidditch, James, e non mi chiedi se mi è piaciuto?-
-So che ti è piaciuto.-
-Sì. Hai ragione.-
-Anche il tuo porta-Boccini è fantastico, Sir. Era esattamente quello che mi serviva.-
Remus si sdraiò sul letto, guardando il grosso libro che aveva ricevuto da Lily, lo Spioscopio che gli aveva regalato James e una gabbia per gufi da parte di Sirius. -Abbiamo più di due settimane per divertirci. Senza le regole della scuola.-
-Già. E questo mi dà molto a cui pensare.- commentò Felpato, mentre un sorriso si allargava sul suo volto.
-Lily…- sussurrò Remus, avvicinandosi a lei. -Se domani mattina dovessi vedere qualcosa di decisamente strano, non allarmarti. Per nessun motivo.-
-Cosa dovrebbe succedere?-
-Oh, niente. È pur sempre Natale. E loro due sono sempre e comunque Felpato e Ramoso.-

 
 
 
 





Pensavate che fossi morta, non è vero?
*secondo me lo speravano*
Sta’ zitto, Volds!
Torniamo a noi: che ve ne pare di questo capitolo?
Probabilmente avete tutti un’aria decisamente arrabbiata perché ho aggiornato tardi, ma è Natale e siamo tutti più buoni… Almeno spero…
Ho risposto alle recensioni singolarmente e vi ringrazio tutti quanti!
 
 9Anny7 e  glenn, che mi hanno anche messa tra gli autori preferiti! Avete presente la faccia *___* ?? Be’, io ero così… se non di più…
 
 mattamaty, fantastica come sempre
 
Meg_ara, che sperò avrà trovato risposta alle sue curiosità
 
Jamie_Lily che mi segue di continuo! (e che non so come faccia)
 
 _Ericuzza_ che mi saluterà la signora Fletcher (dio sto diventando ovvia e ripetitiva… cambia colore che magari c’inventiamo qualcos’altro)
 
Jessy Lupin indaffaratissima, come mi è parso di capire
 
Elisabeth Wood per cui faccio il tifo… e che ha organizzato con me il contest più sotto
 
Isotta, a cui do il benvenuto in questa longfic assolutamente pazzoide!!
 
 
 
Ho indetto un altro contest sul nostro fantastico forum…
 
Just Press Play! Ad ognuno la sua canzone
 
E ho pubblicato una shot su Regulus, nel caso qualcuno fosse interessato!
Al prossimo capitolo e LASCIATE UNA RECENSIONE, altrimenti vi Crucio!!


No, non funziona.
Be’, ciao!
BUON NATALE A TUTTI!
 
Claire

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Capitolo 18
*** Vacanze e confessioni ***


 
 
  [  Questo capitolo è dedicato a sedsed. Bentornata!]
 
   
 
 

- Diciassette -
Vacanze e confessioni
   
 

La casa di James era diventata molto simile alla Guferia di Hogwarts: tutti quegli ospiti non potevano far altro che aumentare il traffico di posta attorno al tetto dei Potter, che entro dieci minuti dovettero fare i conti con cacche di gufo, piume, pacchi e lettere dovunque, che si ammucchiavano sul tavolo della colazione.
Il signor Potter era decisamente divertito da tutta quella confusione e sua moglie non aveva troppo di cui lamentarsi, visto che Lily l’aiutava con un ‘Gratta e Netta’ tutte le volte che gli uccelli esageravano.

-I miei genitori mi hanno regalato un borsellino.- disse Lily, scartando un pacchetto. -E Petunia ha contribuito alla sterlina che c’è dentro, suppongo.-
-Io sto ricevendo un mucchio di auguri.- disse Remus. -Non pensavo che tanta gente si sarebbe ricordata… Oh, ecco il gufo di Frank…-
Pim atterrò frullando sull’attaccapanni.
Sirius allontanò il suo succo di zucca con aria terrorizzata e borbottò: -Ma non era già passato ieri sera?-
-Sì, lo so, ma Jessy l’ha preso in prestito.- spiegò Remus, slegando il pacchetto dalle zampe di Pim e porgendogli un po’ di mangime. -Accidenti, dev’essere impazzita!-
-Che cosa ti ha regalato?- chiese James. -Un orologio che canta come Celestina Warbeck?-
-O una miniatura della McGranitt?- esclamò Sirius, assonnato.
-Un elfo.- sussurrò Lunastorta, incredulo. -Di porcellana.-
Lily alzò la testa, sorpresa. -Quella è roba Babbana. Portafortuna e oggetti simili, sai…-
-No, non credo proprio!- gridò Felpato, strappandogli la statuetta. -Questo l’ho visto da qualche parte! Se lo colpisci con la bacchetta…-
E lo picchiettò con la punta della propria.
SBAM!
L’elfo era esploso in milioni di scintille rosse e oro, e intanto sopra le loro teste stava cominciando a cadere neve finta, scaturita dall’incantesimo racchiuso dentro la statuetta.
Sirius si inginocchiò con aria angelica vicino a James, unì le mani in preghiera e cominciò: -I’m dreaming of a white Christmas…-
-Non so le parole e me le inventoooo!-
Sirius fissò James. -Pensavo che almeno questa la sapessi.-
-Scusa tanto, grande acculturato della musica. So Jingle Bells, se vuoi.-
-Be’, non la voglio risentire.- Felpato si sedette di nuovo e si versò una tazza di caffè. -Questa neve sembra forfora.-
-Farebbe un gran piacere a Mocciosus, allora.- commentò James.
-Sembri morto di sonno, Ramoso.-
-Lo stesso vale per te, Sir. Riesci a malapena a sbattere le palpebre.-
I due si fissarono.
James sbottò: -Stai pensando quello che penso io, Sirius?-
-Può darsi, James.-
Remus gemette. -Oh, no…-
-E invece sì!-
Balzarono giù dalle sedie, si precipitarono verso la porta e la spalancarono, gridando.
-Ma che stanno facendo?- esclamò Lily, stupita, alzandosi e seguendoli.
-Vogliono svegliarsi, naturale. Ecco, adesso cominciano…-
James si era tolto la maglia del pigiama e lo stesso aveva fatto Sirius; ora stavano fuori a petto nudo, nel gelo del giorno di Natale, con le pantofole immerse nella neve e una luce tremendamente infantile negli occhi.
-Forza, bello addormentato!- esclamò Sirius.
-Vuoi la guerra?-
-Non chiederei di meglio…-
-HAAAAA!- gridò James, partendo alla carica verso Felpato.
Sirius emise un verso che sembrava un ruggito e si preparò a ricevere il colpo, che gettò entrambi nella neve.
-Oh. Mio. Dio.- sillabò Lily, incredula. -Sono impazziti?-
-Ma no, è il loro rito di Natale.- spiegò Remus, tranquillo. -Di solito lo faccio anch’io, se passo le vacanze da James, ma è meglio non escluderti.-
-Sei gentile, ma se vuoi… puoi andare.- disse lei, imbarazzata.
A Remus s’illuminarono gli occhi. -Potrebbe essere un ottimo sfogo… prima della luna piena…-
Lily fece una smorfia divertita e scettica. -Certo, certo. Se lo dici tu…-
-Remus!- gridò James, la neve che gli copriva i capelli. -E tu?-
Lunastorta gettò un’ultima occhiata - molto vacua, a dire il vero - a Lily, poi sorrise e disse: -ARRIVOOOO!-
Lily rimase a guardare finché anche Remus non fu completamente zuppo e poi rientrò, lasciandoli al loro divertimento natalizio.
Ben presto quei tre avrebbero avuto bisogno di una cioccolata calda e di una coperta.
 
-Oh, ora sì che mi sento sveglio!- ruggì Sirius, grondante e infreddolito.
-Tergeo.- mormorò Lily, asciugando lui, James e Remus con un colpo di bacchetta. -Spero che non vi prendiate un raffreddore.-
-Raffreddore?- esclamò Remus. -Nessuno ne ha mai preso uno, con questo metodo.-
-Umpf. Tu non eri quello dalla salute cagionevole?- borbottò James, salendo per vestirsi.
-Finché si tratta di estranei, sono un ragazzo molto delicato. Ma qui sapete tutti che…-
-Sì, blatera pure.- lo interruppe Sirius. -Adesso riattacca con la storia del mostro brutto e cattivo.-
Remus sorrise, amaro, e scomparvero tutti nella stanza di James.
 
Lily adorava i signori Potter e, con un leggero senso di colpa, si trovava costretta ad ammettere che quello poteva dirsi il più bel Natale della sua vita. Non si era mai sentita tanto accettata, e anche il regalo di Petunia - un deprimente quadernetto per gli appunti - non le guastò l’umore: fino all’ora di pranzo, cinguettò per tutta la casa, abbracciando Sirius e Remus e rannicchiandosi vicino al fuoco con James.
-Ragazzi, è arrivato Peter!- esclamò James. -Buon Natale!-
Sentirono le esclamazioni della signora Potter e la risatina, così simile a quella del figlio, della signora Minus.
-Sapete, ragazzi…- sussurrò Sirius, quando furono tutti riuniti in camera in attesa del pranzo, -…Linn mi sta scrivendo parecchio.-
-Io l’ho detto, voi due vi sposerete.- disse James.
-Smettila.- Felpato frugò in un cassetto ed estrasse due bigliettini piegati. -Mi ha regalato una Scatola Edizione Limitata di fuochi d’artificio magici e un guinzaglio.-
-Cosa?- sbottò Lily.
-Un guinzaglio?- esclamarono Peter e Remus all’unisono.
-Ma sì. ‘Per il vostro cane’, ha scritto. E poi mi ha chiesto come si chiamava.-
-Tu cosa le hai risposto?- domandò James, curioso.
-Be’, ci ho pensato, e ho preferito scrivere che l’hai trovato da poco e che non gli abbiamo ancora dato un nome.-
-Ah, immagina se scoprisse che quel cane si chiama Sirius Black e che è addirittura riuscita a grattargli la pancia…- Lily scoppiò a ridere e affondò la testa nel cuscino, esilarata.
-Veramente mi ha suggerito un nome.-
Lily si risollevò. -Ma davvero? Per caso è ‘batuffolo bavoso’ ?-
-Non insultare la mia bellezza canina.- ribatté l’altro. -Comunque, Linn ha proposto Tartufo.-
-Originale.- commentò Remus, sollevando le sopracciglia. -Devi avere un gran bel naso, Felpato.-
-E non solo quello.- sbottò Sirius, pavoneggiandosi.
-Il pranzo, ragazzi!-
-Fantastico.- commentò Lily. -Muoio di fame.-
Scesero le scale di gran carriera, rischiando di inciampare l’uno sull’altro; tenere in casa cinque diciassettenni pronti a tutto era stata una mossa particolarmente azzardata da parte dei Potter, che cominciarono a rendersene conto nel momento in cui piombarono tutti in sala da pranzo affamati come bufali.
-Il Natale è meraviglioso!- esclamò James, sedendosi e aspettando che venisse servita qualunque cosa fosse contenuta dentro la teglia di fronte a lui. Sirius stava aiutando la signora Potter a restringere la salsa dell’arrosto, ondeggiando la bacchetta con mosse da maestro che non ci si sarebbe mai aspettati da lui.
A dire la verità, sembrava che Felpato sapesse cucinare.
 
-Andate a fare un giro, ragazzi.- esordì la signora Potter quando i piatti e le pentole furono tanto puliti da risplendere. -In questo villaggio siamo tutti maghi, ma non riusciamo a mantenere un briciolo di segretezza. È buffo osservare quanto siamo esibizionisti.-
-Sì.- commentò James, soddisfatto del lauto pranzo. -Ti ricordi, Sirius?-
-Eccome!- esclamò lui. -Tre anni fa, quella famiglia all’angolo aveva comprato dei fuochi da Dedalus Lux. Erano molto realistici… draghi, un mucchio di renne scintillanti che cantavano le carole… La polizia Babbana li ha denunciati per disturbo della quiete pubblica.-
-Pensavano che avessero importato fuochi illegali dalla Cina! Sono così…-
Si interruppe, perché aveva notato lo sguardo di rimprovero di Lily.
-…ehm… rispettosi.-
Lei scoppiò a ridere. -Dai, James, anch’io prima di Hogwarts non avrei mai creduto alla magia.-
-Non ci credo. Ma come facevi?-
-Non me lo ricordo nemmeno.- ammise lei, sventolando la bacchetta per trasfigurare un fazzoletto in un orologio da taschino. -La magia è… bellissima.-
Indossarono i cappotti e uscirono fuori, dove la neve si era ormai gelata e aveva ricoperto ogni cosa di uno strato duro e freddo, così suggestivo da sembrare glassa.
-A dopo.- disse James, chiudendosi la porta alle spalle.
Camminarono lungo la strada che circondava il piccolo quartiere, ridendo e scherzando.
 
Le due settimane successive furono uno spasso per tutti: Peter faceva capolino tutte le volte che sua madre glielo permetteva, mentre gli altri passavano tutta la giornata - o quello che ne restava, dato che spesso rimanevano a dormire fino all’ora di pranzo - a ridere, dimenticando completamente i compiti e la scuola, anche se la signora Potter glielo ricordava ogni sera.
Finì esattamente com’era prevedibile: James, Sirius e Peter copiarono, rielaborarono e adattarono a modo loro tutto quello che Lily e Remus avevano fatto.
-Grazie, Lunastorta.- mugugnò Sirius, scribacchiando un ultimo appunto con una grafia che avrebbe messo in difficoltà chiunque.
James asciugò il suo foglio con la bacchetta e lo ficcò nel borsone di Hogwarts, senza nessun riguardo per quello che aveva appena scritto. -Sì, infatti. Grazie mille, Remus.-
-Almeno non avete copiato anche le domande sui Lupi Mannari.- commentò lui, stiracchiandosi e allungando una mano verso un vassoio di cioccolatini.
-Ci mancherebbe altro.- disse Sirius, ridendo. -Ci sono capitati ai G.U.F.O. E poi come avremmo potuto sbagliare una domanda simile, quando…-
Remus lo zittì proprio mentre varcava la soglia il signor Potter, infagottato in un grosso cappotto imbottito, macchiato di… cacca di gufo.
-Che succede, papà?-
-Evidentemente qualcuno ha pensato di mandarvi una lettera anche per l’Epifania.- disse il signor Potter, lasciando cadere una busta e un gufo magrissimo sul tavolino del soggiorno.
Lily sollevò le sopracciglia. -Non ho mai visto questo gufo.-
Remus e James scoppiarono a ridere. -Invece noi sì! Non è vero, Sirius?-
Lui si voltò verso i suoi amici e sibilò: -Fatela finita, per piacere.-
-Di chi è?- domandò Peter.
-Di nessuno.- sbottò Felpato, prendendo la lettera e infilandola nella tasca dei pantaloni con tutta l’aria di voler azzannare Codaliscia. -Povero animale. Dovrebbero dargli da mangiare.-
-Posso sapere chi ti scrive, Sir?- domandò Lily, sbattendo le ciglia con aria innocente.
-Nessuno d’importante, sul serio, è soltanto Linn…-
-Soltanto Linn?- lo scimmiottò lei. -Se ha la capacità di farti diventare così…-
-Ehi, Lily, perché non vai a prepararti il baule? Sei l’unica che non l’ha ancora fatto.- la interruppe Sirius, fissandola.
-Oh, accidenti, è vero!- Lily balzò in piedi e corse in camera. Si sentì subito un gran trambusto.
-Patetico, Sirius.- disse Remus.
-E chi se ne frega.- ribatté lui. -Quello che succede tra me e Linn sono affari miei.-
-Anche nostri.- puntualizzò James. -Quindi tra voi sta succedendo qualcosa… Accio lettera.-
-Col cavolo che la prendi!- esclamò Sirius, stringendola ed impedendo che l’incantesimo di James andasse a buon fine.
-E dai, Sirius, non ti uccideremo se hai scritto qualche romanticheria.- intervenne Remus.
-Io non scrivo romanticherie. E poi io e Linn non stiamo insieme.-
-Poco ci manca.- commentò Ramoso.
Sirius scrollò le spalle. -Io non mi voglio sbilanciare. Se fosse una ragazza normale, probabilmente ci uscirei. Ma è…- Felpato rabbrividì. -…quasi inquietante.-
-Soltanto perché, miracolosamente, riesce a chiuderti quella boccaccia.-
-Taci, James.-
-Sì, direi che hai appena dato un ottimo esempio.-
-Comunque,- interloquì ancora Remus, -domani la rivedrai e tutto sarà chiaro.-
-Soprattutto per me.- esclamò Lily, saltando l’ultimo scalino con allegria. -Se Sirius è innamorato, dovremmo festeggiare.-
-Io non sono innamorato. Quella ragazza mi fa impressione.-
-Bella scusa, Felpato. O dovrei dire… Tartufo?-
James scoppiò a ridere.
-Bene. Te la sei cercata.- sibilò Sirius, e con un colpo di bacchetta James si ritrovò con il naso nella cioccolata calda.
 
-Ecco fatto.- disse Sirius, mentre il tappetino del treno scivolava sotto i piedi di Mocciosus e lui cadeva lungo disteso di fronte al carrello dei dolci. -Magari gli si raddrizza il naso.-
Lily gettò una fugace occhiata a Severus prima di ritornare alla sua scatola di Api Frizzole.
-James, mettiti la divisa. Il treno comincia a rallentare.-
-Se scendessi senza divisa?-
-La McGranitt ti Crucerebbe.-
-Oh. Non ci avevo pensato.- Ramoso si vestì rapidamente, lanciando occhiate di sghimbescio a Sirius, che sembrava corrucciato e arrabbiato. Tamburellava con le dita sul finestrino e, quando il treno fischiò e si arrestò,  se ne accorse quando ormai stavano per andarsene.
Camminarono verso le carrozze senza che lui spiccicasse una sola parola, finché Lily non esclamò: -Guardate, c’è Linn!-
Sirius alzò la testa e gridò: -Dove?-
-Da nessuna parte. Stavi pensando a lei, eh?-
-Io ti odio, Lily.-
-Sirius, stai esagerando. Perché non vuoi ammettere che ti piace?- esclamò James, abbracciando Lily che era scoppiata a ridere.
-Perché non so nemmeno io cosa pensare! Voi siete tutti qui a chiedermi cose e a dare giudizi, quando devo capirci qualcosa io stesso!-
-Ehi, fratello, mi dispiace.-
Ci fu un silenzio di tomba e Sirius si schiarì la voce. -Non fa niente. Mi sento strano. È la prima volta che…-
-Fammi indovinare: non senti il bisogno di portarla nel dormitorio, non è vero?-
-Esatto. E non è da me.-
Remus gli mollò una pacca sulla spalla. -Non siamo più dei ragazzini, eh?-
-Lunastorta, vai a…-
-Linn!- esclamò James.
-Sarò anche confuso, ma non sono un deficiente!- esclamò Sirius. -Se pensi che ci caschi di nuovo…-
-Ciao, Sirius. Hai passato una bella vacanza?-
La voce tagliente di Linn colpì Sirius come un pugno allo stomaco. Gli sembrava insopportabile e allo stesso tempo attraente; come se dovesse stare assolutamente lontano da un dolce che gli era stato proibito…
Perché proibito?
Sirius non riusciva a spiegarsi quella sensazione che lo allontanava da Linn e contemporaneamente lo attirava; forse lei era così diversa da tutte le ragazze che aveva conosciuto, che innescava in lui strani meccanismi di autodifesa. Si sentiva particolarmente vulnerabile ai suoi occhi e, anche se non l’avrebbe mai ammesso, ogni volta che Linn pronunciava una parola Sirius pendeva dalle sue labbra.
Tuttavia non riusciva ancora a capire niente di lei. Le piaceva, ma lo sapeva soltanto perché aveva ascoltato la sua conversazione con Lily.
Sirius aveva imparato a fidarsi dell’istinto. Nel caso di Linn, l’istinto gli urlava a gran voce che baciare quelle labbra sarebbe stato meraviglioso, e anche sfiorarle il viso, e anche…
Ma la ragione lo tratteneva.
Lui imprecò tra sé. Quando mai Sirius Black aveva seguito la ragione per più di quattro secondi?
Infatti, dopo qualche istante prese fiato e disse:
-Vacanze fantastiche, Linn. Ti va di uscire?-
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino me____
 
Buonasera a tutti, sfaticati che leggete le mie storie!! Io vi adoro davvero troppo!! ^___^
Prima di sparlare un po’ del capitolo, vorrei farvi presente una cosuccia:
sedsed è tornata!!!
Vi rendete conto? È tornata!!
Per chi non lo sapesse, è stata la prima a recensire la mia primissima storia qui su EFP e per questo non la ringrazierò mai abbastanza.
Perciò il capitolo è dedicato a lei, per ringraziarla! *__*
 
Allora, che ne dite di questo? Ho incentrato tutto su Sirius, glielo devo… Mi piace troppo descrivere le sue sensazioni, più di quanto non accada con gli altri Malandrini.
Il prossimo capitolo ruoterà attorno a lui e Linn, che è una ragazza difficile da capire e che Sirius dovrà affrontare… Personalmente, anch’io troverei un po’ inquietante una persona che capisce i fatti miei al volo e li dice senza peli sulla lingua, fissandoti negli occhi. Sarebbe sconvolgente.
 
Fatemi sapere cosa ne pensate, forza!!
E ringrazio tutti quelli che hanno recensito, che mi fanno luccicare gli occhi ogni volta:

 
 Jessy Lupin
 
 9Anny7
 
_Ericuzza_
 
Isotta
 
 Fred Cullen
 
glenn
 
Elisabeth Wood
 
mattamaty
 
Meg_ara
 
Chamaleon
 
Aello
 
sedsed  *____*
 
Allora, lettori silenziosi… lasciate un piccolo commento anche voi??
 
Alla prossima!
 
Claire
 
P.S. Chi fosse un amante della vecchia generazione e soprattutto dei Black, ho due storie su Regulus nella mia pagina!! E anche due su Sirius, ma questo era superfluo… ^__^

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Capitolo 19
*** Questo non è un appuntamento ***


- Diciotto -
Questo non è un appuntamento
 

 
-Mi prendi in giro?- disse Linn, con gli occhi spalancati.
-No.-
-Allora va bene.-
-Quando?-
James, Remus, Peter e Lily osservavano quello scambio di battute senza battere ciglio, presi alla sprovvista da Sirius e da quella decisione fulminea.
Linn si morse le labbra, pensierosa, e corrugò le sopracciglia. -Venerdì, dopo la lezione del Club dei Duellanti?-
-Per me è ottimo.-
Gli occhi di Linn brillarono per qualche istante, prima che si ricomponesse e rispondesse: -OK. Allora ci vediamo, Sirius.-
-Oh… Sì, certo, Linn. -
 
                                                                                                 ***
[Sirius' POV]
 
Peccato che non sia stato capace di spiccicare parola; sarebbe stato anche meglio.
Peccato che non potessi fare a meno di fissarla.
Era abbastanza difficile staccare gli occhi dalle sue iridi color… color… ehm, non l’ho ancora capito esattamente. Un misto tra il grigio scuro del mare in tempesta e il verde profondo della Foresta Proibita.
Se James potesse sentire questi pensieri, mi appenderebbe per la caviglia.
Non è da me, no. Non è da me neppure continuare a fissare l’ingresso del dormitorio delle ragazze, sperando che si faccia viva.
Forse Lily e Remus hanno ragione.
O sono impazzito, o sono innamorato.
 
                                                                                                             ***
 
James non riusciva a credere ai propri occhi. E neppure alle proprie orecchie. Perdere improvvisamente fiducia in due sensi su cinque era decisamente preoccupante ma, secondo Ramoso, non lo sarebbe mai stato quanto quella situazione assurda.
Sirius aveva davvero chiesto a Jacqueline Gardner di uscire con lui?
Sarebbe anche stato abbastanza comprensivo se Linn fosse stata una ragazza normale e se i rapporti con Felpato fossero sempre stati buoni, ma James ricordava fin troppo bene le liti furiose di quando avevano dodici anni; per non parlare dei silenzi che si erano allungati fino al quinto anno, coronati da un episodio particolarmente doloroso per Sirius che preferiva non ricordare.
D’altra parte, però, James aveva Lily.
Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di loro, eppure ora stavano insieme e tutto si era sistemato.
Che Linn fosse riuscita nell’impresa in cui decine di ragazze avevano miseramente fallito, ossia acchiappare al lazo Sirius Black?
-Felpato…- sussurrò, quando si sedettero al tavolo dei Grifondoro per la cena.
-Che c’è?-
-Spiegami che cosa ti è successo.-
Lui rise. -Ehi, James, non è la prima volta che voglio uscire con una ragazza!-
Anche Ramoso scoppiò a ridere. -No, certo che no, ma… Linn?-
-Cos’ha che non va?-
-Devo ricordarti quel fatidico giorno di due anni fa?-
Sirius gemette. -No, grazie.-
-Ecco.-
-Ho soltanto cambiato idea. Pensa se avessi cominciato ad uscire con Bonnie.-
Lily fece una smorfia, poi sorrise. -Era esattamente quello che temevamo.-
-Tu e chi altri?- domandò Sirius, curioso.
Lei arrossì e disse. -Oh… io e James, no?-
James sollevò le sopracciglia, poi sembrò capire la situazione. -Già.- confermò, abbassando lo sguardo mentre si riempiva il piatto di patate al forno. -Ero preoccupatissimo.-
Felpato sbuffò, incredulo. -A quanto pare, mi credete un idiota.-
Remus gli diede una pacca sulle spalle e disse: -Triste situazione, vero?-
-La tua sarà peggiore, dopo che ti avrò ficcato questa forchetta su per il naso.-
-Dai, non fare il permaloso.-
-Non sto facendo il permaloso. Sto soltanto…-
-…avendo una crisi di panico perché venerdì uscirai con la signorina cervello-ambulante.- completò James.
-Va bene. Sono nervoso, d’accordo? Ho ancora un leggero terrore di Linn.-
Tutti scoppiarono a ridere e James si chinò verso Felpato, in modo che soltanto lui potesse sentirlo.
-Per questo non mi hai ancora restituito la Mappa del Malandrino, Sir? Per controllare dove si trova e sfuggirle?-
-No.-
-Allora sarà il contrario, fratello. Vuoi assolutamente beccarla da sola, vero?-
Lui ghignò. -Diciamo di sì. James, lei mi piace. E se venerdì qualcosa va storto…-
-Ti daremo una mano. Nessun amichetto del Club dei Duellanti vi interromperà. O del Club di Incantesimi. O di quello di Pozioni.-
-C’è qualche altro club di cui non è membra?- esclamò Sirius, alzando la voce perché anche gli altri lo ascoltassero.
-No. O almeno, fa parte di tutti i gruppi più interessanti, a parte la squadra di Quidditch.- spiegò Lily, prendendo la seconda fetta di torta. -Anche se ha cercato di entrare. Durante i provini ha litigato con Eva Johnson e...-
Remus rise. -Sì, l’avevo sentito. Eva si è ritrovata con un brufolo enorme al posto del naso e Linn se l’è cavata con un occhio nero e un labbro gonfio. Battitrice contro Duellante.-
-Terribile.- commentò Peter, con un brivido.
-Scusatemi.- s’intromise Sirius. -Come mai io non so niente di tutta questa roba?-
-Be’, negli ultimi tre anni sei stato troppo impegnato a non parlarle e ad ignorarla.- gli ricordò Lunastorta.
-E a litigare con lei, ogni mese o due.- completò James.
-Lo so. Però…- Sirius sbuffò per la seconda volta in dieci minuti e allontanò il piatto. -Non so niente. Mi dà fastidio.-
 
Il venerdì arrivò con una rapidità allarmante.
Sirius aveva quasi scacciato la sensazione di irrequietezza che quell’appuntamento imminente gli aveva messo addosso ed era decisamente più tranquillo, ma pensare a Linn come ad una membra del Club dei Duellanti - una ragazza che era riuscita a mettere al tappeto Eva Johnson - non gli piaceva particolarmente.
Vide la sua testa ricciuta unirsi alle sue amiche, qualche posto più avanti, e infilò la Mappa del Malandrino nella borsa di James.
-Hai completato il planetario, Remus?-
Lui sbuffò, a malapena udibile nel fracasso della Sala Comune. -Se vuoi copiarlo, è nel libro di Astronomia.-
Felpato sorrise, sornione. -Contro ogni aspettativa, Lunastorta, l’ho fatto anch’io.-
-Non ci credo.-
-Be’, stasera devo uscire con Linn. Non avrò tempo e ho finito tutte le scuse credibili.-
-Oh, no, anche io!- esclamò James, in preda al panico. -Devo assolutamente copiare quella mappa, Remus…-
-Vai, prendila.-
-Sai, James…- intervenne Sirius, ormai perso nei propri pensieri. -Stavo pensando di portare Linn a Hogsmeade.-
-Tu sei matto.-
-La solita passeggiata nel parco andrà benissimo, Sirius.- intervenne Lily, che aveva appena finito di scrivere una lunga lettera ai suoi genitori. -Meglio non infrangere le regole fin dal primo appuntamento, no?-
 
Linn mandò in pezzi un vecchio lampadario, dirigendo il suo Schiantesimo verso l’alto piuttosto che contro il suo manichino di pezza.
-Non farai un granché contro un Mangiamorte, a meno che tu non voglia fargli crollare il soffitto in testa.- disse il professore di Difesa Contro le Arti Oscure, che presiedeva il Club dei Duellanti insieme a Vitious.
-Mi scusi, professore. Mi è scivolato il polso.-
Per rifarsi, Schiantò il manichino contro il muro senza pronunciare una singola parola e, con una stoccata, lo impacchettò in corde sbucate dal nulla.
-Ottimo.- disse l’insegnante, passando più avanti. -Tra un minuto duelliamo. In posizione, ragazzi.-
-Bene.- sussurrò, scuotendo la testa. Linn non poteva assolutamente permettere che il pensiero della serata che l’aspettava riuscisse a distoglierla dal Club.
Sbuffò e prese posizione di fronte ad uno smilzo Serpeverde con i capelli unticci.
Oh, questo è Severus Piton, pensò, incuriosita. Ha un viso gentile, eppure…
Al diavolo il viso gentile. Mocciosus era bravissimo: l’unica cosa che avrebbe dovuto migliorare era la mira, ma Linn sapeva che la gittata di un incantesimo non andava sottovalutata.
Gli fa male il braccio, pensò, prima di scagliare una Fattura Gambemolli. E ha problemi di cuore.
 
-Linn e Mocciosus nella stessa stanza.- sussurrò Sirius, camminando rapidamente verso la Sala Grande, gli occhi fissi sulla Mappa del Malandrino. -Mi domando che ci faccia lui al Club dei Duellanti. I suoi amichetti Mangiamorte gli avranno insegnato tutto quello che vuole sapere.-
-Non so, Sirius, ma adesso non posso pensarci.- disse James. -Ho l’allenamento. Dopodomani giocheremo contro i Corvonero. Eva mi distruggerà.-
-Impegnati, fratello, e forse tornerai con le gambe tutte intere.-
-Molto consolante.-
-A dopo, Sirius!- gridò James, correndo verso l’uscita per raggiungere il campo da Quidditch.
Lui grugnì un saluto e sbirciò all’interno della Sala Grande, ma si ritirò subito.
Vedere Linn scagliare incantesimi a quella velocità gli faceva seriamente pensare che anche lui sarebbe tornato distrutto da quella serata.
 
Quando Linn lo vide là fuori, non riuscì a crederci. -Pensavo che mi avresti lasciato cinque minuti per sistemarmi.-
-Stai bene così.- disse lui, asciutto.
-Non intendevo per cambiarmi, Sirius. Ho un taglio sulla faccia, nel caso non l’avessi notato.-
-Oh. Sì, hai ragione.- ammise Felpato. Estrasse la bacchetta e la puntò sul viso di Linn, che sembrava molto seria e si fissava le scarpe con aria pensierosa; eseguì un incantesimo di guarigione e fece scomparire la ferita.
-Ti ringrazio.- sussurrò Linn, rimettendo a posto la propria bacchetta. -Piton è un ottimo avversario. Ha cercato di Cruciarmi.-
-Cosa?-
-Già, ma i professori non se ne sono accorti. Sai, usiamo tutti incantesimi non verbali… be’, comunque non ce l’ha fatta. Gli ho incendiato il vestito.-
-Tu sei un genio. Questa non l’avevamo ancora fatta.-
-Gli ho visto il Marchio.- constatò, con una voce così pratica che sembrava non le interessasse affatto. -Certe persone sbagliano alla grande. Oh, Sirius, scusami, avrei dovuto indossare qualcosa di più… adatto.-
Lui, colto alla sprovvista dall’improvviso cambio di argomento, commentò: -Ah, no, ti ho già detto che non importa. Fuori fa freddo.-
Ed era la verità.
Tutte le ragazze con cui era uscito si agghindavano come se dovessero partecipare ad una serata di gala. Linn indossava, sotto il mantello della divisa, un semplicissimo paio di jeans e una maglia di un colore scuro che s’intonava ai suoi occhi.
-Fuori? Il parco?-
-No.- rispose lui con un ghigno. -Non il parco. Intendo… Hogsmeade.-
Linn sollevò le sopracciglia e sorrise. -Pensavo che fossi matto. Ora ne ho la certezza.-
-Che fai, m’insulti?- disse Sirius, il pensiero rivolto a tutti gli stratagemmi che lui e gli altri avevano escogitato per poter sgattaiolare fuori dalla scuola.
-Non ho detto che non verrò, Sirius. Immagino che tu e i tuoi amici abbiate i vostri mezzi privati per uscire quando volete.-
-Sbucheremo nel magazzino di Mielandia. Chiude tra mezz’ora, perciò dovremmo sbrigarci.- mormorò Felpato, piuttosto compiaciuto.
Linn lasciò che la propria mano s’intrecciasse con la sua e lo seguì.
Ora non aveva più dubbi sul perché le piacesse.
 
Il tunnel era buio e stretto, ma a Linn non importava: era troppo esaltata dal fatto che stava deliberatamente infrangendo le regole con uno dei maestri in materia; oltre a questo, non vedeva l’ora di sapere cos’altro avrebbero fatto.
Sirius aprì la botola con una gomitata ed entrambi fecero capolino in una stanza buia, profumata di zucchero e cioccolata, ma gelida.
-Forza. Il proprietario sarà qui a momenti per chiudere.-
A Linn batteva il cuore, e non per la paura di essere scoperta; sapeva soltanto che adorava il modo in cui gli occhi di Sirius brillavano nell’oscurità e avrebbe voluto che la sua mano rimanesse dov’era per tutta la vita.
Uscirono all’aria aperta. La strada principale di Hogsmeade era completamente deserta: le uniche luci provenivano dai Tre Manici di Scopa, traboccante di avventori come al solito, e dalla Testa di Porco, così male illuminata e desolante che non avrebbe attirato nessuno.
-Questa sì che è aria pulita.- disse Linn, sorridendo. -Avevo proprio voglia di uscire.-
-Allora i nostri mezzi privati non ti dispiacciono molto, non è vero?-
-No, affatto.- sussurrò.
Si avvicinarono, mentre il freddo li aggrediva dovunque. Linn rabbrividì un attimo e Sirius non poté trattenersi dall’abbracciarla, per provare a riscaldarla.
Lei rise e si staccarono.
-Che c’è?- domandò lui, incredulo.
-Be’, se questo fosse accaduto lo scorso anno, probabilmente staremmo già litigando.-
-Forse. Ti va di entrare alla Testa di Porco?-
-E pensi che l’oste non potrebbe chiedersi che ci facciamo fuori dalla scuola senza permesso?-
-Lui non si chiede mai niente.-
-Allora andiamo.- rispose, ma invece di dirigersi verso il pub, si strinse ancor più forte e trattenne un altro tremito di freddo.
Sirius la fissò e scoprì che gli piacevano quei capelli così fuori dal comune; gli anni passati l’aveva tormentata e presa in giro, perché li portava talmente corti che i ricci si disponevano a palla e le davano l’aria di un grosso cespuglio castano, ma questa volta non poteva fare a meno di amarli. Li aveva lasciati crescere. Era bella, piena di bellezza nascosta, di profumo di cannella…
E poi fu colpito da una bacchetta dritto in testa.
-Che diavolo stai facendo?-
-Sta’ zitto, era un Incantesimo di Disillusione.- borbottò lei, staccandosi improvvisamente. -Abbiamo compagnia.-
Delle sagome, nere contro il cielo notturno, avanzavano lungo la strada con aria circospetta, le bacchette che spuntavano dalle maniche dei mantelli. Erano indubbiamente studenti, ma nessun allievo di Hogwarts, sgattaiolato fuori di nascosto, si sarebbe mai mostrato così palesemente.
Sembrava che non avessero il minimo timore di essere scoperti.
-Chi sono questi?- sbottò Sirius, irritato dall’interruzione. -Ti giuro, ora mi avvicino e li Schianto senza pensarci due volte.-
-Ti ritroveresti a gambe all’aria prima di rendertene conto.- commentò Linn, aspra. -Sono Mangiamorte.-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono in ritardo, lo so.
E non ho nemmeno il tempo per i soliti sproloqui dementi, perché devo ancora finire di studiare e ho un bisogno assoluto di postare una storia per la mia serie ‘Speranze Infrante’.
Ovviamente do il benvenuto ai nuovi lettori e abbraccio i fedelissimi!
Al prossimo capitolo,
 
Claire
 
 
 
 

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Capitolo 20
*** Sirius. Sirius. Sirius. ***


- Diciannove -
Sirius. Sirius. Sirius.

 
-Sei sicura  che non possano sentirci?- disse Sirius a mezza voce.
I Mangiamorte avanzavano lentamente lungo la strada, fermandosi di tanto in tanto per scambiarsi chiacchiere eccitate; erano in sette, forse otto, e non sembravano molto portati alla segretezza.
-Certo. Te l’ho detto, è un Incantesimo di Disillusione.- sbottò Linn, tesa. Scrutava le figure incappucciate - per quanto Sirius riuscisse a vedere - con un’aria così torva che sembrava aver dimenticato ogni ombra di allegria e serenità.
-Cosa c’è?- le domandò lui.
-Niente.- rispose Linn. -Penso che non siano Mangiamorte professionisti. Sono esaltati, goffi. Probabilmente alcuni di loro vengono da Hogwarts.-
Sirius si chiedeva chi si trovasse in quel gruppo: se, ad esempio, ci fosse anche Mocciosus… Se per caso si fossero uniti a loro Bellatrix, o Regulus…
Le viscere gli si contorsero al pensiero di suo fratello. Ricordava bene che, secondo quanto aveva sentito a Natale, non si sarebbe dovuto unire ai Mangiamorte prima di un paio d’anni, ma non poteva fare a meno di temerlo. Era come se qualcuno gli stesse rubando la speranza: aveva creduto di poterlo riportare dalla parte giusta, forse di convincerlo a cambiare modo di vivere, ma quei Mangiamorte sembravano un presagio. Ai suoi occhi, apparivano la garanzia che, qualunque cosa Sirius avesse fatto, non avrebbe mai funzionato.
-No!- esclamò, furioso, ma Linn lo prese per un braccio.
-Cosa vuoi fare?- esclamò, dura. -Pensi che rompere l’incantesimo che ci protegge possa riportare indietro tuo fratello?-
Sirius la fissò e sgranò gli occhi. -Io… Cosa? Come fai a…?-
-Lo so e basta.- sbottò Linn. -Torniamo al castello, per piacere.-
Lui fu d’accordo e s’incamminarono nel verso opposto rispetto ai Mangiamorte.
-La Stamberga?- esclamò Linn, impaurita. -Porta al castello?-
-Esatto.-
-Ma… non è infestata?-
-Balle, Linn. Ci sono stato un migliaio di volte e non c’è nemmeno l’ombra di un fantasma.-
Lei lo fissò e gli sorrise: Sirius notò che aveva gli occhi lucidi di lacrime e che la mano in cui stringeva la bacchetta tremava convulsamente.
-Hai paura?- le chiese.
-No. Sono arrabbiata.- rispose lei, cacciando indietro le lacrime. -Non sai quanto vorrei attaccarli, Sirius, forse più di te. Non ti ho lasciato fare soltanto perché siamo in due contro sette.-
Felpato era stupito, imbarazzato, curioso: dentro di lui si agitavano tante emozioni contrastanti che si sentiva sul punto di esplodere.
-Linn, se ti va di parlarne…-
-Non voglio essere compatita, Sirius. E adesso… Oh, no. No, no, no…-
-Homenum Revelio!- gridò qualcuno, un centinaio di metri più indietro. -Avery, c’è qualcuno! Qualcuno è qui!-
Linn esclamò ‘Protego!’, ma prima che lo scudo verdastro potesse schermarla, un getto di luce bianca, accompagnato da un Finite Incantatem, spezzò il loro Incantesimo di Disillusione.
-Siamo visibili, adesso!- gridò, e Sirius sfoderò la bacchetta.
-Combattiamo? Fino a che punto?-
-Sirius, no, nessuna maledizione illegale…-
I Mangiamorte correvano verso di loro, le bacchette sguainate e illuminate, e alcuni di loro stavano già scagliando incantesimi di fronte a loro, verso quella che ai loro occhi appariva come una distesa scura e avvolgente. Il buio non li aiutava.
-D’accordo.- sibilò Sirius. -Stupeficium!-
Linn non gridava, ma dalla sua bacchetta esplodevano eleganti nastri di luce scarlatta che colpivano il loro bersaglio senza lasciare la minima via di scampo. -Incantesimi non verbali, Sirius, gli stai offrendo un vantaggio!-
Non verbali?, pensò lui, Oh, accidenti, è vero…
-Sirius?- gridò una voce tra i Mangiamorte. -Sirius Black?-
-Black è qui!- urlò un altro. Ulteriori maledizioni schizzarono dalle loro bacchette, incontrando le contro maledizioni di Linn a mezz’aria e svanendo in mille scintille.
-NO, SMETTETELA! NON COLPITELI!- intervenne un’altra voce.
Sirius si bloccò, impietrito, come se un grosso mattone gli fosse scivolato nelle viscere. -Reg?-
-Andiamocene!- proseguì la stessa voce. -Andiamo via!-
-Regulus?-
I Mangiamorte, stavolta favoriti dall’oscurità pressoché completa, si dispersero rapidamente, vociando e poi imprimendo all’aria un silenzio tombale.
Sirius ansimava, gelato dalla testa ai piedi. -VIGLIACCO!- gridò. -Torna indietro, vigliacco! Sei stato capace di tradirmi, ma non di combattere? Torna qui, Regulus!-
-Sono andati via.- sussurrò Linn, gentile, avvicinandosi e posandogli una mano sulla spalla destra.
Felpato sussultò. Si era quasi dimenticato di chi si trovava con lui; tutto quello che voleva era inseguire Regulus e sfidarlo a combattere, se ne aveva il coraggio.
 
 
-Sei già di ritorno dall’allenamento, James?- domandò Peter, scaldandosi le mani di fronte al fuoco.
Remus stava giocherellando con uno Spioscopio senza punta. -Eva ti ha cacciato?-
-No!- esclamò lui, sudato e ansante. -Ho visto delle scintille provenire da Hogsmeade. Scintille di bacchetta, tante!-
-Scintille? Sei sicuro che fossero incantesimi?- esclamò Lily, che stava terminando un tema per Lumacorno e che non vedeva l’ora di potersi distrarre un po’.
-So riconoscere una magia, sai.- sbottò lui, agitato.
-Non serve rispondermi così!-
-Non ho tempo per litigare, Lils. Quello era Sirius.-
Remus sollevò il capo, mentre Lily ribatté: -Come fai a saperlo?-
-Io lo so. È lui. Ha bisogno di aiuto.-
Lily non aveva mai visto James così sconvolto, così impaurito, e si spaventò.
-Andiamo.- concordò, senza neppure riflettere. Improvvisamente, il pensiero di Sirius in pericolo divenne più reale che mai, terrificante, un’idea insopportabile…
-Grazie, Lily. Prendo il Mantello dell’Invisibilità e…-
-Ci penso io.- intervenne Remus, altrettanto preoccupato. -Accio Mantello! Ehi, non ci staremo tutti quanti…-
-Be’, andrò soltanto io.- sbottò James. Afferrò il Mantello, che svolazzava a qualche centimetro dal suo naso, e aprì il buco del ritratto.
Prima che chiunque potesse protestare, era svanito.
 
Era più difficile del previsto, avrebbe dovuto raggiungere la Stamberga Strillante, il suo ingresso sotto il Platano… Ormai Mielandia era chiusa da un pezzo, non aveva la minima possibilità di sbucare nel magazzino e di riuscire a svignarsela senza dover forzare la serratura…
La Mappa del Malandrino frusciava tra le sue dita tremanti, il suo cervello lavorava a velocità impazzita, cercava di allontanare la sensazione di oppressione allo stomaco che lo aveva attanagliato mezz’ora prima, a cavallo della sua scopa.
Sirius. Sirius. Sirius.
I suoi pensieri sembravano un disco rotto.
Sirius Black. Jacqueline Gardner.
I due cartigli neri erano appena apparsi nel terreno della scuola e a James per poco non scoppiò il cuore; sentiva chiaramente la tensione che si scioglieva e gli impregnava i muscoli, rendendoli improvvisamente fiacchi e stanchi… L’adrenalina e la paura se ne andavano…
Li aspettò all’ingresso, e decise che si sarebbe tolto il Mantello soltanto quando fossero stati abbastanza lontani da Gazza per poter parlare; continuò a seguirli senza fare rumore e notò che erano stranamente silenziosi, come se avessero litigato.
Per un momento pensò che fossero stati sul punto di scagliarsi incantesimi a vicenda, ma James sapeva che nessuno dei due era così stupido e imprudente.
Stavano già rientrando in Sala Comune, quando si decise a mostrarsi.
-Cos’è successo?- esclamò James, rendendosi visibile e spaventando entrambi.
-Ramoso!- gridò Sirius, saltando sul posto. -Ti sei scolato mezzo litro di Whisky o…-
-Dei neo-Mangiamorte ci hanno attaccati.- rispose invece lei, asciutta. -Buonanotte, ragazzi.-
E salì le scale del suo dormitorio.
 
 
-Quella ragazza mi fa davvero paura.- disse James, dopo aver ascoltato il racconto di Sirius e aver condiviso i propri commenti - perlopiù insulti - con gli altri, che erano altrettanto scioccati.
Remus fece schioccare la lingua e osservò: -Sembra che ne abbia viste tante da non impressionarsi più.-
-Sì, è vero.- concordò Lily.
Peter sbadigliò. -Secondo me ha qualche grosso problema di priorità. Al suo posto, io sarei rimasto qui a raccontare quello che era successo… e invece…-
-Se n’è andata a letto.- completò Lily, scuotendo la testa. -Non la capisco abbastanza, non siamo così amiche. Potrei parlarle, Sirius, che ne dici?-
-Mmm.-
-Non sei convinto?-
-Mmm.-
-Sirius Black, sei ancora tra noi poveri mortali?-
-Be’… Più o meno.- rispose lui. -Sarò io a parlarle. Tu non c’entri, Lily. È a meche piace.-
Sirius sapeva che avrebbe dovuto farsi coraggio: sapeva che Linn aveva bisogno di lui.
L’avrebbe aiutata, perché il suo non era il comportamento di una ragazza serena.
Le avrebbe chiesto di fidarsi di lui e…
E se fossi rifiutato? Se mi dicesse di lasciarla in pace?, pensò, mentre Lily e James si abbracciavano e cominciavano a sussurrarsi cose che non poteva sentire.
Non m’importa, concluse, qualche secondo dopo. Deve soltanto sapere che io ci sono, e l’ascolterò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti!
Sicuramente sedsed e Jessy Lupin ricorderanno i bei tempi in cui aggiornavo quasi ogni giorno, scrivevo come una pazza, avevo già mezza storia in testa...
E non mi facevo molti problemi ad ignorare i libri di scuola che mi fissavano minacciosi XD
Invece adesso non posso proprio; diciamo che ho bisogno di studiare. Aggiorno con mooooolto ritardo, ma sono sempre stupita di trovare tanti lettori… E per questo ringrazio tutti, non sapete quanto sia contenta!!!
 
Dopo questo preludio sdolcinato, ditemi… Che ne pensate della coppia Sirius/Linn?
A me piace un sacco ^__^
Linn è il mio primo OC nel fandom di Harry Potter e, ovviamente, non ho voluto creare una Mary Sue. Mi piacciono i personaggi con uno spessore psicologico,  certo non perfetti (soprattutto fisicamente).
Quindi… non c’è niente di meglio di un passato misterioso, di un’aria un po’ inquietante e troppo cervellotica per il caro Sirius, che nonostante tutto si è affezionato.
Avete notato che Linn sembra sapere tutto?
Cosa nasconderà?
 
Ovviamente, Lily e James sono sempre dolcissimi.
Prometto alle fan della coppia che ritornerò molto presto su di loro. Un po’ di pazienza!! :)
 
Ancora grazie a tutti i fantastici lettori che mi seguono.
Grazie, grazie, grazie!!!
Al prossimo capitolo,
 
Claire
                                                                                                                                                                           
Dimenticavo, giusto un po’ di pubblicità:
-
Just how they expected(shot su Helena Corvonero, partecipante allo Smistamento Contest indetto da Circe sul forum di EFP; Miglior Corvonero e Premio Giuria, gente!!!)
- La mia serie
Speranze infrante, uno dei lavori a cui tengo di più
- Le storie su Regulus; adoro anche queste….
La foto  e Sacrifice
Mi piacerebbe davvero tanto sapere cosa ne pensate…
 
Poi altre decine di storie, ma se avete voglia potete farvi un giretto sulla mia pagina.
(Insomma, dovete farlo).                                                                                                                                                          

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Capitolo 21
*** Il racconto di Linn ***


- Venti -

Il racconto di Linn

 

-Imparare un Incanto Proteus corretto è di fondamentale importanza per l’esame di fine anno.- disse il professor Vitious, finalmente appagato nel vedere che i suoi studenti seguivano la lezione e scribacchiavano appunti. -Inoltre, spero che alcuni di voi otterranno voti sufficientemente alti per poter intraprendere un’ottima carriera.-

Lily alzò la mano. -Professore… Quando avremo i nostri primi colloqui professionali?-

Vitious ridacchiò e scese dalla sua pila di cuscini. -Questo, signorina Evans, dipende dal tipo di lavoro che si desidera. Non potrete sperare in veri  colloqui professionali se mirate ad una carriera al Ministero, o al San Mungo, o in qualche altro settore che richieda un’ulteriore qualificazione.-

-Può darsi che qualcuno di noi… punti in alto.- intervenne James.

-Intendi su una scopa, Ramoso?- esclamò Sirius, ridacchiando.

-No.- esclamò l’altro, rivolto sia a Sirius che all’insegnante. -Voglio diventare un Auror.-

-Davvero?- esclamò Lily, e ad un tratto spalancò gli occhi e lo fissò con aria sbalordita.

-Tu non sei James Potter.- sussurrò Sirius. -Non volevi fare il Cercatore?-

Lui rise e gettò una rapida occhiata al professor Vitious, che continuava a parlare di esami, diplomi e possibilità di lavoro.

-Io volevo diventare un Cercatore, ma ho cambiato idea. Sai quello che succede fuori dalla scuola, no?-

-Eccome se lo so.- disse Sirius, amaramente. -La mia famiglia ci è dentro fino al collo, e mi sono imbattuto in quel ‘fuori’ proprio ieri sera.-

-Vedi? Io devo fare qualcosa. Voglio essere di qualche utilità, voglio aiutare.-

-Sì, hai ragione.-

-Potter! Black! Se pensate di prendere un M.A.G.O. in Incantesimi a suon di chiacchiere, vi sbagliate di grosso! Forza, venite qui e mostratemi un Incanto Proteus come si deve!-

La mattinata passò in fretta: James e Sirius eseguirono un incantesimo quasi perfetto, arrivarono in tempo alla lezione di Erbologia e, soprattutto, riuscirono a produrre un rumore piuttosto equivoco nel momento in cui Mocciosus passava frettolosamente di fronte alla professoressa McGranitt.

Lei sollevò le sopracciglia con aria severa e scandalizzata, e li esortò a sbrigarsi per raggiungere la Sala Grande.

-E tu, Sirius, che cosa vuoi diventare?- domandò James, appoggiandosi alle cinghie della borsa di Felpato e tirandolo verso il basso, rischiando di fargli perdere l’equilibrio.

-Io?- lui sghignazzò, e si rimise dritto. -Ho già realizzato il sogno della mia vita disonorando mia madre.-

James lo fissò con aria eloquente.

-Uffa, James. Sei una palla.- Sirius sbuffò. -Tu farai l’Auror, io farò l’Auror. Mi sembra ovvio.-

-Dai, seriamente.-

-Io sono serissimo, James. Guardami in faccia. Sembra che io sia non-serio?-

-Sei più non-serio di Remus quando dice che non vuole passarci i compiti.-

-Be’, allora ti sbagli. Io non sono per niente non-serio.-

-Oh, oh, ti credo.-

-Ecco. Perché sappilo bene, James, io farò qualunque cosa tu deciderai. E ti seguirò.-

James deglutì. Era quasi commosso e fu con estrema fatica che tentò di sdrammatizzare.

Ridacchiò. -È... è una minaccia?-

Anche Sirius rise. -Sbagliato. È una promessa.-

 

-Quante volte devo dirti che non ti passerò i compiti?- gridò Lily, incrociando le braccia. -Questo è un argomento molto importante, di sicuro capiterà ai M.A.G.O.-

-E dai, Lily, perché James può copiare e io no?- la supplicò Sirius, che non aveva la minima voglia di svolgere il tema assegnato da Vitious per il giorno dopo.

Lei mantenne un’espressione assolutamente seria e rispose: -Non puoi continuare ad ignorare gli esami, Sirius.-

-Infatti non li sto ignorando. Sto semplicemente rinviando, ma è tutto qui… nella mia testa…- E si picchiettò la tempia con l’indice. -James, fammi copiare il tuo tema.-

Lily ghignò. -Il tema di James ce l’ho io. Lo sto correggendo.-

-Lily! Stai facendo preferenze!-

-No, non è vero.-

-Sì che è vero!-

-Farei preferenze se voi foste allo stesso livello. Ma James è il mio ragazzo.-

-Ooooh, James è il mio ragazzo.- la scimmiottò.

Ramoso si alzò. -Io non sono il tuo ragazzo, Sirius.-

Lui rise. -E meno male!-

-Dai, Lils, lascialo copiare. Non è la prima volta.-

-E neanche l’ultima!- esclamò Sirius, prendendo il rotolo di pergamena che Lily gli porgeva di malavoglia. -Grazie, Lily, sul serio.-

L’abbracciò in un modo così disarmante che lei non osò neppure protestare. Per un subdolo, fugace momento le sembrò di capire perché diavolo Sirius piacesse a tante ragazze.

Linn scese le scale con aria estremamente indaffarata e una ciocca di capelli tutta bruciacchiata.

Sirius la salutò. -Che stavi facendo di sopra?-

-Una pozione. Ma non ha funzionato.- disse lei, posando un mucchio di libri sul tavolo della Sala Comune. -Ehi, ciao a tutti.-

-È esplosa? Di che colore erano le scintille?- domandò James, esaltato.

Linn rise. -Non è esplosa. Era una pozione per domare i capelli, ma, come vedi, il risultato non è stato dei migliori.-

-Vuoi farli diventare lisci?- le domandò Lily, incuriosita, spostando un po’ dei suoi libri per fare spazio a quelli di Linn.

-Oh, sì. È la prima volta che ci provo, ma penso che sia inutile. Sono troppo… ricci, ecco.-

James diede una gomitata a Sirius, che non aveva più detto una singola parola da quando Linn aveva preso posto tra loro.

-Ehi, sei ancora vivo?-

Felpato lo ignorò ed urlò: -Lisci? Perché devi farli diventare lisci? Sono belli, così!-

Linn sollevò lo sguardo, stupita, e lo stesso fecero Remus e Lily.

-Da quando in qua ti interessi dei miei capelli?-

-Sto solo dicendo che sono belli, senza bisogno che li cambi, ecco.- 

-L’hai urlato.-

-Sì, be’… C’è confusione.-

 Linn rise. -Ma certo, Sirius. Confusione.-

Gli sorrise, gli occhi che brillavano in modo strano, e sprofondò su una poltrona senza aggiungere altro.

 

-Ieri sera ho mangiato troppo. Lo sapevo, lo sapevo, sto malissimo.-

Lily gli versò un po’ di caffè. -Dai, James, non fare lo scemo. Hai mal di stomaco perché sei nervoso.-

-No.- rimbeccò lui, testardo. -Io non sono nervoso. Come potrei? Si tratta di Quidditch. È il mio sport. Io non sono nervoso.- ripeté poi, come per convincere se stesso.

-D’accordo.-

Sirius, senza un briciolo di tatto, continuava a impilare biscotti l’uno sull’altro e ad imburrare fette di pane. -Allora, James, avete studiato tutte le strategie per battere i Corvonero?-

James saltò sulla sedia. -Sì. Sì. Ehm… la Presa del Bradipo. Ho provato la Finta Wronsky. E anche…-

-Calmati, Ramoso. Non ti sto interrogando. Era soltanto curiosità.-

-Bene. Mi calmerò.- sibilò James, ma strinse un bicchiere così forte che lo mandò in frantumi.

Lily lo baciò. -Forza, James.-

-Maledetto Salazar, pensi che così io riesca a concentrarmi sulla partita?- disse lui, con un lieve accenno di sorriso.

-Non lo so.- ammise lei. -Ma è meglio che tu lo faccia, perché Eva sembra disposta a tutto pur di vincere.-

James deglutì e fissò Sirius negli occhi. -Il Boccino è mio.-

 

Gli spettatori sugli spalti sembravano seguire un invisibile direttore d’orchestra: ruggivano, gridavano, brillavano d’oro o di blu, sventolavano stendardi animati e intonavano inni senza pietà.

Molti ragazzi si erano accucciati, lontani dagli sguardi dei professori, per scommettere sui risultati e scambiarsi commenti eccitati; altri erano immersi in discussioni infiammate sui punteggi che entrambe le squadre avrebbero dovuto ottenere per avere un posto stabile in classifica; alcuni - soltanto i più dotati - erano impegnati in decorazioni dell’ultimo minuto.

Xenophilius Lovegood, per i Corvonero, aveva realizzato un’enorme bandiera che si attorcigliava in un fiocco per poi esplodere e trasformarsi in un corvo, mentre un ragazzino del primo anno aveva disegnato un ritratto gigantesco di Eva Johnson che ammiccava in modo molto accattivante a chiunque guardasse troppo.

E poi c’erano le ragazze.

Ragazze non era esattamente la parola giusta: sembravano pentole a pressione ambulanti.

Avevano le guance rosse di gioia e di eccitazione, e strillavano ogni volta che qualcuno faceva il nome di un ragazzo particolarmente popolare.

E così, quando Sirius prese posto di fianco a Lily, a Remus e a Peter, un gruppetto seduto dietro di loro lanciò uno strillo così forte che tutti furono costretti a tapparsi le orecchie.

-Siete impazzite?- esclamò Peter, voltandosi con aria furiosa. -Ci avete assordati!-

Le ragazze gettarono un’occhiata risentita a Lily, pensando sicuramente a James, prima di ridacchiare senza ritegno verso Sirius e ignorare bellamente Remus, che si stava alzando per cercare Jessy.

-Non è ancora arrivata.- borbottò, scontento, e riprese il proprio posto accanto a Lily.

-Si è alzata con un’ora di ritardo, stamattina.- spiegò lei, comprensiva. -La capisco, oggi è domenica e a lei il Quidditch non piace.-

Sirius rise. -Non piace neppure a te, Lily.-

-Be’, comincio ad apprezzarlo.-

-Certo, da quando James ti dice che sei il suo Boccino preferito.-

-Zitto, adesso!- esclamò, brutale. -Stanno entrando!-

La squadra di Grifondoro sfrecciò in campo in un turbinio di oro e di porpora: Lily scattò in piedi e prese a gridare senza il minimo ritegno.

-Avanti, ragazzi! Stracciateli! Spiaccicate quei brutti musi contro…- Poi le sembrò totalmente inutile continuare la frase e cominciò a fischiare, a saltellare, a sbracciarsi per essere vista da James.

Il suono del fischietto risuonò, magicamente amplificato, per tutto il campo, ed entrambe le squadre si sollevarono da terra con aria agguerrita.

Sirius strinse i pugni, osservando la sagoma inconfondibile di James saettare sopra tutti gli altri giocatori, alla ricerca di una piccola sfera alata, quella che aveva visto svolazzare accanto ai loro letti da sei anni a quella parte…

-Ah, Godric, la Johnson è troppo distratta per segnare.- sbottò una voce dietro di lui.

-Linn!-

-Be’, ti aspettavi Babbo Natale?-

-No, ma… perché Eva dovrebbe essere distratta?-

-Le piace James dalla fine dello scorso anno.- spiegò, schiacciando i suoi capelli vaporosi sotto un berretto rosso e oro. -Ora sta con Lily ed è frustrata.-

-E tu come sai queste cose? Tu ed Eva siete ai ferri corti da settembre.-

-Lo so e basta. Punto. Non farmi domande.-

-Sei strana, Linn.-

Lei rise. -Già. E tu hai un autocontrollo incredibile.-

Sirius la fissò, interdetto. -Che c’entra?-

-Oh, niente, credo.- borbottò lei, imbarazzata. All’improvviso, l’ombra della risata di qualche secondo prima si dileguò dal suo viso e lasciò il posto ad un’espressione seria, preoccupata e corrucciata. Sembrava totalmente disinteressata alla partita e si guardava le ginocchia senza realmente vederle.

Sirius moriva dalla voglia di sapere che cosa la tormentasse e persino quei repentini cambiamenti d’umore, che normalmente l’avrebbero infastidito o spaventato, gli sembravano qualcosa di interessante, qualcosa che voleva scoprire.

-Linn…- esordì, incerto, cercando di non sembrare troppo compassionevole.

Lei lo ignorò e sollevò lo sguardo fino a fissarlo dritto negli occhi. -Ti fidi di me, Sirius?-

-Penso di sì.-

Linn sorrise. -Bene. Io ho imparato a fidarmi di te.-

-Non so dove vuoi arrivare.-

-Voglio che tu mi segua.-

-Adesso?-

-Sì.- disse lei, asciutta. -So che James sta giocando una partita importante, ma…-

-Non posso perdermela, Linn.- si lagnò lui, combattuto.

Linn non replicò subito, ma sospirò e si passò una mano tra i capelli, pensando. -Io... devo parlarti, Sirius.-

Lui rimase zitto.

Avrebbe dovuto abbandonare la partita e seguirla?

O dirle molto gentilmente che James meritava la sua presenza e che avrebbero potuto parlare un'altra volta?

Dov’era quel maledetto istinto che l’aveva sempre contraddistinto? Non poteva, non doveva aver scelto proprio quella mattina di andarsene a spasso...

-E va bene, andiamo.- Sirius si alzò e sfiorò il gomito di Lily, che si girò e lo fissò con aria interrogativa.

-Dove vai?- gli chiese, vedendolo in piedi.

-Torno subito, Lily, non preoccuparti.-

-Ma dove stai andando? James sta giocando!-

Sirius sospirò. -Lo so, ma io... devo... un attimo solo...-

E guizzò via, aiutato da Linn che scelse proprio quel momento per strattonarlo lontano e lasciare una Lily attonita, nella confusione degli spettatori in visibilio.

 

 

Il sole era bianco ed entrava dalle finestre illuminando fasci di polvere che ondeggiavano a mezz’aria, luccicanti e sfaccendati.

-I dormitori sono deserti.- disse Sirius, entrando e mostrando a Linn la stanza vuota.

-Proprio quello che volevo.- commentò lei, a metà tra il sarcasmo e la serietà. -Mi ci vorrà un po’ per spiegarti tutto.-

-Spero che sia una cosa seria, perché James...-

-Pensi che ti avrei portato qui, se non fosse stata una faccenda seria?-

-No, ma...-

-Allora taci. E, per favore, ascoltami.- lo interruppe Linn. -Non posso tenere un segreto con te. Mi piaci troppo, Sirius.-

Oh, sì.

Era un ottimo modo per ammutolirlo.

-I miei genitori sono ricoverati al San Mungo.- cominciò, con aria severa. -Lavoravano al Ministero, e qualche anno fa hanno avuto la bella idea di unirsi ai Mangiamorte. La mia è una famiglia Purosangue, Sirius, come la tua, anche se non siamo tutti Serpeverde.-

Giocherellò con una frangia del baldacchino e riprese: -Avevo tredici anni e non ero ancora abbastanza intelligente per non farmi influenzare. Pensavo che stessero facendo la cosa giusta, e progettavo di seguire le loro orme. Li ammiravo: i miei genitori erano Mangiamorte molto preziosi, perché erano degli infiltrati e... facevano un lavoro speciale.-

-Quale?-

-Lavoravano all’Ufficio Misteri, in una sezione che... si occupa della mente umana. Sono abili Occlumanti. Io... sono stata il loro piccolo trofeo.- Le labbra di Linn tremarono per una frazione di secondo. -Due genitori così dotati per la Legilimanzia... come potevo non essere uguale a loro, se non di più?-

-Cosa... cosa stai cercando di dirmi?- domandò Sirius, esterrefatto.

-Mi hanno... addestrata, ecco. Hanno concentrato su di me gli sforzi e le ricerche che facevano al Ministero, mi hanno insegnato da subito come penetrare la mente delle persone. E soprattutto, come farlo senza che se ne accorgessero. E poi si accorsero di aver sbagliato. Si resero conto di chi sia davvero Tu-Sai-Chi... e cercarono di staccarsene. I Mangiamorte piombarono in casa nostra durante una lezione di Occlumanzia. Avevo finito il terzo anno.-

-Linn, se non vuoi continuare ti capisco...- intervenne Sirius, posandole una mano sulla spalla.

Linn aveva gli occhi colmi di lacrime, ma stringeva i denti con ostinazione e si preparava a proseguire. -Fecero irruzione e scagliarono incantesimi dovunque. Io stavo provando ad entrare nella mente di mia madre, un esercizio classico, ero abituata... Fui gettata a terra da un Pietrificus Totalus lanciato da mio padre, ma... be’, non so che cosa successe esattamente. Avevo il corpo bloccato, ma la mia mente era libera... come un esercizio di Occlumanzia infinito... Leggevo i pensieri dei Mangiamorte. Sentivo il dolore dei miei genitori. Sentivo tutto. Li vidi cadere a terra, prima che arrivassero gli Auror e ci portassero al San Mungo...- Linn si asciugò gli occhi. -Da allora non sono più la stessa. La situazione non è rimasta estrema come quel giorno, ma non riesco a controllare i miei poteri di Occlumante. Io... posso vedere nella mente delle persone, in particolari condizioni emotive... quando sono molto arrabbiate, ad esempio, o quando sono confuse, scombussolate, incantate, impaurite... È qualcosa che sfugge al mio controllo, Sirius.-

-Per questo sapevi di Regulus. Avevi letto nella mia mente.-

-Sì. Riesco a farlo anche ora, perché sei completamente stravolto da quello che ti ho raccontato.-

-Cercherò di calmarmi.-

-Forse è meglio. Per me è orribile. Non vorrei essere così.-

-Linn... io...-

-Mi odi? Sei consapevole che con me non avrai molta riservatezza, vero?-

-Be’, ora sì. Ma non posso odiarti, Linn, perché non hai fatto nulla. Non è colpa tua.-

-Grazie, Sirius.-

Lui deglutì. -Mi dispiace. È una storia... dura.-

-Sì, ma avevo bisogno di raccontartela. Vuoi tornare alla partita, ora?- gli domandò, indicando con un cenno la finestra inondata di luce bianca, che lasciava intravedere uno scorcio del campo.

-No. Non penso di riuscire a comportarmi normalmente.-

-Ti capisco.- concordò Linn, e si rannicchiò raccogliendo le ginocchia al petto. Espirò profondamente e scacciò le lacrime per la seconda volta.

-Linn... senti ancora i miei pensieri?-

-No.-

-Bene. Perché voglio essere io  a dirti quello che penso.- Sirius si avvicinò e l’abbracciò. -Faccio un sacco di cose strane, ultimamente. Cazzate.-

Linn respirò profondamente il suo profumo. -Sì. Più del solito.-

-Voglio che tu sappia che non lo faccio per cattiveria. Sono fatto così. E ora... scendiamo in Sala Comune?-

-D’accordo.-

Si alzarono lentamente, come se avessero paura di fare troppo rumore, e si fissarono, l’uno di fronte all’altro, dritti e seri.

Poi Linn parlò. -Sirius... devo chiederti un favore.-

-Dimmi.-

-Baciami.-

Quando furono finalmente abbastanza vicini, si sentirono due idioti: era come se avessero avuto bisogno di quel contatto da sempre, come se fossero stati troppo codardi per non ammetterlo...

E si baciarono.

Quella domenica mattina Sirius Black baciò Jacqueline Gardner come mai aveva fatto con nessuna.

Forse fu quello il primo bacio di Sirius, perché quando finì non ne volle ancora.

Voleva soltanto sentire il suo collo inondato dal respiro caldo di Linn, che lo stringeva come se temesse di affogare in una mente non sua.

 

 

 

 

 

 

 

* Angolo pazzoide autrice *

Buona serata a tutti!

Spero che non vi siate dimenticati di me **

Perché altrimenti non ve lo perdono. Proprio no. u.u

No, scherzo.

Sono davvero contenta di come sta procedendo la storia: i lettori aumentano, e anche se le recensioni non sono mai costanti sono contenta di avere il mio meraviglioso gruppo di fedelissimi.

Volevo farvi sapere che tengo molto alla vostra opinione, quindi scrivete qualsiasi cosa vi venga in mente, mi raccomando!

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo: per me è stato impegnativo scriverlo, perché parlare di Linn in modo così approfondito ha richiesto la costruzione di un personaggio tutto mio. Dovevo quindi fissare dei ‘paletti’ per il suo IC… non sembrerebbe, ma è molto difficile non cadere nel cliché della ragazza perfetta, dato che alla fine è sempre quello il modello di personaggio ideale.

 

Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito, chi continua a seguirmi e chi mi ‘preferisce’!

Alla prossima, ragazzi!

Un bacio,

 

Chiara.

 

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