Lontano Da Fairy Oak

di _Ginny197
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** partenza ***
Capitolo 2: *** ricordi ed emozioni ***
Capitolo 3: *** di nuovo insieme ***
Capitolo 4: *** delicatezze ***
Capitolo 5: *** il carcere della gelosia ***
Capitolo 6: *** tra baci e lettere ***
Capitolo 7: *** due parole ***
Capitolo 8: *** stelle e boxer ***
Capitolo 9: *** due tatuaggi ***
Capitolo 10: *** semplicemente amore ***
Capitolo 11: *** Tremoditantipiccolitremiti ***
Capitolo 12: *** Tempesta ***



Capitolo 1
*** partenza ***


Capitolo primo
 
Pervinca
Mi rigiro nel letto. Un flebile raggio di sole mi solletica la pelle. Apro un occhio, poi l’altro. È mattina, non me lo sono immaginata. Metto un piede fuori dal mio tiepido letto. Brrr! Trovo il coraggio di far uscire anche l’altro e mi siedo.
Do un’occhiata alla mia, o meglio nostra, camera. Guardo la sveglia di Babù. Suonerà tra poco meno di un minuto. Se non la spegne subito giuro, e dico giuro, questa volta non la passerà liscia. Anche se ormai sono completamente sveglia, quel trillo è insopportabile. Ecco perché io non ne uso.
Vado in bagno a lavarmi e fisso la mia immagine riflessa allo specchio. Non sono poi tanto cambiata dallo scontro con il Terribile 21, ho solo lasciato crescere un po’ di più i capelli, su consiglio di Grisam, ma non troppo, non voglio assomigliare a Vaniglia, io sono io. Anche se ogni tanto non mi dispiacerebbe essere ingenua e pacata come lei. Giusto per non mettermi nei guai ogni mezzo secondo.
Continuo a rimirarmi senza accorgermi che la sveglia di Babù suona già da un pezzo.
<< Ragazze alzatevi!>> urla mamma dal piano di sotto.
Magicamente la mia gemella tira fuori da sotto le coperte una mano e spegne quel fracasso.
<< Buongiorno Vi>> mormora con la voce impastata dal sonno. Poi aggiunge :<< Come mai già sveglia?>>
Non rispondo e inizio a cambiarmi.
<< Secondo te>> chiedo a Vaniglia, che intanto si è alzata e si sta lavando in bagno << La gonna blu con la camicia sta bene?>>
<< Ci metti anche gli stivali blu sotto il ginocchio?>> urla dal bagno.
<< Si!>>
<< Perfetto! Ma da quando ti importa come ti vesti?>> domanda entrando e togliendosi il pigiama.
Le mie gote diventano un po’ più rosse del solito.
<< Aaah ho capito>> dice con il tono di una che la sa lunga << Tranquilla, rimarrà incantato>> e mi fa l’occhiolino.
Io sorrido timidamente. Controllo di avere l’anellino all’anulare e scendo per la colazione.
 
Vaniglia
Sorrido appena lascia la camera. Sono contenta per lei.
È ormai un anno che stanno insieme ufficialmente, eppure per la mia gemella è sempre come la prima volta.
Indosso il vestito rosa pallido con le maniche a tre quarti.
Poso lo sguardo sulla scrivania, dove è posata, tutta ordinata, la mia famiglia di penne e matite, proprio di fianco al quadernone. Lo sfioro e apro la prima pagina.
Tutti i miei pensieri sono raccolti qui dentro, giorno per giorno, da quando è partito. Sorrido amaramente e scendo giù in cucina.
C’è un dolcissimo profumo di rosa che si mischia a quello abituale di mele e legno d’acero. Mi siedo di fianco a Vi che sta guardando perplessa la sua tazza di latte.
<< Tutto bene?>> le sussurro.
<< Si… è la tensione>> mi risponde curvando le labbra in un leggero sorriso.
Pervinca che sente la tensione? Ma quando mai? Anche le rare volte che si dimentica di studiare è sempre tranquillissima. Qui gatta ci cova.
Mangio la mia fetta di torta alla rosa e poi insieme andiamo in camera per sistemare le ultime cose. Tra poche ore partiamo. L’Accademia Ombralievedineveviene ci sta aspettando.
<< Sei sicura che è tutto apposto?>> chiedo di nuovo alla mia gemella.
< Si… cioè no..>> ammette sconsolata.
<< Ti preoccupa la nuova scuola?>>
<< Non tanto quello, ma il fatto che passerò praticamente 24 ore su 24 con Grisam… ho paura che si stanchi di me…>> mi confida tristemente.
Mi siedo di fianco a lei sul letto.
<< Senti, Grisam non si può stancare di te. Sennò sarebbe già successo, non trovi?>>
Dopo averci un po’ pensato annuisce con il capo.
<< Grazie Babù>>
 
Pervinca
Ha ragione Vaniglia, cosa mi preoccupo a fare? Mi giro verso la libreria, in ginocchio sul letto e prendo la mia scatola dei ricordi e la infilo nei bagagli. Ora sono pronta per partire. Babù prende il suo quadernone e lo mette nella sua valigia. Anche lei, come me, non può partire senza. A volte siamo più simili di quanto pensiamo.
Diamo un’ultima occhiata alla nostra camera e sospiriamo. Poi, presi i nostri bagagli, andiamo al piano di sotto, dove sono già riuniti mamma, papà e zia Tomelilla.
Lillà indossa un vestito verde bottiglia che le arriva fino ai piedi e sopra il grembiule panna che usa per stare in casa. Papà con l’immancabile pipa in bocca e la mamma con il solito sorriso che le dipinge il volto.
<< Prima di andare vi vogliamo dare un regalo>> annuncia mamma Dalia << Questa è per te, Vaniglia>> aggiunge.
Le posa nelle mani immacolate una matita.
<< È una matita speciale. Non si consuma. Così avrai un nostro ricordo>>
Babù sorride di gioia e li abbraccia.
<< Per la nostra Pervinca invece>> continua papà << Questo>>
Da dietro la schiena tira fuori il suo bellissimo cannocchiale.
<< Così quando scruterai il cielo ci penserai>>
Non potevano farmi regalo più bello. Ero sempre stata attratta da quell’oggetto, fin da quando ero piccola. Non so bene il perché, forse lo consideravo misterioso, e io e il mistero siamo sempre andati d’accordo.
Li abbraccio anche io.
<< Su ragazze>> ci incita la zia appendendo il grembiule << Ci dobbiamo muovere se vogliamo passare a prendere Flox e arrivare in orario>>
Salutiamo per l’ultima volta i nostri genitori e ci incamminiamo.
Fairy Oak non è cambiata, anzi forse è diventata ancora più bella. Dopo l’attacco di tre anni fa abbiamo dovuto ricostruire tutto, ma alla fine il nostro piccolo villaggio fatato è tornato quello di un tempo.
Per la strada tutti ci salutano con un sorriso: Lilium Martagon che passeggiava insieme alla vedova Amory, la professoressa de Transvall, Primula Pull il cui singhiozzo è definitivamente passato, Joe, l’immancabile guardiano della scuola, il liutaio McMike, la preside Fulmini, McDoc e persino quel bisbetico e attacca brighe di Meum McDale.
Arriviamo a casa di Flox. La nostra amica ci vede dalla finestra ed insieme a sua zia Ortensia ci raggiungono.
 
Vaniglia
Zia Ortensia è un personaggio, ma è una persona a cui devo davvero molto. Se non fosse stato per lei non avrei mai incontrato Jim. Mi ricordo ancora come lo invitò, dopo averlo liberato dalla prigione, a casa sua per prendere un tè con noi. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Mentre le due streghe parlottano tra di loro, oggi Flox è ancora più irrequieta del solito.
<< Il mio Acanti, il mio Acanti… oooh il mio dolce Acanti>>
<< L’amore le ha dato alla testa>> mi sussurra Vi in un orecchio.
E non solo a lei, penso sorridendole.
Siamo in sette a frequentare l’Accademia. Io, mia sorella, Flox, Shirley, Grisam, Acanti e Scarlet. Già quella “vipera”, come la definisce Pervinca, verrà a scuola con noi. Perché l’accademia è aperta sia ai magici che ai non magici.
 
Pervinca
Arriviamo da Quercia che ci saluta con il suo vocione e agitando le verdi fronde.
Scarlet, Shirley e Acanti sono già arrivati e insieme a loro ci sono Scricciolo, i fratelli Corbirock, Celastro Buttercup, Nepeta Rose, Cecilia e Melissa Buttercup e la piccola Sophie. Tutta la banda, o quasi. Manca solo il bel capitano. Sospiro e mi siedo su una panchina protetta dalle foglie di Quercia.
<< VEDRAAAAIIIII CHEEE ARRIIIIIVERAAAAAA’>> cerca di consolarmi il grande albero.
Sorrido. Vaniglia parla con Shirley, Scarlet sta ascoltando le mille e una raccomandazioni di sua madre “Miss Faccia – di – fagiano” alias Adelaide.
<< Oh ecco che arrivano i Burdock!>> esclama zia Ortensia.
Al solo pronunciare di quel nome, o meglio cognome, mi alzo in piedi. Verso di noi arriva, accompagnato da suo zio, il più bel mago del villaggio, ma che dico, del mondo.
Saluta tutti con sorrisi e si scusa per il ritardo. Io, intanto, mi rifugio in angolino.
Ha i capelli un po’ arruffati dal leggero venticello autunnale come piacciono tanto a me.
Mi torturo le mani e inizio a giocare con l’anellino che mi ha regalato. Avanza verso di me con un bellissimo sorriso, mentre tutti riprendono i loro discorsi.
Avvicina il suo volto al mio e mi bacia. In questo momento le sue labbra premute sulle mie sono tutto quello che voglio sentire. Le gambe mi tremano come foglie e non so per quanto tempo riuscirò a non cedere.
Ci stacchiamo, a malavoglia, per riprendere ossigeno. Lui mi fa uno strano sorrisetto che io timidamente ricambio.
<< Bhè direi che ci siamo tutti>> constata Duff.
<< Mancavate giusto voi>> lo riprende zia Tomelilla.
<< Orsù! Allora muoviamoci!>> dice zia Ortensia.
Iniziano gli ultimi saluti. La Banda ci saluta, le più piccole hanno le lacrime agli occhi.
Ci disponiamo in cerchio e Grisam mi stringe la mano, rassicurandomi con uno dei suoi soliti e meravigliosi sorrisi.
Mi mancherai Fairy Oak. 

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Capitolo 2
*** ricordi ed emozioni ***


Capitolo secondo
 
Vaniglia
Tempo di sbattere le ciglia e non siamo più a Fairy Oak. Ci troviamo in un gazebo in legno bianco situato al centro di un grande giardino, circondato a sud da un cancello in ferro battuto, mentre agli altri lati dalle mura di un enorme edificio.
Eccoci, siamo arrivati all’Accademia Ombralievedineveviene, dedicata alla prima fata-tata della storia. Felì ce lo raccontava sempre. Già, Felì, o meglio Sefeliceiosaròdirvelovorrò. È ormai un anno che ha lasciato la Valle di Verdepiano per tornare nel Regno delle Rugiade D’Argento.
Mi manca terribilmente, ma non solo a me, anche a Vi. Non lo vuole ammettere, ma io l’ho vista un mucchio di volte tirar fuori dalla sua scatola dei ricordi una foto della nostra bellissima fata-tata.
<< Bene>> inizia Zia Tomelilla << Da ora in poi ve la dovrete cavare da soli>>
Nell’aria c’è un buonissimo odore di erbe aromatiche: rosmarino, alloro, salvia.
Sposto la mia attenzione su mia sorella che ha ancora le dita incrociate a quelle di Grisam, e sorrido. A volte si fa dei problemi inesistenti.
<< Ragazzi, qui le nostre strade si dividono>> annuncia solenne Zia Ortensia << Ci rivediamo a Natale!>>
E detto questo spariscono.
<< Non so cosa dire>> inizia Vi << Che Quercia ce la mandi buona!>>
 
Pervinca
Entriamo nell’edificio armati di bagagli.
Ci viene in contro un ometto basso e tarchiato con due vispi occhi neri, simili alla liquirizia.
<< Voi siete quelli di Fairy Oak, giusto?>> squittisce squadrandoci dal basso verso l’alto.
Annuiamo tutti con un vigoroso cenno del capo.
<< Seguitemi!>>
Senza proferire parola facciamo ciò che ci è stato ordinato.
Arriviamo davanti ad una grossa scrivania in legno massello.
<< Andate nelle vostre camere>> ci dice porgendo ad ognuno di noi un paio di chiavi << Le lezioni inizieranno domani>> spiega allontanandosi.
<< Come ti chiami?>> urla Flox per farsi sentire.
<< Flick!>> risponde l’ometto agitato.
<< Ci vediamo dopo>> mi sussurra Grisam all’orecchio provocandomi dei bellissimi brividi lungo la schiena.
 
Vaniglia
Inserisco le chiavi nella toppa e giro 2 volte a destra. Entriamo.
<< Io qui!>> urla Pervinca buttandosi letteralmente su un letto sotto la finestra, circondata a sinistra da una libreria a muro.
<< Questo angolo sarebbe piaciuto molto a Rex>> sospira.
Iniziamo a disfare i bagagli e a mettere i vestiti in cassetti e armadi.
Nel primo cassetto della mia scrivania metto il quadernone.
Vi prende la tracolla e tira fuori un barattolo da marmellata di vetro. Lo adagia delicatamente sul balconcino interno della finestra. Poi appoggia il mento sulle mani e rimane a fissarlo.
Mi avvicino e le metto una mano sulla spalla.
<< Anche a me manca>> le mormoro.
<< Ci pensi, adesso starà accudendo un altro bambino, si sarà scordata di noi, della zia, di mamma e papà, di Fairy Oak…>> tira su con il naso << Non è giusto>>
<< Vi, non dire così! Felì ce l’ha promesso e lei mantiene sempre le promesse. Lei non si dimenticherà di noi e noi non ci dimenticheremo di lei>>
<< Promettimelo>> mi dice asciugandosi con il dorso della mano le lacrime.
<< Te lo giuro>>
<< Ti voglio bene>> e m’abbraccia.
<< Dai ora cambiamoci, che, se non sbaglio, qualcuno deve ricevere una visita>> e le faccio l’occhiolino.
Annuisce con il capo e sorride.
Iniziamo a cambiarci. Guardo Pervinca. È cresciuta moltissimo e ha un corpo perfetto. Le curve tutte al posto giusto, magra, ma non eccessivamente.
Guardo me. Anche io tutto sommato sono stata fortunata, ma invidio parecchio la sua terza, la scambierei volentieri con la mia seconda.
Si mette un paio di pantaloni blu, un po’ più chiari sulle cosce e sul sedere con sopra un maglioncino blu a “V” senza niente sotto.
Io opto per una gonna rosa chiarissimo, quasi bianco, e un dolcevita immacolato, con sopra uno scalda cuore rosa.
Appena finiamo di vestirci qualcuno bussa alla porta.
<< Avanti!>> urla Vi guardandosi allo specchio.
<< Wow! La vostra camera mi piace un vasto sacco!!!>> esclama Flox entrando, seguita da Shirley, che commenta timidamente:<< Dai, anche la nostra è molto bella>>
<< Si, si! Solo che non potrò più colorare le pareti come piace a me… pazienza!>> e sorride.
Ci sediamo tutte sul mio letto ed iniziamo a parlare.
Dopo un’oretta di salutari risate ribussano alla porta.
Flox si precipita ad aprire.
<< C’è qualcuno che desidera la nostra Pervinca>> mormora maliziosamente.
Vi diventa di tutti i colori e, dopo averci salutato, esce.
 
Pervinca
Tempo di chiudere la porta, che mi vi appoggia e mi bacia con trasporto.
Io, dopo un attimo di smarrimento, gli circondo il collo con le braccia e lo attiro più a me, approfondendo il nostro piacevolissimo contatto.
Quando, ahimè, ci stacchiamo mi mormora sulle labbra:<< Mi ci potrei abituare>>
<< Scemo!>> dico ridendo, dandogli una piccola spinta.
Incastro le mie dita alle sue e cominciamo a camminare.
<< Ti va se facessimo un giro e poi finissimo misteriosamente in camera mia?>> domanda malizioso.
<< Direi che potrebbe andare come programma del pomeriggio>> rispondo stando al gioco.
<< Perfetto>> e sorride.
Iniziamo a confonderci con altri studenti che come noi sono arrivati oggi. Certi hanno in mano delle valigie altri dei libri.
Mi fermo a fissare un ragazzo. È girato di schiena, ma si possono vedere bene le spalle larghe e i capelli scuri tenuti un po’ lunghi.
No, non può essere, dico a me stessa.
Arriviamo davanti alla porta della sua camera.
Appena entriamo rimango estasiata dalla luce. Ogni angolo è illuminato da un’intensità diversa che crea un bellissimo gioco di luci ed ombre.
<< Wow!>> mi lascio sfuggire.
<< Bella, eh?>>
<< Fantastica>> noto che ci sono due letti e solo allora ricordo << Ma Acanti?>>
<< L’ho mandato a conquistare Flox. Credo che per un po’ non ci disturberà>> e mi fa l‘occhiolino.
Si siede sul letto e mi tira verso di lui, facendomi sedere sulle sue ginocchia.
Ad un tratto vengo percorsa da un brivido di freddo. Mancano pochissimi giorni a Dicembre.
Grisam se ne accorge e si toglie il maglione posandomelo sulle spalle.
<< Meglio?>> chiede premuroso.
<< Si, grazie>>
Inizio a giocherellare con gli ultimi bottoni della sua camicia lasciati sbottonati.
Con un dito sfioro la sua pelle calda e sento un brivido percorrermi tutta. Ma questa volta non è di freddo.
Ci sdraiamo piano baciandoci, io sopra di lui.
Mette una sua mano sotto la maglia e inizia ad accarezzarmi la schiena.
Sto per sbottonargli gli altri bottoni della camicia quando qualcuno entra in camera.
<< Avevi vagione Gvrisam! Ha accettato! Ops… ho intevvotto qualcosa?>>
Ci rialziamo piuttosto seccati e Grisam, cercando di rimanere calmo, risponde:<< No, Acanti, tranquillo. Non hai interrotto proprio niente>>
Sbuffo cercando di non farmi sentire.
Ci alziamo tutti e due ed usciamo lasciando il povero Acanti sbigottito sulla soglia.
<< La prossima volta chiudo a chiave. Te lo giuro>>
 
SPAZIO AUTRICE
Allora! Eccomi qua. Scusate per il ritardo.
Ringrazio tutti per i commenti o anche chi ha letto.
Un bacio
La piccola
Berry  

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Capitolo 3
*** di nuovo insieme ***


Vaniglia
Flox, dopo aver accettato l’invito di Acanti, insieme a Shirley è tornata in camera, così sono rimasta da sola.
Pervinca è sparita ormai da un’ora e mezza con Grisam e, anche se mi fido ciecamente di tutti e due, non posso fare a meno di preoccuparmi.
Continuo a tormentarmi con questi pensieri per altri dieci minuti e alla fine decido di andarla a cercare.
Infilo le scarpe, chiudo la porta e scendo al piano di sotto.
Rispetto a quando siamo arrivati c’è molta più gente.
Faccio mente locale. Gri ha la camera numero 145, quindi mi devo infilare in quel corridoio lì.
Sto per girare l’angolo quando… BAM!
Mi accorgo di aver scontrato contro qualcosa, o meglio qualcuno, e di avergli fatto cadere dei libri.
<< Scusa!>> esclamo chinandomi per raccoglierli.
<< Non preoccuparti>>
Alzo lo sguardo e incrocio due grandi occhi marroni simili a quelli di un cerbiatto.
Mi si mozza il respiro e la gola all’improvviso mi sembra secca.
No, non ci credo.
Muovo le labbra mimando una sola parola, quel nome che avevo scritto tante volte negli angoli delle pagine dei libri di scuola, sulla sabbia prima che il mare la portasse via, come il tempo aveva fatto con lui.
<< J-jim?>> mormoro con un filo di voce.
Credo di avere l’espressione di una persona che ha appena visto un fantasma.
<< Vaniglia?>>
Ci rialziamo, continuando a guardarci negli occhi.
Avevo immaginato mille volte questo momento, ma lo avevo fatto a Fairy Oak. Nella mia testa lo avrei visto arrivare da lontano e, come succede nei libri, gli sarei corsa incontro abbracciandolo.
Invece no. Sto ferma chiedendomi se non è solo una mia illusione.
<< Forza Jim! Cosa ci fai lì impalato? Saluta questa bellissima ragazza e vieni con me!>> urla un ragazzo trascinandolo via per una manica.
Rimango immobile.
<< Non ci credo. È qui>> sussurro.
Vedo arrivare Pervinca con un’espressione abbastanza corrucciata, affiancata da Grisam che ha la medesima faccia.
Si fermano davanti a me e la mia gemella inizia a disegnare strani cerchi nell’aria con le dita davanti ai miei occhi.
<< Babù? Babù ci sei?>>
<< Si!>> squillo.
<< Sembra che hai visto un fantasma>> commenta Grisam ironico. L’avevo detto io che dovevo far quell’impressione.
<< Sicura che va tutto bene?>> mi chiede lei abbastanza preoccupata.
<< No… cioè si… volevo dire… più o meno>>
<< Straparla>> mormora Vi << Meglio che la porto in camera. Ci vediamo dopo?>>
<< Naturalmente>> annuisce Gri.
Come faccio a dirle che il mio sogno dopo quattro lunghissimi anni, passati a scrivere un diario, si è avverato?
 
Pervinca
Entriamo in camera e la faccio sedere sul letto.
<< Cosa – è – successo?>> scandisco prima di prendere posto davanti a lei.
Ora sul volto ha dipinto un sorriso da ebete, ma sembra felice.
<< È qui>> mormora.
<< Chi?>> chiedo ormai al limite della mia pazienza. Sono pur sempre una Strega del Buio.
<< JIM!>> urla.
<< Jim?>>
<< Si! È qui! L’ho visto prima, anzi, a dire la verità l’ho scontrato, ma cosa importa? È qui!>>
Allora il ragazzo che avevo visto prima era lui.
<< E cosa vi siete detti?>>
<< Niente…>> ammette un po’ delusa.
<< Come niente?>>
<< Un ragazzo lo ha portato via. Ma l’importante è che sia qui>>
Erano anni che non la vedevo così. Era felice, veramente.
<< Ma parliamo di te. Come mai eri così scocciata prima?>>
Le guance mi si tingono di rosso.
<< Bhè… diciamo che Acanti arriva sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato…>>
<< Vi ha interrotti?>>
<< Diciamo di si>>
<< So che dovrebbe essere la mamma a doverti fare questo discorso, e probabilmente lo ha già fatto, ma ti prego, non fare cavolate>>
La guardai con un’espressione mista tra lo stupore e l’irritazione. Mi credeva davvero così ingenua?
<< Babù non ho dieci anni! Lo so a cosa andrei incontro!>> ribatto forse un po’ troppo brusca.
Rimane in silenzio e mi guarda.
<< Scusa>> mi pento << Non avrei dovuto dirtelo così, il fatto è che non sei la prima a farmi questo discorso e ho come l’impressione che non mi fidiate di me…>>
Il suo volto si rilassa e si siede accanto a me, circondandomi le spalle con un braccio.
<< Hei! Io mi fido di te, più di quanto lo faccia di me stessa>>
<< Davvero?>>
<< Si. È solo che non perdessi la lucidità e facessi cose di cui potessi pentirti. È pur sempre un ragazzo ed è anche più grande>>
<< Ho capito. Hai ragione, ma ti posso assicurare che se in queste cose centra Grisam non potrei mai pentirmene>>
<< Cara, sei proprio cotta!>> dice divertita.
<< Mi sa che hai proprio ragione. Ma ora abbiamo una missione da compiere>>
Ora è lei a guardarmi confusa.
<< Dobbiamo trovare un persona>>
 
Vaniglia
Usciamo dalla camera e ci dirigiamo alla scrivania in legno, dove poche ore prima Flick ci aveva consegnato le chiavi delle nostre stanze. Come primo giorno stanno già succedendo troppe cose.
<< Ciao Flick!>> esclama mia sorella appoggiandosi con i gomiti al tavolo.
<< Ciao>> risponde lui brusco.
<< Mi chiedevo se ci potevi aiutare a risolvere un piccolo mistero>>
<< Non fanno per me>> mugugna.
<< E daiiiiii! Non ti chiedo mica la Luna! Solo un’informazione: qual è il numero di stanza di Jim Burium>>
Le lancio un’occhiataccia. Cosa vuole fare?
Lei di tutta risposta mi fa l’occhiolino. Brutto segno, bruttissimo segno.
<< Mmm…>> dice l’ometto consultando una lista << Nella 147>>
<< Oh proprio quella vicino a Grisam, che coincidenza! Grazie mille Flick! Ci sei stato di grandissimo aiuto!>> e così dicendo mi prende per una manica e ci dirigiamo verso il corridoio che porta alla camera di Jim.
<< Forza>> mi incita una volta davanti alla sua porta << Toc toc! Non è difficile>> e bussa alla porta.
<< Ma cosa hai…>>
<< Un giorno mi ringrazierai!>>
E fa la stessa cosa alla porta di Grisam.
La porta si apre. Incrocio di nuovo il suo sguardo. Il mio cuore perde un battito.
<< Vaniglia… ti stavo per venire a cercare>> mi fa cenno di entrare e io, dopo qualche attimo di esitazione, faccio un passo dentro.
La sua camera è semplicemente disordinata.
Fogli da tutte le parti, modellini e progetti. Insomma, la camera di un inventore.
Rimaniamo a fissarci per alcuni secondi, quando lui m’abbraccia.
Nascondo il mio volto nel suo petto e ascolto il battito del suo cuore, che sembra scalpitare come il mio.
Si allontana un po’ da me e mi guarda ancora.
<< Eri già bella>> mi sussurra sulle labbra << Ora lo sei ancora di più>>
Avvampo, ma mi sento molto lusingata.
<< Mi sei mancato>>
<< Anche te. Avrei voluto avvertirti che mi hanno rinchiuso in questa specie di carcere, ma non ne ho avuto l’occasione>> sembra veramente dispiaciuto.
Sorrido.
<< Ah dimenticavo… ti ho portato questo>>
<< Cos’è?>> chiede curioso prendendo in mano il Quadernone.
<< Tutto quello che è successo da quando te ne sei andato, giorno per giorno>>
<< Davvero?>>
<< Si. Può sembrarti paranoico ma…>> non riesco a finire la frase che mi ritrovo le sue labbra delicatamente posate sulle mie.
È successo. Ciò che aspettavo da tutta una vita è successo.
Appena ci stacchiamo mormora:<< Scusa… forse non volevi…>> e distoglie gli occhi dai miei.
Gli prendo il viso tra le mani e lo costringo a guardarmi.
<< E chi te lo ha detto?>>
 
SPAZIO DELL’AUTRICE
ECCOMI!
Allora cosa ve ne pare? Penoso, no?
Ma passiamo ai ringraziamenti:
Simo_96: grazie mille per la fiducia che riponi nella mia ff! sono lusingata!
Spero che questo capitolo non ti abbia deluso e che continuerai a seguirmi! Un bacione!
Ayumi_Fraros: ebbene si! Mi piace Fairy Oak xD “cose sconce” xD mi piaceva dare a questa ff quello che secondo me manca nel libro, un po’ di romanticismo. Spero di non averti deluso! Un bacione e ancora grazie!
 
Grazie a tutti!
Berry  

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Capitolo 4
*** delicatezze ***


Pervinca
<< Forza Gri! Esci!>> dico strattonandolo per una manica per farlo uscire.
Ha fatto la doccia e i capelli sono ancora un po’ bagnati.
<< Ehi! Calma!>> e mi da un bacio a fior di labbra.
<< Scusa, hai ragione. Ma se sapessi cos’è successo>>
<< Allora, mentre andiamo a mangiare me lo dici>> e mi prende la mano. Ricambio la stretta e ci avviamo verso la mensa.
<< Dicevi?>>
<< Ah si, giusto! Jim è qui>>
Si ferma di colpo.
<< Quel Jim?>> chiede inclinando un po’ il capo a destra.
<< Proprio lui>> annuisco con un vigoroso cenno del capo.
<< E come… com’è possibile? Non sarebbe dovuto venire a Fairy Oak?>> domanda perplesso.
<< Vaniglia sta indagando>> spiego maliziosa.
Entriamo nell’enorme sala da pranzo. È occupata praticamente da quattro tavoli lunghissimi, i cui posti sono già occupati da molti studenti.
<< Guarda la ci sono Flox, Acanti e Shirley!>>
<< UUUUUUUUUH PICCIONCINI!>> ci urla Flox – dal – cuore – d’oro, agitando la mano.
<< Ciao>> salutiamo all’unisono.
<< Vaniglia?>> fa Acanti, posizionandosi meglio i grandi occhiali con le lenti rotonde sul naso.
<< Arriva dopo>> rispondo vaga.
Ceniamo tra le risate e gli scherzi, quando mi accorgo che Shirley è intenta ad osservare perplessa il suo piatto, ancora tutto pieno.
Non ho mai avuto un legame particolare con lei, al contrario di Vaniglia. Ma ora che la mia gemella non c’è, qualcuno deve ben fare qualcosa. Cavoli Vi, mi dico, stai diventando troppo buona. L’amore ti da alla testa.
<< Ehi Shirley? Tutto bene?>>
Lei sembra risvegliarsi da un sogno ad occhi aperti e posa la sua forchetta, che era rimasta a mezz’aria.
<< Si, Pervinca, grazie>> e mi fa un sorriso.
<< Sicura? Perché non sembra proprio?>>
<< Mi stavo solo chiedendo quando sarebbe arrivato Tommy>>
Ah, un’altra vittima dell’amore. Tommy arriverà dopo perché doveva aiutare i suoi genitori, che stavano ristrutturando casa, e così non è partito con noi.
È diventato un bellissimo ragazzo, mai quanto Grisam però, e molte di noi al villaggio si sono invaghite di lui. Non solo per l’aspetto, ma anche per il carattere. Il giovane Corbirock è sempre stato gentile e disponibile, e crescendo, sembra esserlo diventato ancora di più. Mi ricordo ancora quanto era cotto di Vaniglia. Poi tutto è cambiato l’estate del nostro quindicesimo compleanno. Shirley ha preso posto nel suo cuore, piano piano, riempendo il vuoto che Babù non riusciva a colmare.
<< Vedrai che domani sarà già qui. Lo conosci, avrebbe dato tutto l’oro del mondo per partire con noi. Secondo me gli manchi da morire>> e le faccio l’occhiolino.
Mi sorride di nuovo, questa volta però è un sorriso pieno di felicità.
<< Ah Vi! Te lo ha detto Vaniglia che io e Shirley dormiamo da voi?>> mi dice Flox.
<< Veramente non ne sapevo niente>>
<< Bene, ora lo sai>>
<< E io che pensavo di requisirti per sta sera>> mi mormora deluso Gri all’orecchio.
<< Sarà per un’altra volta>> poi mi alzo << Bene ragazzi, noi belle giovani ce ne andiamo. Buona notte a tutti!>>
Mi chino verso il mio bellissimo ragazzo e gli do un bacio.
<< Buona notte>> mi mormora sulle labbra, che si distendono in un sorriso.
 
Vaniglia
<< Allora…>> saluto timida << Ci vediamo domani>>
<< Certo. Buona notte>> e mi da un bacio.
Torno nella mia camera volteggiando. Sono la persona più felice dell’universo.
Apro la porta e vedo Flox e Shirley sedute sul mio letto con Pervinca.
<< Babù! Com’è andata?>> chiede mia sorella maliziosa.
<< Com’è andata, cosa?>> Flox è confusa.
<< Non gli hai detto niente?>>
<< No, volevo che lo facessi tu>>
<< Dai non tenerci sulle spine!>> mi prega la piccola Pollimon,
<< Bhè, come dire, Jim… è qui!>> esclamo.
<< Nooooo, non ci credo! Il tuo Jim? Urkablù che bella notizia!>>
<< Sono contentissima per te, Vaniglia>> dice sorridendomi Shirley.
<< Bene! E per festeggiare questo avvenimento “epocale”, come direbbe Barbo Tagix, ho portato da mangiare!>>
Vi si china sotto il letto e tira fuori un pacchetto della Bottega delle Delicatezze.
<< Quando li hai presi?>> chiedo curiosa.
<< Me li ha portati Grisam, per questo erano in ritardo. Se li era dimenticati>>poi tirandoli fuori dalla carta esponendoli su un vassoio sul letto elenca << Spumoni alla fragola, per Babù, frittelle al cioccolato, per me, panini all’arancio, per Flox e morbidelli alla ciliegia per Shirley>>
La guardiamo tutte con stupore.
<< Sono stata brava, eh?>>
<< Certo! E ora, pancia mia fatti capanna!>> urla Flox buttandosi letteralmente sui dolci.
 
SPAZIO DELL’AUTRICE
Eccomi qua! Sto male e non sono andata a scuola, così ne ho approfittato per portarmi avanti. Lo so, è corto, ma diciamo che mi serviva come capitolo di transizione per il prossimo. Cosa ve ne pare? Spero di non avervi deluso.
Annuncio che non ho aggiornato ieri sera, perché ho recuperato l’ultimo mistero e l’ho letto d’un fiato, per essere sicura di non scrivere cretinate. Avrete capito che ho applicato alcune modifiche, ad esempio Jim non è tornato a Fairy Oak ma è stato mandato in quella specie di carcere, come la chiama lui. Per il resto cerco sempre di attenermi ai particolari che la Gnone utilizza nei suoi libri (come i nomi dei dolci o le esclamazioni!). Per il resto spero che continuerete a seguirmi, ma ora passiamo ai ringraziamenti:
 
Simo_96:wow sono contenta che tu abbia fatto un urlo per il capitolo. Mi fa sentire importante xD tranquilla non ti accuso di essere pervertita xD anche io la penso come te, anche perché l’ultimo mistero mi ha un po’ deluso sotto questo punto di vista, anche se lo ritengo anch’io un’opera perfetta. Non vedo l’ora di leggere il tuo nuovo cappy! Sono ansiosissima di sapere quello che succede! Un bacioneee
 
probabilidad:sono contenta che ti piaccia e che il fatto che aggiungo un po’ di “sconcio” non ti dia fastidio. Come ho già spiegato sopra, secondo me è quello che manca.
Spero di non averti delusa, un bacione.
 
_ Ariel Riddle Volturi _: sono contenta che ti piaccia! Wow, spero proprio di non averti delusa con questo mini capitolo. Ovviamente appena posterai la tua ff ci farò un salto e ti scriverò un commentino. Un bacione
 
grazie anche a chi ha semplicemente letto o messo nelle seguite/da ricordare.
Un bacio grande grande
Berry <3 

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Capitolo 5
*** il carcere della gelosia ***


Pervinca
Mi alzo prima che la sveglia di Babù interrompa il sonno di qualche poveretto e la spengo. Poi mi accosto su mia sorella che dorme profondamente e la scrollo un pochino:<< Vaniglia forza. Dobbiamo fare quella cosa>>
<< Mmm>> mugugna << Flox e Shirley?>>
<< Dormono ancora>>
Si alza e incominciamo a vestirci. Indosso i pantaloni, così sarò più comoda.
Appena mettiamo piede fuori dall’accademia un buonissimo profumo portato dal vento mi solletica il naso. Menta piperita.
L’orizzonte incomincia a schiarirsi, mentre il cielo sopra di noi è ancora scuro.
<< Non è più notte>> mormora Babù.
<< Non è ancora mattina>> concludo io.
<< Ora>> sussurriamo all’unisono.
Iniziamo a levitare nell’aria leggere come un soffione. Ci stringiamo la mano e avanziamo verso la luce.
Appena arriviamo nei prati che circondano la scuola ci abbassiamo un po’. Con una mano sfioro l’erba ancora bagnata dalla rugiada.
Il sole sta per spuntare, così decidiamo di tornare indietro, ma, quando poso i piedi a terra, l’incanto svanisce.
<< È stato bello finché è durato>> dice la mia copilota tristemente.
<< Già>> annuisco.
Entriamo in camera, dove le nostre amiche si stanno cambiando.
<< Com’è andata?>> chiede Flox.
<< Bene. Breve ma intenso>> rispondiamo.
Ci avviamo verso la sala da pranzo. Oggi ci smisteranno nelle classi ed incontreremo nuovi compagni. Tutto da capo.
Prima di entrare qualcuno mi abbraccia da dietro.
<< Buongiorno>> mi sussurra nell’orecchio, circondandomi la vita con le braccia.
<< Buongiorno>> e giro il capo per ricevere il bacio che mi spetta e che, dolcemente, arriva.
Inspira profondamente e aggiunge:<< Sei uscita anche ‘sta mattina?>>
<< Si, non potevamo non farlo>>
Ci sediamo a tavola, dove con grande stupore di tutti, e soprattutto di Shirley, ci aspetta Tommy Corirock.
<< Tommy!>> esclama la giovane Poppy, buttandosi tra le braccia del ragazzo.
<< Mi sei mancata>> le mormora dandole un bacio sui capelli.
Grisam appoggia il mento sulla mia spalla e, dopo avermi dato un bacio sul collo, dice:<< Noi siamo più belli>>
Sorrido compiaciuta.
Sto per inzuppare la mia fetta di torta nel caffèlatte, quando Vaniglia si alza e corre da Jim. Si scambiano un tenero bacio sue labbra. Questa non me l’aveva detta.
<< Jim!>> saluta Gri. I due si danno il cinque e una spallata.
<< Amico, com’è?>> chiede il giovane inventore.
<< Non c’è male e tu?>>
<< Bhè ora>> spiega lanciando un’occhiata a mia sorella << Sono l’uomo più felice della terra>>
Lei sorride e si siede.
Iniziano i soliti discorsi, cosa hai fatto, cosa non hai fatto, fino a quando veniamo a scoprire che frequenta la scuola già da tre anni.
<< Davvero?>>
<< Eh già… sto scontando la mia pena in carcere>>
<< Non ti sembra di esgevave?>> domanda Acanti.
<< Non esagero affatto, e ve ne renderete conto quando leggerete il regolamento>>
Dopo colazione andiamo nella sala principale, dove ci divideranno.
Zia Tomellilla ci ha spiegato che le classi saranno formate da Nonmagici e, o solo maghi e streghe del Buio o della Luce.
<< Classe prima A: Vaniglia Periwinkle, Shirley Poppy, Acanti Bugle>> e nomi di altri ragazzi che non conosco.
<< Classe prima B: Pervinca Periwinkle, Flox Pollimon, Scarlet Pimpernel>>
COSA? Quella vipera in classe con me? Ma è un attentato alla mia sanità mentale!
 
Vaniglia
Ci dirigiamo nelle nostre classi.
Io mi siedo vicino a Shirley, nel secondo banco della fila centrale.
Entra in classe una signora esile come una rosa, con i capelli bianco latte e gli occhi blu come il mare.
<< Buongiorno, io sono la signorina Gardenia e sono una strega della Luce>>
La sua voce è poco più che un sussurro.
<< Vorrei iniziare la lezione leggendovi il regolamento della scuola>> prosegue. Prende una grossa pergamena dalla borsa e la srotola:
 
<< Nell’Accademia per Magici e Nonmagici Ombralievedineveviene è severamente vietato:

  • Utilizzare la magia al di fuori dell’orario scolastico;
  • Utilizzare la magia per cambiare i voti (tanto sono voti magici e non ci riuscireste);
  • Esporsi a pericoli inutili;
  • Fare baccano;
  • Avere atteggiamenti troppo affettuosi (ad esempio baciarsi, toccarsi eccetera) nei corridoi o negli spazi adibiti alle lezioni;
  • Volare;
  • Non tenere conto del giardino e degli spazi pubblici;
  • Disturbare il personale
 
Domande?>> chiede infine con un sorriso.
Sento Shirley sprofondare nella sedia:<< Jim aveva ragione, questa scuola è un vero carcere!>>
 
Pervinca
Mi siedo nel banco più distante anni luce dalla monocromatica, come la chiama Flox, e la giovane Pollimon si siede accanto a me.
Ad un tratto sento dei pesanti passi tuonare dentro all’aula.
Una donna enorme, nel vero senso della parola, si siede alla cattedra, facendo fare un rumore straziante alla povera sedia.
<< Buongiorno!>> la sua voce rimbomba all’interno della stanza fracassandoci le orecchie << Io sono la signorina Begonia. La vostra professoressa e Strega del Buio. Passiamo a leggere il regolamento d’istituto:
nell’Accademia per Magici e Nonmagici Ombralievedineveviene è severamente vietato:

  • Utilizzare la magia al di fuori dell’orario scolastico;
  • Utilizzare la magia per cambiare i voti (tanto sono voti magici e non ci riuscireste);
  • Esporsi a pericoli inutili;
  • Fare baccano;
  • Avere atteggiamenti troppo affettuosi (ad esempio baciarsi, toccarsi eccetera) nei corridoi o negli spazi adibiti alle lezioni;
  • Volare;
  • Non tenere conto del giardino e degli spazi pubblici;
  • Disturbare il personale
Avete capito? Chiunque di voi non rispetterà anche uno di questi punti, sarà severamente punito>>
La classe sta trattenendo il respiro.
O – mio – Dio. Sto sognando, e questo è un incubo.
Mi do un pizzicotto per accertarmi di essere sveglia e purtroppo: << AHIA!>>
La donnona si gira verso di me con gli occhi ridotti a due fessure:<< Periwinkle! Qualche problema?>>
<< Assolutamente no!>> dico.
Continua a scrutare con il solito sguardo la classe.
Poveri noi.
Appena suonano le campane per avvertirci che la ricreazione è iniziata mi fiondo fuori dalla porta. Ci manca solo che quell’odiosa di Scarlet venga a chiamarmi Periwinkle uno e sembra il primo giorno di scuola alle elementari.
<< Periwinkle Uno!>> infatti << Hai fatto una pessimissima figura. Vuoi farti conoscere già dal primo giorno?>>
Ok, mi sto arrabbiando seriamente. Giro i tacchi e vado a farmi un passeggiata, lasciandola con un palmo di naso.
Mi dirigo verso la classe di Grisam e lo vedo.
Il mio ragazzo è circondato da troppe ragazze che gli stanno troppo appiccicate. E questo proprio non mi va giù.
<< Ehm ehm!>> mi faccio notare.
Loro come per magia si aprono e mi fanno entrare.
<< Gri, possiamo parlare un momento?>> chiedo cercando di non sembrare troppo gelosa.
Inizio a sentire vari commenti.
<< Guardala, ma chi si crede di essere?>> << E porta pure i pantaloni!>> << Roba da matti>>
Lo prendo per mano, forse stringendo un po’ troppo, e mi allontano.
<< Ehi fermati>>
<< Fermarmi?>> esclamo girandomi esasperata << Grisam quelle ragazze ti stavano mangiando con gli occhi!>>
Mi guarda stupito, poi dice:<< Qui qualcuno è geloso>>
<< Non sono gelosa, sono stragelosa!>>
<< Su Simpatia, non crederai mica che quelle là possano competere con te>> si giustifica avvicinandosi, stringendomi tra lui e il muro.
Avvampo di colpo. Ho una voglia matta di baciarlo e questo mi sta facendo perdere la concentrazione.
<< Pensavo avessi un po’ più di fiducia in me>> sussurra.
<< I-io ho… ho fiducia i-in te. È degli altri che… non mi fido>> mormoro.
Mi bacia.
Dischiudo le labbra e la sua lingua, dopo aver esplorato ogni centimetro della mia bocca, inizia a danzare con la mia.
Grisam, ti amo.
 
SPAZIO DELL’AUTRICE
Hola! Eccomi qui!
Allora il capitolo è penoso lo so T.T
Ringrazio Simo_96 e probabilidad che hanno commentato! Grazie mille ragazze! Ma anche tutti quelli che hanno semplicemente letto.
Un bacio
La vostra
Berry <3 

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Capitolo 6
*** tra baci e lettere ***


Vaniglia
Ho appena finito di mangiare e decido di uscire un po’ in giardino dato che mia sorella ha espressamente voluto che non rimanessi in camera mentre studiava. E sono sicura che rimarrà sola tutto il pomeriggio, strano ma vero, senza vedere Grisam fino all’ora di cena, perché lui oggi si allena a caciopalla.
Fa freddo e tra poco ci sarà un’ abbondante nevicata, stando alle previsioni. Non vedo l’ora.
Cammino abbracciandomi le spalle come se potessi riparare dal venticello gelido che mi scompiglia leggermente i capelli.
Ad un tratto vedo una quercia solitaria in mezzo ad un prato.
<< Fairy Oak>> mormoro, ricordando il villaggio.
Mi appoggio al tronco, quando ad un tratto sento lo strusciare delle pagine di un libro.
Mi sporgo un po’ e vedo Jim intento a leggere… il mio quadernone! Lo sta facendo veramente.
Mi siedo vicino a lui, poggiando la testa sulla sua spalla.
<< Ciao>> sussurro.
<< Ehi>> e mi da un bacio sui capelli.
<< Vuoi che me ne vada?>>
<< Non ci provare nemmeno>> ridacchia, poi aggiunge << Davvero Meum è rimasto tutto quel tempo sul tetto?>>
Scoppio a ridere ripensando alla scena.
<< Eh già>>
<< Tu non hai idea di quanto mi sia dispiaciuto non poterti vedere crescere e diventare quello che sei>> ammette abbassando il capo.
<< Non è colpa tua>>
<< Vorrei che ci fosse un modo per recuperare il tempo perso>>
Al sentire quelle parole il mio corpo non risponde più delle mie azioni e lo bacio.
Non il solito bacio casto e puro che ci diamo sempre. No. Questo è carico di passione, pieno di tutto il tempo che abbiamo perso.
Risponde subito, senza pensarci due volte.
Piano piano ci stendiamo sul soffice manto d’erba e sento il suo corpo premere conto il mio.
Si stacca leggermente e mi guarda negli occhi.
<< Sei magica>> sospira sulle mie labbra.
<< Sono tua>> non ho idea da dove mi arrivi tutta questa audacia e certamente l’influenza di Pervinca ha una buona responsabilità, ma non mi interessa.
Ad un tratto un piccolo batuffolo bianco comincia cadere dal cielo, seguito da altri, che arrivano sempre più copiosi.
Me ne cade uno sul naso. È freddo, ma a contatto con la mia pelle calda, a causa del surriscaldamento avvenuto pochi attimi prima, si scioglie.
<< Neve>>
Ci alziamo esterrefatti e sorpresi.
È come una danza di piccole fatine bianche.
Mi prende la mano e mi avvicina a sé.
<< Giuro su questo magico momento>> inizia << Che se ti farò mai soffrire, non avrò più il diritto di essere amato da te>>
<< Tu non mi farai mai soffrire, ne sono sicura>>
 
Pervinca
Sto studiando latino e tra poco, lo giuro, sbatto la testa sulla scrivania.
Mi manca terribilmente Grisam.
Il bacio di oggi poi, è stato il più bello che ci siamo mai dati.
Sdolcinata. Ma cosa ci posso fare?
Mi ha pure chiamato “Simpatia”, quando lo fa perdo completamente il controllo, e questo il signorino lo sa.
Alzo lo sguardo alla finestra. Nevica. Perfetto, l’inverno è ufficialmente iniziato.
Mi sporgo al vetro e lo vedo ritornare in accademia seguito da Tommy.
Indossa la tuta, i capelli sono un po’ spettinati e ha un bel sorriso stampato sulla faccia.
Mi sdraio sul letto e con un braccio mi copro gli occhi. Buio. Ho bisogno di un po’ di buio.
Schiocco le dita e le luci si spengono. Peccato che non le sappia anche riaccendere.
 
Vaniglia
Domani è Natale. È passato quasi un mese da quando siamo arrivati all’accademia. Cavoli se il tempo vola.
Forse riusciremo a vedere i nostri genitori e zia Tomelilla. Dico forse perché ci hanno mandato una strana lettera circa una settimana fa.
 
Care Vi e Babù,
sono zia Tomelilla.
Scommetto che a scuola andrà tutto benissimo, come sempre del resto.
Sono sicura che Pervinca avrà già avuto qualche battibecco con la professoressa Begonia (Vedi di trattarla bene, è una mia carissima amica).
Vi scrivo questa lettera a nome di tutti noi (compresi zii e parenti di Grisam, Flox, Acanti, Shirley, Tommy e Scarlet) perché non siamo sicuri di potervi raggiungere per le vacanze natalizie.
Ieri sera Barbo Tagix è arrivato con il suo carro trainato da Adagio. Gli ho fatto la sua cioccolata e abbiamo parlato. Dice che è in arrivo un altro evento epocale. Mah.
Intanto qui a Fairy Oak i cavalli hanno iniziato a dormire da seduti. Voi sapete che lo fanno solo quando un adolescente è in grave pericolo. Ma da noi sono tutti a posto.
Saranno stanchi, ha commentato Ortensia.
Bhè, proprio per queste anomalie non sappiamo se possiamo venire a trovarvi. Resisterete?
Ma che domande!
Ora vi saluto, l’assemblea mi attende.
Un bacio
La vostra affezionatissima zia
 
Lillà dei Sentieri
 
Subito Vi aveva storto il naso.
<< Ma che amiche ha la zia?>> protestò.
Non abbiamo dato tanto peso alla questione dei cavalli.
 
Pervinca
Entro come una furia in camera. È il 24 Dicembre, sono le dieci e mezza e io non ho ancora un regalo per Grisam!
Mi siedo imbronciata sul letto con mia sorella che mi guarda con una faccia del tipo “non – so – come – aiutarti”.
<< ETCHIUUUUUUUU!>> starnutisco << Cavoli, Gri mi ha attaccato…>> lascio la frase sospesa.
Mi fiondo nel baule e tiro fuori l’occorrente: un gomitolo di lana e gli aghi.
Incrocia, passa e tira, incrocia, passa e tira.
<< Cosa ne pensi dei cavalli?>> chiedo non togliendo gli occhi dal mio lavoro.
<< Ancora? Secondo me ha ragione Ortensia. Dai, non è la prima volta che si comportano in modo strano. Ti ricordi quando Rosicchio non rosicchiava più? Pensavamo tutti che sarebbe scoppiato il finimondo e invece? Nulla! Non stare a preoccuparti>>
annuisco e continuo a lavorare.
All’una Babù crolla e io finisco il mio lavoro. Lo guardo soddisfatta. Speriamo solo che gli piaccia.
 
SPAZIO PER ME
Lo so è orrendo! Ed è anche corto! Ma mi serviva un altro capitolo di transizione.
Ebbene sì è Natale. Chissà cosa regalerà Pervinca a Grisam? Mah!
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato. Grazie grazie grazie! Senza di voi non riuscirei ad andare avanti!
Grazie anche a chi ha solamente letto!
Un bacione
Berry <3 

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Capitolo 7
*** due parole ***


Vaniglia
Mi sveglio. Mia sorella dorme ancora. Possibile che non le dia fastidio il modo in cui riposa?
È completamente scoperta, la testa sotto il cuscino e le braccia sopra di esso, le gambe intrecciate tra loro. Ma come fa?
Bhè, poverina, ieri deve essere andata a dormire tardissimo.
Scendo dal letto. Dove sono le mie ciabatte? Do una rapida occhiata alla stanza e le trovo. Sospiro. Levito a pochi centimetri dal pavimento per non prendere freddo ai piedi e le calzo.
Dopo una bella doccia rigenerante sveglio Vi.
<< Ehi! Su dai!>> le sussurro scrollandola un pochino.
<< Mmpf>> mi arriva come risposta.
<< È Natale!>>
<< COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?!?!?!?!?! Il regalo, il regalo! Dov’è il regalo?>> urla agitata cadendo dal letto.
<< Ahi! Ah, eccolo>>
<< Cosa gli hai fatto?>> domando curiosa.
<< TOP SECRET! Lo vedrai dopo>>
Ci prepariamo. Io metto un vestito lungo fin sotto il ginocchio verde, mentre lei che le arriva a metà coscia lilla.
Mi metto dei fiori gialli tra i capelli e Vi sceglie di metterli azzurri.
Arriviamo a mensa e con lo sguardo cerco Jim, ma non lo trovo.
Ad un tratto sento la vita circondata da due forti braccia e delle labbra morbide che si posano sul collo. Chino il capo all’indietro appoggiandolo sulla sua spalla.
<< Buon Natale>> mi sussurra all’orecchio.
<< Buon Natale>> rispondo.
Sempre tenendomi per i fianchi si accosta a me.
Guardo mia sorella che ha uno sguardo un po’ preoccupato. Capisco. Grisam non c’è.
<< Tommy, sai dov’è Gri?>>
<< Si, ha detto che doveva fare una cosa e ci avrebbe raggiunto dopo in camera vostra>>
La mia gemellina si limita a rispondere con un deluso “Ah ok”.
Mangiamo chiacchierando come sempre quando Flick arriva con in mano una busta.
<> esclama << C’è una lettera per voi!>>
Pervinca gliela sfila dalle mani, la apre e inizia a leggere ad alta voce:
 
Carissime Vi e Babù,
sono la zia, di nuovo.
Mi rattrista moltissimo dirvi che nessuno di voi potrà raggiungervi da Fairy Oak.
I cavalli dormono ancora in piedi e persino Ortensia ha cambiato idea sul fatto che siano stanchi.
Vicino alla rocca di Arrochar sono stati visti strani movimenti.
Non sappiamo nulla di preciso, ma appena avremo notizie ve le riferiremo.
Con grandissimo dispiacere quindi non potremo passare insieme le vacanze natalizie.
Un grosso “Buon Natale!” da tutti cittadini e un bacio da mamma, papà e me.
Con affetto
Zia Tomelilla
 
Quando ha letto la parola Arrochar la faccia di Vi si è contorta in una smorfia di tristezza e… paura?
Mi passa la lettera, come se volesse far vedere che sta dicendo la verità.
C’è qualcosa che non va, penso. Ma non voglio rovinare il Natale a tutti, quindi me ne sto zitta.
Finito di fare colazione andiamo in camera, chi si siede sul letto, chi per terra, chi rimane in piedi. Tutti, ma proprio tutti, hanno in mano più di un pacchetto.
Appena mi siedo… TOC-TOC.
 
Pervinca
Mi fiondo ad aprire la porta.
<< Amore buon Nata…>> non riesco a finire la frase che mi bacia << …Le>> termino quando ci stacchiamo.
<< Buon Natale anche a te>> dice facendo un sorriso.
Ora ci siamo proprio tutti.
Inizia lo scambio dei regali. A Shirley noi abbiamo regalato un album da disegno e delle matite colorate, a Flox un raccoglitore per le sue innumerevoli collezioni, a Tommy un pallone, ad Acanti un libro e a Gri…
Me ne sto in un angolo, appoggiato al muro, rigirando il pacchetto tra le mani.
E se non gli piace?
<< Non hai niente per il sottoscritto?>> domanda chinandosi su di me.
<< Bhè, ti potrei fare la stessa domanda>>
<< Mmm… va bene Simpatia, allora vieni con me>>
Mi prende per mano trascinandomi fuori dalla camera.
<< Bene, ora fai quello che ti dico e non ti succederà nulla di male>> mi sussurra malizioso nell’orecchio, facendomi sorridere.
<< Uh tremo di paura>>
Mi copre gli occhi con una benda, poi spingendomi leggermente i fianchi, mi fa andare avanti.
Scendiamo delle scale e poi usciamo in cortile. Meno male che mi sono coperta.
Procediamo ancora per qualche metro ed infine mi toglie il fazzoletto che mi copre gli occhi.
Non ci posso credere. Il gazebo bianco è illuminato da tante piccole candele rosse.
<< Hai fatto tutto questo per me?>> mormoro incredula.
<< Si. E ora chiudi ancora un attimo gli occhi>>
Faccio come mi ha appena ordinato. Mi appende qualcosa al collo.
Riapro gli occhi e prendo tra le mani la collana. Ha un ciondolo a forma di P con incastonato un brillantino color pervinca.
<< Sono senza parole>>
Non ribatte. Appoggia le sue labbra sulla mia fronte.
<< E per me?>>
Fai che gli piaccia, fai che gli piaccia!Impreco mentalmente.
Gli porgo il pacchetto con le mani tremolanti.
Lo sfascia ed eccolo, il mio regalo.
<< Vi, l’hai fatto tu?>> mi chiede stupito, svolgendo la sciarpa.
Ecco lo sapevo, lo sapevo!
<< Si, se non ti piace non fa niente, non sono proprio un asso nella maglia. Quindi…>>
<< Vi>>
<< Lasciami finire. L’ho fatto ‘sta notte perché non sapevo cosa regalarti…>>
<< Pervinca>>
<< Ti ho detto di lasciarmi finire. E allora….>>
<< Ti amo>>
Il mio cuore perde un battito.
<< C-cosa?>> domando dubitante.
<< Hai capito benissimo Simpatia. Se vuoi che te lo ridica, basta chiedere>>
<< E allora ridimmelo>>
<< Ti amo da morire, Pervinca Periwinkle>> non me lo aveva mai detto. Due semplici paroline. Non me le aveva mai dette, e io pure.
<< Anche io, Grisam Burdock>>
Sfioriamo le nostre labbra le une contro le altre.
<< Ti piace davvero?>>
<< Oh si!>>
 
SPAZIO PER MEEE :)
Eccomi quaaaaa!
Sono in ritardo clamoroso, lo so. Ma ho riscritto questo capitolo per ben cinque volte!
E non è nemmeno il massimo.
Ringrazio di cuore:
probabilidad: spero di non averti deluso con questo cappy, e mi scuso per non aver postato un po’ prima. Scusa! Grazie mille per il commento… spero che continuerai a seguirmi! un bacione
 
Simo_96: ehi Simo! Allora i Venerani ti hanno ucciso? Ihihih! Il cappy spero ti sia piaciuto. Hai visto che fantasia.. una sciarpa, bella roba xD
Grazie mille per aver commentato! Spero che continuerai seguirmi!Un bacione enorme!
 
Miss_Zaoldyeck: sono contenta che ti sia piaciuto! E questo? Spero di si! Ci avevo pensato al ragnetto, però poi non centrava molto xD
Speo continuerai a seguirmi un bacio!
 
Midori_Kitsune: scusata XD spero che ti sia piaciuto! Anche a me piace molto la coppia TommyXShirley ma la mia preferita rimane la ViXGri!
Spero continuerai a seguirmi un bacio!
 
 
Ringrazio anche chi ha solo letto!
Un bacioneeee
 _Lady Berry_ 

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Capitolo 8
*** stelle e boxer ***


Vaniglia
 
Sono seduta sul mio letto. Se ne sono appena andati tutti.
Pervinca è tornata con uno strano sorriso sulle labbra, ma ho evitato di fare domande.
Si è fiondata sotto le coperte senza dire una parola. Molto, ma molto strano, da parte sua.
E ora io sono qui, come una sciocca, a guardare il soffitto.
Il regalo di Jim è stato a dir poco stupendo. Un bracciale con inciso i nostri nomi. Appena l’ho visto mi si è sciolto il cuore.
Le palpebre iniziano a cadere, il sonno sta prendendo il soppravvento.
Mi giro su un fianco, dando le spalle alla mia gemella e mi abbandono serenamente tra le braccia di Morfeo.
 
Pervinca
 
È iniziato il secondo quadrimestre.
Per fortuna, sia io che Babù, abbiamo ricevuto dei voti ottimi.
Cammino per i corridoi stringendo al petto i libri di testo.
Per la seconda parte dell’anno abbiamo dovuto scegliere dei corsi supplementari.
Avrei voluto partecipare a quelli che frequenta Gri, ma, purtroppo, li avevamo tutti diversi.
Lui alla fine ha deciso di dedicare più tempo al Calciopalla e così ho scelto Astronomia.
Peccato che sia l’unica della Banda a prendervi parte.
<< Secondo le indicazioni di Flick>> mormoro << La classe di Astronomia è da quella parte>>
<< Ti sei persa?>> chiede qualcuno alle mie spalle.
Mi giro e mi trovo davanti un ragazzo di circa diciannove anni.
<< Ehm… sto cercando la classe di Astronomia>>
<< Ah frequenti il mio corso. Perfetto. Vieni ti accompagno>>
Lo seguo per uno stretto corridoio. In fondo c’è una piccola porta in legno. La spalanca lentamente e una forte luce mi costringe a chiudere gli occhi.
Quando li riapro mi trovo in una sala enorme, circondata, al posto dei muri, da vetrate. Anche il soffitto è così. Il ragazzo che mi ha aiutato si va a posizionare dietro la cattedra, mentre io cerco rapidamente un posto dove sedermi.
<< Buongiorno a tutti! Il mio nome è Liam e sono il vostro insegnante di Astronomia>>
Tutte le studentesse che frequentano il corso sospirano sognanti e, solo adesso, mi rendo conto della bellezza del giovane.
Si scosta un ciuffo di capelli neri dagli occhi.
<< Allora, inizieremo con il dire che cos’è una stella. Qualcuno di voi ha una vaga idea?>>
La mia compagna di banco, una ragazza dai capelli neri e ricci con un paio di buffi occhiali maldestramente posizionati sul naso, alza la mano.
<< Tu sei…?>> domanda il giovane professore indicandola.
<< Lavanda McCall. Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria>>
<< Non avrei potuto definirla meglio. Come ha detto Lavanda, una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. Tu>> mi chiama puntandomi un dito contro << Sai quale è la stalla più vicina a noi?>>
<< Il Sole>> rispondo quasi annoiata.
<< Giusto. Allora le stelle…>> e incomincia la sua lezione.
Incomincio a prendere appunti. ‘sto qua parla ad una velocità assurda!
Un fischio mi distrae. Guardo fuori. Un gruppo di ragazzi stanno giocando a Calciopalla. Scorgo Grisam intento a segnare uno schiacciante goal. Il migliore, come sempre.
Al suonare della campana, Liam ci dice:<< Mi raccomando per la prossima volta vorrei che scriveste tutto ciò che vi ricordano le stelle. Non deve essere per forza qualcosa di scientifico. Buona giornata>>
Faccio per girarmi ed uscire quando mi ferma.
<< Pervinca Periwinkle, giusto?>>
<< Esatto>>
<< Tuo padre è metereologo, no?>>
Annuisco con un cenno del capo.
<< Questo argomento lo hai già affrontato?>>
<< Si. Seguivo Astronomia anche nella mia vecchia scuola. Non vorrei farle pensare, però, che sottovaluti la sua lezione>>
<< È a questo che mi riferivo. Ti sei distratta oggi>>
Deglutisco, forse troppo rumorosamente.
<< Le prometto che non accadrà più>>
Ci manca solo il professore che ti scopre non appena guardi appena fuori dalla finestra, penso abbastanza scocciata.
<< Bene>>
Senza salutare, giro i tacchi e me ne vado.
Arrivo in camera e lascio cadere pesantemente i libri sulla scrivania.
<< Lo sapevo che il corso di Astronomia non era una buona idea>> dico ad alta voce.
Sul letto c’è un biglietto.
 
Sono con Acanti in biblioteca. Se mi cerca Jim glielo puoi dire?
Babù
 
Sia Acanti che Vaniglia avevano scelto il corso di scrittura. Appena lo aveva visto, la mia dolce sorellina, aveva fatto i salti di gioia.
Guardo l’ora, l’allenamento di Calciopalla è finito da un po’.
Esco dalla stanza e mi dirigo verso quella del mio ragazzo.
Mi fermo, esitante, prima di bussare.
La maniglia si gira e Grisam, facendomi un sorriso, mi fa entrare.
Appena chiude la porta m’accorgo che è solo in… BOXER?!?!?
Divento rossa per l’imbarazzo, ma nonostante tutto, non riesco a distogliere lo sguardo.
Gli addominali scolpiti, le spalle larghe. Urkablu quant’è bello!
<< Vi, tutto bene?>>
<< Ti puoi coprire?>> esclamo agitata.
Grisam ha il potere di fare l’esatto contrario di quello che io gli ordino.
Si avvicina e mi bacia.
Chiudo gli occhi e tengo i palmi aperti sui suoi pettorali.
Gli mordo il labbro inferiore. In questo momento non sono assolutamente cosciente delle mie azioni.
Mi spinge sul letto ed inizia a giocherellare con la mia maglia.
Mi sto scaldando. Un calore improvviso, che parte dal basso ventre, si espande per il mio corpo. Sto per morire per autocombustione, questo è poco ma sicuro!
Inizia a baciarmi il collo lasciando dei leggerissimi segnetti rossi. Se Babù mi scopre, se Babù mi scopre! impreco mentalmente, anche se sono al settimo cielo per tutte queste attenzioni.
Ad un tratto urlo.
Si ferma subito e mi guarda preoccupato.
<< Pervinca, cosa succede?>>
Un dolore allucinante alla pancia, proprio dove c’è la mia voglia.
<< L-La voglia>> sussurro tra i denti.
La copro con una mano, ma il dolore non passa.
Grisam si siede prendendomi in braccio.
<< Ehi piccola. Calma>> mi sospira all’orecchio.
Io nascondo il viso nel suo petto e una lacrima mi scivola lenta sulla guancia.
Ad un tratto il male viene meno.
Riprendo, a fatica, a respirare regolarmente.
Gri mi da un leggero bacio sulla testa e mi culla.
<< Tranquilla. Ci sono io>>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO PER MEEE :D
Eccomi qua ad aggiornare.
Innanzitutto mi scuso per il ritardo e ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo.
Cosa è successo alla povera Pervinca? Cosa riserverà il corso di Astronomia? Mah, lo devo ancora decidere! (COSA?????????????? nd lettori) (stavo scherzando! nd me)
 
Spero che mi continuerete a seguirmi!
Un bacione grossissimo e un grazie altrettanto grosso a chi ha recensito e letto!
_Lady Berry_ 

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Capitolo 9
*** due tatuaggi ***


Pervinca
Siamo davanti alla mia camera. Grisam ha voluto a tutti i costi accompagnarmi.
<< Ti prego non dire niente a nessuno, soprattutto a Vaniglia>> lo prego.
<< Non so se sia giusto. Pensaci, Vi, potrebbe…>>
<< Non voglio far preoccupare nessuno e non provare a farmi cambiare idea>> cerco di sorridere, ma il risultato è una smorfia impaurita. Perché si, ho provato paura.
<< Sei sicura che non sia per quello che ho fatto?>> se sta alludendo all’avermi fatto quasi morire per autocombustione, no, non è per quello, perché è stato uno dei momenti più belli della mia vita.
Nego con la testa.
<< Tutto quello di cui ho bisogno adesso è solo una bella dormita. Vedrai che domani sarò fresca come una rosa>>
Annuisce, poco convinto, per poi posarmi un bacio sulla fronte.
<< Se succede qualcos’altro me lo dici>> non è una domanda, è un ordine.
<< Certo>>
Entro, chiudendo silenziosamente la porta.
È stranamente troppo buio. Non mi ricordo di aver tirato le tende.
Le scosto, ma ormai il cielo è nero come la pece. Accendo la luce e trovo Vaniglia  distesa sul letto in preda ai singhiozzi.
<< Babù? Babù, cosa succede?>> le chiedo scrollandola leggermente.
<< Vi, io non so come è successo, te lo giuro, sono arrivata in camera, mi sono fatta la doccia e mi sono trovata questo>> mi spiega con la voce rotta dal pianto. Si tira su la maglia e sulla schiena, poco sopra i pantaloni, c’è tatuata una rosa bianca.
Sobbalzo.
Le mi guarda con gli occhi ancora colmi di lacrime.
<< Ti giuro… non so com’è successo>>
L’abbraccio. Sono sul punto di dirle del malore di questo pomeriggio, ma mi trattengo.
<< Devi stare tranquilla. Vedrai che risolveremo tutto>>
Dopo averla consolata e convinta che non c’è motivo di preoccuparsi, mi cambio. Appena mi tolgo la camicia però la sento urlare di paura.
<< Cosa c’è?>> domando allarmata.
<< A-anche t-tu>> balbetta.
Mi guardo allo specchio. Sulla schiena è apparsa una rosa nera. Sgrano gli occhi, terrorizzata.
<< Serve Grisam>> mormoro. Mi rivesto e corro da lui.
<< Pervinca, cos’è successo?>>
Non gli rispondo e, tirandolo per un braccio, lo riporto in camera, dove Vaniglia aspetta, più in ansia di me.
Dentro sia io che lei scopriamo il tatuaggio.
<< Cosa sono?>> chiede stupito.
<< Non lo sappiamo. Né io né lei ce ne siamo accorte>> spiego.
<< Non pensi che sia legato a quello che è successo questo pomeriggio?>>
Babù mi guarda sospettosa ed allora le spiego tutto.
<< Perché non me lo hai detto?>>
<< Non ti volevo far preoccupare>>
<< Bisogna dirlo anche agli altri>> decreta Gri, alzandosi dal mio letto.
<< Ma…>> cerco di dissuaderlo dalla sua idea.
<< Niente ma, Pervinca. Intanto lo dobbiamo dire a Jim, e domani lo diremo al resto della Banda>>
Metto il broncio. Perché ha sempre così dannatamente ragione?
 
Vaniglia
Mi alzo ed esco dalla camera. Grisam ha ragione, lo devo dire a Jim.
Vado fino in camera sua, ma, davanti alla porta, mi fermo esitante.
Alla fine busso. Faccio un bel respiro e attendo che apra.
<< Vaniglia>> esclama sorridente, ma la sua espressione muta appena nota la mia faccia terrorizzata.
<< Devo farti vedere una cosa>>
Entro e mi tolgo la maglia, rimanendo in reggiseno.
<< Cos’è quello?>> si avvicina e sfiora il tatuaggio.
Il suo tocco mi fa percorre la schiena da piccoli brividi.
Mi giro e nascondo il volto nel suo petto, scoppiando in lacrime.
<< Jim, ti giuro che non so cos’è! Me ne sono accorta questo pomeriggio. È stato orrendo!>>
Lui mi accarezza i capelli e mi mormora qualcosa che non comprendo.
Rimaniamo abbracciati per dieci minuti, senza dire una parola. Ad un tratto mi rendo conto di non avere più la maglia e mi scosto imbarazzata.
<< Scusa>> sussurro rivestendomi.
<< Non hai sentito dolore o qualcosa del genere?>>
Nego con la testa. È andato tutto liscio, non è successo nulla di strano.
<< Penso che dovresti dirlo a tua zia, lei senz’altro saprà cosa fare>> propone.
<< No, assolutamente. Se glielo dicessimo ci farebbe ritornare a casa e… non ti vedrei mai più, probabilmente>>
Lui sorride tristemente.
<< Ora che ti ho trovato non ti lascerei per nessuna cosa al mondo>> mi rassicura << Piuttosto torno a Fairy Oak>>
Ho bisogno di lui. Credo che se non facesse più parte della mia vita impazzirei.
<< Jim, p-pos-so d-dormi-re da te sta n-notte?>> ok, gliel’ho chiesto.
Senza rispondere mi prende in braccio stendendomi delicatamente sul letto, per poi sdraiarsi vicino a me. Mi da un leggerissimo bacio sulle labbra.
<< Ti amo, Vaniglia>>
Il cuore mi salta in gola. Sbatto un paio di volte le palpebre e lo guardo imbarazzata.
<< Davvero?>>
<< Più di ogni altra cosa al mondo>>
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO DEDICATO A MEEE:D
Weila ragazze! Vi ho fatto aspettare un po’ meno?
Dal prossimo cappy è probabile che la storia inizierà a muoversi.
(come fa a muoversi una storia? Nd lettori) (suvvia è un modo di dire °/////° nd me)
spero che questo cappy vi sia piaciuto. Chissà cos’è quel tatuaggio? Mah!
Ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, ma anche chi lo ha semplicemente letto!
Grazie mille
Un bacione
La vostra
Berry <3 

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Capitolo 10
*** semplicemente amore ***


Pervinca
Siamo sdraiati sul mio letto. Grisam mi circonda le spalle con un braccio e io appoggio la testa sulla sua spalla.
<< Perché tutte a noi?>> domando più a me che a lui.
<< Perché siete speciali, Vi, lo siete sempre state>>
<< Non mi interessa. Io voglio una vita normale, una vita con te>> mi lamento, stringendo convulsamente le coperte.
Mi guarda dolcemente e mi da un bacio sulle labbra. In un modo o nell’altro riesce sempre a calmarmi. Mi prende il volto tra le mani e mi guarda negli occhi.
<< Senti, anche io voglio una vita con te. Ti amo più della mia stessa esistenza. Se ti succedesse qualcosa, qualsiasi cosa, non me lo perdonerei. Ti amo, ti amo, ti amo da impazzire>>
Ho le lacrime agli occhi. Lo abbraccio, baciandolo.
<< Anche io ti amo da impazzire, Gri. Grazie per essere entrato a far parte della mia vita>> gli sussurro all’orecchio.
<< Ne sono contento>> dice ridendo.
<< Ti va di rimanere qua ‘sta notte? Tanto mi sa che Babù non torna>>
<< Non me lo faccio ripetere>>
 
Vaniglia
Siamo abbracciati. Quando sono con lui sto così bene.
Mi è mancata questa sensazione quando ero a Fairy Oak.
<< Ehi, tutto bene?>> mormora, scostandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
<< Si, stavo pensando>>
<< A cosa?>>
<< A quanto sono fortunata ad avere qualcuno come te vicino>>
Sorride. Mamma mia quanto è bello.
<< Senti, e se domani andassimo da qualche parte? Tanto non c’è scuola>>
<< Si, sarebbe fantastico>>
<< Allora è deciso, ma ora dormi, altrimenti domani chi ti sveglia?>> e mi scocca un bacio sulla fronte.
Annuisco, insonnolita.
 
Pervinca
<< Ti do una tua tuta>> gli dico aprendo l’armadio. L’ho portata da Fairy Oak. Lui ha una mia camicia da notte e io un suo pigiama. Tanto da non sbagliarsi.
Dopodiché prendo la mia roba e vado in bagno, lasciando la porta socchiusa.
Mi guardo allo specchio. I miei capelli sono cresciuti ancora. Lavo i denti velocemente e poi mi cambio.
Tolgo la maglia e mi fisso la schiena. La rosa è ancora lì, misteriosa quanto bella.
Sbuffo. Faccio per togliermi i pantaloni, quando due forti braccia mi cingono la vita.
Grisam incomincia a darmi dei baci, tutt’altro che casti, sul collo, scendendo verso la spalla.
Emetto un gemito sorpreso.
Iniziamo a baciarci spostandoci in camera. Mi stende sul letto. Non ragiono più.
Lo sento smanettare con il mio reggiseno. Non ci siamo spinti così avanti. Ad un tratto mi vengono in mente le parole di Vaniglia “So che dovrebbe essere la mamma a doverti fare questo discorso, e probabilmente lo ha già fatto, ma ti prego, non fare cavolate”
Ma è questo che voglio. Voglio una vita normale, voglio vivere per sempre con lui, voglio lui.
Il mio reggiseno cade da un parte del letto. Mi guarda eccitato. Ricambio lo sguardo.
Una strana sensazione mi avvolge. M‘irrigidisco.
<< Vi, tu hai paura>> non è una domanda.
<< N-no>>
<< Non raccontare balle>>
Rimango in silenzio. Sono come un libro aperto per lui.
<< Vi, io non farò nulla contro la tua volontà. E ormai ti conosco come le mie tasche>>
Sospiro rassegnata.
<< Ma tu mi aspetterai?>> chiedo titubante.
<< Ti aspetterò sempre>>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SPAZIO DEDICATO A ME :D
 
Hola lettrici!
È esattamente un mese e 12 giorni che non aggiorno. Sto battendo ogni record XP
Allora, momenti intimi tra le nostre coppiette principali.
Le risposte alle vostre recensioni nelle vostre caselle postali.
Dal prossimo cappy si capirà qualcosa di più su tutta la storia.
Un bacio!
La vostra
 
 
_Lady Bibi_ 

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Capitolo 11
*** Tremoditantipiccolitremiti ***


Tremoditantipiccolitremiti

Pervinca
 
È ufficiale, quella donna mi odia. La signorina Begonia mi odia.
Cosa ci faccio alle sei e mezza del mattino in compagnia di altri otto ragazzi, all’entrata della scuola? Due parole: Gita scolastica. E che gita poi! Un giro nel bosco.
Contrariamente a me, Flox sembra aspettare questo momento da tutta la vita e saltella sul posto, canticchiando.
Grisam, se possibile, è più furioso di me. Stavamo tanto bene a letto abbracciata a lui.
La signorina Begonia arriva e ci fa segno di seguirla.
Dopo aver lasciato l’Accademia entriamo nel bosco. Gli alberi sono così fitti che la luce filtra a mala pena.
Gri mi circonda la vita con un braccio e mi scocca un bacio sul collo.
<< Mi spieghi cosa ci facciamo qui?>> mormoro, sfregando il naso contro la sua guancia.
<< Non lo so, ma sappi che camera tua è mille volte meglio.>>
Sorrido.
<< Spero solo che non ci diano da fare una relazione.>>
Ci fermiamo. La professoressa sta spiegando le differenze fondamentali per riconoscere i vari tipi di fiori mortali all’uomo.
Mentre parla noto un piccolo bagliore dietro un tronco. Mi stacco da Grisam e vado a controllare.
Seduto su una foglia c’è un piccolo barlume argentato. Mi porto le mani alla bocca. Una fata.
 
Vaniglia
 
Sono in biblioteca.
Jim si è dovuto trovare con altri suoi amici, così ho deciso di venire qui per trovare un nuovo libro da leggere. Su un tavolo stracolmo di scartoffie vedo una penna muoversi da sola.
Mi avvicino curiosa e mi accorgo che non si tratta di magia, ma bensì di un folletto. Non ne avevo mai visto uno. È alto più o meno una ventina di centimetri ed è avvolto in uno sfavillante abito rosso scarlatto. Sulla testa ha un cappellino di lana, anch’esso color cremisi.
Mi guarda con i suoi vispi occhietti neri.
<< Ciao!>> squittisce, salutandomi con la manina.
<< Ciao!>>
<< Ti serve qualcosa?>>
<< Vorrei sapere dove posso trovare la sezione dedicata alla narrativa.>>
Si gratta il capo, poi indica con un braccio il corridoio.
<< Infondo gira a sinistra,quarto scaffale.>>
<< Grazie mille.>>
 
Pervinca
 
Mi accuccio. Ora ci troviamo una di fronte all’altra.
<< Ciao.>> sussurro.
Lei alza lo sguardo verso di me. Sorride.
<< Ciao.>>
<< Cosa ci fai qui?>>
<< Devo trovare due gemelle. Vengo dal Regno delle Rugiade d’Argento.>> spiega.
Ho un tuffo al cuore. Regno delle Rugiade d’Argento? Ma è da dove viene Felì!
<< E dimmi, conosci una certa Sefeliceiosaròdirvelovorrò?>>
<< Oh si!>> cinguetta, alzandosi << È partita lo scorso anno per fare da fata-tata ad una bambina.>>
<< Oh.>> sono un po’ delusa, ma infondo me lo sarei dovuta aspettare, no?
<< E tu come ti chiami?>> le chiedo.
<< Tremoditantipiccolitremiti.>> risponde orgogliosa.
<< Tremiditantipiccoliche?>> ripeto.
<< Tremoditantipiccolitremiti.>>
<< Ti posso chiamare Tremì?>>
<< Uff. povero il mio bellissimo nome. E va bene.>> poi aggiunge << Sai dove posso trovare due gemelle? Vengono da Fairy Oak.>>
<< Bèh, io vengo da Fairy Oak e ho una gemella. E a quanto ne so, per adesso siamo le uniche.>>
<< Tu sei Pervinca?>> chiede stupita.
Annuisco con un cenno del capo.
<< Urkablù! sei ancora più bella di quanto raccontano!>>
 
 
 
 
 
 
SPAZIO BIBI!
Eccomi gentaglia! Ho aggiornato, dopo quanto? Una vita? Probabile!
Mi scuso con tutte voiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! sono una persona pessima!
Come avete visto è arrivata Tremoditantipiccolitremiti.
Che ruolo avrà nella nostra storia? Surprise!
Vorrei ringraziare soprattutto chi ha commentato!
Grazie grazie grazie grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Al prossimo cappy!
Un bacione
BiBi 

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Capitolo 12
*** Tempesta ***


Tempesta
 
Vaniglia
 
Ho deciso di leggere il libro che ho preso in biblioteca fuori, all’aperto. Sono seduta ai piedi della grande quercia che si trova in mezzo al prato. Il libro è emozionante, il folletto mi ha consigliato bene. Sorrido, ripensando a Vì e alla faccia che aveva ieri quando mi raccontava che oggi avrebbe fatto una gita nel bosco. Giro una pagina, quando sento un urlo straziante riempire l’aria.
Mi alzo di scatto, tutti i sensi all’erta. Guardo alla mia destra, alla mia sinistra, ma niente. Non c’è nessuno. Ad un certo punto vedo Jim avvicinarsi a me.
<< Oddio, Jim! Hai sentito?>> gli chiedo, passandomi una mano tra i capelli.
<< Sì, ho sentito>> sul suo volto è dipinto uno strano ghigno.
Ad un tratto lo vedo trasfigurarsi e al suo posto compare un bel ragazzo dai capelli neri e con gli occhi azzurri come il ghiaccio.
<< Cosa?>> balbetto, indietreggiando di qualche passo.
Lui scuote la testa, sorridendo maligno.
<< Mia cara Vaniglia>> incomincia, avvicinandosi << Sei proprio ingenua, lo sai?>>
<< Dov’è Jim?>> urlo. Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non voglio dimostrarmi debole.
<< Jim è al sicuro. Non vede l’ora di incontrarti. Quanti anni è che non vi vedete?>>
<< Ma cosa stai dicendo? Siamo stati insieme fino a ieri!>>
Non capisco più nulla. Perché sta dicendo quelle cose?
<< Non hai ancora capito? Tu non hai mai rincontrato Jim. Sono sempre stato io>> e allarga le braccia, come per dire “Cosa vuoi farci, è andata così”.
<< Tu?>> sussurro. Le lacrime incominciano a scendere copiose sulle mie guance accaldate.
<< Io. E ora verrai con me. Non vuoi rivedere il tuo ragazzo?>>
Ho le spalle contro il tronco della quercia e non ho più vie di uscita. La sua mano, avvolta in un guanto nero, mi accarezza il volto. Poi il buio.
 
Pervinca
 
Tremì, adagiata sulla mia spalla, si guarda intorno, sgranando i piccoli occhietti grigi.
D’un tratto il bosco intorno a me scompare. Al suo posto una landa desolata, avvolta nella nebbia. Non ho paura, sento che niente potrà farmi del male. Cammino, senza una meta precisa. Intorno a me solo erba secca e rocce.  Vedo una macchia nera venirmi incontro. Mi blocco e aspetto che si avvicini. È un cavallo nero, con un paio di ali anch’esse di quel colore. Rallenta, fino a fermarsi a pochi passi da me. Nitrisce e mi sembra di cogliere delle parole. Vaniglia




GINNY'S CORNER
Allora, sono tornata dopo la bellezza di 5 mesi con l'ultimo capitolo. Mi direte "E la lasci così?".
E già. Perchè ci sarà un seguito. Non so ancora quando ma ci sarà un seguito.
Mi dispiace per l'ENORME ritardo e ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo.
Alla prossima storia.
Un bacio
Ginny

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