Il Pettegolezzo

di Pallina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte Prima - Il Fatto ***
Capitolo 2: *** Parte Seconda - La Voce ***
Capitolo 3: *** Parte Terza - L'Errore ***
Capitolo 4: *** Parte Quarta - L'Attacco ***
Capitolo 5: *** Parte Quinta - La Dichiarazione ***



Capitolo 1
*** Parte Prima - Il Fatto ***



PARTE PRIMA – IL FATTO

 

12 Settembre 2005, 11.35, Biblioteca, Hogwarts.

Lily correva velocemente per un corridoio. Come il solito era in ritardo. Lo sapeva, questa volta l’avrebbe ammazzata…e come poteva darle torto del resto? Ogni qual volta si davano appuntamento lei arrivava, inesorabilmente, mezzora dopo l’ora stabilita.

Come spiegare che in fondo non era colpa sua?

Inspiegabilmente, anche se iniziava a prepararsi un’ora prima, non riusciva mai ad arrivare in orario. Sicuramente colpa dei geni Potter che si portava appresso.

Dopo parecchi altri minuti di corsa la ragazza raggiunse un grande portone, davanti al quale si fermò appoggiando entrambe le mani sopra le ginocchia cercando di riprendere fiato.

Quando sentì di aver immagazzinato abbastanza aria, sospinse il pensate uscio immettendosi nella sala.

L’aria usura e logora che caratterizza ogni biblioteca le solletico le narici, mentre prendeva un altro profondo respiro. Regolando la sua camminata, si diresse lentamente ad uno dei tavoli dove una giovane dai lunghi boccoli castani era tutta presa dalla lettura di un libro.

Lilian appoggiò con malagrazia la sua borsa sul tavolo, facendo spostare l’attenzione di due scintillanti occhi azzurri su di sé.

-Scusami…- mormorò a bassa voce, mentre lanciava un’occhiata di sottecchi a Madama Price, la bibliotecaria.

L’amica chiuse con un tonfo il libro che teneva stretto nelle mani.

-Trentacinque minuti di ritardo, questa volta hai superato i tuoi record!- dichiarò, dopo aver guardato l’oggetto babbano che portava al polso.

-Lo so, scusami. Prometto che farò quello che vuoi per un giorno, per farmi perdonare…-

La cugina sorrise, vedendo la ragazza ramata con due lacrime decisamente finte pronte ad uscirle dagli occhi e un’aria disperata dipinta sul volto.

-Va bene, sei perdonata.-

Lily si alzò dalla sedia per abbracciarla.

-Oh, grazie Rosie. Sei la miglior cugina che si possa desiderare!- disse, ostentando lacrime di commozione.

Rose la allontanò da sé con non poca difficoltà.

-Va bene, ho capito. Ricordami solo di non assecondare più queste tue buffonate, ok?-

La maga le sorrise divertita, sedendosi nuovamente al suo posto di fronte all’amica.

-Lo so, ho un futuro come attrice!- protestò, ravviandosi una ciocca ramata con finta raffinatezza.

La ragazza castana scoppiò in una risata, fermata immediatamente dallo sguardo carico di rimprovero che era solita lanciare Madama Price.

-E meglio se ce ne andiamo di qui, prima che ci ammazzi!- disse, indicando con un movimento rapido del capo la bibliotecaria.

Lilian imbronciò le labbra.

-Ma dovevi darmi ripetizione di Pozioni…- piagnucolò.

-Oh, smettila! Posso pure dartele mentre prendiamo il sole sdraiate vicino al lago, no?- ribadì l’altra –E poi in caso se Lumacorno prova ad interrogarti ingiustamente, hai sempre un Caposcuola pronto a perorare la tua causa!- aggiunse subito dopo, gonfiando il torace e mettendo in bella mostra la spilla appuntata sul petto.

La maga ramata abbassò il  volto sconfitta.

-Va bene, hai vinto…-

Così dicendo afferrò la sua borsa e, dopo essersela appoggiata su una spalla, si allontanò dalla stanza, seguita dalla cugina che mostrava gesti poco simpatici alla bibliotecaria, la quale ignara di tutto continuava a leggere.

 

12 Settembre 2005, 11.50, Lago, Hogwarts.

-Lils?-

La maga castana non ricevette nessuna risposta.

Erano ormai da un qualche minuto che se ne stavano sdraiate sotto l’ultimo sole estivo di quella domenica mattina.

-Lils?-

Ancora nessuna risposta.

Rose, facendo pressione sui gomiti, si alzò quel poco da consentirle di osservare il volto rilassato dell'amica.

-LILY!- strillò, svegliandola bruscamente.

Lilian si alzò, osservando la Caposcuola con rabbia.

-Rosie! Stavo dormendo!- affermò irata.

La ragazza riccia abbassò lo sguardo mortificata.

-Lo so, scusami, ma devo dirti una cosa importante…-

Lily sospirò, accasciandosi nuovamente sul prato, portandosi le braccia dietro la testa.

-Forza, sono tutta orecchie!- la incitò, nascondendo subito dopo uno sbadiglio con la mano.

Rose si abbracciò le gambe, rimanendo seduta sul prato ancora leggermente umido.

-Sai, credo di essermi innamorata…- bisbigliò, mentre si riportava un ricciolo castano dietro l’orecchio.

Lilian, che fino a quel momento era rimasta con gli occhi nocciola socchiusi in un’espressione completamente serena, spalancò le iridi scattando istantaneamente in piedi.

-C-che cosa?- urlò assolutamente sorpresa da quella notizia. –E chi è? Grifondoro? No, aspetta…Tassorosso? Noo troppo mosci, non te li consiglio! Anzi è Corvonero, vero? Oppure un bel freddo Serpeverde?-

Rose iniziò a ridere sommessamente, mentre Lily si calmava leggermente, tornando a sedersi accanto alla compagna.

-Allora, vuoi dirmi chi è?- chiese con una pacatezza che non provava, mentre fissava il volto della maga castana, la quale si ostinava a tenere le sue iridi azzurre ferme sul terreno.

-È Serpeverde.-

Lilian si mise un dito sulle labbra pensierosa.

-Mmh…beh, non sono il mio tipo ma devo ammettere che sono piuttosto affascinati!- affermò dopo qualche minuto. –Allora, lo conosco?-

-…-

-Allora?-

-Si…-

Gli occhi le si illuminarono di una strana luce di pazzia.

-Cosa stai aspettando a dirmi chi è?- chiese alcuni attimi di silenzio dopo.

Rose emise un mormorio sommesso.

-Eh? Alza la voce.-

La maga castana prese un respiro profondo.

-Scorpius Malfoy.-

 

 

12 Settembre 2005, 12.16, Sala Comune di Grifondoro, Hogwarts.

Va bene, si poteva dichiarare chiaramente che lei era la più stupida studentessa che avesse mai frequentato Hogwarts!

Come le era venuto in mente di prometterle una cosa del genere? Lì su due piedi non se l’era sentita di dirle di no, ma adesso...cominciava ad avere dei seri dubbi.

Rose era una ragazza fantastica, totalmente. Beh delle volte, doveva ammetterlo, capitava che si comportasse con quell’aria da So-Tutto-Io che aveva ereditato dalla madre, ma per il resto era veramente speciale. Da quando si ricordava erano sempre state inseparabili, fin da piccole, anche con i due anni di differenza che si portavano. Infatti entrambe avevano solo fratelli maschi e le due cugine si erano ritrovate spesso a farsi forza a vicenda in mezzo al maschilismo generale. Per Lily era stato un brutto colpo quando sia Rose che Albus erano partiti per Hogwarts lasciandola sola a casa, ma l'aveva superato. Come aveva superato le lunghi estati in cui suo fratello aveva invitato Scorpius Malfoy per le vacanze. Infatti Albus Severus Potter era il primo discendente della generazione Potter-Weasley a essere stato smistato a Serpeverde ed ad aver fatto amicizia con la famiglia Malfoy, motivo per cui sua cugina aveva chiesto a lei di parlare con il ragazzo biondo. Difatti l’unico, forse, problema di Rose era quella sua insensata timidezza che ostentava di fronte ai ragazzi, causata dalla poca esperienza che aveva.

E adesso, che finalmente si accorgeva che le presenze maschili esistevano all’interno della loro scuola, si innamorava di Scorpius Malfoy. Quello Scorpius Malfoy. L’essere più viscido e sciupa-femmine che conosceva e, per giunta, le chiedeva di mettere una buona parola su di lei, senza naturalmente far sapere niente ad Albus!

Naturalmente, da brava cugina qual era, aveva accettato, promettendo di farle avere almeno un misero incontro con il biondo Serpeverde. Peccato che non aveva considerato l’odio e il rancore che intercorreva tra lei e Scorpius Malfoy, che di sicuro non sarebbe stato per niente disposto a esaudire una sua richiesta. E questo naturalmente era un problema.

 

 

13 Settembre 2005, 17.24, Sala Grande, Hogwarts.

Il secondo problema nacque quando Lily si mise a cercare Malfoy. Bisognava sapere che Scorpius Malfoy aveva la strana fama di “ragazzo più bello di Hogwarts” e questo lo rendeva sempre circondato da grandi folle di studentesse acclamanti, che lo seguivano per tutti i lunghi corridoi della scuola, non lasciandolo, nemmeno per un misero momento, da solo.

Questo naturalmente annullò la prima idea di Lilian, che era quella di incontrare casualmente il Serpeverde in corridoio e chiedergli, naturalmente gentilmente, di seguirlo un attimo o almeno di starla a sentire per qualche secondo. Ma questo ovviamente non era fattibile con quello stormo di oche starnazzanti!

La seconda idea della Grifondoro fu quella di mandargli un bel bigliettino con l’aiuto di un gufo, chiedendo un appuntamento. Subito dopo però si accorse di non avere un gufo e che molto probabilmente Malfoy avrebbe declinato malamente il suo invito, come faceva con tutti quelli che riceveva ogni mattina.

E così Lily si ritrovava senza un briciolo d’idea e con l’unica speranza di non rovinare definitivamente la sua reputazione con l’incontro che stava cercando di progettare.

 

 

25 Settembre 2005, 10.30, Aula di Trasfigurazione, Hogwarts.

L’occasione di parlare con Malfoy, per una strano e fortuito caso, le capitò qualche giorno dopo durante un’ora di Trasfigurazione.

Come al solito la McGranitt si era persa in un lungo soliloquio sul loro comportamento degli ultimi tempi, al quale lei stava sinceramente cercando di prestare attenzione.

Stava osservando due Tassorosso di fronte a lei che leggevano tranquillamente una di quelle stupide riviste babbane, quando una figura a lei ormai molto conosciuta entrò nella classe e Lilian si sorprese molte nel vedere il ragazzo, che da ormai una settimana seguiva dappertutto, di fronte ai suoi compagni e a lei.

-Scusi professoressa per l’intrusione. Non è che la signorina Potter potrebbe uscire un momento?- chiese educatamente, mentre spostava le sue iridi argentee sulla figura leggermente perplessa di Lily. –Il professor Lumacorno vorrebbe vederla.-

 

 

25 Settembre 2005, 10.32, Corridoi, Hogwarts.

 

Era ormai qualche minuto che si trovava finalmente sola con Malfoy, ma che non spicciava parola, limitandosi a seguirlo in silenzio. Forse era troppo stupita della propria fortuna per parlare, ma se non si sbrigava avrebbe perso anche quell’unica possibilità di aiutare la sua amica e lei non voleva deludere Rose. Glielo aveva promesso ed era una di quelle persone che mantengono sempre le promesse.

-Senti Malfoy- Lilian si bloccò in mezzo al corridoi, facendo fermare anche il ragazzo che l’accompagnava. –Dovrei chiederti un favore…-

Scorpius Malfoy alzò entrambe le sopracciglia dubbioso.

-Un Potter che chiede un favore a me! Questa si che è bella!- rispose qualche secondo dopo emettendo una breve risata derisoria.

La maga, che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo posato sul pavimento, alzò violentemente il capo fissando con astio il giovane biondo.

-Senti è già abbastanza difficile senza che ti ci metti pure tu a complicare le cose!-  affermò stizzita, aggiungendo subito dopo vedendo la sua espressione leggermente maliziosa. –E no, non ti sto facendo una dichiarazione se è questo che stai pensando.-

Malfoy emise uno sbuffò appena percettibile.

-Non serve che sbuffi, non fa piacere nemmeno a me stare qui con te!- continuò, gesticolando appena. –Fatto sta che lo devo fare! Allora, sei disposto ad ascoltarmi o devo per caso minacciarti con la bacchetta?-

Il ragazzo annuì leggermente innervosito.

-Mi sembra che ti stia ascoltando, Potter.-

-Va bene! Allora, una mia amica sarebbe interessata a te! E lo so che tu sei l’essere più orripilante ed antipatico dell’intero pianeta, e nota bene che gliel’ho anche cercato di spiegare, ma rimane il fatto che a lei tu piaci molto!- Prese un respiro profondo prima di continuare, mentre osservava attentamente il volto del suo interlocutore cercando di leggerci sopra una qualsiasi emozione. –Ed io, da vera stupida, le ho promesso di procurarle almeno un misero incontro con te! Quindi sono qui, umiliata e senza il minimo orgoglio, a chiederti se per favore usciresti con lei.-

Un rigoroso silenzio calò tra i due ragazzi, prima di essere spezzato da una perfida risata.

-Sei veramente esilarante, Potter!- disse Malfoy, dopo aver calmato l’attacco di risa da quale era stato colto.

Lily indurì lo sguardo.

-Che cosa ti ha fatto anche miseramente pensare che io potessi mai accettare una proposta del genere?-

La Grifondoro respirò pesantemente, cercando di calmarsi.

-Malfoy ascol-

-No, ascolta tu.- la bloccò lui, diventando improvvisamente serio e guardandola freddamente. –Io. Non. Uscirò. Mai. Con. Una. Stupida. Grifondoro.-

-Ah, ma per questo non c’è problema: Rose è di Corvonero!-affermò convinta, declinando la provocazione del mago.

Malfoy alzò entrambe le sopracciglia.

-Beh, è una Weasley! Cosa può esserci di peggio?-

Lilian incominciò seriamente a spazientirsi.

-Oh, ma smettila! Che è sta storia? Mio fratello, che ti ricordo fa di cognome Potter, è il tuo amico e sta nella tua stessa casata! E tra l'altro non è un amico qualsiasi, è persino il tuo migliore (e forse unico) amico! Quindi non mi venire a parlare di stupidi pregiudizi sui cognomi che portiamo!-

Un altro esasperante silenzio calò tra i due, mentre Lily aspettava con ansia il verdetto del ragazzo.

-Penso che potremo accordarci!-

La maga ramata lanciò un urlo di felicità, facendo un piccolo salto.

-Grazie Malfoy, sapevo che alla fine avresti accetta- improvvisamente si bloccò, modificando il suo sguardo pieno di gratitudine in uno molto sospettoso. –Accordarci su cosa?-

Le labbra del Serpeverde si piegarono in un piccolo ghigno sadico.

-Ma mi sembra ovvio: sul favore che mi darai in cambio della mia disponibilità.-

-Non dirai seriamente? Cosa diavolo potrei farti come favore?- chiese sorpresa e allo stesso tempo spaventata, indietreggiando leggermente.

-Oh, ci penserò, Potter. Ci penserò!-

Così dicendo Scorpius Malfoy si allontanò dalla ragazza ramata, muovendo brevemente la mano in segno di saluto.

E Lilian Luna Potter non riuscì a fare altro che rimanersene lì, immobile, a sentire il battito accelerato del suo cuore, mentre si rendeva conto di essersi cacciata in un brutto, brutto guaio.

Solo pochi minuti dopo si ricordò di dover incontrare Lumacorno.

 

 

25 Settembre 2005, 15.31, Aula in Disuso, Hogwarts.

 

Le ripetizioni di Pozioni che Rose le dava erano gli unici momenti, purtroppo, che poteva passare tranquillamente con sua cugina. Certo, c’erano anche i loro stupidi appuntamenti ma, un po’ per il carico dei compiti, un po’ per miliardi di altri motivi, erano poche le ore che le due amiche potevano passare insieme.

Rosie osservava con sguardo critico la pozione di Lily che quest'ultima miscelava in silenzio, mentre il contenuto del calderone prendeva una strana quanto insolita tonalità grigiastra.

-Ci ho parlato.- mormorò infine la maga ramata, attirando l’attenzione dell’amica.

La Caposcuola strabuzzò gli occhi.

-C-ch- strillò, bloccata però immediatamente dalla mano pronta di Lilian.

-Shh, stai un po’ zitta, vuoi che qualcuno ci senta?- affermò la Grifondoro, visto che sospettava che preparare pozioni in aule in disuso non era approvato dai regolamenti della scuola.

-Che cosa gli hai detto?-

Lily scosse le spalle.

-Che volevi un appuntamento con lui!-

-Ma sei scema?!?- dichiarò come risposta la cugina maggiore, allargando nuovamente le sue iridi azzurre.

La maga ramata, mosse il capo perplessa.

-Scusami, che cosa avrei dovuto dirgli?- chiese dubbiosa, alzando entrambe le sopracciglia.

-Ma che ne so! Non potevi essere più…vaga?- rispose Rose, arrossendo leggermente sulle gote.

-Certo! Così andava a finire che pensava che lo volessi io un appuntamento con lui!-

La Corvonero ridacchiò appena, guardando la smorfia esasperata appena fatta dalla sua cugina, trascinando anche lei in un sorriso divertito.

-Comunque l’appuntamento è per questa domenica alle undici.-

Rose, che aveva iniziato a controllare la pozione, si bloccò immediatamente voltandosi, rossa in volto, verso la sua compagna.

-Che cosa?!?-

Fu la volta di Lily a ridacchiare sommessamente.

-Cosa pensavi, che ti davo un mese per abituarti all’idea?- affermò, con un sorriso malizioso sulle labbra.

-N-no…p-però, è c-così presto…- balbettò tremante la maga castana.

Il volto di Lilian si addolcì leggermente, nel vedere la reazione del tutto esagerata della cugina.

-Ehi, calmati. Manca ancora un giorno, hai tempo per prepararti…e poi, ti aiuterò io, no?- dichiarò, sorridendo incoraggiante.

 

 

27 Settembre 2005, 8.30, Ritratto della Signora Grassa, Hogwarts.

 

-Ti prego, Lils!-

Lilian Potter sbadigliò vistosamente, portandosi una mano alla bocca cercando così di nascondere quel gesto maleducato.

-Rose, sono le otto di domenica mattina, l’unico momento che abbiamo per dormire un po’…Posso tornare a letto?- chiese supplichevole, lanciando una breve occhiata alla gente che ormai le osservava incuriosita.

Quella mattina Lily era stata buttata giù dal letto da una sua compagna di stanza che, spaventata, le aveva chiesto di mandare via quella pazza di sua cugina che chiedeva di lei fuori dal ritratto della Signora Grassa.

Naturalmente la maga non ci aveva messo molto a fare due più due, a ricordarsi che quello era il fatidico giorno e a scendere le scale raggiungendo l’amica, ormai presa da una crisi di nervi. Il solo e unico piccolo, irrilevante problema era che, nell’accorre in soccorso di Rose, si era dimenticata di vestirsi e così si ritrovava in pigiama, in un corridoio della scuola, davanti ad una pazza che continuava ad urlare attirando l’attenzione su di loro.

-Ma Lils, per favore…Verresti con me all’appuntamento?-

La Grifondoro scosse il capo, divertita dall’inverosimilità che aveva preso quella conversazione.

-Rosie, non ti posso accompagnare ad un appuntamento, se no che appuntamento sarebbe? Sei all'ultimo anno di scuola, dovrai combattere, prima o poi, questa tua insana timidezza verso i ragazzi che ti piacciono, no?- affermò convita, squadrando malamente tutti gli studenti che avevano incominciato a ridere, osservando la scena.

-Beh…- Rose abbassò lo sguardo avvilita. -Forse hai ragione.-

Lilian si rese conto di essere stata forse un po’ troppo dura con quella che avrebbe dovuto essere la sua cugina preferita e che le era stata sempre d'aiuto quando era lei ad avere un problema.

-Senti Rose, facciamo così…L’appuntamento è al laghetto, giusto?- La maga castana annuì speranzosa. –Allora io ti accompagno fino alla fine delle scale del portone d’ingresso e rimarrò lì ad aspettarti leggendo un libro, così se qualcosa andrà male o ti sentirai a disagio potrai venire da me, ok?-

Il volto della Corvonero si aprì in un largo sorriso, mentre quest’ultima si buttava tra le braccia dell’amica.

-Oh, Lils! Sei la miglior cugina che si possa mai desiderare!-

 

 

27 Settembre 2005, 11.02, Portone d'Ingresso, Hogwarts.

 

-Allora, sei pronta?- domandò con un sorriso allegro sulle labbra la maga ramata.

Rose emise un debole borbottio come risposta.

-Ehi, che è quella faccia? Stai andando ad un appuntamento con uno dei ragazzi più corteggiati di tutta Hogwarts, non ad un funerale!- affermò Lily divertita. -Già mi immagino al tuo matrimonio, naturalmente in grande stile, come tutte quello che appartiene ai Malfoy ed io, naturalmente come tua testimone, che ti chiederò se sei sicura della tua scelta…immagini?-

Una breve risata uscì dalle labbra della Corvonero.

-Si! E magari, te e Scorpius, alla fine della serata vi scannerete!- continuò ironicamente la cugina maggiore.

-Beh, credo che questo sia decisamente possibile!- dichiarò, ridacchiando allegra. –Ma ora va…i Malfoy odiano aspettare!- aggiunse subito dopo dando una piccola spinta alla compagna, che si avviò titubante verso il luogo dell’appuntamento.

-Ah, Lils!- gridò Rose voltandosi nuovamente verso la ragazza ramata. –Grazie!-

Lilian annuì facendo segno con una mano di andare e, quando Rose fu abbastanza lontana da essere vista a mala pena, si accomodò su un gradino di pietra aprendo il libro che aveva portato con sé.

 

 

27 Settembre 2005, 11.20, Portone d'Ingresso, Hogwarts.

 

Lily stava ancora leggendo l’avvincente romanzo che si era portata, quando dei singhiozzi e il rumore di qualcuno che saliva velocemente i gradini le giunsero alle orecchie, destandola dai suoi intenti e costringendola ad alzare lo sguardo, appena in tempo per vedere una riccia chioma castana scomparire all’interno del portone. E lei quei capelli li avrebbe riconosciuti tra mille!

Con uno scatto chiuse il libro e si avviò correndo all’interno della scuola.

Non ci mise molto a trovarla, accucciata in un angolo dell’ampio ingresso, con il volto nascosto nelle ginocchia e il corpo scosso dai singhiozzi. Lentamente Lilian le si avvicinò abbassandosi alla sua altezza.

-Ehi, Rosie…Cosa è successo?-

La maga castana emise un altro singulto.

-È-è s-stato o-o-orribile! Lui è-è s-stato o-or-ribile.- mormorò con la voce rotta dal pianto.

La ragazza ramata sentì una rabbia innaturale crescerle dentro.

-Aspetta un attimo qui.- dichiarò, iniziando a correre verso il laghetto della scuola.

Arrivata in prossimità di esso, non ci mise molto ad adocchiare una figura intenta ad osservare i silenziosi movimenti della piovra.

-Malfoy!-urlò con ira, facendo voltare il giovane verso di lei. –Che cosa hai detto a Rose?-

Le labbra del Serpeverde si piegarono in ghigno divertito.

-Oh, Potter…che piacere vederti!-

Lily si avvicinò minacciosamente a lui.

-Ti ho fatto una domanda!- strillò irritata.

Una delle poche cose che realmente non sopportava era le persone che giocavano con i sentimenti della gente. Lo sapeva bene anche lei che tra Malfoy e Rose poco probabilmente sarebbe potuto nascere qualcosa, ma questo non giustificava le cattiverie che aveva potuto dirle lui.

-Ma che caratterino! Che cos’è…è arrivata la cavalleria?- chiese ironicamente, incrociando le braccia sul petto.

La ragazza ramata lo fulminò con lo sguardo.

-Non mi sembra il momento di scherzare! Che cosa diavolo sei andato a dire a mia cugina?-

Malfoy sollevò appena le spalle.

-Niente di che. Le ho semplicemente spiegato che io non avrei mai potuto stare una ragazzina che arrossiva ogni volta che le rivolgevo parola e che, per di più, non si sarebbe mai lasciata toccare da me!-

-Io non vi capisco! Ma non l’hai capito che era solo timidezza la sua perché usciva finalmente con te? Avresti dovuto esserne lusingato e non disprezzarla! Ma come puoi spezzare il cuore ad una ragazza così, come se niente fosse, e poi rimanertene qui, a fissare il lago tutto tranquillo? Sei un essere senza cuore, ecco cosa sei!- gridò come risposta lei, gesticolando furiosamente.

Scorpius Malfoy, con la sua solita calma, scosse lievemente il capo.

-Potter, lo sapevi benissimo anche tu che tra me e la Weasley non avrebbe potuto funzionare.-

-Questo, comunque, non giustifica il tuo comportamento!-

-Spiegami, perché avrei dovuto stare un pomeriggio intero con una ragazza che nemmeno riesce a spiccicare parola?- chiese lui con ironia.

-Si chiama gentilezza, Malfoy! Anche se dubito che tu ne abbia mai sentito parlare.-

-Ma anche se io fossi stato, come dici tu, gentile, cosa sarebbe successo poi? Quando io non l’avrei naturalmente più sentita? Il suo cuore sarebbe stato spezzato lo stesso, mi sono solo tolto un peso io.-

Lily boccheggiò leggermente. In fondo il ragionamento di Malfoy non faceva una piega, ma lei continuava e si ostinava a considerarlo sbagliato. È vero Rose avrebbe pianto lo stesso, ma sarebbe stato comunque meno doloroso dopo aver almeno realizzato il sogno di passarci un pomeriggio insieme, no?

-M-ma…-

-Che succede la nostra piccola Potter, non sa come ribattere?-domandò il ragazzo con un ghigno divertito sulla bocca.

-No, stavo solo pensando a co-

Ma la maga non riuscì a finire la frase, perché due fredde labbra sottili si impossessarono delle sue, bloccando una sua qualsiasi risposta.

Lilian ci mise qualche secondo ad accorgersi di quello che era successo e, quando lo fece, il ragazzo si era ormai staccato da lei e si stava dirigendosi verso il castello.

-Ritieni il tuo debito pagato.- le disse quando era ancora abbastanza vicino da essere sentito, mentre lei,  scioccata, si teneva una mano premuta sulle labbra, cercando di capacitarsi di quello che era successo.

 


Spazio dell'Autrice:
Allora, questa storia l'avevo iniziata a scrivere con altri personaggi, ma, visto che l'idea mi piaceva molto e non riuscivo più a verdela con i vecchi, ho deciso di cambiarla leggermente e continuarla. Penso che Lily, Scorpius e Rose siano perfetti per questa storia!
Sperando che il capitolo vi sia piaciuto, vi saluto
Un bacione
Pallina

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Capitolo 2
*** Parte Seconda - La Voce ***



PARTE SECONDA – LA VOCE

 

 

18 Dicembre 2005, 12.24, Biblioteca, Hogwarts.

 

Lilian Luna Potter era maledettamente brava a evitare la gente. E non ci aveva messo molto a sottrarsi all'incontro o anche solo alla vista di Scorpius Malfoy.

Bisognava però anche dire che era stata fortunata. Infatti Rose, dopo il disastroso appuntamento, aveva perso qualunque attrattiva verso il giovane biondo, concentrando le sue attenzioni su un'altra preda.

Preda che, per sua sfortuna, Lily conosceva molto bene, visto che si trattava di Lysander Scamadro, figlio della sua madrina. Lei a Lysander si voleva molto bene, ma doveva ammettere che si trovava mille volte meglio con Locarn che, a differenza del gemello, sapeva divertirsi di più al posto che stare sempre chino sui libri. Però forse un ragazzo serio e diligente era proprio quello di cui aveva bisogno Rose.

Fatto sta che sua cugina la costringeva a passare tutti i suoi pomeriggi in biblioteca, cercando di farsi notare dal gemello.

Ed era per questa serie di coincidenze che lei aveva così brillantemente evitato Scorpius Malfoy per tre lunghissimi mesi; perché, si sa, i Malfoy odiano passare i pomeriggi in biblioteca.

Purtroppo non sempre si è fortunati e Lily Potter in quel tempo lo era stata anche troppo.

Quel giorno, stranamente, se ne stava seduta in biblioteca poco distante dal luogo dove Lysander stava leggendo un mattone dall'aria parecchio noiosa. Rose non era ancora giunta e lei, non si sapeva come mai, era riuscita ad arrivare in orario.

C’erano troppe anomalie nell’aria perché non accadesse nulla.

Lily, dopo aver lanciato un piccolo saluto al figlio della sua madrina, si era immersa nella lettura di un nuovo coinvolgente giallo, non prestando attenzione a nessuno. Ed era così presa dal libro che non si accorse di una figura che si sedeva di fronte a lei, finché uno schiarimento di voce non le giunse alle orecchie.

Lilian alzò lentamente i suoi occhi sul ragazzo seduto di fronte a lei, spalancandoli subito dopo.

-C-che cosa vuoi?- chiese agitata -Non mi sembra di averti dato il permesso di accomodarti!- aggiunse subito dopo, cercando di recuperare almeno un briciolo di dignità.

-Non mi sembra che debba avere il tuo permesso per sedermi, Potter.- rispose noncurante lui, appoggiando con tranquillità la testa sulla mano.

La maga lo guardò alzando le sue iridi nocciola al cielo e riprendendo subito dopo la sua lettura, cercando di ignorarlo.

-Mi sembra che qui qualcuno stia cercando di evitarmi…o forse mi sbaglio?- domandò Malfoy, dopo qualche minuto di silenzio.

Lily continuò la sua lettura ostentando una calma che di certo era lontana dal provare.

-Non so di cosa tu stia parlando, Malfoy.-

-Avanti Potter, non dirmi che ti ho scioccato così tanto con il mio bacio.-

La ragazza spostò finalmente la sua attenzione sul Serpeverde, chiudendo con un tonfo il piccolo tomo.

-Malfoy…Che. Cosa. Vuoi?- chiese nuovamente, irritata.

Il giovane scosse le spalle.

-Niente, perché dovrei volere qualcosa?-

Prese un profondo respiro, cercando di infondersi quella poca calma che gli era rimasta.

-E allora, se mi è concesso saperlo, potrei sapere perché stai seduto al mio tavolo, infastidendomi?- continuò con la voce leggermente incrinata.

Il mago scosse, di nuovo, le spalle.

-Volevo sapere perché mi stai evitando…-

La Grifondoro impiegò circa un secondo a scattare in piedi e a fissare con astio Scorpius Malfoy, che continuava tranquillamente a guardarla con ghignò divertito dipinto sulle labbra.

-Ma come te lo devo dire che non ti sto evitando? Che del bacio che mi hai dato non me ne frega niente e che sinceramente queste tue attenzioni non le sopporto?- strillò lei, puntandogli un dito contro con rabbia.

-Signorina Potter, se ha qualche problema con il signor Malfoy, la prego di andare a risolverlo altrove.- la freddò la voce stizzita di Madama Price.

E solo in quel momento Lily Potter si accorse di aver alzato notevolmente la voce, commettendo il più grande errore della sua vita. Stancamente si lasciò cadere sulla sedie, prendendosi il volto tra le mani.

-Credo che tu l’abbia fatta grossa, Potter!- affermò Malfoy, indicando con un lento movimento della testa suo fratello Albus che, purtroppo, si trovava anche lui in biblioteca, che si era prontamente alzato e si stava dirigendo verso di loro. –Ecco, arrivano i rinforzi!-

Lilian osservò, dallo spiraglio che le potevano dare le sue dita, i lenti movimenti del fratello, sperando con tutto il cuore che non volesse parlare proprio con lei. Ma, si sa, quando uno è troppo fortunato si deve aspettare una qualche sfortuna prima o poi!

-Lily, ti posso parlare?-

La maga scosse il capo, raggruppando velocemente i suoi oggetti e alzandosi prontamente in piedi.

-Mi spiace, Al, ma ora devo proprio scappare!-

E così dicendo fuggì ad una velocità decisamente elevata fuori dalla biblioteca.

Scorpius Malfoy si alzò subito dopo che lei fu scomparsa al loro sguardo.

-E tu dove credi di andare?- domandò con tono malizioso il fratello al suo migliore amico. -Si può sapere che è sta storia tra te e mia sorella?-

Il ragazzo biondo lanciò un breve sbuffo infastidito.

-Lascia perdere Al.- affermò, prima di scomparire anche lui alla vista.

 

 

18 Dicembre 2005, 18.17, Bagni Secondo Piano, Hogwarts.

 

-Lily! Dove eri finita?- domandò una voce alle sue spalle, cogliendola di sorpresa.

Erano le sei di sera e lei aveva passato tutto il pomeriggio a nascondersi. Le voci ad Hogwarts avevano una velocità impressionante a diffondersi e, di certo, un presunto bacio tra la Potter e Malfoy sarebbe stato in breve tempo sulla bocca di tutti. Per questo aveva passato tutte le sue rimanenti energie a fuggire da Albus rifugiandosi, quando non era a lezione, nei posti più impensabili.

Suo fratello era un gran pettegolo e lei non aveva nessuna intenzione di dargli spiegazioni su quello che era successo con il suo migliore amico, soprattutto se quest'ultimo non gli aveva raccontato niente.

-Mi nascondevo…- mormorò sconsolata, accucciandosi sul freddo pavimento del bagno dove aveva deciso di eclissarsi.

-Ma è vera questa storia?- chiese Rose accomodandosi affianco a lei, con un sorriso malizioso sul volto.

Lily abbassò il capo mortificata.

-Oh, mi spiace! Avrei dovuto dirtelo…e che è successo così per caso, non so nemmeno come! Si potrebbe dire che ha fatto tutto lui…io…Oh, scusami Rosie avrei dovuto dirtelo!-

La maga castana scosse il capo divertita.

-Ma figurati! Sai ti capisco, potevi pensare che io ne potessi in qualche modo rimanere ferita, ma non preoccuparti! Non è un problema! Sono felice che tu ti sia messa con Scorpius Malfoy, in fondo è proprio un bel ragazzo e sono assolutamente convinta che vuoi due formiate una bella coppia!- dichiarò convinta.

Lily alzò improvvisamente gli occhi, guardando l’amica con una strana espressione sconvolta sul volto.

-C-che cosa hai detto?- sussurrò con voce spezzata.

Rose alzò entrambe le sopracciglia, dubbiosa.

-Ma che sono felice per te! Sono felice che tu stia con Scorpius e poi mag-

Ma non riuscì a finire la frase per la fulminea reazione della Grifondoro, che come una furia scattò in piedi iniziando ad imprecare.

-Ma chi diavolo ti ha detto che io sto con Malfoy? IO NON STO CON MALFOY!- gridò esasperata, passandosi una mano tra le ciocche ramate.

-Ma Lils, io-

-Merlino, chi può aver messo in giro una voce del genere? Io stavo parlando di un semplice bacio. Io e Malfoy ci siamo baciati, non messi insieme! Anzi sarebbe meglio dire che lui ha baciato me, io manco ero consenziente! Ha fatto tutto lui! Ma se scopro chi ha messo in giro questa voce io…-

La Corvonero si alzò prontamente in soccorso dell’amica, prendendola per le spalle.

-Lily! Calmati!- disse, scuotendola leggermente. –Allora, tu sei sicura di non stare con Malfoy, Scorpius Malfoy? Guarda che me lo puoi dire, non mi arrabbio!-

-NO! Ma come te lo dev-

-Bene, allora credo che tu stia in grande bel pasticcio! Perché, ora come ora, siete la coppia del giorno e non credo sarà molto facile, fermare questo pettegolezzo, visto che ha già fatto il giro di tutta la scuola!-

Lily socchiuse lentamente le palpebre, realizzando quello che era purtroppo successo.

-Oh, Merlino!-

 

 

20 Dicembre 2005, 12.30, Corridoi, Hogwarts.

 

-Malfoy, dobbiamo parlare!- dichiarò una voce, mentre il ragazzo veniva afferrato per un braccio.

Erano passati due lunghissimi ed estenuanti giorni prima che Lily capisse che, l’unica cosa che andasse fatta, era quella di parlare con Malfoy.

-Che vuoi, Potter?- domandò lui leggermente seccato, voltandosi verso la figura minuta che l’aveva fermato.

La maga prese un profondo respiro.

-Credo che abbiamo un problema…- lasciò la frase in sospeso, credendo che il ragazzo avrebbe perfettamente capito dove stesse andando a parare.

Il Serpeverde alzò entrambe le sopracciglia incrociando le braccia al petto, ostentando un’aria perplessa.

-Non so a cosa ti stia riferendo.- rispose con voce distaccata.

Lily allargò le iridi nocciola, possibile che non avesse veramente capito?

-Ma come! Non hai sentito le voci che stanno girando?-

Malfoy scosse imperterrito il capo.

-Continuo a non capire.-

-B-beh, in poche parole…noi…cioè…hai capito, no?- balbettò poco convinta, sentendo uno leggero colorito formarsi sulle sue gote.

-Cosa stai cercando di dirmi, Potter?-

Lily sbuffò innervosita, mentre si passava una mano tra le ciocche ramate in un chiaro sintomo di esasperazione.

-Io e te stiamo insieme!- affermò infine con un tono di voce stridulo.

Il mago la fissò ostentando un’aria scettica.

-Io e te stiamo insieme?- chiese, mentre un ghigno divertito inizia ad aprirsi sulle sue labbra prima che riuscisse a fermarlo. –Lo sai che sei veramente buffa?-

La Grifondoro osservò attentamente il ragazzo con un’espressione sorpresa dipinta sul volto.

-M-mi stavi prendendo in giro?- esclamò tremante di rabbia.

Malfoy si limitò a ghignare maliziosamente.

-Pensavi veramente che non venissi a conoscenza di un pettegolezzo che mi coinvolge in prima persona?-

La giovane Potter prese un altro profondo respiro cercando di calmare l’ira che provava in quel momento.

-Ma allora, se mi è permesso chiederlo, posso sapere perché mi hai fatto fare la scena imbarazzante di qualche minuto fa?-

Il ragazzo alzò gli occhi argentei al cielo.

-Ma mi sembra ovvio Potter, perché tu sei estremamente divertente!- dichiarò convinto. –Comunque credo che sia meglio allontanarci da qua, come al solito stai dando spettacolo.- aggiunse subito dopo lanciando una breve occhiata alla folla che si era formata poco distante da loro.

Lily impallidì.

 

 

20 Dicembre 2005, 12.33, Corridoi, Hogwarts.

 

Lilian si appoggiò con entrambe le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.

Dopo essersi accorta della quantità di studenti che li stava osservando, bisbigliando tra loro, era stata presa dal panico e aveva iniziato a correre senza una meta, trascinandosi dietro uno Scorpius Malfoy alquanto sconvolto.

-Potter! Tu sei del tutta matta!-urlò irritato, con la voce spezzata dal fiatone.

La ragazza ramata si limitò a lanciare un’occhiata per il lungo corridoio dove si era fermati, sforzandosi di individuare una qualche presenza.

Vuoto, per fortuna.

-Malfoy vuoi abbassare la voce?!? Vuoi che qualcuno ci senta?- sussurrò poi, poggiandosi un dito sulle labbra.

-Ma tu sei tutta pazza! Mi vuoi spiegare che cosa ci facciamo qua?- ribatté lui, abbassando tuttavia il tono di voce.

Lily alzò gli occhi al cielo, esasperata dal comportamento del giovane.

-Ma ci sei o ci fai? Dobbiamo parlare, no?-

Il mago sospirò.

-Potter, non vedo che ci sia da dire sull’argomento.- dichiarò, ricomponendosi leggermente e ritornando ad usare il suo solito tono distaccato.

Lei lo guardò come se fosse del tutto impazzito.

-Come non c’è niente da dire? Tutta la scuola crede che io e te stiamo insieme e tu non credi ci sia niente da dire?- strillò sdegnata. –Ma sai che ti dico? Puoi anche andare al diavolo!-

Uno strano inquietante silenzio cadde tra i due ragazzi, mentre essi si guardavano con astio negli occhi.

-Bene.- disse ad un certo punto lui, risistemandosi il colletto della cravatta. –Credo non ci sia nient’altro da dire.-

Per le iridi nocciola di Lily passò un lampo di delusione.

-Bene.- rispose poco dopo, distogliendo lo sguardo da quello del biondino.

-Comunque ti consiglio di non smentire le voce, Potter. Se no il pettegolezzo si alimenterà, soprattutto dopo questa tua brillante trovata.- affermò mentre si allontanava lentamente dal corridoio.

 

 

20 Dicembre 2005, 16.35, Corridoi, Hogwarts.

 

Il malumore non se n’era andato per nemmeno un secondo. Era rimasto, nascosto forse da qualche piccolo sorriso stiracchiato, durante tutte le ore che erano passate, ma ora sembrava improvvisamente essere tornato a farsi sentire con tutti i suoi effetti.

Va bene, quella situazione era pressoché assurda! Aveva sempre odiato i pettegolezzi e di certo adesso non ne aveva maturato un amore spassionato, ma ancora non riusciva a capire come un’idea del genere poteva essere anche solamente concepita. Lei e Malfoy. Era come mettere insieme pasta e frutta. Impossibile. Disgustoso.

Ma la gente non sembrava capirlo. Noo, a qualcuno pareva anche ragionevole e lei questo non lo poteva sopportare.

Non sopportava gli sguardi maliziosi e invidiosi di alcuni oppure quelli  indignati di altri. Tutti avevano dato per scontato che fosse la verità. Ma, piccolo irrilevante problema, non era la verità! Era uno stupido pettegolezzo, ma perché nessuno le voleva –o almeno provava- a crederle?

-Lily, ti posso parlare?- la voce di suo fratello echeggiò per il corridoio stranamente deserto.

Con irritazione, la ragazza si volto verso il giovane Serpeverde.

-Che vuoi?- gli chiese malamente, per il nervosismo che aveva accumulato in quella lunga giornata.

Abus rispose al suo sguardo, sfidandola maliziosamente.

-Vorrei sapere che cos’è questa storia di te e Scorpius! Lui non mi vuole raccontare niente, ma cavolo dovrei saperlo se il mio migliore amico si mette con mia sorella, no?-

Lily alzò le iridi nocciola al cielo, roteandole.

-E ti pareva!- disse parlando più con se stessa che con il mago. –Beh, che cosa vuoi sapere?-

-Come che cosa voglio sapere, e me lo chiedi?-

-Senti Al, io e Malfoy non stiamo insieme, al massimo ci scambiamo qualche battibecco se ci incontriamo per strada, ma tra noi NON. C’E’. ASSOLUTAMENTE. NIENTE.- dichiarò con stizza, allontanandosi poi velocemente dal fratello, che la guardò andare via con perplessità… Ma che aveva detto di male?

 

Spazio dell'Autrice:
Allora che ve ne pare di questo capitolo? Spero di essere riuscita a caratterizzare entrambi i personaggi!
Va bè, non avendo nient'altro di interessante da dire passo a ringraziare tutti quelli che seguono la storia e in particolare sbrilluccica, netta_netta e Kalencair che hanno commentato! E grazie anche a tutti quelli che hanno inserito questa storia nelle seguite o nelle preferite!
Un bacione
Pallina 

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Capitolo 3
*** Parte Terza - L'Errore ***



PARTE TERZA – L’ERRORE

 

 

21 Dicembre 2005, 19.04, Sala Grande, Hogwarts.

 

In fondo Malfoy aveva ragione, smentire il pettegolezzo avrebbe peggiorato la loro situazione. E a Lily l’unica soluzione che le era, sfortunatamente, venuta in mente, dopo quasi un giorno in cui ci aveva rimuginato sopra, era quella di farsi vedere in comportamenti ben poco impliciti in compagnia di altri ragazzi. E quale luogo migliore della Sala Grande durante la cena della domenica?

Era per questo che ora si ritrovava ad entrare nella sala, ridacchiando stupidamente, stringendo il braccio di un bel Grifondoro del suo anno, di cui purtroppo continuava a dimenticarsi il nome.

Certo, non era la situazione più romantica del mondo, ma avrebbe suscitato l’effetto desiderato.

Infatti appena la ragazza era sopraggiunta tutti gli occhi dei presenti si erano rivolti verso di lei, stranamente sorpresi. Quello che però Lilian non aveva preso in considerazione, mentre attuava il suo piano diabolico, era la reazione di un ben noto Malfoy, che in quel momento la guardava con un sopracciglio alzato in un’espressione allo stesso tempo scettica e irritata.

Beh, cosa voleva in fondo? Aveva scelto lui di non discutere della loro spiacevole situazione e lei, poi, si era semplicemente adeguata di conseguenza.

Fu per questo che, lanciando uno sguardo di sfida al giovane Serpeverde, si sporse verso il Grifondoro unendo le proprie labbra con le sue in un bacio appassionato.

Tanto perché la situazione non doveva in qualunque caso essere travisata.

Ma quello che a Lily Potter non sarebbe mai entrato in testa era che per ogni azione c’è una conseguenza, positiva o negativa che fosse, ma qualcosa capita per forza.

Infatti, un Scorpius Malfoy ben poco propenso alla chiacchierata civile si alzò lentamente dal proprio posto dirigendosi elegantemente verso la nuova coppia, il volto che ostentava un’espressione distaccata e fredda, mentre il brusio che regnava nella sala veniva pian piano alimentato.

-Potter, ora. Con me.- affermò apparentemente calmo, prendendo subito dopo la giovane ramata per una mano, prima di trascinarla bruscamente fuori dal portone che introduceva nella Sala Grande.

 

 

21 Dicembre 2005, 19.15 , Aula in Disuso, Hogwarts.

 

Lily venne bruscamente spinta ad entrare in un aula in disuso, mentre la porta veniva sbattuta alle sue spalle.

-Potter, come cavolo ti è potuto venire in mente!- gridò la voce irata di Scorpius Malfoy alle sue spalle. – L’idea di farmi passare per cornuto è stata la migliore che sei riuscita a trovare?-

La ragazza sbatté le palpebre perplessa, prima di volgersi lentamente verso il Serpeverde e osservarlo con espressione stupita, ancora troppo sorpresa anche solamente per replicare alle sue urla, che in quel momento continuavano imperterrite ad insultarla.

-Scusa Malfoy, si può sapere cosa ti è preso?- chiese meravigliata, il tono di voce che aveva preso un’intonazione tranquilla e gentile.

Il giovane alzò le sue iridi argentee al cielo, esasperato.

-Che cosa mi è preso? – replicò lui. –Cosa ti è preso a te, Potter! Cosa pensavi di fare con questa bella messa in scena?-

Lilian sbuffò infastidita, mentre lentamente iniziava anche lei ad alterarsi.

-Beh, mi è sembrata l’idea migliore, va bene? Non sono un genio come te, sai? Non ho saputo creare niente di meglio, visto che tu avevi consigliato di non smentire a parole il pettegolezzo! E poi voglio proprio sapere che cosa tu avevi in mente, caro signor Perfettino!- dichiarò stizzita la giovane Potter.

-Ma io avevo semplicemente pensato di far scemare il pettegolezzo con il tempo. Se non ci fossimo più fatti vedere insieme la cosa sarebbe passata in secondo piano, non credi?- rispose Scorpius con aria altezzosa.

-Ah.- mormorò Lily presa in contro piede, per poi però riprendersi immediatamente –Beh, non mi sembra che con la tua scenata di gelosia abbia migliorato più di molto la situazione!-

Le sopracciglia del ragazzo si andarono ad aggrottare in un espressione stupita.

-Non so proprio di cosa tu stia parlando.-

Fu la volta della Grifondoro di aggrottare le sopracciglia, perplessa.

-Ma certo, perché strapparmi dalle braccia di un altro ragazzo con un espressione di odio dipinta sul volto per poi rinchiudermi in uno sgabuzzino, non ti sembra la possibile reazione di un ragazzo geloso?- chiese ironica la giovane con un sorriso vittorioso che le si andava a disegnare sulle labbra, mentre osservava un Scorpius Malfoy senza parole.

-Che succede il nostro piccolo Malfoy non sa più come ribattere?- aggiunse dopo qualche minuto di silenzio, imitando il tono del ragazzo.

-Potter, non sei divertente.- ringhiò il Serpeverde in risposta, le iridi argentee ormai ridotte in due fessure minacciose.

Un'altra caratteristica che i geni Potter-Weasley tramandano ormai da generazione in generazione, è la capacità di non riuscire a capire quando fermarsi, quando si supera il limite. E purtroppo, Lily aveva ereditato questo piccolo problema genetico.

-Oh, non sono divertente? Chissà perché adesso non sono divertente! Forse perché ho ragione?-

Ma si sa, i Potter non sono mai stati bravi a capire le cose ovvie.

E così, dopo quelli che sembrarono pochi secondi, Lilian si ritrovò sbattuta contro un muro con le mani del giovane Malfoy che la immobilizzavano sulle spalle.

-Ti ho detto che non sei divertente, Potter.- ripeté lui in un sussurro, avvicinando pericolosamente il suo volto a quello della ragazza, improvvisamente ammutolita.

-Adesso sei tu quella rimasta senza parole, eh?- continuò imperterrito.

In quel momento Lily si maledisse con tutta se stessa. Si maledisse per averlo provocato, per avere avuto quella brillante idea per smentire il pettegolezzo. Si maledisse anche solo per aver iniziato a parlare con lui e per aver fatto quella stupida promessa a Rose.

In quel momento Lilian Luna Potter, quinto anno, Grifondoro provò per la prima volta paura di un suo compagno.

Ma l’orgoglio è duro a morire e lei, pur di non far vedere le sue debolezze, avrebbe fatto di tutto.

Fu per questo che dopo qualche minuto di esitazione, rispose al Serpeverde con tono ostile.

-Non mi fai paura, Malfoy.-

Dopo quella frase si formò uno strano, quanto inquietante silenzio, mentre i due ragazzi si guardavano con ostilità negli occhi. Nessuno dei due sembrava aver intenzione di sbloccare quella situazione.

-Vattene, Potter. La nostra conversazione è finita.- affermò infine il giovane Malfoy, liberando la Grifondoro dalla sua presa, per voltarle successivamente le spalle. Forse per il semplice fatto che non sarebbe riuscito a reggere il suo sguardo un secondo di più.

E Lily non se lo fece ripetere due volte e, rapidamente, uscì dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle.

 

 

21 Dicembre 2005, 20.03, Prossimità del Lago, Hogwarts.

 

Appena uscita da quell’aula, Lily si era messa a correre senza una meta precisa. Voleva solo allontanarsi il più possibile da lui.

Odiava la sensazione di impotenza che aveva sentito, era stata completamente alla mercé di una persona. Ed era arrabbiata con se stessa per essersi fatta spaventare in quel modo, era una Grifondoro in fondo! Ma la cosa che la mandava più in bestia era che a farle provare quelle emozioni era stato quel bambino viziato di Malfoy.

Dopo parecchi minuti di corsa si era fermata, ritrovandosi sulla riva del lago ghiacciato.

Si era seduta, appoggiando la schiena contro il tronco di un albero, mentre il freddo gelo di Dicembre le penetrava nelle ossa. Ma la ragazza non sembrava accorgersi di niente, persa nei suoi pensieri.

Improvvisamente, però, una voce conosciuta la destò, mentre una figura si sedeva al suo fianco.

-Ehi…-

-Ehi.- ripeté la Grifondoro senza enfasi, lo sguardo fisso sulla distesa ghiacciata davanti ai suoi occhi.

-Non hai freddo?- le chiese gentilmente.

-No.-

-Hai voglia di parlare di quello che è successo?- continuò imperterrita.

-No.-

-Sicura?-

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Lily si voltò con uno scatto rabbioso verso la sua migliore amica, irata da tutte quelle attenzione che, in quel momento, non voleva assolutamente riceve.

-Senti Rose, non sono dell’umore per chiacchierare allegramente con te, ok? Non lo capisci che magari voglio rimane da sola? Che forse non ho voglia di raccontarti tutto quello che mi succede?- sbottò la giovane Potter, tornando subito dopo a osservare la superficie del lago.

Il silenzio si impossesso nuovamente del luogo, mentre entrambe le ragazze osservavano il bellissimo spettacolo che li si presentava davanti agli occhi.

-Scusa.- mormorò Lily qualche minuto più tardi, pentendosi per aver rovesciato sulla cugina tutta la sua rabbia.

Rose le sorrise comprensiva.

-Figurati. –le rispose tranquilla, prendendo una breve pausa prima di continuare –Adesso sei pronta per raccontarmi cosa è successo?-

-Si…-

 

 

21 Dicembre 2005, 20.47, Cucine, Hogwarts.

 

Dopo aver parlato con Rose, Lily si era sentita subito meglio. Grazie ai suoi saggi consigli si era calmata immediatamente e le sensazioni che aveva provato le sembravano ormai solo un brutto sogno.

Aveva deciso che non avrebbe mai più avuto a che fare con Scorpius Malfoy e, in questo modo, sperava che il pettegolezzo si sarebbe smentito da solo. In fondo quanti racconti assurdi aveva sentito in giro per la scuola? E quanti poi si erano confermati come veri?

La percentuale era talmente bassa che magari quella storia sarebbe passata in secondo piano nel giro di pochi giorni. Almeno così sperava. O meglio, così l’aveva convinta a sperare Rose.

Però, dopo aver parlato per una buona mezz’oretta con sua cugina, lo stomaco della Grifondoro aveva iniziato a brontolare e, proprio per questo motivo, ora si ritrovava a solleticare una pera perché le aprisse un noto passaggio segreto.

Appena entrata nelle cucine, un forte profumo le inebriò l’olfatto.

-Salve Potter.-

La ragazza fece un saltò di qualche metro quanto sentì quella voce, che ormai avrebbe riconosciuto fra mille.

Ed ecco che tutti i buoni propositi appena fatti andavano in fumo, spazzati via, come semplice polvere. Ma perché doveva essere così sfortunata?

-Oh no, ancora tu.- mormorò sconsolata, dopo essersi ripresa dallo spavento, voltandosi successivamente verso l’uscio delle cucine.

Ma una mano le afferrò il polso prima che potesse anche solo incamminarsi verso l’uscita.

-Sono felice anch’io di vederti.- affermò ironico il giovane Malfoy, costringendola a voltarsi verso di lui.

-Senti Malfoy, non sono dell’umore per continuare a litigare con te, quindi – i suoi occhi nocciola si abbassarono sulla mano di lui ancora stretta sul suo polso. –se volessi gentilmente liberarmi, me ne andrei a dormire.-

Il ghigno sul volto del Serpeverde, se possibile, si allargò ancora di più.

-E chi ha detto che io voglia litigare?-

Lilian alzò lo sguardo al cielo, esasperata.

-Oh, andiamo. Quando mai abbiamo avuto una conversazione civile noi due?- chiese ironica lei.

-E chi ha detto che io voglia conversare?- replicò nuovamente, mentre una scintilla di malizia gli attraversava le iridi argentee.

E irrimediabilmente Lily rimase senza parole. Sapeva che in quel momento si sarebbe dovuta allontanare velocemente da quel luogo –e principalmente da lui-, ma il suo corpo non sembrava intenzionato a rispettare gli ordini del cervello.

Fu per questo, apparentemente semplice, motivo che la ragazza rimase immobile ad osservare gli occhi dello studente, quasi ne fosse ipnotizzata. Fu per questo che non si scostò, quando lui avvicinò il volto al suo. Fu per questo che quando le loro labbra si sfiorarono, non interruppe quel contatto, sentendo invece un piccolo brivido attraversarle la schiena. Fu per questo che, quando lui la liberò dalla sua presa ferrea, andò ad intrecciare le sue mani dietro al collo del Serpeverde. E fu sempre per questo che quando lui cercò di approfondire il bacio non glielo impedì.

Rimasero così per quelli che sembrarono secoli, prima che una vocina li interrompesse.

-Scusate signori, volevate che Kilsy aiutasse voi?-

Immediatamente Lily si risvegliò dal torpore nel quale era caduta, staccandosi rapida da Scorpius e portandosi una mano sulle labbra arrossate.

-Si, elfo. Ho fame.- dichiarò stizzito il ragazzo, spostando successivamente la sua attenzione sulla giovane, che aveva rapidamente sostituito un’espressione sorpresa a una irata, mentre l'elfo si allontanava.

-Come, cavolo ti sei permesso?!?- strillò Lily, iniziando a infliggere al Serpeverde piccole spinte sul petto. –Dico sei uscito di senno? Perché l’hai fatto? Perché? Sei un’idiota Malfoy! Cosa credi, che adesso possa tornare tutto come prima? Certo, per te è facile! Tu ti baci almeno una ragazza al giorno, che ti costa baciarne una in più? Ma non è così semplice, sai? Le persone hanno dei sentimenti. Sentimenti, sai cosa sono, viscido Serpeverde?-

Purtroppo Scorpius, al posto di fingersi dispiaciuto e annuire alle parole della piccola di casa Potter, non riuscì a trattenere che un piccolo ghigno gli si disegnasse sulle labbra.

-Si può sapere cosa ridi? Cosa ci trovi di divertente? Rispondimi, idiota!- continuò imperterrita la studentessa ramata, ormai furente più che mai per il comportamento del ragazzo.

-E’ inutile che fai queste scene, Potter. Non mi sembra che ti sia dispiaciuto il mio bacio e non avresti avuto questa reazione se non ti interessassi almeno un po’.- replicò convinto e pacato, cosa che la fece imbestialire ancora di più.

E, a quel punto, la Grifondoro non si trattenne più e lasciò la mano scattare verso la guancia di Scorpius.

-Ti odio Malfoy.- affermò irata, prima di allontanarsi il più velocemente possibile.

 

Spazio dell' Autrice:
Allora...questo capitolo purtroppo mi è venuto abbastanza corto e non è che mi piaccia più di tanto! 
Soprattutto spero che Scorpius non sembri uno psicopatico! E' solo un po' confuso, nel senso che nella prima parte del capitolo ha una reazione violenta perchè si sente colpito nel vivo e poi diciamo che cerca un modo tutto suo per scusarsi. Non so se si capisce bene...bah!
Cmq per quanto riguarda le domande che mi sono state poste, non so bene cosa si intenda per Long-fic, nel senso che più o meno mancano due o tre capitoli (devo vedere se me ne serve uno in più per non far sembrare fuori di testa i miei personaggi -cosa che sta già succedendo- ù_ù) alla fine! 
In ogni caso spero che questo capitolino -inoino- vi sia piaciuto e ringrazio chi ha commentanto (Margot90, Kalencair, netta_netta e mayetta), grazie veramente! Inoltre ringrazio chi ha inserito la storia nelle preferite/ricordate/seguite e chi la legge silenziosamente!
Un bacione
Pallina



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Capitolo 4
*** Parte Quarta - L'Attacco ***






PARTE QUARTA - L’ATTACCO
 

 

 

08 Gennaio 2026, 8.30, Sala Grande, Hogwarts.

 

Purtroppo le vacanze di Natale erano finite e Lily, insieme a i suoi cugini, aveva fatto ritorno ad Hogwarts. Staccare da tutto per un po', e soprattutto da Malfoy, le aveva fatto bene, ma ormai il ritmo frenetico della vita scolastica era tornato a soffocarla.

In quel momento si trovava, mezza addormentata, seduta alla tavolata di Grifondoro, mentre beveva il suo caffè. La Sala Grande era abbastanza silenziosa, a fare colazione c’erano solo i giocatori delle due squadre avversarie che si sarebbe sfidate quel giorno. La ragazza era parecchio tesa per la partita che l’aspettava, ma stava comunque cercando rilassarsi in quella quiete momentanea.

Malauguratamente le venne l’idea di alzare lo sguardo per osservare le poche persone presenti insieme a lei a fare colazione. La sua attenzione fu subito attirata dal tavolo verde-argenteo dove, a fianco di suo fratello, era seduto un ben noto ragazzo biondo che, proprio in quel momento, alzò lo sguardo incrociando quello della giovane Potter.

Lily accortasi dello sbaglio appena fatto abbassò, arrossendo, le iridi nocciola verso la tazza che teneva in mano, sperando inutilmente che il Serpeverde non pensasse che lo stesse fissando.

Purtroppo però quei mesi invernali non le stavano portando molta fortuna.

-Potter.- affermò poco dopo una voce, che ormai avrebbe riconosciuto fra mille.

-Malfoy.- borbottò, senza alzare lo sguardo dalla tazza di caffè.

-Come sono andate le vacanze?-

Lily, continuando a dare le spalle al ragazzo, alzò gli occhi al cielo. Ma che domande le faceva?

-Bene.- rispose dopo qualche minuto di silenzio.

-Bene.- replicò atono Malfoy.

Quella situazione la imbarazzava parecchio. Se ne stavano lì, lei che fissava il muro davanti a sé e l’altro che le guardava la nuca, entrambi aspettandosi chissà che.

-Beh, volevo farti gli auguri per la partita di oggi. Ci si vede Potter.- e dicendo questa frase, il giovane Serpeverde si allontanò.

Lily appena metabolizzò veramente quello che lui le aveva detto, si voltò di scatto, ma il ragazzo era ormai lontano.

Malfoy le aveva fatto davvero gli auguri per la partita di Quidditch contro Serpeverde?

 

 

08 Gennaio 2026, 12.45, Spogliatoi di Quidditch, Hogwarts.

 

La partita era finita male. Doveva aspettarselo, era stata tutto il tempo con la testa fra le nuvole a pensare perché Malfoy si fosse comportato in quel modo quella mattina e avercelo in campo come avversario non era stato certo d’aiuto. Si era fatta sfuggire più volte la pluffa dalle mani e non aveva mai centrato gli anelli. Un disastro!

I suoi compagni di squadra se ne erano andati già da parecchio tempo e negli spogliatoi rimaneva solo lei.

Aveva aspettato che tutti fossero usciti, prima di mettersi sotto la doccia. Aveva bisogno di pensare, di capire.

Mentre l’acqua calda le scendeva lungo il corpo si rilassò, riuscendo così a liberare tutti i pensieri che fino a quel momento l’avevano tormentata.

 Non riusciva proprio a comprendere il comportamento del Serpeverde, ma la cosa che ancor meno si spiegava erano i suoi di sentimenti. Cosa le interessava alla fine cosa facesse Malfoy? Era andato a fargli gli auguri per la partita, e allora? Era forse un buon motivo per non giocare per niente e lasciargli la vittoria a tavolino?

Che l’avesse fatto apposta? No, era una cosa troppo malata persino per lui.

Basta, doveva metterci una pietra sopra. Basta con Scorpius Malfoy. Con i suoi baci e i suoi auguri.

Scuotendo la testa per auto convincersi dei suoi pensieri, la Grifondoro uscì dalla doccia.

 

 

08 Gennaio 2026, 13.07, Corridoi, Hogwarts.

 

Ci aveva messo più tempo del dovuto a vestirsi e ora si trovava a camminare da sola per i corridoi della scuola, diretta verso la Sala Grande. Probabilmente a quest’ora tutti stavano già mangiando il dolce.

Affrettò il passo, sperando di arrivare in tempo per mettere almeno una fetta di pane sotto i denti, quando una voce la fermò.

-Potter, finalmente ce l’hai fatta.-

Lily si bloccò, mentre la figura di Charlotte Parkinson seguita naturalmente dalle sue due tirapiedi, Jenny e Sally, le si parava davanti.

-Ce ne hai messo di tempo per lavarti!- esclamò la Serpeverde, ridacchiando divertita, seguita immediatamente dalle sue compagne.

La giovane Potter aggrottò le sopracciglia, perplessa.

C’era qualcosa che non le tornava, perché Charlotte Parkinson, l’essere più vanitoso e presuntuoso di tutta Hogwarts, l’aveva aspettata mentre si faceva la doccia? Non si erano nemmeno mai rivolte la parola e adesso la fermava in mezzo ad un corridoio per chiacchierare?

La cosa era molto sospetta.

-Che vuoi Parkinson?- replicò brusca, per niente interessata a saltare la cena.

Le tre ragazze si avvicinarono, accerchiando Lily, mentre la Parkinson continuava a ridacchiare stupidamente.

-Niente Potter, giusto fare due chiacchiere.-

Lilian spostò i suoi occhi da una all’altra, diffidente. Qualcosa le diceva che quelle tre non erano affatto amichevoli come volevano sembrare.

-Non so se sai dell’assurdo pettegolezzo che gira su di te e Scorpius…-

La ragazza ramata non riuscì a trattenere un sbuffo che le uscì dalle labbra, mentre alzava le sue iridi nocciola al cielo.

Ci si mettevano anche loro adesso? Era passato tanto di quel tempo che pensava che la gente se ne fosse finalmente dimenticata…Non poteva credere che davvero le stesse parlando per quella stupida diceria.

-Arriva al dunque, Parkinson.- la interruppe seccata.

La Serpeverde sembrò presa leggermente in contropiede, ma si riprese subito.

-Bene.- affermò, infatti, sorridendo malignamente. –Volevo solo avvertirti che la prossima volta che ti vedo girare intorno a Scorpius per te saranno guai, troietta.-

Lily strinse i pugni lungo i fianchi per trattenere la rabbia che l’aveva colta sentendosi insultare. Ma come si permetteva?

Improvvisamente, però, cambiò idea, decidendo che nessuno la obbligava a contenersi dal dare una lezione a quelle tre. Pertanto tirò fuori la bacchetta dalla tasca e a guardò con aria minacciosa le Serpeverde.

-Ripetilo se hai il coraggio.- disse ostile, mentre osservava le ragazze che estraevano la proprio bacchetta in risposta.

Tre contro uno, non era leale, ma di sicuro non poteva aspettarsi un comportamento corretto da loro. Tanto era comunque sicura che le fattura Orcovolante di sua madre sarebbe bastata per metterle al loro posto.

-Ti ho chiamato come ti chiama tutta la scuola.-

-Farai una brutta fine, Parkinson.- replicò lei, sorridendo maliziosamente alla sua avversaria, pronta a colpirla con un incantesimo.

Ma, proprio nel momento in cui stavano per pronunciare un sortilegio, si sentirono distintamente dei passi arrivare.

Lily si bloccò, la bacchetta ancora stretta in pugno pronta a difendersi da qualsiasi attacco della sua rivale, aspettando che il rumore si allontanasse. Essere scoperta da un professore non era proprio quello che desiderava.

Purtroppo, però, i passi non si allontanarono, ma anzi sembrava quasi che si stessero dirigendo verso di loro.

-Che sta succedendo qui?- chiese una voce, mentre la figura di Scorpius Malfoy sbucava da dietro l’angolo.

Il ragazzo passò le sue iridi argentee da Lily, i cui occhi mandavano scintille, alle sue compagne di casata, chiaramente in atteggiamenti ostili.

-Charlotte?- domandò, non avendo ricevuto risposta.

-Si, Scorpius?- fece quest’ultima con aria angelica, abbassando immediatamente la bacchetta.

-Cosa sta succedendo qui?-

La Parkinson si guardò intorno come se stesse decidendo sul da farsi, prima di avvicinarsi al ragazzo abbracciandogli un braccio.

-Oh Scorpius, la Potter ci ha minacciate e stava per attaccarci…non so proprio perché…- affermò, guardando il giovane negli occhi e sbattendo le sue lunghe ciglia.

Lily la guardò sorpresa. Cosa si stava inventando quella gallina?

-Potter, essendo Caposcuola potrei punirti. Dammi una sola buona ragione per non farlo.- replicò Malfoy, osservando la Grifondoro in attesa di una sua risposta.

Ma la giovane Potter era troppo stupita per spiccicare parola, non poteva credere che lui le stava credendo. Certo, doveva aspettarselo da Malfoy, ma la cosa la lasciava comunque senza parole. Come poteva pensare che lei avesse minacciato quella cretina della Parkinson? Quale buon motivo avrebbe mai potuto avere per fare una cosa del genere?

-Ha detto che dovevo starti lontana, altrimenti me l’avrebbe fatta pagare…- mormorò la Serpeverde, simulando poi perfettamente un singhiozzo trattenuto.

Malfoy si voltò verso la sua compagna di casata con aria perplessa, prima di riportare la sua attenzione su Lily, sorridendole maliziosamente.

-Ah…è così?- chiese con aria divertita. –Bene Potter, visto che non hai niente da replicare, sono costretto a togliere venti punti a Grifondoro per il tuo atteggiamento aggressivo!-

Lily strinse i pugni lungo i fianchi, irata. Non poteva crederci che lui potesse anche solo pensare una cosa del genere.

-Ma andate al diavolo tutti quanti!- affermò infuriata, prima di volgere le spalle ai Serpeverde e allontanarsi dal corridoio.

 

 

08 Gennaio 2026, 13.25, Corridoi, Hogwarts.

 

Lily camminava come una furia, la bacchetta ancora stretta in mano. I suoi passi che rimbombavano nel silenzio del corridoio.

Non capiva come Malfoy avesse potuto credere a quella gallina. Lei che minacciava loro? Ma erano tutti impazziti?

Non sapeva perché la cosa le avesse dato tanto fastidio. La sua parte razionale, infatti, le diceva che la sua reazione era esagerata e che, non avendo replicato niente a quelle insinuazioni, la situazione poteva essere fraintesa. Ma il fatto che lui avesse creduto a loro la mandava in bestia.

-Potter, fermati!- affermò una voce, prima che una mano si stringesse sul suo polso costringendola a voltarsi.

Una volta girata e accortasi di chi l’aveva fermata, Lily alzò la bacchetta, puntandola contro il suo interlocutore.

-Malfoy, mollami immediatamente.- ordinò furiosa, puntando la stecca verso il volto del ragazzo.

Il giovane, guardando la sua espressione, liberò velocemente il polso dalla sua stretta.

-Mi vuoi spiegare cosa è successo poco fa?- chiese dopo qualche secondo di silenzio, in cui i due si erano guardati con astio negli occhi.

-Perché non lo chiedi alla Parkinson? Mi è sembrata abbastanza brava a spiegarti la sua versione dei fatti!- replicò lei, voltandosi successivamente e riprendendo a camminare.

Ma ben presto fu costretta nuovamente a fermarsi, dalla presa sul suo polso.

-Potter, smettila!- esclamò lui con tono irato. –Mi stai facendo diventar matto!-

Lily lo fulminò con lo sguardo. Lei stava facendo diventar matto lui? Questa si che era bella, perché era lei che baciava le persone senza motivo o che faceva strani auguri? Ma certo!

-Vai al diavolo!-

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, esasperato.

-Si può sapere ora che ti ho fatto! Smettila di mandarmi al diavolo e spiegami!- replicò lui, abbassando leggermente il tono di voce.

Lily lo guardò in silenzio per un attimo, improvvisamente tutta l’arrabbiatura era scomparsa, mentre osservava l’espressione scoraggiata delle sue iridi argentee. Cosa le stava implicitamente dicendo?

Meglio non saperlo.

-Lasciami in pace, per favore.- mormorò alla fine, prima di allontanarsi.

E il giovane la guardò andare via fino a che non svoltò l’angolo.

-Stupido!- si sgridò, mentre dava un pugno al muro per scaricare la rabbia.

 

 

08 Gennaio 2026, 14.30, Prossimità del Lago, Hogwarts.

 

Davanti alle sue iridi nocciola Hogwarts era una distesa innevata e non un solo rumore si udiva per tutto il parco, attutito dalla neve. La calma regnava sovrana.

Per questo si era seduta sulla neve vicino al lago, la schiena appoggiata contro il tronco di un albero, ignorando il freddo di Gennaio le penetrava nelle ossa, troppo presa dai suoi pensieri per preoccuparsene.

Il comportamento di Malfoy l’aveva confusa ancora di più. Perché aveva quello sguardo così disperato mentre le chiedeva di spiegargli? Che gli importasse veramente di lei?

No, impossibile. Malfoy non era uno che si innamorava o che faceva cose del genere. La stava semplicemente prendendo in giro, non doveva cascare nel suo piano. Si sarebbe fatta troppo male e non poteva permetterselo.

Già ora era più che coinvolta, lo dimostravano tutti i pensieri che faceva su di lui, cercando di dare un senso ai suoi atteggiamenti.

Doveva smetterla. Non doveva più pensarci. Da ora in poi lui non esisteva. Punto.

Ma proprio non riusciva a spiegarsi quello sguardo di poco prima…Perché?

-Lily!- la chiamò una voce, mentre la figura di Rose si avvicinava correndo. –Ti ho cercato dappertutto, dove eri finita?-

La Corvonero, una volta che la ebbe raggiunta, poggiò le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Aveva le guancie arrossate dalla corsa e dal freddo, i capelli che le ricadevano come una massa informe sulle spalle, mentre una strana luce di felicità le illuminava gli occhi.

Doveva essere accaduto qualcosa.

-Non hai idea di cosa è successo!- esclamò dopo qualche minuto, spostando le sue iridi azzurre sulla giovane Grifondoro.

-Che è successo?- le chiese senza troppa enfasi.

-Lysander mi ha chiesto di uscire!- dichiarò Rose raggiante, mentre la sua interlocutrice scattava in piedi.

-Oh Rose, sono così felice per te!- affermò Lily, abbracciando subito dopo la cugina.

Rimasero così per quelli che sembravano secoli, prima di staccarsi per guardarsi negli occhi.

Lily sorrise contenta, aveva finalmente preso una decisione.

Basta Malfoy e tutti i problemi che portava. Doveva smettere di immaginarsi le cose, doveva lasciarlo perdere.

La notizia di Rose l’aveva resa veramente allegra. Finalmente, dopo tutti i sacrifici che aveva fatto, sua cugina era riuscita a conquistare il ragazzo che le piaceva. Questo le dava un po’ di speranza, magari anche lei prima o poi avrebbe trovato il uomo perfetto per lei.

 Non si sarebbe fatta togliere quella felice speranza da nessuno, soprattutto non da Scorpius Malfoy.

 

 

Spazio dell'Autrice:
Allora ecco ci qua con un nuovo "straordinario" -non so se si coglie l'ironia- capitolo! Che ne pensate?
Anche questo non è poi così lungo, ma mi serviva per preparare i personaggi per il prossimo, che "purtroppo" sarà l'ultimo!
Ho sempre paura che Lily e Scorpius mi vengano come due psicopatici, non so bene perchè, ma nella mia testa il loro comportamento ha un senso...Lily è confusa da tutta questa situazione, non capisce i propri sentimenti e vuole solo essere lasciata in pace, mentre Scorpius ha diciamo le idee un po' più chiare, ma non sa bene come cosa fare e perchè!
Volevo chiedervi un consiglio, secondo voi, dopo il prossimo capito, devo mettere un epilogo? Magari facendo passare qualche anno? Capisco che non sapendo come andrà a finire la storia è un po' difficile rispondere alla mia domanda, ma sono proprio indecisa e non so bene come fare...
Cmq passando ai ringraziamenti, ringrazio tutti quelli che hanno commentato la mia storia e tutti quelli che l'hanno inserita nelle preferite/seguite/ricordate...Grazie davvero! ;D
Un bacione
Pallina

PS: diavoletta88, mi spiace ma purtroppo non ho la più pallida idea di come si faccia a mettere l'avatar!
 


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Capitolo 5
*** Parte Quinta - La Dichiarazione ***







PARTE QUINTA - LA DICHIARAZIONE

 

 

10 Febbraio 2026, 11.30, Sala Comune di Grifondoro, Hogwarts.

 

Era passato un mese. Un mese in cui Lily era riuscita, abilmente, a rispettare il programma di non incontrare il Serpeverde e il suo ricordo, non certo scomparso, era leggermente sbiadito. La vita della giovane Potter era tornata più o meno alla normalità e Scorpius Malfoy non ne faceva più parte.

In quel momento Lilian si trovava seduta in una comoda poltrona della sua Sala Comune, le gambe rannicchiate sotto al sedere, mentre leggeva appassionatamente un libro. Il rumore del fuoco scoppiettante, insieme a un lieve brusio di sottofondo, erano gli unici rumori che l’accompagnavano.

Finalmente la pace.

Rose in quel mese si era messa ufficialmente con Lysander e i loro incontri erano diminuiti drasticamente, infatti era quasi una settimana che le due cugine non trovavano un attimo per incontrarsi. Da un lato si sentiva messa da parte, ma quando vedeva quella luce gioiosa che illuminava gli occhi dell’amica, tutta la sua frustrazione passava in secondo piano. In fondo quello era il momento di Rose ed era giusto che lei se lo godesse.

Aveva avuto quindi tempo per pensare e cercare di convincersi che a lei Scorpius Malfoy non interessava. Cosa che era riuscita a fare quasi del tutto.

C’erano, purtroppo, quegli istanti in cui i loro sguardi si incrociavano, quando stavano in Sala Grande o per i corridoi della scuola, in cui tutti i suoi buoni propositi veniva spazzati via, ma era solo un attimo. Immediatamente dopo Lily continuava per la sua strada come se nulla fosse successo.

Scorpius Malfoy era definitivamente fuori dalla sua vita.

 

 

 10 Febbraio 2026, 21.13, Dormitorio di Serpeverde, Hogwarts.

 

Scorpius Malfoy entrò nella stanza sbattendo la porta. Dopo essersi guardato qualche secondo intorno ed aver notato che l’unico presente era Albus, andò a buttarsi con un tonfo sul proprio letto.

Stava seriamente incominciando ad impazzire. Non capiva che gli succedesse, ma improvvisamente, ovvero da quando era tornato dalle vacanze di Natale, sentiva il bisogno di vedere e parlare con la piccola di casa Potter. Peccato che la giovane, negli ultimi tempi, avesse preso ad ignorarlo e questo lo confondeva enormemente, perché proprio non riusciva a spiegarsi i suoi comportamenti.

Cavolo, quella ragazza lo stava facendo uscire di testa.

Sdraiato supino prese, con un sbuffo, un cuscino, spiaccicandoselo in faccia.

- È successo qualcosa?- chiese Albus, alzando il volto dal libro che stava leggendo.

Scorpius borbottò qualcosa di incomprensibile, rimanendo immobile nella medesima posizione.

-Ne vuoi parlare?-

Un altro mormorio indistinto uscì da sotto il cuscino e il giovane Potter, intuitivamente, lo prese come un assenso.

-Allora che cosa è successo?- domandò chiudendo il libro che teneva in mano e prestando tutta la sua attenzione all’amico.

Il ragazzo biondo si tolse il cuscino da sopra il volto, guardando il soffitto per qualche minuto prima di decidersi a parlare.

-Tua sorella mi sta facendo impazzire.- dichiarò infine, evitando accuratamente lo sguardo del compagno.

Un sorriso malizioso si formò sulle labbra di Albus, mentre quest’ultimo si sistema in una posizione più comoda sul letto.

-Ah si?- replicò, ostentando un tono sorpreso. –E in che modo?-

Scorpius si sedette di scatto, passandosi successivamente una mano nei capelli, in un chiaro gesto di esasperazione.

-Ma non lo so! Prima mi insulta, poi mi ignora, poi mi insulta di nuovo…Non la capisco! Voi Potter siete così…strani!-

Il mago bruno aggrottò le sopracciglia, perplesso per il termine che l’amico aveva appena utilizzato per descriverlo.

-Strani?- chiese dubbioso, visto che però non stava ottenendo nessuno risposta, riattaccò. –Senti Scorps non è che per caso, e dico per caso, ti piaccia mia sorella?-

Il ragazzo, dopo quest’ultima affermazione, si lascio cadere nuovamente sul letto.

-A questo c’ero arrivato anch’io…- mormorò dopo qualche minuto di silenzio, fissando il soffitto con ostinazione.

-Ah.-

-Me ne sono accorto durante le vacanze di Natale…e poi ho deciso di essere gentile! Capito? Gentile io! Sono persino andato a fargli gli auguri per la partita del mese scorso! Cioè ti rendi conto?-

Albus non riuscì a trattenere una risata, che mascherò immediatamente con un colpo di tosse.

-E lei come ha reagito alla mia gentilezza? Ma mandandomi al diavolo mi sembra ovvio! Ti sembra un comportamento normale?-

Scorpius riprese il cuscino e se lo riportò sul volto, sbuffando. Stava diventando pazzo.

-Senti…- riprese dopo qualche secondo il giovane Potter. –Non faresti prima a essere sincero con lei? A dirle che ti piace?-

Un altro borbottio indistinto uscì dalle labbra del ragazzo biondo.

Albus aveva ragione. Non poteva mica continuare a crogiolarsi nel dubbio all’infinito, no? Meglio togliersi subito il dente. O andava o amen, ci avrebbe messo una pietra sopra. In fondo era sempre Scorpius Malfoy e nessuna ragazza gli aveva ancora detto di no.

Sempre meglio di star lì a piangersi addosso, no?

 

 

11 Febbraio 2026, 12.49, Sala Grande, Hogwarts

 

Lily se ne stava seduta alla sua tavolata e le pietanze erano appena comparse sul piano di legno. Nel frattempo, una sua compagna di casata le stava parlando insistentemente, ma lei non riusciva proprio a prestarle attenzione. Infatti il suo sguardo continuava a ritrovarsi, casualmente, al tavolo Serpeverde, dove Malfoy la stava guardando con una strana espressione in volto.

La giovane Potter continuava a distogliere le sue iridi nocciola, ma poco dopo una forza sconosciuta la attraeva di nuovo verso quella tavolata. Perché la stava scrutando in quel modo?

Doveva ammettere che negli ultimi giorni era stato parecchio strano, si era ritrovata più volte a scoprirlo mentre la seguiva per i corridoi ed ai pasti non le toglieva un attimo gli occhi di dosso.

Ma si poteva sapere cosa voleva così di punto in bianco? Non si parlavano per un mese e improvvisamente lui si metteva a pedinarla?

Malfoy stava covando qualcosa, lo sapeva e questo le rendeva impossibile concentrarsi su altro che non fossero le sue iridi argentee dall’altro lato della sala.

Improvvisamente la sua attenzione fu, però, attirata da un bel esemplare di gufo reale che planò con grazia davanti al suo posto. Curiosa si affrettò a staccare il bigliettino ed ad aprirlo.

Quando lesse quello che c’era scritto sulla pergamena, per poco non svenne.

-Chi ti scrive?- chiese la sua compagna, cercando di sbirciare il foglio.

-Nessuno, mia madre.- si affrettò a rispondere Lily, prima di alzarsi e dirigersi verso l’uscita della sala.

 

 

11 Febbraio 2026, 12.58, Portone della Sala Grande, Hogwarts

 

Ho bisogno di parlarti, vieni alle dieci nella torre di Astronomia.

Scorpius Hyperion Malfoy

Lily continuava a rileggere il biglietto a ripetizione. Si era fermata appena uscita dalla Sala Grande, lontana da occhi indiscreti, e subito aveva riportato la sua attenzione sul foglio che stringeva in mano.

Perché cavolo le aveva mandato quel messaggio? Di cosa doveva parlarle?

In ogni caso lei non aveva nessuna intenzione di andarci, aveva deciso che Scorpius Malfoy era fuori dalla sua vita e non sarebbe stato certo uno stupido pezzo di pergamena a farle cambiare idea.

Era pronta per tornare in sala e finire il suo pranzo, quando il portone d’entrata si aprì, lasciando fuoriuscire una figura.

Per un momento Lily pensò di trovarsi davanti proprio il mittente di quella missiva, ma tirò presto un sospiro di sollievo quando vide il volto preoccupato di sua cugina.

-Che è successo?- chiese Rose, leggermente agitata. –Hai ricevuto quella lettera e sei corsa fuori! È di casa? Qualcuno sta male? James si è messo nei casini?-

La Grifondoro poggiò una mano sulla spalla dell’amica per tranquillizzarla.

-Ehi Rose, calmati. Non è successo niente! Stanno tutti bene.- dichiarò, sorridendole incoraggiante.

Rose si poggiò una mano sul cuore, prendendo successivamente un respiro profondo.

-Per fortuna, mi hai fatto prendere un colpo!- affermò, cambiando subito dopo la sua espressione in una sospettosa. –Ma allora perché sei uscita come una furia dalla sala?-

La giovane Potter si guardò intorno alla ricerca di una via di fuga.

-Niente…- mormorò con aria poco convinta.

-Lily?- chiese la Corvonero, poggiando le mani sui fianchi in un atteggiamento che ricordava tanto nonna Molly.

-Si?- replicò la ragazza, evasiva.

-Chi ti ha scritto?-

-Ma nessuno…-

-Lily…-

-E va bene! Malfoy! Mi ha scritto Malfoy!- sbottò infine la maga, portandosi un una ciocca ramata dietro l’orecchio.

Rose spalancò le sue iridi azzurre, sorpresa.

-E cosa ti ha scritto?- domandò curiosa, abbassando il tono di voce alla comparsa di un ragazzo che usciva dalla Sala Grande.

-Ma niente, mi ha dato appuntamento alla torre di Astronomia per parlare!- affermò Lily, muovendo la mano per ostentare che la cosa non la toccava. –Comunque non ho intenzione di andarci.-

-Ma devi andarci!- replicò rapida sua cugina. –Sicuro deve dirti qualcosa di importante! Magari vuole dichiararti amore eterno!-

La giovane Potter la guardò stupita. Era uscita completamente fuori di testa? Malfoy che le dichiarava amore eterno? Questa si che era bella…

-Per favore, fallo per me! Te lo chiedo come favore personale…- continuò imperterrita Rose, stringendo le mani al petto in preghiera.

Lily sbuffò, rinunciando a continuare quella conversazione.

-E va bene, se ci tieni tanto ci andrò.- affermò, mentre la Caposcuola le saltava al collo felice.

In fondo in questo modo avrebbe chiuso per sempre la situazione con Malfoy, avrebbe sentito quello che lui aveva da dirle e poi gli avrebbe detto la sua. Ovvero che non voleva più avere niente a che fare con lui, che doveva lasciarla stare e che lei non era una delle sue solite conquiste che gli cadevano ai piedi.

 

 

11 Febbraio 2026, 22.15, Corridoi, Hogwarts

 

Era in ritardo, cavolo Malfoy l’avrebbe uccisa.

Non sapeva per quale assurda e contorta ragione, ma aveva deciso di voler essere più che perfetta per l’incontro. Infatti indossava un vestito di lana grigio, che le arrivava a metà coscia e si era anche truccata. Merlino, si era persino truccata!

Questo però le aveva fatto perdere più tempo del previsto e ora si ritrovava a correre per i corridoi, sperando di non essere beccata da qualche professore.

Finalmente, si fermò di scatto ritrovandosi davanti alla porta che introduce nella torre, prendendo un profondo respiro.

Era arrivata, adesso doveva solo entrare e far finire, definitivamente, quella storia.

Con una mano abbassò la maniglia, aprendo l’uscio, mentre il cuore le batteva furiosamente in petto.

 

 

11 Febbraio 2026, 22.15, Corridoi, Hogwarts

 

Lily si guardò intorno nella penombra della stanza, sbattendo le palpebre più volte per cercare di abituarsi all’oscurità, alla ricerca di Malfoy.

Il ragazzo se ne stava seduto sul davanzale di una finestra con una gamba piegata contro il petto, mentre l’altra era lasciata dondolare su un lato. Sembrava molto preso dai suoi pensieri, tanto che non si accorse della presenza appena entrata.

La giovane Potter si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.

-Sei in ritardo…- borbottò il ragazzo mentre si voltava, allargando successivamente le sue iridi argentee in un’espressione sorpresa. –Cavolo Potter, non pensavo ti saresti messa così in tiro.-

Le gote della maga si imporporavano leggermente, mentre scostava lo sguardo per non essere fissata negli occhi, imbarazzata.

Mannaggia a lei e alla sua voglia di essere perfetta, come le era venuto in mente? Sicuro poteva sembrare che si fosse vestita così per lui, cosa che non era assolutamente vera.

Cioè era vero, ma non per il motivo che si era messo senza altro in testa Malfoy.

-Non farti strane idee.- affermò impacciata, cercando di ostentare un tono distaccato, mentre si scostava un ricciolo ramato da davanti agli occhi. –E’ che dopo devo andare da una parte…-

Le sopracciglia del Caposcuola si aggrottarono perplesse, mentre quest’ultimo faceva qualche passo in direzione della ragazza.

-Ah si?- chiese, mentre un sorriso malizioso gli si andava a formare sulle labbra. –E io che pensavo che ti fossi messa in ghingheri per me.-

Lily se possibile arrossì ancora di più. Perché doveva sempre metterla in difficoltà? Si divertiva forse?

Improvvisamente strinse i pugni lunghi i fianchi, mentre veniva colta da una rabbia imprevista.

Era arrabbiata con lui perché non aveva nessun diritto di prenderla in giro, ma soprattutto con se stessa. Perché si faceva influenzare in quel modo? Malfoy non doveva essere uscito dalla sua vita?

-Smettila!- sbottò, alzando lo sguardo per fissare le iridi argentee del giovane. –Dimmi che cosa vuoi o me ne vado…-

Il ragazzo alzò lo sguardo al cielo, mentre si avvicinava per raggiungere la sua interlocutrice.

-Potter, scherzavo…non serve che reagisci ogni volta così.-

Ma Lily non sembrava essere intenzionata a lasciargli passare quella piccola battuta. Infatti il suo comportamento distaccato non faceva che innervosirla ancora di più. Perché lei si doveva imbarazzare per un piccolo commento, mentre lui era sempre calmo e pacato?

-Non mi interessa che scherzavi! Sei insopportabile, si può sapere cosa vuoi da me?- ribadì alzando notevolmente il tono di voce.

Il giovane Malfoy la guardò aggrottando le sopracciglia in un’espressione perplessa.

-Ma sei pazza? Ti sembra una reazione normale, la tua?- chiese esasperato, mentre si passava una mano tra i capelli.

Lily strinse gli occhi nocciola in un’espressione irata.

Odiava il fatto che i suoi sentimenti fossero così chiari, mentre quelli di lui era così difficili da capire, almeno per lei. Sentirsi debole davanti a un’altra persona era una cosa che la mandava in bestia e soprattutto non riusciva a spiegarsi perché proprio Malfoy dovesse farle quell’effetto.

-Ma come ti permetti?- affermò, dando una piccola spinta sul petto del ragazzo. –Vai al diavolo, Malfoy!-

E quella, purtroppo, fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Infatti il ragazzo prese un profondo respiro, stringendo le mani lungo i fianchi per trattenere la rabbia, mentre avvicinava il proprio volto a quello di Lily con aria minacciosa.

-Smettila di mandarmi al diavolo.- affermò in un bisbiglio intimidatorio, mentre fissava con astio le iridi nocciola della Grifondoro. –Si può sapere che cavolo ti faccio ogni volta?-

La ragazza indietreggiò leggermente spaventata, rimanendo in silenzio guardando l’espressione furiosa sul volto di Malfoy. Non l’aveva mai visto così arrabbiato.

Passò qualche minuto in cui i due studenti si fissarono con ostilità negli occhi, poi, senza dire una parola, Lily si voltò, correndo fuori dalla stanza.

Voleva allontanarsi il più possibile da lui, da quella stanza e soprattutto dai propri sentimenti che la confondevano sempre di più. Cosa le stava capitando?

 

 

20 Febbraio 2026, 21.01, Aula in disuso, Hogwarts

 

Lily si trovava tutta intenta a mescolare in senso orario la sua pozione, mentre un odore pungente le solleticava le narici. Era quasi sicura che il colore che aveva l’intruglio all’interno del calderone non fosse quello giusto, ma era troppo distratta per cercare di porre rimedio.

La sua testa, infatti, come le succedeva ormai da qualche tempo, era presa da altri pensieri e non riusciva proprio a concentrarsi sul presente.

Si vergognava ad ammetterlo anche a se stessa, ma ormai Scorpius Malfoy era diventato una presenza importante nella sua vita. Non che si parlassero, ma i suoi pensieri correvano quasi ogni giorno verso di lui.

E lei aveva ormai rinunciato a provare a farli cambiare strada.

La situazione era precipitata dopo che avevano avuto quella strana conversazione alla Torre di Astronomia, infatti Lily il giorno dopo si era resa conto di aver avuto un comportamento esagerato ed era stata tentata perfino dal chiedergli scusa. Peccato che lui, dopo quella sera, avesse deciso di iniziare a ignorarla completamente e lei, da brava Potter qual’era, non aveva avuto nessuna intenzione di fare il primo passo per riconciliarsi con il Serpeverde.

Così si trovavano in questa situazione di stallo dove entrambi si ignoravano a vicenda senza che nessuno dei due facesse niente. Questo la portava, innegabilmente, a pensare molto più del solito al giovane Malfoy, chiedendosi cosa lo facesse comportare in quel modo.

-Lils!- strillò una voce, facendo sobbalzare la Grifondoro. –Che cosa stai combinando?-

Rose si era improvvisamente avvicinata al suo calderone e guardava il liquido all’interno con aria spaventata.

Doveva ammettere che non aveva proprio un aspetto invitante, con quel colorito verdognolo e le bolle che scoppiavano ogni pochi secondi, ma lei era sicura di aver seguito le istruzioni alla lettera, quindi doveva essere giusta per forza.

-Perché è di questo colore?- si chiese sua cugina, mentre spostava la sua attenzione su di lei che continuava imperterrita a mischiare la pozione.

–Lily!- strillò poco dopo, facendola sussultare nuovamente. –Perché cavolo stai girando in senso antiorario? Ti avevo detto di farlo in senso orario!-

-Merda!- affermò, prima di cambiare con aria mortificata il senso del suo movimento, ma Rose la bloccò facendo scomparire con colpo di bacchetta il suo intruglio.

-Ormai tanto era da buttare…- dichiarò, stringendosi nelle spalle, prima di spostare tutta la sua attenzione sulla giovane Potter. –Lily si può sapere cosa ti sta succedendo?-

La Grifondoro sbuffò, cercando di evitare lo sguardo indagatore di sua cugina, mentre si scostava un ricciolo ramato da davanti agli occhi.

-Quante volte dovrai farmi questa domanda?- chiese con aria leggermente esasperata.

Rose sospirò, facendo qualche passo per avvicinarsi.

-E’ che sono preoccupata per te! Sei sempre con la testa fra le nuvole e sono secoli ormai che non ti vedo sorridere!- dichiarò la Corvonero, con aria animata. –Cavolo, dobbiamo proprio far qualcosa per toglierti Malfoy dalla testa!-

Lily sussultò, sentendo le parole dell’amica, alzando immediatamente le sue iridi nocciola sul volto di Rose, che sorrideva con aria furba.

-Sapevo che era questo!- affermò con aria vittoriosa.

La giovane Potter, non riuscì a trattenere uno sbuffò, mentre si lasciava cadere sopra una sedia.

-E anche se fosse?- dichiarò con voce leggermente infastidita.

Rose la guardò allargando i suoi grandi occhi azzurri, sorpresa.

-Beh, che aspetti allora ad andare a dichiararti?- replicò, mentre una strana luce le illuminava le iridi.

-Non ho nessuna intenzione di andare a dichiararmi!- affermò stizzita Lily. –Lui mi evita, quindi mi sembra chiaro che non voglia più avere a che fare con me e io non ho nessuna intenzione di corrergli dietro come una qualunque delle sue stupide fan!-

Passarono parecchi minuti, prima che la Caposcuola si decidesse a rispondere alla frase della sua amica.

-Beh, allora forse…dovresti uscire con altri ragazzi…- dichiarò, titubante dalla sua stessa idea. –Sai Lorcan ha da tempo una cotta per te…-

Lily aggrottò le sopracciglia perplessa. Era proprio sua cugina quella che le stava consigliando di usare un ragazzo per dimenticarne un altro?

-In fondo non si può mai sapere…magari ti innamorerai di lui!- continuò subito dopo, quasi cercasse di convincere se stessa.

-Sai Rosie, penso tu abbia ragione…- affermò la giovane Potter, mentre un sorriso si andava a disegnare sulle sue labbra.

 

 

23 Febbraio 2026, 15.27, Paiolo Magico, Hogmeade

                            

Alla fine aveva accettato e per questo, quel giorno, si trovava seduta a un tavolo del Paiolo magico in compagnia di Rose e dei due gemelli Scamandro.

Il calore del sala le imporporava le guancie, mentre chiacchierava amabilmente con i suoi amici. Doveva ammettere che l’idea di sua cugina non era così male, infatti Lorcan le era sempre stato simpatico e adesso, in sua compagnia, si stava veramente divertendo.

L’unica pecca a tutta quella situazione era che, pochi tavoli distanti da loro, si erano da poco accomodati suo fratello insieme ad altri Serpeverde, tra cui naturalmente c’era anche Malfoy. E il ragazzo non le aveva tolto un attimo gli occhi di dosso, fulminando con lo sguardo il suo accompagnatore.

Lily sbuffò leggermente, mentre intercettava ancora una volta lo sguardo irritato del Serpeverde.

-Che succede Lily?- le chiese gentilmente Lorcan.

-Oh…- rispose la giovane voltandosi verso il suo interlocutore. –Niente, è che ho un po’ di mal di testa.-

Il Grifondoro si sporse verso di lei, con aria preoccupata, mentre Lilian si portava una mano sulla fronte per rendere più credibile la sua affermazione.

-Vuoi tornare al castello?-

-Si, forse è meglio…- dichiarò, mentre le sue iridi nocciola tornavano per un secondo a osservare il tavolo occupato dai Serpeverde.

Non voleva stare in quel luogo un secondo di più.

 

23 Febbraio 2026, 15.40, Strada per Hogwarts, Hogmeade

 

Rose e Lysander avevano deciso di accompagnarli al castello, perché entrambi dovevano rimettersi a studiare.

Erano proprio una bella coppia!

 Lily si chiedeva chi mai volesse studiare di sabato pomeriggio, ma erano tempo ormai che evitava di spiegarsi il comportamento della cugina per quanto riguardava lo studio.

In quel momento il gruppo camminava allegramente sulla strada sterrata che conduceva ad Hogwarts. I tre ragazzi che l’accompagnavano chiacchieravano amabilmente tra di loro, mentre lei era parecchio silenziosa.

Il comportamento di Malfoy le aveva rovinato la giornata, impedendole di concentrarsi su Lorcan. Forse non era stata poi un’idea così geniale quella di uscire con lui.

Lily si toccò il collo, infreddolito dall’aria gelida di Febbraio.

-Oh, cavolo.- mormorò, arrestando la sua andatura, mentre i suoi compagni si voltavano verso di lei. –Ho dimenticato la sciarpa al Paiolo.-

Lorcan le fu subito a fianco, mentre la ragazza si batteva una mano sulla fronte maledicendosi per la propria stupidità.

Chi poteva dimenticarsi una sciarpa?

-Vuoi che ti accompagno?- chiese gentilmente.

-No, non preoccuparti.- si affrettò a risponde. –Voi avviatevi, io torno indietro e vi raggiungo in cinque minuti.-

Così dicendo voltò le spalle al gruppo di persone che l’accompagnava e prese a correre verso il centro del paese.

 

 

23 Febbraio 2026, 15.45, Ingresso Paiolo Magico, Hogmeade

 

Arrivata a pochi metri dall’ingresso del bar, la ragazza si bloccò, riconoscendo una figura che, con le braccia conserte al petto, stava appoggiata al muro dell’edificio.

-Cercavi forse questa?- le chiese, prendendo dalla tasca del mantello una sciarpa rosso-oro per mostrarla alla ragazza.

E chi se non Scorpius Malfoy poteva aspettarla con la sua sciarpa in mano?

Lily si maledì ancora di più per la sua dimenticanza, mentre si avvicinava al giovane.

-Grazie Malfoy.- affermò, tendendo la mano verso di lui per riprendersi il suo oggetto.

Le labbra del Serpeverde si spiegarono in un sorriso malizioso.

-E perché mai dovrei ridartela?- domandò con un’espressione divertita sul volto.

La giovane Potter non riuscì a trattenere uno sbuffo che le uscì dalla bocca, mentre alzava le sue iridi nocciola al cielo.

E ti pareva! Doveva aspettarsi da Malfoy qualcosa del genere. Mica poteva, per una volta nella vita, essere gentile.

-Malfoy, ridammi la sciarpa.- ordinò con tono duro, portando i suoi occhi ad incontrare quelli del ragazzo.

A quel contatto, un brivido le corse lungo la schiena, mentre notava lo sguardo dello studente, forse un po’ troppo intenso e irritato per i suoi gusti. Immediatamente distolse le iridi nocciola, mentre sentiva le guancie imporporarsi.

-Spiegami perché dovrei ridartela.-

-Oh, non fare il bambino.- dichiarò lei, mentre si scostava un ricciolo ramato che una folata di vento freddo le aveva portato davanti al volto. –E’ mia ed è ovvio che la rivoglio.-

Malfoy la guardò intensamente, prima di rimettersi la sciarpa in tasca.

-Malfoy!- protestò Lily, muovendo qualche passò in più verso il ragazzo.

-Che ci facevi prima con Scamandro?- le chiese, cambiando argomento come se nulla fosse.

La Grifondoro allargò le sue iridi nocciola arrestando la sua camminata, perplessa.

-Che ti interessa?- domandò dopo qualche secondo di silenzio.

Un lampo di irritazione passò negli occhi del Caposcuola, mentre portava le mani all’interno delle tasche dei jeans.

-Potter, non farmi ripetere la domanda.-

-Geloso, Malfoy?- affermò lei, ostentando un’aria maliziosa.

-Si, qualcosa in contrario?- rispose lui, atono.

Lily aprì la bocca per replicare, ma per quanto si stesse imponendo di dire qualcosa, non riuscì a spicciare parola, troppo sorpresa per fare qualsiasi cosa che non fosse rimanere lì a guardarlo, boccheggiando.

Che cosa voleva dire?

-Puoi anche chiudere la bocca.- affermò, mentre un sorriso divertito si andava a disegnare sulle sue labbra.

Dopo quell’ultima affermazione, la giovane Potter si risvegliò, chiudendo la bocca di scatto e fissando il Serpeverde con aria irritata.

-Cosa intendi?- dichiarò brusca.

-Cosa vuoi che intenda? Non mi va che tu esca con quello Scamandro.-

La Grifondoro alzò le iridi al cielo, esasperata.

Ma era uscito completamente di senno? Adesso le vietava anche di vedersi con altra gente?

-Malfoy, ti saluto. Tieniti la sciarpa se vuoi.- dichiarò con stizza, mentre si voltava per allontanarsi il più possibile da lui.

Ma naturalmente la mano del ragazzo si strinse rapida intorno al suo polso, impedendole di allontanarsi.

Lily si girò, staccandosi con un movimento secco del braccio dalla sua presa, furiosa.

-Malfoy, che cosa vuoi da me?- strillò, incapace di trattenere le sue emozioni.

Il giovane la guardò, sbattendo le palpebre leggermente perplesso e rimanendo in silenzio.

-Non hai niente da dirmi?- continuò lei alzando il tono di voce, mentre lo scrutava con rancore. –Bene, allora io-

Ma non riuscì a finire la frase, perché si ritrovò appoggiata con forza contro il muro del Paiolo Magico, la botta le tolse il respiro per un attimo, mentre il sguardo tornava a fissare quello del Serpeverde che aveva le mani sulle sue spalle.

-Sei un’idiota!- affermò lui, guardandola intensamente, mentre avvicinava il suo volto a quello di lei.

Pochi secondi dopo il ragazzo fece incontrare le loro bocche, andando subito a stuzzicare con la lingua il labbro inferiore di Lily, che senza un minimo di esitazione si schiuse, consentendogli di approfondire il bacio. Nel frattempo le braccia della Grifondoro, senza che lei avesse potuto impedirglielo, si erano andate ad allacciare intorno al collo di lui, avvicinandolo maggiormente a sé.

Si staccarono solo quando entrambi ebbero bisogno di ossigeno, affannati.

-Questo…- mormorò la ragazza ramata, mantenendo le mani dietro al collo del giovane. -…cosa significa?-

Malfoy portò le sue iridi argentee a osservare intensamente quelle nocciola di lei. In uno sguardo che diceva molto di più di quello che il ragazzo avrebbe voluto.

-Che mi piaci, stupida.- dichiarò tranquillo, mentre il suo sguardo si abbassava sulla bocca arrossata della sua interlocutrice.

Un sorriso spontaneo nacque sulle labbra di Lily, prima che quest’ultima si sporgesse per unire nuovamente la propria bocca a quella del Serpeverde.

Mentre le sue mani andavano a scompigliare i capelli biondi, attirando il ragazzo ancora più vicino, un solo pensiero razionale le passò per la testa: “Non se lo sarebbe lasciato scappare tanto facilmente”.

 

Fine.

Spazio dell'Autrice:

Ci ho messo un po' più di tempo a scrivere questo capitolo, perchè la prima stesura non mi convinceva molto e tuttora non sono del tutto convinta di alcuni pezzi...ma cmq, che ne pensate?

Con questo si conclude la storia e, sperando di non avervi annnoiato troppo, ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito fino a qua!

Un grazie particolare va a chi ha inserito la sua storia nelle preferite/ricordate/seguite e naturalmente a chi l'ha commentata, aiutandomi ad andare avanti!

Grazie, grazie, grazie! :D

Spero che vi sia piaciuta!

Un bacione

Pallina




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