Il Pettegolezzo di Pallina (/viewuser.php?uid=1006)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte Prima - Il Fatto ***
Capitolo 2: *** Parte Seconda - La Voce ***
Capitolo 3: *** Parte Terza - L'Errore ***
Capitolo 4: *** Parte Quarta - L'Attacco ***
Capitolo 5: *** Parte Quinta - La Dichiarazione ***
Capitolo 1 *** Parte Prima - Il Fatto ***
PARTE PRIMA – IL
FATTO
12
Settembre 2005, 11.35, Biblioteca, Hogwarts.
Lily correva
velocemente per un corridoio. Come il solito era in ritardo. Lo sapeva,
questa volta l’avrebbe ammazzata…e come poteva
darle torto del resto? Ogni qual volta si davano appuntamento lei
arrivava, inesorabilmente, mezzora dopo l’ora stabilita.
Come spiegare
che in fondo non era colpa sua?
Inspiegabilmente,
anche se iniziava a prepararsi un’ora prima, non riusciva mai
ad arrivare in orario. Sicuramente colpa dei geni Potter che si portava
appresso.
Dopo parecchi
altri minuti di corsa la ragazza raggiunse un grande portone, davanti
al quale si fermò appoggiando entrambe le mani sopra le
ginocchia cercando di riprendere fiato.
Quando
sentì di aver immagazzinato abbastanza aria, sospinse il
pensate uscio immettendosi nella sala.
L’aria
usura e logora che caratterizza ogni biblioteca le solletico le narici,
mentre prendeva un altro profondo respiro. Regolando la sua camminata,
si diresse lentamente ad uno dei tavoli dove una giovane dai lunghi
boccoli castani era tutta presa dalla lettura di un libro.
Lilian
appoggiò con malagrazia la sua borsa sul tavolo, facendo
spostare l’attenzione di due scintillanti occhi azzurri su di
sé.
-Scusami…-
mormorò a bassa voce, mentre lanciava un’occhiata
di sottecchi a Madama Price, la bibliotecaria.
L’amica
chiuse con un tonfo il libro che teneva stretto nelle mani.
-Trentacinque
minuti di ritardo, questa volta hai superato i tuoi record!-
dichiarò, dopo aver guardato l’oggetto babbano che
portava al polso.
-Lo so, scusami.
Prometto che farò quello che vuoi per un giorno, per farmi
perdonare…-
La cugina
sorrise, vedendo la ragazza ramata con due lacrime decisamente finte
pronte ad uscirle dagli occhi e un’aria disperata dipinta sul
volto.
-Va bene, sei
perdonata.-
Lily si
alzò dalla sedia per abbracciarla.
-Oh, grazie
Rosie. Sei la miglior cugina che si possa desiderare!- disse,
ostentando lacrime di commozione.
Rose la
allontanò da sé con non poca
difficoltà.
-Va bene, ho
capito. Ricordami solo di non assecondare più queste tue
buffonate, ok?-
La maga le
sorrise divertita, sedendosi nuovamente al suo posto di fronte
all’amica.
-Lo so, ho un
futuro come attrice!- protestò, ravviandosi una ciocca
ramata con finta raffinatezza.
La ragazza
castana scoppiò in una risata, fermata immediatamente dallo
sguardo carico di rimprovero che era solita lanciare Madama Price.
-E meglio se ce
ne andiamo di qui, prima che ci ammazzi!- disse, indicando con un
movimento rapido del capo la bibliotecaria.
Lilian
imbronciò le labbra.
-Ma dovevi darmi
ripetizione di Pozioni…- piagnucolò.
-Oh, smettila!
Posso pure dartele mentre prendiamo il sole sdraiate vicino al lago,
no?- ribadì l’altra –E poi in caso se
Lumacorno prova ad interrogarti ingiustamente, hai sempre un Caposcuola
pronto a perorare la tua causa!- aggiunse subito dopo, gonfiando il
torace e mettendo in bella mostra la spilla appuntata sul petto.
La maga ramata
abbassò il volto sconfitta.
-Va bene, hai
vinto…-
Così
dicendo afferrò la sua borsa e, dopo essersela appoggiata su
una spalla, si allontanò dalla stanza, seguita dalla cugina
che mostrava gesti poco simpatici alla bibliotecaria, la quale ignara
di tutto continuava a leggere.
12
Settembre 2005, 11.50, Lago, Hogwarts.
-Lils?-
La maga castana
non ricevette nessuna risposta.
Erano ormai da
un qualche minuto che se ne stavano sdraiate sotto l’ultimo
sole estivo di quella domenica mattina.
-Lils?-
Ancora nessuna
risposta.
Rose, facendo
pressione sui gomiti, si alzò quel poco da consentirle di
osservare il volto rilassato dell'amica.
-LILY!-
strillò, svegliandola bruscamente.
Lilian si
alzò, osservando la Caposcuola con rabbia.
-Rosie! Stavo
dormendo!- affermò irata.
La ragazza
riccia abbassò lo sguardo mortificata.
-Lo so, scusami,
ma devo dirti una cosa importante…-
Lily
sospirò, accasciandosi nuovamente sul prato, portandosi le
braccia dietro la testa.
-Forza, sono
tutta orecchie!- la incitò, nascondendo subito dopo uno
sbadiglio con la mano.
Rose si
abbracciò le gambe, rimanendo seduta sul prato ancora
leggermente umido.
-Sai, credo di
essermi innamorata…- bisbigliò, mentre si
riportava un ricciolo castano dietro l’orecchio.
Lilian, che fino
a quel momento era rimasta con gli occhi nocciola socchiusi in
un’espressione completamente serena, spalancò le
iridi scattando istantaneamente in piedi.
-C-che cosa?-
urlò assolutamente sorpresa da quella notizia. –E
chi è? Grifondoro? No, aspetta…Tassorosso? Noo
troppo mosci, non te li consiglio! Anzi è Corvonero, vero?
Oppure un bel freddo Serpeverde?-
Rose
iniziò a ridere sommessamente, mentre Lily si calmava
leggermente, tornando a sedersi accanto alla compagna.
-Allora, vuoi
dirmi chi è?- chiese con una pacatezza che non provava,
mentre fissava il volto della maga castana, la quale si ostinava a
tenere le sue iridi azzurre ferme sul terreno.
-È
Serpeverde.-
Lilian si mise
un dito sulle labbra pensierosa.
-Mmh…beh,
non sono il mio tipo ma devo ammettere che sono piuttosto affascinati!-
affermò dopo qualche minuto. –Allora, lo conosco?-
-…-
-Allora?-
-Si…-
Gli occhi le si
illuminarono di una strana luce di pazzia.
-Cosa stai
aspettando a dirmi chi è?- chiese alcuni attimi di silenzio
dopo.
Rose emise un
mormorio sommesso.
-Eh? Alza la
voce.-
La maga castana
prese un respiro profondo.
-Scorpius
Malfoy.-
12
Settembre 2005, 12.16, Sala Comune di Grifondoro, Hogwarts.
Va bene, si
poteva dichiarare chiaramente che lei era la più stupida
studentessa che avesse mai frequentato Hogwarts!
Come le era
venuto in mente di prometterle una cosa del genere? Lì su
due piedi non se l’era sentita di dirle di no, ma
adesso...cominciava ad avere dei seri dubbi.
Rose era una
ragazza fantastica, totalmente. Beh delle volte, doveva ammetterlo,
capitava che si comportasse con quell’aria da So-Tutto-Io che
aveva ereditato dalla madre, ma per il resto era veramente speciale. Da
quando si ricordava erano sempre state inseparabili, fin da piccole,
anche con i due anni di differenza che si portavano. Infatti entrambe
avevano solo fratelli maschi e le due cugine si erano ritrovate spesso
a farsi forza a vicenda in mezzo al maschilismo generale. Per Lily era
stato un brutto colpo quando sia Rose che Albus erano partiti per
Hogwarts lasciandola sola a casa, ma l'aveva superato. Come aveva
superato le lunghi estati in cui suo fratello aveva invitato Scorpius
Malfoy per le vacanze. Infatti Albus Severus Potter era il primo
discendente della generazione Potter-Weasley a essere stato smistato a
Serpeverde ed ad aver fatto amicizia con la famiglia Malfoy, motivo per
cui sua cugina aveva chiesto a lei di parlare con il ragazzo biondo.
Difatti l’unico, forse, problema di Rose era quella sua
insensata timidezza che ostentava di fronte ai ragazzi, causata dalla
poca esperienza che aveva.
E adesso, che
finalmente si accorgeva che le presenze maschili esistevano
all’interno della loro scuola, si innamorava di Scorpius
Malfoy. Quello Scorpius Malfoy. L’essere più
viscido e sciupa-femmine che conosceva e, per giunta, le chiedeva di
mettere una buona parola su di lei, senza naturalmente far sapere
niente ad Albus!
Naturalmente, da
brava cugina qual era, aveva accettato, promettendo di farle avere
almeno un misero incontro con il biondo Serpeverde. Peccato che non
aveva considerato l’odio e il rancore che intercorreva tra
lei e Scorpius Malfoy, che di sicuro non sarebbe stato per niente
disposto a esaudire una sua richiesta. E questo naturalmente era un
problema.
13
Settembre 2005, 17.24, Sala Grande, Hogwarts.
Il secondo
problema nacque quando Lily si mise a cercare Malfoy. Bisognava sapere
che Scorpius Malfoy aveva la strana fama di “ragazzo
più bello di Hogwarts” e questo lo rendeva sempre
circondato da grandi folle di studentesse acclamanti, che lo seguivano
per tutti i lunghi corridoi della scuola, non lasciandolo, nemmeno per
un misero momento, da solo.
Questo
naturalmente annullò la prima idea di Lilian, che era quella
di incontrare casualmente il
Serpeverde in corridoio e chiedergli, naturalmente gentilmente, di
seguirlo un attimo o almeno di starla a sentire per qualche secondo. Ma
questo ovviamente non era fattibile con quello stormo di oche
starnazzanti!
La seconda idea
della Grifondoro fu quella di mandargli un bel bigliettino con
l’aiuto di un gufo, chiedendo un appuntamento. Subito dopo
però si accorse di non avere un gufo e che molto
probabilmente Malfoy avrebbe declinato malamente il suo invito, come
faceva con tutti quelli che riceveva ogni mattina.
E
così Lily si ritrovava senza un briciolo d’idea e
con l’unica speranza di non rovinare definitivamente la sua
reputazione con l’incontro che stava cercando di progettare.
25
Settembre 2005, 10.30, Aula di Trasfigurazione, Hogwarts.
L’occasione
di parlare con Malfoy, per una strano e fortuito caso, le
capitò qualche giorno dopo durante un’ora di
Trasfigurazione.
Come al
solito la McGranitt si era persa in un lungo
soliloquio sul loro comportamento degli ultimi tempi, al quale lei
stava sinceramente cercando di prestare attenzione.
Stava osservando
due Tassorosso di fronte a lei che leggevano tranquillamente una di
quelle stupide riviste babbane, quando una figura a lei ormai molto
conosciuta entrò nella classe e Lilian si sorprese molte nel
vedere il ragazzo, che da ormai una settimana seguiva dappertutto, di
fronte ai suoi compagni e a lei.
-Scusi
professoressa per l’intrusione. Non è che la
signorina Potter potrebbe uscire un momento?- chiese educatamente,
mentre spostava le sue iridi argentee sulla figura leggermente
perplessa di Lily. –Il professor Lumacorno vorrebbe vederla.-
25
Settembre 2005, 10.32, Corridoi, Hogwarts.
Era ormai
qualche minuto che si trovava finalmente sola con Malfoy, ma che non
spicciava parola, limitandosi a seguirlo in silenzio. Forse era troppo
stupita della propria fortuna per parlare, ma se non si sbrigava
avrebbe perso anche quell’unica possibilità di
aiutare la sua amica e lei non voleva deludere Rose. Glielo aveva
promesso ed era una di quelle persone che mantengono sempre le promesse.
-Senti Malfoy-
Lilian si bloccò in mezzo al corridoi, facendo fermare anche
il ragazzo che l’accompagnava. –Dovrei chiederti un
favore…-
Scorpius Malfoy
alzò entrambe le sopracciglia dubbioso.
-Un Potter che
chiede un favore a me! Questa si che è bella!- rispose
qualche secondo dopo emettendo una breve risata derisoria.
La maga, che
fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo posato sul pavimento,
alzò violentemente il capo fissando con astio il giovane
biondo.
-Senti
è già abbastanza difficile senza che ti ci metti
pure tu a complicare le cose!- affermò
stizzita, aggiungendo subito dopo vedendo la sua espressione
leggermente maliziosa. –E no, non ti sto facendo una
dichiarazione se è questo che stai pensando.-
Malfoy emise uno
sbuffò appena percettibile.
-Non serve che
sbuffi, non fa piacere nemmeno a me stare qui con te!-
continuò, gesticolando appena. –Fatto sta che lo
devo fare! Allora, sei disposto ad ascoltarmi o devo per caso
minacciarti con la bacchetta?-
Il ragazzo
annuì leggermente innervosito.
-Mi sembra che
ti stia ascoltando, Potter.-
-Va bene!
Allora, una mia amica sarebbe interessata a te! E lo so che tu sei
l’essere più orripilante ed antipatico
dell’intero pianeta, e nota bene che gliel’ho anche
cercato di spiegare, ma rimane il fatto che a lei tu piaci molto!-
Prese un respiro profondo prima di continuare, mentre osservava
attentamente il volto del suo interlocutore cercando di leggerci sopra
una qualsiasi emozione. –Ed io, da vera stupida, le ho
promesso di procurarle almeno un misero incontro con te! Quindi sono
qui, umiliata e senza il minimo orgoglio, a chiederti se per favore
usciresti con lei.-
Un rigoroso
silenzio calò tra i due ragazzi, prima di essere spezzato da
una perfida risata.
-Sei veramente
esilarante, Potter!- disse Malfoy, dopo aver calmato
l’attacco di risa da quale era stato colto.
Lily
indurì lo sguardo.
-Che cosa ti ha
fatto anche miseramente pensare che io potessi mai accettare una
proposta del genere?-
La
Grifondoro respirò pesantemente, cercando di
calmarsi.
-Malfoy ascol-
-No, ascolta
tu.- la bloccò lui, diventando improvvisamente serio e
guardandola freddamente. –Io. Non. Uscirò. Mai.
Con. Una. Stupida. Grifondoro.-
-Ah, ma per
questo non c’è problema: Rose è di
Corvonero!-affermò convinta, declinando la provocazione del
mago.
Malfoy
alzò entrambe le sopracciglia.
-Beh,
è una Weasley! Cosa può esserci di peggio?-
Lilian
incominciò seriamente a spazientirsi.
-Oh, ma
smettila! Che è sta storia? Mio fratello, che ti ricordo fa
di cognome Potter, è il tuo amico e sta nella tua stessa
casata! E tra l'altro non è un amico qualsiasi, è
persino il tuo migliore (e forse unico) amico! Quindi non mi venire a
parlare di stupidi pregiudizi sui cognomi che portiamo!-
Un altro
esasperante silenzio calò tra i due, mentre Lily aspettava
con ansia il verdetto del ragazzo.
-Penso che
potremo accordarci!-
La maga ramata
lanciò un urlo di felicità, facendo un piccolo
salto.
-Grazie Malfoy,
sapevo che alla fine avresti accetta- improvvisamente si
bloccò, modificando il suo sguardo pieno di gratitudine in
uno molto sospettoso. –Accordarci su cosa?-
Le labbra del
Serpeverde si piegarono in un piccolo ghigno sadico.
-Ma mi sembra
ovvio: sul favore che mi darai in cambio della mia
disponibilità.-
-Non dirai
seriamente? Cosa diavolo potrei farti come favore?- chiese sorpresa e
allo stesso tempo spaventata, indietreggiando leggermente.
-Oh, ci
penserò, Potter. Ci penserò!-
Così
dicendo Scorpius Malfoy si allontanò dalla ragazza ramata,
muovendo brevemente la mano in segno di saluto.
E Lilian Luna
Potter non riuscì a fare altro che rimanersene
lì, immobile, a sentire il battito accelerato del suo cuore,
mentre si rendeva conto di essersi cacciata in un brutto, brutto guaio.
Solo pochi
minuti dopo si ricordò di dover incontrare Lumacorno.
25
Settembre 2005, 15.31, Aula in Disuso, Hogwarts.
Le ripetizioni
di Pozioni che Rose le dava erano gli unici momenti, purtroppo, che
poteva passare tranquillamente con sua cugina. Certo, c’erano
anche i loro stupidi appuntamenti ma, un po’ per il carico
dei compiti, un po’ per miliardi di altri motivi, erano poche
le ore che le due amiche potevano passare insieme.
Rosie osservava
con sguardo critico la pozione di Lily che quest'ultima miscelava in
silenzio, mentre il contenuto del calderone prendeva una strana quanto
insolita tonalità grigiastra.
-Ci ho parlato.-
mormorò infine la maga ramata, attirando
l’attenzione dell’amica.
La Caposcuola
strabuzzò gli occhi.
-C-ch-
strillò, bloccata però immediatamente dalla mano
pronta di Lilian.
-Shh, stai un
po’ zitta, vuoi che qualcuno ci senta?- affermò la
Grifondoro, visto che sospettava che preparare pozioni in aule in
disuso non era approvato dai regolamenti della scuola.
-Che cosa gli
hai detto?-
Lily scosse le
spalle.
-Che volevi un
appuntamento con lui!-
-Ma sei
scema?!?- dichiarò come risposta la cugina maggiore,
allargando nuovamente le sue iridi azzurre.
La maga ramata,
mosse il capo perplessa.
-Scusami, che
cosa avrei dovuto dirgli?- chiese dubbiosa, alzando entrambe le
sopracciglia.
-Ma che ne so!
Non potevi essere più…vaga?- rispose Rose,
arrossendo leggermente sulle gote.
-Certo!
Così andava a finire che pensava che lo volessi io un
appuntamento con lui!-
La
Corvonero ridacchiò appena, guardando la smorfia
esasperata appena fatta dalla sua cugina, trascinando anche lei in un
sorriso divertito.
-Comunque
l’appuntamento è per questa domenica alle undici.-
Rose, che aveva
iniziato a controllare la pozione, si bloccò immediatamente
voltandosi, rossa in volto, verso la sua compagna.
-Che cosa?!?-
Fu la volta di
Lily a ridacchiare sommessamente.
-Cosa pensavi,
che ti davo un mese per abituarti all’idea?-
affermò, con un sorriso malizioso sulle labbra.
-N-no…p-però,
è c-così presto…- balbettò
tremante la maga castana.
Il volto di
Lilian si addolcì leggermente, nel vedere la reazione del
tutto esagerata della cugina.
-Ehi, calmati.
Manca ancora un giorno, hai tempo per prepararti…e poi, ti
aiuterò io, no?- dichiarò, sorridendo
incoraggiante.
27
Settembre 2005, 8.30, Ritratto della Signora Grassa, Hogwarts.
-Ti prego, Lils!-
Lilian Potter
sbadigliò vistosamente, portandosi una mano alla bocca
cercando così di nascondere quel gesto maleducato.
-Rose, sono le
otto di domenica mattina, l’unico momento che abbiamo per
dormire un po’…Posso tornare a letto?- chiese
supplichevole, lanciando una breve occhiata alla gente che ormai le
osservava incuriosita.
Quella mattina
Lily era stata buttata giù dal letto da una sua compagna di
stanza che, spaventata, le aveva chiesto di mandare via quella pazza di
sua cugina che chiedeva di lei fuori dal ritratto della Signora Grassa.
Naturalmente la
maga non ci aveva messo molto a fare due più due, a
ricordarsi che quello era il fatidico giorno e a scendere le scale
raggiungendo l’amica, ormai presa da una crisi di nervi. Il
solo e unico piccolo, irrilevante problema era che,
nell’accorre in soccorso di Rose, si era dimenticata di
vestirsi e così si ritrovava in pigiama, in un corridoio
della scuola, davanti ad una pazza che continuava ad urlare attirando
l’attenzione su di loro.
-Ma Lils, per
favore…Verresti con me all’appuntamento?-
La
Grifondoro scosse il capo, divertita
dall’inverosimilità che aveva preso quella
conversazione.
-Rosie, non ti
posso accompagnare ad un appuntamento, se no che appuntamento sarebbe?
Sei all'ultimo anno di scuola, dovrai combattere, prima o poi, questa
tua insana timidezza verso i ragazzi che ti piacciono, no?-
affermò convita, squadrando malamente tutti gli studenti che
avevano incominciato a ridere, osservando la scena.
-Beh…-
Rose abbassò lo sguardo avvilita. -Forse hai ragione.-
Lilian si rese
conto di essere stata forse un po’ troppo dura con quella che
avrebbe dovuto essere la sua cugina preferita e che le era stata sempre
d'aiuto quando era lei ad avere un problema.
-Senti Rose,
facciamo così…L’appuntamento
è al laghetto, giusto?- La maga castana annuì
speranzosa. –Allora io ti accompagno fino alla fine delle
scale del portone d’ingresso e rimarrò
lì ad aspettarti leggendo un libro, così se
qualcosa andrà male o ti sentirai a disagio potrai venire da
me, ok?-
Il volto della
Corvonero si aprì in un largo sorriso, mentre
quest’ultima si buttava tra le braccia dell’amica.
-Oh, Lils! Sei
la miglior cugina che si possa mai desiderare!-
27
Settembre 2005, 11.02, Portone d'Ingresso, Hogwarts.
-Allora, sei
pronta?- domandò con un sorriso allegro sulle labbra la maga
ramata.
Rose emise un
debole borbottio come risposta.
-Ehi, che
è quella faccia? Stai andando ad un appuntamento con uno dei
ragazzi più corteggiati di tutta Hogwarts, non ad un
funerale!- affermò Lily divertita. -Già mi
immagino al tuo matrimonio, naturalmente in grande stile, come tutte
quello che appartiene ai Malfoy ed io, naturalmente come tua testimone,
che ti chiederò se sei sicura della tua
scelta…immagini?-
Una breve risata
uscì dalle labbra della Corvonero.
-Si! E magari,
te e Scorpius, alla fine della serata vi scannerete!-
continuò ironicamente la cugina maggiore.
-Beh, credo che
questo sia decisamente possibile!- dichiarò, ridacchiando
allegra. –Ma ora va…i Malfoy odiano aspettare!-
aggiunse subito dopo dando una piccola spinta alla compagna, che si
avviò titubante verso il luogo dell’appuntamento.
-Ah, Lils!-
gridò Rose voltandosi nuovamente verso la ragazza ramata.
–Grazie!-
Lilian
annuì facendo segno con una mano di andare e, quando Rose fu
abbastanza lontana da essere vista a mala pena, si accomodò
su un gradino di pietra aprendo il libro che aveva portato con
sé.
27
Settembre 2005, 11.20, Portone d'Ingresso, Hogwarts.
Lily stava
ancora leggendo l’avvincente romanzo che si era portata,
quando dei singhiozzi e il rumore di qualcuno che saliva velocemente i
gradini le giunsero alle orecchie, destandola dai suoi intenti e
costringendola ad alzare lo sguardo, appena in tempo per vedere una
riccia chioma castana scomparire all’interno del portone. E
lei quei capelli li avrebbe riconosciuti tra mille!
Con uno scatto
chiuse il libro e si avviò correndo all’interno
della scuola.
Non ci mise
molto a trovarla, accucciata in un angolo dell’ampio
ingresso, con il volto nascosto nelle ginocchia e il corpo scosso dai
singhiozzi. Lentamente Lilian le si avvicinò abbassandosi
alla sua altezza.
-Ehi,
Rosie…Cosa è successo?-
La maga castana
emise un altro singulto.
-È-è
s-stato o-o-orribile! Lui è-è s-stato
o-or-ribile.- mormorò con la voce rotta dal pianto.
La ragazza
ramata sentì una rabbia innaturale crescerle dentro.
-Aspetta un
attimo qui.- dichiarò, iniziando a correre verso il laghetto
della scuola.
Arrivata in
prossimità di esso, non ci mise molto ad adocchiare una
figura intenta ad osservare i silenziosi movimenti della piovra.
-Malfoy!-urlò
con ira, facendo voltare il giovane verso di lei. –Che cosa
hai detto a Rose?-
Le labbra del
Serpeverde si piegarono in ghigno divertito.
-Oh,
Potter…che piacere vederti!-
Lily si
avvicinò minacciosamente a lui.
-Ti ho fatto una
domanda!- strillò irritata.
Una delle poche
cose che realmente non sopportava era le persone che giocavano con i
sentimenti della gente. Lo sapeva bene anche lei che tra Malfoy e Rose
poco probabilmente sarebbe potuto nascere qualcosa, ma questo non
giustificava le cattiverie che aveva potuto dirle lui.
-Ma che
caratterino! Che cos’è…è
arrivata la cavalleria?- chiese ironicamente, incrociando le braccia
sul petto.
La ragazza
ramata lo fulminò con lo sguardo.
-Non mi sembra
il momento di scherzare! Che cosa diavolo sei andato a dire a mia
cugina?-
Malfoy
sollevò appena le spalle.
-Niente di che.
Le ho semplicemente spiegato che io non avrei mai potuto stare una
ragazzina che arrossiva ogni volta che le rivolgevo parola e che, per
di più, non si sarebbe mai lasciata toccare da me!-
-Io non vi
capisco! Ma non l’hai capito che era solo timidezza la sua
perché usciva finalmente con te? Avresti dovuto esserne
lusingato e non disprezzarla! Ma come puoi spezzare il cuore ad una
ragazza così, come se niente fosse, e poi rimanertene qui, a
fissare il lago tutto tranquillo? Sei un essere senza cuore, ecco cosa
sei!- gridò come risposta lei, gesticolando furiosamente.
Scorpius Malfoy,
con la sua solita calma, scosse lievemente il capo.
-Potter, lo
sapevi benissimo anche tu che tra me e la Weasley non avrebbe potuto
funzionare.-
-Questo,
comunque, non giustifica il tuo comportamento!-
-Spiegami,
perché avrei dovuto stare un pomeriggio intero con una
ragazza che nemmeno riesce a spiccicare parola?- chiese lui con ironia.
-Si chiama
gentilezza, Malfoy! Anche se dubito che tu ne abbia mai sentito
parlare.-
-Ma anche se io
fossi stato, come dici tu, gentile, cosa
sarebbe successo poi? Quando io non l’avrei naturalmente
più sentita? Il suo cuore sarebbe stato spezzato lo stesso,
mi sono solo tolto un peso io.-
Lily
boccheggiò leggermente. In fondo il ragionamento di Malfoy
non faceva una piega, ma lei continuava e si ostinava a considerarlo
sbagliato. È vero Rose avrebbe pianto lo stesso, ma sarebbe
stato comunque meno doloroso dopo aver almeno realizzato il sogno di
passarci un pomeriggio insieme, no?
-M-ma…-
-Che succede la
nostra piccola Potter, non sa come ribattere?-domandò il
ragazzo con un ghigno divertito sulla bocca.
-No, stavo solo
pensando a co-
Ma la maga non
riuscì a finire la frase, perché due fredde
labbra sottili si impossessarono delle sue, bloccando una sua qualsiasi
risposta.
Lilian ci mise
qualche secondo ad accorgersi di quello che era successo e, quando lo
fece, il ragazzo si era ormai staccato da lei e si stava dirigendosi
verso il castello.
-Ritieni il tuo
debito pagato.- le disse quando era ancora abbastanza vicino da essere
sentito, mentre lei, scioccata, si teneva una mano
premuta sulle labbra, cercando di capacitarsi di quello che era
successo.
Spazio dell'Autrice:
Allora, questa storia
l'avevo iniziata a scrivere con altri personaggi, ma, visto che l'idea
mi piaceva molto e non riuscivo più a verdela con i vecchi,
ho deciso di cambiarla leggermente e continuarla. Penso
che Lily, Scorpius e Rose siano perfetti per questa storia!
Sperando che il capitolo vi sia piaciuto, vi saluto
Un bacione
Pallina
|
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Capitolo 2 *** Parte Seconda - La Voce ***
PARTE SECONDA
– LA VOCE
18
Dicembre 2005, 12.24, Biblioteca, Hogwarts.
Lilian Luna
Potter era maledettamente brava a evitare la gente. E non ci aveva
messo molto a sottrarsi all'incontro o anche solo alla vista di
Scorpius Malfoy.
Bisognava
però anche dire che era stata fortunata. Infatti Rose, dopo
il disastroso appuntamento, aveva perso qualunque attrattiva verso il
giovane biondo, concentrando le sue attenzioni su un'altra preda.
Preda che, per
sua sfortuna, Lily conosceva molto bene, visto che si trattava di
Lysander Scamadro, figlio della sua madrina. Lei a Lysander si voleva
molto bene, ma doveva ammettere che si trovava mille volte meglio con
Locarn che, a differenza del gemello, sapeva divertirsi di
più al posto che stare sempre chino sui libri.
Però forse un ragazzo serio e diligente era proprio quello
di cui aveva bisogno Rose.
Fatto sta che
sua cugina la costringeva a passare tutti i suoi pomeriggi in
biblioteca, cercando di farsi notare dal gemello.
Ed era per
questa serie di coincidenze che lei aveva così
brillantemente evitato Scorpius Malfoy per tre lunghissimi mesi;
perché, si sa, i Malfoy odiano passare i pomeriggi in
biblioteca.
Purtroppo non
sempre si è fortunati e Lily Potter in quel tempo lo era
stata anche troppo.
Quel
giorno, stranamente, se ne stava seduta in
biblioteca poco distante dal luogo dove Lysander stava leggendo un
mattone dall'aria parecchio noiosa. Rose non era ancora giunta e lei,
non si sapeva come mai, era riuscita ad arrivare in orario.
C’erano
troppe anomalie nell’aria perché non accadesse
nulla.
Lily, dopo aver
lanciato un piccolo saluto al figlio della sua madrina, si era immersa
nella lettura di un nuovo coinvolgente giallo, non prestando attenzione
a nessuno. Ed era così presa dal libro che non si accorse di
una figura che si sedeva di fronte a lei, finché uno
schiarimento di voce non le giunse alle orecchie.
Lilian
alzò lentamente i suoi occhi sul ragazzo seduto di fronte a
lei, spalancandoli subito dopo.
-C-che cosa
vuoi?- chiese agitata -Non mi sembra di averti dato il permesso di
accomodarti!- aggiunse subito dopo, cercando di recuperare almeno un
briciolo di dignità.
-Non mi sembra
che debba avere il tuo permesso per sedermi, Potter.- rispose
noncurante lui, appoggiando con tranquillità la testa sulla
mano.
La maga lo
guardò alzando le sue iridi nocciola al cielo e riprendendo
subito dopo la sua lettura, cercando di ignorarlo.
-Mi sembra che
qui qualcuno stia cercando di evitarmi…o forse mi sbaglio?-
domandò Malfoy, dopo qualche minuto di silenzio.
Lily
continuò la sua lettura ostentando una calma che di certo
era lontana dal provare.
-Non so di cosa
tu stia parlando, Malfoy.-
-Avanti Potter,
non dirmi che ti ho scioccato così tanto con il mio bacio.-
La ragazza
spostò finalmente la sua attenzione sul Serpeverde,
chiudendo con un tonfo il piccolo tomo.
-Malfoy…Che.
Cosa. Vuoi?- chiese nuovamente, irritata.
Il giovane
scosse le spalle.
-Niente,
perché dovrei volere qualcosa?-
Prese un
profondo respiro, cercando di infondersi quella poca calma che gli era
rimasta.
-E allora, se mi
è concesso saperlo, potrei sapere perché stai
seduto al mio tavolo,
infastidendomi?- continuò con la voce leggermente incrinata.
Il mago scosse,
di nuovo, le spalle.
-Volevo sapere
perché mi stai evitando…-
La
Grifondoro impiegò circa un secondo a scattare in
piedi e a fissare con astio Scorpius Malfoy, che continuava
tranquillamente a guardarla con ghignò divertito dipinto
sulle labbra.
-Ma come te lo
devo dire che non ti sto evitando? Che del bacio che mi hai dato non me
ne frega niente e che sinceramente queste tue attenzioni non le
sopporto?- strillò lei, puntandogli un dito contro con
rabbia.
-Signorina
Potter, se ha qualche problema con il signor Malfoy, la prego di andare
a risolverlo altrove.- la freddò la voce stizzita di Madama
Price.
E solo in quel
momento Lily Potter si accorse di aver alzato notevolmente la voce,
commettendo il più grande errore della sua vita. Stancamente
si lasciò cadere sulla sedie, prendendosi il volto tra le
mani.
-Credo che tu
l’abbia fatta grossa, Potter!- affermò Malfoy,
indicando con un lento movimento della testa suo fratello Albus che,
purtroppo, si trovava anche lui in biblioteca, che si era prontamente
alzato e si stava dirigendo verso di loro. –Ecco, arrivano i
rinforzi!-
Lilian
osservò, dallo spiraglio che le potevano dare le sue dita, i
lenti movimenti del fratello, sperando con tutto il cuore che non
volesse parlare proprio con lei. Ma, si sa, quando uno è
troppo fortunato si deve aspettare una qualche sfortuna prima o poi!
-Lily, ti posso
parlare?-
La maga scosse
il capo, raggruppando velocemente i suoi oggetti e alzandosi
prontamente in piedi.
-Mi spiace, Al,
ma ora devo proprio scappare!-
E
così dicendo fuggì ad una velocità
decisamente elevata fuori dalla biblioteca.
Scorpius Malfoy
si alzò subito dopo che lei fu scomparsa al loro sguardo.
-E tu dove credi
di andare?- domandò con tono malizioso il fratello al suo
migliore amico. -Si può sapere che è sta storia
tra te e mia sorella?-
Il ragazzo
biondo lanciò un breve sbuffo infastidito.
-Lascia perdere
Al.- affermò, prima di scomparire anche lui alla vista.
18
Dicembre 2005, 18.17, Bagni Secondo Piano, Hogwarts.
-Lily! Dove eri
finita?- domandò una voce alle sue spalle, cogliendola di
sorpresa.
Erano le sei di
sera e lei aveva passato tutto il pomeriggio a nascondersi. Le voci ad
Hogwarts avevano una velocità impressionante a diffondersi
e, di certo, un presunto bacio tra la Potter e Malfoy sarebbe
stato in breve tempo sulla bocca di tutti. Per questo aveva passato
tutte le sue rimanenti energie a fuggire da Albus rifugiandosi, quando
non era a lezione, nei posti più impensabili.
Suo fratello era
un gran pettegolo e lei non aveva nessuna intenzione di dargli
spiegazioni su quello che era successo con il suo migliore amico,
soprattutto se quest'ultimo non gli aveva raccontato niente.
-Mi
nascondevo…- mormorò sconsolata, accucciandosi
sul freddo pavimento del bagno dove aveva deciso di eclissarsi.
-Ma è
vera questa storia?- chiese Rose accomodandosi affianco a lei, con un
sorriso malizioso sul volto.
Lily
abbassò il capo mortificata.
-Oh, mi spiace!
Avrei dovuto dirtelo…e che è successo
così per caso, non so nemmeno come! Si potrebbe dire che ha
fatto tutto lui…io…Oh, scusami Rosie avrei dovuto
dirtelo!-
La maga castana
scosse il capo divertita.
-Ma figurati!
Sai ti capisco, potevi pensare che io ne potessi in qualche modo
rimanere ferita, ma non preoccuparti! Non è un problema!
Sono felice che tu ti sia messa con Scorpius Malfoy, in fondo
è proprio un bel ragazzo e sono assolutamente convinta che
vuoi due formiate una bella coppia!- dichiarò convinta.
Lily
alzò improvvisamente gli occhi, guardando l’amica
con una strana espressione sconvolta sul volto.
-C-che cosa hai
detto?- sussurrò con voce spezzata.
Rose
alzò entrambe le sopracciglia, dubbiosa.
-Ma che sono
felice per te! Sono felice che tu stia con Scorpius e poi mag-
Ma non
riuscì a finire la frase per la fulminea reazione della
Grifondoro, che come una furia scattò in piedi iniziando ad
imprecare.
-Ma chi diavolo
ti ha detto che io sto con Malfoy? IO NON STO CON MALFOY!-
gridò esasperata, passandosi una mano tra le ciocche ramate.
-Ma Lils, io-
-Merlino, chi
può aver messo in giro una voce del genere? Io stavo
parlando di un semplice bacio. Io e Malfoy ci siamo baciati, non messi
insieme! Anzi sarebbe meglio dire che lui ha baciato me, io manco ero
consenziente! Ha fatto tutto lui! Ma se scopro chi ha messo in giro
questa voce io…-
La
Corvonero si alzò prontamente in soccorso
dell’amica, prendendola per le spalle.
-Lily! Calmati!-
disse, scuotendola leggermente. –Allora, tu sei sicura di non
stare con Malfoy, Scorpius Malfoy? Guarda che me lo puoi dire, non mi
arrabbio!-
-NO! Ma come te
lo dev-
-Bene, allora
credo che tu stia in grande bel pasticcio! Perché, ora come
ora, siete la coppia del giorno e non credo sarà molto
facile, fermare questo pettegolezzo, visto che ha già fatto
il giro di tutta la scuola!-
Lily socchiuse
lentamente le palpebre, realizzando quello che era purtroppo successo.
-Oh, Merlino!-
20
Dicembre 2005, 12.30, Corridoi, Hogwarts.
-Malfoy,
dobbiamo parlare!- dichiarò una voce, mentre il ragazzo
veniva afferrato per un braccio.
Erano passati
due lunghissimi ed estenuanti giorni prima che Lily capisse che,
l’unica cosa che andasse fatta, era quella di parlare con
Malfoy.
-Che vuoi,
Potter?- domandò lui leggermente seccato, voltandosi verso
la figura minuta che l’aveva fermato.
La maga prese un
profondo respiro.
-Credo che
abbiamo un problema…- lasciò la frase in sospeso,
credendo che il ragazzo avrebbe perfettamente capito dove stesse
andando a parare.
Il Serpeverde
alzò entrambe le sopracciglia incrociando le braccia al
petto, ostentando un’aria perplessa.
-Non so a cosa
ti stia riferendo.- rispose con voce distaccata.
Lily
allargò le iridi nocciola, possibile che non avesse
veramente capito?
-Ma come! Non
hai sentito le voci che stanno girando?-
Malfoy scosse
imperterrito il capo.
-Continuo a non
capire.-
-B-beh, in poche
parole…noi…cioè…hai capito,
no?- balbettò poco convinta, sentendo uno leggero colorito
formarsi sulle sue gote.
-Cosa stai
cercando di dirmi, Potter?-
Lily
sbuffò innervosita, mentre si passava una mano tra le
ciocche ramate in un chiaro sintomo di esasperazione.
-Io e te stiamo
insieme!- affermò infine con un tono di voce stridulo.
Il mago la
fissò ostentando un’aria scettica.
-Io e te stiamo
insieme?- chiese, mentre un ghigno divertito inizia ad aprirsi sulle
sue labbra prima che riuscisse a fermarlo. –Lo sai che sei
veramente buffa?-
La
Grifondoro osservò attentamente il ragazzo con
un’espressione sorpresa dipinta sul volto.
-M-mi stavi
prendendo in giro?- esclamò tremante di rabbia.
Malfoy si
limitò a ghignare maliziosamente.
-Pensavi
veramente che non venissi a conoscenza di un pettegolezzo che mi
coinvolge in prima persona?-
La giovane
Potter prese un altro profondo respiro cercando di calmare
l’ira che provava in quel momento.
-Ma allora, se
mi è permesso chiederlo, posso sapere perché mi
hai fatto fare la scena imbarazzante di qualche minuto fa?-
Il ragazzo
alzò gli occhi argentei al cielo.
-Ma mi sembra
ovvio Potter, perché tu sei estremamente divertente!-
dichiarò convinto. –Comunque credo che sia meglio
allontanarci da qua, come al solito stai dando spettacolo.- aggiunse
subito dopo lanciando una breve occhiata alla folla che si era formata
poco distante da loro.
Lily
impallidì.
20
Dicembre 2005, 12.33, Corridoi, Hogwarts.
Lilian si
appoggiò con entrambe le mani sulle ginocchia, cercando di
riprendere fiato.
Dopo essersi
accorta della quantità di studenti che li stava osservando,
bisbigliando tra loro, era stata presa dal panico e aveva iniziato a
correre senza una meta, trascinandosi dietro uno Scorpius Malfoy
alquanto sconvolto.
-Potter! Tu sei
del tutta matta!-urlò irritato, con la voce spezzata dal
fiatone.
La ragazza
ramata si limitò a lanciare un’occhiata per il
lungo corridoio dove si era fermati, sforzandosi di individuare una
qualche presenza.
Vuoto, per
fortuna.
-Malfoy vuoi
abbassare la voce?!? Vuoi che qualcuno ci senta?- sussurrò
poi, poggiandosi un dito sulle labbra.
-Ma tu sei tutta
pazza! Mi vuoi spiegare che cosa ci facciamo qua?- ribatté
lui, abbassando tuttavia il tono di voce.
Lily
alzò gli occhi al cielo, esasperata dal comportamento del
giovane.
-Ma ci sei o ci
fai? Dobbiamo parlare, no?-
Il mago
sospirò.
-Potter, non
vedo che ci sia da dire sull’argomento.- dichiarò,
ricomponendosi leggermente e ritornando ad usare il suo solito tono
distaccato.
Lei lo
guardò come se fosse del tutto impazzito.
-Come non
c’è niente da dire? Tutta la scuola crede che io e
te stiamo insieme e tu non credi ci sia niente da dire?-
strillò sdegnata. –Ma sai che ti dico? Puoi anche
andare al diavolo!-
Uno strano
inquietante silenzio cadde tra i due ragazzi, mentre essi si guardavano
con astio negli occhi.
-Bene.- disse ad
un certo punto lui, risistemandosi il colletto della cravatta.
–Credo non ci sia nient’altro da dire.-
Per le iridi
nocciola di Lily passò un lampo di delusione.
-Bene.- rispose
poco dopo, distogliendo lo sguardo da quello del biondino.
-Comunque ti
consiglio di non smentire le voce, Potter. Se no il pettegolezzo si
alimenterà, soprattutto dopo questa tua brillante trovata.-
affermò mentre si allontanava lentamente dal corridoio.
20
Dicembre 2005, 16.35, Corridoi, Hogwarts.
Il malumore non
se n’era andato per nemmeno un secondo. Era rimasto, nascosto
forse da qualche piccolo sorriso stiracchiato, durante tutte le ore che
erano passate, ma ora sembrava improvvisamente essere tornato a farsi
sentire con tutti i suoi effetti.
Va bene, quella
situazione era pressoché assurda! Aveva sempre odiato i
pettegolezzi e di certo adesso non ne aveva maturato un amore
spassionato, ma ancora non riusciva a capire come un’idea del
genere poteva essere anche solamente concepita. Lei e Malfoy. Era come
mettere insieme pasta e frutta. Impossibile. Disgustoso.
Ma la gente non
sembrava capirlo. Noo, a qualcuno pareva anche ragionevole e lei questo
non lo poteva sopportare.
Non sopportava
gli sguardi maliziosi e invidiosi di alcuni oppure
quelli indignati di altri. Tutti avevano dato per
scontato che fosse la verità. Ma, piccolo irrilevante
problema, non era la verità! Era uno stupido pettegolezzo,
ma perché nessuno le voleva –o almeno provava- a
crederle?
-Lily, ti posso
parlare?- la voce di suo fratello echeggiò per il corridoio
stranamente deserto.
Con irritazione,
la ragazza si volto verso il giovane Serpeverde.
-Che vuoi?- gli
chiese malamente, per il nervosismo che aveva accumulato in quella
lunga giornata.
Abus rispose al
suo sguardo, sfidandola maliziosamente.
-Vorrei sapere
che cos’è questa storia di te e Scorpius! Lui non
mi vuole raccontare niente, ma cavolo dovrei saperlo se il mio migliore
amico si mette con mia sorella, no?-
Lily
alzò le iridi nocciola al cielo, roteandole.
-E ti pareva!-
disse parlando più con se stessa che con il mago.
–Beh, che cosa vuoi sapere?-
-Come che cosa
voglio sapere, e me lo chiedi?-
-Senti Al, io e
Malfoy non stiamo insieme, al massimo ci scambiamo qualche battibecco
se ci incontriamo per strada, ma tra noi NON. C’E’.
ASSOLUTAMENTE. NIENTE.- dichiarò con stizza, allontanandosi
poi velocemente dal fratello, che la guardò andare via con
perplessità… Ma che aveva detto di male?
Spazio dell'Autrice:
Allora che ve ne pare di questo capitolo? Spero di essere
riuscita a caratterizzare entrambi i personaggi!
Va bè, non avendo nient'altro di interessante da dire passo
a ringraziare tutti quelli che seguono la storia e in particolare sbrilluccica, netta_netta e Kalencair che
hanno commentato! E grazie anche a tutti quelli che hanno inserito
questa storia nelle seguite o nelle preferite!
Un bacione
Pallina
|
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Capitolo 3 *** Parte Terza - L'Errore ***
PARTE TERZA –
L’ERRORE
21
Dicembre 2005, 19.04, Sala Grande, Hogwarts.
In fondo Malfoy
aveva ragione, smentire il pettegolezzo avrebbe peggiorato la loro
situazione. E a Lily l’unica soluzione che le era,
sfortunatamente, venuta in mente, dopo quasi un giorno in cui ci aveva
rimuginato sopra, era quella di farsi vedere in comportamenti ben poco
impliciti in compagnia di altri ragazzi. E quale luogo migliore della
Sala Grande durante la cena della domenica?
Era per questo
che ora si ritrovava ad entrare nella sala, ridacchiando stupidamente,
stringendo il braccio di un bel Grifondoro del suo anno, di cui
purtroppo continuava a dimenticarsi il nome.
Certo, non era
la situazione più romantica del mondo, ma avrebbe suscitato
l’effetto desiderato.
Infatti appena
la ragazza era sopraggiunta tutti gli occhi dei presenti si erano
rivolti verso di lei, stranamente sorpresi. Quello che però
Lilian non aveva preso in considerazione, mentre attuava il suo piano
diabolico, era la reazione di un ben noto Malfoy, che in quel momento
la guardava con un sopracciglio alzato in un’espressione allo
stesso tempo scettica e irritata.
Beh, cosa voleva
in fondo? Aveva scelto lui di non discutere della loro spiacevole
situazione e lei, poi, si era semplicemente adeguata di conseguenza.
Fu per questo
che, lanciando uno sguardo di sfida al giovane Serpeverde, si sporse
verso il Grifondoro unendo le proprie labbra con le sue in un bacio
appassionato.
Tanto
perché la situazione non doveva in qualunque caso essere
travisata.
Ma quello che a
Lily Potter non sarebbe mai entrato in testa era che per ogni azione
c’è una conseguenza, positiva o negativa che
fosse, ma qualcosa capita per forza.
Infatti, un
Scorpius Malfoy ben poco propenso alla chiacchierata civile si
alzò lentamente dal proprio posto dirigendosi elegantemente
verso la nuova coppia, il volto che ostentava un’espressione
distaccata e fredda, mentre il brusio che regnava nella sala veniva
pian piano alimentato.
-Potter, ora.
Con me.- affermò apparentemente calmo, prendendo subito dopo
la giovane ramata per una mano, prima di trascinarla bruscamente fuori
dal portone che introduceva nella Sala Grande.
21
Dicembre 2005, 19.15 , Aula in Disuso, Hogwarts.
Lily venne
bruscamente spinta ad entrare in un aula in disuso, mentre la porta
veniva sbattuta alle sue spalle.
-Potter, come
cavolo ti è potuto venire in mente!- gridò la
voce irata di Scorpius Malfoy alle sue spalle. –
L’idea di farmi passare per cornuto è stata la
migliore che sei riuscita a trovare?-
La ragazza
sbatté le palpebre perplessa, prima di volgersi lentamente
verso il Serpeverde e osservarlo con espressione stupita, ancora troppo
sorpresa anche solamente per replicare alle sue urla, che in quel
momento continuavano imperterrite ad insultarla.
-Scusa Malfoy,
si può sapere cosa ti è preso?- chiese
meravigliata, il tono di voce che aveva preso un’intonazione
tranquilla e gentile.
Il giovane
alzò le sue iridi argentee al cielo, esasperato.
-Che cosa mi
è preso? – replicò lui. –Cosa
ti è preso a te, Potter! Cosa pensavi di fare con questa
bella messa in scena?-
Lilian
sbuffò infastidita, mentre lentamente iniziava anche lei ad
alterarsi.
-Beh, mi
è sembrata l’idea migliore, va bene? Non sono un
genio come te, sai? Non ho saputo creare niente di meglio, visto che tu
avevi consigliato di non smentire
a parole il pettegolezzo! E poi voglio proprio sapere che cosa tu avevi
in mente, caro signor Perfettino!- dichiarò stizzita la
giovane Potter.
-Ma io avevo
semplicemente pensato di far scemare il pettegolezzo con il tempo. Se
non ci fossimo più fatti vedere insieme la cosa sarebbe
passata in secondo piano, non credi?- rispose Scorpius con aria
altezzosa.
-Ah.-
mormorò Lily presa in contro piede, per poi però
riprendersi immediatamente –Beh, non mi sembra che con la tua
scenata di gelosia abbia migliorato più di molto la
situazione!-
Le sopracciglia
del ragazzo si andarono ad aggrottare in un espressione stupita.
-Non so proprio
di cosa tu stia parlando.-
Fu la volta
della Grifondoro di aggrottare le sopracciglia, perplessa.
-Ma certo,
perché strapparmi dalle braccia di un altro ragazzo con un
espressione di odio dipinta sul volto per poi rinchiudermi in uno
sgabuzzino, non ti sembra la possibile reazione di un ragazzo geloso?-
chiese ironica la giovane con un sorriso vittorioso che le si andava a
disegnare sulle labbra, mentre osservava un Scorpius Malfoy senza
parole.
-Che
succede il nostro piccolo Malfoy non sa più come ribattere?-
aggiunse dopo qualche minuto di silenzio, imitando il tono del ragazzo.
-Potter, non sei
divertente.- ringhiò il Serpeverde in risposta, le iridi
argentee ormai ridotte in due fessure minacciose.
Un'altra
caratteristica che i geni Potter-Weasley tramandano ormai da
generazione in generazione, è la capacità di non
riuscire a capire quando fermarsi, quando si supera il limite. E
purtroppo, Lily aveva ereditato questo piccolo problema genetico.
-Oh, non sono
divertente? Chissà perché adesso non sono
divertente! Forse perché ho ragione?-
Ma si sa, i
Potter non sono mai stati bravi a capire le cose ovvie.
E
così, dopo quelli che sembrarono pochi secondi, Lilian si
ritrovò sbattuta contro un muro con le mani del giovane
Malfoy che la immobilizzavano sulle spalle.
-Ti ho detto che
non sei divertente, Potter.- ripeté lui in un sussurro,
avvicinando pericolosamente il suo volto a quello della ragazza,
improvvisamente ammutolita.
-Adesso sei tu
quella rimasta senza parole, eh?- continuò imperterrito.
In quel momento
Lily si maledisse con tutta se stessa. Si maledisse per averlo
provocato, per avere avuto quella brillante idea per smentire il
pettegolezzo. Si maledisse anche solo per aver iniziato a parlare con
lui e per aver fatto quella stupida promessa a Rose.
In quel momento
Lilian Luna Potter, quinto anno, Grifondoro provò per la
prima volta paura di un suo compagno.
Ma
l’orgoglio è duro a morire e lei, pur di non far
vedere le sue debolezze, avrebbe fatto di tutto.
Fu per questo
che dopo qualche minuto di esitazione, rispose al Serpeverde con tono
ostile.
-Non mi fai
paura, Malfoy.-
Dopo quella
frase si formò uno strano, quanto inquietante silenzio,
mentre i due ragazzi si guardavano con ostilità negli occhi.
Nessuno dei due sembrava aver intenzione di sbloccare quella situazione.
-Vattene,
Potter. La nostra conversazione è finita.-
affermò infine il giovane Malfoy, liberando la
Grifondoro dalla sua presa, per voltarle successivamente le
spalle. Forse per il semplice fatto che non sarebbe riuscito a reggere
il suo sguardo un secondo di più.
E Lily non se lo
fece ripetere due volte e, rapidamente, uscì dalla stanza
sbattendosi la porta alle spalle.
21
Dicembre 2005, 20.03, Prossimità del Lago, Hogwarts.
Appena uscita da
quell’aula, Lily si era messa a correre senza una meta
precisa. Voleva solo allontanarsi il più possibile da lui.
Odiava la
sensazione di impotenza che aveva sentito, era stata completamente alla
mercé di una persona. Ed era arrabbiata con se stessa per
essersi fatta spaventare in quel modo, era una Grifondoro in fondo! Ma
la cosa che la mandava più in bestia era che a farle provare
quelle emozioni era stato quel bambino viziato di Malfoy.
Dopo parecchi
minuti di corsa si era fermata, ritrovandosi sulla riva del lago
ghiacciato.
Si era seduta,
appoggiando la schiena contro il tronco di un albero, mentre il freddo
gelo di Dicembre le penetrava nelle ossa. Ma la ragazza non sembrava
accorgersi di niente, persa nei suoi pensieri.
Improvvisamente,
però, una voce conosciuta la destò, mentre una
figura si sedeva al suo fianco.
-Ehi…-
-Ehi.-
ripeté la Grifondoro senza enfasi, lo
sguardo fisso sulla distesa ghiacciata davanti ai suoi occhi.
-Non hai
freddo?- le chiese gentilmente.
-No.-
-Hai voglia di
parlare di quello che è successo?- continuò
imperterrita.
-No.-
-Sicura?-
Quella fu la
goccia che fece traboccare il vaso. Lily si voltò con uno
scatto rabbioso verso la sua migliore amica, irata da tutte quelle
attenzione che, in quel momento, non voleva assolutamente riceve.
-Senti Rose, non
sono dell’umore per chiacchierare allegramente con te, ok?
Non lo capisci che magari voglio rimane da sola? Che forse non ho
voglia di raccontarti tutto quello che mi succede?- sbottò
la giovane Potter, tornando subito dopo a osservare la superficie del
lago.
Il silenzio si
impossesso nuovamente del luogo, mentre entrambe le ragazze osservavano
il bellissimo spettacolo che li si presentava davanti agli occhi.
-Scusa.-
mormorò Lily qualche minuto più tardi, pentendosi
per aver rovesciato sulla cugina tutta la sua rabbia.
Rose le sorrise
comprensiva.
-Figurati.
–le rispose tranquilla, prendendo una breve pausa prima di
continuare –Adesso sei pronta per raccontarmi cosa
è successo?-
-Si…-
21
Dicembre 2005, 20.47, Cucine, Hogwarts.
Dopo aver
parlato con Rose, Lily si era sentita subito meglio. Grazie ai suoi
saggi consigli si era calmata immediatamente e le sensazioni che aveva
provato le sembravano ormai solo un brutto sogno.
Aveva deciso che
non avrebbe mai più avuto a che fare con Scorpius Malfoy e,
in questo modo, sperava che il pettegolezzo si sarebbe smentito da
solo. In fondo quanti racconti assurdi aveva sentito in giro per la
scuola? E quanti poi si erano confermati come veri?
La percentuale
era talmente bassa che magari quella storia sarebbe passata in secondo
piano nel giro di pochi giorni. Almeno così sperava. O
meglio, così l’aveva convinta a sperare Rose.
Però,
dopo aver parlato per una buona mezz’oretta con sua cugina,
lo stomaco della Grifondoro aveva iniziato a brontolare e, proprio per
questo motivo, ora si ritrovava a solleticare una pera
perché le aprisse un noto passaggio segreto.
Appena entrata
nelle cucine, un forte profumo le inebriò
l’olfatto.
-Salve Potter.-
La ragazza fece
un saltò di qualche metro quanto sentì quella
voce, che ormai avrebbe riconosciuto fra mille.
Ed ecco che
tutti i buoni propositi appena fatti andavano in fumo, spazzati via,
come semplice polvere. Ma perché doveva essere
così sfortunata?
-Oh no, ancora
tu.- mormorò sconsolata, dopo essersi ripresa dallo
spavento, voltandosi successivamente verso l’uscio delle
cucine.
Ma una mano le
afferrò il polso prima che potesse anche solo incamminarsi
verso l’uscita.
-Sono felice
anch’io di vederti.- affermò ironico il giovane
Malfoy, costringendola a voltarsi verso di lui.
-Senti Malfoy,
non sono dell’umore per continuare a litigare con te, quindi
– i suoi occhi nocciola si abbassarono sulla mano di lui
ancora stretta sul suo polso. –se volessi gentilmente
liberarmi, me ne andrei a dormire.-
Il ghigno sul
volto del Serpeverde, se possibile, si allargò ancora di
più.
-E chi ha detto
che io voglia litigare?-
Lilian
alzò lo sguardo al cielo, esasperata.
-Oh, andiamo.
Quando mai abbiamo avuto una conversazione civile noi due?- chiese
ironica lei.
-E chi ha detto
che io voglia conversare?- replicò nuovamente, mentre una
scintilla di malizia gli attraversava le iridi argentee.
E
irrimediabilmente Lily rimase senza parole. Sapeva che in quel momento
si sarebbe dovuta allontanare velocemente da quel luogo –e
principalmente da lui-, ma il suo corpo non sembrava intenzionato a
rispettare gli ordini del cervello.
Fu per questo,
apparentemente semplice, motivo che la ragazza rimase immobile ad
osservare gli occhi dello studente, quasi ne fosse ipnotizzata. Fu per
questo che non si scostò, quando lui avvicinò il
volto al suo. Fu per questo che quando le loro labbra si sfiorarono,
non interruppe quel contatto, sentendo invece un piccolo brivido
attraversarle la schiena. Fu per questo che, quando lui la
liberò dalla sua presa ferrea, andò ad
intrecciare le sue mani dietro al collo del Serpeverde. E fu sempre per
questo che quando lui cercò di approfondire il bacio non
glielo impedì.
Rimasero
così per quelli che sembrarono secoli, prima che una vocina
li interrompesse.
-Scusate
signori, volevate che Kilsy aiutasse voi?-
Immediatamente
Lily si risvegliò dal torpore nel quale era caduta,
staccandosi rapida da Scorpius e portandosi una mano sulle labbra
arrossate.
-Si, elfo. Ho
fame.- dichiarò stizzito il ragazzo, spostando
successivamente la sua attenzione sulla giovane, che aveva rapidamente
sostituito un’espressione sorpresa a una irata, mentre l'elfo
si allontanava.
-Come, cavolo ti
sei permesso?!?- strillò Lily, iniziando a infliggere al
Serpeverde piccole spinte sul petto. –Dico sei uscito di
senno? Perché l’hai fatto? Perché? Sei
un’idiota Malfoy! Cosa credi, che adesso possa tornare tutto
come prima? Certo, per te è facile! Tu ti baci almeno una
ragazza al giorno, che ti costa baciarne una in più? Ma non
è così semplice, sai? Le persone hanno dei
sentimenti. Sentimenti, sai cosa sono, viscido Serpeverde?-
Purtroppo
Scorpius, al posto di fingersi dispiaciuto e annuire alle parole della
piccola di casa Potter, non riuscì a trattenere che un
piccolo ghigno gli si disegnasse sulle labbra.
-Si
può sapere cosa ridi? Cosa ci trovi di divertente?
Rispondimi, idiota!- continuò imperterrita la studentessa
ramata, ormai furente più che mai per il comportamento del
ragazzo.
-E’
inutile che fai queste scene, Potter. Non mi sembra che ti sia
dispiaciuto il mio bacio e non avresti avuto questa reazione se non ti
interessassi almeno un po’.- replicò convinto e
pacato, cosa che la fece imbestialire ancora di più.
E, a quel
punto, la Grifondoro non si trattenne più
e lasciò la mano scattare verso la guancia di Scorpius.
-Ti odio
Malfoy.- affermò irata, prima di allontanarsi il
più velocemente possibile.
Spazio dell' Autrice:
Allora...questo capitolo purtroppo mi è venuto
abbastanza corto e non è che mi piaccia più di
tanto!
Soprattutto spero che Scorpius non sembri uno psicopatico! E' solo un
po' confuso, nel senso che nella prima parte del capitolo ha una
reazione violenta perchè si sente colpito nel vivo e poi
diciamo che cerca un modo tutto suo per scusarsi. Non so se si
capisce bene...bah!
Cmq per quanto riguarda le domande che mi sono state poste, non so bene
cosa si intenda per Long-fic, nel senso che più o meno
mancano due o tre capitoli (devo vedere se me ne serve uno in
più per non far sembrare fuori di testa i miei personaggi
-cosa che sta già succedendo- ù_ù)
alla fine!
In ogni caso spero che questo capitolino -inoino- vi sia piaciuto e
ringrazio chi ha commentanto (Margot90, Kalencair, netta_netta e mayetta),
grazie veramente! Inoltre ringrazio chi ha inserito la storia nelle
preferite/ricordate/seguite e chi la legge silenziosamente!
Un bacione
Pallina
|
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Capitolo 4 *** Parte Quarta - L'Attacco ***
PARTE QUARTA - L’ATTACCO
08 Gennaio 2026,
8.30, Sala Grande, Hogwarts.
Purtroppo le
vacanze di Natale erano finite e Lily, insieme a i suoi cugini, aveva
fatto ritorno ad Hogwarts. Staccare da tutto per un po', e soprattutto
da Malfoy, le aveva fatto bene, ma ormai il ritmo frenetico della vita
scolastica era tornato a soffocarla.
In quel momento
si trovava, mezza addormentata, seduta alla tavolata di Grifondoro,
mentre beveva il suo caffè. La Sala Grande era abbastanza
silenziosa, a fare colazione c’erano solo i giocatori delle
due squadre avversarie che si sarebbe sfidate quel giorno. La ragazza
era parecchio tesa per la partita che l’aspettava, ma stava
comunque cercando rilassarsi in quella quiete momentanea.
Malauguratamente
le venne l’idea di alzare lo sguardo per osservare le poche
persone presenti insieme a lei a fare colazione. La sua attenzione fu
subito attirata dal tavolo verde-argenteo dove, a fianco di suo
fratello, era seduto un ben noto ragazzo biondo che, proprio in quel
momento, alzò lo sguardo incrociando quello della giovane
Potter.
Lily accortasi
dello sbaglio appena fatto abbassò, arrossendo, le iridi
nocciola verso la tazza che teneva in mano, sperando inutilmente che il
Serpeverde non pensasse che lo stesse fissando.
Purtroppo
però quei mesi invernali non le stavano portando molta
fortuna.
-Potter.-
affermò poco dopo una voce, che ormai avrebbe riconosciuto
fra mille.
-Malfoy.-
borbottò, senza alzare lo sguardo dalla tazza di
caffè.
-Come sono
andate le vacanze?-
Lily,
continuando a dare le spalle al ragazzo, alzò gli occhi al
cielo. Ma che domande le faceva?
-Bene.- rispose
dopo qualche minuto di silenzio.
-Bene.-
replicò atono Malfoy.
Quella
situazione la imbarazzava parecchio. Se ne stavano lì, lei
che fissava il muro davanti a sé e l’altro che le
guardava la nuca, entrambi aspettandosi chissà che.
-Beh, volevo
farti gli auguri per la partita di oggi. Ci si vede Potter.- e dicendo
questa frase, il giovane Serpeverde si allontanò.
Lily appena
metabolizzò veramente quello che lui le aveva detto, si
voltò di scatto, ma il ragazzo era ormai lontano.
Malfoy le aveva
fatto davvero gli auguri per la partita di Quidditch contro Serpeverde?
08 Gennaio 2026,
12.45, Spogliatoi di Quidditch, Hogwarts.
La partita era
finita male. Doveva aspettarselo, era stata tutto il tempo con la testa
fra le nuvole a pensare perché Malfoy si fosse comportato in
quel modo quella mattina e avercelo in campo come avversario non era
stato certo d’aiuto. Si era fatta sfuggire più
volte la pluffa dalle mani e non aveva mai centrato gli anelli. Un
disastro!
I suoi compagni
di squadra se ne erano andati già da parecchio tempo e negli
spogliatoi rimaneva solo lei.
Aveva aspettato
che tutti fossero usciti, prima di mettersi sotto la doccia. Aveva
bisogno di pensare, di capire.
Mentre
l’acqua calda le scendeva lungo il corpo si
rilassò, riuscendo così a liberare tutti i
pensieri che fino a quel momento l’avevano tormentata.
Non
riusciva proprio a comprendere il comportamento del Serpeverde, ma la
cosa che ancor meno si spiegava erano i suoi di sentimenti. Cosa le
interessava alla fine cosa facesse Malfoy? Era andato a fargli gli
auguri per la partita, e allora? Era forse un buon motivo per non
giocare per niente e lasciargli la vittoria a tavolino?
Che
l’avesse fatto apposta? No, era una cosa troppo malata
persino per lui.
Basta, doveva
metterci una pietra sopra. Basta con Scorpius Malfoy. Con i suoi baci e
i suoi auguri.
Scuotendo la
testa per auto convincersi dei suoi pensieri, la Grifondoro
uscì dalla doccia.
08 Gennaio 2026,
13.07, Corridoi, Hogwarts.
Ci aveva messo
più tempo del dovuto a vestirsi e ora si trovava a camminare
da sola per i corridoi della scuola, diretta verso la Sala Grande.
Probabilmente a quest’ora tutti stavano già
mangiando il dolce.
Affrettò
il passo, sperando di arrivare in tempo per mettere almeno una fetta di
pane sotto i denti, quando una voce la fermò.
-Potter,
finalmente ce l’hai fatta.-
Lily si
bloccò, mentre la figura di Charlotte Parkinson seguita
naturalmente dalle sue due tirapiedi, Jenny e Sally, le si parava
davanti.
-Ce ne hai messo
di tempo per lavarti!- esclamò la Serpeverde, ridacchiando
divertita, seguita immediatamente dalle sue compagne.
La giovane
Potter aggrottò le sopracciglia, perplessa.
C’era
qualcosa che non le tornava, perché Charlotte Parkinson,
l’essere più vanitoso e presuntuoso di tutta
Hogwarts, l’aveva aspettata mentre si faceva la doccia? Non
si erano nemmeno mai rivolte la parola e adesso la fermava in mezzo ad
un corridoio per chiacchierare?
La cosa era
molto sospetta.
-Che vuoi
Parkinson?- replicò brusca, per niente interessata a saltare
la cena.
Le tre ragazze
si avvicinarono, accerchiando Lily, mentre la Parkinson continuava a
ridacchiare stupidamente.
-Niente Potter,
giusto fare due chiacchiere.-
Lilian
spostò i suoi occhi da una all’altra, diffidente.
Qualcosa le diceva che quelle tre non erano affatto amichevoli come
volevano sembrare.
-Non so se sai
dell’assurdo pettegolezzo che gira su di te e
Scorpius…-
La ragazza
ramata non riuscì a trattenere un sbuffo che le
uscì dalle labbra, mentre alzava le sue iridi nocciola al
cielo.
Ci si mettevano
anche loro adesso? Era passato tanto di quel tempo che pensava che la
gente se ne fosse finalmente dimenticata…Non poteva credere
che davvero le stesse parlando per quella stupida diceria.
-Arriva al
dunque, Parkinson.- la interruppe seccata.
La Serpeverde
sembrò presa leggermente in contropiede, ma si riprese
subito.
-Bene.-
affermò, infatti, sorridendo malignamente. –Volevo
solo avvertirti che la prossima volta che ti vedo girare intorno a
Scorpius per te saranno guai, troietta.-
Lily strinse i
pugni lungo i fianchi per trattenere la rabbia che l’aveva
colta sentendosi insultare. Ma come si permetteva?
Improvvisamente,
però, cambiò idea, decidendo che nessuno la
obbligava a contenersi dal dare una lezione a quelle tre. Pertanto
tirò fuori la bacchetta dalla tasca e a guardò
con aria minacciosa le Serpeverde.
-Ripetilo se hai
il coraggio.- disse ostile, mentre osservava le ragazze che estraevano
la proprio bacchetta in risposta.
Tre contro uno,
non era leale, ma di sicuro non poteva aspettarsi un comportamento
corretto da loro. Tanto era comunque sicura che le fattura Orcovolante
di sua madre sarebbe bastata per metterle al loro posto.
-Ti ho chiamato
come ti chiama tutta la scuola.-
-Farai una
brutta fine, Parkinson.- replicò lei, sorridendo
maliziosamente alla sua avversaria, pronta a colpirla con un
incantesimo.
Ma, proprio nel
momento in cui stavano per pronunciare un sortilegio, si sentirono
distintamente dei passi arrivare.
Lily si
bloccò, la bacchetta ancora stretta in pugno pronta a
difendersi da qualsiasi attacco della sua rivale, aspettando che il
rumore si allontanasse. Essere scoperta da un professore non era
proprio quello che desiderava.
Purtroppo,
però, i passi non si allontanarono, ma anzi sembrava quasi
che si stessero dirigendo verso di loro.
-Che sta
succedendo qui?- chiese una voce, mentre la figura di Scorpius Malfoy
sbucava da dietro l’angolo.
Il ragazzo
passò le sue iridi argentee da Lily, i cui occhi mandavano
scintille, alle sue compagne di casata, chiaramente in atteggiamenti
ostili.
-Charlotte?-
domandò, non avendo ricevuto risposta.
-Si, Scorpius?-
fece quest’ultima con aria angelica, abbassando
immediatamente la bacchetta.
-Cosa sta
succedendo qui?-
La Parkinson si
guardò intorno come se stesse decidendo sul da farsi, prima
di avvicinarsi al ragazzo abbracciandogli un braccio.
-Oh Scorpius, la
Potter ci ha minacciate e stava per attaccarci…non so
proprio perché…- affermò, guardando il
giovane negli occhi e sbattendo le sue lunghe ciglia.
Lily la
guardò sorpresa. Cosa si stava inventando quella gallina?
-Potter, essendo
Caposcuola potrei punirti. Dammi una sola buona ragione per non farlo.-
replicò Malfoy, osservando la Grifondoro in attesa di una
sua risposta.
Ma la giovane
Potter era troppo stupita per spiccicare parola, non poteva credere che
lui le stava credendo. Certo, doveva aspettarselo da Malfoy, ma la cosa
la lasciava comunque senza parole. Come poteva pensare che lei avesse
minacciato quella cretina della Parkinson? Quale buon motivo avrebbe
mai potuto avere per fare una cosa del genere?
-Ha detto che
dovevo starti lontana, altrimenti me l’avrebbe fatta
pagare…- mormorò la Serpeverde, simulando poi
perfettamente un singhiozzo trattenuto.
Malfoy si
voltò verso la sua compagna di casata con aria perplessa,
prima di riportare la sua attenzione su Lily, sorridendole
maliziosamente.
-Ah…è
così?- chiese con aria divertita. –Bene Potter,
visto che non hai niente da replicare, sono costretto a togliere venti
punti a Grifondoro per il tuo atteggiamento aggressivo!-
Lily strinse i
pugni lungo i fianchi, irata. Non poteva crederci che lui potesse anche
solo pensare una cosa del genere.
-Ma andate al
diavolo tutti quanti!- affermò infuriata, prima di volgere
le spalle ai Serpeverde e allontanarsi dal corridoio.
08 Gennaio 2026,
13.25, Corridoi, Hogwarts.
Lily camminava
come una furia, la bacchetta ancora stretta in mano. I suoi passi che
rimbombavano nel silenzio del corridoio.
Non capiva come
Malfoy avesse potuto credere a quella gallina. Lei che minacciava loro?
Ma erano tutti impazziti?
Non sapeva
perché la cosa le avesse dato tanto fastidio. La sua parte
razionale, infatti, le diceva che la sua reazione era esagerata e che,
non avendo replicato niente a quelle insinuazioni, la situazione poteva
essere fraintesa. Ma il fatto che lui avesse creduto a loro la mandava
in bestia.
-Potter,
fermati!- affermò una voce, prima che una mano si stringesse
sul suo polso costringendola a voltarsi.
Una volta girata
e accortasi di chi l’aveva fermata, Lily alzò la
bacchetta, puntandola contro il suo interlocutore.
-Malfoy, mollami
immediatamente.- ordinò furiosa, puntando la stecca verso il
volto del ragazzo.
Il giovane,
guardando la sua espressione, liberò velocemente il polso
dalla sua stretta.
-Mi vuoi
spiegare cosa è successo poco fa?- chiese dopo qualche
secondo di silenzio, in cui i due si erano guardati con astio negli
occhi.
-Perché
non lo chiedi alla Parkinson? Mi è sembrata abbastanza brava
a spiegarti la sua versione dei fatti!- replicò lei,
voltandosi successivamente e riprendendo a camminare.
Ma ben presto fu
costretta nuovamente a fermarsi, dalla presa sul suo polso.
-Potter,
smettila!- esclamò lui con tono irato. –Mi stai
facendo diventar matto!-
Lily lo
fulminò con lo sguardo. Lei stava facendo diventar matto
lui? Questa si che era bella, perché era lei che baciava le
persone senza motivo o che faceva strani auguri? Ma certo!
-Vai al diavolo!-
Il ragazzo si
passò una mano tra i capelli, esasperato.
-Si
può sapere ora che ti ho fatto! Smettila di mandarmi al
diavolo e spiegami!- replicò lui, abbassando leggermente il
tono di voce.
Lily lo
guardò in silenzio per un attimo, improvvisamente tutta
l’arrabbiatura era scomparsa, mentre osservava
l’espressione scoraggiata delle sue iridi argentee. Cosa le
stava implicitamente dicendo?
Meglio non
saperlo.
-Lasciami in
pace, per favore.- mormorò alla fine, prima di allontanarsi.
E il giovane la
guardò andare via fino a che non svoltò
l’angolo.
-Stupido!- si
sgridò, mentre dava un pugno al muro per scaricare la rabbia.
08 Gennaio 2026,
14.30, Prossimità del Lago, Hogwarts.
Davanti alle sue
iridi nocciola Hogwarts era una distesa innevata e non un solo rumore
si udiva per tutto il parco, attutito dalla neve. La calma regnava
sovrana.
Per questo si
era seduta sulla neve vicino al lago, la schiena appoggiata contro il
tronco di un albero, ignorando il freddo di Gennaio le penetrava nelle
ossa, troppo presa dai suoi pensieri per preoccuparsene.
Il comportamento
di Malfoy l’aveva confusa ancora di più.
Perché aveva quello sguardo così disperato mentre
le chiedeva di spiegargli? Che gli importasse veramente di lei?
No, impossibile.
Malfoy non era uno che si innamorava o che faceva cose del genere. La
stava semplicemente prendendo in giro, non doveva cascare nel suo
piano. Si sarebbe fatta troppo male e non poteva permetterselo.
Già
ora era più che coinvolta, lo dimostravano tutti i pensieri
che faceva su di lui, cercando di dare un senso ai suoi atteggiamenti.
Doveva
smetterla. Non doveva più pensarci. Da ora in poi lui non
esisteva. Punto.
Ma proprio non
riusciva a spiegarsi quello sguardo di poco
prima…Perché?
-Lily!- la
chiamò una voce, mentre la figura di Rose si avvicinava
correndo. –Ti ho cercato dappertutto, dove eri finita?-
La Corvonero,
una volta che la ebbe raggiunta, poggiò le mani sulle
ginocchia per riprendere fiato. Aveva le guancie arrossate dalla corsa
e dal freddo, i capelli che le ricadevano come una massa informe sulle
spalle, mentre una strana luce di felicità le illuminava gli
occhi.
Doveva essere
accaduto qualcosa.
-Non hai idea di
cosa è successo!- esclamò dopo qualche minuto,
spostando le sue iridi azzurre sulla giovane Grifondoro.
-Che
è successo?- le chiese senza troppa enfasi.
-Lysander mi ha
chiesto di uscire!- dichiarò Rose raggiante, mentre la sua
interlocutrice scattava in piedi.
-Oh Rose, sono
così felice per te!- affermò Lily, abbracciando
subito dopo la cugina.
Rimasero
così per quelli che sembravano secoli, prima di staccarsi
per guardarsi negli occhi.
Lily sorrise
contenta, aveva finalmente preso una decisione.
Basta Malfoy e
tutti i problemi che portava. Doveva smettere di immaginarsi le cose,
doveva lasciarlo perdere.
La notizia di
Rose l’aveva resa veramente allegra. Finalmente, dopo tutti i
sacrifici che aveva fatto, sua cugina era riuscita a conquistare il
ragazzo che le piaceva. Questo le dava un po’ di speranza,
magari anche lei prima o poi avrebbe trovato il uomo perfetto per lei.
Non
si sarebbe fatta togliere quella felice speranza da nessuno,
soprattutto non da Scorpius Malfoy.
Spazio
dell'Autrice:
Allora ecco ci qua con un nuovo
"straordinario" -non so se si coglie l'ironia- capitolo! Che ne pensate?
Anche questo non è poi così lungo, ma mi serviva
per preparare i personaggi per il prossimo, che "purtroppo"
sarà l'ultimo!
Ho sempre paura che Lily e Scorpius mi vengano come due psicopatici,
non so bene perchè, ma nella mia testa il loro comportamento
ha un senso...Lily è confusa da tutta questa situazione, non
capisce i propri sentimenti e vuole solo essere lasciata in pace,
mentre Scorpius ha diciamo le idee un po' più chiare, ma non
sa bene come cosa fare e perchè!
Volevo chiedervi un consiglio, secondo voi, dopo il prossimo capito,
devo mettere un epilogo? Magari facendo passare qualche anno? Capisco
che non sapendo come andrà a finire la storia è
un po' difficile rispondere alla mia domanda, ma sono proprio indecisa
e non so bene come fare...
Cmq passando ai ringraziamenti, ringrazio tutti quelli che hanno
commentato la mia storia e tutti quelli che l'hanno inserita nelle
preferite/seguite/ricordate...Grazie davvero! ;D
Un bacione
Pallina
PS: diavoletta88, mi
spiace ma purtroppo non ho la più pallida idea di come si
faccia a mettere l'avatar!
|
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Capitolo 5 *** Parte Quinta - La Dichiarazione ***
PARTE QUINTA - LA DICHIARAZIONE
10 Febbraio
2026, 11.30, Sala Comune di Grifondoro, Hogwarts.
Era passato un
mese. Un mese in cui Lily era riuscita, abilmente, a rispettare il
programma di non incontrare il Serpeverde e il suo ricordo, non certo
scomparso, era leggermente sbiadito. La vita della giovane Potter era
tornata più o meno alla normalità e Scorpius
Malfoy non ne faceva più parte.
In quel momento
Lilian si trovava seduta in una comoda poltrona della sua Sala Comune,
le gambe rannicchiate sotto al sedere, mentre leggeva appassionatamente
un libro. Il rumore del fuoco scoppiettante, insieme a un lieve brusio
di sottofondo, erano gli unici rumori che l’accompagnavano.
Finalmente la
pace.
Rose in quel
mese si era messa ufficialmente con Lysander e i loro incontri erano
diminuiti drasticamente, infatti era quasi una settimana che le due
cugine non trovavano un attimo per incontrarsi. Da un lato si sentiva
messa da parte, ma quando vedeva quella luce gioiosa che illuminava gli
occhi dell’amica, tutta la sua frustrazione passava in
secondo piano. In fondo quello era il momento di Rose ed era giusto che
lei se lo godesse.
Aveva avuto
quindi tempo per pensare e cercare di convincersi che a lei Scorpius
Malfoy non interessava. Cosa che era riuscita a fare quasi del tutto.
C’erano,
purtroppo, quegli istanti in cui i loro sguardi si incrociavano, quando
stavano in Sala Grande o per i corridoi della scuola, in cui tutti i
suoi buoni propositi veniva spazzati via, ma era solo un attimo.
Immediatamente dopo Lily continuava per la sua strada come se nulla
fosse successo.
Scorpius Malfoy
era definitivamente fuori dalla sua vita.
10
Febbraio 2026, 21.13, Dormitorio di Serpeverde, Hogwarts.
Scorpius Malfoy
entrò nella stanza sbattendo la porta. Dopo essersi guardato
qualche secondo intorno ed aver notato che l’unico presente
era Albus, andò a buttarsi con un tonfo sul proprio letto.
Stava seriamente
incominciando ad impazzire. Non capiva che gli succedesse, ma
improvvisamente, ovvero da quando era tornato dalle vacanze di Natale,
sentiva il bisogno di vedere e parlare con la piccola di casa Potter.
Peccato che la giovane, negli ultimi tempi, avesse preso ad ignorarlo e
questo lo confondeva enormemente, perché proprio non
riusciva a spiegarsi i suoi comportamenti.
Cavolo, quella
ragazza lo stava facendo uscire di testa.
Sdraiato supino
prese, con un sbuffo, un cuscino, spiaccicandoselo in faccia.
- È
successo qualcosa?- chiese Albus, alzando il volto dal libro che stava
leggendo.
Scorpius
borbottò qualcosa di incomprensibile, rimanendo immobile
nella medesima posizione.
-Ne vuoi
parlare?-
Un altro
mormorio indistinto uscì da sotto il cuscino e il giovane
Potter, intuitivamente, lo prese come un assenso.
-Allora che cosa
è successo?- domandò chiudendo il libro che
teneva in mano e prestando tutta la sua attenzione all’amico.
Il ragazzo
biondo si tolse il cuscino da sopra il volto, guardando il soffitto per
qualche minuto prima di decidersi a parlare.
-Tua sorella mi
sta facendo impazzire.- dichiarò infine, evitando
accuratamente lo sguardo del compagno.
Un sorriso
malizioso si formò sulle labbra di Albus, mentre
quest’ultimo si sistema in una posizione più
comoda sul letto.
-Ah si?-
replicò, ostentando un tono sorpreso. –E in che
modo?-
Scorpius si
sedette di scatto, passandosi successivamente una mano nei capelli, in
un chiaro gesto di esasperazione.
-Ma non lo so!
Prima mi insulta, poi mi ignora, poi mi insulta di nuovo…Non
la capisco! Voi Potter siete così…strani!-
Il mago bruno
aggrottò le sopracciglia, perplesso per il termine che
l’amico aveva appena utilizzato per descriverlo.
-Strani?- chiese
dubbioso, visto che però non stava ottenendo nessuno
risposta, riattaccò. –Senti Scorps non
è che per caso, e dico per caso, ti piaccia mia sorella?-
Il ragazzo, dopo
quest’ultima affermazione, si lascio cadere nuovamente sul
letto.
-A questo
c’ero arrivato anch’io…-
mormorò dopo qualche minuto di silenzio, fissando il
soffitto con ostinazione.
-Ah.-
-Me ne sono
accorto durante le vacanze di Natale…e poi ho deciso di
essere gentile! Capito? Gentile io! Sono persino andato a fargli gli
auguri per la partita del mese scorso! Cioè ti rendi conto?-
Albus non
riuscì a trattenere una risata, che mascherò
immediatamente con un colpo di tosse.
-E lei come ha
reagito alla mia gentilezza? Ma mandandomi al diavolo mi sembra ovvio!
Ti sembra un comportamento normale?-
Scorpius riprese
il cuscino e se lo riportò sul volto, sbuffando. Stava
diventando pazzo.
-Senti…-
riprese dopo qualche secondo il giovane Potter. –Non faresti
prima a essere sincero con lei? A dirle che ti piace?-
Un altro
borbottio indistinto uscì dalle labbra del ragazzo biondo.
Albus aveva
ragione. Non poteva mica continuare a crogiolarsi nel dubbio
all’infinito, no? Meglio togliersi subito il dente. O andava
o amen, ci avrebbe messo una pietra sopra. In fondo era sempre Scorpius
Malfoy e nessuna ragazza gli aveva ancora detto di no.
Sempre meglio di
star lì a piangersi addosso, no?
11 Febbraio
2026, 12.49, Sala Grande, Hogwarts
Lily se ne stava
seduta alla sua tavolata e le pietanze erano appena comparse sul piano
di legno. Nel frattempo, una sua compagna di casata le stava parlando
insistentemente, ma lei non riusciva proprio a prestarle attenzione.
Infatti il suo sguardo continuava a ritrovarsi, casualmente, al tavolo
Serpeverde, dove Malfoy la stava guardando con una strana espressione
in volto.
La giovane
Potter continuava a distogliere le sue iridi nocciola, ma poco dopo una
forza sconosciuta la attraeva di nuovo verso quella tavolata.
Perché la stava scrutando in quel modo?
Doveva ammettere
che negli ultimi giorni era stato parecchio strano, si era ritrovata
più volte a scoprirlo mentre la seguiva per i corridoi ed ai
pasti non le toglieva un attimo gli occhi di dosso.
Ma si poteva
sapere cosa voleva così di punto in bianco? Non si parlavano
per un mese e improvvisamente lui si metteva a pedinarla?
Malfoy stava
covando qualcosa, lo sapeva e questo le rendeva impossibile
concentrarsi su altro che non fossero le sue iridi argentee
dall’altro lato della sala.
Improvvisamente
la sua attenzione fu, però, attirata da un bel esemplare di
gufo reale che planò con grazia davanti al suo posto.
Curiosa si affrettò a staccare il bigliettino ed ad aprirlo.
Quando lesse
quello che c’era scritto sulla pergamena, per poco non svenne.
-Chi ti scrive?-
chiese la sua compagna, cercando di sbirciare il foglio.
-Nessuno, mia
madre.- si affrettò a rispondere Lily, prima di alzarsi e
dirigersi verso l’uscita della sala.
11 Febbraio
2026, 12.58, Portone della Sala Grande, Hogwarts
Ho bisogno di
parlarti, vieni alle dieci nella torre di Astronomia.
Scorpius
Hyperion Malfoy
Lily continuava
a rileggere il biglietto a ripetizione. Si era fermata appena uscita
dalla Sala Grande, lontana da occhi indiscreti, e subito aveva
riportato la sua attenzione sul foglio che stringeva in mano.
Perché
cavolo le aveva mandato quel messaggio? Di cosa doveva parlarle?
In ogni caso lei
non aveva nessuna intenzione di andarci, aveva deciso che Scorpius
Malfoy era fuori dalla sua vita e non sarebbe stato certo uno stupido
pezzo di pergamena a farle cambiare idea.
Era pronta per
tornare in sala e finire il suo pranzo, quando il portone
d’entrata si aprì, lasciando fuoriuscire una
figura.
Per un momento
Lily pensò di trovarsi davanti proprio il mittente di quella
missiva, ma tirò presto un sospiro di sollievo quando vide
il volto preoccupato di sua cugina.
-Che
è successo?- chiese Rose, leggermente agitata.
–Hai ricevuto quella lettera e sei corsa fuori! È
di casa? Qualcuno sta male? James si è messo nei casini?-
La Grifondoro
poggiò una mano sulla spalla dell’amica per
tranquillizzarla.
-Ehi Rose,
calmati. Non è successo niente! Stanno tutti bene.-
dichiarò, sorridendole incoraggiante.
Rose si
poggiò una mano sul cuore, prendendo successivamente un
respiro profondo.
-Per fortuna, mi
hai fatto prendere un colpo!- affermò, cambiando subito dopo
la sua espressione in una sospettosa. –Ma allora
perché sei uscita come una furia dalla sala?-
La giovane
Potter si guardò intorno alla ricerca di una via di fuga.
-Niente…-
mormorò con aria poco convinta.
-Lily?- chiese
la Corvonero, poggiando le mani sui fianchi in un atteggiamento che
ricordava tanto nonna Molly.
-Si?-
replicò la ragazza, evasiva.
-Chi ti ha
scritto?-
-Ma
nessuno…-
-Lily…-
-E va bene!
Malfoy! Mi ha scritto Malfoy!- sbottò infine la maga,
portandosi un una ciocca ramata dietro l’orecchio.
Rose
spalancò le sue iridi azzurre, sorpresa.
-E cosa ti ha
scritto?- domandò curiosa, abbassando il tono di voce alla
comparsa di un ragazzo che usciva dalla Sala Grande.
-Ma niente, mi
ha dato appuntamento alla torre di Astronomia per parlare!-
affermò Lily, muovendo la mano per ostentare che la cosa non
la toccava. –Comunque non ho intenzione di andarci.-
-Ma devi
andarci!- replicò rapida sua cugina. –Sicuro deve
dirti qualcosa di importante! Magari vuole dichiararti amore eterno!-
La giovane
Potter la guardò stupita. Era uscita completamente fuori di
testa? Malfoy che le dichiarava amore eterno? Questa si che era
bella…
-Per favore,
fallo per me! Te lo chiedo come favore personale…-
continuò imperterrita Rose, stringendo le mani al petto in
preghiera.
Lily
sbuffò, rinunciando a continuare quella conversazione.
-E va bene, se
ci tieni tanto ci andrò.- affermò, mentre la
Caposcuola le saltava al collo felice.
In fondo in
questo modo avrebbe chiuso per sempre la situazione con Malfoy, avrebbe
sentito quello che lui aveva da dirle e poi gli avrebbe detto la sua.
Ovvero che non voleva più avere niente a che fare con lui,
che doveva lasciarla stare e che lei non era una delle sue solite
conquiste che gli cadevano ai piedi.
11 Febbraio
2026, 22.15, Corridoi, Hogwarts
Era in ritardo,
cavolo Malfoy l’avrebbe uccisa.
Non sapeva per
quale assurda e contorta ragione, ma aveva deciso di voler essere
più che perfetta per l’incontro. Infatti indossava
un vestito di lana grigio, che le arrivava a metà coscia e
si era anche truccata. Merlino, si era persino truccata!
Questo
però le aveva fatto perdere più tempo del
previsto e ora si ritrovava a correre per i corridoi, sperando di non
essere beccata da qualche professore.
Finalmente, si
fermò di scatto ritrovandosi davanti alla porta che
introduce nella torre, prendendo un profondo respiro.
Era arrivata,
adesso doveva solo entrare e far finire, definitivamente, quella storia.
Con una mano
abbassò la maniglia, aprendo l’uscio, mentre il
cuore le batteva furiosamente in petto.
11 Febbraio
2026, 22.15, Corridoi, Hogwarts
Lily si
guardò intorno nella penombra della stanza, sbattendo le
palpebre più volte per cercare di abituarsi
all’oscurità, alla ricerca di Malfoy.
Il ragazzo se ne
stava seduto sul davanzale di una finestra con una gamba piegata contro
il petto, mentre l’altra era lasciata dondolare su un lato.
Sembrava molto preso dai suoi pensieri, tanto che non si accorse della
presenza appena entrata.
La giovane
Potter si schiarì la voce per attirare la sua attenzione.
-Sei in
ritardo…- borbottò il ragazzo mentre si voltava,
allargando successivamente le sue iridi argentee in
un’espressione sorpresa. –Cavolo Potter, non
pensavo ti saresti messa così in tiro.-
Le gote della
maga si imporporavano leggermente, mentre scostava lo sguardo per non
essere fissata negli occhi, imbarazzata.
Mannaggia a lei
e alla sua voglia di essere perfetta, come le era venuto in mente?
Sicuro poteva sembrare che si fosse vestita così per lui,
cosa che non era assolutamente vera.
Cioè
era vero, ma non per il motivo che si era messo senza altro in testa
Malfoy.
-Non farti
strane idee.- affermò impacciata, cercando di ostentare un
tono distaccato, mentre si scostava un ricciolo ramato da davanti agli
occhi. –E’ che dopo devo andare da una
parte…-
Le sopracciglia
del Caposcuola si aggrottarono perplesse, mentre quest’ultimo
faceva qualche passo in direzione della ragazza.
-Ah si?- chiese,
mentre un sorriso malizioso gli si andava a formare sulle labbra.
–E io che pensavo che ti fossi messa in ghingheri per me.-
Lily se
possibile arrossì ancora di più.
Perché doveva sempre metterla in difficoltà? Si
divertiva forse?
Improvvisamente
strinse i pugni lunghi i fianchi, mentre veniva colta da una rabbia
imprevista.
Era arrabbiata
con lui perché non aveva nessun diritto di prenderla in
giro, ma soprattutto con se stessa. Perché si faceva
influenzare in quel modo? Malfoy non doveva essere uscito dalla sua
vita?
-Smettila!-
sbottò, alzando lo sguardo per fissare le iridi argentee del
giovane. –Dimmi che cosa vuoi o me ne vado…-
Il ragazzo
alzò lo sguardo al cielo, mentre si avvicinava per
raggiungere la sua interlocutrice.
-Potter,
scherzavo…non serve che reagisci ogni volta così.-
Ma Lily non
sembrava essere intenzionata a lasciargli passare quella piccola
battuta. Infatti il suo comportamento distaccato non faceva che
innervosirla ancora di più. Perché lei si doveva
imbarazzare per un piccolo commento, mentre lui era sempre calmo e
pacato?
-Non mi
interessa che scherzavi! Sei insopportabile, si può sapere
cosa vuoi da me?- ribadì alzando notevolmente il tono di
voce.
Il giovane
Malfoy la guardò aggrottando le sopracciglia in
un’espressione perplessa.
-Ma sei pazza?
Ti sembra una reazione normale, la tua?- chiese esasperato, mentre si
passava una mano tra i capelli.
Lily strinse gli
occhi nocciola in un’espressione irata.
Odiava il fatto
che i suoi sentimenti fossero così chiari, mentre quelli di
lui era così difficili da capire, almeno per lei. Sentirsi
debole davanti a un’altra persona era una cosa che la mandava
in bestia e soprattutto non riusciva a spiegarsi perché
proprio Malfoy dovesse farle quell’effetto.
-Ma come ti
permetti?- affermò, dando una piccola spinta sul petto del
ragazzo. –Vai al diavolo, Malfoy!-
E quella,
purtroppo, fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Infatti il
ragazzo prese un profondo respiro, stringendo le mani lungo i fianchi
per trattenere la rabbia, mentre avvicinava il proprio volto a quello
di Lily con aria minacciosa.
-Smettila di
mandarmi al diavolo.- affermò in un bisbiglio intimidatorio,
mentre fissava con astio le iridi nocciola della Grifondoro.
–Si può sapere che cavolo ti faccio ogni volta?-
La ragazza
indietreggiò leggermente spaventata, rimanendo in silenzio
guardando l’espressione furiosa sul volto di Malfoy. Non
l’aveva mai visto così arrabbiato.
Passò
qualche minuto in cui i due studenti si fissarono con
ostilità negli occhi, poi, senza dire una parola, Lily si
voltò, correndo fuori dalla stanza.
Voleva
allontanarsi il più possibile da lui, da quella stanza e
soprattutto dai propri sentimenti che la confondevano sempre di
più. Cosa le stava capitando?
20 Febbraio
2026, 21.01, Aula in disuso, Hogwarts
Lily si trovava
tutta intenta a mescolare in senso orario la sua pozione, mentre un
odore pungente le solleticava le narici. Era quasi sicura che il colore
che aveva l’intruglio all’interno del calderone non
fosse quello giusto, ma era troppo distratta per cercare di porre
rimedio.
La sua testa,
infatti, come le succedeva ormai da qualche tempo, era presa da altri
pensieri e non riusciva proprio a concentrarsi sul presente.
Si vergognava ad
ammetterlo anche a se stessa, ma ormai Scorpius Malfoy era diventato
una presenza importante nella sua vita. Non che si parlassero, ma i
suoi pensieri correvano quasi ogni giorno verso di lui.
E lei aveva
ormai rinunciato a provare a farli cambiare strada.
La situazione
era precipitata dopo che avevano avuto quella strana conversazione alla
Torre di Astronomia, infatti Lily il giorno dopo si era resa conto di
aver avuto un comportamento esagerato ed era stata tentata perfino dal
chiedergli scusa. Peccato che lui, dopo quella sera, avesse deciso di
iniziare a ignorarla completamente e lei, da brava Potter
qual’era, non aveva avuto nessuna intenzione di fare il primo
passo per riconciliarsi con il Serpeverde.
Così
si trovavano in questa situazione di stallo dove entrambi si ignoravano
a vicenda senza che nessuno dei due facesse niente. Questo la portava,
innegabilmente, a pensare molto più del solito al giovane
Malfoy, chiedendosi cosa lo facesse comportare in quel modo.
-Lils!-
strillò una voce, facendo sobbalzare la Grifondoro.
–Che cosa stai combinando?-
Rose si era
improvvisamente avvicinata al suo calderone e guardava il liquido
all’interno con aria spaventata.
Doveva ammettere
che non aveva proprio un aspetto invitante, con quel colorito
verdognolo e le bolle che scoppiavano ogni pochi secondi, ma lei era
sicura di aver seguito le istruzioni alla lettera, quindi doveva essere
giusta per forza.
-Perché
è di questo colore?- si chiese sua cugina, mentre spostava
la sua attenzione su di lei che continuava imperterrita a mischiare la
pozione.
–Lily!-
strillò poco dopo, facendola sussultare nuovamente.
–Perché cavolo stai girando in senso antiorario?
Ti avevo detto di farlo in senso orario!-
-Merda!-
affermò, prima di cambiare con aria mortificata il senso del
suo movimento, ma Rose la bloccò facendo scomparire con
colpo di bacchetta il suo intruglio.
-Ormai tanto era
da buttare…- dichiarò, stringendosi nelle spalle,
prima di spostare tutta la sua attenzione sulla giovane Potter.
–Lily si può sapere cosa ti sta succedendo?-
La Grifondoro
sbuffò, cercando di evitare lo sguardo indagatore di sua
cugina, mentre si scostava un ricciolo ramato da davanti agli occhi.
-Quante volte
dovrai farmi questa domanda?- chiese con aria leggermente esasperata.
Rose
sospirò, facendo qualche passo per avvicinarsi.
-E’
che sono preoccupata per te! Sei sempre con la testa fra le nuvole e
sono secoli ormai che non ti vedo sorridere!- dichiarò la
Corvonero, con aria animata. –Cavolo, dobbiamo proprio far
qualcosa per toglierti Malfoy dalla testa!-
Lily
sussultò, sentendo le parole dell’amica, alzando
immediatamente le sue iridi nocciola sul volto di Rose, che sorrideva
con aria furba.
-Sapevo che era
questo!- affermò con aria vittoriosa.
La giovane
Potter, non riuscì a trattenere uno sbuffò,
mentre si lasciava cadere sopra una sedia.
-E anche se
fosse?- dichiarò con voce leggermente infastidita.
Rose la
guardò allargando i suoi grandi occhi azzurri, sorpresa.
-Beh, che
aspetti allora ad andare a dichiararti?- replicò, mentre una
strana luce le illuminava le iridi.
-Non ho nessuna
intenzione di andare a dichiararmi!- affermò stizzita Lily.
–Lui mi evita, quindi mi sembra chiaro che non voglia
più avere a che fare con me e io non ho nessuna intenzione
di corrergli dietro come una qualunque delle sue stupide fan!-
Passarono
parecchi minuti, prima che la Caposcuola si decidesse a rispondere alla
frase della sua amica.
-Beh, allora
forse…dovresti uscire con altri ragazzi…-
dichiarò, titubante dalla sua stessa idea. –Sai
Lorcan ha da tempo una cotta per te…-
Lily
aggrottò le sopracciglia perplessa. Era proprio sua cugina
quella che le stava consigliando di usare un ragazzo per dimenticarne
un altro?
-In fondo non si
può mai sapere…magari ti innamorerai di lui!-
continuò subito dopo, quasi cercasse di convincere se stessa.
-Sai Rosie,
penso tu abbia ragione…- affermò la giovane
Potter, mentre un sorriso si andava a disegnare sulle sue labbra.
23 Febbraio
2026, 15.27, Paiolo Magico, Hogmeade
Alla fine aveva
accettato e per questo, quel giorno, si trovava seduta a un tavolo del
Paiolo magico in compagnia di Rose e dei due gemelli Scamandro.
Il calore del
sala le imporporava le guancie, mentre chiacchierava amabilmente con i
suoi amici. Doveva ammettere che l’idea di sua cugina non era
così male, infatti Lorcan le era sempre stato simpatico e
adesso, in sua compagnia, si stava veramente divertendo.
L’unica
pecca a tutta quella situazione era che, pochi tavoli distanti da loro,
si erano da poco accomodati suo fratello insieme ad altri Serpeverde,
tra cui naturalmente c’era anche Malfoy. E il ragazzo non le
aveva tolto un attimo gli occhi di dosso, fulminando con lo sguardo il
suo accompagnatore.
Lily
sbuffò leggermente, mentre intercettava ancora una volta lo
sguardo irritato del Serpeverde.
-Che succede
Lily?- le chiese gentilmente Lorcan.
-Oh…-
rispose la giovane voltandosi verso il suo interlocutore.
–Niente, è che ho un po’ di mal di
testa.-
Il Grifondoro si
sporse verso di lei, con aria preoccupata, mentre Lilian si portava una
mano sulla fronte per rendere più credibile la sua
affermazione.
-Vuoi tornare al
castello?-
-Si, forse
è meglio…- dichiarò, mentre le sue
iridi nocciola tornavano per un secondo a osservare il tavolo occupato
dai Serpeverde.
Non voleva stare
in quel luogo un secondo di più.
23 Febbraio
2026, 15.40, Strada per Hogwarts, Hogmeade
Rose e Lysander
avevano deciso di accompagnarli al castello, perché entrambi
dovevano rimettersi a studiare.
Erano proprio
una bella coppia!
Lily
si chiedeva chi mai volesse studiare di sabato pomeriggio, ma erano
tempo ormai che evitava di spiegarsi il comportamento della cugina per
quanto riguardava lo studio.
In quel momento
il gruppo camminava allegramente sulla strada sterrata che conduceva ad
Hogwarts. I tre ragazzi che l’accompagnavano chiacchieravano
amabilmente tra di loro, mentre lei era parecchio silenziosa.
Il comportamento
di Malfoy le aveva rovinato la giornata, impedendole di concentrarsi su
Lorcan. Forse non era stata poi un’idea così
geniale quella di uscire con lui.
Lily si
toccò il collo, infreddolito dall’aria gelida di
Febbraio.
-Oh, cavolo.-
mormorò, arrestando la sua andatura, mentre i suoi compagni
si voltavano verso di lei. –Ho dimenticato la sciarpa al
Paiolo.-
Lorcan le fu
subito a fianco, mentre la ragazza si batteva una mano sulla fronte
maledicendosi per la propria stupidità.
Chi poteva
dimenticarsi una sciarpa?
-Vuoi che ti
accompagno?- chiese gentilmente.
-No, non
preoccuparti.- si affrettò a risponde. –Voi
avviatevi, io torno indietro e vi raggiungo in cinque minuti.-
Così
dicendo voltò le spalle al gruppo di persone che
l’accompagnava e prese a correre verso il centro del paese.
23 Febbraio
2026, 15.45, Ingresso Paiolo Magico, Hogmeade
Arrivata a pochi
metri dall’ingresso del bar, la ragazza si bloccò,
riconoscendo una figura che, con le braccia conserte al petto, stava
appoggiata al muro dell’edificio.
-Cercavi forse
questa?- le chiese, prendendo dalla tasca del mantello una sciarpa
rosso-oro per mostrarla alla ragazza.
E chi se non
Scorpius Malfoy poteva aspettarla con la sua sciarpa in mano?
Lily si
maledì ancora di più per la sua dimenticanza,
mentre si avvicinava al giovane.
-Grazie Malfoy.-
affermò, tendendo la mano verso di lui per riprendersi il
suo oggetto.
Le labbra del
Serpeverde si spiegarono in un sorriso malizioso.
-E
perché mai dovrei ridartela?- domandò con
un’espressione divertita sul volto.
La giovane
Potter non riuscì a trattenere uno sbuffo che le
uscì dalla bocca, mentre alzava le sue iridi nocciola al
cielo.
E ti pareva!
Doveva aspettarsi da Malfoy qualcosa del genere. Mica poteva, per una
volta nella vita, essere gentile.
-Malfoy, ridammi
la sciarpa.- ordinò con tono duro, portando i suoi occhi ad
incontrare quelli del ragazzo.
A quel contatto,
un brivido le corse lungo la schiena, mentre notava lo sguardo dello
studente, forse un po’ troppo intenso e irritato per i suoi
gusti. Immediatamente distolse le iridi nocciola, mentre sentiva le
guancie imporporarsi.
-Spiegami
perché dovrei ridartela.-
-Oh, non fare il
bambino.- dichiarò lei, mentre si scostava un ricciolo
ramato che una folata di vento freddo le aveva portato davanti al
volto. –E’ mia ed è ovvio che la
rivoglio.-
Malfoy la
guardò intensamente, prima di rimettersi la sciarpa in tasca.
-Malfoy!-
protestò Lily, muovendo qualche passò in
più verso il ragazzo.
-Che ci facevi
prima con Scamandro?- le chiese, cambiando argomento come se nulla
fosse.
La Grifondoro
allargò le sue iridi nocciola arrestando la sua camminata,
perplessa.
-Che ti
interessa?- domandò dopo qualche secondo di silenzio.
Un lampo di
irritazione passò negli occhi del Caposcuola, mentre portava
le mani all’interno delle tasche dei jeans.
-Potter, non
farmi ripetere la domanda.-
-Geloso,
Malfoy?- affermò lei, ostentando un’aria maliziosa.
-Si, qualcosa in
contrario?- rispose lui, atono.
Lily
aprì la bocca per replicare, ma per quanto si stesse
imponendo di dire qualcosa, non riuscì a spicciare parola,
troppo sorpresa per fare qualsiasi cosa che non fosse rimanere
lì a guardarlo, boccheggiando.
Che cosa voleva
dire?
-Puoi anche
chiudere la bocca.- affermò, mentre un sorriso divertito si
andava a disegnare sulle sue labbra.
Dopo
quell’ultima affermazione, la giovane Potter si
risvegliò, chiudendo la bocca di scatto e fissando il
Serpeverde con aria irritata.
-Cosa intendi?-
dichiarò brusca.
-Cosa vuoi che
intenda? Non mi va che tu esca con quello Scamandro.-
La Grifondoro
alzò le iridi al cielo, esasperata.
Ma era uscito
completamente di senno? Adesso le vietava anche di vedersi con altra
gente?
-Malfoy, ti
saluto. Tieniti la sciarpa se vuoi.- dichiarò con stizza,
mentre si voltava per allontanarsi il più possibile da lui.
Ma naturalmente
la mano del ragazzo si strinse rapida intorno al suo polso, impedendole
di allontanarsi.
Lily si
girò, staccandosi con un movimento secco del braccio dalla
sua presa, furiosa.
-Malfoy, che
cosa vuoi da me?- strillò, incapace di trattenere le sue
emozioni.
Il giovane la
guardò, sbattendo le palpebre leggermente perplesso e
rimanendo in silenzio.
-Non hai niente
da dirmi?- continuò lei alzando il tono di voce, mentre lo
scrutava con rancore. –Bene, allora io-
Ma non
riuscì a finire la frase, perché si
ritrovò appoggiata con forza contro il muro del Paiolo
Magico, la botta le tolse il respiro per un attimo, mentre il sguardo
tornava a fissare quello del Serpeverde che aveva le mani sulle sue
spalle.
-Sei
un’idiota!- affermò lui, guardandola intensamente,
mentre avvicinava il suo volto a quello di lei.
Pochi secondi
dopo il ragazzo fece incontrare le loro bocche, andando subito a
stuzzicare con la lingua il labbro inferiore di Lily, che senza un
minimo di esitazione si schiuse, consentendogli di approfondire il
bacio. Nel frattempo le braccia della Grifondoro, senza che lei avesse
potuto impedirglielo, si erano andate ad allacciare intorno al collo di
lui, avvicinandolo maggiormente a sé.
Si staccarono
solo quando entrambi ebbero bisogno di ossigeno, affannati.
-Questo…-
mormorò la ragazza ramata, mantenendo le mani dietro al
collo del giovane. -…cosa significa?-
Malfoy
portò le sue iridi argentee a osservare intensamente quelle
nocciola di lei. In uno sguardo che diceva molto di più di
quello che il ragazzo avrebbe voluto.
-Che mi piaci,
stupida.- dichiarò tranquillo, mentre il suo sguardo si
abbassava sulla bocca arrossata della sua interlocutrice.
Un sorriso
spontaneo nacque sulle labbra di Lily, prima che quest’ultima
si sporgesse per unire nuovamente la propria bocca a quella del
Serpeverde.
Mentre le sue
mani andavano a scompigliare i capelli biondi, attirando il ragazzo
ancora più vicino, un solo pensiero razionale le
passò per la testa: “Non se lo sarebbe lasciato
scappare tanto facilmente”.
Fine.
Spazio
dell'Autrice:
Ci
ho messo un po' più di tempo a scrivere questo capitolo,
perchè la prima stesura non mi convinceva molto e tuttora
non sono del tutto convinta di alcuni pezzi...ma cmq, che ne pensate?
Con
questo si conclude la storia e, sperando di non avervi annnoiato
troppo, ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito fino a qua!
Un
grazie particolare va a chi ha inserito la sua storia nelle
preferite/ricordate/seguite e naturalmente a chi l'ha commentata,
aiutandomi ad andare avanti!
Grazie,
grazie, grazie! :D
Spero
che vi sia piaciuta!
Un
bacione
Pallina
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