Finalmente, un sogno che diviene realtà... (/viewuser.php?uid=106556) Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prologo *** Capitolo 2: *** Impossibile ma vero... *** Capitolo 3: *** La bellissima sorpresa.. *** Capitolo 4: *** La decisione... *** Capitolo 5: *** La notizia..e tutto il resto *** Capitolo 6: *** La notizia..e tutto il resto II *** Capitolo 7: *** Lo sgomento di Rosalie *** Capitolo 8: *** Le scuse, il perdono e.. *** Capitolo 9: *** La ragazza misteriosa.. *** Capitolo 10: *** Rivelazioni... *** Capitolo 11: *** L'ecografia.. *** Capitolo 12: *** Felicità.. *** Capitolo 13: *** Il ritorno.. *** Capitolo 14: *** Stefan.. *** Capitolo 15: *** Chanel.. *** Capitolo 16: *** Un'ombra di speranza.. *** Capitolo 17: *** Il ricordo della morte.. *** Capitolo 18: *** La normalità che non esiste.. *** Capitolo 19: *** Rosalie, la Luna piena e.. *** Capitolo 20: *** Paura.. *** Capitolo 21: *** Oh, mio Dio! *** Capitolo 22: *** I Volturi.. *** Capitolo 23: *** Miracolo e.. *** Capitolo 24: *** Sogno, delusione e.. *** Capitolo 25: *** Imprinting.. *** Capitolo 26: *** Shopping, bagno e.. *** Capitolo 27: *** Decisione e cambiamenti.. *** Capitolo 28: *** Bacio, fuga e.. *** Capitolo 29: *** Riappacificazione, lettera e.. *** Capitolo 30: *** Il ritorno.. *** Capitolo 31: *** Violenza.. *** Capitolo 32: *** Riavvicinamento, imprevisti e.. *** Capitolo 33: *** La situazione peggiora... *** Capitolo 34: *** Il nuovo membro.. *** Capitolo 35: *** Ciclo.. *** Capitolo 36: *** Proposta.. *** Capitolo 37: *** Epilogo *** Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
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Capitolo 22
*** I Volturi.. ***
Erano li, davanti a noi, e mi fissavano incantati. Carlisle prese parola < Aro, amico mio, perchè questa visita? > < Carlisle, che piacere vederti. Siamo qui per una visitina di cortesia e anche perchè abbiamo saputo di Alice e Rosalie > Mentre diceva questo, Emmett e Jasper strinsero le proprie mogli e le bambine a sè, come per proteggerle. Io alzai lo scudo fisico su tutta la famglia, non si sa mai < Tranquilli, Emmett, Jasper non toccheremo affato le vostre mogli. Piuttosto tu > Disse guardandomi estasiato < Tu, si proprio tu Luna, mi chiedo perchè non sei voluta entrare nella guardia. > Avevo paura, anzi no, terrore. Jasper mi mandò un'ondata di calma, lo ringraziai con un occhiata e cominciai a parlare < Aro, tu speravi tanto che io entrassi nella Guardia vero?? Lo speri ancora ora, si vede lontano un miglio, ma io non entrerò mai a far parte della tua setta di maledetti assassini! MAI! > < Beh, volente o nolente, dovrai per forza mia cara > < Oh ciccio, io non sono per niente tua e cara chiaro??? Ficcatelo in quella testolina! E comunque, sono diventata immune pure a quella brutta ......... che hai li vicino e a tutti gli altri, per cui.. > < Oh ma come ti premetti di dare a me della .........?? Brutta ....!! > e Jane mi saltò addosso, o meglio tentò, perchè io la bloccai a mezz'aria e le staccia entrambe le braccia. Mi guardava terrorizzata, mentre io fissavo famelica di vendetta Aro. Mi girai verso Carlisle, ma lui mi rimproverò con lo sguardo. Io sbuffai, nervosa, e le riattaccai le braccia. < Jane, stai brava e torna al tuo posto. Hai visto, Luna, che sei indispensabile per noi? Sei bella, forte e sensuale.. > < Ti ho detto di non dirlo più perchè stavolta non stacco le braccia a lei, ma qualcos'altro a te!! > < Avanti Luna, so che sei innamorata di uno di noi e che vuoi con tutto il cuore entrare nella Guardia, noi ti stiamo dando il libero accesso... > < Oh ma che ti sei fumato vè?? Sai che io sono legata indissolubilmente a Lucas e tu me lo hai strappato dalle braccia insieme a Anita e a.. No, non entrerò a far parte della guardia. MAI! > < E se... > e Jane fece cadere a terra tutti, doloranti, a parte Bella, che venne bloccata da Demetri. Vidi Chanel e Melanie che piangevano terrorizzate e le loro madri che le guardavano piene di rabbia per non poter far niente. Guardai Aro con un odio sprezzante. Lui ghignò soddisfatto e mi fissò famelico. Cavolo, ero in costume da bagno ancora! Marcus si avvicinò a me e mi baciò il collo. Era l'unico rimasto single, perchè la moglie era morta anni prima. Lo spinsi con forza via, ma lui tornò vicino a me e mi prese i polsi. Gli ringhiai ferocemente, ma lui non mollava. Allora tirai fuori i denti da squalo ma lui, anche se disgustato e terrorizzato, non mollò. Caius si avvicinò e mi prese Lizzie dal collo. Sgranai gli occhi. Dovevo salvare la mia famiglia, ancora dolorante sotto lo sguardo di Jane. Bella mi implorava con lo sguardo di salvarli. Sospirai, poi mi venne in mente un'idea. Mi girai verso Marcus, che mi fissava ancora più esaltato, e lo baciai con finta foga. Lui mi lasciò le mani ma io continuavo a baciarlo. Dovevo far credere a Aro e agli altri che non riuscivo a resistergli. Bella prima mi guardò schifata, poi capì. Io continuavo a baciare Marcus, cercando di reprimente il disgusto che avevo. Aro fece cenno a Jane di smettere e i miei famigliari si calmarono, eccetto le bimbe che vennero accuratamente prese in braccio e calmate dalle loro mamme. Gli altri mi guardavano confusi e schifati allo stesso tempo. Io intanto, stavo tirando fuori le mie qualità di sirena, facendo impazzire Marcus, che mi buttò a terra, e cercò di togliermi il pezzo sopra. Lo lanciai di lato, mi alzai e liberai Bella dalla stretta di Demetri. Lei alzò lo scudo sulla famiglia e io rafforzai il mio. Marcus si alzò, nel frattempo, e mi guardò ancora più eccitato. Io gli ringhiai e lui mi saltò addosso. Lo scaraventai via con un calcio dove non batterà mai il sole, mentre Emmett e Edward saltarono addosso a Jane, immobilizzandola. Alice fece lo stesso con Demetri, mentre Felix venne immobilizzato da una furiosa Esme. Renesmee e Jacob, che erano entrati dalla finestra della loro camera al piano di sopra, si lanciarono su Caius. Mentre io immobilizzavo un Marcus eccitato al massimo, mi avvicinai minacciosa a Aro, che mi fissò terrorizzato e eccitato anche lui al massimo. Ma che avevo di particolare?? Ah si, ero una sirena in costume da bagno. Immobilizzai anche lui. Jasper intanto, era intento a immobilizzare Renata, che aveva tentato di morderlo. Io intanto, guardavo Carlisle nell'attesa di un suo cenno positivo. Lui però si avvicinò a me, mi mise una mano sulla spalla e fece cenno di no con la testa. Gli ringhiai, ma lui non cambiò idea. Sbuffai incavolatissima, ma non li lasciai andare, non ero cosi scema. Non volevo più che un uomo mi toccasse senza il mio consenso. Non potevo più permetterlo. Mi avvicinai a Aro e gli strappai dalle mani Lizzie. Me la rimisi al collo, tanto il mio poere era espanso a tutto il corpo e al mio volere. Mi girai verso Rosalie, che teneva in braccio Melanie e per mano Chanel. Mi avvicinai, presi Chanel, e le dissi di cantare. Mi guardò con gli occhi sbarrati, io le sorrisi e la incitai a cantare. Lei mi disse che non sapeva cantare bene, ma io la guardai male e le dissi di cantare. Cominciò a intonare prima un La, poi un Si, e arrivò al Do, dove mi aggiunsi io con la voce da vampira che risultava orribile. Allora mi trasformai, mi misi seduta a terra e intonai una antichissima canzone, con la voce che risuonava angelica nella stanza. I Volturi mi fissarono incantati, mentre gli altri, che mi avevano già sentita, non ci fecero caso e continuarono a tenere bloccati tutti. Smettemmo di cantare, mi avvicinai a Aro, gli diedi una specie di bacio a fior di labbra, come per fargli capire che mi faceva schifo. Non li uccisi, anche perchè Jane era riuscita a liberarsi e ad avvicinarsi a me pericolosamente. Mi prese la collana, e la lanciò a terra. E il delfino si spezzò. Angolino autrice: ciaoooo! Tranquili è a lieto fine! Mi ispirava tanto questo capitolo, forse è l'unico che mi ispirava. Vi prego recensiteeee! Ciaooo! un bacio. Alba97 |
Capitolo 23
*** Miracolo e.. ***
Pov. Luna E il delfino si spezzò. Pensai sono morta, ma dopo pochi secondi vidi che dalla collana uscì della cenere. Mi avvicinai, la raccolsi e la annusai. Una voce familiarissima mi fece sussultare. Veniva dalla polvere. La misi giù e la vidi ricomporsi in un umano, o per essere precisi in un corpo da uomo. Quandò finì, non potevo crederci: avevo portato Lucas tutto il tempo nella collana dove pensavo ci stesse la mia anima! Mi alzai, mi allontanai da lui, pensando fosse però un miraggio. Mi avvicinai a Alice e le chiesi se lo vedeva anche lei. Mi annuì. Allora mi girai verso di lui, che mi sorrideva e mi tendeva una mano. Mi avvicinai cautamente e gli presi la mano. Era vivo, davanti a me e mi sorrideva. Allora capii. E gli saltai al collo, abbracciandolo e piangendo dalla commozione. Poi mi staccai, lo guardai e lui, sempre sorridendo, prese un anello dal suo dito, lo aprì e uscì altra cenere da esso, mettendomela su una mano. La annusai e la appoggiai a terra. Tutti erano strabiliati. I Volturi si stavano rodendo di rabbia, ma fra poco avranno una lezione che non si scorderanno mai. Dalla polvere infatti, rinacque Anita. Con le lacrime agli occhi la presi in braccio e la cullai delicatamente, come se potesse spezzarsi. Lei mi sorrideva e mi guardava finalmente felice, con quei suoi occhioni rosa. Mi girai verso Alice che, sempre con il collo di Demetri fra le mani, aveva gli occhi lucidi, come tutte le altre in casa. Diedi Anita a Lucas, mi avvicinai a Jane, e la ringraziai. Poi, la immobilizzai e, finalmente con il consenso di Carlisle, la uccisi. Gli altri fecero lo stesso con il resto della guardia, perchè Aro e Marcus li avevo in mano io e Caius lo avevano Jake e Nessie. Mi avvicino a Aro, lo guardo maliziosa, volgio che muoia eccitato. Lui ringhia sorridendo, ha gli occhi pieni di desiderio, allora mi avvicino a lui, e lo uccido. Lo stesso con Marcus. Pochi minuti dopo, i Volturi stanno nel nostro giardino, a bruciare. Carlisle è dispiaciuto, loro erano nemici di tutti i vampiri, ma erano comunque come noi. Solo per razza però. Tutte sono strette ai loro compagni. Lucas era rimasto in casa con Anita. Quasi con frenesia entro in casa, mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente < Mi sei mancato amore. > < Anche tu, Luna. Anche tu. > e mi abbraccia.Lo guardo ancora meravigliata, e poi piango. Lui mi mette un dito sotto il mento emi sooleva il viso, per poi chiedermi perchè piango < Perchè piangi, amore? > < Lucas, piango perchè ho paura di perderti di nuovo. Non immagini quanto sono stata male da quando sei "morto". Mangiavo poco, ero sempre triste, un giorno qui sono scoppiata e non ho retto al dolore. Lucas, ho paura. Promettimi che non mi lascerai mai più. Ne tu ne la piccola. > < Te lo prometto amore. Ti amo. > < Anche io. > e lo abbraccio. La mia bambina mi chiama con un urletto, la prendo in braccio e la coccolo. Quanto mi è mancata, la mia piccola! Sospiro, sempre con lei in braccio mi dirigo verso la porta di ingresso. Lucas mi segue, è sempre protettivo nei miei confronti. Lui, il mio angelo. Biondo, occhi li aveva azzurri, ora li ha bku come il mare, alto e abbastanza muscoloso. Anche lui come me è vampiro, ma è uno di quelli particolari, che come me mangia tutto. Usciamo abbracciati, e appena Esme ci vede, comincia a singhiozzare dalla commozione. Carlisle la abbraccia. Io sorrido al mio ragazzo, e vado incontro a Alice, abbracciandola. Poi, presento a tutta la famiglia i miei amori < Ragazzi, questi sono Lucas e Anita. Eccoli qui, è una vita che speravo di fare questo e ora, che lo sto facendo, non ci credo ancora. Ora mi sento finalmente felice. Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Solo che capisco che ora non vorrete più stare con noi, anche perchè vi ho portato un mucchio di guai. Ma non preoccupatevi, io e Lucas ce ne andremo a vivere in Spagna, nella mia vecchia casa. Andremo via domani. > Sentii un ringhio, mi girai verso l'origine di quel ringhio: Rosalie. Si avvicinò a me e mi quasi urlò in faccia < Tu, tesoro, sei tutta matta! Scusa eh, ma una persona normale non manderebbe via una ragazza che l'ha aiutata a diventare madre da vampira e l'ha pure salvata da una morte certa solo perchè lei ha trovato finalmente il suo ragazzo e sua figlia! Voi non andrete da nessuna parte, vero Carlisle? Esme? > Loro annuirono, io gli saltai al collo felicissima e li ringraziai. Ero felice, finalmente dopo anni. Mi staccai da quell'abbraccio e andai al fianco di Lucas. Lui mi sorrise, e io mi accoccolai fra le sue braccia. Anita era scesa e ora gattonava vicino a Emmett. Si avvicinò a lui, lo guardò un po' dubbiosa, poi urlò < Ma tu sei enorme! > Scoppiammo tutti a ridere, poi Emmett la prese in braccio e la fece volare. Lei rise di gusto, poi si girò verso di me e mi lanciò un immagine: cibo. Aveva fame. Sempre ridendo, la presi in braccio e la portai a caccia, facendole bere tutto un cervo. Poi tornanno indietro. Lei aveva ancora la bocca sporca di sangue e rideva. Non so perchè rideva, ma sapevo solo che io ero felice per aver ritrovato la mia famiglia. Pov. Alice Mia sorella ora ha ritrovato la felicità, ritrovando il suo Lucas. Mi chiedo come abbia fatto a non accorgersene. Un urlo mi desta dai pensieri: Chanel. Corro da lei e vedo che ha un ginocchio sbucciato. Un momento! UN GINOCCHIO SBUCCIATO? Dove c'è un ginocchio sbucciato c'è sangue giusto?? Oh, no! Jasper, nooooooooooooo!!!!! Angolino autrice: Ciaooo! Come ho già detto nello scorso capitolo, la storia è a lieto fine e non è ancora finita! Non preoccupatevi! Al prossimo capitolo, recensite più che potete! Grazie, Alba97 |
Capitolo 24
*** Sogno, delusione e.. ***
Jasper, noooooooooooooo!! AAAAAAAH! Mi svegliai, urlando. Dove mi trovavo? Chi erano quelle persone che erano nel mio sogno?. Mi guardavo intorno: 5 ragazzi erano intorno a me e mi guardavano preoccupatissimi. Li riconobbi dopo molto tempo: uno era Emmett, il vampiro- orso con i capelli neri e grosso come un armadio a 6 ante; l'altro era Jasper, il vampiro-empatico; il terzo era Edward, il ragazzo di Bella; il quarto era Carlisle, il capo-famiglia; l'ultimo era Jacob, il licantropo amico di Bella. Ero sul divano, stavo dormendo. Un pensiero fisso mi venne in mente: Alice. Dov'era mia sorella?? Mi guardavo in giro spaventata. Carlisle mi accarezzava dolcemente la testa e sua moglie, Esme, mi stava preparando qualcosa da bere. Jasper mi cercava di calmare, ma non ci riusciva. Stavo per scoppiare a piangere, quando vidi Alice scendere le scale e venirmi incontro. Mi alzai e caddi in terra. Ma da quanto dormivo?? Mi tirò su Emmett, mentre Alice mi prese la mano e poi mi abbracciò. Mi sciolsi dall'abbraccio, le guardai il ventre e poi guardai Jasper. Mi girai verso Edward, che stava leggendo i miei pensieri e stava preoccupandosi ogni secondo di più. Mi girai di nuovo verso Alice e la tempestai subito di domande < Cosa è successo?? Per quanto ho dormito?? Dove sono gli altri?? > < Tesoro, il giorno dopo averci incontrati, i licantropi ti hanno ferita gravemente, ma grazie a Carlisle ti sei salvata. Hai dormito poi per 8 giorni di fila, cavolo! Ci hai fatti preoccupare tantissimo.. > < Mi dispiace. > Poi, un ringhio. Mi girai verso la porta e vidi dei lupi enormi che mi guardavano dispiaciuti. Mi avvicinai a loro, infuriata, e gli ringhiai minacciosa. Alice mi prese per un braccio e mi rassicurò. Guardai il dito di Alice, la fede c'era. Vuol dire che una parte del sogno era vera. Poi guardai il suo ventre e provai a vedere se dentro c'era qualcosa. Niente. Mi girai verso il lupo bianco sulla porta, e lessi che mi odiava. Stavo diventando scema. Poi, vidi che seduta sull'altro divano c'era una bambina: Nessie. Mi sorrideva e aspettava che io mi avvicinassi a lei. Camminai, mi avvicinai a Carlisle e lo abbracciai sussurrandogli un grazie all'orecchio. Poi, piansi. Alice mi venne vicina e mi accarezzò la guancia, ma non riuscivo a calmarmi. Non sapevo nemmeno perchè piangessi. Sapevo solo che un'immagine mi era apparsa in mente: me con una bambina , mia figlia, in una casa identica a quella. Mi tirai in piedi di scatto, mi girai verso quella porta, feci un salto per evitare i lupi e corsi via, ancora con le lacrime agli occhi. Non riuscivo a capire perchè stare in quella casa con tutta quella gente mi facesse ancora così male. Insomma, il mio era solo un sogno. Non poteva succedere davvero. O forse si? Mi fermai e mi sedetti su una roccia. Mi sentivo un peso al cuore, come se avessi dovuto rivelare a qualcuno quello che avevo visto. Io non ho mai avuto ne una figlia ne un marito. Si, ero una sirena vampiro, ma non c'entra. Le ragazze, a parte Bella, non avevano figli. E ok. Leah mi odiava, e ok. Ma cosa c'entrano i Volturi con me? E quella mia presunta famiglia?? Un fruscio e un tonfo sospetti mi fecero rinveire, facendomi girare verso un punto impreciso davanti a me: i lupi mi avevano raggiunta. Si erano tramutati in forma umana. Un certo Paul si avvicinò a me e prese parola < Senti, Luna, non abbiamo fatto apposta quello che abbiamo fatto 8 giorni fa. Ti prego, perdonaci. > < Io non ce l'ho con voi, cioè non molto. Solo voglio stare sola qui. E.. > Quando mi si spezzò la voce dal pianto e esplosi: lanciai un urlo e scoppiando a piangere mi accasciai a terra. Un paio di possenti braccia mi presere e mi sollevarono. Vedevo tutto sfocato. Sentivo delle voci che mi chiedevano come stavo, ma non riuscivo a parlare. Non ne avevo la forza, ne la voglia. Mi lasciai cullare da una dolce ninna nanna che avevo in testa, e mi addormentai di nuovo. Mi sentivo strana, non so perchè, ma quando mi svegliai mi trovai un ago nel braccio. Rabbrividii. Odio gli aghi, li ho sempre odiati. Ero un po' intontita e soprattutto, non ero a casa mia. Ero in una stanza con le pareti rosse, e una porta verde dove stava una ragazza sulla ventina, con una cicatrice enorme sulla parte destra della faccia, che mi sorrideva. Provai a alzarmi, ma vidi che avevo l'altro braccio legato al letto con una catena. Una catena?? Mi girai verso la ragazza e le parlai < Ciao. Non so chi sia tu, ma so solo che voglio vedere Alice. > < Io sono Emily, Alice sta arrivando con tutta la famiglia Cullen, dovrebbero essere qui a minuti. Non preoccuparti, qui starai al sicuro. > Vicino alla ragazza c'era una bambina, all'incirca di 3 anni, che mi fissava curiosa. Le sorrisi debolmente, e mi buttai di nuovo sul letto. Delle odiose lacrime mi stavano scendendo dagli occhi. Cercavo di fermarle, ma era troppo difficile. Mi pizzicavano gli occhi e un groppo alla gola si era formato da pochi secondi, impedendomi di deglutire. La ragazza e la bambina si avvicinarono a me e Emily mi accarezzò amorevolmente una guancia. Le sorrisi, ma non riuscivo comunque a smettere. Ad un tratto, un ragazzo alto e bruno si avvicinò alla ragazza e la baciò a fior di labbra, poi prese la bambina in braccio e la portò via. Emily mi tolse l'ago dal braccio, e lo posò sul comodino. Il buco si richiuse subito. Poi, l'odore inconfondibile di mia sorella mi arrivò alle narici e poi la sua immagine mi si formò davanti. Mi saltò al collo preoccupata e arrabbiata, si capiva dalla forza che aveva esso, e cominciò a urlarmi contro. Io ero sempre più mortificata, fino al punto che spezzai le catene con una forza spaventosa e lanciai un gemito di dolore buttandomi poi a terra. Nel frattempo era arrivato Jasper che stava provando a calmare Alice. Emily era subito accorsa in mio aiuto, iniettandomi del tranquillizzante. Il dolore piano piano si stava dissolvendo, ma sarebbe tornato, un giorno, e io dovevo essere pronta a tutto. Alice, dopo la sfuriata, si pentì subito del suo gesto e corse ad abbracciarmi, scoppiando poi a piangere. Un'altra fitta mi colpì, facendomi cadere a terra e facendo prendere un "infarto" a Alice e Jasper. Quella fitta, maledetta, che mi portava a ricordare il dolore che mi portavo dietro da anni. Un dolore indimenticabile. Un dolore che ti segna. Il dolore della morte. Angolino autrice: Ciaoooo! Si, lo so, forse vi ho un po' delusi, ma così la storia alla fine risultava banale! E comunque le sorprese non sono finite!! NE vedrete ancora delle belle! Per prima cosa, rispondo per la pri,ma volta alle recensione che non vedevo dal 8 capitolo: Austen95: guarda non dirmelo, anche io dico che Jane avrà vita breve, molto breve, ma non nel modo che pensate! E, no, non farebbe mai del male a Chanel, visto che lei non esiste ancora. O forse mai?? Chi lo sa! KiarettaXMartyAiLovU: si, si risolverà in maniera impeccabile. Peccato che non si sappia come si risolverà.. |
Capitolo 25
*** Imprinting.. ***
Ero ancora li, a casa di Emily, accasciata a terra per riprendermi. Alice mi fissava in maniera strana, come se quello che mi succedeva fosse colpa sua. Provavo a spiegarglielo, ma la voce non mi usciva. Nel frattempo tutta la famiglia era entrata nella stanza e mi accerchiava. Mi stavo riprendendo, finalmente, ma non riuscivo ancora a parlare ne a muovermi. Era strano, le altre volte passava tutto abbastanza in fretta. Cercai di guardare che cosa mi aveva iniettato Emily, ma non riuscivo. Oltre alla mia famiglia, mi sentivo fissata. Spostai lo sguardo alla finestra e vidi un lupo che mi fissava preoccupatissimo. Non ci capivo più niente. Ad un tratto, mi sbloccai e riuscii a alzarmi, barcollando, e a parlare. Mi ero appoggiata alla spalliera del letto, e avevo le lacrime agli occhi. Cercavo di trattenerle, anche perchè non sapevo perchè stessi per piangere. Ma le lacrime scendevano, odiose, e non c'era verso di fermarle. Edward cercava in ogni modo di entrare nella mia mente, ma io l'avevo bloccata. Non volevo che nessuno sapesse quello che mi era successo. Non ancora, almeno. Sospirai, mi ero ripresa quasi del tutto. In quel momento mi odiavo perchè avevo fatto preoccupare tutti. Non volevo che si preoccupassero, anche perchè non ce n'era bisogno. Mi incamminai lentamente verso l'uscio, quando una mano gelida mi si poggiò sul'avambraccio bloccandomi. Mi girai, leggermente infastidita. Era Carlisle. Mi disse che non dovevo più farlo. Altre lacrime. Mi scostai dalla presa, mi rigirai verso la porta e in modo solenne con la testa alta uscii. Non intendevo fermarmi. Mi si pararono davanti due ragazzi-lupo: uno era Sam, o almeno mi sembrava lui, l'altro non lo avevo mai visto. Dietro di loro, Bella. La guardai, implorante, ma lei non cambiò idea: non potevo andare via. Sbuffai, infastidita, e girai lo sguardo in cerca di un uscita. La finestra della cucina era aperta, e non c'era nessuno a bloccarmi. Feci un balzo, e fui fuori. Finalmente libera! Corsi più veloce che potetti, anche se ero ancora debole e non ero molto veloce, per cui mi raggiunsero subito i lupi e Bella. Ringhiai, esasperata: non chiedevo altro che un po' di solitudine e ogni volta si aggiungeva qualcuno. Bella si avvicinò e mi abbracciò. La abbracciai per un secondo, poi la lasciai e le chiesi di lasciarmi sola. Lei si rifiutò, ma io le feci cambiare idea, spaventandola: le ringhia ferocemente, nella mia versione sqaulo. Si, anche quella parte del sogno era vera. Anche se la odiavo. Lei acconsentì, anche se era ancora contraria. Solo un lupo, nero e enorme, non andava via. Lo guardai male, ma lui si trasformò in umano dietro a un albero e mi venne vicino, cominciando a parlare < Ciao, io sono Seth, tu devi essere Luna giusto? Piacere di conoscerti. > < Si sono io. Perchè sei ancora qui? > < Perchè devo parlarti. > < Sono qui, avanti parla. > < Vedi, noi licantropi, una volta nella vita, quando guardiamo negli occhi una persona e ci accorgiamo che lei è la nostra anima gemella, il mondo per te comincia a girare intorno a lei. Questo fenomenosi chiama imprinting, ed è eterno. > < E io cosa c'entro in tutto questo? > < Stavo giusto per dirlo. Vedi, io ho avuto l'imprinting. Con te. > Sbarrai gli occhi, sorpresissima. Una bella ragazza si, una gran gnocca si, ma mai imprinting. Feci un passo indietro, finendo per terra. Seth mi corse subito in aiuto. Mi sollevò delicatamente. Gli sorrisi e lo abbracciai. Intanto, uscì Sam da dietro un albero, sorridendo a Seth. Li guardai confusa, e Seth mi spiegò che lui era venuto qui per caso e aveva visto e sentito tutto. Mi ero arrabbiata, e non poco, perchè erano comunque dei discorsi privati e non mi sembrava giusto che tutti ascoltassero. Per cui alzai i tacchi e mi misi a correre verso la mia casa, lasciandoli i due lupi a guardarsi perplessi. Pochi minuti dopo, ero di fronte a acas Cullen. Non c'era ancora nessuno. Bene! Pensai mentre attraversai l'uscio, per andare a sedermi sul divano. Sospirai, poi cominciai a pormi delle domande sul sogno. Anzi, ci provai, visto che pensavo solo alle parole che mi aveva detto Seth. Imprinting, aveva detto. Wow, altre ragazze dovrebbero essere state al masimo della gioia, ma non io. Anzi, ero decisamente scocciata. Non mi andava di essere la ragazza di qualcuno che non amavo. Era abbastanza carino, ma non era il mio tipo. Ancora nei miei pensieri, stavo, quando entrarono Jacob e Sam. Si avvicinarono a me e cercarono di convincermi a seguirli. Ma perchè nessuno voleva capire che volevo stare sola? Gli risposi di no più volte, alla fine quando Jacob mi prese pe run braccio, gli ringhiai e gli tirai un calcio nello stomaco, poi scappai al piano di sopra, in camera mia, chiudendo a chiave, mi buttai sul letto e dopo un po' si singhiozzi, mi addormentai. |
Capitolo 26
*** Shopping, bagno e.. ***
Mi svegliai. Avevo dormito male e avevo ancora sonno, ma non riuscivo più a dormire. Così mi alzai, lentamente, mi stirai un po' e mi misi a cercare un paio di shorts e una t-shirt nell'armadio. Me li misi, mi guardai allo specchio e sobbalzai: sembravo un mostro. Avevo le occhiaie viola e i capelli smorti. Era ora di andare a caccia. Sbuffai. Odio andare a caccia. Anche se il sangue degli animali è dolcissimo, non era nella mia natura cacciare. Mi avviai alla porta, scesi le scale e salutai tutti. Mi fissavano sconvolti. Con fare annoiato, chiesi se qualcuno doveva andare a caccia, poi guardai il colore degli occhi di tutti: Jasper e Bella dovevano cacciare. Si alzarono e insieme uscimmo. Cominciammo a correre, io ero in testa, anche perchè non vedevo l'ora che finisse tutto. Cacciai 7 cervi e 3 orsi, così sarei stata a posto per un anno intero. Tornammo a casa dopo molte ore. Appena varcammo l'uscio, Emmett mi venne vicino e si congratulò con me per la caccia. Lo guardai confusa. Mi indicò Alice e capii tutto. Gli sorrisi, poi mi abbandonai sul divano. Dopo un po', vidi mia sorella che sorrideva sadicamente al suo compagno. Sapevo cosa voleva dire quello sguardo e quel sorriso. Ridacchiai, mentre Jasper mi implorava con lo sguardo di aiutarlo. Presi per mano mia sorella, la portai in camera mia e le mostrai il mio armadio-centro commerciale. Eh si, perchè lo shopping era la mia passione. Avevo un armadio a 4 piani, con dei negozi che esponevano i miei vestiti. Alice ne rimase esterefatta. Dopo pochi minuti, mi chiese di convincere Jasper a fare shopping con noi. Le sorrisi, poi ci avviammo in fretta da lui, che appena ci vede scappò da Esme. Esme però, lo aveva già difeso troppe volte e gli disse < Ah no caro, oggi no. Non posso mettermi contro Luna e tua moglie! Guardale!! Se solo ci provo mi mangiano viva! Dai, che ti costa? > < Gia, cucciolo, che ti costa? Tanto poi ricevi sempre la tua ricompensa.. > gli disse maliziosa Alice. Jasper la guardò famelico, e acconsentì. Io e Alice gridammo per la gioia, poi corremmo prendendo Jasper per un braccio verso la mia Porsche rosa. Mettemmo Jasper alla guida e ci accomodammo dietro, a pensare a tutti i negozi che avremmo svaligiato. Pochi minuti dopo, eravamo a Seattle. Vidi un negozio della D&G, lo feci vedere a Alice, prendemmo per il solito braccio Jasper e corremmo a comprare. Comprammo di tutto. Alice volle entrare solo con me in un negozio d'intimo. Le chiesi il perchè e lei rispose solamente Ricompensa. Ridacchiai, poi la aiutai a scegliere, essendo una sirena me ne intendo di certe cose. Le proposi un completo di pizzo nero, semi trasparente, con vestaglietta nera trasparente da aggiungere. Ne fu entusiasta. Entrammo in altri 25 negozi, svaligando sempre tutto. Finimmo di comprare dopo 3 ore, con Jasper che ci seguiva pieno zeppo di borse, e noi che correvamo verso la macchina. Dissi a Jasper che guidavo io, così da poterlo far riposare un po' fra le braccia di Alice. Sorrisi, mentre dallo specchietto vidi che si stavano baciando dolcemente. Pochissimi minuti dopo eravamo a casa, amavo la velocità. Vidi Jasper schizzare in camera sua. Ridacchiai, anche perchè Alice mi fece l'occhiolino e andò in bagno a cambiarsi. Pov. Alice Ahh! Che bello fare shopping! Ora però anche Jasper vuole divertirsi un po'. Solo che non sa cosa gli aspetta.. Lo voglio far impazzire. Faccio l'occhiolino a Luna, che mi sorride. Corro in bagno a cambiarmi, ovviamente con il completo e con un accappatoio lungo addosso. Poi, lentamente, mi avvio in camera mia. Pov. Luna Dopo shopping, l'unica cosa che mi rilassa completamente è un bagno. Ma non un bagno normale, un bagno con la coda. Eh si, proprio quello. Corro, verso la piscina, e mi ci butto dentro, trasformandomi. Che sensazione magnifica! Poter nuotare per ore senza raggrinzire e soprattutto, in forma di sirena! Guardo fuori dall'acqua, è già sera. Devo uscire. Faccio un salto e mi catapulto fuori, asciugandomi in un secondo. Uffi, proprio in quel momento dovevo uscire vero? Appena mi girai verso il bosco, vidi due lupi che si avvicinavano. Urlai, facendoli trasformare. Uno era Jacob, l'altro Seth. Sbuffai, poi mi alzai e imperterrita mi avviai verso la casa. Niente, i due mi seguivano lo stesso. Corsi in casa, rifugiandomi da Rosalie. Avevo dopotutto solo 15 anni, e per lei ero come una figlia. Solo che io la chiamavo Rose e chiamavo Esme mamma. Appena i due entrarono in casa, Rosalie mi strinse a se e ringhiò. Visto che c'eravamo solo io, lei e i due piccioncini di sopra, ben poco utili in quel momento, Jacob non perso occasione ad attaccare Rosalie. Lei volò contro il muro, urlando, e io, che non tolleravo che nessuno facesse male ai miei familiari, lo guardai furiosa. Lui intanto si avvicinava, era ubriaco, come Seth, e mi voleva portare via. Tirai fuori i denti, ma niente. Allora, dovevo morderlo. Il mio veleno faceva molto male, ma non era come quello della mia famiglia, per loro fatale. Il mio era solo fastidiosissimo. Lo morsi più volte, e lo feci anche a Seth. Poi, presi il telefono di Rosalie e cercai sulla rubrica il numero di Emmett. Lo chiamai, ero singhiozzante, anche perchè avevo avuto molta paura. Pronto, Emmett, sono Luna. Dove sei? - Ciao Luna, sono nel bosco. Che cosa è successo? - Vedi, sono arrivati Jacob e Seth, che hanno attaccato Rosalie. Ho provato a difenderla ma.. quando Jacob, avendo leccato il veleno, facendolo prosciugare, mi prese per un braccio facendomi urlare. Intanto, Alice era corsa giù:era vestita in modo indecente, ma era un pochino impegnata in quel momento, con Jasper che la seguiva, furioso. Alice provò a staccarmi Jacob di dosso, ma lui la prese per un braccio e le diede uno schiaffo sul viso, tramortendola. Ebbi un flashback, di quando mio padre faceva lo stesso tutti i giorni a Alice. Solo che a quei tempi non potevo fare niente, mentre ora potevo difenderla. Jasper stava per saltare addosso a Jacob, ma io lo fermai e gli dissi di andare da Rosalie e Alice. Lui mi ringhiò, ma io lo spinsi via e saltai addosso a Jacob. Lo picchiai furiosamente, facendogli molto male, per quello che aveva fatto. Avevo i canini che pulsavano perchè volevo morderlo, ma non sentivo scuse: dovevo fargliela pagare. Dopo un po' entrò Bella, seguita da tutti, che mi prese e mi staccò da Jacob, che stava a terra dolorante, mentre Emmett correva da Rosalie. Io respiravo affannatamente per la fatica, poi cominciai a tremare e svenni. Angolino autrice: Ciaoo! Spero vi piaccia la storia! Il prossimo capitolo sarà un mix fra comico e triste. Vi prego recensite!!! Alba97 |
Capitolo 27
*** Decisione e cambiamenti.. ***
Mi sentivo uno schifo, avevo dolori ovunque e, cosa più spaventosa, non riuscivo ad aprire gli occhi. Per cui le opzioni erano due: o ero ammattita o stavo sognando. La seconda mi sembrò la più corretta. Ogni secondo che passava, il dolore si faceva più acuto, facendomi muovere come un'assatanata. Provavo a urlare, ma non usciva un filo di voce dalla mia gola. Poi, sentì come una punturina al braccio e mi calmai di colpo. Riuscii ad aprire gli occhi, lentamente, mentre una figura a me familiare mi si materializzò davanti: Carlisle. Sobbalzai, era vicinissimo al mio viso e mi fissava preoccupato. Appena presi coscienza del luogo in cui mi trovavo, Provai a muovermi, ma le mie braccia erano immobili. Guradai meglio e vidi che Emmett e Jasper mi stavano immobilizzando le braccia, e Edward e Jacob le gambe. JACOB?? Ringhiai, poi con un colpo mi liberai le mani e mi tolsi l'ago dal braccio. Poi schizzai in piedi, pronta a attaccare Jacob. Jasper mi prese per le mani e me le incrociò dietro alla schiena, immobilizzandomi. Ero furiosa. Scalciavo come una matta, e quando Emmett mi prese per le gambe gli mollai un calcio nello stomaco, poi tirai una tallonata nelle parti basse di Jasper, mi liberai e saltai addosso a Jacob, mordendolo. Poi, lasciandolo, corsi fuori a cercare Alice. La cercai ovunque, e la trovai in salone. Aveva il segno dello schiaffo in faccia, cosa strana per un vampiro. Corsi da lei, accarezzandole delicatamente la guancia colpita. Ringhiai più forte che potetti, mentre Jacob scese, come se non fosse successo niente, dalle scale tranquillo. Urlai, poi gli saltai al collo e lo morsi al collo. Li faceva ancora più male e non poteva leccarsi. Poi, mentre tentavo di tirargli un calcio dove non batte il sole, Alice mi corse incontro e mi mise una mano sulla spalla, facendomi capire che era troppo. Allora, mi abbandonai ad un brutto pianto isterico. Intanto Nessie, con un bacino, aveva prosciugato il mio veleno dal collo di Jacob, che mi guardava arrabbiato ma dispiaciuto. Avevo ancora le lacrime agli occhi, quando mi venne una visione del mio passato Luna, dove sei? Appena ti trovo, farai una brutta fine, proprio come Mary Alice! Sei contenta eh, che io picchi tua sorella? E vedrai che quando sarete un po' più grandi, vi aspetteranno cose molto più divertenti! Mary, sei qui eh? Ecco, prendi questo! SCIAF! La visione finì li, dopo che io urlai le testuali parole < Papà, no! Non picchiare Mary! Non ha fatto niente! Picchia me piuttosto, non lei! Papà, noooooo! >Alice, che aveva visto la mia visione, scoppiò a piangere e mi abbracciò, ringraziandomi infinitamente. Io intanto, avevo le lacrime che scorrevano veloci sul viso, così veloci che quasi non si vedevano. Edward, avendo spiato i pensieri di Alice, ringhiava mentre spiegava a tutti quello che avevo visto. Vidi Jasper sbarrare gli occhi e abbracciare la moglie, come per proteggerla. Io, intanto, mi coprivo gli occhi con le mani, mentre Carlisle ed Esme mi prendevano delicatamente in braccio e mi posavano sul divano. Ero disperata, non riuscivo a fermarmi, e Jacob sembrava abbattuto per aver fatto questo a me e a mia sorella. Io, invece, non mi calmavo. Continuavo a piangere. Mi sembrava di essere entrata in un baratro di dolore impossibile da evacuare. Poi, una luce. Mamma era li, la mia vera mamma, quella che aveva messo al mondo me e Alice, e che fu uccisa di botte da nostro padre, solo perchè aveva abbracciato un suo amico. Era morta davanti ai nostri occhi, quando io avevo 3 anni e Alice 6. Mi parlava, mi consolava, mi confortava, quando cadevo e mi sbucciavo le ginocchia, quando mi facevo male o solo quando ero triste. Faceva lo stesso in quel momento, nel mio baratro. Era li, mi guardava sorridendo e mi diceva di non piangere più, mi cantava la ninna nanna spagnola che le aveva insegnato la nonna, mi tranquillizzava. Alice stava guardando la mia allucinazione, anche perchè la vedevo li vicino a me immobile, fissa in un punto, con gli occhi lucidi. Ci tenevamo per mano, e ci confortavamo a vicenda. Dopo molto tempo mi calmai. Mi sentivo morire, anche perchè mi avevano di nuovo fatto la flebo, inutile. Anche lice sembraa si fosse calmata. Ci guardammo intorno. Tutti erano sull'altro divano che attendevano che noi ci fossimo calmate. Appena uscimmo dalla visione, Jasper corse incontro a Alice ad abbracciarla e a dirle parole dolci. Ma Alice guardava un punto fisso del muro, e non ricambiava nemmeno l'abbraccio. Io avevo ancora le lacrime agli occhi, ma erano perchè mi facevano male da quanto avevo pianto. Jacob era mortificato, non pensava di poterci fare male così tanto, non solo fisico ma emotivo e morale. Non lo degnai di uno sguardo, ma come Alice fissavo un punto davanti a me. Era ancora li, l'immagine di nostra madre che ci sorrideva malinconica. Ad un tratto, svanì come era apparsa. Ci guardammo, io e lei, e lei, uscita dall'abbraccio del compagno, mi corse vicino a sedersi, mettendomi un braccio sulla spalla, ad abbracciarmi, ancora piangendo. Edward, nel frattempo, leggeva i nostri pensieri e ci fissava sconvolto. Alice continuava a ringraziarmi. Io guardavo fuori, dove ci stavano tutti i lupi del branco di Sam e di Jacob. Ringhiai, mentre mi asciugavo le lacrime. Vidi che si stavano trasformando in umani, sti bastardi. Mi alzai, e mi avvicinai a Carlisle e Esme, come per farmi proteggere. Entrarono, chissà perchè non aspettavano un avanti e non bussavano nemmeno, e si avvicinarono un po' a me. Abbracciai Esme, che mi carezzò la mano. Non volevo che mi toccassero, o avrei fatto la strage. Seth si staccò dal gruppo e si avvicinò a Bella. La fissai terrorizzata, mentre abbracciava amichevolmente il lupo. Ringhiai, mentre Sam e Paul si avvicinavano a me. Ero terrorizzata, mentre Esme e Jasper cercavano di calmarmi, la prima accarezzandomi e il secondo con il suo potere, Sam cominciò a parlare con Carlisle in una delle poche lingue che non conoscevo: il portoghese. Forse solo io e Bella non lo sapevamo, anche perchè tutti gli altri si irrigidirono alle parole del maschio alfa. Li guardavo confusa, mente Emmett e Edward scuotevano il capo. Rosalie e Alice erano furiose, si vedeva dagli occhi. Esme era triste, mentre Carlisle stava implorando Sam di non fare qualcosa di cui non sapevo nulla. Ad un tratto, Paul mi prese delicatamente il braccio e mi attirò a sè, facendomi ringhiare furiosa. Stavo per schiafeggiarlo, quando Carlisle prese parola - Luna, figliola, Sam mi ha chiesto di farti trasferire da loro per qualche giorno, dicendomi che per te è la cosa migliore. Ho accettato. Ti trasferirai domani. - Sbarrai gli occhi. Poi, guardai Alice che stava per saltare addosso a lui e a Paul. Mi girai verso Carlisle e sibilai. Lui mi disse che non avevo scelta. Lo guardai con rabbia, poi mi girai verso la porta. Volevo scappare, ma quel disgraziato di Paul mi teneva per la vita, facendomi quasi male. Mi arresi, solo che non avrei mai fatto vedere che la ero. Un momento, io potevo diventare acqua giusto? Mmmmh.. Pochi secondi dopo, ero in giardino e stavo scappando da un branco di lupi che mi voleva acchiappare. Correvo sempre più veloce, ma ero ancora debole e pochi minuti dopo mi presero. Ringhiai, esasperata, e cominciai a piangere in silenzio, quando vidi mia sorella che a malincuore caricava la mia valigia sulla macchina di Jacob e mi veniva a salutare. Ci abbracciammo per un buon quarto d'ora, lo stesso con Rosalie, Bella e Esme. A Nessie la strapazzai di baci, mentre ai ragazzi non rivolsi nemmeno lo sguardo. Loro, insieme a Carlisle e ai lupi, avevano deciso tutto. Mi sedetti sul sedile posteriore, con ai lati Quil ed Embry, mentre Sam e Jacob erano davanti. Avevo ancora le lacrime agli occhi, ma nessuno cedette. Sbuffai, poi mi buttai sullo schienale e mi addormentai. |
Capitolo 28
*** Bacio, fuga e.. ***
Aprii gli occhi. Mi trovavo in una stanza a me conosciuta. Era quella stanza a casa di Emily e Sam. Mi sedetti sul letto lentamente. Avevo dormito parecchio. Mi stiracchiai, poi mi alzai e mi avvicinai alla mia valigia. Tirai fuori un paio di jeans e una canottiera. Li indossai, poi presi la spazzola e mi pettinai per una manciata di minuti i capelli, che mi arrivavano alla vita. Li ho sempre tenuti legati per quello. Alla fine, mi alzai e andai verso la porta. La aprii, e mi trovai la bambina dell'altra volta di fronte. Mi porgeva la manina. La presi e mi lasciai guidare in cucina, dove i genitori e un altro bambino, penso sia il fratellino, stavano facendo colazione. Emily appena mi vide sorrise e si alzò, per venirmi incontro. Mi chiese se avevo fame, e io risposi di no. Avevo cacciato 2 giorni prima. Allora uscii in giardino e mi sedetti su una sedia a dondolo che era li fuori. Sospirai, mi mancava la mia famiglia. Una lacrima mi solcò il viso, l'asciugai in fretta. Dopo un po' Sam uscì di casa e si trasformò in lupo, per poi correre verso il bosco. Pochi secondi dopo, i due bambini mi vennero vicino, con cautela, e si sedettero li su una panchina. Mi fissavano, curiosi, soprattutto gli occhi. Non li calcolavo molto, ero ancora arrabbiata con il loro padre per avermi portata via dalla mia famiglia. Alice mi manchi...Pensai mentre un'altra lacrima mi scese. Cercavo di trattenerle, ma non ci riuscivo. Mi facevano male gli occhi, per cui mi alzai e corsi via. Non volevo farmi vedere dai due bambini che piangevo. Emily nel frattempo, che mi aveva vista correre via, mi rincorse e chiamò il marito al cellulare. Io mi ero buttata a terra, in ginocchio, e stavo piangendo in silenzio. Pochi secondi dopo, vidi due lupi che mi correvano incontro. Ovviamente erano Sam e Paul. Si trasformarono e mi presero per le braccia, facendomi male. Era troppo. Urlai di rabbia, mentre mi trasformavo: mi vennero gli artigli e i denti da squalo. Indietreggiarono, spaventati, mentre io cercavo di non fargli capire che stavo ancora piangendo. Ringhiai, per poi tornare normale. Ero accasciata a terra, dopotutto ero comunque debolissima, e non riuscivo a muovermi. Volevo morire. Menomale che di li, guardacaso, passava un altro lupo, Jacob chissà come mai, che mi prese in braccio e mi portò correndo verso casa di Emily. Appena arrivati, mi posò in terra e andò via. Prima o poi lo avrei fatto fuori, di sicuro! Stavo li ferma, come un tappeto, finchè non arrivò Seth. Bene, dalla padella alla brace! Si avvicinò pericolosamente a me e.. Mi baciò. Se avessi potuto muovermi lo avrei castrato come minimo, ma ero immobile e lui subito ne ha approfittato. Segnai mentalmente: castrare al più presto i Cullen boy e tutti sti cretini qui. Pochi secondi dopo, riuscii a muovere un braccio e a mollargli uno schiaffo. Lui si ritrasse subito, offeso forse, e se ne andò. Mi tirai su a fatica, ma che cavolo sembravo una vecchietta, e gli corsi dietro. Lo fermai per un braccio, e lo baciai di nuovo. Lui non se lo fece ripetere due volte e ricambiò il bacio. Non so perchè lo baciai, ma era venuto spontaneo. Rimanemmo così per non so quanto, poi mi staccai e me ne andai, lasciandolo li a guardarmi sognante. Ok, ero una stupida, avevo dato il filetto a un cane affamato, ma non potevo fargliela questa. Non lo avevo nemmeno fatto apposta, a dargli lo schiaffo. Mi ero seduta sul divano, quando Lisa mi venne vicino e appoggiò la mano sulla mia gamba. Le sorrisi, poi le mi volle venire in braccio. Anche se un po' titubante, la presi in braccio e ci mettemmo a guardare la Tv. Poche ore dopo, Sam era di ritorno. C'erano tutti i lupi, si vede che di sera mangiavano da loro. La bambina saltò al collo del padre, che mi sorrise debolmente. Oh che è tutta sta confidenza?? Già sono obbligata a star qui, almeno non rompere, gli mimai con le labbra. Seth venne subito a sedersi vicino a me. Oddio, eccolo. Ma perchè l'ho fatto? Potevo starmene tranquilla qui? Nooo, se no come faccio a complicarmi la vita già difficile di suo?? Emily mi chiese se volevo cenare, e io rifiutai. Le dissi che io mangaivo poco, solo una volta a settimana, e che avevo mangiato il giorno prima a casa mia. Tutti si sedettero a tavola e, ovviamente molto simpatici, cominciarono a parlare in portoghese. Anche i bambini. Sbuffai, mentre guardavo alla Tv il mio programma preferito. Ad un tratto, Emily mi chiamò. Mi girai e mi disse di venire a tavola un secondo, perchè dovevano parlarmi. Mi alzai, sempre lentamente, e mi avvicinai. Mi sedetti, poi, sull'ultima sedia libera. Jacob cominciò a parlare - Luna, capiamo che ti manca la tua famiglia, ma noi ti abbiamo portata qui con noi per proteggerti da quello che ti hanno fatto i maschi.. - Ringhiai, poi mi alzai, mi avvicinai a lui minacciosamente e gli sibilai in un orecchio - Perchè, pensi che qui con te io sia al sicuro, dopo quello che mi hai fatto l'altra sera? E comunque, loro non mi hanno fatto niente. Non lo hai detto vero, agli altri, quello che ci avete fatto a me e a Alice tu e Seth l'altra sera vero? Sei un codardo, un insulso codardo.. - E me ne andai in camera mia. Poco dopo, Emily venne a chiedermi cosa mi era successo. Le raccontai tutto quello che era successo sue sere fa, e lei alla fine del racconto digrignò i denti e andò di là. La sentii urlare contro Jacob insultandolo e difendendomi. Mi alzai e corsi di là, mentre vidi Jacob contro il muro mentre Sam tratteneva sua moglie. Paul stava tenendo i bambini in braccio e ascoltava senza dire parola. Appena entrai nella stanza tutti si girarono verso di me. Jacob era furioso. Gli ringhiai, avvicinandomi a Emily. Lei si liberò dalla presa del marito e volò addosso a Jacob dandogli uno schiaffo. Lui si infuriò talmente tanto, da trasformarsi. Stava per attaccare Emily, quando io feci uscire i denti e le unghie e gli saltai sulla schiena mordendogli il colo e lasciandolo in terra a ululare dal dolore. Poi, tornai in camera mia a fare la valigia: ero stufa di stare li. Appena finita mi avviai verso la porta di ingresso, facendo un accenno di saluto a Emily e dando un bacio sulla guancia ai bambini, che non avevano visto niente. Poi, mi incamminai, quando una mano mi prese per un braccio e mi fece cadere in terra. Seth. Tentai di urlare, ma lui mi chiuse la bocca con un bacio. Stava accarezzandomi la gamba, mentre lentamente risaliva alla coscia.Gli sputai del veleno in gola, mentre mi liberavo di lui e volavo verso casa mia. Pochi minuti dopo, ero davanti a casa Cullen. Aprii la porta senza vussare e mi fiondai fra le braccia di Rosalie, che stava seduta sul divano. Appena mi vide scattò in piedi e allargò le braccia, per accogliermi. Io singhiozzavo, e stavo in piedi per miracolo. Pochi secondi dopo, anche Bella ci aveva raggiunte, avendo sentito aprire la porta e il mio odore. Esme la seguiva singhiozzante. Alice non c'era. Mi guardavo in giro, cercandola con lo sguardo, ma non c'era. Rosalie mi disse che era andata a caccia da sola e che fra pchi minuti doveva essere di ritorno. Neanche a dirlo, Alice spalancò la porta e mi venne incontro, felicissima. Le saltai al collo dalla gioia, mentre lei mi abbracciava. Nel frattemmpo, anche i ragazzi erano scesi dalle scale e mi si avvicinavano felici. Io ringhiai, li odiavo in quel momento, e Jasper lesse il mio umore. Cercò di calmarmi, ma non volevo. Ora facciamo i conti... Pensai, facendo rabbrividire Edward. - Voi, odiosi imbecilli, mi avete spedita in quel posto, sperando che mi facesse bene, ma così non è stato.. ANCHE PERCHè JACOB MI è SALTATO AL COLLO E MI HA STUZZICATA TUTTO IL TEMPO E SETH PRIMA MI HA BACIATA E POI HA TENTATO DI VIOLENTARMI DI NUOVO! IO.VI.ODIO!!!!!! -Gli urlai in faccia, mentre Carlisle stava cercando di abbracciarmi. Poi, scoppiai a piangere. Rosalie era rimasta immobile. Poi, ad un tatto, si avvicinò a suo marito e gli diede uno schiaffo. Stessa cosa fecero le altre. Loro erano dispiaciuti, ma non volevo perdonarli. Dovevano soffrire come avevo sofferto io. Senza la cosa a loro più cara: una moglie. Io sono rimasta senza famiglia in mano a un branco di lupi imbecilli che volevano olo farmi del male, mentre io volevo rimanere con mai sorella. Le ragazze mi vennero ad abbracciare, dopo aver annunciato che i loro mariti andranno in bianco per un bel po' di tempo. In tutti i sensi. Io tremavo, avevo ancora paura dei lupi, e non riuscivo a calmarmi. Jasper usava il suo potere, ma io me ne infischiavo. Preferivo soffrire, invece che farmi "aiutare" da uno di loro. Almeno per un po'. Angolino autrice: Ciaooooo! Spero di non avervi delusi con questo capitolo, ma dovevo scriverlo per collegarlo al prossimo. Rispondo alle recensioni: Jasmine230: Hai ragione! Sarebbe una bella idea, solo che per sapere se accadrà dovrai aspettare ancora un capitolo o 2! Un bacio, Alba97 |
Capitolo 29
*** Riappacificazione, lettera e.. ***
Non potevo crederci, Luna era stata quasi stuprata di nuovo nel giro di 3 giorni! E tutto questo anche per colpa mia. C'ero rimasta malissimo, ma prima avevo dato uno schiaffo sonoro a Emmett, lui aveva deciso di mandarla là insieme agli altri. Lo avevo lasciato in bianco. Non volevo che nessuno facesse più del male a Luna, quella ragazza ha avuto un passato difficile, più brutto del mio di molto. Non doveva più soffrire. La stavo abbracciando, sperando di calmarla. Pov. Luna Ok, forse ero troppo buona, ma non volevo più avercela con i ragazzi! Lo avevano fatto per il mio bene. Per cui dissi mentalmente a Alice di perdonarli, e lei lo fece. Tutte stavano, in quel momento, baciando dolcemente i mariti dove li avevano schiaffeggiati. Sorrisi, poi uno strano calore mi venne dal cuore: felicità. Ero felice, ne ero certa. Felice di aver ritrovato una famiglia che mi ama. Saltai al collo di Emmett, che mi fece volare. Poi, corsi per tutto il giardino urlando e ridendo. Mi guardavano confusi, ma con il sorriso, mentre io saltavo da un albero all'altro. Ma, chissà perchè, la felicità dura poco. Infatti, su un albero ci stava Seth. Io saltai su quell'albero, ritrovandomi fra le sue braccia. Lancai un urlo, per poi buttarmi giù. Accorsero tutti e quando indicai l'albero, Rosalie ringhiò. Mi prese per mano e mi fece alzare, per poi affidarmi a suo marito, che mi prese in braccio come per proteggermi. Rosalie non era gelosa, sapeva che per me Emmett era un fratello e viceversa. Io piangevo, tremavo e singhiozzavo. Jasper mi accarezzava i capelli, e usava il suo potere per tranquillizzarmi. Le ragazze, invece, saltarono addosso a Seth. Lui si trasformò e dopo pochi secondi tutto il branco era li. Mi strinsi ancora di più a Emmett, che ringhiò e mi portò dentro, seguito dai ragazzi e da Esme. Tremavo, mentre il ricordo di qualche ora prima si faceva sempre più vivido. Emmett mi posò sul divano e si sedette vicino, così se dovessero entrare era pronto ad attaccare. Gli toccai il braccio, e lui si alzò. Jasper prese il suo posto. Mi tranquillizzava un po', anche accarezzandomi, visto che il suo potere è anche fisico. Stavo ancora tremando, tutti mi stavano vicina, fino a quando Bella non entrò, seguita da Seth. Mi rannicchiai sul divano, mentre Jasper ringhiava a Seth. - Vuole solo parlarti, Luna. Non ti farà del male. - Mi disse Bella. Non mi muovevo da li. Ero terrorizzata, anche prima voleva solo parlarmi, ma non è stato così. Strinsi la mano a Jasper, che aumentò il suo potere. Ne avevo abbastanza dei ragazzi che "volevano solo parlare", anche perchè nessuno di loro voleva davvero solo parlare. Mi feci abbracciare da Jasper, anche perchè ormai vicino ai miei fratelli maschi mi sentivo sicura. Lui mi voleva bene come se fossi davvero sua sorella, non sua cognata. Singhiozzavo, ero così terrorizzata da non potermi muovere. Era entrata anche Alice, che sorrire nel vedermi così attaccata a Jasper e agli altri fratelli, e non fu nemmeno per un secondo gelosa. Sapeva che Jasper amava lei e che io gli volevo un bene infinito, come solo una sorella può provare per un fratello maggiore. Si avvicinò a me e mi prese la mano, sedendosi in braccio al marito. Bella mi si avvicinò e mi sussurrò dolcemente le stesse parole di prima. Ma io non volevo andarci. Presi coraggio e negai con la testa. Seth guaì. Lo guardai, ancora spaventata, e lui mi prese per mano. Lo lasciai fare, tanto ero vicina a 5 vampiri. Alice mi teneva ancora la mano, ma io le dissi mentalmente che se avrei avuto bisogno la chiamavo. Lei mi lasciò andare e si accoccolò al marito, che era ben contento della posizione. Io intanto mi facevo trascinare da Seth, che mi portò in un punto nascosto del giardino. Mi fece sedere, poi si sedette vicino a me e cominciò il suo discorso - Luna, tu non sai quanto mi dispiace averti quasi stuprata. Non ero in me! Vederti andare via così mi ha fatto scatenare e non sapevo più chi ero! Riuscirai mai a perdonarmi? - Lo guardai, e un po' mi dispiaceva. Gli sorrisi, poi mi alzai e aspettai che si alzasse. Mi guardò confuso, poi si alzò. Gli saltai al collo e lo abbracciai. Lui mi abbracciò delicatamente. Si, lo avevo perdonato. - Ma non farlo più eh! - Gli dissi, seria. - Promesso, generale! - Disse lui, scherzando. Risi, poi feci una cosa per lui inaspettata. Lo baciai. Lui prima rimase di stucco, poi mi baciò con dolcezza. Non capivo i miei sentimenti per lui, in quel momento, ma me ne fregai altamente. Lui mi prese per la vita e mi sdraiò a terra. Poi si sdraiò su di me e mi accarezzò i capelli. Lo spinsi via delicatamente, facendolo mugugnare. Mi staccai e gli dissi, sempre scherzando - Non esageriamo però! - Lui rise e mi accarezzò una guancia. Io mi allontanai, sempre sorridedogli, e andai in casa. Alice mi corse incontro - Allora? Ti ha fatto male? Perchè se è così, io.. - - No, Aly, non mi ha fatto niente. Tranquilla. - le dissi, prima di buttarmi sul divano. Mi si avvicinò, e mi chiese tutto. Le sorrisi, e annuii. Avevo perdonato Seth, ma non lo amavo. Lo consideravo un amico, e glielo dovevo dire. Ma non ora, non mi pareva il caso. Chiesi a Alice se voleva stare con me, e lei annuì. Si sedette vicino a me e cominciammo a parlare di un po' tutto. Dopo un po' vidi che volgeva lo sguardo sempre verso le scale e le chiesi il perchè. Lei mi disse tre parole: Jasper. Camera. Letto. Capii immediatamente e la feci andare a soddisfare le sue voglie. Pochi minuti dopo, dei rumorini sospetti mi fecero intuire che Alice stava esaudendo i desideri suoi e del marito. Sogghignai, poi mi sedetti vicina a Emmett, che giocava alla play. - A che giochi, orso? - Gli chiesi innocentemente. - Alla Fifa. - Lo guardai confusa, e lui mi spiegò cos'era la Fifa. Alla fine della spiegazione, scoppiai a ridere - Emmett, non ti ho mai sentito così serio! Ahahahahahah! Non sembri nemmeno tu! Ahahahahahahahahahahahah! - gli dissi, mentre mi rotolavo in terra dal ridere. Lui rise con me. Rosalie spuntò dalla cucina, e ci guardò entusiasta. Dopo un po' mi calmai, avevo il mal di pancia dal ridere. Mi alzai a fatrica e mi sedetti di nuovo vicino a lui, sperando di non dover ridere di nuovo così. Poco dopo, Esme venne giù tutta trafelata dalle scale. Le stavo per chiedere il motivo, quando lei mi disse solo una frase piena di significato: Carlisle è in astinenza, troppo maniaco. Emmett scoppiò a ridere ancora, io intanto mi chiedevo dove trovava la forza. Rosalie gli si avvicinò e gli diede uno scappellotto, facendolo smettere. Io intanto ero andata in camera mia a prendere il PC portatile, per andare sulla mia casella di posta. Stavo leggendo le mail, quando una mi attirò: era da parte di un certo Petr. La aprii e appena letta tutta, sbiancai. C'era scritto questo: Cara Luna, Non so se tu ti ricordi di me, ma io mi ricordo benissimo di te. Sono Petr Diminski, il vampiro russo. Ci siamo conosciuti in Spagna, e io sono stato il tuo ragazzo per due anni, fino a quando tu non mi lasciasti. Spero che tu ti ricordi ancora di me, perchè io non ti ho mai dimenticata. Un bacio, Petr. Appena la lessi, sbiancai e, visto che ero seduta sulla mia scrivania, caddi dalla sedia come un peso morto, ricordando ad un tratto tutto: il mio ex, Petr, era uno di quei ragazzi che mi avevano stuprata. Appena sentito il tonfo, Rosalie ed Emmett erano qui in camera mia, e mi soccorsero subito. Mi chiesero cosa avessi avuto, e io indicai loro il computer. Mentre Emmett corse a leggere la mail, Rosalie mi teneva per mano e mi rassicurava. Tremavo. Finito di leggere, mio fratello ringhiò e mi prese in braccio delicatamente, mentre spiegava alla moglie quello che aveva letto. Mi portarono di sotto, io tremvao, ero come in trans. Stavo avendo una visione sul mio passato. Di quel maledetto giorno. Camminavo, ero a Siviglia, in Spagna. Stavo passeggiando tranquilla, quando il mio ex-ragazzo mi si avvicinò. Lo salutai, era legge a quei tempi salutare la gente che si conosce, ma lui mi prese per un braccio, portandomi in un vicolo. Io mi ribellavo, ma lui mi diede uno schiaffo, tramortendomi e facendomi male. Poi, mi violentò, io mi ribellavo, ma lui mi teneva ferme le mani. Alla fine della mia visione, urlavo, anche perchè era come se mi stesse sucedendo davvero. Urlavo e piangevo, mentre tutti accorrevano. Ero ancora in braccio a Emmett, cavolo avevo 15 anni e lui 21, e mi stringevo sempre più a lui. Edward stava ascoltando i miei pensieri e aveva visto la mia visione, per cui mi accarezzava e mi diceva parole dolci, per calmarmi. Io urlai il nome di mia sorella Alice, che accorse subito. Aveva visto la mia visione e ringhiava. Io urlavo ancora e piangevo come una disperata, quando lei ebbe una visione: Petr sarebbe tornato a cercarmi. Angolino Autrice: Ciaooo! Eh si, i tormenti per Luna non sono finiti! Vi prego, rcensite. Riscalderete il mio esile cuoricino! *me che ride emozionata, toccandsi il petto*. Un abbraccio, Alba97 |
Capitolo 30
*** Il ritorno.. ***
Petr sta tornando a cercarti, mi disse Alice. Appena lo disse, cacciai un urlo ancora più forte e gemetti di dolore. Emmett mi strinse ancora di più a sè, cercando di calmarmi. Ma la paura era troppa per poter essere dimenticata. Per cui, mi staccai da Emmett e corsi in giardino, per poi buttarmi a terra e piangere. Vidi una figura snella correre a perdifiato verso di me e abbracciarmi. Seth. Mi buttai su di lui e mi feci cullare dalla sua voce, che mi diceva di calmarmi. Tutti mi avevano seguita, e alla vista di Seth si bloccarono, in posizione di attacco. Ma quando videro che io saltai in braccio a lui, si avvicinarono e ci accerchiarono. Dopo pochi minuti, singhiozzavo ancora ma mi ero calmata. Seth ancora mi teneva in braccio, e non mi lasciava andare. Mi cantava dolcemente una canzone che gli aveva insegnato il nonno, era della sua tribù. Jacob lo aveva raggiunto e si era seduto vicino a lui. Seth si sedette, ancora con me in braccio, e disse ai miei familiari di andare in casa, perchè mi avrebbe portata dopo dentro. Guardai Alice, che non voleva andar via, e la spinsi via delicatamente con il mio potere. Ero accoccolata al petto di Seth, che mi tirò su il mento con un dito, per poi baciarmi dolcemente. Mi lasciai baciare per un po', mi piaceva il suo sapore sulle mie labbra, poi mi staccai e mi alzai lentamente. Lui si alzò di scatto e mi prese per mano. Jacob se n'era andato in casa da Nessie, per cui eravamo da soli. Sospirai, poi mi incamminai per mano verso casa. Appena varcammo la soglia, Alice mi venne incontro e ringhiò a Seth. Le girai il viso verso di me e le dissi una sola parola: No.Mi guardò sconvolta, ma poi lasciò perdere e andò a sedersi a cavalcioni su Jasper, sempre più contento. Mi andai a sedere vicino a Esme, dopo aver lasciato la mano a Seth. Lui mi guardò sorridendo e se ne andò. Esme mi guardò maliziosa, ma io feci il gesto di cucirmi la bocca e le feci la linguaccia. Lei sorrise, poi mi fece il solletico. Io ridevo a crepapelle, mentre lei faceva scorrere veloci le sue dita sulla mia pancia. Dopo un po' smise, e io l'abbracciai. - Grazie, mamma. - Lei si commosse e si asciugò gli occhi umidi, dove non sarebbero mai scorse lacrime. Poi, mi accoccolai a lei e mi addormentai. Mi svegliai nel mio letto, ero riposata e felice. Sentii un battere alla finestra, mi avvicinai e vidi che Seth stava lanciando dei sassolini contro il vetro. Aprii la finestra, gli sorrisi, poi mi buttai giù, atterrando aggrazziata. Corsi ad abbracciarlo. Lui mi prese e mi fece volare. Ad un tratto, però, sentii male al fianco dove lui poggiava la mano. Lanciai un gemito di dolore e lui mi posò a terra, premuroso, e mi chiese cosa avessi. Sollevai la maglia e vidi che avevo la pelle secchissima. Dovevo fare il bagno. Corsi verso la piscina e mi buttai di testa, trasformandomi. Rimasi li pochi minuti, poi uscii e ritornai umana. Seth, che aveva capito tutto, era li fuori ad aspettarmi. Gli saltai al collo e lo baciai. Mossa errata, visto che dalla porta di ingresso uscì Emmet, che appena ci vide, saltò addosso a Seth. Lo presi per un braccio e lo sollevai, senza fare il minimo sforzo, per poi spiegargli tutto. Sorrise e si scusò con lui. Mi avvicinai a Seth e lo abbracciai. Emmett commentò con un occhiatina, mentre io lo guardavo con aria di sfida. Pochi secondi dopo mi sfidò a braccio di ferro. Accettai di buon grado, sapendo benissimo di poterlo battere. Ci avviammo verso il bosco, fino a che non arrivammo vicino a un albero caduto a terra. Ci appoggiammo li e cominciammo. Lo lasciai arrivare fino alla fine, per poi tirare su il braccio di colpo e vincere. Gli feci una linguaccia, e lui mi prese in braccio e mi lanciò in aria. Finii in braccio a Seth. Scesi, per poi trotterellare spensierata verso casa, seguita dai ragazzi. Arrivati a casa, sentii un'odore familiarissimo: Petr era li. Urlai il nome di Alice, che uscì in un secondo seguita dal marito. Lei sentì l'odore e ringhiò. Corsi verso di lei, abbracciandola. Un secondo dopo, tutti, compresi i due lupi, erano li vicino a me in posizione d'attacco. Io stavo attaccata a Alice, che però mi staccò da lei e mi affidò al marito. Tremavo, avevo paura, quando però Petr uscì dal bosco e si avvicinò a noi, mi strinsi di più a Jasper, che cercava di tranquillizzarmi invano. LUI sorrise, poi mi si avvicinò e si leccò i canini. Lo faceva sempre quando era soddisfatto di sè o eccitato. Tutti e due, in quel momento. Jasper ringhiò. Mi staccai dai lui, anche perchè mi stava trasmettendo ancora più paura. Petr si avvicinò a Alice, che sibilò. Jasper scattò. Petr, però, era molto più forte di loro, visto che era entrato nella Guardia dei Volturi. Scaraventò Jasper contro una roccia, facendogli male. Alice gli corse subito incontro, disperata, mentre Jasper urlava di dolore. Eh si, perchè lui lo aveva morso e gli aveva staccato un braccio mentre lo scagliava via. Avrei voluto soccorrerlo, ma non riuscivo. Alice gli saltò al collo, ma lui la prese e le staccò entrambe le braccia. Fece lo stesso con tutti gli altri e ferì i due lupi. Ero l'unica rimasta in piedi. Ringhiai, strinsi i pugni e guardai maligna il vampiro davanti a me. Lui mi sorrise - Allora, tesoro, finalmente ti rotrovo. Ci ho sbarazzati di questi insulsi, andiamo. - Nemmeno il tempo di finire, che gli avevo staccato una gamba, poi l'altra e le braccia. Alla fine, la testa e lo bruciai con una tale foga da far paura a un Volturo in persona. Poi, corsi dagli altri. Solo Alice e Jasper avevano uno o più arti staccati. Gli altri erano solo tramortiti. Corsi da Alice e le riattaccai le braccia con il mio veleno. Lei corse vicno a Jasper, urlando. Lui era "svenuto". Lei pensava fosse morto. Mi avvicinai, gli attaccai il braccio. Non si svegliava. Si erano alzati tutti e Carlisle era andato dai lupi a medicarli, mentre gli altri ci avevano raggiunti. Esme aveva accolto fra le braccia Alice, che urlava come una isterica. Capii che per salvare Jasper dovevo baciarlo. Il mio veleno funzionava in diversi modi, ma in quella situazione solo se lo baciavo poteva andare. - Scusa Alice. Spero tu portai perdonarmi un giorno. - Dissi, poi lo baciai. Un bacio cortissimo e con il solo intento di salvarlo. Alice mi guardò asconvolta, poi quando vide che Jasper si stava risvegliando gli saltò al collo. Lui le mise una mano sulla schiena e la attirò a sè. Rimasero così per un po' Seth e Jacob erano stati raggiunti dal branco, che li portò a casa loro insieme a Carlisle. Esme li seguì a loro insaputa, mentre gli altri erano tornati in casa. Alice, dopo essersi ripresa dalla puara e dall'abbraccio, mi si avvicinò e ringhiò. Le provai a spiegare quello che era successo, ma lei non me ne diede tempo: prese Jasper per mano e lo portò dentro, senza degnarmi di uno sguardo. Io la bloccai con il mio potere e mandai Jasper dentro. Si era ripreso abbastanza, solo che aveva ancora male al braccio. Alice voleva andare via, ma io la trattenevo. Le cominciai a parlare urlando, al limite della sopportazione e del dolore morale e fisico - Ma lo capisci o no che a me non piace Jasper? Se volevi farlo morire potevi dirmelo allora, visto che l'ho baciato solo per quello! Sei solo un'ingrata! Io che ti ho sempre voluto bene, che ti ho sempre difeso devo ricevere un grazie così? Io non amo Jasper, a me piace.. - Quando scoppiai a piangere. Lei capì tutto e mi volle abbracciare, ma io la respinsi e scappai via in preda alle lacrime. Non avrei mai pensato che mia sorella mi avesse potuto trattare così. Non volevo più vederla. Ne lei ne nessuno. Corsi via, fino a che non arrivai a casa di Emily. Mi fermai davanti alla porta di casa e caddi in terra, ancora piangendo. Carlisle uscì un secondo dopo, avendo curato i lupi. Appena mi vide mi tentò di parlare, ma io non riuscivo. Così, mi prese in braccio e mi portò correndo insieme alla moglie a casa, dove pochi secondi dopo svenni. Per l'ennesima volta, mi ritrovai in un sogno stranissimo: Avevo gli alberi a forma di mano e loro mi volevano prendere. Correvo verso una luce, che si rivelò essere Petr. Mi svegliai in preda a un bagno di sudore, mentre pensai di avere una tachicardia. Carlisle era al mio finaco, e appena sentì il mio cuore entrare in una tachicardia, mi fece un iniezione e mi calmai. Ma i guai non erano finiti. Non sapevo se Alice mi voleva ancora bene, e quello mi faceva stare male. Molto male. |
Capitolo 31
*** Violenza.. ***
Sono passate 2 settimane da quel giorno. Alice mi aveva già perdonata, anzi mi aveva chiesto scusa, io e Seth eravamo fidanzati e la vita andava avanti. Ero sul divano, seduta a gambe incrociate, e stavo ascoltando della sana musica di Beethoven al mio I-pod. Ad un tratto, vidi la porta spalancarsi e entrare Emmett, che era ubriaco. Come faceva a ubriacarsi un vampiro? Con il sangue rancido. Per noi è come una birra fatta in casa. Una bomba. Mi feci acqua e mi nascosi sotto al divano, mentre lui andava verso la sua camera. Mi ritramutai in umana e mi raggomitolai su un cuscino spaventata. Pov. Rosalie Ero in camera mia, con la vestaglia da notte di pizzo bianca, quasi trasparente. Aspettavo il mio orsacchiotto. Lo sentii entrare in casa e salire le scale, per poi trovarmelo davanti. Sorrisi, poi mi avvicinai a lui. Aveva gli occhi di un colore stranissimo. Arancioni. Indietreggai, un vampiro ubriaco poteva avere quegli occhi. Lo era, e molto. Mi si avvicinò, aveva desiderio negli occhi. Mi allontanai, così lui mi prese per un braccio e mi baciò, violento e con un sapore disgustoso in bocca. Sangue rancido. Lo allontanai, lui strinse la presa al braccio e mi lanciò sul letto, buttandosi su di me. Avevo paura. Provai a urlare, ma lui mi tappò la bocca con un pezzo di scotch. Il mio punto debole. Poi cominciò a spogliarmi, per mordermi con il veleno l'ombelico. Sbarrai gli occhi, e provai a urlare ma lo scotch me lo impediva. Continuava a mordermi ovunque con il veleno. Mi risparmiò la parte interna delle gambe, anche perchè la usò per un altro scopo. Mi teneva ferme le mani con una sola delle sue, mentre mi baciava togliendo lo scotch e mi violentava. Avevo il terrore addosso. Appena riuscii a liberarmi gli morsi l'incavo del collo, il suo punto debole, mi misi su una maglia lunga e urlai, scappando verso la camera di Alice. Era sola. Pov. Alice Ero in camera mia, tranquilla, a mettere a posto i miei vestiti nuovi, quando sentii un urlo. Rosalie, stavo per correre di là, quando la portà si aprì e mi presentò uno spettacolo orribile: Rosalie con una maglia piena di morsi avvelenati. Mi corse incontro, disperata, mentre urlava e piangeva lacrime invisibili. La strinsi a me, poi corsi a chiudere la porta a chiave e mi sedetti sul letto, dove stava una Rosalie disperatissima. Chiamai Luna mentalmente, che pochi secondi dopo aveva attraversato la porta in forma d'acqua e era corsa vero Rose, che si teneva le mani in viso disperata. Io intanto chiamai al telefono Jasper. - Pronto? - - Jasper, sono io, Alice. Dovete tornare subito a casa! Emmett è ubriaco e ha combinato un casino con Rosalie. Vi prego fate in fretta.. - Gli dissi, ancora tremando dallo shock - Arriviamo non muovetevi da li. - Chiusi la chiamata. Bussarono alla porta della camera. Era Emmett, che cercava Rosalie - Amore, dove sei? Vieni fuori dai, che devo farti vedere una cosa.. - Continuava a dire, mentre Rosalie si raggomitolava vicino a Luna come in trance, forse stava ricordando quei terribili momenti di molti anni prima. Sentii sbattere una porta. Jasper. Erano arrivati. Sentii i passi aggrazziati ma veloci dei ragazzi venire su, prendere Emmett bloccandolo e facendogli bere del sangue pulito. Lui, svenne. Come tutti i vampiri ubriachi. Aprii la porta lentamente. Esme e Bella corsero dentro, mentre Nessie rimase con il papà, piangendo. Appena la mamma vide Rose, si portò una mano al petto dove batteva il cuore e le corse incontro. Carlisle, Jazz e Jacob stavano portando Emmett in camera sua. Io corsi poi in braccio a mio marito, che mi coccolava protettivo. Rosalie non si calmava, ma i ragazzi non potevano entrare. Era praticamente nuda. Luna le stava leccando il morso al collo, guarendoglielo un po'. Ma lei era immobile, fissava un punto e a volte mandava dei rantolii confusi. Luna la stava calmando, ma lei era ancora terrorizzata. Scesi da Jasper e mi avvicinai cauta alla camera del "delitto" : Emmett era sdraiato su un fianco, svenuto, mentre stava rinsanandosi. Tornai nella mia camera, dove Esme stava vestendo Rosalie con vestiti normali ma corti mentre Luna la teneva su, senza fare il minimo sforzo. Bella stava cantandole una canzone per calmarla, riuscendoci a malapena. Cantava bene, Bella. Mi avvicinai, mentre Esme mi porse la maglia da mettere a Rose. Gliela misi, delicatamente, mentre veniva messa giù da Luna. Si era ripresa in parte. Solo che non avrebbe più voluto vedere ne Emmett ne un uomo in particolare, per un bel po'. Stava in piedi, anche se i morsi facevano molto male. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Lo stesso con le altre. Luna le aveva cosparso il corpo con il suo veleno, che cicatrizzava al massimo tutto. Così, i segni dopo un po' sparivano quasi del tutto, anche se alla luce del sole si vedevano leggermente. Mi prese per mano, per poi farsi portare fuori. Appena vide Jasper, mi strinse di più la mano, spaventata, ma continuò a seguirmi, guardandolo diffidente. Appena lui la vide, sobbalzò. Faceva impressione. Davvero molta. Andammo in salotto, lei tremava ancora, ma era abbastanza calma. Si sedette sul divano, trascinandomi. La accarezzai. Intanto, Jasper si era avvicinato e si era appoggiato alla colonna vicino al divano, usando il suo potere per tranquillizzare Rose. Si cominciava a grattare ovunque, mi faceva pena. Mi guardò, mentre continuava a grattarsi, poi scoppiò a piangere. La abbracciai di corsa, mentre pensavo che Emmett l'avrebbe pagata per quello che le aveva fatto! Sbuffai, innervosita. Rosalie si staccò, poi si accovacciò sul divano e accese la Tv. Guardai Jasper, che annuì e mi alzai. Lui prese il mio posto cautamente, mentre Rosalie si era girata terrorizzata verso di lui. Lui le sorrideva dolce, e lei piano piano capì che non voleva farle niente di male. Si avvicinò a lui, e si accoccolò fra le sue braccia. Lui la abbracciò. Io corsi verso la mia camera a finire di mettere a posto i vestiti. Appena finito, mi girai e lanciai un urlo: Emmett era li, davanti a me, il sangue non era bastato e lo aveva ubriacato ancora di più. Mi guardava cattivo, mentre si avvicinava a me. Cercavo di divincolarmi, ma lui aveva chiuso la porta a chiave e la finestra era a prova di vampiro. Si avvicinava sempre più, mentre io mi terrorizzavo sempre più. Mi prese per un braccio, per poi darmi uno schiaffo. Caddi in terra, mentre lui mi dava un calcio alla testa, poi mi sollevò e mi lanciò verso l'unica parete libera. Io urlavo e chiamavo Jasper. Cazzo, avevo le stanze insonorizzate! Nessuno poteva sentire quello che succedeva nella stanza! Emmett si avvicinò e cominciò a colpirmi. Io evitai un colpo, che sfondò la porta e urlai. Edward si avvicinò e appena vide Emmett, sbarrò gli occhi e corse a chiamare Jasper. Intanto, Emmett mi aveva presa per un braccio per poi lanciarmi contro il muro di nuovo. Ero esausta, uno straccio. Jasper arrivò nel momento in cui io volavo contro la parete. Lo sentii ringhiare e saltare addosso a Emmett insieme a Edward, mentre Carlisle prendeva una sostanza da iniettargli e Luna lo bloccava con la forza mentale. Aveva un potere come quello di Jane, solo che lei non faceva male. Ti bloccava e ti annullava la vista. Io ero a terra, mi sentivo le ossa rotte. Stavo piangendo e tremavo, quando Carlisle iniettò quella sostanza a Emmett, che stramazzò a terra, Jasper mi corse subito incontro con le lacrime agli occhi. Era disperato. Provavo a parlargli, ma avevo troppo male ovunque. Chiusi gli occhi. Mi sentii sollevare, per poi ritornare sdraiata. Dov'ero? Cosa ero? Non capivo più niente. Sentii le mie ossa spezzarsi, volevo urlare ma non riuscivo. Percepivo delle voci in lontananza Sangue.. Alice, svegliati ti prego... Ti amo Alice.. Volevo rispondere, ma mi sentivo come un corpo senza vita, anche se la ero già. Intravidi delle immagini che mi arrivavano, ma non le stavo vedendo con gli occhi. Luna. Mi mandava le immagini di quello che stava succendedo. Io riuscivo a risponderle. C'era Jasper che si teneva la testa fra le mani, disperato. Piangeva. No, amore mio, non piangere. Ti prego, tesoro, non farlo. Volevo urlare. Luna mi diede la forza di aprire gli occhi. Li aprii. Jasper non se n'era accorto. Non li avevo aperti davvero, ero solo entrata nella mente di Luna, per cui usavo i suoi occhi per vedere. Carlisle era di là, erano solo Luna e Jasper con me. Gli altri non c'erano. Riuscii a vedere il mio amore in viso. Aveva gli occhi nerissimi. Da quanto ero così? Tornai nella mia mente. Avevo acquistato forze, riuscivo ad aprire gli occhi davvero. Li aprii. Luna mi sorrise. Guardavo in giro. Non sentivo più male. Mossi leggermente una mano. Ero magrissima, pelle e ossa. Mi tirai su. Jasper lo sentì e mi corse subito incontro, aveva gli occhi lucidi e gonfi. Neri. Provai a sorridere, ma uscì una smorfia di dolore. Tornai giù. Luna venne e mi accarezzò. Uffa, di nuovo il veleno. Era puzzolente, ma almeno funzionava. O almeno, era quello che speravo. Passò il dolore. Jasper mi teneva la mano. Mi sedetti di nuovo, gli accarezzai il dorso della mano debolmente. Luna uscì, per poi tornare con del sangue. Me lo fece bere. Mi sentivo molto più forte. Solo che, ora, riuscivo anche a piangere. Jasper mi abbracciò, trattandomi come una bambolina di cristallo. Scoppiai a piangere, non volevo che il mio unico amore stesse male per me. Lui mi strinse di più, sempre delicatamente. Lo lasciai, poi provai a scendere dal letto. Stavo in piedi, solo che un capogiro mi fece quasi cadere, menomale che Jasper mi aveva sorretto. Camminai, ma lui mi prese in braccio e mi portò fuori. Volevo scendere, ero sicura di potercela fare. Non mi lasciava andare. Esme era li, aveva anche lei gli occhi lucidi. Appena mi vide sorrise, poi mi corse incontro. C'erano tutti, a parte Emmett. Sospirai di sollievo. Rosalie si avvicinò a me, si grattava ancora come una pazza. Aveva ancora i segni evidenti, magari era passato poco. Edward mi rispose - Sei rimasta così solo per poche ore, menomale. Stai bene? - Non riuscivo a parlare bene, così gli risposi con il pensiero. Mi accoccolai alle braccia di Jasper, che mi portò in camera nostra, appoggiadomi sul letto. Mi sdraiai completamente, mentre lui mi guardava ancora preoccupato seduto su una sedia. Gli feci cenno con l amno di venire a sedersi vicino a me e lui si fiondò. Pov. Luna Eh no! Quelo stronzo doveva pagare. Aveva sfigurato e violentato sua moglie e massacrata di botte mia sorella. Ringhiai. Accompagnai Rosalie in camera mia. Si era trasferita li da quando era successo quel fatto con il marito. Forse, ex. Era rimasta sconvolta da quello che aveva fatto a sua sorella. Non so se l'avrebbe mai perdonato. |
Capitolo 32
*** Riavvicinamento, imprevisti e.. ***
Pov. Luna Da quel giorno ne passò un'altro. Emmett si era ripreso, stavolta era tornato il solito Emmett. O, almeno, non ubriaco. Era sveglio da poche ore e era sul divano opposto al mio. Non gli avevo ancora rivolto la parola. Lo fece lui per primo. - Allora, Luna, dov'è mia moglie? - Lo guardai in cagnesco - Non so se la puoi ancora ritenere tale, comunque non vuole vederti per un po' di tempo. Un bel po'. - Gli dissi, sputando le parole. Mi guardò come se fossi pazza, poi scoppiò a ridere - Ahahahahah, davvero Luna sei simpaticissima!!! Ahahahahahah! Uff, ora fai la seria e dimmi per favore dov'è mia moglie. - Gli ringhiai - Non stavo scherzando. Lasciami in pace. - E mi alzai. Stavo andando verso la porta, ma lui mi prese per un braccio. Urlai, così lui mi lasciò, ma continuò a farmi delle domande - Scusa eh, ma perchè mia moglie non mi vuole più vedere? E perchè non devo più considerarla tale? Non ci capisco niente.. - Sbuffai. Nessie era appena scesa dalle scale e aveva sentito la domanda. Così si avvicinò e fece vedere a Emmett con il suo potere quello che era successo. Lui sbiancò, poi tentò di correre da Rosalie, in camera mia. Lo bloccai con il mio potere, poi corsi da Rose e chiusi la porta. Lei mi chiese cosa era successe. Le mentii - Un insetto enorme. Fobia. - Non potevo dirle che suo marito stava per correre da lei. Troppo tardi. La porta si spalancò e Emmett entrò. Corse verso Rosalie, ma lei si avvicinò a me e scoppiò a piangere e a urlare. Allontanai Emmett, ma non riuscii e lui riuscì a raggiungere Rosalie e a vederla. Sbarrò gli occhi, poi tentò di abbracciarla, ma lei scappò fuori e corse da Alice, che era con Jasper. CON Jasper. La fermai in tempo e andammo da Edward. Aveva letto i nostri pensieri per cui ci accolse in camera sua, per poi chiuderci a chiave. Rosalie era terrorizzata. Io non ero da meno. Non sapevo cosa fare. Pov. Emmett Non era possibile. Ero ubriaco, e ho violentato mia moglie. Mi sento un mostro. Son qui, inginocchiato a terra, con Edward che mi viene incontro furioso. Voglio morire, pensai. Rosalie non mi avrebbe più parlato, ne voluto vedere. Non valeva la pena vivere senza di lei. In più, avevo picchiato selvaggiamente Alice. In più, io non ho mai voluto ubriacarmi. Ero nel bosco, a caccia. C'era un animale a terra, ferito. Lo uccisi, per togliergli il dolore. Non sapevo avesse sangue malato. Il problema, ora, è che mia moglie mi considerava un mostro. Io di più. Pov. Luna Speravo solo che Emmett avesse capito il male che aveva fatto a sua moglie e a sua sorella. Mi avvicinai a Rosalie, i morsi c'erano ancora e le davano fastidio. Si stava ancora grattando. Mi faceva una pena indescrivibile, poverina. Le volevo un gran bene. Sospirai, poi mi buttai sul letto. Ero stanca di quella situazione. Stanca. Una lacrima mi scese. Perchè non si poteva vivere in pace? Perchè era come se il destino volesse farmi pagare qualcosa che non avevo fatto? Scoppiai a piangere, scappando. Corsi verso il bosco. Non riuscivo più a stare in quella casa. Arrivai nella radura vicina a casa di Seth e Leah. Mi misi li, a piangere in silenzio tutte le lacrime che avrei voluto versare giorni e giorni prima, ma che non avevo potuto versare. Non so per quanto tempo rimasi li, so solo che mi addormentai. Mi svegliai ore dopo, a casa di Seth. Come ero finita li? Ah, già. Mi alzai, avevo dormito male e avevo fatto un sacco di incubi. Avevo le occhiaie viola come se mi avessero dato un pugno. Uscii dalla stanza. Seth era li, che mi aspettava. Appena mi vide, mi corse incontro abbracciandomi. Mi lasciai coccolare per un po', poi mi staccai - Devo tornare a casa, amore. Saranno in pensiero per me.. - Mi rispose che aveva già provveduto. Sorrisi, poi mi avviai verso il salotto, dove c'erano Sue e Leah. Notai che sopra al camino c'erano molte foto del padre dei ragazzi. Henry. Sospirai. Leah aveva negli occhi odio. Per me. Ma che le avevo fatto? Solo perchè suo fratello aveva avuto l'imprinting cone me e io lo ricambiavo, non c'era motivo di odiarmi. Sospirai di nuovo. Dovevo aiutare Rosalie e Alice. Dovevo andare. Lo dissi a Seth, in disparte, e lui acconsentì, a patto che mi potesse accompagnare. Poi andò a dirlo a sua madre, e mi accompagnò fuori. Si trasformò, poi mi fece salire in groppa e galoppò verso la mia casa. Fuori dalla porta c'erano Alice e Jasper. Erano abbracciati, e aspettavano me di sicuro. Appena arrivammo a pochi metri da loro, scesi e Seth si ritrasformò. Mi avvicinai, gli diedi un bacio a stampo e lo abbracciai, poi mi staccai e andai verso Alice, che sorrideva. Seth mi sorrise, poi si ritrasformò e corse via. Mi girai di nuovo verso Alice. Era ancora debole. Sospirai, poi quando vidi Emmett uscire dalla porta Jasper lo percepii e strinse a sè Alice, che si incastrò fra le sue braccia. Indietreggiai. Non voleva farmi del male, era normale, ma il mio istinto mi diceva di allontanarmi da loro. Allontanati. Ora. Ti vogliono fare del male. Vai da Rosalie. Sbrigati, o sarà troppo tardi. Mi portai una mano al cuore, batteva all'impazzata. Mi sentivo morire. Ma dovevo correre da Rosalie. Feci un salto, poi cominciai a correre all'impazzata, verso la camera di Rosalie. Dovevo salvarla. Ma da che cosa? Non lo sapevo nemmeno io. Arrivai nella camera e vidi che Rosalie aveva i segni dei morsi meno visibili, ma c'erano lo stesso. Era abbracciata a Emmett. EMMETT? Ma se.. ah, è vero, ero stata via un giorno intero. Boh, le cose erano cambiate di brutto. Il problema ero io. Mi stavo sentendo male. Mi mancava l'aria e mi sentivo cadere. Corsi per quello che potevo in piscina. Mi trasformai in tempo, prima di entrare in iperventilazione. Grr, che odio che mi veniva. Saltai, poi uscii e mi asciugai. Tornai umana e corsi in casa infreddolita. Esme mi porse un asciugamano e io corsi poi a fare un bagno caldo, senza trasformarmi. Ne avevo proprio bisogno. Uscii dopo un po'. Mi vestii pesane e andai in salone, dove aevano acceso il camino. Lo avevano fatto per me, visto che loro non hanno mai ne freddo ne caldo. Mi sedetti sul divano e accesi la Tv di nuovo. Eravamo a Gennaio, un freddo cane. Suonarono alla porta. Era Charlie, il padre di Bella. Non mi aveva mai vista. Appena mi vide sobbalzò, poi si prensentò - Ciao, io sono Charlie, il padre di Bella. Lei è in casa? - Sorrisi, poi risposi - Salve, io sono Luna. La sorella biologica di Alice. Si, Bella è in casa gliela chiamo subito. - Chiamai Bella per più volte, ma non rispondeva. Allora aguzzai bene l'udito e capii che era impegnata con Edward. Mi girai di nuovo verso Charlie - Mi dispiace, devo essermi sbagliata. Comunque si accomodi, non rimanga li al freddo. - Mi ringraziò e entrò, andando in mezzo al salone. Lo feci sedere al divano, per accomodarmi vicino a lui, ma non troppo. Avvertii Alice che era arrivato, così lei e Jasper scesero. Salutarono Charlie e si sedettero sull'altro divano, perchè Jasper aveva sete e doveva trattenersi. C'ero io, nel peggiore dei casi comunque. Scesero anche Rosalie e Emmett, che mi dovevano ancora molte spiegazioni, e Esme. Carlisle era al lavoro. Nessie e Jacob scesero a loro volta, erano a giocare con le bambole. Nessi saltò al collo si Charlie, felice. Jacob si sedette vicino a me, con cautela. Sospirai, poi chiamai urlando Edward, che mi rispose piano e mi disse che stavano arrivando. Ci credetti come l'asino che vola, ma lasciai perdere. Charlie stava cercando di aprire la tasca del giubbotto che aveva in mano, tagliente ovviamente, quando si tagliò. Una goccia di sangue cadde sul mio piede. Io non ebbi reazioni, visto che non mi piaceva il sangue, ma gli altri si irrigidirono. Charlie sapeva che noi eravamo vampiri, ma pensava che noi oltre al sangue animale non bevevamo altro, ne ne avevamo voglia. Ma si sbagliava. Jasper scattò, ma io lo bloccai in tempo, affinchè gli altri potessero tenerlo fermo mentree curavo il dito di Charlie. Lo presi e, chiedendogli scusa in anticipo, gli leccai il dito. Lui prima si scanzadlizzò, poi capì il perchè. Chiusi la ferita con il veleno e presi Jasper di peso portandolo in cucina. Lo feci sedere su una sedia, dopo aver cbiuso la porta a chiave. Aveva gli occhi neri. Era agitato, poi ad un tratto urlò e mi abbracciò. Aveva paura di fare del male a Charlie. Lo consolai con la mia voce, l'unica cosa che potevo fare in quel momento. Si calmò, poi uscì e corse fuori. Alice lo seguì. Io mi avvicinai a Charlie e gli dissi che lo avrei accompagnato a casa. Esme me lo impedì, ero troppo piccola per guidare. Cavoloooooo! Ci andò lei. Pov. Alice Jasper era quasi saltato addosso a Charlie, dopo che lui si era tagliato il dito. Tale e quale alla figlia. Solo che lui ora si odierà ancora più di quanto non si odiava già prima. Era corsro fuori, e io seguendo l'istinto lo rincorsi, fino alla radura di Edward e Bella. Era seduto al centro della radura, si teneva su la testa con le mani e ansimava. Di rabbia, di delusione, di odio. |
Capitolo 33
*** La situazione peggiora... ***
Pov. Alice Il mio tesoro stava male. Mi avvicinai a lui, poi gli presi il viso e lo sollevai. Lui scacciò la mia mano in malo modo - Vai via Alice!! - Mi ferì, con quelle parole, ma tentai di nuovo. Gli presi una mano delicatamente fra le mie. La tolse - Vattene Alice! Non voglio vederti. - Sentii un crack dentro di me. Era il mio cuore, che anche se era morto in quel momento sembrò si fosse spezzato. Gemetti di dolore, lui sentì le mie emozioni e si alzò immediatamente, volle abbracciarmi, ma io mi scansai e con gli occhi lucidi me ne andai. Anzi, corsi via. Ero rimasta troppo male. Corsi verso casa. Luna aveva visto tutto, era nella mia mente, e volle venirmi incontro, ma la implorai. Lei, a malincuore, se ne andò. Cominciai a piangere, senza fermarmi. Jasper mi aveva seguita, ed era appena entrato in camera. Ero sdraiata a pancia in giù sulla mia parte del letto. Lui si sedette sulla sua e mi accarezzò la schiena. Io gli ringhiai, per più volte, ma lui continuava come se nulla fosse. Mi alzai allora di scatto. Avevo gli occhi gonfi, anche se le lacrime non potevano scendere. Cominciai a urlargli contro - Ti sembra il modo di trattare tua moglie, che dopo che tu hai quasi fatto fuori uno ti viene a consolare, a sollevarti il morale?? A me non sembra! - Gli urlai con tutta la forza che avevo. - L'hai detto! Ho quasi fatto fuori il padre di Bella se non te ne sei accorta! - Mi rispose, senza urlare. Anche se era arrabbiato. E si vedeva. - Jasper, non è colpa tua! Potevano perdere il controllo anche gli altri.. - Tentai di farglielo capire, ma niente. - Si ma guarda caso chi è che lo ha perso? Il sottoscritto! Sono un mostro.. - Ecco che tirava fuori quel discorso - No che non lo sei Jasper.. - Gli dissi, anche perchè tutti lo pensavano. - Guardami! Chi altri che un assassino poteva quasi uccidere Charlie? - Mi urlò contro, davvero infuriato. - La devi finire con questo discorso!! - Fu l'ultima cosa che capii, dopo continuammo a urlarci contro, fino a che Jasper non si arrabbiò così tanto da.. - Puttana! - Rimasi di sasso. Gli diedi un pugno in faccia e corsi da Luna. Appena mi vide capì, anche se era difficile non farlo visto il tono che avevamo usato, e mi accolse fra le sue braccia, permettendomi di piangere a più non posso. Ero disperata. Il mio unico amore, la mia luce, il mio angelo, mi aveva dato della puttana. Avrei voluto morire in quel momento. Pov. Luna Eh, no! Non quello! Ringhiai, quando Alice entrò disperata. Jasper l'avrebbe pagata. Ecco, parli del vampiro e spuntano i canini. Pensai, quando Jasper entrò in camera mia. Aveva gli occhi lucidi, forse stava piangendo, ma non aveva alcuna importanza. Lasciai Alice, per poi avventarmi su di lui come una furia - Come ti sei permesso, stronzo! Come hai potuto dire così a mia sorella! E menomale che c'è lei, perchè se no a quest'ora saresti morto per causa mia! Esci da qui immediatamente, maiale!! - Gli urlai, senza tanti complimenti. Lui rimase sbigottito, ma pochi secondi dopo corse da sua moglie, almeno credo, ma io lo presi per un braccio prima che la potesse toccare e lo scaraventai come una furia fuori, esattamente giù dalle scale. Finì addosso a Carlisle. Chiusi la porta sbattendo. Ero incazzatissima. Ringhiai, urlai dalla rabbia e poi andai da Alice, che si era un po' calmata. La abbracciai, poi la lasciai e andai a cercare Rosalie e Bella. Erano in salotto, e avevano visto Jasper volare dalle scale. Le presi per mano e le trascinai di sopra, per poi raccontare loro tutto. Appena finito il racconto, loro corsero di sotto e cominciarono a insultare Jasper, che era seduto sul divano vicino a Carlisle e fissava un punto, come in trance. Non le aveva nemmeno sentite arrivare. Sentii sbattere la porta di ingresso. C'erano Edward e Emmett che corsero dalle compagne a chiedere cosa era successo. Ringhiai, poi tolsi le mie sorelle dalla presa dei mariti e le portai via. Poi, dopo essere corsa fuori, spaccai un albero a metà con un dito. Eh si, ero proprio incazzata. Ovviamnete, quando rientrai in casa, mi ritrovai davanti Emmett e Edward incazzati che mi trucidavano con lo sguardo, e Jasper sempre nella posizione di prima. Meglio, ero contenta e soddisfatta. Forse Edward aveva detto a tutti cosa era successo, e loro due più Carlisle avevano dato retta al fratello/figlio, ovviamente. Ringhiai, poi corsi da Alice. Aveva una visione, guardacaso. Amore, scusa per quello che ti ho detto. Non riesco più a vivere senza di te, perdonami ti prego. Sono disperato, il mio amore che.. Qunado finì la visione. Che cosa voleva dire? E se Alice.. No, non poteva succedere. Non poteva uccidersi solo per.. NOOO! E scoppiai a piangere. Le ragazze erano da Alice, che dalla fase depressione era alla fase rabbia. E poi alla indifferenza verso la persona colpevole. Per cui, si preoccuparono subito di me. Piangevo, anche perchè non volevo che Alice si facesse fuori per quel.. Grrr! Lei era l'unica persona a cui tenevo più della mia stessa vita, era il mio angelo custode, la mia sorella maggiore. Mi chiedevano che avessi, ma io non rispondevo. Saltai al collo di Alice e la abbracciai con forza, perchè volevo che non sparisse, come tutti gli altri quel maledetto giorno. Basta, basta!!! Ero disperata davvero. Mi buttai per terra, mentre le immagini di quel giorno mi si materializzarono davanti come un film che non puoi stoppare. Luna, dove sei?? Luna! Eccomi, Senior, eccomi! Tu dove sei? Sono qui! Aiutami Luna! O, no! Mamma! Noo! Mia madre, quella adottiva, si era fatta fuori dopo che mio padre era stato ucciso in una spataroria a Siviglia. ( Gli ostacoli del cuore- Elisa) - No, mamma, no! Per favore, nooo! - Vedevo tutto nero. Sentivo benissimo però le voci. Erano Esme, Bella, Rose, Alice e i ragazzi. Anche Jasper. E Seth. Che ci faceva li? Provai a chiamarlo, lo chiamavo, ma era come se non mi sentissero. Ero in una visione. Io c'ero e non c'ero. C'ero, ma nessuno mi vedeva. Chiamavo tutti, ma nessuno rispondeva. Piangevano, davanti a una tomba. No, due tombe. Era la tomba di Alice. E di Jasper. Provavo dolore, ancora di più di quel giorno. Molto di più. Aprii gli occhi, mi trovai Seth in lacrime davanti. Non riuscivo a muovermi. Il dolore, ad un tratto, tornò fortissimo, da farmi piegare in due. Cavolo, il mio cuore era molto debole, se si fermava diventavo vampira in tutto e per tutto, ma non volevo. Urlai, non sopportavo più il dolore. Poi, il mio cuore si fermò. Per sempre. Sentii un crack. Era lui, che si spezzava. Poi, vidi una luce e la mia anima che venne portata via dall'angelo della morte, che mi sorrideva soddisfatto. Poi, vidi Seth ancora più bello. Magari stavo sognando, oppure ero morta e me lo stavo immaginando. Si avvicinò. Mi accarezzò una guancia, con le lacrime agli occhi. Era vivo, e io anche. Mi sentii in piena forma e mi alzai, velocissima, per poi abbracciarlo saltandogli addosso. Ero diventata vampira ufficiale. Sempre sirena, speravo. Guardai gli occhi. Rosa, con delle striature rosse. Ok, erano molto più belli così. Però ero diventata vampira. Per colpa di Alice e Jasper. Va be, tanto il sangue umano non lo bevo lo stesso. Poi, scesi dalle scale di corsa e decisi di affrontare la situazione. Alice non parlava a Jasper, che tentava di riappacificarsi o farle capire che gli dispiaceva in ogni modo. Mi sedetti vicino a mia sorella, e sbuffai. Mi alzai e corsi fuori, a sgranchirmi le gambe. Mi buttai in piscina e, per mia gioia, mi trasformai. Poco dopo uscii e tornai dentro, sperando che la situazione fosse migliorata. Rosalie aveva fatto pace con Emmett, ma non lo aveva ancora baciato o che, anche perchè aveva comunque paura. Invece, Alice non parlava ancora a Jasper. Io avrei fatto lo stesso, se non peggio. Mi sedetti di nuovo vicino a lei, poi sospirai e mi accucciai. Volevo vedere se riuscivo a piangere. Si, riuscivo, visto che scoppiai dopo pochi secondi. Dovevo sfogarmi. Esme mi venne subito incontro, a consolarmi. Mi calmai poco dopo,per poi addormentarmi in braccio a mia madre, come quando facevo da piccola. Mi svegliai molto tempo dopo. Erano passati 2 giorni. Ero nel mio letto. Sospirai, avevo di nuovo le lacrime agli occhi. Mi alzai e mi cambiai velocemente. Poi, passandomi una mano sul viso di pietra, che cosa orribile!, uscii dalla stanza e andai da Alice. Era in camera sua, e piangeva silenziosamente. Mi avvicinai e ci abbracciammo, per confortarci a vicenda. Rimanemmo così per molto tempo, fino a che non entrò Jasper, che voleva parlare alla moglie. La guardai, ma lei mi implorò di non lasciarla sola con lui. Sospirai - Jasper, mi dispiace, ma non vado. Mia sorella ha bisogno di me e io non la abbandono. - Jasper ringhiò. Mi venne in mente mio padre quando ringhiava prima di picchiarmi da piccola, per cui lasciai Alice e mi misi dietro di lei, per farmi proteggere. Pov. Alice Povera la mia sorellina. Mio marito, almeno credo, la stava terrorizzando. Si mise dietro di me. Io ringhiai a Jasper, che la prese e la fece uscire. Cercai di uscire anche io, ma me lo impedì. Mi buttò a terra, coricandosi sopra di me. Ringhiai, e provai a toglierlo da li, ma lui mi tenne ferme le mani e mi parlò - Alice, amore, so che non è il modo migliore per dirtelo, ma te lo dico lo stesso. Perdonami, perdonami, perdonami. Non avrei mai dovuto dirti così, anche perchè tu per me sei più importante della mia stessa vita, e lo sai. Ti prego amore, scusami. Scusami, angelo mio, scusami, vita mia, scusami luce che irradia la mia perenne notte. - Appena lui finì, lo lanciai verso il muro e gli saltai addosso, baciandolo con foga. Quanto mi erano mancate le sue labbra, il suo sapore, lui. Gli sbottonai la camicia, lanciandola contro il pavimento come una furia. Lui prese a accarezzarmi i fianchi, poi mi strappò di dosso la mglietta, lasciandomi in reggiseno. Lo baciai sempre più, mentre lui mi prese e mi portò sul letto. Mi tolse i pantaloni e gli slip, io feci lo stesso. Mi strappai l'ultimo indumento e mi concedetti a lui, per non so quanto tempo. Al mio amore, alla mia luce. Capitolo 34
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