Finalmente, un sogno che diviene realtà...

di CatcatKhad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Impossibile ma vero... ***
Capitolo 3: *** La bellissima sorpresa.. ***
Capitolo 4: *** La decisione... ***
Capitolo 5: *** La notizia..e tutto il resto ***
Capitolo 6: *** La notizia..e tutto il resto II ***
Capitolo 7: *** Lo sgomento di Rosalie ***
Capitolo 8: *** Le scuse, il perdono e.. ***
Capitolo 9: *** La ragazza misteriosa.. ***
Capitolo 10: *** Rivelazioni... ***
Capitolo 11: *** L'ecografia.. ***
Capitolo 12: *** Felicità.. ***
Capitolo 13: *** Il ritorno.. ***
Capitolo 14: *** Stefan.. ***
Capitolo 15: *** Chanel.. ***
Capitolo 16: *** Un'ombra di speranza.. ***
Capitolo 17: *** Il ricordo della morte.. ***
Capitolo 18: *** La normalità che non esiste.. ***
Capitolo 19: *** Rosalie, la Luna piena e.. ***
Capitolo 20: *** Paura.. ***
Capitolo 21: *** Oh, mio Dio! ***
Capitolo 22: *** I Volturi.. ***
Capitolo 23: *** Miracolo e.. ***
Capitolo 24: *** Sogno, delusione e.. ***
Capitolo 25: *** Imprinting.. ***
Capitolo 26: *** Shopping, bagno e.. ***
Capitolo 27: *** Decisione e cambiamenti.. ***
Capitolo 28: *** Bacio, fuga e.. ***
Capitolo 29: *** Riappacificazione, lettera e.. ***
Capitolo 30: *** Il ritorno.. ***
Capitolo 31: *** Violenza.. ***
Capitolo 32: *** Riavvicinamento, imprevisti e.. ***
Capitolo 33: *** La situazione peggiora... ***
Capitolo 34: *** Il nuovo membro.. ***
Capitolo 35: *** Ciclo.. ***
Capitolo 36: *** Proposta.. ***
Capitolo 37: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 Alice, come al solito, vagava felice per la casa alla ricerca di qualcosa da fare. Le venne in mente di adnare in biblioteca a legger un libro. Stava cercando una storia fra uno scaffale quando pere sbaglio fece cadere un libro di Carlisle e decise di aprirlo per vedere cosa conteneva.Era ovviamente un libro di medicina, solo che sembrava non fosse mai stato aperto. Di solito lui metteva una sua siglia per ricordarsi che lo aveva già letto una volta. Lo aprì e vide che c'era una dedica da parte di qualcuno. Era da parte di...SAM!!! Come mai un licantropo aveva fatto un regalo a Carlisle? E di che cosa si trattava??La curiosità era al massimo.Però se lui la avesse sorpresa con quel libro in mano la avrebbe fatta fuori per cui decse di metterlo in camera aua dove nessun'altro aveva mai pensato di mettere le mani: il SUO immenso armadio nella casa sua e di JASPER. Corse alla velocità della luce nella sua casa e nascose il libro, poi tornò in casa. Edward aveva letto parte dei suoi pensieri ma non quelli che parlavano del libro.
< Alice,amore,ti vedo strana, che hai? >
Jasper, accidenti! < Niente amore niente > Odiava mentirgli ma dovette. < Non mi sento molto bene, vado a casa nostra amore ok? > < Amore vuoi che venga con te? > < No grazie se ho bisogno urlo mentalmente ok? > < Ok... > Devo andare a leggere quel libro, la curiosità mi sta uccidendo!Corsi a casa, presi il libro e lo comincia a leggere con foga. Parlava di una leggenda sui vampiri.Dopo svariate ricerche si è arrivati alla scoperta di una cosa assolutamente spaventosa:delle vampire con poteri rarissimi poteva allo scadere del loro prima 80 anni concepire un bambino.ODDIO!La rarità di questi poteri è che la loro memoria nei ricordi della loro vita umana  è praticamente nulla ma potevamo leggere il futuro.MA IO ALLORA SONO UNA DI QUELLE VAMPIRE??? Per questo le vampire sono state sterimate tutte.Aspetta fa leggere la data di stampa: 15 Marzo 1745. Ok è un po' di anni fa.Ma se queste notizie sono di quell'anno vuole dire che io e altre pochissime vampire siamo in grado di concepire?Queste vampire hanno la possibilità di concepire una volta sola dopo aver compiuto 80 anni, poi perderanno la loro fertilità. Io fra una settimana compio 80 anni! Devo parlarne subito con Carlisle e discutere sul mio futuro.AHAH grande battuta Alice! Una veggente che non riesce a vedere il suo futuro!Che senso di rabbia mi viene sempre

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Capitolo 2
*** Impossibile ma vero... ***


 Pov. Alice.

Devo correre a parlare a Carlisle e devo farlo in fretta.Corro come un fulmine verso casa < Carlisle ti devo parlare con urgenza >
< Che cosa è successo Alice? > Io amo Jasper ma quando fa così lo trovo eccessivo < Oh amore non preoccuparti è che ho un dubbio e devo chiedere a Carlisle conferma > Cercai di tenere nascosti i miei pensieri a Edward e ci riuscìi. Carlisle mi seguìi in biblioteca e cominciai < Carlisle ti devo chiedere una cosa ma ti chiedo di non interrompermi prima che io abbia finito.Bene.Allora.. è successo che stavo cercando un libro qui quando un tuo libro è caduto e ho deciso di sfogliarlo in camera mia e ho scoperto una cosa a dir poco sconcertante... > e gli raccontai quello che avevo letto. Carlisle rimase di sasso. < In che senso le vampire con questo potere possono concepire scusa?? E comunque con questo cosa vorresti dirmi? > < Volevo dirti che io e Jasper non potremmo più unirci visto che io ho questi poteri e fra una settimana compio 80 anni a meno che io non voglia un bambino, che è quello che desidero. > < Alice io potrei essere daccordo con te ma il problema è che non si sa cosa uscirebbe e soprattutto come si svolgerebbe la gravidanza. > < Magari questo libro ci può aiutare. > < E come? è scritto da un umano! > < no in realtà è un documento di proprietà dei Volturi che hanno deciso di regalartelo. C'è scritto qui. > < Ok Alice domani quando gli altri andranno a caccia io e te rimarremo qui a risolvere questo mistero ok?? > < Ok grazie Papà. > Tornammo in salotto e tutti ci guardarono con uno sguardo di preoccupazione misto a curiosità. < Ragazzi miei, è una questione fra me e Alice per cui non posso dirvi niente e nemmeno farvi leggere niente. > Edward abbassò lo sguardo imbarazzato. Io dissi a Jasper < Jazz amore mio stasera ti racconto tutto. Per te va bene papà, visto che un po' riguarda anche lui la questione? > < Certo figliola. > Andai in camera a mettere a posto i miei vestiti.

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Capitolo 3
*** La bellissima sorpresa.. ***


 Pov. Alice 
Jasper mi raggiunge e dallo sguardo che aveva si capiva benissimo che era preoccupato da morire. Allora si avvicinò alla velocità della luce e mi disse quasi urlando < Che cosa succede Alice? E stavolta me lo devi dire se no c'è Edward che mi darà una mano, lo sai!!! > < Amore io ti racconto tutto ma tu devi calmarti perchè se no mi spaventi... > < Hai ragione scusa amore è che sono tanto in pensa per te... > < A me invece dispiace averti mentito.. Ma è tempo della verità e non c'è pù tempo.. > < PER COSA NON C'è PIù TEMPO?? AVANTI ALICE DIMMELO TI PREGO STO IMPAZZENDO.. > < Vedi, amore, ho scoperto che fra una settimana, quando compirò 80 anni, sarò in grado di...CONCEPIRE UN BAMBINO... > Jasper all'inizio quasi svenne, poi sorrise, poi cominciò a urlare, alla fine sorrise e disse < Amore non era questo il tuo sogno? Non desideravi da mesi avere un bambino da me? > < Ovvio amore il problema è che non si sa cosa potrebbe uscire e come andrebbe avanti la gravidanza dopo il concepimento. Per cui Carlisle ci ha proibito di fare l'amore fino a che non capirà tutto.. > Jasper ci rimase molto male ma io lo dovevo rassicurare < Amore lui lo fa per il mio bene! Anche a me dispiace da matti ma per un po' niente.. hai capito. > E corsi di sotto a rassicurare tutti che non era successo niente di grave, anzi.. Decisi dunque con il cuore in mano di andare a caccia con Emmett e Bella. Corsi al massimo e superai Bella, ancora neonata per cui più forte di me, per la rabbia e feci fuori precisamente 5 cervi e 2 puma, facendo paura a Emmett e facendolo stare buono per tutto il resto della giornata. Arrivati a casa, Carlisle con un sorriso da 32 denti da una guancia all'altra mi accolse e mi disse di andare in biblioteca perchè doveva darmi una notiziona. Non stetti più nella pelle e investìi Emmett facendolo volare a terra, e mentre mi scusavo ero già in biblioteca (Lo so, povero Emmett, solo che le cose se le cerca a volte..) ad aspettare con ansia Carlisle. Stavo camminando avanti e indietro per la stanza quando un rumore di passi mi fece saltare e mi sedetti su una poltrona. Carlisle entrò e io quasi gi urlai in faccia < Allora? Che cosa hai scoperto? Ti prego papà non resisto piùùù! > < Calmati Alice e ascoltami. Ho scoperto che... >

Angolino autrice. Ciao a tutti ragazzi! Ringrazio tanto Althy per avermi dato delle dritte su come scrivere meglio, visto che per me l'html era un mistero e ringrazio anche CullenVale per al recensione sul 2 capitolo! Grazieeeee mi avete risollevato il morale pensavo che facesse schifo a tutti! Ora la mente malata e pazza di questa povera ragazza indifesa e fan di twilight al massimo (so tutti i film e tutti i libri a memoria) si metta al lavoro e faccia un altro capitolo! Se riesco la finisco oggi o domani, sempre se riesco! Contattatemi pure! Ciaoooooooo!

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Capitolo 4
*** La decisione... ***


 Pov. Alice
< Avanti papà cosa hai scoperto?? Ti prego dimmelo! > < Beh, Alice, ho scoperto che tu sei in grado di concepire solo in certe notti da quando avrai 80 anni ma sarai in grado di farlo solo 1 volta.. Il bambino o la bambina che potrebbe nascere sarà completamente vampiro a partire dal primo mese dalla nascita, prima dovrà bere del latte poi bevrà sangue e crescerà ancora più rapidamente di Renesmee. La gravidanza sarà come quella di un umana ma non preoccuparti, ti aiuterò io. Allora sei proprio sicura di volere un bambino? > Mio Dio non ci credevo! Avrei avuto anche io la possibilità di diventare mamma! Volevo andare a dirlo a Jasper ma prima dissi < Oh si papà è il mio più grande desiderio dopo vivere con Jasper!!! Grazie ti adoro sei un padre meraglioso!!! > Lo vidi commuoversi e quasi uscire una lacrima. Quasi. In preda alla felicità più grandecorsi giù e saltai addosso a jasper. Lui capìi tutto e di conseguenza mi baciò con foga. < Ragazzi mi dispiace interrompervi ma le vostre cose potreste farle in camera su di sopra?? > Emmett, come al solito. Gli ringhiai e poi Rosalie fece lo stesso, così lui si rassegnò e continuò a guardare il match di lotta.Cercai di nascondere i miei pensieri e di concentrarmi a cosa fare e soprattutto quando. Carlisle tornò giù e con un sorriso mi disse < A proposito figliola, è fra 10 giorni... dovrò istruirvi per bene eh? > E scoppiai a ridere seguita da Jasper mentre tutta la famiglia ci guardava con fare un po' preoccupato e curioso. Mi dispiaceva molto vederli così ma non potevo rivelargli niente. Non ancora.

Pov.Jasper

Non ci credo. Non riesco ancora a crederci, è una cosa incredibile e in più la mia cucciola è l'unica o una delle poche vampire al mondo in grado di concepire. Un passo dopo l'altro, il rumore dei lor respiri, la voglia di averlo con noi. Ero entrato in camera da pochi minuti. Sentii dei passi e dall'odore ne dedussi che era il mio folletto.Un sospiro e cominciò a parlarmi della scoperta: < Jasper, amore, Carlisle mi ha detto che andrà tutto bene e che il bambino sarà un vampiro. Non ci resta che aspettare 10 lunghi e interminabili giorni. >


Pov. Edward

Alice mi stava nascondendo qualcosa di importante ma non sapevo cosa. Era così importante da doverla nascondere al fratello? Da quello che le ha detto Carlisle fra 10 giorni lo sapremo. Forse.

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Capitolo 5
*** La notizia..e tutto il resto ***


 Pov.Alice 
Finalmente fra solo un giorno compirò 80 anni e fra 4 concepirò il mio bambino. Un po' mi dispiace per Rose, ma penso che lei sia felice per me. Se lei desidera un bambino, io la considero un'ossessione, ma fra poco non la sarà più. Jasper mi guarda con amore e io all'improvviso gli do un bacio all'inizio tenero, poi sempre più passionale.Alla fine gli sussurrai < Amore, fra pochi giorni il mio deisiderio si esaudirà. Non vedo l'ora.. > attenta a non farlo sentire a nessuno. Edward mi guardò malamente e con un sibilo mi disse di piantarla di provocarlo < Alice se proprio non vuoi dircelo prima almeno evita di pensarci sempre ok? > < Edward lasciali in pace, non c'è bisogno di aggredirla sempre no? > < Hai ragione Bella, Scusa Alice, è che mi tormenti con questo pensiero fisso.. > Lo guardai dispiaciuta e poi accesi il televisore per far passare il tempo. Ad un tratto udimmo un urlo.. < Emmett Cullen vieni qui che se ti becco stavolta non la passi liscia!! > < Ma amore, su, non l'ho fatto apposta e per favore era anche brutto! > < COSA??? Vieni qui che il brutto deve ancora venire per te! ERA IL MIO VESTITO NUOVO DELLA GUESS E TU LO HAI ROVINATO  USANDOLO COME TAPPETINO PER GIOCARE A FOOTBALL IN GIARDINO?? ASPETTA CHE TI PRENDA!! > < Scusa amore non potresti ragion..AHI! Eh no se dai i calci li non vale! Ora mi fai arrabbiare ed eccitare allo stesso tempo e lo sai che sono pericoloso... > Non ascoltammo oltre perchè si sa che i pensieri di Emmett sono sempre fissi su quella cosa li? SBAGLIO EDWARD??? < Scusa Alice..> Sti ragazzi! Non li capirò mai.. < Alice , figliola mi sbagliavo.. Non è fra 5 giorni, bensì domani. Ho letto male il calendario e ho perso il conto dei giorni.. > < Domani??? Jasper hai sentito? La data è sempre più vicina!! > E gli schioccai un bacio che tutti quelli che gli avevo dato negli ultimi 10 anni al confronto erano carezze. Edwad diede un colpetto di tosse e noi ,di malavoglia, ci staccammo e continuammo a guardare la TV abbracciati.

Pov. Jasper

< Ehi ragazzi è il momento. Sta arrivando.. State pronti, al mio tre. Uno, due,...TRE! SORPRESA AMORE!Buon 80esimo compleanno! > Alice è commossa. Non si aspettava una festa a sorpresa e soprattutto non si aspettava il regalo che le ho fatto: un vestito che le piaceva tanto della D&G senza spalline argento. E non si aspetterà di sicuro il mio regalo che le devo ancora dare e che le darò stasera in camera nostra.. EDWARD PER UNA BUONA VOLTA NELLA VITA SE COSì SI PUò CHIAMARE EVITA DI SBIRCIARE I MIEI PENSIERI!! < Scusa Jazz.. > La festa è bellissima e Alice si sta divertendo da matti. Oddio è tardi sono già le 8 la festa mi sa che è ufficialmente finita. Renesmee e Jacob si stanno lamentando perchè Bella non ha ancora preparato da mangiare. Feci l'occhiolino a Alice e mi diressi in camera nostra ad aspettarla. Dopo pochi minuti sentii il dolce profumo del mio piccolo mostriciattolo e mi girai. Alice mi guardava con un sorrisino malizioso e io prima che cominciasse a parlare le dissi  < Amore prima di.. hai capito ho un ultimo regalo da darti.. Tieni. > Dallo sguardo malizioso e allo stesso tempo felice del mio amore si capiva bene che le piaceva da matti. Era un completo lingerie nero quasi trasparente che mi faceva eccitare solo lui, pensa addosso alla mia piccolina. < Rrrr... > < Che hai Jazz? > < Niente è che ti immagino con quel completo addosso e mi eccito al solo pensiero.. > < Fra poco non sarà più un pensiero.. > Un forte desiderio mi prese ma decisi di resistere ancora per pochi minuti.

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Capitolo 6
*** La notizia..e tutto il resto II ***


 Pov. Alice
< Rrrr.. > < Che hai Jazz? > < Niente è che ti immagino con quel completo addosso e mi eccito al solo pensiero.. > < Fra poco non sarà più un pensiero..>  E andai nel bagno a cambiarmi e a mettere l'accappatoio. Quando uscii dal bagno vidi Jazz seduto sul letto e appena mi video cominciò a eccitarsi da morire, si vedeva dalla faccia. Mi avvicinai a lui lentamente e cominciai a togliere l'accappatoio e a lanciarlo su una sedia e lo sentii ruggire dal desiderio < Alice sto per cedere non riesco più a trattenermi... > < Jazz è quello che devi fare... > in un secondo ero sul letto con la mano di Jasper che mi toglieva il reggiseno e poi le mutande.. E cominciammo a baciarci sempre con più foga fino a che non lo sentii dentro me.

Pov. Jasper
La sentii gemere sotto di me e continuammo così fino all'alba o li vicino, sempre più presi, fino a che non fummo esausti. Restammo abbracciati a lungo fino a che non ci venne voglia di andare di sotto a far capire a Carlisle che il dado era tratto. Con tutta la calma del mondo Alice si vestì molto provocante mentre io nel giro di pochi secondi ero già pronto a scendere. Dopo qualche minuto scendemmo mano nella mano con un sorriso tenero stampato in faccia e Carlisle ci fece l'occhiolino per farci capire che aveva capito. Qualche secondo dopo Emmett come al solito fece una sua battuta < Ehi piccioncini stanotte ho sentito certi rumorini uscire dalla vostra stanza.. > Non riuscii a finire la frase perchè il tacco a spillo di Rosalie si era conficcato in un piede < AHII! Rose ma sei impazzita??? > < Em sei un pirla??? > Emmett non spiccicò più parola su di noi.

Pov. Alice
Dopo la piccola discussione fra Rosalie e Emmett ci sedemmo sul divano a guardare la TV. Dopo alcuni minuti ebbi una visione Jasper era emozionato come poche volte in vita usa. Alice era stremata e rosalie stringeva un fagottino a se con molta dolcezza. Guardai il calendario. 21 maggio. < Alice che hai tesoro? > < Niente ho avuto una visione... > < Sarebbe? > < Indovina! > < Ok ho capito.. aaah non vedo l'ora tesoro. Ci pensi? > < Ogni momento ormai.. > < Visto che io e la mia mogliettina adorata non possiamo essere inclusi nella vostra conversazione, mi sembra il caso di stopparla. A proposito di stoppare, Jazz ti va una partita a basket io e te?? > Emmett, il solito orso tenero e gentile. Jasper e Emmett uscirono di corsa e Rosalie mi piombò vicino come una saetta, ansiosa di un accenno alla nostra euforia, ma non potevo dirle niente. Non ancora. Allora cominciò a parlare di moda e della nostra prossima uscita a quattro per fare shopping, quando una smorfia di dolore mi si dipinse sulla faccia < Alice che hai??? JASPEER! EMMETT! Alice non sta bene!! In un secondo Jasper mi fu accanto e mi continuò a sussurrare parole fino a che non mi calmai. Carlisle mi disse che era normale e che nel pomeriggio lo avremmo annunciato a tutta la famiglia. Finalmente mi sarei tolta un peso dal cuore.

Angolino autrice:  cara uchiha_chan, questa è la mia prima fanfiction che creo e so che sebra che io l'abbia plagiata da ladyel, ma non è così. La coppia AliceXJasper mi piace da matti e se una storia assomiglia ad un altra non vuol dire che sia plagiata per forza. io in più la storia di ladyel non l'ho mai letta e se per caso dovesse davvero assomigliare alla mia, mi scuso per il disagio. Il problema è che un altra ragazza ha messo lo stesso commento dove dice che è molto simile. stasera leggerò quel racconto e cambierò la mia storia, se è questo quello che vuoi. e ora, dopo questi riguardi, ti saluto.Non preoccuparti alice90cullen tutti possono sbagliare. Il tuo consiglio sto cercando di seguirlo ma è un po' difficile però cercherò di farli un po' più lunghi d'ora in poi i capitoli. Era nel mio programma. Grazie comunque per aver detto che è bellissima. un bacio. Alba97

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Capitolo 7
*** Lo sgomento di Rosalie ***


 Pov. Alice
Era arrivato il momento di dare la notizia alla famiglia. Da quel piccolo mancamento che ho avuto stamattina Carlisle aveva intuito che ero incinta e la famiglia doveva essere messa al corrente. Jasper li convoca tutti nel salone. Vedo arrivare Esme, con quella chioma rossastra da far invidia a Miss Universo, e gli occhi dorati come miele che ci guarda allarmata e preoccupata per me; Emmett, l'"orso" della famiglia, vista la stazza e i folti capelli neri come la pece, la bellissima Rosalie, Edward, Bella e Renesmee, tutti con lo stesso sguardo di Esme. Con uno sgaurdo rasserenante Carlisle li fa accomodare al divano, soprattutto Renesmee che è per metà vampra e per metà umana e non si sa come potrebbe reagire a questa notizia. Jasper comincia a parlare < Cara famiglia, vi abiamo convocati qui per annunciarvi una cosa, non sappiamo se vi potrà piacere o meno, e non sappiamo nemmeno cosa potrebbe accadere. Io spero che nessuno di voi rimanga sconvolto perchè abbiamo fatto degli studi approfonditi e... Beh... Ecco... > < Insomma amore glielo dico io va.. Ragazzi, sono incinta. > Calcai bene quella parola per far si che tutti la udissero bene. Renesmee, che come al solito aveva del sangue freddo da vendere, si alzò e cautamente si avvicinò a me, fissò la mia pancia e mi abbracciò teneramente.Dopo un secondo anche Bella e Edward si alzarono e fecero lo stesso. Emmett prese sottobraccio una Esme singhiozzante dalla commozione e si avvicinò molto lentamente, poi lasciò andare la madre che mi corse incontro quasi con le lacrime agli occhi e mi lasciò andare dopo un bel quarto d'ora buono, sotto lo sguardo di un Jasper un tantino emozionato. L'unica che non mi disse niente e non mi abbracciò ma se ne andò in preda a un attacco di ira incontrollabile. Emmett le corse dietro e dopo un minuto disse che le sarebbe passato fra un po'. Esme allora mi accompagnò a sedermi e mi chiese una spiegazione su tutto. Io comincia a spiegarglielo < Alice mi devi dire come avete fatto e perchè. > < Beh, mamma, come abbiamo fatto mi pare ovvio, spero, e il perchè, beh, io desideravo un bambino da tanto e sono riuscita a trovare il modo di farlo. Vedi quel giorno che vi dissi che non stavo tanto bene è perchè avevo trovato un libro che parlava di questo. Dopo varie volte che lo lessi dissi tutto a papà che con vari studi mi disse che avevo campo libero di fare un bambino. Ed eccomi qua. Spero solo che Rosalie non si sia adirata troppo con me. > < Sta tranquilla Alice fra poco le passerà. > aggiunse Emmett sospirando. Ero felice e triste allo stesso tempo. Felice perchè la mia famiglia veva accettato la cosa ma triste perchè Rosalie si era adirata con me. Spero con tutto il cuore che le passi. Davvero. Dopo qualche minuto rimasta abbracciata da Esme andai in camera mia a riposare, ero pur sempre incinta, perdinci. Ancora non me ne capacitavo, ero incinta di Jasper ed ero una vampira. Ero un caso più unico che raro. Ed ero finalmente sicura che la mia vita, anche se prima lo era già, sarà perfetta.

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Capitolo 8
*** Le scuse, il perdono e.. ***


Pov. Rosalie
Come era possibile che Alice rimanesse incinta? Lei è una vampira, maledizione!  E come tutte le vampire non può concepire!! Come è possibile? Lo devo scoprire... Il mio scimmione è venuto a farmi calmare, ma io l'ho mandato via sgarbatamente. Sarà il caso che io mi vada a scusare con lui, con Alice, con Jasper e con la mia famiglia. Mi sono comportata da vera egoista insensibile e maleducata.
Pov. Alice
Ero in camera mia sdraiata sul letto con Jasper vicino a me che mi accarezzava il viso dolcemente e mi stringeva la mano guardandomi con uno sguardo pieno d'affetto e di tenerezza. Non capivo perchè Rosalie si era comportata così, ma un dubbio anzi quasi una certezza la avevo. Dopo qualche minuto entra proprio lei, Rose, a chiedermi scusa per come si era comportata e a augurarmi il meglio. < Alice, senti, mi dispiace davvero molto per come mi sono comportata con te prima. Ero nel pieno di una crisi di nervi e mi sono vergognata di essere scappata così. Mi perdoni? > < Oh certo che ti perdono Rose, solo che ora non posso abbracciarti perchè mi sento un po' debole. Mi dispiace. > e con quelle parole uscì dalla mia stanza felice di essersi riappacificta con me, questo mi riferì Jasper. E, come per magia, mi quasi addormentai fra le braccia del mio maritino, un po' infreddolita ma soddisfatta. Mi "svegliai" circa 3 ore dopo, chiamata da Jasper che mi doveva portare nello studio di Carlisle per eventuali suggerimenti. Mi alzai velocemente. Mossa sbagliata. Mi venne un capogiro da paura e se non ci fosse stato Jasper a sorreggermi, sarei caduta a terra come un salame. Gli sorrisi teneramente e in braccio a lui andammo verso lo studio di Carlisle.
Pov. Bella
Fra qualche mese non sarò più l'unica "madre biologica" di qualcuno in questa casa. Questo pensiero mi rasserenava non poco e Edward mi guardò con uno sguardo da cucciolo per farmi spostare lo scudo. Lo accontentai. Pochi secondi dopo mi sorrise e annuì. Pensava la stessa cosa. Ad un tratto mi venne un dubbio: se Alice poteva concepire un figlio, come lo avrebbe fatto nascere?E soprattutto, visto che Carlisle ne sapeva quanto lei, chi lo avrebbe fatto nascere. Questi dubbi mi tormentarono fino a che Renesmee non mi chiese di andare a fare una passeggiata in giardino per fare due chiacchere con lei. La ringraziai anche mentalmente e uscii di corsa.
Angolino autrice:Ehi ragazzi! dai prossimi capitoli vi sarà un personaggio nuovo, molto legato alla famiglia grazie a un suo membro. La mia mante malata riuscirà a stupirvi. Sper che non mi odierete per questo. Un bacio, Alba97.

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Capitolo 9
*** La ragazza misteriosa.. ***


 Pov. Carlisle
Avevo convocato Alice e Jasper perchè mi era venuto in mente di dirgli ancora un paio di cosette riguardo alla gravidanza. Entrarono. Mi fanno tenerezza quei due, così innamorati, lui premuroso e lei dolce. Aaah, l'amore! Comincio a parlare quando un odore sconosciuto mi riempì le narici fino a farmi quasi ringhiare. Anche Jasper lo aveva sentito ma lui ringhiò. Un secondo dopo Edward entrò nel mio studio e ci annunciò una cosa preoccupante < Carlisle, Jasper, è appena arrivata una ragazza. Dice che vuole vedere Alice. Ha un odore strano e sembra agitata. > Jasper ringhiò furioso ma portò di sotto Alice, seguiti da me e da Edward.
Pov. Alice
Chiesi a Jasper di mettermi giù perchè mi ero ripresa del tutto. Lui obbedì e per mano scendemmo le scale preoccupati. Appena arrivammo nel salone un odore mi riempì e mi girai di scatto verso l'origine di quell'odore. Allora la vidi. Era una ragazza castana chiarissima, quasi bionda, alta pochi centrimetri più di me, mini poco sotto il sedere e maglia a fascia stretta nera. Ma le cose che più mi preoccuparono erano 3:
La prima erano gli occhi, di un colore mai visto prima: Rosa acceso.
La seconda era il suo odore. Non era umana ma aveva un odore molto simile al nostro, ma non uguale.
La terza
era la sua inquietante somiglianza a me.
A parte gli occhi e i capelli, la ragazza assomigliava moltissimo a me. Anche Jasper era rimaso impietrito davanti a lei. Dopo qualche minuto la ragazza cominciò a parlare
< Alice Cullen, vero? > < In persona. > Le risposti quasi di getto. < Perfetto. Mi presento. Io sono Luna Rodriguez e finalmente dopo anni di ricerche ho ritrovato la mia sorella biologica. > < E chi sarebbe scusa? > Chiesi con curiosità innata, come se conoscessi quella ragazza da anni < Beh.. sei TU. > Rimasi di sasso. Io? Come io? Poi mi venne in mente che io non mi ricordavo niente del mio passato e che tutto era possibile. Come me tutta la mia famiglia rimase di sasso. < Sei tu Alice. Io l'ho visto. > < L'hai visto? Un momento, Luna, ma chi sei tu? > < Io sono la tua sorellina scomparsa non te lo ricordi? Io ho 78 anni e sono la tua sorella minore. Se non ci credi, osserva. > Si avvicinò a me con tanta velocità da far scattare Jasper davanti a me, come scudo. Lei lo ignorò e con una forza incredibile anche per noi vampiri lo spostò e lo lanciò vicino a Emmett. Lui ringhiò ma lei, tese una mano a martello verso di lui e lo immobilizzò contro il muro, poi si avvicinò a me e mi fissò negli occhi. All'inizio mi preoccupai per Jasper, poi mi girai verso di lei e la fissai anche io negli occhi. E accadde l'impensabile. Mi ritrovai in un mondo a me sconosciuto, a parte una bimba che mi sembrò di conoscere e che poi capii chi era: ero io nel mio passato da umana. < Alice, tesoro, è il tuo compleanno. Non apri i regali?Tesoro è il tuo 16 compleanno per favore! > < Mamma, non vedi che Alice è stanca? Non sta bene poverina, lasciala riposare ancora un po'.. > < Senti un po' tu, Ellenmoon, in questa casa comandiamo io e tuo padre e non replicare è chiaro? > < Perdonami mamma... > < EllenMoon Brandon! Quante volte ti ho detto di non rispondere male alla mamma? Questa volta hai superato i limiti signorina! Fra poco riceverai una punizione che dimenticherai difficilmente! > Alice, ti prego, rispondimi... Alice...Figliola rispondi...
Mi risvegliai dal ricordo e mi ritrovai sdraiata sul divano con quella ragazza che mi guardava felice e gli altri che mi fissavano terrorizzati < Allontanatevi da lei immediatamente, non le è sccesso niente. Ha solo ricordato un momento della sua infanzia. Alice, tesoro, ora ricordi? Spero di si.. > Ora si, ricordavo tutto. Lei era la mia sorellina che era stata abbandonata dai miei genitori a 14 per la stranezza che aveva. Gli stessi genitori che avevano rinchiuso me in quel manicomio. Mi alzai e le corsi incontro abbracciandola e dicendo < Oh Luna, finalmente ho capito chi sei! Eri l'unica in quella casa ad amarmi davvero! Oh sorellina mi sei mancata tanto... > Jasper mi si avvicinò e mi guardò con aria stranita. Edward cominciò a dire cose tipo ..non riuscivo a leggere i vostri pensieri..eravate come una cosa sola...sei quasi svenuta.. ma io non lo ascoltavo perchè ero ancora entusiasta per aver ritrovato mia sorella. La mia sorellina biologica. Ma una domanda mi venne subito in mente: Chi o che cosa era lei??
Angolino autrice: ciaooo! vi ho stupiti eh?? spero di si perhcè finalmente la mia fantasia è libera di uscire e di mostrarsi al mondo intero. Una storia emozionante e incredibile vi aspetterà. A presto, Alba97.

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Capitolo 10
*** Rivelazioni... ***


 Pov. Alice
Ero entusiasta di aver ritrovato Luna, ma delle domande ormai mi tormentavano: Chi o cosa era lei? Perchè aveva un odore molto simile al nostro? E soprattutto, perchè mi ha cercata solo ora? Erano passati solo 2 giorni dal suo arrivo ed Esme e Carlisle hanno detto che può fermarsi fino a quando vuole. Ha preso la camera in fondo al corridoio, quella per singoli. Nel tempo di un'ora la aveva già arredata nei minimi dettagli. Ero in salone e mi continuavo a fare queste domande quando Rosalie si avvicinò < Ehi Alice, non mi avevi detto che avevi una sorella amante dello shopping folle! > < Cosa?????Sei sicura??? > < Certo me lo ha appena detto e mi ha fatto vedere il suo armadio. Eccola che arriva. Ciao Luna. > < Ciao ragazze. Rosalie, ti dispiacerebbe lasciare sole me e Alice, per 10 minuti? Dovrei parlarle di una questione importante. > Rosalie allora corse in giardino ad accoccolarsi fra le braccia del suo scimmione. Luna si sedette vicino a me e cominciò < Alice, so quello a cui stai pensando e le domande che ti stai chiedendo da 2 giorni. Per cui è arrivato il momento delle rivelazioni. Vedi, quando i nostri genitori mi fecero rapire, quel losco individuo mi portò fino in Spagna e mi lasciò su una strada isolata. Dopo 2 giorni che non mangiavo ne dormivo, passò un miracolo: una macchina con sopra i miei futuri genitori adottivi. Erano una coppia spagnola che non poteva avere figli. Mi videro li e mi chiesero chi ero io e dove erano i miei genitori. Gli raccontai tutti e loro decisero di adottarmi. Con loro ero felice: non mi fecero mancare niente. Poi, accadde: stavo facendo tranquilla un bagno nella loro piscina privata, ed era mezzanotte circa. Sentii suonare le campane e una strana luce mi accerchiò; dopo qualche minuto mi sembrò di volare e di avere delle ali al posto delle braccia, mi stavo tramutando nella cosa più bella e rara del mondo: una SIRENA. Ad un tratto mi guardai le gambe e trasalii, avevo una cosa lunga e sottile, come le mie gambe, ed era di un colorino strano: era un rosa perla scintillante come le conchiglie che avevo al posto del bikini. Uscii dalla piscina, mi asciugai e mi ritrasformai in umana. Passarono giorni da quella notte, che divennero mesi e poi anni, precisamente 2. I miei genitori non sapevano che cosa ero diventata, e non lo seppero mai. Il giorno 14 Marzo di 65 anni fa, ero andata a fare un viaggio da sola con una mia amica in Italia, a Volterra. Esatto proprio a Volterra. Entrammo come turiste dentro al municipio e fummo scortate in una sala con tre troni.  Su uno di quei tre troni era seduto una persona, Aro,che uccise la mia amica e appena mi vide, mi tramutò nella cosa più spaventosa e pericolosa al mondo, un vampiro.Mi chiese di unirmi a loro, ma io rifiutai. Lui si avvicinò a me e io, puntando una mano contro di lui, lo scagliai contro una parete senza averlo nemmeno toccato. Mi guardai allo specchio: avevo gli occhi di questo colore. Allora capii il perchè mi aveva trasformata: ero una delle creature più potenti e pericolose al mondo,anche più di tutti loro messi assieme. Ero una sirena non-morta, o più comunemente, una sirena-vampiro. Fuggii e tornai in Spagna dai miei genitori di corsa: li dovetti abbandonare con molto dispiacere ma era fondamentale per farli sopravvivere. A me non piacciono gli umani, hanno un sapore orribile. Sono più buoni gli animali. Tornai in America a cercarti. La percorsi tutta di corsa e, dopo 65 anni, eccomi qui. Ora capisci tutto vero, mi niqita*? > Ero paralizzata dallo stupore: una sirena vampiro? Carlisle mi raccontò una volta di queste creature, ma mi disse che esistevano solo più di 10000 anni fa. Ritrovvarmene una davanti era un onore immenso ma anche una paura tremenda. Annuii. Avevo capito il perchè della sua forza incredibile, 100 volte più forte della nostra, e il perchè non faceva il bagno in acqua con noi. < Sai, Alice, sei molto fortunata a essere rimasta incinta ora, da vampira. Solo che Carlisle non sa quasi niente di questa gravidanza, vero? Beh, io invece sono esperta, visto che altre 2 vampire che conobbi erano nel tuo stato.Le aiutai, ma ahimè morirono di parto perchè non c'erano ancora tutte le tecnologie di oggi. Ti aiuterò io, sorellina. > In quel momento entrò Jasper, mi prese per mano e ringhiò contro Luna, che si alzò, gli si avvicinò e fece una cosa incredibile: gli mostrò i denti, ma quesi denti non erano come i nostri. Era come quelli di uno squalo. Lui si inorridò e lasciò la mia mano. Luna fece tornare i suoi denti normali e gli ringhiò contro. Ero terrorizzata. < Sorellina non preoccuparti. Non gli avrei fatto male. Non molto, almeno. Non capisco cosa vuole tuo fratello da noi. > < Luna, lui non è mio fratello. Lui è mio marito. > Luna si rabbuiò < Capisco. Dovrò chiedergli scusa. > Poi si girò con gli occhi sbarrati verso la porta, fece un profondo respiro e scattò. Fece fuori un cervo che si era avvicinato troppo alla nostra casa nel modo più gentile possibile. Alla fine, si lanciò su dalle scale e corse in camera sua, chiudendo a chiave. Mi preoccupava molto il comportamento di mia sorella, ma non ci feci caso. Anche da umana era strana. Come me, d'altronde.

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Capitolo 11
*** L'ecografia.. ***


 Pov. Jasper
Quando mi avvicinai a Alice per portarla a riposare, Luna fece una cosa che mi inorridò: mi ringhiò mostrandomi i suoi denti. Ma non erano denti umani, nemmeno da vampiro. Erano quelli di uno squalo. Mi fece rabbrividire e lasciai la mano di Alice per fuggire via. Quella ragazza ci nascondeva qualcosa. Si capiva dapprima dagli occhi e poi dal fatto che appena le passa vicino Renesmee, lei la fissa come esterrefatta. Non la capisco, quella. Come fa a essere la sorella di Alice, che al contrario è dolce come il miele ed è molto più gentile con tutti? Boh.

Pov. Luna
Sono passati altri 2 giorni da quando ho rivelato a Alice la mia vera natura. Devo andare a vedere come procede la gravidanza perchè se qualcosa va storto, può succedere una catastrofe. < Allora Alice, come stai oggi? > le chiedo entrando in camera sua < Bene grazie sorellina. Perchè me lo chiedi continuamente? > < Tesoro, per essere previdente. Oggi devi venire nello studio di Carlisle, mi ha dato il libero accesso per farti delle visite. Devo controllare prima di tutti il sesso del bambino e devo capire da quanto sei incinta e quanto manca al parto. Vieni, ti porto io. Senti Justin.. > < Sono Jasper, non Justin.. > < Scusa è che non mi ricordavo che gli americani avevano nomi cosi difficili. Allora, senti Jasper vieni con me devi starle vicina in questa cisita, perchè sarà l'ultima a cui potrai assistere ok? > < Perchè l'ultima? Ok ho capito. > Mi incamminai a passo umano verso lo studio con Jasper e Alice dietro. Appena entrammo vidi subito il perchè lo chiamavano il piccolo ospedale. Aveva l'aspetto di un reparto di ginecologia di un ospedale, solo che era più piccolo e confortevole. Feci sdraiare Alice sul lettino e dissi a Jasper di sedersi vicno a lei su una sedia. Le tirai su la maglia, le misi del gel sulla pancia e cominciai a visitarla. Mi acorsi solo poco dopo che c'era qualcosa che non andava in quella piccola creatura: non era un vampiro normale. Infatti presi una siringa e dissi a Jasper di uscire. Lui si oppose ma mi bastò tirare fuori i denti per fargli cambiare idea. Alice mi guardava preoccupata < Non preoccuparti, Alice, devo fare dei controlli particolari al piccolo. Nulla di cui preoccuparsi. > Non la convinsi, ma decise di non preoccuparsi molto e si fece fare un prelievo. Riuscii a prendere abbastanza liquido per capire cosa non andava: la creatura non aveva gli stessi cromosomi dei genitori. Era un po' come me e Renesmee, era un'eccezione. Ne fui felice e conclusi la visita in fretta. Dovevo avvisare Carlisle della mia scoperta. Corsi giù e misi la barriera anti-leggimente sulla mente mia e di Carlisle e con un cenno minimo della mano lo invitai a seguirmi in biblioteca. Pochi minuti dopo gli stavo raccontando del prelievo e di tutto quanto < Sai cara Luna, se tu non fossi arrivata a quest'ora non lo avremmo saputo e comunque all'inizio avevo dei dubbi su di te. Ora che ti conosco bene mi sei simpatica. Posso però farti una domanda se non sono indiscreto? Tu in realtà..cosa sei? > Ecco la domanda fatale. Abbassai lo sguardo e gli raccontai tutto. Lui fece una cosa che mi impressionò molto. Si alzò, si avvicinò a me e...

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Capitolo 12
*** Felicità.. ***


 Pov. Luna
 < ...cosa sei tu? Mi chiese Carlisle dopo la chiaccherata sulla visita ad Alice. Io abbassando lo sguardo gli raccontai tutto e lui fece una cosa che mi sorprese non poco. Si alzò, si avvicinò a me e mi abbracciò come se fossi sua figlia. Mi venne da piangere, non so perchè. Ero felice, ero soddisfatta di me per aver trovato finalmente una famiglia, ma il dolore incombeva ancora forte in me.. Non potevo raccontare a nessuno il mio segreto, se volevo dimenticare. Carlisle mi guardò teneramente e mi lasciò sola. Mi abbandonai a un pianto consolatore, poi andai nel salone molto lentamente, cercando di nascondere gli occhi gonfi. Una voce mi chiamò..
 Luna, che hai? Niente sorellina, niente... Non mentirmi, tesoro, lo sai che sto male se mi menti. Beh, Alice, anche io sto male.. Hai pianto vero?  ..Si.. Perchè tesoro? Che ti è successo? Riguarda un ricordo del mio passato, Alice, è un ricordo da dimenticare.. E scoppiai a piangere di nuovo.  Esme mi venne incontro correndo e mi chiese spaventata cosa avevo, ma Alice rispose al mio posto che  glielo avrei detto a mente lucida. Lei mi portò sul divano e mi fece sedere vicino a lei. Mi stavo calmando, ma sapevo che il dolore sarebbe rimasto li per l'eternità. Sapevo che  in certe circostanze il dolore tornava a farsi sentire come un post-it che ti ricorda le cose che devi fare o che hai fatto. Sapevo che il dolore mi avrebbe accompagnata per tutta l'eternità come un'ombra accompagna una persona al calare del sole. Mi dispaceva aver fatto preoccupare Esme inutilmente, è che a volte trattenersi era quasi impossibile.. Come quando sei a caccia e la tua preda è un innocente bambino dal sangue dolce come il miele e il collo era scoperto come se ci fosse un cartello che diceva Prego inserire i denti qui.. Lo sapevo e non potevo farci niente. La porta di ingresso si aprì e Rosalie entrò con la solita espressione: amareggiata, un po' come me, amareggiata dal fatto di non poter avere bambini lei, amareggiata per avere perduto tutto anni prima io.. Notò i miei occhi gonfi e, con un sorriso consolatorio, mi prese per mano, mi portò in giardino e mi abbracciò come mai con nessuno aveva fatto, a parte Emmett. Lei mi capiva, capiva il dolore che avevo perchè anche lei, in una maniera un po' più leggera, lo aveva dentro, impresso come un biglietto da visita. La abbraccia anche io e non so per quanto rimanemmo li. Forse per ore, chissà. Emmett ci divise con una battutina demenziale < Cos'è vi siete pietrificate per caso? > Lo guardammo con rabbia e lui, un po' deluso forse, entrò in casa. Rosalie mi guardò con apprensione e poi lo seguì, abbracciandolo e sbaciucchiandolo. E il dolore ricominciò. Talmente forte da farmi urlare e cadere a terra, esasperata. Tutti vennero in mio soccorso, eccetto Alice. Tutti erano preoccupati per me. Ma tutti avevano la felicità che io desideravo da anni ormai, e che nessuno mi avrebbe potuto dare. Tutti avevano un compagno da amare per tutta l'eternità. Tutti, a parte me.
Angolino autrice: ciao ragazzi! so che questo capitolo è un po' noioso, ma è fondamentale. Ringrazio tanto tutti colore che mi hanno recensito i capitoli e faccio solo una piccola richiesta: vi prego recensitelo più che poteteeee! mi farebbe molto piacere, anche se la recensione è negativa, se qualcuno mi prendesse in considerazione.. Grazie a tutti davvero. Alba97

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Capitolo 13
*** Il ritorno.. ***


 Pov. Alice
So cosa tormenta mia sorella da giorni. Non posso dire che la capisco, perchè non è così. Ma posso dire che so che cosa le succede. Ma lei mi ha implorato di non dirlo a nessuno in nessuna circostanza. Quando la vidi accasciarsi al suolo e urlare mi venne voglia di correrle incontro, rasserenarla, ma non avevo la forza, un po' per il bambino un po' perchè mi faceva male vederla così. Ma una cosa feci che la aiutò:  la presi per mano e la portai nella piscina privata della casa, dove potesse mutarsi e tranquillizzarsi un po'. Non so dove abbia trovato la forza, io già non sarei qui se fossi al suo posto, ma lei, anche con il dolore che si fa sentire sempre più spesso, ce la fa a sopravvivere senza il suo più grande amore. Senza la sua metà. Io non potrei vivere senza Jasper, ma lei senza il suo Lucas riesce a vivere lo stesso, con a volte il desiderio di farla finita, a volte con la voglia di urlare e andare a uccidere i vampiri che le hanno portato via i suoi 2 più grandi amori. Ma riesce a vivere..
Pov. Luna

Anche se sono passate 3 ore da quando mi sono sentita morire, Esme e Rosalie non mi hanno ancora lasciato la mano e continuano a guardarmi preoccupate da morire. Ma perchè si preoccupano, ho detto  loro che mi era venuta una fitta al cuore, ma loro non mi hanno creduta, Rosalie sapeva, ma non lo diceva per rispetto alla mia volontà. Quanto avrei voluto morire nella speranza di ritrovarmi inseme al mio Lucas e alla mia Anita. Quanto avrei voluto.
Dovevo andare a parlare con Carlisle perchè sta preparando una dose extra di morfina da iniettarmi nel caso dovesse succedermi di nuovo. Provai ad alzarmi ma venni trattenuta da una Esme preoccupata e spaventata. Le diei una piccola scossa di calore per farmi lasciare, ma lei non mollò. Allora dovetti fare una cosa di cui mi pentii subito: le ringhiai mostrandole i denti da squalo. Lei urlò e mi lasciò andare subito. Mentre stavo salendo le scale, mi girai e le chiesi scusa. Glielo dovevo, dopotutto. Dovevo dire a Carlisle che doveva smetterla di preoccuparsi per me e lo avrei convinto con le buone o con le cattive. Appena entrai, lui mi prese per un braccio e tentò di farmi l'iniezione, non sapeva che sarei morta perchè era letale per una sirena la morfina. Lo implorai di non farlo, ma lui era più deciso che mai. Lo dovetti mordere. Lui urlò con tutta la forza che aveva e gli dovetti togliere il mio veleno dal braccio con una siringa, molto più fastidioso di  quello di un vampiro normale. Esme entrò spaventata e si lanciò a soccorrere il marito. Io la portai via ma lei mi ringhiò. Non lo aveva mai fatto con nessuno. La minacciai, con aggiunta di dolore al mio già grande peso nel cuore, e lei si rassegnò e mi lasciò sola con Carlisle, che si riprese e mi urlò contro. Io gli spiegai che la morfina mi avrebbe uccisa e che lui non mi aveva dato il tempo di spiegarglielo, e lui si scusò per non so quante volte. Mi guardai le mani. Erano secche. Dovevo trasformarmi. E in fretta. Corsi giù dalle scale. Ero quasi arrivata alla piscina quando Alice mi chiese se volevo andare a fare shopping sfrenato con lei Jasper e Rosalie. Le dissi di si ma le chiesi di darmi il tempo 2 minuti di trasformarmi. Lei acconsentii e io feci l'errore più grande della giornata: mi trasformai, si, ma davanti a tutta la famiglia!!! Loro non potevano ancora sapere che io ero una sirena, non erano ancora preparati. I ragazzi rimasero a bocca aperta, ed Esme mi guardava sorpresa ed emozionata. Mi ritrasformai in vampira e mi corse incontro, dicendomi che ero bellissima e che non era arrabbiata anche se glielo avevo nascosto. Partimmo per il centro commerciale. Io mi comprai la bellezza di 110 vestiti e 52 paia di scarpe, Alice solo 20 ma perchè doveva comprare dei vestiti anche per il bambino, che si rivelò  essere una bambina. Eravamo precisamente al negozio preferito da lei per scegliere una tutina per la bimba, quando una cosa mi attirò: la commessa aveva gli occhi dorati come noi. Alice la guardò meglio e la riconobbe: era Angela, la compagna di classe di Bella. Anche Angela la riconobbe e le fece le congratulazioni per il bambino. Lei ringraziò con un sorriso e ci avviammo piano piano verso la macchina. Appena salimmo in macchina posi a Alice una domanda fondamentale < Sorellina, come chiamerete la bambina? >  Alice strabuzzò gli occhi e si girò verso di me a fatica < Oddio, Luna, hai ragione! Ci siamo dimenticati di scegliere il nome! Jazz, tesoro, come la chiameremo? > < Ehhm, la potremo chiamare... Sissy! > <  Sembra il nome di un gatto.. > < Allora... boh! None ne ho idea! > < Luna, tu hai qualche idea? > < Nada, mi dispiace.. > < E tu, Rose? > < Niente anche io..> Rimanemmo in silenzio per 5 minuti, quando mi venne in mente che quella sera c'era un fil in TV che non mi sarei persa per niente al mondo: Gossip Girl. Mi venne in mente una frase di quel film e la ripetei mentalmente, senza sapere che Alice mi stava ascoltando < La classe non è acqua, tesoro: è Chanel n. 5! > Alice si girò verso di me e disse  < Che hai detto Luna?? > < No niente Alice stavo pensando a.. > < Lo so a cosa pensavi, ma il nome. Ripeti il nome. > < Chanel.. perchè? > < Jazz, potremmo chiamarla così. Chanel. Che ne pensi? > < Molto bello come nome. Grazie Luna! > < Ma che ho fatto?? Boh, certo che siete strani voi eh! > < Ha parlato quella con la coda! > Ringhiai e non per scherzo. Sentivo un qualcosa di strano al di fuori della macchina. Mi girai verso il finestrino e  < AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! Emmett mi hai fatto venire un colpo!!  Ma che ti è preso??? > < Sai Luna, non potevo stare senza la mia Rose troppo a lungo.. > Mi rabbuiai.. Rose mi prese la mano e io la guardai sorridendo. Non potevo rattristirmi anche quel giorno. Dovevo farlo per Alice. Arrivammo e Rose lanciò uno sguardo un po' di rimprovero verso Emmett, ma le dissi che non era colpa sua. E mi buttai nella piscina, senza più dover tenere conto a nessuno di quello che facevo. Senza che Alice potesse ascoltarmi mentre eravamo in contatto mentale, mi misi a piangere di nuovo sotto l'acqua per non farmi vedere da nessuno. Ma ahimè, i guai per me non erano finiti. Infatti quando uscii dall'acqua, mi girai verso il bosco e lo vidi. Era li, in piedi davanti a me, e mi sorrideva malignamente. Stefan era tornato.

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Capitolo 14
*** Stefan.. ***


 Pov. Luna
Non era possibile. Non poteva esserlo. Stefan era li davanti a me e mi sorrideva malignamente. Mi pietrificai dal terrore. Mi guadava con un senso di eccitazione e di desiderio. Mi guardai e capii: avevo il bikiny più provocatorio dell'armadio. Lo gaurdai e lui cominciò a parlare con quel suo accento rumeno odioso < Oh cara Luna, ti ho trovata finalmente.. > < Che cosa vuoi da me, Stefan? Non ti è bastato quello che mi hai fatto? Non ti è bastato avermi umiliata insieme a quel bastardo come te quella notte? Non ti è bastato vero?? Rispondi! > < Luna, non c'è bisogno di scaldarsi tanto, sono qui solo per parlarti, da vampiro a vampira. Allora, ho visto che sei entrata nella famiglia dei Cullen, non è così? Non capisco il perchè, ti avevo fatto una proposta che vale ancora ora, e tu l'hai rifiutata, per venire a vivere con questi vampiri vegetariani, perlopiù tutti accoppiati, per farti soffrire ancora? Con me staresti meglio, avresti tutto quello che vuoi e avresti finalmente un compagno. Un compagno vero, non come quello smidollato che avevi prima. Come si chiamava? Ah, si, Lucas.. > < NON PERMETTERTI! NON DEVI PERMETTERTI! Sei tu lo smidollato che ha ucciso l'amore della mia vita solo perchè avendomi vista una volta pensavi che fossi diventata tua! Io non sarò mai tua! > < Luna, tu non hai ancora capito che tu sei mia e che io ti porterò con me che tu lo voglia o no, tesoro. Forza, andiamo. > < NO. > < Luna non farmi arrabbiare, lo so che mi vuoi e io sono qui, per te ,devi solo venire a prendermi.. > < MI FAI SCHIFO STEFAN. ALLONTANATI DA ME, ORA! > < Ok, ora mi fai arrabbiare. Dovrò usare le maniere forti.. > Lanciai un urlo spaventoso e tutta la famiglia corse in giardino per vedere cosa stava succendendo. Vidi Rosalie sbiancare e accoccolarsi fra le braccia di Emmett sapventata mentre gli altri ringhiavano. Stefan mi guardò sempre più eccitato , si avvicinò a me e in una frazione di secondo mi prese per un braccio e mi cercò di portare nel bosco. Fu allora che successe l'incredibile. Vidi Rosalie correre verso di noi seguita da Emmett e da Jasper, la vidi arrabbiata più che mai, che gli tira un calcio direttamente in mezzo alle gambe. Lui mi lasciò il braccio e io corsi verso la casa . Gli altri mi seguivano. Stefan si arrabbiò da morire e cercò di picchiare Rosalie. Emmett stava per scattare quando io lancia un ringhio che lo fece sussulatere dalla paura, e mi trasformai nella cosa che più odiavo di me, ma che adoravo in quel momento così importante: nel mostro-Luna. I denti erano quelli dello squalo, le unghie divennero artigli taglienti come lame e la rabbia mi accecò gli occhi, diventati neri a causa della trasformazione. Volai addosso a Stefan e in un batter d'occhio gli staccai la testa a morsi e gli tagliai il corpo a fettine con le unghie. Poi soffia sopra al cumulo di legnetti che Jasper e Carlisle avevano ammucchiato per una festa prossima, accesi un fuoco e lo buttai li, a bruciare come un cane. Rosali mi fissava terrorizzata. Cercai di avvicinarmi a lei, ma scappò via e tutta la famiglia fece lo stesso. Ecco, è la mia rovina. Ora nessuno si avvicinerà più a me per paura di farmi arrabbiare. Sono un mostro.  Mi ritrasformai in vampira e corsi nel bosco, piangendo a più non posso. Vidi Alice e Jasper che discutevano < Jasper, ho avuto tanta paura a vedere mia sorella così. Non l'ho mai vista così.. > < Alice, tesoro, quando lei si è trasformata in quel mostro ho visto le sue emozioni, era arrabbiata da morire con Stefan per quello che voleva afre a lei e a Rosalie.. Non preoccuparti più ok? Faresti solo male a Chanel ok?? > Avevo fatto preoccupare Alice da morire.. Non meritavo più di stare con quella famiglia.. Alice lesse i miei pensieri e mi disse di tornare a casa immediatamente se non volevo che la mia collezione di D&G e quella della Guess non venisse fatta a pezzi da un eccitato Emmett..  < NOOOOOO! LE MIE PICCOLINE NOOOOOOOO!  > urlai mentre entrai in casa, vedendo una Alice che sghignazzava soddisfatta e una famiglia felice di aver ritrovato la speranza di un nuovo membro in famiglia...

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Capitolo 15
*** Chanel.. ***


Pov. Esme
Non capivo il perchè Luna si era mutata in quel mostro, ma sapevo il perchè si era trasformata: voleva salvare Rosalie da quel Stefan e voleva salvare la famiglia che aveva con tanta fatica trovato dopo 65 anni dalla tragedia che la coinvolse. Piccola Luna, so che non puoi leggere i miei pensieri, ma io faccio finta che sia così.. mi mette serenità poter parlare mentalmente con qualcuno che, a parte Edward, era totalmente ignaro di esservi dentro. Mancano solo 3 giorni prima che io diventi nonna di nuovo, se tutto va come previsto. Non vedo l'ora di abbracciare la creatura dei miei piccoli Jasper e Alice. Sono così carini insieme! E con la bambina si formerebbe una famiglia stupenda.. Carlisle si avvicina a me e mi abbraccia teneramente. Ricambio l'abbraccio, sapendo che non ci saremmo mai separati. Mai.
Pov. Alice
Che bello. Fra tre giorni diventerò mamma! Non sto più nella pelle. Jasper lo percepisce, si vede, ma è preoccupato per noi. Mi avvicino a lui e gli accarezzo il viso. Lui mi sorride teneramente e fa una cosa che non aveva mai fatto prima: mi prende in braccio facendo attenzione a non farmi male, mi fa sdraiare sul letto e comincia a parlare con Chanel, per farle capire che lui è il suo papà e che le vuole già un mondo di bene. La piccola scalcia forte, vuol dire che sente quello che le sta dicendo il padre e ne è felice. Poi, mi venne un improvviso attacco di "sonno" e mi "addormentai" fra le braccia di Jasper, e "dormii" fino a mattina tarda, quando Luna entrò e mi accompagnò di sotto a bere la mia solita razione di sangue. Mi sentivo un po' un peso per lei, ma lei mi guardò male e disse che per lei io ero la sua sorellina incinta, non un peso. E fui felice. Mancavano 2 giorni ancora, ma Luna volle che io vada in camera mia e non mi muova da li, perchè non si sapeva mai che mi si rompessero le acque mentre ero a fare un giro in centro. Sbuffai, contrariata, ma alla fine mi rassegnai e, accompagnata da Jasper, andai in camera mia e mi sdraiai sul letto a guardare un programma alla TV. Jasper dovette andare a caccia, era da quando rimasi incinta che non ci andava, per cui era molto assetato. Rosalie allora, entrò in camera mia e, guardandomi teneramente, mi fece una foto da mettere nell'album che teneva per i ricordi più belli. Mi si avvicinò poi, sdraiandosi vicino a me , e cominciammo a chiaccherare. Poi i miei occhi, cosi mi disse, divennero neri e Luna mi portò un altra sacca di sangue animale, che bevvi in un secondo. E mi addormentai, e dormii per 10 ore di fila. Al mio risveglio, mi trovai un Jasper a petto nudo che guardava dalla finestra in attesa che io mi svegliassi, e mi venne un senso di eccitazione. Ma non dovevo cedere, non ancora. Lui si girò molto lentamente e mi si sdraiò vicino, a coccolarmi teneramente. Guardai l'orologio e poi il calendario. Erano le 21 del giorno 20 Maggio. Mancava poco per davvero. Ero nel pieno relax, quando una fitta mi prese dall'addome fino al petto. Poi, mi sentii bagnata. Mi si erano rotte le acque. Jasper lo notò e, sotto istruzioni precise di Luna, mi portò nella stanza dove avrei partorito, lo studio di Carlisle, e poi corse giù a chiamare Luna.
 Pov. Luna
Stavo leggendo una rivista, quando arrivò Jasper davanti a me, mi strappò la rivista dalle mani e mi disse che Alice stava per partorire. Scattai in piedi e gli dissi di raggiungere Edward e gli altri mentre io Esme e Rosalie raggiungemmo di corsa Alice. La trovammo a urlare dal dolore. Dissi loro di metterle addosso una vestaglia e di ricoprire il lettino con un lenzuolo che Esme aveva accuratamente procurato per l'occasione. Io intanto mi misi i guanti e cominciai a rassicurare Alice  < Alice, mi niqita, non preoccuparti, è normale sentire tutto questo dolore. Jasper è preoccupato per te, è qui dietro la porta ad attendere te e la bambina, per cui non farti prendere dal panico e segui le mie istruzioni.. > < Ma Luna, fa malissimo.. AAHH! >  < Alice ascoltami. Ora so che fa male, ma devi sare più tranquilla possibile. Il peggio deve ancora venire. Non ti sei ancora dilatata, potrebbero volerci ore, non vuoi che ti apra vero? >  <  No Luna, voglio che il parto avvenga in modo naturale.. > < Esme, tieni d'occhio Alice mentre vado a dire una cosa a Jasper.. > Corsi di fuori e vidi che Jasper si stava disperando e ceraci di rassicurarlo. Lui si calmò e io gli chiesi se poteva tranquillizzare Alice con il suo potere. Lui mi obbedì e io corsi nella stanza. Guardai Alice e vidi che si era dilatata solo di 2 centimetri. Ci sarebbe volute minimo 3 ore perchè arrivasse alla metà, se va avanti con questo ritmo. Carlisle mi chiese se poteva aiutare e io gli dissi di tenere solo d'occhio Jasper, per pura previdenza. Mi girai verso Alice, si era dilatata di nuovo e ora era a 4 centimetri. Passaro delle ore, 5 o 6, ed Alice si dilatò completamente. Era arrivata l'ora del parto vero e proprio. Mi avvicinai a lei e dissi a Rose ed Esme di uscire . Comincia a darle le istruzioni necessarie e lei le seguì alla lettera, con molto dolore ma ci riuscì. Mi misi davanti a lei inginocchiata e vidi spuntare la testa della bimba. La incitai e dopo altre 2 ore finalmente nacque la bambina.
Pov. Jasper
Sentivo mia moglie urlare  e mi sentivo male perchè non potevo rassicurarla, tenerle la mano, nemmeno parlarle.. Mi sentivo uno schifo, quando un urlo particolare mi fece trasalire: era il pianto di una bambina, La mia bambina. Scoppiai a piangere quando Luna la portò a farmela vedere, era avvolta in un lenzuolino rosa e  appena mi vide smise di piangere e mi sorrise. Scoppiai a piangere dall'emozione, con Emmett che faceva battutine sul neo-papà e con Esme che mi abbracciava commossa. Luna mi diede il permesso di andare a vedere Alice, entrai di corsa nella stanza, mi avvicinai a lei e le diedi un tenero bacio sulla fronte.
Pov. Alice
Sentii un dolore lancinante, ma poi la vidi: la mia bambina, la mia creatura, in braccio a mia sorella che la teneva al caldo fra le sue braccia. Mi buttai sul lettino stremata, ma felice di aver dato alla luce la mia Chanel. Pochi minuti dopo vidi aprirsi la porta e Jasper che mi bacia la fronte, piangendo dall'emozione. Gli sorrisi, ma poi mi abbandonai a un sonno ristoratore di non so quante ora. Forse 20 o più. Mi svegliai sul mio letto, con la piccola Chanel al mio fianco che faceva il suo primo e ultimo pisolino. La osservai incantata. Aveva i capelli dorati, come quelli di Jasper, ma il naso e la bocca erano miei. Vista la sua stazza, intuii che aveva preso da me anche quella. Pochi minuti dopo, sbadigliò e aprì gli occhi. Li aveva del colore di mia sorella. Ero sbalordita. Anche lei allora era come Luna. Una sirena. Ma Luna la divenne, non la nacque. Smisi di pormi quelle domande, mi misi a sedere sul letto, presi in braccio la mia piccolina, e la portai giù di sotto.

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Capitolo 16
*** Un'ombra di speranza.. ***


Pov. Rosalie
Ero felice per Alice, lei desiderava un bambino e lo ha avuto. Ma io ero ossessionata perchè lo volevo anche io un bambino ma non potevo averlo. E stavo male. Mi alzai desolata dal divano e corsi in camera mia. Poco tempo dopo, entrò lUna, con un sorriso a 32 denti. Si sedette vicino a me, e cominciò a parlare < Rose, so come ti senti in questo momento.. anche io ho provato queste cose quando è morta Anita e vedevo tutte le mamme umane con le loro figlie.. Ma non voglio che anche tu prova queste brutte emozioni, per cui ho pensato a una cosa che ti farà un piacere immenso, ma non potremo farla ora perchè hai ancora 79 anni. Fra qualche mese ne riparleremo ok? > la implorai di dirmi tutto, ma lei si congedò con una scusa e scappò. Emmett entrò e mi vide agitata. Si sedette vicino a me e, accarezzandomi i capelli, mi abbracciò e ci coricammo ancora abbracciati. Rimanemmo li per ore, fino a che la sete non si fece sentire. Mi misi a correre verso il bosco e presi immediatamente 2 cervi e un puma. Mi girai e un orso mi si stava avvcinando, stao per saltargli addosso, quando lui si rivelò: Emmett. Il solito bambinone. Continuammo a cacciare insieme e tornammo a casa sazi e soddisfatti.
Pov. Luna
Passarono esattamente 3 mesi dal quel giorno. Era il 16 Dicembre. Rosalie avrebbe compiuto 80 anni una settimama dopo. Chanel era diventata grande come una bambina di 6 anni, per la gioia di mamma e papà che potettero riprendere la loro vita "amorosa" senza timori alcuni. Dovevo dire il mio piano prima di tutto a Carlisel, anche se sapevo che avrebbe detto di si. Corsi trafelata nel suo studio e gli rivelai tutto. Lui accettò di buon grado. Dovevo però dirlo a Rosalie. Sarà la vampira più felice della Terra. pensai soddisfatta, entrai nella sua camera e, interrompendo un loro bacio un po' troppo passionale, con loro nervoso, mi sedetti a gambe incrociate sul letto e cominciai a parlare < Rosalie, Emmett, mi dispaice avervi "interrotti" ma devo annunciarvi una cosa che vi farà i vampiri più felici della terra. Almeno, spero. Qualche mese fa, mi sono ricordata di un esperimento che una mia amica aveva provato a fare su una vampira come te, Rosalie. Questo esperimento venne fuori perfetto. Ora, io sono qui per proporti questo. So che vorresti diventare mamma, Rose, e io sono più che felice di annunciarti che, grazie a questo esperimento, potrai diventarla. Devi solo avere il coraggio di.. > < Grazie Lunaaaaaaa!! Emmett hai sentito??? Diventerò mammaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!! SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!! > Urlò e si mise a ballare la macarena in costume da bagno, seguita da Emmett. Li guardai un po' stranita e loro si calmarono. < Dicevo, devi solo avere il tempo di aspettare dalle 2 alle 8 settimane e potrai concepire un bambino. Devi venire con me, ora. > e la presi per un braccio, portandola in camera mia e facendola sdraiare sul mio letto. Emmett tentò di entrare, ma lo feci stare fuori con la forza. Io ero molto più forte di lui, e lui era sempre più invogliato a battermi a braccio di ferro. Mi avvicinai a Rose e le dissi di fissarmi negli occhi. Lo fece. Cominciammo a volare così in alto che uscimmo dalla finestra sotto lo sguardo di 9 vampiri e mezza più un licantropo, mentre la magia sii compiva. Poi, smettemmo di volare e ci avvicinammo piano piano a terra. Smettemmo di fissarci. Lei era circondata da una luce accecante per tutti, tranne che per me: l'esperimento era riuscito.
Angolino autrice: ciaooo! ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguono, tutti quelli che mi hanno recensita e tutti quelli che hanno letto la prima parte della storia. Mi avete fatto un piacere immenso. Un abbraccio, Alba97.

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Capitolo 17
*** Il ricordo della morte.. ***


 Pov. Luna
L'esperimento era riuscito. Rosalie poteva avere un bambino fra 3 mesi. Bene. Per lei però. Possibile che la vita mi si deve ritorcere contro? Il giorno dopo sarebbe stato il 17 Dicembre. LA data. Quella data che mi sconvolgeva tutto. Non dovevo pensarci. Già un giorno intero era tanto, mettici anche il giorno prima e il giorno dopo e sarebbe una tortura. Almeno, così per me lo era. Per loro era un giorno qualunque. Un giorno sereno. Non per me. Ma nessuno lo doveva sapere. Nessuno. Mai. Mi allontanai in preda alla disperazione. Non potevo andare avanti così. Sarei morta dal dolore atroce che provavo. Solo che nessuno mi poteva uccidere, e io da sola non ero in grado. Mi sentivo uno schifo. Una corazza vuota, senza più niente dentro di se. Ero, più che altro. Delle calde lacrime mi scesero dagli occhi. Erano lacrime nere, quando tu non puoi più piangere, ma provi un dolore imenso che ti spinge a farlo, fino a che, una parte della tua anima da qualche parte non si scioglieva, lasciandoti praticamente il vuoto dentro. Era una sensazione orribile. Jasper la percepì. Edward lesse i miei pensieri. Alice intuì dal mio comportamento. Ma stavolta, loro non potevano avvicinarsi. Perchè anche loro erano un po' la causa del mio dolore. Loro si amavano, loro stavano insieme, loro avevano la loro dolce metà accanto. E io no. Loro erano felici. E io no. Loro potevano vivere serenamente. E io no. Mi stavo stancando di vivere così. Immersa dalla punta dei piedi ai capelli di dolore. Un dolore troppo grande da poter dimenticare. Alice mi raggiunse. La scacciai via. Mi cominciò a parlare, ma avevo le orecchie serrate dal dolore che mi pulsava dentro. Stramazzai al suolo, in singhiozzi confusi, in lacrime nere e bianche, in corpo vuoto, spento. E che nessuno mi venga a soccorrere. Lo avrei fulminato. Ma perchè erano così stupidi da noon capire che volevo stare sola, annegare nel mio dolore da sola, senza che nessuno mi venga a aumentare la sofferenza. Sola. Come dopo la morte del mio grande amore, Lucas. E della mia piccolina. Anita. Aveva solo 3 mesi quando venne uccisa brutalmente. Io avevo 19 anni. Lucas 21. La mia madre adottiva 35. Mio padre 37. Ora loro due sarebbero morti lo stesso. Ma non per causa mia. E urlai, dal dolore, dalla disperazione, dalla desolazione, dalla rassegnazione. Urlai per sfogarmi. Urlai, per poi piangere. E piangere. E piangere. Mi addormentai. Pensavo di essere morta. Di essere finalmente un angelo, di poter riabbracciare il mio Lucas. Aprii gli occhi. No. Ero nel salone di casa Cullen. Esme che mi guardava con gli occhi lucidi. Mi alzai. Guardai il calendario e l'ora. 17 Dicembre. Ore 10 del mattino. Guardai la porta. Jasper mi fissava, pronto a usare il suo potere. Mi asciugai gli occhi dalle lacrime che stavano scendendo lente e fastidiose. Presi la borsa. Il portafoglio era pieno zeppo di carte di credito e tutte quelle cose li, ma c'era uno scompartimento segreto, dove tenevo le cose a me più care: la foto di tutti i miei famigliari. C'era quella di me e Lucas alla festa di fidanzamento. C'era la foto di Anita appena nata. La foto del mio ultimo compleanno passato insieme. E la foto del giorno prima la disgrazia. Presi quella con me, Lucas e Anita e me la strinsi al cuore, singhiozzando nuovamente. Cominciai a piangere. Piansi ininterrotta, ben sapendo che il potere di Jasper non aveva possibilità di funzionare conntro un'emozione così forte. Presi la foto del mio compleanno e la strappai. Con una rabbia mai vista. Scoppiai di nuovo a piangere, ormai circondata dalla famiglia. < Luna è da ieri pomeriggio che stai male. Che cosa ti succede, sorellina? > < Alice.. Pro-prova a gua-gua-rda-re i-i-il calenda-da-rio.. > < 17 Dicembre. Oddio. Luna, devi smetterla di farti venire in mente questi ricordi. Non puoi andare avanti così... > Non ci vidi più Le comincia a urlare contro cose che avrebbero ferito una roccaia, quanta rabbia vevo dentro e quanta delusiopne nel sentirla parlare così < BASTA ALICE! Tu non capisci come mi sento! Non puoi capirlo, visto che a te non è morta la parte più importante della tua vita! Dimmelo, Alice, dimmelo se saresti in grado di continuare a vivere serenamente se Jasper non fosse più con te! Dimmelo, avanti! Dimmelo, se ce l'ha la forza, il coraggio e la determinazione! Dimmelo!.. > e scoppiai a piangere, mentre tutti mi guardavano scandalizzati. Alice mi guardò con gli occhi lucidi. Ma a me non importava. Non molto, in quel momento. Non so se se lo meritava, ma dovevo pur dirgliela la verità. Forse gliel'avevo detta nel modo sbagliato, ma non ero riuscita a fermarmi. La vidi andare via in lacrime verso la sua camera. Jasper mi fucilò con lo sguardo. Gli urlai contro talmente forte, da far spaccare un vetro, e spaventarlo a morte. Non poteva permettersi di dire niente, perchè gli avrei staccato la testa a morsi. Mi abbandonai a terra, mentre una vocina mi chiamava Mamma... Mamma non stare male.. Stiamo venendo da te...Non stare male, per favore.. Fai star male anche noi.. Era la voce di Anita, aveva tre mesi ma già parlava correttamente 4 lingue. Mi girai di scatto verso la porta e vidi una luce. Pensavo di morire, perchè la vedevo solo io la luce. Mi ero immaginanta la voce di Anita? O era davverlo lei a parlare? Sei si, come? E da dove? Mi sedetti, prendendo le ginocchia e portandomele al petto. Mi rannicchiaci contro il divano, mentre Esme mi accarezzava la testa. Ero viva. Un altra voce mi riempì la testa Luna, amore mio, stiamo arrivando.. Attendi qualche secondo... Scattai in piedi, terrorizzata. Non era possibile. Lucas e Anita erano morti davanti ai miei occhi. Mi ero immaginata tutto? Mi buttai fra le braccia di Esme, che anche essendo spaventata mi accolse teneramente, lasciandomi sfogare. Poi, il miracolo. Un odore. Non uno qualunque. Il SUO odore. Lucas era li, sulla porta, con Anita vicino. Mi sentii male. Urali, poi piansi, alla fine mi buttai fra le sua braccia, sperando che non fosse solo un sogno. No, lui era li davanti a me in carne e ossa. Lo baciai facendolo cadere a terra. Poi presi fra le braccia mia figlia. Lei aveva fame, si vedeva dagli occhi, e le portai subito una sacca di sangue che Carlisle aveva preparato per me. Lo bevve e poi, come in un sogno, si addormentò fra le mie braccia esausta ma felice. Guardai Carlsile, che mi sorrideva preoccupato, e Esme che piangeva alla grande. Urlai il nome di Alice per più volte. Scese dalle scale Jasper, invece, che mi disse che avevo ferito Alice. Corsi su dalle scale ma lui cercò di impedirmelo. Gli ringhiai e lo lanciai fuori dalla porta di ingresso. Non lo sopportavo quando faceva così. Mica la avrei mangiata, Alice.
Pov. Alice
Ero ferita, umiliata e delusa perchè Luna mi aveva aggredita in quel modo. Ma dovevo lasciare che si sfogasse per bene, per poi parlare e non farle una specie di ramanzina in piena crisi. Me la ritrovai davanti, con una faccia disperata.  < Alice, mi dispiace. Non avrei dovuto aggredirti così. Solo che una rabbia si è impossessata di me senza riuscire a fermarmi. C'è una sorpresa di sotto, a meno che non sia diventata pazza. Anche se so che è una visione troppo bella per essere vera. Vieni con me... > e mi prese per mano portandomi giù. Vidi che c'era la famiglia riunita in salone tranquilla. Mi guardai benen in giro, ma non vidi nessuno. Luna si accasciò al suolo per la terza volta e io, anche se con molta fatica, la risollevai. Lei si guardò in giro confusa, e poi scoppiò a piangere. Chiesi una spiegazione a Edward, che mi disse che lei si era immaginata Lucas e Anita che erano tornati resuscitando dalla morte. Ecco perchè faceva così. Perchè esattamente 66 anni prima erano morti Lucas e Anita per mano dei Volturi. Ci credo che soffriva, povera sorella mia. Io senza Jasper no sarei riuscita a vivere un solo secondo. Lei senza Lucas, 66 anni. Una forza della natura lei, con un peso addosso incredibile. Non sapevo proprio come faceva. Passammo tutto il giorno così, fra Chanel agitata e Luna disperata come al solito. Quando per sbaglio Luna si appoggiò al muro, io sbarrai gli occhi. Aveva smesso di disperarsi, ed era tornata felice. Incredibile. Guardai l'ora. 00.15. Ok era il 18 Dicembre. Era tutto finito. Era tornata la Luna di sempre. Sorrise, poi ci annunciò che sarebbe andata a cambiarsi. Mi meravigliavo come una disperata così potesse calmarsi nel giro di 10 minuti. Boh.

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Capitolo 18
*** La normalità che non esiste.. ***


Pov. Luna
Ok, mi ero calmata molto in fretta. Sarei impazzita se no. Devo cambiarmi, perchè è da più di 6 ore che devo cambiare il vestito che ho! NON STA BENE INDOSSARE GLI STESSI VESTITI PER UN GIORNO INTERO! Forse avevo esagerato con Jasper, ma lui se le cerca sempre con me. Sa che sono fatta così, e lui mi stuzzica. Forse pensa che voglio portargli via Alice. Idiota! Come potrei solo pensarlo!! Mah, vai a capirlo quello!!!
Ok, sono pronta. Scendo e mi siedo sul divano a guardare la Tv. La mia famiglia si era rassegnata. Avevano una pazza sclerotica in casa ma non ci davano più tanto peso. Mi cadde uno dei miei 25 anelli che avevo nelle dita. Mi chinai a raccoglierlo, quando sentii Alice che lanciò un urlo e mi venne accanto. La guardai preoccupata e vidi che indicava il mio fianco. Oh oh. Non avevo ancora detto a nessuno del mio piccolo "segreto". Quando mi buttavo in acqua ero sempre vestita e loro non mi avevano mai vista in costume. Risi, imbarazzata e le chiesi, stupidamente, che cosa aveva il mio fianco si strano. Mi rispose che non aveva mai visto così tanti Piercing nel fianco di una persona. La guardai maliziosa, e lei mi diede un colpetto in testa < Piantala pervertita! > < Pervertita? IO? Non c'è Chany vero? Allora cos'erano quei versi che sentivo venire dalla camera tua e di Jasper? Gli altri no, ma io che ero in casa li ho sentiti benissimo e io ero in salone! > < Luna, per caso te mi spii? > < No di certo cara, è che anche se ascoltavo la musica a palla, vi ho sentiti e ce ne vuole eh! Porcellini.. > Mi ritrovai mia sorella intenta a saltarmi addosso. Risi, e la lanciai sul divano mentre scappavo con Jasper alle calcagna, pronto a farmi fuori. Emmett si spanciava, Rosalie non era da meno, e io finalmente mi sentii davvero nello spirito di una famiglia. Svincolai e riuscii a entrare in casa. Jasper e Alice si rassegnarono e cominciarono a baciarsi seduti sul divano. Dopo mezz'ora cominciai ad annoiarmi. Rosalie aveva acceso lo stereo e aveva messo su delle canzoni che a me piacevano da matti. Cominciai a fare cose che non facevo da anni: feci prima di tutto spaccate tremende, poi ruote e verticali in giardino sotto lo sguardo curioso di Chanel, che era in camera sua a giocare con le bambole. Corse giù e mi chiese di insegnarle a fare la spaccata. Le dissi che ci volevano anni di impegno e determinazione e che le avrei volentieri inseganto a farla. Dopo un'ora di allenamento era già capace di fare una spaccata a metà. Disse di avere voglia di andare a caccia. Nel frattempo Carlisle ed Edward erano tornati dall'ospedale e decisero di accompagnarla a caccia. Ritornai in casa e mi sedetti su una poltrona a leggere un libro. Nel frattempo, Emmett e Rosalie si era dileguati in camera e aguzzando bene l'udito si capiva benissimo cosa facevano. Alice e Jasper non erano da meno. Erano sul divano, lei gli era a cavalcioni e lo baciava con foga, lui le stava togliendo la maglia. Gli tirai addosso un cuscino e lui, scocciato, prese Alice in braccio. Lei mise le gambe attorno alla sua vita e si incamminarono verso la camera, sotto lo sguardo un po' choccato mio e di Esme. Sospirammo, guardandoci in maniera complice, e continuai a leggere. FLASH. Oddio, ieri Rosalie aveva compiuto gli anni.. erano 80!!! E in questo momento, se non sbaglio, lo stavano facendo! OH OH..< Esme! > < Che c'è?? > < Rosalie... è in pericolo! > < Ma se è di sopra con Emmett.. > < Proprio per quello! > < Spiegati meglio figliola! > < Ieri Rosalie ha compiuto 80 anni... > < ODDIO! Dobbiamo fermarli! > < Oh, Esme, è troppo tardi! > < Che facciamo ora??? > < Aspettiamo che finiscano e glielo diciamo. > Camminammo per 3 ore avanti e indietro e quando Carlisle, Edward e Chanel tornarono, presi Carlisle e gli dissi tutto. Lui si sbattè la mano in fronte e si buttò sul divano, preoccupato.
Pov. Rosalie
Eravamo sul divano, io e Emmett, e lui era in crisi d'astinenza. Mi guardò, io gli annuii, lui mi prese in braccio, mi baciò e mi portò in camera nostra. Cominciai a togliergli la maglia e mi misi a cavalcioni su di lui. Lui mi tolse il top e il reggiseno, poi la mini e le mutande, mentre mi prese per i fianchi e invertì le nostre posizioni. Gli slacciai i pantaloni e li lanciai per terra. Mi baciò con passione, e io ricambiai il bacio. Dopo un po' entrò. Passarono minuti, ore, non so, ma passò molto tempo. Eravamo esausti, lui mi guardava con tenerezza mentre io gli accarezzavo il petto. Dovevamo andare giù. Ci alzammo di controvoglia e ci vestimmo. Andammo giù per mano. Appena ci vide Luna ci corse in contro e mi guardò preoccupatissima. La guardai con uno sguardo interrogativo < Che c'è Luna? > < Rosalie, ieri che giorno era?? > < Il mio compleanno.. > < Quale compleanno?? > < Il mio 80esimo compleanno.. ODDIO! Luna potevi dirmelo! > < E tu potevi aspettare un po' no?? Ora non potrete più farlo! > < Perchè scusa? > < Emmett, Rosalie al 99.9 % su 100 è rimasta incinta.. > < Oh, capisco.. Ma non era quello che doveva succedere? > < Si, ma non ora! Fra 2 settimane c'è la Luna piena! Sai cosa vuol dire Rosalie?? > < Si, lo so bene! Oddio, mi dispiace Luna doveva aspettare! > < Ormai i giochi son fatti. Dovrai stare con me sempre, non potrai nemmeno andare a caccia, perchè potresti essere in pericolo. Ci penseranno gli altri a portarci da mangiare, anche se per me non ha imnportanza visto che posso mangiare le scorte di cibo umano nel frigo.. Insieme a Jacob e a Nessie ovviamente.. > Rosalie era mortificata. Si teneva la testa fra le mani disperata e io, anche se arrabbiata, la perdonai, perchè anche io avevo fatto quello sbaglio. Ma io ero sirena, e andava bene. Lei era vampira, e non andava affatto bene. Emmett la abbracciava per consolarla, ma lei era inconsolabile. Mi avvicinai a lei, la presi per mano e lei si tranquillizzò. Ma perchè non si poteva vivere in pace un giorno intero??? Non capivo proprio. Uffa. Un momento, dov'erano Jacob e Nessie?? Non erano ancora tornati dalla loro vacanza. Strano. Boh. Sbuffai, annoiata. Per la quinta volta quel giorno. Gelato al cioccolato, dolce un po' salato, tu gelato al cioccolato. Yeah! Il canarino che si è mangiato il bruco ora è morto perchè quello era un baco. Ooooh! Uno scoiattolo! Ho fame. Edward scoppiò a ridere, io mi aggiunsi pochi secondi dopo. La famiglia indietreggiò di qualche passo, spaventati. Ci guardammo e ridemmo ancora più forte. Mezz'ora dopo eravamo ancora li. Un'ora dopo, no. Eravamo sul divano tutti, Rosalie vicina a me. Parlavamo di moda, quando sul volto le si dipinse sul volte un espressione orrenda e urlò. Emmett le fu accanto in un secondo, terrorizzato. Io le sorridevo tranquilla. Era successo anche a Alice. E voleva dire solo una cosa: era rimasta incinta. Ok, era un colpo basso per me, ma io le volevo bene e ero felice per lei. Ovviamente. Lei smise di urlare, si guardò la pancia, poi guardò me e sorrise: aveva capito. Mi abbracciò con tutta la forza che aveva, facendomi non poco male. Io risi di gusto e lei si unì a me. Emmett la guardava ancora preoccupato, ma lei lo baciò dolcemente e lui si tranquillizzò del tutto.
Angolino autrice: ciaooo! sono contenta che la mia storia piaccia, ma vi chiedo solo un piccolo favore: anche solo una volta, recensite un mio capitoloooo! per favore, mi rendereste la chica più felice di questo sitoooooooo!!!!! Grazie, ci vediamo presto con il prossimo capitolo.
Il segreto di Luna 

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Capitolo 19
*** Rosalie, la Luna piena e.. ***


Pov. Luna
Per tutta la giornata io e Rosalie rimanemmo sul divano a parlare mentre Emmett guardava la TV tenendola per mano come per proteggerla. Il problema serio doveva ancora essere affrontato. Due settimane dopo ci sarebbe stata la Luna piena, ed era molto pericoloso per una vampira incinta passare tutta la notte con la Luna piena pronta a uccidere la tua creatura alla prima occasione. Dovevo escogitare un piano per salvare lei e la creatura. C'era ancora tempo, si, ma ogni secondo poteva essere prezioso per loro. Li guardai, e mi venne una fitta di dolore. Chiamai Jasper urlando, lui corse e mi impedì di crollare come l'altra volta. Lo ringraziai. Lui sorrise e tornò da Alice e Chanel. Cavolo, ero l'unica della famiglia da sola. Magari nella tribù di Jacob c'era qualche lupo solo come me. Potevamo farci compagnia. Scrollai le spalle, mi alzai e andai a fare il bagno in piscina. Dovevo trasformarmi alla svelta, ero abbastanza secca. Quando uscii dall'acqua, vidi un lupo bianco davanti a me. Ero spaventata, ma non per questo avevo perso il coraggio, ovviamente. Il lupo mi ringhiò e io gli mostrai i denti da squalo. Sbarrò gli occhi e si trasformò in umano. Era una ragazza. Le sorrisi. Lei mi guardava meravigliata, e mi disse che avevo un buon profumo. La ringraziai. Le chiesi come si chiamava < Come ti chiami? > < Io mi chiamo Leah Clearwater. E tu? > < Io sono Luna. Fai parte della tribù di Jacob vero? > < Come lo sai? > < Non lo sapevo. Sta arrivando un altro lupo. > < Si, lo avevo chiamato perchè non ti avevo mai vista qui. > < Il tuo ragazzo non sarà contento di vedermi a parlare con te immagino. > < Non è il mio ragazzo. Io non ho un ragazzo. > < Allora penso che andremo d'accordo. Io avevo un marito e una figlia di 3 mesi. Li hanno uccisi i Volturi. > < Mi dispiace molto. Un giorno, se ti va, potresti venire a trovarmi. Basta che segui la mia scia > Era gentile. Mi avvicinai al suo collo e la annusai per ricordare bene l'odore. Lei si ritrasse ma io la assicurai che non le avrei fatto mai del male. Ci salutammo. La guardai mentre si trasformava in lupo. Io e quella ragazza saremmo diventate buone amiche, me lo sentivo. Mi sedetti sull'erba fresca e inspirai il profumo delle rose blu che Esme faceva crescere ogni anno vicino a Natale nella serra. Pochi minuti dopo sentii Rosalie urlare di nuovo ma molto più ferocemente. Corsi in casa e le presi il braccio. Aveva un livido viola sul braccio. < Scusa Rosalie.. > e la morsicai sul livido, togliendole il dolore ma causandogliene uno più forte, dato dal mio veleno. Emmett mi ringhiò contro e fece per azzannarmi, quando i suoi fratelli e Carlisle lo fermarono. Corsi a prendere una siringa e tolsi il mio veleno dal braccio di Rosalie. Lei piano piano si calmò e mi guardò malignamente < Ma sei scema?? Mi hai fatto un male dell'accidente! > < Volevi per caso far morire la tua creatura e fare la sua fine?!?!? > Strabuzzai gli occhi dalla rabbia e uscii dalla casa. Rosalie mi corse dietro scusandosi e ringraziandomi. La perdonai e le dissi di non farlo più perchè io lo facevo solo per il suo bene. Andai in casa, presi una benda e le fasciai il braccio dove l'avevo morsa, così che non tornasse più quel livido maledetto. Quel livido che era comparso sul braccio di Anita pochi secondi prima che i Volturi la uccidessero. Scacciai quei pensieri dalla mente e ripresi a fasciare il braccio a Rosalie ancora più stretto, tanto lei non sentiva male. Sospirai e mi misi a sedere vicino a lei sul divano. Emmett la abbracciò con fare protettivo e lei si abbandonò fra le sue braccia. Che rabbia, perdinci! La vidi "addormentarsi" fra le braccia del suo amato e sospirai un po' invidiosa. La presi delicatamente in braccio e la portai in camera sua a riposare. Vietai a Emmett di starle vicino perchè poteva essere pericoloso, visto che Rosalie aveva sangue dentro di se dopo che io l'avevo morsa. Lui si oppose, ma non ci misi molto a convincerlo. Tornai in salone. Alice teneva in braccio Chanel, che anche se viveva dentro il corpo di una bimba di 6 anni, aveva comunque 2 mesi e poteva mutare il suo aspetto. Infatti ora aveva preso le sembianze di quando aveva poche ore, anche se sembrava avesse 6 o 7 mesi. Alice glielo aveva chiesto, perchè non aveva avuto il tempo di godersela a pieno. E ora eccola li, con la piccola in braccio e con Jasper accanto che le sorride teneramente. Uffa, ma lo fanno apposta tutti? Grr, che rabbia. Mi viene in mente Leah e alla rabbia che deve avere lei. In un certo senso siamo uguali. Tante emozioni provavo in quel momento: Dolore, odio, amore perduto, tenerezza, complicità, rabbia, rassegnazione, delusione. Troppe. Mi scappa un ringhio basso e per non dare spiegazione che non ci sono vado in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Non l'avessi mai fatto! Per sbaglio mi si rovesciò mezzo bicchiere addosso e non fui così veloce ad entrare in piscina, che mi spuntò la coda in mezzo al salone. Ero furiosa! Ora come facevo a ritrasformarmi?? Esme fu gentilissima: mi prese in braccio e, con molta fatica a causa della mia pelle scivolosa, mi portò in piscina. La ringraziai e mi feci un bagno ristoratore. E pensare che ovviamente la colpa era dei Volturi. GRRRR! Uscii dalla piscina ancora più infuriata di prima. Andai a sbattere contro Edward che venne lanciato in aria e fece una capriola in aria. Se avessi potuto spaccare una roccia lo avrei fatto con l'unghia del mignolo del piede!!! Come se non bastasse, Esme e Carlisle erano sul divano a baciarsi, dopo anni. AAAARG! Ma che è, vogliono farmi uscire di testa?? Ci sono quasi!! Mi distrasse l'urlo di Rosalie. Andai in camera sue e vidi che un altro livido le si era formato sull'altro braccio. La morsicai di nuovo per 5 volte, sicura al 101% che non sarebbero più venuti perchè ormai aveva il sangue necessario per far vivere il bambino. Le toccai la pancia ormai grande come se fosse incinta da 3 mesi e la portai in studio per farle l'ecografia. Era una femmina anche la creatura di Rosalie. Era una lei. Era una vampira normale, come la madre. Meglio. La riportai in salone e la feci sedere sul divano, ovviamente con Emmett vicino a lei. Nel frattempo, Jasper e Alice si baciavano dolcemente mentre la bambina la aveva in braccio Esme. Avevo bloccato la sua crescita, cosicchè lei crescesse con la velocità di Nessie e i suoi genitori potessero godere la sua età come dei genitori qualunque. Ormai, lei poteva solo aspettare un po'. Era piccola, ma parlava già. E anche tanto. Era come sua madre. Una chiaccherona a non stop. Però quando non parlava era come se non ci fosse. Beato Jasper, pensavo sempre, che ha un carattere così, perchè mia sorella è un bel tipetto proprio. Guardo l'orologio. 3 di notte. Ho un sonno dell'accidente, per cui vado a dormire in camera mia. Ordino a Emmett di svegliarmi se a Rosalie dovessero spuntare di nuovo quei lividi, e vado a dormire. Come se non bastasse, quella notte sognai Lucas. Amore, che stai facendo? Niente Lucas, sto cercando di entrare in piscina solo che con questo pancione mi risulta molto complicato. Vieni allora, ti aiuto io. Grazie amore. Mi sveglio dopo ore, mentre la tristezza mi torna dentro come un bigliettino. Mi viene da piangere ma resisto fino a che non arrivo in salone e vedo Rosalie e Emmett sul divano. Lui che le accarezza delicatamente il pancione e lei che gli sorride teneramente. E le lacrime si fecero strada, fino a che non resistetti e scoppiai a piangere e urlare. Jasper provoò con il suo potere, ma era troppo il dolore. Allora Alice, come l'altra volta, diede la bambina a Jasper e mi mollò un ceffone sonoro, Mi calmai e la ringraziai. Lei si riprese Chanel e andò in giardino con Jasper. Uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. Sospirai, sconsolata, e mi buttai sul divano. Presi una rivista di moda e cominciai a leggerla. Ma niente, la noia si faceva sempre più sentire. Così sfidai Emmett a una sfida a braccio di ferro. Indovinate chi ha vinto??

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Capitolo 20
*** Paura.. ***


Pov. Luna
Dopo il mio sfogo, mi sedetti annoiata sul divano e cominciai a leggere la mia rivista di moda preferita. Ma niente, la noia mi beccava sempre. Allora decisi di sfidare Emmett a braccio di ferro. Indovinate chi ha vinto?? Ma io, naturalmente! Eravamo su un masso al centro del bosco con tutta la famiglia che ci guardava. All'inizio non usai forza, per fargli credere che stesse vincendo. Poi, un minuscolo sforzo e VINSI! Spaccando la roccia in 4 e prendendomi un ringhio scherzoso di Emmett, che non accettava perdere. Tornammo a casa, io trotterellavo per il bosco come Heidi dalla felicità e Emmett borbottava un qualcosa di incomprensibile. Stavo ancora trotterellando, quando un'odore stranissimo mi arrivò alle narici e mi arrestai. Mi guardai in giro per più volte, ma non c'era niente. Scrollai le spalle e continuai a camminare fino a casa. Ma quel dubbio mi rimaneva dentro: che cos'era quell'odore? Boh. Tornammo a casa e io mi dileguai in camera a mettere a posto le scarpe. 552 paia, per informazione. Dopo mezz'ora circa, tornai di sotto a sedermi sul divano vicina a Alice, Chanel e Rosalie. Esme era in cucina. I ragazzi erano a caccia. Stavamo guardando la Tv, quando quell'odore mi tornò nelle narici fino a farmi ringhiare. Scattai in piedi e mi avvicinai alla porta, quando li vidi: era 5. Erano vampiri nomadi in cerca di rogne. Appena mi videro mi guardarono a bocca aperta e se avessero potuto sbavare, lo avrebbero fatto di sicuro. Tornai dentro, terrorizzata. Esme mi corse incontro e mi prese la mano per tranquillizzarmi, ma appena le indicai fuori lei guardò e sbiancò. Chiudemmo la porta a chiave e ci rinchiudemmo in fretta e furia in camera mia. Rosalie era terrorizzata. Anche lei, come me, era stata stuprata e i ricordi di quei momenti terribili si rifacevano vivi. Avevo paura per lei e per la bambina, ma ero così terrorizzata da non poter fare nulla. Bella era entrata dalla mia finestra, anche lei spaventatissima. Sentimmo sbattere la porta di ingresso. L'avevano sfondata. Dei passi pesanti e impazienti si avvicinarono alla mia camera, poi vedemmo aprirsi la porta e quei balordi entrare e afferrare Esme per un braccio, facendola urlare. Provai a fermarli, ma 2 di loro mi presero e mi portarono nella camera di Emmett e Rosalie. Provai a morsicarli, ma loro furono più veloci e mi violentarono brutalmente. Vedevo Alice che lottava contro gli altri 3 e Bella tirare loro dei calci dove non batte il sole. Esme era a terra, terrorizzata, che provava a difendere Rosalie, la bambina e se stessa. Io urlavo e loro più mi sentivano urlare più godevano. Riuscii a togliermeli di dosso dopo molto tempo, sputandogli addosso il mio veleno e mordendoli. Corsi nell'altra stanza e tagliai le braccia agli altri 3 ma gli altri 2 mi presero e mi tennero ferma. Avevo troppa paura per reagire. Poi, il miracolo. Vidi Carlisle entrare come una furia dalla finestra e gli altri entrare come tornadi dalla porta, facendo a pezzi quei 5 e bruciandoli in giardino. Eravamo sconvolte. Chanel era immobile, piangeva e urlava dalla paura avendo vista la madre schiaffeggiata per più volte. Jasper ringhiava più furioso che mai e continuava a chiedere a Alice se le avevano fatto qualcosa. Lei però, non rispondeva da quanto era sconvolta. Esme, passata la paura, venne ad abbracciarmi, sapendo quello che mi avevano fatto quei due balordi. Io piangevo, singhiozzando e urlando. Appena Carlisle si avvicinò a me, io per la paura lo scaraventai contro la parete opposta. Lui e gli altri non si avvicinarono più a me, ma la paura la si poteva tastare. Rosalie era appoggiata al muro, con gli occhi sbarrati e con Emmett che la cercava di consolare. Jasper usava il suo potere al massimo, e dopo un po' tutte si calmarono, a parte me. Loro mi avevano violata, e brutalmente pure. Non avrei mai dimenticato questo giorno. Rosalie venne fatta sdraiare sul mio letto. Rischiava di perdere la bambina. Io mi alzai, barcollando, e mi avvicinai a lei. Le passai la mano sulla pancia, lasciandole sopra un vapore che avrebbe protetto la bambina, affinchè non morisse. Carlisle le fece l'ecografia. La bambina era salva. Emmett corse, sbagliando di brutto, ad abbracciarmi e io, per la paura, lo feci volare fuori dalla finestra, con le lacrime agli occhi. Poi, svenni.
Angolo autrice: Ciaooo! come va ragazzi? a me bene! La storia sta prendendo una piega diversissima da quella che mi aspettavo e più bella. spero vi piaccia. Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensita e anche i lettori silenziosi. Vi prego recensiteeeeeeeeeeeeee! Ciaooo!

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Capitolo 21
*** Oh, mio Dio! ***


Pov. Luna
Paura, buio, dolore. Era quelle le emozioni che sentivo in quel momento. Non so dov'ero, ma sapevo solo che cosa c'era li. Un fuoco, alto e minaccioso, che bruciava la mia piccolissima briciola di fiducia che avevo verso il mondo maschile. Un urlo, poi un altro e un altro ancora. Il pianto di un bambino. Il sibilio del vento fra gli alberi. La mia immagine, coperta da rughe e occhi neri che mi guardavano famelici. Le lacrime, la debolezza. Tutto questo vedevo e provavo. Mi svegliai e mi ritrovai Carlisle a fianco che preparava una sacca di sangue da iniettarmi. Mi guardai attorno, ero nel suo studio, e avevo paura di lui. Terrore. Urlai, lui si girò e mi corse a fianco. Sbarrai gli occhi e gli ringhiai contro. Era scioccato. Lo spinsi via e, con le poche forze che avevo, mi trascinai giù dalle scale a forza, poi caddi a terra, urlando. Continuavo a urlare e Esme mi venne incontro. La guardai negli occhi e piansi, piansi lacrime amare. Pochissimi secondi dopo tutti erano corsi da me a vedere cosa avevo. Io urlavo, mi dimenavo sul pavimento di marmo, piangevo e mi sentivo attraversata da una fitta di dolore. Emmett provò ad aiutarmi, ma io gli ringhiai contro e mi allonatanai sempre da coricata, scalciando e urlando. Poi, smisi di urlare, mi guardai il petto e vidi impresso sopra il disegno di un delfino. Lizzie! Dov'era Lizzie?? Non feci nemmeno in tempo a chiedermelo, che Alice mi stava portando la collana con sopra Lizzie e me la stava mettendo al collo. Chiusi gli occhi, li riaprii e vidi tutti fissarmi preoccupati al massimo. Io fissavo prima Lizzie, poi tutti, poi Lizzie, poi mi sedetti. Mi guardavo in giro e vidi che in fondo alla porta Leah e gli altri lupi mi guardavano com gli altri. Mi guardai le mani. Erano secche come fichi. Mi alzai, cercando di non cadere, slatai e mi buttai in piscina. Lizzie, il delfino sopra alla collana che mi aveva regalato Lucas il giorno prima di morire. Senza lei, ero perduta. Lei aveva la mia anima dentro, e se per caso dovesse rompersi, io morirei all'istante. Uscii dall'acqua, i ragazzi e i lupi maschi erano li, fuori, ad aspettare che io uscissi. Morivo di paura. Jasper lo sentiva, si vedeva dalla faccia, e non capiva il perchè. Tremavo come una foglia, un po' perchè era inverno e un po' dal terrore. Ma perchè non mi lasciavano in pace? Volevano torturarmi? Cominciai a singhiozzare senza piangere, mi ero inginocchiata e mi tenevo le mani intrecciate sul cuore. Si avvicinarono, e io ringhiai. Leah si fece strada fra tutti, mi prese per mano e mi consolò. Sapeva cosa era successo, e ne era rimasta profondamente colpita. Io continuavo a singhiozzare. I ragazzi mi guardavano sbigottiti. Il vento gelido mi colpì in faccia e io rabbrividii. Leah mi abbracciò per scaldarmi e, facendo spostare tutti, mi portò in casa. Io mi sedetti sul divano, ancora abbracciata a Leah. Avevo freddo e lei mi prese una coperta che era li sul divano. Mi stavo scaldando ma avevo ancora freddo, così Esme mi preparò una cioccolata calda. La bevetti lentamente, gustandomela. Intanto i lupi, eccetto Jacob e Leah, erano andati via e tutti i vampiri maschi erano li davanti alla porta a fissarmi. Come l'altra sera quei 5. Mi vennero i brividi di paura, Leah mi strinse ancora di più a sè. Mi sentivo stranamente al sicuro fra le sue braccia. Posai la tazza sul tavolino e mi rannicchiai li, a guardare la Tv fra le braccia di Leah. Alice intanto si era unita a noi e Rosalie e Bella anche dopo qualche minuto. Appena Emmett provò a sedersi vicino a Rosalie, nell'altro divano, io tremai di nuovo. Lo fissavo terrorizzata. Bella provò a accarezarmi per tranquillizzarmi, ma il ricordo di quei bastardi che mi violarono era ancora vivo, e la sensazione di quelle mani che si strusciavano su di me c'erano ancora. Mi venne un colpo di sonno e mi addormentai fra le braccia di Bella, che ancora mi accarezzava i capelli. Leah era andata via. Mi sveglia molto tempo dopo. Rosalie aveva la pancia enorme, segno che era quasi il momento. Mi ero ripresa abbastanza bene da quella crisi. Non avevo più il terrore a stare vicino a un ragazzo, ma avevo ancora poca fiducia a stare da sola in una stanza con un maschio. Era in camera mia, e Rosalie era sdraiata sul mio letto. Le vidi dipingersi sul volto un ghigno di dolore e poi la sentii urlare. Erano iniziate le doglie. Con l'aiuto di Esme la aiutai a cambiarsi e, dopo altre 3 ore, nacque Melanie. Aveva i capelli castani e era di statura normale per una bambina. Erano ricci come quelli del padre, ma la forma del corpo erano della madre. Erano tutti e due emozionati al massimo, ma Rosalie doveva riposare. La lasciammodormire in camera sua anche lei per un giorno intero.
Pov. Rosalie
Finalmente, ero al settimo cielo. Avevo da pochi minuti partorito Melanie. Era bellissima. Emmett aveva gli occhi lucidi e io ero emozionata ma stravolta. Mi lasciai andare a un lungo sonno. Un giorno intero. Qunado mi svegliai, vidi che Melanie era vicina a me e dormiva. La presi in braccio ma lei continuò a dormire e la portai di sotto. Alice mi venne ad abbracciare e tutti gli altri fecero lo stesso. Ora Chanel aveva l'aspetto di una bambina di 10 anni e capiva perfettamente tutto. Melanie si svegliò e mi sorrise. Aveva già tutti i denti. Le sorrisi anche io e mi sedetti sul divano senza scollarle gli occhi di dosso. Lei era la mia creatura, l'avevo messa al mondo io, era mia figlia. Non avevo mai potuto immaginarlo, ma era così.
Pov. Luna
Un giorno era passato, Rosalie era li, raggiante, con la bimba in mano. Io avevo lo sguardo in basso, ero depressa. Un'odore mi venne alle narici. Un'odore fin troppo familiare. I Volturi erano tornati.

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Capitolo 22
*** I Volturi.. ***


Pov. Luna
Erano li, davanti a noi, e mi fissavano incantati. Carlisle prese parola < Aro, amico mio, perchè questa visita? > < Carlisle, che piacere vederti. Siamo qui per una visitina di cortesia e anche perchè abbiamo saputo di Alice e Rosalie > Mentre diceva questo, Emmett e Jasper strinsero le proprie mogli e le bambine a sè, come per proteggerle. Io alzai lo scudo fisico su tutta la famglia, non si sa mai < Tranquilli, Emmett, Jasper non toccheremo affato le vostre mogli. Piuttosto tu > Disse guardandomi estasiato < Tu, si proprio tu Luna, mi chiedo perchè non sei voluta entrare nella guardia. > Avevo paura, anzi no, terrore. Jasper mi mandò un'ondata di calma, lo ringraziai con un occhiata e cominciai a parlare < Aro, tu speravi tanto che io entrassi nella Guardia vero?? Lo speri ancora ora, si vede lontano un miglio, ma io non entrerò mai a far parte della tua setta di maledetti assassini! MAI! > < Beh, volente o nolente, dovrai per forza mia cara > < Oh ciccio, io non sono per niente tua e cara chiaro??? Ficcatelo in quella testolina! E comunque, sono diventata immune pure a quella brutta ......... che hai li vicino e a tutti gli altri, per cui.. > < Oh ma come ti premetti di dare a me della .........?? Brutta ....!! > e Jane mi saltò addosso, o meglio tentò, perchè io la bloccai a mezz'aria e le staccia entrambe le braccia. Mi guardava terrorizzata, mentre io fissavo famelica di vendetta Aro. Mi girai verso Carlisle, ma lui mi rimproverò con lo sguardo. Io sbuffai, nervosa, e le riattaccai le braccia. < Jane, stai brava e torna al tuo posto. Hai visto, Luna, che sei indispensabile per noi? Sei bella, forte e sensuale.. > < Ti ho detto di non dirlo più perchè stavolta  non stacco le braccia a lei, ma qualcos'altro a te!! > < Avanti Luna, so che sei innamorata di uno di noi e che vuoi con tutto il cuore entrare nella Guardia, noi ti stiamo dando il libero accesso... > < Oh ma che ti sei fumato vè?? Sai che io sono legata indissolubilmente a Lucas e tu me lo hai strappato dalle braccia insieme a Anita e a.. No, non entrerò a far parte della guardia. MAI! > < E se... > e Jane fece cadere a terra tutti, doloranti, a parte Bella, che venne bloccata da Demetri. Vidi Chanel e Melanie che piangevano terrorizzate e le loro madri che le guardavano piene di rabbia per non poter far niente. Guardai Aro con un odio sprezzante. Lui ghignò soddisfatto e mi fissò famelico. Cavolo, ero in costume da bagno ancora! Marcus si avvicinò a me e mi baciò il collo. Era l'unico rimasto single, perchè la moglie era morta anni prima. Lo spinsi con forza via, ma lui tornò vicino a me e mi prese i polsi. Gli ringhiai ferocemente, ma lui non mollava. Allora tirai fuori i denti da squalo ma lui, anche se disgustato e terrorizzato, non mollò. Caius si avvicinò e mi prese Lizzie dal collo. Sgranai gli occhi. Dovevo salvare la mia famiglia, ancora dolorante sotto lo sguardo di Jane. Bella mi implorava con lo sguardo di salvarli. Sospirai, poi mi venne in mente un'idea. Mi girai verso Marcus, che mi fissava ancora più esaltato, e lo baciai con finta foga. Lui mi lasciò le mani ma io continuavo a baciarlo. Dovevo far credere a Aro e agli altri che non riuscivo a resistergli. Bella prima mi guardò schifata, poi capì. Io continuavo a baciare Marcus, cercando di reprimente il disgusto che avevo. Aro fece cenno a Jane di smettere e i miei famigliari si calmarono, eccetto le bimbe che vennero accuratamente prese in braccio e calmate dalle loro mamme. Gli altri mi guardavano confusi e schifati allo stesso tempo. Io intanto, stavo tirando fuori le mie qualità di sirena, facendo impazzire Marcus, che mi buttò a terra, e cercò di togliermi il pezzo sopra. Lo lanciai di lato, mi alzai e liberai Bella dalla stretta di Demetri. Lei alzò lo scudo sulla famiglia e io rafforzai il mio. Marcus si alzò, nel frattempo, e mi guardò ancora più eccitato. Io gli ringhiai e lui mi saltò addosso. Lo scaraventai via con un calcio dove non batterà mai il sole, mentre Emmett e Edward saltarono addosso a Jane, immobilizzandola. Alice fece lo stesso con Demetri, mentre Felix venne immobilizzato da una furiosa Esme. Renesmee e Jacob, che erano entrati dalla finestra della loro camera al piano di sopra, si lanciarono su Caius. Mentre io immobilizzavo un Marcus eccitato al massimo, mi avvicinai minacciosa a Aro, che mi fissò terrorizzato e eccitato anche lui al massimo. Ma che avevo di particolare?? Ah si, ero una sirena in costume da bagno. Immobilizzai anche lui. Jasper intanto, era intento a immobilizzare Renata, che aveva tentato di morderlo. Io intanto, guardavo Carlisle nell'attesa di un suo cenno positivo. Lui però si avvicinò a me, mi mise una mano sulla spalla e fece cenno di no con la testa. Gli ringhiai, ma lui non cambiò idea. Sbuffai incavolatissima, ma non li lasciai andare, non ero cosi scema. Non volevo più che un uomo mi toccasse senza il mio consenso. Non potevo più permetterlo. Mi avvicinai a Aro e gli strappai dalle mani Lizzie. Me la rimisi al collo, tanto il mio poere era espanso a tutto il corpo e al mio volere. Mi girai verso Rosalie, che teneva in braccio Melanie e per mano Chanel. Mi avvicinai, presi Chanel, e le dissi di cantare. Mi guardò con gli occhi sbarrati, io le sorrisi e la incitai a cantare. Lei mi disse che non sapeva cantare bene, ma io la guardai male e le dissi di cantare. Cominciò a intonare prima un La, poi un Si, e arrivò al Do, dove mi aggiunsi io con la voce da vampira che risultava orribile. Allora mi trasformai, mi misi seduta a terra e intonai una antichissima canzone, con la voce che risuonava angelica nella stanza. I Volturi mi fissarono incantati, mentre gli altri, che mi avevano già sentita, non ci fecero caso e continuarono a tenere bloccati tutti. Smettemmo di cantare, mi avvicinai a Aro, gli diedi una specie di bacio a fior di labbra, come per fargli capire che mi faceva schifo. Non li uccisi, anche perchè Jane era riuscita a liberarsi e ad avvicinarsi a me pericolosamente. Mi prese la collana, e la lanciò a terra.
E il delfino si spezzò.


Angolino autrice: ciaoooo! Tranquili è a lieto fine! Mi ispirava tanto questo capitolo, forse è l'unico che mi ispirava. Vi prego recensiteeee! Ciaooo! un bacio. Alba97

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Capitolo 23
*** Miracolo e.. ***


Pov. Luna
E il delfino si spezzò. Pensai sono morta, ma dopo pochi secondi vidi che dalla collana uscì della cenere. Mi avvicinai, la raccolsi e la annusai. Una voce familiarissima mi fece sussultare. Veniva dalla polvere. La misi giù e la vidi ricomporsi in un umano, o per essere precisi in un corpo da uomo. Quandò finì, non potevo crederci: avevo portato Lucas tutto il tempo nella collana dove pensavo ci stesse la mia anima! Mi alzai, mi allontanai da lui, pensando fosse però un miraggio. Mi avvicinai a Alice e le chiesi se lo vedeva anche lei. Mi annuì. Allora mi girai verso di lui, che mi sorrideva e mi tendeva una mano. Mi avvicinai cautamente e gli presi la mano. Era vivo, davanti a me e mi sorrideva. Allora capii. E gli saltai al collo, abbracciandolo e piangendo dalla commozione. Poi mi staccai, lo guardai e lui, sempre sorridendo, prese un anello dal suo dito, lo aprì e uscì altra cenere da esso, mettendomela su una mano. La annusai e la appoggiai a terra. Tutti erano strabiliati. I Volturi si stavano rodendo di rabbia, ma fra poco avranno una lezione che non si scorderanno mai. Dalla polvere infatti, rinacque Anita. Con le lacrime agli occhi la presi in braccio e la cullai delicatamente, come se potesse spezzarsi. Lei mi sorrideva e mi guardava finalmente felice, con quei suoi occhioni rosa. Mi girai verso Alice che, sempre con il collo di Demetri fra le mani, aveva gli occhi lucidi, come tutte le altre in casa. Diedi Anita a Lucas, mi avvicinai a Jane, e la ringraziai. Poi, la immobilizzai e, finalmente con il consenso di Carlisle, la uccisi. Gli altri fecero lo stesso con il resto della guardia, perchè Aro e Marcus li avevo in mano io e Caius lo avevano Jake e Nessie. Mi avvicino a Aro, lo guardo maliziosa, volgio che muoia eccitato. Lui ringhia sorridendo, ha gli occhi pieni di desiderio, allora mi avvicino a lui, e lo uccido. Lo stesso con Marcus. Pochi minuti dopo, i Volturi stanno nel nostro giardino, a bruciare. Carlisle è dispiaciuto, loro erano nemici di tutti i vampiri, ma erano comunque come noi. Solo per razza però. Tutte sono strette ai loro compagni. Lucas era rimasto in casa con Anita. Quasi con frenesia entro in casa, mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente < Mi sei mancato amore. > < Anche tu, Luna. Anche tu. > e mi abbraccia.Lo guardo ancora meravigliata, e poi piango. Lui mi mette un dito sotto il mento emi sooleva il viso, per poi chiedermi perchè piango < Perchè piangi, amore? > < Lucas, piango perchè ho paura di perderti di nuovo. Non immagini quanto sono stata male da quando sei "morto". Mangiavo poco, ero sempre triste, un giorno qui sono scoppiata e non ho retto al dolore. Lucas, ho paura. Promettimi che non mi lascerai mai più. Ne tu ne la piccola. > < Te lo prometto amore. Ti amo. > < Anche io. > e lo abbraccio. La mia bambina mi chiama con un urletto, la prendo in braccio e la coccolo. Quanto mi è mancata, la mia piccola! Sospiro, sempre con lei in braccio mi dirigo verso la porta di ingresso. Lucas mi segue, è sempre protettivo nei miei confronti. Lui, il mio angelo. Biondo, occhi li aveva azzurri, ora li ha bku come il mare, alto e abbastanza muscoloso. Anche lui come me è vampiro, ma è uno di quelli particolari, che come me mangia tutto. Usciamo abbracciati, e appena Esme ci vede, comincia a singhiozzare dalla commozione. Carlisle la abbraccia. Io sorrido al mio ragazzo, e vado incontro a Alice, abbracciandola. Poi, presento a tutta la famiglia i miei amori < Ragazzi, questi sono Lucas e Anita. Eccoli qui, è una vita che speravo di fare questo e ora, che lo sto facendo, non ci credo ancora. Ora mi sento finalmente felice. Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Solo che capisco che ora non vorrete più stare con noi, anche perchè vi ho portato un mucchio di guai. Ma non preoccupatevi, io e Lucas ce ne andremo a vivere in Spagna, nella mia vecchia casa. Andremo via domani. > Sentii un ringhio, mi girai verso l'origine di quel ringhio: Rosalie. Si avvicinò a me e mi quasi urlò in faccia < Tu, tesoro, sei tutta matta! Scusa eh, ma una persona normale non manderebbe via una ragazza che l'ha aiutata a diventare madre da vampira e l'ha pure salvata da una morte certa solo perchè lei ha trovato finalmente il suo ragazzo e sua figlia! Voi non andrete da nessuna parte, vero Carlisle? Esme? > Loro annuirono, io gli saltai al collo felicissima e li ringraziai. Ero felice, finalmente dopo anni. Mi staccai da quell'abbraccio e andai al fianco di Lucas. Lui mi sorrise, e io mi accoccolai fra le sue braccia. Anita era scesa e ora gattonava vicino a Emmett. Si avvicinò a lui, lo guardò un po' dubbiosa, poi urlò < Ma tu sei enorme! > Scoppiammo tutti a ridere, poi Emmett la prese in braccio e la fece volare. Lei rise di gusto, poi si girò verso di me e mi lanciò un immagine: cibo. Aveva fame. Sempre ridendo, la presi in braccio e la portai a caccia, facendole bere tutto un cervo. Poi tornanno indietro. Lei aveva ancora la bocca sporca di sangue e rideva. Non so perchè rideva, ma sapevo solo che io ero felice per aver ritrovato la mia famiglia.

Pov. Alice
Mia sorella ora ha ritrovato la felicità, ritrovando il suo Lucas. Mi chiedo come abbia fatto a non accorgersene. Un urlo mi desta dai pensieri: Chanel. Corro da lei e vedo che ha un ginocchio sbucciato. Un momento! UN GINOCCHIO SBUCCIATO? Dove c'è un ginocchio sbucciato c'è sangue giusto?? Oh, no! Jasper, nooooooooooooo!!!!!
Angolino autrice: Ciaooo! Come ho già detto nello scorso capitolo, la storia è a lieto fine e non è ancora finita! Non preoccupatevi! Al prossimo capitolo, recensite più che potete! Grazie, Alba97
 

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Capitolo 24
*** Sogno, delusione e.. ***


Pov. Luna
Jasper, noooooooooooooo!! AAAAAAAH! Mi svegliai, urlando. Dove mi trovavo? Chi erano quelle persone che erano nel mio sogno?. Mi guardavo intorno: 5 ragazzi erano intorno a me e mi guardavano preoccupatissimi. Li riconobbi dopo molto tempo: uno era Emmett, il vampiro- orso con i capelli neri e grosso come un armadio a 6 ante; l'altro era Jasper, il vampiro-empatico; il terzo era Edward, il ragazzo di Bella; il quarto era Carlisle, il capo-famiglia; l'ultimo era Jacob, il licantropo amico di Bella. Ero sul divano, stavo dormendo. Un pensiero fisso mi venne in mente: Alice. Dov'era mia sorella?? Mi guardavo in giro spaventata. Carlisle mi accarezzava dolcemente la testa e sua moglie, Esme, mi stava preparando qualcosa da bere. Jasper mi cercava di calmare, ma non ci riusciva. Stavo per scoppiare a piangere, quando vidi Alice scendere le scale e venirmi incontro. Mi alzai e caddi in terra. Ma da quanto dormivo?? Mi tirò su Emmett, mentre Alice mi prese la mano e poi mi abbracciò. Mi sciolsi dall'abbraccio, le guardai il ventre e poi guardai Jasper. Mi girai verso Edward, che stava leggendo i miei pensieri e stava preoccupandosi ogni secondo di più. Mi girai di nuovo verso Alice e la tempestai subito di domande < Cosa è successo?? Per quanto ho dormito?? Dove sono gli altri?? > < Tesoro, il giorno dopo averci incontrati, i licantropi ti hanno ferita gravemente, ma grazie a Carlisle ti sei salvata. Hai dormito poi per 8 giorni di fila, cavolo! Ci hai fatti preoccupare tantissimo.. > < Mi dispiace. > Poi, un ringhio. Mi girai verso la porta e vidi dei lupi enormi che mi guardavano dispiaciuti. Mi avvicinai a loro, infuriata, e gli ringhiai minacciosa. Alice mi prese per un braccio e mi rassicurò. Guardai il dito di Alice, la fede c'era. Vuol dire che una parte del sogno era vera. Poi guardai il suo ventre e provai a vedere se dentro c'era qualcosa. Niente. Mi girai verso il lupo bianco sulla porta, e lessi che mi odiava. Stavo diventando scema. Poi, vidi che seduta sull'altro divano c'era una bambina: Nessie. Mi sorrideva e aspettava che io mi avvicinassi a lei. Camminai, mi avvicinai a Carlisle e lo abbracciai sussurrandogli un grazie all'orecchio. Poi, piansi. Alice mi venne vicina  e mi accarezzò la guancia, ma non riuscivo a calmarmi. Non sapevo nemmeno perchè piangessi. Sapevo solo che un'immagine mi era apparsa in mente: me con una bambina , mia figlia, in una casa identica a quella. Mi tirai in piedi di scatto, mi girai verso quella porta, feci un salto per evitare i lupi e corsi via, ancora con le lacrime agli occhi. Non riuscivo a capire perchè stare in quella casa con tutta quella gente mi facesse ancora così male. Insomma, il mio era solo un sogno. Non poteva succedere davvero. O forse si? Mi fermai e mi sedetti su una roccia. Mi sentivo un peso al cuore, come se avessi dovuto rivelare a qualcuno quello che avevo visto. Io non ho mai avuto ne una figlia ne un marito. Si, ero una sirena vampiro, ma non c'entra. Le ragazze, a parte Bella, non avevano figli. E ok. Leah mi odiava, e ok. Ma cosa c'entrano i Volturi con me? E quella mia presunta famiglia?? Un fruscio e un tonfo sospetti mi fecero rinveire, facendomi girare verso un punto impreciso davanti a me: i lupi mi avevano raggiunta. Si erano tramutati in forma umana. Un certo Paul si avvicinò a me e prese parola < Senti, Luna, non abbiamo fatto apposta quello che abbiamo fatto 8 giorni fa. Ti prego, perdonaci. > < Io non ce l'ho con voi, cioè non molto. Solo voglio stare sola qui. E.. > Quando mi si spezzò la voce dal pianto e esplosi: lanciai un urlo e scoppiando a piangere mi accasciai a terra. Un paio di possenti braccia mi presere e mi sollevarono. Vedevo tutto sfocato. Sentivo delle voci che mi chiedevano come stavo, ma non riuscivo a parlare. Non ne avevo la forza, ne la voglia. Mi lasciai cullare da una dolce ninna nanna che avevo in testa, e mi addormentai di nuovo. Mi sentivo strana, non so perchè, ma quando mi svegliai mi trovai un ago nel braccio. Rabbrividii. Odio gli aghi, li ho sempre odiati. Ero un po' intontita e soprattutto, non ero a casa mia. Ero in una stanza con le pareti rosse, e una porta verde dove stava una ragazza sulla ventina, con una cicatrice enorme sulla parte destra della faccia, che mi sorrideva. Provai a alzarmi, ma vidi che avevo l'altro braccio legato al letto con una catena. Una catena?? Mi girai verso la ragazza e le parlai < Ciao. Non so chi sia tu, ma so solo che voglio vedere Alice. > < Io sono Emily, Alice sta arrivando con tutta la famiglia Cullen, dovrebbero essere qui a minuti. Non preoccuparti, qui starai al sicuro. > Vicino alla ragazza c'era una bambina, all'incirca di 3 anni, che mi fissava curiosa. Le sorrisi debolmente, e mi buttai di nuovo sul letto. Delle odiose lacrime mi stavano scendendo dagli occhi. Cercavo di fermarle, ma era troppo difficile. Mi pizzicavano gli occhi e un groppo alla gola si era formato da pochi secondi, impedendomi di deglutire. La ragazza e la bambina si avvicinarono a me e Emily mi accarezzò amorevolmente una guancia. Le sorrisi, ma non riuscivo comunque a smettere. Ad un tratto, un ragazzo alto e bruno si avvicinò alla ragazza e la baciò a fior di labbra, poi prese la bambina in braccio e la portò via. Emily mi tolse l'ago dal braccio, e lo posò sul comodino. Il buco si richiuse subito. Poi, l'odore inconfondibile di mia sorella mi arrivò alle narici e poi la sua immagine mi si formò davanti. Mi saltò al collo preoccupata e arrabbiata, si capiva dalla forza che aveva esso, e cominciò a urlarmi contro. Io ero sempre più mortificata, fino al punto che spezzai le catene con una forza spaventosa e lanciai un gemito di dolore buttandomi poi a terra. Nel frattempo era arrivato Jasper che stava provando a calmare Alice. Emily era subito accorsa in mio aiuto, iniettandomi del tranquillizzante. Il dolore piano piano si stava dissolvendo, ma sarebbe tornato, un giorno, e io dovevo essere pronta a tutto. Alice, dopo la sfuriata, si pentì subito del suo gesto e corse ad abbracciarmi, scoppiando poi a piangere. Un'altra fitta mi colpì, facendomi cadere a terra e facendo prendere un "infarto" a Alice e Jasper. Quella fitta, maledetta, che mi portava a ricordare il dolore che mi portavo dietro da anni. Un dolore indimenticabile. Un dolore che ti segna. Il dolore della morte.
Angolino autrice: Ciaoooo! Si, lo so, forse vi ho un po' delusi, ma così la storia alla fine risultava banale! E comunque le sorprese non sono finite!! NE vedrete ancora delle belle! Per prima cosa, rispondo per la pri,ma volta alle recensione che non vedevo dal 8 capitolo:
Austen95: guarda non dirmelo, anche io dico che Jane avrà vita breve, molto breve, ma non nel modo che pensate! E, no, non farebbe mai del male a Chanel, visto che lei non esiste ancora. O forse mai?? Chi lo sa!
KiarettaXMartyAiLovU: si, si risolverà in maniera impeccabile. Peccato che non si sappia come si risolverà..

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Capitolo 25
*** Imprinting.. ***


Pov. Luna
Ero ancora li, a casa di Emily, accasciata a terra per riprendermi. Alice mi fissava in maniera strana, come se quello che mi succedeva fosse colpa sua. Provavo a spiegarglielo, ma la voce non mi usciva. Nel frattempo tutta la famiglia era entrata nella stanza e mi accerchiava. Mi stavo riprendendo, finalmente, ma non riuscivo ancora a parlare ne a muovermi. Era strano, le altre volte passava tutto abbastanza in fretta. Cercai di guardare che cosa mi aveva iniettato Emily, ma non riuscivo. Oltre alla mia famiglia, mi sentivo fissata. Spostai lo sguardo alla finestra e vidi un lupo che mi fissava preoccupatissimo. Non ci capivo più niente. Ad un tratto, mi sbloccai e riuscii a alzarmi, barcollando, e a parlare. Mi ero appoggiata alla spalliera del letto, e avevo le lacrime agli occhi. Cercavo di trattenerle, anche perchè non sapevo perchè stessi per piangere. Ma le lacrime scendevano, odiose, e non c'era verso di fermarle. Edward cercava in ogni modo di entrare nella mia mente, ma io l'avevo bloccata. Non volevo che nessuno sapesse quello che mi era successo. Non ancora, almeno. Sospirai, mi ero ripresa quasi del tutto. In quel momento mi odiavo perchè avevo fatto preoccupare tutti. Non volevo che si preoccupassero, anche perchè non ce n'era bisogno. Mi incamminai lentamente verso l'uscio, quando una mano gelida mi si poggiò sul'avambraccio bloccandomi. Mi girai, leggermente infastidita. Era Carlisle. Mi disse che non dovevo più farlo. Altre lacrime. Mi scostai dalla presa, mi rigirai verso la porta e in modo solenne con la testa alta uscii. Non intendevo fermarmi. Mi si pararono davanti due ragazzi-lupo: uno era Sam, o almeno mi sembrava lui, l'altro non lo avevo mai visto. Dietro di loro, Bella. La guardai, implorante, ma lei non cambiò idea: non potevo andare via. Sbuffai, infastidita, e girai lo sguardo in cerca di un uscita. La finestra della cucina era aperta, e non c'era nessuno a bloccarmi. Feci un balzo, e fui fuori. Finalmente libera! Corsi più veloce che potetti, anche se ero ancora debole e non ero molto veloce, per cui mi raggiunsero subito i lupi e Bella. Ringhiai, esasperata: non chiedevo altro che un po' di solitudine e ogni volta si aggiungeva qualcuno. Bella si avvicinò e mi abbracciò. La abbracciai per un secondo, poi la lasciai e le chiesi di lasciarmi sola. Lei si rifiutò, ma io le feci cambiare idea, spaventandola: le ringhia ferocemente, nella mia versione sqaulo. Si, anche quella parte del sogno era vera. Anche se la odiavo. Lei acconsentì, anche se era ancora contraria. Solo un lupo, nero e enorme, non andava via. Lo guardai male, ma lui si trasformò in umano dietro a un albero e mi venne vicino, cominciando a parlare < Ciao, io sono Seth, tu devi essere Luna giusto? Piacere di conoscerti. > < Si sono io. Perchè sei ancora qui? > < Perchè devo parlarti. > < Sono qui, avanti parla. > < Vedi, noi licantropi, una volta nella vita, quando guardiamo negli occhi una persona e ci accorgiamo che lei è la nostra anima gemella, il mondo per te comincia a girare intorno a lei. Questo fenomenosi chiama imprinting, ed è eterno. > < E io cosa c'entro in tutto questo? > < Stavo giusto per dirlo. Vedi, io ho avuto l'imprinting. Con te. > Sbarrai gli occhi, sorpresissima. Una bella ragazza si, una gran gnocca si, ma mai imprinting. Feci un passo indietro, finendo per terra. Seth mi corse subito in aiuto. Mi sollevò delicatamente. Gli sorrisi e lo abbracciai. Intanto, uscì Sam da dietro un albero, sorridendo a Seth. Li guardai confusa, e Seth mi spiegò che lui era venuto qui per caso e aveva visto e sentito tutto. Mi ero arrabbiata, e non poco, perchè erano comunque dei discorsi privati e non mi sembrava giusto che tutti ascoltassero. Per cui alzai i tacchi e mi misi a correre verso la mia casa, lasciandoli i due lupi a guardarsi perplessi. Pochi minuti dopo, ero di fronte a acas Cullen. Non c'era ancora nessuno. Bene! Pensai mentre attraversai l'uscio, per andare a sedermi sul divano. Sospirai, poi cominciai a pormi delle domande sul sogno. Anzi, ci provai, visto che pensavo solo alle parole che mi aveva detto Seth. Imprinting, aveva detto. Wow, altre ragazze dovrebbero essere state al masimo della gioia, ma non io. Anzi, ero decisamente scocciata. Non mi andava di essere la ragazza di qualcuno che non amavo. Era abbastanza carino, ma non era il mio tipo. Ancora nei miei pensieri, stavo, quando entrarono Jacob e Sam. Si avvicinarono a me e cercarono di convincermi a seguirli. Ma perchè nessuno voleva capire che volevo stare sola? Gli risposi di no più volte, alla fine quando Jacob mi prese pe run braccio, gli ringhiai e gli tirai un calcio nello stomaco, poi scappai al piano di sopra, in camera mia, chiudendo a chiave, mi buttai sul letto e dopo un po' si singhiozzi, mi addormentai.

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Capitolo 26
*** Shopping, bagno e.. ***


Pov. Luna
Mi svegliai. Avevo dormito male e avevo ancora sonno, ma non riuscivo più a dormire. Così mi alzai, lentamente, mi stirai un po' e mi misi a cercare un paio di shorts e una t-shirt nell'armadio. Me li misi, mi guardai allo specchio e sobbalzai: sembravo un mostro. Avevo le occhiaie viola e i capelli smorti. Era ora di andare a caccia. Sbuffai. Odio andare a caccia. Anche se il sangue degli animali è dolcissimo, non era nella mia natura cacciare.  Mi avviai alla porta, scesi le scale e salutai tutti. Mi fissavano sconvolti. Con fare annoiato, chiesi se qualcuno doveva andare a caccia, poi guardai il colore degli occhi di tutti: Jasper e Bella dovevano cacciare. Si alzarono e insieme uscimmo. Cominciammo a correre, io ero in testa, anche perchè non vedevo l'ora che finisse tutto. Cacciai 7 cervi e 3 orsi, così sarei stata a posto per un anno intero. Tornammo a casa dopo molte ore. Appena varcammo l'uscio, Emmett mi venne vicino e si congratulò con me per la caccia. Lo guardai confusa. Mi indicò Alice e capii tutto. Gli sorrisi, poi mi abbandonai sul divano. Dopo un po', vidi mia sorella che sorrideva sadicamente al suo compagno. Sapevo cosa voleva dire quello sguardo e quel sorriso. Ridacchiai, mentre Jasper mi implorava con lo sguardo di aiutarlo. Presi per mano mia sorella, la portai in camera mia e le mostrai il mio armadio-centro commerciale. Eh si, perchè lo shopping era la mia passione. Avevo un armadio a 4 piani, con dei negozi che esponevano i miei vestiti. Alice ne rimase esterefatta. Dopo pochi minuti, mi chiese di convincere Jasper a fare shopping con noi. Le sorrisi, poi ci avviammo in fretta da lui, che appena ci vede scappò da Esme. Esme però, lo aveva già difeso troppe volte e gli disse < Ah no caro, oggi no. Non posso mettermi contro Luna e tua moglie! Guardale!! Se solo ci provo mi mangiano viva! Dai, che ti costa? > < Gia, cucciolo, che ti costa? Tanto poi ricevi sempre la tua ricompensa.. > gli disse maliziosa Alice. Jasper la guardò famelico, e acconsentì. Io e Alice gridammo per la gioia, poi corremmo prendendo Jasper per un braccio verso la mia Porsche rosa. Mettemmo Jasper alla guida e ci accomodammo dietro, a pensare a tutti i negozi che avremmo svaligiato. Pochi minuti dopo, eravamo a Seattle. Vidi un negozio della D&G, lo feci vedere a Alice, prendemmo per il solito braccio Jasper e corremmo a comprare. Comprammo di tutto. Alice volle entrare solo con me in un negozio d'intimo. Le chiesi il perchè e lei rispose solamente Ricompensa. Ridacchiai, poi la aiutai a scegliere, essendo una sirena me ne intendo di certe cose. Le proposi un completo di pizzo nero, semi trasparente, con vestaglietta nera trasparente da aggiungere. Ne fu entusiasta. Entrammo in altri 25 negozi, svaligando sempre tutto. Finimmo di comprare dopo 3 ore, con Jasper che ci seguiva pieno zeppo di borse, e noi che correvamo verso la macchina. Dissi a Jasper che guidavo io, così da poterlo far riposare un po' fra le braccia di Alice. Sorrisi, mentre dallo specchietto vidi che si stavano baciando dolcemente. Pochissimi minuti dopo eravamo a casa, amavo la velocità. Vidi Jasper schizzare in camera sua. Ridacchiai, anche perchè Alice mi fece l'occhiolino e andò in bagno a cambiarsi.
Pov. Alice
Ahh! Che bello fare shopping! Ora però anche Jasper vuole divertirsi un po'. Solo che non sa cosa gli aspetta.. Lo voglio far impazzire. Faccio l'occhiolino a Luna, che mi sorride. Corro in bagno a cambiarmi, ovviamente con il completo e con un accappatoio lungo addosso. Poi, lentamente, mi avvio in camera mia.
Pov. Luna
Dopo shopping, l'unica cosa che mi rilassa completamente è un bagno. Ma non un bagno normale, un bagno con la coda. Eh si, proprio quello. Corro, verso la piscina, e mi ci butto dentro, trasformandomi. Che sensazione magnifica! Poter nuotare per ore senza raggrinzire e soprattutto, in forma di sirena! Guardo fuori dall'acqua, è già sera. Devo uscire. Faccio un salto e mi catapulto fuori, asciugandomi in un secondo.
Uffi, proprio in quel momento dovevo uscire vero? Appena mi girai verso il bosco, vidi due lupi che si avvicinavano. Urlai, facendoli trasformare. Uno era Jacob, l'altro Seth. Sbuffai, poi mi alzai e imperterrita mi avviai verso la casa. Niente, i due mi seguivano lo stesso. Corsi in casa, rifugiandomi da Rosalie. Avevo dopotutto solo 15 anni, e per lei ero come una figlia. Solo che io la chiamavo Rose e chiamavo Esme mamma. Appena i due entrarono in casa, Rosalie mi strinse a se e ringhiò. Visto che c'eravamo solo io, lei e i due piccioncini di sopra, ben poco utili in quel momento, Jacob non perso occasione ad attaccare Rosalie. Lei volò contro il muro, urlando, e io, che non tolleravo che nessuno facesse male ai miei familiari, lo guardai furiosa. Lui intanto si avvicinava, era ubriaco, come Seth, e mi voleva portare via. Tirai fuori i denti, ma niente. Allora, dovevo morderlo. Il mio veleno faceva molto male, ma non era come quello della mia famiglia, per loro fatale. Il mio era solo fastidiosissimo. Lo morsi più volte, e lo feci anche a Seth. Poi, presi il telefono di Rosalie e cercai sulla rubrica il numero di Emmett. Lo chiamai, ero singhiozzante, anche perchè avevo avuto molta paura. Pronto, Emmett, sono Luna. Dove sei? - Ciao Luna, sono nel bosco. Che cosa è successo? - Vedi, sono arrivati Jacob e Seth, che hanno attaccato Rosalie. Ho provato a difenderla ma.. quando Jacob, avendo leccato il veleno, facendolo prosciugare, mi prese per un braccio facendomi urlare. Intanto, Alice era corsa giù:era vestita in modo indecente, ma era un pochino impegnata in quel momento, con Jasper che la seguiva, furioso. Alice provò a staccarmi Jacob di dosso, ma lui la prese per un braccio e le diede uno schiaffo sul viso, tramortendola. Ebbi un flashback, di quando mio padre faceva lo stesso tutti i giorni a Alice. Solo che a quei tempi non potevo fare niente, mentre ora potevo difenderla. Jasper stava per saltare addosso a Jacob, ma io lo fermai e gli dissi di andare da Rosalie e Alice. Lui mi ringhiò, ma io lo spinsi via e saltai addosso a Jacob. Lo picchiai furiosamente, facendogli molto male, per quello che aveva fatto. Avevo i canini che pulsavano perchè volevo morderlo, ma non sentivo scuse: dovevo fargliela pagare. Dopo un po' entrò Bella, seguita da tutti, che mi prese e mi staccò da Jacob, che stava a terra dolorante, mentre Emmett correva da Rosalie. Io respiravo affannatamente per la fatica, poi cominciai a tremare e svenni.

Angolino autrice: Ciaoo! Spero vi piaccia la storia! Il prossimo capitolo sarà un mix fra comico e triste. Vi prego recensite!!! Alba97

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Capitolo 27
*** Decisione e cambiamenti.. ***


Pov. Luna
Mi sentivo uno schifo, avevo dolori ovunque e, cosa più spaventosa, non riuscivo ad aprire gli occhi. Per cui le opzioni erano due: o ero ammattita o stavo sognando. La seconda mi sembrò la più corretta. Ogni secondo che passava, il dolore si faceva più acuto, facendomi muovere come un'assatanata. Provavo a urlare, ma non usciva un filo di voce dalla mia gola. Poi, sentì come una punturina al braccio e mi calmai di colpo. Riuscii ad aprire gli occhi, lentamente, mentre una figura a me familiare mi si materializzò davanti: Carlisle. Sobbalzai, era vicinissimo al mio viso e mi fissava preoccupato. Appena presi coscienza del luogo in cui mi trovavo, Provai a muovermi, ma le mie braccia erano immobili. Guradai meglio e vidi che Emmett e Jasper mi stavano immobilizzando le braccia, e Edward e Jacob le gambe. JACOB?? Ringhiai, poi con un colpo mi liberai le mani e mi tolsi l'ago dal braccio. Poi schizzai in piedi, pronta a attaccare Jacob. Jasper mi prese per le mani e me le incrociò dietro alla schiena, immobilizzandomi. Ero furiosa. Scalciavo come una matta, e quando Emmett mi prese per le gambe gli mollai un calcio nello stomaco, poi tirai una tallonata nelle parti basse di Jasper, mi liberai e saltai addosso a Jacob, mordendolo. Poi, lasciandolo, corsi fuori a cercare Alice. La cercai ovunque, e la trovai in salone. Aveva il segno dello schiaffo in faccia, cosa strana per un vampiro. Corsi da lei, accarezzandole delicatamente la guancia colpita. Ringhiai più forte che potetti, mentre Jacob scese, come se non fosse successo niente, dalle scale tranquillo. Urlai, poi gli saltai al collo e lo morsi al collo. Li faceva ancora più male e non poteva leccarsi. Poi, mentre tentavo di tirargli un calcio dove non batte il sole, Alice mi corse incontro e mi mise una mano sulla spalla, facendomi capire che era troppo. Allora, mi abbandonai ad un brutto pianto isterico. Intanto Nessie, con un bacino, aveva prosciugato il mio veleno dal collo di Jacob, che mi guardava arrabbiato ma dispiaciuto. Avevo ancora le lacrime agli occhi, quando mi venne una visione del mio passato Luna, dove sei? Appena ti trovo, farai una brutta fine, proprio come Mary Alice! Sei contenta eh, che io picchi tua sorella? E vedrai che quando sarete un po' più grandi, vi aspetteranno cose molto più divertenti! Mary, sei qui eh? Ecco, prendi questo! SCIAF! La visione finì li, dopo che io urlai le testuali parole < Papà, no! Non picchiare Mary! Non ha fatto niente! Picchia me piuttosto, non lei! Papà, noooooo! >Alice, che aveva visto la mia visione, scoppiò a piangere e mi abbracciò, ringraziandomi infinitamente. Io intanto, avevo le lacrime che scorrevano veloci sul viso, così veloci che quasi non si vedevano. Edward, avendo spiato i pensieri di Alice, ringhiava mentre spiegava a tutti quello che avevo visto. Vidi Jasper sbarrare gli occhi e abbracciare la moglie, come per proteggerla. Io, intanto, mi coprivo gli occhi con le mani, mentre Carlisle ed Esme mi prendevano delicatamente in braccio e mi posavano sul divano. Ero disperata, non riuscivo a fermarmi, e Jacob sembrava abbattuto per aver fatto questo a me e a mia sorella. Io, invece, non mi calmavo. Continuavo a piangere. Mi sembrava di essere entrata in un baratro di dolore impossibile da evacuare. Poi, una luce. Mamma era li, la mia vera mamma, quella che aveva messo al mondo me e Alice, e che fu uccisa di botte da nostro padre, solo perchè aveva abbracciato un suo amico. Era morta davanti ai nostri occhi, quando io avevo 3 anni e Alice 6. Mi parlava, mi consolava, mi confortava, quando cadevo e mi sbucciavo le ginocchia, quando mi facevo male o solo quando ero triste. Faceva lo stesso in quel momento, nel mio baratro. Era li, mi guardava sorridendo e mi diceva di non piangere più, mi cantava la ninna nanna spagnola che le aveva insegnato la nonna, mi tranquillizzava. Alice stava guardando la mia allucinazione, anche perchè la vedevo li vicino a me immobile, fissa in un punto, con gli occhi lucidi. Ci tenevamo per mano, e ci confortavamo a vicenda. Dopo molto tempo mi calmai. Mi sentivo morire, anche perchè mi avevano di nuovo fatto la flebo, inutile. Anche lice sembraa si fosse calmata. Ci guardammo intorno. Tutti erano sull'altro divano che attendevano che noi ci fossimo calmate. Appena uscimmo dalla visione, Jasper corse incontro a Alice ad abbracciarla e a dirle parole dolci. Ma Alice guardava un punto fisso del muro, e non ricambiava nemmeno l'abbraccio. Io avevo ancora le lacrime agli occhi, ma erano perchè mi facevano male da quanto avevo pianto. Jacob era mortificato, non pensava di poterci fare male così tanto, non solo fisico ma emotivo e morale. Non lo degnai di uno sguardo, ma come Alice fissavo un punto davanti a me.  Era ancora li, l'immagine di nostra madre che ci sorrideva malinconica. Ad un tratto, svanì come era apparsa. Ci guardammo, io e lei, e lei, uscita dall'abbraccio del compagno, mi corse vicino a sedersi, mettendomi un braccio sulla spalla, ad abbracciarmi, ancora piangendo. Edward, nel frattempo, leggeva i nostri pensieri e ci fissava sconvolto. Alice continuava a ringraziarmi. Io guardavo fuori, dove ci stavano tutti i lupi del branco di Sam e di Jacob. Ringhiai, mentre mi asciugavo le lacrime. Vidi che si stavano trasformando in umani, sti bastardi. Mi alzai, e mi avvicinai a Carlisle e Esme, come per farmi proteggere. Entrarono, chissà perchè non aspettavano un avanti e non bussavano nemmeno, e si avvicinarono un po' a me. Abbracciai Esme, che mi carezzò la mano. Non volevo che mi toccassero, o avrei fatto la strage. Seth si staccò dal gruppo e si avvicinò a Bella. La fissai terrorizzata, mentre abbracciava amichevolmente il lupo. Ringhiai, mentre Sam e Paul si avvicinavano a me. Ero terrorizzata, mentre Esme e Jasper cercavano di calmarmi, la prima accarezzandomi e il secondo con il suo potere, Sam cominciò a parlare con Carlisle in una delle poche lingue che non conoscevo: il portoghese. Forse solo io e Bella non lo sapevamo, anche perchè tutti gli altri si irrigidirono alle parole del maschio alfa. Li guardavo confusa, mente Emmett e Edward scuotevano il capo. Rosalie e Alice erano furiose, si vedeva dagli occhi. Esme era triste, mentre Carlisle stava implorando Sam di non fare qualcosa di cui non sapevo nulla. Ad un tratto, Paul mi prese delicatamente il braccio e mi attirò a sè, facendomi ringhiare furiosa. Stavo per schiafeggiarlo, quando Carlisle prese parola - Luna, figliola, Sam mi ha chiesto di farti trasferire da loro per qualche giorno, dicendomi che per te è la cosa migliore. Ho accettato. Ti trasferirai domani. - Sbarrai gli occhi. Poi, guardai Alice che stava per saltare addosso a lui e a Paul. Mi girai verso Carlisle e sibilai. Lui mi disse che non avevo scelta. Lo guardai con rabbia, poi mi girai verso la porta. Volevo scappare, ma quel disgraziato di Paul mi teneva per la vita, facendomi quasi male. Mi arresi, solo che non avrei mai fatto vedere che la ero. Un momento, io potevo diventare acqua giusto? Mmmmh.. Pochi secondi dopo, ero in giardino e stavo scappando da un branco di lupi che mi voleva acchiappare. Correvo sempre più veloce, ma ero ancora debole e pochi minuti dopo mi presero. Ringhiai, esasperata, e cominciai a piangere in silenzio, quando vidi mia sorella che a malincuore caricava la mia valigia sulla macchina di Jacob e mi veniva a salutare. Ci abbracciammo per un buon quarto d'ora, lo stesso con Rosalie, Bella e Esme. A Nessie la strapazzai di baci, mentre ai ragazzi non rivolsi nemmeno lo sguardo. Loro, insieme a Carlisle e ai lupi, avevano deciso tutto. Mi sedetti sul sedile posteriore, con ai lati Quil ed Embry, mentre Sam e Jacob erano davanti. Avevo ancora le lacrime agli occhi, ma nessuno cedette. Sbuffai, poi mi buttai sullo schienale e mi addormentai.

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Capitolo 28
*** Bacio, fuga e.. ***


Pov. Luna
Aprii gli occhi. Mi trovavo in una stanza a me conosciuta. Era quella stanza a casa di Emily e Sam. Mi sedetti sul letto lentamente. Avevo dormito parecchio. Mi stiracchiai, poi mi alzai e mi avvicinai alla mia valigia. Tirai fuori un paio di jeans e una canottiera. Li indossai, poi presi la spazzola e mi pettinai per una manciata di minuti i capelli, che mi arrivavano alla vita. Li ho sempre tenuti legati per quello. Alla fine, mi alzai e andai verso la porta. La aprii, e mi trovai la bambina dell'altra volta di fronte. Mi porgeva la manina. La presi e mi lasciai guidare in cucina, dove i genitori e un altro bambino, penso sia il fratellino, stavano facendo colazione. Emily appena mi vide sorrise e si alzò, per venirmi incontro. Mi chiese se avevo fame, e io risposi di no. Avevo cacciato 2 giorni prima. Allora uscii in giardino e mi sedetti su una sedia a dondolo che era li fuori. Sospirai, mi mancava la mia famiglia. Una lacrima mi solcò il viso, l'asciugai in fretta. Dopo un po' Sam uscì di casa e si trasformò in lupo, per poi correre verso il bosco. Pochi secondi dopo, i due bambini mi vennero vicino, con cautela, e si sedettero li su una panchina. Mi fissavano, curiosi, soprattutto gli occhi. Non li calcolavo molto, ero ancora arrabbiata con il loro padre per avermi portata via dalla mia famiglia. Alice mi manchi...Pensai mentre un'altra lacrima mi scese. Cercavo di trattenerle, ma non ci riuscivo. Mi facevano male gli occhi, per cui mi alzai e corsi via. Non volevo farmi vedere dai due bambini che piangevo. Emily nel frattempo, che mi aveva vista correre via, mi rincorse e chiamò il marito al cellulare. Io mi ero buttata a terra, in ginocchio, e stavo piangendo in silenzio. Pochi secondi dopo, vidi due lupi che mi correvano incontro. Ovviamente erano Sam e Paul. Si trasformarono e mi presero per le braccia, facendomi male. Era troppo. Urlai di rabbia, mentre mi trasformavo: mi vennero gli artigli e i denti da squalo. Indietreggiarono, spaventati, mentre io cercavo di non fargli capire che stavo ancora piangendo. Ringhiai, per poi tornare normale. Ero accasciata a terra, dopotutto ero comunque debolissima, e non riuscivo a muovermi. Volevo morire. Menomale che di li, guardacaso, passava un altro lupo, Jacob chissà come mai, che mi prese in braccio e mi portò correndo verso casa di Emily. Appena arrivati, mi posò in terra e andò via. Prima o poi lo avrei fatto fuori, di sicuro! Stavo li ferma, come un tappeto, finchè non arrivò Seth. Bene, dalla padella alla brace! Si avvicinò pericolosamente a me e.. Mi baciò. Se avessi potuto muovermi lo avrei castrato come minimo, ma ero immobile e lui subito ne ha approfittato. Segnai mentalmente: castrare al più presto i Cullen boy e tutti sti cretini qui. Pochi secondi dopo, riuscii a muovere un braccio e a mollargli uno schiaffo. Lui si ritrasse subito, offeso forse, e se ne andò. Mi tirai su a fatica, ma che cavolo sembravo una vecchietta, e gli corsi dietro. Lo fermai per un braccio, e lo baciai di nuovo. Lui non se lo fece ripetere due volte e ricambiò il bacio. Non so perchè lo baciai, ma era venuto spontaneo. Rimanemmo così per non so quanto, poi mi staccai e me ne andai, lasciandolo li a guardarmi sognante. Ok, ero una stupida, avevo dato il filetto a un cane affamato, ma non potevo fargliela questa. Non lo avevo nemmeno fatto apposta, a dargli lo schiaffo. Mi ero seduta sul divano, quando Lisa mi venne vicino e appoggiò la mano sulla mia gamba. Le sorrisi, poi le mi volle venire in braccio. Anche se un po' titubante, la presi in braccio e ci mettemmo a guardare la Tv. Poche ore dopo, Sam era di ritorno. C'erano tutti i lupi, si vede che di sera mangiavano da loro. La bambina saltò al collo del padre, che mi sorrise debolmente. Oh che è tutta sta confidenza?? Già sono obbligata a star qui, almeno non rompere, gli mimai con le labbra. Seth venne subito a sedersi vicino a me. Oddio, eccolo. Ma perchè l'ho fatto? Potevo starmene tranquilla qui? Nooo, se no come faccio a complicarmi la vita già difficile di suo?? Emily mi chiese se volevo cenare, e io rifiutai. Le dissi che io mangaivo poco, solo una volta a settimana, e che avevo mangiato il giorno prima a casa mia. Tutti si sedettero a tavola e, ovviamente molto simpatici, cominciarono a parlare in portoghese. Anche i bambini. Sbuffai, mentre guardavo alla Tv il mio programma preferito. Ad un tratto, Emily mi chiamò. Mi girai e mi disse di venire a tavola un secondo, perchè dovevano parlarmi. Mi alzai, sempre lentamente, e mi avvicinai. Mi sedetti, poi, sull'ultima sedia libera. Jacob cominciò a parlare - Luna, capiamo che ti manca la tua famiglia, ma noi ti abbiamo portata qui con noi per proteggerti da quello che ti hanno fatto i maschi.. - Ringhiai, poi mi alzai, mi avvicinai a lui minacciosamente e gli sibilai in un orecchio - Perchè, pensi che qui con te io sia al sicuro, dopo quello che mi hai fatto l'altra sera? E comunque, loro non mi hanno fatto niente. Non lo hai detto vero, agli altri, quello che ci avete fatto a me e a Alice tu e Seth l'altra sera vero? Sei un codardo, un insulso codardo.. - E me ne andai in camera mia. Poco dopo, Emily venne a chiedermi cosa mi era successo. Le raccontai tutto quello che era successo sue sere fa, e lei alla fine del racconto digrignò i denti e andò di là. La sentii urlare contro Jacob insultandolo e difendendomi. Mi alzai e corsi di là, mentre vidi Jacob contro il muro mentre Sam tratteneva sua moglie. Paul stava tenendo i bambini in braccio e ascoltava senza dire parola. Appena entrai nella stanza tutti si girarono verso di me. Jacob era furioso. Gli ringhiai, avvicinandomi a Emily. Lei si liberò dalla presa del marito e volò addosso a Jacob dandogli uno schiaffo. Lui si infuriò talmente tanto, da trasformarsi. Stava per attaccare Emily, quando io feci uscire i denti e le unghie e gli saltai sulla schiena mordendogli il colo e lasciandolo in terra a ululare dal dolore. Poi, tornai in camera mia a fare la valigia: ero stufa di stare li. Appena finita mi avviai verso la porta di ingresso, facendo un accenno di saluto a Emily e dando un bacio sulla guancia ai bambini, che non avevano visto niente. Poi, mi incamminai, quando una mano mi prese per un braccio e mi fece cadere in terra. Seth. Tentai di urlare, ma lui mi chiuse la bocca con un bacio. Stava accarezzandomi la gamba, mentre lentamente risaliva alla coscia.Gli sputai del veleno in gola, mentre mi liberavo di lui e volavo verso casa mia. Pochi minuti dopo, ero davanti a casa Cullen. Aprii la porta senza vussare e mi fiondai fra le braccia di Rosalie, che stava seduta sul divano. Appena mi vide scattò in piedi e allargò le braccia, per accogliermi. Io singhiozzavo, e stavo in piedi per miracolo. Pochi secondi dopo, anche Bella ci aveva raggiunte, avendo sentito aprire la porta e il mio odore. Esme la seguiva singhiozzante. Alice non c'era. Mi guardavo in giro, cercandola con lo sguardo, ma non c'era. Rosalie mi disse che era andata a caccia da sola e che fra pchi minuti doveva essere di ritorno. Neanche a dirlo, Alice spalancò la porta e mi venne incontro, felicissima. Le saltai al collo dalla gioia, mentre lei mi abbracciava. Nel frattemmpo, anche i ragazzi erano scesi dalle scale e mi si avvicinavano felici. Io ringhiai, li odiavo in quel momento, e Jasper lesse il mio umore. Cercò di calmarmi, ma non volevo. Ora facciamo i conti... Pensai, facendo rabbrividire Edward. - Voi, odiosi imbecilli, mi avete spedita in quel posto, sperando che mi facesse bene, ma così non è stato.. ANCHE PERCHè JACOB MI è SALTATO AL COLLO E MI HA STUZZICATA TUTTO IL TEMPO E SETH PRIMA MI HA BACIATA E POI HA TENTATO DI VIOLENTARMI DI NUOVO! IO.VI.ODIO!!!!!! -Gli urlai in faccia, mentre Carlisle stava cercando di abbracciarmi. Poi, scoppiai a piangere. Rosalie era rimasta immobile. Poi, ad un tatto, si avvicinò a suo marito e gli diede uno schiaffo. Stessa cosa fecero le altre. Loro erano dispiaciuti, ma non volevo perdonarli. Dovevano soffrire come avevo sofferto io. Senza la cosa a loro più cara: una moglie. Io sono rimasta senza famiglia in mano a un branco di lupi imbecilli che volevano olo farmi del male, mentre io volevo rimanere con mai sorella. Le ragazze mi vennero ad abbracciare, dopo aver annunciato che i loro mariti andranno in bianco per un bel po' di tempo. In tutti i sensi. Io tremavo, avevo ancora paura dei lupi, e non riuscivo a calmarmi. Jasper usava il suo potere, ma io me ne infischiavo. Preferivo soffrire, invece che farmi "aiutare" da uno di loro. Almeno per un po'.
Angolino autrice: Ciaooooo! Spero di non avervi delusi con questo capitolo, ma dovevo scriverlo per collegarlo al prossimo. Rispondo alle recensioni:
Jasmine230: Hai ragione! Sarebbe una bella idea, solo che per sapere se accadrà dovrai aspettare ancora un capitolo o 2! Un bacio, Alba97

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Capitolo 29
*** Riappacificazione, lettera e.. ***


Pov. Rosalie
Non potevo crederci, Luna era stata quasi stuprata di nuovo nel giro di 3 giorni! E tutto questo anche per colpa mia. C'ero rimasta malissimo, ma prima avevo dato uno schiaffo sonoro a Emmett, lui aveva deciso di mandarla là insieme agli altri. Lo avevo lasciato in bianco. Non volevo che nessuno facesse più del male a Luna, quella ragazza ha avuto un passato difficile, più brutto del mio di molto. Non doveva più soffrire. La stavo abbracciando, sperando di calmarla.
Pov. Luna
Ok, forse ero troppo buona, ma non volevo più avercela con i ragazzi! Lo avevano fatto per il mio bene. Per cui dissi mentalmente a Alice di perdonarli, e lei lo fece. Tutte stavano, in quel momento, baciando dolcemente i mariti dove li avevano schiaffeggiati. Sorrisi, poi uno strano calore mi venne dal cuore: felicità. Ero felice, ne ero certa. Felice di aver ritrovato una famiglia che mi ama. Saltai al collo di Emmett, che mi fece volare. Poi, corsi per tutto il giardino urlando e ridendo. Mi guardavano confusi, ma con il sorriso, mentre io saltavo da un albero all'altro. Ma, chissà perchè, la felicità dura poco. Infatti, su un albero ci stava Seth. Io saltai su quell'albero, ritrovandomi fra le sue braccia. Lancai un urlo, per poi buttarmi giù. Accorsero tutti e quando indicai l'albero, Rosalie ringhiò. Mi prese per mano e mi fece alzare, per poi affidarmi a suo marito, che mi prese in braccio come per proteggermi. Rosalie non era gelosa, sapeva che per me Emmett era un fratello e viceversa. Io piangevo, tremavo e singhiozzavo. Jasper mi accarezzava i capelli, e usava il suo potere per tranquillizzarmi. Le ragazze, invece, saltarono addosso a Seth. Lui si trasformò e dopo pochi secondi tutto il branco era li. Mi strinsi ancora di più a Emmett, che ringhiò e mi portò dentro, seguito dai ragazzi e da Esme. Tremavo, mentre il ricordo di qualche ora prima si faceva sempre più vivido. Emmett mi posò sul divano e si sedette vicino, così se dovessero entrare era pronto ad attaccare. Gli toccai il braccio, e lui si alzò. Jasper prese il suo posto. Mi tranquillizzava un po', anche accarezzandomi, visto che il suo potere è anche fisico. Stavo ancora tremando, tutti mi stavano vicina, fino a quando Bella non entrò, seguita da Seth. Mi rannicchiai sul divano, mentre Jasper ringhiava a Seth. - Vuole solo parlarti, Luna. Non ti farà del male. - Mi disse Bella. Non mi muovevo da li. Ero terrorizzata, anche prima voleva solo parlarmi, ma non è stato così. Strinsi la mano a Jasper, che aumentò il suo potere. Ne avevo abbastanza dei ragazzi che "volevano solo parlare", anche perchè nessuno di loro voleva davvero solo parlare. Mi feci abbracciare da Jasper, anche perchè ormai vicino ai miei fratelli maschi mi sentivo sicura. Lui mi voleva bene come se fossi davvero sua sorella, non sua cognata. Singhiozzavo, ero così terrorizzata da non potermi muovere. Era entrata anche Alice, che sorrire nel vedermi così attaccata a Jasper e agli altri fratelli, e non fu nemmeno per un secondo gelosa. Sapeva che Jasper amava lei e che io gli volevo un bene infinito, come solo una sorella può provare per un fratello maggiore. Si avvicinò a me e mi prese la mano, sedendosi in braccio al marito. Bella mi si avvicinò e mi sussurrò dolcemente le stesse parole di prima. Ma io non volevo andarci. Presi coraggio e negai con la testa. Seth guaì. Lo guardai, ancora spaventata, e lui mi prese per mano. Lo lasciai fare, tanto ero vicina a 5 vampiri. Alice mi teneva ancora la mano, ma io le dissi mentalmente che se avrei avuto bisogno la chiamavo. Lei mi lasciò andare e si accoccolò al marito, che era ben contento della posizione. Io intanto mi facevo trascinare da Seth, che mi portò in un punto nascosto del giardino. Mi fece sedere, poi si sedette vicino a me e cominciò il suo discorso - Luna, tu non sai quanto mi dispiace averti quasi stuprata. Non ero in me! Vederti andare via così mi ha fatto scatenare e non sapevo più chi ero! Riuscirai mai a perdonarmi? - Lo guardai, e un po' mi dispiaceva. Gli sorrisi, poi mi alzai e aspettai che si alzasse. Mi guardò confuso, poi si alzò. Gli saltai al collo e lo abbracciai. Lui mi abbracciò delicatamente. Si, lo avevo perdonato. - Ma non farlo più eh! - Gli dissi, seria. - Promesso, generale! - Disse lui, scherzando. Risi, poi feci una cosa per lui inaspettata. Lo baciai. Lui prima rimase di stucco, poi mi baciò con dolcezza. Non capivo i miei sentimenti per lui, in quel momento, ma me ne fregai altamente. Lui mi prese per la vita e mi sdraiò a terra. Poi si sdraiò su di me e mi accarezzò i capelli. Lo spinsi via delicatamente, facendolo mugugnare. Mi staccai e gli dissi, sempre scherzando - Non esageriamo però! - Lui rise e mi accarezzò una guancia. Io mi allontanai, sempre sorridedogli, e andai in casa. Alice mi corse incontro - Allora? Ti ha fatto male? Perchè se è così, io.. - - No, Aly, non mi ha fatto niente. Tranquilla. - le dissi, prima di buttarmi sul divano. Mi si avvicinò, e mi chiese tutto. Le sorrisi, e annuii. Avevo perdonato Seth, ma non lo amavo. Lo consideravo un amico, e glielo dovevo dire. Ma non ora, non mi pareva il caso. Chiesi a Alice se voleva stare con me, e lei annuì. Si sedette vicino a me e cominciammo a parlare di un po' tutto. Dopo un po' vidi che volgeva lo sguardo sempre verso le scale e le chiesi il perchè. Lei mi disse tre parole: Jasper. Camera. Letto. Capii immediatamente e la feci andare a soddisfare le sue voglie. Pochi minuti dopo, dei rumorini sospetti mi fecero intuire che Alice stava esaudendo i desideri suoi e del marito. Sogghignai, poi mi sedetti vicina a Emmett, che giocava alla play. - A che giochi, orso? - Gli chiesi innocentemente. - Alla Fifa. - Lo guardai confusa, e lui mi spiegò cos'era la Fifa. Alla fine della spiegazione, scoppiai a ridere - Emmett, non ti ho mai sentito così serio! Ahahahahahah! Non sembri nemmeno tu! Ahahahahahahahahahahahah! -  gli dissi, mentre mi rotolavo in terra dal ridere. Lui rise con me. Rosalie spuntò dalla cucina, e ci guardò entusiasta. Dopo un po' mi calmai, avevo il mal di pancia dal ridere. Mi alzai a fatrica e mi sedetti di nuovo vicino a lui, sperando di non dover ridere di nuovo così. Poco dopo, Esme venne giù tutta trafelata dalle scale. Le stavo per chiedere il motivo, quando lei mi disse solo una frase piena di significato: Carlisle è in astinenza, troppo maniaco. Emmett scoppiò a ridere ancora, io intanto mi chiedevo dove trovava la forza. Rosalie gli si avvicinò e gli diede uno scappellotto, facendolo smettere. Io intanto ero andata in camera mia a prendere il PC portatile, per andare sulla mia casella di posta. Stavo leggendo le mail, quando una mi attirò: era da parte di un certo Petr. La aprii e appena letta tutta, sbiancai. C'era scritto questo:

Cara Luna,
Non so se tu ti ricordi di me, ma io mi ricordo benissimo di te. Sono Petr Diminski, il vampiro russo. Ci siamo conosciuti in Spagna, e io sono stato il tuo ragazzo per due anni, fino a quando tu non mi lasciasti. Spero che tu ti ricordi ancora di me, perchè io non ti ho mai dimenticata.
Un bacio, Petr.
Appena la lessi, sbiancai e, visto che ero seduta sulla mia scrivania, caddi dalla sedia come un peso morto, ricordando ad un tratto tutto: il mio ex, Petr, era uno di quei ragazzi che mi avevano stuprata. Appena sentito il tonfo, Rosalie ed Emmett erano qui in camera mia, e mi soccorsero subito. Mi chiesero cosa avessi avuto, e io indicai loro il computer. Mentre Emmett corse a leggere la mail, Rosalie mi teneva per mano e mi rassicurava. Tremavo. Finito di leggere, mio fratello ringhiò e mi prese in braccio delicatamente, mentre spiegava alla moglie quello che aveva letto. Mi portarono di sotto, io tremvao, ero come in trans. Stavo avendo una visione sul mio passato. Di quel maledetto giorno. Camminavo, ero a Siviglia, in Spagna. Stavo passeggiando tranquilla, quando il mio ex-ragazzo mi si avvicinò. Lo salutai, era legge a quei tempi salutare la gente che si conosce, ma lui mi prese per un braccio, portandomi in un vicolo. Io mi ribellavo, ma lui mi diede uno schiaffo, tramortendomi e facendomi male. Poi, mi violentò, io mi ribellavo, ma lui mi teneva ferme le mani. Alla fine della mia visione, urlavo, anche perchè era come se mi stesse sucedendo davvero. Urlavo e piangevo, mentre tutti accorrevano. Ero ancora in braccio a Emmett, cavolo avevo 15 anni e lui 21, e mi stringevo sempre più a lui. Edward stava ascoltando i miei pensieri e aveva visto la mia visione, per cui mi accarezzava e mi diceva parole dolci, per calmarmi. Io urlai il nome di mia sorella Alice, che accorse subito. Aveva visto la mia visione e ringhiava. Io urlavo ancora e piangevo come una disperata, quando lei ebbe una visione: Petr sarebbe tornato a cercarmi.
Angolino Autrice: Ciaooo! Eh si, i tormenti per Luna non sono finiti! Vi prego, rcensite. Riscalderete il mio esile cuoricino! *me che ride emozionata, toccandsi il petto*. Un abbraccio, Alba97

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Capitolo 30
*** Il ritorno.. ***


Pov. Luna
Petr sta tornando a cercarti, mi disse Alice. Appena lo disse, cacciai un urlo ancora più forte e gemetti di dolore. Emmett mi strinse ancora di più a sè, cercando di calmarmi. Ma la paura era troppa per poter essere dimenticata. Per cui, mi staccai da Emmett e corsi in giardino, per poi buttarmi a terra e piangere. Vidi una figura snella correre a perdifiato verso di me e abbracciarmi. Seth. Mi buttai su di lui e mi feci cullare dalla sua voce, che mi diceva di calmarmi. Tutti mi avevano seguita, e alla vista di Seth si bloccarono, in posizione di attacco. Ma quando videro che io saltai in braccio a lui, si avvicinarono e ci accerchiarono. Dopo pochi minuti, singhiozzavo ancora ma mi ero calmata. Seth ancora mi teneva in braccio, e non mi lasciava andare. Mi cantava dolcemente una canzone che gli aveva insegnato il nonno, era della sua tribù. Jacob lo aveva raggiunto e si era seduto vicino a lui. Seth si sedette, ancora con me in braccio, e disse ai miei familiari di andare in casa, perchè mi avrebbe portata dopo dentro. Guardai Alice, che non voleva andar via, e la spinsi via delicatamente con il mio potere. Ero accoccolata al petto di Seth, che mi tirò su il mento con un dito, per poi baciarmi dolcemente. Mi lasciai baciare per un po', mi piaceva il suo sapore sulle mie labbra, poi mi staccai e mi alzai lentamente. Lui si alzò di scatto e mi prese per mano. Jacob se n'era andato in casa da Nessie, per cui eravamo da soli. Sospirai, poi mi incamminai per mano verso casa. Appena varcammo la soglia, Alice mi venne incontro e ringhiò a Seth. Le girai il viso verso di me e le dissi una sola parola: No.Mi guardò sconvolta, ma poi lasciò perdere e andò a sedersi a cavalcioni su Jasper, sempre più contento. Mi andai a sedere vicino a Esme, dopo aver lasciato la mano a Seth. Lui mi guardò sorridendo e se ne andò. Esme mi guardò maliziosa, ma io feci il gesto di cucirmi la bocca e le feci la linguaccia. Lei sorrise, poi mi fece il solletico. Io ridevo a crepapelle, mentre lei faceva scorrere veloci le sue dita sulla mia pancia. Dopo un po' smise, e io l'abbracciai. - Grazie, mamma. - Lei si commosse e si asciugò gli occhi umidi, dove non sarebbero mai scorse lacrime. Poi, mi accoccolai a lei e mi addormentai. Mi svegliai nel mio letto, ero riposata e felice. Sentii un battere alla finestra, mi avvicinai e vidi che Seth stava lanciando dei sassolini contro il vetro. Aprii la finestra, gli sorrisi, poi mi buttai giù, atterrando aggrazziata. Corsi ad abbracciarlo. Lui mi prese e mi fece volare. Ad un tratto, però, sentii male al fianco dove lui poggiava la mano. Lanciai un gemito di dolore e lui mi posò a terra, premuroso, e mi chiese cosa avessi. Sollevai la maglia e vidi che avevo la pelle secchissima. Dovevo fare il bagno. Corsi verso la piscina e mi buttai di testa, trasformandomi. Rimasi li pochi minuti, poi uscii e ritornai umana. Seth, che aveva capito tutto, era li fuori ad aspettarmi. Gli saltai al collo e lo baciai. Mossa errata, visto che dalla porta di ingresso uscì Emmet, che appena ci vide, saltò addosso a Seth. Lo presi per un braccio e lo sollevai, senza fare il minimo sforzo, per poi spiegargli tutto. Sorrise e si scusò con lui. Mi avvicinai a Seth e lo abbracciai. Emmett commentò con un occhiatina, mentre io lo guardavo con aria di sfida. Pochi secondi dopo mi sfidò a braccio di ferro. Accettai di buon grado, sapendo benissimo di poterlo battere. Ci avviammo verso il bosco, fino a che non arrivammo vicino a un albero caduto a terra. Ci appoggiammo li e cominciammo. Lo lasciai arrivare fino alla fine, per poi tirare su il braccio di colpo e vincere. Gli feci una linguaccia, e lui mi prese in braccio e mi lanciò in aria. Finii in braccio a Seth. Scesi, per poi trotterellare spensierata verso casa, seguita dai ragazzi. Arrivati a casa, sentii un'odore familiarissimo: Petr era li. Urlai il nome di Alice, che uscì in un secondo seguita dal marito. Lei sentì l'odore e ringhiò. Corsi verso di lei, abbracciandola. Un secondo dopo, tutti, compresi i due lupi, erano li vicino a me in posizione d'attacco. Io stavo attaccata a Alice, che però mi staccò da lei e mi affidò al marito. Tremavo, avevo paura, quando però Petr uscì dal bosco e si avvicinò a noi, mi strinsi di più a Jasper, che cercava di tranquillizzarmi invano. LUI sorrise, poi mi si avvicinò e si leccò i canini. Lo faceva sempre quando era soddisfatto di sè o eccitato. Tutti e due, in quel momento. Jasper ringhiò. Mi staccai dai lui, anche perchè mi stava trasmettendo ancora più paura. Petr si avvicinò a Alice, che sibilò. Jasper scattò. Petr, però, era molto più forte di loro, visto che era entrato nella Guardia dei Volturi. Scaraventò Jasper contro una roccia, facendogli male. Alice gli corse subito incontro, disperata, mentre Jasper urlava di dolore. Eh si, perchè lui lo aveva morso e gli aveva staccato un braccio mentre lo scagliava via. Avrei voluto soccorrerlo, ma non riuscivo. Alice gli saltò al collo, ma lui la prese e le staccò entrambe le braccia. Fece lo stesso con tutti gli altri e ferì i due lupi. Ero l'unica rimasta in piedi. Ringhiai, strinsi i pugni e guardai maligna il vampiro davanti a me. Lui mi sorrise - Allora, tesoro, finalmente ti rotrovo. Ci ho sbarazzati di questi insulsi, andiamo. - Nemmeno il tempo di finire, che gli avevo staccato una gamba, poi l'altra e le braccia. Alla fine, la testa e lo bruciai con una tale foga da far paura a un Volturo in persona. Poi, corsi dagli altri. Solo Alice e Jasper avevano uno o più arti staccati. Gli altri erano solo tramortiti. Corsi da Alice e le riattaccai le braccia con il mio veleno. Lei corse vicno a Jasper, urlando. Lui era "svenuto". Lei pensava fosse morto. Mi avvicinai, gli attaccai il braccio. Non si svegliava. Si erano alzati tutti e Carlisle era andato dai lupi a medicarli, mentre gli altri ci avevano raggiunti. Esme aveva accolto fra le braccia Alice, che urlava come una isterica. Capii che per salvare Jasper dovevo baciarlo. Il mio veleno funzionava in diversi modi, ma in quella situazione solo se lo baciavo poteva andare. - Scusa Alice. Spero tu portai perdonarmi un giorno. - Dissi, poi lo baciai. Un bacio cortissimo e con il solo intento di salvarlo. Alice mi guardò asconvolta, poi quando vide che Jasper si stava risvegliando gli saltò al collo. Lui le mise una mano sulla schiena e la attirò a sè. Rimasero così per un po' Seth e Jacob erano stati raggiunti dal branco, che li portò a casa loro insieme a Carlisle. Esme li seguì a loro insaputa, mentre gli altri erano tornati in casa. Alice, dopo essersi ripresa dalla puara e dall'abbraccio, mi si avvicinò e ringhiò. Le provai a spiegare quello che era successo, ma lei non me ne diede tempo: prese Jasper per mano e lo portò dentro, senza degnarmi di uno sguardo. Io la bloccai con il mio potere e mandai Jasper dentro. Si era ripreso abbastanza, solo che aveva ancora male al braccio. Alice voleva andare via, ma io la trattenevo. Le cominciai a parlare urlando, al limite della sopportazione e del dolore morale e fisico - Ma lo capisci o no che a me non piace Jasper? Se volevi farlo morire potevi dirmelo allora, visto che l'ho baciato solo per quello! Sei solo un'ingrata! Io che ti ho sempre voluto bene, che ti ho sempre difeso devo ricevere un grazie così? Io non amo Jasper, a me piace.. - Quando scoppiai a piangere. Lei capì tutto e mi volle abbracciare, ma io la respinsi e scappai via in preda alle lacrime. Non avrei mai pensato che mia sorella mi avesse potuto trattare così. Non volevo più vederla. Ne lei ne nessuno. Corsi via, fino a che non arrivai a casa di Emily. Mi fermai davanti alla porta di casa e caddi in terra, ancora piangendo. Carlisle uscì un secondo dopo, avendo curato i lupi. Appena mi vide mi tentò di parlare, ma io non riuscivo. Così, mi prese in braccio e mi portò correndo insieme alla moglie a casa, dove pochi secondi dopo svenni. Per l'ennesima volta, mi ritrovai in un sogno stranissimo: Avevo gli alberi a forma di mano e loro mi volevano prendere. Correvo verso una luce, che si rivelò essere Petr. Mi svegliai in preda a un bagno di sudore, mentre pensai di avere una tachicardia. Carlisle era al mio finaco, e appena sentì il mio cuore entrare in una tachicardia, mi fece un iniezione e mi calmai. Ma i guai non erano finiti. Non sapevo se Alice mi voleva ancora bene, e quello mi faceva stare male. Molto male.

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Capitolo 31
*** Violenza.. ***


Pov. Luna
Sono passate 2 settimane da quel giorno. Alice mi aveva già perdonata, anzi mi aveva chiesto scusa, io e Seth eravamo fidanzati e la vita andava avanti. Ero sul divano, seduta a gambe incrociate, e stavo ascoltando della sana musica di Beethoven al mio I-pod. Ad un tratto, vidi la porta spalancarsi e entrare Emmett, che era ubriaco. Come faceva a ubriacarsi un vampiro? Con il sangue rancido. Per noi è come una birra fatta in casa. Una bomba. Mi feci acqua e mi nascosi sotto al divano, mentre lui andava verso la sua camera. Mi ritramutai in umana e mi raggomitolai su un cuscino spaventata.
Pov. Rosalie
Ero in camera mia, con la vestaglia da notte di pizzo bianca, quasi trasparente. Aspettavo il mio orsacchiotto. Lo sentii entrare in casa e salire le scale, per poi trovarmelo davanti. Sorrisi, poi mi avvicinai a lui. Aveva gli occhi di un colore stranissimo. Arancioni. Indietreggai, un vampiro ubriaco poteva avere quegli occhi. Lo era, e molto. Mi si avvicinò, aveva desiderio negli occhi. Mi allontanai, così lui mi prese per un braccio e mi baciò, violento e con un sapore disgustoso in bocca. Sangue rancido. Lo allontanai, lui strinse la presa al braccio e mi lanciò sul letto, buttandosi su di me. Avevo paura. Provai a urlare, ma lui mi tappò la bocca con un pezzo di scotch. Il mio punto debole. Poi cominciò a spogliarmi, per mordermi con il veleno l'ombelico. Sbarrai gli occhi, e provai a urlare ma lo scotch me lo impediva. Continuava a mordermi ovunque con il veleno. Mi risparmiò la parte interna delle gambe, anche perchè la usò per un altro scopo. Mi teneva ferme le mani con una sola delle sue, mentre mi baciava togliendo lo scotch e mi violentava. Avevo il terrore addosso. Appena riuscii a liberarmi gli morsi l'incavo del collo, il suo punto debole, mi misi su una maglia lunga e urlai, scappando verso la camera di Alice. Era sola.
Pov. Alice
Ero in camera mia, tranquilla, a mettere a posto i miei vestiti nuovi, quando sentii un urlo. Rosalie, stavo per correre di là, quando la portà si aprì e mi presentò uno spettacolo orribile: Rosalie con una maglia piena di morsi avvelenati. Mi corse incontro, disperata, mentre urlava e piangeva lacrime invisibili. La strinsi a me, poi corsi a chiudere la porta a chiave e mi sedetti sul letto, dove stava una Rosalie disperatissima. Chiamai Luna mentalmente, che pochi secondi dopo aveva attraversato la porta in forma d'acqua e era corsa vero Rose, che si teneva le mani in viso disperata. Io intanto chiamai al telefono Jasper. - Pronto? - - Jasper, sono io, Alice. Dovete tornare subito a casa! Emmett è ubriaco e ha combinato un casino con Rosalie. Vi prego fate in fretta.. - Gli dissi, ancora tremando dallo shock - Arriviamo non muovetevi da li. - Chiusi la chiamata. Bussarono alla porta della camera. Era Emmett, che cercava Rosalie - Amore, dove sei? Vieni fuori dai, che devo farti vedere una cosa.. - Continuava a dire, mentre Rosalie si raggomitolava vicino a Luna come in trance, forse stava ricordando quei terribili momenti di molti anni prima. Sentii sbattere una porta. Jasper. Erano arrivati. Sentii i passi aggrazziati ma veloci dei ragazzi venire su, prendere Emmett bloccandolo e facendogli bere del sangue pulito. Lui, svenne. Come tutti i vampiri ubriachi. Aprii la porta lentamente. Esme e Bella corsero dentro, mentre Nessie rimase con il papà, piangendo. Appena la mamma vide Rose, si portò una mano al petto dove batteva il cuore e le corse incontro. Carlisle, Jazz e Jacob stavano portando Emmett in camera sua. Io corsi poi in braccio a mio marito, che mi coccolava protettivo. Rosalie non si calmava, ma i ragazzi non potevano entrare. Era praticamente nuda. Luna le stava leccando il morso al collo, guarendoglielo un po'. Ma lei era immobile, fissava un punto e a volte mandava dei rantolii confusi. Luna la stava calmando, ma lei era ancora terrorizzata. Scesi da Jasper e mi avvicinai cauta alla camera del "delitto" : Emmett era sdraiato su un fianco, svenuto, mentre stava rinsanandosi. Tornai nella mia camera, dove Esme stava vestendo Rosalie con vestiti normali ma corti mentre Luna la teneva su, senza fare il minimo sforzo. Bella stava cantandole una canzone per calmarla, riuscendoci a malapena. Cantava bene, Bella. Mi avvicinai, mentre Esme mi porse la maglia da mettere a Rose. Gliela misi, delicatamente, mentre veniva messa giù da Luna. Si era ripresa in parte. Solo che non avrebbe più voluto vedere ne Emmett ne un uomo in particolare, per un bel po'. Stava in piedi, anche se i morsi facevano molto male. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Lo stesso con le altre. Luna le aveva cosparso il corpo con il suo veleno, che cicatrizzava al massimo tutto. Così, i segni dopo un po' sparivano quasi del tutto, anche se alla luce del sole si vedevano leggermente. Mi prese per mano, per poi farsi portare fuori. Appena vide Jasper, mi strinse di più la mano, spaventata, ma continuò a seguirmi, guardandolo diffidente. Appena lui la vide, sobbalzò. Faceva impressione. Davvero molta. Andammo in salotto, lei tremava ancora, ma era abbastanza calma. Si sedette sul divano, trascinandomi. La accarezzai. Intanto, Jasper si era avvicinato e si era appoggiato alla colonna vicino al divano, usando il suo potere per tranquillizzare Rose. Si cominciava a grattare ovunque, mi faceva pena. Mi guardò, mentre continuava a grattarsi, poi scoppiò a piangere. La abbracciai di corsa, mentre pensavo che Emmett l'avrebbe pagata per quello che le aveva fatto! Sbuffai, innervosita. Rosalie si staccò, poi si accovacciò sul divano e accese la Tv. Guardai Jasper, che annuì e mi alzai. Lui prese il mio posto cautamente, mentre Rosalie si era girata terrorizzata verso di lui. Lui le sorrideva dolce, e lei piano piano capì che non voleva farle niente di male. Si avvicinò a lui, e si accoccolò fra le sue braccia. Lui la abbracciò. Io corsi verso la mia camera a finire di mettere a posto i vestiti. Appena finito, mi girai e lanciai un urlo: Emmett era li, davanti a me, il sangue non era bastato e lo aveva ubriacato ancora di più. Mi guardava cattivo, mentre si avvicinava a me. Cercavo di divincolarmi, ma lui aveva chiuso la porta a chiave e la finestra era a prova di vampiro. Si avvicinava sempre più, mentre io mi terrorizzavo sempre più. Mi prese per un braccio, per poi darmi uno schiaffo. Caddi in terra, mentre lui mi dava un calcio alla testa, poi mi sollevò e mi lanciò verso l'unica parete libera. Io urlavo e chiamavo Jasper. Cazzo, avevo le stanze insonorizzate! Nessuno poteva sentire quello che succedeva nella stanza! Emmett si avvicinò e cominciò a colpirmi. Io evitai un colpo, che sfondò la porta e urlai. Edward si avvicinò e appena vide Emmett, sbarrò gli occhi e corse a chiamare Jasper. Intanto, Emmett mi aveva presa per un braccio per poi lanciarmi contro il muro di nuovo. Ero esausta, uno straccio. Jasper arrivò nel momento in cui io volavo contro la parete. Lo sentii ringhiare e saltare addosso a Emmett insieme a Edward, mentre Carlisle prendeva una sostanza da iniettargli e Luna lo bloccava con la forza mentale. Aveva un potere come quello di Jane, solo che lei non faceva male. Ti bloccava e ti annullava la vista. Io ero a terra, mi sentivo le ossa rotte. Stavo piangendo e tremavo, quando Carlisle iniettò quella sostanza a Emmett, che stramazzò a terra, Jasper mi corse subito incontro con le lacrime agli occhi. Era disperato. Provavo a parlargli, ma avevo troppo male ovunque. Chiusi gli occhi. Mi sentii sollevare, per poi ritornare sdraiata. Dov'ero? Cosa ero? Non capivo più niente. Sentii le mie ossa spezzarsi, volevo urlare ma non riuscivo. Percepivo delle voci in lontananza Sangue.. Alice, svegliati ti prego... Ti amo Alice.. Volevo rispondere, ma mi sentivo come un corpo senza vita, anche se la ero già. Intravidi delle immagini che mi arrivavano, ma non le stavo vedendo con gli occhi. Luna. Mi mandava le immagini di quello che stava succendedo. Io riuscivo a risponderle. C'era Jasper che si teneva la testa fra le mani, disperato. Piangeva. No, amore mio, non piangere. Ti prego, tesoro, non farlo. Volevo urlare. Luna mi diede la forza di aprire gli occhi. Li aprii. Jasper non se n'era accorto. Non li avevo aperti davvero, ero solo entrata nella mente di Luna, per cui usavo i suoi occhi per vedere. Carlisle era di là, erano solo Luna e Jasper con me. Gli altri non c'erano. Riuscii a vedere il mio amore in viso. Aveva gli occhi nerissimi. Da quanto ero così? Tornai nella mia mente. Avevo acquistato forze, riuscivo ad aprire gli occhi davvero. Li aprii. Luna mi sorrise. Guardavo in giro. Non sentivo più male. Mossi leggermente una mano. Ero magrissima, pelle e ossa. Mi tirai su. Jasper lo sentì e mi corse subito incontro, aveva gli occhi lucidi e gonfi. Neri. Provai a sorridere, ma uscì una smorfia di dolore. Tornai giù. Luna venne e mi accarezzò. Uffa, di nuovo il veleno. Era puzzolente, ma almeno funzionava. O almeno, era quello che speravo. Passò il dolore. Jasper mi teneva la mano. Mi sedetti di nuovo, gli accarezzai il dorso della mano debolmente. Luna uscì, per poi tornare con del sangue. Me lo fece bere. Mi sentivo molto più forte. Solo che, ora, riuscivo anche a piangere. Jasper mi abbracciò, trattandomi come una bambolina di cristallo. Scoppiai a piangere, non volevo che il mio unico amore stesse male per me. Lui mi strinse di più, sempre delicatamente. Lo lasciai, poi provai a scendere dal letto. Stavo in piedi, solo che un capogiro mi fece quasi cadere, menomale che Jasper mi aveva sorretto. Camminai, ma lui mi prese in braccio e mi portò fuori. Volevo scendere, ero sicura di potercela fare. Non mi lasciava andare. Esme era li, aveva anche lei gli occhi lucidi. Appena mi vide sorrise, poi mi corse incontro. C'erano tutti, a parte Emmett. Sospirai di sollievo. Rosalie si avvicinò a me, si grattava ancora come una pazza. Aveva ancora i segni evidenti, magari era passato poco. Edward mi rispose - Sei rimasta così solo per poche ore, menomale. Stai bene? - Non riuscivo a parlare bene, così gli risposi con il pensiero. Mi accoccolai alle braccia di Jasper, che mi portò in camera nostra, appoggiadomi sul letto. Mi sdraiai completamente, mentre lui mi guardava ancora preoccupato seduto su una sedia. Gli feci cenno con l amno di venire a sedersi vicino a me e lui si fiondò.
Pov. Luna
Eh no! Quelo stronzo doveva pagare. Aveva sfigurato e violentato sua moglie e massacrata di botte mia sorella. Ringhiai. Accompagnai Rosalie in camera mia. Si era trasferita li da quando era successo quel fatto con il marito. Forse, ex. Era rimasta sconvolta da quello che aveva fatto a sua sorella. Non so se l'avrebbe mai perdonato.

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Capitolo 32
*** Riavvicinamento, imprevisti e.. ***


Ciaoooo! Spero di non avervi delusi con il capitolo scorso!! Era d'obbligo, era un'idea che mi era venuta da un po' e volevo metterla. Allora, un avvertimento: mentre leggete questo capitolo, ascoltate Russian Roulette di Rihanna, poi Je veux di Zaz, così per rendere meglio l'idea ok? Grazie!! Buona lettura.

Pov. Luna
Da quel giorno ne passò un'altro. Emmett si era ripreso, stavolta era tornato il solito Emmett. O, almeno, non ubriaco. Era sveglio da poche ore e era sul divano opposto al mio. Non gli avevo ancora rivolto la parola. Lo fece lui per primo. - Allora, Luna, dov'è mia moglie? - Lo guardai in cagnesco - Non so se la puoi ancora ritenere tale, comunque non vuole vederti per un po' di tempo. Un bel po'. - Gli dissi, sputando le parole. Mi guardò come se fossi pazza, poi scoppiò a ridere - Ahahahahah, davvero Luna sei simpaticissima!!! Ahahahahahah! Uff, ora fai la seria e dimmi per favore dov'è mia moglie. - Gli ringhiai - Non stavo scherzando. Lasciami in pace. - E mi alzai. Stavo andando verso la porta, ma lui mi prese per un braccio. Urlai, così lui mi lasciò, ma continuò a farmi delle domande - Scusa eh, ma perchè mia moglie non mi vuole più vedere? E perchè non devo più considerarla tale? Non ci capisco niente.. - Sbuffai. Nessie era appena scesa dalle scale e aveva sentito la domanda. Così si avvicinò e fece vedere a Emmett con il suo potere quello che era successo. Lui sbiancò, poi tentò di correre da Rosalie, in camera mia. Lo bloccai con il mio potere, poi corsi da Rose e chiusi la porta. Lei mi chiese cosa era successe. Le mentii - Un insetto enorme. Fobia. - Non potevo dirle che suo marito stava per correre da lei. Troppo tardi. La porta si spalancò e Emmett entrò. Corse verso Rosalie, ma lei si avvicinò a me e scoppiò a piangere e a urlare. Allontanai Emmett, ma non riuscii e lui riuscì a raggiungere Rosalie e a vederla. Sbarrò gli occhi, poi tentò di abbracciarla, ma lei scappò fuori e corse da Alice, che era con Jasper. CON Jasper. La fermai in tempo e andammo da Edward. Aveva letto i nostri pensieri per cui ci accolse in camera sua, per poi chiuderci a chiave. Rosalie era terrorizzata. Io non ero da meno. Non sapevo cosa fare.
Pov. Emmett
Non era possibile. Ero ubriaco, e ho violentato mia moglie. Mi sento un mostro. Son qui, inginocchiato a terra, con Edward che mi viene incontro furioso. Voglio morire, pensai. Rosalie non mi avrebbe più parlato, ne voluto vedere. Non valeva la pena vivere senza di lei. In più, avevo picchiato selvaggiamente Alice. In più, io non ho mai voluto ubriacarmi. Ero nel bosco, a caccia. C'era un animale a terra, ferito. Lo uccisi, per togliergli il dolore. Non sapevo avesse sangue malato. Il problema, ora, è che mia moglie mi considerava un mostro. Io di più.
Pov. Luna
Speravo solo che Emmett avesse capito il male che aveva fatto a sua moglie e a sua sorella. Mi avvicinai a Rosalie, i morsi c'erano ancora e le davano fastidio. Si stava ancora grattando. Mi faceva una pena indescrivibile, poverina. Le volevo un gran bene.
Sospirai, poi mi buttai sul letto. Ero stanca di quella situazione. Stanca. Una lacrima mi scese. Perchè non si poteva vivere in pace? Perchè era come se il destino volesse farmi pagare qualcosa che non avevo fatto?  Scoppiai a piangere, scappando. Corsi verso il bosco. Non riuscivo più a stare in quella casa. Arrivai nella radura vicina a casa di Seth e Leah. Mi misi li, a piangere in silenzio tutte le lacrime che avrei voluto versare giorni e giorni prima, ma che non avevo potuto versare. Non so per quanto tempo rimasi li, so solo che mi addormentai. Mi svegliai ore dopo, a casa di Seth. Come ero finita li? Ah, già. Mi alzai, avevo dormito male e avevo fatto un sacco di incubi. Avevo le occhiaie viola come se mi avessero dato un pugno. Uscii dalla stanza. Seth era li, che mi aspettava. Appena mi vide, mi corse incontro abbracciandomi. Mi lasciai coccolare per un po', poi mi staccai - Devo tornare a casa, amore. Saranno in pensiero per me.. - Mi rispose che aveva già provveduto. Sorrisi, poi mi avviai verso il salotto, dove c'erano Sue e Leah. Notai che sopra al camino c'erano molte foto del padre dei ragazzi. Henry. Sospirai. Leah aveva negli occhi odio. Per me. Ma che le avevo fatto? Solo perchè suo fratello aveva avuto l'imprinting cone me e io lo ricambiavo, non c'era motivo di odiarmi. Sospirai di nuovo. Dovevo aiutare Rosalie e Alice. Dovevo andare. Lo dissi a Seth, in disparte, e lui acconsentì, a patto che mi potesse accompagnare. Poi andò a dirlo a sua madre, e mi accompagnò fuori. Si trasformò, poi mi fece salire in groppa e galoppò verso la mia casa. Fuori dalla porta c'erano Alice e Jasper. Erano abbracciati, e aspettavano me di sicuro. Appena arrivammo a pochi metri da loro, scesi e Seth si ritrasformò. Mi avvicinai, gli diedi un bacio a stampo e lo abbracciai, poi mi staccai e andai verso Alice, che sorrideva. Seth mi sorrise, poi si ritrasformò e corse via. Mi girai di nuovo verso Alice. Era ancora debole. Sospirai, poi quando vidi Emmett uscire dalla porta Jasper lo percepii e strinse a sè Alice, che si incastrò fra le sue braccia. Indietreggiai. Non voleva farmi del male, era normale, ma il mio istinto mi diceva di allontanarmi da loro. Allontanati. Ora. Ti vogliono fare del male. Vai da Rosalie. Sbrigati, o sarà troppo tardi. Mi portai una mano al cuore, batteva all'impazzata. Mi sentivo morire. Ma dovevo correre da Rosalie. Feci un salto, poi cominciai a correre all'impazzata, verso la camera di Rosalie. Dovevo salvarla. Ma da che cosa? Non lo sapevo nemmeno io. Arrivai nella camera e vidi che Rosalie aveva i segni dei morsi meno visibili, ma c'erano lo stesso. Era abbracciata a Emmett. EMMETT? Ma se.. ah, è vero, ero stata via un giorno intero. Boh, le cose erano cambiate di brutto. Il problema ero io. Mi stavo sentendo male. Mi mancava l'aria e mi sentivo cadere. Corsi per quello che potevo in piscina. Mi trasformai in tempo, prima di entrare in iperventilazione. Grr, che odio che mi veniva. Saltai, poi uscii e mi asciugai. Tornai umana e corsi in casa infreddolita. Esme mi porse un asciugamano e io corsi poi a fare un bagno caldo, senza trasformarmi. Ne avevo proprio bisogno. Uscii dopo un po'. Mi vestii pesane e andai in salone, dove aevano acceso il camino. Lo avevano fatto per me, visto che loro non hanno mai ne freddo ne caldo. Mi sedetti sul divano e accesi la Tv di nuovo. Eravamo a Gennaio, un freddo cane. Suonarono alla porta. Era Charlie, il padre di Bella. Non mi aveva mai vista. Appena mi vide sobbalzò, poi si prensentò - Ciao, io sono Charlie, il padre di Bella. Lei è in casa? - Sorrisi, poi risposi - Salve, io sono Luna. La sorella biologica di Alice. Si, Bella è in casa gliela chiamo subito. - Chiamai Bella per più volte, ma non rispondeva. Allora aguzzai bene l'udito e capii che era impegnata con Edward. Mi girai di nuovo verso Charlie - Mi dispiace, devo essermi sbagliata. Comunque si accomodi, non rimanga li al freddo. - Mi ringraziò e entrò, andando in mezzo al salone. Lo feci sedere al divano, per accomodarmi vicino a lui, ma non troppo. Avvertii Alice che era arrivato, così lei e Jasper scesero. Salutarono Charlie e si sedettero sull'altro divano, perchè Jasper aveva sete e doveva trattenersi. C'ero io, nel peggiore dei casi comunque. Scesero anche Rosalie e Emmett, che mi dovevano ancora molte spiegazioni, e Esme. Carlisle era al lavoro. Nessie e Jacob scesero a loro volta, erano a giocare con le bambole. Nessi saltò al collo si Charlie, felice. Jacob si sedette vicino a me, con cautela. Sospirai, poi chiamai urlando Edward, che mi rispose piano e mi disse che stavano arrivando. Ci credetti come l'asino che vola, ma lasciai perdere. Charlie stava cercando di aprire la tasca del giubbotto che aveva in mano, tagliente ovviamente, quando si tagliò. Una goccia di sangue cadde sul mio piede. Io non ebbi reazioni, visto che non mi piaceva il sangue, ma gli altri si irrigidirono. Charlie sapeva che noi eravamo vampiri, ma pensava che noi oltre al sangue animale non bevevamo altro, ne ne avevamo voglia. Ma si sbagliava. Jasper scattò, ma io lo bloccai in tempo, affinchè gli altri potessero tenerlo fermo mentree curavo il dito di Charlie. Lo presi e, chiedendogli scusa in anticipo, gli leccai il dito. Lui prima si scanzadlizzò, poi capì il perchè. Chiusi la ferita con il veleno e presi Jasper di peso portandolo in cucina. Lo feci sedere su una sedia, dopo aver cbiuso la porta a chiave. Aveva gli occhi neri. Era agitato, poi ad un tratto urlò e mi abbracciò. Aveva paura di fare del male a Charlie. Lo consolai con la mia voce, l'unica cosa che potevo fare in quel momento. Si calmò, poi uscì e corse fuori. Alice lo seguì. Io mi avvicinai a Charlie e gli dissi che lo avrei accompagnato a casa. Esme me lo impedì, ero troppo piccola per guidare. Cavoloooooo! Ci andò lei.
Pov. Alice
Jasper era quasi saltato addosso a Charlie, dopo che lui si era tagliato il dito. Tale e quale alla figlia. Solo che lui ora si odierà ancora più di quanto non si odiava già prima. Era corsro fuori, e io seguendo l'istinto lo rincorsi, fino alla radura di Edward e Bella. Era seduto al centro della radura, si teneva su la testa con le mani e ansimava. Di rabbia, di delusione, di odio.

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Capitolo 33
*** La situazione peggiora... ***


Ciaooo! Mi scuso per il ritardo, avevo il cavallo di troia al computer e ho dovuto cancellare tutto. Ma ora eccomi qui, con il nuovo capitolo. Succederanno molte cose qui, belle e brutte. Buona letturaaaa!


Pov. Alice
Il mio tesoro stava male. Mi avvicinai a lui, poi gli presi il viso e lo sollevai. Lui scacciò la mia mano in malo modo - Vai via Alice!! - Mi ferì, con quelle parole, ma tentai di nuovo. Gli presi una mano delicatamente fra le mie. La tolse - Vattene Alice! Non voglio vederti. - Sentii un crack dentro di me. Era il mio cuore, che anche se era morto in quel momento sembrò si fosse spezzato. Gemetti di dolore, lui sentì le mie emozioni e si alzò immediatamente, volle abbracciarmi, ma io mi scansai e con gli occhi lucidi me ne andai. Anzi, corsi via. Ero rimasta troppo male. Corsi verso casa. Luna aveva visto tutto, era nella mia mente, e volle venirmi incontro, ma la implorai. Lei, a malincuore, se ne andò. Cominciai a piangere, senza fermarmi. Jasper mi aveva seguita, ed era appena entrato in camera. Ero sdraiata a pancia in giù sulla mia parte del letto. Lui si sedette sulla sua e mi accarezzò la schiena. Io gli ringhiai, per più volte, ma lui continuava come se nulla fosse. Mi alzai allora di scatto. Avevo gli occhi gonfi, anche se le lacrime non potevano scendere. Cominciai a urlargli contro - Ti sembra il modo di trattare tua moglie, che dopo che tu hai quasi fatto fuori uno ti viene a consolare, a sollevarti il morale?? A me non sembra! - Gli urlai con tutta la forza che avevo. - L'hai detto! Ho quasi fatto fuori il padre di Bella se non te ne sei accorta! - Mi rispose, senza urlare. Anche se era arrabbiato. E si vedeva. - Jasper, non è colpa tua! Potevano perdere il controllo anche gli altri.. - Tentai di farglielo capire, ma niente. - Si ma guarda caso chi è che lo ha perso? Il sottoscritto! Sono un mostro.. - Ecco che tirava fuori quel discorso - No che non lo sei Jasper.. - Gli dissi, anche perchè tutti lo pensavano.  - Guardami! Chi altri che un assassino poteva quasi uccidere Charlie? - Mi urlò contro, davvero infuriato. - La devi finire con questo discorso!! - Fu l'ultima cosa che capii, dopo continuammo a urlarci contro, fino a che Jasper non si arrabbiò così tanto da..  - Puttana! - Rimasi di sasso. Gli diedi un pugno in faccia e corsi da Luna. Appena mi vide capì, anche se era difficile non farlo visto il tono che avevamo usato, e mi accolse fra le sue braccia, permettendomi di piangere a più non posso. Ero disperata. Il mio unico amore, la mia luce, il mio angelo, mi aveva dato della puttana. Avrei voluto morire in quel momento.
Pov. Luna
Eh, no! Non quello! Ringhiai, quando Alice entrò disperata. Jasper l'avrebbe pagata. Ecco, parli del vampiro e spuntano i canini. Pensai, quando Jasper entrò in camera mia. Aveva gli occhi lucidi, forse stava piangendo, ma non aveva alcuna importanza. Lasciai Alice, per poi avventarmi su di lui come una furia - Come ti sei permesso, stronzo! Come hai potuto dire così a mia sorella! E menomale che c'è lei, perchè se no a quest'ora saresti morto per causa mia! Esci da qui immediatamente, maiale!! - Gli urlai, senza tanti complimenti. Lui rimase sbigottito, ma pochi secondi dopo corse da sua moglie, almeno credo, ma io lo presi per un braccio prima che la potesse toccare e lo scaraventai come una furia fuori, esattamente giù dalle scale. Finì addosso a Carlisle. Chiusi la porta sbattendo. Ero incazzatissima. Ringhiai, urlai dalla rabbia e poi andai da Alice, che si era un po' calmata. La abbracciai, poi la lasciai e andai a cercare Rosalie e Bella. Erano in salotto, e avevano visto Jasper volare dalle scale. Le presi per mano e le trascinai di sopra, per poi raccontare loro tutto. Appena finito il racconto, loro corsero di sotto e cominciarono a insultare Jasper, che era seduto sul divano vicino a Carlisle e fissava un punto, come in trance. Non le aveva nemmeno sentite arrivare. Sentii sbattere la porta di ingresso. C'erano Edward e Emmett che corsero dalle compagne a chiedere cosa era successo. Ringhiai, poi tolsi le mie sorelle dalla presa dei mariti e le portai via. Poi, dopo essere corsa fuori, spaccai un albero a metà con un dito. Eh si, ero proprio incazzata. Ovviamnete, quando rientrai in casa, mi ritrovai davanti Emmett e Edward incazzati che mi trucidavano con lo sguardo, e Jasper sempre nella posizione di prima. Meglio, ero contenta e soddisfatta. Forse Edward aveva detto a tutti cosa era successo, e loro due più Carlisle avevano dato retta al fratello/figlio, ovviamente. Ringhiai, poi corsi da Alice. Aveva una visione, guardacaso. Amore, scusa per quello che ti ho detto. Non riesco più a vivere senza di te, perdonami ti prego. Sono disperato, il mio amore che.. Qunado finì la visione. Che cosa voleva dire? E se Alice.. No, non poteva succedere. Non poteva uccidersi solo per.. NOOO! E scoppiai a piangere. Le ragazze erano da Alice, che dalla fase depressione era alla fase rabbia. E poi alla indifferenza verso la persona colpevole. Per cui, si preoccuparono subito di me. Piangevo, anche perchè non volevo che Alice si facesse fuori per quel.. Grrr! Lei era l'unica persona a cui tenevo più della mia stessa vita, era il mio angelo custode, la mia sorella maggiore. Mi chiedevano che avessi, ma io non rispondevo. Saltai al collo di Alice e la abbracciai con forza, perchè volevo che non sparisse, come tutti gli altri quel maledetto giorno. Basta, basta!!! Ero disperata davvero. Mi buttai per terra, mentre le immagini di quel giorno mi si materializzarono davanti come un film che non puoi stoppare. Luna, dove sei?? Luna! Eccomi, Senior, eccomi! Tu dove sei? Sono qui! Aiutami Luna! O, no! Mamma! Noo! Mia madre, quella adottiva, si era fatta fuori dopo che mio padre era stato ucciso in una spataroria a Siviglia. ( Gli ostacoli del cuore- Elisa) - No, mamma, no! Per favore, nooo! - Vedevo tutto nero. Sentivo benissimo però le voci. Erano Esme, Bella, Rose, Alice e i ragazzi. Anche Jasper. E Seth. Che ci faceva li? Provai a chiamarlo, lo chiamavo, ma era come se non mi sentissero. Ero in una visione. Io c'ero e non c'ero. C'ero, ma nessuno mi vedeva. Chiamavo tutti, ma nessuno rispondeva. Piangevano, davanti a una tomba. No, due tombe. Era la tomba di Alice. E di Jasper. Provavo dolore, ancora di più di quel giorno. Molto di più. Aprii gli occhi, mi trovai Seth in lacrime davanti. Non riuscivo a muovermi. Il dolore, ad un tratto, tornò fortissimo, da farmi piegare in due. Cavolo, il mio cuore era molto debole, se si fermava diventavo vampira in tutto e per tutto, ma non volevo. Urlai, non sopportavo più il dolore. Poi, il mio cuore si fermò. Per sempre. Sentii un crack. Era lui, che si spezzava. Poi, vidi una luce e la mia anima che venne portata via dall'angelo della morte, che mi sorrideva soddisfatto. Poi, vidi Seth ancora più bello. Magari stavo sognando, oppure ero morta e me lo stavo immaginando. Si avvicinò. Mi accarezzò una guancia, con le lacrime agli occhi. Era vivo, e io anche. Mi sentii in piena forma e mi alzai, velocissima, per poi abbracciarlo saltandogli addosso. Ero diventata vampira ufficiale. Sempre sirena, speravo. Guardai gli occhi. Rosa, con delle striature rosse. Ok, erano molto più belli così. Però ero diventata vampira. Per colpa di Alice e Jasper. Va be, tanto il sangue umano non lo bevo lo stesso. Poi, scesi dalle scale di corsa e decisi di affrontare la situazione. Alice non parlava a Jasper, che tentava di riappacificarsi o farle capire che gli dispiaceva in ogni modo. Mi sedetti vicino a mia sorella, e sbuffai. Mi alzai e corsi fuori, a sgranchirmi le gambe. Mi buttai in piscina e, per mia gioia, mi trasformai. Poco dopo uscii e tornai dentro, sperando che la situazione fosse migliorata. Rosalie aveva fatto pace con Emmett, ma non lo aveva ancora baciato o che, anche perchè aveva comunque paura. Invece, Alice non parlava ancora a Jasper. Io avrei fatto lo stesso, se non peggio. Mi sedetti di nuovo vicino a lei, poi sospirai e mi accucciai. Volevo vedere se riuscivo a piangere. Si, riuscivo, visto che scoppiai dopo pochi secondi. Dovevo sfogarmi. Esme mi venne subito incontro, a consolarmi. Mi calmai poco dopo,per poi addormentarmi in braccio a mia madre, come quando facevo da piccola. Mi svegliai molto tempo dopo. Erano passati 2 giorni. Ero nel mio letto. Sospirai, avevo di nuovo le lacrime agli occhi. Mi alzai e mi cambiai velocemente. Poi, passandomi una mano sul viso di pietra, che cosa orribile!, uscii dalla stanza e andai da Alice. Era in camera sua, e piangeva silenziosamente. Mi avvicinai e ci abbracciammo, per confortarci a vicenda. Rimanemmo così per molto tempo, fino a che non entrò Jasper, che voleva parlare alla moglie. La guardai, ma lei mi implorò di non lasciarla sola con lui. Sospirai - Jasper, mi dispiace, ma non vado. Mia sorella ha bisogno di me e io non la abbandono. - Jasper ringhiò. Mi venne in mente mio padre quando ringhiava prima di picchiarmi da piccola, per cui lasciai Alice e mi misi dietro di lei, per farmi proteggere.
Pov. Alice
Povera la mia sorellina. Mio marito, almeno credo, la stava terrorizzando. Si mise dietro di me. Io ringhiai a Jasper, che la prese e la fece uscire. Cercai di uscire anche io, ma me lo impedì. Mi buttò a terra, coricandosi sopra di me. Ringhiai, e provai a toglierlo da li, ma lui mi tenne ferme le mani e mi parlò - Alice, amore, so che non è il modo migliore per dirtelo, ma te lo dico lo stesso. Perdonami, perdonami, perdonami. Non avrei mai dovuto dirti così, anche perchè tu per me sei più importante della mia stessa vita, e lo sai. Ti prego amore, scusami. Scusami, angelo mio, scusami, vita mia, scusami luce che irradia la mia perenne notte. - Appena lui finì, lo lanciai verso il muro e gli saltai addosso, baciandolo con foga. Quanto mi erano mancate le sue labbra, il suo sapore, lui. Gli sbottonai la camicia, lanciandola contro il pavimento come una furia. Lui prese a accarezzarmi i fianchi, poi mi strappò di dosso la mglietta, lasciandomi in reggiseno. Lo baciai sempre più, mentre lui mi prese e mi portò sul letto. Mi tolse i pantaloni e gli slip, io feci lo stesso. Mi strappai l'ultimo indumento e mi concedetti a lui, per non so quanto tempo. Al mio amore, alla mia luce.

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Capitolo 34
*** Il nuovo membro.. ***


Ciaooo! Eccomi con il capitolo! Stavolta il finale di questo Chappy è un po' a sorpresa... Ma prima, rispondo alle recensioni!
Austen95: eh, cara, un pokino devo fare così, se no alla fine non ha senso che... basta, non dico nulla.... XDXD

Pov. Luna

E finalmente Alice e Jasper fecero pace. Menomale, povera la mia sorellina. ero in camera mia, tranquilla, a scorrere lentamente i libri, sfiorandoli con il dito, leggendo tutti i titoli. Ero felice, dopotutto, della mia vita. Non completamente, però. Certi ricordi a volte affiorano, e a quelli non si può sfuggire. Un titolo mi attirò, Piccole Donne. Lo presi, andai in salone, a sedermi sul divano per leggere per l'ennesima volta. Lo aprii, e una dedica, forse a Esme, in una bella scrittura era scritta li, sulla prima pagina. La lessi, poi iniziai il libro. A metà, un suono strano mi distrasse dalla lettura, da farmi alzare gli occhi verso la finestra. Era Esme, che si era appoggiata alla finestra e mi guardava, dolcemente, commossa. Mi guardai intorno, e vidi che tutte le mie sorelle erano li a fissarmi, sorridendo. Ero confusa. Posai il libro, e mi avvicinai alla porta. Esme mi corse incontro abbracciandomi. Ero sempre più confusa. Uscirono tutte, e mi abbracciarono a turno. Non ci capivo più. - Che succede ragazze?? - Chiesi. Mi rispose Esme - Luna, tesoro, vedi.. Quel libro che stai leggendo, anni addietro lo abbiamo letto anche noi ragazze. Il punto è che, avendomelo regalato mia nonna, è molto vecchio ed è stato letto solo dalle donne della mia famiglia, cioè mia nonna, mia madre, io e le mie figlie. Ecco, è una specie di rituale che le mie ragazze usano per entrare definitivamente a far parte della famiglia. Per cui, benvenuta Luna! E mi raccomando, acqua in bocca con i ragazzi eh! - Alla fine, le saltai al collo commossa e feci lo stesso con le altre. Ero davvero felice. Finalmente ero una Cullen al 100 % !! Vidi entrare i ragazzi, per cui mi staccai subito e andai di corsa a mettere il libro in camera mia. Scesi di sotto, dove c'era Edward che farfugliava qualcosa agli altri ragazzi. Appena arrivata vicino al divano, stavo per sedermi quando Emmett mi prese e mi caricò sulle spalle come un peso morto. Scalciai e tirai pugni addosso al suo petto, ma non mi mollava. Insieme agli altri, corremmo fino a una casetta in mezzo al bosco. Emmett mi posò con la delicatezza di un bufalo in terra, facendomi cadere. Mi alzai e ringhiai - Perchè mi avete portata qui?? - Mi fissarono negli occhi. - Prontooooo!!! C'è nessuno?? - Edward si avvicinò e prese parola - Carissima Luna! - Mi disse, con fare ruffiano - Ti ho mai detto che sei simpaticissima??? - - Piantala e dimmi che vuoi, fratello, o ti do un pugno - Gli dissi, scherzando, interrompendo quella patetica scena. - Senti, fra 2 settimane è S. Valentino e, visto che tu sei una sirena potresti aiutarci a fare bella figura con le nostre mogli. Che ne dici?? - Rimasi sbigottita. Mancavano solo 2 settimane a S. Valentino?? Edward mi interruppe dai miei pensieri, nascosti - Allora?? - Mi chiese titubante - Va bene va bene non preoccupatevi di nulla, entro sabato preparo tutto e vi istruisco per bene.. - Gli dissi. I ragazzi si diedero il 5. C'erano tutti, a parte Seth. Uffa, il mio lupacchiotto non c'è mai.. - Sai, è di ronda oggi cara. - Mi disse Edward, leggendo i miei pensieri. Gli ringhiai sogghignando, poi mi guardai in giro. Eravano dentro a una casetta con una stanza sola non molto grande, con le pareti bianche e l'arredamento in legno. Eravamo attorno a un tavolo anch'escco in legno in mezzo alla stanza. Le finestre erano nere, laccate. Mi avvicinai a quella opposta alla porta e guardai fuori. Eravamo vicino alla radura di Bella ed Edward. Sorrisi, pensando a come si amavano quei due. I ragazzi guardavano ogni mio movimento, forse per studiarmi, e se lo segnavano su un blocchetto. Li guardai confusa, poi un odore stranissimo mi arrivò alle narici. Mi girai di scatto verso la finestra e vidi un animale che mi guardava famelico. Urlai, poi corsi dai ragazzi. Non era un animale come tutti, era un licantropo. Uno vero, non come Jacob o Seth che erano mutaforma. I ragazzi si misero in posizione di attacco, eccetto Jacob, che non aveva speranze e rimase con me, che ero terrorizzata sul divano. Mi prese in braccio e mi coccolò, mentre io, terrorizzata, ricordavo quei terribili momenti di 50 anni prima. Mentre singhiozzavo, mi venne agli occhi una immagine: eravamo io e Leslie, una mia amica americana. Eravamo tutte e due sirene. Eravamo in un bosco, era pomeriggio tardo, quasi sera. Un lupo, insieme ad altri 2, ci si avvicinò e fecero fuori Leslie, mentre io riuscii a scappare in tempo. Finita la visione, scoppiai a piangere. I ragazzi avevano ucciso il lupo, ed erano corsi da noi. Stavo piangendo come una disperata, perchè la mia amica avrebbe potuto salvarsi se io l'avessi portata via. Era tutta colpa mia. Mi alzai di scatto, e corsi fuori con le lacrime agli occhi. Sentivo i ragazzi che mi seguivano, ma non riuscivano a raggiungermi, ero molto più veloce di tutti loro messi assieme. Corsi, corsi e corsi finchè non arrivai a casa, per fiondarmi in camera mia. Arrivai sul letto affannata, poi chiamai al telefono Edward e gli dissi di non preoccupardi di me, che ero a casa e che anche loro potevano tornare. Sentii sbattere la porta. Le ragazze erano tornate da caccia. Mi fiondai di sotto, ma qualcuno mi fermò baciandomi. Seth. C'era solo lui. Mi staccai, perchè avevo ricevuto un messaggio. Era Edward. Sono contento, noi abbiamo incontrato le ragazze. Torniamo domani mattina, cacciamo più a nord verso il Canada. A domani, bacioni. Sorrisi. Ero da sola in casa con Seth. Mi avvicinai sensuale a lui, che si irrigidì. Bene... Mi avvicinai al suo collo e lo baciai, delicatamente, facendolo irrigidire ancora di più. Poi, lo baciai con foga. Lui mi toccò le labbra con la lingua e io le dischiusi, permettendo alle nostre lingue di ballare insieme. Lo sentii gemere. Mi staccai, poi lo portai in camera mia. Appena fummo dentro, chiusi la porta e lo buttai sul letto, sedendomi su di lui. La sua eccitazione era molto evidente, e premeva sulla mia anca. Soggnignai, soddisfatta, poi gli tolsi la maglia e cominciai a baciare ogni punto del suo petto. Lo sentivo ansimare e la sua eccitazione cresceva sempre più. Mi guardava desideroso, cercando di farmi smettere. Lo stavo facendo impazzire. Tornai su, a baciarlo mentre le nostre lingue danzavano armoniose. Poco dopo, mi strappò i vestiti di dosso, anche se ero in mini, e la biancheria. Io feci lo stesso con i pantaloni e i boxer, e poi ci unimmo felici e contenti.
Ci svegliammo il mattino dopo, eravamo abbracciati. Guardai l'ora: erano le 7 di mattina. I ragazzi sarebbero stati di ritorno due ore dopo. Avevano tutto il tempo a nostra disposizione. Mi girai, trovandomelo più bello che mai di fronte sorridente. - Buongiorno, stella mia. - Mi disse, dolcissimo - Buongiorno a te, amore. Dormito bene? - Gli chiesi, guardandolo maliziosa - Mai stato così riposato.. - E sogghignò. Sorrisi, poi lo baciai delicatamente slla punta del naso, e mi alzai. Mi diressi verso il bagno, per farmi una doccia. Lasciai scorrere l'acqua fredda, gelida su di me. Adoravo il freddo. Poco dopo uscii. Seth era alla finestra, in pantaloni, e guardava il cielo. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai, a fatica visto che era molto più alto di me, da dietro. Lui si girò e mi baciò dolcemente. Mi ricordai solo dopo di essere in accappatoio, così mi diressi verso l'armadio e mi misi su un vestito nero cortissimo. Quel giorno faceva abbastanza caldo, per me. Poi, presi per mano Seth, che si era rimesso la maglia, e andammo giù in salone. Lui si sedette sul dvano e io sulle sue gambe. Mi lascia accarezzare i capelli per un po', poi la porta si aprì e i ragazzi entrarono, per mano alle mogli. Saltai al collo di Alice, poi abbracciai entusiasta le altre. I ragazzi feci un occhiolino, anche per la questione che li avrei aiutati. Poi mi andai a sedere vicino a Seth, che mi sorrideva complice. Avevo alzato la barriera sulla nostra mente, affinchè Edward non leggesse i nostri pensieri. Alice ci guardò con aria curiosa, poi mi parlò telepaticamente Io e te abbiamo da fare dei discorsetti sorellina.. Le sorrisi, poi mi alzai e andai da Nessie, che era arrivata in quel momento con Jacob. La abbracciai stretta, poi la lasciai. Ormai aveva l'aspetto di una dodicenne. - Zia, ma è una mia impressione o sei ingrassata? - Mi chiese. Sbarrai gli occhi, poi corsi dallo specchio. No, ero normale. Ah, forse avevo bevuto troppo sangue. - Si hai ragione, ho bevuto troppo all'ultima caccia. - Le dissi, sperando fosse vero. Ad un tratto, gli occhi mi si fecero nerissimi e mi venne una gran sete. Mi presi la gola fra le mani e corsi fuori. Passava per caso un cervo, gli saltai addosso subito, bevendolo in un secondo. Gli occhi tornarono rosa. Mi sentivo strana. Che cosa mi stava succedendo??

Angolino autrice: Ciaooo! In questo capitolo, Luna riesce a unirsi a Seth! Ah che bello! Chissà cosa le succederà! Lo saprete nel prossimo capitolo! Mi raccomando, recensite! Eh se non lo fate, vi ringrazio lo stesso anche soloo perchè leggete la mia storia. A presto un bacio
Alba97.

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Capitolo 35
*** Ciclo.. ***


Pov. Luna
Ero ancora li davanti a Nessie che mi scrutava. Diceva che ero ingrassata. Era vero, avevo un filo di pancia.
Però doveva esserci della logica. Ci eravamo spostate in camera mia, lontano da occhi indiscreti. Provavo a spremere le meningi in cerca di una spiegazione, ma niente. Poi, un guizzo. Guardai il calendario. Ma certo! Ero entrata nel ciclo! Ogni cinque anni avveniva, e io me n'ero completamente scordata!
Ecco perchè avevo la pancia!
Risi, poi lo spiegai a Nessie, che sospirò di sollievo e uscì dalla camera. Sorrisi, poi saltai giù dalla finestra e mi buttai in piscina. Dovevo starci dentro 3 ore, se no mi veniva mal di schiena. Menomale che Nessie aveva avvertito che nessuno poteva entrarci.
Ero rilassatissima, quando entrò qualcosa dentro.
Sobbalzai, poi nuotai vicino a e vidi che era Seth.
Uscii con la testa e lui fece lo stesso.
Gli sorrisi. Lui mi baciò. Risposi subito al bacio.
 Non ero trasformata, non potevo per una settimana. Mi chiese il permesso per entrare con la lingua, e dischiusi subito le labbra. Mi attirò a sè, era eccitato.
Ero già gongolante, se bastava così poco per eccitarlo.. Mi avvicinai sempre più a lui, facendolo gemere senza sosta. Stavo per togliergli la maglia, ma sentii l'odore di Nessie li vicono e mi staccai subito.
Si stava avvicinando di corsa, arrivata al bordo cominciò a rimproverare bonariamente Seth - Ma Seth, avevo detto che nessuno doveva disturbare mia zia! Poi sta male, poverina!! - Disse, sconsolata.
Sorrisi, poi le risposi - Oh tesoro, non preoccuparti, il mio cucciolotto può rimanere quanto vuole, lui mi allevia solo i dolori. Comunque, grazie piccola. -
Lei sorrise, poi trotterellò verso casa. Sorrisi, poi uscii dalla piscina, seguita da Seth, che mi fissava eccitato.
Sogghignai, poi feci un salto e raggiunsi la finestra della mia camera, per cambiarmi. Mi misi qualcosa di più comodo e caldo, perchè avevo un gran freddo.
Poi, per mano a Seth, che era salito sull'albero per entrare, scendemmo dalle scale e ci accoccolammo sul divano.
Alice mi guardò per una manciata di secondi, poi mi prese per mano e mi portò in camera sua, dove mi fece sedere sul letto. Mi sedetti a fatica, il mal di schiena si faceva sentire.
Si sedette immediatamente vicina a me, dopo aver chiamato Rosalie e Bella, che ci raggiunsero subito.
Appena sedute tutte sul letto, mi tempestarono di domande - Che avete fatto te e Seth ieri notte? Perchè oggi sei particolarmente soddisfatta? ... - Sorrisi, sognante, poi mi feci scrocchiare le vertebre per alleviare il dolore e cominciai a rispondere - Guarda, Rose, ieri notte io e Seth abbiamo giocato a carte.. Si, a Scopa.. -
Rimasero allibite, poi Rose parlò - E finalmente la nostra Luna ha perso la verginità! -
Mi rabbuiai di colpo - Io non ero vergine, Rose.. -
Lei si accorse di aver errato, e si scusò. Le sorrisi, poi le dissi che non era niente.
Mi sdraiai velocemente, mi stava venendo un mal di schiena infernale.
Stavo sospirando pesantemente, per cercare di alleviare il dolore, ma niente.
Le ragazze si allarmarono. Mi chiesero subito che avessi, ma non riuscivo a rispondere.
Alice allora chiamò Carlisle, che venne subito e capì.
Mi portò immediatamente nel suo studio e mi fece un'iniezione di morfina.
Il dolore passò immediatamente. Sospirai di sollievo, poi lo ringraziai.
Mi sorrise, poi se ne andò. Io mi alzai, per poi essere travolta dalle mie sorelle, allarmate. Mi fecero di nuovo sedere. Sospirai - Ragazze sto bene, è solo una fitta alla schiena.. Sono fragile, ma non così tanto. Spero.. -  Dissi, in un soffio.
Mi alzai e uscii. Le ragazze mi seguirono, ma io le ignorai. Avevo bisogno di qualcosa, ma non capivo cosa.
Appena vidi Nessi, capii. Desideravo un bambino, un bimbo tutto mio.
Lo desideravo arduamente, così tanto che gemetti di dolore. Seth, appena mi sentì, mi corse incontro e mi chiese cosa avessi.
Ma io non risposi, guardai solo Renesmee, che si avvicinò e mi toccò la guancia. Vidi il momento del parto di sua madre, quando lei nacque.
Mi salirono le lacrime agli occhi, così mi strinsi a Seth. Lui mi abbracciò, poi mi baciò sulla fronte. Lo abbracciai ancora più stretta, senza fargli male. Poi, lo lasciai e andai in camera, a sedermi sul letto, a riflettere.
Io potevo fare figli, ero una sirena. Ma Seth e gli altri sarebbero stati d'accordo?
Mentre mi chiedevo quelle cose, entrò il mio angelo. Si sedette vicino a me e, senza proferire parola, mi accolse fra le sue braccia, accarezzandomi i capelli. Sapeva che adoravo quando mi accarezzavano i capelli.
Sorrisi, poi mi accoccolai meglio fra le sue braccia e mi lasciai coccolare per un po'.
Dopo un po', sospirai. Lui smise di accarezzarmi, poi si alzò - Amore, devo andare a casa. Ci vediamo domani.. Non stare male ti prego.. - Quasi mi scongiurò. Io gli sorrisi debolmente, poi lo salutai con un bacio veloce e tornai a sedermi. Ero giù di morale. Lui mi guardò ancora per un po', con uno sguardo addolorato, poi se ne andò.
Sospirai, poi guardai l'orologio. Era sera.
Mi cambiai, poi andai a dormire. Avevo bisogno di pensare a altro, oppure a niente.
Mi alzai la mattina dopo. Avevo dormito male. Sbuffai, poi mi cambiai e tornai giù. Appena vidi Nessie, mi venne su altra tristezza. Lei mi corse incontro ad abbracciarmi e io la abbracciai, anche se controvoglia. Poi, la lasciai e andai in giardino, anche se c'era la neve, a fare il bagno nella piscina.
Ci rimasi dentro un po' di minuti, poi vidi una mano che mi diceva di uscire. Uscii e trovai Jasper che aspettava mi cambiassi per accompagnarli a fare spese. Sospirai, poi mi presi la giacca e partimmo.
Arrivammo a Seattle pochi minuti dopo, eravamo io e tutti i ragazzi: Jacob, Jasper, Edward, Emmett, Carlisle. Come al solito Seth non c'era. Appena scesa dalla macchina, mi sentii felice. Jasper.
Lo guardai sorridendo, poi mi incamminai, seguita a ruota dai ragazzi. Entrammo in 46 negozi, svaligiandoli tutti. Uscimmo dall'ultimo, i ragazzi erano schizzati mentre io ero sempre più esaltata. Salimmo in macchina e Emmett e Jasper mi dovettero tenere ferma, ero troppo esaltata.
Ma non potevo farci niente, lo shopping mi faceva quell'effetto. Tornammo a casa e i ragazzi misero tutto nella capanna segreta, mentre io andai in camera mia. Poco dopo, entrò Esme - Ciao cara. - Mi disse, dolce.
 Le sorrisi - Ciao Esme -
- Ascolta, so che tu e Seth vi amate molto, e si vede,  per cui ho deciso di farvi costruire una casetta come alle altre mie figlie.. Vieni con me te la faccio vedere.. -

Rimasi sbalordita. Mi aveva fatto una casa??? Le saltai al collo, poi la baciai su una guancia e la seguii. Mi portò in un punto lontano del giardino e la vidi. Era una casetta a due piani, bianca con le persiane verdi. Rimasi a bocca aperta e lei, dopo avermi salutata, se ne andò. Io corsi dentro.
Profumava di biscotti al cioccolato. Era bellissima. Aveva i divani e le poltrone bianche in un salotto di mogano. La cucina era in legno e la camera anche.
Appena entrai in camera, vidi il mio angelo seduto sul letto, che mi aspettava. Appena mi vide, mi corse incontro e mi baciò. Poi, mi mise sul letto.


Ciaooooo! Eccomi di nuovo! Ho postato tardi perchè non mi venivano idee. Va be, conto di postare il prossimo capitolo o domani o dopodomani. Baci, Alba97.

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Capitolo 36
*** Proposta.. ***


Pov. Luna
Mi svegliai, ero nella nuova casa. Appena aperti gli occhi, il mio sguardo incontrò quello di Seth. Sorrisi, poi lo abbracciai.
Lui mi baciò sulla fronte, poi si alzò e andò a fare la doccia. Sospirai, pensando alla notte precedente. Poi, mi alzai e mi cambiai.
 Appena pronta, Seth uscì e insieme andammo a casa Cullen, io di corsa lui galoppando. Arrivati davanti a casa, i ragazzi uscirono e fecero l'occhiolino a Seth, che ricambiò.      
Lo guardai, ma lui mi sorrise e andò con loro nel bosco. Mi stava nascondendo qualcosa. Scrollai le spalle, poi entrai e Nessie mi venne subito incontro.
 La abbracciai, poi salutai Bella che era sul divano e mi sedetti vicino a lei. Poco dopo i ragazzi rientrarono, e mi portarono alla capanna. Seth non c'era, come al solito. Mancavano due giorni a S. Valentino e tutto era pronto. Cominciai a fare le decorazioni, la festa si svolgeva li vicino, da appendere alle pareti della casa. I ragazzi cercavano di imitarmi, senza risultati.
Ridacchiai, poi appena finito uscii e presi un'inutile boccata d'aria, sospirando.
Ero giù di morale. Jasper lo sentiva, infatti uscì e mi abbracciò.
- Tu me encanta, Jasper... * - Gli dissi, mentre delle lacrime mi scesero dagli occhi.
- Jo tanbien, Luna..** - Mi disse, asciugandomi le lacrime e abbracciandomi ancora più forte, usando il suo potere.
Stavo piangendo inutilmente, ma mi sentivo meglio ogni secondo che passava. Poco dopo uscì Emmett, che si preoccupò subito - Che hai Luna? -
Mi staccai dai Jasper, poi feci un lungo respiro. Jasper rispose per me - Doveva sfogarsi, Emm. -
Tenni lo sguardo fisso in un punto lontano, di fronte a me. C'era una bambina, che sorrideva malinconica. Ero io, da piccola, un anno dopo che i miei genitori spagnoli mi adottarono. Pochi secondi dopo, la bambina svanì.
I ragazzi mi avevano circondata, forse per la mia faccia.
Sbattei le palpebre, poi sospirai di nuovo e mi allontanai, verso il bosco.
Camminavo, senza una meta.
Mi sentivo strana, non era mai successo.
I ragazzi mi seguirono, ma stettero distanti, magari per non disturbarmi.
Cercavo di sforzarmi di pensare cosa mi stesse succedendo.
Camminavo, senza sosta, fin quando non arrivammo a casa. Non mi era venuto in mente niente.
Entrai in casa, Esme stava ricamando un cuscino. Appena mi vide mi sorrise, io ricambiai, poi andai in camera mia.
Mi sdraiai sul letto, socchiusi gli occhi e pensai. Pensai, a tutto.
Dopo un po', non sapevo da quanto ero li, sentii aprirsi la porta di ingresso: Carlisle e Seth.
Scesi dal letto, poi andai di sotto e salutai Seth con un bacio.
I ragazzi erano in salotto, e discutevano con Carlisle.
Mi avvicinai a loro, e Carlisle si girò verso di me.
Gli sorrisi, poi andai a dormire, avevo un sonno dell'accidente anche se erano le otto. Salutai tutti. Andai in camera mia, mi cambiai e mi misi a letto, per addormentarmi subito.

Arrivò il giorno di S. Valentino.
I ragazzi avevano accompagnato le ragazze a fare shopping, mentre io, Nessie e Seth rimanemmo a casa per preparare la festa. Seth portava le decorazioni, io e Nessie le appendevamo. Alla fine, il risultato fu strabiliante.
Verso le 7 avevamo finito, per cui ci prendemmo una pausa. Alle 8, i ragazzi tornarono e le ragazze si andarono a vestire. Quando entrarono, rimasero abbagliate.
I ragazzi consegnarono loro i regali.
Seth si avvicinò e mi porse il mio. Era bellissimo. Una catenina d'oro bianco con le nostre iniziali sopra.
Dopo i regali, tutti cominciammo a ballare, fino a che non arrivò la fine della festa, dove ogni coppia andò nella propria camera. Appena arrivati nella nostra, Seth mi prese per mano e mi fece sedere sul letto.
Poi, presa una scatolina di velluto blu dalla tasca dello smoking, me la porse.
- Luna, è da molto che volevo chiedertelo, ma non ne trovavo il coraggio.
 Mi vuoi sposare? -
Mi guardò speranzoso.
Rimasi a bocca aperta dallo stupore.
Poi, dopo un bel po', gli saltai al collo - Si, amore mio, si, si, si, per sempre si!!! - Gli risposi, raggiante.
Lui sorrise, poi si alzò e mi abbracciò. Lo abbracciai subito, poi mi staccai e mi diressi verso la finestra.
 La aprii e mi buttai giù, per poi entrare nella piscina. Dovevo trasformarmi.
Più che altro, volevo.
Dopo essere entrata, non riuscii a trasformarmi.
Ringhiai, poi saltai fuori e mi sedetti sull'erba. Pochi secondi dopo, Seth era li.
Si sedette vicino a me e mi sorrise. C'era la Luna piena. Non so quanto rimanemmo li, so solo che mi addormentai.
Il mattino dopo mi risvegliai sul mio letto, ero solo in biancheria intima.
Ma ieri sera ero vestita completamente! Mi alzai, trovai Seth seduto sulla sedia che mi guardava sorridente.
Non potevo arrabbiarmi con lui, in fondo non aveva fatto niente di male.
Gli sorrisi, poi mi vestii e mi incamminai verso la porta, seguita da lui.
Arrivati in salone, Edward mi guardò, anzi mi fulminò, con lo sguardo.
Lo guardai confusa. - Che c'è Edward? - Ringhiò - Sei troppo piccola, Luna. -
Sbuffai - Edward, ho quasi 70 anni! Miseriaccia, anche se mi sono fermata a 16 anni non cambia niente!! - Gli dissi, infastidita.
Lui abbassò lo sguardo, poi annuì.
- Ricordati, Edward, che tu sei il mio fratellino! Il mio geloso e possessivo fratellino... - Gli dissi, poi lo abbracciai. Lui mi sorrise e mi abbracciò.
Ci staccammo, poi scesero Emmett e Rosalie, per mano, che ci salutarono.
- Ragazzi, ieri ci avete dato eh! - Mi disse Emmett.
- Ma in realtà, no, eravate voi cari. Io sono andata a fare il bagno in piscina.. -
Emmett non fece in tempo a rispondere, che una furia dai capelli corvini detta Alice mi venne subito ad abbracciare - Congratulazioni, sorellina, sono così contenta!!!! - Mi stritolò.
Appena mi lasciò, ripresi fiato. Poi, scesero anche Jasper, Esme, Carlisle, Jacob e Nessie, che mi sorrise e mi abbracciò.
Appena mi sfiorò, sobbalzò - Zia, stai ingrassando ogni giorno che passa! Cavolo, fai una dieta, un qualcosa non so, ma dimagrisci!! - Mi disse, scherzando.
Ridacchiai, poi mi staccai da lei e mi sedetti sul divano.
Ero stanca. - Amore, glielo dici tu o glielo dico io?? - Mi chiese Seth. - Fai tu, io mi sento poco bene. Quando hai fatto, mandami Jasper. - Gli risposi sorridendo. Mi sorrise, poi mi baciò su una guancia e andò di là, dove c'erano tutti.
Pochi secondi dopo sentii un coro - COOOOOSAA??? AAAAAAAAHHHH! - E tutti mi vennero a strapazzare di baci e abbracci. Emmett mi face volare in aria. Finii sul divano a pancia in giù, facendomi male - Ahi! Emmett, ti uccido! - E inseguii Emmett per tuta la casa e il giardino, mentre gli altri se la ridevano alla grande.
Alla fine lo presi e gli tirai un'orecchio piano. Poi rientrammo in casa.
- Luna, tesoro, che giorno avevate pensato??? - Mi chiese Alice ansiosa.
- Boooh! - Risposimo io e Seth, a tempo. Alice si battè una mano in fronte, poi sospirò sconsolata.
Io e lui ci sorridemmo, felici, poi io andai a sedermi vicino a Carlisle sul divano, a guardare la Tv.
- Domenica prossimaa! - Mi urlò Alice, facendomi sobbalzare.
- Che cosa? - Risposi.
- Ma il matrimonio, no??? - Rispose Alice, sempre più esaltata.
- O.O Ma è prestissimo! - Dissi, sconvolta.
- Ma ci pensiamo noi ragazze, te non ti preoccupare. - Disse.
Sospirai, sconvolta, poi mi buttai sul divano. Pochi secondi dopo, rividi quella bambina, mi guardava da fuori la porta. Mi avvicinai cautamente a lei, ma appena aprii la porta, lei svanì.
Sbattei le palpebre per un paio di volte, poi vidi che tutta la famiglia mi aveva circondata. Sospirai, poi me ne tornai in camera.
* Ti voglio bene ** Anche io, Luna


Ciaooo! Si lo so, non convince molto neanche me questo capitolo. Anche se dovrebbe essere uno dei più importanti. Va be, ringrazio tutti quelli che mi seguono. Al prossimo chappy, Alba97. P.S.: andate a vedere sulla mia pagina fra un po', sto scrivendo una nuova fanficition, devo ancora pubblicarla ma fra pochi minuti (15) lo metto. Ciaooo!
 

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Capitolo 37
*** Epilogo ***


Eccoci qui all'ultimo capitolo. Mi è piaciuto scrivere questa storia, anche se per fare l'epilogo ci ho messo un sacco. Beh, mi mancherete, ma sper vogliate seguire la mia fanfic Una nuova vita, con te..
Spero vi sia piaciuta la mia storia, ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito o che mi hanno messo nelle storie ricordate, preferite o seguite. Grazie, davvero. Buona Lettura.

Epilogo


Pov. Luna


Ebbene, arrivò il gran giorno. C'era un sole caldo, che illuminava la mia famiglia come lampade.
Avevo un vestito di seta bianco con tulle rosa e un cappelo uguale, per proteggere i miei occhi.
Quel giorno ero emozionata, ma andò tutto bene.
All'ingresso del giardino di casa Cullen, dove si tenne la cerimonia, mi attendeva Seth, emozionato come non mai. Appena mi vide, gli si illuminò lo sguardo.
Quasi non seguii la celebrazione, quanto ero impegnata ad ammirarlo.
Alla fine, mi baciò dolcemente.
Poi, mentre ci avviammo verso l'altra parte di giardino, ci scambiammo uno sguardo complice.
Era arrivato il momento.
Menter i lupi si fiondarono sul buffet e i vampiri si misero a ballare un lento, io salii sul palco allestito insieme a Seth. Avevo cambiato abito, per stare più comoda.
Presi il microfono e iniziai a parlare.
- Miei cari, oggi per noi, ma soprattutto per me, è un giorno importante, perchè io e Seth ci siamo sposati. Però, per me è importantissimo perchè finalmente posso rivelarvelo. Sono incinta. -
All'ultima frase, tutti urlarono e Alice, Rose, Esme, Bella e Leah mi corsero incontro abbracciandomi.
Ero finalmente felice.
Oggi, con la mia Chanel e Seth viviamo a metà fra la casa di Leah e Sue e la casa Cullen.
E lo posso finalmente dire.


IL MIO SOGNO è DIVENTATO FINALMENTE REALTà.

















Fine..


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