Il diario di Gaara di sakura2480 (/viewuser.php?uid=83844)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 21-22 maggio ***
Capitolo 2: *** 23-24-25 maggio ***
Capitolo 3: *** 26-27-28 maggio ***
Capitolo 4: *** 29-30 maggio ***
Capitolo 5: *** 31 maggio. Meritata pausa. ***
Capitolo 1 *** 21-22 maggio ***
1
PER QUESTO LAVORO VORREI
RINGRAZIARE L’AUTRICE TSUKUYOMI CHE MI HA
DATO IL PERMESSO DI ISPIRARMI AD UNA SUA STORIA DI GRANDE SUCCESSO PER QUESTA
MIA PICCOLA FOLLIA.
GRAZIE TANTE.
21 maggio
Molti di
voi si chiederanno come abbia fatto a decidere di scrivere una scemenza del
genere!
Bene
sappiate che l’idea è stata di mio fratello Kankuro e mia sorella Temari che,
quando non sono impicciati con gli affari loro, vengono a farsi quelli miei e
la cosa mi irrita.
Mi irrita
molto.
Mi irrita
abbastanza da farmi passare quel poco di sonno che riesco a prendere dopo aver
bevuto una decina di camomille con qualche Valium sciolto all’interno.
E dal
momento che non dormo mi irrita molto anche la gente che mi dice che dovrei
riposare per farmi passare le occhiaie.
È
incredibile che questi scemi, dopo diciassette anni, non abbiano ancora capito
che questo bel trucco nero non è ne la conseguenze del mio mancato sonno e ne
che mi ammazzo di seghe tutto il giorno, ma di un tasso demoniaco che mio padre
ha deciso di infilarmi dentro, naturalmente essendo molto piccolo non mi sono
mai accorto da dove questo tasso fosse entrato e preferisco non indagare, però
sappiate che non ho mai sofferto di stitichezza in vita mia.
Comunque
dicevamo di questo diario…si…adesso riprendo il filo.
Dunque, io
mi chiamo Gaara, Gaara del Deserto o se preferite Sabaku no Gaara.
Chiamatemi
come vi pare, non m’importa.
A dire il
vero non m’importa di niente, però che mi hanno fatto Kazekage questo forse dovrebbe
interessarmi.
Questo
diario non è, e sottolineo NON E’, una mia libera scelta, ho solo dato retta ai
mie fratelli che secondo me non dovevano esistere per niente.
Vogliono
farmi raccontare la mia vita per fare in modo che lo sfigato che siederà su
questa sedia al posto mio venga a conoscenza dei miei deliri e dei miei segreti
più intimi.
Che
novità!
Lo sanno
tutti chi sono e non sono passato alla storia come un modello di virtù umane,
le mie gesta sono state tutte catalogate e inscritte negli Annali Neri di tutte
e cinque le Terre Ninja.
Quindi
sono molto famoso.
Comunque,
dal momento che sono il Kazekage, devo dare il buon esempio e allora andiamo a
incominciare.
Per prima
cosa vi parlerò un po’ di me tanto per chiudere ben presto questo losco affare
e fare contenti i due pirla la dietro che lo so che mi stanno spiando da una
finestra.
La mia
vita ad essere sinceri è stata un vero schifo, volete i dettagli?
Vi
accontento.
Ancora
prima che mia madre finisse di sputarmi fuori urlando è morta, questo perché il
Kazecazzo di mio padre aveva deciso di fare un figlio con una scopo ben
preciso.
Siccome
aveva paura che il nostro Villaggio venisse preso di mira da un’orda di barbari
dementi come lui, decise che al figlio più piccolo, ossia io, venisse sigillato
in corpo il Demone Tasso e usato come arma di distruzione di massa.
Naturalmente
questo mi condizionò per tutta la vita, sono sempre rimasto da solo e schifato
da tutti, l’unica persona che si prendeva cura di me era mio zio.
Ma lo zio
bastardo è stato il peggior doppiogiochista che abbia mai incontrato nella mia
lunga vita di anni sei.
In due
nanosecondi sgretolò tutte le mie speranze che mi avevano sostenuto fino a quel
giorno, cercò di uccidermi, mi disse che era stato mio padre, poi mi disse che
lo voleva pure lui, mi lanciò i kunai e come atto finale si fece saltare per
aria il pirla.
Il tutto
in un minuto e mezzo.
Non sapeva
più come farmi fuori e decise per la trasformazione in kamikaze.
Risultato?
Non
ottenne una benemerita sega perché il deficiente ancora non aveva capito che io
avevo un’arma micidiale.
Sapete
tutti che cos’è quindi non spreco tempo a spiegarvelo.
Ben ti
sta, brutto porco, spero che ti sei accorto di quando ti stavi dilaniando pezzo
per pezzo.
Spero che
avrai patito le pene dell’inferno accorgendoti che io ero ancora là.
A sei anni
vi assicuro che di rospi ne avevo mandati giù tanti!
Fatto sta
che comunque, visto che nessuno riusciva a mandarmi al Creatore, il mio nobile
e paterno padre decise che tanto valeva farmi diventare un ninja e così
accadde.
Scusate,
ho saltato la parte dove dovrei descrivere di come sono diventato un assassino
psicopatico che provava gusto nel commettere carneficine?
Avevo sei
anni…che bella età.
Non me lo
dimenticherò mai di com’era piacevole levarmi dalle balle tutti quelli che
dalle balle volevano levare me.
E così
continuai fino all’età di anni dodici.
E li
successe la svolta quando partecipai all’esame di selezione dei Chunin che si
teneva a Konoha, precisamente nel Villaggio della Foglia.
Un
Villaggio così pieno di buoni sentimenti da dare il voltastomaco.
Ho sempre
creduto che i ninja fossero assassini e vi garantisco che io questo compito lo
espletavo bene, ma li erano assassini che se ne andavano in giro con una mazzo
di rose in mano.
Non li ho
mai capiti.
Ma
tralasciando anche questo capirete quanta voglia abbia di scrivere sta merda,
vorrei solo dirvi che fu una passeggiata.
Fui il
solo a pensarlo e poi a farla davvero la passeggiata!
Oddio, un
po’ il culetto ce lo facemmo tutti abbastanza e alla fine solo uno venne
promosso, l’amante segreto di mia sorella.
E proprio
contro di lei!
Cioè,
praticamente quell’idiota della mia parente si fregò con le sue mani mentre
quell’altro beota rimase accucciato per tutto il giorno.
Poi si
scoprì che il quoziente intellettivo era il doppio del normale e che aspettava
il momento buono per metterglielo sotto l’osso sacro a mia sorella sperando che
le piacesse.
Scommetto
che nessuno aveva ancora capito che mia sorella e mister “non ho voglia nemmeno
di pensare” Shikamaru alla fine se la intesero?
Conoscendo
la volontà che anima tutt’ora quel ragazzo…mhà!
Chi si
accontenta gode.
Però avere
come cognato una strano tizio col codino che divertiva dentro gli asili del mio
Villaggio facendo le ombra cinesi non doveva essere male, almeno mi avrebbe
regalato punti popolarità.
Comunque
io attraversai la Foresta della Morte assieme a quelle nullità dei miei parenti
in meno di due ore se non ricordo male, ricordo che una telecamera mi riprese
che ero ancora lindo e pinto anche dopo aver squartato tutto quello che di vivo
trovavo sulla mia strada.
Bei tempi!
Dopo
partecipai alla prova di selezione di lotta libera dove mi capitò il figlio di
Bruce Lee.
Vestito di
verde che sembrava un elfo fatto male osò affrontare me, o meglio, la sfiga lo
portò ad incontrarmi.
Se la tirava
e io m’incazzavo.
Mi sfidava
e io m’incazzavo.
Alla fine
fui stanco di incazzarmi e decisi che per la mia saluta cardiovascolare fosse
arrivato il momento di farla finita.
Fatto sta
che Frate Tac versione ninja dai capelli a scodella mi riempì di mazzate per
una buona mezz’ora, fino a quando la mia sabbia non decise che forse era
arrivato il momento di mettersi di mezzo ed evitarmi così una figura madornale
di quelle che non si dimenticano.
Sapete, ci
tenevo prima alla mia fama.
Come andò
a finire?
L’elfo
finì dritto all’ospedale in meno di due minuti con un braccio e una gamba
spappolati e fu li che successe!
Stranamente
mosso da pietà decisi di andarlo a trovare all’ospedale per dargli un bacino,
ma poi pensai che non potevo minimamente tollerare il fatto che una qualsiasi
cosa viva fosse rimasta su questa terra dopo aver incontrato me.
Così mosso
da orgoglio decisi di ammazzarlo per sentirmi soddisfatto, mosso da pietà lo
volevo togliere dalle sofferenze.
Scegliete
voi la motivazione che preferite.
Ma a
quanto pare al Villaggio della Foglia l’eutanasia non era ammessa così il
volpotto Naruto e “mi scoccia la minchia” Shikamaru decisero di difendere
l’elfo maledetto che di tirare la cuoia proprio non ne voleva sapere.
E io lì
raccontai la mia infanzia, la mia vita, tutte le mie disgrazie…il tutto per
cercare di essere compatito.
Ammazzo la
gente?
Dovete
capirmi, ho avuto un’infanzia infausta, sono traumatizzato che volete farci?
Una cosa
la potete fare!
Morire per
esempio e questo mi farà sentire ancora più umano.
Siccome il
simpatico duetto non bastava ecco arrivare anche il maestro di Karate Kid, in
poche parole la versione gigante e più idiota dell’elfo a scodella.
Per quella
volta mi toccò battere in ritirata dal momento che era meglio lasciar stare.
Poi arrivò
il torneo vero e proprio e chi mi va a capitare?
Sasuke
Uchiha.
L’ ultimo,
forse, sopravvissuto di un clan estinto come successe ai dinosauri.
Nel giro
di una notte vennero scannati come i capretti dal rampollo più promettente.
Il figliol
prodigo che rispondeva al nome di Itachi era in realtà un fuso perenne che, non
sapendo come passare il tempo, prima eliminò l’amico e poi, visto che gli
avanzava ancora qualche minutino, anche genitori, zii e cugini vari.
Già che
c’era poteva anche far fuori il suo inutile fratellino minore che è cresciuto
con la voglia di far fare la fine del capretto pure a lui e quasi ha portato il
suo Villaggio alla rovina.
E loro
ancora tentano di riportarlo indietro!
Naruto, ma
sei scemo o cosa?
Anche se a
Sasuke lo capisco, poveretto.
Domandare
“perché lo hai fatto?” e sentirsi rispondere “perché volevo vedere quanto fossi
forte” traumatizzerebbe comunque.
E poi
bell’esempio di forza ammazzare vecchietti di novant’anni che bastava uno sputo
per farli cadere all’indietro.
Fatto sta
che li a me partì la brocca e se non fosse stato per Naruto e per la sua tesi
sull’amore e l’amicizia adesso non sarei qui.
La
malefica volpe era riuscita dove tutto il Creato aveva fallito: farmi diventare
buono, e ci riuscì con una craniata da record che mi fece ritornare al
Villaggio della Sabbia con una commozione cerebrale pazzesca.
Comunque
la mia cattiveria e sete di sangue finì quel giorno, ormai sono passati diversi
anni, io sono diventato Kazekage e anche più alto e molto più bello, insomma
sono un gran figo e ho fatto ricredere milioni di donne sulla tesi che i miei
capelli sembravano stoppa per accendere il camino andata a fuoco.
Guardateli
adesso, sempre puliti e profumati di balsamo.
Sono
orgoglioso della mia rossa chioma, guai a chi la tocca.
Comunque
ho avuto anche un’allieva, si chiama Matsuri e come prima cosa si è fatta
rapire facendomi incazzare, come seconda cosa si è innamorata di me.
La prima
donna che si è innamorata di me in diciassette anni!
Un record!
Voglio
dire…a diciassette anni un ragazzo già dovrebbe cominciare ad avere le sue
esperienze, ma non io!
E dove la
trovavo prima una ragazza disposta a darmela?
Facevo
paura a tutte, ma adesso è sicuramente diverso e già le vedo tutte in fila di
fuori ad aspettare che io mi stanchi di restare casto e puro.
Comunque
Matsuri prima mi chiamava “maestro Gaara” e quello che voleva erano i miei
insegnamenti, adesso è cresciuta come me e quello che vuole è ben diverso!
Ma la
ragazza bisogna che la smetta di scherzare col fuoco perché scherza oggi,
scherza domani alla fine finisce che i miei pantaloni vanno in tiro e dopo lei
si ricorderà degli insegnamenti del suo ex maestro molto bene.
Comunque
adesso sono incredibilmente depresso.
Mi hanno
rapito, ebbene si, mi hanno rapito e mi hanno tolto per sempre il mio adorato
compagno di avventure, il Signor Tasso.
Mi manca
davvero.
Grazie a
lui evitavo di dormire, avevo una mente instabile, mi causava emicranie
tremende però mi era simpatico.
Invece
quei bietoloni dell’Akatsuki che vanno in giro a rompere le palle a destra e a
sinistra me lo hanno strappato via.
Invece di
rompere i maroni a noi forze portanti che siamo già sfigate di natura,
dovrebbero pensare a cambiare stilista.
Ero pure
morto, però come in ogni lieto fine non poteva mancare la vecchietta idiota che
si sacrifica per espiare il fatto di avermi infilato su per il culo un demone.
Per
ringraziarla misi la sua tomba davanti a tutte.
Tanto non
è che potevo fare altro.
Se vuoi
schiattare per ridare la vita a me non ti dico certo di no, vorrà dire che ti
organizzerò un funerale coi fiocchi.
A grandi
linee questa è stata la mia vita, ora sono qui, regno sul deserto in tutti i
sensi, mi portano in giro con la portantina e quasi quasi chiedo lo schiavetto
che passerebbe la sua vita a sventlarmi col ventaglio di struzzo.
E in più
credo che noi Kage, e dico tutti, portiamo in testa i cappelli più ridicoli che
abbiano mai creato.
Una
vergogna immane e forse era per questo che mio padre si nascondeva dietro le
tendine.
Comunque
la gioia più grande è che il mio amatissimo padre è schiattato e devo
ricordarmi di ringraziare la Serpe Suprema più sexy del mondo per questo.
Stanno
bussando alla porta da un’ora e forse è meglio che mi decida a dire “avanti”
prima che la sfondino e siccome non percepisco più la presenza dei due dietro
la finestra che mi spiano penso che sia arrivato il momento di posare la maledetta
penna e chiedere se i domestici si sono ricordati che c’è un Kazekage affamato
che vaga per il Palazzo come un’entità ectoplasmatica alla ricerca di cibo.
Vaga pure nel
tentativo di non inciampare in quella ridicola veste che deve indossare.
Voi non
immaginate quanto possa essere pericoloso!
Ogni
minuto che passa rischio sempre di perdere tutti i denti cadendo a faccia
avanti e di portare la dentiera a diciassette anni non mi va proprio.
Perlomeno
vorrei baciare una donna senza correre il rischio che questa le resti attaccata
alla lingua!
Brrr…che
brutta scena.
Ok, per
oggi ho esaurito gli argomenti.
Ci vediamo
domani, sempre sperando che ci sia un domani!
Buonanotte.
22 maggio
Bene,
inutile e puzzolente insieme di fogli, come vedi ho mantenuto la mia promessa e
sono tornato da te, ma credo che prima di cominciare a vomitarti inchiostro
addosso devo sapere chi rompe la minchia alla porta.
Non appena
aprii mi ritrovai davanti mio fratello.
Lo guardai
e lui mi guardò, più che altro io lo scrutai disgustato e lui, forse, fece
altrettanto.
Certo che
però non sarebbe stato propriamente orrendo se si fosse tolto il vizio di
andare in giro come un Apache.
Da quando
ero nato cercavo di capire il significato di quei segni viola putrefatto che si
faceva in faccia ma non ho mai capito e naturalmente il signor Toro Seduto non
sia mai che perda tempo a spiegarmelo!
Però c’era
una cosa che m’inquietava non poco, una cosa che ho scoperto durante il mio
rapimento o che perlomeno mi hanno raccontato visto che ero stecchito.
Se faccio
due più due ne consegue che: mio fratello è un abile marionettista, categoria
da me odiata proprio perché ho il terrore delle marionette, dei burattini, dei
mimi e delle bambole come la maggior parte delle persone che odia i clown.
Comunque,
lui marionettista, io...Kazekage!
Se ci
mettiamo di mezzo la storiella allegra di quello che è successo al Terzo
Kazekage…praticamente io sto a mio fratello come la mozzarella sulla pizza e
questo non mi piace.
Non mi
piace per niente!
Non ci
tengo ad essere trasformato in un pupazzo, quindi da quando ero resuscitato
cercavo di tenerlo il più lontano possibile da me ma vallo un po’ a spiegare?
Comunque
lo vidi entrare con uno scatolone gigante sulle braccia.
<<
Gaara, ho una sorpresa per te. >>
Non mi
piaceva il tono della voce e decisi che forse sarebbe stato meglio se mi
mettevo seduto.
Con un
sorriso d’orgoglio che gli arrivava alle orecchie, Geppetto aprì la scatola e
quello che ne saltò fuori…
Non so
descrivere cosa fosse, la cosa più orribile che abbia mai visto in vita mia,
era una marionetta, una schifosissima marionetta ora era dentro al mio studio!
<<
Che cos’è quella…quella cosa? >> balbettai mentre la indicavo inorridito.
Quell’ammasso
di legno, stoffa e capelli di stoppa rosso fuoco mi assomigliava vagamente.
Guardai
meglio.
La
esaminai come si esamina il nemico prima di strappargli il cuore dal petto e
impiccarlo con i suoi intestini.
No, la
somiglianza non era per niente vaga, mi assomigliava parecchio…decisamente troppo…ma
sono io, cazzo!
<<
Kankuro! Quello schifo immondo rappresenta me. >>
Gli urlai
con quanto fiato avevo in gola.
<<
Si, non ti piace? >>
Se mi
fossi alzato le cose erano due, o lo uccidevo o svenivo.
E così,
alla fine, i miei sospetti erano fondati.
Se aveva
fatto un pupazzo che mi rassomigliava e a questo gli si fosse staccata la testa
non avevo dubbi su dove avrebbe cercato il pezzo di ricambio.
E già mi
vedevo attaccato ai suoi fili di chakra che mi muoveva per mandarmi a prendere
un bicchiere d’acqua.
Si, perché
dovete sapere che il mio inquietante fratello è un pigro cronico e lo dico per
difendermi dall’accusa di essere io il fancazzista.
Che cosa
credete?
Pensate che
io non legga quello che si scrive o non senta quello che si dice di me?
E allora
la frase “durante le battaglie non fa mai una minchia e resta a braccia
incrociate lasciando che la sabbia faccia tutto per lui” me la sono inventata
io?
Ma non
vedete che muovo le braccia a destra e a sinistra per comandarla?
E poi
scusate, ma il tappo nella mia giara se lo rimette la sabbia da sola?
No, lo
rimetto io, quindi non mi sembra il caso di dire che non faccio nulla!
Comunque
continuai a guardare l’orrida visione.
Era
veramente terribile da guardare, la “cosa” mi fissava con occhi cattivi.
<<
Kankuro, se non la elimini tu, lo faccio io. >>
Non male
l’idea dal momento che mi mancava la legna nel camino per farmi la bruschetta.
<<
Davvero non lo vuoi? Ho impiegato tutta la notte per farla. >>
È
incredibile, ha perso tutta una notte dove poteva fare qualcosa di più utile
per il mondo per costruire una marionetta.
Mi
chiedevo anche perché ha scelto proprio quello schifo quando nel mondo ci sono
fottilioni di regali più graziosi, una scatola di cioccolatini, un mazzo di
fiori, una gamba finta, una confezione di preservativi…insomma tutto può
diventare un regalo.
O se
proprio non poteva fare a meno della marionetta poteva farla come una bella
gnocca tutta tette, il Quinto Hokage sarebbe stato il modello perfetto secondo
me.
Comunque
pensai di accettarla, ringraziare col sorriso più falso di cui ero capace e poi
farla a pezzi con l’accetta, anche se l’idea di fare a pezzi me medesimo non è
che mi esaltasse tanto.
Ormai
avevo chiaro che io dovevo aver fatto qualcosa di male fin quando ero ancora
sotto forma di spermatozoo, perché altrimenti non avevo una risposta a tutte le
mie disgrazie che erano cominciate fin quando stavo ancora dentro l’utero
materno.
L’ultima,
ma non per questo la meno grave, quella di nascere, crescere e vivere in un
posto dove avevano fatto dell’arte del marionettismo la punta di diamante
locale, proprio come i prodotti tipici e artigianali normali degli altri Paesi.
<<
Non m’importa, lo sai che mi danno la nausea e tu me ne regali addirittura una?
>> gli risposi esasperato.
Per due
secondi sperai che il mio diario, triste per quello che mi stava accadendo,
cominciasse a scriversi da solo, testimone oculare di quello che vedeva e
sentiva.
Almeno lo
avrei usato come prova il giorno in cui avrei deciso di sbattere in galera
Kankuro e lasciarlo a marcire lì con l’accusa di “grave presa in giro nei
confronti della massima carica di Stato”.
Una legge
simile non esisteva ma pur di togliermi le marionette dalle chiappe avrei
potuto farla benissimo.
Il
demoniaco marionettista che condivideva con me, purtroppo, metà del codice
genetico, si offese davvero.
Lo vidi
sbuffare, riprendere la marionetta con le mie sembianze e sbattermi
violentemente dentro lo scatolone.
Sentii un
tonfo enorme sul fondo del cartone, una botta del genere avrebbe spezzato le
ossa a chiunque ed io tremai.
Strinsi
gli occhi disperato nel terrore di sentire il medesimo dolore provato dal
pupazzo, dopotutto chi mi assicurava che quella marionetta che mi rappresentava
non fosse in realtà una bambola woo-doo gigante?
Dai miei
parenti che avevano tentato sempre di farmi finire sottoterra potevo aspettarmi
questo e altro.
Anzi, la
bambola woo-doo sarebbe stata il minimo.
Riprese in
mano lo scatolone e uscì dalla porta, ma una volta fuori rimise dentro un solo
braccio con un dito della mano alzato al vento in maniera inequivocabile,
accompagnato dal messaggio sonoro che diceva “saltaci sopra.”
Feci finta
di niente, dopotutto essermi liberato del Kazekage finto era fonte di grande
sollievo.
Mi rimisi
seduto respirando profondamente.
Visto,
infausto diario, quello che mi capita
durante la giornata?
E poi oggi
è tranquillo.
A me non
succede mai niente di bello, comincio a pensare che sarebbe una gran bella cosa
se entrasse Matsuri che mi chiedesse:
<<
Andiamo ad allenarci? >>
E io
risponderei:
<<
Ma certamente! Guarda tu vai avanti in camera che io ti raggiungo! >>
Sono
strasicuro che non direbbe di no, la ragazzina.
Comunque,
anche per oggi voglio farla finita con te, inutile ammasso di carta riciclata
un centinaio di volte.
Ho una
riunione che mi aspetta coi Consiglieri e le vipere mi staranno sicuramente già
aspettando.
Meno male che
l’Arcangelo Baki non m’abbandona mai.
Almeno
lui.
Ciao.
Tornerò a
prenderti in mano domani sera, sempre se mi andrà.
|
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Capitolo 2 *** 23-24-25 maggio ***
2
23 maggio
Ti guardo
da lontano nella speranza che tu ti apra da solo ma tanto lo so che una
cosa del genere non succederà mai, purtroppo sono costretto a
farlo io se voglio scarabbocchiarti un pò, ma prendere la penna in
mano mi fa molta fatica e le pile di scartoffie accumulate sulla mia
scrivania ne sono la sacrosanta prova.
Ho appena finito di ascoltare lo smerigliamento di coglioni dei vecchi
maledetti che dovrebbero aiutarmi e consigliarmi nella guida del Paese, secondo loro io non faccio bene
questo, non faccio bene quello, non sono degno di essere un Kazekage,
mannaggia a chi mi ha scelto, sarebbe stato meglio se fossi rimasto
morto.
Tiè!
Intanto io mi ritrovo la splendida età di diciassette anni voi,
invece, avete già un piede nella fossa e già mi immagino
il giorno in cui verrò a ballare su quei cumuli di terra e marmo
che saranno le vostre nuove casette.
Tutto questo è riferito alla giornata di ieri, quando ho avuto la riunione con i Consiglieri.
Ogni volta che questo infausto momento arriva, e si tratta di due volte
a settimana, avrei voglia di fuggire lontano lontano in mezzo alle dune
e far perdere le mie tracce.
A proposito!
Mi è stato riferito che quando sono stato rapito non sono uscite
dalla loro bocche frasi come "dobbiamo assolutamente salvare il
Kazekage", ma bensì "eleggiamone un altro".
Bene!
Buona a sapersi.
Sono entrato nella stanza e loro puntualmente erano lì, secondo
me si mettono d'accordo di ritrovarsi tutti li una mezz'ora prima per
avere la soddisfazione di potermi dire "siete in ritardo".
Sono straconvinto che ci dormono pure pur di non perdere occasione di pigliarmi a pesci in faccia.
Comunque, come dicevo, sono entrato e mi sono messo seduto su quella
tavola rotonda che ogni volta mi fa apparire come Re Artù in
mezzo ai suoi Cavalieri.
Il mio fido Lancillotto-Baki sempre al mio fianco naturalmente.
Com' era logico e prevedibile io, ossia il Kazekage, colui che dovrebbe avere il
Giudizo Supremo su tutto, non riuscii ad aprire bocca per tutta la
durata della riunione.
E poi mi dicono che non parlo mai e che la mia faccia non ha nessuna espressione!
Se mi dassero la possibilità lo farei cavolo, non mi lascerei
mai scappare l'occasione di blaterare un pochino e fare una faccia
diversa.
Persino Daidara, prima di arrotolarmi come un involtino nella coda del
suo non identificato uccello di plastica mi disse "mi sono stancato di
guardare quella tua impassibile faccia."
Effettivamente non la cambiai mai l'aspressione, ma dovete capirmi, ero
abbastanza concentrato non solo a salvare il culo a me ma anche quello
della mia gente.
Alla fine tutti i miei sforzi risultarono vincenti per loro e inutili per la mia persona, ma da quel momento tutti mi adorano!
Grazie al cazzo!
Li ho salvati dal triste destino di veder annoverato il Villaggio della Sabbia accanto a Hiroshima.
Come avevo sospettato la riunione verteva su argomenti interessanti e
importantissimi, decisioni che se prese male potevano distruggere il
mondo intero.
Nell'ordine questo simposio tra i potenti della terra era diviso in due tappe che non potevano assolutamente essere rimandate.
- Decidere se installare o no i distributori automatici nelle strade
dopo aver appurato che a Konoha li avevano pure in mezzo alle foreste.
- Fare una richiesta per avere rotoli di carta igienica più
grandi nei cessi come se tutti soffrissero all'improvviso di diarrea
fulminante.
Questi erano problemi molto gravi diamine, nessuno però pensava
che a me si staccava l'intonaco dal soffitto e che puntualmente mi finiva
nella tazza del te, che il gabinetto si attappava spesso e volentieri e
una volta mi successe dopo aver mandato giù due tazze bollenti
di cioccolata e che forse era il caso di andare a vedere altre cose
meno importanti come dare una bella restaurata all'Accademia ninja,
cercare di dare da mangiare roba più decente nelle mense
scolastiche ai poveri pargoli che mi ricordavano tanto me da bambino e
proibire le marionette.
Giuro che le debellerò dalla faccia della terra prima o poi.
Chissà che fine avrà fatto il mio alter ego legnoso?
Alla fine si accapigliarono per decidere se il sapone nei cessi del palazzo doveva avere anche una parte di crema idratante.
Vedi come sono messo mio caro compagno di carta malvoluto?
Quando alla fine tutto finì sembrava che fossero usciti da un
incontro di wrestling e devo dire che provai ammirazione, dopotutto
battersi a quel modo e avere cento anni per gamba era davvero grandioso.
Per tutto il tempo della lotta io rimasi al mio posto, senza fiatare e
mettendo comodamente i piedi sul tavolo, contemporaneamente usavo le
dita delle mani per una bella ricerca speleologica nei miei anfratti
nasali.
Baki, accanto a me, restava impassibile, io mi scaccolavo apposta per vedere almeno una reazione di schifo da parte sua!
Niente.
Devo ricordarmi di chiedergli il significato che ha quella mezza tenda che indossa in faccia.
Comunque tu pensi, caro diario, che quel giorno sia stato risolto qualcosa?
Assolutamente no!
Come tutti gli altri giorni del resto.
Devo vietarle queste riunioni, anzi, lo sapete che faccio?
Debello il Consiglio, mi prendo il potere assoluto come i monarchi francesi e decido tutto da solo.
Avevo una terribile voglia di andarmene a letto a non dormire, restare
disteso e contare le ragnatele sul soffitto e vedere quante povere
disgraziate mosche perdevano la vita in quelle trappole.
Non appena entrai nella mia stanza ecco che la porta si spalancò staccandosi quasi dai cardini.
<< Ecchecazzo! >>
Urlai alzandomi all'improvviso.
<< Gaara! Cisei? Dormi? >>
Punto primo, come cavolo faccio a non esserci se mi vede, punto secondo come faccio a dormire se mi vede sveglio.
<< Che minchia vuoi? >>
Non mi rivolsi proprio gentilmente a mia sorella ma lei aveva lo strano
potere premonitore di capire quando la sua visita era poco gradita,
quando aveva questo sentore ecco che si precipitava.
E ogni volta che lei arrivava...
<< Potresti venire a darmi una mano? >>
Quanto sarò rimasto sdraiato sul letto?
Due secondi?
Tre?
Il problema è che quelle di Temari non sono richieste, ma
bensì veri e propri ordini, per lei la parola "per favore" non
esiste e non potevo rifiutarmi perchè se lo avessi fatto mi
sarei ritrovato con centoventi chili di ventaglio smermellati in testa.
Con la morte nel cuore mi apprestai a seguirla cercando di mantenere un
contegno e resistendo alla tentazione di soffocarla con una manciatella
piccola di sabbia infilata dentro la faringe.
Mentre mi conduceva tra gli angusti meandri del mio Palazzo mi
spiegò che sarebbe stato carino che il Kazekage si fosse fatto
vedere dai piccoli virgulti impuberi dell'Accademia.
Io ero per loro il massimo esempio di virtù, e avrei dovuto
spendere due paroline per fargli capire il senso dell'onore ninja, il
sacrificio e tutte quelle altre balle che avevano sempre cercato di
inculcare anche a me.
In poche parole volevano che io esaltassi virtù che non avevo
minimamente considerato per la maggior parte della mia vita.
Naturalmente nel mio caso fu tutto inutile, ma forse avrei potuto dare
il buon esempio nella mia strada verso la santa redenzione.
Fatto sta che venni accolto come un supereroe da una platea di sbavanti
mocciosi, alcuni dei quali mi facevano davvero schifo perchè
avevano il moccio che gli colava dal naso e come fazzoletto usavano le
maniche delle maglie.
Inutile dire che evitavo questi ultimi come la peste, anche se forse
non dovrei parlare dal momento che per una buona mezz'ora ho adornato
il sotto del tavolo delle riunioni.
Mi fecero mettere seduto su una sedia che più scomoda non si
poteva e cercai di ricordarmi che rinnovare l'arredamento delle
istituzioni pubbliche doveva essere annoverato tra le cose "inutili" da
fare.
E così cominciarono le fatidiche domande dopo che la smisero di
guardarmi come se fossi un alieno venuto da un'altro pianeta.
<< Quello è il Kazekage? >>
<< Il Kazekage...>>
<< Ma cos'è un Kazekage? >>
Bene, devo dire che istruivano i miei futuri ninja davvero in modo completo.
<< Ma perchè ha i capelli rossi? Che brutto! >>
<< Ma si trucca? >>
Cominciai a sentire una specie di disprezzo profondo.
Un bimbo, sicuramente coraggioso e con la faccia come il culo, mi venne
vicino tirandomi per la manica e io lo guardai cercando di fare
l'espressione più dolce possibile, anche se al massimo poteva
sembrare dolce come quella di una jena.
<< Siiiiiiiiii >> dissi cercando di sorridere.
Devo ammeterlo, non ero bravo come Sai nei sorrisi finti.
Il pargolo mi tirò per la manica come ho già detto, poi
si infilò le dita nel naso estraendole piene di moccio e mi
afferrò ancora per la manica.
Respirai profondamente per non cercare di seppellirlo sotto una decina di litri di vomito.
<< Il mio papà mi ha detto che tu una volta eri cattivo. Ma che poi Naruto ti ha fatto diventare buono. >>
Cioè, fatemi capire, queste piccole blatte conoscono Naruto ma non me che sono il loro padre spirituale?
Un senso di dimenticanza terribile si impadronì di me.
Non volevo crederci!
<< Ehmm...a dire il vero...cioè...diciamo che...mi ha dato una mano. >>
Un coro si alzò dalla platea di infanti avanti a me.
<< ALLORA RACCONTACI DI NARUTO! >>
Se Temari non mi avesse afferrato sarei caracollato all'indietro sfracellando il mio cranio contro il pavimento.
<< Temari, dimmi che non è vero. >>
Implorai.
La sorella colpevole di tutto ciò ci rimase male anche lei però stava cercando di pararsi il culo lo stesso.
Non avevo scelta nemmeno questa volta a quanto pare.
Li accontentai e così cominciai a raccontare tutto quello che ho scritto nella tua prima pagina, caro diario.
Naturalmente avevo sempre il mio amor proprio e cercai di articolare il discorso tenendo sempre l'attenzione alta su di me.
Credevo di averli fatti contenti invece avevo firmato la mia condanna a morte.
<< Hai visto? Te l'avevo detto che era cattivo! >>
<< Ma dove la tiene la giara? Si è rotta? >>
<< Solo uno stupido si sfregerebbe da solo la fronte con quel segno odiota. >>
Erano commenti più terribili di quelli di prima, e devo ammettere che questi colpivano al cuore come dardi avvelenati.
Io che stavo facendo di tutto per far dimenticare!
Io che mi impegnavo...
Basta, sarei tornato nel mio Palazzo e mi sarei seppellito li dentro cercando di celare al mondo la mia esistenza.
Quella non fu una giornata facile caro diario, devo ammetterlo.
La cosa buona fu che mia sorella si umiliò al posto mio chiedendomi scusa e la cosa mi fece elettrizzare.
Bene, adesso tenterò di andare a letto.
Mi sembra di aver scritto tutto, no?
Buonanotte.
24 maggio
Oggi non è successo nulla di particolare.
L'unico raggio di sole nella giornata è stato quell'angelo di Matsuri piombato nel mio ufficio.
Bella!
Con quella sua minigonna che non c'entrava una benemerita ceppa con un
adeguato abbigliamento ninja, ma indossata da lei medesima, penso, per
farmi cadere le gonadi a terra.
Continua così per la gioia dei miei occhi, Matsuri!
Ti vesti così, provochi cosà però non me la dai mai!
25 maggio
Pur essendo incredibilmente riluttante a lasciare ai miei
posteri gli eventi scritti della mia vita, oggi non posso fare a meno
di confidarmi con te che, in assenza del famoso Naruto, sei il mio migliore amico.
E' successa una cosa devastante, una cosa che non doveva succedere.
Pensate che sono rimasti costernati anche Kankuro e Temari facendomi credere che qualcosa di me gli importa.
Nel profondo del loro cuore devono volermi bene, ne sono sicuro.
Nel profondo del cuore.
Molto profondo.
Mentre oggi me ne stavo allegramente per i fatti miei pensando a chi fosse
il primo marionettista da sopprimere, un Kankuro con una faccia da
funerale entrò nel mio studio.
Mi guardò esattamente come un medico guarderebbe il famigliare a cui deve pronunciare le terribili parole "mi dispiace".
Non so perchè ma ebbi subito un bruttissimo presentimento.
<< Che succede? >> chiesi.
<< Gaara...mi dispiace. >>
Manco avessi visto nel futuro.
Venne verso di me sventolando un paio di fogli all'apparenza innocui.
<< Queste le ha trovate stamattina Temari sotto un banco all'Accademia.>>
Il problema non erano i fogli su cui non sapevo che cosa ci fosse scritto, ma l'espressione di mio fratello.
Cercai di afferrare i fogli ma lui me li sfilò da sotto il naso e mi guardò terribilmente depresso.
Guardai lui e poi i fogli, poi i fogli e poi lui.
Non sapevo di cosa delle due dovessi avere più paura.
Da una parte c'era l'incubo del fratello marionettista, dall'altra vi
erano dei pezzi di carta che, lo immaginavo già, parlavano di
qualcosa nei miei confronti non proprio edificabile.
Senza aspettare oltre glieli strappai dalle mani ma prima che
cominciassi ecco che mio fratello si lanciò in un inizio di
discorso dai chiari toni fraterni e confidenziali.
<< Senti Gaara...io lo so che tu hai passato dei momenti
difficili...però io sono tuo fratello. Avresti anche
potuto...parlarne...no? >>
Ma che cazzo stava dicendo?
Di che cosa avrei dovuto parlare con lui in maniera così fraterna e per cui sarebbe stata la prima volta in vita mia?
Sapevo che le risposte erano scritte la sopra, bisognava solo che
trovassi il coraggio di posarci i mie splendidi occhi acquamarina.
<< Vedi...io...>>
<< Vuoi stare zitto? Sto cercando di capire perchè stai delirando in questo modo. >>
Lessi.
Lessi.
Les...si.
Era meglio se non leggevo.
Credo che diventai bianco come un lenzuolo e mi si rizzarono i capelli in testa dandomi l'aspetto di uno spaventapasseri.
<< Che cos'è sta roba? Kankuro! Aiuto! >>
Per non farla tanto lunga vi do subito la spiegazione di quello che era accaduto.
A quanto pare le mie gesta e quelle della star Naruto e compagnia bella
avevano assunto proporzioni bibliche ed eravamo talmente ammirati e
vezzeggiati che i giovani avevano deciso di trasformarci in personaggi
di storie di ogni genere.
<> chiese il pupazzo umano.
<< Tu...hai...letto...vero? >>
<< Non potevo farne a meno, ma se vuoi i particolari devi andare all'ultima pagina. >>
I particolari...vorrei sapere che razza di particolari erano.
I particolari!
Facendo ora uno sforzo sovrumano vi metterò a conoscenza di quello che vi era scritto.
Per quanto sia una cosa incredibilmente schifosa da riportare giuro che non ometterò niente.
Lessi.
"Il biondo e il rosso si guardarono
intensamente negli occhi, sentivano tra di loro nascere un sentimento
profondo unito all'eccitazione che li stava invadendo. Cominciarono ad
accarezzarsi dolcemente fino a quando le loro bocche non si
incontrarono..."
Cominciai a sentire un forte senso di nausea che mi saliva dalla bocca dello stomaco.
Il biondo doveva essere per forza Naruto, il rosso non avevo il minimo dubbio.
<< Ma che cazzo...>>
Kankuro mi guardava sempre più depresso.
" Si spogliarono in maniera frettolosa, presi dalla lussuria che li avrebbe portati a consumare una notte di sesso e passione."
<< Kankuro...che cos'è sta roba? >>
Mio fratello non rispose ma mi guardava con una faccia da compassione.
Ma fu la frase dopo a farmi letteralmente esplodere.
"Il rosso Kazekage, per una volta, avrebbe voluto farsi dominare dal suo biondo amante e fu così che..."
Urlai così forte che mi sentì tutta Suna, penso.
<< CHE COSA? IO GAARA DEL DESERTO CHE LO PIGLIO NEL CULO DA NARUTO? >>
Kankuro non si aspettava questa mia esplosione.
Mi alzai di scatto e corsi a chiudermi in camera per sparire dalla
faccia della terra, ma subito pensai che avevo un onore da difendere.
Nessuno attenta al mio culo senza poi pagarne le conseuguenze, ma
mentre me ne uscivo deciso dalla camera ecco arrivare mia sorella con
un'altra manciata di fogli.
Con la bocca piena di vomito mi feci coraggio e lessi.
Sempre la stessa storia!
Ogni tanto lo prendevo e ne ero immensamente felice, ogni tanto lo davo ed ero ancora più felice.
Descrivevano pure che io provavo piacere a farmi fare una bella
colonscopia rettale dal primo che capitava e mi chiedevo come
facevano bambini e ragazzini ad essere a conoscenza di tutti quei
particolari orripilanti.
Mi accorsi di essere tremendamente vecchio in confronto a loro, io che
fino a quattordici anni non sapevo nemmeno come fosse fatta fino a
quando non entrai in bagno con mia sorella che si faceva la doccia.
Erano veramente sfacciati e senza nessun senso del pudore.
Ma come si permettevano di descrivere il Kazekage in storie senza senso mentre lo pigliava a destra e a sinistra?
E dopo che lo avevo pigliato aveva pure la forza di darlo!
No, darlo ci posso anche stare, ma pigliarlo...già mi ci hanno infilato un tasso, quindi adesso basta.
Non è un'autostrada, cavolo!
Dovevo assolutamente fare qualcosa.
Ho deciso adesso quello che devo fare, organizzerò un mega task force
perchè voglio che tutte quelle cose compromettenti vengano
cancellate dalla faccia del pianeta.
Devo andare ad organizzare, caro diario, quindi per oggi ci lasciamo qui.
Ci vediamo domani sempre se non mi verrà in mente di sopprimere
quasiasi forma di vita nel Villaggio con uno tsunami di sabbia per non
far proliferare l'insano passatempo.
Lo dico sempre che il male deve essere estirpato alla radice.
Comunque domani potrò darti molti più particolari di
questa esecrabile faccenda, al momento devo capirci qualche cosa anche
io.
Ciao.
dubious3:
Ma no, le tue recensioni non sono per niente distruttive e mi fa
piacere che tu mi lasci un tuo piccolo pensiero e poi siccome sei
obbiettivo sono anche meglio da ricevere. Mi fa molto piacere che
questa storiella senza pretese ti abbia fatto sorridere. Per quanto
riguarda il ricevere tante recensioni...ho avuto delle esperienze
incredibili, tu pensa che la mia storia di maggior successo è
iniziata senza ricevere nemmeno una parola nei primi due capitoli!
Invece poi...puff, eccole apparire come i finghi. Che la gente ti lasci
un commento fa sempre piacere, ma anche se questa storia sei stato il
solo a recensirla, mi sta dando delle soddisfazioni poichè vedo
una bella partecipazione sia tra i Seguiti che i Preferiti e i
Ricordati e questo mi fa contenta. Ci vediamo alla prossima e grazie
per i tuoi complimenti.
|
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Capitolo 3 *** 26-27-28 maggio ***
3
26 maggio
Adesso si che ne ho di cose da raccontarti, inutile grumo di cellulosa!
Come avevo già anticipato ieri, avrei capito bene la situazione per poi passare all'attacco.
Dovevo assolutamente difendere il mio deretano dagli attacchi della
Volpe a Nove Code e altri personaggi noti e contemporaneamente proteggere la sponda giusta
dove, fortunatamente, la natura mi ha collocato.
Dopo aver capito bene la situazione ed essermi arrivati tra
le mani altri fogli fin troppo compromettenti, la Task Force
partì.
Avevo radunato i migliori ninja inseguitori presenti a Suna, chiusa
l'Accademia per un giorno intero per non dare la possibilità di
scrivere altre epopee, comandato in maniera perentoria di tenere segregati i
virgulti dentro casa.
Uscirono fuori certe magagne che nemmeno potete immaginarvi, cari
posteri che siederete qui quando io sarò diventato concime per i
ceci, davvero, non potreste mai pensarle nemmeno.
Ma cominciamo per ordine dal momento che le cose sono tante e
sinceramente, per una volta, godo da morire a scrivere quello che
verrà dopo.
Per prima cosa l'Accademia venne rivoltata da cima a fondo, vennero
esaminati i gabinetti, gli spogliatoi e tutti gli anfratti che
essa offriva e solo da quella prima riclata vennero fuori sui 200-300
di queste storielle.
Poi si passò all'ispezione delle abitazioni, e non contento ordinai anche la perquisizione personale.
Da quello che scoprii sembrava che i perversi ragazzi tenevano molto a
teneri segreti questi loro lavoretti, vuoi per vergogna, vuoi per
evitare di prendere tante di quelle mazzate dai genitori da restare
invalidi.
E lo credo, però non capisco se il motivo era quello di aver
usato me o di aver solo scritto quegli scempi fregandosene altamente
della mia persona e autorità.
Mentre queste cose si accumulavano sulla mia scrivania io avevo scoperto
che l'unico modo per leggere senza svenire era quello di annullarmi.
Mi annullavo e leggevo cercando di isolare il mio cervello perchè non trasformasse in immagini quelle parole.
Però mi facevano sempre alto, bello e con un fisico mozzafiato,
riuscivo a fornire certe performances che non riesco nemmeno a capire
che cosa sono o come si facciano.
Lo prendo e lo do da destra, da sinistra, dall'alto verso il basso e
viceversa, sul letto, sul tappeto d'orso, sulla lavatrice mentre
centrifuga e sotto la doccia dove, presi dalla passione, io e
il mio eventuale par..par...brrr...partner....scusate ma sono colto da
vomito, non ci accorgiamo nemmeno che l'acqua ha raggiunto i mille
gradi trasformandoci in galline bollite.
Questa era la parte schifosa, senza contare che i contesti erano diversi e assurdi davvero!
Il mio amante preferito era Naruto, ci sodomizzavamo a vicenda e se si
aggiungeva qualcun'altro, per i loschi autori non aveva importanza chi fosse, ecco
che partiva anche il trenino che faceva allegramente ciuf ciuf, ma
raramente io facevo l'ultimo vagone perchè, chissà come
mai, mi ritrovavo spesso a fungere da locomotiva.
Ma io...do l'impressione di essere effemminato?
Forse è per gli occhi ma io non ci posso fare nulla.
Il chiaro segnale di essere stato una Forza Portante non me lo
toglierà nessuno se non fino al giorno in cui un funzionario si
chinerà sul mio catafalco e pronuncerà "requiescat in
pacet".
Poi arrivava tutta Suna e poi anche Konoha che si univa all'allegra brigata!
Vogliamo parlare della mia storia proibita con Baki?
Poche volte ho sentito paura in vita mia, ed una di queste era quella data dal pensiero se lo venisse a scoprire.
Sarebbe stato capace di ammazzarli tutti, altro che quello che combinavo io!
Ho conteso Shikamaru a mia sorella e alla fine ci siamo ritrovati in un orgia incredibile.
Sono stato rapito da Orochimaru e naturalmente anche costui non
s'è tirato indietro, ma quando è arrivato il turno di
Sasuke e Kabuto li le cose si sono ribaltatate e sono diventato un
pervertito ammalato di sesso il cui unico scopo nella vita era la Santa
Trombata.
Mi ero messo con Matsuri ma lei si faceva inchiappettare da mio
fratello e questo mi fece un pò incazzare pur sapendo che era tutta finzione.
Eppure mi mise la pulce nell'orecchio lo stesso!
Matsuri è mia!
Lei è mia!
Sarà mia in tutti i sensi anche quelli scritti qua sopra e, preferibilmente, accantonando Kankuro.
Questa con Matsuri era la parte un pò più normale, poi arriva il paradiso.
Bellissime storie dove giocavo con bellissime donne!
CHE MERAVIGLIA!
Mi soffocavo tra le tette del Quinto Hokage, giocavo a "salta la
cavallina" con Sakura alla faccia di Naruto, riuscivo a far passare la
timidezza a Hinata trasformandola in una ninfomane che me lo chiedeva
continuamente e una mia parte piuttosto sensibile veniva trasformata in
lecca-lecca da Ino.
Inutile dire che a furia di leggere trombate qua e là con queste
benedizioni della natura, dettagliate come neanche un regista porno
potrebbe scrivere, un paio di
viaggi in bagnio sono stato costretto a farli, ma che ci volete fare?
Perdonate la mia debolezza, dimenticate quello che ho detto e fatto e andiamo avanti.
Alla fine in tutto il Villaggio non era rimasto più nemmeno un
foglio, feci requisire anche tutti i rotoli di carta igienica
esaminandoli personalmente.
Non si sa mai, non vorrei che il mio nome oltre ad essere abbinato a
Naruto servisse anche per pulirsi il culo dopo che avevano scritto pure
la sopra.
Non riuscivo più ad entrare nel mio ufficio, se stavano dentro i
fogli io dovevo restare fuori, se stavo dentro io questi fuoriuscivano
nel corridoio col rischio che cadessero nelle mani dei Consiglieri e
lì sarebbe stata una serie di ricatti che nemmeno mi immagino.
Già me li immaginavo mentre dicevano "Quinto Kazekage, o fai
quello che diciamo noi o pubblicheremo la vostra biografia compromettente".
Meglio se restavo fuori io.
Esattamente come il Terzo Hokage mise la Spada di Damocle su chi
rivelava a Naruto che lui aveva un demone in corpo, io la misi sulla testa di chi
si azzardava a divulgare queste cose dopo averle dato magari una
sbirciata.
Tutto doveva essere dimenticato e io avevo il modo di cancellare per sempre quella storia.
Dopo aver obbligato i ninja del Villaggio a chiudere tutto in sacchi,
gli ordinai di portare fuori il gravoso peso sotto la minaccia che
meglio sapevo fare, rispolverando una frase del mio repertorio che
ripetevo anche a me stesso quando mi guardavo allo specchio
all'età di dodici anni, ossia "io ti uccido".
Mai vista gente che lavorava così allegramente per il loro Capo!
Davvero!
I sacchi vennero portati fuori al Villaggio ad una distanza di duecento metri mentre io mi sistemavo sulle mura.
Con un solo gesto sollevai uno tsunami di sabbia assurdo, tanto che
persino io mi spaventai delle dimensioni credendo di non essere
più capace di riacchiapparlo se mi sfuggiva, non appena lo feci
ricadere a
terra sembrava che fosse arrivato il terremoto però quando tutto
si placò si erano formate delle dune alte una
cinquantina di metri che avevano sepolto il tutto.
Che gioia immensa!
Sepolti per sempre!
E avrei fatto anche mettere un bel cartello con la scritta "campo minato. Diviato di scavo."
Quando tornai nel mio ufficio mi sentivo leggero come una farfalla e
accennai addiruttura qualche passo di danza mettendo da parte il mio
comportamento ritenuto un pò troppo austero dai più.
Vicino a me Kankuro che sperava come un matto che si realizzasse la
storiella con Matsuri, accanto a lui Temari che faceva ancora il fumo
dalle orecchie per le storie su lei e Mister Volontà.
Che poi non capivo perchè si fosse arrabbiata tanto!
Forse solo perchè avevano letto nella sua mente e messo per iscritto quello che aveva già fatto.
Come ho già detto mi sentivo incredibilmente leggero e mi stava passando la fantasia di restare casto e puro.
Ho deciso.
Inviterò Matsuri a cena e già me la vedo con la minigonna, il reggiseno che tiene su...
Mamma mia!
Gli offrirò una bella cena a base di aragosta e champagne e spoi speriamo che qualcosa mi offra pure lei.
Ormai mi sono deciso.
Più che deciso mi sono illuso!
Su quelle storielle avevo una durata pazzesca, riuscivo a starci anche due ore di fila ed ero incredibilmente dotato
Due ore...ma siamo matti?
Ci tengo alla mia salute cardiaca, io!
Se io e Matsuri dovessimo cimenterci in questo...so che la mia durata si appresterebbe intorno ai due minuti, non di più.
Per essere la mia prima volta potrei anche ritenermi soddisfatto, ma
non ho pensato che forse non ci sarebbero nemmeno i due minuti
perchè mi piglierebbe l'ansia da prestazione.
Quella cosa che colpisce l'uomo sul momento più bello, dove
parti che sei a mezzogiorno e in due millesimi di secondo ti ritrovi
alle sei e mezza senza avere nessuna possibilità di ripresa!
Vi chiederete come faccio ad essere così sfiduciato nei mei confronti?
Ve lo dico.
Ho una paura tremenda di fare cilecca nelle modalità spiegate sopra e che Matsuri, vendicandosi per
aver perso tempo, vada in giro a dire che al Kazekage Gaara non gli si
rizza!
Dio mio...tutto tranne questo.
Ma no!
Lo so che porterebbe pazienza...forse.
Accantonando questo, per me la questione delle storie per essere risolta doveva diventare
completamente silenzio, nessuno doveva parlarne, nessuno doveva
assolutamente riprovarci e per finire decisi di togliermi un dubbio.
In un tempo pari a minuti tre, scrissi un messaggio diretto al Villaggio della Foglia.
Dovevo assolutamente sapere se il virus si era sparso anche lì e
se anche Naruto aveva provato, magari leggendo, gli stessi sentimenti
di schifo e nausea peggio di una donna incinta come era successo a me.
Bene, ormai si sta facendo tardi, ho fame, mi scappa la pipì e voglio provare a dormire.
Dormire...che bel sogno.
Dormire.
Lo sapete che ho provato anche ad autoipnotizzarmi con un bel pendolo?
L'unico risultato è stato un mal di testa boia.
Una volta entrò Kankuro con una mazza da dieci chili in mano
dicendo "ce l'ho io il rimedio per la tua insonnia! Dopo quest'aspirina tranquillo che dormi."
Va bene, ora vado e vediamo domani che cosa mi riserverà la vita.
Buonanotte e tutto il mondo.
27 maggio
Oggi non ho voglia di scrivere nulla, però scrivendo che non ho voglia mi rendo conto che sto scrivendo lo stesso.
Smetto.
Ah, solo una cosa.
Ho dovuto chiamare una specie di ninja idraulico poichè si
è attappato il buco della doccia, dovrebbe arrivare domani dopo
pranzo e io nel frattempo puzzerò.
Porca troia ladra cane, non riesco a risposare bene se la sera non mi
infilo sotto le lenzuola tutto pulito e profumato di borotalco.
Sequestrerò quella di mio fratello.
28 maggio
Sono le dieci di sera, quindi immaginate che voglia ho di scrivere.
Praticamente nulla ma ormai mi ci sto abituando, però ho paura
che mia sorella, a furia di stare con Volontà Shikamaru le si
siano attaccate le spore della Nullafacenza, fungo pericolosissimo che
colpisce spesso e volentieri.
Sintomi: Sonnolenza, apatia, voglia di non fare un cazzo.
Credo che queste spore siano arrivate anche su di me dal momento che
anche alzare un foglio di carta mi costa un dispendio di chakra
notevole.
Mhà, può essere anche il cambio di stagione però nel deserto la stagioni non cambiano mai.
Comunque la doccia è stata aggiustata, unica cosa positiva in
questa giornata, il problema è stato aggiustarla, ma non
perchè l'idraulico fosse un incompetente, per carità.
Era solo completamente sordo e in più perchè ha scelto me come registratore per i suoi deliri parlati.
Bell'accoppiata!
Ma partiamo dall'inizio.
Verso le tre del pomeriggio, momento di stasi dove avevo la fronte
appoggiata sulla scrivania per la stanchezza di aver letto una pagina,
sentii bussare alla porta.
Toc toc toc toc toc toc...
<< Avanti. >>
Toc toc toc toc toc toc...
<< Avanti! >>
Toc toc toc toc toc...
<< Ecchecazzo avanti, insomma! >>
Non ottenni risposta, anche i bussi si erano estinti.
Mi azai e aprii la porta rischiando di scardinare la maniglia con la grazia tipica di un bovaro.
Nessuno.
Poi vidi un omino che si stava allontanando giù per il corrodoio e che reggeva una borsa chiaramente da lavoro.
<< Ehi! Ehi! >> dissi chiamandolo.
Niente, manco si rigirava.
<< Ehi, tu! Uomo della doccia...idraulico...stappabuchi o come diavolo ti chiami! Torna indietro. >>
Era come parlare ad un morto.
Non avevo altra scelta, raccolsi l'orlo della mia splendida veste
kazekagiana per evitare di scrociarmi a faccia avanti e cominciai a
correre.
Lo raggiunsi e lo agguantai per la spalla.
<< La stavo chiamando! La doccia è nel mio appartamento. >>
<< Cosa? Eravate impegnato con l'allenamento? Mi spiace, allora. >>
Disse portandosi una mano all'orecchio.
Bene!
Benissimo!
Pure l'idraulico sordo.
<< Di là! Dovete venire di là! >>
<< Se non alzate la voce non vi sento, Kazekage! >>
<< LA DOCCIA E' DI LA'. >>
<< E si calmi! Non sono mica sordo sa? Almeno non del tutto. >>
Forse se avessi provato ad aggiustarla da solo era meglio.
Comunque l'omino, che oltretutto aveva anche i capelli unti e delle
unghie nelle mani che mi ricordavano molto il mio Tasso quando si svegliava e decideva di farmi assomigliare a lui, mi
seguì fino al bagno.
Si guardò attorno.
<< Bello! Tutto di marmo! Ma quanto costa? >>
Avrei voluto dirgli che io non avevo speso un soldo e che quello era
stato rifatto tutto da mio padre, ma non lo feci, godevo una cifra a
pensare che lui pensasse che io fossi ricco.
Si avvicinò alla doccia con un sguardo da sfida, poggiò il borsone a terra e lo aprì.
Io detti una sbirciatina e capii che tra un idraulico e un serial killer non vi era nessuna differenza.
La dentro vi era un intero arsenale capace di uccidere un uomo in
due secondi e poi farlo a pezzi nel giro di uno, meglio di Jack lo
Squartatore.
Io, curioso, decisi di restare ad assistere all'autopsia del tubo di scarico sperando di non impressionarmi troppo.
Aprì la botoletta sul pavimento dove si intersecavano i tubi.
<< Ah, ecco il guaio. >>
<< E qual'è? >>
Domandai ansioso al pensiero che, forse, avrei potuto fare la doccia.
No, lo dico perchè avendo utilizzato quella di Kankuro ebbi
chiari problemi di movimento e quasi mi sono castrato quando ho chiuso
di colpo i pannelli.
Comunque...voi avete sentito la risposta alla mia domanda?
Io no!
Non mi andava di urlare quindi lascia perdere.
Mi misi seduto buono buono ad osservare, fino a quando, dopo cinque
minuti, non mi guardò con uno sguardo talmente maligno da farmi
seppellire sotto terra.
Finalmente avevo trovato qualcuno che lo sapeva fare peggio di me.
Gaudio e tripudio.
Il perchè mi guardava a quel modo non lo avrei mai scoperto.
Allungò una mano decisa verso di me.
<< Passatemi il pappagallo, per favore. >>
Io sgranai gli occhi e guardai costernato la borsa.
Il pappagallo?
Lo avevo già sentito nominare ma non avevo idea di come fosse fatto.
E adesso come me la sbrigavo?
Non mi andava di palesare molto la mia ignoranza così raccolsi
uno strumento a caso pregando una qualche divinità lontana che
fosse quello giusto.
Lui mi guardò.
Io risposi allo sguardo con il sorriso più ebete che potessi fare.
<< Ehmm...mi perdoni ma...quelle sarebbero le pinze. Io vi ho chiesto il pappagallo. >>
Il mio sorriso sparì del tutto.
Mi ero cacciato in bel guaio!
Possibile che proprio adesso il mio cervello doveva andare incontro ad un bug assurdo?
Io lo sapevo quel'era il pappagallo, vi era quello nella gabbia, quello
che si usava negli ospedali...ma quello non mi ricordavo proprio!
Fortuna che la divina provvidenza mi venne in aiuto ancora una volta dal momento che l'uomo unto mi sorrise e disse:
<< Oh perdonatemi. Dovete aver passato una giornata infernale ed
è normale avere la mente un pò stanca. >>
Mi squagliai come un gelato.
L'avevo scampata e dovevo ringraziare il fatto di essere Kazekage.
E' bello essere potenti.
Quando lo prese finalmente mi ricordai di che malefico oggetto fosse.
A quanto pare era un lavoro facile da fare, apri, sviti, infili dentro
una mano col guanto, tiri e...lo ricorderò per il futuro che
voglio imparare anche io.
I miei penseri vennero interrotti dall'operaio che mentre lavorava si gettò in monologhi assurdi sulla sua vita.
Mentre me ne stavo seduto a guardare dovetti sorbirmi il tutto.
<< Ma lo sapete che io vi sempre ammirato? Oddio...non proprio
sempre, ma da quattro anni a questa parte vi adoro. Certo che da
piccolo eravate proprio inguardabile, una specie di nano
malefico che se andava in giro...ma cos'era quella cosa che portavate
sulla schiena? E che c'era dentro? Vabbè non importa ma lo
sapete che mia moglie vorrebbe tingersi i capelli del vostro stesso
colore e mio figlio vorrebbe imparare le vostre tecniche senza contare
che mia figlia ha persino detto che dovremmo invitarvi a cena e non
vede l'ora di fare l'esame all'Accademia Ninja per potervi vedere da
vicino... >>
Mi stavo chiedendo, mentre lo guardavo allucinato, se respirava o se fosse un robot.
Tutto quel discorso senza mettere una virgola.
Il problema era che non aveva finito.
Mentre continuava allegramente a ravanare nel buco continuava a parlare come un automa impazzito.
<< Comunque mio figlio ha preso pure la decisione che si vuole fare un
tatuaggio come il vostro sulla fronte bla bla bla...>>
Cominciai a provare la tecnica dell'annullamento come avevo fatto per le
storielle scollegando il cervello dai timpani ma stavolta non
funzionava.
<< ...bla bla bla bla bla bla...ma lo sapete che abbiamo un cane che abbiamo chiamato come voi? >>
Quella frase mi riportò brutalmente alla realtà.
<< Eh? >> dissi.
<< Eh? >> rispose lui.
Cioè...un cane portava il mio nome?
Un cane...aveva...il mio...nome.
Gaara...era...il...nome...di un...
<< No! Eh? lo dico io! Perchè avete chiamato un cane come me? >>
Manco mi ascoltava mentre con uno sforzo sovrumano toglieva di colpo un tappo gigantesco di sapone da doccia.
<< Eccolo qua! La schiuma che si accumula nel tubo si condensa e forma questi tappi. Tutto a posto. >>
No, niente era a posto.
Niente di niente era a posto!
Un cane era stato chiamato come me in mio onore!
Mentre pensavo al cane un rumore terrificante come quello che si sente
negli intestini poco prima di andare al gabinetto mi giunse alle
orecchie.
Dal buco per terra uscì uno schizzo a pressione di acqua ferma e terribilmente puzzolente che mi investì in pieno.
Rimasi seduto con gli occhi chiusi mentre gocciolavo dai capelli e dalla faccia schifezze di ogni sorta.
L'unico commento che il malefico sordo riuscì a fare fu "ops".
Presi un asiugamano e me lo passai sulla faccia, mi sembrava di stare
dentro una fogna per quanto puzzava quella specie di rigurgito che mi
si era spalmato addosso.
<< Perchè avete chiamato un cane come me? >>
<< Come? >>
Non m'importava nulla se adesso la doccia funzionava o se puzzavo come un cadavere marcio.
<< IL CANE, MALEDIZIONE! PERCHE' AVETE CHIAMATO QUEL SACCO PULCIOSO, RABBIOSO E SCHIFOSO COL MIO NOME! >>
Urlando a quel modo aveva capito alla perfezione.
<< E' stata mia figlia. Dice sempre che voi siete un bellissimo
ragazzo e siccome il cane ha il pelo rosso...guardate, ecco il
cucciolo. >> e tirò fuori una foto.
Io era incazzato come una iena e mentre continuavo a sputare peli e schifezze di ogni tipo afferrai la foto e la guardai.
Vidi una bimba di circa sei anni che reggeva un cucciolo.
La bambina era talmente bella e dolce...sono diventato troppo buono.
Troppo, troppo buono.
Non appena vidi quel sorriso angelico non riuscii più a parlare
e rimasi a guardare quella foto con la faccia da ebete.
Quel visino
angelico...che mi sorrideva.
Abbassai la testa rassegnato e odiandomi a morte per quel lato di me stesso che ancora non conoscevo.
Se i bambini innocenti mi facevano adesso questo effetto quando prima li scravattavo al muro...
Giurai che non avrei mai procreato in vita mia, piuttosto me lo tagliavo via o mi facevo fare una vasectomia lampo da Kabuto.
Fatto sta che l'idraulico se ne andò tutto soddisfatto di aver stappato il buco al Kazekage...quello della doccia!
Meglio mettere i puntini sulle "i" dopo la storia dei romanzi.
Io mi infilai subito sotto per togliermi lo schifo e la puzza di dosso, ma non appena uscii ecco che subito mi cercarono.
E adesso che volevano da me?
Siccome quello che mi cercava era incredibilmente impaziente corsi ad aprire in condizioni disastrate!
Quello che successe lo saprete domani.
E vi assicuro che non è stata una bella cosa.
Ora vado a cena e poi...a guardare le stelle.
Buonanotte.
kimyit:
Si, è rimasto abbastanza scosso dal fatto che dei bambini
sapessero più cose di lui! Hai il peluche di Gaara? Lo voglio
anche io!
SadGirl90: Ho voluto ridere
un pò su questa cosa senza mancare assolutamente di rispetto a
chi piace questo genere. Io stessa ho letto delle storie yaoi molto
belle ma non sarei mai capace di scriverne una! ^_^ Comunque è
soltanto una storiella divertente per ridere. Grazie per i tuoi
complimenti sulla mia scrittura.
dubious3: Speriamo che nin
si creino queste sette! Mi spiacerebbe essere messa al rogo senza aver
fatto nulla di male! ^_^ Oddio...adesso ho paura, che è che devi
fare e a cui ti ho incoraggiato?
Grazie mille per i vostri complimenti e a coloro che hanno inserito la storia tra i Peferiti, i Seguiti e i Ricordati.
Alla prossima.
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Capitolo 4 *** 29-30 maggio ***
4
29 maggio
Oggi non è successo niente di niente.
Nada.
Rien.
O in tutte le altre lingue che conoscete.
Ricordate che ieri è venuto l'idraulico sordo per la doccia?
Vi ricorderete anche che scrissi della mia bellissima doccia che venne
interrotta proprio sul più bello da qualcuno che mi cercava.
Immagino che sarà capitato anche a voi di entrare nel bagno per
un qualsivoglia motivo e oplà...il telefono o il campanello!
E' terribile!
Ed io, il Kazekage, non sono diverso da voi in questo.
Bene, cominciamo da qui poichè è stata l'unica volta in
tutta la mia vita che mi sarei veramente seppellito sotto la mia sabbia.
Sparito.
Fossilizzato.
Altro che Difesa Totale!
Ci sarebbe voluta la Sparizione Eterna!
Comunque proprio appena finii di sciacquarmi il vello rosso in testa
ecco che bussano, un suono delicato e regolare che si fermò dopo
due soli colpetti.
Lo capii immediatamente che poteva esistere una sola, leggiadra
creatura capace di quel suono celestiale, ma purtroppo non potevo
andare ad aprire perchè ero nudo come un verme, tutto bagnato e
con gli occhi che mi pizzicavano ancora per via dello shampoo, indi per
cui anche cieco.
<< Gaara? >>
Wow...quella voce.
Matsuri!
La mia dolce, bella e sensuale Matsuri.
Non potevo lasciarla da sola fuori la porta, dopotutto devo dare
udienza a tutti i miei figli che vengono a cercarmi, quindi afferrai un
asciugamano e me lo sistemai attorno alla vita cercando di stringerlo
il meglio possibile, mi sciacquai la faccia nel lavandino e gridai al miracolo della vista ritrovata.
Scivolando di qua e di la per via dei piedi bagnati, aprii lentamente la porta ficcando fuori solo la testa.
La gioia dei miei occhi Matsuri mi guardava sorridente ma poi divenne
seria vedendo che cercavo di fare di tutto per nascondermi.
<< Ehmmm...la doccia. Scusa ma ero sotto la doccia e ho addosso solo un'asciugamano. >> dissi tranquillamente.
Lei invece mi spalancò la porta come se niente fosse.
<< Oh ma non importa. Non mi scandalizzo mica! >>
Bella mia, forse tu non ti scandalizzerai ma io mi vergogno a farmi vedere stile "bello al bagno".
Fatto sta che entrò e io chiusi la porta.
<< Sono passata per dirti che... >>
Se la lasciavo aperta era meglio.
La porta decise, d'accordo con l'asciugamano, di far vedere quanto
fossi bello al naturale e allora il maledetto straccio che copriva le
mie nudità decise di tradirmi e io, che non me ne ero accorto, camminai verso Matsuri
et voilà!.
E non me ne sono nemmeno reso conto, però a dire il vero sentivo uno strano spiffero ma non ci feci caso inizialmente.
Lei si voltò, mi guardò, sgranò gli occhi e rimase completamente muta.
<< Che c'è? >> chiesi io.
La damigella si portò una mano alla bocca prima di scoppiare a ridere.
<< Ah ah, ho vinto la scommessa! >>
Che?
Ma quale scommessa?
<< Lo dicevo io che i tuoi capelli sono naturali! >>
Io la guardai nella stessa maniera in cui si guarda un ebete, poi
pian piano senza nemmeno sapere perchè abbassai lo sguardo.
Un'incutide di un paio di tonnellate mi cadde sul groppone quando mi accorsi di essere
completamente nudo davanti a Matsuri, in più mettiamoci che lei
rideva come una forsennata e quello mi spaventava ancora di più.
Perchè rideva?
Perchè aveva vinto una scommessa fatta con non so chi sul fatto se i miei capelli fossero tinti oppure no?
Perchè chi è naturale di capelli lo prova facendo vedere com'è di colore sotto le mutande?
Oppure su una cosa ben più grave che avevo paura di pensare?
Fatto sta che mi immobilizzai sul posto come un surgelato nel freezer,
sudando per via della sua risata e morendo dalla vergogna.
Ma poi la figliola dovette provare compassione per me perchè
acchiappò una coperta leggera buttata la sul letto e
allungò la mano per darmela.
Io ero sconvolto dal fatto che, a parte ridere, non aveva fatto una
piega, mi sarei aspettato che si fosse scandalizzata e fosse uscita
urlando che il Kazekage la voleva violentare e invece niente.
Deo gracias.
Se fosse tutto finito lì non sarebbe successo alla fine nulla, a
parte Matsuri che sarebbe andata in giro a dire se per lei ero virile o
meno, ma il brutto doveva arrivare.
Il maledetto asciugamano rimasto chiuso nella porta si
affezionò al mio piede in maniera morbosa tanto che decise di
attorcigliarsi, come è successo ancora devo capirlo, sulla mia
caviglia.
Io camminai per andare a prendere la coperta-salvezza ma non
appena mi sentii tirare il piede caracollai in avanti e quando
l'indegno pezzo di stoffa decise di lasciare libera la mia caviglia
presa in ostaggio, partii come una razzo direzione Matsuri.
Io le caddi praticamente addosso e tutti e due finimmo sdraiati sul letto dietro di noi.
Bella cosa!
Avevo aspettato quel momento da tre anni e adesso guarda in che circostanze doveva arrivare.
Io ancora nudo ero spalmato sopra Matsuri mentre questa adesso mi guardava davvero terrorizzata.
<< Ma che fai? >>
<< Niente. >>
<< Togliti da sopra! Pesi! >>
<< Se stai ferma forse ci riesco. >>
Seeee "pesi", chissà perchè adesso pesiamo ma in determinate situazioni non pesiamo mai!
Devo ammettere che non è che avessi molta intenzione di lasciare
quel bel posto, anche perchè la mia faccia finì in mezzo
alle sue tette però questa mi afferrava per i capelli cercando
di sollevarmi e rischiando seriamente di farmi lo scalpo ancora meglio di come avrebbe fatto un Sioux inferocito.
Lei si agitava e si divincolava impedendomi ogni via di fuga.
<< Matsuri stai ferma! >>
Niente, doveva essere stato davvero uno schock per lei ritrovarsi il
Kazekage nudo che le stava sdraiato sopra in stile amplesso violento
sopra, fatto sta che
tutti quei movimenti, quelle strusciate, quelle palpate date ovunque
per cercare di mantenere un equilibrio precario sortirono un effetto
devastante.
I neuroni del mio cervello partirono azionando leve e contrappesi nella
zona inguinale, insomma cominciò a tirare di brutto.
Matsuri, naturalmente, quando se ne accorse cominciò ad agitarsi ancora di più.
<< Ma sei un perverso! >> mi urlò.
<< Ma sei matta? >> rispondevo io.
Comunque fui contento di diagnosticarmi da solo che non soffrivo di ansia da prestazione.
Anzi, ero bello carico e se la signorina avesse finito di fare la
preziosa mi sarei pure potuto liberare della mia condizione di
verginello, ma dopo questo episodio credo quella mia unica possibilità
sembrava che l'avevo proprio buttata alle ortiche.
Naturalmente i guai non arrivano mai da soli e da fuori la porta sentii chiaramente mio fratello che mi chiamava.
<< Gaara? Ci sei? >>
<< No! Non ci sono! >>
<< Si che c'è! >> rispose la maledetta.
Mio fratello aprì la porta e non vi dico che faccia fece, poi mi
inveì contro come un dannato che si sporge dal Lavello.
<< Ma che cazzo fai? >>
Ormai ero diventato un pervertito con tutte le carte in regola e in mezzo a quel casino apocalittico nessuno dava retta a me.
Fatto sta che con uno sforzo immane riuscii a liberarmi dalla stretta
di Matsuri che alla fine sembrava non avesse tutta sta voglia di
lasciarmi libero e mi rialzai barcollando.
Ero in condizioni inguardabili e anche molto imbarazzanti, acchiappai la coperta e mi ricoprii ma adesso serviva davvero poco!
Porca vacca sembrava che fosse attaccata ad un attaccapanni!
Kankuro mi guardava, poi guardò Sua Sconvoltezza Matsuri, poi
guardò di nuovo me a alla fine divenne tutto rosso e
cominciò a farfugliare.
<< Scusate...davvero...io...non volevo assolutamente...disturbare... >>
Se ne andò sbattendo la porta e io e Matsuri restammo da soli,
chissà perchè un vento gelato mi passò sopra la
schiena.
Mi voltai verso di lei e mi godetti il suo sguardo assassino che si
tramutò ben presto in quello di una pazza maniaca omicida.
<< Brutto porco! Che cosa volevi fare, eh? >>
Cominciò ad afferrare tutto quello che trovava sotto le mani per poi lanciarmelo contro con una mira impressionante.
<< E io...che mi fidavo di te...e tu che fai? >>
Questa sta proprio fuori, purtroppo non mi dava nemmeno il tempo di
spiegare dal momento che dovevo utilizzare mosse ben definite per poter
scansare tutto quello che mi lanciava.
Fortunatamente io paravo a destra e la sabbia parava da sola a
sinistra, quindi me la scampai solo con una scarpa che mi arrivò
dritta sulle gengive ad una velocità che anche la mia sabbia
creò delle braccine in segno di resa.
Quando ebbe traslocato tutto l'arredamento su una parete della stanza
se ne andò infuriata mentre io dietro a supplicare come il
più misero dei derelitti.
Mi vestii alla bell'e meglio e la inseguii per i corridoi mentre chiedevo venia.
<< No, Matsuri aspetta! Ma non è come pensi è stato tutto un incidente e lo sai! >>
<< Muori! >>
<< Dai, aspetta! >>
<< Crepa! >>
<< Non fare così, lo sai anche tu che è successo per sbaglio! >>
<< Si, ma tu alla fine c'hai preso gusto, brutto maiale. E poi vedi di scoppiare! >>
I Consiglieri che incontravamo si voltavano tutti sbarrando gli occhi
mentre la scema non ne voleva sapere di farla finita.
<< Pensi che perchè sei il Kazekage puoi avere tutto
quello che vuoi? Pensi che aver visto in prima persona la tua funzione
erettile mi possa aver eccitata? No, sei un maiale! Un porco! >>
Mi stava seppellendo sotto una raffica di insulti senza che fossi colpevole di nulla.
Adesso tutti ridevano mentre io cercavo di sstemarmi la maglia come
meglio potevo e quei movimenti che compivo non facevano altro che
rafforzare le tesi assurde di Matsuri.
<< Matsuri... >> chiamai calmo calmo.
<< Cazzo vuoi? >> rispose in maniera molto femminile.
<< Facciamo pace? >> pigolai.
Mamma mia (morta appena sono nato), come sono caduto in basso.
Quando mi hanno eletto Kazekage non pensavo di fare questa fine, se lo
avessi saputo mi sarei rispamiato quel bel discorso fatto a mio
fratello sullo sfondo di un meraviglioso tramonto, col sole in faccia
mentre capivo quanto fosse bella la vita e meraviglioso l'amore!
Pirla io!
Se lo sapevo...Naruto, questa me la pagherai un giorno.
Comunque alla fine io e Matsuri facemmo la pace, lei se ne andò
ancora un pò stizzita, io mi sarei preso a martellate gli zibidei e cominciai a
parlarci in maniera preoccupante mentre ero in bagno.
<< Bravo! Proprio bravo! Ti sei svegliato proprio quando dovevi restare a dormire! >>
Questo ve lo racconto solo a titolo informativo.
Bene, andrò a dormire anche io per adesso.
Buonanotte.
30 maggio
Stamattina mi hanno fatto sapere, e devo ringraziarli per
essersi disturbati a ricordarsi di me, che è arrivata la nuova
cuoca addetta a cucinare i pranzi e le cene nel Palazzo.
Non c'è niente di male, direte voi!
Nemmeno io...all'inizio.
Comunque dopo averlo saputo mi sono premunito subito per poterla
conoscere, il problema è stata la domanda che mi fece Baki.
Riassumo qui il testo.
Baki: Ne siete sicuro?
Io: perchè?
Baki: Nulla. Solo per sapere se avevate tempo.
Io: Stamattina si.
Baki: Sicuro sicuro?
Io: Ho detto di si.
Baki: No, davvero...ne siete proprio straconvinto? Sicuro che poi non
vi pentirete di questa scelta fino al giorno in cui morte vi
coglierà?
No, dico io, ma che era un'estrema unzione?
Dopo una bella toccata di maroni che mi sono dato sotto la tunica per
cercare di tenerla nascosta, invitai Baki ad andare a chiamare la cuoca.
Vicino a me c'erano Temari e Kankuro, stranamente pallidi sul volto.
Dopo cinque minuti ecco che bussano alla porta.
A me avevano detto che era una cuoca, quindi una donna, ma a giudicare
dal rumore tremendo che abbiamo sentito tutti direi che poteva
benissimo trattarsi di un abbattitore che lavorara dentro un qualche
mattatoio e che aveva scambiato la porta per la testa di un toro da
prendere a mazzate.
Entrò...una cosa.
Ognuno di voi può capire che quando si pronuncia il nome "donna"
ti appare subito nella mente una creatura con due tette, belle gambe e
tutto il resto.
Quella "cosa" che entrò non aveva nulla di questo.
Misurava due metri di larghezza per uno di altezza, praticamente una
specie di carrarmato con i piedi, sempre se si potevano definire piedi!
Due occhiali a fondo di bottiglia che le rendevano minuscoli gli occhi, e della braccia e delle gambe...non lo so.
Non so che dirvi, so solo che la prima frase che mi uscì dalla
bocca fu un "mamma che schifo", pronunciato a bocca chiusa per
non farlo sentire da lei ma renderlo comprensibile agli altri.
Io la fissavo inorridito.
La cuoca!
Certo che ci voleva coraggio a mettere l'articolo "la" davanti.
Adesso capivo le domande di Baki!
Voleva salvarmi il sant'uomo!
E anche le facce di Kankuro e Temari non erano più un mistero.
Fatto sta che non appena mi vide mi si fiondò addosso correndo
che sembrava un'orca tirata in secca, naturalmente senza mancare di
rispetto alle bellissime orche.
<< Kazzeeeeeekkkkagggggeeeeee! Ma che piacere fare la vostra conoscenzaaaaaaaaaa! >>
Mi trapassò staffa, incudine e martello con una voce talmente
acuta degna di un castrato, poi mi prese la mano e la serrò in
un saluto.
E quando dico serrare, intendo proprio serrare!
Con le lacrime che cominciarono a scendere dagli occhi sentii le ossa
della mano che partivano per altri lidi e il tunnel carpale che
crollò su se stesso, nel frattempo mi scuoteva come un tappetino
facendomi sbatacchiare il culo sulla sedia.
In due secondi quasi mi mandò al Creatore, ma cercai comunque di
mantenere un contegno nobile, almeno fino a quando non scoprii a mie
spese che doveva essere un'appassionata di aglio.
Soltanto la parola Kazzeeeeekkkkagggggeeeee mi pettinò come
Hidan, però cambiò anche il colore da rosso e verde,
esattamente la tinta che prese la mia faccia.
Cercavo di tirarmi indietro il più possibile facendomi sfondare
la schiena contro lo schienale della sedia, ma nulla da fare.
Più cercavo aria pura da mettere nei polmoni e più venivo investito da zaffate d'aglio.
<< Oh Santo cielo!!!!! Ma lo sapete che avete proprio dei capelli
meravigliosi? E guarda questi occhi...che meraviglia!!!!!!!! >>
Mi seppelliva sotto i complimenti, sotto la sua ciccia e sotto l'alito delicato alla menta che si ritrovava.
Penso che se avessi avuto ancora Shukaku dentro di me non ci sarebbe
stato bisogno dell'Akatsuki per tirarlo fuori, sono convinto che
sarebbe scappato da solo lasciandomi sventrato a terra.
<< Cosa vuole il Kazekagino per pranzo? Forza, tesoruccio, parla e ti preparò quello che vuoi. >>
Se quello che cucinava faceva pandant con lei ero proprio sistemato e già sentivo il mio stomaco che andava in sciopero.
<< Una minestrina e un'insalatina vanno bene! >> dissi cercando di respirare.
Una minestrina...un'insalatina...ma che cavolo!
Io mangio come un elefante tanto non m'ingrasso ma la paura mi costrinse a quella decisione.
Insalatina...minestrina...mi avrebbero solo sciacquato le budella e
già lo so che poi durante la notte avrei dato il via
all'"operazione saccheggio dispensa".
Ah, io e Matsuri avevamo fatto pace, voi direte che adesso non c'entra
nulla ma serve per farvi capire quello che vado a raccontare adesso.
La porta si aprì di nuovo ed ecco la mia celestiale visione che
entra con un pacchettino in mano e una boccetta dall'altra parte.
<< Gaaraaaaa! Ho pensato che a quest'ora ti potesse venire fame!
Guarda, ti ho portato un bel tramezzino caldo e un succo di frutta.
>>
Viso angelico, mia adorata, mia musa, quello sguardo
fanciullesco....Matsuri, sei la donna della mia mia vita e un giorno
ti sposerò.
Quasi mi sentivo commosso, Matsuri mi ha portato da mangiare e chissà se sa quanto la adoro?
Comunque, allungai le braccia per prendere lo spuntino, ma lo zampone
della cuoca lo strappò dalle mani di Matsuri prima che io
potessi afferrarlo.
<< Ma dico, siamo matti? Al Kazekage porti un tramezzino e un succo di frutta? Scema! Che rispetto hai? >>
Vidi il viso dolce di Matsuri trasformarsi in quello di una iena mentre guardava la montagna di ciccia davanti a sè.
<< Scusa Gaara. Ma chi è questa...cosa? >>
Avrei voluto seppellirmi.
<< La nuova cuoca. >> risposi.
<< Lei si lamenta per quello che ti ho portato io ma tu ti
dovresti lamentare con chi ti mette attorno queste...oscenità.
>>
Ahia, era giunto il momento di correre ai ripari e solo io potevo fare
qualcosa dal momento che notai con orrore che persino Baki era
diventato una pulce al cospetto della megattera nana.
<< Signora...perdonate la mia fidanzata ma lei mi porta sempre qualcosa. >> dissi cercando di proteggerla da quella specie di mazzuolo letale che era diventato il suo braccio.
Alla parola "la mia fidanzata" si voltarono a guardarmi mentre Matsuri era rimasta come un baccalà.
<< Gaara, ho capito bene? Hai detto....fidanzata? >>
Cacchio!
Cercavo di uscire da un casino e mi ero ficcato in un'altro.
Ma un'altra cosa meno demente il mio cervello non la poteva pensare?
La cuoca sembrò dimenticare all'istante che stava per ammazzare
Matsuri e fece uno sguardo talmente mieloso che mi veniva da vomitare.
<< La fidanzata! Che bello! >>
Matsuri si infervorò a quelle parole e sarebbe stata ardua farle
capire che non è vero, o almeno non per il momento.
Fatto sta che anche la mia allieva era partita per altri lidi e per rendere la cosa più reale
mi zompò al collo baciandomi sulla bocca e ficcandomi in gola
due metri di lingua.
Alla faccia del bacio!
Comunque mi sembra doveroso far sapere che detti il mio primo bacio proprio a lei, alla mia musa.
Peccato averlo dovuto dare davanti a tutti come se fossimo due attori a teatro e sopratutto davanti alla vacca.
In quel momento avrei voluto acchiappare Matsuri, sbatterla a terra e
farle capire per bene che non ero più il suo maestro ma un
Kazekage innamorato.
Vedendo quella dimostrazione di affetto sincero la cuoca decise di
prepararci un meraviglioso pranzo e volete sapere come andò a
finire?
Ve lo dico domani perchè non è stata un'esperienza piacevole ne per me, ne per mia sorella, ne per mio fratello e ne per Matsuri.
E mi viene ancora da vomitare!
Ora vado a farmi una passeggiata serale, mi bevo un poì di bicarbonato e poi provo con la nanna.
Ciao.
dubious3:
Non lo so davvero, mi vengono da soli e lo scrivo solo quando ho
l'ispirazione. spero che anche questo ti abbia fatto ridere.
kymyit: No no, le etero le
accetta eccome! Bello il sonnifero di Kankuro, vero? E comunque
è vero, che fine hanno fatto le fic etero? Questo non lo avevo
pensato e mi hai dato un'idea! La realizzerò al prossimo
capitolo!
bring_me_to_life: Gaara
è uno di quelli che si adatta bene per queste cose perchè
hai la possibilità di descriverlo come ti pare. Proprio
perchè non lo vediamo mai nemmeno scherzare viene naturale
pensarlo come vittima ottimale per il comico!
Grazie dei vostri complimenti, a voi tutti!
Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra i Preferiti, i Seguiti e i Ricordati.
Grazie di cuore a tutti.
Alla prossima.
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Capitolo 5 *** 31 maggio. Meritata pausa. ***
31 maggio
Fine del mese!!!!
Il nostro Kazekage conclude qui e si prende una meritata pausa, ma tornerà.
Eccome se tornerà!
Pensate che torna...con allievi al seguito.
31 maggio
Mi
ritrovo nel letto caro diario, cari posteri e cari vermi che avete
sperato di sbranare le mie carni, il tutto dovuto al
pranzo della cuoca.
Esattamente, avete capito bene, il famoso pranzo proposto dalla famosa cuoca che vi ho presentato ieri.
Ero arrivato a raccontarvi dell'incontro di box ninja che avevamo
rischiato di vedere per via di un tramezzino riscaldato e un succo di
frutta, alimento non minimamente paragonabile all'ambrosia vino e miele
che un Kazekage dovrebbe bere.
Almeno a sentire la cuoca!
E per la cronaca il tramezzino prosciutto cotto e formaggio caldo e il
succo alla pesca mi fanno impazzire per come si abbinano in maniera
quasi imbarazzante.
Ma alla cuoca non sta bene.
Comunque, convinta che Matsuri fosse la mia fidanzata invitò anche lei al pranzo luculliano che avrebbe preparato.
All'ora di pranzo ci trovammo io, Kankuro, Temari e Matsuri seduti
attorno al tavolo che la cuoca ha voluto mettere sulla terrazza in
balia delle tempeste di sabbia.
Non sapete quanto ho faticato, praticamente pranzavo con una mano mentree l'altra era impegnata a respingere la sabbia.
Inezie a parte il nostro pranzo si componeva così:
Antipasto misto di bruschette...buone.
Spaghetti al pesto...ancora più buoni.
Scaloppine infarinate ai funghi e vino bianco con contorno di pisellini novelli e prosciutto cotto...mamma mia che delizia.
Insalata mista...forse era quella che gli avevo chiesto insiema alla minestrina.
Frutta...di provenienza ignota.
Dolce tiramisù...visto che non dormo mai aiutiamoci con i
savoiardi imbevuti di caffè, però sfido chiunque a dire
di no al tiramisù.
Tutti insieme appassionatamente ci guardammo.
<< Ma voi...avete già provato, vero? >>
La mia domanda era nella sperazanza che qualcuno avesse già
assaggiato le cose cucinate da lei, perchè se così fosse,
vedere che nessuno scappava dal tavolo sarebbe stato molto rincuorante.
Invece eravamo tutti lì, a chiederci cosa i nostri molari
avrebbero masticato, cosa le nostre lingue impastato e i nostri stomaci
digerito.
<< Io ho paura. >> diceva Matsuri.
<< Abbiamo superato di peggio nella vita, guarda Gaara! Cosa ti
può capitare peggio di lui? >> esordì kankuro.
<< Strozzati con una mollica di pane. >> gli risposi.
All'improvviso ecco che la veranda sulla terazza si aprì e apparve...ma da quando in qua io avevo un servitore?
<< Chi è che si è inventato questa cosa? >> chiesi.
Tutti dissero "bhò", e allora io compresi.
Oltre al tramezzino che andava eliminato il Kazekage doveva anche essere servito.
Ma chi era costui?
Forse alla fine del pranzo avrei potuto conoscerlo, sempre se arrivavamo vivi al tiramisù, però ricordo che il pranzo e la cena non me lo aveva mai portato nessuno, detestavo essere servito e facevo sempre tutto da solo invece qui mi sembrava di stare alla corte di Enrico VIII.
Ecco le bruschette, quando ce le misero davanti ci guardammo poi
guardavamo quelle con aria di sfida, una era semplicemente con olio e
sale e un pò d'aglio, cosa che io odio dopo aver sentito come
può trasformarti, un'altra era con i pomodorini e basilico,
un'altra con mozzarella e una singola alice disgraziata che vi
agonizzava sopra.
Ok, tre assaggi per tre veleni diversi o tre bontà.
Io acchiappai quella semplice, tutti mi fissavano mentre l'avvicinavo
come se fosse un nemico pericoloso, l'odorai adirittura e misi fuori la
punta della lingua per toccarla.
Tutti gli sguardi erano fissi su di me, mi sentivo incredibilmente responsabile della salvezza dei miei commensali.
Morsi...morsi...morsi...i denti!
I miei incisivi si schiantarono sul pane ma feci finta di niente, ne
strappai un morso per poi toccarmi l'arcata dentaria con la lingua e
assicurarmi che nessuno dei miei denti fosse rimasto sulla fetta.
Masticai con questo pezzo di pane che...avete presente quando masticate
qualcosa di spigoloso e duro che vi si appizza ovunque nella bocca
tranne che sotto i denti?
Ecco, esattamente quello!
<< E' buona? >> mi chiesero.
Ma siete scemi o cosa?
Ma non vedete la mia sofferenza?
Cominciai a pensare che in realtà la cuoca fosse una tombarola
e che avesse preso quel pane dalle offerte votive che gli antichi
mettevano nelle tombe dei loro defunti.
Deglutire quella cosa fu una tortura, si fermò a mezzo esofago e
quasi mi strozzò, si perchè il "pane" stava prendendo la
tangenziale verso la trachea e li sarebbero stati guai grossi.
Quando tutti videro le lacrime che mi venivano giù dagli occhi, guardarono le bruschette con aria malsana.
Eppure li vidi fare espressioni da samurai, afferrarono il cemento a
forma di pane e il rumore dei denti schiantati mi dette ancora
più fastidio delle unghie sulla lavagna.
<< Ma porcavacca! >> esclamai mentre la pelle mi si accapponava dappertutto.
Fu uno scrosciare di molliche nel piatto, un rumore di denti che si
infrangevano, schiocchi di mandibole che uscivano dalla loro posizione,
le nostre bocche non erano più uguali a prima per la gioia di ogni chirurgo maxillo-facciale.
Arrivò il momento del primo, spaghetti al pesto.
Momento davvero temuto dai più.
Non appena ci misero quei piatti sotto, guardammo con attenzione il contenuto, avrebbero dovuto essere spaghetti.
A me personalmente sembravano vermi mischiati ad alghe macinate.
La cosa che mi disturbava era il fatto che tutti mi fissavano come se
io avessi dovuto espletare la funzione dell'assaggiatore, mi sentivo
come uno di quei poveri disgraziati sacrificabili che i signori potenti
usavano nelle corti per fargli assaggiare il cibo.
Chi mi confermava che in realtà la cuoca non fosse Deidara
travestito che dopo aver saputo del mio ritorno alla vita aveva
deciso di metterci una pietra sopra per bene con la complicità degli altri suoi amici idioti?
Per pietra intendo una pietra tombale.
No, stavolta non avrei fatto la cavia come loro si aspettavano.
Vicino a me c'era Matsuri che mi guardava e allora un po' di
cattiveria innocente posso permettermi di ritirarla fuori?
Sorrisi malefico vedendo il visetto di Matsuri, afferrai la forchetta e arrotolai gli spaghetti.
Arrotolai...ci provavo...arrotolatevi maledetti!
Niente da fare, erano come i serpenti, ad ogni tentativo di
avvolgimento sguillavano come le anguille, viscidi e praticamente crudi
era impossibile metterli in bocca e se ci provavi ecco che le pareti
boccali venivano impalate allegramente e la moda dei piercing sarebbe
arrivata anche al Villaggio della Sabbia.
<< Mi sembrano tutti vermi solitari che non aspettano altro che
attaccarsi al nostro intestino crasso e competere le sostanze nutritive
con noi! >>
Inutile dire che dopo questo simposio lo guardammo tutti a mio fratello!
<< Dov'è che ti sei laureato in medicina? >> chiese Temari.
<< Io faccio una cosa che mi differisce da voi. Leggo. >>
<< Ah si...legge. >> risposi tra i denti.
<< Kankuro! Già stiamo combattendo una battaglia persa in
partenza, vedi di non creare anche un immenso schifo. >>
Comunque mi chiedevo se fossero davvero tenie secche.
Io ritornai alacramente alla tortura di Matsuri, con fatica arrotolai gli spaghetti.
<< Matsuri? Guarda che ti da il tuo amore? >>
Lei mi guardò orripilata.
<< Facciamo i fidanzatini, imbocchiamoci a vicenda. >>
La mia bastardaggine non aveva limiti ma io non volevo più rischiare la vita per primo.
<< Gaara...ti prego. >>
La mia povera allieva...ex allieva, mi guardava con lo sguardo da
passerotto davanti all'acquila affamata, no, invero ero diventato
troppo buono, non potevo fare più una cosa simile mentre prima
avrei goduto come un caprone in calore nel fare una cosa del genere.
Senza dire una parola cominciai a pensare che doveva esserci per forza
una maniera per scappare, per fuggire, per dileguarsi, insomma una
qualunque cosa da fare per salvare il nostro intero apparato
gastro-duodenale.
Forse nascondere sotto il tovagliolo...no, avrebbe fatto la montagnola e si vedeva troppo.
Nel vaso dietro...no, mi piaceva quella pianta di ficus e se mi si fosse seccata mi avrebbe roduto.
Rimpiangevo di non avere un cane, ma anche quello avrebbe preferito darsi al randagismo.
Con terrore appurai che non c'era via d'uscita, una via a dire il vero
c'era, ma mi terrorizzava, si trattava di dire alla cuoca che la
piantasse di portare quello schifo, ma il pensiero del braccio che
calava sulla mia nuca mi atterriva.
Provai con la diplomazia, sperando che il mio essere Kazekage avesse potuto far aggiungere abbastanza convincimento nel parlare.
Quella specie di maggiordomo era una presenza fissa e anche abbastanza inquietante.
<< Ehm...mi scusi...volevamo dirle che l'antipasto...ci ha saziato e... >>
Non feci in tempo a finire la frase che ecco il bue arrivare.
<< Al Kazekage non piace la mia cucina? >>
E adesso come me la sbrogliavo?
<< Ma no...tutto delizioso. >>
Le facce degli altri non la pensavano come me!
Che siano tutti maledetti!
Si paravano dietro il mio culo senza aiutarmi minimamente.
Fatto sta che pensa e ripensa alla fine l'idea celestiale l'ebbe mio fratello.
Si sporse verso di me e mi disse non appena Godzilla se ne andò:
<< Gaara, un modo c'è! Quando portano il secondo usa la sabbia. >>
Illuminazione!
Gongolio tremendo!
Mi scappò fuori un sorriso sadico che pù non si poteva mentre nascondevo la mano sotto il tavolo.
Se Gaara non va alla sabbia è la sabbia che va a Gaara.
Ed eccolo il secondo, bello fumante e anche schifoso sotto i nostri nasi.
Quelle scaloppine sembrava che fossero state ricavate da un cadavere in avanzato stato di decomposizione.
Mi bastò un dito, un solo dito ed ecco che la sabbia docilmente cadde nei nostri piatti.
<< Ma guarda che disdetta! Un colpo di vento! >> disse Temari sorridendo sotto i baffi.
<< Eh già, proprio una sfortuna! >>
Il Maggiordomo orrorifico dalla faccia pallida come il latte
portò via il secondo e la stessa cosa successe per tutte le
altre portate.
Il problema fu uno solo, a quanto pare l'omino più di la che di
qua, doveva aver riferito di questi strani, guardacaso, colpi di vento
che portavano la sabbia nei nostri piatti, ed eccolo il mostro subito
pronta a sincerarsi di quello che accadeva.
<< Sabbia nei piatti? E puntualmente ogni volta che li portavi, vero? >>
<< Si, si. >> disse l'altro bastardo felice di fare il compiacente.
Non lo sapeva che di li a poco sarebbe morto, il cane!
La cuoca ci passava in rassegna, sembravamo schiavi al mercato delle
vendite, ero sicuro che leggesse la colpa nei nostri occhi, cominciai a
sentirmi come un eretico davanti alla Santa Inquisizione e il terrore
del rogo purificatore di tutte le colpe cominciò a farsi spazio
in me.
<< Hmm...circosatanza strana, molto strana! >>
Mamma che strizza, non è che ci volesse molto a capire chi fosse stato a mettere le sabbia nei piatti!
Infatti guardava me, mi guardò cattiva, estremamente cattiva e io sudavo freddo.
<< Ma non fa niente, siamo nel deserto e può capitare il classico colpo di vento. >> disse sorridendo.
Io tirai un sospiro di sollievo talmente forte che feci volare via il tovagliolo davanti a me.
<< Vorrà dire che apparecchieremo dentro e non succederà più. >>
Devastamento totale.
La guardammo orripilati.
<< Nooooooooo....cioè...volevo dire... >>
Ma nessuno aveva con se una bambola woo-doo?
Così almeno infilzavo la bambolina dritta al cuore con la forchetta e buon funerale!
Adesso basta, a mali estremi estremi rimedi.
La sopravvivenza mia e quella dei miei parenti e amiti tutti doveva stare al primo posto.
Mi alzai dal tavolo deciso.
<< La ringraziamo per il...ehmm...delizioso pranzo ma adesso avrei da fare, sa com'è, sono il Kazekage! >>
<< Io andrò ad allenarmi con Matsuri che deve ripassare una cosa, vero fedele allieva? >>
<< Si, dieci ore di allenamento dovrebbero bastare! >>
<< Io devo finire una nuova marionetta. >>
Fatto sta che ci dileguammo alla velocità della luce senza
lasciare traccia, ma se gli altri sarebbero spariti facilmente non era
la stessa cosa per me.
Il bue mi acchiappò per un braccio quasi staccandomi la spalla di netto.
<< Ecchecazzo! >>
<< Ma Kazekage non si dicono le parolacce davanti ad una signora e poi volevo chiederti una cosa. >>
Io la guardai e l'espressione non mi piacque per niente.
Diventò tutta rossa e fece delle espressioni languide che più schifose non si poteva.
<< Volevo chiederle...se questa sera...che ne dite di cenare romanticamente io e lei? >>
Io la guardai insensato fino a quando le mie sinapsi non si misero in
moto e i neuroni reagirono all'istante, tanto che li sentii gridare
"scappa" fin troppo bene.
Cioè, la cosa immonda voleva...voleva cenare con me?
E dopo che avrebbe voluto?
No no, era troppo anche pensarlo!
Non dissi una parola, non un lamento e nemmeno una scusa, l'unica cosa che feci per puro istinto di sopravvivenza fu scappare.
Mi alzai il candido abito da Kazekage come se fosse una gonna e
cominciai a correre all'impazzata, quella all'inizio rimase un po'
stupita, ma poi partì alla carica con una cattiveria che nemmeno
io immaginavo potesse esistere.
<< Che cosa? Nessun uomo, e dico, nessun uomo mi ha mai rifiutata! >>
Avrei voluto proprio vederli sti coraggiosi!
Correvo a perdifiato mentre quella non demordeva, mi stava appiccicata ed era incredibilmente agile per la sua stazza da balena.
Mi acchiappò per la collottola dell'abito e quasi mi strozzò.
<< Sono sicura che non te ne pentirai, tesoro. >>
Io la guardavo allarmato.
<< Lasciami stare, mostro, lasciamo ho detto! Lasciami o
t'ammazzo, non ho problemi a farlo, te lo dico subito. Piuttosto che
venire con una come te me lo strappo via e lo do in pasto ai cani! Mi
fai schifo, mai vista una cosa più orripilante di te. >>
Quelle frasi furono tutto quello che realmente pensavo di lei dal primo momento che la vidi.
La paura aveva fatto novanta e le parole uscirono da sole.
<< E per di più...cucini da schifo! >>
Ormai ero partito in quarta.
Lei mi guardò, poi scoppiò a piangere e senza dire una parola scappò via.
Non so cosa sia successo poi, l'unica cosa certa che venni a sapere fu
che la cuoca fece le valigia in fretta e furia e se ne andò.
Mi furono riferite frasi tremende nei miei confronti, fra cui "quello è gay".
Mi andava bene anche questo pur di saperla lontana dalle balle, anche
perchè i miei parenti mi festeggiarono come un eroe per aver
portato a compimento l'impresa.
Ma il problema adesso era solo uno, mancava di nuovo la cuoca.
Detti a Baki l'impegno di cercarne una ma stavolta doveva avere delle caratteristiche particolari che io dettai.
Caratteristiche:
- Alta.
- Bona da morì.
- Possibilmente doveva andare in giro in minigonna.
Tutte qualità che servivano per far rifare gli occhi sia a me
che a mio fratello dopo l'avvento della "cosa", chissà perchè anche Baki la pensava
così.
Speravo solo di non prendermi una ventagliata in testa da mia sorella o un giavellotto con corda in un occhio da Matsuri!
Bene, per il momento questo mio diario si conclude qui, il mese
è finito e prima di riprenderlo in mano...il diario intendo,
aspetto che succeda qualcosa di veramente eclatante.
Ah, tanto per anticiparvi...ho deciso che voglio tornare ad insegnare
ed ho chiesto a Baki di procurarmi degli allievi, chissà se
sarò bravo come prima o sarò diventato una schiappa?
Lo sapremo prossimamente, per il momento mi prendo una pausa scrittoria.
Ora saluto tutti e vado a letto dopo aver preso un digestivo per
tentare di tenere a bada le bruschette cementifere e gli spaghetti
ribelli.
Buonanotte a tutti e...ciao.
kymyit:
Come hai potuto leggere il pranzo è stato abbastanza devastante!
Povera tua sorella, immagino che dopo ti abbia uccisa xd!
Bead and Flowers 96: Io
sono la prima che ti do ragione, adoro Gaara, ma vederlo preso in giro
in un contesto comico mi girava in testa da parecchio. Lui che è
sempre serio, abbastanza freddino anche da agnellino e di poche parole
si presta benissimo al comico, come tutti quelli che sono come lui. Mi
fa molto piacere che ti sia piaciuto.
Aki_chan_OtakuYaoista:
C'è un'altra mia storia su questo genere che ha fatto lo stesso
effetto ma su un fandom diverso, tutti venite presi per matti
perchè ridete da soli ma devo dire che leggere queste cose mi fa
piacere, significa che ho fatto un lavoro simpatico. XD.
Volevo ringraziarvi per i vostri complimenti, a voi tutti.
Per i Preferiti ringrazio:
- Ansem6
- Beads and Flowers96
- bring_me_to_life
- ElenaLovee
- Esha
- Juberina_Shukaku_Esplosiva_
- lelia_chan
- marcellot91
- mymmychan
Per i Seguiti ringrazio:
- Aki_chan_OtakuYaoista
- BaMbi 12
- Beads and Flowers96
- Didyme
- ElenaLovee
- Ishimaru
- KaZe_Hi
- kymyit
- lelia_chan
- Sabettha
- Targul
Per i Ricordati ringrazio:
- gianno11
- miss uriel
- Zakurio
Grazie anche a coloro che hanno dato solo una sbirciatina.
Alla prossima.
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