Il diario di Gaara

di sakura2480
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 21-22 maggio ***
Capitolo 2: *** 23-24-25 maggio ***
Capitolo 3: *** 26-27-28 maggio ***
Capitolo 4: *** 29-30 maggio ***
Capitolo 5: *** 31 maggio. Meritata pausa. ***



Capitolo 1
*** 21-22 maggio ***


1

PER QUESTO LAVORO VORREI RINGRAZIARE L’AUTRICE TSUKUYOMI CHE MI HA DATO IL PERMESSO DI ISPIRARMI AD UNA SUA STORIA DI GRANDE SUCCESSO PER QUESTA MIA PICCOLA FOLLIA.

GRAZIE TANTE.

 

21 maggio

Molti di voi si chiederanno come abbia fatto a decidere di scrivere una scemenza del genere!
Bene sappiate che l’idea è stata di mio fratello Kankuro e mia sorella Temari che, quando non sono impicciati con gli affari loro, vengono a farsi quelli miei e la cosa mi irrita.
Mi irrita molto.
Mi irrita abbastanza da farmi passare quel poco di sonno che riesco a prendere dopo aver bevuto una decina di camomille con qualche Valium sciolto all’interno.
E dal momento che non dormo mi irrita molto anche la gente che mi dice che dovrei riposare per farmi passare le occhiaie.
È incredibile che questi scemi, dopo diciassette anni, non abbiano ancora capito che questo bel trucco nero non è ne la conseguenze del mio mancato sonno e ne che mi ammazzo di seghe tutto il giorno, ma di un tasso demoniaco che mio padre ha deciso di infilarmi dentro, naturalmente essendo molto piccolo non mi sono mai accorto da dove questo tasso fosse entrato e preferisco non indagare, però sappiate che non ho mai sofferto di stitichezza in vita mia.
Comunque dicevamo di questo diario…si…adesso riprendo il filo.
Dunque, io mi chiamo Gaara, Gaara del Deserto o se preferite Sabaku no Gaara.
Chiamatemi come vi pare, non m’importa.
A dire il vero non m’importa di niente, però che mi hanno fatto Kazekage questo forse dovrebbe interessarmi.
Questo diario non è, e sottolineo NON E’, una mia libera scelta, ho solo dato retta ai mie fratelli che secondo me non dovevano esistere per niente.
Vogliono farmi raccontare la mia vita per fare in modo che lo sfigato che siederà su questa sedia al posto mio venga a conoscenza dei miei deliri e dei miei segreti più intimi.
Che novità!
Lo sanno tutti chi sono e non sono passato alla storia come un modello di virtù umane, le mie gesta sono state tutte catalogate e inscritte negli Annali Neri di tutte e cinque le Terre Ninja.
Quindi sono molto famoso.
Comunque, dal momento che sono il Kazekage, devo dare il buon esempio e allora andiamo a incominciare.
Per prima cosa vi parlerò un po’ di me tanto per chiudere ben presto questo losco affare e fare contenti i due pirla la dietro che lo so che mi stanno spiando da una finestra.
La mia vita ad essere sinceri è stata un vero schifo, volete i dettagli?
Vi accontento.
Ancora prima che mia madre finisse di sputarmi fuori urlando è morta, questo perché il Kazecazzo di mio padre aveva deciso di fare un figlio con una scopo ben preciso.
Siccome aveva paura che il nostro Villaggio venisse preso di mira da un’orda di barbari dementi come lui, decise che al figlio più piccolo, ossia io, venisse sigillato in corpo il Demone Tasso e usato come arma di distruzione di massa.
Naturalmente questo mi condizionò per tutta la vita, sono sempre rimasto da solo e schifato da tutti, l’unica persona che si prendeva cura di me era mio zio.
Ma lo zio bastardo è stato il peggior doppiogiochista che abbia mai incontrato nella mia lunga vita di anni sei.
In due nanosecondi sgretolò tutte le mie speranze che mi avevano sostenuto fino a quel giorno, cercò di uccidermi, mi disse che era stato mio padre, poi mi disse che lo voleva pure lui, mi lanciò i kunai e come atto finale si fece saltare per aria il pirla.
Il tutto in un minuto e mezzo.
Non sapeva più come farmi fuori e decise per la trasformazione in kamikaze.
Risultato?
Non ottenne una benemerita sega perché il deficiente ancora non aveva capito che io avevo un’arma micidiale.
Sapete tutti che cos’è quindi non spreco tempo a spiegarvelo.
Ben ti sta, brutto porco, spero che ti sei accorto di quando ti stavi dilaniando pezzo per pezzo.
Spero che avrai patito le pene dell’inferno accorgendoti che io ero ancora là.
A sei anni vi assicuro che di rospi ne avevo mandati giù tanti!
Fatto sta che comunque, visto che nessuno riusciva a mandarmi al Creatore, il mio nobile e paterno padre decise che tanto valeva farmi diventare un ninja e così accadde.
Scusate, ho saltato la parte dove dovrei descrivere di come sono diventato un assassino psicopatico che provava gusto nel commettere carneficine?
Avevo sei anni…che bella età.
Non me lo dimenticherò mai di com’era piacevole levarmi dalle balle tutti quelli che dalle balle volevano levare me.
E così continuai fino all’età di anni dodici.
E li successe la svolta quando partecipai all’esame di selezione dei Chunin che si teneva a Konoha, precisamente nel Villaggio della Foglia.
Un Villaggio così pieno di buoni sentimenti da dare il voltastomaco.
Ho sempre creduto che i ninja fossero assassini e vi garantisco che io questo compito lo espletavo bene, ma li erano assassini che se ne andavano in giro con una mazzo di rose in mano.
Non li ho mai capiti.
Ma tralasciando anche questo capirete quanta voglia abbia di scrivere sta merda, vorrei solo dirvi che fu una passeggiata.
Fui il solo a pensarlo e poi a farla davvero la passeggiata!
Oddio, un po’ il culetto ce lo facemmo tutti abbastanza e alla fine solo uno venne promosso, l’amante segreto di mia sorella.
E proprio contro di lei!
Cioè, praticamente quell’idiota della mia parente si fregò con le sue mani mentre quell’altro beota rimase accucciato per tutto il giorno.
Poi si scoprì che il quoziente intellettivo era il doppio del normale e che aspettava il momento buono per metterglielo sotto l’osso sacro a mia sorella sperando che le piacesse.
Scommetto che nessuno aveva ancora capito che mia sorella e mister “non ho voglia nemmeno di pensare” Shikamaru alla fine se la intesero?
Conoscendo la volontà che anima tutt’ora quel ragazzo…mhà!
Chi si accontenta gode.
Però avere come cognato una strano tizio col codino che divertiva dentro gli asili del mio Villaggio facendo le ombra cinesi non doveva essere male, almeno mi avrebbe regalato punti popolarità.
Comunque io attraversai la Foresta della Morte assieme a quelle nullità dei miei parenti in meno di due ore se non ricordo male, ricordo che una telecamera mi riprese che ero ancora lindo e pinto anche dopo aver squartato tutto quello che di vivo trovavo sulla mia strada.
Bei tempi!
Dopo partecipai alla prova di selezione di lotta libera dove mi capitò il figlio di Bruce Lee.
Vestito di verde che sembrava un elfo fatto male osò affrontare me, o meglio, la sfiga lo portò ad incontrarmi.
Se la tirava e io m’incazzavo.
Mi sfidava e io m’incazzavo.
Alla fine fui stanco di incazzarmi e decisi che per la mia saluta cardiovascolare fosse arrivato il momento di farla finita.
Fatto sta che Frate Tac versione ninja dai capelli a scodella mi riempì di mazzate per una buona mezz’ora, fino a quando la mia sabbia non decise che forse era arrivato il momento di mettersi di mezzo ed evitarmi così una figura madornale di quelle che non si dimenticano.
Sapete, ci tenevo prima alla mia fama.
Come andò a finire?
L’elfo finì dritto all’ospedale in meno di due minuti con un braccio e una gamba spappolati e fu li che successe!
Stranamente mosso da pietà decisi di andarlo a trovare all’ospedale per dargli un bacino, ma poi pensai che non potevo minimamente tollerare il fatto che una qualsiasi cosa viva fosse rimasta su questa terra dopo aver incontrato me.
Così mosso da orgoglio decisi di ammazzarlo per sentirmi soddisfatto, mosso da pietà lo volevo togliere dalle sofferenze.
Scegliete voi la motivazione che preferite.
Ma a quanto pare al Villaggio della Foglia l’eutanasia non era ammessa così il volpotto Naruto e “mi scoccia la minchia” Shikamaru decisero di difendere l’elfo maledetto che di tirare la cuoia proprio non ne voleva sapere.
E io lì raccontai la mia infanzia, la mia vita, tutte le mie disgrazie…il tutto per cercare di essere compatito.
Ammazzo la gente?
Dovete capirmi, ho avuto un’infanzia infausta, sono traumatizzato che volete farci?
Una cosa la potete fare!
Morire per esempio e questo mi farà sentire ancora più umano.
Siccome il simpatico duetto non bastava ecco arrivare anche il maestro di Karate Kid, in poche parole la versione gigante e più idiota dell’elfo a scodella.
Per quella volta mi toccò battere in ritirata dal momento che era meglio lasciar stare.
Poi arrivò il torneo vero e proprio e chi mi va a capitare?
Sasuke Uchiha.
L’ ultimo, forse, sopravvissuto di un clan estinto come successe ai dinosauri.
Nel giro di una notte vennero scannati come i capretti dal rampollo più promettente.
Il figliol prodigo che rispondeva al nome di Itachi era in realtà un fuso perenne che, non sapendo come passare il tempo, prima eliminò l’amico e poi, visto che gli avanzava ancora qualche minutino, anche genitori, zii e cugini vari.
Già che c’era poteva anche far fuori il suo inutile fratellino minore che è cresciuto con la voglia di far fare la fine del capretto pure a lui e quasi ha portato il suo Villaggio alla rovina.
E loro ancora tentano di riportarlo indietro!
Naruto, ma sei scemo o cosa?
Anche se a Sasuke lo capisco, poveretto.
Domandare “perché lo hai fatto?” e sentirsi rispondere “perché volevo vedere quanto fossi forte” traumatizzerebbe comunque.
E poi bell’esempio di forza ammazzare vecchietti di novant’anni che bastava uno sputo per farli cadere all’indietro.
Fatto sta che li a me partì la brocca e se non fosse stato per Naruto e per la sua tesi sull’amore e l’amicizia adesso non sarei qui.
La malefica volpe era riuscita dove tutto il Creato aveva fallito: farmi diventare buono, e ci riuscì con una craniata da record che mi fece ritornare al Villaggio della Sabbia con una commozione cerebrale pazzesca.
Comunque la mia cattiveria e sete di sangue finì quel giorno, ormai sono passati diversi anni, io sono diventato Kazekage e anche più alto e molto più bello, insomma sono un gran figo e ho fatto ricredere milioni di donne sulla tesi che i miei capelli sembravano stoppa per accendere il camino andata a fuoco.
Guardateli adesso, sempre puliti e profumati di balsamo.
Sono orgoglioso della mia rossa chioma, guai a chi la tocca.
Comunque ho avuto anche un’allieva, si chiama Matsuri e come prima cosa si è fatta rapire facendomi incazzare, come seconda cosa si è innamorata di me.
La prima donna che si è innamorata di me in diciassette anni!
Un record!
Voglio dire…a diciassette anni un ragazzo già dovrebbe cominciare ad avere le sue esperienze, ma non io!
E dove la trovavo prima una ragazza disposta a darmela?
Facevo paura a tutte, ma adesso è sicuramente diverso e già le vedo tutte in fila di fuori ad aspettare che io mi stanchi di restare casto e puro.
Comunque Matsuri prima mi chiamava “maestro Gaara” e quello che voleva erano i miei insegnamenti, adesso è cresciuta come me e quello che vuole è ben diverso!
Ma la ragazza bisogna che la smetta di scherzare col fuoco perché scherza oggi, scherza domani alla fine finisce che i miei pantaloni vanno in tiro e dopo lei si ricorderà degli insegnamenti del suo ex maestro molto bene.
Comunque adesso sono incredibilmente depresso.
Mi hanno rapito, ebbene si, mi hanno rapito e mi hanno tolto per sempre il mio adorato compagno di avventure, il Signor Tasso.
Mi manca davvero.
Grazie a lui evitavo di dormire, avevo una mente instabile, mi causava emicranie tremende però mi era simpatico.
Invece quei bietoloni dell’Akatsuki che vanno in giro a rompere le palle a destra e a sinistra me lo hanno strappato via.
Invece di rompere i maroni a noi forze portanti che siamo già sfigate di natura, dovrebbero pensare a cambiare stilista.
Ero pure morto, però come in ogni lieto fine non poteva mancare la vecchietta idiota che si sacrifica per espiare il fatto di avermi infilato su per il culo un demone.
Per ringraziarla misi la sua tomba davanti a tutte.
Tanto non è che potevo fare altro.
Se vuoi schiattare per ridare la vita a me non ti dico certo di no, vorrà dire che ti organizzerò un funerale coi fiocchi.
A grandi linee questa è stata la mia vita, ora sono qui, regno sul deserto in tutti i sensi, mi portano in giro con la portantina e quasi quasi chiedo lo schiavetto che passerebbe la sua vita a sventlarmi col ventaglio di struzzo.
E in più credo che noi Kage, e dico tutti, portiamo in testa i cappelli più ridicoli che abbiano mai creato.
Una vergogna immane e forse era per questo che mio padre si nascondeva dietro le tendine.
Comunque la gioia più grande è che il mio amatissimo padre è schiattato e devo ricordarmi di ringraziare la Serpe Suprema più sexy del mondo per questo.
Stanno bussando alla porta da un’ora e forse è meglio che mi decida a dire “avanti” prima che la sfondino e siccome non percepisco più la presenza dei due dietro la finestra che mi spiano penso che sia arrivato il momento di posare la maledetta penna e chiedere se i domestici si sono ricordati che c’è un Kazekage affamato che vaga per il Palazzo come un’entità ectoplasmatica alla ricerca di cibo.
Vaga pure nel tentativo di non inciampare in quella ridicola veste che deve indossare.
Voi non immaginate quanto possa essere pericoloso!
Ogni minuto che passa rischio sempre di perdere tutti i denti cadendo a faccia avanti e di portare la dentiera a diciassette anni non mi va proprio.
Perlomeno vorrei baciare una donna senza correre il rischio che questa le resti attaccata alla lingua!
Brrr…che brutta scena.
Ok, per oggi ho esaurito gli argomenti.
Ci vediamo domani, sempre sperando che ci sia un domani!
Buonanotte.

 
22 maggio

Bene, inutile e puzzolente insieme di fogli, come vedi ho mantenuto la mia promessa e sono tornato da te, ma credo che prima di cominciare a vomitarti inchiostro addosso devo sapere chi rompe la minchia alla porta.

Non appena aprii mi ritrovai davanti mio fratello.
Lo guardai e lui mi guardò, più che altro io lo scrutai disgustato e lui, forse, fece altrettanto.
Certo che però non sarebbe stato propriamente orrendo se si fosse tolto il vizio di andare in giro come un Apache.
Da quando ero nato cercavo di capire il significato di quei segni viola putrefatto che si faceva in faccia ma non ho mai capito e naturalmente il signor Toro Seduto non sia mai che perda tempo a spiegarmelo!
Però c’era una cosa che m’inquietava non poco, una cosa che ho scoperto durante il mio rapimento o che perlomeno mi hanno raccontato visto che ero stecchito.
Se faccio due più due ne consegue che: mio fratello è un abile marionettista, categoria da me odiata proprio perché ho il terrore delle marionette, dei burattini, dei mimi e delle bambole come la maggior parte delle persone che odia i clown.
Comunque, lui marionettista, io...Kazekage!
Se ci mettiamo di mezzo la storiella allegra di quello che è successo al Terzo Kazekage…praticamente io sto a mio fratello come la mozzarella sulla pizza e questo non mi piace.
Non mi piace per niente!
Non ci tengo ad essere trasformato in un pupazzo, quindi da quando ero resuscitato cercavo di tenerlo il più lontano possibile da me ma vallo un po’ a spiegare?
Comunque lo vidi entrare con uno scatolone gigante sulle braccia.
<< Gaara, ho una sorpresa per te. >>
Non mi piaceva il tono della voce e decisi che forse sarebbe stato meglio se mi mettevo seduto.
Con un sorriso d’orgoglio che gli arrivava alle orecchie, Geppetto aprì la scatola e quello che ne saltò fuori…
Non so descrivere cosa fosse, la cosa più orribile che abbia mai visto in vita mia, era una marionetta, una schifosissima marionetta ora era dentro al mio studio!
<< Che cos’è quella…quella cosa? >> balbettai mentre la indicavo inorridito.
Quell’ammasso di legno, stoffa e capelli di stoppa rosso fuoco mi assomigliava vagamente.
Guardai meglio.
La esaminai come si esamina il nemico prima di strappargli il cuore dal petto e impiccarlo con i suoi intestini.
No, la somiglianza non era per niente vaga, mi assomigliava parecchio…decisamente troppo…ma sono io, cazzo!
<< Kankuro! Quello schifo immondo rappresenta me. >>
Gli urlai con quanto fiato avevo in gola.
<< Si, non ti piace? >>
Se mi fossi alzato le cose erano due, o lo uccidevo o svenivo.
E così, alla fine, i miei sospetti erano fondati.
Se aveva fatto un pupazzo che mi rassomigliava e a questo gli si fosse staccata la testa non avevo dubbi su dove avrebbe cercato il pezzo di ricambio.
E già mi vedevo attaccato ai suoi fili di chakra che mi muoveva per mandarmi a prendere un bicchiere d’acqua.
Si, perché dovete sapere che il mio inquietante fratello è un pigro cronico e lo dico per difendermi dall’accusa di essere io il fancazzista.
Che cosa credete?
Pensate che io non legga quello che si scrive o non senta quello che si dice di me?
E allora la frase “durante le battaglie non fa mai una minchia e resta a braccia incrociate lasciando che la sabbia faccia tutto per lui” me la sono inventata io?
Ma non vedete che muovo le braccia a destra e a sinistra per comandarla?
E poi scusate, ma il tappo nella mia giara se lo rimette la sabbia da sola?
No, lo rimetto io, quindi non mi sembra il caso di dire che non faccio nulla!
Comunque continuai a guardare l’orrida visione.
Era veramente terribile da guardare, la “cosa” mi fissava con occhi cattivi.
<< Kankuro, se non la elimini tu, lo faccio io. >>
Non male l’idea dal momento che mi mancava la legna nel camino per farmi la bruschetta.
<< Davvero non lo vuoi? Ho impiegato tutta la notte per farla. >>
È incredibile, ha perso tutta una notte dove poteva fare qualcosa di più utile per il mondo per costruire una marionetta.
Mi chiedevo anche perché ha scelto proprio quello schifo quando nel mondo ci sono fottilioni di regali più graziosi, una scatola di cioccolatini, un mazzo di fiori, una gamba finta, una confezione di preservativi…insomma tutto può diventare un regalo.
O se proprio non poteva fare a meno della marionetta poteva farla come una bella gnocca tutta tette, il Quinto Hokage sarebbe stato il modello perfetto secondo me.
Comunque pensai di accettarla, ringraziare col sorriso più falso di cui ero capace e poi farla a pezzi con l’accetta, anche se l’idea di fare a pezzi me medesimo non è che mi esaltasse tanto.
Ormai avevo chiaro che io dovevo aver fatto qualcosa di male fin quando ero ancora sotto forma di spermatozoo, perché altrimenti non avevo una risposta a tutte le mie disgrazie che erano cominciate fin quando stavo ancora dentro l’utero materno.
L’ultima, ma non per questo la meno grave, quella di nascere, crescere e vivere in un posto dove avevano fatto dell’arte del marionettismo la punta di diamante locale, proprio come i prodotti tipici e artigianali normali degli altri Paesi.
<< Non m’importa, lo sai che mi danno la nausea e tu me ne regali addirittura una? >> gli risposi esasperato.
Per due secondi sperai che il mio diario, triste per quello che mi stava accadendo, cominciasse a scriversi da solo, testimone oculare di quello che vedeva e sentiva.
Almeno lo avrei usato come prova il giorno in cui avrei deciso di sbattere in galera Kankuro e lasciarlo a marcire lì con l’accusa di “grave presa in giro nei confronti della massima carica di Stato”.
Una legge simile non esisteva ma pur di togliermi le marionette dalle chiappe avrei potuto farla benissimo.
Il demoniaco marionettista che condivideva con me, purtroppo, metà del codice genetico, si offese davvero.
Lo vidi sbuffare, riprendere la marionetta con le mie sembianze e sbattermi violentemente dentro lo scatolone.
Sentii un tonfo enorme sul fondo del cartone, una botta del genere avrebbe spezzato le ossa a chiunque ed io tremai.
Strinsi gli occhi disperato nel terrore di sentire il medesimo dolore provato dal pupazzo, dopotutto chi mi assicurava che quella marionetta che mi rappresentava non fosse in realtà una bambola woo-doo gigante?
Dai miei parenti che avevano tentato sempre di farmi finire sottoterra potevo aspettarmi questo e altro.
Anzi, la bambola woo-doo sarebbe stata il minimo.
Riprese in mano lo scatolone e uscì dalla porta, ma una volta fuori rimise dentro un solo braccio con un dito della mano alzato al vento in maniera inequivocabile, accompagnato dal messaggio sonoro che diceva “saltaci sopra.”
Feci finta di niente, dopotutto essermi liberato del Kazekage finto era fonte di grande sollievo.
Mi rimisi seduto respirando profondamente.

 

Visto, infausto diario,  quello che mi capita durante la giornata?
E poi oggi è tranquillo.
A me non succede mai niente di bello, comincio a pensare che sarebbe una gran bella cosa se entrasse Matsuri che mi chiedesse:
<< Andiamo ad allenarci? >>
E io risponderei:
<< Ma certamente! Guarda tu vai avanti in camera che io ti raggiungo! >>
Sono strasicuro che non direbbe di no, la ragazzina.
Comunque, anche per oggi voglio farla finita con te, inutile ammasso di carta riciclata un centinaio di volte.
Ho una riunione che mi aspetta coi Consiglieri e le vipere mi staranno sicuramente già aspettando.
Meno male che l’Arcangelo Baki non m’abbandona mai.
Almeno lui.
Ciao.
Tornerò a prenderti in mano domani sera, sempre se mi andrà.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** 23-24-25 maggio ***


2 23 maggio
Ti guardo da lontano nella speranza che tu ti apra da solo ma tanto lo so che una cosa del genere non succederà mai, purtroppo sono costretto a farlo io se voglio scarabbocchiarti un pò, ma prendere la penna in mano mi fa molta fatica e le pile di scartoffie accumulate sulla mia scrivania ne sono la sacrosanta prova.
Ho appena finito di ascoltare lo smerigliamento di coglioni dei vecchi maledetti che dovrebbero aiutarmi e consigliarmi nella guida del Paese, secondo loro io non faccio bene questo, non faccio bene quello, non sono degno di essere un Kazekage, mannaggia a chi mi ha scelto, sarebbe stato meglio se fossi rimasto morto.
Tiè!
Intanto io mi ritrovo la splendida età di diciassette anni voi, invece, avete già un piede nella fossa e già mi immagino il giorno in cui verrò a ballare su quei cumuli di terra e marmo che saranno le vostre nuove casette.
Tutto questo è riferito alla giornata di ieri, quando ho avuto la riunione con i Consiglieri.
Ogni volta che questo infausto momento arriva, e si tratta di due volte a settimana, avrei voglia di fuggire lontano lontano in mezzo alle dune e far perdere le mie tracce.
A proposito!
Mi è stato riferito che quando sono stato rapito non sono uscite dalla loro bocche frasi come "dobbiamo assolutamente salvare il Kazekage", ma bensì "eleggiamone un altro".
Bene!
Buona a sapersi.
Sono entrato nella stanza e loro puntualmente erano lì, secondo me si mettono d'accordo di ritrovarsi
tutti li una mezz'ora prima per avere la soddisfazione di potermi dire "siete in ritardo".
Sono straconvinto che ci dormono pure pur di non perdere occasione di pigliarmi a pesci in faccia.
Comunque, come dicevo, sono entrato e mi sono messo seduto su quella tavola rotonda che ogni volta mi fa apparire come Re Artù in mezzo ai suoi Cavalieri.
Il mio fido Lancillotto-Baki sempre al mio fianco naturalmente.
Com' era logico e prevedibile io, ossia il Kazekage, colui che dovrebbe avere il Giudizo Supremo su tutto, non riuscii ad aprire bocca per tutta la durata della riunione.
E poi mi dicono che non parlo mai e che la mia faccia non ha nessuna espressione!
Se mi dassero la possibilità lo farei cavolo, non mi lascerei mai scappare l'occasione di blaterare un pochino e fare una faccia diversa.
Persino Daidara, prima di arrotolarmi come un involtino nella coda del suo non identificato uccello di plastica mi disse "mi sono stancato di guardare quella tua impassibile faccia."
Effettivamente non la cambiai mai l'aspressione, ma dovete capirmi, ero abbastanza concentrato non solo a salvare il culo a me ma anche quello della mia gente.
Alla fine tutti i miei sforzi risultarono vincenti per loro e inutili per la mia persona, ma da quel momento tutti mi adorano!
Grazie al cazzo!
Li ho salvati dal triste destino di veder annoverato il Villaggio della Sabbia accanto a Hiroshima.
Come avevo sospettato la riunione verteva su argomenti interessanti e importantissimi, decisioni che se prese male potevano distruggere il mondo intero.
Nell'ordine questo simposio tra i potenti della terra era diviso in due tappe che non potevano assolutamente essere rimandate.
- Decidere se installare o no i distributori automatici nelle strade dopo aver appurato che a Konoha li avevano pure in mezzo alle foreste.
- Fare una richiesta per avere rotoli di carta igienica più grandi nei cessi come se tutti soffrissero all'improvviso di diarrea fulminante.
Questi erano problemi molto gravi diamine, nessuno però pensava che a me si staccava l'intonaco dal soffitto e che  puntualmente
mi finiva nella tazza del te, che il gabinetto si attappava spesso e volentieri e una volta mi successe dopo aver mandato giù due tazze bollenti di cioccolata e che forse era il caso di andare a vedere altre cose meno importanti come dare una bella restaurata all'Accademia ninja, cercare di dare da mangiare roba più decente nelle mense scolastiche ai poveri pargoli che mi ricordavano tanto me da bambino e proibire le marionette.
Giuro che le debellerò dalla faccia della terra prima o poi.
Chissà che fine avrà fatto il mio alter ego legnoso?
Alla fine si accapigliarono per decidere se il sapone nei cessi del palazzo doveva avere anche una parte di crema idratante.
Vedi come sono messo mio caro compagno di carta malvoluto?
Quando alla fine tutto finì sembrava che fossero usciti da un incontro di wrestling e devo dire che provai ammirazione, dopotutto battersi a quel modo e avere cento anni per gamba era davvero grandioso.
Per tutto il tempo della lotta io rimasi al mio posto, senza fiatare e mettendo comodamente i piedi sul tavolo, contemporaneamente usavo le dita delle mani per una bella ricerca speleologica nei miei anfratti nasali.
Baki, accanto a me, restava impassibile, io mi scaccolavo apposta per vedere almeno una reazione di schifo da parte sua!
Niente.
Devo ricordarmi di chiedergli il significato che ha quella mezza tenda che indossa in faccia.
Comunque tu pensi, caro diario, che quel giorno sia stato risolto qualcosa?
Assolutamente no!
Come tutti gli altri giorni del resto.
Devo vietarle queste riunioni, anzi, lo sapete che faccio?
Debello il Consiglio, mi prendo il potere assoluto come i monarchi francesi e decido tutto da solo.
Avevo una terribile voglia di andarmene a letto a non dormire, restare disteso e contare le ragnatele sul soffitto e vedere quante povere disgraziate mosche perdevano la vita in quelle trappole.
Non appena entrai nella mia stanza ecco che la porta si spalancò staccandosi quasi dai cardini.
<< Ecchecazzo! >>
Urlai alzandomi all'improvviso.
<< Gaara! Cisei? Dormi? >>
Punto primo, come cavolo faccio a non esserci se mi vede, punto secondo come faccio a dormire se mi vede sveglio.
<< Che minchia vuoi? >>
Non mi rivolsi proprio gentilmente a mia sorella ma lei aveva lo strano potere premonitore di capire quando la sua visita era poco gradita, quando aveva questo sentore ecco che si precipitava.
E ogni volta che lei arrivava...
<< Potresti venire a darmi una mano? >>
Quanto sarò rimasto sdraiato sul letto?
Due secondi?
Tre?
Il problema è che quelle di Temari non sono richieste, ma bensì veri e propri ordini, per lei la parola "per favore" non esiste e non potevo rifiutarmi perchè se lo avessi fatto mi sarei ritrovato con centoventi chili di ventaglio smermellati in testa.
Con la morte nel cuore mi apprestai a seguirla cercando di mantenere un contegno e resistendo alla tentazione di soffocarla con una manciatella piccola di sabbia infilata dentro la faringe.
Mentre mi conduceva tra gli angusti meandri del mio Palazzo mi spiegò che sarebbe stato carino che il Kazekage si fosse fatto vedere dai piccoli virgulti impuberi dell'Accademia.
Io ero per loro il massimo esempio di virtù, e avrei dovuto spendere due paroline per fargli capire il senso dell'onore ninja, il sacrificio e tutte quelle altre balle che avevano sempre cercato di inculcare anche a me.
In poche parole volevano che io esaltassi virtù che non avevo minimamente considerato per la maggior parte della mia vita.
Naturalmente nel mio caso fu tutto inutile, ma forse avrei potuto dare il buon esempio nella mia strada verso la santa redenzione.
Fatto sta che venni accolto come un supereroe da una platea di sbavanti mocciosi, alcuni dei quali mi facevano davvero schifo perchè avevano il moccio che gli colava dal naso e come fazzoletto usavano le maniche delle maglie.
Inutile dire che evitavo questi ultimi come la peste, anche se forse non dovrei parlare dal momento che per una buona mezz'ora ho adornato il sotto del tavolo delle riunioni.
Mi fecero mettere seduto su una sedia che più scomoda non si poteva e cercai di ricordarmi che rinnovare l'arredamento delle istituzioni pubbliche doveva essere annoverato tra le cose "inutili" da fare.
E così cominciarono le fatidiche domande dopo che la smisero di guardarmi come se fossi un alieno venuto da un'altro pianeta.
<< Quello è il Kazekage? >>
<< Il Kazekage...>>
<< Ma cos'è un Kazekage? >>
Bene, devo dire che istruivano i miei futuri ninja davvero in modo completo.
<< Ma perchè ha i capelli rossi? Che brutto! >>
<< Ma si trucca? >>
Cominciai a sentire una specie di disprezzo profondo.
Un bimbo, sicuramente coraggioso e con la faccia come il culo, mi venne vicino tirandomi per la manica e io lo guardai cercando di fare l'espressione più dolce possibile, anche se al massimo poteva sembrare dolce come quella di una jena.
<< Siiiiiiiiii >> dissi cercando di sorridere.
Devo ammeterlo, non ero bravo come Sai nei sorrisi finti.
Il pargolo mi tirò per la manica come ho già detto, poi si infilò le dita nel naso estraendole piene di moccio e mi afferrò ancora per la manica.
Respirai profondamente per non cercare di seppellirlo sotto una decina di litri di vomito.
<< Il mio papà mi ha detto che tu una volta eri cattivo. Ma che poi Naruto ti ha fatto diventare buono. >>
Cioè, fatemi capire, queste piccole blatte conoscono Naruto ma non me che sono il loro padre spirituale?
Un senso di dimenticanza terribile si impadronì di me.
Non volevo crederci!
<< Ehmm...a dire il vero...cioè...diciamo che...mi ha dato una mano. >>
Un coro si alzò dalla platea di infanti avanti a me.
<< ALLORA RACCONTACI DI NARUTO! >>
Se Temari non mi avesse afferrato sarei caracollato all'indietro sfracellando il mio cranio contro il pavimento.
<< Temari, dimmi che non è vero. >>
Implorai.
La sorella colpevole di tutto ciò ci rimase male anche lei però stava cercando di pararsi il culo lo stesso.
Non avevo scelta nemmeno questa volta a quanto pare.
Li accontentai e così cominciai a raccontare tutto quello che ho scritto nella tua prima pagina, caro diario.
Naturalmente avevo sempre il mio amor proprio e cercai di articolare il discorso tenendo sempre l'attenzione alta su di me.
Credevo di averli fatti contenti invece avevo firmato la mia condanna a morte.
<< Hai visto? Te l'avevo detto che era cattivo! >>
<< Ma dove la tiene la giara? Si è rotta? >>
<< Solo uno stupido si sfregerebbe da solo la fronte con quel segno odiota. >>
Erano commenti più terribili di quelli di prima, e devo ammettere che questi colpivano al cuore come dardi avvelenati.
Io che stavo facendo di tutto per far dimenticare!
Io che mi impegnavo...
Basta, sarei tornato nel mio Palazzo e mi sarei seppellito li dentro cercando di celare al mondo la mia esistenza.
Quella non fu una giornata facile caro diario, devo ammetterlo.
La cosa buona fu che mia sorella si umiliò al posto mio chiedendomi scusa e la cosa mi fece elettrizzare.
Bene, adesso tenterò di andare a letto.
Mi sembra di aver scritto tutto, no?
Buonanotte.

24 maggio
Oggi non è successo nulla di particolare.
L'unico raggio di sole nella giornata è stato quell'angelo di Matsuri piombato nel mio ufficio.
Bella!
Con quella sua minigonna che non c'entrava una benemerita ceppa con un adeguato abbigliamento ninja, ma indossata da lei medesima, penso, per farmi cadere le gonadi a terra.
Continua così per la gioia dei miei occhi, Matsuri!
Ti vesti così, provochi cosà però non me la dai mai!

25 maggio
Pur essendo incredibilmente riluttante a lasciare ai miei posteri gli eventi scritti della mia vita, oggi non posso fare a meno di confidarmi con te che, in assenza del famoso Naruto, sei il mio migliore amico.
E' successa una cosa devastante, una cosa che non doveva succedere.
Pensate che sono rimasti costernati anche Kankuro e Temari facendomi credere che qualcosa di me gli importa.
Nel profondo del loro cuore devono volermi bene, ne sono sicuro.
Nel profondo del cuore.
Molto profondo.
Mentre oggi me ne stavo allegramente per i fatti miei pensando a chi fosse il primo marionettista da sopprimere, un Kankuro con una faccia da funerale entrò nel mio studio.
Mi guardò esattamente come un medico guarderebbe il famigliare a cui deve pronunciare le terribili parole "mi dispiace".
Non so perchè ma ebbi subito un bruttissimo presentimento.
<< Che succede? >> chiesi.
<< Gaara...mi dispiace. >>
Manco avessi visto nel futuro.
Venne verso di me sventolando un paio di fogli all'apparenza innocui.
<< Queste le ha trovate stamattina Temari sotto un banco all'Accademia.>>
Il problema non erano i fogli su cui non sapevo che cosa ci fosse scritto, ma l'espressione di mio fratello.
Cercai di afferrare i fogli ma lui me li sfilò da sotto il naso e mi guardò terribilmente depresso.
Guardai lui e poi i fogli, poi i fogli e poi lui.
Non sapevo di cosa delle due dovessi avere più paura.
Da una parte c'era l'incubo del fratello marionettista, dall'altra vi erano dei pezzi di carta che, lo immaginavo già, parlavano di qualcosa nei miei confronti non proprio edificabile.
Senza aspettare oltre glieli strappai dalle mani ma prima che cominciassi ecco che mio fratello si lanciò in un inizio di discorso dai chiari toni fraterni e confidenziali.
<< Senti Gaara...io lo so che tu hai passato dei momenti difficili...però io sono tuo fratello. Avresti anche potuto...parlarne...no? >>
Ma che cazzo stava dicendo?
Di che cosa avrei dovuto parlare con lui in maniera così fraterna e per cui sarebbe stata la prima volta in vita mia?
Sapevo che le risposte erano scritte la sopra, bisognava solo che trovassi il coraggio di posarci i mie splendidi occhi acquamarina.
<< Vedi...io...>>
<< Vuoi stare zitto? Sto cercando di capire perchè stai delirando in questo modo. >>
Lessi.
Lessi.
Les...si.
Era meglio se non leggevo.
Credo che diventai bianco come un lenzuolo e mi si rizzarono i capelli in testa dandomi l'aspetto di uno spaventapasseri.
<< Che cos'è sta roba? Kankuro! Aiuto! >>
Per non farla tanto lunga vi do subito la spiegazione di quello che era accaduto.
A quanto pare le mie gesta e quelle della star Naruto e compagnia bella avevano assunto proporzioni bibliche ed eravamo talmente ammirati e vezzeggiati che i giovani avevano deciso di trasformarci in personaggi di storie di ogni genere.
<> chiese il pupazzo umano.
<< Tu...hai...letto...vero? >>
<< Non potevo farne a meno, ma se vuoi i particolari devi andare all'ultima pagina. >>
I particolari...vorrei sapere che razza di particolari erano.
I particolari!
Facendo ora uno sforzo sovrumano vi metterò a conoscenza di quello che vi era scritto.
Per quanto sia una cosa incredibilmente schifosa da riportare giuro che non ometterò niente.
Lessi.
"Il biondo e il rosso si guardarono intensamente negli occhi, sentivano tra di loro nascere un sentimento profondo unito all'eccitazione che li stava invadendo. Cominciarono ad accarezzarsi dolcemente fino a quando le loro bocche non si incontrarono..."
Cominciai a sentire un forte senso di nausea che mi saliva dalla bocca dello stomaco.
Il biondo doveva essere per forza Naruto, il rosso non avevo il minimo dubbio.
<< Ma che cazzo...>>
Kankuro mi guardava sempre più depresso.
" Si spogliarono in maniera frettolosa, presi dalla lussuria che li avrebbe portati a consumare una notte di sesso e passione."
<< Kankuro...che cos'è sta roba? >>
Mio fratello non rispose ma mi guardava con una faccia da compassione.
Ma fu la frase dopo a farmi letteralmente esplodere.
"Il rosso Kazekage, per una volta, avrebbe voluto farsi dominare dal suo biondo amante e fu così che..."
Urlai così forte che mi sentì tutta Suna, penso.
<< CHE COSA? IO GAARA DEL DESERTO CHE LO PIGLIO NEL CULO DA NARUTO? >>
Kankuro non si aspettava questa mia esplosione.
Mi alzai di scatto e corsi a chiudermi in camera per sparire dalla faccia della terra, ma subito pensai che avevo un onore da difendere.
Nessuno attenta al mio culo senza poi pagarne le conseuguenze, ma mentre me ne uscivo deciso dalla camera ecco arrivare mia sorella con un'altra manciata di fogli.
Con la bocca piena di vomito mi feci coraggio e lessi.
Sempre la stessa storia!
Ogni tanto lo prendevo e ne ero immensamente felice, ogni tanto lo davo ed ero ancora più felice.
Descrivevano pure che io provavo piacere a farmi fare una bella colonscopia rettale dal primo che capitava e mi chiedevo come facevano bambini e ragazzini ad essere a conoscenza di tutti quei particolari orripilanti.
Mi accorsi di essere tremendamente vecchio in confronto a loro, io che fino a quattordici anni non sapevo nemmeno come fosse fatta fino a quando non entrai in bagno con mia sorella che si faceva la doccia.
Erano veramente sfacciati e senza nessun senso del pudore.
Ma come si permettevano di descrivere il Kazekage in storie senza senso mentre lo pigliava a destra e a sinistra?
E dopo che lo avevo pigliato aveva pure la forza di darlo!
No, darlo ci posso anche stare, ma pigliarlo...già mi ci hanno infilato un tasso, quindi adesso basta.
Non è un'autostrada, cavolo!
Dovevo assolutamente fare qualcosa.
Ho deciso adesso quello che devo fare, organizzerò un mega task force perchè voglio che tutte quelle cose compromettenti vengano cancellate dalla faccia del pianeta.
Devo andare ad organizzare, caro diario, quindi per oggi ci lasciamo qui.
Ci vediamo domani sempre se non mi verrà in mente di sopprimere quasiasi forma di vita nel Villaggio con uno tsunami di sabbia per non far proliferare l'insano passatempo.
Lo dico sempre che il male deve essere estirpato alla radice.
Comunque domani potrò darti molti più particolari di questa esecrabile faccenda, al momento devo capirci qualche cosa anche io.
Ciao.

dubious3: Ma no, le tue recensioni non sono per niente distruttive e mi fa piacere che tu mi lasci un tuo piccolo pensiero e poi siccome sei obbiettivo sono anche meglio da ricevere. Mi fa molto piacere che questa storiella senza pretese ti abbia fatto sorridere. Per quanto riguarda il ricevere tante recensioni...ho avuto delle esperienze incredibili, tu pensa che la mia storia di maggior successo è iniziata senza ricevere nemmeno una parola nei primi due capitoli! Invece poi...puff, eccole apparire come i finghi. Che la gente ti lasci un commento fa sempre piacere, ma anche se questa storia sei stato il solo a recensirla, mi sta dando delle soddisfazioni poichè vedo una bella partecipazione sia tra i Seguiti che i Preferiti e i Ricordati e questo mi fa contenta. Ci vediamo alla prossima e grazie per i tuoi complimenti.





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Capitolo 3
*** 26-27-28 maggio ***


3 26 maggio
Adesso si che ne ho di cose da raccontarti, inutile grumo di cellulosa!
Come avevo già anticipato ieri, avrei capito bene la situazione per poi passare all'attacco.
Dovevo assolutamente difendere il mio deretano dagli attacchi della Volpe a Nove Code e altri personaggi noti e contemporaneamente proteggere la sponda giusta dove, fortunatamente, la natura mi ha collocato.
Dopo aver capito bene la situazione ed essermi arrivati tra le mani altri fogli fin troppo compromettenti, la Task Force partì.
Avevo radunato i migliori ninja inseguitori presenti a Suna, chiusa l'Accademia per un giorno intero per non dare la possibilità di scrivere altre epopee, comandato in maniera perentoria di tenere segregati i virgulti dentro casa.
Uscirono fuori certe magagne che nemmeno potete immaginarvi, cari posteri che siederete qui quando io sarò diventato concime per i ceci, davvero, non potreste mai pensarle nemmeno.
Ma cominciamo per ordine dal momento che le cose sono tante e sinceramente, per una volta, godo da morire a scrivere quello che verrà dopo.
Per prima cosa l'Accademia venne rivoltata da cima a fondo, vennero esaminati i gabinetti, gli spogliatoi e tutti gli anfratti  che essa offriva e solo da quella prima riclata vennero fuori sui 200-300 di queste storielle.
Poi si passò all'ispezione delle abitazioni, e non contento ordinai anche la perquisizione personale.
Da quello che scoprii sembrava che i perversi ragazzi tenevano molto a teneri segreti questi loro lavoretti, vuoi per vergogna, vuoi per evitare di prendere tante di quelle mazzate dai genitori da restare invalidi.
E lo credo, però non capisco se il motivo era quello di aver usato me o di aver solo scritto quegli scempi fregandosene altamente della mia persona e autorità.
Mentre queste cose si accumulavano sulla mia scrivania io avevo scoperto che l'unico modo per leggere senza svenire era quello di annullarmi.
Mi annullavo e leggevo cercando di isolare il mio cervello perchè non trasformasse in immagini quelle parole.
Però mi facevano sempre alto, bello e con un fisico mozzafiato, riuscivo a fornire certe performances che non riesco nemmeno a capire che cosa sono o come si facciano.
Lo prendo e lo do da destra, da sinistra, dall'alto verso il basso e viceversa, sul letto, sul tappeto d'orso, sulla lavatrice mentre centrifuga e sotto la doccia dove, presi dalla passione, io e il mio eventuale par..par...brrr...partner....scusate ma sono colto da vomito, non ci accorgiamo nemmeno che l'acqua ha raggiunto i mille gradi trasformandoci in galline bollite.
Questa era la parte schifosa, senza contare che i contesti erano diversi e assurdi davvero!
Il mio amante preferito era Naruto, ci sodomizzavamo a vicenda e se si aggiungeva qualcun'altro, per i loschi autori non aveva importanza chi fosse, ecco che partiva anche il trenino che faceva allegramente ciuf ciuf, ma raramente io facevo l'ultimo vagone perchè, chissà come mai, mi ritrovavo spesso a fungere da locomotiva.
Ma io...do l'impressione di essere effemminato?
Forse è per gli occhi ma io non ci posso fare nulla.
Il chiaro segnale di essere stato una Forza Portante non me lo toglierà nessuno se non fino al giorno in cui un funzionario si chinerà sul mio catafalco e pronuncerà "requiescat in pacet".
Poi arrivava tutta Suna e poi anche Konoha che si univa all'allegra brigata!
Vogliamo parlare della mia storia proibita con Baki?
Poche volte ho sentito paura in vita mia, ed una di queste era quella data dal pensiero se lo venisse a scoprire.
Sarebbe stato capace di ammazzarli tutti, altro che quello che combinavo io!
Ho conteso Shikamaru a mia sorella e alla fine ci siamo ritrovati in un orgia incredibile.
Sono stato rapito da Orochimaru e naturalmente anche costui non s'è tirato indietro, ma quando è arrivato il turno di Sasuke e Kabuto li le cose si sono ribaltatate e sono diventato un pervertito ammalato di sesso il cui unico scopo nella vita era la Santa Trombata.
Mi ero messo con Matsuri ma lei si faceva inchiappettare da mio fratello e questo mi fece un pò incazzare pur sapendo che era tutta finzione.
Eppure mi mise la pulce nell'orecchio lo stesso!
Matsuri è mia!
Lei è mia!
Sarà mia in tutti i sensi anche quelli scritti qua sopra e, preferibilmente, accantonando Kankuro.
Questa con Matsuri era la parte un pò più normale, poi arriva il paradiso.
Bellissime storie dove giocavo con bellissime donne!
CHE MERAVIGLIA!
Mi soffocavo tra le tette del Quinto Hokage, giocavo a "salta la cavallina" con Sakura alla faccia di Naruto, riuscivo a far passare la timidezza a Hinata trasformandola in una ninfomane che me lo chiedeva continuamente e una mia parte piuttosto sensibile veniva trasformata in lecca-lecca da Ino.
Inutile dire che a furia di leggere trombate qua e là con queste benedizioni della natura, dettagliate come neanche un regista porno potrebbe scrivere, un paio di viaggi in bagnio sono stato costretto a farli, ma che ci volete fare?
Perdonate la mia debolezza, dimenticate quello che ho detto e fatto e andiamo avanti.
Alla fine in tutto il Villaggio non era rimasto più nemmeno un foglio, feci requisire anche tutti i rotoli di carta igienica esaminandoli personalmente.
Non si sa mai, non vorrei che il mio nome oltre ad essere abbinato a Naruto servisse anche per pulirsi il culo dopo che avevano scritto pure la sopra.
Non riuscivo più ad entrare nel mio ufficio, se stavano dentro i fogli io dovevo restare fuori, se stavo dentro io questi fuoriuscivano nel corridoio col rischio che cadessero nelle mani dei Consiglieri e lì sarebbe stata una serie di ricatti che nemmeno mi immagino.
Già me li immaginavo mentre dicevano "Quinto Kazekage, o fai quello che diciamo noi o pubblicheremo la vostra biografia compromettente".
Meglio se restavo fuori io.
Esattamente come il Terzo Hokage mise la Spada di Damocle su chi rivelava a Naruto che lui aveva un demone in corpo, io la misi sulla testa di chi si azzardava a divulgare queste cose dopo averle dato magari una sbirciata.
Tutto doveva essere dimenticato e io avevo il modo di cancellare per sempre quella storia.
Dopo aver obbligato i ninja del Villaggio a chiudere tutto in sacchi, gli ordinai di portare fuori il gravoso peso sotto la minaccia che meglio sapevo fare, rispolverando una frase del mio repertorio che ripetevo anche a me stesso quando mi guardavo allo specchio all'età di dodici anni, ossia "io ti uccido".
Mai vista gente che lavorava così allegramente per il loro Capo!
Davvero!
I sacchi vennero portati fuori al Villaggio ad una distanza di duecento metri mentre io mi sistemavo sulle mura.
Con un solo gesto sollevai uno tsunami di sabbia assurdo, tanto che persino io mi spaventai delle dimensioni credendo di non essere più capace di riacchiapparlo se mi sfuggiva, non appena lo feci ricadere a terra sembrava che fosse arrivato il terremoto però quando tutto si placò si erano formate delle dune alte una cinquantina di metri che avevano sepolto il tutto.
Che gioia immensa!
Sepolti per sempre!
E avrei fatto anche mettere un bel cartello con la scritta "campo minato. Diviato di scavo."
Quando tornai nel mio ufficio mi sentivo leggero come una farfalla e accennai addiruttura qualche passo di danza mettendo da parte il mio comportamento ritenuto un pò troppo austero dai più.
Vicino a me Kankuro che sperava come un matto che si realizzasse la storiella con Matsuri, accanto a lui Temari che faceva ancora il fumo dalle orecchie per le storie su lei e Mister Volontà.
Che poi non capivo perchè si fosse arrabbiata tanto!
Forse solo perchè avevano letto nella sua mente e messo per iscritto quello che aveva già fatto.
Come ho già detto mi sentivo incredibilmente leggero e mi stava passando la fantasia di restare casto e puro.
Ho deciso.
Inviterò Matsuri a cena e già me la vedo con la minigonna, il reggiseno che tiene su...
Mamma mia!
Gli offrirò una bella cena a base di aragosta e champagne e spoi speriamo che qualcosa mi offra pure lei.
Ormai mi sono deciso.
Più che deciso mi sono illuso!
Su quelle storielle avevo una durata pazzesca, riuscivo a starci anche due ore di fila ed ero incredibilmente dotato
Due ore...ma siamo matti?
Ci tengo alla mia salute cardiaca, io!
Se io e Matsuri dovessimo cimenterci in questo...so che la mia durata si appresterebbe intorno ai due minuti, non di più.
Per essere la mia prima volta potrei anche ritenermi soddisfatto, ma non ho pensato che forse non ci sarebbero nemmeno i due minuti perchè mi piglierebbe l'ansia da prestazione.
Quella cosa che colpisce l'uomo sul momento più bello, dove parti che sei a mezzogiorno e in due millesimi di secondo ti ritrovi alle sei e mezza senza avere nessuna possibilità di ripresa!
Vi chiederete come faccio ad essere così sfiduciato nei mei confronti?
Ve lo dico.
Ho una paura tremenda di fare cilecca nelle modalità spiegate sopra e che Matsuri, vendicandosi per aver perso tempo, vada in giro a dire che al Kazekage Gaara non gli si rizza!
Dio mio...tutto tranne questo.
Ma no!
Lo so che porterebbe pazienza...forse.
Accantonando questo, per me la questione delle storie per essere risolta doveva diventare completamente silenzio, nessuno doveva parlarne, nessuno doveva assolutamente riprovarci e per finire decisi di togliermi un dubbio.
In un tempo pari a minuti tre, scrissi un messaggio diretto al Villaggio della Foglia.
Dovevo assolutamente sapere se il virus si era sparso anche lì e se anche Naruto aveva provato, magari leggendo, gli stessi sentimenti di schifo e nausea peggio di una donna incinta come era successo a me.
Bene, ormai si sta facendo tardi, ho fame, mi scappa la pipì e voglio provare a dormire.
Dormire...che bel sogno.
Dormire.
Lo sapete che ho provato anche ad autoipnotizzarmi con un bel pendolo?
L'unico risultato è stato un mal di testa boia.
Una volta entrò Kankuro con una mazza da dieci chili in mano dicendo "ce l'ho io il rimedio per la tua insonnia! Dopo quest'aspirina tranquillo che dormi."
Va bene, ora vado e vediamo domani che cosa mi riserverà la vita.
Buonanotte e tutto il mondo.

27 maggio
Oggi non ho voglia di scrivere nulla, però scrivendo che non ho voglia mi rendo conto che sto scrivendo lo stesso.
Smetto.
Ah, solo una cosa.
Ho dovuto chiamare una specie di ninja idraulico poichè si è attappato il buco della doccia, dovrebbe arrivare domani dopo pranzo e io nel frattempo puzzerò.
Porca troia ladra cane, non riesco a risposare bene se la sera non mi infilo sotto le lenzuola tutto pulito e profumato di borotalco.
Sequestrerò quella di mio fratello.

28 maggio
Sono le dieci di sera, quindi immaginate che voglia ho di scrivere.
Praticamente nulla ma ormai mi ci sto abituando, però ho paura che mia sorella, a furia di stare con Volontà Shikamaru le si siano attaccate le spore della Nullafacenza, fungo pericolosissimo che colpisce spesso e volentieri.
Sintomi: Sonnolenza, apatia, voglia di non fare un cazzo.
Credo che queste spore siano arrivate anche su di me dal momento che anche alzare un foglio di carta mi costa un dispendio di chakra notevole.
Mhà, può essere anche il cambio di stagione però nel deserto la stagioni non cambiano mai.
Comunque la doccia è stata aggiustata, unica cosa positiva in questa giornata, il problema è stato aggiustarla, ma non perchè l'idraulico fosse un incompetente, per carità.
Era solo completamente sordo e in più perchè ha scelto me come registratore per i suoi deliri parlati.
Bell'accoppiata!
Ma partiamo dall'inizio.
Verso le tre del pomeriggio, momento di stasi dove avevo la fronte appoggiata sulla scrivania per la stanchezza di aver letto una pagina, sentii bussare alla porta.
Toc toc toc toc toc toc...
<< Avanti. >>
Toc toc toc toc toc toc...
<< Avanti! >>
Toc toc toc toc toc...
<< Ecchecazzo avanti, insomma! >>
Non ottenni risposta, anche i bussi si erano estinti.
Mi azai e aprii la porta rischiando di scardinare la maniglia con la grazia tipica di un bovaro.
Nessuno.
Poi vidi un omino che si stava allontanando  giù per il corrodoio e che reggeva una borsa chiaramente da lavoro.
<< Ehi! Ehi! >> dissi chiamandolo.
Niente, manco si rigirava.
<< Ehi, tu! Uomo della doccia...idraulico...stappabuchi o come diavolo ti chiami! Torna indietro. >>
Era come parlare ad un morto.
Non avevo altra scelta, raccolsi l'orlo della mia splendida veste kazekagiana per evitare di scrociarmi a faccia avanti e cominciai a correre.
Lo raggiunsi e lo agguantai per la spalla.
<< La stavo chiamando! La doccia è nel mio appartamento. >>
<< Cosa? Eravate impegnato con l'allenamento? Mi spiace, allora. >>
Disse portandosi una mano all'orecchio.
Bene!
Benissimo!
Pure l'idraulico sordo.
<< Di là! Dovete venire di là! >>
<< Se non alzate la voce non vi sento, Kazekage! >> 
<< LA DOCCIA E' DI LA'. >>
<< E si calmi! Non sono mica sordo sa? Almeno non del tutto. >>
Forse se avessi provato ad aggiustarla da solo era meglio.
Comunque l'omino, che oltretutto aveva anche i capelli unti e delle unghie nelle mani che mi ricordavano molto il mio Tasso quando si svegliava e  decideva di farmi assomigliare a lui, mi seguì fino al bagno.
Si guardò attorno.
<< Bello! Tutto di marmo! Ma quanto costa? >>
Avrei voluto dirgli che io non avevo speso un soldo e che quello era stato rifatto tutto da mio padre, ma non lo feci, godevo una cifra a pensare che lui pensasse che io fossi ricco.
Si avvicinò alla doccia con un sguardo da sfida, poggiò il borsone a terra e lo aprì.
Io detti una sbirciatina e capii che tra un idraulico e un serial killer non vi era nessuna differenza.
La dentro vi era un intero arsenale capace di uccidere un uomo in due secondi e poi farlo a pezzi nel giro di uno, meglio di Jack lo Squartatore.
Io, curioso, decisi di restare ad assistere all'autopsia del tubo di scarico sperando di non impressionarmi troppo.
Aprì la botoletta sul pavimento dove si intersecavano i tubi.
<< Ah, ecco il guaio. >>
<< E qual'è? >>
Domandai ansioso al pensiero che, forse, avrei potuto fare la doccia.
No, lo dico perchè avendo utilizzato quella di Kankuro ebbi chiari problemi di movimento e quasi mi sono castrato quando ho chiuso di colpo i pannelli.
Comunque...voi avete sentito la risposta alla mia domanda?
Io no!
Non mi andava di urlare quindi lascia perdere.
Mi misi seduto buono buono ad osservare, fino a quando, dopo cinque minuti, non mi guardò con uno sguardo talmente maligno da farmi seppellire sotto terra.
Finalmente avevo trovato qualcuno che lo sapeva fare peggio di me.
Gaudio e tripudio.
Il perchè mi guardava a quel modo non lo avrei mai scoperto.
Allungò una mano decisa verso di me.
<< Passatemi il pappagallo, per favore. >>
Io sgranai gli occhi e guardai costernato la borsa.
Il pappagallo?
Lo avevo già sentito nominare ma non avevo idea di come fosse fatto.
E adesso come me la sbrigavo?
Non mi andava di palesare molto la mia ignoranza così raccolsi uno strumento a caso pregando una qualche divinità lontana che fosse quello giusto.
Lui mi guardò.
Io risposi allo sguardo con il sorriso più ebete che potessi fare.
<< Ehmm...mi perdoni ma...quelle sarebbero le pinze. Io vi ho chiesto il pappagallo. >>
Il mio sorriso sparì del tutto.
Mi ero cacciato in bel guaio!
Possibile che proprio adesso il mio cervello doveva andare incontro ad un bug assurdo?
Io lo sapevo quel'era il pappagallo, vi era quello nella gabbia, quello che si usava negli ospedali...ma quello non mi ricordavo proprio!
Fortuna che la divina provvidenza mi venne in aiuto ancora una volta dal momento che l'uomo unto mi sorrise e disse:
<< Oh perdonatemi. Dovete aver passato una giornata infernale ed è normale avere la mente un pò stanca. >>
Mi squagliai come un gelato.
L'avevo scampata e dovevo ringraziare il fatto di essere Kazekage.
E' bello essere potenti.
Quando lo prese finalmente mi ricordai di che malefico oggetto fosse.
A quanto pare era un lavoro facile da fare, apri, sviti, infili dentro una mano col guanto, tiri e...lo ricorderò per il futuro che voglio imparare anche io.
I miei penseri vennero interrotti dall'operaio che mentre lavorava si gettò in monologhi assurdi sulla sua vita.
Mentre me ne stavo seduto a guardare dovetti sorbirmi il tutto.
<< Ma lo sapete che io vi sempre ammirato? Oddio...non proprio sempre, ma da quattro anni a questa parte vi adoro. Certo che da piccolo eravate proprio inguardabile, una specie di nano malefico che se andava in giro...ma cos'era quella cosa che portavate sulla schiena? E che c'era dentro? Vabbè non importa ma lo sapete che mia moglie vorrebbe tingersi i capelli del vostro stesso colore e mio figlio vorrebbe imparare le vostre tecniche senza contare che mia figlia ha persino detto che dovremmo invitarvi a cena e non vede l'ora di fare l'esame all'Accademia Ninja per potervi vedere da vicino... >>
Mi stavo chiedendo, mentre lo guardavo allucinato, se respirava o se fosse un robot.
Tutto quel discorso senza mettere una virgola.
Il problema era che non aveva finito.
Mentre continuava allegramente a ravanare nel buco continuava a parlare come un automa impazzito.
<< Comunque mio figlio ha preso pure la decisione che si vuole fare un tatuaggio come il vostro sulla fronte bla bla bla...>>
Cominciai a provare la tecnica dell'annullamento come avevo fatto per le storielle scollegando il cervello dai timpani ma stavolta non funzionava.
<< ...bla bla bla bla bla bla...ma lo sapete che abbiamo un cane che abbiamo chiamato come voi? >>
Quella frase mi riportò brutalmente alla realtà.
<< Eh? >> dissi.
<< Eh? >> rispose lui.
Cioè...un cane portava il mio nome?
Un cane...aveva...il mio...nome.
Gaara...era...il...nome...di un...
<< No! Eh? lo dico io! Perchè avete chiamato un cane come me? >>
Manco mi ascoltava mentre con uno sforzo sovrumano toglieva di colpo un tappo gigantesco di sapone da doccia.
<< Eccolo qua! La schiuma che si accumula nel tubo si condensa e forma questi tappi. Tutto a posto. >>
No, niente era a posto.
Niente di niente era a posto!
Un cane era stato chiamato come me in mio onore!
Mentre pensavo al cane un rumore terrificante come quello che si sente negli intestini poco prima di andare al gabinetto mi giunse alle orecchie.
Dal buco per terra uscì uno schizzo a pressione di acqua ferma e terribilmente puzzolente che mi investì in pieno.
Rimasi seduto con gli occhi chiusi mentre gocciolavo dai capelli e dalla faccia schifezze di ogni sorta.
L'unico commento che il malefico sordo riuscì a fare fu "ops".
Presi un asiugamano e me lo passai sulla faccia, mi sembrava di stare dentro una fogna per quanto puzzava quella specie di rigurgito che mi si era spalmato addosso.
<< Perchè avete chiamato un cane come me? >>
<< Come? >>
Non m'importava nulla se adesso la doccia funzionava o se puzzavo come un cadavere marcio.
<< IL CANE, MALEDIZIONE! PERCHE' AVETE CHIAMATO QUEL SACCO PULCIOSO, RABBIOSO E SCHIFOSO COL MIO NOME! >>
Urlando a quel modo aveva capito alla perfezione.
<< E' stata mia figlia. Dice sempre che voi siete un bellissimo ragazzo e siccome il cane ha il pelo rosso...guardate, ecco il cucciolo. >> e tirò fuori una foto.
Io era incazzato come una iena e mentre continuavo a sputare peli e schifezze di ogni tipo afferrai la foto e la guardai.
Vidi una bimba di circa sei anni che reggeva un cucciolo.
La bambina era talmente bella e dolce...sono diventato troppo buono.
Troppo, troppo buono.
Non appena vidi quel sorriso angelico non riuscii più a parlare e rimasi a guardare quella foto con la faccia da ebete.
Quel visino angelico...che mi sorrideva.
Abbassai la testa rassegnato e odiandomi a morte per quel lato di me stesso che ancora non conoscevo.
Se i bambini innocenti mi facevano adesso questo effetto quando prima li scravattavo al muro...
Giurai che non avrei mai procreato in vita mia, piuttosto me lo tagliavo via o mi facevo fare una vasectomia lampo da Kabuto.
Fatto sta che l'idraulico se ne andò tutto soddisfatto di aver stappato il buco al Kazekage...quello della doccia!
Meglio mettere i puntini sulle "i" dopo la storia dei romanzi.
Io mi infilai subito sotto per togliermi lo schifo e la puzza di dosso, ma non appena uscii ecco che subito mi cercarono.
E adesso che volevano da me?
Siccome quello che mi cercava era incredibilmente impaziente  corsi ad aprire in condizioni disastrate!
Quello che successe lo saprete domani.
E vi assicuro che non è stata una bella cosa.
Ora vado a cena e poi...a guardare le stelle.
Buonanotte.

kimyit: Si, è rimasto abbastanza scosso dal fatto che dei bambini sapessero più cose di lui! Hai il peluche di Gaara? Lo voglio anche io!

SadGirl90: Ho voluto ridere un pò su questa cosa senza mancare assolutamente di rispetto a chi piace questo genere. Io stessa ho letto delle storie yaoi molto belle ma non sarei mai capace di scriverne una! ^_^ Comunque è soltanto una storiella divertente per ridere. Grazie per i tuoi complimenti sulla mia scrittura.

dubious3: Speriamo che nin si creino queste sette! Mi spiacerebbe essere messa al rogo senza aver fatto nulla di male! ^_^ Oddio...adesso ho paura, che è che devi fare e a cui ti ho incoraggiato?

Grazie mille per i vostri complimenti e a coloro che hanno inserito la storia tra i Peferiti, i Seguiti e i Ricordati.

Alla prossima.



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Capitolo 4
*** 29-30 maggio ***


4 29 maggio
Oggi non è successo niente di niente.
Nada.
Rien.
O in tutte le altre lingue che conoscete.
Ricordate che ieri è venuto l'idraulico sordo per la doccia?
Vi ricorderete anche che scrissi della mia bellissima doccia che venne interrotta proprio sul più bello da qualcuno che mi cercava.
Immagino che sarà capitato anche a voi di entrare nel bagno per un qualsivoglia motivo e oplà...il telefono o il campanello!
E' terribile!
Ed io, il Kazekage, non sono diverso da voi in questo.
Bene, cominciamo da qui poichè è stata l'unica volta in tutta la mia vita che mi sarei veramente seppellito sotto la mia sabbia. Sparito. Fossilizzato.
Altro che Difesa Totale!
Ci sarebbe voluta la Sparizione Eterna!
Comunque proprio appena finii di sciacquarmi il vello rosso in testa ecco che bussano, un suono delicato e regolare che si fermò dopo due soli colpetti.
Lo capii immediatamente che poteva esistere una sola, leggiadra creatura capace di quel suono celestiale, ma purtroppo non potevo andare ad aprire perchè ero nudo come un verme, tutto bagnato e con gli occhi che mi pizzicavano ancora per via dello shampoo, indi per cui anche cieco.
<< Gaara? >>
Wow...quella voce.
Matsuri!
La mia dolce, bella e sensuale Matsuri.
Non potevo lasciarla da sola fuori la porta, dopotutto devo dare udienza a tutti i miei figli che vengono a cercarmi, quindi afferrai un asciugamano e me lo sistemai attorno alla vita cercando di stringerlo il meglio possibile, mi sciacquai la faccia nel lavandino e gridai al miracolo della vista ritrovata.
Scivolando di qua e di la per via dei piedi bagnati, aprii lentamente la porta ficcando fuori solo la testa.
La gioia dei miei occhi Matsuri mi guardava sorridente ma poi divenne seria vedendo che cercavo di fare di tutto per nascondermi.
<< Ehmmm...la doccia. Scusa ma ero sotto la doccia e ho addosso solo un'asciugamano. >> dissi tranquillamente.
Lei invece mi spalancò la porta come se niente fosse.
<< Oh ma non importa. Non mi scandalizzo mica! >>
Bella mia, forse tu non ti scandalizzerai ma io mi vergogno a farmi vedere stile "bello al bagno".
Fatto sta che entrò e io chiusi la porta.
<< Sono passata per dirti che... >>
Se la lasciavo aperta era meglio.
La porta decise, d'accordo con l'asciugamano, di far vedere quanto fossi bello al naturale e allora il maledetto straccio che copriva le mie nudità decise di tradirmi e io, che non me ne ero accorto, camminai verso Matsuri et voilà!.
E non me ne sono nemmeno reso conto, però a dire il vero sentivo uno strano spiffero ma non ci feci caso inizialmente.
Lei si voltò, mi guardò, sgranò gli occhi e rimase completamente muta.
<< Che c'è? >> chiesi io.
La damigella si portò una mano alla bocca prima di scoppiare a ridere.
<< Ah ah, ho vinto la scommessa! >>
Che?
Ma quale scommessa?
<< Lo dicevo io che i tuoi capelli sono naturali! >>
Io la guardai nella stessa maniera in cui si guarda un  ebete, poi pian piano senza nemmeno sapere perchè abbassai lo sguardo.
Un'incutide di un paio di tonnellate mi cadde sul groppone quando mi accorsi di essere completamente nudo davanti a Matsuri, in più mettiamoci che lei rideva come una forsennata e quello mi spaventava ancora di più.
Perchè rideva?
Perchè aveva vinto una scommessa fatta con non so chi sul fatto se i miei capelli fossero tinti oppure no?
Perchè chi è naturale di capelli lo prova facendo vedere com'è di colore sotto le mutande? Oppure su una cosa ben più grave che avevo paura di pensare?
Fatto sta che mi immobilizzai sul posto come un surgelato nel freezer, sudando per via della sua risata e morendo dalla vergogna.
Ma poi la figliola dovette provare compassione per me perchè acchiappò una coperta leggera buttata la sul letto e allungò la mano per darmela.
Io ero sconvolto dal fatto che, a parte ridere, non aveva fatto una piega, mi sarei aspettato che si fosse scandalizzata e fosse uscita urlando che il Kazekage la voleva violentare e invece niente.
Deo gracias.
Se fosse tutto finito lì non sarebbe successo alla fine nulla, a parte Matsuri che sarebbe andata in giro a dire se per lei ero virile o meno, ma il brutto doveva arrivare.
Il maledetto asciugamano rimasto chiuso nella porta si affezionò al mio piede in maniera morbosa tanto che decise di attorcigliarsi, come è successo ancora devo capirlo, sulla mia caviglia.
Io camminai per andare a prendere la coperta-salvezza ma non appena mi sentii tirare il piede caracollai in avanti e quando l'indegno pezzo di stoffa decise di lasciare libera la mia caviglia presa in ostaggio, partii come una razzo direzione Matsuri.
Io le caddi praticamente addosso e tutti e due finimmo sdraiati sul letto dietro di noi.
Bella cosa!
Avevo aspettato quel momento da tre anni e adesso guarda in che circostanze doveva arrivare.
Io ancora nudo ero spalmato sopra Matsuri mentre questa adesso mi guardava davvero terrorizzata.
<< Ma che fai? >>
<< Niente. >>
<< Togliti da sopra! Pesi! >>
<< Se stai ferma forse ci riesco. >>
Seeee "pesi", chissà perchè adesso pesiamo ma in determinate situazioni non pesiamo mai!
Devo ammettere che non è che avessi molta intenzione di lasciare quel bel posto, anche perchè la mia faccia finì in mezzo alle sue tette però questa mi afferrava per i capelli cercando di sollevarmi e rischiando seriamente di farmi lo scalpo ancora meglio di come avrebbe fatto un Sioux inferocito.
Lei si agitava e si divincolava impedendomi ogni via di fuga.
<< Matsuri stai ferma! >>
Niente, doveva essere stato davvero uno schock per lei ritrovarsi il Kazekage nudo che le stava sdraiato sopra in stile amplesso violento sopra, fatto sta che tutti quei movimenti, quelle strusciate, quelle palpate date ovunque per cercare di mantenere un equilibrio precario sortirono un effetto devastante.
I neuroni del mio cervello partirono azionando leve e contrappesi nella zona inguinale, insomma cominciò a tirare di brutto. Matsuri, naturalmente, quando se ne accorse cominciò ad agitarsi ancora di più.
<< Ma sei un perverso! >> mi urlò.
<< Ma sei matta? >> rispondevo io.
Comunque fui contento di diagnosticarmi da solo che non soffrivo di ansia da prestazione.
Anzi, ero bello carico e se la signorina avesse finito di fare la preziosa mi sarei pure potuto liberare della mia condizione di verginello, ma dopo questo episodio credo quella mia unica possibilità sembrava che l'avevo proprio buttata alle ortiche.
Naturalmente i guai non arrivano mai da soli e da fuori la porta sentii chiaramente mio fratello che mi chiamava.
<< Gaara? Ci sei? >>
<< No! Non ci sono! >>
<< Si che c'è! >> rispose la maledetta.
Mio fratello aprì la porta e non vi dico che faccia fece, poi mi inveì contro come un dannato che si sporge dal Lavello.
<< Ma che cazzo fai? >>
Ormai ero diventato un pervertito con tutte le carte in regola e in mezzo a quel casino apocalittico nessuno dava retta a me.
Fatto sta che con uno sforzo immane riuscii a liberarmi dalla stretta di Matsuri che alla fine sembrava non avesse tutta sta voglia di lasciarmi libero e mi rialzai barcollando.
Ero in condizioni inguardabili e anche molto imbarazzanti, acchiappai la coperta e mi ricoprii ma adesso serviva davvero poco!
Porca vacca sembrava che fosse attaccata ad un attaccapanni!
Kankuro mi guardava, poi guardò Sua Sconvoltezza Matsuri, poi guardò di nuovo me a alla fine divenne tutto rosso e cominciò a farfugliare.
<< Scusate...davvero...io...non volevo assolutamente...disturbare... >>
Se ne andò sbattendo la porta e io e Matsuri restammo da soli, chissà perchè un vento gelato mi passò sopra la schiena.
Mi voltai verso di lei e mi godetti il suo sguardo assassino che si tramutò ben presto in quello di una pazza maniaca omicida.
<< Brutto porco! Che cosa volevi fare, eh? >>
Cominciò ad afferrare tutto quello che trovava sotto le mani per poi lanciarmelo contro con una mira impressionante.
<< E io...che mi fidavo di te...e tu che fai? >>
Questa sta proprio fuori, purtroppo non mi dava nemmeno il tempo di spiegare dal momento che dovevo utilizzare mosse ben definite per poter scansare tutto quello che mi lanciava.
Fortunatamente io paravo a destra e la sabbia parava da sola a sinistra, quindi me la scampai solo con una scarpa che mi arrivò dritta sulle gengive ad una velocità che anche la mia sabbia creò delle braccine in segno di resa.
Quando ebbe traslocato tutto l'arredamento su una parete della stanza se ne andò infuriata mentre io dietro a supplicare come il più misero dei derelitti.
Mi vestii alla bell'e meglio e la inseguii per i corridoi mentre chiedevo venia.
<< No, Matsuri aspetta! Ma non è come pensi è stato tutto un incidente e lo sai! >>
<< Muori! >>
<< Dai, aspetta! >>
<< Crepa! >>
<< Non fare così, lo sai anche tu  che è successo per sbaglio! >>
<< Si, ma tu alla fine c'hai preso gusto, brutto maiale. E poi vedi di scoppiare! >>
I Consiglieri che incontravamo si voltavano tutti sbarrando gli occhi mentre la scema non ne voleva sapere di farla finita.
<< Pensi che perchè sei il Kazekage puoi avere tutto quello che vuoi? Pensi che aver visto in prima persona la tua funzione erettile mi possa aver eccitata? No, sei un maiale! Un porco! >>
Mi stava seppellendo sotto una raffica di insulti senza che fossi colpevole di nulla.
Adesso tutti ridevano mentre io cercavo di sstemarmi la maglia come meglio potevo e quei movimenti che compivo non facevano altro che rafforzare le tesi assurde di Matsuri.
<< Matsuri... >> chiamai calmo calmo.
<< Cazzo vuoi? >> rispose in maniera molto femminile.
<< Facciamo pace? >> pigolai.
Mamma mia (morta appena sono nato), come sono caduto in basso.
Quando mi hanno eletto Kazekage non pensavo di fare questa fine, se lo avessi saputo mi sarei rispamiato quel bel discorso fatto a mio fratello sullo sfondo di un meraviglioso tramonto, col sole in faccia mentre capivo quanto fosse bella la vita e meraviglioso l'amore!
Pirla io!
Se lo sapevo...Naruto, questa me la pagherai un giorno.
Comunque alla fine io e Matsuri facemmo la pace, lei se ne andò ancora un pò stizzita, io mi sarei preso a martellate gli zibidei e cominciai a parlarci in maniera preoccupante mentre ero in bagno.
<< Bravo! Proprio bravo! Ti sei svegliato proprio quando dovevi restare a dormire! >>
Questo ve lo racconto solo a titolo informativo.
Bene, andrò a dormire anche io per adesso.
Buonanotte.

30 maggio
Stamattina mi hanno fatto sapere, e devo ringraziarli per essersi disturbati a ricordarsi di me, che è arrivata la nuova cuoca addetta a cucinare i pranzi e le cene nel Palazzo.
Non c'è niente di male, direte voi!
Nemmeno io...all'inizio.
Comunque dopo averlo saputo mi sono premunito subito per poterla conoscere, il problema è stata la domanda che mi fece Baki.
Riassumo qui il testo.
Baki: Ne siete sicuro?
Io: perchè?
Baki: Nulla. Solo per sapere se avevate tempo.
Io: Stamattina si.
Baki: Sicuro sicuro?
Io: Ho detto di si.
Baki: No, davvero...ne siete proprio straconvinto? Sicuro che poi non vi pentirete di questa scelta fino al giorno in cui morte vi coglierà?
No, dico io, ma che era un'estrema unzione?
Dopo una bella toccata di maroni che mi sono dato sotto la tunica per cercare di tenerla nascosta, invitai Baki ad andare a chiamare la cuoca.
Vicino a me c'erano Temari e Kankuro, stranamente pallidi sul volto.
Dopo cinque minuti ecco che bussano alla porta.
A me avevano detto che era una cuoca, quindi una donna, ma a giudicare dal rumore tremendo che abbiamo sentito tutti direi che poteva benissimo trattarsi di un abbattitore che lavorara dentro un qualche mattatoio e che aveva scambiato la porta per la testa di un toro da prendere a mazzate.
Entrò...una cosa.
Ognuno di voi può capire che quando si pronuncia il nome "donna" ti appare subito nella mente una creatura con due tette, belle gambe e tutto il resto.
Quella "cosa" che entrò non aveva nulla di questo.
Misurava due metri di larghezza per uno di altezza, praticamente una specie di carrarmato con i piedi, sempre se si potevano definire piedi!
Due occhiali a fondo di bottiglia che le rendevano minuscoli gli occhi, e della braccia e delle gambe...non lo so.
Non so che dirvi, so solo che la prima frase che mi uscì dalla bocca fu un "mamma che schifo", pronunciato a bocca chiusa  per non farlo sentire da lei ma renderlo comprensibile agli altri.
Io la fissavo inorridito.
La cuoca!
Certo che ci voleva coraggio a mettere l'articolo "la" davanti.
Adesso capivo le domande di Baki!
Voleva salvarmi il sant'uomo!
E anche le facce di Kankuro e Temari non erano più un mistero.
Fatto sta che non appena mi vide mi si fiondò addosso correndo che sembrava un'orca tirata in secca, naturalmente senza mancare di rispetto alle bellissime orche.
<< Kazzeeeeeekkkkagggggeeeeee! Ma che piacere fare la vostra conoscenzaaaaaaaaaa! >>
Mi trapassò staffa, incudine e martello con una voce talmente acuta degna di un castrato, poi mi prese la mano e la serrò in un saluto.
E quando dico serrare, intendo proprio serrare!
Con le lacrime che cominciarono a scendere dagli occhi sentii le ossa della mano che partivano per altri lidi e il tunnel carpale che crollò su se stesso, nel frattempo mi scuoteva come un tappetino facendomi sbatacchiare il culo sulla sedia.
In due secondi quasi mi mandò al Creatore, ma cercai comunque di mantenere un contegno nobile, almeno fino a quando non scoprii a mie spese che doveva essere un'appassionata di aglio.
Soltanto la parola Kazzeeeeekkkkagggggeeeee mi pettinò come Hidan, però cambiò anche il colore da rosso e verde, esattamente la tinta che prese la mia faccia.
Cercavo di tirarmi indietro il più possibile facendomi sfondare la schiena contro lo schienale della sedia, ma nulla da fare.
Più cercavo aria pura da mettere nei polmoni e più venivo investito da zaffate d'aglio.
<< Oh Santo cielo!!!!! Ma lo sapete che avete proprio dei capelli meravigliosi? E guarda questi occhi...che meraviglia!!!!!!!! >>
Mi seppelliva sotto i complimenti, sotto la sua ciccia e sotto l'alito delicato alla menta che si ritrovava.
Penso che se avessi avuto ancora Shukaku dentro di me non ci sarebbe stato bisogno dell'Akatsuki per tirarlo fuori, sono convinto che sarebbe scappato da solo lasciandomi sventrato a terra.
<< Cosa vuole il Kazekagino per pranzo? Forza, tesoruccio, parla e ti preparò quello che vuoi. >>
Se quello che cucinava faceva pandant con lei ero proprio sistemato e già sentivo il mio stomaco che andava in sciopero.
<< Una minestrina e un'insalatina vanno bene! >> dissi cercando di respirare.
Una minestrina...un'insalatina...ma che cavolo!
Io mangio come un elefante tanto non m'ingrasso ma la paura mi costrinse a quella decisione.
Insalatina...minestrina...mi avrebbero solo sciacquato le budella e già lo so che poi durante la notte avrei dato il via all'"operazione saccheggio dispensa".
Ah, io e Matsuri avevamo fatto pace, voi direte che adesso non c'entra nulla ma serve per farvi capire quello che vado a raccontare adesso.
La porta si aprì di nuovo ed ecco la mia celestiale visione che entra con un pacchettino in mano e una boccetta dall'altra parte.
<< Gaaraaaaa! Ho pensato che a quest'ora ti potesse venire fame! Guarda, ti ho portato un bel tramezzino caldo e un succo di frutta. >>
Viso angelico, mia adorata, mia musa, quello sguardo fanciullesco....Matsuri, sei la donna della mia mia vita e un giorno ti sposerò.
Quasi mi sentivo commosso, Matsuri mi ha portato da mangiare e chissà se sa quanto la adoro?
Comunque, allungai le braccia per prendere lo spuntino, ma lo zampone della cuoca lo strappò dalle mani di Matsuri prima che io potessi afferrarlo.
<< Ma dico, siamo matti? Al Kazekage porti un tramezzino e un succo di frutta? Scema! Che rispetto hai? >>
Vidi il viso dolce di Matsuri trasformarsi in quello di una iena mentre guardava la montagna di ciccia davanti a sè.
<< Scusa Gaara. Ma chi è questa...cosa? >>
Avrei voluto seppellirmi.
<< La nuova cuoca. >> risposi.
<< Lei si lamenta per quello che ti ho portato io ma tu ti dovresti lamentare con chi ti mette attorno queste...oscenità. >>
Ahia, era giunto il momento di correre ai ripari e solo io potevo fare qualcosa dal momento che notai con orrore che persino Baki era diventato una pulce al cospetto della megattera nana.
<< Signora...perdonate la mia fidanzata ma lei mi porta sempre qualcosa. >> dissi cercando di proteggerla da quella specie di mazzuolo letale che era diventato il suo braccio.
Alla parola "la mia fidanzata" si voltarono a guardarmi mentre Matsuri era rimasta come un baccalà.
<< Gaara, ho capito bene? Hai detto....fidanzata? >>
Cacchio!
Cercavo di uscire da un casino e mi ero ficcato in un'altro.
Ma un'altra cosa meno demente il mio cervello non la poteva pensare?
La cuoca sembrò dimenticare all'istante che stava per ammazzare Matsuri e fece uno sguardo talmente mieloso che mi veniva da vomitare.
<< La fidanzata! Che bello! >>
Matsuri si infervorò a quelle parole e sarebbe stata ardua farle capire che non è vero, o almeno non per il momento.
Fatto sta che anche la mia allieva  era partita per altri lidi e per rendere la cosa più reale mi zompò al collo baciandomi sulla bocca e ficcandomi in gola due metri di lingua.
Alla faccia del bacio!
Comunque mi sembra  doveroso far sapere che detti il mio primo bacio proprio a lei, alla mia musa.
Peccato averlo dovuto dare davanti a tutti come se fossimo due attori a teatro e sopratutto davanti alla vacca.
In quel momento avrei voluto acchiappare Matsuri, sbatterla a terra e farle capire per bene che non ero più il suo maestro ma un Kazekage innamorato.
Vedendo quella dimostrazione di affetto sincero la cuoca decise di prepararci un meraviglioso pranzo e volete sapere come andò a finire?
Ve lo dico domani perchè non è stata un'esperienza piacevole ne per me, ne per mia sorella, ne per mio fratello e ne per Matsuri. E mi viene ancora da vomitare! Ora vado a farmi una passeggiata serale, mi bevo un poì di bicarbonato e poi provo con la nanna.
Ciao.


dubious3: Non  lo so davvero, mi vengono da soli e lo scrivo solo quando ho l'ispirazione. spero che anche questo ti abbia fatto ridere.

kymyit: No no, le etero le accetta eccome! Bello il sonnifero di Kankuro, vero? E comunque è vero, che fine hanno fatto le fic etero? Questo non lo avevo pensato e mi hai dato un'idea! La realizzerò al prossimo capitolo!

bring_me_to_life: Gaara è uno di quelli che si adatta bene per queste cose perchè hai la possibilità di descriverlo come ti pare. Proprio perchè non lo vediamo mai nemmeno scherzare viene naturale pensarlo come vittima ottimale per il comico!

Grazie dei vostri complimenti, a voi tutti!

Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra i Preferiti, i Seguiti e i Ricordati.

Grazie di cuore a tutti.

Alla prossima.







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Capitolo 5
*** 31 maggio. Meritata pausa. ***


31 maggio Fine del mese!!!!
Il nostro Kazekage conclude qui e si prende una meritata pausa, ma tornerà.
Eccome se tornerà!
Pensate che torna...con allievi al seguito.

31 maggio
Mi ritrovo nel letto caro diario, cari posteri e cari vermi che avete sperato di sbranare le mie carni, il tutto dovuto al pranzo della cuoca.
Esattamente, avete capito bene, il famoso pranzo proposto dalla famosa cuoca che vi ho presentato ieri.
Ero arrivato a raccontarvi dell'incontro di box ninja che avevamo rischiato di vedere per via di un tramezzino riscaldato e un succo di frutta, alimento non minimamente paragonabile all'ambrosia vino e miele che un Kazekage dovrebbe bere.
Almeno a sentire la cuoca!
E per la cronaca il tramezzino prosciutto cotto e formaggio caldo e il succo alla pesca mi fanno impazzire per come si abbinano in maniera quasi imbarazzante.
Ma alla cuoca non sta bene.
Comunque, convinta che Matsuri fosse la mia fidanzata invitò anche lei al pranzo luculliano che avrebbe preparato.
All'ora di pranzo ci trovammo io, Kankuro, Temari e Matsuri seduti attorno al tavolo che la cuoca ha voluto mettere sulla terrazza in balia delle tempeste di sabbia.
Non sapete quanto ho faticato, praticamente pranzavo con una mano mentree l'altra era impegnata a respingere la sabbia.
Inezie a parte il nostro pranzo si componeva così:
Antipasto misto di bruschette...buone.
Spaghetti al pesto...ancora più buoni.
Scaloppine infarinate ai funghi e vino bianco con contorno di pisellini novelli e prosciutto cotto...mamma mia che delizia.
Insalata mista...forse era quella che gli avevo chiesto insiema alla minestrina.
Frutta...di provenienza ignota.
Dolce tiramisù...visto che non dormo mai aiutiamoci con i savoiardi imbevuti di caffè, però sfido chiunque a dire di no al tiramisù.
Tutti insieme appassionatamente ci guardammo.
<< Ma voi...avete già provato, vero? >>
La mia domanda era nella sperazanza che qualcuno avesse già assaggiato le cose cucinate da lei, perchè se così fosse, vedere che nessuno scappava dal tavolo sarebbe stato molto rincuorante.
Invece eravamo tutti lì, a chiederci cosa i nostri molari avrebbero masticato, cosa le nostre lingue impastato e i nostri stomaci digerito.
<< Io ho paura. >> diceva Matsuri.
<< Abbiamo superato di peggio nella vita, guarda Gaara! Cosa ti può capitare peggio di lui? >> esordì kankuro.
<< Strozzati con una mollica di pane. >> gli risposi.
All'improvviso ecco che la veranda sulla terazza si aprì e apparve...ma da quando in qua io avevo un servitore?
<< Chi è che si è inventato questa cosa? >> chiesi.
Tutti dissero "bhò", e allora io compresi.
Oltre al tramezzino che andava eliminato il Kazekage doveva anche essere servito.
Ma chi era costui?
Forse alla fine del pranzo avrei potuto conoscerlo, sempre se arrivavamo vivi al tiramisù, però ricordo che il pranzo e la cena non me lo aveva mai portato nessuno, detestavo essere servito e facevo sempre tutto da solo invece qui mi sembrava di stare alla corte di Enrico VIII.
Ecco le bruschette, quando ce le misero davanti ci guardammo poi guardavamo quelle con aria di sfida, una era semplicemente con olio e sale e un pò d'aglio, cosa che io odio dopo aver sentito come può trasformarti, un'altra era con i pomodorini e basilico, un'altra con mozzarella e una singola alice disgraziata che vi agonizzava sopra.
Ok, tre assaggi per tre veleni diversi o tre bontà.
Io acchiappai quella semplice, tutti mi fissavano mentre l'avvicinavo come se fosse un nemico pericoloso, l'odorai adirittura e misi fuori la punta della lingua per toccarla.
Tutti gli sguardi erano fissi su di me, mi sentivo incredibilmente responsabile della salvezza dei miei commensali.
Morsi...morsi...morsi...i denti!
I miei incisivi si schiantarono sul pane ma feci finta di niente, ne strappai un morso per poi toccarmi l'arcata dentaria con la lingua e assicurarmi che nessuno dei miei denti fosse rimasto sulla fetta.
Masticai con questo pezzo di pane che...avete presente quando masticate qualcosa di spigoloso e duro che vi si appizza ovunque nella bocca tranne che sotto i denti?
Ecco, esattamente quello!
<< E' buona? >> mi chiesero.
Ma siete scemi o cosa?
Ma non vedete la mia sofferenza?
Cominciai a pensare che in realtà la cuoca fosse una tombarola e che avesse preso quel pane dalle offerte votive che gli antichi mettevano nelle tombe dei loro defunti.
Deglutire quella cosa fu una tortura, si fermò a mezzo esofago e quasi mi strozzò, si perchè il "pane" stava prendendo la tangenziale verso la trachea e li sarebbero stati guai grossi.
Quando tutti videro le lacrime che mi venivano giù dagli occhi, guardarono le bruschette con aria malsana.
Eppure li vidi fare espressioni da samurai, afferrarono il cemento a forma di pane e il rumore dei denti schiantati mi dette ancora più fastidio delle unghie sulla lavagna.
<< Ma porcavacca! >> esclamai mentre la pelle mi si accapponava dappertutto.
Fu uno scrosciare di molliche nel piatto, un rumore di denti che si infrangevano, schiocchi di mandibole che uscivano dalla loro posizione, le nostre bocche non erano più uguali a prima per la gioia di ogni chirurgo maxillo-facciale.
Arrivò il momento del primo, spaghetti al pesto.
Momento davvero temuto dai più.
Non appena ci misero quei piatti sotto, guardammo con attenzione il contenuto, avrebbero dovuto essere spaghetti.
A me personalmente sembravano vermi mischiati ad alghe macinate.
La cosa che mi disturbava era il fatto che tutti mi fissavano come se io avessi dovuto espletare la funzione dell'assaggiatore, mi sentivo come uno di quei poveri disgraziati sacrificabili che i signori potenti usavano nelle corti per fargli assaggiare il cibo.
Chi mi confermava che in realtà la cuoca non fosse Deidara travestito che dopo aver saputo del mio ritorno alla vita aveva deciso di metterci una pietra sopra per bene con la complicità degli altri suoi amici idioti?
Per pietra intendo una pietra tombale.
No, stavolta non avrei fatto la cavia come loro si aspettavano.
Vicino a me c'era Matsuri che mi guardava e allora un po' di cattiveria innocente posso permettermi di ritirarla fuori?
Sorrisi malefico vedendo il visetto di Matsuri, afferrai la forchetta e arrotolai gli spaghetti.
Arrotolai...ci provavo...arrotolatevi maledetti!
Niente da fare, erano come i serpenti, ad ogni tentativo di avvolgimento sguillavano come le anguille, viscidi e praticamente crudi era impossibile metterli in bocca e se ci provavi ecco che le pareti boccali venivano impalate allegramente e la moda dei piercing sarebbe arrivata anche al Villaggio della Sabbia.
<< Mi sembrano tutti vermi solitari che non aspettano altro che attaccarsi al nostro intestino crasso e competere le sostanze nutritive con noi! >>
Inutile dire che dopo questo simposio lo guardammo tutti a mio fratello!
<< Dov'è che ti sei laureato in medicina? >> chiese Temari.
<< Io faccio una cosa che mi differisce da voi. Leggo. >>
<< Ah si...legge. >> risposi tra i denti.
<< Kankuro! Già stiamo combattendo una battaglia persa in partenza, vedi di non creare anche un immenso schifo. >>
Comunque mi chiedevo se fossero davvero tenie secche.
Io ritornai alacramente alla tortura di Matsuri, con fatica arrotolai gli spaghetti.
<< Matsuri? Guarda che ti da il tuo amore? >>
Lei mi guardò orripilata.
<< Facciamo i fidanzatini, imbocchiamoci a vicenda. >>
La mia bastardaggine non aveva limiti ma io non volevo più rischiare la vita per primo.
<< Gaara...ti prego. >>
La mia povera allieva...ex allieva, mi guardava con lo sguardo da passerotto davanti all'acquila affamata, no, invero ero diventato troppo buono, non potevo fare più una cosa simile mentre prima avrei goduto come un caprone in calore nel fare una cosa del genere.
Senza dire una parola cominciai a pensare che doveva esserci per forza una maniera per scappare, per fuggire, per dileguarsi, insomma una qualunque cosa da fare per salvare il nostro intero apparato gastro-duodenale.
Forse nascondere sotto il tovagliolo...no, avrebbe fatto la montagnola e si vedeva troppo.
Nel vaso dietro...no, mi piaceva quella pianta di ficus e se mi si fosse seccata mi avrebbe roduto.
Rimpiangevo di non avere un cane, ma anche quello avrebbe preferito darsi al randagismo.
Con terrore appurai che non c'era via d'uscita, una via a dire il vero c'era, ma mi terrorizzava, si trattava di dire alla cuoca che la piantasse di portare quello schifo, ma il pensiero del braccio che calava sulla mia nuca mi atterriva.
Provai con la diplomazia, sperando che il mio essere Kazekage avesse potuto far aggiungere abbastanza convincimento nel parlare.
Quella specie di maggiordomo era una presenza fissa e anche abbastanza inquietante.
<< Ehm...mi scusi...volevamo dirle che l'antipasto...ci ha saziato e... >>
Non feci in tempo a finire la frase che ecco il bue arrivare.
<< Al Kazekage non piace la mia cucina? >>
E adesso come me la sbrogliavo?
<< Ma no...tutto delizioso. >>
Le facce degli altri non la pensavano come me!
Che siano tutti maledetti!
Si paravano dietro il mio culo senza aiutarmi minimamente.
Fatto sta che pensa e ripensa alla fine l'idea celestiale l'ebbe mio fratello.
Si sporse verso di me e mi disse non appena Godzilla se ne andò:
<< Gaara, un modo c'è! Quando portano il secondo usa la sabbia. >>
Illuminazione!
Gongolio tremendo!
Mi scappò fuori un sorriso sadico che pù non si poteva mentre nascondevo la mano sotto il tavolo.
Se Gaara non va alla sabbia è la sabbia che va a Gaara.
Ed eccolo il secondo, bello fumante e anche schifoso sotto i nostri nasi. Quelle scaloppine sembrava che fossero state ricavate da un cadavere in avanzato stato di decomposizione.
Mi bastò un dito, un solo dito ed ecco che la sabbia docilmente cadde nei nostri piatti.
<< Ma guarda che disdetta! Un colpo di vento! >> disse Temari sorridendo sotto i baffi.
<< Eh già, proprio una sfortuna! >>
Il Maggiordomo orrorifico dalla faccia pallida come il latte portò via il secondo e la stessa cosa successe per tutte le altre portate.
Il problema fu uno solo, a quanto pare l'omino più di la che di qua, doveva aver riferito di questi strani, guardacaso, colpi di vento che portavano la sabbia nei nostri piatti, ed eccolo il mostro subito pronta a sincerarsi di quello che accadeva.
<< Sabbia nei piatti? E puntualmente ogni volta che li portavi, vero? >>
<< Si, si. >> disse l'altro bastardo felice di fare il compiacente.
Non lo sapeva che di li a poco sarebbe morto, il cane!
La cuoca ci passava in rassegna, sembravamo schiavi al mercato delle vendite, ero sicuro che leggesse la colpa nei nostri occhi, cominciai a sentirmi come un eretico davanti alla Santa Inquisizione e il terrore del rogo purificatore di tutte le colpe cominciò a farsi spazio in me.
<< Hmm...circosatanza strana, molto strana! >>
Mamma che strizza, non è che ci volesse molto a capire chi fosse stato a mettere le sabbia nei piatti!
Infatti guardava me, mi guardò cattiva, estremamente cattiva e io sudavo freddo.
<< Ma non fa niente, siamo nel deserto e può capitare il classico colpo di vento. >> disse sorridendo.
Io tirai un sospiro di sollievo talmente forte che feci volare via il tovagliolo davanti a me.
<< Vorrà dire che apparecchieremo dentro e non succederà più. >>
Devastamento totale.
La guardammo orripilati.
<< Nooooooooo....cioè...volevo dire... >>
Ma nessuno aveva con se una bambola woo-doo?
Così almeno infilzavo la bambolina dritta al cuore con la forchetta e buon funerale!
Adesso basta, a mali estremi estremi rimedi. La sopravvivenza mia e quella dei miei parenti e amiti tutti doveva stare al primo posto.
Mi alzai dal tavolo deciso.
<< La ringraziamo per il...ehmm...delizioso pranzo ma adesso avrei da fare, sa com'è, sono il Kazekage! >>
<< Io andrò ad allenarmi con Matsuri che deve ripassare una cosa, vero fedele allieva? >>
<< Si, dieci ore di allenamento dovrebbero bastare! >>
<< Io devo finire una nuova marionetta. >>
Fatto sta che ci dileguammo alla velocità della luce senza lasciare traccia, ma se gli altri sarebbero spariti facilmente non era la stessa cosa per me.
Il bue mi acchiappò per un braccio quasi staccandomi la spalla di netto.
<< Ecchecazzo! >>
<< Ma Kazekage non si dicono le parolacce davanti ad una signora e poi volevo chiederti una cosa. >>
Io la guardai e l'espressione non mi piacque per niente.
Diventò tutta rossa e fece delle espressioni languide che più schifose non si poteva.
<< Volevo chiederle...se questa sera...che ne dite di cenare romanticamente io e lei? >>
Io la guardai insensato fino a quando le mie sinapsi non si misero in moto e i neuroni reagirono all'istante, tanto che li sentii gridare "scappa" fin troppo bene.
Cioè, la cosa immonda voleva...voleva cenare con me?
E dopo che avrebbe voluto?
No no, era troppo anche pensarlo!
Non dissi una parola, non un lamento e nemmeno una scusa, l'unica cosa che feci per puro istinto di sopravvivenza fu scappare.
Mi alzai il candido abito da Kazekage come se fosse una gonna e cominciai a correre all'impazzata, quella all'inizio rimase un po' stupita, ma poi partì alla carica con una cattiveria che nemmeno io immaginavo potesse esistere.
<< Che cosa? Nessun uomo, e dico, nessun uomo mi ha mai rifiutata! >>
Avrei voluto proprio vederli sti coraggiosi!
Correvo a perdifiato mentre quella non demordeva, mi stava appiccicata ed era incredibilmente agile per la sua stazza da balena.
Mi acchiappò per la collottola dell'abito e quasi mi strozzò.
<< Sono sicura che non te ne pentirai, tesoro. >>
Io la guardavo allarmato.
<< Lasciami stare, mostro, lasciamo ho detto! Lasciami o t'ammazzo, non ho problemi a farlo, te lo dico subito. Piuttosto che venire con una come te me lo strappo via e lo do in pasto ai cani! Mi fai schifo, mai vista una cosa più orripilante di te. >>
Quelle frasi furono tutto quello che realmente pensavo di lei dal primo momento che la vidi.
La paura aveva fatto novanta e le parole uscirono da sole.
<< E per di più...cucini da schifo! >>
Ormai ero partito in quarta.
Lei mi guardò, poi scoppiò a piangere e senza dire una parola scappò via.
Non so cosa sia successo poi, l'unica cosa certa che venni a sapere fu che la cuoca fece le valigia in fretta e furia e se ne andò.
Mi furono riferite frasi tremende nei miei confronti, fra cui "quello è gay".
Mi andava bene anche questo pur di saperla lontana dalle balle, anche perchè i miei parenti mi festeggiarono come un eroe per aver portato a compimento l'impresa.
Ma il problema adesso era solo uno, mancava di nuovo la cuoca.
Detti a Baki l'impegno di cercarne una ma stavolta doveva avere delle caratteristiche particolari che io dettai.
Caratteristiche:
- Alta.
- Bona da morì.
- Possibilmente doveva andare in giro in minigonna.
Tutte qualità che servivano per far rifare gli occhi sia a me che a mio fratello dopo l'avvento della "cosa", chissà perchè anche Baki la pensava così.
Speravo solo di non prendermi una ventagliata in testa da mia sorella o un giavellotto con corda in un occhio da Matsuri!
Bene, per il momento questo mio diario si conclude qui, il mese è finito e prima di riprenderlo in mano...il diario intendo, aspetto che succeda qualcosa di veramente eclatante.
Ah, tanto per anticiparvi...ho deciso che voglio tornare ad insegnare ed ho chiesto a Baki di procurarmi degli allievi, chissà se sarò bravo come prima o sarò diventato una schiappa?
Lo sapremo prossimamente, per il momento mi prendo una pausa scrittoria.
Ora saluto tutti e vado a letto dopo aver preso un digestivo per tentare di tenere a bada le bruschette cementifere e gli spaghetti ribelli.
Buonanotte a tutti e...ciao.

kymyit: Come hai potuto leggere il pranzo è stato abbastanza devastante! Povera tua sorella, immagino che dopo ti abbia uccisa xd!

Bead and Flowers 96: Io sono la prima che ti do ragione, adoro Gaara, ma vederlo preso in giro in un contesto comico mi girava in testa da parecchio. Lui che è sempre serio, abbastanza freddino anche da agnellino e di poche parole si presta benissimo al comico, come tutti quelli che sono come lui. Mi fa molto piacere che ti sia piaciuto.

Aki_chan_OtakuYaoista: C'è un'altra mia storia su questo genere che ha fatto lo stesso effetto ma su un fandom diverso, tutti venite presi per matti perchè ridete da soli ma devo dire che leggere queste cose mi fa piacere, significa che ho fatto un lavoro simpatico. XD.

Volevo ringraziarvi per i vostri complimenti, a voi tutti.

Per i Preferiti ringrazio:
- Ansem6
- Beads and Flowers96
- bring_me_to_life
- ElenaLovee
- Esha
- Juberina_Shukaku_Esplosiva_
- lelia_chan
- marcellot91
- mymmychan

Per i Seguiti ringrazio:
- Aki_chan_OtakuYaoista
- BaMbi 12
- Beads and Flowers96
- Didyme
- ElenaLovee
- Ishimaru
- KaZe_Hi
- kymyit
- lelia_chan
- Sabettha
- Targul

Per i Ricordati ringrazio:
- gianno11
- miss uriel
- Zakurio

Grazie anche a coloro che hanno dato solo una sbirciatina.
Alla prossima.




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