Sister moon

di Jessy Lupin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Incubi e ricordi ***
Capitolo 3: *** Lacrime ***
Capitolo 4: *** Amici ***
Capitolo 5: *** Di nuovo a scuola ***
Capitolo 6: *** La ronda ***
Capitolo 7: *** L'arrivo dei malandrini ***
Capitolo 8: *** Bugia o verità? ***
Capitolo 9: *** Innamorata ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Orion Black era seduto elegantemente sull’antica poltrona all’interno del suo studio e sorseggiava un bicchiere di vino elfico.

All’improvviso un sonoro crack interruppe la quiete nella stanza e l’elfo domestico di nome Kreacher si materializzò davanti a lui e si inchinò profondamente al cospetto del suo padrone.

“Mio signore” gracchiò l’elfo “la padrona ha appena partorito, è una bambina”.

Finalmente anche il terzo figlio era nato, era stata una gravidanza imprevista dato che avevano già due figli maschi e la dinastia dei Black sarebbe continuata senza problemi, ma in fondo quest’ultimo bambino non avrebbe cambiato nulla nelle loro vite.

Una femmina, sarebbe stato un disastro se avessero avuto soltanto lei, ma così non era neanche tanto male si ritrovò a pensare il capo famiglia, avrebbe potuto combinare un matrimonio e legarsi così ad altre famiglie purosangue per rendere ancora più prestigioso il cognome Black.

“Vuole vederla padrone?” gli chiese l’elfo.

“Magari più tardi, ora devo sbrigare alcune faccende, vattene!” gli rispose freddo e l’elfo dopo un ultimo inchino si smaterializzò.

Orion finì di compilare alcune scartoffie e scrisse varie lettere per annunciare la nascita della bambina alle altre importanti famiglie e dopo aver riordinato tutto salì nella sua camera da letto per vedere la piccola e sua moglie.

Walburga era stesa sul letto più pallida del solito, i lunghi capelli neri erano sciolti e i suoi occhi grigi erano socchiusi, indossava una camicia da notte abbastanza pesante di raso nero.

Quando lo vide entrare gli fece un cenno con il capo e gli indicò la culla accanto al letto, Orion si avvicinò e osservò la bambina era davvero bellissima, anche i suoi capelli come quelli di tutta la famiglia, erano neri ed incorniciavano un visino perfetto e regolare, la sua pelle era chiara e liscia, ma la cosa che più stupì suo padre furono i suoi occhi erano magnetici, di un profondo blu cobalto.

“Come la vuoi chiamare?” gli chiese stanca la moglie.

Bella domanda, la tradizione diceva che dovesse portare il nome di una stella, ma sembrava troppo poco di stelle ce n’erano tante mentre quella bimba era unica quindi occorreva un altro nome.

“Alexandra, Alexandra Back” disse autoritario, un nome poco comune ma a parer suo davvero splendido.

“E allora Alexandra sia” acconsentì sua moglie.

Walburga si sdraiò sul suo letto e poco dopo si addormentò, mentre Orion si avvicinò all’enorme finestra, tirò la pesante tenda e osservò il cielo, era limpido e le stelle erano luminose  ma ciò che attirò l’attenzione dell’uomo fu la grande e rotonda sfera che splendeva.

Non poté fare a meno di pensare che sua figlia fosse nata con il favore della luna.

 

Note dell'autrice:

Sono tornata questa volta con una storia con molti capitoli.

Racconta delle avventure di Alexandra la sorellina di Sirius, delle sue scelte, della sua famiglia e dei suoi amici.

Spero che vi piaccia, ditemi se dovrei continuarla o se è meglio che la faccia sparire.

Mi raccomando recensite.

Baci Jessy!

 

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Capitolo 2
*** Incubi e ricordi ***


Incubi e ricordi

 

Sentivo che la creatura mi seguiva veloce dietro di me, la sentivo ormai mi aveva quasi raggiunta, io correvo più veloce che potevo ma ormai ero esausta.

Raggiunsi una radura vicino ad un lago ed alzai gli occhi al cielo, la luna piena splendeva bella e meravigliosa come ogni mese, quando mi voltai trovai i denti di quell’essere a un centimetro dalla mia gola.

Mi svegliai di botto, avevo il fiato corto e sentivo il volto bagnato dalle lacrime, era stato solo un sogno, soltanto uno stupido sogno, non c’era nulla di cui aver paura ma io non riuscivo a smettere di tremare.

Ormai era un’immagine ricorrente quella del mostro che stava per assalirmi, sembrava impossibile eppure facevo sempre lo stesso incubo una volta al mese e non riuscivo a capire il perché, avevo cercato su molti dei libri che c’erano qui ma non avevo trovato assolutamente nulla così avevo smesso di cercare anche la curiosità mi era rimasta.

Mi alzai e controllai l’ora, erano le cinque e dieci, fantastico già non sapevo cosa fare tutto il giorno, ci mancava solo che mi alzassi la mattina presto, comunque non avevo nessunissima intenzione di tornare a dormire con la possibilità di ricadere in quell’incubo così andai in bagno e mi feci una doccia.

Quando uscii mi asciugai i capelli e mi vestii con un abito nero pesante a maniche lunghe, una volta pronta mi guardai allo specchio, avevo lasciato i miei capelli neri sciolti così che mi arrivavano sotto le spalle con un po’ di trucco colorai le mie guance non ne potevo più del colorito chiaro della mia pelle ed infine osservai i miei occhi, erano ciò che preferivo di tutto il mio aspetto, mi piacevano moltissimo erano blu cobalto e risaltavano magnificamente sul mio volto regolare.

Avevo appena finito di vestirmi quando sentii bussare alla porta, la aprii sospettosa e mi trovai faccia a faccia con mio fratello Regulus, era davvero un bel ragazzo aveva sedici anni, uno più di me e un meno di Sirius, la sua carnagione era chiara come quella di tutti i Black il volto freddo e distaccato ed i capelli neri e corti.

Incontrai i suoi occhi grigi e non vi lessi assolutamente nulla ormai c’ero abituata,ma mi fece male lo stesso perché quando eravamo bambini non era così, c’era sempre allegria e felicità sul suo viso anche se nascosti dietro una maschera di freddezza, ora non era più così, lui non mi parlava più se non quando era obbligato, non mi sorrideva e soprattutto non stava mai al mio fianco, tutto questo dal giorno in cui arrivai ad Howarts la prima volta, dal giorno in cui feci la mia scelta.

Inizio falshback

 Attraversai il lago seduta sulla barca assieme ad altri tre ragazzi e quando vidi il castello di Hogwats trattenni il fiato, i miei genitori e i miei fratelli mi avevano raccontato dello splendore dell’antico edificio, ma nessuno dei loro racconti gli rendeva giustizia, era davvero magnifico non esistevano altre parole per definirlo.

La professoressa McGrannit ci condusse in una piccola saletta e ci raccontò delle quattro case esistenti nella scuola e della possibilità di fare loro perdere o guadagnare punti, io sapevo già tutto naturalmente ma ascoltarlo da lei rendeva tutto più vero e magico.

Dopo questo aprì le porte della sala grande e noi la seguimmo all’interno, c’erano quattro tavoli che dedussi appartenere alle quattro case, tenni lo sguardo fisso di fronte a me e sentii la paura cominciare a farsi avanti, avevo aspettato tanto questo momento, ma allo stesso tempo avevo desiderato non arrivasse mai, perché avrei dovuto fare una scelta, a soli undici anni avrei dovuto decidere da che parte stare, quale dei miei due fratelli seguire.

“Black Alexandra”

la voce della professoressa mi risvegliò dai miei pensieri e mostrando una sicurezza che non avevo mi sedetti sullo sgabello e prima che il cappello mi venisse calato sugli occhi incrociai gli sguardi ansiosi delle due persone più importanti della mia vita, i miei fratelli e pensai che quando mi sarei alzata da questa seggiolina avrei perso uno di loro per sempre.

“Oh un’altra Black, mh davvero molto difficile, vedo intelligenza e coraggio, austerità e bontà sono combattuto tu ti sapresti integrare perfettamente sia tra i grifondoro sia tra i serpeverde, direi che la scelta finale tocca a te”.

Non lo so, non ho la forza di scegliere pensai combattuta.

“Non pensare soltanto alla tua famiglia, pensa per te stessa a ciò in cui credi perché il futuro è soltanto tuo e le conseguenze delle tue decisioni le pagherai solamente tu”.

È troppo presto, non sono pronta a dire addio ad un fratello.

“Se ti vogliono bene almeno la metà di quanto tu ne vuoi a loro ti accetteranno per ciò che sceglierai”.

D’accordo allora…

“GRIFONDORO”

sentii il cappello urlarlo a tutta la sala e scendendo per avviarmi al mio tavolo tra i mormorii stupiti degli studenti incontrai lo sguardo pieno di dolore di Regulus.

Ormai avevo fatto la mia scelta, avevo abbandonato Reg e la mia famiglia per seguire i miei ideali e il mio fratellone, non sarei mai più tornata indietro.

Fine fashback

Il cappello parlante aveva sbagliato, Regulus non mi aveva mai accettata, da quel momento aveva cominciato ad ignorarmi ed io ne soffrivo immensamente.

“Alexandra, nostra madre mi ha detto di riferirti che oggi noi andiamo a Diagon Alley per comprare tutto l’occorrente per la scuola, dammi la tua lista così prenderemo tutto anche a te” mi disse freddo.

Senza dire una parola gli consegnai la lista e lui se ne andò.

Quest’anno non avevano intenzione nemmeno di portarmi a Diagon Alley, da quando Sirius era scappato di casa l’estate precedente non mi facevano mai uscire di casa, restavo tutto il giorno in camera mia, avevo letto una cinquantina di volte tutti i libri che avevo.

Per fortuna il giorno seguente sarei tornata a scuola, pensai giocando distrattamente con la mia nuova spilla da prefetto.

Eh già, quest’anno Silente mi aveva eletta prefetto di grifondoro assieme ad un ragazzo ancora ignoto, mi distesi sul letto e chiusi gli occhi.

 

Note dell’autrice:

Ecco qui un nuovo capitolo, non pensavo che oggi sarei riuscita pubblicare qualcosa visto tutto quello che avevo da studiare, ma è stato più forte di me, ho momentaneamente abbandonato il libro di storia per dedicarmi alla mia storia.

Spero che questo capitolo vi piaccia, ho presentato un po’ il personaggio di Alexandra e il rapporto con suo fratello.

Vi prego RECENSITE ditemi cosa ne pensate.

Bene, ora rispondo alle recensioni:

ClaireTheSnitch : Tu sei un angelo, recensisci tutte le mie storie se non ci fossi bisognerebbe inventarti.Anche qui ha piovuto tanto, ma per fortuna internet funziona ancora.Sono davvero contenta che la storia ti piaccia, tra Alex e Sirius c’è un bel rapporto lo vedrai nel prossimo capitolo o in quello dopo ora vedo. Che ne pensi di questo chap?

Books : Sono felice che la storia ti piaccia, sinceramente avevo una mezza idea di cancellarla quando ho visto che non c’era neanche una recensione!Che ne pensi di questo nuovo capitolo?

Grazie mille anche a chi ha messo tra le seguite o semplicemente letto la mia storia.

Grazie a tutti! =)

Baci Jessy!

 

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Capitolo 3
*** Lacrime ***


Lacrime

La mattinata passò in fretta perché passai tutto il tempo a preparare il baule per la partenza, la mia famiglia ritornò verso le tre del pomeriggio e non si degnarono nemmeno di venire a consegnarmi i libri ma mandarono l’elfo domestico, lo detestavo ma anche lui odiava me quindi nessun problema.

Misi tutti i miei nuovi libri nel baule e richiusi la mia civetta nella sua gabbia, si chiamava Shirly chissà perché poi avevo deciso di chiamarla così? Non ricordo anche se credo ci fosse stato lo zampino di Sirius.

Già Sirius, il mio adorato fratellone, l’unico della famiglia che era stato sempre con me, però l’estate scorsa era scappato di casa e da allora le cose erano precipitate.

I miei genitori, per motivi noti solamente a loro, avevano cominciato ad ignorarmi e quelle poche volte che mi rivolgevano la parola lo facevano solo per insultarmi o per ordinarmi qualcosa.

Decisamente quest’estate era stato un vero inferno e come se non bastasse controllavano tutta la mia posta per essere certi che scrivessi solo a persone che loro reputavano degne, in pratica non avevo scritto a nessuno per tutto il tempo ed ero stata confinata in camera mia.

Non vedevo l’ora che arrivasse il momento di tornare ad Hogwarts.

Passai il resto del pomeriggio sfogliando i nuovi libri di scuola e preparando una pozione che mi ero inventata, la sera scesi per la cena ed ascoltai i miei genitori raccomandarsi con Regulus affinché tenesse alto il nome della famiglia dato che ne io ne Sirius lo stavamo facendo.

Così come il pomeriggio anche la notte passò in fretta e la mattina seguente mi svegliai presto e mi preparai per tornare finalmente alla libertà.

Quando scesi tutto il resto della famiglia era già pronto ed io senza dire una parola li seguii fuori di casa dove una macchina ci aspettava per andare alla stazione.

Quando attraversai il binario nove e tre quarti non potei fare a meno di trattenere un sorriso osservando la marea di ragazzi con i loro familiari, silenziosamente mi allontanai dai miei trascinandomi dietro il baule.

Grazie all’aiuto di due ragazzi sconosciuti,che a quanto mi pareva volevano far colpo su di me, caricai il baule sul treno e mi diressi verso l’inizio del treno dove dovevo incontrare gli altri prefetti e i capiscuola.

Quando entrai trovai tutti già lì, o meglio quasi tutti, notai che mancava proprio il caposcuola dei grifondoro anche se non sapevo chi era, mentre l’altro prefetto era Remus Lupin uno dei migliori amici di mio fratello, lo conoscevo davvero poco, però mi stava simpatico, mentre la nostra caposcuola era una ragazza dai lunghi capelli rosso scuro e gli occhi verdi che riconobbi subito essere Lily Evans, neanche di lei sapevo molto a parte il suo complicato rapporto con James Potter.

Proprio la persona che era appena entrata nel nostro scompartimento e che a quanto pareva era il nuovo caposcuola, cielo ma a cosa diavolo stava pensando Silente quando ha assegnato le cariche? A giudicare dallo sguardo la Evans sembrava pensarla come me, mentre Remus sorrise al suo amico.

Lily ci spiegò chi erano gli altri prefetti e caposcuola e poi ci diede la parola d’ordine per entrare nella sala comune di grifondoro, mentre Potter le sorrideva e la fermava ogni due minuti per farle domande idiote.

Appena ci ebbe detto tutto la rossa parlò un po’ con Remus e poi con uno sguardo d’ira rivolto a James uscì dallo scompartimento in cerca delle sue amiche.

“Ciao Alexandra come va?” mi chiese cordiale Lupin.

“Bene grazie” gli risposi “Sapete dov’è mio fratello?”.

“Certo che sì, quando l’ho lasciato era in uno scompartimento verso la fine del treno, ha detto che non voleva essere rintracciato dal suo fan club vuoi venire con noi?” mi domandò allegro James.

Annuii e trascinando il baule seguii i due ragazzi nel fondo del treno.

Quando entraii vidi due ragazzi, uno seduto su un sedile era Peter Minus, basso e grassottello ci fissava sorridente, mentre il secondo era disteso e occupava da solo un intero sedile,  era alto e slanciato con dei capelli lunghi neri e mossi.

“Hei sorellina!” esclamò quest’ultimo quando mi vide “passato una bella estate?” continuò allegro.

Ques’ultima frase fu la goccia che fece traboccare il vaso e mi ritrovai ad urlargli contro.

“Una bella estate?! Una bella estate?! Sono rimasta due mesi chiusa in camera senza poter parlare con nessuno e senza poter ricevere lettere! Ti sembra che io mi sia divertita?”

Sirius si alzò in piedi e fece per dire qualcosa ma io non gli lasciai nemmeno il tempo di aprir bocca.

“Tu sei stato tranquillamente a casa del tuo migliore amico a divertirti mentre io non potevo nemmeno uscire dalla mia stanza, non potevo scrivere ai miei amici e tu vieni a chiedermi se ho passato una bella estate?” senza rendermene conto ero scoppiata a piangere, volevo sfogarmi, non ce l’avevo con lui ma il suo atteggiamento allegro mi aveva fatto saltare i nervi.

James provò a parlare ma Sirius lo fermò con un gesto della mano e mi abbracciò.

“Mi dispiace, Alex, mi dispiace tanto” sussurrò dolcemente e io dimenticando gli insegnamenti della famiglia e il mio orgoglio continuai a piangere mentre mio fratello mi abbracciava.

 

Note dell’autrice:

Avete visto che sono stata veloce? Non abituatevi troppo però perché in questo periodo ho un po’ di cose da studiare.

Vi è piaciuto il capitolo? Alex è tornata da suo fratello e tra poco arriverà ad Hogwarts.

Grazie mille a tutti quelli che hanno letto la mia storia e vi scongiuro COMMENTATE!!!

 Sissigryffindor: felice che la storia ti piaccia! Che ne pensi del capitolo?

Comunque no, non ho capitoli pronti, quando mi viene l’ispirazione scrivo e subito dopo pubblico. Non so ogni quanto aggiornerò però credo almeno un capitolo a settimana

Primula Rosa: Grazie mille per i complimenti sono davvero contenta che ti piaccia come scrivo! Che ne pensi di questo nuovo capitolo?

ClaireTheSnitch: Sì hai indovinato! E proprio Rem l’altro prefetto che lavorerà con Alex, Ti è piaciuto l’incontro con Sirius? Sono superfelice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, sinceramente non mi piaceva moltissimo! Che ne pensi di questo?

Books: Felice ti sia piaciuto l’ultimo chap! Eh sì Alexandra l’ho messa a grifondoro anche se mi è dispiaciuto dividerla da Reg! cosa ne pensi di quest’ultimo capitolo?

 

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Capitolo 4
*** Amici ***


Amici

 Finalmente ero più tranquilla, mi ero sfogata e stavo molto meglio.

Tutto grazie a Sirius, quel ragazzo era la mia roccia, c’era sempre quando avevo bisogno di lui e sapeva sempre come prendermi.

Mi voltai verso gli altri, ero piuttosto imbarazzata anche se non avevo nessuna intenzione di darlo a vedere, il mio pianto era stato già abbastanza, notai che mi stavano fissando tutti e quattro aspettandosi probabilmente qualcosa da parte mia.

“Bene” disse tranquilla “è stato un piacere rivedervi tutti, ma ora devo proprio andare” mi alzai e con un sorriso rivolto a mio fratello uscii dalla scompartimento, ma a metà corridoio ci ripensai e tornai indietro.

“Naturalmente non dovrà uscire di qui una sola parola di ciò che è successo o vi ritroverete in guai molto grossi” dissi loro sorridendo malignamente, dopo di che lasciai definitivamente i quattro ragazzi e andai alla ricerca dei miei amici.

Mi fidavo di mio fratello e sapevo che non avrebbe detto nulla delle mie lacrime e nemmeno i suoi compari, ma volevo mostrare loro che di solito non ero così, ma anzi ero molto sicura di me, determinata e un po’ vendicativa.

Attraverso il vetro riconobbi i miei due migliori amici ed entrai.

“Ale! Finalmente! Dov’eri finita? Ti abbiamo cercato d’dappertutto ma non siamo riusciti a trovarti! E poi si può sapere perché non hai mai risposto alle nostre lettere? Ti credevamo dispersa! Cos’hai fatto tutta l’estate? I tuoi genitori hanno fatto i bravi?”.

Tutte queste domande me le fece Hope, la mia grande amica nonché unica compagna di stanza, era una bella ragazza, aveva dei lunghi capelli biondi e ricci che le arrivavano sopra le spalle, gli occhi azzurrini e un viso a cuore.

“Anche io sono molto felice di vederti Hope!” le risposi ridendo.

“Ciao Ale! Come hai passato l’estate?” mi chiese Andrew, aveva la nostra età ed era babbano di nascita, aveva i capelli corti e arruffati di un marrone scuro tendente al nero e gli occhi di un impreciso colore tra il verde e il blu.

“Un vero inferno e voi?” gli chiesi rabbuiandomi un po’ al pensiero della mia estate, Hope sembrò notarlo infatti cambiò velocemente discorso.

“Non è giusto, perché quando lui ti fa una domanda gli rispondi e a me no?” mi chiese fingendosi arrabbiata.

“Semplice tesoro, lui me ne fa una alla volta!” le risposi tornando allegra, era bravissima a consolarmi e mi conosceva molto bene, forse quanto Sirius.

“Va bene allora, dove sei stata fino ad ora? Ti abbiamo cercata per tutto il treno” mi disse Hope.

“Mi hanno nominata prefetto e poi sono passata a salutare mio fratello” in realtà sono rimasta lì a piangere, ma questo glielo avrei rivelato più tardi.

“Davvero?!”

Io annuii non capendo se si riferiva al fatto che fossi un prefetto o che avessi parlato con mio fratello, visto che erano ormai due anni che aveva una cotta per lui e mi scongiurava di passare un po’ di tempo con lui, mentre io continuavo a trovare scuse per impedire che Sirius uscisse con lei, perché il mio amato fratellone non aveva ben chiaro il concetto di fidanzata, ne cambiava una ogni due giorni e io non volevo che Hope soffrisse per questo.

“Così non dovremo più rispettare il coprifuoco!” bene si riferiva alla prima cosa, meno male.

“L’abbiamo mai rispettato?” le chiese Andrew ironico.

“Certo che no, ma ora sarà molto più facile evitare le punizioni!” gli rispose lei.

“Ti ricordo che non le abbiamo mai prese, altro che i malandrini che alla nostra età erano sempre in punizione!” ribattè il ragazzo ridendo, io lo fulminai con un’occhiata, ci mancava solo che Hope mi chiedesse di Sirius, lui capì al volo e cominciò a parlare d’altro e così ridendo e scherzando continuammo per tutto il viaggio.

Ad un tratto sentimmo il treno rallentare e fermarsi, scendemmo tutti e tre e ci avviammo verso una carrozza, ero felice, finalmente ero a casa!

 

Note dell’autrice:

Sono tornata, scusate il ritardo ma temo che i prossimi aggiornamenti saranno tutti così perché ho molte cose da fare.

Allora che dite del nuovo capitolo? È breve lo so, ma è solo intermedio come probabilmente sarà anche il prossimo.

Però sono triste, sigh sigh, solo una recensione! Cosa c’era nello scorso capitolo che non vi è piaciuto? Vi prego ditemelo così posso migliorare! Per favore COMMENTATE, ditemi cosa ne pensate!

ClaireTheSnitch: Se non fosse per te credo che questo capitolo sarebbe arrivato moolto più tardi, mi ero demoralizzata…

Eh sì, Alexandra ha passato proprio una brutta estate, ma ora è finalmente tornata a scuola e starà meglio… che ne pensi di questo capitolo? Ti piacciono i nuovi personaggi?    

 

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Capitolo 5
*** Di nuovo a scuola ***


Di nuovo a scuola

 

Entrai assieme a Hope ed Andrew all’interno dell’immenso castello, quanto mi era mancato durante quell’estate, finalmente mi sentivo a casa.

Ascoltammo il discorso di benvenuto del preside oltre allo smistamento dei nuovi giovani maghetti e streghette, era sempre divertente vedere quei bambini salire terrorizzati per indossare il cappello parlante.

Alla fine del pranzo mi diressi assieme a Remus verso la sala comune per mostrare la strada ai primini.

“Lupus in fabula” dissi alla Signora Grassa che dopo avermi fatto un cenno aprì il passaggio e noi entrammo, vidi il mio compagno sorridere brevemente di fronte alla parola d’ordine, a me più che da sorridere veniva da piangere, che razza di parola d’ordine era? Ogni anno era sempre peggio.

Appena entrammo mi diressi verso i miei amici che erano già dentro da un po’ e dopo una partita a scacchi decidemmo di andare a dormire per prepararci al primo giorno di scuola.

Il mattino seguente mi svegliai di buon umore, ero felice di essere a scuola e di aver ritrovato i miei amici e mio fratello.

Dopo essermi preparata scesi insieme alla mia amica pronta per andare a fare colazione quando all’improvviso…

“ah” sentii gridare Hope e mi voltai, in tempo per vedere la mia amica con le guance Bordeux stesa sotto mio fratello, in una posizione davvero molto equivoca.

Sirius le sorrise malizioso e io decisi che mio fratello le avrebbe sentite, eccome se le avrebbe sentite.

“Sirius ti spiace alzarti? Sai dovremmo andare a lezione” gli dissi cercando di fargli capire tutta la mia irritazione.

“Già così scontrosa di prima mattina sorellina?” mi chiese alzandosi.

“E' colpa tua” gli risposi ghignando “sai vedere la tua faccia così presto e prima di colazione mi irrita, piuttosto cosa ci fai alzato a quest’ora? Tu e i tuoi compari non vi alzate sempre all’ultimo secondo per fare le vostre gloriose entrate mentre gli insegnanti spiegano?” gli chiesi aiutando Hope ad alzarsi.

“Certo che sì! E faremo la nostra gloriosa entrate, come l’hai chiamata tu, anche questa mattina ma ci siamo svegliati prima per fare uno scherzo alla Evans!” mi rispose orgoglioso.

Non gli risposi nemmeno e trascinai la mia amica verso la sala grande, possibile che non la lasciassero in pace quella povera ragazza? Ogni anno a farle qualche scherzo idiota, a volte mi sembrava che tra noi due fossi io la più matura, anzi togliamo a volte, meglio sempre.

“Hope sei ancora tra noi? Pronto?” le chiese Andrew dopo che la ragazza era rimasta ferma a guardare il vuoto mentre noi facevamo colazione, a quelle parole sembrò svegliarsi dal suo stato di trance.

“Ma vi rendete conto di ciò che è successo?” gridò isterica, Andrew mi guardò stranito, io sospirai e ignorando completamente Hope gli spiegai in due parole quello che era successo.

“è stato un piccolo incidente, niente di cui preoccuparsi!” disse Andrew e riuscì miracolosamente a dirottare l’attenzione della bionda verso le imminenti lezioni.

Oggi avremmo avuto Incantesimi, Erbologia e Cura delle creature magiche, poi io ed Andrew saremmo andati ad Antiche Rune mentre Hope ad Aritmanzia, in fondo non era neanche una brutta giornata.

La mattinata passò in fretta ascoltando tutte le lezioni, eravamo tutti e tre abbastanza bravi a scuola, non eravamo il massimo in alcune materie ma tutto sommato avevamo bei voti.

Hope non andava molto bene in Trasfigurazione, Andrew aveva qualche problema in Pozioni e io non ero una cima in Erbologia, odiavo le piante e non le capivo, l’anno successivo avrei sicuramente smesso.

Ero bravissima in Trasfigurazione però, e me la cavavo bene in Pozioni, Lumacorno diceva che ero la migliore del nostro anno, la mia compagna di stanza invece era sorprendente in Incantesimi ed Erbologia, se non fosse stato per lei credo che non avrei mai passato l’esame in quell’orribile materia, mentre Andrew era bravissimo in Cura delle Creature magiche, era il migliore e se la cavava bene anche in antiche rune, io non ero ai suoi livelli.

Ci aiutavamo molto e non solo a scuola, dove non riusciva uno c’era sempre l’altro, avevamo un’amicizia davvero meravigliosa.

A pranzo mi raggiunse la Evans dicendomi che quella sera avremmo dovuto pattugliare i corridoi, dalle nove alle undici, fantastico solo il primo giorno già cominciavo a non dormire la notte!

 

Note dell’autrice:

Evviva c’è l’ho fatta a scrivere questo capitolo!Scusate per il ritardo ma mi ero demoralizzata e mi mancava l’ispirazione, ora per fortuna va meglio.

Non succede molto in questo capitolo, come avevo già detto è solo intermedio, per presentare un po’ Alex e i suoi amici.

Tranquilli non vi farò aspettare così tanto per il prossimi, almeno spero.

Voglio ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia e soprattutto quelli che la recensiscono grazie!

E vi prego lasciate un commentino, mi aiutano a migliorare (e ad aggiornare prima)

ClaireTheSnitch: hai visto? Alla fine ho aggiornato, anche se questo capitolo non mi piace molto, sono contenta che tu abbia apprezzato lo scorso capitolo. Una anzi più storie d’amore ci saranno sicuramente, ma non  ti dico tra chi! Heheh

Cherolain: sono contenta che la storia ti piaccia, di questo capitolo cosa ne pensi?

valecampy: grazie mille per i complimanti, sono contenta che ti piaccia, eh sì Alex è una combina guai, non per niente è la sorellina di Sirius, cosa ne pensi di questo capitolo?

asietta97: sono felice che ti piaccia, Alex è finalmente a scuola, cosa te ne pare?

Grazia mille a tutti

Baci Jessy!

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Capitolo 6
*** La ronda ***


La ronda

 

La giornata passò velocemente e la sera avevamo già un bel numero di compiti da fare, avevano ragione quando dicevano che il quinto era un anno davvero pesante.

“Ale sono quasi le nove, è meglio che tu vada a cercare la Evans o farete tardi” mi disse Hope.

“Certo, ora vado, ci vediamo domani ragazzi!” senza aspettare la loro risposta uscii dalla biblioteca, dove stavamo finendo un tema di Incantesimi e andai verso la sala comune in cerca della Caposcuola.

La trovai davanti al ritratto della Signora Grassa che mi aspettava.

“Sei quasi in ritardo” mi disse osservandomi.

“Quasi però, allora andiamo?” le chiesi con un sorriso, non ci eravamo mai parlate molto prima d’ora quindi non era il massimo passare due ore in compagnia di una quasi sconosciuta a cui per altro non sembravo stare molto simpatica.

Camminammo in silenzio per una buona mezz’ora, ormai i corridoi avevano cominciato a svuotarsi, trovavamo in giro soltanto raramente qualche studente dal quinto anno in su.

“Allora come è andato il primo giorno di scuola?” le chiesi per rompere il silenzio.

“Non molto bene, Potter non ha fatto altro che seccarmi per tutta la mattina” mi rispose lei.

“Non lo conosco molto bene, ma se è il migliore amico di mio fratello non dubito che sappia essere davvero esasperante” le dissi sinceramente.

Lei per la prima volta da quando era cominciata la ronda mi sorrise e cominciò a lamentarsi di James Potter, mi raccontò tutti gli scherzi che le faceva e i suoi continui inviti ad uscire mentre io la ascoltavo attenta.

Ad un certo punto le sfuggì anche un insulto rivolto a mio fratello e mi guardò colpevole.

“Non preoccuparti” le dissi allegra “Conosco molto bene mio fratello, e so quanto può essere insopportabile certe volte”.

“Sai all’inizio mi stavi antipatica soltanto perché pensavo fossi come tuo fratello” scherzò lei.

Io a quelle parole mi rabbuiai, non per quello che aveva detto ma perché pensai a Regulus, sapevo che Lily stava parlando di Sirius ma era stata vaga ed io avevo pensato subito a lui.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?” mi chiese Lily notando la mia espressione triste.

“No no tranquilla, non è colpa tua, ma tu hai detto che pensavi fossi come mio fratello ed io ho pensato a Regulus” non sapevo nemmeno io il perché glielo avessi detto, di solito non parlavo quasi mai di Reg, ma sentivo che lei poteva capirmi.

“Già, so cosa si prova ad essere odiati dai propri fratelli” mi disse con tristezza.

“Davvero?” le domandai curiosa.

“Sì, mia sorella mi odia da quando ho iniziato Hogwarts, ogni volta che ci vediamo l’unica cosa che sa fare è insultarmi, dirmi che cono un mostro” confessò con la voce che le tremava.

“Regulus invece ha smesso di parlarmi da quando sono stata smistata a Grifondoro, e i miei genitori da quest’estate hanno fatto lo stesso, almeno i tuoi sono orgogliosi di te”.

Mi guardò in silenzio senza sapere cosa rispondermi.

“Sai penso che in fondo siamo più simili di quanto pensiamo, amiche?” mi chiese tendendomi la mano.

“Amiche” confermai stringendola.

Continuammo a parlare per tutta la ronda, in fondo aveva ragione, avevamo moltissime cose in comune tra cui anche il talento in pozioni.

Ad un certo punto sentimmo un rumore alle nostre spalle, ci voltammo e ci trovammo di fronte cinque Serpeverde con un’aria tutt’altro che amichevole.

“Che ci fate fuori a quest’ora? State infrangendo il coprifuoco, cinquanta punti in meno a Serpeverde, vi conviene tornare nei vostri dormitori” disse loro Lily con voce sicura.

“Una SangueSporco che osa togliere punti a noi! Come ti permetti?” sibilò uno dei ragazzi, era alto capelli biondi  e occhi grigi e freddi, era Avery, settimo anno.

“Se non ti va bene che te li tolga lei, posso togliertene altri cinquanta io che ne dici?” gli chiesi gelida.

“Ma guarda chi c’è, la piccola Black, sei un prefetto ora?” mi chiese un altro dei Serpeverde, aveva i capelli castano scuro e gli occhi dello stesso colore, Rastaban Lestrange.

“Io sì, tu no e sei fuori oltre l’orario, ergo ha fatto bene a togliervi punti” gli risposi senza scompormi.

In un batter d’occhio ci trovammo tre bacchette puntate contro.

“Tu dovresti imparare a tenere a freno la lingua piccolina” sputò Nott rivolto verso di me, quanto lo odiavo, anzi quanto li odiavo, tutti convinti di essere superiori.

“Riponete le bacchette se non volete una punizione” disse Lily autoritaria.

“Una SangueSporco non può dare ordini a me!” le rispose Lestrange infuriato.

Lily ed io tirammo fuori le bacchette ma Avery sgattaiolò dietro di noi e ci colpì alle spalle disarmandoci.

Nott mi prese i polsi con una mano e mi sbattè contro il muro, con la coda dell’occhio vidi Avery fare lo stesso con Lily.

Cercai di liberarmi, ma senza la bacchetta non potevo fare molto lui era troppo forte per me.

“Fatela finita!” ordinò un’altra voce, una voce che conoscevo fin troppo bene.

“Ah, adesso difendi la sorellina Regulus?” gli chiese beffardo Lestrange.

“Ha ragione lui” intervenne Severus Piton “Se ci scoprono finiremo tutti nei guai”il suo sguardo indugiò un secondo su Lily,ancora bloccata e la cosa non sfuggì a Rastaban.

“Piton non dirmi che ti dispiace per la rossa” gli disse con scherno.

Piton lo fulminò con lo sguardo e poi senza dire una parola se ne andò.

“Dateci un taglio adesso!” riprese Regulus irritato.

Nott non gli diede ascolto e si voltò verso di me con una luce crudele negli occhi, le sue labbra erano ad un centimetro dalle mie,quando un raggio di luce rossa lo colpì e lo fece cadere a terra.

 

Note dell’autrice:

Perdono, perdono, perdono.

Avevo dette che non vi avrei fatto aspettare molto e invece l’ho fatto! Mi dispiace tantissimo!

Ma adesso mi farò perdonare, ci sono le vacanze e ho tutto il tempo per scrivere…Evviva!

Passando al capitolo, spero vi sia piaciuto anche se l’ho lasciato un po’ in sospeso, chi avrà lanciato l’incantesimo?

Mi raccomando RECENSITE!

Grazie a tutti quelli che leggono e seguono questa storia! Vi adoro!

Dal prossimo capitolo risponderò alle recensioni con il nuovo metodo perché è più pratico.

ClaireTheSnitch: Visto che ce l’ho fatta a pubblicare? Eh già Hope è proprio cotta di Sirius, ma a lui piacerà? Mi dispiace ma in questo capitolo Sir non c’è! Ti piace lo stesso?

asietta97: Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Di questo che ne pensi? Questa settimana credo che aggiornerò anche la storia su twilight… mi spiace per l’attesa.

EilanGiulia: Sono felice che ti piaccia! Grazie mille per i complimenti! Che te ne pare di questo nuovo capitolo?

valecampy: Sono felice che ti sia piaciuto, sì Alex è decisamente più matura del fratello! Di questo capitolo che ne pensi?

Baci Jessy!

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Capitolo 7
*** L'arrivo dei malandrini ***


L'arrivo dei malandrini

 

 

“Stai lontano da mia sorella!” urlò una voce furibonda.

Finalmente libera da Nott potei voltarmi, ma non avevo bisogno di guardarlo per sapere chi era. Avrei riconosciuto la sua voce anche fra mille: si trattava di Sirius.

Insieme a lui c’erano anche gli altri tre Malandrini: James si staccò dai compagni e si diresse verso Lily, scavalcando il corpo di Avery che era appena stato schiantato.

“Stai bene, Lily?” le chiese con dolcezza.

“Come stai Alex?” mi chiese Sirius, avvicinandosi a me.

“Bene” rispondemmo io e Lily all’unisono.

Mi guardai intorno, a terra c’erano Avery, Nott e Lestrange, tutti e tre schiantati, ma non c’era traccia di Regulus.

“Sirius hai… hai per caso visto Regulus?” gli chiesi, ma nell’istante in cui lo dissi me ne pentii, perché in un attimo la sua espressione preoccupata tornò furiosa.

“C’era anche Regulus qui?” mi domandò, cercando di controllarsi.

“Sì e anche Piton, hanno tentato di fermarli, ma poi se ne sono andati”

Alle mie parole anche James si arrabbiò.

“Mocciosus era qui?” mi domandò quasi urlando.

“D’accordo ragazzi, diamoci tutti quanti una calmata” intervenne Remus “Andiamo in dormitorio”

“Che… che ne facciamo di loro?” domandò Lily indicando i tre Serpeverde.

Sirius stava per dire qualcosa ma Remus lo precedette.

“Li lasciamo lì” affermò deciso “Non faremo loro niente!”

“Sei matto? Hai visto che volevano fare?” gli chiese James.

Lily gli mise una mano sulla spalla per calmarlo e lui annuì piano.

“Sirius finiremmo nei guai per niente! Per favore, andiamo nella Sala Comune” lo pregai.

Lui mi osservò in silenzio per un minuto, poi mi prese per mano e mi accompagnò fino al ritratto della Signora Grassa ancora schiumante di collera, mentre dietro di noi Remus sorreggeva Lily e James camminava in silenzio accanto a Peter.

 

Mattina.

 Finalmente era mattina: non avevo chiuso occhio per tutta la notte, dato che sia io che Lily eravamo rimaste in sala comune, per riprenderci un po’ dallo spavento.

Inutile dire che i Malandrini non ci avevano perse di vista un secondo; tremavo ancora al pensiero di ciò che sarebbe accaduto se non fossero arrivati.

Però almeno qualcosa di positivo era successo. Lily e James sembravano aver deciso di fare una tregua e provare a mettere da parte tutti quegli anni di insulti e rancori.

Sirius era ancora molto arrabbiato per quello che era accaduto, anzi era davvero furibondo con i Serpeverde, ma soprattutto con Regulus.

Avevo provato a dirgli che Reg mi aveva difesa, che non avrebbe permesso che mi facessero del male, ma non lo avevo convinto e non avevo convinto nemmeno me stessa; una domanda continuava a frullarmi per la testa: Regulus li avrebbe fermati?

Non lo sapevo, non ne ero per niente convinta.

Salii in dormitorio verso le sette del mattino, mentre Hope dormiva ancora. Mi diressi in bagno e mi guardai allo specchio: sussultai quando vidi il mio riflesso.

Ero davvero messa male, avevo gli occhi ancora rossi per il pianto, i capelli spettinati e delle pesanti occhiaie causate dalla notte insonne.

Non sarei mai potuta uscire in quello stato.

Un cigolio mi distolse dai miei pensieri: mi voltai e mi trovai di fronte Hope, che era ancora in pigiama e aveva l’aria assonnata.

“Ale! Ma dov’eri? Ti abbiamo aspettato fino a mezzanotte ma non arrivavi! Santo cielo ma che ti è successo?!” mi chiese sconvolta la mia amica.

Non ci pensai due volte e le raccontai tutto: non c’erano segreti tra noi, non ce n’erano mai stati.

Alla fine del racconto Hope mi abbracciò e provò a consolarmi, e incredibilmente ci riuscì, almeno in parte.

Mi affidai a lei, che riuscì a rendermi presentabile con qualche cosmetico e qualche incantesimo.

Mezz’ora dopo eravamo pronte per uscire: in Sala comune c’erano già molti studenti, compreso Andrew.

Ci dirigemmo verso di lui e Hope gli raccontò tutto, senza farsi sentire da nessun altro.

Appena ebbe terminato, anche Andrew, come mio fratello, era furibondo, ma entrambi capirono che non ne volevo parlare e a turno cercarono di distrarmi.

Le lezioni di quel giorno non furono il massimo, faticavo a stare attenta e non mi sentivo bene.

Tra tutti i professori l’unica che lo notò fu la McGranitt, che per tutta la durata della lezione continuò a lanciarmi occhiate fugaci.

Me lo sarei dovuto aspettare, lei notava sempre tutto di me, anche se con gli altri studenti non faceva lo stesso.

Durante il terzo anno, per chissà quale motivo un giorno mi aveva chiesto di aiutarla a correggere i compiti dei ragazzi del primo anno: io, stupita, avevo acconsentito e tra noi si era creato uno strano legame.

Dunque era normale che si accorgesse che oggi ero strana.

Alla fine della lezione con una scusa mi chiese di restare un momento.

“Qualcosa non va, signorina Black?” mi chiese,

Per un istante valutai l’ipotesi di raccontarle tutto, ma poi ci ripensai: avrei messo nei guai i Malandrini per niente, e poi che avrebbe potuto fare lei, eccetto dare loro una punizione?

“No professoressa, va tutto bene” le risposi con un finto sorriso.

Raccolsi la borsa da terra, ma facendolo scoprii leggermente il braccio e notai una cosa che prima mi era sfuggita: sui polsi si erano formati dei grossi lividi.

Li ricoprii in fretta, ma guardando la faccia della McGranitt mi resi conto che era troppo tardi.

 

Note dell’autrice:

Lo so, lo so, sono imperdonabile! Non avevo mai fatto passare tanto tempo tra un capitolo e l’altro, ma purtroppo un’orribile cosa, nota anche come scuola, mi ha tenuta moolto impegnata!

Spero che mi perdoniate e non vogliate uccidermi (anche perché se lo fate non saprete mai come andrà a finire la storia XD)!!!

E vi prego, lasciatemi un commentino!

Ah dimenticavo: Buon San Valentino a tutti gli innamorati!

Baci Jessy!

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Capitolo 8
*** Bugia o verità? ***


Bugia o verità? 

“Signorina Black, che le è successo?” mi chiese stupita la professoressa.

“Nulla” le risposi in fretta, e mi diressi velocemente verso la porta.

“Alexandra, torna qui!” mi ordinò la McGranitt.

Notai subito il fatto che fosse passata all’uso del nome al posto del cognome.

Seppur restia, tornai indietro e mi posizionai di fronte alla cattedra.

“Ho lezione professoressa, arriverò in ritardo” tentai di convincerla, ma già sapevo che era inutile.

“Di pure che ti ho trattenuta io” mi rispose. “Allora, che ti è successo?”

E ora? Meglio una brutta verità o un innocente bugia?

“Sono scivolata e mi sono fatta male, non è niente di grave” mentii triste. Se le avessi raccontato tutto, Sirius e gli altri sarebbero finiti in guai seri.

Non l’avevo per niente convinta, ma non fece in tempo a dire nulla perché entrò Vitious.

“Minerva, i tre Serpeverde si sono svegliati, stanno bene ma dicono di non ricordare nulla di ciò che è successo. Temo che non sapremo mai chi li ha schiantati” le disse velocemente.

Bene! Noi non avremmo detto niente di ciò che ci avevano fatto e loro non avrebbero detto niente su coloro che li avevano schiantati: eravamo in una situazione di stallo.

“Posso andare ,professoressa?” le chiesi approfittando della sua distrazione.

“Certo vai pure” mi rispose dopo una rapida occhiata.

In fretta uscii dall’aula e mi diressi verso la Sala Comune: ormai avevo perso un bel pezzo della lezione successiva, era inutile presentarsi a metà dell’ora.

Appena entrai notai che c’erano già tutti i Malandrini, insieme a Lily: che ci facevano lì durante le ore di scuola?

“Ale! Che ci fai qui? Non dovresti essere a lezione?” mi chiese Sirius.

“Potrei farti la stessa domanda” rimbeccai, con un sorriso.

“Stavamo parlando di quello che è successo” mi rispose Remus con dolcezza.

“A proposito di questo, la McGrannit si è accorta di qualcosa” dissi, e raccontai loro tutto il nostro discorso.

“Comunque, d’ora in poi non uscirete più da sole di notte!” sentenziò James.

“Potter, ho detto o fatto qualcosa che ti fa credere di poter decidere della mia vita?” gli chiese acida Lily.

Non la conoscevo bene, ma ero abbastanza sicura di aver visto un sorrisetto sulle sue labbra mentre pronunciava quelle parole: in fondo le faceva piacere che si preoccupasse per lei. Anche se non lo ammetteva neanche a se stessa.

“Sono d’accordo con James! Voi, da sole, non uscite più!” ribadì Sirius.

“Senti mio caro, solo perché sei il fratello maggiore non significa che puoi ordinarmi qualcosa, chiaro?” gli risposi sorridendo.

Ci ignorarono entrambe e continuarono.

“Non sarà poi un gran problema, basterà che durante le ronde tu e Remus rimaniate con loro, in fondo siete anche voi dei prefetti!” disse Sirius.

Mi infastidiva un po’ che mio fratello stesse decidendo per me, però da un lato mi sentivo meglio pensando che non mi sarei più trovata in una situazione come quella del giorno prima.

Inoltre avrei anche conosciuto meglio Remus, visto che ero sicura che a far compagnia a Lily durante le ronde ci sarebbe stato James.

Salutai tutti e andai in dormitorio; mancava ancora un po’ prima della fine della lezione cominciai i compiti per il giorno dopo, che erano piuttosto numerosi.

A pranzo mi raggiunsero Andrew e Hope e, dopo aver raccontato anche a loro il discorso con la McGranitt, andammo in biblioteca a finire i compiti.

 

In confronto al primo giorno, il resto della settimana fu tranquillo.

Continuavamo le lezioni, che diventavano sempre più complicate, e passavamo i pomeriggi in compagnia.

Anche la McGranitt aveva, fortunatamente, smesso di farmi domande anche se mi sembrava stesse tenendo sotto controllo tutti i miei movimenti, ma forse stavo diventando paranoica.

I tre Serpeverde uscirono dall’infermeria il giorno dopo, ma come avevamo fatto noi, non dissero niente a nessuno. Io non li avevo più incontrati dopo quella sera, mentre Lily e i Malandrini avevano purtroppo lezioni con loro.

Un pomeriggio riuscii anche a parlare con Sirius da sola e gli raccontai tutta la mia estate; lui non fece commenti, ma lo conoscevo abbastanza da poter capire che in realtà era molto arrabbiato. Anche lui mi raccontò le sue vacanze, che erano state di gran lunga migliori delle mie visto che le aveva passate tutte a casa di James.

Sembrava che l’incontro notturno con i Serpeverde avesse avvicinato ancora di più me e Sirius e stranamente anche James e Lily.

Entrambe passavamo molto tempo con i Malandrini, io trascinata in quel gruppo di matti da mio fratello, Lily invece da Remus, che avevo scoperto essere il suo migliore amico già dal quinto anno.

La settimana successiva io e Remus avremmo dovuto pattugliare i corridoi, per la prima volta insieme, speravo di non avere sorprese.

 

Note dell’autrice:

Avete visto che vi ho fatto aspettare poco questa volta?

Sono stata brava!

Sul capitolo ho poco da dire, non succede molto.

Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito e che seguono la mia storia!

Baci Jessy!

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Capitolo 9
*** Innamorata ***


Innamorata

I giorni volarono e la sera della ronda con Remus arrivò in un batter d’occhio, alle otto in punto uscimmo dalla Sala Comune e cominciammo a perlustrare i corridoi.

Per fortuna non c’era nessun Serpeverde in giro, i motivi potevano essere soltanto due: o i Malandrini li avevano spaventati, oppure stavano tramando qualcosa, la seconda ipotesi era la più probabile e non mi piaceva per niente.

La serata passò tranquillamente, mi divertivo assieme a Remus, era dolce e sensibile, ancora non capivo come avesse fatto a finire in mezzo a quel gruppo di folli anche noti come Malandrini.

Nel giro di poco tempo le sere con Remus diventarono parte delle mie giornate e la cosa mi piaceva più del lecito.

Adoravo passeggiare con lui per i corridoi parlando di tutto quello che ci veniva in mente, stare con lui era facile come respirare.

Eravamo grandi amici, ma temevo che per me stesse diventando qualcosa di più.

Così commisi un grave errore: chiesi un consiglio ad Hope.

Naturalmente lei aveva già notato qualcosa e lo stesso valeva anche per Lily, una sera mi trascinarono in camera e mi fecero un vero e proprio interrogatorio.

Alla fine arrivarono entrambe ad una conclusione: ero cotta di Remus.

Lily ringraziando il cielo si limitò a sorridermi e dirmi che secondo lei saremmo stati una coppia perfetta, la mia migliore amica invece aveva deciso di “aiutarmi” in che modo lo scoprii soltanto una sera di metà Novembre.

La Sala Comune era pressoché deserta c’eravamo solo io, Andrew, Hope, Lily e i malandrini.

“Remus hai da fare domani sera?” gli chiese Hope guardando il ragazzo negli occhi.

“No, non mi pare, ti serve qualcosa?” gli domandò lui curioso, anche gli altri avevano abbandonato le loro attività e stavano ascoltando la conversazione.

“Sì” gli rispose la mia amica con un sorriso.

Attendemmo tutti  che continuasse, cosa che però non fece, si divertiva un mondo a lasciarci sulle spine: lei e mio fratello sarebbero stati una coppia perfetta, avevano lo stesso modo di fare.

No, non potevo averlo pensato davvero, dopo tutta la fatica che avevo fatto a toglierglielo dalla mente! Dopo tutte le volte che avevo dovuto minacciare Sirius perché non approfittasse della cotta che aveva per lui!

“Possiamo sapere che cosa?” le chiese James curioso.

Hope tornò a guardare Remus che la stava ancora osservando e gli disse:

“Potresti dare ripetizioni ad Alex? Sai io ed Andrew siamo in punizione e lei è troppo timida per chiedertelo”.

Cosa? Come? Io ero troppo timida? Se proprio doveva inventarsi una bugia poteva trovarne una migliore, ma perché dovevo avere un’amica così?

Notai che mi stavano fissando tutti, i malandrini perplessi, Lily sorridente, Hope soddisfatta e Andrew…

No, Andrew non stava guardando me, stava squadrando Hope e non sembrava per niente contento.

“Hope, mia cara Hope, che significa che domani siamo in punizione?” gli chiese cercando, senza riuscirci, di non sembrare arrabbiato.

“Oh, non te l’ho detto? Lumacorno ci ha anticipato la punizione di sabato a domani, così potremo andare ad Hogsmade!” gli rispose allegra.

Qualcosa nella sua voce mi diceva che era stata lei a chiedere a Lumacorno di anticipare la punizione, ma non capivo il perchè.

“Ma io dovevo uscire domani sera!” si lamentò Andrew.

Hope fece spallucce e dopo aver augurato a tutti la buona notte andò a dormire, seguita a ruota da Andrew.

“Allora Lunastorta, darai ripetizioni alla mia sorellina?” gli chiese Sirius ricordandosi che Remus non aveva ancora risposto.

Ero abbastanza sicura che Sirius non avesse capito il motivo per cui Hope avesse chiesto a Remus di darmi ripetizioni, per fortuna aggiungerei.

“Certo, molto volentieri!” rispose Remus guardandomi come per chiedermi una conferma.

“Grazie mille allora, e buonanotte a tutti!” esclamai prima di dirigermi velocemente in camera.

“Ma si può sapere che ti è saltato in mente?” chiesi ad Hope appena entrata.

“Invece di arrabbiarti dovresti ringraziarmi, domani passerete tutta la sera soli soletti, e al momento giusto tu gli chiederai di venire con te ad Hogsmade!” mi disse lei con gli occhi che brillavano.

“D’accordo, ma era proprio necessario spostare la punizione che vi ha dato Lumacorno?” le chiesi.

“Certo! Io e Andrew vi terremo d’occhio, non vorrai che mi perda il primo bacio della mia migliore amica!” mi rispose felice.

Non era possibile, non poteva averlo detto davvero! Non solo pensava che io e Remus ci saremmo baciati (cosa che non sarebbe accaduta perché non pensavo nemmeno di invitarlo ad Hogsmade) ma credeva perfino che l’avremmo fatto davanti a lei!

Nonostante tutto mi sfuggì un sorrisetto, grazie ad Hope, io e Remus avremmo passato una sera da soli senza dover pattugliare i corridoi.

 

Note dell’autrice:

Ditemi la verità: Vi ho sorprese?

Spero di sì, ditemi cosa ne pensate del capitolo e della coppia Remus\Alex sono curiosa di sapere il vostro parere!

Spero che vi piaccia!

Baci Jessy!

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