Slytherin's eyes

di The Amandas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: La Casata dei diversi ***
Capitolo 2: *** Il Traditore, Il Fuggitivo, Il Sangue del Nemico, Il Signore Oscuro, L'Inizio e La Fine di tutte le Speranze ***
Capitolo 3: *** AVVISOLO ***



Capitolo 1
*** Prologo: La Casata dei diversi ***



La Casata dei diversi

“Selvaggia è solo una parola …
Non intendevo dire quello …
Quello che intendevo dire è …”
“Quello che intendi è: non come te.”
Pocahontas



Hogwarts: 1 settembre 1991

Pov Harry Potter


- Ehm … -

Harry Potter trasalì al suono di quella sillaba. Deglutì pesantemente e lanciò una lunga occhiata alla Sala Grande. Tutti gli studenti di Hogwarts avevano lo sguardo impaziente puntato sul piccolo Potter, in attesa che venisse Smistato.

Per un bambino di undici anni la pressione era davvero troppa, ma che cosa ci poteva fare? Lui era il Bambino Sopravvissuto. Ogni Casa della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts se lo sarebbe conteso se fosse stata necessaria una battaglia.

Quell’ehm non faceva che aumentare la tensione.

- Ehm … difficile, molto difficile. Vedo coraggio da vendere. -

Non sarebbe stato male stare tra i Grifondoro, fedeltà, coraggio, cavalleria … ma Harry non era certo di sentirsi al suo posto tra i rosso-oro.

- Vedo un’intelligenza spiccata. Sei molto acuto, ragazzo. -

Anche i Corvonero lo attiravano parecchio ma avevano tutti l’aria troppo snob per i suoi gusti.

- So che sei anche piuttosto paziente, hai la virtù della sopportazione. -

Era vero, dopo dieci anni passati con Dudley e dopo le tante umiliazioni subite ma tra i Tassorosso non si sarebbe mai e poi mai sentito sé stesso. La troppa gentilezza lo infastidiva.

- Eppure la tua virtù più grande è certamente l’ambizione. Vedo che desideri diventare grande, e puoi. E lo farai. Acutezza spiccata ma soprattutto grandi doti deduttive e gelida comprensione. Saresti perfetto nella Casa verde e argento. -

Serpeverde … Harry non voleva pensarci, dopo aver incontrato Draco Malfoy, dopo aver sentito certe storie da Ron Weasley e da Hagrid. Scorse gli occhi d’argento di Malfoy e quelli d’oro vecchio di Hermione Granger sui suoi.

Una gocciolina di sudore gelido colò lungo la tempia. Doveva opporsi.
- Non a Serpeverde, la prego … in qualunque altra casa ma … -

Il cappello lo interruppe.

- Sciocchezze. Non c’è altra Casa per cui sei più adatto, lo so io come lo sai tu. -

Il cappello prese fiato (“i cappelli prendono fiato?” Si chiese Harry.) e urlò.
- Serpeverde! -

Harry sospirò. Non aveva fatto in tempo ad opporsi, oppure il Cappello era davvero convinto … eppure stava con i verde-argento.
“Ma …” Pensò Harry. “Possibile che tutti i Serpeverde debbano essere cattivi. Io non mi sento cattivo. Draco Malfoy è antipatico, viziato e ha una vocetta irritante ma non è di certo cattivo.”

Erano i modesti pensieri di un undicenne che si andava a sistemare al tavolo dei verde argento proprio accanto al bambino biondo, antipatico e viziato a cui aveva appena pensato. Appena seduto Draco gli rivolse un ghigno strano.

- Credo di doverti riproporre la mia offerta. Ormai siamo compagni di Casa, essere nemici sarebbe un danno per entrambi, non credi?-

Harry ci pensò su. Dopotutto era tipico dei Serpeverde valutare le situazioni in base al grado di convenienza. E poi Malfoy … ehm Draco aveva ragione: non c’era motivo di essere nemici.

Questa volta fu Harry a porgergli la mano. E questa volta Draco la strinse.
- Ricominciamo dall’inizio: piacere, Harry James Potter. -

A Draco scappò un risolino, poi rispose.
- Felice di conoscerti … sono Draco Lucius Malfoy, spero che diventeremo amici. -

Pov Severus Snape

L’acido professore di Pozioni appoggiò distrattamente il mento su una mano. Lo aveva sempre annoiato lo Smistamento, un appello prolungato che distruggeva amicizie nascenti per via di una qualche rivalità tra le Case.

Ma chi voleva prendere in giro … Grifondoro, Corvonero e Tassorosso legavano benissimo. Era la sua casa quella degli emarginati, quella degli incompresi, quella dei diversi, quella dei … cattivi. Era la Casa odiata per eccellenza, infatti tutti odiavano i Serpeverde, a pensarci bene.

Tutti odiavano i Serpeverde, perché non erano come loro. Era la casa verde-argentato quella protetta da solide barriere, che solo i suoi studenti potevano oltrepassare.

Era un sistema discutibile, ma chi era lui per pensarci?

Vide il gruppo di bambini sfilare davanti a lui. Avrebbe riconosciuto quel volto tra mille, quegli occhi … smeraldini, brillanti, profondi, esattamente come i suoi.

Ma il volto, i capelli, il corpo … quell’Harry Potter era la copia sputata di suo padre, di James. Probabilmente era come lui: superbo, arrogante, irrispettoso delle regole. Non aveva un buon ricordo di lui: talmente altezzoso da credere di porsi al di sopra di tutto e tutti, delle regole, dei professori, di lui.

Sospirò alla vista di un nuovo provetto bulletto Grifondoro che sorrideva a quella che doveva chiamarsi Hermione Granger e al figlio di Weasley. Uno dei tanti. Già i suoi fratelli maggiori gli avevano creato abbastanza problemi in tre anni …

- Ehi, Severus, ti consiglio di prestare attenzione. - Mormorò Dumbledore, rivolto a lui.

Il moro professore obbedì mentre osservava Potter sedersi sullo sgabello e aspettare il giudizio del Cappello. Ci furono numerosi istanti di suspance. Severus li visse con apatia. Era il figlio di Potter, certamente Smistato tra i Grifondoro, i buoni, gli eroi per eccellenza.

- Serpeverde. - Dichiarò il cappello e le sopracciglia di Severus ebbero un lieve fremito.

Un Potter tra i Serpeverde? Che socializzava con Malfoy, con Draco Malfoy! Ma se prima li aveva visti Nascose il volto tra i capelli unti e neri per mascherare lo stupore.

Sarebbero stati sette anni molto interessanti.


ANGOLO AUTRICI :
Salve, credevate di esservi liberati di noi? (Risata malvagia generale). Muhahahaha e invece siamo qui, proprio noi, Lil Romantic Girl e Mandy Romance. Speriamo che la storia vi abbia incuriosito. Personalmente non abbiamo mai digerito Harry Grifondoro, noi che siamo Slytherin fino alla fine. Così abbiamo preso Harry e gli abbiamo fatto un bel discorsetto (“Se non finisci a Serpeverde ti Cruciamo”). Alla fine l’abbiamo Obliviato (che ci volete fare) e abbiamo corrotto il Cappello. Ora godetevi la nostra ennesima pillola di follia chiamata anche storia, lasciate un commentino e divertitevi.
Un bacio in anticipo dalle Amandas.

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Capitolo 2
*** Il Traditore, Il Fuggitivo, Il Sangue del Nemico, Il Signore Oscuro, L'Inizio e La Fine di tutte le Speranze ***


- Questa è la fine di tutta la speranza
di perdere il bambino, la fede
di dar fine a tutta l’innocenza
di essere qualcuno come me
questa è la nascita di tutta la speranza
di avere tutto quello che avevo una volta
questa vita non perdonata
finirà con una nascita
End Of All Hope-Nightwish



Il Traditore, Il Fuggitivo, Il Sangue del Nemico, Il Signore Oscuro, L'Inizio e La fine di tutte le speranze

Cimitero di Little Hangleton: 24 giugno 1995
Pov Harry Potter

La posizione in cui le sue mani erano costrette non avrebbe potuto essere più scomoda. La grossa tomba di pietra premeva contro gli avambracci mingherlini che l’adolescenza gli aveva appioppato e la corda di spesso silicio gli graffiava i polsi.

Sapeva che sanguinavano, lo sentiva.
Provò a divincolarsi di nuovo ma erano terribilmente strette, e gli faceva male persino muoversi.
Strinse i denti, fino a sentirli scricchiolare inquietantemente, per poi inumidirsi le labbra secche con la lingua sporca di sangue.

Avvertì un liquido intorno alle labbra rappresarsi e seppe di essersele imbrattate.
Come se non sembrasse abbastanza trasandato, con i capelli corvini impolverati e ancora più scompigliati del solito, gli occhi socchiusi, il volto sporco di cenere e la gamba pulsante, da cui colava un vischioso liquido vermiglio, disegnando sul prato verdognolo astratte e macabre ragnatele.

L’immagine era resa ancora più macabra da un calderone tondeggiante che oscuro svettava sul cielo grigio fumo e dalla figuretta grassoccia e incappucciata dell’uomo che Harry sapeva essere Wormtail.

Strinse le labbra ancora di più al ricordo di quella serata in cui, un anno prima, il codardo se l’era data a gambe. Un solo attimo di distrazione e aveva visto un topo svignarsela e non tornare.

Ricordava lo sguardo di Draco e Blaise quando erano tornati ad Hogwarts senza Pettegrew …

Foresta Proibita: 20 giugno 1994
Pov Harry Potter


Sirius Black e Remus Lupin avevano la bacchetta puntata su quell’infimo traditore di Pettegrew … Harry ancora non poteva crederci.

Per mesi aveva riempito di odio la persona sbagliata, tutta colpa sua, di quel topo infame, che tremante implorava pietà … perdono.

Remus e Sirius guardavano lui, i due Serpeverde dietro di lui.
Draco stringeva convulsamente il suo avambraccio, mentre Blaise si mordicchiava il labbro con aria impassibile. Non che la copertura servisse a tanto, visto che tra i tre Harry era il più basso. Lui e il moro si passavano pochi centimetri, ma Draco era così alto da sfiorare i suoi capelli con il mento.

Sirius e Remus continuavano a fissarlo, in attesa. Ma Harry non voleva che morisse adesso, con una semplice maledizione. No, doveva soffrire, doveva perire. Doveva pagare per la vita in cui l’aveva costretto.

- Voglio che muoia adesso, ma lentamente. - Disse a fior di labbra, ma anche se mormorava i due uomini compresero, e quelle parole calarono come una lama di pesante acciaio con uno strascico di silenzio quasi palpabile.

Draco allentò piano la presa, mentre Blaise si fece avanti senza fiatare. Solo Pettegrew piangeva, implorava. Si aggrappava alle gambe di Remus senza pudore.

Supplicava.
Prometteva.
Bastardo.
E, a quel punto, dalla finestrella posta sulla destra della Stamberga Strillante filtrò un debole raggio argenteo. E fu la fine. Remus iniziò a tenersi lo stomaco con le mani, respirava a fatica, tossiva.

- Remus cosa … - Mormorò Black ma in un momento capì e aggiunse, nel panico.
- Scappate! -
Harry non fece in tempo a chiedergli niente, che Draco e Blaise già lo trascinavano lungo lo stretto cunicolo che portava al Platano Picchiatore.

- Aspettate, Snape! - Urlò mentre si divincolava dalla presa e correva a perdifiato verso quella porta scassata. Ciò che vide lo sconvolse. Il corpo di Remus si era ricoperto di peli castani, il volto allungato e le zanne bianche e scintillanti alla luce della timida luna. Sirius era diventato un cane nero come la notte e combatteva furiosamente contro l’animale che Lupin era diventato.

Il corpo di Snape spiccava, abbandonato sul pavimento, accanto a Sirius che stranamente sembrava … proteggerlo. Harry si riscosse quando sentì quello che era stato Lupin ululare alla finestrella e prese tra le braccia il corpo di Severus, caricandoselo in spalla. Ripeté il percorso verso i suoi amici all’inverso, trovandoli proprio dove li aveva lasciati, un po’ scarmigliati ma comunque vivi.

- Correte! - Urlò, senza accorgersi di ciò che gli capitava attorno. Teneva ancorato alle sue spalle il corpo dell’insegnante senza rendersi conto di quanto pesasse, concentrato solo su quella luce rettangolare che era l’uscita.

I tre ragazzi si gettarono fuori come se fosse stata la salvezza, e, in effetti lo era. Harry inspirò con sollievo la fresca aria della notte, chiudendo gli occhi per assaporare quel gusto che aveva creduto di non poter provare mai più.

- Che facciamo von lui? - Borbottò Draco, con il fiatone, indicando il professore che Potter aveva momentaneamente appoggiato per terra.

Che fare? Harry l’aveva stordito solo perché stava cercando di fare del male a Sirius e sarebbe stato troppo lungo spiegargli. Comunque il professore sarebbe stato fiero di lui, aveva agito con calma e logica in quel momento e aveva compiuto quell’incantesimo per quanto gli pesasse.

E anche in quel momento, con la gelida logica Serpeverde agì.
- Facile: innerva! -


Pov: Severus Snape

Quando il pozionista aprì gli occhi la prima cosa che vide fu il volto aguzzo e pallido dagli zigomi marcati di Potter. I capelli color del buio incorniciavano quel viso dandogli un aspetto così oscuro che gli occhi verde smeraldo, brillanti come pietre preziose, parevano stonare.

- Tu. - Borbottò.
- Mi dispiace, professore. - Mormorò Harry, con lo stesso sguardo dispiaciuto assunto dai suoi amici.
- Ma dovevo. -
Severus strizzò a fatica gli occhi neri per visualizzare meglio quella figura così dolorosamente familiare. Stava per ribattere ma un groppo in gola lo bloccò mentre parlava, causandogli un attacco di tosse fortissima.

Fu mentre si contorceva che lo vide.
La parte superiore della tunica di Azkaban stracciata mostrava il suo petto muscoloso, tornito e pallido. Il profilo del collo taurino ma elastico era incorniciato dai ribelli ricci castani e la barba incolta faceva capolino su quel viso così squadrato.

Si reggeva il braccio destro con il mancino e le labbra erano piegate in una smorfia dolorante.
E il cuore di Snape ebbe un sussulto, fino a che non rammentò ciò che Black aveva fatto. Aveva ucciso Lily … meritava la morte.

Voleva inseguirlo e ucciderlo con le sue mani ma, mentre si alzava lo vide guardarsi oltre la spalla ed iniziare a correre, verso un punto indefinito.
Ed Harry lo stava seguendo, lo stava inseguendo.
- Sirius … fermo! - Urlava il ragazzo.

- Potter … - Borbottò, con la voce roca. - Fermati, quello è un assassino! - Fece, con un urlo rauco che riecheggiò tra alberi fastidioso come unghie sulla lavagna.

Notò che Potter non lo stava ascoltando, che lo inseguiva chiamando a gran voce il suo nome. No, non poteva permettere che morisse, non adesso, il figlio di Lily …

E Severus si lanciò all’inseguimento, senza badare al fiato che mancava, al groppo in gola che si faceva più stretto, pesante e alle urla che Malfoy e Zabini gli lanciavano.

- Snape, è innocente! -
- Era il topo, Snape! -
Continuò ad inseguire Potter e Black, avvicinandosi sempre di più alla zona del lago nero. Ghignò perfidamente. Sapeva che lì risiedevano di Dissennatori. Finalmente quell’assassino avrebbe avuto quel che merita. E fu in quel momento che inciampò.

In un topolino color cannella, che correva spaurito. Si ricordò in quell’istante dell’affermazione di Zabini … il topo … il topo. Lo prese in mano e fu allora che lo riconobbe.

Avrebbe potuto riconoscere quello sguardo ovunque, quegli occhi acquosi e spauriti. E gli mancava un dito … Severus mollò l’animale appena avvertì quei denti aguzzi conficcarsi nella carne e causargli un dolore lancinante.

Avvicinò la mano alla bocca e assistette impotente alla fuga del maledetto.
Il vero omicida di Lily.
Il vero destinatario della sua rabbia.
- Expecto Patronum! -
Severus si tirò in piedi a fatica, stordito e dolorante com’era, e si avvicinò piano dove aveva sentito pronunciare l’incantesimo. I suoi occhi corvini si allargarono di fronte a quella visione.

La bacchetta di Harry, stretta tra quelle dita pallide e affusolate, svettava bianca in mezzo a quel nero cielo di Dissennatori. Un cervo argenteo li teneva lontani dalla figura minuta del giovane Potter e da quella muscolosa ma esanime di Sirius Black.

Sirius … non aveva mai avuto modo di conoscerlo davvero. Da ragazzini l’aveva sempre visto come l’ombra di James, l’odio che provava per lui si estendeva anche al giovane Black.

Poi l’aveva considerato responsabile della morte di Lily Evans.
Ma chi era davvero? Non aveva mai avuto davvero l’occasione di conoscerlo …
“Severus, che ti succede?” Gli sussurrò bonaria la voce di Lily nella sua testa.
Si riscosse, che stupido, non era da lui perdersi in simili riflessioni nettamente femminili. Severus si fece avanti proprio mentre vedeva i Dissennatori allontanarsi sotto la morsa del cervo d’argento.

E riprese la sua maschera di freddezza.
- Ottimo lavoro, Potter. -
- Snape … Sirius … -
- Sì. - Lo zittì, con la voce che pian piano tornava. Il ragazzo lo fissò con profonda gratitudine e gli porse un sorriso stanco che pareva quasi una smorfia.

E tornarono ad Hogwarts, dove per fortuna li aspettava soltanto Draco. Aveva in volto un’espressione preoccupata che si rilassò appena vide Harry che trasportava Sirius.

- Blaise è andato in dormitorio, volevo … -
- No, aspetta … dobbiamo farlo scappare. -


Hogwarts: Torre di Astronomia
Pov Harry Potter:

Il cielo si stava ormai tingendo di nero attraverso il balcone della Torre di Astronomia. Era stato difficile rianimare Sirius e, allo stesso tempo non farsi scoprire dagli insegnanti ma quello era un orario poco frequentato e raramente Harry, Draco e Sirius avevano dovuto nascondersi.

Severus aveva appellato una scopa e l’aveva posta a Black con uno sguardo strano, quasi rispettoso. Sirius aveva ricambiato con un’occhiata stranita e, dopo essere salito sulla scopa si era rivolto ad Harry.

- Ti rivedrò? - Mormorò Harry, con voce apparentemente inespressiva.
- Forse … vivrò da latitante per il momento. - Gli rispose Sirius, mettendosi comodo sulla scopa e iniziando a prendere quota.
Harry annuì, silenzioso. In realtà un po’ gli bruciava, aveva pensato che avrebbe potuto scagionarlo, quando stavano per torturare Pettegrew. Si diede dello stupido illuso per averlo pensato e cercò di pensare ad altro, come alla scusa che avrebbero dovuto rifilare a Weasley per il suo topolino.

- Harry! - Chiamò Sirius dall’alto, e il giovane Potter alzò il capo, interessato.
- Prima di partire posso farti una domanda! -
Harry annuì pesantemente.
- Come mai saccheggiando il dormitorio Grifondoro non ti ho trovato?! -
Harry ghignò e gli rifilò uno sguardo da perfetto Salazar. - Perché sono stato smistato a Serpeverde! - Urlò e non riuscì a scorgere il volto di Sirius dopo che gli ebbe dato quella risposta.


Cimitero di Little Hangleton: 24 giugno 1995 Pov Harry Potter:

Harry non riuscì a trattenere un urlo appena la lama del coltello incontro il suo braccio, facendone colare lo stesso liquido vischioso che continuava la sua corsa attraverso la sua gamba.

La lama era di un gelo sorprendente e, allo stesso tempo, bruciava così tanto.
Quando il fiato già razionato terminò, Harry si morse forte il labbro, finchè sangue non colò anche da quello, bagnandogli ancora di più la lingua e il palato e colando silenzioso lungo il mento aguzzo.
Sospirò e ansimò pesantemente appena quella lama si fu allontanata, e strinse le labbra mentre Wormtail faceva cadere gocce di sangue vermiglio, brillanti come piccoli rubini sotto quella pallida luna, nel calderone.

- Sangue del nemico … preso con la forza … risanerai il tuo avversario. -
Harry continuò ad ansimare, a corto di fiato per il dolore, mentre Pettegrew calava piano un fagotto di stracci nel calderone. Il braccio e la gamba pulsavano e quest’ultima aveva raggiunto un’orrenda tonalità rosso scuro per il sangue rappreso.

Per la prima volta il terrore atavico e oscuro invase le sue vene come sangue nero e dannato, mettendo a dura prova le barriere emotive che aveva creato.

Per fortuna erano abbastanza forti da non poter essere sfaldate e mantenne un’aria di pacata fatica di fronte al ritorno dell’Oscuro Signore.

Intanto rifletteva e capiva che era stato tutto programmato, fin da quando avevano trovato il suo nome nel Calice di Fuoco, affiancato a quello di Cedric Diggory.


Hogwarts: Sala Grande
7 settembre 1994
Pov Harry Potter:


- E per Hogwarts … Cedric Diggory, di Tassorosso! - Harry appoggiò piano la guancia sulla mano, sostenendola grazie al gomito posato sul tavolo dei Serpeverde. Sapeva che avrebbe dovuto imparare a mascherare anche quello sguardo e anche quel rossore sulle guance ma al momento erano ancora reazioni involontarie, difficili da controllare.

Non aveva mai immaginato di essere omosessuale … insomma … non aveva mai immaginato l’amore e basta. Ma aveva capito cosa intendeva Pansy in tutte quelle riflessioni melense che faceva quando lo aveva visto: Volto squadrato e zigomi pronunciati, capelli castani e ribelli dai riflessi rossicci, labbra sottili e fragili che avrebbe tanto voluto toccare …

All’inizio si era vergognato di quella che aveva riconosciuto subito come una cotta, non perché Cedric fosse un ragazzo (si sentivano riecheggiare in tutta Hogwarts voci che lo collocavano dall’altra sponda) ma perché era un Tassorosso.

Aveva pensato spesso che fosse un mollaccione come i suoi compagni di casa, troppo emotivo o troppo gentile. Invece no. Durante i loro pochi incontri a scuola gli sembrava di essere riuscito ad inquadrarlo ed era … a posto.

C’era sempre quella strana luce negli occhi che lo rendeva terribilmente magnetico anche quando aiutava una studentessa del secondo anno a raggiungere il suo dormitorio.

Sembrava quasi che facesse tutto per sedurre, per colpire e questo rendeva anche azioni che normalmente Harry avrebbe giudicato troppo buoniste degne di non essere prese in giro.

Si concentrò e cercò di distogliere lo sguardo dal modo in cui muoveva le mani, sentendosi una ridicola ragazzina, e spostandolo invece su Dumbledore che aveva iniziato il discorso da inizio del Torneo.

Ad un certo punto una luce rossastra catturò la sua attenzione e, successivamente quella di tutti gli altri. Il vecchio preside prese tra le dita il frammento di pergamena che era fuoriuscito dal Calice.

- Chissà cosa c’è scritto … - Gli sussurrò Draco all’orecchio, mentre Harry fissava impassibile quella mano.

"Me lo chiedo anchio..." pensò Harry.

Alla fine Dumbledore lesse e, aggiustandosi gli occhiali a mezzaluna declamò:

- Harry Potter! -

"Oh merda"


Cimitero di Little Hangleton: 24 giugno 1995

Pov Harry Potter


La figura dell’Oscuro Signore era pallida e scheletrica. Il collo esile sosteneva quello che sembrava più un cranio ricoperto di pelle innaturalmente liscia e bianca che una testa normale.

Gli occhi serpentini facevano capolino rossi e malefici, in perfetto equilibrio con il naso schiacciato e le sottili labbra grigiastre.

Le mani innaturalmente magre, dalle dita lunghe come aghi che Harry aveva visto solo maneggiare da zia Petunia, stringevano la bacchetta quasi con delicatezza e quel corpo così magro, così scarno e serpentino era infagottato in una tunica di seta nera lucente.

Al dolore ormai sordo della gamba e a quello lancinante del braccio si aggiunse in fretta un nuovo dolore ancora più bruciante degli altri proprio in corrispondenza della cicatrice.

Harry si morse nuovamente le labbra a sangue, mentre tutto il terrore si trasformava immediatamente in furia, in desiderio di porre fine all’esistenza di quella creatura maledetta con le sue stesse mani …

- Harry … - Mormorò dolcemente quello, mentre posava un dito artigliato sulla sua fronte e rendeva ancora più lancinante il dolore. Ed Harry non poté fare a meno di urlare, per il dolore, ma soprattutto per la rabbia … la furia, il desiderio di distruggerlo.

Lo sentì parlare ma non volle ascoltarlo, aspettò solamente che il dito si allontanasse dalla sua cicatrice e che la sua figura esile e malefica si facesse meno nitida man mano che si avvicinava ad un corpo esanime abbandonato sul prato grigio-verde del cimitero.

- Oh, poverino … - Mormorò, rivolto a lui. - Ti piaceva, vero Harry? -
Il cuore già gelido del giovane Potter ebbe un sussulto alla vista di Cedric con gli occhi vuoti, ormai privi di quella luce che tanto lo aveva contraddistinto.
Si disse che avrebbe dovuto saperlo, che l’aveva visto, che doveva conservare il sangue freddo anche in quella situazione disperata …

Eppure non poteva fare a meno di ricordare con un tuffo al cuore che cosa era successo qualche ora prima dell’inizio della terza prova, dopo la pausa pranzo … proprio con lui …


Giardini di Hogwarts: 24 giugno 1995
Pov Harry Potter:


- Ti ringrazio per essere venuto. - Mormorò Cedric, appoggiando la schiena ad una delle colonne. Harry si sforzò di mantenere il sangue freddo anche sotto quello sguardo e rispose impassibile:

- Non vedo perché sarei dovuto mancare. -

Il Tassorosso rise di gusto, inclinando lievemente di lato e facendo scivolare quei fili di rame lungo la tempia e la fronte. Illuminati dal sole parevano quasi bronzei.
Harry si riscosse e si schiarì la voce per farsi notare.

- Ridi di me? - Borbottò in tono acido.

Attese che quello sguardo così lucente si posasse di nuovo su di lui, prima di osservare quella bocca che gli rispondeva inclinandosi in un sorriso sornione.

- Certo che no. - Gli sussurrò all’orecchio, prendendogli la mano.

Vi posò un bacio leggero che lo fece rabbrividire. Mai prima qualcuno gli aveva riservato un gesto così intimo e, per la prima volta dopo tanto tempo, Harry aveva perso l’autocontrollo, non sapeva più che fare …

- Certo che no … - Ripeté, prima di avvicinarsi un po’ di più, usando l’altra mano per prendergli la guancia. Si portò con lentezza il volto sul suo e unì le loro labbra come se maneggiasse qualcosa di infinitamente delicato.

Harry si lasciò andare e arrossì di fronte a quel contatto, strofinando le labbra su quelle di Diggory, assaporando quel gusto nuovo, quell’esperienza nuova, quel sentimento nuovo.

Per la prima volta nella sua vita si sentiva completamente in sintonia con qualcuno, sentiva che non c’era bisogno di ghiaccio, di maschere, di Case … gli sembrava che tutto fosse così inutile.

In quel momento c’erano solo lui e Cedric, che sfiorava delicato con la lingua le sue labbra, senza forzarlo. Insomma, sembrava che tutto fosse così perfetto … che sarebbe andato tutto bene … che poteva avere speranza …

"Ma troverò mai pace?"

- No Harry...non troverai mai la pace, o almeno non ora...-

Hogwarts, 24 Giugno 1995
POV Sibilla Trelawney


L'anziana professoressa Trelawney teneva il suo sguardo sulla sua sfera di cristallo, sulla quale immagini sconnesse si proiettavano davanti agli occhi deliranti della veggente.

La donna dondolò la testa davanti a quelle immaggini e gracchiò con voce febbrile:

-L'Oscuro Signore sta tornando, si nutre del sangue del suo nemico...ma il suo nemico ha un asso nella manica...il ragazzo dagli occhi mortali non è debole...egli ha le tenebre nel cuore...è arrivato il giorno...l'inizio e la fin della speranza.-

La professoressa ansimò pesantemente, prendendo fiato dalla bocca e stringendosi la mano al petto. Alla fine gli occhi le si chiudero e perse conoscenza.

Angolo Amandas:
Salve popolo di EFP, siamo Lil Romantic Girl e Mandy Romance, ovvero...le Amandas!!
Questo nuovo capitolo è stato particolarmente difficile da scrivere e speriamo che non vi abbia confuso le idee. Se avete commenti...recensite!!XD
Ed ora,io Mandy, metto le risposte alle recensioni perchè Lil è stanca morta dopo tutta questa pappardella:
Piccola Vero: Ciao! Io e Lil siamo felici che la storia ti abbia ispirata. Severus è anche uno dei nostri personaggi preferiti, lo adoriamo! Speriamo ti piaccia anche questo cap!
lumamo64: Cara Luisa, siamo contente che tu voglia seguire questa storia e ti diciamo subito che non abbiamo la minima intenzione di lasciare questa storia incompleta. Grazie per la rec.
Uchiha_chan: Io e Lil ti ringraziamo per i consigli, infatti ci siamo impegnate per mettere descrizioni e introspezioni il più possibile. Poi diciamo che questa storia ha uno sfondo amoroso che però è a parte. La vera essenza della storia è l'essere Slytherin di Harry e il personaggio di Snape. Grazie per la recensione!

Lucky McHale:Grazie per la rec, ci ha fatto piacere!
Bellas: Allora, inanzitutto grazie per il commento. Poi ti dico che anche noi amiamo Harry a contatto Draco. Ed infine io e Lil aggiungiamo che, per quanto riguarda la scrittura, sia dal mio pc che da quello di Lil, la scrittura è grande. Forse è un problema del tuo pc...non so, comunque io e Lil la vediamo grande.
Hollina: Allora Hollina, io e Lil amiamo il tuo nick (è così tenero <3) e ti ringraziamo per la recensione e i bellissimi complimenti. Mercì!
honey8: Ciao! Allora, io e Lil ti ringraziamo e ti diciamo che, dopo il quarto anno, Sev si avvicinerà di più ad Harry. Grazie ancora!
deli2410: Cara Giada, eccoti qua il nuovo cap, speriamo ti piaccia quanto il primo!

Ringraziamo chi ci preferisce, chi ci segue, chi ci ricorda e chi ci recensisce, al prossimo cap!

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Capitolo 3
*** AVVISOLO ***


AVVISOLO (Capitolo + avviso, sì lo so, siamo grandi ... *cantano i grilli* per favore, basta con i complimenti ...)

Allora, puffoli, non è che ci piaccia dover postare capitoli inutili (in realtà a Lil piace ma ... lasciamo perdere Nd Mandy) o che non ci piaccia ascoltare i vostri meravigliosi commenti (ma non si ascoltano, quindi ... Nd Lil). Il fatto è che gestire un'account in 2 è complicato, per completare un capitolo ci vuole molto.
Vi avvisiamo che la storia è MOMENTANEAMENTE SOSPESA e che Mandy è attesa alle cassa 5 *Mandy alza gli occhi al cielo* sì, lo so, quando le scrivo io (Lil) le note non sono serie, nemmeno con i professori.
Entrambe abbiamo da studiare, abbiamo i nostri affari, le nostre long, Lil ha Draco nud.... ehm, no, magari no. Comunque per un pò non potremmo aggiornare con The Amandas ma seguite le storie che scriveremo singolarmente, giusto per accertarvi che non siamo morte (e che ne sapete? NdLil).

Vi mandiamo un grosso bacione, con affetto Lil e Mandy.
(Dai, Avvisolo è una genialata, un commentino ce lo meritiamo Nd Lil & Mandy) Ciaooo, alla prossima ...

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