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-non avrei pensato di
sentirmi…non per lei almeno…credevo che solo una persona potesse darmi tanti
sorrisi,tanto tormento nei miei sogni,tanta felicità
che mi increspava il volto come un idiota ogni volta che vedevo i suoi occhi…invece
ora no…c’è un’altra persona nella mia mente e nel mio cuore….peccato…peccato
che non gliel’ho potuto dire prima che era importante per me….e ora?che
accadrà?-
TORNAIMO INDIETRO…
Era estate alla città e i
ragazzi avevano appena finito di fare la terza media
ed erano finalmente in vacanza.
Il Sole entrò in una
stanza poco illuminata, dove delle tende ricoprivano la finestra…il Sole entrò dentro la camera colpendo il volto di un bel ragazzo dai
capelli blu e dalla pelle chiara. Aprì lentamente i suoi occhi castani e poi si
alzò tranquillo: ormai era cresciuto,non aveva più qui
lineamenti da bambino, ormai era un ragazzo…un bel ragazzo;era decisamente più
alto e lo sguardo intenso. Zick era ai piedi del
letto intento a pensare le cose che avrebbe fatto in
quella giornata.
Erano stati duri gli
esami ma ora era finito…tutto era finito.
Zick si alzò per farsi una breve doccia.
Alla finestra difronte, una graziosa
dai capelli arancioni si era già svegliata e si stava cambiando anche lei:
anche lei non era più una bambina, ma una ragazza dal volto maturo e non più
rotondo e, con dei bellissimi occhi castani e le forme del corpo di una ragazza
. Elena era una ragazza molto corteggiata ma lei non ci badava molto a queste
cose…non ancora almeno.
I due amici si incontrarono come stabilito al bar dietro l’angolo dopo
un’ora e poi cominciarono la loro passeggiata. Chi li vedeva insieme dicevano
che erano una coppia molto graziosa, ma loro non ci badavano e continuavano a camminarono come nulla fosse. Elena avevaun bicchiere di
aranciata in mano e teneva lo sguardo chino verso terra.
-Elena…è tutto a posto?-
-cosa?-chiese lei
tornando da chissà quale mondo.
-dicevo se era tutto a
posto.- ripeté
-oh….si
si certo va tutto bene stavo solo pensando…-
-qualcosa ti turba?-
Elena sussultò.
-guarda che me no sono accorto.- disse Zick inarcando
una sopracciglia.
Elena taque.
Se ne era accorto? cavolo doveva restare un segreto…
pensò.
-niente…- sussurrò la
ragazza stringendo la lattina tra le mani.
-Elena è da un po’ che ti comporti in modo strano e tu
non ti confidi più con me…cosa ti è successo?-
Lei lo guardò colpevole. Non
poteva dire niente…doveva stare zitta per il bene di entrambi. –niente Zick, ok? Non posso avere i miei problemi senza che tu ti impicci una volta tanto?-urlò la giovane.
-va benen
scusa se mi preoccupo per la mia amica!- fece lui urlando a sua volta.
-bhe non dovresti!ora
vadociao.- e
se ne tornò a casa lasciando il povero ragazzo arrabbiato e da solo. –valle a
capire le donne.- e rimase da solo.
Cosa sarà mai accaduto ad Elena?...
Il mio primo capitolo su Zick
/Elena…ragazzi è la mia coppia preferita andate piano
con i commenti. spero che vi piaccia. A presto^^
Elena stava correndoverso sud, dove si
trovava la spiaggia…correva insieme ad un segreto.
Torniamo indietro di
qualche giorno per scoprirlo…
Elena aveva appena finito
i suoi esami e si sentiva elettrizzata dal godersi un’estate senza compiti…dove
avrebbe potuto rilassarsi in pace e senza stress.
Quel giorno però ,oltre a essere felice era anche molto triste: non era
stata invitata alla festa dei domatori dove Zick
sarebbe andato;Elena si stava rendendo conto di quanto lei e lui erano diversi
e ogni giorno era come se si aggiungeva un mattone al muro che si stava creando
tra di loro.
Non voleva. Non voleva
che quel muro si creasse…sarebbe stato troppo duro da sopportare…ma non poteva
negare neanche a se stessa. Lui aveva il suo mondo fantastico e lei…lei la
normalità.
E con questa tristezza si
dirigeva verso il mare…verso il suo cambiamento. Stava seduta sulla sabbia a
pensare a come Zick si stesse divertendo con i suoi
amici…con Lay. A questo pensiero Elena raggelò e poi
pensò al suo desiderio più grande:essere come lui. Si certo
vedeva i mostri…ma per cosa poi? Non poteva aiutare il suo amico più del
dovuto, visto che anche lui li vedeva non c’era
bisogno di una come lei…non serve.guardò il mare…limpido,
perfetto….forse il posto più misterioso al mondo…più di tutte le caverne e le
armerie. Che bello era pomeriggio.
Elena un bagno se lo
concesse e cominciò a nuotare verso nord ma era praticamente
assente nella sua direzione e continuò a nuotare con la testa affondata dentro
l’acqua per poi rialzarla solo per respirare. Poi si immerse
tutta.
-ah…-pensò-non
c’è posto al mondo migliore dell’oceano dove potersi
sfogare e dopo un anno difficile come questo.guardò intorno a se e vide le miriadi di coralli e di
pesci che le nuotavano attorno. Era meraviglioso e se fosse stato per lei sarebbe stata sempre lì e non sarebbe più tornata alla
sua vita normale.
Ad un tratto vide che pesci, molluschi e crostacei
erano spostati da una tempesta forte dove c’era un corrente inaudita. Non era
naturale…ne aveva viste di cose e si rendeva conto di quando una cosa era vera
e quando era falsa. Decise di andare avanti; non aveva mai avuto paura di
niente e questo non doveva fermarla, anche se non si trattava di mostri.
Si avvicinò e la cosa che
vide la sconvolse: una ragazza dai lunghi capelli neri corvini, dalla pelle abbronzata
stava scappando via da qualcosa che proveniva da ovest.
Questa ragazza si scontrò con Elena: la fanciulla la
guardò negli occhi ed Elena vide la paura i lei.
-vieni presto!- disse la
ragazza prendendola per il polso e cominciando a nuotare. Elena sgranò gli
occhi quando vide che lei non aveva piedi, ma una lunghissima e bellissima coda
viola brillante con le pinne lilla e morbide e una toppino
a maniche lunghe che la rendevano incantevole. Era completamente assente per
questa sua scoperta ma riuscì a scappare con lei. La misteriosa sirena stava
nuotando velocemente mentre delle esplosioni stavano
colorando l’oceano. Ad un tratto sentì un esplosione
enorme ed Elena decise di proteggere lei e la sirena da qualcosa perché l’esplosione
era troppo violenta e la spinse lei e se stessa dietro una fossa mentre un
alone di fumo le invadeva. Poi ricominciarono a correre e dopo una lunga nuotata la sirena si fermò ed Elena sentì il fiatone e lei. Solo
allora si accorse che mancava poco nello svenire:cavolo
era pur sempre un umana e non respirava mica come lei. La sirena la portò in superficie
e l’accompagnò in una riva desertica dove l’acqua era
bassa.
-mi dispiace per ora…ma
mi stavano inseguendo e dovevo scappare.-disse la
graziosa fanciulla gentilmente.
Elena restò in silenzio.
-grazie…per avermi salvato- continuò.
-salvata?ma…ma io non ho
fatto niente.- disse Elena confusa.
-no invece…mi hai aiutato
e anche tanto.-
-ma…ma tu …tu sei una sirena vero?-
-si certo…-disse lei
fissandola curiosa.
-sai che non avevo visto
nessuno come te? Sei un tipo particolare.-
Elena rise…forse vedeva i
mostri ma a parte questo era una ragazza normale…e la cosa non le piaceva.-questo non è molto vero- affermò poi.
La sirena la fissava.
-ti…ti piacerebbe
diventare come me?-
Elena si girò di scatto. Una
sirena?lei? aveva letto nel pensiero?
-io???-
-si…una sirena,come me.-
-io…amo il mare…ma
diventare sirena…è praticamente impossibile no?-
-ti sembra che io sia
impossibile?
-no in effetti…-
-allora?-
-be…si mi piacerebbe.- disse lei un po’ rossa. Diventare
diversa?perché no…
La corvina le diede un
anello di topazio.
Elena la guardò
interrogativa.
-gira il topazio.-
-come?-
-gira la pietra incastonata- ripeté. Lei lo fece e poi successe l’inspiegabile:
non si sentì più le gambe e il suo corpo stava
cambiando…e lo sentiva.
Quando aprì gli occhi si vede come era diventata: la sua coda era di un
bellissimo verde sgargiante e ed essa si allungava dietro la schiena così fa
formare il suo toppino con delle bretelle spesse che prendevano parte delle
spalle ,aveva una scollatura a V e poi lì in mezzo aveva il suo topazio
incastonato;i suoi capelli erano sciolti ed erano profumati e lunghi fino alla
vita. A stento si riconosceva.
-questa…questa sono
io?-disse vedendo il suo riflesso nell’acqua. La sirena corvina annuì.
-non può essere…ma perché
a me?-chiese lei con curiosità e con felicità.
-io…a dire
la verità non lo so il vero motivo….è stato un gesto istintivo di cui però non
mi pento.-
-è …è un sogno…io ti
ringrazio- la sirena dalla coda viola sorrise.
-non devi svelare a
nessuno questo segreto….a nessuno eccetto di chi tu ti
fida veramente…sono le nostre regole e dobbiamo rispettarle. Ora sei una sirena
e questo consiste anche nell’acquistare nuovi poteri, come quello di parlare
con il mare stesso, il potere del canto e anche altri poteri
che si riveleranno a te nel momento opportuno –
-è fantastico veramente…ora
anchiosono diversa…speciale.-ad
Elena brillarono gli occhi.
-è tardi e faresti meglio
a tornare a casa…si preoccuperanno-
-è vero…ma come faccio a
tornare alla normalità?-
-basterà girare di nuovo
la pietra-
Elena la girò e in
pochissimo tempo tornò normale. –io…ti sono riconoscente…dimmi,come ti chiami?-
-io mi chiamo Silvia e
tu?- -Elena…e sono felice di averti conosciuta-
-anche io-
-io ho bisogno di sapere di
più su questa nuova vita….- -vieni da me domani…in questo punto e io ti spiegherò tutto.- Silvia abbracciò Elena. Era così
facile volere bene a quella ragazza. Silvia si sentiva di potersi fidare e
sapeva che sarebbe una sua grande amica…lo sapeva
-ora vai
a domani.- Elena era sconcertata ma nuotò fino alla riva per poi tornare a casa
confusa ed eccitata. Era diversa ora. Era un anormale ed era bellissimo.
Era passata una settimana
da allora e Elena si era recata da Silvia tutti i
giorni per chiedere spiegazioni e in poco tempo erano diventate amiche.
Era questo…questo è il
segreto di Elena…un segreto che non volle raccontare a
nessuno…
neanche a Zick.
Questo
è il mio secondo capitolo. La mia missione è come quella di
Ya-chan…far si che questo fumetto sia più conosciuto
da voi perché è molto bello. Scrivete commenti e scrivete
nuove storie su questo fumetto. Ciao a tutti e a presto^^.
Capitolo 3 *** Tradimento al sapore di fragola ***
TRADIMENTO AL SAPORE DI FRAGOLA
TRADIMENTO AL SAPORE DI FRAGOLA
-ragazzi!- urlò un uomo
dai capelli blu molto simili al figlio.
I domatori si girarono
per guardare Zobcon aria interrogativa e preoccupata.
-c’è una nuova minaccia e questasi è stanziata nell’oceano! Sono
aggressive e ho dovuto combattere con una di loro, ma è fuggita…non ho ancora
capito cosa fossero…ma stanno lì,nella nostra
spiaggia.- tutti si guardarono preoccupati. Nuovi mostri?ancora?addio festa…
-wow! Veramente la nostra
voce è più bella da sirene?-chiese una ragazza dai capelli arancioni con una
coda verde.
-certamente se non perché
si dice”hai una voce da sirena”- disse Silvia. Elena
ci pensò su e aveva ragione. –perché non provi a cantare?-
-cosa ??io?oh
nono grazie- disse tutta rossa Elena in risposta.
-e perché?-
-ma perché io mi
vergogno.-
-ma non devi
vergognarti…non ce ne è il motivo.-
Elena fece no con la
testa e Silvia si rassegnò.
-hai poi detto a questo Zick il tuo segreto?-
-no- disse la pinna verde triste.
-perché?
-perché…non so…non posso
diglielo…anche se lui mi ha confessato dei segreti che solo io posso
custodire…ma non ci riesco…non posso.-
-ma Elena…io penso invece
che tu dovresti…da come me ne hai parlato,tu hai una
grande fiducia in lui…- -ed è così!- -ma non ti fidi…-
-invece si che mi fido!-
-allora perché non vai da lui e gli dici quello che sei?!-
-sai che ti dico?ci vado subito e poi vedremo!-disse sfoggiando la sua lingua
mentre nuotava verso la riva. Silvia rise beata mentre tornava a casa sua.
Era il tramonto. Due
persone erano sul terrazzo di casa Barrymore. C’era Zick
che appoggiava la schiena al recinto del terrazzo mentre Lay
era di fronte a lui con un frullato alla fragola in mano.
-Zick, che cos’hai? e da
quando è tornato tuo padre che sei strano.- disse la ragazza dai capelli viola
con delle le frangette lunghe e colorate di un bel
rosa chiaro.
-non so spiegartelo Lay, èuna strana sensazione la mia, e ti giuro che non riesco a capire
perché. Sono preoccupato.-
-tu ??preoccupato?non
il più grande domatore che io abbia mai conosciuto!- disse Lay
facendo arrossire Zick di colpo. –lo…lo pensi
veramente?-
-certamente- disse lei dolce.
Zick la guardò al tramonto:come
era bella, pensò,e come è carina con lui.
-cosa c’è?-disse la
ragazza divertita dal quello sguardo.-io???oh no niente!-disse ormai marrone dalla vergogna.
-fai vedere chi sei a
questa missione Zick-
-si….- disse quasi
ipnotizzato.Lay
si avvicinò al ragazzo: toccò la fronte di lui con la
sua , chiuse i suoi occhi e poi posò le sue labbra umide su quelle di un Zick piacevolmente sorpreso.
Dopo poco tempo anche lui
chiuse gli occhi e appoggiò le sue braccia ai fianchi di Lay:era il suo primo vero bacio. Il quel momento tutte le preoccupazione erano svanite lasciando il posto ad
un sentimento piacevole che riscaldava il cuore e la bocca;il quel momento
c’erano solo lui e lei,ma non sapeva di come fosse in errore;
al piano di sotto, una ragazza di dai capelli arancione aveva il capo rivolto verso l’alto
e osservava la scena ammutolita…non avrebbe dovuto sentirsi così, ma le lacrime
le affioravano comunque. Si sentiva un po’ tradita da quel suo gesto:erano amici si, ma lei si sentiva il dovere di essere
informata nella sua relazione, era sempre la sua migliore amica, e invece non
ha detto niente ed è passato all’azione. –che faccia quello che vuole- pensò
Elena mentre andava a casa sua rigida e con passo accelerato. –ehi Elena!-
disse una voce particolarmente odiosa per lei in quel momento. Elena si girò di
scatto e vide che era stato lui a salutarla mentre era ancora unito a Lay con il suo abbraccio. –dovevi dirmi qualcosa? Ho visto
che eri da me qua sotto.-
Elena notò la felicità di lui in quel momento e non se la sentì di
rovinare quel momento,anche se avrebbe voluto;ricacciò le lacrime e si girò
verso di lui con un sorriso ad occhi chiusi…se non fosse stato per il tramonto
si sarebbero visti gli occhi gonfi di pianto. –nulla Zick…solo
un saluto! Ora devo andare a presto.-e corse dentro
casa, mentre il suo amico si girò e guardò soddisfatto la sua ragazza.
Elena non gli avrebbe
rivelato il suo segreto…non poteva…non voleva. Lo considerava un tradimento il
suo…un tradimento al sapore di fragola.
Ecco a voi un nuovo episodio della mia ff^^
X Misty_Pan96: 1: grazie tante
per il tuo bel commento: 2: le tue storie sono davvero bellissime,soprattutto
quelle di Ash e Misty…volevo
farti ancora i complimenti,sei bravissima a scrivere e spero che tu continui a
seguire questa mia ff. ciao a presto e ciao anche a tutti gli altri. Alla
prossima.
Elena corse dentro camera
sua dicendo un breve ciao alla sua famiglia. Si chiuse dentro e poi si appoggiò
alla porta con la schiena facendo scivolare dalla mano la borsa, guardando il vuoto
davanti a lei con espressione vaga. Poi camminò lenta verso il suo letto e
girando la testa si trovò il suo riflesso specchiato: notò con sorpresache aveva gli occhi
gonfi da un pianto soffocato e si accorse solo in quel momento che aveva
molta…troppa voglia di piangere;quindi si buttò nel suo letto nascondendo il
suo viso,appena cominciato a rigarsi di lacrime, nel suo cuscino . non
doveva…non doveva sentirsi così e lei lo sapeva benissimo…ma le lacrime non
smettevano di scendere e al solo ricordo di quel bacio…le sue lacrime
scendevano ancora più calde. Ad un tratto sentì un
dolore verso la gola e poi vide che era il suo ciondolo di topazio: lo prese
tra le mani e poi ricordò che era per questo che era andata da lui…se non fosse
andata si sarebbe risparmiata lo spettacolo… Lay non
gli piaceva e non gli sarebbe mai piaciuta…ora ne era sicura:lei era carina,
gentile,educata(ma per favore!) invece io sembro un maschiaccio e non avrei
potuto competere…pensò Elena. –ma cosa sto pensando!?-urlò
all’improvviso! Ma ti pare!?se faccio questi pensieri
vuol dire che…. Ma no!ti prego! Sono solo arrabbiata
perché non si è confidata…almeno credo…anzi si!è così!-cercò di auto
convincersi lei mentre si asciugava le lacrime che non
volevano saperne di fermarsi.Ad un tratto si lavò il viso con l’acqua gelida e poi si
sistemò un po’ e successivamente parlò al suo riflesso.
-cara Elena…te ne starai
zitta con lui e non dirai nulla della tua seconda identità…meglio stare zitta e
staremo benelo
stesso…ora tu hai Silvia…Zick…non ti serve ora.-
certo Elena hai ragione…ma perché allora piangi ancora?
Ad un tratto la ragazza dai capelli arancione si
mise dritta con gli occhi in fiamme. –Elena,tu piangi
ancora per quello stupido e dovrai andare ad affogarti in una pozza di petrolio!-
poi con una velocità impressionante si mise il pigiama e poi dormì.
Quella notte fece il
sogno: era seduta suuna
panchina in mezzo al nulla e aveva un vestito strano che non riusciva a vedere
quale fosse ma eradi un bel bianco e
azzurro; era disorientata
-cosa faccio
qui?- si chiese lei in mezzo al nulla. Ad un tratto
scorse una figura molto somigliante e poi si alzò in piedi mentre la persona si
faceva sempre più nitida. Era Zick e aveva un aria strana…non sua. Lei corse da lui –ehi Zick…che succede?...perché è tutto
così strano qui?- lui rimase zitto ad osservarla in un modo che la metteva in
ansia. Scosse la testa e poi disse-mi dici che cosa
hai da guardarmi così?devi smetterla…-disse quasi rossa dall’imbarazzo di come
lui la stava guardando. Ad un tratto con un movimento
deciso, Zick la prese per la vita mentre continuava a
fissarla con i suoi occhi castani così intensi e penetranti….tanto che Elena
restò zitta fino a vedere la sua prossima mossa… Zick
la tirò a se fino ad averla vicinissima e ad un tratto fu come se il mondo si
era capovoltoe che ruotasse in senso
contrario: lui aveva posato le sue labbra su di lei in un modo dolce e coinciso
facendo andare gli ormoni di lei sotto sopra come una palla. Sentiva il suo
respiro e lo trovò anche un po’ rilassante. Poi si accorse del fatto e si
allontanò da lui toccandosi con le dita le labbra appena baciate. Lo guardò un
ultima volta per poi trovarsi nel suo letto e si accorse che si trovava in una
pozza di sudore.
Poi si alzò dal letto e
si diresse verso il bagno e li guardò nello specchio e vide si avere le guancedi color rosso
intenso. Non si ricordava nulla del sogno ma la sua sensazione la faceva
arrossire di colpo ogni volta che ci pensava.
Quella mattina uscì molto
presto di mattina per andare al mare. Il vento
soffiava facendole muovere i suoi bei capelli di color arancio. Zick si era appena affacciato e si accorse di lei.
-ehi Elena!- salutò
allegro.
Lei si girò verso di lei
e il ragazzo indietreggiò:vide che lo sguardo di lei
era indecifrabile…deluso,arrabbiato…e anche un po’ di rossore nelle
guance…rossore???? Perché è arrossita? Si chiese lui. Poi Elena si girò verso
la sua direzionecon
ostinazione cercando di evitare accuratamente il volto dal ragazzo dai capelli
della notte, che era rimasto di stucco dal suo comportamento. –che avrò mai
fatto questa volta?- disse sbadigliando mentre rientrava dentro casa sua. Elena
andava verso il mare ignara che la minaccia che
avrebbe sconvolto la sua esistenza della sua vita si stava avvicinando.
Nuovo capitolo finito, mi dispiace che si a così corto ma
non ho avuto molto tempo per farlo. Vi saluto e restate a vedere come continua.
Elena non badava al richiamo che Zick le stava facendo:era ostinata ad
evitarlo e lo avrebbe fatto
LA GUERRA
Elena non badava al
richiamo che Zick le stava facendo:era
ostinata ad evitarlo e lo avrebbe fatto. Si diresse a passo soldato verso la spiaggia dove avrebbe incontrato la sua dolce amica Silvia.
Camminò sulla riva della
spiaggia osservando i bambini che giocavano in acqua o che costruivano i
castelli di sabbia e a quella vista sorrise dolcemente.
Camminò verso la baia per
poi nascondersi lì dentro e poi con molta attenzione si immerse
per poi immergersi:aveva scoperto che anche senza sembianze di sirena riusciva
a tenere il fiato sott’acqua un po’ più a lungo, quindi aspettò di essere
abbastanza lontana dalla spiaggia ,per prendere il suo anello di topazio per
poi girare la pietra e ritrovarsi sotto le sembianze di una splendida sirena
dalla coda verde e dai capelli lunghi e morbidi. Elena nuotò beata tra le acque
prima di andare da Silvia che la stava già aspettando al loro solito posto.
-ciao Silvia!-salutò
Elenafelice di
aver visto l’amica.
-Elena!ciao temevo che non
saresti venuta!-disse lei abbraciandola.
-come mai hai fatto
tardi?-
-ho avuto un contrattempo
con Zick ma niente di grave e …-
Elena si fermò vedendo la
vena di preoccupazione negli occhi di Silvia.
-Silvia…che cos’hai?-
-io…io non so se dovrei
dirtelo…-
-cosa?dimmi quello che mi
devi dire-disse Elena quasi come un ordine. Lei la guardò poi rispose.
-c’è una guerra Elena…un
guerra che noi dobbiamo combattere-
-una…una guerra??e..perché dovremmo combattere!?-
Silvia prese un respiro
profondo per poi guardarla con sguardo triste e malinconico.
-da tempo noi sirene
cerchiamo di non dire a nessuno la nostra esistenza…e dallo stesso tempo
lottiamo contro delle forze che cercano di prendere il
dominio sulla terra e sul mare…e questa forza sta cercando di distruggerci come
ha tentato di fare la prima vola che ci siamo viste-
Dicendo questo,Elena ebbe come una specie di flashback e ricordò il
pericolo che hanno dovuto affrontare quella volta.
-si …ricordo…-
-è questo
quello che voglio dirti è…è se tu volevi combattere…anzi…io credo che tu
sia praticamente costretta a combattere. Diventando sirena tu hai accettato le
nostre leggi e sei diventata come noi…una famiglia unita e la famiglia deve combattere ora…contro di loro affinché ci lascino in
pace per sempre..è una guerra terribile che non immagini…-
-ma..ma
Silvia io non sono pronta a combattere…io ho paura e ho paura che sia solo di
intralcio.-
Disse lei confusa e
contrariata all’idea di combattere.
-di questo non devi
temere Elena…ci penserò io ad allenarti a combattere…non per vantarmi ma io
sono una delle migliori nell’arte del combattimento.-disse
lei sorridendo ma Elenanon era ancora convinata.
-Elena… io deve sapere se tu sei dei nostri oppure
no…-disse Silvia prendendole le mani.
La ragazza dai capelli
arancioni la guardò per alcuni istanti poi prese un po’ di respiro e gli
rispose.
-va bene
Silvia…combatterò con voi…ma io sono ancora contraria a questa cosa sappilo.-
Silvia sembrò non aver
sentito e gli rivolse un sorriso da 32 denti.
-allora vieni Elena!andiamo ad allenarci!-e dicendo questo prese Elena
per il polso e la condusse in un posto dove avrebbe potuto allenarsi
tranquillamente.
Nel frattempo…
I domatori erano stati
riuniti a casa dei Barrymore per una notizia molto importante.
-cosa deve dirci tuo
padre Zick?-chiese Lay
seduta accanto a lui mentre teneva il suo braccio con la mano.
-ragazzi…vi ricordate che
io vi avevo detto di una nuova minaccia?-disseZob cupo mentre entrava nella stanza principale.
Tutti i domatori
annuirono lentamente mentre non smettevano di fissarlo.
-bene…è confermato…ci
sarà una guerra.-
Tutti rimasero stizziti
davanti a questa nuova notizia.
-veramente?e come facciamo a esserne sicuri?-disse Teddy
mentre fissava la scena tra Zick e Lay quasi disgustato.
-non dirmi che sei
preoccupato!!?-disse Zick
sarcastico.-affatto!-disse il ragazzo offeso.
Tutti risero per poi
rivolgersi di nuovo a Zob.
-ragazzi vorrei scherzare
anchio ma non possiamo …la faccenda è seria. È un
nemico ormai antico che pensavamo fosse distrutto per sempre
ma io le ho trovate alcune e hanno cercato di attaccarmi…dobbiamo combattere…il
più presto possibile:è un nemico che conosce le arti combattive molto bene e il
nostro potere Dom non servirà molto quindi dobbiamo
allenarci per rafforzare le nostre arti combattive e di difesa. Tutto
chiaro?appena finito l’allenamento andremo.-
-papà-disseZick guardando il padre.
-si?dimmi Zick…-
-che…di che tipo di
nemico stiamo parlando?-chiese lui un po’ timoroso.
-sono creature che per
voi potrebbe sembrare buffo e che pensavate che riguardassero solo le
leggende…si tratta di creature chiamate sirene.
Tutti rimasero in
silenzio non sapendo se ridere oppure preoccuparsi. I domatori a quel punto si
sparsero per tutta casa per organizzarsi.
-ti va bene si ci alleniamo insieme?-chiese Lay
quasi maliziosa
-come?...a
sisi certo.-di arrossendo.
-aspettate!anche io voglio allenarmi con voi!-disse Teddy.(e
ti pareva che non si intrometteva anche lui! N.dZick)
-ok-risposero in
coro i due ragazzi un po’ delusi.
Ad un tratto venne Zob e
appoggiò una mano sulla spala dal giovane ragazzo dai capelli blu.
-Zick…-sussurrò al suo orecchio. –non dovrai dire nulla
a Elena…lei non deve sapere nulla ;se lo sapesse
vorrebbe venire con noi ed è troppo pericoloso mi capisci?-
Zick guardò negli occhi il padre e annuì;anche lui ci aveva pensato ed era d’accordo…ora il problema
era come non farsi scoprire da lei.
Elena si stava allenando
con Silvia e dimostrò subito di avere un talento nel combattere con la lancia.
-Elena sei bravissima!hai un
talento innato!-disse Silvia.
Elena arrossì lievemente-dici..dici sul serio?-
-certamente..per me sei già pronta per il combattimento-
-io…io non saprei.-
-non temere andrai bene.-ci alleneremo anche domani. Ora torna a casa.-
-ok…ciao Silvia a domani-
Elena baciò Silvia sulla fronte e tornò di nuovo a riva e poi tornò normale .
Per tutto il tragitto non
fece che pensare a questa sua nuova guerra e alla paura della futura guerra.
Tornò pensierosa a casa e
non si accorse che un bel ragazzo dai capelli blu la stava aspettando in camera
sua.
Elena salì in camera e
quando aprì la porta e lo vide si arrestò di colpo.
-Zick!- disse lei a fiato corto.
-ciao Elena…dove sei
stata questa mattina?-
Chiese lui seduto sul
davanzale della finestra.
-io…io…ero andata un po’
in spiaggia-in quel momento era l’unica scusa buona
del momento.
-a capisco…come
mai sei così nervosa?-chiese lui guardandola
-non sono affatto nervosa…piuttosto
lo sembri tu-
-si hai ragione ma non
sono affari tuoi-
-a
scusami signore! Non volevo
far arrabbiare il signorino per carità!- disse lei arrabbiandosi.
-Elena non prendermi in giro- l’avvertì
lui.
-sei tu che hai iniziato-
-non mi lasci mai
parlare-
-non devo sopportarti
sempre!per questo c’è la tua ragazza- disse Elena con una puntadi gelosia appena pronunciò l’ultima parola.
-uuhvedo che qualcuno è
gelosa…-disse Zick un po’ soddisfatto.
-gelosa??GELOSA???
ma tu sei fuori Zick Barrymore!!io gelosa di quella sciacquetta??
Ma tu staimale!- disse lei fuori di se. MaZick teneva ancora l’aria compiaciuta.
-te ne sarei grata se tu
ora potessi uscire dalla mia camera.-ordinò lei con la porta spalancata
Lui si alzò
lentamente-non chiamare sciacquetta la mia ragazza Elena.- -oh scusa volevo dire superficiale.-
Zick si avvicinò pericolosamente alla ragazza che
indietreggiò. –ciao a domani Zick!-disse lei non
guardandolo e un po’ rossa sulle guance.
Lui uscì e poi con velocità uscì
da casa della sua amica. Guardò la sua finestra e la vide che lo fissava. Lui sorrise
poi lei tolse lo sguardo con ostinazione appena vide di essere ricambiata nel
fissare. Zick sorrise e tornò dentro casa sua
contento che la sua amica fosse gelosa di lui.
Ecco un altro capitolo!grazie ragazze per i vostri
commenti( Misty_pan96 e arysquadro)
E grazie a chi l’ha messo tra i preferiti e i
seguiti:
Elena si sedette sul letto borbottando in continuazione contro Zick
INCERTEZZE E PREPARAZIONI
Elena si sedette sul
letto borbottando in continuazione contro Zick.
-come si permette!con
quella faccia tosta che si ritrova poi….io gelosa ma
tu guarda che tipo. Gelosa di quella stupida ragazza tinta! Sai quanto me ne
importa?!...- tutte le cose che gli capitavano sotto mano
facevano un brutta fine quando il suo umore era così nero(cuscini spiumati,
peluche sgozzati, disegni strappati…).
Zick invece sembrava soddisfatto:gli
piaceva vedere Elena gelosa e forse era perché voleva dire che lei ci teneva a
lui…però non gli piaceva litigare sempre con lei e aveva deciso di fare pace
prima che la battaglia iniziasse…non si sa a cosa sarebbero andati in contro.
Elena quella notte dormì
poco:aveva ancora delle difficoltà a credere di essere
diventata una sirena…e poi la nuova battaglia;una battaglia dove avrebbe dovuto
combattere e se fosse stato necessario anche uccidere….e poi Zick…cavolo quel ragazzo l’avrebbe fatta esasperare prima o
poi;lui non capiva niente delle donne quindi era inutile continuare…a questo proposito
venivano le lacrime dirassegnazione a
Elena. Anche Zick non dormiva ma perché lui aveva in
testa solo e soltanto alla guerra…di Elena aveva già archiviato il pensiero
qualche ora prima.
Elena si alzò da suo
letto e si affacciò alla finestra.
La luna splendeva e il
cielo era limpido come quasi tutte le notti in estate. Elena aprì la finestra e
annusò l’aria limpida e fresca della notte:era fresca
e sapeva di mare…un odore che ormai amava;c’era un bel venticello che le faceva
scuotere i suoi capelli sciolti(che di solito tiene legati in due code);adorava
sentire il vento tra i capelli e tenendo gli occhi chiusi assaporava questo
evento tanto apprezzato da lei. Poi aprì gli occhi per fissare la luna davanti
a lei…
Zick si sentiva soffocare dal caldo quindi andò a
rinfrescarsi in bagno ma cavolo se faceva caldo:tornò
in camera, si diresse verso la finestra e l’aprì respirando a pieni polmoni
l’aria pulita che stava circolando. Ad un tratto sentì
un profumo molto dolce…un profumo soave ma per niente eccessivo;lo cercò con lo
sguardo e poi vide la fonte: scrutò meglio i suoi occhi e poi gli apparve:
capelli lunghi e luminosi che danzavano con il vento in una danza senza fine di
un bel color del rame;la figura era snella e piacevole da vedere e poi vide i
suoi occhi di un bellissimo color castano chiaro che sembravano risplendere
come diamanti sulla luce della luna. Gli ci vollero parecchi secondi per
mettere a fuoco che quella ragazza non era altri che la sua amica Elena.
Rimase allibito…in quella
posizione lei era davvero incantevole…bellissima…tanto che avrebbe voluto
prenderla e toccarle quei capelli così lisci e setosi…ma non doveva!non doveva pensare a queste cose!non con lei!non con la ragazza
che era la sua migliore amica!
Chiuse la finestra e
accostò le tende rendendo impossibile la visuale. Elena si accorse di un rumore
forte e allora cercò con lo sguardo ma non vide nulla(ti
sei salvato ZickN.d
me;sono già abbastanza imbarazzato di mio grazie N.dZick),così chiuse le finestre delicatamente e tornò a dormire
nel suo letto con tranquillità.
Intanto Zick stava dietro la finestra con gli occhi sbarrati;i suoi pensieri erano andati oltre…oltre pensieri
amichevoli…non poteva credere di aver pensato di accarezzare quei capelli che
gli sembravano così setosi e morbidi;avrebbe voluto fissare i suoi occhi per
tutta la vita…ecco che lo ha rifatto!i suoi pensieri si stavano sgarrando e
questo non doveva accadere!aveva già una ragazza…una ragazza a cui voleva
bene...
i suoi sentimenti erano così chiari …ora non era
più tanto sicuro.
Il giorno dopo…
Elena uscì di casa all’alba come sempre per andare al mare. Scrisse un
biglietto ai suoi e poi uscì di casa. Zick era fuori e la osservava pensando alla notte scorsa.
Lei si girò e lo vide. Rimasero a guardarsi per qualche secondo finché lei scattò
la testa dalla parte opposta con ostilità e si incamminò
verso il mare. Zick si toccò le guance e le sentì
arrossate.
Dopo essere andata alla
baia e dopo la metamorfosi in sirena nuotò da Silvia
che la stava aspettando.
-ciao Silvia!-
-Elena!Elena è terribile!
La sirena dalla coda
verde sgranò gli occhi.
-che cosa è successo??-
Zick era appena sceso le scale della camera sua quando
vide che in salotto c’era tutti i domatori riuniti.
-ehi ragazzi che succede?-chiese lui curoso.
-è…è terribile ragazzo-disse
la madre di Teddy.
-che cosa è successo ??-
Silvia cominciò a
piangere.
-Silvia!che cosa è
successo!?dimmelo ti prego!-disse Elena preoccupata.
-che cosa è successo…?-disse
ormai preoccupato
Zob gli venne incontro e lo fece sedere.
-ci …ci hanno dichiarato
guerra…andremo a combattere domani-
-che cosa???? Silvia dimmi che questo è tutto uno scherzo-
Silvia la guardò dritto
negli occhi e Elena capì.
-quindi non è uno scherzo- sussurrò Zick con lo
sguardo nel vuoto…era troppo presto….troppo.
-mi dispiace figliolo…ma
ci hanno dichiarato guerra questa mattina all’alba-
-ma io non sono
pronta!-disse Elena nel panico.
-ti capisco che tu sia
preoccupata ma non temere…sei brava e ce la farai
almeno non combatterai in prima linea ma starai dietro…ho bisogno del tuo
appoggio e del tuo aiuto.-
-non fare la pappamolla!-
-stai zitto Teddy!-ringhiò Lay-te la senti Zick?-disse lei mettendogli una mano sulla spalla.
-io..io
non so…-
-dai ragazzo!!-urlarono in coro molti domatori.
-io…ho paura-confessò la
ragazza dai capelli color del rame.
-non temere…ci alleneremo
per tutto il giorno…sei dei nostri?
I due ragazzi,anche se non se resero conto,ci pensarono su nello stesso
momento e nello stesso momento dissero:
-d’accordo…ci sarò-
Elena non era felice…non
voleva combattere e non sarebbe mai diventata una sirena se lo avesse saputo…lei
non ama la violenza e non ama…anzi odia la guerra.
Zick era tutto scombussolato…forse non era pronto per
una vera battaglia..sapeva che doveva anche uccidere
se era necessario…ma lui era pronto?aveva solo 14 anni per l’amor del cielo.
Elena si preparò per
tutta la notte con la lancia e con gli attrezzi sfidando più volte Silvia nell’addestramento
di simulazione. Quella notte non tornò a casa ma in un modo convinse i suoi che
era da un’amica per la notte mentre Zick non dormì
per niente quella notte ed era affacciato alla finestra con anche una piccola
speranza che era quella di vedere Elena affacciata come la notte precedente ma non ci fu modo e per di più non aveva fatto
nemmeno pace con lei…chissà cosa sarebbe successo…
Elena era preoccupata per
la battaglia ma un pensiero per Zick lo fece…che cosa
sarebbe successo se lei non ce la avrebbe fatta?se ne andrà con questo rimorso
di non aver fatto pace?
Poi gli allenamenti
continuarono…
Ecco un nuovo capitolo!ringrazio tutti quello che hanno
messo la mia ff sui preferiti e suoi seguiti e
ringrazio certamente coloro che mi hanno fatto quelle bellissime
recenzioni^^spero alla prossima.
Elena si stava impegnando davvero tanto:non faceva pause e doveva essere
in gran forma per la guerra che si sarebbe svolta all’alba
UNA LANCIA A TRADIMENTO
Elena si stava impegnando
davvero tanto:non faceva pause e doveva essere in gran
forma per la guerra che si sarebbe svolta all’alba.
-Elena non preoccuparti…andrai benissimo! Te l’ho già
detto …tu hai un talento naturale per il combattimento con la lancia. Elena
strinse i pugni…-Silvia io ti ripeto che non è quello che voglio!io non sono
capace ne voglio uccidere!ti prego…-
-no Elena…mi hai dato la
tua parola…no puoi rimangiarla ora…tu combatterai!-
Così la giovane sirena
dalla cosa verde tornò all’allenamento afflitta.
A qualche chilometro si
distanza un ragazzo dai capelli blu si stava preparando per la guerra.
Quella stessa mattina era
arrivata un pacco contenti armi che andavano ad
energia Dom:una nuova arma fu lo scudo che si attiva
se attaccati;poi vennero dei forconi che lanciavano una sostanza appiccicosa da
impedire i movimenti e per l’ultimo la lancia che compariva solo nel momento
che si attaccava per causare poi un effetto sorpresa all’avversario. Queste
erano armi potentissime ed estremamente fragili da
usare. Tutti si preparano con impegno finché non arrivò il giorno tanto atteso.
Erano le 7.00 e a casa di
Zick si stavano preparando per la battaglia(chi prendeva le lance,chi gli scudi, chi la borsa del
pronto soccorso,ecc…) ad un tratto un ragazzo dai capelli blu si avvicinò a Zob.-papà…posso andare a salutare Elena?-
L’uomo guardò suo figlio
e si accorse che ci teneva davvero tanto ad andare a salutarla.
-va bene Zick…ma ricordati:non devi dirgli niente della missione…non
voglio che venga insieme a noi…tutti gli vogliamo bene ma non possiamo permettere che
combatta…non è all’altezza per quante missioni abbia affrontato insieme a noi e
poi non possiede il potere dom come noi e non ne
sarebbe in grado neanche se lo volesse-
-si papà- disse Zick tristemente. A testa china uscì da casa
sue e si diresse verso quella di Elena mentre pensava ad una scusa per
la sua assenza
-“Elena…io e
la mia famiglia andiamo a Vivere in Alaska per qualche tempo per adottare un
orso…”no. “Elena?...io vado a combattere contro delle
sirene…mi dispiace ma tu non puoi venire perché saresti solo di intralcio…”e
certo e come glielo dico?!!?-poi Zick alzò lo sguardo
e si trovò di fronte il portone della sua amica. Titubante allungò il dito per
poi suonare il campanello;in quel momento volle solo
fuggire e lasciare tutto così ma poi la porta si aprì.
-Salve signora. No la
ringrazio signora…-disse lui alla madre di Elena-posso
parlare con Elena?vorrei dirgli una cosa importante-
-Oh….non te l’ha detto? È da una sua amica a dormire…ma se vuoi te la posso chiamare…aspetta un attimo…-
-No la
ringrazio signora!-la fermò il giovane domatore.-non deve preoccuparsi…non
importa poi…me la saluti per favore.-
-Certamente
ma….-cercò di convincerlo però…
-Ora devo andare signora…a presto-
E se ne andò. Camminò
lentamente finché sentì la porta di Elena chiudersi dietro di lui. Zick si girò e guardò tristemente la finestra. Gli sarebbe
piaciuto molto salutarla e fare pace prima di andare e chissà se poi tornare.
Voleva chiederle scusa ….chissà cosa gli sarebbe accaduto:forse
ferito…forse anche uccisso.ad un tratto sentì un
calore alla sua spalla destra:suo padre gli aveva posato la mano e lo guardava
con coraggio-non temere Zick…tornerai e chiarirai tutto
con lei…non ti succederà nulla.- il ragazzo abbozzò un sorriso e poi insieme
tornarono a casa.
Alle 8.00 la famiglia
Barrymore uscì di casa per dirigersi verso la spiaggia
Continental(nome inventato N.D me). Li si trovavano quasi 30 domatori che li stavano aspettando.
Il cielo era nuvoloso e questo era un bene così non avrebbero causato troppi
problemi e troppi sospetti.
Lay e Teddy si avvicinarono
a Zick con un sorriso per poi immergersi tutti insieme dentro l’acqua. Nuotarono finché non
raggiunsero il posto destinato per la guerra;poitutti insieme accesero lo scudo dom:era bellissimo vedere questi caschi trasparenti
avvolgere le teste di 30 domatori insieme.
Questicaschi brillavano come vetro dentro
l’acqua. I domatori attesero con le armi in mano e Zickvenne pervaso da una paura improvvisa.
Le sirene stavano
nuotando insieme verso il punto predestinato…anche loro erano una trentina.
Elena era alla fine del
gruppo insieme a Silvia che cercava di
tranquillizzarla ma invano…
-ho paura Silvia…-disse la sirena dai capelli
arancioni mentre nuotava con la sirena dai capelli neri.
-non temere
Elena…aspettate!-disse Silvia a tutte.
-ragazze dobbiamo prima metterci le maschere ricordate?-tutte si
fermarono e si guardarono. È vero. Ad un tratto tutte
le sirene stavano indossando una maschera.
-perché dobbiamo
indossare queste maschere?per di più orribili?-chiese Elena a Silvia mentre
indossava la sua.
- perché è indispensabileche non ci
riconoscano…poi ti spiegherò dopo-
Elena non chiese ancora
perché non era proprio il momento per chiederedi questo ora.
Anche i domatori a poca
distanza si misero delle maschere…le maschere erano uguali:bianche
con dei fori agli occhi per tutti…anche le sirene era così.
Poi le sirene arrivarono
allo stesso punto dove si trovava il suo nemico: tutti
si guardarono minacciosi ma due persone (Zick dei
domatori ed Elena delle sirene) sentirono una scossa che non si poteva
decifrare:paura,disagio ed ebbero un piccolo freno dal combattere che si
aggiungeva a quello che già avevano. Tutti si preparano con le loro armi in
mano.
La guerra era iniziata:
Sirene contro Domatori.
In giro di due minuti i
leader dei due avversari si fecero avanti. Il leader dei domatori fu Zob e quello delle sirene,con
stupore di Elena,fu Silvia.
-non ce la farete a farci
fare la fine dell’ultima volta…-sibilò Silvia come mai aveva sentito Elena.
-Non è ancora detto l’ultima parola …strega!-disse sibilando in risposta Zob.
E da li
la battaglia divampò.
Zob cominciò a colpirla con le spade che aveva dietro
la schienae Silvia
usava la sua lancia con molto disinvoltura e tenacia.
In pochissimi minuti
tutti stavano combattendo uno contro uno…tutti tranne Elena,che
si era nascosta davanti a tale orrore. Zick era un po’
timoroso, ma doveva farsi forza e cominciò a combattere insieme a Lay e a Teddy. Lay stava strappando i capelli ad
una sirena che cercava di colpirla con la lancia;Teddy
stavapraticamente prendendo a pugni
tutti; tutti e due aveva già colpito con la lancia una sirena infilzandola…ma Zick non ci era riuscito…aveva paura.
Ad un tratto Silvia
si schiantò contro di lui(Zob si stava occupando di
altre 3 sirene che lo avevano circondato):lo fece rotolare e poi cercò di
colpirlo con la frusta che aveva; Zick cominciò ad
innervosirsi e ad attaccarla. Ad un tratto Zick ferì Silvia con la lancia Dom
sulla spada e la fece cadere. Zick si mise davanti a
lei con la lancia tesa.
-aiutami!!ti prego aiutami!!-urlò Silvia con paura alla vista del
domatore che alzava la lancia sempre di più. Elena sentì le sue grida e sapeva
che si stava riferendo a lei. Titubante ma con velocità si mise tra Zick e Silva
-prendetela e portatela
via…mi occupo io di lui-disse Elena di fronte a Zick.
I due si fissarono ma non si riconobbero
-pensi di impressionarmi
con quella lancia??-disse beffardo Zick.
Elena restò in silenzio.
-allora?-
Elena lo attaccò con la
punta sfiorandogli il lato.
-stavi per uccidere
Silvia…non te lo perdonerò- disse lei cupa
-che paura-
Da li
i due si colpirono con le due lance:Elena era brava ma anche lui non era da
meno,ma ad un tratto…
-prendi!!!-disse
Lay lanciando a Zick una
frusta. Lui l’afferrò e colpì Elena sulla schiena che
cadde sulla sabbia. Lui con velocità prese la spada e
si lanciò verso di lei. Lei con la lancia presa al volo lo colpì in pieno viso.
Lui cadde a terra mentre Elena stava mirando al petto. La maschera di Zick si ruppe mostrando il suo viso alla sirena che si
bloccò di colpo.
-non…non…può essere….-
sussurrò Elena vedendo i contorni del viso del suo amico.
Sfruttando questa occasione Zick afferrò la
spada e la colpì…in pieno stomaco. La giovane sirena sentì un dolore atroce
mentre la spada la trapassava. Sgranò gli occhi mentre si rendeva conto che lui
l’aveva colpita…il suo amico l’aveva colpita con la
spada…aveva rischiato di uccidere il suo amico. Silvia la vide mentre Elena si
teneva lo stomaco e crollava a terra svenuta. La sirena dai capelli neri venne
in aiuto della sua amica-venite presto!!è ferita!!venite
vi prego aiutatela!!- un gruppo di sirene venne e presero Elena delicatamente e
la portarono via. Prima che Silvia la raggiungesse
guardò Zick con furia-attenzione domatore!...te la farò
pagare…pagherai per quello che hai fatto!-e se ne andò.
Zick rimase con gli occhi sbarrati mentre fissava il
terreno …aveva colpito una sirena…forse l’aveva uccisa…stava malissimo!non
aveva mai ucciso nessuno. Guardò la spada che ancora
brandiva in mano. Spaventato la buttò a terra come
tutte le alte armi. Si guardò in torno:morte,paura,distruzione,pianto…che
orrore.
-che …che cosa…cosa
stiamo facendo???!!-
Grazie per i vostri bellissimi commenti^^ecco la fine di
un altro capitolo e spero che vi sia piaciuto^^
Capitolo 8 *** Io non combatterò questa guerra inutile ***
Zick stava vagando per le acque del mare mentre vedeva le vitteme della
battaglia…c’erano anche bambini li in mezzo…c’era solo dolore…
IO NON COMBATTERO’ QUESTA GUERRA INUTILE
Zick stava vagando per le acque del mare mentre vedeva
le vittime della battaglia…c’erano anche bambini li in
mezzo…c’era solo dolore….
che cosa stava accadendo???perché questa guerra
inutile??
Zick si stava tormentando come non mai al solo
pensiero di aver ferito gravemente una di loro…ma una cosa non quadrava…perché
quella sirena dalla coda verde si era fermata quando lo aveva visto in volto?..che cosa significava?perché si era lasciata colpire in
quel modo?
L’ansia lo tormentava….e
se l’aveva uccisa???no non poteva credere di aver
ucciso una persona…non poteva essere vero….
Zick nuotò fino a trovare un gruppo di domatori dove
c’eraLay,Teddy, suo padre e sua madre.
-papà ti sei fatto male??-chiese il figlio preoccupato.
-no grazie …è solo un
graffio…-Zobgemmette di dolore
quando la madre di Zick passò un po’ di ovatta sulla
ferita profonda.
-sono creature
abominevoli quelle! Non ci lasceranno mai in pace!sarà una lotta infinita-
-è vero a me hanno
strappato i capelli!- e Teddy fece vedere un buco
sulla testa dove una volta c’erano i suoi capelli
biondi.
-a me hanno rotto la mia
maglietta preferita!-fece Lay con un muso lungo.
-scusa??no
dico ti sembra il momento?!-le chiese Zick
arrabbiato:doveva pensare ai vestiti e non alla guerra?!
Lay lo guardò rabbiosa ma lui non ci basò.
-papà?io ho deciso di
lasciare questa guerra…non voglio più combattere-
Tutti coloro
che avevano ascoltato si girarono verso di lui sorpresi e arrabbiati
-che cosa ti salta in
mente Zick Barrymore!!??-urlò
il padre arrabbiato -come sarebbe che non vuoi combattere!??-
-non posso combattere
papà!!è una guerra inutile e io non me la sento di
combattere contro delle persone…alcune di loro innocenti!ne ho colpita una
prima e forse rischia di morire ora per colpa mia!!non immagini come mi sente
male papà!!se l’ho uccisa non potrò più vivere in pace!-disse Zick con sguardo chino,tremante di rabbia con i pugni
serrati.
-se non combatti sarai il
disonore dei domatori!-disse Zob lentamente tremando
di rabbia come il figlio.
-e sia!se un domatore
vuol dire uccidere delle creature senza sapere un motivo e senza chiare le loro
controversie allora preferisco non esserlo!!-
Detto questo nuotò verso la superficie per una solo
destinazione:casa.
Ad un tratto sentì qualcuno che gli tirava la mano
verso il basso. Si guardò e vide Lay.;in quel momento non la voleva proprio vedere.
-che cosa vuoi!?-
-come che cosa voglio Zick?!voglio una spiegazione!!hai
deciso di tradirci tutti??-
-non ho deciso di
tradirvi sia chiaro!!ma io non posso continuare una
guerra così orribile!!non ce la faccio!quando ho colpito la sirena sono stato
malissimo! Tu non lo puoi immaginare!-Zick era fuori
dalla disperazione.
-non puoi tradirci Zick!-disse Lay a denti stretti.
Zick la guardò con stupore e rabbia:allora
non aveva capito niente di quello che aveva detto…o peggio ancora,non aveva
sentito niente….
-Non hai capito??!se questo vuole dire essere un domatore, bene!ma io sono
fuori dalla mischia!-e detto questo tolse la mano per poi guardarla.
-a quanto vedo Zick non ti importa più niente di
me-
-cosa??-
-prima del vestito…non ti
è importato se si era rotto-
A Zick
caddero le braccia-MA IO DICO!?ti
preoccupi della tua maglietta???E della gente che abbiamo colpito???e delle
vere ferite che abbiamo avuto???tu non capisci niente!!sei tu che non mi
capisci!forse il tuo è soltanto un capriccio per tenermi conte!sei tu che te ne
freghi di me! Resta pure qui Lay,a
casa ci torno da solo!-
E con questoZick
nuotò verso la superficie lasciando Lay come una
perfetta idiota ma carica di rabbia e risentimento.
Elena era stata portata
in una grotta dove un gruppo di serene le stavanocurando la sua ferita…era incredibile che fosse
ancora viva.
Silvia le teneva la mano
con le lacrime agli occhi…non voleva e non poteva perdere la sua amica.
Per fortuna la lama non
avevatrapassato
lo stomaco ma lo aveva sfiorato danneggiandolo un po’ e per questo hanno dovuto fare un operazione. Dopo ben tre ore l’operazione
fucompiuta con
successo.
Elena era viva.
-davvero si salverà??-chiese Silvia radiosa
-si certo…ma non deve
fare sforzi e deve mangiare molto leggero per i
prossimi mesi così che lo stomaco torni come prima-
-sono felicissima!grazie
di tutto-
-di niente…resta con lei
ora noi dobbiamo andare a curare le altre sirene ferite…che guerra orribile-
E se ne andarono.
Silvia tornò accanto ad
Elena che stava dicendo qualcosa.
-Elena cosa..? non ti capisco…-
-Zick…perché….Perché ….-Elena
stava piangendo anche se l’acqua si impossessava delle
lacrime appena nate un secondo dopo.-perché….?-
-Elena?...ti senti bene?-
La ragazza aprì gli occhi
e vedendo l’amica sorrise dolce. –ciao Silvia…stai bene?sei
ferita?-
-no per fortuna io no…tu
hai rischiato molto però…-
Ci fu un momento di
silenzio.
-chi è Zick?-chiese Silvia all’improvviso
Elena arrossì di botto ma
poi abbassò la sguardo triste.
-Silvia dovevi dirmi che i nostri nemici erano domatori…-
- perché…?-
-perché erano miei amici.
Io combattevo al loro fianco fino a qualche tempo fa-
Silvia rimase
stizzita-scusami Elena…-
-comunque Zick è il mio migliore amico…gli voglio molto bene…ma oggi
quando mi ha colpito ho visto il suo sguardo…uno
sguardo terribile…incendiato di fuoco…-si fermò perché il suo corpo era
percorso dai singhiozzi.
-il ragazzo di nome Zick ti
ha colpito?-chiese Silvia vuota.
-s…si-disse Elena tenendo
gli occhi chiusi.
-stai qui Elena..cerca di riposare…la guerra riprenderà tra alcuni giorni e
tu puoi anche non combattere…riposati ok?-
-certo
Silvia…ciao- la salutò con un
sorriso sforzato.
Silvia procedeva
velocemente verso la superficie con un solo pensiero in mente…non gela avrebbe fatta passare liscia a quel domatore.
Zick era tornato dalla guerra e stava in camera sua affacciato alla finestra con aria triste mentre
giocherellava con un pupazzo sotto mano. Guardava fuori per vedere Elena
tornare da quell’amica a cui era andata a dormire…e
non glielo aveva detto. È vero non si erano parlati molto in quel periodo però lei gli presentava tutti i nuovi amici e lui
faceva lo stesso.
Ad un tratto vide una figura in lontananza e vide una
persona femminile venire verso la via.
-che sia Elena?-si chiese
Zick speranzoso. Poi la vide meglioe vedendo che non era lei tornò con il
pupazzo in mano.
La ragazza avanzava sotto
casa di Zick e si era fermata per voltare lo sguardo
verso l’alto. Lui se ne accorse e la fissò a suo volta.
-ma chi è ??non l’ho mai vista cosa vorrà qui?-
La ragazza fissava il
ragazzo con espressione neutra mentre i suoi lunghi capelli neri le volavano
sulla schiena come facevano in acqua.
Scusate l’enorme ritardo ragazzi…
Spero che mi perdoniate.
Ecco un altro capitolo.
Spero di non avervi deluso con questo capitolo^^a presto
ciao a tutti^^
-ma che vorrà da me…non
se ne va…..-il ragazzo cominciava a essere scocciato.
Silvia spostò i suoi
occhi neri alla porta e poi suonò il campanello con decisione.
Il domatore non ci pensò
due volte: uscì dalla sua camera e si diresse verso l’entrata di casa dove vide per sua sfortuna che sua madre aveva già
aperto la porta.
-si?-chiese Greta con un
sorriso strano.
-salve,sono
una…conoscente di Zick…è in casa?devo parlargli-disse
Silvia educatissima alla madre del ragazzo facendo un piccolo inchino con la
testa.
-oh no grazie non è necessario!-disse Greta tutta rossa in volto.-Zick?è per te!c’è una ragazza molto carina che ti cerca!-
che pettegola!da quando era diventata così?
-gra..grazie mamma!-disse lui in fretta.
-dopo io
e te facciamo un bel discorsetto su dove hai conosciuto uno ragazza così
educata e carina!-
-lo vorrei sapere anch’io
mamma….lo vorrei tanto sapere anche io…-sussurrò il
domatore mentre chiudeva la porta alle sue spalle.
Il silenzio calò tra di
loro: Silvia lo fissava con una faccia strana,un misto
di entusiasmo,ansia e anche rabbia…possibile?
lui la guardava
curioso.
-ci conosciamo per
caso?-chiese alla fine il ragazzo scocciato da questa situazione tanto
frustrante.
-no…non credo proprio….-la ragazza si voltò leggiadra. Era molto bella ma qualcosa
di agghiacciante la faceva sembrare quasi spaventosa:aveva
un vestito leggero di colore viola e una strana collana con una pietra rossa
incastonata al suo interno.
-seguimi-
-cosa?-
-mi hai capito…seguimi e non obbiettare- rispose Silvia con tono quasi
minaccioso.
Senza pensarci due volte,Zick obbedì.
Silvia camminava lenta ma
sembrava ansiosa di arrivare al più presto al luogo dove si stava dirigendo con
il domatore dietro di lui.
Camminarono per circa 20 minuti senza dire neanche una parola.
Zick ormai era arrivato al limite
stabilito dalla sua pazienza.
-si può sapere chi sei???e dove mi stai portando???-
-siamo arrivati.-rispose
lei con voce neutra.
Zick ebbe un tuffo al cuore:era
il punto esatto dove lui era uscito dall’acqua quello stesso giorno per andare
via dalla battaglia….coincidenza?non ne era del tutto sicuro.
-allora….ti ricorda
qualcosa?-
Il domatore si voltò di
scatto verso la ragazza e la guardò sorpreso e preoccupato…. non
poté ammirare la sua bellezza naturale che sprigionava.
-ecco…no…non mi ricordo
di questo posto-Zick la stava sfidando…voleva sapere
l’obbiettivo di questa sua domanda e sapeva che la
risposta sarebbe arrivata presto.
-davvero non te la
ricordi?-la ragazza si avvicinava al domatore in modo
preoccupante.
-n…no….-boccheggiò il
ragazzo sudando freddo e arrossendo lievemente per la preoccupazione.
-davvero?-
-no…non so nulla…-il ragazzo si accorse che la sua voce stava tradendo anche
se stesso.
Silvia era dietro di lui
e poi con un movimento veloce lo spinse con la forza verso l’acqua. Il domatore
confuso non seppe difendersi e cascò a peso morto dentro l’acqua fredda
dell’oceano.
Silvia entrò dentro l’acqua e lo spinse giù ancora più in profondità
tenendolo per il collo.
Ad un tratto Silvia si allontanò da lui da 10 metri e mentre lo
fissava con sguardo omicida si avviò la sua metamorfosi mentre aveva fatto
ruotare la pietra che aveva nella collana..
Zick non credeva ai suoi occhi; stava assistendo ad una metamorfosi:
la ragazza…quella misteriosa ragazza inquietante
era…era…una sirena.
-quindi le sirene possono
cambiare forma….-disse in un sussurro il giovane domatore che era rimasto con
gli occhi spalancati dalla sorpresa.
Silvia aveva riacquistato
il suo vero aspetto ed ora era bella e arrabbiata.
Un ricordo ritornò nella
mente del domatore come un fulmine a ciel sereno.
Fece alla svelta lo
spazio Dom attorno alla sua testa;
-ma..ma
io ti conosco!!!-urlò il ragazzo.
La sirena si avvicinò.
-ti ricordi a quanto
vedo…bene !allora ricorderai anche quello che hai fatto….ricordi?hai colpito
una mia amica!con la lancia!ti dice qualcosa???o te ne
sei scordato??!!- urlò Silvia facendo uscire tutta la rabbia che aveva represso
dentro.
Zick rimase paralizzato da quelle parole…l’aveva
scambiato per un insensibile?certo che se lo ricordava e anche bene…non pensava
ad altro in quelle ore.
-certo che me lo
ricordo!i rimorsi mi stavano assalendo!-urlò il domatore di rimando
-e fai bene!!!non è morta per fortuna ma rischiava!!non te lo perdonerò
mai domatore!ho detto mai!!vendicherò il torto che ha dovuto subire!!!-
Zick indietreggiò e Silvia fece uscire una lancia dal
nulla come erano solite fare le sirene in caso di
pericolo.
-preparati a
difenderti…so che non hai quelle lance futili con qui hai colpito la mia amica….quindi
sarà una cosa semplice e molto breve.-la ragazza parlò
con voce terrificante e bassa.
Da li
in poi ci fu un vero e proprio inseguimento:
la ragazza si muoveva leggiadra ed era normale
essendo una sirena,però in quella circostanza sembrava essere un aquila che
cacciava la sua preda:aggraziata tanto spietata.
Zick cercava di
fuggire,ma non aveva armi e il potere Dom non funzionava contro di loro.
-ti odio!tu e il tuo
maledetto popolo di domatori ci date la caccia da anni senza tregua!non ci fate
vivere in pace come vorremmo e non ci lasciate fare quello che vogliamo da
esseri liberi che siamo!perché, me lo spieghi???allora??-urlò
Silvia mentre cercava di colpirlo.
-ma io non lo so!non sono
come gli altri!io ho lasciato la guerra!-
-tu sei come tutti!hai
colpito quella sirena senza pietà!lei stessa mi ha detto di aver visto una luce
nei tuoi occhi…una luce che non si può cancellare!!!-
Silvia lo sbatté contro
la sabbia e poi gli si posizionò davanti con la lancia
in mano.
-ecco…ora saprai cosa ha
provato lei quando l’hai
colpita…-levò la lancia in alto ma in quel momento accadde una casa che nessuno
aveva previsto.
Silvia levò la lancia in
alto e quando stava per colpire sentì qualcosa,un
rumore ….un grido e poi….
Silvia sgranò gli occhi
dalla sorpresa.
Una giovane sirena dai
capelli arancioni,lunghi e luminosi,con una coda verde
e con delle bande che le circondavano lo stomaco si era messa tra i due con le braccia
spalancate di fronte a Silvia;la stava guardando con sguardo
arrabbiato,triste,deluso e supplichevole.
-cosa…?togliti di mezzo!-urlò
Silvia.
Elena scosse la testa con
forza mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime;poi
con decisione prese la mano della sirena corvina e la guardò dolce.
Ella capì e posò la lancia a terra.
Zick l’aveva riconosciuta e non ci poteva credere:era la sirena che aveva colpito qualche ora fa….e ora era
viva….sulla schiena si trovavano le fasce che ricoprivano la ferita sicuramente
ancora aperta. Perché lo aveva salvato se lui aveva cercato di ucciderla???
-sei troppo buona….-disse
Silvia dolce.
La sirene dai capelli arancioni stette zitta ma la
guardò con dolcezza. Era naturale che non voleva parlare
e non voleva voltarsi da lui…non voleva farsi riconoscere. Ad
un tratto ebbe un mancamento e si aggrappò all’amica che la tenne subito.
-andiamo…-sussurrò Elena
a Silvia.
-ok- la corvina scrutò Zick che era ancora sul fondo sabbioso dell’oceano per poi
fare una smorfia e portare via Elena da li.
-Elena non dovevi alzarti…sei
ancora troppo debole…-disse Silvia quando erano abbastanza lontane in modo che
lui non le potesse sentire.
-non importa….Silvia come
hai potuto….-
La corvina posò Elena nel
suo letto della caverna e poi disse.
-cosa?-
-come Silvia…stavi per
ucciderlo…perché?per me?non ti avevo detto che era il mio migliore amico???io non voglio che lui muoia!-Elena
stava tremando dalle lacrime.
-Elena calmati ti prego…non ti fa bene tutto questo lo
sai!-
La sirena dai capelli
arancioni gli afferrò il braccio con quasi forza e poi disse-giurami che non
gli farai mai più del male….giuramelo!-
Silvia la guardò
sorpresa. Ci pensò un po’ poi rispose,un po’ a malincuore
- d’accordo Elena…farò come mi hai chiesto.-
-Silvia???abbiamo
portato una cosa per Elena!!-gridò un’altra sirena:aveva i capelli lunghi e
biondi legati ad una lunga treccia e la coda era azzurra…Elena la riconobbe per
una delle sirene che l’aveva aiutata quando è stata ferita.
-grazie-disse
Silvia.-Elena?è fantastico….mi hanno appena dato questo-e la ragazza mostrò una boccetta di vetro dove c’era un liquido denso di color dell’oro.
-che…che cos’è quella robba?-chiese Elena curiosa e anche un po’ timorosa.
-è un fluido che ti
permetterà di guarire….guarisce tutte le ferite esistenti richiudendole…è una
sostanza molto rara e si chiama Ninfa di Articus
blu…è speciale perché non si propaga nell’acqua…sta tranquilla…- detto questo Silvia stappò il tappo e come previsto la sostanza
non si propagò nell’acqua. Delicatamente le fece scivolare un po’ nel punto dove c’erano le bande.La
ninfa entrò dentro esse e raggiunsero la ferita. Elena
sentì dei dolori lancinanti,che le fecero chiudere gli
occhi per non urlare di dolore,poi dopo qualche istante,il dolore sparì.
-Elena?stai bene?-chiese Silvia preoccupata.
La sirena dalla coda
verde tolse le bande con delicatezza e poi vide:la
ferita era chiusa,ma la cicatrice erano rimaste,sia davanti che dietro.
-sto benissimo!-disse
abbracciando Silvia di scatto.-ma la cicatrice è rimasta…-
-la ninfa ti ha chiuso la ferita ma non è sparita
sappilo…sei ancora molto debole e non sforzarti troppo ok?-
-certo grazie….ma che ore
sono?sono due giorni che non torno a casa!devo assolutamente andare!!!- disse Elena diventando una statua di pietra per la
sorpresa.
-non preoccuparti ti
riporto io a casa…vieni andiamo.- dise la corvina
sorridendo alla spontaneità dell’amica. Così Silvia ed Elena nuotarono fin
sopra la superficie. Elena respirò a fondo l’aria fresca della notte.
Zick era li,immobile…non
sapeva se essere felice o spaventato.
La sirena era viva e
questo lo faceva stare benissimo…era felicissimo che non fosse morta…non sa
quanto felice. Ma cavolo…aveva rischiato di morire….una
paura che non avrebbe mai dimenticato in vita sua…però poi quella stessa sirena
dalla cosa blu e dai lunghi capelli arancioni lo aveva salvato,perché lo aveva
fatto?chi era lei?
Zick si decise ad alzarsi e poi con passo tremante
tornò in superficie con timore. Anche lui respirò a fondo l’aria pulita della
notte.
Dopo 30
minuti di orologio,Zick era tornato a casa e come se
lo aspettava,i suoi genitori erano li con pantofole e vestaglia che lo
aspettavano tornare a casa.
-non sai come sono stato
in ansia!!!mi sono preoccupata!!!-
-tua madre ha ragione Zick!sei stato un incosciente!ha solo 15
anni dopotutto!-
-è vero…ciao mamma,ciao papà…io vado a letto. A domani- e Zick
salì in camera sua con senza pensarci due volte,senza
guardare in faccia i genitori,che erano rimasti al quanto perplessi Entrò in
camera sua e sbattè la porta con rumore;poi si tolse
le scarpe e senza mettersi il pigiama si mise sdraiato sul letto. Aveva la
testa piena di pensieri tristi e cupi e non riusciva a liberarsene…pensava alla
guerra…a come stava per morire….alla sirena che lo aveva salvato…che giornata
orrenda!
Ad un tratto una luce che proveniva da fuori catturò
la sua attenzione. Si alzò debolmente dal letto e poi la vide:Elena
era appena entrata in camera sua con sguardo triste,naturalmente era stata
sgridata dai genitori per essere tornata così tardi. Elena aveva anche uno
sguardo stanco e dolorante che non sfuggì al domatore. Entrò dentro
il bagno per cambiarsi e poi uscì con il suo pigiamo a fiori. Guardò distratta la
finestra e quando vide Zick che la guardava
si paralizzò. Elena sussultò e cominciò a sudare freddo….non
voleva che la guardasse in quelle condizioni oppure avrebbe scoperto tutto.
-ciao Zick-disse
lei velocementepiù
a se stessa che al domatore. Poi correrse verso il
letto e spense la luce lasciando il giovane amico di stucco.
Non la vedeva da tre
giorni e la sola cosa che lei era riuscita a dire era stato“ciao
Zick”.
Con la confusione più
totale in testa, Zick si addormentò.
Scusate il ritardo ragazzi^^
Sono estremamente commossa!!!altra
gente si è unita a leggere la mia ff e ne sono
contentissima!i vostri commenti sono sempre più belli e questo non lo posso
proprio ignorare^^sono contenta che vi piaccia la mia storia e spero che
continuate a leggerla ancora^^
Zick aprì pesantemente gli occhi ancora stanchi….non era riuscito per niente a dormire quella notte e come
biasimarlo:lo avevano strapazzato per bene il giorno prima.
Nella sua mente passavano
tutti i brutti momenti trascorsi e aveva deciso che almeno quel giorno non
avrebbe pensato a cose brutte che riguardavano il giorno precedente…questa
volta si sarebbe divertito e avrebbe liberato la mente per qualche ora…
Il ragazzo scese dal
letto goffamente tenendo gli occhi chiusi dal sonno…quindi andò a sbattere almeno
tre volte nell’armadio davanti a lui; trascinandosi i piedi si diresse verso il
muro alla sua sinistra e guardò il calendario:era il
20 luglio ed era tradizione che nella zona di Bibbur
si organizzavano due feste: i McMackamack infatti avevano comprato una villa ai confini della
periferia; non si direbbe ma quella è una famiglia molto prestigiosa anche se David,che
fa parte della famiglia,non lo da molto a vedere. Organizzano sempre,il giorno
del 20 luglio,una festa in piscina dove possono parteciparvi molte persone e
poi la sera si organizza una festa in maschera...un ballo si può definire.
Ormai queste feste erano una tradizione che duravano da almeno tre anni...ma
Elena e Zick non le avevano mai trovate tanto divertenti...si radunavano per
divertirsi e parlare con gli amici...ma nessuno dei due avrebbe mai immaginato
che quello sarebbe stato un giorno decisivo per tutti e due.
Zicksi trascinò fino al bagni ignaro di aver
calpestato 2 braccia e una gamba di Snyakuts Bu che vedendo la scena si altera.-ehi!non
gualdi dove metti i piedi???- ma niente il domatore face come se non lo avesse
sentito,e forse era vero.
Aprì la
porta del bagno e si posizionò davanti allo spechio del bagno.
-che
faccia orribile che hai questa mattina Zick-si disse il ragazzo fissandosi allo
specchio con sguardo storto vedendo le borse sotto gli occhi. Poi fece scorrere
l’acqua del lavandino e lo tappò con una stoffa pulita...la prima che trovo
sotto mano,e quando fu pieno d’acqua il ragazzo ci immerse tutti il volto
dentro così da svegliarsi...o quasi.l’acqua gli accarezzava il viso stanco e lo
cullavano come schiuma...ecco che tra poco si addormenta.
Si asciugò con la manica e poi uscì dal bagno
calpestando nuovamene il pezzi dello Snyakuts.
Tornato
in camera,Zick si mise il costume blua
pantaloncini che gli piaceva tanto,poi si mise una maglietta nera e le
pantofolo scure di plastica. In fine prese un piccolo borsone dove c’era un
asciugamano e una bottiglia d’acqua. Anche se la festa era tra circa 2 ore,non
aveva intenzione di tornare in casa.
Scese le
scale e si fiondò in cucina alla svelta facendo sombalzzare la madre.
-Zick!mi
hai spaventata!insomma non si fa una cosa del genere....-disse Greta cercando
di calmarsi e di cucinare le sue uova in santa pace.
-hai
ragione mamma scusa-disse Zick afferrando una mele del centro tavola e
sedendosi pesantente su una sedia.
Greta
lo guardò un attimo e poi tornò al suo lavoro.
-vedo
che ti sei già cambiato-disse con una tonalità di distacco.
-già...-rispose
il ragazzo piattamente.
-la
festa è tra due ore...dove andrai intanto?-
-farò
un giro...-
-a
capisco...ci vai con Elena?-
-non
credo mamma...è da un po’ di tempo che io e lei ci siamo distaccati...non
parliamo più tanto spesso...-
-avete
litigato vero?-disse lei sbuffando.
-immaginavo
che lo avevi intuito-disse il ragazzo rassegnato con un accenno di sorriso.
-non
puoi nasconderlo...quando litigate avete un muso che non si può cancellate nascondere-
-eheh...lo
immaginavo-
Calò il
silenziò che veniva spezzato solo dai morsi che il giovane domatore faceva alla
sua mela e alla madre che muoveva il cucchiaio di legno per fare meglio le sue
uova strapazzate.
-bene....io
vado mamma...vado a salutare Elena e chissà...forse a fare pace...non lo
so,dipende da come si comporta quella ragazza-
Zick si
alzò dalla sedia e si diresse verso l’uscita della cucina e poi
inaspettatamente si girò-senti mamma...ma papà è ancora arrabbiato?-
Greta
rimase sorpresa dalla domanda ma si addolcì subito dopo.
-no
tesoro...è....forse un po’ deluso,ma non preoccuparti tornerà presto a
sorridere e non ce l’avrà più con te-
-quindi
ce l’ha con me???-chisse il ragazzo diventando infinitamente triste ma
riferendosi più a se stesso che alla madre che appena vide la reazione del
figlio si tappò la bocca con le mani e
si avvicinò al domatore.
-io...ecco...non
volevo che tu lo sapessi ..così insomma...-
-ciao
mamma ora devo uscire.-disse il ragazzo in risposta,non guardandola negli
occhi,dirigendo il suo sguardo dalla parte opposta con il volto chino.
-Zick...-chiamò
lei,ma il ragazzo gli fece cenno con la mano e uscì.
-oh
Zick io non volevo che lo sapessi...uh?ma che cos....?-si guardò intorno perchè
solo in quel momento si accorse del fumo grigio che emanava la sua pentola.
-LE
UOVA! SANTA GALLINA DELLA ZIA!!!-
Zick
respirò a pieni polmoni l’aria fresca della mattina con un piccolo sorriso
sulle labbra visto che aveva sentito sbraitare la madre come un’ossessa per le
sue uova.
Prese un
respiro profondo e poi guardò alla sua sinistra per vedera la casa di Elena.
Titubante e anche nervoso, si diresse verso la porta di casa e poi con timore
suonò al campanello.
-HO
DETTO DI NO È CHIARO???SPARISCI ADESSO O CHIAMO LA POLIZIA!!!-urlò una
signora che riconobbe come la madre di Elena.
La
porta si aprì con fura e Zick rimase li,come un perfetto idiota e fissava la
signora con paura sudando freddo e facendosi piccolo.
-oh...-fece
la signora-OH!!!ZICK MI DISPIACE CREDEVO CHE FOSSI UNO DI QUEI VENDITORE DI
PIATTI CHE MI RONZA INTORNO DA SETTIMANE...finisco con le pentole e inziano con
i piatti eheh...ecco....-la signora era imbarazzatissima.
-io...se
è un brutto momento posso ripassare dop...-fece timoroso il domatore ma la
signora lo afferrò per le spalle e lo fissò con occhi grandi.
-no!!!vuoi
Elena vero?è in camera vai a salutarla!!! Tu non centri niente figurati eheh!-
-o-ok
io vado...-disse Zick timoroso.
-certo
vai!-era talmente mortificata...non gli era mai successo prima e vedere Zick
così timoroso la faceva stare male. Con ancora il timore che gli galleggiava
nel cuore,il domatore salì le scale e poi,girando a sinistra,si trovò davanti
alla camera di lei.
Bussò
con una sicurezza che non immaginava di avere in quel momento...ma dopottutto
non può essere peggio di quello che gli era succeso prima...ci era rimasto
davvero di sasso.
La
giovane rifugiatrice che per tutta la giornata non aveva fatto che leggere,
pensando ai fatti che avevano sconvolto la sua vita...i suoi pensieri erano
proprio per il giovane amico e quando si alzò dal letto per parire la porta e per
poi ritrovarselo li,non gli parve quasi vero di trovarselo davanti ....e
soprattutto non con quella faccia di uno che aveva visto un fantasma.
-Zick!-esclamò
sorpresa.
-Elena-salutò
piattamente mentre fissava un punto impreciso.
-ho
sentito la porta di casa ma pensavo che fosse uno di quei venditori di piatti
che ci stanno rompendo da 2 settimane-
-a
quanto pare anche tua madre l’ha pensato...-
-scommetto
che ti ha urlato a dosso!-disse lei cercando di trattenersi dalle risate e il
domatore si limitò ad annuire lentamente.
-ahahahahah!-Elena
scoppiò in una clamorosa risata come non faceva da tempo.
-lo
trovi tanto divertente?-chiese lui leggermente offeso riprendendosi dallo shok
precedente.
-da
morire Zick! Comunque entra dai non vorrai restare li impallato davanti alla
porta no?!-disse
lei
sorridendo con le lacrime agli occhi.
Il
domatore entrò guardando dalla parte davanti a lui senza guardarla e poi si
sedette sulla sedia della scrivania. Elena lo seguì subito dopo aver chiuso la
porta alle sue spalle e poi si sedette pesantemente sul letto sorridendo
all’amico.
-allora...dimmi,che
ti porta qui a casa mia?-
Zick si
ricordò il motivo della sua visita e fissò la ragazza.
-giusto
me ne stavo per dimenticare...volevo sapere se venivi alla festa-
-alla
festa?si certamente non me la voglio di certo perdere-rispose sorridente.
Zick
sorrise dirimando all’amica. Era felice di sapere che non era arrabbiato con
lui e questo lo sorprendeva ... si sentiva tremendamente in colpa per la loro
ultima lite ma ora vederla sorridente gli faceva venire uno strano moto di
felicità che gli usciva dal suo cuore e si propagava per tutto il suo corpo.
-ne
sono felice-disse semplicemente.
La
ragazza sorrise ma poi una scossa tremenda la colpì in pieno stomaco facendola
piegare in due dal dolore e gemmere lievemente.
Il
domatore si alzò spaventato dalla sedia facendola cadere per poi correre in
aiuto dell’amica.
-Elena!Elena
che cos’hai?!un dottore!ci serve un dottore!-gridò spaventato a morte per la
ragazza.
-no!-disse
la ragazza calmandosi e prendendo la camicia del ragazzo e fancendolo portare
vicino al suo viso. –non chiamare nessuno...io sto bene-lo guardò negli occhi
con convinzione e poi lasciò la presa. Zick era rimasto pietrificato.
-sono
solo semplici dolori passeggeri...non devi preoccuparti per me chiaro?-cercò di
dire in suo difesa la rifugiatrice.
-Elena
che ti prede?che ti succede ti sei fatta male da qualche...?-
-no!-disse
subito allarmandosi-sto bene Zick grazie-la rifugiatrice si alzò lentamente e
si sedette sul suo letto.
-non
dovresti venire alla festa oggi...-
-sto
bene non preoccuparti-
Il
silenzio cadde tra di loro. Zick si guardava intorno con timidezza:fissava le
pareti color pesca che circondavano la stanza e i vari quadri e poster che la
ragazza aveva attaccato,dai più recenti ai più vecchi.
-Zick
che dici se andiamo adesso?manca poco meno di un’ora alla festa e se ce la
facciamo a piedi dovremmo arrivare puntuali-disse Elena di sorpresa. Zick
sussutò e poi acconsentì.
-allora
mi cambio e poi scendiamo,ok?-chiese lei.
-si va bene-
Calò il
silenzio.
-ehm..Zick,io
mi dovrei cambiare....potresti...?-chise la ragazza rossa in volto.
Zick
sembrò risvegliarsi e il risveglio nn fu uno dei migliori.
-o
cavolo hai ragione!!non so che mi passa per la testa eheh!-il ragazzo
indietreggiò andando a sbattere sullo spigolo del letto;dopo aver esclamato di
dolore corse verso la porta con un sorriso da idiota sul volto-ti aspetto in
salotto ok?ciao!-
“non ci
posso credere che figura che ho fatto!non è decisamente la mia giornata!”si
disse Zick mentre correva giù per le scale e goffamente ci caddefacendo varie
capriole come uno stupido e andando a sbattere contro il muro del salotto.
-che
male il mio naso!-esclamò il ragazzo.
-ti sei
fatto male caro?-chiese la signora preoccupata.
-s-si
figuri!io vado in salotto ad aspettare Elena uscire-e corse verso destra per il
salotto.
In
camera sua,Elena sorrideva allegramente;aveva sentito il botto che il domatore
aveva preocuparato cadendo dalle scale.
Si
diresse verso l’amardio in ciliegio e lo aprì per poi conficcarsi leteralmente
dentro. Gli serviva un costume particolare:doveva essere intero e non a due
pezzi,era fondamentale questo. Dopo circa 5 minuti riuscì finalmente a trovarne
uno di colore verde scuro con dei fiori simili a margherite nere attacate una a
sinistra in alto vicino alla bretela e l’altra a desta vicino alla gamba. Recuperò
un pareo blue un asciugamano viola e
lilla e mise tutto nel suo zainetto. Dopo essersi messa il costume si mise una
maglietta larga di colore azzurro e un paio di jens scuri a pinocchietto. Si
girò per il controllo e vedendo il suo armadio in quelle condizioni le fece
spavento...chi la sentiva sua madre poi,dopo essersi messa le pantofole nere,
uscì.
Aprì
lentamente la porta e poi scese le scale.
Quando
si affacciò alla porta del salotto si trovò davanti un domatore che fissava il
vaso davanti a se con gli occhi sgranati seduto sul divano di stoffa color
crema. Poverino non era giornata per lui!
-sono
pronta andiamo?-chiese lei allegra. Zick si voltò grato all’amica.
-certamente!-rispose
il domatore alzandosi di scatto.
-noi
andiamo mamma!-urlò Elena alla madre non appena Zick si mise accanto a lei.
-d’accordo
divertitevi!-urlò di rimando la donna.
Dopo
qualche secondo uscirono tutti e due dalla casa ed entrembi respirarono l’aria
fresca.
-ok,incamminiamoci-
-si!-disse
il ragazzo convinto e sollevato.
E i due
ragazzi cominciarono a camminare verso la villa dei McMackamack tutti e due
felici della giornata che stanno per passare in serenità.
Scusate il ritardo^^il prossimo capitolo lo
aggiornerò prima promesso!
arysquadro avevi ragione!non ho messo i mostri e
ho sbagliato!grazie per avermelo ricordato^^prometto che li inserirò di più nei
prossimi capitoli.
Questo è stato un capitolo di passaggio quindi non ha molta
importanza....nei prossimi capitoli ci sarà molto più movimento.
Il sole del mattino stava cominciando a farsi sentire e i due ragazzi
camminavano senza dire una parola
FESTA IN PISCINA
Il sole del mattino stava
cominciando a farsi sentire e i due ragazzi camminavano senza dire una parola.
A volte si davano uno sguardo nascosto ma subito dopo
tornavano a fissare davanti a se. Zick era timido di
suo e non sapeva di cosa parlare con la sua amica,invece
nel caso di lei,non riguardava la timidezza, ma il senso di colpa e il
timore…timore di essere scoperta…timore che lui la possa odiare…timore di
perderlo…non voleva perderlo…..solo in quell’istante si accorse che l’idea
della festa in piscina era davvero sbagliata…aveva un brutto
presentimento che poi avrebbe capito solo tra poco.
-Elena ti senti meglio?-.disse all’improvviso Zick rompendo
il silenzio tra di loro.
La ragazza sombalzò preoccupata poi rispose.
-si grazie Zick….sto meglio….-rispose
sorridendo.
-mi fa piacere….-
Calò nuovamente il
silenzio.
-verrà anche Lay alla festa?-disse Elena di punto in bianco al
domatore…non sapeva nemmeno lei perché lo chiedesse…non gliene importava nulla
di lei,anzi più stava lontana e meglio era.
-si…- ecco lo sapeva che
doveva stare zitta-verrà insieme a Teddy;ci aspettano entrambi tra tre isolati e poi andiamo
insieme.
-capito…come vanno le
cose tra voi due?- le parole gli uscivano a forza dalla sua bocca.
-stiamo passando un
momento di crisi…non so,spero di superarlo-
Elena lo guardò
tristemente vedendo l’amico rabbuiatosi ma non poté nascondere una nota di
felicità che gli scaturiva da dentro il cuore.
-mi dispiace-
-come?-chiese lei
sorpresa…non era lei che doveva dire “mi dispiace”per la loro crisi?
-per la nostra ultima
litigata…ci sono rimasto male devi credermi….- il domatore era terribilmente
sincero e triste…da far sciogliere la rifugiatrice.
-Zick…quella che deve chiederti scusa sono soltanto
io…non devo intromettermi tra il vostro rapporto e ….insomma…scusami anche tu-
Il ragazzo sorrise solare
alla ragazza che ricambiò,poi il domatore tornò
triste.
-non è solo questo..il mio rapporto con lei ha avuto una brutta piega durante
la guerra….-poi si tappò la bocca e guardò di scatto l’amica,che era
impallidita.
-è giusto che te lo dica
Elena….devi sapere che i giorni in cui tu sei stata da una ragazza a dormire,
noi domatori abbiamo….-
-Zick! Tesoro ciao!- una ragazza dai capelli viola e
rosa stava correndo incontro ai due ragazzi per poi abbracciare…o meglio
stritolare il giovane domatore.
-ops scusami caro…-poi guardò altezzosa la ragazza che
aveva affianco.
-Elena-
-Lay-
-come va?-
-non c’è male….(stavo meglio prima)-si guardarono…meglio si scrutavano.
Era chiaro come il sole
che non sarebbero mai potute andare d’accordo.
-allora tesoro…-disse la
mora tornando a parlare con Zick-come ti senti?-
-sto bene grazie…-
-ehi Zick!non
saluti più ???-
-ciao Teddy.
Si scusa ma ero un tantino….-
-occupato si…come va
Patata?-disse il ragazzo biondo dando una pacca abbastanza forte sulla schiena
della ragazza.
-Teddy….- iniziò lei minacciosa-ti ho detto mille volte
che non devi chiamarmi per il cognome!un nome ce l’ho!-
disse arrabbiata.
-uff…come la fai lunga,lo sai
che sei proprio noiosa?-
-questo è un mio problema
Teddy e ora se vuoi scusarmi!-
Elena passò avanti agli
altri con ostinazione evitando di guardare i due “piccioncini”mentre si
salutavano e si baciavano. “che scena disgustosa”pensò la ragazza rischiando di
vomitare
-Elen….-Zick non riusciva
nemmeno a parlare con la sanguisuga attaccata…ma poi si rassegnò e dedicò tutte
le sue attenzioni a Lay,cosa
che Elena non sopportava molto…era gelosa del suo amico e allora?
Zick teneva la ragazza mora per la vita e lei ne aveva
approfittato per stargli ancora più attaccata;Teddy stava parlando al telefono con qualche suo amico e il
discorso era qualcosa come ragazze…o calcio….o ragazze che giocano a
calcio….non si sa come parla il ragazzo al telefono;invece Elena comminava
davanti a loro con sguardo chino mentre i pensieri più tristi si facevano
sempre più vivi nella sua mente che ora non era più distratta da qualcosa di
allegro.
Solo
ora al pensiero della piscina
gli veniva un gran mal di testa e una paura che non sapeva il motivo,cresceva dentro
di lei molto forte e decisa e gli faceva venire voglia di urlare,ma non lo
fece…guardò il cielo e cercò di pensare alla bella giornata che caratterizzava
il momento.
-Elena!-
La ragazza si voltò per
vedere il suo migliore amico che l’aveva chiamata.
-EhyZick…che ci fai qui non
dovresti stare con la tua ragazza?-chiese lei con una punta di risentimento che
gli usciva dalle labbra.
-ho tutto il tempo di
stare con lei…e poi sta parlando con Teddy e non posso di certo lasciarti sola per tutto il
tragitto.- disse lui sereno.
La rifugiatrice
si girò dietro e vide una Lay molto scocciata,con le mani incrociate sul petto e scrutava torva davanti a
se mentre Teddy le dava continui battiti sul braccio
per richiamare l’attenzione nonostante lui stesse ancora parlando al telefono.
Elena si girò davanti a
se riuscendo a trattenere a malapena una risata. Zick
la guardò allegro e poi sorrise.
Camminarono in silenzio
per un bel pezzo senza che qualcuno dicesse niente,ma
tutti (tranne Lay ovvio)erano di buonissimo umore e
fissavano il cielo azzurro.
Dopo 30
minuti di camminata raggiunsero la villa McMackamack.
Appena tutti la videro si sentirono svenire…cavolo se non era piena.
-ragazzi…dobbiamo cercare
di entrare senza romperci niente è tutto chiaro?-
-ehm….Zick
non credi che tu stia esagerando?non è una battaglia!-disse Elena ridendo.
-non importa!tutti in
posizione!-
Ormai era partito…
-tu sei tutto scemo-disse
la ragazza.
-Ehy! Non chiamare scemo il mio tesoro!- disse Lay da dietro.
-ti prego…senti non
prendo ordini da una come te è chiaro?-
-non insultare più Zick!-
-faccio quello che mi
pare sottospecie di gatta morta e….-
-buona Elena…-disse Zick
tappandole la bocca con la mano.
-ricorda che siamo qui
per divertirci-gli sussurrò il domatore all’orecchio.
-la fai facile
tu…-bisbigliò lei di rimando,leggermente alterata.
Zick la guardò storto. Se non si calmava
avrebbero litigato ancora. Elena sbuffò sonoramente e poi si mise in posizione.
-tre…due….uno….via!!!!-e i quattro ragazzi corsero avanti cercando di
entrare e finalmente ci riuscirono. Feriti? Solo Teddy
che aveva sbattuto contro lo spigolo del portone ma
nessuno se lo filò.
-WOW-fecero in
coro.
Ormai erano più di 3 anni che ci venivano ma faceva sempre effetto vedere
quella villa così piena di gente,tutta decorata…piena di banchetti e giochi.
I ragazzi si diressero
verso una delle 3 piscine della casa,quella di medie
dimensioni.
Si guardarono in torno la
piscina era piena ma non come si aspettavano quindi camminarono lungo i bordi
per cercare almeno due lettini disponibili.
-si hai ragione!-disse
Elena contenta vedendo la piscina davanti a se.
- quest’
anno si sono decisi di non stare solo in piscina ma anche nei bar e nelle
attrazioni nella parte sud della casa.-
Elena e Lay si sedettero sulle sdraie togliendosi i vestiti;
guardavano Zick e Teddy che
si erano già tolti la maglietta ed erano entrati in acqua. Sembravano così
immaturi ma a loro non importava…volevano solo divertirsi insieme.
Elena guardava il suo
amico dai capelli blu notte mentre rideva e scherzava con il suo amico;era orgogliosa di averlo salvato con Silvia oppure non
avrebbe mai più rivisto quel suo bel sorriso.
-Lay! Elena!venite in acqua!-gridò Zick
facendo segno con la mano.
-se permetti,io me ne vado dal mio ragazzo-disse la ragazza mora facendo
sfoggiare il suo magnifico costume a due pezzi di colore viola e nero molto
aderente.
-ma magari caschi…-sussurrò
Elena dalla rabbia.
E come se lo avesse
predetto,la ragazza scivolò goffamente sul bordo della
piscina cadendo in acqua a testa in giù.
Elena scoppiò in una
fragorosa risata,così come Teddy
,Zick e gli altri intorno. Lay
riemerse e guardò offesa Zick che fece un sorrisetto
che diceva”ok scusa non rido più”. Si girò verso l’amica
e vide che lei era ancora immersa nella sua risata…stava letteralmente
piegandosi dalle risate. Al domatore quella risata
piacque molto.
Non si accorse che ormai
la stava fissando con sguardo perso e che Lay lo
stava più volte chiamando.
-ZICK!!!-
-uh?cosa??-chiese sorpreso.
-ti ho chiamato….sei volte…-disse lei offesa incrociando le braccia.
-a scusa stavo..stavo…-si bloccò di colpo nel pensare che stava fissando
la sua migliore amica.
-comunque ora ti ascolto-
-uff…va bene…che ne dici di una gara?-
-perfetto!preparati alla
sconfitta mia cara!-
-guarda che io sono una
vera sirenetta in acqua-
E i due partirono.
-tse…una sirenetta…mi sembra un orso più che altro…-sussurò Elena mentre tirò fuori il suo mp3 verde e
sdraiandosi per prendere il Sole.
Dopo 10
minuti Elena era completamente rilassata e fissare la piscina mentre sentiva la
musica all’orecchio,ma poi arrivò Teddy e addio pace.
-ciao Patata!-
-Teddy…-mormorò la ragazza.
-che fai non vieni i piscina?-
-non ne ho voglia grazie-
-come? Siamo qui per la
piscina e a te non va?-
-esatto…hai problemi
forse?-
-vieni in piscina o io e Zick ti trasciniamo dentro!-
-non ci provare-
-pensi che non ne sia
capace?-
-è proprio perché penso
che tu ne sia capace che ho paura- disse lei togliendosi le cuffie.
-bene…visto
che non voi muoverti…Zick? Qui c’è qualcuno
che non vuole farsi il bagno!-
Zick si alzò dall’acqua e guardò scherzoso la scena.
-è imperdonabile!al mio tre?-
-agli
ordini comandante!-
-no ragazzi vi prego!-
-uno…-
-due…-
-tre!-
Elena venne
sollevata dai due ragazzi e poi fatta cadere di peso in piscina.
la ragazza tornò a galla velocemente.
-Arg!!!questa me la pagate!!!-
-paura!-fece Teddy.
-battaglia di solletico!-
Elena indietreggiò
sorridendo mentre i due ragazzi si avvicinavano pericolosamente.
Poi Zick
cominciò a farle il solletico sulla pancia e sui fianchi e Teddy
sotto i piedi.
Elena rideva così tanto da sentirsi male. Era da molto che non si
divertivano in quel modo. Lay vedeva la scena
sbuffando…un po’ invidiosa. Decise di fare la stessa cosa prendendo un ragazzo
a caso e cominciando a parlarci cercando di far ingelosire il ragazzo dai
capelli blu,ma non aveva testa per lei ora.
-Zick ti sfido ad un gara!-
-tanto perderai
mio caro Teddy!-
-lo vedremo Barrymore!-
-aspettaci qui torniamo
subito…pronto sbruffone?-
-pronto buffone!-
E i due domatori
cominciarono a schizzare in avanti a tutta velocità lasciando riprendere fiato
alla ragazza.
Elena si mise vicino al
bordo piscina e ad un tratto arrivò un ragazzo a lei
molto familiare.
-ciao David!-
-Elena!-disse il ragazzo biondo.-ti stai divertendo?-
-certo!i tuoi organizzano
sempre delle feste davvero memorabili-
-ti ringrazio, sono
contento che ti stia divertendo. ora scusami ma devo
andare dalla mia ragazza…spero di vederti oggi al ballo!-
-certamente. Ciao a
dopo!-
Elena si rilassò sul
bordo piscina cercando di godersi l’acqua sotto i piedi e di annusare l’odore
del cloro che tanto gli piaceva.
Ad un tratto ci fu come una scossa…una fitta
dolorosa, che fece piegare in due la ragazza. Sentiva le gambe cedergli e il
busto farsi più pesante.
La ragazza cercò di
uscire ma era difficile. Vide che i due stavano tornando e non poteva più
restare li doveva andarsene.
Con uno sforzo enorme
uscì dal bordo piscina esi diresse verso la sdraia per prende l’occorrente che aveva
portato per poi uscire di corsa.
-Elena! Elena dove vai?-
Anche se il ragazzo dai
capelli blu la stava chiamando non poteva tornare
indietro.
Corse velocemente
anche se sapeva che le gambe gli stavano cedendo. Si fermò in un angolo
deserto della strada e si appoggiò alle gambe. Le sue mani non toccavano la
pelle..ma qualcosa di più ruvido…ebbe paura di
guardare ma dovette farsi coraggio.
I suoi occhi si
spalancarono dalla sorpresa mentre vedeva quello che erano diventate le sue
gambe:esse erano ricoperte di squame…le stesse squame
che aveva quando diventava una sirena…dello stesso colore,ma non era
trasformate in pinne,ma sapeva che se fosse restata ancora dentro l’acqua sarebbe
successo.
Questo non doveva
accadere..trasformarsi senza l’uso della pietra….non
andava affatto bene. E poi Zick era così preoccupato….ma
se fosse restata avrebbe scoperto tutto….tutti l’avrebbero
scoperta.
Prese un asciugamano
dallo zaino e cominciò a tamponare le gambe e sembrava funzionare perché sembravano riprendere il loro colore naturale ed Elena
poteva rialzarsi in piedi senza troppi problemi come prima.
Ora aveva un problema: la
sua mutazione in sirena….stava diventando una sirena
solo per essere stata n contatto con l’acqua. Doveva saperne di più…doveva
chiedere aiuto e sapeva dove andare.
Lentamente si avviò verso
nord dove avrebbe trovato le sue risposte nell’oceano
ma prima sarebbe passata a casa per riprendersi il suo anello.
Nuovo capitolo!spero che vi sia
piaciuto ^^
Grazie a tutti per le bellissime
recensioni. Ringrazio un mondo tutti quelli che l’hanno
messa tra i preferiti e i seguiti.. Se passate
lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate e se ci sono punti non
buoni o poco chiari^^
Prima di leggere il capitolo vorrei chiedervi una cosa per favore:
Prima di leggere il capitolo vorrei
chiedervi una cosa per favore:
desidero con il cuore che chi entra e legge la mia ff la
recensisca. Per fare questi capitoli spendo molte ore del tempo che posso fare in
altre cose e lo faccio perché ci tengo a scrivere queste storie che mi
appassionano tanto…quindi vorrei che il tempo che io,ma
anche altri autori come me,passo a scrivere non sia vano…vi chiedo un piccolo
commento per sapere come vi sembra la mia storia,se vi piace almeno o se fa
schifo…i commenti mi servono per spronarmi e dare il meglio di me nei prossimi
capitoli…vi chiedo solo questo…un breve commento per un lavoro che non voglio
che sia andato sprecato…almeno le persone che l’ hannomessa tra i seguiti e i preferiti…un commento
sarebbe davvero gradito.
Spero di non avervi annoiato,era solo una questione di principio perché sono un po’
stanca di scrivere come una matta e le persone che le aggiungo come preferite e
seguite non mi fanno sapere cosa pensano…non vi rubo poi tanto tempo con questa
richiesta no?a presto e buona lettura.
LA
FESTA DA BALLO
Elena tornò a casa sua
correndo,sbattendo la porta con fragore.
-Elena sei già a casa?-
Ma la signora in cucina non
ottenne nessuna risposta dalla figlia,che correva in
camera sua per prendere una cosa a lei preziosissima.
A velocità impressionante
entrò dentro la camera e la sbatté dietro la schiena.
Cominciò a frugare dentro il cassetto della scrivania dopo un attimo di
esitazione. Poi toccò un piccolo oggetto circolare che riconobbe come il suo
anello di topazio.
Senza pensare ad altro,
uscì di fretta dalla camera e scese le scale saltando
a due a due gli scalini.
-ciao mamma io esco di nuovo ok?ciao!-gridò la ragazza prendendo una maglietta a
caso dal portacapotti.
-ma come, vai già via
senza dire nulla?-chiese la donna sconcertata.
-si!ciao ci vediamo più tardi!-
-andrai ala festa questa sera?-
-non me la perderei
mai…-disse Elena tra se e se perché ormai era troppo lontana per
rispondere alla madre.
La ragazza correva con le
ciabatte da piscina ancora ai piedi, ma non gli importava dell’impressione che
faceva alle persone che la guardavano curiosa; per lei quegli sguardi
indiscreti non esistevano….aveva solo un obbiettivo ed
era quello di raggiungere la sua fonte di risposte su quello che stava
accadendo…il mare.
Finalmente dopo minuti di
corsa incessanti si fermò per riprendere fiato e ammirare il mare che era
strapieno di gente. Elena entrò in spiaggia cercando di farsi largo dalla folla
che si era stanziata su tutta la sabbia non lasciando neanche una via di fuga.
La ragazza cercò di
trovare posto ma invano, quindi posò la sua roba in un angolo della scogliera e
si immerse immediatamente con il suo anello al dito.
Non poteva trasformarsi
ora…c’era troppo gente insomma.
Cominciò a nuotare in
modo davvero veloce… talmente veloce che nessuno si
accorse che la metamorfosi di Elena era già completata…il tempo si era ridotto
notevolmente.
-Silvia!Silvia ti prego
rispondimi devo parlarti!-disse Elena urlando guardandosi intorno ormai nelle
sembianze di una splendida sirena dai capelli sciolti e vellutati con una coda
verde chiara.
-ciao Elena!-disse una
sirena corvina dalla coda viola che sbucava proprio da dove stava guardando la
ragazza.
-come stai? È tutto a
posto?hai una faccia…-
-non sto bene Silvia…devi
dirmi una cosa importante…vieni mettiamoci qui- le due sirene si sistemarono su
uno scoglio in superficie che era in mezzo al nulla dell’oceano circostante. I
capelli di entrambe volavano leggiadri nel vento sotto il cielo azzurro.
-cosa è successo Elena?-chiese la ragazza preoccupata.
-Silvia…oggi sono andata ad una festa in piscina e …mi stavo per trasformare in
sirena….senza l’uso della pietra…anche adesso, mi sono trasformata senza che la
pietra mi dasse il potere…..-
Silvia guardò l’amica con
occhi sbarrati.
-oh no….-
-cosa?-
-io….-
-Silvia devi dirmelo! ne va della mia
vita!!!-
-Elena….vedi….non è facile da
spiegare….insomma….a volte le sirenepassano un periodo di debolezza nella loro vita…- disse Silvia guardando
il cielo azzurro davanti a lei.
-che cosa intendi?-chiese
la ragazza dai capelli arancioni preoccupata
-bhe…insomma…è un periodo dove noi siamo più deboli e
la natura intorno a noi ci influenza in modo
particolare…più delle altre volte…-
-Silvia non puoi dire sul serio….la mia vita è sottosopra adesso!senza
contare poi il “buco” che mi sono fatta!ma porca bomba!!!-
-sarà una cosa breve non
devi preoccuparti così tanto Elena…-
-ah….è vero ma…scusa per
aver alzato la voce….-disse la sirena dalla coda verde mortificata.
Ma la corvina fu come se
non lo avesse ascoltata e fissava il cielo e ad un
tratto un piccolo sorriso gli affiorò sulle labbra.
-Silvia?sei dei
nostri?-richiamò Elena mettendo una mano davanti al viso dell’amica.
-come?scusa non ti avevo sentito-
-me ne ero accorta-
-eheh…comunque stavo pensando…che mi dicevi?-
-ti avevo chiesto scusa
per aver alzato la voce-
-non preoccuparti…oggi il
cielo è nuvoloso-
-si…perché?chiese la
ragazza confusa.
-nulla…nulla. Guarda che è abbastanza tardi sai?mi avevi detto che c’era una festa
questa sera-
-O SANTO MERLUZZO!è vero!!!!-
-santo merluzzo?..-
-scusa devo
andare passo domani e ne riparliamo ,ok Silvia?-disse Elena schioccando un
bacio sulla fronte della sirena corvina per poi immergersi elegantemente dentro
l’acqua. Nuotava veloce e i suoi lunghi capelli le volavano dietro la schiena
con leggiadria.
Arrivata 100 metri di distanza
prese l’anello e lo girò una volta e tornò normale, ma sentiva che non avrebbe
durato e doveva sbrigarsi.
Quando uscì
le gambe avevano un colore misto dal verde e rosa ma nessuno si accorse di
questo e Elena si buttò sulla sabbia per tamponarsele piano e di nascosto
finché non ebbero riprese il loro aspetto normale. Tirò un sospiro di sollievo
e cominciò ad incamminarsi verso casa.
Camminò molto lentamente ed arrivò a casa solo un ora dopo.
-ciao Elena sei tornata!-
-ciao mamma come
va?-chiese Elena fermandosi sulla soglia di casa.
-bene grazie…posso
riposarmi per bene visto che i gemellini
stanno dormendo-disse la donna sistemando qualche piatto nella credenza
sorridendo. La ragazza sorrise e poi si diresse verso la sua cameretta.
Entrandoci fece sbattere
sul letto il suo zaino pesantemente e poi si fece cadere lei stessa
comodamente.
-che cavolo…la mia vita
non potrebbe essere più complicata…- chiuse leggermente gli occhi quando
cominciò a sentire qualcuno cantare…e sapeva chi era.
-ehi!-disse la ragazza
ridendo mentre vedeva il “cantante”
-che ci fai qui?non dovresti
stare a casa di Zick?dai
torna li altrimenti chi lo sente più Jeremy-disse
Elena affettuosa mentre sfiorava con le dita il Bollo evaso. Adorava i mostri….gli piaceva vederli e toccare…si sentiva speciale come il
suo amico. Come se lo avesse chiamato,il ragazzo si
affacciò alla finestra e vide l’amica far uscire il mostro.
-Elena! Finalmente!si può saper che ti è preso?perché sei scappata così?-
Elena arrossì e cominciò ad elaborare una bugia convincente.
-mi sono sentita male e
sono dovuta ritornare di corsa a casa…mi dispiace avervi fatto preoccupare(tutti a parte Lay che già se la
immaginava mentre la prendeva per i fondelli).
-ora stai
meglio?-
-certamente Zick- il ragazzo ci credette
subito facendo riferimento alla fitta dolorosa che la ragazza aveva avuto
quella mattina.
-verrai alla festa oggi?-
-certo si!ci vediamo li più tardi ?-
-si va bene!ora devo
andare,mi madre dice che se non rientro mi prenderò un
colpo…in estate…oh bhe a dopo ciao-
-a dopo Zick-
La ragazza chiuse la
finestra e poi tornò sul suo letto fissando distrattamente l’orologio.
Le 13.52….il tempo era
letteralmente volato….non riusciva a capire come possa
essere volato tanto, fatto sta che era già pomeriggio.
La festa sarebbe stata
alle 18.00 e aveva tutto il tempo per prepararsi con calma. Si girò da un lato
e si addormento all’istante mentre il suo gatto Sfruscio si stava rannicchiando
vicino alla sua amata padroncina per addormentarsi insieme a
lei.
Ore 17.40a casa Patata
stavano tutti dormendo mentre a casa Barrymore…
-mamma dove sta la mia
giacca???-chiese il domatore dai capelli blu
esasperato mentre girava con i pantaloni slacciati e una calzino si e uno no.
-stanno sopra il
forno!-urlò la madre dal salone mentre leggeva un buon libro.
-e come hanno fatto ad
arrivare li???-chiese il domatore scendendo le scale
saltando parecchi gradini alla volta.
-e io che ne so!-
Zick entrò in cucina e trovò la sua giacca sopra il
forno come detto.
-per fortuna l’avevo
foderata –disse sollevato.
Di fretta torno in camera
mentre si infilava l’altro calzino come se dovesse
fare chissà cosa. Cercò la cintura di cuoio e poi la trovò dentro il vaso dei
fiori della madre.
-dove sono le scarpe?!-disse esasperato il ragazzo mentre si guardava intorno.
Si guardò in torno e poi
con sguardo omicida chiamò il mostro.
-BOMBO RIDAMMI LE
SCARPE!-
Il grande mostro rosso
con le chiazze gialle comparve da dietro la porta e si mise davanti ad un
domatore molto seccato,con le braccia incrociate e il
piede ch sbatteva a tamburo sul pavimento.
-allora?-disse calmamente irritato.
-Bombo non sa niente,Bombo fatto bravo mostro-si giustificò il mostro
cominciando a sudare freddo q guardandosi in giro.
-BOMBO!-
-me fatto buono! Non preso scarpe ballo di Zick-
-io non ho mai detto che
erano da ballo-
Bombo ci rimase di sasso.
Zick si tolse la giacca contro voglia ,spalancò la bocca del mostro e si immerse dentro fino al
busto. Frugò parecchie cose come una bottiglia di vetro,il
vestito della madre(che avrebbe recuperato dopo)e finalmente trovò le sue scarpe.
-Bombo sei il solito
ingordo!questo sono scarpe costose !non devi mangiarle!-
-Bombo chiede
perdono!Bombo pentito!-disse il mostro cominciando a piangere a fontana.
-va bene va bene! Smettila di piangere però
o annegheremo!-
Zick aprì il suo armadio e tirò fuori un vecchio paio
di scarpe che non usava da quando aveva 10 anni.
-ecco tieni ma fattele
durare!-
Bombo si alzò sorridente
abbracciandolo.
-me vuole tanto bene a Zick!Zick buono!-
-va bene ma mettimi giù
mi stai rovinando tutto il vestito!-
Zick si ricompose e prese un asciugamano per pulirsi
tutta la saliva di dosso. vide il mostro cominciarsi e
mettersi in bocca una scarpe con gusto;afferrò la giacca,le scarpe e scese di
sotto.
-Mamma dammi una mano a
pulire queste scarpe-
-ma cosa è successo? Le
ho comprate oggi!-disse lei indignata.
-Bombo le ha
ingoiate-disse Zick mentre cercava di infilarsi una
scarpa già pulita da lui.
-credo che comprerò
scarpe solo per lui…-pensò Greta ad alta voce mentre porgeva la scarpa pulita.
-grazie…si faresti bene-
Si precipitò allo
specchio sistemandosi i pantaloni e la giacca. Si aggiustò
i capelli con il pettine e poi si guardò allo specchio un’ultima volta:era
interamente vestito di bianco…sembrava un confetto vero e proprio…solo le
scarpe erano nere e la cinta era marrone. I suoi capelli blu erano come al solito ma meno scompigliati. Sembrava un principe….odiava
vestirsi in quel modo…tutti gli altri anni si vestiva
con giacca e pantaloni eleganti ma normali….invece adesso sembrava un
burattino.
-sei bellissimo!tesoro
vieni guarda il nostro ragazzo!- chiamò Greta stridula quasi in lacrime.
-non è il caso mamma…-
Ma Greta aveva già afferrato il marito per la
colletta della camicia. Zob lo guardò prima
tristemente poi sorrise.
-ormai sei un uomo!chissà
quante fanciulle conquisterai oggi!-
-ma dai papà!-disse il
ragazzo arrossendo più che mai.
-molto carino-commentò
Jeremy soddisfatto.
-me molto di più!-
-zitto Bombo-
Tutti i mostri di casa
Barrymore applaudirono al domatore con pure molti fischi e canzoni.
Il ragazzo arrossì e poi
guardò il padre e divenne sereno…forse stava cominciando a cedere poco a poco.
-aspetta ti faccio una
foto!-disse Greta piena di gioia
-no mamma dai me la fai
quando torno…finisco in ritardo.ciao a tutti e due.- e il ragazzo uscì da casa prima che qualcuno
potesse fare qualcosa.
Tirò un sospiro di sollievo e poi si diresse verso la villa.
Il buio. C’era molto buio
in quella stanza finchè…
Una luce ad un tratto accecò la ragazza assonnata.
-mmmm….ma che modi….-
-Elena,a che ora hai la festa?-chiese una voce ancora non
riconoscibile per lei.
-mmmm….alle 18.00 perché?-chiese stropicciandosi un
occhio.
-…sono le 19.24-
La ragazza sgranò gli
occhi per l’orrenda notizia e guardò la persona che stava parlando.
-MAMMA DOVEVI AVVERTIRMI!!!-
-ma che ne sapevo che
stavi dormendo!!!-gridò di rimando.
-è tardi è tardi è tardi!!!-
Elena si scaraventò
sull’armadio in cerca di un vestito…non ci aveva neanche pensato a quel
maledetto vestito!
-non ho un
vestito…-boccheggiò la ragazza in lacrime mentre affondava il suo viso
nell’armadio.
-per fortuna che esiste
la mamma-disse la donna soddisfatta facendo uscire una
scatola da dietro la schiena.
-eh?-chiese lei curiosa
con qualche lacrima rimanente.
-te l’ho comprato io visto che non avevi tempo e sapevo che te ne eri
dimenticata-disse dolcemente e ridendo. Elena rise raggiante. La madre aveva in
assoluto un ottimo gusto per i vestiti!
-vai a farti una doccia
ok?io te lo sistemo sul letto.-
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e andò a farsi una bella doccia
fredda insaponandosi per bene con il suo bagnoschiuma alla pesca e lavandosi i
suoi capelli con uno sciampo alla spuma di mare(non so se esiste :P). quando uscì si sentì in piene forze. Vide il vestito sul
letto e lo trovò bellissimo….la madre non poteva fare scelta migliore.
-ti piace?-chiese la
donna.
-si moltissimo
mamma-
-dai ti do una mano a
prepararti se no non fai in tempo.-
La madre gli infilò il
vestito e lo legò dietro mentre Elena si asciugava i capelli con il phon.
-che fai?-chiese la madre
quando finì con il vestito.
-i capelli perché?-
La madre gli prese gli
elastici da mano.-oggi non andrai con questi!-
-cosa?- chiese lei
sorpresa.
Le due rimasero in camera
per altri 10 minuti buoni puoi uscirono. Elena era uno
spettacolo …a stenta si riconosceva.
-sei bellissima, vero
caro?-chiese la madre chiedendo al marito.
-è sempre bella!-disse il
padre fiero.
Elena arrossì poi
disse-papà mi dai un passaggio alla villa per favore?-
-certo!andiamo dai-
-ok…grazie di tutto mamma a dopo!-disse la ragazza baciando la fronte
della madre.
Elena fece l’occhiolino a
Bombolo che era sceso giusto adesso assonnato(tenero! N.dyaya).
Aveva dormito pure lui.
Alla villa McMackamack…
Tutti si stavano
divertendo parecchio alla festa….come sempre era piena
ma la gente si divideva nelle varie sale, ma quasi tutti erano nella sala
principale,compresi Lay e Zick.
Lay aveva i capelli raccolti in una coda con due
frangette che le ricadevano morbide sulle spalle,aveva un vestito nero aderente
molto lungo che toccava il pavimento;l’abito aderiva bene alla forma del ventre
e dei fianchi e aveva un spacco laterale alla destra ed era molto scollato.
Essendo una festa a tema sui balli da gala,lei non
doveva mettersi in teoria quel vestito….ma ascoltava mai qualcuno?no ecco.
La ragazza teneva per il
braccio Zick,mooolto stretto.
-ehm…Lay
mi stai facendo male-disse Zick
dolorante.
-ti piace il
vestito?-chiese lei senza averlo sentito.
-ma me lo hai chiesto già
4 volte!-
-tesoro dai….-
-sei bellissima-sbuffò
il ragazzo.
-grazie amore!-disse
dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Avevano già visto quasi
tutti i compagni di classe di Zick e tutti i domatori
giovani erano presenti…queste feste facevano molta pubblicità.
-ehi ragazzi!come va?vi
divertite?-chiese David accompagnato a braccetto da Annie,che
non osava guardarli in volto per la vergogna e la timidezza.
-certo è una festa
bellissima...Annie sei molto carina-disse sorridente
il domatore invitando Annie a farsi vedere a sautare.
-grazie mille-disse sorridendo mentre stringeva di più il braccio
del cavaliere.
- una festa momorabile!-disse Lay come un ochetta mentre DAvid sorrideva
soddisfatto e si avviava verso gli altri ospiti per salutarli insieme ad Annie.
Zick sbuffò sonoramente mentre vedeva Teddy ballare allegramente con una ragazza bionda dai
capelli ricci che lui non aveva mai visto.
-scusa Zick non vieni a ballare?-chiese
lei spingendolo.
-non ne ho voglia e poi
non sono bravo lo sai-
-ma dai!il mio ragazzo
deve ballare con me!-
-e dopo balleremo….non te l’ho negato-
-allora ballerrò con qualcun altro.-disse
la corvina alzando il naso e andando verso un ragazzo alto e biondo. A Zick vederli già danzare sulla pista si sentì strano…ferito
nell’orgoglio,ma non era geloso…e questo lo sorprese.
Ad un tratto voltò il suo sguardo verso una figura
che stava entrando piano alla festa e rimase a fissarla .era una ragazza
vagamente familiare ma che non capiva chi potesse essere.
La ragazza aveva un
vestito di colore blu con dei ricami argentati ai lati e ai contorni di ogni
particolare;c’erano dei fiori ricamati con il filo
argentato alla destra della gonna che sembravano margherite in fiore; aveva una
scollatura modesta con delle bretelle a palloncino che stavano dopo le spalle
ed erano pompose e di colore bianco diafana. La gonna era gonfia e le arrivava
fino alle ginocchia facendo sfoggiare le sue ballerine argentate; alla vita
aveva un nastro argentato che ,dopo il fiocco dietro,
faceva scendere due nastri argentati lunghe vellutati. Aveva due collane:una argentata a collarino che le stava aderente al collo e
l’altra d’oro che le cadeva sul petto con un ciondolo a forma di Luna;aveva due
orecchini a parle e i suoi capelli erano di un
arancione intenso e volavano liberi e sciolti. Gli occhi della ragazzasi guardava intorno
finché non caddero su di lui che sussultò. Ella si
avvicinò a lui normalmente, sorridendo.
-ciao!-disse serena.
Il ragazzo sgranò gli
occhi al sentire la voce.
-El…Elena?-balbettò confuso.
La ragazza sorrise e fece
una piroetta facendo volare i suoi capelli lunghi fino
alla schiena.
-si ,come
sto?-
-magn…benissimo-disse arrossendo.
-davvero? Ne sono
felice-la ragazza lo guardo e lo trovò anche carino vestito in quel modo.
La musica calò e le luci
si fecero più fioche e meno calde.
-cavolo sono arrivata già
ai balli di coppia…mi sono persa i singoli-disse la
ragazza mentre faceva sfoggiare il broncio.
-ehm…-il
corpo di Zick sembrava muoversi da solo e si fermò di
fronte alla ragazza in modo rigido.
-tiandrebbediballare?-chiese tutto d’un
fiato.
-come?-chiese
sorpresa.
-ti prego non farmelo
ridire…-disse più rosso ormai viola.
Elena lo guardò e non
poté non ridere alla faccia da ebete che aveva appena fatto.
Gli prese la mano quindi
era un chiaro segno che aveva accetto il suo invito.
Il ragazzo non sapeva il motivo della sua agitazione…si diceva quella era lei,la sua migliore amica…ma la ragazza accanto a lui non era
Elena…era un’altra ragazza quella…almeno fisicamente.
Il ballo iniziò con loro
due che cominciarono ad essere in posizione mentre il
ragazzo metteva timidamente la mano sulla vita della ragazza mentre lei
prendeva la mano di lui e con l’altra la poggiava sul petto. Elena si muoveva
benissimo;sembrava leggera e flessuosa…tutto il
contrario del suo compagno che sembrava un cubetto di ghiaccio.
-porca bomba Zick rilassati-disse Elena ridendo mentre vedeva lo sguardo
concentrato dell’amico. Zick la guardò sorpreso ma poi rise. Loro furono i primi a ballare e poi
tutti gli altri si aggiunsero. Lay guardava
schiumante di rabbia la scena(ti sta bene U.Un.dyaya)quindi
tirò il ragazzo con cui aveva ballato prima e cominciò a ballare con
vitalità….in modo ridicolo insomma.
Le coppie che ballavano
erano splendide ma niente era paragonato ai due ragazzi che sembravano in perfetta
sintonia.
-hai visto?-
-si
infatti ma chi sono?-
-lui è ZickBarrymore-
-davvero?il giovane
domatore?-
-sisi proprio lui-
-e quella è la sua
ragazza?-
-è molto carina…-
-ma non era Lay la sua ragazza?-
-lo credevo anche io…-
I pettegolezzi non facevano
che far voce su tutta la stanza facendo incavolare
ancora di più la domatrice dai capelli neri-blu.
Per Elena e Zick era come se non esistessero:c’erano
solo loro due in quella stanza…stavano vivendo un momento magico tra di
loro…qualcosa che stava cambiando o forse era già cambiato...e lo avevano
capito da quando le loro mani si erano sfiorate pochi secondi prima.
La musica finì e tutte le
coppie si staccarono e fecero un inchino a tutti. I due ragazzi fecero lo
stesso e poi si guardarono negli occhi. Elena lo guardò con tenerezza ma poi
vide la domatrice arrivare nera più che mai e decise di andarsene via senza
troppi problemi ,facendo un sorriso furtivo(si sentì
anche in colpa per averlo lasciato in balia della sua ira…povero Zick)
Andò all’immenso terrazzo
eposò le su emani sul
cornicione. Respirò a pieni polmoni l’aria facendola come rinare
da tutto.
Si guardò
le mani…la sensazione che aveva avuto mentre ballava con il suo migliore amico
non aveva spiegazioni….era molto confusa e anche un po’ agitata….il cuore le
batteva forte.
Ad un tratto con tutti i pensieri in testa,fissò la
Luna. Non l’aveva mai vista veramente…era
bellissima però….non faceva che fissarla,come se fosse
ipnotizzata da essa. I suoi occhi erano incanti a fissarla mentre si sentiva
leggera dentro il suo animo….il battito del suo cuore rallentò ed Elena non
faceva che fissare la Luna
con insistenza.
La rifugiatrice
non aveva più in pieno le sue facoltà mentali….i suoi occhi non avevano
espressione ma erano dilatati e persi nel vuoto.
Si voltò di colpo e si incamminò verso l’uscita della villa.
Zick,che era rimasto appoggiato al muro a riflettere e anche
scocciato dalla litigata con Lay(che gliene ha dette
di tutti i colori n.dyaya)guardò
Elena allontanarsi verso la porta senza dire nulla.
-ehi Elena!-disse
raggiungendola.
La ragazza era appena
uscita e aveva fatto anche le scale e Zick poté
raggiungerla solo quando la ragazza era già fuori dalla villa ed era di fronte
al cancello.
-come mai te ne va di già?-chiese triste il domatore.
Elena non rispose…aveva
ancora quello sguardo perso e ipnotico.
-Elena…che cosa ti succede?hai uno sguardo strano…-
disse preoccupato il ragazzo.
Elena rimase zitta mentre
lo fissava con gli occhi persi.
-Elena che succede mi sto
preoccupando!-disse Zick cominciandola a scuotere per
le spalle.
-rispondimi almeno Elena!
–
Niente.
-hai un’altra fitta
dolorosa?vuoi che ti dia una mano per…?-
Il vuoto
Ecco cosa c’era dentro la
mente di Zick mentre vedeva cosa stava succedendo. Il
vuoto più totole.
La ragazza si era
avvicinata pericolosamente al ragazzo mentre parlava e poi…
poi aveva avvinghiato le braccia intorno al collo in
modo dolcemente e poi aveva posato le sue labbra su quelle bianche e tremanti
del domatore che non fece nulla per impedirgli tutto questo...era come se un
fulmine lo avesse colpito in pieno.
Lei..la
sua amica….la sua migliore amica…lo aveva baciato…aveva posato le sue labbra su
di lui e lo aveva baciato…un bacio che non avrebbe mai scordato.
In quel momento, fu come se
una scossa pervase Elena in tutto il copro e la
svegliasse;quando riaprì gli occhi si trovo le pupille sgranate di lui per la
sorpresa(pesate che paura ragazzi^^n.d yaya)poi si
accorse di quello che stava facendo con sorpresa.
Si separò bruscamente mentre
si teneva il labbro e fissava il giovane ragazzo che era rimasto impietrito
come una statua e la fissava con occhi grandi e pieni di sorpresa mentre il suo
viso era ormai marrone.
Elena sembrava confusa e
non sapeva che dire…aveva il cuore a mille aveva voglia di urlare. Era
sconvolta.
-Zick….io…io-non riuscendo a parlare si girò di corsa e
poi scappò via ,lontano da lui mentre il ragazzo era
li con i piedi impianti a terra e non aveva nessuna intenzione ne di
seguirla,ne di tornare alla festa. Si girò lentamente con sguardo perso e privo
di emozione ,verso la villa ancora accesa dalla festa
che non era neanche alla metà e poi si voltò di nuovo verso il cancello con le
mani in tasca,strisciando quasi i piedi, per tornarsene a casa sua a riposare…e
a risvegliarsi da quella trance che sembrava averlo pervaso da quando le loro
labbra si erano sfiorate.
Questo è il capitolo più impegnativo
che ho fatto in questa ff finora!spero che vi sia piaciuto ragazzi^^alla prossima e grazie a tutti coloro che
leggono e recensiscono la mia ff!
Un grazie speciale ad arysquadro che condivide la mia grande passione per M.a (e che odia quella gatta morta
di layU.Un.dyaya)
“Elena corse sotto la pioggia con le lacrime che le trabbocavano dagli
occhi ma non sapeva il motivo…
IL DOLORE SPESSO DISTRUGGE
“Elena corse sotto la pioggia con le lacrime che
le traboccavano dagli occhima non sapeva il motivo….forse si era
semplicemente illusa…”
La ragazza dai lunghi
capelli arancioni stava correndo davanti a se come quella mattina. Ormai non
faceva che correre per andare al mare in cerca di risposte e la cosa cominciava
a dargli sui nervi. Silvia le aveva nascosto qualcosa e lo sapeva.
Se ne era accorta ma non
ci aveva fatto caso.che
stupida…
-stupida Elena!-si disse
la ragazza.-ti impicci sempre e adesso che non lo fai ti capita questo!-
La ragazza corse verso la
spiaggia con tutto il suo bel vestito mentre la confusione gli riempiva la
testa fino a scoppiare. Perché lo aveva fatto? Non doveva !non doveva succedere!non sarebbe mai dovuto accadere!
La ragazza si fermò alla
spiaggia e guardo verso il cielo….orala Luna era coperta da qualche
nuvola…già la Luna…perché
si era sentita così fissandola? Cosa stava accadendo
al suo corpo?non lo riconosceva neanche lei…stava cominciando ad avere paura di
se stessa.
Lentamente si avviò verso
la riva.
-mi dispiace quasi
bagnare il vestito,ma non posso togliermelo o rimarrei
nuda e se qualcuno mi vedesse mentre esco saranno cavoli miei…-disse tra se e
se la ragazza. Non aveva l’anello ma tanto non ne avrebbe avuto bisogno. Si era
immersa quasi completamente quando sentì il suo corpo cambiare forma e colore.
La sirena nuotò sul fondo
dell’oceano anche se era notte…doveva vederla e non
gli importava se faceva la figura dell’indiscreta.
-Silvia!vieni fuori !so
che sei qui!-
Ma la sirena non uscì.
Elena nuotò avanti finché
non trovò la caverna dove era stata curata quella volta alla guerra.
Velocemente ci entrò e ci
trovò ,con un sospiro, una sirena dai lunghi capelli
biondi mentre dormiva…la conosceva: era una di quelle che l’aveva aiutata
quando era stata colpita.
-ehi…-disse lei
scuotendola-scusa se ti sveglio…mi sapresti dire dov’è Silvia?-
-mmm…-disse la sirena mentre si stropicciava
gli occhicon sonno-credo che stia
ancora sopra lo scoglio…non si è più mossa da li-
-ah capisco….bene grazie
tante!e scusa-disse la ragazza dai capelli arancioni mentre già nuotava dal
lato opposto.
-niente….-rispose la
sirena bionda prima di riaddormentarsi.
La sirena dalla coda
viola stava osservando il cielo limpido mentre il vento gli scompigliava i
capelli lunghi e folti facendola tranquillizzare da quell’angoscia che tanto la
tormentava.
-Silvia!- chiamò Elena.
La ragazza non si voltò ne smise di fissare il cielo.
-scusami…avrei dovuto
dirtelo che se fissavi la Luna,avresti avuto degli effetti negativi come l’acqua….-
-avresti dovuto
brava!-disse Elena infuriata.
Silvia sospirò e poi
guardò l’amica con tristezza.
-che cosa è successo?-
-è successo che ho
combinato la più grossa cavolata della mia vita Silvia!la più grande in
assoluto!-
La sirena rimase a
fissarla mentre la rifugiatrice tremava di rabbia e agitazione.
-ho baciato il mio
migliore amico!e lui era fidanzato!no anzi…è tuttora fidanzato!non
doveva accadere!perché?perché ho fissato la Luna!perché mi fa questo effetto!?-
-calmati Elena-disse la ragazza corvina anche un po’ timorosa.
Elena respirò a fatica e
poi riprese il controllo di se.
-tu la fai
facile Silvia…ma io ho fatto uno sbaglio enorme! Non dovevo baciarlo!non potevo
e non dovevo…-
-hai baciato il domatore
dai capelli blu?...quel Zick?-
-si…-
Silvia sospirò e poi fissò
il cielo.
-scusa…ma non pensavo che
il tempo mutasse così in fretta. Il cielo questa mattina era nuvoloso e non
pensavo di dirtelo…per non rovinarti la serata con inutili paure…ma-
-ma guarda cosa è
successo! Non so nemmeno se potremo ritornare amici io e lui!dopo quello che è successo è già tanto se mi guarderà senza
aggredirmi…-disseElena malinconica.
-la risposta alla tua domanda è semplice…è come
quella dell’acqua..sei troppo fragile agli effetti che può avere l’acqua su di
te…la Luna ha un
effetto particolare su di noi in questo periodo della nostra vita…-
-si…io non avevo più
possibilità di controllare quello che stavo facendo…non lo sapevo e quando
potevo controllarmi ….ero avvinghiata come una piovra
alle labbra del mio migliore amico(sia chiaro Ary che
non era una sbavata alla lay ^^ n.dyaya)-
-ti chiedo di scusarmi
Elena….-disse in lacrime la giovane sirena dai capelli corvini.
-io…cerca di capirmi…sono
troppo nervosa e troppo confusa…non me la sento di dirti una cosa che poi
potrei pentirmene….sta il fatto che non toccherò
l’acqua per molto tempo(a parte per la doccia ovvio U.Un.d Elena)-
-ma…-
-mi dispiace ma forse
sarà meglio-
-si,forse
hai ragione..così l’effetto di questo periodo potrà andarsene-disse Silvia
pratica.
-si…bhe,ti saluto Silvia,ci vedremo presto.-cercò di sorridere ma
non ci riuscì proprio.
-anche…anche
io lo spero Elena-disse in lacrime mentre
fissava l’orizzonte.
-non piangere…non ho mica
detto che non ci vediamo più-
-si hai ragione-disse
asciugano le lacrime e cercando di sorridere.
-stammi bene ciao!-e si immerse lasciando Silvia sola. La ragazza non riuscì a
trattenersi e scoppiò in lacrime sentendosi più sola che mai,con
un grande peso sula coscienza.
Zick si stava lavando il viso nel lavandino con
l’acqua gelata.
Aveva fatto
tutta la strada di casa con uno viso da ebete mentre sfrusciava i piedi a terra
con le mani in tasca con il vuoto più totale in testa. Era entrato in casa
senza farsi vedere da qualcuno e ignorando i mostri che lo chiamavano per
sapere qualcosa;si era tappato in camera senza
spiccicare parola. Si era poi rinchiuso in bagno da 20
minuti ormai ed era ora di uscire.
Si era già tolto la
maglietta e i pantaloni ed era rimasto in canottiera e in boxer. Prese dall’armadio
un pantaloncino nero e si tuffò dentro il suo letto coprendosi il viso dal
braccio destro.
-ok…-si disse-facciamo
mente locale…oggi ho pranzato,normale,ho giocato alla paly tutto il pomeriggio(ce l’ha anche lui si U.Un.dyaya),normale,ho
sparpagliato i vestiti per tutta casa,normale,sono andato alla festa,normale,ho
ballato con la mia migliore amica,normale,ho litigato con Lay,normale,la
mia migliore amica mi ha baciato….normale?NO!
Si alzò di scatto
portandosi lentamente la mano sulla bocca, e appena la sfiorò evampò di un rossore intenso facendo affondare nuovamente
la testa nel cuscino.
Si alzò di nuovo tutto
sudato e cominciò a fare avanti e indietro per la stanza mentre pensava
velocemente.
-Elena mi ha baciato,non doveva
farlo,e allora perché? Calmati Zick,devi
stare calmo! Allora cosa gli era preso?perché?non si fa una cosa del genere,
santo scampo,per non parlare poi dei suoi occhi senza
espressione!non era normale…proprio no! E poi io dovevo allontanarla…invece l’ho
lasciate fare!stupido!-si buttò sul letto con
l’intensione di restarci e stare fermo.
-con che coraggio posso
vederla in faccia….?-borbottò confuso il ragazzo.
In quel momento si accese
una luce che proveniva dalla finestra . si alzò da letto e quando la videevampò di nuovo. Elena era
appena entrata e aveva uno sguardo triste. Fissava un punto impreciso della
stanza mentre era ferma davanti alla porta chiusa;poi
si diresse verso il bagno e spense la luce così che il domatore non vide più
nulla dopo.
-Zick vattene a dormire oppure finirai per impazzire…-forse
già lo era.
Elena tonò dal bagno dopo 15
minuti. Era entrata bagnata fradicia e si era dovuta asciugare. Posò il vestito
bagnato sopra la scrivania e poi si mise a letto.
-domani parlerò con Zick…non posso lasciare che le cose vadano così…gli dirò
che è stato un incidente…che la cosa non si ripeterà mai più…che…che non
significava nulla…-
Con la tristezza nel
cuore,Elena si addormentò profondamente mentre
Sfruscio si accovacciò nuovamente accanto a lei mentre cercava di prendere
sonno. I sogni della rifugiatrice non furono dei più
rosei quella notte…
Il bianco…il ragazzo vedeva
intorno a se solo bianco e una figura…una figura sfocata e difficile da
riconoscere;cercò di raggiungerla ma più si avvicinava
più la figura si allontanava. Stava correndo per raggiungerla quando…
-SVEGLIA TESORO!!!-urlò una voce.
-mmmm…che succede…mamma che cosa vuoi…?-chiese
sbadigliando senza ritegno mentre cercava con la mano di colpire la figura..
-mamma?non tesoro aprì
gli ohcci per favore e piantala
di fare quei segni con la mano…non sono una mosca-(invece si U.Un.d tutti)
Il ragazzo obbedì.
Rimase a fissarla per
parecchi secondi con sguardo indecifrabile.
-LAY COSA FAI IN CAMERA
MIAE A QUEST’ORA POI!?!?-
-non ti è piaciuta la
sorpresa?-chiese lei con il broncio mettendo le mani sui fianchi.
-no…cioè si…ma…uff…-
La ragazza rise come una
paperella.
-ihih tua madre ha detto che potevo entrare …pensava
fossi già sveglio-
-potevi bussare….non si entrà così in camera degli
altri in questa maniera.-disse il domatore stropicciandosi gli occhi.
-scusa lo farò meglio la prossima volta eheh-
Rimasero in silenzio,un silenzio che Lay sfruttò immediatamente
diventando seria.
-Zick…io sono ancora la tua ragazza?-chiese lei
fissandolo negli occhi.
-no sei troppo racchia- disse il ragazzo per scherzo.(invece è vero U.Un.dyaya)(*annuiscono
convinte* n.d gruppo anti Lay)
-no scherzare Zick…dico sul serio-
-ma..ma
certo che lo sei-disse preoccupato.
-bhe il mio ragazzo non balla con una ragazza davanti
a tutti e davanti a me! E sembravate così affiatati ieri!-disse arrabbiata.
-ma nono!ti sbagli Lay!davvero!non c’è nulla tra me e …-
-e il mio ragazzo non
bacia un’altra sotto i miei occhi!!-
Zick era spacciato…quella camera sarebbe stato il luogo della su morte…sarebbe morto a breve lo
sentiva.
-mi…ci hai visto
allora…-disse lui con voce flebile.
-eccomi se vi ho
visto!eravate molto carini…molto in confidenza!-disse arrabbiata più che mai.
Il domatore stette in
silenzio.
-ho visto tutto!e voglio
non essere presa in giro!-
-no io….-
-devi lasciare Elena!-
-che…che cosa?ma io non
ci sto insieme…-boccheggiò il domatore sudando freddo diventando rosso.
-hai capito!!non voglio che tu ti veda più con lei!- e il mondo gli
cadde a dosso.
-scegli Zick…-disse Lay mentre lo fissava
negli occhi alzandosi.
-o lei,o
me-e se ne andò dalla porta lasciando Zick confuso e
perplesso –un uscita deglìna da star del cinema…-pensò
al volo il domatore.
Ora aveva un
problema…lasciare la sua Lay…o abbandonare la sua
amica.
Aveva una confusione in
testa…non voleva che si arrivasse a questo punto…stava diventando troppo
complicata la cosa…
Questa sua decisione
avrebbe cambiato la sua vita…e quella delle due ragazze.
Elena si era svegliata di
mattina presto e da li non aveva fatto altro che
pensare e pensare…
Voleva trovare una scusa
sensata per il suo comportamento della sera prima…ma non gli era venuta in
mente nulla che non sembrassero semplici scuse e basta;aveva
fatto a pezzi parecchi cuscini per il nervosismo.
Verso le 9.30 del mattino
la ragazza scese fuori davanti al portico di casa con Bombolo e il suo gatto;si sedette sui gradini di fronte alla porta di casa e
aspettava che il suo amico scendesse da casa sua per poi parlargli. Guardo il
cielo nuvoloso…sarebbe scoppiato a piovere tra poco tempo quindi doveva
sbrigarsi a uscire quel benedetto domatore…
Alle 10
cominciò a piovere piano e la rifugiatrice sentì la porta accanto aprirsi e poi
chiudersi. Il suo cuore accelerò di colpo e si alzò istintivamente. Il domatore
uscì mogio dal cancello e si diresse verso la parte opposta. Elena non poté
lasciarlo andare così,quindi uscì anche lei lasciando
il mostro e il gatto dove erano.
-Zick!-
Il domatore si arrestò di
colpo. Ecco..cominciava a sudare freddo e non sentiva
più nulla…nemmeno i suoi pensieri….non riusciva a pensare ne a dire qualcosa di
decente….che guaio la vita di un’adolescente.
-cosa c’è?-disse lui a
forza con tono freddo e distaccato senza voltarsi.
Elena si avvicinò di più
a lui tenendo sempre una distanza sufficiente.
Silenzio…solo il rumore
della pioggia riempiva l’atmosfera.
-non voglio sapere il
motivo per cui lo hai fatto…-
-devi ascoltarmi! L’ho
fatto….perché…non lo so …era la cosa che sentivo di fare…in quel momento…ma non
ricapiterà più…-
-ti ho detto che non mi interessa,Elena…io non ho provato nulla….-disse il
domatore freddo mentre cominciava anche ad alterarsi.
Quelle parole colpirono
in pieno la rifugiatrice…se lo aspettava ,ma non sapeva perché …ma le faceva male lo stesso….faceva molto
male.
-Lay è la mia ragazza ed è solo
lei che voglio…il resto non conta….non contano le altre per me….e poi… la mia
ragazza non sopporta più quello che succede tra di noi..e devo dire la
verità..no lo sopporto più neanche io- il domatore si girò verso la rifugiatrice con occhi glaciali e pieni di odio.
-la nostra amicizia finisce qui….continueremo la
nostra vita ognuno per conto proprio-
Elena era rimasta a
sentire quelle parole tanto dolorose…senza dire niente…senza obbiettare menre sentiva l’odio crescere dentro di lei.
-bene…ho capito.-cominciò lei freddamente.-se è quello che hai scelto….va
bene…anche se avrei preferito che tu me ne avessi parlato prima…non hai scelto
tutto da solo…quella gatta morta…quella gatta morta è
una vera stupida impicciona!-disse furente.
-Elenastai zitta! non parlare
così di lei!-disse il domatore altrettanto arrabbiato.
-gatta morta,sciacquetta,superficiale,lingua
lingua,antipatica,racchia,stupida,insensibile,pettegola,impicciona,idiota e
manipolatrice! Sei soddisfatto ora???-(Grande Elena
sei tutti noi!!!n.dfans di
Elena e anti Lay)disse Elena furente mentre lo
guardava dritto negli occhi,mentre dai suoi cominciavano a nascere nuove
lacrime.
Zick rimase a fissarla….si sentiva malissimo…non come
aveva potuto farlo…come e perché doveva…era stato uno stupido….e questo per non
perdere una ragazza….
-va bene….non saremo più amici….ma poi ricordati…che io non sarò
disponibile più a ricominciare…ricordatene quando quella stupida miss-via-col-vento ti lascerà per un altro allocco!-e con
questo Elena girò i tacchi e corse lasciando il povero domatore come un perfetto
ed emerito idiota che era. Rimase a guardarla correre mentre si bagnava tutto…ma
n gliene importava.
Elena corse sotto la pioggia con le lacrime che le
traboccavano dagli occhima non sapeva il motivo….forse si era
semplicemente illusa.
Già…forse si era davvero
illusa che quel bacio non fosse solo stata opera di un
incidente…ma di qualcosa di più…forse lei lo voleva veramente. Non sapeva nemmeno dove stava andando…non era il mare e non era casa
sua….
Forse doveva cominciare
ad ammettere a se stessa che non è più come prima…che forse il tempo ha
cambiato quello che provava nei confronti del domatore...forse
per lui era diventato un fratello…ma
forse…si era presa semplicemente una bella cotta per
lui.
Ma ora era tutto finito .non la voleva più vedere…era stato chiaro su questo punto.
Non sarebbero stati più amici…ne compagni…era la fine
delle loro avventure…del loro mondo e del loro essere…per Elena non c’era cosa
peggiore di questa.
La loro storia era finita
prima ancora di cominciare.
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo un po’ triste^^
Per Whivel:
forse
hai ragione quando hai detto che la
Luna era un po’ scontata,ma ho
utilizzato una fonte che già esiste sia con la Luna che con l’acqua...hai presente la serie Tv
H2O? Ho preso spunto da li...che le sirene hanno effetti diversi quando fissano
la Luna. Per il
bacio...non so se sono riusciata a farlo capire....comunque era una cosa che
lei desiderava fare e con questo fatto della Luna si è spinta dove non avrebbe
mai voluto farlo. Spero di aver chiarito comunque^^Spero che mi seguirai
ancora.
Per kikka202:
grazie!che
bello che ti piaccia la mia storia! T.T mi commuovo...spero che questo capitolo
ti piaccia^^a presto e spero che continuerai a seguirmi. Grazie per il
complimento!davvero tanto^^sei ben accetta nel club anti Lay U.U =D
giuly_chan95:ciao!
Grazie per la recensione^^ho scritto quel pezzo perchè non mi piaceva che
qualcuno scrive tanto e poi le persone non riconoscono nemmeno il tuo
sforzo^^grazie per la bella recensione comunque^^ sei ben accetta anche tu nel
club anti Lay....sn contenta che condividiamo l’odio per quella gatta morta
eheh! Spero che ti sia piaciuto questo capitolo^^alla prossima.
Arysquadro: ciao!!ti è piaciuto questo capitolo??lo spero tanto!grazie per il tuo
sostegno su m.a....se continueremo a parlare dei capitoli su msn faremo
spoiler!^^a presto e aggiorna presto la tua!
Wil club anti Lay!!!!!
A presto a tutti e
chi desidera far parte dul club lo scriva e ce lo faccia sapere^^A presto!
Elena ormai non stava più correndo,ma camminava lentamente verso non
sapeva neanche lei dove…ma cosa gli importava
L’AMICO
A DOPPIA FACCIA
Elena ormai non stava più correndo,ma camminava lentamente verso non sapeva neanche lei
dove…ma cosa gli importava? Non poteva tornare a casa,non
poteva andare al mare...non voleva più vedere quella faccia tosta che aveva chiamato
amico!
Avevo scelto lei al posto suo…..aveva
scelto una ragazza stupida e paperella invece della sua migliore amica –non
avevo mai pensato che andasse a finire così quando accettai quell’anello…io non
lo voglio più…e poi quel Zick…quel Zick è un emerito idiota!-pensò la ragazza mentre nuove
lacrime solcavano il suo viso che si fusero con le gocce della pioggia. Elena
era letteralmente sconvolta:il suo amico l’aveva
tradita,la sua amica l’aveva tradita,aveva un corpo che cambiava forma senza il
suo consenso…che cosa c’era di peggio? A si….ora non
aveva neanche una casa…non voleva tornare in quel posto dove sarebbe stata così
vicino alla causa delle sue sofferenze.
La rifugiatrice alzò lo sguardo in alto e con stupore si
accorse di essere arrivata a Bibbur-City. Non ci
veniva quasi più per quelle vie dove prima trascorreva
tanto tempo con il uso amico.
Si trovava lungo le strade più trafficate:pioveva a dirotto ma lei non se ne era quasi accorta tanto
presa dai suoi pensieri e continuava a camminare con il capo chino mentre la
gente camminava sotto la pioggia con l’ombrello…erano per la maggior parte
coppiette felici contenti di essere insieme anche con quel brutto tempo.
-stupido amore..chi ha
mai detto che l’amore regala gioia non ha mai capito nulla della vita-
Sussurrò Elena mentre fissava sott’occhi quelle nauseanti
coppiette.
-mmm…ricordo questa via…deve esserci qualcosa ….mi viene
in mente che con mamma e papà….AH!ma certo!-
Elena corse verso la fine della strada e si fermò
davanti ad un negozio dalle grandi finestre,illuminato
da una calda luce gialla e rossa che dava una bella sensazione di caldo. aprì la porta seguita da un rumore di campanelle
tintinnanti.
-Buon giorno signore si accomodi pure-
-ciao ZioEliodoro-disse
la ragazza abbozzando un sorriso.
- cosa?la mia piccola Elena?????-
l’uomo si scaraventò su di lei-cara ma che ti è successo?sei bagnata fradicia!-
-eh?davvero?ma guarda…-disse Elena osservandosi
incuriosita.
-accomodati sul bancone
vado a prenderti un asciugamano.
La ragazza andò come gli era stato ordinato sul
bancone e aspettò lo zio arrivare sedendosi su una di quegli sgabelli alti e
lucidi.
Eliodoro era il fratello maggiore del padre di Elena,
Harvey, ma essendo più grande non aveva una moglie,ma
tante spasimanti che ogni volta finiva nello stesso modo: mollato al quarto
appuntamento. Era una persona divertente e simpatica e non era neanche tanto
brutto…era un bell’uomo anzi ma era troppo infantile ecco perché le altre
scappano poi… ma nonostante tutto è sempre stato di buon umore e pieno di
speranze,aprendo anche un piccolo break; Elena gli
voleva un gran bene. Non veniva in quel locale da un sacco di tempo ma lo zio
veniva a fargli visita molto spesso(soprattutto
durante le festività)(scroccone n.dZick)(stai zitto tu!non centri in questa parte n.d autrice)(non posso dire la mia?n.dZick)(no! Tu aprì la bocca per dare fiato alla
bocca…hai visto quanti danni hai fatto nel capitolo precedente?muto ora! N.d
autrice). Da piccola veniva spesso in questo posto e qui giocava con dei
bambini che però ora aveva perso tutti i contatti.
-ehi bella! Che ti succede?-
-stai tremando come una foglia bambola-
La ragazza si girò dietro la schiena,interotta dai suoi pensieri, e
guardò le persone che le avevano parlato;non dicevano nulla di buono:
trasandati, pantaloni sotto le ginocchia,gel impastato fino all’ultimo capello
e orecchini e percing da per tutto…e poi uno era alto
e magro come un chiodo mentre l’altro era basso e grasso come un sacco di
patate riempito e stra riempito. categoria:tizi
da evitare.
Elena si girò evitandoli.
-bambolina perché questa indifferenza?non ti piacciamo forse eheh?-
-per niente-rispose la ragazza secca mentre
fissava davanti a se le varie bottiglie.
-come siamo acide…-disse il grassone ridendo come
un maiale.
-non sono affari tuoi e volete lasciarmi in pace?-
-mi piacciono le tipe come te…-disse il chiodo
mentre le prendeva la mano con forza.
-e lasciami!-disse Elena quasi urlando mentre li
fissava disgustata.
-shhh…quanto baccano bambolina…-
-io non sono un giocatolo….capito
cretino?-
-parole forti per una bellezza come te-
-giusto amico- il ragazzo fesso
e allampanato afferrò il mento di Elena con forza con quelle mano scheletrica e
piena di anelli.
-adesso noi usciamo e facciamo quattro passi che
ne dici?-disse con voce nauseante. Che intenzioni avevano
quei tipi?
-n-no…lasciatemi…-
-mi piacciono le bamboline ostinate-
E il ragazzo avvicinò il suo volto a quello di una Elena ormai prossima allo svenire dal terrore.
-lasciam…-tentò Elena ormai mentre le forze l’abbandonavano.
-ehi…hai sentito la ragazza?lasciala stare!non ha
intenzione di seguirvi….smammate!-disse una voce mentre aveva afferrato il
polso del chiodo con forza lasciando andare la giovane ragazza che si abbandonò
a terra semi svenuta.
Sentì delle voci come “ma chi ti credi di essere”o
altro ma non riuscì a capire e nemmeno ci provò tanto…aveva avuto una paura
tremenda.
Ad un tratto sentì due mani forti prenderla per le
braccia facendola alzare lentamente.
-è tutto a posto?sono intervenuto in tempo eh?-
-si io…-Elena lo guardò
e si pietrificò-gr-grazie…sei
stato gentile-disse Elena arrossendo a più non posso.
-dai siediti…Eli
dovrebbe tornare presto-disse il ragazzo sedendosi accanto a lei. Elena obbedì
senza pensarci nemmeno.dopo
essersi seduta focalizzò che lui era il ragazzo più carino che avesse mai
visto! Era alto e aveva una folta chioma rossa disordinata ma che lo rendevano
più attraente;aveva dei spettacolare occhi celesti che
brillavano come perle; aveva un bel fisico atletico con delle spalle larghe e
un sorriso dolcissimo. Era un ragazzo davvero bello.
-grazie…per prima.-disse Elena fissandosi le mani
tremanti.
-è un piacere…-il ragazzo
la fissava incantato poi disse-ora capisco perché quei ragazzi si sono
avvicinanti a te Elena…-
La ragazza arrossì poi chiese sorpresa-conosci il
mio nome?-
-ah Elena ecco qua il tuo asciugamano…scusa ma nel
prenderli mi sono caduti addosso tutto gli altri indumenti eheh-disseEliodoro
comparendo da dietro la porta laterale.
-uh vedo che stai parlando con Jess…ti
ricordi di lui no?-Elena fissò sbalordita il ragazzo.
-tu..tu sei Jess?-
-allora ti ricordi di me!-disse lui sereno
-ce…certo che mi ricordo!!!…ricordo
che noi due giocavamo nella piscina dando fastidio a tutti gli altri come due
pesti mettendo al posto della crema solare con l’olio per friggere della cucina!-
-si è vero ehehhe che tempi
cavolo!mi sono divertito da morire-
-già- disse sorridendo come una stupida.
-vedo che andate ancora d’accordo!e poi sei diventata così carina non è vero Jess?-
-è diventata bellissima-
Elena divenne più rossa del pomodoro
maturo.
-ma che dici Zio!-disse
la ragazza dando piccole pacche sulla testa dello zio per la vergogna.
-va bene basta o mi buchi la testa…ma
dimmi dove il mio caro fratellino?-
Elena sobbalzò ma poi guardò altrove
con ostinazione.
-Elena che cosa è successo...?non dirmi che…-
-si…sono scappata.-concluse
Elena.
-ma perché?-chiese lo zio preoccupato.
-non preoccuparti!non è per i miei che
me ne sono andata …è per quelli che stanno intorno alla mia vita…sono scappata
dalla mia vita Zio…non voglio tornare.-disse Elena
cominciando ad avere gli occhi lucidi.
-bambina mia…-disse l’uomo
avvicinandosi alla nipote. –non devi scappare…devi
affrontare la situazione con coraggio come hai sempre fatto!insomma dov’è
finita la mia nipotina forte e decisa che non si abbatte mai? Chi me le dava
sempre perché mangiavo troppo a casa tua o che torturavo quel povero di Sruscio con i bagni a base di cioccolata e latte ?(idea ottima…da conservare!)-
Elena rise a quell’affermazione.
-bene…sono contento che tu abbia
capito…e poi è bello vederti sorridere-
-zio…posso fermarmi qui per un po’ ?-
-certo bambina mia!ma devi avvisare i tuoi genitori ok?-
Elena sussultò poi annuì convinta
mentre il suo sguardò si posò su quel bel ragazzo dai
capelli rossi che l’incoraggiò con lo sguardo facendo arrossire
ancora di più la ragazza. Si sentiva così timida e imbarazzata con lui…tutto il
contrario di Zick insomma.
Eliodoro passò il telefono alla ragazza che
compose lentamente il numero per poi mettersi la cornetta all’orecchio.
--
- -- - -- - - - - - - - -
Intanto….
-o caro ma dove sarà mai!è fuori da
ore e on è ancora tornata!-
-calmati cara sono sicura che starà bene!dobbiamo
avere pazienza non temere!-
-non ce la faccio Harvey! Nostra
figlia è scomparsa senza lasciare tracce!doveva tornare presto! –urlò Julie
fuori di se.
-calmati…forse è con Zick ci hai pensato?-
La donna venne
colpita come da un fulmine a ciel sereno.
-è vero! voglio
andare a vedere ora…-disse la donna aprendo la porta trascinando il marito per
la mano.
-cara vai tu io resto con i gemelli….-
-ok caro torno subito.-
La donna uscì di
corsa dalla casa e poi si diresse a villa Barrymore. Suonò
il campanello tre volte prima che Greta aprì.
-oh ciao Julie!accomodati…-
-grazie…-
-è tutto a posto?serve qualcosa?-
-mamma chi è arrivato?-chiese
un ragazzo dai lunghi capelli blu sbucando dalla cima delle scale un po’ assonato.
Si arrestò di colpo vedendo la madre
di Elena. Che cosa voleva quella donna da lui? Rimproverarlo per il suo
comportamento con la figlia? Fargli una scenata di quelle colossali???Bho.
-sa…salve signora.-
La donna per risposta si fiondò da lui
con sguardo indecifrabile ma anche pieno di speranza.
-El…Elena è con te vero?- chiese afferando saldamente le spalle del ragazzo.
Zick si paralizzò. Non era con lui e non
lo sarebbe più stata e questo la donna frorse non lo
sapeva…ma dove si era cacciata quella benedetta
ragazza se non era con lui?una ragazza sconvolta e piena di rabbia poi…per
risposta il domatore fece lentamente no con la testa.
La donna lo osservò nel vuoto per
qualche secondo,poi abbassò il volto cominciando a
piangere a calde lacrime e lasciando la presa.
-Julie che cosa è successo a Elena?-chiese Greta
preoccupata mettendosi dietro la donna e appoggiando una mano sulla splalla.
-è sparita…è sparita
Greta e non ho idea di dove sia…- disse la donna in lacrime.
Zick si paralizzò di colpo
-oh cavolo vuoi
vedere che…-pensò il ragazzo tra se e se mentre vedeva mille immagini di una
Elena bisognosa di aiuto che urlava…forse qualche tizio l’aveva presa e ora gli
stavano facendo chissà che cosa! Scossò la testa
cercando di non pensarci.
-grazie mille Greta…ora vado a casa
per chiamare la polizia …-
-aspetta vengo anche
io con te…-disse la madre del domatore di rimando. Senza pensarci due
volte,il ragazzo le seguì.
I tre varcarono la soglia di casa Patata
e quando arrivarono trovarono Harvey sul divano con le
mani sul volto e con i gemelli al suo fianco mentre dormivano.
-novità?-chiese la moglie speranzosa e
timorosa.
-nessuna…-
-…-
DrinDrin,
il telefono suonò di colpo e la donna si
precipitò a rispondere.
-pronto chi è?-disse agitata.
-ciao mamma sono io…-disse la voce
calma.
-ELENA! Elena dove sei dove ti
trovi?come stai???-
Un ondata di sollievo si sollevò per
tutta la casa.
-non preoccuparti mamma…-cominciò la
ragazza tranquilla quasi senza espressione-io sto bene…sto
dallo zio Eliodoro…starò un po’ con lui ma poi torno
presto-
-figlia indisciplinata mi hai fatto preoccupare! Perché di questa scelta poi ?senza
avvisarci!?-
-perdonami mamma…non era mia
intenzione di farti arrabbiare-disse dispiaciuta abbozzando un sorriso.
-ok ma non farlo mai più! Passami tuo
zio…-
-zio?la mamma-
-ohohoh ma che bello…pronto?ciao July-Lolly!-
-Eli…non chiamarmi July-Lolly!non
siamo più al liceo!-
-scusa dolcezza è l’abitudine-
-comunque…baderai a mia figlia per una settima ok?tra una settimana lo voglio riavere qui a
casa e non si discute!-
-d’accordo cognatina
la riavrai tra una settimana ok? Ora ti saluto. Salutami il mio fratellino
ciao!- e riattaccò.
-ciao…uf-
-sono felici di informarti che
resterai con me per una settimana…poi devi tornare…tua madre non sopporterà che
tu stai tanto lontana…-
-capisco….bhe,una settimana è meglio di niente-
-già…ehi guarda ha smesso di piovere! Jess perché non fai un giro fuori con Elena così si
schiarisce le idee. -
-buona idea credo che lo farò-
-ma zio!!!-
-non ti va forse?-
-come?nonono
certo che mi va figuriamoci!allora a dopo ciao!- e i due uscirono dal locale ma
prima Elena mandò un’occhiataccia allo zio per avvertirlo che dopo sarebbe
morto e lui di rimando gli fece l’occhiolino. –impossibile…-sbuffò la ragazza.
-cosa?-
-chihaparlato???-chiese lei tutto d’un fiato.
Elena teneva lo sguardo chino incapace
di fissare il bel ragazzo che aveva affianco e di cui
ne era attratta terribilmente…dava delle piccole occhiate con la coda
nell’occhio ma poi subito a terra.
-allora Elena…ne è passato di tempo
dal nostro ultimo incontro no?-chiese lui sorridendo fissando davanti a se rompendo
il ghiaccio.
-già…-
-devo ammettere che stentavo a
riconoscerti! Sei cambiata molto…ti sei fatta più carina….-
-cosa….lo credi …lo credi
davvero?-chiese lei guardandolo speranzosa e imbarazzata.
-non dico
bugie,sai?-
-…e come hai fatto a riconoscermi?-
-mi è bastato vedere i tuoi occhi…-
-!!!!-
-ma dimmi…come sono andati gli esami?-
-molto bene!ricordo che tu hai un anno
più di me giusto?li hai già fatti quindi-
-esatto…faccio
il secondo superiore al liceo classico-
-wow è una scuola tosta!-
-si ma non mi lamento…voglio diventare
qualcuno nella vita-disse lui fiero mentre scrutava il cielo schiarirsi.
-già..sei
sempre stato un sognatore…-disse lei dolcemente.
-eh?hai detto qualcosa?-
-chi io? Nono niente!-
-ragazzi?-
A quell’affermazione evampò rapidamente.
-io ra…ragazzi?
M-mafig-figuriamoci …una
come m-me un rag-ragazzo…-
-stai mentendo…anzi a dire la verità…per me è proprio per un ragazzo che hai
deciso di fuggire…ho fiuto per le questioni amorose sai???-
Elena lo fissò stupita poiriabassò il capo colpevole mentre
le lacrime scorrevano sul suo viso…non voleva piangere davanti a lui ,ma era
più forte di lei…non riusciva a controllarsi.
-oh…non piangere!io non volevo…sono
stato insensibile scusa…-
-non hai nulla da scusarti…tu non centri
nulla…-rispose asciugandosi le lacrime con la mano accennando un sorriso.
-così mi piaci!quando sorridi!-
La ragazza guardò altrove sorridendo
imbarazzata.
-ti va di parlarne?-chiese lui dolce
mentre gli porgeva un fazzoletto.
-si…mi farà bene credo…ora scusami ma
vorrei andare a cambiarmi …vieni questa sera al locale così parleremo con un
buon gelato davanti ti va bene?-
-certo Elena…a dopo allora-
-grazie di tutto Jess…è
stata una fortuna averti rincontrato…-
-ne sono
felice anche io- e detto questo Elena corse verso il locale ,felice e
imbarazzata,per poi scomparire dietro la porta.
Jess la fissò un po’ ,poi
si girò dalla parte opposta camminando con gli occhi chiusi mentre pensava con
le mani in tasca…gli era piaciuto un sacco rivedere la sua amica…era diventata
così carina e timida…
Con questi pensieri non stette attento
davanti a se…talmente soprapensiero che non si accorse di un piccolo bambino
dai capelli dorati e dagli occhi verdi stava per venirgli addosso,distratto anche lui dalle caramelle appena comprate.
Il bambino sbatté contro la gamba del
ragazzo per poi cascare mentre Jess indietreggiò
poco.
-o…oh mi scusi signore io non…-
-fai più attenzione la prossima volta
marmocchio!! Se mi rovini ancora i pantaloni
non la passerai liscia!-
-ma…io non…-il
bambino cominciò a piangere.
-zitto! Ora sparisci se non vuoi ricevere
un bel calcio nel di dietro!-il bambino non ci ripensò
due volte prima di scappare senza dire nulla con la paura negli occhi.
Jess lo guardò disgustato poi il suo occhio
cadde a terra dove c’erano le caramelle.
-quel microbo le ha lasciate qui…-
Il ragazzo ci passò sopra rompendole
in mille briciole con tanti sonori Crak. Poi con un
ghigno compiaciuto si infilò le mani in tasca un’altra
volta e camminò verso la strada per un’altra passeggiata come se nulla fosse
successo.
-dov’è Elena?-
-tranquillo caro…è da tuo
fratello-disse lei mettendosi davanti a lui.
-con Eliodoro?allora
non puoi chiedermi di stare tranquillo…-disse l’uomo mettendosi una mano sugli
occhi…Elena con suo fratello?ricordò che l’ultima volta che si era trovata da
sola con lui rischiava di rasarsi a zero!
-ce la riporterà tra una settimana…sta
tranquillo…Elena è maturata…-
-la mia bambina sotto le grinfie di Eliodoro…snifsnif-
-mi domando perché sia andata da lui
senza nemmeno avvertire però…-
-non lo so…ma è quello che voglio
scoprire anche io cara…-
Mentre i due parlavano Greta lanciava
occhiate al figlio che aveva uno sguardo più colpevole e triste che mai:in poche parole….era colpa sua se Elena se ne era andata.
Piaciuto il capitolo?????avete visto? Il nuovo bel
personaggio Jess ha una doppia faccia…ragazzi attenti
che non c’è da fidarsi molto di lui…
Passiamo ai commenti:mi avete reso la ragazza più
felice del mondo!quanti commenti!!!mi sono commossa *-*…non potrò mai ripagarvi
per tutto questo!grazie di cuori vi voglio bene!
Largo hai commenti…
Arysquadro: grazie per avermi seguito fino a
qui!lo so è dura da accettare..ma Zick
ha proprio scelto quella sciacquetta di Lay invece
che la dolce Elena…non disperare però…bella la parte degli insulti e????sapevo
che l’avresti apprezzata*annuisceconvinta*ci
si sente!^^
Kikka202:piaciuto il capitolo?si lo so Zick
ha ferito molte fan con quella decisione…l’ho reso stupido e soprattutto cieco U.U. le cose si risolveranno ???mooolto
avanti perché con l’arrivo di Jess le cose si
complicano >.
Whivel: forse hai ragione su quello che hai
scritto…ma ho voluto farla scorrere un po’ di più la
storia^^è vero è praticamente innaturale che lui scelga Lay che l’amicizia di Elena…però sai…ho un piano in testa
con la storia e dovevo pur farli separare^^spero che questo capitolo vada
meglio!alla prossima.
Giuly_chan95: non
so perché se ne accorga…credo sia diventato cieco o quella gli abbia fatto una
fattura U.Ufatto sta che
l’ho odiato anche io che sono l’autrice! Il club anti lay
si espande e noi fansdobbiamo
essere pronte!grazie per i bei commenti^^
Allergy:davvero
ti piace la mia storia *snifsnif…commossa*
grazie!club anti Lay per il cartone?credo che per te
faremo un eccezione visto che adori quella del fumetto! Seguimi
ancora ok?grazie per il commento!^^
Angela 91:sono contenta che ti paiccia la
mia ff!grazie per la recenzione!si
io sono una ZickXElena convinta e non me ne pento! Ti
unisci al club anti Lay quindi?nesn felice *evvai!* grazie snstra felice che consiederi la mia ff stupenda *-*
mi fai piangere grazie!spero mi seguirai ancora^^
Hokuro: sei ufficialmente nel club anti Lay !congratulazioni!ti sei innamorata della mia ff? *lusingata!*grazie è
bellissimo quello che mi hai scritto!te ne sono grata! Certo scriverò ancora e
spero che ti piacciano i nuovi capitoli^^devi essere ricoverata?mi
dispiace molto…davvero. Spero che ti rimetta presto!ti auguro di guarire(anche se nn so cosa hai^^).torna presto!
BAbyDany94: grazie!ti
sono piaciuti i capitoli prima?davvero?WOW!!!grazie
mille!cerco di fare del mio meglio!grazie per il commento e spero che tu mi
segua ancora in seguito!grazie e a presto!^^
I commenti sono finiti…erano tanti…forse quelli che ho ricevuto più in
assoluto…se recensite ancora come prima mi renderete felicissima
ragazzi!non sapete quanto!vi prego recensite ancora !!fati questo
favore^^
A presto con uno nuovo capitolo e un grazie
affettuoso per le persone che hanno commentato!!!
-ZIO CHIUDI LA
TUA STUPIDA RADIO E ASCOLTAMI!!!!-urlò la ragazza esasperata.
Eliodoro fece come gli è stato chiesto e poi spense la
radio.
-non è una stupida
radio…è la mia più fedele amica e io le voglio tanto
bene!-disse accarezzando solenne la scatola di legno che aveva sul davanzale.
-non dirmi che ti sei
ridotto in questo stato da apprezzare una radio…-disse Elena esaurita.
-ehi guarda che io ho
successo con le donne sa???sono molto apprezzato!-
-e allora dov’è la nuova
fortunata…non la vedo!-
-sgrunt….senti ma sei venuta a chiedermi qualcos’altro o
sei venuta a rompere con la questione delle mie fidanzate?!-sbottò
Eilodoro mentre la guardava sospetto e con una vena
che pulsava sulla tempio in stile Patata(tutti i Patata avevano quel sintomo di
nervosismo U.U).
-uf…zio lo hai fatto il
gelato che ti avevo ordinato?-
-ordinato?piccola ingrata
tu non mi hai ordinato nulla!nessuno ordina niente a Eliodoro Patata!-
-e te
pareva…-Elena prese un bel respiro profondo chiudendo
gli occhi,poi li riaprì come facevano i poveri cuccioli abbandonati-mi hai
preparato il gelato al cioccolato che ti avevo chiesto zietto
caro?????-chiese mielosa con il vomito che stava salendo dall’esofago fino alla
bocca(odiava queste scenette -.-‘)
-ma che cosa…?ok va bene va bene ma non farlo mai più!-
-d’accordo…ora mollami il gelato-
-questa è la mia
ragazza…-disse lui con una lacrima agli occhi,porgendo
un grande contenitore di denso gelato al cioccolato al latte.
-grazie-disse lei
dolcemente mentre prendeva il contenitore con le mani.
-a proposito grazie per
avermi prestato i vestiti della tua ex eheh!-disse
lei salendo le scale.
-tu!piccola….-
Ma in tutta risposta ebbe una bella linguaccia da
parte della nipote che felice saliva le scale.
Salì le scale di legno,
poi entrò nella camera che le era stata data. aprì
lentamente la porta e poi posò la scatolasul tavolo che era attaccata al
muro destro. Poi il suo occhio cadde sui vestiti bagnati appoggiati alla sedia
grigia:erano bagnati…qualcosa non tornava…non avrebbe
dovuto trasformarsi?o almeno sentire dei sintomi che avvertissero il suo
mutamento?insomma fino a qualche ora fa non faceva che cambiare colore di
gambe!
Si mise una mano tra i
capelli più volte nervosa.
-grrr porca bomba non ci capisco
più nulla!!-disse lei.
ad un tratto si calmò -in fondo va bene questa
cosa…per lo meno non devo preoccuparmi per il cambiamento del colore della mia
pelle…-sussurrò atterrando pesantemente sul divano.
Girando leggermente con
la testa,si ritrovò a fissare la grande finestra ad
arco che c’era alla sua sinistra. Si alzò lentamente e aprì la finestra.
C’erano ancora tante nuvole nel cielo,pronte per una
nuova pioggia…guardò l’orizzonte nella direzione di Oldmillvillage…sicuramente i suoi genitori erano in pensiero
per lei…ed era naturale non li aveva nemmeno avvisati. Sicuramente tutti nel
quartiere avranno saputo della sua fuga…soprattutto Zick.
Ecco lo sapeva!gira e rigira finiva con il parlare di lui!ogni
volta si parlava di lui!non poteva credere che fosse diventato il suo mondo…era
ridicolo…era innaturale….oh be,tanto ci aveva
rinunciato…
Sbuffò sonoramente,poi alzò lo sguardo al cielo e annussò
l’aria fresca e profumata della pioggia….era un odore buonissimo e che lei
adorava.
Tornò dentro la camera e
poi chiuse il vetro della finestra per poi fissarla per 5
minuti buoni senza fare niente e senza dire nulla. Poi come se fosse la cosa
più normale del mondo,cominciò a dare delle belle
capocciate alla finestra con forza-stupida Elena…stupida Elena…stupida
Elena…dovresti ricevere il premio nobel per chi ha rovinato la sua vita in meno
di un mese!!!che odio!!!-
-ehm…-
-la prossima volta giuro che quando lo rivedrò sarà
solo per rompergli la faccia a suon di pugni!-
-ehm…-
-chi mi sta disturbando
vuole avere un altropugno
in faccia per caso!!??-chiese furiosa girandosi dove c’era qualcuno che la
disturbava.
-ehm…ciao…non è il momento
adatto a quanto vedo…allora vado…-
Adesso puoi considerarti
l’idiota più idiota di tutte!”
-Jess!ti prego non ce l’avevo
con te…è che…insomma io…cioè tu….noi…uff…ti prego
resta-disse rassegnata mentre lo strattonava per la maglietta.
-no!ti prego…ho bisogno
di qualcuno che mi ascolti e che mi stai vicino…-disse con occhi bassi cominciavano
ad inumidirsi e ad arrossarsi.
-ok…resterò qui ma ti
prego non piangere…non ti si addicono le lacrime.-
A quell’affermazione
Elena arrossì paurosamente poi tornò normale.
-a…accomodati
qui…mangeremo un po’ di gelato al cioccolato ti va bene?-
-si adoro il cioccolato
grazie-
I due si sedettero sul
tappeto color verde chiaro della camera e in mezzo a loro c’era una grande
scodella di gelato al cioccolato appena fatto e che profumava di fresco.
-il gelato è buonissimo…-sussurrò il ragazzo mentre assaporava
il gelato.
-gia…-
Ci fu un momento di
silenzio imbarazzante che veniva interrotto solo dallo
scuotere dei cucchiai che affondavano la densa sostanza.
-!!!-
Elena si girò di scatto
verso la porta.
-ma che…Zio!!!-disse tutta rossa.
-mmm…io vi tengo d’occhio ragazzi…vi terrò
d’occhio….ricordatelo….quindi non fate niente di indecente.-
-ma per chi mi hai
preso!- disse la ragazza furiosa lanciando un cuscino in piana faccia allo Zio
curioso.
-ihhih-e scomparve.
-ma io dico…-disse esasperata portando un cucchiaio di gelato in bocca
ancora scocciata.
-dai stava solo
scherzando-
-s…si-
Lei riprese a fissare il suo
bellissimo viso rimanendo incantata per non si sa quanto.
-senti posso farti una
domanda…anche se non voglio metterti fretta…-
-cosa..?ah
si certo!-disse risvegliandosi,rossa in viso.
-come mai sei venuta qui e come ho capito,senza preavviso?-
Elena sussultò…aveva
toccato un tasto dolente ma lui non poteva saperlo.
La ragazza giocherellò
con il cucchiaio d’acciaio per un po’ poi lo guardò negli occhi.
-voglio essere sincera
con te…ho bisogno di sfogarmi…non giudicarmi in giustamente però…-
-non lo farò-rispose dolce.
-la mia vita è cambiata radicalmente in quest’ultimo
mese…all’inizio lo travai divertente questo…bellissimo…che
ingenua.-
-non dire così…-
-è la verità!ne sono
consapevole-
Ci fu un minuto di
silenzio in modo che lei potesse schiarire bene i suoi pensieri e dirli senza
troppi intoppi ma nascondendo la verità su di lei.
-i cambiamenti che ci sono stati sono risultati
sempre più complicati e orribili…mi sono comportata male…ma non ho io tutta la
colpa…e poi…-
Elena raccontò in modo
dettagliato la situazione della sua famiglia che non centrava nulla…di come si
stesse divertendo in quel periodo…di come si sentiva realizzata per la fine
degli esami e di come si sentisse libera… ma gli raccontò anche di lui,di quella persona che era la causa maggiore del suo dolore….era
tutta colpa sua se se ne era andata…era colpa di quel
moccioso,petulante,arrogante e fantastico ragazzo.
-che nervi…-
-Elena è tutto a posto?-chiese il ragazzo
risvegliandola.
Elena lo guardò con
naturalezza non mascherando il suo stato d’animo:le
lacrime cominciarono a uscire lente nel suo viso mentre lo fissava dritto negli
occhi celesti scuotendo la testa.
-no…non va bene…non va affatto bene!-
Jess si alzò debolmente dal pavimento e si avvicinò a
lei fermandosi poi davanti a lei e inginocchiandosi di conseguenza.
-non trattenerti…se hai
voglia di sfogarti fallo pure…io ti starò vicino…-
Elena non se lo rifece
ripete due volte: le sue lacrime si trasformarono in un vero pianto….accasciò
la testa sul petto del ragazzo e cominciò a singhiozzare tristemente mentre Jess le cerchiava la testa con le braccia dandole conforto
e protezione.
In quel momento arrivò Eliodoro che li vide…ma vedendo Elena che piangeva in quel
modo…no disse nulla…gli si spezzò il cuore e decise
che non avrebbe detto nulla e uscì in silenzio dalla stanza senza parlare.
Jess le dava leggere ma affettuose pacche sulla
schiena ed Elena non poté megare quanto quel ragazzo le era
di aiuto …forse più di quanto immaginava.
Dopo quelle
che sembrarono ore,i due si separarono guardandosi negli occhi.
-scusa..ho
rovinato la tua maglietta…-disse mortificata lei mentre si asciugava con la
mano le lacrime ancora sgorganti dal suo viso.
-se si tratta delle tue
lacrime non me ne importa nulla…ora guardami…-disse prendendole il viso fra le
dita con una delicatezza inumana.
-fammi un sorriso…mi
piaci quando sorridi…-
Elena non poté che
arrossire di botto e poisorrise come una stupida.
-sarà meglio che vada
ora…-
-come?di
già?-chiese lei delusa.
-abbiamo parlato per
ore…-
-sul serio?a me sembrano
essere passati pochi minuti…-
-adesso vado…ci sentiamo domani…-
Jess aveva già aperto la porta della camera e si stava
dirigendo verso le scale.
-aspetta ti accompagno
alla porta!-disse lei dopo essersi svegliata da una specie di trance.
Scesero le scale di legno
e poi si diressero verso la porta d’uscita del negozio.
-mi ha fatto piacere
trascorrere un pomeriggio con te…-disse lui dolce.
-anche…anche per me… ha
fatto piacere…grazie per avermi ascoltato…sei stato meraviglioso…-
-spero di esserti stato
utile…-
-più di quanto pensi…-
-bene…Elena…?-
-si dimmi…-
-non voglio vederti più
in lacrime….il tuo viso è splendido quando sorridi-
-lo credi davvero?-
-si…-
Jess rimase fermo sul da farsi poi si avvicinò
lentamente a lei e le diede un lieve ma intenso bacio
sulla guancia destra.
-a presto.-se ne andò
lasciando la povera ragazza sulla soglia di casa,immobile
come una statua,rossa in volto.
-ciao…-
-sei proprio cotta-
-Zio!da quanto tempo sei li a guardare!?-
-bella
mia vi sete messi proprio
davanti a me…-
-nuuuuuu…vergogna….-disse Elena in lacrime mentre chiudeva
la porta.
-è un bravo ragazzo…-
Eleno lo guardò sorpresa e sorrise dolce.
-si lo so…-
-potresti portarlo con te
adOldmill per una settimana
per vedere il posto…credo che gli farebbe piacere e anche a te.-
-lo credi sul serio ??-
-certo!-
Elena per la gioia andò
verso Eilodoro e gli stampò un grande bacio sulla
fronte e poi di corse in camera sua. Sbatté forte la porta guardando incantata
davanti a se….che fortuna…che enorme fortuna aver ritrovato Jess…così
gentile ,così educato…si era proprio presa una bella
cotta!
Guardò verso la finestra ma
il ricordo di ragazzo dai capelli della notte tornò come un fulmine a ciel
sereno…quello che provava per lui era diverso per quello che provava per Jess…era un sentimento più profondo e meno esplicito,che nemmeno lei sapeva a cosa si stava riferendo…ma sapeva
che non l’avrebbe portata da nessuna parte…decise di dedicarsi a Jess e vedere se succederà qualcosa tra i due,in fondo ci
sperava tanto…poi,delicatamente,si afflosciò sul letto e si addormentò.
….
La settimana passò molto
velocemente per Elena,anche troppo. Aveva passato
tutto il tempo con Jess e suo zio e si era divertita
tantissimo,dimenticando per una volta tutta la
tristezza e la disperazione che aveva lasciato ad Oldimill..ma
sapeva che doveva tornare alla realtà…questo non era altro che un
sogno..un’illusione e basta…la settimana era finita e ora lei e Jess erano davanti alla grande auto nera dello Zio ed era
pronta a partire.
-sei sicura che posso venire con te?-
-Jess non è un disturbo,ne
abbiamo già parlato poi no?^^e poi se vieni con me mi sentirò meno triste…ad Oldmill mi aspetta una cruda realtà…-
-non voglio vederti
soffrire…Elena,io ti proteggerò…io voglio
proteggerti,perché sei importante…-
Il ragazzo le aveva preso
le mani e le aveva avvicinate al suo viso come per baciarle e aveva sussurrato
quelle parole a fior di labbra facendola arrossire più che mai…quante volte era
arrista stando insieme a
lui?troppe!
-restami vicino ti prego….-
-certo.
-ehi piccioncini salite
in macchina su!-
-scusa Zio!andiamo-
-è bella Oldmill?-chiese Jess guardandola
dolcemente appoggiandosi allo schienale di pelle con le mani in tasca.
-si…è bellissima-
-solo uno!-
-non mi va adesso…e poi è
pieno di gente!-
-ti vergogni per caso?-
-ma che dici…insomma…non
è una cosa da fare ai quattro venti…-
-ma io lo voglio!-
-ti bacio dopo Lay!-
-e che diamine…se andassi
a baciare Teddy non ti importerebbe
vero?-
“invece mi risparmierestiuna fatica…i tuoi
baci mi fanno soffocare”
-certo che mi importa…-sbuffò il giovane domatore con sguardo perso
mentre fissava davanti a se con sguardo annoiato e privo d’emozione.
I due erano usciti per una passeggiata e ora
stavano tornando a casa.
Zick stava cercando di distrarsi da più di una
settimana ma proprio non ci riusciva…era talmente depresso che non gli andava
di fare niente…che confusione,senza contare che si sarebbe
stato un altro scontro a breve…che disperazione…e poi Lat gli stava appiccicato
più che mai…era al limite.
-Zick?-
-uh?-
-di chi è quella macchina
nera?-chiese lei come una tonta alla vista di un gioiello prezioso.
-che bella macchina…non
mi ricordo che qualcuno ne avesse una simile però.-disse
lui ripensando a quelli che vivevano nel quartiere.
Ad un tratto usci dalla macchina Eliodoro
in tutta la sua…bellezza?insomma la sfoggiò davanti ai due con un paio di occhiali
da sole firmati D&G…quando voleva mostrarsi si mostrava(-.-‘’’’)
-Harvey?-sussurrò il domatore incredulo.
No troppo magro…eppure
gli assomigliava….il colore dei capelli….i lineamenti del volto…ma era più
bello di lui.
Non lo aveva mia visto…chi
sarà mai?
-principessa siamo arrivati!-
-non chiamarmi principessa
porca bomba!mi da sui nervi lo sai!-
“porca bomba?”
-scusa confettino…-
Ancora peggio!-ringhiò la
ragazza uscendo dalla macchina.
-calmati dai…tranquilla,e poi principessa si addice…-
-lo credi davvero???-
-certamente.-
Intanto i due domatori
erano rimasti ad assistere alla scena. Zick l’aveva
riconosciuta ed era rimasto impietrito. sapeva che
stava bene e che se ne era andata per colpa sua, ma non sapeva che fine avesse
fatto …e adesso era lì,era tornata….ma non era sola.
-uh?e voi due chi siete?-
-ehi con chi par…?-
Elena rimase sbalordita.
Non se l’aspettava di
vederli così presto,tanto meno insieme poi…non era ancora pronta.
Ecco lo sapeva che non
era giornata.
Sentiva la rabbia crescere dentro di lei e
aveva una voglia matta di prendere Lay per il collo e
strozzarla come una gallina,ma poi Jess
arrivò da dietro e le prese la mano calmandola di colpo. Zick
e Lay rimasero ammutoliti. Chi era quel ragazzo?…Zick non lo aveva mai visto ma sapeva che non sarebbe mai
andato d’accordo con lui ma non sapeva il perché…non gli piaceva e basta.
D’altro canto Jess aveva capito che erano loro le persone che lei gli
aveva raccontato e aveva cercato da subito di bloccare i suoi spiriti che,sapeva,erano pronti ad esplodere.
I quattro cominciarono a guadarsi…no
a scrutarsi con intensità eEliodoro
cominciò a temere per la sua incolumità.
-ehm..io
porto i bagagli dentro…non preoccupatevi starò bene…niente lacrime…ciao!-
Lay guardava
dall’alto in basso alla rifugiatrice con superiorità;Elena che non faceva che guardarli torva mentre Jess lanciava un’occhiata penetrante al domatore,che
ricambiava con una nota di fastidio e irritazione.
Non si sarebbero mai
piaciuti.
Eccomi tornata!non ci
speravo più!scusate il ritardo!^^
Ringraziamenti:
Arysquadro:Ary mi dispiace tanto di aver dubitato di questa ff!spero che hai apprezzato il capitolo !lo aggiornerò
presto lo prometto!voglio dedicare a te il capitolo perché mi sono comportata male
dicendo che mi arrendevo…non lo so mi sono sentita ferita dalle mie stesse
parole^^ mi stimoli molto con le tue parole quindi grazie!^^continua a seguirmi
giuly_chan95:grazie per seguirmi sempre mi
commuovo T.T in effetti quella della pioggia è stata un tasto dolente che però
provvederò ad aggiustare non temere^^le cose si complicano eh?che ne pensi?^^spero
ti sia piaciuto il capitolo nuovo.
Whivel: anche per te dico
che ho fatto dei tasti dolenti mi dispiace molto eheh...ma provvederò ad
aggiustare non preoccuparti^^ti devo ringraziarti perchè tu mi fai notare i
miei errori,così io posso correggerli se mi sfuggono^^grazie mille sul serio =Dspero
mi seguirai ancora.
angela90:non mi ero accorta
di aver creato una specie di Edward Cullen..o cavolo....°-° in realtà quando ho
creato il personagio mi era venuto in mente Gaara eheh^^cmq le cose con lui e
Elena non andranno a finere bene...MA BASTA SPOILER! Zick è uno stupido e ne
sono consapevoleU.Upresto se ne acorgerà anche lui...ALTRO SPOILER!sono
impossibile scusa T.T
BAbyDany94: se Jess fa male a
Elena sarai una delle prima a farlo fuori muahahaha ok basta. Grazie per i
bellissimi coplimenti!!mi lusinghi da morire!!!*-*spero ti sia piaciuto
questo^^
Misty_Pan96:che bello che sei
tornata!!devo dire che mi sono mancate le tue recensioni^^essi...Jess ha un
lato oscuro..e non piacerà affatto....ma vedrai^^spero mi seguirai ancora però
a presto e grazie per la recensione^^
Grazie a tutti gli altri che la leggono la mia ff^^
Capitolo 16 *** Una proposta che cambia una vita ***
L’aria si era fatta densa e piena di tensione
UNA PROPOSTA CHE CAMBIA UNA VITA
L’aria si era fatta densa
e piena di tensione. Non un filo di vento soffiava e non c’era un rumore nel’aria. I quattro si stavano fissando a testa alta con
diffidenza. Zick fissava Jess
dall’alto in basso per scrutarlo per bene:chi era
lui?che ci faceva con Elena poi?c’è qualcosa tra i due?no…impossibile.
Elena era accanto al
ragazzo alto dai capelli rossi ma era come se non ci fosse…da quando aveva
visto il domatore,era calata la solitudine dentro di
lei. Si sentiva mancare,le gambe molli e non riusciva
a non tremare di freddo;ad un tratto sentì le forze abbandonargli ma poi una
mano,calda e delicata,sfiorò la sua per dargli conforto,e li non ci pensò due
volte prima di stringerla con un sorriso. Il gesto non sfuggì al domatore,che si innervosì non poco.
-ciao…-salutò la ragazza
con voce decisa mentre fissava,prima l’asfalto e poi
il viso del domatore.
-ciao- disse lui secco mentre guardava ancora con ostinazione
il ragazzo accanto.
Rimasero in silenzio
ancora mentre tutti e quattro si scrutavano. Lay
aveva cinghiato le mani sul braccio del domatore che non fece nessuna piega.
-non sapevo che fossi
tornata…-disse lui freddo.
-giusto ora-rispose lei
altrettanto fredda.
-era meglio se non
tornavi…-sussurrò Lay cosa che però la rifugiatrice sentì.
-hai ragione così evitavo
di vedere quel grugno che ti ritrovi e che tu chiami faccia-disse Elena
sorridendo furba incrociando le braccia al petto.
-tu bratta faccia di
tubero!!!-
-ma che originalità…un
bradipo sarebbe stato più sveglio(se si pensa a Sid nell’Era glaciale potete immaginare U.Un.dyaya)
-brutta….-
-ehi ehi calmatevi
ragazze….non c’è bisogno di litigare…-disse Jess parlando per la prima volta mettendosi in mezzo a loro
due.
-ehi tu damerino, nessuno
ha chiesto nulla-sbottò il domatore arrabbiato.
-senti carino questi non
sono affari miei ma non ti permetto di parlarmi in questo modo è chiaro?-disse
fissandolo con ostinazione.
-lascialo stare Jess…in questo periodo è molto arrogante,non
sei tu non preoccuparti-disse Elena,ripresasi completamente dal malessere dei
primi momenti.
-Elena non hai il diritto di
dire certe cose-disse il domatore nervoso.
-oh invece si!non essendo
più un’ amica tua posso dire tutto quello che mi ha
sempre irritato di te!-
-immagino tutto il veleno
che hai tenuto dentro…- disse Zick guardandola con
indifferenza.
Elena venne
colpita da queste parole come in un pugno nello stomaco….erano così crudeli.
Abbassò il capo mentre i suoi occhi cominciavano ad
inumidirsi. Jess la vide e si mise davanti a lei.
-smettila…Elena non vuole
più sentirti-
-sta zitto damerino non sono
affari tuoi!è una questione tra me e Elena!-
-si invece…non azzardarti
a dire cose così su di lei perché non te lo perdonerò…-
-Jess calmati dai…grazie sei davvero
gentile ma non ne vale la pena con questa gente. Andiamo dentro casa dai,così rivedrai i miei e poi faremo quello che abbiamo
deciso.-Elena lo prese per
un braccio e con il suo sguardo lo fece convincere,poi salirono i gradini ed
entrarono nella casa della ragazza lasciandoli come due perfetti idioti.
-ecco perché non mi era
mai piaciuta…non capisco come hai fatto a sopportarla!-disse Lay con voce stridula.
-e chi lo sa…-disse
pensieroso,mettendosi le mani in tasca e con sguardo
triste riprese a camminare verso casa sua.
-ehi ma…Zick!-
-uh?-
-ma come te ne vai così?-
-si-e detto questo aprì la porta ed entrò lasciandola li a guardare esterrefatta la porta chiusa.
-sono a casa!-disse il
piccolo domatore mente posava il mazzo di chiavi sul gancio sopra la porta.
-ben tornato caro…come è andata la passeggiata?-chiese Greta sbucando dalla
cucina con un sedano ancora in mano.
-mha…poteva andare meglio…-
-ok ricevuto. Raccontami
tutto dai…anzi no,vatti a lavare le mani e poi vieni
in cucina che è pronto-
-d’accordo mamma…ora vado…oh ciao papà!-
-ehi figliolo!-disse
l’uomo dai capelli blu salutando allegramente il figlio mentre posava il
giornale.
-come è andata?-
-insomma…-
-problemi di cuore,eh?lo immaginavo hai un muso che sfiora il pavimento-
-cosa?!non
è affatto vero!-
-ahahahahah ora vai a lavarti che è
pronto…la mamma ha fatto il pollo con le patate-
-volo!-disse più allegro.
Il ragazzo salì le scale
di corsa sorridendo appena:cosa era succeso a suo padre?da quando erano tornati dalla battaglia
non avevano più scherzato in quel modo…non riusciva a credere che fosse tornato
come prima,ma la cosa lo rendeva felice. Sapeva di chi era la colpa e chi doveva
ringraziare!
Andò in bagno e si sciacquò le mani di corsa,accortosi solo ora di avere una
fame da lupi.
-eccomi!-annunciò
tornando.
-giusto in tempo!siediti
che ti ho appena messo il piatto-
-grazie mamma!quanto mi
piace il pollo che fai!-disse lui,con gli occhi
illuminati da tale visione,leccandosi i baffi.
-eh lo so!coraggio
mangiate-
I tre mangiarono in silenzio ,con tranquillità come da tanto non facevano mentre i
mostri stavano tranquilli nella sala centrale mentre erano impegnati nei loro
affari.
-com’è andata l’appuntamento?-chiese tranquilla Greta
mentre mangiava le patate.
-al solito…-
-di che parlate voi
quando uscite?-
-bhe, non è che parliamo
molto quando usciamo….-disse arrossendo lievemente.
-pomiciate si…*-disse Zob bevendo la sua acqua con sguardo furbo,capendo di aver beccato il figlio che diventò rosso.
-già…ma in quanto a
parlare…insomma non è che ci sia molta materia grigia
però insomma…-
-se devo essere sincera a
me non è mai piaciuta…-disse Greta continuando a mangiare tranquilla.
-no mai…soprattutto
perché quella Zay non faceva che stare appiccata a Zob ai tempi che furono( è
puramente inventato U.Un.dyaya)-
-a che ci posso fare!?sono molto apprezzato in questo campo-disse fiero il
giovane domatore che però si azzittì subito appena vide lo sguardo assassino
della moglie.
-ehm…comunque non è mai
piaciuta neanche a me… l’ho sempre trovata un tantino superficiale…-
-si hai ragione caro…-
-ehi guardate che vi
sento?!-
-che c’è?era solo un’opinione!-
-si va bhe…-disse Zick addentando una
patata intera.
-mi hai sorpreso
però…-disse Zob assumendo uno sguardo serio mentre si
appoggiava allo schienale della sedia.
-uh?-rispose lui a bocca
piena.
-si insomma credevo che a
te piacesse Elena!-
Ci fu un tonfo. Zick si rialzò dalla sieda appena caduta insieme a lui,mentre cercava di non soffocare. –co..s?!!?!-
-perché non è la verità?a
me sembrava chiaro, vero caro?-
-verissimo…non ci sono
segnali migliori-
-cosa?!ma
non è vero!!a me non piace Elena!-
-e come se non bastasse io avevo l’impressione che anche lei…-
-sisi anche Elena aveva una cotta di nostro figlio!-
disse Greta sorseggiando l’acqua.
-guardate che sono qui!vi
sento!-
-uh?-
-Elena non ha una cotta per me!-
-come no!?ma se si è visto <_<-
-cosa?!-
-ma si Zick!come ti guarda….come tu la
guardi…devo farti un disegno?-disse Zob alterandosi
tra le risate.
-e come la guardo?!-
-come se si fosse scritto “baciami” sulla fronte!-
A quell’affermazione Zick divenne viola.
-non è assolutamente
vero!e io non gli piaccio!a quanto pare non hai visto
il nuovo damerino che si è portata dalla città-disse addentando un pezzo di
pollo,apparentemente indifferente.
-e a te non da fastidio?-
-per niente!-
-sicuro?-
-perché dovrebbe?-
-ihihihih-
-mamma…papà….perché
ridete in quel modo?mi fate paura!- disse il domatore poggiando sul tavolo il
pane che stava addentando.
-io so che ti piace Elena…confessarlo
non ti farà che bene U.U-affermòZob mangiando un pezzo di pollo.
-ma io…-
-avanti Zickuccio….-
-non chiamarmi Zickuccio mamma!che razza di nomignolo è poi?!-
-ma è così tenero!-
-io me ne vado in camera
ciao a tutti e due!-disse correndo veros
le scale senza che loro potessero risponde.
-tu figlio è strano U.U-
-è anche tuo figlio mio
caro-rispose Greta mentre prendeva i piatti sporchi per posarli sul lavandino.
-oggi tocca a te pulire i
piatti caro-disse lei con voce tranquilla,rilassata,come
per prenderlo in giro. Si avvicinò al marito,gli diede
un bacio sulla fronte e poi andò in soggiorno a leggere mentre Zob rimaneva a fissare i piatti…i TANTI piatti da lavare.
-bello fare questi
ricatti uff…-disse lui tra se e se mentre pensava al
bacio della moglie.
Zick era salito in camera e aveva sbattuto con forza
la porta dietro di lui…da quando aveva nominato quel ragazzo conosciuto qualche
minuto prima,si era innervosito non poco, e ripensando
alla sua faccia gli veniva da spaccargliela a suon di pungi ogni volta.
-ridicolo…quel tipo ha
avuto il coraggio di rispondermi…ma chi sarà mai…e poi con quale faccia tosta si mette in faccende che non lo riguardano…che cosa
rappresenta quel tipo nella vita di Elena?!...-Zick
si alzò di scatto,con gli occhi sbarrati mentre fissava sbalordito il muro
davanti a se.
-ma poi chi se ne frega!? Non mi importa di cosa quella
ragazza fa o non fa…è un capitolo chiuso…chiuso…-cercò di affondare i suoi
dispiaceri facendosi una bella dormita…ma il sonno non arrivava e fu costretto
a pensare a lui…a lei…a loro due insieme. Non poté negare che la cosa lo fece
sfumare di rabbia.
-AH E’ RIDICOLO! Non
posso e non devo essere geloso!geloso di chi poi!perché!?!-non
riusciva a darsi pace…doveva sapere…doveva o sarebbe impazzito. Prese il
cuscino con tanta forza da strapparlo quasi a metà,se
lo mise in faccia e poi cadde sul letto pesantemente e questa volta si
addormentò.
Intanto a casa Patata…
-papà io e Jess usciamo a fare un giro!non aspettarmi!-
-cosa?tu?lui?da soli?! Niente da fare vi accompagno U.U-
-papà!tu provaci e io ti frullo il giornale del mattino!-
-cosa?!non
lo faresti mai!-
-non costringermi a
metterti alla prova caro papà-
-va bene…e tu
rosso!-disse Harvey puntando il dito sul ragazzo alto.-tu provaci con la mia fagiolinae io ti spedisco in
città a calci e senza pantaloni e ….-
-ha capito grazie
papà!-disse Elena prendendo Jess per il braccio e
tirandolo con se verso l’uscita.
-a dopo ciao!-e detto
questo uscì. Dopo qualche secondo dove Elena riprese fiato,si
voltò poi verso il ragazzo alla sua destra e si accorse che tremava.
-Jess….è tutto a posto???-chiese
le preoccupata vedendo che tremava ancora di più.
-Jess…?-
-AHAHAHAHAH!!!-
-????-
-scusa Elena…ma tu e tuo
padre…e poi fagiolina….-
-o Jess….ahahahahah-disse anche lei unendosi al ragazzo alla
fragorosa risata.
-Elena…vieni un attimo con me…devo
dirti una cosa-disse improvvisamente Jess serio,prendendo
la mano di Elena facendola sussultare.
-certo…andiamo di la..-disse Elena timidamente mentre si faceva avanti con
il ragazzo dietro.
Camminarono per quasi 10 minuti e in tutto questo tempo erano restati zitti senza
dire una parola mentre Elena lo fissava di sottocchio ogni 2 minuti…mentre si
accorgeva di come quel ragazzo potesse diventare bello ad ogni loro incontro.
-Elena…-
-dimmi!-
-Zick ti piace ancora vero?-
-!!!-
Elena perse tre battiti e dovette fermarsi.-come?no!ima che ti salta in mente!?di quel pezzo di giaccio??di quello sbruffone antipatico
che rompe le scatole???io….-poi lo sguardo serio di Jess
incrociò i suoi occhi disperati…e poi,colpevole,abbassò il chino sconfitta e
umiliata.
-ma…ma io non voglio…non
devo…non posso…non più…-disse Elena con voce flebile mentre ogni suo muscolo
tremava di vergogna e rabbia(è possibile???bho me lo sono inventato).
-è quello che volevo
sentire…-disse Jess guardando di nuovo davanti a se,più serio che mai.
-cosa?-disse lei alzando
lo sguardo verso di lui,con gli occhi lucidi.
-se tu voi dimenticarlo…io
ti darò una mano-
-io…tu…cosa?lo faresti
sul serio?-
-per te…si-
-Jess io non posso costringerti a fare una cosa del
genere….e poi…-
-vuoi stare con me?-
Elena cascò dalle nuvole ad una velocità impressionante. Il cervello si era svuotato
in un lampo e non ricordò nulla della sua vita precedente...ne
chi era…se era sveglia o dormiva…se era viva oppure morta…
-….eh????-
-anche solo per finta…vuoi
liberarti del passato?prova a stare con me per finta…così Zick
non si avvicinerà mai a te…e tu potrai stare tranquilla…e rifarti una vita-
-ma io…non posso
chiederti di fare una cosa così!-
-non lo stai dicendo tu…lo
sto dicendo io…mi trovi tanto brutto?-
“brutto??io
direi bellissimo!fantastico!ti guarderei per ore”ma questo non lo disse.-no…certo
che no…-
-allora?ti va?non farò
nulla se non con il tuo permesso…te lo giuro…-disse lui prendendole le mani con
le sue e stringendole.
-io…sei sicuro che non te
ne pentirai…?-
-no-
Elena arrossì di botto e
poi annuì abbassando il chino timidamente.
-ok ci sto…-
-bene!-disse Jess stringendola a se con affetto.
Elena si sentì pervasa da
un calore enorme…ricambiò l’abbraccio e poi sussurrò con voce
flebile e dolce-aiutami ti prego…-
Sapeva che lui l’avrebbe
aiutata moltissimo…forse grazie a Jess avrebbe
dimenticato Zick…e questa volta per sempre.
* vi ricorda qualcosa questa battuta????no infatti
l’ho inventata io!(bugiarda !!!!n.d lettrici accanite
di HarryPotter)(uf
non vi sfugge proprio nulla è???ok lo ammetto l’ho preso dal sesto libro =P)
E ho finito!scusate ma con la scuola impiegherò molto tempo ad aggiornare..mi dispiace ma per favore…restate ad con me!!!!non vi
posso ringraziare uno alla volta perché non ho tempo ma ringrazio moltissimo: arysquadro!mi
fai morire ad ogni tua recensione!seguimi ancora^^; giuly_chan95 grazie per il tuo
sostegno!difendiamo l’antilayismo!!!;Whivel spero che
i tuoi dubbi vengano dissipati!;angela90
spero ti sia piaciuto il capitolo e ti aspetto al prossimo^^;BAbyDany94 ecco il seguito^^ti prego di
seguirmi ancora^^;chibihime
sei una nuova lettrice della mia ff!che bello il
cerchio si allarga!sei stata molto dolce^^seguimi ancora ok???ci conto motlo.
E grazie a tutti gli altri ragazzi!!!^^a presto e
spero che questo capitolo vi sia piaciuto^^
Capitolo 17 *** La più grande cavolata è stata lasciarti ***
LA PIU’ GRANDE CAVOLATA E’ STATA LASCIARTI
LA PIU’ GRANDE CAVOLATA E’ STATA LASCIARTI
Mattino. Il Sole era
appena sorto ed entrava silenzioso in quella stanza buia ,passò
attraverso le tende trasparenti e poi illuminò il volto della rifugiatrice con molta tenerezza e delicatezza.
La ragazza si girò più
volte nel suo letto ma poi,rassegnata,si alzò
grattandosi la nuca. Si sedette sul letto e poi si mise
le pantofole con pigrizia e si diresse verso il suo bagno. Prima di arrivare si
affacciò un attimo alla finestra e vide che delle nuvole minacciose e grigie
stavano solcando il cielo a grandi passi.
-e ti pareva pure il
brutto tempo…niente di meglio-
Aprì il rubinetto dell’acqua fredda e poi si
specchiò -oddio ma chi è questa?- in effetti aveva uno
sguardo orribile:occhiaie lunghe e scure,occhi stanchi e arrossati mentre i
suoi capelli erano tutti spettinati e pieni di nodi. Con le mani a coppa,si sciacquò il viso e poi lo asciugò delicatamente con il
panno verde là vicino e intanto pensava e ricordava…
Erano passati quasi tre
giorni da quando Elena aveva detto quel “ci sto” a Jess
e da li la sua vita era cambiata. Jess
era un ragazzo dolce e adorabile…ma non completava quella felicità di cui lei
aveva bisogno..non la completava…no..non la completava…e
poi come se non bastasse Zick era schivo e più freddo
che mai…ma non sapeva della sua relazione con Jess…ma
avrebbe dovuto tenerlo nascosto mentre lui si pavoneggiava con quella truzza? No di certo!avrebbe fatto qualcosa…
Mentre pensava a questo non si accorse che le sue gambe stavano tremando dal
freddo e gli sembravano più molli che mai.
-ma che…?-ma non finì la
frase che la ragazza cadde a terra,svenuta e
ansimante.
-buon giorno caro-
-buon giorno! Ma Elena non
c’è?-
-in
effetti è strano che non si
sia ancora…di solito è la prima che si alza la mattina-
-e chi lo sa…è da giorni
che è strana quella benedetta ragazza…vai a svegliarla
caro?-
-mf?ma ho appena iniziato a mangiare!-
-Harvey sei sempre il solito ingordo!resta qui a
rimpinzarti vado a io a vedere che cosa succede a
nostra figlia!non ti scomodare mi raccomando!-
-ai tuoi ordini tesoro!-
-tsk!-e con questo Julie si
diresse verso le scale e le percorse con calma per poi dirigersi verso la
camera della ragazza.
Allungò la mano e bussò tre volte.
-Elena?tesoro?la colazione è pronta dai scendi-
Nessuna risposta.
“possibile che stia
ancora dormendo?”-Elena guarda che entro…sto
entrando.-
Ma quando entrò non vide nessuno.
-non c’è…è strano non
l’ho vista uscire e non ho sentito nessun rumore…-
Con lo sguardo studiò la
camera:in disordine come sempre ma niente di
anomalo,poi vide la porta del bagno semi chiusa e si diresse là. Bussò nuovamente tre volte.
-Elena sei lì?posso….AH!!!-
Julie vide la ragazza a
terra,ansimante mentre si muoveva a fatica sul
pavimento freddo del bagno.
La donna si precipitò da
lei preoccupatissima e poi le toccò la fronte.
-o mio dio!...Harvey!HARVEY!-
-Julie che cosa è successo!Elena!!-l’uomo si precipitò in bagno e prese Elena in braccio .
-fai attenzione!...posala sul letto-
Harvey eseguì l’ordine e
poi lasciò fare a Julie.
Lei le controllò il polso
e poi la fronte.
-ha la febbre alta…presto
dammi il termometro!-
-si corro!-
-piccola
mia mi senti?andrà tutto
bene…calmati ora-
Ma Elena non smetteva di ansimare e tossire…sembrava
allo stremo delle forze.
-Zickucciocorri!-
-e perché?-
-ma non vedi come piove?!-
-e allora?-
-ma insomma dai!andiamo
da qualche parte che ci fracicheremo tutti!-
-ma a me piace la
pioggia…soprattutto quella estiva-
-eddai!andiamo in qualche posto al caldo
dove possiamo farci le coccole davanti ad un camino e una tazza di latte
fumante!-disse quasi in tono malizioso.
Zick la guardò per poi pensarci su: lui,lei,in un posto intimo,davanti ad un camino,accoccolati con
la cioccolata/latte in mano???non se ne parla.
-no grazie non mi va-
-come??come
non ti va!?-
-uffa Laypreferisco andare a casa-
-ma dai!insomma non ti
capisco !in questi giorni sei così schivo con me!che ti ho fatto!?-
-è che non mi dai mai
spazio!insomma non mi lasci mai spazio da dedicare a me!posso avere qualche
momento per me?-
-mi stai mollando?!- chiese lei con voce stridula.
-ecco capisci fischio per
fiasco!ho solo detto che voglio i miei spazi(classica
frase da uomo)-
-come vuoi mister voglioilmiospazio! Io me ne vado ma non cercarmi in lacrime
poi!-
Zick la vide allontanarsi furente e non poté fare a
meno di sospirare. Lay era carina e tutto il resto(ma doveee?????n.dyaya e Antilay) ma a volte
era peggio di una piovra.
La pioggia cadeva
incessante mentre Zick fissava il cielo ad occhi socchiusi…in questi momenti gli venivano in mente
le corse sotto la pioggia insieme a Elena…le passeggiate e le chiacchierate incessanti
ma tanto belle. Riabbassò il capo mentre le gocce di pioggia gli bagnavano il
volto coperto in parte dai capelli…ma quelle nel suo volto erano davvero gocce?
A passa strisciato si
diresse verso casa propria ignaro di quello che stava
accadendo a casa dei vicini.
-dell’acqua!dell’acqua presto!-
-eccola!eccola!-
-presto un altro panno
umido!fai in fretta!-
-corro!-
-Harvey prova a chiamare ancora l’ambulanza!-
-si vado!-
-Elena…adesso ti portiamo in ospedale…non preoccuparti-
-cara il telefono è
staccato e la linea è interrotta!-
-come è possibile!?-
Entrambi si affacciarono
davanti alla finestra e videro la di tempesta che si era creata
stava sradicando i rami degli alberi e stavano staccato alcuni dei collegamenti
dei telefoni e dell’elettricità.
-oh no…Caro come facciamo?!-
-dobbiamo andare noi a
prendere un medico..non possiamo fare altro…-
-ma non possiamo lasciare
sola Elena!-
-è vero…-
Il silenzio li avvolse e
solo il fiatone della ragazza riempiva il vuoto.
-forse…forse so cosa
fare…-
-Zick!vieni!ma guarda come sei bagnato!vieni dentro che ti asciugo!
-no lascia
perdere mamma sto bene…-
-ma così ti prenderai un
accidente!-
-Ho detto che sto bene
dai…-
-noi dobbiamo andare in
missione ora!come cavolo fai a venire con noi se sei peggio
di un pulcino fradicio?-
-non è un problema…ma…-
-niente ma!ma guardati!nessuno sano di mente va in giro sotto la pioggia e senza
ombrello poi!-
DIN DON…
-ora vado ad aprire ma
appena torno ti vai a cambiare!intesi?-
-intesi…uf…-
-ma tu guarda che figlio
rimbambito ho fatto!tutto suo padre!non è normale
stare sotto la pioggia come uno stupido e…-
-ciao Greta…-
La madre del domatore
aveva aperto la porta e si era ritrovata davanti Julie,bagnata
fradicia,peggio del figlio, che tremava dal freddo,con le mani al petto e con
gli occhi pieni di lacrime.
-Julie!che cosa è successo!?-
-Greta…ti prego…mia figlia…non sta bene…ti prego…io e Harvey dobbiamo cercare un medico…tu potresti occuparti
di lei…ti prego…- la donna era profondamente disperata…doveva aiutarla. Greta
era in difficoltà…era obbligata ad andare alla missione ma come poteva dirlo
alla donna?
-io…io non…-
-resto io con Elena…-intervenne
il ragazzo piattamente.
-Zick!-
-Zick…tu…resteresti con Elena finché noi non torniamo?-
-si…-
Greta guardò il figlio
con sguardo misto di orgoglio,preoccupazione e
decisione.
Julie di scatto abbracciò
il ragazzo ,che rimase shockato da quel gesto improvviso.
-ti prego..restale vicino..so che avete litigato..ma ti prego..lei
sta soffrendo molto…-
-io…io…io farò del mio
meglio…-disse chiudendo gli occhi sospirando a fondo.
-bene-disse Julie staccandosi
e ricomponendosi-io ora vado…Zickvieni
adesso a casa nostra…-disse la donna facendogli strada.
-Zick?-
-si mamma…?-rispose quasi
piattamente il ragazzo dai capelli color notte.
-fai attenzione e buona
fortuna…-
-grazie…-disse facendo un
accenno di sorriso.
-fammi sapere presto!-
-si…- e detto questo
chiuse la porta alle sue spalle.
-io spero che vada tutto
bene…-sussurrò Greta prima di dirigersi dal marito per avvisarlo dell’accaduto.
-cosa essere successo?Elena
tanto male?-
-no Bombo…va tutto
bene…tutto bene…-
-bene Zick
noi andiamo cerchiamo di fare il meno tempo possibile…-
-si.-
-abbi cura della nostra
bambina…-disse Harvey con voce rauca.
Zick lo guardò sorpreso poi
abbassò il capo chino e sussurrò un lieve si con le labbra.
-nostra figlia è in buoni mani caro…noi torniamo presto a dopo Zick!-e i due se ne andarono.
Il ragazzo rimase fermo
nell’ingresso della porta con lo sguardo contratto dalla disperazione e i pugni
serrati.
-oh maledizione ma perché
ho fatto una cosa del genere!?ma tu guarda che mi
toccare fare!-cominciò a correre verso la porta di Elena. Aveva già in mente
quello che avrebbe fatto:sarebbe entrato,avrebbe
controllato la situazione e poi sarebbe andato via!niente di speciale…ma quando
spalancò la porta…non fu quello che fece.
Appena entrò
si arrestò di colpo. Elena era li,sul suo letto mentre
respirava a fatica,agitandosi e le mani che tremavano. Zick
rimase fermo sulla soglia della camera incapace di muovere un muscolo. Che cosa
gli stava succedendo?non era normale quello che stava accadendo!lui non doveva
sentirsi così…non più. Si avvicinò piano a Elena che sembrava dormire. Si inginocchiò davanti ai piedi del letto e la stava osservando
con disperazione e una angoscia dentro si fece spazio. Avrebbe fatto qualunque cosa
per non vederla in quello stato. Gli prese il panno da sopra la testa,lo intense nuovamente nell’acqua e poi glielo rimise in
testa e dopo la sua mano,come mossa da sola,si posò verso il viso pallido e
sudato di lei,e cominciò ad accarezzarlo delicatamente. Ad
un tratto Elena scosse la testa e poi aprì lentamente gli occhi. Ma il suo sguardo non era sorpreso…ma disperato e
arrabbiato. Zick dal canto suo aveva ritratto la mano
appena aveva visto le due pozze color arancio puntati addosso.
-che...cosa..fai..in..casa
mia?-chiese ansimante la ragazza,con rabbia.
-sono venuto
perché stai male…-
-io sto…benissimo…-
-stai zitta sciocca…stai delirando…-
-vattene fuori io non
voglio vederti!-disse con forza cercando di alzarsi.
-stai giù!-
-non mi dai ordini!come…ti permetti a farti vivo?! Ti ricordo che io e te non siamo più amici…non lo siamo!-disse cercando di
colpirlo con i pugni ma poi,sfinita,si afflosciò sul busto del ragazzo,cosa che
lo fece evampare. –non va bene…così rendi tutto …più..difficile…-disse la ragazza piangendo.
-Elena…-
-non dovevi venire…io sto
con Jess…ma tu…tu sei sempre qui nella mia
testa….devi sparire io non ti voglio nella mia testa….-
Zick rimase li cercando di fermarlae di consolarla…e poi di scatto,dopo
quelle parole,l’abbracciò forte.
-quello che ti ho detto era una bugia…solo una bugia…Elena torna ancora con
me….ho fatto una cosa stupida…- lui diceva questo…ma sapeva che la ragazza non
avrebbe ricordato nulla dopo. La rifugiatrice rimase
ferma poi lo fissò negli occhi,incredula,ma un attimo
dopo svenì.
-Elena!ehi non fare scherzi!che cosa è successo!insomma
svegliati accidenti!Elena!-la scuoteva la,chiamava ma
niente . Elena non si muoveva...era più pallida…stava
perdendo colorito…no fermi tutti questo non doveva accadere!
-Elena! per l’amore del cielo
apri gli occhi!Elena!!!-Zick era scoppiato in un
pianto disperato mentre cercava di chiamarla…ma la ragazza era sorda…stava
dormendo…un sonno che non sapeva sarebbe finito.
Aveva afferrato le mani
della rifugiatrice e strette tra le sue mentre
pregava e piangeva. Ad un tratto la porta si spalancò
e Zick si voltò di scatto ma rimase immobile e
sorpreso….forse anche terrorizzato.
-tu!?-sibilò
il ragazzo.
Lei non disse nulla,ma con grazie si avvicinò verso Elena con una cosa stretta
tra le mani. Era sempre lei di una bellezza inaudita,con
i capelli corvini che le danzavano come se galleggiassero. Si
inchinò e stappò la boccetta di vetro tra le mani sotto lo sguardo di Zick che era rimasto a fissarla con ostilità e sospetto. La
ragazza alzò la testa di Elena e gli fece ingogliare
il contenuto liquido color rosa pastello. Il tempo si fermò per alcuni secondi
ed erano carichi di tensione. Poi Elena riprese colorito e cominciò a
respirare. Zick sospirò sorridendo alla rifugiatrice poi si voltò da Silvia che era già alla porta.
-aspetta!-
-sono venuta
in tempo-
-ma…-
-io e te
siamo nemici! Ma lei è una brava ragazza…visto che
devo un favore ad un amica…è questo il prezzo che devo fare-
-anche se non conosci
Elena…grazie per averla salvata-
Silvia si bloccò e poi si
morse il labbro. No,lei non doveva dire niente.
-a presto domatore- e con
questo non aggiunse altro e andò via.
Zick si rivolse nuovamente a Elena che respirava a
fatica ma ,toccando la fronte, si accorse che la
febbre stava scendendo velocemente. Lui le prese le mani per darle forza e Elena in quel momento riaprì gli occhi che fissarono
quelli profondi del domatore,poi sorrise dolcemente al ragazzo con naturalezza
come da tempo non faceva..e infine si addormentò.
Zick era rimasto colpito ed era arrossito mentre i battiti
del suo cuore erano aumentati molto..troppo. si alzò
dal letto,rimboccò le coperte la ragazza e si alzò lentamente dirigendosi verso
la finestra…era incredibile…la pioggia era cessata….un classico…pensò. Alcuni
operai avevano già rimosso i rami dai cavi elettrici quindi doveva essere
tornato tutto a posto. Guardò Elena che dormiva tranquillamente sul suo letto e
poi uscì dalla camera. Scese velocemente le scale. Poi prese il cellulare che
gli avevano lasciato e provò a farlo squillare…la
linea era tornata.
-pronto?che cosa è successo?-
-signora sono io…Elena sta
meglio…la febbre è scesa…-
-cosa?sul serio!?noi abbiamo portato un dottore!ma che bella notizia mi hai
dato..ma come è successo!?
-non lo so…davvero non lo
so…-
-grazie Zick sei stato un tesoro…puoi tornare a casa,noi tra 5 minuti saremo a casa-
-ok…arrivederci..-
-e grazie ancora Zick-
Dopo aver riagganciato Zick uscì di casa .respirò l’aria profumata e fresca tipica del dopo pioggia e poi
entrando in casa venne praticamente aggredito da qualcosa o peggio qualcuno.
-Zick!!!tesoro mio!-
-Lay!che cosa…?-
-voglio stare con te
amore mio!ti prego perdonami!-
-ma io…-
-daistringimi..-
Zick lo fece ma fu sorpreso di capire che non sentiva
nulla…erano emozioni piatte e senza senso…almeno per lui. Non provava più quel
brivido dietro la schiena quando abbraccia la ragazza…no. Niente. E questo lo
sorprese. Zick,non sentendo
nulla,la scansò dandole le spalle–vattene ora voglio stare
solo.-
-ancora con questa storia
dei propri o spazi?-
Zick si girò da lei e la guardò convinto.
-esatto!e ora fuori!-
Lay,offesa più che mai,se ne andò lasciando Zick tranquillizzato e rilassato,sospirando sonoramente
mentre con gli occhi cercava qualcosa per distrarsi da questi pensieri che ormai
gli avevano inondato la desta. Era da solo in casa quindi la cosa gli riuscì
difficile quindi si arrese anche a se stesso…
La cosa importante era
che Elena stava meglio e che era salva…il resto è dopo.
Oggi non posso fare i soliti ringraziamenti ma mi
rifarò la prossima volta promesso!!!^^spero che questo
capitolo vi sia piaciuto come gli altri^^A presto allora! Comunque saluto tanto
Aryche mi spinge(quasi
obbliga)ad aggiornare presto questa ff!^^
Capitolo 18 *** Lui che era il suo migliore amico ***
LUI CHE ERA IL SUO MIGLIORE AMICO
LUI CHE ERA IL SUO MIGLIORE AMICO
I giorni passarono e Elena riprese poco a poco tutte le forze perse fino a
riprendersi completamente…ma non ricordava nulla di quello che gli era accaduto
in quei momenti dove il suo delirio era arrivato alle stelle:non ricordava la
visita di lui,di averlo aggredito a
parole…e tanto meno ricordava che lui era li che sorvegliava su di lei come un
angelo…no niente di tutto questo ricordava e proseguiva le sue giornate come se
nulla fosse mai successo continuando ad evitare il ragazzo.
Non era ancora uscita di casa sotto il comando di Harvey che le aveva proibito di
uscire per prendersi una ricaduta, ma dopo una settimana dove era tornata in
forze Elena decise che era il momento di uscire di casa…finalmente.
-sto bene!-
-ma tesoro fa freddo
fuori!-
-ma cosa dici mamma! È
pieno agosto ricordi?-
-oh piccola
mia, sei sicura di non avere dolori alla pancia,al fianco,alla schiena,al
collo,alla testa?-
-papà sto bene!e poi
voglio solo uscire un po’qui nei dintorni non starò molto!ma se continuo così impazzirò-
-va bene piccola almeno
mettiti questa sciarpa-
Elena guardò la madre con
espressione indecifrabile mentre lei posava la sciarpa di lana rossa che aveva
appena tirato fuori.
-ok ok ho
capito-
-bambina mia non prendere
freddo!-piagnucolò l’uomo.
-papà,mamma….mi
fate uscire?!-
-certo ma non fare tardi-
-certo ciao!-
Chiuse la porta dietro di
se ma non poté fare a meno di sentire i lamenti dei suoi genitori.
-o santo
Saturno…-
La ragazza cominciò a
camminare per le vie del quartiere con le mani dietro la schiena mentre i suoi
occhi ruotavano in torno al paesaggio stracolmo di foglie e colori. Si diresse
verso il parco non lontano da casa e si sedette
comodamente sulla panchina libera. Respirò a fondo,poi
cominciò a giocherellare con la lampo della sua giacca mentre fissava
distrattamente i passanti (per lo più coppie) e intanto cercava di ricordare
qualcosa di quello che era successo,ma nulla:più ci pensava e più le sue sensazioni
e i presentimenti aumentavano…ma era ancora il vuoto. Sbuffò un’altra volta
sonoramente,tanto che alcuni vecchietti che gli
passarono davanti si girarono a guardarla sorpresi.
-s..scusate-disse
la ragazza imbarazzata.
Elena chiuse per un
momento gli occhi,concentrandosi sul rumore delle
foglie che la circondavano e degli uccelli che volavano…ma c’erano anche dei
bolli?bho, si avrebbe pensato dopo…ora voleva solo
rilassarsi e …
-Elena?-
…finita la pace.
Elena aprì lentamente gli
occhi e voltò il capo…ma perché sempre lui. Zick era li davanti a lei,con sguardo sinceramente sorpreso,con due
buste della spesa in mano. Si era fatto più carino per caso?
-Zick- disse
piattamente guardando torva davanti a se.
-cosa ci fai tu qui?non
stavi male?-
-non sono
affari tuoi-disse la ragazza arrabbiata-e poi come
fai a saperlo?-
-come “come faccio a
saperlo”…mi stai prendendo in giro?-disse il ragazzo anche un tantino
imbarazzato.
-che cosa mi stai
nascondendo?-
-io non nascondo
nulla…-disse smentendo tutto.”non se lo ricorda…meglio così”
-invece si...dimmelo-
-che peccato Elena guarda
che ero si sono fatte?mia madre vuole la spesa e devo andare. Ci vediamo!-
-sei sempre il solito!ma
tanto che mi importa!-
-infatti non ti importa!-
-bene-
-bene!-
Zick se ne andò a
grandi passi mentre teneva le braccia aperte e in mano le buste. Sembrava uno
spaventapasseri che camminava…non poté negare che la cosa era davvero buffa.
-uf…sarà meglio andare a comprare qualcosa anche io…ho fame-
Elena si diresse vero il
primo supermercato e comprò qualche scatola di gelato e di patatine …non le
toccava da giorni.
Mentre si dirigeva verso
casa scorse una figura alta e slanciata che catturò la sua attenzione e capì il
perché.
-Jess!-
La ragazza si diresse
verso di lui e si posizionò davanti sorridendo.
-Elena-
-come stai oggi Jess?-
-bene…-
-Jess….c’è qualcosa che non va?sei
strano-
-se c’è qualcosa che…e me
lo chiedi pure!?-
Il ragazzo era arrabbiato
con lei ma Elena non capiva il motivo.
-che cosa è successo…?-
-tu sei stata male-
-si è vero…-
-perché non me lo hai
detto?-
-perché non mi sembrava
importante!perché mai avrei dovuto farlo…?-
-forse…per nascondere
qualcosa?!-
-non ti capisco…-
-non fare finta con me!-
Elena lo guardò con occhi
sbarrati. Non aveva mai visto Jess così arrabbiato.
-Jess…io non capisco niente di quello che dici!-
-come non capisci quello
che dici….tu sei la mia ragazza…eppure non ero con te quando stavi male…no,
c’era quel bimbetto a tenerti compagnia!-
-di chi stai parlando
insomma!?-
-di quel tuo vicino di Casa!di
Zick!-
Elena si bloccò di colpo
sentendo quel nome. Non era possibile.
-cosa?no…non può essere….io
e lui abbiamo rotto ogni rapporto…-
-no invece…non puoi
immaginare il mio dolore quando ho scoperto che Zick
era stato con te a sorvegliarti mentre eri malata mentre io a casa a fare i
fatti miei-
-io …io…-
-ora vuoi
pure mentirmi?!-
-io…non mi ricordo assolutamente
di nulla, devi credermi Jess!-
-come…potrei crederti?!-
-sei
libero di non farlo…ma io non
ricordo nulla di quello che è successo durante la mia malattia…-
-stai mentendo…-
-no- Elena lo guardò negli occhi poi sbuffò.
-fai come vuoi…non
credermi…ora scusa devo andare-le cose andavano di
male in peggio.
-Elena…davvero non ti sei accorta di nulla…?-
-ti ripeto di no…-
-ok…voglio crederti…ma Zick non deve avvicinarsi ancora a te…sia ben chiaro…-
-Jess…io devo andare…ci sentiamo presto- non accettava
questi suoi cambiamenti di umore…meglio se se ne sta
da solo per un po’.
Elena tornò a casa e
potete immaginare i suoi genitori che la sommergono letteralmente di domande.
-allora?!perché
hai fatto tardi?dove eri andata?
-con che sei stata?chi
hai visto???-
-mamma niente sono andata
a fare della spesa e papà ho incontrato solo Jess per
la strada.-il nome di Zick
non voleva pronunciarlo.
-ora scusatemi voglio
andare in camera mia…-
-tesoro è tutto a
posto?-ma la madre non ottenne risposta. Elena sbatté la porta di camera sua e
si buttò sul letto spaventando Bombolo e Sfruscio.
Quello che aveva detto Jess l’aveva lasciata esterrefatta. Zick
era stato li?con lei mentre stava male?no, non era possibile…lui la odiava…non
lo avrebbe mai fatto…la cosa più assurda è che la cosa non la faceva star male...al contrario in qualche modo lei era felice di quello che
era successo…
-NO!- Elena si alzò dal letto convinta stringendo i pugni. –non va bene!non va
bene per niente!io non volevo questo!io non lo volevo…io non posso crederci…non
voglio…-dolcemente,la ragazza si accucciò sul letto e
poi si addormentò.
I suoi sogni non furono dei più lieti e quieti…stava sognando qualcosa…qualcosa di
importante…qualcosa che l’avrebbe segnata. Sognava strane figure,strani esseri…strane voci…urla…risate...pianti …dolori…
Elena si svegliò
terrorizzata più che mai. Stringeva a se un cuscino mentre i suoi capelli,sciolti prima di addormentarsi ,erano spettinati e le
ricadevano sulle spalle e sul volto sudatoe rigato dalle lacrime. Posò le mani sul viso cominciando ad ansimare in
modo preoccupante. Ora si trovava in un bel guaio…lo sapeva pure lei.
Scese da letto di corsa e si
infilò le ciabatte rischiando di calpestare Puffy.
Ora ricordava…ricordava vagamente ma ricordava…lo sguardo di Zick quando era venuto ….le cose che lei gli aveva detto
quando Zick si era avvicinato…e anche le cure che
quel domatore aveva avuto per lei…non era possibile.
Elena si scese l’ultimo
scalino poi si diresse verso il salone. Li trovò la madre intenta a leggere un
libro con molta attenzione.
-oh Elena…-disse lei
alzando gli occhi sulla figlia.
-che cos’è quella faccia?è
successo qualcosa?ti senti male forse?- chiese allarmata.
-non mamma va tutto
bene…-disse la ragazza avvicinandosi alla madre e sedendosi sul divano.
-mamma…perché Zick è venuto da me quando stavo male?-
Julie sussultò colpevole
poi guardò la figlia.
-te lo sei ricordato
quindi…-
-si-
-Elena lo so che sei contraria e so
che ti arrabbierai….tu eri svenuta e la febbre ti saliva sempre di più…pioveva
forte e non potevamo usare la macchina per portarti all’ospedale e non potevamo
chiamare un medico…dovevamo dividerci per prenderne uno per farti visitare…non
potevamo lasciarti sola…in quel momento io sono andata da Greta…ma lei…lei non
poteva e così…Zick si è offerto…-
-Zick si è offerto…nessuno glielo ha chiesto…?-
-no tesoro…e scusami se
l’ho fatto…so che tu e lui avete litigato…-
-non importa…-
-lui ti è stato accanto
per non ricorda quanto…ma quando siamo tornati,tu
stavi meglio…io non so cosa lui ti abbia fatto…ma non finirò mai di
ringraziarlo…ho rischiato di perderti bambina mia…-
-non mamma non piangere
ora sto bene…-Elena si alzò
dal divano sorridendo a forza.
-scusami mamma devo
uscire…-
Ma sta per mettersi a piovere…-
-mamma…io devo…-
-va bene…prendi un ombrello cara…-non doveva obbiettare…sapeva che la figlia
era fragile ma Elena aveva capito qualcosa ed era importante…non poteva
trattenerla.
-si mamma-
Elena si sistemò i
capelli,non legandoli,poi si mise un paio di scarpe
qualunque,afferrò qualcosa dal cassetto per poi metterselo in tasta e dopo aver
preso giacca e ombrello,uscì di casa.
Aveva cominciato a
piovere ormai incessantemente…era una pioggia fitta ma con qualcosa di bello e
magico…qualcosa che nemmeno lei sapeva spiegare.
A capo chino,Elena cominciò a camminare per le vie deserte del quartiere
come aveva fatto quella mattina.
Era il momento di fare i
conti con se stessa…non poteva più rimandare:
Lei gli vuole bene…tanto…troppo.
È gelosa di Lay….lo ha protetto
contro la vendetta di Silvia…aveva ballato e anche baciato quel ragazzo…lui che
si era comportato in modo così bello e protettivo verso di lei…gli aveva
ripetuto più volte che senza di lei il suo successo non sarebbe mai arrivato a
quei livelli…anche se litigavano, lui era sempre pronto per lei e cosi era per
entrambi…lui non faceva che farla sentire a suo agio…non faceva che farla
sentire bene…anche se l’aveva tradita lei non faceva che accrescere il suo
bene…per lui…perché gli piacevano i suoi capelli…perché adorava la sua voce…e
perché amava i suoi occhi e il suo cuore puro…lui che era il suo migliore
amico…lui che aveva preso il suo cuore ma che non era stato capace di
custodirlo, facendo in modo che si ferisse e si graffiasse…lei era innamorata
di lui…Elena era innamorata di Zick…il suo migliore
amico.
Sotto la pioggia Elena
sorrideva appena. Si sentiva come liberata da un peso ormai sempre più
pesante…lo aveva confessato…si, Elena era piena
d’amore per quel domatore…peccato che tutto era finito…si tutto. Ma lei lo amava e non avrebbe continuato a mentire a se
stessa…
Si diresse verso la locanda doveJess si era sistemato
per le notti. Non voleva entrare quindi si rivolse al portinaio,un uomo alto e con un paio di spettacolari baffi bianchi.
-mi scusi potrebbe
chiamarmi il ragazzo di nome Jess per favore?gli dica
che è importante-
Lui la guardò per vari
secondi poi annuì grave.
-certo aspetti qualche minuto.-
La ragazza si allontanò e
si mise sotto un albero aspettando che il ragazzo usci. Ad
un tratto una figura si affacciò e agitava la mano in segno di richiamo.
Elena sorrise debolmente
e gli fece cenno di raggiungerla. Jess ci pensò su,per evitare di bagnarsi,ma poi la raggiunse,sorridendo
(povero illuso muhahahan.dyaya perfida)
-Elena…perché non vieni dentro?dai su altrimenti ci
beccheremo un bel raffreddore.-
-scusami Jess…non ci metterò tanto…volevo parlare con te…-
-si…dimmi-
Elena lo guardò…era
ancora tremendamente carino con quei bei capelli e il suo maglione
rosso…peccato era un bel ragazzo.
-Jess…ora ricordo…-
-ricordi cosa?-
-ricordo…Zick…che è venuto...mi è tornato
tutto in mente…-
-….-
-ho riflettuto molto Jess…ecco io…non sono più disposta a farmi del male…a fare del male a te…-prese un bel respiro profondo poi disse -è
meglio se chiudiamo qui…-
Jess era a dir poco allibito.
-cosa?solo perché ha
fatto un’azione buona ora tu cambi idea su di lui?-
-no…sono stati tutti i
vari episodi a farmi cambiare idea…ma forse non l’avevo mai veramente
cambiata…-
-che cosa vuoi dirmi…ti
piace quel tizio?!-
-credo...che sia qualcosa di più…che forse sia amore…-
Jess,preso da una follia incontrollabile,afferrò Elena
per le spalle facendole cadere l’ombrello tra le mani.
-no!non puoi dire sul
serio!Elena io che cosa ti ho fatto!?non merito che tu
mi tratti così!-
-lo so Jess…non è colpa tua…la colpa è
mia.-
-Elena tu non puoi lasciarmi-
-ti prego non insistere Jess...così non fai che peggiorare
la situazione.-
-Elena…se mi lasci…le cose non saranno più come prima-
-ne sono consapevole…ma
io spero che resteremo sempre amici...-
-no-si affrettò a dire-no Elena…non lo saremo più..è questo quello che vuoi…non vuoi più vedermi?-
Elena rimase scioccata
poi nuove lacrime solcarono il suo viso. Si staccò dalla persa di Jess e raccolse l’ombrello.
-addio Jess- e se ne andò via.
Il ragazzo era rimasto li come uno stupido…non sapeva che fare ma si sentiva un perfetto
idiota.
-Elena…non finisce qui…ti giuro che questa tu decisione
la rimpiangerai a vita-
Elena corse verso nord dove avrebbe trovato la spiaggia. Era isolata e non
c’era nessuno. Arrivata vero la sabbia si tolse al volo
le scarpe e buttò senza ritegno via il suo ombrello e poi si immerse dentro il
mare.
Non sopportava questa
situazione…era da sola e molto fragile….aveva bisogno di qualcuno…di lei…
La sua metamorfosi era
già iniziata,molto lentamente,ma Elena prese il suo
anello dalla tasca e lo girò così che prese subito le sembianze di una sirena.
Sapeva che non doveva pensarlo ma gli era mancato quel mondo.
Si diresse verso il posto dove era sicura che l’avrebbe trovata e poi la
vide,come se la stesse aspettando. C ‘era lei e nessun
altra,l’aspettava a braccia aperte. Come lo faceva a sapere?questo non si sa ma
a d Elena non importava nulla,si fiondò da lei e la
strinse forte in cerca di un conforto. Non parlarono,non
si dissero nulla…restarono in silenzio per molto…forse …ore. Tutte e due erano
strette in un abbraccio affettuoso e poi Silvia si staccò lievemente per
poterla guardare negli occhi.
-è tardi…torna domani…abbiamo tante cose da dirci…-
-hai ragione…domani
tornerò…-
-a presto…-si scambiarono
un altro lieve abbraccio poi Elena nuotò nuovamente verso la riva. Aveva avuto
bisogno anche solo di un suo abbraccio per farla sentire meglio...solo Silvia poteva capirla in quel momento fragile della
sua vita.
Girò di nuovo il suo
anello e poi tornò normale. Cercò le sue scarpe,sparse
per la spiaggia,poi cercò l’ombrello. Lo trovò più avanti rotto in mezzo come
se qualcuno lo avesse riempito di pugni. Bene così avrebbe avuto anche la scusa
per il fatto di essere bagnata fradicia.
Cominciò a camminare con
la mente però questa volta completamente vuota…non pensava a nulla…era come se
ci fosse solo lei nei suoi pensieri…lei e nessun’altro…ma
quella volta fece male…perché di solito lei badava alle persona che la
osservavano…infatti aveva una vista acutissima…ma questa volta non si accorse
di niente e nessuno.
Lei
era li,che la spiava dietro il recinto di rose di un
giardino,bagnata fradicia(infatti avrebbe fatto i conti dopo con lo specchio)e
guarda Elena andare a casa triste, bagnata e che era appena stata al mare.
-bene…bene…bene…qui c’è
qualcuno che nasconde un segreto eh?bene Elena Patata…puoi star sicura che di
qualunque cosa si tratti…io la scoverò….e ti giuro che te la farò pagare per
tutto…- e con questo Lay uscì dal suo nascondiglio e
si sistemò una ciocca di capelli che le si era messa
davanti agli occhi.
E questo è soltanto
l’inizio…
Eccomi con il nuovo
capitolo!spero che vi sia piaciuto! Sorpresi eh?Elena
l’ha confessato ed era pure ora <_<…Jess sembra
essere pericoloso mentre quell’oca di Lay invece ha
dei sospetti…ne vedrete delle belle non temete…
E ora ringraziamenti!
Arysquadro:mia carissima collega!piaciuto il capitolo?spero di si perché non lo
rifaccio U.U no dai scherzo. Piaciuto?sorpresa?eh? allora…e si hai azzeccato la metamorfosi centra ma si saprà
nel prossimo capitolo…si lo so devi soffrire ancora un po’ U.U
ci ho goduto pure io con Lay!io sono elice quando
scrivo certe cose sai?cmq si Zick ormai è stufo
marcio muhahahah. Ok basta. Spero ti sia piaciuto e
so che aspetti già il prossimo…ma questa volta aspetto il tuo.
Whivel: allora volevo dissipare i tuoi dubbi(o almeno
provarci eheh) allora…per il primo punto…forse hai
ragione ma sai com’è non mi sono molto preoccupata di questo aspetto e forse
avrei dovuto curarlo…prendila come una svista logica la mia…per la seconda…ti
rispondo dicendo che Lay era già dentro casa di Zick e che lo stava già aspettando quindi non ha visto da
dove è arrivato quindi non sospetta…o forse si…chi lo sa…bisogna aspettare i
prossimi capitoli per saperlo U.U. per la frase degli
spazi penso sia più giusta la tua seconda opzione …Zick
ad un certo punto non ce la fa più insomma alla fine non sa più che dire e la
butta sulla questione degli spazi…bisogna cercare di capirlo ^^’’’ spero ti sia
piaciuto il capitolo a presto.
BabyDAny94:grazie*_*sono contenta che ti piaccia il capitolo! E si Zick
si sta svegliando ed era ora!questa volta è toccato ad
Elena però^^che ne pensi? Alla prossima.
Angela90:sono commossa!ti piace davvero ogni capitolo ?che bello sul serio?^^non
preoccuparti per la pazienza mi piace scrivere questa ff
e fidati che non l’abbandono. Seguimi ancora^^
_Valux_ e Rein94:
siete nuove e mi riempite di gioia!sono contenta che vi siate aggiunte e che vi
piaccia la mia ff*___* *piange a catinelle* spero che il capitolo vi sia
piaciuto. Alla prossima.
E con questo ho finito!grazie
a chi ha messo la mia ff nelle preferite e nelle
seguite!ragazzi vi aspetto al prossimi capitolo^^un
bacio a tutti ciao!
Quella mattina il sole
splendeva alto e caldo. Nessuno poteva dire che la sera prima c’era stata una
pioggia così forte e dei tuoi che squarciavano il cielo a metà…ma è per questo che si chiamano temporali estivi no? I raggi
del sole filtravano cauti da dietro la finestra andandosi a poggiare leggiadri
sul volto della ragazza che ancora dormiva beata nel suo letto con il corpo
coperto da lenzuola sottili. Era tornata tardi ieri sera ma nessuno gli aveva
detto niente. Il suo sonno sembrava così tranquillo e forse lo era veramente,ma nel suo cuore c’erano un infinità di sensazioni
contrastanti che regnavano con furore: finalmente aveva ammesso a se stessa di
essere innamorata di quel ragazzo dalla folta chioma blu e dai quei occhi
chiari e tanto profondi…amava quel ragazzo come non mai si sarebbe aspettata
eppure non ci credeva…non credeva fosse possibile e invece...invece eccola
li,la ragazza considerata un maschiaccio innamorata del suo migliore amico. Ma
questo suo amore gli ha portato delle perdite..anche a
sofferenze come quella che aveva avuto Jess…quel
ragazzo era tanto caro e dolce per lei e non se lo meritava tutto ciò che aveva
subito anche perché lui era sinceramente attratto da Elena,ma come poteva lei
stare con lui con Zick nella testa? Non poteva.
-Mmm….-
-Maoooo…maoooo-
-Mmm….Sfruscio ma che
vuoi…?-chiese la ragazza spaesata. Ma il gatto si
limitò a fargli le fusa come sempre faceva.
-Ok ok ho capito mi alzo…uf come sei pestifero…- la ragazza allontanò il grosso
gatto con una piccola sculacciata e poi si sedette sul bordo del letto,passandosi una mano pigra sui suoi capelli
arruffati,lasciati liberi durante la notte che gli cadevano morbidi sulle
spalle.
-che mal di testa…-
Si infilò le ciabatte bianche e poi scansò le tende
della finestra facendo filtrare tutta la luce del Sole dentro la stanza. La
ragazza sorrise ingenuamente:adorava il Sole e il suo
calore…si sentì rinata. Con tranquillità andò in bagno a cambiarsi il pigiama
per mettersi un paio di pantaloni corti neri e una maglietta bianca a maniche
corte aderenti alle spalle,poi si pettinò i capelli e
si mise una piccola fascia nera,poi si mise a fissare la proprio immagine nello
specchio del bagno. Non gli era mai piaciuto vantarsi ma non sapeva perché
sentiva qualcosa dentro di lei che la spingeva a essere più “presentabile” di come era solita…forse la sua cotta centrava qualcosa…probabile.
Scese di corsa le scale e
si fiondò in cucina dai genitori.
-Ciao papà! Ciao mamma!-
-Elena che bello sei nel mondo dei vivi!-
-Elena…la mia bambina? Come mai sei così carina?-
-Mi trovi carina papà?-chiese divertita mentre si sedeva sulla sedia
della tavola mentre salutava i due gemellini sul
dondolo.
-Ciao fratellino…ciao sorellina…-
-Elena come mai ti sei vestita così?-chiese Julie mentre
le passava del latte.
-Per cambiare un
po’…perché sto male?-
-No al contrario! Così
acchiapperai l’attenzione dei ragazzi di tutto il quartiere…già…aspetta ragazzi
ho detto…? Elena vatti subito a cambiare!-
-Ma papà…-cominciò a
ridere di gusto -Ma chi vuoi che prenda uno
maschiaccio come me?! Comunque non preoccuparti se qualcuno si avvicina gli do un pugno sul naso come da regola,ok papino?-
Harvey sorriso
compiaciuto mentre annuiva.
-Bene…bene…questa è la
mai bambina- l’uomo prese l’ultimo sorso di caffè poi
prese la sua valigetta- Ciao tesori miei vi voglio bene!-
-Ma come papà vai al lavoro? Ma non eri in
ferie?-
-Si ma oggi papà deve
andare a svolgere qualche pratica che si era dimenticato,come
al suo solito,quindi oggi va a recuperarli.-disse Julie lanciando occhiate
fulminanti al marito.
-Eheh! Si è così!bhe io
allora vado,a dopo ciao-
-Papà è sempre con la
testa fra le nuvole-disse Elena addentando un biscotto alla vaniglia.
-Hai ragione…-sbuffò
rassegnata –Bhe io vado a fare il bagnetto a questi
due birbantelli-prese allegramente i due gemelli tra le braccia,che ridevano entusiasti. –Tu che fai esci?-
-Penso di si mamma…anzi
si esco. Ci vediamo a pranzo ok?-
-Ok
cara fa attenzione. A dopo!-
-Ciao mamma…-
La donna scomparve dietro
la porta dell’ingresso. Elena sospirò rassegnata poi
finì di bere il suo latte e si sistemò i capelli davanti. “Spero di non
vederlo…” pensò lei con foga…non aveva proprio voglia di vederlo,non ora.
Andò alla porta e titubante
l’aprì lentamente; affacciò lo sguardo fuori poi
,respirando a fondo,si decise a uscire. La zona era deserta e nessuno era nei
paraggi. Una sensazione irrequieta percorse la schiena della ragazza…aveva una
strana sensazione ma poi però uscire completamente respirando a pieno il buon
odore di erba e l’odore di pioggia che era ancora
presente nell’aria ed era un odore che lei amava. Cominciò a camminare per il
quartiere osservando ogni minimo dettaglio intorno a lei tra cui gli alberi,i recinti delle case appena riverniciate e ancora bagnate
dalla precedente pioggia,i pali della corrente che si stanziavano in fila sulla
strada,i muri tappezzati di foto di animali scomparsi che gli facevano tornare
in mente ricordi lontani dell’inizio dell’avventura con il suo “migliore amico”…sembra
passato un secolo da tutto ciò invece è passato solo qualche anno…eppure tutto
è cambiato.
Dopo quella breve
passeggiata tornò verso casa sua e con stupore vide che qualcosa si muoveva
veloce intorno alla sua casa. A passo incerto ma altrettanto sicuro si avvicinò
al suo portone ma vide qualcosa che era schizzato dietro il portico. Elena lo
seguì,pronta a capire cosa fosse anche se aveva timore
di scoprirlo,e quando svoltò anche lei venne scaraventata a terra di peso.
-Ahia che dolore!-disse
la ragazza massaggiandosi il fondoschiena con la mano.
-ELENA!-
La ragazza venne stritolata in meno di qualche secondo dopo,il volto
schiacciato contro qualcosa di morbido e di colore rosso,poi capì.
-Bombo!ma cosa stai
facendo!?-chiese lei cercando di respirare dopo la
stretta troppo forte.
-Elena!tu mancare tanto a Bombo che Bombo deciso di fare
visita a Elena per fare sorpresa! Tu mancare tutti a
casa Barrymore! Perché Elena non tornare a casa?!-
La ragazza lo guardò con
dolcezza poi sorrise.
-Mi dispiace tanto Bombo…ma
non posso…purtroppo io e Zick abbiamo…abbiamo
litigato e non me la sento di venire da voi…-
Il mostro venne pervaso da un pianto angosciante e ad un volume
elevatissimo.
-Bombo abbassa la voce!Zick non deve scoprire che sei fuggito e nemmeno Jeremy!-
-Ma Bombo essere triste! Bombo
vuole che Elena tornare!-
La ragazza si sporse e
gli accarezzò amorevolmente la testa.
-Mi dispiace Bombo…ora
no. Ricordati che tu e tutti gli altri mostri siete qui nel mio cuore. Ma non fare quella faccia sta certo che Elena Patata
varcherà nuovamente quella soglia! Non vi sbarazzerete di me tanto facilmente! E
ora torna a casa Bombo non voglio che ti rimproverino.-
Il mostro esitò un attimo
poi stritolò di nuovo la ragazza.
-Bombo va, ma Elena deve
tornare presto! Elena tornare presto!-
-Certo Bombo…certo…-la ragazza salutò con la mano il mostro con sguardo
insolitamente dolce mentre vedeva il grande mostro rosso cercare di entrare goffo
dalla finestra e atterrare con un tonfo sordo.
Elena fece una piccola
piroetta su se stessa poi si diresse avanti verso il mare…perché no forse sarebbe stato meglio andare da Silvia. A pochi
metri di distanza da dove era partita,Elena sentì un
urlo.
-MA COME TI E’ SALTATO IN
MENTE DI USCIRE DI CASA
STUPIDO DI UN MOSTRO?!SE TI
BECCO LA PROSSIMA VOLTA FINIRAI IN UN BARATTOLO DI
TONNO CHIARO?!-la furia di Jeremy si estese per tutto il quartiere ma solo ELena capì di cosa il tutore si stesse riferendo.
-cosa è successo?!-
-Zick questo ingrato e fetente di un mostro ha osato
uscire dalla finestra dopo che io gli avevo detto di no!-
-Bombo ma sei impazzito?!-il ragazzo scese le scale mentre con la mano se la
passava tra i capelli blu notte.
-Ma era importante! Uffa
nessuno capisce Bombo!E poi Bombo essere stato poco fuori!-
-Non mi
importa un accidenti! Che non si ripeta mai più!- detto questo il grande
micio castano si diresse verso la cucina. Zick lo guardò andare via poi lanciò un’ occhiata
fulminea al mostro.
-Ma si può sapere cosa avevi
da fare di tanto importante?!- disse il domatore
mentre continuava a fissarlo. Il mostro si guardò indietro per ricevere l’aiuto
dai suoi amici poi cominciò a sudare freddo.
-Zick non arrabbiare…-
-Non mi arrabbio, spara su-
-Bombo voleva vedere…insomma
Bombo costretto da altri mostri perché Bombo è più tenero e Bombo essere
cascato! Non punire Bombo Zick!-
-Bombo!-cominciò ad
alterarsi.
-Bombo voleva vedere
Elena…Elena mancare molto a noi mostri e noi volere
vedere lei!-
Il ragazzo era rimasto scioccato
ed era rimasto ad assorbire la risposta del mostro.
-Ma sei impazzito?!non devi uscire!-
-chiedere perdono!-
-umphf…il dado è tratto no? L’hai
vista?-
Il mostro si illuminò e cominciò a saltellare per tutta cosa.
-Sisi! Bombo avere visto Elena!Elena essere davvero
ragazza carina!oggi essere davvero carina! Elena avere
accarezzato testa di Bombo! Elena avere detto che tiene tutti i mostri nel suo
cuore!-
Zick rimase stupido poi un sorriso incerto si fece
largo tra il suo volto. –Ha detto questo…?-
-Si! E poi Elena avere
detto che presto sarebbe tornata a villa Barrymore!- tutti i mostri esultarono
entusiasti…tutti tranne Zick che aveva ancora quel
sorriso sul volto che gli diventò malinconico.
-Magari fosse così…magari…-
il domatore salì le scale per tornare in camera,cupo
ormai,mentre in salone si stava festeggiando.
-E poi?-
-Poi ho l’ho lasciato…cosa
avrei dovuto fare?...-
-Ma tu sei sicura di
quello che provi Elena?-
-Si…credimi Silvia non sono mai stata così sicura…è questa la verità e forse era la
più ovvia delle opzioni-
La sirena la guardò di
traverso poi chiuse gli occhi. –Elena io non nascondo che questa notizia non mi
rende molto felice…ci potrebbero essere dei problemi,senza
contare che lui è un domatore…un nostro nemico Elena non scordartelo…-
-Non l’ho dimenticato…-
Le due sirene erano intente a parlare come da tanto non facevano e la cosa era
piacevole e non.
-Cosa farai
ora?-
-Non lo so-
-Come non lo sai?-
-No Silvia…non ho idea di
cosa fare-
-Mmm…vuoi dirglielo?-chiese
titubante.
-Assolutamente no! È un’altra
cosa di cui sono assolutamente certa…non gli dirò nulla…non posso-
-Ma Elena…-
-Niente ma…Silvia è
meglio così almeno per ora…-
-ok…ti credo-
Silvia si avvicinò per
poi abbracciare dolcemente la sua amica che ricambiò subito.
In quell’istante
accaddero varie cose contemporaneamente:
Zick,nella sua camera,era sprofondato nel suo letto a
contemplare con malinconia tutto l’accaduto..era dura ammetterlo ma Elena gli
mancava terribilmente…
Silvia aveva fatto pace con la sua amica ,cosa c’era di meglio?
Elena si stava sfogando dal suo peso che aveva tenuto
dentro per troppi anni ormai..ed era ora di farlo…
La domatrice dai capelli
corvini e dalle ciocche rosa stava guardando la scena delle due sirene con un
sorriso troppo perfido nel suo volto…aveva scoperto il suo segreto e ora…?
La domatrice nuotò verso
la riva,lasciando le due sirene al loro abbraccio.
“Bene…ora si che posso
divertirmi”
Lay uscì dalla spiaggia con lo sguardo deciso e
perfido. Si avviò verso la strada principale per arrivare alla città. Aveva un
piano e lo avrebbe sfruttato…questa scoperta era l’occasione che gli serviva. Elena
era una sirena? Bene non chiedeva niente di meglio.
Camminò per un tratto,
non si sa quanto lungo, per poi andare alla locanda dove la persona che
alloggiava stava sicuramente riposando. Parlò con il portinaio che la fece
attendere poi lei si spostò sotto un albero. Il cielo
si era scurito di un grigio scuro ma non era un presagio di pioggia.
Ad un tratto una folta chioma rossa uscì dalla
locanda e si diresse verso la domatrice con aria afflitta e arrabbiata.
-Chi sei?-
-Jess giusto? Mi hanno parlato di te-
-Ma tu chi saresti?-
-Mi chiamo Lay e sono la fidanzata di Zick,
ci siamo già visti ricordi?-
A quel nome il ragazzo
schiumò di rabbia.
-A si?!
Povera illusa allora…auguri per la tua storia!-
-Non fare lo spiritoso!-
-Senti io non voglio
saperne nulla si Zick, ok? Sono furioso ma me la
vedrò da solo!-
-Io ho un’
informazione che potrebbe farti comodo mio caro…-
-Senti non mi interessano le voci-
-Non sono voci…se mi
darai il tempo di spiegarti capirai…ci stai?-
-vedremo-
E Lay
gli raccontò tutto quello che aveva visto e che sapeva…di cosa Elena era in
realtà.
-C-cosa?-chiese il ragazzo,scioccato,dopo
il racconto.
-È come ti ho detto-disse sicura.
-Non ci credo…mi stai
prendendo in giro-
-No che ti sto prendendo
in giro...non sono mai stata più seria-
-E come dovrei crederti!?-
-Uffa sempre così deve
andare…va bene guarda-
La ragazza tese la mano destra
verso il basso sotto lo sguardo attento del ragazzo,poi
fece partire un bagliore bianco dalla mano che illuminò entrambi i volti. Nel terreno
era rimasta la traccia di un piccolo solco.
-Senti, non ti chiedere
se è tutto un trucco o cose del genere perché non lo è-
Jess la guardò con sfida.-Dimmi chi sei-
-Non c’è bisogno che tu
sappia cosa sono,ti basti sapere che odio Elena…e devo
vendicarmi per quello che mi ha fatto…anche tu vuoi vendicarti giusto? Allora aiutami.-
-Aiutarti? Non penso…cosa
hai in mente?-
-Qualcosa di grosso…so
che tu non sei il tipo che passa a certe cose…allora?mi darai una mano?-
Jess ci pensò…il dolore e la rabbia erano troppo forti…ok
non c’era soluzione.
-Ok…voglio sapere tutto
però…tutto chiaro?-
-Cristallino…-la ragazza sorrise perfida mentre tese la mano al ragazzo
che la strinse.
Quello sarebbe stato l’inizio
della tragedia che avrebbe cambiato la vita di molte persone…e mentre i due
stringevano questo accordo,i loro volti si
illuminarono dal baiore di un tuono vicino.
Ta daaan!ecco il
capitolo che ve ne pare?scusate sono di corsa non risponderò
alle recensioni ma grazie di cuori a tutti voi!vi voglio bene siete
fantastici!seguitemi ancora mi raccomando!
Ciao alla prossima spero
che il capitolo vada bene^^
Elena quella notte era tornata a casa sfinita con un grandissimo mal di
testa
UN SEGRETO RIVELATO…?
Elena quella notte era
tornata a casa sfinita con un grandissimo mal di testa. Le emozioni di quel
giorno si erano accavallate una per una ed era arrivata ad
un punto davvero critico. In pochi giorni era riuscita a distruggere la sua
amicizia con Zick e con Jess…aveva
scoperto questo suo sentimento e adesso rischia pure di ritorcesi contro di
lei…decisamente le cose non erano andate come lei
sperava di poter passare questa sua vacanza senza compiti. Si girò piano nel
letto tenendo una mano appoggiata sulla sua guancia con aria triste e stanca.
-Oh Sfruscio…cosa devo
fare secondo te?- chiese lei accarezzando il morbido pelo del gatto con
delicatezza. Il gatto per risposta si mise a pancia in sotto aspettando altre
carezze.
-Ma che fai ti comporti
da cane ora? Comunque non mi sei di aiuto…-sprofondò sul letto mettendosi una
mano davanti agli occhi.-Cavolo...ma non poteva
rimanere tutto come una volta? Io che davo la caccia ai mostri insieme a Zick…essere ancora bambini…io e lui che litigavamo per ogni
stupidaggine per poi fare pace dopo poche ore…invece adesso mi ritrovo pure
innamorata di quell’idiota…-si mise seduta di scatto tenendo il cuscino tra le
mani con aria folle- Oh Zick come ti odio!- nel dirlo
stava per strappare a metà il cuscino mentre stringeva i denti con forza. –Ti
odio ti odio ti odio e ti odio!-continuò a ripetere
mentre la rabbia cresceva.
A pochi metri di distanza
un ragazzo dai capelli color della notte stava leggendo un libro davanti alla
finestra e ad un tratto starnutì tre volte.
-Caro ti sei preso il
raffreddore?- chiese Greta portando dei panni puliti per il figlio.
-No mamma sarà qualcosa
nell’aria-
-Ah….-sospirò -Meglio
rimettersi a dormire…buona notte Sfruscio -detto questo la ragazza si coricò
tranquilla nel suo letto cercando di prendere sonno il più presto possibile.
Tre giorni dopo…l’alba
del terzo giorno era arrivato,puntuale ,con un sole
davvero luminoso ma a questo alla ragazza dai capelli arancioni non importava
nulla. Guardò di fuori,non sarebbe uscita nemmeno oggi
e lo sapeva ma tanto non gli importava sarebbe stata a casa da sola
probabilmente con i genitori che uscivano da qualche parte e lei sarebbe stata
a casa come i tre giorni prima.
-Elena…-
-Mmm?-
-Non vuoi venire con noi
a cena dai nonni in città? Ti farebbe bene…-
-Si...lo
so mamma…ma non mi va-cercò di sorridere il più sinceramente possibile ma gli
riuscì solamente un sorriso forzato.
-Capisco…Elena ti prego
riposati, sei debole da tre giorni ormai…mangia qualcosa almeno-
-Vedrò di
farlo…tranquilla-le sorrise.
-Oh…va-va bene…allora a
dopo ci vediamo questa sera Elena…ciao tesoro-
-Ciao mamma…- ed Elena
tornò a fissare fuori la finestra aspettando,come
ormai faceva,che la giornata passasse indisturbata mentre il dolce gatto bruno
saliva sul davanzale cercando di raggiungere la padrona.
******
-E’ tutto pronto? Quanto
manca?-
-Quasi due
ore caro…-
-Odio queste riunioni…-
-Zob! Cosa dici? Tu sei uno
dei leader devi essere il più entusiasta!-
-Ma non lo sono…possiamo
restare a casa?vedrai che non se ne accorgono quelle mummie…-Sbuffò il domatore
di rimando facendo uno sguardo annoiato e scocciato.
-Quelle mummie sono i tutori Zob...e
poi ci saranno i nostri amici e anche nuovi domatori che vengono da lontano per
aiutarci..quindi sta zitto!-
Il domatore farfugliò
delle cose senza senso mentre si infilò la sua camicia
bianca e la giacca rossa mentre scendeva le scale.
-E perché io devo venire
prima?-
-Perché sei il leader
amore!- disse Greta esasperata.
-Tu mi tratti male lo sai
vero? Sei molto aggressiva!-
-Ma è per questo che mi
hai sposata…-disse lei con aria da chi la sapesse
lunga. Il marito rimase fermo un paio di secondi dovendo riconoscere la verità
della faccenda annuendo grave con occhi chiusi.
-Si lo so…mi hai
incastrato per bene…ma ti amo !!- la guardò disperato
vedendo la donna accigliata che non prometteva nulla di buono, ma poi sorrise
compiaciuta continuando a scendere le scale mentre Zob
sospirava molto profondamente.
-Zick?-
-Mmmm…cosa?-
-Ehi più animo quando
parli con tua madre...forza rifai da capo!-
Il piccolo domatore si
accigliò poi chiuse gli occhi per poi riaprirli,sprezzante.
-Cosa posso
fare mammina adorata???-
-Greta…tuo figlio mi fa paura-
-Guarda che sei stato tu
a dirgli di fare una cosa del genere-
-Mmmm…si è vero…ok non farlo
mai più-
-Si può sapere cosa
volete?-chiese Zick tra lo scocciato e il divertito.
La donna dai capelli biondi assunse uno sguardo dolce e comprensivo. –Sai anche
tu che abbiamo organizzato questa riunione
straordinaria…sono arrivati dei nuovi domatori…due…perché non vai a far
amicizia con loro?saranno qui a momenti così andrete tutti insieme nel posto
prestabilito-
Il ragazzo si accigliò
poi sospirò rassegnato-Va bene mamma lo farò-
-Grazie amore…-gli
schioccò un dolce bacio sulla guancia per pi dirigersi in cucina- Verranno
anche Teddy e Lay!-continuò
lei canticchiando dall’altra camera. A Zick già non
andava più di andare ma si limitò ad annuire piano. Il
padre gli sorrise divertito.-E Elena?-
-Cosa…?-
-Non viene?-
-No-
-Glielo hai chiesto?-
-No-
-Avete litigato?-
-Si-
-Se ti facessi la domanda
allora sembrerà che me ne importi qualcosa ma invece
non è così...tanto sei tu che sbagli-
-Cosa?!
È così che difendi tuo figlio??-
-Sai figliolo…è la legge
che lo dice…le donne hanno sempre ragione è uno stile di vita capisci? –
-Non è molto giusto-
-Lo so che non lo è ,ma se non sapessi questa cosa pensi che io e tu a madre
staremmo ancora insieme?
-Mmm…-
-Tienilo bene a mente
capito? Senti non mi importa ora… ho cose un po’
urgenti da fare…quindi ne riparliamo dopo ok?- si avviò verso l’uscita con
Greta sottobraccio-Staranno qui a momenti!Fatti trovare pronto!-
-Si papà-
-E pettinati
sembri uno spaventapasseri!-
-Mamma! Va bene…va bene è chiaro ciao!-
Rimasto solo, il ragazzo
se ne andò in salone. –I mostri non ci sono…?a certo…anche loro se ne sono già andati e anche i nonni…pazienza-si mise a giocherellare con
un laccio immerso nei suoi pensieri per
un po’ finché non sentì la porta sbattere.
-Ah…sono già qui…e
alziamoci…-il ragazzo si alzò,pigramente e strisciando
i piedi si avviò alla porta che poi aprì.
-cia…-
-Amore!!!-
-Lay!Ti prego
staccati!-
-Ma perché?-
-Semplice perché mi stai
soffocando!- disse Zick quasi sull’orlo di un
esaurimento nervoso.
Lay si staccò da lui di poco con sguardo arrabbiato poi si mise le braccia conserte guardando il ragazzo di
traverso. Il domatore dai capelli blu scosse la testa con fare rassegnato,poi si rivolse a Teddy.
-Ehi-
-Zick! Che fai non saluti?-disse Teddy
sfoderando un sorriso smagliante allargando le braccia con fare amichevole.
-Ciao Teddy
tutto ok?-
-Potrebbe andare meglio
te lo assicuro…ma si va avanti…tu invece?come mai quell’aria da funerale?-
-Aria da funerale?-
-No…ora che ci penso hai
sempre avuto questa faccia…-
-Ma quanto sei
spiritoso!-disse Zick incrociando le
bracci al petto e guardandolo storto.
-Non mi va di
litigare…dove sono loro?-
-Oh giusto quasi mi
dimenticavo…bene allora… ti presento Arianna-liTeddy fece entrare una ragazza
di statura media,dai capelli ricci con colore castano chiaro quasi biondi,carnagione
chiara e occhi azzurri; indossava abiti un po’ più pesanti di quelli che di
solito si portavano in questo periodo. Aveva teso la mano avanti verso il
domatore.
-Piacere sono Arianna,sono una domatrice anche io-disse con un sorrise sincero.
Il domatore rimase un po’
colpito da quella semplicità familiare…le strinse la mano sorridendo
appena-Piacere Zick, anche io
domatore-
-Lo so..s.ei molto famoso dalle mie parti- disse la ragazza sorridendo.
-Davvero?-
-Si! Tutti parlano delle
tue imprese insieme ad una rifugiatrice
di nome Elena…tu e lei siete come una leggenda…lavorare con voi sarà un piacere-
Zick fece un sorriso triste-Si
beh…Elena non collabora più con me…abbiamo…si litigato-
-Oh…-si rabbuiò poco-Non
volevo,non lo sapevo…-
-Appunto non lo sapevi
non preoccuparti!-gli sorrise. –Ragazzi a casa non c’è
nessuno,raggiungiamo gli altri che dite?-
-Io no-
-No?che devi fare Lay?-chiese Teddy sorpreso
guardandola. La domatrice fece scuotere la testa con aria da superiore -E’ un segreto ragazzi…beh…-squadrò Arianna da capo a piedi
guardandola con sfida.-Io vado…ciao amore-andò verso il domatore dai capelli blu
e lo baciò di sfuggita per poi uscire lasciando i tre da soli.
-Ehm…mi sono perso
qualcosa?-
-No Teddy…ma
ormai non la sopporto più…-
-Pensi di lasciarla? Ti
vedo esaurito-
-Esaurito? Sta pur sicuro
sono esaurito…quella non fa che starmi appiccicato…sembra…sembra..-
-Una piovra?-suggerì la ragazza castana con
convinzione. Zick la guardò un secondo poi sorrise
annuendo divertito-Esatto proprio una piovra-
-Scusa quella è la tua
ragazza? Per caso…ti sei frullato il cervello? No
scusa tu sei bravo…anzi un ottimo domatore ma ti vai a mettere con una
sciacquetta come quella?-
-Sciacquetta? Pure Elena
la chiamò così una volta…-
-Quella ragazza è un mito-intervenne la ragazza annuendo.-Deve
esserlo…sappiamo che ti ha salvato il fondoschiena almeno un milione di volte-
-Già…bhe
forse mi…mi sono lasciato ingannare dal suo bel
faccino…-
-Ma quale bel faccino? Quella ha tutto meno il bel faccino!-
E mentre i due domatori
stavano facendo amicizia sull’argomento di quanto Lay
potesse essere una seccatura,Teddy
si prese il suo Mp3 e cominciò a sentirsi la musica rilassato mettendosi le
mani dietro la nuca.
Elena stava seduta
comodamente sul davanzale fissando senza attenzione le persone che camminavano
per strada ,guardandole i particolare e i lineamenti;a
volte si divertiva così,passando il tempo a guardare e persone. Scese dal
davanzale stiracchiandosi le gambe e le braccia indolenzite. Si guardò in
torno: il suo Bombolo dormiva teneramente sul suo letto come sempre ,e accanto c’era anche un piccolo coniglietto bianco e
paffuto che gli si era addormento proprio affianco…ma ne mancava uno
all’appello.
-Sfruscio?...dove sei?-la ragazza,mezza addormentata,scese piano le
scale stropicciandosi gli occhi chiamando il gatto con voce impastata dal
sonno.
Sentì dei rumori
provenire dalla cucina e si diresse verso essa a grandi falcate.
-Che cosa stai facendo?-
vide il gatto in mezzo alla cucina che guardava ogni angolo della zona con
sguardo vigile e teso.
-Ehi…che stai facendo
Sfruscio…? È tutto ok?-la ragazza dai capelli
arancioni si piegò per accarezzare e tranquillare il gatto -Ma che ti prende…?-
ad un tratto il gatto si arrabbiò mentre fissava qualcosa alle spalle della
ragazza,aveva drizzato il pelo e mostrato i denti.
-Sf-Sfruscio…che ti
prende?-chiese la ragazza preoccupata togliendo la mano. Sentì dei rumori
vicini
-Mamma…Papà?siete voi?
Siete già tornati…?-la ragazza si alzò piano
dirigendosi verso la porta d’ingresso…e poi…un dolore lancinante… il buio.
-E’ tutto pronto?-
-Bhe lo spero per la tua incolumità!-
-Ehi te la prendi con
me?-
-Bhe sei tu che ti sei offerto di occupartene Terrence!-
-Guarda che sono bravo…molto
più bravo di te!-
-Se non vuoi avere un
pugno sul naso ti conviene zittirti e andare a finire il lavoro!
-Papà!-
Il domatore dai capelli
blu si girò verso il figlio sorridendo sereno mentre teneva in mano una
lista.-Ciao Zick…come va?-
-Bene…siamo venuti qui con Teddy e Arianna…Dayla non è qui?-
-Ah…mi dispiace…Arianna
giusto?-Zoble si avvicinò
sorridendo e allungandogli la mano-Molto piacere io sono Zob-
La ragazza rimase ferma a
guardare l’uomo davanti a lei che le sorrideva
sereno,gli occhi le si illuminarono mentre stringeva con energia la mano -M-molto p-piacere! I-io sono Ar-Arianna! Lei è il mio mito vivente! L’ammiro
è un domatore di un eccezionale talento!-
Il domatore guardò il
figlio come stordito e lui annuì sorridendo -E’ proprio così-
Zob tornò allora a rivolgersi ad Ariana con un
sorriso imbarazzato sul viso-Bhe…che dire Grazie! Fa
sempre piacere sentirsi dire certe cose…pur troppo però Dayla,tua cugina,non potrà venire…doveva venire con i tutori ma
sia lei che loro non o possono venire..saremo solo domatori e i mostri di casa
Barrymore -
-Oh ma va benissimo. La ringrazio
per avermi avvisato-
-Dovere…ora se potete
scusarmi…ho un mucchio di lavoro da fare a dopo…-
Zick si guardò in torno…la struttura era tutta in tela
con panchine circolari e panchine che si alzavano
verso l’alto…sembrava di stare in un circo …
-Ci andiamo
a sedere?-chiese Teddy togliendosi le cuffie.
-Certo…Arianna vieni?-
-A certo!-
I tre presero
posto sui posti centrali della scalinata: erano seduti pochi domatore e quindi
ne approfittarono per fare quattro chicchere tutte insieme.
Il buio….il dolore….un
vuoto di memoria….
Elena aprì lentamente gli
occhi,leggermente stordita; si mise a fatica in
posizione seduta mentre passava una mano sulla testa per poi tastare un
bernoccolo lateralmente.
-Ahi…cavolo che male…-
aprì di più gli occhi ma vide pochissimo…era tutto scuro davanti a lei. Provò
ad alzarsi lentamente per capire dove fosse e per cercare di fare luce. Si alzò
debolmente ma dopo qualche passo andò a sbattere contro qualcosa di frego,di duro e di trasparente. A tentoni cercò di capire di cosa
si trattasse…sembrava come una barriera…ma era qualcos’altro…si guardò in torno
e vide il suo riflesso sfocato..vuole dire che ne era
circondata. Sentì l’ansia salirgli sempre di più mentre cercava con gli occhi
una possibile via di fuga , ma nulla. Cominciò a
battere il vetro e a chiamare aiuto ma sembrava che nessuno la potesse sentire ,poi sentì un rumore di una porta sbattuta e allora gli
occhi gli si illuminarono.
-C’è qualcuno? Per favore
mi può dare una mano?...la prego io….tu?!-
-Oh…ti sei svegliata eh?-
-Lay….schifosa sanguisuga che cosa vuoi?-chiese Elena
arrabbiata mentre stringeva i pugni sul vetro,squadrandola.
-Io? Da te? Assolutamente
nulla…-
-Fammi uscire!-
-Proprio non posso
farlo…sai…oggi si terrà una riunione importante…una riunione
dove si parlerà dell’ultima battaglia e di una prossima…-
-E cosa centra con me?!- sbottò Elena cominciando a sudare freddo impercettibilmente.
-Non lo immagini...?tu sai qual è stata l’ultima battaglia che abbiamo fatto?-
Elena restò in silenzio,sconvolta,poi si arrabbiò.-Non lo so…-
-Non lo sai…?io penso di
si…sai…chissà come saranno felice di sapere che Elena Patata…non è altri che una sirena…un nemico…che dici, non sarà
divertente?...-
Elena rimase allibita
guardandola con occhi sgranati .
-Non-non s-so di
cosa tu stai parlando! Fammi uscire!-
-Io…so il tuo segreto…io
ho visto…ho visto cosa ti accade quando l’acqua di
bagna…che ne pensi di farlo vedere anche agli altri?-
-No…non lo faresti mai!...-
Lay guardò sopra di Elena con un sorriso stampato sul
volto-Quella dove ti trovi tu è una sorta di
clessidra…sopra la tua testa si trova una specie di tappo…sai cosa c’è dietro
il tappo…?-
Elena era rimasta con i
pugni attaccati al vetro con sguardo sconvolto più che mai quando poi capì,ma ebbe paura di dirlo…
-Acqua…?-
-Esatto...vedo
che non sei così stupida…-si avvicinò a Elena davanti al vetro-Così pagherai
per tutto quello che è successo…tra pochi secondi leverò questa tenda che ti nasconde...e
tutti i domatori assisteranno alla trasformazione…compreso Zick-
-No! Maledetta lasciami
andare!lasciami ho detto! Non farlo!- batteva le mani
al muro con insistenza senza risultato provocando solo una risata da parte
della domatrice.
-Non devi ringraziare
solo me…anche Jess ha il suo merito…proprio un
ragazzo particolare…-
-No…-
-Benvenuta nel tuo
inferno…- la ragazza uscì dal telone. Elena si inginocchiò
a terra sbattendo forte sul pavimento di vetro mentre i suoi occhi cominciarono
a ricoprirsi di lacrime mentre il suo corpo tremava dalla paura e dalla
disperazione…-E’ finita…-
-Ma che cosa è quella
grande struttura coperta papà?-
-A dire il vero non lo so
Zick…Lay dice che deve
mostrarci una cosa…-
-Una cosa eh?sono proprio curioso…-
Arianna rimase ferma a fissare
il centro della stanza dove si trovava quella grande altura coperta.
-Mmm…sento qualcosa che non va-
-Cosa Arianna?-
-No...niente
Zick…niente…-
-Eccomi amore!-la domatrice passò davanti ad Arianna spingendola da parte
abbracciando il ragazzo.
-Lay…che cos’è questa notizia che devi mostrarci
questa cosa?-chiese il domatore staccandosi dalla presa.
La ragazza sorrise
innocente- Una cosa...che ti farà mancare il fiato…-
-Ah…sono curioso…-
-Non ne avevo dubbi…-
-E tra quanto inizia?-
-Adesso…-
I domatori erano tutti intorno, seduti al loro
posto,parlando e scherzando come loro solito,mentre Zob era appena arrivato vicino al figlio e aveva dato
inizio a questa riunione…
Penso che scusarmi…non
va bene vero…?
SCUSATE il ritardo
bestiale ma ci sto provando a fare del mio meglio!!spero
che il capitolo vi sia piaciuto …questan preparazione..il vero momento arriverà tra poco O_O’’
Allora che bello
vedere nuove persone che leggono la mia ff!mi
riempiti di gioia grazie*__*
Arysquadro:eheh mi hai
costretto a fare questo capitolo con la forza! Quindi ecco qua!!! Spero che non ti abbia deluso..non so se hai notato
qualcuno che ti assomiglia…(noooooo davvero? N.d tutti)(eheh
^^’’’) spero di nn aver fatto male boh boh . cmq ci tenevo a farlo ed ecco qui.
Nel capitolo precedente
mi sono divertita a fare quella scena con Bombo...era
così carino^^
Hai ragione se Layaffogava era meglio!!!peccato
però uf…sn troppo buona con
lei non va bene!
Hai visto che hanno
combinato??vedrai che accadrà la prossima volta…*sasa*ti aspetto al prossimo capitolo ciao!
Whivel: Grazie per il bel complimento!!^^sono contenta
che ti sia piaciuto spero che mi seguirai ancora.
Rein94:grazie sono contenta che la mia Ff ti piaccia!!! Scusa
per l’attesa e spero che questo capitolo non ti abbia deluso^^seguimi ancora mi
raccomando^^ciao!!
Angela90:hai ragione Zick dovrebbe lasciare Lay…e guarda che gli combina nel capitolo dopo ! è un’arpia
quella! Spero che il capitolo non ti abbia deluso…seguimi
ancora mi raccomando^^ a presto!
BAbyDany94:ecco che cosa hanno combinato O_O questi due
insieme sono pericolosi. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero
che questo non ti abbia deluso! Grazie per il bel complimento a presto!
Lovy91:Wow!! *__*che bello vedere un nuovo membro in questa ff!non
sai che gioia mi hai fatto provare! Sono contenta che ti piaccia e confermo M.A è uno dei cartoni-fumetti
italiani usciti meglio in assoluto^^spero mi seguirai ancora. A presto!
Grazie anche a tutti
quelli che la leggono che l’hanno messa tra le seguite e le preferite! A presto
un bacio da tutti!
I domatori erano tutti intorno,seduti al loro posto,ridendo e scherzando
come era loro solito,mentre Zob era appena arrivato vicino al figlio e aveva
dato inizio a questa riunione…
VERITA’
O MENZOGNA…?
I domatori erano tutti intorno,seduti
al loro posto,ridendo e scherzando come era loro solito,mentre Zob era appena arrivato vicino al figlio e aveva dato
inizio a questa riunione…
Era tutto pronto…Zob si era seduto e così avevano fatto gli ultimi domatori
che erano rimasti in piedi. I preparativi erano pronti,gli
argomenti erano stati sistemati nel tabellone che si intravedeva al muro
sinistro; le porte erano state chiuse e il silenzio era calato. Ora mancava
solo una cosa prima che la riunione iniziasse…ed era quello che Lay doveva mostrare.
-Lay…allora cosa devi farci vedere?-chiese Zob girandosi dalla sua parte,con
sguardo curioso.
-Adesso?-
-Hai detto che tutti
devono guardarla no…?-
-Assolutamente -sorrise
furba.
-Bene…-la guardò con un
po’ di sorpresa-Quindi facci vedere e poi iniziamo-
-Certamente….e scusami
fammi passare- disse ad Arianna dopo aver lasciato la presa al braccio di Zick,che sospirò molto sollevato.
-Oh…scusami…ma sai se mi sposto non posso vedere quel tipo che distribuisce la coca
cola…sai è molto interessante…-sorrise furba non spostandosi.
-Insomma mi fai passare o
devo chiamare rinforzi?!- disse Lay
alterandosi posando le braccia lungo il corpo stringendo i pugni.
-Ma guarda che è molto
interessante! Prima stava rischiando di cadere e non ci crederai ma un bambino
gli stava per mordere il pollice…è molto interessante!- rispose la bionda
sorridendo ironicamente.
Lay sbuffò esasperata per poi passare dietro la
ragazza e camminare finalmente avanti-Stupida mocciosa…-
-Attenta agli scalini…-
abbassò la voce-….papera-
Lay scese le scale
con determinazione,con una venache gli pulsava sulla fronte. Zick rise mettendosi una mano sulla bocca.-Lay non ti piace proprio,eh?-
-Ma che scherzi? Io e lei
siamo quasi sorelle! La lovo da morire!...ma ti prego non la sopporto- fece uno faccia mista di
repulsione e divertimento continuando a fissare quella grande struttura.-Di
sicuro ci sarà da divertirsi…quell’ochetta…-
-Dai…Arianna dovresti
essere più ottimista-
-Zick non ci riesco…si chiama
sesto senso sai?-
-Divertente…-
Nella clessidra,Elena era rannicchiata sul fondo,con sguardo impaurito
mentre tra le sue labbra,tremanti,uscivano in un sussurro suppliche e
preghiere….era spaventata…più che mai,come mai lo era stata…era un guaio…non
poteva uscire…e ora? Sarebbe stata umiliata da tutti…presa come una nemica…tutti
avrebbero visto la sua metamorfosi…tutti,compreso lui.
-Ehi ciao- disse una voce
avvicinandosi.
La ragazza sobbalzò
alzando lo sguardo -T-tu!allora…era
vero! Sei in combutta con quella papera! Con quella maledetta!-
-Ehi…non ho fatto niente
di male…ha fatto un’offerta ed io ho accetto,mi
sembrava allettante…vado dove c’è la vittoria,sai per non rischiare…-
-Sei un verme Jess….-sibilò lei quasi in lacrime.
-Dente per dente,
ricordati…-detto questo si sentirono dei passi che si
allontanavano e lei rimase di nuovo sola nelle tenebre. Era così impaurita.
Indossava ancora il suo pigiama e i capelli erano tutti scompigliati. Guardava
con paura quel telone che tra poco,sarebbe calato.
Lay si mise al centro del palco ,davanti
al telone e guardava i presenti sorridendo furba e vittoriosa.
-Ragazzi…domatori…vorrei
fare un annuncio prima di iniziare la riunione…anzi …devo mostrarvi una cosa!-
Paura…stava finendo tutto...quello
che conosceva..quello che era,tutto quello che era stato..stava per scomparire
in una nuvola di fumo…tutto sarebbe finito…
-Sono ormai giorni che noi
stiamo affrontando un nemico…un nemico pericoloso..che
minaccia la nostra quiete…non ci lascia in pace…un nemico violento che ci ha
fatto del male!-
Stava andando avanti…non si fermava…stava per dire tutto…avrebbero visto tutto.
-Ma oggi...oggi le cose cambieranno...questa guerra cambierà!Perché
io…ho una di loro!-
I domatori si guardarono
tra di loro,confusi,senza capire.
-Ma cosa sta dicendo?-
-Ah non lo so-
-Ma che vuol dire ha una
di loro?-
-Sarà una bugia-
-Si è vero-
Zick guardava attento e anche nervoso.
Una di loro…si lei lo era…era così…lo era e ora doveva pagare questo suo
errore..quanta sofferenza si sarebbe risparmiata se lei avesse negato tutto…la
sua vita starebbe ancora allegra e fiorente..lei e Zick
sarebbero ancora stati amici e ora sarebbero insieme a fare qualcosa...e non
così…separati e nemici…
-E’ vero…è tutto vero…e
ora…ve lo proverò-la ragazza guardò in altoal tendone e vide un ragazzo dai
capelli rossi che diede il consenso. La stanza era circondata da voci mentre
discutevano su Lay e sulla sua proposta.
Zick era attento e osserva il telone come faceva
Arianna vicino e come anche Teddy faceva.
-E’ ora!-
Già…è ora…
Il tendone in quel
momento si slacciò e pesantemente cadde a terra con un tonfo sordo.
In quel momento accaddero
varie cose contemporaneamente.
Zick si era alzato di scatto con gli occhi sgranati
dal terrore mentre le mani gli tremavano e una rabbia incontrollata gli salì al
cervello ad una velocità impressionante.
-Che cosa sta succedendo?!-
Teddy di fianco a lui era rimasto a bocca aperta senza
poter dire nulla.
Tutti i domatori erano
rimasti a bocca aperta.
Zob si era alzato con la lista che gli cadeva dalle
mani mentre guardava la figura rannicchiata che piangeva. –Lay,
cosa diavolo stai combinando?!Cosa
stai facendo ad Elena lasciala immediatamente!-
-Non posso farlo-sorrise
la ragazza.
Un boato si volse in
tutta la stanza. Urla di rabbia e di indignazione.
-Lasciala stare!-
-Cosa centra lei!?-
-Non la vedi come trema?!
-Lasciala!-
La ragazza era divertita...ora
dicevano così,ma dopo avrebbero visto.
Elena era rannicchiata in
un lato della clessidra;aveva portato le ginocchia al
petto cinghiandole con le braccia. Il volo piegato su di loro non guardando
coloro che la stavano fissando. Immaginava le loro espressioni e non ebbe il
coraggio di guardare…ma che bello. Alzò lo sguardo piano incontrando gli sguardi dei domatori furiosi per la sua situazione…al
momento compariva come una povera ragazza rinchiusa sotto gli occhi di tutti…
-State fermi non avvicinatevi!Lei
non è come sembra ! Fermi ho detto! Elena...vuoi dirci
tu cosa sei?-
La rifugiatrice
la guardò. Lentamente si alzò ,le gambe le tremavano
per la paura e per l’emozione e poi si appoggiò alla parte trasparente più
vicina stringendo i pugni su di essa.-Avrei una cosa da dire…sei una maledetta
papera…-sibilò la ragazza a denti stretti.
-Altrettanto. Jess! Ora!-
Il ragazzo dai capelli rossi con un pulsante
in mano fece saltare il tappo all’interno della clessidra provocando un foro
medio. L’acqua cominciò a cadere piano con insistenza sulla ragazza. I piedi
erano già immersi. Elena guardò con supplica i domatori prima che potesse essere troppo tardi.
La folla entrò nel panico
nel vedere la scena. Elena sarebbe soffocata in questo modo.
-Cosa diavolo stai facendo stupida?!-urlò Arianna ad alta voce,scioccata.
-Cosa ti salta in mente!?-intervenne.
-Ti è andato di volta il
cervello?-
Zick era rimasto in silenzio…vedeva la sua amica in
difficoltà...doveva fare qualcosa o sarebbe morta.
Guardò il padre che era scioccato come lui e parlava con Lay
per liberare la ragazza...ma la domatrice
negava…quella pazza negava…lui avrebbe voluto prenderla a sberle e tirarla per
il collo.
-State in silenzio!!! Adesso vedrete!-
-Ma tu sei pazza!-
-Cosa ti passa per la
testa?!Quella ragazza rischia la vita!-
-Sei una stupida,
lasciala!-
Elena era ormai riempita
d’acqua fino alla vita. Abbassò i pugni dal vetro ai suoi fianchi…ecco…stava
già sentendo qualcosa…sentiva…il suo corpo che stava
cambiando. Era finita. Anche se l’avessero salvata
avrebbero visto metà della metamorfosi. Era tardi… e ora...tutto
sarebbe cambiato. Abbassò lo sguardo in basso; l’acqua ormai era arrivata sul
petto…sul viso uno strano sorriso triste.
-Papà!Elena!Dobbiamo
salvare Elena!-
-Non avvicinarti a lei Zick!-
-Lay sei una stupida lasciami! così morirà!-
-Devi stare fermo!-
Il domatore guardò il
padre e poi strinse i pugni guardando Elena da sopra.
Ogni secondo in più che passava
la verità era sempre più vicina…
Ogni secondo di più che passava
e la ragazza stava per essere sommersa quasi completamente…ormai mancava solo
la testa…dopo questa la sua metamorfosi sarebbe stata
iniziata definitivamente.
Zick si divincolò dalla presa e scese al centro della
camera,rischiando di inciampare dalle scale qualche
volta. Si avvicinò al vetro di Elena,disperato.
-Sta tranquilla Elena
adesso ti libereremo non avere paura! Resisti!-
La ragazza lo guardò quasi
con timore..timore della sua reazione. Scosse il
capo-Ormai…non si può fare nulla…è tardi-
-Non è vero!aiutatemi
ragazzi!sfondiamola!-
-Non
provateci!-intervenne Lay.
-Zick…-non riuscì a dire altro,anche
perché l’acqua la sommerse praticamente tutta in quel momento. Il domatore in
quel momento carichò il pugno per rompere il tutto
con il tuo potere Dom ma qualcuno lo portò via e si
rese conto che era Jess insieme ad
un altro ragazzo che non riconobbe. Lo portarono da Zob
quasi scaraventandolo. Il domatore era pronto ad
intervenire quando vide la scena.
Elena era sommersa
completamente dall’acqua ma non sembrava in difficoltà,anzi…
Il suo corpo stava
iniziando a cambiare,lei se lo sentiva. Ad un tratto chiuse gli occhi mentre le mani tremavano
piano. Si vide,il suo corpo emanare una luce
intensa,di colore dorato brillante che riempì la stanza per vari secondi. La
cosa durò in tutto quasi un minuto per poi affievolirsi e tornare tutto
normale. I domatori si erano coperti gli occhi con le mani per coprirsi dalla
luce troppo forte per poi piano riabituarsi alla luce normale. Ci fu un boato
generale nella stanza. Si sentì qualcuno gridare,qualcuno
urlare….qualcuno anche imprecare mentre la guardavano. Non c’era più Elena…la
ragazza rifugiatrice ,vicina
di casa dei Barrymore…al suo posto una stupenda sirena dai capelli lunghi e
arancioni brillante che danzavano nell’acqua…forme del busto ormai mature di
una bella ragazza…la coda da sirena,di quel verde sgargiante,che si univa
dietro la schiena e che le faceva anche il toppino con quella pietra
incastonata gialla al centro;gli occhi che sembravano brillare in acqua, la
facevano sembrare più matura…era davvero uno stupendo esempio di
sirena…davvero…davvero bello.
Tutti erano rimasti
sorpresi.
Teddy aveva perso la parola…non faceva che gemere cose
insensate.
Arianna era rimasta con gli
occhi sgranati.
Zob era praticamente
scioccato e non sapeva cosa fare.
Greta si era messa una
mano sulla bocca scossa e sorpresa.
Lay la guardava…vittoriosa ma invidiosa..invidiosa nel vedere la bellezza di Elena…bella che
risplendeva in quella sua posa…
Zick…lui non aveva parole…era come ammutolito del
tutto. Lei…era lei che aveva combattuto…era Elena che aveva colpito…era Elena
che lo aveva salvato…era Elena …era sempre Elena...era
sempre stata lei. I pezzi del puzzle adesso combaciavano…ora capiva...ma perché? Perché non lo aveva detto???
Non ci fu il tempo di
pensare ad altro. Si sentirono delle urla. Un domatore piuttosto grassoccio,con i baffi neri,i capelli piatti con una sigaretta in
bocca parlò.
-Cosa state facendo!? Prendetela forza!-
-Ma come prendetela!-Greta si era alzata e aveva parlato -Come potete dire una
cosa del genere!?
-Sta zitta donna non
parlo con te!-
-Non trattare mia moglie
in questo modo Philp!-ruggì Zob
arrabbiato.
-Prendetela! È lei quella
che causa tutti i nostri problemi!-
-Dovete ricordavi che lei
è Elena! Non potete farle del male!io ve lo impedirò!-
-Greta…ti prego…-
-Cosa dici?Zob cosa stai pensando??? È Elena,
è sempre lei!-
-Ma…-
Si sentì un rombo…alcuni
domatori scesero al centro ,numerosi,intenti a colpire
il vetro della clessidra. Elena che dopo la metamorfosi non aveva parlato, rimase
spaventata cercando di indietreggiare il più possibile mentre i domatori
battevano. Se lo doveva aspettare una reazione simile…era normale..era una nemica dopo tutto…
-Rompetela clessidra!Avanti!
-nooo!-Greta si era alzava
nel panico. L’unica che si era aggiunta era stata Arianna che sembrava
scioccata.
Il quel momento si sentì
un rumore di vetro rotto in quel momento...la
volevano..volevano prenderla. Lei era così spaventata. Aveva paura…volevano
farle del male e lei ne aveva il terrore…di quei domatori che erano stati suoi
amici fino a poco tempo fa. Si sentì afferrare un braccio ed essere
strattonata. Non capì come, ma qualcuno la colpì in testa e la ragazza svenne.
Si udì una donna
avvicinarsi quasi con disperazione e si avvicinava per prenderla…la donna dai
capelli biondi tentava di salvarla…ma i domatori erano troppi e rischiava di
travolgere pure se stessa…ad un tratto si sentì una
scarica e tutti sbalzarono all’indietro perdendo i sensi per qualche minuto. La
prima a riprendersi fu proprio Greta che in meno di qualche secondo afferrò la stoffa
del tendone asciutto,ne strappò una quantità di
stoffa e si avvicinò ad Elena,momentaneamente svenuta e la avvolse per
coprirla-Sta tranquilla cara…adesso ti porto via…-cercò di aiutarla a sollevare
quando sentì qualcuno aiutarla. Alzò lo sguardo,grata
e vide una ragazza dai capelli biondi e ricci che sorrideva di coraggio -L’aiuto
io signora…-
-Grazie…portiamola alla
macchina!-
-Certo! Anche Teddy ci darà una mano…è fuori pronto ad
intervenire se ci fermeranno..andiamocene stanno per riprendere conoscenza.-
-Certo…-prima di andare
la donna si guardò intorno in cerca di quella persona…poi la vide.
-Grazie caro…te ne sono
grata!- la donna portò via la sirena insieme ad Arianna
fuori da li.
L’uomo aveva ancora la mano
tesa verso il posto della cupola…aveva creato quel campo di forza e stordito di
domatori…ma non era riuscito ad aiutarla subito. Abbassò lo sguardo sorridendo
triste.
-Non mi
importa un accidenti di chi sia Elena…hanno bisogno di me-cercò con lo
sguardo il figlio,preoccupato,ma non lo trovò quindi corse avanti andando in
aiuto alla moglie.
-Arianna…posala delicatamente…attenta alla coda che è
fuori!-
-Mi scusi ma è molto
lunga…-
-Si è vero…-
-Lasciate fare me…-
-Caro?...-
-Ecco fatto…-in una mossa
era riuscito a farla entrare piano con Arianna che la teneva. Guardò con gratitudine
il domatore -Zob è stato gentilissimo!-
-E’ un dovere…-
-Bravo marito mio- sorrise
la donna abbraciandolo piano sorridendo. -Sono davvero orgogliosa di te.
-G-grazie- arrossì pacato il
domatore per poi riprendersi-Ora dobbiamo portare via Elena. Coraggio andiamo.-
Teddy si mise dietro insieme ad
Arianna facendo molta attenzione a non toccare Elena. Greta si mise davanti con
il marito che guidava.
La macchina partì
veloce…oscillò nella strada deserta. Zob non aveva
mano ferma…in quel momento gli tremava.
Dal buio si passò alla
luce…l’ombra diede posto alla penombra offuscata.
Elena non sapeva dov’era…sapeva solo che era su una macchina...era una sirena…aveva mal di testa,la nausea…e un odore di
pesce che al momento stava detestando.
C’era una ragazza di cui
la vita era stata rovinata…una ragazza che se la godeva,vittoriosa
della sua opera..e un ragazzo che non sa più quale sia la verità e quale sia la
menzogna.
Scusate per il ritardo!!!purtroppo
è successo un macello!non posso rispondere purtroppo ma farò nella prossima! Vi
ringrazio per le recensioni e grazie ai nuovi arrivati^^
ARI PERDONAMI TI PREGO !!!(Scusa
se è corto è stato modificato sasa!)
Ci si sente a presto spero e spero di trovarti
ciao a tutti^^
C’era
una ragazza di cui la vita era stata rovinata…una ragazza
che se la
godeva,vittoriosa della sua opera..e un ragazzo che non sa
più quale
sia la verità e quale sia la menzogna.
Quella era
macchina grande,davvero
grande...ma mai nessuno si sarebbe aspettato che un giorno ci si
sarebbe stata una sirena come passeggero! Tutto il posto posteriore
era stato occupato e Arianna e Teddy a malapena poteva respirare,ma
non era quello che preoccupava;il fatto che Elena non era ancora
tornata in sesto,quello preoccupava. Riprendeva i sensi a volte ma
poi sveniva di nuovo,tartassata dai ricordi che le affioravano
nuovamente come bombe atomiche nella sua testa.
Zob era al
volante ,concentrato, mentre
pensava a dove avrebbero dovuto portarla e Greta dava continue
occhiate a Elena dietro i sedili.
-Sta bene?-
-Non si
è ancora ripresa...-ammise
Arianna,sospirando mentre la teneva con cura nella coperta.
-Già,deve
essere stato uno shok-disse
Teddy guardandola.
-No,davvero
Teddy?! Come sei
perspicace! -
-Mi piace tanto
quando fai la
dura!-emanò un sorriso a trenta due denti; Arianna
arrossì di colpo
e gli diede un pugno in testa-Zitto stupido non è il
momento!-
-Eheh...-
-Demente...-
-Sei arrossita
carina!-
-Non
è vero!-
-Ragazzi
calmi,Zob sta cercando di
guidare...-
-Il demente qui
ci sta provando!-
-Ma tu
,piccola,ci stai!-
-CHE COSA???-
-E
piantatela!-Zob aveva sbandato
violentemente,innervosito da quel litigio. Riprese il controllo a
fatica ,facendo non poche curve-Tutto bene?-
-Emh...-
-No! Sto per
vomitare!-esclamò Arianna
mezza intontita.
-Tranquilla
piccola,ci sono io-esclamò
Teddy posando una mano sulla sua spalla.
-Toccami ancora
e ti taglio la mano!
-Quanto sei
dolce mi piaci sempre di
più!-
-Ah...mi
ricordano noi due vero caro?-
-L'amore dei
giovani ,snif!-
-La prego la
smetta!-era rossissima.
-Lascia che
dicano quello che pensano-
-Non ti ci
mettere pure te o morirai!-
-E' pazza di
me-Teddy sorrise radioso
quello sbruffone.
-Che cosa????-
E mentre in
macchina si stava creando
il caos,Elena,che era tra la veglia e il sonno,sorrise accennata
mentre si stringeva di più nella sua coperta.
*******************
Zick si era
ripreso dopo insieme agli
altri. Regnava il caos in quel posto. Alcuni si erano feriti senza
farsi troppo male nel tentativo di catturare Elena ...già
Elena.
Quella ragazza che conosceva da anni era la sua nemica,uno dei nemici
più aggressivi che i domatori avessero avuto a che
fare...Elena era
stata la ragazza che lui aveva colpito...a sangue...poteva
ammazzarla!si stava maledicendo. Quella ragazza aveva rischiato la
vita a causa sua;se l'avesse uccisa ora lui sarebbe...senza...senza
lei. Sospirò aggravato tenendosi la fronte con la mano.
Idiota. Ecco
cosa era. Solo un idiota deficiente! Come poteva aver fatto una cosa
del genere! Era una guerra assurda! Anche se Elena non fosse stata
una sirena,lui avrebbe potuto uccidere un essere vivente! Era stato
educato per catturare,non per eliminare;non era nella sua natura
uccidere. Guardò la scena davanti a se e poi
guardò una
figura,l'unica che si stava gongolando per il suo lavoro,ne andava
fiera...ora riusciva vederla veramente...ora ci riusciva davvero. Si
avvicinò a lei e la fece girare con forza-Dobbiamo parlare-
-A che proposito
piccolo?-sorrise Lay
angelicamente,stringendosi nelle spalle.
-Non chiamarmi
piccolo-marcò quelle
parole facendole sembrare come una minaccia. Si allontanò di
qualche
passo guardandola-Andiamo alla scogliera qui di fronte,ora-
-Dammi un
secondo e sono da te-sorrise
la ragazza mentre lo guardava. Zick si limitò a guardarla
con
disgusto ,per poi girarsi e uscire fuori da quel posto che sapeva gli
sarebbe rimasto impresso per sempre nella memoria. Andò alla
scogliera, proprio in cima,mentre guardava il mare mosso,il cielo
nero che prometteva pioggia;il vento soffiava forte su di lui
emanando una brezza marina intensa e pungente. Il domatore strinse i
pugni e si voltò,i capelli scossi da quella dolce
brezza,mentre
guardava quella domatrice arrivare,impassibile,felice. Si
avvicinò
con i suoi capelli corti che ondeggiavano sul viso.-Eccomi-
-Si-
-Piaciuta la mia
scoperta?-
-Sono contento
che tu me lo abbia
chiesto...sei davvero stata furba a trovare certe informazioni...-
-Si
bhe-sorrise,radiosa per quelli che
per lei erano elogi,non badando al tono freddo del domatore.-Io ho
fatto del mio meglio! Quando l'ho scoperto mi sono fatta aiutare dal
suo ex per creare questo,è stato facile,quando ho preso
Elena non se
l'aspettava,l'ho colta completamente di sorpresa!-
Zick strinse i
pugni,chiedendosi cosa
lo stesse trattenendo dall'andare e strozzarla come una gallina.
-Ho
capito...-strinse i pugni ma
manteneva il viso impassibile-Sai...ora che ti guardo bene ho
percepito qualcosa che prima non avevo visto-
Lay sorrise
piano,quasi maliziosa-E
cosa?-
-Ho notato che
mi fai schifo,mi ripugni
proprio-il suo viso emanava una smorfia di disgusto-Non capisco cosa
mi abbia spinto nel mettermi con te. Sei egoista,oca,menefreghista e
dire malefica è dire poco,ti farei un complimento. Come ti
sei
azzardata a fare una cosa del genere io non lo so ma fai
schifo,schifo! Se non sai il significato di queste parole allora
ceralo-
Lay rimase
stupefatta,immobile sul
posto.mosse un passo-Ma piccolo che stai dicendo? Non mi vedi?io sono
bellissima,alta,proporzionata! C'è chi farebbe di tutto per
avermi e
io a te ho dato una possibilità! Ti ho portato onore facendo
scoprire il nostro nemico che...!-
-Basta...-era
calmo,ma scocciato-Basta
la tua voce mi da su i nervi. Piantala di parlare. Spero che sia
sottinteso ma te lo dico lo stesso,abbiamo chiuso,rotto,è
finita io
non voglio più vederti ne parlarti e se mi toccherai ancora
o
toccherai Elena...potrei ucciderti-la guardò con occhi di
fuoco.-E
non scherzo-
Lay rimase
ferma,nessuno l'aveva mai
rifiutata,era lei che rifiutava.-Non puoi dire sul serio! Dove stai
andando?!-
-A cercare di
essere utile e non un
inutile ochetta come te-si mise le mani in tasca cominciando ad
avanzare verso di lei per poi superarla,dandole la schiena.
-Vai da quella
mocciosa?!-
Zick si
fermò di scatto,ma non si
girò.
-Quella mocciosa
impertinente! Prende
quello che non le appartiene e pensa pure di farla franca! Quella
inutile,patetica,insolente,smorfiosa e...- non terminò la
frase che
Zick corse da lei e le diede un sonoro schiaffo sulla guancia,lo
sguardo non lasciava tracce del contrario: era incavolato nero.
-Non azzardarti
a dire più cosa così
offensive su di lei...sono stato chiaro?!- parlò a bassa
voce
,tremando appena dalla rabbia. Lay lo guardò scioccata e poi
si
incavolò anche lei facendo qualche passo indietro-Non
è possibile!
Come hai potuto toccarmi! Nessuno lo aveva mai fatto prima!-
-Meglio tardi
che mai-la guardò negli
occhi e poi si voltò dando nuovamente le spalle avviandosi
di nuovo
avanti.
-Ah...ho
capito...Tu ti sei innamorato
di Elena,vero?-lei pronunciò quelle parole con
ripugnanza;mai
nessuno l'aveva umiliata in quel modo.
Zick rimase
fermo ,il cuore partito a
trecento all'ora. Ansimò parecchie volte,in silenzio, poi
raddrizzò
le spalle,si girò indietro e la guardò con
sguardo duro e poi
sorrise sincero per quello che stava per dire-Si-
**********************
La macchina
finalmente si fermò in una
casa in mezzo alla foresta. Era piuttosto vecchia ma ben solida. Zob
scese dalla macchina dopo aver spento il motore e guardò la
casa-Bene...potremmo utilizzarla ,credo sarà abbastanza
solida.
Greta,tu e Teddy andate a prendere la vasca da bagno di riserva che
sta sul retro riparata,quella che dovevo montare e tu Arianna dammi
una mano a prendere Elena.- Greta annuì e fece cenno a Teddy
di
seguirla.
Arianna
aprì la porta della macchina e
e guardarono Elena mentre dormiva. Potevano studiarla per bene: era
davvero molto bella; Elena aveva un corpo slanciato,magro e di
costituzione piccola; aveva lunghi capelli che le contornavano il
viso ormai maturo. Aveva forme femminili risaltate a dovere. Arianna
sorrise pensando alla stupidità infinita di Zick nel volere
una
racchia come Lay ad una ragazza come Elena.
Greta e Teddy
tornarono poco dopo con
la vaca in mano e cominciarono a riempirla;faceva molto caldo quel
pomeriggio,erano molto distanti da Oldmill. Zob con delicatezza prese
Elena tra le braccia e la immerse nell'acqua tiepida e aspettarono
tutti intorno a lei.
Dopo qualche
tempo, Elena cominciò
lentamente ad aprire i suoi occhi luminosi;li sbatté
più volte per
poi alzarsi con il busto,schizzando involontariamente con la coda. Si
guardò intorno e rimase ferma mentre guardava quelle quattro
persone
fissarla.
-Emh...ciao-
-Elena! Ti sei
svegliata!-sorrise
radiosa Greta sporgendosi a guardarla.
Elena rimase
ferma a guardare la donna
e poi si guardò rimanendo ferma sul posto mentre i ricordi
le
vennero in mente di colpo. Abbassò lo sguardo sospirando.
Zob sorrise e la
guardò-Sta
tranquilla,nessuno ti farà del male Elena,non temere-
la sirena lo
guardò e sorrise sincera
stringendosi le spalle-Grazie-
-Cavolo!Ma
potevi dirlo che eri una
sirena! Sei anche una bella
sirena!!!-sorrise Teddy guardandola abbaiato. Arianna aprì
un occhio
e gli diede uno schiaffo dietro la nuca-Idiota-
-...Non
dirmi che sei gelosa!-
-Chi
io?ti piacerebbe vero?!-
-Piccola
tu mi ami vero?-sorrise guardandola.
Ary
lo guardò basita e poi lo spinse a terra e guardò
Elena-Tranquilla
di noi ti puoi fidare-
-Ehi!
Aspetta non puoi trattarmi così!-
-Invece
si!-lo fulminò e sorrise di nuovo a Elena.
La
ragazza li guardò tutti e poi sorrise piano stringendo la
coda-Mi
dispiace...mi era stato promesso di non dire nulla-
-Tranquilla-disse
Zob sorridendole per darle fiducia-Ci fermeremo qui per un po' e poi
vedremo,non preoccuparti per i tuoi genitori,li ho avvisati
io-esclamò.
-Ma,io...-
-Tranquilla-sorrise
Greta accarezzandole il capo- Metteremo fine a questa guerra
insulsa,tu cerca di riposare e dimenticare. Quello che ti è
accaduto è orribile ma noi ti saremo accanto.-sorrise
mettendosi
accanto al marito che la strinse per la vita.-Siamo una famiglia no?-
Elena
sorrise guardandoli e vide Arianna e Teddy bisticciare fragorosamente
e poi sorrise annuendo
-Si....una
famiglia- si distese sulla vasca guardando il cielo coperto per
alcune parti da foglie e rami di alberi e socchiuse gli occhi;
pensava a quello che le era accaduto e l'ultima figura che vide
prima di addormentasi fu quella del suo migliore amico che la
guardava con occhi increduli pieni di orrore e
disperazione...sarà
uno sguardo che sapeva,non avrebbe mai dimenticato...
con
questi pensieri Elena si addormentò nuovamente.
Eccomi
di nuovo dopo mesi! E devo dire che sono SINCERAMENTE COMMOSSA!!!
NON
HO MAI AVUTO COSI' TANTI COMPLIMENTI E COSI' TANTE RECENSIONI! SONO
COMMOSSA LO GIURO! VI VOGLIO UN MONDO DI BENE E SONO ARRIVATA ALLE
101 RECENSIONI! Grazie davvero non ho parole ho pianto come una matta
quando ho visto! Grazie spero di non avervi deluso e scusate il
tremendo ritardo e il capitolo breve ma aggiornerò presto
ora la
scuola non mi tormenta più!
ARY
TANTI AUGURI IN TREMENDO
RITARDO MA è DEDICATA A TE PER IL TUO COMPLEANNO!
È TUA SOLO TUA IO
TI DEDICO ILC APITOLO E L'INTERA FF!
Perdonami ti prego !!
ti
voglio benissimo
e
voglio bene a tutti voi!!! grazie! Scusate se non vi rispondo ma
cavolo vi adoro!
Ragazze
dell'antilay alzate le mani e sorridete questo è un grande
giorno1ho
amato il mio stesso pezzo di Zick che schiaffeggia Lay! *-*
Elena
si svegliò con il fruscio delle foglie che si muovevano tra
gli
alberi in maniera sinuosa;il profumo fresco e pungente della notte
l'avevano colpita subito facendola sorridere. Si resse con il busto
dal suo letto, guardandosi intorno. L'avevano messa nella stanza
più
ampia della casa in legno; lei si era rifiutata ma gli altri non
volevano spiegazioni e lei non aveva più obbiettato. Arianna
e Teddy
dormivano insieme nella stessa camera ma separati da una trincea
assai sensibile ad Arianna che al primo passo falso di lui partivano
con una scarica di pugni. Greta e Zob si erano sistemati nella camera
all'ultimo piano,isolati così da poter stare da soli e avere
la loro
intimità serena.
Elena
si guardò le gambe. Era tornata normale da un po' e ora
indossava un
vestito bianco stretto al petto con merletti e sciolto fino a dopo
le ginocchia pieno di piegature,semplice ma elegante; i lunghi
capelli sciolti ,liberi dietro la schiena che le davano un aspetto
ormai da ragazza matura e delicata ma era sempre lei, la Elena
estroversa,un po' aggressiva e aperta a tutti...ma tante cose erano
cambiate e sapeva che si non poteva tornare come prima,nulla sarebbe
tornato come prima. Si affacciò alla finestra e sorrise per
la
splendida nottata di Luna che c'era. Con passo lento,poggiò
i piedi
nudi sul pavimento fresco e rabbrividì sorridendo. Si
alzò e senza
fare il minimo rumore si incamminò all'uscita della piccola
casa;
non voleva di certo scappare,ma voleva fare una piccola passeggiata
notturna come da tanto non faceva e ne sentiva l'assoluta
necessità.
Forse
la notte sarebbe stata la medicine dei suoi pensieri...
****
Zick
si era svegliato nel cuore della notte ,tormentato dai sogni...dagli
incubi.
Si
sentiva in colpa,tremendamente in colpa per quello che era accaduto.
Lui aveva aiutato i domatori a eliminare le sirene; lui aveva aiutato
ad aggredirne una che poi si è rivelata essere lei...la
rossa che
ormai era il centro di tutta la faccenda. Elena aveva rischiato di
morire per la seconda volta. Come aveva potuto essere così
stupido?
Così dannatamente idiota? Lay si è rivelata per
quello che era ,un
odiosa e superficiale e solo il ricordo dei pomeriggi passati a
baciarla ,gli dava il voltastomaco. Si era infilato la sua fedele
maglietta blu notte e i jeans con le scarpe che,dopo averle
recuperate nell'enorme bocca di Bombo, era riuscito a infilarsi. Non
c'erano i suoi genitori e questo lo preoccupava molto. Scese in
soggiorno sospirando e, sentendo una presenza dietro di lui, si
girò
di scatto con la mano tesa ma vedendo che era soltanto sua
nonna,abbassò la mano.
-Nonna...-
-Eh
Zick. Come mai così agitato?-
-Tante
cose nonna-sorrise stanco-Dove sono mamma e papà?-
Tessa
si morse le labbra,doveva stare zitta anche se fremeva dal dire tutto
al nipote-Stanno bene tranquillo-
-Ma
voglio sapere dove sono, tu lo sai e non vuoi dirmelo.
Perchè?-
-Mi
dispiace Zick,ho promesso ai tuoi di non dirti nulla-
-Ma
io ho il diritto di saperlo! Non sono più un bambino!Devo e
voglio
sapere!-
-Certo...tu
hai il diritto e il dovere di sapere...però...-
-Però
cosa? Nonna per favore ho assoluto bisogno di parlare con loro. Sono
stati gli ultimi a parlare con Elena e forse sanno dove si trova! Io
devo parlare con Elena.-
L'anziano
fantasma rimase in silenzio qualche secondo e poi sospirò-Ti
ricordi la casa dei tuoi dove tuo padre andava a studiare gli insetti
? Al centro del bosco dei Gigli?-
-Ah
si...ricordo quel posto, ci siamo andati un anno fa per un pick nik-
-Esatto.
I tuoi sono li,ma …-
-Grazie
nonna!-sorrise entusiasta uscendo di casa di corsa prima che Tessa
potesse finire la frase-...non andare. Cocciuto come Greta.-
-E
testardo come Zob-
-Caro-Sorrise
Tessa guardando il marito Theo-Mi stavi spiando?-
-Anche
io voglio sapere del nostro nipotino-Sorrise l'anziano.
-Si...sta
crescendo in fretta...ha scoperto ora di amare Elena-
-Te
lo ha detto lui?-
-No...ma
è identico a Zob quando si era innamorato di Greta,ricordi?-
-Come
dimenticare...era completamente andato-
-Come
Zick del resto...andiamo caro controlliamo i mostri-sorrise andando
verso la camera del nipote.
Gli
ci vollero quasi quaranta minuti per arrivare a destinazione ma
finalmente ci arrivò. Zick si inoltrò nella fitta
vegetazione
guardandosi intorno. Aveva sempre amato la notte: i suoi profumi,i
suoi colori e i suoi suoni...tutto lo attraeva in quella vita scura.
Sorrise respirando a pieni polmoni scavalcando un tronco camminando
ancora. Si voltò un poco di lato e intravide una figura
sgranando
gli occhi mentre la guardava. Era...non c'erano parole nel descrivere
ciò che egli stava vedendo: Elena stava li,sola e splendida
,appoggiata ad una corteccia di un albero,il volto leggermente
abbassato,le mani dietro la schiena e gli occhi chiusi mentre il
vento si insinuava tra i suoi capelli completandone lo splendore. Si
stava riposando dopo una lunga camminata e ora si sentiva davvero
bene in quella natura. Zick avanzò di un
passò,tremando a malapena
a guardarla ma lei si accorse subito di lui e alzò la testa
di
scatto sgranando gli occhi anche lei. Si guardarono per interminabili
secondi,gli sguardi intrecciati in un misto di stupore,gioia e
dolore. Elena volse la testa dall'altra parte,ostinata,staccandosi
dal tronco; lo guardò un attimo di nuovo e poi si
allontanò.
-Asp...-gli
venne il blocco,non sapeva che fare,poi gli venne tutto più
nitido-Elena! Aspetta!-
Elena
si arrestò sgranando gli occhi e poi successivamente
cominciò a
camminare più velocemente.
-Elena!-Zick
fece uno slancio,senza pensarci,e la fermò per il polso
tenendola
stretto ma senza farle male. -Ti prego...-
-Zick
lasciami il polso- Disse lei,secca,non girandosi, dalla sua postura
dritta e impeccabile. Zick la guardò un secondo senza
togliere la
presa dal polso-Ero così preoccupato-
Elena
sorrise beffarda senza voltarsi-Preoccupato? Ma non farmi ridere...-
-E'
vero ero preoccupato per te Elena...-
-Se
eri preoccupato,non facevi quello che hai fatto-
-Non
ho fatto niente...-
-Esatto!
Non hai fatto un bel niente!-si girò furiosa-Non hai fatto
assolutamente nulla-
Zick
la guardò un attimo sorpreso,poi
serio,dispiaciuto-Scusami...-
-Non
bastano le scuse. Ero li. Rinchiusa e tu non hai fatto un cavolo!-
-Elena
io avrei voluto...d-davvero...-
-Ma
non lo hai fatto! E questo,Zick io non te lo perdono!-
Il
domatore la guardò e le lasciò la
presa,abbassando lo sguardo. E
ora? Come poteva farsi perdonare? O meglio...ci sarebbe mai riuscito?
Elena sembrava furiosa e non la biasimava; era stato un codardo, uno
stupido.
-Non
voglio più vederti. Spero davvero di non incontrarti
più. Tu e
quella papera dai capelli finti dovete sparire dalla mia vita!-
Zick
la guardò e sorrise. Era così tremendamente
carina quando si
arrabbiava...il viso le diventava rosso,gli occhi lucidi di una
scintilla accesa e il corpo era rigido ma fiero; sorrideva,non
riusciva a essere mortificato se la guardava così; Elena dal
canto
suo aveva interpretato male quel gesto e infuriata calpestò
un piede
quasi alle lacrime,ma era troppo fiera per piangere.
-Ezechiele
Zick io ti odio!- sbottò urlando girando il corpo per
andarsene.
A
Zick ci vollero solo qualche frazione di secondo per capire cosa
stesse succedendo e poi lo comprese: l'avrebbe persa se l'avesse
lasciata andare,forse non l'avrebbe vista mai più e questo
non lo
poteva di certo permettere.
Non
c'era momento per pensare o per soffermarsi e tanto meno per
riflettere. In una mossa decisa scattò in avanti verso Elena
,la
prese per la vita, la girò e la strinse a se cinghiandole le
spalle
con le sue braccia,ormai non più così magre, in
un tenero
abbraccio.
La
rifugiatrice sgranò gli occhi,trattenendo il respiro mentre
si
sentiva schiacciata al suo petto,una mano sul suo cuore e lo sentiva
battere fortissimo.
-Z-Zick
lasciami...-
-Elena
ti prego...non odiarmi...-
-Non
odiarti? Come puoi chiedermi questo! Io...tu non sai cosa ho passato!
Mi sono sentita come un fenomeno da baraccone! Tutti mi guardavano
come se fossi un animale da circo! In una clessidra poi! Mi sono
sentita ferita! E poi la cosa peggiore?! Quando volevano tutti
uccidermi! E tu? Tu non hai fatto niente! Come posso perdonarti,eh?!
Come posso farlo se sei stato tu a tradirmi ! Abbiamo fatto
così
tante cose insieme eppure ti mi hai tradito, dimenticando tutto il
nostro passato e la nostra amicizia più profonda per andare
con
quella! Ti sei dimenticato proprio di me e te ne stai fregando e...!-
Ma
Elena non poté finire il suo discorso: Zick ,sentendo quelle
parole
dannatamente vere ,la strinse di più al suo petto,quasi
alzandola e
quando sentì che il suo odore era diventato impossibile da
ignorare
,le aveva preso il viso tra le mani e dopo averla osserva mentre
parlava decise di baciarla e così fece. La baciò
da prima
timidamente e poi più deciso stringendola,alzandola e
cullandola
mentre la mano destra le cinghiava le spalle e l'altra le teneva
fermo il viso accarezzando la guancia con il pollice,rosso in viso.
Elena aveva gli occhi sgranati dallo stupore del momento e dopo un
esitazione interminabile,rispose al bacio lasciandosi completamente
andare mentre le braccia cadevano morbidamente lungo i fianchi mentre
rispondeva.
Dopo
un bacio che parve eterno,Zick si separò lentamente
baciandola tre o
quattro volte a stampo prima di fermarsi del tutto; entrambi ripreso
fiato ma nessuno dei due riusciva a guardarsi negli occhi,poi Zick la
guardò,timido-Non me ne sono fregato...ero davvero
preoccupato... mi
sono sentito malissimo a vederti così...e...ho lasciato Lay-
Elena
rielaborò più volte quella frase,in silenzio, e
Zick le diede tutto
il tempo di cui aveva bisogno ma non si staccava da lei. Ella lo
guardò negli occhi con uno sguardo mai visto: era un mix di
tante
sensazioni differenti; lo guardò negli occhi e strinse un
pugno-Se
mi stai prendendo in giro...i-io...-
-Non
Elena...non ti sto prendendo in giro...e ti prego di
ascoltarmi...devo parlarti...e voglio che tu mi ascolti... ti
prego...-la strinse per la vita con più decisione per farle
capire
che non l'avrebbe lasciata andare.
Elena
lo guardò e poi sospirò rossa -Va bene...-
Zick
sorrise per poi scambiare un secondo bacio contraccambiato,con
sorpresa di lui,immediatamente stringendosi convulsamente mentre lei
si alzava in punta di piedi.
-Dobbiamo
parlare Zick...-
-Dove
vuoi...-
-Ora...-
-Va
bene...-
-Ok,
ma la pianti di cercare di baciarmi ancora?-arrossì lei
leggermente
cercando di tenerlo a bada.
Zick
sorrise arrossendo e poi scosse il capo-Proprio non posso farlo...-
Il
momento delle spiegazioni sarebbe arrivato a breve ma al momento a
nessuno dei due serviva parlare e tanto meno volevano smettere di
interrompere quel dolce saluto.
-Spazio
autrice-
Eccomi!!!
si dopo quasi 5 mesi sono tornata con un capitolo corto e tutti tutti
mi starete odiando ma scuola non mi lascia tregua xD bhe che dire
guardate i due si sono finalmente baciati COME si deve no xD? Non
sono esperta nella discrezione di baci quindi scusate xD grazie siete
sempre di più mi commuove vedervi così numerosi!
Grazie per i
consigli anche per il modo di scrittura mi sono molto utili ^^ grazie
e il prossimo capitolo arriverà presto*prima di Natale o a
Natale,
va bene Ary xD?!* grazie a tutti seguitemi numerosi **
Il bacio era
durato tanto…quanto non lo sapevano però. Non avevano ancora parlato ma non
riuscivano a stare separati l’uno dall’altra; ma avevano bisogno di parlare e
presto.
Elena fece
leva con le braccia così da separarsi dal petto del domatore che stava baciando
per poi allontanarsi di qualche passo per riprendere fiato; era rossa in viso e
aveva il fiatone.
Zick la
guardava, sorpreso di se stesso,con il
cuore che batteva all’impazzata.
-Elena…-
-Zick
dobbiamo parlare, non possiamo rimandare.- chiuse gli occhi per riprendere il
controllo di se stessa e poi si voltò per guardarlo in silenzio.
-Non c’è
bisogno di dire niente…ci amiamo e questo conta! Conta solo questo!-
-No, Zick. Il fatto che ci amiamo non cambia le cose…non cambia
cosa siamo.-
-Siamo due
esseri umani. Io lo sono e anche tu lo sei.-
-Sai di cosa
parlo-
-Elena…quello
che dici non ha senso.-
-L’amore non
può passare sopra a tutto. Forse nei romanzi si ma qui siamo nella vita reale e
non è così. E poi , sai, non posso crederti in pieno…forse perché fino a ieri
stavi ancora dietro la dolceLay.-
-Con lei è
finita…l’ho lasciata per te.-
-Apri gli
occhi! Se lei non avesse reso pubblico che io ero una sirena tu te la baceresti
ancora e ancora!-
-Perché non
me lo hai detto…-disse lui con sguardo tagliente-Io ti ho rivelato di essere un
domatore e tu hai tenuto nascosto di essere una sirena!-
-Te lo avrei
detto ma quando sono arrivata sotto casa per rivelartelo, ti ho trovato
avvinghiato come un polipo tra le braccia di quell’oca giuliva!- disse lei ,
con disprezzo , serrando i pugni. –Non hai idea di cosa io abbia dovuto
sopportare!-
-E quel Jess? Hai visto che non lo potevo sopportare e infatti
avevo ragione, ti ha tradita!-
-Lay è
stata la prima che ci ha traditi e lui voleva solo ricucire quella ferita che
TU avevi aperto!-
Entrambi
rimasero immobili, per riprendere fiato e per non rischiare di svegliare qualcuno
con le loro grida. Dopo aver ripreso il controllo di se stesso, Zick laparlò a voce
bassa. –Non voglio litigare con te Elena…-
-Per te è
sempre così.-lo interruppe lei. –Credi davvero che tutto si
possa risolvere in un modo così semplice? Sciocca io a non averlo capito prima.
Credevo che potessi cambiare. Sei ancora un bambino nel corpo di un ragazzo.
Non sai cosa sia veramente amare. Per te è tutto un gioco, ma sappi che questo
gioco ha delle regole…e tu le hai infrante tutte.Non voglio più saperne di te e della tua
vita. Se tutto andrà bene io cambierò vita e tu fatti farai altrettanto.
-No, Elena,
io so cosa vuole dire amare devi credermi!- lui cercava di spiegarsi ma la rifugiatrice era irremovibile. Si sentiva soffocare dalla
disperazione di calmarla , di farle capire che le sue erano parole vere e non
dette al vento come lei credeva.
-Sono
sincero!-
-No Zick. Sia io che te lo sappiamo. E sono stata presa in giro
troppe volte. In questi giorni sono stata vittima di troppi inganni e bugie e
sinceramente sono stufa. Ora vattene.-
-Elena…-
-Vattene.-
I due si
guardarono negli occhi poi Elena girò il viso nel senso opposto chiudendo
definitivamente il discorso.
Zickcercò di avvicinarsi ma poi si fermò e
abbassò lo sguardo, rassegnato.Indietreggiando teneva lo sguardo fisso a terra, poi lo alzò , la
guardò,e corse via nella foresta, dove
era venuto.
Elena
rimaneva ferma sul posto, con i pugni serrati e la voglia di piangere.
Ho fatto bene. Lo so che ho fatto
bene.
Corse dentro
casa e si buttò sul letto, sprofondando il viso nel cuscino.
Zick
correva veloce e senza guardare dove stava andando. Voleva solo allontanarsi da
quel posto…allontanarsi da lei.
Aveva dubitato
del suo amore…un sentimento che, sapeva, era reale per lui. Reale.
Si sentiva
inutile ,impotente, seccato, arrabbiato, smarrito e ferito…non ricordava più
nemmeno l’ultima volta che era stato felice, soprattutto felice con Elena…al
pensiero sembravano essere passati secoli, invece erano passate solo settimane.
Sentì gli
occhi annebbiarsi di lacrime e ci posò un braccio sopra per asciugarle con
rabbia e disperazione e poi accadde l’inevitabile:
non vedendo
dove correva, Zicknon fece caso al margine del burrone che prese
in pieno; fece un urlo e tentò di aggrapparsi a qualcosa mentre cadeva lungo il
pendio, rapidamente.
Si tenne ad
un ramo ricoperto di muschio che sporgeva dalla terra umida. Era sporco di
terra,pieno di graffi e improvvisamente senza forze in corpo. La presa tremava
visibilmente mentre cercava,con le poche forze rimaste,di reggersi.
Devo farcela… c-ci devo
riuscire..devo provare a chiedere aiuto…
ma si bloccò
di colpo. A chi chiedeva aiuto? L’unica persona, per quanto ne sapesse, a
essere nei paraggi era la ragazza che lo aveva respinto senza spiegazioni
soddisfacenti. Era per lei che doveva vivere? Per lei doveva lottare e andare
avanti? Non ce ne era ragione…
Lentamente rallentò
la presa sul ramo e il suo corpo si fece sempre più pesante. Il suo sguardo era
rivolto in alto dove poteva vedere il margine di dove era cascato; la sua mente
si faceva libera da ogni pensiero.
-Addio Elena…-
Chiuse gli
occhi e si lasciò andare.
Prima il
dolore…poi il buio.
Nella sua stanza
Elena si svegliò in quel preciso momento, sudata e pallida,spaventata da morire
e con tutte le sue forze riuscì ad urlare disperatamente:
-ZICK!-
-Angolo Autore-
… Emh…Salve…^^’’’
Emh…mi dispiace xD? Scusatemi vi prego ma la
scuola mi ha distrutto e appena ho avuto l’occasione mi sono messa a scrivere questo
capitolo ç_ç
mi sono cimentata con oneshot
in questo periodo ma ora riprendo le Long.. ç_ç spero.
Cmq ringrazio le mie fan(?) che di
sicuro mi odieranno xD spero che il capitolo sia
stato di vostro gradimento e poi boh…ditemi voixD
spero vi sia piaciuta e h o cambiato il mio nome ma sono sempre io :3
Un bacio a tutte e scusate se non vi
ringrazio una per una ma siete tantissime ç_ç