Proverbi e vita

di NonnaPapera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli opposti si attraggono ***
Capitolo 2: *** Ferisce più la lingua che la spada ***
Capitolo 3: *** Chi tace acconsente ***
Capitolo 4: *** Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani ***
Capitolo 5: *** Ogni promessa è debito ***



Capitolo 1
*** Gli opposti si attraggono ***


Gli opposti si attraggono

Parole (100)

 

 

Occhi blu, sguardo di ghiaccio, capelli scuri come la notte.

Il carattere di Rukawa rispecchiava appieno le sue caratteristiche fisiche, sembrava un essere sovrannaturale tanta era la sua impassibilità.

 

La fiamma della passione brillava sempre nelle iridi color cioccolato di Hanamici.

Estroverso e spensierato, con quel ciuffo di capelli color rosso fuoco.

Caldo e fiammeggiante, come neppure il dio Vulcano avrebbe mai potuto essere.

 

Ayako fissò i due compagni di squadra che, coperti dall’oscurità benevola della notte, si tenevano goffamente per mano, allontanandosi ormai soli, dalla palestra chiusa.

Sorrise.

Era vero, loro ne erano la dimostrazione gli opposti si attraggono.

 

Piccolo Spazio Privato:

Raccolta partecipante al contest:HanaRu Day [Slam Dunk contest] seconda classificata

Niente altro da aggiungere tranne che il filo conduttore sono dei proverbi, (che poi sono i titoli di ogni drabble)

Buona lettura

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Capitolo 2
*** Ferisce più la lingua che la spada ***


Ferisce più la lingua che la spada

(Parole 107)

“Idiota” l’ennesimo insulto.
Questa volta il rosso non rispose, si limitò ad un sorriso mesto.
“Si forse hai ragione” sussurrò, avviandosi subito dopo al cancello della scuola.
Rukawa lo fissò per alcuni istanti, poi preso da un impulso improvviso gli corse dietro afferrandolo per un gomito.

Le lacrime del rosso lo colpirono come una doccia gelata.
“Tra gli insulti e le botte, preferisco le seconde… fanno meno male” sussurrò mestamente ed un po’ in imbarazzo.
La mano candida di Kaede si tese a tergere quelle lacrime, in una carezza stranamente dolce.

“Idiota” fu l’unica cosa che disse… però questa volta quella parola aveva un suono così dolce…

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Capitolo 3
*** Chi tace acconsente ***


Chi tace acconsente

(Parole 102)

Si passò la lingua sulle labbra, inumidendole.

Sorrise di tensione, fece un sospiro profondo e con il volto dello stesso colore dei suoi capelli urlò:

“Tu mi piaci perciò ora ti bacio”

Il moro alzò la testa, due occhi persi che non sapevano come o cosa rispondere.

Hanamici rimase per alcuni istanti immobile, poi si avventò con furia sulla  bocca del compagno.

Alcuni istanti  poi una lingua che ricambiava con impeto.

Quando si staccarono Rukawa aveva riacquistato la sua freddezza.

“Idiota” disse passandosi le dita sulle labbra arrossate.

Il rosso sorrise:

“Chi tace acconsente” mormorò rituffandosi sul volpino per un nuovo bacio.

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Capitolo 4
*** Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani ***


Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani.

(Parole 107)

Non ne capiva la ragione.

Però aveva deciso di assecondarlo.

Era la cosa più assurda che potesse fare… ma la stava facendo.

Le mani di Rukawa corsero ad intrappolare i capelli del compagno, mentre con la lingua rispondeva a quel bacio umido e pretenzioso.

No, proprio non capiva perché aveva ricambiato il bacio di Hanamici anziché prenderlo a calci.

Però una cosa era certa, baciare quella stupida scimmia era una cosa veramente eccitante.

Decise di non arrovellarsi il cervello, ma di godere appieno di quelle strane sensazioni che si affacciavano alla sua mente.

Solo su quelle voleva concentrarsi… tutto il resto poteva aspettare, ci avrebbe pensato poi...

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Capitolo 5
*** Ogni promessa è debito ***


Ogni promessa è debito

(Parole 106)

“Ti sfido… se anche questa volta perdo farò tutto ciò che vuoi… ma tanto è impossibile,io sono il genio del basket”

Il solito spaccone, sbuffò Rukawa infastidito, guardando il suo ragazzo, poi però sorrise.

“Accetto”

Quella si prospettava come una sfida interessante, non perché pensava che sarebbe stato difficile battere Sakuragi, ma perché non vedeva l’ora di imporgli le sue condizioni.

Stupido adorabile esaltato, Hanamici si sarebbe certamente pentito di quella sfida fatta con tanta leggerezza.

Poi iniziò a palleggiare, immergendosi come al solito completamente nel gioco pensando però per alcuni istanti a quel bel completino di pelle che l’altro si era sempre rifiutato di indossare.

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