Agente 007-Missione X

di A Bahn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** II-Un incarico per Bond ***
Capitolo 3: *** III-Incarico...scottante! ***
Capitolo 4: *** IV-♪ New York,New Yooork!♪ ***
Capitolo 5: *** V-Una proposta per J.J.J. ***
Capitolo 6: *** Parte II-Capitolo I : JJJ ha chiamato! ***
Capitolo 7: *** Parte II-Cap.II-Un tizio in smoking e la sua strana proposta ***
Capitolo 8: *** Parte II-Cap.III-Spiegazioni ***
Capitolo 9: *** Parte III-Cap.I-Servizio in camera ***
Capitolo 10: *** Parte III-Cap.II-L'avvocato del diavolo ***
Capitolo 11: *** Parte III-Cap.III-Due ombre sull'Empire ***
Capitolo 12: *** Parte III-Cap.IV-Suspence! ***
Capitolo 13: *** Parte III-Cap.V-Stupido cane! ***
Capitolo 14: *** Parte III-Cap.VI-Che la grande caccia abbia inizio! ***
Capitolo 15: *** Parte III-Cap.VII-Dalla padella alla brace! ***
Capitolo 16: *** Parte III-Cap.VIII-Alejandro!Fernando!Roberto! ***
Capitolo 17: *** Parte III-Cap.IX-Wesker si presenta ***
Capitolo 18: *** Parte IV-Capitolo I-Cavalleria ***
Capitolo 19: *** Parte IV-Capitolo II-L'inizio del grande gioco ***
Capitolo 20: *** Parte IV-Cap.III-L'onere del comando ***
Capitolo 21: *** Parte IV-Cap.IV-Il Capitano Gonzalez ***
Capitolo 22: *** Parte IV-Cap.V-Uniti vinceremo,uniti perderemo ***
Capitolo 23: *** Parte IV-Cap.VI-Nemesis,il primo attore ***
Capitolo 24: *** Parte IV-Cap.VII-Nuovo giro di valzer ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


007 Miss Moneypenny alzò la testa dalla tastiera :aveva sentito la porta dell'ufficio scattare.Sbirciò,allora, al di sopra dello schermo quel che tanto che bastò,e vide quella sagoma farsi avanti,già in smoking nonostante non fosse nemmeno mezzogiorno.Il suo cuore fece un balzo nel petto : era lui.Aveva riconosciuto quel volto,asciutto ed abbronzato,in cui un'ordinata pettinatura con tanto di riga non riusciva a scacciare un'impressione di selvatichezza.Degno frutto delle Highlands,pensò.
" Buongiorno a voi,Miss Moneypenny... "
Inghiottì.Quella voce,lievemente arrochita dal fumo,la sconvolgeva ogni volta.
" Altrettanto,Mister Bond... "
" M è già in ufficio ? "
Gli sorrise.
" Sì,purtroppo per voi... "
007,a quelle parole,sorrise a sua volta.
" Credo che il mio  ritardo di un' ora e tre quarti lo abbia leggermente indisposto,allora..."
Miss Moneypenny scrollò le spalle.
" Neanche tanto : ha una patata troppo bollente fra le mani per badare a queste piccolezze..."
Sfiorò un pulsante,e la serratura della  porta dell'Ammiraglio M scattò.
" Penso che lui vi abbia  aspettato fin troppo... "
" Già...Ma aspettate! "
Afferrò il suo borsalino per la tesa e lo lanciò verso l'attaccapanni,Centrò il piolo.
" Però!Non ho ancora perso la mano... "
Miss Moneypenny scoppiò a ridere.
" Oh,Bond,siete sempre lo stesso... "

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Capitolo 2
*** II-Un incarico per Bond ***


007-parte II Bond chiuse dietro di sé la porta in mogano cesellato.
" Salve,Agente 007 "
M neanche si voltò nel salutarlo : dritto nel suo ufficio vittoriano,vestito di quello che sembrava un completo nero,sembrava completamente assorto sulla cartina dell'Arcipelago Britannico che dominava buona parte della parete nord.
" Salve a voi,Sir..."
Rispose a sua volta l'agente,facendo schioccare i tacchi.Ci fu un breve momento di silenzio,rotto solo dai lontani rintocchi del Big Ben.
M,come risvegliato da quei rintocchi,si voltò,e le greche da contrammiraglio sulla sua manica destra scintillarono contro il sole di Maggio.
" 007,vogliate togliermi  una curiosità : è molto in anticipo mezzogiorno o siete molto in ritardo voi ? "
Bond scrollò le spalle.
" Così a naso,direi la seconda... "
Il volto rugoso di M si stirò in un sorriso.Meglio,in un ghigno.
" E così,tanto per gradire,potete trovarmene un buon motivo...? "
Bond restituì la smorfia sardonica.
" Sempre così a naso,direi l'infernale traffico londinese,aggravato dal Victory Day..."
Il ghigno di M s'allargò fino a diventare una paresi.
"Ah,davvero?Bene,vorrei anch'io trovarmi imbottigliato nel vostro traffico,007, un traffico che lascia odorose scie non di benzene,bensì...  
Annusò l'aria.
" Chanel No.5,vero...? "
Anche il sorriso di Bond s'allargò.
"  Chanel No.22,Sir... "
" DAMMIT! "
M esplose:sbattè una manata sulla scrivania in noce ingombra di pratiche.Una bianca valanga di carte,scossa da quel terremoto, travolse Bond.
" Contrammirraglio M..." fece serafico 007,scrollandosi di dosso quellle scartoffie e ributtandolo sulla scrivania alla come-viene-viene "...Contrammiraglio M,non essendo voi un couturier,potrete anche sopravvivere dopo questo vostro piccolo affronto alla memoria di Madame Coco,non vi pare? "
M tornò a fissarlo,e Bond ebbe agio di vedere le pupille azzurre di lui, placide come un laghetto alpino. Pareva aver sbollito.
" Scusatemi per questo mio piccolo scatto d'ira,007,ma è un mese che mi scassano l'anima per quella dannata faccenda!Non ci dormo,non ci mangio ed oggi,colla scusa della dannatissima parata,dovrò pure informarne ogni singolo,dannato, alto papavero del nostro dannato governo! Francamente,quindi,non ammetto che le vostre squallide faccende di donne interfieriscano a loro volta...!!! "
" Be',io tanto squallide non le definirei,concedetemelo..."
M rinunciò ad ucciderlo solo perché in quel momento squillò l'interfono.
"Sì,Miss Moneypenny ?"
" C'è qui il vostro attendente,Sir.Lo faccio passare ? "
M si coperse la faccia col palmo destro,e Bond non seppe se riderne o piangerne.Un uomo finito.
" (Sob) Se è per la parata,ditegli  che al momento  ho qualcosa di un po' più urgente,grazie... "
Un breve attimo di silenzio,forse di solidarietà con quel dramma umano,poi Miss Momeypenny riprese a parlare.
" Veramente ha un pacco per voi,Sir... "
M si rianimò,e nelle sue pupille Bond vide ora,più che un laghetto alpino,un mare in tempesta.
" Un pacco ?QUEL PACCO ?Fatelo passare immediatamente,allora! "
E,detto,anzi,urlato questo all'interfono,M scavalcò di corsa uno sbalordito Bond per andare ad aprire egli stesso al suo attendente.




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Capitolo 3
*** III-Incarico...scottante! ***


007-capitolo 3 L'attendente si presentò sulla soglia.
" Sir... "
Salutò,portando la mano al cappello e battendo i tacchi.M rispose di malavoglia al saluto : la sua attenzione era del tutto calamitata dal pacchetto in mano all'attendente.
" Da  quanto l'aspettavo...! "
Sbottò M.L'attendente lo prese per un appunto verso di lui.
" Scusatemi,Sir,se non ve l'ho potuto consegnare prima,ma quando sono passato due ore fa  c'eravate solo voi... "
" Eh?No,no,Zabini,non ti scusare.Tu non c'entri : c'entrano altri... "
Guardò verso Bond,ed i suoi occhi fecero per lui un discorso non esattamente piacevole.La superficie delle pupille tornò ad incresparsi.
"Giusto,Sir,In effetti Miss Moneypenny  è sempre meno efficiente nello smistare appuntamenti...Povera cara!"
Zabini stirò il suo volto color mogano in un sorriso.Più che la battuta  di Bond,pareva piacergli non essere direttamente coinvolto in quella diatriba.Salutato M per la seconda volta,scomparve dietro alla porta.
" E adesso veniamo a noi,007... "
" Sir,credo d'aver intuito che quel pacchetto sia per me,non è vero? "
" Il vostro acume mi sorprende,007...Sì,è un mio piccolo regalo!"
" Uh,davvero?Ma non dovevate!Un po' in anticipo per Natale,comunque... "
M sospirò sconsolato mentre lo scartava.
" Sapete,007,avevo in mente di regalarvi del carbone,ma ho lasciato stare quando ho capito che non mi sarebbe bastata tutta  Newcastle...Ed ora fatemi il santo piacere d'un po' di silenzio,prego! "
Stracciato anche l'ultimo lembo di carta,apparve l'anonima custodia d'un DVD.
"Se è piratato e senza i contenuti speciali,non lo voglio,grazie... "
Un basilisco in persona avrebbe invidiato lo sguardo scoccato da M in quel momento.
"Egad!Tacete una buona volta...! "
Ma lo lasciò subito stare,per concentrarsi sulla lampada da tavolo sulla sinistra.Ne prese in mano l'interruttore.
" Due volte accesa,una volta spenta..."
Borbottò,e lo fece.Un ronzio elettrico attirò l'attenzione di 007 : la carta a muro dell'Arcipelago Britannico s'alzò fino al  soffito  e vi scomparve.Adesso dominava la parete nord un moderno schermo ventidue pollici,completo di lettore DVD.M,allora,s'avvicinò e v'inserì il disco.
"BIP!PREGASI-EFFETTUARE-IDENTIFICAZIONE!"
" Sir Miles Messervy,Contrammiraglio della Regia Marina Britannica "
Bofonchiò M all'indirizzo di quella voce femminile dal timbro metallico.
La risposta non si fece attendere.
" NOMINATIVO...SCONOSCIUTO!ACCESSO NEGATO!BIP! "
M tornò alla  carica.
" Sir Miles Messervy... "
" NOMINATIVO...SCONOSCIUTO!ACCESSO NEGATO!BIP! "
Non faceva caldo né fuori né dentro la  stanza,ma M principiò a sudare freddo.Bond,invece,sogghignò : al terzo tentativo fallito il filmato si sarebbe cancellato automaticamente,ed avrebbe voluto vedere la faccia di M mentre si giustificava col 'dannato governo'...
" M !!! "
Ululò.
" NOMINATIVO...RICONOSCIUTO!ACCESSO CONSENTITO!BIP! "
" Ed ora a voi,007! "
Silenzio.
" Ho detto : a voi,007! "
Ancora silenzio.
" HO DETTO :A VOI,007! "
Bond parve scuotersi da un lungo sonno. " Uh?Scusate,ma mi pareva che m'aveste ingiunto di stare zitto,Sir,non è vero? "
Stavolta M si nascose la faccia con tutte e due i palmi.
" Ordine revocato...Ed adesso fate finire alla svelta quest'agonia,per l'amor divino! "
Eseguì.
" Bond,James Bond! "
" BIP! NOMINATIVO...RICONOSCIUTO!ACCESSO CONSENTITO! "
" Ma che...?! "
Bond fece spallucce allo stupore di M.
" Difficile che qualsiasi persona,o cosa,od entità di genere femminile mi resista al primo colpo,Sir... "
Il suo superiore non ebbe nemmeno la forza di replicare : si buttò sulla poltrona a fianco di lui,a vedere il filmato appena partito.
                                                §
" Allora ? Cosa ne pensate? "
Chiese M alla fine del filmato.
" Be',mancanza di contenuti speciali,pessima fotografia,commento noioso...Non credo che tra le fila della nostra Unità Audiovisivi si nasconda un nuovo Hitchcock... "
" 007,è troppo chiedervi un po' di serietà? "
E,detto questo,gli sbatté in mano una cartellina in pelle.
" Qui dentro troverete tutto : dai biglietti per Nuova York fino alla prenotazione per l'Astoria Hotel,passando dai microfilms che dovranno essere passati a 008 o 009,nel caso che la vostra missione abbia malauguratamente insuccesso... "
Bond strinse lo spigolo della scrivania in noce.
" Vogliate scusarmi se tocco legno davanti a questa prospettiva... "
M tornò a sorridere o,meglio,a ghignare.
" Vi posso assicurare,007,che per voi sarà meglio fallire tout court,piuttosto che fallire e dovervi ripresentare davanti a me...Ed ora,se volete scusarmi,in questo momento ho altri compiti che m'aspettano...  "
" Per esempio,Sir,quello di pompiere... "
M sulle prime non capì il senso di quella frase.Poi,quando vide il fumo invadere la stanza e le fiamme uscire dal lettore,capì d'un tratto.
" Il DVD! " ululò " S'è autodistrutto...nel lettore!Oh,by Jove! "
Estintore alla mano,M si precipitò a domare l'incendio.
" Vi lascio ai vostri impegni scottanti,Sir...Goodbye! "
M non ce la fece più,e s'infiammò a sua volta. " 007,andate a ... "
Ma Bond aveva già chiuso dietro di sé la porta.
 









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Capitolo 4
*** IV-♪ New York,New Yooork!♪ ***


007-capitolo 4 La sigaretta scintillò per un attimo nel buio,prima di spengersi contro i bagliori al neon dell'Empire State Building.Quanto ci sarà,pensò,fra qui ed i marciapiedi?
200 metri?
300 metri?
Dannato albergo!dieci anni che c'andava,e dieci anni che erano come la prima volta! Il lusso anonimo di quelle stesse pareti,di quegli stessi mobili...
Un fruscìo nel buio.Portò la mano alla pistola,infilata nei boxers,prima di ricordarsi  il perché di quel fruscìo.Sorrise.
Chiuse il finestrone dietro di sé,lasciando l'afa nuovayorkese a morire sulla veranda,e raccolse su di sé il getto del condizionatore come una benedizione.Che città!,pensò madido di sudore,novantadue gradi Fahreneit!A Maggio!E magari fra due o tre settimane avrebbe nevischiato per un colpo di coda dell'Inverno...
Lasciò da parte quei pensieri quando sentì la fredda pressione della sua Beretta M1935 sui genitali.No,non era qui per fare il metereologo.Decisamente no...
Un trillo,e la sua mano corse rapida al cellulare sul tavolinetto.
" Salve,007!Vi auguro che la vostra sistemazione vi piaccia... "
" Altrettanto a voi,M!Oh,sì che mi piace,tanto che mi chiedo : mai presa in considerazione l'idea d'una nuova carriera nelle agenzie viaggi ? 
Il gelo del condizionatore fu niente rispetto a quello dall'altra parte della cornetta.
" 007,prenderei volentieri in considerazione la vostra proposta,non fosse altro per potervi mandare là dove meritereste... "
" Di nuovo alle Hawaii  ? Oh,grazie,Sir! "
Il gelo divenne solido ghiaccio.
" 007,ringranziate la mia educazione Britannica se non vi dico dove vi manderei...Lasciando da parte le vostre inutili baggianate,avete dato un'occhiata al dossier che v'è stato dato ? "
Il fuscìo rincominciò e vi s'unirono gemiti.
" Amore... "
" Amore ? Ma v'ha dato di volta il cervello per chiamare un vostro diretto superiore così ? "
" Eh?No,Sir,ci dev'essere un'interferenza... Comunque,lo sto leggendo proprio in questo momento... "
Altri fruscii.
" 007,questo è fruscìare di seta,non di carta! Che diav...
Clic.
Sacramentasse pure M,a  sei fusi orari ed ad un Oceano di distanza! Altro lo aspettava...
" Amore,dov'eri ? "
Rispose annoiato a quella voce dalla penombra del letto. " Telefonata...Scocciature di lavoro! "
Non le stava mentendo.
" Ah,e così  il nostro Ingegner Dog è perseguitato dal lavoro anche  a notte fonda ? "
Su quello,però,altroché se le aveva mentito!
" Sù,scordatene qui,fra le braccia del tuo angelo ! "
Quell' angelo,a dir la verità,aveva lentiggini,naso sbarazzino e capigliatura rosso ramato,oltre che crestina e grembiule buttati ai piedi del letto . Non certo aureola,cetra ed alucce.Quanti anni avrà avuto? Venticinque ?Venti ?Ricordati che in America si diventa maggiorenni a ventun anni,disse a sé stesso prima d'abbracciarsi a lei...
Si tuffò nel suo seno odoroso di lavanda.Maggiorenne o no?Ci poteva pensare dopo...
" Stringimi!Oh,così! "
Molto dopo.
" Un'altra volta soltanto : domattina devo andare a quel giornale... "
Lei sulle prime sbuffò indispettita,per poi riderne subito dopo,divertita come non mai.Di cervello avrà avuto dieci anni...
" Oh,amore,perché andare da quel giornalaccio... "
" Questioni di lavoro... "
Lei si strinse ancor di più a lui.Tremava,mentre la sua lingua titillava le sue labbra e le proprie.
" Oh,questioni di la-la-lavoro...Oh...mi do-dovrai spiegare che hai a che fa-fare col ... "
Si fermò,mentre il suo respiro s'accorciava.
" ... 'Daily Bugle'... "
Bond spense la luce.

" Oh,Dio! "



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Capitolo 5
*** V-Una proposta per J.J.J. ***


007-Capitolo 5 " Ehy,boy!Dico a te,boy! "
Si voltarono tutti a quel richiamo nell'assolato atrio del Daily Bugle Building,ma non il negro brizzolato in panciotto e maniche arrotolate che interessava a Bond.Schioccò anche le dita,ed alla fine quel Nelson Mandela con trent'anni di meno,come aveva pensato a vederlo, si degnò di girarsi.
" C'è una Bentley Continental GT,blu notte,parcheggiata fuori dell'atrio.Si riconosce dal cedolino dell' ACME Car Rental a nome Dog.Potresti badare di spostarmela nel parcheggio sotterraneo,boy...? " 
Detto questo,gli lanciò le chiavi.Il negro se le rigirò in mano senza interesse.Gliele rimise nel taschino,per poi piantargli negl'occhi uno sguardo gelido.
" Prima cosa : il parcheggio sotterraneo del Daily Bugle Building è riservato ai soli dipendenti,od al limite ai fornitori .E voi,Sir,non mi parete appartenere né all'una  né all'altra categoria,francamente.Seconda cosa : sono il signor Joseph Robertson,Editore in capo del 'Daily Bugle,e non Jesùs il parcheggiatore. Terza cosa : azzardatevi a chiamarmi 'boy' una terza volta e vi faccio ritornare a Boston a suon di pedate là dove non batte il sole... "
Bella figura!Duecento teste si voltarono allora a guardarlo comprese,complici le grandi vetrate,chi passava per strada.Senza scordare lo sguardo di Mr.Robertson,ovviamente.Nonostante il getto dei condizionatori,cominciò a sudare.Ed adesso? " Prima risposta :  e che ne sapevo ? Seconda risposta : mi scuso dell'increscioso equivoco,ma non potevo saperlo,e neanche l'avevo capito.Terza  risposta : trovo gradevole Boston ed il suo clima.Conto anche di farci una capatina una volta e l'altra,anche se non cogli sbrigativi mezzi da voi consigliati.Tornarci,però, m'è al momento difficile,essendo io un fedele suddito della Regina... "
Robertson lo squadrò per un attimo,negl'occhi lo stesso sguardo velenoso di prima.Scoppiò a ridere,d'improvviso,e con una manata sulle spalle dichiarò chiuso l'incidente.
" Ah,Buon Dio!Vedo che non vi manca la risposta pronta a voi  Tommies,eh? "
" È una nostra indubbia caratteristica... "
Convenne quieto Bond,mentre il suo polso tornava normale.Nemmeno colla SPECTRE aveva mai sudato tanto che alle prese colla politically correctness Americana...
" In cosa  posso esservi utile,Mister... "
" Dog!Titius Dog... "
A sentire quel nome,Robertson non nascose le sue perplessità.
" Titius?! "
" Meglio che chiamarsi  John Smith,no ? " Robertson assentì,ridacchiando. " Comunque,ho fissato un appuntamento con Mister  Jonathan Jonah Jameson.Sapreste dirmi dov'è il suo ufficio...? "
"  Terza porta a destra,ultimo piano.Ah,e guardate... richiamò Bond,già avviato verso l'ascensore "...guardate che si chiama John,non Jonathan.Chiamarlo in maniera sbagliata è la maniera migliore per finire sbattuti fuori dalla sicurezza in due minuti... "
Bond aggrottò le sopracciglia.
" Ha un così brutto carattere...? "
Robertson annuì sorridendo.
" Solo oggi ha già licenziato tre giornalisti ed un caporedattore... " " E che,avevano rubato ? " " No,avevano messo una virgola fra nome e verbo.Peccato mortale,alla corte del Führer Jameson... " Mentre si chiudevano le porte dell'ascensore,per la prima volta nella sua vita,Bond ebbe la netta impressione che M fosse riuscito,per dirla colle alate parole di Robertson,a piazzarglielo " là dove non batte il sole ".                §                              
" È permesso ? "
Socchiusa la porta,vi picchiettò per annunciarsi.Jameson non perse tempo a rispondergli.
" Avanti il fesso...! "
Incominciava bene.Fece spalluccie,anche se sentì la M1935 prudergli dalla voglia di saltare in mano...
" Come avete detto,scusate? "
" Che potete entrare,ed alla svelta anche,ché va via il fresco dalla stanza...!"
Sì,decisamente incominciava bene.Entrò in quell'uffico,.Moquette,ficus benjamin e poltrona in pelle di dipendente : il classico ufficio all'americana.Alla tedesca,invece,i baffetti di JJJ...Si rivolse verso l'alto. " Oh,Winnie,dolente di dirtelo,ma credo che tu  non abbia finito il tuo lavoro nel '45...!"
Dopo Mandela,Hitler.E tutt'e due a lavorare fianco a fianco.Il melting-pot americano raggiungeva nuove vette...
" Buongiorno,Mister Jameson!Credo d'avervi trovato in un brutto momento... "
Disse per rompere il ghiaccio.E,pensando ad altri, per evitare di rompergli la faccia.Jameson non sembrò gradire poi così tanto,a giudicare dalla smorfia.
" Io sono sempre in un brutto momento ! "
Aveva incominciato bene,ma adesso stava procedendo alla grande.Eh,sì!
" Venendo a noi,per quale motivo intendevate vedermi,Mister... "
Rispose a Jameson senza starci a pensare un momento. " Hound,Titius Hound... "
" Ma non vi chiamavate Dog...? "
Ahia!Forse conveniva starci a pensare almeno un momento...
" Ehm,Dog,Hound...Siamo sempre fra roba che abbaia,no ?
" Già... "
Fece Jameson,non proprio convinto.Ed ora che s'inventava per cavarne le gambe ?Domanda da un milione di dollari...
"DRINNN...! "
Un fortunato vincitore : chiunque fosse dall'altra parte della cornetta,visto che gli aveva appena salvato le chiappe. " Cosa ?Ancora lui ? "
Lui chi ?Di certo non il lattaio,visto il tono con cui JJJ s'era infervorato.Le urla continuarono.Chiunque fosse,non era riuscito a salvare sé steso dall'ira di Jameson...
" Non me ne importa nulla se ha salvato un'intera scolaresca dalle fiamme della loro scuola!Lui è una creatura malvagia,un mostro che nemmeno Hulk!Quindi,i titoli per domani non cambiano,chiaro?!
'SPIDERMAN:CHI DIETRO LA MASCHERA?',a tutta pagina! "
Bingo!Jameson,intanto,tentò di demolire l'ufficio partendo dalla cornetta,sbattuta giù con tanta violenza da farla quasi spezzare
" Mi chiedevate per cosa ero venuto qua,vero?"
Chiese mellifluo.
"Sì,e allora? "
Tagliò corto Jameson,squadrandolo come si guarderebbe il frutto delle proprie fatiche.Prima di tirare lo sciacquone.A tanto sgarbo,Bond rispose con un sorriso a trentadue denti.
" Bé,lo avete appena detto per telefono,no ? Abbiamo un piccolo problema in comune : io sono venuto per quello,io ho la soluzione... " E gli spiegò quale fosse la sua soluzione.
Il sigaro cadde dalla bocca sbalordita di Jameson.





 
 


 

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Capitolo 6
*** Parte II-Capitolo I : JJJ ha chiamato! ***


Parte II-Capitolo I " Pete ! Pete ! "
Quella voce dalle scale irruppe nei suoi sogni.
" Mmmgrrh... "
" PETER BENJAMIN PARKER,GIÙ DAL LETTO! "
ED irruppe nella stanza. assieme a sua zia May.
"Sì,zia...? "
Fece da sotto il cuscino,socchiudendo l'occhio destro.Lasciò stare quello sinistro : troppa poca forza,dopo una notte passata equamente fra rona e libri...
" Forza,ché il sole è già sorto da un pezzo!Ma la vuoi piantare,poi,di star alzato fino a tardi a cavarti gli occhi su quei libri ?! Capisco  che tu ci debba studiare,ma ti fanno male... !"
Si rizzò sul letto.Peggio sua zia o Dr.Octopus? " Farmi male ? Non sono mica libri sconci,zietta... "
Mal gliene incolse!Zia May gli si piantò davanti,le braccia sui fianchi nella posizione della damigiana,e da sotto la sua candida crocchia di capelli gli lanciò un'occhiata di fuoco.Peggio sua zia.Ovvio.
" Cos'è,la giornata della battuta oggi ? E,piuttosto, dormi con addosso un pigiama,una maglia,qualcosa!A startene coricato così ignudo,anche se non sei più uno scriccioletto come una volta,ti piglierai un brutto malanno ! "
Si buttò,anzi,strisciò da fuori dal letto.Grossi tomi di fisica,biologia e biotecnologie si rovesciarono sullo scendiletto,marcando la sua lenta avanzata verso la specchiera.
" Judas Priest!Attento! Già mi danno una miseria di pensione,se poi ti permetti anche di  rovinare quanto ti pago coi miei sudati risparmi...! "
Voleva replicarle che ormai i libri se li poteva pagare anche da sé col suo lavoro di fotografo al 'Daily',ma... chi ne aveva la forza?Si concentrò,piuttosto,sulla fitta che sentiva dalla notte prima sul fianco sinistra.Mettendosi di profilo davanti alla specchiera,non potè notare quanto fosse diverso dal piccolo,miserabile Peter Parker di cinque anni prima. Ad un fisico da mozzarella s'erano sostituiti adominali e bicipiti scolpiti alla perfezione,ad un profilo da bamboccio quattrocchi quello volitivo d'un uomo ,a riflessi degni d'una lumaca impagliata quelli d'un atleta...
" Ahia ! "
Trovata l'origine della fitta!Un graffio slabbrato,poco meno d'una ferita,gli marchiava il costato poco sotto i reni.Allora quel balordo che gli aveva sparato durante la rapina alla gioielleria Tiffany's non gli aveva solo bucato il costume!Doveva fare più attenzione... Aveva pure come corpo una macchina perfetta,ma non invincibile.Ma non invincibile...
" E qui cosa abbiamo...?"
Ahia!Ma perché le domande a bruciapelo di  Zia May non gli attivavano mai i sensi di ragno?Si buttò in corner.
" Ehm,un imbecille,per frenare, m'ha buttato giù dalla bicicletta  mentre facevo il Ponte di Verrazzano... "
Non l'avesse mai detto!
" Judas Priest!Ma perché non ti sposti in sopraelevata,in metropolitna,coi mezzi come fan tutti...?!No,il signorino deve per forza usare il biciclo e rischiare un capitombolo ogni tre per due,oltre che far morire di crepacuore la povera Zia May!Perché  la povera zia May,alla fin fine,ci resta secca,sappilo! E se magari s'infettava ? "
Bé,quando la cara zietta passava alla terza persona singolare rivolta a sé stessa,modalità schizofrenia,era proprio ora di levare le tende...
" Zia,gl'antibiotici esistono da tre quarti di secolo,e... Dov'è la mia maglietta nera ?E i miei jeans? "
A quelle domande,Zia May fece spallucce.
" L'ho buttati tutti a lavare... "
" Ah,grandioso!E adesso che metto per andare a lavorare ? Un frac ? "
Zia May scosse la testa.
"No,giacca e cravatta .Mica vorrai presentarti  a Mister Jameson vestito come un teppista... "
Il cuore di Parker rischiò seriamente la fibrillazione.
" Mister Jameson?!Quel John Jonah Jameson?!"
Perché i suoi sensi di ragno non funzionavano anche con JJJ,oltre che con Zia May ? Perfino Mysterio non riusciva ad eluderli...
" E chi altri ?Ha chiamato un'ora fa,dicendo che ti voleva urgentemente..."
Perché i suoi sensi di ragni non funzionavano soprattutto con JJJ ? Quando il Grande Vecchio diceva 'urgentemente',voleva dire 'subito'.
" Oh,cavolo!Ma perché non m'hai chiamato un'ora fa,allora?!
" Dormivi così bene : sembravi un angioletto,e non ho avuto cuore di chiamarti fino ad ora... " Per un breve,intenso attimo,sentì profonda invidia verso Wolverine ed i suoi artigli in adamianto.Lasciò stare solo perché Zia May era un aprente... Si buttò dentro il bagno,inseguito dalle frasi di sua zia.Non ora,zietta,non ora...Lavaggio denti,lavaggio viso,lavaggio ascelle,rasatura,pettinatura,deodorante,varie ed eventuali : meno di due minuti! Un record olimpico,ma anche senza superpoteri poteva farcela : bastava la paura...
" Ascoltami,Pete... "
Sfuggì all'agguato della zietta,appostata dietro la porta.Nuovo moto d'invidia verso Wolverine.
" Non ora,zia,ciao-ciao,e non aspettarmi per pranzo... "
Macchina fotografica : ce l'aveva. Borsetta portadocumenti : idem. Caschetto : idem con patate.Occhiali...Occhiali...
" Dove sono gl'occhiali,zia?"
" Ce l'hai sul naso,Pete... "
Ok.Se doveva essere divertente,non lo era.
" Aspetta,Pete... ! " Terza volta ad invidiare Wolvie : incominciava ad essere preoccupante...
" Dopo,zia,dopo... ! "
Urlò.Nuovo record,salto in lungo : dal primo piano a pianoterra con un solo balzo dalla ringhiera!Gemito dell'impiantito in legno,ed il record minacciò di proseguire in cantina.Zia may non se n'accorse,e guai se avesse capito quanto poco del vecchio Parker era in lui.Guai se chiunque altro avesse saputo quanto custodiva gelosamente da cinque anni...
La porta d'ingresso quasi gli rimase in mano,cardini e tutto,non appena afferrò la maniglia.Come se prima,anziché a sé stesso,avesse parlato al vento...Ma chi se ne importava!Eccoci fuori,ed ecco la bici in garage! Ed ecco una ragazza dai capelli rossi farglisi incontro... Nooo!NON ORA!
" Ciao,Peter! "
E come se non bastasse Mary Jane Watson,Zia May s'era affacciata alla finestra del loggiato,urlando e sventolando qualcosa...
" Ciao,Mary Jane...Scusa,ma vado un po' di fretta... "
Mary Jane Watson non sembrò prestargli molta attenzione : continuò a guardarlo.Mary Jane lo guardava?Uao!Ma perché,più che attratta,sembrava sia imbarazzata che divertita?
" Ti sei fatto un gran bel fisico,Peter... "
Eh?Wow!
"Ehm,grazie,MJ,ma... "
"Anche se non mi sembra questo il modo di mostrarlo...!"
Perché ora stava ridendo?Perché sentiva la carezza del vento sulla pelle?
" Peter Parker,I VESTITI!"
Perché era in mutande,ecco perché...

 






 



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Capitolo 7
*** Parte II-Cap.II-Un tizio in smoking e la sua strana proposta ***


007-parte II-capitolo II Dopo la parentesi esibizionista davanti ad MJ,le acque dell' Hudson non gli sembrarono mai così invitanti.Se evitò di provarci un tuffo stile libero fu per due motivi : Primo,fra i suoi poteri c'era anche la superforza,e rischiava di mollarsi un po' e basta ; secondo,aveva avuto già un periodo in cui girava in un costume nero,e,se veniva anche fuori il suo tentativo di lasciare questa valle di lacrime, non intendeva certo dare spago al 'Daily' per poter titolare
' SPIDERMAN,IL PRESUNTO EROE CHE DIFFONDE LA MODA EMO '
; terzo,se era in ritardo come pensava,ci avrebbe pensato JJJ in persona a fargliela pagare...
Bussando,tirò il pomello della porta socchiusa.
" È...è permesso ? "
A vederlo,Jameson s'alzò di scatto dalla sua poltrona in pelle di dipendente,cacciò il sigaro all'angolo della bocca per poter sfoggiare un sorriso a trentadue denti,ed ululò :
" Oh,il nostro miglior dipendente ! "
E,detto questo,allungò il braccio come nemmeno Mr.Fantastic avrebbe saputo fare.Se si salvò la mano dallo stritolamento,in quella stretta micidiale,fu solo per la sua forza.Ma poi... Nessun tentativo d'uccisione per il ritardo ingiustificato? il nostro miglior dipendente ?! Ma che...
" Allora,dimmi,figliolo,come sta quella brava donna di tua madre ? È un po' che non la rivedo... "
" Zia,Mister Jameson...Mia zia May è,per l'appunto,mia zia... "
Per un attimo vide la luce-raggi gamma di Banner dietro gli occhi di JJJ.
" È lo stesso,figliolo,è lo stesso... "
Tentando di stritolargli la spalla,lo fece poi voltare verso il suo ospite.
" Mr. Dog,lasciate che io vi presenti una delle nostre punte di diamante... "
Punta di diamante ? Poteva anche recitare,è vero,ma per dire simili str...anezze JJJ doveva fumare roba un po' diversa dal suo solito tabacco virginiano...
" ...Nonché l'unico in tutta la Città di Nuova York a conoscere il nostro comune amico,Spiderman ! "
Comune amico...SPIDERMAN?!È vero che i sensi di ragno erano tranquilli,ma non era che Venom s'era impadronito della mente di Mr.J? O quella,o l'Alzeihmer...Comunque,a quelle parole il misterioso ospite,un tizio già in smoking alle dieci di mattina,decise finalmente che fosse ora di presentarsi...
" Ah,ma allora sei tu quel fotografo di cui m'ha tanto parlato Mister Jameson ?Molto piacere di conoscerti,allora!Il mio nome è Dog,Ingegner Joseph Dog! "
Mentre gli stringeva la mano,Peter notò due cose : Uno,che l'ingegnere aveva un discreto accento della Nuova Inghilterra ; due,che i suoi sensi di ragno pizzicarono non appena lo sfiorò.Mai pronunciò parole più false di quelle che seguirono...
" Peter Parker!Molto piacere di conoscere anche voi,Sir! "
Si sedettero.
" Ne vuoi,figliolo ? "
Dog,cavato dalla tasca interna un portasigarette placcato in oro,gliene stava offrendo ora una.
" Molte grazie,ma non fumo... " Già si doveva godere quella vecchia ciminiera di JJJ...
" Salutista,eh? Hai anche un discreto fisico,ragazzo...Anni d'allenamento? "
No : è che un simpatico ragnetto ha deciso di passarmi un po' delle sue virtù... " No,è che il nostro boss non rimborsa le spese dei trasporti,quindi possiamo contare solo su questi mezzi...
E s'indicò le scarpe.A queste parole,Dog diede in una risata educata.
" Simpatico il ragazzo,eh,Mister Jameson ? "
JJJ non parve pensarla così.Anzi,il suo sguardo indicava quanto volesse essere Banner in quel momento.Cominciò la sua trasformazione in Hulk  tentando di spaccare la scrivania in noce con un solo pugno.
" Kerumpf! Comunque,ci vuole poco ad essere amici  di quella...cosa!  È un mitomane fatto e finito,pronto ad ogni azione,anche la più spregevole,pur di avere la luce del palcoscenico sui suoi teatrini ! Quell' essere falso ruba soltanto spazio ai veri  eroi dell'America...!!! "
Ta-dà! Lo voleva? Eccolo qua il vero JJJ,pronto a buttare veleno dappertutto,oltre che,ovviamente, sul povero idiota che gli aveva pure salvato personalmente la vita tre volte,oltre a proteggere tutta la Città di Nuova York per cinque anni!
Sentì il ferro del bracciolo gemere sotto la sua stretta.
Calmati,Peter,ormai ci dovresti essere abituato...
" Sono il primo a dire che non lui non sia un santo,Sir,ma,se permettete,posso dire di lui che è un vero eroe americano,pronto,per la Grande Mela,a dare anche il sangue... "
Ok,che JJJ scoppiasse a ridere a quelle parole,lo aveva messo in conto...Ma quel tizio in smoking,come si permetteva ?!
Il caro Ingegner Dog doveva aver visto lo sguardo eloquente di lui,perché s'affrettò a spiegarsi " Gran bel colpo,figliolo!Scusa se ridiamo,ma è perché hai centrato in pieno il bersaglio ... "
Gli spiegò cosa intendesse...








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Capitolo 8
*** Parte II-Cap.III-Spiegazioni ***


007-Parte II-Capitolo IV " È uno scherzo,spero... "
Fu quanto mormorò Peter Parker al termine di quel lungo discorso.
Dog scosse la testa.
" Dolente di deluderti,giovanotto,ma non mi sono fatto di certo un viaggio da Londra sin qua solo per giocare qualche burla..."
" Ah,Londra ?! Pensavo Boston dall'accento... "
Lo vide torcere gli occhi,visibilmente infastidito.
" Lasciamo stare...Piuttosto,se è tutto il grande eroe che dici,figliolo,penso che non si farà pregare per farsi prendere un po' di sangue e sequenzializzarne il DNA... "
" ASSOLUTAMENTE NO ! "
Si alzò in piedi,ruggendo il suo rifiuto,ma si ributtò subito dopo sulla poltrona,cercando di ridarsi un tono.
" Cioé...Voglio dire,capisco che  vogliate usare il suo sangue per fini medici.Capisco anche che tutto ciò potrebbe salvare vite umane,ma è meglio di no,credetemi ! " JJJ ghignò a quelle parole.
" E perché mai,Peter ? Per il tuo amichetto lancia-ragnatele è un'occasione d'oro per dimostrare di non essere solo un dannato pallone gonfiato... "
Le mani gli formicolarono,gli formicolarono all'idea di lanciare la maledetta scrivania con Jameson e tutto oltre la vetrata,giù per le strade...
Si riscosse.Brutta cosa questi pensieri,una maledetta eredità di Venom...
Jameson continuò.
" Ho controllato,Peter : la ACME  Medical Researches del nostro Ingegner Dog pare essere  una delle ditte più importanti dell'intero Regno Unito,se non addirittura d'Europa,ed è in procinto di espandersi anche qui in America.È specializzata in malattie genetiche,e nell'isola mediterranea della Sardegna ha appena attivato la distribuzione di farmaci contro la talassemia.Se non ho letto male... " e prese in mano alcuni fogli da un faldone "...pur essendo una ditta privata,partecipa inoltre ad iniziative benefiche in tutti i programi di sanità pubblica di Spagna,Italia e Grecia... "
Dog parve accennare addirittura ad un inchino,mentre accoglieva la presentazione di JJJ con un sorriso.
" Il fatto di vivere in realtà così duramente provate dalla crisi economica non deve costituire un nocumento alla salute pubblica!È la nostra missione,ed io mi onoro di farne parte... "
" Strano,però,che io non abbia mai sentito parlare di un'azienda così virtuosa!Eppure,al collegio studio proprio le biotecnologie... "
Doveva avere le spalle parecchio larghe Mister Dog,visto che incassò quella sua velenosa insinuazione senza battere ciglio.
" Abbiamo aperto bottega da molto poco,e proprio per questo abbiamo fame di risultati...E converrai con me,Peter,che poter mettere mano su un profilo genetico così affascinante sarebbe un signor risultato !"
" Ne convengo... "
No,non conveniva per nulla.Anche senza sensi di ragno ,questo tizio e la sua ditta gli parevano tutto,fuorché qualcosa di fidato.Tentò di chiudere la faccenda alla svelta.
" Per conto mio,non avrei nulla in contrario...Ma non scordiamoci,gentlemen,che stiamo parlando di una terza persona,e che prima di prendere qualsiasi decisione dovremmo sentire il suo parere su una faccenda in cui ne va letteralmente del suo sangue...!"
Jameson intervenne.
"Convincilo,Peter,e per la prima volta in cinque anni giuro che farò uscire un editoriale a suo favore..."
Ti sei sprecato,vecchia ciabatta...
Anche Dog ci mise del suo.
" Se è di soldi che stiamo parlando,la mia azienda può giungere facilmente ad un accor..."
Lo fermò in mezzo alla frase.
" No,Mister Dog,non sono di certo i soldi che lo interessano! Giuro di parlagliene,non appena potrò,ma anche se sono il suo migliore amico,non posso garantirvi nulla.Nulla di nulla... "
Un silenzio dal sapore imbarazzato calò su di loro con  quelle ultime parole.Fu Dog a romperlo,alzandosi e stringendo la mano di Parker.
" Va bene,Peter!Parola mia,già quanto tu abbia promesso di fare è abbastanza !Mister Jameson non me ne voglia,ma credo che il tuo amico sia di nobile cuore e,non appena si accorgerà di non stare comprando un maiale in un sacco,acconsentirà ad un progetto che riguarda milioni di persone... "
Si fermò per un attimo,solo per piantare i suoi occhi color nocciola sul suo viso.
" Milioni di persone... "
Per la seconda volta in mezz'ora,i sensi di ragno tornarono a scuoterlo.
Tagliò corto.
" Bene ! Allora spero di rivedervi presto,e vedrò di portare con me una risposta... "
Il mese del poi ed il giorno del mai,pensò mentre si chiudeva la porta dell'ufficio alle spalle,il mese del poi ed il giorno del mai...





  

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Capitolo 9
*** Parte III-Cap.I-Servizio in camera ***


Parte III-Capitolo I Si sentiva a pezzi.Desiderava solo una doccia,un flǔte di champagne ghiacciato e...Lo squillo del telefono! Pure questa! " Allora,007 ? "
" All'ora sessanta minuti,Sir... "
Il profondo sospiro di M gli giunse dall'altra parte dell'apparrecchio.
" 007,ve ne prego : non ricordatemi colla vostra idiozia congenita che in questo momento a Londra sono le due di notte,che sono ancora alzato,e che soprattutto fino a dieci minuti fa ero a  partecipare ad una riunione-fiume con tutto il gotha politico-militare dell'intera,dannata Inghilterra...! "
" Uh,davvero?Difficile per voi,M,rinunciare ad andare a letto alle quattro del pomeriggio come fate di solito... E ditemi : che avete deciso di bello ? "
Nuovo sospiro di M. " Non la vostra esecuzione,come avrei voluto proporre...Anzi,a dir la verità non s'è deciso un bel cavolo,tolto il fatto di scassarmi l'anima  colla vostra dannata missione ! Allora... "
"All'ora sessanta minuti..."
Stavolta i nervi di M cedettero.
"ALLORA,RISULTATI ?!"
Bond decise di ritornare serio,non foss'altro per salvarsi le orecchie da altre urla belluine ...
" Ho agganciato quella che dovrà essere la nostra talpa,Sir... "
" Bene,e..."
M quasi sussurrò il resto della frase.
" ...E quanto vuole per farci questo...questo favore ?Ricordatevi che potete disporre di fondi praticamente illimitati..."
" Nulla,e m'ha garantito che nemmeno il suo super-amico vuole qualcosa in cambio... "
Il nitrito cavallino che esplose dalla gola di M lo costrinse a spostare il telefono almeno ad un metro dal suo orecchio.Francamente,e gli costava molto ammmetterlo,preferiva sentirlo urlare che ridere...
" Oh,egad ! Che anima candida fra tutt' e due...!Che benefattori dell'Umanità!Che vestali della Morale...! "
" Frenate le macchine,Sir : non ho solo cose buone da dirvi... "
Ennesimo sospiro di M. " Già la vostra presenza sul mio stesso pianeta,Bond,è di per sé una cattiva notizia,ma comunque dite pure... "
" É vero,Sir,che né lui né la nostra talpa parrebbero volere soldi,ma non so minimamente cosa vogliano altrimenti.Non so neanche,ed è questo il punto,se accetteranno la mia proposta o meno! "
" 007,voi sapete da quanto la nostra amata Patria non è più un impero? "
La domanda di M lo prese totalmente in contropiede.
" Ehm,se è possibile,vorrei poter usare l'aiuto da casa..."
Anche da cinquemila kilometri di distanza,sentì il soffio gelido dietro le parole di M.
" Nemmeno davanti a simili cose rinunciate a fare il buffone...Comunque,è dal 1997,anno della nostra cessione di Hong Kong,che non lo siamo più.E sa cosa ci è costato questo?"
" Meno spese militari ? " Stavolta la voce di M divenne una lastra di giaccio. "007,fossi io nelle vostre scarpe farei molto meno il pacifista d'accatto,visto che i soldi con cui vi fate bello per il mondo vengono proprio da quel tipo di spese...No!Noi,la Madrepatria,avere la nostra agenda dettata da un' ex-colonia,ecco cosa c'è costato!Che vergogna!Neppure gl'Unni dall'elmetto a chiodo erano riusciti a farlo...! "
O Gesù!La SPECTRE al completo era una più che apprezzabile alternativa ad M in preda al delirio sciovinista...
" Bene,ma io..."
Un fiume di parole lo sommerse ancora,senza nemmeno lasciargli prendere il fiato. " Ma voi cosa?Cosa?!Potete fare più voi per il bene della Corona che il compianto Duca di Marlborough!Egad!Convicete quel nostro dannato contatto!Minacciatelo,rapitegli un parente,vedete di... "
PROOOT!
" 007,ma era una pernacchia quella,o sbaglio ? "
" Mmmpfff...!No,perché?"
Implose,pur di non ridere,ma qualcosa gli sfuggì lo stesso.
" Ed adesso ve la state ridendo sotto i baffi! "
Ruggì M al telefono.Ahia,se n'era accorto!Forse era il caso di piantarla lì... "No,no,è solo un'interferenza...Kzzzz...vecchio caprone,lavati...Kzzz..."
Ma forse no. "COSA?"
Ah,ci sentiva ancora,nonostante l'età.
" No,è che...Kzzz,hai più corna d'un cesto di lumache...Ci dev'essere qualche spiritello dispettoso... "
"007,qui l'unico spirito è il vostro spirito di patata! State parlando sur un telefono satellitare in linea criptata!Che diavolo d'interferenze volete che ci siano ?!?"
" Kzzzz...impiccati...Kzzz...Eppure ci sono...Spiacente,Sir,ma qui non si sente nulla : debbo salutarvi... "
" 007,NON OSATE RIATTACA... "
Click.
Buttò il telefono da una parte,e buttò sé stesso sopra il letto.Ora non desiderava altro che spogliarsi,chiamare la ricezione e...
Un rumore.Uno scricchiolare,come di legno.
La sua mano scivolò subito sotto il cuscino.Ebbe un moto di repulsione a sentire il freddo metallo della sua M1935 sul palmo della mano,ma lo represse subito.Con una capriola si buttò sopra il tappettino.
Passi,passi felpati.Chiunque fosse entrato,era nella zona giorno.
E lì rimaneva,se avesse avuto cattive intenzioni,pensò mentre la faceva scarrellare...
Un'altra capriola.Ora era sulla soglia.
L'ombra dell'intruso si fece sempre più lunga e sfumata,mentre passava a destra,di fronte,a sinistra delle lampade della specchiera...
Ora!
Lo strinse al collo col braccio destro,mentre col sinistro gli premeva la canna contro le reni,a scanso di brutti scherzi.Chiunque fosse,non abbozzò nemmeno un po' di resistenza.Restò semplicemente lì,immobile.Intelligente come attegiamento ! L'amico non voleva spargere sangue inutilmente.Specialmente il suo... "Non un solo movimento,amico,non un solo movimento..."
Era una donna.
Portava crestina e grembiule.
Era una cameriera.
Oh,feck!
Si sbrigò a lasciarla,infilandosi la pistola nel cavallo dei pantaloni.
" Scusami,cara,ma è che... "
Bloccò il suo rosario di scuse bofonchiate,non appena ebbe levato i suoi occhi addosso ai suoi.Niente naso sbarazzino,niente capelli ramati,niente lentiggini.Al suo posto una biondina dai tratti spigolosi e dagl'occhi color cenere.
" Ma tu non sei la solita cameriera...! "
La ragazza si liberò dalla sua stretta.Non tremò,non piagnucolò,non protestò per niente.Issò il suo sguardo deciso verso le pupille di lui.Discreto sangue freddo... " Vi riferite a Gwyneth,Sir ? É appena partita per un lungo viaggio.Intanto,la sostituisco io... "
Le tremò un po' la voce mentre lo diceva : sembrò quasi che ripetesse parole dettate da altri.
Lo trovò strano,ma doveva essere un'ondata tardiva di panico.
Sì,era senz'altro quello...
"Oh..! Tieni,questi per il disturbo,allora... "
Fece allora Bond,allungandogli una mazzetta di banconote.Lei li prese in mano ; li guardò senza interesse alcuno ; li buttò sopra la consolla dell'atrio.
Evidentemente,non le interessavano.
Stava già chiedendosi cos'altro fare per farsi perdonare e,soprattutto,non far sapere alla direzione dell'albergo che un pacifico ingegnere dormiva con un'arma da guerra sotto il cuscino,quando sentì le sue braccia stringersi intorno alla sua vita e spingerlo verso di sé.
Evidentemente,le interessava altro...
Lo prese per la nuca e spinse la sua bocca verso quella di sé stessa.Si baciarono. Sempre tenendolo stretto,lo spinse verso il letto e ce lo gettò sopra.
Sì,davvero buona come transazione! Oh,sì,davvero buona...

                                                 ‡

Mentre alle luci dei lampioni si sostituiva la scialba luce del primo mattino,s'alzò dal letto.Non doveva far tardi : la talpa lo aspettava al Madison Square Garden per le otto di quella mattina.Sospirò,raccogliendo i calzoni da terra. Stancante,ma sempre meglio che lavorare in fonderia a settecento sterline al mese...
"Mmmhh..."
Già stringeva in mano il pomello della porta,qundo la udì mugolare nel sonno.Eccola,mentre i primi raggi dell'alba filtravano fra le tende e ne faceva risplendere il biondo dei capelli... Si sentì vagamente in colpa a lasciarla lì,senza nemmeno chiederle chi fosse.
Non fosse altro perché dopo sarebbe toccato a lei pulire...
"Aspetta ! Non mi hai detto come ti chiami..."
Lei si svegliò completamente,e glielo disse. Sul momento non gli significò nulla. " Jill,Jill Valentine... "

                                               












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Capitolo 10
*** Parte III-Cap.II-L'avvocato del diavolo ***


Parte III-Cap.II Anche in mezzo alla folla di pendolari in uscita da Penn Station,lui faceva sempre la sua degna figura.
Od almeno fu questo che pensò,quando si specchiò nelle ampie vetrate scure del Madison  : camicia bianca senza una piega,completo scuro senza un granello di polvere,mocassini tanto lucidi da poterli usare per riflettercisi durante la rasatura.Perfino il farfallino era  come si doveva,né floscio da sembrare le orecchie d'un segugio,né rigido da sembrare le antenne d'un grillo.Si voltò indietro con un sospiro: non era questo il momento di fare il gagà.Cercò il suo uomo in mezzo a quella massa umana,vomitata dalle porte della stazione ed ingoiata dai cancelli della metropolitana senza sosta..Dopo un po' gli venne la nausea davanti a quella messe di volti anonimi : era come cercare il classico ago nel pagliaio...
" Gosh,che macello ! "
" Oh,Sir,si vede che non avete mai visto Madison Square durante le partite di campionato... " Fece una voce divertita alle sue spalle.
Si girò : nessuno.
Eppure quella voce era rivolta a lui,chiaro...Ora,però,un tizio in giacca e cravatta s'era staccato dalla penombra dei portici dello stadio ed avanzava verso di lui.Avvicinandosi,notò come avesse al fianco un bel bastone da passeggio bianco e portasse occhiali da sole anche in un mattino nuvoloso come quello.Un bell'eccentrico,non c'era che dire...
Quando gli fu a meno d'un metro,il tizio gli porse la mano.
" Mister Dog,immagino... "
" Sì..."
Decise di rompere il ghiaccio collo sconosciuto.
"Ho visto che avete un discreto udito,Sir... "
Voleva essere un complimento,ma a sentirlo l'uomo increspà il volto,visibilmente divertito.Non fu che un attimo,ma in quell'istante capì esattamente il perché del bastone e degl'occhiali.
Altro che eccentrico...
" Beato voi che potete farlo,Mister Dog..."
Fu la sua risposta.Non c'era più traccia di fastidio,solo un certa dose d'umor macabro.Bond decise comunque  di chiudere alla svelta quell'imbarazzante parentesi.
" Mister... "
" Murdock,Matthew Murdock..."
" Mister Murdock,perdonatemi se posso risultare indiscreto,ma voi siete per caso un...conoscente di Spiderman ? "
Una risata educata fu la risposta.
"Conoscente ? Oh,bé, posso senz'altro affermare che la mia vita si è più volte incrociata col lanciaragnatele di quartiere...Come del resto ogni buon nuovaiorchese! "S'affrettò ad aggiungere.
" Venite,allora,in rappresentanza di Master Parker ?"
Murdock assentì.
" Rappresentanza legale,per la precisione.Non è per lui che sono qui,comunque,ma per il suo miglior amico... "
"Ah,e come mai..."
Murdock prevenne la sua domanda.
" Mister Dog,converrete con me che,quando si ha un'identità segreta da difendere,un'aula di tribunale non sia esattamente il posto migliore..."
"Già,domanda sciocca la mia...E,venendo al sodo, quale sarebbe la risposta dei vostri due assistiti ?"
L'avvocato gli rispose slacciando la cartella che aveva al fianco e togliendone alcuni fogli.Bond principiò a sudare freddo : era un uomo d'azione,non di legge.E,francamente,fra avere davanti un sicario della SPECTRE ed un avvocato nuovaiorchese preferiva la prima possibilità,e di gran lunga...
"Devo...devo leggerli ?"
Murdock scoppiò a ridere.
" Fate pure,se ci riuscite..."
Erano in braille.Murdock tornò serio.Schiarendosi la voce,incominciò a tradurglieli.
" Rispondendo alla vostra domanda di prima,come rappresentante di Master Peter Parker,dei furono Richard Parker e Mary Parker,nato in Nuova York li ..."
 "Oh,Gesù,incomincia la litania!"
Sì,decisamente era preferibile la SPECTRE...
Murdock s'interruppe,e rise per la terza volta.Ancora?!E che,era diventato il suo buffone personale...?
" Mister Dog,mi pare di aver sentito che queste faccende da avvocati non incontrino il vostro gradimento..."
Sentito?E come,se l'aveva a malapena sussurrato...?Ah,già!
"Eh,si vede bene...?"
Si morse la lingua,troppo tardi ormai,mentre Murdock sghignazzava.E cinque...
" No,lasciando stare 'ste scartoffie,vi dico solo che,per tramite di Master Parker,Spiderman acconsente alle richieste della vostra ditta..."
E vai!Ma Murdock fu peggio della brina  nel seccargli la gioia in cuore.
" Ma ad una ben precisa condizione..."
Ahia!S'affrettò a disporre le carte in tavola.
" Ho ricevuto piena autonomia  dai miei superiori : intanto ditemi..."
"Nelle analisi,nella commercializzazione,ed in ogni altro uso che ne intenderete fare,dovrete accettare la piena supervisione della Stark Industries SPA.Ogni abuso rilevato da detto soggetto determinerà l'immediata sospensione del progetto."
La voce di Murdock divenne all'improvviso una lama di ghiaccio.
" Più altre conseguenze spiacevoli..."
" La devo prendere come una minaccia,per caso...?"
Chiese Bond,per nulla colpito.Il ghigno di Murdock divenne sardonico.
"No,come un avvertimento...Sta a voi non renderla tale,né tantomeno concretizzarla..."
Bond porse la mano.Non aveva scelto,lo sapeva.Probabilmente l'aveva intuito anche Murdock che,in realtà,era solo un uomo di paglia.
" Anche in nome della mia ditta,accetto..."
Murdock quasi gliela stritolò,prendendola a sua volta.
Però!Una discreta forza,per essere un disabile...
"Molto bene,Mister Dog : vi farò avere nei prossimi giorni quanto richiesto dalla vostra ditta..."
Bond,per amor proprio, non rinunciò alla sua frecciatina lungamente meditata.
"Però lasciatemelo dire,Mister Murdock..."
" Cosa?"
"Siete davvero l'avvocato del diavolo..."
A queste parole,Murdock non se la prese,anzi, riscoppiò a ridere.E dai...
"Oh,voi lo dite,Mister Dog,voi lo dite..."
E,detto questo,s'immerse nell'anonima folla di Manhattan e sparì.








  



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Capitolo 11
*** Parte III-Cap.III-Due ombre sull'Empire ***


Parte III-Cap.III-Due ombre sull'Empire Solo le ombre dei  gargoyles gli tenevano compagnia,lassù sulla terrazza panoramica dell'Empire State.La folla che rumoreggiava lungo le strade di Manhattan,trecento e passa yarde più in basso? Il rumore delle gru a Times Square ?
Nemmeno li considerava.
Ora era lì,e... S'accucciò,i pugni stretti.
Un'ombra sembrò sfuggire dal tetro sipario della pioggia.
" Fàtti vedere,amico!"
Urlò al suo indirizzo.Gli rispose una voce beffarda. " Guardami pure quanto ti pare,Spiderman,tu che puoi..."
Una figura in calzamaglia rossa uscì dall'oscurità.
Devil.
Si rilassò.
" Nottata serena ?"
Per risposta,l'amico gli indicò il cielo,tetro nelle sue luminescenze arancioni.
" Non direi...."
Lui sospirò.
" Intendevo in quell' altro senso..."
" Giusto un incidente sulla Ventottesima : ma bastano ed avanzano quelli del 911...."
Altro sospiro.
" Abbiamo tempo per parlare,allora..."
" Abbiamo tempo..."
Fu l'attesa risposta.

                                                                                  §

" Matt..."
" Intendi McMurdock ?"
Vide Devil ghignare a quell'interruzione.
" No,intendo Damon..."
Stette al gioco.
" Damon ? Sempre roba tua è,allora...Comunque,và avanti!"
"Dicevo,il nostro amico Matt Murdock ha incontrato il tizio in questione,e..."
" E... ?"
" ...E Mr.Dog,a nome della sua ditta,ha acconsentito.In tutto e per tutto,clausole su Stark comprese."
Accolse quella notizia con una scrollata di spalle,come se non lo riguardasse.
" Già fatte avere le carte a Stark ? "
" Allo Stark inteso come capo della Stark Industries,od allo Stark inteso come capo dello SHIELD ?"
Nuova scrollata di spalle.
" Entrambi..."
E nuovo ghigno di Devil.
" Beh,sì,e ,se è per questo,anche allo Stark inteso come alter-ego di Iron Man.Tanto,sempre lui è...!Un discreto conflitto d'interessi,per un semplice imprenditore..."
"Vero,ma  l'importante è che lui faccia il mio di interesse..."
" E qual è il tuo interesse,quindi ? "
Silenzio.
" Qual è il tuo interesse,Spiderman ?"
Devil ripeté la domanda.
Ancora silenzio.
Un sibilo nell'aria,e,prima ancora che anche solo i suoi sensi di ragno potessero reagire, la fettuccia del bastone del Diavolo Rosso gli fu alla gola.
" T' avviso : non sono Banner,ma non ti piacerà comunque vedermi arrabbiato... "
La sua risposta non si fece attendere.
" Un diavolo per capello,eh ? "
Nuova stretta.
" Non sto scherzando,ragnetto.Non sto scherzando..."
La  voce di Devil era una lama di ghiaccio,mentre gli serrava ancor di più la fettuccia intorno alla gola.
Il vecchio Peter sarebbe già soccombuto,ma anche al nuovo Peter incominciava a mancare l'aria.
No,non stava proprio scherzando.
Si decise.
" Settecento..."
Devil non gli allentò d'un palmo la stretta,che anzi si fece ancora più forte.
" Settecento cosa ? Settecento milioni,eh ? Tu...venderti ?!"
Buttò fuori tutta l'aria dei polmoni che gli rimaneva in un ultimo, disperato urlo.
" NO!SETTECENTO MORTI!"
Devil capì all'istante,ed altrettanto all'istante lo lasciò andare.
Riprese fiato subito,ma per un po' rimase lo stesso lì,sdraiato sulle mattonelle lucide di pioggia,finchè non si sentì completamente lavato dalla pioggia.
Completamente lavato.

                                                                             §

" E così è per questo che lo fai ? Regolamento di conti dopo quanto successo con la Registrazione,con Hulk? È la tua piccola vendetta contro Mister Stark,vero... ?"
Non sentì nessuna traccia di rabbia,ironia o curiosità nelle parole di Devil.Era una semplice constatazione.
Solo una semplice constatazione.
" Se la vuoi mettere su questo piano..."
Rispose,altrettanto indifferente.Devil non gli diede soddisfazione.
" No! NO! Io la voglio mettere sul piano di Spiderman,è chiaro....?!?"
Lui sospirò.
" Va bene : allora mettiamola sul piano dei parenti,degli amici,anche dei semplici conoscenti se vuoi,di quei settecento disgraziati.Come si sentiranno,di qui in avanti,non vedendo più accanto i loro cari,non potendoli più chiamare 'mamma','babbo',fratello',non potendo più sentire le loro voci..."
Tacque : ora avrebbe sparato il carico da novanta
"....E sapendo che,se sarà così da qui all'eternità,la colpa non sarà di Teschio Rosso,d'Abominio o di chissà quale altro mostro,ma quella dei loro amici supereroi,dei loro paladini,dei loro angeli,o diavoli,custodi?"
Silenzio.
"Solo la  nostra !"
A sentire quella domanda trasformarsi in un'affermazione,e che affermazione,Devil parve voler replicare.
" Io..."
" Io...Tu...Noi...Chi ?"
L'unica risposta furono gli scrosci della pioggia.
Continuò a parlare a Devil.
" Abbiamo sfiorato per un soffio la reclusione collettiva nella Zona Negativa,e Dio solo sa quanto ce la saremo meritata!Chiamala espiazione,chiamala riparazione,chiamala come diavolo vuoi,ma io sento di dover riparare a quanto è successo! T'è chiaro ? "
Il Diavolo Rosso tentò d'obiettare.
" Per favore,non fare questi discorsi,ché mi sembri quel bigotto di Nightcrawler..."
Per lui fu come non averlo sentito.
" T' È CHIARO...?"
La risposta fu un soffio.
Ma la sentì ugualmente.
"Sì...."
"Bene!Vedremo allora come se la caverà 'Mister-Tre-Incarichi' Anthony Stark...!!!"
"Aspetta!Ma che ne sai che è come dice lui?!Potrebbe essere uno sgherro di Teschio Rosso,o di Kingpin,od anche uno Skrull...!!!"
Ma queste obiezioni Devil le urlò ad un'ombra già gettatasi nella notte di Manhattan.


 








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Capitolo 12
*** Parte III-Cap.IV-Suspence! ***


Parte III-Cap.IV-Suspence! " Allora,007,ce l'avete ?"
"Sì,ma adesso ce l'avete voi,Sir..."
Un profondo silenzio,interrotto da un ancor  più profondo sospiro,fu l'accoglienza di M dall'altro capo del microfono.
" 007,i vostri puerili giochi  riservateli  per un altro giorno..."
"Di grazia,quale giorno?"
"Il giorno del mai!Ragguaglietemi,piuttosto..."
E Bond l'accontentò: gli raccontò dell'abboccamento con Parker,dell'incontro con Murdock e,per finire,di come il supereroe avesse acconsentito.Non gli nascose,ovviamente,la clausola finale del contratto...
"Stark Industries ? Quelle Stark Industries ?"
"No,un'omonima ditta di pasticceria,Sir...",tornò serio" Ma però immagino,Sir,che Vedova Nera..."
M lo prevenne : si ricordava anche lui da quanto presentato nel filmato visto nel suo ufficio,evidentemente.
" Già :quell'ex-mercenaria,legata tuttavia a doppio filo con una persona che è nell'ordine Presidente delle Stark Industries,Direttore dello SHIELD e supereroe nella maschera di Steal Man..."
"Iron Man..."
Lo ricorresse Bond.M reagì seccato a quella precisazione.
" È lo stesso,007,lo stesso...Non è lui ad interessarci,in ogni caso,ma la sua carissima consorte..."
"Quanto cara ritenete che essa sia,Sir?"
Bond aveva afferrato il sottinteso.
" Una talpa del genere vale tanto oro quanto pesa,007!Dateci dentro!"
M,volendo caricare la frase, si fregò con quell'ultima parte. Bond,maliziosamente, ne approfittò subito.
"Darci dentro,dite,eh?Allora fra i giochi puerili non includete quello del dottore,a quanto vedo..."
Il silenzio ritornò,ancor più profondo,dall'altra parte della cornetta.
" 007,al di là dell'intrinseco squallore delle vostre parole,posso ricordarvi che avete divieto assoluto di intrecciare relazioni di qualsivoglia tipo in missione in alcuna maniera..."
Gli venne da chiedere a M come mai gli fosse consentito d'uccidere,ma non d'amare,ma preferì controbattere a suo modo,senza tanta poesia di mezzo. "Di certo,Sir,non la porterò all'altare..."
" IN ALCUNA MANIERA...!!!" Come non detto : M se la stava cercando...
"Prooot!"
M se l'era trovata. "
Ma che..."
"Spiacente,Sir,è di nuovo la linea!Interferenze!Sono costretto a riattaccare!Farò tesoro di quanto avete detto,comunque..."
" 007,qui l'unica linea a non funzionare è quella piatta del vostro encefalogramma!Stiamo parlando su un telefono satellitare a linea criptata!E non osate riattaccare!NON OSATE RIATTACC..."
Clic.
Comunque,pensò Bond mentre si svestiva,non gli mentiva prima,riguardo al fare tesoro delle sue parole.
Nel senso che le avrebbe chiuse in un baule e sepolte sotto sei piedi di terra,quello sì...
                                                                               
                                                                               §

"Servizio in camera!"
La frase della cameriera,assieme ai primi raggi del sole,lo strapparono dal sonno di sasso in cui era piombato,sorprendendolo seduto in poltrona.Fece per alzarsi  dal giaciglio su cui aveva passato la notte,ma una fitta improvvisa lo bloccò.
Aveva rinfrescato,e molto,in quei giorni,d'accordo,ma non pensava che bastasse pigliare un po' di freddo sul  nudo costato per guadagnarsi subito un colpo della strega...
Si stava invecchiando,eh,sì!
Proprio mentre era immerso in questi senili pensieri,sentì ruotare il pomello della porta.Non si preoccupò minimamente di rimettersi addosso la camicia : se era Jill,l'aveva visto anche più nudo di così...
Huzza!Eccola comparire nel quadrato della porta!E la divisa da cameriera,anziché mortificarla,ne sottolineava i fianchi e i seni in maniera maliziosa....
C'era ancora un po' di tempo prima di incontrare l'inviato delle Stark Industries,e sentì la sicurezza,nel cuore e non solo, che per certe cose tutto era,fuorché vecchio...
" Ciao,Jill..."
Lo guardò stranita.
" Buongiorno,Sir..."
Buongiorno,Sir?
" Ehi,com'è che oggi si fa tanto i formali ?"
Se possibile,lo guardò ancor più stranita.Gli sembrò lo sguardò d'una bambina di quattro anni a cui avessero detto che le fatine non esistono. " Lo faccio con tutti i clienti,Sir,cosa ci trovate di strano...?"
Tentò di replicare,mentre nascondeva sotto un sorriso falso il freddo che incominciava a sentire lungo la schiena. "Oh,andiano!Forse non sono stato esattamente un gentiluomo,d'accordo,ma di qua a volermi mandare ai cani..."
Lei lo interruppe. Finalmente un po' di luce tornò dietro quegl'occhi di perla.
"Cani...Cani...Dog!"
E d'improvviso si sciolse in un abbraccio.
Bond lo accolse con un brivido,ma non di piacere : non c'era nulla di spontaneo in quella cosa.Era come se avessero sciolto all'improvviso i fili ad una marionetta,che adesso s'adagiava inerte  sul suo corpo.Quasi la respinse da sé.
" Scusa...Scusami,ma ora avrei ...impegni."
Non ci credette neppure lii che l'aveva detto. Lei,invece,sì.
Non appena prese coscienza della cosa,sentì quel brivido di prima passargli dalla schiena allo stomaco. Prese camicia,farfallino e giacca dal separé e se li buttò addosso,come a far capire che non era cosa.Voleva andarsene,e subito : lo stava mettendo a disagio.Nemmeno osò guardarla in faccia,mentre s'infilava la giacca e...
Un'esplosione di stelle avvolse la sua vista.
Il collo.
Lo sguardo gli scattò meccanicamente in basso,e la vide. Una siringa ipodermica,piantata su suo lato destro,gli stava ora scaricando nella giugulare un liquido incolore. "Serpe..." Mormorò,mentre la mascella gli calava in basso contro la sua volontà.Ora o mai più,lo sapeva.
Gl'afferrò il polso col braccio destro : quello sinistro era già un pezzo di carne inerte.Lei non s'aspettava quella reazione. Non s'aspettava nulla. Lo vide quando incrociò il suo sguardo,completamente vacuo. Lo stava uccidendo,e nemmeno lei sapeva perché. Più che l'istinto di sopravvivenza,fu l'assurdità di quella cosa a dargli la forza necessaria.Facendo appello a tutte le sue forze,gli torse il polso. La siringa cadde per terra. Sembrò un'esplosione nelle sue orecchie,quando la sentì toccare terra. " Oh...."
Sentiva l'odore caldo del sangue salirgli a vampate per le narici. Lo sentiva in bocca. Poteva vederlo nei suoi stessi occhi. Guardò la siringa sul tappettino. Qualsiasi cosa gli avesse iniettato,era riuscito ad iniettargliene per poco meno della metà. Ora ce l'aveva nel suo sangue. Ora ce l'ave... Or..
Piombò al suolo,ma stavolta non sentì nessuna esplosione. Non sentì nulla.

 




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Capitolo 13
*** Parte III-Cap.V-Stupido cane! ***


Parte III-Cap.V-Nei guai per un botolo Affondare dentro l'oceano,calare giù,sempre più giù dentro l'acqua,finché anche l'ultimo sprazzo di luce dall'alto si sarebbe ridotto solo ad una lama sottile,incapace di forare il muro di tenebre liquide che aveva dietro alle spalle...
Un sogno,e lo sapeva.
Ma quante volte l'aveva avuto nella sua vita?
Non lo sapeva.
Non l'avrebbe più avuto,ma di quello non gli importava granché.Non gli importava più un fico di nulla,se era per quello,grazie al falso benessere della droga che lo stava uccidendo.Solo,non riusciva a cancellarsi dalla mente quella sensazione di fastidio che provava al viso...
Un momento!
Jill gli aveva iniettato un potente stupefacente,o qualcosa del genere.Ora stava morendo per quello,d'accordo.E allora...
Come poteva sentire fastidio?!
Aprì gli occhi.La luce del sole lo ferì come una coltellata.L'aveva messo in conto,comunque.E poi gli arrivava solo a sprazzi,oscurata da qualcosa di felpato,roseo ed umido che gli si passava su tutta la faccia a tratti regolari...
Una lingua!
Ma che...
Fu quando tentò d'issarsi da terra che gli arrivò alle orecchie quell'uggiolare infastidito.
Un cane!
Ma allora quello...quella era...
La lingua d'un cane!
Stavolta si rizzò in piedi completamente,e quella povera bestia,perso l'equilibrio,ruzzolò fino ai suoi piedi.Non ne sentì nessuna pietà : nessuna bestia che osi spargere i suoi luridi peli  su un tuxedo importato da direttamente da Milano ne meritava!
La pagò cara: ancora debole per il veleno nelle sue vene,perso l'equilibrio.Il poggiatesta del divanetto lo salvò da una nuova, rovinosa caduta,stavolta ancora addosso a quella bestiola,un bruttissimo bastardino dal pelo fra il fulvo e il nero,che s'ostinava a stare accucciato ai suoi piedi.
Sapeva perché lo faceva,e non era per amicizia disinteressata.
Sangue.
Lo aveva perso a litri dalla giugulare,non riuscendo a coagulare per via del veleno,e adesso lo vedeva macchiare ogni singola parte della sua suite : i tappetti,i mobili...i suoi abiti...Le sue stesse mani.
Strinse i pugni.Che importava del suo sangue?
Ora quello di Spiderman,quello sì importante,stava veleggiando verso lidi lontani! SPECTRE,ci metteva la mano sul fuoco!
Tutta la bile che gli si riversò in vena al solo pensiero del traguardo sfumato a pochi metri bastò a depurarlo da ogni singola traccia di veleno.Sputò da una parte ed andò a passo diretto,per qunto glielo consentivano le sue gambe di ricotta, verso il telefono da parete.Un doppio whiskey con ghiaccio era quanto ci voleva in quel frangente.Non era una un medico,ma,in ogni caso,esisteva medicina migliore?
" Stupido cane!"
Un nuovo personaggio,probabilmente il padrone del botolo,veniva ora ad occupare la scena,oltre che il quadrato della porta : era un vecchiaccio decrepito,tanto da essere completamente sdentato.Vestito da campagna,e pure coronato da una coppola in testa,era una figura talmente ridicola da sembrare uscita da un cartone animato.Sentì un brivido attraversargli la schiena. Un civile...In quel posto...In quel momento. E ora?
"Leone!"
A quel nome,il cane si girò,combattuto fra l'istinto dell'obbedienza e quello della fame.Alla fine prevalse il primo,ed il botolo chiamato Leone planò fra le caviglie del proprio padrone,lasciando stare la pozza di sangue da cui stava avidamente lappando.
Judas Priest!Ma quanto ne aveva perso?E come faceva il vecchio a non accorgersi di niente?
Solo allora vide brillare da sotto la coppola,nella scarsa luce della stanza, due autentici fondi di bottiglia.Egad!Vedere il sangue?Quello di grazia se riusciva a vedere la punta del proprio naso...!
Tanto di guadagnato!Ora il vecchio,riavuto il cane,si sarebbe certamente scusato per quell'intrusione e se ne sarebbe andato fuori dalla sua stanza e fuori dalla sua vita,lasciandolo in compagnia del suo doppio whiskey...
Che forse era meglio prendere dopo aver rassettato un po',pensò,girandosi attorno.Un pò dura spiegarlo colla sola epistassi,quel macello...
"Salve,Sir.Scusate il mio cane,ma..." Bingo!Tutto preventivato!
"Justin!" Sì,certo,come no...
Preceduto da un richiamo cinguettato,alle spalle del vecchio giunse quella che doveva essere la sua gentile signora,inquartata dagli anni e dal lardo al punto giusto.Lei non s'azzardava a portare luride coppole anche in città : in compenso,però,da sotto una conocchia di candidi capelli spuntavano un paio d'occhiali dello stesso tipo del marito.Anche lei,per fortuna,non sembrò accorgersi di nulla.
" Sì,come stava dicendo mio marito..."
Si bloccò.
Ed urlò.
In quel momento soltanto Bond notò quel sacco informe ai piedi del divano,vestito della divisa rossa del personale dell'albergo.Il sangue non l'aveva notato,ma quello sì.
La vecchia continuò ad urlare,ed anche il marito ci mise del suo.
Lo avevano visto ricoperto di sangue con un cadavere al fianco...Judas Priest!
Doveva pensare ad un piano,ora,subito...!
Ma tutto quel che gli venne in mente,nella sua mente ancora grigia di droga,fu che il suo whiskey avrebbe dovuto aspettare.
Tanto.



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Capitolo 14
*** Parte III-Cap.VI-Che la grande caccia abbia inizio! ***


Parte III-Cap.VI-Braccato! Sentì la nausea stringerrgli in una morsa,mentre un fiotto acido gli invadeva la gola...Lo ributtò giù.
Non ora.
Continuava a sentirsi fischiare le orecchie,e pregò perché fossero le strilla della vecchia e non l'ennesimo segno di quel che non voleva ammettere : ora sarebbe dovuto andare in ospedale a farsi dare una controllata e...
Opzione esclusa.
Vide qualcosa di nero,in quel preciso istante, volare addosso alla campagnola e buttarla giù,conocchia ed occhiali compresi e capì solo dopo uno spintone al vecchio,costatogli l'ennesima fitta,che era la borsa dei trucchi di Q. La preziosa borsa di Q.
Si sbrigò a riafferrarla,non prima d'aver sferrato un pugno diretto al naso del vecchio come intimidazione.Il millantato credito d'una forza che non aveva,e di cui spese l'ultima oncia buttandosi finalmente fuori da quella stanza,scavalcando quella cosa canuta.
Due passi,e cadde bocconi sulla moquette di velluto.Le urla ricominciarono.
"Oh,Justin!Justin!Rispondimi!Judas Priest!"
Al vecchio non doveva aver fatto comunque granché bene,poco ma sicuro.
Ting!
Un tintinnìo improvviso rimbombò nelle sue orecchie con un'eco da caverna.
Sorrise e,se non avesse avuto bisogno d'ogni singola particella d'aria presente nei suoi polmoni,avrebbe anche riso.
L'ascensore!
Domandava sempre la stanza accanto al vano-ascensori in ogni albergo in cui gli capitasse d'alloggiare.Stramberia da eccentrico Inglese,la spiegazione che dava in ricezione.Normale precauzione sul lavoro,il reale motivo.
Si rannicchiò su stesso,teso come una molla,ignorando la sensazione,orribile,d'essere a bordo d'una nave in piena tempesta.Lo scatto gli doveva riuscire,punto!
Nelle sue condizioni,le scale non erano decisamente un'opzione avallabile....
Si buttò.

                                                                              §

La fortuna aiuta gli audaci,ma anche per gli imbecilli ha un occhio di riguardo.
Gli riuscì : s'incastrò fra le due porte,nel centesimo di secondo  in cui lo spiraglio stava per diventare troppo grosso per il suo pur esile corpo.
"Scusate,ma..."
Lo sguardo,guidato dalla voce, si rizzò verso l'ospite inatteso nel vano.
Due belle coscie,con tanto di collants neri,gli spiegarono che si trovava di fronte all'ennesima cameriera,stavolta una discreta biondina dall'aria d'agnello. Quell'albergo gli sembrava sempre più  una succursale del Playboy's Mansion...
Succursale del Playboy's Mansion? Pessima battuta!Non era proprio nelle sue scarpe...
"Eeehk...kk..k..."
Lei doveva aver notato il piccolo particolare d'avere davanti un uomo ricoperto di sangue non suo,ma quell'urlo belluino,reazione prevedibile, non lo colse impreparato : un breve sibilìo attraverso l'aria,e le morì in gola praticamente sul nascere.
I microdardi del suo Rolex non sbagliarono il colpo nemmeno stavolta.
S'arrampicò sul cestone della biancheria,alto cinque piedi buoni, sufficientemente robusto da dargli sostegno,e si diede un'occhiata alla specchiera interna.
Ribrezzo : era quanto provò vedendo quella figura scarmigliata.
Pensò,inoltre, malinconicamente come quell'abito da sera,nuovo e appena giunto da Milano,fosse già da buttare,tinto com'era dei colori di una delle sue squadre maggiori ,nera la giacca e rossa la camicia.
Sangue. Si sbrigò a nasconderlo coi risvolti della giacca,per quel che poteva.Sarebbe stato un pò difficile sostenere d'essersi macchiato col ketchup..
Uno scossone indicò l'inizio della discesa .
Guardò al bottone della pulsantiera pigiato dalla ragazza.Era il pianoterra,partendo dal quarantesimo piano: qualche minuto ci sarebbe senz'altro voluto.
Guardò anche alla ragazza.
Schiantata per terra fra i panni sporchi,immersa nel sonno senza sogni del Morfeo chimico,sembrava solo una bambola di stracci,che gli fece comunque una grandissima invidia.
Aprì la valigietta di Q : quanto cercava,l'extrema ratio, era là in due fialette verdastre.Le prese in mano.
Lei poteva riposarsi.
Ne spezzò il tappo d'una e ne bevve avidamente il contenuto,fino all'ultima goccia.L'intero vano esplose in un lampo di luce,mentre il ricostituente "Ultraz" faceva il suo effetto.
Lui no.

                                                       §

Si lasciò alle spalle il vano-ascensore,lasciando che proseguisse il suo viaggio verso i sotterrarnei,ragazza,panni sporchi e tutto. Camminò a passo sciolto,con tutta la normalità che gli consentisse la debolezza d'un micino appena nato. Precauzione inutile.
Era totalmente deserta quella parte dell'atrio,come del resto lo sembrava tutto il resto.
Da buon suddito  di Sua Maestà seppe e comprese il motivo,certamente epocale per una nazione per nulla abituatacisi come l'America : Stati Uniti-Algeria,Mondiali di Calcio.
Ora doveva solo andare in uno dei tanti rifugi predisposti dal Dipartimento Americhe dell'M-6,farsi una bella doccia,guardare chi schierava in campo il suo Capello e....
"Polizia dello Stato di Nuova York!"
A quell'ordine imperioso non rabbia,non sorpresa,ma due pensieri s'affacciarono nella sua testa.
Primo,anche i campagnoli,al giorno d'oggi,hanno i cellulari.
Secondo,la Polizia di Stato a Nuova York era diventata dannatamente efficiente negl'ultimi tempi.




 
 
 

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Capitolo 15
*** Parte III-Cap.VII-Dalla padella alla brace! ***


Parte III-Cap.VII-La volpe sfugge alla tagliola "Dipartimento di Polizia di Nuova York!"
Un rumore secco riecheggiò per l'atrio deserto ad accompagnare le parole dell'agente.
Cane armato,nella 44 Magnum dell'agente.
"Suppongo che adesso dovrò voltarmi lentamente..."
La voce alle sue spalle ridacchiò.
"Supposizione giusta,amico!Vedo che sai essere ragionevole...Voltàti,e senza fare scherzi!"
Punr non potendola vedere,Bond sapeva che di avere la rivoltella puntata addosso,dritta al suo cuore. Non restava che obbedire. Si girò,fiché non ebbe davanti a sé il poliziotto,un pallidone rosso di capelli e lentiggini.Aria paciosa nel suo volto,ma però in contrasto col cannone che stringeva nervoso fra le mani... "Ora,metti in alto le mani,lentamente e senza fare movimenti bruschi..."
Docile docile,eseguì quanto ordinato.
"Immagino che mi sia possibile fare qualche dichiarazione..."
"Sì,anche se quanto dirai..."
"...potrà essere usato contro di me."
La pallida faccia dell'agente s'increspò in un ghigno divertito. "Bé,amico,siccome conosci tutta la Messa,dì pure..."
Il suo ghigno fu restituito da Bond.
"Dichiaro solo,signor agente,d'essere spiacente..."
"Co...?"
Puntò la pistola,il pallidone. Troppo tardi ormai.
Un lampo d'acciaio ,e crollò come la cameriera prima di lui.
Bond abbassò allora placidamente le mani.
"Vi siete guadagnato un whiskey,Q..."
E lui che non li voleva mettere anche nei mocassini,quei benedetti dardi!
"Bel trucchetto,amico,ma a meno che tu quei dardi non li sappia sparare dalle chiappe in quattro direzioni diverse,ti consiglio di lasciare da parte i tuoi trucchetti da circo e di sdraiarti a terra..."
L'entrata in scena di quella nuova voce alla sua destra fu suggellata dal rumore di un cane abbassato.
A cui fecero eco altri...
Uno...
Due...
Tre altri clic.
Imprecò.
"Che idiota..."
Stavolta fu una voce alla sua sinistra a parlare,irridendolo.
" Già...Credevi che per un caso di omicidio si mandasse un solo agente in pattuglia?!"
Ora gli fece eco una voce direttamente alle sue spalle.
"Beata ingenuità!Sei al tuo primo servizietto,amico?"
Se solo avessero saputo...
Uno alle spalle,uno a destra,uno a sinistra e uno chinato sul sergente a sentirgli il polso,ma comunque con pistola in pugno.
Troppi,ed era gente pronta a sparare al minimo cenno.
Niente da fare.
Si chinò sul tappeto persiano,e la nube di polvere che se ne sollevò quando ci poggiò la faccia gli parve quella che si stava ora mangiando : ci sarebbero volute settimane per chiarire la sua posizione,se non mesi,oltre all'interessamento diretto,ed inevitabile, della sua Ambasciata.Più l'ira funesta di M,aggravata dal fatto che adesso la fiala del prezioso sangue stava veleggiando per lidi ignoti... Strinse il tappeto fino a farsi male ai polsi.
Quella lurida serpe!
" Amico,ho sentito adesso il polso : qualsiasi schifo tu abbia dato al nostro sergente,ti sei limitato solo ad addormentarlo.Buon per te!Ti sei evitato la sedia per questo.Forse..."
"Eh,già!Oggi è proprio la tua giornata fortunata..."
Una battuta idiota,ma che gli uomini intorno a sé accolsero con un fragoroso scoppio di risa.
Almeno fin quando quattro colpi,secchi come lo sbattere d'una porta, lo interruppero.
Quattro tonfi,come di qualcosa di pesante in caduta libera,echeggiarono allora per l'atrio.
 Bond strinse gli occhi,per poi riaprirli subito dopo : aveva già capito cos'era successo.
E non gli sarebbe piaciuto,garantito.
                                                      §
"Alzati..."
"...E cammina?"
Il pesante tocco d'uno stivalone sulle costole gli fece capire che il suo interlocutore non era in vena di battute.
"Muoviti..."
Si alzò.
Esattamente nelle stesse posizioni in cui prima c'erano i cinque poliziotti,ora c'erano quattro uomini ed una donna,tutti accanto alla propria  vittima  come cacciatori in posa.Decisamente la partita stava interessando troppe poche persone... Si rimangiò quell'idiozia col brivido che lo sfiorò nel guardare quei poveri cinque corpi : l'unico che non aveva sofferto doveva essere stato il sergente,freddato nella narcosi.Tutti gli altri poliziotti,invece, avevano l'occhio sbarrato ed opaco di chi veda spegnersi all'improvviso la luce senza un perché,anche se un accettabile perché poteva essere il coriandolo di sangue che ognuno di loro aveva sulla tempia destra o sinistra.
Ne ebbe una gran pena. Sapeva,comunque, che fra breve un altro ne avrebbe avuto più bisogno.
Sé stesso.
"Mi avete tolto dalle peste,Gentlemen,ma ho i miei dubbi che siate i buoni..."
Era impossibile carpire anche solo l'ombra d'uno sguardo,o d'un guizzo improvviso,in quelle quattro figure avvolte in uniformi nere à la SWAT come scafandri.Ma ebbe le sue buone ragioni per dubitate che fossero permeabili all'ironia delle sue parole.
" Vi abbiamo tolto dalle peste...?Oh,parlate bene..."
Si voltò verso chi aveva parlato,Era la donna,un'orientale bella e slanciata avvolta in un vestito rosso che lasciava ben poco all'immaginazione.Anche se tutta l'attenzione di Bond,più che alle belle forme di lei,per una volta tanto era verso un particolare diverso : il G36 con silenziatore,ancora fumante. A giudicare dalla posizione,doveva essere stata lei a sparare al sergente...
"Anche se solo per buttarvi in peste ben peggiori,ovviamente..."
Se lo aspettava,eppure il colpo alla nuca dell'uomo alle sue spalle gli fece male lo stesso.
Cadde senza un lamento,senza nemmeno opporsi,mentre il mondo circostante diventava un oceano di luci confuse.
Non l'avrebbero ammazzato,lo sapeva : potevano farlo anche prima,e se non  l'avevano fatto,era perché serviva loro vivo...
Per cosa non riuscì a chiederselo,però,prima che calasse il nero sipario del buio calasse sui suoi occhi. Svenne.

 







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Capitolo 16
*** Parte III-Cap.VIII-Alejandro!Fernando!Roberto! ***


Parte III-Cap.VIII-Alejandro!Fernando!Roberto! Si svegliò. Quanto aveva dormito o,meglio,lo avevano fatto dormire?
Minuti?
Ore?
O forse anche giorni?
Parecchio,comunque,a giudicare da quanto si sentiva pulsare le tempie,mentre il sangue gli riguadagnava faticosamente,capillare per capillare,la via delle gambe.
Ma quello,forse,più che altro perché dovevano averlo narcotizzato,tanto per amplificare un pò gli effetti della bottarella sulla nuca...
Tentò di muoverla : un oceano di stelle esplose nel buio dei suoi occhi serrati.
Chiamala bottarella....
Intuì in quell'istante d'essere stato disteso,su un lettino da ospedale o qualcosa del genere,perché sentì sotto le mani il freddo tocco delle barre d'acciaio su cui erano state poggiate,e che lo stessero trasportando,lungo lo stretto corridoio d'un edificio piuttosto vecchio-lo capì sentendo il battito ritmico degli stivali contro le pareti ed annusando l'odore onnipresente della muffa.
Ma non sarebbe bastato quello per capire dov'era,lo sapeva.
Doveva vederlo.
Aprì allora l'occhio sinistro quel tanto che bastasse per vedere,senza però essere visto.
Come fanno i gatti,pensò.Come fanno i gatti  secondo gli Irlandesi : sembra che dormano ad occhi ben serrati,ed intanto riescono a contare le stelle in cielo...
" Alejandro!"
Una voce,lì,accanto a sé.
Lasciò stare i gatti e gli Irlandesi perché aveva riconosciuto quella voce.Vi voltò lo sguardo sottecchi : era lei!
Era la donna orientale,quella che comandava i tizi in nero!
" Màs ràpido!Màs ràpido! "
E poi,come per spiegare al suo sottoposto tutta quella fretta,la sentì soggiungere...
" A él no él gusta esperar...!"
Perché adesso parlava in Spagnolo?
E soprattutto...a chi non piaceva aspettare?
Il lettino,intanto,continuava la sua corsa lungo il corridoio.
Doveva essere in un castello o qualcosa del genere : il camminamento,alto e stretto,non aveva altre aperture che anguste feritoie sulle severe pareti macchiate di polvere e di muffa,mentre ad intervalli regolari aveva agio di vedere, illuminata dalla fioca luce delle alogene, il luccicare d'un'antica armatura dentro una nicchia.La luce d'un'intuizione lo colpì a quello spettacolo dal sapore così poco yankee :forse la tipa parlava in Spagnolo perché era in Spagna!
Elementare,Watson... Con un Oceano a separarlo adesso dal suo amico lanciaragnatele!Si sentì stringere il cuore : quanta distanza! Ed un golfo a separarlo da M!Si sentì stringere il cuore anche per questo : quanta poca distanza! Tornò serio.Sì,era in un castello in Spagna,ma...chi erano i castellani?
Quello era un po' meno elementare né bastavano a soccorerlo i pavesi che ornavano gli spazi fra una nicchia e l'altra ,rosso fuoco,con al centro lo stemma dei Cavalieri di Malta,però a colori invertiti : non riuscì a ricollegarli a nessuna organizzazione terroristica di sua conoscenza.
O forse...
O forse niente!
Ora,infatti,il lettino era entrato in una largo salone di forma ottagonale,in cui il sudiciume era stato cavato dalla bianche pareti in granito.Niente armature né altri ammenicoli medievali qui : in compenso,oltre a quelle strane,onnipresenti insegne sulle pareti,al centro troneggiava un tavolo d'acciaio,mentre alla fredda luce d'una lampada chirurgica vide che era ingombra di macchinari,fra cui riconobbe a colpo d'occhio un defibrillatore,un elettrocardiogramma,una macchina cuore-polmoni,un elettroencefalogramma...
Una sala operatoria.Era in una sala operatoria. L'operando? Sé stesso,ovviamente...sè stesso!
Le palpebre dell'occhio aperto cominciarono a tremargli,mentre sentiva sulla bocca il sapore acre d'una cosa che provava raramente.Paura.
S'impose di dominarsi,di non farsi scoprire e,soprattutto, di gettare l'occhio in cerca di vie d'uscita.
Inutile! A quanto poteva vedere c'era una sola porta, quella da cui era entrato,presidiata all'interno da due militi armati di AK-47.Più una finestra,ma quella era troppo in alto per poterci arrivare,e...
L'occhio gli ci si fermò,e di certo non perché attratto dalle elaborate decorazioni mujedar-ora alla finestra c'era una figura stranissima e ,avvolta com'era in un impermeabile nero,con stivali neri ai piedi ed occhiali neri sugli occhi,poteva vederne solo la faccia alquanto pallida occhieggiare da dietro i vetri.
Il suo cuore diede un balzo nel petto : una sovrana d'oro contro un  bottone che era lui il misterioso 'èl'!
" Alejandro!Fernando!Roberto!"
I secchi ordini della donna orientale interruppero il flusso dei suoi pensieri,mentre all' "Alejandro" che finora aveva spinto il suo lettino s'aggiungevano i militi di guardia alla porta,evidentemente "Fernando" e "Roberto".
" Preparadlo por el tratamiento! "
Quale trattamento,di grazia?







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Capitolo 17
*** Parte III-Cap.IX-Wesker si presenta ***


Parte III-Cap.IX-Wesker si presenta Buio. Solo questo si ricordava,dopo la parola 'trattamento',e se ne risvegliò poco dopo. La luce abbacinante della lampada operatoria lo ferì anche attraverso le timide fessure dei suoi occhi.Chiuse gli occhi,sperando di non scivolare ancora nel sonno : decisamente in questa storia dormire stava diventando un pò troppo la regola... Dannata morfina! Ci scommetteva : era stato un colpo di coda dell'anestesia.
Neanche provò,comunque, a smuovere le braccia ancora addormentate,visto che,anche col tatto intorpidito dall'anestesia,poteva sentire il cuoio mordergli i polsi.
Legacci.
Legacci come quelli che sentiva alle caviglie. Dette due o tre strattoni,inutili-lo fece solo per sfogare la sua rabbia d'essere ora immobilizzato come un salame.Preso in trappola come un pivello,era ora completamente  alla mercé dei suoi carcerieri...
Almeno avesse saputo chi fossero!
" Ben svegliato,Mr.Bond! "
Si voltò,ma già sapeva chi avrebbe visto. Non i miliziani in nero. Non la tizia vestita all'orientale. Invece,eccolo là,il pallidone alla finestra,ora a sibilargli a due passi dal viso.
" Ben svegliato,Mr.Bond...Avete trovato il vostro viaggio comodo ?"
Se sul viaggio non poteva esprimersi,per ovvii motivi,sul risveglio nessuna incertezza : un incubo! Una zucca di Hallowen era senz'altro più espressiva di quel volto,che pareva galleggiare sopra le spalle del nero soprabito.Nonostante l'istinto di voltarsi dall'altra parte,Bond,per quanto gli consentiva la cinghia di cuoio,sporse tuttavia la testa verso il suo misterioso interlocutore ed disse,con un volto da angioletto
" Non tanto,Sir-credo che mi abbiano fatto viaggiare in classe turistica,anziché la mia solita poltrona riservata in prima classe.Mi chiedevo,anzi, se foste così gentile da dirmi a chi devo intestare un'eventuale lettera di lamentele..."
Un improvviso fruscìo di foglie secche invase la stanza.Bond si rese conto che era la risata del mascherone a fare quel fruscìo,ma lo capì solo perché la sentì partire dalla bocca di lui.
" Ehehehehe...Potreste intestarla all'Egregio Mr.Albert Wesker,se volete,con ragione sociale Umbrella Corporation S.r.l. ..."
Umbrella Corporation!
Deglutì a vuoto.
" Società a responsabilità limitata?Un titolo appropriato,mi pare..."
Un nuovo fruscìo riempì la stanza.
" Sapete dei piccoli problemi che abbiamo avuto nelle nostre precedenti sedi,vero?Eh,già!Ma credo che nell'ambiente in cui lavoriate certi segreti abbiano vita parecchio corta,se non sbaglio..."
Dopo queste parole,lo vide chinarsi verso un piccolo box,del tipo usato per il trasporto organi,poggiato sul pavimento.Stavolta niente fruscìo : solo il breve fischio dell'azoto che fuggiva dal box depressurizzato.
E quella frase,nel silenzio generale,cadde sulla sua testa come una frana.
" Una vita,comunque,mai corta quanto la vostra..."
Il volto di lui si spalancò in un ghigno trionfante,quando vide la mascella di Bond fremere come per un violento attacco di malaria e poi battere due volte.
" Dov'è adesso la vostra insopportabile boria,Mister Bond?Niente più battutine salaci,nevvero?Ora nel sangue vi scorre solo il panico..."
Vide la mano guantata di lui picchiettare sul vetro della siringa ipodermica,appena estratta dal box. Il liquido rossastro all'interno rimase immobile.
" Ma aspettate...!Aspettate solo un momento,e nel sangue vi scorrerà qualcos'altro!Il frutto migliore di anni di nostre ricerche,Sir,il mio rampollo prediletto...Il Virus T!"
L'ennesimo fruscìo riempì la stanza.
"Un rampollo molto riottoso,ahimé!Ma,nonostante anni di insuccessi,ha in sé tali potenzialità da poter rendere questo piccolo granello di polvere perso nelle galassie un paradiso in terra..."
"Concedetemi,Mr.Wesker,il beneficio del dubbio sulla vostra ultima frase..."
Avrebbe giurato,per quanto lo sapesse essere impossibile,che,a quella sua puntura di spillo,dietro alle spesse lenti degli occhiali di Wesker fossero comparse all'improvviso due braci luminosissime.Ma fu solo un attimo,prima che scomparissero come un sogno al canto del gallo : quello che non scomparve,invece,fu la palese irritazione nelle parole di lui.
"Beneficio concesso,visto che non posso negare la scia di fallimenti che è costata a noi...A me!"
Notò,pur con la luce sparata direttamente sugli occhi,come un'ombra di malinconia passare su quel volto altrimenti pallido ed imperscrutabile dietro le sue spesse lenti nere.
Non fu che un momento-presto quello stesso volto si girò su di lui,pieno di gioia maligna.
" Ma ora tutto è cambiato!Grazie al DNA del vostro simpatico amico arrampicamuri,il virus è ora notevolmente più stabile!Niente più sgradevoli sorprese,quindi,ed il merito va concesso anche a voi..."
Già,a lui ed al gran macello che aveva combinato in America...!Ma non lo volle far capire a Wesker,e regalargli così l'ennesima soddisfazione : un ghigno si disegnò nella sua faccia,mentre gli rispondeva a tono.
"Oh,non ve ne abbiate a male,se mi permetto di scansare un simile onore..."
Il suo ghigno fu prontamente restituito da Wesker.
" Scansatelo pure,se così vi piace,perché è ben altro l'onore che voglio concedervi!Ed il fatto che siate legato ad un lettino in una sala operatoria ve lo deve già aver fatto intuire..."
" Ah,liposuzione omaggio...?"
Stavolta al rumore del frusciare di foglie secche si sostituì quello di due latte sbattute l'una contro l'altra.
" Uhuhuh...!Oh,lol!Mister Bond,con un po' più d'impegno avreste avuto un grande futuro come comico..."
Più che lo zampillare del liquido rossastro dall'ago,a squietare 007 fu quell' avreste avuto al posto di avrete.
Già : era soltanto un foglio da archiviare,e Wesker poteva avere solo l'incertezza d'archiviarlo sotto la voce 'Successi' od 'Insuccessi',mentre per lui esisteva una sola voce.
L'ultima.
" Sù,da bravo,ora offritemi il braccio destro..."
Il braccio destro di Bond rimase resolutamente immobile.
Di nuovo quella luce dietro le lenti,prodromo dello scatto del braccio di lui.
Una stretta micidiale-il mondo gli scomparve in un lago di stelle.Il rumore del tessuto che si strappava gli passò sopra come una nuvola.
" Oh,che grande forza d'animo!In altri momenti la troverei un'insopportabile insubordinazione,ma in voi,ora,la trovo semplicemente commovente..."
Pur nella sua dolorosa agonia,quel soffio gli giunse chiaro alle orecchie come se Mister Umbrella avesse parlato in un altoparlante.Non sapeva esattamente cosa si trovasse in quella siringa,ma d'una cosa era certo.
Non poteva essere più velenoso delle parole che vennero dopo.
" La trovo commovente perché è uno sprazzo di umanità,un'umanità che ben presto vi vedrete spazzata via come lo è in me!Anche io,sappiatelo,ho un virus,del tipo che sto per iniettarvi,a scorrermi nel sangue..."
Ah!Non erano solo un'impressione,dunque,quelle braci ardenti dietro gli  occhiali,né tantomeno quella morsa d'acciaio.
"Ma non crediate"riprese Wesker"non crediate che questo varrà anche per voi,perché io sono un'eccezione,perché io sono l' eccezione..."
Sputò con un misto di rabbia e goia maligna il resto della frase.
"...ad una regola fatta di abominî bestiali!"
"Ah!Suppongo che questo potrebbe diminuire un po' il mio fascino innato verso il gentil sesso,non trovate...?"
Ancora il rumore di latte sbattute.
"Uhuhuhu!Oh,Mister Bond,mi mancherà molto il vostro senso dell'umorismo,sapete?Specialmente fra qualche minuto,quando voi non sarete che una cosa,una cosa per cui ogni mio sospiro sarà un ordine inappellabile...!"
E,detto questo,lo vide puntare l'ago verso il pallido blu della vena.Ancora qualche centimetro e...
"Aspettate,Mister Wesker,aspettate...!!!"
L'ago arrestò la sua corsa .
"Che c'è?"
"Permettetemi di chiedervi un piccolo favore..."
Non avrebbe mai creduto che su quel gelido volto potesse affacciarsi qualcosa di simile alla curiosità.Ed ecco invece Wesker aggrottare le sopracciglia,sinceramente stupito.
"Eh,sarebbe...?" E poi,velenoso come una serpe " Spero che non siano lagne sul risparmiarvi o cose simili!Avrete già capito come le accoglierei..."
Bond scosse la testa.
"No,no,per nulla... Vedete, Mister Wesker,per quanto io non indossi una divisa ed abbia sempre fatto una vita un po' diversa dal fantaccino sbattuto in prima linea,io mi sono sempre sentito come un soldato al servizio di Sua Graziosa Maestà,pronto a servire la mia Patria con abnegazione anche a costo della mia stessa vita..."
" Nobili parole,ma non vedo dove vogliate arrivare..." La sua curiosità stava per cedere il passo all'irritazione. Bond s'affrettò ad arrivare al sodo.
" Il punto è che io ho combattuto e sono stato sconfitto,ma da chi?"
Un ghigno beffardo si disegnò sulla faccia cerea di lui.
" Eppure mi pareva che conosceste l'Umbrella Corporation..."
Ebbe pronta risposta.
"Conoscere,certe volte,non vuol dire sapere.Ora sto mangiando la polvere,ma non so nulla della mano che m'ha gettato a terra : le vostre attività non hanno mai attirato le attenzioni della nostra agenzia..."
Questa volte le latte sbattute e le foglie secche si unirono in un'atroce dissonanza.
" Fusfusfus!Ah!una domanda dalla facile  risposta,visto che non abbiamo mai avuto filiali in Inghilterra...!"
Non lasciò passare un minuto,senza porre un'altra domanda a Bond-la faccenda lo aveva incuriosito come un ratto,poco ma sicuro.
" E,comunque,cosa ve ne viene in tasca dal conoscere l'identità del vostro avversario?"
Stavolta non passò un minuto prima della risposta di Bond.
"Oh,ridetene pure se così vi piace,ma lo riterrei una forma d'onore delle armi da parte vostra..."
Per un momento.che a Bond parve comprensibilmente eterno,Wesker soppessò la siringa nella mano guantata,ora avvicinandola al blu della vena,ora passandosela davanti agli occhi.
Uno scatto della mano,un tintinnìo,e l'ebbe gettata sul bacile a lato del lettino.
" Onore..."
Sentì il tamburellare nervoso delle mani di lui sul lettino,presto coperto dalle parole.
"Onore!Tsk!Una vita fa,e vi posso assicurare che con me non è solo un vuoto luogo comune,ero un membro della Polizia d'una città americana,il Dipartimento di Raccon City. Per quanti anni possano essere passati,pure ricordo assai bene quanto i nostri ufficiali all'Accademia ci parlassero di che cosa significasse l'onore quando hai addosso una divisa!Un discorso che ho lasciato spesse volte cadere da allora,lo ammetto..."
Tacque teatralmente,perché la frase successiva avesse il giusto peso alle orecchie di Bond.
"Damn'd!Ma è comunque un discorso che porto sempre nel cuore!E,allora,perché non accontentare l'ultimo desiderio d'un mio nemico ormai condannato a morte...?"
Quell'uomo,o qualunque cosa fosse,trovava sempre di che sbalordirlo.Francamente quelle belle parole non se l'aspettava da uno così...
" Anche se,a dirla tutta,è condannato a qualcosa di peggiore della morte stessa,cioé,una nuova vita!"
Ahia,in cauda venenum!Questa se la poteva anche risparmiare...
"Anche se,a voler dire anche questa,fatico a considerarvi non solo come nemico,ma persino come avversario,visto l'insperata fortuna che siete stato per l'Umbrella Corporation..."
Idem come sopra!
Ma lasciò subito stare questi pensieri : Wesker aveva incominciato a parlare.
 
 











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Capitolo 18
*** Parte IV-Capitolo I-Cavalleria ***


Parte III-Cap.X-La cavalleria " Circa dieci anni fa la nostra compagnia era allo sbando.Le...disgrazie sui Monti Arklay e soprattutto a Raccoon City ci avevano tolto ogni appoggio da parte del Governo Federale..."
Per quanto goffo gli risultasse il gesto con la mano legata,Bond l'alzò quel tanto che bastasse ad attirare l'attenzione di Wesker,che capì subito cosa volesse con quel gesto. "Nemmeno ho incominciato a raccontare,e già avete domande?Comunque,prego..." " Ah,permettete l'interruzione,Mister Wesker,ma come è possibile che una multinazionale come la vostra sia stata messa in ginocchio dalla mancanza d'appoggio d'un solo governo?" E poi,quasi fosse uno scolaretto che avesse chiesto al professore una marchiana ovvietà "È questo particolare ad essere sempre sfuggito alla nostra agenzia..."
Un sorriso tirato tagliò il volto di lui.
" Se andate a vedere solo alla parte ufficiale dell'Umbrella Corporation,la vostra domanda avrebbe anche un senso...Il nocciolo della questione,però, è che la nostra compagnia non era una multinazionale,ma un'ipernazionale...!"
Ipernazionale? "Ovvero...?"
"Ovvero che larga parte delle nostre... attività principali si svolgevano negli Stati Uniti e per gli Stati Uniti!Le nostre sedi all'estero avevano infatti una mera funzione collaterale : servivano come copertura.È stato dopo che l'Umbrella ha dovuto chiudere i battenti che ne abbiamo...che ne ho scoperto l'importanza!"
Wesker s'interrupe per un attimo. Un nuovo fruscìo invase la stanza.
"Eheheheh...Ed il bello è che anche io ho contribuito alla caduta dell'Umbrella,proprio distruggendo una delle basi all'estero di cui ora canto tanto le lodi!"
"Mh...Quest'ultima parte era nota anche alla mia agenzia,Mister Wesker,anche se in maniera lacunosa : pensavamo che ci fossero dietro i nazionalisti russi o Al Qaeda dietro al vostro laboratorio.Solo dopo che voi siete comparso in tribunale,durante il processo all'Umbrella, abbiamo imparato a conoscervi..."
" Non abbastanza,se voi ora siete qui,Mister Bond..."
Stoccata!
" Stavo dicendo,Mister Wesker,che nella mia agenzia ci siamo interrogati anche sul perché vi siete spinto a darvi apparentemente la zappa sui piedi,rischiando a .Abbiamo sottoposto il problema alla nostra Unità Analisi ..."
" E qual è stata la conclusione dei vostri cervelloni ?"
Ghignò Wesker.
"Due parole : interesse personale"
Wesker,alla risposta di Bond,ebbe una reazione stranissima : ondeggiò e si piegò,per poi far scattare la testa all'indietro.A fargli capire cosa fosse ci fu il solito rumore di latte sbattute di lui.
"Uhuhuhuhu..."
Stavolta,prima di parlare,il suo carceriere dové attendere di smetterla di ridere: ormai era alle lacrime.
" Non c'è che dire,i soldi del contribuente inglese sono davvero ben spesi!Chissà quanto tempo passato a farsi fumare le meningi...Per poi scoprire l'acqua calda!Interesse personale!Ah!"
Dopo quel breve attacco,il volto di lui tornò la maschera impenetrabille di sempre.
" E per cos'altro,sentiamo,avrei dovuto tradire la mia organizzazione ed i miei stessi capi?!Per cosa ho combattuto contro chi un tempo non mi era solo camerata,ma persino amico!?Per cosa ho affrontato orrori,Sir,orrori da far impazzire anche solo ad immaginarseli,mentre io sono riuscito addirittura a distruggerli?!Filantropia,forse?!?"
In preda alla furia,sbatté una gran manata sul lettino.Pur assicurato da solidi legacci in cuoio,per un istante Bond beccheggiò come su una nave in tempesta per via del contraccolpo.
Ma cosa diavolo era chi aveva davanti?
"Trovatela scontata come conclusione quanto vi pare,Sir,ma la mia agenzia s'è interessata relativamente poco in merito alle vicende di voi e dell'Umbrella Corporation..." " E come mai...?" Chiese Wesker,mentre i suoi occhi s'accendevano ancora dalla rabbia. Tanto megalomane doveva essere, da ritenere quella mancanza di considerazione verso i suoi traffici,più che una fortuna insperata,una sorta di sgarro personale! " Lo avete detto voi stesso,no?Non avevate basi operative in Inghilterra,quindi non potevate costituire una minaccia per la nostra nazione.Inoltre la vostra compagnia non ha mai leso i nostri interessi,né commerciali né militari,né direttamente né indirettamente.Che interesse avevamo ad aprire un filone d'indagine su di voi...?!" Sembrò quasi volerlo rincuorare di quell'offesa al suo amor proprio,e ci riuscì : Wesker prese la faccenda addirittura sul ridere. " E avrei voluto ben vedere se l'Umbrella andava a danneggiare gli interessi inglesi...!Judas Priest!Lord Spencer è persino cugino della vostra Regina..." Questa gli giungeva nuova. " Volete dire che...?" Ennesima risata di Wesker. " Ehehehe!Esatto,piccolo conflittto d'interessi fra i nostri capi..." "Confidenza per confidenza,Mister Wesker,ci sono altri motivi sul perché siate finito in un cono d'ombra..." Lo vide passare dal riso ad un'espressione incuriosita,quasi preoccupata. "Cioé...?" "Innanzitutto,se l'Inghilterra non era coinvolta,quelli erano affari interni del nostro più fedele alleato da quasi un secolo,gli Stati Uniti d'America.Inoltre,e correggetemi se sbaglio,mi pare che i nostri amici yankee se la siano cavati a meraviglia contro la vostra organizzazione,e su tutti i fronti..." Wesker incassò con signorilità. "No,in tutta onestà non vi sbagliate:mi vedo costretto ad ammettere che i miei ex-sottoposti sono stati tutti una discreta spina sul fianco..." L'ombra d'un sorriso passò all'improvviso su quel volto cereo. " Tutti,tranne uno,che voi conoscerete senz'altro..." Chi? "Spiacente,Sir,ma non riesco a capire di cosa..." Un lampo attraversò la mente di Bond. "La cameriera...La vostra agente...Jill Valentine!" In un ironico applauso,le mani di Wesker batterono l'una contro l'altra . "Esatto ancora,Sir : era una dei più temibili segugi alle nostre calcagna.Questo almeno prima che cadesse fra le nostre grinfie..." Bond avvampò di vergogna per tutta la bile che aveva riversato su di lei.Povera Jill...se aveva la vitalità d'una marionetta,era perché lo era! "Un altro lavoretto dei vostri simpatici microbi,immagino..." Lo vide scuotere la testa. " Sarebbe stato come ammazzare una mosca a cannonate...No,è stato un semplice lavaggio del cervello vecchio stile,di quelli che facevano la CIA od il KGB!E sì che per il lavoro che fate dovreste conoscerli..." Touché ancora una volta! Bond girò la testa dall'altra parte,e rimase in silenzio.Anche Wesker fece lo stesso,ma dopo poco buttò là una frase. " Anche se..."
"Anche se cosa,Mister Wesker?"
" Anche se c'è,effettivamente,il mio interesse personale ad inquinare il tutto,posso dirvi che comunque c'è un fine filantropico nei miei atti..."
" Rendere questo granello di polvere perso tra le galassie un paradiso in terra,forse...?"
Wesker scoperse i denti in un sorriso ammirato.
"Vedo che questa mia frase vi ha colpito..."
"No,è che non siete certo il primo a  pronunciarmela..."
"Pacifico,Mister Bond,pacifico..."
Il sorriso di lui passò ad essere un ghigno.Ora la siringa era di nuovo fra le sue mani.
" Ma,purtroppo per voi,è altrettanto pacifico che sarò l'ultimo a pronunciarvela..."
L'ago stillò qualche goccia di liquido rossastro.
Ora non c'era più una sola bolla d'aria nella cannula,potevano starne certi,e fra non molto gli avrebbe iniettato quel virus,il Virus T!,direttamente in vena,senza correre il rischio che la sua preziosa cavia gli morisse fra le mani. No,non avrebbe avuto quella fortuna.
E fu in quel momento,mentre grosse gocce di sudore imperlavano la sua fronte, che si udirono i lontani rintocchi d'un campanile.La cosa scatenò l'ilarità di Wesker.
" Fusfusfus!Dirò magari un'ovvietà,ma credo proprio,Mister Bond,che sia giunta la vostra ora..."
La prima esplosione li colse di sorpresa tutti e due.
Ma,mentre già le sirene iniziavano il loro monotono lamento,la seconda esplosione,quella che mandò in pezzi le vetrate,quella che vide  l'irruzione di  confuse ombre in mimetica,non vide che lo sbalordimento di Wesker : Bond,invece, si era rianimato abbastanza da  potergli sussurrare soavemente
"Oh,bé,credo proprio,Sir, che abbiate sbagliato di un po' a dirmi l'ora..."






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Capitolo 19
*** Parte IV-Capitolo II-L'inizio del grande gioco ***


Parte IV-Capitolo II- L'inizio del grande gioco " Mani in alto,Sir....!"
I cristalli delle vetrate non avevano ancora finito di spargersi per terra : ma già dieci bocche urlarono all'unisono quell'ordine.E quelle dieci bocche appartenevano,con grande gioia di Bond e con buona pace di Wesker, a dieci omaccioni in mimetica,ancora imbragati nelle cinghie dei paracadute,il più piccino dei quali era un armadio a tre ante che avrebbe  contenuto senza difficoltà due o tre Wesker.
Ecco la cavalleria!
Nel giro di pochissimi secondi,dieci bocche di fucili da assalto si spianarono,per maggiore chiarezza,addosso ad un Wesker più attonito che furente,ormai diventato una statua di sale : non un singolo muscolo del suo corpo tradiva un guizzo,mentre la bocca,diventata un'inespressiva linea orizzontale,tradiva invece il turbine delle sue emozioni,ma solo con un quasi invisibile tremolìo alle labbra.Bond ne avrebbe riso di quel tic : sembrava un bambino di tre anni,pronto a mettersi a piangere perché gli avevano tolto di mano il suo giocattolo preferito e di bocca il lecca-lecca.
Ne avrebbe riso,certo,se non fosse che il 'giocattolo preferito' era lui,mentre il 'lecca-lecca' era il virus dentro la dannata siringa puntata verso la vena del braccio destro...
" Issate lentamente le mani,palmi in vista,al di sopra della nuca,Sir!E via dalla vostra mano quella siringa ipodermica...!!!"
Gridò il sergente : anche lui aveva compreso che lì dentro non c'era certo il richiamo dell'antitetanica...
Wesker parve scuotersi,comunque,a quell' urlaccio-sorrise e si voltò verso il comandante della squadra.
" Non c'è bisogno che mi ripetiate tutta la solfa,signor ufficiale : anche io,nel mio piccolo,ho servito nella vostra stessa barricata..."
" Non nelle gloriose SAS,spero... "
Fu la risposta boriosa,detta per chiaro spirito di corpo. Wesker non sembrò prendersela-non più di tanto.
"Non nelle SAS..."
Soddisfatto della risposta,il graduato chiamò intanto uno fra i soldati,una sorta di Hagrid sbarbato che riusciva a spiccare anche fra quei colossi.La radiotrasmittente che portava alla cintura fece capire a Bond la qualifica di lui : marconista.
" Inverness!"
Il soldato Inverness scattò sugli attenti.
" Agli ordini,Sir...!"
" Mettiti in contatto colle squadre Beta e Gamma;digli che il pesce grosso è nella rete,ripeto,il pesce grosso è nella rete;fàtti comunicare la loro posizione,e ricordagli il rendez-vous sulla posizione prestabilita alle ore 17.00 GMT!"
Nuovo scatto d'Inverness.
"Sì,Sir...!"
Il sergente tornò a quel punto a voltarsi,mitra in pugno, verso Wesker.Lo stesso fecero i suoi uomini.
" Quanto a voi,Sir..."
E Wesker porse i polsi,placido come un agnellino,sotto gli occhi stupiti del sergente.
"Perché quella faccia,sergente?Eppure ve l'ho rammentato anche prima,a voi ed ai vostri uomini : so le regole della partita!So anche riconoscere quando una partita è chiusa,e questo mi pare il caso...."
" Bof',d-direi proprio di sì...Salter,provvedi!"
Bofonchiò il sergente per tutta risposta,mentre il soldato Salter,ligio alla consegna,stringeva i polsi di Wesker con le manette.
Non solo lui sembrò prendersela per quell'umiliazione,ma Bond notò come si permise anche di ridacchiare,divertito nel vedere quanto i badili  che il soldato si trovava  per mani penassero per farle scattare.
"Kerumpf..."
" Avete detto qualcosa,Mister Bond?"
Ah,finalmente se ne accorgeva che esisteva anche lui....
"No,nulla di che-solo...non vi state scordando d'un piccolo particolare?"
Non era rossa come quella che appariva dietro le lenti di Wesker,ma Bond notò lo stesso la luce che si accese negli occhi del graduato-se non altro,perché s'era accesa almeno dieci secondi buoni dopo il dovuto...
" Ah,voi,Sir...?"
"Sergente,vi applaudirei anche,se potessi fisicamente farlo..."
La risposta alla sua stilettata ironica fu che,con un sinistro scintillìo,dieci pollici buoni di pugnale in acciaio seghettato passarono dalla fondina alla mano destra di lui.
Troppa ironia,forse.
"Ehm,sergente,vi ricorderei che la buona riuscita della missione dipende dalla mia pellaccia-o sbaglio...?"
La lama sciabolò in aria e tagliò.
Tagliò tutte le cinghie di cuoio che lo tenevano avvinto al lettino,che avrebbero resistito alla forza d'un elefante,ma che,con un solo colpo vibrato da quei muscoli di titanio,cedettero come burro.
" No,non sbagliate,Sir..."
Ridacchiò il graduato,felice di potergli restituire la pariglia : Bond fece allora per rispondere,ma lasciò stare,e provò invece concentrare le sue residue forze ad alzarsi.
Sarebbe stato meglio rispondergli!
Subito il mondo attorno gli si ridusse ad una macchia indistinta,mentre la testa gli si reclinava pesantemente all'indietro,ma un provvidenziale appoggio lo salvò da un nuovo supplemento d'anestesia,stavolta procurata dalle stanghe del lettino : era la  mano del sergente a tenerlo stretto per la collottola,né più né meno come un micietto.
Gli si inumidirono gli occhi a sentire quella stretta,e soprattutto a sentirne il bisogno-umiliante,veramente umiliante...
" Mister Bond,credo proprio che abbiate bisogno d'una di queste..."
E gli porse con estrema delicatezza da una tasca della giberna una pastiglia bianca,assieme alla borraccia dell'acqua.
"Avrei anche una fiaschetta di buon torcibudella scozzese",ammiccò, "Ma è  meglio non pigliarlo assieme ad una 'pillola del coraggio'..."
Bond capì all'istante l'antifona.
" Ossia Pervitin,vero..? Ma non dovrebbe essere illega.."
La parola 'illegale' gli morì in gola,soffocata dalla risata omerica del sergente.
"O bella! Sapreste dirmi una sola cosa legale nei nostri rispettivi mestieri?!?"
Se non gli venne in mente nulla da rispondere al sergente,non era certo per lo stress post-anestesia...
Gli vennero in mente,veramente, tante belle parole dei suoi superiori sul Supremo Bene Comune,sempre vittorioso sui banali lacci delle leggi,e blablabla.
Ma preferirì mandarle giù,assieme alla magica pastiglia.
Giù tutto.
"  Kerumpf ! Potreste mettere nel mazzo anche me,Gentlemen..."
La sottile lingua di serpe di Wesker s'infilò gelida nei loro discorsi.
"Oh,intendete dire la folta schiera di chi non è tenuto a rispettare le leggi dei comuni mortali?Potrei anche,volendo,ma c'è una differenza sottile come un capello fra me e voi,Mister Wesker : io lavoro nella zona grigia,voi in quella nera..."
"Il sangue macchia allo stesso modo le mie e le vostre mani,però..."
Il resto della frase di Wesker fu un soffio.
"...e macchierà ancora le mie!"

                                                                     §

"NO!"
Bond urlò : aveva già capito.Aveva già capito,ma,pur accanto a Wesker, il soldato Salter ed il soldato Inverness ci misero un millesimo di secondo in più a sentirla ed ad afferarne il senso.
Fu quell'attimo a condannarli,ma loro,a differenza di Bond,non urlarono.
Non urlarono,quando la catena delle manette si spezzò;non urlarono,quando Wesker balzò verso di loro;non urlarono,quando le mani di lui si strinsero sui loro colli taurini.
Soprattutto,non urlarono quando,spinte da una forza incommensurabile,le loro teste cozzarono l'una contro l'altra.
Crollarono senza un solo lamento,assieme alle loro mitragliette,inutile ferraglia : toccarono terra nello stesso momento,tanto fulminea era stata la mossa di Wesker.
Non si sarebbero mai più rialzati.
Bond lo sapeva,e lo sapevano anche i loro camerati,se era per questo-quei due corpi colossali erano ancora per aria,che già le bocche dei mitragliatori avevano cominciato a spargere una tempesta di piombo,urlando al posto loro una rabbia impotente.
Un muro di metallo si abbattté addosso a Wesker,ma lui ci passò in meezzo.
In mezzo!In mezzo!Bond lo vedeva,ma non riusciva a crederci : otto mitragliette MP5-SD3 sparavano qualcosa come 6400 colpi al minuto,ma non uno parve colpirlo!
Tre sbuffi di sangue si alzarono,infine,da quel corpo fasciato di nero-qualche pallottola lo aveva finalmente colpito,più in forza del numero che altro.
Lui non rallentò d'un passo.
Continuò imperterrito la sua corsa,verso la finestra:ora solo il corpaccione del sergente,e la sua mitraglietta,stavano fra lui ed il suo obiettivo.
Non aveva rallentato d'un passo.
Non aveva rallentato d'un passo,raggiunto da tre raffiche di mitraglietta!
Ancora troppo sbalordito da quanto aveva visto,non riuscì a vedere Wesker balzare in aria verso il finestrone mujedar.
Ma lo sentì.
Aveva usato,infatti, la testa del sergente per darsi la spinta finale verso la libertà,e la pressione di quel piede fu la stessa delle mani su queli poveri soldati,se non di più : il rumore di qualcosa d'infranto,infranto irreparabilmente, invase la stanza,mentre il collo del sergente assumeva una posizione innaturale.
Le raffiche lo inseguirono ancora,vanamente,ma già non era che una sagoma stagliata contro il sole, incorniciata dalla finestra come una gigantesca falena.
E poi scomparve.










 








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Capitolo 20
*** Parte IV-Cap.III-L'onere del comando ***


Parte IV-Cap.III-Ufficiale ed agente segreto " Cessate il fuoco !"
In mezzo alle raffiche ancora furiose l'ordine,o la preghiera,di Bond non trovò chi gli prestasse orecchio.
"Ho detto : cessate il fuoco !"
Come sopra.
" CESSATE-IL-FUOCO !"
Quel grido,stavolta,riuscì a superare il fragore delle armi.
Strappò così dalla loro sanguinaria trance i soldati delle SAS e,una dopo l'altra,le mitragliette tornarono placide ai loro fianchi.
" Voi non siete un semplice civile,vero,Sir?"
La voce d'un soldato raccolse tutti i dubbî dei suoi camerati.Dubbio di rara intelligenza,del resto... ma Bond lasciò da parte l'ironia,e guardò i corpi inerti del sergente e dei due camerati,prima di rispondergli.Lo avrebbe fatto comunque,tuttavia : sapeva di doverlo a tutti loro.
" Mi chiamo Bond,James Bond.Sono un funzionario d'un'importante agenzia..."
"Meglio nota come MI-6,non è così...?"
Stavolta il proprietario dell'anonima voce di prima si fece avanti,rivelandosi un marcantonio come tutti quegli altri.Una spruzzata di lentiggini,però,ne coloriva le guance,dando a quel viso segaligno una curiosa impronta infantile.
" Non sono autorizzato a dire alcunché a riguardo..."
Si sorrisero a vicenda,mentre Bond lo diceva,ed anche il resto della truppa s'unì a quel ghigno.
Quella risposta era vuota retorica,e lo sapevano tutti quanti.Più interessante era quanto seguì.
" Ma oltre a questo,e mi pare che sia cosa più importante,mi onoro di servire nella Regia Marina Britannica col grado di Comandante..."
O meglio mi onoravo : era una vita che era in aspettativa,e francamente,come aveva potuto vedere in quella missione,un supplemento di addestramento non gli avrebbe fatto proprio male...
" E con ciò,Sir...? Noi SAS dipendiamo dal Regio Esercito,mica dalla Regia Marina!Forse ci confondete colle SBS..."
Quel pietoso forse suonò come uno schiaffo in faccia a Bond,specialmente condito dalle risatine di scherno a malapena trattenute sotto i baffi della truppa.
"Non importa...Soldati!"
Otto teste,o meglio,otto ceffi si voltarono verso di lui : dalle nebbie antiche del Corso Ufficiali era uscito fuori,incredibile ma vero, il tono di comando che Bond  voleva.
"Soldati,io,in nome di Sua Maestà  Elisabetta Seconda,Regina di Inghilterra,Scozia,Irlanda  e Galles e dei Reami oltre Oceano,Difenditrice della Fede..."
Anche se dal loro sguardo,più che il rispetto,traspariva una vaga sensazione di presa per i fondelli,aveva in ogni caso la loro attenzione.
"...Ducessa delle Forze Armate di terra,di cielo e di mare..."
Drizzarono le orecchie.
Lo sapeva : niente di meglio che appellarsi  ai proprii superiori per ottennere la fedeltà d' una "Vecchia Guardia" del genere.
E chi era superiore rispetto alla propria Comandatrice-In-Capo,del resto ?
"...io assumo il comando di cotesta unità!!!"
Bene,aveva sparato la bomba,con tanto di punti esclamativi alla fine,ed ora ne avrebbe visto gli effetti.
Il marcantonio,allora, di prima si staccò dalle fila ed andò al cadavere del sergente.
Ne doveva avere visti di morti ammazzati : eppure,il suo viso tradì una smorfia mentre metteva le mani addosso a quello che in vita era stato il suo comandante.
Senza una parola,ne prese la pistola d'ordinanza.
E gliela puntò addosso.

                                                                         §

" Prendete,Sir...È vostra.Ora."
No,s'era sbagliato : non gliela stava  puntando addosso.
Gliela stava offrendo : quei rudi soldati lo accettavano come loro comandante.
Ce l'aveva fatta.
" Soldato...."
" Thomas Hattanway..."
Il lentigginoso scattò sui tacchi mentre si presentava,ed un 'Agli ordini,Sir' gli affiorò alle labbra.
Ma non fu detto,ed il resto dei soldati rimase indifferente.
Ce l'aveva  fatta,ma non del tutto.
" Soldato Hattanway,all'interno del vostro plotone..."
" Squadra,Sir : siamo dieci effettivi,non venti..."
A quella correzione qualcuna delle risate prima  pietosamente trattenuta esplose.
Ce l'aveva fatta,forse.
" ...All'interno della vostra squadra siete solo soldati semplici...?"
" Sì: solo Salter era stato da poco promosso al grado di soldato scelto.Non se l'è di certo goduta..."
Era un'ovvietà,ma al ricordo dell'amico appena caduto divenne un boccone troppo amaro da sputare senza che agli angoli degli occhi spuntasse una lacrima.
Bond gli concesse un po' di fiato  prima di continuare,anche perché rifletteva sul motivo principale su cui lo avevano accettato : tutti gli altri,tolto il povero Salter, erano soldati semplici.
Logico.
Quindi,lui  poteva essere d'un'altra Arma,ma rimaneva pur sempre un ufficiale. Ancora più logico.
Smorfiò : figurarsi,e questa era la cosa più logica di tutte, se questi pulcini in mimetica e muscoli scolpiti potevano muovere un solo passo senza una chioccia colle stellette!
Una situazione provvisoria,voleva sperare-altri avrebbero preso il suo posto.
" Dagli ordini del sergente m'è parso di capire che ci siano altre squadre in arrivo,no...?"
"Sino al numero di altre nove squadre,per un totale di cento effettivi..."
" Quindi un reggimento..."
" Quindi una compagnia,Sir..."
Nuovo scoppio di ilarità.
Essere promosso da mascotte-civile a mascotte-comandante della squadra non fu per Bond una grande soddisfazione.
Non ce l'aveva fatta ?
" Tutti paracadutati col sistema HAHO,suppongo..."
" Supponete bene,Sir..."
Si congratulò con sé stesso per averne infine imbroccata una : dalle nebbie dei ricordi sull'addestramento gli era uscita questa intuizione,supportata  dal fatto che né lui né tantomeno Wesker avessero sentito nessun rombo d'aerei prima che comparissero le SAS.
" Adelante!Adelante!Matamos estos hijos de puta!!!"
Adesso stava sentendo altro,però : le urla,gli stivali battuti sul pavimento ed il tintinnare delle armi.
Lo strepitìo d'un esercito in marcia,attraverso i corridoii del castello,contro la loro porta.
" I miliziani !"
Wesker non aveva di certo perso tempo ad organizzarsi,né ora si potevano permettere di perderlo.
"Svelti!Buttate giù il lettino!Fate lo stesso anche coll'armadio e la cassapanca!"
Le SAS accennarono ad un rapido tocco all'elmetto,per poi sbrigarsi ad eseguire l'ordine ; neanche il tempo di contare fino a dieci,e già una barricata improvvisata troneggiava  in mezzo alla stanza,con Bond  ed i soldati dietro di essa al sicuro.
O almeno speravano che così fosse.
" Sir... "
"Sì,Hattanway?"
Ancora lui.
Bond ebbe la luminosa certezza,come se ce l'avesse srotolata davanti,che sulla lista delle promozioni il nome dietro a Salter era quello di lui.
"Sir,lungi da me l'idea di voler mettere in discussione il vostro comando,ma...siamo sicuri che  tutto ciò sia
giusto
?"
Ecco,magari Hattanway poteva anche arrivare al grado di sergente,ma al rango d'ufficiale non ci sarebbe
arrivato : troppo intelligente.
" Tu ed i tuoi camerati potete stare tranquilli : esistono i precedenti!
Al limite,davanti alla Corte Marziale potremo difenderci portando in avanti il principio dell' in bello silent leges.Ma ci penseremo quando torneremo in patria,solda..."
La frase rimase a mezzo,inghiottita dal fragore d'una bomba.
Ci avrebbero pensato,sì : se sarebbero tornati in patria,però!

 





                                                                            





 

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Capitolo 21
*** Parte IV-Cap.IV-Il Capitano Gonzalez ***


Parte IV-Cap.IV-Il battesimo del fuoco " Non sparate...Non sparate finché non vedete il bianco dei loro occhi!"
Che frase idiota aveva appena detto!Era forse a Balaclava...?
Anche perché ora c'era un muro di nebbia da non poterlo tagliare neanche col coltello...
Una raffica di mitraglietta bucò il fumo della bomba,fischiandogli a neanche un pollice dalle orecchie.
Si gettò a terra,appiattendosi a mò di sogliola contro la cassapanca.
Rettifica: con un coltello no,ma con un po' di piombo caldo sì.
" Sir,credete sia il momento di sparare adesso...?"
Non fosse stato per il momento leggermente inadatto,avrebbe giurato che nella richiesta di Hattanway c'era-come dire-una vaghissima traccia di presa per i fondelli....
" Cosa ne dici,soldato?Fuoco di sbarramento,ed a volontà!!!"
Con un ruggito d'approvazione,le SAS eseguirono l'ordine : una furia di piombo attraversò la stanza e ben presto,ovattate dalla nube di polvere,incominciarono a sentire le grida ed i lamenti di chi era stato colpito ed i tonfi dei primi corpi a terra.
" Forza,contrattacchiamo...Baionetta inastata,e avanti..!!!"
Come un sol uomo i soldati risposero all'appello di Bond.
Una scelta obbligata,del resto,la sua :  le solide mura del castello alle loro spalle erano una protezione,ma sarebbero diventate una trappola se altre truppe fossero arrivate a stringerli.
"Ora o mai più !"
Fra le nebbie dell'esplosione iniziarono a comparire le prime sagome nere.
Lame d'acciaio scintillarono in quelle tenebre : i soldati dell'Umbrella non si sarebbero arresi tanto facilmente.
Bond sorrise-neanche lui,per quanto lo riguardava.
"Ah!Facile prima fare i bulli con me legato ad un letto,eh?Discutiamone adesso,gentlemen!"
Iniziò a menar fendenti,e due volte il pugnalaccio che aveva in mano incontrò un ostacolo in quella caligine,e due volte lo ritrasse, tra fiotti di liquido scuro e caldo a bagnargli le mani.
Alcuni lampi accesero quella nebbia.
"Non sparate,non sparate!Rischiate di colpire i vostri camerati!Usate le armi bianche!"
Aveva un pugno di uomini contro un'intera armata :  in attesa dei rinforzi,ogni loro vita era preziosa come non mai.
Si voltò di scatto,pugnale alla mano: aveva visto,colla coda dell'occhi,da quella cortina uscire fuori qualcuno, con un sacco nero sotto braccio.
Hattanway.
"...e,se posso dire la mia,la forza bruta!"
Buttò allora quel sacco nero ai piedi di Bond,che s'avvide in quel momento che quel mucchio di stracci aveva una testa,con tanto d'elmetto,ruotata di 180° : il marchio di fabbrica della brutale arte del Krav Maga.
" Ottimo lavoro,soldato...!"
Gli costò qualche fatica dirlo,non fosse altro perché,almeno,le sue vittime non aveva dovuto vederle in faccia : aveva affondato il pugnale e basta,tutto lì.E sapeva,per averlo dovuto fare diverse volte,cosa significasse capire che hai appena terminato la vita d'un altro uomo per sempre...
Un rumore alle sue spalle,ma Hattanway era già scattato.
" A CUCCIA !"
Non ci fu che una rapida mossa,ed un altro sacco nero andò a cadere ai piedi di Bond,mentre il pugnale che reggeva rotolò per diversi metri.
Sospirò : logiche gentili da borghese,le sue.
Non da SAS.
" Detesto ripetermi,soldato,ma...ancora un ottimo lav..."
Si bloccò.
Quello scatto metallico,in mezzo alla nebbia....
Oh,Judas Priest!
" A terra!"
Una serie di lampi attraversarono la polvere,mentre una valanga di fuoco si riversò nella stanza.
Steso bocconi,Bond guardò ad occhi sbarrati il punto in cui era prima trasformarsi in un'unica scia luminosa : se fosse rimasto in piedi,i proiettili lo avrebbero spezzato a metà...
" Sgranaceci in azione,Sir!Ci dev'esserne un nido oltre la porta... "
Il marchese Lapalisse era vivo e lottava in mezzo a loro.
" Lo avrei capito da me,soldato..."
" Cosa facciamo,Sir...rispondiamo al fuoco?"
Bond saltò su.,come colpito da una scossa.
" Ma neanche per sogno! Riveleremo soltanto la nostra posizione,e probabilmente non riusciremo nemmeno a sfiorarli...!!!"
" Granate,Sir?"
Tardò un po' a rispondergli : avevano smesso di sparare.
Gli fece cenno di far silenzio.
Il fuoco ricominciò,ma stavolta era molto più basso.
Dovevano aver intuito la loro posizione,perché le pallottole gli fischiavano a non più di due pollici dalle testa.
" Damn'd!Stanno aggiustando il tiro...No,soldato,niente granate : per tirarle dovremmo alzarci in piedi,ed in quel caso..."
Il volto di Hattanway s'illuminò.
" E se le facessimo rotolare...?"
Mica male come idea!
Ma bastò un'occhiata alle pietre del pavimento per capire che non era cosa.
" Sarebbe una buona idea,certo,se fossimo però su  una pista da curling! Su un terreno così,,ci  ritornerebbero indietro,oppure si fermerebbero ad una yarda da noi,nel migliore dei casi...!"
" E allora,Sir...?"
Domanda da un milione di dollari.
Cerco di sorridere,ma rutto quel che gli venne fuori era una smorfia.
" Bé,cerchiamone il lato positivo : per il momento non ci possono individuare..."
Hattanway non rispose-si limitò ad indicare davanti a sé.
" Oh,egad!"
Il fumo dell'esplosione,ora, si stava diradando.
                                                               
                                                              §

Il fuoco della mitragliatrice si arrestò proprio in quell'istante.
Approfittò di quella breve tregua per cacciare un grido,un comando.
" Ora,soldati...!"
Oltre la caligine,adesso un po' meno fitta, poteva vedere altre faccie oltre a quella di Hattanway,ed erano tutte faccie da funerale.
Compresa la sua,anche se non la poteva vedere : era praticamente un suicidio quanto stavano per fare,e tutti loro lo sapevano.
 Fra pochi secondi il piombo avrebbe cominciato a ripiovere-ma se fossero rimasti là,avrebbero fatto la fine del topo,e sapevano anche questo.
Incominciarono a correre là dove la nebbia era ancora fitta.
" Pronti a far fuoco !"
Urlò Bond.
Sapeva che il capitano del nido di mitragliatrici,in quel momento, stava probabilmente per dare lo stesso ordine...
" No disparen ! Non sparate!"
Si fermarono.
" Ma...si arrendono?!"
Fece Hattanway con tanto d'occhi,dando voce allo stupore di tutti.
" Siete feriti...?"
Gridò una voce dalla nebbia.
E stavolta fu Bond a far voci.
" Ed ora vengono a soccorrerci?!?"
Una sagoma iniziò a delinearsi : qualcuno,dal nido, stava venendo verso di loro.
" Ma che...questo è un loro sporco trucco!!!"
Strillò Hattanway; spianò il fucile.
Bond invece aveva già capito ; gli si gettò contro di peso.
" Non fare sciocchezze,Tommie...Fermi,soldati!Non è...NON É UNO DI LORO!"
Ed infatti non lo era.
Quell'ometto scuro dai baffi sottili non aveva la divisa nera dell' Umbrella Corp.,ora che potevano vederlo tutti,ma bensì una divisa mimetica,corredata dello scudetto spagnolo sul braccio e con in testa un antiquato cappello a bustina.
Fermo in mezzo a loro,si mise sull'attenti,e si presentò educatamente.
" Caballeros...Capitano Gonzalez del Tercio Spagnolo,al vostro servizio!"


















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Capitolo 22
*** Parte IV-Cap.V-Uniti vinceremo,uniti perderemo ***


Parte IV-Cap.V-Come nei peggiori incubi Ormai la nebbia dell'esplosione s'era del tutto alzata,e potevano vedere il nido della mitragliatrice,una  Vickers.
Dieci uomini,vestiti come il loro capitano,stavano schierati davanti a loro in silenzio,dritti sull'attenti sulle macerie della soglia mujedar.
Gli altri cinque,miliziani dell'Umbrella Corp.,erano rimasti invece ostentatamente seduti,anche se i due pollici buoni di baionetta che sporgevano dalla schiena di ciascuno era una buona giustificazione per quello sgarbo...
" Señor,se mi permettete,non ho ancora avuto l'onore di  fare la vostra gradita conoscenza..."
Gonzalez parlava un buon Inglese,anche se era la dannata cantilena tutta fischi e sibilii degli Spagnoli.
Sospirò: a dirla tutta,una pronuncia oxfordiana era l'ultimo dei loro problemi,in quel momento.
"Bond,James Bond... "
" Fate parte di qualche forza armata o siete un civile ?"
Non era una domanda del tutto peregrina,quella di lui :  in mezzo a tutte quelle uniformi,era l'unico in borghese.
" M'onoro di servire come  Capitano nella Regia Marina Britannica,oltre che come comandante di questa squadra di arditi..."
Il capitano approvò con un sorriso il fatto che il suo interlocutore fosse del mestiere delle armi,anche se a  vedere lo stemma sul braccio delle SAS aggrottò le sopracciglia.
" Consentitemi l'audace domanda,ma come mai voi,che siete della Marina,comandate un gruppo dell'Esercito del vostro paese...?"
Sospirò ancora,prima di rispondere.
" È una lunga storia  e,Sir,con tutto il rispetto adesso avremmo altro pesce da friggere : dobbiamo riunirci col nostro squadrone..."
Gonzalez lo interruppe con un nitrito da stallone,e ce ne volle ad un Bond  rimasto di sasso per capire che in realtà  fosse  la risata di lui.
" Ihhhihhih!Noto come le nostre incombenze siano le stesse..."
Stavolta fu Bond ad aggrottare  le sopracciglia.
" Ah!Voi,quindi, non siete altro che un'avanguardia...?"
Nuovo nitrito.
" Ihhihihhhi!Caballero,noi della Legione Spagnola siamo fra i migliori soldati al mondo,ma credo che stiate forse sopravvalutando le nostre capacità!
Ordine dall'alto,comunque..."
" Direttamente il vostro Alto Comando...?"
Sorridendo alla sua interruzione,il capitano gli fece cenno di no ed indicò le volte del soffitto.
" Màs en arriba,amigo..."
Stavolta Bond afferrò.
" Volete dire direttamente da..."
" Exacto ! Sua Maestà Cattolica Giovanni Carlo I,Re di Spagna e delle Due Sicilie,ha deciso personalmente che un intero squadrone venisse dislocato per la Missione X..."
A sentire il nome in codice della sua missione,dopo tanto tempo,Bond sussultò.
" Immagino allora che la misssione sia qualcosa più della mia liberazione..."
L'orrenda risataccia del capitano si limitò stavolta ad un gorgoglìo;annuì con vigore.
Non intendo minimamente sminuirivi,sia chiaro,ma mobilitare due squadroni interi di truppe d'élite solo per la vostra liberazione sarebbe stato-come dire..."
Bond gli venne in soccorso.
" Ehm,vagamente eccessivo?"
Gonzalez schioccò le dita.
" 'vagamente eccessivo' ? Oh,lo humour di voi Inglesés è qualcosa d'incredibile ! 'vagamente eccessivo'...Ihhihihihi!"
Riecco la dannata risata!
Durò poco,comunque : quasi subito il capitano tornò serio.
" Comunque sia,Señor Bond,lieto per voi che siate ancora fra noi,ma  è adesso che arriva il peggio,è adesso che dobbiamo sterilizzare questo bubbone insediato nel corpo vivo della mia patria,prima che sia tardi..."
" È già troppo tardi,gentlemen...!"
Una voce tonante,dal timbro metallico,invase la stanza,tronando il discorso di Gonzalez,e lasciand lui,i legionari e le SAS come sotto incantesimo.
Ma non Bond : strinse i denti contro quelle parole che sembravano venire da ogni luogo e nessun luogo.
"Wesker...!"
La stanza fu invasa da un orripilante fruscìo.
"Fusfusfus!Vi ringrazio,Mister Bond,di avermi evitato le solite presentazioni di rito,presentazioni che avrei trovato noiose perché rivolte a sgraditi ospiti e patetiche perché rivolte ad ospiti,se perdonate la brutale franchezza,morituri...
Qualora la cosa non sia di vostro completo gradimento,potrete sempre discuterne coi miei simpatici amici..." La chiosa riempì di gelo la stanza. "Addio,gentlemen!"
" Que...que tàl?!"
La voce del capitano Gonzalez si spezzò a metà della frase : s'era insinuata l'ombra di qualcosa che Bond leggeva ben chiara sui volti di lui,dei legionari e delle SAS.
Paura.
" Ecco a voi la più lurida serpe che mi sia mai capitata fra i piedi,Sir...!"
Con un montante rabbioso ed improvviso,007 aveva  fatto saltare il cimiero dell'armatura sulla parete sud,l'unico mobile della stanza che non era finito nella loro barricata improvvisata.
Non poteva che essere là quanto cercava,la fonte di quella voce fredda e metallica.
Ed all'interno,nel punto in cui c'erano le feritoie per gli occhi,brillava infatti qualcosa di simile ad una capsula d'acciaio,grigliata per metà,coronata in cima da una lente di vetro.
Bingo.
" Una lurida serpe che alla fine avrà la testa schiacciata...!"
Due,tre colpi del calcio della sua Beretta,e gli occhi,le orecchie e la bocca della "lurida serpe" furono chiusi per sempre.Adesso Wesker poteva anche godersi l'effetto neve sui suoi schermi di sorveglianza...
Tornò a voltarsi,soddisfatto come tutti loro,verso Gonzalez.
" Ora possiamo parlare liberamente,Sir,senza altre sgradevoli interruzioni :  quali sono ora i vostri piani ?"
Nonostante la situazione,il chiaro gioco di sguardi smarriti fra il capitano ed i suoi legionari  dopo una domanda così diretta aveva qualcosa di irresistibilmente comico.
Un po' titubante,Gonzalez alla fine rispose.
" Sempre riunirci alle nostre riuspettive unità...perché,che altro dovremmo fare ?"
Una serie di urla bestiali esplosero nei corridoi del castello.
Gonzalez,Bond e rispettivi sottoposti misero mano alle armi ,colpo in canna.
Quelle urla erano cessate,ma adesso sentivano chiaramente il rumore di passi,passi ed ancora passi echeggiare contro le pareti in pietra,un esercito in marcia col sinistro sottofondo del tintinnare dell'acciaio.
Le urla ripresero,e là,in fondo al buio del corridoio,potevano adesso vedere comparire sagome barcollanti,dai rossi occhi di fuoco...
" Sopravvivere,ecco cosa dovremo fare...!!!"






 


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Capitolo 23
*** Parte IV-Cap.VI-Nemesis,il primo attore ***


Parte IV-Cap.VI-La grande lottaMatemos les!Matemos les!Matemos les!"
"Sir,forze ostili composte da civili!Autorizzate l'uso di forza letale?"
Non fosse stato per la situazione,Bond sarebbe scoppiato a ridere,e fino alle lacrime,per quell'ingenua domanda di Hattanway :  non avrebbe mai usato per quel branco urlante,un'accozzaglia di contadini vestiti di stracci più druidi armati di mazze e clave,la parola 'civili'.Anzi,era in dubbio se definirli anche solo umani...
" Forza letale autorizzata!Fuoco a volontà con tutte le armi!Usate le baionette se v'impegnano nel corpo a corpo!"
"Ataque!"
Echeggiò quell'ordine il capitano Gonzalez,con la laconicità degli Spagnoli,ed i suoi legionari riposero ad una sola voce.
" Viva la muerte!"
 " Vi accontenteranno,temo..."
Bond gli rispose col sarcasmo degli Inglesi.
                                                             
                                                             §

La lama d'una falce fienaia,vibrata da un demonio che un tempo doveva essere stato un pacifico contadino, gli accarezzò il volto.
" Cogido!"
Ululò quella cosa,ma la Beretta di Bond tuonò due volte in risposta.
" Non esserne sicuro,querido! "
Due forellini rossi si apersero sul collo all'altezza del pomo d'Adamo.
Centrato!
" Ma che..."
Furono le uniche paole che gli sfuggirono dalle labbra,mentre si gettava a terra,sopraffatto da quanto stava vedendo-la testa di quell'essere saltò via,sotto i suoi occhi increduli,nemmeno fosse stato una bottiglia di  Dom Perignon,e l'incredulità divenne orrore,quando un'atroce creatura simile ad una scolopendra ne balzò fuori.
Con una vitalità piuttosto insolita per quello che doveva essere un cadavere,le mani dell'abominio si impadronirono di nuovo della falce  e la vibrarono sopra Bond...
Altri due colpi squarciarono l'aria.
La parabola della falce si fermò a neppure un pollice dalla sua fronte ,e la creatura crollò a terra come un burattino a cui avessero appena  sciolto i fili .Quell'orribile cosa si disciolse in pochi secondi,e solo  i suoi miseri stracci  restarono come tesrtimonianza a Bond di non aver avuto un sogno-o meglio,un incubo.
Bond guardò la canna della M1935.
Un'oncia di sangue freddo in meno e sarebbe morto.
" Ne arrivano altri...ne arrivano altri!"
" Arriban...arriban!"
L'urlo d'una SAS,che trovò pronta eco nelle parole d'un legionario,lo strappò dalla catatonia : un'altra schiera aveva scavalcato le macerie del portale,ed ora sciamavano urlanti  per l'intera stanza.
I meglio armati di quella schiera erano i druidi,e non avevano che mazze chiodate e scudi di legno-eppure,fosse solo per la forza del numero,stavano prevalendo.Già i corpi  delle SAS e dei legionari si accumulavano  l'uno sopra l'altro...
Un urlo disperato del capitano Gonzalez sovrastò per un attimo il fragore della battaglia.
" Non possiamo andare avanti così,Señor Bond... Sono troppi!"
Capitan Ovvio,più che Gonzalez...
Un lampo colpì la sua mente.
E invece...
" Avete detto che sono troppi?Bene,sfoltiamone il gruppo!"
Gonzalez smorfiò.Visto il momento,non era comprensibilmente in vena di battute.
" Perché,cosa stiamo facendo...?!"
" Oh,esiste un altro sistema..."
Chinandosi al suo orecchio,Bond glielo spiegò.
" Mi avete capito?"
Il capitano rispose con un cenno.
"Bene,chiamate a raccolta i vostri uomini,allora,ché io chiamerò i miei...SAS!"
" Tercio!"
Dei dieci legionari,ne risposero cinque all'appello.
Delle sette SAS,quattro,tolto lui ed Hattanway.
Dovevano fare presto.

                                                                           §

"Granate alla mano,copritemi...!!!"
" Cuprid le con las granadas...!
Troppe granate,e l'onda d'urto avrebbe ammazzato anche loro e non solo quelle creature.
Troppo poche,ed i buchi che avrebbero aperto fra quella schiera ululante si sarebbero richiusi con le nuove ondate,e sarebbero stati sopraffatti.
Granate lanciate male,e sarebbe potuta capitare sia l'una che l'altra cosa.
Bond guardò con un sogghigno i legionari e le SAS togliere la sicura alle loro bombe.
Il suicidio più ingegnoso a cui avesse mai assistito.
" Dio salvi la regina,camerati!"
"Viva la muerte,camaradas!"
Ora!
Una decina di globi di metallo volarono in mezzo a quelle cose.
Cinque...
Quattro...
Tre...
Due...
Uno...
Bond chiuse gli occhi,ma fu inutile.
Un muro d'aria infuocata gli si sbatté addosso.
Qualcosa d'innominabile lo prese in pieno volto.
Non gli ci volle l'odore ferruginoso del sangue per capire che quel qualcosa era un pezzo di quelle creature,ancora caldo della vita appena strappatagli.
" Sir,si stanno rialzando...!!!"
La voce di Hattanway lo distrasse da quella massa acida che sentiva premere all'altezza del palato,ansiosa di aprirsi la sua via verso la bocca e l'esterno.
Deglutì,urlò,comandò.
" Abbatteteli a fucilate...prendeteli a baionettate,se necessario!Non lasciate che si riorganizzino!"
Le raffiche fecero eco al suo comando.
" All'assalto...!Dio salvi la regina!"
"Attaque!Viva la muerte!"
Scattarono,venti yarde alla meta.
" Sir,ore due alla vostra destra!"
La M1935 nella sua mano non aspettò oltre per tuonare due volte.
Quella cosa oscena,già un pacifico contadino,ora un mostro dalla testa di scolopendra,s'abbattè a terra.
Il tintinnìo metallico del suo falcetto lo precedette.
Continuò a correre.
Quindici yarde.
Stavolta non occorse un urlo di Hattanway o di chiunque altro per accorgersene : due druidi dalla testa di scolopendra gli si pararono davanti.
Tre colpi,e furono anche troppi perché essi finissero a mordere la polvere per la seconda ed ultima volta.
Dieci yarde.
" Capitano Gonzalez!!!"
Colpito al cuore,bastò un solo colpo perché quel mostro gigantesco,testa fasciata e motosega in mano,andasse a far compagnia ai suoi simili.
" Forza,ragazzi...l'ultimo,sporco miglio!"
Cinque yarde,e la sola baionetta a fargli da arma.Proprio sudicio quell'ultimo miglio...
"MOAN!"
Due cose,un contadino armato di falce ed un druido armato di mazza ferrata, spuntarono proprio dal nido della mitragliatrice.
Proprio dalla sua meta.
Proprio da quanto gli era costato tanta fatica,tanto sudore...
" Aaaargh!!!"
No,e quell'urlo parlò per lui.
Un fiotto nero lo raggiunse,quando la sua lama penetrò nel cuore della cosa-contadino.
La testa saltò,com'era prevedibile,ma la raffica,forse d'un legionario,forse d'una SAS,fece subito giustizia della cosa simile ad una scolopendra.
Lasciò il druido alle cure degli altri : ora non aveva occhi che per la Vickers,e ci si gettò addosso,come se fosse il corpo d'una donna.Le raffiche delle Minimi gli giunsero all'orecchio come da un altro pianeta.
Prima ancora di sentire sotto i suoi polpastrelli l'impugnatura in bachelite,gridò quel comando tanto atteso.
" Tutti a terra,camerati!"
" Todo el mundo sea abajo !!!"
Il Capitano Gonzalez ebbe appena il tempo di fargli eco nella sua lingua,prima che la Vickers incominciasse a sgranare il suo rosario.
Caddero i contadini,falciati da quella pioggia di piombo.
Caddero i druidi,loro comandanti,accomunati in quel destino di morte.
Caddero le cose che sorsero da quei corpi martoriati,presto rimandate dall'Inferno che le aveva vomitate.
Non caddero i legionari e non caddero le SAS,sdraiate a terra mani sulla nuca,e Bond pregò che la proverbiale imprecisione delle mitragliatrici,incapaci di prendere un carro armato a cento yarde di distanza,non allungasse ancora il conto delle vittime,ma per fuoco amico.
" Caballero,ad ore sei...Atenciòn!"
La mitragliatrice,allertata dal grido di Gonzalez,diresse il suo fuoco micidiale verso una nuova schiera di mostri che premeva alle spalle di Bond.
Scudi,falci e mazze finirono gettate a terra,accompagnati dalle mostruose creature che li brandeggiavano.
Neanche i loro corpi rianimati ebbero una seconda possibilità.
" Basta così,miei Ganados...Avete fatto abbastanza!"
Quella voce...!
Irruppe,metallica e tonante,in mezzo alla battaglia.
Riprese.
" Sciogliete le fila!"
Quelle cose,chiamate da Wesker Ganados,obbedirono di buon grado : le armi furono gettate a terra e le schiene si voltarono.Alcuni di loro mostrarono i pugni,altri digrignarono,ma per  il resto quell'atroce armata si ritirò a fila serrate verso i recessi del castello,e scomparvero fra le tenebre.
" Salve ancora a voi,gentlemen...salve e addio,anzi!"
" Buona battuta,mister Wesker,ma come vi potranno dire i vostri Ganados,abbiamo apportato alcune modifiche al vostro copione..."
Ribatté Bond senza tanto scomporsi.
Neanche Wesker si scompose.
"Oh,dolente di deludervi,Sir,ma loro non sono che comparse...che voce potranno mai avere?Siete voi gli attori..."
Un'esplosione scosse il castello dalle fondamenta.
Grossi calcinacci piovvero nella stanza,fra sbuffi di polvere,e le urla dei feriti giunsero fino a loro.
Bond riconobbe con un tuffo al cuore la lingua in cui venivano lanciati quelle imprecazioni,quelle bestiemmie e quelle preghiere.
Inglese.
" Anche i vostri tanto attesi rinforzi non sono che comparse nel mio copione,cosa credete?anzi,coi rapporti di forza fra loro ed i miei fedeli Ganados,fra breve saranno s-comparse...Muahahaha!"
Una risata echeggiò attraverso gli altoparlanti nel corridoio e lo trapuntò di gelo.
" s-comparse?I dialoghi li dovete proprio rivedere nel vostro copione,Mister Wesker..."
Gli rispose con una smorfia.Inutile nasconderselo.
La pellicola si stava avviando verso il finale,lo sapevano entrambi.Ma per chi sarebbe stato il gran finale?
Una nuova esplosione,ma più vicina.Le pareti della torre gemettero e parvero sul punto di schiantare.
Ma a quel rumore se ne sostituì un altro,che Bond e la truppa accolsero come una lama di ghiaccio dritta nel ventre
Passi.
Ma non era una nuova schiera di Ganados : erano i passi di due gambe sole.
Tump,tump,tump...
Bond deglutì,seguito dagli altri.
Se fossero stati sicuri che una cosa,qualsiasi cosa,si stesse avvicinando con quell'eco da carro armato avesse gambe umane.
" God in Heaven!"
"Madre de Dios!"
Apparve.
Hattanway l'accolse così,mentre Gonzalez cadeva come in deliquio.Alcuni legionari si fecero il segno della croce,altri si cacciarono fuori le medagliette dal collo e se le baciarono,altri ancora s'inginocchiarono,mentre tutte le SAS divennero tante statue di sale.
Bond non sentì più nulla dalla vita in giù,e nemmeno sentì il beffardo saluto di Wesker alla sua cretura.
" Scena prima:Nemesis!"


 







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Capitolo 24
*** Parte IV-Cap.VII-Nuovo giro di valzer ***


Parte IV-Cap.VII-L'Arcinemico Non uno,e lui non faceva eccezione,mosse un muscolo davanti a quella cosa,quasi completamente avvolta in un impermeabile nero.
Di quell'essere si vedevano solo le mani e la testa;la testa, una vescica di cuoio floscia,in cui gli occhi opachi a malapena si vedevano dietro strati e strati di pelle martoriata da cicatrici e ferite ed in cui la bocca era un buco zannuto;la mani,martoriate come e più del viso,in cui l'ultima falange e le unghia si fondevano in una sorta d'artiglio.
Ma tanto gli bastò.
" Dio onnipotente...!"
Esclamò Hattanway,gli occhi fuori dalle orbite.
" Mi fa piacere che tu l'abbia riconosciuto,soldato..."
La voce di Wesker echeggiò dal corridoio,sarcastica lama di ghiaccio.
S'indurì.
" Nemesis..."
E si sciolse.
"...portami Bond!"
Non il tempo d'un grido,e qualcosa strisciò da quell'impermeabile.
Si strinse intorno a Bond : era un tentacolo carnoso,spesso come un tubo da innaffiare.
" Sir!"
"Caballero!"
Spararono,sia le SAS che i legionari .
Ma Nemesis aveva già dato loro la schiena;i proiettili delle Minimi vi si piantarono dentro.
" STARS!"
Grugnì quell'essere,e fu tutta la sua reazione a quella pioggia di fuoco.
Il tentacolo si strinse ancor di più : premette sullo sterno,ed in breve ogni respiro divenne una conquista. Presto sarebbe svenuto,se non peggio.
E Bond,mentre scivolava nell'incoscienza,pensò al lato buono ed al lato cattivo della situazione.
Il lato buono era che finalmente si sarebbe ritrovato faccia a faccia con Wesker.
Quello cattivo?
Che era Wesker a condurre le danze.





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