Relationship

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Troppo Vicino ***
Capitolo 2: *** Vicino ***
Capitolo 3: *** Alla debita distanza ***
Capitolo 4: *** Lontano ***



Capitolo 1
*** Troppo Vicino ***


relationship 1 *Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Troppo Vicino
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 021. Amici
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Missing Moment, Double Drabble
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 217
*Note: Il prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla community fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò, accuratamente creditato (L)
Che dire? Mi imbarco in questa avventura ancora una volta, cercando di terminare l’impegno preso. È la mia prima RuPru, ma il pair mi aggrada parecchio. Con un prompt simile, poi, risulta davvero allettante :3 Per ora non c’è shonen ai, ma vi assicuro che ci sarà nei prossimi capitoli (L) Questo mi serve come introduzione alla raccolta ^^
Si ringrazia la meravigliosa persona di Prof per il betaggio (L)(L)
Vi auguro una buona lettura (L)

(*)Si intende il Patto Molotov-Riddentrop, patto di non belligeranza stipulato prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale tra Germania e Russia




Troppo vicino




Quando West aveva accolto in casa quel maledetto demonio, Gilbert si era rifiutato di comparirgli davanti.
Dovevano stipulare un’alleanza, aveva detto West – un’alleanza che avrebbe permesso loro di vincere la Guerra contro ogni possibile oppositore. Solo questo.
Eppure, glielo si vedeva in faccia quanto poco la cosa piacesse anche a lui. Avere a che fare con Russia non era una cosa da niente – Gilbert lo sapeva bene, quello.
Come potersi dimenticare tutto quello che era successo? Come poter chiudere la memoria e il ricordo di fronte a quello stesso viso, quelle stesse labbra che avevano arriso ogni minima debolezza, decantando un predominio totale sulla sua – magnifica – persona? Gilbert non poteva dimenticare, non poteva dimenticare quel che era successo.
Così come quando, per caso e dopo il Patto(*), Ivan gli aveva sorriso a quella sua maniera infantile, così cristallina e trasparente all’apparenza e così subdola e calcolatrice nella sua intima natura, e lui aveva sentito un brivido familiare percorrergli tutta quanta la schiena, fino al cervello.
-Prussia, siamo di nuovo assieme…-
Vicino, era troppo vicino perché se ne potesse liberare facilmente. E i ricordi si affollavano davanti agli occhi, condensandosi in mille stille di ghiaccio che puntellavano il suo fianco, dolorosamente e senza posa.

No, davvero. Lui e Ivan mai e poi mai sarebbero stati amici.

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Capitolo 2
*** Vicino ***


relationship 2 *Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Vicino
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 022. Nemici
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Missing Moment, Double Drabble, Shonen ai
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla community fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò, accuratamente creditato (L)
Un poco di shonen ai, prima dello yaoi della prossima DD. Il mio shonen ai è assai leggero, perché ritengo che tra questi due l’eros sia alquanto contrastato da un fortissimo astio inscindibile XD Spero comunque che possiate apprezzare ^^





Vicino




Man mano che gli attimi passavano e nella coscienza si faceva strada prepotentemente la consapevolezza della realtà, quella vicinanza scatenava in lui reazioni contrastanti.
Dapprima il netto rifiuto – l’assoluta convinzione che quel maledetto Russo avrebbe portato solo sfacelo e distruzione – poi l’arroganza tipica del Prussiano aveva preteso la sua parte.
Se Russia era lì, era perché necessitava del suo aiuto. Se Russia era lì, significava che lo considerava una possibile fonte di problemi. Se Russia era lì, significava che voleva mettere le mani avanti prima di ritrovarsi la canna di una pistola puntata alla tempia.
Tornato com’era vicino a lui, alla fine il Russo pareva averne ancora profondamente bisogno.
Ed era allettante per il suo orgoglio godere di una debolezza simile, forse perché Ivan, in tanti anni di sottomissione, non gli aveva dato neanche l’illusione di potersi considerare suo pari.
Neppure una volta, neppure quando si mordeva a sangue le labbra pur di trattenere ogni singolo gemito di dolore e frustrazione quando il divertimento del Russo si abbatteva sulla sua schiena e il suo corpo.
E tremava di soddisfazione, Gilbert – nel constatare che finalmente erano gli occhi freddi e glaciali di Ivan a cercare i suoi, e non viceversa.

Intimamente, però, Gilbert non avrebbe mai accettato Ivan. Non un’altra volta.
Loro erano e sempre sarebbero stati nemici.


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Capitolo 3
*** Alla debita distanza ***


relationship 3 *Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Alla debita distanza
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 023. Amanti
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Double Drabble, Missing Moment, Yaoi
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla community fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò, accuratamente creditato (L)
Sindrome di Stoccolma, avete presente? Ecco, direi che questa DD vuole descrivere, seppur brevemente, un processo simile (L)





Alla debita distanza



Perché, alla fine, era anche semplice relegare Ivan alla figura di aguzzino. Tutto il mondo era a conoscenza dei passatempi con i quali Braginski si intratteneva. Ivan stesso non ne faceva mistero ogni volta che confessava l’irresistibile tentazione di fare di tutto il mondo un’unità, per la precisione la sua unità. Prussia era rientrato in questo progetto, senza via di scampo.
Eppure, Gilbert sapeva bene quanto, per sopravvivere in quell’inferno, aveva dovuto relegare certe emozioni in un angolo dimenticato dell’anima.
Non era ammissibile qualcosa di diverso dall’odio – ne sarebbe uscito pazzo, malato, totalmente distrutto.
Che senso avrebbe avuto, allora, la sua dignità? Che senso l’orgoglio, quando si era ritrovato sollevato da una carezza donata da dita calde quasi per caso o davanti ad un sorriso che di sincero aveva, oltre che l’anima, persino l’aspetto?
Si era inesorabilmente aggrappato a quell’Ivan che, dimentico del gelo che ottenebrava qualsiasi cosa, diventava quasi umano. Aggrappato, come un uomo al collo del proprio amante – come un disperato alle labbra del suo salvatore.
Ivan sapeva cosa lo turbava  – altrimenti non avrebbe ghignato così.
Rideva, rideva perché sapeva che per quanto potesse affannarsi il Prussiano non sarebbe potuto scappare.

Gilbert non voleva che Ivan potesse entrare, ancora una volta, tanto in profondità dentro di lui.
Avrebbe mantenuto, tra loro, quella dignitosa e debita distanza.

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Capitolo 4
*** Lontano ***


relationship 4 *Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Lontano
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 025. Estranei
*Altri personaggi:  Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Double Drabble, Missing Moment, Shonen ai
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui è originata questa fan fiction appartiene alla community fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò, accuratamente creditato (L)
Che dire? Altre pippe mentali del signor Beilschmidt XD Mi diverto a torturarlo psicologicamente, che volete farci? :3 Il prossimo sarà l’ultimo capitolo, vi avverto (L)




Lontano



Così semplicemente Gilbert aveva riso, in maniera tanto sonora da risultare fastidiosa – per riempirsi le orecchie, per riempirsi la testa di qualcosa che non fosse il rumore assordante della coscienza.
Aveva ascoltato le loro parole, di West e di Ivan, le aveva ascoltate tutte per imprimerle bene nella memoria. Come nello spietato gioco del gatto e del topo, pareva che nessuno dei due rinunciasse a essere predatore, rifuggendo con costanza il ruolo della preda. Ed erano pari, ed erano superiori, erano inferiori forse nel concepire lo stesso dubbio – perché un patto non può essere stipulato se non si ha nulla da mettere sopra il piatto della bilancia.
Perfetti diplomatici, sapevano fare a meraviglia il loro lavoro di aguzzini. Lontano da ogni possibile umanità e da ogni possibile e inutile legame, come Nazioni egemoni in grado di spartirsi il mondo tranquillamente e con animo sereno.
Ma faceva male – terribilmente male – vedere con i suoi stessi occhi come Ivan fosse capace di risultare un estraneo persino di fronte a lui. Così preso dai suoi progetti di conquista, nel formare quell’unità tanto desiderata, da non considerare neppure quella volta le vittime che avrebbe lasciato lunga la sua strada fatta di sangue.

Gilbert gli aveva riso in faccia, senza vergogna – cercando di creare un’illusione capace di salvarlo di nuovo.

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