Relationship di Rota (/viewuser.php?uid=48345)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Troppo Vicino ***
Capitolo 2: *** Vicino ***
Capitolo 3: *** Alla debita distanza ***
Capitolo 4: *** Lontano ***
Capitolo 1 *** Troppo Vicino ***
relationship 1
*Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Troppo Vicino
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 021. Amici
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Missing Moment, Double Drabble
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 217
*Note: Il prompt da cui
è originata questa fan fiction appartiene alla community
fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia
BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò,
accuratamente creditato (L)
Che dire? Mi imbarco in questa avventura ancora una volta, cercando di
terminare l’impegno preso. È la mia prima RuPru, ma il
pair mi aggrada parecchio. Con un prompt simile, poi, risulta davvero
allettante :3 Per ora non c’è shonen ai, ma vi assicuro
che ci sarà nei prossimi capitoli (L) Questo mi serve come
introduzione alla raccolta ^^
Si ringrazia la meravigliosa persona di Prof per il betaggio (L)(L)
Vi auguro una buona lettura (L)
(*)Si intende il Patto Molotov-Riddentrop, patto di non belligeranza
stipulato prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale tra
Germania e Russia
Troppo vicino
Quando West aveva accolto in casa quel maledetto demonio, Gilbert si era rifiutato di comparirgli davanti.
Dovevano stipulare un’alleanza, aveva detto West –
un’alleanza che avrebbe permesso loro di vincere la Guerra contro
ogni possibile oppositore. Solo questo.
Eppure, glielo si vedeva in faccia quanto poco la cosa piacesse anche a
lui. Avere a che fare con Russia non era una cosa da niente –
Gilbert lo sapeva bene, quello.
Come potersi dimenticare tutto quello che era successo? Come poter
chiudere la memoria e il ricordo di fronte a quello stesso viso, quelle
stesse labbra che avevano arriso ogni minima debolezza, decantando un
predominio totale sulla sua – magnifica – persona? Gilbert
non poteva dimenticare, non poteva dimenticare quel che era successo.
Così come quando, per caso e dopo il Patto(*), Ivan gli aveva
sorriso a quella sua maniera infantile, così cristallina e
trasparente all’apparenza e così subdola e calcolatrice
nella sua intima natura, e lui aveva sentito un brivido familiare
percorrergli tutta quanta la schiena, fino al cervello.
-Prussia, siamo di nuovo assieme…-
Vicino, era troppo vicino perché se ne potesse liberare
facilmente. E i ricordi si affollavano davanti agli occhi,
condensandosi in mille stille di ghiaccio che puntellavano il suo
fianco, dolorosamente e senza posa.
No, davvero. Lui e Ivan mai e poi mai sarebbero stati amici.
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Capitolo 2 *** Vicino ***
relationship 2
*Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Vicino
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 022. Nemici
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Missing Moment, Double Drabble, Shonen ai
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui
è originata questa fan fiction appartiene alla community
fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia
BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò,
accuratamente creditato (L)
Un poco di shonen ai, prima dello yaoi della prossima DD. Il mio shonen
ai è assai leggero, perché ritengo che tra questi due
l’eros sia alquanto contrastato da un fortissimo astio
inscindibile XD Spero comunque che possiate apprezzare ^^
Vicino
Man mano che gli attimi passavano e nella coscienza si
faceva strada prepotentemente la consapevolezza della realtà,
quella vicinanza scatenava in lui reazioni contrastanti.
Dapprima il netto rifiuto – l’assoluta convinzione che quel
maledetto Russo avrebbe portato solo sfacelo e distruzione – poi
l’arroganza tipica del Prussiano aveva preteso la sua parte.
Se Russia era lì, era perché necessitava del suo aiuto.
Se Russia era lì, significava che lo considerava una possibile
fonte di problemi. Se Russia era lì, significava che voleva
mettere le mani avanti prima di ritrovarsi la canna di una pistola
puntata alla tempia.
Tornato com’era vicino a lui, alla fine il Russo pareva averne ancora profondamente bisogno.
Ed era allettante per il suo orgoglio godere di una debolezza simile,
forse perché Ivan, in tanti anni di sottomissione, non gli aveva
dato neanche l’illusione di potersi considerare suo pari.
Neppure una volta, neppure quando si mordeva a sangue le labbra pur di
trattenere ogni singolo gemito di dolore e frustrazione quando il
divertimento del Russo si abbatteva sulla sua schiena e il suo corpo.
E tremava di soddisfazione, Gilbert – nel constatare che
finalmente erano gli occhi freddi e glaciali di Ivan a cercare i suoi,
e non viceversa.
Intimamente, però, Gilbert non avrebbe mai accettato Ivan. Non un’altra volta.
Loro erano e sempre sarebbero stati nemici.
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Capitolo 3 *** Alla debita distanza ***
relationship 3
*Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Alla debita distanza
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 023. Amanti
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Double Drabble, Missing Moment, Yaoi
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui
è originata questa fan fiction appartiene alla community
fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia
BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò,
accuratamente creditato (L)
Sindrome di Stoccolma, avete presente? Ecco, direi che questa DD vuole descrivere, seppur brevemente, un processo simile (L)
Alla debita distanza
Perché, alla fine, era anche semplice relegare
Ivan alla figura di aguzzino. Tutto il mondo era a conoscenza dei
passatempi con i quali Braginski si intratteneva. Ivan stesso non ne
faceva mistero ogni volta che confessava l’irresistibile
tentazione di fare di tutto il mondo un’unità, per la
precisione la sua unità. Prussia era rientrato in questo
progetto, senza via di scampo.
Eppure, Gilbert sapeva bene quanto, per sopravvivere in
quell’inferno, aveva dovuto relegare certe emozioni in un angolo
dimenticato dell’anima.
Non era ammissibile qualcosa di diverso dall’odio – ne sarebbe uscito pazzo, malato, totalmente distrutto.
Che senso avrebbe avuto, allora, la sua dignità? Che senso
l’orgoglio, quando si era ritrovato sollevato da una carezza
donata da dita calde quasi per caso o davanti ad un sorriso che di
sincero aveva, oltre che l’anima, persino l’aspetto?
Si era inesorabilmente aggrappato a quell’Ivan che, dimentico del
gelo che ottenebrava qualsiasi cosa, diventava quasi umano. Aggrappato,
come un uomo al collo del proprio amante – come un disperato alle
labbra del suo salvatore.
Ivan sapeva cosa lo turbava – altrimenti non avrebbe ghignato così.
Rideva, rideva perché sapeva che per quanto potesse affannarsi il Prussiano non sarebbe potuto scappare.
Gilbert non voleva che Ivan potesse entrare, ancora una volta, tanto in profondità dentro di lui.
Avrebbe mantenuto, tra loro, quella dignitosa e debita distanza.
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Capitolo 4 *** Lontano ***
relationship 4
*Autore: margherota
*Titolo: Relationship – Lontano
*Claim: Ivan Braginski/Russia (APH)
*Prompt: 025. Estranei
*Altri personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia
*Genere: Introspettivo
*Avvertimenti: Double Drabble, Missing Moment, Shonen ai
*Rating: Giallo
*Conteggio parole: 220
*Note: Il prompt da cui
è originata questa fan fiction appartiene alla community
fanfic100_ita, presso la quale devo ancora avere conferma per la mia
BDT sul personaggio di Ivan. Nel frattempo, scrivo tutto ciò,
accuratamente creditato (L)
Che dire? Altre pippe mentali del signor Beilschmidt XD Mi diverto a
torturarlo psicologicamente, che volete farci? :3 Il prossimo
sarà l’ultimo capitolo, vi avverto (L)
Lontano
Così semplicemente Gilbert aveva riso, in
maniera tanto sonora da risultare fastidiosa – per riempirsi le
orecchie, per riempirsi la testa di qualcosa che non fosse il rumore
assordante della coscienza.
Aveva ascoltato le loro parole, di West e di Ivan, le aveva ascoltate
tutte per imprimerle bene nella memoria. Come nello spietato gioco del
gatto e del topo, pareva che nessuno dei due rinunciasse a essere
predatore, rifuggendo con costanza il ruolo della preda. Ed erano pari,
ed erano superiori, erano inferiori forse nel concepire lo stesso
dubbio – perché un patto non può essere stipulato
se non si ha nulla da mettere sopra il piatto della bilancia.
Perfetti diplomatici, sapevano fare a meraviglia il loro lavoro di
aguzzini. Lontano da ogni possibile umanità e da ogni possibile
e inutile legame, come Nazioni egemoni in grado di spartirsi il mondo
tranquillamente e con animo sereno.
Ma faceva male – terribilmente male – vedere con i suoi
stessi occhi come Ivan fosse capace di risultare un estraneo persino di
fronte a lui. Così preso dai suoi progetti di conquista, nel
formare quell’unità tanto desiderata, da non considerare
neppure quella volta le vittime che avrebbe lasciato lunga la sua
strada fatta di sangue.
Gilbert gli aveva riso in faccia, senza vergogna – cercando di creare un’illusione capace di salvarlo di nuovo.
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