LADY DI GHIACCIO!

di Mei91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** UNA LADY CON UN OSSESSIONE! ***
Capitolo 2: *** Noah! Un vero amico! ***
Capitolo 3: *** DAMIAN THORNE: IL MISTERO PERSONIFICATO ***
Capitolo 4: *** una passione in comune! ***
Capitolo 5: *** E CHE VUOI CHE SIA! ***
Capitolo 6: *** DICHIARAZIONE E INCONTRO ***
Capitolo 7: *** DELUCIDAZIONI ***
Capitolo 8: *** NUOVE SCOPERTE E LEGAMI ***
Capitolo 9: *** domande! ***
Capitolo 10: *** problemi? ***
Capitolo 11: *** SCUSE E TEMPO! ***
Capitolo 12: *** FINE E SOSPENSIONE DELLA STORIA . TERMINATA ***



Capitolo 1
*** UNA LADY CON UN OSSESSIONE! ***


      Lady di Ghiaccio
 
 
 

Non voglio iniziare a raccontarvi questa storia dicendo che parla d’ amore e che vissero tutti felici e contenti, ma piuttosto narrarvi una storia, la mia storia, avvenuta tra le rive di un fiume e al tenue chiarore del sole al tramonto, quando il sole è ormai scomparso e spunta la romantica luna. Una storia che parla d’ amore, oscuro,focoso e complicato, ma anche piena di passione e sentimento. Un amore nato grazie all' oscurità,  ma anche  grazie al manga di una famosa scrittrice giapponese: Rumiko Takashi e il suo manga artefice della mia felicità: Inuyasha.E se questo personaggio è l' artefice del amore tra me e una creatura molto simile al lui e facente parte delle creature demoniache e delle tenebre, se fosse lui la mia metà, l' amore che deve vivere nell' oscurità?

Mi chiamavano lady di ghiaccio, perché non aprivo il mio cuore a nessuno. Non permettevo a niente e a nessuno di scalfirmi o di farmi soffrire. Non mi fido, e non mi fidavo di nessuno se non del mio migliore e unico amico che però era solo un amico di carta. Inuyasha, il protagonista di un manga famoso. Sapevo che era solo un pezzo di carta o un personaggio inventata dalla Takashi, ma era come se solo lui riuscisse a capirmi.

Ho fama di essere algida e imperturbabile, tanto da meritarmi il nomignolo di Lady di Ghiaccio.  Sono una ragazza molto bella non ce che dire, lunghi capelli mossi di colore nero e occhi blu intenso, come il mare in estate. In determinati momenti però,  i miei occhi apparivano di ghiaccio e da li che nasce anche il mio soprannome.

Quel soprannome a me non dispiaceva in quanto mi bastava avere la compagnia di Inuyasha. Non dico che ero sola, perché di amici ne ho a bizzeffe, ma appunto il mio migliore amico era Inuyasha. Almeno finchè non incontrai lui.

Lui, che avvertiva che io non ero io con gli altri.

Lui, che era sempre in grado di volgere una parola di conforto.

Lui, pieno di sogni e speranze.

Lui, arrogante e insensibile

Lui, orgoglioso e testardo

Lui,  forte e sicuro

Lui, gentile e protettivo.

Lui,  un sacco di altre cose.

E soprattutto le due caratteristiche che mi hanno colpito di più e che sempre terrò nel mio cuore come oro.

Lui, Fan sfegatato di Inuyasha proprio come me.

Lui, un vero amico e chissà cos’ altro.

DRINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN

Maledizione!

E’ già mattina! Come tutte le mattine mi tocca alzarmi per andare all’ Università.  Maledetta io e quando è scelto la facoltà di scienze infermieristiche! Chi avrebbe mai immaginato che fosse così difficile! Chi cavolo avrebbe immaginato che c’erano montagne di libri da studiare, non che questo mi pesi più di tanto dato che oltre ai libri di studio normali che mi divoro, divoro anche libri interi di storie d’ amore di tutti i generi dal romantico al fantasy, dai Fumetti ai Manga tra cui Uno in particolare: Inuyasha. Ma quello che mi pesa è piuttosto il doversi alzare presto la mattina per seguire le lezioni di prof  e trascinarsi dietro quei libroni che a momenti pesano più di me.

Oh, tu guarda che sbadata ho dimenticato di presentarmi.

Mi chiamo Tabhita Stone, frequento il primo anno di Università di scienze infermieristiche. Come avrete capito adoro le storie d’ amore e i fantasy soprattutto i vampiri. Si, i vampiri ma il genere si cui parla la Mayer o tutti quegli altri autori che scrivono di storie d’ amore riguardanti umani e vampiri. Mi piacciono anche le storie sui demoni e ovviamente di mezzo intersecato l’ amore. Ma, soprattutto,incondizionatamente e inesorabilmente adoro il mio manga preferito Inuyasha. Si, lo so l’ ho ripetuto un milione di volte ma io lo adoro e tanto per intendersi alla perfezione lo ripeto finche non vi entra in testa.

Se non si è capito IO ADORO INUYASHA DI RUMIKO TAKASHI. Adesso ci siamo intesi?

Si?

Bene, allora passiamo avanti. Questa maledetta sveglia continua a suonare e io non voglio alzarmi. Così prendo la sveglia e la scaravento contro il muro mandandola in mille pezzi. Poi, mi rimetto sotto le coperte e le tiro fin sopra la testa e tento di addormentarmi.

“Tabhitaaaa! Ti sbrighi o faremo tardi al l’ uni!”

Ohi, ecco mi ero quasi addormentata di nuovo, ma ovviamente la mia coinquilina ha ben pensato di morire quest’ oggi.

Cassandra Greenwood   è la mia coinquilina,una mia collega di università e la mia migliore amica. Si, avevo detto che non ho amici oltre Inuyasha, ma io parlavo al maschile. Comunque quello che poco prima avevo detto si sta per avverare perché adesso scendo giù e strozzo Cassy solo per aver osato disturbarmi mentre sognavo Inuyasha.

“Cassy avviati ti raggiungo dopo.” Le urlò sperando che sparisca dalla circolazione prima che la uccida.

“Avanti Tab, non fare la pigrona o ci perdiamo tutta la spiegazione del prof sono già le 8.30 e tu sei ancora in pigiama e a letto” mi dice Cassy entrando nella mia stanza e scuotendo la testa notando il piumone, le lenzuola e la fodera del cuscino con le stampe di Inuyasha. Le parati tapezzate di sue fotografie e poster, l so è un ossessione, ma a me va bene così. Poi Cassy nota la sveglia rotta a terra, si china su essa e ne prende un pezzo.

“E la decima che rompi questa settimana, Tab. Se continui così le scorte che abbiamo nel garage non basteranno. Ti ricordi che faccia ha fatto la commessa quando hai ordinato 500 sveglie, solo un mese fa e già siamo a quota 460 che dobbiamo fare?”

“Lasciami in pace Cassy e smamma ,ok.” Le dico indispettita.

“Oh,  Tabhita io ci rinuncio! Ci vediamo in aula sempre se arrivi in tempo. Ciao Tabhita.” Mi dice seria.

Ops, forse si è arrabbiata?

Pazienza le chiederò scusa più tardi.

Mi alzo di malavoglia, mi faccio una doccia veloce, mi vesto , faccio la mia solita colazione con caffè latte e due biscotti poi torno in camera mia e prendo i libroni. Poi ci ripenso poso i libroni sulla scrivania mi avvicino al letto prendo il cuscino e lo bacio. Mi stavo dimenticando di dare il bacio del buon giorno a Inuyasha. Se non lo avessi fatto la giornata sarebbe stata orribile. Riprendo i libroni, la mia tracolla e le chiavi con il portachiavi ovviamente di Inuyasha che sta volta è insieme a Kagome di cui sono un po gelosa, ma mica tanto. Qui sono sincera. Non mi da fastidio vedere Inuyasha con Kagome o significherebbe che sto diventando pazza, se già non lo sono.

Prendo la mia macchinina e ci butto dentro i libroni e la tracolla e monto su. Appena parto il nervosismo si fa sentire. Tra meno di cinque minuti iniziano le lezioni e io sono imbottigliata nel traffico.

Uff! adesso chi lo sente il prof!

Arriva all’ università appena in tempo e mi sedetti accanto a Cassy che mi guardava con uno sguardo che diceva…

Ma come diavolo fai a essere così veloce.

Io sinceramente non so rispondere so solo che per poco non mi mettevo sotto una vecchietta, che mi stavo andando a rompere l’ osso del collo tanto andavo veloce con la macchina e chissà quante multe mi hanno preso quei vigili.

“Ohi chi si vede Lady di ghiaccio puntuale!” esordì l’ essere più odioso sulla faccia della terra

“Ciao Tobia, spero tu abbia studiato.” Dissi sapendo già la risposta.

“Veramente speravo che tu mi dessi i tuoi appunti.”

Sospirai. Mamma mia che imbecille questo qui.

“To, prendi e vattene.” Gli dissi porgendogli i fogli con fare sgarbato.

“Oh, grazie lady di ghiaccio. Mi hai salvato.”

Alzai le spalle in segno di menefreghismo. Cassy mi guardava male. Per lei non dovevo far copiare quegli appunti a Tobia, che poi ha pure il nome di un cane, ma poco importa. Per Cassandra non si faceva e basta. Era scorretto. Mai io nella scorrettezza ci vivevo. Basta pensare a quante sveglie rompo , alle vecchiette che investo e a quante volte arrivo in ritardo.

To be continued

 

salve ho voluto provare a fare qualcosa di originale spero che questa fic vi piaccia anche perchè è la prima volta che mi cimento in una storia originale e romantica, e che parla dell’ amore tra umani e vampiri.

Ps. I primi due capitoli sono di semplice presentazione…non entreranno in scena i vampiri ma dal terzo o quarto cappy si…Grazie in anticipo Mei.

ringrazio tutti in anticipo un kiss mei

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Capitolo 2
*** Noah! Un vero amico! ***


 

 

 

Finalmente le lezioni cominciarono e l’ insegnate prese a spiegare la lezione. Per farla breve io non ascoltavo ma la mia mente aveva la capacità di apprendere le cose immediatamente. Mi bastava prendere il libro e dargli una lettura e la maggior parte delle cose o mi riaffioravano in mente o bastava che li studiassi per una due ore ed ero apposto.

 

“Tabhita, ti potrei parlare per favore?”

 

Lucrezia Fannecher, un'altra delle mie colleghe universitarie. E’ una ragazza minuta e piena di problemi. Ha lunghi capelli ricci e rossi e occhi verdi. All’ apparenza è graziosa, ma il suo carattere timido e riservato la rendono una ragazza insicura. Lucrezia è una mia amica, se così la posso definire, ma è anche una ragazza dalle mille problematiche che da sola non riesce a risolvere e ha bisogno della balia.

 

“Dimmi, Lucrezia?” le dico in tono amichevole

 

“Be, Tabhita io mi sono innamorata!” sussurra diventando di mille tonalità che vanno dal rosa al rosso scuro.

 

“Bene sono contenta per te” le dico anche non capendo perché lo è venuta a dire a me.

 

“No, No Tabi. Tu non capisci, io non riesco a dirglielo e volevo chiederti se …se …magari …tu..”

 

“se magari potessi dirglielo io per te’” le chiesi intuendo cosa voleva chiedermi.

 

Di fatti lei annui. Io sospirai. Nonostante fosse mia amica anche per lei ero la lady di ghiaccio. Tutto ciò è assurdo, ma comunque annuii.

 

“Grazie, Grazie Tabhita.” Mi dice sfoggiando un sorriso a 360 gradi e tanto lumino che a momenti dovevo mettermi gli occhiali da sole. Lei torna seria e sussurra”

 

“E’ Noah, Tabhita credi che riuscirai a fargli capire cosa provo per lui’”

 

Noah? Noah Allen? Noah è uno dei ragazzi più popolari di tutta l’ università. Non è un tipo che si vanta e si può dire che per me è un caro amico. Ma sarà difficile. Noah è un ragazzo che nella sua vita ne ha passate tante. Da piccolo è stato abbandonato dai propri genitori in un cassonetto dell’ immondizia vicino un orfanotrofio. Ha avuto difficoltà ad essere adottato, ma è un genio per quanto riguarda lo studio. Della sua vera storia ne sono a conoscenza soltanto io, in quanto quando vivevo con i miei genitori era il mio vicino di casa. Noah ha anche avuto una cocente delusione d’ amore due anni fa e da allora non ha più avuto una ragazza.

 

“Luky, sarà difficile. Però, ci posso provare.”

 

“Grazie Tabhita, sei un amica.”

 

Annuii e mi avvicinai verso Noah. Appena mi vide mi lanciò un sorriso. Non si può di certo dire che Noah sia brutto. Il ragazza è uno schianto, non per me,ma lo è. E’ altro, muscoli e pettorali ben scolpiti, capelli di un biondo oro e occhi verdi.

 

“Ciao Tabhita.” Mi dice con un sorriso.

“Ciao Noah, ti posso parlare?” gli dico seria. So già che Lucrezia avrà una delusione. A Noah piacciono le ragazze con carattere e di certo Luky non ne ha.

“Certo. Da soli?”

 

“Preferibilmente, si!” gli dico. Povera Lucrezia, ma Noah ha diritto di essere felice e non può sacrificarsi per rendere felice qualcuno a sue spese. Sapevo che Lucrezia ci aveva seguiti per ascoltare la nostra conversazione.

 

“Ragazzi, vado un attimo con Tabhita. Torno subito.” Noah è corretto e non lascia i suoi amici in tredici al contrario di loro.

 

“Vai, Vai Noah, Vai con Lady di ghiaccio e poi ci fai sapere.” Vidi negli occhi di Noah uno sguardo di fuoco che fece rabbrividire i suoi amici. Se io sopportavo che mi chiamassero lady di Ghiaccio, lo stesso non si poteva dire di Noah. Lui, quel nomignolo che mi avevano affibbiato non lo sopportava proprio.

 

Raggiungemmo l’ auditorium, e poi una stanzetta a parte. Avevamo sempre alle calcagna Lucrezia, ma in quel momento non importava.

 

“Dimmi Tab, qual è il problema?” mi chiede e io rilascio il sospiro che non mi ero nemmeno resa conto che stavo trattenendo.

 

“Vedi Noah, una mia amica si è presa una bella cotta per te, ma non ha il coraggio di dirtelo così lo ha chiesto a me.”gli dico. Non ho problemi a parlare schiettamente.

 

“Oh, Davvero? E chi è?” mi chiese con uno sguardo che andava tra il divertito e l’ incuriosito. Aveva un sorriso a 360 gradi, ma credo che si fosse illuso che l’ amica di cui parlavo fosse una mia conoscenza più intima.

 

“Lucrezia Fannecher!”gli dico e noto che il suo sorriso si spense.

 

“Fannecher? Lucrezia Fannecher?”

 

Io annuisco. Lo so che si aspettava qualcun'altra.

 

“Oh, Tabhita non mettermi in una situazione difficile, mi dispiace mai io sono innamorato di un'altra tua amica. Sai che mi piacciono le persone con un carattere forte o non sarei tuo amico, ma Fannecher..ehm Lucrezia è un tipo troppo insicuro e riservato e non vorrei fargli da balia. Sai che ci sono già passato con Tanya e che ne ho sofferto molto.”

 

“Si lo so, ma diglielo tu. Lucrezia vuoi uscire da li e smetterla di piangere o ti devo acciuffare io per i capelli” dico io. Non sopporto le persone frignone.

 

Vedo Lucrezia uscire da dietro la porta con sguardo basso e sofferente. Noah adesso sta a te. Io faccio un passo indietro pronta ad andarmene, ma Noah mi afferra un braccio e mi dice.

 

“Aspetta che poi ti devo parlare. E’ importante.”

 

Lucrezia davanti a noi sembra piccola e indifesa, ma io dico che la sincerità è la fiducia è alla base di qualsiasi cosa. Anche se io dovrei essere l’ ultima persona che può dirlo, dato che non mi fido di nessuno o se mi fido di poche persone e che per sincerità diciamo che sono al settimo posto da una scala da uno a dieci.

 

“Fanne…Lucrezia..” Inizia Noah. “vedi io non ti posso contraccambiare,  a me piace un'altra persone e con un carattere completamente opposto, mi dispiace ma io ti posso offrire soltanto amicizia niente di più.”Dice e Lucrezia scoppia a piangere e scappa via.

 

“Che crudele che sei, Noah!” gli dico con un sorriso beffardo. Può essere sembrato crudele, ma è stato sincero e prima o poi Lucrezia se ne farà una ragione.

 

“Senti chi parla per crudeltà, quanti nei hai respinti tu? Non per niente ti chiamano lady di ghiaccio, anche se io quel nomignolo non lo sopporto.”

 

“E cos’è che sopporti tu? Eh, Noah?”

 

“Te, sopporto te!” mi dice divertito.

 

“Noah!” urlo poi entrambi scoppiammo a ridere. Noah tornò serio di colpo.

 

“Sono veramente innamorato di un'altra tua amica, Tabi.”

 

“Ah,si?” chiedo con un sorriso. So chi è.

 

“Si, la persona di cui sono innamorato è …”

 

“Cassandra Greenwood!” concludo la frase per lui sorprendendolo. Poi però mi sfoggia uno dei suoi sorrisi migliori.

 

“Eh già, si vede che mi conosci da una vita.”

 

“Be, che dire…uhm… ti conosco come le mie tasche.”

 

“O meglio dire come Inuyasha!” conclude lui e io rimango senza parole. Come fa a sapere che adoro Inuyasha. E che sono una sua fan sfegatata.

 

“Ma …Ma… c..come..” balbetto. Non ho mai balbettato in vita mia e lo sto facendo Adesso davanti a Noah.

 

“Come faccio a saperlo? Tabi anche io ti conosco come le mie tasche e se sta sera tu e Cassandra volete venire in un posto con me e qualche mio amico, ti dirò cos’ altro so di te. Allora vuoi venire con noi sta sera?” mi chiede

 

“Sia io che Cassandra?” gli chiedo

 

“Si!”

 

“Affare fatto! A sta  sera e mi spiegherai tutto e soprattutto come fai a sapere di Inuyasha.”

 

“Ok, Ok, ma ne parliamo sta sera, ora torniamo in aula finiamo le lezione e il tirocinio del pomeriggio.”

 

“Andiamo va , che è meglio!”

 

 

To be continued

 

Vi prego fatemi sapere che ne pensate perché non so se questa storia sta prendendo una buona piega o se è meglio che la elimini completamente. E’ la prima volta che mi cimento in un genere così diverso. Di solito sono più per i manga.

 

Grazie in anticipo un kiss Mei chan

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Capitolo 3
*** DAMIAN THORNE: IL MISTERO PERSONIFICATO ***


 

 

                     Anime Dark Winged Beauty 31000

                              DAMIAN THORNE                                                                                                                           TABHITA STONE

 

 

   Io e Noah ci avviammo verso l’ aula, dove stava per cominciare la lezione di Biologia. Sapevo che Noah aveva ferito Lucrezia dicendogli quelle parole, ma era meglio essere sinceri. In classe regnava il mormorio, il professore non era ancora arrivato. Io e Noah fummo incuriositi dalle voci che circolavano.

Un nuovo compagno sarebbe arrivato presto.

Sai che novità!

Le voci che mi incuriosirono di più erano quelle che dicevano che questo ragazzo era freddo e taciturno e che non parlava mai con nessuno. Un genio in tutto ciò che faceva e se ne fregava altamente di ciò che pensava la gente, l’ unico difetto era quello che preferiva il buio. Si diceva che la scusa che aveva propinato hai professori e al resto del mondo, era quella che di notte si concentrava di più ed era più efficiente.  Dicevano che era un tipo estremamente attraente. Ciò che mi fece crucciare la fronte era che lo paragonassero a me e che continuavano a dire che avremmo formato una bella coppia di geni e ghiaccioli.

La cosa all’ inizio mi indispettì un poco ma poi non ci feci più molto caso. Salutai Noah che si andò a sedere al su posto, alla destra di Cassandra e io andai al mio posto alla sinistre di Cassy. Alla mia sinistra c’ era un unico posto vuoto. L’ aula non era piena, ma i professori, erano loro che assegnavano i posti a chi era disposto ad ascoltare le sue lezioni.

Il professore entrò, seguito da un ragazzo meraviglioso. Era alto e leggermente muscoloso, capelli neri come la pece, fisico da urlo e occhi del colore del sole, ambra, miele fuso, proprio come quelli del mio adorato Inuyasha. Intorno a lui aleggiava una aura oscura e intrigata di mistero. I suo occhi anche se del colore del sole erano freddi e indifferenti a ciò che succedeva intorno. Il suo vestiario era strano. Era tutto vestito di nero e di pelle , coperto fino al collo. Aveva anche i guanti neri e i jeans neri gli aderivano al corpo come una seconda pelle. Le scarpe anche esse rigorosamente neri. L’ unica differenza da tutto quel nero era una semplice  maglietta bianche che si intraveda dal giubbetto di pelle.

“Bene! Buongiorno ragazzi. Come avrete già capito questo è un vostro compagno di classe e il suono nome e Damian Thorne. Il problema che qui la mattina la classe è troppo numerosa quindi dovremo dividerla. Saranno posti delle ore di lezioni serali integrati al tirocino. Per farà il serale le lezioni si svolgeranno in ospedale e nel contempo le metteremo in pratica. Per chi invece continuerà la mattina non avverrà nessun cambiamento drastico. Adesso signor Thorne si vada a sedere vicino la signorina Tabhita Stone e presti attenzione allo smistamento.”

Il fusto si venne a sedere accanto a me mentre il professore cominciava con lo smistamento delle classi.

“Tobia Smith, Mattina. Sara Taros, Mattina. Lucrezia Fannecher, Mattina….”

Il professore continuò così per un bel po prima che arrivasse a me, o a Noah o a Cassy…

“Cassandra Greenwood, Serale. Noah Allen, Serale. Tabhita Stone, Serale….”

Era prevedibile, noi tre siamo i geni della classe insieme a qualcun altro che come previsto finì nel serale e anche…

“Damian Thorne, Serale. ..Jody Carter, Mattina. Dante Thomas, Serale. Lucan O’ Connor, serale. Tess Mcguire, Serale. Gabrielle Donnovan, Serale. Beatrix Melling, Serale, Jonny Pitt, Mattina. Gideon Mcgragor, Serale. Rio Maxwell, Serale... Sally Green, Mattina…”

Il professore continuò così per un po, poi concluse. Ma io non riuscivo a crederci, il nuovo arrivato era nel serale.

“Bene ragazzi, aspettate cinque minuti consegno lo smistamento e iniziamo la lezione.

Appena il professore fu uscito, il nuovo arrivato fu sommerso da una marea di ormoni impazziti.

“Da dove vieni?” disse Holly Martin, tutta eccitata.

“Quanti anni hai?” gli fece eco Joanne Nichols.
“Sei straniero?” gli domandò Lucrezia, sorprendendo me. Ma fino a un ora fa non era stracotta di Noah? E adesso? Fa la civetta con il nuovo arrivato. Bah, che la capisce quella è bravo. Vidi che il nuovo arrivato aveva crucciato la fronte e in seguito aveva deciso di ignorarle alla grande. Quel gesto fece crescere in me nei suoi confronti, una specie di apprezzamento. Anche io quando all’ inizio anno ero arrivata in aula fui sommersa da ormoni maschile e ammiratori ostinati.

Tranquillamente io, Cassy e Noah ci alzammo lasciando il nuovo arrivato al banco e ci avviammo verso la finestra a parlare.  Notai che lo sconosciuto aveva voltato la testa verso di  me e che mi guardava freddo ma con uno sguardo comprensivo. Che cosa gli faceva credere che avessi bisogno di essere compresa e poi da lui che nemmeno conoscevo. Bah, certi tizi io non li capisco, poi sentii la sua voce.

“Non scappare Tabhita Stone, non mordo mica!” disse con sarcasmo.

Incredibile, si permetteva pure di fare del sarcasmo. Non curante gli risposi.

“Non mi va di essere sommersa da una marea di ormoni femminili impazziti per te sapientone!” dissi fredda come il ghiaccio e piena di menefreghismo nei suoi confronti. Poi mi voltai verso Noah e cominciammo a discutere del più e del meno …

“Dimmi Noah, quand’è che hai intenzione di dire alla ragazza che ami, che sei cotto di lei?” dissi furbetta catturando la curiosità di Cassandra e procurando un rossore incredibile in Noah.

“Tabhita! Dannazione a te!” mi urlò contro furioso.

Io voltai la testa di lato e ridacchiai mettendo una mano davanti la bocca.

“Come? Ti piace una ragazza Noah? E io  non ne so niente? Chi è?” chiese Cassandra Curiosa. Era triste, ma tentava di coprirlo con un finto sorriso, ma siccome io la conosco bene, so che c’è rimasta male. Ma devo pur far dare un smossa a Noah o prima che si dichiari passeranno cent’ anni.

“Nessuno, Cassy!” si affretto a dire Noah.

 Ma che stupido gli avevo offerto la possibilità di dichiararsi e lui l’ ha sprecata. Che idiota! Nessuno poteva essere più idiota di lui riguardo ai sentimenti. Anf, che pazienza che ci vuole.

“Ma come hai rifiutato Lucrezia Fannecher per questa ragazza, caro amico mio…” continuai ad insistere

“Tabhita per favore.” Mi pregò lui.

“Hai rifiutato Luky?” chiese ancora Cassy. Dai stupido di un Noah, datti da fare.

“Si.” Rispose semplicemente il mio amico.

“Per chi?” chiese Cassy.

Noah non rispose, ma sospirò.

“Dai, Noah,” gli dissi comprensiva.

“Ti prego dimmelo, Noah. Prometto che non lo dirò a nessuno. La conosco?” chiese ancora Cassy.

“Io…”

“Ma non lo hai ancora capito, ragazzina. Quella persona sei tu!”

Io, Cassy e Noah ci girammo verso chi aveva parlato. Guarda un po chi era, l’ odioso, affascinatissimo, e misterioso nuovo arrivato.

“Cosa?” disse Cassy sorpresa. In me montò una furia tremenda e Noah si fece piccolo, piccolo e si inabissò dentro le sue spalle.

Il nuovo arrivato si liberò dalla marea di ragazze che continuavano a fargli domande e si avvicinò a noi. Come aveva fatto a sentire la nostra discussine quando era all’ altro capo delle stanza e tutte quelle ragazze non facevano altro che gridare e dirgli quanto fosse affascinante. Odiose loro, odioso lui.

“Ho detto, che la ragazza che piace a questo esserino qui, sei tu, Cassandra Greenwood.” Continuò lo sconosciuto.

“Io … Io…Noah è vero?” chiese Cassy e lui annuì. Lo shock iniziale di Cassy si trasformò in euforia e saltò al collo di Noah, gli alzò il viso e lo baciò davanti a tutti. Lui inizialmente ne fu sorpreso, poi sorrise sulle labbra di Cassy e partecipò al bacio. Cassy stacco una mano dal suo collo e mentre lo baciava depositò quella manina sul suo viso come a fargli una carezza. Staccò anche l’ altra  mano dal suo collo e la passò attorno la vita di Noah e lo strinse forte a se. Noah teneva una mano tra i  capelli di Cassy  e l’ altra attorno alla vita della ragazza e la strinse a se. L’ aula era immersa nel frastuono, ma Noah e Cassy venivano ignorati alla grande tranne da me e il nuovo arrivato, aspetta come si chiamava Damian  Thorne. Cassy e Noah si staccarono.

“Ti amo” sussurrò Noah a Cassy

“Ti amo anche io.” Sussurrò Cassy a Noah. In qualche mondo il nuovo arrivato era stato utile.

Noah si voltò verso di noi tenendosi stretta al fianco destro Cassandra, poi si rivolse allo sconosciuto e gli disse

“Grazie, amico.”

Lui alzò le spalle e sorrise.

“Di niente.” Stava per andarsene finalmente, ma Cassy…Cassy accidenti a te!

“Ehi, come ti chiami?”

“Damian.”

Cassandra annuì e poi sorrise.

“Verresti con noi a casa nostra dopo le lezioni?” gli Chiese Cassandra e io sbiancai.

Cassandra Greenwood se lo fai sei morta. Non invitarlo a casa nostra. Oddio e se scopre Inuyasha.

“Si, Cassy ha ragione, perché non vieni” diede man forte Noah alla sua neofidanzata.

Damian annuì.

“Perché no, per  me va bene” disse lui semplicemente.

“Bene! Allora a dopo le lezioni.” Concluse Cassy.

“Si, ma dopo il tramonto prima non esco mai.” disse semplicemente Damian.

Cassy inarcò un sopracciglio poi con un sorriso gli rispose.

“Alle 17.00 va bene? È inverno e quell’ ora è già buio.”

“Per la precisione il sole oggi tramonta alle 17.45 e 33 secondi.” Precisò freddo Damian.

“Oh, a quell’ ora va bene?”

“Si, sarò da voi a quell’ ora.”

“NO!”

“Tabhita? “ mi disse Cassy. Avevo sorpreso sia Cassy che Noah che Damian.

Ora sono le 16.45 e 20 secondi, ma come faccio a sbarazzare tutta la casa dalla presenza di Inuyasha. Ogni cosa che appartiene a me raffigura lui. Un ora non mi basterà mai. Perdonami Inuyasha, ma tu appartieni solo a me , non posso permettere che qualcuno ti veda magari anche deciso a prendere me e te in giro, specialmente non Damian Thorne.

“Bene ragazzi, adesso iniziamo la lezione.” Disse il prof che era appena rientrato.

“Tabhita, ma che diavolo ti è preso poco fa?” Mi chiede Noah.

“Si, che ti è preso?”chiese Cassy.

“Guarda Tabhita se non vuoi non vengo!” disse freddo come il ghiaccio Damian.

“No, No, No, Damian devi venire. Solo dobbiamo capire perché Tabhita ha reagito così.” Disse Cassy. Intanto nella mia testa era il totale casino. Mi alzai di botto sorprendendo Noah, Cassy e Damian e interrompendo il prof, corsi giù per le scalinate dell’ aula e giunsi davanti il professore.

“Mi scusi professore io devo andare.”

“Signorina Stone? E’ successo qualcosa?”

“Si, un urgenza.”

“Capisco, arrivederci.”

“Arrivederci.”

Corsi spedita a casa dovevo levare tutto ciò che rappresentava Inuyasha dalla circolazione.

Sono rimasto molto affascinato da quella ragazza di nome Tabhita. E’ l’ unica che in duemila anni di vita non mi cada hai piedi al primo sguardo e seguita da quella Cassandra che ha occhi solo per Noah. Assurdo.  Sono un vampiro da due mila anni eppure mi sento un poppante quando si tratta di socializzare. Oggi sono stanco morto. Per fortuna sta mattina il sole fuori non c’è proprio o se c’è non mi può uccidere dato che è coperto da migliaia di nuvole e piove a dirotto, però ho avuto la fortuna di finire nel serale anche se di laure io ne ho una marea. Nel serale sono finiti anche Cassandra, Noah, Tabhita, e  i miei migliori amici anche loro vampiri di circa due secoli chi più chi meno.

Lucan O’ Connor è il più vecchio del nostro gruppo. Ha all’ incirca tremila anni.

Poi ci sono io che ho duemila anni, vecchio eh?

Poi Dante Thomas che ha milleottocento anni.

Gideon Mcgragor  che ha milleseicento anni.

Shane Potter che ha millequattrocento anni

Edrik River che ha milletrecento anni.

 

Rio Maxwell è il più piccolo di tutti noi, ha solo ottocento anni.

Poi ci sono le compagne dei miei amici.

Gabrielle Donnovan è la compagna di Lucan ed è diventata un vampiro circa mille e ottocento anni fa.

Tess Mcguire è la compagna di Dante ed è diventa un vampiro circa ottocento anni fa

Savannah Campton è la compagna di Gioden ed è diventata un vampiro settecento anni fa.

Tutti gli altri sono come me non hanno una compagna.

Quella Tabhita però nasconde qualcosa. Ha qualcosa di misterioso e sono certo presto lo scoprirò.

Tabhita aspettati di tutto perché hai intrigato un vampiro vecchio di duemila anni.

 

To be continued

 

Allora che ve ne pare fatemi sapere se la devo continuare  o cancellare,perché sinceramente non so come sta uscendo fuori questa storia un kiss Mei chan.

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Capitolo 4
*** una passione in comune! ***


 

 

 

 

 

Arrivata a casa, buttai la borsa sul divano e mi diressi dritta spedita in cucina, dove avrei dovuto levare piatti, bicchieri , tovaglie e copri cuscini tutti raffiguranti il mio manga preferito. Non che io creda nella sua esistenza ma è solo che a ventenni suonati, mi sento un po in imbarazzo a parlare agli altri della mia ossessione di Inuyasha. Io Tabhita Stone, non riesco a comprendere perché Cassy abbia dovuto invitare quel pomposo e egocentrico nuovo compagno a casa mia. Be, è anche casa sua, ma non lo doveva assolutamente fare.

Cassy questa me la pagherai cara! È una promessa!.

Dopo che sbarazzai tutto dalla cucina passai al soggiorno dove levai dal divano il paile di Inuyasha e il copri divano sempre di Inuyasha. Levai tutti i pupazzi e i manga e gli anime raffiguranti lui e poi  fece lo stesso con il bagno levando asciugamani e accappatoi raffiguranti Inuyasha e buttai tutto in camera mia. Per mia sfortuna dimenticai di chiudere la porta e chiave e mettere le chiave al sicuro,cioè nel mio reggiseno. Tornai in cucina e sistemai tutto con tovaglie e bicchiere e piatti normali.

Alle 17.45 e 33 secondi era tutto sistemato e me esausta sul divano. Alle 17.45 e 50 secondi Cassy, Noah e l’ affascinantissimo e pomposo, misterioso nuovo arrivato, aprirono la porta e si bloccarono all’ ingresso, almeno Cassy e Noah, gli unici che sapevano che la casa era addobbata tutta di figure di Inuyasha e che adesso erano sparite. Damian invece si osserva intorno.

 

“Tabhita, ma che hai combinato?” chiese Cassandra.

 

“Niente, perché?” rispondo un po’ troppo velocemente.

 

“Oh, perché…perché…dov’è In…”

 

Corsi da lei a tapparle la bocca e

 

“Shh, sta zitta, Cassy!”

 

“Ve bene, va ma prima o poi mi spiegherai.”

“Si, si come no!” le risposi con sarcasmo ricevendo in cambio un occhiataccia.

 Cassy  si guardò intorno e vide che lo scaffale dove c’ erano tutti i manga e dvd di Inuyasha , era vuoto.

“pure i dvd? Tabhita!”

 

 

Non ci sto capendo molto, perché Tabhita è andata via dal’ università prima? E perché Cassy e Noah sono così sorpresi. Non che me ne importi più di tanto, di sicuro al mio idolo Sesshomaru, il fratello di un mezzo demone di nome Inuyasha che poi è anche un manga e un anime non sarebbe importato. Perché dovrebbe interessare a me?

La serata comunque è molto movimentata. Ogni volta che Cassandra e Noah fanno riferimento a ciò che lei aveva combinato a casa, lei si infuria e li rincorre come una bambina. E’ divertente guardarla. E’ veramente uno spasso. Tabhita Stone sei assolutamente divertente e te lo dice uno che non ride da quasi mille e ottocento anni.”

Ci stiamo guardando uno di quei film strappalacrime odiosi. Noah e Cassy erano abbracciati, lei piangeva e lui la coccolava. Si era commossa per la stupida morte di un attore che recita in un film. Tabhita invece se ne stava seduta in un angolino tutto accucciata, in uno orecchio aveva degli auricolari e si ascoltava della musica, con l’ altro ascoltava il film e sbuffava alla grande. A quanto pare anche lei si annoiava, fino al momento della pubblicizzarono…

 

“In uscita in tutte le sale cinematografiche l’ ultimo film del manga dell’ autrice Rumino Takasshi: Inuyasha The final act.  La trama di questo ultimo film tratta della sconfitta del ormai noto nemico Naraku, e di un lieto fine …per quanto riguarda il freddo e spietato demone Sesshomaru possiamo solo accennare che esso la Rin, la bambina umana che si porta sempre dietro al villaggio dove vivono il fratello e i suoi amici, per forse tornarla  a prendere in un secondo momento.La visione di questo capolavoro sarà possibile vederlo il 25/12/2010 come regalo di Natale per tutti i fan di Inuyasha e Sesshomaru.. Buona visone.” Fine della pubblicità e io e Tabhita abbiamo gli occhi fuori dalle orbite e gridiamo.

 

“Cosa!” Urliamo insieme

 

Non rispondiamo più. Credo che adesso entrambi siamo nell’ epoca Sengoku!

 

“Ok, sono partiti!” sento sussurrare Cassy.

 

“credevo che solo Tabhita fosse patita di Inuyasha ma a quanto vedo anche Damian non è da meno.” Dice Noah rischiando di aver staccata la testa a suon di morsi dal sottoscritto.

 

Stavo per rispondere, ma Tabhita.

 

“e con questo! Per lo meno non sono l’ unica no?”

 

L’ unica? Anche lei è una fan di Sesshomaru?

 

“Tu, Sei una fan di Sesshomaru?” le chiedo senza riuscire a fermare la domanda?

 

“Di Sesshomaru un po, ma di Inuyasha ne vado matta anche se non tanto!”

 

“Inuyasha?” chiedo, ma non è meglio Sesshomaru.

 

“Scusa cosa hanno sentito le mie orecchie? Un po’, tu saresti patita di Inuyasha solo un po?. Ma se hai la casa piena di sue cianfrusaglie Tabhita!” urla Cassy.

 

“Non sono cianfrusaglie, sono reperti!”

 

“Se, storici per caso?”

 

“Noah! Non prendere in giro Inuyasha!”

 

“Oh, perché se no viene suo fratello Sesshomaru e mi fa a fettine?”

 

“Sesshomaru no, Ma il suo fan più accanito cioè io, si!” ma che mi prende!

 

“Tu sei un fan di SesshomarU?

 

Io annuisco

 

“Oh, cavolo siete fatti l’ uno per l’ altra.”

 

Infatti da tali fatti l’ interesse per questa ragazzi in me si è accresciuto.

 

To be cintinued…..

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Capitolo 5
*** E CHE VUOI CHE SIA! ***


Ha dell’ incredibile. Damian Thorne era fan del fratello del  mio idolo. Damian Thorne era fan di Sesshomaru. Quel ragazzo cominciava ad incuriosirmi.  Cassandra e Noah ci guardano con un sorriso che la sa lunga e io su questo indagherò. Metterò sotto torchio Cassy.  Che strana situazione.  Tra meno di due giorni uscirà il nuovo film di Inuyasha e io non vedo l’ora di andare a  vederlo.

“Damian, ti va di restare per cena? Sai a Tabby farebbe molto piacere.” chiese Cassandra a Damian facendo sussultare me.

Cosa! Ma Cassandra i fattacci suoi non se li fa mai! Si deve sempre intromettere.

“Cassandra Greenwood la vuoi piantare!” esclami risentita da tale proposta.

Noah ci guardava con un sorriso beffando e uno sguardo complice.

“Direi che alla signorina Tabitha Stone non sia gradita la mia presenza.” Disse Damian.  Perspicace il ragazzo.

“Si dia il caso signor Thorne che la signorina Stone divida l’ appartamento con me e a me farebbe piacere che restassi a cena.” Disse Cassy con fare saccente e io fulminai la mia migliore amica con uno sguardo di ghiaccio degno della Lady di Ghiaccio quale ero.

“Uhm..” fu il ghigno pensieroso di Damian.

Quella sera sarebbero ritornate le mie sorelle. Samantha e Brianna. Non vedevo l’ ora di parlare con loro. Per fortuna anche loro erano finite nel serale e per quella settimana era toccato a  loro andar a far visita ai nostri genitori. Probabilmente non sarebbe stato poi così male se Damian fosse rimasto.

“D’ accordo. Puoi restare.” Dissi con naturalezza. Il sorriso che mi rivolse Damian fu davvero sconvolgente. Il suo sorriso era davvero affascinate. I denti bianchissimi, i capelli nerissimi, gli occhi color del sole. Quegli occhi così simili a quelli di Inuyasha adesso risplendevano.  Non c’ è che dire Damian Thorne era davvero un tipo affascinante e magnetico. Lo vidi sorridere maggiormente. Che mi leggesse nella mente? No, impossibile. Nessuno umano è in grado di farlo.

“Grazie, ma credo che declinerò l’ invito.” Disse Damian sempre sorridendo. Che bastardo. Se sapeva che non poteva restare perché mi ha fatto pronunciare quel maledetto invito. Dannato cretino.

“Uhm, d’ accordo, sapientone.” Dissi gelida.

“Oh, cos’è? E’ venuto l’ inverno anche dentro casa?” mi disse beffardo riferendosi al mio tono gelido e al mio sguardo di ghiaccio. I miei occhi si cristallizzarono.

“Allora se permetti ti accompagno alla porta.” Dissi sempre più gelida.

“Non ho tutta questa fretta.” Mi disse guardandomi con sguardo curioso.

“io si.”

“un appuntamento?” mi chiese

“E anche se fosse?”

“io…”

In quel momento mi accorsi che il campanello della porta stava suonando e che a quanto pare in casa adesso eravamo soli. Cassandra e Noah erano andati a casa di quest’ ultimo a fare chissà cosa. Maledetta Cassandra, prima invita a cena Damian anche se lui ha rifiutato l’ invito e poi scompare. Il campanello continua a suonare e io mi precipito alla porta.

Aprii la porta e mi trovai davanti  le mie sorelle, Samantha, Brianna, e altri due tizi sconosciuti.

“Sam, Brie!” gridai abbracciandole entrambe. Poi mi volsi verso i due uomini che le avevano accompagnate.

“Che è successo?” chiedo

“Quel catorcio di macchina ci ha lasciate a piedi e gentilmente Aidan e  Ian ci hanno offerto un passaggio.” Mi disse tranquilla Brie.

Annuii e sorrise .

“Prego accomodatevi…” dissi normalmente e intanto Samantha era entrata e si era diretta in cucina e in breve sentii un urlo.

“Tabby! Chi è questo fustaccio qui davanti!” gridò Sam.

Eh? Oh già Damian. Entrai in cucina seguita da Brie, e i due uomini.

“Che ci fai ancora qui?” esclamai infastidita dalla sua presenza..

Lui non mi rispose continuava a fissare i due uomini alle mie spalle.

“Damian?” chiese il ragazzo che doveva chiamarsi Ian.

“Ian, Aidan, Ciao. “ disse Damian.

“Ciao.”

“Quando siete arrivati?” chiese ancora Damian. Non ci potevo credere: si conoscevano. Che coincidenza!

“Proprio un ora fa e già ci siamo iscritti al corso serale della tua stessa università. E’ stato proprio li che abbiamo incontrato Brianna e Samantha.” Disse Aidan.

“Capisco.” Annuiì  Damian.

“Chi c’e nel serale con noi?” chiese Ian.

“Be, Io, La signorina qui presente Tabitha Stone e gli altri, poi qualcuno che non conosco. Chi sono le signorine?” chiese Damian.

“Ehi, cos’è questa confidenza?” esclamai risentita ma a quanto pare venni ignorata da tutti alla grande.

“Sono Samantha Stone, e sono la sorella di Tabitha.” Disse Sam porgendo la mano a Damian in segno di presentazione e subito lui afferrò la mano di Sam e la strinse; poi le sorrise.

“Io sono Brianna Stone, e anche io sono la sorella di Tabitha.” Disse Brie anche lei porgendo la mano a Damian che afferrò immediatamente sorridendole. Poi mi guardò con una domanda stampata in volto.

“Si, siamo sorelle e si,siamo gemelle.” Era strano considerarci gemelle, ma eravamo quasi identiche. Tutte e tre avevamo i capelli neri e gli occhi azzurri.  Avevamo quasi la stessa statura, ma i caratteri erano completamente opposti. Brie era una ragazza timida e riservata ma anche solare e gentile. Era una donna dannatamente bella. Lei aveva i capelli mossi e lunghissimi; le arrivavano al sedere. Sam era invece una donna grintosa e aggressiva. Una donna forte. Lei aveva i capelli a caschetto. Io invece avevo capelli lunghissimi e lisci che mi arrivavano un po’ più sopra del sedere ma tenevo i capelli legati in una coda di cavallo bassa appoggiata alla spalla sinistra e i capelli finivano per arrivarmi sulla pancia.

“Gemelle?” chiese Damian.

“Già..” dissi ormai rassegnata all’ idea che lui non se ne andasse.

“ allora avevo visto giusto?” disse Ian.

Che carino questo ragazzo. E’ alto capelli castani occhi verdi. Il carattere mi sembra molto socievole.

“Come?”

“Non volevo fare una Gaffe  Lady Tabitha, ma, avevo notato la somiglianza con le tue sorelle.” Concluse Ian.

“Già, anche io l’ avevo notato” diede man forte Aidan all’ amico. Anche lui era molto carino. Capelli nero pece e occhi blu mare, fisico statuario e ancora non sono riuscita a inquadrarlo bene. Da quel che ho capito saremo tutti nella  stessa classe e dal “Gli altri” che ha pronunciato Damian credo che conoscerò, forse, altri loro amici. Spero non sbruffoni come Damian.

“Samantha, volevi che ti accompagnassi da qualche parte se non ricordo male?” chiese Ian a Sam.

“Si, vero. Comunque Ian chiamami Sam.”

“Dove vai?” chiesi.

“A portare quel catorcio di Auto dal meccanico.”

“Oh.”

La vidi andare via con Ian. Ian mi aveva chiamata lady Tabitha. Gentile e molto nobiliare. Per i suoi modi galanti avrebbe potuto vivere in altri tempi. Magari nel cinquecento.

“Tabby, io vado con Aidan.”

Mi allarmai. Dove? Con chi? Che cosa? Ma dove andava?

“Ma dove vai?”

“Calma Tabby, vado solo a prendere un caffè.” Mi disse Brianna con fare tenue e innoccente.

Uhm.

“Aidan?”

“Si?” mi disse voltandosi a guardarmi.

“Me la tieni d’ occhio? Sai Brie è cagionevole di salute ed è molto delicata e fragile ...” misi in guardia Aidan e vidii il suo sguardo dapprima scostante farsi più gentile.

“Tabitha, ti prego” gemette Brie e io la ignorai.

“Tranquilla lass o meglio Lady Tabitha, mi prenderò cura di lei.”

Lass? Era un termine scozzese. Che fosse discendente degli Highlander; i guerrieri immortali? No, impossibile.

“Sei scozzese Aidan?” indagai e lo vidi sorridere.

“Si, lass.” Vidi che metteva una mano sulla spalla di Brie e si avviarono alla porta.

Mi piaceva. Anche lui mi stava simpatico e mi piaceva. Al contrario di Damian Thorne che si stava ancora li impalato. Non lo sopporto! Non lo digerisco proprio.

“I tuoi amici mi piacciono, tu no!” dissi rivolta a Damian.

“Ahi, signorina Stone, così mi ferisce.” Disse sarcastico Damian.

“Sai che me ne frega e adesso fuori  da casa mia.” Dissi gelida.

Detto questo gli voltai le spalle e mi diressi in camera mia. Sentii la porta d’ ingresso aprirsi e poi chiudersi. Damian se ne era andato e allora perché adesso mi sentivo così triste.

 

Prov Damian.

Diamine! Aidan e Ian avevano incontrato le sorelle di Tabitha. Anche loro due erano vampiri e piacevano a Tabitha allora perché lui non le piaceva?

Aver scoperto che anche lei è una fan del manga di Inuyasha mi ha intrigato. Ha anche capito che  Aidan è un Highlander scozzese e che Ian e di origini nobiliari.

Perché diavolo lady di ghiaccio non mi sopporta? Che le ho fatto? Ancora niente, Uffa!

Avere i sensi sviluppati a volte fa proprio schifo. Saperle leggere nella mente. To, guarda ,anche. Avere il potere di creare illusioni, A che cavolo mi serve sto potere.

Non ci sto capendo niente. Perché si è  ghiacciata quando ho rifiutato il suo invito a cena? Ehi, mi devo pur nutrire io.

Mi diressi in un night club.

 Il Colorado.

Entrai e ordinai un Bloody Rose. Che cavolo voleva Tabitha da me? Perché era costantemente nei miei pensieri. Uhm, che donna complicata.

Sesshomaru, tu che mi consiglieresti di fare con quella?

Nessuna risposta. E te pareva. Sesshomaru mica esiste.

“Cos’è quel muso lungo bel tenebroso?”

Una voce femminile. Alzai lo sguardo e la vidi. Una ragazza bassa capelli biondi e occhi marroni, minuta  e tanto piccola a mio confronto.

“Pensieri.” Risposi ignorandola. La fame si faceva sentire.

“Conosco un modo per scacciare via questi brutti pensieri ragazzone.” Continuò la bionda. La fissai muto mi alzai e uscii dal locale e la vidi che mi seguiva. Mi voltai verso di le e le afferrai brusco la vita stringendola a me. In un primo momento le si spaventò ma poi sorrise. Le baciai la bocca con avidità e la sbattei contro il muro. Le alzai la gonna e scoprii che non portava le mutandine. Che ragazze che ci sono di sti tempi.

“come ti chiami?” le chiesi. Almeno il nome di chi mi stavo per scopare lo dovevo sapere.

“Ruth.”

“Piacere Ruth, io sono Matt.” Mentii. Non le rivelai il mio vero nome.

“Piacere ragazzone.” Mi sorrise.

Mi rituffai sulle sue labbra e la eccitai fino al limite. Poi mi sganciai  i jeans e la penetrati prepotente. Lei gridò per il piacere. Mi mossi frenetico dentro di lei e appena stava per giungere all’ estasi, snudai i denti e le morsi il collo bevendo il suo liquido vitale. Sentii il suo fiato sospeso, poi mi spinse ancora verso il suo collo. So che il morso aumentava l’ estasi. Finii di nutrirmi e appena la guardai in viso e lei mi notò per il mostro che ero; sbarrò gli occhi spaventata.

Allora usai il mio potere di soggiogare.

“Non ricorderai nulla di quello che hai visto o fatto. Ti sei solo scopata un tizio di nome Matt e per caso ti sei ferita al collo causandoti un graffio.” Le dissi e lei ripeté ciò che dissi come in trans. Passai la lingua sulla ferita ancora aperta del suo collo, e la ferita si richiuse lasciandolo e solo un piccolo graffio rosa. Mi pulii le labbra con la manica della mia giacca. Poi sciolsi la soggezione.

“Ehi, Matt…sei uno stallone.” Mi disse allegra e io sorrisi.

“Grazie, ma adesso devo andare…” dissi ancora.

“Ehi, no dai resta.” Mi disse e io le sorrisi.

“Ruth…” tentai io di farla ragionare

“Mi sono innamorata di te!” esclamò convinta.

Oh, cazzo: e adesso?

“No, Ruth, tu non sei innamorata di me. Era solo sesso.” Oh, merda.

“No, è stato speciale.” insistette la ragazza

“Ruth, no, io…”

“Damian?”

 Questa voce? Mi voltai di scatto. Oh, cazzo.

“Tabitha!” esclamai. Dai, tutti ma non lei.

“Oh, vedo che te la spassi Damian…” mi disse con sarcasmo la signorina Stone.

Cazzo, ma perché proprio lei. Mi ricomposi, riallacciandomi il cinturino e sistemando la gonna a Ruth.

“Lui non si chiama Damian, ma Matt.” Disse Ruth e io la guardai incredulo.

Vidi Tabitha inarcare un sopracciglio e sistemarsi meglio la borsa sopra la spalla. Nel suo viso c’ era dipinta un espressione di disgusto. Se volevo essere suo amico con questa bravata di sesso me la sono completamente giocata.

“Oh, allora mi deve aver mentito. Ci vediamo Matt.” Disse Tabitha per poi superare il vicolo e dirigersi alla sua macchina.

Cazzo. Cazzo. E ancora Cazzo.

“Dai Amore andiamo.” Disse Ruth e a quel punto non ci vidi più snudai i denti  e gli occhi mi divennero più scuri e usai il mio potere di soggezione.

“Tu non sei innamorata di me. Abbiamo fatto una bella scopata ed è finita li.” Tornai normale.

“uh, ok grazie fustaccione e stata una bella scopata” mi disse di nuovo allegra e pimpante dimentica di ciò che era successo cinque minuti prima.

“Di niente.” Dissi con un finto sorriso.

“ciao ciao.” Disse Ruth andando via e salutandomi con la mano dandomi le spalle.

Sospirai rassegnato e mi diressi a casa.  Il sole stava sorgendo e per fortuna il tatuaggio che noi tutti vampiri portavamo sul polso ci permetteva di camminare al sole come tutti gli altri esseri umani e in quel momento il mio tatuaggio era rosso dato che mi ero appena nutrito.  Stanco mi diressi lo stesso a casa per una dormita. Nonostante tutto continuavo a pensare a Tabitha e all’ idea che si era fatta di me.

To be continued.

TATUAGGIO,DAMIAN

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Capitolo 6
*** DICHIARAZIONE E INCONTRO ***


Cazzo, non posso essermi sbagliata su ciò che ho visto! Non posso proprio!

Cristo santo!

Damian non può essere quello che penso che sia. Di sicuro avrò visto male.

Lui non si nutriva del sangue di quella ragazza che si era appena scopato. Lui, non era un vampiro. I vampiri non esisto cristo santo. Devo affrettarmi a tornare a casa. E se anche Aidan e Ian sono vampiri allora le mie sorelle sono in pericolo.

No, cavolo, cavolo ,cavolo.  Non volevo spiarlo lo giuro, ma essendo uscita per andare a bere qualcosa il night club più vicino era proprio il Colorado. Appena ho visto la fisonomia di Damian in quel vicolo con quella ragazza, avevo intenzione di prenderlo in giro perché uno spudorato dongiovanni, ma non un vampiro Cribbio! E adesso che faccio!

Senza rendermene conto andai a sbattere contro qualcuno.

“Oh, mi scusi non guardavo dove met….ahahhahahah non ci credo!”  urlai impaurita. Damian mi afferrò per le spalle e mi sbatte al muro. Tremavo come una foglia

“Tabitha, dalla tua reazione temo tu abbia visto tutto.” Annunciò Damian allentando la presa sulle mie spalle e io annuii. Non sapevo perché ma non volevo scappare. Lo vidi sospirare e iniziò a raccontare.

“Tabitha non ho scelto io essere quello che sono. Fino ad ora non mi ero mai azzardato ad avere amici umani appunto per questo. Il terrore che adesso vedo nei tuoi occhi non è di certo la cosa che desidero di più a questo mondo. Inoltre Tabitha credo che noi abbiamo molte cose in comune e forse è anche per questo che mi sono innamorato di te. Temo inoltre che questo sentimento non sia reciproco data la tua reazione e…” Damian si interruppe e io non riuscivo a credere a ciò che sentivo. Ancora più strano è che io non avevo per niente paura di lui, anzi questo suo lato oscuro mi affascinava a dismisura .

Inoltre ciò che credo è che io reagendo così, come una scolaretta impaurita, stia facendo allontanare da me Damian. Non sono mai stata razzista perché cominciare adesso?

Una parte di me sapeva di essere profondamente innamorata di lui ed ecco spiegata la gelosia che ho provato quando ho visto Damian tra le braccia di quella ragazza. Gelosia, non paura per quello che  le stava facendo. In quel momento avevo desiderato che lui facesse con me ciò che ha fatto con quella fortunata ragazza.

L’ assurdità delle assurdità non è che ho appena consapevolizzato che amo Damian. Oddio, amo un vampiro.

Prima che potessi dire qualcosa sento che Damian, si mette le mani in tasca ed estrae un paletto di legno e me lo porge. Come un automa io afferro quel paletto e lo tengo in mano aspettando delucidazioni che per fortuna arrivano.

“Uccidimi Tabitha. Non sopporto l’idea di farti orrore e che tu mi odi. Preferisco la morte. Sono su questa terra da più di duemila anni e non mi ero mai innamorato così prima. Vedere la donna che amo terrorizzata da ciò che sono è peggio di mille tortura, quindi uccidimi Tabitha, te ne prego.”

Sto piangendo? Io non piango mai! Ci credo che sto piangendo, l’ uomo o meglio il vampiro che amo mi sta chiedendo di ucciderlo. Lui si e allontanato da me e mi sta costringendo a puntare il paletto di legno sul suo cuore.

“Tabitha preferirei che fossi tu a farlo, in caso contrario provvederò da solo.” Mi sussurra. No, non voglio perderlo. Lascio cadere il paletto a terra e lui lo osserva sorpreso poi alza lo sguardo sul mio viso inondato di lacrime e senza lasciargli il tempo di dire nulla mi butto su di lui e lo bacio con passione. Lo sento partecipare al bacio e sento anche i suoi canini crescere.  E’ una sensazione sublime. Mio stacco da lui che mi guarda stupito e con un sorriso annuncio.

“Non posso uccidere l’ uomo che amo! Non mi interessa se sei un vampiro o qualunque altra cosa…io ti amo Damian e non so come ma l’ ho appena consapevolizzato quindi non costringermi ad ucciderti, uccideresti  me!” esclamo sicura. Vedo che gli occhi di Damian mi guardano increduli e senza parole. Ha gli occhi lucidi. Non sapevo che i vampiri potessero piangere. Non mi da nemmeno il tempo di dire nulla che mi ribacia con passione e io partecipo felice.  Appena si stacca da me lo osservo e lui mi guarda grato. Quel suo sguardo non lo dimenticherò mai.  Quegli occhi così belli e così particolari, color del sole. Occhi che per una creatura della notte rappresentano il sole stesso.

“Mi devi spiegare un bel po’ di cose Damian.”

Lo vedo annuire e lo stringo di nuovo a me e lui contraccambia l’ abbraccio fin quando non vedo qualcosa che mi manda sotto shock.

“Ahhha!” urlò staccandomi da Damian e continuando a guardare alle sue spalle.

“Tabitha che succede?” mi chiede Damian terrorizzato.

“I..I…In…oddio…non ci posso credere!”

“Tabitha, che c’è?”

“Inu..I…Se…Se…” inizio a dire gesticolando indicandogli le sue spalle.

“Tabitha!”

Siccome il mio neo ragazzo e tonto, lo prendo per le spalle e lo faccio voltare sentendolo pietrificarsi.

“Ecco…ci…ci sono Sesshomaru e Inuyasha…oddei!” esclamò.

“Se..Sesshomaru?” sussurra Damian osservando i due demoni che avevano l’ aria spaesata, accompagnati entrambi da due ragazze.

“Dei del cielo!” esclama in fine Damian.

“Tabitha,loro sono…”

“A quanto pare…”

Facendomi forza mi avvio verso di loro.

“Salve…oh….oh…” inizio ma appena Inuyasha mi punta i suoi occhi d’oro io svengo.

“Tabitha!” sento urlare Damian che mi prende al volo.

“Ma che succede?” sussurra Inuyasha.

“Credo che sia lo shock di vederti in ca…oddio!” inizia Damian mentre io sto per riaprire gli occhi. Adesso ad essersi bloccato e lui visto che Sesshomaru, un personaggio di un manga e suo fratello Inuyasha sono inginocchiati al mio capezzale.

Mi riprendo e mi metto seduta.

“No volevo farle paura signorina.” Sussurra Inuyasha.

“Paura! Questa è buona! Inuyasha lei non ha paura di te se mai di me!” esclama Sesshomaru al fratello prendendolo in giro.

“Ah Ah…divertente fratellone” dandogli una gomitata amichevole e Sesshomaru sorrise.

Io e Damian li guardavamo come a dire “ E questi chi sono: sono veramente loro?”

“Scusate, ma voi due non vi odiate?”

“Odiarci? E perché mai?” mi chiede Sesshomaru.

“Nel manga…”

“Manga? Oh, non dirmi che Rumiko si è inventata una storia su di noi?” esclama Inuyasha.

“BE, si.”

“Voi siete veramente Sesshomaru e Inuyasha?”

“Si, sono loro!” esclamano con un sorriso le due donne dietro i due demoni.

“Oh, Ok. Damian portiamoli a casa tua e…” tento ma..

“NO!”

“Perché?”

“Non voglio che il mio idolo vede be ciò che tu non vuoi che veda Inuyasha!”

“Aspetta Damian non dirmi che anche tu…

“Si, ma mentre tu veneri Inuyasha…”

“Tu veneri Sesshomaru…questa è forte!” esclamò felice di sapere che anche il mio ragazzo ha una fissazione da nascondere.

“Scusate ma non capiamo?” dichiarò Kagome. E si quella doveva essere proprio Kagome.

“Non importa andremo a casa di Damian e li vi spengeremo tutto!” speigai tranquilla ma al contempo eccitata.
“Uffa però! E va bene!” acconsenti il mio amore

 

To be continued.

Scusate il capitolo è corto ma con il prossimo mi rifarò.

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Capitolo 7
*** DELUCIDAZIONI ***


Eccoci finalmente giunti alla mia umile dimora. Certo, duemila anni di vita sulla terra di tempo di accumulare ricchezze se ne ha e vedere l’ espressione sbalordita di quella che da sta mattina all’ alba è la mia ragazza, Tabitha, è davvero una soddisfazione sublime.

Da quello che io e Tabitha abbiamo capito, Sesshomaru e Inuyasha  come anche Rin e Kagome non sono personaggi inventati dalla Takashi, ma bensì persone in carne ed ossa, ma ci faremo spiegare meglio tutto da loro.

 Come una furia mi dirigo alla cripta dove ho tutto ciò che manifesta la mia ossessione per Sesshomaru. Be, di certo non mi sarei mai immaginato di incontrarlo per davvero un giorno. Invece adesso eccomi qui a tentare di nascondere le tracce, ma non avevo fatto i conti con la velocità di Tabitha e quella di Sesshomaru e Inuyasha che inevitabilmente videro tutti i poster e i manga, i gadget e tutto il resto riguardanti il mio idolo.

 

M’irrigidii di botto mentre Tabitha seguita a ruota da Sesshomaru mi si avvicina.

“Tesoro, ma tu vivi qui?” mi chiede Tabitha ed io in imbarazzo annuisco, poi lasciando perdere quello che stavo facendo visto che il danno orami era fatto annuncio.

“Be, accomodatevi.”

Sesshomaru si guarda intorno e io mi faccio piccolo piccolo per l’ imbarazzo e mi accoccolo vicino a Tabitha nascondendo il viso nell’incavo del suo collo. Tabitha se ne accorge e mi stringe a lei tentando di consolarmi, ma io sono lo stesso sprofondato nell’ imbarazzo.

 

“Be…come dire...è davvero strano.” Sussurra Sesshomaru e sta volta desidero veramente che Tabby mi avesse ucciso.

 

“Strano, fratello? Questo è molto inquietante. Sembra il tuo mausoleo. Brrr …rabbrividisco.” Dichiarai Inuyasha e io lo fulmino con gli occhi ma…

“Inuyasha, a cuccia!” urla Kagome e lui si pianta per terra: spiaccicato.

 

Mi faccio forza e deglutisco.

“Bene, ci spiegate?” chiedo.

Vedo Sesshomaru accomodarsi davanti a me e io per poco non svengo. Ehi, ma che razza di vampiro di duemila anni sono.

“Scusa la domanda Sesshomaru, ma tu quanti anni hai?”

“Quattrocento. Perché?” mi risponde.

Bene ci mancava solo questo. Il mio idolo è pure più piccolo di me e io mi sento svenire davanti a lui come un poppante. Che figura!

Tabitha comprende il mio stato d’animo e sussurra.

“Suvvia, sarà anche più piccolo di te ma è pur sempre il tuo idolo!” mi sussurra il mio amore non facendo però i conti con l’ udito sopraffino dei due demoni presenti nella cripta.

 

“Più piccolo di lui? Ma se ho appena detto di avere più di quattrocento anni!” esclama Sesshomaru e io e Tabitha sospiriamo.

 

“Infatti, un poppante senza offesa.” Dichiaro chiudendo gli occhi.

 

“Che significa?” mi chiede Sesshomaru diventando freddo come il ghiaccio e curioso.

 

Ecco e adesso che mi invento. Una presenza sconosciuta entra in casa e io scatto sull’ attenti facendo fuoriuscire le zanne e dirigendomi alla porta seguito da Tabitha e da quanto pare da un Sesshomaru sbalordito, un Inuyasha incredulo e una Rin e una Kagome pallide.

 

Davanmti la porta ci sono sei figure conosciute e allora ritiro le zanne. Esco dall’ ombra facendomi vedere e salutando.

“Ciao, Noah, Cassie, Aidan, Ian, Brianna e Samantha.” Be a quanto pare le sorelle della mia ragazza avevano incontrato Noah e Cassie e Ian da gentiluomo quale è li ha invitati a casa.

 

“Noah? Cassie? Ma che ci fate qua?” chiede la mia Tabitha togliendomi le parole di bocca.


“Tabitha se non te ne sei accorta fuori diluvia e siccome per fortuna abbiamo incontrato le tue sorelle, i loro amici ci hanno offerto un riparo finchè non rischiara e poter andare all’ università, cosa che dovresti fare anche tu!” esclama Samantha e  Tabitha  sospiro.

 

“Tab, ma che ci fai tu qui? Non odiavi Damian?” le chiede Brianna e io m’ irrigidisco.

 

“Si, Brie, ma adesso lo amo!” il sorriso che si fa largo sul mio volto è incredibile. Erano secoli che non mi sentivo così bene.

 Vedo che le mascelle di Sam, Brie, Ian e Aidan toccano il terreno ma la mia Tabitha continua risoluta. Sesshomaru e gli altri si stanno nascosti tra l’ entrata e l’ uscita della stanza ben attenti a non farsi vedere.

 

“Sta sera ho appena capito di amarlo. Non potevo ucciderlo no?” dichiara il mio amore.

 

“Ucciderlo? Ma allora tu sai!” esclama Briè ad occhi sgranati.

“Si, lo so e mi sorprende la tua domanda.”

“Be, anche Ian e Aidan lo sono e noi, io e Sam siamo le loro ragazze!”

“Che cosa!” grida la mia Tabitha costringendo me,. Aidan, e Ian a tapparci le orecchie.

“Calma Tab!” grida Brie.

“Da quanto lo sapete?”

“Tre mesi!” dichiara Sam avvinandosi a lei.e io guardo incredulo Ian e Aidan che alzano e riabbassano le spalle.

“Quindi la vacanza…”

“Si, Tabitha era per stare un po’ insieme ai nostri fidanzati.” Conferma Samantha. Tabitha e le  sorelle restarono  sempre sul vago per non far capire a Cassie e Noah di che cosa parlavano o meglio di cosa e dal mio sguardo e quello di Ian e Aidan avevano capito che eravamo loro immensamente grati.

“Scusate se esistiamo, ma stiamo congelando!” esclama Cassie risentita del fatto che tutti stavamo ignorando lei e Noah.

 

“Andate tutti di sopra, fatevi una doccia calda e riposatevi un po’.”dichiaro e tutti annuiscono mentre Tabitha si avvicina a me e mi abbraccia sussurrando.

“Tu guarda che sorelle che mi ritrovo!”

Sorrisi e trascinadola con me mi diressi di nuovo alla cripta dove Sesshomaru e gli altri si erano accomodati.

Mi sedetti sulla poltrona e feci sedere sulle mie gambe Tabitha. Quel intermezzo ci voleva proprio.

“Spiegateci! Che cosa siete?” esclama freddo Sesshomaru.

“Io sono umana:” sussurra la mia Tabitha.

“Io sono un vampiro. Sei il mio idolo Sesshomaru, questo è vero, ma in confronto a me sei un bambino.” Dichiarò acquisendo sicurezza.

“Ah, si vorresti dire di avere più di quattrocento anni!” mi sfida Sesshomaru e io vado per rispondere ma la mia Tabitha scoppia a ridere catturando l’ attenzione di tutti.

“Potrebbe essere tuo padre Sesshoma, se non tuo nonno. Il  mio amore è su questa terra da duemila anni.” Dichiara tra le risate la mia ragazza e io con un sorriso mi sento in dovere di correggerla.

“Duemilacinque anni per la precisione, amore mio.” Lei mi sorride mentre Sesshomaru e Inuyasha, Rin e Kagome mi guardavano pallidi.

 

“Oh, Kami!” si riprese infine Sesshomaru.

“Urca!E’ vecchio il giovanotto!” esclama Inuyasha e io sorrido.

“Inuyasha!” lo richiama Kagome

“uffa che c’è?” le risponde Inuyasha.

“Non è carino dare del vecchio alle persone!” lo rimprovera e vedo che Inuyasha sta per rispondere ma intervengo prima io.

“Madamigella Kagome, ti ringrazio ma io sono vecchio:” dichiaro tentando di salvare in contropiede Inuyasha.

“Ecco lo vedi! Io sono grande e non ho bisogno di essere richiamato da mia moglie!” li non posso stare zitto. Risposi ad Inuyasha ignorando Tabita che aveva cominciato a tremare sulle mie ginocchia.

“Be, Inuyasha tu quanti anni hai?” gli chiedo

“Duecentosette!” dichiara orgoglioso.

“Io duemilacinque! Ci sono ben milletrentacinque anni di differenza. Se tuo fratello in confronto a me è un bambino, tu sei un neonato!” dichiaro facendo scoppiare tutti a ridere tranne Inuyasha e Tabitha che si alza di scatto e comincia ad urlare.

 

“Sei sposato! Non è vero! Non è vero! Nel manga non è detto e…”

 

Oh, oh, temo che la mia Tabhita non abbia preso bene l’ idea che il suo idolo sia sposato.

“Tabitha, tesoro calmati. E’ normale lui…” Tento di calmarla abbracciandola da dietro ma sorpresa delle sorprese lei si calma e dichiara.

“Ah, già vero io sono fidanzata con te. Comunque auguri Inuyasha.” Dichiara con un sorriso.  Un enorme goccia immaginaria adorna le teste di tutti i presenti. Stile manga. Chi capisce Tabhita, lady di ghiaccio o quel che sia è dannatamente bravo.

“scusate adesso ci spiegate come fate ad essere qui in carne ed ossa?” chiedo.

Inuyasha annuisce e comincia a parlare.

“Be, dovete sapere che la presente Rumiko Takashi non è altro che mia cognata ovvero la sorella di Kagome. Quando è venuta a sapere che sua sorella poteva viaggiare nel tempo ha insistito perché Kagome la portasse con se. Rumiko così ci ha conosciuti e ogni volta che torna a casa scriveva qualcosa e disegnava qualcosa. Non avevamo mai saputo di cosa si trattasse fino ad oggi vedendo tutti quei libri in quella parete raffiguranti noi. Molte delle cose che ha scritto nel manga sono vere, ma non il fatto che ci odiamo e nemmeno il fatto che i nostri genitori sono morti, specialmente mio padre ucciso da un umano…quando mai! Rumiko ha romazato la nostra storia. Ah, se ve lo chiedete, Tessaiga e Tenseiga esistono per davvero ma non appartengono ne Tessaiga a me ne Tenseiga a Sesshomaru ma entrambe le spade sono di nostro padre: Inukaru.

“InuKaru? Ma non si chiamava Inu no Tashio?” chiese Tabitha.

“No.” Rispose Sesshomaru con un accenno di sorriso.

“Tanto per la cronaca anche Sesshomaru è sposato, con Rin e non odia gli umani. Riusciamo a convivere con loro in armonia nell’ epoca Sengoku.” Concluse Inuyasha.

 

“E questo è tutto!” diede man forte Sesshomaru.

“accidenti!” esclamammo sia io che Tabitha.

“Be, noi dobbiamo tornare a casa a fare una di quelle sgridate madornali a Rumiko, poi dritti nell’ epoca Sengoku, ma ci rivedremo presto.” Detto questo li vidi alzarsi e dirigersi verso la porta d’ ingresso.

“Ciao.” Salutarono tutti e io esclamai,

“Ok, ci vediamo ma la prossima volta a casa di Tabhita cosi verrete a conoscenza della collezione di Gadget di Inuyasha che ha la mia neo ragazza!” esclamai con un sorriso beffardo.

“Damian, sei un demonio!” esclamò Tabitha risentita. Inuyasha rabbrividì per un attimo ma poi scoppiò a ridere seguito dagli altri.

“Giurò che brucerò tutto prima che tu ritorni Inuyasha!” esclamò Tabitha e Inuyasha scosse la testa divertito.

“tranquillo Inu, non glielo permetterò!”

Lui annuì poi sparirono tutti dietro la porta. Mi voltai verso Tabitha e prima che avesse il tempo di protestare la baciai con passione.

 

 

DAMIAN

TABITHA

TABITHA2

 

 

To be continued

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Capitolo 8
*** NUOVE SCOPERTE E LEGAMI ***


 

Oh caspiterina! Non ci posso ancora credere! Il mio ragazzo è un vampiro di più di duemila anni e proprio ieri sera ho incontrato il mio idolo, Inuyasha, In carne ed ossa. Sta sera dovremmo andare all’ università e in questo momento sono sola a casa di Damian.

No, mi correggo, non sono propriamente sola, solo che in questo momento il mio amore è immerso nel mondo dei sogni. Be, deve dormire anche lui, no? Solo che Damian lo fa di giorno come anche Ian e Aidan. La casa di Damian è veramente favolosa, splendida, praticamente una reggia.

Con calma mi alzo dal divano e prendo i libri dell’università, mettendomi a ripassare qualche dubbio. La porta della cucina si apre e Sam e Brie, entrano  e si siedono al mio fianco.

“Tesoro, ma che hai?” mi chiede Brie preoccupata. Io sollevo lo sguardo dai libri e lo punto su di lei.

“Damian è al sicuro?” chiedo preoccupata e vedo Brie e Sam sorridermi mestamente. Sembro proprio una mogliettina preoccupata per il suo uomo.

“Si, Tab, lo hai visto anche tu no? Noi non sappiamo dove dorme Damian, ma tu si. Noi sappiamo solo dove dormono i nostri fidanzati e se ti senti preoccupata per lui, puoi sempre andare a dargli un occhiata.” Mi rassicurò Sam sorridendo. Loro erano fidanzate con Ian e Aidan da tre mesi mentre io, solo da un giorno era la ragazza di Damian.

“Non è una cosa normale essere così preoccupate per un vampiro!” esclamo risentita.

“No, Tab. E’ normalissimo. Per ora le domande che ti frullano per la testa sono: Ma siamo sicuri che nella cripta di Damian non entri il sole? Siamo sicuri che non si senta solo? Siamo sicuri che è protetto? Mi sa che voglio proteggerlo! E cose del genere. Ti capiamo perfettamente perché prima di te ci siamo passate sia io che Sam.” Mi fece comprendere Brie. Mia sorella minore, fidanzata con il vampiro Aidan, aveva compreso alla perfezione il mio stato d’animo.

“Oh, Brie…”

“Va. Va da lui e controllalo.  Questo ti farà sentire più tranquilla.” Mi esortò ad andare Sam, fidanzata del vampiro Ian.

“Si!” dichiarai alzandomi di scatto dal divano e facendo cadere a terra i libri che avevo poggiato sulle gambe. Poi mi affrettai alla porta della cucina.

“Un ultima cosa sorellina…” iniziò Brie e io mi bloccai all’ istante voltandomi verso di lei. “ Damian, anche se sembra morto, è vivo! E’ legato a te e sente qualsiasi tua emozione e sensazione, compresa la preoccupazione, non può svegliarsi o aprire gli occhi, ma ti sente alla perfezione. Tab, da lui dei essere tranquilla, o rischi di farlo stare male, perché si sveglierà  con dolore e sofferenza. Un vampiro deve riposare tranquillo, e più vecchi sono, se si svegliano male, più forte è il dolore.” Spiegò Brie e io presi appunti mentalmente.

“Ma non voglio fare nulla di sbagliato, solo controllare che la stanza sia perfettamente al buio, e prendermi un po’ cura di lui. Lo amo da morire e stare separata da lui fa male. Poi lo devo coprire, scommetto che non lo ha fatto e prenderà freddo.  Sta mattina quando l’ ho lasciato era così gelato.” Spiegai e le mie sorelle sgranarono gli occhi.

“E’ un vampiro Tab!” costatò Sam.

“E allora?”

“E’ normale che sia freddo!” spiegò Brie.

“Ma ieri sera non lo era!” dichiarai sgranando gli occhi. Come era possibile.

“Ovvio! Ieri sera era sveglio e quando i vampiri sono svegli sono caldi, perfettamente come gli umani, ma sta mattina il corpo di Damian si stava preparando per il sonno e durante il sonno sono gelati, ma è piacevole stare vicino a loro anche da freddi e in inverno, emanano comunque calore.” Mi spiegò Brie e per poco io non mi vergognai del fatto di non sapere quasi nulla su i vampiri.

“Già….il calore dell’amore” sussurrai.

“Esattamente. “ confermò Brie.

“Mi sento così inadatta.” Sussurrai.

“Perché Tab?” mi chiese Sam preoccupata, mentre mia sorella Brie mi guardava come a chiedere spiegazioni.

“Perché non so nulla sui vampiri, mi domando che razza di fidanzata possa essere per Damian.” Dichiarai afflitta e triste.

“Tab, ma che cazzo stai facendo! Ti sente!” urlò Brie e io mi riscossi subito, ripensando a ciò che poco prima aveva detto mia sorella e io stavo rischiando di far svegliare male Damian. Che stupida.

“Comunque è normale, sorellina!” mi tranquillizzò Sam. “ Anche noi, sia io che Brie, all’ inizio eravamo così! Non ci ritenevamo degne di essere le fidanzate di Ian e Aidan, ma solo perché le creature della notte, i vampiri, erano sempre stati celati ai nostri occhi.  In poche parole non credevamo che esistessero e ritrovarsi ad averne uno come fidanzato è stato un duro colpo. “ spiegò infine Sam.

“Ah.”

“Vedi Tab, anche per Damian questa situazione è un po’ assurda, di certo non si sarebbe mai immaginato di potersi fidare di un umana a tal punto da mostrargli il posto in cui dorme. Sai, Tab, è quello il momento in cui i vampiri sono vulnerabili, durante il giorno, perché non hanno modo di proteggersi ed è anche per questo che io e Sam, ci siamo auto elette protettrici dei nostri fidanzati, formano una specie di organizzazione.  Abbiamo formato il :PPFV.” Continuò a spiegare Sam.

“Il che?” chiesi io dubbiosa.

“Il PPFV: Ovvero il programma protezione fidanzati vampiri.” Mi chiarì Brie e io sorrisi.

“AH, anche io voglio entrare a far parte di questa organizzazione!” dichiarai sorridendo. Si, avrei protetto Damian.

“Ok, devi fare il giuramento”

“Ok, Sam”

Samantha andò alla sua scrivania e aprì un cassetto, tirò fuori un foglio, poi si riavvicinò a me .

“Leggi questo ad alta voce e porta una mano sul cuore.” Annuii e presi il foglio.

Misi cauta una mano sul cuore e….

“Aspetta!”

“Cosa?” dichiarai quasi risentita.

“TI fidi di noi?” mi chiese Sam. Se mi fidavo delle mie sorelle?

“Si”

“a tal punto da mostrarci il luogo dove dorme Damian?”  a quella domanda mi irrigidii, ma sentii dentro di me anche un'altra presenza irrigidirsi. Che fosse Damian?

“NO!” urlai. La presenza dentro di me che si era irrigidita si rilassò un po’. Non posso. So che avrei ferito le mie sorelle, ma non voglio mettere in pericolo Damian più di quanto già non abbia fatto lui stesso, rivelandomi il luogo in cui riposa. Sollevai lo sgurado verso le mie sorelle

“Mi spiace, sorelline, ma non me la sento di…”

“Tranquilla, la tua risposta è stata giusta. Nessuna di noi sa il luogo dove riposa il proprio amore. Nessuna deve saperlo, perché è il segreto che i nostri uomini hanno condiviso con noi e anche se siamo sorelle, non mi sento in grado di rischiare la vita di Aidan.” Dichiarò Brie.

“Era una prova?” chiese e le mie sorelle annuirono. Oh, le avrei ammazzate, ma voglio loro un mondo di bene.

“Perché quando mi  avete fatto la domanda di mostrarvi  il luogo in cui riposa Damian, mi sono irrigidita ma ho sentito anche un'altra presenza dentro di me irrigidirsi.”

“Era Damian, sorellina. Anche lui si è spaventato e questo dimostra che siete fortemente legati, perché non hai avuto bisogno di seguire l’irrigidimento di Damian per dire no, hai seguito il tuo. Questo ti da il diritto a cento per cento di entrare nel PPFV.” delucidò mia sorella Brie.

“Ora leggi il giuramento!”

“Ho qualcosa che si agita dentro.” Dichiarai.

“E’ Damian, ma lascialo perdere. Sai quando la compagna di un vampiro fa un giuramento lo fa per sempre e Damian, come anche Ian e Aidan al tempo in cui lo abbiamo fatto, non volevano che ci mettessimo in pericolo per proteggere loro.”

“Oh, be, allora ignoriamo Damian e cominciamo il giuramento.”

“Io, Tabitha Stone, prometto di proteggere il mio vampiro Damian Thorne anche a costo della mia stessa vita. Prometto di amarlo e proteggerlo finchè vivrò e il suo amore per me forza mi darà, a far di ciò, con il sangue firmerò e il giuramento nel fuoco dell’amore brucerò.”

 Dopo aver letto il giuramento lo firmai prima con una penna , poi presi un piccolo pugnale depositato su tavolo e mi tagliai il palmo della mano facendo cadere il sangue sul foglio, poi lo presi, lo piegai in due parti e vi disegnai sopra un cuore, poi mi diressi al camino con il fuoco accesso e buttai al suo interno il giuramento fatto con l’amore e il sangue. Sentii il filo del giuramento che avevo appena fatto, legare il mio cuore e la mia anima con il cuore e l’anima di Damian che riposava nella cripta. Agitato e un po’ arrabbiato, ma adesso legato a me dal giuramento. Quel giuramento significava che uno senza l’altro non poteva vivere, se moriva uno, moriva anche l’altro.

Ignorai il turbamento e il dolore di Damien e mi rivolsi a Brie.

“Dove hai trovato quel giuramento?”

Brie sospirò ed vidi che esortava Sam, la più grande di noi tre sorelle a parlare. Volsi il mio sguardo verso di lei che sospirò e prese a parlare.

“Vedi, Tab, noi non siamo delle semplici umane, e quel giramento non era un vero e proprio giuramento, piuttosto un incantesimo.” Spiegò Sam e io mi gelai all’istante. Per fare un incantesimo, bisognava essere…

“Vedi Tabby, noi siamo streghe. La mamma, la nonna e tutte le donne della nostra famiglia lo sono. La nonna quando eravamo piccole ci raccontava sempre che un giorno saremmo diventate qualcosa di speciale e che avremmo dovuto accettarci per quello che eravamo. Vedi, abbiamo scoperto i nostri poteri per caso, almeno io e Brie, ma alla fine abbiamo accettato questo dato di fatto. Siamo streghe Tabby, ma questo deve restare un segreto. Vedi adesso le uniche persone che sanno ciò che siamo, sono i nostri compagni. Damian, Ian, e Aidan. “ continuò a spiegare  Sam.

“C…Cosa?”

“Vedi, noi siamo le streghe del trio e…”

“Non mi verrai a dire che siamo come le sorelle Halliwell del telefilm streghe, vero?”  domandai scettica.

“Per niente! Non abbiamo bisogno del potere del trio per distruggere i malvagi, ma possiamo farlo benissimamente  anche da sole. Vedi Tab, il telefilm streghe è stato criticato e disprezzato dalle streghe e anche dai demoni. Vedi non tutti i demoni sono malvagi, ma alcuni hanno deviato il loro modo di essere.”

“In…Inuyasha.” Sussurrai.

“Esattamente sorellina. Ti sei mai chiesta come mai ti piacesse così tanto quel manga che parlava di demoni, misteriose magie, spade eccetera….ecco è perché inconsciamente tu sei legata a quel mondo, proprio come noi. Ora Inuyasha non esiste perché un invenzione; un manga praticamente, ma i demoni e i mezzi demoni si, come anche i vampiri.” Spiegò ancora Sam e io ero gelata. Dentro di me ero un cumulo di emozioni contrastanti.

“Streghe…” sussurrai incredula e sedendomi sul divano.

“vedi sorellina, non te ne abbiamo parlato tre mesi fa perché ancora non eri aperta ad accettare un mondo soprannaturale, ma visto e constato come hai accettato Damian, io e Sam siamo giunte alla conclusione che adesso eri abbastanza pronta e preparata per accettare questa tua nuova condizione.”

“Brie, io non so se sono in grado di digerire tutte queste novità e…”

“Ne sei perfettamente in grado sorellina, come lo siamo stata io e Samantha.”

“Brianna, un conto è avere un fidanzato vampiro, ma essere addirittura delle streghe? Questa è buona!” esclamai. Ancora non ci credevo e di sicuro le mie sorelle mi stavano prendendo in giro.

“Allora dimmi una cosa, ti e mai capitato di sentire la testa che faceva male per giorni e nessun farmaco alleviava il dolore?” dichiarò Sam.

“ E tu come fai a saperlo? Mi è capitato, ma non ne ho mai parlato con nessuno.” Protestai risentita.

“Si, lo so perché anche a noi è successa la stessa cosa quando il nostro corpo si stava preparando ad accogliere i nostri poteri e il nostro nuovo essere. Di solito i poteri si svegliano raggiunta l’età di ventuno anni .”

“Coincidenze.”

“Davvero! Ti è mai capitato che nei sogni evocassi un qualcosa e la mattina successiva avevi ciò che volevi davanti?”

Oddio, il pupazzo di Inuyasha a grandezza naturale. Avevo chiesto nel mio sogno di qualche mese prima quel peluscione gigante di due metri di altezza, ma avevo pensato che fosse stata Cassie a farmi quella sorpresa non di certo dei poteri nascosti dentro di me.

Oh, cavolo, ma sono veramente una strega!

“Ok, mettiamo il caso che sia una strega, dovremmo avere un protettore.”

“Infatti, Tab.”

“Non mi direte che è un angelo bianco.”

“Veramente ne abbiamo uno a testa. “

“Angeli?” chiesi sempre più turbata.

“Si, ma in alcuni casi abbiamo anche demoni protettori.” Spiegò Brie.

“Oddio, mi sento nel telefilm streghe.”

“Be, può sembrare strano, ma anche a noi all’ inizio è sembrato di essere state catapultate in quel telefilm, ma non è così.”

“Capisco, Sam.”

“Bene, adesso ti presento il mio protettore. Ah, un ultima cosa, davanti ai nostri protettori, non dire che sei fidanzata, a maggior ragione con un vampiro, sono dannatamente iperprotettivi e farebbero di tutto per separarvi.” Dichiarò Sam, poi gridò “Arcangelooooo!” un luce bianca si presentò davanti a me, Brie e alla sua protetta: Sam. Aveva lunghissimi capelli biondi, occhi blu cristallino, ali enormi e bianchi, molto carino.

“Buon giorno mia protetta, mi hai chiamato?” disse l’angelo con una voce così dolce e sensuale.

“Bene,  adesso tocca al mio.  Angeloooooooooooooo” gridò Brie e un'altra luce apparve davanti a noi. L’ uomo che si presentò davanti a noi era altro, capelli castano chiaro, occhi blu cielo. Le ali erano bianche e enormi.

“Mi hai chiamato, Brie?” chiese lui e la sua voce era così dolce.

“Bene, Tab, questi non i nostri angeli protettori, adesso ti presentiamo in tuo. Arcangelo, ti prego potresti andare a chiamare Angel?” chiese Tab.

“Certo, torno subito.” L’angelo sparì e ricomparve subito dopo con un altro angelo al suo fianco. Quest’ultimo era veramente molto carino. Aveva capelli lunghi, lisci e neri, gli occhi blu, le grandi ali bianche dietro la schiena erano luminosissime, e il corpo ben proporzionato.

“Ciao, Tabitha, io sono Angel. Veglio su di te da quando sei nata e non vedevo l’ora di conoscerti, ma dovevi essere pronta.” Sussurrò lui dolcemente, ma il suo tono aveva un che di dolce e sensuale al contempo.  Sentii una strana forza dentro di me e corsi da lui ad abbracciarlo. Piansi sul suo petto e lo abbracciavo forte e lui contraccambiava la mia stretta. Era come se lo conoscessi, come se avessi sempre sentito la sua presenza al mio fianco. Ero davvero una strega. Sentii qualcosa muoversi al mio interno agitato. Oh, il mio amore, Damian.

“Non possiamo proprio Brie?” Le chiesi e lei comprese subito.

“A tuo rischio e pericolo.” Dichiarò lei sorridendo.

Vidi Angel sorridere beffardo, seguito dagli altri due angeli, poi parlò.

“Se vi riferite al fatto che tutte e tre siete fidanzate con dei vampiri….be lo sappiamo già. Certo, sono molto protettivo Tabitha, ma non distruggo la felicità. Se quel vampiro ti farà soffrire, be, allora poi se la vedrà con me.” Dichiarò Angel e io sgranai gli occhi e guardai le mie sorelle altrettanto incredule e con gli occhi fuori dalle orbite a fissare i rispettivi protettori.

Oh, Damian…

“Che bello niente segreti!” dichiarai. Sentii qualcosa dentro di me e volsi subito la testa verso fuori, poi verso l’orologio. Le cinque? Tra un ora Damian si sarebbe svegliato e io voglio essere da lui. Voltai la testa verso le mie sorelle e notai che anche loro erano nella mia stessa identica situazione.

“Aspetteresti qui per un ora?” chiesi ad Angel.

“Perché? Dove vai?” mi chiese dolcemente il mio protettore e io sorrisi.

“In un posto.”

“Ho capito da Damian, che tra un ora si sveglia e tu vuoi essere con lui, e a quanto pare è lo stesso per le tue sorelle. Vai, io ti aspetto qua.”

“Sai, stare abbracciata a te è come stare accucciata nel calore di un papà.” Dichiarai per poi sparire dietro la porta.

“Papà?” lo sentii sussurrare. Oh, ma che bello.

Attenta a non farmi vedere dagli altri, entrai nella cripta e con mio grade sollievo notai che un filo di luce non entrava, mi avvicinai al letto dove dormiva Damian, a quanto pare le bare sono un leggenda, e mi stesi al suo fianco. Sentii che il suo corpo a poco a poco si scaldava e per accelerare il processo, o almeno ci speravo, presi una coperta e lo coprii, poi gli baciai la fronte e infine le labbra ancora gelide ma pur sempre quelle del  mio amore. Stetti abbracciata a lui per un po’, poi come spinta da una strana sensazione aprii quella specie di mini frigo nella cripta e notai le sacche di sangue. Sorrisi, ne presi una e  versai il contenuto in una tazza bella grande con in manico, poi lo misi per due minuti nel microonde per scardarlo. Presi la tazza e mi riavvicinai al letto. Cinque minuti dopo lo vidi riaprire gli occhi e mettersi seduto sul letto.

“Amore?” lo chiamai. Lui si strofinò un occhio con il dorso della mano.

“Uhm” mi rispose dolcemente.

“Tieni questa e per te.” Dichiarai e lui si voltò verso di me e osservò la tazza.

“Non bevo latte appena sveglio, amore.” Lo guardai dubbiosa poi sorrisi.

“Infatti non è latte.” Lo vidi sgranare gli occhi per poi annusare l’aria, poi prese la tazza e osservò il contenuto.

“Tabitha, oh…”

“che c’è? Credevi che mi avrebbe fatto orrore?” agitai il dito indice davanti a lui con un gesto che significava no.

“No, no, amore di te mi piace tutto. Anche questo!” dichiarai indicando infine la tazza con il sangue.

Lui mi sorrise, si avvicinò a me e mi baciò con passione. Io mi staccai per prima da lui.

“Amore…”

“uhmmmm” dichiarò tentando di baciarmi di nuovo.

“Tesoro….” Altro tentativo di parlare perso, le sue labbra erano così invitanti.

“Damian, ti devo parlare!” dichiarai e sta volta lui si staccò da me e tornò seduto sul letto bevendo il sangue che gli avevo preparato.

“Dimmi.”

“Ecco vedi …ho fatto un giuramento e …”

“Lo so, Tab, l’ho sentito e non avresti dovuto farlo. Io la mia vita l’ ho vissuta mentre tu…”

“Continua a parlare così e ti lascio seduta stante!” urlai risentita e lui si tappò la bocca.

“Ok, allora grazie amore.” Sussurrò lui ma con una scintilla di preoccupazione nella voce. Gliela avrei fatta passare io quella preoccupazione.

“Poi…”

“E’ successo altro?” mi chiese Damian.

“Ah ah.”

“Cosa?”

“Sono una strega.” Sussurrai e lo vidi sorridere.

“Lo sapevo che eri speciale e qualcosa dal nostro legame avevo percepito.” Sussurrò lui bevendo un altro sorso di sangue e guardandomi negli occhi.

“E infine ti devo presentare delle persone. Una di loro è mio, e ha il calore di un papà.”

“Maschio? Mi devi presentare un uomo?” dichiarò lui un po’ turbato.

“Non proprio un uomo, tranquillo amore.”

“Uh.” Proruppe lui con quel suono finendo di bere il sangue.

“Finito? Ne vuoi ancora?” gli chiese e lui scosse la testa in segno di negazione. Avevo percepito dentro di me che un vampiro appena sveglio ha bisogno di almeno due sacche di sangue.

“Damian…”

“Non ho più fame.”

“Finiscila! Vestiti ora.” protestai andando a preparare un'altra sacca di sangue ma che sta volta misi in un bicchiere in modo che venisse con me, mentre lui si vestiva. Finii di preparare il tutto e mi avvicinai a lui che ormai era pronto.

“Tieni, bevi!” dichiarai.

“Non…”

“Finiscila, so che hai bisogno di almeno due sacche di sangue e non ti ho mica detto : Ehi amore ti presento il mio ex, ma solo qualcuno che ha il calore di un papà e che è il mio protettore. Ora mangia.”

Lo vidi sorridere. “Agli ordini, mamma.”

“Cosa mi tocca sentire, a duemilacinque anni hai bisogno ancora della mamma” dichiarai scherzosa prima di scoppiare a ridere seguita da lui.

Giungemmo in soggiorno, contemporaneamente alle mie sorelle e ai loro rispettivi fidanzati. Sentendo il nostro arrivi, Angel, Arcangelo e Angelo si alzarono voltandosi verso di noi.

Mi staccai da Damian che aveva ancora il bicchiere con il sangue in mano e corsi da Angel.

“Bene, Damian, ti presento il mio protettore, e quei due sono i protettori delle mie sorelle.” Dichiarai e Damian, Ian e Aidan sgranarono gli occhi.

Angel si avvicinò a Damian

“Piacere io sono Angel” dichiarò l’angelo stringendo la mano di Damian,

“Io sono Arcangelo” si presentò il protettore di mia sorella Sam, sia a Ian che a Damian e Aidan.

“Io invece sono Angelo” si presentò il protettore di mia sorella Brie, sia a Aidan che a Damian e ian.

“certo che per inventiva di nomi, voi tre. Angelo, Arcangelo e Angel” sussurrò Damian.

“Siamo angeli vampiro Damian e se farai soffrire la mia Tabitha o voi due le sue sorelle, ve la vedrete con noi, chiaro?” dichiarò Angel perforando Damian con lo sguardo. Il mio vampiro seguito dagli altri due indietreggiò di un passo, ma poi sorrise.

“Tranquillo Angel, non la farei mai soffrire” vidi Angel sorridere soddisfatto.

“Vampiro, tu mi piaci.”

“Siiii!” gridai io estasiata  saltando qua e la, e Damian e Angel si voltarono verso di me sorridendo.

“Ok, Tab, adesso basta saltare qua e la che ci dobbiamo preparare per andare all’ università!”

Mi bloccai all’ istante poi sorrisi. Lui mi aveva chiamata mamma e io …

“agli ordini papà!”

Tutti scoppiammo a ridere poi mi rivolsi verso Angel.

“Tu non sparire, paparino pucciosissimo!” Angel arrossì mentre tutti noi scoppiammo nuovamente a ridere.

To be continued.

 

Scusate il madornale ritardo ed eccovi l’aggiornamento alla prossima mei.

 

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Capitolo 9
*** domande! ***


Non ci posso ancora credere, ma è successo. È reale! Io sono una strega! Una strega fidanzata con un vampiro. Non riesco a smettere di pensare a tutto ciò; mi domando come riuscirò oggi a seguire la lezione con tutti questi pensieri che mi frullano per la testa.

Adesso, sono in macchina con Damien, Brie, Sam , Ian e Aiden, e stiamo andando all’ università, ma oggi chi ci vorrebbe andare? Di certo non io!

Però il dovere chiama ed è giusto che ci vada.

Mi volto a guardare di sottecchi Dam, e mi accorgo che è pensieroso.

“Amore, a che stai pensando?” gli domando gentilmente e lui si volta verso di me, mi sorride, poi torna ai suoi pensieri. Chissà che avrà? Prima di venire qui, Damian ha incontrato Noah, ma nessuno dei due mi ha detto che cosa si sono detti, fuori da casa di Damian. Perché Noah è venuto a casa di Damian, stamani? Sono preoccupata, curiosa e ansiosa, e furiosa…con entrambi. Perché diavolo nessuno mi vuole dire nulla! So per certo che la conversazione che hanno fatto ha come protagonista me. Perché Damian ha voluto parlare con Noah, e perché Noah ha acconsentito a parlare con lui senza protestare? Mille domande e nessuna risposta.

Arrivati all’università, Cassie pretende di parlare con me. Con calma estenuante mi volto verso Damian, e mi accorgo che lui si è avvicinato a un ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu e sta parlando con lui. Che sia anche lui un vampiro? Ignorando questi pensieri mi presto attenzione alla mia amica.

“Cassie, dimmi?” le sorrido, ma il mio sorriso è preoccupato.

“Vedi Tab, sta mattina mi sono svegliata, ma Noah n…”

“Aspetta, hai fatto sesso con Noah?” le chiedo sbalordita. Con quelle parole Cassie aveva ottenuto tutta la mia completa e assoluta attenzione.

“No, abbiamo solo dormito assieme, ma sta mattina lui non c’era. Vedi credo che si sia pentito di avermi chiesto di essere la sua ragazza.” Sussurra afflitta Cassie.

“Ma che dici!”

“Non l’ho visto per tutto il giorno Tab!”

Ma che combina quello scansa fatiche del mio migliore amico.

“Cassie, non ti preoccupare, adesso chiariamo.”

La vedo che mi guarda dubbiosa, ma poi annuisce. Io mi appresto a correre fuori dall’università, dove avevo visto Noah, parlare con Blake, ma purtroppo vengo bloccata per un braccio.

“Ehi!” esclamo risentita per poi voltarmi verso chi mi aveva bloccata. Mi rilasso all’istante notando che era stato Damian a bloccarmi, ma mi sa che dovrò parlare anche con lui. Prima era terribilmente pensieroso e non voglio assolutamente che ci siano malintesi e incomprensioni tra di noi.

“Tabitha, dove corri?” mi chiese con uno sguardo spento. Ma che cavolo era successo nell’arco di due ore dentro di lui?

“A parlare con Noah, ma mi sa che dovrò parlare anche con te, muso lungo!” poi mi divincolo dalla sua presa e corro fuori.

“Noahhhhhhhhh!” grido e vedo il mio migliore amico voltarsi di scatto e fissarmi con un espressione che la diceva lunga. Anche lui aveva gli occhi spenti. Ma che avevano il mio Damian e il mio Noah, sembravano così tristi, così provati. Mi calmai all’ istante. Ma che stava succedendo?

“Tab, che c’è?” mi chiese triste.

Adesso il problema non era più Cassie, volevo capire che cosa avesse il mio migliore amico e dopo cosa avesse il mio ragazzo.

“Che cavolo hai? “ domandai rivolta a lui, poi mi voltai verso i suoi interlocutori e dichiarai “ Voi due sparite!”

I due che stavano parlando con Noah, si dileguarono all’ istante. Lady di Ghiaccio era tornata e pretendeva chiarimenti.

 

To be continued

 

Ps. Questo capitolo è un piccolo prologo di ciò che adesso avverrà nel prossimo capitolo. Secondo voi, Noah e Damian, e la loro assurda tristezza sono collegati?

Al prossimo cappy Mei.

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Capitolo 10
*** problemi? ***


Ero furiosa! Aspettai che i due amici di Noah si volatilizzassero e io restai sola con lui, mi voltai verso l’entrata dell’ università e vidi che vi era Damian che aspettava impaziente. Lo osservai a lungo, poi gli feci segno di raggiungerci. Lo vidi sospirare e con passo lento mi raggiunse e si fermò al fianco di Noah. Bene, le cose cominciavo ad essere abbastanza strane.
“Spiegatemi che cavolo vi succede!” esclami furiosa e risentita. Vidi Noah abbassare la testa afflitto e Damian mettergli una mano sulla spalla con fare comprensivo e consolatore. La cosa mi indispettì. Noah era il mio migliore amico da tanto tempo ormai, e il semplice fatto che avesse un problema e non ne avesse parlato con me, ma con Damian, una persona conosce si e no da un mese, mi ferì profondamente.
“Non succede nulla Tab!” esclamò Noak con poca enfasi. Sentii Damian sussurrargli
“Puoi dirglielo, amico”
Puoi dirglielo amico? E da quando Damian e Noah avevano dei segreti? Da quando quei due si comportavano come se si conoscessero da una vita! Vidi Noah sollevare lo sguardo di scatto e osservare Damian incredulo. Percepivo qualcosa di strano. Damian e Noah stavano avendo una conversazione mentale. Spazientita urlai.
“E allora!”
Damian e Noah si voltarono di scatto verso di me e vidi che Noah stringeva le mani a pugno e aveva conficcato le unghia nel palmo della mano.
“Sono un vampiro!” esclamò infine il mio migliore amico e io per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.
“Che cosa!” sussurrai facendo un passo indietro. Vidi Noah sospirare e voltarsi verso Damian  con un sguardo che diceva : Te lo avevo detto che si sarebbe spaventata!
Lui però non aveva ben compreso il perché di quella mia reazione. Lui non sapeva che io ero una strega.
“Ti prego Tabitha, non avere paura. Non ti farò del male!” esclamò Noah e io sgranai gli occhi incredula.
“Non ha paura di te, sa della nostra esistenza Noah! Tabitha e la mia ragazza pensi che non sappia che sono un vampiro.” Esclamò Damian e io incrocia le braccia al petto, mentre Noah mi osservava incredulo e io annuivo in segno di conferma, ma percepivo che il problema non era quello.
“Spiegatemi” esordii e vidi Noah annuire.
“Sai che sono stato adottato, no?” mi chiese e io annui lentamente “ Bene, ieri sera quando siamo andati a casa di Damian ho cominciato a sentire un bruciore alla bocca dello stomaco e i denti mi facevano un male cane…”
“Stava avvenendo il risveglio” concluse Damian
“Sta zitto!” esclamai infuriata con lui e riprestando attenzione a Noah. “ Noah, ti prego continua”
“Ieri sera, poi andai a dormire con Cassie, ma non si può dire che dormii anzì tutt’altro. Ero tutto un dolore, sentivo le mie ossa rompersi e ricostruirsi e sta mattina appena mi sono svegliato stavo per mordere Cassie. Mi sono spaventato e sono corso a casa di Damian, che a quanto pare aveva percepito il mio arrivo e lui mi ha spiegato tutto.” Concluse Noah
“Io sapevo che i vampiri vengono trasformati non si ci nasce!” esclamai.
“Esistono entrambi i tipi Tabitha. I vampiri nati però, come me e Noah, Lucan, e così via sono molto più forti dei vampiri normali” Mi spiegò Damian e io annui.
“E allora? È tutto qui il problema Noah?” esclamai.
“Tab, stavo per mordere Cassie, sono pericoloso  e poi mio padre…grr” esclamò Noah mentre Damian emetteva un ringhio.
“Che succede ancora!” esclamai
“Il padre di Noah, Tabitha, è Galbathorix il nostro più acerrimo nemico!” concluse ringhiando Damian.
“Che cosa?”
“Galabathorix è un vampiro crudele spi…”
“Sta zitto! Finitela entrambi di comportarvi come degli idioti! Damian, un figlio non si sceglie un padre. Noah non è malvagio. Noah fino a stamani non sapeva nemmeno di essere un vampiro. Non giudicare un figlio per le colpe che ha commesso suo padre. Io non so nulla di questo Galabathorix, ma se ne parla molto anche da noi. Il circolo delle streghe lo teme, ma non ha paura di combatterlo, e non giudica un figlio per le colpe del padre. Parleremo meglio di quest’idiota e mi spiegherai che cavolo ha fatto, ma non giudicare Noah solo per il sangue. E tu Noah, non hai mai conosciuto tuo padre, non sei  come lui, sei cresciuto insieme a me e non venirmi a dire che non puoi stare con Cassie perché ti faccio fuori io! Tu sei tu, tuo padre e tuo padre, ma tu quell’ idiota padre non lo puoi considerare. Mi sono spiegata! Via quei musi lunghi adesso!” esclamai risentita. Damian mi sorrise corse da me e mi baciò. Io contraccambia il bacio poi con lentezza mi staccai da lui lo presi per mano  e mi diressi verso l’università sorridendo.
“Fermi tutti! Tabitha Stone! Lady di Ghiaccio ghiacciolasa! Cos’è che sei tu!” esclamò Noah infuriato. Mi voltai verso di lui e scoppiai a ridere.
“Non sei il solo Noah, che ieri sera ha scoperto di non essere del tutto normale. Io ieri sera ho scoperto di essere una strega e tu un vampiro. Forte eh! “ spiegai facendogli l’occhiolino poi ripresi a camminare mano nella mano con Damian e sussurrai ridacchiando “ Tu guarda i casi della vita….”
Sentii che Noah mi afferrava un braccio e io mi bloccai facendo Bloccare anche Damian.
“Scusa Damian, potresti lasciarmi qualche momento da solo con Tabitha?” chiese Noah a Dam che lo guardò dubbioso stringendo maggiormente la mia mano. Io dal canto mio non sapevo perché Noah mi voleva parlare ma presi parola.
“Senti Noah, se hai qualcosa da dirmi puoi farlo anche davanti a Damian, io non voglio avere segreti con lui.” Sussurrai
“per favore…” sussurrò Noah e io lo guardai a lungo negli occhi, poi annuii e mi rivolsi a Damian
“Senti amore vai, io faccio due chiacchiere con Noah e torno subito , ok?”
“Ma…”
“Damian , per favore…” insistetti e vidi che mi osservò a lungo in silenzio poi circondo con le sue braccia la mia vita e si impadronì passionalmente delle mie labbra. Gemetti eccitata ma dovevo cercare di darmi un contegno. Mi staccai di malavoglia da lui e gli depositai un casto bacio sul collo.
“Vai amore mio, torno subito.”
Damian annuì e si avviò verso l’ università e appena lo vidi sparire al suo interno mi voltai di scatto verso Noah.
“Allora Noah che c’è’”
“Sei una strega!” esclamò lui con fare preoccupato. Non sembrava furioso.
“Si, perché?” adesso il mio tono di voce risultava dubbioso.
“Prima…ehmm, sta mattina stavo anche raccontando a Damian che ho fatto un sogno che mi ha rivelato che Galabathorix cerca le streghe del trio. Tre sorelle con tre angeli come custodi dai nomi molto simili ma che al momento non mi ricordo.” Mi spiegò tristemente “ Li Damian si è irrigidito. Sembra quasi che alle mia parole lui si sia terrorizzato però non riesco a capire il perché.” Sussurrò Noah e io capii perché sta mattina mi sveglia come se qualcuno avesse spaventato e ferito a morte la mia anima e il mio cuore. Non era la mia anima ad essere ferita, ne tanto meno il mio cuore, ma quelli di Damian. Damian aveva paura per me.
“Noah, gli angeli che hai nominato per caso si chiamavano  : Angelo, Arcangelo e Angel?” gli chiesi sapendo quasi la risposta.
“Si! Ma…ma come conosci i loro nomi Tabitha!”  mi chiese Noah e io sollevai lo sguardo con gli occhi lucidi. Ecco cosa aveva il mio amore sta mattina. Era terrorizzato all’ idea che Galbathorix  trovasse me e le mie sorelle.
“Tabitha…” mi richiamò Noah e io sospirai.
“Angel vieni per favore” sussurrai pianissimo, ma Noah mi senti e mi guardò con uno sguardo dubbioso. Dietro di me una luce bianca apparve per poi rivelare un angelo dai lunghi capelli color della pece e occhi blu oceano.
“Tab, tesoro mi hai chiamato?” mi voltai di scatto verso Angel e lo abbracciai stretto, poi mi rivolsi a Noah che mi osservava ad occhi sgranati.
“Sono io una di quelle streghe Noah, e  Brie e Sam sono le altre due!” sussurrai preoccupata.
Sentii Angel irrigidirsi di botto e pararsi davanti a me. “ Tu sei il figlio di Galbathorix!”
“Angel no! Lascia stare per favore!” esclamai mettendo una mano sulla sua spalla. Vidi Noah Ignorare del tutto  Angel e rivolgersi a me.
“Se le cose stanno così farò di tutto per proteggere te e le tue sorelle da Galbathorix!” urlò risentito poi mi afferrò il braccio e saltò per aria. Credo abbia percepito quanto io e Damian abbiami bisogno di stare insieme oggi. Scosse la testa e cominciò a tirarmi verso l’ università, io afferrai il polso di Angel che era invisibile agli occhi degli umani e lo tirai dietro di me. Noah spalancò la porta dell’aula universitaria.
“Mi scusi professore ma avrei bisogno che oggi Tabitha Stone e Damian Thorne vadano via. Damian vieni!” esclamò Noah. Io e Damian, come anche Angel osservammo Noah dubbiosi, poi Damian ci raggiunse e Noah parlò piano con me e con Damian.
“Dovete stare insieme, tornatevene a casa!” esclamò e io e Dam sgranammo gli occhi increduli, poi sorridemmo e annuimmo.
“professore, anche Noah e Cassandra dovrebbero abbandonare le lezioni” esclamai ricevendo un occhiata incredula da parte di Noah.
“E tu devi chiarire con Cassie” sussurrai alla fine prima di afferrare Dam per il polso destro, Noah per quello sinistro e uscire dall’ aula. Noah si era tirato dietro Cassie.
“Chiarite. Ciao Ciao!” dopo di che io e Dam corremmo verso casa.

To be continued..

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Capitolo 11
*** SCUSE E TEMPO! ***


BUONA SERA RAGAZZO  E NON SO SE QUALCHE RAGAZZO MI SEGUE, MA AL MOMENTO DEVO SOSPENDERE QUESTA STORIA PER MANCANZA DI TEMPO E DI ISPIRAZIONE, SPERO DI TORNARE PRESTO CON UN NUOVO CAPITOLO E DI FARMI PERDONARE PER QUESTO RITARDO, MA AL MOMENTO NON POSSO FAR ALTRO CHE ASPETTARE L' ISPIRAZIONE, UNO SPAZIO DI TEMPO IN CUI POTERMI METTERE A SCRIVERE SU QUESTA STORIA. 

GRAZIE A TUTTI A CHI MI HA SEGUITO E CHI CONTINUERà A  FARLO

SALUTI

LA VOSTRA  MEI91

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Capitolo 12
*** FINE E SOSPENSIONE DELLA STORIA . TERMINATA ***


STORIA SOSPESTA, TERMINATA E NON CONTINUABILE. E UNA STORIA CHE RISALE A PIù DI DIECI ANNI FA E CHE NON SENTO PIù MIA. VOLEVO SOLO UN CONSIGLIO SE LASCIARLA ON LINE COME RICORDO OPPURE ELIMINARLA DEL TUTTO GRAZIE IN ANTICIPO E MI SCUSO PROFONDAMENTE. MEI

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