Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio

di dubious3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio della tempesta ***
Capitolo 2: *** Cap.2. Il Tuono Purpureo ***
Capitolo 3: *** Cap.3. Sospetti confermati ***
Capitolo 4: *** Cap 4. Missione vitale ***
Capitolo 5: *** Cap 5 Inferno al covo. Parte Prima ***
Capitolo 6: *** Cap.6 Inferno al covo. Parte 2 ***
Capitolo 7: *** Cap 7. Inferno al covo. Parte 3 ***
Capitolo 8: *** Cap 8. Nuove rivelazioni ***
Capitolo 9: *** Cap 9. La fuga di Sasuke ***
Capitolo 10: *** Cap. 10. IL serpente e il demone. ***
Capitolo 11: *** Cap 11. Partendo per Amegakure ***
Capitolo 12: *** Cap. 12. Imprevisto nei negoziati ***
Capitolo 13: *** Cap. 13. La sfida di Zetsu ***
Capitolo 14: *** Cap. 14. La Sfida di Madara ***
Capitolo 15: *** Cap. 15. L'orgoglio degli Uchiha. ***
Capitolo 16: *** Cap. 16. Cambiamento di Rotta ***
Capitolo 17: *** Cap. 17. La notte ***
Capitolo 18: *** Cap. 18. L'assedio della Foglia. Parte 1 ***
Capitolo 19: *** Cap. 19. L'assedio della Foglia. Parte 2 ***
Capitolo 20: *** Cap. 20. L'assedio della Foglia. Parte 3. ***
Capitolo 21: *** Cap. 21. L'assedio della Foglia. Parte 4 ***
Capitolo 22: *** Cap. 22. L'assedio della Foglia. Parte 5. ***
Capitolo 23: *** Cap. 23. L'assedio della Foglia. Parte 6 ***
Capitolo 24: *** Cap. 24. Un nuovo inizio. ***



Capitolo 1
*** L'inizio della tempesta ***


Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio

 

L'inizio della tempesta

(Tutti i personaggi del manga appartengono a Masashi Kishimoto e ci saranno dei riferimenti al videogioco Jak 2:Renegade,che appartiene alla Naughty Dog. Ogni altra ispirazione è puramente casuale e le frasi in cosirvo sono nel manga. Questo seguito di Naruto non è il seguito canonico e non è un cross-over tradizionale nè un AU,ma qualcosa di più particolare.

Questa fiction sarà divisa in due parti:il Preludio e la storia vera e propria)

 

Takigure, ovvero il villaggio nascosto delle cascate.

Tutto sembrava tranquillo e pacifico in questo piccolo centro abitato nella Nazione del Fuoco,sembrava una semplice e calda giornata di sole e nessuno poteva certo immaginare che poco tempo prima era stato appena dichiarato un conflitto di una portata mai vista prima.

Un conflitto in cui l'interno mondo degli shinobi avrebbe giocato la sua stessa esistenza .

Tre ninja facevano il loro consueto giro di perlustrazione nel palazzo del signore del paese. Non che temessero che qualcuno entrasse davvero dato che era pieno giorno,ma era ordinaria amministrazione.

"Hei Kyuso,oggi non c'è nulla di interessante,eh? Certo che non accade davvero nulla di interessante" Disse uno shinobi"

"Bé, la giornata è ancora lunga,chi sa che non succeda qualcosa di interessant..."

Ma egli venne interrotto da un boato tremendo,e i due videro un loro collega correre verso di loro.

"Allarme,allarme! Un intruso è entrato nel palazzo e si sta dirigendo qui".

"Dov'è?"Chiese uno. Ma egli quasi non concluse la frase che sentì che una pella umida e squamosa gli stava stringendo il collo.
Tutto fu così repentino che non poterono fare nulla,ed in breve i tre shinobi vennero strangolati e morsi fatalmente da dei misteriosi serpenti bianchi.

Dietro ai serpenti c'era un uomo con un cappuccio nero con ricamati sopra due occhi di serpenti. Portava gli occhiali,aveva occhi e pelle di un bianco innaturale e sorrideva divertito di fronte ai cadaveri delle sue stesse vittime.

"Ormai sto incominciando ad abituarmi a questi nuovi poteri. Direi che è arrivato il momento di fare la prima mossa".

Mentre pensava tra se e se è,egli sentì un lieve rumore dietro ad una parete. Incuriosito,ordinò mentalmente ad uno dei due serpenti di controllare.

La fonte di quel rumore era vecchio uomo accocolato dietro una parete,grassoccio e dall'aspetto insignificante che tremava in modo convulso ed era visibilmente terrorizzato da tutto ciò.

Il serpente tirò fuori la lingua e la strusciò sull'uomo,il quale rabbrividì e quasi urlò dal terrore.

L'uomo con il cappuccio in un battito di ciglia si posizionò davanti al vecchio e lo squadrò.

"Bene,bene. Un altra vittima è in arrivo". Gongolò

"Non,non farmi del male!" rispose quello piangendo dalla paura"Non sono un ninja! Sono solo un vecchio erborista che passava di qui per puro caso".

L'incappucciato sogghignò crudelmente.

"E per puro caso hai visto delle cose che non dovevi vedere,e sentito cose che non dovevi sentire. Dolente, ma devo ucciderti".

"No,ti supplico!" Cercò di ribattere quello,che ormai singhiozzava. "Risparmiami! Io non dirò nulla lo giuro,anzi posso anche esserti utile da vivo."

"E in che modo penseresti di servirmi? Come speri di renderti utile?" Continuò quello visibilmente divertito.

L'incappucciato godeva visibilmente nel farlo soffrire,lo si leggeva nella sua faccia. Il serpente che prima aveva leccato l'uomo si ritrasse,quasi preparandosi ad attaccare.

"Sono un ottimo erborista,ho inventato molti di ottimi medicinali e tonici da guerra! Inoltre conosco dei ninja molto potenti,ninja che ti fornirebbero un prezioso aiuto,qualunque cosa tu voglia fare. Se solo tu mi lasciassi in vita......"

L'incappucciato scrutò bene il vecchio con occhi sadici e curiosi. Forse quel vecchiastro avrebbe davvero potuto essere di qualche utilità,o comunque lo avrebbe divertito. Un servitore faceva pur sempre comodo,specie se era bravo come diceva. In ogni caso si sarebbe assicurato che non avrebbe potuto tradirlo in nessun modo.

"Va bene". I serpenti si ritrassero nel mantello fino scomparire. "Ti lascerò vivere...per ora. Ma se mi deluderai anche solo una volta,o peggio,se cercherai di tradirmi,ti farò rimpiangere amaramente di non essere morto oggi".

"Grazie,grazie,grazie infinite,o grande o sublime...."

"Kabuto Yakushi". Rispose l'assassino ,scalciando con un piede l'uomo che stava prostrandosi ai suoi piedi.

"Ora alzati,cerca i tuoi alambicchi e torna da in fretta. Non ci vorrà molto prima che gli AMBU di Konoha scoprano tutto e ci bracchino come segugi".

"Va bene sensei". Il vecchio uomo si passò la mano sulla fronte per lo scampato pericolo e si alzò a fatica. Quindi corse trafelato per il corridoio e tornò poco dopo con un sacca con dei libri e qualche matraccio.

"Ora andiamo ". Esortò Kabuto.

"Kabuto-sensei,e cosa ne facciamo dei corpi?"

"Non facciamo nulla,mi servono qui per il mio piano. Ah,me ne stavo per dimenticare. Come ti chiami?"

"Monzaemon Satou,signore". Concluse il vecchio. I due quindi si incamminarono per la loro strada,lasciandosi i cadaveri alle spalle.

Angolo dell'autore: ecco la mia prima storia completa! Recensite in tanti.

Nota:io non so nulla di Giapponese,quindi i nomi che ho scelto saranno il più delle volte scelti a caso.

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Capitolo 2
*** Cap.2. Il Tuono Purpureo ***


 

 

 Cap.2. Il tuono purpureo

 

Il cielo brillava ancora alto nella foresta che circondava di Takigakure,e in giro non si vedeva quasi un'anima. Solo la presenza di due viaggiatori che camminavano lentamente nella calda boscaglia rovinava quell'atmosfera di calma innaturale.

Uno dei due viaggiatori,stanco per il lungo viaggio,fece cenno all'altro di fermarsi.

I due quindi si sedettero su una roccia vicino ad una grotta.

"Mi stai rallentando paurosamente,insetto."Inveì Kabuto contro il proprio compagno.

"Kabuto-sensei,aspettate ad agitarvi! In questa grotta vive un mio allievo,un ninja di enorme potere e grande talento nelle arti mediche". Rispose Monzaemon.

"Lo spero per te. Tutto questo aspettare è snervante e sai che se dovessi stancarmi di te..."

"La mia testa volerà via o peggio,lo so. Ma non rimarrete deluso ve lo assicuro. Guardate! Il mio allievo sta uscendo".

Kabuto si girò e squadrò bene il fantomatico allievo. Era un uomo di buonaa statura vestito con una divisa da AMBU dalla quale si intravedeva una muscolatura possente,solo che invece della tradizionale maschera indossava un cappuccio nero che gli lasciava scoperti occhi e bocca.

"Salve Monzaemon-sensei".

"Salve a te Kenpachi. Questo è il nostro nuovo padrone,Kabuto,ed è venuto qui per...."

"Mettermi alla prova?" E non appena Kenpachi finì la frase fece un ampio rapidissimo movimento con le mani e dalle sue mani e puntò due dita in direzione delle fronde di un albero. Dalle sue dita quindi partì un lampo violaceo e un ninja comparso dal nulla cadde dall'albero con un buco in fronte.

"Altrimenti perché il nostro nuovo padrone avrebbe condotto degli shinobi delle Cascate proprio nel nostro covo? Non credo che li abbia invitati ad una festa".

Ad un tratto comparvero dagli alberi tre ninja di Takigakure,i quali scesero in fretta dagli alberi e circondarono i tre traditori.

"Veramente sì". Parlò Kabuto al nuovo arrivato. "La festa è quella della tua entrata nel giro dei pezzi grossi,e quei ninja sono giochi di società".

"Quindi invece di attaccare la coda all'asino devo far fuor questi stronzetti? Mi divertirò un mondo". Terminò l'altro.

I tre ninja,inorriditi dal fatto di essere paragonati a dei giocattoli,eseguirono dei sigilli e urlarono una tecnica.

"Tecnica della Palla di fuoco Suprema!". Tre palle di fuoco di medie dimensioni uscirono dalle loro bocche e si schiantarono nella zona dove c'erano i traditori.

Kenpachi però si era spostato rapidissimamente e in un lampo sfondò il cranio di un avversario con un singolo pugno. Quindi i due ninja rimasti si allontanarono lanciando gli due kunai nella nebbia di fumo,ma Kenpachi li evitò e si lanciò sempre ad una velocità impressionante contro un altro ninja tirandogli un calcio alle costole destre. Lo shinobi venne sbalzato numerosi metri più in là abbattendo alcuni alberi sul percorso.

Intanto Kabuto e Monzaemon si erano spostati su un albero poco distante per sfuggire alla palla di fuoco. L'ex braccio destro di Orochimaru osservava compiaciuto il combattimento,ma ciò che lo stupiva di più era l'immagine di Kenpachi . Il guerriero infatti appariva circondato da una fitta aura elettrica violacea e anche la sua pelle era diventata viola,mentre le sue unghie erano divenute lunghe come kunai.

L'ultimo shinobi,un uomo butterato dai capelli neri,tremava dicendo farfugliando una frase.

"Chi siete voi davvero? Perché avete attaccato il palazzo di Takigakure? Cosa volete da noi?"

Kenpachi quindi avvicinò le mani e l'aura elettrica si fece intensissima intorno ad esse. Poi con la consueta rapidità si avvicinò al sopravvissuto e gli sfiorò il petto. Il ninja si accasciò e rantolò per alcuni secondi,poi morì.

Pazzesco,pensava Kabuto. Quel combattente misterioso si era mosso ad una velocità tale che aveva fatto fatica anche solo ad osservare i suoi movimenti e aveva creato dei bisturi di chakra probabilmente ancora più letali dei suoi. Chissà poi che tecnica era quella strana aura elettrica.E forse le sue capacità non si fermavano lì.

Probabilmente Monzaemon non era l'indifeso vecchietto che voleva far credere. Se uno così abile chiamava un altra persona che si era mostrata così pusillanime sensei,vuol dire che c'era decisamente qualcosa che non andava. Non avrebbe tolto più gli occhi di dosso a quei due,ne sarebbe stato sicuro.

"Cosa mi dice,Kabuto-sensei,le è piaciuto lo spettacolo? E sappia che questo è il meno che io possa fare. Non per nulla sono soprannominato da molti il Tuono Purpureo". Domandò Kenpachi a Kabuto,che nel frattempo era sceso insieme a Monzaemon.

"Bene,molto bene. Tu e il tuo maestro vi siete guadagnati il mio rispetto,e molto di più. Ora voglio farvi un grande,grandissimo regalo".

"Cosa sensei?" Domandarono i due.

"Un incontro speciale....con Madara Uchiha."

 

Angolo dell'autore: per dei problemi dell'HTML ho dovuto spezzare questo capitolo in due parti,quindi troverete delle delucidazioni sui personaggi nel prossimo capitolo. Ringrazio comunque Vaius e Ekyio per avermi recensito.

 

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Capitolo 3
*** Cap.3. Sospetti confermati ***


 

Cap.3. Sospetti confermati.

 

Il covo di Madara era situato in un'ampia radura poco oltre la foresta,circondato da strane pareti a forma di osso,. I tre viaggiatori si fermarono di fronte l'ingresso principale,simile allo scheletro di un drago.

Kabuto osservò il portone d'osso e disse.

"Kenpachi,vuoi fare tu gli onori di casa?"

"Con immenso piacere". Rispose lui.

In quel momento si sentì un boato tremendo. I tre entrarono nella costruzione e videro un'uomo vestito di nero con una maschera arancione dalla quale si intravedeva il suo unico occhio: Madara Uchiha.

L'antico capostipite del clan di Konoha si chiese chi fosse così sciocco da invaderlo direttamente,ed osservò i tre intrusi con attenzione.

"Kabuto Yakushi,non credevo che tu fossi così stupido da attaccarmi direttamente".

"Calmati Madara,non sono qui per combattere,ma per unirmi a te". Rispose Kabuto. Quindi il giovane ninja compose alcuni sigilli e così pronunciò. "Tecnica della Resurrezione Impura!"

I due compagni osservavano la scena compiaciuti. Dal terreno sbucarono cinque tombe,ognuna delle quali si aprì da sola e da cui si intravidero cinque uomini:Nagato,Kakuzu,Sasori,Deidara e Itachi. I membri defunti dell'Akatsuki.

"Guarda questi guerrieri.

Sono frutto di una tecnica proibita che oltre a me solo Tobirama e Orochimaru conoscevano. E non sono neanche il massimo che sono riuscito a fare. Sei stato avventato ad iniziare questa guerra così presto Madara. Io ho molti potenti guerrieri,oltre a quelli che ti ho già mostrato,che potrebbero esserti di grande aiuto. Uno di essi ha sfondato giustappunto il tuo portone".

"Kenpachi il Tuono Purpureo,tanto piacere". Si intromise il ninja inchinandosi beffardamente.

Madara rifletté un attimo,poi continuò.

"Bene,Kabuto. E cosa vorresti in cambio".

"Solo Sasuke Uchiha".

"E a che scopo?"

"Nulla di importante. Vedi mi interessa conoscere i ninjutsu in tutta la loro purezza e verità,e per farlo ho bisogno di Sasuke-kun. Mi serve la giovane e fragile vitalità dell'Uchiha".

"E se mi rifiutassi?".

Kabuto sorrise malignamente,quindi fece cenno a Kenpachi e Monzaemon di andarsene. Sgombrato il campo,Kabuto eseguì di nuovo la tecnica proibita.

"Credevi veramente che ti avessi teso la mano senza un piano di riserva?"

Madara trasecolò e cercò di ribbattere.

"Tu come...come hai fatto? Pazzo!"

"Tranquillo non l'ho detto a nessuno,Madara".

L'Uchiha quindi iniziò a ridere.

"Cosa ci trovi di tanto divertente?"

"Kabuto Yakushi,onestamente non avrei mai immaginato che avessi un sì grande talento".

"E quindi?"

"Un ipotetico scontro non farebbe che indebolire le mie forze. Accetto la tua offerta,ma ad una condizione. Ti consegnerò Sasuke solo dopo la fine della guerra. Sappi che veglierò su di lui giorno e notte".

"Sapevo che saresti stato lungimirante. Sei degno della tua fama,Madara Uchiha".

"Sei un tipo sveglio. Vedrò di riformulare i piani di battaglia per includere il tuo aiuto".

Madara si voltò dietro e si incamminò verso i sotteranei. Kabuto sorrise e le tombe si richiusero con un tonfo sordo. Di sicuro sarebbe stato l'inizio di una strana e infida collaborazione.

Non molto lontano dal covo intanto quattro shinobi che portavano il copri fronte di Konoha stava pattugliando la zona. Una donna con i capelli viola e gli occhi marroni osservava con attenzione il cadavere di un ninja,notando in particolare i morsi di serpente.

 

"Ci sono cadaveri ovunque".Osservò ."Devono aver affrontato qualcosa di molto grosso. Tokuma usa il Byakugan. Osserva a ore due".. Rispose il ninja,il quale mostrò subito i segni dell'uso dei formidabili occhi del clan Hyuga.

"Si,signore"

Lo sguardo dello shinobi attraversò la parete,e si posò su due ninja che parlavano tra loro.

"Capitano Anko Mitarashi.,c'è Kabuto insieme all'uomo mascherato dell'Akatsuki. Ora si stanno spostando lungo un passaggio sotterraneo".

Lo stupore si diffuse rapidamente tra i ninja,i quali iniziarono a discutere fra loro sul perché Kabuto fosse con Madara e sul perché avesse lasciato degli indizi così evidente.

"Forse Kabuto ha organizzato una trappola per noi" Formulò Anko. " In ogni caso dobbiamo avvertire Konoha".

"Io credo di no".

Dal nulla comparve uno strano vecchietto grassoccio,che iniziò a camminare parlando.

"Kabuto,Kabuto,Kabuto,sei davvero un degno allievo di Orochimaru. Mettere nel sacco Madara in quel modo usando la Tecnica della Resurrezione Impura è stata una mossa sopraffina. Ma usare i cadaveri degli shinobi che il mio compagno ha ucciso per guidare questi cani della Foglia è stata una pensata davvero azzardata. La tua ingordigia è così forte? Desideri l'Uchiha così tanto?"

"Un momento tu sei l'erborista di Takigakure che Kabuto ha rapito. Sei in combutta con lui!" Urlò contro di lui lo shinobi più vicino,che gli afferrò le braccia da dietro. Anko provò a dirgli di aspettare,ma in men che non si dica uno strano tentacolo metallico terminante con degli artigli sbucò dal colletto del vecchio e quasi infilzò la faccia del ninja,inchiodandolo quindi al terreno.

"Attaccatelo,presto" urlò la kunoichi, mentre si con un balzo si avvicinava al nemico.

"Tecnica del Tentacolo del Demone".

Dalle maniche del vestito del vecchio sbucarono altre cinque tentacoli,tre dei quali si diressero molto rapidamente verso tre molto rapidamente verso i tre shinobi della foglia,mentre altri due conficcarono nel terreno.

Due ninja normali vennero colpiti alle gambe e sbalzati rovinosamente a terra,mentre Anko compose dei sigilli e si fermò a terra.

"Tecnica dell'Ombra della Serpe".

Due serpenti uscirono dalle maniche che afferrarono il tentacolo. I due tentacoli che arena nel terreno riemersero afferrando due serpi mentre gli altri due liberi bloccarono i due shinobi in modo simile al loro compagno.

"Sapevo che Kabuto avrebbe mandato dei guardiani alle calcagna del vecchio Monzaemon". Affermò compiaciuto il vecchio. "Tornando a noi. Tu ti chiami Anko,vero? E conosci la tecnica dell'Ombra della Serpe. Vuol dire che sei stata allieva di Orochimaru. Mi interesserebbe studiarti".

"Stai zitto,maledetto!" Urlò Anko. Come faceva a sapere del suo passato con Orochimaru? Come aveva fatto ad eludere il Byakugan?Chi era davvero quel bastardo? In ogni non gliela avrebbe fatta passare liscia. Avrebbe combattuto il fuoco con il fuoco.

"Tecnica dell'Ombra del Groviglio di Serpi".

Moltissime serpi sbucarono dalle maniche di Anko,alcune delle quali cercarono di liberare i jonin dai tentacoli,altri si diressero contro Monzaemon.

Il vecchio apri la bocca e da essa si propagò un getto di fiamme gialle che avviluppò le serpi e le distrusse in pochissimo tempo.

Anko quindi corse vero l'avversario cercando di colpirlo con un pugno,ma il vecchio lo parò e gli tirò una gomitata nella pancia. La figura di Anko si dissolse,e la vera Anko saltò dall'albero sopra di lui.

"Hai creato un clone e sei fuggita in poco tempo,Orochimaru ti addestrato molto bene vedo. Credo che sia giunta l'ora che ti mostri qualcos'altro".

Dalla bocca di Monzaemon fuoriuscì una nebbia densa e acre che si diffuse rapidamente nella zona.La kunoichi prima si sentì debole,poi i suoi sensi si appannarono sempre di più e fece appena in tempo a scendere prima di svenire.

Monzaemon fece una risata amara,poi compose un lungo sigillo e pronunciò una tecnica strana.

"Banchetto dell'Inferno".

I tentacoli si conficcarono a fondo nella carne dei jonin facendogli urlare e Monzaemon iniziò a pronunciare una strana nenia lugubre. Quanto più andava avanti la nenia,tanto più le vene delle vittime diventavano scure e sporgenti. Dopo vari minuti,quando esse divennero nere come il gaietto,quindi il vecchio gridò una strana parola e le appendici iniziarono a succhiare.

Finita l'immonda succhiata,gli artigli fecero cadere i tre ninja,ormai morti e con un espressione di terrore in faccia. Monzeamon sorrise sinistramente.

Dietro di lui compare Kenpachi,il era appoggiato ad un albero vicino.

"Con la tua trasformazione sei riuscito a farla in barba persino ad uno Hyuga:mi sorprendi davvero sempre non c'è che dire. Hai divorato le anime di tutti i ninja tranne uno,cosa intendi farne?"

"La ragazza,mio buon Kenpachi, sarà una mia arma come te".

"Kabuto però non ci metterà molto a scoprire che non sei il pavido anziano che gli hai fatto credere gli hai fatto le scarpe".

"Lui sospetta già di noi,Kenpachi. Non appena saprà della fine di questa squadra di ricerca,sono sicuro che penserà ad un modo per uccidermi senza far sapere a Madara del suo piccolo tradimento"

Kenpachi sputò. "Uno sforzo inutile,sensei. Nessuno può eliminarti. Immagino che tu abbia pensato anche a Madara,no?"

Monzaemon rise in maniera satanica "Ho già dato a Madara un bel grattacapo. Se tutto va bene,riusciremo a liberarci di entrambi e tu avrai la tua vendetta".

Kenpachi strinse i pugni fremendo dal desiderio di uccidere. Si,coloro che l'avevano fatto soffrire avrebbe conosciuto l'inferno. E tutto grazie a quel vecchio ha cui aveva venduto l'umanità.

 

Angolo dell'Autore:ecco il mio secondo capitolo,sensibilmente più lungo del precedente(che del resto fungeva da preludio). Ringrazio Vaius ed Ekyio per aver recensito il mio primo capitolo. Tutte le critiche sono bene accette,soprattutto i consiglio su grammatica e sintassi. Ed avrei molto bisogno di un aiuto con l'HTML

(Kenpachi è un nome preso da Bleach,mentre le scritte in corsivo sono delle citazioni quasi letterali del manga. Monzaemon e Kenpachi sono personaggi inventati da me,tutti gli altri appartengono a Kishimoto).

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Capitolo 4
*** Cap 4. Missione vitale ***


 

Cap.4. Missione vitale

(Avviso:Kenpachi sarà piuttosto scurrile)

Finalmente poteva vedere.

Erano passati alcuni giorni da quando aveva deciso di impiantarsi gli occhi di suo fratello Itachi,ma finalmente Sasuke Uchiha poteva vedere.

Osservando la luce che filtrava dalla camera della sua stanza,Sasuke pensava a quanto fosse stata difficile prendere la decisione di impiantarsi gli occhi di suo fratello,dandogli così il potere di distruggere il villaggio che lo stesso Itachi aveva cercato a tutti i costi di proteggere,rimettendoci persino la vita.

Ma egli stava perdendo la vista,e comunque non aveva più senso guardarsi indietro.

Con il potere del fratello dentro di lui,avrebbe ridato lustro al nome degli Uchiha e la Foglia avrebbe tremato!

Il ragazzo uscì dalla porta e a passi lenti si incamminò lungo le scale che portavano all'esterno,in attesa del prossimo compito che Madara gli avrebbe affidato.

"Sono contento che tu ti sia ripreso così in fretta,Sasuke".

I due Uchiha stavano seduti al centro del grande porticato,mentre Kabuto e la sua cricca passeggiavano lungo il perimetro esterno. Era un pomeriggio leggermente nuvolo e minacciava di piovere. Sasuke osservò le nubi temporalesche e iniziò il discorso.

"Ormai la mia convalescenza è terminata. Mi sento potente,enormemente potente. Cosa vuoi che io faccia per te?"

"Innanzitutto allenati.Non combatti da qualche tempo e il tuo fisico potrebbe averne risentito. Quindi tra due giorni partirai per una missione di importanza assolutamente vitale. La cattura delle ultime due forze portanti allo stesso tempo ".

Sasuke sospirò a lungo,poi continuò."Quindi i due ultimi Jinchūriki sono nel medesimo luogo?"

"Si,si trovano in un'isola di Kumogakure,Kisame mi ha dato le coordinate prima di morire".

"Non credevo che avrei dovuto affrontare quel baka di Naruto tanto presto. Gli farò una grossa sorpresa...."

"Non correre troppo,Sasuke. Anche se ora possiedi l'Eterno non puoi sperare di sconfiggere due Jinchūriki e i ninja che li accompagnano da solo. Avrai bisogno dell'aiuto di qualcuno. Ti presento ora i tuoi compagni di squadra".

Madara indicò il punto nell'atrio dove c'era Kenpachi e gli fece cenno di venire da lui. Sasuke mirò bene il nuovo alleato e notò che lo guardava con una punta di disprezzo.

"Sasuke,questo è Kenpachi. Ti accompagnerà nella tua missione di cattura dei biju".

"Andiamo Madara,stai scherzando? Come puoi affidare un compito così delicato ad un novellino sconosciuto? Mi pare davvero ridicolo". Obbiettò Sasuke.

"A me sembra altrettanto ridicolo che per catturare Killerbee e Naruto mandino un poppante borioso". Ribattè secco Kenpachi.

Sasuke fece segno di afferrare la katana e Kenpachi di attivare la sua aura, Madara si frappose e fra loro. "Non dovreste litigare". Affermò pacato "Ho già avuto modo di testare le capacità di entrambi e so che siete ambedue qualificati per questa missione. Se proprio volete scaricare la vostra rabbia,fatelo sui vostri nemici. Comunque non dovrete combattere da soli".

Kabuto,che aveva sentito tutto,eseguì la sua tecnica proibita e due tombe uscirono dal suolo.

"Ecco i vostri due nuovi compagni di missione!" Esclamò Madara.

Sasuke e Kenpachi osservarono le tombe che si aprivano,e non appena videro i guerrieri che esse contenevano,ghignarono.

 

 

Nella foresta fuori dal covo, Kenpachi teneva Monzaemon inchiodato ad un albero bloccandolo per la gola,attivando anche l'aura elettrica.

Il vecchio però non sembrava spaventato,anzì,tutt'al più divertito.

"Come hai potuto farmi questo,vecchio?" Abbaio Kenpachi. "Sai perfettamente cosa provo nei confronti di Sasuke,e quando Madara ha detto che dovevo allenarmi insieme a lui e addirittura combattere al suo fianco,tu non hai reagito minimamente! Devo forse ricordarti il motivo per cui mi sono unito a te? E' Strappare il cuore a qual pezzo di merda!"

Monzaemon in tutta risposta gli rise in faccia.

"Rilassati,sciocco. La rabbia offusca grandemente le tue capacità di giudizio. Non era questo il nostro piano Kenpachi? O forse dovrei dire Tanaka.....?"

Kenpachi quasi strangolò il suo interlocutore.

"Non pronunciare mai più questo nome,vecchio. Quell'uomo non esiste più".

"E perché tu rivolgia me sempre con lo stesso ingiurioso epiteto? La mia età e i nostri poteri sono in larga parte artificiali,e lo sai bene. Essi sono frutto della meravigliosa tecnologia Precursor".

"E usato usato quella diavoleria precursor del visore astrale per trafugare il corpo di Pain?"

Monzaemon fece una risata diabolica.

"Rispondimi Monzaemon". Ruggì Kenpachi. "Madara per testare le mie capacità mi portato assieme a lui a cercare il corpo di Nagato. Abbiamo pressoché distrutto Amegakure e interrogato molti dei ninja più forti del villaggio. E sai cosa abbiamo scoperto? Che il corpo di Pain era già stato trafugato una settimana fa senza che nessuno si accorgesse di nulla. Era come volatilizzato,ti dico! Konan stessa è partita per andare a cercare il ladro. Probabilmente sta setacciando tutte le foreste di Konoha per cercare il nostro nascondiglio".

"A te cosa importa Kenpachi? Hai fatto una buona impressione a Madara,ed è questo che conta. Attieniti al piano. E mi raccomando non permettere che esegui il Rituale di estrazione su Naruto. Probabilmente avrà gia rubato il chakra al Kyubi,il che renderebbe l'estrazione del demone molto più complicata e forse persino inutile. Sai che Uzumaki ci serve vivo".

Kenpachi mollò la presa sul collo e l'aura si dissolse,quindi notò che su di esso c'erano alcuni segni di morsi di serpente.

"Ti chiedo perdono per il mio attacco di rabbia,sensei,ma il desiderio di vendetta mi fa ribollire il sangue e il fatto di non sapere ciò che fai mi rende ancora più furioso. Solo ora noto quei morsi di serpe. Non dirmi che Kabuto è già passato all'attacco?"

Il vecchio rispose pacatamente,come se lo scatto di rabbia dell'allievo non fosse mai avvenuto. "Precisamente,mio fidato compagno. Kabuto ha cercato di uccidermi nel sonno,ma gli è andata male. Possibilmente egli intuisce che ho già delle capacità speciali,quindi cercherà un altro modo per neutralizzarmi. Comunque,quando avrete catturato le forze portanti,sai quello che devi fare. E non farti annebbiare dalla tua collera,ma canalizzala per sconfiggere i tuoi nemici".

"Certamente sensei. Seguirò il tuo consiglio". Kenpachi concluse il discorso e insieme i due si ridiressero verso il covo.

 

 

L'isola segreta di Kumogakure era un posto lussureggiante e pericolosissimo allo stesso tempo,dove vivevano creature enormi e letali.

Un paradiso per i forti,un inferno per i deboli.

Sasuke e Kenpachi si avvicinarono a questa terra inospitale con altri due uomini,uno biondo che portava il coprifronte di Konoha e uno roscio con degli strani occhi cerchiati.

Il giovane Uchiha mirò bene l'isola,poi si rivolse al compagno vivente.

"Hanno posizionato una barriera intorno all'isola,la quale rivelerà la nostra posizione se la tocchiamo".

"E allora?" Controbatté Kenpachi. Voleva aggiungere "traditore fottuto bastardo",ma ciò avrebbe compromesso la sua missione.

"Uchiha,possiamo eludere facilmente questo impiccio,vero Nagato?"

Il ninja roscio eseguì uno strano sigillo e la barca venne circondata da una etera nebbia argentata. Invisibile agli occhi e ai ninjutsu degli esseri comuni,l'imbarcazione proseguì fino ad arrivare alla sponda dell'isola.

Sasuke fu il primo mettere piede sul terreno. Chissà come avrebbero reagito Naruto e Killer Bee nel rivederlo. E per qualche motivo la voce e l'aspetto del suo compagno vivente gli erano familiari. Che Kenpachi fosse in realtà...

Sasuke scrollò la testa per eliminare quel pensiero assurdo. Ora doveva solo occuparsi della sua missione,non fare improbabili congetture.

"Naruto Uzumaki". sussurrò l'Uchiha tra se,sfoderando la katana. "Mi volevi? Eccomi! Questa volta sono io ad essere venuto a prenderti".

Quindi corse nella fitta boscaglia.

 

Nota dell'autore: ecco un nuovo capitolo. Ora sappiate che la focalizzazione si sposterà sui buoni e il punto di vista sarà il loro. Buona lettura e grazie per le recensioni!

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Capitolo 5
*** Cap 5 Inferno al covo. Parte Prima ***


Cap. 5. Inferno al covo. Parte Prima

Il covo di Killerbee aveva un aspetto molto strano,poiché le pareti avevano una forma simile a quella dell'Hachibi.

All'interno di tale costruzione,le due forze portanti rimaste Naruto e Killer Bee,un giovane ragazzo dai capelli biondi e un uomo scuro e muscoloso,stavano seduti accanto ad un tavolo insieme ai loro compagni ninja Gai,Yamato,Aoba e Motoi.

I quattro sorseggiavano del tè osservando la luce della luna e conversando.

"Capitano Yamato,adesso che ho imparato a controllare Kyubi,non potrebbe chiedere a nonna Tsunade di farmi tornare a Konoha?" Chiese Naruto.

"Temo che non sia possibile". Rispose Yamato. "Secondo quanto ci è stato riferito,i Jinchuriki devono restare qui al sicuro fino novo ordine. Oltretutto tu e Bee siete le ultime forze portanti rimaste,e si vi catturassero sarebbe un catastrofe. Quindi non sarebbe saggio farvi tornare a combattere".

Il giovane cercò di ribattere."Andiamo capitano,noi possiamo essere più utili in battaglia che qui. Killer Bee,andiamo dammi una mano!"

Ma l'uomo non rispose. Esso stava seduto vicino a fuoco e con una mano stava accarezzando la Samehada,mentre con l'altra giocherellava con la penna. L'uomo aveva un'espressione contrita,ed iniziò ad arrabbiarsi.

"Cazzo,perché non riesce a venirmi una strofa di enkai rap? La mia ispirazione è sparita del tutto!

Ma forse tu potrai aiutarmi,vero Sami?"

Yamato non sapeva cosa fosse la cosa più strana in quell'uomo:se fosse il fatto che si preoccupava di trovare nuovi canti enkai o il fatto che avesse dato un tenero nomignolo ad una cosa così grottesca come la spada vivente dell'ormai defunto Kisame.

"Non ti preoccupare Naruto. Finchè avrai la forza della gioventù,nulla ti potrà battere!"

Naruto e Yamato sbuffarono,pensando a quanto la normalità fosse una dote rara.

"Ma maestro Gai,io ho intenzione di toranre a combattere! Non ho appreso come controllare il Kyubi per poi non usarlo":

"Bene ragazzo mio non ti preoccupare,tanto le cose solo meglio potran andare".

Naruto inizò a sorridere per ilsostegno e venne seguito a ruota da tutti gli altri. Ma tale felicità si mutò ben presto in stupore quando avvenne una forte esplosione ed un fumo denso si diffuse nell'aria. In una frazione di secondo prima che gli shinobi cosa avrebbero fatto,un uomo dai capelli biondi comparve dal fumo e infilzò Aoba e Motoi con dei kunai.

I quattro shinobi rimasti,sebbene ancora disorientati dall'accaduto uscirono velocemente dall'edificio e vennero seguiti dall'aggressore,che rivelò il suo volto.

Era un uomo giovane di media altezza,con capelli biondi e occhi azzurri e vestito con un lungo mantello. Il suo sguardo rivelava una cupa disperazione,come se desiderasse con tutte le sue forze di non fare quello che stava facendo.

"Mi spiace tantissimo Naruto,credimi".

Naruto rimase completamenente basito.

"Papà! Cosa....che..."

Ma non finì di parlare che alle spalle dell'uomo comparvero due sfere di energia,una bruciante di fuoco nero,l'altra fatta di elettricità viola,ma entrambi dall'aspetto innaturale,che colpirono quello che restava della casa.

I quattro ninja dovettero separarsi per deviare il colpo,ma si persero di vista.

Bee,che non vedeva i suoi compagni,attivò subito la strato di chakra del Bijuu e si preparò ad un imminente battaglia,quindi cercò di raggiungere i propri compagni dispersi,venne colpito da pugno ad una velocità incredibile. Bee era riuscito a parare in tempo il colpo con la Samehada,ma la forza del colpo l'aveva comunque sia sbalzato alcuni metri indietro.

"Quell'arma punge davvero,sai? Sei riuscito persino a sottrarmi un po' di chakra. Sei davvero degno della tua fama Bee".

Il Jinchuriki mirò il suo misterioso interlocutore,e notò che era avvolto da un'aura elettrica purpurea,il che lo lasciò sbigottito.

"Come diavolo hai fatto". Ruggì Bee attivando la seconda versione della sua forma da Jinchuriki. "A conoscere la tecnica di mio fratello?"

Il nemico rise di gusto.

" Intendi dire l'armatura Raiton che dovrebbe conoscere solo tuo fratello,Bee? No,questa tecnica è simile ad essa,ma molto più peculiare e superiore. Non per nulla io,Kenpachi,sono soprannominato il tuo Purpureo per questo".

Bee,conscio del fatto che sarebbe stata una battaglia durissima,mise la Samehada davanti a se e caricò un Lariat micidiale. Il colpo mancò di poco Kenpachi,che comunque perse un poco del suo chakra,quindi l'aggressore rispose usando una tecnica simile ad Rasengan elettrico.

"Cannone Pacemaker". Urlò lanciando una sfera di elettricità viola che venne assorbita dalla Samehada. Quindi Bee si lanciò un altro Lariat,che stavolta colpì in pieno il nemico.

Nonostante Kenpachi venisse sbalzato con violenza e rantolava,esso sorrideva.

Il Jinchuriki infatti sentì una fitta mostruosa al braccio e fu costretto a lasciare la Samehada. Poco prima dell'urto l'avversario aveva creato un'affilatissima lama di chakra con la quale aveva tagliato i muscoli brachiali del braccio,quindi approfittò del momento di debolezza di Bee per diminuire la potenza del Lariat e controbattere usando anche lui la stessa tecnica.

Bee allora riuscì a bloccare la mossa usando la presa del triangolo,ma dovette mollare subito perché il nunkenin stava creando una lunga lama di chakra che gli avrebbe infilzato la gola. Kenpachi poi usò tale sua lama per tagliare anche l'altro,ma Bee riuscì a venirene colpito solamente di striscio e a controbattere con una testata,la quale mancò l'avversario ma lo gettò a terra per la forza del colpo.

Kenpachi da questa posizione riuscì a sferrare un calcio in pieno viso allo Jinchuriki che lo spedì in aria,quindi si lanciò sempre in aria per colpire l'avversario con un montante,ma la spada Samehada lo attaccò da dietro cercando di morderlo.

Kenpachi si accorse dell'attacco e calciò la spada con una violenza inaudita,ma intanto Bee aveva sfoderato le sue sette spade e lo attaccò dall'alto come un falco in picchiata.

I due allora ninja si scambiarono colpi ad una velocità impressionante,il Jinchuriki con le sue spade e il nunkenin con le sue lame di chakra,ma stavolta il nunkenin sembrava in difficoltà e venne ferito leggermente un paio di volte.

Bee,furente di rabbia per l'attacco alla Samehada,caricò le sue spade con quanto più chakra aveva e sferrò due letali fendenti laterali, i quali vennero parati dalle lame di Kenpachi in modo tale da creare uno stallo.

Bee squadrò con il suo rivale con ira oltre la fortissima aura di energia e lo apostrofò.

"Brutto nunkenin sconosciuto,ti farò tornare nell'inferno da dove sei venuto!"

Kenpachi rise di nuovo.

Con sommo stupore, Bee notò che l'aura di chakra di Kenpachi stava aumentando paurosamente di intensità e che quest'ultimo aveva sbloccato lo stallo.

In un tempo infimo,Bee venne colpito da due lame di chakra prima che potesse tentare un reale tentativo di difesa e Il petto del jinchuriki subì un profondissimo squarciò che fece mugolare sia lui che il demone.

"Questo qua è più mostro di me,Bee! Se non usi tutto il mio potere non lo batteremo mai". Commentò preoccupato il biju all'interno di Bee.

"Hai ragione,Hachibi,ma devo allontanarmi da lui per un poco". Pensò Bee.

Bee cercò di spostarsi indietro,ma il nemico lo anticipò e colpì da tergo con un calcio.

Bee intanto lanciò le sue spade caricate di chakra contro l'avversario. Kenpachi le evitò tutte,ma ciò diede comunque il tempo a Bee di trasformarsi nella sua forma di Bijuu più potente.

L'Hachibi così formato cercò di colpire di Kenpachi,ma quest'ultimo si dimostrò troppo veloce,e quindi balzò in avanti e colpì il demone con un fortissimo calcio sulla fronte che lo buttò a terra con uno schianto temendo.

Il nunkenin si rilanciò all'assalto,quando venne fermato dal calcio di Gai,il quale aveva attivato sette porte del chakra,e immediatamente dietro alla Belva comparve Minato,il quale allontanò quest'ultimo dallo scontro ingaggiandolo in un corpo a corpo.

Bee approfittò di questo lasso per accumulare un immensa quantità di chakra nella bocca e ululò.

"Ti distruggerò,Sfera della Vendetta!"

Anche il rivale concentrò una grande quantità di elettricità nelle mani in maniera simile a quanto aveva fatto con il Cannone Pacemaker.

"Grande Pacemaker". Urlò lanciando il colpo,che era però più piccolo della Sfera della Vendetta.

L'impatto dei due attacchi fu violentissimo,e l'onda d'urto così forte da distruggere gran parte della vegetazione sottostante. Bee guardò stanchissimo la nube dissolversi,e la sua forma di Biju si dissolse.

"Questa volta ce la siamo cavata per un soffio Bee". Commentò ansimante il biju dal'interno.

"Che sia davvero finita?"

"Certo che quel tipo avrebbe potuto dare del filo da torcere persino a mio fratello,ma comunque il due Hachibi-Bee ha vinto anche questa volta". Disse facendo il gesto delle corna.

Purtroppo si accorse non era affatto finita. Kenpachi infatti ricomparve davanti a loro stanco e malconcio,ma ancora vivo.

Killer Bee allora cercò di usare tutto il chakra che rimaneva a lui e all'Hachibi per attaccare frontalmente,e di giocarsi il tutto per tutto con un solo attacco.

Anche se pensava che non poteva bastare,comunque ci avrebbe provato e non si sarebbe arreso.

Come aveva sempre fatto.

Come un vero ninja.

Bee vide il suo avversario lanciarsi anche lui all'attacco rivestito dall'armatura di chakra.

Poi più nulla.

 

 

Kenpachi osservava ansante il suo avversario inerte.

L'aveva fatto sudare,non c'è che dire.

Quindi si rivolse a Minato,che era comparso davanti a lui.

"Devo ammettere che è stata una preda davvero dura. E vedo anche che ti sei liberato di Gai,anche se non abbastanza in fretta da guastarmi la festa."

"Non esserne sicuro!"

Gai Maito,che si era era stato colpito frattempo si rialzò a fatica. Esso ansimava e sanguinava copiosamente,ma era ancora vivo.

"Sei fastidioso come un insetto vedo". Commentò Kenpachi. "Minato,liberaci da questo pazzo".

Minato usò la sua Dislocazione Instantanea per telelestrasportarsi dietro di lui prima che potesse reagire. Minato sussurrò alcune parole dietro l'orecchio di Gai,quindi affondò il kunai dentro la sua carne.

Ammirando l'assassinio,Kenpachi fischiò a lungo.

"Credo che questio sia l'inizio di un'interessante collaborazione". Fu il suo commento.

"Non mi importa cosa tu possa credere,maledetto". Ribbattè il Namikaze con un misto di rabbia e amarezza,osservando il cadavere della Belva di Konoha.

"Fidati,ti importerà eccome. Credi veramente che io non me ne sia accorto? Anche tu possiedi il marchio".

Kenpachi indicò il marchio che Minato aveva sul collo.

Si udirono poi degli scoppi in lontananza.

"Direi che Naruto sta dando alcuni grattacapi,eh? Lasciamo che se occupino Sasuke e Pain." Disse Kenpachi.

E i due aspettarono.

 

 

 

Angolo dell'autore:Ecco dopo tanto tempo il mio quinto capitolo. Ringrazio moltissimo Eykio e Vaius per il sostegno ricevuto,ed invito chi segue questa storia a recensirla e a non lesinare su consigli (e critiche),specie sulla parte del combattimento e la sintassi.

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Capitolo 6
*** Cap.6 Inferno al covo. Parte 2 ***


Cap.6 Inferno al covo parte 6

 

Mentre Kenpachi e Minato combattevano con Bee e Gai,intanto Naruto e Yamato stavano lottando con Sasuke e Pain.

Yamato aveva attivato il Mokuton per creare una gabbia di legno protettiva,ma essa venne incenerita dall'Amaterasu di Sasuke,mentre allo stesso tempo Naruto dovette evitare una Shinra Tensei di Nagato,che colpì in pieno Yamato,e attivare il chakra della volpe.

Naruto era davvero basito per l'accaduto,non riusciva a crederci. Sapeva che avrebbe dovuto affrontare Sasuke prima o poi,ma non si aspettava davvero di incontrarlo così presto. Oltrettuto non riusciva a capire come mai Nagato fosse ancora vivo,avendolo visto morire sotto i suoi occhi,e sopratutto perché stesse combattendo per Madara.

Tali riflessioni vennero interrotte da un ulteriore attacco di Amaterasu di Sasuke e da un Palmo Violento del Vento di Pain. Naruto li evitò entrambi,quindi evocò un grande numero di cloni che attaccarono con i due avversari.

Sasuke per difendersi attivò il Susanoo mentre Nagato usò lo Shinra Tensei. I cloni vennero facilmente distrutti,e Sasuke commentò sarcastico la performance di Naruto.

"Che c'è Naruto,non mi hai ripetuto un sacco di volte che mi avresti battuto? E come spereresti di farcela se questo è il meglio che tu possa fare?".

"Infatti non hai ancora visto nulla". Rispose Naruto,che aveva attivato anche la modalità Eremitica.

Pain si avvicinò all'Uzumaki cercando di colpirlo con le sue spade,ma Naruto fu più veloce e lo bloccò con una presa da retro. Sasuke quindi sparò dei dardi dal suo Susanoo,mentre Naruto cercò di controbattere usando il suo Rasenshuriken. L'impatto tra i due colpi generò una piccola esplosione,che permise a Naruto di scappare sempre tendendo imprigionato Pain.

Naruto si nascose dietro ad una roccia,ed osservò Nagato attentamente. Egli notò che gli occhi che possedevano il Rinnegan erano piuttosto vacui,e sopratutto non sentì alcun sentimento malvagio in lui. Era piuttosto quasi come fosse in trance.

"Nagato,cosa ti è successo? Sono Naruto,non mi riconosci più?"

Ma il ninja,non rispose,anzi cercò di usare di usare un altro Shinra Tensei su Naruto,che come sempre venne evitato da quest'ultimo.

Quindi giunse Sasuke,che si era gettato su Naruto attivando il Chidori e una forma minore di Susanoo. Il Ninja biondo quindi calciò Nagato con una forza abnorme che lo scaravento vari metri oltre la colonna di roccia,quindi si gettò sul giovane Uchiha.

Per la prima volta egli notò che gli occhi di Sasuke avevano dei segni stranissimi,simili a quelli dello Sharingan Ipnotico di Itachi e Sasuke uniti.

Egli quindi realizzò e parlò all'amico,profondamente deluso del fatto che non avesse per nulla compreso il messaggio di Itachi e di vederlo così ossessionato dalla vendetta.

"Dunque". Disse Naruto attivando due grossi Rasengan."Hai sputato ancora di più sulla tomba di tuo fratello. Come hai potuto prelevargli gli occhi per distruggere Konoha? Sei davvero caduto in basso".

Sasuke grugnì di collera e sferrò numerosi e letali fendenti con la sua spada.

"Come osi parlare di Itachi e della sua memoria?" Gridò l'Uchiha

Naruto però evitò i fendenti ed colpì Sasuke con i due Rasengan,sbalzandolo a terra. Il colpo però non sortì molto effetto grazie al Susanoo di quest'ultimo,quindi l'Uchiha cercò di contrattaccare con un pugno della sua armatura.

Naruto evitò il colpo e cercò di creare un Rasenshuriken,ma venne bloccato da dietro da un Nagato che sembrava del tutto ristabilito,il quale lo attaccò con le sue lame. Naruto parò l'attacco delle spade,ma Sasuke intanto aveva lanciato l'Amaterasu,e Pain contemporaneamente usò lo Shinra Tensei.

Naruto quindi venne colpito in pieno dalla tecnica e sbalzato numerosi metri addietro,ma riuscì ad evitare l'Amaterasu. Nagato e Sasuke quindi continuarono l'attacco,combinando l'Amaterasu con il Palmo Violento del Vento per creare un vortice di fuoco che avrebbe colpito l'Uzumaki. Stavolta Naruto non riescì ad evitare il colpo e venne investito in pieno dalle fiamme nere,che adesso bruciavano il suo intero corpo.

Naruto ora sapeva di trovarsi in un grosso guaio. Nonostante l'enorme quantità di energia lo proteggeva momentaneamente dalle letali ustioni delle fiamme nere,ormai esse avevano attecchito su di lui e prima o poi l'avrebbero bruciato.

Cercando di trovare una soluzione,Naruto si concentrò sulle fiamme nere,e notò che si affievolirono di un poco.

"Che sia questo il potere che mi ha dato Itachi?" pensò il Jinchuriki. "Allora c'è una possibilità di farcela".

Naruto allora ordinò mentalmente alle fiamme di spegnersi,e tutti i ninja notarono che effettivamente le fiamme si stavano spegnendo. Sasuke,sebbene basito di come sia stato possibile ciò,non rimase con le mani in mano ed attaccò frontalmente il ninja biondo insieme a Nagato.

Naruto quindi decise che avrebbe rivolto contro i due ninja il loro stesso attacco,e andò loro incontro ad una velocità sorprendente. L'Uzumaki quindi evitò tutti quanti i loro colpi e colpì Pain con un calcio. Nagato afferrò il piede di Naruto,ma quest'ultimo ne approfittò per toccarlo in vari punti e trasmettergli l'Amaterasu. Sasuke quindi cercò di colpirlo da tergo,ma l'Uzumaki lo evitò con una capriola all'indietro e il fendente tagliò la testa a Nagato,che non potè evitare il colpo perchè aveva gli occhi bruciati.

La testa di Nagato appena mozzata si disintegrò istantaneamente e subito gli ricrebbe istantaneamente. Entrambi i ninja capirono:avevano tutti e due sentito parlare della tecnica della Resurrezione Impura,un jutsu che permetteva di resuscitare i morti.

Tali zombie erano quasi immortali,infatti se un arto veniva rimosso esso si rigenerava istantaneamente,però sembrava che le fiamme di Amaterasu potessero danneggiarli in maniera più grave.

Naruto approfittò di questo stallo per spegnere del tutto le fiamme dell'Amaterasu,seppure con grande sforzo. Sasuke,che aveva osservato stupito questa scena,domandò all'ex-amico.

"Come puoi tu,che non possiedi lo Sharingan,spegnere le fiamme nere?"

"Devo ringraziare Itachi. Sappi che è stato lui a farmi questo dono".

"Taci,bastardo! Ti farò pagare amaramente questa menzogna".

Detto questo Sasuke attivò una forma molto più grande di Susanoo e lanciò numerosi colpi di balestra. Naruto evocò un clone ed attivò ben due Rasenshuriken di grandi dimensioni,quindì ne lanciò uno su Pain. Sasuke inaspettatamente si mise tra il Rasenshuriken e Nagato e parò quest'ultimo con lo scudo. Quindi accadde che Sasuke spinse Nagato in alto e quello usò lo Shinra Tensei su Naruto,che venne colpito in pieno e fece svanire il Rasenshuriken. Pain quindi si gettò su Naruto e cercò di colpirlo con le sue lame di distrubo del chakra. Improvvisamente comparve da sottoterra un clone di Naruto,che immobilizzò Nagato ed aiutò Naruto a creare un Rasengan.

Nagato riuscì a colpire il clone,ma intanto Naruto finì di comporre il Rasenshuriken.

"Nagato". Disse Naruto."Non ti preoccupare,Madara non ti userà più. Sarai finalmente libero".

Pain cercò di usare un altro Shinra Tensei,ma Naruto fu più veloce e il Rasenshuriken distrusse completamente Nagato,annientandone anche il sigillo che lo controllava.

"Nagato non era così potente dopo tutto". Commentò Sasuke. "Ma non sei comunque in grado di opporti a me. Quel colpo ti ha ridotto ad uno straccio. Ti consiglio di arrenderti".

Naruto effettivamente era al limite. Aveva ormai esaurito il chakra eremitico e il contraccolpo del Rasenshuriken gli aveva quasi distrutto il braccio. Ormai sembrava non avere più scampo.

Sasuke lanciò alcuni dardi di chakra versò Naruto,ma esso improvvisamente scomparve dal suo posto.

Il ninja riapparve poco dopo su un'altura lì vicino. Accanto a lui c'era una giovane donna alta,con i capelli blu e vestita con il mantello dell'Akatsuki.

"Ti ringrazio Naruto,per aver liberato Nagato. Ora può finalmente riposare in pace. Vorrei solo essere arrivata prima ad aiutarti." Disse la ragazza a Naruto.

"Konan,cosa vuoi fare?" Domandò a lei Naruto.

"Riposati". Rispose Konan girandosi verso Sasuke."Continuerò io la battaglia".

 

Angolo dell'autore:ecco un nuovo Capitolo della mia storia. Probabilmente alcuni di voi storceranno il naso vedendo che Naruto è in grado di usare per più tempo la modalità eremitica,ma ho immaginato che l'avesse migliorata,oltretutto ho basto pochissimo la tecnica di attacco di Naruto sui cloni.Spero di aver bene reso Pain,anche se comunque non ha mostrato tutte le sue tecniche. Ringrazio come sempre i miei lettori e recensori,e prego a chiunque abbia notato degli errori di sorta di segnalarmeli così che io possa correggerli.

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Capitolo 7
*** Cap 7. Inferno al covo. Parte 3 ***


Cap 7. Inferno al covo. Parte terza.

 

Konan iniziò ad osservare il suo avversario, notando quanto quest'ultimo fosse simile a suo fratello maggiore Itachi e quanto fosse allo stesso tempo diverso. Lo sguardo dell' Uchiha era pieno di rabbia, dolore e desiderio di vendetta.

La ragazza capì che forse non sarebbe riuscita a sconfiggere questo nuovo nemico, ma che comunque doveva provarci.

"Sarai anche una dei membri originari dell'Akatuski". Iniziò a parlare Sasuke guardando dritto negli occhi il suo nuovo avversario. "Ma non pensare di potermi battere. Ti consiglio di farti da parte perché, dato che non sei una forza portante, la tua vita non è necessaria".

"Ti prego Konan, ritirati". Gli disse da dietro Naruto che, sebbene avesse avvertito la presenza della ragazza, non riusciva ancora a credere che lei fosse arrivata."Questa battaglia non ti riguarda, non devi rischiare la tua vita per me, oltretutto ci sono altri avversari molto potenti oltre a Sasuke, i quali non probabilmente interverranno a breve".

"Hai fatto moltissimo per me e Nagato". Replicò la ragazza. " Quindi è giusto che io ti ricambi il favore. E poi sai che non si tratta solo di te, ma di tutti noi. Io ho avvertito i ninja di Kumogakure, quindi ormai il loro attacco non è più un segreto. Devi cercare di scappare ed io ti coprirò la fuga".

" E pensi davvero che io ve lo permetta?" Domandò Sasuke, il quale si gettò sui i due a grande velocità.

Konan avvolse Naruto con un enorme quantità di fogli da origami,che lo trasportano via.

Sasuke cercò di colpirli con dell'Amaterasu, ma Konan evocò degli altri fogli per difendere Naruto, quindi la donna attivò la sua forma di Angelo e lanciò due shuriken di carta, che vennero prontamente fermati da Sasuke. Quest'ultimo usò l'Amaterasu sulla ragazza,quindi rivolse il sguardo ad lato della montagna ed iniziò a sorridere sarcastico.

"Credevi veramente di poter sfuggire alla mia vista? Amaterasu!"

Il corpo di Konan iniziò a bruciare per via dalle fiamme, rivelando di essere una copia, quindi si trasformò in alcuni pezzi carta che iniziarono a volare fino a Sasuke. Intanto dove Sasuke aveva usato l'Amaterasu la vera Konan scappò in fetta tenendo gli occhi chiusi.

Sasuke iniziò a schernire l'avversario.

"Dunque conosci lo Tsukuyomi, e per impedire che io lo usassi sta cercando di combattere ad occhi chiusi, ovviamente pregiudicando le tue abilità in battaglia. Se apri gli occhi, ti scaglierò contro un illusione ,se non li apri,non riuscirai a vedermi. Sei comunque spacciata".

I fogli di Konan iniziarono a dirigersi verso l'Uchiha, ma lui li tagliò tutti con la sua lama Chidori, quindi il giovane Uchiha si lanciò avanti per attaccare Konan, la quale evocò numerosissimi fogli segnati con delle carte bombe per difendersi. Sasuke quindi evocò il Susanoo per difendersi proteggersi dalle esplosioni e la attaccò con un pugno.

L'Uchiha era sicuro che il colpo andasse a segno, ma Konan inaspettatamente evitò il colpo ed usò le ali d'angelo per evitare l'attacco e planare lontano da Sasuke. L'Uchiha quindi decise di usare di nuovo l'Amaterasu e subito di dopo di attaccare con il Kirin.

Konan aveva intanto evocato due scudi di carta, che riuscirono a proteggerla sia dall'Amaterasu che dal Kirin, ma quando il secondo scudo venne distrutto comparve un Sasuke rivestito dall'Amaterasu che effettuò su di lei un fendente di spada.

Konan si mosse e si trasformò in parte in carta, ma la spada la colpì comunque di striscio, ferendola. Konan si chiese come fosse possibile che un'arma fisica potesse colpirla. Certo era che il giovane Sasuke possedeva tecniche strabilianti,forse più persino più forti di quelle di Itachi, ma ella non poteva in alcun modo tirarsi indietro.

Anche l'Uchiha d'altra parte si chiedeva come mai Konan riuscisse ad evitare i suoi colpi. Subito dopo però si accorse che la ninja aveva attaccato dei fogli intrisi del suo chakra al suo Susanoo per poter seguire i suoi movimenti. Sasuke maledisse il fatto di non essersene accorto prima e disattivò la sua protezione.

Konan intanto creò numerosi fogli di carta ,che però iniziarono a ricoprire il braccio della ragazza stessa, aumentandone a dismisura la massa.

"Tecnica dell'Espansione Parziale Cartacea*" Urlò la ragazza.

Sasuke riuscì ad evitare l'enorme pugno che sebbene fosse inaspettatamente discretamente rapido, non lo era al livello dello Sharingan e comunque Konan lo aveva tirato alla cieca.

Alcuni fogli volarono ancora verso l'Uchiha,che li distrusse con l'Amaterasu.

"Sei addirittura in grado di eseguire una versione simile alla Tecnica dell'Espansione degli Akimichi? Complimenti vivissimi. Davvero non me l'aspettavo".

Konan intanto evocò altri pezzi di carta e si preparò ad attaccare.

"Ed io non mi aspettavo che tu avessi tentato di uccidere la persona che più di tutti ti ha sostenuto e voluto bene. Conosco già il tuo legame con lui". Controbattè la ragazza.

Sasuke replicò prontamente. "Tu invece non sai niente di me, niente! Se tu conoscessi davvero la mia storia non parleresti così. E comunque non ho intenzione di ucciderlo: Naruto mi serve vivo per potergli estrarre il Kyubi".

"E cosa credi che accadrebbe a Naruto se ciò accadesse? Te lo dico io: il rituale di estrazione comporta la morte del Jinchuriki".

Konan aveva parlato con assoluta pacatezza,ma in qualche modo Sasuke aveva recepito queste notizie con una rabbia inaspettata. Stavolta però fu Konan ad attaccare per prima e formò con dei fogli delle lance.

"Partigiane di Carta*". Gridò la ragazza.

Sasuke quindi evocò di nuovo l'Amaterasu, stavolta formando uno scudo intorno a lui per difenderlo dagli attacchi, e le partigiane vennero respinte dalle fiamme, solo che questa volta Konan si fece avanti personalmente per attaccare l'Uchiha con pugno.

Alcune fiammelle riuscirono a raggiungere la ragazza, ma il colpo inaspettatamente centrò in pieno l'Uchiha al petto e lo scagliò numerosi metri più avanti contro una roccia.

"Una mossa azzardata, Konan". Commentò Sasuke, che si stava rialzando a fatica dal colpo.

"Haii rischiato che io ti colpissi con lo Tsukuyomi, e ti sei pure ustionata con l'Amaterasu. Devi essere davvero disperata".

La parte del braccio di Konan che era stata bruciata dall'Amaterasu si trasformò in pezzi di carta e volò via, quindi ,sebbene la ragazza avesse un'espressione leggermente dolorante, sorrideva.

"Veramente sei tu quello sta messo peggio tra i due Sasuke". Ribatté Konan. "Al massimo delle tue forze non avresti avuto problemi a schivare il mio attacco. L'uso smodato dello Sharingan ti ha fatto esaurire quasi tutto il chakra, Uchiha".

Anche se Sasuke detestava ammetterlo, sapeva che era vero: il suo nuovo Mangekyo Sharingan gli impediva di perdere la vista,ma comunque non annullava il consumo di chakra. Tutto quell'uso lo aveva evidentemente sfiancato, e quella strega si era rivelata un nemico temibile.

L'Uchiha pensò che doveva usare una strategia migliore per sconfiggerla.

Il giovane Sasuke quindi eseguì la tecnica della Palla di fuoco Suprema, che venne però prontamente parata dai fogli di carta. Sasuke quindi si gettò su di lei sempre per attaccarla.

"Mossa prevedibile". Pensò la ragazza, che prontamente evocò una barriera di carta per parare il colpo. Questa volta però, con grande sorpresa della donna, Sasuke caricò dei kunai con l'elettricità per poi lanciarli in direzione diverse. Prima che Konan potesse accorgersene, i suoi fogli di carta vennero attratti dai kunai e la lasciarono indifesa e sbigottita.

Sasuke quindi caricò la spada con delle piccole fiammelle di Amaterasu e affondò la lama nelle carni della ragazza.

Konan era riuscita ad evitare per un soffio la palla di fuoco ma non la spada, e non poté fare altro che urlare dal dolore mentre le fiamme le consumavano il corpo, e Sasuke la guardò in faccia attentamente.

"La carta viene attratta delle superfici elettrificate, dovresti saperlo". Disse Sasuke. "Hai fatto troppo affidamento su quella tua barriera, ed ora perirai per la tua incoscienza".

Konan scrutò gli occhi dell'avversario, che ormai non potevano più lanciare lo Tsukuyomi, ma che erano comunque spaventosi per l'odio che emanavano. Quindi sorrise, poi si mise a ridere di gusto.

"Cosa diavolo stai ridendo, a meno che tu non abbia una mossa di riserva, sei spacciata".

"Infatti non ho una tecnica nuova da usare in questa situazione". Rispose la kunoichi. "Rido perché sei solo un essere miserabile, proprio come lo ero io, che cerca affogare il proprio dolore nel il sangue altrui".

"Stai zitta!" Gridò Sasuke, affondando sempre di più la lama nella carne.

"E rido anche perché anche se io morrò, ti dimostrerò quanto valga combattere per i vivi".

Sasuke si accorse solo ora che Konan gli stava stritolando la mano che impugnava la katana. Quindi la ragazza colpì l'Uchiha con un calcio laterale. Sasuke parò il colpo,ma subito venne colpito da un un fortissimo pugno sulla spalla che gliela spezzò del tutto, quindì Konan scagliò una fortissima gragnola di pugni e calci che gli ruppero numerose ossa e la lasciarono pesto e sanguinante.

Konan quindi si tolse la spada e le parti infuocate dall'Amaterasu, ma accasciò a terra ormai sfinita.

Anche il suo rivale non riusciva quasi a stare in piedi, ormai i due contendenti erano sfiniti.

"Ti sei fatto mettere i piedi in testa da quella strega vero,eh Uchiha".

Konan e Sasuke si voltarono e videro Kenpachi insieme a Minato che tenevano uno Yamato e un Killer Bee svenuti. Kenpachi ghignò come era suo solito.

"Certo che Naruto si è circondato di amichetti davvero fastidiosi". Iniziò a parlare Kenpachi. "Questa puttana è riuscita a scoprire il luogo dove erano nascoste le due ultime Forze Portanti, ed ha cercato di impedirci di catturarli. Certo Sasuke che non vali davvero nulla: ti sei fatto sconfiggere dalla sgualdrina di Pain. E poi dicevi che ero l'incapace".

Sasuke tentò di muoversi per replicare, ma non ci riuscì. Konan invece si alzò ed iniziò a parlare.

"La vostra missione è riuscita solo in parte. L'ultima forza portante è ormai fuori dalla vostra portata, quindi il mio lavoro può dirsi davvero compiuto".

Kona notò che stranamente il ninja biondo appariva felicissimo alla notizia.

Si sentirono poi alcuni rumori non molto distanti, e vennero lanciati due kunai che quasi colpirono Minato e Kenpachi. In poco tempo apparvero molti dei migliori ninja di Kumogakure, che iniziarono il bombardamento di tecniche di tuono.

"Non li avete eliminati? Si può sapere cosa diavolo avete fatto? Avrete sconfitto l'Hachibi alcuni minuti fa" Si domandò Sasuke.

"Calmati, sono loro che sono venuti in ritardo". Rispose pacato Kenpachi,schivando al contempo i colpi.

Intanto Konan approfittò di questo momento per cercare di fuggire. Non aveva più le forze per combattere, e restare a morire lì non avrebbe avuto senso.

"Sta scappando,idioti fermatela!" Gridò Sasuke.

"Invece di blaterale, piccolo stronzetto inutile, perché non ci dai una mano a sconfiggere questi ninja?" Rispose Kenpachi arrabbiato.

E i due alleati di Madara si lanciarono al contrattacco.

 

Angolo dell'autore: la cara vecchia Konan, quando vuole, picchia come un fabbro. A proposito di lei, alcune delle mosse da lei mostrate non sono presenti nè nel manga nè nell'anime, ma sono mie aggiunte che trovo comunque plausibili. (Konan è fatta di carta e può indurire la carta, quindi immagino, ed è pure scritto su wikipedia, che possa indurire il proprio corpo per eenderlo più forte e resistente) Ringrazio come sempre tutti i miei lettori. le tecniche aggiuntive sono segnate con asterisco. Oltretutto forse c'è una piccola deviazione delle leggi delle fisica in base all'attrazione della carta. Se è si, vi prego di considerare che è solo una storia

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Capitolo 8
*** Cap 8. Nuove rivelazioni ***


Cap 8. Nuove rivelazioni.

 

"Devo dire di essere in disappunto con voi". Affermò Madara davanti ai ninja in ritorno dalla missione.

I nukenin erano tornati al covo e stavano accingendosi a compiere il rituale per evocare il Re dell'Inferno,e Madara stava osservando attentamente i risultati della loro missione. Il più anziano degli Uchiha camminava lentamente nell'atrio,pensando al risultato della missione.

"Siete riusciti a portarmi Killer Bee, ma Naruto è riuscito a fuggire ed ora tutto il mondo ninja è in totale fermento per scovarci. Oltretutto Sasuke è per adesso incapace di effettuare il rituale date le sue condizioni fisiche dopo lo scontro con Konan e il clone di Pain è stato distrutto. Si vede che il ragazzo non è ancora molto capace di controllare lo Sharingan Ipnotico Eterno e che gli zombie di Kabuto non sono forti quanto si crede".

Kabuto sentì il sarcasmo nella frase e cercò di replicare.

"Pain comunque non avrebbe potuto lottare alla massima potenza né usare le sue tecnica più forti, o avrebbe ucciso Naruto".

"Con il dovuto rispetto, sensei". Li interruppe Kenapchi. "Ha ragione Madara a dire che con la squadra che eravamo potevamo ottenere risultati migliori, ma non tutto il male viene per nuocere. Sa che noi non potevamo effettuare il rituale su Naruto prima di farlo su Killer Bee, e, considerata la durata del rituale, sarebbe stato rischioso tenere il Jinchuriki della Volpe con noi. Inoltre abbiamo trucidato molti dei ninja più forti di tutta Kumogakure, rendendo il paese del Tuono estremamente vulnerabile. Forse è meglio che sia andata così".

Madara evocò il Re dell'Inferno e si accinse ad eseguire il rituale.

Mentre si posizionava,il capo dell'Akatsuki osservò bene il nuovo arrivato, e rimase stupito del fatto che un ninja così potente fosse anche così poco conosciuto. All'inizio lo aveva ritenuto un potenziale sospetto per il furto del corpo di Nagato, ma sembrava stupito quanto lui della sparizione del Rin'negan .

Chi altri avrebbe potuto scoprire la posizione del cadavere e farla in barba persino alla sua ex- migliore amica? Kabuto, probabilmente, ma non era da escludere che ci fosse qualche altra mente dietro tutto questo.

Questi giochi di potere erano come una partita a shogi: non bisognava trascurare nessuna evenienza, nessun elemento deve essere dimenticato.

In questa grande partita, ogni pezzo poteva mangiarti il re.

Sasuke stava all'interno dell'infermeria di Kabuto, tra le amorevoli cure del vecchio Monzaemon.

Sasuke pensava che, come Orochimaru prima di lui, anche Kabuto volesse circondarsi di servitori capaci ma privi di spina dorsale che gli obbedissero ciecamente.

Monzaemon sembrava così mite e inoffensivo, ma sovente accade, e Sasuke l'aveva imparato a sue spese, che l'apparenza non sia quasi mai veritiera.

Come è successo nel caso di Konan: quella che sembrava la servetta di Nagato era in realtà uno degli avversari più letali che avesse mai affrontato.

Del resto lo aveva ridotto in uno stato patetico nonostante lui avesse l'Ipnotico Eterno, e questo gli bruciava come non mai.

Ma c'era un'altra cosa che gli dava forse persino più fastidio: il fatto che sia la testa quadra che la strega avessero osato giudicarlo.

Sasuke rimuginava lentamente. "Come hanno osato giudicarmi, e parlare di Itachi così".

Le sue riflessioni vennero interrotte da un Monzaemon che gli stava dando una medicina.

"Ecco, tieni questo tonico speciale. Se posso permettermi, devo dirti che usare tutte quelle volte lo Sharingan è stata una vera sciocchezza: anche se possiedi l'Eterno esse impiegano comunque molto chakra. E poi non ti eri completamente ancora abituato al potere di Itachi".

Sasuke accettò la pillola solo con qualche grugnito e la masticò lentamente.

Il potere di Itachi.

Sasuke si chiedeva come mai Naruto fosse stato in grado di fermare l'Amaterasu.

Che sia stato davvero Itachi a fargli dono del suo potere?

Sasuke ripeteva mentalmente che ciò non era possibile, ma nella suo cervello si stava facendo strada sempre di più il dubbio.

Del resto conosceva Naruto come le sue tasche: quel baka è troppo stupido, troppo limpido, per inventare bugie simili.

Monzaemon interruppe ancora le sue riflessioni disinfettandogli il volto.

"Mi chiedo come sia riuscito Kabuto-sensei a rivivere i morti. Forse avrebbero fatto meglio a mandarne di più per sicurezza. Chissà quanti altri cadaveri di grandi ninja possiede?"

Quelle ultime parole colpirono l'Uchiha in maniera che lui stesso non avrebbe creduto possibile.

Già, chissà quanti altri potenti ninja aveva resuscitato.

Forse tra essi c'era persino suo fratello....

Sasuke quindi piombò in fortissima confusione mentale, mentre le incertezze assalivano sempre più incalzanti il suo cervello. Si chiedeva perché Kabuto si fosse unito all'Akatsuki e se stesse cercando di vendicare Orochimaru, sul fatto che potesse aver trasformato suo fratello Itachi in mostro, e sull'identità del misterioso guerriero che gli sembrava tanto familiare......

Comunque una cosa gli sembrava evidente: il patto tra Kabuto e Madara era sicuramente qualcosa di poco chiaro e doveva scoprire cosa stavano architettando quei due.

Avrebbe fatto luce sulla faccenda, perché probabilmente era lui la vittima di questi complotti.

E forse proprio quell'insignificante dottore sarebbe stata la chiave per svelare il mistero.

Gli avrebbe teso un agguato.


 

Intanto, molto distante dal covo, al Summit dei Kage si era discussa una questione di importanza vitale.

Qualcuno era penetrato nel nascondiglio di Jinchurki e aveva attaccato le forze portanti.

La tensione lì era tesissima, perché la sorte dei jinchuriki era sempre più incerta ogni minuto che passava.

"Come diavolo vi è venuto in mente di non spostare i Jinchuriki dall'isola, pur sapendo che il nemico aveva rivelato la nostra posizione? Questa è una follia pura". Sbraitò Tsunade.

"Stai zitta". Urlò A, se possibile ancora più inferocito di Tsunade. "Abbiamo organizzato moltissime squadre di ricognizione nella maniera più efficiente possibile e spostato la tartaruga-isola apposta. Sono certo che andrà tutto bene, deve andare così". Il Raikage cercò di tranquillare il gruppo, ma era evidente che cercava di convincere se stesso.

"Non sono state organizzate in maniera così efficiente come credevi, se così è. L'ho sempre detto io che questa era una pessima idea. Bel modo che hai escogitato di proteggere tuo fratello!"

A quelle parole il Raikage attivò l'armatura Raiton e strinse bene il suo enorme pugno bene in vista.

"Dì solo un'altra parola e questo pugno sarà l'ultima cosa che vedrai".

Gli altri Kage si alzarono per fermare una discussione, quando dal fondo del corridoio si sentì una voce, e comparve un ninja con un messaggio.

"Ho una notizia straordinaria! Naruto Uzumaki è tornato misteriosamente a Konoha, e sembra che non si tratti di una copia per adescarci".

Tutti i presenti vennero ammutoliti dallo stupore.

"Naruto è tornato a Konoha da solo, ma è impossibile! Da quanto tempo è tornato?" Si chiese Gaara.

"Non lo so". Rispose il messaggero. " Ma comunque l'Uzumaki ci ha mandato un messaggio".

Il messaggero iniziò a prendere il foglio e a leggerlo.

 

Membri del consiglio dei Kage, probabilmente saprete che ci il nostro nascondiglio non è più un segreto e che ci hanno attaccato, ma c'è dell'altro: Madara, chi per lui, sembra essere a conoscenza della Tecnica della Resurrezione Impura.

Ad attaccarci sono stati, oltre che Sasuke e un ninja sconosciuto, anche Nagato e mio padre, probabilmente fatti tornare in vita sotto forma di cadavere speciale.

Essi durante l'attacco ci hanno divisi, quindi non posso dirvi se Bee ce l'ha fatta, ma Aoba e Motoi sono stati uccisi quasi sul colp,e Yamato è stato reso inconscio.

Comunque credo che siano sopravvissuti. Del resto Bee è un ninja formidabile e c'era anche Gai con lui,quindi non temo molto per loro, anche se mio padre è un osso davvero duro.

Oltretutto abbiamo ricevuto un aiuto inaspettato: Konan dell'Akatsuki, che è stata lei a salvarmi la vita e a portarmi a Konoha.

Vi consiglio di contattarla: l'aiuto suo e quello di Amegakure potranno rivelarsi fondamentali.

Porto i miei saluti a tutti quanti, specie a nonna Tsunade e a Gaara.

 

Detto questo il messaggero chiuse la lettera, e tutti ninja iniziarono a discutere.

"Possiamo davvero fidarci di Konan?" Domando la Mizukage. "Si tratta pur sempre di un ex membro dell'Akatsuki".

"Forse hai ragione". Commento lo Tsuchikage. "Ma credo che si tratti di una delle poche possibilità che rimangono. Io proporrei a questo punto di far tornare in missione L'Uzumaki, anzi di mandare proprio lui a cercare Konan: potrebbe il modo migliore per convincere Amegakure ad unirsi a noi".

Tutti i presenti ci rifletterono su, e pensarono che fosse la decisione migliore. Il Raikage, dopo aver disattivato l'aura, fu sul punto di conludere la questione.

"Mi sembra una decisione ragionevole: abbiamo visto come nascondere quella che è forse la nostra ultima forza portante si è rivelato semplicemente inutile, e l'aiuto di Ame potrebbe essere prezioso. Solo vi prego di mandarmi delle squadre di ricognizione: se ci fosse anche una sola possibilità di salvare Bee, bisognerebbe davvero tentare ogni possibilità".

"Anche, io se permettete, vi devo chiedere dell'aiuto". Continuò Tsunade. "Una delle nostre squadre stava pedinando Kabuto e non è ancora tornata. Sembrerebbe che si sia iniettato alcune cellule di Orochimaru, quindi è probabile che ci sia lui dietro i morti viventi. Credo che sia opportuno continuare le ricerche su lui, perché così potremo probabilmente scoprire informazioni sull'Akatsuki".

La riunione si concluse subito e i Kage si ritirarono, tutti quanti pensierosi e timorosi dell'ombra che incombeva sulle loro teste.

 

Sasuke Uchiha si era completamente ripreso.

Le ferite che aveva riportato nella battaglia con Konan erano solo un ricordo,e sentiva anche di essersi abituato al potere di Itachi in maniera completa.

Ora poteva iniziare a fare luce sulla faccenda.

Entrò nella stanza di Monzaemon mentre il vecchietto stava guardando delle pozioni.

Il giovane Uchiha iniziò a parlare con il signore.

"Ti ringrazio, vecchio, per le cure che mi hai dato. Ti sarò debitore a lungo. Volevo chiederti una cosa:avresti per caso alcuni dei medicinali per il mal di testa? Soffro di alcuni dolori ultimamente".

Monzaemon guardò Sasuke con i suoi soliti occhi benevoli. "Credo di averne una scorta in cantina, vado a prenderla".

"Non ti dispiace se ti seguo?" Domandò l'Uchiha.

"Assolutamente no". rispose il vecchio Monzaemon, e a quelle parole Sasuke sorrise impercettibilmente.

I due si diressero verso lo scantinato dell'edificio a passi lenti. Una volta giunti, Sasuke chiuse la porta con un tonfo e afferrò Monzaemon per le braccia.

Il vecchio cercò di divincolarsi ma la stretta del giovane Uchiha era troppo forte. Sasuke guardò negli occhi il vecchio e pronunciò.

"Tsukuyomi".

Il vecchio provò ad urlare, ma era intrappolato nell'illusione, ove tutto era a colori eterei ed oscuri.

L'Uchiha osservò l'anziano nel suo mondo e gli domandò.

"Cosa diavolo sta architettando Kabuto? Rispondi!"

L'anziano rispose atterrito. "Se vuoi posso mostrartelo. Toccami mi raccomando".

Monzaemon con il suo bastone fece uno strano simbolo per terra, quindi iniziò a comporre alcuni sigilli ed ad un tratto lui e l'Uchiha, che lo stava toccando, vennero catapultati in posto strano.

Era un enorme edificio metallico, dalle pareti nere come l'ossidiana. Sotto il pavimento c'era una grata, dalla quale provenivano strani fumi che davano alla stanza un'inquietante luce verde.

Sasuke ammirò questa costruzione, poi si rivolse al compagno.

"Quindi è questo il laboratorio di Kabut..."

Ma venne interrotto bruscamente da un tentacolo stranissimo che riuscì ad evitare per un pelo.

Dietro all'Uchiha non apparve con sommo stupore un vecchietto,ma un nuovo attempato sulla quarantina, il quale però assomigliava moltissimo a Monzaemon.

L'uomo sogghignò maleficamente ed iniziò a parlare.

"No,è il mio".

Angolo dell'Autore:Lo vedi Sasuke che con tanta fatica ,enorme pazienza, ed una scarica di botte anche il tuo cervello può in qualche modo funzionare? Allora era vero che nulla è impossibile.

Ringrazio come sempre tutti quelli che seguono la mia storia , in particolare i miei recensori sakura2480, Vaius ed Ekiyo, che mi sostengono sempre. Come sempre, vi invito a farvi sentire se la storia vi è piaciuta o se avete delle critiche da muovermi.

PS: io non conosco lo shogi, quindi spero di non aver sbagliato le regole.

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Capitolo 9
*** Cap 9. La fuga di Sasuke ***


Cap 9.La fuga di Sasuke.

 

Sasuke osservò quello che prima era solo un vecchio, e notò che aveva sulla fronte un monile a forma di occhio con dei cerchi concentrici, e dai cui partivano dei tubi che andavano fin sotto la veste dell'uomo.

Sasuke sfoderò la sua katana e si preparò all'attacco.

"Possibile che tutti hanno un modo per neutralizzare il mio Sharingan?" Si chiese l'Uchiha.

Il vecchio rispose. "Lo Sharingan è un abilità che può dare grandi poteri, ma non ti rende invincibile. Ci sono molti poteri al mondo che possono dare una difesa efficace contro quel doujutsu, e a volte basta la tattica giusta per vincere un potere più grande del tuo".

Sasuke quindi sferrò un fendente con la sua lama, ma l'uomo estrasse una spada dalla sua veste e riuscì a controbattere. I due si scambiarono fendenti per un poco, quindi Monzameon emise una vampata di fiamme gialle di grande dimensioni, che Sasuke controbatté subito con l'Amaterasu.

Lo scontro tra le fiamme generò un piccolo stallo, che diede il tempo all'Uchiha di convogliare l'elettricità nella sua spada, quindi Sasuke si levò con un salto e fece una rapidissima picchiata, che venne parata da Monzaemon, la cui spada era circondata da un bagliore rosso.

Mentre le due spade scintillavano, Monzaemon iniziò a parlare.

"Credo che tu sia perfetto come regalo che potrei fare al mio compagno Kabuto, egli spasima letteralmente per te i tuoi meravigliosi occhi. Il piano prevedeva che tu fossi consegnato a lui dopo la fine della guerra, ma credo che sia meglio anticipare un po' i tempi. La tua anima poi sarebbe perfetta accanto a quella di tuo fratello".

"Allora avevo ragione a pensare che Madara e quella serpe volevano tradirmi, ma poco importa. Tanto mi ero stufato di stare con loro". Rispose così l'Uchiha, ma in realtà gli dispiaceva molto sapere che in realtà a Madara gli importava molto poco del clan Uchiha e si interessasse solo del potere.

Dalle vesti del vecchio fuoriuscirono poi alcuni tentacoli, che attaccarono Sasuke, il quale balzò indietro per liberarsi della spada e si circondò di fulmini, i quali allontanarono i tentacoli e si gettò con tutta la sua velocità con la spada sguainata su Monzaemon.

L'uomo non riuscì a parare l'attacco, e venne infilzato da parte a parte dalla spada. Sasuke estrasse la spada fulminante dal petto di Monzaemon in modo che lo squarcio fosse il più lungo possibile e si rivolse così al nemico.

"Hai ragione, in battaglia non conta soltanto la forza, ma il colpire nel modo giusto il nemico prima che lui possa reagire. Anche senza l'uso di tutte quelle tecniche pericolosissime, lo Sharingan rimane il più grande tra i doujutsu, e noi Uchiha i ninja migliori".

Monzaemon iniziò a rantolare, ma poi ,come aveva fatto Konan, si mise a sghignazzare con forza.

E Sasuke aveva imparato che se un nemico pericoloso si mette a ridere, allora stanno per arrivare guai grossi.

Infatti la ferita si accese di un bagliore verde si rimarginò ad una velocità incredibile, e Monzaemon si rimise in posizione di battaglia pimpante come niente lo avesse mai colpito.

"Allora". Schernì il vecchio l'avversario. "Sasuke Uchiha, mi giusto tolto un fastidio che avevo allo stomaco. Ti devo un favore".

Sasuke pensava di controbattere questa affermazione di scherno, ma sapeva che contro avversari simili bisognava usare la testa.

L'Uchiha compose un sigillo e usò la tecnica della pioggia di fuoco per colpire Monzemon, che venne prontamente parata dai suoi tentacoli, quindi si spostò e attivò la Palla di Fuoco Suprema per attaccare da tergo, ed i tentacoli non riuscirono a pararla bene, quindi Monzaemon dovette saltare su una parete vicna, ma venne prontamente intercettato dall'Uchiha che con colpo gli trinciò numerosi tentacoli e gli tirò un calcio laterale.

Monzaemon bloccò il calcio e lo schiantò a terra con grande velocità, ma l'Uchiha riuscì a riprendersi ed avvicinarsi in fretta alla sua faccia.

"Amaterasu".

Le famose fiamme nere incendiarono sia la testa che il braccio sinistro di Monzaemon. L'Uchiha si liberò dalla presa e diede un pugno dello stomaco all'uomo e lo fece cadere a terra.

Sasuke si allontanò e cercò di ricordarsi di come Monzaemon aveva composto il sigillo, quindi tracciò a terra i segni.

Ma in quell'istante i tentacoli del quarantenne ricrebbero e strapparono via le parti infuocate del corpo di Monzaemon, che vennero sostituite da altre, quindi l'uomo si alzò e pronocunciò la sua tecnica.

"Groviglio del tentacolo del demone".

Dal mantello dell'uomo sbucarono centinaia di tentacoli acuminati che si gettarono su Sasuke ad una velocità incredibile. Anche con lo Sharingan il giovane non poté evitarli tutti e venne ferito in vari punti alle spalle e alle game.

Sasuke roteò la spada per farsi strada tra il groviglio, ma la marea sembrava inestricabile e per ogni tentacolo tagliato ne ricrescevano altri.

"Non riuscirai a sfuggirmi per sempre Uchiha". Si udì la voce di Monzaemon tra il groviglio. "Sappi che quando individuo la mia preda prima o poi la catturo".

Sasuke ormai pensava di non poter più sconfiggere un avversario simile, quindi la soluzione migliore era scappare. Dato che non aveva visto il segno per teletrasportarsi quando è entrato nel laboratorio, quindi ipotizzava che fosse una specie di avanzatissimo teletrasporto che ti portava semplicemente dove volevi.

Dove solo trovare il tempo di comporre sigilli, e sapeva bene dove andare.

L'Uchiha decise di usare il Susanoo e si circondò di una piccola armatura che lo protesse dai tentacoli, quindi compose i sigilli e decise di utilizzare la sua tecnica, disattivando il Susanoo per un secondo.

Il Susanoo venne interrotto e Sasuke venne trasportato fuori dal laboratorio prima che i tentacoli lo toccassero.

 

Monzaemon osservò il cerchio del teletrasporto che svaniva velocemente e se ne andò via dal laboratorio, quindi andò ad incontrare, sempre con il suo aspetto da vecchio, Kenpachi,il quale aveva appena finito di fare il rituale.

"Sono stanco". Mormora il potente nunkenin. "Sono passati più di tre giorni e questo rituale mi ha sfiancato".

"Kenpachi, devi andartene da questo posto". Gli disse Mnzaemon. "Kabuto si accorgerà presto che Sasuke è scappato e l'accordo salterà immediatamente. Kabuto rivolgerà le sue attenzioni a Madara e a me, e qui si scatenerà il pandemonio".

"Quel pezzo di merda di Sasuke è scappato, ma come ha fatto?" Si chiese Kenpachi infuriato.

"Ha usato la tecnica della Dislocazione Suprema che ha copiato da me. Ignoro dove sia ora,ma non riesco a percepirne il chakra qui".

Kenpachi sputò per terra e sorrisse parlando."Dunque posso ucciderlo come voglio,vero?"

"Certamente. Ormai ho preso da lui ciò che mi serviva, quindi puoi vendicarti come ti pare. Comunque nella guerra tra Kabuto e Madara, sono io ad avere la carta vincente". Concluse Monzaemon, allontanandosi lentamente dal covo.

 

Angolo dell'Autore: Sasuke ha dimostrato di essere molto intelligente, peccato che quando uno menzionia davanti a lui le parole "vendetta" e "onore degli uchiha" entri in una specie di fase di trance che gli si può fare quello che vuole. Ringrazio come sempre tutti quelli che seguono la mia storia e i mie fidati recensori.

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Capitolo 10
*** Cap. 10. IL serpente e il demone. ***


Cap 10. Il serpente e il demone.

 

"Ciao Kabuto, come te la passi?"

Nella camera di Kabuto era appena avvenuta un'esplosione fortissima, e l'intruso, che era Monzaemon nella sua vera forma ma senza che l'occhio comparisse, stava davanti allo Yakushi osservandolo distaccato.

Kabuto quindì guardò bene il suo vecchio ex-servitore e sollevò gli occhiali commentando.

"Non c'è davvero che dire, Monzaemon, o chiunque tu sia. Quando ti ho trovato hai recitato la parte del vecchietto imbelle e innocuo in maniera magistrale. Da quanto tempo ti volevi infiltrare nell'Akatsuki e che strumento o tecnica ai usato per pedinarmi? Mi ha sorpreso anche il fatto che la prima mossa sia stata la tua, non credo che ti si addica gettarsi allo sbaraglio".

Monzaemon continuò a squadrare Kabuto e gli rispose pacatamente.

"Forse capirai i miei mezzi tra poco. E comunque non volevo certo aspettare che tu mi mandassi altri serpenti nel letto o che io trovassi uno zombie dentro al bagno, così ho preferito per una volta essere il primo ad agire. Spero di non aver rovinato qualche tuo bel piano di attacco: scommetto che sarebbe stato molto acuto".

Kabuto quindi compose dei sigilli ed effettuò la tecnica della Resurrezione Impura, evocando i cadaveri di Itachi e Deidara. Monzaemon controbatté usando il Groviglio del Tentacolo del Demone e i tentacoli si diressero rapidamente verso i due cadaveri. Deidara distrusse parte della marea innaturale con delle bombe mentre Itachi attivò una forma minore di Susanoo. La massa di tentacoli però non sembrava ridursi e Mozaemon compose dei sigilli.

"Tecnica del mare d'Eco Giallo."

Dai tentacoli fuoriscirono dei getti di fuoco che avvilupparono la stanza in un mare di fiamme, quindi Deidara sfondò la parete ed i presenti fuggirono tutti nel cortile principale.

Deidara incalzò Monzaemon evocando un dragone d'argilla che lanciò delle dei missili guidati,che vennero colpiti e fatti esplodere da una fiamma di Monzaemon. Quindi fu il turno di Itachi, che si lanciò nella sua forma Susanoo a spada sguainata. Vi fu un breve scambio di colpi tra i due,quando Itachi riuscì ad avere un contatto visivo con Monzaemon e sussurrò.

"Tsukyomi."

L'uomo sembrò boccheggiare, ma, con sommo scorno di Kabuto si riprese ed approfittò di questo momento, e riuscì a prendere di sorpresa Itachi infilandogli un tentacolo nella testa.

Monzaemon compose alcuni strani sigilli ed urlò.

"Tecnica dell'Estrazione Sigillare".

Il tentacolo iniziò a fuoruscire lentamente e il sigillo sembrava perdere progressivamente efficacia. Infatti Itachi iniziò ad urlare e sembrò riacquistare una parvenza di volontà.

"Sigillo del Controllo". Continuò Monzaemon, e Itachi riacquistò il suo tipico sguardo vacuo.

Kabuto tentò di usare il suo groviglio di serpenti e Deidara di usare un C4,ma l'Uchiha utilizzò la sua Amaterasu per colpire sia i serpenti che il fantoccio del C4. Kabuto quindi evocò due enormi serpi dalle quali spuntavano due spade per tagliare il collegamento con Itachi, ma quest'ultimo attivò il Susanoo e alla massima potenza ed evocò la spada Kunasanagi con la quale trinciò le serpi e attaccò Kabuto. IL nukenin ordinò mentalmente a Deidara di farsi da scudo, e Monzaemon ne approfittò per colpire anche l'artista con uno dei suoi tentacoli per soggiogarlo.

L'allievo di Orochimaru, vedendo che anche Deidara non poteva più combattere, decise che sarebbe stato il momento di giocare una nuova carta. Kabuto quindi scese a terra e decise di evocare Minato.

Vedendo lo Yondaime che appariva dalla tomba, Monzaemon emise una smorfia e subito parlò.

"Bene, mio servitore, ora sconfiggi questa serpe".

Lo Yakushi guardò Monzaemon come spaventato.

"Non dirmi che riesci a controllare i cadaveri anche a distanza? Ma è..."

Kabuto non fece in tempo a riflettere che Minato lo colpì con un Rasengan ad una velocità mostruosa. Kabuto si trasformò in una serpe per cercare di evadere, ma Minato gli aveva già piazzato addosso il sigillo con il quale usare la tecnica della Dislocazione Istantanea e lo colpì con calcio violento. Monzaemon quindi usò parte dell'enorme massa di tentacoli per afferrare Kabuto.

Il ninja nella sua forma di serpente, urlava dimenandosi e imprecando dalla disperazione.

"Bastardo! La Tecnica della Resurrezione Impura......è impossibile! Del tutto impossibile!"

Monzaemon guardò attentamente il suo avversario, pregustando la sua disperazione, e pensando che solo pochi giorni prima Kabuto lo aveva tormentato alla stessa maniera.

"Impossibile, dici?" Monzaemon guardò Kabuto fisso negli occhi ghignando. "Nel nostro mondo, così pieno di misteri e segreti, la parola impossibile è assolutamente priva di senso. Comunque so che ardi dal desiderio di sapere come ho fatto e in che modo sono riuscito a rompere una legge di una tecnica proibita. Anche tu,come me e Orochimaru, sei animato dal sacro fuoco del sapere".

Contro ogni logica Kabuto fece un cenno affermativo. Ormai sapeva che il suo destino era segnato, e desiderava solo sapere come avvicinarsi prima della fine ad altri misteriosi segreti dei jutsu.

Monzaemon guardò in basso, poi compose i sigilli e così parlò.

"Allora sappi che è il tuo giorno fortunato: potrai condividere tutte le mie conoscenze, e questo perché sarai parte di me. Tecnica del Banchetto del Demone".

Come accadeva con tutte le vittime di questa tecnica, le vene di Kabuto iniziarono a diventare nere, quindi il ninja iniziò a contorcersi e strillare dapprima con forza, poi sempre più debolmente, fino a fermarsi del tutto.

 

Monzaemon osservò trionfante la sua ultima vittima, quindi decise di comporre dei sigilli e pronunciare un' ultima tecnica.

"Tecnica della Resurrezione Impura".

Il ninja evocò delle tombe e vide che essi erano i cadaveri che un tempo appartenevano a Kabuto.

"Dunque la tecnica ha funzionato. Quel serpente se la sta spassando nell'Occhio". Disse tra se Monzaemon.

"Dove hai messo il corpo di Nagato?"

Monzaemon sentì dietro di lui una lama e si girò per vedere chi lo stava minacciando.

"Era ora che tu arrivassi, Madara".

 

 

Angolo dell'autore: Fuori uno, ne resta un'altro. Probabilmente il mio personaggio sta entrando dritto dritto nel territorio delle May Sue, ma comunque tutte le sua abilità saranno adeguatamente spiegate. Ringrazio tutti i miei recensori e rispondo ad Ekiyo: in genere io tendo a creare dei combattimenti serrati e rapidi, specie queste sfide all'ultimo sangue dove bisogna pensare ed agire rapidissimamente e c'è poco tempo per la riflessioni,q uindi i pensieri dei contendenti trapelano poco durante tali lotte non nei dialoghi e i pensieri avranno più spazio in scene di lotta meno cruenta o di calma. Comunque nella storia vera e propria credo che cambierò in parte tale tendenza e il prossimo capitolo sarà uno di quiete. Le tecniche di Monzaemon sono di mia invenzione.

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Capitolo 11
*** Cap 11. Partendo per Amegakure ***


Cap 11. Partendo per Amegakure.

 

Madara stava puntando una lama dietro alla schiena di Monzaemon, e lo stava minacciando.

"Te le ripeto un'ultima volta. Dove hai nascosto il corpo di Nagato?"

"Certo che tu sei veramente banale". Rispose Monzaemon sospirando. "Per essere delle menti criminali così fervide, tu e Kabuto oggi avete clamorosamente mancato di originalità".

"Non tergiversare Monzaemon". Incalzò Madara visibilmente irritato. "Dimmi dove hai nascosto il corpo di Nagato, e ti assicuro che cancellerò tutta quella tua aura di imperturbabilità".

"Vedi? Tu e Kabuto mi continuate a minacciare cercando di svelare le mie carte. Come ho già detto, da uno che ha fondato un'organizzazione criminale allo scopo di catturare i bijuu e fare il lavaggio del cervello all'umanità mi sarei aspettata più... inventiva. E poi, cosa ti fa pensare che sia proprio io ad avere il corpo di Nagato?". Continuò Monzaemon flemmaticamente.

"Il fatto stesso che tu abbia scoperto il mio piano". Rispose tagliente Madara. "Ho visto il tuo scontro con Kabuto, e considerata la quantità impressionante di assi nella manica che hai sfoderato e il fatto che tu sia sempre maledettamente al corrente di tutto, mi fa capire che tu sia l'unico ad aver potuto trafugare il cadavere di Pain sotto il naso di Ame".

"Perspicace". Commentò Monzaemon. Prima che Madara potesse utilizzare una qualunque tecnica, il suo interlocutore fece apparire l'occhio artificiale che aveva sulla fronte. A tale vista Madara trasecolò e si allontanò.

"Dunque era questo l'occhio di cui parlavi, e questo spiega come sei riuscito a piegare le leggi della Resurrezione Impura. L'Occhio di Mar.....credevo fosse soltanto una leggenda". Parlò Madara.

"Come vedi ti sbagliavi". Rispose di nuovo Monzaemon. "Questo mistico artefatto esiste per davvero, e anche le storie che affermano la sua affinità con gli spiriti sono vere. Grazie alle innumerevoli abilità di questo mistico oggetto sono riuscito ad assorbire lo spirito di Kabuto, ed ora controllo i morti che controllava lui. Comunque non ho interessi ad ucciderti, anzi voglio la tua collaborazione. In cambio ti restituirò Nagato, che non ho ancora toccato".

Madara pensò all'ironia della sorte: aveva lasciato combattere Monzaemon con Kabuto per liberarsi di un impiccio fastidioso, e adesso per tale motivo se ne trovava un altro ancora peggiore.

"Posso svolgere per te ogni lavoretto che tu desideri, ma prima assicurami che non hai preso gli occhi di Nagato".

"La fiducia è una dote così rara al giorno d'oggi". Continuò sarcastico Monzaemon. "Ti mostrerò il corpo di Pain".

L'uomo quindi effettuò la Tecnica della Dislocazione Suprema e i due vennero trasportati nel suo laboratorio. Qui Madara vide Nagato incapsulato, che sebbene fosse molto magro, sembrava appena morto e aveva ancora il Rin'negan. Madara cercò in uno slancio di avidità di avvicinarsi, ma venne bloccato da Monzaemon.

"Credevi veramente che ti avrei permesso di toccare il corpo di Nagato? Ora che lo hai visto e sai che non ti sto mentendo, devi fare ciò che ti chiedo".

Madara strattonò con una presa Monzaemon e gli rispose arrabiato.

"Cosa diavolo vuoi che io faccia?".

" Una cosa da nulla. Tu e Zetsu dovrete andare a catturare Naruto Uzumaki e portarmelo. le mie fonti mi dicono che si sta dirigendo ad Amegakure. E sappi che se ti rifiuterai dovrai combattere contro di me, i miei morti e l'occhio. E se conosci così bene tale artefatto appartenuto a Rikoduo Sennin in persona, allora dovresti temermi ancora di più".

Madara abbassò la testa. Non era sicuro per nulla che Monzaemon gli avrebbe consegnato il Rin'negan senza fare storie, ma considerate le alternative non aveva scelta. Avrebbe catturato l'Uzumaki, poi avrebbe deciso come controbattere.

"Ora mi è chiaro perché abbiamo fallito a catturare l'Uzumaki: Kenpachi ha lasciato lottare Sasuke da solo con Konan. Comunque accetto".

Negli occhi di Monzaemon si scorse un lampo di trionfo e i due si riteletrasportarono al covo.

 

Naruto Uzumaki era di nuovo giunto all'ufficio dell'Hokage, che era pieno di pratiche da stilare come al solito.

Tsunade non appena vide il ragazzo lo abbracciò con forza in un inaspettato moto di affetto.

"Naruto". Continuo Tsunade con foce flebile. "Sono felicissimo che tu sia tornato sano e salvo. Quando ho scoperto che ti avevano catturato........ho temuto davvero il peggio. Sei andato già a salutare Sakura e gli altri?"

"Su, su, abbia un po' di contegno". Rispose l'Uzumaki imbarazzato per questo momento così insolito. "Lei è pur sempre l'Hokage. Comunque ho già salutato tutti, e non credo che lei mi abbia convocato da lei solo per un abbraccio, anche se ciò non mi dispiacerebbe. Si dia una calmata, non la riconosco più davvero nonna Tsunade".

"Tu invece sei rimasto tale e quale, il solito insolente". Commentò Tsunade, sedendosi dietro la scrivania e riprendendo tutta l'autorità che si confaceva al suo titolo. "Ho parlato con gli altri Kage, e l'ordine di nasconderti è revocato. Inoltre so che sei stato salvato da Konan, quindi......."

"E allora Tsunade? Cosa c'entra lei?"

"Il consiglio dei Kage vuole un mediatore tra Amegakure e la nostra alleanza, e considerato il rapporto che hai con Konan, tutti credono che tu sia persona più adatta per i negoziati. Partirai con il Team 7 domani".

"Certamente, signora Tsunade, farò come lei ha detto". Continuò il discorso Naruto.

"Comunque sappi che questa è una missione di livello S, quindi tu e il tuo gruppo dovete usare la massima cautela. Detto questo, vai a prepararti". Concluse Tsunade.

Naruto si inchinò e se ne andò via. Tsunade invece in cuor suo tremava al pensiero di aver mandato quel ragazzo allo sbaraglio con così pochi aiuti.

Anche se conosceva le abilità di Naruto, ella non poteva fare a meno di preoccuparsi e pregava segretamente che non accadesse nulla.

Naruto intanto stava camminando nel corridoio. Il fatto di essere tornato in missione lo eccitava, ma provava un vago senso di timore. Aveva paura che Killer Bee, Gai Maito e Konan non ce l'avessero fatta e che fossero stati uccisi.

Ma la cosa che più lo angosciava era il fatto che adesso suo padre era diventato una marionetta senza volontà alle mani di Madara, e temeva che anche Kabuto avesse resuscitato altri potenti ninja di Konoha lo apprimeva.

Sebbene l'Uzumaki desiderasse con tutta l'anima non dover combattere contro suo padre e forse contro sua madre, il Sandaime ed Ero-Sennin, Naruto capiva che doveva comunque lottare anche per loro.

Perché il futuro di tutti dipendeva da quello.

 

Angolo dell'Autore: Ecco un altro Capitolo di Bonaccia. Ringrazio come sempre chi segue la mia storia e inivito come al solito a recensire.

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Capitolo 12
*** Cap. 12. Imprevisto nei negoziati ***


Cap 12. Imprevisto nei negoziati.

 

Era notte fonda, e il team 7 ormai era vicinissimo ad Amegakure. Pioveva a dirotto, quindi i quattro dovettero affittare una locanda.

Mentre entravano in una grossa stanza comune, i quattro ninja si posero sui letti. L'atmosfera era davvero tesa, perché sapevano che il nemico avrebbe potuto attaccare da un momento all'altro.

Kakashi fu il primo a parlare.

"Allora Naruto, sei sicuro che noi possiamo fidarci di Ame? Un tempo erano i più grandi alleati dell'Akatsuki".

"Certo che sì". Rispose il ninja biondo. "Se Konan è ancora viva, ci aiuterà di certo. Sappi che è stata lei a portarmi in salvo.." e qui si fermò, come se fosse doloroso rievocare certi ricordi. "...da Sasuke".

Sakura e Kakashi guardarono il pavimento mesti: gli orribili ricordi del loro ultimo scontro era ancora impressi nella loro memoria, e perfino adesso non riuscivano a credere che Sasuke fosse caduto così in basso.

Sakura strinse forte le mani ai gomiti.

" Mi dispiace ragazzi, di essere così......debole"

Tutti quanti la guardarono tristi.

"Se avessi avuto la forza di eliminare Sasuke, a quest'ora molti dei nostri problemi sarebbero già risolti, e Naruto non avrebbe rischiato ancora una volta la vita. Sono solo un peso per tutti voi".

Kakashi si avvicinò all'allieva. "Non dire così, la colpa è più mia. Non sono stato capace di far desistere Sasuke dal suo desiderio di vendetta, e nemmeno a fermarlo dopo che aveva ucciso Danzo. Ho fallito con lui come Sensei".

"Ragazzi, piantatela con queste dichiarazione di colpevolezza." Si intromise Naruto. "Io sto comunque bene, e Sasuke non è riuscito a catturarmi. Voi non avete colpa per quello che ha fatto Sasuke: lui ha deciso di diventare ciò che è. Avete tentato quanto avete potuto, e non avete motivo di rimpiangere nulla. Sappiate che penserò io a Sasuke".

Tutti quanti i presenti sorrisero, pensando a quanto la capacità di Naruto di tirar su il morale agli altri fosse straordinaria. Il giovane ninja biondo era come il sole verso coloro che gli stavano accanto. Kakashi terminò la discussione.

"Bene ragazzi. Ora dobbiamo dormire. Decideremo a sorte il turno di guardia".

Il mattino seguente il sole era alto nel cielo e i quattro ninja si svegliarono di buona lena. Il Team ormai aveva percorso parecchia strada ed erano giunti alle porte di Amegakure.

Con loro grande sorpresa videro che non c'era nessuno di guardia, anzi l'ingresso e il villaggio stesso erano in uno stato assolutamente desolato e pietoso: c'erano macerie ovunque e gli edifici integri si contavano con la punta delle dita.

"Cosa è successo?" Si chiese Sai. "Sembra quasi essere passato un tornado?"

"Peggio. I tornado sono due: Madara Uchiha e un suo nuovo scagnozzo. Hanno fatto moltissimi danni".

Queste parole furono pronunciate da una ragazza dietro di loro. Sakura, Sai e Kakashi sfoderarono i kunai, ma Naruto li rassicurò.

"Non abbiate paura ragazzi, questa donna non ci vuole attaccare. Vi presento Konan, leader di Amegakure. Konan, questo è il mio team: Sakura, Sai e il maestro Kakashi".

"Piacere di conoscerti". Risposero insieme i tre shinobi della Foglia.

"Il piacere è mio. Sentite, perché siete venuti ad Amegakure?" Domandò la ragazza.

"L'Hokage ci ha mandato in missione diplomatica per far entrare Ame nell'alleanza dei ninja". Rispose Naruto.

"Allora avete fatto un viaggio a vuoto. Amegakure è stata quasi distrutta e gran parte delle nostre forze sono decimate. Dovete sapere che c'è stata un'intrusione alcune settimane fa ed hanno trafugato il corpo di Nagato".

"Cosa hanno fatto?" Esclamò Kakashi. "Come è stato possibile?"

"Questo è ancora un mistero. Sembra quasi che il cadavere fosse sparito nel nulla. Io sono andata personalmente a cercare il corpo. Durante i miei viaggi ho scoperto il covo del'Akatsuki e ho visto due uomini che parlavano dell'attacco ai Jinchuriki. Ho origliato la conversazione ed ho pedinato il gruppo a distanza. Tra di loro avevo visto Pain, anche se sembrava che nessuno avesse notato la mia presenza. Ho attivato l'allarme dell'isola ed ho portato in salvo Naruto. Mentre stavo per scappare, però l'Akatsuki ha attaccato il villaggio. Hanno trucidato centinaia di persone. é stato un massacro". Konan quindi si accasciò e quasi si mise a piangere.

"Mi dispiace con tutto il cuore, davvero". Cercò di consolarla Naruto. "Lo so che non è il momento, ma Sasuke...è ancora vivo".

"Quando ci siamo affrontati". Rispose la giovane donna. "L'ho quasi ammazzato, ma anche io ero ridotta molto male. L'arrivo dei ninja di Kumogakure mi ha permesso di scappare".

"E gli altri ninja?" Domandò Kakashi.

"Insieme ai ninja di Kumogakure vennero altri due shinobi, lo Yondaime più il ninja che ha attaccato Ame assieme a Madara. Dicevano che il jinchuriki dell'Hachibi era già stato sistemato. Credo che ormai non ci sia più nulla da fare né per lui né per la sua scorta".

I ninja di Konoha abbassarono la testa: tra le brutte notizie di questa guerra, le ultime erano in assoluto le peggiori.

"Mi dispiace ragazzi che abbiate fatto un viaggio a vuoto. Non credo di potervi aiutare, devo ricostruire il mio villaggio".

Non appena Konan finì di parlare, si teletrasportò sulla scena Madara Uchiha.

"Il vostro viaggio invece è stato tutt'altro che infruttuoso, per me". Parlò beffardo l'Uchiha.

"Madara!" Esclamò Konan, mentre tutti i ninja si mettevano in posizione di battaglia. "Vedo che hai deciso di portare ancora distruzione ad Ame!"

"Si". Rispose l'Uchiha. "E come l'ultima volta, non venuto da solo".

Naruto attivò il chakra della volpe ed iniziò a scuotersi gridando. "Attenti, siete stati appena ricoperti di spore!"

In men che non si dica sui corpi dei quattro ninja rimasti crebbero delle spore bianco-nere ad una velocità incredibile.

La battaglia era ufficialmente iniziata.

 

Angolo dell'autore: quel bastardo di Madara è entrato in azione, e anche la mia scrittura. Ringrazio chi segue la mia storia.

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Capitolo 13
*** Cap. 13. La sfida di Zetsu ***


 Cap 13. La Sfida di Zetsu.

 
Naruto era l'unico libero della sua squadra, in quanto tutti gli altri membri erano intrappolati dalle spore di Zetsu, che ormai erano cresciute in modo tale da formare delle copie del nukenin quasi del tutto sviluppate.
"Credo che ormai la partita sia giunta al termine, Uzumaki." Commentò sarcastico l'Uchiha, mentre Naruto attivava anche la modalità Eremitica.
"Finalmente potrò fartela pagare per tutto il male che hai fatto!" Gridò Naruto. "Sopratutto per quello che è capitato ai miei genitori!"
Madara rise crudelmente. "Sei soltanto un bamboccio idiota, incapace di salvare i propri cari come lo fu tuo padre. Questa volta chiuderemo i conti una volta per tutte".
Madara si avvicinò velocemente a Naruto, il quale si scansò e lanciò un Rasenshuriken contro l'Uchiha, il quale prontamente divenne intangibile per evitare il colpo.
"Non ti ricordi che posso divenire intangibile? Sembra che dovrei rendere lo scontro più interessante".
Quindi Madara iniziò a scappare e Naruto, esortato dai compagni, si mise ad inseguirlo.
 
 
Gli altri quattro ninja in squadra con l'Uzumaki intanto stavano esaurendo il loro chakra. Una versione cresciuta di Zetsu stava ghignando a Konan.
"Cara la mia ex compagna, tra poco esaurirai la tua energia ed ucciderti per me sarà uno scherzo. Quale è il tuo ultimo desiderio?"
La ragazza inspirò profondamente e toccò il pircing con la sua lingua
Gli arti di Konan iniziarono a crescere in modo smisurato, il che ruppe la gabbia di spore di Zetsu, quindi la donna afferrò il ninja con grande velocità, il quale era abbondantemente contenuto in uno dei suoi palmi.
"Schiacciarti come il verme che sei". Esclamò la donna mentre con un colpo secco spappolò Zetsu. Konan poi usò le sue enormi mani per strappare a schiacciare le copie di Zetsu attaccate agli altri compagni come fossero agrumi maturi.
"Grazie". Esclamò il team 7, abbastanza stanco per via del drenaggio di chakra da parte delle spore.  le mani della ragazzi si sfilacciarono facendo comparire numerosi fogli di carta
"Il nostro chakra è notevolmente diminuito". Puntualizzò Kakashi sfinito. "Cosa possiamo fare?"
"Prendete questi". Disse Sakura mostrando delle pasticche di colore nero. i quattro addentarono ingoiarono le pastiglie in fretta.
Sai commentò schifato. "Che sapore orribile! Però devo ammettere che mi sento meglio, come se mi avessero restituito le energie".
"Questo preparato è un tonico da guerra che ho creato per le emergenze". Spiegò Sakura. "E' in grado di restituire molta energia a chi lo mangia. Il sapore fa schifo, ma è ancora migliorabile".
"Lo vedi che non sei inutile allora, Sakura?" Affermò Kakashi. Sakura sorrise felice, pensando che serviva anche lei a qualcosa.
"Godetevi questo siparietto di pace, perché sarà il vostro ultimo!"
Ad un tratto si udì una voce ed uscì dal terreno il vero, mostruoso Zetsu.
"Voi cattivi amate davvero le entrate in scena". Disse Sai con una punta di sarcasmo.
"Konan, sei riuscita  combattere le mie spore. Brava! Ma stavolta ne manderò di più". Detto questo compose dei sigilli e pronunciò un tecnica.
"Cascata di spore!*"
Dalla grande bocca della sua pianta carnivora fuoriuscì un getto verde composo da minuscoli grani che si diffusero velocemente nell'aria. Kakashi e Konan lanciarono l'uno la tecnica del parametro terrestre l'altra dei fogli carta per bloccare le spore.
"Sai, Sakura, noi  stiamo cercando di tenere a bada le spore, voi intanto occupatevi di Zetsu. Kona, sei in grado di circondarli di una barriera di carta. Domandò Kakshi, preparandosi ad usare lo Sharingan.
"Certamente. Barriera volante di carta*". Konan si concentrò ed evocò numerosi fogli di carta intorno a Sakura e a Sai che intercettarono tutte le spore automaticamente.
"Forza Sai. Diamo a quel rampicante una bella lezione". Disse Sakura. Detto questo Sai evocò con la Tecnica dell'ultra illustrazione animale dei leoni e Sakura si portò da tergo per colpire Zetsu con un uno dei suoi pugni micidiali, ma Zetsu si infilò sotto terra ghignando.
"Effimera".
Il nukenin così evitò l'attacco e ricomparve alle spalle di Sai, quindi i due ingaggiarono un brevissimo corpo a corpo, che vide il giovane ragazzo vincitore sferrando un colpo di Tanto in uno dei suoi punti scoperti. Zetsu però riutilizzò la sua tecnica dell'Effimera per scappare.
"Se continua così non lo batteremo mai". Commentò l'ex membro della Radice.
Il nukenin intanto emerse stavolta dietro la kunochi stavolta bloccandogli le gambe e cercando di trascinarla con se a fondo.
La parte nera del nukenin gongolava. "Sarai un delizioso spuntino per noi, dolcezza".
Sakura si accese di rabbia e caricò il suo chakra per scagliare un pugno sul terreno.
"Questo spuntino ti spezzerà i denti maledetto". Urlò la giovane, ma Zetsu, accorgendosi delle intenzioni della ragazza, prontamente lasciò la presa e riemerse prima che Sakura potesse colpire il terreno.
Sai a questo punto ebbe un'illuminazione.
"Sakura forse ho trovato il modo per batterlo, mi raccomando non perdere Zetsu di vista".
Sai quindi evocò degli altri cloni che attaccarono Zetsu, ma quest'ultimo non cercò di usare l'effimera, ma di schivare normalmente. Sakura quindi si fece avanti per sferrare un pugno potenziato con il chakra, che Zetsu  per evitare dovette scendere sotto terra.
"Non mi sconfiggerete così". Commentò la parte bianca di Zetsu.
"Invece si". Ribatté la ragazza, che aveva preparato un altro pugno di chakra  che stavolta colpì il terreno.
Zetus urlò con forza ed uscì dalla terra violentemente, con vari danni da frattura.
"Tu sei una pianta Zetsu". Commentò la ragazza. "E come tutte le piante, tu e il terreno siete tutt'uno. Se viene danneggiata la terra, anche la pianta viene danneggiata con essa. Grazie per il consiglio Sai":
"Figurati". Rispose il ragazzo. "Finiamo ora questo maledetto essere insignificante".
"Essere insignificante?" Si chiese la parte nera di Zetsu. "Come diavolo vi permettete, proprio voi che siete amici del jinchuriki del Kyubi. Quel ragazzo è solo un patetico abominio la cui esistenza è stata segnata da quando gli hanno sigillato il demone dentro. Madara porrà fine alle sofferenze di quella mostruosità".
"Non osare definire Naruto così!" Continuarono all'unisono i due ragazzi, infuriati all'idea che il povero Naruto fosse ancora definito una mostruosità da qualcuno,specie se quel qualcuno era un essere come Zetsu.
"Comunque non importa". Continuò il ninja. "Su una cosa avete ragione: siamo una pianta, e moriremo da pianta. Non vi permetterò di intralciare i piani del sommo Madara. Voi e il vostro mondo siete condannati! Tecnica della Grande Pianta Carnivora*".
Detto questo, la grande pianta carnivora attorno a Zetsu si chiuse, e si sentirono alcuni strani e nauseabondi rumore digestivi. Quindi dal corpo di Zetsu iniziarono a spuntare delle radici che si conficcarono nel terreno. Con enorme stupore di Sai e Sakura, al posto di Zetsu c'era un'enorme pianta carnivora che sembrava molto affamata.
"Vi sbranerò tutti,preparatevi". Si udirono tali parole dal''interno della pianta. Dal terreno sbucarono velocissimamente delle radici che si diressero verso i due ninja, i quali tentarono di evitarli come potevano.
"Dannazione, quella pianta è davvero mostruosa". Esclamò la ragazza mentre cercava disperatamente di evitare le radici.
Zetsu emise un ghigno, ma la sua gioia venne interrotta da due lame di carta che gli tagliarono le radici e un Raikari che quasi gli tranciò il fusto.
Konan e Kakashi si erano liberati dalla spore e adesso potevano lottare.
Zetsu imprecò mentalmente, pensando che ormai era arrivata la sua fine. Ma non li avrebbero avuti vivi, cosicché avrebbero dovuto subire le torture della prigionia di Konoha ed essere usato per avere informazioni sull'Akatsuki. Si sarebbero portati tutti i suoi segreti nella tomba.
Zetsu quindi con un colpo di radice ruppe parte della sua stessa faccia della pianta, quindi con un altro si tagliò del tutto il busto. La testa della pianta carnivora cadde e si seccò in fretta e Zetsu fuoruscì dalla sua testa senza più gli arti inferiori e divenendo sempre più rinsecchito a vista d'occhio.
"Non mi avrete mai nulla da noi". Ruggirono entrambi le teste del nukenin. "Mai, mai, MAI!"
E con queste ultime parole di rabbia, lasciò il mondo come un pianta che appassisce, la spia dell'Akatsuki.
Tutti gli shinobi osservarono il cadavere del nukenin pensierosi.
"Si è ucciso per evitare di darci informazioni". Commentò Kakashi. "Un atteggiamento da vero shinobi. Comunque ora dobbiamo trovare Naruto".

Tutti fecero un cenno con la testa e seguirono le piste dell'Uchiha e dell'Uzumaki. Il senso di incertezza sempre incombente ora raggiunse l'apice: il fato della Quarta Guerra Mondiale era sul filo di un rasoio come mai prima d'ora.


 
Angolo dell'autore: L'uomo pianta è deceduto. Requiescat in pacem. Fatta la salma di Zetsu, nel prossimo capitolo ci sarà lo scontro Madara vs Naruto. Cosa accadrà? Lo scoprirete solo leggendo.  RIngrazio come sempre chi segue la mia storia. In questa storia Zetsu parla di se stesso sia in singolare che in plurale.

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Capitolo 14
*** Cap. 14. La Sfida di Madara ***


Cap. 14. La sfida di Madara.

 

Naruto aveva smesso di correre. Madara lo aveva incalzato per un poco, poi l'Uchiha si era teletrasportato a varie volte per allontanarlo dal gruppo. Ormai i due era distanza del resto dei loro compagni, e Naruto si era fermato in mezzo alle rovine fatiscenti della città.

"Non sei cambiato da sedici anni fa, Madara". iniziò a parlare Naruto. "Sei sempre il solito codardo, incapace di affrontare chi può batterti a viso aperto!"

"Si chiama intelligenza, pivello". Rispose Madara, che era apparso sul cornicione distrutto di un palazzo. "Ma è una cosa che tu non possiedi per nulla. Del resto uno che ha dei sogni così ridicoli come i tuoi, non sarà mai in grado di capirle certe cose".

Naruto si gettò velocemente su Madara, e quest'ultimo tentò di assorbirlo, ma l'Uzumaki fu più veloce e gli diede un calcio che interruppe la tecnica con violenza.

Madara riuscì a parare il colpo, ma venne comunque sbalzato vari metri addietro.

"Sei veloce piccolo impiastro". Commentò l'Uchiha l'attacco di Naruto. "Come tuo padre probabilmente. Ma come lui finirai nella polvere".

"Non ci contare". Continuò Naruto. "Io lotterò sempre e comunque per quello in cui credo, e sono determinato a vincerti".

"Fammi capire bene". Ribatté Madara sghignazzando. "Tu vorresti portare la pace nel mondo ninja e convincere Sasuke a tornare a casa? Progetti ambiziosi". Quindi il decano divenne intangibile e se lanciò controil nemico. " E poi magari andresti a cavallo di un unicorno sul casello di Ramen abitato dalla fata Turchina e protetto dagli Oni? Ma in quale mondo vivi Naruto? Sei solo un povero scemo". Continuò Madra colpendolo con un calcio.

"Ridi pure maledetto". Rispose Naruto parando ed evocando un Rasenshuriken. "Ma ti farò rimangiare tutto, vedrai". Naruto quindi lanciò il colpo,che sfiorò di poco l'Uchiha.

Madara pensò di aver mancato l'attacco, ma il Rasenshuriken tornò indietro, e l'Uchiha tornò di rimando intangibile.

Madara pensò che Naruto si sarebbe scansato, ma stranamente il ninja non si muoveva di un passo.

"Non starà pensando di..." Pensò l'Uchiha, che di impulso si mosse per impedire che la sua preda venisse uccisa da se stessa.

Allora Madara dovette tornare tangibile e spostare fisicamente Naruto, che ne approfittò per bloccarlo e spedirlo contro il Rasenshuriken.

Il vecchio venne colpito in pieno, e il suo corpo venne lasciato pesto e pieno di moltissime ferite.

"Ripeto che sei davvero senza cervello: avresti rischiare di farti uccidere pur di colpirmi".

Naruto guardò l'Uchiha con grande disprezzo. "Ti servo vivo, no?"

Il ragazzo era determinato a vincere ad ogni costo, perché sapeva che ciò avrebbe potuto dare una svolta cruciale alla guerra, e se fosse stato necessario si sarebbe ucciso pur di evitare di finire nelle mani di Madara.

Questo l'Uchiha l'aveva capito, e per tale ragione doveva ricalibrare i suoi piani.

"Conosci i punti deboli della mia intangibilità, eh? Domandò Madara pensoso.

Naruto rispose. "Me li ha spiegati Konan poco tempo fa per prepararmi alla battaglia contro di te. Sappi comunque che non ho intenzione di farmi chiamare idiota da un essere così squallido. Guardati attorno!"

Il ninja biondo indicò le rovine di quella che era Amegakure. Il posto, sebbene fosse sempre stato tetro, ora sembrava un devastato cimitero di metallo, con rovina e cadaveri in vari punti.

"Guarda questo massacro, queste persone uccise così brutalmente e barbaramente, queste rovine. Pensi davvero che qualcuno possa bere le tue balle sulla pace? L'hai detto tu stesso che ti interessa solo il dominio".

" Naruto, anche se il mio obbiettivo è il potere, il mio piano porterà pace . L'unica pace possibile per questo mondo". Madara quindi riuscì a fatica a comporre dei sigilli con le sue braccia martoriate.

"Tecnica del Richiamo: Cloni di Zestu".

Dopo la classica nuvola di fumo comparvero alcune copie di Zetsu, cinque in totale.

"Attaccate!" Ordinò Madara, quindi i cloni usarono la loro tecnica per lanciare delle spore, che colpirono Naruto.

Il corpo del ragazzo però si dissolse in una nuvola di fumo.

"Una copia". Disse Madara, mentre altri due copie di Naruto attaccarono gli Zetsu con il Rasengan e il vero Naruto emerse dal terreno con un grosso Rasengan, che Madara fece appena in tempo ad evitare. Sempre dal terreno sbucò un'altra copia di Zetsu che morse dal basso Naruto, ma anche esso si dissolse.

Il vero Naruto intanto si era nascosto dietro le macerie di un grande palazzo, approfittando della confusione creata dal diversivo.

Il biondo con il cuore in gola usò la tecnica dell'Evocazione, quindi comparvero due rospi molto vecchi, uno maschio e uno femmina.

"Il maestro Ogama aveva avvisato me e Shima che ciò sarebbe avvenuto. Siamo pronti ad aiutarti".

Disse il rospo maschio.

"Shima, Fukusaku, dobbiamo provare a fonderci. Credo che adesso che ho rubato il chakra a Kyubi essa non ci disturberà più ". Domandò Naruto.

"Possiamo tentare". Continuò Shima. "Ma l'uso della Modalità Eremita da sola non ti permetterà di vincere l'incontro. Per battere Madara ti serve un piano".

"E infatti ne ho già uno". Ribatté trionfante il giovane ninja.

Il più vecchio degli Uchiha intanto stava usando gli Zetsu rimasti per assorbire da loro del chakra.

"Dobbiamo trovare Naruto in fretta". Si chiese l'Uchiha. "Probabilmente tra poco riceverà anche dell'aiuto da parte degli altri".

Infatti Madara non si sbagliava, poiché uno dei due Zetsu venne attaccato da una Magnificenza Divina, mentre l'altro venne colpito ed ucciso da un attacco simultaneo di carta e inchiostro, ma riuscì a scappare.

Il Team 7 e Konan erano entrati in azione e adesso stavano accerchiando il vecchio Uchiha.

"Ormai sei spacciato Madara. Non potrai batterci tutti". Sentenziò Konan. "Dove è Naruto?"

"Sono qua". Rispose l'Uzumaki, che si era fuso con Shima e Fukusaku e che gli stavano dando chakra Eremitico. "Comunque vi chiedo di farvi da parte. Questa faida che dilania i Senju e gli Uchiha dura ormai da troppo tempo, e tocca a me finirla".

"Ma Naruto...." Cercò di obbiettare Sakura, ma Kakashi la bloccò.

"Questa è la sua battaglia, non ci possiamo immischiare". Concluse Kakashi, facendo segno al gruppo di spostarsi.

"Gli Uchiha e i Senju dunque si scontreranno sul campo di battaglia un'altra volta? La storia come vedete ha il vizio di ripetersi".

Naruto preparò due Rasengan ed evocò quattro copie per attaccare. Quindi esse iniziarono ad evocare quanti più Rasenshuriken possibile di piccolo taglio per colpire Madara, che però vennero evitati dalla sua forma intangibile. L'Uchiha inizialmente pensò di ritornare solido, ma Naruto lo incalzava costantemente con attacchi a distanza e rapidissimo colpi da mischia.

"Non puoi evitare di tornare solido per sempre". Urlò l'Uzumaki attaccando ferocemente Madara colpendo il terreno fragorosamente il terreno con l'enorme energia che emanava.

"E voi non potrete sempre attaccarmi così". Rispose Madara, che tornò tangibile giusto per essere colpito da un pugno di Naruto. ma nonostante il colpo l'avesse mandato vari metri addietro e l'Uchiha stava rantolando dal dolore, esso rideva pure.

Infatti afferrò le mai dei due cloni di Zetsu, che iniziarono ad appassire a vista d'occhio mentre il loro chakra fluiva nel decano. Madara, rinvigorito da tale potere, decise che era ora di passare al contrattacco.

"Eccovi una dimostrazione del potere degli Uchiha. Izanami!*"

Dettò questo Madara compose un sigillo e incrociò le mani o per formare il sigillo della Tigre, davanti alla copia di Naruto comparve una specie di buco nero che agiva in maniera simile a quello della Magnificenza Divina, soltanto che dopo aver risucchiato la copia di Naruto iniziò a muoversi esercitando un fortissimo campo gravitazione su ciò che lo circondava, risucchiando tutto quello che incontrava. L'altro clone di Naruto cercò di fermare la distorsione con un Rasengan lanicato verso Madara, ma la distorsione si mosse verso il colpo e lo assorbì ingrandendosi di più.

"Izanami è una delle tecniche più avanzate degli Uchiha". Spiegò Madara beffardo. "Crea un piccolo buco nero concentrando grazie allo Sharingan una grande quantità di chakra in un punto microscopico. Il suo funzionamento è simile a quello dalla Magnificenza Divina, ma posso controllare il buco come voglio ed esso si ingrandisce assorbendo chakra.

Non potete vincermi!"

Una copia di Naruto però apparve dietro all'Uchiha e lo colpì con un calcio da tergo, che costrinse l'Uchiha a portare il buco davanti a se, quindi Naruto sferrò un Rasenshuriken a un lato di Madara, facendogli perdere la concentrazione e così annullando Izanami.

"Certo che Naruto è veramente pieno di risorse". Commentò Sai, che insieme ai suoi ninja alleati si era messo poco lontano. Tutto il gruppo osservava attentamente la battaglia ed era pronto ad intervenire se qualcosa fosse andato storto.

"Però c'è una cosa che non mi convince". Continuò Konan. "Da un po' sento una strana melodia di sottofondo, come se fosse una specie di canto gracidato".

Ed era vero. Infatti adesso che la cacofonia dei suoi era interrotta, si udiva chiaramente un canto di rospi che aveva un nonsoché di particolare.

"Che razza di tecnica cosa è mai questa?" Pensò Madara, che vide la copia di Naruto.

"Anche io so usare un po' di strategia, Madara". Si udì la voce del vero Naruto, che era dietro a lui con un rotolo di evocazione aperto i rospi sulla schiena che cantavano all'unisono.

"Questa è la fine. Illusione Demoniaca: Canto dei Rospi". Dissero Naruto e i rospi all'unisono.

"No". Disse Madara, mentre intono a lui la realtà si faceva sfocata e lui si ritrovò in un cubo d'acqua circondato da quattro statue di rospo.

"Fine!" Urlò Naruto. E i rospi infilzarono Madara con la sua spada.

Naruto quando vide Madara rantolare a accasciarsi nell'acqua, non riuscì a fare a meno di pensare che era finalmente finita. Il maledetto che aveva distrutto così tante vite era finalmente morto, e i suoi piani con lui. E forse, con questa fine, ci sarebbe stata una flebile speranza che Sasuke desistesse da i suoi sanguinosi propositi.

L'Illusione di Naruto si ruppe, e con una sorpresa immensa del ninja biondo, madara non era affatto morto. E la cosa più strana è che non aveva disperso il genjutsu: la spada del monte Myoboku era semplicemente ai piedi dell'Uchiha.

"Il Canto dei Rospi. Ora ricordo". Disse Madara osservando bene il furore che si dipingeva negli occhi dell'Uzumaki e dei suoi compagni. "Un'illusione formidabile, ma in questo caso inefficace".

"Come è possibile che sia riuscito a sopravvivere?" Si domandò Shima sbigottita. "Eppure non ha disperso il genjutsu, lo abbiamo visto! Ameno che..."

"Si Shima". Rispose tetro Fukusaku. "Madara ha appreso la tecnica proibita di Rikodou in persona, con la quale modificava la realtà: Izanagi".

"Izanagi?" Si chiese Naruto e mormorarono gli altri presenti.

"Si tratta dell'illusione più potente che esista, che solo i possessori dello Sharingan possono usare". Spiegò Fukusaku. "Colui che la utilizza è in grado, a prezzo di uno dei suoi occhi, per un breve lasso di tempo di alterare il proprio stato della realtà: cioè di trasformare i eventi negativi che riguardano il proprio corpo in illusioni: il Canto di Rospi lo ha colpito, ma Izanagi ne ha vanificato gli effetti".

"Per quanto tempo questa diavoleria avrà effetto?" Chiese rabbioso Naruto, infuriato per questa nuovo asso nella manica dell'Uchiha. Madara però agì in modo strano: invece di approfittare della sua immortalità per attaccare Naruto, si spostò il più lontano da lui possibile e pronunciò tali parole.

"Il tempo con il quale potrei sconfiggerti. Ma per ora debbo lasciare te e la tua puerile utopia  salvi. Forse non ci rivedremo mai più, ma sappi che, comunque andranno le cose, questa battaglia sarà solo il principio. Addio".

L'Uchiha quindi performò la sua tecnica del teletrasporto. Naruto cercò di catturarlo, ma per un lo mancò per un soffio e si ritrovò ad afferrare solo l'aria.

"Madara....dannazione, lo stavo per sconfiggere. Per un pelo non riuscivo a terminare questa pazzia!" Urlò Naruto, mentre entrambi i tipi di chakra si disattivarono e lui non poté fare altro che sbattere i pugni a terra e piangere.

"Ero così vicino. Mi mancava così poco, e avrei potuto vendicare i miei genitori e salvare il mondo ninja da quel pazzo".

I compagni del ninja biondo si avvicinarono a lui, mentre Sakura cercava di consolarlo.

"Naruto, sei stato grandioso e Madara ha perso un occhio.....me lo hai detto ieri, ricordi? Non devi incolparti di nulla, hai dato tutto ciò che potevi".

Naruto strinse i pugni sul terreno e rispose a Sakura.

"Hai ragione, ma non posso fare a meno di incazzarmi per aver mancato quel maledetto. I misteri di questa guerra sono sempre di più, ma qualunque cosa mi aspetta...."

E si voltò sorridendo davanti ai suoi amici.

".......con il vostro sostegno, sarò pronto ad affrontarla".

 

 

Angolo dell'autore: la battaglia tra Naruto e Madara è una dei lavori che mi ha fatto sudare di più. Spero veramente di aver reso bene la lotta. Ringrazio come sempre chi segue le mie storie. Izanami è una tecnica di mia invenzione: il nome è della ex-moglie di Izanagi, e anch'essa divinità della religione shintoista.

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Capitolo 15
*** Cap. 15. L'orgoglio degli Uchiha. ***


Cap. 15. L'orgoglio degli Uchiha

 

Madara Uchiha era appena giunto nell'atrio del covo, e stava ritto davanti a Monzaemon. I due si scrutarono attentamente.

"So perché sei venuto qui, Uchiha". Iniziò a parlare Monzaemon, per nulla turbato dall'irruzione.

"Allora dovresti mostrati leggermente più agitato". Continuò Madara. "Monzaemon Satou, o chiunque tu sia, non credere di poter giocare con me come fossi un burattino. Io sono Madara, grande capo del clan Uchiha, e sono venuto qui per ucciderti".

"Approfittando dell'Izanagi che hai usato per salvarti dall'attacco di Naruto, forse?" Gli chiese Monzaemon. "Ma la tua tecnica durerà si e no qualche minuto, e in quel lasso di tempo non ti lascerò nemmeno avvicinarti a me".

Madara allora si lanciò contro l'avversario, ma venne bloccato dalla mano di qualcuno.

"Voi Uchiha avete una predilezione per gli attacchi frontali senza risparmi, vero? Questa tattica mi piace, e renderà la vostra fine molto più divertente".

"Kenpachi!" Esclamò l'Uchiha dallo stupore. "Dove sei andato a fare il boia per conto del tuo padrone?"

"Questo non ti riguarda". Rispose Kenpachi, che aveva attivato la sua aura viola. Madara allora divenne intangibile per sfuggire alla presa del nemico e teletrasportarsi dietro Monzaemon. Ma anche questo suo attacco venne vanificato, sebbene non fu Kenpachi a difendere il suo padrone, ma Minato Namikaze.

"Dunque sei tornato, e sei diventato lo schiavetto di Monzaemon. Che destino ingrato. Comunque lo sai che tuo figlio è diventato una spina nel fianco grande quanto te?"

"Ne sono fiero!" Ribatté lo Yondaime Hokage, con una voce mista ad orgoglio, amarezza, rabbia e felicità. "L'unica cosa piacevole di questa condizione è che posso terminare quello che ha iniziato mio figlio: cioè ucciderti". E il quarto Hokage bloccò il nemico con una presa.

Intanto Kenpachi, che aveva esteso notevolmente la sua aura, era apparso alle spalle di Madara e formò una lama di chakra con il suo braccio.

"Cu cu, preso!" Gongolò Kenpachi mentre sferrò un fendente con la sua lama. Madara stranamente non diventò intangibile e la sua testa venne divelta.

Il cadavere però svanì come fumo, e subito l'Uchiha ricomparve poco distante usando la tecnica dell'Izanami su Monzaemon. Il vecchio però fece un cenno a Minato che si fece velocemente da scudo per il padrone, perdendo un braccio e una gamba.

Kenpachi poi sferrò un lariat di lato all'avversario, costringendo Madara ad interrompere la connessione con Izanami e a ritornare intangibile. Non riuscì a fare entrambe le cose in un lasso di tempo utile e venne travolto dalla furia del Tuono Purpero, e quest'ultimo lo inchiodòal muro.

Grazie ad Izanagi,anche questa mossa di Kenpachi venne vanificata, e Madara comparve dietro di lui per ucciderlo, ma venne intercettato da un Rasengan del Namikaze talmente veloce che non ebbe tempo di difendersi.

Il colpo fece crollare a terra il vecchio Uchiha per la seconda volta, e per la seconda esso dovette ricorrere ad Izanagi per salvarsi.

"La tua tecnica può alterare lo stato del tuo corpo come vuoi, ma solo se sei cosciente di ciò che ti accade". Commentò Monzaemon l'illusione di Madara ed indicò un punto sulla giacca dell'Uchiha, dove era posto un sigillo della Tecnica della Dislocazione Istantanea, che venne dissolto dall'Uchiha.

"Questo è un vero peccato, Madara. Avrei fatto a Naruto la stessa cosa che volevi fargli tu, cioè estrargli la volpe dal corpo. Solo l'avrei fatta meglio".

"Dunque tu volevi rubarmi il piano?" Domandò Madara tra l'attonito e l'adirato.

"Stando a quello che credi, non è la prima volta che i Senju rubano agli Uchiha quello che è loro, no? Io ho semplicemente continuato la tradizione di famiglia".

Madara davvero pensò che ormai i colpi di scena in questa torbida storia di intrighi, tradimenti e omicidi nell'Akatsuki fossero davvero troppi: quel maledetto era un Senju!

Kenpachi e Minato, approfittando di questo momento di stallo, come un sol uomo bloccarono l'Uchiha da ambo i lati. Monzaemon quindì iniziò a schernire il nemico.

"L'antenato del mio clan, il figlio minore di Rikoduo, ebbe ciò che spettava al maggiore per diritto di nascita. Hashirama e suo fratello con un colpo di mano "rubarono" l'autorità e le prerogative degli Uchiha, rendendogli i cani da guardia di Konoha. E adesso io ti ho rubato il Rin'negan, l'organizzazione, i cercoteri". E nel dire ciò Monzaemon evocò la statua del Re dell'Inferno. "E, per aggiungere beffa su beffa, anche il tuoi esercito di cloni. Se, come hai detto tu, la storia si ripete, voi siete destinati sempre ad essere i più grandi fregati al mondo".

"NO!" Gridò Madara con tutta la forza che aveva in corpo, quindi si teletrasportò lontano da loro.

"Dove è andato? Madara è penetrato nel laboratorio a rubare il Rin'negan?" Si chiese Kenpachi.

"No, è andato semplicemente a dare al suo orgoglio un'ultima soddisfazione". Rispose Monzaemon.

Madara Uchiha penetrò nell'antro di Monzaemon, e si mise proprio davanti al sarcofago di Pain.

L'effetto di Izanagi era sparito, e Madara sentì tutte le ferite fargli un male tremendo. Il Rasenshuriken di Naruto, sebbene fosse piuttosto piccolo, lo aveva danneggiato pesantemente, e tutto quell'uso di chakra aveva martoriato le sue cellule ancora di più.

Oltretutto sicuramente Minato gli aveva piazzato un sigillo addosso, quindi non Monzaemon e i suoi tirapiedi non ci avrebbero molto a rintracciarlo e a finirlo.

Stava morendo, e sapeva che il tempo che gli rimaneva era poco.

Ma voleva avere una piccola rivincita dal fato. Spaccato il vetro vide il corpo di Nagato,e nell'osservare gli occhi del cadavere, ebbe un moto di rabbia.

"La sorte non si è mai rivelata tanto beffarda con me come in questi ultimi tempi". Pensò l'Uchiha. "Ho trovato proprio gli occhi di Pain proprio quando non posso usufruirne. Che sfortuna".

Madara all'inizio pensò di distruggere gli occhi, ma poi ebbe un'altra idea.

Non avrebbe mai creduto possibile che avrebbe anche solo potuto pensare una cosa simile, ma tutto era preferibile al pensiero di quello stronzo che gli sottraeva tutto ciò che aveva creato e che usufruiva dei frutti di tutte quelle fatiche.

"Non è nel mio stile, ma visto che questa cosa ti romperà le uova nel paniere, la farò con piacere". Disse l'Uchiha poggiando la mano sulla fronte di Nagato.

 

 

Kenpachi e Minato rimasero esterrefatti al sentire gli ordini di Monzaemon.

"Non dobbiamo fare nulla? E cosa può darti la certezza che Madara non prenderà gli occhi di Nagato?" Domandò Kenpachi.

Monzaemon sfoggiò uno dei suoi proverbiali sorrisi.

"Perché non saprebbe che farsene: é a un passo dalla morte, e non avrebbe il tempo di trapiantarsi il Rin'negan".

"Allora in che modo dovrebbe soddisfare il suo orgoglio?" Domandò ancora Kenpachi, irritato da questo fare del suo padrone sempre misterioso e vago.

"Facendo qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare in tutta la sua vita. Gli Uchiha sono sempre stati intelligentissimi, e Madara era in particolare un vero genio, ma la loro hubris smisurata ha sempre fatto loro grave danno. Pur di evitare l'umiliazione di un mio trionfo grazie ai suoi piani, il leader dell'Akatsuki venderebbe la sua anima al diavolo. O a Rikoduo".

"Io dubito fortemente che quel lurido pezzo di merda ce l'abbia, l'anima". Continuò Kenpachi. "Comunque, ora che ci siamo liberati di quel vecchiaccio, l'Akatsuki è ormai tua. Con quale paese vogliamo iniziare l'offensiva?"

" Cominceremo dal luogo da cui è iniziato il conflitto, da cui è partita ogni cosa: Konoha".

Kenpachi sorrise di una felicità perversa e Minato sbiancò dal terrore.

"E sarai proprio tu, Minato,a dirigerne l'attacco".

Lo Yodaime Hokage quindi si accasciò come lo avessero trafitto al cuore.

"Non puoi chiedermi di fare una cosa simile, non puoi". Biascicò Minato.

"Non posso? Si che posso. Io posso farti fare ogni cosa che desidero". L'Occhio di Mar che Monzaemon aveva sulla fronte si illuminò sinistramente, e una fortissima scarica di dolore pervase il corpo di Minato, come se ogni cellula del suo organismo subisse gli spasmi del parto.

Mentre Minato urlava e si contorceva dal dolore, Monzaemon guardò il defunto Hokage dall'alto al basso.

"Finché avrò l'Occhio di Mar tu sarai alla mia mercé. Qualunque cosa tu faccia, dica o pensi, io la saprò. Non puoi ribellarti a me in nessun modo. E poi dovresti essere riconoscente a chi ti ha liberato dal ventre dello Shinigami". Detto questo, l'Occhio ritornò normale e Minato riuscì a rialzarsi.

Minato si alzò e guardò Monzaemon con tutto il disprezzo di cui era capace e strinse i pugni, ma non poté fare nient'altro.  

 " Ora che ti ho ridimostrato chi è il padrone, inizia a preparare un piano di invasione. Le truppe che ho richiesto da Haven City sono già arrivate, e devo solo terminare gli ultimi preparativi. Il conflitto sta per entrare nell'occhio del ciclone".



  Angolo dell'autore:. Dopo aver fatto i giusti onori alla tomba di quel grandissimo bastrado di Madara, vediamo che il martello dell'Akatsuki sta per scagliarsi contro le terre ninja.

Ringrazio come sempre chi segue la mia storia, ed invito a recensire il più possibile  


  

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Capitolo 16
*** Cap. 16. Cambiamento di Rotta ***


Cap 16. Cambiamento di Rotta

(Attenzione ci saranno piccole volgarità)

Sasuke Uchiha stava camminando nelle vie di un villaggio, nascosto da un mantello che aveva preso tra gli stracci di un mercante.

Dopo che aveva attivato quella tecnica di teletrasporto, aveva inconsciamente deciso di trasportarsi nel luogo che a lui era più familiare: il vecchio ritrovo del clan Uchiha. Esso, sebbene avesse subito vari danni dallo scontro tra i due fratelli, era ancora un l'unico porto sicuro che egli aveva avuto in mente.

Ma nella zona non c'era cibo, quindi Sasuke dovette fare un lungo viaggio per trovare un villaggio in cui sfamarsi.

Il ragazzo intanto stava pensando a cosa fare adesso, ora che era a corto di alleati.

"Ora che ho lasciato l'Akatsuki, sicuramente saranno scoppiati un bel po' di casini. Sicuramente Madara e Kabuto si stanno scannando adesso che la loro merce di scambio è fuggita, e l'intervento di quel porco apparentemente immortale di Monzaemon sta rendendo le cose ancora più difficili al covo. Comunque, non appena vi sarà un vincitore, io sarò uno dei loro primi bersagli".

Il ragazzo sentì un borbottio allo stomaco.

"Cavolocci, ho una fame che non ci vedo. Quella dannata tecnica ha consumato un sacco di chakra, e tutto quel viaggiare mi ha stancato non poco. Devo rifocillarmi".

Sasuke scartò subito l'idea di rapinare qualcuno: in questo periodo, debole e senza aiuti come era, l'ultima cosa di cui aveva bisogno era di attirare l'attenzione su di se.

Optò invece in più discreto borseggio, selezionando i passanti che gli sembravano più facoltosi e innocui: con le sue abilità da ninja, fu uno scherzo racimolare in un giorno un discreto gruzzolo.

"Bene, ora devo trovare un posto dove rifocillarmi".

Anche questo fu facile: nel piccolo villaggio c'era un solo ostello dei viaggiatori, e il proprietario non faceva domande a chi pagava bene.

Sasuke mangiò un pasto decente e si ritirò in camera sua.

"Maledetti, maledetti tutti. Me la pagherete anche per questo". Mormorò il ragazzo, prima che cadesse in un lungo sonno ristoratore.

Il giorno dopo Sasuke si svegliò, scese dalla sua camera e si accinse a pagare il conto.

"Senti un poco compare, come mai stai sempre in giro con quella mantellina? Non è ch hai qualcosa da nascondere, ehh....." Domandò l'oste curioso, cercando di levare il mantello a Sasuke.

Il ragazzo scansò la mano con un gesto di stizza.

"Ma, non è che mi importi più di tanto". Continuò l'oste per nulla infastidito. "La mia era solo semplice curiosità. Tutti i clienti sono bene accetti, purché paghino e non facciano casini. Quindi quale sia il tuo volto non mi riguarda più di tanto. A me importa di più che tu paghi il conto".

Sasuke prese un borsello che aveva sgraffignato ad un cliente e lo poggiò su un tavolo. In men che non si dica il tavolo venne travolto da un turbine di schegge e detriti che quasi investirono i due uomini.

L'Uchiha si riprese in attimo dallo stupore e notò che non solo qualcuno aveva fatto esplodere la parete, ma che il paese era stato attaccato da dei ninja.

Ninja che indossavano un mantello nero con nuvole rosse.

"L'Akatsuki". Mormorò tra se l'Uchiha. "Ha deciso di scoprire le sue carte. é ora che vada a dar loro il benvenuto".

Così Sasuke sfoderò la katana e lasciò la locanda e il suo padrone, ancora stordito dallo spavento.

 

Nella piazza centrale, da dove si udivano e si vedevano incendi ed esplosioni ad ogni dove, due ninja dell'Akatsuki parlavano con quello che sembrava evidentemente il capo delle forze attacco.

Era un uomo completamente avvolto nel mantello dell'Akatsuki, ad eccezione degli occhi.

"Capitno Goun, il Paese del Giunco* è ormai prossimo a cadere".

Il Capitano sputò a terra lanciando improperi.

"Non ne dubitavo. Quando hai a che fare con dei rottinculo simili anche un Lurker zoppo potrebbe sopraffarli. Non riesco a credere che il dottore ci abbia ordinato di radere al suolo questo villaggio così ameno e privo di importanza. Una vera rottura di coglioni".

"Allora forse dovrei rendere il vostro soggiorno più interessante". Si udì una voce da lontano e balzò nella piazza un ninja coperto da una mantellina grigia che in un baleno fece fuori i servi dell'Akatsuki in un baleno.

"Sasuke Uchiha!" Esclamò Goun, che in attimo si precipitò con un balzo e attaccò il nemico con un pugno. Sasuke fu stupito dalla velocità del colpo,che fece in tempo ad evitare, ed era ancora più stupito dalla mano dell'avversario: essa era ricoperta da squame verde scuro e terminava con grossi e affilati artigli.

"Sei all'altezza della tua fama". Continuò Goun, caricando i suoi artigli con la stessa luminescenza viola di Kenpachi e sferrando numerosi e rapidi attacchi. L'Uchiha per difendersi fu costretto ad usare lo Sharingan e incanalare il Chidori nella spada, quindi parare i colpi.

Lo scontro spade-artigli durò per qualche secondo, quando Goun si ritrasse con un salto all'indietro.

"Temevo che l'Akatsuki si fosse ammosciata, data la scarsa qualità delle nuove reclute". Schernì Sasuke l'avversario

"Ridi pure finché puoi, Uchiha". Ribatté Goun. "Sappi che il Monzaemon ti ha ormai messo gli occhi addosso, e lui non molla la presa facilmente. Ha ordinato a tutti i ninja dell'Akatsuki di attaccarti. E comunque dovresti essere tu a preoccuparti di un eventuale rammollimento: aiutare un simile villaggio! Che ti siano cadute le palle?"

"Le farò cadere a te se non stai zitto". Finì l'Uchiha, che quindi compose un sigillo e lanciò la tecnica della Palla di Fuco Suprema, che venne evitata dal nemico con un balzo, quindi il ragazzo compose si spostò di lato e decise di sferrare un affondo laterale che venne controbattuto da un colpo di artiglio. Sasuke allora si allontanò, inspirò e compose dei sigilli. L'Avversario invece si tolse solo il lembo di veste che gli copriva la bocca.

"Tecnica della Pioggia di Fuoco".

"Tecnica della Mitraglia di Eco".

Lo scontro tra queste due tecniche simili si risolse con una violenta esplosione, che mandò i due contendenti ai due lati della piazza. L'Uchiha vide che il manto dell'Akatsuki del nemico era lacerato, e vide con sorpresa ciò che are sotto di esso.

La pelle del ninja era squamata come quella del corpo, e si intravedevano pezzi di armatura nera, mentre il viso assomigliava a quello di un rettile.

"Sei incuriosito dal mio aspetto, eh? Allora te lo mostrerò tutto".

Il nemico si tolse il vestito e mostrò delle sembianze che avevano ben poco di umano: anche le gambe erano animalesche e sulla fronte aveva uno strano minerale a forma di perla allungata di colore giallo brillante.

"E io che credevo che Orochimaru fosse matto da legare! Monzaemon lo ha battuto di gran lunga". Esclamò Sasuke stupito.

"Il dottore ha dotato me e molti altri di questi nuovi benefici. Trema di fronte a questo potere!" Rispose Goun, che quindi concentrò una grande quantità di energia e la sparò dal diadema.

Sasuke riuscì ad evitare il colpo scansandosi di lato, ma Goun lo anticipò e lo colpì subito con forte calcio intriso di energia. L'Uchiha parò l'attacco, ma venne sbalzato e finì addosso alle macerie di un palazzo sollevando un fitto polverone.

"Ora ti finisco. Cloni di Zetsu!" Urlò Goun, componendo i sigilli e facendo sbucare dal terreno due cloni di Zetsu.

Questi ultimi composero la loro tecnica delle spore nella polvere dove era caduto Sasuke.

"Preparati Uchiha! Monzaemon sarà felicissimo di averti come cavia". Affermò ridendo Goun, ma il divertimento svanì presto. Sasuke infatti aveva evocato il Susanoo, e tutte le spore giacevano a terra senza aver dato frutto.

"Ma che diavolo...." Goun non fece in tempo a domandarsi nulla che numerosi dardi vennero sparati dal Susanoo. I due Zetsu vennero centrati in pieno, mentre Goun riuscì ad essere colpito solo di striscio. Non riuscì però ad evitare il pugno dell'evocazione che lo schiantò a terra con grande violenza.

Sasuke tenette fermo il ninja con il Susanoo, quindi iniziò ad interrogarlo.

"Quali sono i piani del tuo padrone, chi è veramente costui?"

"Non ti dirò nulla". Ribatté Goun, ansimando. Sasuke allora fece molta pressione con la mano del Susanoo schiacciando lentamente l'interlocutore.

"Dimmi ciò che sai, o ti ucciderò lentamente". Continuò il ninja.

"Io non posso dire nulla!" Sbraitò feroce Goun, apparentemente incurante di avere una mano di Susanoo che lo stava stritolando.

Sasuke allora decise di usare un'altra tattica: guardò bene il nemico negli occhi, disattivò il Susanoo e attivò lo Tsukuyomi.

Il giovane sondò a lungo la mente di Guon, e venne a scoprire moltissimi segreti, che lasciarono persino lui sconcertato.

"Incredibile". Pensò il ragazzo dopo aver disattivato la tecnica. "Non avrei mai creduto che la forza di un altro continente avrebbe potuto cambiare i destini delle terre ninja ".

"Merda ladra!" Urlò il ninja dell'Akatsuki che si era risvegliato dal coma. "Ora che sai tutte queste cose, uccidimi".

Il giovane Uchiha rifletté per un minuto, poi rispose all'avversario.

"Ucciderti, probabilmente lo farò. Ma non ora. Se il tuo padrone è semi-onnisciente come tu credi, probabilmente saprà del tuo fallimento, e sicuramente ti punirà in maniera severissima. Da quanto ho visto quello che fa Monzaemon a chi lo delude è molto peggiore della morte".

"Quindi che diavolo vorresti da me?" Domandò Goun che tentò di colpire Sasuke con un calcio, ma venne bloccato facilmente dal ragazzo.

"Che tu venga con me. Sai perfettamente dove sono nascoste le navi cargo, vero? Del resto sei anche un pilota. Conducimi ad esse e portami a Konoha. Sai che non hai scelta".

Goun abbaiò al suo interlocutore. Odiava quel ragazzo, ma, pensandoci bene, per ora allearsi con lui era l'unica soluzione per salvare la pelle almeno per un altro po'.

"Va bene, accetto". Grugnì Goun. "L'hangar segreto è da questa parte, seguimi".

Sasuke si incamminò insieme alla sua compagnia provvisoria, pensava a quanto il destino riservasse agli Uchiha i colpi più strani: proprio lui doveva aiutare lo stesso paese che odiava più di ogni altra cosa.

Ma quel bastardo non lo avrebbe privato della vendetta. Inoltre forse questo imprevisto avrebbe addirittura facilitato i suoi piani.

"Konoha, Naruto il vostro destino è ormai segnato". Pensò Sasuke. "Dovrà solo essere decisa la parte del suo carnefice".

 

 

 

 

Angolo dell'Autore: (nd Sasuke: sono tornato alla ribalta, tremate! MUAHAHAHAHAH! Nd me: fai ancora una cosa simile e scrivo una scena in cui ti tagliano a pezzetti). Messo a freno l'Uchiha, ora passiamo alle cose serie. Ringrazio come sempre tutti color che seguono la mia storia e mi danno preziosi consigli. Comunque state tranquilli, il nostro Uchiha non ruberà sempre la scena. Goun è una traslitterazione di Ogun, di The Legend of Zelda. il Paese del Giunco è una mia invenzione.Mi sono leggermente inspirato al Joker di Heat Ledger

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Capitolo 17
*** Cap. 17. La notte ***


Cap. 17. La notte

 

Naruto e il suo Team stavano al chiosco di Ichiraku Ramen. I quattro ninja stavano passando un momento di allegria dimenticando per un attimo le vicissitudini degli ultimi giorni. L'atmosfera era resa divertente specie per il fatto che Naruto voleva a tutti i costi convincere Teuchi a dar loro il ramen gratis.

"Per favoooooooore, Teuchi". Supplicò il ninja biondo con i migliori occhioni dolci che poteva fare. "Non vorrai negare un piatto di gustoso ramen all'eroe di Konoha, nonché tuo più affezionato cliente, e al suo team".

"Te l'ho già detto Naruto". Rispose Teuchi spazientito. "Ti ringrazio per aver salvato Konoha e tutto il resto, e so che sei il mio migliore cliente, ma non posso fare mangiare gratis te e il tuo team tutte le volte. Considerato quanto spesso voi venite qui, mi mandereste in rovina il locale".

Naruto allora si grattò la testa e rispose mogio. "Allora dallo gratis solo a me!"

Sakura quindi diede all'Uzumaki un pugno dei suoi, che gettò a terra il poveretto tra le risate dei presenti.

"Cafone maleducato, come puoi approfittare del fatto che i tutti gli abitanti del cibo ti ammirino per non pagare il conto? Poi non hai nemmeno intenzione di estendere tale bonus ai tuoi compagni di squadra! Sei davvero incorreggibile, Naruto".

Naruto si rialzò toccandosi il punto in cui Sakura l'aveva colpito. Ma il lieve dolore era uulteriormente attutito dalla comicità della situazione: tutti stavano ridendo come pazzi.

"Allora facciamo così. Per oggi vi dimezzo il prezzo, va bene?" Propose Teuchi.

"Mi sembra una soluzione ragionevole". Commentò Kakashi.

"Va benone! Quindi non avrete problemi a pagarmi il conto, vero?" Chiese Naruto hai compagni.

I tre compagni di squadra diedero un'occhiataccia torbida al Jinchuriki, che venne scosso da un tremito. Poi però si rimisero a ridere con gusto, e di rimando coinvolsero anche Teuchi e Naruto.

"Fai davvero morire dal ridere!" Disse Sai, sfoderando un sorriso che stavolta era sincero.

"Ehi la, Naruto".

Tutto venne interrotto da Shikamaru e il suo team.

"Ciao ragazzi". Iniziò il genio pigro. "Ho sentito della battaglia con Madara. Mi hanno detto che sei stato fenomenale".

"Grazie. Ma non sono comunque riuscito a fermarlo una volta per tutte".

"Comunque per ora dimentichiamo per un attimo tutto questo". Si intromise Ino. "Noi stavamo organizzando una passeggiata con tutta Konoha 11. Volete venire con noi".

"Accettiamo di sicuro". Rispose Sakura, e tutto il team disse OK.

"Ma che stavate mangiando del ramen? Posso unirvi a voi?" Chiese Choji goloso.

"Serviti pure!" Rispose Naruto, e due iniziarono a mangiare avidamente.

"Pensi sempre al cibo, Choji". Commentò Ino.

"Mangiate pure, ragazzi". Commentò Shikamaru. "Perché non credo che ci ricapiterà un'altra volta una simile abbuffata". E al sentire quelle parole Teuchi abbassò la testa.

Il gruppetto di ragazzi aveva ormai finito di mangiare e il conto era stato pagato, quando andò ad incontrare il team 8 insieme al team Guy. Tutti erano presenti a parte Rock Lee, e stavano discutendo del più e del meno.

Dopo i saluti di inizio, i due gruppi si fusero insieme ed andarono a passeggiare per le vie di Konoha come un normale gruppo.

Le ragazze avevano persino adocchiato un negozio dove fare acquisti e comprare qualcosa.

"Le ragazze sono sempre fissate con i vestiti". Commentò Kiba.

"Stai zitto tu". Lo redarguì Ino.

"Io non..non vengo". si intromise Hinata. "Sinceramente non mi pare il caso, di comprare della roba da vestire con tutto quello che sta succedendo. Preferisco rimanere fuori".

Tenten rispose. "Be, forse non compreremo nulla, ma comunque dare un'occhiata non costa nulla, no? Magari possiamo vedere qualcosa per..."

Voleva dire la parola per "i tempi di pace" ma si fermò, perché sarebbe stato come evocare un'orribile spettro su tutti loro. Oltretutto, considerato quello che era sucesso negli ultimi momenti, avrebbe riaperto tante ferite.

L'ultima delle quali, la morte del loro maestro, era ancora nel sanguinante.

"Io comunque resto qua, non mi va comunque di guardare nulla". Concluse Hinata.

"Neanche io". Disse Sakura. Dopo che le due ragazze entrarono nel negozio, la Kunoichi da capelli rosa fece cenno alla Hyuga di avvicinarsi.

"Dobbiamo parlare".

Hinata diede il suo assenso, e le due si appartarono.

"Il discorso che ho fatto ho Naruto..............era falso. Quindi sappi che non ho intenzione di mettermi tra te e lui".

"Be". Rispose la kunoichi dai capelli blu imbarazzata. "Io comunque non ho ancora intenzione di parlare con Naruto-kun per ora. Con tutti i problemi che sta vivendo quel ragazzo, dargli ulteriori pressioni non sarebbe giusto".

"Ti invidio molto, Hinata. Tutti pensano che sei debole, invece sei una delle persone più forti che io conosca". E qui la voce della kunoichi dai capelii rosa si fece flebile. "Ti sei quasi fatta uccidere per salvare la persona che amavi, io invece non sono stata capace di mettere fine alla vita di Sasuke. Tu hai sempre cercato di aiutare Naruto, mentre io sono sempre e solo stata per lui una palla al piede. L'ho fatto soffrire così tanto e inutilmente........perché diavolo mi sono innamorata di quel bastardo....." E qui Sakura dovette trattenersi dal piangere.

"Oh Sakura, non devi abbatterti". Rispose Hinata cercando di consolare l'amica . "Penso che dovresti comunque confidarti con lui. Forse è ancora turbato da ciò che gli hai detto, e credo che questo vi libererebbe da un peso. Esprimere i propri sentimenti non è facile, ma non si può reprimerli in eterno".

Sakura guardò la Hyuga nei suoi bianchi occhi. "Grazie, sei una vera amica".

Intanto nel gruppetto dei maschi stavano anch'essi conversando tra loro.

"Neji, sai come sta Rock Lee?" Domandò Kiba all'amico a proposito del membro dell-ex team Guy, che era mancante.

"Male purtroppo. Tutti noi volevamo bene al nostro maestro, ma per Rock Lee era come un padre. Questa sua perdita lo ha scosso parecchio. Ho paura per lui, spero che non mediti la vendetta".

"Neji, mi spiace davvero. Capisco ciò che provi". Parlò Shikamaru, che anche lui aveva perso il maestro.

"Grazie, grazie di cuore, ma davvero non ce né bisogno. Guy ha sempre cercato di trasmetterci la sua grande voglia di vivere,e abbatterci sarebbe un insulto alla sua memoria. Voglio godere questi ultimi momenti di tranquillità con voi. Adesso non pensiamo a queste cose tristi".

Per il resto della serata non si parlò più cose spiacevoli, anzi tutti passarono delle ore allegre.

Il gruppo presto si sciolse e tutti decisero di tornare a casa.

Sakura però fece cenno all'Uzumaki di parlare con lui.

"Naruto, per quella cosa che ti ho detto..........io..........." Iniziò la ragazza.

"Non c'è bisogno che tu dica altro, Sakura. So che quello che hai fatto lo hai fatto per cercare di aiutarmi. Ma sono comunque intenzionato a far desistere Sasuke dai suoi propositi, e non è per solo per la promessa che ti ho fatto". Rispose Naruto.

E Sakura. "Ma......perché? Sai che non potrà tornare."

Naruto. "Perché............."

Naruto non riuscì a finire la frase che si trovò davanti, con grande sorpresa, l'Hokage in persona.

"Salve, Tsunade-sama, cosa ci fa lei qui?" Chiesero i due incuriositi.

"Naruto, credo che sia meglio che tu torni al monte Myoboku per un poco". Disse la donna. "Abbiamo ricevuto notizie di attacchi in alcuni villaggi periferici del Paese del Fuoco, e credo che non ci vorrà molto prima che............"

"Che attacchino Konoha. Mi spiace signorina, non posso accettare una richiesta simile. Sono stato già via quando hanno attaccato il villaggio e non voglio che ricapiti quello che è già successo". Rispose Naruto, mentre Sakura assunse un'espressione preoccupata.

"Naruto Uzumaki, la tua vita è ormai più importante di qualsiasi cosa, e non possiamo assolutamente permetterci che tu venga catturato. A qualsiasi costo! Oltretutto abbiamo qui molti altri ninja stranieri di grande potenza. Il tuo aiuto non ci serve". Urlò quasi l'Hokage.

"Non la pensava così quando mi ha chiamato a chiamare durante l'attacco di Pain. E nemmeno quando mi ha mandato ad Ame". Rispose Naruto gelido.

"E tu sei stato quasi sconfitto durante quell'attacco, e non eri comunque l'unico jinchuriki rimasto. Poi hai rischiato la vita sia ad Ame che sulla tartaruga gigante. Tutte le volte sei sfuggito alla cattura, ma ora l'Akatsuki ha un esercito dalla sua, e tuo padre". Ribatté Tsunade furiosa.

Sakura intanto stava zitta, osservando nervosa come quel botta e risposta stesse degenerando.

"Ed è proprio per i motivi che ha appena elencato che non posso lasciare il mio paese indifeso mentre un'organizzazione criminale sta preparandosi ad attaccarlo. E se lei fosse ancora decisa mandarmi fuori, sappi che tornerò a lottare anche a costo di essere considerato un traditore". Urlò Naruto.

"Naruto, stai esagerando". Si intromise Sakura, che vide con paura il fatto che Tsunade stesse concentrando il tuo chakra nel pugno.

"Ed io non ti lascerò essere catturato e ucciso da quei mostri, anche a costo di spezzarti le ossa e portarti al monte Myoboku a piedi". Rispose gelida Tsunade.

Naruto, sebbene fosse stupito dal fatto che Tsunade avesse reagito in questo modo, attivò il chakra della volpe e decise di prepararsi ad un eventuale battaglia.

Sakura però si mise tra i due amici e cercò di calmarli.

"Basta, siete tutti impazziti?". Urlò tra i due. "Se vi combattete, non farete che dare gioco facile all'Akatsuki. Tsunade-sama, lei ha sempre avuto fiducia in Naruto e lui non ha mai dato motivo di ritrattarla".

"Questo è vero, ma..." Rispose Tsunade, placandosi un poco.

"La prego cerchi di capire. Ha detto lei che ormai era inutile che io mi nasconda. E poi.." Continuò Naruto, interrompendo il suo flusso di chakra. "Lo ha appena detto lei che mio padre, per un motivo ho per un altro, sta dalla loro parte. Quindi, se anche se lei mi nascondesse a Myoboku, lì mi troverebbero comunque".

Tsunade incrociò le braccia e parlò con rinnovata calma. "Ma è proprio per questo che adesso ho paura. Tuo padre conosce Konoha molto bene, e anche se abbiamo architettato delle buone difese, sarà durissimo combatterlo. E poi, io non voglio che tu debba lottare contro Minato. Sarebbe orribile e ingiusto".

Naruto e Sakura si stupirono di quella trasformazione. La stoica e severa Yodaime Hokage stava rivelando sempre più incertezza e preoccupazione, nonché sincero attaccamento all'Uzumaki, e non solo come jinchuriki, il che diede al ragazzo una bella sensazione.

"Scusate, non sono più in me ultimamente. La tensione si fa sempre più grande. Naruto, puoi restare a Konoha".

Sakura emise un sospiro di sollievo per una scampato scontro.

"Ma ad una condizione". Continuò Tsunade.

E Naruto domandò curioso. "Quale sarebbe?"

Tsunade prese un piccolo respiro."Che tu venga a vivere nel palazzo dell'Hokage, a cominciare da stasera. Lì sarai protetto da molti dei migliori ninja di Konoha e vari stranieri".

L'Uzumaki non riusciva quasi a crederci dalla felicità. "Io entrerò nel palazzo! Il primo passo per diventare Hokage!"

Il giovane ninja biondo corse trafelato a fare i bagagli.

"Grazie, Sakura". Disse l'Hokage alla sua allieva. "Io e Naruto in quella situazione avremmo sicuramente fatto qualche sciocchezza".

"Si figuri. E poi non potevo permettere che due delle persone a me più care combattessero di nuovo. Non di nuovo". Finì così la kunoichi con una punta di amarezza, ma anche di soddisfazione per essere stata capace stavolta di essere riuscita a mettere pace.

"Sakura..." Tsunade cercò di parlare, ma venne interrotta bruscamente da un si parte da Naruto.

l'Hokage e il ninja biondo andarono verso la residenza e giunsero dentro il palazzo.

I due superarono le guardie e si incamminarono fino al terzo piano ove giusero ad una camera.

"Questa, Naruto, è la camera da letto degli ospiti". Disse Tsunade aprendo la porta.

Naruto strabuzzò di meraviglia nel vedere la sua nuova dimora: era una sala enorme tinta in colori pastello con molti suppellettili sontuosi.

"Uao!" Esclamò il ninja biondo. "Questo è meglio di quanto immaginassi!"

"La mia camera da letto è qui a fianco, mentre il bagno è all'altro lato. se hai bisogno di aiuto, chiedi". Continuò Tsunade. "Aaaa, Naruto, comunque, tu sai quello che è successo a Jiraiya quando mi ha spiato nuda, vero?" Domandò molto seria la donna.

"Si". Rispose l'Uzumaki.

La donna si avvicinò al ninja biondo e lo guardò dritto negli occhi con aria minacciosa. "Allora non pensarci nemmeno, chiaro?" Quindi Tsunade riacquistò la consueta aria distaccata. "Buona notte".

"Buona notte". Terminò così il ninja biondo, che corse a prepararsi, stupito di tutto ciò che aveva passato durante quella notte.

L'ultima notte di pace.

 

 

 

Angolo dell'autore: Io non sono per nulla bravo con le scene d'amore, quindi di romanticismo ce ne sarà davvero poco (o forse addirittura assente) Spero di essere anche riuscito a scrivere una prima parte presentabile (non sono capace di gestire l'intero Konoha 11 a lungo). Ringrazio come sempre chi segue la mi storia e sopratutto i miei recensori.

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Capitolo 18
*** Cap. 18. L'assedio della Foglia. Parte 1 ***


Cap. 18. L'assedio della Foglia. Parte 1

 

Erano le prime ore del mattino, e lungo il perimetro esterno una squadra di ninja comandata da Ebisu stava facendo il suo turno di pattuglia, in modo tale da scoprire se qualcuno dell'Akatsuki si fosse già fatto vedere.

Considerata la rapidità e la brutalità degli assalti precedenti dell'organizzazionei, i ninja di Konoha dovevano stare costantemente all'erta.

All'improvviso dal nulla comparve un ninja biondo, il quale estrasse dei kunai ed attaccò la squadra ad una velocità incredibile. Due dei tre ninja vennero facilmente sconfitti, mentre il capitano della loro squadra riuscì ad evitare un attacco.

"Come può averci fatto questo Yodaime? Fermi tutto ciò". Domandò Ebisu, ma stavolta non riuscì ad evitare un secondo affondo di kunai che gli trafisse il cuore.

"Credimi, non desidero altro, ma davvero non posso farlo". Rispose un Minato tristissimo al ninja morente.

Finito lo scontro, Minato sentì una voce nella sua testa.

"Vedo che sei riuscito ad eliminare un'altra squadra ninja del perimetro esterno, vero? Da solo hai praticamente annientato i ninja del lato ovest, mentre Itachi, Kakuzu e Vulcan hanno sistemato il lato est. Le prigioni di Konoha inoltre sono state appena conquistate. Grazie alla tue conoscenze della tattiche della Foglia è stato uno scherzo fare tutto ciò".

"Bene, l'accerchiamento di Konoha è completo e i tuoi piani stanno andando a gonfie vele. Ora puoi richiamarmi e farmi smettere di attaccare?" Ruggì Minato, ma esso non udì che una lugubre risata ed una scarica di dolore attraversargli il corpo.

"Non così in fretta. Ti farò tornare da me, questo è sicuro, ma perché mi servirai lì. Ho saputo che il jinchuriki della volpe e il Godaime si trovano entrambi al palazzo. Immagino che tu abbia già indovinato i miei ordini ".

Minato abbassò il capo disperandosi: si aspettava di dover fare delle cose orribili, ma uccidere Tsunade e consegnare suo figlio a quel demonio del suo padrone era di quanto più tremendo potesse immaginare.

Se avesse potuto piangere lo avrebbe fatto di certo.

Il povero Yondaime quindi si teletrasportò da Monzaemon, che in quel momento stava a cavalcioni di un dragone di argilla insieme a Kenpachi e allo zombie di Deidara.

La bestia stava volando poco distante da Konoha, e i ninja dotati di volontà poterono contemplare il Villaggio della Foglia.

Sebbene i quattro provassero sentimenti diversi nel vedere Konoha sapevano bene una cosa.

Quel villaggio era stato il simbolo della forza e del potere degli shinobi.

E quel potere, quel giorno, avrebbe dovuto subire la prova più difficile della sua storia.

Kenpachi si leccò e le labbra e cominciò a spiegare il piano di invasione.

"Immagino che sappiate tutti cosa fare. Minato, Kenpachi voi dovrete catturare il jinchuriki, se per caso vi riuscisse, ogni ninja che mostri una tecnica speciale. Il grosso delle forze invece attaccherà al centro di Konoha. Inoltre ho appena disposto ai lati parte delle nostre forze a mo' di posto di blocco per cingere il villaggio d'assedio. Grazie al Visore Astrale sono riuscito a scoprire che un'armata di ninja dell'Alleanza si sta dirigendo qui, e non voglio farmi cogliere impreparato.

"Con quegli aggeggi Precursor sei sempre un passo avanti agli altri. E tu e Deidara cosa farete?" Chiese Kenpachi, che già aveva attivato la sua aura elettrica.

Monzaemon rispose sorridendo crudelmente. "Deidara darà il benvenuto alle nuove forze, mentre mi occuperò di Konoha".

Detto questo lo scienziato si lanciò dal drago ed atterrò proprio dentro il villaggio grazie ai tentacoli.

Quindi esso aprì un rotolo e ci mise la mano.

"Vediamo quanto è stato fruttuoso il tuo lavoro, Kabuto".

 

 

Tsunade e Naruto si era svegliati da poco, e stavano discutendo nell'ufficio dell'Hokage.

"Perché baa-chan ma ha svegliato così presto? Probabilmente non dormirò mai più su un letto così morbido". Si lamentò l'Uzumaki ancora leggermente frastornato.

"Insomma Naruto, non puoi lagnarti sempre!" Gli rispose Tsunade lievemente scocciata. "Comunque ho ricevuto delle ottime notizie. Poco dopo il nostro incontro di ieri abbiamo ricevuto un gufo da Kumo. I nostri crittografi hanno decifrato il messaggio che esso portava da poco, e abbiamo ricevuto la notizia che il Raikage in persona guiderà un nutrito manipolo di ninja per darci manforte".

"Questa notizia è davvero splendida! Ora abbiamo davvero una marcia in più".

Tutti e due i ninja si misero a pensare che forse le cose stavano prendendo per una volta una giusta piega.

Le loro riflessioni però vennero interrotte da un rumore spaventoso.

Shizune entrò nella loro stanza tutta trafelata.

"Tsunade-sama, qualcuno ha appena superato la barriera! Konoha è sotto attacco! Guardate!"

Shizune indicò un mostruoso serpente di dimensioni assolutamente colossali che si stava avvicinando rapidamente al palazzo degli Hokage, distruggendo ogni edificio che incontrava con ampi colpi di coda.

"Dio mio, da dove è saltata fuori quella mostruosità? E ha persino le braccia!" Esclamò Naruto attivando il chakra della volpe.

"Shizune, va via e suona l'allarme! Quel serpente sarà qui a momenti". Ordinò repentina Tsunade, che venne subito obbedita.

Il bestione infatti in pochissimo tempo giunse davanti alla porta dei Palazzo dei Kage e alzò una delle sue innaturali appendici sul Palazzo dei Kage, quindi diede un pugno terrificante che spaccò in due la costruzione.

Naruto e Tsunade riuscirono però ad evitare il colpo lanciandosi oltre la finestra ed atterrarono a terra.

"Naruto, io lo colpisco alla testa, tu invece in basso". Ordinò Tsunade.

"Va bene". Rispose l'Uzumaki. L'abnorme serpente guardò le sue prede si gettò davanti a loro a fauci spalancate.

Il Godaime Hokage per rispondere al colpo si spostò in avanti e con balzo diede un montante fortissimo alla testa del serpente che fece sollevare il torace del mostro, il che permise a Naruto di sferrare numerosi pugni e calci al suo ventre.

La bestia arrancò per tale assalto, quindi Naruto preparò un Rasengan più grosso che poteva e si preparò dare il colpo di grazia, ma improvvisamente venne bloccato da una stretta da dietro. Il Rasengan scomparve ed il ragazzo si girò per vedere chi era l'autore di tale stretta.

Con orrore scoprì che si trattava proprio di Minato.

"Papà". Disse Naruto, quindi il ragazzo si concretò più che poté e riuscì a richiamare il chakra della Modalità Eremitica.

Grazie all'ausilio della sua nuova immensa forza l'Uzumaki si liberò dalla stretta con uno strattone, e Minato si teletrasportò poco distante da lui.

Tsunade si precipitò ad aiutare il ragazzo, ma anche essa venne bloccata da dietro e sentì l'aggressore parlargli.

"Hai dimenticato la regola d'oro dei ninja, Tsunade? Aspettati sempre un attacco a sorpresa, specie da chi è più veloce di te".

l'Hokage non riuscì a vedere l'assalitore che venne colpita da un calcio laterale che la scagliò con forza inumana lungo i vari palazzi.

La donna, sebbene l'urto fosse stato violento, si rialzò in fretta e vide il suo aggressore parlargli.

"Sono il Tuono Purpureo, piacere di rivederti. E vedo anche non sei da sola".

Dietro di lui infatti era comparso Kakashi che gli aveva sferrato un Chidori da dietro, ma che il malvagio servo di Monzaemon riuscì ad evitare.

"Kakashi dello Sharingan. Ora si può dire che tutti i più forti ninja di Konoha in vita partecipino allo scontro. E l'invasione sta procedendo bene". Continuò Kenpachi indicando ciò che stava succedendo vicino alla distruzione portata dal serpente gigante.

Le forze del nemico erano appena penetrate nella breccia delle mura, e stavano attaccando Konoha in massa.

"Che l'ultima battaglia della Foglia abbia inizio!" Ruggì il Tuono Purpureo, mentre una cacofonia di tecniche ed esplosioni riempì l'aria.

 

Angolo dell'autore: dopo che tanto ho detto, tanto ho fatto, finalmente siamo entrati nell'occhio del ciclone. Ringrazio come sempre tutti i miei lettori. Ah Vaius, per il pairing non ho ancora deciso. Inoltre ho fatto numerosi correzioni al Cap. 17. La Notte., che prima conteneva numerose sviste. Scusate tanto. La frase è un'ispirazione di Gow 3.

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Capitolo 19
*** Cap. 19. L'assedio della Foglia. Parte 2 ***


Cap. 19. L'assedio della Foglia. Parte 2

 

L'invasione stava procedendo molto bene.

Le forze dell'Akatsuki brulicavano ormai in gran parte delle vie di Konoha, mentre i ninja del villaggio ingaggiavano gli invasori in una lotta senza quartiere.

Tutto era reso ancora più difficile dal fatto che, oltre a loro stessi, gli shinobi dovevano pensare anche a salvare i civili.

Hiashi Hyuga, che era uno di quelli preposti a dirigere le operazioni di guerra,lottando assieme al nipote Neji e molti altri jonin esperti proprio alla breccia dove i nemici accorrevano ancora numerosi.

"Non fate scappare nessuno! Dobbiamo impedire ad altri ninja di entrare a Konoha!"

Urlò il capo del clan, mentre utilizzava la sua Rotazione Suprema per colpire tutti i ninja che poteva. "Choza,Choji e Kurotsuchi, colpite il nemico adesso che è ammassato. Tsume e gli altri attacchino i rimanenti avversari".

I due Akimichi usarono la Tecnica dell'Espansione Parziale per allargare le braccia e colpire più avversari possibile, mentre Kurotsuchi bloccò gli altri nel rilascio della lava. Subito però partirono numerose frecce che trafissero in vari punti proprio il cemento.

"Hiashi-sama" Disse il giovane Neji usando il Byakugan. "Mi sembra di aver individuato uno dei comandanti dell'Akatsuki. é posizionato proprio sulle mura".

Neji indicò un punto sulle mura dove stava un membro dell'Akatsuki. Era un uomo rasato dalla carnagione innaturalmente gialla, che portava una strana benda su un occhio e aveva come arma un arco lungo e un rotolo per le evocazioni. Tale avversario mise la mano sul rotolo ed incoccò la freccia che era comparsa.

"Vedo che voi Hyuga non vi smentite mai, eh? I vostri occhi sono semplicemente meravigliosi. Sono certo che il capo mi ricompenserebbe profumatamente se gli ne fornissi uno". Schernì l'arciere, mentre scoccava una freccia puntando Neji.

Neji quindi utilizzò una Rotazione Suprema per parare il colpo, ma la freccia, non appena toccò il vortice di chakra, esplose con una forza enorme, che sballottò il ragazzo.

"Neji!" Gridò Hiashi, mentre il ninja nemico compose dei sigilli e pronunciò una tecnica.

"Rilascio Esplosivo". Così le anche le frecce conficcate nel cemento detonarono, e si formò un gran polverone.

Nella grossa nube che si era formata si sentirono alcuni sibili e vennero scoccati altri dardi, che però vennero parati da altre armi ed esplosero a mezz'aria.

Tutti quanti notarono che dietro di loro c'erano Tenten e Hinata, insieme alla guardia del corpo Koh.

"Un'altra tiratrice". Osservò il membro dell'Akatsuki osservando il rotolo della ragazza. "Che è riuscita ad intercettare i dardi solo dal rumore. Un'avversaria degna di me, Gyro. Credo che sia giunta lora di sfoderare l'artiglieria pesante".

Dalla breccia delle mura infatti comparvero due ninja dall'apparenza molto imponente e dallo sguardo feroce e animalesco, che caricarono i due Akimichi come due rinoceronti da soma.

I due ninja quindi utilizzarono i Loro Proiettili Umani Travolgenti per colpire i nemici, ma vennero bloccati e lanciati lontano con facilità.

"Questi sono i gemelli Vento e Fulmine! Ma dovrebbero essere in prigione". Si chiese Hiashi.

Senza che nessuno disse nulla, entrarono nella breccia numerosi ninja con le uniformi carcerarie di Konoha.

"Dunque anche le prigioni sono state espugnate........." Pensò Hiashi, quindi diede un ordine. "Hinata, Koh, dovete portare Neji in ospedale il prima possibile! Tenten, tu aiutaci a fermare questo dannato cecchino ".

"Sono ancora in grado di combattere". Cercò di ribattere Neji mentre veniva portato via.

"Dovresti essere grato che ti stanno salvando il culo, invece". Si intromise Gyro. "Ma tanto morirete lo stesso".

Quindi fischiò e i due gemelli si avventarono ancora più inferociti sul gruppo dei ninja, saltando contro il gruppo di alleati di Konoha. Hiashi quindi si mise tra loro e usò la sua Rotazione Suprema per colpire e sbilanciare i due fratelli, mentre Choji e Choza, che si erano ripresi dall'attacco di prima, usarono la loro Tecnica dell'Espansione Parziale per bloccare a terra i nemici con un pugno.

I due ninja però si agitarono malignamente, e tutto faceva supporre che presto si sarebbero liberati dalla stretta.

Anche contro i gli altri ninja dell'Akatsuki le cose non andavano bene. Tenten stava faticando moltissimo ad intercettare tutti i colpi esplosivi di Gyro e il gruppo di jonin di Konoha era ormai subissato dal numero dei nemici.

"Argh". Disse Tsume Inuzuka colpendo un nemico. "Sono davvero in troppi, e stanno sfondando il perimetro interno semprein numero maggiore! Anche Kurotsuchi e il suo gruppo stanno cedendo. Detesto ammetterlo, ma se continua così, siamo spacciati!"

"Mi stai stancando, mocciosa". Disse Gyro irritato. "Ora ti finirò io".

Il cecchino dell'Akatsuki con un balzo saltò dalle mura e si mise proprio dove era Tenten, quindi le sferrò un pugno che ella riuscì a malapena ad evitare. La ragazza per rispondere evocò i Dragi Gemelli e tra i due si assistette ad un breve scambio di colpi di arti marziali.

 

 

Neji intanto osservava preoccupatissimo la scena con il Byakugan, sopratutto quando si accorse che Gyro aveva un kunai nella manica.

"TENTEN ATTENTA, IL NEMICO HA UN'ARMA NASCOSTA!" Urlò Neji con tutto il fiato in gola, per assicurarsi di farsi sentire.

In una frazione di secondo il nemico estrasse il kunai e trafisse la povera kunochi proprio nel ventre, quindi la allontanò con un calcio al mento.

"Fatemi tornare sul campo di battaglia". Implorò a voce bassa il giovane Hyuga, mentre Koh lo stava portando sulle spalle.

"Mi dispiace Neji, ma non posso farlo". Rispose la cugina con gli occhi gonfi di lacrime, poiché aveva assistito anche lei alla scena con il Byakugan. Intanto comparve dal nulla un ninja nemico che aveva tutta l'intenzione di afferrare la preda, ma venne sconfitto facilmente dal Pugno dei Leoni Gemelli.

"Come vedi la zona è troppo pericolosa, e tu non sei nelle condizioni di poter lottare"

"Ma io devo provare a salvarla, a salvare quanta più gente possibile!" Cercò di replicare il giovane Hyuga. "Non voglio perdere un altro compagno di squadra".

"Koh, tieni bene stretto Neji e non farlo scappare, è un ordine". E sebbene si vedevano le lacrime scorrere sul volto della ragazza, l'ordine era stato pronunciato in un tono tanto perentorio che stupì oltremodo i membri della casa cadetta, considerata la proverbiale dolcezza e mitezza di Hinata.

 

 

La povera Tenten stava a terra sanguinante, mentre il nemico era a pochi centimetri da lei. I nemici stavano superando in massa la breccia e le forze alleate erano inferiorità. Oltretutto i Gemelli Vento e Fulmine si erano già liberati e Choji e Choza non riuscivano a tenerli a bada.

"Hiashi-sama". Chiese la ragazza al capo degli Hyuga con le ultime forze. "Dia....l'ordine....di ritirata....."

Quindi la kunoichi chiuse gli occhi, e l'ultima cosa che sentì fu un grande calore nella zona della pancia

Gyro le aveva fatto esplodere l'arma che aveva nel ventre, e Neji non poté che versare una lacrima.

Hiashi, che nel frattempo stava lottando con altri ninja, biascicò e gridò con tutte le forze.

"Ritiratevi entro la parte interna della città! Li bloccherò io!"

I ninja di Konoha rimasti in piedi recepirono l'ordine e si cercarono di fuggire come potevano.

Hiashi invece restò nella sua posizione, dritto e fiero.

"Voi di Konoha siete davvero pazzi. Vuoi davvero morire come la tua subordinata?" Domandò Gyro zompando sulle mura.

"Si". Rispose tagliente Hiashi. "Come si addice ad un vero shinobi e ad un vero Hyuga! Rotazione Suprema".

Quindi il ninja iniziò ad eseguire la tecnica difensiva del clan Hyuga. Gyro inizialmente pensò di scoccare un'altra freccia, ma vide che questa tecnica era molto diversa da quelle che aveva fatto Neji.

Infatti il raggio d'azione era molto, molto più ampio, tanto che il tornado che aveva generato era di circa trenta metri di diametro.

Gyro urlò a tutte le forze nelle forze nelle vicinanze di uscire dal raggio d'azione del colpo, ma inaspettatamente anche il capo degli Hyuga si mosse assieme alla Tecnica, spazzando via numerosissimi avversari.

"Non ci credo". Si chiese Gyro fra l'incredulo e l'ammirato, allontanandosi dall'occhio del ciclone. "Gli Hyuga sono in grado di muoversi effettuando una tecnica così complessa?"

Il tornado però si interruppe improvvisamente. Dal suolo infatti era uscita una strana creatura proprio sotto capo degli Hyuga, che lo afferrò con una mano come fosse un bambolotto.

Il ninja guardò negli occhi l'essere, e sbiancò dalla sorpresa e dall'orrore.

"Anko Mitarashi?"

Quell'essere infatti assomigliava moltissimo ad Hanko: sebbene la massa di quella creatura fosse varie volte quella della jonin, e il suo aspetto mostrava gli effetti del Secondo Livello del Segno Maledetto, le fattezze erano ancora quelle della donna.

Il secondo braccio della jonin si trasformò in un pitone strangolatore che ingoiò in pochi secondi Hiashi, digerendolo tra gli spasmi e le urla di quest'ultimo.

Gyro osservava la scena divertito.

"Questa volta il dottore ha creato un esperimento a tempo di record! Peccato che il Byakugan di quell'uomo fosse inutilizzabile fin dall'inizio: aveva un sigillo sul coprifronte che era collegato al suo cervello, probabilmente per sigillare la tecnica in caso di morte".

Improvvisamente però Anko iniziò a ruggire e a piangere, quindi con le grosse mani munite di artigli iniziò ad attaccare i ninja suoi alleati.

Gyro quindi alzò una sua manica e scoprì un tatuaggio strano, quindi iniziò a toccarlo con la sua mano e Anko iniziò a contorcersi come un serpente e il suo segno maledetto iniziò a bruciare.

"Questa bestia non è ancora del tutto controllata". Pensò Gyro. "Credo che ci voglia ancora un poco prima di sottometterla completamente al nostro controllo. Comunque abbiamo perso molti uomini, e sarebbe meglio chiedere ulteriori rinforzi. Magari quei nuovi cloni di Zetsu cloni potrebbero essere utili allo scopo.....".

Quindi attivò l'auricolare.

 

 

 

All'ospedale la situazione era molto grave.

I ninja medici del posto, guidati da Sakura, Ino e Shizune, dovevano fare un lavoro eccezionale per rimettere in sesto i feriti, che entravano sempre più numerosi.

Fuori dalla struttura la situazione non era migliore: c'erano combattimenti ovunque e molti ninja, tra cui il Team Asuma, il Team 8, e alleati del Villaggio della Sabbia.

Ibiki, che coordinava le operazioni, vide i tre Hyuga venire verso l'ospedale.

"Shizune, Sakura!" Esclamò. "Sono Neji e Hinata Hyuga! Portate una barella".

Sakura venne insieme ad una barella e lì vi deposero Neji.

"Vi prego". Cercò di dire il ragazzo. "Rimettetemi in sesto in prima possibile. Devo tornare a lottare".

"Sarà dura". Commentò la ninja medico. "Sei ridotto davvero male. Hai segni di gravi ustioni in varie parti del corpo e molte ferite. Ci vorrà del tempo per renderti appena presentabile".

"Forse posso aiutare io".

Si sentì una voce da dietro Ibiki che apparteneneva ad una ragazza dai capelli rossi, che però venne subito redarguita.


"Te l'ho già detto. Tu sei sotto la mia custodia e non ti permetto di agire. E poi cosa potresti fare?"La fermò Ibiki.

"Il mio sangue". Continuò la ragazza. "Ha delle proprietà particolari. Chi mi morde può guarire da tutte le ferite".

"Ripeto che non possiamo fidarci di lei". La interruppe Ibiki ancora scettico. "E poi perché non lo hai detto prima? Potevamo curare molti altri feriti".

"Questa tecnica consuma molto chakra, e sarebbe pericoloso per me usarla più di una volta al giorno". Rispose la ragazza.

"Secondo me non me la conta comunque giusta. Vuole solo infinocchiarci". Continuò Ibiki.

"Senti Ibiki, te l'ho ripetuto molte volte. Io voglio esservi utile. Non sono una guerriera, ma possiedo abilità sensoriali. Siamo tutti sulla stessa barca e, se l'Alba vincesse, saremmo comunque finiti".

Neji nel suo letto iniziò ad avere delle convulsioni e ad urlare.

"Oh no". Sentenziò Sakura. "é più grave di quel che credessi. Neji sta peggiorando".

"Vi prego Ibiki-san". Pregò la giovane Hyuga a mani giunte. "Permettete a questa ragazza di salvare Neji-kun".

Ibiki, seppur ancora scettico, vedendo le condizioni del ragazzo, capì che non c'era altra scelta.

"Ok, Karin puoi farlo". Finì Ibiki.

Karin avvicinò il braccio alla bocca di Neji, il quale non ci pensò due volte a morderlo.

Il ragazzo venne circondato da un alone verde e subito le sue ferite si rimarginarono.

Neji staccò la bocca dal braccio della ragazza e con un salto scese dal lettino.

"Bene, ora posso tornare a combattere. Grazie infinite Karin". Disse Neji prima di andarsene.

"Grazie ancora, Karin-chan". Disse Hinata.

La ragazza arrossì e un poco. "Prego, non c'è di che". Poi ritornò seria e ed usò una strana tecnica.

"Con l'Occhio di Kagura posso percepire il chakra altrui". Continuò. "E vi dico che la nostra situazione non è affatto buona. Siamo in minoranza e i nemici sono dappertutto. Ma un momento.........no.........è impossibile".

"Cosa hai sentito? Parla!" Esortò Ibiki.

La ragazza assunse un'espressione raggiante.

"Sono arrivati i rinforzi! Il Raikage è fuori da Konoha e, cosa ancora più incredibile, non è da solo".

"Chi lo accompagna?" Chiese Sakura.

"Un esercito di ninja! E... Sasuke Uchiha".

 

 

 

Angolo dell'autore: Poveri Hiashi e Tenten. Non so se mi lincerete per il fatto che ho fatto morire Tenten, ho per aver inserito due personaggi filler (Vento e Fulmine non sono canonici, dunque appartengono allo Studio Pierrot). Sappiate che in caso di rappresaglia, ho preso le mie precauzioni. Ringrazio come sempre chi segue la mia storia, e prego a chiunque ne abbia tempo di farmi notare eventuali errori.

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Capitolo 20
*** Cap. 20. L'assedio della Foglia. Parte 3. ***


Cap. 20. L'assedio della Foglia. Parte 3

 

 

 

Sasuke Uchiha era arrivato al punto di incontro già da un po' di tempo.

Nella radura fuori la foresta di Konoha c'erano moltissimi veicoli strani: erano delle specie di navi metalliche simili a dei treni, che però riuscivano a volare.

Il giovane ragazzo parlò con il suo prigioniero prima di scendere.

"Dimmi, dove sono le uniformi delle guardie Krimzi?"

Goun assunse una faccia contrita e gliele indicò.

L'Uchiha trovò dei stranissimi vestiti: erano di colore cremisi e simili nella forma ad una giubba da chuni, dalla quale differenziavano per via di bracciali metallici, spalliere e sopratutto un vistoso elmo che copriva gran parte della faccia.

Assieme alle uniformi trovò un 'arma simile ad un bastone, però terminante con una strana imboccatura, e nella sacca c'erano dei medicinali per il pronto soccorso.

"Certo che ad Haven ci sono degli aggeggi davvero interessanti". Disse il ragazzo, e così si vestì con tale vestito.

Guon si posizionò davanti al portone squadrando il ragazzo con odio.

"Cosa diavolo vuoi fare con me, adesso?"

L'Uchiha rispose.

"Semplice, andare tra le altre guardie Krimzi. Tu ti comporterai come un normale capitano e mi condurrai dalle tue truppe".

"E poi?" Domandò Guon.

"Poi, quando avverrà la battaglia, ti lascerò scappare". Rispose l'Uchiha.

"E chi mi assicura che tu non mi tradirai e mi ucciderai?" Chiese ancora il capitano.

Sasuke rise.

"Io ti assicuro che ti ucciderò nel caso in cui tu non mi aiutassi". Rispose il ragazzo con un tono pacato.

Guon abbassò il capo con rabbia.

"Ok, hai vinto, ma ad una condizione. Se le cose dovessero andare male, lascia che sia io ad uccidermi. Oppure,nel caso in cui io fossi incapacitato a farlo, fallo tu nel modo più veloce e indolore possibile. Non voglio finire bruciato dall'Amaterasu o stritolato lentamente dal tuo Susanoo. Un colpo secco, veloce e indolore. E sopratutto non lasciarmi essere vittima del Processo di Conversione, a nessun costo".

Sasuke guardò il suo compagno fisso negli occhi. Aveva visto nella mente di Guon gli effetti di quel procedimento, e anche se non sapeva come funzionasse, sapeva che doveva essere una cosa mostruosa.

"Esaudirò questa tua richiesta". Concluse così l'Uchiha.

E i due uscirono dal velivolo.

 

 

 

Sasuke raggiunse Guon vicino ad un plotone di guardie Krimzi.

Konoha ormai si vedeva bene, come gli enormi fuochi che dentro di essa divampavano.

Sasuke bruciò dalla rabbia nel vedere che qualcun'altro stava distruggendo la sua ex-patria.

Il ragazzo si voltò verso Guon e i due parlarono sotto voce.

"Perchè non attacchiamo?" Chiese il ragazzo.

E Guon rispose. "Noi siamo una delle frontiere preposti a bloccare completamente Konoha. Dobbiamo rimanere qui a difendere i nemici esterni".

L'Uchiha quindi si girò intorno, e vide poco distante da lui un'enorme uccello di argilla che volava in cerchio.

Deidara.

"Bisogna ammettere che questo tipo pensa davvero a tutto". pensò Sasuke.

Improvvisamente la cavalcatura di Deidara venne colpita da un attacco di lame di vento, e il ninja venne sbalzato via.

Quindi dal nulla comparve un uomo enorme rivestito di energia elettrica, accompagnato da un seguito di numerosi ninja.

Le forze di Monzaemon riuscirono a malapena a rispondere all'attacco, mettendosi in circolo e sparando con le loro strane armi, ma la forza dei ninja era tale da che le prime linee delle forze delle guardie caddero con facilità

"Le forze dell'Alleanza degli shinobi sono già arrivate". Disse il ragazzo Guon. "Forse non c'è nemmeno bisogno di aiutare....".

Egli però vide che comparve davanti a se un ninja che conosceva molto bene, un ninja alla cui vista l'Uchiha divenne livido di rabbia.

"Quel bastardo...." mormorò tra se. "Quel fottuto, lurido bastardo ha osato fare questo?"

Sasuke si tolse l'elmo ed iniziò ad evocare un Susanoo.

Tutti quanti i presenti, shinobi o guardie Krimzi, notarono l'evocazione ed iniziarono ad attaccare l'Uchiha, il quale però si difese con la sua armatura.

"Sasuke Uchiha". Grugnì il Raikage. "E il cadavere di suo fratello Itachi sono sullo stesso campo di battaglia. Questa è la resa dei conti".

Intanto l'Uchiha sferrò numerosi fendenti a destra e manca, uccidendo numerose guardie.

Anche Guon lottava cercando di farsi una via di fuga, e commentò il comportamento del ragazzo.

"Cavoli, che ti è preso? Cosa diavolo ti ha fatto Monzaemon? Oltre, vabbé, a cercare di ucciderti......"

Non appena finì la sua frase Guon venne colpito da un spazzata violentissima, che fece appena in tempo a parare.

Sasuke guardò l'autore dell'attacco, e si meravigliò.

"Rock Lee? Cosa ci fai qui?"

Il giovane ninja della Foglia eseguì un Grande Vento contro le guardie Krimzi. Quindi si mise davanti all'Uchiha.

"Ho chiesto all'Hokage di darmi il permesso di uscire fuori dal villaggio, per allenarmi e vendicare il mio maestro, ucciso all'isola di Kumo! E credo che il destino mi abbia dato l'opportunità di regolare i conti subito!"

Guon provò a rialzarsi, ma venne subito bloccato con un pugno a terra dal Raikage.

"Mi spiace per te, ragazzo". Disse l'omone squadrando Sasuke. "Ma devi metterti in fila per battere Sasuke. Anche io ho dei forti dissapori con l'Uchiha".

Sasuke nel sentire queste frasi fece comparire spada e scudo.

"Ad essere sincero, io non sono il responsabile né della morte di Killer Bee, né di quella di Guy. Ma se volete una lezione, sarò ben felice di darvela". Disse l'Uchiha.

Nel momento stesso in cui Sasuke finì la frase, un artiglio sbucò e afferrò Guon per la testa, quindi sempre dal terreno sbucò l'autore dell'invasione: Monzaemon.

"Caro ragazzo, hai davvero un ottimo tempismo". Commentò l'uomo beffardamente. "Scommetto che sei arrivato qui grazie a questo pulcioso traditore, vero? Guon mi ha davvero deluso".

Il capitano delle guardie Krimzi, resosi conto di essere spacciato, sudò freddo ed iniziò a tremare di paura. Provò ad infilare una mano in tasca, ma essa venne bloccata e tranciata.

"Sasuke, ricordati della promessa! Uccidimi!" Implorò il traditore mentre il tentacolo gli stringeva la testa e si teneva la ferita.

"Oh, ma come sono sbadato". Continuò Monzaemon. "Mi devo ancora presentare al capo dell'alleanza: io sono Monzaemon, il comandante di questo attacco. Queste guardie, come i nukenin che hanno attaccato Konoha, sono miei servi".

Quindi il capo dell'Akatsuki fece un cenno e davanti a loro comparve Itachi.

"Questo invece è Itachi Uchiha, grande ricercato del Paese del Fuoco!"

Sasuke squadrò il nemico con odio disumano.

"Come hai osato fare ciò? Trasformare Itachi in un non-morto che esiste solo per servirti?"

Quindi sferrò un fendente con la sua enorme spada, che però venne evitato.

"E a te cosa importa?". Rispose Monzaemon. "Non sei proprio tu quello che ha preso gli occhi di tuo fratello per distruggere Konoha? Io lo sto solo usando per intero".

Sasuke ululò dalla rabbia ed ingrandì di molto il Susanoo, quindi usò la balestra per mirare a Monzaemon, ma i colpi vennero intercettati da un altro Susanoo, che stavolta aveva evocato Itachi.

Il più giovane degli Uchiha osservò bene il fratello nei suoi vacui e spenti occhi, ed ebbe un fortissimo moto di tristezza.

"Mi.....dispiace, ma dovrò ucciderti un'altra volta". Disse Sasuke, stavolta con un senso di dolore che nemmeno lui riusciva a spiegarsi.

Intanto il Raikage si diresse come un fulmine su Monzaemon, e lo schiantò a terra prima che quest'ultimo potesse reagire. Tutto ciò liberò Guon dalla presa, che si trascinò sul campo di battaglia.

A osservò negli occhi quello che sembrava l'architetto di tutto ed alzò il pugno come se stesse per sferrare un colpo, ma il nemico non sembrava affatto intimorito, anzi sorrideva pure.

"Cancellerò quel tuo brutto ghigno a forza di pugni". Ruggì il Raikage.

Monzaemon schioccò le dita.

"Buum". Fu l'ultima cosa che disse, prima che da sotto il terreno si sentì un'esplosione fortissima che scaraventò lontano entrambi.

In un attimo in tutta la zona iniziarono a sentirsi delle esplosioni.

"il cadavere di Deidara". Disse A, che nel frattempo si era ripreso. "Deve avere piazzato degli esplosivi intorno alla zona di battaglia. Disperdetevi! Io cercherò di catturare il bombarolo". Quindi osservò che nella nuvola di fumo non si intravedeva nulla, e concluse che quel verme di Monzaemon se l'era data a gambe.

I ninja dell'Alleanza tentarono di eseguire gli ordini, ma dal terreno sbucarono dei nemici stranissimi, tutti quanti identici a Zetsu, che accerchiarono le forze dell'Alleanza.

"Maledizione". Pensò Rock Lee. "Ci hanno circondato".

I due fratelli Uchiha intanto lottarono tra loro. I due Susanoo iniziarono a scambiarsi numerosi colpi, ma quello di Sasuke sembrò in vantaggiò.

Dopo una parata ben riuscita,l'armatura dell'Uchiha minore riuscì ad effettuare un contrattacco e troncare il braccio di quello di Itachi.

Poi, repentinamente, il Susanoo di Sasuke utilizzò una presa per afferrare e buttare a terra l'enorme avversario, che franò in modo estremamente rovinoso.

Guon non riuscì a scansarsi e venne schiacciato dall'enorme massa della corazza, ed esalò l'ultimo respiro rantolando.

"Grazie....." Fu la sua ultima parola.

Sasuke osservò per l'ultima volta il suo compagno pronunciando un commiato.

"Sei stato un buon guerriero.....è giusto che io mantenessi la mia promessa".

Quindi osservò l'Armatura di Itachi e si preparò a dare il colpo di grazia.

Improvvisamente però il suo braccio venne colpito da due bombe.

Evidentemente la battaglia del Raikage contro il nukenin non stava andando bene.

Anche Rock Lee si era precipitato a combattere l'ex membro dell'Akatsuki, ma ciò non avrebbe fatto alcuna differenza: quell'uomo ormai era morto, e il suo cadavere non poteva essere distrutto con mezzi normali.

il ninja osservò bene quanto fossero inutili tutte le più brutali mosse di taijutsu contro il loro avversario, dato che la carne del nemico si rigenerava sempre.

"Patetici". Pensò l'Uchiha. "E sono persino riuscito a salire sull'uccello di Deidara. Non possono vincere questa lotta".

Egli però si accorse che Deidara stava facendo un gesto strano: si stava togliendo i vestiti.

Sasuke per un attimo ebbe un brivido.

"Non avrà intenzione di usare......"

Purtroppo i suoi sospetti vennero confermati dal fatto che aveva rivelato la sua bocca di argilla, che avrebbe potuto solo preannunciare una cosa: il C0.

L'Uchiha minore sapeva che doveva fermarlo a tutti i costi, anche se l'idea del Raikage fatto saltare in aria non gli dispiaceva.

Si preparò ad afferrare il nukenin, ma gli afferrarono il braccio.

Rock Lee e il Raikage stavano intanto lottando contro il nukenin deceduto di Iwagakure, ma ogni loro colpo sembrava rigenerarsi.

Non che questo cosa stancasse davvero i due ninja, pieni di forze come erano, ma faceva comunque perdere loro tempo molto prezioso.

Il Raikage riuscì a disarcionare il nemico con una Liger Bomb, che schiantò l'avversario a terra.

Il nemico però, come al solito, non sembrava accusarne per nulla.

I due ninja pensarono ad un altra tattica, ma il Raikage ordinò a Rock Lee di attaccarlo frontalmente non appena vide il nemico infilarsi l'argilla nella cavità del petto.

"Merda!". Urlò l'omone. "Ragazzo, non dobbiamo permettergli di usare il C0, dobbiamo fermarlo a tutti i costi".

Quindi fece cenno a Rock Lee di buttarsi, ma, senza alcun preavviso, Deidara venne afferrato da un enorme mano innaturale.

Con molto stupore il Raikage e il suo compagno di lotta videro il Susanoo di Sasuke tenere nella sua mano Deidara mentre allo stesso tempo lottava con quello di Itachi.

"Forze dell'Alleanza degli Shinobi, mettevi dietro di me". Urlò Sasuke

"Obbedite subito!" Urlò il Raikage, ancora incredulo di una tale dimostrazione di spavalderia.

"Non pensate che siamo diventati alleati per sempre!" Ruggì Sasuke rivolgendosi ad A. "Solo che non posso permettere che sia qualcun altro a distruggere Konoha".

Poi volse il suo sguardo verso Itachi, e il suo tono divenne molto più dimesso.

"Specie se questo qualcun altro mi costringe a ridiventare l'assassino di mio fratello".

Il Susanoo di Sasuke quindi bloccò di nuovo quello di Itachi, e ed effettuò uno scarto laterale.

Afferrandolo velocemente per il braccio, lo scagliò per numerosi metri, quindi gli lanciò dietro Deidara, che ormai aveva le tipiche vene nerissime del C0.

Sasuke ebbe appena il tempo di usare scudo per pararsi, che Deidara detonò.

Le fortissima esplosione si estese per vari chilometri, distruggendo tutto ciò che circondava, incluse parti delle mura di Kohoha e anche quartiere esterni. Molti ninja dell'alleanza si salvarono disponendosi dietro il Susanoo, ma altre vennero bloccati dai Zetsu.

L'immensa detonazione finì in un lampo colossale, al termine del quale si vide che il Susanoo di Itachi era stato distrutto, mentre quello di Sasuke, seppur con numerosi danni e ammaccature, era ancora in piedi e robusto.

Itachi e Deidara però,erano in una situazione particolare: i loro corpi erano avviluppati da fiamme nere, che bruciavano le carni immortali in maniera inestinguibile.

Il Raikage, vedendo che essi erano avvolti nell'Amaterasu, capì che era l'occasione giusta.

Lui afferrò un spada che era per terra e si lanciò all'attacco più velocemente che poteva, quindi con semplice colpo netto egli trinciò la testa al cadavere dell'Uchiha.

La testa dello shinobi rotolò e si ridusse in polvere, ma la carne non-morta non si rigenerò per via delle fiamme innaturali.

"Non mi piace usare la spada". Affermò il Raikage brontolando. "Ma, in questo caso, è la mossa migliore".

Quindi A usò di nuovo la spada per tagliare le braccia all'avversario, e infine infilzarlo al petto.

Non molto distante intanto Deidara venne raggiunto da Sasuke e subì lo stesso destino del compagno.

L'Uchiha allora disattivò il Susanoo e, osservando bene la situazione, decise di comporre un cerchio per terra.

"Bene. I Zetsu sono stati quasi tutti distrutti dall'esplosione,e anche le rimanenti guardie stanno per capitolare. La mia collaborazione con l'alleanza termina qui". Disse l'Uchiha.

"Quindi significa che ora posso farti il culo?" Ruggì A.

Sasuke prese un medicinale dalla tasca delle guardie e lo trangugiò tutto d'un fiato.

Quindi rise.

"Certamente. Ma per ora non ho le forze per affrontare sia te che Monzaemon. Ora vai a salvare le chiappe a Konoha. Tornerò un giorno, e non ti aiuterò una seconda volta".

L'Uchiha quindi compose un sigillo e si teletrasportò.

Mentre il Raikage stava immobile e pensoso, Rock Lee aveva sistemato alcuni ultimi nemici.

"Signore". Chiese il giovane ninja. "Abbiamo sgomberato il campo dal nostro nemico, e sono già stati fatti altri prigionieri. La via per Konoha è libera. Possiamo andare".

"Si?" Rispose il gigante pensoso.

"Raikage-sama, posso farle...una....domanda?" Azzardò timidamente Rock Lee.

A alzò il sopracciglio. "Di cosa si tratta?"

"Lei sa che Sasuke è intenzionato a distruggere Konoha. Perchè allora non lo ha fermato?"

Il Raikage si avvicinò al giovane, e gli mise una pacca sulla spalla. "Caro ragazzo, sappi che considero sempre e comunque Sasuke mio nemico, ma un ipotetico scontro contro di lui non farebbe che indebolire le nostre forze, ed ora ne abbiamo più che mai bisogno. Inoltre, Sasuke è nemico del figlio di puttana che sta guidando questo esercito tanto quanto noi, quindi per ora non avrebbe senso attaccarlo".

Finita la conversazione, A si rivolse alle sue truppe con tutta la sua voce possente.

"Compagni shinobi! La via è libera, e alcuni degli alleati più forti del nemico sono stati uccisi. Ora è arrivato il momento di chiudere i conti con l'Akatsuki una volte per tutte".

Quindi puntò il dito in direzione del villaggio.

"Per il destino del mondo dei ninja, a Konoha!"

 

 

 

 

Angolo dell'autore: (NdSasuke: sono sempre più cazzuto!

Ndme: ti avevo avvertito, Chuck Norris, attacca!

Nd Sasuke: ma Chuck Norris non può.....

Sasuke viene decapitato da un calcio volante

Nd Chuck: nessuno dice che Norris non può fare una cosa, nessuno.

Nd Chuck: bene, grande Chuck, potresti per piacere riattaccargli la testa? Mi serve per la fiction.

Chuck mi scruta, poi pensa.

Nd Chuck: Ok, dato che mi sento buono, lo farò. Ma, se mi infastidirà, gli darò un altro calcio).

A questo punto avete capito che la mia arma di difesa è Chuck Norris, che comunque appartiene solo e unicamente alla sua eccezionale (facts o no) persona, quindi vi consiglio di non darmi delle grane.

Scherzi a parte, e OOC per Chuck, ringrazio come sempre chi segue le mie storie.

Mi raccomando, segnalatemi eventuali errori se potete.

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Capitolo 21
*** Cap. 21. L'assedio della Foglia. Parte 4 ***


Cap. 21. L'Assedio della Foglia. Parte 4.

 

Mentre intorno a loro avveniva l'Inferno, Naruto, Tsunade e Kakashi stavano lottando la battaglia più importante di tutte.

Quella da cui l'esito della guerra, e molto altro, dipendeva interamente.

Naruto infatti si stava misurando con il proprio padre.

Il padre di Naruto usava la Dislocazione Istantanea con vari e kunai e sigilli teletrasportandosi in vari punti, ma Naruto riusciva, grazie all'ausilio di due chakra, a ribattere ogni attacco a sorpresa.

Naruto però sapeva che, per far durare la durata della Modalità Eremita, doveva evocare Mà e Pà, e quindi riuscire ad allontanarsi dal padre per un poco.

IL ragazzo non appena comparve il genitore gli sferrò un calcio sul mento, che però venne evitato grazie alla Dislocazione Istantanea.

Lo Yodaime quindi gli si teletrasportò dietro cercando di colpirlo con calcio, ma il figlio parò questo colpo e cercò di creare un Rasenshuriken più grande che poteva.

Al vedere i progressi che aveva fatto il giovane Uzumaki, Minato ebbe un fortissimo moto di orgoglio.

Un moto che però non diede a vedere, perché purtroppo era costretto a confrontarsi il ragazzo non come un padre, ma come un nemico spietato.

Il giovane Naruto allora alzò la mano con un grosso Rasenshuriken e ruotò per colpire Minato, il quale, come da copione, si lo scansò.

Ma inaspettatamente il ragazzo lanciò il colpo per terra, distruggendo una zona discretamente vasta e tutti i kunai con i sigilli del padre.

Minato fece appena in tempo a spostarsi, e provò allora a teletrasportarsi dietro all'Uzumaki, ma l'immensa quantità di chakra che circondava il corpo del ragazzo lo aveva già deteriorato e reso inutilizzabile.

Naruto approfittò di questo momento di smarrimento del nemico per evocare un Rasengan e lanciarlo contro il padre, il quale riuscì sempre ad evitarlo, e quindi a colpirlo con un calcio laterale.

Minato stavolta non fu abbastanza veloce e venne sbalzato numerosissimi metri addietro e si schiantò contro vari edifici.

Naruto approfittò di questa situazione per evocare Mà e Pà, che si posizionarono sulla sua schiena.

"Non posso credere che tu debba combattere contro tuo padre, Naruto. Sarà una sfida difficilissima". Sentenziò Pà.

L'Uzumaki intanto osservò il luogo dove si era schiantato suo padre, e ripensò a ciò che aveva visto all'interno di se stesso mentre lottava con il Kyubi.

Si ricordò dell'incontro con i suoi genitori, del fatto di quanto lo avessero amato, e sopratutto del motivo per il quale il padre gli aveva sigillato il chakra del Kyubi dentro.

"Papà". Affermò il ragazzo. "Sarai fiero di me. Ti dimostrerò che ho imparato a controllare il chakra della Volpe".

 

 

 

Non molto distante da loro, Kakashi e Tsunade stavo lottando contro il secondo sgherro di Monzaemon.

Kakashi cercò di colpirlo di nuovo con un Mille Falchi, ma il nemico lo evitò facilmente e lo colpì con una gomitata devastante, che lo scagliò vari metri e lo fece schiantare contro vari palazzi.

Tsunade invece da dietro afferrò una enorme trave, resto di uno degli edifici distrutti, e la usò per colpire il nemico di lato.

Kenpachi quindi usò una lama di chakra e tagliò in due tale oggetto, quindi si lanciò rapidamente contro Tsunade e le bloccò le braccia.

L'uomo quindi con un gesto repentino usò le lame per segarle i muscoli di un braccio, quindi si preparò a spezzargli l'altro.

Kakashi però da dietro usò la magnificenza divina per attivare un buco proprio dove era uno degli arti del nemico, e Kenpachi dovette controbattere sparando un fulmine usando le dita di quello rimanente.

Quest'attimo di distrazione permise alla donna di liberarsi e di sferrare un calcio.

Kenpachi riuscì ad evitarlo per un soffio, ma venne dovette parare un attacco dal retro anche da un buldog evocato.

"A cuccia,cagnolino". Disse Kenpachi con un tono di voce sadico e bramoso di uccidere.

Il nukenin quindi si girò e trinciò la testa al ninken con un colpo secco della sua mano-lama, quindi Tsunade lo attaccò da dietro, ma egli evitò tutti i colpi.

"Diavolo, è velocissimo". Pensò la donna. "Cercare di colpire un nemico simile con un braccio solo è un impresa quasi disperata".

Anche Kakashi tornò sul campo di battaglia, sempre a Raikiri sguainato. Tsunade allora tentò di sferrare un calcio in alto, facendo così abbassare il nemico, quindi Kakashi tentò un attacco basso.

Monzaemon quindi bloccò il braccio del ninja copia, ma nel farlo non poté impedire che il Godaime lo colpisse in pieno con un pugno devastante che lo schiantasse a terra.

"Prendi questo, mostro!" Urlò la donna, mentre colpì il nemico con una forza al ventre disumana, tanto che creò un cratere.

Kenpachi rantolò e sputò sangue, ma inaspettatamente non mollò la presa sul ninja copia.

Lo shinobi traditore sorrise sadicamente gridando. "Inversione Elettrica".

In pochissimo tempo il corpo di Kakashi venne pervaso da una fortissima scarica elettrica, e l'energia del Taglio del Fulmine gli venne rivoltata contro e pervase tutto il suo corpo.

Kakashi si accasciò dal dolore, ma le sorprese non erano ancora finite.

Kenpachi infatti mosse l'altro braccio e sparò un fulmine che Tsunade fece appena in tempo ad evitare.

La donna però così dovette mollare la presa, e Kenpachi ne approfittò per infilzare il ninja ombra con una delle sue lame di chakra.

"Kakashi!" Gridò Tsunade disperata.

Il ninja copia iniziò a sputare e a tossire, e sentì la mano del nemico incendiargli il petto e bruciargli le interiora.

Per la seconda volta stava morendo, e non ci sarebbe stata nessuna tecnica speciale che lo avrebbe salvato dall'oblio.

Si sarebbe ricongiunto con suo padre, per sempre.

"Hai un ultimo desiderio prima che ti mandi all'altro mondo?" Disse Kenpachi al ninja copia gongolante.

"Sì". Rispose Kakashi. "Ucciderti e salvare il villaggio".

Kakashi quindi usò per ultima volta la sua Magnificenza Divina, stavolta solo su se stesso.

Tutto il corpo e la zona circostante vennero inglobati nella distorsione.

"Cazzo". Pensò Kenpachi, e dovette lasciare la presa per impedire di finire anche lui in un'altra dimensione.

Tsunade allora approfittò di questo momento per curarsi il braccio e ricucire i tendini distrutti.

"Bene Tsunade". Si rivolse Kenpachi alla donna. "Ora le cose sono molto cambiate dal nostro ultimo incontro. Questa volta sono io ad avere il coltello dalla parte del manico".

"Cosa diavolo stai blaterando? Io non ti ho mai visto. Rispondi". Chiese il Godaime al nemico, il quale in risposta gli tirò un calcio letale.

Tsunade riuscì ad usare la sua forza sovraumana per parare il colpo, e notò con terrore che gli occhi del nemico esprimevano sempre di più furia omicida e sadismo.

"Fidati, lo scoprirai presto. Sappi solo che ti ucciderò, e sarà lentamente, orribilmente e molto, molto dolorosamente".

Pronunciò così Kenpachi, quasi stesse pregustando il dolore della donna.

"Tu sei pazzo". Biascicò Tsunade, intimidita da un simile atteggiamento, ma sopratutto inquieta per le ultime frasi pronunciate dal nemico.

Il nemico il cui tono di voce gli ricordava sempre di più una persona, che però all'inizio non poteva credere che fosse lui.

Questi dubbi ora purtroppo si facevano sempre più assillanti.

"Non puoi....essere.....lui. é semplicemente.......impensabile".

Kenpachi rise, di una risata infernale e folle.

 

 

Fuori dall'ospedale intanto le lotta si faceva sempre più dura.

Sakura Haruno e il suo staff medico stavano facendo del loro meglio per curare tutti i feriti, ma essi aumentavano sempre di più e gli scontri si facevano sempre più feroci.

La giovane ninja faticava parecchio, ma cercava di rimettere in sesto tutti quelli che poteva.

Improvvisamente si sentì una breccia nell'ospedale ed avvenne una forte esplosione.

Fuori dalle mura si intravide un nemico particolare, probabilmente un comandante delle guardie.

Indossava una speciale armatura biancastra, con casco sulla testa a forma di teschio, ed aveva per bracciali degli arnesi simili a quelli che aveva Doku nella foresta della morte.

Il nuovo nemico squadrò lo staff medico membro per membro, il quale diede l'ordine di evacuazione dell'ospedale.

"Sakura Haruno, Karin, Ino Yamanaka". Disse con voce grave e metallica. "Ho l'ordine di catturavi".

"Karin, cerca di fuggire. Mi spiace, ma ci saresti solo di intralcio". Disse Shizune alla ragazza, la quale obbedì e scappò via, capendo di non poter restare a combattere.

"Be,provaci"Esclamò Ino, mentre cercò di usare la sua tecnica del Controllo Spirituale.

Prima che però qualunque mossa potesse avere effetto, questo nuovo lottare le si avvicinò velocemente e con un colpo secco la colpì su uno dei punti di pressioni del braccio, quindi si portò dietro di lei e la stese con un colpo alla nuca.

"Ino!" Gridò Shizune mentre lanciò alcuni spilli, che però vennero evitati velocemente.

"Dannazione, questo qua conosce bene il linguaggio del corpo, ed è pure molto veloce nonostante l'armatura. Dobbiamo agire con rapidità".

Shizune intanto si lanciò di lato ed iniziò a tirare una serie di spilli, ma il nemico li evitò tutti e sbattè le braccia una contro l'altra.

Si udì uno stridio fortissimo che ruppe i vetri e incapacitò per un attimo tutto lo staff medico presente. Il nemico intanto sembrava essersi moltiplicato, e ìil rumore sembrava perdurare.

Sakura provò a disperdere il genjutsu, ma non ci riuscì.

"Probabilmente dura finché continua lo stridio". Pensò la ragazza. "Devo bloccare il rumore".

Sakura allora concentrò una grande quantità di chakra nel tallone e sferrò un colpo di gran forza sul terreno.

Il nemico riuscì ad evitarlo, ma il fragore del colpo interruppe l'illusione permise a Shizune di lanciare altri spilli.

Il nemico allora alzò una sua mano, che aveva una specie di tubo-amplificatore sul palmo e sparò un getto d'aria abbastanza forte da deviare i colpi.

"Ti consiglio di andartene, lanciatrice di spilli. Non è te che voglio". Parlò l'uomo, che fece uno scarto laterale e cercò di colpire Sakura con un pugno.

Sakura parò il colpo, quindi il nemico mise la mano davanti a se e sparò un getto molto forte proprio sull'addome della ragazza.

Sakura rantolo per il forte colpo subito, quindi il nemico ne approfittò per girarsi e colpirla alla nuca, facendola svenire proprio come Ino.

"Maledetto, cosa vuoi fare con Sakura?" Chiese Shizune inferocita, che si gettò sul rivale senza alcuna precauzione.

il nemico non se lo fece dire due volte e la buttò a terra e la inchiodò con una presa al braccio.

"Te lo ripeto, il mio obbiettivo era quello di catturare i bersagli. Ora che devo trovare Karin, tu non mi interessi. Non gettare così al vento la tua vita". Disse laconico il nemico.

"Non ti permetterò di farlo!" Cercò di ribattere Shizune strattonandosi, ma venne inchiodata con ancora più forza.

"Non fare così. Lo sai che le forze dell'alleanza sono già arrivate, e c'è bisogno di un medico capace.". Continuò il nemico.

"Perché mi risparmi?" Si chieseil ninja medico, stranita da quella dimostrazione di pietà.

L'avversario non rispose, ma si allontanò con i corpi delle ragazze in spalla nella direzione in cui era fuggita Karin.

La donna si rialzò in piedi e cercò di fare il punto della situazione, improvvisamente comparve di fronte alla crepa nel muro una creatura ripugnante.

La creatura che un tempo era la jonin Anko.

"Anko, Anko, ti prego, reagisci!" Implorò Shizune cercando di far ricordare l'amico.

L'ex-jonin ebbe un moto di distensione, quasi come se si ricordasse della sua vita passata, ma fu solo un attimo, in quanto trasformò il suo braccio in un serpente e si preparò a colpire.

Shizune subito si mise distante, ma non fu necessario: l'ex jonin venne subito stesa a terra da un pugno fortissimo.

A bloccarlo era il capo dell'Alleanza, A.

"Cosa diavolo fai qui? Sbrigati. Abbiamo messo già in salvo i rifugiati, e temo che quest'essere si rimetterà presto". Ordinò il Raikage.

"Sia lodato il cielo". Esclamò il ninja medico, uscendo dal muro distrutto. "Mi ascolti A-sama, mi hanno detto che lei è il capo dell'Alleanza degli shinobi. La prego, Tsunade-sama e Naruto stanno combattendo contro Minato Namikaze. Inoltre sembra che il nemico stia cercando molti dei nostri ninja più forti, e ne ha già catturati parecchi. Deve cercarli"

"Vorrei poterlo fare, credimi". Disse il Raikage, e qui indicò alla donna qualcosa di abnorme.

Il terrificante serpente che aveva attaccato il palazzo si stava avvicinando, e stava eliminando i ninja sulla sua strada.

Anche Anko si riprese presto e quindi si mise davanti al Raikage in segno di sfida.

il capo del paese del fulmine mise il pugno davanti, che sfrigolava per via dell'armatura Raiton, quindi si rivolse a Shizune.

"Come vedi, i problemi sono tutt'altro che finiti. Questa battaglia è entrata nel vivo".

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autore: (ndfangirl assatanate armate di varie armi giapponesi: aaaargh! Dubious3 è diventato sessista come Kishimoto. E ha fatto anche uccidere Kakashi!

ndSakura:Non posso credere che anche tu mi odi! Che palle!

ndChuck Norris:devo intervenire? Sappi però che non mi piace colpire le fangirl.

ndme: (a Chuck) non c'é bisogno che nessuno faccia nulla. Sakura, senti lo so che ti ho fatto perdere.......

ndSakura: ed io mi sono stancata di essere sempre quella che fa brutte figure. Lo so che ho una forza mostruosa e tutto il resto, ma non riesco a vincere nemmeno con avversari normali! (Senza offesa per il mio nemico)" Poi un sacco di gente mi odia, dicendo che sono sempre debole. Così non mi aiuti.

ndme: Senti, io non ti odio e non mi pare di averti dipinto così male, e ti assicuro che questo è solo l'inizio. Farai delle altre belle figure (anche se credo che ci sarà una OOC) e comunque non penso che tu sia così male, davvero. E anche Karin, Ino e Tsunade avranno (forse) i loro momenti di gloria. Aspettate.

Le Fangirl si ritirano e mi danno un'altra chance.

ndSakura: grazie, forse).

Scherzi sempre a parte, ringrazio chi segue la mia storia. Se volte sentire l'opinione seria sul mio argomento Kishimoto sessista e sul personaggio Sakura, seguite una piccola analisi che farò nel mio angolo tra vari capitoli (tanto per dare una soddisfazione ad un malato terminale di fanboyismo come me).

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Capitolo 22
*** Cap. 22. L'assedio della Foglia. Parte 5. ***


Cap. 22. L'assedio della Foglia. Parte 5.

 

L'esercito della grande alleanza era ormai entrato in azione, ma la battaglia non poteva certo dirsi risolta.

Nonostante tali nuove forze stessero dando un grande contributo ai ninja di Konoha, l'esercito dell'Alba non demordeva, anzi: gli scontri, se possibile, erano ancora più agguerriti.

"Sono davvero tantissimi! Quanti ne dobbiamo eliminare?" Si chiese Neji, che neutralizzava le forze intorno a lui.

"Shikamaru, avremmo bisogno di un tuo piano. E alla svelta!" Gridò Kiba, mentre lottava con la madre e la sorella.

Il giovane membro del clan Nara intanto stava proteggendo Kurenai vicino ad un palazzo usando le tecniche tipiche del clan Nara.

"Diavolo, devo farmi venire in mente una idea". Pensò il chunin, cercando di usare il Controllo dell'Ombra.

Mentre faceva il suo gesto però egli venne disturbato da un attacco a sorpresa. Un nemico vestito con il mantello dell'Akatsuki infatti lo colpì ad una velocità incredibile e lo stese a terra.

"Shikamaru". Disse la jonin Kurenai vedendo la scena. L'aggressore intanto si spostò velocemente verso la donna e la afferrò.

La donna guardò bene il suo nuovo nemico. Era un uomo piuttosto giovane dai capelli bianchi di media lunghezza e la pelle di un color celeste turchese.

Esso gongolava sadicamente e la teneva nella sua stretta.

"Salve, io mi chiamo Vulcan il Rapido, ma tu puoi chiamarmi padrone, bellezza". Disse il nemico che avvicinò la sua faccia al collo di Kurenai.

Non appena però il suo volto si avvicinò al collo della jonin, da esso spuntarono alcune piante rampicanti che avvolsero il collo dell'avversario.

"Brutta puttana, cosa mi stai....". In breve tempo il ninja nemico venne completamente avvolto di piante rampicanti che lo stavano stritolando.

Shikamaru intanto si era ripreso, e vedeva Kurenai vicino a Vulcan.

Quest'ultimo si contorceva a terra e rantolava.

"Kurenai, cosa stai facendo". Chiese Shikamaru alla donna.

"Sto solo facendo il mio dovere. Anche se sono in stato interessante, devo comunque combattere come posso, anche per mio figlio".

Il giovane genio osservò bene la jonin, pensando a quanto Asuma fosse stato fortunato.

"Ok, ma cerca di non sforzarti troppo".

Non appena il chunin terminò la frase sbucò dal cornicione un altro nemico, stavolta vestito con un armatura bianca. Tale avversario si mise dietro a Shikamaru e lo neutralizzò con un colpo alla nuca prima che il Nara avesse il tempo di reagire.

In maniera altrettanto tempestiva, il nemico se caricò in spalla e se ne andò via.

La donna provò a seguirlo, ma finì in mezzo alla foga della battaglia.

Due soldati nemici la adocchiarono e si avvicinarono a lei da dietro.

"Ehi senti un poco, cosa ci fa una donna incinta come te in posto come questo? Ti potresti far male....."

I due quindi la afferrarono e cercarono di tapparle la bocca.

La donna cercò di difendersi con tutte le sue forze, ma la gravidanza ne limitava molto le forze e non riusciva ad eseguire i suoi genjutsu, dato che i due soldati evitavano di guardarla negli occhi.

Kurenai con un gesto disperato morse un dito all'aggressore, quindi urlò.

"Aiuto! Hanno portato via Shi...."

Ma non finì la frase che l'altro le diede un calcio sulla faccia che la fece svenire.

Il disperato grido di aiuto non si udì, ma qualcuno riuscì comunque a capire che Kurenai era in pericolo.

Hinata Hyuga, che aveva il Byakugan attivo, vide bene cosa era successo alla sua maestra.

Essendo la ragazza momentaneamente non accerchiata, Hinata decise di aiutare il suo insegnante.

Ella si precipitò con un Palmo dei Leoni Gemelli contro i suoi aggressori.

"Lasciate stare Kurenai-san!" Urlò la ragazza gettandosi contro il nemico.

I due aggressori, presi di sorpresa, vennero spazzati via con un due colpi bene assestati.

Hinata quindi vide la sua maestra svenuta e cercò di rianimarla.

"Kurenai-san". Cercò di dire la ragazza dando dei colpetti alla faccia della maestra. "La prego si svegli. Non può lasciarci così, Kurenai-san.....".

La jonin strabuzzò gli occhi e diede i primi segni di rianimazione.

La giovane Hyuga fu sul punto di piangere dalla gioia, ma venne interrotta da qualcosa.

Un tentacolo era sbucato dal terreno e le afferrò il piede.

 

 

Sul campo di battaglia, dove il grosso delle forze stava combattendo, molte cose erano cambiate.

In numerose parti del campo di battaglia erano sbucati dal terreno vari tentacoli che colpivano tutti gli shinobi alleati nella zona.

Molti ninja vennero presi da tali appendici e uccisi, altri vennero semplicemente catturati, e trascinati nel terreno.

Il Raikage, dal canto suo, faticava moltissimo a tenere in ordine la situazione, resa ancora più precaria dal malvagio serpente che stava devastando il campo di battaglia uccidendo più shinobi possibili.

A cercò di distrarre quel colosso facendo da esca,in modo tale che l'esercito concentri la sua forza solo

L'abnorme serpente tentò quindi mangiare il capo dell'Alleanza lanciandosi contro di lui, ma A evitò il colpo e gli rispose con un letale pugno in un occhio.

Il mostro accecato ruggì e agitò la sua coda sferzando a più non posso e radendo al suolo palazzi.

"Dannazione!" Ruggì il Raikage. "Di questo passo non ci sarà più una Konoha da salvare. E poi devo ancora aiutare Naruto!"

IL mostro quindi, passato lo sgomento, si gettò ancora su A, animato da furia cieca e istinto omicida.

Il Raikage quindi cercò di effettuare un altro attacco, ma venne bloccato da qualcosa.

Il suo corpo d'un tratto si ricoprì di spore e davanti a lui apparvero i volti di vari Zetsu.

"Non è possibile...diavolo...." . Riuscì a dire appena il Raikage, immobilizzato dalle spore.

Il mostruoso serpente intanto si era ripreso, e stava guardando il Raikage, con un movimento fluido si gettò contro l'uomo ingabbiato a fauci spalancate.

Il Raikage, imprigionato dalla testa ai piedi nelle spore, non riuscì a liberarsi in fretta e venne ingoiato facilmente dal mostro.

 

Le facce degli uomini dell'Alleanza degli shinobi erano piene di spavento nel vedere il loro leader divorato da quella belva.

"A-sama!" Urlavano i membri del team Samui sopra tutti.

Ma non era ancora finita.

Dall'imboccatura dei tentacoli infatti fuoriuscì un rotolo di pergamena, che venne aperto e toccato dai tentacoli stessi.

Dal rotolo fuoriuscì una nuvola di fumo, e comparvero dal nulla numerose copie di Zetsu disseminate lungo il campo di battaglia.

"Questi dannati nemici anno sempre un asso della manica!" Commentò Rock Lee sferrando una serie di calci contro gli avversari a portata di mano. "Cos'altro può andare storto?"

La sua domanda ebbe risposta, infatti non furono solo gli Zetsu ad essere evocati, ma anche due tombe.

Tombe che si aprirono, e rivelarono un uomo dalla pelle scura e gli occhi neri e un ragazzo dai capelli rossi.

"Vuoi chiudere la tua diavolo di boccaccia?" Sbraitò Kamui, che stava lottando lì vicino.

I due nemici infatti erano i infatti cadaveri di Kakuzu e Sasori della Sabbia Rossa, due famigerati e ricercatissimi ricercati di livello S.

Kakuzi quindi si mosse ed iniziò ad attaccare Karui sferrando uno suoi devastanti pugni, che però la ragazza riuscì ad evitare.

"Forza Samui....dobbiamo aiutare la nostra compagna". Ma i due membri del team Samui vennero bloccati da due marionette di Sasori.

Kamui intanto lottava disperatamente per evitare i colpi di Kakuzu, che era inaspettatamente veloce.

La ragazza venne quasi colpita da un pugno, ma Kakuzu venne schiacciato al suolo prima di poter sferrare l'attacco.

La donna , ammutolita da enorme stupore, vide che il suo salvatore era A in persona.

Il ninja era ricoperto di fluidi ed altre sostanze disgustose, ma era ancora vivo.

"Allora, ma che devo sempre pensare a salvare il culo alla gente?" Tuonò il Raikge con il suo vocione possente.

Quindi l'uomo si mise davanti a Kamui e in un batter d'occhio venne sbalzato a vari metri di distanza.

A infatti venne travolto da un'enorme palla che ruotava ad una velocità assurda.

L'omone prese un bel respiro e con una mano sola bloccò la sfera rotante e la schiantò a terra con grande violenza.

La palla rimbalzò rotolando per un poco, quindi si aprì, rivelando una strana creatura.

Era una specie di incrocio tra un uomo e un armadillo, un essere per certi aspetti simile alla jonin Anko, perché possedeva anche lui fattezze umane, nonostante il suo sguardo rivelasse un'animalesca sete di sangue.

Questo nuovo mostro non comparve da solo. In breve tempo ben tre ninja tutti di corporatura enorme attaccarono in Raikage con un colpo combinato.

Erano vento e Fulmine, insieme ad Anko, che si misero davanti al nemico con un fare omicida.

"A-sama!" Urlò il suo luogotenente Darui. "le nostre forze sono i grande svantaggio. Stiamo riuscendo a ricompattare l'esercito, ma le nostre forze si assottigliano sempre di più e veniamo subissati di attacchi".

Il Raikage osservò bene la situazione. Di fronte a lui c'erano avversari incredibilmente potenti e forse altri ancora ne aveva in serbo quel demonio di Monzaemon.

Come se non bastasse, quel mostruoso serpente aveva fatto una specie di muta e aveva rigenerato i danni che lui gli aveva fatto uscendo dal suo stomaco.

La situazione, in definitiva, era critica, e persino lui stava iniziando a stancarsi.

"A-sama!"

Il Raikage sentì una voce da dietro. Era quel giovane ragazzo vestito di verde che aveva incontrato prima.

"Ditemi, avete raccolto tutti i feriti e i civili?"

L'omone annuì.

"Bene, allora dia l'ordine di ritirata. Senza il vostro sostegno, gran parte dei civili e dei ninja di Konha verrà massacrata". Continuò il ragazzo.

"Cosa cazzo stai dicendo?" Ruggì l'omone stupito. "Ma se non abbiamo salvato nemmeno l'Uzumaki! Negativo ragazzo".

"Senta". Ribatté il giovane. "Sa anche lei che la nostra è una battaglia persa. Bisogna cercare almeno di salvare più uomini possibili. E comunque, non si preoccupi per Naruto: lui saprà cavarsela benissimo".

"Resta comunque il fatto che ci sono tantissimi ninja pronti a saltarci addosso. Anche ritirarci può essere pericoloso!" Controbatté il Raikage feroce.

"Non si preoccupi. Ho già in mente un piano. La prego: a nulla varrà la vittoria se tutti moriremo per ottenerla". Finì il ragazzo.

Il Raikage abbassò gli occhi, quindi sospirò e disse.

"Hai ragione, ragazzo. A tutti gli shinobi dell'Alleanza, date l'ordine di ritirata! Dobbiamo fuggire!"

Gli shinobi dell'alleanza in primo momento non riuscirono a crederci, poi però il Raikage ripeté l'ordine ed iniziarono tutti a fuggire.

"Spero che tu sappia bene ciò che devi fare, ragazzo. Buona fortuna".

Disse il Raikage correndo.

Anche Neji aveva sentito tutto, e cercò di tornare indietro.

"Rock Lee! Fermati, non fare pazzie!" Urlò il giovane Hyuga, ma dovette voltarsi nel vedere che Anko era sbucata dal terreno e stava attaccando da dietro.

"La bloccherò io, andate!" Gridò il giovane Hyuga, mentre si lanciava nella battaglia.

Neji si lanciò su Anko e provò ad usare gli Otto Trigrammi Spaccamontagne, ma l'ex-jonin, nonostante la stazza, era rapidissima e non solo evitò il colpo, ma afferrò pure Neji con una sua mano.

Lo Hyuga venne bloccato da una morsa schiacciante e le sue costole iniziarono a scricchiolare.

Rock Lee, d'altra parte, aveva ormai deciso cosa fare.

Si mise nella sua consueta posizione e sfidò i nemici con fare minaccioso.

"Porta dell'Apertura". Sussurrò. "Porta del Riposo, Porta della Vita, Porta della Ferita".

In quel momento la pelle del ninja divenne rossa e il corpo di Rock Lee venne circondato da una strana aura.

Kakuzu, Sasori e la creatura provarono colpirlo, ma lui evitò gli entrambi gli attacchi.

"Porta della Chiusura". Disse ancora Rock Lee.

Questo era il limite massimo a cui era arrivato.

In pochi secondi si lanciò contro il serpente-Anko e la colpì con un calcio al busto.

Neji, che si sentiva soffocare, riuscì di nuovo ad incamerare ossigeno.

Rock Lee quindi si mise davanti a lui.

"Ce la fai a muoverti?" Chiese Lee al suo compagno.

"Si". Rispose Neji.

E Rock Lee"Bene, allora vattene. Posso cavarmela da solo".

Neji provò a tendere la mano. "Ma Rock Lee...sei l'ultimo compagno che mi è rimasto".

Rock Lee allora si voltò e gli fece un pollice alzo, addolcendo con un sorriso la faccia contratta dall'uso delle Porte. "Proprio per questo devi vivere".

Neji infine obbedì, ma non poté pensare a quanto l'amico fosse diventato forte.

Per la prima volta da quando lo Hyuga era nel team Guy, era lui ad essere di intralcio al suo compagno.

Rock Lee quindi, liberato il campo, decise di andare ancora avanti.

"Porta dello Stupore".

L'energia si intensificò ancora, e stavolta i muscoli gli facevano un male tremendo.

"Porta della Visione".

Ormai il suo corpo era arrivato al limite, e avrebbe potuto cedere in ogni momento.

L'abnorme serpente di Monzaemon, che era rimasto attirato dalla scena, si lanciò contro Rock Lee nel tentativo di sbranarlo.

Rock Lee vide il mostro avvicinarsi a lui e spalancare le fauci.

In meno di un attimo giovane ninja ripensò a tutti i momenti che aveva vissuto con il team Guy, e a quello che stava per fare.

"Maestro....la rivedrò presto. Porta della Morte!"

Si vide un fortissimo bagliore azzurro, e in meno di attimo il serpente venne investito da una fortissima zaffata di color turchese intenso, che travolse tutto ciò che c'era nella zona.

 

 

 

 

Poco distante da Konoha, le forze del Raikage si stavano ritirando.

A però si accorse dell'enorme lampo bluastro e si voltò a controllare.

Dietro di lui vide un ninja del clan Hyuga che correva e si teneva le costole.

Quindi osservò l'enorme devastazione provocata dal colpo, e notò che una faccia del monte Konoha era stata distrutta.

"Ragazzo, eri un pazzo". Commentò A. "Ma se un decimo dei miei ninja fosse pazzo quanto te, a quest'ora avremmo già vinto la guerra".

E corse nella boscaglia.

 

 

 

 

 

Angolo dell'autore: Rock Lee è morto in una vampata di gloria. Pace all'anima sua.

Team Guy: ma allora ce l'hai con noi, è?

Me: ma cosa state dicendo?

Guy: gli unici personaggi che hai fatto morire a Konoha, oltre che Hiashi, siamo noi. Anche se il mio pupillo ha fatto una morte eroica (e qui lacrime agli occhi).

Tenten: ed io?

Neji: ed io sono il babbione che sopravvive e che non ha battuto nessuno. Dannato!

Me: andiamo ragazzi, non incavolatevi, è solo una fic.....

(Neji prova a usare un juken su di me, ma viene bloccato da un calcio volante).

Guy: chi è stato?

Chuck Norris: io.

Guy: (inchinandosi e piangendo). Non ci posso credere, il grandissimo Chuck! Dopo Bruce Lee, sei il mio mito assoluto.

Chuck...bé, grazie.

Guy: mi faresti un autografo?

(Chuck firma l'autografo).

Neji: avrò anch'io il mio momento di gloria?

Me: dato che sono le 22.20, non mi va di approfondire la questione.

Neji: brutto bastard.......

Finito il siparietto, ringrazio come sempre chi recensisce e chi segue la storia.

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Capitolo 23
*** Cap. 23. L'assedio della Foglia. Parte 6 ***


Cap. 23. L'Assedio della Foglia. Parte 6

 

Minato Namikaze stava riprendendosi dal colpo subito poco prima, quando vide qualcosa che cercò di afferrarlo.

Una grossa mano, infatti, si avvicinò a lui nel tentativo di afferrarlo, ma lo Yodaime riuscì a schivare l'attacco.

Minato vide che la mano apparteneva a Naruto, che riusciva a controllare l'estensione di chakra, sebbene a fatica.

l'ex-Hokage osservò bene la mano del ragazzo e pensò tra se. "Ce la stai facendo figlio mio. Continua così!"

"Ma che bella dimostrazione d'orgoglio paterno!" Si udì una voce nella testa del Namikaze.

Minato pensò rabbioso. "Sto facendo già tutto quello che mi hai chiesto. Non mi stai torturando abbastanza?"

Minato sentì una risata crudele.

"Se non riesci a svolgere bene i tuoi obblighi, Minato, allora no".

Lo Yodaime strinse i pugni ed digrignò i denti.

"Rilassati, comunque". Continuò Monzaemon. "Dato che mi sento buono, ti aiuterò. Ho già evocato alcuni dei miei tentacoli. Credo che te ne servirebbe qualcuno".

Quindi sbucarono dal terreno numerose di quelle protesi abominevoli, che subito cercarono di catturare Naruto.

Il ninja biondo evitò numerosi colpi ed usò la sua mano artigliata di chakra per tagliare quelle protesi,ma esse ricrescevano.

"Cosa diavolo posso fare? Devo inventarmi qualcosa". Pensò il ragazzo.

"Ragioniamo. Ho avvertito una presenza negativa fuoriuscire da quei tentacoli, quindi c'è qualcun'altro che osserva questa battaglia. Devo trovarlo".

Naruto quindi si diresse a tutta velocità verso questa presenza negativa.

Minato intanto osservò che c'era qualcosa di strano.

Nonostante l'Uzumaki stesse raggiungendo Monzaemon, quest'ultimo non stava controllando i suoi movimenti mentalmente.

Cosa al quanto strana, che non aveva una chiara spiegazione, a meno che non si fosse trattato di un piano del suo padrone.

"Un agguato!" Realizzò lo Yodaime, quindi iniziò a correre verso Naruto.

"Naruto, asp..." Provò a continuare Minato, ma una fortissima scossa lo lasciò a terra e lo paralizzò.

Una risata malvagia, intanto, echeggiava nell'aria.

 

Lo scontro di Tsunade contro il Tuono Purpureo si stava facendo sempre più brutale.

Il nemico infatti giocava con la propria vittima attaccandola con scariche elettriche ed colpi evasivi.

La donna si difendeva come poteva, ma l'avversario era troppo veloce e veniva subissata da quegli attacchi.

"Eheheh, ora voglio proprio togliermi questo sfizio. In confronto a quello che mi hai fatto, questo dolore è nulla". Ghignò Kenpachi emettendo una scarica elettrica dalle braccia.

"Non ci credo.....come puoi aver fatto questo?" Si chiese ancora la donna, stupita ed addolorata da ciò che era diventato uno dei suoi ex collaboratori.

"Come posso averlo fatto? Come non avrei potuto farlo, dopo che Konoha ha mandato la mia famiglia al macello!" Urlò il nemico intensificando la scarica elettrica e facendo contorcere la Godaime per il dolore.

"Mi....spiace....davvero.....Tanaka". Biascicò la donna.

"Non pronunciare mai più quel nome!" Gridò ancora più forte l'uomo che si faceva chiamare Kenpachi. "Quell'uomo era un debole, un pezzente attaccato a questo villaggio di ipocriti e ad un pidocchioso pezzo di merda! Tradire Konoha è stata la mia decisione migliore, così come vendermi a Monzaemon. Guardami bene ora!"

La donna alzò i suoi occhi per incrociarli con quelli bestiali del nemico.

"Io ho il potere adesso,il potere per fare ciò che desidero. E tutto grazie a Monzaemon". Pronunciò ancora Kenpachi.

"Sei..solo...uno schiavo". Replicò Tsunade visibilmente stanco. "Il tuo padrone..chiunque sia..ti sta solo sfruttando,e...si...libererà di....te".

Kenpachi gli rise in faccia crudelmente, quindi gli rispose.

"Oh, lo so bene. Quell'uomo è un essere mostruoso,ma, sai che ti dico: perché dovrebbe importarmi qualcosa? Anche Konoha mi ha usato e sfruttato. Perché dovrei tornare da voi idioti a fare il cagnolino? Perché dovrei far valere, o anche solo credere in quei valori che voi tanto decantate, ma che poi ignorate altamente?

Perché mai dovrei rinunciare a tutto questo potere e a questo.....gran divertimento?"

Tsunade non rispose. Sul suo volto scorse una singola lacrima, poi abbassò gli occhi.

La donna quindi con un gesto afferrò il braccio del nemico all'altezza del posto, quindi mormorò alcune parole e strinse una presa micidiale, che interruppe il flusso elettrico dal braccio. Kenpachi tentò di divincolarsi dalla stretta, ma essa premeva con forza enorme il suo trigger point.

"Se non riesco a far tornare in te quei valori che un tempo animavano il tuo agire, Tanaka". Affermò Tsunade con una voce fredda e dura, ben diversa dalla prima. "Allora ti farò tornare la paura che avevi di me, a forza di colpi!"

Tsunade quindi approfittò del momento per stringere l'altro braccio, quindi colpì il nemico con un calcio allo stomaco che lo fece rantolare. Il corpo del nemico scomparve in una nube elettrica, che colpì e stordì la donna.

Kenpachi comparve da dietro e sparò un fulmine che colpì la schiena di Tsunade, quindi si gettò sulla donna e la tempestò di colpi in vari punti del corpo.

"Ti schiaccerò lentamente, maledetta!" Gridava mentre la colpiva con dei cazzotti micidiali.

Tsunade sentì il suo che il suo corpo stava per cedere, ma per effettuare la sua tecnica curativa doveva allontanarsi un poco.

Il Godaime Hokage quindi approfittò di questa posizione per bloccare il pugno di nemico con il metodo di prima e colpirlo con un diretto al volto.

Kenpachi sputò moltissimo sangue e si ruppe qualche dente, ma non smise l'assalto: infatti bloccò le gambe dell'avversaria e la strinse in una morsa triangolare.

"Sei davvero disperata e patetica, Tsunade. Ed io che avevo ammirato una sciocca come te! Se non altro sei una buona incassatrice: il che mi rende torturarti ancora più piacevole". Affermò Kenpachi gongolante.

Il Tuono Purpureo quindi diresse la grande energia della aura elettrica su corpo della Godaime, e quest'ultima gridò dal dolore.

"Fa male, vero? E credo che questo ti farà pure peggio. Guarda, penso che per il tuo protetto sia arrivata la fine".

 

 

Naruto ormai era giunto davanti a quello che sembra il creatore di questi tentacoli, e percepì un sentimento di malvagità immenso.

"Dimmi, dove diavolo è finito Madara? Non sento il suo chakra, e nemmeno quello di Kabuto".

Monzaemon rispose con un ghigno.

"Non pensare a loro. Sono io il tuo avversario per ora. Difenditi".

Dal terreno vicino a Monzaemon fuoriuscirono ormai i famigerati tentacoli che andarono ad attaccare il giovane ninja biondo.

Naruto evitò tutti i colpi e controbatté lanciando un Rasenshuriken.

Monzaemon usò un'enorme massa di tentacoli per parare il colpo, quindi si leccò le labbra e così pronunciò.

"Sei davvero rapidissimo, i miei complimenti. Immagino che allora debba scoprire altre carte. Rilascio dell'Eco Blu".

I tentacoli in attimo diventarono di un bagliore blu intenso, così come l'occhio di Monzaemon.

I tentacoli si rilanciarono all'assalto, solo che stavolta erano molto, molto più rapidi, e l'Uzumaki stava faticando a schivarli tutti.

Il giovane ninja stava pensando ad un piano, quando notò una cosa: il chakra di Rock Lee si stava intensificando sempre di più, fino a raggiungere dei livelli assolutamente portentosi.

Naruto quindi pensò che il ragazzo volesse sbloccare le Otto porte del chakra.

Dai tentacoli quindi fuoriuscirono delle fiamme gialle che circondarono l'area, mentre sentì che il chakra di Rock Lee si stava concentrando in solo punto.

Allora Naruto capì.

"Quel bastardo mi ha chiuso in un angolo!" Esclamò il giovane. "In qualche modo mi ha condotto sulla traiettoria del colpo".

Il giovane ninja guardò bene i due rospi che in questo periodo lo avevano aiutato tantissimo. Egli non avrebbe permesso che loro si facessero del male.

"Shima, Fukusaku. Grazie". Disse Naruto, e prima che i due rospi potessero o fare qualunque cosa, Naruto aveva già composto dei sigilli e li aveva rimandati a casa.

Il giovane quindi si gettò in pieno tra le fiamme, e Monzaemon rimase a guardare gongolante.

Poco dopo, un'enorme ondata di chakra invase la zona.

Alla fine del cataclisma tutta l'area venne distrutta. Il giovane Uzumaki era riuscito a salvarsi, anche se l'esplosione l'aveva colpito di striscio, ed ora era debole e ansante.

L'Uzumaki si accorse purtroppo che il chakra dell'amico era definitivamente scomparso.

E purtroppo non solo quello: egli non sentiva più l'energia di molti dei suoi compagni tra i quali vi erano Tenten, il suo maestro Kakashi. Essi erano sicuramente morti, perché non riusciva più a sentire la loro presenza.

Mentre la traccia di Monzaemon era ben presente, assieme a quel dannato sorriso malvagiamente diverito.

L'Uzumaki si accasciò per un attimo, vinto dalla rabbia e dal dolore di non essere riuscito a salvare tantissima gente a cui teneva, di non essere riuscito a rifare il miracolo della lotta con Pain, e soprattutto di aver fallito ancora a salvare le persone a lui care.

"Ti senti un fallimento totale, vero?" Chiese Monzaemon. "Credo di sapere cosa tu possa provare in questo momento. Tutta quella gente credeva in te, e tu l'hai delusa e lasciata morire in maniera ignobile. Che messia fallito! Come puoi salvare il mondo se non riesci a salvare nemmeno le persone a te vicine? ".

Naruto guardò negli attentamente il suo nemico con occhi serissimi.

Il nemico ricambiò lo sguardo con altro sornione dei suoi.

"Ma oggi mi sento generoso. Ti concederò la possibilità di salvare almeno una persona, così non potrai dire che è stata una giornata tutta da buttare".

Monzaemon schioccò le dite, e da molto distante venne spedita nella zona di combattimento una Tsunade svenuta.

Naruto si lanciò in fretta per raccogliere il corpo della donna, ridotto in stato pietoso: era molto sanguinante, pieno di graffi ed ematomi vari.

Quindi comparve da davanti quello che doveva essere colui aveva ridotto il Godaime Hokage in questo stato:l'essere che si faceva chiamare Tuono Purpureo.

Kenpachi quindi si lanciò contro i due con due lame di chakra sguainate da davanti, mentre da dietro giunse Minato.

Naruto lottò con tutte le sue forze contro i due nuovi nemici, ma si sentivano le sue ferite e doveva pensare anche a proteggere Tsunade. Dopo aver riuscito a bloccare ed evitare vari attacchi di Kenpachi, alla fine Minato gli saltò dietro e gli infilò un kunai con forza nella schiena.

Naruto ruggì dal dolore, quindi Kenpachi incalzò ancora evocando un grosso Cannone Pacemaker per poi saltare in alto ed attaccare il ragazzo da dietro.

Il colpo fu di uno violenza immane: ci fu un'esplosione e una grossa porzione di terreno venne distrutto.

Naruto ormai aveva esaurito le forze, e anche i chakra. Orami non aveva più energia.

Il giovane quasi svenne, ma venne sorretto e bloccato dal padre.

In quella posizione guardò bene il nemico negli occhi un ultima volta, e gli fece una domanda.

"Chi..sei...veramente?"

Monzaemon si avvicinò e gli disse all'orecchio.

"Lo scoprirai, fidati. Avrai tutto il tempo per scoprirlo. Posso solo dirti che hai sprecato la tua chance di salvare una persona. Peccato".

Quindi l'uomo schioccò le dita, e Kenpachi sparò un fulmine contro il corpo del quarto Hokage, centrandolo proprio nella fronte.

Naruto si divincolò e pianse. Lo Yodaime Hokage voleva girarsi e guardare da un'altra parte, ma qualcosa glielo impediva.

Quindi, costretto da una forza misteriosa, Minato colpì il figlio alla nuca.

L'Uzumaki in una frazione si secondo abbassò la testa, quindi gli si chiusero le palpebre, e infine svenne.

L'eroe di Konoha era infine stato catturato.

 

 

Monzaemon osservò soddisfatto la sua preda più ambita.

L'ultimo dei Jinchuriki era finalmente suo.

"Bene, bene. Konoha è caduta, l'esercito dell'Alleanza è sbandato, e l'Uzumaki è mio. Vediamo quali altre vittime ho catturato".

Con un gesto i tentacoli si ritrassero nella sua veste, e alla punta di essi comparvero numerosi ninja svenuti. Kiba Inuzuka , Shino Aburame , Hinata Hyuga ed altri.

Monzaemon quindi fece un conto dell'andamento di questa impresa bellica.

"Abbiamo poi catturato numerosi ninja di vari clan importanti, in possesso di tecniche segrete molto potenti. Abbiamo poi raccolto vari campioni di sangue di ninja in possesso di abilità innate, più un Byakugan. Sono certo che questi prigioneri ci potranno dare tanto".

Il capo dell'Akatsuki quindi attivò una auricolare e lo sintonizzò con qualcuno.

"Qui Monzaemon a Shrieker, rispondi. Hai catturato i ninja che ti avevo assegnato?"

Si sentì una voce dall'auricolare.

"Qui Shrieker, missione compiuta. I bersagli sono stai catturati e messi al sicuro, solo che mi trovo molto distante da qui. Sono in attesa di ordini".

"Bene Shrieker. Non posso teletrasportarvi tutti, quindi porta quelli che hai raccolto alla prima nave cargo a portata di mano e torna ad Inferos. Qui chiudo".

Monzaemon concluse la conversazione, quindi prese il corpo inerte del ragazzo e se lo caricò in spalla. Minato si sentì morire in quel momento e si avvicinò a Monzaemon con aria supplichevole, quindi si inginocchiò davanti a lui.

"Ti...prego...risparmia...mio...figlio!" Singhiozzò quasi.

Monzaemon sorrise crudelmente.

"Certamente. Per il tuo ragazzo ho progetti molto più grandiosi che morire per l'estrazione del demone. Come hai pensato tu tanti anni fa, è il prescelto".

Minato deglutì e alzò la testa, capendo che Monzaemon non riservava nulla di buono, e sopratutto chiedendosi come lo scienziato potesse essere venuto a conoscenza della profezia.

Monzaemon si voltò verso Kenpachi, e quest'ultimo sembrava smanioso di fare qualcosa.

"Capo, ora che tutti i nostri obbiettivi sono stati raggiunti, posso fare ciò per cui mi hai dato i poteri?" Chiese il Tuono Purpureo, leccandosi le labbra.

"Si". Rispose lo scienziato. "Non abbiamo quasi nulla da fare qui. Non appena tutte le nostre truppe saranno uscite da Konoha, potrai procedere". Quindi usò gli auricolari.

"A tutti i comandanti dell'invasione, ordinare evacuazione del villaggio. Ripeto, evacuare il villaggio".

Minato ebbe un brivido nel sentire tutto ciò. Il gruppo quindi uscì dal villaggio della Foglia, dirigendosi verso la foresta esterna.

I tre si misero in una posizione poco elevata non molto distante dal villaggio.

Quella che era un tempo la grande rocca del mondo degli shinobi, ora giaceva nella più completa rovina. I fuochi avvampavano dappertutto e una folla di soldati uscì dal paese.

Quando Monzaemon capì che non c'era più nessuno dei suoi nel villaggio, fece cenno a Kenpachi.

Quest'ultimo saltò ed accumulò un grande globo di energia nelle mani. Minato pensò istintivamente di fermarlo, ma il suo corpo non riusciva a muoversi.

Kenpachi lanciò quindi un Grande Pacemaker di dimensioni enormi, che si schiantò sul villaggio in brevissimo tempo.

L'enorme sfera di energia esplose, emettendo un sinistro ed intensissimo lampo viola, che costrinse lo Yodaime a chiudere gli occhi.

Quando Minato li riaprì, vide che il villaggio non c'era più. Era stato spazzato via dalla furia del colpo, e persino gran parte del monte Konha era stata distrutta.

Lo Yodaime non poté fare altro che accasciarsi e sbattere i pugni a terra.

"La fine del vecchio mondo degli shinobi". Disse Monzaemon ammirando tale prova di distruzione. "E la nascita di un mondo nuovo. Il mio".

 

 

 

Angolo dell'autore:

Me: (rinchiuso in un bunker e con un arsenale di armi di vario calibro,

incluse due testate nucleari e Chuck Norris) Non cercate di uccidermi! Non è finito nulla.

Esercito di Fan: bene, lo speriamo per te.

Tsunade: questa te la faccio pagare. Non appena Chuck Norris si toglie di mezzo...

Comunque, questo è il penultimo capitolo del preludio. Ringrazio come sempre i miei lettori.

La frase che dice Tsunade è mutuata da quella di Emporio Ivankov in One Piece.

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Capitolo 24
*** Cap. 24. Un nuovo inizio. ***


Cap. 24. Un nuovo inizio.

 

"Maggiore Shrieker, quanto manca all'atterraggio?"

Proprio dentro ad una nave cargo di grossa portata, il comandante chiamato Shrieker stava parlando all'auricolare.

Dietro a lui vi erano quattro persone svenute disposte su una parete, tre donne e un maschio, in stato di incoscienza.

Essi avevano poi un casco in testa attaccato a dei tubi metallici.

"Ancora molto, lord Monzaemon. Inferi è ancora lontano. Devo superare tutto i deserto. ". Rispose il soldato.

"Non importa. Come è andata la visita nei loro cervelli?" Domandò ancora la voce all'auricolare.

"Alla perfezione". Rispose Shrieker, stavolta facendo una smorfia di disgusto.

"Ho prelevato tutte le informazioni che avevano nelle loro menti e non si sveglieranno tranne che con un nostro ordine. Possiamo far loro ciò che vogliamo".

"Bene, bene". Rispose la voce dall'auricolare. "Dunque, devi sapere una cosa. Sembra che oltre ai predoni del deserto siano stati avvistati i ribelli. Questo potrebbe complicare le operazioni".

"Quali sono gli ordini?" Domandò Shrieker, leggermente preoccupato.

"Ad eccezione del prigioniero con i capelli rossi". Il comandante guardò la ragazza vicina a lui. "Inietta nelle loro cellule l'eco verde puro che avete sulla nave." Affermò Monzaemon.

"Signore, l'eco allo stato puro può avere degli effetti collaterali che noi non possiamo prevedere ". Disse Shriker.

"é proprio per questa ragione che tu devi farlo. Passo e chiudo". Terminò Monzaemon.

Shrieker chiuse l'auricolare, quindi si voltò.

"Che merda di capo che ho ". Sussurrò in maniera assolutamente impercettibile. Quindi andò dentro la stanza dei rifornimenti e parlò con il capo dei medici.

"Capo guardia medica, secondo ordini superiori, lei deve trasferire quanto più eco verde puro nella scorta delle sacche dei cilindri per la trasfusione".

Il capo guardia annuì, quindi Shrieker ordinò ad un altro membro di portare via i tre ninja che erano da essere usati come cavie.

Sakura, Ino, e Shikamaru, vennero portati dentro dei grossi cilindri metallici, quindi gli si vennero tolti i vestiti e vennero sterilizzati.

"Che inizi il processo di trasfusione". Ordinò il maggiore.

Degli grossi tubi metallici terminanti con aghi vennero infilati nei corpi dei ninja. Lentamente, grandi quantità di eco verde vennero iniettate nei tubi.

Shrieker allora si allontanò dalla stanza passeggiando lentamente.

 

 

 

Nel deserto fuori da Haven City la notte era ormai giunta.

Una sterminata distesa di dune si estendeva a perdita d'occhio luccicando, mentre nella sabbia affioravano molti elementi naturali intervallati a costruzioni artificiali, rovine di tempi antichi.

Un grosso veicolo con quattro ruote dentate correva in questa distesa.

Tale macchina si fermò proprio davanti ad una vecchia rampa in disuso.

Da questo veicolo uscirono due uomini, entrambi con due spessi occhiali e mantelli che gli coprivano grandissima parte del corpo.

"Siamo fortunati. Non c'è una tempesta di sabbia in arrivo. L'ultima volta in cui sono venuto non era così". Disse uno.

L'altro, poco più basso, continuò.

"Già, e dovresti ricordarti che oltre ad una turbolenza, c'erano anche dei predoni. Ci hanno trovato giusto due giorni fa, ricordi? Ed io ti ho fatto diventare un membro del Mondo Sotteraneo giusto ieri. Che gran salto di qualità".

"Ed io ti ringrazio per questo, comandante Torn". Disse l'altro.

Torn rispose. "Sono io a doverti ringraziare. Mi hai salvato da un destino peggiore della morte. Comunque, non stiamo qui a parlare. Devi avvistare ogni nave da cargo che passa per questa zona, capito?"

"Si signore". rispose l'uomo.

I due aspettarono per un po', mentre l'uomo più alto scrutava il cielo con i suoi occhi.

Dopo molto tempo, l'uomo vide qualcosa.

"Comandante, c'è una nave cargo di passaggio, e sembra diretta ad Inferos. Non solo. Sembra che il chakra di alcuni membri dell'equipaggio sia stato modificato".

"Cosa? Sai ciò che devi fare. Sopratutto, impedisci a quei poveretti di nuocere".

Ordinò Torn.

L'uomo più alto allora mise la mano vicino al terreno, pronunciò delle strane parole e fece un movimento con la mano.

Una grossa quantità di sabbia si spostò come mossa dal vento, soltanto raccogliendosi in un solo punto.

Quivi si generò una grossa sfera di sabbia, e l'uomo la lanciò contro l'aeronave.

 

Shrieker intanto era tornato a vedere i risultati degli esperimenti

"Gli esperimenti stanno procedendo molto bene per i tre soggetti". Confermò il capo medico. "Ormai la trasfusione di eco sta terminando. I segni vitali per ora sono ottimali".

Il maggiore abbassò la testa per un secondo, quindi scrocchiò le dita.

Dall'auricolare di Shrieker si sentì la voce di Monzaemon.

"Maggiore Shrieker, qui Monzaemon. Come procedono gli esperimenti?"

"Molto bene". Rispose Shrieker

"Allora interrompete il flusso di eco!" Gridò Monzaemon.

Il maggiore si stupì per qualche secondo, poi però udì un rumore proveniente dal basso, quindi esortò i suoi compagni.

"Perché restate imbambolati? Chiudete subito il flusso di....."

In men che non si dica la nave volante venne scossa da una botta tremenda, che fece quasi cadere tutto il personale di volo.

"Cosa diavolo è successo?" Chiese Shrieker, ancora scosso dal colpo.

"Signore, venga a vedere! é un emergenza!"

Si udì una voce dalla cabina di pilotaggio, e il maggiore dovette andare a controllare.

La nave era ridotta nella maniera stranissima: essa era ricoperta di sabbia da cima a fondo,che sembrava aver intaccato la struttura.

"Maggiore, i comandi non rispondono più, eppure siamo ancora in piedi! Cioè..in volo! Cosa dobbiamo fare?"

In quell'attimo si intromise Monzaemon dall'auricolare.

"Vi hanno colpito? é stato più veloce di quanto pensassi. Immagino che il trasferimento di eco non possa più essere fermato".

Shrieker si diresse verso la cabina di dove era effettuati gli esperimenti.

"Maggiore, il trasferimento è completo". Disse un medico che stava lì a monitorare l'esperimento.

"Come sospettavo. Uccidi tutti gli esperimenti. Non devono cadere in mani nemiche. E porta in salvo la prigioniera dai capelli rossi, a qualsiasi costo. Non hai molto tempo". Ordinò Monzaemon

La nave quindi fece un movimento sinistro, e in breve tempo essa precipitò in caduta libera.

Shrieker quindi deglutì ed alzò le mani concentrando aria per sparare un getto molto potente.

"Onda Decapitante".

Il colpo venne sparato contro le tre capsule, che vennero distrutte e i tre ninja sbalzati via a grande distanza. Sembrava però che il colpo non li avesse uccisi, infatti iniziarono ad agitarsi nel sonno.

"L'eco verde deve aver dato loro una resistenza incredibile. Non ne ha solo modificato il fisico". Disse Shrieker.

Uno degli addetti all'esperimento, che aveva sentito l'ordine, decise di eliminare i tre ninja di mezzo un volta per tutte sparò degli strani proiettili nei corpi dei ninja svenuti.

I colpi trafissero Shikamaru e Ino, ed esplosero bruciando delle vittime.

"Due sono sistemati". Commentò il dottore. "é ora di pensare alla terza".

Il ricercatore provò a sparare un terzo colpo, ma dal terreno fuoriuscì qualcosa di strano e del tutto inaspettato. Un enorme getto di acido, infatti, bucò il pavimento e colpì in pieno il ricercatore.

"Andate subito alle capsule di salvataggio! Ordinate a tutti di evacuare" Urlò Shrieker.

Il soldato allora corse in camera sua, dove era nascosto il prigioniero Karin.

L'uomo quindi la prese sulle spalle e premette un pulsante davanti a un muro.

Il muro rivelò un vano segreto dove vi era una specie di capsula di salvataggio molto avanzata.

L'uomo entrò in tale abitacolo assieme alla sua prigioniera. Anche se non avrebbe voluto abbandonare i suoi uomini, gli ordini erano quelli di portare la ragazza da Monzaemon.

Ove la poveretta avrebbe subito le pene dell'inferno.

La porta della capsula si richiuse, ed essa venne lanciata lontano dalla nave, nel deserto sconfinato.

Ad Inferos.

 

La nave precipitò ancora per un poco, ma invece di schiantarsi, si posò dolcemente a terra, come fosse sostenuta da una mano invisibile.

Il guerriero mascherato più alto mise la mano in posizione normale, mentre l'altro mise bene in vista una pistola.

"Tutto l'equipaggio deve uscire dalla nave. E in fretta". Esortò Torn, mentre i personale usciva da quello che era il guscio della nave.

"Vi prego, non uccideteci". Implorò il capo della guardia medica.

"Cosa dici Torn, secondo te possiamo risparmiarli? Non c'è tempo di interrogarli qui, e possiamo raccogliere varie informazioni se li portiamo con noi. E poi non mi piace per nulla uccidere, figuriamoci a sangue freddo".

"Non saprei". Rispose Torn grattandosi la testa. "Dobbiamo vedere se l'aeronave è riparabile. C'è un meccanico tra voi?"

"Si, io". Rispose uno dei prigionieri.

"Come è messa la nave?" Chiese il ribelle.

Il meccanico controllò l'aeronave per un poco.

"Tutti i motori sono intasati e quelli anteriori sono danneggiati, ma non dovrebbero esserci danni consistenti". Sentenziò l'uomo.

"Bene, allora sappiate una cosa. Noi vi riporteremo ad Haven, precisamente nel covo del Mondo Sotterraneo. Lì verrete interrogati, e si scoprirà se e quali crimini avete commesso secondo la costituzione vigente prima dell'ascesa del barone Praxis.

Se non avete fatto nulla, potrete aiutarci nella nostra missione ed essere rilasciati. Altrimenti, sarete giudicati per i vostri eventuali crimini". Disse Torn a tutto il gruppo.

Intanto l'altro compagno stava cercando qualcuno vivo all'interno dell'aeronave.

C'era ancora del chakra alterato con dell'eco verde.

L'uomo entrò nella stanza degli esperimenti e vide Sakura accucciata nel sonno artificiale, in mezzo ai corpi maciullati dei suoi amici.

L'uomo si maledisse di non essere riuscito a salvare anche gli altri.

L'aspetto della ragazza, così come il suo chakra, gli erano però stranamente familiari.

L'uomo girò la giovane Sakura e le mise una mano in fronte.

"Ora spezzerò il genjustu che Monzaemon ha posto sulla tua mente".

L'uomo quindi pensò intensamente per un attimo, quindi la ragazza ebbe un sussulto.

In pochissimo tempo la giovane aprì gli occhi e fece un respiro profondo.

"Ti sei svegliata finalmente". Disse l'uomo. "Devi aver passato un brutto periodo. Ma mi sembri messa abbastanza bene".

Sakura si guardò intorno.

"Dove...mi..trovo?". La giovane quindi si alzò.

L'uomo cercò di aiutarla, ma vedeva che riusciva ad alzarsi da sola.

"Vado a cercarti dei vestiti. Dovremmo averne uno di ricambio". Disse l'uomo incamminandosi verso la macchina.

"Grazie". Sussurrò la giovane tenendosi la testa. Poi molti brutti ricordi iniziarono ad affiorargli nella mente.

Sakura si inginocchiò a terra e vide lo stato in cui erano ridotti i corpi di Shikamaru e Ino. Nell'osservare tutto ciò, ella non poté trattenersi dal piangere.

L'uomo tornò poco dopo con un uniforme per il deserto.

"Ecco, indossala. Nel deserto fa un freddo cane di notte, e mica puoi stare nuda tutto il tempo. Sei davvero fortunata: non sembri in condizione di avere bisogno di qualche cura, nonostante tu abbia preso una bella botta".

L'uomo notò quindi che la ragazza piangeva.

"Questi ragazzi...erano tuoi amici? Mi spiace davvero. Vorrei averti aiutato prima".

La ragazza si asciugò le lacrime con un braccio.

"Grazie, ma hai già fatto moltissimo. Mi hai salvato la vita". Rispose la ragazza.

"Da dove vieni?" Chiese l'uomo a Sakura.

"Da un posto molto particolare". Disse la ragazza prendendo i vestiti. "Spero che almeno Naruto e Tsunade l'abbiano scampata...".

Tale frase fu meno di un sussurro, ma il ribelle la sentì comunque e afferrò le braccia.

"Tu conosci Naruto Uzumaki?"

 

 

 

 

Angolo dell'autore:

Sakura: spero che con l'eco verde potrò iniziare finalmente a vincere qualche volta.....

Ino e Shikamaru: ma vuoi veramente ammazzarci tutti?

Me: questa scelta in effetti non è che abbia convinto moltissimo neanche me. Del resto Sakura è il personaggio che simboleggia "l'umana debolezza", il che significa che non è intesa per avere superpoteri di qualche sorta e deve fare solo affidamento sulle sua capacità.

Ma considerato l'abnorme dislivello che c'è tra la ragazza e i compagni di team, ho dovuto dotarla di qualche power up in più. Una scelta estremamente OOC, secondo alcuni, e che certo è discutibile......

Ino e Shikamaru: quindi ci faresti tornare in scena?

Me: temo di non poterlo fare senza stravolgere la trama. Mi spiace, ma sarà per la prossima fic.

Shikamaru: almeno nessuno potrà più seccarmi.

Ino: addio momenti di gloria. Ti aspetto, e quando non ci sarà più Chuck.....

Tsunade: saremo in due.

Me: temo il peggio. Glom!

Me:comunque, spero di riuscire a non rendere il personaggio di Sakura marysuesco, nonostante i power-up.Comunque la ragazza probabilemente incarnerà l'umana debolezza in altre maniere (ma non eccessive), come intendeva Kishimoto.

Sakura: speriamo bene....

In definitiva, questo è il ultimo capitolo del Preludio. La storia vera e propria verrà tra qualche tempo. Penso che mi prenderò un breve periodo di pausa per scrivere altre cose, poi riprenderò la fiction.

Ringrazio quindi tutti coloro che hanno letto questo storia, in particolare per aver messo la mia storia tra i Preferiti:

 DavideKun 

E per aver messo la mia storia tra i Seguiti:

1 - Ekiyo (grazie per aver segnalato un paio di sviste)
2 - 
markus89 
3 - 
milan010 
4 - 
Rinoagirl89 
5 - 
sakura2480 (grazie per il consiglio delle virgole)

Più un ulteriore ringraziamento a Vaius, che è il mio primo recensore in assoluto.

Sappiate che inizierò dall'inizio di questa fic ha rispondere meglio alle recensioni in questo testo.

(Vaius, Ekiyo e sakura2480, mea culpa per non averlo fatto prima).

Seguite la mia storia e recensite numerosi, mi raccomando!

Saluti a tutti.

 

dubious3

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