Weird destiny...

di lisettola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Chapter 1 ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter 4 ***
Capitolo 6: *** Chapter 5 ***
Capitolo 7: *** Chapter 6 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 8 ***
Capitolo 10: *** Chapter 9 ***
Capitolo 11: *** Chapter 10 ***
Capitolo 12: *** Chapter 11 ***
Capitolo 13: *** Chapter 12 ***
Capitolo 14: *** Chapter 13 ***
Capitolo 15: *** Chapter 14 ***
Capitolo 16: *** Chapter 15 ***
Capitolo 17: *** Chapter 16 ***
Capitolo 18: *** Chapter 17 ***
Capitolo 19: *** Chapter 18 ***
Capitolo 20: *** Chapter 19 ***
Capitolo 21: *** Chapter 20 ***
Capitolo 22: *** Chapter 21 ***
Capitolo 23: *** Chapter 22... un epilogo Natalizio! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Corriamo per le strade di Londra. Scappiamo lasciando dietro di noi il matrimonio di Bill, i nostri amici in pericolo.

Entriamo di corsa in Hyde Park e sembra sia tutto tranquillo.
“Hermione li abbiamo seminati quei mangiamorte?” dico a bassa voce.
“Si… anche se…” dice lei guadandosi intorno.
“… non c’è troppo silenzio?” completa Ron in un sussurro.
“Camminiamo.” Dico dopo aver fatto pochi passi sentiamo un fruscio dietro di noi. Ci voltiamo di scatto.
“Cos’era?” chiede impaurita Hermione.
“Non lo so ma nulla di buono… andiamo avanti.”
“Salve ragazzi…” un uomo incappucciato ci sta aspettando alle nostre spalle. Ghigna malefico.
“Via!” urlo inutilmente, quell’uomo è dannatamente veloce.

Ha dei pugnali in mano, non usa la magia? Altri due lo raggiungono e siamo accerchiati.
“è la fine per voi. La ragazzina e il rosso l’Oscuro Signore ce li lascia. Ci sarà da divertirsi.” Ridono, ridono prendendosi gioco di noi. Tutta questa fatica per nulla. Tra poche ore saremo morti.
Ron tenta di prendere la bacchetta ma loro sono più veloci. Uno lo immobilizza al suolo, ferendolo al braccio con il pugnale. Cerchiamo di farlo anche io e Hermione ma una sferzata di fuoco ci blocca. Mi brucia la mano ed a Hermione una gamba.
“Capoline…. AAHH!” un urlo si leva da uno dei tre uomini. Cade a terra nel suo sangue, con un pugnale conficcato nella schiena.
Non possiamo scappare velocemente, dovremmo portare Hermione in braccio. Io e Ron ci guardiamo e capiamo che non c’è via di fuga, a meno che colui che ha scagliato il pugnale non uccida anche gli altri due.
Un ombra nera si pone tra noi e i due uomini rimasti. Non parla. non fa rumore, sembra quasi che non respiri.
“Traditrice! Come ti permetti di metterti contro L’Oscuro Signore? Lui porterà giorni di gloria alla Gilda.”
“è proprio quello che voglio evitare.” Dice semplicemente.
Improvvisamente una folata di fuoco avanza nuovamente verso di noi ma è come bloccata da uno schermo invisibile.
“Tu avresti avuto un posto d’onore nel nuovo mondo. Tradire la tua gente per questi tre sciocchi, insignificanti Maghi!”
“Voi non siete la mia gente, non mi sono mai sentita parte della vostra stupida gilda. Quindi ora addio.” Dice e gli si avvicina tirando fuori dei coltelli lottano per pochi secondi e i due uomini si accasciano al suolo.

Con noncuranza raccoglie i pugnali e si avvicina.
“Non voglio farvi del male, fidatevi di me e seguitemi. Tra meno di 20 minuti qui sarà pieno di mangiamorte.”
“Abbiamo scelta?” dico sarcastico.
“No non credo.” Dice sogghignando la ragazza. “Ho un nascondiglio non lontano da qui. Ci sarà tutto, cibo, acqua, medicine.”
Iniziamo a camminare a passo svelto fino ad un punto ricco di alberi. “Presto! Di qua.”
La strana ragazza ci fa entrare un una specie di botola nascosta tra l’erba. “Entrate.”

Entriamo e prima di entrare la ragazza controlla che nessuno ci abbia seguito.
Quando si toglie il mantello credo di essere morto, mai vista una ragazza più bella, è un angelo.
Una cascata di capelli biondi le coprono le spalle e quando si volta vengo ipnotizzato da due occhi color ghiaccio. La pelle è candida come la neve.
Arrossisco quando mi tende la mano e dice “Il mio nome è Lilith.”

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Salve a tutti.... in vista del nuovo film del nostro maghetto ho deciso di postare la mia prima fic su di lui... è da un pò che la stò scrivendo ma volevo aspettare di essere vicina all'uscita del film per pubblicarla.

ogni  settimana pubblicherò un capitolo... se proprio non ho tempo x colpa dell'uni ogni 2... ma dato che son già molto avanti + delle 2 settimane in caso di problemi o esami non vi farò aspettare...

Bon... spero vi piaccia... ho un pò (tanto XD) cambiato la storia del 7 libro.... ma segue la sua trama... Harry non è mai stato innamorato di Ginny (non mi odiate, adoro ginny ma mi andava di mettere un personaggio tutto mio...) e Il mio personaggio Lilith e la sua gilda sono ispirati al libro di Licia Troisi Le guerre del mondo emerso...

Credo di avervi detto tutto..... mi raccomando fatemi sapere se vi piace!!! commentateee! ^^

*Lisa*

Ps. si accettano suggerimenti su che attrice vorreste che fosse Liith.... devo fare la copertina della storia ma non so chi utilizzare... (anke se son tentata da Emil de Ravin o Teresa Palmer....) mettetelo nei vortri commenti!!

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Capitolo 2
*** Chapter 1 ***


<

E siccome vi voglio bene e sono troppo eccitata per domani.... ecco a voi un altro capitolooo! ^^ non vi ci abituate però eh!!! XD

Seguo i tre assassini da un ora. Le ultime notizie mi dicono che sono dietro a Harry Potter e ai suoi amici. Devo raggiungerli.

Sento delle urla. Dannazione li hanno presi. Corro, corro più forte e silenziosamente che posso. Senza pensarci un attimo tiro fuori un mio coltello e lo lancio verso uno dei tre uomini in nero. Un urlo mi dice che ho ottenuto ciò che volevo, è morto.

Con un balzo mi metto tra i due uomini restanti e i tre maghi.
“Traditrice! Come ti permetti di metterti contro L’Oscuro Signore? Lui porterà giorni di gloria alla Gilda.”
“è proprio quello che voglio evitare.” Odio la Gilda, odio Voldemort.

Mi accorgo che sta per lanciarci addosso il suo fuoco e faccio scudo con la mia energia.
“Tu avresti avuto un posto d’onore nel nuovo mondo. Tradire la tua gente per questi tre sciocchi, insignificanti Maghi!”
La mia gente?!
“Voi non siete la mia gente, non mi sono mai sentita parte della vostra stupida gilda. Quindi ora addio.” Voi e i vostri deliri di onnipotenza.
Come sono stata addestrata a fare mi muovo velocemente, sgusciando a ogni tentativo di attacco e uccidendo il mio nemico. Mi avete voluta addestrare, ora non lamentatevi.
Raccolgo i miei pugnali e li rimetto nel loro fodero.

“Non voglio farvi del male, fidatevi di me e seguitemi. Tra meno di 20 minuti qui sarà pieno di mangiamorte.”
“Abbiamo scelta?” dice un ragazzo che riconosco essere Potter. Il suo sguardo e sospettoso e il suo tono scettico. Mi volto e sorrido tra me e me.
Per loro fortuna il mio nascondiglio non è lontano. Sono piuttosto messi male. La ragazza a una grave ustione a una gamba, il rosso perde sangue e il moro è pieno di tagli e ha una mano bruciata.
Arrivo alla botola e li faccio entrare, dopo un breve controllo li seguo dentro.
Mi tolgo il mantello e me li ritrovo tutti e tre a fissarmi. Non mi piace.
Vado verso il moro e lui arrossisce. Gi tendo una mano “Il mio nome è Lilith.”
“Piacere. Harry Potter” dice debolmente.
“Lo so.” Dico sorridendo. Arrossisce ancora di più.
“Io sono Ron Weasly e lei è Hermione Granger.” La ragazza mi sorride in una smorfia di dolore.
“è davvero un piacere conoscervi.” Sorrido e mi volto a prendere le mie erbe dallo scafale.
Inizio a preparare un impasto per le bruciature.

“Con questo non dovrebbero neanche rimanere le cicatrici.” Dico, una volta pronto, alla ragazza. Mi guarda con gratitudine. Glie l’hanno fatta bene… la sua gamba ha ustioni da poco sopra il polpaccio a sopra il ginocchio il suo vestito da sera bruciacchiato.
“Scusate la curiosità…. Non credete che andando in giro così conciati vi si nota parecchio?”
“Siamo scappati da un matrimonio.” Dice il moro scettico mentre mi chino sulla gamba della ragazza.
La ragazza mugola un po’ quando sfioro la sua gamba “Mione tutto bene?” chiede Ron avvicinandosi.
“Solo un attimo sto già meglio. Grazie Lilith.”
“Fa niente. Grazie a te per esserti fidata.”
“Non capisco ancora perché lo faccia…” dice il rosso guardandomi male.
“Ron!” dice Hermione cercando di difendermi.
“No Hermione. Giustamente sorge qualche dubbio quando qualcuno ti salva la vita da tre assassini, uccidendoli a sangue freddo.” Dico spalmando gentilmente l’unguento sulla gamba della ragazza. “e dopo avervi difeso mi sembra divertente uccidervi adesso che siete al sicuro.”
“Tu sei una di loro! Ti muovi come loro! Ti conoscevano!”
“Ron smettila.” Dice calmo Harry mettendo una mano sulla spalla del ragazzo. “Lasciala almeno spiegare. E ci sta aiutando, mi sembra doveroso fidarci almeno per il momento.”
“Molto ragionevole Harry.” Dico finendo di fasciare Hermione.
“Chi sei?” mi chiede poi. Sento i loro sguardi su di me.
“Mi sembra giusto dirvi tutta la verità.” Guardo i ragazzi. “Mi permettete però di curarvi prima che le ferite si infettino?” I due ragazzi annuiscono. Mi avvicino al rosso e metto sulla sua ferita ancora sanguinante delle erbe per fermare l’emorragia e disinfettare, intanto inizio a raccontare.

“Come ho già detto mi chiamo Lilith. Da che mi ricordi sono cresciuta nella gilda, mi hanno allenato per tutta la vita e poi circa un anno fa mi sono accorta di come ero intollerante alle loro cavolate. Non mi piace uccidere lo faccio solo per necessità, mentre loro provano piacere, una cosa intollerabile.” Tutti mi fissano curiosi del mio racconto. Sospiro e continuo. “ Me ne sono andata anche perché non posso sopportare ciò che Voi- sapete-chi fa. La sua stupida convinzione di saper come deve andare il mondo, l’ho conosciuto un anno e mezzo fa…. E dopo quell’incontro ho deciso di andarmene, cosa che gli assassini non hanno preso bene.”
“Quale è il tuo potere?” chiede improvvisamente Hermione.
“Sei ben informata vedo… Controllo l’energia.”
“Ho letto molto. So che è molto raro il tuo potere rispetto agli altri.”
“Che significa?” domanda Harry volgendo il suo sguardo da me a Hermione.
“La setta degli assassini accoglie solo coloro che hanno dei poteri particolari ma non sono maghi o streghe.” Dice Hermione spiegando perfettamente la situazione.
“Tu non sei una strega?” domanda meravigliato Ron.
“No.” Rispondo sorridendogli e finendo di bendare anche lui.
“I membri della gilda devono solo poter controllare uno degli elementi. Aria, acqua, fuoco, Terra ed energia. Quest’ultimo è uno dei più rari e più forti.”
“Ma hai studiato proprio tutto su di noi.” Dico sorridendo leggermente.
“No Hermione studia tutto e basta.” Dice Ron sorridendo però dolcemente.
“Lo trovavo interessante.”
“Quindi saprai piegare meglio di me come funziona la traccia spirituale.”
“Mai sentito parlare? Che roba è?” chiede Ron guardando stupito Hermione.
“Una cosa che ha pochi interessa. Solitamente noi tendiamo a ignorare coloro che hanno il potere degli elementi, perché la gilda preferisce mantenersi riservata. Dividiamo semplicemente in Manghi e babbani. Ma esiste anche un'altra forma di magia che è dovuta alla traccia spirituale.” I due ragazzi pendono dalle labbra di Hermione. Mi avvicino a Harry. È messo maluccio. Inizio a medicarlo e lui sobbalza.
“In noi maghi funziona incanalandosi attraverso la bacchetta ed è più potente. I babbani non la trovano mentre diciamo i possessori degli elementi ne hanno per metà, con la quale però riescono a controllare pienamente un elemento.”

Harry mi guarda negli occhi mentre gli prendo la mano e la cospargo dell’unguento. È vero ciò che ho sentito sui suoi occhi, sono verdi come lo smeraldo. Meravigliosi. Ma che vai a pensare Lilith?
Mi allontano un secondo da lui per prendere altre erbe. “Il mio potere è ancora più particolare io posso controllare la mia traccia spirituale e trasformarla in energia. E mi dicono essere più raro perche si tramanda di generazione in generazione, però ne salta tre prima di riapparire. La mia bis bis nonna lo aveva… se avessi la minima idea di chi sia la mia famiglia.”
“Nessuno ti ha mai detto chi ti ha portato alla gilda?” chiede Hermione guardandomi triste.
“No, solo le guardie lo sanno e il capo ovvio. Ma tutti si ostinano a mantenere il segreto.”
Torno accanto al moro e inizio a curargli le ferite che ha sul viso. Sono poche e piccole, ma meglio essere prudenti. Hermione inizia a parlare dell’attacco di quella sera con Ron e io me ne rimango in silenzio a curare le ferite a Harry, che non ha l’aria di ascoltare molto Hermione. Mi sta guardando insistentemente.

“Tu stai bene?” mi chiede in un sussurro.
Gli sorrido e lo guardo negli occhi. “Sono abituata a questo genere di cose. Quelli erano tre mezze cartucce.” È davvero molto bello, nonostante i tagli sul viso. “Grazie per esserti preoccupato per me.” Ed arrossisco. Che mi è capitato… io non arrossisco mai, non devo, non posso permetterlo.
“Figurati, ci hai salvato la vita.” Sorrido ancora alla sua faccia che si colora di rosso. È un ragazzo molto timido, e gentile.
“Lilith che facciamo adesso?” chiede Hermione
“Dobbiamo rimanere qua dentro per qualche giorno, intanto che voi vi riprendete… dopo non lo so. Dovrò abbandonare questo posto si riempirà di mangiamorte.”
“Tu dove andrai?” chiede Ron
“non lo so… ma so nascondermi bene. Voi pensate a trovarvi un posto sicuro. Però adesso mi sembra che abbiate bisogno di dormire.” apro la piccola porticina al lato del rifugio. “Non è il massimo ma ho solo questo. Ci sono cuscini e letti.”
“Hai di tutto qui. Andrà più che bene!” dice Hermione guardando la stanzetta meravigliata.
“Io dormirò di qua e faro un po' di guardia... non si sa mai.” mi prendo un materasso e lo piazzo al centro della stanza. “C'è una dispensa con un po' di tutto dentro e da bere su quello scaffale.”
ci diamo la buonanotte e i ragazzi vanno a letto.

Nel semibuio della stanza mi metto in ascolto dei rumori della notte. Mi è sempre piaciuto il buio, nella gilda forse l'unica cosa buona che mi hanno insegnato è saperla apprezzare e studiare. Il tremolio delle candele, gli spifferi che entrano dalla botola, i respiri rilassati dei ragazzi. Ne sento due, qualcuno non sta dormendo.
Inizio a lucidare i miei pugnali, la mia magia non mi permette di uccidere, tranne che soffocare bloccando il respiro con una barriera, quindi utilizzo sempre i miei pugnali per uccidere. E purtroppo sono brava. Purtroppo per gli altri. Sono stata addestrata molto bene.
Chi non riesce a dormire si sta alzando. Pochi secondi dopo compare Harry cercando di non fare rumore.
“Guarda che sono sveglia.” dico facendolo sussultare. Mi scappa una risatina. “Ti ho sentito da quando ti sei alzato.”
“Hai orecchio.” dice rimanendo fermo vicino a me.
“Sono stata addestrata così.” sorrido amaramente. “Non sei stanco?”
“Non riesco a dormire.” dice strofinandosi la cicatrice.
“Bene siamo in due. Io dormo pochissimo.” picchietto la mano sul materasso accanto a me. “Ti va di farmi compagnia?”
Si siede accanto a me sorridendomi.
“così sei stata allenata dalla gilda...”
“Già. Non è stato poi così piacevole.”
“Sai nemmeno io sono stato cresciuto dai miei.”
“Ne ho sentito parlare. Io non so nemmeno chi siano.”
“Mi dispiace.” dice imbarazzato.
“No, no c'è da dispiacersi. Se mi hanno lasciata lì non sono sicura che gli interessasse di me.”
cala un silenzio imbarazzato.
“Scusa per i miei discorsi cinici e deprimenti. Non sono abituata ad avere qualcuno con cui parlare.”
“Fa niente.” arrossisce con me e scoppio a ridere.
“Che hai da ridere?” dice sorridendo.
“Niente. Siamo molto simili in un certo senso. Ci imbarazziamo a parlare ma non lo vogliamo dare a vedere.”
“non imbarazzarti.”
“Non è colpa tua. Sono cresciuta sola. Parlavo solo con i miei maestri e l'argomento era sempre il solito... allenamento, uccisione...”
“Che cosa allegra. Posso farti una domanda?”
“Certo.”
“quando hai fatto... insomma... il primo...?” dice spettinandosi i capelli e evitando di guardarmi.
“Ho ucciso per la prima volta a 12 anni.” dico tranquilla. È una cosa con cui ho imparato a sopravvivere. “so di non essere una persona normale a parlarne così leggermente... infatti è sconsigliabile stare vicino a me.”
"Sei stata cresciuta così... non fartene una colpa.”
“Ho voglia di cambiare. Chi non lo vorrebbe? Almeno di uccidere solo per stretta necessità, difesa.”
“Parli sinceramente.”
“Non sono mai stata così sincera con nessuno. Voglio avere una vita normale! Uscire con gli amici, trovarmi un ragazzo, emozionarmi per il mio primo bacio.” arrossisco violentemente. Per fortuna non ha la vista allenata come la mia. “Farmi una famiglia, crescere i miei figli e diventare nonna. Nella gilda quando non sei più utile mandano qualcuno a ucciderti, non ci sono sentimenti, solo il piacere del sangue.”
“Deve essere un posto orribile.” dice serio.
“Lo è. Scusami parlo troppo. Dimmi di te... come la vita a Hogwarts?”
“Io adoro quella scuola. Non sapevo neanche di essere un mago, i miei zii me lo tenevano nascosto e mi trattavano come una specie di mostro. Arrivato a Hogwarts ho conosciuto Ron, Hermione e la verità sui miei genitori. Non è mai stato facile ma sono stati gli anni migliori della mia vita.”
“Vorrei poterti aiutare a sconfiggerlo, davvero, Ne hai passate tante, ti meriti un po' di pace.”
“Vieni via con noi.” dice di getto. Rimango imbambolata.
“Ti fidi così tanto di me?” chiedo meravigliata. Mai nessuno mi ha trattata così. Come un amica.
“Mi ha salvato la vita, mi sembra il minimo fidarmi di te. Tu vuoi una vita tranquilla... finito tutto questo potremmo... insomma... diventare amici. Uscire tutti insieme... ti farò conoscere gli altri miei amici! Potremo vivere tutti una vita normale.” dice con un velo di tristezza negli occhi.
“Dovresti parlarne con Ron ed Hermione. Se loro accetteranno vi seguirò.” poggio la mia mano sulla sua. “Grazie.”
Il moro arrossisce e mi sorride. “Figurati. Meglio che vado a letto.” dice alzandosi.
“Buonanotte Harry.”
“Buonanotte.”

Mi addormento poco dopo per poi risvegliarmi nella mattinata dalla porta della camera che si apriva.
“Buongiorno Lilith!” dice Hermione sorridendomi.
“Buongiorno.” dico alzandomi e andando a prendere dei merendini e tirandoli ai ragazzi.
Mangiamo in silenzio lanciandoci piccole occhiate. Finito di mangiare ci sediamo su delle sedie nella stanza e passiamo la giornata chiacchierando tranquillamente, come fosse una riunione di vecchi amici.

Dopo qualche giorno per far riprendere i ragazzi crediamo sia ora di tagliare la corda.
“Direi che stanotte è meglio andarsene di qui. È sicuro ma meglio essere prudenti.” dice Harry guardando in terra. “E vorrei chiedere se per voi va bene portare con noi Lilith....”
Dopo un attimo di silenzio prendo la parola. “Capisco se non volete. Io troverò un posto... non sono proprio il tipo di cui ci si fida...”
“Io mi fido di te... Per me va bene.” dice improvvisamente Hermione sorridendomi.
“Bè se va bene a voi, va bene anche a me.” dice Ron semplicemente.
“Grazie ragazzi. Siete fantastici... cercherò di aiutarvi più che posso.”
“Ne sono sicuro Lilith.” dice Harry.
“Potete chiamarmi Lily.” vedo i tre guardare Harry e me. Io lo guardo interrogativa.
“Mia madre si chiamava così. Va bene... Lily...”
“Questa sera andremo a Grimmuld Place e ti spiegheremo tutto Lily.”

Per la prima volta qualcuno si fida di me e io mi sento incredibilmente felice, nonostante la consapevolezza dei guai in cui mi sto cacciando.

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salve genteee!!! eccomi con il primo capitolo della mia storiella.... non è un gran che ma a me piace ecco... >.< XD
spero davvero che piaccia anche a voi.... come ho già detto alla mia unica =( ma meravigliosa commentatrice il nome di Lilith mi piaceva un sacco e sapete perchè? tutti pensano che Lilith sia un demone ma in realtà non lo è... (leggete qua la sua storia se vi interessa...) e inoltre il suo diminuitivo è Lily, proprio come la mamma di Harry e come il fiore (Lily = giglio).... bon vi ho detto tutto.... spero mi commenterete e mi risponderete alla mia domanda...
Secondo voi che attice potrebbe interpretare Lily? help mi serve per la copertina! ^^
Baciii!

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Capitolo 3
*** Chapter 2 ***




La sera prepariamo alcune borse con del cibo e ci cambiamo gli abiti.
“Ci smaterializziamo Lily, non è una cosa piacevole la prima volta.” Dice Harry guardandomi serio.
“Forte! Ho sempre voluto provare!”
Hermione ride forte. “Viaggia con Harry.” Dice semplicemente .
“O-ok… che devo fare?” non sono mai stata così insicura, ma quando si tratta di magie che non posso compiere non posso fare a meno  di essere nervosa. Harry mi porge un braccio.
“Devi solo tenerti forte.” Mi sorride. Afferro saldamente il suo  braccio.
Improvvisamente è come se tutto il mio corpo fosse preso e risucchiato in un tubo, tutto gira e un attimo dopo sento i miei piedi toccare l’asfalto. Mi gira la testa…
“Hey!” Harry mi prende al volo mentre sto per cadere.
“Ragazzi non è sicuro stare qua!” dice Hermione.
“Non riesco a trovare l’equilibrio.” Dico cercando inutilmente di stare eretta.
“Capita spesso, dura poco più di due minuti. Harry aiutala a entrare.”
“Io sono il custode segreto di questo posto. L’indirizzo è Grimmauld Place 12.” Mi dice in un orecchio il moro.
Con mio sommo spavento, vedo apparire una nuova casa tra l’11 e il 13.
Harry mi cinge per la vita e mi aiuta a farmi avanti sui gradini di pietra.
Guardandoci le spalle entriamo e chiudiamo la porta alle nostre spalle.
“Ok… ce la fai ora a stare in piedi?” mi chiede il moro lasciandomi lentamente. Annuisco. Ora è tutto apposto.
Quando entriamo si accendono delle lampade e illuminano un corridoio polveroso e ricco di ragnatele. Alzando la testa mi accorgo che le pareti sono piene di teste di elfi domestici.
“Ce razza di posto è? Somiglia più ai corridoi della gilda che a una casa.” Dico nauseata al ricordo.
“Questa era la casa del mio padrino, Sirius Black.” Disse Harry tristemente. Ricordo che è morto poco tempo fa e non aggiungo altro.
“Qualcuno è stato qui” sussurra Hermione.
“Severus Piton?” una voce sussurrò dal buio il nome.
“Le fatture contro Piton di Malocchio.” Sussurra Harry. “Non siamo Piton.” Aggiunge ad alta voce.
Una folata d’aria mi arriva addosso e sento la mia lingua intrecciarsi. Che cavolo è stato?
“Maledizione Languelingua…” biascica Hermione.
D’improvviso una figura polverosa emerge da un tappeto infondo all’ingresso e scivola verso di noi. Estraggo il pugnale ma Ron mi blocca facendo no con la testa. La sagoma inizia  a indicare Harry che, spaventato, alza la bacchetta e invece che pronunciare un incantesimo inizia a urlare: “No! No! Non siamo stati noi! Non ti abbiamo ucciso…”
Quando pronuncia quell’ultima parola la sagoma esplode in una nuvola di polvere facendoci tossire tutti.
“Tutto bene ragazzi?” riesco a dire dopo essermi ripresa. Mi guardano tutti con gli occhi arrossati per la polvere e annuiscono. Poi aggiungo. “Qui c’è stato qualcuno ma se n’è andato. Vi assicuro riuscirei a sentirne anche l’odore se ci fosse qualcuno.” Continuano a guardarmi e annuiscano di nuovo non riuscendo a parlare per la gola irritata dalla polvere.
Giunti alla fine del corridoio un urlo mi fece sussultare. “Luridi Mezzosangue, feccia, macchie di disonore, marchi di vergogna sulla casa dei miei padri…” urlava una donna in un dipinto.
Harry la guarda con rabbia e gli urla “Zitta!” e sparando alcune scintille rosse dalla bacchetta chiude delle tende davanti al quadro.
Harry ci guida verso il salotto e si siede su un divano polveroso.
“Dormiamo tutti qui stasera? Non ho voglia di stare sola.” Dice Hermione nervosa.
Assentiamo tutti e mi siedo accanto a Harry che si tiene la fronte con una mano.
“Tutto bene?” domando.
“Si, non ti preoccupare è da quando è tornato che fa così…. Vedi è come se la notte che ha tentato di uccidermi avesse creato un legame. Riesco a sentire la sua rabbia, e la cicatrice fa sempre male.”
“Che noia deve essere…” ma non finisco la frase perché vedo una lontra d’argento fluttuare nella stanza.
“Famiglia al sicuro, non rispondete, ci spiano.” Enuncia in fretta.
Sento Ron tirare un sospiro di sollievo. Doveva essere la sua famiglia.
“Meno male…” dice rincuorata Hermione. Harry annuisce.
Mi cingo le gambe e metto la testa sulle ginocchia. Io non c’entro niente in questi momenti, mi sento molto a disagio. Sento una mano posarsi su una mia spalla. Alzo la testa e incontro gli occhi di Harry.
“Lilith quello che ti stiamo per dire lo sanno solo 4 persone… e 3 si trovano in questa stanza. Il quarto puoi immaginare chi è.” Mi guarda serio e annuisco. Mi sento molto una bambina, mi sento scoperta davanti al suo sguardo e questa cosa mi piace e mi fa paura allo stesso tempo. “Io ho fiducia in te e ti prego di non tradirla mai. La nostra missione ne andrebbe compromessa e così l’intero mondo.” Annuisco con forza senza riuscire a staccare gli occhi dai suoi.
“Credo sia meglio che tu parta dalla notte in cui tentò di ucciderti.” Dice Hermione seria.
“La notte del 31 ottobre di 16 anni fa I miei genitori morirono per salvarmi la vita. Mia madre fece scudo con il suo corpo al mio, così facendo mi lasciò una protezione. Lui non poteva toccarmi.”
“Poteva?” chiedo curiosa. Sospira.
“Fino al giorno del suo ritorno. Per farlo usò una pozione e in essa ci mise anche il mio sangue. Adesso la protezione per molti aspetti non è più valida. E la domanda che penso abbia tormentato molti è: come ha fatto ha sopravvivere nonostante la maledizione gli sia ritorta contro?”
Ora pendo letteralmente dalle sue labbra. Le sue belle labbra sottili… no! No, no, no… non puoi, non è da te.
“Silente prima di morire mi ha raccontato la sua storia…” mi spiega tutto quello che ha scoperto su quell’… no chiamarlo uomo sarebbe un insulto all’umanità.
“Possibile che mi faccia ancora più schifo di quello che mi faceva prima?” dico disgustata alla fine del racconto. Dividere la sua anima in 8 parti. 7 Horcrux. Un diario, un anello, un medaglione appartenuto a Salazar Serpeverde, il serpente Nagini, qualcosa di Tassorosso, qualcosa di Corvonero e qualcosa di Grifiondoro presumibilmente… ma nessuno degli ultimi 3 è sicuro.
“Il nostro compito, come avrai capito, è distruggerli.” Dice facendo il punto della situazione.
“Non sarà facile. Saranno protetti e la sua magia e diversa dalla vostra, lui non si fa scrupoli a usare le più terribili maledizioni.”  Harry mi guarda serio.
“Lo so bene…” abbassa lo sguardo e si guarda le mani. Mi viene voglia di stringerne una nella mia e senza pensarci lo faccio.
“Vi aiuterò in ogni modo che è possibile.” Dico guardandoli tutti. Annuisco e mi accorgo di avere ancora la mano di Harry nella mia. Arrossiamo ma lui continua a stringerla e io di certo non voglio lasciarla. È una sensazione confortante sentire il suo calore tra le mie dita, ma allo stesso tempo imbarazzante. Riesco a intrecciare le sue dita alle mia e mentre lo guardo sorridendo avverto una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Lilith… non è il momento giusto per entrambi per avere una relazione, sempre che lui ti desideri come lo fai tu. Tanto è inutile nasconderlo. Harry è davvero molto bello e il suo carattere gentile mi ha stregato. È un ragazzo che si è dovuto trasformare in un uomo troppo presto, un po’ come me che a 6 anni sapevo già affrontare la morte a sangue freddo. Ok forse io ho fatto troppo presto… ma in lui vedo uno spirito affino.
E il suo essere così timido e impacciato, nonostante so che nasconde un carattere forte per ciò che ha passato, mi fa impazzire. Ok, sono completamente persa per lui e quanto c’è voluto? Poco meno di una settimana. Perfetto.
Hermione mi accompagna in bagno e mi cambio con una sua tuta che mi presta. Vedermi vestita con una maglia rosa mi fa davvero strano.
Tornate in sala troviamo tre sacchi a pelo posizionati su un pavimento e il divano coperto da un telo.
“Abbiamo solo questi ma tu puoi dormire sul divano, almeno non starai scomoda.” Dice Ron indicandolo.
Poco dopo ci sdraiamo e Ron e Hemione si addormentano tenendosi per mano.
Sento Harry sospirare.
“Non dormi?” chiedo sotto voce.
“No. Penso a quanto quei due siano idioti e a quanto ancora ci metteranno a capire che sono innamorati.” Si volta verso di me e ridacchio. “è da quando si conoscono che si danno battaglia, ma non possono fare a meno l’uno dell’altra.” Sospira. “Mi fanno sentire terribilmente solo.”
“Loro ti vogliono bene.”
“Si ma vorrei poter trovare quello che hanno loro. Anche se non so se uscirò vivo da questa missione.”
“Non parlare così… ti rivelo una cosa.” Dico arrossendo un po’ per quello che stavo per dire. “Tu sei stato il primo a darmi fiducia e a dimostrarsi amico nei miei confronti… con Ron e Hermione ovviamente. Io… ti prometto che farò tutto ciò che è in mio potere perché non ti accada nulla.”
C’è un attimo di silenzio e poi mi dice “Grazie. Bè io posso dire che sei la cosa migliore che mi è capitata in tutta questa storia. Dico davvero.”
Le mie guance si colorano di un bel rosso vivo e il cuore mi martella forte nel petto.
C’è qualche minuto di silenzio per far calmare il mio cuore, poi un brivido di freddo mi pervade.
“Dovrebbe essere estate questa?” sussurro.
Lo sento aprire la cerniera del suo sacco a pelo e lo vedo alzarsi. Una volta vicino al mio divano si ferma.
“Posso?” Dice guardando timidamente il divano. “C’è posto per due? Io ho una coperta.” Sorride.
Il mio cuore impazzisce di nuovo. “c-certo…” mi alzo e lo lascio accomodare, poi mi siedo tra le sue gambe e appoggio la mia schiena sul suo addome e la mia testa su una sua spalla.
Ci copre entrambi con il sacco a pelo e mi cinge il ventre con le sue braccia. Ora ho davvero caldo.
“Grazie.”dico mettendomi le mani sopra le sua.
“Non potevo mica lasciarti morire di freddo?” mi sussurra in un orecchio. “Se ti da fastidio dormire vicina a me…” fastidio? Non sono mai stata meglio.
“No. Sto bene. Non sono abituata a stare così vicina alle persone, ma è davvero piacevole. Di solito noi ci avvicinavamo solo per uccidere o allenarci. Nessun gesto d’amicizia o d’affetto in genere.”
“Terribile… a me viene spontaneo abbracciare Hermione o tenerle la mano… o dare pacche sulle spalle a Ron e roba varia. A quanto fosse naturale non ci avevo mai pensato.”
“Bè anche per me adesso con voi lo è… ci conosciamo appena eppure mi sento come se ti conoscessi da una vita.” Accarezzo distrattamente un suo braccio. Da quando riuscivo a essere così confidente con le persone? Solo con lui.
Sposto i piedi e li avvicino ai suoi. Sussulta.
“Come fai ad avere i piedi così gelati?” dice sorridendo
Io sorridendo inizio a salire per la sua gamba gelandogli anche i polpacci e con ciò do inizio a una guerra silenziosa, fatta di pizzichi, solletico e piedi gelati.
Con la mia agilità ovviamente ne esco vittoriosa e mi ritrovo praticamente sdraiata su di lui a pancia in giù, con le mie gambe in mezzo alle sue, leggermente divaricate.
Ansante per le risate trattenute e per i movimenti mi accascio con la mia testa sul suo petto e sento il suo respiro veloce e il suo cuore battere. È un rumore rilassante.
“Buonanotte Harry…”
“Buonanotte Lily...” ci addormentiamo così, uno tra le braccia dell’altra.
La mattina mi sveglio con le prime luci dell’alba che filtrano dalle spesse tende.
Alzo leggermente la testa e guardo Harry che dorme rilassato con la bocca leggermente schiusa.
Facendo attenzione a non svegliarlo mi alzo e vado in bagno. Ripensando a quella notte mi sento fremere. Riesco ancora a sentire il suo odore nei miei capelli e la cosa mi fa impazzire.
Da oggi dovrò impegnarmi al massimo in questa missione, per poter concedere a tutti una vita tranquilla e per sperare in una possibile relazione tra me e Harry. Avevo trovato il mio scopo, ciò che mancava nella mia vita.
Torno in sala e trovo Harry seduto e sveglio guardarsi intorno con occhi insonnolentiti.
Mi avvicino di nuovo a lui e ci abbracciamo sotto la coperta.
“No ti ho trovata.” Mi dice semplicemente stringendomi. Cose che per lui sono segno di amicizia mi fanno fremere.
Quando si sveglia totalmente mi chiede “Ti va di venire con me in camera del mio padrino?”
“Vorrai stare solo.”
“Voglio fartelo conoscere almeno attraverso la sua casa.”
Annuisco e mi alzo. Salendo lentamente per le scale della casa sento la mano di Harry stringersi nella mia in cerca di conforto. Stare in quella casa piena di ricordi del passato doveva fargli male, e stava cercando in me un appoggio. L’unica persona non che non appartiene al suo passato ma al suo presente.
Arrivati all’ultimo e più polveroso piano ci troviamo davanti una stanza con una targa con scritto Sirius.
“Non sono mai entrato qui.” Dice tristemente. Spinge la porta e entra seguito da me.
La camera è molto lussuosa con le sue tende di velluto e il suo letto riccamente intagliato. Tutto è coperto di polvere, anche i mozziconi delle candele e il grande armadio al lato.
Il muro è tappezzato con tantissimi poster di moto e donne quasi nude. Mi viene da sorridere pensando al ragazzino che molti anni fa viveva in questa camera.
Oltre ai poste vi erano moti stendardi rossi e oro e alcuni avevano un leone sopra.
“Questi sono del Grifondoro.” Dice Harry sfiorandoli leggermente.
C’è un'unica foto appesa che si muove come le foro magiche. Ritrae 4 ragazzi allegri che si tengono a braccetto.
Uno era magro e molto bello ma dall’aspetto trasandato come l’uomo che stava alle sua destra, un’altro lo riconobbi come quello schifoso attendente di Voldemort, Peter Minus.
Infine vi era un uomo che somigliava in modo impressionante a Harry.
“Questo è…”
“Si è mio padre.” Dice sorridendo tristemente.
Guardo in terra e trovo diversi libri con le copertine staccate.
Harry raccoglie un foglio accartocciato da terra e, dopo averlo lisciato lo legge.
Mi volto e inizio a sfogliare un libro ma quando mi volto di nuovo mi accorgo che sta piangendo.
È come in catalessi ma riesce ugualmente a passarmi il foglio, che leggo con un groppo in gola. Una lettera di sua madre al suo padrino.
“Harry…” dico asciugandogli una lacrima. Lui continua a fissare pensieroso il foglio con la calligrafia di sua madre. Noto un cartoncino strappato sotto il mobile.
“C’è qualcosa lì sotto.” Dico indicandolo.
Harry lo prende e si scopre una foto. Un piccolo Harry sta cavalcando una piccola scopa giocattolo. Sorrido tra me e me.
“Silente…. cosa?” dice all’improvviso il ragazzo.
“Che?” mi ripassa la lettera.
Non so quanto crederle, però, sembra impossibile che Silente…
Già! Silente cosa?
“Harry! Lily! Harry!” sentiamo la voce di Hermione urlare la voce di Hermione dal pianerottolo.
“Siamo qui… che c’è?” dice Harry preoccupato, uscendo dalla camera.
“Ci siamo svegliati e non vi abbiamo trovati. Ci avete fatto prendere un bello spavento.” Su volta e urla per le scale.”Ron! sono qui!”
“Bene! Digli da parte mia che sono due idioti!” sentiamo arrivare la voce di Ron da parecchi piani sotto. Rido per l’affermazione, mentre Harry mostra la lettera a Hermione.
Lei sorrise tristemente guardando il piccolo Harry della foto.
“Andiamo a fare colazione…” dice poi dolcemente.
Passando leggo il cartello appeso sull’altra porta. “Non entrare senza il permesso di Regulus Arcturus Black.”
Harry corre accanto a me. “Cosa?”
“è scritto lì…” dico indicando il cartello.
“Hermione!! Vieni qui!!” urla alla ragazza che intanto era già al piano di sotto.
“Che succede?” chiede preoccupata.
“Abbiamo trovato R.A.B.”


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Salve gente! ^^ perdonatemi il ritardo ma ero dal mio ragazzo e aveva problemi alla linea.... u.u cm al solito... ma che ci si può fare? sta in mezzo al nulla e per assistenza devi aspettare almeno 3 o 4 gg... T__T
bien... vi saluto ragasshi... fatemi sapere che ne pensate...
bacetti!

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Capitolo 4
*** Chapter 3 ***




“Il fratello di Sirius?”
“Era un Mangiamorte… poi ebbe paura e se ne andò… ma fu ucciso.” Disse Harry sovrappensiero.
“Magari aveva scoperto gli Horcrux e voleva eliminarlo! RON! Ron corri! Vieni qua!” urla Hermione.
“Cosa succede? Se sono i ragni giganti ancora una volta io…”
Hermione gli indica il cartello. “R.A.B.!”
“Ma mi volete spiegare chi diamine è? Non fate altro che ripetere quelle iniziali!” dico stufa di non capire.
“Scusami Lily… Io e Silente andammo a cercare il medaglione un anno fa. Quando Silente morì lo presi io per distruggerlo ma al suo interno vi era solo un biglietto firmato da R.A.B. . Un falso… ma adesso sappiamo chi l’ha preso!” dice con enfasi Harry.
“Allora entriamo…” prendo una forcina e nel giro di 3 secondi ho aperto la porta.
“Forte. Quasi meglio dell’alohomora.” Dice Ron meravigliato della mia velocità.
Gi sorrido e li lascio entrare nella stanza.
Al contrario dell’altra questa è completamente tappezzata con stemmi verdi-argento e in un angolo è tappezzato di articoli di giornale.
“Sono tutti su tu-sai-chi!” dice Ron guardandoli.
“Doveva essere un suo fan prima di entrare nei Mangiamorte.” Dico schifata.
Harry si mette a guardare sotto e in ogni armadio in cerca del medaglione.
“Aspetta proviamo così!” esclama Hermione tirando fuori la bacchetta “Accio Medaglione!”
Non succede niente.
“Non è qui?” chiedo delusa.
“Potrebbe esserci  ma essere protetto da controincantesimi.” Dice Hermione.
“E come facciamo a trovarlo, allora?” chiede Ron ancora più deluso.
“Continuiamo a cercare.” Dico iniziando a guardare ovunque e a dare colpi per capire se ci potesse essere un nascondiglio.
Non troviamo assolutamente niente anche dopo un ora i ricerca nella camera.
“Non è qua ma potrebbe essere da qualche parte nel resto della casa.” Dico lasciandomi cadere seduta sul letto e alzando una nuvoletta di povere.
“Si, proviamo a cercare in altre stanze. Ci siamo liberati di così tante cose quando siamo venuti qui la prima…” Hermione si blocca a metà della frase con aria assorta.
“Mione tutto bene?” chiede Ron.
“C’era un medaglione.” Dice con lo sguardo perso nel vuoto.
“Che?” diciamo in contemporanea io Harry e Ron.
“C’era un medaglione in salotto. Nessuno riusciva ad aprirlo…e…”
“Kreacher ha preso tante cose!” dice Harry.
“Chi?” chiedo disorientata.
Non ricevo risposta ma Harry mi trascina giù per le scale. Quando arriviamo in cucina si decide a parlare “Kreacher è l’elfo domestico di questa casa.”
Iniziano a cercare in un armadio, pieno di coperte sporche dove trovano solo un vecchio libro e un topo morto.
Demoralizzati poi si allontanarono.
“Non è ancora detta l’ultima” disse Harry e alzando la voce chiamò l’elfo. Che comparve con un forte crac.
Più piccolo di un uomo con la pelle pallida e grinzosa e orecchie da pipistrello, ecco come è un elfo domestico.
“Padrone” gracchia guardando Harry come se fosse spazzatura. “Di ritorno nella vecchia casa della mia padrona con quel traditore del suo sangue, la sudicia Mezzaosangue e altra feccia che non conosco…”
“Ti proibisco di offendere chicchessia!” ringhia Harry “Ho una domanda da farti e ti obbligo di rispondere con sincerità!”
“Si padrone.” Risponde L’elfo inchinandosi profondamente. Il suo atteggiamento ha un non so che di sgradevole.
“Due anni fa c’era un grosso medaglione d’oro nel salotto di sopra. Noi l’abbiamo buttato via. L’hai preso tu?”
“Si.” disse l’elfo raddrizzandosi. Ci guardammo l’un l’altro con gioia e poggio una mano sul fianco di Harry, abbracciandolo. Lui sussulta.
“Ehm…. E… e adesso dove è?”
“Andato.” Disse l’elfo chiudendo gli occhi. Strinsi inconsapevolmente la maglia di Harry.
“Come sarebbe a dire andato?” Kreacher rabbrividisce e non rispose. “Ti ordino….”
“L’ha rubato Mundungus Fletcher: i ritratti, i guanti, calici blasonati della famiglia e….e.. e il medaglione del Padron Regulus, Kreacher ha sbagliato, Kreacher non ha obbedito agli ordini.” E inizia a colpirsi con l’attizzatoio ma Harry gli si getta sopra e gli ordina di stare fermo. Gli occhi dell’elfo si riempiono di lacrime.
Ci facciamo raccontare tutta la storia e alla fine provai persino pena per quell’elfo.
“Così adesso Mundungus ha il medaglione.” Dico lasciando Harry e camminando avanti e indietro. “Potrei andarlo a cercare, di sicuro nessuno mi noterebbe…”
“No!” mi interruppe Harry. “So cosa fare. Kreacher ehm… vorrei chiederti un favore. Tu devi andare a cercare Mundungus perché ci serve quel medaglione. Non vogliamo che  padron Regulus sia morto invano.”
L’elfo annuisce asciugandosi gli occhi
“Poi vorrei regalarti questo” dice Harry tirando fuori il falso medaglione.
Kreacher si mise a piangere ancora più forte di prima ma una volta calmato e dopo aver ringraziato Harry, ci rivolge un profondo inchino per poi smaterializzarsi alla ricerca del ladro.
Passano 24 ore e di Kreacher nessuna traccia. Harry è moto nervoso al momento e io tento di distrarlo.
“Harry raccontami ancora di Hogwarts…” chiedo sedendomi vicina a lui e prendendogli una mano. È diventato un gesto indispensabile.
“Che vuoi sapere?” mi chiede gentilmente.
“Tutto…”
“Tutto è davvero troppa roba.” Dice ridendo lievemente.
“Quello che ritieni sia il meglio.”
“Assolutamente il quiddich… sai io giocavo.”
“In che ruolo?”
“Cercatore.” Dice con un velo di tristezza.
“Era anche il capitano della squadra! Ed io ero il portiere.” Aggiunge Ron tutto orgoglioso. “Ma lui dicono fosse il più giovane cercatore da un secolo a questa parte.”
“Wow! Allora dovevi essere un campione.”
“Non esageriamo. Mi piace molto giocare.” Dice arrossendo.
“Altre cose?”
“Oh bè…. La stanza delle necessità…”
“Cos’è?”
“è una stanza che non tutti conoscono ma la quale può diventare tutto.” Lo guardo stranita. “Si, per esempio… due anni fa avevamo bisogno di una stanza dove allenarci con le magie. E passando 3 volte davanti alla stanza e pensando a quello di cui avevamo bisogno compariva.”
“Forte!”
“Oh si davvero!”
“Si… a Harry piace tanto perche ci amoreggiava con la Chang!” lo prende in giro Ron.
Gelosia, ecco come si chiama quella fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco. Hermione mi guarda e poi distogliendo lo sguardo tira una gomitata a Ron.
“Che c’è?” chiede Ron shoccato.
“Smetti di prenderlo in giro.” Dice seria.
“Ok ok… come siamo suscettibili…”
“Lily vieni ti faccio provare altri miei vestiti.” Dice poi tirandomi per una mano.
“Si.”
Camminiamo per il corridoio e entriamo nel bagno.
“Proviamo…. Questi jeans. Sono elasticizzati, potrai muoverti liberamente.”  Dice porgendomeli mentre mi spoglio. Li infilo e mi stanno abbastanza bene.
“Grazie Hermione…”
“E di che? Guarda, ti dirò sono felice che ci sia anche tu. Tutto questo tempo con solo uomini…” dice ridendo.
“a te piace Ron, non è vero?” dico improvvisamente. La riccia arrossisce ma non mi risponde.
“e a te piace Harry…” non era una domanda. È il mio turno ad arrossire. “Quindi andiamo d’accordo. Ma se fai soffrire Harry te la vedrai con me. Non ne ha bisogno in questo momento.” Dice seria.
“Come potrei? Non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai baciato nessuno. Non ho il coraggio di fare niente.”
“Bè forse se aspetti sarà Harry a fare il primo passo, ma ti avviso, i suoi tempi sono molto lunghi.”
“Ma se non so nemmeno se gli piaccio…”
“Nella vita non si può mai sapere…” finisce criptica Hermione. “Mettiti questa.” Mi passa una maglia nera senza maniche. Mi sta parecchio attillata ma ci so bene.
“Bè tu almeno hai qualcosa da metterci dentro.” Dice ridacchiando.
“Che scema…” rido anche io e gli do una leggera spallata.
“Davvero Lily sei splendida. Potresti sembrare una fotomodella.” Dice mettendomi davanti allo specchio. In effetti, il mio corpo, fasciato con quei vestiti non sta affatto male.
“Bè anche tu sei molto bella Hermione… basterebbe tu te ne accorgessi per smettere di non esserlo.” Dico sorridendo.
Inaspettatamente mi abbraccia e, dopo aver ricambiato l’abbraccio, ce ne torniamo in sala dove ci sono i ragazzi.
Harry è comodamente sdraiato sul divano e io mi ci butto praticamente sopra per ritrovarmi a cavalcioni su di lui. Inizio a dargli noia e lui risponde a solletico, finché non rotoliamo giù per terra, ridendo.
“Sei davvero dispettosa!” dice facendo finta di colpirmi la testa.
“Oh si! Da poco ho scoperto che è il mio passatempo preferito.” Dico ridendo.
Mi alzo e vado alla finestra per aprirla e far entrare un po’ d’aria in casa. Quando sono lì davanti per poco non mi prende un infarto. Ci sono degli uomini incappucciati che mi stanno fissando.
“Tranquilla, non possono vedere la casa, così come non possono vedere te.” Mi dice Hermione.
“Sono Mangiamorte. Sospettano che siamo qui?”
“Molto probabile, ma non ne hanno la certezza. Altrimenti avrebbero mandato Piton.”
Rimaniamo sole io e Hermione nella sala mentre Harry e Ron vanno in cucina a cercare dell’improbabile cibo. Infatti tornano sconsolati.
“Non abbiamo niente da mangiare ragazzi. Avremo potuto chiedere anche quello a Keacher.” Dice Ron tenendosi la pancia che brontola.
Vado a cercare nella mia sacca e vi trovo dei merendini. “Sono gli ultimi rimasti. Mangiate io vado a prendere altro cibo.”
“Ma ti vedranno!”  dice Ron scandalizzato.
“è pericoloso Lily...” dice Harry spaventato.
“Oh andiamo ragazzi…. Son tre stupidissimi Mangiamorte. Pensate che una come me si possa far scoprire da quelli?” frugo nella sacca. Prendo una parrucca nera e me la sistemo in testa. “Inoltre loro sanno che sono una ragazza pallida e bionda, non mi riconosceranno se mi vedessero in una strada a parecchi metri da qui.”
“ mi farai scurire la tua pelle allora?”
“Hai un incantesimo che può farlo?” chiedo meravigliata a Hermione.
“Posso farti sembrare sudamericana se vuoi… ma durerà solo 3 ore.”
“Mi avanzeranno.”
Hermione si mise a lavoro e dopo aver sentito prurito sulla mia pelle sono pronta. Mi guardo le mani, sono davvero scure.
“Forte! Non sembri neanche tu.” Dice Ron guardandomi fa vicino.
“Se non fosse per gli occhi. I tuoi occhi chiari risaltano davvero tanto con questa carnagione.” Dice Harry.
“No problem.” Mi metto un paio di occhiali da sole.
“Uhh che sexy…” mi prende in giro Hermione. Ci mettiamo a ridere tutte e due.
“Uscirò dalla finestra dell’ultimo piano, è la più vicina al tetto. Poi salterò su quello accanto e scenderò dal retro della casa. E al ritorno rifarò il percorso al contrario.”
Saluto i ragazzi ma Harry mi accompagna al piano di sopra.
“Fai attenzione.” Mi dice serio.
“Tranquillo, anche se mi prendessero non aprirò bocca su di voi, so sopportare le torture.”
“Tu vedi di non farti prendere proprio.” Mi dice mentre sguscio come un gatto fuori dalla finestra. “Ho bisogno di te, viva” dice sorridendomi. Farfalle svolazzanti hanno fatto il loro ingresso nel mio stomaco.
Gli sorrido di rimando e mi arrampico fino al tetto. Camminando quatta e saltando senza il minimo rumore riesco ad arrivare in una strada isolata.
Cammino per un po’ e trovo un piccolo supermercato. Compro quanta più roba mi è possibile e me ne torno indietro variando leggermente il percorso per stare tranquilla. Quando sono sul tetto del numero 12 è passata appena un ora da quando me ne sono andata. Controllo che le persone davanti all’edificio non mi abbiano visto e mi calo nell’appartamento dalla stessa finestra da dove sono uscita, che Harry ha lasciato aperta.
Cammino silenziosamente fino alla cucina dove poggio le buste e, dopo, vado fino alla sala, dove trovo i tre intenti a guardare dalla finestra se i Mangiamorte mi scoprivano.
Mi avvicino senza alcun rumore e una volta arrivata in prossimità delle loro orecchie dico un tranquillissimo “Eccomi!”
Vedo i ragazzi sobbalzare e Hemione cacciare un urlo degno di un tenore.
“Non lo fare mai più!” dice Ron tastandosi il cuore.
“Piccola Burla!” dico ridendomela di gusto
“Bè io ti perdono solo perché porti cibo…. Dov’è?”
“In cucina.”sorrido a Harry che mi guarda sollevato.
“Abbiamo novità… Keacher è tornato con Mundungus… La notizia buona è che è vero che l’ha preso lui…”
“E la cattiva?” chiedo
“….la cattiva è che il medaglione adesso è al ministero.”
“Miseriaccia… so che ora è in mano di quell’imbecille. Come faremo a prenderlo?”
“Faremo un piano e ci proveremo. Dobbiamo provarci…” dice Hermione dopo aver ingoiato il boccone di quello che stava mangiando.
“Farà dFifile” dice Ron a bocca piena sputacchiando ovunque.
“ingoia Ron.” Dico ridendo.
“Ci verrà in mente qualcosa vedrete…” dice Harry con poca convinzione.
Gli stringo la mano e gli sorrido. “Ne sono sicura Harry… mangiamo e mettiamoci subito a lavoro.”
Annuisce e dopo avermi, ahimè, lasciato la mano ci mettiamo a mangiare.


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Saaaaalve bella genteee!
sono risorta dalla tomba! più o meno.... al momento sono in classe e ho pensato.... dato che il proff sta dicendo cose ovvie mi metto ad aggiornare la mia storiella... XD
ma si può sentire uno che sta a scrivere alla lavagna cose del tipo "gulp, crash, sbatt, strapp"... per non far mancare l'"ans,ans"... si sto studiando i fumetti... XD
bene... voglio chiedervi un paio di cose... preferite che questa storia diventi a rating rosso o che metta dei missing moments?
Come vi sembra Yvonne Strahovski come Lily? è quella che fa Chuck... casomai cercate qualche immagine su google prima di rispondere.
RISPONDETE! è importante! ^^
Bene ora mi metto a seguire sennò l'esame lo date voi... XD
Baciiii!

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Capitolo 5
*** Chapter 4 ***




Me triste... me non riceve recensioni.... me non aveva più voglia di postare... ç__ç

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Dopo due mesi di preparativi è tutto pronto per entrare in azione, io sono pronta. Purtroppo qualcuno si è convinto che non dovrei andare con loro.
“So bene cosa vuol dire, non sono un ingenua Harry!”
“Ma sarà pieno di maghi e tu non sai nemmeno come è fatto il ministero, come funziona. Non voglio che tu ti metta in pericolo!”
“Credi che anche senza magia non sappia difendermi?! Tu allora non hai ben capito con chi hai a che fare!”
“non mi interessa tu non verrai! È troppo pericoloso!” mi dice Harry urlando. Mi sento salire le lacrime. Che stupida che sono, come se fosse la prima volta che qualcuno mi urla contro…. Ma non era Harry.
Quando mi accorgo che è scesa la prima lacrima mi volto e corro di sopra, fino in soffitta. Stare al buio mi ha sempre aiutato a calmarmi.
Lui non può andare da solo, io devo sapere come sta, io lo devo proteggere!
“Lily?” sento Harry chiamarmi dolcemente dalla porta. Sono tentata di non rispondere ma un fascio di luce mi illumina dalla sua bacchetta.
Si avvicina lentamente a me e si inginocchia di fronte.
“Spegni la luce.” Dico con voce tremante per il pianto.
Mi da ascolto e con una piccola parola fa spegnere la sua bacchetta.
“Lily… scusami se ti ho urlato contro.” Mi dice prendendomi una mano. “è solo…. Troppe persone sono morte a causa mia, e non voglio che tu sia una di quelle.”  Dice poi asciugandomi una lacrima.
“Tu… tu s-sei diventata importante p-per me… non voglio che ti accada nulla.” Ecco… mi ha fatto piangere ancora di più. Ma dove è finita la donna che viveva alla Gilda? Anche se devo dire preferisco questa.
Mi alzo in piedi e Harry fa come me, sorridendomi dolcemente nel buio. Improvvisamente lo abbraccio mettendo una mia mano nei suoi capelli e accostando il mio naso al suo collo per bearmi del suo profumo.
“Harry anche tu sei importante. È per questo che vorrei venire con te, per proteggerti. Te l’ho promesso no?”
“Ci saranno altre occasioni. Io… mi sentirei molto più tranquillo se tu ci aspettassi qui.”
Lo guardai negli occhi, che nonostante il buio brillavano di un verde intenso.
“Se ti accadesse qualcosa non me lo perdonerei mai.” Dico stringendolo di più a me. Lui mi passa le sue braccia intorno hai fianchi e mi stringe a sua volta.
“Lily io…” dice con voce tremante “Io… io credo che dovremmo t-tornare giù.”
Boom! Crollata nella realtà. Chissà cosa mi immaginavo ma decisamente la mia mente sta prendendo una piega un po’ troppo fantasiosa.
Scendiamo giù in silenzio e andiamo in cucina dove ci sono gli altri, intenti a mangiare.
“Quella radio va?” chiedo avvicinandomi.
“Prova!” dice sorridendo Hermione.
“Mi sono appassionata alla musica babbana da quando sono scappata…”
“oh si! È carina vero?” chiede lei avvicinandosi. “Reparo!” dice puntando la bacchetta sulla radio. “Prova ora.”
La accendo e la musica inizia a diffondersi nella stanza.
Le note di Mine, una canzone della cantante babbana di nome Taylor Swift, escono dalla radio e con Hermione mi metto a canticchiarla.

You remember, we were sittin’ there, by the water
You put your arm around me for the first time
You made a rebel of a careless man’s careful daughter
You are the best thing that’s ever been mine…

“Ohh… che romantica!” sospira Lei.
Annuisco e ascolto le parole della canzone. Quanto vorrei un giorno poter discutere con qualcuno semplicemente per una bolletta da pagare e magari fare pace facendo l’amore, portare i bambini a scuola, vederli crescere. Questo futuro sembra così lontano.
Guardo Harry giocare con Ron a Scacchi magici e mi perdo nel fissarlo.
“ce la farete. Appena tutto sarà finito sono sicura che sarete felici insieme…” mi sussurra Hermione.
“Cosa? No, io…” mi guarda come se la cosa fosse ovvia. “Ma non lo so… se io non gli piaccio?”
“Meno male sei addestrata bene…. Non te ne accorgi di come ti guarda?” dice sorridendo soriona.
“ no.. io…. Non ho fatto caso a nulla di particolare.” Dico rossa come un peperone e con il cuore a mille.
“Lo vuoi vedere in crisi per levarti ogni dubbio? Mettiti molto vicino a lui e dagli un bacio sulla guancia, però vicino alla bocca.” Ride di gusto. “Già quando vi tenete per mano diventa un pomodoro davanti a noi.”
“Ma io…. Non ce la faccio. Mi vergogno solo a pensare di farlo…” dico arrossendo come non mai.
“Voi essere sicura di piacergli?”
“Va bene…. Ma dopo che voi siete andati a letto. Mi imbarazza.”
“Come vuoi… puoi anche non farlo. Lo dico solo per te. Io so già che tu gli piaci.”
La guardo intensamente imbarazzandomi per quello che stavo per dire.
“Mione… non ho mai avuto una amica, ne tantomeno una migliore amica, quindi non so cosa vuol dire. Ma credo di iniziare a capirlo con te. Io…. Bè… ti voglio bene…”
“Oow! Che dolce!” mi abbraccia forte “Ti voglio bene anche io… sono felice di averti incontrata.”
Entrambe un po’ commosse andiamo dai ragazzi.
“Di cosa parlavate voi due?” chiede Ron guardando la scacchiera.
“Amori, matrimoni… cose da donne.” Dice noncurante Hemione senza accorgersi di aver attirato l’attenzione di entrambi.
Dopo poco più di mezzora Ron straccia Harry.
“Son le 10… Meglio andare a letto.” Dice la ragazza guardando l’orologio.
“Buonanotte!” diciamo in coro io e Harry ai due, che avevano iniziato a dormire nei letti delle stanze al primo piano.
“Tutto ok, Harry?” chiedo mentre ci sdraiamo insieme sul divano come tutte le sere.
“Si. Dobbiamo prendere quel medaglione, in un modo o nell’altro. Altrimenti saremmo morti ugualmente.”
“Ti prego non parlare così Harry… io sarei persa senza di te… ho bisogno di saperti al sicuro.” Dico con le lacrime agli occhi.
“Purtroppo non ti posso dire che sarò al sicuro domani… ma ti prometto che farò di tutto per tornare da te… sempre.”
Lo stringo forte e ripenso a quello che ha detto Hermione. Dai… magari ha ragione e magari… no! Niente sogni ad occhi aperti.
Lo guardo negli occhi e lentamente mi avvicino alla sua bocca per poi cambiare direzione e baciarlo su una guancia dolcemente. Poi mi allontano un secondo e lo vedo arrossire come non mai.
Allora è vero! Mi sta esplodendo il cuore.
Mi appoggio al suo petto e ascolto il suo cuore battere forte. Lui inizia a carezzarmi i capelli dolcemente e successivamente la schiena. Pace assoluta ecco che sento.
Piano piano ci addormentiamo stretti l’uno all’altra, cercando di non pensare a cosa accadrà il giorno dopo.
La mattina arriva decisamente troppo presto, veniamo svegliati da Hermione prestissimo.
Mangiamo qualcosa e iniziamo a fare le valigie.
Una volta controllato di avere tutto ci accingiamo a partire.
Hermione si smaterializza con Ron, per il ministero, con il mantello dell’invisibilità. E io e Harry rimaniamo da soli in quella casa.
“Ok… io vi posso vedere sulla porta. Non appena arrivate fatemi un segno.” Dico indossando la parrucca e guardando poi seriamente Harry. “Vedi di tornare da me. Altrimenti ti vengo a cercare anche nell’altro mondo e te le do di santa ragione.” Dico puntando il dito contro il suo petto.
Ride senza entusiasmo. “cercherò di mantenere la mia promessa.” Mi dice serio “Voglio mantenerla.”
Coraggio, Lily, coraggio! Lo vuoi fare e ce la puoi fare.
Mi alzo in punta di piedi e appoggio le mie labbra sulle sue, per baciarlo dolcemente.
L’hai fatto davvero. L’hai baciato. E lui è fermo immobile, confuso per il tuo gesto.
“Lily…”  non riesce a continuare.
“Piccolo incentivo per farti tornare.” Dico sorridendogli. Ma sono sempre io o cosa? Quando sto con lui faccio cose che non mi sarei mai sognata.
Mi sorride a sua volta, ancora imbarazzato per il nostro piccolo bacio.
“Ci siamo!” esclama Hermione che si è appena materializzata.
Sorrido a entrambi cercando di rincuorarli. Hermione mi fa l’occhiolino e Harry mi guarda intensamente. In un attimo si smaterializzano e rimango sola sulla soglia di casa.
Facendo lo stesso percorso sui tetti esco e scendo nella strada accanto, per poi camminare come se fossi a passeggio, fino alla piazzetta davanti al palazzo.
Mi siedo su una panchina  e come stabilito mi metto a fingere di leggere un libro babbano, con i sensi all’erta. Come previsto i mangiamorte mi ignorano.
Il tempo passa e io mi sto logorando nell’attesa. Non resisto, da tanto son nervosa mi scordo di girare le pagine del libro.
E se non riuscissero più ad uscire dal ministero? Se i mangiamorte li avessero presi? e se…?
Un forte crack mi distrae dai miei pensieri e vedo apparire Ron, Harry e un mangiamorte attaccato al braccio di Hermione.
Corro verso di loro, dopo aver creato una barriera per difenderci, tronco il collo al mangiamorte  che teneva Hermione con un gesto secco e mi aggrappo a Harry che mi stringe spasmodicamente.
“Dobbiamo andarcene!” urla Hermione e in men che non si dica la sensazione di sottovuoto ritorna per poi sparire e lasciare spazio a una brezza fresca. Ma con un odore strano. Un odore che conosco bene. L’odore del sangue.
“Chi è ferito?” guardo Harry ma è tutto intero e guarda preoccupato alle mie spalle.
Mi volto e Ron è a terra in una pozza di sangue, con Hermione che cerca di tamponare la ferita.
“Lily, Harry! Il dittamo veloci!” dice Hermione sconvolta. Corro a prendere la borsetta incantata di Hermione e cerco ma non trovando la bottiglietta chiamo Harry che usa un incantesimo d’appello e una volta stappata la passa a una tremante Hermione, che ne versa qualche goccia sulla ferita di Ron.
Manca un pezzo di carne, come se l’avessero tagliato via di netto con il coltello.
“C’era qualcuno della gilda?” chiedo preoccupata a Harry ma mi risponde Hermione.
“No. Si è spaccato.”
“Si è…. Che??”
“Spaccato… era indeciso quando ci siamo smaterializzati e una parte di lui è rimasta di là, a Grimmuld Place.”
“Oddio…” dico shoccata avvicinandomi a Ron. “Si riprenderà?” dico bagnando una pezza con la mia acqua e posandola sulla sua fronte. Hermione mi guarda sorridente.
“Voi due montate la tenda.” Dice passandomi di nuovo la borsetta.
La porto a Harry che in un attimo prende la tenda e con un incantesimo la monta.
“Ma ci entriamo qui?” Chiedo perplessa osservando la tenda che basta a malapena per 2 persone.
“È una tenda magica… entra.” Dice dolcemente Harry.
Quando entro dentro rimango senza fiato. È grossa come un piccolo appartamento!
Hermione porta dentro con un incantesimo Ron e lo poggia su un letto.
“Io farò il turno di guardia.” Dico sciogliendomi i capelli. “Voi tre riposate d’accordo?”
“Ok… ho messo qualche incantesimo di protezione quindi ce ne accorgeremo di sicuro se arriva qualcuno.” Annuisco e esco fuori dalla tenda, sedendomi accanto all’entrata.
Dopo poco più di un minuto esce Harry.
“Abbiamo il medaglione.” Dice sedendosi di fianco a me.
“Per fortuna…” dico guardando l’erba.
“Ragazzi volete un tè?” dice la riccia uscendo dalla tenda con due tazze in mano.
Annuisco, mi serve per rilassarmi un secondo. “Grazie” dico prima che rientri.
Rimaniamo per un po’ a sorseggiare il nostro tè ma io devo parlargli.
“Non ho mai avuto tanta paura in vita mia…” dico poggiando la tazza sull’erba, arrabbiata. “Se mi dici ancora di aspettarvi mentre voi rischiate la vita…. Te lo puoi scordare!” dico tirandogli dei ceffoni ad ogni parola, dove capita.
“Hey! Hey! Ferma!” intanto si lamenta lui. Mi fermo e lo guardo negli occhi, con le lacrime nei miei.
“Non lo fare mai più…” dico stringendomi nelle ginocchia.
“D’accordo… ma voglio sapere una cosa in cambio.” Mi guarda e mi alza la testa con due dita, delicatamente. “P-perché quel… bacio?” dice incerto, arrossendo.
Arrossisco furiosamente anche io e mi metto a giocare con i fili d’erba.
“Ecco… i-io… m-mi dispiace. Sapevo che non era una cosa da farsi ma… insomma… tu mi p-piaci… e…e… non so cosa mi sia preso.”  Dico nascondendomi il volto tra le mani.
“Cavoli… mi sa che c’è un malinteso” dice prendendomi le mani. “Credi che io te l’abbia chiesto perche non lo desideravo?”
Alzo la testa e lo guardo stupita. Nonostante fosse rosso d’imbarazzo mi guardava serio.
Mi getto tra le due braccia e ci stringiamo forte.
“Mi piaci anche tu Lily… mi piaci da quando ti ho vista la prima volta nel rifugio. E mi piaci ancora di più adesso.”
“Oh Harry!”
Mi prende dolcemente il volto tra le mani e mi bacia. Mi bacia con passione e mi strige.
Le sue mani sono sulla mia schiena, sui miei capelli e le mie carezzano i suoi.
Le nostre lingue si accarezzano piano e io penso che mi stia esplodendo il cuore.
Ci separiamo dopo un po’ e abbiamo entrambi l’affanno. Ci guardiamo e sorridiamo come due scemi.
“grazie per avermi regalato il tuo primo bacio.” Dice carezzandomi leggero il volto.
“Non sarei mai stata capace di donarlo a qualcun altro”
Ci teniamo per mano guardando nel buio della foresta.
“Lily…. Quando tutto sarà finito… tu… insomma… vorresti diventare la mia r-ragazza?”
“anche adesso.” Dico seria.
Mi guarda sconsolato. “Lily lo vorrei tanto ma adesso è pericoloso. Se qualcuno lo scoprisse ti potrebbe far del male.”
“Credi che adesso sia meno in pericolo di come potrei essere diventando la tua ragazza? La gilda sa che sono con te e non me lo perdonerà mai. Se mi prendono sono morta. E sinceramente per te morirei volentieri.” Lo guardo con occhi imploranti.
“Hai ragione per metà…” mi dice abbracciandomi di nuovo. “ma non devi morire per me, in troppi lo hanno già fatto…. E tu sei diventata indispensabile…”
Lo bacio senza dire niente. È bello baciarlo, per un po’ mi fa dimenticare lo schifo in cui siamo coinvolti.


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non vi piace? lo so di non essere una cima ma mi piacerebbe anche ricevere commenti con critiche negative.... ç_ç
vabbè apparte questo ho deciso DEFINITIVAMENTE chi sarà Lily... e il responso è.......... TAYLOR MOMSEN!
è bellissimaaa! e quasi perfetta come mi immafinavo Lilith!!!
appena posso farò  la copertina della storia.... o meglio farò fare xkè non riesco a usare Photoshop!!! ç_ç
Bien spero di sentire qualcuno stavolta... ç__ç
Bacetti!!!

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Capitolo 6
*** Chapter 5 ***




Dopo un po’ che montavamo la guardia Harry si addormenta stanco della giornata passata. Lo guardo dormire con la bocca semiaperta e la testa appoggiata sulle mie gambe e penso di non aver visto niente di più bello. Credo di essere cambiata, anzi, lo sono sicuramente. Con Lui riesco a essere la normale adolescente che non sono mai stata. Riesco a commuovermi, preoccuparmi per qualcuno che non sono io, essere spontanea... mi anno cresciuta come una assassina fredda, egoista e calcolatrice ma lui ha stravolto il mio essere, con i suoi dolcissimi occhi verdi.
Lo lascio dormire finchè Hermione e Ron vengono a darci il cambio.
Lo sveglio dolcemente, accarezzando i suoi capelli neri, spaventato sobbalza e scatta a sedere.
“Scusami! Non volevo dormire. Mi dispiace, io…”
“Tu eri stanco e non ti devi preoccupare. Sai bene che posso stare sveglia quanto voglio.” Dico mentre ci alziamo.
Entriamo nella tenda e ci sediamo su un letto.
“Come va?” mi chiede passandomi una mano tra i capelli.
“bene. Nonostante tutto sono particolarmente felice.” Dico sorridendo e poggiando la fronte sulla sua. Prende un grande respiro chiudendo gli occhi, poi li riapre guardandomi.
“Ho paura per te. Tutte le persone a cui tengo soffrono, altre sono morte. Non voglio questo anche per te.” Dice abbassando gli occhi sulle sue ginocchia.
“Harry, pensaci bene: se fossi ancora nella gilda soffrirei , se non ti avessi incontrato sarei sola. Inoltre la Gilda mi ucciderebbe per il tradimento. Sono morta in ogni caso. La mia unica speranza è che tu vinca. Io ti aiuto per noi, per avere un futuro insieme, o sperare che almeno tu lo abbia. Morirei non avendoti vicino adesso. Tu, Ron e Hermione, siete tutto quello che mi rimane.”
Mi sorride imbarazzato quanto me. “Non farti più paranoie di quante non te ne devi già fare.”
Non dice niente e mi bacia disperato. In quel bacio riesco a sentire il suo grazie e la sua preoccupazione. Non so come fa a trasmettermi i suoi pensieri così o solo attraverso gli occhi.
Son sicura. Non ho mai baciato nessun’altro ma non lo farò mai. Il suo bacio è come nei miei sogni, anzi ancora meglio. Io sono sua. È questo il mio destino, salvare la sua vita e essere sua per sempre.
Non so quanto stiamo su quel letto a baciarci ma ad un certo punto sentiamo dei rumori dall’ingresso della tenda.
Ci voltiamo si scatto e vediamo Hermione che ci guarda sorpresa.
“Oddio!! Scusatemi!! Avevamo freddo e… mi dispiace!” dice tutto d’un fiato diventando rossa come i capelli dell’amico che era fuori.
Scoppio a ridere insieme a Harry per la sua reazione e poco dopo lo fa anche lei.
“Non fa niente Mione…” dico poi sorridendogli.
Lei, presa una coperta, ci guarda felice e torna fuori da Ron.
“Andiamo a letto?” mi sussurra Harry e io annuisco senza riuscire a staccare i miei occhi dai suoi.
Ci sdraiamo insieme sul piccolo letto e ci abbracciamo l’un con l’altra. Nel giro di pochi minuti ci addormentiamo. Credo che il suo calore mi sia arrivato fino al cuore.
La mattina dopo vengo svegliata da un forte odore di Tè. Apro gli occhi e vedo Hermione indaffarata ai fornelli, così vado verso di lei e inizio a darle una mano a preparare la colazione, tè e pane tostato. Non abbiamo altro.
“Buongiorno!” dico allegra.
“Ma come siamo allegri oggi! Qualche motivo in particolare?” dice, sorridendo maliziosa, Hermione. Gli faccio una linguaccia e vado verso di Harry con una tazza di tè fumante.
Quando gli sono vicina i vapori caldi lo svegliano. Mentre si stropiccia gli occhi mi dice: “ ma tu non dormi mai?” facendomi scoppiare a ridere.
“Buongiorno anche a te!” dico porgendogli la tazza. “…e comunque ho chi dorme anche per me.”
“hey! Ieri è stata una giornata stancante….” Dice prima di sorseggiare il suo te guardandomi. Io non riesco a smettere di fissarlo. Arrossisco furiosamente e, appena poggia la tazza sul comodino, gli do un bacio a fior di labbra.
Mi fa compagnia nell’arrossire e mi sussurra “avevo paura di aver solo sognato quello che è successo ieri.”
“Per fortuna è vero…” sorrido e gli carezzo i capelli spettinati come sempre.
“non sono bravo con queste cose…” dice guardandosi le mani che intanto stava torturando.
“Cosa?”
“Bè… lo stare insieme a qualcuno. Ho sempre paura di fare la cosa sbagliata.”
“ricordati che io non ho avuto nessuno prima di te…”
“e allora come fai?” ma di che parla?
“fare che?”
“A sapere sempre la cosa giusta da fare con me.” Mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
“la mia teoria è di seguire sempre l’istinto, lo faccio sempre.” Dico sorridendo.
“lo farò anche io allora.” Dice in un bisbiglio, arrossendo di nuovo.
Con un dito sotto il mio mento mi avvicina dolcemente al suo viso e poggia le sue labbra, le sue meravigliose labbra, sulle mie, in un bacio casto ma molto intenso. È la cosa più buona che abbia mai assaggiato.
Non appena cerco di approfondire il contatto sento un tossicchiare imbarazzato provenire dell’ingresso della tenda. Ci voltiamo si scatto e vediamo un Ron dalle orecchie particolarmente rosse borbottare un “mi sono perso qualcosa…”.
Scoppiamo entrambi a ridere mentre la riccia scuote la testa sconsolata. “si stanno insieme… ma non c’è bisogno di fissarli così.” Dice trascinandolo al tavolo per fargli fare colazione.
Rossa quanto le orecchie di Ron, esco dalla tenda per dargli il cambio.
Pochi secondi dopo esce Harry dalla tenda con in mano il famoso medaglione.
“e adesso che lo abbiamo che ne facciamo?” chiedo guardandolo mentre si siede vicino a me.
“dovremmo distruggerlo” dice rigirandoselo tra le dita.
“E come?” dico guardando i miei pugnali.
“Non credo che quelli bastino… non ho idea di come fare.” Dice sconsolato poggiando l’horcrux sulle sue gambe. Lo prendo, me lo rigiro un po’ tra le mani per poi metterlo nella sua tasca. Quell’affare mi da i brividi…
“Intanto lo abbiamo noi… non ti abbattere Harry!”
Mi guarda intensamente negli occhi e mi carezza una guancia. “Starei ore a guardare i tuoi occhi, sembrano fatti di acqua e ghiaccio.” Dice sorridendo e arrossendo leggermente. O almeno non quanto me.
“oh Harry!” sospiro gettandogli le braccia al collo “Ti avessi incontrato prima! Avessi saputo come era la vita fuori da quella maledetta Gilda…”
“Questa non è vita. Voglio farti conoscere la pace. Voglio portarti a Mielandia e farti assaggiare i suoi mille dolci. Voglio farti volare con me su una scopa, sopra il lago nero. Voglio portarti a Hogsmade per san Valentino. Voglio dormire con te nel nostro letto.”  E dicendo quest’ultima frase arrossisce furiosamente.
Poggio la testa sul suo petto e scoppio a piangere silenziosamente.
“Mi vorrai anche dopo?” chiedo in un sussurro.
“Certo che ti vorrò. Ti vorrò finché il sangue scorrerà nelle mie vene.” Dice asciugandomi le lacrime. “Non piangere.”
Lo guardo in quegli occhi di smeraldo e lo bacio dolcemente.
“Vorrei vedere Hogwarts…” dico cercando di immaginarmi quella scuola.
“Prometto che ti ci porterò un giorno…” sorrido tra le lacrime “ anche se non dovrei fare promesse che potrei non mantenere. Non so neanche se uscirò vivo da questa storia.”
“Non lo dire neanche!” esclamo guardandolo sconvolta. “farò tutto ciò che è in mio potere per salvarti. Se non ci riuscirò morirò con te. Non potrei sopportare il pensiero che tu giaci freddo, in una bara.”
“Allora devo salvarmi per te.” Dice baciandomi la fronte.
Non ho mai provato sentimenti così forti. Non ho mai avuto qualcuno che non mi considerasse una macchina della morte. Quello che sto provando è amore? La sensazione di pace che provo mentre mi stringe a sé è amore? Non lo so. Non sono esperta di sentimenti. Ma qualunque cosa sia, vi prego, fatela durare per sempre.
Nel pomeriggio siamo tutti seduti ad un tavolo e discutiamo su come distruggere il medaglione.
Hanno provato con ogni incantesimo che conoscono ma nessuno ha funzionato e, mentre Hermione si esauriva sui libri, io ho iniziato a colpirlo a più non posso con un pugnale. L’unico risultato è stato il pugnale rotto.
“Ricordami di non farla mai arrabbiare.” Dice Ron guardandomi spaventato mentre continuo a torturare quel benedetto affare.
Lo scaglio in un angolo della stanza e  mi siedo, innervosita, su una sedia. Harry lo raccoglie e mi poggia le mani sulle spalle.
“Ma è possibile che silente ti abbia mandato in questa missione suicida per recuperare questi maledetti Horcrux, per poi non dirti come distruggerli?”
“A quanto pare.” Dice tristemente Harry. Si mette la catena al collo e esce, in silenzio, lo seguo e abbracciati passiamo la notte, a fare la guardia.
Alle prime luci dell’alba mentre stavo raccogliendo dei funghi per mangiare qualcosa (tutte le riserve di cibo sono rimaste a Grimmauld Place.) sento Harry gridare.
Spaventata corro da lui, ma lo vedo, solo, sdraiato a terra a parlare da solo, con gli occhi chiusi.
“Harry! Harry! Svegliati!!” grido disperata.
Apre gli occhi portandosi una mano alla cicatrice.
Hermione esce dalla tenda armata di bacchetta a causa delle urla.
“Non vi preoccupate! È solo un sogno.”
“Lo so che è stata la cicatrice!!” urla Hermione arrabbiata. “Lo vedo dalla tua faccia! Stavi guardando dentro la mente di Vol..”
“Non pronunciare quel nome!” urla Ron dall’interno della tenda.
“nella mente di tu-sai-chi!” dice stizzita!
“Non volevo…. Tu riesci a controllare i tuoi sogni?”
“Se solo tu avessi imparato l’occulmanzia…”
Guardavo la scena inerme. Mi aveva parlato del legame che si era creato quella notte ma non immaginavo quanto potesse essere forte.
“Ha trovato Gregorovich! Probabilmente lo ha ucciso. Ma prima gli ha letto nella mente e…”
“vai a letto. Se sei così stanco da addormentarti.”
“Ma,,,”
“Vai!” dice non accettando altre repliche.
Lo seguo nella tenda, mentre Ron esce alzando le spalle.
“chi è Gregorovich?” chiedo curiosa una volta stesi sul letto.
“è un fabbricante di bacchette Bulgaro. Lui cercava qualcosa che però è stato rubato al fabbricante.”
“No vorrà creare un altro Horcrux?” chiedo disgustata.
“Non ne ho idea… ma Hermione pensa che sia troppo pericoloso per lui. Ha già spinto la sua anima al limite.”
“Non penso che si preoccupi più di tanto della sua anima.”
“Già… probabile.” Dice poi chiudendo gli occhi e assopendosi.
Le cose per noi si stanno mettendo male. Il cibo che troviamo nella foresta è davvero poco e, anche se per me è sufficiente, ai ragazzi non basta. Dopo aver fallito un tentativo di comprare un po’ di cibo in un paese vicino, a causa dei dissennatori, la situazione inizia a scaldarsi.
“Io sto morendo si fame!” ringhia Ron. “stiamo andando avanti con questi funghi marci e pesce bruciacchiato.”
“Allora vai tu tra i dissennatori!” gli dice in malo modo.
“Non posso usare il braccio!”
“Bravo… comodo così!”
“Mi domando però come mai non sei riuscito a evocare il partronus.” Dice pensierosa Hermione.
“Non lo so….”
“di che forma è il tuo patrono Harry?” chiedo curiosa.
“Un cervo… mio padre era un animagus e si trasformava in…”
“Ma certo!” esclama Hermione “Harry togliti il medaglione!”
Tutti la guardammo incuriositi ma non appena lo toglie lo vedo fare un sospiro sollevato.
“Va meglio?” chiede con un sorriso la riccia.
“Molto.” Dice Harry rispondendo al sorriso.
“Portiamola a turno!” esclamo.
“D’accordo.” Dice Harry porgendomelo. “ti va di iniziare?”
“certo..” dico mettendomelo al collo.
Giriamo di luogo in luogo, principalmente in foreste, e più il tempo parra più il malumore aumenta, soprattutto per chi porta l’Horcrux. Per me è un peso infinito, penso e ripenso, e anche se so che è solo per la sua influenza non riesco a fare a meno di essere di malumore.
Mi fa ricordare quanto la mia vita sia misera, quanto poco mi merito di avere Harry al mio fianco. Quante persone innocenti ho ucciso? Non che mi sia mai piaciuto davvero ma l’ho fatto comunque e sento le loro vite gravarmi sulle spalle. Quando lo tolgo va un po’ meglio, non del tutto però.
“Harry? non ce la faccio più” dico stremata togliendomi il medaglione e poggiandolo sul tavolo di fronte a Harry. “i pensieri non se ne vanno... Io…” scoppio a piangere. Lui si alza e mi abbraccia stretta.
“Non portarlo più…basta…”
Mi allontano da lui “Ho bisogno di stare un po’ da sola… vado…. Cerco qualcosa da mangiare…”
Esco velocemente dalla tenda e mi allontano nel fitto del bosco. È notte e l’oscurità è sempre dalla mia parte. Anche se piove forte non mi infastidisce, mi piace la sensazione dell’acqua che mi scivola sulla pelle. Sto fuori a calmarmi diverse ore, riesco a trovare dei frutti e a cacciare una lepre, con delle erbette che trovo posso fare uno stufato.
Quando mi avvicino alla tenda sento che c’è qualcosa che non va. C’è troppo silenzio.
Harry dall’esterno della tenda si sta riparando dall’acqua con un incantesimo. Appena mi vede si alza in piedi e mi viene incontro facendo l’incantesimo anche su di me.
“Dove si stata?” mi chiede arrabbiato.
“Nel bosco… guarda cos…” dico porgendogli la sacca con il cibo. Lui la lascia cadere a terra.
“Non ti immagini cosa ho passato?!” mi urla contro. “Non sapevo dove eri, non sapevo se stavi bene!”
“Sai bene che me la so cavare benissimo da sola.” Dico leggermente alterata iniziando a piangere.
“non mi interessa! Io…” mi guarda e quando si accorge che quello che mi bagna il viso non è pioggia mi stringe a se. “Scusa!” annuisco contro il suo petto. “Ne sono successe di tutte e con questo affare non potevo fare a meno di preoccuparmi. Avevo paura te ne fossi andata.”
“Ti ho promesso che non ti avrei mai lasciato solo. Mantengo le mie promesse. Che è successo?”
“Oh… Ron… è andato via.” Dice freddo.
“Come?!” grido sorpresa.
“A quanto pare tutta questa storia non è all’altezza delle sue aspettative.”
“E un grandissimo idiota! Hermione? Come sta?” chiedo preoccupata per lei.
“L’ha distrutta. Ha anche voluto insinuare che tra me e lei ci fosse qualcosa perché ha scelto di rimanere. Ma dico io!”
“vado da lei..” dico baciandolo dolcemente. Annuisce e mi porge il sacchetto che era a terra.
Entro silenziosamente nella tenda. Poso tutto sul tavolo e mi spoglio mettendomi vestiti asciutti addosso.
Guardo Hermione, che singhiozza sotto le coperte.
Senza dire una parola mi avvicino e mi infilo sotto le coperte con lei, abbracciandola.
Lei si volta e mi abbraccia a sua volta.
“è un idiota.” Sussurra con voce rotta.
“ si ma lo sapevi già, no?” dico asciugandogli le lacrime. “ma tornerà. Lo sai anche tu.”
“Non credo.”
“La speranza è l’ultima a morire.”
Tira fuori la bacchetta e mormora un incantesimo per far asciugare i miei capelli.
“Grazie…” gli dico sorridendo.
“Grazie a te..”
Rimango con lei finché i singhiozzi passano e la sento addormentarsi profondamente. Devo convincermi davvero delle mie parole. La speranza è l’ultima a morire.

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Salve! pèosto di fretta perché non so quando avro tempo nei prossimi giorni!!! spero di trovare anche stavolta qualche commento!! grazie anche a chi mi segue silenziosamente!! <3 baciiii!!!

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Capitolo 7
*** Chapter 6 ***




Ho deciso di creare dei missing moments per questa storia.... così, se volete leggere i momenti piccanti vi basta cliccare sul link posizionato nell'esatto punto in cui va il missing moment... scusatemi ma dovevo avere la copertina ma non trovo nessuno che me la faccia... se volete offrifrvi volontari ditelo pure! ç___ç sono di fretta quind vi saluto! baci e commentate!!!

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Abbiamo atteso diversi giorni , per vedere se Ron sarebbe tornato. Ma dopo una settimana dobbiamo andare via.
Vedo Hermione guardarsi intorno, sperando di vederlo sbucare tra gli alberi.
Poggio le mie mani sulle sue spalle e la trascino verso Harry.
“Andiamo?” sussurra Harry ad entrambe.
La riccia annuisce debolmente e io stringo più forte le sue spalle annuendo.
Rimanendo attaccata a Hermione prendo una mano a Harry.
Lo vedo guardarsi intorno per un attimo prima di sentirmi risucchiata. So che sperava di vederlo dietro un albero.
Una volta arrivata mi ritrovo a fissare la bellissima costa inglese.
Hermione si accascia a terra e inizia a singhiozzare. Harry la guarda triste e io mi chino ad abbracciarla.
Una volta  montata la tenda e applicati alcuni incantesimi intorno ad essa mando gli altri a riposare e io mi metto a fare la guardia.
Li sento parlare da dentro la tenda ma li lascio la loro privacy, infondo io non c'entro niente.
Nel tardo pomeriggio, dopo aver mangiato il coniglio cacciato il giorno prima, Harry mi viene a fare compagnia fuori dalla tenda.
“Vai a riposare Lily...” mi sussurra dopo avermi baciata.
“Non ne ho bisogno.” carezzo la sua guancia. “Che faremo adesso Harry??
“Non lo so.  Se devo dire la verità vorrei andare a Godric's Allow, vorrei vedere dove sono nato.”
“Ma sarà pericoloso. Lui si aspetta di vederti lì.” dico triste.
“Lo so bene.” dice guardandosi le mani.
“se vuoi andare, io sono con te.” dico prendendone una. “devi chiederlo ad Hermione però.”
“Lei non vorrà mai.”
Infatti Hermione è intransigente. Cerchiamo entrambi di convincerla ma fu inutile.
Ci spostiamo di continuo, e non sappiamo che cosa fare. Sta per arrivare il natale, la neve ricopre gran parte del terreno circostante.

(….. missing moment.......)

“Che stavi dicendo Mione?” chiedo avvicinandomi e sedendomi accanto a lei.
“Dicevo che forse avete ragione e dovremmo andare a Godric's Allow.”
“Davvero?” dice stupito Harry.
“Davvero... infondo è là che abita Bathilda Bath.”
“Chi?” domando spaesata.
“è la più grande storica della magia dei nostri tempi.” mi risponde Harry.
“E lei potrebbe sapere qualcosa sulla spada di Grifondoro.” completa Hermione.
“Dobbiamo stare attendi però. Io potrei usare il mio travestimento, voi la pozione polisucco.
Potete scegliere una vecchia coppia di sposi e io potrei passare per vostra figlia.”
“Buona idea Lily!”
“Grazie Mamma...” ribatto ridendo.
Passiamo diverse giornate a prepararci e il freddo inizia a farsi sentire ancora di più. Il giorno che decidiamo di andare è davvero pungente.
Ci smaterializziamo, dopo aver preso la nostra roba, e ci ritroviamo in una piazzetta innevata.
Silenziosamente ci incamminiamo verso una strada piena di luci natalizie.
“Deve essere la vigilia.” dico sentendo i cori natalizi provenire da una piccola chiesa.
“Guardate!” dice Hermione indicando un obelisco. Non appena mi avvicino si trasforma in una statua che raffigura una giovane coppia con un bambino in braccio della donna.
“Harry! Sei tu con i tuoi genitori!” dice in un sussurro Hermione.
Guardo attentamente la coppia. Lui è molto alto e con i capelli scompigliati, tutto in lui mi ricorda Harry. “Tu sei identico a tuo padre...” sussurro.
“...Ma ha gli occhi di sua madre. Lo dicono tutti.” dice sorridendo la riccia.
In quel momento mi volto a guardare la giovane donna, è davvero molto bella, anche se in quella statua non potevo distinguere bene i suoi occhi. Tra le sue braccia un bambino piccolo, il piccolo Harry.
“Adiamo.” dice Harry avviandosi verso il cimitero dietro una piccola chiesa.
Una volta all'entrata di esso si ferma.
“Tutto bene?” dico passando un braccio sull'anziano signore in cui si è trasformato Harry.
“Sono qui... ma non so dove sono.”
“Cerchiamoli.” dice Mione allontanandosi.
Dopo un po' che cerchiamo l'effetto della polisucco è svanito e i due son tornati ai loro originali aspetti.
Vedo Harry fissare intensamente una lapide. Li ha trovati.
Tocco leggermente Hermione e gli indico Harry. Lei mi fa segno di andare da lui.
Mi avvicino lentamente e lo abbraccio da dietro. Poi guardo la lapide. Un fiotto di tristezza si fa strada in me, mentre mi faccio più avanti e guardo il viso di Harry. Vederlo per la prima volta ricoperto di lacrime mi fa odiare ancora di più il mostro che ha fatto questo. Glie li asciugo con dei baci e lo stringo forte.
“Mamma, papà... lei è Lilith, la donna più straordinaria di questo mondo. È la mia ragazza.” si volta a guardarmi e asciuga le mie lacrime, uscite fuori per quello che aveva detto. Poi aggiunge guardandomi negli occhi “ Adesso non saprei più come andare avanti senza di lei.” mi sorride e io rispondo con un sorriso un po' bagnato.
Dopo pochi istanti si avvicina Hermione e con un incantesimo fa apparire una corona di fiori e la poggia sulla tomba.
Dopo un attimo di silenzio Harry ci trascina entrambe via da quella tomba, e all'improvviso il lo fermo.
“Che c'è?” mi domanda preoccupato.
Mi guardo intorno e capisco. “C'è qualcosa, o qualcuno, dietro una siepe alla mia destra.” sussurro.
Entrambi si voltano a guardarla. E vedemmo chiaramente della neve spostarsi da sotto di esso.
Prendo in mano uno dei miei pugnali e li spingo fuori dal cimitero.
Con i sensi al massimo percorro una stradina ghiacciata che ci allontana da lì e ci porta in una strada più affollata e con un pub. Mescolandoci tra la gente ci allontaniamo da chiunque ci stesse spiando.

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***




Mentre camminiamo nelle stradine della cittadina innevata ci guardiamo intorno. Improvvisamente sento Harry trascinarmi via dalla mia direzione, insieme ad Hermione.
“Harry ma che ti prende?” grida questa, che stava per cadere su una lastra di ghiaccio “Dobbiamo trovare la casa di Bathilda e... oh...” capisce subito perché.
Davanti a noi si trova una casa molto annerita, con dei cespugli inselvatichiti dal tempo e il lato destro del piano di sopra completamente esploso. Era casa sua.
Istintivamente lo vedo poggiare una mano sul piccolo cancelletto di ferro. Quando lo fa, spunta un cartello dai cespugli:

Qui, la notte del 31 ottobre 1981
Persero la vita Lily e James Potter.
Il figlio Harry è l'unico mago
mai sopravvissuto all'Anatema che Uccide.
La casa, invisibile ai babbani, è stata lasciata intatta
nel suo stato di rovina come monumento ai Potter
e in ricordo della violenza
che distrusse la loro famiglia.

E intorno a queste parole vi sono incise firme, date e messaggi di incoraggiamento verso Harry.
Lo vedo sorridere, leggendone alcune. “è incredibile, io...” ma lo interrompo indicando al centro della strada.
Una vecchia signora, tutta ingobbita ci sta fissando da lontano. Dopo un po' che la stiamo guardando ci fa sogno di avvicinarci.
Harry ad alta voce chiede “ Sei Bathilda?” Questa annuisce e ripete il gesto.
Iniziammo a seguirla fino a una casa malandata.
L'odore di questa casa non mi piace. Sa di morte.
“Harry andiamocene. Non c'è nulla di buono in questa casa.”
“No, tranquilla, mi hanno detto che non è proprio sana di mente. E poi piccola com'è non avremo problemi a sovrastarla.” Mi sussurra lui.
La vecchia fa dei cenni indicando prima Harry, poi se stessa e poi il soffitto.
“Vole che andiamo di sopra con lei.” ma la vecchia dice di no con la testa quando ci muoviamo tutti e tre e poi di nuovo indica Harry.
“Vorrà parlarmi da sola.” dice Harry accostandosi alla vecchia.
“No Harry... è pericoloso.” lui mi fa segno di stare tranquilla e si avvia al piano di sopra con la vecchia.
Io e Hermione ci guardiamo e capendo cosa abbiamo in mente entrambe ci accostiamo alle scale.
Dopo pochi minuti di attesa sentiamo degli strani rumori. Corriamo al piano di sopra e ciò che vediamo ci gela il sangue nelle vene. Un enorme serpente si sta scagliando verso Harry togliendogli la bacchetta.
Mi getto vicino a lui e lo spingo facendogli schivare una seconda codata che mirava dritto alla sua testa per poi erigermi di fronte a lui. “Mi riconosci, Nagini, vero?”.
Improvvisamente vengo distratta da un tonfo. Harry è caduto a terra svenuto.
“Hermione!” grido, e lei si avvicina al corpo svenuto di Harry. Questo si riprende dopo un veloce incantesimo e grida “sta arrivando! Hermione, Lily! Sta arrivando.”
Distratta dalle parole di Harry, non mi accorgo del serpente che mi stappa i pugnali di mano e si lancia verso di noi. Senza pensarci proteggo i due ragazzi.
Come mi hanno insegnato nella gilda mi lancio verso di lui e con tutto il mio peso lo allontano da Harry e Hermione. Con un colpo della coda manda in frantumi lo specchio dietro di noi, le cui schegge mi graffiano il viso. Sento il suo corpo viscido arrotolarsi su di me e vedo  la sua testa avvicinarsi al mio collo. Ma sono più svelta e con un pugno la allontano. Sento Harry chiamarmi e, in un attimo di distrazione, i denti del serpente conficcarsi su una spalla, molto vicino al collo. Urlo per il dolore e non mi accorgo cosa succede intorno a me. Mi accorgo, però, che le spire di Nagini spariscono e vengono sostituite da due braccia forti. Poi un forte risucchio e più nulla.
Quando riapro gli occhi la prima cosa che vedo sono quelli verdissimi di Harry che mi guardano. Provo ad alzaremi ma una fitta alla spalla  mi fa cadere di nuovo sul letto.
“Stai ferma qui. Non ti devi muovere.” dice serio. “Quello era un pitone ma ci doveva essere un incantesimo sulle sue zanne, o una pozione. Si rimarginano con più difficoltà.”
Quando abbasso lo sguardo mi accorgo della benda che ha sul torace.
“Che ti è successo?”
“L'horcrux... Hermione non riusciva a toglierlo.”
“Lei? Lei come sta?” chiedo preoccupata.
“Bene, solo qualche graffio.”
sospiro sollevata ma vedo Harry alzarsi e allontanarsi.
“Dove vai?” speravo si stendesse con me.
“Ti preparo del tè.”
“Non mi va... torna qui.” dico mentre mi da le spalle. Ma non si volta. “Harry...”
“Come diavolo ti è saltato in mente di lottare con il serpente a mani nude?!” mi dice con voce alterata.
“Io... volevo proteggervi...”
“Siamo maghi Lily! Anche tu... non hai usato neanche il tuo potere! tu... quanto ti ho visto tra le sue spire, ferita, non sai quello che ho pensato! Non avevo bacchetta, me l'ha rotta il serpente, per fortuna Hermione ha una buona mira e non ti ha colpita con il suo incantesimo! Sei una stupida! Non dovevi farlo.” finisce quasi gridando.
Non dico niente. Lo guardo alzarsi arrabbiato e uscire fuori dalla tenda.
Poco dopo entra Hermione e io scoppio a piangere.
“Anche tu sei arrabbiata con me?” chiedo senza guardarla.
“Davo ammettere che è stato un gesto piuttosto avventato il tuo... ma non potrei mai avercela con te.” dice sorridendo. “e neanche Harry. Dagli tempo, ha temuto di perderti, era sconvolto.”
sorrido tra le lacrime e le asciugo. La ragazza mi controlla la ferita e ci versa sopra un po' di dittamo. “Entro un giorno sarà apposto. Ma temo che rimarrà la cicatrice, non sono un poi così esperta.”
“Tu sei bravissima Hermione. Sei la persona più brillante che abbia mai conosciuto.”
arrossisce furiosamente e mi abbraccia. “Comunque a quanto ho visto non sarebbe la prima...”
“No, decisamente no. Tra punizioni e ferite di combattimento...” sorrido forzatamente e rabbrividisco in ricordo dei giorni alla gilda.
Mi sorride tristemente e  si alza dalla sedia. “Vado a impedire che Harry distrugga tutta la foresta. Prima involontariamente a sradicato un albero.”
La guardo uscire dalla tenda e rimango sola. Non riesco a sopportare la lontananza di Harry. Mi volto dalla parte della spalla sana e guardo il tessuto della tenda.
Sto per addormentarmi quando sento dei passi avvicinarsi. So che è Harry ma non mi volto.
In silenzio lui si siede sul letto, poi si sdraia accanto a me e mi abbraccia, ben attendo a non toccarmi dove mi fa male.
“Scusami, ho esagerato. Quando ho pensato che in quel momento potevi morire per volermi proteggere non ho potuto fare a meno di arrabbiarmi... ma non sono arrabbiato con te. Lo sono con me stesso.”
“No devi esserlo.” dico voltandomi. Lo bacio dolcemente e sorrido.
“vai a dare il cambio a Hermione, ha faticato un sacco per curarci entrambi. Appena starò meglio ti darò il cambio.”
“Hai Ragione. Non ti preoccupare, tu riposa quanto vuoi. Starò lì fino a domani mattina.” e dopo avermi dato un altro bacio a fior di labbra si alza e esce dalla tenda.
Non riesco a tenere gli occhi aperti così in meno di un minuto crollo tra le braccia di Morfeo.
Mi sveglio nel cuore della notte, è tutto silenzioso tranne che per il leggero respiro di Hermione che dorme nel letto sopra il mio. Provo ad alzarmi lentamente e a muovere la spalla, non fa più male, o almeno mi da giusto un piccolo fastidio. Mi alzo in piedi e dopo essermi vestita e aver preso le mie armi esco per andare fuori da Harry.
Quando esco mi guardo intorno per cercare Harry ma non lo trovo. Perdo un battito... ma dove è?
“Harry!” lo chiamo ad alta voce, poi mi ricordo degli incantesimi di protezione. Sono indecisa su che fare. Non posso lasciare la tenda e Hermione, sono ancora debole ma non posso lasciare Harry, ovunque sia.
Sto per andare a cercarlo quando lo vedo tornare dal folto del bosco bagnato fradicio.
“Ma dove diavolo eri finito?! Mi hai fatto prendere un colpo.” lo abbraccio e mentre guardo dietro le sue spalle vedo una chioma rossa bagnata e due occhi celesti guardarmi colpevoli.
“Sei tornato.” dico avvicinandomi. Quando mi avvicino ancora di più lui indietreggia spaventato. “Hey! Calma volevo solo darti un abbraccio.” dico ridendo “Anche perché non ti assicuro di come possa reagire Hermione, quindi ho deciso di essere gentile. Abbi paura di lei non di me.”
“Oh ma ti assicuro che già ne ho.” rido ancora e gli tiro una pacca sulle spalle. Solo ora noto una grossa spada penzolargli da una mano.
“E questa?” dico prendendola in mano e esaminandola.
“è la famosa spada di Grifondoro..” risponde Harry.
La faccio sferzare un po' nell'aria e  torno ad osservare l'elsa incastonata di rubini.
“è davvero una bella spada... ma dove diavolo l'hai trovata?” chiedo a Ron.
“ecco... vedi...” e inizia a spiegarmi della cerva d'argento, di Harry che si era tuffato nel laghetto ghiacciato, di come l'avesse salvato, di come avesse distrutto l'horcrux.
“Per fortuna eri lì.” dico sollevata, lanciando un occhiataccia al mio ragazzo.”E tu... rifallo e se ne esci vivo ti uccido con le mie mani.”
Poi, prendendo per mano Harry, rientro dicendo. “Hermione! Sveglia ci sono novità.”
“Che c'è?” dice svegliandosi di soprassalto.
“Vorrai dire chi c'è...”
quando gli occhi della ragazza incontrano quelli del rosso vidi passare prima sorpresa e po rabbia. In un attimo gli fu addosso urlandogli e colpendolo ovunque potesse.
Poi si avvicinò a Harry, gridandogli di ridargli la bacchetta, in quel momento decido che è meglio intervenire. Cereo uno scudo tra noi e Hermione.
“Lily! Lasciami subito! Liberami!”
“Non finché non ti calmi Hermione.” dico ridacchiando.
“D'accordo! D'accordo!!!” dice poi incrociando le braccia spazientita. “.... ma prima dimmi come diavolo ai fatto a trovarci! Se non siamo al sicuro dobbiamo spostarci!”
“Oh no! Vi assicuro che siete perfettamente al sicuro e che i tuoi incantesimi funzionano alla grande! Vi ho trovato grazie a questo.” dice tirando fuori un piccolo accendino.
“Grazie a un accendino?” chiedo meravigliata.
“Questo non è un semplice accendino. È il deluminatore di Silente.” mi corregge Harry.
“Il che?”
Ron semplicemente lo fa scattare e la luce di una candela lì vicino sparisce improvvisamente.
“carino!” dico sorridendo a Ron.
“un pomeriggio mentre ascoltavo la radio ho sentito il mio nome uscire della mia tasca, così l'ho preso e quando l'ho fatto scattare è uscita una sfera di luce.” dice con sguardo perso, guardando qualcosa che noi non avremmo mai potuto vedere. “Allora ho saputo cosa fare. Ho preparato la mia roba e mi sono avvicinato a questa sfera.” dice allungando il braccio come per prendere qualcosa. “Mi è entrata dentro!” dice tornando a guardarci per poi poggiarsi una mano sul petto. “Proprio qui. E mi sono smaterializzato sapendo che vi avrei trovati.”
Lo sguardo di Hermione si addolcisce un po' ma se ne usce con un “Buon per te!” infilandosi di nuovo sotto le coperte.
“Poteva andare peggio...” dico a bassa voce.
“Si per esempio potrebbe farti caricare dai passerotti come l'altra volta.” dice Harry ridacchiando.
“Non è escluso che non lo rifaccia.” sentiamo dire alla riccia da sotto le coperte.
Ron si lascia andare in un sorriso e se ne va a letto anche lui.
“Harry va a dormire.” gli dico dopo un bacio.
“Credo di preferire di dormire vicino a te. Prendo delle coperte.” dice scappando prima che lo potessi contraddire. Quel ragazzo è inguaribile!

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Salve bambocciuole.... XD
oggi sono feliceeee! finalmente ho fatto la copertina!!! alla fine me la sono fatta con l'aiuto di una mia amica! ora che ho capito le basi posso sperimentare! anche se sono (abbastanza) soddisfatta di quello che ho fatto... ^^ vi piace??
poi volevo condividere con voi una foto meravigliosa della Lily...^^ è bellissima qui!!
Ci sentiamo al prossimo capitolo!!! commentateee!! baciottoli!

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Capitolo 9
*** Chapter 8 ***




Lo so... sono imperdonabile... ho avuto un bruttissimo momento. non riuscivo a mettere tre parole sensate in riga. Ho scritto parecchio ma i capitoli saranno un pò più corti. lo so, sono crudele perchè è il momento saliente, ma non posso fare altro... non saprei come dividerli altrimenti.
Spero ci sia sempre qualcuno che mi segue.... se si fatevi sentire! <3
Dedico il capitolo di ritorno alla collega e compagna di corso (...e fedele commentatrice! ^^) ika90! siamo sempre di corsa ma un giorno dobbiamo fermarci a prendere un caffè insieme. ^^ ci si vede mercoledì insieme al Montale... purtroppo... ç__ç (ho provato a correggerlo un pò seguendo il tuo consiglio, dato che lo dovevo ripostare... che ne dici, meglio? ^^ dimmi poi se ricevi la mia risposta alla recenzione dato che cancello il capitolo che hai commentato.)
Spero vi piaccia! Il prossimo arriverà presto!
(sono una scema... ho dovuto cancellare e ripostare perchè mi sono scordata di mettere il link del video...)


Il tempo che seguì il ritorno di Ron fu molto noioso. Hermione era sempre di malumore e Ron, consapevole che il motivo di questo era lui, continuava a avere un aria da funerale ogni volta che era vicino a lei.
L'unica nota positiva era che riuscivo a passare più tempo da sola con Harry, mentre lui si esercitava a utilizzare la sua nuova bacchetta, che Ron aveva rubato a uno dei Ghermidori.
Mi dedicai anche alla lettura e dopo aver letto 'Storia di Hogwarts' decisi di leggere il libro 'Fiabe di Beda il Bardo'. Sono immersa nella lettura di 'Baba Raba e il ceppo Ghignante' quando mi accorgo che Harry si è addormentato sull'erba umida, mi avvicino per svegliarlo e farlo andare a letto quando lo sento parlottare ne sonno. Non riesco a fare in tempo a svegliarlo che lo vedo aprire gli occhi di scatto.
“Lily...” dice sgomento stringendomi forte a se.
“Che c'è? Mi stai soffocando Harry!” dico ridendo leggermente.
“Ti cerca. Lui ti sta cercando...”
“bè è normale, sta cercando tutti noi. Poi io ho tradito...”
“No! No, lui ha detto... era uno dei miei sogni son sicuro... lui ti vuole viva, ha detto che ha bisogno di te.”
“non dire sciocchezze Harry! Perché avrebbe bisogno di me?”
“è quello che vorrei sapere....” dice guardandomi negli occhi in modo strano.
“Che vuoi dire? Non ti fidi più di me adesso?” dico leggermente alterata allontanandomi da lui.
“NO! no... non è questo. Certo che mi fido di te! È solo...”
“Solo non abbastanza.” dico voltandomi e sentendo gli occhi pungermi.
“Lily...” ma non fece in tempo a dirmi altro che uscì Hermione dalla tenda.
“Che succede?”
“Ha avuto un altro sogno. E Lui sta cercando me.” dico a bassa voce.
“Harry che cosa hai visto?” chiede Ron uscendo a sua volta.
“Ha ordinato di setacciare ovunque per trovare lei.” dice indicandomi con un cenno del capo e avvicinandosi per accarezzarmi il volto. “Lui è euforico. Ha trovato una cosa che cercava da tanto, una certa Bacchetta di Sambuco. La conosci?”
“Bè.... no. Ho solo letto una favola su...”
“Ma certo! Le Fiabe di Beda il Bardo!”
Hermione prende il libro e si mette a sfogliarlo, una volta trovata, legge la storia. (Qui per il racconto... anche se credo lo conosciate tutti.)
“Lo conosco, mamma me le leggeva sempre prima di andare a letto. Ma sono solo storie giusto?” dice Ron perplesso.
“Bè rifletteteci...” dico camminando avanti e indietro “Perchè dovrebbe parlare di una fiaba Vol...?”
“Non lo dire!” urla Ron coprendosi le orecchie come se stessi dicendo cose rivoltanti.
“Lui...” proseguo guardandolo male “... poi stranamente si parla di un mantello dell'invisibilità. Sbaglio o ne possiedi uno Harry?”
“Si ma potrebbe non essere quello. Chissà quanti ne esistano!”
“Ti sbagli. Ne ho visti tanti è vero ma nessuno funziona come il tuo! Sono tutti incantesimi momentanei, durano non più di un paio di settimane. Tu da quando lo hai?”
“Era di mio padre, me lo ha dato silente al natale dei miei undici anni.” dice con voce assorta.
“Allora siamo veramente davanti a uno dei doni della morte?” chiede Hermione stupita tirandolo fuori dalla sua borsetta a perline “mi sembra impossibile.. eppure il tuo ragionamento non fa una piega.”
Lo prendo e tocco il tessuto setoso, per poi rimetterlo nella borsetta di Hermione.
“Allora i doni esistono davvero.” dice Ron guardandomi. Rientriamo dentro la tenda e ci sediamo al tavolo.
“Si. E quel che è peggio è che Lui ha il più potente di tutti, la bacchetta di Sambuco.”
“Oh ma dai!” esclama Hermione ripensandoci “No può esistere quella dannata bacchetta! Tu-sai-chi non può averla se non esiste.” dice sicura.
“Mione... secondo me ha ragione. Hai mai sentito parlare di nulla di più simile al mio mantello di quello?”
“No. Ma il fatto che sia in una favola non mi aiuta a credere che quello sia un dono della morte!”
“Andiamo ma di cosa hai bisogno Mione? Di uno storico che te lo dica? Ogni prova è al suo posto!” dico alterata “Harry ha il mantello dell'invisibilità... e ora la Bacchetta è nelle mani di Voldemort!”
“NO!” orla spaventato Ron “Il suo nome è taboo! È così che trovano gli oppositori... è stregato e...”
Si zittisce quando tutti sentiamo un forte crack al di fuori della tenda.
“Merda!” dice poco finemente il rosso facendo scattare il suo deluminatore per spegnere le luci nelle tenda.
“Sappiamo che siete lì dentro! Uscite con le mani alzate!  Non ci interessa chi uccidiamo!”
Vedo Hermione puntare la bacchetta contro Harry e mormorare un incantesimo, rendendo il volto del moro gonfio e irriconoscibile.
Sicura che almeno per un po' non lo avrebbero riconosciuto uscii silenziosamente ignorando le proteste della riccia.
“Guarda guarda chi si rivede...” una voce familiare mi fa venire la pelle d'oca. Il Guardiano dei novizi della Gilda si fa avanti. “La nostra piccola traditrice! Ho sentito che hai aiutato Potter... non è per caso che ci hai portato da lui?”
mi si gela il sangue nelle vene, ma ritrovo il coraggio per essere la solita donna di ghiaccio.
“Non ne ho idea di chi siano, lì ho trovati alcune settimane fa che si davano alla fuga. Ho pensato di sfruttare un po' la loro ospitalità prima di divertirmi un po' con loro.” dico fredda e con un sorrisino perfido.
“Ma bene... allora non sei fuggita per aiutarlo vero? Per fare una tua festicciola personale!”
“Ad essere sincera l'ho aiutato, so che tu ne sei al corrente... ma sai com'è... volevo conquistare la sua fiducia per poi avere l'onore di consegnarlo io stessa all'Oscuro Signore. Purtroppo non ce l'ho fatta.” credeteci, vi prego, credeteci!
“Bene. Ma sarai punita ugualmente per questo.”
“No credo proprio. Io me ne ritorno per la mia strada.” da fuori riuscirei ad aiutarli.
“tu invece vieni con noi. Il Signore Oscuro ti sta aspettando...”
“Ma che..?” non riesco a dire altro perché un incantesimo a tradimento mi raggiunge e crollo a terra svenuta.
Quando mi sveglio mi sento come se mi fosse crollata addosso una montagna. La testa la sento pesante e mi ci vuole un po' prima di ricordarmi tutto quello che è successo.
Quando ci riesco scatto a sedere. Harry! Mi guardo intorno per cercarlo ma non trovo altro che una camera molto lussuosa e mi rendo conto di essere stata messa su un morbido letto dalle lenzuola pregiate.
Qualcuno mi ha vestita con un vestitino molto elegante e noto che ci son delle scarpe con il tacco in terra. Ma che diavolo..??!! cosa vogliono da me? Perché mi trattano così invece di rinchiudermi in una cella?
Mi alzo dal letto e mi infilo quelle scarpe. Mentre mi avvicino allo specchio che è vicino alla porta vedo che mi hanno pure truccata. Devo andare ad un gran gala per caso? Qualunque cosa vogliono da me devo stare al loro gioco, è l'unico modo per salvare i ragazzi prima che l'incantesimo al viso di Harry svanisca.
Mi avvicino alla porta e la apro. Non c'è nessuna guardia all'esterno della camera, sono sicuri che non riuscirò a passare oltre la soglia di questa casa.
Mi avvio verso le scale e le scendo, fino ad arrivare a un grande salone, dove trovo qualcuno  seduto in una poltrona vicino al fuoco.
“Benvenuta a Malfoy Manor cara. Fa come se fossi a casa tua.” dice Lucius Malfoy alzandosi e guardandomi.

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Capitolo 10
*** Chapter 9 ***




“Benvenuta a Malfoy Manor cara. Fa come se fossi a casa tua.” dice Lucius Malfoy alzandosi e guardandomi.
“Se sono a casa mia perché sono stata privata dei miei effetti personali?”
“Le armi sono state portate via ma puoi avere tutto il resto.” dice indicandomi la borsa di perline di Hermione su di un tavolo.
Cercandovi dentro riesco a trovarvi lo specchio di Harry, che, mi raccontò una volta, era magico. Magari avrei potuto usarlo come arma, o se qualcuno avesse avuto l'altro specchio gemello avrei potuto chiedere aiuto.
Poi mi viene un idea. “Posso tenere tutta la borsa? Non sono tutti oggetti miei ma sai... dovevano essere il mio bottino una volta uccisi quei perdenti.”
“Certo, tutto ciò che vuoi.”
“Dove sono quei tre?” chiedo cercando di sembrare indifferente.
“In una cella, tra poco la Mezzosangue verrà interrogata. Abbiamo i nostri dubbi che lui fosse Harry Potter... il ragazzo sfigurato... ne sai niente?” chiede guardandomi sospettoso.
“No non lo è. È sempre stato così da quando li ho incontrati.” dico guardandolo dritto negli occhi per persuaderlo che quella fosse la verità.
“Bene.”
Sento, improvvisamente, delle urla agghiaccianti del piano di sotto. Sono le urla di Hermione... Stringo i pugni fino a infilarmi le unghie nei palmi per cercare di non muovermi e di sembrare indifferente.
“è iniziato l'interrogatorio.” dice sorridendo. Mi trattengo, non so grazie a cosa, per non saltargli addosso e ucciderlo.
Respiro profondamente e chiedo “Che cosa volete da me?”
“Sono stato incaricato dal Signore oscuro in persona per rivelarti un segreto che ti è stato precluso per anni.” dice versandosi un bicchiere di Whisky Incendiario “La storia della tua nascita.”
“Il Signore Oscuro sa la mia storia?” chiedo realmente stupita.
Mi sorride in tutta risposta e beve un sorso dal suo bicchiere. “Ti racconterò una storia, la storia di un grandissimo mago, con la volontà che tutte le cose rare di questo mondo fossero sua.
Questo mago riuscì a trovare una delle rarissime discendenti di coloro che possedevano il dono dell'energia, proprio come il tuo, ma quella stupida discendente era solo una babbana che conosceva tutti i segreti del mondo magico.” si interruppe per dare un altro sorso al suo drink. “è già... mancava ancora una generazione a quel potere così raro. Il grande mago concesse il privilegio alla donna di avere un figlio da lui, in modo che ereditasse i poteri dei discendenti della madre e la grandezza del padre. Così nove mesi dopo nacque una bella bambina dalla chioma bionda come la madre, che il grande mago chiamo Lilith.”
Non riesco a muovere un muscolo, non riesco neanche più a respirare.
“Lui è...” non so che dire spero solo di aver capito male.
“Il grande Signore Oscuro è tuo padre Lilith.”
No, non può essere. Non è vero.
“N-ne sei sicuro?”
“Come sono sicuro che i draghi sputano fuoco.”
mi sento le gambe cedere sotto quel peso, devo andarmene, devo stare sola per un attimo.
“Io... credo di dover... andare un secondo in bagno.” mi fa gesto con la mano di andare.
A passo svelto mi avvio alla porta e me la chiudo dietro velocemente.
NO! non può essere! Per anni ho sperato di sapere chi fosse la mia famiglia ma non lui. Quell'essere viscido e schifoso, quel mostro, quel... lui ha fatto tutto questo! Lui ha ucciso i genitori di Harry... Oh Harry! Se sopravviveremo a tutto questo non mi vorrà neanche più guardare, io stessa non riesco più a guardarmi. Alzo gli occhi e con fatica mi guardo, schifata di me stessa.
Cosa farò adesso? Devo liberarlo perché, anche se non mi vorrà, io lo voglio sapere libero! Io lo amo più della mia stessa vita! Mi ucciderò se è necessario, lui mi vuole viva, loro faranno qualunque cosa per non farmi ferire, perché se mi trova morta qui saranno tutti nei guai.
Frugo nella borsetta e tiro fuori lo specchietto di Harry. Lo guardo per un po' vedendo solo il mio riflesso, ma ad un certo punto vedo sbucare un occhio celeste.
Nonostante lo stupore dico svelta “Ti ho visto! Aiutami per favore! Harry è in pericolo! Siamo a  Malfoy Manor...” poi rimetto lo specchio dentro la borsa.
Mi guardo di nuovo schifata allo specchio e mi passo un po' di acqua fredda sul collo e sulle guance. Mi siedo sul bordo di una grande vasca e faccio dei respiri per calmarmi.
Lo faccio inutilmente poiché pochi secondi dopo sento un crack provenire da vicino alla porta e quando apro gli occhi mi trovo davanti un elfo domestico.
“E tu chi sei?” domando allibita.
“Sono Dobby signorina. Lei chiede aiuto per salvare Harry Potter e Dobby c'è sempre per aiutare Harry Potter signore.”
“Tu puoi smaterializzarti fuori di qui!” dico felice.
“Certo signorina, Dobby è un elfo!”
“Mio dio! Grazie Dobby!” dico abbracciando l'elfo senza pensarci. “Ma chi è il tuo padrone?”
“Dobby non ha padroni! Dobby è un elfo libero.” dice fiero.
“se ce la faremo a uscire vivi di qui farò qualunque cosa per ripagarti di quello che stai facendo.”
“La signorina è gentile con Dobby. A Dobby piace.” dice sorridendo felice.
“Non intervenire finché non lo dico io! Devi seguire il mio piano, Dobby, e tutto andrà per il meglio! Allora... io...”
Dopo aver spiegato il piano a Dobby mi sistemo al meglio e esco dal bagno.
Lucius è sempre lì ad aspettarmi: Inizia il piano.
“Devi scusarmi, ma è stato uno shock sapere di essere la sua diretta discendente. Infondo, ho passato la mia vita ammirandolo, sapere che lo incontrerò e potrò chiamarlo finalmente padre mi riempe il cuore di gioia.” dico sorridendo.
“Ne sarà lieto. Arriverà domani, così, ci accerteremo anche sull'identità dei prigionieri.”
“Bene... ma prima vorrei chiedere una cosa: Mi aspettavo di poter uccidere quei perdenti, erano giorni che lo progettavo. Posso almeno torturarli?” dico con il mio miglior sorrisetto sadico.
“Non so, veramente...”
“Vuoi negarmi questo? Adoro il suono delle urla!”
“E va bene! Come desideri...”
Lo seguo fino ai sotterranei.
“La signorina desidera avere un rende-vous con i nostri prigionieri!” dice a Bellatrix Lestrange, che stava sorvegliandoli con Narcissa Malfoy e il figlio Draco.
“Ma bene! La signorina segue le orme di suo padre! Sono sicura che sarà fiero di te! La tua inutile madre babbana è stata uccisa ovviamente. Tu capisci vero?” dice lei con la sua vocetta odiosa. Stringo i pugni e vado avanti.
“Certo. Quando hai già dato tutto quello che puoi dare è inutile restare al mondo.”
“sentila Lucius. Mi riempie d'orgoglio!”
mi avvicino alle sbarre della cella e vi trovo i tre ragazzi, feriti e pieni di lividi, i loro sguardi carichi d'odio. Mi colpirono come una fucilata.
“Tu! Noi ci fidavamo di te!” dice Hermione in lacrime.
“La prossima volta, se ci sarà, scegliete meglio su chi riporre la fiducia.” dico impassibile, cercando di non scoppiare a piangere e a implorare il loro perdono.
“Sei una maledetta bugiarda. Sei anche figlia di quel mostro e non ce lo hai mai detto! Sai bene che cosa ci ha fatto!” dice Ron carico d'odio.
“Tutto ciò che è stato fatto, è stato fatto per il bene superiore.”
Da quando sono davanti a loro non ho mai guardato Harry, non lo avevo mai guardato fino ad ora. Ciò che vedo mi fa morire dentro, uno sguardo misto tra odio e disgusto si vede bene nella sua faccia sfigurata e mi fa quasi cedere.
“Dicevi di essere mia amica, non ci posso credere di...”
“STA ZITTA LURIDA MEZZOSANGUE!” Quanto mi costa aver usato quella parola. Lei scoppia ancora di più a piangere.
“Come ti permetti!” ringhia Ron avvicinandosi alle sbarre.
“Come osi tu parlarmi in questo modo!” gli rispondo.
Bellatrix si avvicina a me e mi porge un pugnale. “Prego. Fagli vedere come si porta rispetto all'erede del Signore Oscuro.”
“Grazie.” è proprio quello che volevo. Un arma.
Mi aprono le sbarre e io entro avvicinandomi a Hermione. Vedo il braccio sanguinante, lo prendo per vedere che cosa ha, sempre sgarbatamente.
Quella pazza della Lestrange gli ha inciso sul braccio la parola 'mezzosangue', ecco il perché delle sue urla. Mi ribolle il sangue nelle vene. La guardo negli occhi in modo che nessuno possa vedermi ma non con lo sguardo strafottente e finto di prima, la guardo con il MIO sguardo, che è come una supplica. Mi fissa stupita. La avvicino in malo modo, prendendola per i capelli e gli sussurro nell'orecchio “Hermione perdonami...”. capisce tutto e grida, poi si lascia strattonare verso gli altri due. Vado verso di loro e guardo tutti supplicante, sto solo fingendo!
Mi volto e cammino verso i Mangiamorte.
“Voglio fare un altro gioco....” prima che capiscano cosa voglio dire mi punto il coltello alla gola. “Giochiamo a liberateli immediatamente!”

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 No, non mi sono dimenticata di voi.... mi sono sentita male e adesso sono solo depressa! più ci avviciniamo a luglio più mi vien la tristezza.
sto rileggendo tutti i libri, prima del finale. lo voglio in grande stile... andrò al cinema con una maglia fatta da me, possibilmente con la cravatta di Hufflepuff ( si sono una Hufflepuff e fiera di esserlo. u.u XD) e magari il marchio nero se trovo qualcuno su internet che vende il trasferello.
Piangerò come una disgraziata e sarò in lutto per non so quanto. ok... stasera m'è presa male...
Spero il capitolo vi piaccia. ho scritto la storia perchè mi sono sognata questo e il prossimo capitolo, quindi spero di averlo scritto bene.
Buonanotte gente!

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Capitolo 11
*** Chapter 10 ***






“Voglio fare un altro gioco....” prima che capissero cosa volessi dire mi punto il coltello alla gola. “Giochiamo a liberateli immediatamente!”
“Che vuoi fare ragazzina?” chiede Bellatrix.
“Voglio che voi li liberiate, altrimenti mi ammazzo, qui.”
“Credi che ce ne importi qualcosa a noi?”
“Oh si che ve ne importa! Non credo che il mio paparino sarà molto felice di trovarmi qui sgozzata. Badate che sono capace di farlo.”
si guardarono l'un l'altro e capirono che avevo ragione.
“Bene. Ora che siamo tutti d'accordo datemi le loro bacchette!” Non sapevano che fare, lo vedevo nei loro occhi. Quindi incalzai “LE BACCHETTE!” Gli urlo contro e poi proseguo “Vi assicuro che se ho anche solo il vago sospetto che stiate per lanciare un incantesimo, mi taglio la gola.”
Prendo le bacchette che Draco Malfoy mi porge e facendo dei passi indietro mi avvicino ai ragazzi. Gli lancio le bacchette e grido “Dobby!” L'elfo appare al mio fianco. “Portali via.”
L'elfo annuisce e si avvicina al trio ma Harry lo interrompe. “Non ti lascio qui.” dice avvicinandosi a me.
“Credimi,è meglio per tutti.” Quando mi volto a guardarlo mi accorgo che l'incantesimo di Hermione è sparito.”Cavolo!” esclamo.
Cerco si nasconderlo dietro di me ma... “è Potter!” urla Lucius Malfoy.
Non faccio in tempo a rendermene conto che la moglie era già riuscita a chiamarlo, toccandosi il marchio nero. In pochi attimi sarebbe arrivato.
Tutti iniziarono ad attaccarci, Harry riesce a disarmare Draco, che aveva ripreso la sua bacchetta, prima di venire risucchiati nel teletrasporto di Dobby.
Mi ritrovo in un bosco, non so che bosco sia. Quando Dobby mi lascia io sono ancora con il pugnale alla gola. Crollo a terra, ma sempre stringendo il pugnale.
L'elfo mi si avvicina e mi sorride gentilmente. “Sei stato bravissimo Dobby....” dico prima di scoppiare a piangere.
Mi tolgo le scarpe e le lancio via, non riesco a togliere il vestito lo taglio con il pugnale che ho ancora in mano, ferendomi ad un braccio. Non mi importa.
Inizio a strusciare il viso convulsamente per portare via il trucco e magari anche la mia faccia.
Vedo Hermione avvicinarsi a  me e cercare di farmi stare ferma, mi sposto in malo modo.
Vedere il mio sangue mi da un leggero sollievo, come se potessi far colare via il suo, di quel mostro ma mi passo ugualmente la lama su un palmo aperto e guardo il sangue scendere singhiozzando.
“Lily...” Harry si avvicina per evitare che mi tagliassi anche l'altro palmo.
Non riesco a guardarlo negli occhi, non riesco proprio a guardarlo. Riesco solo a piangere.
Con delicatezza lui mi prende la mano e facendo un po' di forza mi toglie il pugnale e lo getta lontano.
“è tutto finito Lily, è tutto finito. Non ci pensare più.” dice stringendomi a se.
Io non mi muovo, non rispondo neanche all'abbraccio, come può anche solo toccarmi?
“andatavene v-via... l-lasciatemi sola...” dico con voce rotta dal pianto
“Perché tu possa fare stupidaggini? Non ci penso neanche.”
Mi prende in braccio e io lo lascio fare; entriamo nella tenda montata da Ron, lui mi stende su un lettino. Dolcemente mi toglie i vestiti che ormai sono pieni di sangue e con una spugnetta mi pulisce il viso, cercando di pulire via le lacrime.
Quando a finito mi versa del dittamo sui tagli e dopo averli bendati mi copre con un lenzuolo.
Sento il suo sguardo su di me ma rimango con gli occhi chiusi, continuando a piangere.
“Parlami, ti prego. Dimmi qualcosa.” dice carezzandomi il volto.
Non voglio dire niente e anche se volessi non ne avrei la forza, quindi mi volto, dandogli la schiena.
Riprendo a singhiozzare sentendo le sue carezze, non voglio la compassione di nessuno, quantomeno la sua.
Passano i giorni e io non mi muovo da quel letto se non per andare in bagno, e lo faccio quando chi è in tenda dorme. Quel tempo è poco perché c'è sempre Harry accanto a me, se lui dorme o Ron o Hermione.
Tutti hanno provato a farmi mangiare o bere qualcosa, ma riescono a farmi bere solo con la magia e non mastico quando mi mettono del cibo in bocca, rischiando di soffocare. Magari lo facessi, mi leverei di torno, facendo un bel favore a tutti.
Spesso Hermione si sdraia con me, mi abbraccia e si mette a singhiozzare dicendomi di iniziare a mangiare, altrimenti mi potrei sentire male.
Solo 5 giorni dopo rispondo, con voce fioca “magari. Mi faccio talmente schifo che preferirei morire che guardarmi di nuovo allo specchio.”
“Ma come puoi dire questo?” dice scandalizzata.
“Hermione puoi uscire?” sento la voce di Harry vicino al letto.
La riccia senza dire niente si alza e se ne va.
Lo sento sedersi sul letto vicino a me.
“Lily guardami...” dice poggiando la sua mano sulla mia spalla ma io non rispondo e non lo guardo.
“Cavolo mi vuoi guardare!” dice un po' più alterato. Non voglio farlo.
“GUARDAMI!” Dice voltandomi malamente lui stesso.
Con gli occhi chiusi e le lacrime che riprendono a scendere dico “Non ce la faccio Harry...”
“Perché?”
“Perché non lo merito neanche. Sono disgustosa. Il Suo sangue scorre nelle mie vene, e guarda cosa vi ha fatto...” mi passo una mano sugli occhi e continuo “Cosa ha fatto ha te...”
rimane in silenzio per alcuni secondi, finché lo sento sospirare come per cercare le parole.
“Tu non sei lui.” dice alla fine semplicemente. “Sai un grande mago una volta mi ha insegnato che c'è una cosa che fa la differenza tra una persona e l'altra. Sai cos'è?”
scuoto la testa in segno di negazione.
“Le scelte che facciamo. Tu... tu hai scelto di aiutarci, ti saresti uccisa per noi, ed è successo più di una volta. Come puoi anche minimamente pensare di essere come quel verme?”
“Ciò non toglie che abbia il suo sangue.”
“e da quando questo è importante? Lily... io... non mi interessa niente di che sangue scorre nelle tue vene.” sospira profondamente e mi da un bacio sulla fronte. Mi carezza il viso dolcemente. “Mi sono innamorato di te prima di saperlo... e t-ti amo... anche adesso, più di prima.”
cosa? Apro gli occhi e lo guardo stupita.
“Cosa hai detto?”
“Che ti amo. Ti amo così come sei. Amo ogni tuo difetto, ogni tuo pregio. E se questo comprende il fatto che tu sei sua figlia vorrà dire che per una volta gli sarò grato, per una volta sarò felice di una scelta che ha fatto.” dice guardandomi negli occhi. Quanto mi erano mancati quegli occhi verdi, la paura era di trovarci sentimenti negativi, ma tutto quello che vedo è dolcezza e magari un po' di tristezza per i momenti passati.
Mi metto a sedere sul letto e mi getto tra le sue braccia. “Oh Harry! Ti amo anche io...” gli sussurro sollevata all'orecchio.
Mi prende il viso tra le mani e poggia la sua fronte sulla mia. “Promettimi che mangerai. Promettimi che tornerai la Lily di sempre, la Mia Lily...”
“Te lo prometto.” sussurro prima di baciarlo appassionatamente. Lui mi accarezza i capelli, mi accarezza la schiena, mi stringe a se cullandomi.
“Voglio sentirti vicino amore mio. Sei il mio siero della felicità personale.” dico sedendomi cavalcioni sulle sue gambe.
“Come mi hai chiamato?” Domanda guardandomi intensamente.
“Amore mio.” dico sorridendo per la prima volta da giorni.
“Dillo di nuovo...”
“Amore mio...” dico allargando il sorriso e mettendo una mano tra i suoi capelli scompigliati.
“Merlino come sei bella.” dice accarezzandomi la schiena.
Mi ricordo solo in quel momento di essere solo in intimo ma poco m'importa.
“Fai l'amore con me.” chiedo spudoratamente ma con le guance arrossate.
Lo vedo diventare scarlatto ma guardarmi serio. “Sicura?”
“Voglio fare l'amore con te. Voglio farlo nella speranza di farlo ancora e ancora e ancora... finché non saremo vecchi. E se dovessimo morire prima di esserlo... voglio morire senza il rimpianto di non essere stata tua almeno una volta.”
(Missing moment)

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ciao! questo capitolo è breve perchè c'è un missing moment moooooolto red! spero vi piaccia...
mi sono un pò bloccata. dovrei scrivere la scena alla Gringott ma non esce fuori... se avete suggerimenti li accetto volentieri!
Bene ora smetto di blaterare e vi pubblico il capitolo... <3

Commentateeee!

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Capitolo 12
*** Chapter 11 ***




è passata quasi un ora da quando Harry ha mandato via Hermione, quando usciamo dalla tenda, rossi in volto e ancora scossi dalla nostra prima volta.
Corro verso Hermione e la stringo forte e lei mi stringe a sua volta.
“Scusami. Scusami. Scusami....!” dico attaccata al suo collo.
“Non hai niente da farti perdonare.” mi dice gentilmente.
“Ti ho trattata male. Ti ho detto cose orribili e ti ho fatta stare male...”
“Se tu non l'avessi fatto saremmo tutti morti.” mi dice allontanandomi dolcemente. “Ma devo dire che finché non mi hai chiesto scusa ci ho creduto in pieno.”
“Sono una brava attrice.” dico tristemente.
“Andiamo a mangiare qualcosa?” mi chiede speranzosa.
“Certo.” bacio Harry dolcemente e entro nella tenda con la ragazza.
“allora...” mi dice dopo aver fatto un incantesimo di insonorizzazione intorno a noi. “Come è stato?” dice con sguardo malizioso negli occhi.
“Che cosa?” chiedo rossa facendo finta di nulla.
“Oh andiamo! Non sono mica Ron! Siete stati qua dentro un sacco di tempo e siete usciti con quell'aria... da disperata a euforica.... può essere successa solo una cosa...” arrossisco e annuisco “Aaaahh! Lo sapevo! Racconta, ma non particolari. Sarebbe come sentire le prestazioni di mio fratello.” rabbrividisce scherzosamente.
“Oh Mione... è stato incredibile, dolce e... non lo so... avrei altri 1000 aggettivi!” rispondo sedendomi sognante su una sedia. “Ha detto di amarmi.” dico con le guance imporporate.
“ne avevi dubbi?”
“Di certo dopo quello che è successo, dopo quello che ho scoperto.”
“Come stai?” dice poggiandomi davanti  un piatto con un uovo strapazzato, del pane  e del formaggio.
“Tu come staresti se scoprissi di avere lo stesso sangue della persona che più disprezzi in questo mondo?”
“Se tu non senti di appartenergli il sangue non significa niente Lily. Poi non sei solo figlia sua no? Hai anche una madre... e per quel che so di certo somigli più a lei che a lui.”
“L'ha uccisa. Una volta che mi ha fatta nascere l'hanno uccisa.”
“Glie la faremo pagare anche per questo. Stanne certa.” dice addentando con rabbia un pezzo di pane “Intanto hai i tuoi buoni motivi per essere di buon umore.” dice maliziosa, facendomi imporporare.
Restammo qualche giorno nella radura dove ci trovavamo, per darmi il tempo di rimettermi in forze e capire quale era la nuova mossa da fare.
“Mentre mi torturava non faceva altro che chiedermi dove avessi trovato la spada e se fossi entrata nella sua camera blindata alla Gringott.” dice Hermione sfiorandosi il braccio.
“Mi sembra ovvio che ci sia nascosto qualcosa di importante, lei, però non ne sa niente degli Horcrux, secondo me...”
“No, altrimenti lo avrebbe già avvisato e noi saremmo in guai seri.” disse Harry guardando un punto indefinito nella foresta. Non appena gli tocco una spalla si volta e mi guarda profondamente. “Dobbiamo andare alla Gringott. Dobbiamo frugare nella camera blindata dei Lestrange. Potrebbe esserci un horcrux.”
“Harry è impossibile rubare alla Gringott normalmente, e noi siamo dei ricercati.” dice disperata Hermione.
“si e dobbiamo entrare nella camera della Lestrange. Non oso immaginare che razza di maledizioni ci possono essere.” afferma Ron annuendo all'affermazione della riccia.
“Dobbiamo provare. Ricordatevi che io sono un ottima ladra grazie alla gilda.”  dico sedendomi in braccio a Harry. “Datemi un paio d'ore e troverò una base di un piano, a fine giornata avrò tutti i dettagli.”
“è pericoloso.” dice Hermione.
“cosa di questa storia non è pericoloso per noi?” dice Harry tristemente. Lo bacio dolcemente sul collo e gli sussurro paroline dolci e piccanti all'orecchio fino a farlo arrossire e sorridere. Ho scoperto essere un buon modo di tirarlo fuori dalle sue paranoie di colpevolezza. Hermione ride capendo cosa ho fatto.
“organizza un piano. Se è fattibile lo facciamo.” dice poi sospirando.
Sorrido soddisfatta e mi vado a sedere lontano da loro sotto un albero.
Neanche un ora e mezzo dopo entro nella tenda dove sono tutti a bere un tè.
“Di già?” chiede stupito Ron.
“Per chi mi hai preso?” rispondo scherzando. “Ho avuto una buona idea ma è comunque pericolosa.”
“se la trovavi non pericolosa mi preoccupavo di più.” dice Hermione.
“Dilla.” mi sussurra Harry mentre mi siedo di nuovo sulle sue ginocchia.
“Dobbiamo trovare uno dei tanti gnomi della Gringott e convincerlo ad aiutarci, solo loro possono aprire le camera di sicurezza.. e per passare inosservati dovremmo usare la polisucco, una di noi” dico indicando me e Hermione “dovrà diventare Bellatrix. La più grande difficoltà è trovare qualcosa per trasformarci in lei.”
“Dei capelli possono bastare?” dice Hermione tirando fuori molto schifata una bustina con una piccolissima ciocca di lunghi capelli neri dentro. Mi sorride poi soddisfatta.
“Ma dove li hai presi?!?!” chiedo sorpresa prendendo la bustina.
“Strappati mentre mi torturava. Me li sono ritrovati nella manica.”
corro ad abbracciarla e quasi cadiamo per l'entusiasmo.
“perfetto! Meraviglioso...” dico saltellando in giro per la stanza. “di gnomi che c'è l'hanno con Voi-sapete-chi ce ne sono. Dovrò girare un po' per i boschi da sola, sarò praticamente invisibile.”
“No.... verrò con te.” dice Harry serio.
“Harry.. tu sei un grande mago.... ma devo dire che nel nasconderti non sei proprio al mio livello.” dico dandogli un buffetto. Mette il muso e beve dalla sua tazza. Mi farò perdonare.
“Harry, Lily ha ragione. Deve andare da sola. Gli darai il mantello dell'invisibilità e sarà al sicuro.” dice Hermione poggiando una mano sulla sua spalla.
La scosta bruscamente e esce dalla tenda. La riccia mi fa un segno e così lo seguo.
“sai che andrò fuori di testa vero?” dice senza voltarsi.
Mi avvicino e lo abbraccio da dietro.
“tornerò da te amore mio. Fidati.”
“Mi fido di te, non mi fido degli altri.” dice voltandosi e stringendomi a se.
(Missing moment)

*****************************

So di essere imperdonabile... lo so benissimo! sono stata bloccata per 2 motivi: una scena che non mi riusciva riassumere (Gringott) e l'idea di una storia originale, che NON pubblicherò poicè vorrei farne un libro. (Lisa troppo ambiziosa.... XD)
Spero che qualcuno che mi segue ci sia ancora... e vi chiedo nuovamente scusa!
un bacione one one e tanto conforto per chi è depresso come me per domani! ç____ç

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Capitolo 13
*** Chapter 12 ***




Passiamo molto tempo a organizzare l'incursione alla Gringott, non abbiamo moto cibo e spesso dobbiamo nutrirci di sole bacche e funghi, che troviamo nel sottobosco.
Dopo un po di tempo, stranamente, inizio a risentire del poco cibo. Dico stranamente perché prima di questo caso non ho mai avuto questo genere di problemi.
Dopo la quarta volta, in poche ore, che rimetto Harry mi guarda preoccupato.
“Lily, stai bene?”
“Non ti preoccupare.... avrò un intossicazione alimentare.” dico debolmente. Mi sento fiacca e mi gira la testa, non molto sto bene.
“Forse è meglio che tu riposi, se dormi un po'...”
“Harry è la mattina, quando mi sveglio, che sto peggio.”
“Se starai ancora così allora,forse, dovresti rima...”
“Non ci pensare nemmeno!” non gli lascio neanche finire la frase che mi metto ad urlare, adirata. “Non rimango qui ad aspettarti stavolta. Non ci provare nemmeno!”
mi guarda allarmato mentre io vado ad arrampicarmi su un albero, proprio vicino alla tenda. Trovato un ramo basso e comodo mi ci sdraio sopra.
Sono passati più di due mesi da Villa Malfoy e la relazione con Harry va che è una meraviglia, devo dire però che è veramente troppo apprensivo, non vedo l'ora che tutta questa faccenda sia finita.
Ho soltanto un po' di nausea, dannazione! Non sono mica in punto di morte.
Stavo così bene due giorni fa, mentre facevamo l'amore e.... e.... oh cavolo!
“Merda!” impreco tra me e me. Faccio due calcoli e inizio a sudare freddo.
“Lily! Ti prego scendi di lì.... non so come salire.” sento dire a Hermione in tono disperato.
Lei mi potrà aiutare, non lo dirà a nessuno se non vorrò. Scendo dell'albero con un salto e mi avvicino alla ragazza.
“Mione, devo parlarti... in privato.” dico tirando un occhiata ai due ragazzi a qualche metro da noi.
Annuisce e senza dire niente entriamo nella tenda.
“Che succede?” chiede preoccupata, prima di scagliare degli incantesimi sulla tenda, per assicurarci  privacy.
Sto tremando... “F-orse sono.... non lo so, non sono sicura...” dico farfugliando.
“Non ho capito nulla...” mi dice sorridendomi dolcemente e cingendomi le spalle.
“Potrei essere incinta” dico tutto d'un fiato in un sussurro, che la riccia capisce bene, perché la vedo sbiancare.
“Per la barba di Merlino.... Lily... sei sicura?”
“No! Non lo so... è solo che non ho mai sofferto di nausee o mai avuto problemi a mangiare poco...” dico piagnucolando. “Poi ho fatto dei calcoli. Il ciclo l'ho avuto, l'ultima volta, una settimana prima dii Villa Malfoy..” mi prendo la testa tra le mani.
Sento Hermione rovistare nella sua borsa di perline e la guardo di sbieco.
“Che fai?”
“Dovrei avere quello che fa per noi nel libro di incantesimi di guarigione.” dice tirando fuori il libro. “Non ho mai provato a farlo ma ho letto che esistono alcuni incantesimi o pozioni che ti possono dire se sei incinta.” sfoglia velocemente il libro. “Non l'ho mai fatto ma... ecco qui! Dice che devi macchiare un foglio con una goccia di sangue e poi devo fare questo incantesimo...” mentre lei si studia l'incantesimo cerco nella borsa le pergamene.
“Ok, è abbastanza semplice. Proviamo.”
Mi passa un ago da cucito e io mi buco l'indice della mano sinistra. Lo strizzo bene finché non c'è una bella gocciolona di sangue. La spalmo sul foglio.
Hermione mormora l'incantesimo e io non riesco a guardare.
“Lily...”
“no... non guardo.” dico invece voltandomi lentamente a guardare. C'è una data scritta in rosso.
“Che significa?” chiedo con la bocca secca.
“Se non sono in atto gravidanze la macchia diventerà nera. Se...” legge con voce insicura e io inizio a tremare. “se vi appare una data in rosso, complimenti! Quella è... è la data di concepimento.”
“Cavolo!” mi metto le mani nei capelli. “no... perché? Siamo stati due idioti... dovevamo stare attenti!” guardo terrorizzata la riccia. “Che faccio?”
“Ah non lo chiedere a me!” dice alzando le mani. “Sono tua amica ma questo lo devi decidere con Harry.”
“Non posso dirglielo! Mi rilegherebbe in tenda ad aspettare il vostro ritorno!” senza neanche accorgermene inizio a piangere. Lo voglio il bambino, lo so e basta. “Amo Harry più di me stessa e avere un bambino da lui è un sogno. Ma non so niente neanche di quello che succederà domani... non è il momento.... perché non siamo stati attenti??” inizio a singhiozzare. “Non voglio fare del male al bambino... ma non voglio neanche favi andare da soli...  ne morirei...”
“Lo vuoi tenere?” dice dolcemente Hermione.
“Certo che lo voglio. Anche se non so neanche se lui lo vorrà...”
“Harry piangerà di gioia quando lo saprà... te lo assicuro. Ma tu devi dirglielo.”
“Non posso dirglielo ora!” singhiozzo stremata. “Mi farebbe rimanere ad aspettarvi e io non voglio, ho bisogno di essergli vicino. Farò di tutto per proteggere il bambino, userò i miei poteri al massimo... ma non posso lasciarvi andare da soli.”
mi guarda sconsolata. “D'accordo. Ma ti avverto: al primo momento di calma dovrai dirglielo!”
“Non vedo l'ora di farlo...” dico con un piccolo sorriso.
Abbraccio la riccia e vado a sciacquarmi il viso.
Una volta pronta esco dalla tenda e trovo Harry subito lì fuori ad aspettarmi.
“Lily, scusami... mi dispiace. Non posso fare a meno di preoccuparmi per te e...”
“Va tutto bene...” dico abbracciandolo. “Ho esagerato anche io.”
“Comunque stai bene?” mi domanda carezzandomi i capelli.
“Si, sto bene.” no, decisamente non posso parlargliene ora. Lo farò il prima possibile, dopo la Gringott. Andrà tutto bene.

****************************

ok.... questo capitolo fa pena.... ma ci vuole!
Devo annunciare che ho già finito di scrivere la storia, o meglio, devo solo correggere l'ultimo capitolo e scrivere l'epilogo. Non vi preoccupate però! ce ne sono ancora 4  da leggere per voi! (escluso l'epilogo!)
via.... devo andare! Un commentino me lo lasciate? ç.ç pretty please?
Bacione!

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Capitolo 14
*** Chapter 13 ***




“grazie per aver accettato di aiutarci, Unci-unci.”
“Non faccio le cose a gratis, lo sai bene, signorina.” dice il folletto con una voce sgradevole.
“Come sempre...” dico falsamente cordiale.
“Voglio quella spada, come da accordo. Appartiene ai folletti e ai folletti deve tornare.”
“Non appena avremo finito la missione la spada sarà tua.” affermo con voce scocciata le stessa frase ripetuta almeno 10 volte in 3 giorni in cui l'elfo ci aveva giovato della sua sgradevole compagnia.
Mancano pochi minuti all'alba ed al momento di partire e stiamo sistemando gli ultimi dettagli. Abbiamo trovato degli abiti molto simili a quelli indossati da Bellatrix Lestrange, che adesso sono indosso a Hermione. Lei si è offerta volontaria per trasformarsi in Bellatrix per la paura che la pozione polisucco potesse far male al mio bambino.
Eh già, il mio bambino. Non ci posso ancora credere! Secondo quel benedetto foglietto è successo il giorno dopo la nostra prima volta, e adesso ho appena finto il terzo mese. Non posso fare controlli ma Hermione mi ha sempre imbottito di pozioni rigeneranti e rinforzanti, che secondo lei aiutano moltissimo lo sviluppo sano e forte del bambino.
“Questa è l'ultima della scorta.”  Dice dandomi una fialetta contenente un liquido violaceo. “Bevila stasera e poi spero di riuscire a procurarmene altra.” Dice con sguardo di rimprovero. “Quando hai intenzione di dirlo a Harry?”
“Tra poco partiremo e una volta recuperato quello che ci sta dentro a quella benedetta camera...”
“Bè ti conviene metterti una maglia più larga di quella, ti è sbucata la pancetta.” dice in disapprovo, ma il suo sguardo si addolcisce quando mi sfiora con una mano il ventre.
Non me ne ero accorta... è come se fosse esplosa nell'arco di una notte, rifletto mentre mi cambio la maglia. Ovviamente è ancora piccola, ma con una maglia stretta si nota già.
Mi sento in colpa per non dirlo a Harry ma ho una dannata paura che mi costringa a rimanere lontana da lui e non potrei sopportarlo.
Ho anche un altra paura, che lui non lo voglia. Ho paura che mi lasci sola, che non ne voglia sapere di figli (anche se Hermione è di tutt'altro avviso.) e che si arrabbi con me per averlo tenuto.
Di certo non avrei mai potuto fargli del male, anche se lo capisco solo adesso cosa provo veramente. Ho dentro di me questa minuscola creaturina che non conosco, ma per cui darei la vita. È una cosa strana e bellissima, non so neanche come descriverla.
“è ora di partire...” mi dice Harry mentre si avvicina. “Tutto ok? Ti vedo strana...”
“Sono solo preoccupata. Tu non lo sei?” dico facendo un mezzo sorriso.
“Da matti. Non so come riusciremo a uscire di lì!”
“Le fughe sono un altra mia specialità, non temere.”
Prendendoci per mano ci smaterializziamo con gli altri fino a Diagon Alley, Hermione trasformata in Bellatrix, Ron con Barba e capelli lunghi, Harry sotto il mantello con il folletto sulle spalle ed io con un mantello simile a quello di un mangiamorte addosso, una parrucca e il cappuccio calato fino agli occhi.
Non so con quale colpo di fortuna riusciamo a stregare le guardie all'ingresso e il folletto dietro il bancone che ci permette di andare avanti con il nostro piano, ma comunque destando qualche sospetto.
Sferragliando in un carrello della Gringott fino alle profondità della banca mi ritrovo a pensare che sarà molto difficile scappare. Non impossibile però.
Passiamo sotto una cascata che annulla i travestimenti di Ron e Hermione, che tornano al loro aspetto, fradici di acqua gelata.
“Si sono accorti che ci sono intrusi!” dice il folletto  con un aria di superiorità. “Vi avevo detto che sarebbe stato impossibile passare inosservati!”
Una volta giunti vicino alla camera dei Lestrange, Harry e il folletto Unci-unci fanno indietreggiare un enorme drago che è a guardia della porta con dei Sonacci, per permetterci di entrare in una camera stracolma di gioielli.
“Cosa devo cercare?” chiesi guardandomi attorno.
“Qualcosa con un Tasso o un corvo inciso sopra.”
Iniziai la mia ricerca quando sentii Ron gridare. Per sbaglio aveva toccato un candeliere che, prima, gli aveva scottato la mano, poi aveva iniziato a moltiplicarsi.
“Non toccare niente ragazzo, attento! A quanto par è stato incantato tutto qui!”
“AH! Grazie per averci deliziato con questa notizia. Non ce ne eravamo accorti.” dico sarcastica. Il folletto mi guarda male e Harry ride sotto i baffi.
Dopo pochi secondi di ricerca Harry esclama “eccola! La coppa Tassorosso!” e dopo quello il disastro.
Per cercare di raggiungerlo Hermione fa cadere una pila d'oro che mentre cade inizia a moltiplicarsi  ad una velocità impressionante, inondando la sala d'oro.
Mi sento sommergere da una marea di pesanti piatti d'oro e li sento scottare da sopra i vestiti. Riesco ad allontanarli con un campo di energia e cerco Harry con lo sguardo, trovandolo anche lui sommerso dal metallo, in una smorfia di dolore per il calore di esso. Con non poca fatica riesco ad allontanare l'oro bollente dal suo corpo e a fargli strada verso la coppa, posizionata in una mensola alta, sopra il mare di copie.
“Uscite di qui voi! Aspettateci all'ingresso della camera!”
mentre Ron Hermione e il folletto si allontanavano da quella valanga preziosa iniziammo a sentire de rumori metallici avvicinarsi.
“Stanno arrivando!” grido a Harry. Mi guarda preoccupato per un secondo e poi si allontana dalla mia protezione  per prendere la coppa, in un grido di dolore. Questa è incandescente ma non la può lasciare poiché altrimenti andrebbe persa  nelle sue molte copie.
Prendendolo per un braccio lo trascino dentro lo scudo e corriamo fuori da quell'inferno... trovandone un altro. Centinaia di folletti ci corrono incontro armati di pugnali e Unci-unci, approfittando della nostra distrazione riesce a  togliere la spada di mano a Ron e a correre verso i suoi simili urlando “ladri, ladri, ladri!”
“Razza di folletto doppiogiochista!” dico arrabbiata cercando una via di fuga.
Mentre mi guardo intorno mi accorgo che Harry si è avvicinato al drago, montandogli in groppa e porgendomi la mano.
La prendo e chiamo gli altri due.
“Non è certo un uscita che passerà inosservata... ma funzionerà!” dico mentre il moro spezza le catene al drago e gli altri salgono.
La creatura ci mette qualche secondo ad accorgersi di essere slegato e, non appena lo fa, inizia a arrampicarsi sulla parete rocciosa, in cerca di aria fresca, rompendo il soffitto, aiutato dai tre maghi.
In poco più di un minuto, con un ruggito possente, arriviamo nel gran salone di marmo, dando il via ad un fuggi fuggi generale.
Con un battito di ali, il drago, si solleva in aria andando a sbattere sul soffitto di vetro e rompendolo, per poi librarsi nei cieli di Londra.
Dolorante e con una scheggia di vetro in una gamba, rimango attaccata al drago con i ragazzi, per almeno 10 minuti, finché non siamo in aperta campagna e non vediamo il drago abbassarsi.
“se si accorge che siamo su di lui è la fine!” dico terrorizzata.
“C'è un lago lì! Buttiamoci! Al mio 3! 1... 2... 3!”urla Harry e non appena urla il 3 tutti ci buttiamo, facendo un gran tuffo nel lago.
Riemergo dall'acqua nera e prendo fiato, l'impatto è stato forte e il dolore alla gamba è lancinante.
Mi guardo intorno e riesco a scorgere una testa rossa accanto a dei capelli lunghi, poco più in là Harry.
Mi avvicino, tremante di dolore e lo abbraccio con forza. “Perdi sangue.” dice lui guardandomi spaventato, poiché il frammento di vetro si è tolto dalla ferita ed essa ha iniziato a sanguinare copiosamente, tingendo l'acqua di rosso. Tenendomi per la vita, mi trascina fino a riva e mi fa stendere.
“Hermione! Il dittamo... corri!” lei si avvicina di corsa con la bottiglietta dell'essenza in una mano e la bacchetta nell'altra. Mentre versa le gocce sussurra delle formule che in pochi secondi mi fanno passare il dolore e mi fanno smettere di sanguinare.
“Grazie Mione... dovresti fare la medimaga sai? Sei formidabile.”
La riccia arrossisce un po' ma poi mi guarda seria. “Io devo curare le bruciature di Ron. Vi lascio soli.” e con un'occhiata eloquente si allontana.
Ok, devo dirglielo... Harry sono incinta! No, troppo diretto. Harry, ti piacerebbe diventare papà? Sai, allora sei sulla buona strada... troppo stupido!
“Harry?” il ragazzo alza gli occhi, puntandoli nei miei e mi sorride. “Harry io....” ma non riesco a finire la frase perchè all'improvviso si accascia a terra, urlando di dolore.
“Harry!” urlo impaurita. Gli altri due ragazzi si avvicinano correndo.
“è la cicatrice!” dice Hermione cercando di scuoterlo.
Dopo alcuni secondi il moro si ferma e smette di urlare, aprendo lentamente gli occhi.
“lo sa! Sa che stiamo dando la caccia agli Horcrux!” dice massaggiandosi la fronte. “e non è tutto, uno è a Hogwarts! Dobbiamo andare! E subito! Sta andando a controllare la caverna e quando non lo troverà... saranno guai.”
“Come diavolo pensi di entrare nella scuola? Non ci si può materializzare là!” dice Ron.
“ci materializzeremo a Hogsmeade, poi da lì troveremo un modo.”
i ragazzi iniziano a prepararsi e io rimango impietrita. Devo parlargli ma non credo sia il giusto momento... oh andiamo, per te no sarebbe un buon momento nemmeno se stessimo a fare un picnic.
“Harry ti devo parlare...”
“non ora, Lily. Lui ci sta cercando... e dobbiamo muoverci!”
mi prende per mano insieme agli altri due e dopo esserci nascosti sotto il mantello ci smaterializziamo verso la cittadina.
Non appena i nostri piedi toccano il suolo sentiamo un urlo lacerante spezzare il silenzio della notte e alcune grida. “è Potter! Forza, catturiamolo!”
“mandate i dissennatori!”
cerchiamo di nasconderci ma inutilmente poiché dopo esserci nascosti in un vicolo iniziano ad avvicinarsi i dissennatori.
Tremo dal freddo e mi accascio a terra, debole e in lacrime, poiché presa dai ricordi più terribili della mia vita, mentre vedo Harry estrarre la bacchetta per poi farne uscire un cervo argentato, brillante come la luna, che in pochi secondi allontana i dissennatori  e sparisce come una nuvola di fumo.
“stai bene?” dice mentre mi tira su, stringendomi a se. Annuisco debolmente e mi stingo a lui, iniziando a camminare.
“Laggiù! Ho visto il cervo!”
“Il patronus di Potter!”
sentiamo aprire una porta vicino a noi e sussultiamo spaventati.
“Potter, dentro, presto!” sento dire all'anziano signore sulla porta. Trascino tutti dentro e li porto su per le scale del Pub che riconosco essere il Testa di porco, luogo dove ho avuto alcuni affari con maghi loschi.
Senza neanche respirare sentiamo il proprietario discutere con i mangiamorte convincendoli che era stato lui a far scattare l'allarme e a fabbricare un patronus, anche se il suo era una capra invece di un cervo... e quei mangiamorte poco furbi ci credano, ringraziando il cielo!
“Potter! ma che diavolo ti salta per la testa, stupido ragazzo!”
l'uomo con la barba appare nella stanza propri mentre noi scendiamo l'ultimo scalino.
“è lei! È lei che ho visto nello specchio!”dico indicandolo.
“Si... e tu sei quella ragazzina che un paio di anni fa ha combinato quel disastro qua nel mio bar...”
“Lei è Abefort Silente? Il fratello di Albus Silente....”
“si Potter.... e vorrei sapere cosa è passato per il tuo cervello bacato per farti decidere di venire qua!”

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Saaaalve! posso spiegare il motivo del ritardo: ho in mente un nuovo finale e lo sto scrivendo. quello che avevo già scritto era troppo melassoso... questo è triste ma mooolto meglio. vorrei sapere... a voi va bene il finale unico o vi metto anche quello schifus di finale che avevo già scritto?
con il finale nuovo inoltre la storia si allungherà di qualche capitolo... si lo so che rompo le scatole e che ne faccio parrare di tutte a sti poveri disgraziati! XD
Ma voi lo avete visto il film che c'è ora al cinema HANNA? ecco io sono andata a vederlo ieri e lo sapete perchè? parla di una assassina, pallida, bionda e con gli occhi azzurri.... è identica alla mia Lily!! vi giuro però che non l'ho copiata! anzi io ho ideato la storia moooolto prima che uscisse il film, anche in america! ma se volete capire più o meno come è stata cresciuta e come si muove e agisce Lily andate a vederlo! è pure identica nell'aspetto , proprio come l'avevo immaginata, solo è più giovane Hanna di Lily. bò... guardatelo che a me è piaciuto parecchio anche come film!
Basta blaterare! vi saluto... besosssssss e alla possima!
COMMENTATE E RISPONDETE ALLA MIA DOMANDA! ^^

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Capitolo 15
*** Chapter 14 ***




“Lei è Abefort Silente? Il fratello di Albus Silente....”
“si Potter.... e vorrei sapere cosa è passato per il tuo cervello bacato per farti decidere di venire qua!”
“Dobbiamo entrare a Hogwarts... è una missione che mi ha lasciato suo fratello che...”
“AH! Mio fratello! Così gentile da lasciare a un ragazzino una missione SUICIDA!”
“Io mi fidavo di lui, non me l'avrebbe affidata se non l'avesse ricevuto necessario.”
“Silente voleva bene a Harry...”
“Ah si? È quante volte ha nominato me? Quante volte ha nominato sua sorella?” chiede indicando un ritratto sopra il camino. “teneva davvero alla sua famiglia!”
“signore, non c'entra il passato adesso, sappiamo per certo che questo è l'unico modo per sconfiggere definitivamente Lei-Sa-Chi. Ci deve aiutare...” dico gentilmente.
mi guarda incuriosito per un attimo e poi si rivolge al ritratto della sorella.
“Sai cosa fare.” ella annuisce e inizia a camminare all'interno del ritratto. Poi ci guarda nuovamente. E prende dalla dispensa del pane e del formaggio. “Mangiate prima di andarvene ne avete bisogno!” E ci versa 4 burrobirre.
Guardo la mia e gentilmente chiedo “potrei avere dell'acqua, invece?”
Harry preoccupato si avvicina a me mentre bevo. “stai bene?”
“Si Harry, ho cercato di parlartene prima ma siamo dovuti correre via... vedi io....”
“HARRY!” Mi volto verso il ritratto e vedo apparire un ragazzo, alto e moro che va ad abbracciare il mio ragazzo. “Sapevo che saresti tornato!” dice poi abbracciando gli altri due.
Mi metto in disparte e li lascio parlare, sentendomi fuori luogo... Succede così quando parlano della loro scuola, mi sento di troppo.
“Neville, ti voglio presentare Lilith...” dice Harry avvicinandosi a me. “La mia ragazza.” dice arrossendo e facendomi arrossire con lui.
Il ragazzo, sorridente mi tende la mano, che io accetto subito, e dice “la tua ragazza eh? Per me è un piacere...” dice con sorriso malandrino “... per Cho non sarà altrettanto! era convintissima che una volta tornato ti saresti buttato tra le sue braccia! Finalmente la smetterà di blaterare con i membri dell'ES...”
Guardo Harry interrogativa e lui mi risponde con un alzata di spalle “non so cosa si sia messa in testa ma io potevo assicurarle già de un bel po' prima di partire che non avrebbe avuto altre possibilità.”
mentre Harry torna noncurante a parlare con i ragazzi mi si avvicina Hermione. “Cho Chang è la ex ragazza di Harry... sono stati insieme qualche mese, anche se non sono sicura che potesse definirsi la sua ragazza, si vedevano pochissimo e lei, francamente è una gran rompi scatole... la classica bella della scuola. Io non la sopporto.”
Ci avviciniamo al buco del ritratto mentre Neville dice ad Abefort “Ne arriveranno un altro paio, Ab!” e quest'ultimo ci urla dietro qualcosa che è simile a “Questa non è una stazione ferroviaria!” prima che il passaggio si chiuda.
Mentre i maghi parlano della situazione nella scuola io me ne sto dietro a pensare. Non ho ancora avuto occasione di dire a Harry del bambino e ho la brutta, bruttissima sensazione che sta per accadere l'ennesimo casino.
Dopo qualche minuto arriviamo alla fine del tunnel e Neville apre il passaggio dicendo “hey, ragazzi! Guardate chi è tornato!!”
Quando i compagni riconoscono Harry, nella stanza iniziano a risuonare urla e applausi, poi tutti vogliono correre ad abbracciarlo. Quando la folla intorno a lui si è diradata, mi accorgo con disappunto che una bellissima ragazza asiatica è rimasta attaccata al braccio di Harry. Per niente piacere di conoscerti Cho Chang.
Mi avvicino a lui dicendo “Harry dobbiamo muoverci...”
il moro annuisce e allontana gentilmente la ragazza per avvicinarsi a me. Gli prendo la mano e lui intreccia le sue dita con le mie, raccogliendo uno sguardo sorpreso e arrabbiato da Cho. Sorrido soddisfatta, mai provare a scherzare con un'assassina innamorata.
“Sono tornato per cercare un oggetto, un oggetto che ci aiuterà a sconfiggere tu-sai-chi, che potrebbe appartenere a Corvonero, un oggetto raro. Sapreste dirmi cosa potrebbe essere?”
un leggero brusio si diffonde per la sala, finché una ragazza dall'aria strana si fa avanti.
“Potrebbe essere il Diadema perduto di Priscilla Corvonero?”
“Luna, come tu stessa hai detto è perduto, nessuno che è ancora in vita sa dove sia...” dice Cho con aria scocciata.
“no, Cho, Luna potrebbe aver ragione. Sapete mica se c'è qualcosa che lo raffigura?”
“La statua di Priscilla... se vuoi ti accompagno nella nostra sala comune...” dice Cho illuminandosi tutta.
“... Luna vai tu con Harry sono sicura che saprai spiegargli un sacco di cose sul fatto che derivi dal corno di erum... ehm... di un riccicorno schiattoso.”
“Certo!” dice la ragazza svampita dai capelli biondi avvicinandosi a Harry.
Lo guardo negli occhi e gli dico “Fai attenzione e torna da me...” per poi avvicinarmi e baciarlo delicatamente sulle labbra.
Mi sorride dolcemente e annuisce, accarezzandomi il volto.
“Che carini... la tua ragazza è davvero bella Harry.” dice con voce assorta Luna, ricordandoci che siamo in una stanza piena di persone che ci stanno guardando e facendoci diventare paonazzi.
Mi vado a nascondere dietro ad Hermione mentre Harry e Luna spariscono sotto il mantello.
“ma non è mica giusto! Le più carine se le prende lui!”
“Già prima Cho... ora questo schianto...”
arrossisco ancora di più per i commenti dei compagni e mi volto verso la riccia.
“Grazie... anche se sarebbe Cho a doverti ringraziare, per avergli salvato la vita.” dico facendola ridere.
Iniziamo una lunga attesa, nella quale non riesco a stare ferma un attimo. 15 minuti dopo che Harry è uscito dalla stanza, essa si è riempita di persone, tutte provenienti dall'ordine della fenice, entusiaste finalmente di poter combattere e nella gran confusione mi perdo Ron e Hermione.
Quando dopo 30 minuti Harry fa ritorno per poco non inciampa in uno scalino dalla sorpresa, tutti lo accolgono con gioia mentre io tanto di avvicinarmi per parlargli.
“Harry! Qui parlano tutti di combattere... non avevi detto che...” dico sottovoce.
“Lui sa che stiamo qui, ho bisogno di tempo per trovare il diadema... non vorrei ma ci attaccherà in ogni modo.” mi dice allo stesso mio tono, per poi rivolgersi a tutti ad alta voce. “Stanno facendo evacuare i minorenni, l'appuntamento è in sala grande per organizzarsi. Si combatte.”
Un boato si alza nella sala e tutti iniziarono a uscire dalla sala per raggiungere la Sala Grande.
“Lily, dove sono Ron e Hermione?” mi chiede guardandosi intorno.
“Non ne ho idea, sono spariti poco prima che tu tornassi...” mi fermo vedendo Harry piegarsi e poggiarsi una mano sulla fronte.
“Lui è qui... ed è arrabbiato come non lo è mai stato.” mi dice una volta ripeso.
Lo prendo per mano e lo trascino di corsa fino alla Sala Grande, dove la vicepreside Minerva McGrannit stava dando direttive. Non facciamo in tempo a capirle che un'altra voce coprì quella della strega, una voce che avrei riconosciuto ovunque, poiché popolava i miei incubi.
“So che vi state preparando a combattere. I vostri sforzi sono inutili. Non potete fermarmi. Io non voglio uccidervi. Nutro un enorme rispetto per gli insegnanti di Hogwarts. Non voglio versare sangue di mago
“Consegnatemi Harry Potter e a nessuno verrà fatto male. Consegnatemi Harry Potter e lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e verrete ricompensati.
“Avete tempo fino a mezzanotte.”
Nella sala cadde il silenzio più assoluto, nessuno sembrava respirare, nessuno si mosse, finché una ragazza di Serpeverde iniziò a sbraitare “Ma è laggiù! Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!”
In meno di un secondo mi metto con il mio corpo a far scudo a Harry, urlando “Azzardati ad avvicinarti!” quasi come un sibilo.
Con mia enorme sorpresa altre 200 o più persone si misero tra noi e i Serpeverde, sfilando bacchette per fronteggiarli.
“Perfetto, signorina Parkinson, lei e la sua casa sarete i primi ad uscire.” Disse la vicepreside, che poi continuò a dare direttive agli altri studenti.
Subito dopo che i minorenni se ne sono andati, l'auror Kingsley si mise sulla pedana degli insegnanti, per impartire ordini a coloro che sono rimasti.
“...bene, siamo quasi pronti.”dice dopo aver assegnato i ruoli di capo. “Venite qui per...”
“E la gilda?” dico sovrastando la sua voce. “Non la potete fermare così e sono sicura che se ne porteranno dietro parecchi di loro.”
“Che ne sai?” Chiede curioso. Arrossisco e non riesco più a parlare, quindi interviene Harry.
“Lei era una di loro. Li ha traditi ed è venuta ad aiutarmi. Ne sa molto, ascoltatela.”
“Davvero saresti disposta a passare i loro segreti per aiutarci a sconfiggerli?” mi chiede l'auror.
“Non aspetto altro da più di 2 anni...” dico fiera.
“Bene vieni con noi e ci aiuterai ad organizzarci.”
Guardo Harry e lui annuisce. “Io devo andare a cercare l'Horcrux. E magari ritrovare anche Ron ed Hermione. Rimani con loro, so che ti difenderanno al meglio.”
“Io voglio difendere te...” E dico sentendo le lacrime pizzicare gli occhi.
“Lo farai già, aiutandoli.” dice stringendomi a se. “Ti amo Lily, non te ne dimenticare.”
“Come posso farlo?” dico carezzandogli i capelli e poi lasciandolo andare via.
Passo i minuti che mancano a mezzanotte a girare per i castello e dare consigli a coloro che dovevano piazzare incantesimi, in modo che anche il più bravo assassino avrebbe trovato resistenza. Mi fermai alcuni secondi, soddisfatta del mio lavoro, finché non sentii un rombo in lontananza.
Era iniziata.

*****************

Non so che dire, non ho scusanti! ho davvero una difficoltà immensa nel finire questa storia! mi dispiace davvero tanto.... ma ci siamo quasi.... mi manca di scrivere si o no 2 capitoli e poi pubblicherò tutto.
so che non me lo merito ma un commentino me lo lasciate? =3
un bacione e buonanotte!

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Capitolo 16
*** Chapter 15 ***




L'inferno sta divagando nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ne sono certa. Ragni, giganti, mangiamorte, membri della gilda si sparpagliano per i corridoi del castello seminando morte e distruzione.
Nel tentativo di trovare Harry arranco, uccidendo qualunque nemico mi si para davanti, sferrando colpo su colpo, cercando di difendere più persone possibili, riconoscendo alcuni volti a terra, visti nella stanza delle necessità. Non mi fermo finché non giungo nella Sala Grande, una distesa di corpi ne occupa la maggior parte e molti maghi combattono cercando di evitarli. Mentre cerco di aiutare quella che riconosco essere la sorella più giovane di Ron, la stessa voce di qualche ore prima inizia a parlare e tutto si ferma.
“Avete combattuto valorosamente. Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio. Ma avete subito pesanti perdite. Se continuerete a resistere, morirete tutti, uno per uno. Io non desidero che ciò accada. Ogni goccia di sangue magico versata è una perdita e uno spreco.
“Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente. Avete un ora. Disponete i vostri morti con dignità. Curate i vostri feriti.
“Ora, Harry Potter, mi rivolgo direttamente a te. Tu hai consentito che i tuoi amici morissero per te piuttosto che affrontarmi di persona. Io ti aspetterò nella Foresta Proibita. Se entro un'ora non ti sarai consegnato a me, la battaglia riprenderà. E questa volta vi prenderò parte io stesso, Harry Potter, e ti troverò e punirò fino all'ultimo uomo, donna o bambino che abbia cercato di nasconderti da me.
“Un'ora.”
Finito di parlare i seguaci di Voldemort spariscono in meno di un istante, lasciando il castello in un silenzio innaturale, dopo gli scoppi della battaglia.
Lentamente, maghi e streghe, iniziano a cercare i propri cari, scoppiando in lacrime ogni volta che riescono a farlo. Sia per la gioia di vederli vivi, che per la disperazione di trovarli stesi in terra, immobili.
Tutti i morti vengono disposti al centro della stanza, dove scorgo un capannello di chiome rosse, chine a piangere il corpo di un giovane, identico ad un'altro che si dispera sul cadavere del proprio fratello gemello.
Quando vedo Ron ed Hermione avvicinarsi a loro mi volto di scatto, trovando un'Harry sconvolto sulla soglia della Sala.
Corro da lui e mi getto tra le sue braccia tremanti.
“Amore mio... amore mio ce la faremo. Ho avuto tanta paura ma so che possiamo farcela, so che non morirà nessun'altro....” dico. Lo cullo tra le mie braccia piangendo e accarezzandolo dolcemente.
“Lily, fatti curare da madama Chips. Io devo fare una cosa da solo...” dice mostrandomi una fiala, contente un liquido azzurro-argento, che riconobbi come un ricordo.
“Ok... ok. Ma tu torna da me ok? Promesso?”
“Te lo prometto.” dice baciandomi la fronte.
“Ti amo più della mia stessa vita, Harry Potter.”
“E io più della mia...” mi risponde per poi posarmi un casto bacio sulle labbra. Dopo una carezza leggera mi guarda con i suoi occhi smeraldini e si allontana salendo le scale, in cerca di un Pensatoio.
Come mi aveva chiesto vado a farmi curare e a farmi dare alcuni pozioni rinvigorenti e rinforzanti, in modo di essere al meglio e di essere ancora sicura che il mio bambino fosse forte. Durante la battaglia sono riuscita a concentrarmi e a creare come uno scudo su di lui, con i miei poteri, in modo che nessun colpo, anche casuale, potesse fargli del male. So che sono una sciagurata a combattere nelle mie condizioni, come mi dice l'infermiera dopo la breve visita, ma non posso fare a meno di essere vicina a Harry, non voglio che gli accada niente. Mi ha promesso che tornerà, me lo ha promesso... e allora perchè mi sento così agitata? Vado verso Hemione e chiedo “Mione hai visto Harry? Si è allontanato per vedere il ricordo... non è ancora tornato...”
mi guarda sgranando gli occhi e io inizio a tremare con lei.
“No sta benissimo, sarà ancora nello studio del preside, dove c'è il pensatoio. È lì... sono sicura.”
“Vado da lui allora...”
Mentre cammino veloce per l'ingresso, mentre ho quasi raggiunto le scale, la voce di Lord Voldemort viene amplificata di nuovo per tutto il castello.
“Harry Potter è morto. È stato ucciso. Stava fuggendo, per mettersi in salvo mentre voi davate la vita per lui. Vi portiamo il suo corpo a dimostrazione che il vostro eroe è caduto...” Non riesco a capire più nulla d quello che sta dicendo.
Non è vero, non è vero.... Harry me l'ha promesso... lui ha promesso che sarebbe tornato. Con passo lento e cauto vado fino alla porta d'ingresso e scendo gli scalini che mi separano dal manto erboso.
Guardo avanti e vedo una massa di uomini in nero camminare verso di me con un uomo gigantesco che spiccava tra la folla. Tra le braccia di quell'uomo un cadavere ciondolava.
È una trappola. È tutto finto. Non...
con una corsa la vicepreside mi supera e non appena inquadrata la scena la sento emettere un grido disperato che mi fa ragionare: è tutto vero, è Harry quello. Mi avvicino come la McGrannitt e lo guardo meglio. Ciuffi di capelli neri si sparpagliano sulla fronte del ragazzo e riesco a vedere lo scintillio dei Suoi occhiali tondi.
Le ginocchia mi cedono e le lacrime scendono copiose prima che riesco ad emettere un urlo, tanto straziato da non riuscire a riconoscere la mia stessa voce, seguito da quelli di Ron ed Hermione.
È tutto finito. Harry è morto! Mi hanno strappato il cuore, non lo sento più battere. Mi sento tradita... lo ha prommesso, sarebbe tornato da me, gli avrei detto del bambino e ci saremmo crogiolati nella nostra felicità... no, non più. Adesso non lo avrebbe mai saputo, non lo avrebbe mai conosciuto.
“Lo avevi promesso!” urlo mentre Ron e Hermione mi trattengono “avevi promesso che saresti tornato da me!” urlo insieme a tutti i sopravvissuti e amici di Harry. Riesco a sentire Hermione che mi accarezza dolcemente prima di perdere ogni forza e smettere di ribellarmi a loro.
“Silenzio!” grida Voldemort alla folla. “è finita, posalo ai miei piedi, Hagrid, dove è giusto che stia!”
guardo il mezzogigante poggiare il corpo esanime di Harry sull'erba fresca e il Signore Oscuro iniziare a passeggiare avanti e indietro.
“Harry Potter era solo un ragazzo che contava sul sacrificio degli altri, un codardo, che è stato ucciso mentre tentava di scappare dal castello...”
“SEI UNO SPORCO LURIDO BUGIARDO!” Urlo prima do correre verso di lui.
Non mi interessa di quale e quanti mangiamorte riesco ad uccidere. So solo che devo arrivare a lui, non ho mai avuto così tanta voglia di uccidere qualcuno, neanche quando ero fedele alla gilda.
Con quel balzo riesco ad arrivare da lui ma l'unica cosa che riesco a fare è uno strappo nella sua veste, prima che mi immobilizzi al suolo.
“Ma guarda guarda.... il sangue del mio sangue. Piccola perfida traditrice.” mi prende il mento tra due dita per voltarmi verso di lui. “sei piena di energia, sei brava ad uccidere, sei giovane e sei molto bella.” lo sento ridacchiare e voltarsi “signori e signore mia figlia! Sei proprio degna di tuo padre...” quando si avvicina di nuovo gli sputo in faccia.
“Come OSI! Tu sei stata cresciuta per combattere questi idioti, tu sei stata cresciuta per essere la mia erede.” dice preso dalla rabbia.
“non sarò MAI tua, uccidimi piuttosto!” dico ringhiando “e questa gente ha più coraggio ti tutti i tuoi cani messi insieme!” mi volto a guardare il corpo di Harry da vicino e sento le lacrime salire. “Harry non è mai stato un codardo! Harry se è morto è morto per noi! È cento volte più uomo di te!”
“Crucio!” urla Voldemort puntando la sua bacchetta su di me. Un dolore atroce mi percorre tutto il corpo, l'unica cosa che cerco di fare è difendere dal dolore il bambino, intensificando lo scudo su di lui, usando tutte le mie energie per salvarlo.
Sento Hermione urlare di smettere, impaurita anche per la sorte di mio figlio.
Quando smette mi accascio al suolo, stremata per lo sforzo e faccio l'errore di portare lentamente le mie mani al ventre.
“Cosa?” dice l'Oscuro Signore avvicinandosi a me e sollevandomi la maglia in malo modo “ Mia figlia mischiata con quel Potter?” mugolo e cerco di rannicchiarmi per proteggere il mio ventre.
“Perfetto, farò vedere a tutti che vuol dire difendere un Potter.. nato o non nato.”
no so che fare, mi rannicchio ancora di più e cerco di formare di nuovo una barriera, non riuscendoci. Sono debole e mio figlio morirà, tutto ciò che mi rimane di lui.
“Eh no che non lo fai!” sento la voce di Neville urlare, poi lo sento correre verso di noi e crollare al suolo vicino.
Vorrei ringraziarlo ma ho solo un filo di voce. Non riesco a fare niente, tranne che allungare una mano verso quella di Harry, il quale corpo è vicino a me, e sussurrare parole al vento, poiché lui non le potrà mai sentire.
“Mi dispiace. Amore mio, mi dispiace tanto. Non sono riuscita a proteggere te, non riuscirò a proteggere nostro figlio....” dico piangendo. “Mi sento così inutile... vorrei solo che mi uccidesse e la facesse finita!” singhiozzo leggermente e allento la presa nella sua mano sentendo l'energia abbandonarmi.
Improvvisamente succedono molte cose contemporaneamente.
Urla e grida dai confini della scuola mi fecero capire che altri maghi erano venuti a proteggere la scuola, rumore di zoccoli e sibilare di frecce mi fecero immaginare che i centauri avevano iniziato la loro battaglia, un urlo Voldemort e uno sferzare di spada mi federo capire che qualcuno aveva ucciso il suo serpente, Nagini, ultimo Horcrux. Ma io non riuscivo a guardare altro che due meravigliosi occhi verdi che mi fissavano, umidi di lacrime.
“Sei vivo...” è tutto quello che riesco a dire prima di vederlo sparire sotto il suo mantello.
Questa è la sua ultima battaglia, stavolta so che ce la farà... deve farcela, anche senza di me.
Sento delle braccia forti che mi sollevano e vedo una ciocca di capelli rossi. Ron mi sta portando via dalla folla insieme ad Hermione.
“Grazie...” dico prima di perdere definitivamente i sensi.

*********************

Tristissima... non ho ricevuto nemmeno un commentino.... ç__ç vabbene, me lo sono meritato. ma questo me lo commentate? scrivete anche solo " mi ha fatto pena." :lecry: spero comunque che vi piaccia almeno un pochino. bacetti...

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Capitolo 17
*** Chapter 16 ***




Vengo svegliata da un tocco leggero. Qualcuno mi sta toccando la fronte, asciugando il sudore e controllando la febbre.
Apro gli occhi, è tarda mattinata a giudicare dal sole, e una voce gentile mi chiede “come ti senti tesoro?”
mi volto e rispondo all'infermiera che mi visita “Come se mi fosse passata sopra una valanga di sassi.”
“tesoro è un miracolo che tu sia viva.” dice passandomi un calice con una qualche pozione dentro.
Mentre bevo ceco di fare mente locale e mi viene un colpo al cuore.
“signora... il... il bambino sta bene vero?” dico con un filo di voce e le lacrime agli occhi. Il fatto che non mi abbia detto nulla mi fa temere il peggio, così allungo le mani verso la mia pancia trovandola priva del piccolo rigonfiamento che tanto amavo.
“mi spiace piccola, ho fatto di tutto per tentare di salvarlo ma... avevi in corso un aborto spontaneo. Succede quando si è sottoposti a grande stress e poi la battaglia....”
non la sento più. Neanche la vedo, le lacrime offuscano la mia vista.
Il mio bambino, il mio bambino non c'è più... ed è solo colpa mia! Non l'ho saputo proteggere! Harry che mi dirà? Perchè scommetto che Hermione gli ha raccontato tutto. Mi odierà. Mi odio da sola... vorrei essere morta anche io.
“Tesoro calmati. Lo so che è anche più doloroso delle ferite ma devi essere forte. Devi riposare e passerà.”
“è mio figlio! Come può passarmi con del riposo?” dico urlandogli contro. Questa mi guarda compassionevole e triste. Mi pento subito di aver trattato male quella donna così mi scuso a mezza voce.
“Non dirlo tesoro.” dice per poi passarmi una pozione sonnifera. “Bevi questa e al tuo risveglio farò entrare il signor Potter.”
bevo la seconda pozione e sento subito il senso di intorpidimento del sonno prendermi inesorabilmente.
Mentre verso le mie ultime lacrime prima di addormentarmi pensando a Harry, a come potrebbe sentirsi in questo momento. Una parte di me vorrebbe che non gli importasse nulla del bambino ma so che non potrà mai essere così, è il mio Harry, lui lo avrebbe voluto, lo avrebbe amato, sono sicura che sta soffrendo ed è tutta colpa mia. Con questo peso immenso nel petto, il sonno mi prende ed io prego che mi tenga con se per sempre.
Quando mi risveglio è di nuovo notte. Mi guardo intorno mentre mi stiro le gambe, sto decisamente meglio rispetto alla mattina. Provo ad alzarmi dal letto e ci riesco subito, quelle pozioni sono miracolose... certo, c'è un dolore che nessuno può portarmi via, quello che mi colpisce dritto al cuore. Come può mancarmi così tanto qualcuno che non ho mai conosciuto?
La morsa si stringe quando vedo Harry addormentato su una poltrona. Il suo volto è teso, in un sonno agitato; starà ricordando la battaglia, tanti morti saranno difficili da dimenticare, lui non è un mostro come me.... lui non si merita questo.
L'ho fatto soffrire troppo, ho mentito troppo, sono stata egoista ma adesso per una volta non lo sarò.
Raccolgo dei vestiti puliti, delle pozioni, del cibo da un vassoio e carta e penna, poiché non lo posso lasciare senza una parola:
Perdonami. Ho  fatto troppi errori per rimanere qui ed avere ancora il coraggio di starti vicino. Oltre ad aver ferito te mi sento spezzata a metà, non potrei più essere quella di prima, Harry. Devo andarmene, devo andare a cercare un luogo che mi faccia trovare la pace. Non credo che tornerò ma sarai sempre nei miei pensieri. Ti amo.
Dopo aver scritto queste righe e averle poggiate sul mio letto mi avvicino a Harry. Con un ultima occhiata e una leggera carezza, corro via da lui, per cercare una pace che forse non avrei mai trovato.

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Capitolino corto, tristissimo, ma necessario... entro martedì correggo e posto il prossimo! intanto ho già finito la storia!! quindi cercherò di postare con regolarità... ^^ un bacione e commentate!

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Capitolo 18
*** Chapter 17 ***




In 2 anni non mi sono mai trovata fuori luogo come adesso. Questo è il Ministero della Magia diavolo! Non c'entra nulla con me!!
In una delle mie poche visite al centro di Londra è ovvio che mi dovessi scontrare con Kingsley Shakebolt, adesso diventato ministro della magia. In così pochi mi conoscono e ovviamente ne incontro uno, anche se meglio lui che Harry, penso con un sussulto.
E perchè diavolo mi sono lasciata convincere a venire a questa festa? Vuoi che Harry, Ron ed Hermione non siano qui?
Nel mio stupidissimo abito da sera, in un angolo della sala, a sperare che non accadesse l'inevitabile.
“Lily?” Sento una voce e quando mi volto trovo Neville che mi guarda sorpreso. “allora sei davvero qui!” aggiunge in un sorriso.
“ah perchè lo sanno già tutti?” dico in un lamento.
“Quelli che ti conoscono... e ti avverto Hermione è sul piede di guerra. Ti sta cercando ovunque.”
mugugno un lamento mentre Neville se la ride.
“C'è poco da ridere, quella mi uccide!” mi guardo intorno cercandola, o almeno sperando di scorgere da lontano la faccia che ha tormentato i miei pensieri per questi anni.
“Lui non è ancora arrivato. Ha avuto dei problemi a lavoro.” dice in un sussurro. “Perchè sei tornata? Non fraintendermi, ne sono felice... ma perchè adesso?”
“Non ne ho idea... mi sono lasciata convincere. Forse perchè mi mancavano... e speravo di vederli senza essere vista. ma...”
“è impossibile. E poi non puoi venire così bella se non vuoi essere notata.” mi dice gentilmente.
“Oh... grazie Neville...” dico arrossendo.
“Hey non illuderti, sono impegnato io!” dice in tono scherzoso.
“Disdetta! Chi è la fortunata?” rispondo scherzandoci a mia volta.
“Luna... te la ricordi?”
“Certo che si! Anche se vi conosco poco ho un ottima memoria. Sono felice per...”
non faccio in tempo a finire la frase che un violento schiaffo mi colpisce ad una guancia.
“Ouch! Ha fatto male questo...”
“Te lo meriti! Te ne darei 2000 di schiaffi...” dice Hermione rossa di rabbia per poi farsi spuntare le lacrime agli occhi. “Ma sono troppo felice di vederti.” dice poi buttandomi le braccia al collo.
Dio se mi era mancata. Inizio a piangere con lei e la stringo forte, non mi ricordavo che il suo odore fosse così buono e così.... di famiglia.
Dopo alcuni minuti ci calmiamo e ci spostiamo in un angolo del salone ancora più privato e ci mettiamo a parlare.
Mi racconta che è entrata a far parte del ministero nella sessione di difesa delle creature magiche, per difendere al meglio i diritti degli elfi domestici e che tra pochi giorni si sposerà con Ron.
“Cosa?? ma è meraviglioso!”
“Siamo nel pieno dei preparativi, sono così felice... oh ma tu devi venire... ti aggiungo come damigella, non dovrebbe essere un problema per la sarta fare il vestito anche per te....”
“Hermione non credo che sia una buona idea...”
“Non ci provare carina! Ti abbiamo cercata per mesi e mesi!! ora che ti ho trovata non mi scappi più.” dice con un velo di tristezza.
“Mi avete cercata?”
“Ovunque. Sapevamo che sarebbe stato inutile, tu sei come un fantasma quando vuoi. Ma non ci siamo arresi subito. Harry a continuato per sei mesi a cercarti.”
“Ti prego, io non...”
“Non vuoi sentir parlare di Harry? Be in vece te lo devo dire... non è più lui.”
“Che vuoi dire?”
Non ha tempo di rispondermi che un applauso si sparge per la sala e capisco che è entrato, dopotutto questa è la festa de secondo anniversario della vittoria, accompagnata da un evento di beneficenza .
Mi tremano le gambe, non ci posso credere! Dopo due anni, adesso è così vicino.
“Stai calma...” dice Hermione prima di andare verso di lui fendendo la folla. La seguo finché non riesco a vederlo, da lontano e mi prende un tuffo al cuore.
Alto, fisico scolpito e capelli un po' più lunghi di come li teneva al tempo, il corpo fasciato da uno smoking nero e i suoi soliti occhiali tondi. Ancora più bello di come mi ricordavo, questo è un uomo, non il ragazzo che ho lasciato addormentato su quella poltrona.
Solo qualche secondo dopo noto una cosa che mi fa morire dentro: il suo braccio è sui fianchi di una ragazza alta quasi quanto lui, bellissima, con uno stacco di coscia allucinate e un decoltè strepitoso. Mentre sento le lacrime bagnarmi appena gli occhi lui si volta e il suo sguardo sorpreso cade su di me. Dio come vorrei sprofondarci in quegli occhi verdi.
Mi fissa per alcuni secondi incredulo e io impaurita dalla sua reazione mi volto e con tutta la calma che mi è possibile mi avvio all'uscita. Che scema che sono. Sono un idiota!
Credevi che un ragazzo come lui rimanesse solo a lungo? Credevi che fosse ancora innamorato di te come lo sei tu?
Mentre cammino nell'atrio vuoto sento dei passi dietro di me.
“Ti sei dimenticata qualcosa?” mi dice una voce fin troppo familiare.
Cerco di ricacciare le lacrime indietro e mi volto. È molto più vicino di quanto immaginassi. Mi tende la borsa.
“G-grazie... io... Kingsley mi ha praticamente costretta a venire ma... devo andare a lavoro.”
…domani mattina.
“Oh. dove lavori?”
“ in un bar in periferia da un anno. L'anziana proprietaria mi lascia  usare l'appartamento sopra il bar e in più mi paga. È davvero gentile.” dopo la mia frase cala un silenzio davvero imbarazzante, per interromperlo prendo la borsetta che teneva ancora in mano e dico “Devo andare. Ci vediamo al matrimonio! Hermione mi ha chiesto di fare da damigella.”
“Ok. Solo... come stai?” dice avvicinandosi un po' di più.
“Vivo. Ora torna alla festa... La tua ragazza e gli altri si staranno chiedendo dove sei.”
mi guarda tristemente. “certo. Hai ragione.”
Mi volto ma poi torno di nuovo a guardarlo. “Mi sono dimenticata. Saluta Hermione e dalle questo.” prendo un volantino del bar e ci scrivo il mio numero di cellulare sopra. “Digli di farmi sapere per il vestito.”
“Riferisco.” risponde prendendo il foglio.
Mi volto e comincio a camminare “Ciao Harry!” dico senza guardarlo e con le lacrime che scendono.
“Ciao...”
Fuori, chiamo un taxi per andare a casa e sono talmente assorta nei miei pensieri che non mi accorgo nemmeno di essere arrivata. Pago il tassista e entro in casa lanciando le scarpe col tacco in un angolo del corridoio.
Mi spoglio e lascio il vestito sul pavimento del bagno, entro nella doccia e faccio partire il getto gelido.
Che illusa. Cosa pensavi di trovarlo disperato? Tu gli hai detto che non saresti più tornata e lui giustamente si è rifatto una vita, si è trovato una donna che sicuramente lo renderà più felice di quanto tu lo abbia mai fatto. Egoista. Sei sempre la solita.
Mi tocco il ventre e sento altre lacrime scorrere. Adesso avrebbe avuto un anno e sarebbe stato bellissimo. Lo avremmo chiamato James come suo nonno e sarebbe stato il bambino più viziato della galassia.... invece non c'è più. Sono sola con il fantasma di un figlio mai nato e il dolore di un amore perduto.

***********************************

Voglio cercare di finire di pubblicare la fanfiction entro il giorno di Natale, dato che l'ultimo capitolo/epilogo è a tema natalizio! quindi pubblicherò mooooolto spesso! ^^ il prossimo capitolo arriverà mercoledì! ne mancano soltanto 5!! verranno pubblicati Mercoledì 14 - Venerdì 16 - Lunedì 19 - Mercoledì 21 - Venerdì 23.
Un bacione!
ma un commentino non me lo merito proprio? ç__ç

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Capitolo 19
*** Chapter 18 ***




Il mattino dopo mi sveglio di buon ora e vado ad aprire il bar. Sistemo i tavoli sotto il piccolo gazzebo all'ingresso e mi metto al bancone ad aspettare i primi clienti. Per le 7 e mezza c'è un buon numero di clienti, persone che spesso vengono qui a  far colazione prima di andare a lavoro.
Sono impegnata con l'ennesimo caffè della giornata quando una chioma riccia e svolazzante mi appare davanti.
“Buongiorno! Sono passata ad assaggiare il tuo cappuccino.”
le sorrido e mi do da fare.
“Come mai sei sparita ieri sera?” mi dice con fare malandrino.
“Avevo da fare...” dico mentre monto la schiuma del suo cappuccino.
“Oh si certo.... riproviamoci.... come mai sei sparita non appena è arrivato Harry?” mi dice sfoggiando un sorrisetto furbo.
“Mione...”
“Rispondi!”
“non mi sentivo a mio agio.” dico allontanandomi da lei e andando a pulire un tavolo. Che diavolo... mi ero scordata che era così.
“tu sei sempre innamorata di lui! E non inventare barzellette!”
“E anche se lo fossi? Non cambia niente... lui ha la sua fidanzata strafiga che certamente lo renderà più felice di me.”
“Non è la sua ragazza....”
“...e magari lui la ama veramente e … che?” chiedo poggiando malamente il vassoio sul bancone.
“Non è la sua ragazza. Non sapeva con chi andare e ha chiesto alla segretaria della sezione auror di accompagnarlo... che, sono sicura, preferirebbe uscire con te che con lui.”
“davvero?” dico con un sorrisino sulle labbra.
“Giuro! Ma ti devo avvertire... lui non è più come prima e diciamo in questi anni non ha propriamente fatto voto di castità...”
“con questo intendi che ha avuto molte ragazze?”
“ con questo intendo che, più che altro, è passato da un letto ad un altro.” mi dice tristemente. Una fitta al cuore. “gli hai fatto male. Solo con noi ogni tanto si comporta come quello di sempre, per gli altri è diventato un uomo freddo e insensibile, per le donne è diventato uno stronzo. È difficile che si apra con qualcuno, ci vorrebbe un miracolo.”
“Mi dispiace.” dico sedendomi su una panca.
“Non sei stata solo te. La guerra, tutti quei morti... forse, l'unica mia sensazione, è che se tu ci fossi stata l'avresti tirato fuori dal circolo delle paranoie.”
“Che ha detto del bambino?” dico in un filo di voce.
“non ne ha mai parlato... non è facile tirargli fuori qualcosa.” mi guarda e aggiunge. “e tu? Cosa dici?”
“Cosa vuoi che dica?” aggiungo piangendo. “che in 2 anni non ho ancora smesso di soffrirne! Mi sento male ogni giorno. Quando penso che adesso avrebbe avuto più di un anno e che io, invece di stare qui a logorarmi adesso sarei ad insegnarli a parlare e a camminare... mi verrebbe voglia di essere morta con lui.”
“Non dire così!”
“Lily tesoro...” sento l'anziana proprietaria del bar avvicinarsi “in un anno che lavori qui non ti sei mai fatta un giorno di festa. Che ne dici adesso di andare con la tua amica e cercare di smettere di pensare al bambino?”
“No io....”
“Vai!” dice in un sorriso e una carezza.
“Grazie.” dico abbracciandola delicatamente. Ho quasi paura di romperla da quanto è fragile.
Mentre salgo le scale con Hermione al seguito gli dico “Uno dei primi giorni in cui lavoravo mi ha vista piangere. Gli ho raccontato tutto e mi ha spiegato che anche lei ha perso un figlio quando era giovane, è morto pochi giorni dopo essere nato. Mi ha aiutata tanto.”
Entro nell'appartamento per cambiarmi i vestiti. “è piccolo ma è casa. Fai tutto ciò che vuoi, prendi da bere, mangia quello che vuoi. Tra 2 minuti sarò pronta.”
corro in camera e, dopo essermi tolta i vestiti da lavoro, mi infilo le prime cose decenti che trovo per poi tornare in cucina.
Hermione sta guardando i miei vecchi coltelli attaccati al muro, come se fossero da esposizione.
“Continuo ad allenarmi sai? Non voglio perdere l'agilità che ho.... forse è l'unica cosa di buono che mi hanno fatto imparare alla Gilda.” dico versandomi un bicchiere d'acqua. “dove vuoi andare?”
“C'è un pranzo dai Weasley... pensavo di portarti lì e poi di portarti con le altre damigelle a provarti l'abito.”
“Ma ci sarà...”
“si, ci sarà Harry, ma non ti permetto di continuare a evitarlo. È successo quello che vuoi tra voi due   ma io sono amica di entrambi e tra poco mi sposo. Vi voglio vicini a me.”
“Come puoi voler ancora essere mia amica?”
“Perchè sei una persona speciale, anche se tu non lo pensi. Tutti sbagliano e io non ho intensione di perdere una delle mie migliori amiche per i tuoi sensi di colpa.”
gli sorrido imbarazzata e lei continua “forza... la Tana ci aspetta.”
mi allunga il braccio e so che si vuole smaterializzare.
“oddio.... è una vita che non mi smaterealizzo. Non mi è affatto mancato però!”
Mentre io gli prendo il braccio lei ride e dopo pochi secondi sento quella sgradevolissima sensazione di essere risucchiata da un tubo per poi poter riprendere a respirare e guardare una bella casetta nel pieno della campagna.
“Tutto ok?”
“certo... non ho ancora perso l'abitudine.” dico sorridendo.
La riccia si incammina verso la casa quando vedo la mamma di Ron uscire per vedere chi era appena arrivato.
“Hermione, cara, non ti aspettavo così presto.” poi si volta a guardarmi. “Oh, Lily! Ma che piacere rivederti.” dice poi abbracciandomi. “Ma guarda qui! Sei pelle e ossa... e così pallida... sei sicura di stare bene? Vieni ti offro un po' di torta al cioccolato.”
“Sto bene signora Weasley...”
“Chiamami Molly cara.”
“Molly sta bene. È sempre stata così... è la sua corporatura.” dice Hermione ridendo mentre entriamo in casa.
“ma alla torta al cioccolato non si dice mai di no!” dico allegramente sorpresa dall'ospitalità di quella donna.
“Così mi piaci cara...” mi dice passandomi un enorme e deliziosa fetta di torta.
Rimaniamo a chiacchiera finché non iniziano a materializzarsi gli altri ospiti.
“Molly dovrei andare in bagno...”
“Hermione accompagnala tu... scusa cara ma devo finire di preparare il pranzo.”
La riccia mi accompagna al bagno e mi lascia. Una volta fatto torno in cucina e mi prende il solito tuffo al cuore, poiché Harry è seduto su una sedia vicino a Ron. Non ho il tempo di parlare che la mamma di Ron inizia ad apparecchiare la tavola.
“posso dare una mano?” chiedo avvicinandomi.
“No, cara tu sei un ospite non devi faticare.”
“Nessuna fatica! Infondo sono abituata, al bar lo devo fare tutti i giorni.” dico iniziando a prendere i bicchieri che aveva appena tirato fuori e a metterli sulla tavola.
Mi lasciano fare e quando arrivo a quello di Harry ne approfitto per avvicinarmi un po'... se non fosse per uno stupido gatto che mi passa tra le gambe e, essendo completamente distratta, mi fa cadere rovinosamente accanto alla sedia del moro.
“Grattastinchi!” urla Hermione inseguendolo.
“stai bene?” mi chiede Harry alzandosi tendendomi una mano, senza pensare la prendo e mi rendo conto che è la prima volta in 2 anni che ci tocchiamo.
La sento solo io quest'elettricità?
“tutto bene... ci vuole ben altro.” mi tira su, praticamente solo con un braccio, e mi tira vicino a se. Dio il suo odore. Perchè non lo vendano in spray?
“Ti sei sbucciata un ginocchio.” mi dice prendendomi di peso e mettendomi su una sedia.
Con un colpo di bacchetta vedo la piccola ferita cicatrizzarsi in un attimo.
Mi guardo intorno, in imbarazzo, per cercare di non guardare i suoi occhi e mi accorgo che non c'è più nessuno.
“Dove sono andati tutti?”
“A cercare di prendere il gatto di Hermione. Ultimamente ha il vizio di scappare e nessuno riesce più a prenderlo per un bel po'!”
infatti poco dopo sento delle urla provenire dal giardino.
“Riesce persino a schivare gli incantesimi.” aggiunge.
“Che gattaccio!” dico sorridendo. Poi per superare il momento di imbarazzo inizio a mettere anche i piatti e Harry mi segue mettendo le posate in tavola.
Poco dopo aver finito arrivano tutti, con in testa una scarmigliata Hermione e un gatto molto irritato.
Superata la fase 'io ammazzo quel gatto' ci sediamo a tavola e ovviamente io mi ritrovo davanti a Harry e accanto a Hermione e un fratello di Ron. Quando iniziamo a mangiare, scopro che è tutto delizioso e con gioia da parte di Mamma Weasley, mi servo due volte di ogni piatto.
Il fratello di Ron è molto simpatico e mi ricordo essere uno dei due gemelli. Quello rimasto vivo dalla battaglia.
“Ragazzi quanto mangi.... ma dove la metti tutta quella roba?”
“Ho un ottimo metabolismo e mi alleno tutti i giorni.” dico sorridendo.
“che ti alleni si vede. Dimmi un po' il ragazzo che ti aspetta al tuo bar ce l'hai?”
“Bè, sai, ho un sacco di spasimanti....” dico scherzando. Per poco Harry non affoga con l'acqua che stava bevendo. “Un sacco di simpatici ottantenni che mi danno tante mance. Me li sposerei tutti, sono così adorabili e gentili.” continuo col solito tono ignorando la soddisfazione della sua reazione. Forse non è tutto perduto.
“Oh, immagino! Gli ottantenni hanno il loro fascino.” dice stando allo scherzo.
“mmm... poi con quei parrucchini e quelle dentiere!”
“Le dentiere poi!” continuiamo facendo ridere tutto il tavolo.
“Sono così sexy quando gli cadono nei bicchieri...” dico cercando di rimanere seria ma non riuscendoci e scoppiando a ridere insieme agli altri.
Il pranzo continua tranquillo, nonostante i numerosi sguardi del moro che non riesco a decifrare e a fine pranzo riempio di complimenti la signora Weasley.
“Devo fare due passi per digerire tutta questa roba!vi dispiace se esco un po' in giardino?”
“Vai pure!”
Quando esco il sole è piacevolmente caldo e  così decido di togliermi i pantacollant e il coprispalle che tenevo in casa, per cercare di prendere un pochetto di colore anche sulle gambe, rimanendo con un vestitino corto e senza spalline.
In pochi secondi mi arrampico su un vecchio albero con pochissime foglie e mi sdraio su un grosso ramo, rilassandomi totalmente.
Qualche minuto dopo mi sento chiamare dal basso. “Lily! Dove sei?” dice la voce di Harry.
Con un salto gli sbuco davanti facendogli paura. “Non hai perso il vizio si scalare gli alberi...”
“Mai. Si sta così in pace lassù.” dico sistemandomi la gonna.
“Hermione ha detto di dirti che tra 10 minuti andate al negozio di vestiti.”
“Io son già pronta.” dico per poi guardarlo bene. “Tu non rimani?”
“No. Mi aspettano al ministero.” dice col solito tono freddo che ha tenuto tutta la giornata. Mi ha stufata.
“bene.” rispondo col suo solito tono. Mi volto e faccio per entrare in casa quando lui mi prende per un braccio.
“Perchè sei tornata?” mi chiede ansioso.
“non volevo veramente. Il ministro mi ha costretto ad andare a quella stupida festa, Hermione mi ha implorata di essere al suo matrimonio. Lei... io non credo di potermene andare di nuovo.”
dico senza guardarlo. “non ti preoccupare, sarà come se non fossi qui, potrai continuare la tua vita come vuoi.”
“Non ho mai detto di non essere felice di vederti.” aggiunge mentre mi allontano da lui.
“Ma non sembri esserlo. Ma tranquillo, hai tutte le ragioni del mondo.” dico scappando da lui, per l'ennesima volta.
Passo tutto il pomeriggio con Hermione e le altre due damigelle, Ginny e Luna, per negozi e, dopo aver comprato il vestito, l'intimo e prenotato il parrucchiere e manicure mi accorgo di aver speso una fortuna.
“Ragazze sono a secco... è meglio se torno a casa prima di dover vendere anche quella.”
Hermione mi accompagna a casa smaterializzandosi da un bagno di un caffè.
“il matrimonio è il 20. il 18 vengo a portarti all'ultima prova del vestito, è incredibile come ti stia bene.”
non la sto praticamente ascoltando, pensierosa come sono sul comportamento di Harry. Non lo riconosco più, è strano non veder passare nemmeno un emozione nei suoi occhi.
“è cambiato vero?” annuisco e basta e lei mi guarda triste. “Riposati.” dice in un sorriso prima di smaterializzarsi.
La mattina del 18 la passo tranquilla, tra un caffè e l'altro, fino all'ora di pranzo, quando mangiando un panino fuori dal bar, quasi non mi strozzo, vedendo Harry venire da me.
“Ciao.” mi dice leggermente imbarazzato.
“Hermione?” dico terrorizzata.
“emergenza. Il posto dove devano fare il matrimonio è allagato. È dovuta andare ad aiutare e a controllare che fosse tutto apposto. È andata fuori di testa e se non fossi venuto io penso che mi avrebbe ucciso con uno sguardo.” dice sorridendo leggermente.
“immagino. Maniacale com'è, sarà a dir poco intrattabile.” annuisce allargando il sorriso. Mi ero scordata di quanto mi abbagliasse.
“Andiamo...” dico facendolo entrare in casa per smaterializzarci.
Mentre saliamo le scale mi tremano le mani. Cavolo cavolo cavolo... tutta la giornata con lui. Cavolooo!
Mi chiudo la porta alle spalle appena entriamo nell'appartamento e prendo il braccio che il ragazzo mi offre. Sembra di essere tornata indietro nel tempo, mentre vengo risucchiata mi stringo di più a lui, un po' per paura, un po' per sentirlo vicino ancora una volta.
Quando i miei piedi toccano terra siamo già davanti al negozio, galante, mi apre la porta e aspetta che io entri per richiuderla.
“Salve. Siamo qui per i vestiti del matrimonio Weasley-Granger.” dice affabile ad una commessa, che rimane abbagliata dal suo tono e, sicuramente anche dal suo aspetto.
“da questa parte, i vestiti sono già pronti nei camerini”
Mi accompagna nel mio e mi lascia sola a cambiarmi.
Quando mi son fatta scivolare la seta blu notte dell'abito sul corpo esco per guardarmi meglio, in uno specchio più grande, trovando Harry tutto intento a farsi il nodo alla cravatta.
“faccio io. ” dico avvicinandomi e iniziando ad armeggiare, facendo in pochi secondi un nodo perfetto.
“Grazie.” mi guarda e riguarda bene. “Sei un incanto.” dice poi con un filo di voce.
“Grazie...” dico per poi sistemargli il colletto della camicia, rossa dall'imbarazzo. Mi basta così poco per ricascarci? Non sono mai risalita in verità.
Un tossicchiare infastidito della commessa ci riporta alla realtà.
“può andare...” dice guardandomi a malapena.
“Perfetto!” cinguetta poi dopo aver studiato Harry da capo a piedi.
“Bene, allora possiamo cambiarci e andare.”
dico voltandomi inviperita per entrare nel camerino.
Datti una calmata, non è il tuo ragazzo, può fare quello che vuole con le altre, se vuole farsi quella commessa nel suo camerino che lo faccia pure. Ma chi voglio imbrogliare?
Quando esco con il vestito in mano trovo Harry fuori dal camerino ad aspettarmi, che lo prende e si avvia alla cassa.
“Io ho già pagato la volta scorsa.” dico mentre mi incartano il vestito.
“Io no.” E tira fuori due galeoni per pagare.
Quando usciamo lo vedo tirare fuori un foglio dalla tasca e mi viene un colpo vedendo che il è il numero della ragazza. Imbarazzato lo getta nel primo cestino che trova.
“Ti va un gelato?” dice poi improvvisamente. “Mi è venuta una gran voglia di gelato.”
annuisco con un gran sorriso ed entriamo nella prima gelateria che troviamo.
Io prendo un cono con cioccolato, fragola e panna montata, mentre lui lo prende cioccolato, cocco e panna montata.
Ci sediamo sui tavolini fuori della gelateria e dopo un attimo di silenzio iniziamo a scherzare tranquillamente, infatti lui mi prova a fregare l'ultimo pezzetto di panna e dopo un accurata lotta l'unica cosa che ottiene è farsi spiaccicare il mio gelato in faccia.
“Ma dai! Adesso sono appiccicato di gelato... Questa me la paghi!”
“Mi sbaglio o non ci sei mai riuscito a farmela pagare per tutte le volte che ho vinto io?”
“Signorina io sono agile e tu no! Guarda che ora mi alleno pure io!”
“e si vede...” dico passando un dito sulla punta del suo naso, sporca sia di cioccolata che di fragola, per poi mettermelo in bocca. “Ma mi spiace, come hai appena visto vinco sempre io.”
mi guarda negli occhi e fa il mio stesso gesto di prima, portandosi un dito in bocca.
“Hai ragione, fragola e cioccolato stanno bene insieme.”
“Anche il cocco ci sta bene.” dico prendendo un fazzoletto e cercando di pulirgli via il gelato.
“Ho fatto proprio un bel lavoro...” ridacchio mentre lo pulisco.
Sembra quasi che non sia successo nulla, noi così vicini, così allegri. Non credo che sia mai successo di essere così leggeri, senza pensieri.
Potevamo essere qui a far assaggiare il gelato a nostro figlio...
sento le lacrime iniziare a formarsi agli angoli degli occhi e mi volto, dandogli le spalle.
“ti accompagno a casa.” ecco che è tornata la voce fredda.
Da un vicolo ci smaterializziamo direttamente nel mio salotto e io non ho ancora smesso di piangere.
“Grazie... ci vediamo tra un paio di giorni... al matrimonio.”
“ok... ciao.” e senza aggiungere altro si smaterializza.
Mi siedo sul divano portando le ginocchia al petto e inizio a singhiozzare. Mi viene voglia di riandarmene.... sparire di nuovo. Voglio il mio vecchio Harry, non quello freddo e menefreghista,anche se alla fine me la sono andata a cercare.
Ma forse non è tutto perduto, forse al matrimonio posso provare a farlo riavvicinare... e magari potremmo tornare insieme. Come ho già detto in passato: la speranza è l'ultima a morire.

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Scusate se sono di poche parole! un mio amico mi ha preso alla sprovvista venendomi a trovare dopo cena, esattamente quando volevo pubblicare! ^^ quindo perdonatemi il ritardo! =3
A domani con il prossimo capitolo! <3 commentiniiii?? XD

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Capitolo 20
*** Chapter 19 ***




Lo sapevo!ho passato una notte in bianco e adesso sono in ritardo pazzesco. Ma poteva passarmi a prendere qualcuno invece di prenotarmi la corsa in questo trabiccolo di autobus magico?
Il Nottetempo, come hanno detto che si chiama, è guidato da un pazzo e non ha neanche le sedie incollate sul pavimento.
All'ultima frenata cado dalla sedia e, dopo essermi alzata imprecando, scendo trovandomi davanti ad un grosso parco con una piccola villetta al centro e un tendone nascosto tra gli alberi.
Mi incammino per il vialetto e, non appena arrivo all'ingresso dell'edificio, vedo la rossa sorella di Ron venirmi incontro.
“Per fortuna sei arrivata! Se tardavi ancora penso che Hermione ti avrebbe cruciata all'istante.”
“Scusa. Non ho dormito e...”
“non ti scusare! Sono solo 15 minuti di ritardo, la cerimonia inizia tra un mezz'ora e tu sei giù pronta. È Hermione che è maniacale. Credo che tra poco avrà una crisi di nervi.”
Mi trascina dentro l'edificio e dentro una stanza, dove trovo Hermione immersa nel tulle bianco del suo vestito da sposa.
“Mione sei magnifica!”
“No! Sono un disastro! E se il vestito mi si rompe? ..e magari a Ron piaceva più panna che perla? E i miei capelli sono...”
La prendo per le spalle e la guardo dritta negli occhi. “I tuoi capelli sono perfetti! Sono sicura che Ron sarà troppo occupato a vedere quanto sei bella per pensare a che colore gli piaceva il vestito. Anzi conoscendolo non ci penserà in ogni caso.” dico ridendo per sdrammatizzare un po', infatti sul suo viso appare un sorrisino. “Penserà solo che questo è il vostro giorno, che vi amate e che sarete uniti per sempre. Vi appartenente, pensa alla vostra fortuna!”
“Puoi andare a dirlo anche a Ron? È convinto che lei scapperà dall'altare.” mi volto e vedo Harry sulla porta alle nostre spalle.
“Non lo può pensare veramente!” dice sorpresa Hermione.
“come tu non puoi pensare che a lui non piacerai. Sei meravigliosa, quasi quasi ti sposerei io.” dice sorridendo, avvicinandosi ed abbracciandola. Sul volto di Hermione il sorriso si allarga, accompagnato da un lieve rossore.
“Mi dispiace, è arrivato prima mio fratello!” dice Ginny per poi prenderlo per una manica ed allontanarlo. “Ora fuori! qui è riservato solo alla sposa e alle damigelle.” per poi buttarlo fuori e chiudergli la porta in faccia.
“è ora!” dice una donna con gli occhi luccicanti di lacrime, che riconosco come la mamma di Hermione.
Io, Luna e Ginny ci incamminiamo per il corridoio che ci porta all'arco che si apre sul tendone, collegato all'altare con un lungo tappeto.
Spargiamo petali bianchi su di esso al nostro passaggio, accompagnate da una lieve musichetta che si ferma non appena arriviamo vicine allo sposo e a Harry, che è il testimone.
Lo guardo negli occhi e gli sorrido, facendolo arrossire lievemente ma veniamo distratti dalla marcia nuziale, che ci fa voltare per non perdere l'arrivo di Hermione.
È bellissima, fasciata dal suo abito bianco, arricchito da uno splendido sorriso e un rossore sulle guance.
Durante la cerimonia mi perdo nei miei pensieri. Chissà se anche Harry mi avrebbe guardato così se ci fossimo sposati, con quello sguardo che può appartenere solo alla persona che ti ama fin dal profondo del suo cuore e che è rimasto per tutto il tempo negli occhi di Ron.
Quando il celebrante li annuncia come il signor e la signora Weasley mi sciolgo in lacrime e corro ad abbracciare gli sposi insieme alle altre damigelle, per poi scostarmi e lasciare spazio alle famiglie e agli amici.
Poco dopo un uomo chiede a coloro rimasti seduti sulle sedie di alzarsi e, quando lo fanno in un colpo di bacchetta fa apparire dei tavoli e altre decorazioni che vanno a formare il luogo del pranzo.
Ginny e Luna mi chiedono di sedermi con loro ed io accetto avvicinandomi ad un tavolo non lontano da quello degli sposi.
Mentre chiacchiero allegra con le ragazze vedo una cosa che mi fa morire dentro.
Harry è seduto a un tavolo vicino al nostro al suo fianco una ragazza bionda lo sta tenendo per mano e gli sta sorridendo melensa.
Mi volto e inizio a fissare il mio piatto pieno di cibo con le lacrime agli occhi. Come potevo pensare di avere altre possibilità? Sono un ingenua ad aver pensato che venisse da solo, anche se alla festa non era con una ragazza che gli sbavava dietro, lui è troppo per me.
In tutto il pranzo riesco a mangiare si e no 3 bocconi e non posso di certo dire ce sono l'anima della festa ma il culmine lo tocco quando, dopo il taglio della torta, vedo la ragazza mettere in bocca ad Harry un cucchiaino, con un po' di torta alla panna sopra.
“Brutta giornata?” mi chiede un ragazzo seduto vicino a me.
“Non sai quanto. Sono felicissima per Ron ed Hermione ma proprio oggi non sono dell'umore di festeggiare. Lo farò una volta che tornano dalla luna di miele.”
“Scusami sono un cafone, non mi sono presentato.” mi tende la mano e continua “Sono Matt, un collega Auror di Ron.”
“Piacere.” dico prendendo la sua mano “Lily. Un'amica della sposa e dello sposo.”
“Tu sei Lily? Quella Lily che è partita con loro ed Harry Potter alla ricerca degli Horcrux? La figlia di...?”
“Si sono io.” dico interrompendolo bruscamente.
“Scusami! Mi dispiace, non volevo turbarti con le mie domande.”
“Niente.” dico poi rilassandomi.
“Ti va di ballare con me, se non ho già bruciato irrimediabilmente la mia possibilità?”
“Certo.” dico posando gli occhi sulla pista, dove Harry stava ballando con la ragazza.
Mano nella mano con il mio cavaliere mi dirigo al centro della sala dove inizio a ballare un lento con lui.
Durante il ballo mi accorgo che il moro mi sta guardando e io, indispettita mi stringo ancora di più al ragazzo e inizio a ignorarlo.
Alla terza canzone, più veloce delle precedenti mi separo da lui e cerco Harry con lo sguardo, trovando quello che non volevo vedere.
Lui e la ragazza sono avvinghiati l'uno all'altro in un bacio appassionato.
Sento le lacrime salirmi agli occhi e mi volto verso Matt “Andiamo a bere.” dico secca.
Così ci allontaniamo dalla pista e andiamo a sederci in disparte, con due cocktail in mano, parlando del più e del meno.
Sento l'alcol salirmi alla testa dato che non sono abituata a bere e inizio a flirtare con il ragazzo biondo, in maniera spudorata, una volta che vedo Harry e la sua compagna vicino a noi.
Presa alla sprovvista sento le labbra di Matt poggiarsi sulle mie ma non faccio niente per allontanarlo, anzi lo bacio a mia volta, sentendo però che c'era qualcosa di sbagliato in questo.
Le sue labbra non sanno di buono come quelle di Harry, sanno di alcol e la sua lingua non mi accarezza dolcemente, lo fa con foga e nella maniera sbagliata, sbagliata rispetto a come lo faceva il moro.
“Devo fare due passi.” dico scostandomi da lui e uscendo dal tendone.
Perchè l'ho baciato? Anche se erano passati due anni riuscivo ancora a sentire il sapore di Harry sulle mie labbra, mentre ora sento solo quello delle labbra sbagliate.
“Che fai scappi?” sento la voce di Matt provenire da dietro di me. “Ora che la serata si fa interessante te ne vai?”
“Scusami ma ho sbagliato a comportarmi così. Non me la sento di...”
“Di, di, di... non mi interessa. Mi provochi e te ne vai? Non si fa così carina.” dice avvicinandosi e stringendomi a se.
“Allontanati, non ti voglio fare del male.” dico seria.
“Ho già dimenticavo... qui davanti a me ho un'assassina. Un assassina figlia di un assassino. Intrigante non me ne sono mai scopata una.” dice trattenendomi bruscamente per il vestito e strappandolo, lasciandomi un senno scoperto dato che non porto il reggiseno.
Impaurita, uso il mio scudo per allontanarlo e lo sento imprecare.
“Perchè fai la ritrosa, sono sicuro che ti divertirai tanto con me quanto ti sai divertita con Potter. Ho sentito dire che eri incinta di lui, prima che il tuo paparino uccidesse vostro figlio...”
Con le lacrime agli occhi vedo un ombra avvicinarsi a lui e dargli un pugno in pieno naso.
“Ha detto no.” sento Harry dire rabbioso.
“Cazzo, Potter potevi spaccarmi qualcosa. Che vuoi? Non ne hai avuta abbastanza? Te la ridò non appena ho finito.”
Un'altro pugno lo colpisce alla mascella e poi vedo Harry tirare fuori la bacchetta.
“Se non te me vai, stavolta ti faccio male veramente.”
Il biondo lo guarda impaurito e in meno di 3 secondi si rialza e corre via, lontano dalla festa e da noi, per poi smaterializzarsi.
Tolgo il mio scudo e mi lascio cadere a terra in lacrime.
Sento Harry avvicinarsi, prendermi tra le sue braccia delicatamente e portarmi a sedere su una panchina lì vicino.
Con delicatezza infinita mi copre il seno lasciato libero dal vestito e con un incantesimo ripara il danno per poi sussurrare “Vieni Lily, ti riporto a casa.”
“Non importa... tu hai la tua ragazza a cui pensare. Lascia perdere me, non faccio mai niente di buono.” dico tra le lacrime.
“Non mi interessa niente di quella. Preferisco pensare a te, l'ho sempre fatto.” dice carezzandomi i capelli.
Lo guardo e lo abbraccio spontaneamente, quando lo faccio lui mi bacia sulla fronte e mi stringe per poi smaterializzarsi nel mio salotto. Lentamente mi poggia sul divano e si allontana lasciandomi sola con le mie lacrime.
Dopo pochi secondi si siede accanto a me e dolcemente mi cinge con un braccio le spalle. Mi accarezza i capelli e mi asciuga le lacrime.
“Ti prego, smetti di piangere.”
“Non ci riesco... è tutta colpa mia...”
“di che parli? Non è colpa tua se quell'idiota, ubriaco...”
“Di nostro figlio...” dico con un fil di voce.
Rimane per un po' in silenzio e io mi stringo su me stessa. “Perchè non me l'hai detto?” domanda poi all'improvviso.
“Avevo paura... paura che tu non lo volessi, paura che tu mi costringessi a rimanere fuori della battaglia. Ma non sai quanto adesso vorrei che tu l'avessi fatto... sono stata una stupida egoista.”
continuo a piangere mentre lui rimane immobile nella sua posizione. Mi odia, avevo ragione.
Dopo poco lo sento muoversi, trascinarmi verso di lui, slacciare le mie braccia dalle gambe, farmi allungare e stendere sul suo petto, come stavamo le prime sere a Grimmuld Place, abbracciandomi e cullandomi.
Lascio che le mie lacrime bagnassero il suo petto mi strige sussurrandomi “sto male anch'io, certo... ma... spesso, penso che se fossimo stati insieme avremmo superato tutto. Spesso penso che se lui non fosse stato mio sarebbe vivo, se Voldemort non avesse capito che noi stavamo insieme... non prenderti tutte le responsabilità. Io avrei fatto la tua stessa cosa. Non ti avrei mai lasciata combattere da sola.”
dopo qualche minuto di silenzio aggiunge “avrebbe avuto più di un anno...”
annuisco e mi stringo a lui “sono sicura che sarebbe stato un maschio.... sarebbe stato come te. Lo avrei amato con tutta me stessa.”
“promettimi che è l'ultima volta che piangi per lui. Sono 2 anni.... e ora di rincominciare.”
“ricominciamo.... tutto?” dico guardandolo negli occhi “anche noi? Perchè mi è mancato tanto il mio Harry... promettimi che sarai di nuovo te. Lo so che questa è solo una maschera.”
mi fa poggiare nuovamente la testa sul suo petto e sento il suo cuore battere forte.
“volevo solo... non pesare sugli altri. Con tutti i guai che ho portato non...Dio... mi mancavi come l'aria. Perchè te ne sei andata?”
“Pensavo di trovare pace al mio dolore solo lontana da te. Sono stata un idiota... la pace riesco a trovarla solo quando sono con te...”
sento che inizia a singhiozzare leggermente e lo faccio sedere.
“scusa... ”
mi siedo cavalcioni sulle sue ginocchia e gli prendo il volto tra le mani. “lo sai che con me puoi fare ciò che vuoi, se devi piangere, fallo. Adesso sono qua.... Non fa bene trattenersi, rischi di diventare davvero freddo come fingi di essere...”
“Nemmeno esagerare però...” pigola poggiando la fronte alla base nel mio collo.
“No... così si rischia di diventare patetici come me.....” dico accarezzando i suoi capelli e sentendolo ridacchiare tra le lacrime.
Lo cullo per un po', lo faccio calmare, finché non lo sento accarezzarmi la schiena e sospirare.
“Non era solo nei sogni, la tua pelle sa davvero di zucchero... e altre cose buone...”
Poggio al fronte sulla sua e chiudo gli occhi.
Gli sfioro il naso con il mio delicatamente e poi la mia guancia con la sua, sento la barba pungermi leggermente ma è una sensazione piacevole.
Quando, però, sento il suo respiro sulle mie labbra, mi allontano all'improvviso e lui mi guarda confuso.
“Scusa... ma... non adesso. Non oggi.”
“Hai ragione. Scusami... però permettimi di chiederti un appuntamento.” mi dice sorridendomi.
“Quando vuoi...” sorrido in risposta.
“Vuoi venire a cena con me? Domani?”
“si... sai che questo è il nostro primo appuntamento?” dico con tono scherzoso.
“il primo di una lunghissima serie.... Non ti lascio più andare.”
“Ci conto.” dico lasciandolo alzare.
Mi guarda sorridente nel suo abito da festa e mi fa un cenno di saluto prima di smaterializzarsi dal mio salotto.
L'ho ritrovato, è tornato il mio Harry! Penso di essere così felice da poter scoppiare!!
Inizio a gridare di felicità, soffocando il rumore con un cuscino del divano. Diamine sembro un'adolescente alla prima cotta.... infondo è come se lo fossi! Mi batte il cuore così forte! Che mi metterò domani? Dove mi porterà?
Mentre sono immersa nei miei pensieri un forte crack fa apparire Hermione, ancora circondata dal suo abito bianco.
“Se mi dici che è successo quello che penso ti perdono per essere andata via senza salutarmi.” mi dice sedendosi sul divano, affogando nei suoi veli.
Mi fissa aspettando una risposta mentre io faccio l'indifferente “Perchè? Cosa è successo?”
“Per prima cosa ho visto quella gallina, che è stata tutta la sera appiccicata a Harry, andarsene parecchio irritata, un minuto fa. Poi, cosa che mi ha stupito ancora di più, ho visto Harry sorridere, sorridere veramente!” dice gesticolando come una pazza. Poi mi guarda e aggiunge “Poi adesso vengo da te e hai questo sorriso ebete sulla faccia... siete tornati insieme vero? Dimmi di si ti prego! Dimmi che non ho le visioni.”
“non proprio...” dico diventando di un bel rosso acceso.
“Ma c'è qualcosa vero? Adesso mi sono portata un cambio e mentre mi vesto per partire tu mi racconti TUTTO! Non voglio andare in viaggio di nozze senza sapere che cosa è successo.”
Mentre l'aiuto a liberarsi dal vestito e la guardo vestirsi gli racconto tutta la serata, accompagnata dai suoi sospiri e imprecazioni.
Finito il racconto inizia a saltare per la stanza felice quasi quanto me.
“Lo sapevo! Lo sapevo!!! voi due non potete stare separati, voi dovete assolutamente stare insieme. È come hai detto a me... voi due vi appartenete.”
la volto e inizio a sfargli l'elaborata acconciatura facendo cadere la sua chioma in riccioli morbidi e ordinati.
“Non lo so... e se poi ci accorgiamo che è stato solo uno sbandamento adolescenziale? Che non siamo più fatti per stare insieme?”
“Impossibile. No, no, no! Io non credo di aver visto nessuno come voi. Voi siete come legati da un filo, siete diversi ma complementari.”
“Bè anche tu con Ron lo sei. Siete meravigliosi.”
“Lo amo più di ogni altra cosa al mondo ma a noi ci sono voluti anni per finire insieme.” dice voltandosi
“Ciò non vuol dire che non siete legati da quel filo. Magari era solo un po' più lungo... sono sicura che in un modo o nell'altro voi sareste finiti insieme comunque.”
“Si credo di si.” dice sorridendo tutta imporporata. Poi mi abbraccia forte e io non posso fare altro che ricambiare con tutto il mio affetto.
“Ti voglio bene!” mi sussurra in un orecchio.
“Anche io Hermione, un immensità di bene!”
“Ci vediamo tra due settimane! Italia aspettami che arrivo!” dice sciogliendo l'abbraccio e sorridendo.
“Mi raccomando, comportatevi bene e cercate di mettere in fabbrica tanti Weasleyucci...” dico maliziosa facendola diventare bordeaux.
Si allontana per smaterializzarsi ma si ferma all'improvviso “Quasi dimenticavo...” prende il suo bouquet da una busta si volta e me lo lancia.
“entro un anno tocca a te!” mi dice con un occhiolino.
“non vale ci sono solo io!” dico ridendo.
“certo che vale.” dice sorridendo prima di smaterializzarsi di nuovo alla festa, lasciandomi sola con il cuore pieno di gioia, per la prima volta da tanto tempo.

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Eccomi! ^^
fatemi sapere che ne pensate.... sento poca partecipazione!
...tranne per la gentilissima Crimson_Iris che ringrazio infinitamente! <3
commentini??  ^^ Baci a tutti!

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Capitolo 21
*** Chapter 20 ***




Il giorno dopo, all'ora di pranzo, ricevo la visita di un maestoso gufo, con legata a una zampa una lettera da parte di Harry:
Ti vengo a prendere per le 18.30. vestiti comoda e calda. Anche se è maggio non è caldissimo dove ti porterò. A più tardi.
Incuriosita più che mai nel pomeriggio inizio a prepararmi, indossando un paio di Jeans elasticizzati e attillati, una maglia a maniche lunghe molto carina ma comoda e scarpe a tennis nere.
Decido di portarmi anche un maglioncino di pile per stare calda come mi ha detto.
Mentre mi sto pettinando in bagno sento che Harry è appena arrivato con la materealizzazione.
“Arrivo!!” dico mentre finisco di legare i capelli.
Corro in sala e vedo Harry poggiato al muro con in mano un manico di scopa.
“Buonasera.” mi dice allegro.
“Ciao... ma... dove ai intensione di portarmi con quel coso?”
“Lo scoprirai presto... prima ci smatreializziamo.”
mi porge la mano che afferro saldamente e in un attimo mi ritrovo circondata da alberi.
“Dove diavolo siamo?” chiedo guardandomi intorno.
“In una foresta.” mi dice prendendomi in giro.
“Molto sagace.” dico irritata.
“Fidati. Mettiti la felpa e tieniti stretta a me.”
monto dietro di lui a cavallo della sua scopa e con una spinta sul terreno si alza in volo, facendomi cacciare un grido.
“Non mi dire che hai paura di volare?”
“No... è solo la prima volta che lo faccio. Dammi tempo di abituarmi.” dico stringendomi a lui e arpionandomi alla sua felpa. Fa qualche giro tra gli alberi, zigzagando abilmente tra di essi e, una volta che mi sente tranquilla, inclina leggermente il manico all'insù, uscendo dalle chiome verdi.
Uno spettacolo impressionante mi si para davanti, una distesa d'alberi si affaccia su un enorme lago e più avanti, vicino alle sue rive, il castello di Hogwarts si erige in tutta la sua bellezza.
Rimango estasiata dalla vista, delle tante piccole luci che si sprigionano dalle finestre del castello, stringendomi ancora di più a Harry ma non per paura, in un vero e proprio abbraccio.
“Toglie il fiato non è vero?” mi dice mentre voliamo sul lago.
“Non era cos' due anni fa.”
“Lo so... è per questo che ho voluto portarti qui. Non voglio che per te rimanga un luogo triste, voglio che tu lo veda almeno un po' con i miei occhi, questa è stata la mia casa per 6 anni.”
ha ragione, ogni volta che pensavo a Hogwarts lo pensavo come un luogo tetro, un luogo di morte ma adesso, vedendolo così, mi vergogno anche ad averlo pensato.
“è bellissimo.”
“Te lo avevo detto no? Ti avrei portato a volare sopra il lago nero....”
“Te lo ricordi.” dico con gli occhi umidi.
“Ogni cosa. Non dimenticherò mai niente di quello che ho fatto o farò con te.”
continuiamo a volare sopra il parco fino ad arrivare a un grande campo con 6 anelli. Dove atterriamo al centro del suo prato.
“Non è così male volare. Capisco perchè ti piace tanto.”
mi sorride e con un movimento di bacchetta fa apparire dal nulla un enorme coperta, delle lanterne e  un cestino con la cena dentro.
Ci sediamo e in silenzio iniziamo a mangiare, guardandoci di tanto in tanto, in maniera imbarazzata.
Quando finiamo, sistemo tutto nel cesto e  lo appoggio sul prato, fuori dalla coperta, per poi sdraiarmi a guardare il cielo.
Sento Harry che mi osserva per un po', mentre traccio linee invisibili tra le numerose stelle che ci sono in cielo, e poi si sdraia anche lui al mio fianco, chiudendo gli occhi e respirando profondamente.
“Mi ero dimenticato questa sensazione. Pace, non avere pensieri per la testa...”
Lo guardo rilassarsi e mi volto su un fianco, fino a sentire il suo calore per la vicinanza, con un dito inizio a tracciare il suo profilo, delicata come una carezza e dopo appoggio la mia testa sul suo petto e vado a infilare una mano nei suoi capelli, giocando con delle ciocche ribelli.
Improvvisamente lui si volta verso di me e poggia la sua fronte sulla mia e la sua mano sul mio fianco.
“Se adesso provassi a baciarti, tu accetteresti il mio bacio?”  dice  facendo accelerar i battiti del mio cuore.
“si, credo che lo accetterei molto volentieri.” dico in un bisbiglio timido
“bene, perchè ho una voglia matta di farlo...” dice prima di avvicinarsi e poggiare le sue labbra sulle mie.
Allora erano davvero perfette come le ricordavo le sue labbra... e la sua lingua, oh! É dolce e sa del pasticcino al miele che aveva mangiato prima.
Mi accarezza lentamente, dolcemente, appassionatamente, facendomi girare la testa.
Non so per quanto stiamo lì, minuti, ore... non mi interessa davvero. Sarei morta per avere un altro bacio come quello, solo il suo, perchè gli appartengo, non potrei mai essere di nessun'altro.
Quando ci separiamo mi accorgo di essere completamente avvinghiata a lui, circondando le sue gambe con una gamba e stringendo con una mano la sua felpa, mentre lui mi trattiene vicino a se con una mano sui miei capelli.
“Se l'intento era farmi declassare il bacio di ieri, con quell'idiota, da orribile a schifoso ci sei riuscito in pieno.” dico con voce roca e un sorriso sulle labbra.
“Ci speravo... ma non mi sono concentrato poi tanto su quel pensiero, anzi per nulla. Mi hai distratto...”  scherza anche lui con voce roca. Dio com'è sexy.
Inizia ad accarezzarmi i capelli con delicatezza e poi mi abbraccia forte ispirando tra di essi e facendomi il solletico sul collo con il suo respiro.
Mi metto a ridere e cerco di allontanarmi da lui ma inutilmente dato che ha stretto la sua presa attorno a me, capendo che mi sta dando noia e volendo farmi il solletico, ma sa bene che è una mossa inutile poiché, infatti, dopo pochi secondi di lotta riesco a bloccarlo, mettendomi a cavalcioni su di lui e bloccando i suoi polsi sopra la sua testa.
“Ce la farò mai ad avere la meglio?” chiede ansante con un sorriso sulle labbra.
“Non puoi saperlo, ti consiglio ci provarci e e riprovarci se avrai tempo.”
“Ci proverò tutta la vita.” dice sempre sorridendomi ma con tono più serio.
                                                    (...Missing Moment...)

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Capitolo corto ma con missing moment annesso.... ^^
sono in ritardo con la pubblicazione mi dispiace tanto! non trovavo più la usb dove tengo le mie storie... ore di panico! XD
Ora vado, che crollo dal sonno!
Commentate!! ^^

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Capitolo 22
*** Chapter 21 ***




Nella settimana seguente non c'è stato giorno in cui non ci siamo incontrati. Spesso lo vado a trovare nel suo ufficio alla pausa pranzo, la sera ci troviamo a casa mia, guardiamo un film e facciamo l'amore per tutta la notte.
La mia felicità è palpabile, anche dopo un turno pieno al bar sono attiva e sorridente come non mai.
È l'ora di pranzo e tra poco più di un'ora esco per andare a fare compere.
“Lily! Come siamo radiose oggi!” sento una voce alle mie spalle.
Ok, posso aver detto una piccolissima bugia... qualcuno, al di sotto dei 60 anni che mi fa il filo c'è.
Thomas Jackson, 28 anni, figlio del proprietario di uno degli uffici legali più importanti di Londra, a sua volta avvocato, anche uno dei migliori oserei dire.
“Ciao Tom... è tua quella??” dico strabuzzando gli occhi e indicando una Lamborghini argentata, dietro di lui.
“Regalo di papà per il mio compleanno... l'ho usata oggi per la prima volta. Ti va un giro?” dice sorridendo e sfiorandomi un braccio, cercando di affascinarmi.
Mi dispiace, sei affascinante ma non sei Harry... “Mi dispiace, ho da lavorare.” dico andando a un tavolo per prendere le ordinazioni.
Lo vedo sedersi ad un tavolo e fissarmi, così, finito di prendere gli ordini da quel tavolo, vado da lui.
“Ci sono le tue meravigliose Lasagne?”
“Si.... con la solita acqua frizzante, bicchier di vino rosso e macedonia?” sorride e annuisce. Tutte le settimane viene e chiede sempre le stesse cose, non è un mistero capire la sua ordinazione.
Vado a prendere il pranzo dei due tavoli e, mentre li metto nel vassoio, noto un ragazzo che mi sta osservando appoggiato allo stipite della porta.
“Harry!” grido sorpresa, lasciando tutto sul bancone per andare a gettarmi tra le sue braccia.
Con un salto allaccio le mie gambe alla sua vita e mi lascio stringere e baciare.
“Non dovevi lavorare fino a stasera?” dico posando i piedi a terra ma lasciando le mie mani intrecciate dietro la sua nuca.
“Ho finito prima e ho pensato di farti una sorpresa.”
“Una bella sorpresa...” aggiungo sfiorando le sue labbra con le mie.
Mi separo da lui e, sorridendo come una scema ritorno a servire i tavoli, trovando Tom che osservava la scena esterrefatto.
Non lo considero neanche e chiedo a Harry “Hai pranzato?”
“No. Speravo di farlo con te...”
“Oh! Harry mi dispiace! Ho già mangiato un panino poco fa.... che ne dici se ti porto io qualcosa e mangi qua?”
“Certo!” mi dice sorridendo e piazzandosi a un tavolo.
Corro in cucina e preparo un bel vassoio pieno delle cose migliori portandolo al moro.
“Buon appetito...” dico e dopo averlo baciato vado a vedere i clienti del tavolo a fianco al suo.
“Lily, tesoro, non mi avevi detto di aver trovato un così bel ragazzo.” sento dire alla vecchia proprietaria. Vedo Harry arrossire mentre lei si avvicina per guardarlo meglio.
“Hai ragione, non vi ho presentati... Meredith, lui è Harry...” il moro si alza e porge la mano all'anziana signora.
“Oh! Il ragazzo con cui stavi insieme due anni fa?”
“Sono proprio lui...” aggiunge Harry meravigliato che lei sapesse di noi.
“Harry, lei è Meredith, la proprietaria del locale. Mi è stata molto vicina in questi anni.”
“La piccola Lily mi ha raccontato della vostra storia... caro ragazzo...”
“Gli ho detto che ci siamo conosciuti mentre eravamo in quella vacanza studio, nei boschi.” dico rispondendo alle domande silenziose del moro.
“Trattala bene questa ragazza! È così cara... ormai la considero come una nipotina. Quindi vedi di non farla stare male!”
“Awww! Meredith!” dico un po' commossa dalle sue parole, abbracciandola.
“Non si preoccupi signora... non mi passa neanche per la testa.” dice lui guardandomi dolcemente e tornando a sedere.
“Ma come! Fai le presentazioni e non mi chiami?” dice Tom avvicinandosi, tendendo in una mano un bicchiere di vino e l'altra a Harry. “ Thomas Jackson, un caro amico di Lily.” caro amico? Da quando?
“Harry Potter, il ragazzo di Lily.” dice sorridendo della mia faccia all'affermazione di Tom.
“Lily, non mi hai mai detto di avere un ragazzo...” dice poggiando la sua mano sulla mia spalla.
“scusa Tom, ci siamo ritrovati da poco... non mi piace molto parlare del mio passato.”
“Per questa volta sei perdonata.” dice scherzosamente, per poi passarmi una mano sui fianchi.
Improvvisamente, il bicchiere che teneva in mano si frantuma e il vino va a macchiare l'immacolata camicia del ragazzo.
“Cavolo!” dice lasciandomi di botto per tamponarsi la camicia con un tovagliolo. “Perdonami, devo scappare. Ho un processo importante e... che sbadato che sono!” dice guardandosi la camicia.
Mi volto verso Harry che mi guarda colpevole, mentre il Thomas si allontana.
“Scusa! Ho perso il controllo e...” lo guardo, ancora rosso di gelosia, e scoppio a ridere.
“Ma hai visto che faccia??” dico cercando di prendere aria.
“Come? Non sei arrabbiata con me?”
“Arrabbiata?! Penso di doverti ringraziare. Non lo sopporto quello! Faccio la carina con lui perchè è  un cliente abituale... non lo sopporto! Lui crede che prima o poi cadrò ai suoi piedi perchè è ricco e bello. Sempre a fare il brillante...”
“Ti viene dietro?” chiede facendo finta di nulla.
“Geloso?”
“No...” lo guardo con un sopracciglio alzato e lui sbuffa. “... si ….”
“Non devi. Tu sei il mio ragazzo e sei molto più bello di lui...” dico al suo orecchio languida. “... sei più simpatico e oltretutto sei un mago... che potrei volere di più?” quando mi allontano lo vedo  arrossire fino alla punta delle orecchie, ricordandomi molto il suo migliore amico Ron.
La vita non è mai andata meglio, con Harry al mio fianco mi sento come se potessi conquistare il mondo. L'amicizia con Hermione cresce di giorno in giorno, mi sento come in una grande e felice famiglia, soprattutto quando andiamo tutti a pranzo dai Weasley, dove Molly mi ha preso molto in simpatia e mi vizia fino all'inverosimile.
“Lily, tesoro, prendi una fetta di torta! Ho fatto una delle tue preferite...”
“Grazie!” dico avvicinandomi il piatto con la torta per poi metterne in bocca un pezzo a Harry.
Manca poco a Natale e sono 6 mesi che io e Harry siamo tornati insieme e da 2 vivo con lui. Non è stata una cosa programmata ma, dopo un mese che ero sempre da lui, semplicemente mi ha dato le chiavi di casa e io ho deciso che era ora di lasciare il mio piccolo bar, per iniziare la mia nuova vita.

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Mi sono riempita di impengni imprevisti e mi sa che domani non ce la faccio a postare l'ultimo capitolo..... ma non vi preoccupate... se non arriva domani, arriva sabato!
Un grazie enorme a tutti quelli che mi seguono!
bacetti....

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Capitolo 23
*** Chapter 22... un epilogo Natalizio! ***




Quest'anno festeggiamo il Natale il pomeriggio al ministero, con i colleghi auror di Harry e Ron, e la sera ci scambieremo i regali alla Tana. Non vedo l'ora di dargli il mio! Sarà il più speciale dei Natali...
“fammi capire... come mi dovrei vestire io?” dico a Harry rovistando nell'armadio.
“Non so.... l'anno scorso erano tutti in tiro. Per fortuna che per noi uomini possiamo andare sul classico completo...” dice tirando fuori quello che aveva comprato la settimana prima.
“Grazie... quasi quasi vengo vestita da uomo eh?!” dico irritata. Mi guarda sogghignando, divertito per il mio nervosismo.
“Di che ti preoccupi? Sarai perfetta in ogni modo...” dice circondandomi la vita con le braccia.
“no che non lo sarò!” dico scostandolo bruscamente. “è la prima volta che andiamo ad una festa insieme, come una coppia. Non voglio fare brutte figure con i tuoi colleghi!”
“Non ne farai, fidati di me!” dice baciandomi il collo dolcemente.
“Se fai così non penso che andremo da nessuna parte...” dico sospirando per i brividi di piacere che mi sta procurando.
Ride e prende un vestito dal mio armadio. È rosso ed ha una bella scollatura sulla schiena.
“mettiti questo, è il mio preferito.”
Poche ore dopo siamo al ministero, circondati da persone che non conosco e che a malapena mi guardano, poiché sono al fianco di Harry.
“vado a prendermi da bere.” dico improvvisamente, allontanandomi dalla folla che si è creata intorno a noi. Non lo sopporto, non mi sta guardando neanche Harry, ogni volta che cerco di avvicinarmi un po' di più a lui si volta e inizia a parlare con un altra persona. Mentre bevo un bicchiere di succo d'arancia lo vedo farmi cenno di avvicinarmi e di sedermi in una sedia vuota vicina a lui.
“Tutto bene?” mi chiede mentre mi siedo.
“Alla grande.” dico sarcastica ma dato che non mi sta neanche guardando non credo che abbia notato.
“Potter, le devo parlare un secondo in privato.” dice il suo capo.
“Vai pure....” dico mentre si alza senza chiedermi nulla.
Lo guardo allontanarsi, imbronciata, finché un ragazzo non mi si avvicina e mi chiede di ballare.
“Penso che accetterò. A quanto pare il mio ragazzo non ha intenzione di guardarmi.”
mi porge il braccio e mi guida verso  il centro della pista, cingendomi delicatamente e iniziando a ballare.
Dopo poco sento Harry dire infastidito: “ credo sia ora di andare. I Weasley ci aspettano.”
Il ragazzo, intimorito, se ne va e io seguo Harry che cammina, due passi avanti a me, guardando in terra.
“Sei silenziosa. Tutto bene?” dice, finalmente guardandomi per la prima volta da quando siamo usciti di casa. Non rispondo e continuo a camminare.
Quando siamo fuori non mi chiede niente ma lo sento teso quando ci nascondiamo in un vicolo e, per mano, ci materializziamo dai Weasley.
Lascio la sua mano e faccio per avvicinarmi, a passo svelto, alla casa, quando mi ferma prendendomi per un braccio.
“Lily...”
“che vuoi? Hai deciso che è ora di rivolgermi la parola?” dico alzando la voce. “era troppo imbarazzante farlo tra tutta quella gente, vero? O forse eri troppo impegnato a guardare le gambe delle tue colleghe?” finisco rossa di rabbia in volto e con le mani strette al petto.
“Scusami.”
“è stato umiliante.”
“Credimi non erano queste le mie intenzioni.” dice accarezzandomi i capelli. “ci potevano essere milioni di donne a quella festa, ma non sarei mai riuscito a guardarne neanche mezza. Tu sei... non ho parole per descriverti davvero.” arrossisce quasi quanto me. “sei di una bellezza allucinante stasera. L'unico motivo per cui non ti guardavo è per cercare di non portarti nel mio ufficio e fare l'amore con te fino a domattina... per cercare di fingere che non mi importasse che i miei colleghi ti mangiassero con gli occhi.” si passa le mani sul volto e poi incatena i suoi occhi ai miei. “cercavo di resistere fino a stasera per darti tutti i regali...”
“tutti? Quanti ne hai presi?” dico allarmata.
“Sono due in realtà! Ma credo che uno sia adesso il momento di dartelo.... se trovo il coraggio e le parole giuste...”
“Non preoccuparti...” no, lascia preoccupare me per trovare le parole dopo che avrai aperto il mio di regali.
“Non sono bravo con le parole... lo sai bene!” con un colpo di bacchetta fa apparire un piccolo pacchetto rosso, con un fiocco dorato. Me lo porge e io sfaccio il fiocco per aprirlo... e rimango pietrificata dall'emozione. Un piccolo diamante incastonato in un anello brilla con la poca luce che arriva dalle finestre della Tana.
“Ok.... mi ero preparato un bel discorso ma adesso vorrei dirti mille altre cose e mi sono dimenticato tutto.” dice grattandosi il capo imbarazzato. “Ti amo. Amo tutto di te, ogni singolo aspetto. Ti ho amata mentre ci battevamo contro Voldemort, ti amo adesso che sappiamo di poter invecchiare insieme. Ed è quello che voglio fare... quindi... vuoi sposarmi?”
“Non te le sei cavata male... anzi...” dico ridendo tra le lacrime.
“Meno male....” dice sospirando sollevato “credevo di fare un disastro.” aggiunge facendomi scoppiare ancora di più a ridere. Rimango un secondo in silenzio per tornare seria e poi annuisco.
“si.” dico guardandolo negli occhi. Si apre in un ampio sorriso e mi abbraccia, facendomi alzare e volteggiare in aria.
“finalmente!!” sento gridare dalla porta di casa. Mi volto e vedo Ron sorriderci abbracciando un'Hermione sull'orlo delle lacrime.
“Mettiglielo! Mettiglielo!” dice attirando l'attenzione degli altri Weasley che si affacciano incuriositi.
Harry, rosso ormai come un pomodoro, toglie l'anello dalla scatolina e me lo mette al dito delicatamente.
Veniamo immediatamente circondate da persone che non fanno che guardare il mio anello e tirare pacche sulla schiena ad Harry.
“Congratulazioni Ragazzi!”
“che cosa romantica...”
“dobbiamo festeggiare il doppio allora!”
Trascinata dalle donne in casa, non riesco ancora a capire niente di quello che mi succede intorno.
“Scusate, devo andare in bagno...” dico allontanandomi mentre tutte erano già arrivate a parlare di vestiti da sposa.
Mi chiudo a chiave e l'occhio mi cade sull'anello che porto da pochissimi minuti al dito. mi. Sto. Per. Sposare. Mi sto per sposare con Harry.
Il mio flusso di pensieri viene interrotto dal bussare alla porta del bagno.
“Mi sono ricordato che non ho ancora dato un bacio come si deve alla mia fidanzata...” dice Harry quando apro e me lo ritrovo davanti.
Ci baciamo appassionatamente finché non sentiamo risatine alle nostre spalle.
“Aspettate la luna di miele... o magari di arrivare stasera a casa...” dice George ridacchiando. “Stiamo per cenare.”
scendiamo e ceniamo in tutta tranquillità. Penso di non aver mai vissuto un natale migliore: il chiacchericcio allegro di tutta la famiglia, il cibo eccellente, le decorazioni che cantano canzoni natalizie, la mano di Harry che stringe la mia.
Verso mezzanotte siamo tutti con la pancia piena e felici ma manca ancora una cosa all'appello...
“è ora dei regali!” dice il signor Weasley. Così tutti andiamo verso l'albero di natale e ci sediamo tutti vicini a esso.
“Già! Devo prendere l'altro mio regalo!!” dice Harry alzandosi nuovamente e andando al piano di sopra. “Iniziate intanto...”
mentre ringrazio Ron ed Hermione per la bella borsa piena di cioccorane (Ho scoperto essere il mio dolce preferito...) che mi hanno regalato vedo Harry tornare con un piccolo batuffolo di pelo bianco in braccio.
“Scusami, non riuscivo a prenderlo! Si era nascosto sotto l'armadio di Ron. Buon natale!” dice mettendomi sulle gambe, con delicatezza, un piccolo micino bianco che miagola tutto impaurito.
“Oddio! è la cosa più adorabile che abbia mai visto!” dico prendendolo tra le braccia “ciao piccolino!” gli faccio qualche moina e poi mi volto verso Harry ringraziandolo a non finire.
“Mi hai detto che ti sono sempre piaciuti... adesso che abbiamo una casa tutta nostra mi sembrava bello tenerne uno! Come lo vuoi chiamare?”
“eeeemmm... Cloud! Come una nuvoletta....”
Mentre alcuni sono impegnati a giocare con il gattino e altri scartano i loro regali decido che è ora di dare il mio al mio fidanzato...
Il mio regalo consiste in un week-end in Spagna, in corrispondenza delle finali Europee di Quidditch, e un'altra piccola, grande, sorpresa...
Lo vedo come pietrificarsi davanti al bigliettino.
“è vero?” dice poi sotto voce, in modo che solo io possa sentire. Mi guarda serio.
“si. Sono di 2 mesi... questa l'ho fatta 3 giorni fa per sicurezza.”
Mi sorride con una luce negli occhi che non avevo mai visto e mi abbraccia, lasciando cadere il biglietto.
“L'altro regalo arriverà un po' prima del tuo compleanno... intanto fa compagnia a me. Buon natale Papà!” scritto dietro l'ecografia fatta pochi giorni fa.
“Ehi, amico! Sappiamo che sei contento di andare alla finale ma... Ahia!” dice Ron fermato da uno scalpellotto di Hermione.
“Ti amo.” mi sussurra.
“Io anche di più!” gli accarezzo i capelli.
“Che succede ragazzi?” chiede la signora Weasley curiosa, come il resto della famiglia.
Ci separiamo, Harry raccoglie l'ecografia e la da a Molly. Per poi prendermi per mano, borbottando scuse a tutti e trascinandomi via.
Ci fermiamo in cucina e rimaniamo in silenzio per qualche secondo.
“Che serata...”
“Già!”
mi squadra un po' per poi dire “Sei felice?”
“Da matti... voglio davvero fare di tutto perchè stavolta vada tutto bene!” mi poggio una mano sul ventre “Sono un po' spaventata, spero di essere in grado di essere... mamma. È tutto così grande per me.”
mi abbraccia nuovamente sussurrandomi “so per certo che non solo sarai una mamma perfetta ma sarai una moglie perfetta... io non ti so descrivere quanto tu mi stia rendendo felice.”
rimaniamo a coccolarci finché non poggia anche lui una mano sul mio ventre e sento qualcosa bagnarmi le guance.
“Stai piangendo.” dico asciugando la sua lacrima.
“Stavolta è perchè sono felice. Davvero troppo felice per contenermi.” mi sorride e, dopo essersi asciugato gli occhi, mi riporta dagli altri, dove veniamo festeggiati allo sfinimento.
In questo momento non mi importa del passato, voglio solo imparare a godermi il mio nuovo futuro, un futuro che si prospetta anche migliore di quello che era nei miei sogni.

***********************

Bè... che dire.... anche questa storia è giunta al termine! (è la seconda storia che finisco... le altre mi sa che le toglierò prima o poi!) Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita e supportata!
Ho in stesura una Snape\nuovo personaggio, però prima voglio finirla e poi pubblicarla con tutta calma!
a presto e....

                                        Buon Natale!

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