Io Sono Leggenda -Verso il 2012-

di Davi 1990
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando l'uomo vuole essere Dio ***
Capitolo 2: *** Il Virus di Krippin ***
Capitolo 3: *** Immune! ***



Capitolo 1
*** Quando l'uomo vuole essere Dio ***


QUANDO L’UOMO VUOLE ESSERE DIO


-10 Settembre 2009. Ore 12:30, Casa Neville-
 
Quel giovedì il Dottor Robert Neville si trovava a casa per via di un permesso speciale.
L’uomo, sulla trentina, si trovava seduto dietro al tavolo della cucina. La piccola TV era accesa è il TG stava trasmettendo le notizie sportive.
Robert stava sorseggiando una tazza di caffè e fissava la moglie Zoe intenta a cucinare, era davvero fortunato nell’aver conosciuto una tale donna, pensò.
Dalla loro unione era nata la piccola Marley che in quel momento era a scuola. Lei era il uso angelo… la sua luce negli occhi.
Ad un tratto il TG spostò l’attenzione dallo sport alla salute, mostrando un’inviata, intervistare in studio la nota dottoressa Alice Krippin, questo attirò l’attenzione di Robert che alzò il volume con il telecomando:
“Allora, dott. Krippin, vuole spiegare a tutti gli americani in ascolto la sua scoperta?”, chiese gioiosa l’inviata.
“Ma certo!”, rispose sorridente la dottoressa. “Dunque… la premessa è piuttosto semplice, direi. Abbiamo preso una cosa creata dalla natura e l’abbiamo riprogrammata perche lavori a favore del corpo e non contro di esso!”
“Quindi, sta parlando di un virus?”, chiese incerta l’inviata.
“Esattamente!”, rispose la Krippin, continuando “Il virus del morbillo in questo caso! Modificato a livello genetico affinché procuri dei benefici e non dei danni al nostro organismo. Ehm… direi che il modo migliore per farsi un’idea sia di provare ad immaginare il proprio corpo come un’autostrada è il virus come una macchina che corre velocissima con al volante un uomo molto cattivo. Pensi a quali e quanti danni possa provocare questa macchina!  Ma se a posto dell’uomo cattivo riusciamo a mettere un poliziotto, beh, allora cambia tutto. In sostanza è questo che abbiamo fatto”, concluse la dottoressa.
“Quante persone avete sottoposto al trattamento?” chiese curiosa l’inviata.
“”Fino ad ora sono state… diecimila e nove le sperimentazioni su pazienti umani”
“ E tra queste quante sono guarite dal cancro?”
“Diecimila e nove persone!” disse la Krippin con una nota di soddisfazione nella voce.
“Quindi avete trovato una cura per il cancro?”, domandò colpita la giovane ragazza.
“Si… si… l’abbiamo trovata!”, confermò la Krippin.
Robert sbuffò, Zoe si voltò ad osservarlo, lasciando la cucina, è domandò con un sorriso:
“Che c’è?! Le persone cercano di migliorare il mondo è tu sai solo sbuffare?”
“Tu lo chiami migliorare il mondo?”, esclamò Robert, posando la tazza vuota del caffè sul tavolo, osservando la moglie.
“Be, riuscire a trovare una simile cura, contro una delle malattie più maledette al mondo, come potrei definirla? Non è un miracolo?”, chiese Zoe.
“Si… un miracolo. Questo è solo genio umano… nient’altro! Comunque, non mi piace l’idea che questa Krippin abbia testato questo vaccino su così tanti pazienti senza sapere nulla! E se succede qualcosa?! Secondo me sono stati precipitosi”, concluse Robert abbassando lo sguardo.
“Sei troppo timoroso Robert… io sono felice per questa scoperta. Mi sorprende che tu non sia della stessa idea… tu, che sei uno scienziato dovresti fare i salti di gioia. Invece te ne stai lì a brontolare!”, disse Zoe con tono deciso.
Robert la fissò negli occhi e dopo un minuto di silenzio fece un sorriso, rispondendo:
“Al diavolo!! Hai ragione! L’importante è che noi tre stiamo bene!”.
 
La vita nel mondo, da quel 10 settembre, proseguì allo stesso modo per le persone comuni ma, per chi soffriva di cancro era un momento di pura speranza e di gioia. Alice Krippin venne osannata da molti, fece moltissime trasmissioni TV è venne definita “L’eroe del Millennio!”. Era stata candidata come la vincitrice del Nobel per la medicina e delle scoperte scientifiche. Il suo volto era sempre sorridente è pieno di vanto. Sulle strade lei era la protagonista dei manifesti.
Nessuno però, durante quell’euforia mondiale, poteva immaginare l’immondo destino che attendeva l’umanità. La Krippin aveva commesso un’errore… aveva aperto le porte dell’oscurità sul mondo. Con la sua superbia e il suo orgoglio spinse al trattamento più persone di quanto avrebbe dovuto. Troppe le cavie, ben diecimila e nove; un numero immenso, troppo per essere controllato.
 
La famiglia Neville intanto proseguiva la sua vita. Robert era molto impegnato con il suo lavoro, era un colonnello dell’esercito americano ma specialmente era uno scienziato con l’esattezza era un brillante virologo militare.
 
-10 Ottobre 2009. Ore 11:23, Casa Neville-
 
La pioggia batteva puntigliosamente sui vetri della villa. Zoe si trovava in salone, seduta sul divano intenta a leggere una rivista. Sulla copertina vi era il volto fotografato della dottoressa Krippin e spiccava una scritta che diceva “LA DONNA DEL SECOLO! IL CANCRO E SCONFITTO!”.
La TV era accesa, Zoe gustava le pagine della rivista, quando venne interrotta la normale trasmissione dei programmi per una News dell’ultima ora:
“Signori e signore, è appena giunta una notizia di grande importanza!”, esclamò l’uomo dalla TV “L’acclamata dottoressa Alice Krippin, definita la Donna del Secolo sembra abbia commesso qualche errore! A quanto ci viene riportato, la miracolosa cura contro il cancro non sta dando i frutti sperati! Ben 5.000 pazienti su 10.000 hanno iniziato ad avere strani sintomi della rabbia, gli altri 5.000 hanno mostrato una grave emorragia interna, la dottoressa Krippin non ha rilasciato alcuna intervista a merito”
Zoe,alzò lo sguardo, verso la TV, con volto colpito è confuso:
“Cosa?!”, esclamò tra se.
 
Quella notizia, allarmò molti, ma non tutti! Le persone pensavano che solo i pazienti messi sotto sperimentazione avessero avuti tali disturbi e che sarebbe finita con qualche cura. Però, quando l’uomo oltrepassa il confine della scienza credendosi Dio e lì che iniziano i veri problemi.
L’ignoto era stato spalancato e da lì a poco i pazienti sottoposti al trattamento ebbero effetti degenerativi. La stessa Krippin venne data per “malata” è insieme a lei tutto il suo staff medico.
I TG, sempre più frequentemente, diedero notizie sul caso Krippin e della sua presunta cura finché non giunse una notizia sconvolgente, dopo giorni di studi da parte delle maggiori autorità nel campo medico americano.
I primi ad essere informati da questa notizia furono tutte le persone che facevano parte dell’esercito, ma solo se possedevano una grado importante, i semplici soldati né erano all’oscuro
 
-17 Ottobre 2009. Ore 21:08 Casa Neville-
 
Robert si trovava con la sua piccola Marley nella sua cameretta. Gli aveva appena imboccato le coperte e gli stava per dare il bacio della buona notte, quando Zoe, giunse di corsa nella camera reggendo il telefono:
“T-ti vogliono al telefono Robert! Sono dell’esercito!”, disse con ansia è preoccupazione la moglie.
Robert la fissò, anch’esso preoccupato. Si voltò verso la figlia che in quel momento era l’unica che sorrideva e fingendosi tranquillo gli disse:
“Bene, tesoro… fai una bella dormita. Il cavallo bianco verrà anche questa notte!!”.
“Si papà!”, rispose candidamente la bambina.
“Oh… tieni l’orsacchiotto”, Robert prese un pupazzo di pezza sul comò accanto e lo mise vicino alla bambina “con questo al tuo fianco sarai al sicuro!” e sorrise posandogli le labbra sulla fronte.
Si diresse verso la porta della cameretta per uscire, dove Zoe lo attendeva con il telefono:
“Papà!”, chiamò Marley d’un tratto.
“SI?!”, rispose voltandosi di colpo.
La bambina mise le mani fuori dalle coperte e disse avvicinandole e muovendole contemporaneamente:
“Guarda… è una farfalla!”, esclamò sorridendo e muovendo le mani.
“Si… è davvero bella… come te! Ora dormi…”,
Chiusa la porta, Robert, prese il telefono e rispose:
“Si?! Sono il colonnello Robert Neville!”
“Colonnello! Ho una butta notizia da darle…” rispose una voce dall’altra parte.
“Di cosa si tratta?” chiese Neville senza capire. Forse si trattava di qualche operazione o forse di un attacco terroristico?
“Signore… si tratta del caso Krippin!”
“Il caso…?! Cosa è successo?”, chiese allarmato Robert.
“I pazienti sottoposti al trattamento della dottoressa sono per metà deceduti! Ma, l’altra metà… si è… mutata… in qualcos’altro! L’esercito li ha sterminati perché ritenuti una minaccia per il paese,  la cosa peggiore è che sembra che questa cura ideata dalla dottoressa krippin si sia tramutata in un virus mortale!! Per ora pare sia solo un virus da contatto… ma la situazione è critica. Abbiamo bisogno del suo aiuto! Un aereo lo attende per portarlo qui a Washington, sta sera!”.
“Non ci credo… un virus? Ma…”
“Signore… deve venire qui subito! Per telefono non posso riferirle nient’altro! Per ora i cittadini non devono essere assolutamente informati di questa situazione!”
“O-ok… vengo subito!”, rispose intontito il colonnello con occhi persi nel vuoto.
“Una macchina è appena giunta dinanzi casa sua per prenderla! Buon viaggio!” la linea cadde.
Robert in pochi minuti si preparò, e si mise l’uniforme con una giacca nera sopra e Zoe che si trovava ad osservare tutto ciò gli chiese con ansia, senza capire il motivo di tutta qull’agitazione:
“Cosa stai facendo?! Perché devi andare così d’urgenza?”
“Tesoro! Non ho tempo per parlarti, devo andare! Sono atteso a Washington!”
“Per la misera Robert!”, gridò Zoe “Dimmi cosa c’è?”
Robert si bloccò di colpo, vide Zoe rossa in volto ma anche con occhi profondamente preoccupati è decise di rispondergli con tono basso:
“Senti… non dire nulla a Marley. Sembra che questa cura abbia portato alla creazione di un… di un Virus letale!!”
“Oh mio dio!” Zoe si portò una mano sulla bocca, incredula.
“Aspetta! Non è detto ancora nulla… per il momento è solo un virus da contatto è le persone che lo avevano sembra che siano… decedute. Non dire nulla… è una cosa Top Secret per ora! Ciao!”.
Robert gli diede un bacio frenetico e volò via, di corsa, all’uscita chiudendo la porta.
Zoe rimase paralizzata è tremendamente spaventata.
 
 
Citazioni: dialogo della dott. Krippin dell’intervista preso dal film Io Sono Leggenda del 2007.

Ispirato al film "Io sono leggenda" del 2007 di Francis Lawrence

Informazioni dall'autore:

Ciao a tutti lettori! Per leggere al meglio questa fiction in stile tele-film vi consiglio (se non l'avete fatto) di vedere il film Io Sono Leggenda del  2007, per capire al meglio delle situazioni che troverete nella storia.
Quando questa fiction sarà conclusa vi consiglio di rivedervi il film, perchè forse lo vedrete con informazioni in più (certo, ovviamente informazioni che io ho pensato di inserire, quindi nulla è ufficiale XD)

Ovviamente ora la domanda che potrete farvi è: Ma perchè hai scelto di creare questa storia? Be, lo fatto perchè il film mi affascina molto.
Però la vera ragione è che da quando ho saputo che verrà realizzato un Prequel ho deciso di dare la mia visione di ciò che accadde prima del 2012.
Quello che troverete scritto è tutta una mia visione che cercherò di farla ben amalgamare al film, anche se uscirà il Prequel è sarà ben diverso da questa storia, non m'importa, perchè questa rimarrà una mia personale visione è spero vi piaccia!

BUONA LETTURA!

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Capitolo 2
*** Il Virus di Krippin ***


IL VIRUS DI KRIPPIN


-Qualche ora dopo-

 
Il Jet atterrò su una pista illuminata. Robert si alzò dal sedile passeggeri con occhi guardinghi.
L’idea di trovarsi a una delle basi militari di Washington non era certo la cosa che si aspettava in quella giornata ma oramai era lì, richiamato ai suoi doveri militari.
I motori del Jet fischiavano rumorosamente è lanciavano vento mentre il colonnello si apprestava a scendere dal mezzo tramite l’alta rampa meccanica. Sotto, tre uomini lo stavano attendendo, vestiti di tutto punto.
Al suo arrivo, fecero il saluto militare è uno di loro, il più anziano, esclamò a piena voce:
“Tenente-Colonnello! Benvenuto! Siamo lieti di rivederla”.
“Generale!”, rispose Robert portandosi la mano destra sulla fronte.
Gli altri due uomini, sulla ventina, erano semplici soldati armati di fucili.
Il Generale, più basso di Robert, aveva un’uniforme classica di colore verdastro ricolma di varie medaglie e in testa portava il classico cappello a visiera. Portava dei baffi poco folti e possedeva un volto severo segnato dall’esperienza, all’incirca aveva 60 anni è si chiamava Morrison:
“Ci segua!”, comandò a Robert.
La notte era ancora profonda è l’aria era abbastanza fredda. Molti aerei di vario genere erano posti sulla grande pista che si trovava di fronte al retro della grande base militare.
Una vettura adepta al trasporto di persone si fermò dinanzi ai tre, i due soldati aprirono la portiera e fecero entrare il Generale e poi il Colonnello, dopo entrarono anch’essi sul mezzo che partì verso l’entrata della base che si trovava a più di trecento metri.
Robert osservava il finestrino laterale, ricoperto da una patina di umidità. La pista era colma di illuminazione artificiale, eppure una strana tenebra gli velava gli occhi, una strana sensazione aveva in quel momento e specialmente si  ricordò il giorno in cui sentì il TG che mostrò l’intervista fatta alla dottoressa Krippin. Ricordò cosa lui disse a fine intervista e sorrise pensando di aver avuto ragione nel dubitare di quella cura contro il cancro.
Il generale Morrison, che era seduto al suo lato, attese che la vettura si fermò. Dopo essere scesi dinanzi ad un’immensa porta di acciaio, era l’ingresso del retro per accedere alla base, disse a Robert con volto scuro:
“Tenente Colonnello, quello che vedrà questa sera non sarà piacevole. Lei è un grande dottore per noi. E’ essenziale che insieme ai nostri altri esperti ci dica cosa diavolo sia quel mostro!”
“Eh?! Mostro…?”, ripeté senza capire Robert.
“Venga!” disse il generale, voltandosi con tutto il corpo e dirigendosi verso l’entrata che venne aperta. Robert lo seguì in silenzio e con curiosità.
Un mostro. Cosa voleva significare? Cosa centrava con la questione del presunto virus? Robert era confuso, non riusciva a trovare un senso a tutto ciò.
All’interno del lungo corridoio della base, costellato da numerose porte sui lati, vi era un po’ di agitazione ma nulla di tanto movimentato da presagire qualcosa di allarmante.
Dopo qualche minuto, i due giunsero dinanzi ad una porta blindata, sulla quale vi era un cartello con scritto ATTENZIONE! ZONA MEDICA SPECIALIZZATA IN CONTAGI DA VIRUS.
Il generale si fermò dinanzi alla massiccia porta di acciaio e disse a Robert:
“Dunque… lei sa il motivo per cui è venuto, colonnello Robert Neville?”
Robert a quella domanda si voltò a fissare l’uomo con sguardo interrogativo:
“Certo, generale. Anche se non mi sono state date tutte le dovute spiegazioni, so che sono giunto qui per un virus… è so che i pazienti siano deceduti ma una parte sembrerebbe cambiata, così mi è stato detto”, spiegò Robert rapidamente.
“Già! Lei capirà, comunque, il perché io non abbia permesso al soldato che la contattata di dirle tutto il necessario, vero?”, fece Morrison scrutando Robert negli occhi.
“Be, signore… si tratta della sicurezza nazionale… è Top Secret, no?”, rispose Robert.
“Esatto! Lo fatta giungere qui per la sua grande esperienza nel campo medico, colonnello… per la sua professionalità. Io mi fido molto di lei, la conosco bene. Quando si mette in testa qualcosa la porta avanti fino alla morte, cosa molto utile in questo momento”, concluse il generale, abbassando la testa.
Robert un po’ confuso chiese:
“Signore… cosa sta cercando di dirmi?”.
“Ha ragione è inutile girarci intorno! Mi ascolti attentamente. Prima che entreremo in questo laboratorio, devo dirle come stanno le cose e cosa lo aspetta lì dentro”, chiarì l’uomo avvicinandosi a Robert che annuì con un po’ di agitazione.
“Molto presto, quello che le dirò verrà divulgato dalla stampa per ordine del Presidente. Alcune cose sono già state dette qualche giorno fa, ma non tutto, ad esempio non abbiamo divulgato che i pazienti malati sono morti. Il presidente non vuole tenere all’oscuro i cittadini americani è importante far sapere subito le cose come stanno anche se con qualche limitazione. Ancora non c’è una vera urgenza di epidemia ma, nel caso dovesse succedere ciò, il Presidente ha ordinato di far seguire il caso a qualcuno di molto esperto in questo campo e lei è stata la mia scelta, Neville!”.
“Cosa?!”, esclamò sorpreso Robert.
“Certo certo… so che lei ha una famiglia. Per questo ho deciso di fare installare un laboratorio sotto la sua abitazione!”, chiarì il generale con un sorriso.
“Ma… è troppo pericoloso per la mia famiglia! Cosa dovrei fare, mi scusi?”, domandò Robert con rabbia nascosta. Non poteva mettere in pericolo la moglie e la sua bambina.
“Non si preoccupi! Il laboratorio dovrà essere usato da lei solo nel caso scoppi l’epidemia… che Dio c’è ne scansi! Ma se accadrà, lei dovrà aiutarci le è chiaro?”, disse il generale Morrison con un tocco di autorità nella voce.
Robert rimase in silenzio per un po’, era obbligato ad ubbidire agli ordini:
“Ok… ho compreso, generale!”.
“Bene! Comunque, niente è detto, questa è solo una misura di precauzione. Ora, passiamo alla parte più importante, Neville! L’ho fatta chiamare qui, oltre per avvertirla della situazione che le ho appena detto, anche per un’altra ragione...  devo mostrarle un corpo”.
“… del mostro?”, domandò Robert.
“Esattamente! Deve sapere che come gli è stato riferito, metà delle cavie sotto poste alla vaccinazione dalla dott. Krippin è deceduta per una gravissima emorragia interna provocata da un Virus. Secondo gli esperti lì dentro” il generale indicò la porta alle sue spalle “la modifica del virus del morbillo ha portato alla creazione di un nuovo virus… un Virus Mutante!”.
“Mutante? Vuol dire che…”, Robert si interruppe pietrificato.
“Purtroppo, la cara Krippin ha fatto una vera cazzata!”, esclamò con rabbia il generale. “Certe volte odio questi scienziati, provano cose che sarebbe meglio lasciar stare! Questo fottuto virus sembra che al momento del contagio provochi un’emorragia catastrofica è che porti alla morte! Fortunatamente, sembrerebbe che sia un Virus solo da contatto. Si attacca, per ora, solo tramite saliva, rapporti sessuali e morso… bah, inutile spiegare tutto ciò a lei che è più esperto di me in materia!”.
“Aspetti… cosa intende con morso? Si riferisce ad un morso di un’ animale, vero?”, chiese Robert.
“Ecco… è questo che dovevo ben spiegargli prima di entrare. In tanti anni di servizio non ho mai visto nulla del genere, penso che neanche tutti gli scienziati e dottori del mondo abbiano mai visto ciò! Metà dei pazienti come le ho detto è morta, l’altra metà invece si è mutata, ecco perché il virus è classificato mutante. Le conseguenze che porta questo virus sono due: emorragia interna con conseguente morte come lei ora sa o porta i sintomi della rabbia e di aggressività infettando le persone rendendole diverse, senza farle morire!”
“Non posso crederci…”, sussurrò basito Robert strofinandosi una mano sulla fronte sudata “Ma… siete sicuri di ciò?”, chiese infine.
“Certo! Gli esperti hanno studiato attentamente ogni minimo particolare in queste ultime 48 ore!”
“48 ore? Come sarebbe?! Pensavo che la morte dei pazienti è la mutazione fossero avvenute da meno tempo!”
“No, colonnello! L’abbiamo avvertita solo poco fa, ma in realtà tutto questo è accaduto più di due giorni fa. Nulla è stato divulgato come le ho detto, almeno per ora, nelle ultime 48 ore abbiamo esaminato i cadaveri è i comportamenti registrati da una videocamera di sorveglianza. Siamo stati chiamati in azione dal laboratorio della Krippin perché sembra che avessero perso il controllo della situazione laggiù e giunti sul luogo abbiamo trovato la metà dei pazienti sopravvissuti… che divorava i cadaveri! Abbiamo agito con lo sterminio perché altrimenti avrebbero attaccato i soldati stessi è abbiamo preso un corpo di uno di questi sopravvissuti con la rabbia. Ora è stato analizzato nelle ultime 48 ore, insieme al corpo di un paziente invece morto per emorragia, e mi è stato dichiarato quello che le ho appena raccontato. Ora il punto è che vorrei che anche lei, con le dovute precauzioni, veda il corpo dell’infetto morto… ovvero di uno di quei pazienti mutato in una sorta di mostro! Vorrei sapere la sua dopo averlo esaminato”, concluse il generale.
“Oh mio Dio! Non riesco davvero a credere a tutto quello che mi ha riferito… è una cosa… assurda! Niente si è visto di così tremendo al mondo!”, farfugliò Robert guardandosi intorno, poi però chiese:
“Una domanda: che fine ha fatto la dottoressa…”.
“Alice Krippin?”, lo interruppe il generale con un sorriso “Be, non potrà gustarsi il suo spettacolo dell’orrore. E’ morta per la sua stessa creazione! In suo onore, abbiamo chiamato questo virus: Virus di Krippin!”
“Morta? E come ha fatto a contrare il Virus se è solo da contatto?”, chiese confuso è allarmato allo stesso tempo, Robert.
“Sembrerebbe che sia stata contagiata dalla saliva di un paziente, prima che mostrasse i sintomi”.
Robert non rimase molto convinto da quell’ultime parole, ebbe un intuito negativo ma non lo rivelò subito, voleva accertarsene prima di esporlo.
I due, dopo la lunga discussione, decisero di entrare dentro il laboratorio contenente il corpo del “mostro”.
 
La stanza era immensa, illuminata da una luce al neon. Il laboratorio era un ingorgo di persone e di macchinari tra cui vi erano  numerosissimi computer di ultima generazione. Moltissimi medici vestiti di camici si trovavano a smaniare sui computer. In fondo alla stanza c’era un punto diviso da un grande vetro.
Il generale Morrison esclamò a Robert indicando quel punto:
“Colonnello! E lì che si trova il corpo!”,
“Va bene… vado subito!”, rispose Robert.
Lasciato il generale, Robert Neville si diresse con passo lento verso l’immenso vetro che divideva il laboratorio. Prima di entrare lì, però, dovette andare a cambiarsi. Si mise un camicie bianco è una mascherina che copriva naso e bocca.
Giunto dinanzi al vetro vi erano delle guardie, riferitogli di essere un colonnello e mostrando i dovuti documenti, ebbe il permesso di entrare.
All’interno di quel reparto, separato dal resto del laboratorio, vide un gruppo di medici vestiti come lui intorno ad una lastra d’acciaio. Avvicinatosi e facendosi spazio, ebbe un sobbalzo al cuore alla vista del corpo.
Sembrava di vivere in un incubo. Una creatura, perché definire umana una simile bestia sembrava impossibile per Robert in quel momento, si trovava distesa in pancia in su sulla fredda lastra di acciaio.
La sua pelle era di un colore marroncino ricolma di venature violastre che sporgevano da essa; i capelli erano assenti, stranamente sembravano essergli caduti; la peluria del corpo non esisteva più, pur essendo un uomo. Sul petto vi erano ferite da arma da fuoco, ovviamente fu ucciso dai soldati 2 giorni prima.
Robert, rimase senza parole a tale visione. Gli altri medici non vi badarono intenti com’erano a lavorare intorno a quel corpo senza vita.
Di certo, su una cosa era sicuro: quella creatura non era più un essere umano. Che cosa aveva creato quella pazza della dottoressa Krippin? Si era spinta oltre il confine della natura, aveva aperto le porte dell’ignoto gettando una catastrofe inesorabile sul mondo. 
L’unica cosa da sperare era che quel virus, inizialmente osannato come un miracolo e come una salvezza, non diventasse una minaccia per l’umanità.
Il virus di Krippin, beffardamente chiamato come quella donna che inizialmente fu retta a regina del mondo, era il virus più potente è brutale che il mondo avesse mai conosciuto in tutti i suoi milioni di anni di esistenza. La gente credeva che per apocalisse si intendesse la distruzione del mondo, nessuno però, ha mai pensato che per apocalisse si potesse intendere la distruzione dell’uomo.
L’uomo senza il mondo morirebbe, mentre, il mondo senza uomo esisterebbe comunque. Che sia una vendetta da parte del mondo per tutti i crimini commessi dall’uomo nei suoi confronti? Che sia una prova divina? No. E’ stato l’uomo in questo caso a scavarsi la fossa con le sue stesse mani per mania di potere, di supremazia, per sentirsi osannato… per sentirsi Dio.

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Capitolo 3
*** Immune! ***


 

IMMUNE!


Robert Neville, con fronte umida di sudore, stava esaminando attentamente il cadavere del “mostro”. Era certo, niente del genere si era visto prima d’ora.
Le pupille del mostro erano dilatate e dopo aver passato una lampada U.V. sulla pelle dell’essere quest’ultima mostrò degli strani sintomi, come se la pelle rifiutasse quella fonte di luce, danneggiandosi:
Interessante…”, sussurrò tra se Robert posando, sul lato della lastra d’acciaio, la lampada.
I dottori che si trovavano al suo fianco gli avevano lasciato il posto libero, fissavano in silenzio il suo attento studio del corpo senza vita.
Il generale Morrison attendeva impaziente che Neville uscisse da lì per sentire cosa ne pensava e quali altre cose avesse scoperto.
Robert tastava con le mani, coperte da guanti chirurgici, ogni parte del corpo scoprendo che la massa muscolare era più sviluppata del normale:
Scusate, avete visto le immagini del video?”, chiese Robert d’un tratto si presenti.
Uno dei dottori, quello più vicino, rispose:
Certo,signore! Vuole vederlo anche lei?”.
E possibile?”.
Se non fosse di grado elevato non potrebbe visionare il filmato, ma lei ne ha tutti i permessi”.
Bene! Allora vorrei prendere visione del filmato, grazie”.
Il dottore si voltò verso due colleghi alle sue spalle e, con una mano, indicò una piccola TV posta in fondo alla sala, dicendo:
Portate qui la TV con il filmato Top Secret 0043 per il Tenente Colonnello Neville!”.
Una volta portata la TV integrata ad un videoregistratore, il dottore fece partire il filmato.
Robert si concentrò sul piccolo schermo.
L’immagine non era perfetta è mostrava alle volte delle rigature, in più era in bianco e nero.
Il video mostrò un’ampia sala chiusa da 4 mura imponenti con all’interno un vero caos. Molte sagome schizzavano da una parte all’altra della stanza altre, invece, divoravano i cadaveri delle vittime del virus di Krippin morte per emorragia interna e non tramutate in quelle strane creature. Robert rimase sconvolto dal comportamento degli “Infetti”, non poteva credere ai suoi occhi. Una cosa era stato sentirselo raccontare dal generale Morrison un’altra era guardare una simile fame di sangue. E quelli sarebbero esseri umani? Si chiese senza parole Robert Neville fissando lo schermo, incredulo.
Alla fine del video il colonnello, sconvolto e disgustato al tempo stesso, si voltò verso il cadavere rimuginando su quanto visto.
Si avvicinò di nuovo al corpo e volle esaminare la bocca dell’essere per un’ultima analisi. Aprì la bocca con le mani e chiese ad uno dei dottori di tenergliela aperta, e cosi fecero. Si avvicinò con la testa verso la bocca per vedere meglio l’interno. Avendo la mascherina non si preoccupò di avvicinarsi così tanto. Osservò la dentatura che non sembrava particolarmente cambiata. Mise una mano dentro la bocca e toccò i denti con i guanti. Il dottore al suo fianco, che teneva la mascella aperta, deglutì nervoso e improvvisamente, Robert con un movimento errato dell’indice si ferì il dito tagliando il guanto e un lembo di pelle:
Oh, merda!”, sobbalzò Robert tirando fuori la mano di fretta.
Il dito indice perdeva delle gocce di sangue, i dottori intorno lo circondarono subito, uno di loro esclamò:
Santo cielo!! E’ stato contagiato!”
Lo presero senza che lui capisse nulla. Un allarme risuonò nel laboratorio.
Robert si sentì strattonare a destra e a sinistra. Era confuso, spaventato. Sudava freddo. Come cavolo era successo? Maledizione! Robert si maledì per il suo gesto distratto e pensò subito alla moglie è alla piccola figlia, non poteva lasciarle. Non voleva trasformarsi in un mostro, non voleva morire! Il grande shock è la forte tensione unita ad una agitazione incontrollabile lo portò a perdere i sensi. L’oscurità lo avvolse, attanagliandolo dalle viscere del suo essere.
Voci è ancora voci si ripetevano nella sua testa come rimbombi di tuoni. Una sirena frastornante gli spaccava il cervello in due. Visioni di mostri gli riempirono la testa. D’un tratto, apparve nella sua mente la sua casa. Lui entrava dalla porta d'ingresso è appena la moglie Zoe gli corse incontro urlò terrorizzata scacciandolo. Lui si avventò contro di essa come un predatore affamato è gli squarciò il collo. Il sangue gli colava dalle labbra formando righe rosse sul mento. Vi era uno specchio di fronte a lui, si vide: era un mostro!
Un urlo squarciò il silenzio. Robert aprì gli occhi rimanendo accecato dai riflettori di luce, era sudato e tremava, il cuore batteva a mille come un tamburo. Si rese conto che quell’urlo fu il suo. Era un sogno. Un sogno terrificante. Ora era sveglio:
Ma che diavolo…?!”, sussurrò Robert confuso.
Si trovava disteso su una lastra di metallo fredda. Legato gambe e piedi da cinghie. Voltò la testa più volte e vide dinanzi a lui molti medici e dottori con mascherine che lo scrutavano tutto intorno:
Si è svegliato…”, disse uno di loro.
E-ehi! Ma che diavolo mi avete fatto?” urlò frastornato Robert strattonando braccia e gambe con furia cercando di liberarsi da quelle cinghie di cuoio. “Dove sono?”.
Un dottore vicino, rispose con voce bassa:
Signore… si è ferito con il cadavere. Lei si è contagiato! Sono passate dieci ore dal suo svenimento. I primi sintomi arrivano dopo 38 ore. Mi spiace signore, ormai è condannato ad una morte certa… oppure a mutarsi”.
No… NO!! Uccidetemi! UCCIDETEMIII!!!!”, gridò a pieni polmoni Robert, disperato.
Non possono…”, rispose una voce familiare.
Robert si voltò a destra notando l'uomo a cui apparteneva quella timbrica:
Robert… sono il Generale Morrison. Lei non può essere ucciso, ci capisca. Deve essere messo sotto esame, dobbiamo studiare meglio questo virus è lei ci aiuterà”, concluse il generale con tono apparentemente dispiaciuto, da sotto la mascherina.
No!! Per favore…. NO!!”, continuò ad urlare Robert invano, disperandosi ancor di più.
Le ora passavano velocemente, senza tregua.
Robert infine si rassegnò è rivolse i suoi pensieri alla sua famiglia. Una lacrima gli attraversò il volto. Era partito da New York per giungere a Washington, era partito per studiare un corpo è ora si trovava lì, contagiato dal virus.
Il battito del suo cuore era irregolare, ma non sentiva nulla di strano nel suo corpo. Davvero si era contagiato? Un barlume di speranza crebbe in lui. Un minuto dopo, invece, ricadde nel panico, non voleva morire o mutarsi in quella cosa. Come fare? Dubbi su dubbi si accumularono nella sua mente accompagnati dall’inevitabilità.
Improvvisamente la quiete intorno a lui fu rotta da uno dei dottori che esclamò con sorpresa al generale:
Mio dio! Incredibile… sono passate più di quaranta ore, il colonnello Neville non mostra nessun segno di mutazione o di emorragia. Generale… Robert Neville sembra essere immune!”.
Cosa?! Ne è sicuro?”, chiese sorpreso il generale.
Robert aveva sentito ciò e si mosse leggermente come per destarsi da un incubo… era finita. Il suo essere si rilassò e ringraziò Dio per quel miracolo.
Il Generale ordinò ai medici:
Fate un prelievo di sangue! Esaminatelo! Forse in Neville vi è un potenziale vaccino”.
Dopo fissò Robert e disse:
Sei davvero un uomo fortunato... liberatelo!”.

-Un'ora dopo-

Robert era seduto su una panca di legno all'interno di uno spogliatoio della struttura che si affacciava alle docce. Indossava una semplice canottiera bianca e un pantalone nero, una asciugamano era appoggiata sulle spalle; aveva appena fatto una doccia per ripulire il suo corpo e al suo fianco aveva la divisa piegata con cura.
Robert era accovacciato su se stesso e rimuginava sull'accaduto. Si sentiva ancora confuso ma anche sollevato.
Fissò la mano in cui si ferì il dito quasi due giorni prima, come se potesse vederla ai raggi X e prese una decisione.
Ad un tratto, sulla soglia della porta dello spogliatoio, apparve il generale Morrison. Robert fece per alzarsi per salutarlo con il consueto gesto, ma l'uomo lo fermò con un gesto della mano, dicendo:
No, non c'è ne bisogno, Robert. Ha passato due giorni intensi... due giorni da incubo!”, si avvicinò con un sorriso e continuò. “Sono molto felice che lei sia sano e salvo, davvero. Ora abbiamo una luce di speranza ancor più forte, possono esserci degli immuni a questo maledetto virus. Voi potreste essere, a patto che ne esistano altri di immuni, la chiave per debellare questo virus, creando da subito dei vaccini...”.
Robert ascoltato le parole del generale disse:
Signore... a proposito di questo, vorrei lavorare al laboratorio che verrà aperto sotto la mia abitazione per creare un antidoto, appena sarà necessario. Userò me stesso, il mio sangue immune. Le chiedo il permesso di poter trovare una cura, anche al costo della vita!”, concluse Robert, deciso e sicuro di ciò che chiedeva.
Morrison lo scrutò attentamente e con occhi sorridenti rispose:
Così sia! Questo era in verità il nostro obbiettivo fin da subito. Diventerà operativo appena dovrebbe crearsi uno stato di emergenza. Ma ormai credo che questo virus avrà i giorni contati, ne sono certo!”.
Da quello che ho visto esaminando il corpo dell'infetto e visionando il video Top Secret, siamo dinanzi ad un virus letale... un virus che può davvero essere in grado di estinguere l'umanità. Quindi, mi auguro davvero che riusciremo a estinguerlo, generale Morrison”, rispose Robert con un tono preoccupato.
Comunque, non si preoccupi. Il virus è sotto controllo, gli unici che potevano trasmetterlo sono stati sterminati dai nostri, come lei già sa, e tutti noi abbiamo esaminato il corpo di quell'infetto con tutte le precauzioni inoltre, le ripeto, è un virus che non può attaccare a livello virale”.
Su questo Robert provava ancora qualche dubbio, ma preferì non dire nulla.
Morrison guardò l'ora sul suo orologio da polso e poi comunicò al tenente colonnello con tono premuroso:
Domani... potrà tornare a casa, dalla sua famiglia. I dottori si accerteranno al 100% se lei è immune, tramite il sangue che gli hanno prelevato. Si tranquillizzi, finga che non sia accaduto nulla... non dica niente a sua moglie e si prenda qualche giorno di ferie, glie le concedo. Domani mattina, alle nove in punto, il jet la riporterà a New York dove l' attenderà un'auto che lo accompagnerà alla sua abitazione. Buona notte Neville!”.
La ringrazio!”.
Il Generale se ne andò, lasciando Robert da solo tra i suoi pensieri...

 

 

Note dall'autore:

Mi scuso con tutti i lettori per il notevole ritardo dell'uscita di questo nuovo capitolo della fanfic, purtroppo a casua di impegni e alcuni progetti non ho avuto più tempo di scrivere questa fic, ma da adesso cercherò di continuarla. La prima parte di questo capitolo l'avevo scritta quasi un anno fa, quindi se notate qualche distaccamneto nella seconda parte è perchè l'ho scritta adesso, quindi potrei aver perso qualche dettagli qua e la. Mi scuso inoltre per gli eventuali errori di grammatica, ma no nsono mai stato una cima in questo. Buona lettura e grazie per leggere questa mia storia ispirtata da Io Sono Leggenda. Buona giornata!

 

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