Somebody .

di novemberRose_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Chapter . ***
Capitolo 2: *** Chapter II ***



Capitolo 1
*** First Chapter . ***


‘ E se finisco a Serpeverde?’
Il sussurro era destinato solo a suo padre,
e Harry capì che il momento della partenza aveva spinto
Albus a rivelare quanto grande e sincera fosse la sua paura.
Harry si accovacciò in modo che il viso di Albus fosse appena sopra il suo.
Era l’unico dei suoi figli ad aver ereditato gli occhi di Lily.
‘Albus Severus’
mormorò, in modo che nessuno sentisse a parte Ginny, e lei,
con molto tatto, finse di salutare Rose, già sul treno.
‘Tu porti il nome dei due Presidi di Hogwarts.
Uno di loro era un Serpeverde e probabilmente l’uomo più coraggioso
 che io abbia mai conosciuto.’
‘ ma se..’
‘ Vorrà dire che la casa di Serpeverde avrà guadagnato un ottimo studente, no?
A noi non importa, A
l.’

 
« Potter Lily! »
La voce nitida e piuttosto impacciata dell’uomo risuonò in tutta la Sala Grande, mentre centinaia di occhi curiosi si puntarono immediatamente sulla figura della bambina che, con aria piuttosto intimorita, stava lentamente prendendo posto sul piccolo sgabello in legno scuro. Erano passati ormai ventuno anni, ma ogni volta che qualcuno pronunciava il cognome ‘Potter’ cominciava un gran mormorio che si estingueva solamente con un richiamo di uno dei professori. Immaginate dunque quale gran chiacchiericcio riempì immediatamente i tavoli delle quattro Casate nel momento in cui l’ultima dei Potter si avvicinò allo smistamento! La bimba si sedette compostamente, le mani nervosamente raccolte in grembo ed una ciocca di capelli rossastri proprio sul volto quasi a volerla nascondere.
« Oh, ma bene! Ecco a noi un’altra Potter! »
La voce eterna del Cappello Parlante spaventò un po’ la piccola Lily che per poco non sobbalzò: era una strana sensazione quella di portare un indumento in grado di parlare!
« Scelta difficile anche questa.. Coraggio ed ambizione ereditati ovviamente dal padre e quel pizzico di umiltà e animo buono che non può che provenire dal lato materno della famiglia! Ma quale sarà la Casata più adatta a te? Di certo nei Tassorosso potresti sentirti ben accetta e nei Corvonero potresti sviluppare il grande intelletto di cui sei dotata..è anche vero, però, che stando tra i Serpeverde non deluderesti le aspettative: la tua grande ambizione potrebbe farti arrivare lontano. » La voce pareva indugiare, in degli istanti quasi eterni. « Non oso rischiare più di quanto non abbia fatto in passato: Grifondoro, e non tradirai il tuo sangue! »
Dal tavolo dai colori giallo-rosso si levarono grandi applausi e perfino qualche fischio di incoraggiamento, mentre la figura della neo Grifa si alzava dallo sgabello ed il professore che le aveva appena tolto dalla testa il Cappello Parlante le sorrideva, raggiante.
« Sono orgoglioso di te piccola Lily.. ah, e ricordati di salutarmi i tuoi genitori quando li senti. »
« Lo farò certamente, professor Paciock! »
Saltellando allegramente la piccola Lily Potter scese i due gradini che la separavano dal resto dei primini e raggiunse il tavolo cui apparteneva. Prese posto accanto ad una ragazzina dai lunghi capelli ramati e dai grandi occhi color nocciola che, sorridendole, la abbracciò: « Sono così orgogliosa di te! » esclamò Rose Weasley ormai già al suo terzo anno. Avere la cugina all’interno della scuola sarebbe stata davvero una gran cosa, ne era certa. « Vedi di fare la brava Lily! » una terza voce si intromise all’improvviso tra le due cugine: Rose sogghignò appena, mentre una Lily tutta eccitata roteò appena gli occhi. « Io sono brava! » James rise scuotendo la testa: certe volte sua sorella assomigliava terribilmente alla loro madre e la cosa lo terrorizzava.
Erano tutti felici per la decisione che il Cappello Parlante aveva appena preso anche se due occhi d’un azzurro quasi perfetto erano puntati sull’allegra famigliola che si era riunita al tavolo dei Grifondoro, cui giustamente apparteneva, senza riuscire ad unirsi a loro. Si chiedeva per quale dannatissima ragione tutti i suoi consanguinei erano stati smistati in quella particolare Casata, mentre lui si era ritrovato ad un tavolo dai colori diversi e con un diverso stemma sull’uniforme scolastica: non gli dispiaceva particolarmente quella condizione, ma il fatto che fosse l’unico membro della sua famiglia a non essere un Grifo lo faceva dubitare del fatto che avesse tutto al posto giusto. Ecco, magari in lui c’era qualcosa di sbagliato! Aveva riflettuto per ben due anni su questa su tutto ciò, senza avere il coraggio di confessarlo a nessuno. In fondo i suoi genitori non gli avevano mai fatto pesare il fatto che non fosse un Grifondoro e lui non aveva motivo per farsi determinate paranoie. Sì, forse era un po’ invidioso dei cugini, di James e di Lily, ma non era una malignità - per quanto il suo stare tra le Serpi l’avesse reso decisamente meno cortese dei suoi fratelli.
« Non vai a congratularti con tua sorella, Albus? »
La voce sottile del suo migliore amico lo distrasse dall’intricatissimo filo dei suoi pensieri: sapeva che aveva ragione, ma in quel momento proprio non se la sentiva di essere felice per una decisione che l’avrebbe reso in tutto e per tutto la pecora nera della famiglia.
« Non ora Scorpius, non è il momento. »

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Capitolo 2
*** Chapter II ***


Secondo Capitolo. Ore ed ore che si ricorrevano danzando al ritmo lento d’un vivace pianoforte, le note che si disperdevano leggiadre nell’aria e dieci agili ed eleganti dita che carezzavano appena tasti di fine avorio pregiato. Due occhi verde smeraldo si socchiudevano in estati, lasciando che fossero gli altri quattro sensi a guidare e comporre quell’incantevole melodia; sembrava incredibile che un essere umano potesse essere in grado di produrre suoni tanto delicati e piacevoli eppure seduto su quello sgabello nero c’era un ragazzino dalla bellezza inconcepibile, dai tratti aristocratici ed eleganti, dall’aria talmente impegnata nel suonare quel pianoforte da apparire quasi in estasi. L’aula intorno a lui ammutoliva lasciando entrare qualche raro spiraglio di oro fuso che colpiva direttamente la figura del musicista, tutto pareva concentrarsi unicamente sul fautore di quel meraviglioso spettacolo in grado di allietare la vista, l’udito, l’anima ed il cuore in un sol momento. « Sai che se continui a spiarlo potrebbe scoprirti? » Una voce ben conosciuta fece sobbalzare d’improvviso la sagoma esile di una ragazzina che, appena nascosta dalla penombra della stanza, ammirava la scena che le si presentava davanti agli occhi. Era una spettatrice silenziosa di una scena che aveva già visto una quantità indefinibile di volte, una scena che riusciva ad affascinarla ogni volta come fosse la prima. « Mi hai fatta spaventare, James! » Rispose di tutto punto la ragazzina, riavviandosi nervosamente i lunghi capelli ramati all’indietro e concentrando tutta la sua attenzione sul suo interlocutore, giunto pochi istanti prima dalla porta posta esattamente dietro le sue spalle. « Non cercare di sviare l’argomento, ti ricordo che ti conosco da quando eri uno scricciolo insignificante. » « Io non.. cosa dovrei dirti? Starò più attenta d’ora in poi. » Il ragazzo sospirò appena, scuotendo la testa. « Sarà bene Rose. Non voglio che si sappia che mia cugina ha una malsana ossessione per un Malfoy, soprattutto se si tratta di quell’amabile personcina che è Scorpius. » « Sono preoccupato, Albus. » James Potter si grattò nervosamente la testa, puntando i suoi occhi scuri direttamente in quelli azzurri del fratello che, seduto di fronte a lui lo ascoltava dubbioso. « Stamattina ho sorpreso Rose che spiava Scorpius, di nuovo. Ti giuro che non so come fare! Fosse stata Lily le avrei già detto un paio di paroline per farle cambiare comportamento, ma d’altronde non è mia sorella e non posso..» « Non vedo il problema. Sì, forse Rose è un po’ ossessiva e dovrebbe moderarsi, ma sinceramente non capisco perché la situazione ti infastidisca così tanto. » Era incredibile come certe volte quel Serpeverde riuscisse ad essere più maturo del fratello, nonostante fosse il minore tra i due: aveva ereditato dalla madre quel genere di razionalità di cui l’altro era sprovvisto. « Non mi va che si pensi che mia cugina se la faccia con Scorpius Malfoy! » « Partendo dal presupposto che è anche mia cugina e che può avere a che fare con chi preferisce.. mi rendo conto che tu non nutra una grande stima nei confronti di Scorpius, ma questo non ti autorizza ad impedire a Rose di fare quel che le pare, non credi? » « Capisco che Scorpius sia il tuo migliore amico ma.. si tratta di Rose! Immagina cosa accadrebbe se un giorno entrasse in casa e dicesse ‘ho una notizia: io e Scorpius Malfoy stiamo insieme’.. Non voglio avere sulla coscienza la morte di zio Ron! Perché vuoi per forza che abbia un infarto? » Nonostante la serietà della situazione Albus Severus Potter scoppiò a ridere, facendosi andare di traverso la tavoletta di cioccolato che stava divorando all’ombra della querce secolare posta esattamente al centro del parco di Hogwarts. « Bhè forse hai ragione.. dobbiamo però considerare che Scorpius non ha mai dimostrato alcun genere di interesse nei confronti di nostra cugina. Vorrei farti notare che quei due non si sono neanche rivolti la parola, per quel che ne sappiamo. » « Uhm, non farei molto affidamento sul buonsenso del tuo amico. » Il fratello minore sospirò: sapeva che l’altro aveva ragione. « Se Scorpius dovesse interessarsi a lei.. bhè, gli parlerò io. Ma te lo dico fin da ora: non ho intenzione di dire a Rose proprio un bel niente, quindi sappi che quella parte della situazione spetterà a te. » « Sei una persona terribilmente cattiva Albus Severus Potter. » Rispose James strabuzzando gli occhi: l’idea di un confronto con la ‘piccola’ Rose Weasley intimoriva qualunque membro della famiglia; quella ragazzina era un uragano vivente, era impossibile tenerla a bada! « Sono pur sempre un Serpeverde! » « La cosa non ti giustifica. » « Oh, invece sì! » « Detesto quando hai ragione, sei insopportabile. »

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