Destiny

di Lily_Luna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She Can’t Take a Joke ***
Capitolo 2: *** Ten Years Later ***
Capitolo 3: *** Strangers In The Night ***
Capitolo 4: *** R for Revenge ***
Capitolo 5: *** I Like You ***
Capitolo 6: *** Allergy ***
Capitolo 7: *** The Date ***
Capitolo 8: *** Compromise ***
Capitolo 9: *** Taboo ***
Capitolo 10: *** Sorry ***
Capitolo 11: *** Feelings ***
Capitolo 12: *** Gala ***
Capitolo 13: *** Destiny ***
Capitolo 14: *** Confessions ***
Capitolo 15: *** [Epilogue] All my loving ***



Capitolo 1
*** She Can’t Take a Joke ***


1 - She Can’t Take a Joke

 

Quando ero bambina, mamma aveva l’abitudine di leggermi una fiaba prima di dormire. Quello era in assoluto uno dei momenti più belli della giornata, perché mi immergevo con lei in fantastici mondi, popolati da principesse, castelli incantati, calderoni salterini, maghi, streghe e principi.

Principi, appunto.

Questa storia non comincerà con la mia partenza dal binario 9 ¾ insieme ai miei cugini, né con qualche misterioso quanto affascinante avvenimento di cui diventerò protagonista…

 

In effetti, tutto cominciò in un banalissimo pomeriggio di Febbraio, il 13 per essere precise, quando avevo solo tredici anni e credevo ancora che i principi esistessero davvero.

Ne ero fermamente convinta, credetemi, e non avevo idea di quanto mi stessi sbagliando…ma a tredici anni non sai ancora niente dei ragazzi, sei poco più di una bambina, e vivi in una dimensione tutta tua, su una morbida nuvoletta rosa…almeno finché qualcuno non ti tira giù a forza.

 

Quella mattina mi ero svegliata più agitata del solito. Non sapevo perché, ma, mentre mi vestivo e chiacchieravo allegramente con Dominique, della mia stessa età e Casa, sentivo che sarebbe successo qualcosa di buono.

- E poi, ti rendi conto? Katie Logan lo prendeva e lo baciava! Ed io lì a fissarli come una scema! -stava dicendo mia cugina, scuotendo i capelli biondissimi.

- Ma dai, è stato solo un sogno! Frank è cotto di te, si vede proprio. – replicai convinta, annuendo alle mie stesse parole. Lei sorrise caldamente - Lo dici sul serio? Insomma…- abbassò la voce - domani è San Valentino…ed io vorrei così tanto che mi invitasse ad uscire! Se mi succedesse quello che ho sognato, credo che scapperei via lontano.

- Anche io in effetti…

Ecco la causa dei nostri problemi; o meglio, la causa dei miei sarebbe stata un’altra, molto più difficile da gestire, ma tutto si era complicato per colpa della gita ad Hogsmeade, organizzata proprio durante la festa degli innamorati, con nostro grande scorno.

Mi strinsi nelle spalle – Vedrai, non saremo costrette ad andarci da sole, troveremo una soluzione!

Proprio mentre entravamo in Sala Grande per fare colazione, Dominique mi fece la fatidica domanda – E a te come va? Con lui intendo.

Sospirai – Non bene Dom, lo sai. Credo…credo che dovrò fare il grande passo. – mormorai, arrossendo leggermente.

- COSA?! – gridò lei inorridita, facendo voltare molte teste – Vuoi davvero farlo? Vuoi…- abbassò la voce – chiederglielo tu?! – chiese incredula.

Sollevai il mento – Non vedo cosa potrebbe esserci di male. Siamo nel 2019, mica nel Medioevo, anche noi ragazze dobbiamo fare la prima mossa. E poi devo sapere se rinunciarci o no.

- Sì, ma Rose – obiettò mia cugina, cercando di suonare ragionevole – ricordi? Stiamo parlando di…lui. – e con un gesto della testa indicò un gruppo di Corvonero appena entrati. Il mio cuore ebbe un tuffo. Arrossii e strinsi il cucchiaio del tè tra le mani.

Ovviamente era, come sempre, circondato dai suoi più cari amici (escluso Al, ma solo perché lui stava in Casa con noi) ovvero Liam Boot, Matt Goldstein e, appesa al suo braccio destro, Jackie Corner.

Ovviamente era davvero fantastico.

Beh, naturale, lui lo era sempre. Non esisteva che Scorpius Malfoy fosse brutto. Era…così bello, intelligente - era, insieme a me, il primo della classe – non per nulla era un Corvonero.

Dominique mi mollò una gomitata – Sta venendo qui, Rosie! – sibilò, proprio mentre lui si fermava davanti a noi. – Dov’è Al? – domandò, senza neppure salutare. Io arrossi, le mani cominciarono a sudarmi ed ebbi l’istinto di alzarmi e scappare via, possibilmente per andare a rintanarmi nell’angolo più remoto e buio del castello.

Dominique capì immediatamente che non avrei proferito parola, per cui alzò le spalle in direzione del biondo – Non lo abbiamo visto, deve ancora scendere.

- Okay. – disse lui, semplicemente, facendo per andarsene. Lo vidi lanciarmi un’occhiata perplessa e tornarsene dai suoi amici.

- Rose…io non sono sicura che sia una buona idea…- mormorò mia cugina, mentre io, molto lentamente, mi accasciavo sul tavolo, mugugnando - Sono un’idiota! Mi ha parlato ed io sono rimasta a fissarlo come uno stoccafisso. Si può essere più stupide?

Lei mi batté una mano sulla spalla - Dammi retta, lascia perdere.

- Ma Domi, non posso farlo! Lui…lui mi piace troppo! – sussurrai, sollevando lo sguardo verso il suo tavolo. Con mia enorme sorpresa, notai, Scorpius ed i suoi amici mi stavano fissando. Lui sembrava dubbioso, loro in attesa di qualcosa. Fui tentata di lanciagli un sorriso, solo per apparire molto simpatica e via dicendo, ma mi limitai ad arrossire ancora e ad aggiustarmi i capelli in zona orecchie, per coprirle meglio. Odiavo quando diventavano rosse.

 

 

***

 

- E poi mi ha fatto un bellissimo sorriso! E’ fantastico! - io e Domi entrammo velocemente in dormitorio, mentre lei saltellava su e giù dalla felicità. Sorrisi – Sono così contenta, Domi! Hai visto che avevo ragione?

- Sì! Oh, Rosie…non è un sogno, Frank Longbottom mi ha invitata ad Hogsmeade! Magari ci baceremo…e chissà se durerà! Ti secca se lo invito con noi al campo estivo in Francia, da tante Gabrielle? - chiese eccitatissima. Scossi la testa – Mi farebbe molto piacere! Frank è simpatico!

Lei saltò su e mi abbracciò, poi corse verso l’armadio che condividevamo - Cosa posso indossare domani? Farà freddo secondo te? Insomma…- io non l’ascoltavo più; la mia attenzione era stata attirata da una busta bianca posizionata proprio sul mio comodino. Chissà chi l’aveva messa lì? Curiosa, la afferrai e notai che era indirizzata a me. Non c’era un mittente, ma poco importava; la aprii e cominciai a leggerne il contenuto.

- Oh, per Merlino…- esalai, mentre lo stomaco mi si accartocciava per l’emozione. Dominique smise immediatamente di frugare tra le sue cose e si avvicinò come un fulmine. - Cos’è? Che dice? Di chi è?!

Sollevai lo sguardo, fissandola interdetta. Non era possibile. – E’…incredibile…- balbettai, col cuore in gola – Per Merlino, è sua!!! – gridai e lei fece lo stesso – Presto, leggila! Leggila ad alta voce!

Con mani tremanti e voce incerta cominciai “Cara Rose. Sono tre anni che ti osservo e, adesso ho deciso di confessartelo, credo che tu sia davvero bella ed intelligente…perciò mi chiedevo se volessi uscire con me, domani. Se l’idea ti va, ti aspetto domattina alle nove in Sala d’Ingresso. Scorpius Malfoy”.

Dominique lanciò uno strillo ancora più acuto e mi abbracciò, evidentemente commossa, mentre io mi scioglievo in un sorriso. – Oh Rose! Ti vuole vedere! Vuole uscire con te per San Valentino! Non è fantastico? Immagina che bello quando usciremo tutti insieme, come delle vere coppie! Presto, vieni, dobbiamo trovare cosa mettere! – aggiunse, trascinandomi con una forza che non le si addiceva affatto.

 

Non dimenticherò mai le sensazioni che provai, durante l’attesa dell’incontro. Passai la notte in totale agitazione, girandomi e rigirandomi tra le coperte, senza sapere come avrei dovuto comportarmi. E se avesse provato a baciarmi? Come avrei dovuto rispondere? Accidenti!

Quando mi alzai, con sole tre ore di sonno, avevo lo stomaco chiuso, ero pallida e tremendamente nervosa. Indossai gli abiti che aveva scelto Dom - tutta roba sua naturalmente - e, seguita poco lontano da lei, mi recai in Sala d’Ingresso.

 

Il cuore mi batteva forte, avevo le mani sudate, strette in una morsa assassina, la bocca secca e le gambe di piombo. Scesi le scale senza vederle realmente, troppo concentrata sul discorso che mi ero preparata, durante la notte.

E poi lo vidi. Era proprio lì, davanti al portone, insieme ai suoi amici. Forse anche lui aveva bisogno di un supporto morale. Cercai di sorridere e, ignorando il desiderio impellente di fuggire, mi avvicinai a loro.

Scorpius non mi vide neppure, troppo concentrato a parlare di Quidditch con Matt, ma Jackie mi notò ed un sorrisetto sarcastico le si dipinse sul viso. La ignorai e continuai ad avanzare; non mi era mai stata particolarmente simpatica, ma amen.

Lentamente, anche Liam e Matt si accorsero di me e, quando ormai ero sotto al suo naso, anche Malfoy si voltò, rivolgendomi un’occhiata curiosa.

- Ciao Scorpius. – esalai, cercando di sorridere. Jackie ridacchiò e dovette nascondersi dietro la spalla di Boot.

Malfoy continuava a fissarmi con quel cipiglio, come se non capisse assolutamente il perché della mia presenza lì.

- Weasley. Che cosa dice?

Eh ? - Prego? - balbettai, non capendo dove volesse andare a parare, e lui aggrottò le sopracciglia

- Credevo fossi venuta qui per via di Al.

A quel punto, Liam scoppiò a ridere, fissando incredulo l’amico, poi me. – Non posso crederci, Scorp! L’hai fatto davvero! – a quel punto tutti quelli che erano in Sala d’Ingresso (ed erano tanti, se considerate che tutti gli studenti dal Terzo anno in su andavano ad Hogsmeade) si voltarono a guardarci. Arrossii.

- Io…ecco…la lettera che mi hai mandato…- mormorai, senza riuscire a fermarmi. Avrei dovuto stare zitta e andarmene via, ma ero davvero troppo ingenua e non abbastanza furba da capire che la situazione si stava mettendo male.

Jackie rise ancora di più e ,lentamente, tutti, compresa me, capirono quale fosse esattamente il punto della situazione. Feci un passo indietro, sentendo gli occhi bruciare.

Non ci potevo credere!

- Andiamo, Weasley, era solo uno scherzo! Quanto la fai lunga! – esclamò Malfoy, notando la mia espressione, prima di scoppiare a ridere. Jackie fece un passo avanti – E poi ricorda che lui sta con me! – esclamò continuando a starnazzare dalle risate, prima di scoccargli un bacio a fior di labbra, proprio davanti ai miei occhi.

Molti, moltissimi ridevano. Ed io continuavo a stare ferma, mentre ondate di imbarazzo si mischiavano al dolore dell’umiliazione, alla rabbia, al dispiacere.

Mi voltai e scappai via, senza voltarmi.

Ero stata una completa idiota.

Sono tornataaaaaaaaa!!! Ebbene sì, eccomi qui con una nuova fanfiction...una nuova Rose/Scorpius! Inizialmente ero molto indecisa su cosa pubblicare, anche perché ci sarebbe una fanfiction che ho in cantiere da più di un anno...ma poi mi è venuta in mente questa...non è esattamente chissà cosa...come dice anche Rose, niente avvenimenti strani, misteri, specchi magici o cose varie...vedrete! 

Questo capitolo vi ricorda qualcosa? Ebbene sì...mi sono ispirata (molto) al film "134 modi per innamorarsi"...davvero carino, vi consiglio di vederlo! Il resto della storia non c'entra proprio niente col film, ma questa parte iniziale ci stava bene...e poi si tratta di una cosa (orribile) che è più o meno successa anche a me...che umiliazione! Sì ero tra le sfigate della classe...comunque.

Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito il capitolo finale di "Behind the mirror"...le vostre recensioni sono state bellissime, le ho apprezzate tutte! E poi, un ringraziamento particolare va a blackangel4dan, per aver proposto di aggiungere la mia storia tra quelle scelte! Che bello, GRAZIEEE!!! ...non so se lo leggerai, ma spero di sì! :D

Adesso vi lascio, considerate che pubblicherò abbastanza presto...spero che la mia storia vi piaccia...baci!

                                                                                                                         Lily_Luna

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Capitolo 2
*** Ten Years Later ***


2 - Ten Years Later

 

 

 

It’s not over tonight

Just give me a one more chance to make it right

I may not make it through the night

I won’t go home without you…Sì ? – mi voltai verso James Gillian, che mi stava chiamando da dietro la porta del Reparto del Terzo Piano. Lui mi fece un sorriso ed il mio immediatamente si congelò. Oh no.

- Rose, cosa cantavi di bello? Canzone molto interessante…davvero. – disse, avvicinandosi. Feci un passo indietro - E’ una vecchia canzone Babbana…- buttai lì, occhieggiando disperatamente le scale. Lui annuì – Capisco. Senti…come sta Dominique?

Eccolo. – Benissimo, grazie. Adesso devo proprio…- cercai di dire, ma lui neppure ci fece caso.

- Dimmi, ha ricevuto il mio messaggio? Sai…volevo prenotare in un esclusivo ristorante di Diagon Alley…e mi chiedevo se ci avesse pensato. – aggiunse, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. Lo fissai costernata. James Gillian era un bravo ragazzo, ma non esattamente il tipo per mia cugina. Peccato che lei ci avesse flirtato per un po’…oh beh, giusto il tempo di entrare per prima e superare una coda di ben dieci persone che la separavano dalla sua salvezza, dato che la sua faccia si era riempita di orribili pustole, per colpa di una stupida pozione Rinfresca Alito. Inutile dire che avrebbe potuto curarle anche rispettando la fila…

- Ehm…James, sai credo che Dominique non sia interessata ad avere una relazione, ultimamente. Sai…è ecco, nella fase in cui ci si diverte. Non credo che tu e lei…Ecco…- la sua espressione dispiaciuta mi costrinse a fermarmi. Ero dannatamente incapace con le parole. – Cioè…ehm. Okay, devo andare James. Mi dispiace, ciao! – balbettai, prima di girare su me stessa e lanciarmi giù per le scale.

Mancava poco più di un mese a Natale e la Sala d’Accettazione era stata decorata con grosse ghirlande rosse, verdi e oro, mentre ai suoi angoli vi erano i classici alberi di Natale, bianchissimi e decorati da neve e ghiaccioli. Davano un’aria molto più allegra all’ingresso, generalmente caotico e spoglio.

- Ciao Marion! – gridai, rivolta alla Stregaccoglienza, cercando di sovrastare il rumore che produceva la gente. Lei mi rivolse un sorriso tirato, mentre cercava di spiegare ad un’anziana fattucchiera che, no, non era indicato mangiare carne di drago cruda. Ridacchiai ed uscii da una porta laterale, ben diversa dall’entrata al pubblico, attraverso la quale mi ritrovai in una stradina non molto affollata di Londra. Mi guardai intorno per essere certa che nessuno mi vedesse, poi mi Smaterializzai.

 

*

 

Aprii gli occhi e mi ritrovai nel salotto, piccolo ma accogliente, di casa. Dominique era seduta sul divano, sulle gambe una rivista, tra le mani una tazza di tè. La fulminai con lo sguardo. - Ne ho abbastanza. Non voglio dover scaricare le tue fiamme, ogni singola volta!

- Ciao anche a te, Rosie! Ah, sì oggi è stata una giornata impegnativa anche per me…dopotutto ho dovuto partecipare solo a cinque udienze , due delle quali erano quasi alla stessa ora. Sono felice che tu te ne sia ricordata! – replicò, ignorandomi. Sbuffai – Domi.

Lei alzò gli occhi al cielo, gettando indietro i capelli perfettamente acconciati.

- Okay, hai ragione! Ma dopotutto Jack è un tuo collega, potevo venire al San Mungo solo per dirgli che non mi piace, che non voglio uscirci e che è brutto?

- Si chiama James, comunque. E poi sei davvero cattiva…- dissi, prima di sbadigliare e prendermi del tè caldo. Lei sogghignò – Ti stai rammollendo? Non eri tu quella che odiava tutti gli uomini?

- Io non odio tutti gli uomini! – sbottai, punta sul vivo – Odio solo gli stronzi! E la maggior parte degli uomini lo è, ma proprio Gillian, lui appartiene alla categoria degli…

- Sfigati?

- Stavo dicendo animi gentili. – sibilai, andandomi a sedere di fronte a lei. Dominique sorrise, ma non aggiunse altro.

- Allora, giornata pesante? – domandai, sciogliendomi i capelli. Lei annuì stancamente - Già. Ma, a giudicare dalle tue occhiaie, credo che per te lo sia stata ancora di più.

- Mh mh. – dissi semplicemente, cadendo in un silenzio cogitabondo. Lavorare al San Mungo era semplicemente un sogno…che, a volte, diventava un incubo. Soprattutto se ti trovavi nel Reparto Lesioni da Incantesimo.

- Comunque…c’è qualcosa che dovrei dirti! – mia cugina scattò in piedi e si avvicinò al tavolino dell’ingresso, sul quale c’era una busta da lettere. – Di che si tratta? - domandai distrattamente, lanciando un’occhiata al Settimanale delle Streghe che aveva abbandonato accanto a me. Dom ghignò - Oh io lo so già, ma non voglio rovinarti la sorpresa! Preferisco che tu legga! – esclamò lanciandomela. Era destinata a me e lei e l’indirizzo era scribacchiato dall’inconfondibile grafia di Al.

- Cosa gli costa venire a parlarci di persona? Abitiamo nella stessa città…- borbottai, estraendo un foglio di pergamena. Lo spiegai e, in pochi attimi, capii che doveva esserci stato un errore.

- STA SCHERZANDO SPERO!

 

*

 

- Buonasera bellezze! – Lily e Roxanne entrarono velocemente, saltellando sul tappeto per riscaldarsi. Dominique le asciugò con un colpo di bacchetta e loro sorrisero grate.

- Non è una buona sera. – sbottai irritata, sbattendo una carota sul tagliere.

- Esattamente cosa ti ha fatto quella povera carota, per meritarsi un trattamento del genere? - Lily sollevò entrambe le sopracciglia e Dom le fece cenno di stare zitta.

- Hai ricevuto anche tu la lettera? Ammettilo. – mi stuzzicò Roxie, rubando un pezzo di pane. La fulminai con lo sguardo e lasciai che la cena si cucinasse da sola, governata semplicemente dalla magia. – Ma che idea geniale che ha avuto Albus Potter. Ho avuto una pessima giornata…e guardate un po’ cosa ricevo? Un invito ad una rimpatriata di studenti di Hogwarts! Probabilmente deve essere impazzito!

- Al è l’organizzatore, insieme ad altri ex studenti! Evidentemente gli faceva piacere. - spiegò Lily, stiracchiandosi sul sofà come un gatto. Io mi sedetti accanto a lei e mi passai una mano tra i capelli - Non me ne frega niente, io non ci andrò. - dichiarai infine.

Dom non disse nulla, le altre invece mi fissarono stupite - E’…per via di quella cosa?

- Quella cosa. – ripetei disgustata – Quella cosa è il motivo per cui, dieci anni fa, sono scappata da scuola per rifugiarmi a Beauxbatons. Ho dovuto mollare Hogwarts, il mio sogno! Quella cosa è la ragione per cui ho odiato i ragazzi per…

- Li odi ancora. – mi fece notare la cugina quasi Veela. Scossi la testa ed arrossii - Non è vero!

- Raccontala ad un’altra. Io ero con te, ricordi? Anche io sono venuta a Beauxbatons e ti conosco meglio delle mie tasche! Da quanto tempo è che non esci seriamente con qualcuno?

- Sono uscita con Adam Lyndon…- borbottai, ma lei sollevò le sopracciglia. - Ho detto seriamente.

- Forse è giunto il momento di fare un passo avanti, Rosie. – si intromise Roxie, continuando a masticare pane. Scossi la testa.

- Credo che Al lo abbia fatto apposta sai, forse vuole solo far vedere a tutti com’è diventata bella la piccola Rose Weasley. Adesso sei una donna in carriera, mentre altra gente sta ancora cercando di capire cosa vuole fare da “grande”. – aggiunse Lily, con molto buonsenso.

Sospirai. - Dominique…tu vuoi andarci? - chiesi piano.

La diretta interessata arrossì leggermente - Oh, io…non saprei. Cioè - aggiunse, in risposta al mio sguardo serio - vorrei…insomma, potrebbe essere divertente.

- Un corno. - sibilai ed il suo sorriso si spense lentamente. Scattai in piedi. - Beh, è ovvio che voi dobbiate andarci…insomma, non vi è successo nulla. Ma se aveste ricevuto un’umiliazione come quella che è capitata a me…

- Rosie! Non credi che, partecipando a quella festa, tu possa dimostrare di essere diventata una donna matura? Che supera queste cose?

- Ma non le ho superate! Sono passati dieci anni e non faccio altro che pensarci! Mi ha rovinato la vita! - replicai con stizza e Roxie sospirò - Potresti provarci. Magari ti divertiresti. Fallo per Dominique, che è venuta in Francia con te. Per te!

- Oh, non dire così! - esclamò lei, arrossendo furiosamente - Io sono andata con Rose perché le volevo bene, non m’importa che vada a questa stupida festa! Non mi deve niente!

 

Accidenti a Roxanne! Era davvero assurda; sapeva esattamente come colpire il mio punto debole, giocando sul senso di colpa…in fondo era vero che Dominique aveva lasciato tutto per seguire la sua migliore amica e cugina, ovvero me. Forse potevo fare uno sforzo…lei per me ne aveva fatto uno enorme.

- Oh, insomma basta! Ci penserò, d’accordo?! - sbottai, avvicinandomi alla cucina, e ignorando i sorrisetti soddisfatti delle ultime arrivate e le lamentele di Domi.

- Spero almeno che non ci sia lui. - aggiunsi piano, ripensando a quel demonio.

Ciaoooooooo!!! Come state? Spero bene! Io sono parecchio stanca e stressata...le lezioni il sabato mattina dovrebbero essere abolite :( ! Comunque...so che questo capitolo è di passaggio, quindi non dice molto...se non che sono passati 10 anni, dunque Rose e Dominique sono cresciute e cambiate...e non vedono gli ex compagni di scuola sin da quel giorno, al terzo anno! Ed ora ecco questo strano invito da parte di Al...che succederà a questa festicciola? Ma soprattutto, quanto sono cambiati gli altri, nel frattempo? Spero che comunque il cap vi sia piaciuto almeno un po'! 

Volevo ringraziare coloro che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e le seguite...e tutti coloro che hanno recensito: Nix, zico, sasyherm, rityvampire e Mia29! Grazie di cuore! Ho utilizzato la nuova funzione per rispondervi...la trovo una genialata pazzesca! :D (Vi sono arrivate le risposte, vero? Sapete com'è, ogni tanto mi rincretinisco di brutto! xD) 

Al prossimo capitolo! Un grosso bacio!

Ps: la canzone che canta Rose all'inizio è "Won't go home without you" dei Maroon5!

                                                                                          Lily_Luna

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Capitolo 3
*** Strangers In The Night ***


3 - Strangers In The Night

 

La divisione Spezzaincantesimi, contrariamente al resto della Gringott, era gestita da maghi. Anzi, da un mago.

Gideon McWhite era un uomo tondo, non molto alto e con una folta barba rossa che in lunghezza  voleva forse emulare quella di Albus Silente, lo storico preside di Hogwarts. Era una persona seria e rispettosa…con un unico problema; era tremendamente all’antica.

 

Quella mattina intravidi la sua figura grassoccia roteare fuori dal camino e dirigersi a passi pesanti verso la mia scrivania. Con un guizzo, mi affrettai a chiudere la lettera di Lisa- una ragazza di cui non mi ricordavo affatto, ma che evidentemente era uscita con me - e a togliere i piedi dalla scrivania. Lui sorrise bonariamente e mi fece cenno di seguirlo nel suo ufficio, una stanza molto grande, lastricata di marmo bianco, alle pareti della quale stavano appese milioni di foto di famiglia. Le fissai, blandamente interessato, poi rivolsi la mia attenzione su di lui.

- Mr McWhite?

- Mio caro ragazzo! Volevo complimentarmi personalmente con te! Quei diamanti grezzi…dimmi, come sei riuscito a recuperarli?

Mi strinsi nelle spalle - Due giorni di intenso lavoro sulle sponde del Mar Caspio. Nulla di complicato, come lei ben sa. Grazie. - borbottai, chiedendomi esattamente dove volesse andare a parare. Lui annuì - Mh, ottimo lavoro, davvero. I folletti sono stati davvero contenti.

Dato che sembrava così di buon umore, forse avrei potuto parlargli di quel favore che dovevo chiedergli. Cercai di sfoggiare il mio sorriso più accattivante.

- Grazie mille, Mr McWhite…ecco io desideravo parlarle, dato che ci siamo, perché volevo chiederle un permesso. - dissi, imponendomi di non arrossire. Lui mi scrutò con improvvisa attenzione - Un permesso?

- Sì…ecco…mi servirebbe il 21 Dicembre…dovrei uscire prima delle quattro…- lo fissai, senza aggiungere altro. Non potevo dirgli il reale motivo per cui dovevo uscire prima da lavoro. Non potevo. - Ecco…dovrei andare a…uhm, una riunione di famiglia. Sa, sono cose che cominciano molto presto, quindi io…

- Malfoy. - il ritorno al cognome non era esattamente un buon segno. Cercai di apparire molto tranquillo - Le assicuro che lavorerò il doppio.

- Malfoy, non è questo il punto. Perché vuoi il permesso? - disse, sospirando. Io sollevai un sopracciglio, valutando la situazione; poteva arrivarci da solo? No, probabilmente era una cosa che non si sarebbe mai immaginato. Ma non avevo intenzione di fargli sapere i fatti miei.

- Mi serve. E’ una cosa seria. - insistetti, passandomi una mano sul mento. Lui mi scrutò dispiaciuto

- Per uscire con qualche altra collega? Sai bene che non possiamo permetterci di perdere altro personale. Sei un gran lavoratore, Malfoy, anche un bravo ragazzo…ma non approvo queste tue manie da Dongiovanni!

Lo fissai irritato; Dongiovanni, figurarsi! Ero uscito solo con Evie, la segretaria di Cartrett, e non era successo nulla.

Beh…perlomeno, io le avevo detto che non volevo niente di serio. Era colpa mia se lei si era convinta che presto ci saremmo fidanzati? Sospirai - E’ stato un errore.

- Mh. Ma a quanto ne so, sono cose che fai spesso, Malfoy.

Lo fissai imperturbabile - La mia vita privata non concerne il mio lavoro.

Il vecchio Gideon si passò una mano tra i radi capelli - Lo so bene. Ma…questo è un ufficio molto rispettabile…molta gente si è lamentata del tuo comportamento…lasciami finire! - esclamò, mentre spalancavo la bocca - Quello che voglio dire è…gradirei che tu mettessi la testa a posto. Noi siamo parte di una banca che lavora al servizio delle famiglie, della gente comune. E, al momento, chi si trova più in alto di me vorrebbe licenziarti! Perché la banca cerca prima di tutto dei dipendenti che mostrino alla clientela quanto sia importante la sicurezza…anche quella familiare.

Dire a Scorpius Malfoy quanto sia importante la famiglia è un gesto davvero provocatorio. Ma…si trattava pur sempre del mio capo, ed io dovevo lavorare. Ne avevo la necessità. Ma, soprattutto, non volevo chiedere l’elemosina a nessuno.

- Questo…questo è così…assurdo! Io lavoro bene, porto tesori ogni settimana, mentre c’è gente che non fa altro che starsene in ufficio! Volete licenziarmi? Io…io ho bisogno di questo lavoro. - sputai fuori, con molta fatica.

Il capoufficio sospirò pesantemente, donandomi un’occhiata carica di dispiacere - No, Scorpius. Non sono io che voglio farlo. Mi hanno fatto pressioni ed io ho cercato di resistere, perché so quanto vali. E so che celi dei segreti più grandi di te.

Sbiancai, facendo un passo indietro. Lui sapeva. - Io….

- Ed è per questo che ho proposto di invitarti al Gala di Chiusura Annuale, che si terrà il 26 Dicembre. Si tratta di una festa per i dipendenti. Ci saranno molte persone influenti…ed io vorrei che tu venissi…ma accompagnato da una presenza femminile.

- Beh…questo non è difficile…- borbottai, ancora confuso, ma lui alzò una mano. - Aspetta. Non voglio una cretinetta con la quale poi concluderai la serata da qualche altra parte. Voglio…che tu venga con una donna che sia capace anche di parlare. E che, magari, sia anche legata, affettivamente parlando, a te.

- Questo non è possibile. E’ una cosa…- replicai immediatamente, scuotendo la testa. Lui sorrise

- Tremendamente all’antica? Forse. Ma sono certo che troverai sicuramente una persona che ti piace realmente. Sei talmente pieno di donne che non sarà difficile guardarti intorno…e trovare quella giusta. Altrimenti, se proprio non ci riesci, fingi. Purché tu dimostri alla Gringott di essere degno del posto che hai. Loro vogliono sicurezza, tu dagliela. Puoi andare. - e mi congedò, lasciandomi con un sorriso enigmatico e mille pensieri, uno diverso dall’altro.

 

 

- Vorrei sapere di chi è stata l’idea della festa.

Liam si lasciò sfuggire un sorriso - Indovina?

Sbuffai, sollevando gli occhi al cielo - Al. - sibilai, cercando nella folla la sua inconfondibile capigliatura. Non era possibile che Albus Potter fosse il mio migliore amico, eravamo incompatibili. Eppure…

Ci conoscevamo da undici anni…e lui, nonostante tutto, continuava a stupirmi.

Infatti. Come aveva potuto organizzare una stronzata del genere?

Lanciai un’occhiata sconvolta allo striscione che penzolava all’ingresso del Paiolo Magico (“Benvenuti ex studenti di Hogwarts!”) e mi dissi che avrei fatto meglio a tornare a casa.

- Me ne vado…- borbottai, ma Liam mi fermò - Se te ne vai Albus ti ucciderà. E poi tu devi trovare la donna della tua vita, no?

Repressi un’esclamazione particolarmente colorita e mi diressi a testa bassa verso il tavolo delle bevande. Era vero.

E comunque era meglio non contrariare Al. L’unica volta in cui l’avevo fatto - e, lo ammetto, era stata una cosa grossa - non mi aveva parlato per sei mesi. Avevo dovuto scrivere una lettera di scuse a tutta la sua famiglia, poi strisciare per tutti i corridoi fino alla Sala Comune di Grifondoro…e, a quel punto, avevo continuato a dirgli che mi dispiaceva. Allora mi aveva perdonato…dopo avermi centrato con un gancio destro in pieno viso, naturalmente.

- Ehi, tu! Non stai pensando di ubriacarti, vero? - la voce allegra di Jackie mi riscosse. Mi voltai, in tempo per vederla in tutta la sua bellezza, quando mi accorsi di qualcosa di strano.

- Aspetti un bambino. - borbottai stupito, mentre lei scoppiava a ridere e mi abbracciava.

- Non sei felice per me?

- Per noi, vorrai dire! - Matt spuntò dal nulla, battendomi una mano sulla spalla. Risi - Ma certo, tanti auguri!

- Sei pronto a farci da testimone di nozze? - domandò titubante lei. Io distolsi lo sguardo - Beh…voi sapete come la penso…non…

- Per noi è importante. Sei il nostro migliore amico! - aggiunse Matt, mentre Liam sollevava un sopracciglio - Già, io invece sono solo il cretino di passaggio…

- Stupido! Tu sarai padrino!

- Non potrei farlo io? - domandai - Il matrimonio è…io non…

Jackie strinse le labbra - Sono una donna incinta; decido io. Scorpius tu sarai il testimone di nozze, Liam il padrino del piccolo. Punto. Okay?

- Fantastico…- borbottai, prendendo un bicchiere. Lei annuì - Bene. Liam, sei content…Liam? - ci voltammo verso il nostro amico, che sembrava fosse stato colpito da Confundus potente.

- Ehi. Mi sa che ho trovato la donna dei miei sogni…- borbottò poi, fissando una bionda, appena entrata nel locale. Dovetti ammetterlo, era davvero…notevole. Feci per dire qualcosa, quando casualmente notai la ragazza accanto a lei e sollevai le sopracciglia.

- Carina eh? - mormorò Jackie, affiancandomi.

Beh, lo era. E in modo assolutamente interessante. Non erano solo i capelli rosso fiamma…quanto il viso leggermente tondo, le labbra piene, gli occhi grandi e azzurri.

- Sembra una bambola. - osservò ancora la mia amica, dandomi una gomitata, proprio mentre la sconosciuta spariva tra la folla. Sorrisi - Già. Sapete…credo che andrò a fare un giro…- aggiunsi, addentrandomi nella confusione, accompagnato dall’ammonimento di Jackie - Non comportarti come al solito, Scorp!

 

***

 

“Voglio andarmene!” pensai amaramente, non appena varcammo la soglia del Paiolo Magico. Dominique si guardò intorno, leggermente più sicura di me, ma non del tutto convinta. - Io non riconosco nessuno, Rosie.

- Idem. - sibilai a denti stretti, sperando ardentemente che nessuno riconoscesse me. C’era moltissima gente, così tanta che ci ritrovammo pigiate tra la folla, senza che ce ne accorgessimo.

- Dove cavolo è Al? Domi…Domi? - mia cugina sembrava scomparsa. Cercai di non entrare nel panico, mentre una sensazione di puro orrore mi invadeva da capo a piedi. E adesso?

Sgomitai tra la gente, alla ricerca di qualcuno di conosciuto, quando un tipo tutto muscoli mi diede una spallata così forte da sbilanciarmi.

- Ohhhh….- persi l’equilibrio, pronta al botto, e…

- Ahia! - mi ritrovai schiacciata addosso a qualcuno, con la maglietta zuppa di qualcosa che puzzava di alcool. Sollevai lo sguardo, pronta a scusarmi, quando incrociai due incredibili occhi verdi.

- Ah!

Il proprietario degli occhi mi sorrise in modo affascinante e mi resi conto che era semplicemente…

“Uno strafigo da paura!” strillò ancora la vocina nella mia testa, assomigliando, questa volta, a quella di Dominique. Arrossii e cercai di darmi un tono, proprio mentre lui mi aiutava a mettermi dritta. Distolsi lo sguardo dal suo viso e lo puntai sulla sua camicia, nascosta da un giaccone dal taglio elegante, poi su i suoi jeans, infilati malamente in un paio di anfibi.

- Scusami, non volevo arrivarti addosso…- balbettai, come un automa, sperando che quello sconosciuto mi rapisse e mi portasse via con lui. Lui sorrise ancora - Vuoi scherzare? Non è certo colpa tua, se ci sono dei cafoni come quello. - Indicò con la testa (registrai il meraviglioso biondo dei suoi capelli) il tipo che mi aveva fatto volare via, prima di prendere la bacchetta e puntarmela al petto - Gratta e Netta. Molto meglio no?

Avvampai - Grazie. - poi feci qualche passo indietro - Beh, scusami ancora. Adesso devo proprio and…- ma lui mi fermò - Il tuo ragazzo è andato avanti e ti sta cercando?

Era una richiesta implicita? Voleva sapere se avevo il ragazzo?

- Veramente…io sono qui con delle amiche…- buttai lì. Se gli avessi detto che ero con una delle mie cugine, magari avrebbe capito chi ero…ovvero quella scema della Weasley. Quella che…

- Ah. Allora potrei offrirti qualcosa da bere senza incorrere nell’ira di nessun altro uomo, giusto?

Un pensiero improvviso si formò nella mia mente…io odiavo gli uomini, no? Insomma, lui era uno strafigo pazzesco, ma magari era pure stronzo…meglio non accettare.

Sorrisi - Già…potresti. - oh, al diavolo!

Ci avviammo al bancone, dove cominciammo a parlare del più e del meno. Mi disse che lavorava come Spezzaincantesimi, un lavoro decisamente avventuroso…che viveva da solo e che era single. Mi chiese del mio lavoro, mi ascoltò con interesse, studiandomi attentamente con quegli occhi magnetici, finché, improvvisamente non mi fermò.

- Accidenti! Sai che sono un completo idiota? Non ti ho neppure chiesto come ti chiami, perdonami…- disse suadente, facendomi sorridere. Stavo bene…cavolo.

- Io sono…

- Scorp! - la voce di Al, che irruppe tra noi come un uragano, fu come una doccia fredda. Fissai alternativamente mio cugino, poi il ragazzo davanti a me. Scorp?

- Ragazzi! E’ fantastico vedervi insieme! Se avessi saputo che avreste parlato civilmente, avrei organizzato questa festa molto tempo prima! - esclamò mio cugino, mollando pacche a destra e a manca. Io continuavo a restare in silenzio, osservando soprattutto l’altro. Dovevo aver capito male. Non poteva certo…

Ma poi, notai, le somiglianze c’erano. Eccome! Lo stesso colore dei capelli, quelle labbra, il naso dritto…i suoi occhi! Che idiota che ero stata!

Scorp.

Spalancai le labbra e balzai in piedi. - Comehaidettochetichiami? - sibilai, sentendomi mancare. Lui mi guardò confuso, non capiva. O forse…non ricordava?

- Non l’ho detto scusami, mi chiamo Scorpius…Malfoy. - disse con un sorriso, tendendomi la mano.



Holaaaaa!!! Eccoci col terzo capitolo! Grazie per aver recensito il precedente e grazie a coloro che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti e le seguite! Siete grandi! :) 

uhuhuhhuhu!! Scorpius Malfoy!!!! Ebbene sì, la storia è raccontata da entrambi i due i protagonisti...giusto per farvi entrare nella mente di questi due pazzi! Come abbiamo capito, Scorpius è...sì, un figo assurdo, ma non solo...è un Dongiovanni da strapazzo, con mille problemi (vedrete!) e dei grossi, grossiiisssssimi segreti!!! Eheheheh! Lavora alla Gringott, ma il suo comportamento troppo libertino comincia ad infastidire i capi...riuscirà a trovare una donna che gli piaccia davvero in così poco tempo? Vedremo! Intanto abbiamo assisitito all'incontro con Rose...i due flirtano che è un piacere...ma...adesso che succederà? Al prossimo capitolo (mi sembra di essere la presentatrice di una telenovela! xD) 

Bacioni! 

                                                                                                              Lily_Luna

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Capitolo 4
*** R for Revenge ***


4 - R for Revenge

 

 

Scorpius Malfoy.

All’improvviso, mi ritrovai catapultata nel passato. Rividi me stessa, al binario 9 ¾, mentre papà mi diceva di batterlo in tutte le materie…ed io pensavo che fosse così adorabile che non avrei mai potuto farlo. Rividi me e Domi progettare la mia storia d’amore con lui, un po’ per immaginare qualcosa di divertente, un po’ perché io ci speravo.

E poi ripensai a quella orribile mattina…e sentii i miei battiti accelerare, il respiro mozzarsi, mentre perdevo lucidità. Lo fissai per quella che parve un’eternità, mentre lui continuava a guardarmi con quel sorriso. Incrociai lo sguardo di Al, che solo allora capì l’enormità del casino che stava per crearsi…e poi, semplicemente, sollevai il braccio e piantai sul viso di Malfoy uno schiaffo potentissimo e arrabbiato.

A quel punto il mio cervello si riaccese, ma era troppo tardi. Ero partita.

- SCORPIUS MALFOY! - gridai sconvolta, mentre alcune persone si voltavano a guardarci.

- Ma sei impazzita?! Come diavolo ti permetti di colpirmi così?! - rispose lui, lanciandomi un’occhiata sconvolta ed arrabbiata insieme. Scossi la testa e gonfiai le guance, voltandomi verso Al, che cercava freneticamente di tranquillizzare gli altri ospiti - Tu! Come hai potuto farmi questo? Hai invitato questo…questo…coso

Nel frattempo, anche il biondo stava gridando, indicandomi come se lo avessi ferito a morte - Tu devi essere completamente pazza! Che diavolo di persone frequenti, Al?

- Potrei fargli la stessa domanda! - sbottai io, mentre mio cugino ci fissava preoccupato - Scorpius, Rose! Volete stare calmi? State facendo una questione di stato per niente!

- Niente?! - gridammo nello stesso tempo io e Malfoy. Strinsi le labbra, mentre l’altro si voltava a guardarmi e mi studiava attentamente - Rose…Weasley?

Arrossii, ma sollevai il mento - Già!

- E potrei sapere…ah! Quindi tu mi hai appena sfondato una guancia per una cosa che è successa dieci anni fa?! Per quella cretinata? - sbraitò lui, continuando a fissarmi come se fossi pazza.

Lo fissai, semplicemente oltraggiata - Cretinata? CRETINATA? Tu mi hai rovinato la vita, brutto pezzo di idiota! Mi hai costretto a lasciare la scuola, i miei amici…i miei sogni!

- Addirittura…- commentò semplicemente lui, continuando a massaggiarsi la guancia. Gli puntai un dito contro - Sta lontano da me! Io ti detesto…demonio! - gridai, prima di afferrare tutte le mie cose ed uscire dal locale di gran carriera.

 

Respirando pesantemente, mi materializzai a casa e mi lanciai sul divano, nascondendo la testa sotto al cuscino. Che idiota, che idiota, che idiota che ero!

- Rose! - le mie cugine comparvero all’improvviso, sedendosi attorno a me - Che cavolo è successo?

- Sono un’idiota completa! Era lui! - gridai, sollevando il viso, mentre loro assumevano un’espressione sconvolta. - Quel lui?

- Lo sapevo che non sarei dovuta venire! Io lo sapevo…Dio, che serata orribile! - mi passai una mano tra i capelli e Lily si precipitò accanto a me, cercando di calmarmi. - Rosie…sta tranquilla! Non c’è bisogno di agitarsi così!

- Che poi, se permetti…- borbottò Roxanne, tendendomi una camomilla appena preparata - se lo avessi detto a noi, credo che l’avremmo riconosciuto no? Lo abbiamo visto per ben cinque anni.

- Io invece non l’ho visto bene…- aggiunse Domi, guardandomi negli occhi - Come hai fatto a non riconoscerlo? Com’è?

Sorseggiai la bevanda calda e cercai di non entrare di nuovo in paranoia - Io…davvero, non avevo capito chi fosse…e lui non ha riconosciuto me…eppure avrei dovuto capirlo, no? - domandai con voce stanca.

- Dopo dieci anni? - Lily sollevò entrambe le sopracciglia ed io sospirai. - Beh…credevo che ci sarei riuscita.

- Allora, com’è? - insistette Dominique, curiosa come una scimmia. Arrossii violentemente.

- Beh, lui è…lui è…- accidenti. Avrei dovuto dimenticarmi il suo viso no? Lo detestavo! E allora perché cavolo continuavo a ripensarci? - …carino. - borbottai infine.

- Non sembri tanto convinta…- buttò lì Roxie con un sorrisetto malizioso - Sai com’è…io Malfoy me lo ricordo…

- Oh, questa voglio saperla per bene! - esclamò Domi ed io le guardai malissimo. - Io lo odio. Quel…quel…disgustoso essere! Non mi ha neppure chiesto scusa!

- Beh, credo tu ti sia vendicata…chissà se il suo bel faccino tornerà del suo normale colore?

- Taci Rox. - sibilai - Non mi interessa.

- Sì, ma…perché tu ci stavi parlando, Rose? - chiese ingenuamente Domi ed io caddi in un ostinato silenzio, mentre loro si scambiavano degli sguardi confusi.

- Quando ti ho persa…A proposito, dov’eri finita? - cercai di tagliare corto, facendo un sorriso tirato.

- Non so, c’era parecchia confusione…e poi ho beccato le altre! Ma non cambiare discorso…allora?

- Niente, ci siamo scontrati…- ripensai al suo viso ed arrossii - e basta.

- Ma io vi ho visti al bar…oh per Merlino! Rose! Ti stava offrendo da bere??? - gridò infine mia cugina, fissandomi sconvolta. Mi feci piccola piccola e annuii. Roxie fischiò - Questa si che è bella!

A quel punto avrei voluto sprofondare - Io non l’avevo riconosciuto! - ripetei nuovamente - Lui mi ha preso al volo…e mi ha fatto quel sorriso che...ed io non ci ho capito più nulla! Ci ho flirtato, capite? Ho flirtato con Scorpius Hyperion Malfoy! E comunque - aggiunsi ancora più disperata all’indirizzo di Dominique - non è solo carino. E’ davvero bello. Maledizione!

- Questo porterà molti guai, lo sai vero? - disse Lily con un sorrisetto. Io scossi la testa - Questo poterà molti guai a quell’essere di nome Albus Severus Potter. Molto presto non avrai un fratello!

- Via, vedrai che si risolverà tutto…- disse Domi con semplicità. Io annuii - Sicuro. Tanto non lo rivedrò mai più. Giuro. E farò un bel discorsetto a quel cugino degenere che ci ritroviamo. - mi alzai in piedi - e adesso, scusate, vado a letto…sono sicura che domani mi sarò già dimenticata di Malfoy, di averlo incontrato e via dicendo. - e, soprattutto, avrei dimenticato il suo sguardo, quando mi aveva preso al volo. Facilissimo…

…o no?

 

 

***

 

Liam mi osservò attentamente, stringendo gli occhi appena, prima di scoppiare a ridere - Bel livido!

Ringhiai qualcosa di incomprensibile e fissai con rabbia la mia tazza di caffé - Tutta colpa di quella pazza psicopatica…

- Ehi, non parlare così di mia cugina…sai benissimo il perché del suo gesto - Mi ammonì Al, fissandomi severamente. Strinsi le labbra - Non me ne frega niente…potevamo risolverla in modo civile! Mi ha fatto male!

- Pensa a quanto ne abbiamo fatto noi a lei…- sussurrò Jackie, fissando il cielo azzurro con sguardo triste.

Arrossii. Era vero…ricordavo perfettamente quello che avevo combinato e non ne andavo fiero. Ero stato un completo idiota, non avrei dovuto comportarmi in quel modo…ma era il passato.

- Le avrei fatto le mie scuse, se lei non mi avesse picchiato. - borbottai offeso. Al si strinse nelle spalle

- Sai, non so se le avrebbe accettate così tranquillamente. Erano dieci anni che aspettava di vendicarsi…e ho come il sospetto che non finirà qui.

- Ammettilo, prima ti ha fatto girare la testa! - esclamò Liam, dandomi una gomitata. Scoppiai a ridere - Non dire idiozie! Volevo solo diver…- incrociai lo sguardo di Al e smisi immediatamente

- Beh, che c’è? L’ho trovata carina…non sapevo che fosse tua cugina, okay?

- Stupido Dongiovanni, in ogni caso ti è piaciuta no? - sbottò Jackie, cambiando umore per la tredicesima volta. La gente seduta ai tavoli accanto sobbalzò. Stupidi ormoni!

- Carina.

- Beh, allora è perfetto! - gridò improvvisamente Potter, battendo le mani tra loro. Tutti lo fissammo preoccupati, ma lui fece finta di nulla e mi fissò con una strana luce negli occhi…la stessa che aveva quando progettava qualcosa di decisamente diabolico; tipo quella stupida festa.

- Scorpius…ho trovato la tua accompagnatrice al Gala della Gringott!

Cercai di rimanere calmo - E chi, esattamente?

- Ma Rose ovviamente! - esclamò quello, tutto contento. Jackie nascose il viso sorridente dietro ad un libro per donne incinte, mentre Liam annuiva convinto - Ma sì, è un’idea geniale!

- Molto divertente…già, davvero. - commentai disinteressato, prima di rendermi conto che, come sempre, Al era serissimo - Andiamo! Io non voglio uscirci insieme!

- Ma dai Scorpius, potrebbe essere divertente! - esclamò Jackie, cercando di non ridermi in faccia. La guardai molto male - Non ci tengo a farmi massacrare di botte, grazie tante. Posso trovarne tante di ragazze.

- Non puoi trovarne come Rose. - affermò Al, stavolta più seriamente. Sollevai un sopracciglio

- Ma non mi dire.

- Ammettilo, Scorpius! L’idea che lei ti abbia picchiato ti intriga ancora di più! - si intromise Liam, con lo sguardo di chi la sa lunga. Sorrisi - Come no, Liam, credici.

- Rose è intelligente e buona. Se tu le chiedessi questo favore…

- Finirebbe steso per terra! - rise Jackie, mentre io scuotevo la testa. Al continuò imperterrito

- Scorpius, seriamente. Tutte le donne con cui esci sono delle vere stupide. E francamente nessuno ci cascherebbe mai, alla Gringott. Mentre Rose…lei ha carattere! Ti troveresti davvero bene con lei.

Rimasi in silenzio, mentre immaginavo di entrare al Gala con una come Evie, o come quella ragazza che avevo conosciuto cinque giorni prima…come si chiamava?

Beh, sarebbe stato comunque un disastro.

- Posso trovarne una intelligente.

- Come no.

- Beh, tua cugina mi detesta! E, per quanto possa essere intrigante e sexy, non credo che uscirei con una sconosciuta che mi ha piantato un pugno in faccia! - cedetti, dando finalmente voce ai miei pensieri. Al sorrise.

- Se tu le chiedessi scusa, magari…vi ho visto ieri sera! Fareste scintille assieme. E il fatto che tu la trovi sexy è davvero…irritante ed interessante insieme. - aggiunse ancora, pensandoci su.

- Non sono così disperato da volerle chiedere questa cosa. Posso benissimo farcela da solo. - dissi con tono definitivo, ma non avevo idea di quanto mi sbagliassi.

 

Ciao! Che dite, Scorpius ce la farà da solo a risolvere il suo piccolo problema con la Gringott? Chissà...
So benissimo che il nuovo capitolo è davvero corto...e scarno; ma è di passaggio, non temete! Scusatemi moltissimo se non sono particolarmente coinvolgente o simpatica, ma circa un'ora fa ho scoperto una cosa e sono rimasta davvero molto, molto delusa ed amareggiata. Poi mi sono incazzata(perdonatemi la licenza poetica! :D). Forse è perché io sono una persona corretta, ma per me certe cose sono inammissibili. Davvero. Ed io combatto contro queste cose, in tutti i modi. Perché odio le ingiustizie, odio vedere certe cose.
Io scrivo perché amo farlo, perché mi fa stare bene, perché è quello che io sento.
Per un attimo ho pensato di non postare più, ma poi ho acceso il cervello ed ho pensato a voi...a tutti quelli che leggono con piacere le mie storie, a voi che recensite e provate emozioni vere grazie a me. Non ho la pretesa di considerarmi una scrittrice, perché non lo sono...ma voi, che mi supportate, avete il potere di farmi stare bene. E vi ringrazio. Continuerò a pubblicare per voi, per me, perché io non abbasso MAI la testa.
Scusate questo discorso un po' sconclusionato, non fateci troppo caso! E scusatemi davvero se sono stata poco chiara, ma non importa. Era uno sfogo...grazie davvero a tutti. Al prossimo capitolo! :D
                                                                                            Lily_Luna

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Capitolo 5
*** I Like You ***


5 – I Like You

 

- Di chi è quel gufo?

- Quale gufo?!

Mi voltai verso mia cugina, che fissava il pennuto appena entrato dalla finestra come se non stesse aspettando altro. - Oh, non è tuo? - le chiesi in tono casuale, alzandomi dal divano. Lei deglutì e sorrise appena - Mh, no. - rispose, tuffando il viso nella scatola di biscotti. Sorrisi.

- Ah. Immagino che quella lettera sia per me, quindi…- mi protesi per prenderla, quando lei scattò in piedi e si avventò sul gufo, che stridette indignato - No! La controllo io, Rose! No!

- Oh, fammi vedere, brutta bugiarda! - gridai, mentre lei liberava la missiva dalla zampa dell’animale e scappava via.

- Dimmi immediatamente di chi si tratta! Non dirmi che è James Gillian! Alla fine hai accettato il suo invito? - la punzecchiai sorridendo. Lei si fermò e mi guardò come se fossi pazza - Non essere sciocca Rose! Si tratta di un certo Liam…Boot, sì. L’altra sera abbiamo parlato…carino…Rose? - mi si avvicinò e mi diede un buffetto sulla guancia - Tutto okay?

- Domi…ma tu…ricordi chi è Liam Boot? - sussurrai lentamente, cominciando a respirare pesantemente. Lei arrossì  - E’ per questo che avevo paura di dirtelo! Sapevo che avresti reagito così! Ma, Rosie…lui mi ha detto che è molto pentito, come anche Goldstein e Corner che, per inciso, stanno per sposarsi!

- Ehm…frena; cosa? Jackie…quella che…- chiusi gli occhi, cercando di scacciare l’immagine del suo bacio con Malfoy, che mi aveva perseguitato per anni, mentre lei annuiva - Proprio lei, sta per sposare quel Matt. In ogni caso…giuro, Rosie, è un tipo simpatico, quel Boot. Mi sono divertita con lui. Ma se tu vuoi che io non…

- Domi! - alzai le mani - Io non voglio che tu smetta di vederlo! E’…insomma, la tua vita privata! E purché tu stia bene…tanto…- mi morsi la lingua e rimasi in silenzio, mentre lei sorrideva appena.

- “Tanto tutti gli uomini sono uguali…” stavi per dire questo, vero? Rose, non puoi esserne certa! Sei fuggita da tutte le relazioni che hai avuto! D’accordo, io non sono certo l’esempio migliore da seguire, ma, credimi, così stai esagerando…Affronta le tue paure! - esclamò lei, dandomi una pacca affettuosa sulla spalla. Rimasi in silenzio, prima di annuire. - Beh, sì. Ora devo andare. A stasera!

Sospirò - Okay, Rosie. A stasera! - disse, mentre io mi smaterializzavo per andare a lavoro.

 

Non appena uscii dallo spogliatoio dei Guaritori, sentii qualcuno venire verso di me di gran carriera. Mi voltai, giusto in tempo per incrociare Elisabeth, la nuova tirocinante, che mi fissava con le lacrime agli occhi - Rose, menomale che sei arrivata! Johnson è disperato, siamo solo noi tre in reparto!

- COSA? - sbottai, indossando il camice verde acido. Lei annuì - Thomas ha contratto una stranissima forma di influenza, non potevamo rischiare di contagiare tutto l’ospedale!

Sospirai, mentre lei continuava - La cosa più assurda è che stanno mandando tutti su da noi! E’ incredibile, giorni di calma piatta e poi…- sospirò pesantemente - eccone un altro!

Mi raddrizzai alla vista di una barella trasportata molto velocemente da alcuni infermieri e mi avvicinai - Cosa è successo?

- Incidente domestico, pare. - replicò uno di loro, mentre io mi voltavo a controllare il nuovo paziente…

…e mi ritrovavo faccia a faccia con Malfoy.

- Tu? - sibilò lui, strizzando gli occhi dal dolore. Senza proferire parola spostai lo sguardo verso il suo orecchio, all’interno del quale era infilato quello che senza dubbio era un pastello a cera, mentre sulla sua faccia erano spuntate parecchie bolle multicolore. Con una leggera punta di piacere notai che aveva ancora il segno del mio schiaffo.

- Ma guarda chi abbiamo qui…- sussurrai in tono casuale, sospirando pesantemente e facendo cenno agli infermieri di portarlo in ambulatorio. Malfoy mi fissò con sospetto - Non voglio essere curato da te!

- Rilassati Malfoy, altrimenti non potrò toglierti quella roba dall’orecchio. - borbottai, puntandogli la bacchetta contro, mentre gli altri uscivano, lasciandoci soli. Lui strinse le labbra - Non se ne parla neanc…ouch! Mi hai fatto male, brutta strega! - gridò, mentre il suo orecchio veniva finalmente liberato. Presi il pastello e lo gettai nella spazzatura.

- Ti ringrazio per il complimento…- risposi poi, prendendo un panno imbevuto di Dittamo.

- Che stai facendo adesso? - ignorai la vena di preoccupazione nella sua voce e, stavolta molto delicatamente, gli disinfettai la parte lesa, che ritornò perfettamente normale. Lui mi lanciò un breve sguardo stupito - Non fa più male. - borbottò, mentre prendevo un altro genere di pozione. - Non c’è di che. - replicai acidamente; poteva pure ringraziare.

- Comunque - mi chinai sul suo viso e, molto lentamente, cominciai a far sparire le bolle colorate - cosa ti è successo esattamente? Devo scrivere il referto. - borbottai, evitando il suo sguardo. Lui strinse le labbra - Niente, alcuni amici hanno un bambino che non sa controllare la magia. - spiegò ed io arrossii; il suo respiro mi aveva appena sfiorato le labbra. Era caldo, lieve…

Sì, ed io ero un’idiota.

- Capisco, devi aver fatto arrabbiare quel povero bambino, se ti ha ridotto così. - commentai lentamente, mentre lui ghignava - Sei arrossita, perché?

Strinsi più forte il panno - Non cambiare discorso, Malfoy! - sibilai, guardandolo negli occhi. Mi restituì uno sguardo divertito - Cambio discorso perché ho appena capito che la mia presenza ti imbarazza ed innervosisce, Rose.

- Non chiamarmi così. Per te sono Weasley. - replicai, raddrizzandomi. Il biondo si passò una mano sul viso e mi sorrise - Grazie, nessuna bolla fastidiosa. Anche se…si toccò la guancia sinistra, dove ancora persisteva il mio segno e si rabbuiò - Potresti togliermi pure questo, no?

- No. Quello te lo dovresti tenere perennemente. - incrociai le braccia e voltai la testa di lato.

Lui scosse la testa - Senti, mi dispiace per quello che ho fatto dieci anni fa, mi sono comportato da idiota, okay? Ma…è passato tantissimo tempo, non credi di stare esagerando?

- Io non esagero, Malfoy. E’ stata una cosa orribile, ma è ovvio che tu non puoi capire!

- E tu che ne sai? - un’ombra passò nei suoi occhi, ma fu un istante - Tu non sai niente di me, no?

- Io…- lo fissai incerta, poi strinsi i pugni - So che sei solamente un pallone gonfiato e che ti comporti da cascamorto. Mi basta questo. - aveva ragione, ma non gliel’avrei data vinta così facilmente.

- Che esagerata. E poi...ero sicuro di aver flirtato un po’ con te, l’altra sera…quindi il cascamorto un po’ ti piaceva. - replicò quello, lanciandomi uno sguardo derisorio che mi fece arrossire ancora di più - Idiota. Non farmi perdere tempo, io devo lavorare. - feci per uscire, ma lui mi afferrò per un polso. - Senti…

Cercai di liberare la mia mano, ma non ci riuscii, così come non riuscii a fissarlo negli occhi. - Devo lavorare, Malfoy, non…

- Weasley! - Johnson, il responsabile di reparto, entrò disperato in ambulatorio. Lanciò una brevissima occhiata al mio braccio, sfuggito in quell’istante dalla presa di Malfoy, poi mi fissò confuso. Mi schiarii la voce - Mi dica.

- Ho bisogno di te nelle stanze tre, cinque e sette. Ora. - aggiunse, lanciando un’occhiata severa al biondo dietro di me. Arrossii - Arrivo.

- Weasley. - mi voltai verso Malfoy, che sembrava decisamente a disagio. - Devo andare. - ripetei perentoria.

- Giusto. Grazie per l’aiuto. - borbottò con un tono di voce ferito. Qualcosa dentro di me si mosse, ma lo ignorai. - A mai più rivederci…- sibilai sollevando il naso per aria, nel tentativo di non cedere alla sua performance recitativa. Lui scosse la testa e ghignò - Non riesco neppure ad intenerirti…sei la prima a cui non faccio effetto.

- I bugiardi li fiuto da lontano, io.

- Sì, certo…- replicò lui canzonatorio - Grazie, Rose. A presto. - sibilò, prima di superarmi ed uscire. Rimasi a fissare la porta, scuotendo la testa.

Ma non avevo giurato che non l’avrei rivisto mai più?

 

Come no.

 

Quella sera, appena uscii da lavoro, decisi di passare da Al, giusto per parlargli della festa e dirgli che era un idiota ad aver invitato me e quel biondastro, ma che comunque gli volevo bene.

Arrivai in un batter d’occhio a Grimmauld Place e mi pentii amaramente della mia scelta quando, non appena bussai, venne ad aprirmi Malfoy. La sua espressione si accese di malizia, mentre io lo fissavo scocciata - Non è possibile. Sei una persecuzione! - sbottai, mentre Al faceva capolino dietro la sua spalla - Ehi Rose! Che bello vederti! Scorpius stava andando via…

- …ma credo che resterò ancora cinque minuti. - completò il biondo, piegando la testa di lato per osservarmi meglio. Strinsi le labbra ed entrai.

- Tu - abbaiai rivolta ad Al - sei un vero idiota.

Al arrossì, ma sorrise - Lo so, ma so anche che mi hai già perdonato.

Sospirai - Non ne sono così sicura. - borbottai, mentre entravamo in salotto.

- Dove sono Lily e James? - domandai guardandomi intorno.

- James è in ritiro con la squadra, tornerà per Natale…mentre Lily è uscita con Roxie a comprare i regali. - mio cugino indicò l’enorme albero che svettava in un angolo, già ricolmo di doni - Non ho capito cosa debbano comprare, ancora. Ma va bene.

Soffocai un risolino, conoscevo troppo bene Lily per non sapere che aveva una vera e propria mania per lo shopping.

- Comuuunque…- mi voltai in tempo per intercettare lo scambio di sguardi tra Al e Malfoy - vado a preparare il tè. Okay? - esclamò mio cugino, prima di voltarsi ed uscire di gran carriera dalla stanza. Scossi la testa e mi passai una mano sulla fronte…perché accidenti doveva comportarsi da stupido e lasciarmi da sola con quel soggetto lì? Mi avvicinai al vecchio pianoforte e mi sedetti, premendo i tasti a caso; non avevo neppure idea di come si suonasse, ma non avevo intenzione di sprofondare in un silenzio imbarazzante con Scorpius Malfoy.

- Tu e mio cugino avete una storia per caso? A me puoi dirlo, sai. - buttai lì, con un sorrisetto sarcastico sulle labbra. Lui mi fulminò con un’occhiataccia e arrossì - Ti ringrazio, ma no. Sai com’è, entrambi preferiamo il genere femminile, senza offesa. - replicò acido. Io mi strinsi nelle spalle - Mi sembrava…

Disse qualcosa, ma a voce troppo bassa perché lo sentissi, quindi si avvicinò - Ti devo chiedere una cosa.

Continuai a pigiare i tasti – Che vuoi? - domandai distrattamente. Lo sentii sospirare

- Ecco…volevo sapere se potevi venire con me al Gala di Chiusura Annuale della Gringott. - Lo disse tutto d’un fiato e la mia mano scivolò sul piano, producendo un’accozzaglia di suoni sgraziati. Lo fissai dritto negli occhi, sorpresa - Eh?

Lui parve arrossire - Mi accompagneresti alla festa della Gringott?

Lo fissai ancora, con gli occhi quasi fuori dalle orbite, poi, inaspettatamente scoppiai a ridere - Tu devi essere completamente ammattito. No!

- Cosa? - esclamò lui, fissandomi come se gli avessi parlato in tedesco - Perché no?

Risi ancora - Perché non ti sopporto! Non ti farò un favore, tu mi hai creato un milione di problemi. Vai a cercarti qualche stupida oca, non ne sei pieno? Non una come…me. - aggiunsi poi, confusa. Perché mi stava invitando?

- Ma…davvero lo fai solo per quella cretinata? Dieci anni…

- Non prendertela con me, è solo colpa tua. - sibilai freddamente, mentre lui scuoteva la testa - Sei incredibile, Rose.

Strinsi le labbra e ripresi a pigiare i tasti del piano, senza aggiungere altro.

- D’accordo…beh, mettiamola così. Io sono sicuro che verrai con me. Diventerò il tuo incubo, finché non accetterai…- disse lui, sorridendo improvvisamente. Gli lanciai un’occhiata fugace, evitando di incrociare i suoi occhi che, malgrado tutto, erano davvero belli - Questo si chiama Stalking, lo sai vero?

- Ma io so che ti piaccio…quindi non c’è nulla di strano…- mormorò suadente, mentre io arrossivo e scattavo in piedi - Tu sei completamente scemo! Non solo non mi piaci affatto, ma sta pur certo che non cederò alle tue stupide avances, parola mia!

- Beh, sarebbe un peccato perché tu a me piaci, Rose. - aggiunse poi, zittendomi. Sembrava serio, ma vedevo che nei suoi occhi brillava una scintilla di ironia che mi irritò da morire e mi imbarazzò oltremodo. Deglutii, ma prima che potessi aggiungere qualcos’altro, un gufo entrò dal camino e volò verso di lui, stridendo. Lo vidi afferrare la lettera, leggere il nome del mittente e…sorridere. Era un sorriso estremamente bello e…tenero. Era tenero. Sollevò lo sguardo verso di me e, notando che lo stavo fissando, si ricompose - Devo andare. - disse improvvisamente. - Ciao Al! Scappo! - gridò, mentre mio cugino gli rispondeva dalla cucina.

- Beh, ciao Malfoy. - borbottai, confusa. Bastava una lettera a farlo correre così? Lui mi gettò un’occhiata intensa e si avvicinò, forse troppo. Indietreggiai fino a cozzare con lo strumento e lui afferrò delicatamente una ciocca dei miei capelli - Non essere gelosa, Rose. Ci vedremo presto…- sussurrò contro la mia guancia. Sentii un brivido - A mai più rivederci…- balbettai, mentre lui scompariva con un crack.






Ciaoooo gente! Scusatemi per il ritardo, ma non ho avuto un attimo di respiro, ci credete??? Perdonatemi! Sono pure di fretta perché il mio pc da i numeri e non fa altro che spegnersi...ufffff! Quindi perdonatemi se dovessero esserci errori, ma non ho potuto ricontrollare benissimo il capitolo...scusate! Anyway...potete notare che sono mooolto più tranquilla rispetto all'altra volta; scusatemi per lo sfogo nello scorso capitolo, ma spero di potervi spiegare tutto prossimamente...la cosa buona è che il piccolo problema che mi ha dato sui nervi si sta risolvendo...non del tutto, ma piano piano sicuramente sì! Giuro che ve lo spiegherò non appena potrò farlo! Grazie perché mi seguite sempre ed apprezzate le mie fanfiction...vi adoro! E spero che questo capitolo - pieno di momenti Rose/Scorpius - vi sia piaciuto! Al solito, il nostro Malfoy si comporta da perfetto Dongiovanni...eheheh! Ma Rose riuscirà a metterlo in riga? A prestissimo! Kisses!
                                                                                                      Lily_Luna

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Capitolo 6
*** Allergy ***


6 – Allergy

 

Quella mattina mi svegliai di ottimo umore, mentre il profumo del caffé appena fatto aleggiava nell’aria, insieme a quello dei buonissimi croissants della zia Fleur.

Misi il naso fuori dalle coperte, annusando avidamente, prima di scoprirmi del tutto e dirigermi con passi strascicati in salotto, con un sorriso che andava da un orecchio a un altro. Dopotutto era venerdì, avevo la giornata libera e…

- Aaaah!!!! – strillai, proprio mentre un ragazzo emergeva da dietro il divano. Quello strillò contemporaneamente a me, sollevando le braccia, tra le quali stavano due delle riviste sceme di Domi.

- Oh Merlino, la bacchetta! – gridai, facendo dietro-front e correndo in camera mia.

- No! Non è neces…- lo sentii dire, mentre io uscivo nuovamente in salone, stavolta brandendo la mia unica arma. Lui strinse più forte la rivista tra le mani – No, aspetta, guarda che c’è uno sbaglio!

- Cosa hai fatto a mia cugina, eh? Chi diavolo sei? – urlai terrorizzata, immaginando di dover scoprire il cadavere di Domi in qualche anfratto buio del suo armadio (una stanza vera e propria). Sollevai la bacchetta, ma proprio mentre stavo per colpirlo, lo vidi bene in viso. Carnagione scura, occhi grigi, capelli castani…ma…

- Oh no…- boccheggiai, abbassando il braccio – Oh no…io ti conosco.

Lui mi rivolse un sorriso preoccupato e allargò le braccia – Ehm…ciao Weasley.

- Boot! – mugugnai, sentendomi una completa idiota – Potevi…potevi...che cavolo ci fai a casa mia a quest’ora?

- A casa nostra, vorrai dire. – Dominique entrò in salotto, bellissima anche nella sua semplice mise casalinga e mi sorrise, prima di saltare addosso al suo ragazzo. Fissai la scena di loro due che si scambiavano uno sguardo complice con un’espressione assolutamente sconvolta sul viso, tanto che entrambi decisero di voltarsi verso di me, arrossendo furiosamente. Sembravano due adolescenti alla prima cotta. Avrei anche potuto ridere, se non fossi stata così preoccupata di non Schiantarli entrambi; mi avevano fatto prendere uno spavento enorme.

- Beh, Rosie…lui è Liam Boot.

- Lo so. – replicai, mentre quello si avvicinava cautamente, quasi temendo che gli saltassi addosso e lo picchiassi. – Scusami Rose, avrei dovuto aspettare che Dominique ti dicesse che sarei arrivato. Non è stato molto carino da parte mia piombare qui. E…- dalla sua espressione capii che stava per mettersi a parlare di quella cosa - del passato - per cui scossi la testa. – E’ tutto a posto. – replicai, calcando in maniera eloquente sul “tutto”. Lui sorrise gentilmente; aveva capito. – Sono contento.

- Bene…- borbottai, spostando il peso da un piede all’altro – Immagino che…sarebbe meglio se io andassi a fare colazione, poi in bagno, giusto per rendermi umana. – spiegai, voltandomi velocemente verso la stanza accanto. Dominique mi guardò allarmata – Aspetta, Rose! Prima che tu entri in cucina, c’è una cosa di cui devo avv…

- OH NON ANCORA!

-…troppo tardi…- sussurrò Liam, stringendosi nelle spalle.

 

 

***

 

Fissavo senza alcun motivo il piccolo mappamondo in miniatura di cui ero stato dotato all’inizio della carriera, contando svogliatamente le luci che segnalavano le mie prossime missioni, quando un gufo entrò dalla finestra aperta in corridoio. Lo fissai senza alcun interesse, finché non mi resi conto che veniva verso di me e, soprattutto, che la lettera stretta tra le sue zampe era scarlatta. 

Merda.

Scattai in piedi e cercai di allontanarmi dalla scrivania, ma non ne ebbi il tempo; il gufo gettò la lettera tra gli altri documenti e quella esplose senza alcuna pietà, facendo sobbalzare tutti i miei colleghi, che mi fissarono sconvolti, mentre la voce di Rose Weasley riempiva l’aria, alta ed incazzata come non mai.

“ NO! NO! NO E NO! E’ EVIDENTE CHE SEI AFFETTO DA QUALCHE GRAVE PROBLEMA PER NON CAPIRE IL SENSO DI QUESTA PICCOLA, SEMPLICE PAROLINA! DIMENTICATI LA MIA FACCIA, IL MIO NOME E SOPRATTUTTO NON PROVARE MAI PIÙ A MANDARMI DEI MAZZI DI CAMOMILLA, A MENO CHE TU NON VOGLIA VEDERMI MORTA! NON VERRO’ MAI CON TE, IDIOTA!”

Il silenzio che venne dopo fu pesante e carico di aspettative. Notai gli sguardi compiaciuti dei miei colleghi uomini, sempre invidiosi del mio successo, mentre le donne sembravano non credere alle loro orecchie. Mi sentii avvampare e cercai di sorridere, provando a mascherare l’imbarazzo

- Beh…non potevo certo sapere che era allergica alla Camomilla, no? – me ne uscii stupidamente e tutti rimasero in silenzio, voltandosi per andarsene, dato che erano le cinque.

In poco tempo rimasi solo a fissare i resti della missiva che si consumavano.

- Prima di inviare dei fiori dovresti informarti sui gusti di una donna…o sulle sue eventuali allergie. - alzai lo sguardo, incrociando quello divertito di McWhite, che si avvicinò e si sedette di fronte a me. Arrossii. – E’ proprio una piccola, fastidiosa…petulante… - ringhiai, accasciandomi sulla scrivania. Lo sentii ridere – Ragazzo mio, è perfetta per tener testa a te. Sai, le voci girano…

Sollevai di scatto la testa – Che vuole dire?

- Oh, non sei mica l’unico ad essere andato alla festa per gli ex studenti di Hogwarts…

- Fantastico. Proprio fantastico. – sussurrai lugubre, passandomi una mano proprio dove lei mi aveva colpito, quella sera. Lui rise – Allora, com’è?

- E’…insopportabile, acida, scorbutica, antipatica, violenta, esagerata, infantile…ho già detto acida? Ah già. – snocciolai senza sorridere. Lui annuì – Capisco. Ma?

- Ma? Quale ma?

- Andiamo Scorpius…se le hai chiesto di uscire un motivo ci sarà!

Quasi mi soffocai – Io non le ho chiesto di uscire…

- Giusto, le hai chiesto di accompagnarti alla festa della banca, no?

- Come lo sa? – borbottai confuso e lui rise – Mio caro ragazzo, sono o non sono il tuo capo? Per avere questo posto devo essere stato uno dei migliori, ai miei tempi! Non credi?

- Beh…certo…

- Allora dimmi; perché hai invitato lei e non una delle tue stupide ammiratrici?

Lo fissai poco convinto – Ha detto niente gente stupida…e questa ragazza non lo è…forse. – ringhiai, ripensando alla sua lettera.

- Beh, racconta, come l’hai conosciuta?

Lo fissai indeciso; voleva davvero che gli raccontassi della Weasley? Perché poi? – Beh…è una storia troppo lunga…

- Ho ancora mezz’ora prima di tornare a farmi schiavizzare da mia moglie; spara! – replicò lui, accendendosi un sigaro. Senza un motivo particolare mi sentii in imbarazzo, ma cominciai a raccontare, sin dal principio. Al termine della storia lui aveva una strana espressione sul volto, come un misto tra vivo interesse e divertimento allo stato puro.

- Beh, questo è davvero…non posso biasimarla se ti ha colpito; ha fatto bene!

Mi sentii avvampare – Non doveva; ho perso la faccia!

- E tu come credi che si sia sentita, quando a farle perdere la faccia sei stato tu? Avevate tredici anni; l’hai ferita molto…te ne rendi conto? – disse immediatamente lui, fissandomi dritto negli occhi. Aprii la bocca per ribattere, ma poi la richiusi. Dopotutto…ricordavo la sua espressione ferita. I suoi occhi chiari pieni di lacrime e quella risata che mi era uscita dalle labbra…e mi venne la nausea.

- Sono stato disgustoso. Lo so. Ma…non mi piace ammetterlo.

- Ah, questo orgoglio! Sai che non porterà a niente, vero?

Lo fissai confuso – Non deve portare a qualcosa. – e lui sorrise tranquillamente – E allora perché continui a corteggiare questa ragazza?

Mi strinsi nelle spalle – Ha detto di no; non…beh, è strano. E’ una cosa a cui non sono abituato…

- Solo per questo?

Ci pensai su…o meglio, ripensai a Rose Weasley. I suoi occhi azzurri, le sue labbra piene, quello sguardo fiero e combattivo…e quel sorriso che mi aveva fatto, quando ancora non sapeva chi fossi…da togliere il fiato. - La trovo interessante, non posso certo negare che mi piaccia.  – ammisi, mio malgrado – Ma non ho la benché minima intenzione di avere una storia con lei. E’ una cosa…- sospirai – che non accadrà mai più. Con nessuna donna.

- Scorpius. – sapevo che McWhite mi stava fissando con pena, per cui non alzai lo sguardo – Mr McWhite, se lei avesse vissuto anche solo un piccolo pezzo della mia vita, in questi ultimi anni, adesso riuscirebbe a capirmi. Non ci sarà una donna nella mia vita. Anche perché a queste cose non ci credo affatto.

- Come puoi dirlo? Proprio tu che…- si interruppe – Scorpius, io posso solo immaginare quanto dolore ti abbia provocato il tuo passato. Ma questo adesso è il presente…e poi sai anche tu che una donna potrebbe…- sollevai la mano, facendo un sorriso forzato – Certo che lo so. Ma non voglio. Non riesco a fidarmi, non me la sento. Ho già avuto abbastanza problemi, per avere solo ventitrè anni, non le pare?

- Come credi, ragazzo mio. Diversamente da quello che dice la gente, sei davvero una brava persona. Ma fa attenzione…questa ragazza potrebbe metterti in riga! – esclamò il capo, alzandosi in piedi, mentre io lo imitavo. Scoppiai a ridere – Rose Weasley mettermi in riga? Questa si che è bella!

 

 

***

 

 

- EEEEETCHOOOUM!!! Maledetto!

- Salute! – esclamò Al, sedendosi accanto a me e porgendomi una pozione appena fatta – Tieni, vedrai che passerà tutto.

- Grazie…- borbottai, asciugandomi gli occhi e il naso, prima di buttare giù il contenuto del bicchiere con un gesto veloce. In quello stesso istante Dominique e Lily rientrarono in casa, sorridendo soddisfatte – Rose, le abbiamo eliminate tutte, quelle stupide piante!

- Bene, grazie anche a voi. – dissi, cercando di sorridere, mentre la mia allergia svaniva improvvisamente. Anche loro si sedettero sul divano, scrutandomi con preoccupazione. Roteai gli occhi - Sto bene adesso; non guardatemi come se fossi sul punto di morire. E’ passata!

- Oh, Rosie…ho avuto così tanta paura, menomale che c’era anche Liam! Sei diventata tutta gonfia…- mormorò Domi, asciugandosi gli occhi. Avrei voluto consolarla, ma ripensai a quell’idiota di Malfoy e ringhiai – Quello stupido. Ha cercato di uccidermi…

- Ma no, Rose, dai. Sai benissimo che sta cercando di rimediare al suo errore, no? Non poteva certo sapere che sei allergica alla Camomilla!

- Infatti! Poteva benissimo evitare di provarci! Tanto non lo perdonerò mai…e tu non provare a giustificarlo! – sibilai, rivolta a mio cugino, che scosse la testa – Perché invece non provi a superare il passato? Anche Scorpius ha i suoi problemi, che tu ci creda o no!

- Immagino…come scegliere con chi uscire la sera! Al…io potrei superare il passato se lui mi chiedesse davvero scus…- il suono del campanello mi interruppe – vado io! – dissi, rivolta a mia cugina, che era scattata in piedi. Se fosse stato ancora il fioraio, questa volta non l’avrebbe passata liscia…

Aprii la porta e mi ritrovai davanti Elisabeth, la nuova tirocinante – Lizzy? Ciao! Vuoi entrare? Starai gelando! – esclamai, mentre la mia collega arrossiva, rabbrividendo appena – Ciao Rose! Scusami, non avrei mai voluto disturbarti nel tuo giorno di riposo…ma Johnson mi ha chiesto di portarti questo…- mi porse un enorme cesto natalizio, che afferrai stupita. – Ma…scusami, Johnson ti ha fatto venire qui per portarmi questo?

- Beh…sì. – ammise lei, facendomi infuriare.

- Ma tu guarda che stronzo! Sa benissimo che fa un freddo assurdo…perché non veniva lui a portarmelo?

- Immagino che sia perché io sono una tirocinante…sai com’è…- rispose lei, stringendosi nelle spalle. A quel punto fui io ad arrossire – Ti prego, scusami anche da parte sua. Non esiste una cosa del genere, gliene parlerò. Mi dispiace moltissimo…- balbettai, mentre lei sollevava una mano – Ma no, Rose! Figurati, tu non c’entri nulla! E’ lui che…tranquilla, davvero. – mi rassicurò, sorridendo gentilmente.

- Rose, è tutto…ah. – Al si sporse dietro di me, giusto in tempo per incrociare lo sguardo scuro ed intelligente di Lizzy. Nelle guance di lei si diffuse un immediato rossore, mentre lui sbatteva le palpebre – Ciao.

Roteai gli occhi; quello sì che era un modo nuovo ed intelligente per attaccare bottone con una ragazza.

- Ciao…- mormorò lei, facendo un piccolo sorriso. Lui le tese la mano – Sono Al, il cugino di Rose. E tu, sei…?

- Elisabeth…una tir…

- Una mia collega, tra un paio di settimane. – tagliai corto io, facendole l’occhiolino, e lei sorrise.

- Bel nome…- borbottò mio cugino, continuando a tenere la mano di lei nella sua e spostando il peso da un piede all’altro. – Beh…ci si vede allora, Elisabeth.

- Lizzy – disse improvvisamente lei – Puoi…chiamarmi Lizzy.

Mi sentii di troppo e cercai di fare un passo indietro, mentre Al annuiva – Perché non entri?

- Ti ringrazio, ma devo tornare a casa…

- Capisco, il tuo ragazzo ti aspetta per cena, vero? – Merlino, ma quanto poteva essere cretino Al? Mi trattenni a stento dal battermi una mano sulla fronte  – No, a dire il vero i miei genitori. Non…c’è nessun ragazzo. – spiegò lei, mentre Al sorrideva – Ah. Capisco.

- Ora devo andare…beh, ciao Rose.

- Ciao Lizzy e scusami per questo pacco. Domani parlerò con Johnson.

Lei scosse la testa – Non preoccuparti. Beh…- i suoi occhi volarono su Al -…è stato un piacere, Al. A presto.

- A presto…- disse lui, sorridendole. Rimasero a fissarsi per qualche altro istante, poi, forse accorgendosi della mia presenza, lei si voltò e scese le scale e lui chiuse la porta.

- Voglio avere un appuntamento con lei. – annunciò mio cugino, mentre Lily e Domi si sporgevano per vedere cosa succedeva. Mi strinsi nelle spalle – Neppure la conosci…

- Chiediglielo domani, Rosie. Per domani sera! E’ libera, vero? – chiese lui, trascinandomi sul divano. Ignorai le risate silenziose delle mie cugine – Credo di sì, ma…

- Ehi!!! – strillò Domi, facendoci sobbalzare – Ho avuto un’idea eccezionale, stupenda, favolosa! Domani sera sei libera, Rosie?

Ci pensai su – Credo di sì…Thomas è tornato, quindi…perché? – chiesi sospettosa. Lei sorrise genuinamente – Organizziamo un’uscita a coppie!

- Sì!!! E’ geniale! – saltò su Lily, mentre Al la fissava confuso – E tu con chi dovresti uscire?

- Lysander. – annunciò lei – Volevo portarlo a casa per Natale…stiamo insieme già da due mesi.

- Cosa?! E perché non…aspetta un momento, Rose, puoi dirlo a Lizzy? – disse Al, guardandomi come se mi vedesse davvero solo in quel momento. Lo fissai sconvolta – Certo…

- E poi, Rose, potresti venire anche tu. – aggiunse Domi.

- Per fare cosa, reggere il moccolo? No grazie. – dissi ragionevolmente, mentre Lily scuoteva la testa – C’è una persona con cui potresti uscire.

- Non nominatemi quel biondastro!

- Ohoh…ma Rosie…nessuno stava parlando di Scorpius Malfoy…ma se preferisci invitare lui non preoccuparti…- disse maliziosamente mia cugina, sbattendo le ciglia e facendomi avvampare. – No! Io non voglio che quello esca con me! – mi affrettai a dire, tra le risatine generali.

- E allora come mai hai pensato subito a lui? – saltò su Al, sollevando le sopracciglia. Strinsi le labbra – Perché non ci uscirei mai. Ecco tutto. E siccome vi conosco, ho paura che possiate organizzare una cosa simile. – spiegai. Lily scosse la testa – Ma cosa vai a pensare? Comunque non parlavo di lui…ma di Lorcan.

Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale ognuno di noi rimase immobile, aspettando la mia reazione. La fissai interdetta, mentre i ricordi si facevano strada nella mia mente.

Lorcan; il mio primo bacio. La mia prima volta…

- Credevo che mi odiasse. – obiettai piano, senza alzare lo sguardo.

- Non è mai stato così e lo sai anche tu. – replicò mia cugina – Non ha mai smesso di volerti bene, nonostante tutto.

Quel nonostante tutto mi fece sentire una vera stronza. – Ma dovrebbe. Gli ho fatto molto male.

- Rose, perché non ci riprovi? Sono passati quattro anni, dopotutto.

- E poi non è detto che dobbiate per forza ritornare insieme; ma magari potete chiarirvi.

- O magari potreste passare una fantastica notte di fuoco, in modo da dimenticare tutto lo stress accumulato! – esclamò Domi, attirandosi gli sguardi sconvolti di tutti – E non guardatemi così, non comportatevi da bigotti, voi!

- Non mi sembra il caso…sono già abbastanza incas…- cercai di dire, ma Lily era scattata in piedi

- Perfetto! Allora domani sera faremo una bella uscita! Alle sette davanti al Paiolo Magico, okay? Mando un gufo a Lysander!

- Ma io…

- Rose, dillo anche a Lizzy, okay?

- Sì ma…

- Sono così contenta! Sono sicura che Liam sarà felicissimo di venire!

- Io…accidenti a voi…- sospirai, sconfitta. Sapevo che non avrei potuto oppormi; era chiaro che la cosa era stata organizzata già da tempo e - ovviamente – senza che io potessi metterci il becco.

 

Ciao mondooooo! Come va? Spero bene! Sembra che il mio pc funzioni un po' meglio...quindi oggi ho potuto sistemare il capitolo e pubblicarlo! Scusatemi per il ritardo! 

Innanzi tutto comincio col dire che questo capitolo è dedicato a blackangel4dan...perché ha permesso che la mia storia "Behind the Mirror" venisse aggiunta tra le Storie Scelte...e per me è un vero onore! Grazie sia a lei che a tutti coloro che l'hanno letta, commentata e supportata! Siete speciali! 

E ovviamente grazie a voi, che state leggendo, commentando e vi state appassionando a questa storia...GRAZIEEE!

Passando al capitolo...Eheheheh...ebbene, qui cominciano i misteri! Scorpius ha un passato burrascoso alle spalle, ma anche Rose non scherza; cosa sarà mai successo con Lorcan? E cosa succederà nel prossimo capitolo? Mi dispiace non aver potuto mettere alcun momento Rose/Scorpius, ma non disperate; presto ce ne saranno!

Al prossimo chapter....e grazie di tutto!
                                                                                                    Lily_Luna

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Capitolo 7
*** The Date ***


7 – The Date

 

 

Era successo tutto quattro anni prima; sembrava un’eternità.

E, ora che ci pensavo, era da allora che non lo incontravo. Ovvio.

In cuor mio sapevo che era stata una sua scelta, ma solo per fare un piacere a me. Solo per non mettermi in imbarazzo…e gliene ero stata grata.

Ma…adesso?

Era evidente che Lily aveva architettato questa storia dell’appuntamento con Dominique, non solo allo scopo di farmi distrarre, ma forse perché lui aveva sentito il bisogno di vedermi.

Mi strinsi nelle spalle, sospirando; cosa dovevo fare? Non volevo incontrarlo, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi e salutarlo, come se nulla fosse…non dopo quello che era successo.

- Rose? Esci immediatamente di lì. – la voce di Dominique, oltre la porta mi fece sobbalzare. – Tra poco esco! – urlai, scivolando leggermente sotto il pelo dell’acqua.

- Smettila di comportarti da bambina! – sbottò lei, entrando in bagno senza tante cerimonie. La fissai oltraggiata – Esci subito e fammi rilassare ancora un po’! – esclamai, schizzando minuscole goccioline dovunque. Lei strinse le labbra – Come no, rilassarti. Ti starai maciullando il cervello, a forza di pensare a quello che devi fare. Smettila ed esci; è tardi! – mi tese la tovaglia ed io, sbuffando, l’afferrai ed uscii dalla vasca. - Sei davvero antipatica.

- Anche tu, soprattutto in questi giorni. Mancano due settimane a Natale, smettila di essere così cupa!

- E voi smettetela di organizzarmi stupidi appuntamenti! Con Lorcan, poi! Vi ha dato di volta il cervello? Sai che cosa è successo! – scattai, asciugandomi con rabbia. Lei arrossì appena – Lui voleva vederti...è appena tornato. – replicò, confermando così le mie teorie.

- Ma io non voglio vedere lui. E’ una situazione così inutile.

- Magari no.

- Magari sì. – ribattei ostinata – E lo sai anche tu. Io e Lorcan ci siamo lasciati. Io l’ho lasciato.

 Lei sospirò – Lo hai fatto solo per quella storia di Malfoy…

- E ora cosa c’entra Malfoy??? – sbottai seccamente, strizzandomi i capelli. Com’era possibile che, in un modo o nell’altro, ci fosse sempre lui di mezzo?

- Vedi? Non appena ti parliamo di lui, tu scatti come una molla! E non fare finta di niente, lo so che lo hai mollato perché Scorpius ti ha traumatizzato. Ma non puoi usare questa scusa per tutta la vita, lo sai vero?

- Questo è…non c’entra proprio nulla...sai perché è finita. E questa sarà una serata tragica. - annunciai, facendo per andare in camera mia. La mano di Domi mi fermò e mi pilotò verso la sua stanza, costringendomi ad accettare il fatto che avrei dovuto vestirmi e conciarmi proprio come voleva lei.

 

Circa un’ora dopo, ci materializzammo in un vicolo vicino al luogo dell’appuntamento. Mi piegai su me stessa e le lanciai un’occhiata implorante, mentre il mio stomaco si accartocciava.

- Domi…ti prego, non voglio andarci. Non me la sento…- mormorai, mentre lei si avvicinava e mi abbracciava; lo sguardo addolcito – Vedrai che andrà tutto bene. Fallo per lui…fin ora non ti ha mai cercato, ma adesso se vuole vederti è perché ci tiene davvero, no? Sorridi e pensa positivo; andiamo! – esclamò e, senza aspettare risposta, prese a trascinarmi verso il Paiolo Magico.

Okay, non era difficile rilassarsi, no? Dopotutto si trattava di un incontro in amicizia, dopo quattro anni di assenza. Niente di che. Solo…

Non potei impedirmi di trattenere rumorosamente il respiro quando, da lontano, vidi Lily e Lysander che parlavano con Lizzy. Ci avvicinammo e tutti si voltarono verso di noi.

- Ciao a tutti! Dove sono gli altri? – esclamò Domi, mentre io mi liberavo dalla sua presa e sorridevo nervosamente.

- Dominique, Rose! – Lysander ci venne incontro e ci abbracciò – Quanto tempo! Come state?

- Molto bene. Tu? – mi ritrovai a rispondere, con una voce che non assomigliava minimamente alla mia. Lysander era esattamente identico a Lorcan; stessi capelli castano scuro, stessi occhi cangianti, stesso sorriso.

- Rilassati, sei molto tesa. Mio fratello è dentro con Liam e Al. – borbottò lui, dandomi una piccola pacca sulla spalla. Sorrisi ed arrossii – Certo. Bene. – non ebbi neppure il tempo di prepararmi psicologicamente al suo arrivo, che mi ritrovai a salutare mio cugino e Liam…e poi…

- Rose…

Lysander mi strizzò l’occhio e si unì a Lily, che sorrideva incoraggiante. Mi voltai lentamente, lo stomaco in preda a crampi nervosi, mentre tutti fingevano di parlare d’altro.

- Lorcan..? – lo fissai sorpresa; era…completamente diverso da come lo ricordavo. L’uomo che stavo guardando adesso era sì identico al gemello, ma portava i capelli lunghi, una leggera barbetta e mi sorrideva raggiante. – Rose! – ripeté lui, annullando la distanza tra noi, abbracciandomi.

- Come stai? Sei…diversa! Sei una donna!

- Beh, anche tu sei cambiato parecchio! – replicai, cercando di non far trapelare l’imbarazzo.

- Avevo una gran voglia di vederti, Rose. Sono secoli che non ci vediamo. – disse, mentre seguivamo gli altri. – Già. – risposi semplicemente, non sapendo bene cosa dire.

- Non sentirti a disagio, Rose, non preoccuparti. Sei una mia ex, ma non c’è nulla di  male nell’uscire insieme, no? – mormorò lui, facendomi avvampare; come al solito, Lorcan aveva il dono di arrivare dritto al punto, senza farsi troppi problemi. O era forse una maledizione?

- Lorcan. – lo ammonii e lui sorrise.

- Non innervosirti, non è colpa tua se sei così facile da capire…le emozioni ti si leggono sul volto! - replicò, dandomi un buffetto. Alzai gli occhi al cielo e lui cambiò discorso.

- Allora…sei una Guaritrice del San Mungo eh?

Annuii – Ebbene sì!…E tu cosa fai?

- Beh, il “Profeta” mi ha assunto da pochissimo…così eccomi qui, a Londra, dove divido un appartamento minuscolo con mio fratello, che non fa altro che lamentarsi di quanto sia difficile lavorare al Ministero!

- Quindi…alla fine sei tornato in città. – lo interruppi, senza guardarlo. Lo sentii sorridere – Lo avevo detto…ed io dico sempre la verità. – disse semplicemente, facendomi sentire uno schifo. Fortunatamente Dominique mi salvò dal cominciare un discorso un po’ troppo scomodo, attirando la nostra attenzione a voce alta - Ragazzi, questo è il locale dove abbiamo prenotato! Venite!

Era un piccolo Pub all’interno di Diagon Alley. Tutti annuimmo, affrettandoci a seguirlo dentro, mentre io mi chiedevo cosa avessi fatto di male, per meritarmi di vivere una situazione così spiacevole.

 

*** 

 

Finalmente era finita!

Non è che avessi qualcosa contro il Natale, ma tutta quella confusione nei negozi, le code dell’ultimo minuto e l’incredibile tortura di impacchettare i regali erano…sì, semplicemente odiosi.

Uscii dall’ultima bottega tenendo i pacchi in bilico tra le mani, mentre il conto magico si srotolava davanti ai miei occhi. Ahia; avevo speso un po’ troppo. Fortuna che presto ci avrebbero consegnato il Premio Natalizio, in ufficio, altrimenti…

Con un sospiro, mi affrettai a far rimpicciolire tutta la roba che avevo acquistato; non era il caso che la gente mi vedesse con quelle cose, altrimenti i casini sarebbero ricominciati…e non ci tenevo proprio ad avere i riflettori puntati addosso…non di nuovo.

Proprio mentre cercavo di non scivolare sul ghiaccio, i miei occhi caddero su due persone ferme davanti la vetrina di Madama McClan.

Erano immobili, pallidi come me, e mi fissavano. Sembravano incapaci di dire alcunché…ed apparivano molto più sciupati di come li ricordassi. Lasciai correre lo sguardo sui loro mantelli pregiati, gli abiti altrettanto costosi e le espressioni confuse dei loro visi. La donna, in realtà, aveva gli occhi lucidi ed io strinsi i pugni, perché sapevo che non avrebbe mai dovuto piangere…non per me. Scossi la testa e con uno scatto mi voltai, allontanandomi.

- Scorpius..!- il suo sussurro tormentato mi fece male, ma non mi fermai, anche perché la voce dell’uomo, fredda e strascicata, le intimò di lasciarmi perdere. Lasciarmi perdere!

Disgustato e senza sapere cosa stessi facendo, mi ritrovai in un pub tremendamente affollato, dove ordinai una Burrobirra.

Non avevo voglia di ubriacarmi, speravo solo di cancellare il gelo che si era impossessato del mio cuore. Dovevo tornare a casa…e non volevo farlo in quello stato.

Proprio mentre controllavo l’orologio, assicurandomi che non fosse troppo tardi, notai un tavolo pieno di facce familiari.

C’era Al, che stava flirtando allegramente con una ragazza carina, Liam, accanto alla sua nuova fiamma - Dominique Weasley - Lily Potter con un ragazzo che conoscevo dai tempi di Hogwarts, il gemello di lui e, con un guizzo divertito, notai una nervosa Rose Weasley.

Mi alzai in piedi e mi avvicinai lentamente. Non avevo certo dimenticato la sua Strillettera, né i suoi rifiuti perentori…ma dopotutto quella situazione era diventata una sfida, ormai.

Notai che Liam si era sporto verso la rossa, indicando alternativamente lei e uno dei gemelli - Ah! Quindi voi due state insieme? – drizzai le antenne; Rose Weasley aveva un ragazzo?

- Non più. Purtroppo. – rispose semplicemente quello che riconobbi come uno dei fratelli Scamander. Ah! E quando erano stati insieme? Di sicuro non ai tempi di scuola, dato che lei si era trasferita.

Al pensiero di quello che era successo dieci anni prima sentii, di nuovo, giungere la nausea.

Rimasi in silenzio, mentre Rose diventava molto rossa. Il suo non era solo imbarazzo, quanto più un’ira repressa. Sembrava stesse cercando di controllarsi, ma non ci stava riuscendo molto bene.

- E chi ha mollato chi? – Merlino, Liam sapeva essere peggio di una comare, alle volte.

- Liam, sei sicuro di essere un uomo? No sai, perché stai assomigliando sempre più a mia zia Muriel…- sibilò Rose Weasley. A quel punto, mi dissi, tanto valeva dire qualcosa di ancora più irritante; avevo decisamente bisogno di una bella chiacchierata con lei. Con il suo nervosismo così esilarante, avrebbe cancellato tutti i miei cattivi pensieri.

- E brava la nostra Rose…quindi tu mi critichi tanto, ma poi hai spezzato il cuore ad un uomo, eh? -esclamai, facendomi avanti.

Tutti piombarono nel silenzio più assoluto, voltandosi verso di me. Lei ghiacciò sul posto, prima di girarsi di scatto, fulminandomi con i suoi occhi azzurri – Ancora tu! Dì un po’, da quando in qua hai preso la mania di seguirmi?!

- Ciao Rose, ciao a tutti! – salutai gli altri e notai immediatamente l’espressione divertita di Al. Lanciai poi uno sguardo al bancone e lo indicai, improvvisando - Veramente sono per i fatti miei…e sono anche accompagnato… - tutti notarono immediatamente una ragazza molto bella seduta proprio lì. Era il genere di donna che avrebbe fatto girare la testa a chiunque; gambe lunghe, capelli biondi, occhi da cerbiatta e fisico da modella…quindi sapevo che ci sarebbero cascati…cioè, Al no probabilmente…e neppure Liam, ma Rose Weasley se la bevve e mi lanciò un’occhiataccia - E allora perché non torni dalla tua bambola, invece di stare qui? Vai, vai…- e chissà per quale motivo, sembrò innervosirsi ancora di più.

Mi lasciai sfuggire un sorriso – Ti ho vista e volevo chiederti scusa per i fiori. Se tu mi dicessi quali sono i tuoi preferiti...

- Non credo proprio…- sibilò, incrociando le braccia, proprio mentre Al si faceva avanti – Ehi, Scorp, perché tu e la tua amica non vi unite a noi? – domandò, sorridendomi sornione. Maledetto; aveva capito tutto! Prima che potessi ribattere, Rose aveva scosso la testa - No, Al. Malfoy non ha tempo per queste cose! Lui va subito al dunque, no?

La fissai, stavolta irritato per davvero; e a lei che importava? - Ne sei gelosa, forse?

Il gemello Scamander accanto a lei mi guardò intensamente; non sembrava arrabbiato, quanto più…curioso. Lo ignorai e fissai Rose dritta negli occhi, con aria di sfida. Lei rispose al mio sguardo con altrettanto orgoglio, cosa che mi fece sentire una punta di disagio…come se mi stesse canzonando per il mio egocentrismo. Poi lei rise – Di te? Ma fammi il piacere!

Senza abbassare lo sguardo le lanciai un sorriso malizioso - E’ un vero peccato che la pensi così…se tu fossi gelosa, ti arrabbieresti spesso…e quando ti arrabbi sei davvero…affascinante. – e lo era davvero, con le guance rosse e gli occhi ardenti ed appassionati.

Tutti piombarono nel silenzio più assoluto, fissandoci stupiti. Anche lei, in qualche modo, sembrava colpita. Forse ero riuscito a farla capitolare?

- Che idiota che sei, Malfoy. – mormorò poi, a denti stretti – Ora basta. Andiamocene. – aggiunse, scattando in piedi 

- Io e te? – le proposi e lei mi ignorò, urtandomi con una spallata e scappando fuori. Maledizione!

- Beh, Scorpius, sei ancora in alto mare…- mi sussurrò Al, facendomi l’occhiolino. Lo guardai inespressivo ed un po’ infastidito. Lo sapevo, soprattutto perché era chiaro che quella ragazza non si fidava affatto di me...ed io non facevo altro che stuzzicarla. Sapevo anche che era l’unica speranza che avevo per fare una buona impressione con i miei capi…e, forse, se glielo avessi chiesto gentilmente, avrebbe anche potuto aiutarmi…ma non riuscivo a resistere all’impulso di stuzzicarla, proprio come un ragazzino.

Scossi la testa e sorrisi – Beh, non importa.

- Sì che ti importa…solo che ancora non te ne sei reso conto…- aggiunse quello, prima di salutarmi ed uscire. Liam mi diede una pacca sulla spalla e tutti gli altri, escluse Dominique e Lily, mi sorrisero.

A quel punto, senza considerare minimamente l’idea di abbordare la bella bionda, pagai e me ne tornai a casa. Il mio umore era migliorato, ma non quanto avrei voluto.

 

*** 

 

Era stata una serata orribile su tutta la linea. I miei tentativi di conversazione con Lorcan facevano schifo, e, ovviamente, avevo anche incontrato quel cretino di Malfoy. Ma chi si credeva di essere?

Strinsi i pugni e continuai a camminare. Quel tipo aveva il dono di mettermi a disagio, di farmi incazzare come non mai e di…rimescolarmi dentro. Già. Maledetto! Con quella faccia da schiaffi, quel sorriso idiota e quello sguardo così…strano.

- Vi attraete.

Mi voltai così repentinamente verso Lorcan, che mi feci male al collo – Prego?

Lui mi lanciò uno sguardo significativo – Tra te e Scorpius Malfoy c’è molta attrazione. Non c’è nulla di male, sai?

- Spero tu stia scherzando; io quello là lo odio! – soffiai, fermandomi di scatto. Lui sollevò le sopracciglia - Perché fai così? Sei sempre sul chi vive, con gli uomini…

- Io non sono sul…- provai a dire, ma lui si chinò improvvisamente sul mio volto, provando a baciarmi. Mi scansai, facendolo ridere.

- Vedi? E’ sempre così! – esclamò senza scomporsi minimamente. Io rimasi in silenzio, col cuore in gola, guardandomi freneticamente intorno. Gli altri erano entrati in un bar, quindi eravamo praticamente da soli.

- Perché lo hai fatto? - lo guardai dritto negli occhi e lui mi restituì uno sguardo sereno.

- Perché…non ho fatto altro che pensarti, in questi anni. Tu mi hai lasciato senza alcun motivo…perché, Rose, un motivo non c’era davvero. Ed io ho cercato di dimenticarti, ho anche provato a capire cosa ci fosse di sbagliato in me…ma…

- Tu stavi partendo! - mi ritrovai ad esclamare, mio malgrado - Stavi partendo per un corso di ben tre anni, in America! Ti rendi conto che…che io non potevo vivere una storia a distanza? Non sapevo neppure se saresti tornato…

- Te lo avevo promesso. Non ti avrei mai mentito su una cosa così importante. – i suoi occhi erano seri e sinceri…ed io mi ritrovai ad abbassare lo sguardo. Lui mi posò una mano sulla spalla.

- Poi ho capito; il problema non era mio…ma tuo. Semplicemente non ti fidavi; non ti sei mai fidata degli uomini. E, nonostante facesse male, ho rispettato la tua decisione. Dopotutto, sei tu quella che deve affrontare il problema.

- Io non…- sospirai. Era vero; non potevo negarlo. - Eravamo la coppia perfetta, Lorc. Ma quel viaggio! Così lontano da me…per tre anni…non potevo sopportarlo. - mormorai, sentendomi svuotata. – Non ho avuto il coraggio necessario per affrontare questa cosa; mi dispiace.

- Lo so, ma non importa. E questa sera ho anche capito che non c’è più spazio per me, nella tua vita.

Era vero anche questo. Volevo bene a Lorcan, ma nulla di più. Era un capitolo chiuso.

- Mi dispiace Lorcan. - dissi e lui mi sorrise. – Va bene così. Certo, il fatto che ti piaccia quel Malfoy non mi fa fare i salti di gioia. Ma, dopotutto, chi sono io per giudicare?

- Lorcan, credimi, a me Malfoy non piace. Certo, non si può negare che sia…- strinsi le labbra. Sexy? Bello da urlo? Affascinante? -…carino. Ma è un odioso damerino e decisamente non fa per me.

- Come credi…- disse Lorcan, con un guizzo divertito negli occhi. Io annuii – Senti…ti dispiace dire agli altri che sono tornata a casa? Non…non è stata esattamente una serata facile, anche se sono stata felice di vederti. – mormorai e lui annuì, prima di abbracciarmi.

All’improvviso, mi resi conto che era quello l’addio definitivo che avrei dovuto dargli quattro anni prima. Allora ero semplicemente scomparsa dalla circolazione, come una gran codarda, mentre adesso…adesso lo stavo finalmente salutando per bene.

- Scusami ancora…ciao. – dissi, allontanandomi per smaterializzarmi. Lui sorrise - Tranquilla. E…Rose? Non avere paura dell’amore; davvero. A volte può fare molto male…ma è anche ciò che ci permette di essere veramente felici. Non dimenticarlo.

Ciao gente! BUON NATALE (anche se in ritardo xD)!!! 

Innanzi tutto, perdonatemi per non aver postato prima...il fatto è che ho scritto e riscritto questo capitolo tipo diecimila volte...e tutt'ora non sono convinta del risultato, quindi chiedo venia! Ecco che si spiega quello che ha combinato Rose con Lorcan...in realtà non la biasimo, perché le storie a distanza non sono affatto facili! Lorcan forse prova ancora qualcosa per lei...ma la nostra Rose non ha nessuna intenzione di riprovarci...e poi, adesso, c'è anche un fastidiosissimo biondino a disturbarla! xD Nel prossimo capitolo ci sarà un...mmmm...armistizio tra i due, lo vedrete! eheheh! 

Spero che, nonostante non sia il massimo, il capitolo vi sia piaciuto almeno un pochino...! Un bacione!

                                                                                                   Lily_Luna 

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Capitolo 8
*** Compromise ***


8 –  Compromise

 

 

- Bene signora Turpin, adesso può andare. L’effetto della maledizione che suo fratello le ha accidentalmente lanciato sparirà entro un’ora.

- Grazie Guaritrice Weasley.

Salutai con un cenno della testa ed un sorriso l’ultima paziente e la accompagnai alla porta, sospirando dopo essermela chiusa alle spalle. Avevo passato una nottata intensa, ma senza dubbio entusiasmante…amavo il mio lavoro, nonostante alle volte fosse molto, molto impegnativo.

Un bussare sommesso interruppe i miei pensieri.

- Avanti!

- Ciao Rose, come stai? – Lizzy entrò con un sorriso che andava da un orecchio all’altro - Sabato sera sei andata via così all’improvviso.

- Ciao Lizzy! Sto decisamente meglio…e anche tu, no? – esclamai, alludendo al fatto che con mio cugino avevano fissato un altro appuntamento…da soli stavolta. Lei arrossì – Sì, in effetti sì.

- Sono contenta! – notai alcuni fogli tra le sue mani – E’ successo qualcosa con la documentazione?

Lei arrossì violentemente – Ehm…ecco, ora non alterarti Rose, ma…hai presente quando è venuto qui Scorpius Malfoy?

- Ricordo perfettamente. – replicai imbronciandomi. Lei sorrise nervosamente – Eh…sai, oggi Johnson stava ricontrollando le cartelle cliniche e…ha trovato alcune incongruenze nella spiegazione del suo incidente. Non che sia di fondamentale importanza, ma sai com’è…mi ha citato a menadito una delle regole dell’ospedale, ovvero la chiarezza assoluta in tutti i casi, anche quelli inutili.

La fissai, stavolta più attentamente. Incongruenze? – E le ha fornite Malfoy? – lei annuì. – Sì, è stato lui stesso a dare due “versioni” diverse. Johnson quindi ha visto che ti eri occupata di lui…e mi ha chiesto di dirti se, gentilmente, potessi andare a parlare con Malfoy...dato che “vi conoscete bene” ha detto lui. Rose, mi dispiace, credo sia una vendetta nei tuoi confronti per averlo rimproverato di sfruttarmi! Scusami, è tutta colpa mia…- mugugnò, fissandomi costernata. Io scossi la testa…quel Johnson era un vero stronzo! Ed era anche maledettamente acuto, a quanto sembrava…

- Lascia perdere…Johnson ce l’ha con me praticamente da quando ho messo piede qui. Ma non importa, lui si aspetta che io vada a lamentarmi, cosa che non farò. Certo, l’idea di vedere quel biondastro non mi entusiasma affatto…ma piuttosto che piagnucolare andrei anche ad affrontare un Basilisco. – borbottai e lei sorrise maliziosamente – Credevo fosse molto peggio, quel Malfoy! Io me lo ricordo, ai tempi di scuola…ed era terribile!

- Vero. – confermai, mentre lei soffocava una risata. – Ricordo quando si fidanzò con quella Vera Davies…erano la coppia più irritante e snob della scuola!

Spalancai la bocca; Malfoy e Vera Davies? – Quella Vera Davies? – Lei annuì – Già. E…- aggrottò la fronte – in realtà progettavano anche di sposarsi…poi mi sembra che sia successo un casino…non ricordo bene, non amo molto Il Settimanale delle Streghe!

 

 

Vera Davies e Scorpius Malfoy.

Me la ricordavo bene, quella ragazza. Era del nostro anno, una Corvonero davvero atipica. Bella, intelligente…e, allo stesso tempo, una vera stronza. Come aveva fatto Malfoy ad innamorarsi di lei?

Beh, dopotutto anche lui era uno stronzo no? Si somigliavano…Ecco spiegato tutto.

Avevo come l’impressione di essermi persa chissà quanti pezzi importanti di un puzzle, cambiando scuola. E questo lo dovevo tutto a Scorpius.

Uscii da lavoro alle dodici e mi diressi direttamente alla Gringott, come mi aveva indicato Lizzy, che lo aveva scoperto parlandone con Al. Perché lei e mio cugino parlassero di Malfoy non mi era molto chiaro, ma lasciai perdere e mi Materializzai proprio davanti l’ingresso marmoreo della banca, sperando ardentemente che lui fosse fuori per qualche missione, così da non doverlo vedere. 

Entrai a passo svelto e, dopo aver chiesto indicazioni ad un folletto, salii al secondo piano, diretta alla divisione Spezzaincantesimi. Lo zio Bill era ormai andato in pensione, ma conoscevo alcuni aspetti di quel mestiere…che doveva essere decisamente eccitante ed avventuroso. Ora capivo perché Malfoy si trovasse lì.

Non appena entrai negli uffici, molte persone si voltarono a guardarmi. Era evidente che non erano abituati a vedere facce nuove. Cercai di sorridere e mi diressi alla prima scrivania vicina, dove una ragazza stava scrivendo qualcosa.

- Salve. Mi scusi, stavo cercando un vostro collega…Scorpius Malfoy – non appena pronunciai il suo nome, la tipa mollò la piuma e mi fissò attentamente…aveva una strana espressione, un misto tra curiosità e…era invidia? Sentii alcune risatine alle mie spalle e, voltandomi, notai che due uomini ed una ragazza mi fissavano sarcastici.

Oh, no.

Sicuramente si trattava di ordinaria amministrazione; chissà quante ragazze venivano puntualmente a cercare Malfoy – magari per chiedergli spiegazioni sul suo comportamento – e tutti le prendevano in giro. Dovevo sembrargli l’idiota di turno, che aspettava di venire scaricata.

- Mi dispiace…- replicò la ragazza a cui avevo rivolto la domanda, sorridendomi glaciale – Ma Malfoy non c’è. – e tutti sghignazzarono.

Sentii le guance andarmi in fiamme, così come le orecchie. Mi sporsi in avanti – Tanto per chiarirci: non sono una di quelle cretinette che viene a cercare Malfoy perché ha subìto una delusione d’amore. Devo parlare con lui di faccende che lo riguardano personalmente e, soprattutto, ho passato la nottata intera a lavorare, mentre voi dormivate beatamente. A me non interessano le sue scuse patetich…- prima che potessi continuare, qualcuno spuntò alle mie spalle.

- Rose! - sobbalzai, voltandomi di scatto verso Scorpius, che mi piombò praticamente addosso, baciandomi sulla guancia e facendomi arrossire come un’idiota – Che bella sorpresa, cosa ci fai qui? Hai ripensato al nostro ultimo incontro?

E tanti saluti alle faccende personali! Stava facendo di tutto per farmi sfigurare davanti ai suoi colleghi! Notai gli sguardi che quelli si lanciavano tra loro e lo fissai dritto negli occhi. – Devo parlarti.

- Di cosa esattamente? – chiese lui, sorridendomi amabilmente. Strinsi gli occhi – Di quando sei venuto con la faccia piena di orribili bolle e con un pastello a cera infilato in un…

- Andiamo nel mio ufficio. – scattò immediatamente, arrossendo. Fu il mio turno di sorridere – Ti seguo.

Avanzammo tra le scrivanie, finché non mi indicò una porta, spalancandola. Sollevai le sopracciglia - Questo è il ripostiglio. – gli feci notare con voce piatta. Lui mi rivolse un’occhiata di sufficienza, come se fossi una povera mentecatta - Come vedi, non abbiamo uffici…ma solo cubicoli. Non voglio che la gente ascolti, potrebbero farsi strane idee.

 - Eh, già, perché vederti entrare con una ragazza in un ripostiglio non fa venire in mente strane idee. - dissi, seguendolo dentro. Lui chiuse la porta ed accese la luce, sorridendomi malizioso – Tu ne hai qualcuna da mettere in pratica?

Arrossii e, mio malgrado, mi ritrovai a chiedermi come sarebbe stato baciarlo. In un ripostiglio. Nel suo ufficio. - No. - cercai di mettere su l’espressione più disgustata del mio repertorio, ma non mi riuscì molto bene. Lui ghignò.

- Di cosa dovevi parlarmi?

Distolsi lo sguardo dalle sue labbra e mi poggiai ad un bidone di Solvente Magico di Nonna Acetonella per Ogni Tipo di Sporcizia, tirando fuori i fogli del San Mungo – Di questi. Credevo fossi più bravo a dire cazzate. Per lo meno, da bambino lo eri.

- Spiritosa. – borbottò e, notai, i suoi occhi si fecero più guardinghi.

- Devi dirmi la verità, devo scriverla sul referto. – spiegai, senza troppi preamboli.

- La verità l’ho detta.

- Raccontando a Marion che sei entrato al Paiolo Magico, dove un’orda di bambini ti ha riempito di bolle e cose varie…o dicendo a me che il figlio di alcuni amici tuoi non sa controllare la magia? Non sono stupida, lo so che nascondi qualcosa.

- Non sono affari tuoi. – ribatté lui, improvvisamente arrabbiato. Il suo cambiamento d’umore non mi spaventò affatto - No, ma almeno abbi il buonsenso di pensare quando dici qualche bugia! Se non compilo questa roba per bene, passerò dei guai!

- Addirittura? – replicò lui, con la tipica espressione da “Sai-quanto-me-ne-importa”.

- Sai com’è. Tutti abbiamo dei problemi sul lavoro, non solo tu. Ed il mio problema è un collega più anziano che fa lo stronzo con tutti. E comunque, qualcuno potrebbe insinuare che nascondi qualcosa di più grosso.

- Ma fammi il favore, cosa dovrei nascondere? Un asilo sotto il mio tetto? – il suo tono irridente mi innervosì e mi fece sentire stupida al tempo stesso.

- Ho solo detto che potrebbero pensare che…che so…

Lui rimase in silenzio per un lungo momento. Sembrava davvero preoccupato, come se avessi scoperto chissà quale segreto…quindi era vero che nascondeva qualcosa.

- Spero non sia illegale…- borbottai, mentre lui schioccava la lingua. – No che non lo è, perché non c’è alcun segreto. Semplicemente è come ti ho detto, ero a casa di amici. Puoi chiedere in giro, se non ci credi. Credete che nasconda qualcosa perché di cognome faccio Malfoy?!

Arrossii – E ora cosa cavolo c’entra? Non mettermi parole in bocca che non ho detto!

Strinse le labbra – Ma le hai pensate, no?

- No. - sbottai con veemenza – Credi di essere il centro del mondo? Guarda che mi è stato riferito di dirti questa cosa, per quanto mi riguarda puoi continuare a dire bugie a destra e a manca…ma al San Mungo sono paranoici e molto precisi, semplicemente quando fiutano odore di cazzata (anche minima) si fiondano subito ad indagare.

- Mh.

Lo fissai, ma lui continuava a lanciarmi quello sguardo così ostinato…Non ne saremmo mai venuti a capo.

Non capivo; cosa stava succedendo? Davvero c’era in ballo qualcosa più grosso di lui? Solo per due bolle ed uno stupido pastello a cera?

Sospirai - D’accordo. D’accordo. Fingi che non ti abbia chiesto nulla; mi inventerò qualcosa. – borbottai, mettendomi dritta. Lui continuò a fissarmi negli occhi, come per volersi assicurare che io fossi sincera…e poi, inaspettatamente, fece un sorriso. Un sorriso vero – Grazie. – e il modo in cui lo disse, o forse la sua espressione, mi fece battere il cuore più veloce.

- E poi sarai tu quello che fa caso al cognome della gente. Sai, tanto per la cronaca, quando avevamo tredici anni mi piacevi…a prescindere dal tuo cognome. – un momento; che cavolo avevo detto? Arrossi ed il suo sorriso si allargò – E adesso non ti piaccio neanche un po’?

- Affatto. Mi sei scaduto quando mi hai fatto quella cosa orribile. – ribattei lapidaria. Lui mi lanciò uno strano sguardo…sembrava quasi…colpevole? - Avevo tredici anni ed ero un ragazzino idiota.

Già, eppure non mi sembrava fosse cambiato poi molto. Ma questo non lo dissi. Mi limitai a stringermi nelle spalle.

- Comunque, adesso posso anche andarmene. – ma prima che potessi allungarmi verso la porta, lui si era avvicinato. – Di già? – mormorò, prendendomi una mano.

- Sì, io…- mi interruppi, col cuore che batteva freneticamente. Il suo viso si avvicinava sempre più al mio - Sai…sabato è stato strano. – disse in un soffio, proprio accanto al mio orecchio. Un brivido di piacere mi percorse dal collo in giù.

- In che senso? – domandai nervosamente, schiarendomi la voce. Sentivo le guance bruciare; un po’ come il mio desiderio di voltarmi verso di lui, verso le sue labbra. Maledetto!

- Tu non ti fidi affatto di me…è anche per questo che non vuoi farmi quel favore del Gala…

- Ma va? – mormorai, mentre la sua mano destra risaliva il mio braccio. Lui sorrise - Sì, ma io non sono così male, sono affidabile. E poi mi aiuteresti moltissimo.

- Come no. – cercai di spostarmi, col risultato che mi strinsi a lui ancora di più. No, davvero, era una situazione tremenda. Era…

- Credimi, Rose…ne ho davvero bisogno…- soffiò sulle mie labbra.

Oh, accidenti!

- Va bene, senti. Basta! – lo spinsi, ignorando la fitta di desiderio che mi aveva attraversato, per un brevissimo istante. Maledizione, non sapevo tenere a bada i miei ormoni? Era Malfoy, cavolo!

- Smettila di…provare a…- scossi la testa e lui rise – Provare a…?

- A…fare quello che stai facendo! – esclamai con voce troppo acuta – D’accordo, vuoi che io venga a quella dannata festa con te? Lo farò, ma ad una condizione. Anzi due.

- Sarebbero?

Sollevai un dito – La prima è che dovrai smetterla di mandarmi fiori, di comportarti da idiota davanti a tutti, uscendotene con quelle frasi, del tipo”Mi piaci, mi affascini” e cose del genere. La seconda – sollevai un altro dito – è…

- É?

- Alla fine di quel Gala, tornerà tutto come prima. Intendo…prima che ci incontrassimo. Io per te non esisterò più e tu non esisterai più…per me. Va bene? – era la cosa migliore, senza dubbio. In quelle settimane mi aveva completamente rivoluzionato la vita, in modo fin troppo esagerato.

Malfoy si avvicinò nuovamente, fissandomi serio. Sembrava stesse soppesando con cura ogni parola da dire – Ne sei davvero sicura? Potresti pentirtene…

- Che pallone gonfiato! Sono sicurissima. – ribattei, sollevando il mento. Lui sorrise – Va bene, eviterò comportamenti esagerati per queste due settimane…al termine delle quali, dopo la festa, uscirò dalla tua vita. E’ un buon compromesso, dopotutto. – lo disse con una naturalezza che un po’ mi ferì. Fantastico; io reagivo in quel modo alla sua presenza…e lui era fresco come una rosa!

- Devo andare.

Lui si allontanò – Okay. Allora ci vediamo domani?

Lo fissai confusa – Come? Domani?

- Certo. Dobbiamo parlare, conoscerci…in modo da non fare passi falsi, no?

- Io non faccio mai passi falsi! – ribattei e Malfoy sghignazzò – Tutti li fanno, Rose Weasley.

Sbuffai – Va bene, Scorpius Hyperion Malfoy. Quando?

- Se per te va bene, domani ti offro il pranzo. – propose lui ed io annuii lentamente.

- Ah…sei sicura che nessuno si ingelosirà per questa uscita? Che so, il tuo amico Scamander. - chiese ed io sorrisi senza allegria – Non si ingelosirà proprio nessuno. E tu, Mister Universo, sei sicuro che non spezzerai il cuore di qualche povera gallinella innocente?

Lui sorrise – Forse…ma non me ne importa un fico secco.

Salveeeeeeeeeee!!! So che ho pubblicato il capitolo scorso solo due giorni fa...ma ho pensato di farvi questo regalino e postare nuovamente! Spero vi piaccia!

Il segreto di Scorpius comincia a farsi spinoso (la regola del San Mungo me la sono inventata di sana pianta, naturalmente, giusto per esigenze di trama xD!) e...Vera Davies? Chi cavolicchio è? 

So che il capitolo è breve, ma non volevo mettere troppe, troppe cose...dato che però c'è un bel momentone Rose/Scorpius, spero mi perdonerete!!! Ed ecco "l'armistizio" a cui mi riferivo...secondo voi Rose se ne pentirà? :D
Ora scappo, un bacione e grazie per il vostro sostegno!
                                                                                          Lily_Luna

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Capitolo 9
*** Taboo ***


9 – Taboo

 

 

- Ce l’hai fatta ad arrivare! – esclamò Al, accogliendomi in casa. Rabbrividii e appesi il cappotto all’ingresso - Ho avuto un contrattempo…per lavoro. – ed, in parte, era la verità. Dopotutto ero andata a cercare Scorpius per risolvere un problema di lavoro. Mica per altro.

Che poi avessi rischiato di morire per l’imbarazzo, quelle erano un altro paio di maniche…

E poi ero anche stata costretta a sorbirmi gli sguardi maliziosi dei colleghi del suddetto Malfoy, dato che eravamo rimasti chiusi in quel cavolo di sgabuzzino per quarantacinque minuti.

- Per lavoro…- ripeté mio cugino, radiografandomi con i suoi occhi verdi, identici a quelli dello zio.

- Naturalmente. Lily! Mi prepari un tè? – esclamai, dirigendomi a passo svelto in cucina, dove mi ritrovai tra le braccia di qualcuno. Qualcuno che mi stava stritolando.

- Hugo! – gridai con gioia, ricambiando l’abbraccio del mio adorabile fratellino.

- Rose! – disse lui, canzonandomi – Fatti guardare tesoro…oh, sei così sciupata, si vede proprio che non mangi abbastanza! – aggiunse, imitando il tono di voce che assumeva la nonna quando andavamo a trovarla. Risi e gli scompigliai i capelli, che erano rossi come i miei, anche se non altrettanto crespi ricci.

- Cosa ci fai qui? Credevo fossi ancora in viaggio! Ah, che importa, sono così felice di vederti! – gli lanciai nuovamente le braccia al collo, facendolo quasi cadere. Ed era strano, dato che era praticamente una cima.

- Ho pensato di farvi una sorpresa…- gli lanciai un’occhiata per nulla convinta – cioè, in realtà avevo finito i soldi ed ho pensato di tornare. – ammise, sbattendo le ciglia.

- Tipico! Che irresponsabile!

- Avevi detto che non ti importava…- ghignò ed io gli diedi un piccolo pugno sulla spalla che, ovviamente, non gli fece proprio nulla. Lily lo fissò imbronciata – Sappi che ce l’ho ancora con te, per non avermi portata.

- Ma ti ho portato un regalo stupendo! A dire il vero ho portato regali per tutti…forse è per questo che sono rimasto al verde.

- Già. Forse…- mormorai, mentre Lily mi offriva un biscotto.

- Allora; Lily sta con Lysander, finalmente aggiungerei, Albus sta in fissa con quella ragazza carina che è passata poco fa. Io ne ho lasciate così tante alle mie spalle, da poterci scrivere un libro… E tu? – gli occhi castani di mio fratello, gli stessi occhi di mamma, volarono ai miei – Hai deciso di procurarmi un cognato?

- Mi dispiace, caro mio latin lover, nessun cognato per ora. Accontentati di quello che hanno loro da offrire – con un cenno indicai i nostri cugini, che ridacchiarono. Al, a dire il vero, ghignò – Beh, in realtà qualcuno ci sarebbe, Rose.

- Non nominarlo! – scattai, arrossendo improvvisamente e Lily storse la bocca – Non mi piace.

- Non è che debba piacere a te. – replicò suo fratello, un po’ acidamente.

- Certo che quando ti toccano Malfoy sei peggio di una mammina premurosa! – lo canzonò la sorella, mentre Hugo mi lanciava uno sguardo stralunato – Esci con Scorpius Malfoy?

- Sss…cioè, NO! No, non ci esco affatto! – mi affrettai a spiegare. Lily spalancò la bocca – Ci esci insieme? E da quando?

- Da quando ha accettato di accompagnarlo al Gala della Gringott, tra circa due settimane. – spiegò Al, impassibile. Arrossii, mentre Hugo faceva un’espressione disgustata.

- Un momento! – mi voltai verso mio cugino – E tu cosa ne sai? Quel…quel cretino te l’ha detto?

- Mi ha accennato qualcosa…- e sorrise, ammiccandomi. Mi sentii morire dall’imbarazzo. Gli aveva raccontato del ripostiglio, quel bastardo! Ed erano passate poche ore…

- Oh Merlino…io lo uccido…lo faccio a pezzi e poi…- i miei sanguinari propositi di vendetta vennero interrotti da mio fratello, che mi fissava serio…ed era strano, perché raramente Hugo sapeva essere serio – Ti ha dato di volta il cervello, vero? Te lo ricordi quello che ha combinato?

- Certo che me lo ricordo. Ma…ecco, gli sto facendo un favore! Se non lo faccio, lui mi tormenterà praticamente fino a che non dirò di sì! Sto solo evitando un esaurimento! E adesso che ridi? – sbottai, mentre mio fratello ululava e si teneva la pancia.

- Rose! Stavo solo scherzando! - come non detto. Scossi la testa rassegnata e lui proseguì - Dai, è passato così tanto tempo…e poi tu sai badare a te stessa, si tratta solo di un favore, no? Mica ti stai innamorando di lui, o cose del genere!

Inspiegabilmente mi sentii arrossire – Certo che no. Innamorarmi di Malfoy, ma per piacere.

- Sta attenta Rose. L’amore è dietro l’angolo, sempre. – mormorò Al, sibillino. Lily alzò gli occhi al cielo ed io lo fissai disgustata – Taci, Al.

- Già, taci, Albus Severus.

- Hugo...

- Sì, Albus Severus?

- Smettila di ripetere il mio nome!

- E tu smettila di dire cazzate!

 

Passammo un bel pomeriggio, all’insegna dei racconti di viaggio di mio fratello. Era incredibile che avesse visto tutti quei luoghi…soprattutto per me, che lo vedevo sempre come un bambino dal sorriso birbante e lo sguardo acuto.

Mio fratello era tutto per me; lo adoravo e mi era mancato immensamente, perché non lo avevo visto crescere, perché era partito per un anno intero, alla ricerca di un segno che gli facesse capire cosa voleva davvero dalla vita. Chissà se ci era riuscito…mentre lo abbracciavo, con la promessa di rivederci la Vigilia di Natale, mi ripromisi di chiederglielo.

 

- Okay. So che voi due dovete fare una lunga chiacchierata, per cui salgo in bagno e vado a prepararmi. – disse Lily, facendomi l’occhiolino. Le sorrisi, mentre lei agitava la mano e partiva a razzo in direzione delle scale, salvo per poi inciampare e cadere lunga distesa per terra. Ci avvicinammo per aiutarla, ma scosse la testa, si alzò e, come se nulla fosse, si avvio di sopra.

- Temo che qualche giorno ritornerà a casa con qualcosa di rotto…- borbottò Al, mentre entravamo in salotto. Sorrisi – Non è più una bambina. Se gli zii non si preoccupano per la sua goffaggine, non capisco perché debba farlo tu!

- Neppure Hugo è un bambino, ma ogni volta che lo vedi non fai altro che comportarti da mammina rompiscatole! – ribatté lui, accendendo il camino. Sollevai le mani, sconfitta – Okay, come non detto.

- Ma davvero tu e Scorpius vi siete chiusi in uno sgabuzzino? – la sua domanda fu come un fulmine a ciel sereno – Punto primo: non sono affari tuoi! Punto secondo: non è successo nulla…e punto terzo…mi ci ha portato lui, perché voleva privacy! – esclamai.

Al sogghignò – Ah…privacy? – capii il doppio senso celato nelle mie parole ed arrossi ancora

- Intendo dire…per parlare! Senti, smettila! Mi conosci. Gli ho semplicemente detto di sì per quella cavolo di serata e lui mi ha invitata a pranzo, okay?

Lui annuì - Lo so, non arrabbiarti. Solo che…la tua faccia – scoppiò a ridere – è troppo divertente!

- Ah, ah, ah. Sono felice di scatenare la tua ilarità, cuginetto…

- Dai, Rosie, non arrabbiarti. Scusa.

- Scuse accettate. – ribattei di malumore. Lui si stiracchiò e si lanciò sul divano, con la stessa grazia di una mandria di rinoceronti impazziti – Comunque…quella storia del patto è una stronzata, secondo me.

- Hai detto bene, secondo te. Per me è un’idea geniale. – replicai con somma alterigia. Lui storse la bocca - Mah, se lo dici tu. Vedremo chi aveva ragione.

- Io, fine della storia, Al. Cavolo, ma si può sapere perché Malfoy ti racconta i fatti suoi con tutta questa cura? Ora capisco perché stava con quella gran pettegola della Davies…

Con un colpo di reni, Al si mise dritto – Chi te l’ha detto? – sembrava guardingo. Lo fissai stupita.

- Beh, Lizzy mi ha detto che ai tempi di scuola si sono messi insieme, tutto qui…Al? – lo chiamai preoccupata. Aveva assunto un’espressione così seria, all’improvviso.

Lui sospirò, prima di lanciarmi uno sguardo serio e significativo – Rose. Qualunque tu cosa faccia e  dica, quando sei con Scorpius…per favore, non nominare mai Vera Davies. Mai. A meno che tu non voglia essere odiata per il resto dei tuoi giorni.

- Cosa…? – cercai di sorridere, ma Al non lo fece – Sono serio, Rose. Lei è tabù.

- Perché? Cosa è successo tra loro due? – domandai, improvvisamente curiosa. Non ero mai stata un’amante del gossip, ma questa era un’altra cosa…e anche bella grossa, evidentemente.

Al scosse la testa – E’ successo pochi mesi prima che tu ritornassi in Inghilterra, quindi circa cinque anni fa. Tutto il mondo magico ne era al corrente, c’è stato un casino pazzesco…che si è concluso…tre anni e mezzo fa. Scorpius è ancora parecchio scosso, quindi.

- Non ho capito niente. – dichiarai con sincerità e lui sorrise tristemente – Ecco, quando eravamo a scuola…- prima che potesse aggiungere altro, il campanello suonò.

- Merda, Scorp e Liam! – sbottò, mentre io arrossivo - Aspetta, non voglio vederlo! - Corsi all’ingresso e afferrai le mie cose, con mio cugino alle calcagna.

- Resta, chiama anche Dominique e Lizzy!

- Scordatelo, un’altra serata a coppie non la reggerei! E poi ho visto Malfoy stamattina, lo vedrò domani…mi basta e m’avanza. Saluta Lily! – esclamai, dandogli un bacio, prima di smaterializzarmi.

Arrivata a casa, notai che Domi non era ancora tornata; evidentemente era stata trattenuta per lavoro. Così, senza perdere tempo, mi diressi in bagno e riempii la vasca, nella quale mi immersi poco dopo, riflettendo.

Era successo un casino pazzesco…una storia dalla quale Scorpius era uscito male …e Al sembrava davvero serio, quando parlava di tabù.

Ma che cosa diamine fosse successo non mi era dato saperlo, a quanto sembrava.

 

*

 

- Puntuale come un orologio svizzero. Ciao Rose!

- Ciao Malfoy…

- Scorpius…sai ho un nome anche io…

- E neanche troppo carino, se proprio vuoi saperlo! – lo canzonai, mentre lui mi fissava imbronciato - Non posso farci nulla se mi hanno appioppato questo…sempre meglio di Hyperion, no?

- Merlino…questi nomi così altisonanti non ti urtano? – mi ritrovai a domandare, mentre scendevamo lungo Diagon Alley. Lui annuì – Eccome. Ma è una rottura di scatole inoltrare le pratiche per cambiarli…quindi me li tengo. Ho prenotato in un locale carino, comunque…

Lanciai un’occhiata preoccupata al suo viso rilassato. Merlino, magari aveva prenotato in qualche ristorante superlusso ed io indossavo i jeans!

Improvvisamente Scorpius mi guardò sottecchi e sorrise – Tranquilla, niente di particolarmente chic ed elegante…

- Credi che non siano posti per me? – ribattei piccata. Certo, io ero una zoticona in confronto a lui, Scorpius Hyperion Malfoy, con quel suo nome così ingombrante…

 Lui scosse la testa – Intendevo dire che non sono posti per me.

- Oh. – arrossii, sentendomi leggermente stupida  – Scusa. – e lui alzò le spalle, fasciate dal tessuto del giaccone che aveva indossato la sera della festa. O Sera Del Disastro, come preferivo chiamarla io – Dovresti rilassarti, Rose, guarda che non mangio mica…- e mi lanciò un’occhiata maliziosa che mi fece sentire ancora più caldo, nonostante la neve.

- Come no, Scorpius, se c’è una cosa che ho imparato nella vita è che non ci si deve mai fidare di te. - ribattei, sfoderando un sorriso gelido. Anche lui sorrise – Mi stai sfidando? Adesso sarò costretto a farti ricredere…

- Sarà dura, ti avverto. - dissi piano, ma lui mi sentì comunque e non perse il suo cipiglio divertito.

- Vedrai…ah, siamo arrivati. – e mi indicò un ristorantino dall’aria semplice, dove ci fecero accomodare ad un tavolo abbastanza appartato, forse credendoci una coppia. Ordinammo cibo rustico dall’aspetto invitante e sorseggiammo Burrobirra, per riscaldarci.

 

***

 

- Allora…- cominciò Rose, esitante, proprio mentre portavano il conto -…da quanto tempo lavori alla Gringott?

- Sono uno Spezzaincantesimi da circa tre anni, se non ricordo male – spiegai e dentro di me sorrisi amaramente; mi ricordavo perfettamente il giorno in cui avevo cominciato a lavorare alla banca.

- Cosa ti ha spinto a fare questo lavoro? Cioè – aggiunse, con un sorrisetto – so che è molto avventuroso, eccetera, eccetera…ma…era questo a cui aspiravi, quando andavi ancora a scuola?

La fissai interdetto e lei mi rivolse un’occhiata tremendamente acuta. Non potevo dirle il perché del mio lavoro, sarebbe stato…troppo. No, lei non lo avrebbe saputo mai, erano fatti miei.

- Certo, ho sempre aspirato a diventare Spezzaincantesimi…è un mestiere davvero affascinante, sai. - mentii, sfoderando la mia migliore espressione appassionata. Lei annuì, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi – Capisco.

- Non mi credi? – esclamai, mio malgrado, mentre ci alzavamo per andare via. Rose sorrise e scosse la testa – Per niente. Cioè…sarà di sicuro un ambiente stimolante…per uno come te…ma…

- Uno come me? – ripetei, aprendole la porta.

Lei uscii tra la neve e si voltò - Uno come te…così amante delle “avventure”…- spiegò, lanciandomi un sorriso malizioso che mi fece arrossire. Dannazione.

- Uh-uh! Quindi anche Scorpius Malfoy è capace di diventare rosso! – mi canzonò con una risatina. Cercai di riprendermi – Mai come te. – e mi avvicinai repentinamente al suo viso, circondandole la vita con un braccio. Mi ritrovai a pochissimi centimetri dal suo viso, dai suoi occhi così belli, dalle sue labbra piene e leggermente socchiuse…e provai l’irresistibile impulso di baciarla.

- Hai visto? – poggiai un dito sulla sua guancia rossa e lei batté le palpebre – Non…non è vero!

- Oh sì che lo è…- mormorai, avvicinandomi ancora un po’ di più, mentre la mia mente lavorava frenetica. Che diamine stavo combinando? Avevamo un patto, niente più gesti stupidi da parte mia…niente comportamenti ambigui…

E allora perché non mi fermavo e mi allontanavo? Perché lei non mi respingeva?

Ma in quell’istante - e per fortuna – qualcuno ci interruppe.

- Scorpius! – mi voltai di scatto e Rose mi spinse via, il suo viso ormai color porpora.

- Jackie..? – la mia migliore amica ci venne incontro, sorridendo così tanto che temevo le sarebbe venuta una paralisi. Colpendomi leggermente col suo pancione, mi diede due baci e poi si voltò verso Rose, radiosa di felicità. – Rose Weasley! Merlino, speravo davvero di incontrarti, che bello!

- Ah…ciao…- balbettò la rossa, leggermente confusa. Il sorriso di Jackie si spense – Accidenti, lo so che mi detesti…ma ti prego, accetteresti le mie scuse? Mi sono comportata piccola stronza acida, ma giuro che sono cambiata…perdonami! – e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Rose, forse fiutando il pericolo, si lanciò in avanti, prendendole le mani – Ma no, non preoccuparti, mi fa davvero piacere vederti, dopotutto si tratta del passato…no?

- Certo, a lei dici che è il passato…- dissi a mezza voce e quella mi lanciò un’occhiataccia. Jackie sorrise e l’abbracciò di slancio, stritolandola quasi – Che meraviglia! Sono così felice! E poi…- ci guardò, sbattendo le ciglia con aria sognante - Adesso voi state anche insieme…perché non me l’hai detto, Scorp?

- Non è esatt…- cominciò Rosie, ma Jackie la ignorò – Dovete venire a cena da noi! Vi va bene giovedì?

- Io…- Rose mi fissò preoccupata ed io allargai le braccia, poi spostò lo sguardo sul viso radioso della mia amica e annuì – Sì, dovrei essere libera giovedì sera…

- E tu Scorpius, puoi…? Sai che se vuoi puoi anche portar…- cominciò ed io avvampai – SI! PORTERÒ IO IL VINO! Certo! – gridai terrorizzato e la mia amica affilò lo sguardo, capendo immediatamente che non ero stato esattamente sincero con Rose…ma, dopotutto, mica stavamo insieme davvero.

- Okay. Bene…ci vediamo giovedì prossimo allora! – si sporse in avanti e baciò un’interdetta Rose Weasley, poi me - Dobbiamo parlare. - dichiarò pianissimo, prima di agitare la mano e saltellare via, pancia permettendo.

- Bene…- mormorò Rose, fissando preoccupata la figura lontana di Jackie -...giovedì a cena da lei?

- Da lei e Matt…Goldstein. Stanno per sposarsi. – spiegai, mentre lei annuiva. – Okay...devo, devo portare qualcosa? Sai, dato che tu porti il vino…

- No, non preoccuparti…sai…ah! – un improvviso calore invase la tasca interna del mio giaccone, propagandosi sul mio petto. Senza troppe cerimonie aprii i bottoni ed afferrai una pietra azzurra, diventata improvvisamente luminosa e bollente. Merda!

Sollevai lo sguardo verso Rose, che guardava la pietra con educata curiosità – Devo andare.

- Come? Cioè…okay…- balbettò confusa. Mi sentii un po’ in colpa, ma sapevo anche che di sicuro non avrebbe capito, checché ne dicesse Al. - Scusami, devo scappare adesso, è una cosa urgente! Ci vediamo, ciao! – esclamai, smaterializzandomi e lasciandola da sola. Probabilmente chissà cosa avrebbe pensato adesso di me…ma non importava, c’erano delle cose ben più importanti di cui dovevo occuparmi.

Mi materializzai davanti casa, sulla soglia della quale c’era Mrs Sheridan, la mia vicina. Quella mi salutò e mi fece cenno di entrare.

Dopotutto non importava, pensai, percorrendo il vialetto. Avrei inventato una scusa plausibile. Non dovevo giustificarmi mica, con Rose. Avevamo un patto, non una relazione.

Ignorai quella strana sensazione all’altezza del petto, sostituendola con l’ansia, ben più pressante, ed entrai, salvo per poi fermarmi di colpo.

E adesso dove cavolo lo trovavo il vino?

 

 

 

Ciao people!!! Come state? Siete pronti alle grandi abbuffate di fine/inizio anno? Pronti ad indossare le vostre mutande rosse preferite? xD Ma, soprattutto, cosa farete stasera? Eheheheheh!
Siamo al nono capitolo! E voi mi avete lasciato ben undici recensioni, in quello precedente...GRAZIEEE! E grazie anche a chi semplicemente legge la mia storia, a chi la aggiunge tra i preferiti e le seguite...mi fate davvero felice!
E allora...mi sono divertita da matti a scrivere di Hugo, Rose, Al e Lily...spero che questa piccola parentesi familiare vi sia piaciuta almeno un pochino! Al stava quasi per raccontare la storia di Scorpius a Rose...peccato che sarebbe stato troppo facile, se lei avesse saputo tutto subito! eheheh!
Scorpius comincia ad essere realmente attratto da Rose...ma non si fida ancora di lei (idem la nostra rossa)...e poi la molla anche nel bel mezzo di Diagon Alley, senza neppure darle una spiegazione! Eeeeeh...che situazione!
Ora scappo via...vi auguro Buon Anno...che il 2011 sia bello e speciale e che tutti i vostri buoni propositi (se ne avete...io per esempio, dovrei dimagrire... -.-"..e so già che sarà una causa persa!) vengano rispettati! Siete speciali! AUGURI!  Baci!

                                                                                                              Lily_Luna

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Capitolo 10
*** Sorry ***


10 – Sorry

 

Varcai l’ingresso dei visitatori con una certa titubanza…che aumentò alla vista della confusione in Sala d’Attesa. Come diavolo avrei fatto a trovarla e a distoglierla dal suo lavoro?

Il mio sguardo si posò sulla Stregaccoglienza, una donna di mezza età dall’aria arcigna. Oh, beh…un modo c’era.

Mi stampai sul viso il sorriso più accattivante del mio arsenale e mi avvicinai al bancone. Lei mi lanciò un’occhiataccia…che si trasformò in un’espressione più morbida, non appena le sorrisi. Dentro di me sghignazzai.

- Salve – cominciai con tono suadente e lei sorrise, cercando di rassettarsi i capelli – Salve! Desidera qualcosa?

- In effetti sì…avrei necessità di parlare con un Guaritore, al quarto piano…sa…- aggiunsi con tono triste, in risposta al suo sguardo, fattosi improvvisamente sospettoso – la mia povera sorellina…ho bisogno di un parere…capisce?

- Mi potrebbe dire cosa ha esattamente sua sorella?

Lanciai un sospiro molto melodrammatico – La prego…Marion…- mormorai, leggendo sulla targhetta appuntata al suo camice –…lei sembra così affidabile…ma vede, sono faccende tra mia sorella ed i guaritori del reparto Lesioni da Incantesimo…vorrei dirle tutto, ma non posso, poiché non si tratta di me. A proposito, entrando ho trovato questa collana – le mostrai una catenina di finto oro, una delle tante che utilizzavo per le scene di questo tipo – e credo che… - mi allungai e gliela misi, mentre quella non si ritraeva, arrossendo come una ragazzina – sì. Le dona moltissimo.

- Oh…io non…- balbettò lei, sbattendo le ciglia. Sorrisi – La tenga, la prego. Per me.

- Oh…d’accordo…sì, quarto piano…- sussurrò, leggermente annebbiata. Le sorrisi e, senza aspettare oltre, mi fiondai su per le scale. Cosa mi toccava fare...

Non fu difficile entrare in reparto, nonostante gli altri Guaritori mi guardassero con curiosità. Improvvisamente notai Lizzy e la chiamai con un gesto della mano. Lei corrugò le sopracciglia e si avvicinò – Scorpius? Che succede?

- Sto cercando Rose…dove posso trovarla? Non fare quella faccia! – aggiunsi, improvvisamente irritato, mentre lei si lasciava sfuggire un sorrisetto malizioso – Ha appena finito di visitare un paio di pazienti. Entra nel suo studio – e mi spinse dentro un ufficio incasinato – te la mando! Ma solo per cinque minuti…noi stiamo lavorando! – sibilò, prima di correre verso un ambulatorio poco lontano.

Mi voltai, osservando con interesse la stanza in cui mi trovavo. Era illuminata da tre grandi finestre e probabilmente sarebbe stata anche piuttosto grande, se non fosse stato per tutte quelle librerie ingombre di documenti e libri.

Avanzai con circospezione verso la scrivania, praticamente nascosta sotto la mole di fogli, cartelle, penne d’oca rotte e lettere ed estrassi la bacchetta, appellando quello che ero venuto a portarle. Mentre aspettavo che arrivasse, strappai un pezzo di pergamena pulito e scrissi forsennatamente quello che mi stava passando per la testa.

Quando ebbi finito, lo rilessi e mi sentii un idiota…che cavolo volevano dire quelle parole? Mi avrebbe detestato, lo sapevo. Odiava queste cose…

Sospirai e mi guardai intorno, notando alcune foto; una ritraeva Rose e la sua famiglia, un’altra tutti i suoi cugini (ma quanti erano?), un’altra ancora raffigurava lei e Dominique, con le divise di Beauxbatons, che reggevano tra le mani un diploma.

Il giorno del diploma…sembrava passata un’eternità…quante cose erano successe, da allora? Non ero la stessa persona che aveva lasciato Hogwarts, quel giorno…quello era il vecchio Scorpius; un idiota, che…

Non pensarci. Non ne vale la pena.

Proprio in quell’istante la finestra si spalancò, facendo entrare ciò che avevo chiamato, e la figura di Rose comparve dietro i vetri smerigliati della porta. Con uno scatto, girai su me stesso e mi Smaterializzai.

 

***

 

- Mh?

Entrai nel mio ufficio, convinta di trovarci “qualcuno di veramente interessante”, come aveva detto Lizzy, e invece vidi la finestra spalancata ed un piccolo mazzo di…

D’accordo, sapevo che era stupido, ma…le rose erano davvero i miei fiori preferiti. E adesso ce n’erano circa sei, strette da un fiocchetto grigio…ed erano bellissime.

Mi avvicinai per annusarle, quando notai un biglietto. Sapevo di chi era, dopotutto, ma non potei impedirmi di fremere dalla curiosità. Lo afferrai e lo aprii.

 

So che sei arrabbiata, dato che non ti ho neppure mandato un gufo per chiederti scusa…ma sono stato inviato in missione in Francia e sono tornato solo stamattina. Inizialmente avevo pensato di salire per parlarti (non hai idea di cosa ho dovuto escogitare per entrare), ma poi ho scoperto quali erano i tuoi fiori preferiti…e…anche se ho giurato di non mandarti più nulla, devi ammettere che le rose sanno essere tremendamente belle.

Se non hai nulla in contrario, ti passerò a prendere stasera a casa.

 

                                                                                     Firmato: l’uomo dal nome altisonante

 

Non dovevo sorridere. Non dovevo. Era da sciocche, da immature…e poi…l’ultima volta che mi aveva fatto uno scherzo, mi aveva mandato un biglietto!

Eppure non riuscivo a togliermi quello stupido sorriso dalle labbra. E poi…perché diamine il mio cuore non poteva riprendere a battere normalmente? Accidenti a me, a Malfoy e a quel cretino di Al…perché lui c’entrava sempre con i miei casini.

 

 

- Okay, Rosie, stai calma. Dopotutto è una cena tra amici. Niente di che, giusto? – Dominique si sedette di fronte a me e prese a truccarmi, mentre io fissavo imbronciata il soffitto, torturando con le mani il pigiama.

- Sì, ma…e se poi viene fuori che sono tutti vestiti in modo elegante? Io…io non voglio sembrare una…con poco gusto.

- Ma Rose, tesoro…- Domi mi sorrise – tu non hai buon gusto! – e scoppiò a ridere, mentre io le davo un pestone. Quella si scansò e, continuando a ridere, corse in salotto, dove avevano appena suonato. Preoccupata, mi fermai e guardai l’orologio. – Merlino! – scattai in piedi e mi precipitai dietro di lei.

- NO! Domi, non aprire! É…- troppo tardi. Ritto davanti alla porta, indossando i suoi classici anfibi, i suoi jeans supersexy ed una camicia nera stava Scorpius, che mi lanciò un sorrisetto malizioso

- Carina quella tenuta.

Abbassai lo sguardo sulla mio pigiama azzurro, ormai vecchio, dal quale uscivano almeno sei centimetri di caviglie, ed arrossii. – Taci! Il mio pigiama è semplicemente…semplicemente…

- Un orrore? – concluse Domi per me, allontanandosi verso la sua stanza. Le lanciai uno sguardo supplichevole e lei sbuffò – D’accordo; aspetta un minuto.

Malfoy osservò il nostro scambio di battute con espressione vacua ed io, gettando quel poco di dignità che mi restava, spiegai – Mi sta prestando qualcosa lei. Dice che ho pessimo gusto nel vestire…

- Beh…- il biondino si tolse il giaccone e fece qualche passo avanti. Lanciò uno sguardo veloce al pigiama, poi al salotto e alla cucina – Questo non lo so…ma ti consiglierei di indossare della biancheria intima, la prossima volta…- e, incredibilmente, notai le sue guance cambiare impercettibilmente colore. E poi realizzai.

- COSA?! – abbassai lo sguardo e, con orrore, notai che all’altezza del seno la stoffa del pigiama era così usurata da risultare trasparente. Con un piccolo strillo mi voltai e mi coprii immediatamente, avvampando – Sei un porco!!!

- Ehi! Io sono un gentleman inglese! Non sono mica rimasto a guardare le tue tet…- mi voltai nuovamente e mi protesi in avanti, tappandogli la bocca con la mano. Ci mancava solo che Domi sentisse questo scambio di battute. Lui mi lanciò uno sguardo malizioso e mi strizzò l’occhio, togliendosi la mano dalla bocca – E dai, non c’è nulla di male…sei così innocentemente sexy…

- Smettila! – sibilai ad un palmo dal suo viso e lui sorrise, proprio mentre Domi entrava, cercando a tutti i costi di non guardarci – Abiti. – borbottò depositandoli sulla poltrona, prima di fare dietro front e scappare in camera sua.

- Vado a cambiarmi…non toccare nulla. – annunciai, allontanandomi.

- Se ti va puoi anche farlo qui, ormai siamo amici intimi no?

- NO. Idiota. – e mi lanciai verso la stanza di Domi, la quale era seduta sul letto e si limava le unghie – Avete finito di flirtare come due ragazzini?

La fissai irritata – Flirtare? Mi ha guardato le tette!

Lei si strinse nelle spalle – Beh, se tu gliele piazzi davanti…

- Io.non.gliele.ho.piazzate.davanti! – sbottai, finendo di vestirmi e prendendo nota di gettare quel pigiama nel bidone della spazzatura.

- Beh… Malfoy è un uomo…e tu una donna! E si vede che vi piacete…quindi è normale che ci sia una certa attrazione…

- Frena. Piacerci? – esalai, indossando le scarpe. Lei annuì – Ma dai, Rose, si vede…non mentire.

Beh…no, in effetti non potevo. Quel cretino era così dannatamente affascinante che…

- Piacerebbe a chiunque. – dissi, cercando di apparire tranquilla. Domi storse la bocca – A me no.

- Questo perché tu hai dei gusti orribili, l’ho sempre detto…- aggiunsi, scansando per un pelo il cuscino che mi aveva lanciato. Le mandai un bacio ed uscii, finalmente pronta.

Peccato che lui non fosse più in salotto.

- Malf…Scorpius? Dove..? EHI! – sbottai, spalancando la porta della mia stanza – Chi ti ha dato il permesso di entrare qui?

- Dovresti fare un po’ di ordine, Rose…seriamente. – ribatté quello, con una piccola smorfia. Arrossii – E tu dovresti farti gli affaracci tuoi, davvero. Fuori.

- Neanche per idea…che sono queste cose? – chiese, indicando la mia collezione di CD. Gli lanciai un sorrisetto di superiorità – Mi deludi, Scorpius…credevo fossi un uomo di mondo. Sono CD, servono per ascoltare la musica. Li hanno inventati i Babbani. E sono decisamente geniali.

- E come fai ad ascoltare la musica se…- cominciò lui, ed io accesi la radio e premetti il tasto Play. Dopo pochi istanti, le note di “In My Place” dei Coldplay invasero la stanza. – Così.

Lui rimase in silenzio, fissando affascinato le custodie e agitando la testa – Wow! – esclamò infine

- Hai altre diavolerie Babbane da mostrarmi?

- Vorrei…ma è davvero tardi. Facciamo un’altra volta? – mi ritrovai a proporre, stupita. Non credevo che Scorpius Malfoy sarebbe riuscito ad apprezzare cose come quelle…ma era ovvio che non lo conoscevo abbastanza.

O meglio, mi corressi, mentre mi tendeva la mano per Smaterializzarci, non lo conoscevo affatto.

 

- Siete arrivati! Come va? Ho cucinato tanta di quella roba che scoppieremo…e ho preparato anche i muffin! Rose, ti piacciono i muffin vero? – la voce squillante di Jackie ci accolse ancor prima di riuscire a vedere il suo volto radioso di felicità. Lei e Matt abitavano a South Kensington, in una delle tante case bianche che si vedevano per le strade di quel quartiere.

Scorpius ed io ci scambiammo un’occhiata divertita – Fa sempre così…è esagerata al massimo. - sussurrò lui, sospirando.

- Li adoro, grazie! – mi ritrovai ad esclamare e Jackie si lasciò sfuggire un urletto eccitato

- Ah, sono così contenta! – e mi abbracciò.

- Jackie? Vorresti lasciar respirare la nostra ospite? - Matt Goldstein comparve dal salotto, sorridendo gentilmente – Ciao Rose. Come va?

- Ehm, tutto bene grazie. A te? – balbettai, riuscendo a malapena a respirare. La pancia di Jackie era piuttosto…pesante.

Riluttante, la sua compagna dovette mollarmi – Matt, dovresti smetterla di stuzzicarmi…potrei anche decidere di mollarti all’altare!

- E lasciare a me l’arduo compito di consolarlo? No, grazie…- si intromise Scorpius, aiutandomi a togliere il cappotto. Jackie fece una smorfia impertinente - Potreste scoprire un nuovo universo…e magari alla fine mi mollereste entrambi per scappare insieme.

Matt scosse la testa - Idioti. Vieni Rose, accomodati e lascia che continuino a dire cazzate. Davvero, non stare ad ascoltarli troppo…è inquinamento acustico – spiegò, facendomi ridacchiare. Jackie ci superò e fece una linguaccia al fidanzato – Venite, sto servendo la cena! E tu non spaventare Rose!

- Sei tu che la spaventi, se prima la minacci col peso di nostro figlio e poi con l’idea che il suo ragazzo possa diventare gay! – ribatté quello e Scorpius arrossì

- E poi, come sta Al? Sono giorni che non lo sento… - chiese Matt, mentre ci accomodavamo attorno ad una ricca tavola imbandita.

Senza premeditarlo, io e Malfoy incrociammo i nostri sguardi e cominciammo a ridere - E’ andato.

- E’ cotto. – aggiunsi annuendo.

- A puntino.

- Lizzy mi ha detto che le ha addirittura dedicato una canzone!

Entrambi ci accasciammo sul tavolo, ridendo sempre più forte, sotto gli sguardi perplessi dei padroni di casa. – Beh…è una cosa carina no? – disse lentamente la bionda.

- Una cosa del genere non è da Al! – esclamammo all’unisono io ed il biondo. Ed era vero…Al era un gran bravo ragazzo, ma non l’avevo mai visto impegnarsi seriamente. Per dirla tutta, non lo avevo mai visto così preso. Ed era una cosa stupenda, certo…ma  né io, né Scorpius potevamo impedirci di prenderlo un po’ in giro. Era troppo divertente!

- Ma povero Albus! Non siate meschini!

- Oh, non preoccuparti, Jackie, Al sa difendersi molto bene. E’ capace di fare un’abilissima tortura psicologica…- disse Scorpius ed io lo fissai meravigliata – La fa anche a te?!

Malfoy mi lanciò una strana occhiata – Ultimamente anche più spesso del solito. – ed io, senza alcun motivo, mi sentii arrossire. Che voleva dire?

Ci fu un breve istante di silenzio, durante il quale nessuno osò fiatare. Non capivo perché, ma quella frase così ambigua pareva possedere un doppio senso…che solo io non riuscivo a comprendere.

Mi schiarii la gola – Ehm, Scorpius – balbettai, raggiunta da un’improvvisa ispirazione – ma il vino dov’è?

Anche in quel caso, notai, i padroni di casa si scambiarono un’occhiata significativa…e le guance di Scorpius si incendiarono – Il vino, certo. Ecco. – evocò dal nulla una bottiglia dall’aria costosa e la posò al centro – Cercate di bere con parsimonia; mi è costata metà dello stipendio…

- Che simpatico, volendo potevi pure non portarlo…

- Ormai l’avevo detto!

- Sì, ma così non ci permetti di gustarlo a fondo!

- Che esagerati…ho solo detto che è costato…

- Materialista!

- Ha parlato quella con un armadio grande come la mia camera da letto! Rose, credimi, dovresti vederlo…

- Questo perché non hai visto quello di mia cugina…

Passammo il resto della serata a ridere ed a scherzare…e…davvero, mi divertii moltissimo. Scoprii che Malfoy aveva un ottimo senso dell’umorismo, che Matt era davvero il meno pazzo del gruppo e che Jackie era, oltre che un’ottima cuoca, molto simpatica.

- Ah, adesso arriva la parte migliore! – esclamò lei, circa tre ore dopo, scattando in piedi. Scorpius sorrise ed annuì, mentre Matt mi strizzò l’occhio. La sua compagna si precipitò – pancia permettendo – in cucina e, dopo pochi istanti, ne venne fuori reggendo una grossa torta dall’aria deliziosa. Invece di poggiarla al centro del tavolo, però, Jackie mi si avvicinò e la mise davanti a me. Abbassai lo sguardo e sentii il mio cuore scaldarsi “ A Rose, sperando che perdoni tutte le nostre cazzate ed accetti la nostra amicizia! Scusaci!”

- Ah…- non sapevo cosa dire; ero imbarazzata…ma seriamente commossa. Sorrisi e sentii gli occhi pizzicare leggermente. Jackie mi sorrise – Siamo stati davvero orribili, quella volta. Erano giorni che mi chiedevo come farci perdonare…e Scorpius ha avuto l’idea.

- Sì, ma…quella non è la frase che avevo proposto io. – ribatté quello – Molto elegante, questa, davvero.

- Oh, sta zitto! – esclamai – Grazie! È stupenda!

- Allora mangiamola!

 

 

***

 

- Allora ci vediamo in questi giorni!

- Buona serata, ragazzi! Copritevi bene!

- Jackie…smettila! Buonanotte!

- Grazie, ciao!

 

Io e Scorpius ci allontanammo continuando ad agitare la mano, finché Jackie e Matt non rientrarono in casa. C’era silenzio per strada e faceva parecchio freddo. Mi strinsi nel mio cappotto – Freddo, eh? – dissi, giusto per parlare. Il biondo mi sorrise – Se vuoi ti do una mano…per riscaldarti, sai.

- Stupido…- borbottai, dandogli uno schiaffetto – Invece di dire idiozie, perché non ci smaterializziamo? Altrimenti ci metteremo una vita a tornare…

- Hai ragione, scusa. Vieni – mi tese la mano ed in pochi istanti ci ritrovammo sulla soglia di casa mia. Sollevai lo sguardo verso il mio appartamento e notai tutte le luci accese; evidentemente Domi mi aspettava per sapere tutto di quella cena.

- Sembra che tua cugina ti stia aspettando…- commentò il biondo con una risatina. Gli lanciai uno sguardo sorpreso – Mi leggi nel pensiero? Stavo pensando la stessa cosa…

Si strinse nelle spalle - Magari sì, magari sono un Legilimens e non lo sai…

- Che paura…e cosa sto pensando adesso? – mi piazzai davanti a lui, sorridendo sarcastica. Lui finse di concentrarsi – Mmmh…stai pensando che…sono davvero sexy e che non ti dispiacerebbe uscire ancora con me. Giusto?

Arrossii – Ma fammi il piacere! – esclamai scandalizzata – Un’altra uscita con te ed il tuo gigantesco ego?

Scorpius si avvicinò un po’ di più – Per conoscermi meglio…il Gala si avvicina…

- Vuoi uscire con me? – domandai stupita e lui arrossì – No…io…cioè, se vuoi. – borbottò, preso in contropiede. Voleva davvero uscire? Con me? Mi venne da sorridere, ma mi strinsi nelle spalle, fingendo indifferenza – Mh, devo vedere cosa dice la mia agenda…ehi…guarda! – sollevai gli occhi e sorrisi – Nevica! - Minuscoli fiocchi di neve cominciarono a vorticare verso il basso, posandosi sulle nostre teste, i nostri cappotti, sulle mani infreddolite. Li fissavo incantata e fu così che non mi accorsi immediatamente del fatto che Scorpius mi stava fissando. Aveva un’espressione indecifrabile, come se mi stesse studiando e, nel contempo, stesse pensando a qualcosa di molto importante. Gli lanciai un’occhiata confusa – Che succede?

Lui tese un braccio e mi sistemò un ricciolo dietro l’orecchio. – Niente, è che…- il suo sguardo si fece veramente intenso – Stasera mi sono divertito, sai. E…tu sei davvero...

- Ehi, ciao ragazzi! – entrambi trasalimmo e ci allontanammo, udendo la voce divertita di Liam alle nostre spalle. – Ehi, Liam! – esclamai, forse con troppa enfasi – Come ti va? Eri…eri con mia cugina? – che domanda idiota. Quello sorrise – Eh, già! E voi…vi ho forse disturbato? – chiese, senza per questo apparire pentito. Scorpius sbuffò – Certo che no. Rose, io devo andare. Ci vediamo in questi giorni. Buonanotte…- aggiunse, senza guardarmi. Salutò con un cenno della testa Liam, che ghignò in modo particolarmente sarcastico, e si smaterializzò.

- Vado anche io Rose, buonanotte…e complimenti! – disse il moro, strizzandomi l’occhio.

- Complimenti? – borbottai, ancora troppo confusa per capire che diavolo fosse successo in così poco tempo. Lui annuì – Beh, sei riuscita a far sciogliere Scorpius…oltre che imbarazzarlo oltremodo! Continua così e si innamorerà di te!

- Che sciocchezza! – esclamai, avvampando, mentre quello scompariva con un’ultima risata.

 

 


Ciao mondoooooooooo!!!! Scusatemi tantissimo per il ritardo mostruoso, spero comunque che mi perdoniate!!! *.*
Questo capitolo, a dire il vero, non mi fa impazzire...ma l'ho scritto e riscritto tremila volte!!! Quindi....spero che almeno un pochino vi piaccia! Il nostro Scorpius è un vero seduttore! Avete visto come si comporta con la povera Marion? Tra l'altro la scena della collana, se non erro, l'ho vista in "Prova a prendermi" e mi ha fatto impazzire; è fantastica! Quindi ringrazierei DiCaprio e coloro che l'hanno scritta! xD
Jackie e Matt sono...completamente pazzi! Sì, me li immagino così xD xD xD Però la scena della torta è molto dolce in fondo...ma non dimentichiamoci che è opera di Scorpius...che si stia cominciando a sciogliere??? Eh...vedremo!
A proposito di Scorpius...metto due fotine, giusto per farvi capire come me lo immagino...
http://law-less.org/photo/albums/photoshoots/08/normal_07.jpg
http://law-less.org/photo/albums/photoshoots/08/normal_04.jpg
Sì, è Jude Law...probabilmente l'unico biondo che io ritenga degno di nota!!! xD ( E che nota!!!!E' un figo! xD)
Okay, ritorno seria..! Spero che il capitolo, nonostante il ritardo, vi piaccia! E vi mando un bacione!!!!

                                                                           Lily_Luna

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Capitolo 11
*** Feelings ***


11 - Feelings

 

- Scacco matto, Albus Severus Potter. Pagare, prego. – tesi la mano verso mio cugino, il quale fu costretto a darmi una manciata delle sue Cioccorane. Con un sorriso trionfante, ne scartai una e la mangiai. Dall’altra parte della stanza, Dominique ghignò – Se vorrai entrare nell’abito che hai comprato per il Gala, dovrai evitare di mangiare tutte queste schifezze, lo sai, vero?

- Non tutte le donne vogliono assomigliare a delle modelle, Domi. – ribattei, anche se non ne ero del tutto convinta. Lei rise piano e riportò la sua attenzione su Roxie, che le stava descrivendo con dovizia di particolari il suo primo appuntamento con un nuovo ragazzo. - Dominique...hai mai pensato di rilassarti un pochino? Relax...relax...- disse mio fratello, disteso sul tappeto accanto a Lily e Fred. Lei fece finta di non sentirlo, cosa che li fece ridacchiare per un bel pezzo. Al scosse la testa, lo sguardo ancora perso sulla scacchiera – Come ho potuto sfidarti? Accidenti, sei imbattibile...

- Beh, mio caro...questa è una dote innata. - replicai, lanciando un’occhiata veloce alla figurina da collezione che avevo trovato – Tuo padre ce l’hai?

- Ne ha diciotto…diciannove, se ci aggiungi quello in carne ed ossa! - mio cugino James fece il suo ingresso nel salotto della Tana, indicando distrattamente lo zio Harry, in quel momento seduto poco lontano da noi, accanto allo zio Bill e allo zio Percy. Entrambi erano sprofondati in un silenzio sonnolento, mentre quest'ultimo continuava a parlare del nuovo lavoro di Molly. Papà, dalla sua postazione accanto allo zio George, mi lanciò un'occhiata divertita ed esasperata ad un tempo, alla quale risposi con un sorriso genuino.

Al indicò il fratello, mentre sulle sue labbra si dipingeva un ghigno sarcastico – Jamie! Oh, ci chiedevamo dove fosse finito il grande campione di Quidditch! – commentò con voce sottile. Le orecchie di James diventarono improvvisamente rosse – Ho solo sbagliato un tiro!

- Una punizione…- rettificò Fred, masticando pigramente un biscotto.

- …che ha compromesso irrimediabilmente il risultato della partita! - aggiunse il Potter di mezzo, sbellicandosi dalle risate.

- Voi…

- Ragazzi, smettetela di tormentare James! - la nonna sollevò lo sguardo dal suo lavoro a maglia e ci richiamò all’ordine, evitando per un pelo la morte di Al, decisamente molto più gracile del fratello maggiore. Lui e James erano sempre stati così; come cane e gatto, non facevano altro che stuzzicarsi a vicenda…ma sapevo bene che era tutta scena e che sotto sotto anche loro si volevano bene. Credo.

Mio padre si sporse verso di me – Chi ha vinto?

- Indovina? – replicò Al, roteando gli occhi. Io risi e gli battei una mano sulla spalla, prima di voltarmi verso lo zio Harry - Ehi, zio! Hai la figurina con la tua foto? – esclamai sventolandola, mentre lo zio Harry arrossiva. La cosa lo imbarazzava enormemente. Mamma, seduta sotto l’albero con le zie, mi lanciò un’occhiataccia.

- Rose!

- Che ho detto? Al ne ha diciannove, io sei e Dominique non fa la collezione…

- Io non mangio Cioccorane!

- Beh, non sai cosa ti perdi! – saltò su Lily – La cioccolata contiene molte sostanze che fanno bene alla salute!

- E questo chi te l’ha insegnato? Il tuo ragazzo?

Ci fu un momento di silenzio, durante il quale le parole di Fred echeggiarono nell’aria. Lo zio quasi si soffocò con la sua stessa saliva, James alzò di scatto la testa, arrossendo furiosamente – Chi?

- Lysander. – disse semplicemente mia cugina, senza arrossire. Papà emise uno sbuffo molto simile ad una risata, riuscendo a malapena a mascherarlo con un finto starnuto. La mamma lo guardò così male che lui smise immediatamente. I nonni sorrisero – Ma che bella notizia! –, ricevendo subito l’approvazione di zio Percy e zia Audrey. Zio Bill lanciò uno sguardo a Harry (momentaneamente ammutolito), poi a Victoire, che in quel momento stava baciando Teddy. Forse lui poteva capire.

- Oooooh! Ma che meraviglia! – esclamò Roxie, facendo ridere i suoi – Andiamo, questo stupore è superfluo! Lily è abbastanza grande per fare quello che vuole. Anche io ho il ragazzo, stessa cosa Al, Domi, Fred e Rose!

- TU hai il ragazzo? – papà scattò in piedi e mi additò, come se lo avessi pugnalato alle spalle. La mamma si mise le mani tra i capelli – Per l’amor del cielo, Ron!

Arrossii – NO! Non è affatto vero, Roxie! – sbottai, alzandomi in piedi a mia volta. Dominique sbuffò e James ghignò – Ma se state andando al Gala della Gringott insieme!

Avvampai, mentre papà si sporgeva in avanti e lo zio Bill apriva gli occhi - Vai al Gala della Gringott? Bellissima festa, quando lavoravo come Spezzaincantesimi ed ero single...beh - si guardò intorno, sorridendo sornione - era divertente. Avete capito. No?

Zia Fleur sbuffò e zio Percy si grattò il naso.

- No, Bill. Forse è meglio se a Percy fai un disegno... - borbottò zio George e tutti risero, con grande scorno del diretto interessato, che arrossì come un peperone.

- Con chi ci vai? 

- Oh Ron! Ti proibisco di farlo, non con tua figlia, per Merlino! - sbraitò la mamma, lanciando un'occhiataccia a papà, che però continuava a fissarmi ostinato. Io sospirai – Beh, ci vado con...- ma prima che potessi aggiungere altro, lo sguardo allarmato di Dominique mi costrinse a fermarmi. Un momento! Avevo davvero pensato di dirgli che andavo al Gala con Malfoy? Dovevo essere impazzita. Del tutto.

- Con...con nessuno, mi hanno invitato alcuni amici...di vecchia data...- buttai lì, e Al si voltò verso di me, fissandomi meravigliato. Potevo vedere la delusione nei suoi occhi, ma feci finta di nulla, sentendomi un po’ in colpa.

- Oh beh...in questo caso...sono troppo giovane per diventare suocero, dopotutto...- borbottò papà e gli altri scossero la testa, sospirando. Io annuii, ma non aprii bocca. Dopotutto....

- Ah, andiamo! Non ci credo che vai da sola! Una bella ragazza come te, Rosie...e poi potresti anche presentarci qualcuno, no? – esclamò la nonna, sorridendo. Zio George prese la palla al balzo - Giusto Ronnie, non vorresti avere tanti bei nipotini intorno a te? - trillò e papà divenne terreo.

- La mia Rosie...

- Toh, Rosie! Potresti venire un momento con me? Devo spedire un gufo! - Al mi afferrò saldamente per un braccio e mi trascinò fuori, tra la neve del giardino, al gelo. Rabbrividii - Sei impazzito? Morirò di freddo! Però...- sospirai stancamente - ...grazie. Mi hai salvato da un interrogatorio in pieno stile Weasley.

- In pieno stile Ron Weasley, direi! – ribattè mio cugino, battendomi una mano sulla spalla - Eri cosi rossa che credevo la tua testa sarebbe esplosa!

- Fantastico...- commentai sarcastica - adesso mio padre mi starà col fiato sul collo fino a domattina...

- Non capisco perché tu non abbia detto semplicemente la verità. Credevo...- si interruppe.

- Credevi?

- Che – Al si strinse nelle spalle, fissando il cielo terso e pieno di stelle – Che tu provassi qualcosa per Scorpius. Ma magari mi sbagliavo.

- Ti sbagliavi infatti. – replicai in fretta, mentre lui mi lanciava una strana occhiata – Io...andiamo Al. Cosa dovrei provare per lui? Lo conosco da così poco tempo. E mi ha fatto del male. E la nostra famiglia lo odia, per via di quello che ha combinato. Ed è un donnaiolo senza speranza, non farei altro che soffrire...

- Quante scuse...lui ci tiene a te. – fu la sua semplice risposta – Solo che, vedi Rose...Scorpius ne ha passate veramente tante, che tu ci creda o no. Fondamentalmente non è molto diverso da te...

- Da me!

Mio cugino si voltò verso di me, fronteggiandomi con una serietà che poche volte gli avevo visto sfoggiare – Davvero. E smettila di fingere che non ti importi almeno un po’. Ti piace e tu piaci a lui. Cosa c’è di male in tutto questo? Nulla, lo sai anche tu...altrimenti non gli avresti mandato quel regalo. – aggiunse, mentre io arrossivo violentemente – L’hai visto?! – esclamai, sperando ardentemente che un cumulo di neve si staccasse dalla tettoia e mi cadesse sulla testa. Lui rise ed annuì – Di che si tratta?

Chinai il viso – Un lettore e qualche Cd della mia collezione...è un regalo stupido, lo so. Ma...- il sorriso di mio cugino valse più di mille parole – Della tua collezione personale?! Come al solito avevo ragione io. – estrasse la bacchetta e la agitò, facendo comparire dal nulla un pacco dall’aria bitorzoluta, sul quale era attaccata una lettera. Me li tese – Mando un gufo a Lizzy. - e si allontanò verso il capanno delle scope, lasciandomi da sola.

Senza pensarci troppo, aprii la lettera e cominciai a leggerla alla luce della bacchetta, col cuore che batteva forte.

“ Ciao,

A dire il vero avrei voluto consegnarti questa cosa di presenza...ma poi ho pensato che sarebbe stato difficile spiegare alla tua famiglia tutta la situazione. Sai, temo che non mi trovino molto simpatico! Ad ogni modo, spero che il mio regalo non ti deluda troppo...in genere non sono affatto bravo in queste cose, ma per fortuna tu mi hai dato un suggerimento molto valido, qualche sera fa. Quindi...non so se questo rientra nei limiti del patto, ma non importa. Spero ti piaccia almeno un po’.

Buon Natale, Rose.

 

Scorpius”

Con un gran sorriso strappai la carta rossa che avvolgeva il suo dono...e scoppiai a ridere. Un nuovo, morbidissimo pigiama azzurro polvere faceva bella mostra di sé tra le mie braccia. Rimasi a fissarlo per chissà quanto tempo, mentre il mio petto si scaldava. Dopotutto...

Dopotutto forse Al aveva ragione.

 

 

***

 

 

- Grazie signori Sheridan, è stata una serata molto piacevole.

- Ah, ma figurati giovanotto! E’ stato un piacere. – rispose Gerard Sheridan, mentre la moglie annuiva e sorrideva - Domani vi aspettiamo per pranzo allora! – esclamò tutta pimpante, aprendo la porta di ingresso. Annuii – Se non disturbiamo...

- Nessun disturbo! Per noi è sempre una gioia avervi intorno! Anche se...- la donna lanciò un’occhiata preoccupata verso il corridoio alle mie spalle – Dovresti stare un po’ più spesso con...so che lavori molto, Scorpius. Ma questo è importante.

- Sciocchezze. Va bene così! – la interruppe il marito – Piuttosto dovresti cercarti una donna. La vita è più sopportabile quando si è in due. Buonanotte ragazzo, Buon Natale!

- Buon Natale Scorpius, a domani!

- Buon Natale anche a voi! – rimasi a salutarli fin quando non entrarono in casa, a quel punto, notai un pacco davanti allo zerbino. Prima non c’era.

Lo fissai con circospezione; per quello che ne sapevo, poteva anche essere un altro pacco di quella...quella...magari voleva restituirmi altra roba.

Ma poi notai un ricciolo rosso attaccato allo scotch e ghignai – Che disordinata, questa Weasley. – afferrai lo scatolone e lo portai dentro.

Camminando piano, per non far rumore, mi diressi in salotto, dove mollai tutto sul tavolo e cominciai a strappare la carta. Rimasi a fissare lo scatolo per alcuni istanti, finché non lessi qualcosa  di familiare.

- Lettore Cd...?

Ma sì! Quella strana radio piena di...aveva anche messo quegli strani dischi nello scatolo? Sullo sportellino del Lettore c’erano attaccati un post-it ed una lettera. Il primo diceva “ Dai un semplice colpo di bacchetta e pronuncia On”.

Sorrisi e feci proprio come mi era stato detto di comportarmi, col risultato che la radio si poggiò sulla prima mensola vuota e si accese. Immediatamente riconobbi la canzone che avevamo ascoltato qualche sera prima. Sorrisi e mi dedicai alla lettura della lettera.

 

“Buon Natale!

Siccome ero sicura che da solo non saresti riuscito a farlo funzionare, ho pensato di darti un “aiutino” magico. So che forse è una cosa che non ti aspettavi, ma ho notato il tuo interesse, l’altra sera...e mi sono detta che avrei anche potuto fare un sacrificio, regalandoti anche qualche Cd della mia collezione. Uno è già dentro...ed è davvero molto bello! Tratta bene i miei bambini (sì, sono i Cd e allora?)!

Beh...adesso devo scappare. Mio fratello non fa altro che sbirciare...ed ho il sospetto che Al mi stia spiando da un quarto d’ora! Parola mia, questo ragazzo è curioso come una scimmia.

Auguri! Non divertirti con troppe ragazze contemporaneamente, eh!

 

Rose”

Chiusi la lettera, mentre il mio sorriso si spegneva lentamente. Cosa stava diventando per me, Rose Weasley? Perché la situazione stava cominciando a sfuggirmi di mano. Non era solo…il desiderio di baciarla, non più. Era…qualcosa di molto più complesso, qualcosa che, un tempo, avevo deciso di non provare mai più. Ma i sentimenti non possono essere comandati.

Mi passai una mano sul viso e lanciai uno sguardo al corridoio ed alle foto appese alle pareti.

Potevo dirle quello che provavo, potevo invitarla a cena, a casa. Potevo essere sincero.

- No. Non posso. – avrei dovuto costringerla a sopportare una situazione così…grande? Quella era la mia vita, lei non ne sapeva nulla…e probabilmente, come tante altre persone, dopo un po’ non sarebbe riuscita a reggerne il peso. Non era colpa sua. Ma avevo imparato a non aspettarmi molto dalla gente.

Quindi avrei fatto come era stato deciso; saremmo andati al Gala…e poi sarei scomparso dalla sua vita. Per non farle del male. E per non farmene io.






Ciao a tutti!
Chiedo immediatamente perdono per quest'assenza così lunga! Non volevo, credetemi, ma in questo periodo sono stata piuttosto incasinata...il tempo per scrivere è stato davvero poco...e in più ho un esame piuttosto fastidioso e pesante che si avvicina! (E sono davvero indietro con lo studio, nonostante tutto!!! :S) Scusatemi, scusatemi, scusatemi!
Forse questo capitolo non è il massimo...ma, come da titolo, si comincia a parlare di sentimenti! Scorpius riuscirà a reprimerli? E Rose? Che farà?
Al prossimo capitolo...dove succederà "qualcosa" di...beh, grosso! xD
Adesso devo scappare, scusatemi ancora per il ritardo! Grazie per tutte le belle recensioni (mi accingo a rispondervi!!! :D ) e per il vostro continuo supporto! Un grosso bacio!
 
                                                                                                       Lily_Luna







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Capitolo 12
*** Gala ***


12 - Gala

 

 

- Domi?! Mollami per piacere, credi che non sappia come indossare un abito?

- Sta ferma Rosie, ho quasi finito.- il fatto che mia cugina avesse volutamente ignorato quello che avevo appena detto non mi rincuorò molto, ma mi limitai a sbuffare, mentre quella chiudeva la lampo del mio vestito verde con un colpo di bacchetta. Mi voltai e fissai affranta la mia immagine allo specchio - Sono troppo elegante, vero?

- Nah, Rose sei perfetta! Solo…se stessi dritta con la schiena…- commentò Lily, comodamente distesa sul mio letto. Roxanne annuì – Infatti…e non trascinarti a quel modo, per piacere.

- La piantate?! – abbaiò Dominique – E’ semplicemente stupenda! – disse, lanciandomi un’occhiata ammirata – Quel biondastro ti cadrà ai piedi…

- Ora ho capito lo scopo della biancheria coordinata!

- Ma che cavolo dici, Rox? – scattai voltandomi, sentendomi arrossire. Lei sbuffò – Andiamo, non fare la santarellina con me! Hai casa libera per una notte…- indicò la borsa da viaggio di Domi, che avrebbe passato due giorni a Villa Conchiglia. Lily storse la bocca – Andresti davvero a letto con Scorpius Malfoy? – mi chiese ed io scossi vigorosamente la testa. – Sei impazzita? Neanche morta!

- Mi fido di te, Rose. Non fare sciocchezze…è solo il primo appuntamento! – mi ammonì mia cugina, ma prima che potessi rispondere, qualcuno suonò alla porta. Rabbrividii e strinsi freneticamente lo scialle tra le mani.

Ridendo come sceme, le mie cugine si precipitarono in salotto con me alle calcagna; ormai ero in preda al panico.

- Rosie, te lo dico io…non ascoltare Domi…divertiti! – mi sibilò Rox, afferrando una manciata di Polvere Volante dal vaso accanto al camino. Dominique si fece avanti – Ora basta! Noi dobbiamo andare! Rosie…fai attenzione! – sibilò, lanciandomi un’occhiata eloquente. Io annuii e tutte e tre, dopo aver radunato i bagagli, si lanciarono tra le fiamme smeraldine del camino.

- Okay, Rose. Puoi farcela. – sibilai, lanciando un’ultima, disperata occhiata allo specchio. Controllai che l’acconciatura non crollasse e, con la stessa verve di un condannato a morte, andai ad aprire la porta.

- Allora sei in casa…- Scorpius si voltò con un sorriso irriverente sul viso, che lentamente si spense, mentre incrociava il mio sguardo. Rimasi in silenzio, mentre lui si soffermava sul mio abito, sui miei capelli e poi, di nuovo, sul mio viso.

- Sei bellissima…- soffiò, sbattendo le palpebre un paio di volte. Non potei trattenere un sorrisetto compiaciuto, mentre indossavo il mantello – Davvero? Grazie, anche tu stai molto bene…- buttai lì, mentre fingevo indifferenza. Il fatto che lui fosse un figo da urlo, dopotutto, non doveva rendermi un’idiota sbavante, no? No. Avevo una dignità io.

Lui sorrise e mi tese il braccio – Andiamo allora?

 

*** 

 

La serata stava procedendo abbastanza bene. Avevo ricevuto qualche occhiataccia da parte di Lauren e Millicent – segretarie di Lucas Burns – ma, a parte questo, nessun commento strano sulla mia accompagnatrice.

Beh…chi mai avrebbe potuto fare un commento maligno su di lei? Era…perfetta.

Non era semplicemente quello che indossava – figurarsi, sarebbe stata bellissima comunque – ma…il suo comportamento, i suoi sorrisi, gli sguardi che lanciava ai lampadari di cristallo della sala. Sembrava così semplice e così tranquilla. Era naturale starle accanto e chiacchierare del più e del meno, era facile camminare tra la gente ed ignorarla, perché troppo presi dalla nostra conversazione. Incredibile. Da quanto tempo non provavo una sensazione del genere?

Prima che potessi rispondermi, una mano grande quanto un badile atterrò sulla mia spalla

- Ragazzo!

Io e Rose ci voltammo contemporaneamente verso Mr McWhite, il cui sorriso, ben visibile nonostante la barba da record, andava da un orecchio all’altro. Gli strinsi la mano con un sorriso sincero – Buonasera! Come sta?

- Oh…come i vecchi! Ma non mi presenti la tua affascinante accompagnatrice?

- Certo, lei è Rose Weasley…– dissi, mentre lui si voltava verso Rose per un baciamano. Lei sorrise ed arrossì – Piacere!

- Il piacere è tutto mio signorina! Ho sentito parlare di lei…

- Ah…davvero? – Rose mi lanciò un’occhiata penetrante che mi fece imbarazzare. Il mio datore di lavoro annuì – Oh, sì. Moltissimo…ed in termini assolutamente lusinghieri...

- Questa è davvero una bella bugia! – esclamò lei, ridendo – Ma fingerò di credervi! Quel livido sul viso gli è rimasto per chissà quanto tempo…e sono sicura che lui le abbia detto chi glielo ha procurato e con quanta violenza! – aggiunse poi, mentre l’altro annuiva – Scorpius è sempre stato un tipo esagerato!

Scossi la testa ed allargai le braccia - Ah! Ho capito, avete intenzione di parlar male di me? In questo caso, sarà meglio che vada a prendere da bere!

- No, no…- Rose mi posò una mano sul braccio -…vado io invece. Sono sicura che abbiate molte cose da dirvi. – mi strizzò l’occhio, sorrise al capo e si allontanò.

Rimasi ad osservarla per chissà quanto tempo, finché McWhite non mi scosse

- Scorpius…ammettilo.

- Cosa? – borbottai, distogliendo con fatica gli occhi dalla schiena di Rose. O giù di lì.

- E’ bella, divertente ed appropriata. L’hai pagata per venire con te?! – aggiunse, scrutandomi con attenzione. Spalancai la bocca – No! Lei…lei ha accettato di sua spontanea volontà! A patto che…- chiusi la bocca. Beh, mica era un problema, no? Che importava se lei non voleva più vedermi, dopo? Sarebbe stato meglio, anzi, mi avrebbe impedito di…di…affezionarmi.

- Che? – mi esortò il capo, scuotendomi. Io cercai di sorridere – Di non cercarla mia più dopo. Che ci vuole...è solo…- la mia voce si spense, mentre quello mi fissava seriamente – Spero tu stia scherzando. Lei è perfetta. Dovresti impedire che si dimentichi di te, dovresti uscirci ancora, fidanzarti e chiederle di sposarti. Davvero. – annuì alle sue stesse parole con sicurezza.

- Signor McWhite, con tutto il rispetto…tutto questo mi sembra molto affrettato e…all’antica, sa. Le cose sono cambiate. E soprattutto io ho chiuso con questa roba. – aggiunsi, sentendomi improvvisamente molto solo. Solo, in una stanza piena di gente. Dov’era Rose? La cercai e notai che stava arrivando, ondeggiando piano sopra i suoi tacchi. Bellissima.

- Non credo, Scorpius. – di nuovo, il capo mi riscosse.

- Cosa?

- Ma dai, ragazzo. – lanciò un’occhiata ovvia prima a me, poi a Rose, poi nuovamente a me – Sarò vecchio e all’antica…ma almeno il mio cervello funziona meglio del tuo. Ci sei dentro fino al collo. Diglielo.

- Ma cos…

- La ami. – fu la sua semplice affermazione e, prima che potessi capire cosa davvero avesse detto, si era voltato ed era sparito tra la folla di gente imbellettata. Rose apparve dopo qualche istante, reggendo con difficoltà tre bicchieri. – Oh, no, il tuo capo è andato via…mi reggi questo? E…- mi lanciò un’occhiata preoccupata – Tutto bene? Hai un’aria…strana…

- Eh? – sbattei le palpebre e mi schiarii la gola. Lei inclinò la testa – Sembra tu abbia visto un fantasma! No…aspetta, non è che per caso gli ho fatto antipatia? Tutto questo gran casino…e poi…- la interruppi ed afferrai due dei bicchieri che reggeva, vuotandone il contenuto quasi contemporaneamente. – Sono tutte cazzate…- borbottai, prima che attaccasse la musica. Rose sollevò entrambe le sopracciglia, palesemente confusa – Eh?

- Andiamo a ballare. Mi sono rotto. – annunciai, trascinandola in pista.

- Scorpius, non capisco, che è successo? - sussurrò, mentre le cingevo i fianchi. Scossi la testa – No, nulla…solo…piani di lavoro per la prossima settimana.

- Oh…capisco.

- Sei piaciuta molto al capo. Davvero. – aggiunsi, mentre lei sorrideva imbarazzata – Sono contenta. Cioè…per te. Se lavori la prossima settimana, vuol dire che il pericolo licenziamento è passato. Problema risolto. – ed improvvisamente si rabbuiò, come se qualcuno avesse spento la luce nei suoi occhi. Cercai di stuzzicarla – Volevi che perdessi il lavoro per caso?

- Oh…questa sarebbe stata proprio una bella vendetta…- ribatté, ridendo piano – ma…ahi! – esclamò, voltandosi verso una ragazza che le aveva dato una gomitata sul fianco. Quella sbatté le ciglia con aria antipatica e si portò una mano alla bocca – Ops! Scusami tanto, non volevo. - disse, alzando la voce quel tanto perché la sentissi bene. E la vedessi. Impallidii. Non era possibile, che ci faceva lì? Alla Gringott?

- Eleanor…- mi ritrovai a sputare, stringendo più forte le braccia di Rose. Sul viso di quella si dipinse un sorriso falso e tremendamente cattivo – Oh, Merlino, Scorpius…esci con lei? Accidenti, la vita deve essere diventata davvero dura allora. Come va a casa? Ancora costretto ad inseguire i giornalisti con la scopa? Da bravo…casalingo?

- Oh, taci! Come diavolo ti permetti…– sibilai, sporgendomi in avanti. Rose, presa alla sprovvista, cercò di trattenermi come poté – Scorpius! Che cosa…

Eleanor rise – Andiamo, Scorpy…ancora arrabbiato? E’ la vita…che vuoi che sia…ah, non preoccuparti, lei non tornerà, quindi non cercarla.

Una rabbia cieca, violenta si impossessò di me – State lontani da casa mia! Tutti quanti! – la musica si interruppe e molti si voltarono a guardarci. Eleanor storse il naso - Oh, non credo che si avvicinerebbe mai più ad uno come te. Non preoccuparti…e, per piacere, evita le scene madri. Sono così patetiche…

- Io…

- Scorpius! – una voce, chiara, semplice e piena di preoccupazione mi riscosse. Rose stava fissando con disgusto la donna davanti a noi – Andiamocene. Ora basta. – mi tese la mano, ed io, senza pensare a nulla, se non alla voglia di distruggere tutto, la afferrai. Ci allontanammo in silenzio, sotto gli sguardi confusi degli invitati, quello serio di McWhite e quello di scherno di Eleanor Davies.

 

 

*** 

 

Sospirai, lanciando uno sguardo al cielo. Era privo di nuvole, ma non si vedeva nulla…neppure la luna.

Che serata! Era cominciata così bene…e adesso…che cosa era successo tra quella donna e Scorpius? La ricordavo vagamente, di certo l’avevo vista ad Hogwarts…ma non sapevo esattamente chi fosse.

Lanciai una breve occhiata al biondo, che camminava a testa, bassa, accigliato, e sospirai. Beh, tutto questo casino doveva essere di sicuro qualcosa di grosso. Quanto mistero…

Camminammo fino al Paiolo Magico, dove ci smaterializzammo per raggiungere il portone di casa mia. A quel punto, mi dissi, era inevitabile parlare. No?

- Bene…- mi schiarii la gola -…è stata una serata…strana.

- Mi dispiace, Rose. – mi interruppe lui, lanciandomi un’occhiata esausta – E’ stata uno schifo totale. Non…- sospirò – non volevo finisse così. Non credevo che avrei incontrato quella…- fece una smorfia, ma non aggiunse altro. Io feci spallucce – Non so chi sia, né cosa volesse da te, ma mi dispiace. Sul serio.

- Io…speravo che fosse una serata perfetta. Perché…dopotutto il piano è andato bene no? Potevamo…rilassarci.

Strinsi i pugni; certo, il piano era andato bene. E lui sarebbe sparito dalla mia vita, come prima. La mia vita sarebbe tornata…quella di sempre. Con quella routine monotona che la caratterizzava in ogni suo aspetto.

Piatta.

- E’ stata una serata perfetta. Perfetta per me, Scorpius. Ti ringrazio. – sussurrai e lui sollevò lo sguardo. Mi lanciò un’occhiata penetrante e divertita, con quegli occhi così belli – Non dire bugie.

- Non ne dico. E’ la verità. Me ne…- sorrisi, imbarazzata – me ne ricorderò sempre. E…sappi, per il futuro, che…ti ho rivalutato. Sei davvero diverso. Sei un bravo ragazzo.

- Allora da domani non ti dimenticherai di me, giusto? – scherzò lui, per nascondere l’imbarazzo. Scossi la testa, fingendo indifferenza – No…farò solo finta di non conoscerti, okay?  “Chi è Scorpius Malfoy?” mi diranno, ed io sorriderò sarcastica, dicendo “Ah, solo…- lui si avvicinò – Solo?

- Solo un tipo con un nome tremendamente altisonante, che…- e in quel momento, senza che io avessi il tempo di realizzarlo, lui mi baciò.

 

E all’improvviso arrivò un ricordo buffo…dolce, che credevo di aver rimosso. Io e Domi mangiavamo Cioccorane, distese sul tappeto del nostro dormitorio Grifondoro. Ancora ad Hogwarts. Lei aveva alzato un braccio, osservandolo attentamente alla luce delle torce “Se dovessi dare un  bacio ad uno di scuola…con chi vorresti che capitasse?” aveva chiesto, lasciandosi sfuggire un sorrisetto. Io avevo sospirato “Scorpius Malfoy! Scommetto che sarebbe il bacio più bello della mia vita. Anche senza termini di paragone, perché lui è fantastico!”

 

E fu così. Non era una questione di tecnica…solo…di emozioni. E sentimenti. La piccola Rose dei miei ricordi sorrise; alla fine aveva vinto lei.

 

- Te l’ho già detto che sei bellissima? E non solo stasera, dico…sempre. – mormorò lui, quando ci staccammo, giusto il tempo di prendere fiato. Sorrisi e, completamente annebbiata dal desiderio, mi feci avanti – Vuoi…salire? – soffiai, mentre la sua mano scivolava lungo la mia schiena. Lui sorrise di rimando – Non disturberò tua cugina?

In quel momento ringraziai tutti: Merlino, Paracelso, Morgana…e sì, anche Silente. E anche Domi.

- No…è fuori stanotte…- sussurrai, intimamente vittoriosa, prima di spalancare il portone con urgenza. Lui mi seguì, come ipnotizzato, su per le scale. Entrammo in casa senza tante cerimonie, e…tutto il resto non fu altro che un vortice di baci e piacere.

 

 

 

Ciaoooooooooooooo!!!Perdono, perdono, perdono per questo ritardo madornale! Sono stata super impegnata con lo studio, ma non appena ho potuto ho aggiornato! Spero non siate troppo arrabbiati con me.
Ebbene...il gala! Finalmente il bacio...e...mi sa anche qualcos'altro! (Perdonatemi, sono una frana nel descrivere un certo tipo di scene...preferisco lasciar lavorare l'immaginazione dei lettori! xD) Chi cavolicchio è questa Eleanor Davies? Eh...il nesso con Vera pare chiaro...anche se tutto il resto non lo è...non temete però! Il prossimo capitolo sarà...IL CAPITOLO! Spero di pubblicarlo prestissimissimo...! Restate sintonizzati! xD
Anyway, dato che ci sono...la storia è quasi agli sgoccioli! Manca veramente poco...e presto terminerà! Per ora intanto godiamoci i capitoli finali che, si sa, sono anche quelli più succulenti! xD
Una cosa che non c'entra niente, però ve la dico lo stesso xD Venerdì mattina parto per la mia amatissima Londra! Col mio amatissimo fidanzato! Che bello! Sto fino a Lunedì sera, quindi non mancherò molto! Spero di trarre tanta ispirazione da questo viaggio!
Ora scappo...grazie a tutti voi che leggete, commentate, aggiungete tra preferite/seguite la mia storia! Vi adoro!

                                                                                               Lily_Luna

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Capitolo 13
*** Destiny ***


13 – Destiny

 

 

Fu la luce del sole a svegliarmi.

Lentamente, quasi controvoglia, mi mossi tra le coperte calde, chiedendomi perché la notte prima non avessi chiuso le persiane della finestra. E poi ricordai quello che era successo tra me e Scorpius…che nottata indimenticabile!

Mi voltai, ridacchiando scioccamente.

Un momento…

Mi sollevai a sedere, coprendomi col lenzuolo, constatando che Scorpius non era disteso accanto a me. Corrugai le sopracciglia - Dove si è cacciato?

Mi alzai e uscii dalla mia stanza, cercandolo. Forse era in bagno…o in cucina…nulla. La casa era completamente vuota. Raccolsi il mio abito verde da terra, dove aveva formato un groviglio con le scarpe. Poco più in là giaceva la mia biancheria. Gli abiti di lui, invece, non c’erano. Ed ero sicura di averlo spogliato proprio lì, accanto al divano.

Il mio cuore prese a battere ad un ritmo differente, leggermente più veloce. Sentii l’ansia piantarsi al centro del mio petto.

- Non può essersene andato…- sussurrai, confusa. Non dopo una nottata come quella. E…non dopo tutte le cose belle che mi aveva detto.

Aveva avuto un impegno, di sicuro. Un impegno inderogabile.

Non poteva avermi…

Usata? E perché no? L’ha già fatto con altre ragazze…” suggerì una vocina maligna nella mia mente. Scossi la testa con decisione. Okay, stavo diventando patetica. E paranoica, soprattutto. Dovevo darmi una calmata; sicuramente si sarebbe fatto sentire. Ragion per cui, cercando di fare finta di nulla, rientrai in camera mia, dove indossai il pigiama. Lanciai un’occhiata distratta al mio letto e, solo allora, lo notai; un foglietto di carta poggiato sul comodino opposto al mio. Era tutto spiegazzato. Lo afferrai.

 

“E’ quasi mattina…e tu dormi. Non ho il coraggio di svegliarti, perché sono un codardo. Davvero, non hai idea di quanto lo sia. Non cercarmi; sto adempiendo al patto che abbiamo fatto nello sgabuzzino della Gringott. Scusa.”

 

 

- Lily, guarda che non è successo proprio nulla di male. Abbiamo solo parlato…e se proprio vuoi saperlo, ci siamo divertiti molto! Non capisco cosa ci sia di male nell’incontrare il proprio ex.

- Nulla Dominique…a meno che questo ex non sia Frank Longbottom! Dai…è stata la tua prima cotta…e poi vi siete lasciati solo a causa della lontananza! – stava dicendo la rossa, con convinzione. Roxie scosse la testa – Lily, ma avevano solo tredici anni! Sono passati secoli!

- Infatti. – convenne Domi, mentre Lily incrociava le braccia – Tu cosa ne pensi Rosie?

Sollevai lo sguardo dalla mia tazza di cioccolata – Eh? – avevo ascoltato i loro discorsi, senza però darmi la pena di capire davvero di cosa stessero parlando. La mia testa era persa in un groviglio di pensieri, così saldamente intricati da assomigliare paurosamente ad una giungla.

Erano passati cinque giorni. Non avevo avuto il coraggio di cercarlo, né tanto meno di confessare tutto alle mie cugine.

- Rose. Basta. – Dominique si voltò di scatto verso di me, lanciandomi un’occhiata severa - Sono giorni che la gente ti parla e tu la ignori. Non credi sia giunto il momento di sputare il rospo?

Le altre si fecero avanti, scrutandomi preoccupate – E’ successo qualcosa di brutto?

Mi misi ritta, stringendo la tazza tra le dita – Ma no, è tutto a posto! – mentii, arrossendo. Domi strinse gli occhi pericolosamente – C’entra Scorpius Malfoy. – affermò, ed io, mio malgrado, mi irrigidii. – Cosa…

Tanto bastò per far scattare mia cugina - Che cavolo ti ha fatto quel cretino? Perché lo so che c’entra lui...e non provare a mentire! – gridò, non appena cercai di parlare. Molti clienti del bar in cui ci trovavamo si voltarono a guardarci, ma lei non ci fece caso.

Roxie sorrise incoraggiante – Non chiuderti a riccio, siamo noi, Rosie…

- Avete litigato? – domandò Lily, dolcemente.

Io scossi la testa – No.

- Ti ha per caso fatto passare una serata orribile?

- No!

- E allora cosa? – chiese Domi, esasperata. Io sospirai e mi passai una mano sul viso. Non potevo. Non potevo dire loro che, ancora una volta, ero stata presa in giro da Scorpius Malfoy…nel peggiore dei modi.

- Rose! – mi incalzarono, facendomi sobbalzare. Respirai profondamente.

- Ecco…la sera del Gala…- mi bloccai. Domi mi fissava con sincera curiosità, così come Lily e Roxanne. Potevo davvero deluderle? Ormai il danno era fatto, dopotutto.

- Okay…Voi credete che io sia intelligente…- sospirai – ma non è affatto così. Non lo è…perché se lo fossi stata, non ci sarei cascata. Non ci sarei andata a letto…- evitai di guardarle, ma sentii chiaramente i loro respiri mozzarsi. Arrossii.

- Oh, non è vero!–  scattò Domi, fissandomi sconvolta – Non ci credo…Rose! Ma che diavolo…

- Io…credevo che sarebbe andata diversamente…e adesso lui è scomparso nel nulla. Mi ha chiesto di non cercarlo, che…- chinai il viso, vergognandomi e sentendomi una perfetta idiota. Le mie cugine rimasero in totale silenzio, mentre il resto della gente intorno a noi chiacchierava e rideva spensierata. Già, cosa cavolo credevo? Che mi avrebbe giurato amore eterno? Scorpius Malfoy? Dovevo essere impazzita.

- Beh…e quindi? – fu Lily a parlare, guardandomi con i suoi profondi occhi nocciola. La fissai sorpresa - Cosa?

Lei fece spallucce – Dico…E adesso cosa succede? Voglio dire…ci sei andata a letto...evidentemente te ne sei innamorata…e gli permetti di calpestare il tuo cuore, per la seconda volta? Senza reagire?

- Beh, è chiaro che non posso fare molto, no? – replicai piano, cercando di sorridere.

- Sì che puoi. Puoi dirgli quello che senti, mandarlo a quel paese, per lo meno. – disse Domi, sospirando pesantemente – Diamine, che stronzo!

- Vai a casa sua! Lì non potrà certo scappare! – propose Roxie, sorridendo – Dopotutto, nei documenti del San Mungo, non c’è forse il suo indirizzo?

Rimasi a fissarle per chissà quanto tempo. Per cinque giorni ero stata a chiedermi se fosse il caso di cercarlo…ma non ne avevo avuto il coraggio…magari la codarda ero io.

Perché poi, mi dissi, raddrizzandomi. Cosa avevo fatto di male? Nulla.

Forse avevano ragione. Forse avrei potuto fare un ultimo tentativo. Guardarlo in faccia e affrontarlo.

Dopotutto era il 31 Dicembre; almeno avrei concluso l’anno in bellezza.

 

 

***

 

 

Mi ero materializzata all’indirizzo indicato, aspettandomi di trovarmi davanti all’imponente cancello di una villa simile ad un castello…

Ed invece mi ritrovai in una via della periferia di Londra, dove si stagliava una serie di piccole case a schiera. Nulla di particolarmente “magico”, insomma.

Lanciai un’occhiata titubante al foglietto che avevo ricevuto da Lizzy, ma poi mi diressi verso il civico sessantatre, col cuore in gola. Era proprio una di quelle villette, le finestre illuminate dalle luci colorate di un albero di Natale, ma coperte da tende chiare, che non permettevano di distinguere i movimenti all’interno della casa.

Attraversai il vialetto, respirando nervosamente. Strinsi i pugni e, non appena arrivai davanti alla porta, raddrizzai la schiena. Potevo farcela. Ero Rose Weasley, diamine! La figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger! Dovevo aver ereditato almeno un po’ del loro coraggio, no?

Con veemenza suonai e rimasi ad aspettare.

Non ci volle molto, in realtà. Sentii alcuni passi affrettati, troppo soffici per essere quelli di un uomo, poi qualcuno spalancò la porta con irruenza.

Intravidi un corridoio, una stanza luminosa sulla destra, e i rami dell’albero di Natale, decorato da palline di varie misure.

Poi udii una voce.

- Chi sei?

Sobbalzai ed abbassai lo sguardo, incrociando quello curioso di una bambina. Aveva il viso roseo, nasino all’insù e una fossetta sulla guancia.

E i suoi occhi…con un tuffo al cuore, mi resi conto che erano indubbiamente quelli di Scorpius. Lo stesso verde, nonostante la forma fosse leggermente diversa. Rimasi a fissarla, imbambolata, quando la porta venne aperta di più – Kate, chi è? – un bambino, con gli stessi occhi di lei, lo stesso naso e i capelli di un castano più chiaro rispetto a quello della piccola, si sporse leggermente.

Oh, merda.

Quelli erano…

Rimasi in perfetto silenzio, mentre i due bimbi continuavano a fissarmi impazienti. – Allora, chi sei? – insistette la bambina, piegando la testa di lato. Battei le palpebre. Okay, dovevo essermi persa qualcosa – Ehm…Io…credo di aver sbagliato casss…Scorpius! – balbettai, proprio mentre un uomo compariva dal corridoio – Kate! Jackie! Quante volte vi ho detto di non andare…ah…- Scorpius Malfoy si fermò di scatto ed impallidì. Restammo a fissarci, entrambi sconvolti, mentre i due bambini ridevano – Papà! Ma è la tua fidanzaaata? – cantilenò Kate, sorridendomi. Jackie spalancò gli occhi - Come ti chiami?

Papà. Scorpius Malfoy…era papà. - Io...mi chiamo Rose, e voi? – cercai di sorridere, nonostante tutto. Erano bambini.

“I suoi bambini” mi corressi mentalmente, ancora sgomenta.

Il maschietto annuì – Io sono Jack e lei è mia sorella Catherine. – indicò la sorellina, che, per tutta risposta, gonfiò le guance.

- Io mi chiamo Kate! – gridò, battendo i piedi.

- Bambini…- Scorpius cercò di richiamarli, evitando a tutti i costi il mio sguardo – Perché non andate in salotto?

- Papà possiamo restare un altro pochino svegli? – saltò su Jack – Come quando viene lo zio Al?

- I signori Sheridan  ci lasciano giocare un altro po’, se facciamo i bravi! Ti pregooo…- aggiunse Kate, sbattendo le ciglia. Nonostante lo sconvolgimento, non potei fare a meno di notare la somiglianza tra lei e il padre. Eppure…aveva qualcosa di familiare…ma che di sicuro non era tipicamente Malfoy. Mi ricordava qualcuno…

Lei mi fece cenno di entrare – Vieni, Rose! Ti faccio vedere che cosa mi hanno regalato i signori Sheridan per Natale!

Scorpius mi lanciò una brevissima occhiata, prima di voltarsi verso la figlia – Tesoro – ed il tono della sua voce parve ammorbidirsi un po’, incrociando gli occhi vispi della piccola – vai con Jack, noi…adesso vi raggiungiamo…- aggiunse stancamente, mentre lei annuiva e scappava via, lanciandomi un’occhiata divertita.

Scorpius si voltò verso di me. Mi fissava sconvolto, come se non potesse credere ai suoi occhi

- Che ci fai qui? – chiese in tono scocciato – Come…come cavolo hai avuto il mio indirizzo?

Non lo ascoltai, ma marciai dentro, a bocca aperta – Hai…Sei sposato? – soffiai, battendo le palpebre.

- No. – replicò lui – come se lo avessi offeso a morte – Rose, ti ho chiesto che ci fai qui. – insistette, lanciando una breve occhiata al salotto, piccolo ma ordinato. I bambini ci sorrisero, facendo cenno di avvicinarci.

Il mio sguardo scivolò nuovamente su Scorpius  - Così…è questo il tuo grande mistero…- mormorai, avvicinandomi al divano.

- Papà! Allora Rose è la tua fidanzata? – chiese Jack, ridendo. Il biondo cercò di sorridere

- Ecco…

- Che bella che è, ha i capelli rossi rossi! – cinguettò Kate, guardandomi con attenzione. Risi – Ma tu sei bellissima, Kate! – e lo era davvero, così piccola e deliziosa. Lei ridacchiò – Papà dice che sono la sua bruttina preferita! – e, con uno scatto veloce, saltò tra le braccia di Scorpius, che la prese al volo, ridendo – Oh, sì, come sei brutta!!! Bruttissima…- mormorò, mentre lei premeva il suo viso contro il suo collo – e civetta! – e prese a farle il solletico. Kate prese a contorcersi freneticamente, ridendo.

- Anche io! – saltò su Jack, sporgendosi verso di me. Rimasi sorpresa; non mi era mai capitato di incontrare bambini così tranquilli con gli sconosciuti. Ma, dopotutto, la convivenza con i Weasley mi aveva aiutato a cavarmela con i più piccoli. Per cui, sorridendo, cominciai ad inseguirlo per la stanza – Ah, vuoi fatto il solletico eh?!

Scorpius si fermò, guardandoci stupito – Cosa…cosa fate?

- Stiamo giocando ad acchiapparella, papà! – esclamò il bambino, saltando sul divano. Io lo raggiunsi – Volete unirvi a noi, per caso?

- Sì!!! – strillò Kate, ma il padre scosse la testa – E’ tardi! Dovete andare a letto...domani dovete alzarvi presto, non volevate andare al parco? – aggiunse poi, per contrastare le proteste dei bambini. I due annuirono, ancora un po’ imbronciati – E Rose verrà? – fece Kate.

- Io…- incrociai lo sguardo serio di Scorpius e scossi la testa – Devo lavorare, purtroppo. Magari…un’altra volta sì…

- Su, date la buona notte a Rose.

I due bambini si protesero verso di me, baciandomi sulle guance – Buonanotte!

- Li accompagno, scendo subito. – mormorò Scorpius, prendendoli entrambi tra le braccia. Sentii alcune risate, poi una porta che si chiudeva. Sospirai, guardando le foto sparse per il salotto. Ritraevano tutte i bambini, Scorpius, o i suoi amici. Nessuna traccia di donne.

- Non mi aspettavo che venissi.

Sobbalzai, voltandomi verso il biondo. Sembrava esausto, oltre che parecchio irritato.

Sospirai – Ma cosa avrei dovuto fare? Accontentarmi di quel misero fogliettino che hai lasciato accanto al letto?

- Per esempio…oppure avresti potuto fare proprio come hai proposto. Ignorarmi, fare finta che non esistessi! – sbottò lui, ma io scossi la testa, soffiando come un gatto – Ma smettila! Se ci fosse stato solo un bacio…non pensare di trattarmi come una stupida senza cervello! Mi vuoi spiegare…perché non mi hai detto niente..?

- Perché sono cose private! – ribatté lui, passandosi una mano tra i capelli – Merlino, non credevo saresti venuta qui…

- Quanti anni hanno? – chiesi piano. Lui sospirò – Cinque.

- Quindi…tu sei un ragazzo padre? – mormorai, più a me stessa che a lui. Scorpius chiuse la porta del salotto – E’ una storia lunga. E’ una cosa che…- chiuse gli occhi, ma riuscii comunque a leggervi tanto, tanto dolore.

- Io…non lo direi a nessuno…- sussurrai, quasi ferita. Ma cosa credeva? Che avrei spiattellato i fatti suoi a chiunque?

- Tanto lo sanno tutti. Solo che…si sono stancati…- mormorò il biondo, sedendosi sul divano. Sollevai le sopracciglia e lui annuì – Solo che non sanno di Jack e Kate…l’ho fatto per proteggerli. Loro…sono la mia unica ragione di vita, davvero. – ammise, inchiodandomi con uno sguardo terribilmente triste.

- Io non ci capisco nulla…- confessai -…quando..?

Scorpius sospirò, cercando di riacquistare il controllo – Hai ragione, sai? Ai tempi di scuola, ero un vero stronzo…un piccolo principino tronfio che se la spassava a prendere in giro la gente. Mi chiedo ancora come facesse Al a sopportarmi…- aggiunse, cercando di sorridere. Io rimasi zitta.

- I casini cominciarono quando…mi innamorai. Per davvero. Oggi, dopo tutto quello che ho passato, non riesco a capire cosa ci avessi trovato, in lei. Vera Davies. La ricordi?

- Vagamente…- borbottai. Lui annuì – Era bellissima…e letale, solo che io non lo sapevo ancora. Ci frequentammo per mesi, che poi, lentamente, divennero anni. Non so neppure come, ma a causa sua, dimenticai i miei veri amici. Al, Matt, Liam e Jackie…non erano diventati altro che degli sconosciuti…che mi dicevano di stare attento, che non avrei dovuto fidarmi di quella ragazza. Ma ero cocciuto, ero convinto che lei mi ricambiasse con la stessa intensità. Era…un sentimento malato, quasi. Solo che io non me ne rendevo conto. A lei non…non importava nulla di me, di noi. Lei voleva diventare Vera Malfoy. Sai, in quel periodo, i miei genitori si erano arricchiti parecchio; erano usciti in modo eccellente dalla crisi che i miei nonni avevano inflitto alla casata…quindi la situazione le faceva gola. – mi fissò, sorridendo amaramente – Ero l’unico a non rendersene conto.

- E…poi? – mi ritrovai a chiedere, mio malgrado. Lui si strinse nelle spalle. – Arrivò il Diploma…ed io le chiesi di sposarmi. Ci fidanzammo, ma…la mia famiglia mi minacciò. Mio padre aveva capito che Vera non voleva altro che i miei soldi…e mi chiese di lasciarla. Non lo feci, quindi lui…beh, molto gentilmente, mi diseredò. Ero diventato una persona qualunque. Scorpius Malfoy…che però, non era davvero un Malfoy.

- E lei come la prese?

Scorpius assunse un’espressione…spaventosa – Non glielo dissi subito. Vedi…mio padre mi aveva diseredato, ma lo aveva fatto in gran segreto, per non suscitare scandali. Ed io, stupidamente, credevo che a Vera non sarebbe importato. Ero accecato dalla convinzione che lei mi amasse realmente. Quindi organizzammo il matrimonio, una cerimonia pubblica e pomposa, come voleva lei, che si sarebbe tenuta sotto gli occhi avidi di giornalisti e curiosi. Vera era felice, quindi lo ero anche io…ma poi…- respirò pesantemente - il giorno del matrimonio, si presentò all’altare, ma solo per ricoprirmi di insulti. Aveva scoperto tutto…e mi lasciò. Davanti a centinaia di giornalisti, che continuarono a tormentarmi per molto tempo, davanti a chissà quanta altra gente… Mi disse che la disgustavo, che ero solo un pezzente…e scomparve nel nulla.

- I bambini..? – domandai e lui annuì – Ci stavo arrivando; dieci mesi dopo, senza alcun preavviso, Eleanor Davies, l’adorabile sorellina di Vera, comparve alla mia porta. Mi consegnò i gemelli, senza dire nulla…come se…per loro non contassero niente. “Ha scoperto di essere incinta troppo tardi! Mai ti assicuro che i marmocchi sono tuoi, Malfoy!” mi disse, prima di andarsene. Prima di lasciarmi con due neonati da crescere, a diciotto anni. – i suoi occhi si fecero lucidi, mentre sollevava lo sguardo – Tre anni e mezzo fa, per caso, sono riuscito a rintracciare Vera. Ho scoperto che è sposata, vive in America. Sta spennando qualche altro povero stronzo. Con un po’ di fortuna, i miei figli non la vedranno mai.

Restammo in silenzio per un lasso di tempo indefinito. Ero…sconvolta.

- Mi dispiace…- sussurrai, commossa. Lui fece spallucce – Forse me lo meritavo. Il Destino a volte sa come vendicarsi…solo non avrei mai voluto che coinvolgesse anche Kate e Jack. Sai…Catherine era la mamma di Liam…incredibile come mi abbiano aiutato tutti, in quel periodo. E Jack…

- Beh, per Jackie, no? Credo se lo meriti..! – esclamai, sorridendo. Lui annuì – Sì, ma anche Al. Si chiama Jack Albus. A dire il vero il nome Albus non è mai stato tra i miei preferiti…ma lui è davvero il mio migliore amico. Non mi ha mai giudicato, anzi…mi ha protetto fin troppo.

- E…la tua famiglia? – mi uscì detto. Non avrei voluto, ma non ero riuscita a fermarmi. Scorpius scosse la testa – Non ci parliamo. Non so se sappiano dei gemelli. Ma non m’importa.

- Capisco…- mormorai, non sapendo cosa dire. Lui sospirò ancora, alzandosi. Mi fissava, stanco come non mai – Non è mia abitudine raccontare queste cose…ma…volevo che tu capissi.

- Certo…- annuii, confusa. Lui scosse la testa – No…volevo dire…volevo che tu capissi perché non posso stare con te.

Di nuovo, ci fu silenzio. Ma questa volta era diverso. Era…carico d’attesa…e allo stesso tempo spesso, impenetrabile come un muro.

- No…io credo di non capire…- sussurrai, colpita. Mi sembrava di aver ricevuto una botta in testa.

- Non possiamo stare insieme, Rose. Non sei tu il problema, ma io…non credo di voler avere una relazione. Non mi sento pronto ad altri casini. Altro dolore. – spiegò lui, piano. Scossi la testa

- Come fai a dire che ti provocherà dolore? Non vuoi neppure provarci…

Lui cercò di sorridere, indicandomi – Ma guardati, Rose! Hai ventitre anni e sei una Guaritrice davvero brillante! Io, ormai, mi sono bruciato con le mie mani! Sono padre, e loro…i miei figli verranno sempre al primo posto, nella mia vita! Quanto durerà? Ti stancherai di tutto questo…e allora…

- Ma come fai a dirlo? – lo interruppi, arrabbiata. Cosa ne sapeva, di quello che avrei sentito io? - Io non voglio prendere il posto dei tuoi figli! E loro…sono così adorabili, che…io non dico che sarà facile,ma neppure provarci! Mi sembra assurdo, Scorpius! Come faccio a spiegartelo? …

- Non c’è nulla da…

Mi sono innamorata di te. – confessai – Quindi…se io ti chiedo di stare con me…includo anche loro.

- No.

Sollevai lo sguardo, stupita – Come?

Scorpius chiuse gli occhi – Io…non voglio stare con te.

Strinsi i pugni e feci un passo avanti, sentendo gli occhi pizzicare – Davvero? Allora dillo.

- Cosa?

- Che non mi ami. Dillo Scorpius, e davvero, smetterò di insistere. Dillo adesso.

Era una situazione assurda; stavamo ai due lati della stanza, a fronteggiarci come duellanti. Mantenni lo sguardo fisso, ben intenzionata a fargli capire che non ci credevo. Non dopo tutto quello che era successo tra noi. Erano passate poche settimane…ma lo sentivo. E ricordavo la notte del Gala…ed i suoi sguardi…così sinceri, così facili da capire. Non era stato solo sesso.

Ma Scorpius continuava a tacere, mi fissava, inespressivo – Va bene, se vuoi farti del male…non ti amo, Rose. Mi dispiace. Sei una bella persona…ma non provo nulla per te. Nulla che somigli all’amore. E non voglio stare con te.

Di nuovo, silenzio.

Sentii gli occhi pizzicare. Mi strinsi le braccia attorno al corpo, per proteggermi dal gelo che si era creato. E mi parve di ritornare tredicenne, a Hogwarts.

- Bene, se questo è quello che pensi...

- Lo è.

 Strinsi i denti, con rabbia - Sei uno stronzo, Malfoy. Uno stronzo totale.

- Lo so - rispose lui atono. Mi voltai e, senza guardarmi indietro, afferrai le mie cose ed uscii da quella stanza.

Forse, se mi fossi voltata per l’ultima volta, lo avrei visto abbassare la testa, abbandonare quell’espressione neutra…ma non lo feci; mi precipitai fuori da casa sua, con gli occhi pieni di lacrime.

“Adesso sei contenta? Brava, è la seconda volta che ti fai umiliare così da lui!”

Ero stata una completa idiota, di nuovo.





Ciao genteeeeeeeeeeee! Come state? Io bene! Cioè, a parte la depressione post-viaggio! Londra è la città dei miei sogni!!! <3 E' stato un viaggio magnifico!
Ebbene!!! Eccoci col CAPITOLO! Quante cose, eh? Troppe, forse? Spero di no!!! Molti di voi, per non dire tutti, ci avevano azzeccato...solo che invece di un bambino...ce n'è due! Gemelli!
Ed ecco spiegata la storia di Scorpius...che gran casino eh? Simpatica Vera Davies, vero? La nostra Rosie...si decide di confessare i suoi sentimenti...E lui cosa fa? Beh, naturalmente rovina tutto! Cosa succederà adesso? Eheheh...ormai la storia è agli sgoccioli! Il prossimo dovrebbe essere l'ultimo capitolo!
Ora scappo...spero questo chapter vi sia piaciuto! Un bacione!

                                                                                             Lily_Luna

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Capitolo 14
*** Confessions ***


14 - Confessions

 

 

“I’m sorry, I did not mean
To hurt my little girl
It's beyond me, I cannot carry
The weight of a heavy world
So goodnight, goodnight, goodnight…”

                                                 

 

 

“Le Holyhead Arpies conducono la partita per settanta a trenta! Marine Logan riceve la pluffa da Wendy Roberts…si avvicina ai pali…ed è Goal!!! Ragazzi, che fantastica azio…” la radio, che fino a quel momento non aveva smesso per un istante di fare casino, si spense improvvisamente ed io mi costrinsi a sollevare la testa dal libro che stavo leggendo.

Ero alla Tana, nella vecchia stanza di papà, appollaiata sul davanzale della finestra. Mi ero lasciata alle spalle le urla e gli strilli tipici di tutto il clan Weasley e mi ero rifugiata lì, mettendo una semplice porta di legno tra me ed il mondo intero. Peccato che proprio lui, l’ex proprietario di quella camera, avesse deciso di venire a controllare quale fosse il problema.

- Non capisco come tu possa leggere e contemporaneamente ascoltare la partita, Rosie. Per il Quidditch ci vuole concentrazione! – commentò papà, scuotendo la testa. Mi strinsi nelle spalle – Non so, mi riesce. – replicai, senza sapere cosa dire.

Lui annuì e si mise ad osservare il vecchio poster dei Cannons, lanciandomi di tanto in tanto qualche occhiata preoccupata. Per sfuggire al suo sguardo, mi voltai verso la finestra, fissando il paesaggio oltre il vetro. Era pomeriggio, ma il cielo non prometteva nulla di buono; sarebbe arrivato un temporale coi fiocchi. L’aria era tetra e terribilmente triste…rispecchiava il mio umore.

Sospirai e sentii i passi di papà farsi più vicini - Lo so che forse ti sembra strano parlarne con me - cominciò, affiancandomi. Mi voltai un po’ preoccupata; davvero voleva…consolarmi? - …ma ultimamente ti vedo particolarmente giù…stai poco bene, Rose?

Io arrossii e scossi la testa vigorosamente – Non è nulla papà…sono solo molto stressata per via del lavoro. Solo lavoro, sai…- spiegai, cercando di sorridere.

 

Non provo nulla per te. Nulla che somigli all’amore. E non voglio stare con te.

 

Strinsi le labbra e i pugni. Non ci volevo pensare, non volevo ricordare. Che senso aveva amare qualcuno che non ti ricambiava? Stupida, stupida Rose.

Nel frattempo, papà continuava a parlare – Beh…non credi di stare esagerando, allora? Passi troppo tempo al San Mungo! Dovresti cercare di distrarti un po’, magari venire per qualche giorno a casa…sono sicuro che…- si interruppe, fissandomi attentamente – Rosie?

- Non…non è niente! – balbettai, spaventata di sentire il calore delle lacrime sul mio viso. Cercai di asciugarle in fretta, ma quelle continuavano a scendere, come un rubinetto chiuso male. - Anzi adesso devo proprio andare…alle tre comincia il turno…- continuai, chiudendo il libro di gran fretta. Scesi dal davanzale, ma la sua mano mi fermò. Fui costretta a guardarlo negli occhi e, solo allora, notai che erano pieni di ansia e preoccupazione. Mi sentii ancora peggio.

- Papà…lascia stare, davvero. Sono solo una stupida, piango per niente… - cercai di mentire, senza risultare affatto convincente.

Ci fu un attimo di silenzio, rotto solo dal rombo di un tuono lontano, poi papà mi fece un piccolo sorriso triste – So che parlare con me non è la stessa cosa…la mamma è molto più brava di me… Però…ti assicuro che non sono male, dopotutto sono un buon amico per lo zio Harry, no? – aggiunse, facendomi sorridere.

Scossi la testa - Non so se ti piacerebbe sentire quello che mi è successo, credimi. - borbottai, stringendomi nelle spalle. Lui allargò le braccia.

- Tu mettimi alla prova, Rosie.

- Mi sono innamorata. – dichiarai, tutto d’un fiato, prima che il mio cervello potesse davvero rendersi conto di cosa avessi fatto. Il perché lo stessi realmente dicendo a mio padre era…beh, non ne avevo idea. Avrei potuto raccontarlo a mamma, a Domi, Lily, Roxie, Lucy, Molly…eccetera, eccetera…e invece, tra tutti i consiglieri che avrei potuto scegliere, avevo optato per lui. Il mio papà. Che si arrabbiava non appena si parlava di ragazzi e che mi considerava ancora una bambina.

La sua bambina.

- …ah? - azzardai uno sguardo verso l’alto; il suo viso stava cambiando rapidamente colore…prima bianco, poi rosso…ed infine violetto. Allungai una mano verso di lui, ma poi non me la sentii di aggiungere alcunché.

- Chi è…cioè…tu sei innam…come è successo? Cioè, quando? – balbettò, fissandomi come se mi vedesse per la prima volta. Io annuii, come una bambina scoperta a combinare qualche marachella, e strinsi le braccia attorno al corpo – Ti ho messo alla prova papà.  Se davvero vuoi consigliarmi, spiegami…spiegami come posso fare per cancellare tutto, dimenticare e ritornare a comportarmi come la Rose Weasley di poco tempo fa. Quella che aveva delle abitudini precise, dei ritmi frenetici e nessuna storia importante, perché odiava gli uomini. Credevo di essere abituata alle delusioni…e invece non avevo neppure idea di cosa fossero…Mi sento così stupida…- mormorai, scuotendo la testa. Avrei voluto sotterrarmi.

Mi aspettavo che papà cominciasse a sbraitare, urlando che ero solo una bambina e che non dovevo pensare a queste cose…e invece sentii una mano posarsi delicatamente sulla spalla. Quando mi voltai a guardarlo, notai che il suo viso si era aperto in un sorriso gentile. – Non devi. Tutti noi facciamo tante di quelle sciocchezze…per esempio, prova a chiedere a mamma, lei ti darà una conferma di tutte le cavolate che ho combinato quando volevo farmi notare da lei! In amore non si è mai abbastanza stupidi Rose; questa però è una cosa che impari col tempo.

- Davvero? - mormorai, stupita. Lui annuì – E solo dopo molti errori. E adesso, cambiando discorso, chi devo mandare ad uccidere? Conosco parecchi Auror addestrati, la metà dei quali ti conosce da quando sei nata…! Sarebbero felici di farti un favore! – esclamò, facendomi ridere. Arrossii  - E tu ti aspetti che ti dica di chi si tratta?!

- Beh, sono pur sempre tuo padre, mica Dominique, diamine!

- Lo sapevo, sei sempre il solito! – esclamai, asciugandomi del tutto le lacrime. Lui annuì, poi mi abbracciò  – Passerà presto! Sei troppo intelligente per non saperlo anche tu. – non ne ero del tutto sicura, ma mi limitai ad annuire.

- Sei arrabbiato? – chiesi, un po’ preoccupata di ciò che avevo appena fatto.

- Vorrei solo uccidere questo idiota con le mie mani…ma, a parte questo, no.

- Ti voglio bene papà.

- Anche io, Rosie. E grazie della fiducia.

 

 

*** 

 

 

Pioveva.

Le gocce di pioggia ticchettavano sul soffitto di casa, sulle finestre appannate. Rimasi a fissare il loro percorso sul vetro, la loro caduta verso il basso, per un tempo indefinito. Non riuscivo a muovere un muscolo, mentre il mio cuore ed il mio cervello lottavano. Chi avrebbe avuto la meglio? Probabilmente nessuno dei due; sarei rimasto in quello stato comatoso per ore…se qualcuno non avesse preso a suonare insistentemente il campanello.

Mi sollevai a fatica e mi diressi all’ingresso, spalancando la porta, senza neppure chiedere chi fosse. Difficilmente sarebbe stato un assassino e comunque avevo accompagnato i bambini all’asilo, per cui nell’eventualità sarei stato da solo.

In realtà, il fatto di ritrovarmi Jackie, Matt e Liam davanti, mi stupì non poco. Li fissai inespressivo, scostandomi per farli entrare – Non dovreste essere a lavoro?

- Io sono incinta! – mi fece notare Jackie, come se non ce ne fossimo mai accorti – E loro hanno capito che c’era bisogno di rinforzi. – aggiunse, indicando i due alle sue spalle.

- I bambini sono a scuola? – chiese Liam, un po’ troppo seriamente. Annuii.

 - Bene... – Matt si girò verso la porta – Non ci sono minori, Al! Vieni avanti! – gridò e, non appena vidi comparire il volto livido del mio migliore amico, pensai che sarebbe stato meglio se alla porta ci fosse stato un serial killer. Molto meglio.

Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi, ma sentii il suo sguardo su di me. Mi urtò con una spallata e senza dire nulla entrò in salotto. Lo seguimmo.

 

- Sei uno stronzo. – disse Al con voce secca, arrabbiata, non appena entrai nella stanza. Mi venne in mente Rose, col volto arrossato e gli occhi lucidi, e non potei fare a meno di stringermi nelle spalle. Per proteggermi. Annuii senza vigore – Non sei il primo che me lo dice. - commentai piano.

Aveva ragione, maledettamente ragione.

- Ma che diavolo ti passa per la testa?! Mia cugina…Scorpius, Rose è mia cugina! – sbottò quello, cominciando a camminare avanti e indietro come un pazzo, ignorando completamente le mie parole – Per quanto mi riguarda può anche fartela con tutte le ragazze del mondo, ma lei…lo sai benissimo quanto male le hai fatto!

Mi morsi la lingua, impedendomi di chiedergli come stesse lei, e continuai ad annuire, come un completo idiota - Infatti, lo so. Ma vorrei che ricordassi che non posso…non posso impegnarmi in una storia seria…- cercai di dire, prima che lui mi interrompesse.

- Perché? Per i bambini?! - ribatté sorridendo sarcastico. Mi sentii offeso dal suo tono irridente, ma non ebbi il tempo di reagire, perché riprese a parlare – Ma andiamo! La verità è una sola…tu hai paura! Sono anni che ti rifugi dietro questa cazzata! Cresci, Scorpius! Ti ho perdonato una volta, quando avevamo solo tredici anni…ma adesso sei un po’ troppo cresciuto per aspettarti la mia comprensione!

- Al ha ragione, Scorp…e poi siete così belli insieme! E tu…beh…- Jackie cercò supporto in Matt e Liam. Li fissai interrogativamente – Io cosa?

Matt sorrise – Fino a qualche mese fa sembravi un completo svitato, uscivi con tante ragazze e non te ne piaceva realmente neanche una…e adesso che ti sei veramente innamorato…butti tutto via?

- Rose è una brava ragazza, potresti provarci davvero. – aggiunse Liam.

Sbuffai nervosamente - Lo so benissimo che Rose è una brava ragazza. – tagliai corto. In realtà dire semplicemente “brava ragazza” era un po’ riduttivo. Come spiegare, come razionalizzare le emozioni che il suo sorriso mi donava? Non era una questione di “bravura”…non c’entrava niente. Rose era brava, certo, ma anche appassionata, dolce, incredibile, piena d’ardore e di vita…

- Ti sei addormentato? – il sibilo acido di Al mi costrinse a ritornare alla realtà. Scossi la testa con decisione e sospirai – Magari hai ragione tu, Al. Sì sono un codardo. Ma puoi giudicarmi davvero così? Non…- mi passai una mano tra i capelli e, infine, crollai sul divano.

- Non..?

Aprii gli occhi e li fissai uno per uno. I miei amici. A loro dovevo tutto; mi avevano salvato, in un momento in cui avevo smesso di lottare. Con loro non potevo mentire, né impuntarmi, perché avrei perso - Io…non voglio farmi ancora del male. Non voglio illudermi che sia tutto perfetto, non voglio innamorarmi di lei così profondamente da perderci la testa, perché se poi va male…se poi non funziona… - lasciai cadere le spalle.

All’improvviso, l’ira negli occhi di Al si spense. Si avvicinò e mi si sedette accanto.

- Ah Scorpius…basta. Nel tuo cuore hai già deciso da un pezzo…non lottare, non stare a pensarci troppo. Lei ti ama sinceramente…e tu la ricambi. – commentò, battendomi una mano sulla schiena. Jackie sorrise – Sei stato solo abbastanza a lungo, direi! Devi prenderti cura di te, non solo dei bambini. Loro sono felici se lo sei tu!

- Io…- io cosa? Potevo davvero continuare così? Fingere che non me ne importava nulla?

- Ha detto che…voleva stare con me…ma che includeva i bambini, nel nostro rapporto. Che…non vorrebbe mai sostituirsi a loro…sa che per me sono importantissimi. – borbottai piano. Al sospirò – Lo sapevo, hai visto? Dai Scorpius, non…lasciare che le cose passate rovinino anche il tuo presente!

- Ehi, forte questa! Dove l’hai presa? – esclamò Matt, sedendosi sul tavolo. Al gli lanciò un cuscino - Zitto, idiota!

- Perché non scrivi una serie di aforismi?

- Potresti fare Galeoni! Palate di Galeoni!

- La volete smettere? Mi fate scoppiare la testa, io sono incinta, non dimenticatelo!

- Non credo sia possibile dimenticare, tesoro, ormai siamo stati costretti ad allargare le porte per farti pass...ahi!!!

- Ben ti sta, cretino! Oh, ho davvero deciso di fare un figlio con te? Ma che geni avrà?!

- Ragazzi! – sbottai, alzandomi di scatto – Dove…- mi guardai intorno, confuso.

- Alla Tana, ma devi muovere il culo…perché deve andare a lavorare. – borbottò Al, mentre io afferravo contemporaneamente scarpe e chiavi di casa. I quattro mi vennero dietro, mentre caracollavo verso il bagno – Okay, okay. Ci vado. Io…devo…parlarle giusto un attimo.

- Giusto un attimo? – ignorai gli sguardi allusivi di quei cretini di Liam e Matt, mentre Al sorrideva. Jackie batté le mani, deliziata – Oh! Andiamo tutti alla…dove hai detto scusa?

- Alla Tana. Dai miei nonni, Jacqueline.

- Non.pronunciare.mai.più.quello.schifosissimo.nome!

- Ma è il tuo…ahia! Ma sei diventata scema?

Mi fermai di scatto – Ora basta! – tuonai, col cuore in gola – Sto cercando di concentrarmi e voi non fate altro che starnazzare! Al, fai strada tu!

 

Ci materializzammo appena fuori una casa dall’aria veramente strana, anche per gli standard di noi maghi. Rimasi a fissare la struttura traballante per un bel pezzo, finché Al non mi trascinò fino alla porta. Sentii qualcosa contrarsi all’altezza del petto, come se avessi ingoiato un porcospino vivo, ma non opposi resistenza. Al bussò con forza ed io pensai seriamente di Smaterializzarmi.

Adesso cosa le avrei detto?

- Che forza…- bisbigliò Jackie, pochi istanti prima che una donna bruna spalancasse l’uscio. I suoi occhi castani scivolarono su tutti noi, prima di soffermarsi su di me. Cercai di sorridere, ma sentivo i muscoli del volto contratti.

- Ciao zia! Dov’è Rose? – Al ruppe il silenzio e costrinse la donna a distogliere lo sguardo dal mio - Ciao Al…non mi ero accorta fossi andato via! Entrate…Rose è appena andata vi…

- Tu! Che cosa ci fai qui? – una voce parecchio incazzata ci fece saltare in aria. Tutti e cinque ci voltammo verso le scale, sulle quali si stagliava un uomo dai capelli rossi.

Mi sentii morire; io lo conoscevo.

Lanciai un’ulteriore occhiata alla zia di Al e improvvisamente ricordai; erano i genitori di Rose. Li avevo visti dieci anni prima, quando erano venuti a prendere lei e Dominique.

Non avevo mai dimenticato lo sguardo furente di Ron Weasley, lo stesso che mi stava riservando in quel momento.

- Oh merda…- borbottò Liam, facendo un passo indietro. Non avrei saputo trovare espressione migliore.



Ebbene sì...sono proprio io! Sono tornata!!! E vi chiedo immensamente perdono :( ho avuto un sacco di casini, a cominciare dal fatto che ho traslocato e che non ho avuto la linea adsl per parecchio tempo! In più lo studio, lo stress,  e tanti altri fattori hanno contribuito a farmi sparire da EPF...ma non temete...SONO TORNATAAAAAAAAAAAA! E, come regalo (cioè, spero sia gradito xD) ho deciso di spezzettare l'ultimo capitolo (che cominciava con questo ) in due! Quindi l'ultimo capitolo sarà il prossimo!!!!!!!! Spero di essermi fatta perdonare almeno un pochino..! :)
Per quanto riguarda il capitolo...allur...innanzi tutto spero di non aver reso Ron troppo OOC, ma ci tenevo a sottolineare questo legame "speciale" con Rose...ditemi un po' voi cosa ve ne pare xD E Scorpius...beh, come se la caverà ad affrontare non solo tutta la famiglia Weasley (eh, sì, son tutti alla Tana!), ma soprattutto Ron?! Eheheheh....
Vi chiedo ancora scusa per la lunga assenza...spero davvero che il capitolo vi piaccia!
Un bacione!

                                                                                                 Lily_Luna

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Capitolo 15
*** [Epilogue] All my loving ***


15 – [Epilogue] All my loving

 

 

 

- Ti ho chiesto che cavolo ci fai tu qui!

Ron Weasley si erse in tutta la sua altezza e ci venne incontro, fissandomi truce.

- Che succede? - Immediatamente vidi molte teste (quasi tutte rosse) comparire da dietro alla madre di Rose. Tra la folla riconobbi Lily e Dominique, le quali mi riservarono uno sguardo decisamente stupito. Liam, dal canto suo, agitò la mano in direzione della sua ragazza, facendola sorridere.

Sbattei le palpebre più volte e mi schiarii la voce - Ecco…- cercai di fare un passo avanti e provai a sorridere - Mi chiamo Scorpius Malfoy…ehm, piacere.

- Malfoy! – esclamò Roxanne Weasley con un ghigno – Qual buon vento?!

- Decisamente una buona idea, quella di portarlo qui. Complimenti, Al… – sussurrò Matt ridendo. Cercai di pestargli un piede, mentre Ronald Weasley diventava sempre più rosso.

- So benissimo chi sei, non ho dimenticato la tua faccia! Ed è difficile non riconoscere un Malfoy, siete tutti uguali!

Mi sentii offeso da quelle parole, ma cercai di mantenere la calma – Beh, io….

- Tu? – mi esortò Hermione Weasley, fissandomi dritto negli occhi – Perché non entrate? Sarebbe meglio se…

- Ma certo, cari, entrate! – una donna anziana e pienotta si inserì tra gli zii di Rose e Al, tenendo tra le mani una teglia dall’aria bollente – Ho appena sfornato la torta di melassa! Su Al, entra, il nonno ci teneva così tanto a vederti!

- No! – il padre di Rose si fece avanti e mi fissò irato – Solo perché sono passati dieci anni, non credere che io ti abbia perdonato! Tu non entri qui!

- Andiamo Ron! – sbuffò la madre di Al, roteando gli occhi. Il fratello le scoccò un’occhiataccia e riportò la sua attenzione su me - Non mi interessa.

- Io non volevo disturbare…- borbottai in imbarazzo – Volevo…cercavo semplicemente Rose.

- E perché cerchi Rose? – si intromise un ragazzo alto, che riconobbi come Hugo Weasley. La sua espressione era tranquilla, ma i suoi occhi stavano analizzando attentamente ogni mio movimento, lo sapevo. Il padre di Rose annuì – Appunto, cosa vuoi da Rose?

Okay, era giunto il momento delle spiegazioni. Presi fiato e lo fissai risolutamente

- Io volevo chiederle scusa.

- Dopo dieci anni? – chiese educatamente Hermione Weasley, scoccandomi uno sguardo intenso. La sua espressione mi ricordo tremendamente Rose, ragion per cui mi lasciai sfuggire un sorriso che la fece arrossire.

- Ehi! - il signor Weasley si sporse verso la moglie e l’attirò a sé, nascondendola dietro la schiena – Non provare a fare il furbo!

Sollevai entrambe le mani – Assolutamente no! Io…

- Tu? – mi esortò il fratello di Rose. Scossi la testa – In effetti non è per questo che sono qui. Ho già chiesto scusa a Rose per quell’episodio…e sono stato ampiamente ripagato del mio gesto – con la mano mimai un pugno dritto verso il mio volto, suscitando l’ilarità dei presenti. Il padre di Rose annuì – Ottimo. Allora puoi…- sollevai una mano, interrompendolo - Un momento...dato che sono qui, posso finalmente chiedere scusa anche a voi. - Lo fissai dritto negli occhi – Mi dispiace davvero. So di avervi causato non pochi problemi, ma avevo tredici anni ed ero un piccolo idiota. A volte…non ci si rende conto di quanto una cosa possa ferire i sentimenti di qualcuno. - aggiunsi, chinando leggermente la testa.

- Fantastico, c’è altro? – il tono disinteressato del padre di Rose mi innervosì. Non potei impedirmi di scoccargli un’occhiata esasperata – Signor Weasley – cominciai, mentre Al mi faceva cenno di smetterla – Capisco l’astio nei confronti della mia famiglia e non la biasimo assolutamente per questo. Ma io sono Scorpius…e le posso assicurare che non c’entro nulla né con mio padre…né con mio nonno. Le ho chiesto scusa per quello che ho fatto, ragion per cui…adesso lei non potrebbe considerarmi come un normale ragazzo, che è venuto a cercare sua figlia perché…perché…beh, è innamorato di lei?

Sentii un suono strozzato provenire da qualcuno dei parenti di Rose, ma lo ignorai. La mia attenzione era stata catalizzata dal signor Weasley, il cui colorito stava diventando sempre più preoccupante. Restammo in silenzio per alcuni istanti, prima che lui spalancasse la bocca, fissandomi come se avessi appena estratto la bacchetta per lanciargli una Maledizione senza Perdono.

- Tu…tu sei…tu sei quello che ha spezzato il cuore di mia figlia! – urlò, prima di lanciarsi verso di me. Feci un passo indietro, incespicando, proprio mentre la sua mano afferrava la bacchetta dalla tasca. Sollevai le mani – Signor Weasley! Per favore..! - correndo all’indietro mi lanciai oltre Matt e Jackie, prima di cadere rovinosamente per terra.

- TRA TUTTI GLI UOMINI ESISTENTI AL MONDO HA SCELTO PROPRIO TE!!! Che cosa hai fatto alla mia bambina!?

- Signor Weasley, mi ascolti un momento…

- Ron, calmati! Stai attaccando un ragazzo!

- Ha fatto piangere Rose, l’ho vista io! Io!

- Ron accidenti! Vuoi darti una calmata? – la moglie, con un gesto davvero coraggioso, si frappose tra me e lui, allargando le braccia – Se non lo fai ti affatturo, basta!

L’uomo si bloccò con la bacchetta a mezz’aria e parve troppo stupito per aggiungere alcunché. Sbatté le palpebre un paio di volte – Hermione…

- No, Ron! Smettila di strillare e comportati da uomo adulto! Rose è abbastanza grande per difendersi da sola!

- Ascolta cosa ha da dirti questo ragazzo! – esclamò l’anziana pienotta, aiutandomi ad alzarmi – Non ho certo cresciuto un maleducato, io!

- Grazie…- borbottai, mentre lei mi sorrideva. Ron mi scoccò un’occhiataccia – Parla. Ma se quello che hai da dire non mi piacerà…

- Ron.

-…ti lascerò andare a casa…- aggiunse a fatica, facendomi una smorfia.

Annuii – Okay…beh, solo una cosa…ho incontrato Rose solo per caso, poco tempo fa. E…inizialmente lei mi detestava, davvero. E ne aveva tutto il diritto, ovviamente. Ma poi…si è offerta di darmi una mano per una cosa…e da allora…ho capito quanto fosse speciale. Solo che io non sono bravo con queste cose…così l’ho ferita di nuovo…e, come sempre, ho sbagliato. Solo che stavolta l’ho fatto per proteggermi. E anche Rose lo sa. Io…- li fissai, i Weasley, uno per uno. I loro visi non trasmettevano altro che curiosità. Erano…buoni, si vedeva. Mi strinsi nelle spalle – Pochi sanno che ho due bambini…e se ho cercato di tenere Rose lontana da me è stato solo per evitarle di…prendersi un “peso” in più. Penso che frequentare un ragazzo padre sia…un tantino complicato.

- Due bambini? – borbottò Hugo Weasley, mentre gli altri mi fissavano attoniti. Annuii – Sì.

- Tu lo sapevi? – disse Harry Potter, improvvisamente, in direzione del figlio. Al annuì – Da sempre.

- E Rosie…come l’ha presa? – chiese Hermione Weasley, confusa. Sorrisi – Può sembrare assurdo…ma, bene. Lei ha accettato tutto…

- Ma tu l’hai allontanata.

- Già. Temevo che potesse…pentirsene. Ma io non voglio tenerla lontana da me. Credevo sarebbe stato facile, invece…Perché lei mi manca; mi manca il suo sorriso, la sua dolcezza, i suoi sbalzi d’umore, il suo sguardo…e devo dirglielo adesso. – aggiunsi, guardando finalmente il signor Weasley. Per tutto il tempo avevo evitato il suo sguardo, senza accorgermi di quanto fosse cambiata la sua espressione. Il padre di Rose rimase in silenzio per chissà quanto tempo, prima di sospirare e passarsi una mano tra i capelli – Accidenti…beh…io so che Rose sa difendersi da sola, ma sappi…sappi che ti controllerò sempre. Parola di Auror. – aggiunse, mentre Jackie, Liam, Matt e Al sorridevano, dandomi pacche sulle spalle. La madre di Rose mi sorrise – La troverai al San Mungo.

- Andiamo allora! – strillò Jackie – Arrivederci a tutti!

- Ci vediamo!

- Grazie – dissi, sorridendo a tutti – Arrivederci!

- Aspettate! – Dominique si staccò dal gruppo e ci raggiunse. Mi lanciò un breve sorriso – Credo di averti sottovalutato, Malfoy. Ma adesso devi riuscire a farla sciogliere, altrimenti non ti perdonerà mai.

- Okay…grazie. – borbottai. Lei annuì e si attaccò al braccio di Liam, dandogli un bacio sulla guancia. Salutammo un’altra volta i parenti di Rose, prima di uscire di gran carriera dal cancello, pronti a smaterializzarci.

Adesso veniva la prova più dura.

 

***

 

- Okay signor Jones, applichi questa crema tre volte al giorno per una settimana; vedrà che le cicatrici scompariranno!

- Ne è certa? Non vorrei dover girare con questi morsi di serpente per il resto dei miei giorni…

- Glielo assicuro…

- Uhm, posso? Scusatemi! Rose, puoi venire per favore? – Lizzy entrò di corsa nel mio ufficio – Hai presente la signora Turpin?

Distolsi la mia attenzione dal mio ultimo – ed ipocondriaco – paziente, per dedicarmi alla nuova arrivata – Certo…è già arrivata?

- Sì, puoi raggiungerla?

Il signor Jones si alzò – La lascio, guaritrice Weasley. A presto! – cercai di sorridergli, nonostante l’idea di rivederlo presto non mi entusiasmasse – Ma certo. Buona giornata!

- Grazie…- borbottai in direzione di Lizzy, che sorrise – Non so se la signora Turpin sia meglio di lui… - aggiunse, non appena l’anziano uscì fuori. Allargai le braccia e lei ridacchiò.

- Mi sembri un po’ stressata, Rosie…hai parlato con Johnson? – buttò lì la mia amica, fissando con noncuranza oltre la finestra. Mi strinsi nelle spalle ed abbozzai un sorriso – No, perché sto bene. Non sono stressata. – aggiunsi, aprendo la porta. Sentii il suo sospiro, ma né io, né lei aggiungemmo altro. Non avevo voglia di parlarne, tanto era inutile. E poi…strano ma vero, parlarne con mio padre mi avrebbe aiutato.

- Salve signora Turpin, come stiamo oggi? - la vecchietta mi sorrise – Oh, abbastanza bene, grazie. Solo che stamattina sono andata a casa di mia nipote…sa, lei ha due figlie di circa dieci anni…e…- ma sì, cosa importava? Lo avrei dimenticato…chissà quando ci saremmo rivisti?

-…e proprio mentre litigavano, una scintilla rossa mi ha inavvertitamente sfiorato…e se…ma cosa è tutto questo trambusto? – l’anziana donna si sporse, fissando il corridoio oltre le mie spalle. Mi voltai; in effetti sotto stavano facendo parecchio chiasso – Forse un’emergenza…- borbottai, dirigendomi in quella direzione, verso le scale. Sentivo passi affrettati e voci indistinte. Molti pazienti si affacciarono dalle porte, mentre altri – più coraggiosi – si sporsero proprio come me.

- Ma che succede? – Lizzy mi affiancò, proprio mentre un gruppo di persone si fermava sotto la rampa di scale che portava al nostro piano.

- Ma che…- spalancai la bocca alla vista di Al, che cercava di spiegare qualcosa a Mark della sicurezza, Jackie e Matt che battibeccavano, Liam e Dominique che ridevano come pazzi e…

- Rose!

Scorpius era lì in mezzo e mi fissava con urgenza, mentre alcuni curiosi pazienti dei piani sottostanti si accalcavano accanto a lui. Lizzy, la signora Turpin e tutti i presenti si voltarono verso di me, stupiti.

- Ma sta parlando con lei? – borbottò una ragazza ricoperta di bende da capo a piedi. Arrossii – Che cosa ci fai qui? – balbettai, confusa. Scorpius, ignorando la confusione attorno a lui, si fece un po’ avanti, rischiando quasi di cadere lungo disteso.

- So che non dovrei essere qui.

- Infatti! Questo è un ospedale! – sbottò un guaritore del secondo piano, prontamente zittito dai presenti. Scorpius annuì – Lo so…solo che ci sono cose che vanno fatte immediatamente. Ho aspettato troppo tempo.

Scossi la testa – Non è necessario che…- ma lui mi inchiodò con uno sguardo tremendamente serio e determinato. – Invece sì, Rose. Perché so perfettamente di essermi comportato da stronzo. Ma…l’ho fatto solo perché avevo una paura fottuta di perdere la testa per te. Ma mentre mi dicevo che non dovevo, non potevo stare con te…ero già perdutamente innamorato. Così adesso sono qui, davanti ad una folla di gente che probabilmente mi sta odiando, solo per te. Per dimostrarti che…non voglio più essere un codardo. – prese un respiro profondo, prima di sorridere – Io ti amo Rose. Perdonami.

A quel punto cadde il silenzio. Sapevo che tutti mi stavano fissando, in attesa di una mia reazione.

Potevo perdonarlo?

Improvvisamente qualcuno mi mollò una gomitata. Stupita, mi voltai verso la signora Turpin, che mi stava squadrando con aria di sufficienza – Ma cosa aspetti ancora? È venuto fin qui per chiederti scusa, per dirti che ti ama…corri, no?

“In amore non si è mai abbastanza stupidi Rose; questa però è una cosa che impari col tempo.”

Sì, decisamente potevo.

Sollevai di scatto la testa e, finalmente, scoppiai a ridere. Mi feci strada tra le persone e praticamente mi lanciai giù dalle scale, ritrovandomi ad un palmo da lui.

- Scorpius Malfoy…- mi avvicinai, scuotendo la testa.

- Sì?

- Tu sei un idiota…- mormorai, circondandolo con le braccia -…ma forse è anche per questo che ti amo!

Tutti scoppiarono a ridere e presero ad applaudire, ma io quasi non me ne resi conto; ero troppo impegnata a rispondere ad un bacio mozzafiato.

 

 

 

*****

 

- Jingle Bells, jingle bells, Jingle all the way…

- Ah, Al ti prego smettila! Sei pessimo…- esclamò Matt, cullando tra le braccia la piccola Penny. Mio cugino sbuffò, tuffando una mano nel vassoio che Jackie stava trasportando – Quanto sei antipatico…sorridi, è Natale!

- Lo so, grazie, ma tu sei così stonato da farmi venire il mal di stomaco…

- Ehi, voi due! Smettetela, state dando un pessimo esempio ai bambini! – sibilai, mentre Kate e Jack ridevano. Erano seduti sul divano, accanto a Scorpius e lo stavano costringendo ad indossare un ridicolo cappello da Babbo Natale.

- Dai papà! Sei bello con questo!

- Sì Scorpius, sei veramente affascinante con quella robaccia rossa sulla testa – disse Dominique, provocando l’ilarità generale.

- Dominique, sei sempre così gentile…

- Solo per te, carissimo! 

- Ehi! BUON NATALE!!! - Liam spuntò dalle fiamme del camino, spargendo fuliggine sul tappeto. I bambini saltarono in piedi – I regaliii! Adesso che c’è lo zio Liam possiamo aprirli!

- Grazie dell’accoglienza eh…- ribatté quello un po’ risentito. Domi rise.

- Sono solo bambini tesoro…io sono felice che tu sia qui!

- Oh Sì, anche io tesorino! Picci-picci!

- Matt…tu mi fai paura…

- State facendo un caos assurdo, ora basta! Penny dorme!

- Che palle, Jackie!

- Ehi…- Scorpius mi si avvicinò sorridendo – vieni con me? – mi prese per mano, portandomi proprio davanti all’albero di Natale.

- Bambini, venite in cucina! Guardate, sto sfornando i biscotti allo zenzero! – esclamò improvvisamente Jackie, lanciandoci un’occhiata complice. Anche gli altri si alzarono dai rispettivi posti – Veniamo anche noi!

Jack e Kate lasciarono immediatamente i giochi per raggiungere gli “zii” – I biscotti!!! Possiamo decorarli con le caramelle?

- Ma certo…

- E lo zucchero?

Eravamo rimasti soli. Mi voltai verso il mio ragazzo, confusa – Che succede?

- Siediti qui…- mi fece accomodare sotto l’albero illuminato e si sedette proprio davanti a me. I suoi occhi erano sereni e pieni di allegria – Ho una cosa per te.

- Cosa? Non dovevi…mi hai già regalato quei…- posò un dito sulle mie labbra e, senza aspettare oltre, tirò fuori dalla tasca una scatoletta blu.

- Sì…beh, questa mi sa che è una cosa diversa…- balbettai. Lui mi lanciò una finta occhiataccia

- Fammi concentrare, Weasley!

Mi lasciai sfuggire una risatina agitata, mentre il mio cuore faceva una capriola. Lui deglutì e mi fissò dritto negli occhi – Rose…so che forse è presto, solo l’anno scorso io ero qui, da solo, a mandarti pigiami tramite Al…e adesso invece siamo insieme…è una cosa pazzesca, vero? Forse è una mossa azzardata, ma sento che è la cosa più giusta da fare…ho sconfitto i miei demoni personali e so che con te posso farcela. Per questo ti chiedo…vuoi sposarmi? – nel dirlo aprì la scatoletta, rivelando un anello d’oro bianco con una piccola pietra blu. Era semplice ma bellissimo.

- Io…sì, certo che sì! – gridai, prima di saltargli al collo per abbracciarlo. Lui scoppiò a ridere e, in quell’istante, tutti uscirono dalla cucina, gridando parole sconnesse.

- Ha detto di sì?

- Ma è magnifico!

- Roseeee! Verrai a vivere con noi?

Incrociai lo sguardo di Al, che mi regalò un sorriso sinceramente felice, poi ritornai a guardare Scorpius che, con qualche difficoltà data dalla nostra posizione, stava cercando di infilarmi l’anello al dito.

Scoppiai a ridere e lo baciai. Non mi ero mai sentita così felice.

 




Ciao!!! Ebbene sì...ce l'ho fatta a postare non troppo in ritardo! Ecco a voi il capitolo finale, corredato di epilogo...(che, come avrete sicuramente capito, è ambientato un anno dopo...a Natale! ) e che epilogo! xD
Vi giuro che descrivere le scene di Scorpius alla Tana è stato davvero difficile! Non sono molto convinta infatti, ma, vi giuro, ci ho lavorato tantissimo...e questo è quello che ne è uscito alla fine! Spero non sia troppo orrido : / !
A parte questo...volevo ringraziarvi tutti...avete letto questa storia, l'avete aggiunta tra le preferite, le seguite e le ricordate...avete commentato e mi avete dato sempre la forza per andare avanti...siete speciali! :D GRAZIE DI CUORE!
Tornerò molto presto (Prestissimissimo) con una nuova storia...MOOOLTO probabilmente sarà una Rose/Scorpius (ho già in mente tuttooo!) e spero continuerete a seguirmi!
Vi mando tantissimi baci!

GRAZIE DI TUTTOOOOO!
                                                                                                     Lily_Luna

PS: Il titolo è lo stesso della canzone dei Beatles! Ascoltatela se vi va, perché ne vale la pena... <3

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