Achille e Briseide

di phoebe91
(/viewuser.php?uid=98701)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prlogo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prlogo ***


 

 

Prologo

 

“Quella notte io e altre ragazze fummo portate via con la forza!Da quando mio cugino Paride aveva portato qui quella Greca ci aspettavamo che potesse accadere!Ma i Greci si rivelarono più barbari di quanto ci saremmo aspettati! Molti dei nostri caddero in battaglia, anche ragazzi,che ancora avevano un' intera vita davanti!Questo mi fece riflettere su come la guerra fosse stupida, e altrettanto fossero stupidi quelli che la combattevano!Ma non potevo immaginare che fu proprio da lì che conobbi la vera felicità!Tra quei bruti infatti ve ne era uno che,per quanto sangue avesse distribuito,anche tra la mia gente,volle risparmiarmi la vita!Non so se lo fece per pietà o per onore!Ciò che so è che lo amo tutt’ora,ed è proprio questa storia che racconto a mio figlio,e la medesima storia viene raccontata anche dai posteri, e come quei grandi uomini volevano, le loro gesta vennero raccontate negli anni,fino ad oggi e per sempre”.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

Capitolo 1

 

Il vecchio se ne stava tranquillo ad ammirare la propria città. Le forti mura di Troia si ergevano minacciose sul mare,nessun nemico era mai riuscito ad espugnarla ed Ettore, figlio primogenito del re Priamo,comandava il più forte esercito della zona. Il vecchio re aveva ormai la barba canuta e portava il peso dei suoi anni,ma era sempre orgoglioso di osservare la sua città. Anche quel giorno, che doveva essere un giorno di festa. Infatti Ettore e Paride, il secondogenito di Priamo, stavano rientrando da un viaggio in Grecia. Avrebbero dovuto stipulare un accordo di pace con il re di quelle terre,Agamennone. Ma nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata la fine di Troia. Quando le porte si aprirono entrarono, accolti dalle urla del popolo,Ettore,Paride e una parte dell’esercito Troiano. Si presentarono al re che baciò la fronte al figlio maggiore 

<<  Bentornato Ettore!E’ una vera gioia per me riaverti a casa!  >>

<<  Grazie padre,è lo stesso per me!  >> detto ciò si scansò perché il vecchio padre potesse salutare anche Paride,

<<  Paride,è bello rivederti!  >>

<<  Anche per me padre,ma permettimi di presentarti lei…  >> una donna si fece avanti inchinandosi con grazia. Era davvero una rara bellezza e in tutta la Grecia non ve ne era una che la eguagliasse, i capelli biondi e la carnagione bronzea della terra Greca si potevano riconoscere facilmente. 

<<  …Elena di Troia!  >> la presentò Paride. Priamo baciò anche lei sulla fronte 

<<  Benvenuta a Troia!Mi avevano parlato molte volte della tua bellezza,ma nessuna di quelle voci era tanto vera quanto ciò che ho davanti!  >> Elena si inchinò leggermente per ringraziare il re. Poi il re accolse tutti nel suo palazzo per festeggiare il ritorno dei figli. Ma Ettore non era in vena di festeggiamenti e chiese udienza privata a suo padre

<<  Cosa ti angustia figliolo?  >>

<<  Padre,l’ha portata qui,quella è la sposa del fratello di Agamennone!Tu hai costruito con tanta fatica la pace con la Grecia,e ora questo!Avremmo tutta la Grecia contro, verranno qui a riprendersela, e porteranno i loro guerrieri più forti!  >>

<<  Calmati figliolo,se verranno li affronteremo!Nessuno è mai riuscito ad espugnare Troia!Non lo faranno nemmeno questa volta!  >>

<<  Padre, ti prego dammi retta almeno per una volta, mettila su una nave e riconducila a casa!  >>

<<  Tuo fratello la seguirebbe,lo conosci!  >> 

<< Ma se non facciamo qualcosa presto si scatenerà il finimondo!  >>

<<  Allora prepara le truppe Ettore!Tu difenderai Troia come hai sempre fatto!Ora però riposati,il viaggio è stato lungo,e poi tua moglie non ti ha ancora salutato!  >> detto questo se ne andò. Dalle scalinate del palazzo apparve una donna, recava un bimbo in braccio. Era bella,e suoi capelli erano neri, <<  Ettore…  >> l’uomo la baciò dolcemente <<  Andromaca,è bello rivederti!Com’è cresciuto!  >> prese in braccio il neonato che lo fissava con i suoi occhioni azzurri. <<  Com’è andata?  >> chiese lei 

<<  Sembrava tutto a posto,finchè mio fratello non ebbe la splendida idea di portare qui Elena!  >>

<<  E’ quella donna?!  >>

<<  Già, presto ci ritroveremo l’esercito Greco addosso!  >>

<<  Quindi ci sarà un'altra guerra! E tu combatterai ancora?  >>

<<  Proteggerò la mia patria,come ho sempre fatto!  >>

<<  Appunto, hai combattuto valorosamente per tante volte,perché ora non lasci che siano gli altri a combattere per te?   >>

<<  Non posso e lo sai!L’esercito ha bisogno di un comandante, e Paride è troppo giovane e inesperto per guidarlo!  >> restituì il bambino alla donna e la baciò sulla fronte <<  Vedrai andrà bene!  >> la donna annuì,ma in fondo al suo cuore nutriva un brutto presentimento, quella volta sarebbe stata diversa…

 

Sulla città di Ftia in Tessaglia,aveva regnato un re,di nome Peleo,questi aveva preso come moglie Teti,che si diceva fosse una giovane nereide. Dalla loro unione nacque un figlio, il suo nome era Achille…

 

Il giovane se ne stava tranquillo tra un mucchio di rovine della città di Ftia, era il suo posto preferito. Si allenava sempre lì con la spada,non che ne avesse bisogno. Fin ora nessun guerriero era riuscito mai a batterlo. Mentre rifletteva su quale sarebbe stato il suo futuro fu interrotto dalla squillante voce del giovane Patroclo,suo cugino 

<<  Achille… eccoti finalmente!  >> il giovane sbuffò, gli voleva bene ma a volte sapeva essere davvero pedante <<  Patroclo…che ci fai qui?  >> 

<<  Avevi detto che ci saremmo battuti questo pomeriggio,e invece sei sparito!  >> Achille alzò gli occhi al cielo <<  E’ inutile che ti ostini, tanto lo sai che ti batto!  >> il giovane sbuffò tirando indietro i capelli biondi <<  Ma se non me lo insegni, come faccio a batterti?  >> 

<<  Non ci riusciresti nemmeno tra mille anni!  >> Achille era un giovane alto,biondo e muscoloso,in confronto suo cugino era una donniciola, Patroclo infatti era un giovinetto piuttosto esile,aveva grandi doti combattive, ma non poteva eguagliare Achille. 

<<  Cos’è? Ti tiri forse indietro cugino?  >> lo provocò Patroclo. Achille si alzò stizzito <<  Piantala! Dammi qua!  >> impugnò la spada di legno con cui si allenavano,e iniziarono a duellare. Ovviamente Achille lo faceva come fosse la cosa più naturale del mondo,e dopo solo cinque minuti Patroclo era già stanco.

<<  Che ti succede?Non c’è la fai già più?  >>

<<  Chiudi il becco…  >> si accanì su Achille con risultato penoso. Ricevette solo un calcio nel sedere dal guerriero. Mentre i due continuavano a combattere fece il suo ingresso un uomo in alta uniforme,e con l’elmo in testa. Achille lo osservò avvicinarsi continuando a parare i colpi del giovane,non aveva bisogno di vedere dove colpiva. Quando lo sconosciuto si tolse l’elmo e si avvicinò, Achille lo riconobbe 

<<  Ulisse re di Itaca!A cosa devo l’onore della tua visita?  >> con un colpo di spada cacciò l’arma dalle mani di Patroclo e andò a salutare il nuovo arrivato con una stretta di mano. Ulisse era un uomo a prima vista comune,barba e capelli castani,e non aveva un corpo possente,ma eccelleva per astuzia sugli altri uomini. Era uno dei pochi di cui Achille si fidasse.

<<  Achille…sempre con la spada in mano eh?!  >>

<<  Esercizio!Allora…che ci fai qui?  >> 

<<  Vengo per conto di Agamennone! Il re ti chiede di combattere al suo fianco con i tuoi Mirmidoni!  >>

<<  Contro chi?  >>

<<  Troia, pare che uno dei figli del vecchio Priamo abbia rapito la moglie di Menelao,fratello di Agamennone!  >> a questa affermazione Achille rise.

<<  Lo trovi divertente?  >>

<<  Già! Agamennone non sa cavarsela da solo? Perché mai dovrei affiancarlo in questa guerra che non mi riguarda!  >>

<<  Perché sarà una battaglia che rimarrà nella storia!Con le forze armate che abbiamo possiamo espugnare Troia,e basterebbero solo i tuoi uomini per farlo!  >> Achille non rispose,e Ulisse continuò <<  Ho sentito dire che Ettore,figlio primogenito di Priamo,guida il più forte esercito della Grecia, senza il tuo aiuto non potremmo farcela! Pensaci Achille,passerai alla storia!  >>

<<  E se dicessi di no?  >> Ulisse si alzò per tornare indietro <<  A te la scelta!Io ti lascio amico, spero che gli dei ti consiglino bene!  >> Ulisse se ne andò. Il giovane Patroclo era rimasto ad ascoltare e iniziò a ridere soddisfatto <<  Allora? Quando si parte?  >> Achille lo guardò in cagnesco <<  Sta zitto!  >> e se ne andò…

 

La donna raccoglieva conchiglie presso la riva del mare,quando sentì una presenza dietro di lei. Achille la guardava pensieroso <<  Achille, sai ti sto facendo una collana di conchiglie,come quella che ti ho fatto quando eri piccolo!  >> Teti era una donna dolce,ormai quasi anziana,ma la sua bellezza era ancora perfettamente visibile. I suoi capelli, un pò neri e un pò brizzolati, vennero scompigliati dal vento,Achille raccolse una conchiglia rigirandosela tra le mani, <<  Cosa mi consigli madre?Devo partire o rimanere qui?  >> Teti lo guardò dolcemente, era un uomo adesso,molte battaglie aveva combattuto,ma rimaneva pur sempre suo figlio. Gli mise una mano sulla guancia 

<<  Figlio mio,se resterai qui avrai una vita lunga,ti sposerai,e magari avrai dei figli,ma nessuno ricorderà il tuo nome!Se invece decidessi di partire diverresti famoso,però in questa guerra ci sono tanti pericoli,più di quanto tu ne abbia mai affrontato,potresti non tornare indietro!  >> Achille le porse la conchiglia <<  Allora saprai già cosa voglio fare!  >> la baciò sulla guancia e se ne andò. Teti rimirò la conchiglia datagli dal figlio,sapeva cosa avrebbe fatto si,lo sapeva benissimo…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


 

Capitolo 2

 

Achille radunò tutti i suoi Mirmidoni per la guerra,quando Patroclo seppe della partenza delle truppe convinse il giovane a portarlo con se,ma a patto che non sarebbe sceso in battaglia. Dopo molte proteste,Patroclo alla fine promise di non combattere. <<  Odoro!Prepara gli uomini, scenderemo sul campo prima di loro!  >> Odoro era il fedele sotto comandante delle truppe di Achille, era fedele al suo signore,che ammirava,aveva i capelli lunghi,come tutti i Greci del resto e gli occhi azzurri.

<<  Ma mio signore, Agamennone…  >> 

<<  Combatti per me o per lui?  >> lo ammonì Achille. Odoro rispose convinto

<<  Per te mio signore!  >>

<<  Allora fai come ti ho detto!  >>

<<  Si signore!  >> la nave di Achille arrivò per prima al porto seguita a qualche quarantina di metri dalle lente navi di Agamennone. Achille impugnò la spada e iniziò a urlare contro gli uomini <<  Uomini…Cinquanta di voi valgono quanto tutto l’esercito Greco…  >> i Mirmidoni urlarono come per acconsentire <<  …Sapete cosa vi aspetta oltre quelle porte?L’immortalità… prendetela è vostra!  >> Achille impugnò la spada indicandoli,si alzò il loro grido di battaglia e non appena la barca toccò terra scesero come tante belve inferocite pronte ad uccidere chiunque si fosse opposto al loro avanzare. I troiani erano di vedetta e anche il loro esercito era pronto a respingere l’attacco. Ettore diede il via, e una pioggia di frecce infuocate cadde sui Mirmidoni,Achille diede l’ordine di difendersi e tutti si posizionarono a testuggine con gli scudi, creando una vera e propria barriera. Quando furono abbastanza vicini,lasciarono le loro posizioni e iniziarono ad attaccare. I Troiani cadevano uccisi sotto i loro barbarici colpi. Achille era un fulmine e si muoveva rapido sterminandone anche tre uomini alla volta. Ettore guidò l’esercito dentro le mura perché non si impadronissero della spiaggia. Ma era troppo tardi,le guardie erano state decimate e  Achille era penetrato nel tempio di Apollo. Il guerriero si tolse l’elmo ricoperto di sangue e disse ai suoi <<  Razziate tutto ciò che trovate!  >> intanto l’esercito Greco era arrivato, e gli uomini stavano finendo l’opera iniziata dai Mirmidoni di Achille. Quando il guerriero vide che i guerrieri Troiani si ritiravano dentro le mura aspettò nascosto l’arrivo di Ettore. Il comandante guidò i suoi uomini nel templio a difendere i sacerdoti,già uccisi però dalla crudeltà dei Mirmidoni. Quando Achille si trovò di fronte Ettore,solo, si mise a ridere <<  Tu devi essere Ettore,figlio di Priamo!  >> il guerriero rispose <<  Si,e tu il capo di questi barbari!Non vi basta aver ucciso tutti i nostri soldati,adesso anche i sacerdoti,Apollo vi punirà!  >>

<<  Vuoi vedere cosa ne faccio io del tuo Apollo?  >> tranciò la testa della statua d’oro del dio. <<  Sei valoroso a sfidare gli dei!  >> Achille ghignò <<  Sono loro che sfidano me!Ho sentito dire che il tuo fratellino ha rapito la donna del re di Sparta! Tutto questo per una donna così!Torna dal tuo re, non è ancora tempo che io ti 

uccida!  >> Ettore era valoroso,ma gli occhi di quel guerriero lo fecero rabbrividire e preferì non prolungare oltre la battaglia,ritirandosi. Odoro si avvicinò ad Achille prudente <<  Mio signore,dovremmo comunicare al resto dell’esercito che abbiamo preso il possesso della spiaggia!  >>

<<  Ci penso io Odoro,porta i guerrieri a ristorarsi!  >> Achille salì sul punto più alto e alzò la spada,era il segnale che per il momento la battaglia era finita e che la spiaggia era in loro possesso. Achille fece ritorno all’accampamento dove gli avevano preparato una tenda. Odoro lo seguiva fedelmente, dietro di lui veniva Aiace,uno dei Greci più forti. Era un omone altissimo e tutto muscoli, combatteva barbaramente con un giavellotto. Strinse la mano ad Achille <<  Achille, sono onorato di combattere al tuo fianco!  >>

<<  Anche io Aiace!  >>.

Odoro poi disse <<  Signore,devo mostrarti una cosa!  >> quando entrarono nella tenda Achille vide una ragazza. Aveva i capelli lunghi e ricci,castani. Era legata ad un palo della tenda e probabilmente era stata picchiata,i segni sul viso erano ben visibili. Odoro continuò <<  Gli uomini l’anno trovata nel tempio, probabilmente è una vestale, pensavano che avrebbe potuto divertirti!  >> ghignò nel dirlo, poi uscì. Achille fissava la ragazza mentre si toglieva l’armatura e si sciacquava con dell’acqua. 

<<  E così sei una vestale! >> la ragazza si voltò <<  E anche nobile vedo!Come ti chiami?  >>. La ragazza si girò solo quando fu certa che Achille si fosse coperto. 

<<  Allora? Qual è il tuo nome?  >> 

<<  Briseide!  >> balbettò. Achille si chinò e la slegò <<  Non devi aver paura di me! Non ti farò del male!  >>

<<  Per oggi hai ucciso abbastanza uomini no?!  >> disse lei stizzita. Lui sorrise 

<<  Si!  >> 

<<  Gli dei ti puniranno! Avete profanato il sacro templio di Apollo e ucciso i suoi sacerdoti!  >> Achille rise <<  Sei un' ingenua!Ora ti dirò un segreto,una cosa che non insegnano nei templi,gli dei ci invidiano perché siamo mortali e ogni momento può essere l’ultimo per noi!La vita è più bella per i condannati a morte,e tu non sarai mai più bella di quanto sei adesso!*  >> Briseide lo guardò torva <<  E’ un complimento?  >> disse con disprezzo <<  Prendilo come vuoi!  >> Odoro entrò nella tenda 

<<  Signore,il re vuole vederti!  >> Achille annuì. Prima di andare da lui si lavò immergendosi nell’Oceano. Indossò l’uniforme e il mantello e si recò dal re. Agamennone non gli piaceva,aveva solo manie di grandezza e non gli interessava combattere per lui,lo faceva solo per la gloria. Entrò nell’accampamento di Agamennone <<  Achille,mio valoroso!  >> lo accolse il re. Agamennone era un uomo vanitoso,in carne e aveva i capelli sul rossiccio, con la barba. Achille sorrise beffardo a quell’affermazione <<  Agamennone!  >>

<< Come prevedi l’esito di questa guerra?  >> 

<<  Non sono ancora un veggente!  >> Agamennone rise <<  Non ti conviene mantenere questo atteggiamento di superiorità con me,posso stroncare la tua carriera quando voglio!  >>

<<  Allora perché hai mandato Ulisse a chiedere il mio aiuto?  >> Agamennone divenne scuro in volto,ma mantenne la sua espressione tranquilla. 

<<  Achille,tu sei potente in battaglia ma io posso prendermi tutto ciò che hai di più caro!  >>

<<  Allora fallo!Non mi resta molto da proteggere!  >>

<<  Non provocarmi!Sono un uomo molto influente!  >>

<<  Ma non sei il mio padrone!Io non combatto per te,te l’ho già detto!Se non ti va bene posso andarmene!  >>

<<  Purché non mi tradirai io non ti chiederò di combattere per me! A me servi per annientare le truppe Troiane!  >>

<<  Non è mia abitudine tradire i miei compatrioti!E ora scusa o altre cosa da fare!  >> e uscì…

 

Al campo Troiano intanto si raccoglievano i morti per le onoranze funebri. Paride guardava il disastro creato dalla sua stupidità <<  Quanti morti,ed è solo la prima battaglia! Quanti ne dovranno ancora morire?  >> Elena gli toccò la spalla 

<<  E’ colpa mia!Paride, andrò a consegnarmi ai Greci,è l’unico modo che abbiamo per fermarli!  >> il ragazzo le afferrò un braccio <<  Non se ne parla!Ti ucciderebbero,a loro non interessa la tua incolumità,vogliono solo intraprendere una guerra,e tu sei stata il pretesto!  >>

<<  E allora cosa vuoi fare?Vedere come la tua gente muore?  >>

<< NO!Ma non ti consegnerò a quei barbari,piuttosto morirò anche io!  >>

<<  Non dire sciocchezze!  >> Ettore lo richiamò. <<  Fratello!  >>

<<  Non sei in grado di affrontare quei Greci,tanto meno quel comandante!Non ho mai visto nessuno battersi come lui e i suoi uomini!  >>

<<  Quello è Achille con i suoi Mirmidoni!  >> puntualizzò Elena. 

<<  Lo conosci?  >>

<<  L’ho visto un paio di volte!Non nutre molta simpatia per Agamennone,uccide per gloria!  >> 

<<  Me ne sono accorto!  >>

<<  Come lo fermeremo Ettore?  >>

<<  Per ora in nessun modo!Continueremo a combattere come abbiamo sempre fatto!Attaccare sarebbe un suicidio! Elena,Paride andate a riposare,domani sarò un'altra giornata d’inferno!  >>

<<  Che gli dei ci aiutino fratello!  >>

<<  Gli dei sono contro di noi Paride…  >>  …

 

 

NB: * La frase è riportata dal film "Troy"!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


 

Capitolo 3

 

Ulisse si recò nella tenda di Achille.

<<  Cosa sei venuto a fare Ulisse?  >>

<<  Achille, ho saputo cos’è successo con Agamennone!Sei impazzito a sfidarlo in quel modo?  >>

<<  Questa non è la mia battaglia e lo sai!Io non ho obblighi!  >>

<<  Ma non provocarlo, è pur sempre un re!  >> 

<<  E allora?Ho sfidato gli dei e sono ancora vivo,il potente Zeus non mi ha fulminato!  >> 

<<  Non schernire chi dei, te ne potresti pentire!  >>

<<  Non sono loro a combattere e a morire!  >> 

<<  Ma loro decidono le sorti degli uomini,quando farci morire o meno!  >>

<<  Non ho paura della morte!Si deve morire prima o poi,oggi o tra un anno che cambia?Non ho niente da perdere!  >> Briseide stava in un angolo ad ascoltare la conversazione. 

<<  Cosa ne farai di lei?  >>

<<  La terrò con me per ora!  >>

<<  Bene,allora vado,domani sarà una altra giornata di battaglia e solo gli dei sanno cosa succederà!Buona notte!  >> Achille fece un cenno del capo.  Dopo che Ulisse uscì Briseide si rivolse al guerriero <<  Non temi davvero la morte?  >>

<<  No!  >>

<<  Perché?  >>

<<  Come farei a combattere ogni giorno con la paura di morire?  >>

<<  Prima hai detto che non hai niente da perdere,non hai una famiglia?  >> Achille rise <<  Pensi che uno come me possa farsi una famiglia?  >> Briseide abbassò il capo 

<<  Perché non mi tratti come una schiava?  >> 

<<  Perché dovrei?  >>

<<  Non lo so, non è forse questo ciò che fate di noi!Gettate i bambini dalle torri e noi donne veniamo ridotte in schiavitù!  >>

<<  Gli altri lo fanno!Non nutro interesse a uccidere bambini e avere donne come schiave, sono loro che vengono da me!  >> Briseide sorrise ironicamente <<  Già!Tu sei il possente guerriero che tutte le donne vorrebbero! Ma non io!  >>

<<  Ognuno ha i suoi gusti!  >> Briseide fece un espressione rassegnata <<  Siete tutti così pieni di voi! Volete soltanto la gloria voi uomini!  >>

<<  E a cos’altro dovremmo aspirare?A un famiglia forse?Ad avere dei figli,una moglie?Tutte frivolezze! >> Achille si sedette sulle pelli che gli facevano da letto 

<<  Come puoi dirlo?! Non ti piacerebbe avere dei figli?Secondo me non c’è niente di più bello…  >>

<<  Allora perché sei diventata una vestale?  >> 

<<  …Se non fosse per gli uomini di oggi!  >> Achille sorrise <<  Non mi sembra che hai una buona opinione di noi ”sacerdotessa di Apollo”!  >> sottolineò le ultime parole. <<  No infatti!Siete solo dei bruti!  >> confermò lei stizzita. Achille fece un sorrisino sghembo. Poi nella tenda fece irruzione Patroclo. Irruppe urlando, il guerriero fece una smorfia <<  Che ti prende?  >>

<<  Per Ercole Achille,siete stati grandi in battaglia! Quando si combatterà di 

nuovo?  >> il guerriero si alzò <<  Non lo so!Ma di certo so che tu non 

combatterai!  >> l’espressione felice del suo volto divenne seria <<  Ma perché?Non sono più un bambino,voglio combattere anche io!  >>

<<  Per farti ammazzare?Non te lo permetterò mai,a costo di ricacciarti dal campo a calci!  >> Patroclo stava per ribattere,quando vide la ragazza seduta nella tenda 

<<  E lei?  >>

<<  E’ una vestale,l’hanno catturata nel tempio di Apollo!  >>

<<  E te l’hanno consegnata?Caspita!  >> il giovane Greco si mise a fissare le curve della ragazza che si portò le mano al petto. Achille se ne accorse e disse <<  Fila via cugino,non è roba per te!   >> Patroclo fece un sorrisino sghembo e si avvicinò a Briseide <<  E perché?Non mi sembra che ti interessi!  >> quando stava per toccarla la ragazza gli graffiò il viso facendolo arretrare bruscamente <<  Brutta…  >> Achille fermò il braccio del ragazzo che stava per tirarle uno schiaffo

<<  Te l’ho appena detto,non è roba per te!  >> Patroclo sbuffò <<  Eh ve bene ho capito, non posso fare niente!  >> se ne andò arrabbiato. Achille guardò la ragazza

<<  Ti sai difendere!  >>

<<  Quando vengo aggredita…  >> Achille sorrise. Odoro entrò nella tenda <<  Signore stasera gli uomini vogliono fare un banchetto per festeggiare la presa della spiaggia!Ti unisci a noi?  >>

<<  No ti ringrazio Odoro!  >>

<<  Come vuoi!  >> Briseide lanciò una frecciatina <<  Non festeggi la tua vittoria semi dio?  >>

<<  No,sono stanco!  >> Achille si sdraiò togliendosi gli abiti…

 

La notte sembrava silenziosa,ma alcuni uomini si infiltrarono silenziosi nel campo Greco. Ettore guidava la sommossa,sapeva che i Greci avevano banchettato quelle sera e che probabilmente erano ubriachi. I suoi uomini armati di arco intrisero le frecce che presero immediatamente fuoco e le scagliarono sul campo,i Greci si svegliarono in tempo per vedere delle palle di paglia che rotolando prendevano fuoco e li travolgevano. Achille sentì il frastuono e uscì a vedere,ma non intervenne,Odoro gli corse incontro 

<<  Signore,sono i troiani!Che facciamo?  >> 

<<  Niente Odoro,quei poveri imbecilli pensavano a banchettare invece di stare vigili,lasciamo pure che combattano!  >> mentre si godeva lo spettacolo vide Briseide fiondarsi fuori dalla tenda e mettersi ad urlare <<  ETTORE!  >> il comandante Troiano doveva averla sentita,perché la richiamò a sua volta <<  BRISEIDE!  >> ma Achille la trattenne <<  Dove vai?  >>

<<  LASCIAMI!  >> Ettore cercò di raggiungerla,ma la tenda di Achille era lontana e i guerrieri non gli permisero di avvicinarsi. L’alba stava ormai per sorgere e la battaglia aveva già fatto molti morti. Agamennone piombò come una furia nella tenda di Achille <<  Per Zeus dove sono i tuoi uomini?  >>

<<  Dormono!  >>

<<  Non vedi che ci stanno attaccando,mandali in battaglia!  >> Achille era stato costretto a legare Briseide <<  Che c’è non ce la fai a batterli da solo?  >>

<< Non ti permetto piccolo impudente!Questo è un ordine,manda i tuoi uomini a combattere!  >>

<<  Se la metti su questo piano, non lo farò! >> 

<<  CHE ZEUS TI FULMINI!  >> imprecò uscendo. 

<<  ODORO!  >> chiamò Achille. Il fedele guerriero entrò subito <<  Manda un paio di Mirmidoni da quegli incapaci,non voglio grane!  >>

<<  Come vuoi mio signore!  >> Briseide non aveva smesso di piangere per tutto il tempo <<  Se non ti servo a niente perché non mi lasci andare?  >>

<<  E perché dovrei?  >> lei ricominciò a piangere. Le truppe di Ettore furono costrette a ritirarsi,questa volta per colpa di Aiace,che non aveva smesso di attaccare senza sosta. Quando Ettore fece ritorno nelle mura andò subito da suo padre <<  Padre…  >> 

<<  Ettore…che notizie mi porti?  >>

<<  Ho sentito la voce di Briseide nel campo nemico!  >>

<<  Cosa?Quindi è ancora viva!  >>

<<  Mia figlia!  >> i due uomini si girarono verso la voce. Un uomo di mezza età fece il suo ingresso,aveva i capelli brizzolati, e un portamento regale,indossava le vesti da sacerdote. Non appena lo riconobbe Priamo gli andò incontro <<  Briseo!Quale piacere averti qui!  >>

<<  Sono venuto non appena ho saputo del rapimento di mia figlia!  >>

<<  Proprio ora mio figlio mi stava dicendo di averla vista!  >>

<<  Era lei,ne sono sicuro,purtroppo non mi sono potuto avvicinare!  >> puntualizzò Ettore. 

<<  Com’è possibile che un intero esercito non riesca a sterminare l’esercito di Agamennone? Non si dice che sia particolarmente forte quanto il tuo Ettore!  >>

rispose Priamo <<  Lo sappiamo Briseo,ma purtroppo hanno dalla loro parte un esercito di Mirmidoni!Ne avrai sentito parlare!La potenza di quegli uomini è impressionante!  >> 

<<  E hanno dalla loro parte un comandante che potrebbe essere paragonato ad un semi dio!  >>

<<  E chi sarebbe?  >>

<<  Il suo nome è Achille!  >> non appena Ettore pronunciò quel nome il sacerdote si inginocchiò invocando gli dei e tirandosi la veste. 

<<  Cosa ti prende Briseo?  >>

<<  Voi non conoscete ancora la crudeltà di quell’uomo!Per il divino Zeus,si dice che sia immortale,e che sua madre è una nereide! Nessun uomo mortale è mai riuscito nemmeno a ferirlo!OH POTENTE APOLLO, non rivedrò mai più mia figlia se è caduta nelle sue mani!  >> Ettore gli mise una mano sulla spalla <<  Sta tranquillo Briseo,farò di tutto per riportarla a casa!Ora scusate,devo organizzare l’esercito!  >> e uscì…

 

Dopo che la sommossa fu terminata Achille slegò la giovane vestale. Ma non poteva immaginare che Agamennone tramava vendetta contro di lui. Il re infatti aveva convocato Ulisse,Menelao e altri principi nella sua tenda. 

<<  Il comportamento di quel guerriero  è inammissibile!Vi rendete conto che ha preferito lasciare i suoi compatrioti a morire?  >> Ulisse tentò di far placare la sua ira <<  Ma alla fine ha mandato i suoi Mirmidoni ad aiutarci,e poi abbiamo ottenuto un’altra vittoria!  >>

<<  Si certo,e quanti ne ha mandati?SOLO QUATTRO!Si beffa di noi ecco quello che 

fa!  >>

<<  Conoscevi Achille, allora perché lo hai mandato a chiamare?  >>

<<  Perché devo vincere questa guerra!E solo con il suo aiuto posso avere la certezza di farcela!Ma quello è più cocciuto di una pietra!PER ERCOLE…lo costringerò a scendere in battaglia,in un modo o NELL’ALTRO!  >> gettò a terra un calice di vino.

Menelao propose <<  Perché non torniamo in Grecia e conquistiamo la sua terra?Potremmo ridurre in schiavitù gli abitanti di Ftia!  >> 

<<  No, dovremmo portare una buona parte dell’esercito,e non possiamo lasciare scoperto questo fronte!Dobbiamo solo convincerlo a collaborare! >>

<< E come?  >> chiese Menelao

<<  NON LO SO PER ZEUS!Ma in un modo o nell’altro lo convincerò ad ubbidirmi…vedrete…lo convincerò…  >> ...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


 

Capitolo 4

 

Il sole sorse sul campo Greco. Gli uomini stavano raccogliendo i resti dei defunti dopo l’attacco della sera precedente. Achille era sceso in battaglia sta volta,perciò le perdite maggiori erano state dei Troiani. Tornò nella sua tenda per darsi una ripulita. Briseide stava davanti alla tenda,e non appena lo vide arrivare uscì <<  Dove vai?  >>

<<  Non ti riguarda!  >>

<<  Fino a prova contraria sei la mia schiava,perciò ho il diritto di sapere dove vai!  >>

<<  Tu non hai nessun diritto su di me!  >> disse arrabbiata,il guerriero sorrise 

<<  Certo,come vuoi,ma io farei attenzione agli uomini…  >> ed entrò nella tenda. La ragazza lo guardò,poi si voltò e proseguì. Dopo qualche minuto Patroclo entrò nella tenda di Achille <<  Achille…come va?  >>

<<  Come sempre!Che succede?  >>

<<  Vengo da parte di Agamennone!  >> il guerriero lo guardò in cagnesco 

<<  Cosa vuole? >>

<<  Stasera vorrebbe dare un banchetto,e ti chiede di prestarci Briseide come serva!  >> Achille lo fissò per un po’ <<  ”Prestarvi”…  >> disse con disprezzo <<  Non è un oggetto!  >> 

<<  Hai ragione,ma potresti almeno ordinarle di servire ai soldati visto che è stata affidata a te?  >>

<<  Chiedilo direttamente a lei!  >> quando il ragazzo si voltò la ragazza era davanti a lui, probabilmente aveva sentito tutto. Patroclo la guardò con una espressione interrogativa, la ragazza fissò Achille <<  E’ un ordine del tuo re?  >>

<<  Non è il mio re!  >> rispose lui infastidito <<  Cosa decidi?Mi cederai a loro?  >> Achille si passò la mano tra i capelli  <<  Tu cosa vorresti fare?  >>

<<  Lo hai detto tu,sono la tua schiava,decidi tu!  >>

<<  E sia,ma riferisci ai soldati che dovranno stare attenti a ciò che fanno… >> Patroclo annuì e uscì a riferire. Briseide sembrò delusa,ma non disse niente…

 

La sera gli uomini iniziarono a banchettare e ad ubriacarsi. Briseide fu costretta a cambiarsi, il suo vestito era bianco e piuttosto trasparente. Achille non partecipava mai ai banchetti comuni,ma questa volta rimase,sebbene in disparte,fuori dalla sua tenda. Quando Briseide iniziò a servire si vedeva attorno gli occhi compiaciuti di più di 100 soldati, rabbrividì e cercò di fare l’indifferente. Anche Ulisse era presente al banchetto,nonostante fosse felicemente sposato non poteva fare a meno di notare che Briseide era davvero bella, ma non fu per fedeltà che non osò toccarla… Anche i Mirmidoni rimasero lontani da Briseide,e tutti per lo stesso motivo… I soldati di Agamennone invece iniziarono a essere piuttosto brilli e iniziarono a tirare la ragazza. Briseide si difese bene con uno o due che mollarono presto la presa,poi un soldato di nome Damisio, la strattonò facendole cadere il vassoio che aveva in mano,il contenuto si riversò sul guerriero. Briseide guardò supplice Achille,e per un momento le parve di vedere la rabbia nei suoi occhi,ma poi pensò che forse si era sbagliata. Damisio iniziò ad imprecare,poi si alzò in tutta la sua grandezza,era tre volte più alto e massiccio della ragazza. Briseide si allontanò ma il guerriero la strattonò trascinandola a se e gettandola a terra,Briseide sbatté violentemente il gomito  

<<  Brutta sgualdrina…  >> la ragazza sentì le lacrime pungerle gli occhi,ma non era solo per il dolore. Damisio stava per avvicinarsi quando si fermò, Briseide non vide subito perché,ma nel campo era calato il silenzio e Ulisse ora era in piedi insieme ai Mirmidoni,in posizione di combattimento. La ragazza allora sollevò lo sguardo,spalancò gli occhi dalla meraviglia. Achille stava in piedi dietro di lui e teneva la lama della spada puntata sul suo collo <<  Toccala un'altra volta e questa ti trapasserà le viscere!  >> lo strattonò via e fece sollevare Briseide. 

<<  Ti sei fatta male?  >> lei girò lo sguardo. Achille la aiutò e entrarono nella sua tenda,quando Damisio cercò di inseguirli i Mirmidoni si misero davanti a lui, che alla fine demorse. Briseide si andò a sedere in un angolino,cercava inutilmente di ricacciare dietro le lacrime,ma le sentiva già scendere copiose e calde sul suo viso. Il guerriero si inginocchiò davanti a lei,la guardava stranamente addolcito,solo dopo Briseide si accorse di stare singhiozzando. Achille storse il naso,pensando che dopotutto non aveva mai consolato una ragazza in lacrime e non aveva la minima idea di come si facesse. Briseide si sentì ad un tratto fra le sue braccia. Era una cosa che al guerriero era venuta spontanea,non aveva mai fatto il gentiluomo con le ragazze. Ma lei si sentì ad un tratto al sicuro e ricominciò a singhiozzare… << Mi dispiace…  >> ammise lui. Lei spalancò gli occhi…si stava scusando? Lei aveva sempre creduto che fosse un barbaro, ma perché le chiedeva scusa?

<<  Non avrei dovuto lasciati andare…  >> 

<<  Perché…mi hai aiutata?  >>

<<  Sarò anche un barbaro,come dici tu... ma non picchio le donne!  >>

<<  Grazie…  >>

<<  Ora smetti di piangere però…Non permetterò a nessun altro di toccarti… >> 

<<  Ma io sono una prigioniera…lo sai che lo faranno!  >>

<< Allora dovranno vedersela con la lama della mia spada!  >> lei sorrise 

<<  Pensavo fossi solo un bruto,ma mi ero sbagliata…  >> 

<<  E ti dispiace?  >>

<<  No…  >> Achille la inquadrò con il suo sguardo magnetico,lei non riuscì a distogliere lo sguardo da quegli occhi, sembrava si stesse perdendo nell’azzurro dei suoi,e si sentì ad un tratto disarmata. In un secondo si ritrovò con le labbra sulle sue, lo baciò senza pensarci su,sentiva di potersi fidare,e continuò a baciarlo per tutta la notte…  

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


 

     

Capitolo 5

 

La luce del mattino entrò attraverso gli  spiragli della tenda. Un piccolo raggio colpì in pieno viso Briseide,che si svegliò. Aveva il corpo arrotolato nelle lenzuola,Achille era accanto a lei,la osservava incuriosito  <<   Buongiorno!Hai dormito bene?  >> chiese,

lei accennò un sorriso <<  Si,abbastanza!E tu?  >> lui fece spallucce 

<<  Per quello che ho dormito…  >> disse con tono alludevole. Poi si alzò e iniziò a vestirsi <<  Dove vai?  >>

<<  A controllare la situazione!  >>

<<  Mi sembra tutto tranquillo!  >>

<<  Può darsi,ma non si sa mai!Tu resta qui!  >> intimò. Briseide annuì mentre lui usciva…

 

A Troia intanto,Ettore stava cercando un modo per organizzare una sommossa. Paride gli si avvicinò <<  Ettore…  >>

<<  Cosa c’è?  >> 

<<  Volevo parlarti di una cosa!  >> 

<<  Dimmi!  >> il ragazzo si fece serio 

<<  Stavo pensando,se io combattessi con Menelao,forse ci lascerebbe in pace!  >> Ettore lo guardò torvo <<  Non dire sciocchezze!Non sai quasi tenere una spada in mano e speri di battere Menelao?!Moriresti inutilmente!  >>

<<  Ma almeno vi lasceranno in pace!Menelao mi odia,se io morirò…  >>

<<  PIANTALA!Non l’hai ancora capito???Loro non saranno contenti finché non ci distruggeranno!Elena non c’entra più niente!  >> Paride abbassò lo sguardo 

<< Allora cosa facciamo?Hanno già vinto!  >> 

<<  Non avranno vinto finché non prenderanno Troia!Attaccheremo ancora stanotte!Li coglieremo nel sonno e poi ci ritireremo!  >> 

<<  Ma ci avete già provato!  >>

<<  E’ l’unico modo che abbiamo per ridurre il loro numero!Non è una cosa onorevole,ma non posso fare altro….nemmeno io posso qualcosa contro quei 

guerrieri!  >>

<<  Ti riferisci ai Mirmidoni?  >> Ettore strinse il pugno 

<<  Quei maledetti…che Apollo li fulmini tutti!  >> imprecò Paride. Ettore sorrise rassegnato <<  Apollo…Lui non è più con noi!  >> dalla porta entrò un vecchio dalla barba bianca <<  Nestore…che succede?  >> 

<<  Il consiglio si riunisce principe!  >> 

<<  Arrivo subito!Vieni Paride,dobbiamo andare…  >>.

Il consiglio era composto da tutti gli anziani della città,compreso Nestore. Priamo in quanto re,presiedeva il consiglio. Il re si rivolse al suo primogenito 

<<  Ettore…allora dicci,cosa hai intenzione di fare?  >>

<<  Padre, contro i guerrieri Mirmidoni non possiamo fare molto purtroppo, io suggerisco di attaccare durante la notte!Così forse possiamo sperare di ridurre il loro numero e cogliendoli di sorpresa, abbiamo maggiori possibilità di vittoria!  >> uno degli anziani replicò <<  Ma ci avete già provato principe e i risultati non sono stati così buoni!  >>

<<  Se li affrontiamo apertamente avremo solo un'altra sconfitta!A voi la scelta!  >> gli anziani si consultarono per un po’ tra loro e poi uno di loro disse <<  Lasciamo la decisione al nostro re!  >> Priamo si alzò <<  Io mi fido ciecamente dell’esercito e di mio figlio,perciò qualunque decisione prenderà la appoggeremo!  >> Ettore ringraziò con un cenno del capo e poi andò nelle sue stanze con Andromaca e il piccolo Astianatte…

 

Il giovane Patroclo si stava allenando con la spada,quando vide Achille avvicinarsi. <<  Ehilà cugino!Come va?  >>

<<  Patroclo…! Novità? >>

<<  Nessuna…E tu?  >> Achille non rispose <<  Ah ah…Quel silenzio è sospetto!  >> <<  Piantala…Io ti ho chiesto se ci sono novità riguardo alla battaglia!  >>

<<  E io ti ho risposto,nessuna!I Troiani ci temono cugino!  >>

<<  Già…!  >>

<<  Come va con quella donna? >>

<<  Perché ti interessa?  >>

<<  Se sei arrivato ad attaccare uno dei tuoi per lei vuol dire che ci tieni proprio! >> 

<<  Sciocchezze…detesto solo che si maltrattino le donne…tutto qui!  >>

<<  Si si ci credo!  >> Achille se ne andò sorridendo. Poi incontrò Ulisse

<<  Buongiorno Achille!  >>

<<  Buongiorno Ulisse!  >>

<<  Ti vedo allegro stamattina!  >>

<<  Non ti ci mettere anche tu…  >>

<< Come vuoi!Agamennone ha intenzione di scendere in battaglia!  >>

<<  Cosa?  >>

<< Si,pare che Menelao voglia incontrare il giovane che gli ha rubato la moglie!  >> <<  Sarà uno spettacolo allora!  >>

<<  Sarai dei nostri?  >>

<<  Come sempre Ulisse…come sempre!  >> Ulisse fece un cenno con il capo…

 

Come Menelao voleva, lui stesso con suo fratello e l’esercito Greco si portarono davanti alle mura di Troia. Un messaggero portò il messaggio a Priamo che acconsentì ad un incontro,a condizione che non ci fossero lotte. Achille osservava la scena su uno dei due splendidi cavalli che,secondo la leggenda,gli erano stati donati da Poseidone. Ma ovviamente era un mito inventato dalle popolazioni che temevano Achille. Quando Ettore e Paride uscirono,seguiti dall’esercito,ci fu il rimbombo delle voci dei guerrieri. Menelao ghignò

<<  Le donne sono proprio sciocche…Non so come Elena ha potuto preferire quel damerino a me!  >> Paride strinse i pugni ma fu fermato da Ettore <<  Piantala di fare l’idiota!Lui ha chiesto solo di vederti…  >>

<<  Mi dispiace Ettore,ma questo non mi basta!Io lo sfiderò…  >>

<<  PARIDE!  >> prima che il fratello potesse fermarlo il giovane stava già parlando

<< Re di Sparta,tu parli tanto,ma battiti con me!Se ti batterò devi giurarmi sul tuo onore che lascerai in pace Troia!  >> tra i guerrieri si levarono sonore risate. 

<<  Cosa stai dicendo?Tu vuoi combattere contro di me?  >> 

<<  Si!ma devi accettare le mie condizioni!  >> 

<<  E se ti sconfiggessi?  >>

<<  Allora potrete continuare ad attaccare Troia!  >>

<<  Bene allora,le mie armi!  >> subito gli furono portate spada e scudo. Paride si armò a sua volta, <<  Cosa ti è saltato in mente?Ti ucciderà!  >>

<<  Se lo farà allora morirò combattendo fratello,ma devo provare a salvare la mai patria!Però Ettore,se mi succedesse qualcosa…promettimi che dirai a nostro padre che lo amo,e dirai ad Elena…  >>

<<  Glielo dirai tu…ora non pensare a niente… devi concentrarti sul tuo nemico,ricorda ciò che ti ho insegnato,concentrati sulla sua spada e…buona fortuna!  >>

<<  Grazie fratello…  >> Paride scese in campo,Menelao aveva uno sguardo soddisfatto sul volto,sapeva di vincere. La battaglia iniziò… Menelao si gettò con tutta la sua forza sul ragazzo,lo scudo fu macellato dopo soli due colpi. Un terzo violento fu affibbiato all’elmo di Paride che schizzò via. Mentre Paride fu messo in ginocchio si difese scagliando una pietra che colpì il re in piena bocca. Ma dall’altra parte gli infilzò la spada nella gamba,quando Paride capì di essere spacciato perché disarmato iniziò ad essere colto dal terrore. Scappò in ginocchio riparandosi dietro le gambe del fratello. Manelao intimò <<  Che codardo!Ettore,manda tuo fratello a combattere,o è buono solo a fregare le donne degli altri?  >>

<<  Non posso farlo,lui è mio fratello!  >> 

<<  Allora vuol dire che Troia ha violato il suo stesso patto!GUARRIERI, ECCO L’ONORE DI TROIA!  >> si avvicinò con la spada tesa per uccidere Paride,ma Ettore afferrò la sua e lo trapassò. Quando Menelao cadde, Agamennone aizzò l’esercito che si gettò come una furia su Ettore,difeso dai suoi soldati. Le lance di fuoco pronte assalirono i Greci che morirono a masse. Achille rimase a guardare la scena pietosa, vergognandosi per quegli uomini. Agamennone lo raggiunse irato 

<<  MANIGOLDO,perchè non chiami le tue truppe?Mio fratello è stato ucciso!  >>

<<  E i tuoi uomini stanno perdendo re!Ritira le truppe,ti conviene!  >> e voltandogli le spalle se ne andò <<  VILE!SOLDATI TORNIAMO ALL’ACCAMPAMENTO!  >> i guerrieri si ritirarono all’ordine del re…

 

Quando Agamennone ebbe celebrato le onoranze funebri al suo fratello giurò vendetta ad Achille. <<  Sono stufo del suo comportamento! >> Ulisse cercò ancora una volta di giustificarlo <<  Ha lasciato combattere i suoi uomini,perché adirarsi?  >> 

<<  Perché lui si rifiuta di combattere per il suo re!E io sono stufo!Ma è arrivato il momento di porre fine a questi suoi capricci!AIACE!  >> il guerriero entrò inchinandosi <<  Si mio re?  >>

<<  Dov’è Achille?  >>

<<  E’ al fronte nord mio re,sta istruendo le truppe!  >>

<<  La sua tenda è vuota?  >>

<<  C’è solo quella schiava mio signore,Achille non le permette di uscire!  >>

<<  Allora entreremo noi,vai,portamela qui! Da oggi sarà la mia schiava!  >> Aiace fu titubante <<  Ma mio re,Achille si adirerà parecchio…  >> 

<<  Non me ne frega nulla!IO SONO IL RE,VAI!  >> Aiace uscì di corsa. Andò in tutta fretta nella tenda di Achille,pregando gli dei che lui non arrivasse. Quando Briseide lo vide entrare si alzò impaurita,intuendo ciò che stava per accadere 

<<  Cosa volete fare?  >>

<<  Il mio re ti vuole come schiava!  >>

<<  Ma io sono già di Achille,non potete farlo!  >>

<<  Mi dispiace,ma io eseguo i suoi ordini!  >> 

<<  Se lo fate vi ammazzerà tutti!  >>

<<  Allora sarà meglio che ci sbrighiamo!  >> la trascinò di peso per un braccio 

<<  NO,LASCIATEMI!!!  >> Briseide fu condotta presso Agamennone. Ulisse tentò di fermarlo <<  Per favore Agamennone non lo fare,capisco la tua ira,ma se lo fai nessuno potrà fermarlo!  >>

<<  Che venga,e io la ucciderò!Portatela nella mia camera!  >> Briseide tentò di dimenarsi,ma non riuscì a liberarsi. Ulisse corse fuori infuriato, sperava che Achille sarebbe tornato il più tardi possibile. Ma sapeva anche che nessuno lo avrebbe placato questa volta... 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 

Capitolo 6

 

Achille non sapeva che al suo ritorno lo aspettava una brutta sorpresa. Salì sul suo cavallo e si avviò verso la sua tenda, quando smontò però si accorse che qualcosa non andava,c’era troppo silenzio tra gli uomini, che lo guardavano impietriti. Entrò di fretta nella sua tenda,alcuni vassoi erano a terra,e una brocca d’acqua era rotta in mille pezzi. Ma la cosa non gli importava,lei non c’era. Uscì e chiese ad Odoro <<  Dov’è lei?  >> con tono grave, Ulisse si fece avanti,per la prima volta timoroso <<  Achille…  >>

<<  DOV’E’?  >>

<<  L’ha presa Agamennone…  >> il respiro tranquillo del guerriero accelerò sempre di più diventando quasi spasmodico. Ulisse arretrò, Achille si diresse come una furia verso la tenda del re. Ulisse gli corse dietro 

<<  Achille per favore aspetta!Se tu combatterai con i Mirmidoni la lascerà 

andare…  >> Achille sembrava non sentire,procedette, entrò estraendo la spada,gettò Agamennone a terra scaraventandolo contro il pavimento con violenza. 

<<  DOV’E’ LEI???  >> chiese puntandogli la spada al collo 

<<  GUARDIE…  >>  il re urlava 

<<  NON TI AZZARDARE O TI RITROVERAI LA SPADA NELLA GOLA!DOV’E’?  >> Agamennone riprese fiato e bofonchiò <<  Se mi uccidi…lei morirà all’istante…  >> in quel momento entrò Ulisse <<  Achille fermati…lui dice la verità…se lo uccidi adesso lei morirà con lui,e tu non lo vuoi no?!  >> Achille lo lasciò andare, e il re tossì per la forte stretta del guerriero. Achille si mise a girare come una furia per la tenda imprecando <<  COSA VUOI DA ME?  >> 

<<  Voglio che tu combatta per me…  >> 

<<  NON LO FARO’ MAI,OTRE DIVINO… PUOI RICATTARMI MA NON MI COSTRINGERAI A COMBATTERE,E PRIMA CHE ARRIVI LA MIA ORA IO TI GUARDERO’ MORIRE RIDENDO!Tu vuoi che io combatta,ma hai commesso un grosso errore, IO NON COMBATTERO’!ODORO!  >> il guerriero accorse subito 

<<  Raduna gli uomini, se ne andranno domani!  >> Agamennone si alzò furioso 

<<  COME OSI!Io ho Briseide…  >>

<<  TU TORCILE UN CAPELLO E IO STERMINERO’ IL TUO ESERCITO E TI FARO’ INGHIOTTIRE LE TUE BUDELLA!Io e miei uomini non scenderemo in battaglia finché non mi sarà restituita,e ora vediamo come te la caverai grande re!   >>  Achille impugnò la spada e con tutta la forza che possedeva ridusse a due metà il tavolo lì accanto facendo rovesciare tutte le vivande. 

<<  E QUELLO SARA’ IL TUO CADAVERE QUANDO AVRO’ FINITO!  >> uscì urlando e maledicendo Agamennone. Ulisse guardò il re che tremava come una foglia 

<<  Sei un pazzo,guarda cosa hai fatto re orgoglioso!Ora le tue truppe moriranno sotto i colpi dei Troiani,senza Mirmidoni non siamo così forti da batterli,e tu lo sapevi!  >> anche Ulisse uscì lasciandolo impietrito dal terrore. Quando riuscì a muovere le gambe si recò da Briseide,che aveva sentito le urla furiose di Achille. 

<<  Pazzo…tu lo hai sfidato e ora lui ti ucciderà!Perchè lo farà Agamennone… lo farà prima o poi e tu lo sai!  >> il re la guardò di nuovo furioso 

<<  Sta zitta sgualdrina!  >> e le mollò un ceffone,Briseide cadde a terra,ma si limitò a toccarsi la guancia arrossata e a ghignare 

<<  Più mi maltratti ora e più lui sarà furioso quando mi riprenderà!  >> 

<<  Compiaciti di lui!Prima o poi ucciderà uno dei tuoi cari e poi vedremo se lo amerai ancora!  >> Briseide sapeva che era vero,ma non riusciva più a pensare una vita senza di lui, quindi non le rimaneva che pregare che nessuno dei suoi fosse mai un suo avversario,e finché Achille non sarebbe andato in battaglia a lei andava bene. Ma ciò equivaleva anche a non poterlo vedere e questo la faceva sentire terribilmente sola…

 

Come Ulisse aveva previsto,Agamennone decise di attaccare il giorno dopo,voleva dimostrare a tutti che era forte anche senza Achille. Ma la battaglia non ebbe i risultati sperati, nel campo Acheo vi furono almeno ottanta perdite e più di cinquanta feriti. I soldati Greci dovettero ritirarsi vergognosamente. Achille guardava la scena,disgustato e se ne andava ghignando,ma la mancanza di Briseide si faceva sentire,e la sua rabbia cresceva. Avrebbe voluto sgozzare Agamennone immediatamente, ma prima lei doveva essere al sicuro,e con lui non lo era. I suoi pensieri furono interrotti dalla prorompente entrata di Patroclo,questa volta davvero arrabbiato. 

<<  E’ una follia!I nostri muoiono la fuori e tu te ne stai qui a perdere tempo!  >>

<<  Patroclo…non andrò in battaglia,mi sembra di essere stato abbastanza chiaro!  >> <<  E per cosa?Una donna?Non avevi sempre detto che non ti interessavano queste 

cose?  >> 

<<  Non sai di cosa parli!  >>

<<  Invece si,ti stai comportando da egoista!  >>

<<  Prenditela con il tuo re!  >>

<<  No invece me la pendo con te!Sono tuoi compatrioti maledizione,e miei amici!  >> <<  Non l’ho voluto io!  >>

<<  Ma almeno difendi i tuoi compagni!Non devi farlo per Agamennone,combatti come hai combattuto fin ora,per la gloria!  >>

<<  La gloria!  >> disse con disprezzo 

<<  Ora non mi interessa più!Ho trovato qualcosa per cui combattere davvero! E questa sarà la mia battaglia!  >> Patroclo uscì dicendo 

<<  Non ti riconosco davvero più!  >>.

 

A Troia Ettore aveva convocato gli anziani di gran urgenza. Priamo chiese 

<<  Cosa c’è Ettore?  >>

<<  Padre,anziani… Nell’ultimo scontro Troia ha riportato una grande vittoria! E inoltre i Mirmidoni non sono scesi in battaglia!Questo è il momento propizio per attaccare!I greci sono ancora deboli e vulnerabili per le perdite subite,potremmo sconfiggerli per sempre! Padre,dammi il permesso di attaccare!  >> Priamo rifletté per un po’, poi chiese <<  Qualcuno ha qualche obiezione!  >> gli anziani non ne sollevarono nessuna.

<<  Bene allora,vai Ettore e porta Troia vincitrice!  >> Ettore lasciò la sala allegro,convinto che sta volta avrebbero vinto…

 

Iniziò così la sommossa. I Troiano si prepararono e scesero sul campo, presto si scatenò di nuovo la guerra. Mentre i guerrieri combattevano,e i greci sembravano in difficoltà, sentirono un urlo, i Mirmidoni erano scesi in battaglia. Davanti a loro c’era il guerriero con le armi lucenti. Ad Ulisse sembrò molto strano ciò,Achille non si rimangiava mai la parola. Presto Ettore e Achille intrapresero la battaglia. I guerrieri si fermarono per vedere i loro comandanti sfidarsi. Ulisse si portò davanti. All’inizio sembravano pari,ma Achille perse stranamente la sua agilità,Ettore incalzò minaccioso e lo disarmò in pochi secondi. Dopodiché tirò un colpo netto recidendogli la gola. Quando l’elmo venne tolto,si alzò un boato generale.  Ulisse sbiancò e guardò trovo il corpo del giovane,che in realtà era Patroclo,che prese le vestigia di Achille,era sceso in battaglia, nessuno se ne era accorto per via del modo di fare del tutto simile ad Achille. Ettore infilzò la sua spada nel cuore del ragazzo per farlo finire di soffrire,poiché il colpo inflitto era letale,ma dava una morte lenta e dolorosa. Ettore guardava sconvolto la giovane vita che aveva appena spento. Si avvicinò ad Ulisse 

<<  Basta per oggi,ritiriamo l’esercito!  >> Ulisse annuì. Odoro si presentò al re di Itaca. 

<<  Cosa facciamo adesso?Chi glielo dirà?  >> 

<<  Non lo so Odoro,ma lui si fida di te, forse dovresti farlo tu! >>

<<  Che gli dei mi aiutino allora!  >> Odoro si recò in silenzio alla tenda del guerriero,che uscì fuori sta volta. Il suo volto era tranquillo,al contrario di quello di Odoro. 

<<  Allora?Com’è andata?Avete disubbidito ai miei ordini,quale scusa hai ora?  >>

<<  Mio signore…devo darti una cattiva notizia…Noi non ti abbiamo disubbidito, pensavamo fossi tu…  >> Achille lo guardò torvo 

<<  Cosa vuoi dire?Chi pensavi che fosse me?  >>  

<<  Mio signore…  >> Odoro sembrava supplicarlo. Achille si avvicinò minaccioso ma di un tratto consapevole... 

<<  Dov’è Patroclo?  >>

<<  Mio signore…  >> ripeté. Achille sbiancò,fu come una freccia che lo colpì in pieno. Lasciò Odoro cadere e si recò in tutta furia verso il cadavere del giovane,vicino c’era anche Ulisse. Achille guardava suo cugino,torvo,pallido.

<<  E’ stato Ettore,pensava che fossi tu!Non voleva ucciderlo,è stato lui a fermare il combattimento!  >>

<<  Sta zitto…  >> intimò lui,Ulisse non aveva alcuna intenzione di disobbedire. Achille si piegò sul suo corpo i suoi occhi divennero umidi. Briseide osservò la scena accorsa come tutti a vedere cosa stava succedendo. Le dispiaceva per Patroclo,ma aveva un'altra paura…Achille ora sarebbe diventato davvero inarrestabile,e avrebbe voluto vendicarsi su Ettore…

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


 

 

 

 

Capitolo 7

 

Le esequie di Patroclo furono celebrate quelle notte. A dar fuoco alla pira fu lo stesso Achille.

 

A troia intanto Ettore si preparava alla battaglia che lo attendeva. Sapeva che Achille si sarebbe vendicato,e non sarebbe stato felice finché non lo avesse visto morto. E qualcosa gli diceva che presto sarebbe accaduto. 

<<  Andromaca…voglio farti vedere una cosa, vieni…  >> prese la moglie per mano e la condusse in un passaggio segreto <<  Voglio che, se Troia dovesse essere messa sotto assedio,tu scappi via con il piccolo!Prendi tutti quelli che vuoi salvare,ma scappa!Me lo prometti?  >> Andromaca lo guardò torva <<  Ettore…perché mi dici questo?  >>

<<  Oggi ho ucciso un ragazzo,troppo giovane per morire così! Domani Achille verrà per vendicarsi e non credo che scamperò alla sua ira…  >>

<<  NO!  >> la donna si aggrappò al marito <<  Tu hai un figlio da crescere…non puoi lasciarmi sola!  >>

<<  Mi dispiace,non posso fare altrimenti!  >> baciò suo figlio <<  Sono sicuro che diverrai un grande uomo!  >> Andromaca scoppiò a piangere… Dopotutto lo aveva sempre saputo che sarebbe finita così…ma era troppo presto…anche se fosse accaduto fra cinquanta  anni sarebbe stato presto… ma ora era peggio…

 

L’indomani all’alba Achille fece sellare i suoi cavalli alla biga. Si armò fino ai denti. Briseide gli corse incontro nel momento della sua partenza e cercò disperatamente di fermarlo <<  Achille…non andare ti prego… Ettore è mio cugino,lui è buono…non l’avrebbe mai fatto se non fosse stato costretto… per favore…non farlo!  >> Achille la guardò in cagnesco,la spinse via e spronò i cavalli partendo al galoppo. Quando arrivò nei pressi di Troia iniziò ad invocare il nome di Ettore. Intanto lui si preparava e dire addio ai suoi cari. Priamo aveva le lacrime agli occhi e lo fissò <<  Sei il miglior figlio che un padre possa avere!  >>

<<  Grazie,mi onori padre!  >> poi salutò suo fratello <<  Mi dispiace Ettore… è colpa mia!  >>

<<  No,non è colpa di nessuno! Ti affido Andromaca,quindi vedi di non morire 

chiaro?!  >>

<<  Si…d’accordo!  >> Elena lo abbracciò scusandosi. E poi arrivò Andromaca 

<<  Ciao tesoro…abbi cura di te,e di lui!  >> baciò suo figlio per l’ultima volta e uscì dalle mura. Achille gli stava davanti furioso <<  Bene Troiano!A noi due ora!  >>

<<  Aspetta, ti chiedo solo una cosa!  >>

<< Che vuoi?  >>

<<  Vorrei solo che mi promettessi una cosa…  >>

<<  Io non scendo a patti con te!  >>

<<  Devi restituire il mio corpo a mio padre!  >> 

<<  Tsk…pensi che lo farò!Illuso!  >>

<<  Io l’ho fatto con il tuo amico!  >>

<<  Sta zitto e combatti ora!  >> il combattimento iniziò. Priamo e gli altri lo osservavano dalle mura.  Ettore e Achille furono quasi alla pari,ma la forza del Mirmidone era troppa,e la rabbia ancora di più. Non ci mise molto per riprendere il controllo della battaglia e quando Ettore inciampò in una pietra gli diede il tempo di alzarsi. Poi incalzò con la spada,lo scudo del troiano fu subito piegato a metà e iniziò il combattimento con le spade. Ferì Achille solo ad un braccio, il guerriero allora iniziò a ferirlo prima ad un braccio poi alla gamba,quando Ettore fu in ginocchio lo infilzò tra la spalla e il collo, uccidendolo. Andromaca si nascose dietro una colonna per non vedere altro,ma Achille non si accontentò di quello, legò Ettore alla biga e lo trascinò per tutte le mura di Troia portandolo nel campo greco. Andromaca iniziò a singhiozzare talmente forte che per poco non si sentì male e dovette dare il bambino ad Elena che le stette vicino,accompagnandola in camera. Priamo nascose il volto tra le mani e scoppiò a piangere,mentre Paride imprecava contro gli dei. Quando Achille giunse nel campo Acheo trascinando Ettore,tutti uscirono dalle proprie tende,Ulisse lo guardava inorridito. Ma quando arrivò Briseide le cose peggiorarono. La ragazza fissò il cadavere sfigurato del cugino,le ginocchia cedettero,fissò il ragazzo. Non riusciva più a vedere l’uomo dolce che aveva conosciuto,ora vedeva solo un mostro, tra i singhiozzi disse 

<<  Come hai potuto…ACHILLE COME HAI POTUTO?  >> il guerriero la guardò in cagnesco <<  STA ZITTA!TORNATENE DAL TUO NUOVO RE SE NON VUOI STARE CON ME,IO NON HO BISOGNO DI TE!   >> Briseide scoppiò a piangere sul cadavere del cugino e Ulisse dovette portarla via…        

 

Quella notte Priamo attese a lungo che qualcosa avvenisse,che qualche animo buono avesse pietà di lui e gli riportasse il corpo del figlio. Ma attese invano,perché non venne nessuno. Così,affranto dal dolore,di nascosto da tutti uscì coperto da un mantello. Attraversò in silenzio il campo Acheo e trovata la tenda di Achille vi si infilò. Il guerriero era seduto su una cassa di legno e non si spaventò nel vedere l’uomo. Priamo si tolse il cappello scoprendosi il viso e si gettò ai piedi del guerriero baciandogli le mani. Achille aveva un espressione torva,non capiva.

<<  Tu chi sei?  >> chiese confuso 

<<  Sono il padre dell’uomo che hai ucciso oggi!  >>

<<  Il re Priamo?  >>

<<  Si!  >>

<<  Sei coraggioso a venire fin qui!Cosa vuoi?  >>

<<  E non lo immagini? Restituiscimi il corpo di mio figlio!  >> Achille si alzò 

<<  Hai rischiato tanto per venire fin qui! Perché non mandare un messaggero?  >>

<<  Pensi che mi importi ora di cosa rischio?!Tu hai ucciso mio figlio…  >>

<<  Lui ha ucciso mio cugino!  >>

<<  E tu quanti cugini hai ucciso? Quanti padri,fratelli…Ora perché non vuoi dare la possibilità a questo povero vecchio di fare le onoranze dovute a suo figlio?!  >> la fronte di Achille fu attraversata da una ruga di dolore. Solo ora si rese conto di ciò che aveva fatto. Si era fatto accecare dall’ira e aveva commesso il più grosso sbaglio della sua vita. Probabilmente ora Briseide lo odiava, e Priamo era arrivato a spingersi lontano dalla sua città per chiedere il corpo di suo figlio. Achille si passò una mano tra i capelli <<  Aspetta qui!  >> uscì e chiamò alcune schiave <<  Prendete il corpo del principe Troiano,pulitelo e cospargetelo di oli profumati!  >> quando le serve eseguirono l’ordine Achille lo caricò su un carro <<  Ora puoi andare,nessuno ti toccherà tranquillo!  >> Priamo commosso disse <<  Ti ringrazio!  >> 

<<  Non ringraziare me,ma te stesso!Sei un re migliore di quello che abbiamo qui!  >> <<  Guerriero aspetta,ti prego,potrei chiederti un ultima cosa?  >>

<<  Che c’è?  >>

<<  So che Briseide,una giovane vestale di Apollo, è stata fatta prigioniera qui!Per caso sai dove si trova?  >>

<<  Si lo so!E’ viva,ma non posso aiutarti,lei è prigioniera presso il re Agamennone!  >> <<  Capisco…  >>

<<  Vecchio re…da noi si usano dodici giorni di lutto!  >>

<<  Anche da noi…  >>

<<  In questi giorni nessuno oserà attaccare Troia!Ti do la mia parola!  >>

<<  Grazie guerriero,anche se sei mio avversario ti stai comportando lealmente!  >> Achille si avvicinò al re e gli sussurrò qualcosa che gli altri non udirono 

<<  Cercherò di riportarvi anche Briseide…  >> il re annuì e se ne andò guidando i cavalli verso casa…

 

Quando Agamennone venne a sapere del patto di Achille si infuriò molto 

<<  Per gli dei,ma come si permette,quell’arrogante!Fare un patto con il re Priamo,dare dodici giorni di lutto!E’ solo un arrogante!!!  >> Briseide ghignò 

<<  Cos’hai da ridere?Ti diverte qualcosa forse?  >>

<<   Si… voi maestà!  >> si inchinò in senso di burla. Agamennone le mollò un ceffone spaccandole il labbro. Poi chiamò un suo uomo e ordinò <<  Questa sgualdrina mi ha mancato di rispetto,frustatela!  >> Briseide spalancò gli  occhi,fu afferrata di peso 

<<  LSCIATEMI! LUI TI UCCIDERA’ BASTARDO…  >> le arrivò un pugno nello stomaco che le fece morire le parole in gola,poi fu portata via…

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 

Capitolo 8

 

Achille stava chiuso nella sua tenda da giorni. Non era più sceso in battaglia come aveva detto,ma non aveva più nemmeno visto Briseide. Si chiedeva come stesse,e purtroppo aveva un brutto presentimento. Ulisse lo andò a trovare <<  Achille…  >>

<<  Ulisse!  >>

<<  E’ da un po’ che non ti vedo in giro!Cosa succede?  >>

<<  E me lo chiedi?Ultimamente sembra che i tuoi dei si siano accaniti verso di me!  >> sorrise amaramente. 

<<  Ti riferisci a Patroclo?  >> 

<<  No…quello è stato senz’altro un brutto colpo,ma non parlo di quello!  >>

<<  E allora di cosa?  >>

<<  Parlo di Briseide!  >>

<<  Quella vestale?!Allora è come immaginavo,te ne sei innamorato!  >> 

<<  Già…ti sembra strano?  >>

<<  No,affatto! Anche io amo mia moglie!  >> 

<<  Ma tua moglie è libera!  >>

<<  E cosa avresti intenzione di fare?Attaccare Agamennone forse?  >>

<<  Lui me la deve restituire!A costo di ucciderlo,si! >>

<<  Non fare sciocchezze amico mio,lo sai che non ti conviene metterti contro il re!Se tu perdessi la vita lei non guadagnerebbe niente dalla libertà,perché anche lei ti ama 

vero?  >> 

<<  Se mi ama ancora…le ho ucciso il cugino! Ma ora non mi interessa tanto…voglio che lei sia al sicuro…la riporterò a Troia!  >> Ulisse sgranò gli occhi 

<<  Sei impazzito?Vuoi andare a Troia?Ti uccideranno all’istante!  >>

<<  Se c’è lei con me no!E poi devo provarci,non la lascerò nelle mani di quel vile…piuttosto la ammazzo con le mie mani!  >> si alzò <<  Dove vai?  >>

<<  Dal re,baratterò il mio ritorno in guerra con lei…  >>

<<  Achille…vuoi abbassarti a tanto?E la tua gloria?  >>

<<  Che vuoi che mi importi ora…se questo è il prezzo che devo pagare…allora non la voglio!  >> Ulisse annuì 

<<  Ti sei proprio innamorato eh?! E va bene ti lascerò fare,ma sii prudente,quel re è astuto!  >>

<<  Mai quanto te amico…  >> sorrise e dopo una stretta di mano Achille se ne andò…

 

Quando arrivò davanti alla tenda di Agamennone esitò ad entrare. Alcune guardie si pararono davanti al guerriero. 

<<  Lasciatemi entrare!  >> disse lui in cagnesco. Agamennone fece capolino dalla tenda <<  Lasciatelo passare!  >> Achille entrò piano. 

<<  Guarda chi si vede…il nostro temerario amico!Accomodati pure…Qual buon vento ti porta qui?  >> 

<<  Rivoglio Briseide!  >> Agamennone soffocò una risata e si sdraiò meglio sulla sua poltrona,affondando ancora di più nella sua camicia da notte. Achille lo fissò disgustato <<  Se me la restituirai e le permetterai di ritornare a casa…  >> deglutì prima di continuare <<  …Ritornerò a combattere!  >> il re sgranò gli occhi 

<<  Cosa odono le mie orecchie!Eh pensare che fino all’altro giorno non avevi intenzione di abbassarti a me!Ora cosa ti ha fatto cambiare idea?  >>

<<  …Non siamo qui per parlare di me…ma di lei!Ti basti sapere questo…me la restituirai?  >> Agamennone si passò le dita tra la barba rossiccia 

<<  Mi dispiace ma non posso!Sai ormai mi ci sono affezionato,è una ragazza così carina e gentile!  >> Achille strinse il pugno,ma dovette trattenersi

<<  …Per favore… Agamennone…  >> mugugnò tra i denti. Ma il re sembrò impassibile <<  Sciagurato…pensi di potermi comandare a tuo piacimento? “Lasciala tornare a casa”, con chi credi di parlare???  >> disse imitandolo in malo modo. Achille mise la mano sulla fodera della spada <<  Non ci provare…una sola mossa falsa e le faccio tagliare la gola!  >> il giovane respirava affannosamente per la rabbia. 

<<  …Almeno posso vederla???Mi devi almeno questo…  >> Agamennone fece spallucce <<  Non lo faccio perché ti devo qualcosa,ma tutto sommato credo che potrei fartela vedere!BRISEIDE!   >> chiamò. La ragazza apparse dall’ingresso a fianco al re. Achille le inchiodò gli occhi addosso,però non sembrava quasi più lei, ed era rimasta con Agamennone solo pochi giorni. Sembrava dimagrita di parecchio,aveva un colorito piuttosto pallido e sembrava debole, arrivò leggermente barcollante. Quando vide Achille per un momento il suo sguardo si illuminò,ma quel piccolo barlume svanì presto. Agamennone ghignò sotto i baffi, ma nessuno dei due ci fece caso,Achille le si avvicinò abbracciandola,ma lei si liberò. 

<<  Come stai?  >>

<<  Come credi che possa stare?Voglio tornare a casa mia…  >> avevano iniziato a bisbigliare,mentre il re faceva un giro per la tenda. 

<<  Sta tranquilla troverò il modo di riportarti a casa!  >>

<<  E come? Vuoi forse combattere per lui?!Non mi lascerà andare!  >>

<<  Lo so,glielo già proposto!Ma sta tranquilla,troverò un altro modo!  >> disse baciandole la fronte sudata. 

<<  Per favore… Tu non sei tipo da salvare donne prigioniere! Tu sei solo capace di uccidere… è questa la tua gloria Achille!Di me non ti importa nulla  in realtà!  >> Achille la guardava torvo

<<  Se non mi importasse nulla non sarei qui!  >> la ragazza lo guardò in cagnesco <<  #Non mi bastano le parole!Sono lontana da tante notti e tu  non mi reclami,indugi e la tua ira è lenta!  >>

<<  Cosa vuoi che faccia?  >>

<<  Combatti Achille…scaglia i tuoi Mirmidoni contro il re,puoi sterminare l’intero esercito se tu lo volessi!Ma non credo che lo farai…io non sono così importante da scatenare una guerra!  >>

<<  Non è così… tu per me sei l’unica cosa che conta ora!  >>

<<  Si belle parole da dire ad una schiava!Vattene Achille…se devo restare qui per il resto della mia vita almeno preferisco non  vederti, perché al contrario di te,io ti amo davvero!  >> Briseide se ne andò,mentre nell’aria si alzava la risata del perfido re. 

<<  Pare proprio che la tua donzella non voglia tornare,evidentemente non l’hai soddisfatta abbastanza!  >> Achille si girò pieno di odio,ma uscì a sbollire la rabbia altrove. Odoro,che aveva sentito quanto successo, lo affiancò <<  Mio signore, perché continuare a tormentarti?Se tu ci tieni davvero a quella donna riprenditela!  >>

<<  Non posso farcela da solo contro cento uomini!  >>

<<  Ma tu non sei solo, i Mirmidoni combatteranno al tuo fianco!  >>

<<  Non voglio coinvolgere la truppa in questa battaglia che riguarda solo me!  >>

<<  Mio signore la truppa ti adora,non ti lasceremmo mai combattere da solo!  >> 

<<  Ma questa è una battaglia pericolosa,e poi non avranno gloria a morire così!  >>

<<  Se tu l’avrai salvando quella donna,noi ti affiancheremo!  >> il guerriero restò un po’ in pensiero,ma poi mise una mano sulla spalla di Odoro <<  Grazie Odoro…raduna le truppe e spiega loro come stanno le cose,ma chiunque non voglia combattere non è obbligato a farlo!Vai!  >> Odoro fece quanto detto, ma, a differenza di quello che Achille credeva, i soldati accettarono di lottare al suo fianco. Mentre si svolgeva questa discussione era passato di lì Aiace,che sentendo che stava per succedere qualcosa chiese ad Achille <<  Cosa state facendo?  >>

<<  Non sono affari tuoi Aiace,tu appartieni alle truppe di Agamennone!  >> 

<<  Aspetta…se non erro io ti ho sempre ammirato Achille!  >>

<<  E per me è lo stesso Aiace,sei uno dei guerrieri più forti che abbia mai incontrato,ma non posso svelarti niente, andresti a riferirlo al tuo re,e non posso permetterlo!A ognuno la sua battaglia!  >> Aiace era più astuto di quanto Achille pensasse 

<<  Vuoi attaccare Agamennone vero?  >> Achille non rispose 

<<  Permettimi di combattere al tuo fianco allora!  >> il giovane si voltò stupito 

<<  Perché dovresti farlo?  >>

<<  Perché sono stufo del comportamento del re,io sarò anche un guerriero,ma non vengo mai valorizzato per questo!Sei stato l’unico ad onorarmi sempre Achille,e io voglio restituirti il favore combattendo al tuo fianco e offrendoti la mia fedeltà!  >> Achille sorrise <<  E sia, va da Odoro,ti spiegherà tutto lui!E grazie fratello…  >> sul volto di Achille ora c’era solo un ghigno di soddisfazione,stava andando a riprendersi Briseide,e a combattere contro l’uomo che più odiava al mondo. La truppa era pronta a combattere in tutto il suo vigore. L’esercito Greco era ancora immerso nel sonno,apparte le poche sentinelle che sorvegliavano l’accampamento. Achille guidava le file armato di scudo,elmo e spada che brillarono infuocate alla luce dell’alba, si mise in testa con uno splendido destriero nero come la pece e veloce come il fulmine, l’impeto di quel cavallo era pari a quello di Achille,e nel campo Acheo lo avevano soprannominato Castigo. Al segnale del guerriero i Mirmidoni piombarono addosso all’esercito,che dapprima credette si trattasse dei Troiani,quando si accorse che invece erano i Mirmidoni,rimase di sasso. I guerrieri di Achille piombarono come un onda che si abbatte sulla spiaggia travolgendo tutto ciò che trova sul suo cammino. Agamennone fu svegliato di soprassalto da quel frastuono,e uscì dalla tenda per vedere cosa stesse accadendo,il suo viso rotondo divenne pallido e inorridito. Achille stava avanzando,e lo avrebbe ucciso questa volta,aveva tradito l’esercito Greco,e stava combattendo per lei….

 

 

#Frase tratta da una versione della tragedia riguardante Achille e Briseide.  

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


 

Capitolo 9

 

Anche Briseide si accorse del frastuono,ma quello che sentiva erano rumori lontani, stava male,e non aveva più nemmeno la forza di alzarsi. I lividi le bruciavano come aghi infuocati,poiché la sera prima Agamennone aveva sfogato la sua rabbia su di lei,che non si era concessa per nessuna ragione. In cambio aveva ricevuto una pioggia di botte che l’avevano quasi ammazzata. Agamennone tentò l’unica via di fuga che gli rimaneva cercando di portare la fanciulla con se,ma Briseide non riusciva ad alzarsi,e dopo averla trascinata per un po’,il re si arrese. 

<<  Eh va bene lurida sgualdrina,se non vuoi salvarmi la vita,nemmeno tu sopravviverai!  >> prese una torcia e diede fuoco alla tenda scappando dal lato opposto. Quando Achille si accorse del fuoco spronò il cavallo che in un balzo raggiunse il re. Il guerriero smontò da cavallo <<  Eccoti finalmente bastardo!  >> Agamennone tentò di difendersi ma il ragazzo era troppo forte per lui,spezzò la sua spada in due e lo fece inginocchiare. Agamennone supplicò di non ucciderlo ma Achille ci rise sopra <<  Ti avevo giurato che avrei riso sul tuo cadavere,ed è quello che farò!Ma prima dimmi dov’è Briseide?  >>

<<  Probabilmente già nell’altro mondo…se non la posso avere io,non la cederò a 

te!  >> Achille allora infilò la spada nel petto del re,uccidendolo. Poi si guardò in giro,la tenda stava bruciando e allora capì,lei era lì dentro. Corse con tutta la forza che possedeva in petto,le fiamme stavano facendo crollare tutto,lei era a terra priva di sensi. Achille si fiondò su di lei facendosi largo con la spada. La prese in braccio e uscì di corsa dalle fiamme,salì in groppa a Castigo e lo spronò a correre verso la sua tenda…

Quando il cadavere del re fu ritrovato la battaglia cessò. I greci gli erano fedeli e decisero di ritirarsi. Ulisse era rimasto neutrale alla battaglia,aspettava i guerrieri nella parte ancora tranquilla dell’accampamento, quando vide Castigo galoppare a tutta velocità guidato da Achille,che teneva tra le braccia Briseide. Quando fermò il cavallo scese in tutta fretta <<  Achille…  >>

<<  E’ ferita…  >> il ragazzo sembrava molto agitato. La pose sul suo letto e cercò di farla svegliare <<  Sta calmo…è solo svenuta!Lasciala riposare…cos’è successo?  >> <<  Agamennone è morto!  >> Ulisse scosse il capo <<  Sapevo che l’avresti fatto!Ora l’esercito non ha più una guida!Cosa pensi che faranno?  >>

<<  Non mi riguarda…ora voglio solo che lei stia bene!  >> Ulisse capì e uscì senza aggiungere altro…

 

Dopo un ora circa Briseide si svegliò. Era tutta dolorante e le girava la testa. Quando mise a fuoco le immagini davanti a se riconobbe la tenda di Achille…fu sollevata,ma lo fu ancora di più quando lui entrò. Achille le sorrise 

<<  Ti sei svegliata finalmente,mi hai fatto preoccupare!  >> lei cercò di tirarsi su ma le costava molta fatica e il ragazzo dovette aiutarla 

<<  Dovresti restare a letto,sei ferita!  >>

<<  Cos’è successo?  >>

<<  Agamennone è morto finalmente!  >>

<<  Lo hai ucciso?  >>

<<  Si!Ho fatto come mi hai chiesto,volevi che combattessi per te,e l’ho fatto!E a quanto pare ho vinto!  >> Briseide sorrise. Lui le accarezzò il livido sotto l’occhio. Ma quando stava per baciarla lei urlò facendolo arretrare. Briseide allontanò il ragazzo,che le teneva una mano sulla schiena. 

<<  Cos’hai?  >>

<<  Non è niente…scusa!  >> Achille la fissò 

<<  Voltati!  >>

<<  Ti ho già detto che non è niente!  >> ma lui insistette e non fu difficile farla girare. Le aprì il vestito, spalancò gli occhi. La sua bellissima schiena, che aveva sempre accarezzato dolcemente, ora era rigata da ferite di frusta. Briseide si coprì voltandosi. <<  Quel maledetto…  >>

<<  Ormai è morto…non mi farà più del male!  >> Achille prese uno straccio imbevuto d’acqua e iniziò a passarlo sulla schiena della ragazza,quando si accorse che la sua pelle bruciava più del solito,e che nonostante fosse calda,stava tremando. 

<<  Ti senti bene?  >>

<<  Si…è solo…un po’ di freddo! >> si appoggiò al petto del ragazzo mentre il suo respiro diventava irregolare. Achille le mise una mano sulla fronte 

<<  Tu hai la febbre, scotti!  >> Briseide non lo ascoltava più, le si chiudevano gli occhi. Achille la coprì per bene con le lenzuola,ma quando stava per andare via lei lo trattenne debolmente con la mano e bofonchiò <<  Resta…con me…  >> il ragazzo sorrise e si accoccolò dietro di lei abbracciandola. Poi la ragazza si addormentò stremata…

Achille non chiuse occhio per tutta la notte, Briseide non aveva mai smesso di tremare e di agitarsi nel sonno. All’alba bruciava come la pece. Il ragazzo le passò un panno bagnato sulla fronte,ma non servì a farle scendere la febbre. Achille disperato uscì dalla tenda e chiamò un ragazzetto minuto e bruno <<  Va a cercare un guaritore presto,e portalo qui!  >> il ragazzo corse via per tornare poco dopo 

<<  Mi dispiace signore, ma non vi sono guaritori al campo!  >>

<<  Com’è possibile??? Maledizione…  >> Ulisse era accorso vedendo l’amico in agitazione <<  Che succede Achille?  >> 

<<  Briseide sta male e qui non c’è nessuno che possa curarla!  >>

<<  Cos’ha?  >>

<<  Ha la febbre alta da ieri sera,e non accenna a scendere!  >>

<<  Capisco!Mi dispiace amico mio,ma non abbiamo molta scelta…  >>

<<  Che vuoi dire?  >>

<<  Puoi solo stare a guardare e pregare per lei!  >>

<<  E vederla morire?MAI! >>

<<  Ma allora cosa facciamo?Non mi sembra che tu ne io,ci intendiamo di farmaci!  >> <<  Allora la porterò a Troia!  >>

<<  Sei impazzito?Non ti permetteranno di vederla mai più!  >>

<<  Preferisco non rivederla che saperla morta per colpa mia!  >> entrò nella tenda seguito da Ulisse <<  Ti prego Achille demordi, se andrai a Troia nemmeno tu uscirai vivo!  >> 

<<  La lascerò fuori dai cancelli!  >>

<<  Achille ti prego…  >>

<<  Non dire altro…non la lascerò morire…Ora vai,vorrei rimanere solo con lei…  >> Ulisse annuì e uscì. Achille sollevò un po’ la ragazza e la abbracciò 

<<  Mi dispiace Briseide,non ho altra scelta!  >> la ragazza sembrò sentirlo e bofonchiò qualcosa <<  Briseide…mi senti?  >> lei annuì leggermente  

<<  Ascolta…devo portarti a Troia…stai troppo male e qui non posso curarti!  >> la ragazza strinse il braccio del guerriero come per replicare <<  Sarà per poco…verrò a prenderti quando sarai guarita…  >> lei scosse il capo <<  Non essere cocciuta…Ti prometto che ci rivedremo…  >> Briseide provò a ridire qualcosa,ma tornò di nuovo nello stato di incoscienza per via della febbre. Achille la sollevò e la portò fuori,salì con lei in groppa a Castigo e si avviò verso le mura di Troia. Quando i guerrieri lo intravidero diedero l’allarme. Priamo e il suo seguito uscirono a vedere cosa accadeva. Achille si fermò presso le grandi porte di Troia e invocò il nome di Priamo 

<<  Re Priamo…sono Achille…non sono venuto per combattere! Voglio restituire Briseide,la vestale!  >> Paride fece segno di attaccarlo ma Priamo lo fermò, 

<<  Incosciente, vuoi forse uccidere tua cugina?  >>

<<  Ma lui ha ucciso mio fratello!  >>

<<  Ma ci ha anche restituito il suo corpo,e ora vuole riportare a casa Briseide! Andrò io stesso ad accertarmi di come stanno i fatti!  >> Priamo scese fino alle porte seguito dalle guardie,Paride e il padre della ragazza, che era in ansia per lei. Achille smontò da cavallo e gliela mostrò <<  Guarda come l’avete ridotta,barbari!  >> urlò Briseo 

<<  …La mia bambina…  >> Achille corrugò la fronte 

<<  Vi giuro che non sono stato io a farle questo…non avrei mai potuto,avrò anche ucciso molti uomini,ma non torturo le donne… in particolare lei…!  >> Priamo gli chiese <<  Perché vuoi riconsegnarla a noi!Pensavo fosse prigioniera di 

Agamennone!  >>

<<  Il re è morto,la guerra, per quanto riguarda me e i miei Mirmidoni,finisce qui!Quando la portai via da Agamennone lei era già malata, non posso curarla al campo,e non voglio lasciarla morire!  >>

<<  E da quando i bastardi come te provano pietà!  >> disse acido Paride,ma Priamo lo fermò <<  No Paride,non ora!  >>

<<  Da quando l’ho conosciuta principe e per lo stesso motivo per cui tu hai rapito Elena!  >> a queste parole Paride si zittì. Briseo si fece avanti <<  Dammela!  >> Achille corrugò la fronte,fissò la ragazza,conscio che probabilmente non l’avrebbe più rivista, le diede un tenero bacio sulla fronte e mormorò <<  Addio Briseide…  >> la consegnò nelle braccia di suo padre,che baciandola la portò subito dentro le mura,sotto gli occhi sofferenti di Achille. 

<< Quello che hai fatto per lei è molto bello e nobile!  >>

<<  Non lo è per me… non la rivedrò mai più!  >>

<<  Ogni addio richiede una preparazione,ma spesso guerriero,la vita ci coglie impreparati!  >>

<<  Ogni addio dici?Non si può dire addio alla persona che ami!Tu hai mai amato 

re?  >>

<<  Si, i miei figli!  >>

<<  Ecco,ora ne hai perso uno, sei forse riuscito a rassegnarti a dirgli addio?  >> Priamo scosse il capo <<  Nemmeno io posso farlo ora!  >> 

<<  Ma lei non è morta!  >>

<<  Ma Troia non mi accetterà mai come alleato,ne io potrei…E nemmeno tu dovresti, ho ucciso il tuo primogenito!  >>

<<  Perdonare è divino Achille…ma se qualcuno non inizia l’umanità non cambierà mai!Un mondo incapace di cambiare è un mondo senza speranza!  >> Achille salì a cavallo <<  Bada alle tue parole vecchio…i sogni sono per i deboli,e io temo di essere entrato in questa categoria…ma finchè lei avrà vita,io non alzerò un dito su Troia!Addio…  >> 

<<  Achille…ogni fine è anche un inizio,quando vorrai venire a Troia,sarai il 

benvenuto!  >> il guerriero scosse il capo 

<<  Solo per te forse…  >> spronò il cavallo e se ne andò col cuore gonfio di amarezza…sentiva che tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento era crollato come un castello di sabbia. Per la prima volta nella sua vita non gli importava di morire in quel momento o morire senza gloria…la cosa a cui si era legato più che della sua stessa vita,ora non c’era più e ora nulla sembrava avere importanza…

 

*Alcune delle frasi sono tratte da un celebre fumetto di cui non farò il nome per le normative di privacy.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

 

Achille passò l’intera notte in bianco,non chiuse occhio e fece su e giù per l’accampamento. Ulisse l’aveva osservato preoccupato,ma non gli disse nulla. Al sorgere dell’alba Achille si armò di tutto punto e chiamò alcuni tra i suoi uomini più forti per allenarsi. La sua violenza sembrava essersi moltiplicata quella mattina. Odoro dovette fermarlo perché gli uomini non riuscivano a stargli dietro,ma ricevette un pugnò che gli spaccò il labbro. Achille sembrava furibondo,poi si fermò e fissò Odoro che si tamponava con la mano il sangue che usciva dal labbro

<<  Scusa Odoro!  >> mormorò con il fiato corto,si voltò e tornò a rintanarsi nella sua tenda dove rimase per tutto il giorno…

 

Briseo camminava nervosamente per il corridoio del palazzo reale,quando ad un tratto apparve un uomo vestito da sacerdote con un sorriso stampato sulla faccia. 

<<  Allora?  >> chiese il re 

<<  Non si preoccupi signore,ormai è fuori pericolo,la febbre è completamente passata e le ferite sono guarite, però…  >> il re non lo fece finire e si mise a fare esclamazioni a favore degli dei. Il sacerdote cercò di continuare 

<<  Mio signore c’è una cosa che dovrebbe sapere…  >>

<<  Oh come sono felice…posso vederla ora?  >>

<<  Si certo,ma mi lasci spiegare...  >>

<<  Cosa c’è?  >>

<<  Non so se questa sia una buona o una cattiva notizia ma…  >>

<>

<<  Mio signore sua figlia…aspetta un bambino!  >> Briseo impallidì di colpo.

<<  Cosa dici?Ne sei sicuro?  >>

<<  Oh mio signore,sono abbastanza anziano per dirlo con certezza!I sintomi ci sono tutti!  >> il re tremò 

<<  Lo…  >> deglutì <<  …Lo avete detto a lei…?  >>

<< Ancora no,ma penso sospetti qualcosa…  >> il re iniziò a sudare freddo 

<<  Chiamate immediatamente Priamo!  >> dopo pochi minuti arrivò l’anziano re con Paride <<  Cosa c’è fratello mio?  >> 

<<  Priamo,Paride… devo darvi una notizia…  >>

<<  Cosa succede?  >> chiese curioso il giovane principe, 

<<   Briseide…aspetta un bambino!  >> Priamo fece una strana espressione,ma non paragonabile a quella di Paride,che aveva l’orrore dipinto sul volto. Priamo chiese

<<  Lei lo sa?  >>

<<  Ancora non ne ha la certezza!  >>

<<  Cosa hai intenzione di fare zio?  >>

<<  Non lo so…ma non voglio che questo bambino nasca!  >> Priamo lo fissò torvo 

<<  Ma stiamo pur sempre parlando di togliere una creatura a sua madre!Briseide non acconsentirà mai!  >>

<<  Briseide avrebbe dovuto essere una vestale…  >> Paride digrignò i denti 

<<  …E invece si è innamorata di quello stupido Greco, l’assassino di mio fratello!  >>

<<  Paride ha ragione…  >> Priamo non sembrava d’accordo 

<<  Che era anche mio figlio non lo dimenticherò…ma fare questo ad una madre…  >>

<<  Ma il fanciullo che nascerà avrà sangue Greco nelle vene!E quel che è peggio,assomiglierà a suo padre!  >> disse disgustato Paride. Priamo si limitò a dire <<  Perché non lasciamo a Briseide la decisione?  >>

<<  Mai!La convincerò a tutti i costi…  >> Briseo si diresse verso la camera della figlia…

 

Quando Briseide aveva riaperto gli occhi davanti a lei c’era suo padre. Era stata felice di riabbracciarlo,ma subito dopo si era resa conto che le mancava qualcosa…una parte di lei era rimasta con Achille…e quella parte voleva disperatamente tornare tra le sue braccia. Quando Briseo entrò lei era in piedi sulla terrazza. 

<<  Padre…  >> il sorriso che la giovane dimostrò scomparve nel vedere l’espressione di suo padre. 

<<  Che ti succede? Non stai bene?  >>

<<  Briseide…  >> gli occhi di suo padre si posarono sul suo grembo. 

<< Cosa c’è?  >> 

<<  Briseide…siediti per favore! Devo parlarti di una cosa molto importante!  >> la ragazza fece quanto le era stato chiesto e si sedette sul letto. 

<<  Figlia mia…lo sai quanto ti voglio bene…  >>

<<  Certo…ma perché mi dici questo?  >> 

<<  Lasciami finire…sai che non vorrei nulla che potesse farti soffrire…  >> deglutì di nuovo 

<<  …ma arriva un momento in cui bisogna fare una scelta…e questo momento è arrivato per me…e per te!  >>

<<  Di cosa parli?  >>

<<  Briseide…tu aspetti un bambino!  >> il volto malinconico della giovane si riempì di un sorriso luminoso,i suoi occhi si velarono di lacrime di gioia. 

<<   Allora…è per questo che sono stata male?  >>

<<  Si…  >>

<<  O padre…ma è bellissimo!  >> Briseo non dimostrò il minimo segno di felicità 

<<  Ma tu non sei contento papà?  >>

<<  Briseide…il bambino…appartiene ad un greco!  >>

<<  E allora?E’ mio figlio!  >>

<<  Ma tu non sei sposata,e non potrai mai farlo!  >>

<<  Ma padre,la guerra con Troia è finita ora potremmo stringere un alleanza con questo matrimonio!Achille accetterà il bambino,lo so!  >>

<<  Tu non capisci Briseide…io non ti permetterò di partorire questo bambino!  >> Briseide sbiancò alzandosi di colpo 

<<  Cosa stai dicendo?E’…è mio figlio!  >> si portò istintivamente una mano al ventre. <<  Briseide…cerca di capire…  >>

<<  NO…  >>

<<  Briseide…  >>

<<  NOOOO…  >> preoccupati dalle urla entrarono anche Priamo e Paride 

<<  Che succede?  >> la giovane arretrò 

<<  Voi lo sapevate???  >>

<<  C’è lo ha detto prima!  >> disse Paride <<  Ma è la cosa migliore da fare cugina…  >> 

<<  Tu acconsenti Paride?  >> il ragazzo annuì 

<<  Non avrò per nipote il figlio di quell’assassino!  >> disse Briseo. Briseide fissò Priamo,che con il capo chino non disse nulla. 

<<  State lontani da me,NON AVVICINATEVI A ME!  >> accorsero, a causa delle urla, anche le donne. Andromaca vestita con un abito scuro ed Elena,in tutta la sua bellezza. 

<<  Che succede qui?  >> chiese Andromaca. Briseide si rifugiò piangendo tra le sue braccia <<  Briseide,cos’è accaduto?  >>

<<  Non vogliono…che tenga il mio bambino…  >> singhiozzò. Elena si voltò verso gli uomini 

<<  E’ incinta?  >>

<<  Di quel Greco!  >> disse Paride,Briseo continuò 

<<  Non può avere questo figlio!  >> Andromaca ed Elena si guardarono,poi quest’ultima disse 

<<  Paride…anche io sono Greca,eppure tu volevi sposarmi lo stesso!  >> 

<<  Ma lui è un assassino!  >>

<<  E per questo volete toglierle suo figlio?!  >> Andromaca chiese a Priamo 

<<  Mio signore…tu sei d’accordo con loro?  >> Priamo mantenne di nuovo il silenzio. <<  Voi non toccherete questa ragazza!  >> assentì Andromaca. Paride si fece avanti 

<< Quell’uomo ha ucciso tuo marito e lasciato orfano tuo figlio!  >>

<<  E per questo noi dovremmo fare come lui?Uccidere una creatura che non ha nessuna colpa???Non lo permetterò…Ettore non avrebbe mai acconsentito ad una cosa del genere!  >> disse rivolta a Priamo. Paride cercò di far ragionare almeno Elena,ma quando provò ad avvicinarsi la donna lo respinse <<  Credevo che fossi diverso…ma mi accorgo di non conoscerti affatto!  >>

<<  Elena…  >>

<< No!Come puoi acconsentire ad un abominio simile!?  >> Paride tacque. Andromaca prese la giovane per mano <<  Sta tranquilla,nessuno toccherà ne te ,ne il tuo bambino!Da oggi in poi questa donna e la sua creatura sono sotto la mia 

protezione!  >> 

<<  ANDROMACA…ricordati di Ettore,era tuo marito!  >>

<<  Lo so Paride,ma oltre che una moglie,sono anche una madre!Se qualcuno volesse togliermi mio figlio…sarei disposta anche ad ucciderlo!  >> portò via Briseide nelle sue stanze,seguita da Elena. Quando Briseide si fu calmata chiese 

<<  Loro sbagliano…ma hanno ragione…Achille ha ucciso Ettore!  >> Andromaca sorrise 

<<  Lo so!Ma come ho detto…quel bambino non c’entra nulla in tutto questo!  >>

<<  Riuscirai a perdonare mai Achille?  >> 

<<  Perdonare?Non lo so…ma se tu lo ami…io non posso impedirlo!Amavo Ettore e so com’era felice quando abbiamo avuto Astianatte…ora lui non ha un padre,io non ho un marito…ma questo non voglio accada ad altre persone,nemmeno al suo assassino!  >> Briseide sorrise <<  Grazie Andromaca,quello che stai facendo è grande!  >>

<<  Non ringraziarmi…non è finita! Dobbiamo fare in modo che Achille venga a sapere del bambino…!  >>

<<  E come?  >> chiese Elena

<<  Non lo so…ma Briseide deve andare via da Troia!Qui non le permetteranno di avere questo figlio,ne di sposarlo!  >>

<<  E cosa facciamo allora?  >>

<<  Briseide…tu te la senti di fuggire?  >> 

<<  Ma come farò a uscire da Troia?Ora mio padre farà controllare la città!  >>

<<  Ettore mi aveva mostrato un passaggio segreto prima di morire…porta fuori dalla città…scapperai da lì!  >>

<<  Ma io non so nemmeno se Achille lo vorrà questo bambino!  >>

<<  Devi fare un tentativo,non hai altra scelta!  >> disse Elena. Andromaca disse

<<  Ti faremo restare qualche giorno a Troia e poi scapperai durante la notte!  >> ma ad un tratto Elena la fermò 

<<  Aspettate…Paride è a conoscenza del passaggio,farà controllare anche 

quello!  >>

<<  Maledizione…non ci avevo pensato!  >> imprecò Andromaca,poi continuò 

<<  Allora dobbiamo far sapere ad Achille che sei incinta,e lui verrà a prenderti!  >>

<<  Non può venire a Troia…lo uccideranno!  >> 

<<  Se tiene a suo figlio e alla sua promessa verrà,dovrà combattere,ma lui è forte!  >> disse saggiamente Andromaca. Briseide si alzò nervosa,ora aveva davvero qualcosa che la univa ad Achille…qualcosa di molto forte…non sapeva ancora come gestire la situazione,ma sapeva che avrebbe protetto ad ogni costo la sua creatura. 

<<  D’accordo Andromaca…farò qualunque cosa vogliate pur di proteggere il mio bambino…voglio farlo nascere e voglio sposarmi con l’uomo che amo!  >> Andromaca la guardava sorridendo quasi commossa… quella voglia di vivere le aveva riportato alla mente lei quando aveva nel grembo Astianatte… l’odio che provava per Achille era scomparso…come se una forza divina avesse voluto far accadere tutto ciò. Era stufa di quelle guerre…con la nascita di quel bambino tutto sarebbe finito…ne era sicura… anche Ettore avrebbe voluto la stessa cosa…   

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

 

Paride aveva girato nervosamente per la sua stanza. Elena si era messa contro di lui. E poi Andromaca…il suo comportamento era inaccettabile…Ettore era suo marito. Priamo d’altra parte era rimasto neutrale,quel guerriero aveva ucciso suo figlio,e ora lui aveva la possibilità di fare la stessa cosa con il suo…ma qualcosa lo bloccava…sentiva che non era giusto,che Ettore non avrebbe voluto tutto questo. La creatura di Briseide non c’entrava nulla dopotutto. Briseo invece era fermamente convinto che quel bambino non avrebbe dovuto nascere…gli piangeva il cuore a dirlo,ma non poteva accettarlo…

 

Achille,ignaro di tutto,stava rinchiuso nella sua tenda. Più volte i suoi uomini gli avevano chiesto di tornare a Ftia,ma lui non aveva mai acconsentito. Anche sotto le suppliche di Odoro rispondeva <<  Voi andate,io rimango qui!  >> ma gli uomini senza il loro re non partirono. Ulisse andava spesso a trovarlo,e ogni notte le sue occhiaie aumentavano… era sempre più inquieto e non sapeva nemmeno perché…più che il dolore per la perdita di Briseide,c’era qualcos’altro che lo angosciava… un brutto presentimento. Sentiva che doveva tornare da lei…ma non sapeva in che modo…

 

Nemmeno Briseide riuscì a chiudere occhio quella notte…continuava a pensare alla sua creatura…e desiderava tanto essere tra le braccia di Achille in quel momento. Lì si sentiva protetta,Troia invece era diventata solo una prigione ora. Prigioniera a casa sua… pensò. Elena la vide pensierosa e la raggiunse sulla terrazza 

<<  Briseide…  >>

<<  Elena… mi dispiace!  >>

<<  E di cosa?  >>

<<  Vi costringo a farmi da balia,mettendovi contro i vostri stessi familiari,e tu e Paride…  >>

<<  Non dire altro…Credevo che Paride fosse diverso,ma evidentemente mi ero sbagliata…!  >> disse tristemente 

<<  Ma anche Andromaca, lei dovrebbe odiarmi per l’amore che provo per Achille,eppure…  >> la donna fece capolino con Astianatte in braccio 

<<  Briseide…invece di preoccuparti per noi dovresti curare di più te stessa!Sei troppo agitata,devi stare attenta ora!  >> Briseide sospirò 

<<  Hai ragione!  >>

<<  Vieni dentro e mettiti a dormire…domani ci penserai!  >> Briseide obbedì e si mise a letto…

 

La notte però non fu per niente tranquilla. A notte inoltrata infatti le porte della camera si spalancarono bruscamente… Paride e Briseo con alcuni guerrieri irruppero nella stanza. 

<<  Briseide…  >> le donne si alzarono di scatto e si misero davanti alla ragazza spaventata <<  Che succede?Come osate entrare qui?  >>

<<  Perdonami Andromaca…ma non abbiamo altra scelta…arresteremo Briseide!  >> disse Paride. Elena disse <<  Arrestarla?E con quale accusa?  >>

<<  Tradimento nei confronti della sua patria e del suo dio!Briseide ha tradito Apollo unendosi a quell’assassino!  >> due uomini afferrarono Briseide per le braccia 

<<  NOOO LASCIATEMI!PADRE…  >> supplicò lei verso suo padre. Briseo disse addolorato <<  Figlia mia perdonami,non ho altra scelta…se tu avessi acconsentito subito non sarei stato costretto a usare la forza!  >> Andromaca si oppose con tutte le sue forze,andò furiosa verso Paride a cui sferrò un sonoro schiaffo 

<<  Tuo fratello si starà dannando nell’aldilà!LUI SI FIDAVA DI TE!  >> Paride sbiancò e spalancò gli occhi <<  TACI TRADITRICE!Tu dovresti schierarti per prima contro quest’abominio!  >>

<<  L’unico abominio sei tu…  >> sentendo le urla accorse il re Priamo,ignaro di tutto. <<  Padre…  >> Briseide gli si gettò ai piedi singhiozzando. 

<<  Briseo,Paride…che succede?  >> Andromaca prese fiera la parola 

<<  Vogliono arrestare Briseide per alto tradimento!  >> Priamo guardò suo figlio 

<<  Paride,arrivi dunque a tanto?  >> 

<<  Padre…non posso permettere che quel bambino venga al mondo!  >>

<<  Non avrei mai dovuto lasciarvi tutta questa libertà! Alzati Briseide,nessuno toccherà questa ragazza,da oggi sarà sotto la mia protezione!  >> Briseo stava per dire qualcosa, ma Priamo lo fermò <<  Non permetterò che a Troia vengano commessi questi tipo di reati, chiunque toccherà questa donna e la sua creatura verrà esiliato!CHIARO?E questo vale anche per te Paride!Credevo che ti rendessi conto almeno di questo, tuo fratello sarebbe molto deluso dal tuo comportamento! Vergognati di te stesso!E tu Briseo…verrai punito dagli dei per ciò che vuoi fare a tuo nipote!Greco o meno,sarà tuo nipote!  >> Briseo e Paride erano increduli, ammutoliti dalle dure parole del re 

<<  Questo è tutto,e ora uscite subito di qui!  >> i due obbedirono,ma gli occhi di Paride fissarono vendicativi il grembo di Briseide. La ragazza baciò la mano al re 

<<  Grazie!  >>

<<  Mi dispiace di non poter fare di più cara! Hai già sofferto abbastanza,penso sia ora di finirla con queste guerre!Ma mio figlio Paride non smetterà di provare a vendicare Ettore temo!Andromaca…aiuta Briseide…penso sia ora che tu pensi un po’ a te stessa… capisci ciò che voglio dirti?  >> Briseide incredula annuì 

<<  Qualunque cosa farai ti do la mia benedizione figliola!  >> la baciò sulla fronte. <<  E ora torniamo a dormire!Buona notte mie care!  >> Priamo lasciò la stanza. Briseide guardò torva Andromaca ed Elena <<  Vi devo chiedere un ultimo favore!  >>

<<  Quale?  >> chiese Elena 

<<  Devo scappare da Troia!  >>

<<  Vuoi farlo davvero quindi?  >>

<<  Si Elena…non ho altra scelta,qui saranno tutti contro di me…mio zio non può rischiare oltre... e io devo proteggere la mia creatura!Non voglio che cresca senza un padre…!  >> Andromaca annuì sorridendo. 

<<  Ora però sono stanca…andiamo a dormire!  >>…

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


 

Capitolo 12

 

Briseide rimase tutto il pomeriggio a pensare ad un modo per fuggire…ma non trovò soluzione. Era troppo pericoloso per una donna sola,anche se aiutata,abbandonare Troia,sorvegliata da ogni parte. Vedendola preoccupata Andromaca la rassicurò 

<<  Sta tranquilla Briseide…mi è venuta un’ idea…  >> 

<<  Cosa hai in mente?  >>

<<  I Greci non hanno ancora abbandonato la spiaggia di Troia, quindi vuol dire che il tuo Achille non vuole lasciarti andare!  >>

<<  Ma lui non sa niente di tutto questo!  >> 

<<  Allora dobbiamo farglielo sapere,e sarà lui a venire a prenderti!  >> Briseide sussultò a questa affermazione 

<<  E come farà ad entrare?  >>

<<  Troveremo una soluzione!Elena…abbiamo bisogno di te!  >>

<<  Cosa devo fare? >>

<<  Distrarre Paride!Devi fargli credere che Briseide ha acconsentito al suo piano!  >> <<  D’accordo…ma cos’hai in mente?  >>

<<  Se riusciamo a  fargli credere questo sicuramente diminuiranno la sorveglianza e noi ne approfitteremo!  >> Briseide annuì speranzosa. 

<<  Dobbiamo trovare un messaggero fidato e soprattutto veloce!Ma mi raccomando ragazze, nessuno deve sapere niente di tutto ciò!Ora vai Elena…e mi raccomando, devi recitare alla perfezione la tua parte!  >>

<<  Tranquilla Andromaca…gli uomini sono facili da abbindolare! >> la donna uscì.  Andromaca prese Astianatte che aveva iniziato a piangere. 

<<  Briseide,tu resta qui con lui per favore,io vado a cercare qualcuno che possa 

aiutarti!  >>

<<  Andromaca…grazie!  >>

<<  Mi ringrazierai a cosa fatta!  >> la donna uscì di corsa,tornò una mezz’ora dopo. <<  Allora?  >> chiese impaziente Briseide, 

<<  L’ho trovato! Elena è tornata?  >>

<<  Non ancora!  >> appena finirono la frase anche Elena entrò nella stanza. Le due la guardarono interrogative <<  E’ stata dura…ma credo che Paride ci sia cascato!Gli ho fatto credere che Briseide vuole che la cosa sia fatta tra qualche giorno,perché deve prepararsi!  >> 

<<  Questo significa che abbiamo poco tempo… Ho già mandato il messaggero nell’accampamento, che gli dei lo guidino!  >> Briseide si mise ad osservare l’orizzonte dalla finestra,pregando gli dei che andasse tutto bene…

 

Il messaggero riuscì facilmente ad illudere le guardie adducendo una scusa,e cioè che era stato il re che doveva mandare un messaggio ai Greci. Quando arrivò nell’accampamento si recò direttamente nella tenda di Achille. Quando entrò il ragazzo era seduto con calice in mano…non si intimorì dinnanzi alla figura minuta e gracile del messaggero. 

<<  Chi sei?  >>

<<  Sono un messo di Troia…porto un messaggio per Achille!  >> il guerriero si alzò in piedi nervoso <<  Parla!  >> dopo un inchino iniziò <<  Mi manda la regina Andromaca! Dice che dovete recarvi a Troia urgentemente, domani notte!  >>

<<  Cos’è successo?  >>

<<  Portate il cavallo più veloce e le vostre armi migliori!Anche qualche guerriero molto forte,ma non più di uno o due!La mia padrona vi aspetterà dietro le mura di Troia,passate attraverso le rocce,se qualcuno vi ferma direte di essere stati invitati dal re Priamo!  >>

<<  Si si ho capito!Ma perché tanta segretezza?  >>

<<  Pare che la vostra giovane aspetti un bambino…  >> Achille sbiancò alla notizia… <<  Un bambino???  >> mugugnò 

<<  Si mio signore…ma a corte il principe Paride e lo stesso padre della giovane,non vogliono permetterle di tenerlo…le faranno del male se non intervenite!  >> Achille strinse il pugno <<  Maledetti…Vai ora…domani ci sarò… ma se racconti a qualcuno questa storia sei morto!  >>

<<   State tranquillo,sono vincolato al silenzio dalla mia padrona!Addio!  >> il guerriero gli diede qualche moneta d’oro per assicurarsi meglio il suo silenzio. Achille si passò una mano sulla fronte…un figlio… questa si che era una notizia per lui…pensava di aver perso per sempre Briseide e ora lei aspettava un figlio da lui…Sorrise senza accorgersene. Poi uscì dalla tenda…

 

La notte seguente fece quanto gli era stato detto,con se portò Odoro,di cui si fidava ciecamente e un altro Mirmidone dalle dimensioni e dalla forza spaventosa. Partirono al galoppo nella direzione indicatagli.  Intanto le donne si stavano preparando… Elena,dopo aver salutato con affetto Briseide,  intrattenne falsamente Paride e Andromaca accompagnò la giovane nel passaggio segreto. Quando le donne arrivarono un uomo di fiducia di Andromaca aveva già fatto entrare Achille…Briseide si bloccò di colpo vedendolo,il suo cuore accelerò i battiti…le sembrò si essere sola con lui in quel momento…gli si gettò tra le braccia e lui la accolse. Le diede un bacio sulla bocca 

<<  Briseide…  >> mise le mani sul suo ventre <<  Si…è nostro figlio!  >> Achille sorrise,ma Andromaca dovette interromperli <<  Parlerete dopo,ora dovete andare!  >> mentre stavano uscendo però gli uomini di Achille diedero l’allarme… alcune guardie iniziarono a lanciare delle frecce e ferirono i due. Achille fece rientrare subito Briseide,poi arrivò Elena agitata <<  Dovete andare via…Paride sa tutto…  >> prima che potesse continuare Paride la spinse via,e la donna cadde a terra 

<<  Bene…siamo arrivati anche a questo Andromaca?!  >>

<<  Paride…lasciali andare!  >> 

<<  MAI!MORIRANNO INSIEME!  >> si scagliò contro Briseide,ma Achille la protesse sguainando la spada. Iniziò il duello….le guardie arrivarono e i tre uomini si trovarono soli contro più di cinquanta uomini,si batterono,ma alla fine furono immobilizzati. Briseide cercò di raggiungere Achille ma Paride diede l’ordine di catturarla, Andromaca la tirava disperatamente per far scappare almeno lei, sotto le urla del guerriero che le intimava di scappare 

<<  VA VIA BRISEIDE… SCAPPA!  >>

<<  NO,NON VOGLIO LASCIARTI,TI UCCIDERANNO!  >>

<<  VATTENE!  >> Briseide non fece in tempo, gli uomini la bloccarono portandola dinnanzi a Paride. 

<<  MALEDETTO…  >>

<<  Sta zitta… tu non sei più degna di essere mia cugina!  >>

<<   PARIDE…TOCCALA E TI AMMAZZERO’ CON LE MIE MANI TE LO 

GIURO!  >> Paride scoppiò in una fragorosa risata 

<<  Cosa credi di fare così intrappolato?!Illuso!Ti giustizierò ora,qui!  >>

<<  Paride per carità non farlo!  >>

<<  Sta zitta sgualdrina traditrice,dopo penserò anche a te!>> si avvicinò ad Achille impugnando la spada,ma mentre stava per colpirlo Briseide scappò e si gettò disperatamente sul cugino,Paride si difese andando verso la scalinata e la spinse giù… Briseide cadde sbattendo sulla fredda pietra delle scale fino a cadere al termine della rampa. Tra i presenti si levò solo il grido disperato di Achille.  In quel momento erano arrivati di corsa Priamo,Briseo e altri uomini che Andromaca era riuscita ad avvertire nella confusione… Achille si dimenò a tal punto da liberarsi dalla stretta degli uomini e si gettò dalla ragazza. 

<<  Briseide…  >> la sua voce tremava,ma quando la girò sul suo volto si dipinse il terrore. Al disotto del ventre della ragazza vi era una macchia di sangue che si stava espandendo… Briseide aveva gli occhi quasi vitrei e continuava a ripetere 

<<  Il mio bambino…  >> Andromaca urlò che fosse chiamato un guaritore…Achille invocava disperato il nome di Briseide…che presto svenne…le ultime parole di Achille furono  <<  Salvate almeno lei!  >>…

 

Il guaritore rimase per un tempo che ad Achille sembrò interminabile… Quando uscì dalla stanza di Briseide il suo volto era tutt’altro che sereno,Achille lo fissava con occhi imploranti ma lui scosse il capo. Tra i presenti si alzò lo sconcerto e il terrore… Andromaca si portò una mano alla bocca… Elena scoppiò a piangere inginocchiandosi. Priamo era inorridito…Briseo disse solo <<  E lei come sta?  >> l’uomo rispose 

<<  Sono appena riuscito a salvarla…ma deve riposare…  >> Briseo annuì solamente. Achille era impietrito…aveva gli occhi spalancati,le occhiaie più marcate che mai…non riusciva ad emettere nessun suono…Odoro lo guardava preoccupato,ma solo Andromaca ebbe il coraggio di avvicinarsi <<  Achille…  >> non la guardò nemmeno,il suo sguardo era perso nel vuoto. <<  Achille…per favore…  >> supplicò lei,gli mise le mani sulle spalle per scuoterlo leggermente,ma il suo corpo era rigido come il marmo <<  Achille per favore…almeno tu devi reagire…devi starle vicino…lei ha bisogno di te ora…devi dirglielo tu!  >> il ragazzo finalmente sembrò svegliarsi da un lungo sonno. Scosse il capo sbiancando <<  Non…non posso farlo…  >>

<<  Devi… solo tu puoi aiutarla a superare questo dolore!Lei ti ama!  >>Achille deglutì a vuoto e iniziò a sudare freddo…come poteva dirle una cosa del genere… come un automa si avviò verso la porta…ma Briseo si mise davanti alla porta <<  NO!  >> lo sguardo di Achille divenne furioso <<  LEVATI DI TORNO!  >> scagliò il re  lontano. Achille fece per entrare ma gli tremavano le mani… prese tutto il coraggio che aveva e mise un piede dietro l’altro. Quando entrò Briseide era stesa sul letto…era sudata e sofferente. Lui le si sedette accanto e le prese la mano,pregando che non si svegliasse ancora…ma lei aprì gli occhi e sorrise <<  Achille…  >>

<<  Ciao…  >> la salutò con la voce tremante…per la prima volta sentì le lacrime pizzicargli gli occhi e tentò inutilmente di riccacciarle dietro. Briseide se ne accorse e chiese debolmente <<  Il bambino?  >> Achille esitò tremante 

<<  Briseide…mi dispiace…  >> le parole gli morirono in gola… la ragazza sbiancò <<  Che vuol dire?Non sarà…  >> lui non rispose 

<<  No…  >>

<<  Briseide calmati…  >>

<<  No… No… NOOOO!  >> la ragazza iniziò a dimenarsi e urlare 

<<  BRISEIDE!  >> Achille dovette usare la forza per farla stare ferma, perché avrebbe peggiorato la sua situazione,lei si dimenava urlando e piangendo disperata… finché non cedette,si mise a dare pugni sul petto del ragazzo…poi si fermò e scoppiò a piangere tra le sue braccia <<  Calmati!  >> 

<<  Perché…perché proprio ora… PERCHE’!  >> 

<<  Non lo so…ma ora calmati…sei ancora debole,i medici ti hanno salvata per miracolo, non devi fare sforzi…non voglio perdere anche te!  >> disse dolcemente. Briseide pianse per tanto tempo,alla fine si arrese alla stanchezza e si addormentò… Achille le rimase vicino tenendole la mano… il pianto soffocato gli faceva tremare il petto,si sentiva morire…non voleva mostrarsi debole anche con lei,che doveva sostenere invece. Quando fu certo che lei dormisse uscì barcollando… Andromaca fece per avvicinarsi ma lui la fermò <<  Stammi lontano…  >> Achille uscì… quando le guardie fecero per andargli dietro Priamo le fermò 

<<  Lasciatelo in pace!Oggi è un giorno maledetto per tutti noi!E qualcuno pagherà per questo…  >> guardò Briseo,che abbassò lo sguardo colpevole. Ma il re non si riferiva a lui,sapeva cosa sarebbe accaduto, come prima avrebbe perso un altro figlio… poi si alzò,proveniente dal giardino il grido di Achille… 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


 

Capitolo 13

 

Briseide non uscì dalla sua stanza nemmeno tre giorni dopo…si rifiutava di mangiare e aveva bevuto solo pochissima acqua. Passava le sue giornate riversa a letto, con lo sguardo perso chissà dove. Achille invece non trovava il coraggio per andarla a trovare, avrebbe voluto più di ogni altra cosa starle accanto,ma come poteva farlo se soffriva così tanto. Fino a quel momento non aveva fatto altro che pensare a lei…non gli era mai passato per la testa chi fosse davvero il responsabile di tanta sofferenza…quando pronunciò questo pensiero fu colto da un tremito di pura rabbia…la vendetta iniziò a maturare dentro di lui e a crescere sempre di più…desiderava solo ridurre il suo corpo a brandelli…ma anche se lo avesse fatto, sarebbe forse servito?Nessuno poteva restituire a Briseide ciò che aveva perso…né a lui. Si sentì improvvisamente solo e debole… fin ora aveva sempre ottenuto ciò che voleva,anche se lo aveva preso con la forza…ma ora…non poteva fare niente per lenire il dolore della donna che amava…e questo lo faceva sentire una nullità.  Mentre era immerso in questi pensieri, Elena entrò nella sua stanza <<  Posso?  >> chiese gentilmente,lui annuì. 

<<  Scusa se ti disturbo ma ho bisogno di parlarti…  >>

<<  Che c’è?  >> chiese con la voce priva di emozione <<  Si tratta di Briseide…  >> Achille la fissò con quegli occhi che sembravano volessero esplodere in lacrime 

<<  Come sta?  >> chiese con la voce spezzata 

<<  Si tratta proprio di questo…sta molto male Achille!Si rifiuta di mangiare e non vuole alzarsi dal letto nemmeno per sgranchirsi un po’…si sta indebolendo!  >> Achille si passò una mano tra i capelli 

<<  Non ci riesco…non posso vederla... guardarla negli occhi!  >> disse quasi implorando. Elena gli mise una mano sulla spalla 

<<  Almeno uno di voi due deve reagire per aiutare l’altro!Lei non è forte come te Achille…solo tu puoi aiutarla!  >>

<<  Io non sono forte…non posso guarirla… non so come aiutarla…  >>

<<  E invece si…standole accanto… dimostrandole che la ami… solo così lei tornerà alla vita!Lo so che è difficile,ma potete farvi ancora una vita insieme…avete tanto tempo davanti a voi!Se invece la lascerai andare…  >> Achille la zittì con la mano 

<<  Non perderò anche lei!  >> uscì di corsa irrompendo nella stanza di Briseide, la ragazza però non si mosse 

<<  Briseide…  >> la chiamò,ma non ottenne nemmeno un cenno 

<<  Briseide…lo so che mi ascolti…devi alzarti da quel letto e mangiare 

qualcosa!  >> 

<<  Vattene!  >> mormorò lei

<<  Briseide maledizione…  >> Achille la sollevò di peso <<  …Lo so che è dura per te,ma devi reagire… ti stai distruggendo!  >>

<<  Non mi importa di morire ora…  >>

<<  NON DIRE SCHIOCHEZZE,importa a me…  >>

<<  Perché?  >>

<<  Perché ho bisogno di te… non capisci?!Non voglio perderti…ho accettato di separarmi da te per salvarti la vita…e ora non posso perderti così!  >>

<<  Ma io…non ci riesco…   >> disse con la voce rotta dal pianto 

<<  Lo so…ma devi provarci…per favore…ti prego Briseide,se io conto qualcosa per te… allora reagisci!  >> la ragazza lo guardò più espressiva ora…lei lo amava,ma il dolore che sentiva dentro la piegava in due… Però si rendeva conto che lasciarsi morire non era una buona idea…perché avrebbe ferito lui. Sospirò 

<<  E va bene…farò un tentativo…ma voglio che tu resti con me!  >> Achille annuì sorridendo e la baciò. Briseide si separò da quel bacio e mormorò 

<< Achille…quando starò meglio…ce ne andiamo da qui? >> 

<<  Certo!Dove vorresti andare?  >>

<<  Non lo so…ovunque…ma non voglio più rimanere qui!  >>

<<  Allora che ne dici se andiamo a Ftia?La mia città?A mia madre farebbe molto piacere conoscerti!  >> Briseide accennò a fatica un sorriso 

<<  Bene…ora però chiamo le tue ancelle…ti aiuteranno!  >> Briseide annuì solamente mentre Achille usciva,quando lui se ne fu andato scoppiò a piangere…

 

Andromaca ed Elena furono molte contente di vedere che Briseide stava iniziando a reagire, aveva anche iniziato a mangiare,poco,ma era già qualcosa. Priamo aveva detto a tutti che Achille era un suo ospite,evitando vari malintesi che potevano nascere. Aveva fatto anche nascondere Paride,con la speranza che Achille non si sarebbe mai vendicato,anche se sapeva che l’avrebbe fatto invece. Briseo dal canto suo era piuttosto sollevato che quel bambino non fosse nato,ma oltre che un nipote aveva perso anche una figlia. Briseide non aveva voluto vedere nessuno infatti all’infuori  di Andromaca,Elena e naturalmente Achille. Un giorno il vecchio re chiese che la ragazza lo ricevesse,in un primo momento la ragazza fu restia,ma poi accettò…anche lui però aveva le sue colpe. Priamo entrò piano nella stanza della giovane,che stava seduta sul letto in vestaglia. 

<<  Briseide…è un piacere vederti in piedi!  >> lei abbassò lo sguardo 

<<  Hai tutti i motivi per odiarmi,avrei dovuto prendere provvedimenti prima…e ora è troppo tardi, ciò che ha fatto Paride…  >> a questo nome Briseide si voltò pallida e con gli occhi spalancati <<   NON PRONUNCIARE QUEL NOME!  >> 

<<  D’accordo,calmati ora però…tu hai ragione sai!  >>

<<  Almeno questo mi è riconosciuto!  >>

<<  Mi dispiace cara…solo ora mi rendo conto di quanto sono stato cieco! Ho sbagliato tutto…Perdonami se puoi…  >> Priamo stava per andarsene,ma la ragazza lo fermò <<   Aspetta…  >> Priamo si voltò 

<<  …Anche tu zio sei stato sfortunato…forse al posto tuo io avrei fatto la stessa cosa…ma non mi chiedere di perdonare nessuno… non spetta a me farlo…e ne voglio farlo!Non ha la forza di perdonare ora…dentro di me c’è solo una grande rabbia…Però…non ti odio, puoi stare tranquillo,non odio te almeno!  >> Priamo si buttò ai piedi della giovane piangendo <<  Grazie figlia mia…quello che mi hai detto è grande…Se posso fare qualcosa per aiutarti lo farò…qualunque cosa,anche se non potrò riparare ai miei sbagli!  >> Briseide annuì ma lo concedò e  Priamo lasciò la stanza…

 

Durante la notte,quando Briseide stava riposando da sola,e il castello era immerso nel sonno…Briseo in silenzio si intrufolò nella stanza della figlia. Briseide sentì un rumore e si svegliò,spaventata accese un lume e lo vide… I suoi occhi si spalancarono e la ragazza sbiancò <<  C-cosa vuoi da me?   >> mormorò 

<<  Briseide…volevo solo chiederti perdono…Sono tuo padre…non ho mai voluto farti del male!  >> la ragazza iniziò a tremare di rabbia,sentiva un odio profondo crescerle dentro…la parola “padre” svanì dalla sua mente… 

<<  Mio padre?Io non ho più un padre…tu sei solo… un mostro!  >> Briseo si avvicinò <<  Non dire sciocchezze…non è poi la fine del mondo…potrai sempre fidanzarti con uno dei nostri uomini e mettere al mondo un bellissimo giovane Troiano…  >>

<<  Come osi? Dopo quello che è successo venire  parlarmi di queste cose?FUORI DI QUI!  >>

<<  Briseide…  >>

<<  NO,NON VOGLIO ASCOLTARTI…TU PER ME NON ESISTI, IO TI ODIO!VATTENE!  >> sentendo le urla della ragazza Achille si precipitò nella sua stanza. Alla vista di Briseo,si sentì ribollire il sangue nelle vene. 

<<  Tu???  >> ruggì <<  Che ci fai qui vile?  >> 

<<  Lei è mia figlia,posso parlarle quando voglio!  >>

<<  TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI COSI’…Io non ho un padre!E ORA VA VIA,NON VOGLIO PIU’ VEDERTI!  >> Briseo uscì di fretta,e non fece più ritorno. Briseide si lasciò andare ad un'altra crisi di pianto. Il ragazzo la abbracciò... ma lui aveva ancora una cosa da fare…e poi avrebbe potuto portarla via da Troia…non era tanto con Briseo che voleva vendicarsi…ma qualcun altro doveva cadere sotto i colpi della sua spada… qualcuno che era ancora a palazzo, ben nascosto perché troppo codardo per mostrarsi… Paride…

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


 

Capitolo 14

 

Briseide se ne stava nella sua stanza a pettinare i suoi lunghi capelli ricci. Aveva trascurato abbastanza se stessa in quel periodo. Non vedeva l’ora di andare via da quella città…ma sapeva che Achille sarebbe rimasto lì fino a quando non avrebbe affrontato Paride a duello,e quasi sicuramente lo avrebbe ucciso. Ma erano ormai settimane che Paride non si faceva vedere,nemmeno lei sapeva dove potesse essere andato,c’era anche la possibilità che non fosse più a Troia, anche se Achille riteneva il contrario. In quel momento entrò il guerriero. Si appoggiò allo stipite della porta a braccia incrociate e la guardò sorridendo. 

<<  Che fai lì?  >> chiese lei continuando ad aggiustarsi l’acconciatura 

<<  Ti guardo!  >> Briseide sorrise a sua volta e allungò la mano per farlo avvicinare,il ragazzo le fece il bacia mano e si sedette accanto a lei. 

<< Ho pensato che avrei dovuto farmi bella…mi sono un po’ trascurata 

ultimamente!  >> Achille le prese le mani 

<<  Per me sei bella in ogni caso,lo sai!  >> la ragazza abbassò lo sguardo,e i suoi occhi si intristirono di nuovo,per un momento si sfiorò il ventre. Il ragazzo se ne accorse <<  Briseide…  >>

ma la ragazza lo interruppe

<< No, scusami... io non ho potuto darti quello che volevi…  >>

<<  Che dici?  >>

<<  Insomma…guardati…tu sei un guerriero,dicono che sei addirittura immortale, prenderesti una discendenza degna di te… e invece non ti ho saputo dare nemmeno questo!  >> sentì le lacrime pungerle gli occhi, di nuovo. Quante volte aveva pianto in quei giorni,forse troppe. 

<<  Briseide cosa stai dicendo?Lo sai che non mene importa nulla di questi discorsi…pensi che sarei rimasto con te se così non fosse?  >> la ragazza lo fissò stupita <<  Perché hai scelto proprio me con tutte le ragazze che potevi avere?  >>

<<  Non ti ho scelta…mi sono solo… innamorato…!  >> era la prima volta che lo diceva ad alta voce. La ragazza arrossì di nuovo,lui era un guerriero, perciò era normale che fosse rude, ma con lei cambiava totalmente atteggiamento, diventava dolce come un agnello…e la trattava come una principessa, senza di lui non avrebbe mai potuto superare quel brutto momento, sentiva di avere tutto anche quando non aveva niente. Si buttò tra le braccia del ragazzo <<  Achille…andiamo via di qui…non ne posso più di Troia…  >> il ragazzo le scostò un ricciolo dal viso,ma i suoi occhi smisero di fissarla per un attimo <<  Tu mi hai chiesto cosa ci trovi in te…sarei io a doverti chiedere questo, ho ucciso tuo cugino e torturato il suo corpo,e adesso sto per privarti anche di un altro parente…  >> la ragazza lo fissò con i suoi occhi marroni costringendolo a guardarla <<  Ettore non era come Paride,la sua morte mi ha addolorata… ma non so come reagirò alla morte di Paride, ho già detto a mio zio che non posso perdonarlo per ciò che mi ha fatto…ma voglio solo dimenticare tutto e andare via di qui!  >> Achille la baciò dolcemente <<  Andremo via molto presto…vedrai…vendicherò il torto che ti è stato fatto!  >> mentre i due parlavano si sentì un grande trambusto fuori dal palazzo. Achille e la giovane andarono a vedere cosa accedeva e lo spettacolo che si presentò ai loro occhi fu stupefacente. Un enorme struttura in legno a forma di cavallo,che si ergeva su quattro ruote,trainata da più di venti uomini, entrava nelle mura di Troia. 

<<  Cos’è?  >> chiese la ragazza 

<<  Non lo so…ma non mi piace!  >> i due scesero in piazza tra le urla della folla,il re Priamo li accolse <<  Achille, Briseide,venite…questo è un dono dei Greci per sancire la pace!Non è meraviglioso?  >> Achille guardava la struttura sospettoso, conosceva il suo popolo,non avrebbero potuto fare un simile dono. La folla era in disaccordo, c’era chi sosteneva che il cavallo fosse solo una trappola,e chi invece credeva nel dono fatto. Andromaca restava insieme ad Elena ed Astianatte e disse

<<  Non mi piace questa storia…sento che presto accadrà qualcosa di male…un brutto presentimento!  >> Elena invece vedeva la cosa in modo benevolo. Dopo molte discussioni era ormai inoltrato il pomeriggio e il re decise di mantenere il regalo e farlo rimanere nella piazza della città,e tutti si prepararono per la pace imminente. Ma ne Achille ne Andromaca erano in vena di festeggiamenti. Qualcosa di molto brutto sarebbe successo,e loro lo sapevano. Calò così la notte e dalla pancia del cavallo di legno si aprì una botola,e di lì scesero alcuni tra i guerrieri più forti tra i Greci,capeggiati dall’astuto Ulisse,c’era anche Aiace con loro. Si affrettarono a uscire e uccidendo gli uomini di guardia alle porte,le spalancarono facendo entrare i guerrieri Greci che armati fino ai denti iniziarono l’assedio a Troia. Si scatenò immediatamente l’inferno a cielo aperto. Achille e Briseide sentirono il fracasso,ma non fecero in tempo a vedere cosa accadeva che Priamo entrò correndo nelle loro stanza 

<<  Achille,Briseide dovete scappare…Troia è stata attaccata…ci assediano,il cavallo era una trappola…e adesso non possiamo difenderci…gli uomini erano impreparati! Dovete fuggire…Achille,prode guerriero, tu ci aiutati molto,ma la tua sposa è una Troiana la uccideranno…ti prego,sei l’unico che possa salvare le donne…

portale con te!  >> Andromaca e Elena con il piccolo Astianatte, portato in braccio dalla madre,fecero capolino sulla porta. Achille era l’unico che potesse proteggere le donne e portarle via da Troia. Non ci pensò due volte,prese la sua spada e lo scudo e uscì, Andromaca prontamente disse 

<<  Conosco un passaggio segreto…è rischioso, ma è la nostra unica speranza per uscire da Troia! >>

<<  Conducici lì donna!  >> intimò Achille 

<<  Padre vieni con noi…  >> chiese Andromaca,il vecchio re fece un sospiro 

<<  Mi dispiace cara,ma io sono nato in queste mura… ho insistito perché quel cavallo venisse portato dentro e adesso assisterò alla caduta delle nostra città…un tempo inespugnabile…Voi dovete andare adesso… che gli dei vi proteggano!  >> poi guardò il piccolo e lo baciò sulla fronte,come un tempo faceva con suo padre 

<<  Vivi e cresci Astianatte, sarai l’ultimo discendente della gloriosa stirpe Troiana…Briseide… ho sbagliato con te…ma anche tu hai sangue Troiano,perciò metterai al mondo un erede che abbia in parte sangue Troiano, e buona 

fortuna!  >>

<<  No zio…  >> Achille dovette interromperli 

<<  Dobbiamo andare,stanno arrivando!  >> Priamo li guardò andare via speranzoso in un futuro migliore,poi si voltò verso l’uscita a guardare Troia,in fiamme.

 

Achille e gli altri intanto arrivarono al passaggio guidati da Andromaca,ma quando fu sicuro che le donne fossero in salvo disse a Briseide 

<<  Voi andate…io vi raggiungerò dopo…  >> la ragazza lo guardò torva 

<<  Che vuoi dire?  >>

<<  Devo prima finire una cosa qui!  >> 

<<  Achille ti uccideranno…  >>

<<  Sta tranquilla…non ho intenzione di morire… la mia ora è lontana…e poi voglio sposarti quando arriveremo a Ftia…  >> Briseide lo trattenne 

<<  Lascia perdere te…per favore…vieni con noi!  >>

<<  Trovatevi un posto sicuro e aspettatemi lì…andate lontano dalle mura… io vi aggiungerò appena posso!  >>

<<  Achille…  >> Briseide lo implorò con le lacrime agli occhi,ma il ragazzo la baciò <<  Sta tranquilla…sono miei compagni…non mi faranno del male!Ora vai!  >> Elena trascinò via la ragazza e così i due si separarono. Il guerriero si guardò intorno nel caos generale,cercava Paride,sapeva che era lì. Ad un tratto si sentì chiamare,era Ulisse 

<<  Achille… in nome degli dei,che ci fai qui?  >>

<<  Ulisse…devo riscattare un debito di sangue…  >>

<<  Dov’è Briseide?  >>

<<  Lei è in salvo con le altre donne…  >> 

<  >

<<  Mi dispiace,ma non me ne sarò andato finché non avrò vendicato mio figlio…  >> <<  Chi cerchi guerriero?  >> 

<<  Paride,secondogenito di Priamo!  >>

<<  Non lo troverai in battaglia, lui e i suoi uomini si sono barricati nella torre… è abilissimo con l’arco,le sue frecce sono guidate dagli dei,hanno già ucciso molti dei nostri uomini!  >>

<<  Non mi spaventano gli dei lo sai…  >> 

<<  Aspetta,non puoi farcela da solo per quanto tu sia forte… AIACE!  >> il guerriero possente si avvicinò <<  Achille, è un piacere rivederti!  >>

<<  Anche per me Aiace!  >> Ulisse disse 

<<  Aiace,ci servono alcuni uomini per invadere la torre,pensi di poterli trovare?  >> 

<<  Certo…I mirmidoni sono con me…saranno contenti di combattere di nuovo per il loro signore!  >> così dicendo Aiace si rivolse verso la battaglia 

<<  MIRMIDONI ACHILLE E’ TORNATO E HA BISOGNO DI NOI!ANDIAMO!  >> i guerrieri innalzarono il loro grido di battaglia. In pochi secondi la torre fu assaltata e i Troiani sterminati, Achille irruppe ricoperto del loro sangue. Come aveva immaginato Paride era lì dentro e lo guardava con occhi sgranati 

<<  Achille…  >>

<<  Paride,traditore…combatti da uomo per una volta in vita tua!AFFRONTAMI!  >> il guerriero si scagliò contro il giovane,Paride cercò di parare i colpi, ma Achille colpiva con la furia di un titano e il giovane Troiano era gracile e inesperto. Presto cadde sotto i colpi del guerriero. Ma bastò una piccola distrazione di Achille che Paride scoccò una freccia trafiggendolo al petto. Il guerriero lo fissò truce,ma la sua ira non lo fermò alzò la spada atterrandolo e trafiggendolo al cuore ponendo fine alla sua vita. In quel momento però le forze di Achille vennero meno e cadde privo di conoscenza…

 

Briseide e le altre donne stavano guardando le mura infuocate ormai lontane. Avevano trovato rifugio in una grotta tra le rocce. Briseide guardava pensierosa e visibilmente preoccupata,non poteva perdere anche lui. 

<<  Sta tranquilla Briseide,sono sicura che Achille sta bene!  >> la rassicurò Andromaca mentre cullava il bambino

<<  Si,ma intanto ucciderà Paride!  >> sbottò Elena, Briseide si voltò verso la ragazza <<  Mi dispiace Elena, ma lo sai che non proverò pietà!  >> la ragazza Greca abbassò lo sguardo <<  Paride non si è comportato bene…lo ammetto ma è pur sempre l’uomo che ho amato!  >> calò il silenzio. Briseide tornò a fissare Troia speranzosa,ma nessuno uscì da quelle mura, la ragazza si sentiva nervosa, non avrebbe mai potuto sopravvivere senza di lui,e poi doveva tornare,aveva detto che una volta a Ftia si sarebbero sposati…ma adesso si chiedeva se tutto ciò sarebbe mai accaduto...

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


 

 

 

Capitolo 15

 

Achille aprì gli occhi,si trovava in una tenda probabilmente,la luce filtrava da alcuni fori. Il ragazzo si alzò a fatica,sentì un dolore lancinante al petto. 

<<  Non sforzarti!  >> Achille mise a fuoco le immagini,l’uomo che gli aveva parlato era Ulisse

<<  Sei stato molto fortunato guerriero,Paride non sbaglia facilmente mira,ma ti ha colpito a destra!E’ proprio vero che sei un semi dio!  >> ironizzò l’uomo. Achille ghignò <<  Semi dio…  >> sbottò poi.

Si distese di nuovo <<  Paride?  >> 

<<  E’ morto…trafitto dalla tua spada!  >> Achille sorrise 

<<  Una buona notizia…  >> a fatica si alzò 

<<  Dove siamo?  >>

<<  A Troia,la città è caduta,ora è in nostro possesso!  >>

<<  Allora posso finalmente raggiungere Briseide…  >>

<<  Non ce ne sarà bisogno, ho mandato un mio uomo di fiducia a cercarle!  >>

<<  E cosa accadrà alle altre donne?  >> 

<<  Solo la moglie di Ettore e Briseide sono Troiane,per adesso non le verrà fatto nulla... ma non so per quanto!  >>

<<  Saranno sotto la mia protezione…compreso il figlio del Troiano Ettore!  >> Ulisse annuì <<  Sapevo che l’avresti fatto!  >> in quel momento entrò un uomo di Ulisse 

<<  Mio padrone,la ragazza è qui!  >>

<<  Falla entrare!  >> ordinò Ulisse. Non appena pronunciò questa frase la ragazza si fiondò dentro e si gettò ad abbracciare il guerriero piangendo 

<<  Avevo tanta paura di non rivederti!  >>

<<  Tranquilla…sto bene… e adesso resteremo sempre insieme…te lo prometto!  >> si baciarono appassionatamente, finalmente erano insieme…

 

Achille era pronto a partire con la nave affidatagli,Andromaca si avvicinò al guerriero <<  Ti ringrazio per ciò che hai fatto…tu mi hai privato di mio marito,ma grazie a te mio figlio vivrà!  >> Achille annuì,in quel momento arrivò Elena 

<<  Io non verrò a Ftia!  >> disse,ma Andromaca cercò di contraddirla 

<<  No, non cambierò idea, ritornerò in Grecia dalla mia famiglia…a ricostruire quel poco che è rimasto!Grazie di tutto Andromaca!   >> le donne si salutarono,poi Elena si rivolse ad Achille e Briseide 

<<  Ammetto di non nutrire simpatia per te,ma vi auguro comunque ogni felicità!  >> Briseide ringraziò e poi lasciò che la donna se ne andasse. Achille abbracciò la sua donna e salutò Ulisse 

<<  Spero di rivederti presto!Che farai ora?  >> il principe di Itaca sorrise 

<<  Manco da troppo tempo da casa,tornerò lì per un po’,almeno fino a quando non ci saranno altre battaglie e altri viaggi da compiere!  >>

<<  Sembra strano,ma io credo che mi fermerò a Ftia…ho detto addio ai sogni di gloria… voglio farmi una vita adesso…!  >>

<<  Buona fortuna allora,che gli dei ti assistano… Buon viaggio amico mio!  >>  

<<  Grazie di tutto Ulisse,addio e che gli dei assistano te!Ne avrai bisogno!  >> Achille radunò i Mirmidoni e il fedele Odoro,che era lieto,come gli altri di tornare a casa. Così salparono finalmente pronti a dare inizio ad una nuova vita…

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Epilogo ***


 

   

Epilogo

 

Il bambino corse per la spiaggia, adorava perdersi nell’odore salmastro del mare di Ftia. Gli piaceva un sacco giocare in quel modo,si arrampicò sugli scogli,e i suoi capelli biondi furono subito rischiarati dalla luce del sole. In quel momento una donna lo chiamò 

<<  Neottolemo…scendi di lì…  >> il bambino alzò gli occhi al cielo e corse verso la donna, una donna dai lunghi capelli ricci 

<< Quante volte ti ho detto di non salire lì sopra?Puoi farti male!  >> il bambino la inchiodò con i suoi occhioni verdi <<  Si mamma!  >> assentì. La donna sorrise e lo prese in braccio 

<<  Su torniamo da papà,dobbiamo andare dalla nonna lo hai dimenticato?!  >> un uomo alto e muscoloso li fissava da lontano,non appena il bambino lo vide scese dalle braccia della madre e gli corse incontro 

<<  Ciao campione!  >> Achille lo prese in braccio facendolo volteggiare,la donna si era avvicinata intanto ridendo.

<<  Briseide… dove vi eravate cacciati?La mamma vi sta cercando!  >>

<<  Scusaci…tuo figlio è come te, deve fare l’avventuriero!  >> il bambino si vantò subito delle sue gesta <<  Sai papà mi sono arrampicato sulle rocce!  >>

<<  Bravo,ma devi stare attento,è pericoloso! Ora vai dalla nonna ti sta 

aspettando!  >> il bambino corse incontro all’anziana donna che lo aspettava in fondo alla valle. Achille abbracciò la sua sposa 

<<  E’ tale quale a te… soprattutto testardo come te!  >> lo rimproverò 

<<  Lo so!Ma che ci posso fare,lo viziamo troppo!  >>

<<  Anche tua madre ci mette il suo zampino eh!?  >> lo baciò,Achille rise e la prese in braccio 

<<  Vogliamo andare anche noi?  >> 

<<   Preferirei rimanere qui…ma se proprio dobbiamo…  >> ironizzò.

Il guerriero la baciò dolcemente e la portò in braccio nella sua nuova casa…dove sarebbe rimasto a condivedere i suoi giorni con lei,e con suo figlio...e sta volta,per sempre...    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FINITA!Spero di non aver deluso nessuna delle mie splendide e gentilissime lettrici!E spero abbiate gradito il LIETO FINE!

phoebe91

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=605637