Le Fasi Della Luna

di UnicaRaptor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto per il dono ***
Capitolo 2: *** Pensieri notturni ***
Capitolo 3: *** Il tocco del Diavolo ***
Capitolo 4: *** Lettera dalla Luna ***



Capitolo 1
*** Tutto per il dono ***


Le Fasi Della Luna


Alexander stava in piedi davanti alla finestra, fissava il cielo scuro, come per volerlo leggere e comprendere. Sul suo viso c'èra dipinta un'espressione di odio e orgoglio.
Stava pensando a Lei.
I suoi occhi, occhi da diavolo benedetto dicevano, perchè era maledettamente bello oltre che essere maledettamente stronzo, si posarono sulla Luna. Lei era bella, custodiva tutti i segreti di quel ragazzo dannato, conosceva tutto; conosceva e comprendeva il perchè della sua difficile vita...aveva chiesto di essere speciale? E speciale era diventato.
Non aveva molti amici, in verità erano molto pochi, se amici si volevano considerare.
Quei pochi che avevano il coraggio di avvicinarsi a lui venivano rifiutati...Lui diffidava delle persone come il topo diffida del gatto.
Si sedette sulla poltrona viola e sentì la porta aprirsi. era Zaffiro.
-Ancora alzato Lex?-. Gli chiese con aria stanca.
-Si Zaffiro non riesco a dormire, il buio stanotte è più profondo del solito e questo mi turba...è un cattivo auspicio-. Aveva una voce calda e sensuale con uno strano accento.
Zaffiro lo guardò -Di cosa stai parlando? Un'altro dei tuoi presagi?-.Zaffiro sembrava preoccupato per il ragazzo.
-Bhè può anche darsi. Ma perchè ti preoccupi tanto? Suppongo che te lo abbia ordinato il medico-. Rispose sorridendo il ragazzo.
-No, mi preoccupo perchè sei l'unico che tiene veramente a me...e me lo dimostri dicendomi le cose in faccia!-. Forse aveva alzato un pò troppo la voce.
Alexander lo guardò per un istante, poi ritornò a fissare la Luna. Lassù viveva il suo amore, colei che gli aveva rapito il cuore, colei che lo capiva, colei che sapeva tutto di lui...colei che non aveva paura di lui. Paura di un mostro.
Ma purtroppo lei era la regina della Luna e non sapeva del sentimento che lui provava per lei, la gente non avrebbe acconsentito al loro amore e perciò Alexander non si era minimamente pensato di farglielo presente.
-Vabbè io vado a letto ok?-.
-Si , fai bei sogni-. il ragazzo biondo si girò. "Fai bei sogni...?" pensò "Se me lo dici tu..."

Zaffiro si stava sistemando il mantello sopra le spalle quando Alexander entò nella sua camera.
-Se hai finito andiamo a fare colazione-.
-Si, solo un attimo-. Disse mentre rifaceva il letto. -Adesso sono prondo-.
Uscirono dai sotterranei dove era situata la loro stanza e si diressero nella sala da pranzo. Nell'arrivare là incrociarono Alexis e Gil che stavano appoggiati alla parete di pietra fredda.
-Buon dì-. Canzonò Alexis
-Buon giorno a tutti-.
-Abbiamo le prime due ore di matematica-. Disse in tono pacato Gil.
-Esatto, contenti?-.
-Gil scherzi? Non ho dormito tutta la notte da quanto ero contendo...-.
-Ne ero convinto-.
I ragazzi fecero il loro ingresso nella grande sala e ognuno di loro si sedette al propio posto. Alexander notò che Tom era seduto poco più in là da loro. Loro due erano in conflitto da molto tempo, venivano chiamati rispettivamente Il Diavolo del Bene, Alexander, e L'Angelo del Male,Tom.
-Non gurdarlo Lex, ignoralo, quel verme schifoso non merita il tuo sguardo-. Alexander fissò Zaffiro. Sapeva fin troppo bene cosa stava succedendo in lui, e lo sapeva fin troppo bene, in fondo lui aveva il dono.
Peccato che non avrebbe potuto appoggiare l'amico.
Non rispose a Zaffiro, iniziò a mangiare e basta. Era un'ottima scusa per non dovere parlare.
Zaffiro fissò Alexander con aria sognante. Fissò i suoi morbidi capelli color cioccolata fondente, fissò i suoi occhi chiusi a fessura, fissò le dita delle sue mani perfette, che erano sottili e affusolate, fissò le sue sottili labbra.
-Zaf potresti evitare di guardarmi come se fossi un enorme gelato alla frutta?-. Zaffiro abbassò lo sguardo e annuì.

Il professor Best passava tra i banchi con aria autoritaria, alla ricerca di qualsiasi indizio che gli facesse supporre un errore di qualsiasi studente nella sua immansa aula.
I suoi grandi occhi andarono a posarsi sul calderone di Gil McOnnel.
-Signor McOnnel le sembra forse che il broblema torni xy/mnz?-. James osservò lil quaderno. No, decisamente non doveva essere quello.
-Allora signor McOnnel che cosa ne deduce?-
-Che..io e la matematica siamo due mondi a parte?-. Best guardò il suo studente come se davanti avesse un alieno.
-Faccia pure lo spiritoso, poi tireremo le somme a fine anno-. E dicendo questo congedò il ragazzo che se la stava ridendo, sotto le occhiate contradditorie di tutti.
-Gil che ne dici di sottrarre 6?-. Era Alexander, spuntato alle spalle di Gil e Alexis...
-Ma come fai a saperlo se eri tre file più in là di me..?-. Lo chiese, anche se sapeva già la risposta.
Alexander gli scrisse un paio di numeri sul quaderno e poi ritornò al suo posto, accanto a Zaffiro.
Tom aveva osservato tutta la scena e con aria compiaciuta e si avvicinò ad Alexander.
Zaffiro fu innesrvosito da quel gesto, ma stette zitto e non fiatò, osservando le mosse dei due.
-Tanto scoprirò come hai fatto ad avere il dono, Raptor- Sussurò Tom all'orecchio di Alexander.
I due si guardarono per un istante, poi Alexander tornò con aria indifferente alla sua operazione algebrica.

***

Salve, allora come vi sembra? So che è corto è un pò confuso, ma è una specie di capitolo introduttivo...dal prox inizierà a svilupparsi tutta la storia..
Spero che vi piaccia..


UnicaRaptor

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Capitolo 2
*** Pensieri notturni ***


Le Fasi Della Luna


...Stava camminando nella foresta, era con suo fratello. Gli alberi impedivano loro di vedere al di là delle loro teste.
Samuele tremava ed Alexander non sapeva come fare per coprirlo dal freddo. Avevano solo sette anni e ancora non aveva il dono.
Vagavano senza una meta, avevano fatto male, molto male ad avventurarsi così nella foresta. L'unica cosa che li rincuorava era il sole, per lo meno era giorno.
In lontananza scorsero una casetta,si avvicinarono con cautela, Samuele stringeva la manica della toga di Alexander...


Alexander si svegliò di soprassalto nel suo letto.
Era completamente sudato e il cuore batteva ad un ritmo fortissimo, per un attimo temè che gli schizzasse via dal petto.
Era notte fonda e la luna era a metà. Quella era la fase che preferiva, quella in cui sua maestà la regina lunare tagliava a metà la luna con il suo cuore. Se si ascoltava attentamente si poteva udire il suo battito coperto dagli uccelli che cantantavano in suo onore.
Lex si avvicinò alla finestra e, dopo averla aperta respirò a pieni polmoni.
Era straziante fare quel sogno tutte le notti, era come un film vecchio,l'unica differenza è che un film prima o poi te lo scordi, almeno in parte, ma quel sogno no. Era nitido, chiaro come era il cielo davanti ai suoi occhi, poteva anticipare ogni mossa di quei bambi sperduti e impauriti...
Però lui non era più un bambino, no. Era un adolescente che aveva sulle spalle un'affare più grosso di lui. Ma sopportava, in fondo era stato lui a chiederlo, lui a volerlo.
Si massaggiò le tempie...qualcuno cercava di contattarlo. Sapeva chi, e non si fece aspettare ad essere trovato.
-Alexander...Lex sei sveglio?-.
-Si-.
-Per il sogno?-.
-Si-.
-Uomo di poche parole!-.

-Ma di grande animo-. Scherzò lui...quello era un giochino che facevano da cinque anni e oramai conosceva troppo bene le regole.
-Come è andata oggi?-.
-Come sempre una giornata monotona maestà-.
-NON chiamarmi maestà ti prego, lo sai che odio essere questo ai tuoi occhi-.
Alexander sorrise, Dio quanto avrebbe desiderato averla li con lui!
-Si lo so Futura, lo so. Ma tu non sei questo ai miei occhi...sei solo una ragazzina pasticciona che ama mettersi nei guai!-. Adesso lei lo avrebbe ricattato.
-Guarda che non ti parlo più se non la smetti!-.
-Sul serio? Lo faresti?-
-No-.
Lo sapeva. E comunque lui senza sentirla non avrebbe resistito a lungo.
-Adesso devo andare...ci sentiamo domani, buona notte Devil Lex-
-Sogni d'oro-.
"Angel of my Heart" pensò. Anche se per lui non era propio un'angelo, ma una carnefice...gli faceva male sentirla ma stava peggio se non la sentiva.
Avrebbe voluto urlare al mondo che l'amava, ma non poteva e non doveva.
Si rimise sotto le coperte e con un sospirò ritornò ai suoi incubi.

-Ale...A-L-E-X-A-N-D-E-R!!!!!-.
Alexander aprì gli occhi. Era calmo.
-Zaffiro e non urlare cavolo!-.
-Oh ma allora anche il calmo e riflessivo Alexander ogno tanto esce dalle righe eh?-. Disse Zaffiro rifendosi al tono che aveva usato il suo amico adesso.
Alexander non si degnò di rispondere e si alzò. Aveva la camicia del pigiama sbottonata talmente tanto che si potevano notare le cicatrici, tutte.
Zaffiro lo fissò per un istante e poi si ricompose.
-Io ti aspetto nella sala grande, ciao-. Disse frettolosamente, e uscì di corsa dalla stanza.
Alexander scosse la testa. "Ma con tutti i ragazzi che ci sono...propio io?".
Si diede una lavata veloce e uscì dalla sua camera. Appena messo piede fuori dalla stanza si sentì trascinare al muro e sbattere ferocemente contro di esso.
Una mano fredda lo prese per il collo, e gli occhi di Tom Calligan comparirono davanti a lui, come tutto il resto del corpo.
-Bene bene bene...Alexander Raptor, che onore!-. Alexander colpì con un cazzotto Calligan, e lo fece cadere a terra.
-Non ci riprovare Tom, non con me. Capito?-. Disse mentre lo teneva per il colletto della camicia. -Scusa ma non ho ben sentito...capito o no?-.
Tom lo guardò con tutto l'odio che poteva sprigionare. -Mai Raptor, non mi abbasso a tanto!-.
-Ah no? Allora un cazzotto forse è meglio?-.
-Tze! Vuoi venire espulso?-.
-Per te non vale tanto...-.
-Sei così gentile, quasi mi commuovo!-. Alexander gli gettò un ultimo sguardo e se ne andò via. Ma mentre usciva sussurrò delle parole in lingua araba e Tom si ritrovò improvvisamente la faccia piena di bolle, ma Alexander era già troppo lontano per sentire le sue imprecazioni.

Zaffiro se ne stava zitto zitto al tavolo ad aspettare Alexander. Ignorava totalmente i commenti degli altri e ascoltava solamente la sua pancia che brontolava.
-Perchè non hai iniziao a mangiare Zaf?-.
-Ti aspettavo...ma perchè tutto questo tempo per vestirsi?-.
-Calligan, mi è venuto a dare il buon giorno..sai come è, molto attaccato a me-. Disse mentre rideva.
Zaffiro non era altrettanto felice. Odiava che Tom toccasse Alexander, odiava anche solo che lo guardasse.
Lex prese una fetta di pane imburrato e poi ne diede una pure a Zaffiro. -Tieni, nutriti o fra un pò scompari-. Gi disse sorridendo.
Zaffiro propio non lo capiva, era il lunatico più lunatico che conoscesse! Prese la fetta di pane e le diede un morso.
Alexander guardò il tavolo che gli stava davanti. C'èrano tutti: Gil, Alexis, Sara e Zanna.
-Vengo subito, saluto gli altri e torno-. Disse all'amico.
Si avvicinò ai compagni e una volta lì, li salutò con energia.
-Sentita Futu stanotte?-. Gli chiese Sara.
-Si, mi ha contattato appena mi sono svegliato, nel cuore della nottata-.
-Salutamela la prossima volta che la senti ok?-.
-Ai suoi ordini...Alexis ma tua sorella è sempre di questo appetito?-.
Alexis guardò Sara e poi il suo piatto: c'èra di tutto. -Mmhh...bhè, si...-.
I ragazzi si guardarono negli occhi, finchè Sara non tirò un pestone a Gil che rideva a crepapelle.

***

Comunicazione di servizio: grazie mille a chi a commentato...mi fa piacere che la storia piaccia, perchè ci tengo molto.

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Capitolo 3
*** Il tocco del Diavolo ***



Quella mattina Tom Calligan non si fece vedere a lezione, ma passò tutta la mattinata in infermeria a cercare di farsi togliere le bolle dal volto.
Quando l'infemiera gli chiese chi era stato a fargli tutto questo, lui le rispose impaurito che non avrebbe aperto bocca.
Alexander Raptor se ne stava in biblioteca da solo, studiava storia, una delle materie che preferiva...Non sapeva il perchè, ma l'affascinava il passato, ed ad un certo punto sentì che Sara lo stava pensando, sentì la sua angoscia e la sua preoccupazione.
Uscì dalla bibblioteca a grandi passi e si diresse verso la palestra, era sicuro di trovarla lì.
E infatti la trovò a sedere su di una panca, aveva l'aria decisamente pensierosa e le lacrime agli occhi.
-Mio Dio Sassa! Cosa ti è successo?-. Chiese con aria preoccupata il ragazzo.
-Tom...è stato Tom!-. Alexander la guardò per un istante...Aveva la camicietta sbottonata e le si intravedeva il reggiseno di pizzo blu.
Un' espressione dura gli si dipinse in volto.
-Dimmi che non lo ha fatto...-. Sussurò incredulo.
Sara alzò i celesti occhi e annuì. -Ti prego non dirlo ad Alexis! Lo ucciderebbe..-.
-No se prima lo faccio io!-. Sarà scatto in piedi e l'afferrò per una manica.
-Alexander no! Ti scongiuro!-. Lex la fissò, era sincera, era disperata.
-Ok, ma se si riazzarda solo a guardarti io gli faccio mangiare la sua stessa lingua biforcuta!-. Sara sorrise pacatamente e lo baciò sulla guancia.
-Grazie, sei un amico-. E, detto questo uscì dalla palestra lesciando Alexander mezzo sconvolto e mezzo incazzato.

Zaffiro era steso sul suo letto e fissava il soffitto. C'èra una crepa molto sexy che lo distraeva...
Distraeva dal fare i compiti.
No, in realtà non era la crepa a distrarlo, ma il pensiero di Alexander.
Era amico sua da quanto...tre anni? Si, tre linghissimi e faticosi anni.
Erano sempre stati uniti dal suo segreto..ma non aveva mai pensato lontanamente di ritrovarsi a sbavare davanti alla sua vista.
"No, così non va Zaffiro! Adesso tu ti alzi e vai a studiare..." Ma le gambe non si muovevano.
E cominciava a fargli male la testa...Era sempre così quando doveva fare i compiti.
Alla fine, quando quella poca di volontà bussò al suo cervello, qualcuno bussò alla porta di camera sua.
-Chi è?-.
-Gil-.
-Parola d'ordine?-.
-Vattelo a prendere nel c..-.
-AAAAHHH zitto! Stavo scherzano, ora ti apro-. Disse mentre si avvicinava alla porta.
Girò la chiave a aprì,all'amico.
-Cosa vuoi?-.
-Hai mica visto Alexander?-.
"Si...tutte le notti nella mia testa...". -No, mi spiace, l'ho lasciato che era in bibblioteca-. Disse infine.
-Vieni con me a cercarlo?-.
-Perchè hai forse paura di perderti?-. Chiese Zaffiro ricordandosi improvvismanete dei compiti...
-No, è che..vedi, o paura di dargli la lettera da solo-. Zaffiro lo guardò.
-Che lettera?-. Chiese in tono serio.
-Non so. So solo che lo stemma con il cuale è sigillata è quello dei Principeschi-.
Zaffiro era in preda al panico. -Loro non si disturberebbero a mandare una lettera per una cosa banale...sono un'antica famiglia reale diamine!-.
Gil lo guardò con aria esasperata..-Su dai, non sarà poi così tragico...HEI! Ma dove vai!-. Zaffiro era partito in quarta e mentre correva urlò: -Porta la lettera e il tuo culo qui!-. Gil lo seguì, ma non potè fare a meno di pensare che il suo amico si era mangiato quel poco di cervello che aveva.

Alexander stava andando a riprendere la sua roba in bibblioteca. Aveva il sangue che gli ribolliva nelle vene, era talmente incazzato che avrebbe potuto rompere il naso a qualcuno...
-Alexander! FERMO!-. Lex si girò e vide due figure che gli correvano in contro..e riconobbe dalla chioma bionda il suo amico Zaffiro e dalla corporatura robusta Gil.
-Cosa c'è?-.
-Una lettera, dai Prinipeschi..- Alexander afferrò per un braccio Zaffiro...
-Dove è la lettera?-.
-Tieni- Disse Gil consegnandolela con uno sguardo preoccupato. Cominciava anche lui ad essere triste per l'amico.
Alexander la prese e la guardò con aria preoccupata e la aprì senza troppi complimenti.
Mentre leggeva il suo sguardo si incupì e cominciò a tremare. La lettera gli cadde di mano e il suo sguardo andò a posarsi sullo stemma della famiglia reale Principeschi.
Nicola era stato chiaro e coinciso in quello che aveva scritto: Felicity era nei guai.

***

Salve a tutti...una cosa: voi avete sempre letto Futura, ma se vi ricordate bene avevo scritto che quello era il modo con cui la chiamava Alexander. Felicity è il vero nome della regina della Luna.

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Capitolo 4
*** Lettera dalla Luna ***


Le Fasi Della Luna


Alexander mi dispiace distrarti dai tuoi doveri di studente, daltronde so pure io quello che vuol dire essere distratti dallo studio, ma ho urgente bisogno di vederti.
Purtroppo stamani mattina sua maestà la regina Felicity ha avuto nuovamente un soffio al cuore, e tu sai bene quello che ti voglio dire con questo.
La lettera teoricamente dovrebbe essere strettamente informativa, ma sai quanto bene voglio a Futura, e perciò ti prego: torna da noi, solo tu puoi aiutarla.
In più manchi a Samuele, sarebbe contentissimo di rivederti dopo tutto questo tempo.
Comunque, qualunque sia la tua decisione, (so che è dura Lex), ti ringrazio per qullo che hai fatto fin ora per noi, per lei.
Saluti, Nicola Principeschi, capo delle guardie imperiali maggiori.


Questa era la lettera che aveva ricevuto Alexander Raptor.
Il ragazzo adesso se ne stava fuori, in giardino ad osservare l'azzurro cielo, lo stesso che racchiudeva i suoi segreti, così segretamente.
Pensava nuovamente a lei, tanto per cambiare...ricordava come se fosse stato ieri il momento in cui la vide per la prima volta.
E se ne era innamorato. Perdutamente.
Non a prima vista, intendiamoci!
Non era uno di quegli amori scoccati alla vista di una creatura perfetta.
Felicity non aveva niente di speciale, non fisicamente...Niente capelli immensamenti lunghi di colore oro, neinte occhi azzurri come l'oceano, niente labbra a forma di cuore o sorrissi ipnotizzatori.
Era solo e soltanto una ragazza qualunque, come la vicina di casa o la tua compagna di classe.
A tredici anni venne trasportata sulla Luna, e da lì partì tutto. Da lì diventò regina, da lì incontrò suo fratello e gli altri, da lì incontrò lui.
Ma no, Alexander non si era innamorato di lei appena la vide, anzi...

Non sapeva perchè era andato a trovare Samuele, forse perchè non aveva niente di meglio da fare, o perchè era semplicemente curioso di vedere come era la Lunar School.
Fattostà che andò a fargli visita, così per gioco. La scuola ad Oxford ancora non era iniziata, mente quella si Sam era stata aperta due settimane prima.
Quando entrò lo trovò che parlava con Cristina, la sua ragazza, con Nicola e un'altra ragazza che non aveva mai visto prima.
-Alexander! Che bello vederti...-. Aveva esclamato suo fratello alla sua vista.
-Bhè sono passato a farti un salutino, in fondo non ci vedremo per un anno perciò..-.
Samuele sorrise al fratello. -Ne sono contento..-
Sam amava Lex, lo amava veramente. Forse per il fatto che erano gemelli, o perchè avevano passato tutta la vita stando in sieme, attimo per attimo, respiro per respiro, non lo sapeva il perchè insomma, ma sentiva che era parte integrante di egli.
-Oh approposito, ti presento Felicity...E' arrivata solo due settimane fà-. Il ragazzo neppure la guardò, e di conseguenza non notò la mano tesa di lei nel gesto di stringere quella di lui...
Alexander non sapeva che quella ragazza dall'aria allegra, i capelli castani e gli occhi a cerbiatto sarebbe divenatata la regina della Luna, oltre che alla sua carnefice.
Felicity rimase male da come si comportò Alexander con lei quella volta, ma in fondo sapeva che per lui non era semplice fidarsi della gente...Era a conoscenza la storia dei gemelli Raptor, tutti lo erano.
Alexander non si rese conto della presenza della ragazza fine alla settimana dopo.
Stava camminando lungo la riva del lago e improvvisamente la vide lì, a sedere. Mentre stava per andarsene udì la sua voce.
-Puoi rimanere, non mi dai fastidio-. Disse lei in tono sveglio.
-Non hai forse paura che ti mangi?-. Domandò lui, ironicamente.
Felicity alzò lo sguardo e sorrisse -Tu non sei cattivo-. Alexander ebbe un sussulto. "Io non sono cattivo? Stano, tutti pensano e dicono il contrario..."
-Tu-. Disse lei mentre lui gli si sedeva accanto. -Non sei molto socievole, vero?-.
-No, affatto!-
Lei sorrise....


Alexander si risvegliò, si era nuovamente assopito.
Scrutò l'orizzonte.
Fra un pò la Luna sarebbe venuto a prenderselo.

Cahppy corto lo so...ma il prox sarà più lunghetto...promesso! ^^ UR

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